Granger,sei bella quando ridi!

di Alis_Weasley
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un primo giorno di scuola particolare. ***
Capitolo 2: *** Come biasimarla.. ***
Capitolo 3: *** Sei bella quando ridi! ***
Capitolo 4: *** Un nuovo amico ***
Capitolo 5: *** L'ora di educazione fisica .. ***
Capitolo 6: *** Inutile negare. ***
Capitolo 7: *** "Una secchiona senza amici" ***
Capitolo 8: *** "Hermione è forte" ma lo è davvero? ***
Capitolo 9: *** L'incubo. ***
Capitolo 10: *** Adesso stavano bene, perché erano insieme. ***



Capitolo 1
*** Un primo giorno di scuola particolare. ***


Bi-bip bi-bip bi-bip.
La sveglia annuncia ad Hermione Jane  Granger, che "Sono le 7:02" e che lei deve prepararsi per il suo primo giorno di scuola dopo le vacanze estive.
 La ragazza si alza lentamente dal letto, sollevando prima le braccia e stiracchiandole e poi tirandosi su di colpo.
I capelli ricci scompigliati,ricordavano molto la criniera di un leone, gli occhi color  caramello semichiusi, le gambe addormentate.
Si dirige a passo lento verso il tavolo della cucina dove consumerà la sua colazione e intanto ripassa mentalmente tutte le declinazioni di greco, che sicuramente la professoressa le chiederà.
Hermione frequenta il secondo anno al liceo classico, studentessa modello, voti altissimi.
 L'unico amico che ha è il suo compagno di banco, Harry; di lui non si può dire lo stesso, non è di certo uno studente modello, molto spesso si ritrova a chiedere ad Hermione di "fargli dare un'occhiata alla sua versione".
Ad Hermione, diversamente da tutti gli altri studenti, non creava alcun trauma tornare a scuola.
 Anzi, quasi le era mancata la biblioteca, l'odore dei libri scolastici appena comprati, lo sforzo minimo che doveva fare per rispondere correttamente ad una domanda dell'insegnante.
E poi avrebbe rivisto Harry, il suo migliore amico, che non vedeva da un mese, quando gli zii lo avevano punito ingiustamente segregandolo in casa.
Hermione si infilò velocemente i jeans e una maglietta bianca comoda, si legó i capelli in una crocchia improvvisata, prese la cartella in spalla, diede un rapido bacio sulle guance dei suoi genitori e si diresse a passo svelto verso la fermata dell'autobus.
Appoggió la testa al finestrino, gelato per la pioggia caduta in serata.
Il suo respiro formava delle nuvolette dense sul vetro, e lei si divertiva a disegnarci sopra con l'indice. 
Scesa dal bus, prese posto sulle scale fuori scuola, quelle dove non stava mai nessuno.
Non so se l'avete capito, ma Hermione non era proprio una persona socievole, preferiva la solitudine alla confusione, un bel libro al parlare di ragazzi con le compagne di classe.
Mentre era intenta a ripassare anche la lezione di storia, qualcuno le mise una mano sulla spalla, e lei, convinta fosse Harry si girò sorridente.
"Harr.. " ma le parole le morirono in gola.
Un ragazzo alto, dai capelli rossi, e gli occhi vispi la guardava sorridente.
Le cadde dalle ginocchia il libro di teoria dal quale stava ripassando, e si affrettó a raccoglierlo da terra, ma lui fu più svelto.
Porgendoglielo disse:
"Sapevo di essere bello e di avere un certo potere sulle ragazze, ma addirittura questo effetto faccio?"
"Co-cosa?! Effetto!?  Ma..ma..ma che dici!" Balbettó lei, che in volto era dello stesso colore            
dei capelli di lui.
Ma cosa le succedeva?  Lei era Hermione Granger!  Balbettare davanti a un ragazzo?
"Poco sicuro di te devo dire! Ma non sei tutta questa meraviglia, pel di carota " ecco, era riuscita a riprendersi. anche se, lui era davvero bello...
Negli occhi del ragazzo si accese una strana luce.
"Bel caratterino, ragazzina. Comunque sono Fred Weasley." Disse sempre sorridendo e porgendole la mano.
Hermione stava per presentarsi anche lei, quando un ragazzo identico a quel Fred Weasley le si paró davanti.
"Fratello! il nostro primo giorno e già ti dai da fare!  Ciao bellezza,io sono George Weasley.  Il gemello più bello "
"Ehm... "
"Sciocchezze! sono io il più bello!" Rispose l'altro fingendo di essersi offeso.
Hermione non poté trattenere una risatina.
Quei due erano proprio buffi.
"Devi scusare il mio gemello, ancora non accetta la cosa.  Le ragazze preferiscono sempre me." "Non è vero!!!"
Hermione rise di gusto.
"Che bello! Allora sai ridere pure tu. Credevo passassi tutta la tua vita a ripassare."
“Ma come ti permetti?! Si da il caso che io sia la studentessa mielite flessibile io corso! Ripassare fa bene! Dovreste farlo pure voi!"
I due si guardarono e finirono a rotolarsi a terra dalle risate.
La ragazza li guardava con un cipiglio severo. Non capiva cosa ci fosse di così divertente.
"Bhe che c'è?! " chiese infine spazientita.
Quando i due gemelli si ricomposero, fu Fred a prendere la parola.
"Imparerai a conoscerci piccola. Noi siamo conosciuti e ricordati come re degli scherzi e delle numerose punizioni..."
"mica come re dei secchioni! "
Terminó il fratello.
Altre risate.
Hermione era rossa di rabbia.
Stava per ribattere, più offesa che mai,quando..
"Certo, se tutti i secchioni fossero carini come te.." le disse ammiccando Fred..
E lei divenne più rossa di prima, stavolta per l'imbarazzo.
Fu George a salvarla dalla situazione. Chiedendole:
“ Comunque sapresti dirci dove si trova la segreteria?"
"C-certo.. prima porta a destra,vicino alla cattedra del bidello.." stava ancora pensando al complimento fattole da Fred.
"Ma tu non ci hai ancora detto come ti chiami.." le disse pensieroso quest'ultimo.
"Io.."
Ma in quello stesso momento suonó la campanella. Ed Hermione si risveglió da quella specie di trance in cui era caduta.
Per un momento aveva dimenticato tutto. La lezione di storia, trovare Harry, l'arrivare per prima in classe e prendere il primo banco (anche se non c'era pericolo che qualcuno vi si sedesse se non lei)
"Cavolo! devo andare!!",e senza nemmeno dare il tempo di rispondere ai ragazzi,prese in fretta e furia la cartella e si mise a correre verso l'entrata della scuola.

