Psst mi fai copiare?

di overdosya
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** LUNEDI' - GIORNATA LUNGA ***
Capitolo 2: *** IL MARTEDI' E' PEGGIO ***
Capitolo 3: *** NESSUNO HA DETTO CHE IL MERCOLEDI' E' PIU' BELLO ***
Capitolo 4: *** SOLO GIOVEDI' E' DEGNO DI AVVENTURE ***
Capitolo 5: *** TUTTI AMANO IL VENERDI' ***
Capitolo 6: *** OGGI E' SABATO, DIVERTITI IDIOTA. ***
Capitolo 7: *** LA DOMENICA E' UN NUOVO INIZIO ***
Capitolo 8: *** BONUS (Jongin) ***
Capitolo 9: *** BONUS (Kyungsoo) ***
Capitolo 10: *** LE SOLITE GIORNATE ***
Capitolo 11: *** LA PRIMA VOLTA NON PUO' ESSERE PERFETTA ***
Capitolo 12: *** E VISSERO FELICI E...E INSOMMA ***



Capitolo 1
*** LUNEDI' - GIORNATA LUNGA ***


CIAO! (♡゚▽゚♡) Allora. Premetto che è la prima volta che traduco una fanfic *ma che dico =_= è la prima volta che traduco qualcosa e basta*. Però questa l'ho trovata così carina *sii come no* che ho voluto condividerla. L'originale è in russo. Eccovi il link http://ficbook.net/readfic/1440643​ anche se non so a cosa potrebbe servirvi ma sono obbligata a postarlo .-. In ogni caso io HO BISOGNO di sapere se devo continuare a tradurla o se devo lasciar perdere e farmi una vita (ˉ﹃ˉ)Buona lettura!^^

1° LEZIONE. ALGEBRA

- Allora ragazzi, andiamo avanti con la progressione geometrica. Qualcuno sa dirmi cos'è? Solo Kyungsoo? Già
chi altro poteva essere?! Ti ascolto.

- Una progressione geometrica è una successione di numeri tali che il rapporto tra un elemento ed il suo precedente è sempre costante. - risponde Do, scandendo bene le parole e qualche volta tirando i bordi della camicia per l'agitazione.

- Bravo, ti meriti un altro dieci! - la classe comincia a borbottare scontenta e la prof, una donna piuttosto grassa con grandi occhiali, colpiscie la cattedra con il palmo della mano. - Zitti, zitti! Invece di lamentarvi prendete esempio da lui! Kyungsoo, siediti pure.

Do contento si siede e appena prende la penna in mano per copiare gli esercizi alla lavagna sente dei colpetti sul gomito.

- Minchia se sei bravo! Stai sveglio la notte per studiare? - ghigna il suo vicino di banco, Kim Jongin.

Kyungsoo lo ingora cercando di ascoltare ciò che dice la prof.

- Ehy, mi senti? Sei sicuro di essere umano?

Kyungsoo lo guarda male e gli risponde:

- Sono umano. Solo che ho un cervello. Ora stai zitto e non rompere! - Do gira la pagina con troppa violenza e quella si strappa facendo un gran rumore.

Jongin comincia a ridere mentre Kyungsoo abbassa la testa quando la prof si gira verso di loro.

- Che isterico, - sussurra Kim asciugandosi le lacrime, - e anche io ho un cervello quindi non sono più stupido di te.


- Disse quello che muore dalle risate quando sente la parola "orale",- borbotta Do, cercando disperatamente di incollare la pagina.

Il vicino, dopo aver capito solo l'ultima parola del borbottio, comincia a ridere con un pazzo, lanciandosi sullo schienale con forza e di conseguenza cadendo per terra.

- Kim Jongin, diario sulla cattedra! E' tutta l'ora che disturbi!

"Idiota" - pensa Kyunsoo, osservando come la prof scrive la nota sul diario di Kim. A quest'ultimo non sembra interessare dato che ridacchia, immaginandosi questo suo "orale".

Do guarda l'orologio. All'intervallo mancano venti minuti. Anche se solo per una decina di minuti Kyungsoo potrà finalmente esser lasciato in pace da Kim, che in questo istante è occupato a disegnare cazzi sul banco.

"Che palle, ancora venti minuti".

2° LEZIONE. GEOMETRIA.

- Ehy, Kyungsoo.

- ...

- Kyungsoo.

- ...

- Kyungsoo-o.

- ...

- Kyung...

- COSA!

- Mi presti la gomma?
Kyungsoo in silenzio lancia la gomma in fronte a Kim, che come sempre non lo ringrazia.

- Ehy, Kyungsoo.

- Che vuoi ancora?! La penna, il righello o entrambi nel culo?

- Naah. Non ti bastano le forse. Comunque scommettiamo che sbatto via il parrucchino del prof con questa gomma?

- Pff, - Do non lo guarda nemmeno.

- Non ci credi?

- Certo che no.

- Kha, allora guarda, - Jongin chiudendo l'occhio sinistro comincia a prendere mira per tirare la gomma in testa al prof che in quel momento stava girato verso la lavagna.

- Meglio se ti fer...

Do e Kim stanno nel quarto banco nell'ultima fila a destra. E mentre la gomma vola beata sopra la classe, il prof riesce a girarsi verso i ragazzi.
Jongin ha sempre avuto una mira di merda, perciò, invece di prendere il parrucchino, la gomma atterra sul grande naso del prof.

E contando che Kim non è debole, il colpo lo sentono tutti.

- Oops, - il tiratore comincia a prendersi tutta la roba e ad andarsene via.

- KIM JONGIN! - si arrabbia il prof, del quale parrucchino cade lo stesso quando corre dietro al colpevole, mostrando alla classe lo scintillio di quella bella testolina pelata.

"Non si deve nascondere la verità dietro un parrucchino, signor Lee" - pensa Kyungsoo, che a dir la verità è contento di tutto ciò.
Il signor Lee ogni volta trova qulcosa che non va nei compiti di Do e spesso mette un 9+ invece di un bel 10.

Do si stupisce quando riconosce di augurare buona fortuna al vicino di banco.

"E' che non tutti i giorni umiliano così bene quel pezzo di merda" - si giustifica il ragazzo, infilandosi le cuffie per non sentire il rumore che stavano facendo gli altri. Doveva ancora finire gli esercizi.

3° LEZIONE. GEOGRAFIA.

- Ma cosa fai?! Cancella subito!

- No.

- Ti ho detto di cancellarlo!

- Ti ho detto di no. E metti giu' le mani!

La coppietta come sempre litigava. Questa volta, davanti alla lavagna dove stava scritto di un bel colore rosso "Il preside e' gay".

- Jongin, ridammela! - Kyungsoo cercava in tutti i modi di raggiungere la spugna, che l'altro teneva in mano con il braccio alzato.

- Se vuoi cancellare usa le mani.

- Secondo te cosa sto facendo?? - si irrita Soo stando in punta dei piedi e allungandosi verso la spugna.

- E tu saresti il più intelligente? - sbuffa Jongin. - cancella con la mano.

- A.

- Già.

Kyungsoo è indeciso ma cancella la scritta con entrambe le mani.

- E ora?

- Cosa?

- Ho le mani rosse.

- E allora?

- Dovrei lavarle.

- Quindi?

- Dove?

- Ma stai scherzando?

- No.

- Nel bagno. Dei maschi.

- A.

- Già.

E Do, sculettano in modo buffo, va alla ricerca del bango. Dei maschi.

- Pff sarà un secchione ma non sa niente.- sbuffa Jongin e riscrive la stessa frasse. Un bel po' di volte.

INTERVALLO.

Da: Numero sconosciuto
HAY, che fai di bello? O:


Dopo aver letto il messaggio Kyungsoo mette da parte il panino fatto da mamma con tanto amore.

A: Numero sconosciuto
Chi è?


Da: Numero sconosciuto
Il dio che ti sta sempre vicino ;)


A: Il rompipalle
Jongin, va a farti fottere


Da: Il rompipalle
Kyungsoo-yah perché sei così cattivo? ;_;


A: Il rompipalle
Dove hai preso il mio numero?


Da: Il rompipalle
Segreto :P

Da: Il rompipalle
Allora cosa fai? Vuoi un po' di compagnia? ;)


A: Il rompipalle
Sto mangiando. Lasciami stare.


Da: Il rompipalle
Ou. Io invece ho dimenticato il mio panino :(


A: Il rompipalle
No


Da: Il rompipalle
Ma se non ho detto niente ._.


A: Il rompipalle
No


Da: Il rompipalle
Okay :(


Da: Il rompipalle
Vuoi sapere cosa sto facendo?^^


A: Il rompipalle
Tu cosa ne pensi?


Da: Il rompipalle
Certo che lo vuoi :3


A: Il rompipalle
Sbagliato


Da: Il rompipalle
Io sono sul tetto :D


A: Il rompipalle
Non ti interessa quello che ne penso vero?


Da: Il rompipalle
Sto sputando sulle persone dall'alto :D


A: Il rompipalle
Questo l'avevo già capito


Da: Il rompipalle
Cosa? Come? o:


A: Il rompipalle
Niente


Da: Il rompipalle
Va bene o: Ora sputerò dritto sulla testa pelata del signo Lee :D

Da: Il rompipalle
Non porta più il parrucchino <;


A: Il rompipalle
Non male :)


Da: Il rompipalle
OMG

Da: Il rompipalle
MA E'

Da: Il rompipalle
UNA FACCINA

Da: Il rompipalle
DO KYUNGSOO HA MANDATO UNA FACCINA A ME O.O


Kyungsoo si facepalma violentemente.

Da: Il rompipalle
Ho sciolto il ghiaccio che avevi nel cuore, secchionazzo ;D


A: Il rompipalle
Ma stai bravo


Da: Il rompipalle
Tu sei la mia Gerda

Da: Il rompipalle
Io sono il tuo Kai

Da: Il rompipalle
Deciso. D'ora in poi chiamami Kai B-) 


A: Il rompipalle
Fanculo


Da: Il rompipalle
.3.

Da: Il rompipalle
Vabbe, ci vediamo tra qualche minuto
P.S. il tuo Kai c;


Do sospira e va verso la classe, pensando che dovrebbe cambiare il numero.

4° LEZIONE. COREANO.

- Okay ragazzi, vi avevo già detto che oggi facciamo uno scritto. Jongin distribuisci i fogli per favore. E cerca di non sbatterli in faccia a tutti - disse la prof abbastanza giovane

Kim fa spallucce, tipo "Chissà che roba"

Dopo aver distriuito i fogli Jongin si siede e fa una domanda abbastanza naturale:

- Psst, Kyungsoo, su cos'è lo scritto?

- Ce l'avevano detto.

- Ridimmelo tu.

- Chiedi alla prof.

- Ma daai mi farà scrivere il doppio come la scorsa volta.

Kyungsoo sospira e scrive su un foglietto il tema dello scritto.

- "Una persona speciale"? E' questo il tema?

- Naah l'ho scritto tanto per.

Il vicino alza il sopracciglio, facendo capire che non gli è piaciuta la battuta.

Passano quindici minuti e lui non ha ancora scritto niente. Soo invece l'ha finito cinque minuti fa.

- Kyungsoo-yah~

Lo ignorano.

- Su chi hai scritto?

- Vuoi scrivere un tema su mia madre?

- Meglio di no.

Poi passano ancora cinque minuti in silenzio.

- Kyungsoo-yah~

- Cosa??

- Su chi posso scrivere?

- Non hai veramente nessuno di speciale?

- No.

Kyungsoo si girò verso il vicino.

- Allora...scrivi su qualcuno che conosci bene.

- E' un'idea.

- Ma manca poco alla consegna. Penso che fai prima a lasciar perdere.

- Scommettiamo che ce la faccio? - Kim si toglie la frangia dagli occhi.

Do invece si gira e appoggia una guancia sulla mano, dimostrando che non ci crede.

Sente come il vicino scrive. Molto e in fretta. Soo cerca di curiosare qualche volta ma Jongin copre ciò che scrive con la mano di proposito.

- Ragazzi il tempo è scaduto! Consegnamo i fogli.

Come Jongin si alza dalla sedia Kyungsoo lo segue. Gli sta attaccato fino alla cattedra. E quando Kim lascia il foglio Do riesce a leggere solo "antipatico e con occhi grandi" prima che un ragazzo apparso dal nulla ci metta sopra il suo scritto.

5° LEZIONE. INGLESE.

- Psst, cos'hai risposto al primo?

Kyungsoo cerca di ignorarlo.

- Soo, cos'hai risposto al primo?

Kyungsoo capisce che tra un po' farà qualcosa simile a (>°-°)> ┳━━┳ ( ╯°□°)╯ ┻━━┻

- Kyung...

- Mrs.Kwon, Jongin mi disturba. Può spostarlo per favore?

- Oh, really? Jongin, sit for the last desk. Quickly.

- Comecome?

- Aish! spostati nell'ultimo banco, ignorante.

Lui fa la faccia da bambino offeso e, dopo aver preso la propria roba, si siede dove gli hanno detto.
E quando Soo cerca di rimettersi al lavoro in tranquillità viene interrotto dal suo cellulare:

Da: Il rompipalle
Antipatico :( Quindi cosa c'è nel primo?


Kyungsoo non ce la fa più e sbatte la testa contro il banco.

La prof si preoccupa:

- Kyungsoo, are you okay?

Do annuisce e si gira per lanciare un'occhiataccia all'ex vicino. Quello lo saluta.

Da: Il rompipalle
Quiiiindi? (:


A: Il rompipalle
Non ti dice niente il fatto che abbiamo compiti diversi?


Da: Il rompipalle
C'è qualche differenza? o.o


A: Il rompipalle
Pensa un po'


Da: Il rompipalle
Ou ._.

Da: Il rompipalle
Dimmelo lo stesso magari ci azzecco C:


Kyungsoo esausto chiude gli occhi, poi spegne il cellulare e lo mette in cartella.

Magari fosse tutto così facile.

Durante tutta l'ora Jongin si diverte a tirare bigliettini cercando in ogni modo di attirare l'attenzione di Do. Si e' calmato solo quando Kyungsoo gli rispose con un bigliettino dove stava scritto "Fuck off, asshole" con vicino un pene e una freccetta disegnati.

Jongin, ovviamente, non capiva l'inglese ma il disegnino gli spiegò tutto.

Dopo la fine dell'ora Kim si avvicina a Kyungsoo e dice:

- Per colpa tua non ho scritto niente!

- Potevi mettere le risposte a caso.

Kim non risponde niente ed esce dalla classe facendo il muso.

Questo succede per la prima volta e Do, in un certo senso si sente in colpa.

"E' solo colpa sua se è idiota" - si consola mentre va verso l'aula di Storia.

Mentre cammina gli arriva un messaggio che all'inizio gli fa venire un sospiro di sollievo ma poi lo fa confondere e preoccupare.

Da: Il rompipalle
Va bene ti perdono. Vieni subito nell'aula e ti dirò cosa dovrai fare <;


6 LEZIONE. STORIA.

- Kim Jongin potresti dirmi perché io e te stiamo al bar?

- Perché ora c'è storia.

- E questo sarebbe il motivo?

- A me non piace Storia - dice l'altro mentre si mangia allegramente il cornetto.

- Ma io cosa c'entro?

- Ho pensato che sarebbe fico mangiare un gelato.

- ...

- Non potevo lasciarti da solo. Magari anche tu lo volevi il gelato.

- Cosa vuol dire "magari"? Non potevi chiedere?

- Okay. Ero sicuro che tu lo volevi.

- Un giorno ti prenderò a sberle, - affermò Kyungsoo mentre si godeva il suo cornetto al cioccolato - sai che mi metteranno assente?

- A te? Naah non lo faranno. Mi sa che tu non hai mai fatto assenze. Per una volta non ti uccideranno.

- E tu? - Do veramente non sa perché lo chiede. Dovrebbe fregarsene, no?

- Pf, uno in più uno in meno - risponde tranquillamente Kim.

"La mia vita va a puttane" - afferma Do nella testa mentre, stranamente, sta rilassato in compagnia di Jongin.

- E' la prima e l'ultima volta, - minaccia DO dopo che hanno finito i gelati. - E paghi tu.

- Perché???

- Tu mi hai invitato, tu paghi. Non per dire ma io ho opposto resistenza.

- Sii come no. Ti ho semplicemente preso per mano e portato qui, mentre tu mi seguivi.

E' la verità. Però Soo ora è rosso come un peperone perché si è ricordato di quanto fosse calda la mano di Jongin.

- Vabbe ora devo andare. - Do voleva andarsene al più presto per nascondere le guance rosse.

- Ou, ok.

- A domani, Kai - dice Kyungsoo e praticamente scappa fuori dal bar.

Mica vi aspettavate ringraziamenti da parte sua.

- Lol che idiota - sorrideva soddisfatto Kim quando ha capito che il suo soprannome era veramente fico. E lo si ricordava facilmente. Kyungsoo l'ha appena approvato. Senza rendersene conto, certo, ma l'ha approvato.

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Capitolo 2
*** IL MARTEDI' E' PEGGIO ***


CIAO RAGAZZE! Vorrei subito ringraziarvi per le recensioni. Non me lo aspettavo, davvero.*---* Grazie mille. E visto che questa fic è piaciuta mi sono messa subito al lavoro e quindi ecco qua il secondo capitolo. Spero vi piaccia anche questo. Grazie ancora e buona lettura.
P.S. riguardo alla lingua. Mia madre è russa e visto che me lo ha insegnato da quando ancora ciucciavo il dito mbeh col russo me la cavo :')


1° LEZIONE. BIOLOGIA

- Kyungsoo, dov'è Jongin? Tu puoi chiamarlo?

Do solo adesso si è preoccupato di girare la testa e di notare che il banco del vicino è vuoto.

- Si, certo - risponde come sempre e solo dopo capisce cosa gli ha chiesto la prof.

A: Il rompipalle
Dove ti sei cacciato?


Stranamente Kim gli risponde non subito ma solo dopo un paio di minuti.

Da: Il rompipalle
Domani moriremo tutti.


A: Il rompipalle
Perché?


Da: Il rompipalle
Tu

Da: Il rompipalle
Ti stai preoccupando

DA: Il rompipalle
DI ME O:


A: Il rompipalle
Non tirartela, me l'ha chiesto la prof


Da: Il rompipalle
Non mentire a te stesso, sappiamo entrambi la verità ;)


Kyungsoo si maledice ancora per essere troppo bravo coi prof e per non aver ancora cambiato il numero.

A: Il rompipalle
Verrai a scuola oggi?


Da: Il rompipalle
Capisco che non puoi vivere senza di me T.T

Da: Il rompipalle
Ma no :C


E meno male. Do si sta già ricordando tutte le torture medievali con Jongin come vittima.

A: Il rompipalle
Dimmi solo perché


Da: Il rompipalle
Io...io non ho parole ;_;


A: Il rompipalle
In che senso??


Da: Il rompipalle
Non ho mai pensato che ti avrei fatto preoccupare così tanto #^_^#

Da: Il rompipalle
Sta succedendo tutto così in fretta, non sono ancora pronto >_<


A: Il rompipalle
Kim. Jongin.


Da: Il rompipalle
Okaay sono al cinema :P

Da: Il rompipalle
Ma meglio se non lo dici =/


A: Il rompipalle
Devo inventarmi qualcos'altro?


Da: Il rompipalle
Mi fido di te :3


"Male" - pensa Kyungsoo, prima di urlare a tutta la classe:

- Jongin oggi non verà, ha detto che è andato dal dottore per colpa della flatulenza. Ah si! E dopo deve andare dall'urologo per curare l'eruzione
cutanea al...penso l'abbiate capito. In ogni caso oggi non penso ci sarà.

La classe comincia a ridere, alcuni hanno già mal di pancia e Kyungsoo si sente fiero di avere fantasia.

- C-capito, potevi anche non...khm...descrivere tutto nei minimi dettagli - tossisce la prof di biologia.

Kyungsoo si siede sorridendo tipo "massì non è niente"

A: Il rompipalle
Ho detto che stai male.


Da: Il rompipalle
Grazie Kyungsoo-yah~ sapevo di poter contare su di te :)


"Di niente, Jongin" - un'altro po' di malizia e poi Do comincia a ficcare in testa le conoscienze sui primati.

2° LEZIONE. DISEGNO

Sembra irreale ma durante tutta l'ora niente ricordava dell'esistenza di Kim su questo pianeta. E Do Kyungsoo dovrebbe essere la persona più felice
al mondo, però non riesce.

Sta quasi per ammettere che senza Jongin la vita è noiosa. Lui, con le sue battute idiote rende meno lunghi i discorsi del prof che potrebbe parlare per ore ed ore dell'originalità dei colori in un qualche angolo del quadro. E' vero, Kyungsoo è uno studente modello ma questo non vuol dire che gli interessi quella roba. E se deve ascoltare quella roba da solo allora vuole ancora di più andarsene da questa specie d'inferno.

