Do you want more, right?

di Sol_chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L' inizio di tutto ***
Capitolo 2: *** Rivelazioni ***
Capitolo 3: *** Scuola ***
Capitolo 4: *** Mirtilli ***
Capitolo 5: *** Spuntino ***
Capitolo 6: *** Mio, solo mio! ***
Capitolo 7: *** Spine ***
Capitolo 8: *** Influenza ***
Capitolo 9: *** Rosso sangue ***
Capitolo 10: *** Promesse ***
Capitolo 11: *** Poteri Sopiti ***
Capitolo 12: *** La fine di tutto ***



Capitolo 1
*** L' inizio di tutto ***


~~Primo Capitolo

Una ragazza dai lunghi capelli dorati sedeva composta sul sedile posteriore del taxi su cui stava viaggiando da più di un paio d’ ore.
Guardava svogliatamente fuori dal finestrino, mentre con le mani continuava a torturare un foglio di carta.
Quel foglio di carta.
La giovane distolse lo sguardo dal paesaggio monotono che scorreva velocemente sotto i suoi occhi, volgendoli su quest’ ultimo.
Era scritto a mano, con una grafia molto bella e curata.
Decisamente degna del famoso notaio che l’ aveva scritta prima che il padre della ragazza, Jude Heartphillia morisse.
Sì, il padre della ragazza, famoso e potente commerciante del Regno di Fiore era deceduto da meno di una settimana a causa di una malattia che lo affliggeva ormai da molti anni.
Quel uomo era soprattutto conosciuto per la sua fama di benefattore: da sempre donava grandi offerte di denaro presso orfanotrofi, scuole ed ospedali e molto spesso offriva dei lavori come operai ai disoccupati della città in cui si trovava la sede centrale della sua attività, ovvero Magnolia.
In suo onore gli abitanti della città avevano celebrato una fiaccolata e il sindaco lesse in mezzo alla piazza un lungo e commuovente discorso, lodando le qualità del signor Heartphillia.
I pensieri della ragazza vennero interrotti dall’ autista: “Signorina Lucy, siamo quasi arrivati alla villa. Ci vorrà ancora una ventina di minuti, circa.”
“La ringrazio per avermi avvisata.” rispose Lucy alzando il viso dal foglio ed accennando un sorriso.
Subito riposizionò lo sguardo sull’ oggetto che teneva tra le mani, rammentando amaramente ciò che era accaduto durante il giorno del funerale di suo padre.


Inizio Flashback_


“Signorina Lucy.”
La ragazza si girò lentamente verso colui che l’ aveva chiamata.
Aveva il volto stanco e distrutto dal dolore; gli occhi erano arrossati per il pianto e sotto di essi si estendevano  delle occhiaie scurissime.
“Mi dica signor Notaio.” Rispose Lucy con voce fredda e distaccata.
“So che questo non è propriamente il momento, ma è di estrema importanza che le parli subito di ciò che è stato scritto sul testamento di suo padre.” disse con tono triste l’ uomo.
“Mi dica pure.”disse la giovane  con tono freddo e distaccato.
“Ecco vede, suo padre il signor Heartphillia, oltre ad averle lasciato tutti i suoi averi esprime anche un desiderio nei suoi confronti…” iniziò il notaio bloccandosi a metà frase.
“Vede, suo padre desidera che lei vada a abitare nella residenza del signor Evans.” terminò con un sospiro.
Lucy rimase basita: perché suo padre desiderava che lei andasse a vivere in quel luogo?
Non conosceva nemmeno il signor Evans, se non per fama: anche lui, come suo padre, era un ricco e potente mercante, vedovo e con alle spalle un passato burrascoso.
Come se il notaio avesse letto i suoi pensieri le disse: “ Sul testamento non è segnato il motivo per cui lei debba trasferirsi alla residenza degli Evans, ma la prega di andarci ad abitare senza indugi.”
Veloce.
Stava accadendo tutto troppo velocemente.
Non capiva.
Le sembrava tutto così strano!
Troppi interrogativi la tormentavano in quel momento, ma la voce del notaio la ridestò dai suoi pensieri.
“Signorina Lucy, la prego di darmi una risposta il primo possibile ed ora la saluto. Condoglianze.”


Fine Flashback_

Lucy alla fine aveva accettato, voleva realizzare l’ ultimo desiderio del padre, anche se ancora non capiva il suo desiderio.
La ragazza spostò lo sguardo verso il finestrino e ciò che le si presentò  la meravigliò a tal punto da spalancare appena la bocca: delle alte mura in pietra circondavano la residenza degli Evans, di cui riusciva a scorgere solamente il tetto.
Sulle alte mura si arrampicavano edere ed altre piante rampicanti di cui ignorava il nome.
L’ autista si fermò davanti all’ imponente cancello che divideva la residenza dal mondo esterno.
Era uno spettacolo mozzafiato!
Lucy scese dalla macchina velocemente stiracchiandosi appena.
L’autista nel mentre, aveva aperto il baule scaricando, non con poca fatica la valigia della giovane.
“La ringrazio.” affermò la giovane avvicinandosi al’ uomo porgendogli i soldi per il viaggio.
“Si figuri! E’ stato un piacere!” esclamò questo sorridendogli, accendendo la macchina e ripartendo.
Lucy guardò scomparire l’ auto lasciandosi dietro una nuvola di polvere, poi si voltò verso il cancello.
Era aperto.
Eppure era sicura che pochi istanti prima fosse chiuse.
Scacciò dalla mente quel pensiero e armata di coraggio, strinse il manico della valigia nella sua mano e varco la soglia della residenza beandosi dell’ odore prodotto dalle rose che venivano coltivate nel giardino.
Quest’  ultimo era splendido e rigoglioso: si estendeva per gran parte della tenuta ed era tenuto benissimo!
I roseti sparsi con un ordine preciso per tutto il giardino, emanavano un odore delizioso ed invitante ed i cespugli potati con cura formavano una sorta di labirinto in cui perdersi sarebbe stato un piacere, visti gli splendidi fiori che si potevano osservare.
A un tratto Lucy scorse una figura proprio davanti ad un roseto di rose bianche..
Era una donna alta, dai lunghi capelli scarlatti  che le ricadevano dolcemente sulla schiena.
Un lungo vestito nero ricamato con decori di un rosso accesso le fasciavano il corpo snello e slanciato.
Anche se Lucy  non la vedeva in volto poiché ella era girata di spalle, era sicura che fosse una bellissima donna.
Tu-tum!
Lucy ebbe un forte dolore al petto.
Non le era mai capitato prima, ma le faceva male.
Molto male.
Tu-tum!
Accadde tutto troppo in fretta.
La giovane sentì un’ altra fitta al petto, la testa cominciò a girarle.
Le orecchie iniziarono a fischiarle e cominciò ad avere caldo, tanto caldo e poi…
…il buio.

 

Angolo autrice:
Ehilà gente!
Allora, che ne pensate di questo primo capitolo?!
Sono riuscita ad incuriosirvi almeno un pochino?
Lo spero tanto!
Ah giusto, vi avviso già che questa storia sarà composta da undici capitoli!
Non so ogni quanto li pubblicherò, ma cercherò di non far attendere troppo nessuno! 
Allora premetto che è la primissima volta che scrivo un crossover, quindi sono ancora più curiosa di sapere le vostre opinioni: se devo smettere perché la storia non vi ispira fiducia o se posso continuare perché ne vale la pena!
Va bene che questo è solo il primo capitolo, ma qualche parere mi piacerebbe sentirlo!
Okay, detto questo vi saluto e grazie mille ancora chiunque leggerà e recensirà questo capitolo!
Un bacione <3

Sol

 

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Capitolo 2
*** Rivelazioni ***


~Secondo Capitolo


Era mattina inoltrata.
Un fascio di luce passò attraverso il vetro della finestra aperta andandosi a posare sul viso addormentato di Lucy.
Il suo respiro era calmo e regolare.
I lunghi capelli biondi erano sparsi sul morbido cuscino.
A un tratto la ragazza mugugnò nel sonno, poi con non poca fatica, socchiuse prima un occhio e poi l’ altro, aprendoli poi subito di scatto tirandosi su aiutandosi coi gomiti.
“M-ma dove mi trovo?” si diede una rapida occhiata intorno: era stesa su un bellissimo letto a baldacchino, di fronte accostata al muro era posizionata una scrivania sopra alla quale era stato affisso uno splendido specchio dalla cornice dorata e ornata da tantissime pietre preziose di vario colore. Alla sua destra un’ armadio stile antico ricopriva tutta la parete e invece alla sua sinistra…
“E lui chi è?” si sussurrò Lucy confusa.
Seduto su una poltroncina  situata vicino alla finestra, dormiva beatamente un ragazzo dai ribelli capelli rosa, i quali erano mossi da una lieve brezza.
‘Che carino.’ Pensò Lucy per un attimo, per poi arrossire vistosamente scuotendo la testa per scacciare quel pensiero,  cercando di capire come mai si trovava in quel luogo.
Cercò di ricordare.
“Il taxista mi  aveva lasciata davanti al cancello della residenza Evans, poi ero entrata nel giardino dovevo aveva visto la donna dai capelli scarlatti e subito le aveva iniziato a farmi male il petto…” istintivamente si portò una mano al cuore.
Fortunatamente non provava più dolore.
Sospirò di sollievo inclinando la testa verso il basso e diventando subito rossa come un pomodoro: indosso non aveva i suoi abiti,  ma una vestaglia abbastanza trasparente che lasciava largo spazio all’ immaginazione.
Immediatamente rivolse lo sguardo verso il ragazzo addormentato sulla poltroncina.
Che l’ avesse cambiata lui?
A quel pensiero Lucy divenne ancora più rossa.
Scosse la testa più e più volte per scacciare via quei pensieri, nascondendo il volto con le mani.
A un tratto smise di agitarsi e si calmo, pensando a ciò che in quel momento era più importante: doveva sapere il motivo per cui suo padre desiderava che lei andasse a vivere nella residenza degli Evans e per saperlo era necessario chiederlo al diretto necessario.
Lucy scostò da un lato le coperte, poggiando i piedi sul pavimento di marmo.
Al contatto un brivido di freddo le percorse la schiena, facendole venire la pelle d’ oca.
Senza fare troppo rumore si avvicinò al ragazzo addormentato sulla poltroncina accanto alla finestra.
“Mi scusi?” chiamò la giovane poggiando la mano sopra quella del ragazzo.
Gelida.
Era completamente gelida quella mano.
“Si sente bene?” domandò allarmata  Lucy.
Non ottenne alcuna risposta.
La giovane prese tra le sue mani quella gelida del ragazzo cercando di sentire se c’ era polso.
Non sentiva battito.
“Oh no! Devo chiamare subito aiuto! Forse c’è ancora speranza che questo ragazzo si salvi!”  esclamò Lucy in panico rimettendosi in piedi.
Accadde tutto molto velocemente.
La ragazza sentì una stretta salda attorno al suo polso, per poi essere strattonata e ritrovarsi sulle ginocchia del ragazzo dai capelli rosa.
I visi di entrambi erano vicinissimi.
Le gote di Lucy si colorarono immediatamente di rosso vivace ed acceso.
Quel ragazzo era vivo?!
Ma com’ era possibile?!
Non c’era battito fino a pochi secondi prima!
“M-ma come fai ad essere vivo?! I-il tuo cuore non batteva?!” domandò Lucy balbettando per lo stupore e l’ imbarazzo.
“Beh, non ci vedo niente di strano!” rispose il ragazzo dalla chioma rosa come se nulla fosse.
Dopo pochi attimi quest’ ultimo avvicino il volto al collo della ragazza, sfiorandolo con la punta del naso.
“Mh! Tu hai un odore veramente delizioso ed invitante, mi piacerebbe un sacco assaggiarti.” Detto ciò il giovane leccò il collo di lei.
Lucy sentiva la lingua ruvida di lui sulla sua palle, mandandole il cervello in pappa, ma non abbastanza per non reagire.
Un rumore secco risuonò nella stanza.
La ragazza aveva dato uno schiaffone al giovane, approfittandone per allontanarsi da lui.
“Ahia! Ma perché mi hai dato quello schiaffo?!” domandò irritato lui massaggiandosi la guancia lesa.
“Perché?! E tu hai anche il coraggio di domandarmi il ‘perché’?! Ma come ti permetti tu di leccarmi il collo?!  Non sono mica un lecca-lecca io! Pervertito!” strillò presa dal panico massaggiandosi il collo convulsivamente.
“ Perdonalo ma il mio fratellino proprio non ci sa fare con le signore!”
Lucy si voltò di scatto scoprendo che dietro di lei c’ era qualcuno: era un ragazzo alto e snello, vestito con un bel completo nero.
I capelli erano ribelli e di un color aranciato, mentre sul naso portava un paio di occhiali sole.
“E tu come hai fatto ad entrare?” domandò sconvolta la ragazza.
“Segreto!” rispose questo facendole l’ occhiolino ed avvicinandosi pericolosamente al volto di lei.
“Eh Loki! L’ ho vista prima io quindi vedi di starle lontano!” disse infastidito il ragazzo dalla capigliatura rosa.
“Suvvia Natsu! Non fare l’ avido e poi ha un così buon profumo questa ragazza è impossibile starle lontano!” disse Loki annusando a sua volta il collo di Lucy beccandosi un’ occhiataccia da parte di Natsu.
“Stammi lontano!” urlò Lucy spingendo via Loki.
“Ora basta!” una voce autoritaria fece calare il silenzio nella stanza.
La ragazza si girò verso la provenienza della voce: un ragazzo dai capelli corvini era fermo davanti alla porta di ingresso della stanza.
Il volto aveva un’ espressione fredda e controllata.
Il moro rivolse lo sguardo verso di lei: “Mi dispiace se i miei fratelli l’ hanno importunata, ma le buone maniere non rientrano nelle loro competenze.” Disse rivolgendo delle occhiatacce ai due fratelli.
“Lei sicuramente esigerà delle risposte immagino.” Continuò sempre con tono distaccato.
“Si!” rispose rianimata da nuovo coraggio Lucy.
“Molto bene… riceverà tutte le risposte che vuole, ma prima la prego di cambiarsi non è molto dignitoso per una signora andare in giro con una vestaglia da notte.”
Subito la ragazza si imbarazzò distogliendo lo sguardo.
Si sentiva ferita, dopo quell’ affermazione.
“ Noi l’ aspetteremo nel salotto.  La pregherei di darsi una mossa.” Dettò ciò il ragazzo dai capelli corvini si voltò e uscì dalla stanza, seguito a sua volta da i due fratelli.
Appena la porta si chiuse alle loro spalle Lucy tirò un sospiro di sollievo, appoggiando la testa sul materasso del letto a baldacchino.
Perché si trovava in quel luogo?

 

 

Dopo essersi cambiata la ragazza di diresse verso il salotto.
Solo una porta divideva il corridoio dal luogo in cui l’ attendevano le sue risposte.
Appoggiò la mano sulla maniglia.
Esitò un attimo, ma alla fine aprì la porta.
La stanza che le si presentò davanti era enorme, semplice ed essenziale: su una parete era accostata una libreria contenenti tantissimi libri, mentre nella parete di fronte a questa era posto un bellissimo camino davanti al quale erano posti un divano e delle poltrone su cui erano seduti i tre fratelli.
“Ah eccoti, ce ne hai messo di tempo!” esclamò annoiato Natsu, il ragazzo dai capelli rosa.
Il giovane dai capelli corvini si alzò dalla sua poltrona su cui era seduto invitandola a sedersi.
Lucy accettò e si sedette sulla poltrona libera.
“ Prima di tutto passiamo alle presentazioni. Il mio nome è Gray, mentre i miei altri due fratelli si chiamano rispettivamente Loki e Natsu. Tu invece devi essere la figlia del signor Heartphillia, ovvero Lucy Heartphillia, giusto?” domandò Gray.
“Si esattamente!” esclamò decisa la ragazza.
“Tu che cosa sai sul casato Evans?” chiese il ragazzo dai capelli corvini in modo distaccato.
Lucy rimase sorpresa dalla domanda, non se l’ aspettava proprio.
“Beh, ecco… so che è un casato molto potente ed antico. Niente di più.” rispose lei mordendosi un labbro per la vergogna.
“Umpf… immaginavo.” ghignò il ragazzo.
La giovane lo guardò confusa.
In che senso se lo immaginava?
Non capiva.
“Bene, allora devi sapere che il nostro è in verità un antico casato di vampiri, il fatto che nostro padre abbia una fama da mercante è solo una copertura. Il motivo per cui tu sei qui è perché sei la sposa sacrificale, ovvero la nostra preda. Sappi già che noi ci nutriremo del sangue che tu lo voglia o meno. Se proverai a contattare qualcuno della tua famiglia verrai subito uccisa. Ah! Dimenticavo, dovrai occ- ” Gray non riuscì a finire la frase che Lucy era già scappata via chiudendosi la porta del salotto alle spalle.
“Dai Gray, potevi anche essere meno diretto! Guarda la poverina è scappata con una faccia terrorizzata! Sei proprio senza cuore.” Lo prese in giro Loki scuotendo la testa.
“Le ho detto bene subito le cose come stanno!” rispose l’ incriminato distogliendo lo sguardo infastidito.
Natsu fissava i due fratelli battibeccare come al solito.
Si poggiò la mano sulla guancia dove poco prima la ragazza le aveva dato uno schiaffone.
Sorrise.

 

 


Lucy correva a per di fiato per i corridoi della villa.
Dopo la rivelazione di Gray tantissimi altri interrogativi la attanagliarono.
Suo padre l’ aveva mandata in quel luogo pur sapendo che vi abitavano dei vampiri?
Che cos’ era di preciso la ‘sposa sacrificale’?
I corridoi le sembravano tutti uguali.
Voleva fuggire, andarsene via da quel luogo e soprattutto da loro!
Aveva il fiato corto e la gola secca.
Non ce la faceva più, era esausta.
A un tratto scorse uno spiraglio di luce fuoriuscire da una porta di legno massello.
L’ aprì e se la chiuse alle spalle.
Subito un buon odore di carta le invase le narici: era entrata nella biblioteca della villa.
Lei adorava leggere fin da quando era bambina, tant’è che già d un po’ ti tempo stava cercando di scrivere un libro, ma il blocco dello scrittore si sa è una brutta bestia.
Lucy avanzò lentamente fra gli alti scaffali colmi di libri, finché non sentì una voce.
Una voce infantile che cantava.
La ragazza si sporse da dietro uno scaffale scorgendo una bimba da i corti capelli blu.
Era seduta su una sedia alta, dondolava le gambe avanti e indietro tenendo tra le mani un libro continuando a canticchiare allegramente.
“Oh!” esclamò la piccola distogliendo lo sguardo e rivolgendolo verso la giovane.
“Che bello! Allora sei arrivata sorellona!” disse la bimba tutta contenta correndo incontro a Lucy e abbracciandola.
Quest’ ultima era basita.
Perché l’ aveva chiamata ‘sorellona’?
E soprattutto, come mai la stava aspettando?
Lucy si scostò gentilmente la bimba, chinandosi per arrivare alla sua altezza.
“Scusami, ma tu chi saresti?” domandò gentilmente.
“Giusto! Devo presentarmi se no il fratellone Gray si arrabbierà! Allora io mi chiamo Wendy, Wendy Evans e Natsu, Loki e Gray sono i mie fratelli maggiori! E’ un piacere per me  conoscerti sorellona Lucy!” terminò allegra la bimba porgendole la manina.
Lucy era sbiancata.
Quindi anche quella bambina era una vampira come gli atri tre ragazzi?
Eppure sembrava così carina e innocua.
Lucy strinse la mano alla piccola sorridendole falsamente, ma in modo altrettanto dolce e gentile.
Una semplice domanda aveva occupato la mente di Lucy: Perché?