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Capitolo 2
*** Come biasimarla.. ***


Era la prima volta in vita sua che non riusciva a concentrarsi sulla professoressa e su quello che diceva.
 Non riusciva a non pensare ai due gemelli.
Persino Harry, che era arrivato all'ultimo minuto a causa di Zio Vernon che si era svegliato in ritardo, se ne accorse. E richiamó la sua attenzione scuotendola per un braccio più di una volta.
Ma Hermione pensava a quei capelli, a quegli occhi accesi e allegri e a quei sorrisi.
Non aveva potuto evitare di metterli a confronto nonostante li avesse visti per tipo cinque minuti.
Ma era riuscita a vedere la differenza tra i sorrisi.
Quello di George era più un ghigno, quello di Fred.. era.. era fantastico.
Aveva anche notato che la voce di Fred era più profonda,quella di George un po più squillante.
Aveva visto il neo sul collo di Fred, che invece mancava su quello di George.
Hermione era una grande osservatrice, e questo era un vantaggio. Li avrebbe saputi riconoscere.
Aveva dato a quei ragazzi un'età media di diciassette anni.
Sicuramente li avrebbe rivisti all'uscita..
"Signorina Granger,mi sta ascoltando?"
Cavolo.  La prof si doveva essere accorta della sua distrazione.
"Cosa? Ehm.. certo! Mi scusi,ero un po sovrappensiero, ma non accadrà più. ".disse lei mortificata.
La professoressa parve convinta e tornó a parlare.
Maledetti gemelli.  Avevano già iniziato a procurarle delle rogne.
"Stavo dicendo.." continuó la professoressa "che avrete un nuovo compagno. Date il benvenuto a Ronald Weasley. "
"Oh no. Oh no." Pensó Hermione.
 In quel momento dalla porta dell'aula entró un ragazzino ben impostato, con i capelli rossi e gli occhi scuri. I suoi lineamenti erano più dolci di quelli che Hermione suppose fossero i suoi fratelli.
"Ronald, prego perché non prendi posto accanto ad Harry? Hermione sono convinta che non ti dispiacerà,no?"
Cosa? Prendere il SUO posto accanto al SUO migliore amico? Ovvio che le dispiaceva!
"No,certo che no." Rispose secca lei, buia in volto, lanciando uno sguardo di rassegnazione ad Harry prima di prendere le sue cose e strascinare i piedi fino al banco in terza fila accanto alla gallina della classe.
Di bene in meglio.
Quella non la smetteva di parlare con la compagna dietro ed Hermione non sentiva nulla della civiltà Greca. Dannazione.
"Potete smetterla?!" Sussurró stizzita.
Quelle la guardarono e fecero come se non avesse parlato.
Poi, Gianna, la sua nuova compagna di banco, la strattonó per un braccio.
"Hermione, cara, ho visto che stamattina parlavi con due gemelli che sono uno schianto. Tutta la scuola parla solo di loro,sono la novità. Due bei fusti così non passano inosservati. Dimmi,non è che ti spiace presentarmeli? "
 "Cosa?" Non sapeva perché, ma se Gianna prima le stava antipatica,adesso la detestava. Le prudevano le punta delle dita, si sentiva rossa in volto.
Quella gallina aveva già adocchiato Fred e George.
Bhe, come biasimarla..
"Hermione, ci sei? Terra chiama Hermione?! "
"Cosa? Ah si..presentarteli? ma io ci ho scambiato a mala pena due parole..non li conosco nemmeno."
Disse sbrigativa.
"Oh. Mi sa che mi toccherà parlare con quel Ronald allora."
Per tutta la mattina Hermione non fece altro che lanciare occhiate rabbiose a quel Weasley che le aveva rubato il posto, e che parlava tranquillamente con Harry, che non si curava minimamente di lei, che doveva sorbirsi Gianna e le sue storielle da due soldi in cui raccontava di come aveva cinguettato bene con uno del quinto.
Ma ad Hermione,la storia di Gianna, da un orecchio entrava e dall'altro usciva.
Pensava solo a come mettere fine alle sue sofferenze.
Poi le venne l'idea.
Alzò la mano,il ché non era una novità.
Il professore di scienze le diede la parola.
"Si Hermione? "
"Professore,non mi sento molto bene, posso uscire a prendere un po d'aria? " lo chiese con una voce supplichevole.
"Oh..Certo.. " il professore parve sorpreso.
La ragazza non si perdeva mai una sua lezione. La ragazza,ora che ci pensava, non si era mai sentita male a scuola.
"Saranno gli ormoni " pensó..
Si mise a camminare nel corridoio.Mille pensieri le volteggiavano in testa.
Perché proprio a lei?
Perché quell'autobus non era arrivato due minuti più tardi, in modo da non farle incontrare i gemelli? Perché non era potuta arrivare puntuale? Perché quel Ronald era arrivato nella sua classe?!Perché si era messa a percorrere il corridoio avanti e indietro quasi correndo? Poteva essere pericoloso. Sarebbe potuto spuntare qualcuno dal corridoio di destra e lei non lo avrebbe visto, gli sarebbe finita addosso, e sarebbero caduti entrambi. E..
Non fece in tempo a terminare quello strambo pensiero che..SBAAAM!

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Capitolo 3
*** Sei bella quando ridi! ***