Kyungsoo conosce a memoria ciò che sta spiegando il prof. Perciò decide di ricordarsi qualche battuta stupida di Jongin.

Gli vengono in mente subito le sculture dell'Antica Grecia. Andarono con la classe al museo una volta. E anche allora Kim gli stava appiccicato.

"LOL, Kyungsoo perché hanno tutti il pene così piccolo? Il mio è più grande. Vuoi vedere?"

"Guarda, TETTE"

"Kyungsoo perché ste tipe non hanno le braccia?

"Cos'è il Louvre?"

Poi si ricorda quando erano davanti ai dipinti.

"Kyungsoo-yah, quel gay con la parrucca mi sta fissando!"

"Hai mai pensato che 'Edgar Dega' suona come 'Lady Gaga'?"

"Lol guarda sembra che quei cosi l'abbiano fatta nelle loro calzamaglie bianche"

"Cosa? Sono pantaloni? Quale down li ha inventati?

Ecco, ora Soo è veramente sul punto di ammettere che Kim gli manca.

"E' strano, di solito mi immagino di aprirgli il cranio e di metterci un qualcosa che ricordi vagamente un cervello..." - pensa Do tra se e se, guardando di nuovo il cellulare con la speranza di vedere qualche messaggio.

"Ma poi perché non mi ha preso con se al cinema? Che deficiente".

3° LEZIONE. CHIMICA.

- Do Kyungsoo, vorresti cortesemente rispondere alla chiamata? Sta distraendo tutta la classe e siamo in laboratorio. E' pericoloso.

- Certo, mi scusi - risponde imbarazzato il ragazzo. Prima pensava che se avesse messo giù otto chiamate l'avrebbero lasciato in pace. Ah-ah.

Kyungsoo capisce che ha troppi rimpianti nella vita. Per di più inutili. Cinque minuti fa gli dispiaceva di non vedere in giro il vicino ed ora smadonna, così come faceva di solito, perché vede sullo schermo "Il rompipalle".

- Puoi spiegarmi perché mi chiami?

- Ho finito di guardare il film! - urla Jongin e Do deve allontanare il cellulare dall'orecchio a distanza di un braccio.

- E io che c'entro? Ho lezione.

- Ma io devo raccontare a qualcuno quello che ho visto - Kim abbassa il tono di voce e il cellulare ritorna al posto di prima.

- Non hai pensato che forse non mi interessa?

- Quindi non vuoi ne venire con me al cinema ne ascoltare i miei racconti?!

- Cosa? Perché pensi che io non voglia andare al cinema?

- Ehm, è che la scorsa volta non hai voluto andare al bar, allora ho pensato...

"Non chiede mai"

- Di nuovo? Idiota.

- Ok ora calmati! Ci andiamo domani al cinema se vuoi.

- Ma sei pazzo? Solo nel weekend.

- Va bene, va bene.

"Stop. COSA?"

Kyungsoo comincia piano piano a dubitare su quanto sia intelligente. E' ovvio che è colpa di quello scimmione.

"Io andrò con lui al cinema? No, non così. GLIEL'HO PROPOSTO IO?

"Se ci penso però è da tanto che non vado al cinema..."

"NONONO! Questo non è un motivo per uscire con lui"

- ...Soo...Kyungsoo? Mi senti? Sei ancora qui?

- Ah, si si - si distrae Do.

- Dicevo che il film era fantastico! C'era un tipo con la sega...

- Raccontalo a qualcun'altro. Io vado.

Dopo di che, ignorando i richiami che si sentivano dal cellulare, lo spegne e ritorna nel laboratorio. In questo istante l'importante è finire il compito. Jongin con i suoi tipi e le sue seghe può aspettare.

INTERVALLO

- Hey, Kyungsoo-non-tirarlo-su! - facendo casino entra in mensa Kim Jongin, distruggendo tutta la tranquillità nel raggio di cinque metri.
Tutti si girano per cercare quel Kyungsoo.

- Che ci fai qui? - si irrita "quel Kyungsoo" quando il sedere di Kim atterra sulla sedia.

- Sentivo della disperazione nella tua voce e ho pensato che sarebbe stato crudele abbandonarti - il vicino sorride contento e cerca di prendere il panino di Soo però si fa male.

- Aish! Cos'hai fatto al mio nome?

- Kyungsoo-non-tirarlo-su?

- Si.

- Cos'ha che non va?

- Tutto. Qual'è il senso?

- ...quel senso.

- Non è ancora chiaro.

- Come dirtelo...Kyungsoo...non...tirarlo su.

- ...

- Non tirarlo...lui - dice, lanciando su le sopraciglia.

- Non ti seguo.

- Ladcia stare, non capisci mai le mie battute epiche.- Jongin sospira e mentre Kyungsoo cerca di rimettere in ordine la testa Kim gli prende il panino.

- Si come no! - afferma Do guardando con dolore come il suo panino viene mangiato dal vicino.

- Ah si, non ho finito di raccontarti il film - negli occhi di Kim si notano delle scintille e dalla bocca cadono delle briciole sul tavolo.

- Ripeto, raccontalo a qualcun'altro.

- Non voglio, ascolta! Sono sicuro che dopo vorrai vederlo.

- Io non credo.

- Kyungsoo-yah~

- No.

- Ti comporti come una femmina

- Non è vero!

- Allora ascolta e dimostralo.

"E basta? Mi convince così facilmente?" - Kyungsoo non si è mai immaginato che un giorno si sarebbe arreso così in fretta però fa lo stesso finta di essere interessato al racconto del "ommiodio che fantastico film" di Jongin. Che si sta mangiando il suo panino. Il suo preferito. E' veramente triste la cosa.

4° LEZIONE. DISEGNO

- Senti...

- Ma seriamente? Mi romperai ogni ora?

- Ma è una cosa importante.

- "Tu" e "una cosa importante"? Ma non dire cazzate.

- Dove hai preso questa parola bimbo cattivo?

- E il "vai a farti fottere" non ti metteva in imbarazzo?

- Naah..Ehy, perché sbatti la testa contro il banco?

Se va avanti così prima o poi Do avrà una commozione cerebrale.

"E io diventerò come Jongin" - suona nella mente di Soo.

- Va bene, cos'era quella cosa importante?

- Perché tutti mi fanno domande sul mio stomaco e su una certa eruzione cutanea? E poi c'è Chanyeol che mi guarda e fa sempre così - Do si gira e vede Chanyeol che punta un dito contro Kim e si tappa il naso con l'altra mano.

- Non ne ho idea - Kyungsoo si trattiene dal salire sul banco e urlare "SI BABY SONO UN GENIO!" con tutte le sue forze.

- Mi sembra o stai mentendo?

- Ti sembra, Jongin, ti sembra - Do si gira dall'altra parte lasciando Kim da solo con le sue domande.

"Magari userà il cervello e ci arriverà da solo"

Do Kyungsoo è intelligente, bravo, un angelo agli occhi di sua madre. Ora può anche prendersi il titolo di pervertito e un po' sadico. E' poco probabile che qualcuno, oltre a lui, possa godere mentre guarda il suo vicino di banco che per aver sforzato troppo il cervello ha gocce di sudore 
sulle tempie.

5° LEZIONE. FISICA

Da: Il rompipalle
Come va? :D


A: Il rompipalle
Bene


Da: Il rompipalle
Che fai?

Da: Il rompipalle
E tu non mi chiedi come sto? ._.


A: Il rompipalle
Niente. Non mi interessa.


Da: Il rompipalle
Perché stai facendo lo stronzo? ><


A: Il rompipalle
Perché noi due stiamo vicino e tu stai mandando a puttane i miei soldi.

A: Il rompipalle
Come mai non usi i soliti bigliettini?


Kim si gira verso Do e gli sorride.

Da: Il rompipalle
Non è il mio stile B-D


Ora Kyungsoo ha un tic all'occhio. E' triste vedere come ogni giorno i soldi che hai sul conto svaniscono.

Da: Il rompipalle
Come va? ^3^


A: Il rompipalle
Me l'hai appena chiesto


Da: Il rompipalle
Magari è cambiato qualcosa :D


A: Il rompipalle
Che strano, no.


Da: Il rompipalle
Neanche un po'? :(


A: Il rompipalle
Neanche un po'


Da: Il rompipalle
Triste :(

Da: Il rompipalle
La tua vita è noiosa come il prof di disegno D:

Da: Il rompipalle
Ed e' triste xD


A: Il rompipalle
Si chiama "normale"

A: Il rompipalle
E non parlarmi più. Mi stai disturbando


Da: Il rompipalle
Teoricamente io sto zitto, quindi non disturbo :D


A: Il rompipalle
Dove hai scoperto questa parola, cervello diffettoso?


Da: Il rompipalle
Non è diffettoso :C

Da: Il rompipalle
Homo sapiens :P


A: Il rompipalle
Chi??


Da: Il rompipalle
Tu >;D


A: Il rompipalle
Lo so.


Da: Il rompipalle
Mi sa che non hai capito o.o


Da: Il rompipalle
Sei HOMO sapiens ;D


A: Il rompipalle
L'avevo capito


Da: Il rompipalle
Ma...ma.. :c


A: Il rompipalle
Tu non sai cosa vuol dire vero?


Da: Il rompipalle
Ehm, no o:

Da: Il rompipalle
Ma qui non c'è niente da sapere :D


A: Il rompipalle
Quindi cos'è?


Da: Il rompipalle
...HOMO...:D


A: Il rompipalle
L'ho detto io che hai il cervello diffettoso.


6° LEZIONE. ED.CIVICA

Ora Do può finalmente stare tranquillo e imparare le cose. Il prof é abbastanza severo quindi pure uno come Kim cerca di evitare di farlo incazzare chiaccherando con qualcuno. Anche sottovoce.

Ma voi credete che Jongin sia capace di stare fermo durante l'ora? Mai.

Dato che i soldi sul cellulare sono finiti e mandare bigliettini "non è il suo stile" decide di rompere al vicino. O a Kyungsoo. Decidete voi.

Senza farsi notare dal prof, tira un calcio al rilassato piede di Soo. Il primo calcio viene ignorato. Al secondo Do si sposta un po' più lontano dal vicino. Il terzo Kyungsoo comincia ad incazzarsi e Jongin sente un silenzioso "Aish!". Solo che dopo qualche secondo di gioia sente come le dita del suo piede vengono schiacciate da quello di Do. Cercando di non far rumore tira un pugno abbastanza forte sulla coscia di Kyungsoo. Quest'ultimo 
rimbalza sulla sedia e poi si blocca.

"Andata"- sospira sollevato Do quando capisce che il prof non nota niente.

Essendo occupato a pensare a cose sue, Kyungsoo non nota il ghigno sulla faccia del vicino. Kim posa piano piano la mano sul ginocchio di Do e dopo essersi nominato il vincitore di questa battaglia comincia ad accarezzarlo.

Kyungsoo spalanca gli occhi come non mai, diventa teso come non mai ed arrossisce come non mai ma non fa nessun rumore.

Kim non vuole dare la vittoria al vicino così presto quindi decide di passare all'artiglieria pesante.

Senza smettere di accarezzarlo Kim sposta lentamente la mano sull'interno coscia. Ma il Kyungsoo che è rimasto paralizzato ancora non emette nessun suono cercando di non far uscire gli occhi fuori dalle orbite.

Jongin decide che ormai non ha niente da perdere e sposta la mano molto vicino al...

- JONGIN! - urla Kyungsoo dopo esser saltato sulla sedia e aver fatto cadere il banco.

- Kim e Do! Diari sulla cattedra e fuori dalla classe!

***

- Ecco, ci hanno mandato fuori. Per colpa tua, - si lamenta Jongin.

Entrambi sono seduti sulla scala e aspettano la fine della lezione.

- Come? Per colpa mia? Sei tu che hai cominciato! - risponde Kyungsoo sentendosi offeso dal tentativo di Kim di toccare il suo "fiore".

- Potevi anche non urlare - borbotta Jongin

"COLPA TUA SE URLO"

- Non ti sembra che stiamo saltando la sesta lezione troppo spesso? - Do decide di non rispondergli.

- Massì solo due volte.

- SOLO?

- Secchione.

- Coglione.

- Yah questo era troppo.

- Me ne frego - Kyungsoo si gira dall'altra parte e fissa le sue scarpe.

Jongin si offende e se ne va verso il bagno.

"Forse sta volta si è offeso per davvero"- Do guarda Kim che se ne va e in fonfo in fondo sente la sua coscienza. E prima di cambiare idea tira fuori il cellulare e scrive un breve messaggio:

A: Il rompipalle
Va bene, quando usciamo pago io


Kyungsoo sta come sempre sulle scale. Jongin invece dopo aver letto il messaggio si lava la faccia nel bagno.

E se non fosse per la distanza Kyungsoo vedrebbe un sorrisso luminosissimo sul volto del suo vicino di banco.

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Capitolo 3
*** NESSUNO HA DETTO CHE IL MERCOLEDI' E' PIU' BELLO ***


1° LEZIONE. INFORMATICA

- Ehy Kyungsoo mi senti?!

- M-m cosa? - Do smette di scrivere sotto forma di codice binario la frase "Kim Jongin prima o poi muori!" e si gira verso il vicino.

- Cos'è una dissonanza cognitiva?

- Dove l'hai sentita?

- Ma ultimamente tutti dicono sta roba. "Sai, quando ho visto le scarpe della stagione scorsa con lo sconto del 3% ho avuto una dissonanza cognitiva"-
risponde Jongin, imitando alla perfezione la voce delle "EW TESORO NON E' FASHION" della classe.

- E' una situazione di complessa elaborazione cognitiva in cui nozioni esplicitate contemporaneamente nel soggetto in relazione ad un tema si trovano
a contrastare funzionalmente tra loro.

Lo sguardo vuoto di Jongin verso Do spiega che Kim non ha capito nulla.

- Okay... -Do sospira e si volta completamente verso Jongin. - Come dire...è quando un'esperienza passata non corrisponde alla situazione reale.

Sempre lo stesso sguardo.

- Ora cosa non hai capito?

- Ehm. Non puoi spiegarlo in qualche altro modo? Sai no, io sono "ignorante","difettoso"...Oh, anche "coglione".Anche se che differenza fa come mi
chiami tu?!

- Non dirmi che non ho ragione.

- Non hai ragione.

- Invece si.

- Non sono d'accordo.

- Eccoti l'esempio di una dissonanza cognitiva.

- Dove?

Se Do conoscesse male Jongin penserebbe che quello sta scherzando. La verità stupisce però e Do sa che Kim è veramente ritardato.

- Idiota, c'è appena stato.Tu per tutta la vita hai pensato di essere furbo - e qui Kyungsoo cerca di trattenere le risate - ma ora io ti sto dicendo
che non è così. E tu ti senti a disagio.

- A...

- Il disagio è una sensazione che provi quando sei in una sitazione incomoda Jongin. E il fatto che tu non lo sappia fa capire che sei vicino parente
dei cavernicoli.

- Ora penso di aver capito - il vicino decide di non far caso all'ofesa - Per esempio, prima il signor Lee portava il parrucchino ma quando l'ho fatto
arrabbiare il parrucchino è volato via. 

- Dove la vedi la dissonanza?

- Mbeh tutti hanno visto che è pelato. Prima però portava il parrucchino.

- No, non hai capito - Soo continua a sospirare - tutti sapevano che lui è pelato. Non era una novità per nessuno.

- Deve essere per forza qualcosa di nuovo?

- Già.

- E' troppo difficile. Non riuscirò mai a capirlo.

- Quello che dico anche io.

- Di cosa stai parlando?

- Di nulla, furbone.

Do si aspetta qualche risposta. Jongin invece si mette a pensare a cose sue mangiandosi le labbra.

Non passa neanche un quarto d'ora che il vicino comincia di nuovo a rompere.

- Cosa vuoi ora?

- Cos'è un paradosso?

- Come scusa?

- Mbeh io so più o meno cosa significa ma non ne sono sicuro...

- E cosa sai?

- Forse è collegato in qualche modo con le parate. Vero?

"Un giorno lo uccido sul serio"

- Posso dirti una cosa?

- Certo. - Jongin interessato si avvicina alla faccia di Do.

- Non farmi mai più domande - Do spinge la faccia del vicino con la mano e ritorna a scrivere cose "belle" in codice binario.

2° LEZIONE. GINNASTICA

- Su su femminucce! Muovetevi! Soprattutto tu, Kyungsoo. - come al solito urla il professore andando avanti e idietro ed osservando la fila di ragazzi
che fanno flessioni.

"Vorrei essere una femmina"- gocciolando di sudore, Kyungsoo guardava le ragazze, che dall'altra parte della palestra saltavano la corda, con 
tantissima invidia.

- Kyungsoo, piega le ginocchia. E' troppo difficile per te - gli propone Jongin che fa flessioni con una mano, poi con l'altra, quasi senza sforzi.

- Ce la faccio - anche se le mani tremolanti non sono d'accordo.

- Come vuoi. Fossi al posto tuo mi ascolterei.

Le mani continuano a tremare, rifiutando di tenere su il peso di Kyungsoo, quindi Do fa quello che non si sarebbe mai aspettato di fare.
Segue il consiglio di Jongin.

Appena le sue ginocchia toccano il pavimento, qualcuno urla "Professore una ragazza si è intrufolata tra noi!!"

Seguono poi altre prese in giro e il prof che ride:

- Miss Do, desidera saltare la corda?

"Maledetto, Kim Jongin"- Kyungsoo arrossisce imbarazzato e lancia uno sguardo pieno di odio al suo "aiutante".

- Perdonami, Kyungsoo-yah, io volevo veramente aiutarti - chiede scusa Kim mentre rilassa i muscoli.

- Zitto. Non parlarmi più.

- Ma kyungsoo...

Do non lo ascolta più e comincia a lodare qualcuno nei cieli per aver fatto suonare la campanella. 

Abbandona la palestra in fretta per andare verso lo spogliatoio. Quando sta vicino all'armadietto con la maglietta mezza alzata sente qualcuno che lo 
chiama. Dalla porta appare la testa di Jongin che punta subito lo sguardo sulla parte svestita di Do.

- Kyungsoo-yah dai non fare così.

Quello continua ad ignorarlo e poi si toglie la maglietta completamente.

Jongin capisce che non lo ascolteranno e va verso il suo armadietto mentre si toglie la maglietta non meno sudata di quella di Soo. Quando la butta
nell'armadietto nota uno sguardo curioso puntato su di lui.

- Qualcosa non va?

Do con gli occhi spalancati guarda prima il torso di Jongin, poi il suo. Poi di nuovo quello di Jongin e di nuovo il suo. Continua a guardare per
un bel po' finché non punta su Kim uno sguardo pieno di dolore e sofferenza.

- Tu hai...gli addominali?- per lo stupore si dimentica di essere offeso.

- Sai, tutti i ragazzi alla nostra età hanno gli addominali...tranne te - afferma Kim osservando la pancia completamente piatta di Soo.

- Sul serio?

- Guarda tu stesso.

Nello spogliatoio cominciano ad entrare anche gli altri ragazzi. Quando si tolgono la maglietta la verità appare davanti agli occhi ancora spalancati
di Kyungsoo. Ci sono alcuni che hanno gli addominali troppo scolpiti ed altri che si notano poco. Il fatto che Kyungsoo non appartenga a nessuna
di queste categorie lo fa riflettere su quant'è triste la sua vita.

- Vedi? - con un ghigno gli chiede Jongin dopo che tutti sono spariti per farsi la doccia.

Kyungsoo annuisce coprendosi con le mani.

- Ehy su col morale! Se vuoi ti do una mano e ci alleniamo insieme - il vicino sorride e accarezza la pancia di Soo.

- Sul serio? - Do lo guarda incredulo, anche perché si è ricordato ciò che gli fatto Jongin in palestra.

- Certo.

- Ehm, grazie.

Kim gli fa l'occhiolino e prende l'asciugamano per andare a lavarsi. Ma dopo qualche passo si ferma:

- Sai, non sei obbligato a farlo. A me piace anche così.

Le guance di Soo arrossiscono subito, e non per l'imbarazzo.

3° LEZIONE. LETTERATURA

- Psst, Do, mi farai copiare?

- No.

- Ma Dodò, noi due siamo amici.

- Chanyeol ti ho detto di no. Cercati un'altro "amico".

- Che antipatico che sei.

- Si si, quindi sparisci in silenzio.

Kyungsoo non fa mai copiare nessuno. Non sa se è per l'orgoglio o per l'antipatia. Solo che trova ingiusto che lui debba star sveglio notti intere
a studiare per fare bene le verifiche mentre gli altri prendono bei voti solo perché sono bravi a copiare.

- Perché non lo insulti come fai con me? - si offende(di nuovo) Jongin.

- Ti ho detto di non farmi domande.

- Me lo ricordo ma questo è importante.

Do sente come la sua pazienza lo sta salutando.

- Perché tu sei speciale. Oh si sei veramente unico! E sai perché Jongin? Tu non prendi sul serio ne i discorsi normali ne gli insulti.
Quindi stai tranquillo che un giorno gli insulti finiranno. Io smetterò semplicemente di parlarti.