 

 

 

Angolo autrice:
Sono ritornata!
Mi dispiace di aver aggiornato un tantino in ritardo, ma sono stata abbastanza occupata!
Allora spero che questo secondo capitolo vi sia piaciuto, e se invece no vi prego di farmelo sapere ad ogni modo lasciandomi una recensione!
Ah, intanto che ci sono ringrazio vivamente Kuki997, ali_tan e nalu85 per aver recensito lo scorso capitolo.
Ringrazio anche jia_chen e SanaeEric per aver inserito la storia tra le seguite e ali_tan, basie e jia_chen per averla inserita nelle preferite.
Il prossimo capitolo lo pubblicherò entro lunedì prossimo!
A presto ed un bacione <3

Sol

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Capitolo 3
*** Scuola ***


Questo capitolo lo dedico alla mia migliore amica Kuki997 che dopo domani parte per la Cina... ti mando un bacione e sono sicura che divertirai un sacco <3

~Terzo capitolo



Era notte inoltrata.
Ancora poche ore e l’ alba avrebbe fatto capolino tra le colline che circondavano la zona, illuminando così la stanza in cui Lucy dormiva.
O almeno, cercava di addormentarsi.
Erano passati già un paio di giorni da quando si era trasferita a villa Evans e aveva scoperto che lei altro non era che la sposa sacrificale dei tre gemelli, i quali si sarebbero nutriti del suo sangue.
Dopo quella scoperta sconcertante, Lucy era scappata via incontrando nella biblioteca della villa la piccola Wendy, sorella minore dei tre fratelli, di cui la ragazza si sarebbe dovuta occupare.
Da quel giorno non era più uscita dalla sua stanza.
Non voleva.
Lei non voleva stare li.
Quel luogo le dava il voltastomaco.
Voleva andarsene, ma  se solo ci avesse provato sarebbe stata uccisa.
Era tra due fuochi: restare e morire o fuggire e morire comunque?
Non sopportava quella situazione.
Si rigirò per l’ ennesima volta nel letto.
La tiepida luce della abat-jour le illuminò il volto stanco e affranto.
Le  uniche motivazioni per cui voleva rimanere in quel luogo erano le sue domande: voleva delle risposte concrete e plausibili a gli innumerevoli dilemmi che l’ affliggevano.
A un tratto sentì la porta della sua stanza cigolare.
Stava entrando qualcuno.
Lucy si raggomitolò su se stessa, nascondendo il capo sotto al piumone.
“Ehi! Forza alzati!”
Una voce le intimò di alzarsi, ma lei fece finta di niente rimanendo nascosta sotto le tiepide coperte.
Faceva abbastanza freddo in quel periodo e quel piacevole calore le dava una sensazione di tepore e protezione.
Pochi secondi e quella sensazione scomparve del tutto.
Qualcuno le aveva tirato via le coperte scoprendola completamente.
La pelle di Lucy a contatto con l’ aria fredda rabbrividì all’ istante, emanando un gemito di disappunto nei confronti del colpevole.
“E’ ancora prestissimo perché dovrei alzarmi?!” inveì Lucy nei confronti di chi l’ aveva scoperta, ovvero Natsu.
“A parte il fatto che è da un sacco di tempo che stai rinchiusa in questa camera e poi oggi è il primo giorno di scuola.” terminò facendo una faccia disgustata mentre pronunciava la parola ‘scuola’.
“Ma è prestissimo, sono solo le tre del mattino! Che razza di scuola frequentate?! E poi perché dovrei venire anche io?Per voi non dovrei essere soltanto uno ‘spuntino’?” chiese Lucy in modo acido ricoprendosi fin sopra alla testa con le coperte ancora calde, ma Natsu non perse tempo e la scoprì nuovamente.
Un altro brivido le percorse la schiena.
“A me non piacciono gli ‘spuntini’ ignoranti e comunque questa è la tua divisa.” disse il vampiro sventolando un vestitino a maniche lunghe di colore nero con ricami di colore bianco, per poi lanciarlo in faccia alla ragazza.
“Vedi di darti una mossa a cambiarti, altrimenti ti punirò a dovere!” terminò Natsu incrociando le braccia al petto e guardandola con noncuranza.
“Tsk! Come se avessi paura di voi!” esclamò Lucy scostandosi il vestito dal volto, scoprendo quello del vampiro a pochi centimetri dal suo.
Lucy si ritrovò ad arrossire immediatamente, diventando rossa come un pomodoro.
Il cuore cominciò a martellarle nel petto talmente forte che, per un attimo  ebbe paura sarebbe scoppiato da un momento al altro.
“E invece dovresti averne.” le disse il vampiro serio in volto guardandola dritta negli occhi.
Lucy si sentiva ipnotizzata da quello sguardo, come se le stesse sondando l’ anima sin nel profondo.
Quella sensazione durò ben poco; il vampiro si scostò lentamente dal viso della ragazza dirigendosi verso la porta della stanza.
“Ci vediamo dopo ‘spuntino’!” esclamò con tono divertito Natsu uscendo dalla stanza sotto lo sguardo irritato di Lucy.
La ragazza prese tra le mani la divisa guardandola ammirata.
Era la prima che ne indossava una.

 

 

Durante il tragitto in limousine per arrivare a scuola Lucy aveva scoperto una nuova caratteristica di se stessa: non sopportava il silenzio.
Di solito a fine giornata, dopo aver ascoltato per ore lezioni noiosissime di economia e su come gestire i propri terreni, Lucy apprezzava il silenzio che alleggiava nella sua stanza, approfittandone per rilassarsi e leggere un buon libro.
Ma il silenzio tombale e l’ aria carica di tensione e nervosismo che alleggiava attorno a lei ed ai vampiri era talmente pesante da farla quasi soffocare.
L’ unica persona che riusciva a distrarla da quei pensieri era la piccola Wendy che, continuava a canticchiare sorridente sfogliando le pagine di libro, soffermandosi di tanto in tanto a rimirare le rare immagini che incontrava.
“Lucy! Wendy!” le chiamò Gray attirando la loro attenzione “questi sono per voi.”
Il vampiro porse a entrambe un bricco di concentrato ai mirtilli ciascuno.
Lucy lo guardò confusa.
“Quello è un ottimo rimedio per l’ anemia.” Sbuffò Gray girandosi verso il finestrino.
Lucy era ancora più confusa: lei non soffriva di anemia, allora perché il vampiro ne aveva parlato?
Anemia.
La ragazza deglutì sommessamente.
Gray parlava di anemia perché lei, essendo la preda dei tre vampiri le avrebbero succhiato tanto sangue e quel bricco di concentrato ai mirtilli l’ avrebbe aiutata a riprendersi.
Ma allora… perché doveva assumerlo persino Wendy?
Non era anche lei una vampira come loro?
I pensieri di Lucy vennero interrotti dalla frenata brusca della limousine.
Scesi da quest’ ultima la ragazza ed i quattro fratelli si diressero verso l’ entrata della scuola.
“Ci vediamo dopo sorellona!” esclamò Wendy tutta contenta salutandola con la manina.
Lucy sorrise alla bimba salutandola a sua volta con la mano, voltandosi nuovamente verso i tre gemelli, ma sia Gray che Loki erano scomparsi.
Era rimasto solo Natsu.
“Noi due saremo nella stessa classe. Vieni ti faccio strada.” disse il vampiro cominciando a dirigersi svogliatamente verso l’aula.
Arrivati a destinazione i due entrarono nell’ aula.
Non era arrivato ancora nessun studente ed i banchi erano tutti vuoti.
La lavagna catturò l’ attenzione di Lucy.
“Quindi adesso c’è educazione fisica.” Disse fra se e se.
“Oh, è vero me ne ero dimenticato!” esclamò Natsu battendosi un pugno sull’ altra mano.
Lucy lo guardò shockata: come si poteva essere tanto rimbambiti?

 

 

Lucy aveva scoperto con sua grande sorpresa, che le lezioni di educazione fisica cambiavano a seconda dei giorni della settimana e per sua sfortuna,  quello era il giorno dedicato al nuoto.
La giovane Heartphillia non aveva mai imparato a nuotare e non voleva neanche.
Aveva paura.
Quando era molto piccola, Lucy era caduta in un lago e per salvarla sua madre era affogata.
Da quel momento la giovane ha sempre avuto paura di nuotare.
Lucy in costume da bagno, si aggirava sospettosa ai bordi della piscina guardandola con occhi di sfida.
Nell’ aria alleggiava un intenso odore di cloro.
Il professore e gli altri alunni non erano ancora arrivati.
Erano solo lei e la piscina…
“Sei stata veloce a cambiarti eh!”
… e Natsu.
Il vampiro portava un paio di bermuda che dava in dotazione la scuola.
La ragazza gli diede una rapida occhiata: Natsu aveva veramente un bel fisico allenato e muscoloso.
Chissà quante ragazze della scuola gli avevano messo gli occhi addosso…
Subito si maledisse mentalmente per il pensiero che aveva fatto.
“A proposito, non pensi che dovresti scusarti?” le disse il vampiro avvicinandosi a lei.
“Non vedo il perché dovrei farlo.” Rispose Lucy dopo aver recuperato un po’ di autocontrollo, facendo un paio di passi indietro.
Natsu la guardò basito: “Per lo schiaffone che mi hai dato, mi pare ovvio!” rispose avvicinandosi ancora .
“Non penso proprio! Te lo sei proprio merito quello schiaffo… pervertito!” esclamò Lucy retrocedendo.
Accadde tutto velocemente: la ragazza invece di appoggiare il piede sul pavimento si ritrovò in acqua.
Subito cercò di riemergere tentando di aggrapparsi al bordo della piscina, ma con scarsi risultati,  mentre le sonore risate del vampiro riecheggiavano nell’ aria.
“Anche questo te lo sei proprio meritata!” continuava a sghignazzare Natsu.
Lucy nel mentre cercava di aggrapparsi al bordo, ma era troppo scivoloso.
“Aiut-! Nat-! Ti prego aiut-! Non so nuo-…” ripeteva la ragazza sputacchiando acqua finchè, troppo stanca cominciò ad affondare.
Si sentiva pesante, poi i colori cominciarono a sbiadire.
‘E’ la mia fine?’ si ritrovò a pensare Lucy, ma poi una luce.
Una piccola debole luce che man mano si allargava in una luce accecante.
Aria.
Lucy cominciò a fare grandi respiri profondi, tossicchiando acqua.
I polmoni le bruciavano facendole male.
“Stai bene?”
La ragazza si voltò verso la voce: era Natsu.
L’ espressione sul suo volto era un misto tra il preoccupato ed il serio.
La stava tenendo a galla stringendola a sé con un solo braccio intorno alla vita, mentre con l’ altro si teneva stretto al bordo della piscina.
“S-si.” rispose Lucy balbettando.
Aiutandosi con la mano aggrappata al bordo piscina, Natsu si avvicinò alla scaletta appoggiandoci sopra la ragazza che nel mentre aveva stabilizzato il proprio respiro.
“Grazie.” disse Lucy guardandolo dritto negli occhi.
“Di niente. Direi che come ricompensa potrei assaggiare un po’ del tuo sangue.” esclamò Natsu avvicinandosi pericolosamente al collo della ragazza.
Lucy sbiancò.
Sapeva che doveva agire e alla svelta, ma era priva di forze e a mala pena riusciva a muoversi.
Sentiva il fiato gelido del vampiro sul suo collo, cosa che la fece rabbrividire all’ istante.
Lucy sentì la punta del naso di Natsu sfiorarle la pelle e poi…
…dolore.

 

 

 

 

 

 

Angola autrice:
Allora…  prima di tutto chiedo enormemente scusa per il ritardo abnorme che ho fatto nel mettere questo nuovo capitolo, ma ho avuto motli impegni!
GOMENASAI!
Spero che possiate perdonarmi!
In secondo luogo spero che il capitolo vi sia piaciuto e che vi abbia suscitato qualche emozione!
Poi vorrei ringraziare coloro che hanno recensito lo scorso capitolo, ovvero nalu85, Silvia nalu4life, Kuki997, Shiori Desu e  _LucyKagomeDragneel_!
Ringrazio anche tutti quelli che hanno aggiunto questa mia storia hai preferiti ed alle seguite!
Bene, ora mi dileguo!
Al prossimo capitolo, un bacione <3
Sol

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 4
*** Mirtilli ***


~Quarto capitolo_ Prima parte




Lucy era seduta sul suo letto.
La schiena appoggiata  contro la testiera del letto, mentre al petto stringeva  un morbido cuscino.
La testa nascosta in quest’ ultimo.
I capelli le ricadevano sinuosi sul volto facendo contrasto con il candido cuscino.
Un sospiro.
L’ ennesimo nel giro di poche ore.
La ragazza sollevò la testa, poggiandola sulla testiera e rivolgendo il volto verso la finestra aperta.
Fuori un raggiante sole rallegrava uno dei tanti pomeriggi che lei avrebbe dovuto passare in quella villa.
Ma lei non era per niente allegra.
Il suo primo giorno di scuola era stato orribile: per il nervosismo aveva fatto un numero incalcolabile di disastri, come per esempio versare addosso ad una professoressa il caffè che aveva in mano.
Al solo pensiero Lucy nascose nuovamente il volto nel cuscino diventando rossa per l’ imbarazzo.
E poi durante la prima ora di ginnastica il professore l’ aveva rimproverata davanti a tutta la classe per essersi avvicinata alla piscina nonostante non sapesse nuotare e tutto a causa di quel maledetto Natsu!
“Natsu…” sussurrò appoggiando nuovamente la testa alla testiera, il viso rivolto verso al soffitto.

 

Inizio Flashback_


“Grazie.” disse Lucy guardandolo dritto negli occhi.
“Di niente. Direi che come ricompensa potrei assaggiare un po’ del tuo sangue.” esclamò Natsu avvicinandosi pericolosamente al collo della ragazza.
Lucy sbiancò.
Sapeva che doveva agire e alla svelta, ma era priva di forze e a mala pena riusciva a muoversi.
Sentiva il fiato gelido del vampiro sul suo collo, cosa che la fece rabbrividire all’ istante.
Lucy sentì la punta del naso di Natsu sfiorarle la pelle.
“Mh… hai veramente un buon odore.” esclamò il vampiro con in volto un espressione estasiata.
“Ti prego… non farlo…” sussurrò Lucy con le poche forze che aveva portando una mano sulla spalla di lui cercando di respingerlo, ma era ancora troppo debole.
Il vampiro appoggiò la propria mano su quella della ragazza, appoggiata sulla sua spalla e facendo leva sulla scaletta con il braccio libero, scostò lievemente il volto in modo da poter guardare in volto la giovane.
Occhi negli occhi.
“Cercherò di non farti troppo male, promesso.” Sussurrò lui in modo suadente accennando un sorriso puro e sincero.
Lucy sentì come uno sfarfallio improvviso nello stomaco.
Il cuore cominciò a martellarle nel petto, ed il fiato si fece più corto.
Non capiva…
Cosa le stava succedendo?
Non le era mai successo di provare una sensazione simile, però… era piacevole.
Senza nemmeno accorgersene si ritrovò i cani di Natsu a morderle il collo.
Sussultò ed un piccolo gemito di dolore gli sfuggì dalle labbra.
Era doloroso ovvio e man mano che passavano i secondi le forze le mancavano sempre meno, ma si sentiva… protetta?
Non sapeva nemmeno lei quello provava, era un miscuglio di sensazioni: era arrabbiata perché il vampiro si era approfittato del suo attimo di debolezza, stanca visto che le mancavano le forze e poi quella sensazione nuova…
Natsu si staccò per un attimo dal collo di Lucy.
“E’ veramente delizioso il tuo sangue!” esclamò estasiato mordendo nuovamente il collo con po’ troppa foga.
Tant’è che Lucy strinse la spalla del vampiro affondando le unghie nella sua carne, ma questi non si scompose, anzi strinse la mano di Lucy suscitandone lo stupore.

Tu-tum!

La ragazza avvertì un forte dolore nel petto, proprio come la prima volta che era arrivata a villa Evans.
Ma più forte.

Tu-tum!

La vista cominciò ad offuscarsi ed alcune immagini confuse le invasero la testa: un bambino dai capelli rosa era in ginocchio, per terra.
Era ricoperto di ferite ed ustioni in tutto il corpo, al collo portava una sciarpa squamata e piangeva.
Piangeva in modo disperato.

Tu-tum! Tu-tum!

“Fermati… ti prego…” disse Lucy singhiozzando per il dolore che provava, cercando di stabilizzare il proprio respiro.
La vista tornò normale e davanti ai suoi occhi le si presentò una scena a cui pensava di non assistere mai: Natsu immerso nell’ acqua della piscina, con un’ espressione tra lo stupito ed il terrorizzato.
Subito Lucy si ritrovò a fare alcune ipotesi del tipo ‘avrà avuto anche lui la mia stessa visione?’ oppure ‘che fosse lui il bambino che ho visto?’.
Ma tutti quei pensieri furono interrotti dall’ entrata del professore e degli alunni.


Fine Flashback_

 

 

Toc toc!
Qualcuno bussò alla porta della stanza di Lucy, la quale rivolse il viso verso la porta.
“Chi è?” domandò alzando un po’ la voce per farsi sentire.
La porta si spalancò appena scoprendo una testolina blu.
“Sono Wendy! Posso entrare o disturbo?” domandò la piccola sorridente.
“Non preoccuparti non disturbi, entra pure!” la invitò Lucy scostando il cuscino che portava al petto.
La piccola fece un sorriso di riconoscenza entrando nella stanza e chiudendosi la porta alle spalle.
Salì sul letto sistemandosi accanto alla ragazza.
“Ti ho portato un bricco di concentrato ai mirtilli! Ho sentito prima il fratellone Natsu che parlava con il fratellone Gray dicendogli che non stavi molto bene!” disse la bimba porgendole il bricco.
Quindi Natsu si era preoccupato per lei?
Non era la prima volta che aveva questa sensazione, ma forse quelle erano soltanto delle mere illusioni.
Probabilmente si stavano preoccupando per lei solo perché è i loro ‘spuntino’.
A un tratto si ricordo di uno degli interrogativi che la incuriosivano di più.
“Wendy posso farti una domanda?” domandò Lucy.
“Certo! Dimmi pure sorellona!” rispose allegramente la piccola inclinando la testa di lato incuriosita dalla domanda.
“Come mai bevi il concentrato di mirtilli? Insomma se tu sei la sorella di Natsu e gli altri  vuol dire che sei una vampira o sbaglio?” chiese Lucy.
Un’ espressione di imbarazzo con un velo di tristezza si fece largo sul volto della piccola Wendy: “E’ vero, io sono loro sorella, ma non sono una vampira. Sono una normale essere umana con un problema di anemia.” Rispose Wendy con calma.
“Non si sa bene il perché, ma anche se sia mio padre che mia madre sono vampiri io sono nata umana...”
“Capisco…” rispose Lucy.
Ora capiva perché anche lei doveva assumere quel concentrato ai mirtilli, ma ad ogni modo le sembrava davvero strana la situazione della piccola.
“Comunque cambiando discorso, com’è andato il primo giorno di scuola?” domandò nuovamente contenta la bimba dai corti capelli blu.
Le due passarono un paio di ore a parlare animatamente sul loro primo giorno di scuola, così Lucy colse l’ occasione per raccontare di tutti i disastri che aveva combinato, facendo divertire la piccola Wendy che rideva a crepapelle.
“Ecco dove eri finita piccola peste!”
Una voce ormai conosciuta attirò l’ attenzione delle due giovani.
“Fratellone!” esclamò la piccola Wendy correndo ad abbracciare il fratello maggiore.
Quest’ ultimo si abbassò in modo di arrivare all’ altezza di lei, contraccambiando l’ abbraccio sorridendole.
“Sei veramente una peste! Quante volte devo dirti che ci devi dire dove vai?” disse Natsu dandole un buffetto sula fronte.
“Uffa! Guarda che io ormai non sono più una bambina eh!” rispose indispettita Wendy gonfiando le guance, facendo ridere di gusto il fratello maggiore.
Lucy, grazie alla piccola bambina, stava scoprendo un nuovo lato del vampiro: dolce e gentile.
“Comunque” iniziò il vampiro “ora dovrei parlare con Lucy, quindi vedi di tornare in camera tua!” le disse dando una rapida occhiata alla ragazza ancora seduta sul letto.
“Non ci penso proprio! Adesso io e la sorellona andiamo a studiare in biblioteca! Perché non vieni con noi piuttosto?” rispose la bimba con un finto tono autoritario.
“Non ci penso neanche per sogno!”
“Dai! Ti prego!” lo pregò Wendy, mentre dei goccioloni si facevano strada negli angoli dei suoi occhi.
Natsu stette un po’  fermo a fissarla e alla fine sospiro chiudendo gli occhi, in volto un espressione sconfitta.
“E va bene! Ci vediamo fra un dieci minuti in biblioteca!” detto ciò scomparve.
“Evviva!” esultò a bimba dai capelli blu voltandosi verso Lucy.
“Io vado a prendere i miei libri, ci vediamo eh!” esclamò scomparendo dietro alla porta talmente velocemente che la giovane non riuscì a darle una risposta.
Lucy si accasciò di lato su letto, appoggiando il viso al cuscino.
“Di cosa voleva parlarmi Natsu?”