Un forte dolore alla spalla.
Le gambe all'aria.
"Oh merlino " disse qualcuno ridendo "mi dispiace! Non l'ho fatto apposta,non ti ho vista! Ehi..ma tu sei la deliziosa secchioncella di stamattina! "
Fred Weasley era di fronte a lei, le labbra che cercavano di trattenere le risate, la mano tesa verso Hermione, per aiutarla ad alzarsi.
"Lascia che ti aiuti.."
"No. Ce la faccio benissimo da sola!" Sbottó lei, infastidita per il nomignolo di poco prima.
"E non chiamarmi più secchioncella, altrimenti quello che si ritroverà per terra,sarai tu!" Sbraitó lei con tono minaccioso.
Lui sorridendo mise le sue mani davanti al corpo, scuotendole, in segno di resa.
"D'accordo, d'accordo. Niente più secchioncella. Ma allora,come ti devo chiamare? Ancora non ti sei presentata."
Ed era vero.
"Hermione Granger." Disse col naso all'insù.
Lui sorrise.
"Hermione.. mmm.. Mione! ti chiamerò così. "
"M-mione?! sembra il nome di un gatto!" Le sembrava strano.
Forse perché nessuno le aveva mai dato un nomignolo.
"Ma se è bellissimo! Bhe..l'ho inventato io,per forza è bellissimo! Qualsiasi cosa che mi riguarda lo è. "
"Sempre modesto Fred" disse ironica.
La faccia di lui, le fece paura. Le fece temere di aver sbagliato. E per Hermione Granger quella era la paura peggiore.
Sbagliare.
Ma poi capì che l'espressione di Fred Weasley era di pura felicità.
"Mi..mi hai riconosciuto!! Come?! Come hai fatto?!" era entusiasta. "Nemmeno nostra madre ci riconosce!! Nessuno! Mione.. come hai..devi dirmelo!! "
 "Io..io..ho tirato a indovinare .." cercó di riprendersi per la gaffe che aveva fatto.
Come poteva spiegarglielo?
"Nah! non ci credo. Lo hai detto con convinzione! Bhe. Comunque sia, ti metteró alla prova. Dovrai dimostrarmi quanto sei intelligente."
Disse lui allusivo..
"Cos'è? una sfida?! Ci sto!"
BINGO. Sul volto di Fred comparve un ghigno soddisfatto.
"Piuttosto.. " cercò di cambiare argomento lei..
"Che ci fai fuori dalla classe?"
"Ho finto di stare male,per evitare qualche domanda spiacevole sul programma di matematica che ovviamente non ho studiato . Io e Georgie abbiamo avuto la stessa idea,ma sono stato più veloce di lui e il professore ci faceva uscire solo uno per volta."
 Lo disse tranquillamente,come se si stesse parlando del tempo. Evidentemente per lui era cosa di tutti i giorni saltare le lezioni.
"E tuu? " le chiese di rimando.
Fregata.
"I-io.. uhm.. stavo male.." tentò.
"Già...e una che sta male si mette a percorrere il corridoio come se stesse partecipando alla maratona,no?" Fece lui sarcastico.
Lei sbuffó frustrata.
"Okay.. avevo bisogno di un po d'aria..per riflettere."
"Riflettere su cosa?" Chiese curioso.
"sulla mia vita" rispose sincera lei. Non era brava a mentire, tanto valeva dire la verità.
"La mia vita mi fa schifo. Non so perché non riesco ad essere come le altre ragazze.
Sono sempre con la testa dentro un libro, mai a fare shopping con qualche amica.
Anche perché di amiche non ne ho.
 L'unico che mi parla è Harry, il mio Compagno di banco,o meglio..il mio ex compagno di banco, dato che la professoressa ha fatto sedere al mio posto, tuo fratello Ronald.
 È stata una pessima giornata,sono finita seduta con l'oca più oca che esista,Gianna, che a proposito vi trova molto affascinanti. A te e George.." disse tutto d'un fiato.
"Ehi ehi..calma calma." La fermó lui.
"Non credi che non sia proprio una nota negativa non essere come le altre?"
"Che intendi?" Chiese lei con un sopracciglio alzato.
"Bhe.. a me piacciono le persone diverse, quelle che si sanno distinguere.
 Stamattina quando cercavamo la segreteria, vuoi sapere perché ho disturbato  proprio a te,di tutti gli studenti che stavano fuori? Mmh? "
Lei annuì.
"Te ne stavi sola soletta su quelle scale, all'ombra, col libro di storia sulle ginocchia, i riccioli che ti ricadevano davanti al volto nonostante tu te li portassi dietro le orecchie ogni due secondi. La faccia concentrata.
Appena varcata la soglia del cancello con Georgie, tutte e dico tutte le ragazze ci hanno lanciato almeno un'occhiata, e non proprio casta.  Ma tu no. probabilmente perché non ci avevi ancora visti..." e qui lei scoppió a ridere.
"Comunque .. il punto è che avrei potuto benissimo chiedere informazioni all'oca più oca che esista, ma ho deciso di chiedere a te." Lei sorrise,sinceramente colpita dalle sue parole.
"Giusto per rovinare la tua concentrazione eh" ghignó lui.
"Ah, Weasley !! sei impossibile."
"Nah, solo, mi piacciono le prede difficili Granger."
Hermione inspiegabilmente arrossì indecentemente.
"Bene.. ora vado, devo lasciare un po di vita pure a George, chissà quante equazioni ha sbagliato!" E si mise a ridacchiare.
Doveva andare. Ma certo. Hermione si era trovata bene a parlare con lui,non lo avrebbe voluto salutare, ma anche lei doveva tornare in classe o qualcuno sarebbe andato a cercarla.
Magari Gianna! Per carità!
"Bhe.. si..vado pure io...ciao Weasley. "
E si voltó.
"Granger..? "
"Mmh? "
"Sei bella quando ridi! "
E con quest'ultima affermazione, il ragazzo entró in classe, lasciando in mezzo al corridoio un'Hermione che aveva raggiunto tutte le tonalità di rosso possibile.
Non solo le aveva detto che gli piaceva la sua diversità,ma la trovava anche bella...e..e..Hermione non riusciva a smettere di sorridere.

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Capitolo 4
*** Un nuovo amico ***


Per il resto della mattinata niente riuscì a rovinare il suo buon umore.
 Nemmeno Gianna, non si infastidì neanche quando Harry le presentò "Ron''. Anzi lo trovó quasi simpatico. Al suono della campanella, lei come sempre, uscì per prima, non sopportava la confusione che si creava a quell'ora.
Si sarebbe voluta girare indietro per cercare tra la folla una testa dai capelli rossi, ma la moltitudine di studenti che si trovava dietro di lei,spingeva per uscire da quella gabbia, e così si trovò catapultata in mezzo alla strada.
Un'occhiata, riuscì a darla. E li vide,gli inseparabili gemelli . Circondati da una folla di studenti (per lo più ragazze). Ridevano e scherzavano come se li conoscessero da sempre. Anzi,erano proprio i due gemelli a scatenare l'ilarità generale, probabilmente con qualche battuta.
Nella folla riconobbe Gianna, che lanciava occhiatine adoratrici a uno dei gemelli. Erano troppo lontani per sapere con certezza chi era l'uno e chi era l'altro.
Disgustata si voltó, si raddrizzó lo zaino su entrambe le spalle e spedita raggiunse la fermata dell'autobus, sperando che non fosse già passato.
La mattina seguente, scesa dall'autobus, ovviamente andò a sedersi sulle scale fredde e umide.
Gli studenti che la circondavano erano molti di meno rispetto al giorno prima ,in cui tutti stavano davanti al cancello per incontrare e salutate gli amici dopo due mesi in cui non li avevano visti.
Hermione non aveva avuto nessuno da salutare,tranne Harry.
Questo pensiero la fece rabbuiare.
Aprì lo zaino pieno zeppo di libri e ne prese uno,per passare il tempo.
Se c'era una cosa che Hermione amava quasi quanto i libri era la musica.
Fu per questo che accese il suo mp4 e mettendosi le cuffie alle orecchie, si dimenticó dei rumori, del chiacchiericcio degli studenti, dei suoi problemi, di Gianna, di Fred.
Si perse tra l'inchiostro e le note. E si mise a fantasticare, su quanto la sua vita sarebbe potuta essere diversa.
 In quel momento, sarebbe potuta essere seduta al tavolino di un bar, circondata da amiche, a mangiare un caldo cornetto e sorseggiare un cappuccino.  E invece..
Quel pensiero fu interrotto da una mano che le veniva sventolata davanti alla faccia.
 Probabilmente qualcuno le stava parlando già da un po, ma lei non se ne era accorta.
Si voltó, abbastanza seccata.
"Oh.. ciao Ronald"
"Ciao Hermione! posso sedermi vicino a te? Sai..Harry non è ancora arrivato..magari..magari.. possiamo tenerci compagnia a vicenda" disse lui impacciato.
"Certo.. vieni,c'è posto qui." Rispose lei, intenerita, facendogli spazio spostando il suo zaino negli scalini più sotto.
"Bhe, come ti trovi qui a scuola?"
"Oh.. b-bene, Harry è molto simpatico. Spero che per te non ci siano problemi se rimango seduto con lui ancora per un po, magari finché non..non faccio amicizia con qualcun altro..ecco..io non sono molto bravo a farmi degli amici"
"Nessun problema, siamo in due" si sorrisero.
 "Ho interrotto la tua lettura..scusa.."
"Ah,non ti preoccupare. Davvero."
Si misero a parlare del più e del meno, a commentare i comportamenti dei professori ed Hermione rise tanto, come non rideva da un po. Ron era divertente.  Probabilmente aveva preso dai fratelli.
 Hermione scacció via quel pensiero come se si trattasse di una mosca fastidiosa.
"Tutto okay? "
"Oh..ehm..certo"
"Cosa ascoltavi prima?"
"La mia canzone preferita" sorrise "l'ultima notte al mondo di Tiziano Ferro"
"Anche a me piace! Conosco quasi tutte le sue canzoni!"
"Fantastico!" In quel momento suonò la campanella e i due si avviarono insieme verso la loro classe.
Hermione era felice. Aveva un nuovo amico.
Non si era neanche lontanamente accorta di aver avuto per tutto il tempo, due occhi puntati addosso.
 "Fred? ehi?! Che ti prende? " George cercava di attirare l'attenzione del fratello scuotendolo da un braccio.
"Niente George." Rispose quello secco.
"Ma smettila. Guardavi la ragazza di ieri che parlava con Ron. Cos'è fratello? Ti sei preso una sbandata? "
"Io? George,dovresti saperlo che per me una vale l'altra"
"Ora ti riconosco!" Dopodiché si avviarono in classe. Fred ancora si ripeteva la frase  con cui  aveva convinto il fratello.
Adesso il vero problema era convincere se stesso.