- Wow è la prima volta che mi dici così tante parole. Io penso che sia un buon segno.

"Ma mi stava ascoltando?"

- Sicuro di aver sentito quello che ho detto?

- Certo che ho sentito. Hai detto che sono unico e speciale.

- E poi cos'altro?

- Eehm, non lo so, poi non ho ascoltato. Le tue labbra mi distraevano - il vicino sorride credendosi il maestro della seduzione.

- Stai solo zitto che mi fai venire il vomito - ringhia Soo toccandosi le labbra.

- Kyungsoo-yah mi farai copiare vero? - cambia discorso Jongin.

- Perché dovrei?

- Mi è sembrato che tu hai rifiutato di aiutare Chanyeol per far copiare a me.

- Le tue supposizioni ti stanno ingannando, la prossima volta prova ad usare il cervello.

- E' un "No"?

- Wow l'hai capito. Perché dovrei rifuitare Chanyeol per aiutare te?

- Non lo so. Magari perché ho dei bei occhi?- il vicino tira fuori la lingua mentre fa l'occhiolino a Kyungsoo.

- Sai di che colore sono?

- Cioccolato?

- No, qualcos'altro.

- ...caffè?

- No.

- Magari, legno scuro?

- Escrementi Jongin. E non dirmi che non sai cosa sono.

- Non lo so ma da come suonano sembrano qualcosa di piacevole.

- Informati. E smettila si fare supposizioni, sul serio.

Jongin risponde borbottanto e Kyungsoo lo prende come una vittoria. Quando i fogli sono stati distribuiti Do sente qualcosa infilarsi sotto il gomito.
Quando lo alza vede un bigliettino.

"Carissimo Do Kyungsoo~
So che questo non è il mio stile ma io non so più come convincerti. Se mi aiuti con questo verifica prometto di farti un regalo. Speciale.
Il tuo Kim Jongin <3
"

"Mi sento una prostituta"- si confessa Do quando passa il bigliettino con le riposte al vicino.

INTERVALLO

Ultimamente Kyungsoo riflette molto sulla sua vita. Si domanda spesso "Dove sta andando?". Ci pensa a pranzo, dopo le lezioni, a spasso col cane,
prima di dormire. E ogni volta si da la stessa risposta.

"La mia vita va a puttane"- ripete Kyungsoo quando guarda Jongin, che sta prendendo i panini mentre la cuoca non guarda.

"E' sempre o colpa mia o colpa di questo imbecille che mi sta attaccato sei ore al giorno, di fila." - continua a pensare Do quando Kim nasconde
quei panini nelle tasche della giacca.

- Continuerai a guardare o vuoi darmi una mano? - gli chiede Jongin allungando la mano con dentro un panino ormai schiacciato.

- Non voglio partecipare. E dov'è il mio regalo?

- Non ho detto che te lo darò subito. Ora unisciti a me che è divertente - Jongin sbatte il panino nella mano di Kyungsoo con troppa forza perciò 
dal panino esce tutto il formaggio. Poi porta Soo verso i vestiti della cuoca.

- A...dove lo metto?

- Dove vuoi: nel cappello, nelle tasche, nei guanti.

- Forse è meglio metterne un po' anche nelle scarpe - risponde Kyungsoo mentre spinge pezzi di panino schiacciato nella prima scarpa che trova.

- Mi piaci così. Vedo un uomo in te - approva Kim seguendo l'esempio del vicino.

- Vedi in me un idiota. E lo sono per colpa tua - borbotta Kyungsoo mettendo ora un po' di formaggio nel cappello.

- Ma vedo anche che ti piace. Ahah senti mettine un po' anche nei guanti. Immagino la sua faccia quando troverà questa sorpresa - Kim si mette a ridere
e Soo non trattiene le risate.

"Ha un bel sorriso lui. Se non avesse sempre la stessa espressione stupida sarebbe un fico." - senza rendersene conto pensa Kyungsoo.

- Puoi metterne anche...cazzo, butta tutto e corri!

Kyungsoo riesce a notare con la coda dell'occhio come entra la cuoca, che proprio ora ha deciso di controllare come stanno i suoi vestiti, prima di 
essere trascinato via per mano da Jongin.

***

- Sai, mi è piaciuto veramente - prendendo fiato, dice Do a Jongin che sta seduto accanto a lui sul pavimento delle biblioteca vuota.

- Allora faremo così più spesso - Kim accarezza(un'altra volta) la testa di Do.

- Ho detto che mi è piaciuto ma non che lo rifarei. - Soo sposta la mano di Kim.

- Ma io pensavo...

- E' incredibile. Oltre a fare supposizioni sbagliate non sei capace neanche a pensare. E' strano che tu sia nato uomo e non pianta.

- Kyungsoo...

- Tranquillo, se sei stato sfigato in questa vita avrai più fortuna nella prossima - Do da una pacca sulla spalla al vicino prima di andarsene.

4° LEZIONE. FISICA

- Ragazzi purtroppo il vostro insegnante ha l'influenza e non c'è nessuno che può sostituirlo. Quindi quest'ora starete qui e farete cose vostre.

- ALLELUIA! - felicemente urla tutta la classe.

Come il preside esce dalla classe, Jongin, contrariamente alle aspettative di Kyungsoo, tira fuori il cellulare e le cuffie e si mette ad ascoltare
musica.

"Pff, plebeo" - Soo fa lo stesso. La più grande differenza è che Do ascolta musica classica mentre Kim, se si guarda come muove la testa, ascolta qualcosa di moderno e rumoroso.

Per un po' di tempo continuano così finché Kyungsoo, che non riesce ad immaginarsi come si può ascoltare qualcosa che non sia il piano o il violoncello, non diventa curioso.

Do cerca di attirare l'attenzione schioccando le dita davanti al naso del vicino ma quello ha gli occhi chiusi e a quanto pare non sente niente.
Kyungsoo quasi quasi lo tira per una guancia ma ci ripensa (Non è degno un plebeo di essere toccato dal re) e quindi tira via entrambe le cuffie.

Jongin apre gli occhi cercando subito il colpevole.

- Sei fuori? - Kim guarda male il vicino.

- Fammi ascoltare.

- Solo se lo fai anche tu.

Kyungsoo non voleva far sentire ad uno come Jongin la bellezza della musica classica ma capisce che non ha altra scelta.

- Va bene.

Si scambiano i cellulari e aspettandosi sensazioni nuove schiacciano "Play".

3 minuti 5 secondi. 2 minuti 30 secondi. 1 minuto 15 secondi. 20 secondi. 10 secondi.

5. 4. 3. 2. 1.

0.

- Ma è assordante!!

- Come fai ad ascoltare sta noia??

Entrambi tirano via le cuffie e si fissano. Scioccati ovviamente.

- E' stato terribile. Non facciamolo più.

- Sei idiota ma quando hai ragione, hai ragione. 

Entrambi fanno il patto del mignolo e con le mani tremolanti si riprendono i cellulari.

Kyungsoo ricorda come qualcuno diceva che la musica unisce le persone.

"No-no tutte balle. Anche se Jongin non è una persona normale" 

5° E 6° LEZIONE. PULIZIA DEL TERRITORIO

- Questo è sfruttamento minorile! Io mi rifiuto di farlo e loro non hanno il diritto di obbligarmi.

- Quando la smetterai di fare l'isterico?! Ammettilo che non sai usare una pala - Kim colpisce il sedere di Do con l'atrezzo di plastica per raccogliere
la neve.

- Metti giù quelle mani. Volevo dire quella pala. E dov'è il mio regalo?

- Calmati, te l'ho detto che te lo darò dopo - Kim raccoglie un po' di neve e la tira sul vicino

- Yaah! Che cazzo fai?- Kyungsoo spalanca gli occhi, il che non è un buon segno - Ora ti faccio male - e Do si mette a rincorrere Kim più veloce
che può. "Più veloce che può" vuol dire alla velocita di una tartaruga incinta.

- Solo perché sei più veloce non vuol dire che rimmarrai vivo. - minaccia Kyungsoo non riuscendo a mantere il passo con Kim che salta come un 
mongolo(?) sulla neve.

Dopo un po' Kyungsoo si arrende e si ferma per riposarsi. Il cuore è a mille e la gola fa male per colpa del freddo.

"Non ditemi che mi arrenderò così facilmente?!!!"

- Vieni qui Kyungsoo-yah! - Kim lo chiama da dietro un albero.

- Sei sicuro di non aver preso qualche botta da piccolo? Dovresti scappare.

- Fai in fretta, su! 

Kyungsoo va da lui raccogliendo della neve. E quando cerca di tirarla in faccia a Kim, quello lo prende e lo abbraccia stringendolo 
forte.

- Cosa fai?

- Dobbiamo nasconderci- risponde Kim come se niente fosse, mostrando con la testa la cuoca incazzata che si avvia verso di loro.

- E...devi abbracciarmi?

- Più ci stringiamo e più ci sono possibilità che non ci noti.

- E tu ci credi?

- Perché tu no?

Kyungsoo è esausto quindi non risponde ma si lascia stringere. Rimangono abbracciati per tutto il tempo che la cuoca li cerca.

"Lo sto abbracciando perché fa freddo" - si giustifica Do e nasconde le chicavololosaperché guance rosse sul petto del vicino.

***

- Kyungsoo posso farti una domanda?

- Quella di prima non era l'ultima? - Kyungsoo si libera dall'abbraccio e fissa Jongin

- Si ma questa è l'ultima te lo prometto.

- Non ho scelta vero?

- Già - Kim sorride

- E va bene, dimmi.

- Cos'è il "gatto di Schrodinger"?

- Qualcuno mi porti all'infermo - geme disperato Kyungsoo cadendo nella neve di pancia.

- Ci andremo insieme Kyungsoo-yah, solo insieme - dice Jongin prima di sedersi sul culo di Do schiacciandolo più forte contro la neve.

"Non mi libererò mai da lui, vero?" - si chiede un'altra volta Do mentre soffoca per mancanza di ossiggeno.

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Capitolo 4
*** SOLO GIOVEDI' E' DEGNO DI AVVENTURE ***


SALVE RAGAZZE! ^^
Ammetto che i due capitoli che ho pubblicato oggi non sono tra i miei preferiti ma spero li apprezziate. Avrei voluto pubblicare anche il quinto ma purtroppo non ci sono riuscita. D:
E *'nsoperché* sono quasi sicura che il prossimo vi piacerà tantissimo. ≧◠◡◠≦

Vabbè vi lascio leggere.

 

IL BUON GIORNO SI VEDE DAL MATTINO

6.00 
Stanza di Kyungsoo

Kyungsoo è una di quelle persone che meglio non incontrare al mattino. Fate male se urlate, fate rumore o guaiavoi cercare di svegliarlo. Soprattutto
con una chiamata.

~Aw, aw baby, yeah, ooh yeah, huh, listen to this~ - si sente suonare dal cellulare.
Kyungsoo in questo momento la odia ma di solito gli piace.

~Sex bomb, sex bomb, you're a sex bomb uh, huh~

Kyungsoo si gira dall'altra parte e ignora i suoni cercando di riaddormentarsi.

~Sex bomb, sex bomb, you're a sex bomb
And baby you can turn me on~

Però quando la canzone sta già quasi per finire lui cerca di liberarsi dalla coperta e di spegnere la voce di Tom Jones.

"Che ore sono?" - si chiede Soo e apre un occhio per guardare l'orologio sul comodino.

- 6 del mattino? - Do apre anche l'altro occhio per essere sicuro.

"Penso di sapere chi è"- stranamente anche da addormentato il cervello di Soo riesce a mandargli immagini di come Do appende le interiora di Kim e poi nasconde il corpo sotto il materasso.

- Pronto, imbecille - comincia a sfogare la sua rabbia Kyungsoo.

- Sei come sempre amichevole e simpatico. Come hai dormito?

- Benissimo finché non ho sentito la tua voce.

- Se ti chiamasse tua nonna le risponderesti così?

- Mia nonna a quest'ora munge le mucche. A lei non interess...hmm ho trovato un'altra tortura per te.

- Dovrei andare a mungere le mucche di tua nonna?

- Magari.

- Allora non so.

- Lascia stare. Perché mi hai chiamato? Sono le sei del mattino, porca miseria. - Kyungsoo solo ora si stupisce di quanto parli bene così presto

"Però, la rabbia ti sveglia" - pensa Soo ma lo sbadiglio gli fa capire che ha ancora sonno.

- Avevo paura che rimanessi addormentato - gli risponde Jongin.

- Come mai?

- C'è la gita oggi.

- Dove? - Do ha sopravvalutato le sue forze. E' un po' ritardato.

- Al museo. Quello egocentrico.

- Cosa? Esiste un museo così?

- Boh, sei tu il secchione.

Do cerca di mettere in funzione il cervello per capire di cosa sta parlando l'altro.

Quando capisce rimane allibito e si arrabbia ancora di più.

"Se non fosse per la distanza e per l'assenza di un martello in mano sarebbe morto"

- Etnografico, non egocentrico, genio - in questo momento non può inventarsi qualcosa di più offensivo.

- Pff, anche pornografico. Hanno detto che se qualcuno arriva in ritardo rimane a scuola. Quindi sto con te Kyungsoo-yah.

- Banale. Me lo aspettavo. Sei come un organo rudimentario - inutile e non saprei dove ficcarti. - gli risponde Do dimenticandosi che quello 
ha qualche problemino con le parole intelligenti.

- Vabbe, hai intenzione di alzarti? - Jongin lo ignora. Forse ha capito che è l'unico modo per sopravvivere vicino a Do.

- Ho solo intenzione di mandarti a cagare Jongin. Perché il pullman parte alle 10. ALLE FOTTUTISSIME ORE DIECI FIGLIO DI BUONA DONNA.

- Ma che urli?? Sei del mattino e questo urla. Bah. 

Kyungsoo invece è sul punto di uccidersi da solo e appendersi le interiora da solo. E nascondersi il corpo. Da solo.

"Mi sa che anche da morto non mi lascerà stare"

- Prepara i bagagli che mia nonna ti aspetta. - con la voce da maniaco gli risponde Kyungsoo prima di riattaccare. Però quando si butta sul letto
per riaddormentarsi i suoi piani vengono distrutti dopo due secondi. Anzi, due frasi.

- Giovanotto venga un po' qua. Come sono "le ore 10"??

Quando Do sente la voce di sua madre(che, proprio come lui, non ama essere svegliata al mattino presto) dentro gli scoppia tutto e nella testa suona:

"Mi sa che Jongin non andrà da mia nonna da solo".

COSA TROPPO INTIMA

- Perché sei arrabbiato?

- Perché non muori?

- Sono serio. Cos'hai? - Kim lo afferra Do per il gomito quando quello cerca di evitare le domande.

- Sono nei casini. Prova a indovinare di chi è la colpa. - Kyungsoo cerca di liberarsi ma la presa è troppo forte.

- Dai, qual'è il problema?

- Sei tu il problema! Mamma sta mattina ha organizzato un incontro al mio sedere con il cellulare. Cosa avevi in testa quando mi hai chiamato?

Jongin continua a tenerlo e si ferma in mezzo alla sala.

- Chissà che roba. Era uno scherzo, su. Non capisci gli scherzi?

- Ti spalmerei sulla faccia i tuoi scherzi. Se pensi di essere divertente infilzati in gola quei ferri - Do indica lo stand con vecchi strumenti
per cucire.

Jongin si gira per vedere i ferri e per capire quanto siano divertenti i suoi scherzi. Quando osserve lo stand capisce che ha un gran senso dell'umorismo
e che ucciderlo sarebbe un sacrilegio. Poi sorride a Do:

- Mi sa che qualcuno è stufo di distruggere l'immagine del bimbo educato.

Kyungsoo lo guarda male ma non risponde.

- Sai ti avrebbero scoperto tutti prima o poi. Considerando come ti esprimi sei stato fortunato che tua madre abbia sentito solo la parola "fottutissimo".

Do sbuffa e si libera dalla presa di Kim.

- Dai non ti offendere - Jongin segue Do quando quello va verso un'altra vetrina. - Spetta. Perché hanno esposto dei vecchi vasini?

- Idiota, all'inizio non si usavano come vasini. 

- Che differenza fa quando ci puoi fare i bisogni?

Do sospira.

- Prima non ci facevano i bisogni ma ci mettevano cose.

- Tipo?

- Il latte.

- Ew nello stesso posto dove prima han...

- Perché continuo a parlarti? - se Do potesse sbattere la testa contro il vetro lo farebbe di sicuro.

- Perché sono attraente?

- Forse perché sei bravo a succhiare.

- Comecome?

- Tu mi succhi...

- Kim Jongin non succhia a nessuno!

- ...la linfa vitale. Ew che pervertito!

***

I ragazzi passano da una sala all'altra seguendo la guida, talmente vecchia che potrebbe essere esposta. Jongin però non resiste e sbadiglia tanto che gli altri riuscirebbero a vedergli la gola.

- Non ti hanno insegnato a coprirti la bocca? Sei disgustoso - lo rimprovera Kyungsoo ascoltando con interesse la guida.
 
- Kyungsoo-yah mi sto annoiando.

- Girati e ciuccia il dito.Secondo me ti divertiresti.

- Mi divertiva quando ero piccolo.

- Ora non ti diverte più?

- Ah-Ah.

- Allora sati zitto - e Do ritorna ad ascoltare il discorso della guida/mummia.

Dopo un po' di tempo i ragazzi si spostano verso la sala dedicata alla dinastia Jeoseon.

Jongin ferma Kyungsoo, che stava seguendo gli altri, e gli sussurra:

- Psst, Kyungsoo, non vuoi andare in bagno?

- Pensavo di andarci alla fine.

- Ci andiamo adesso? Tra un po' scoppio.

- E vai da solo. A cosa ti servo?

- Devi farla anche tu.

- Posso tenerla.

- Dai, Kyungsoo-yah, andiamo insieme.

- Ma hai paura di perderti? Se si, vai e perditi.

- Hai dimenticato quanta cocacola abbiamo bevuto sul pullman? Tra un po' scoppi anche tu.

- Che cavolo. Però come troveremo gli altri dopo?

- Perché trovarli? Possiamo divertirci anche da soli!

- Ma...

- Dopo! Andiamo - Jongin parte e a Do non rimane altro che seguirlo. La cocacola si fa sentire.

***

- Cosa vuol dire "non posso"?

- Non posso entrarci con te. E' una cosa troppo intima.

- Intima? Kyungsoo tutti i maschi la fanno in compagnia.

- Sii magari chiaccherano anche.

- Si potrebbe. Sai, sta cosa può aiutarci a diventare più uniti.

- Urinare insieme? Ma non farmi ridere.

- Allora aspettami qui. Faccio in fretta - Jongin fa un passo verso la porta ma Kyungsoo lo blocca mettendosi davanti all'entrata.

- No. Ci vado prima io.

- Come scusa? L'ho proposto io, ci vado io. Spostati - Kim cerca di toglierlo ma quello sembra che abbia le radici nel pavimento.

- Solo attraverso il mio corpo.

- Meglio dire la tua pozzanghera, se andiamo avanti così.

- Allora lasciami entrare per primo.

- Entra con me, chiudi gli occhi e falla.

- Come faccio a vedere dove piscio se chiudo gli occhi, down?

- Lol posso tenertelo.

E dopo aver capito il senso di ciò che ha detto Jongin, gli occhi di Kyungsoo diventano due pianeti e le guance color rosso chiaro.

- Respira, Kyungsoo, stavo scherzando - Jongin si diverte a guardarlo mentre è imbarazzato.

"Ora vado a prendere i ferri e poi gli apro il cranio" - pensa Do entrando in bagno insieme all'altro. Gli dispiace veramente fare una "cosa così intima"
insieme ma non ha altra scelta.

ESSERE CRETINI E' PERICOLOSO.

- Perché farla alla fine, diceva.

- ...

- Possiamo divertirci da soli, diceva.

- ...

- Non ci perderemo, di...

- Non. Ci siamo. Persi. - gli risponde Kim quasi quasi rompendosi il collo cercando l'uscita - abbiamo solo girato dalla parte sbagliata.

"Aish! Perché ci sono tutti sti scaffali? Da dove siamo arrivati? Dove andiamo? Aaaah" - pensa Jongin continuando a girare la testa come un gufo.

- Oh ecco come si chiama sta cosa. Io pensavo che qualcuno voleva aprire una porta perché "forse dietro c'è qualche figata".

- Mio babbo diceva che le figate ci sono ovunque.

- Khm, che c'entra?

- Niente. Solo che mi piace la frase.

- Con tutto il rispetto verso il tuo babbo, possiamo tornare alla discussione di prima?

- Eh?

- Che cavolo ci facciamo qua?

- Ehm, pensavo che qua ci potesse essere qualcosa di costoso e segreto. Sai, roba che non tutti possono vedere.