 

 

 

 

 

 

 


Angolo autrice:
Ed eccomi ritornata con un nuovo capitoletto!
E sta volta sono stata anche abbastanza veloce… viva me!
Va bene, comunque spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto anche perché questo fin’ ora è uno dei capitoli che ho preferito scrivere. ^_^
Intanto che ci sono colgo l’ occasione per ringraziare coloro che hanno recensito lo scorso capitolo, ovvero nalu85, Mary_ice, _LucyKagomeDragneel_, Gaia_chan ( ed il suo assistente Gerard xD) e per ultima, ma non meno importante Shiori Desu! ;)
Grazie mille a tutte quante ed un grazie speciale va anche a tutti i lettori silenziosi!
Al prossimo capitolo, un bacione <3


Sol

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Capitolo 5
*** Spuntino ***


~~Quarto capitolo _ Seconda parte


Lucy camminava  per l’ intricata rete di corridoi della villa.
Il libri scolastici stretti al petto e la testa china verso il pavimento.
A un tratto si fermò.
“Mi sono persa!” sospirò affranta la ragazza.
Quel luogo era peggio di un labirinto!
Tutti i corridoi della villa erano uguali per lei: stesse pareti, stesse porte, stesse finestre, persino le sedie accostate alle pareti di ogni corridoio erano uguali!
E proprio su una di questa si lasciò cadere.
Dalla finestra aperta entrò una lieve brezza che le fece ondeggiare i capelli biondi in una piccola danza.
La ragazza alzò gli occhi al soffitto.
In volto un’ espressione amareggiata e affranta.
Aveva promesso alla piccola Wendy che l’ avrebbe aiutata nello studio e che per tanto si dovevano incontrare nella biblioteca della villa, ma c’ era un grosso problema: non si ricordava dove fosse.
La prima volta ci era capitata per caso cercando un rifugio dai tre vampiri, nel momento in cui aveva aperto la porta un odore di carta le aveva inondato le narici.
Lei adorava l’ odore dei libri, ed in generale adorava i libri.
Erano la sua ancora di salvezza.
Grazie ad essi poteva vivere mille avventure, visitare posti che non aveva mai avuto l’ occasione di visitare e tutto grazie all’ immaginazione ed ai libri.
Ma in tutte le storie che aveva letto fino a quel momento, niente assomigliava a ciò che stava vivendo lei.
La  sua storia.
“Ehi!” una voce la ridestò dai suoi pensieri e si voltò verso colui che l’ aveva chiamata: Gray.
La figura del vampiro si stagliava di fronte a lei, mettendole inquietudine.
Aveva ancora indosso l’ uniforme scolastica e la borsa a tracolla.
Pensandoci bene Lucy si ricordò, che Gray non ritornato alla villa in limousine con loro dopo scuola.
Probabilmente era appena tornato.
“Cosa stai facendo qui?” le domandò il vampiro in modo distaccato, mentre il suo sguardo freddo la scrutava.
Ma Lucy non si fece intimorire e rispose: “Ecco, stavo cercando la biblioteca, ma penso di essermi persa…” disse distogliendo lo sguardo.
Una risatina leggera riecheggiò nell’ aria.
Quel vampiro si stava prendendo gioco di lei?!
‘Ma come si permette?!’ pensò la giovane infuriata voltandosi verso l’ incriminato, il quale ghignava appena.
L’ espressione fredda del volto era scomparsa lasciando spazio ad una più… gentile?
Ma non durò molto allungo
“La stanza che cerchi è proprio davanti a te.” Rispose Gray indicando la porta di fronte a Lucy.
La ragazza all’ affermazione di quest ultimo sgranò gli occhi, mentre un lieve rossore le imporporava le guance.
Non poteva crederci; la stanza che stava cercando da circa venti minuti era proprio davanti a lei.
Si alzò di scatto dalla sedia tenendo la testa china.
“Grazie.” Esclamò mentre con due falcate arrivava davanti alla porta aprendola e chiudendosela subito alle spalle.
Il vampiro dai capelli mori si incantò, fissando la porta che la giovane si era chiusa alle spalle, finchè non sospirò infastidito.
“Tsk! Che modi!” esclamò Gray prima di continuare per la sua strada.


                                                         
                                                                                                                             *

 


Subito dopo essersi chiusa la porta alle spalle, Lucy appoggiò la schiena alla porta in legno massiccio: possibile che in quel periodo tutte le figuracce capitassero a lei?
Probabilmente era una congiura… o una maledizione?
“Sorellona eccoti!”esclamò una vocina infantile “Ci stavamo preoccupando! Pensavamo che ti fosse successo qualcosa!” esclamò la piccola Wendy venendole incontro con un’ espressione preoccupata.
‘Ci stavamo preoccupando?’ ripeté nella sua mente Lucy, finché non si accorse che al tavolo a cui prima era seduta la bambina vi era anche qualcun altro: Natsu.
Continuava a fissarla con uno sguardo assorto…
‘Chissà a cosa pensa?’ si domandò Lucy, mentre Wendy, dopo averla presa per mano la conduceva fino al tavolo.
“Ce ne hai messo di tempo spuntino, eh!” borbottò il vampiro dalla capigliatura rosa voltando la testa verso una libreria.
Lucy lo fissò adirata per un attimo, poi rispose: “Non riuscivo più a trovare la biblioteca, questa villa è come un labirinto! E comunque smettila di chiamarmi in quel modo!” terminò Lucy lanciandogli un’ occhiataccia.
“Non vedo perché dovrei, me l’ hai consigliato tu questo soprannome!” le rispose il vampiro guardandola di sottecchi.
“Dovresti smettere di chiamarmi ‘tappetta’!” gridò Wendy attirando l’ attenzione dei due giovane i quali avevano delle facce sbalordite.
Nessuno dei due avrebbe mai pensato che la piccola bambina potesse alzare la voce.
“Umpf!Non ci penso proprio!” esclamò Natsu sorridendo dando un buffetto sulla guancia alla sorella.
Subito i due cominciarono a battibeccare sotto lo sguardo divertito di Lucy.
Lei non aveva fratelli o sorelle e quella scena, per qualche strano motivo le scaldava veramente il cuore.
Però qualcuno doveva pur fermarli?
“Ora basta! Facciamo così Wendy, tutte le volte che Natsu ci chiamerà con soprannomi strani ci sarà una penitenza!” esclamò divertita la ragazza attirando l’ attenzione dei due.
“Si che bello!” esultò allegra la bimba portando le braccia al soffitto.
“Ma non ci penso proprio!” obiettò Natsu sgranando gli occhi.
“Invece sì!” dissero all’ unisono le due ragazze.
“No!”  esclamò Natsu.
“No!” disse Lucy, mentre Wendy la guardava sbalordita.
“Sì!... No, aspetta…!” cominciò a balbettare il vampiro, mentre le due giovani cominciarono ad esultare contente e allegre.
“Maledette! Mi avete fregato!” disse adirato  Natsu attirando la loro attenzione.
“Non direi proprio! Tu hai accettato mi pare, o sbaglio? E comunque… che ne pensi Wendy se, come prima penitenza ci prepara la merenda dopo aver finito di studiare?” domandò Lucy alla bimba dai corti capelli blu sorridendole allegra.
“Splendida idea!” sentenziò la piccola abbracciandola ridendo ancora allegramente.
Natsu guardava la scena con in volto un espressione tra l’ abbattuto  e l’ adirato, ma man mano che le due ragazze continuavano a ridere anche il suo volto cominciò ad illuminarsi di uno splendido sorriso, cosa che Lucy notò immediatamente arrossendo appena.

 

                                                                                                                           *

 


Il tempo volò in fretta.
Le due giovani ed il vampiro passarono l’ intero pomeriggio nella biblioteca della villa, ridendo, scherzando e soprattutto studiando.
Da quella esperienza la giovane Heartphillia aveva scoperto che Natsu, nonostante sembrasse –o forse lo era veramente? –un’ idiota, nelle materie scolastiche andava abbastanza bene, soprattutto in algebra.
Tant’è che molto spesso, mentre la ragazza provava a fare qualche esercizio di questa materia che costantemente non le veniva, il vampiro le si avvicinava e le spiegava come procedere.
A volte le stava troppo vicino.
Decisamente troppo vicino!
Riusciva a sentire il profumo speziato dei capelli del vampiro ed il suo fiato gelido la inondava irrimediabilmente di brividi in tutto il corpo sconcentrandola e non riuscendo a capire quello che Natsu le spiegava.
Dopo aver finito di studiare, quest ultimo aveva portato ad entrambe le giovane la merenda, a base di concentrato di mirtilli e muffin al cioccolato.
Wendy e Lucy si abbuffarono sul vassoio  affamate come non mai, mentre il vampiro le guardava divertito.
Subito la giovane Heartphillia gli domandò come mai non mangiasse e questo le rispose che a lui non serviva nutrirsi di comune cibo umano.
A quella affermazione, per qualche strano motivo Wendy ficcò un intero muffin al cioccolato nella bocca del fratello maggiore, che subito cominciò a farle il solletico per vendicarsi.
Dopo aver finito quella strana merenda i tre decisero di tornare nelle proprie stanze per riposarsi un po’.
“Allora ci vediamo più tardi, ciao!” salutò Wendy con la manina prima di scomparire dietro l’ angolo del corridoi.
Rimasero soltanto loro due.
Lei e lui.
Lucy e Natsu.
Il silenzio alleggiava intorno a loro, finché il vampiro non decise di interromperlo.
“Ti riaccompagno alla tua stanza, altrimenti rischi di perderti” esclamò ridacchiando guardando la ragazza divertito.
“Guarda che io ho un buon senso dell’ orientamento, posso cavarmela benissimo anche da sola!”
Stava mentendo, ma di certo non gliel’ avrebbe data vinta!
Mosse qualche passo nella direzione opposta, quando si sentì afferrare saldamente al polso da una mano gelida.
Istintivamente si girò verso colui che l’ aveva fermata.
“Cosa vuoi ancora?” borbottò Lucy accigliata, con tono infervorato.
Il vampiro la guardò negli occhi, ancora quell’ espressione divertita sul volto.
Le dava i nervi.
“Stai andando nella direzione sbagliata, spuntino!” esclamò Natsu sorridendole.
Lucy distolse lo sguardo da quello intenso dell’ altro.
“Allora come penitenza per avermi chiamata con quel soprannome riaccompagnami alla mia stanza!” ordinò Lucy con tono falsamente autoritario.
“Agli ordini!” rispose il vampiro e poi prese a camminare, mentre teneva ancora per il polso la giovane.
Per tutto il tragitto, fino alla stanza della ragazza, nessuno dei due fiatò.
Lucy continuava a tenere lo sguardo rivolto verso il pavimento, e fissava assorta i suoi piedi muoversi incoscientemente, rivolgendo di tanto in tanto lo sguardo verso dalla sua piccola mano stretta da quella grande del vampiro.
Era veramente congelata, però… le dava un senso di protezione.
Senza rendersene conto il vampiro si fermò e irrimediabilmente, Lucy andò a cozzare contro la schiena del vampiro.
“Tutto bene?” le domandò quest ultimo.
Lucy lo guardò per un attimo, poi gli rispose: “Sì, sì… sto bene! Grazie per avermi riaccompagnata alla mia stanza! A dopo!” disse la ragazza poggiando la mano alla maniglia delle porta che apriva la sua stanza, ma questa venne bloccata da quella del vampiro.
Subito la ragazza si voltò verso di lui: il volto era serio e freddo, una maschera di indifferenza e freddezza.
Non l’ aveva mai visto così, sembrava quasi arrabbiato.
“… visto?” sussurrò il vampiro in modo impercettibile.
“Cosa?” domandò Lucy.
“L’hai vista anche te quelle visione, vero?!” le gridò contro furente il vampiro terrorizzando la giovane.
“Dimmelo?!” continuò  quest ultimo con più fervore.
“Io… io…” balbettò Lucy sconcertata.
‘Che si riferisca alla visione del bambino dai capelli rosa di questa mattina a scuola?’
“Io non ho visto niente!” esclamò Lucy mentre le lacrime si faceva strada negli angoli dei suoi occhi.
A un tratto il vampiro la prese per le spalle , cominciando a scuoterla lievemente continuando a ripetere: “Stai mentendo! Dimmelo! L’ hai vista anche te quella visione questa mattina a scuola, vero?!”
“Ti ripeto che non ho visto assolutamente niente!” gridò singhiozzando spintonandolo da se, mentre le prime lacrime cominciarono a scorrerle silenziosamente lungo le guance, lasciando dei solchi rossi, segno del loro passaggio.
I pugni della ragazza erano talmente stretti che le nocche cominciarono a sbiancare.
Il vampiro alla vista delle lacrime della giovane, chiuse gli occhi chinando la testa verso il pavimento.
Lucy si coprì il volto con le mani.
Solo il suono dei singhiozzi  della ragazza rompevano il silenzio fra i due.
A un tratto due braccia forti l’ avvolsero, andando a sbattere contro il petto muscoloso del vampiro.
Subito si oppose cercando di allontanarlo, dandogli dei pugnetti e tirandogli dei piccoli calci alla gambe, ma niente.
Non si muoveva.
La stretta dell’ abbraccio si rafforzò nuovamente , mentre il vampiro appoggiava la fronte contro l’ incavo del collo della ragazza.
Una sensazione di protezione  pervase Lucy, immediatamente smise di opporsi e si lasciò andare a quell’ abbraccio dolce e protettivo.
“Non resisto” sentì sussurrare a Natsu prima che questo affondasse i canini nel carne della ragazza.
Un gemito di dolore le uscì dalle labbra.
Non se l’ aspettava.
Quel maledetto, la stava prendendo in giro?!
Le forze cominciarono ad abbandonarla e le gambe cominciarono a cederle.


Tu-tum!


‘Non di nuovo.Ti prego, non di nuovo!’


Tu-tum! Tu-tum!


Il petto della giovane cominciò a farle male più del solito.
Ma non capiva.
Lei non aveva mai avuto problemi al cuore, perché invece da quando era arrivata in quella villa gli attacchi erano sempre più frequenti?


Tu-tum! Tu-tum! Tu-tum!


La vista cominciò ad offuscarsi ed alcune immagini le passarono davanti come un film: il bambino dai capelli rosa… Natsu, coperto di ferite e di bruciature.
Piangeva.
Piangeva tantissimo.
Poi una chioma bionda fa capolino nelle immagini.
Probabilmente una bambina della stessa età del piccolo.
Lo abbraccia forte, un abbraccio colmo di amore.

“Basta… basta…” sussurrò Lucy in soffio, la voce roca.
Incrociò lo sguardo di Natsu per un attimo: era terrorizzato.
“Ma… chi sei tu veramente?” gli sentì dire Lucy prima che tutto fosse inghiottito dall’ oscurità.

 

 

 


 

 

 

 


 Angolo autrice:
Ed eccomi ritornata ( in ritardo) con un nuovo capitolo!
Allora che ve ne pare? Impressioni? Obiezioni?
Fatemele sapere lasciandomi una recensioncina! ;)
Detto ciò, come di consueto, ringrazio coloro che hanno recensito lo scorso capitolo, ovvero: nalu85, _LucyKagomeDragneel_ , Lilith no Yume, Mary_ice,_The _Romantic_Girl e Kanae (anche se il tuo è un commento breve ti ringrazio comunque ;)) ! A tutte voi… grazie mille!
E intanto che  ci sono ringrazio anche tutti i lettori silenziosi che seguono la mia storia!
Ora vi saluto! Al prossimo capitolo ed un bacione <3


Sol

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Capitolo 6
*** Mio, solo mio! ***


~Quinto Capitolo



Nella stanza della giovane Heartphillia alleggiava il silenzio.
La ragazza era ancora placidamente addormentata, stesa su un fianco, sul comodo letto a baldacchino .
La giovane si mosse nel sonno finendo in posizione supina.
Un sospiro si levò dalle sue labbra; molto lentamente alzò le palpebre, scoprendo due bellissimi occhi color nocciola ancora assonnati.
Questi ultimi scrutavano il soffitto della stanza, il quale era di un bianco latte.
Sospirò nuovamente puntellandosi sui gomiti per sedersi.
Gemette di dolore.
Subito si portò una mano al petto; le doleva tanto da farla lacrimare.
Strinse nella mano libera la coperta, scostandosela appena da addosso.
Visto che lei di problemi di cuore non ne aveva mai avuti e questi erano iniziati da quando era arrivata alla villa, implicava che la colpa fosse proprio di quel maledetto posto!
‘E le visioni?’
Quelle strane visioni che le si presentavano puntualmente davanti, quando veniva morsa da Natsu che cosa rappresentavano?
Che fossero causate proprio dallo stesso vampiro?
No, impossibile.
Persino lui le aveva viste e ne era rimasto shockato quanto lei, quindi la colpa non era sua.
Lucy si massaggiò il petto pensierosa, cercando di far passare il dolore che la tormentava.
“Che cos’ho che non va?” sospiro amareggiata la ragazza abbassando lo sguardo sulla mano che teneva sul petto.
“E chi lo sa!”
La ragazza subito puntò gli occhi sulla figura che aveva parlato: Loki.
Il vampiro era seduto sul ciglio del suo letto, sul naso gli immancabili occhiali da sole dalle lenti azzure, i capelli aranciati erano scompigliati dal lieve venticello che filtrava dalla finestra aperta.
Fuori da quest’ ultima la fioca luce della luna illuminava il cielo scuro.
Doveva essere notte inoltrata.
“Che ci fai qui, Loki?” domandò la ragazza guardandolo accigliata.
“Sono venuto a svegliarti. Fra un po’ dobbiamo andare a scuola e visto che tu non sei scesa per fare colazione con Wendy sono venuto a chiamarti.” spiegò il vampiro alzandosi dal letto.
“Se vuoi posso aiutarti ad indossare la divisa scolastica.” le propose Loki guardandola attraversò gli occhiali con un espressione maliziosa in volto passando la lingua sulle labbra.
Lucy rabbrividì a quella scena e subito si alzò dal letto con fare brusco.
“Non ne ho bisogno, graz-” ma la ragazza non riuscì mai a declinare l’ invito, un capogiro la fece vacillare  e subito due braccia forti la presero per le spalle, reggendola senza farla cadere sul pavimento.
Lucy si portò una mano alla fronte scostandosi un ciuffo di capelli arruffati dal sonno, voltandosi verso colui che la sosteneva.
“Grazie…” rispose in un soffio prima di accorgersi di quello che stava per accadere: Loki stava avvinando pericolosamente la propria bocca al collo della ragazza, mostrando i canini appuntiti e bianchi, quando…
“Permesso!”
Una vocina catturò l’ attenzione dei due, i quali si voltarono verso quest’ ultima: sul ciglio della porta con la borsa a tracolla c’ era la piccola Wendy, con stampato sul volto un sorriso raggiante.
Quest ultimo, a mano a mano che la piccola realizzava la situazione, si spense diventando una smorfia di vergogna, il viso era talmente rosso che sembrava fosse letteralmente andato a fuoco.
“Scusatemi, scusatemi, scusatemi!” cominciò a ripetere velocemente la piccola Wendy, portandosi le mani al volto e scuotendo la testa per l’ imbarazzo.
Loki lasciò andare Lucy per le spalle sospirando amareggiato.
La ragazza lo guardò incuriosita ed il vampiro, sentendo il suo sguardo addosso le rivolse uno splendido sorriso, mostrando i propri canini.
“Sarà per un’ altra volta, mia cara.” Le disse in modo suadente dirigendosi verso la sorellina, che nel mentre continuava a scusarsi, diventando – se possibile – ancora  più rossa di prima.
“Forza, andiamo tappetta!” esclamò Loki prendendo la bimba come un sacco di patate e caricandosela in spalla chiudendosi la porta della stanza alle spalle.
Dopo che quest’ ultima fu chiusa, Lucy sospirò di sollievo buttandosi sul letto.
Un dolce sorriso le illuminò il volto.
“Grazie, Wendy!”