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Capitolo 5
*** L'ora di educazione fisica .. ***


Era l'ora di educazione fisica, e guarda caso, la classe di Hermione e quella di Fred erano capitate insieme in cortile e dovevano condividerlo.
Quando lei lo vide,il suo cuore perse un battito.
Era circondato dai compagni, quasi fosse un dio.
Rideva, e il suo sorriso splendeva di luce propria. Lei era seduta da sola, Harry e Ron erano andati a giocare a calcio. Le sue compagne avevano iniziato una partita di pallavolo e urlavano e schiamazzavano per attirare l'attenzione dei ragazzi più grandi.
George sghignazzava guardandole, mentre Fred.. stava guardando proprio lei?
Si girò per vedere se avesse qualcuno dietro, magari una ragazza in toppino e pantaloncini che rilanciava la palla in campo. Ma no, c'era solo lei con un libro tra le mani.
Si sentì avvampare, e cercó di concentrarsi sulla lettura.
"Lui la guardó e..." no,no,no.
Rilesse quella frase, ancora, e ancora. Sollevó lo sguardo,cercando quello di lui, ma non c'era più.
"Che stupida. Era logico che non stesse guardando me" pensó .
"Perderai la vista a leggere così tanto!" Qualcuno aveva preso posto vicino a lei e le aveva sfilato il libro dalle mani.
"Fred! Mi hai fatto prendere un colpo!"
Fred cercó di nascondere lo stupore e l'ammirazione. Lo aveva riconosciuto di nuovo.
"Che c'è Granger, aspettavi un altro? Così mi ferisci. "
"Ridammi il libro"
"Io sono più interessante di un libro"
"Questo lo dici tu."
"Io e tutte le ragazze dell'istituto. " ribatté offeso.
"Eh no caro, non tutte. La sottoscritta non lo dirà mai."
 "Questo è tutto da vedere Granger " rispose lui con un ghigno malizioso.
 Hermione si perse per un attimo nei suoi occhi.
"Granger, so di essere bello.."
"Sei solo un pallone gonfiato. Ron, da questo punto di vista non sembra fratello tuo e di George."
 Lui rise.
"E sotto quale aspetto Ron, sembrerebbe nostro fratello? assolutamente nessuno. A volte penso che sia stato adottato."
"Già, lo penso sempre anche io" si intromise George. Si sedette in mezzo a loro, cingendo le spalle esili di Hermione con un solo braccio.
"George..ciao"
"Fratello,ma non stavi giocando a calcio con quelli del secondo?" Fred era abbastanza infastidito.
"Nah, volevo passare un po di tempo con questa bella donzella. Fred mi ha detto che ti chiami Hermione. È un bellissimo nome,sai?"
Lei arrossì violentemente.
"Ehm... Grazie... "
"Di nulla. Bhe, che ci fai qui con la mia copia mal riuscita? Perdi solo tempo, quello più interessante ce lo hai davanti."
"Ehi!! Ma che dici! Si vede che alla Granger piaccio io, mi spoglia con gli occhi ogni volta che mi vede."
Hermione sentendosi punta nel vivo, si sentì in dovere di smentire subito.
"Oh,non ti preoccupare. So benissimo che sei tu il migliore..." Fred emise un sospiro di sollievo, e guardó il fratello con un sopracciglio alzato e un sorriso tronfio sulle labbra; "...George"
Come non detto.
Il fratello emise un gesto di vittoria.
"Ahah! questa ragazza già mi piace!" E le scoccó un sonoro bacio sulla guancia.
"Bene! Allora rimani pure con lui!" Sbottó irritato Fred, e si alzò di scatto, dirigendosi con falsa nonchalanche verso il gruppo di ragazze che non gli aveva tolto gli occhi di dosso nemmeno per un minuto, ovviamente Gianna non poteva mancare.
George sorrise diabolico, e rafforzó la presa su un'Hermione alquanto sconcertata, il suo piano era iniziato, e anche bene!