- Di nuovo pensavi...ti avevo detto di non farlo - sospira Do. - costoso e segreto? Mostre VIP? - ghigna, guardando spray, detersivi e stracci vari - E cosa poteva essere?

- Magari qualche sarcofago. La mummia Tutankemon, lì. Oppure il suo cervello in qualche vasetto.

E ora succede una cosa che non si aspettava ne Jongin, ne l'universo. Kyungsoo si mette a ridere. Non si sa se è colpa dell'odore dei detersivi oppure il suo sistema nervoso ormai si rifiuta di lavorare ma sta ridendo così forte da piangere e piegarsi in due.

Jongin si limita ad osservare Do che sta emanando suoni che fanno le iene e per colpa di troppe emozioni buttando giù spray e stracci.

Le scope rotolano per terra e Jongin pensa che è arrivata la fine. Pensa anche che dovrebbe chiamare l'ospedale o la clinica. Qualsiasi maniaco con un coltello in mano in questo momento sembrerebbe un bimbo innocente che gioca nella sabbia in confronto a Kyungsoo.

Do Kyungsoo non ha mai riso così tanto. Soprattutto vicino a Jongin.

- Kyungsoo-yah...

- Ahahahahahah, Tutankemon

- Ehm, Kyungsoo - Jongin si allontana piano piano.

- Kemon, ahahahahahha, lol, sto male - Kyungsoo cade per terra e abbracciando le ginocchia comincia a rotolare.

Jongin trema in un angolino cercando con gli occhi l'uscita.

- Questo ahahah questo è troppo - la voce di Soo ormai è rauca e forse i suoi addominali sono uguali a quelli di Bruce Lee.

Kim capisce che se non trova l'uscita al più presto rischia di morire. E dato che morire giovane non rientra nei suoi piani cerca di ricordare ciò che ha visto nelle avventure di Indiana Jones. Si lancia contro il muro alla ricerca di qualche scappatoia o leva.

Kyungsoo continua a ridere però abbassa la voce di un tono. Ora ride come un maniaco. Jongin ha la pelle d'oca e riesce ad immaginarsi quella risata nei suoi incubi. Le tempie gocciolano di sudore e il gigantesco scantinato ora sembra piccolissimo e buio.

Forse il terrore e le mani gelide lo fanno agitare ancora di più e lamentarsi quando non trova l'uscita.

Quando Kyungsoo sente i lamenti di Jongin(e finalmente apre gli occhi per capire cos'è quella sagoma sul muro che sta attaccata come una lucertola) smette di ridere e con un sospiro veramente lungo si calma.

Kim sta fermo con gli occhi chiusi e ascolta cosa fa Do, cercando di capire se farà qualcos'altro di spaventoso. Invece sente solo una "oh" stupita.

- Jongin vieni qui.

Quello diventa subito pallido e urlando "NO TI PREGO" salta indietro per allontanarsi. Ma visto che è taaaaanto fortunato i suoi piedi vanno sopra uno straccio, che Do lanciò per terra mentre rideva, e scivola. 

- Ahi - geme dopo aver sbattuto la testa contro il pavimento. Di solito nei film i protagonisti vedono stelline e uccellini. Jongin invece vede solo una lampada e Kyungsoo che muore di nuovo dalle risate.

- Sei veramente idiota. - sente Kim prima che la sua faccia venga coperta da un altro straccio lanciato da Do.

***

- Sai, ero convinto che tutto avesse un limite che non si può superare - ammette Kyungsoo, seduto sul divano all'entrata del museo.

I due decidono di aspettare lì la loro classe. Per evitare altre avventure. L'ha deciso Kyungsoo e Jongin non aveva voglia di discutere. E' stanco.

- Kim Jongin, devo dirti che il tuo cretinismo non ha limiti - ripete Do.

- E' un complimento? - chiede Jongin, osservando il disegno sulla felpa di Kyungsoo.

- In questo caso sì. Posso solo ammirare il fatto che persone come te esistano ancora.

- Come?

- Così idiote e selvagge.

- Questo non sembra un complimento.

- Ma considerando il livello che hai raggiunto tu, dovresti sentirti fiero.

- E' perché siamo finiti nello scantinato e io non trovavo l'uscita?!

- In parte sì. Anche se solo per questo meriteresti medaglie d'oro.

- Come facevo a sapere che la porta fosse dietro di te... - borbotta Jongin

- Io lo sapevo.

- Ma checca...

- Mi hai aiutato a migliorare le conoscienze su "Come si comporta una scimmia in situazioni estreme". Ti ringrazio.

- Io non so neanche se devo offendermi o essere felice.

- Scegli tu.

- Non mi piacciono entrambe le cose. E ho mal di testa - si lamenta Kim, appoggiando la testa, vuota secondo Kyungsoo, sullo schienale del divano.

- Proprio per questo non mi metterò a spiegarti perché in un museo etnografico della Corea non c'è un sarcofago o una mummia, che si chiama Tutankhamon - parlando piano dice Kyungsoo - Quinfi godiamoci questi minuti di silenzio e diamo al tuo piccolo e povero cervello che oggi ha subito tanto stress la tranquillità che gli serve.

Jongin non trova nessuna risposta quindi si gira di lato per immergersi nei suoi pensieri sulla vita. O sulla testa. La seconda è meno probabile.

Kyungsoo invece si ricorda tutto il circo al quali ha partecipato oggi. Gratis, oltretutto. Quindi è di buon umore, il che è raro.

Jongin promette a se stesso di non visitare più i musei. O cercare di sembrare intelligente agli occhi di Do. Kim rabbrividisce ricordandosi la risata del vicino e capisce che forse oggi non riuscirà a dormire.

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Capitolo 5
*** TUTTI AMANO IL VENERDI' ***


ED ECCOCI QUAAAA *voce di banderas nel mulino* 
Ragazze sono tornata con un altro capitolo IL MIO PREFERITO IN ASSOLUTO (o quasi) 
E anche oggi avrei voluto pubblicarne due ma questo mi ha fatto sudare =_= 
Spero che vi piaccia come tutti gli altri e BUONA LETTURA
P.S. in quello precedente lo stile è diverso perché non riuscivo a farlo come gli altri D: quindi mi spiace per aver rovinato la vista a tutte voi.


1° LEZIONE. LETTERATURA.

Questa mattina Kyungsoo si è svegliato di buon umore. Il "buon" leggetelo come "ottimo". 

Quindi ora canticchia qualche sinfonia di Mozart mentre sta seduto in classe e pensa "Verrà o non verrà?". Ovviamente si parla di Kim Jongin che per ora non da fastidio con le sue frasi o le sue battutine. Visto che Kim è un gran ritardatario, Kyungsoo incrocia le dita delle mani e dei piedi(anche nella mente per essere sicuri) che Kim non decida di fare qualche eccezione proprio oggi.

La campanella suona e Do non trattiene un sorriso soddisfatto. Il giorno di oggi passerà come in paradiso: il banco vicino è vuoto quindi niente Jongin, niente battutine stupide di Jongin, niente labbra carnose di Jongin, niente occhi che brillano di Jongin, niente culo appetitoso di Jongin...

Qui Kyungsoo decide di fermarsi, perché capisce che la frase sta prendendo tutta un'altra strada, e poi guarda l'orologio.

"Sono già passati 10 minuti. Non verrà sicuramente" - Do si permette una risatina. E' da tanto che non si sentiva così libero e sicuro. Nessuno gli romperà i santissimi e non lo trascinerà per la mano. Favoloso.

"E' sicuramente una bella giornata"

E dopo neanche un secondo, come nei film comici più stupidi, gli arriva un messaggio.

Da: Tutankemon
Kyungsoo-yah, non preoccuparti, verrò alla seconda ora :)


Qui a Kyungsoo cade il mondo sulle spalle. La consapevolezza che l'umore passa da "buono" a "di merda" fa male quanto un sacco di 10 chili pieno di guano* tirato in testa. E sta volta il "di merda" leggetelo così com'è scritto. 

Do decide di non rispondergli.

Da: Tutankemon
Dici al prof che verrò più tardi? o:

Da: Tutankemon
Non ignorarmi. :c

Da: Tutankemon
Rispondimi :c

Da: Tutankemon
Fallo

Da: Tutankemon
Do

Da: Tutankemon
Kyungsoo

Da: Tutankemon
E' così difficile? :<

Da: Tutankemon
Non ti farò il regalo 3:

Da: Tutankemon
E mi offenderò >:

Da: Tutankemon
Checcazzo D:


Quando Do non sopporta più le vibrazioni del telefono, per colpa di un altro messaggio, lo tira fuori dalla tasca e saluta le classiche poesie coreane di cui stava parlando la prof così bene.

A: Tutankemon
A nessuno frega ciò che fai


Da: Tutankemon
Yay :D

Da: Tutankemon
Mi hai risposto :D

Da: Tutankemon 
Tu dillo lo stesso 3:

Da: Tutankemon
Per Pls, Kyungsukkino c:


A: Tutankemon
Non lo so

A: Tutankemon
Probabile che non lo farò

A: Tutankemon
Già, non lo farò.


Da: Tutankemon
Cattivo, cattivo Do Kyungsoo D:

Da: Tutankemon
Mi hai rubato una cosa bellissima D:

Da: Tutankemon
Siamo arrabbiati con te D:


A: Tutankemon
Di che stai parlando, idiota?


- Do Kyungsoo! Cosa stai facendo? La mia lezione non ti interessa? - gli chiede la prof, evidentemente scocciata

- Chiedo scusa. - Kyungsoo abbassa la testa, sentendosi un peccatore. Già, un peccatore perchè lo sguardo della prof di letteratura faceva sempre sentire così. Anche se hai solo starnutito lei ti guarda in un modo, che ti viene voglia di chiedere scusa per tutti i peccati commessi nella vita. E vorresti morire per colpa dello starnuto. Così almeno ti giudicherebbe un po meno, tipo "Da dove comincio? Stava morendo poverino e prima di morire puoi anche peccare un pochino no?!". Ciò che è veramente strano è che non si arrabbia quando i ragazzi chiaccherano. Invece se tu emani suoni strani o usi roba tecnologica...mbeh, meglio non continuare.

Però neanche una prof come lei non può impedire al curioso Soo di rispondere ai messaggi di nascosto.

Da: Tutankemon
Le battute sulla mia stupidità non sono divertenti :C

Da: Tutankemon
Non lo sono mai state ><


A: Tutankemon
Per te no

A: Tutankemon
Io le adoro.


Da: Tutankemon
Sai che cosa bellissima mi hai rubato? :(


A: Tutankemon
Muoio dalla curiosità


Da: Tutankemon
Il mio buon umore ;_;


Do si è sentito subito più carico. "Ho reso triste Jongin? Grande!"

Da: Tutankemon
Kyungsucchione 3:


A: Tutankemon
Questa me la paghi


Da: Tutankemon
Tu puoi e io no? D:


A: Tutankemon
Non lo sapevi?


Do vuole aggiungere anche "Perché io sono io, mentre tu non sei un cazzo" ma poi pensa che potrebbe divertire l'altro.

"Ride sempre quando qualcosa è divertente. Anche se lo umiliano. Pff, down"

A: Tutankemon
Non scrivermi più.


Da: Tutankemon
Puoi sempre spegnere il cellulare xD

Da: Tutankemon
Ma non lo fai :D

Da: Tutankemon
Vedi un po' tu ;D


E adesso l'umore di Do è sparito del tutto. La giornata è appena cominciata ma Do è già riuscito a prendere un'altro sacco di guano in testa.
Questa volta di guano di dinosauro, il che stupisce parecchio Do. Esiste il guano di dinosauro?

Kyungsoo fissa per un attimo il cellulare e pensa che non riuscirà ad ascoltare il discorsi della prof. Ora ha una domanda più importante.

"E comunque lui rimane uno sfigato."- Do immagina com'è disperato il vicino, che ha deciso da solo di non communicare più, e poi spegne il cellulare
soffocando il desiderio di romperlo in testa a qualcuno. Preferibilmente quella di Jongin.

2° LEZIONE. INGLESE.

- Wuuh, pensa un po', sono rimasto addormentato,  -  Jongin è appena entrato in classe e sembra di buon umore.  - No, non così. Pensa un po', non sono rimasto a casa!

Sulla faccia di Kyungsoo non si muove nessun muscolo, pure lui non si muove. Nessuno sguardo pieno di odio. Nessun insulto. Kyungsoo fissa un punto senza chiudere gli occhi. Jongin ha pensato come sempre che lo stanno ignorando, quindi continua:

- E accendi subito il cellulare. Di solito non mi ascolti mai, invece...- Jongin si è fermato perché ha capito che questa volta Do è veramente in un altro mondo e non ha intenzione di tornare. Quindi decide di usare la sua arma letale - le mani gelate, che mette subito a scaldare dietro il colletto dell'altro. - Ed è stupido  negare le evidenze.

Forse i riflessi di Do meriterebbero un gigantesco "grazie" perché l'hanno svegliato subito e dopo Jongin sente una cosa così familiare:

- Yaaah! Sono fredde, ficcatele dove sai tu, imbecille - urla Kyungsoo che cerca di mandare via le sensazioni sgradevoli.

- Non pensavo che sarei mai stato felice di sentirlo, Kyungsucchino - sorride Jongin felice. Ha svegliato Do e ha scaldato le mani.

- Ti avverto che se mi chiami così ancora una volta, ti giro le balle intorno al collo.

- Non sembra piacevole, però fa niente. - Kim passa la mano tra i capelli di Kyungsoo, trasformando il disordine di prima in un totale caos. - Hai sentito quello che ti ho detto?

- Si si , ti ho sentito - Do tira via la mano dai capeli e non può non ammettere che gli è piaciuto.
Solo un pochino, poco poco.

"Negare l'evidenza?...Quale? Di che sta parlando?"

- E cosa mi dici? - chiede Jongin con un tono da "sono il Boss" e starnutisce. Forte, tanto e in faccia a Kyungsoo. Poi ancora un paio di volte uguali alla prima, piegandosi in due  e sbattendo i piedi contro il banco.

Dopo che si è asciugato le lacrime guarda il suo vicino e qualcosa dentro di lui lo fa allarmare.

- Ou. Ehm. Kyungsoo non l'ho fatto di proposito, giuro.

- Cosa ti dico... - risponde Do cercando di non urlare e piano piano si pulisce la faccia - Cosa ti dico?

- No-no tranquillo non dire niente, non sei obbligato - Jongin tremando si sposta un po' più lontando preparandosi per scappare.

- Ti dico che te la faccio pagare, Jongin - Kyungsoo, come a rallentatore, porta la mano verso la bocca e dopo aver preparato lì dentro un bel po' di saliva, ci sputa - anche per il "Kyungsucchino".

In questo momento la slowmotion finisce e Kyungsoo con un bel sorriso spalma sulla faccia di Kim tutto ciò che ha sulla mano.

- Ewewewew madonna sta gocciolando!Aaah che schifo è calda sta roba! - scuotendo le mani grida Jongin prima di uscire dalla classe e andare verso il bagno accompagnando il tutto con tante "belle paroline".

I ragazzi per un po' diventano curiosi però quando vedono chi è il casinista tutto torna normale perché "Ah è di nuovo quello lì".

La prof sospira:

- Oh, as usually...Kyungsoo, give me his school diary please.

- Sure, - Kyungsoo obbedisce e passa il diario alla prof. - May I go out?

- Of course, - risponde la prof e cerca di far silenzio in classe.

E Do se ne va in bagno per lavarsi. Che ne sa se il cretinismo non si passi coi batteri? Ma poi non è piacevole sentirsi la faccia appiccicosa.

"Anche se Jongin sta peggio" - ghigna e apre la porta del bagno.

"Evidenze? Se le tenga per lui le sue evidenze, non mi interessa"

3° LEZIONE. FISICA

- Kyungsoo-yah, sei uno stronzo ma io ti perdono.

- Vi ringrazio, Vostra Gayezza. Mi sono commosso.

- Io ti asciugherei le lacrimucce.

- Ew suona male. Le lacrimucce le hanno le principesse.

- Non sei una principessa?

- Le balle, Jongin. Proteggi le tue balle.

- Tanto non farai loro niente.

- Vogliamo provare? Allora facciamo un po' di fisica sperimentale. Il tema è "Possono appiattirsi le balle con un calcio?"

- Spero che non lo proveremo con la classe, potrebbero...ecco...morire molti guerrieri.

- Quindi? Noi possiamo proporlo ed essere i primi. Appiattaballe, intendo.

- Io penso che Pressaballe suoni meglio.

- Ballopressori?

- Balloschiaccianti?

- No, sto sicuramente diventando idiota - Kyungsoo rimette in atto l'azione che si chiama "faccia-banco".

- Hay, solo che vicino a me scopri te stesso. Questa è un'altra evidenza che tu non puoi negare.

- Hai rotto con le tue evidenze! Tutto il giorno che ne parli! Va a cagare.

- E tu hai rotto con le tue balle. Volevo dire le mie. Uffa, mi hai capito.

- ...

- Cosa? Ammettilo, ti preoccupano, vero? Vero-vero? - Jongin riprova a fare uno di quesi sorrisi seducenti mentre si avvicina a Kyungsoo.

- Mi preoccupa la tua fermità mentale - Do schiaffeggia la fronte di Kim.

- Quindi io ti preoccupo? - il vicino si gratta la fronte perché un pochino ha fatto male.

- Ah-ah, divertente, vero? Ho un gran senso dell'umorismo.

- Kyungsucchino.

Do alza la mano per tirare un altro schiaffo ma...

- Ehy voi! Potete parlarci un po' del moto rettilineo uniforme? - il prof si ferma alla lavagna e guarda male i due nella terza fila.

- Io posso...- Kyungsoo si alza pronto per spiegare.

- Era una minaccia, Do. Siediti che hai già troppi voti. Invece Kim - si ferma a guardare la faccia poco intelligente dell'altro. - non voglio perdere tempo. State solo zitti.

Kyungsoo, seguendo l'esempio del bimbo educato, annuisce e poi si siede, schiacciando il piede al vicino.

- Smettila di chiamarmi così, altrimenti tra un po' perdi qualcosa di importante veramente - cercando di essere convincente, sussura Do.

- E' la tua mossa preferita, Kyungsucc...ehm, Kyungsoo? - sbuffa Kim mentre scuote il piede per far sparire il dolore.

Do ignora la domanda e cerca di ascoltare la lezione. Certo, lui sa tutto benissimo, ma ripetere non fa mai male.

- Guarda, ho fatto i compiti per casa - come se niente fosse dice il vicino, quando il dolore sparisce.

- Naaah.

- Invece si. Da solo, Kyungsoo-yah, ho fatto tutto da solo.

- Non dirmi che è merito mio. - Kyungsoo spalanca gli occhi e allunga la mano - Fa vedere.

Jongin passa il quaderno a Soo a testa alta.

"Cos'è, l'apocalisse? Ha fatto i compiti?"

Do apre il quaderno e...

Risposta: Il peso di un camion è di 50 decibel.

Risposta: Il treno ha fatto 100 km in 0,00056 minuti alla velocità di -0,75 km/h

Risposta: L'acqua d'inverno gela perché fa un freddo boia.


- Com'è? Sono un genio.

- Non ti sei mai sbagliato così tanto.

INTERVALLO

"Che bello stare da soli" - pensa Do mentre mangia tranquillo il suo croissant in compagnia di se stesso.

Però, tutti i pensieri girano intorno al vicino. Di solito quello lì arriva, si siede davanti Kyungsoo e mangia un po' di roba. "Un po'" - è sarcasmo. Mangia come se stesse per morire. E poi comincia a sparare battutine sceme mentre cerca di pulirsi la faccia, sporcandosi ancora di più.

L'immaginazione di Do ha già tirato fuori un Jongin che appare. Però ci sono un po' di differenze dalla realtà.

Lo zigomo graffiato, un labbro sanguinante e sulla testa un'esplosione.

Kim, dopo aver portato il suo corpo fino alla panchina, si siede e prende da Soo il croissant che stava mangiando. Solo che non riesce a mangiarlo perché come apre la bocca il labbro si fa sentire.

- Merda - Kim fa una smorfia e ridà il croissant.

- Fai pena. Più del solito. Cos'è successo? - Kyungsoo guarda in che stato è la testa del vicino, contando i nodi.

- Una rissa, niente di che. Cioè...ho preso a botte un idiota - risponde Jongin quasi quasi senza aprire la bocca per non sentire più dolore.

- Anche lui non scherzava, a quanto pare.

- Questo l'ho fatto io.

- Ti sei picchiato da solo? Wow, mi stupisci ancora - fischia Do e poi mangia il suo croissant.

- Aish! Kyungsoo. Se vuoi te lo racconto.

- Prima ti avrei mandato a cagare, ma qui la cosa si fa interessante. Come mai  Kim Jongin sta davanti conciato come una troietta usata in bagno?

- Troietta? Lol, non sapevo che tu conoscessi cose del genere.

- Io so molte cose.

- Ah si? E come mai Kyungsoo-yah? - ghigna il vicino.