 

*


Il tragitto in limousine per raggiungere la scuola, fu più rumoroso del giorno precedente: Wendy continuava a scusarsi ininterrottamente con Lucy per essere entrata nella sua stanza in un momento inappropriato, mentre la diretta interessata continuava a ripetere che non doveva preoccuparsi e che non era successo niente ed il tutto con sottosfondo le risate leggere del vampiro dai capelli aranciati e Natsu che continuava a grugnire arrabbiato lanciando delle occhiatacce al fratello.
L’ unico che pareva essere estraneo alla situazione era Gray che, come suo solito, guardava fuori dal finestrino oscurato con fare assorto.
Dopo essere riuscita a convincere la bimba, la giovane Heartphillia si accomodò meglio sul sedile, poggiando la borsa sulle ginocchia.
Inavvertitamente si portò una mano al petto; le faceva meno male, sembrava che il dolore fosse quasi del tutto scomparso.
In cuor suo sperò che ciò le era capitato non si ripetesse più.
O almeno, che si ripetesse con meno frequenza.
Forse sarebbe stato meglio se si fosse fatta visitare uno di questi giorni, poteva essere anche qualcosa di grave.
Mentre si appuntava mentalmente di farsi visitare, la limousine frenò  fermandosi proprio davanti all’ entrata della scuola.
I tre vampiri e le due giovani scesero dal auto avviandosi verso l’ entrata, dividendosi per poi dirigersi nelle rispettive classi.
Lucy e Natsu camminavano silenziosamente uno affianco all’ altra per i corridoi dell’ enorme istituto.
Strano.
A Lucy le sembrava strano.
Natsu di solito era estroverso e allegro, o almeno aveva avuto quella impressione, dopotutto  non era da molto tempo che lo conosceva, anzi!
Però le sembrava piuttosto strano… che stesse pensando ancora a quel che era successo il giorno precedente?
Alla… visione?
Lucy scosse la testa per scacciare quei pensieri, finchè la sua attenzione non venne catturata da una chioma azzurra.
Una studente della scuola, dai lunghi e mossi capelli azzurri, parlava tranquillamente e allegramente con un gruppetto di ragazze.
Sbatteva ripetutamente le lunghe ciglia, sotto alle quali si trovavano dei bellissimi occhi blu oceano.
La giovane Heartphillia sorrise: doveva essere davvero una brava ragazza.
Come se le avesse letto i pensieri, la ragazza dai capelli azzurri si voltò verso di lei sorpresa e quando i loro sguardi si incrociarono le sorrise allegramente.
Lucy ricambiò imbarazzata.
“Natsu-kun!” chiamò la ragazza.
Il diretto interessato si fermò di colpo  e Lucy si andò a scontrare  irrimediabilmente contro la spalla muscolosa del vampiro.
“Come stai? Era da un po’ che non ci vedevamo!” esclamò quest’ ultima tutta contenta.
“Bene. Se non sbaglio eri andata in vacanza.”  Le rispose indifferente il rosato.
“Già, Juvia si è veramente divertita, infatti pensava di andare a trovare Gray-sama più tardi per raccontargli del viaggio! C’è oggi a scuola?”  le domandò la ragazza parlando in terza persona – che persona strana! – ancora più felice di prima sporgendosi verso Natsu, il quale fece un passo indietro per allontanarsi.
“Si…” borbottò quest ultimo distogliendo lo sguardo.
“Ah,- esclamò rivolgendosi a Lucy- non mi sono ancora presentata! Piacere, mi chiamo Juvia Loxar e sono la promessa sposa di Gray-sama e compagna di classe di Natsu-kun! Tu invece saresti…?” le domandò infine.
Lucy rimase per un attimo interdetta… Gray era già stato promesso come sposo a quella ragazza?!
Questo voleva dire che quella ragazza era una vampira!
“Tutto bene?” le domandò la vampira scrutandole il volto.
“Sì, tutto bene! Comunque io mi chiamo Lucy, Lucy Heartphillia  e sono una tua nuova compagna di classe! Piacere!” esclamò la ragazza cercando di darsi un contegno.
A un tratto la campanella che segnava l’ inizio delle lezioni suonò e così i tre si diressero nella propria classe.
Arrivati ognuno si sedette al proprio posto, come il resto dei loro compagni classe, intanto dall’ entrata dell’ aula fece la sua entrata il professore che fu salutato dalla scolaresca.
Finiti i saluti Lucy si voltò verso la finestra con fare assorto, reggendosi la testa con una mano con il gomito poggiato sul banco.
Fuori cominciava a fare capolino il sole illuminando le colline e colorando il cielo delle sfumature del rosa e del viola.
La ragazza si perse ad osservare quello spettacolo meraviglioso, senza badare minimamente alla lezione di algebra che si stava svolgendo.
Era la prima volta che assisteva al meraviglioso spettacolo chiamato ‘alba’, in tutti i suoi caldi e rassicuranti colori.
Un viso dolce le illuminò il volto.
“Signorina Heartphillia -la richiamò il professore- venga a fare questo esercizio alla lavagna!”
“Sì!” esclamò Lucy alzandosi dalla sedia, sotto lo sguardo di Natsu.
Il vampiro seguì con gli occhi la ragazza dirigersi verso la lavagna e prendere il gessetto per svolgere un sistema.
Ma anche un altro paio di occhi scrutavano la giovane Heartphillia e non sembravano per niente amichevoli e Natsu se ne era accorto.

 

*

 

La campanella che segnava il termine delle lezioni trillò.
Subito tutti gli studenti raccattarono le proprie cose ed uscirono dall’ aula chiacchierando tra di loro allegramente.
La maggior parte di loro altro non erano che figli di alcune celebrità o comunque persone molto benestanti e potenti, che vivevano nell’ ombra ed i loro figli, ovviamente, ne subivano le conseguenze.
Lucy ne aveva riconosciuto qualcuno mentre percorreva i corridoi della scuola affiancato da Juvia e Natsu il quale aveva recuperato la sua vivacità.
“Non vedo l’ ora che arrivino le vacanze! Mi sono stufato di andare a scuola!” esclamò quest ultimo con fare esasperato.
Lucy e Juvia sorrisero piano.
“Insomma Natsu-kun! La scuola è iniziata solo da un paio di giorni!” rispose divertita Juvia ridacchiando.
“Due giorni bastano e avanzano! Rivoglio le mie vacanze!” disse sconsolato abbassando la testa verso il pavimento.
“Ah! Juvia dovrebbe andare un attimo in bagno! Lucy-san potresti accompagnarmi per piacere?” domandò la ragazza dai mossi capelli azzurri alla giovane Heartphillia.
Lucy mosse la testa in segno di assenso e le due si diressero verso il bagno.
“Natsu-kun tu vai pure avanti! Dopo ti raggiungiamo!” esclamò Juvia al vampiro, ma questo non si mosse anzi, rimase fermo e immobile dove era, in volto aveva una strana espressione.
La giovane dai capelli biondi lo guardò per un attimo interrogativa e poi raggiunse l’ amica.


Nel bagno…


“Juvia se vuoi ti posso tenere la borsa!” propose dolcemente Lucy alla ragazza dai capelli azzurri, questa era ferma davanti alla porta d’ entrata del bagno, la mano stretta alla maniglia.
“No…” sussurrò questa, il volto rivolto verso il pavimento.
La giovane Heartphillia la guardò interrogativa: che ci fosse qualcosa che non andava?
Forse non stava bene?
Tutto accadde velocemente.
Lucy fu spinta contro il muro del bagno, sbattendo violentemente la testa che subito cominciò a farle un gran male, stretta attorno al suo collo c’erano delle dita che cercavano di stritolarla.
Subito la ragazza porto le mani al polso della colpevole per cercare di allentare la presa, ma con scarso successo.
L’ aria cominciava a mancarle.
“Stagli lontano…” sussurrò la sua aguzzina mentre la teneva per il collo.
Lucy sgranò gli occhi confusa e terrorizzata… di che cosa stava parlando Juvia?
“E’ inutile che fai quella faccia stranita! Tanto ho capito che sei interessata al mio Gray-sama!” le sbraitò contro aumentando la stretta sul collo della bionda.
“I-io… n-non…” annaspò Lucy cercando di liberarsi.
Quella vampira stava fraintendendo, a lei non le interessava minimamente Gray e soprattutto in quel modo!
“Gray-sama è mio! E’ solo mio! Hai capito! Lui mi appartiene! Gray-sama è solo mio!”
“Tranquilla, non te lo porta via nessuno.” 
Una mano si appoggiò sul braccio di Juvia prendendo a stringerlo, la vampira lanciò un gemito di dolore staccando la mano dal collo i Lucy.
Subito quest’ ultima crollò sulle ginocchia cominciando a respirare convulsamente, nel mentre qualcuno si era messo davanti a lei.
Dalla divisa doveva essere un maschio.
“Natsu-kun…” biascicò la vampira massaggiandosi il braccio leso.
In quel momento Lucy riconobbe la chioma rosata del vampiro.
Questo si chinò sulla ragazza, guardandola con uno sguardo serio: “Ti senti bene?”
‘Beh, dopo essere assalita da una pazza innamorata direi proprio di no, ma almeno ora respiro normalmente!’
Si ritrovò a pensare, ma rispose semplicemente facendo cenno di sì con il capo.
Il vampiro gli porse una mano per alzarsi e la ragazza l’ accetto volentieri.
Finalmente in piedi i due si diressero verso l’ uscita del bagno, Natsu appoggiò la mano sulla maniglia, mentre l’ altra teneva stretta quella della bionda.
“Juvia- la chiamò il vampiro sulla soglia della porta- lei non è il tuo spuntino!” disse sorridendole Natsu beccandosi un’ occhiata stranita dalla vampira ed una di rabbia dalla giovane Heartphillia.
‘Accidenti a me quando inventai quel soprannome!’

 

 

 

Angolo Autrice!
E finalmente –veramente finalmente!- sono riuscita a pubblicare anche questo capitolo!
Mi dispiace ma spero vivamente che leggendo questo capitolo mi perdonerete per l’ attesa.
Il mio obiettivo era riuscire a pubblicare almeno due capitoli nel giro di questa settimana, ma credo che sarà un impresa ardua… molto ardua!
Ma ci proverò comunque! ;)
Su questo capitolo non ho niente di speciale da dire, ma per tutte le mie care recensitrici curiose… mi dispiace, ma ad alcuni dei vostri interrogativi verrà data risposta solo più avanti!
Comunque che il piccolo accenno alla Gruvia sia stato di vostro gradimento. ;)
Ora passiamo ai ringraziamenti!
Ringrazio coloro che hanno recensito lo scorso capitolo, ovvero nalu85 (la mia piccola Lisa-chan <3), _LucyKagomeDragneel_, Shiori Desu, salamandergirl, Yumeha (bello il tuo nuovo nome! Ah! Posso chiamarti Yume-chan?), Mary_ice ed infine la mia socia/nanetta Louren GO! <3
A tutte voi… GRAZIE MILLE!
E ringrazio anche tutti coloro che seguono silenziosamente questa mia umile storia!
Bene! Ora vi saluto!
Al prossimo capitolo! A presto ed un bacione <3

 

Sol

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Capitolo 7
*** Spine ***


~Sesto capitolo


Era già trascorso un mese.
Un mese dalla morte del padre di Lucy
Un mese da quando si era trasferita nella immensa tenuta degli Evans.
Un mese da quando aveva scoperto che la famiglia Evans era composta da vampiri.
Ma mancavano ancora molte risposte alle sue domande, come per esempio il motivo per cui suo padre desiderava che lei, la sua unica figlia, dopo la sua morte si trasferisse nella villa dei suddetti vampiri; non riusciva a capire anche il motivo per cui, da quando si era stabilita in quel luogo, le capitava spesso di avere attacchi al cuore con successive visione e tutte diverse tra loro… che fossero collegate in realtà?
Mentre rifletteva su questi interrogativi Lucy, seduta su una panchina nell' immenso giardino della villa, rigirava tra le mani delicate una rosa bianca.
Le erano sempre piaciute e anche nel giardino della sua vecchia casa vi era un roseto, ma le rose degli Evans erano veramente meravigliose: erano di un bianco lattiginoso, i petali delicati sembravano talmente fragili dal frantumarsi al semplice tocco delle dita ed emanavano un profumo veramente inebriante.
“Ahi!” gemette Lucy.
Si era punta con la spina della rosa l’ indice della mano; dalla piccola ferita cominciò a fuoriuscire copiosamente del sangue.
Una goccia di questo si depositò inevitabilmente su di un petalo della rosa rigandolo di un rosso vermiglio.
“Dovresti stare particolarmente attenta quando maneggi una rosa.” commentò una voce  ben conosciuta da Lucy.
“Loki!” subito la ragazza nascose il dito ferito all’ interno dell’ altra mano, facendo rovinare a terra la rosa bianca.
“Le rose sono proprio come voi essere umane-disse raccogliendo il fiore da terra- estremamente belle…” Loki fece una pausa ammirando la rosa facendo accurata attenzione alle spine .
Accostò il fiore al proprio naso odorando la fragranza del sangue di Lucy.
La ragazza inevitabilmente si irrigidì mettendosi in guardia e appuntandosi mentalmente di stare attenta a non ferirsi in futuro “…ma, sono anche terribilmente fragili!” terminò il vampiro con un ghigno sadico sul volto stringendo nella propria mano la rosa riducendola in mille petali.
“Spine.” disse Lucy risoluta guardando il vampiro dritto negli occhi, solo gli occhiali da sole di questo non le permettevano di vedere il colore delle sue iridi.
“Come scusa?” domandò Loki, il ghigno ancora stampato in volto.
“Le rose saranno anche belle e fragili, ma hanno le spine che le proteggono… ogni bellezza ha le sue spine.” rispose  la ragazza mantenendo il suo sguardo fermo e deciso.
“Mpf! Ah sì?” si prese gioco di lei il vampiro scostandosi gli occhiali dal naso e scoprendo i suoi occhi scuri, malvagi: “Allora vediamo se le tue spine sono davvero così forti da contrastarmi”
Per un attimo la sicurezza di Lucy vacillò, ma non si arrese!
Con uno scattò fulmineo si alzò dalla panchina cominciando a correre verso un labirinto di siepi poco distante.
“Ah! Non c’è alcun divertimento a inseguire un’ essere debole come te! Ti lascerò un vantaggio, vediamo se riesci a proteggerti con le tue spine!” urlò divertito Loki ridendo sadicamente per farsi sentire dalla giovane.
Lucy cominciò a correre attraverso l’ intricato e fitto labirinto; non sapeva se le sue “spine” sarebbero riuscite a contrastare un vampiro, ma di una cosa era certa: non si sarebbe mai arresa.
Voleva delle risposte.

 

*


“Fratellone! Fratellone Natsu!” chiamava Wendy a gran voce passeggiando per i corridoi, quando a un tratto due possenti braccia l’ avvolsero sollevandola.
“Natsu! Mi hai fatto paura!” esclamò la piccola dai corti capelli blu gonfiando le guance contrariata.
“Eh eh eh! Mi stava cercando ‘sua altezza’?” scherzò il vampiro dai capelli rosa ridacchiando.
“Sì! Stavo cercando la sorellona Lucy, ma non l’ho trovata da nessuna parte… te per caso l’ hai vista?” domandò Wendy mentre il fratello la rimetteva in piedi sul pavimento, il volto un po’ preoccupato.
“No, mi dispiace. Hai provato a cercarla in biblioteca?” chiese Natsu.
La bimba fece cenno di sì con il capo, accennando una smorfia di tristezza. Il vampiro le accarezzò la testolina blu dolcemente accennando un sorriso per rassicurarla, quando a un tratto si voltò verso la finestra.
Il corpo irrigidito e il suo sguardo attento e serio preoccuparono la sua sorellina, che subito tirò la manica del vampiro cercando di attirare la sua attenzione, ma con scarso risultato.
“Wendy.” esclamò Natsu serio preoccupando la sua sorellina: il vampiro era sempre allegro, gentile e spensierato, attaccabrighe ed anche pigro, ma la serietà proprio non gli apparteneva.
“Si?” domandò Wendy preoccupata.
“Torno subito.” e così come si era materializzato scomparì, lasciando Wendy sola nel corridoio perplessa e preoccupata.
“Cosa sarà successo alla sorellona Lucy?”

 

*

 

Correre.
Allontanarsi il più possibile da quel vampiro pericoloso quale era Loki.
Era la sua unica occasione di salvarsi.
Lucy correva a per di fiato fra l’ intricato labirinto di siepi, il cuore le batteva forte e cominciava ad avere il respiro affannato ed irregolare.
Nella sua corsa contro il tempo per fuggire dal vampiro si era ferita più e più volte alle braccia e alle gambe andando a sbattere contro i rami delle siepi; alcune foglie e petali di svariati fiori colorati e altrettanto profumati si erano depositati sui suoi lunghi e lisci capelli biondi.
La fronte era imperlata di sudore ed alcune ciuffi di capelli le si erano attaccati inevitabilmente.
Lucy frenò bruscamente la sua fuga, rovinando quasi a terra, quando si ritrovò davanti un muro di siepi.
Un vicolo cieco.
“Dannazione!” si ritrovò a imprecare la ragazza cercando di scavalcare la siepe, ma era tutto inutile: i rami erano spinosi e ormai non aveva più forze per scavalcare anche quel ostacolo.
Ma non si sarebbe mai arresa.
Fece  per tornare indietro, ma sbatté contro qualcuno cadendo sul terriccio ancora umido.
“Mi spiace per te, ma le tue ‘spine’ non sono bastate a proteggerti.” Commentò il vampiro con un ghigno di superiorità sul viso.
Lucy velocemente si alzò barcollando cercando di scappare nuovamente, ma Loki fu più veloce di lei: il vampiro afferrò rudemente per i polsi la ragazza portandoglieli sopra alla testa e  inchiodandola  al muro di siepi, una gamba in mezzo a quelle di lei per evitare che le desse dei calci.
Nonostante quella situazione sfavorevole Lucy continuò a lottare cercando di liberarsi, ma era tutto inutile: la forza di un vampiro era ad un livello superiore rispetto a quella dei semplici esseri umani.
“Notevole.”esclamò il vampiro “Non avrei mai creduto che tu fossi tenace fino a questo punto.”
Loki lasciò un polso della giovane tenendoli entrambi con una mano, mentre quella libera le carezzava una guancia.
Un lampo di terrore illuminò il volto di Lucy.
“Ma i tuoi sforzi non serviranno a niente.” il vampiro, con una lentezza snervante cominciò ad avvicinare la propria bocca al collo di Lucy, mostrando i canini affilati.
I denti affilati si avvicinavano sempre più alla pelle nivea della ragazza, ma questa mossa da un attimo di estremo coraggio esclamò “Ti sbagli.”
Quelle parole uscirono flebilmente e quasi inconsapevolmente dalle labbra di Lucy come un soffio, fermando così il tragitto del vampiro al suo collo.
Questo ultimo fissò intensamente negli occhi la giovane i cui occhi si intravvedevano tra i ciuffi di capelli biondi: in volto un espressione decisa.
“I miei sforzi ti potranno risultare inutili, ma almeno non  mi sono arresa alla prima difficoltà… ho lottato e questo non mi rende una codarda.”
Loki sorrise.
“Proprio come ti ricordavo.”
Lucy sbarrò gli occhi stranita: cosa intendeva con quella frase?
“Loki.”
Una voce maschile seria e cupa dietro le spalle del vampiro dai capelli aranciati lo richiamò, questo si voltò per vedere il suo interlocutore.
Era Natsu.
Con uno scatto secco Loki, lasciò i polsi di Lucy facendola cadere rovinosamente a terra ed un gemito di dolore uscì dalle sue labbra.
Era esausta.
Il respiro era ancora irregolare ed il cuore le batteva talmente velocemente da farle male; alcune ferite superficiali provocate dai rami le bruciavano a causa del sudore e la vista le si stava diventando offuscando.
“Oh Natsu! Vuoi favorire anche te del suo sangue?” propose allegro Loki al fratello indicando con un gesto la ragazza accasciata a terra.
Natsu, dopo un attimo di silenzio, si mosse verso Lucy sorpassando il fratello, in volto un’ aria seria e cupa.
Il vampiro dai capelli rosati si inginocchiò davanti alla figura stremata della ragazza guardandola dritta negli occhi.
Lucy ancora ansimante, contraccambiò lo sguardo del vampiro, il quale era dolce e rassicurante; alla ragazza sembrava quasi che Natsu le avesse fatto un mezzo sorriso.
Subito dopo il vampiro dai capelli rosati prese tra le sue braccia la ragazza sollevandola da terra.
“Cosa stai facendo?” domandò Loki contrariato e sbalordito dalla mossa del fratello.
Il suo interlocutore voltò leggermente la testa verso di lui mostrando i suoi occhi verdi, pieni di rabbia e istinti omicidi.
Il vampiro dai capelli aranciati si irrigidì subito a quello sguardo, mantenendo però il suo solito contegno fiero e risoluto.
A un tratto Natsu sparì.