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Capitolo 6
*** Inutile negare. ***


Quando i gemelli varcarono la soglia di casa,scaraventarono  gli zaini accanto a uno dei tanti scatoloni, segno evidente del trasloco.
Si erano trasferiti lì, per il lavoro del padre. E si erano iscritti al liceo classico per volontà della madre.
 Non che li avesse costretti, solamente non voleva che i figli sprecassero la loro intelligenza appresso a quelle strambe invenzioni a cui dedicavano la maggior parte del tempo.
Fred salì le scale in tutta fretta, senza aspettare George, aprì la porta e se la chiuse dietro con un tonfo.
Si lanció a pancia  in giù sul letto, sprofondando la faccia nel cuscino.
Poco dopo George lo raggiunse in camera e si sedette ai piedi del letto.
"Sai Fred, dovresti ringraziarmi. " disse tranquillamente.
"Non so di che parli" rispose quello senza degnarsi di alzare la faccia dal cuscino.
"Ah,smettila. Pensavi davvero che mi bevessi la frase "per me una vale l'altra" dopo aver visto come guardi Hermione!  Ti ho solo dimostrato che ti piace, e anche tanto."
"E come me lo avresti dimostrato, di grazia?" Chiese ironico.
"Ma se eri geloso come non mai!! Per un braccio attorno alle spalle!"
"Geloso? Io? Pff, figuriamoci!"
Il fratello gli strattonó il cuscino da sotto la testa, facendogliela sbattere.
"Ahi!!! sei impazzito?!"
"Te lo dovrei chiedere io Fred. Sono passati un po di giorni da quando l'hai conosciuta. E da quanto mi hai raccontato, una volta vi siete ritrovati ad essere MOOLTO vicini. Secondo me anche a lei piaci "
#Flashback#
La scuola era iniziata da ormai tre settimane, Hermione e Fred, non frequentando lo stesso anno, riuscivano a parlare nei corridoi o fuori scuola la mattina presto.
Avevano instaurato un rapporto che consisteva nel battibeccare/ridere.
Erano pieni di difetti, ma quando stavano insieme se li annullavano a vicenda.
Hermione in quel periodo sorrideva tantissimo. E ogni volta che Fred la guardava sorridere, non poteva evitare di pensare a quanto la ragazza fosse bella.
Quella mattina, stranamente lui e George si erano svegliati prima, ed erano arrivati a scuola in anticipo.
Ed eccola. Seduta sulle solite scale. Lui fece segno a George, per dirgli che andava da Hermione.
George annuì e si avvicinó ai suoi compagni di classe. Spesso si domandava come mai il fratello passasse così tanto tempo con quella ragazzina. E giorno dopo giorno si convinceva sempre più del fatto che Fred ne fosse innamorato. Lui ci aveva parlato solo quel primo giorno di scuola, con quella ragazza, ma se era amica del gemello, automaticamente gli stava simpatica.
Più volte aveva chiesto a Fred, come il secondo giorno di scuola , se provasse qualcosa per lei, ma lui continuava a negare. E a George la situazione aveva cominciato a dare fastidio. Magari Fred non se ne era ancora reso conto.
 Bhe, lui gli avrebbe aperto gli occhi. Così aveva deciso di mettere in atto il suo piano, sapendo quanto il gemello fosse possessivo.
Fred si andó a sedere sulle scale vicino a lei, facendola sobbalzare per lo spavento. Sogghignó. Amava prenderla alla sprovvista.
 "Giorno Mione"
"Hey Fred" rispose lei abbozzando un sorriso.
"Dov'é Ronnino?  Non ti tiene compagnia oggi?"
Lei arrossì. E lui la prese come una specie di confessione. Sentì come se mille lame gli trafiggessero il petto.
"Io e Ron siamo solo amici." Il dolore si affievolì.  Ma ancora non gli bastava.
"Ah si? Dimostramelo. " disse serio.
"C-come dovrei dimostrartelo? " lei adesso aveva in faccia  il colorito stesso dei capelli di lui.
"Bacia un altro." Disse lui tranquillamente.
"Cosa?! Io non vado mica in giro a baciare chiunque! E poi chi dovrei baciare?!"
"Bhe... dato che io sono qui.." e si avvicinó così tanto che i loro nasi si sfiorarono "bacia me" fu quasi  un sussurro.
La testa aveva preso a girarle. Non ci capiva nulla. La vicinanza con Fred, il suo profumo alla menta, la stordiva. Lui era vicino, aspettava che fosse lei a baciarlo.
Ma Hermione non voleva mica dargliela vinta così facilmente.
"D'accordo Fred."
 Lui rimase spiazzato. Non si aspettava quella risposta.
"Però chiudi gli occhi" proseguì lei, con falsa faccia innocente.
Lui fece come lei gli aveva detto anche se un po sospettoso.  Chiuse gli occhi e aspettó.
 Uno,due,tre secondi,ma niente..schiuse un occhio e vide che Hermione non c'era più.
"Ah,Granger. Per stavolta ti sei salvata. Ma sarai mia.." pensó Fred, prima di raggiungere il gemello e i compagni, ancora rivivendo il momento e immaginando la forma perfetta delle labbra di Hermione.
########
 
 
 Fu George a ridestarlo dal ricordo.
"Hai visto? Hai una faccia da ebete. Probabilmente stavi ripensando a quel giorno. Fred, sono il tuo gemello. Le capisco certe cose..."
Inutile continuare a negare l'evidenza.
"Okay.. okay.. mi piace la Granger." Disse a bassa voce,rassegnato.
"Cosa?" Fece George, che invece aveva sentito benissimo.
"Mi piace la Granger " disse tra i denti.
"Non credo di aver sentito bene.."
"MI PIACE LA GRANGER!! " urlò afflitto.
"Bene! " esclamó George, sfregandosi le mani. "La risolveremo alla gemelli Weasley: se vuoi una cosa, prenditela. " ghignó, accompagnato dal gemello.
"Mi aiuterai Gred? "
"E me lo chiedi Forge? Ovvio."
Si sorrisero, e si misero a preparare nuovi scherzi da fare a Ron.

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Capitolo 7
*** "Una secchiona senza amici" ***