- Non sono affari tuoi - Do non aveva di certo intenzione di parlare di come di notte, sotto le coperte, guarda porno. - Cos'è successo?

- Niente, uno a faceva il figo però quando ha capito con chi ha a che fare è scappato. - Jongin si gratta il mento. - E mentre lo seguivo sono inciampato.

- Inciampato? Che genio - Kyungsoo comincia a ridere senza far caso all'ofeso Jongin - E come mai?

- Avevo le scarpe slacciate - borbotta Kim, cercando di snodare i capelli.

Ecco come gli alunni di tutta la scuola hanno scoperto un personaggio davvero spaventoso della sezione C. E quando tutto il corridoio annuncia la sua risata isterica, i ragazzi che ci stavano si fermano perché il cibo va di traverso.

- Kyungsoo, non qui. Ti prego, - Jongin sa come ci si sente e si ricorda come sta notte girava sul letto per colpa della risata negli incubi.

- Sai, potevi evitarti questa figura di merda. - sospira Do, dopo che si calma e il corridoio si ravviva.

- C-come? - il vicino stava ancora tremando.

- Potevi mentire. A volte è utile.

- Non va bene mentire...

- ...disse colui che poco fa prese a botte uno - ghigna Do e si avvia verso la classe (accompagnato da tanti sguardi curiosi e, senza dubbio, spaventati) -Jongin sei il più strano, idiota, divertente e...

- Indimenticabile? - Kim lo guarda con speranza.

- Non vorrei dirlo, però si. - risponde Do e fugge via dal corridoio e dal sorriso troppo bello del vicino.

"Prima ho detto che lo ammiro, poi che è indimenticabile. Madonna, che mi sta succedendo?"

4° LEZIONE. DISEGNO

Jongin ricorda a Kyungsoo un cagnolino. Gioca sempre, quando lo insultano si limita a scodinzolare e gira sempre fedele intorno.

"Si arrabbia, gioca e poi si mette dormire" - pensa Do guardando il vicino che sta coricato sul banco mentre vede sicuramente un sogno dolce.
Do ammette anche che sembra carino ed innocente. Ma solo quando dorme.

Capisce che potrebbe guardarlo tutta l'ora.

"Ha veramente qualcosa di attraente. L'importante è che stia zitto" - Kyungsoo combatte contro l'idea di toccare Jongin. Oppure solo le lunghissime ciglia. O le labbra carnose. Toccarlo e basta.

"Che cavolo? Forse usa la magia" - Do non può spiegarsi altrimenti la sua voglia e tocca il graffio sullo zigomo di Kim. Quello fa qualche smorfia e borbotta qualcosa.

"Forse gli fa male" - pensa Soo, togliendo la mano.

"Meglio non rischiare, potrebbe svegliarsi" - decide di guardarlo solo. L'unica cosa che può dire di Jongin in questo momento è che è bellissimo.
E Soo vorebbe che lui lo fosse più spesso.

L'idillio dura finché Do non sente qualcosa di strano sotto la mano. Abbassa lo sguardo e subito sposta il braccio.

Sotto il palmo c'era una piccola e calda pozzanghera. Con terrore, Do sposta lo sguardo di nuovo sul vicino.

"Lo sapevo, porca put..." - pensa mentre osserva il fiume di saliva che scende dall'angolo della bocca.

- Proprio un cane - borbotta Kyungsoo pulendosi le mani sulla camicia del vicino. - Devi sempre rovinare tutto.

- Ehphk, eh? Cosa? Cane? - subito si sveglia Jongin, strozzandosi. - come fa caldo qui. A me piacciono i cani.

Soo guarda con disgusto come il vicino pulisce con la manica prima se stesso e poi il banco.

- Stavo sognando tanti cagnolini.

- Mi aspettavo qualcosa del genere.

- Perché?

- Non chiedermelo. Continua a dormire Jongin.

- Ehm, ok - annuisce Kim e si corica sul banco.

- E girati.

Kim di nuovo borbotta qualcosa però gira la testa.

"Odio questi momenti di debolezza. Jongin è Jongin. Non cambierà mai"

5° LEZIONE. COREANO.

- Ragazzi, ho corretto i vostri temi. Siete stati tutti bravi. Anche tu Jongin - la prof si avvicina al banco sorridendo e poggia lo scritto con sopra un gigantesco "9" (avrebbe messo 10 però gli errori facevano male agli occhi). - Sono stupita, sei stato bravissimo. Penso sia anche merito di Kyungsoo.

- Non ho dubbi - ghigna Kim e guarda soddisfatto il compito.

- Fammi vedere - chiede il vicino poco dopo lo shock.

- No - Jongin gli fa la linguaccia e nasconde il compito in cartella.

- Perché?

- Non posso.

- Quindi puoi farmi vedere le "geniali" risposte ai compiti per casa ma quando fai qualcosa di decente "Vaffanculo, Kyungsoo?"

- Non ti ho mai detto "vaffanculo".

- Allora dimmi cosa hai scritto.

- Ti ho detto che non lo farò. - Kim spinge la fronte di Soo.

- Io ho visto solo "antipatico e con occhi grandi". Chi è?

- Perché ti interessa così tanto?

- Perché è il tuo primo bel voto da...da tutta la vita? - Kim annuisce - E' ovvio che io voglio sapere chi è la persona su cui hai scritto così bene.

- Sul serio non ci arrivi?

- Dove devo arrivare? Forse non lo conosco nemmeno - Kyungsoo si irrita perché non è abituato a non sapere qualcosa.

- Kyungsoo, dovresti essere sempre così intelligente, invece ora sei proprio idiota - sospira Kim e copia la faccia che fa di solito Soo.

Il vicino invece può solo mangiarsi i gomiti perché porcamiseriachipuòessere.

6° LEZIONE. GEOMETRIA

- No, ma tu mi prendi per il culo? Giuro che l'intelligenza prima o poi ti stupra. Da dietro.

- Se esistesse sarei già morto. Quindi non è vero.

- Senti, se sta cosa farà abbassare i miei voti...

- Kyungsoo-yah, parla piano sennò ci beccano. - Jongin copre la bocca di Soo con la mano, sperando che nessuno li noti e non li rimandi nell'aula di geometria.

Do prova a dire qualcosa ma Jongin non lo lascia.

- Ti lascio solo se parlerai piano. Capito? - l'altro annuisce - Prometti? - annuisce di nuovo - Ok.

Appena Jongin libera la bocca di Do, quest'ultimo, anche se sottovoce, ma scarica tutta la rabbia che ha addosso:

- Ma odi così tanto la sesta lezione? No, okay, tu se vuoi puoi saltarla ma non portarmi dietro!

- Ma oggi c'è geometria e il signor Lee me l'avrebbe fatta pagare.

- Non  mi interessa, io devo studiare.

- Tu studi sempre, una pausa non farà male. E poi è già passata mezz'ora, non ha senso tornare. - completamente sicuro di aver ragione, Jongin va verso la cattedra della classe (vuota), ci si siede e chiama l'altro - Vieni qua, Kyungsoo-yah.

- Ma che fai? Vieni giù - Kyungsoo si avvicina solo per tirare giù l'altro per la cintura. Kim scende ma poi mette sopra la cattedra Do.

- Yah!

- Piano! Me l'hai promesso - Jongin appoggia le mani da una parte e dall'altra, bloccando le vie di uscita di Kyungsoo.

- E cosa vuoi, allora? - Soo lo ascolta incrociando le braccia.

- Ricordi il regalo?

- Come farei a dimenticarmelo. Quando me lo darai?

- Se vuoi, posso dartelo anche ora.

- Allora cosa aspetti? 

"Che regalo mi farà?"

Si aspettava di tutto ma non ciò che è successo.

Quando Jongin chiude gli occhi, si avvicina e delicatamente bacia le labra di Kyungsoo, sembra che tutto sia un sogno. Quando Kim sposta le mani sulle guance di Soo continuando a baciarlo, l'altro pensa che è solo la sua fantasia, ma le farfalle nello stomaco non sono d'accordo. E quando il fastidioso suono della campanella (oppure il dolore al labbro) fa allontanare Jongin, Kyungsoo sente una delusione troppo forte per essere inventata.

- Ecco qua il regalo, Kyungsoo-yah. Ne valsa la pena aspettare? - chiede Kim sorridendo e Do sente che l'altro è agitato.

Sente anche come bruciano le guance e le labbra e non essendo in grado di dire qualcosa abbassa la testa, arrossendo ancora di più.

Jongin toglie le mani e Kyungsoo si preoccupa che l'abbiano capito male. Ma poi tutte le paure vengono distrutte quando vede un mano allungata e sente una voce dolce e tranquilla:

- Kyungsoo-yah, andiamo a casa.


*Il guano è costituito dagli escrementi degli uccelli marini D:
già fa schifo ma non sapevo cosa inventarmi quindi ho lasciato così com'è

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Capitolo 6
*** OGGI E' SABATO, DIVERTITI IDIOTA. ***


RAGAZZE RIECCOMI VI SONO MANCATA? (ha-ha che battuta)
Vi devo mille scuse per essere stata assente per DUE INTERI GIORNI ma mamma ha deciso improvvisamente di fare gite assurde. Quindi sono riuscita solo ad entrare qualche volta su efp e ho finito di tradurre il sesto capitolo solo oggi. Dopo di lui ci sarà l'ultimo, dei  Bonus e la seconda parte che non sono sicura di poter tradurre. (L'autrice dice che è un NC-17 anche se io non ho trovato scene descritte filo per filo.) In ogni caso vi lascio con un altro bel capitolo spero che vi piaccia.  SCIAO.


SE LO VUOI VERAMENTE, PERCHE' NO?!

Vogliamo ricapitolare chi è Do Kyungsoo? E' un comune allievo-sgobbone che sta finendo gli ultimi anni di scuola. Per tutta la vita gli hanno insegnato che "lo studio è sopra tutti gli altri desideri da plebei". Quindi lui studiava come nessun altro. Faceva tutti i compiti, studiava la teoria. E come tutti gli altri si chiedeva "A che cavolo mi serve?", ma dopo questi minuti di debolezza tornava (o lo facevano tornare) ai libri e alle formule. Il suo programma non cambiava mai. Era abbastanza banale :

...mattina, scuola, casa, pranzo, compiti, corsi, altri corsi, sera, cena, sonno, mattina...

Questo ciclo continuava dal primo anno di scuola. Però qualcosa è cambiato. In seconda media.

Quando la prof è entrata in classe e dietro l'ha seguita l'essere più disordinato e convinto che ci potesse essere, di nome Kim Jongin.

Chi é lui? Tutto il contrario di Do e fa solo cose da plebei. Per essere precisi, da fastidio a tutti gli altri, partecipa alle risse, parla male, spesso è assente e vive come più gli piace. A Kim non è mai importato niente della scuola. Non ha mai studiato qualcosa o scritto qualcosa. Come l'abbiano preso a scuola è la domanda che preoccupa Kyungsoo dal primo giorno che si sono incontrati. E se Do si chiede "A che cavolo mi serve?" Jongin si risponde sempre "A una beata minchia!".

Però pensare che Jongin abbia cambiato qualcosa nella vita di Do dal primo giorno è sbagliato. Ha cominciato tutto in prima superiore. Prima si incontravano da qualche parte ma a nessuno dei due interessava l'altro. Però quando li hanno messi vicini, senza volerlo, hanno dovuto conoscersi. E proprio da quel momento li chiamano "coppietta inseparabile", anche se loro non ne sono tuttora al corrente.

Do é un ragazzo educato davanti agli occhi di tutti e se non contiamo lo studio, è abbastanza vivace. Dice parolacce(quando non c'è mamma), guarda porno(di nuovo quando non c'è mamma) e ama mangiare porcherie (sempre quando non c'è mamma).

Kim, anche se non é tanto educato o intelligente, non è cattivo. Ama tantissimo i cani, visita sua zia malata in ospedale e fa il cameriere d'estate.

Kyungsoo non ha mai bevuto o preso in mano una sigaretta.

Jongin invece fuma appena esce fuori da scuola e si vanta di aver bevuto più di una bottiglia di birra a Natale.

Non è difficile capire cosa provi Do quando Kim lo bacia. E Kyungsoo si rende conto di ciò che succede non quando Jongin lo prende per mano e lo accompagna a casa. E neanche quando davanti al portone Kim gli da un bacio sulla guancia dicendo "ci vediamo domani Kyungsoo-yah".

Questa sera Kyungsoo per la prima volta non fa i compiti perché una cosa si intromette nella sua testa e si rifiuta di far amicizia con le formule.
Questa cosa  rimane lì quando mangia e quando si lava. Quando Do si mette sul letto, la cosa fa capire che non lo lascerà dormire stanotte.

La cosa è la consapevolezza che Do Kyungsoo si è innamorato di Kim Jongin!

Forse proprio per questo Do non si rende subito conto che di mattina presto lo prendono per mano e lo trascinano via quando è già davanti a scuola.

- Ricordi quello che mi hai promesso? - gli dicono appena i due sono dall'altra parte della strada.

- ...Cosa? Chi? Dove? Quale promessa? - borbotta Do, senza paura di chi potesse essere.

- Non pensavo che avresti fatto finta di non conoscermi - ghigna l'altro e tira Do per il naso.

- Jongin?

- No, la tua immaginazione con la pelle abbronzata e un culo perfetto. Chi altro potrebbe essere? Andiamo.

- Perché mi hai portato via da scuola se tanto ci dobbiamo andare? - chiede Do che è pronto a lamentarsi anche da mezzo addormentato.

- Ma noi non dobbiamo andarci. Andiamo al cinema, ricordi?

- Quale cinema? Dove? Perché? E la scuola? - Kyungsoo comincia a svegliarsi e nota che le sue mani non sono nelle tasche. - Cosa vuoi da me?

Insieme al caldo delle mani di Kim arrivano i ricordi. E il cervello continua a ripetere "Cosa faccio ora?"

- Semmai cosa vuoi tu da me? La scorsa volta ti lamentavi perché non ti ho preso con me e ora dici di no - sbuffa Jongin senza lasciare la mano di Soo.

- Ma...ma la scuola? - secondo le leggi della logica e dell'anatomia, Kyungsoo dovrebbe arrossire quando è così vicino a Kim. Invece sta diventando blu e potrebbe spaventare chiunque.

- Me ne frego della scuola, andiamo che sto congelando - Jongin si ferma un attimo per guardare Do - e tu sembri un morto adesso.

"Fosse per il freddo" - pensa Do quando l'altro si avvicina di ancora un passo.

- E io me ne frego se stai congelando o meno! - eppure la mamma gli ha insegnato che mentire non va bene. -  Per colpa tua tra un po' smetterò di andare a scuola. Quindi andiamo subito...

- Oggi abbiamo tre lezioni di ginnastica...

- ... al cinema? E va bene se non mi lasci scelta - dice Do facendo una faccia più triste possibile.

- Aaaah ora va così. Hay, campione, non hai paura che il prof si metta a piangere senza di te?

- Senti qua, se non chiudi la bocca da solo lo faccio io.

- Fallo, Kyungsoo-yah - sussurra Kim e chiudendo gli occhi si avvicina alla faccia di Do.

- Vuoi troppe cose - dopo di che Soo tirò in faccia all'altro un po' di neve. - Qual'è la parola che ti piace tanto? "Evidenze"? Soffocaci dentro.

Dopo essersi pulito la faccia, Kim non vuole perdere e infila un ghiacciolo nella giacca di Do.

- CORRI IMBECILLE.

E Jongin non vuole rischiare.

***

- E io che pensavo fosse cambiato qualcosa. - borbotta Kim mentre porta Kyungsoo per mano alla fermata.

LO STUDIO FA VENIRE IL TUMORE AL CERVELLO.

- Non ho mai capito perché ami tanto studiare - dice Jongin mentre guarda Kyungsoo che disegna qualcosa sul finestrino.

- Non c'è nessun amore. Io studio e basta - ringhia Do e disegna un cuore.

- E basta? Tutti gli anni prendi solo dieci in pagella e basta? - Jongin cancella la parte inferiore del cuore e così rimane una specie di "culo", il che si capisce dalla scritta sotto. - Anche in ginnastica. Ti metti in ginocchio davanti al prof?

- Non faccio niente - Do cancella il "culo" - Solo che gli altri prof lo convincono ad alzarmi i voti. E togli le mani!

- Facile la vita, Kyungsoo-yah - ghigna Kim e cancella tutti i disegnini sul finestrino. - Che ha che non va il mio "culo"? Se capisci ciò che intendo. - qui Kim fa la faccia da Mr Bean.

- Prova a studiare, vedrai che è utile. - Do tira uno schiaffetto a Kim. - Non ne sono sicuro ma provar non nuoce.

- Invece no, io ci tengo alla mia salute. E anche tu dovresti farlo.

- Cosa? Che c'entra lo studio con la salute?

- Lo studio fa venire il cancro al cervello. - afferma Jongin con l'indice alzato.

- Mi sembra che tu l'abbia da quando sei nato. Cosa stai dicendo?

Kim cerca qualcosa nelle tasche e poi tira fuori un pacchetto di sigarette. 

- Sai cosa sono? - chiede scuotendo il pacchetto davanti al naso di Do.

- Sei tu l'idiota, non io - Do prende le sigarette e guarda male l'altro. - Fumi?

- Si ma non stiamo parlando di questo. Vedi la scritta?

- "Il fumo uccide"

- Ora metti al posto di "il fumo" "lo studio". Io da quando sono piccolo penso che lo studio sia il male.

- Sei serio?

- Assolutamente. Ci sono tante frasi intelligenti. Tipo "Lo studio causa una morte lenta e dolorosa" oppure "Lo studio può diventare un abitudine. Non cominciate."

- Io penso che il fumo danneggi davvero. Il tuo cervello per esempio non funziona più.

- E' colpa dello studio.

- Tu non studi, idiota.

- Allora è colpa tua!

- Ora mi hai rotto - ringhia Do e apre la finestra per poi buttare fuori il pacchetto.

- Cosa fai? - urla Jongin spostando lo sguardo dal pacchetto volato via su Do, che ha già chiuso il finestrino e si sta pulendo le mani.

- Ti sto salvando la vita. Stai talmente male che non capisci ciò che succede. Povero piccolo - risponde Kyungsoo accarezzandogli la guancia.

- Mi è costata un casino di soldi. L'avevo appena cominciata. - piagnucola Kim.

- Basterebbe non fumare. Deciso, da oggi smetti - afferma Kyungsoo.

- Ma...

- Non discutere! A differenza dello studio, il fumo danneggia la salute.

- E...

- Vuoi rimanere impotente? Suicidarti? - Do ormai urla per tutto l'autobus, facendo girare una vecchietta che chissà dove va di sabato mattina.

A quanto pare le parole di Kyungsoo funzionano. Soprattutto "impotente" (e Do ne è sicuro) dato che Kim spalanca gli occhi e scuote la testa.

- Quindi "impotente" la sappiamo e tutto il resto no? - nel frattempo Do cerca altra roba nelle tasche del vicino.

- So le cose più importanti. Cosa altro mi serve? - risponde Jongin con una domanda alla domanda, salutando l'accendino per sempre.

- Vero, che stupido. L'importante è sapere che l'amichetto è sempre pronto. Tutto il resto è una cazzata.

- Appunto. Che bello sapere che ti sto insegnando qualcosa - cerca di sorridere Kim che per colpa della perdita delle sigarette e dell'accendino non nota il sarcasmo nella voce di Do.

- Ok, se non la smetti di fumare di faccio diventare eunuco, capito? - minaccia Do con il pugno.

- Non so cosa sia l'eunuco ma suppongo sia collegato con le mie palle.

- Incredibile, come hai fatto a capirlo?

- E' che non puoi vivere un giorno senza ricordarle. Sei così poco originale - ride Kim alzandosi e portandosi dietro il suo vicino.

- Kim Jongin...

- Oh, la nostra fermata. Andiamo, Kyungsoo-yah - fermando la rabbia dell'altro, dice Jongin e, ovviamente tenendo per mano Soo, lo porta verso il cinema.

E mentre Do seguiva Jongin pensava "Perché non lascio stare sta scimmia che fuma?" e "Perché non lascio stare nemmeno le sue palle?". Alla fine riesce a rispondersi.

Uno - lui ringrazia l'inverno che giustifica il rosso delle guance. E' che non gli piacerebbe baciare (baciare sul serio) e sentire puzza di sigarette.

Due - non si rende conto se parla delle palle di Jongin. E la cosa è triste, secondo lui.

INTELLIGENTE - NON VUOL DIRE PERFETTO.

- Sai che paghi tu?

- Cosa?

- Jongin, porca troia!

- Ok ok, cucciolo, stai calmo. Facciamo così, io pago i biglietti, tu da mangiare. Io mangio tutto quindi compra quello che vuoi. - e se ne va.

"Mi ha chiamato "cucciolo"?"

"Mi ha detto di stare calmo?"