 

*

 

“Sciocco spuntino.” era l’ennesima volta che sentiva quel nomignolo odioso e ormai si era stufata.
“Insomma te la smetti di chiamarmi in quella manie- ahia!” gemette Lucy dopo che Natsu aveva versato un po’ di disinfettante su una ferita abbastanza profonda che la ragazza si era procurata al braccio.
“Vedi di stare un po’ zitta, altrimenti ti ficco un rotolo di garza in bocca ‘spuntino’.” sentenziò il vampiro mentre continuava a medicare Lucy.
Si vedeva che lui non era esperto nel medicare: era maldestro e nei suoi movimenti si notava una certa inesperienza, ma questa sua voglia di aiutarla, non passò inosservata alla ragazza che rise inconsapevolmente.
“Perché ridi?” le domandò il vampiro, stava armeggiando nella cassetta del pronto soccorso di Wendy.
Lo so capiva che apparteneva alla bimba, poiché la cassetta era tappezzata di un tessuto azzurro e decorato con alcuni pupazzetti e adesivi raffiguranti personaggi magici e fantasiosi.
“Non stavo ridendo  –mentì– , però passami un cerotto così me lo metto sul dito.” esclamò Lucy indicando il dito punto dalla rosa.
Con un gesto leggero della mano, Natsu prese tra la propria grande e fredda mano il dito indice della ragazza facendola arrossire.
“Ci penso io.” Affermò il vampiro, mentre apriva il cerotto.
Con calma e cercando di non farle male, Natsu depositò sulla ferita di Lucy il cerotto.
Un silenzio pesante calò tra i due, mentre la ragazza ancora rossa per l’ imbarazzo osservava le mosse del vampiro come rapita, fino a quando quest ultimo non la dissolse dai propri pensieri con una semplice frase.
“Stai in guardia.”
Lucy alzò lo sguardo verso di lui: menta nel cioccolato.
“Cosa vuoi dire con questo Natsu?”
Il suo interlocutore a quella domanda aumentò la presa leggermente all’ indice appena medicato tenendolo tra il police e l’ indice.
“Io non sono nella posizione di dirti di fare attenzione, anche perché io sono un vampiro e tu la sposa sacrificale… ma ad ogni modo stai in guardia. Devi vivere.” calcando sull’ ultima parola, il vampiro, abbassò lo sguardo ed inevitabilmente alcuni ciuffi rosa gli nascosero i suoi occhi.
Lucy rimase spiazzata.
Non si aspettava che il vampiro le facesse delle raccomandazioni.
A lei, da quando si era trasferita in quella casa, i tre fratelli le avevano sempre incuto paura, ma Natsu …
Lui aveva qualcosa di diverso.
Era come se…
… fosse il suo angelo custode.
Come se fosse il gesto più normale al mondo, Lucy attorcigliò le proprie dita a quelle di Natsu il quale sbalordito rialzò lo sguardo.
La ragazza gli sorrideva dolcemente.
“Grazie, Natsu.”

 

*

 

Il cancello di villa Evans incombeva minaccioso,  dividendo il mondo esterno dalla tenuta.
Davanti ad essa una figura incappucciata.
“Il risveglio… arriverà presto”.
Ghignò.

 

 

 

 

 


-Angolo autrice
Ayeeee! Finalmente ho terminato anche questo capitolo!
Ah! Non potete immaginare la fatica nel scriverlo… è stato un parto!
Però sono soddisfatta di ciò che ho scritto e spero vivamente che soddisfi anche tutte voi miei care/i lettori/lettrici! ^-^
Allora visto che è tardi ed ho un gran sonno (dormigliona me!) sarò breve, quindi  prima di tutto mi scuso per l’ immane ritardo nel pubblicare il capitolo (erano passati quasi quattro mesi dall’ ultimo aggiornamento! O.O), ma la scuola ahimè mi ruba un sacco di tempo…
Poi vi auguro (anche se in ritardo) buone feste e mangiate tanto mi raccomando ahahah.
E infine ringrazio tutte/i coloro che hanno recensito il capitolo precedente… a tutti voi GRAZIE INFINITE!
Bene ora vi saluto!
A presto ed un bacione festoso <3

 

 

Sol

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Capitolo 8
*** Influenza ***


~Settimo capitolo


“Mh…” mugugnò Lucy per l’ennesima volta.
La fronte corrugata,  in volto un’ espressione concentratissima, la penna a metà strada tra il foglio ancora bianco e il mento della ragazza e le labbra  leggermente arricciate
Era da circa cinque minuti sullo stesso esercizio di algebra, cercando di capire come si svolgesse, ma malgrado i suoi innumerevoli sforzi non riusciva a svolgerlo.
In alcun modo.
‘Maledetti limiti!’ si ritrovò a pensare in un attimo di disperazione sbattendo con forza la punta della matita sul foglio.
Irrimediabilmente si formò un buco che trapassava la pagina da parte a parte.
“Accidenti!” imprecò Lucy accortasi del disastro combinato; subito cominciò a cercare nel proprio astuccio la gomma e lo scotch, sommerse da gomme, penne colorate e temperini.
Come potevano starci così tante cose dentro ad un astuccio di quelle dimensioni?
Una risata derisoria catturò l’ attenzione della bionda, che interruppe la sua ricerca al tesoro concentrandosi sulla persona incriminata: Natsu.
“Che cosa c’è di così esilarante?” domandò Lucy abbastanza seccata stringendo nella mano destra un righello.
“Niente in particolare, anche se vedere il modo con cui ti impegni per fare un limite così semplice è divertente!” rispose il vampiro sollevando le mani al soffitto in segno di resa continuando a ridere sguaiatamente .
Wendy al fianco del fratello borbottò affranta per la confusione che faceva.
“Parla quello che non sa nemmeno come si scrive la parola ‘scuola’! Si usa la Q o la C?” ribatté la bionda puntando il dito indice ancora incerottato contro il naso del vampiro che subito si ammutolì sorpreso.
Natsu socchiuse le labbra come per ribattere, ma le serrò subito incrociando le braccia al petto e voltando lo sguardo verso la finestra sfiorando appena il dito della giovane con la punta del proprio naso.
Questa reazione fece scoppiare Wendy in una fragorosa risata, alla quale poi si unì anche Lucy.
“Tsk!Donne! vogliono sempre l’ ultima parola.”
“Certo! Potere alle donne!” urlarono le due giovani all’ unisono alzando le braccia al soffitto continuando a ridere; quella scena fece comparire un sorrisetto combattuto sul volto del vampiro, che dopo poco si trasformò in un sorriso sincero.
E ovviamente non sfuggì agli occhi di Lucy.

 

*

Così un’ altra giornata di scuola era finalmente trascorsa.
‘Non vedo l’ ora di tornare alla villa per farmi un bel bagno caldo e poi andarmi a letto!’ pensò tra sé e sé Lucy continuando a camminare per i corridoi della scuola.
Gli armadietti degli studenti occupavano tutta una parete del corridoio, intervallata di tanto in tanto da un’ ampia finestra dalle tende rosso porpora, una delle quali catturò lo sguardo della giovane: la finestra, chiusa a soffietto faceva entrare quel poco di vento che bastava da far ondeggiare le tende ricreando il moto ondoso del mare.
Dopo aver oltrepassato la finestra, Lucy guardò di sottecchi le due ‘persone’ al proprio fianco: alla sua destra con passo strascicato e con le braccia dietro la nuca c’ era Natsu, mentre a sinistra Juvia le camminava affianco allegra e contenta.
La bionda ricordò il primo incontro con la vampira e ancora non capiva…
Non capiva come le fosse diventata amica!
Un giorno, qualche mese prima, le si era avvicinata in classe durante la ricreazione; lì per lì Lucy, quando se l’ era ritrovata davanti  provò l’ impulso di scappare via, ma quando sentì la parola ‘scusami’ uscire dalle labbra della vampira rimase impietrita sul posto.
‘Non ricordo bene, ma pare che abbia capito che a me non piaccia Gray e che “ovviamente” io non interessavo a lui… e poi…’ la bionda scosse la testa lievemente come per scacciare quel pensiero che le aveva imporporato le guance di un lieve rossore.
“Lucy hai già iniziato a studiare per il test di algebra per domani?” le domandò a un tratto Juvia distogliendola dai suoi pensieri.
“Sì, penso che oggi farò un po’ di ripasso, voglio prendere un bel voto!” esclamò Lucy; una luce  le si accese negli occhi: era risoluzione.
Juvia le sorrise cordialmente per poi voltarsi verso il vampiro dai capelli rosati: “Invece tu Natsu?”
“Umpf! Il solito.” Rispose sbuffando senza degnarla di uno sguardo, continuando a camminare strascicando i piedi.
I tre svoltarono l’ angolo ritrovandosi nel chiostro della scuola.
Da quanto aveva capito Lucy, quel istituto molto tempo prima era stato un monastero delle suore, successivamente, per varie ragione esse si erano trasferite, lasciando questo edificio nelle mani di un professore di loro conoscenza che lo trasformò in uno dei più prestigiosi istituti del paese.
Il chiostro, un rettangolo di erba verdissima ancora ricoperta di rugiada, a cielo aperto, al cui centro si stagliava nella sua maestosità un pozzo ormai non più utilizzabile era l’ unico elemento identificativo che ricordava il passaggio delle suore in quel luogo.
Su ogni lato di quel rettangolo era situata una panchina in legno illuminata da alcune lanterne attaccate al soffitto.
Proprio su una di queste, seduta in modo composto e con la borsa sulle ginocchia, vi si trovava Wendy; lo sguardo perso nel vuoto.
Quando Lucy se ne accorse cominciò a velocizzare il passo, sbracciandosi e chiamando la bimba con tutta l’ allegria che la contraddistingueva.
Wendy, come ridestatasi da un sogno, fece per alzarsi.
La borsa le cadde a terra con tonfo, facendo fuoriuscire i libri e quaderni che conteneva.
La bimba dai corti capelli blu barcollò e per poco non finì a terra anche lei, se non fosse stata per la tempestività di Natsu.
“Wendy!” chiamarono all’ unisono Lucy e Juvia correndo verso la piccola.
Lucy si chinò affianco a lei prendendole una manina nella sua.
“F…fratellone?” chiamò Wendy con un sospirò Natsu.
“Dimmi.”
“Non… mi sento bene.”

 

*

 

Lucy scostò dalla fronte di Wendy la decima benda bagnata non più fredda.
La piccola si era presa l’ influenza e da quanto le avevano spiegato Gray e Natsu le capitava molto spesso, soprattutto a causa dell’ anemia.
La bionda immerse la benda nella scodella piena d’ acqua gelida per raffreddarla.
Sulla superficie galleggiavano alcuni cubetti di ghiaccio ormai ridotti in frammenti, come tanti piccoli iceberg.
Lucy strizzò la pezza e dopo averla piegata, la poggiò sulla fronte di Wendy; aveva la febbre molto alta, infatti la piccola non faceva altro che lamentarsi per il caldo che provava.
Natsu steso al fianco della sorellina le accarezzava la testolina blu.
Da quanto aveva capito Lucy, i vampiri erano immuni alle malattie umane, pertanto Natsu non rischiava di ammalarsi anche se stava così vicino alla sorellina.
“Tranquilla Wendy, tra poco arriverà Gray con la medicina!” esclamò tutto allegro il vampiro accarezzando nuovamente la testa della bimba.
A quella frase Wendy fece una smorfia di disgusto divertendo il fratello maggiore e suscitando la curiosità di Lucy.
“Beh, dovresti essere contenta no? Se prendi la medicina starai meglio!” le fece l’ occhiolino la bionda.
“Ma le medicine del fratellone Gray consistono in intrugli alle erbe amarissime e dopo mi rimane sempre un saporaccio un bocca…” terminò Wendy facendo nuovamente una faccia disgustata.
Come la capiva.
Fin da quando era piccola Lucy, quando si ammalava, le rifilavano sempre bevande e medicine alle erbe tanto amare quanto disgustose, però dopo averle bevute sua madre come premio le preparava qualcosa di buono da mangiare… questo finchè non morì.
Erano passati tanti anni ormai da quando se ne era andata, a volte Lucy provava a ricordare la sua voce, ma con scarso risultato.
Ciò le provocava un vuoto all’ altezza del cuore e faceva male… tanto male.
Le lacrime cominciarono a farsi strada prepotentemente agli angoli degli occhi, ma subito le ricacciò indietro sfregandoseli con il palmo della mano.
“Facciamo così!” esclamò Lucy catturando l’ attenzione dei due fratelli: “Se tu prendi la medicina io ti preparerò qualcosa di buonissimo! Ci stai?”
Gli occhi stanchi di Wendy si illuminarono di una flebile luce di felicità.
“Ci sto.” Rispose anche se con poca convinzione la piccola; proprio in quel momento entrò Gray, in una  mano un flaconcino verde e nell’ altra un bicchiere pieno d’ acqua in cui era immerso un cucchiaino.
Lucy lo superò correndo verso la porta, beccandosi un’ occhiataccia gelida da quest’ ultimo.
Il vampiro dai capelli mori, dopo che la giovane chiuse la porta dietro di se, continuò la sua marcia verso il letto in cui era distesa la sorellina, facendo un cenno di saluto a Natsu col capo.
Poggiò il bicchiere pieno d’ acqua sul comodino accanto al letto, cominciando a togliere il tappo di sughero della boccetta che teneva ancora in mano.
Verso tre gocce di quel liquido verde nell’ acqua che crearono una lieve effervescenza, appena smise di fare le bollicine cominciò a mescolare con il cucchiaino.
“Che cosa ha intenzione di fare?” domandò con il suo solito tono freddo Gray a Natsu porgendo il bicchiere alla sorellina con suo totale disappunto e disgusto.
Natsu rimase sbalordito dalla domanda del fratello, poi sorrise: “Diciamo che le preparerà uno spuntino.”
Wendy prese un sorso dal bicchiere.
“Bleah!”

 

*

 

“Eccomi qua!” Lucy sorridente entrò nella stanza di Wendy, in mano un vassoio pieno di piatti fumanti chiudendosi la porta dietro alle spalle dandole un colpetto con il piede.
Nella stanza oltre a Wendy e a Natsu c’ era anche Loki, che le sorrise maliziosamente.
Lucy evitò il suo sguardo concentrandosi solamente sullo sguardo speranzoso di Wendy ed il sorriso spensierato di Natsu.
“Allora, il menù di oggi offre un buon brodino bollente, un piatto di verdure bollite, una bella tisana calda e una sorpresa che potrai mangiare soltanto se mangerai tutto.” terminò Lucy sorridente poggiando il vassoio sul letto davanti a Wendy.
La bimba osservò poco convinta i piatti che le si presentavano davanti, poi passò lo sguardo sui suoi fratelli: avevano un colorito più cadaverico del solito e un’ espressione disgustata sul volto.
Li per li erano anche esilaranti, ma a quella vista Lucy si infuriò.
“Non dargli retta Wendy sono tutte cose buonissime te lo giuro! E poi se mangi tutto potrai mangiare questo!” come dal nulla Lucy fece apparire una fetta di torta ai mirtilli e panna.
Gli occhi di Wendy si illuminarono di una nuova luce; sembrava che si stesse mangiando la fetta di torta con gli occhi.
“Quindi se mangio tutto potrò mangiare anche la torta.” Chiese la bimba rivolgendosi a Lucy.
Quest’ ultima le fece un sorriso sincero, facendo cenno di sì con il capo.
Wendy rivolse lo sguardo nuovamente verso il vassoio allungando una mano verso il cucchiaio che galleggiava sul brodo.
Con una lentezza infinita portò il cucchiaio pieno del liquido alle labbra bevendolo.
“Buono!” esclamò la piccola continuando a un ingurgitare il suo brodo, sotto lo sguardo attonito dei fratelli e quello vittorioso di Lucy.
Uno a zero per lei!
Wendy termino di mangiare tutto con una velocità incredibile, per poi passare la sua attenzione alla propria fetta di torta.
Era la sua preferita: quella con il pan di spagna ricoperto interamente di panna, con delle fragole fresche tutto intorno
“Buonissima” esclamò estasiata la bimba dai capelli blu sorseggiando la sua tisana.
Dopo aver mangiato e aver assunto la medicina il suo aspetto era decisamente migliorato e la cosa non fece che rallegrare Lucy ed i due vampiri.

 

*

 

Si erano addormentate così, una affianco all’ altra.
Dopo aver chiacchierato allegramente per quasi tutta la sera, Wendy si era addormentata tranquillamente tra le braccia di Lucy, mentre quest’ ultima le accarezzava la testolina.
Fortunatamente la febbre si era abbassata e la tosse le era passata.
Lucy stesa sopra alle coperte del letto stava per addormentarsi, quando un fruscio catturò la sua attenzione: era Natsu.
Il vampiro stava rimboccando le coperte a sua sorella, cercando di non svegliarla.
Anche se era buio nella stanza, alla ragazza, parve che il vampiro sorridesse.
“Natsu…” un sussurro le uscì flebile dalle labbra, catturando la sua attenzione.
Il vampiro si avvicino alla ragazza senza fare troppo rumore, quasi come se fosse un ninja, per poi chinarsi su di lei.
Lucy seguì con lo sguardo i movimenti di Natsu, quasi ipnotizzata.
Si accostò vicino all’ orecchio della ragazza, sfiorandole la pelle nivea con la punta del proprio naso.
 La pelle gelida di quest’ ultimo le fece venire un brivido che le percorse la schiena.
“Ti prenderai anche tu il raffreddore se non ti copri” le sussurrò soffiandole nell’ orecchio.
Poi una sensazione di calore l’ avvolse e tutto divenne nero.
Nero come il nulla.

 

*


Ormai era notte fonda.
Villa Evans, illuminata dalla luce lunare, aveva un non so che di spettrale e lugubre.
Le rose del roseto, già coperte da gocce di  rugiada, risplendevano alla luna come perle.
Un uomo dai capelli blu staccò una rosa, facendo attenzione a non pungersi e portandola vicino al proprio naso.
Inspirò a pieni polmoni la fragranza di quello splendido quanto fragile fiore.
Un debole sorriso gli illuminò il volto.
“E così sei tornato veramente… zio Gerard.”
Una voce irruppe nel silenzio della sera: era Gray.
L’ uomo dai capelli blu si volto verso il vampiro sorridendogli, scoprendo alla luce lunare il tatuaggio rosso che aveva all’ occhio.
“Non sei per niente cambiato Gray.”