Fred e George camminavano bellamente per i corridoi, avevano saltato la lezione delle otto per fare un terribile scherzo al bidello.
Gli avevano riempito la sedia di colla-attacca-tutto, mentre il poveretto era in bagno e poi erano scappati prima di essere beccati.
Ancora sghignazzavano, quando un gruppo di ragazzine, che non la smetteva di sbattere le palpebre, gli venne in contro.
Erano più piccole di loro e Fred pensó che potevano avere l'età di Hermione.
X: Hey ragazzi..
Salutó una, che aveva in mano una ciocca di capelli e se la rigirava compulsivamente nella mano.
I gemelli salutarono in coro con un "buongiorno belle donzelle " che le fece ridacchiare come oche.
"Tutti a scuola non fanno altro che parlare di voi, sapete? " disse una con la voce più stridula che i due avessero mai sentito.
Entrambi fecero spallucce e sempre insieme dissero " Un classico.  Ma ci hai visti? "
"Oh si, vi abbiamo visti eccome..." Riprese a parlare la prima, "Comunque io sono Gianna "
A Fred la conversazione cominció a dare fastidio, Gianna, la compagna di Hermione.
"George e Fred Weasley "
"Quindi..uhm..tu sei Fred, no..forse tu" disse quella confusa.
"No Gianna,è ovvio che lui è George "disse un'altra.
A Fred venne da ridere.
Ecco la tipica confusione che si creava nel riconoscerli.
Solo lei..solo lei ci riusciva. Hermione.. la doveva vedere,ne aveva bisogno, come si ha bisogno dell'ossigeno.
"Vi abbiamo visto nell'ora di educazione fisica...e abbiamo deciso di aiutarvi. "
 "Aiutarci? " domandarono quelli sorpresi.
"Si...bhe, due fighi come voi,devono sapere con chi è bene camminare e con chi non lo è... non è bello frequentare certi soggetti.."
Fred, che aveva capito dove quella voleva andare a parare, la stava per mandare a quel paese senza troppi complimenti, quando la vide.
Era troppo tardi.
Gianna, soddisfatta, si giró anche lei, quasi sapendo che l'avrebbe trovava lì.
Hermione era appoggiata alla porta del bagno,con gli occhi lucidi.
Ma orgogliosa com'era stava cercando in tutti i modi di ricacciare indietro le lacrime,come aveva fatto tutte le altre volte. Quella volta però, era diverso. Da quanto stava ascoltando? Troppo.
"Hermione.. " fu un sussurro di Fred, che stava per scattare verso di lei, per abbracciarla, per dirle che lui voleva frequentare lei e solo lei, per carezzarle i capelli, per asciugare le lacrime che prepotenti avevano iniziato a rigarle le guance.
Ma Gianna, immaginando quella reazione del ragazzo,gli si attaccó al braccio, alitandogli all'orecchio queste parole, ma con un tono abbastanza alto di modo che anche Hermione sentisse,
"Ecco un esempio. Lei, è la prima che dovete evitare. Una secchiona senza amici, non è di certo una bella compagnia..." e lei e il suo branco di oche addomesticate ,scoppiarono in una risata che ricordava molto il raglio di un asino.
Fu troppo per Hermione. Si sentì svenire, le veniva da vomitare. Gli occhi le bruciavano, la gola secca. Avrebbe voluto urlare contro Gianna tutto quello che pensava di lei, perché come Fred aveva potuto constatare, Hermione era una che non si faceva mettere i piedi in testa.
Ma quella volta non ci riusciva proprio. Le parole le morirono in gola, lei chiedeva disperatamente al suo brillante cervello di suggerirle cosa fare, ma anche quello le aveva voltato le spalle. Si giró di scatto, sebbene avrebbe solo voluto accasciarsi sul freddo pavimento e venire inghiottita da quello stesso.
Prese a correre, veloce come mai in vita sua, sentiva la voce di Fred dietro di lei che la chiamava, che le chiedeva di fermarsi,ma lei non lo fece.
 Continuò a correre all'impazzata, aprendo di scatto il cancello della scuola. Ne avrebbe passati di guai, ma non le importava.
Uscì in strada, senza curarsi delle macchine che passavano, anzi sperando che qualcuna la investisse seduta stante. Ma, mai che le cose andassero come aveva sperato. (E menomale )
"Una secchiona senza amici" continuò a ripetersi questa frase, durante il tragitto per arrivare a casa.
Di solito ci arrivava in autobus, ma quel giorno ci arrivò sempre correndo.
L'aria fredda le entrava nelle narici, pungendole, fino ad arrivarle nei polmoni, affaticati per la corsa.
Le lacrime non avevano smesso di sgorgare ininterrottamente.
Percorse velocemente il vialetto di casa, fortunatamente i suoi genitori erano al lavoro, entrò nella sua camera e sbatté dietro di sé la porta così forte, che quella si riaprì.
Si gettò sul letto e pianse, e pianse, e pianse.
"Una secchiona senza amici"
 Era proprio così, proprio come aveva detto Gianna.
 Se ne era andata prima di poter sentire i commenti dei gemelli, non osava immaginare.
Il suo Fred.. che ci faceva con quelle? Hermione rise amara. Se lo doveva immaginare. Aveva davvero sperato che lui potesse diventare suo? Di una secchiona? prese a singhiozzare.
La sua vita le faceva schifo.
Già dal primo anno era stata presa di mira da Gianna e dalle sue amiche, ma aveva sempre riposto a tono. Invece vedendola avvinghiata al braccio di Fred, perché lei sapeva che quello era Fred, non era riuscita a formulare una singola frase che potesse salvarla.
Perché Hermione si era sempre salvata da sola. Non c'era mai stato nessuno lì per lei, pronto ad afferrarla prima di una dolorosa caduta.
Non c'era nessuno che la difendesse, aveva sempre fatto tutto da sola. Come quella volta che per rialzarsi aveva rifiutato l'aiuto di Fred.
Lei era abituata a curarsi le ferite per poi tornare a combattere.
Si, perché Hermione era in guerra aperta. Non solo con Gianna, era in guerra aperta contro se stessa.
Hermione si odiava. Hermione, la stessa che adesso era davanti allo specchio del bagno. Quella che si guardava, notando soltanto le imperfezioni. Cosa aveva lei di bello? sapeva rispondere correttamente alle domande dell'insegnante. Questo a cosa le serviva?
Quanti ragazzi l'avevano apprezzata per quello che era? Nessuno.
"Una secchiona senza amici " urlò prima di gettare lo specchio a terra.
Giù la maschera Hermione.
 La guerra è finita, hai perso.
Basta far finta di essere forte, basta rispondere alle provocazioni, basta convincerti del fatto che puoi farcela a tenere alta la testa.
Basta risolvere i problemi di tutti ,quando nessuno si preoccupa dei tuoi.
Basta,basta,basta..
Con questi ultimi pensieri si accasció sul letto,sfinita. Venne catapultata in un sonno agitato, ancora con una lacrima sulla guancia.
Dormì per tutto il resto della giornata. Rifiutó il cibo, dicendo alla madre che non si sentiva bene, e non era proprio una bugia.

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Capitolo 8
*** "Hermione è forte" ma lo è davvero? ***