Do è talmente scioccato che si dimentica di chiedere che film guarderanno. Se ne sta fermo a fissare il vicino che parla con la cassiera finché gli occhi non si stancano e non si sveglia.

- E comunque lui dovrebbe pagare per me.

Quando Kyungsoo si avvicina alla cassa, decide fermamente di prendere dei nachos e una cocacola (una perché Jongin non se la merita).

- Ehm...scusate...mi scusi...vorrei... - comincia a borbottare Do guardando il cassiere stufato ed annoiato dalla vita.

- Yah, bimbetto, c'é la fila! Spostati! - urla un tizio muscoloso di vent'anni circa, apparso dal nulla.

- Non vede che c'è la fila? Vada in fondo oppure ad un'altra cassa, - con una voce tanto annoiata quanto lo sembra la faccia dice il cassiere.

- Oh, scusate...non ho visto, scusate...non volevo...

- Ma checcazzo, vattene - il tizio lo spinge.

Do ansimando si avvia verso un'altra cassa stranamente vuota. Comincia a sudare e il cuore batte forte.

"Dov'è Jongin?" - il suo primo pensiero. Abbastanza stupido.

Dietro l'altra cassa sta una donna forte con una faccia cattiva.

- Che vuoi? - ringhia appena vede Do vicino alla cassa.

- Nachos e una cocacola per fav... - borbotta ancora Do, spaventato da tutto ciò che gli succede intorno.

- Che? Più forte!

- Per favore, un pacchetto di nachos...e una cocacola - Kyungsoo prova ad alzare la voce ma non ci riesce.

- Ma cosa borbotti!

- Vorrei...

- Più forte!

- Nachos...

- PIU' FORTE! APRI LA BOCCA QUANDO PARLI! - urla per tutto il cinema la cassiera, attirando l'attenzione delle persone.

Ora Kyungsoo sente che sta per avere un infarto. Il panico raggiunge livelli non immaginabili e viene voglia di scappare, andare a casa e dritto sotto le coperte.

- Allora? Hai comprato? - Jongin ha notato ciò che è successo perciò si avvicina e poggia la mano sulla schiena, accarezzandola. Quando Do gira la testa verso di lui, capisce che l'altro, nonostante sia stupido, ha capito qual'è il problema. - Non hai comprato niente?

Do non dice niente e senza rendersene conto stringe forte la mano di Kim attaccandosi a quest'ultimo. In questo momento, Jongin sente qualcosa di caldo nel petto e abbassando la tesa, chiede al piccolo vicino a lui:

- Cosa vuoi, Kyungsoo-yah?

- Nachos e la cocacola - dice sottovoce Do.

Jongin si avvicina alla cassa, tenendo vicino l'altro e continuando ad accarezzargli la schiena.

- Vorrei dei nachos e la cocacola, per favore - urla Kim.

- Ecco, ora si capisce, quello invece borbotta e borbotta... - le lamentele si sentono sempre di meno dato che la cassiera va a fare l'ordine.

- Respira, Kyungsoo-yah, sono qui - comincia a tranquilizzare Kim, tenendolo sempre vicino - Piccolo, non ti posso mai lasciare da solo. - ghigna soddisfatto.

Do invece arrossisce e vorrebbe offendersi ma le farfalle apparse dopo la parola "piccolo" non glielo lasciano fare.
Kyungsoo cerca di convincersi che è tutta colpa dello spavento.

- Cosa guardiamo? - dopo che Jongin ha pagato e ha preso il cibo, Kyungsoo da solo prende in una mano la cocacola mentre con l'altra trova la mano
del vicino.

- Penso che ti piacerà - risponde Kim, mentre dentro di lui salta e urla di gioia per colpa del gesto Kyungsoo. Si sente un'adolescente innamorata quando capisce che ha gli occhi lucidi. Ma non può piangere. Che penserà Kyungsoo quando vedrà come piange e si strozza?!

- Non ti ho chiesto questo. Ti ho chiesto che film guardiamo.

Do Kyungsoo può essere antipatico anche in questi momenti. E' la sua natura.

- E' una sorpresa - dice Kim facendo timbrare i biglietti più in fretta possibile e nascondendoli nelle tasche prima che Kyungsoo riesca a leggere il titolo. - Ah si, non hai chiesto una cocacola per me. Quindi berrò la tua. Capisci cosa intendo?

- Che berremo dalla stessa lattina?

- Ora si che sei intelligente, Kyungsoo-yah! E visto che berremo dalla stessa lattina, allora...?

- Ehm, mi passerai i tuoi microbi con la saliva?

- Parlavo dei baci indiretti, non dei microbi.

- Conosci la parola "indiretto"?

- MISERIA, KYUNGSOO!

Così questi due vanno nella sala, tenendosi per mano e litigando come una coppia di sposini, che si odiano ma si amano allo stesso tempo.

Cosa faceva prima Kim Jongin...

- Scusi, su cos'è il film "Amami e scopami"?

- Io credo che il titolo spieghi tutto... - la cassiera arrossisce mentre risponde.

- Ah già - Kim si ferma a pensare per un minuto e poi scuote la testa. - Meglio di no. Kyungsoo si offende facilmente. Penserà che l'ho portato lì di proposito. E invece "Estraneo tra gli etero, suo tra i gay"?

- Ehm - la cassiera arrossisce ancora di più - Senta, magari va a guardare Pororo?

- Naah è per bambini piccoli. Io voglio qualcosa per i grandi.

- C'è l'horror "Rasoi mortali".

- Mi piace il nome. - Jongin annuisce - Fa paura?

- Si, soprattutto se si fa la barba.

- Allora due biglietti per l'ultima fila. La fila per i baci - precisa Kim alzando le sopraciglia.

La ragazza, che ha ormai capito che Kyungsoo è un maschio e che i due cominceranno a baciarsi (forse non solo) nell'ultima fila, annuisce e dopo aver preso i soldi a Jongin gli da i biglietti.

- Buona visione.

- Oh si, sarà sicuramente buona. - ghigna Kim e va verso l'impaurito Kyungsoo.

La cassiera invece si gira verso la collega per chiedere se si possono calmare i tic e come accettare la crescita dei gay sul pianeta.

L'OSCURITA' UNISCE

- Dove cazzo mi hai portato? - senza nascondere la rabbia chiede Do al vicino graffiandogli i jeans.

Nel frattempo sullo schermo succedeva qualcosa tipo una guerra tra il bene e il male: un pazzo è fuggito dalla clinica e si è messo a vendere rasoi, andando di casa in casa per pubblicizzare la sua roba. Poi ha cominciato a tagliare tutti. E mangiare la roba nei loro frigoriferi. Tanto a quelle parti del corpo - ex padroni delle case - il cibo non serve più.

- "Rasoi mortali". Kyungsoo-yah, ti prego lasciami - Jongin si rende conto che dopo vedrà tanti segni sulla coscia.

- E perché stiamo così in fondo? - in questo momento il maniaco sullo schermo taglia la gola ad uno e la testa, seguendo strani leggi della fisica, cade per terra. Il sangue è talmente chiaro che Kyungsoo chiude gli occhi e sprofonda nella poltrona aspettando di sentirlo sulla pelle. Dopo un minuto circa quando dallo schermo non è uscito niente apre gli occhi e sente lamentele sopra l'orecchio.

- Kyungsoo-yah ti prego...lasciami - le unghie di Do ormai hanno tagliato i jeans e si stanno infilando nella coscia di Kim.

Kyungsoo lascia la presa e cerca di respirare.

- Se non mi dici subito perché stiamo proprio qui, farò con te ciò che fa quello nel film.

- Magari guardiamo semplicemente il film? - chiede Jongin con speranza, cercando di far passare il dolore.

- Uno.

- Cosa?

- Due.

- Kyungsoo?

- Due e mezzo...

- Ou, ecco - il conto non prevedeva niente di buono per Jongin.

- Porca miseria, quasi tre...

- Va bene, va bene! Volevo farti spaventare.

- E i posti...

- E i posti sono così in fondo per far sì che nessuno ci veda mentre tu ti stringi a me e io... - non lo lascia finire la mano di Do sulla bocca.

- Stai zitto! - ora Do arrossisce. - cerchiamo di guardare questa specie di film.

Anche se Jongin ha già baciato un paio di volte Kyungsoo (di solito sulla guancia) Do non può ancora prendere la cosa tranquillamente. E nemmeno parlarne. Potrebbe arrabbiarsi o allontanarsi dal vicino ma...ma come fai ad allontanarti quando una mano così calda scivola nella tua intrecciando le dita. Kyungsoo comincia a sciogliersi proprio come una femminuccia quando l'altro mette il braccio dietro la sua schiena.

Andava tutto bene finché il pazzo non è sbucato fuori dal cesso e non ha spaventato sia il padrone con i pantaloni abbassati che tutte le persone
nella sala, tranne Jongin. Do ha talmente tanta paura che abbraccia da solo Kim.

- Fa tanto paura, Kyungsoo-yah?

Do si limita ad annuire e a girare la faccia verso il petto di Jongin, rifiutandosi di guardare quella roba.

- Scusa, non pensavo ti avrebbe fatto così tanta paura.

- Dovrei abituarmi al fatto che tu non pensi. - e dovrebbe essere una cosa offensiva ma per Jongin in questo momento il vicino è talmente tenero che decide di non farci caso.

Anche se Kim, come un vero macho, abbraccia più forte Kyungsoo e lo accarezza, nella sua testa ha già preso medaglie d'oro per la scelta del film e ha pianto per colpa di un così raro Kyungsoo.

Le cose spaventose sono per ora finite, il maniaco è andato a riposarsi dopo il lungo lavoro (ossia è andato a mangiare nel bar "La grande mammina" dove ti fanno uno sconto se porti le orecchie delle tue vittime e dici una poesia sulle ginocchia della mammina) ma Do non ha intenzione di staccarsi.

E qui Jongin capisce che è ora di fare qualcosa.

Kim afferra leggermete Kyungsoo per il mento e tira la sua faccia in su. All'inizio l'altro non capisce cosa succede ma quando sente come Jongin lo bacia dolcemente crede di aver capito. Il calore lo scioglie talmente tanto che Kim deve stringerlo più forte per non farlo cadere.

Pensando che si può rendere tutto più comodo, Jongin tira Kyungsoo per mano e lo mette a sedere sulle sue ginocchia. Do, il cui cervello con le parole "Divertitevi, ragazzi!" ha fatto le valigie e lo ha salutato, capisce cosa vogliono da lui e ora, abbracciando il collo di Kim, lo bacia.

Quando l'ossigeno comincia a mancare e solo stare attaccati sembra un po' ridicolo, Jongin si allontana per osservare meglio la faccia
dell'altro, che in questo momento ansima e sembra la creatura più innocente e confusa al mondo. Ora lo sguardo di Jongin si ferma sulle labbra
semiaperte di Kyunsoo e nella testa suona "Al diavolo questa roba da ragazzini!". E Jongin cosa fa, secondo voi? Jongin la ascolta.

Rischiando grosso, lui avvicina la faccia di Kyungsoo e copre la bocca con la sua, questa volta usando la lingua. L'altro si ferma, senza muoversi mentre Jongin gli accarezza le cosce ed esplora la sua bocca. Quando le loro lingue si toccano Kyungsoo rabbrividisce e comincia ad ansimare ancora di più.

Jongin ha paura di star facendo tutto troppo in fretta perciò si allontana permettendosi alla fine di leccare il labbro inferiore.

- Se non vuoi, dimmelo, Kyunsoo-yah - sussurra il vicino sperando con tutta l'anima di poter continuare.

Do guarda Jongin negli occhi e non parla. Dopo un po' di tempo Kyungsoo si agita sulle ginocchia di Kim, facendo pentire a quest'ultimo di tutto ciò che ha fatto. Ma non aveva motivo di preoccuparsi dato che Kyungsoo si è solo seduto più comodo. Continuando a guardarlo negli occhi, Do non dice una parola. Ma ciò vuole dire soltanto che Soo sta cercando di trovare il coraggio. Il coraggio lo trova quando contorna con il dito le labbra del vicino.

- Io non sono capace a... - sussurra ansimando.

- Ti insegno io.

- Chi l'avrebbe mai detto che proprio tu me lo insengerai.

- Credimi, alla fine uscirai con un dieci - afferma il vicino e lascia un leggero bacio sulle labbra dell'altro, accarezzandolo dietro l'orecchio.

- Vedremo - ghigna Do e decide di coccolare le labbra di Jongin, cercando ora di usare la lingua.

Questo gesto è stato apprezzato e Jongin lascia fare a Kyungsoo ciò che vuole. All'inizio Do baciava attentamente e con cautela ma si vede che c'è sempre un momento che cambia tutto. Forse proprio dopo questo momento Kyungsoo perde tutta l'insicurezza e il loro bacio passa da dolcetimido ad uno veramente passionale.

Il film sta continuando e dall'ultima fila si sentono schioccare le labbra e sussurrare parole piccanti. Ma le poche persone preferiscono ascoltare quella specie di porno che guardare questa rara merda, per la quale hanno speso soldi.

PER UNA VOLTA SOLA NON SEI FRO...OK SEI FROCIO

- Lo sai che sei frocio, vero? - il primo a parlare è Jongin, che si è stufato del silenzio calato mentre sono alla fermata dell'autobus che non arriva.

- Senti chi parla - risponde Do, appoggiandosi totalmente su Jongin. - Pure il fatto che tu mi abbia chiesto di chiamarti Kai è da gay.

- Non è vero, Kai suona fico - si offende Kim, ma decide di tornare al discorso di prima. - Come mai accetti così bene di essere gay?

- Perché l'ho già capito prima. - con una faccia tranquilla risponde Kyungsoo.

- Ou, e com'è?

- Com'è cosa?

- Come hai fatto pace col pensiero di non essere più perfetto?

- Ma io non ho fatto pace - ghigna Do. - Pure adesso mi viene voglia di chiudermi nell'armadio. Oppure andare dalla mamma e chiedere se sono veramente un maschio.

- Ti sentiresti meglio se fossi una femmina?

- Forse. Fossi una femmina non mi farei tanti problemi per l'orientamento sessuale. E penso che non saresti con me se avessi le tette e il ciclo.

- Naaah, sarei stato con te lo stesso - dice Jongin convinto e abbraccia Soo. - Anche da femmina saresti stato antipatico e secchione. Anche se... sai penso che tu sei una femmina nel corpo di un maschio. Una ragazza con il ciclo in testa.

- Spetta, spetta. Ripeti. - Kyungsoo spinge via Jongin. - Prega che io abbia sentito male.

- Kyungsoo-yah, cos'hai? - Jongin non capisce.

- Cos'ho? Brutto pezzo di merda, che ciclo avrei io?

- Ma io intendo tutti i tuoi sbalzi d'umore. Si ti comporti proprio come una femmina. Devo girarmi il culo al contrario(?) per tirarti fuori un "grazie". Sono ancora fortunato, il mio culo è intero e tu sei mio.

Ora segue un silenzio inquetante e il rumore dell'autobus, che la coppietta stava aspettando. Ma al momento quel mettallo non interessava a nessuno.

- E perché sei ancora qui?

- Dove dovrei essere?

- Sul cazzo di qualcuno! - Do si gira facendo capire che non vuole continuare il discorso.

"Lo odio con tutto il cuore. Perché pensavo di essermi innamorato?" - Kyungsoo crede che fissare l'angolo dell'edificio davanti sia meglio che ascoltare il vicino.

- Kyungsoo! Non te la prendere dai!

Non segue nessuna risposta.

- Kyungsoo-yah, vieni qui, hai freddo - Jongin fa un passo verso Soo ma l'altro si allontana.

- Kyunsoo-o-o-o!

Silenzio.

- Ma tu non sei femmina. Sei l'uomo più uomo che io conosca!

Di nuovo il silenzio. Però seguono dei passi verso Jongin il che vuol dire che Do è interessato a ciò che gli vogliono dire.

- Sul serio! Quale femmina dice così tante parolacce? E quale ragazza si permetterebbe di comportarsi con me in questo modo?

Do si gira verso il vicino e lo guarda aspettando che quello finisca. E vede che il vicino sta pensando come continuare dato che fa una pausa.

- Sai, Kyungsoo, per tutto questo tempo avrei potuto insultarti tante volte. Ma non l'ho fatto. E non so perché.

Ancora una pausa. Poi:

- Forse perché sei tu, Kyungsoo. E tu mi piaci davvero tanto. Fossi anche un trans con tre tette, sarei lo stesso vicino a te.

Jongin non si immaginava tutto così. Pensava che dopo queste parole Kyungsoo si sarebbe lanciato verso di lui con le grida "Ti amo, Jongin-ah~ sono tuo~ prendimi appena arriviamo a casa!"

Jongin ormai sta aspettando degli insulti o qualche schiaffo.

Invece Kyungsoo la prende bene.
Non conosceva questo lato romantico del vicino e tutta l'intelligenza sul volto fugge via(l'intelligenza in generale dato che pensa che ciò che ha detto l'altro sia romantico) per poi chiedere:

- E le tre tette non ti avrebbero messo a disagio?

Jongin tira un sospiro di sollievo, sorridendo si avvicina a Kyungsoo, prende il suo volto tra le mani, lo bacia e poi lo abbraccia.

- No, Kyungsoo-yah. Solo che non sarei più degno di stare con te. Dovrei farmi crescere un'altra mano per toccare le tue tette.

Forse tutti sanno che, quando uno è innamorato, ama tutto dell'altro. Anche gli starnuti in faccia o se è brutto appena sveglio oppure le battute idiote.

Quindi Kyungsoo, sconfitto dall'amore, ormai ride con le lacrime appoggiando la fronte sul petto di Jongin.

Dopo essersi calmato, come se niente fosse, mette le mani nelle tasche dell'altro e fa vedere al mondo il suo sorriso.

Kim è troppo felice per trattenersi quindi bacia di nuovo quel sorriso, che Do non riesce a nascondere.

- Ti insulto veramente così spesso? - chiede Kyungsoo, rilassato tra le braccia del vicino.

- Si. Ma io sopporterò tutto - risponde Jongin che farebbe di tutto affinché non finisca questo momento.

- Bravo. Perché io non ho intenzione di smettere.

- Lo sapevo.

- Wow, io faccio veramente un buon effetto su di te. - dice Kyungsoo e lascia velocemente un bacio sul mento dell'altro per non farlo offendere.

- Vabbè, lasciamo perdere l'autobus. Prendiamo un tram.

- E dove andiamo?

- Verso il tram.

- No, intendo dove andiamo?

- Ehm...a prendere il tram.

- ...merda.

E ora loro ora vanno sul tram verso chiccazzolosa e sono felici (entrambi) di aver saltato la scuola e di avere tutta la giornata davanti.

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Capitolo 7
*** LA DOMENICA E' UN NUOVO INIZIO ***


RAGAZZE SONO TORNATA! 。◕ ‿ ◕。 In teoria questo è l'ultimo capitolo ma solo della prima parte. Già, dopo di lui ci sono due piccoli bonus che cercherò di pubblicare oggi. Poi c'è la seconda parte, che l'autrice scrive come un NC-17 (rating rosso) e quindi IO (perché sono minorenne e non voglio essere bloccata) non posso pubblicare. Ma visto che sarebbe crudele privarvi di una cosa così bella mi impegnerò e modificherò qualche parte. Anche se non avrei mai descritto scene a rating rosso...faccio già fatica a descrivere le scene coi baci =_=. In ogni caso non pensate che io vi lasci ora. Vi lascerò tra qualche giorno. Ora godetevi la lettura e io mi eclisso. CIAOOOO!

COSA FARE QUANDO L'UMORE E' A TERRA? OVVIAMENTE ANDARE DA QUALCUNO CHE LO ABBASSERA'  FINO ALL'INFERNO.

Le visite dei parenti sono sempre state per Kyungsoo tanto sgradite e molte volte gli veniva voglia di perdere quel briciolo di virilità che ha e scappare in Thailandia come una prostituta quando sentiva che tra qualche giorno arriva la grossa zia, con baffi da tricheco, e lo zio, che ricorda un cespuglio secco e senza vita. Stava pure zitto come un cespuglio.

Mamma Do ha raccontato, che la zia ci ha messo tanto tempo per non farlo parlare e quando Soo le chiese il motivo, la mamma è rimasta in silenzio. Poi è andata a fare la minestra.

Però Do ha scoperto tutto da solo e voleva chiedere alla zia il metodo per far zittire le persone come lo zio. Dato che (dopo una volta, quando il tricheco decise di uscire fuori per cinque minuti, lo zio, senza perdere tempo, tirò fuori la bottiglia di soju da sotto il pigiama e poi si fece sentire, raccontando dell'incredibile differenza tra gli oggetti da ficcarsi nel culo quando hai la diarrea) Kyungsoo ha capito che Jongin dice  le stesse cazzate dello zio cespuglio e deve sapere come fermarle quando quello comincia a parlare.

Quindi, quando riceve il messaggio dove sta scritto che sta sera arriveranno i tanto amati parenti, in testa a Kyungsoo non viene nient'altro di  geniale che trovare qualcuno per sfogare tutto il suo dolore. Lamentarsi, insomma.