 

 

 

 

 

 

Angolo autrice:
Ah-ha!
Ammettetelo che mi avevate già dato per dispersa e pensavate che il prossimo aggiornamento ci sarebbe stato tra mesi se non anni (?)!
Invece per vostra immensa (s)fortuna eccomi di nuovo qui con un nuovo capitolo fresco fresco di word ahahah!
E alla fine siamo venuti a sapere chi è il personaggio misterioso dello scorso capitolo: Gerard!
Ahaha non ve lo aspettavate vero?!
Ma non per niente a me piace creare questi colpi di scena oh oh oh! *risata aristocratica*
Mi scuso già per gli eventuali errori di battitura (sicuramente ci saranno ne sono certa u.u)
Bene ed ora un avviso ai recensori/lettori:
*DLIN DLON*
SI AVVISA LA GENTILE CLIENTELA CHE IL PROSSIMO AGGIORNAMENTO AVVERRA’  LA SECONDA SETTIMANA DEL MESE DI APRILE PER MANCANZA DI TEMPO .
CI SCUSIAMO PER GLI EVENTUALI DISAGI.

L’AUTRICE
*DLON DLIN*

Bene e dopo questo breve avviso ringrazio tutte coloro che hanno recensito il capitolo precedente e chi ha aggiunto la storia alle preferite, seguite e ricordate.
Beh, un ringraziamento speciale va anche a tutti i lettori silenziosi! ;)
A tutti voi vi mando un bacione enorme <3
Beh! Allora ci si becca, a presto :*

 

 

Sol (nin-nin ninja!)

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Capitolo 9
*** Rosso sangue ***


~Nono capitolo




Un film.
Come in un film alcune immagini le passarono davanti agli occhi a rallentatore.
Erano offuscate, ma almeno i contorni ed i colori riusciva a distinguerli: due bambini che si tenevano per mano, una donna dai lunghi capelli rossi in ginocchio, un uomo alto con un mantello indosso ed il cappuccio che gli copriva il volto, delle fiamme verdi ed infine una bambina dai capelli biondi.
Lucy si risvegliò di soprassalto, respirando quasi convulsivamente, come se fosse appena riemersa da una lunga apnea sott’acqua.
Aveva la gola secca ed il cuore le martellava talmente forte nel petto, che sembrava dovesse esploderle da un momento al altro.
Subito iniziò a fare dei grandi respiri profondi per regolarizzare il proprio respiro ottenendo qualche progresso.
Ad un tratto un rumore catturò la sua attenzione; lo sguardo della ragazza vagò per alcuni istanti per la stanza circostante alla ricerca della fonte di quel suono, trovandolo: era Gray.
Il vampiro dai capelli corvini, con indosso l’ uniforme scolastica, era appoggiato allo stipite della porta  con le braccia conserte e nel mentre la fissava con i suoi occhi glaciali ed inquisitori.
Quando Lucy incontrò quegli occhi un brivido le percorse la schiena, facendole sorgere un dubbio.
‘Nel sogno che ho fatto Gray era taciturno proprio come al solito, però… era diverso da com’è ora, era più… allegro?’
“Buongiorno.” proferì in modo indifferente Gray rivolgendosi a Lucy.
 Rimase interdetta per un attimo, per poi fare un cenno del capo per risposta.
“Mi ha riferito Natsu che ieri notte non sei stata tanto bene.” continuò il vampiro fissandola glaciale come suo solito.
Lucy esitò un attimo poi gli rispose: “Sì è vero, però adesso sto meglio, grazie!”
Mentiva.
Aveva mentito spudoratamente.
Si sentiva ancora stanca e priva di forze, ma non aveva alcuna intenzione di mostrarsi debole, non dopo tutto ciò che aveva dovuto passare da quando era arrivata in quella villa.
Inoltre, se lei era – come l’ avevano definita i tre fratelli vampiri – la sposa sacrificale, ogni sintomo di debolezza sarebbe stata la sua condanna a morte.
“Gli altri dove sono?” domandò evasiva Lucy spostando l’ attenzione del vampiro su di un altro argomento.
Questo sospirò chiudendo gli occhi per poi risponderle: “Natsu, Loki e Wendy sono in biblioteca a studiare, immagino.”
“Quindi Wendy ora sta meglio?”
“Sì, si è ripresa completamente.”
“Gray quando hai intenzione di presentarmi?” una voce adulta maschile fece sobbalzare Lucy, che subito rivolse uno sguardo interrogativo al vampiro dai capelli corvini.
Questo sbuffò sonoramente per poi aprire la porta d’ ingresso della stanza; davanti ad essa si stagliava un uomo alto, dai capelli arruffati blu con indosso un mantello scuro.
Ciò che colpi maggiormente la bionda fu il tatuaggio rosso che egli aveva sul occhio sinistro.
Non sapeva bene il motivo, però Lucy era sicura di averlo già visto da qualche parte…
“Buongiorno signorina” le sorrise questi “Mi chiamo Gerard Evans e sono lo zio di questi scalmanati vampiri.” terminò dando una pacca allegra sulla spalla di Gray che per tutta risposta roteò gli occhi scocciato.
‘Un altro vampiro… fantastico!’ pensò dentro di sé Lucy abbattuta. 
“Piacere di conoscerla.” esclamò Lucy circospetta.
Il vampiro per tutta risposta le sorrise enigmatico.
“Mi piacerebbe scambiare quattro chiacchiere con te; Gray mi ha riferito che hai diverse domande per la testa… vedrò di rispondere a qualunque quesito mi porrai.” terminò sempre con quel sorriso sospetto sul volto.
Lucy era indecisa: voleva quelle risposte, le pretendeva, però quel uomo aveva qualcosa che non la convinceva fino in fondo… ma doveva essere coraggiosa.
“Accetto molto volentieri” esclamò la bionda seria puntando il proprio sguardo in quello di Gerard, il quale le fece un cenno del capo come risposta: “Ben, allora ti lascio cambiare, ci vediamo tra dieci minuti nel roseto del giardino. A dopo.” detto ciò scomparve nel nulla.
Nella stanza erano rimasti solo Gray e la ragazza.
Un silenzio imbarazzante alleggiava pesante per la stanza.
“Vado anche io” esclamò il vampiro corvino facendo per uscire dalla stanza.
Poggiò la mano pallida sul pomello d’ ottone della porta per chiuderla, ma esitò.
Lucy si scostò lievemente sul letto per cercare di scorgere l’ espressione del vampiro che era… preoccupata?
Che fosse solo una sua impressione?
“Fa in fretta a cambiarti, lumaca” detto ciò il vampiro sparì dietro alla porta che si chiuse alle sue spalle.
La ragazza sospirò per poi sorridere malinconica, guardando i colori del tramonto fuori dalla finestra della sua stanza.
“E’ stata solo una mia impressione”

 

***

 

Era da circa cinque minuti che Lucy e Gerard vagavano senza una meta precisa per il giardino della tenuta.
Cinque minuti di totale silenzio.
“Sai, assomigli davvero molto a tua madre. Potrei quasi affermare che siete due gocce d’acqua.” esclamò tutto ad un tratto Gerard rompendo il ghiaccio e suscitando curiosità in Lucy.
“Dici sul serio?” domandò la ragazza arrossendo appena.
Sua madre era morta a causa di un incidente quando lei era ancora moto piccola; diverse volte pensava a lei cercando di ricordare il suo volto ed il suono della sua voce, ma non ci riusciva ed il fatto l’ addolorava molto.
Moltissimo.
“Sì, peccato per ciò che le accadde…”
Lucy distolse lo sguardo affronto, alcune lacrime si erano depositate prepotentemente agli angoli degli occhi ormai arrossati.
“… essere assassinati non è certamente una delle fini migliori che si possano desiderare.” terminò Gerard.
Lucy sgranò gli occhi confusa, fermando di colpo la propria camminata.
Cosa stava dicendo quel vampiro?!
Suo padre  ed i suoi adepti le avevano sempre raccontato che sua madre era morta per un incidente: la nave su cui viaggiava era affondata e sua madre con essa.
La giovane strinse i pugni fino a far sbiancare le nocche delle mani.
“Mio padre… mi ha sempre detto che mia madre era morta affogata” esclamò a denti stretti suscitando la improvvisa ilarità del vampiro, il quale  interruppe la propria camminata.
“Beh, devi sapere che per noi vampiri non è poi così difficile modificare i ricordi e le memorie degli esseri umani” spiegò Gerard ghignando.
Lucy spalancò gli occhi shockata.
Non poteva credere a ciò che aveva sentito.
Il respiro le si fece pesante, mentre cercava di ordinare nella propria testa le informazioni appena ricevute.
“Beh, partiamo dal principio” disse Gerard sedendosi su una delle panchine sparse simmetricamente per il giardino della tenuta.
Dietro la panca in legno, dei gerani blu ricoperti di piccole gocce di rugiada, riflettevano la luce lunare brillando come tanti piccoli diamanti.
“Layla, tua madre, era una vampira e faceva parte di un clan amico del nostro. Molte volte quando eri piccola i tuoi genitori ti portavano qui a giocare con quegli impiastri di Natsu, Loki e Gray”
‘Cosa…? Quindi quello che avevo sognato… è successo davvero?’
“No, non posso crederci…” disse in un soffio la giovane “Perché non mi è mai stato detto niente e non ho alcun ricordo di quel tempo?! E’ stata cancellata la memoria anche a me?” esclamò tutto in un fiato quasi urlando; le lacrime incominciarono a scorrergli lungo le gote impetuose, lasciando strisce rosse come  segno del loro passaggio.
Il vampiro dai capelli blu parve non dar troppo peso allo stato della ragazza e cominciò a riflettere pensieroso.
“Nel tuo caso direi che hai volutamente dimenticato quel periodo. Non ti è stato cancellato alcun ricordo.” terminò Gerard rivolgendo il proprio sguardo al cielo stellato ed alla luminosa luna piena che illuminava la zona circostante dall’alto della sua posizione.
“Dopo ciò che è succ-“
“Voglio sapere cos’è successo.” Dichiarò Lucy interrompendo il vampiro, in volto un’ espressione che non ammetteva replica alcuna.
Gerard la fissò inespressivo un attimo per poi iniziare a parlare: “Appena nati Natsu, Gray e Loki perserò loro madre, così loro padre ovvero mio fratello, decise di trovarsi una nuova moglie per accudirli, così sposo con una splendida vampira dai lunghi e fluenti capelli rossi, appartenente ad un clan rivale; il suo nome era Elsa Scarlett.”
‘Elsa… Scarlett…”

Tu-tum. 

“Lei diede alla luce la piccola Wendy e si occupò anche dei gemelli, che spesso li puniva con pesanti punizioni corporali, pensa che addirittura una volta Natsu rischio di morire!” affermò ridacchiando Gerard “Così, decisi a liberarsene, quei tre l’avvelenarono per poi darle fuoco con le fiamme blu dell’ Inferno, ma prima che ciò accadesse Elsa, in fin di vita, mi affidò il suo cuore, pregandomi di impiantarlo in un soggetto compatibile.”
“Un soggetto compatibile…” ripetè ad alta voce Lucy sovrapensiero.

Tu-tum!

Un’ altra fitta, più forte della precedente le trafisse il cuore.
‘No… non ancora, basta!’
“Il cuore di un vampiro non si può impiantare in quello di un altro vampiro e neanche al posto di quello di un semplice essere umano, ma solo nei mezzosangue, metà vampiro e metà umano… proprio come te.”

Tu-tum! Tu-tum!

Un’ altra fitta, ancora più forte della precedente la costrinse ad inginocchiarsi al suolo.
La ghiaia che ricopriva il viottolo le si conficco nella pelle nuda creando solchi profondi e rossi.
Gerard si posizionò meglio sulla panchina sempre continuando ad ammirare la volta celeste ricoperta da stelle brillanti: “Ma quando Layla venne a scoprire il mio piano e cercò di contrastarmi a malincuore dovetti eliminarla.”
La testa di Lucy pulsava terribilmente e dagli occhi uscivano fiumi di lacrime che inevitabilmente andavano a schiantarsi sulla ghiaia.
“M-mia madr…” sussurrò la ragazza tra i singhiozzi e in preda agli spasmi creati dal pianto.
“In questo modo riuscì a portare a termine il mio scopo, inoltre modificai il testamento di tuo padre in modo che ti trasferissi qui e potessi rincontrarti…”
La giovane tremava, tremava come una foglia.
Si domandava quando sarebbe terminato quell’ orribile incubo.
“Non vedevo l’ ora di rincontrarti… Elsa”
Tu-tum…!
Un urlo spezzò la tranquillità di villa Evans, nel mentre, in cielo, la luna cambiò colore diventando rossa.
Rosso sangue.
Gerard ghignò soddisfatto: “Bentornata.”

 

***

 

La biblioteca della villa era davvero stupenda: interi scaffali in legno massiccio ospitavano tomi tanto antichi quanto recenti, ognuno con copertine di differenti colori, rendendo quel luogo un arcobaleno di storie e racconti, informazioni e leggende.
Tutto intorno alleggiava un’ odore di carta prodotto dalle pagine dei libri.
Come Lucy, anche Wendy amava riempire i propri polmoni di quel profumo particolare ed era anche fermamente convinta che anche i suoi fratelli concordassero sul suo pensiero.
Ad un tratto la piccola sentì un urlo straziante provenire dalla finestra che dava sul giardino; subito Loki e Natsu si precipitarono al davanzale e la piccola dai capelli blu la seguì.
Non c’era nessuno in giardino.
‘Eppure quella le sembrava la voce della sorellona…’ pensò per poi rivolgere il proprio sguardo al cielo stellato, stupendendosi di ciò che i suoi occhi le mostrarono.
“La luna…” farfugliò richiamando l’ attenzione dei due fratelli maggiori “…è rossa.”
Un rumore di porta che si apre sbattendo fece sussultare Wendy che si voltò di scatto verso di essa; sulla soglia stavano ritti in piedi Gerard e… Lucy?
‘C’è qualcosa di strano nella sorellona…’
“Tsk, la vedo male Natsu.” Esclamò ridacchiando nervoso Loki prendendo la mano piccola di Wendy nella sua grande e gelida.
“Quella schifosa…” sussurrò a denti stretti Natsu stringendo i pugni.
La bionda avanzò un passo allargando le braccia e sorridendo in un modo non usuale per lei, i suoi occhi avevano una luce diversa dal solito.
Malvagità?
“Venite ad abbracciare la mamma figli miei!”

 

 



 

Angolo autrice:


Rieccomi con un nuovo capitolo!
Scusate ci ho messo molto a scriverlo, ma volevo cercare di spiegare al meglio tutti i punti interrogativi e di fare un buon lavoro!
Allora? Siete sorpresi o avevate già capito tutto?
E il bello è che le sorprese non sono ancora finite!
C’è ancora una cosa che non sapete, ma a cui presto verrete a conoscenza.
Vi informo a malincuore che il prossimo sarà l’ ultimo capitolo di questa lunga che storia a cui ormai mi sono affezionata come se fosse un figlio per me.
Detto ciò fatemi sapere le vostre impressioni, delusioni, correzioni… potete anche lanciarmi qualcosa addosso volendo ahaha
Bene detto ciò ci vediamo nel prossimo conclusivo capitolo di “Do you want more, right?”!
A presto ed un bacione



 

Sol

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Capitolo 10
*** Promesse ***


~Ottavo capitolo




Un profumo penetrò prepotentemente le narici di Lucy, un odore speziato, ma dolce al tempo stesso.
Teneva gli occhi chiusi, era troppo stanca per aprirli.
Delle grida gioiose infantili catturarono la sua attenzione ed anche la sua curiosità.
Lentamente cominciò a socchiudere le palpebre, lasciando che la luce filtrasse attraverso le lunghe ciglia.
La luminosità di tutta quella luce le provocò un lieve bruciore agli occhi, che le cominciarono inevitabilmente a lacrimare.
Si sentiva esausta, le forze la stavano abbandono pian piano.
“Lucy!”
Ancora una di quelle voci…
“Lucy, dai alzati!”
Incoraggiata da quella voce la ragazza provò nuovamente ad aprire gli occhi.
Istintivamente si portò una mano per coprirsi gli occhi dalla prepotenza della luce.
Pian piano iniziò a mettere a fuoco il luogo in cui si trovava: il maestoso giardino di villa Evans.
I roseti e le siepi erano meravigliosi e curati come sempre, ma c’era qualcosa di diverso in quel luogo, c’era qualcosa che le sfuggiva.
La ragazza iniziò a riflettere: ricordava di aver passato la serata in compagnia della piccola Wendy ammalata, finchè non si erano addormentate una accanto all’ altra, poi ad un tratto aveva sentito un fruscio scoprendo che altri non era che Natsu, poi il buio totale.
Non ricordava più niente.
Perché si trovava in quel luogo?
Che fosse un sogno?
Eppure le sembrava tutto troppo reale per essere un sogno…
 “Lucy! Guarda che bella rosa!”
Ancora una di quelle vocine infantili che la chiamava; la ragazza si voltò verso la provenienza di quel suono, scoprendo una bambina dai lunghi capelli mossi dello stesso colore dell’ oceano.
Indossava un vestitino in pizzo di color azzurro chiaro, con ricami bianchi e teneva a braccetto un altro bambino dai capelli corvini circa della stessa, che ad ogni strattone della piccola sbuffava sonoramente.
“Ma quelli sono…”Lucy si portò una mano davanti alla bocca incredula.
“Si! Arrivo!” una bambina dai corti capelli dorati le passò fulminea affianco alla ragazza correndo, lasciandola interdetta.
Aveva il volto sporco di fango, così come il proprio vestito che in origine doveva essere di un colore rosa accesso.
“Ma quella bambina… sono…” la ragazza non riuscì a finire la frase che un altro bambino dai capelli aranciati arrivò di corsa tutto trafelato, incontro agli altri bimbi.
“Gray! La mamma sta ancora picchiando Natsu perché si è avvicinato a Wendy! Sta perdendo sangue! Che facciamo?” esclamò tutto di un fiato il bimbo terrorizzato che Lucy riconobbe come Loki.
Tutti i bambini assunsero un’ espressione indecifrabile in volto, un misto tra preoccupazione e terrore.
Gray scostò malamente Juvia e corse nella direzione da cui veniva il fratello, il quale lo seguì a ruota ansimando forte.
Lucy li guardò allontanarsi e scomparire tra il folto delle siepi.
“Natsu…” esclamò senza nemmeno accorgersene.
Tutto a un tratto un tornado rosa le passo affianco: era lei da piccola che si trascinava dietro una Juvia in lacrime.
“La zia… dice sempre che non dobbiamo intervenire… q-quando…” iniziò la piccola dai capelli blu singhiozzando forte, ma la piccola Lucy la interruppe.
“Non importa! Se un amico sta male bisogna aiutarlo!” gridò la piccola mentre dei lacrimoni cominciarono a rigarle le guance paffute.
La ragazza dai capelli dorati, senza rendersene conto iniziò a seguire le piccole tra le siepi.
I rami le rovinarono la vestaglia, creando diversi squarci più o meno profondi, ma non le importava.
Aveva come l’ impressione che quel che le stava accadendo riguardava qualcosa del suo passato, qualcosa di importante che nel corso degli anni aveva dimenticato.
Ma se era veramente importante come credeva, perché l’ aveva dimenticato?
Che l’ avesse fatto di proposito?
Ad un tratto si fermò di scatto.
Davanti a lei vi era una scena agghiacciante: un bambino dai capelli scompigliati di acceso colore rosato, era  steso supino sull’ erba ricoperto di piccole bruciature su tutto il corpo e una ferita sul collo, dalla quale usciva alcune lingue di  sangue, accanto a lui Lucy bambina, in lacrime, cercava di svegliarlo scuotendo il corpicino del piccolo.
Non apriva gli occhi.
Poco distante, Juvia in ginocchio, piangeva disperatamente con le mani che le coprivano gli occhietti arrossati.
“Natsu! Svegliati ti prego!” gridava la piccola dai capelli dorati continuando a scuoterlo.
La Lucy ragazza si avvicinò velocemente accanto al corpicino di Natsu bambino inginocchiandosi accanto a lui  controllando scuotendolo a sua volta.
“Avanti svegliati!” ripeteva la ragazza continuando a scuoterlo.
“Non puoi abbandonarmi, mi hai fatto una promessa ricordi?” singhiozzò la piccola “…Mi avevi promesso che saremo stati per sempre insieme!” urlò infine la piccola piangendo ancora più forte di prima.
‘La promessa…’
“Penso che questo non sarà possibile.” una voce neutrale femminile attirò l’ attenzione di Lucy che si voltò, scontrandosi con un paio di occhi scuri ma glaciali.
Il volto incorniciato da lunghi capelli scarlatti, indosso portava uno splendido abito di color porora, con una fascia sotto al seno prospero, mettendolo in risalto.
Un sussurro della piccola Juvia ruppe il silenzio venuto a crearsi.
“Zia Elsa…”

Tu-tum…

Ad un tratto tutto iniziò a girare vorticosamente, come un tornado.
“Che sta succedendo?!” urlò presa dal panico Lucy.
Tu-tum!