Fred camminava ininterrottamente avanti e indietro per la camera, quando George, giunto al limite della sopportazione scattò in piedi e lo afferrò per le spalle.
"Fred " disse serio.
"George.. devo parlarle.. devo.."
"Ascoltami Fred. Hermione è una ragazza intelligente, è forte, hai visto come ci ha tenuto testa? Non entrerà in paranoia per uno stupido commento fatto da quella deficiente.
 Basterà che tu le racconti quello che è successo dopo...e ti sposerà. " disse tranquillamente il gemello.
Fred trattenne una risata.
#Flashback#
"Hermione! Hermione aspetta!!" Urlò lui, mentre inseguiva quella testa riccia che sfrecciava verso il cancello d'uscita.
"Che fai!? Hermione ferma!!!"
Stava per seguirla in mezzo alla strada, avendo paura che qualche automobilista preso alla sprovvista dalla comparsa di quel razzo umano, potesse investirla, quando venne afferrato per il colletto dal bidello.
 "Dove pensi di andare!?!" Ululó quello. "Ci penso io a riacciuffarla" e si mise all'inseguimento della ragazza (con i pantaloni sporchi di colla xD)
Ovviamente non ce la fece a raggiungerla.
Fred non poteva uscire dalla scuola, aveva già ricevuto abbastanza richiami, note disciplinari e avvertimenti. Pensò che con Hermione ci avrebbe parlato il giorno dopo, nel frattempo l'avrebbe fatta pagare a quella Gianna.
Tornò sui suoi passi come una furia, tant'é che le ragazze ebbero un sussulto quando il ragazzo dai capelli rossi afferrò  Gianna per un polso.
"Che fai?! Lasciamiii " strilló quella.
"Ascoltami bene." Disse lui con una calma spaventosa. "Parla un'altra volta in quel modo di Hermione, e ti ritroverai rinchiusa in uno sgabuzzino pieno di ragni prima che tu possa dire "mascara". E poi, fattelo dire: Truccata così sembri proprio un pagliaccio . Preferisco mille e mille volte ancora, Hermione. Che è una ragazza semplice, sensibile, e bellissima. Perché Hermione è una delle ragazze più belle che esistano sulla faccia della terra, sia dentro  che fuori, quindi per quanto tu ti sforzi di apparire più carina, ogni tuo tentativo al suo cospetto diventa solo ridicolo. Stalle lontana, da ora in poi. Ti ho avvertita."
Disse tutto d'un fiato, con gli occhi puntati dentro quelli di Gianna, che non faceva altro che inghiottire saliva a vuoto. Era davvero spaventata.
Mentre Fred parlava, George annuiva, per assecondare le sue parole, soprattutto ghignó quando il gemello accennò allo sgabuzzino pieno di ragni. Quello era il loro pezzo forte.
Gianna e le sue "amiche" si dileguarono in un nanosecondo da quando Fred le molló il polso.
George si avvicinó cautamente al fratello,quasi come se quello potesse scattare da un momento all'altro e sbranarlo.
"Wow. Fred, credo di non averti mai visto così arrabbiato...sei stato formidabile. Davvero."
In risposta Fred sorrise al fratello. Ma era un sorriso che traboccava preoccupazione.
Temeva che Hermione, desse veramente peso alle parole di Gianna.
########
"Fred? Ehi?" Venne riportato alla realtà dalle dita di George che schioccavano davanti alla sua faccia.
 "Si Georgie.. credo tu abbia ragione.."
Passarono le ore, era sera, Fred aveva chiamato Harry a casa, per chiedergli se avesse notizie della ragazza, ma niente.
Si ripeteva di stare tranquillo. Si ripeteva "Hermione é forte." Anche se qualcosa dentro di lui, si muoveva e non lo lasciava stare tranquillo.
"Hermione è forte"..ma lo è davvero? Si chiedeva. Più di una volta si era domandato cosa nascondesse dietro quegli occhi indecifrabili, quegli occhi così belli.
"Hermione.." e con quel nome in testa si addormentó.

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Capitolo 9
*** L'incubo. ***


Fred si svegliò di soprassalto.
Con la fronte madida di sudore, e il respiro affannato.
Aveva fatto un incubo, ma non riusciva a ricordare cosa avesse sognato...
Si preparò per andare a scuola di tutta fretta. Voleva risolvere al più presto quella situazione.
Varcó il cancello, sentendo ogni battito del suo cuore combaciare con l'eco di ogni passo che faceva.
Uno sguardo, lei non c'era.
Chiuse gli occhi e li riaprì. Lei non c'era.
Qualcosa non andava.
Hermione non mancava mai a scuola, dall'inizio dell'anno , era stata sempre presente.
"Hermione ..." sussurró.
Non seppe perché, ma una forza invisibile lo spinse ad allontanarsi,facendogli varcare nuovamente la soglia del cancello.
Un cenno quasi impercettibile fatto a George, che il gemello recepì subito.
Lo avrebbe coperto.
Si ritrovó per le strade fredde e deserte. Decise che sarebbe passato inanzitutto a casa Granger, anche se dubitava che Hermione si trovasse lì.
Una volta la aveva accompagnata a casa. Cercò di ricordare mentalmente il percorso fatto quel giorno.
#flashback#
L'ultima ora, Latino. Paragonabile ad una delle peggiori torture.
Finalmente era finita.
Fred e George, furono i primi ad uscire dall'aula, si precipitarono fuori, e in maniera teatrale inspirarono l'aria pungente di Novembre dicendo "Aria pulita! Finalmente liberi " provocando l'ilarità delle compagne di classe.
Una testa riccia. Inconfondibile. Zaino in spalla, capelli crespi che sussultavano ad ogni movenza di lei.
Non lo aveva programmato,eppure tempo tre secondi si trovò a fiancheggiarla.
"Hey Mione!"
"Fred!"
"Dove vai?"
"A casa..tu?"
"Ti accompagno a casa"
"Oh...b-bene "
La sorpresa palese nel suo sguardo, l'imbarazzo nella sua voce. Fred amava suscitare quella reazione in lei.
Camminarono a lungo, dato che Fred si era rifiutato di prendere l'autobus.
"Camminare fa bene..Granger! anche a te ogni tanto non fa male un po di movimento, dato che passi tutte le giornate sui libri."
"Anche tu preferiresti l'autobus, se avessi uno zaino pesante quanto il mio." Rispose lei prontamente.
"Ah, il problema è quello? Bastava dirlo. " disse lui sorridendo e togliendole lo zaino dalle spalle, prendendolo con una sola mano.
Lei arrossì ..
Quando giunsero davanti al vialetto di casa sua, Fred poté osservare un meraviglioso giardino e un cancelletto quasi nascosto dall'edera.
"Bhe..vuoi entrare?" Gli chiese lei, rossa in volto.
Per quanto lui avrebbe voluto dire di sì, scosse il capo.
"No, sono già in ritardo. Vado, George mi starà aspettando, ci si vede Granger! "
E fece per voltarsi, ma Hermione gli afferró il polso, leggermente, e lo fece voltare. "A-aspetta un secondo..grazie per avermi accompagnata..e per avermi portato lo zaino.. "
"Nessun problema. Sono forte, è una delle mie tante qualità. E poi volevo controllare che non ti mettessi a leggere anche sulla strada del ritorno "
Lei scoppió a ridere. Pazzesco come quel ragazzo riuscisse a farla stare bene.
Scuotendo la testa, si giró verso casa, stava  aprendo il cancelletto, quando sentì le sue ultime parole.
"Si Granger, sei proprio bella quando ridi."
Si voltó per rispondergli, ma Fred era sparito.
Sorrise.
Da un cespuglio, anche un ragazzo dai capelli rossi la guardava e sorrideva di riflesso.
"Non è bella solo quando ride...è bella sempre, pensó."
######
Ripercorrendo i ricordi, si trovó davanti al cancelletto nascosto dall'edera.
Citifonó.. nessuna risposta.
Doveva aspettarselo. In casa non c'era nessuno.
"Hermione dove sei..."
Sentiva la preoccupazione aumentare sempre più nel suo cuore e attanagliarlo dentro una morsa di ferro.
Vagó a lungo senza una meta, alla ricerca di una testa riccia che però non scorgeva da nessuna parte.
Quando ecco che la stessa forza che lo aveva condotto fuori scuola, lo spinse ad andare verso il ponte.
Il cuore smise di battere.
La gola secca.
Il corpo irrigidito.
La stessa sensazione della mattina appena svegliato si impossessó di lui.
Paura.
Hermione in piedi sul ciglio del ponte, sporta impercettibilmente in avanti.
Le braccia abbandonate lungo i fianchi. Lo sguardo vuoto.
Non ricordava cosa avesse sognato quella sera, ma adesso sì.
Ce lo aveva davanti:  Il suo incubo.