E chi è la camicia multifunzionale di Do? Ovviamente...

- Kyungsoo, su le mani, su le mani, su, su, Yo~, - con tanto di gesti dice Jongin appena apre la porta e vede Kyungsoo.

- Stai zitto, ti prego, il tuo rap mi fa pentire della mia scelta. - brontola Soo, che si sente a disagio per esser venuto da solo. - Posso...entrare?

- Ah, si, entra - Jongin lo prende per mano e lo trascina dentro. - Sembri un bruco conn questo piumone.

- Tu invece sembri un orso con questa faccia. Uno di quelli brutti, - Soo comincia a sfogarsi mentre osserva l'interno della casa Kim.

- Piano, piano, mio bel visino.

- Ancora una parola e io ti racconterò le storie tristi sulla mia infanzia!

- E' una minaccia?

- Piangerai, quando ti racconterò di come ho visto il processo di depilazione di mia zia.

- Ew, lì?

- Magari. Si stava depilando... - qui Do fa una pausa drammatica, facendo quasi tremare l'altro. - LA FACCIA! Intendo i baffi.

- Aish! Io pensavo... - Kim abbassa la testa deluso mentre prende il piumone di Soo. - Ora raccontami un po', come mai un culo così orgoglioso, come Do Kyungsoo, chiama me al mattino, di punto in bianco, per venire a bere una tazza di te.

- Ah, ecco cosa pensi di me! Brutto negro, ora me ne vado! Venire qui è stata una pessima idea! - dopo aver finito la frase Do si abbassa per mettersi le scarpe.

- Dove vuoi andare? Dai, non ti offendere, - il tentativo di fare un aegyo fallisce quando Kim vede la smorfia di Do. - Kyungsoo-yah!

- Vai. A. Fare. In. Culo. In quel grasso e pieno di cellulite culo di mia zia! - ringhia Kyungsoo in faccia a Jongin, mentre gira la sciarpa intorno
al collo.

- Kyungsoo-yah~ - Jongin decide di non arrendersi.

- Stai zitto.

- Kyungsoo-yah~ Bruchino mio~ - continua mentre toglie la sciarpa.

- ...

- Mio bellissimo bruchino~ Mia stronzetta personale~ Mio dolce pinguinetto~

- Kim, sei malato? - Soo non vuole più sentire queste paroline e quindi decide di restare.

- Vuon dell'ananas, cucciolo? - Jongin invece non la smette.

- Cosa?

- L'ananas. A cerchiolini. Nel barattolino.

- Ah, io...ehm, senti magari ti porto in ospedale? Mi sto preoccupando seriamente.

- Prima però mangiamo l'ananas! Andiamo a lavare le manine. - Jongin infila le ciabatte a Do e lo porta verso il bagno per la "manina".

Quando arrivano al bagno Kim gli fa vedere dove sta tutto, gli chiude la porta in faccia, poi si gratta la fronte stancato.

- Che buffone devo essere per poter domare sta bestiolina? - si chiede da solo e poi ridacchia - Bruchino!!! Però ha funzionato.

Jongin cerca di parlare il più piano possibile, per non farsi sentire e non rischiare di far arrabbiare l'altro. Anche se non ha di che preoccuparsi.

Anche se l'avesse urlato, Do non avrebbe sentito nulla per colpa del flusso dell'acqua e dei pensieri nella testa.

"Dove sta la clinica più vicina?" - pensa Do mentre si asciuga le mani con l'asciugamano con dei pinguini. Pinguini abbastanza strani, secondo lui.

BATTI IL CINQUE SE SEI KYUNGSOO E NON PUOI VIVERE SENZA LE PALLE DI JONGIN.

- Li vuoi rotondi? - chiede Jongin una cosa abbastanza innocente mentre apre il barattolo di ananas.

- Esiste un ananas non rotondo?

- Tutto può essere, Kyungsoo-yah. Pure noi due siamo riusciti a metterci insieme - ghigna Kim e si gira per poi guardare l'altro che sta fermo
all'entrata della cucina. - Perché stai lì? Entra.

- Meglio se resto qui.

- L'ananas lo mangi in piedi?

- A fanculo gli ananas.

- Kyungsoo-yah non cominciare - Jongin sospira e mette sul tavolo il piatto con gli ananas per poi avvicinarsi a Do.

- Cosa non devo cominciare?! - Kyungsoo era ormai pronto a girarsi e ad andare via, sbattendo la porta.

"Come nei film."

- Uffa, va bene. Cominciamo dall'inizio allora.

- Di cosa stai parlando?

- Facciamo finta che tu sia appena entrato in questa casa.

- Ah, ehm ok...cosa devo fare? - e solo un universo lontano riesce a capire come faccia Do a non capire cose così ovvie.

- Salutiamoci per prima cosa - sorride Jongin prendendo Soo per le mani.

- ...Ciao - disse Kyungsoo mentre aspettava qualcosa da Kim.

- Non dobbiamo salutarci così, - Jongin fa finta di essere deluso e scuote la testa mentre piano piano sposta le mani sulla vita di Do.

- E come dobbiamo?

- Ora guarda e ricordatelo, - sussurra Kim prima di coprire le labbra di Kyungsoo con un bacio e subito penetrare la sua bocca con la lingua.  Soo è scioccato ma per puro istinto si avvicina a Kim. Dopo un po' di pomiciate e morsi Jongin si allontana, alla fine tirando il labbro inferiore e facendo sospirare Do. - Ciao, Kyungsoo-yah, mi sei mancato. Ed io?

- Io, aaah, ecco, io...porca miseria, Jongin, perché fai così? - Do sente come le gambe non reggono più il suo piccolo peso e il cervello va in tilt quindi non riesce a dire qualcos'altro.

- Ti sto insegnando il nostro saluto - risponde tranquillamente Jongin e sorride. - Te lo ricorderai?

- Vorrei vedere... - borbotta Kyungsoo e si allontana.

- Benissimo! Allora andiamo sul divano così mi racconti della "cosa orribile che verrà a casa sta sera". Gli zii, vero? - Jongin infila il piatto
tra le mani, lo gira e con piccole sculacciate porta Kyungsoo verso la sala.

- Le mani! - alza la voce Soo.

- Le mani?

- No, i piedi. Metti giù le mani.

- Massì dai. Le proprie mani sul proprio sederino - risponde Jongin e per confermare le sue parole strizza per bene una chiappa.

- Yah! Se lo fai un'altra volta ti prometto che le palle le perdi sul serio - alla fine Kyungsoo, fiero, si toglie la frangia dagli occhi e si butta sul divano. Vuole buttarsi ad effetto, invece succede come ogni volta. Degli anelli di ananas cadono per terra quando Do scivola e si fa male. - Ahi! Ehm..pulisci tu, vero?

Jongin sospira e annuisce per poi andare a prendere lo straccio.

E mentre la cenerentola con il quarantacinque di piede sta in ginocchia e pulisce il succo appiccicoso (anche se si consola con il fatto che Kyungsoo abbia di nuovo ricordato le sue palle) che è rimasto dall'ananas, la principessa dei pinguini Do Kyungsoo osserva scrupolosamente gli anellini nel piatto, decidendo se mangiare o meno questo cibo da servi. Chi lo sa, magari diventa stupida anche lei?!!

***

- Allora, se ho capito bene, la tua zia è un grosso e baffuto mastodonte che porterà con se un secchio di kimchi, che mangerete tutto l'anno, e  il tuo zio è un pelato-annoiato-secco-zio-muto, che ascolta lei come se fosse suo padre. Giusto?

- In pratica si. Una merda, vero?

- Già. Una merda totale.

- Sono felice che tu abbia capito. Allora sii gentile e spiegami CHE CAZZO CI FACCIAMO SEDUTI AL TAVOLO DI CASA MIA E ASPETTIAMO IL LORO ARRIVO? - Do sembra un toro (lol forse un vitello) incazzato nero e quasi quasi rompe un braccio a Jongin.

- Shhh, piano! Fai il bravo e non deludere la tua bella mammina - Kim alza gira la testa per guardare la mamma Do - Lei è sicura che non disturbo e che posso cenare con voi?

- Tutto a posto, Jongin, non ti preoccupare! Sei l'unico amico di Kyungsoo, quindi va tutto bene, - la mamma si gira per sorridergli - Fai come se fossi a casa tua. Sono felice che tu sia qui! - e poi si rigira per borbottare qualcosa sulla torta.

- Siii, amico, - Jongin ghigna e senza farsi notare con una mano prende quella di Do e con l'altra accarezza la sua coscia.

- Jongin! Ci farai scoprire! - si agita Soo che non capisce che la mamma è troppo occupata per notarli.

- Se non urlerai e non ti agiterai allora andrà tutto bene - Kim è totalmente convinto di ciò che dice. E Kyungsoo si permette di godere per un attimo quando il vicino lo bacia e gli lascia un morsetto dietro l'orecchio.

- Ragazzi, gli zii stanno per arrivare. State bene? - quando la signora Do si gira, vede suo figlio rosso come un peperone e il suo amico che si gratta il fianco. - Ou, tesoro, perché sei così rosso? - chiede a Soo.

- La torta...sta cuocendo... - Do si ferma e ci copre le guance con le mani. - Tutto ok, mamma. Non sta bruciando niente?

- Ah, si, è vero, la torta - e sua madre si rimette a cucinare.

- Ci ha quasi scoperti. Dovresti vedere la tua faccia - ridendo, dice Kim che è divertito da tutto ciò. Anche se gli fa male il fianco per il pugno ma ne è valsa la pena.

- E SE CI AVESSE VISTI? SEI DEL TU... - non lo lascia finire la mano dell'altro.

- E non urlare! Sennò ci sente, - risponde Kim sopportando i morsi alla mano. - Aish, come un bambino! Leccami già che ci sei...hay, stavo scherzando! - la prossima cosa che fa Kim è pulirsi la mano dalla saliva dell'amato sui pantaloni. E' dell'amato, certo, ma è sempre saliva.

- Ew, ti sei lavato le mani? - Do, schifato, beve velocemente dell'acqua.

- Ti preoccupa così tanto?

- Mi preoccupa, non meno però del fatto che stiamo qui.

- E-e-e-ehm...

- Ah, no-no, stop. Mi preoccupa comunque se ti sei lavato le mani. Andiamo in ordine.

- Cosa? Quale ordine?

- Ti sei lavato le mani?

- Non mi ricordo. Non ne sono sicuro.

- Quindi andiamo sulle probabilità. Una percentuale me la sai dire?

- Come?

- Un 50% almeno? Anche se sarebbe meglio un 80%. Cioè, le hai lavato o no...

- La madonna, di che stai parlando?

- Ben tornato, idiota. Anche se non penso che tu te ne fossi mai andato. Vabbè, speriamo vada tutto per il meglio, - dopo queste parole Kyungsoo beve un altro bicchiere d'acqua in un modo un po' troppo drammatico. - Fammi riprovare......Perché cazzo?

- ...

- Perché cazzo siamo qui, Jongin, rincoglionito che non sei altro!

- Kyungsoo-yah, potrei offendermi. Un po' più dolcemente?

- Jongin-ah, coglionetto mio adorato, dimmi, caro mio gorillino, perché cazzo siamo qui?

- Prima andava meglio...

- Ce la fai??

- Penso che scappare dai problemi sia sbagliato! E sarebbe stato crudele lasciare tua madre da sola con quegli esseri. - dice Jongin tutto ad un fiato. - Quindi ho deciso di venire con te, così non ti saresti sentito troppo male.

Segue un silenzio davvero lungo. Sembra quasi che neanche la mamma respiri. Ma dopo un paio di secondi il silezio viene interrotto da un'altra risata isterica di Kyungsoo, che a Jongin ricorda tanto quella del museo. Anche ora gli vengono i brividi.

- Non dire cazzate! Non è il motivo principale, vero? Non sei così intelligente.

- Mbeh...

- Mbeh?

- Ok, volevo vedere i baffi di tua zia. Se sono così come tu me li hai descritti allora sono obbligato a farle una foto e postarla su internet.

- E cosa c'è di importante?

- Immagina la reazione delle persone. Tua zia - la terza meraviglia del mondo...

- Veramente, sarebbero sette. Dove sono le altre?

- Non farci caso. Dicevo, potrebbero darle un premio e noi potremmo andare in tour! La presenteremo come la donna con i baffi più curati del mondo. E potremmo far pagare la gente per accarezzarli o pettinarli. Fico vero?

- ...

- Kyungsoo?

- Sei un idiota. Sei veramente un idiota. 

- Perché ridi? - chiede Jongin mentre osserva Kyungsoo che cerca di trattenere le risate.

- Perché forse lo sono pure io - risponde Do e bacia velocemente Jongin.

"Seriamente, è un imbecille. E perché non mi rattrista il fatto che lo sia pure io?" - ora Do chiede all'universo Do, mentre osserva come sta bene la sua mano in quella di Jongin, finché non sente il campanello.

- Figliolo, apri la porta! Gli zii sono arrivati!

LA FAMIGLIA NON SI SCEGLIE, VERO?

- Guarda come sei cresciuto! - urla una donna di misure non descrivibili e appena entra in casa soffoca Kyungsoo. - Ha già quasi...aspetta un po'! Nayeon tu gli dai da mangiare? Guarda com'è piccolino e magrolino. Non è cambiato per niente, - purtroppo madre natura ha un buon senso dell'umorismo e la zietta è più grande e più alta dell'ibrito tra Tyson e Valuev. E' ovvio che per lei siano tutti "piccolini e magrolini".

- Anche tu sei bellissima come sempre, zia, - borbotta Soo nel petto dell'altra, che lo sta strittolando in tutti i sensi. Do odia tantissimo i profumi che la vecchia ha sempre usato. Fanno lacrimare gli occhi e il naso brucia. 

"E i vostri baffi brillano, come nuovi!" - si trattiene dal dire Soo. Si allontana (con sforzi titanici) per guardare Kim. Quello sembra pensare la stessa cosa dato che ridacchia di continuo.

A Soo viene in mente la frase "anime gemelle" ma la manda via appena entra nella testa.

"Uno stupido pollo grigliato non può essermi gemello"

"Anche se questo pollo bacia così bene. E quando mette le mani dove non si potrebbe mi meraviglio come mai non abbiamo già..."

"OUOUOUO cos'è sta roba? A cosa penso?"

- Io do da mangiare a mio... - comincia mamma Soo, ma la interrompono subito.

- Oh, che bel giovanotto! - strilla (oppure ringhia, considerando le sue dimensioni, ma lasciamo stare) la zia, facendo respirare Kyungsoo e andando a strizzare il "giovanotto" - Somigli così tanto al mio Chili! - continua a strillare (ringhiare) la madama, con le sue braccia buttando giù il vaso sul comodino vicino a lei.

- Buon..kha-kh..ahio..non stringa così forte, che tra un po' esce... - soffocando, dice sottovoce Kim decidendo di non precisare cosa esce.

- Che carino! In te c'è l'anima del mio Chili! Anche lui si agitava così quando lo abbracciavo - urla la donna, senza preoccuparsi di come stia il ragazzo verde-blu-viola tra le sue braccia.

"Oh cavolo...mi sa che tra un po' uscirà fuori qualcosa sicuramente. Spero che siano solo le interiora" - Do si sente un eroe quando comincia ad aprire le braccia della zia e tirare fuori il mezzo morto.

Appena il Mar Rosso si divide (non senza l'aiuto di Mosè, ovviamente), Kim cade per terra, ansimando fortemente e ricorda un pesce buttato sulla sabbia.

- Uguale identico al mio bambino! - drammaticamente intrecciando le mani, urla di nuova il trichecho per poi ridere come se fossero passati cento elefanti che hanno causato un terremoto.

- Cosa? Di cosa sta  parlando sto camion? Quale...cazzo...aah, ho la nausea, tra un po' vomito...Chili? Chi è sto Chili? - chiede preoccupato il vicino quando riesce a sedersi sul divano e mettersi a guardare come il tricheco trascina dentro casa un qualcosa che potrebbe essere suo marito.

- Chili era il suo cane. Me lo ricordo quel piccoleto. Era tanto idiota. Gli somigli veramente. Vuoi sapere com'è morto? - domanda con calma Do mentre da da mangiare al vicino.

- Non voglio, - Jongin guarda stupito come luccica la testa pelata dello zio. Sembra quasi che ci sputano e la puliscano con uno straccio ogni giorno.

- Certo che lo vuoi, - sbuffa Soo e beve dal bicchiere da dove ha appena bevuto Jongin. - Aspetta solo che saluto lo zio.

Poi Kim osserva un bel po' di cose: Do con un sorriso falso si avvicina verso lo zio e comincia a dirgli qualcosa mentre l'altro gli risponde appena aprendo la bocca; poi come un bufalo arriva la zia che come prima trascina il corpo del suo maritino e lo butta in una stanza a caso.  Lo zio sta fermo e non si muove. 

In ogni caso è triste vedere come un vecchio sta tutto solo in una stanza senza libertà.

- Ora ascoltami, - Kyungsoo tossisce e finché nessuno li vede si mette comodo vicino-vicino a Jongin. - Tempo fa la zia aveva un cagnolino di nome Chili. Ha ricevuto tanto amore, lo vestivano, gli davando da mangiare, gli hanno pure fatto una cameretta. A nessuno importava che il cagnolino fosse stupido come un tappo. Sembrava l'unico cane in grado di vivere senza il cervello...

- Kyungsoo-yah, sembra interessante, ma quando finisci? Non mi piace questa storia...

- Stai zitto e ascolta! Chili era talmente stupido che non distingueva la padrona dall'armadio. Immagina, vedeva l'armadio e scodinzolava, leccandolo e saltando felicemente...Allora, hanno incollato ossa varie nella sua stanza e ci hanno messo il cane. C'era pure un piccolo lettino. Decisero di lasciarlo dormire lì così il cane si sarebbe abituato e sarebbe vissuto come un uomo. Nessuno pensava che il cane potesse prendere le ossa finte per quelle vere.

- ...

- Ricordi la zia e l'armadio?

- Penso di sapere come finisce. Non continuare - cerca di farlo smettere Kim

- Jongin-ah, io ti conosco e ho paura che tu non abbia capito. Non avresti potuto.

- Ma...

- Non sforzarti! Ora finisco. Quel cane non ha resistito alla tentazione delle ossa sulle pareti. E quindi ha cominciato a sbattere contro il muro fino alla fine...spero tu mi abbia capito.

- ...

- Quindi?

- Perché me l'hai raccontata?

- Non ti è piaciuta?

- Io non so cosa pensare, cosa dire...

- Non preoccuparti, Chili anche non sapeva molte cose. Stai attento a non finire come lui.

- Madò, sei veramente preoccupato - gli risponde Jongin alzando un sopraciglio.

- Già - ghigna Soo e bacia il nasone di Kim. - Devo stare attento a tutto ciò che fai.

Appena Jongin vuole aprire la bocca per dire qualcosa in sua difesa, dalla cucina si sente un tuono:

- Kyungsoo, come si chiama quel ragazzino carino?

- Kim Jongin - risponde subito Do.

- Kim Jonginnie? Suona come Kim Chili! Kim Chili, vieni qui, ho qualcosa di buono per te - ringhia la donna e tira fuori la mano con dentro qualcosa di buono. Anche se non sembra. Semmai è qualcosa di velenoso.

- Kyungsoo-yah, posso non andarci? - con tanta speranza negli occhi chiede Jongin al suo piccolo salvatore.

- Zia, mettilo in una ciotola.

- COSA? LA CIOTOLA? - il dolore di Jongin non ha fine.

- Va bene Kyungsoo! Chili, amore bello santo d'oro, tra un po' ti porto la tua ciotolina!

- Mi ha preso veramente per il suo cane?

Questa volta il camion interrompe Soo, anche se non parla con i ragazzi:

- Nayeon, che storia, quel ragazzino sembra veramente il mio amorino! Anche lo sguardo è stupido! Sono sicura che dentro la testolina non ha proprio niente - considerato il tono con cui lo afferma, sembra che sia convinta di portare Kim Chili con se.

Pure Kim Chili lo capisce. E ciò lo agita ancora di più.

- Vedi, Jongin-ah, dicevo io che non sembri un uomo tu. Pure mia zia lo pensa - Soo lo accarezza dietro l'orecchio. E l'altro potrebbe allontanarsi ma è troppo piacevole.

- Ciccino mio, ti sto portando la pappa! C'è pure del sangue! - si fa sentire la donna. Jongin invece capisce che deve scappare.

- E' tempo di agire. Dov'è il posto più sicuro in questa casa? - Kim prende per mano Do e fugge via dalla sala.

STANZA BUIA CON UN LETTO E SENZA ROMANTICISMO.

Do non riesce a capire come abbiano fatto ad agrovigliarsi sotto il letto, dove ci starebbero tutti i B2ST talmente tanto spazio c'è,  per nascondersi dalla zia.