Tutto intorno diventò nere e le forze cominciarono ad abbandonarla nuovamente.

Tu-tum! Tu-tum!

Il petto cominciò a dolerle, un dolore ancora più forte rispetto alle altre volte, le palpebre cominciarono a farsi pesanti, così come la propria testa, nella quale ronzava un pensiero fisso.
‘Natsu…’
‘Sono qui.’


 

*


 

“Lucy… Lucy sono qui.”
Una voce calda le riempi le orecchie, riscuotendola dal suo torpore.
Con molta calma aprì gli occhi e, nonostante la vista ancora offuscata riuscì a riconoscere un paio di occhi verde smeraldo.
 “Natsu…?”chiese Lucy con la voce ancora impastata dal sonno, strofinandosi gli occhi con una mano.
Erano bagnati.
Bagnati di lacrime.
 “Si, sono io. Sono qui accanto a te.” le rispose Natsu in modo calmo, in volto un’ espressione indecifrabile, sembrava un misto tra preoccupazione e serietà.
Lucy si tirò su a sedere sul letto aiutata dal vampiro.
Si sentiva uno straccio.
Era accaldata e la vestaglia si era appiccicata alla pelle sudaticcia, provocandole non poco fastidio; la frangetta si era impiastricciata alla fronte grondante.
Le bruciavano gli occhi a causa del pianto ed il petto… le doleva dolorosamente.
Inavvertitamente, la ragazza si portò una mano all’ altezza del cuore, gemendo impercettibilmente, ma non sfuggi al vampiro che subito si chinò su di lei per guardarla negli occhi :“Ehi, come ti senti?”

Tu-tum! Tu-tum!

“Ugh… m-male…” rispose Lucy cominciando ad ansimare forte, in mente una sola domanda: che mi sta succedendo.
Un dolore atroce cominciò a perforarle la testa, mentre altri pensieri prendevano campo, mettendola ancora più in confusione.
‘Quindi era tutto un sogno? Juvia e gli altri da piccoli… io li conoscevo fin da quando ero piccola. La promessa che io e…’
“Na-“ la ragazza non riuscì a terminare la frase, che due braccia forti le circondarono le spalle andando a cozzare il capo contro il petto del vampiro.
Era piacevole quella sensazione di fresco che donava la pelle del giovane vampiro e, come per magia il dolore che l’ affliggeva cominciò a scemare, finchè non scomparì completamente.
Lucy sarebbe rimasta in quella posizione anche per sempre, se non fosse stato per il rosato che lentamente la scostò da se per poi fissarla intensamente negli occhi.
“Ti senti meglio?” le domandò Natsu calmo, un mezzo sorriso gli dipingeva il volto ancora preoccupato.
La ragazza lo scrutò un attimo, studiandolo attentamente.
Loro due si conoscevano fin da quando erano bambini e si erano anche scambiati una promessa importante, molto importante.

‘…Mi avevi promesso che saremo stati per sempre insieme!’
Come aveva potuto dimenticarsi di lui e di tutti gli altri, perché si era dimenticata della promessa e Natsu si ricordava ancora di lei o aveva scordato tutto?
“Ehi!” il richiamò di Natsu riscosse Lucy dai suoi pensieri che, come risposta, fece un cenno con la testa.
“Bene, allora credo proprio che per sta notte dormirò insieme a te.” esordì il vampiro iniziando a stendersi sotto le lenzuola accanto alla giovane, completamente in disaccordo con l’ affermazione dell’ altro.
“Come scusa?! Perché dovresti dormire insieme a me?! Guarda che sto be-“ non riuscì nemmeno a finire la frase che si ritrovò sotto le lenzuola davanti ad un Natsu piuttosto innervosito.
“Certo che per essere uno spuntino parli davvero troppo! Sei strana!” proferì il vampiro dalla capigliatura rosata.
“Ma senti chi parla?! Mister testa calda!” esclamò Lucy sbuffando, tirando una guancia al vampiro che per tutta risposta cominciò a ridacchiare allegro.
E continuarono così scherzando e ridendo, finchè la giovane esausta e stanca non si addormento tra le braccia del altro, borbottando di tanto in tanto parole sconnesse nel sonno e poi sorridendo.
Il tutto sotto lo sguardo attento di Natsu… pensieroso, ma felice.

 







 

Angolo della (ritardataria cronica) autrice:

Rieccomii!
Ebbene sì, sono ancora viva e sono tornata con un nuovo capitolo fresco fresco di Word e (come al solito) in ritardo…
Lanciatemi tutto quello che volete me lo merito… gomen!
Spero solo che con questo capitolo possiate perdonarmi… lo so che un po’ corto rispetto a quelli che scrivo di solito, ma i prossimi, non che ultimi capitoli, saranno più lunghi!
Ormai siamo arrivati alla fine… ancora pochi capitoli e poi la storia terminerà… Argh! Non devo pensare  queste cose altrimenti mi viene malee! >_<
Detto ciò vi saluto e vi auguro una buona giornata!
A presto ed un bacione




 

Sol

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Capitolo 11
*** Poteri Sopiti ***


~Decimo capitolo




L’ aria nella stanza circostante era carica di tensione.
Nessuno muoveva un muscolo; erano tutti fermi, immobili.
Sguardi minacciosi saettavano da un capo al altro della grande biblioteca.
 Wendy, riusciva a scorgere a mala pena le due figure davanti all’ ingresso della stanza, da dietro all’ ampia schiena di Loki, ma era certa che ci fosse qualcosa che non andava, soprattutto in Lucy che si comportava in modo strano.
Come se fosse stata posseduta da un’ altra persona.
 “Oh! Non volete abbracciare la mamma figli miei?” esclamò apparentemente rattristata portandosi una mano al viso con fare stanco.
“Mamma..?” ripetè la piccola dai capelli blu sconcertata.
“Direi proprio di no.” rispose Natsu, nella sua voce non c’ era esitazione e il volto pericolosamente serio, lasciava intendere che ciò che stava accadendo non era uno scherzo, anzi era molto grave.
Wendy si sentì sollevare per i fianchi per poi incrociare lo sguardo di Loki da dietro gli occhiali dagli occhi azzurri.
Un sorriso appena accennato comparve sul volto del vampiro: “Si sistemerà tutto, Wendy.”
L’ ultima cosa che vide la piccola furono i capelli rosati ed i pugni stretti di Natsu, poi lo scenario cambiò completamente.


 

***

 

Nella grande biblioteca erano rimasti solo Natsu, Gerard e Lucy.
O meglio, il corpo di Lucy; quella che parlava non era lei,ma qualcun’ altra.
Qualcuna che aveva preso il suo posto senza chiedere nemmeno il permesso.
“Cosa significa tutto questo?” domandò Natsu.
“Oh, Natsu ! Non sembri felice di rivedermi o sbaglio?” esclamò una voce che il vampiro non riconosceva come quella di Lucy.
“Cosa le hai fatto?”chiese il vampiro dai capelli rosati ignorando bellamente la domanda appena postagli.
“Oh intendi alla posseditrice di questo corpo, la piccola Lucy?Non le ho fatto niente in particolare. Ora scusatemi ma sono esausta; la coscienza di questa ragazza dovrebbe essere già addormentata, eppure sta cercando di respingermi. E’ stancante. Suppongo che questo corpo ancora non mi appartenga completamente.” terminò per accostarsi all’ orecchio di Gerard sussurrando qualcosa che Natsu non riuscì ad udire.
Quando Lucy si scostò dal vampiro, si voltò verso Natsu rivolgendogli un sorriso finto, per poi scomparire nel nulla.
Adesso erano rimasti solo Gerard ed il vampiro dalla particolare capigliatura rosata.
La tensione era palpabile nell’ aria.
Un venticello fresco entrava dalla finestra aperta facendo fluttuare elegantemente le tende, fuori nel cielo scuro, una luna piena rossa risplendeva minacciosa nel cielo.
Qualcosa di pericoloso sarebbe accaduto quella notte.
“Che cosa hai fatto a Lucy?”  ripeté la propria domanda scandendo bene parola per parola Natsu,  punto il suo sguardo bruciante d’ odio in quello dello zio.
Questo scostò lo sguardo, per poi sedersi compostamente su una delle poltroncine in tessuto rosso poste ai lati dell’ entrata della stanza.
Fece un gran sospiro, per poi iniziare a parlare: “Quando tu ed i tuoi fratelli avete ucciso Elsa, avete fatto un grande errore” fece una pausa “Non avete bruciato subito il suo corpo.”
Natsu deglutì rumorosamente senza mai distogliere gli occhi dal vampiro di fronte a lui.
“Questo mi ha dato un vantaggio di tempo riuscendo così a prelevare il suo cuore e ad impiantarlo al posto di quello di Lucy, che come tu ben sai è una mezzo sangue. Ciò mi ha permesso di risvegliare Elsa nel suo corpo.” Spiegò Gerard rigirandosi tra le mani un libro dalle pagine ingiallite e dal titolo scritto in rosso: Awakening.
Natsu era come pietrificato.
Non riusciva a credere a ciò che aveva appena affermato Gerard.
Quella donna, Elsa… era ancora viva, e se non avessero trovato un processo per fermare il risveglio Lucy… l’ anima di Lucy sarebbe stata schiacciata da quella della vampira, uccidendola per sempre.
Strinse ancora di più i pugni, tenendo in tensione tutti i muscoli tremando appena.
Aveva paura.
Paura di perdere lei, colei a cui aveva fatto una promessa quando erano piccoli, una semplice promessa di molti anni fa, ma a cui non aveva mai smesso di pensare.


 

*Inizio flashback*



“Ahi!” esclamò la piccola Lucy mentre Natsu le metteva l’ ennesimo cerotto sulle paffute dita.
Lucy adorava le rose, le piacevano talmente tanto che tutte le volte si dimenticava che avevano le spine e le raccoglieva a mane nude, ritrovandosi alla fine con tantissimi graffietti.
“Così impari testona, fra un po’ al posto di avere delle mani avrai un colabrodo!” ridacchiò Natsu chiudendo la sua casetta del pronto soccorso.
Lui non ne aveva mai avuto bisogno, l’ unico motivo per cui l’ aveva era Lucy.
La piccola sbuffò sonoramente per poi abbassare lo sguardo.
Natsu la guardò stranito.
“Natsu…” lo chiamò Lucy “ mi prometti una cosa?”
“Cosa?” replicò lui.
“Mi prometti che staremo per sempre insieme?” domandò Lucy guardandolo dritto negli occhi.
La speranza traboccava dai suoi occhi, non avrebbe mai accettato qualcosa simile ad un  rifiuto e Natsu lo sapeva bene e poi le piaceva anche lei, quindi che problema c’ era?
“Umh! Te lo prometto!” dichiarò sorridente Natsu.
Il viso di Lucy si illuminò come di luce propria.
“Dici davvero?! Per sempre-sempre?” chiese prendendo la manina gelida di lui nella sua tiepida e incerottata.
“Beh, per sempre-sempre mi sembra un sacco di tempo. Non ci annoieremo?” domandò Natsu corrucciato.
“No, tanto se siamo insieme è più divertente,no?” gli sorrise la piccolina stringendo delicatamente la manina del vampiro.
Chissà perché, ma lei riusciva sempre a fargli fare ciò che voleva.
“Umh! Allora per sempre-sempre!”



*Fine flashback*



 “La ragazza è solo un mezzo.” continuò Gerard “ Quando il risveglio sarà completo la sua anima soccomberà lasciando il posto ad Elsa e come ti sarai accorto benissimo anche tu, il risveglio è ormai prossimo a compiersi… ma prima del suo risveglio ne avverrà  un altro.”
Natsu sussultò sbarrando gli occhi sconcertato: “Un altro… risveglio?”
“Già, ora scusami ma ho da fare” esclamò il vampiro dai capelli blu alzandosi dalla poltrona.
“Pare che oggi sia la giornata delle rivelazioni e non è ancora finita qui” Gerard scomparve dalla stanza lasciando interdetto il vampiro rosato.
“Non è vero, mia piccola Wendy?”



 

***




Wendy si trovava nella sua stanza, seduta sul proprio letto con la schiena appiattita contro la testiera, il cuscino stretto al petto con fare possessivo.
Loki le aveva severamente proibito di uscire da quelle quattro mura, per nessun motivo e poi era svanito nel nulla accennando al fatto di andare a cercare immediatamente Gray.
Ma era preoccupata e non riusciva a stare tranquilla.
Era preoccupata per i suoi fratelli e soprattutto per…
“Lucy…” borbottò la piccola sprofondando la testa nel cuscino morbido.
Un cigolio attirò la sua attenzione: da dietro la porta della stanza fece capolino una testa bionda.
“Mia piccola Wendy!”esclamò quella Lucy che non riconosceva.
La bimba si raggomitolò ancora di più contro il letto.
Si era sempre fidata di Lucy, ma di  Lucy non si fidava, per niente.
La bionda si avvicinò al letto dove era seduta la bimba, sedendosi a sua volta, facendo un cenno alla piccola di avvicinarsi.
Questa restia, gattonò verso la giovane.
Non capiva il perché, ma sembrava quasi che il suo corpo non le desse più retta e facesse tutto di testa propria; si fermò soltanto quando non si ritrovò accanto a Lucy, o meglio, il corpo di quella Lucy.
Quest’ ultima le sorrise carezzandogli la testolina blu con fare dolce.
“Senti…” iniziò Wendy mentre si faceva carezzare ancora il capo “…tu sei davvero mia madre?”domandò la piccola; la mano arrestò la sua carezza lenta e delicata.
“Certamente.”  il suono di quella voce non apparteneva a Lucy, ma a qualcun altro.
A sua madre: ad Elsa Scarlet.
Non l’ aveva mai conosciuta, sua madre.
Sapeva soltanto che era una vampira bellissima dai lunghi e fluenti capelli scarlatti, appartenente ad un casato nemico e che il matrimonio col loro padre, era solo servito come trattato di pace.
Un matrimonio di convenienza.
Ma il semplice fatto di aver tentato di uccidere Natsu e gli altri suoi gemelli l’ avevano portata alla morte.
Wendy non aveva mai odiato i suoi fratelli per aver ucciso sua madre, dopo tutto se l’ avevano fatto era per la sua cattiva condotta come matrigna ed anche il capofamiglia degli Evans era stato d’ accordo nell’ eliminarla, anche se ciò comportava ad una nuova guerra contro il casato Scarlet.
“Cosa ne sarà della sorellona Lucy?” domandò incerta Wendy puntando lo sguardo in quello della madre.
“Non preoccuparti, piuttosto vuoi sapere una storia interessante?”
Wendy annuì scuotendo appena la testa.
Elsa si mise più comoda sul letto, per poi attorcigliare un braccio intorno alle spalle della bimba per poi iniziare a raccontare, nel mentre in un angolo della stanza, seduto su di una poltroncina vi era Gerard.
“Devi sapere piccola mia che in verità tu sei una vampira e che il tuo vero padre altro non è che Gerard, colui che per tanti anni hai sempre chiamato zio”spiegò Elsa.
A Wendy venne l’ impulso di scostarsi da lei e scappare via, lontano da tutto e da tutti, ma non ci riusciva il suo corpo era come pietrificato.
Così come la sua voce; per quanto si sforzasse non riusciva a dire una singola parola.
‘Che mi sta succedendo?!’
Un senso di vertigene colse la piccola alla sprovvista.
“Tu sei una vampira Wendy, ma quando eri piccolissima il capofamiglia degli Evans decise di sigillare il tuo potere perché troppo grande per una neonata, ma ora che sono rinata e tu sei cresciuta li risveglierò” Elsa  puntò il dito indice alla fronte della bimba.
“Svegliati, Wendy.”


 

***




“Gray!” la voce di Loki catturò l’ attenzione del vampiro moro, intento a rovistare tra diverse scartoffie impolverate“Ti ho cercato dappertutto, ma dove eri finito?!”
“Stavo verificando una cosa per avere conferm-“
Un’ immenso potere catturò l’ attenzione dei due vampiri.
Era un segnale estremamente forte e potente.
Dire che il soggetto a cui apparteneva fosse pericoloso era un eufemismo.
Ma nell’ intera abitazione c’ era solo una persona a cui poteva appartenere…
“Dannazione!” esclamò infervorato Gray, abbandonando le sue carte sul tavolo.
In un solo istante lo scenario davanti ai due vampiri cambiò, trovandosi davanti uno scenario pressoché agghiacciante: Wendy era tra le braccia di Elsa, che gemeva dolorante, mentre Gerard un po’ in disparte, faceva da spettatore alla scena.
A un tratto, accanto ai due fratelli congelati sul posto per lo stupore, apparve  Natsu, che fece subito per scagliarsi contro Gerard, ma Loki e Gray riuscirono ad afferrarlo appena in tempo tenendolo fermo, o almeno, cercando di bloccarlo.
Ogni passo falso sarebbe stato fatale, sia per Wendy che per Lucy.
“Maledetta! Cos’ hai fatto a Wendy?!” inveì Natsu contro la vampira.
Questa le sorrise contenta per poi rispondergli:“Ho semplicemente risvegliato i suoi poteri sopiti da vampira!”
“Nostro padre li aveva sigillati per il bene di Wendy! Perché l’ hai risvegliata?!” domandò Gray palesemente innervosito dalla situazione, cercando di non mollare la presa su Natsu.
“Perché  il suo potere è talmente grande da distruggere completamente l’ intero casato!” spiegò ghignando malefica, carezzando la testa della piccola.
“Non la toccare, maledetta strega!” esclamò Natsu cercando di liberarsi della presa dei due fratelli.
“Quindi il tuo vero obbiettivo è sbarazzarti del capofamiglia del nostro casato padre e di salire al trono al posto suo, utilizzando il potere di Wendy?!” chiese Loki col fiatone.
“Ebbene si! Ma questo non sarebbe mai stato possibile senza l’ aiuto del mio caro Gerard!” disse Elsa girandosi verso Gerard donandogli un sorriso dolce ed agghiacciante al tempo stesso.
Wendy sollevò appena il capo annaspando: “M-mamma… sto m-male…”
“Vedrai che ti passerà piccola mia.”

 





 

 

ANGOLO AUTRICE LUNATICA:


Beh ecco, come dire… mi dispiaceva troppo terminare la storia…
Anche se ormai è da un annetto che la porto avanti, ma visto che adoro tenervi sulle spine ho pensato alla fine di scrivere due capitoletti separati.
Poi la mia idea, fin dal principio, era di scrivere almeno dodici capitoli per questa storia... e così sarà!
Il prossimo sarà VERAMENTE l’ ultimo, giuro!
Così finalmente potrete liberarvi di me, già!
Anche se voi tutti mi mancherete moltissimo ç.ç
Parlando del capitolo… ecco un altro colpo di scena!
Wendy è una vampira! Qualcuna/o lo sospettava oppure no?
Fatemi sapere le vostre opinioni sul capitolo, accetto anche eventuali pomodori… anche perché sto morendo di fame Dx
Detto ciò mi dileguo e vado a svuotare il frigorifero… pancia mia fatti capanna MUAHAHAH!
A presto ed un bacione <3



 


Sol

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Capitolo 12
*** La fine di tutto ***


UNDICESIMO CAPITOLO





Era tutto buio.
Non vedeva niente.
Non sentiva niente; il nulla più totale.
Si sentiva svuotata, non provava alcuna emozione.
Cosa sono le emozioni?
Le sembrava quasi di essere in uno stato di dormiveglia.
Quanto tempo è trascorso da quando mi trovo qui?
Ma aveva come l’ impressione di essersi scordata di qualcosa particolarmente importante per lei.
Qualcuno di estremamente importante per lei, ma per qualche strana ragione non riusciva a rammentare chi fosse.
Provò ad aprire gli occhi, ma con scarso risultato.
Tentò una, due, tre volte,ma niente non ne volevano sapere di spalancarsi.
La giovane si lasciò ricadere nel suo stato di dormiveglia  stanca e affranta, continuando a porsi domande di svariato genere:
Dove mi trovo?
Cosa devo fare?
Ma soprattutto… chi sono?
Un grosso peso le si materializzò all’ altezza del petto, causandole una forte fitta al cuore e costringendola a raggomitolarsi su se stessa, iniziando a singhiozzare sommessamente.
Si portò le ginocchia al petto, nascondendovi la testa bionda; si sentiva terribilmente stanca, ma nonostante ciò non riusciva a smettere di piangere.
“…cy.” una voce lieve in lontananza catturò l’ attenzione della giovane: “Lucy.”
Era una voce femminile, dolce e armoniosa, molto familiare alla ragazza e si avvicinava  sempre più.
“Non piangere, bambina mia.”