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Capitolo 10
*** Adesso stavano bene, perché erano insieme. ***


"Hermione!! " urló.
Lei si voltó lentamente, con la consapevolezza negli occhi.
Ma non era più lo sguardo che amava. Era uno sguardo perso, non vi era più vita all'interno.
Lei mimó un grazie con le labbra e prima che lui potesse raggiungerla, si lasció cadere.
Nella gola di Fred morì un "no" che tanto non avrebbe fatto la differenza.
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"Stupido! Era solo un sogno! Questa è la realtà, e io non permetteró che accada. Ti salveró Hermione. " si disse Fred, avvicinandosi cautamente a lei, attento a non far rumore.
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Hermione guardava i rivoli d'acqua del fiume. "Sarà gelata",pensò.
Per le numerose piogge il corso d'acqua si era ingrossato parecchio. Le piaceva sentire il rumore delle onde che si infrangevano sugli scogli, le trasmetteva calma. E ne aveva proprio bisogno.
Hermione continuava a pensare a come si era sempre rialzata, e anche se i graffi bruciavano, era sempre riuscita a ignorarli e dare il meglio di sé.
E perché proprio quella volta avrebbe dovuto cedere?
No, lei era una guerriera. Uno stupido commento non poteva farle buttare all'aria tutti quegli anni in cui aveva messo su degli artigli affilati .
Pensó a quelle braccia che non c'erano per sorreggerla, e che forse non ci sarebbero mai state. E si diede mentalmente dell'illusa,  perché avrebbe davvero voluto che quelle braccia appartenessero a Fred.
Chiuse gli occhi.
E le sembró persino di sentirsi avvolgere da due braccia forti e calde, che trasmettevano sicurezza. "Stupida. Adesso ti metti anche a sognare ad occhi aperti" si disse .
Ma poi, quella sensazione, non fu più solo una sensazione. Due braccia forti e calde la stavano davvero stringendo, e l'avevano presa di peso, allontanandola dal ciglio del ponte.
Si voltó di scatto, e rimase a bocca aperta. Due occhi terrorizzati la guardavano come se temessero che lei sgusciasse via come acqua, o che si mettesse ad urlare e divincolarsi.
"Fred.. " era scioccata. Il suo fu più un sussurro che altro.
Lui rafforzó la presa, le stava facendo male.
"Hermione" disse, cercando di sembrare calmo, ma ogni lato di lui traboccava tensione.
Le parlava come si parla ad un animale ferito per non spaventarlo.
"Fred ma che.."
"No, Hermione.. ascoltami ti prego. Tu sei la ragazza più bella e speciale che io conosca. Sei fantastica. Non sei assolutamente quello che ha detto Gianna. Hai tanti amici, compreso me. Sei buona, dolce e.. credo di amarti. Amo disturbarti mentre leggi, amo farti ridere, amo essere sgridato da te, amo parlarti e guardarti mentre sei concentrata o mentre sorridi, perché il tuo sorriso è la cosa più bella che esista a questo mondo. Già dal primo giorno non ho smesso di pensarti, nemmeno per un attimo.  
Quando Gianna ha detto quelle cose, tu te ne sei andata, ma io no. Sono rimasto lì, o meglio prima ti ho rincorsa, poi il bidello mi ha ricacciato di forza dentro scuola, poi sono tornato da Gianna... e le ho detto che lei in confronto a te vale zero.
Quindi non buttarti giù per quello che dice Gianna-sono-una-gallina-senza-cervello. Io ti amo così come sei. Mi sono innamorato di te, e mi rinnamorerei altre mille volte se potessi vivere altre mille vite."
Le disse tutto senza prendere fiato, guardandola negli occhi.
Hermione era sconvolta.
Il suo cuore batteva velocissimo, aveva le guancie in fiamme.
 Fred si era appena dichiarato? Fred si era appena dichiarato.
Non riusciva a crederci.
Passarono minuti buoni in silenzio, e Fred temendo una reazione negativa della ragazza, rafforzó la presa su di lei.
Alla fine Hermione prese  coraggio e parló.
"Ma..ma perché ora? Perché qui?"
"Come?! Come perché?!! " lui era sbigottito. "Tu..tu..ti stavi per buttare dal ponte!"
Si guardarono negli occhi per cinque secondi, poi lei non ce la fece più a trattenersi e scoppió a ridere fragorosamente.
Fred non capiva...si passó una mano fra i capelli rosso fuoco, più scompigliati del solito.
Quando lei si fu calmata, disse: "Vengo sempre qua, quando ho bisogno di riflettere. Solitamente non di mattina, non saltando la scuola, ma.. non mi sarei mai buttata dal ponte. Non sono proprio così fragile, ne ho passate tante e questa di certo non sarà l'ultima."
"Oh merlino.. vuoi dire che..che...che..non..che io.."
Lei lo abbracció fortissimo. Tanto forte da fargli mancare il respiro.
Lui ricambió.
In quell'abbraccio c'era tutto quello che si sarebbero voluti dire.
Ed eccoli, due giovani che camminavano abbracciati per le strade fredde e umide, riscaldandosi solo con il calore del loro amore.
Hermione ripensó a quella situazione assurda che si era creata. Fred che la voleva salvare da un suicidio che lei non aveva progettato. E involontariamente scoppió a ridere, sotto lo sguardo inquisitorio e divertito del ragazzo.
"Granger.."
"Si Weasley?"
"Sei bella quando ridi".
Fu un momento e le labbra di lui si posarono dolci su quelle di lei, trascinandola in un bacio che sapeva di loro.
Quella sera, Fred sognó la stessa scena della sera prima, con la differenza che lui si precipitó a guardare giù dal ponte, trovandovi Hermione appesa che strillava.
Le porse la mano e la tiró in salvo.
Adesso stavano bene, perché erano insieme.
Fred si sveglió col sorriso sulle labbra, pregustandosi già il momento in cui sarebbe arrivato a scuola e avrebbe interrotto la lettura di Hermione, circondandola da dietro con le sue forti braccia, proprio come piaceva a lei.

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