 

***




“F-fa male…” singhiozzò  Wendy raggomitolandosi sempre più contro le ginocchia della madre.
“Fermati altrimenti Wendy morirà!” esclamò adirato Gray scagliandosi contro la vampira, ma venne tempestivamente bloccato da Gerard colpendolo allo stomaco con l’ elsa della sua inseparabile spada riportante l’ antico stemma della famiglia Evans.
Gray sbatté contro il muro, digrignando i denti e gemendo di dolore.
Subito dopo Natsu e Loki si lanciarono a loro volta contro lo zio, ma vennero respinti uno dopo l’ altro con due calci ben assestati allo stomaco dei due vampiri.
Loki finì contro il grande armadio in rovere distruggendolo quasi completamente, subito Gray corse in soccorso del fratello per controllare le sue condizioni, il tutto sotto gli occhi divertiti di Elsa ed indifferenti dell’ amante.
Natsu si rialzò dal pavimento tenendosi con una mano la parte lesa dello stomaco.
Non aveva paura.
Assolutamente no.
In quel momento provava solo una fortissima rabbia ed un profondo sentimento di vendetta.
Gliel’ avrebbe fatta pagare, ma soprattutto l’ avrebbe riportata indietro, a qualsiasi costo.
Il vampiro dalla capigliatura rosata piantò i suoi occhi infervorati in quelli dello zio, il quale ne rimase piacevolmente colpito.
Gerard sorrise estraendo da un secondo fodero una seconda spada, senza lo stemma della famiglia; era semplice e dall’ elsa dorata.
Natsu si mise sulla difensiva pronto a schivare un’ eventuale attacco da parte dello zio, ma ciò non accadde.
Gerard lanciò la seconda spada al vampiro, il quale l’ afferrò giusto in tempo per parare l’ attacco dell’ altro,
“Detesto gli scontri che non sono alla pari” affermò Gerard ghignando divertito, Natsu sorrise a sua volta respingendolo e cominciando ad eseguire una serie di affondi, ma con scarso risultato.
“Troppi anni di disparità” ridacchiò Elsa continuando ad accarezzare il capo alla piccola Wendy sofferente.
Ed infatti aveva ragione la vampira.
Centinaia , se non migliaia di anni di disparità c’erano tra i due, ma a Natsu non importava minimamente.
“Non ti permetterò di portarmi via coloro a cui tengo, più della mia stessa vita!”
Il vampiro si scagliò contro Gerard con la spada sguainata verso di lui, era il momento giusto, con quel colpo sarebbe riuscito a mettere fuorigioco lo zio per un po’ di tempo, in modo da salvare Wendy e Lucy.
Ma ciò non accadde.
Gerard previde la mossa del nipote, schivandolo per poi affondare la propria spada nel fianco di Natsu.
La spada di quest’ ultimo cadde a terra rumorosamente insieme al vampiro che si accasciò al pavimento tamponando la parte lesa, cercando di bloccare l’ emorragia, ma con scarso risultato.
Natsu alzò lo sguardo contrito dal dolore verso lo zio, il quale puntò la propria arma al suo collo.
Sentì Gray e Loki urlare il suo nome ed un breve rumore di passi veloci.
“Per te è finita, Natsu.”
Non ancora.


 

***

 


“M-mamma?” esclamò Lucy sollevando lentamente le palpebre appesantite dalla stanchezza, rivelando uno spettacolo mozzafiato: era distesa su un’ immenso prato verde che si estendeva fino all’orizzonte ed oltre, puntellato da bellissimi fiori gialli.
In alto, il cielo era di un bellissimo azzurro con qualche spumeggiante nuvola qua e la.
Un fresco venticello faceva ondeggiare i fiori in una elegante danza, diffondendo di profumo l’ intero campo ed invadendo prepotentemente le narici della giovane.
“Sì sono io, Lucy” rispose una voce.
Lucy si voltò verso la provenienza di essa, trovandosi davanti una donna dai lunghi capelli biondi, fasciata in un semplice abito bianco smosso dal vento facendolo ondeggiare lentamente.
Le lacrime, si fecero strada agli angoli degli occhi della ragazza, che si lanciò di slancio verso la madre stringendola a se con fare possessivo in un abbraccio colmo di amore e tristezza.
La donna, contraccambiò l’ abbraccio stringendo la figlia ancora di più contro di essa.
“Mi sei mancato moltissimo, mamma”
“Anche tu Lucy, non puoi immaginare quanto” rispose con la voce rotta dal pianto Layla, la madre della giovane.
“Sapessi quante cose ho da raccontarti e da domandarti.”
“Lo so Lucy, ma ormai non abbiamo più molto tempo.” esclamò Layla allontanando la figlia di se lentamente.
“Ma io voglio restare con te!” urlò a giovane continuando a piangere sommessamente.
“Anche io Lucy voglio stare, mi sei mancata moltissimo per tutto questo tempo… ma non è ancora giunta la tua ora.” dichiarò la donna accarezzando il capo di Lucy, che lentamente smise di piangere.
“Devi vivere, per me, per tuo padre, per le persone che ti vogliono bene, ma soprattutto per te stessa, ricordatelo sempre.”
Lucy annuì appena con ancora le lacrime agli occhi, Layla le sorrise carezzandole un guancia arrossata per il pianto.
“Ricorda che io ti voglio bene Lucy e te ne vorrò sempre” esclamò abbracciando la figlia a se nuovamente.
“Anche io mamma, ti voglio tantissimo bene.” Una luce accecante circondò l’ intero campo di fiori gialli, delle ginestre simbolo di tenacia, la qualità che non aveva mai abbandonato Lucy.

 

***




“Per te è finita, Natsu.” dichiarò Gerard in procinto di affondare la propria spada nel collo del vampiro.
“Non ancora!” esclamò una voce femminile attirando l’ attenzione di tutti i presenti, lasciandoli a bocca aperta, in particolare Gerard.
Quegli occhi.
Elsa non c’era più, quel corpo era tornato alla sua posseditrice, a Lucy, la quale ormai ricordava ogni cosa del suo passato.
“Lucy!” esclamò con voce rotta dal dolore Natsu rallegrandosi.
La giovane guardò la situazione intorno a se: Wendy, senza più l’ influenza negativa del potere di Elsa, sembrava stare  meglio anche se ancora tremava per il dolore; Gray, Loki e Gerard la fissavano sbalorditi, mentre Natsu a terra con la schiena contro il muro sorrideva sollevato, mentre con una mano si tamponava il fianco, da cui sgorgava diverso sangue.
Molto sangue.
Ad un tratto a Lucy, tornò in mente la promessa che si era scambiata con Natsu da piccoli.
Le sarebbe piaciuto mantenerla, per sempre,ma non poteva.
  Lucy scese dal letto a baldacchino su cui era seduta, lanciandosi verso Gerard che nel mentre era rimasto impietrito davanti alla recessione quasi totale del risveglio della giovane.
Ma la ragazza non arrivò mai a lui.
Si fermò un paio di metri prima raccogliendo la spada che presumeva appartenesse a Natsu, stringendone forte l’ impugnatura dorata.
Era pronta a tutto pur di mettere la parola “fine” a questa storia ed avrebbe fatto di tutto pur di proteggere coloro che amava, come sua madre aveva fatto con lei.
Sua madre…
“Mi spiace, ma non potrò più mantenere la mia promessa… Natsu… mamma…” delle lacrime cominciarono a sgorgare dagli occhi della ragazza, lacrime che contrastavano con lo splendido sorriso che le incorniciava il volto.
La giovane rivolse uno sguardo di sfuggita a Natsu sanguinante; per un attimo i loro sguardi si incrociarono, un attimo infinito per lei.
Gli sorrise, uno di quei sorrisi che ti scaldano il cuore, mimando poi qualcosa con le labbra rivolto al vampiro, per rivolgere il proprio sguardo alla spada che brandiva tra le proprie mani.
Era la prima volta che ne teneva una tra le mani, era piuttosto pesante ma sembrava luccicare di vita propria: un’ arma davvero regale.
Solo in quel momento Gerard e Natsu capirono le intenzioni della giovane, ma il tempismo non fu dalla loro parte; Lucy rivolse la spada contro se stessa, precisamente all’ altezza del cuore, per poi trafiggersi.
Un lieve gemito di dolore riecheggiò per la stanza, seguitò da un tonfo sordo ed un rumore metallico.
Qualcuno urlò, ma Lucy non riuscì a capire a chi appartenesse quella voce.
La vista cominciava ad offuscarsi, ma nonostante ciò distingueva il rosso del suo sangue sul pavimento.
Stranamente le venne da sorridere.
Finalmente non soffrirà più nessuno… morirai insieme a me, Elsa!

 

***

 

Aprì gli occhi lentamente, nonostante ciò una potente luce bianca glieli fece chiudere di scatto mugugnando qualcosa di incomprensibile.
Si portò le mani alle palpebre strofinandole appena.
Si sentiva veramente esausta e le rimbombava terribilmente la testa; aprì nuovamente gli occhi trovandosi davanti un soffitto ormai conosciuto.
“Lucy!” una vocina infantile, tanto allegra quanto stupita , giunse alle orecchie della giovane peggiorando, anche se di poco, il suo mal di testa. Subito dopo due esili braccia le si avvolsero al collo affettuose e un immenso oceano blu invase il suo campo visivo.
“Che bello, ti sei svegliata!” singhiozzò la vocina infantile stringendosi ancora di più contro la ragazza.
“Wendy?” bisbigliò Lucy incredula.
Forse era tutto un sogno, dopotutto lei era morta.
“Sai mi sei mancata moltissimo! Hai dormito per quasi due intere settimane! Tutti eravamo preoccupatissimi per te… io compresa!”
Non poteva essere un sogno, era tutto così dannatamente reale.
Sperava  che non fosse un sogno.
“Wendy fai piano, dopotutto Lucy è ancora convalescente” la giovane volto lo sguardo verso la porta di ingresso, davanti alla quale si trovavano Loki e Gray accanto al quale una Juvia sorridente salutava agitando la mano destra.
“Ci hai fatto prendere proprio un bello spavento, sai?” affermò Loki avvicinandosi al letto a baldacchino su cui era stesa la bionda “Non ti ricordavo così avventata!” le sorrise.
“Quindi… non sono morta? Non è un sogno questo?” domandò Lucy con la voce rotta da un’ imminente pianto.
“No, sei ancora viva” rispose meno freddo del solito Gray.
“Fortunatamente sei ancora viva” esclamò un’ altra voce dalla parte della finestra.
La voce di Natsu.
Il vampiro era appoggiato al davanzale della finestra e la fissava intensamente, con uno sguardo misto tra il sollevato e l’ infuriato.
Due emozioni che tra loro non combinavano molto bene, tutt’ altro.
Loki probabilmente capì che l’ aria tra i due non era delle migliori, perché senza dire niente si avvicinò a Wendy caricandosela sulle spalle a modo sacco di patate, ma senza che la piccola non gli inveisse contro dandogli del “barbagianni” o del “maleducato” accennando qualcosa sul fatto di non conoscere il galateo o le “regole del gentleman” a detta sua.
“Noi togliamo il disturbo, vero Gray?” dichiarò il vampiro rivolgendosi al fratello che come tutta risposta annuì col capo, scomparendo nel nulla insieme a Juvia, Loki e Wendy.
Natsu e Lucy.
Erano rimasti solo loro due nella stanza, da soli.
Gli sguardi fulminanti del vampiro facevano presagire ad una sua imminente sfuriata, che non tardò ad arrivare.
“Io voglio capire come cavolo ti sei venuta in mente una cosa simile!” iniziò Natsu urlando avvicinandosi al letto a baldacchino “Lo sapevi che potevi morire, ma te ne sei fregata altamente continuando con la tua idea, nonostante sapessi che molte persone ci sarebbero state male!” continuò alzando il tono della voce.
Lucy si tirò su, in modo da sedersi, ma un dolore lancinante all’ altezza del petto la fece desistere dal suo obiettivo.
Natsu sbuffò sonoramente “Non fare movimenti bruschi. Gray ha detto che se non stai attenta si potrebbe riaprire la ferita.”
Il vampiro dalla capigliatura rosata lentamente tirò su la ragazza, in modo da essere seduta sul letto a baldacchino.
“Potrebbe sembrarti una scelta egoistica…” iniziò Lucy decisa guardando fuori dalla finestra “…ma ciò che ho fatto era solo per il bene di tutti voi. Non volevo creare altri problemi.” Alzò il viso per incontrare gli occhi di Natsu, ancora piuttosto infervorati.
“Non è che crei problemi, sei tu il mio problema.” Lucy non capì quello che intendeva, ma Natsu non parve accorgersene.
“Comunque ora Gerard non ti darà più fastidio, a nessuno di noi. Come pure Elsa.” continuò il vampiro guadagnandosi un occhiata confusa da parte di Lucy.
Sbuffando scocciato, Natsu iniziò a raccontare i fatti.



Inizio flashback

Un lieve gemito di dolore riecheggiò per la stanza, seguitò da un tonfo sordo ed un rumore metallico.
“No! Dannazione no!” urlò sconvolto Gerard gettando la spada e correndo verso la ragazza sanguinante stesa sul pavimento.
Il sangue si allargava intorno a lei, creando in poco tempo una pozza di discrete dimensioni.
Gerard si inginocchiò accanto a lei esaminandola attentamente sotto lo sguardo attonito ed impietrito dei tre vampiri.
Wendy era svenuta nel mentre per la stanchezza, respirava ancora affannosamente , ma non era più in pericolo ormai.
“No… no, no, no!” gridò Gerard in preda al panico “Ha centrato in pieno il cuore, ora il cuore è inutilizzabile… Elsa non potrà  più tornare indietro…” si portò le mani al capo infilandosi le dita tra i capelli disperato.
Nonostante tutto Natsu lo capiva: non avrebbe più rivisto la persona che amava, perché per quanto manipolatrice ed abietta potesse essere l’ amava e senza l’ altra metà ti senti perso, incompleto.
Natsu si alzò barcollando, raccogliendo dal pavimento la spada ancora imbrattata del suo stesso sangue avvicinandosi lentamente a Gerard inginocchiato al pavimento.
Ad un solo passo da lui il vampiro dalla capigliatura rosata affondò la spada nella schiena dello zio trapassandolo, quest’ ultimo sussultò sputando sangue sul pavimento ormai rosso.
Una risata.
“Grazie Natsu, finalmente potrò stare per sempre con lei… addio.”  in una nuvola di cenere grigia Gerard si dissolse nel nulla.
Natsu cadde sul pavimento accanto a Lucy, stranamente un sorriso di sollievo le incorniciava il volto: era riuscita a salvare tutti, ma non se stessa.
“Natsu!” lo chiamò Gray con foga avvicinandosi al fratello insieme a Loki  “Non è ancora morta, è rimasta ancora un po’ di energia vitale in lei! Trasformala in vampira finché sei in tempo!”
“E’ l’ unico modo per non lasciarla morire lo sai!” continuò Loki.
“Trasformala contro la sua volontà…” iniziò Natsu ma venne prontamente interrotto da Gray: “La sua volontà è restare con te e lo sai!”
Natsu si voltò a guardare il volto della ragazza tra le sue braccia: diventava sempre più pallida con il passare dei secondi, presto sarebbe morta.
Ma lui non voleva.
Si erano scambiati una promessa ed anche se Lucy l’ aveva infranta con quel suo gesto suicida, Natsu voleva mantenerla, perché era certo che se se la giovane non si fosse trovata alle strette non l’ avrebbe mai fatto.
Avvicinò il voltò a quello della ragazza inerme, per poi fermarsi a pochi centimetri dalle sue labbra; prese un gran respiro per poi pronunciare queste parole: “Consacra a me il tuo sangue e la tua vita, Lucy.”
Un bacio.
Un bacio casto, ma carico di sentimenti e di promesse per sigillare quel contratto, eterno.

Fine flashback

 
“Quindi Gerard ed Elsa sono morti, Wendy è ancora in vita ed io pure… circa, perché ora sono diventata una vampira” ricapitolò i fatti Lucy corrucciata mentre Natsu si sedeva accanto a lei sul letto a baldacchino facendo un cenno di assenso con il capo.
Tutto ad un tratto il volto della bionda diventò rosso come un peperone, preoccupando il vampiro.
“Che hai? Non ti senti bene?”
“No… è solo che…” si interruppe Lucy rivolgendo lo sguardo verso Natsu “…mi hai davvero b-baciato?” balbettò presa dal panico.
Per un attimo Natsu parve un po’ confuso, ma fu solo un’ espressione passeggera che si trasformò in una maliziosa, un ghignò si fece largo sul volto del rosato.
“Cos’è ti è dispiaciuto non partecipare al bacio? Se vuoi rimediamo subito!”
Natsu comiciò ad avvicinarsi al volto di Lucy che nel mentre nera vampata terribilmente  serrando gli occhio in attesa di qualcosa, finchè non arrivò: un morso a fior di labbra.
“Ahia!” si lamentò Lucy massaggiandosi la parte lesa con una mano.
“Così impari a fare cose avventate.” rispose il vampiro beccandosi un’ occhiataccia di disapprovazione da parte della bionda, per poi baciarla.
Un bacio diverso da quello per la trasformazione di Lucy in vampira.
Era pieno trasporto e non più un semplice bacio casto, bensì dolce e sensuale a cui a differenza della volta precedente risposero entrambi.
Si staccarono solo dopo un po’ affannati e con il respiro pesante, ma felici.
Si guardarono un po’ negli occhio liquidi, ma alla fine Natsu si sollevò dal letto provocando la reazione contrariata di Lucy che sbuffò scocciata, facendo sorridere il vampiro
“Beh, ora ti lascio riposare, sarai stanca immagino! Ah e tanto per la cronaca…”  fece una pausa “… anche io mi sono innamorato di te!” affermò con un sorriso sul voltò, sorprendendo Lucy: aveva capito ciò che gli aveva mimato con le labbra.
Lucy sorrise impercettibilmente guardando Natsu dirigersi verso l’ scita della stanza.
 “Natsu…” lo chiamò Lucy.
“Si?”
“Io…” iniziò la neo-vampira bloccandosi “… ho sete.”

 

 

The end

 



Angolo autrice sfinita (ma contenta):
AYEEEEE!!!
Si, finalmente ho messo la scritta “fine” su questa storia.
Non posso ancora crederci, mi sento sia felice che malinconica allo stesso tempo… sono una contraddizione vivente.
Beh, ecco che dire… ringrazio tutti voi per aver seguito questa mia storia, per averla letta, recensita ecc… a tutti voi INFINITAMENTE GRAZIE!
Siete tantissimi, perciò non sto ad elencarvi tutti, ma sappiate che avete tutta la mia riconoscenza!
Questa storia era nata un po’ come esperimento, soprattutto perché i crossover non sono amati da tutti… diciamo che ho fatto proprio un salto nel vuoto.
Ma sono comunque felicissima del risultato.
Beh, spero che anche l’ ultimo capitolo vi sia piaciuto e di non aver deluso le vostre aspettative!
Ah vorrei anche comunicarvi di aver preso la decisione di cambiare il rating della storia da arancione a giallo, anche perché ho notato di non aver scritto niente di particolarmente “arancio”.
Detto ciò, vi ringrazio ancora e vi auguro delle buone feste… e tanti panettoni!
A presto (si spera) ed un bacione <3

 


La ritardataria autrice Sol

 

 

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