- Fa caldo, non credi?

- Per colpa tua. 

- Sono troppo bollente? - Jongin alita il collo del vicino, facendo venire sia sensazioni piacevoli che voglia di scappare da questo forno.

- Sogna pure. E staccati! Ti prego!

Kyungsoo riesce a pensare solo a "Dio mio, perché mi succede questo? E' peggio di un qualsiasi film comico americano". E poi non riesce a togliersi di dosso Kim che preferisce stare appiccicato a Do e morire dal caldo che mettersi più comodo.

"Hmm, sarebbe stato ancora più comico se ci fosse della polvere sotto il letto. Grazie mamma per riuscire a riportarmi alla realtà. Ad una caldissima realtà dove io devo nascondermi da mia zia con questo rompipalle".

- Non ci troveranno qui, vero? - chiede preoccupato Kim - Io non voglio mangiare quella merda...E qui non si respira più...

- Di chi credi sia la colpa? - Do cerca disperatamente di liberarsi dalle braccia del vicino. 

- Quindi lo ammetti! So cosa vuoi~ - comincia a sussurrare Jongin - Kyungsoo-yah~ facciamo...

- MADONNA SANTA, CHIUDI QUELLA BOCCA, - fossero in un'altra situazione, Soo l'avrebbe presa molto diversamente. E allora avrebbero dovuto spostarsi da sotto il letto sul letto. Ma la vita è tanto crudele, quindi Kyungsoo può pensare solo al caldo infernale.

- Ma la smetti di darmi ordini? Che sono, un cane? - sembrerebbe che Jongin si sia offeso per davvero. Oppure non sembrerebbe dato che spinge via Do.

- Non sei un cane solo perché i cani non sanno parlare, - Kyungsoo non capisce che quello non sta scherzando.

- Ok, ora mi hai stancato! - Kim si esce fuori da sotto il letto e va dall'altro lato della stanza, apre la finestra per rinfrescarsi. Sul fatto, che la zia potrebbe entrare in camera, ci sputa dall'altezza della torre di Pisa, proprio come Do, che esce fuori e guarda quasi spaventato l'altro.

Apre la bocca per dire qualcosa ma fuori esce solo un rumore strano. E questo rumore fa arrabbiare ancora di più Jongin.

- Non sono una persona secondo te? Oppure sono un bambino? Sento sempre le stesse cose! "Stai zitto", "Non dire cazzate","pure quella lumaca è più intelligente di te".

- Jongin...

- Io ho sopportato davvero tanto. Facevo finta di non capire per divertirti. E non fare quella faccia, so benissimo che le mie idiozie ti divertivano! Però, basta, non ce la faccio più! Mi insulti troppo. Nemmeno i pazzi si trattano così. All'inizio pensavo che coi baci tu chiedevi chiedevi scusa - Jongin stringe i pugni e li poggia sul davanzale. - invece no. Tu lo fai solo perché lo vuoi. Non pensi a quello che potrei provare io.

Quando Kyungsoo sente "facevo finta" comincia a perdere il filo del discorso.

- Come...facevi finta? - Do stava fermo e con gli occhi spalancati osserva la schiena tesa del vicino.

"Per tutto il tempo ha fatto finta? Ha mentito?"

- Non ci crederai, così come di solito! - ringhia Jongin e si gira verso Soo. I suoi occhi sono pieni di stanchezza, rabbia. Offesa. Più di tutto sembrava offeso.

- Perché? - sconvolto chiede Kyungsoo.

- Non lo so... - Kim ora abbassa il tono di voce. - All'inizio divertiva anche me. Mi piacevano i nostro litigi. Era qualcosa di speciale. Non prendevo sul serio ciò che mi dicevi. Non ho notato come...

- ...com'è diventata un'abitudine, - finisce Kyungsoo e subito dopo sente come Jongin sbuffa. - Ma quindi non sei stupido?

- Tu invece dovresti essere intelligente, invece fai domande così stupide. Soprattutto dopo che ti ho già detto tutto - il ragazzo si gira e chiude la finestra. Al posto del caldo infernale ora entra un freddo della madonna, il che non rende l'atmosfera più piacevole.

Kyungsoo sta zitto. Jongin aspetta.

Kyungsoo si sente una merda totale. Dovrebbe arrabbiarsi visto che il vicino gli ha mentito. Ma la verità è che Jongin è stato più dolce e sensibile
in un giorno che Do in tutta la settimana. E questo fa stare veramente male Do.

"Devo aver esagerato seriamente. E perché lo capisco solo ora?"

E' difficile fare il primo passo. Ma se non lo fa tutto ciò che hanno questi due potrebbe sparire.

E' difficile fare il primo passo. Ed è ancora più difficile ammettere che hai sbagliato.

Jongin aspetta e non ha intenzioni di arrendersi per primo questa volta. Almeno per una volta lui vuole capire cosa sente veramente Do per lui. E vuole far capire che aspetta una ricompensa per ciò che ha dovuto subire ogni giorno.

Kyungsoo è un genio nello studio, ma un cretino nella vita. Ciò conferma Kim quando dice una frase abbastanza efficace:

- Basta fare il prezioso. Chiedi solo scusa.

Do sospira e si avvicina al vicino che sta fermo pensando "oddio Do Kyungsoo sta per chiedermi scusa". Do lo abbraccia lentamente mettendo la faccia sulla spalla di Jongin e piano-piano (per non danneggiare il suo orgoglio) dice:

- Che bastardo che sei.

- Senti chi parla - borbotta la voce sopra l'orecchio.

- Brutto, brutto bastardo. Scusami, - Jongin invece capisce che non può aspettarsi niente di più quindi abbraccia Kyungsoo, lo bacia sulla fronte e poi dice sottovoce:

- E questo non lo dimenticherò mai, Kyungsoo-yah~

Do gli risponde schiacciandogli il piede.

- Senti. Visto che non sei stupido allora posso parlare con te del teorema di Ehrenfest e dei libri di Kafka?

- In che lingua stai parlando? - borbotta Jongin, riceve un "aish!" deluso dal vicino e sorride, volendo stringere per sempre questa creatura così antipatica che ha già dimenticato di essere in colpa.

- Cavolo, ho sbagliato a pensare che uno come te...

- Come? - Jongin sposta la mano sul fianco per essere pronto a dargli un pizzicotto.

- ...sia uno come me? - Soo si morde il labro continuando a nascondere la faccia sulla spalla dell'altro.

- Ti sei salvato, - ghigna Jongin, spostando la mano dal finco al sedere di Soo e poi, con tanto amore, lo strizza di nuovo.

- Yah, cosa... - le lamentele di Do vengono zittite dalle labbra di Kim e da mamma Do, che entra all'improvviso nella stanza.

- Eccovi, la zia...Jongin? Cosa stai facendo a mio figlio?

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Capitolo 8
*** BONUS (Jongin) ***


Età : 1 anno

Jongin sbava e ride quando la fa nel pannolino.

Età: 3 anni

Jongin graffia i muri, tira il gatto per la coda e gli piace saltare a ritmo di musica.

Età: 6 anni

Jongin va verso la scuola con mamma, perde i fiori per strada, prende una sberla e comincia a odiare la scuola con tutta la sua anima già dal primo giorno.

Età: 9 anni

Jongin picchia le ragazzine, i ragazzini e non capisce come uno come lui possa stare in un angolo e guardare le note sul diario.

Età: 12 anni

Jongin va a scuola ma non ci entra, scrive parole insensate sul portone e pensa a come far arrabbiare i prof.

Età: 15 anni

Jongin cambia scuola dove per la prima volta vede quel secchione con gli occhi grandi e pensa che sia sbagliato pensare alle labbra del piccoletto quando davanti passano ragazzine in minigonna.

Età: 16 anni

Jongin nota che la scuola sta diventato meno odiosa. Ma poi nota anche l'erezione al mattino dopo sogni poco innocenti con Kyungsoo e ci mette tutte le sue forze per conquistare quell'essere.

Età: 17 anni

Un giorno senza Do Kyungsoo è una cosa impossibile. I succhiotti sotto la camicia sono ormai una cosa normale. La testa di Jongin è piena di pensieri
su come far ridere il suo ragazzo e cosa succederà dopo la scuola.

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Capitolo 9
*** BONUS (Kyungsoo) ***


Età: 1 anno

Kyungsoo mostra al mondo il suo sorriso quasi senza denti, spalanca sempre gli occhioni e gli piace abbracciare la mamma per il collo quando  quella lo tiene in braccio.

Età: 3 anni

Kyungsoo non smette mai di ridere e sorridere, cammina in modo buffo e gli piacciono tanto i giocattoli e i libri un po' spessi per la sua età.

Età: 6 anni

Kyungsoo sente un ordine nella voce di sua madre, quando lo porta a scuola e gli dice di comportarsi bene. Lo mettono in prima fila in modo che la maestra lo segua sempre.

Età: 9 anni

Kyungsoo per la prima volta porta a casa un non sufficiente di matematica e ginnastica, tremando come una foglia per paura di sua madre. Con le orecchie bollenti e gli occhi gonfi lui si abitua ai giorni faticosi e tristi, ridendo sempre di meno.

Età: 12 anni

Mentre tutti i ragazzi giocano ai videogames, lui studia come un matto, evitando di pensare che è l'unico ragazzo senza amici in classe.

Età: 15 anni

Quando Kyungsoo cambia scuola cerca di soffocare l'idea che sarà di nuovo ignorato o che sparleranno dietro le sue spalle. Kyungsoo
pensa di avere qualcosa che non va in faccia quando nota un altro sguardo su di se dal vicino abbronzato.

Età: 16 anni

Kyungsoo si infastidisce quando gli impediscono di studiare. E il fatto che il bullo vicino a lui lo impedisca di continuo fa uscire Kyungsoo fuori
di se. Ma, anche se non vorrebbe ammetterlo, lui non è pronto a vivere senza i litigi giornalieri con Jongin, che è stupido ma divertente.

Età: 17 anni

Kyungsoo si abitua troppo ai baci e agli abbracci lunghi la sera, che potrebbero oltrepassare il confine un giorno. Ora pensa che nella testa del vicino ci sia un'intera galassia, con magari pochi pianeti o poche stelle, ma una galassia interessante e veramente bella. Kyungsoo si mangia le unghie fino alla pelle quando pensa ad una possibile rottura dopo la scuola. Spesso gli viene voglia di mettersi in un angolo e piangere quando immagina un giorno senza il dolce "Kyungsoo-yah" e quei occhi così belli.

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Capitolo 10
*** LE SOLITE GIORNATE ***


CIAO A TUTTE! Eccomi con il primo capitolo della seconda parte, che io ho collegato alla prima per non fare casini inutili e quindi è come se fosse l'ottavo, lol...in ogni caso. Ho cercato di rendere il tutto meno dettagliato possibile dato che la FF è a rating arancione. Quindi godetevi questo bellissimo capitolo della loro vita dopo la scuola. Spero vi piaccia. CIA'!!!!!


LE SOLITE GIORNATE SONO COSI'....SOLITE.

Gia' dai tempi della scuola Kyungsoo pensava che con Kim Jongin non passerà una vita dolce. Oppure dolce, ma non facile. E faceva bene a pensarlo.

Finché erano alunni a Jongin bastavano i baci e gli abbracci. Il Jongin-piccolo stava nei pantaloni bravo-bravo. Ma tutto ha una fine.

E proprio per quello, la vita sessuale della coppietta, dopo la scuola, ha cominciato a crescere velocemente. Forse "come conigli" descrive benissimo il loro stato.

E' strano anche come facciano a trovare tempo l'uno per l'altro. Kyungsoo è sempre lo stesso secchione e grazie a ciò ora sta studiando per diventare insegnante di lingua coreana e filosofia.

Jongin invece ha deciso di prendere una strada piu' facile. Lui fa il ballerino. Ha preso questa decisione all'improvviso...però è davvero bravo. Spesso si esibisce con la sua crew e vince qualche soldo, sempre non quello che si vorrebbe ma è già qualcosa. E visto che non potrà andare in giro a ballare per sempre, spera di poter diventare un insegnante, un giorno. Di ballo, ovviamente.

Quindi, uno sta sempre a studiare in biblioteca, l'altro invece è sempre il palestra. Ma l'amore vince sempre e loro riescono a trovare qualche spazio tra lavoro (devono pur pagare l'affitto) e studio, per il piacere.

E quando la mattina Kim si avvicina a Kyungsoo, che sta cucinando, e lo abbraccia stretto mentre le sue labbra si posano dietro l'orecchio, Do sa subito di cosa parleranno.

- Kyungsoo-yah, è passata una settimana. Scopiamo? - Kim comincia ad accarezzare la pancia di Soo sotto il suo pigiama, a volte toccando l'elastico dei pantaloni.

Ma Kyungsoo è deciso a non fare niente. Quando senti che il culo ti fa male da piu' di una settimana allora cerchi di proteggerlo in ogni modo. Devono pur fare qualche pausa.

- Vai via, demone. Altrimenti mangerai calzini al posto della frittata. I tuoi calzini. - Do come sempre picchia la mano di Kim con il cucchiaio e gli schiaccia il piede con il suo.

- Cattivo, - si offende Jongin però non discute e si siede.

- Che bambino. Eppure la voglia ce l'hai sempre, - sbuffa Do - cosa vuoi nella frittata?

- Ormai i ragazzini lo fanno ovunque, quindi non prendertela con me, - alza le mani Jongin. - Mettici il wurstel.

- E la parola magica?

- Per favo-o-o-ore, mio sexissimo dodò, - risponde Jongin e non riuscendo a resistere più, in meno di un secondo, si trova di nuovo vicino a Do, gli toglie il cucchiaio dalla mano, lo posa il più lontano possibile, poi stringe forte a se Kyungsoo e lo bacia. - Solo tu puoi essere così dannatamente bello in un pigiama. - Kim si allontana per un momento per dirgli una specie di complimento.

- Jongin-ah, sta...bru...bruciando... - cerca di protestare Soo tra le pause dei baci.

- Cos'è che brucia? - chiede Kim ormai stringendo l'altro contro il muro e toccandolo dove non si potrebbe.

- Ew, pervertito, - Kyungsoo con tutte le sue forse cerca di fermare le mani di Jongin. Ma appena sente un odore strano trova le forze sufficienti
per spingere via l'altro. - BRUCIA! TOGLITI!

E Kim non può fare altro che lasciarlo andare.

- Tieni, ora mangi sta merda - dice Do e mette sotto il naso di Jongin il piatto con una cosa che potrebbe sembrare una frittata.

- Ma meglio di no...

- Invece si. E' colpa tua, - sbuffa Kyungsoo e bacia in fronte l'altro, che ha cominciato a masticare (con fatica). - Ok, io vado, altrimenti faccio tardi. Oggi non ho l'ultima ora quindi...

- ...io vengo a prenderti e poi andiamo a fare la spesa, - lo ferma Kim che continua a ficcare in bocca lo schifo di frittata.

- Che bravo! Finalmente hai imparato ad usare il cervello, sono così felice per te.

- Yah! I tuoi scherzi sulla mia intelligenza facevano schifo già dai tempi della scuola.

- Ora, invece, sono divertenti? - urla Do che ormai si sta mettendo le scarpe all'entrata.

- No. E non lo saranno mai, - Jongin decide di smettere di mangiare quella roba e di salutare il suo ragazzo. Ora sta vicino a lui e osserva il suo sedere all'insù.

- E chi mi chiede di dirle, mentre mi sbatte sul letto e mi lascia morsi ovunque? - ghigna Soo. - E comunque dovresti calmarti. Ho tutto il collo rosso. Fuori è estate e io sto con la sciarpa.

- Non mi ricordo niente del genere, - dice Kim e si avvicina da dietro al ragazzo mettendo le mani sulle sue natiche. - Vogliamo provare se è  vero? - Jongin le strizza dolcemente stringendo il petto contro la schiena di Soo.

- Kim Jongin! Vattene subito a distanza di tre metri! Devo ancora arrivare all'universita, per colpa tua ho già fatto troppe assenze, - Kyungsoo tira via le mani dell'altro e si mette a girare la sciarpa al collo ("Ew, povero gay" - dice il riflesso nello specchio). Poi esce fuori dalla casa ma sente delle lamentele:

- Non mi baci?

- Ti ho già baciato - contraddicendo  le sue parole, Do torna dal suo Kim e "chiede scusa" - Butta quella robaccia, ora sento il suo gusto pure io -  il ragazzo si gira e poi corre verso l'università mentre Jongin, con un ghigno sulla faccia, va a buttare la colazione.

***

- Psst, Kyungsoo-yah, andiamo dietro quel scaffale?

- Vade retro.

- Ogni volta che dici "no" nel mondo muore un gattino.

- Inventati qualcos'altro.

- Ogni volta che dici "no" nel mondo si rattrista un Kim Jongin...

- Vai a piangere.

- ...e il suo piccolo amico, che qualcuno ignora piu' di una settimana!

- Madonna santa, lo sperma ti è salito al cervello? - si arrabbia Soo tirando in testa una confenzione di fazzoletti.

- Tra un po' mi sale sul serio! Kyungsoo-yah, non ce la faccio più!

- E ora come posso aiutarti? - Do ora parla sottovoce avvicinandosi alla cassa.

- Il parcheggio è un posto interessante. Noi lì non abbiamo ancora...

- O chiudi quella bocca, o vai in luna di miele con la tua mano destra. Puoi anche prenderti un'amante.

- Amante?

- La tua mano sinistra è sempre con te.

- Vi...serve...un sacchetto? - la coppia si gira verso la vocina della cassiera che con gli occhi spalancati osserva la scena.

- Uno, per favore, - Do sorride, facendosi tanti complimenti per essere bravo a nascondere l'imbarazzo. Dopo un po' di tempo passato con Kim sei obbligato a farlo. Poi ha acquistato anche sicurezza il che non è poco.

- Volete dei preservativi? - la cassiera indossa la maschera del venditore esperto.

- Come, scusi?

- Non sono affari miei ma... - si agita lei, ma Jongin la ferma allungando la mano:

- Vogliamo. Cinque pacchetti della misura più grande.

- Non essere così fiero, - oltretutto Kyungsoo ha imparato a riprendersi dagli shock in tempi da record. - Un pacchetto di media misura, grazie. Non voglio spendere soldi per qualcosa che non userò.

- Ma... - Kim non riesce a finire la frase dato che gli mettono in bocca un leccalecca e nelle mani il sacchetto con la spesa.

- Grazie, arrivederci, - dopo aver dato lo scontrino la ragazza si gira e comincia a messaggiare con qualcuno.

- Non ci torno mai più qui... - borbotta Kyungsoo all'uscita guardando Jongin con il sacchetto.

***

E' una tranquilla e serena serata: alla tv fanno vedere uno show da idioti, Soo cucina qualcosa di spettacolare per il suo ballerino, che è occupato a fare da guscio sulla schiena di Do e a toccarlo di continuo.

- Piccolo, Kungsoo-yah, dai, non resisto più, - sussurra Jongin coprendo il suo collo di baci e morsi.

- Jongin-ah, non ti serve più il cibo? - sbuffa Soo, che però, da subito, si è lasciato toccare.

- Ora tu mi servi di più. Nel letto. Come ti ha creato la mamma, - e un altro succhiotto nella collezione.

- Che schifo, non mettere insieme il sesso con mia madre! - Kyungsoo cerca di allontanarsi dalle coccole e prende la prima cosa che gli capita per poi  metterla nella padella.

Solo il menzionare della signora Do toglie al figlio tutta l'eccitazione.

- Tieni, assaggia, - Kyungsoo si gira e gli mette il cucchiaio con la salsa in bocca aspettando un giudizio.

- Ehm, è normale che sia...così...come dire, fottutamente dolce? - Jongin si butta verso il bicchiere d'acqua sul tavolo per cercare di togliersi quel gusto dalla bocca.

- Non può essere! - il cuoco prova ciò che ha creato, però la faccia schifata conferma le parole di Kim. - E' tutta colpa tua, idiota.

- Cosa c'entro io?

- Secondo te di chi è la colpa se ci ho messo lo zucchero al posto del sale? - per essere più rassicurante Soo mette davanti al naso dell'altro la zuccheriera.

- Va bene, fammi pure sentire una merda!

- Oh sì, che lo farò, imbecille!

- Isterico!

- Isterico? Io?! Vieni qui, bastardo!

- Mi punirai?

- Sì, proprio ora!

- Allora fallo sul letto, piccolo, - Jongin è diventato subito più allegro e cercando di ignorare urla tipo "stronzo","misero coglione" e "solo il sesso in testa" prende in braccia Do e lo porta in camera.

***

Jongin bacia qualsiasi posto possibile sul corpo nudo di Soo, ascoltando i gemiti e sospiri dell'altro. Solo il fatto che lui riesca a mandarlo in  paradiso con piccoli baci, alza l'autostima fino all'infinito e fa diventare i pantaloni più stretti di due misure.

- Jongin-ah smettila, - geme Soo allungando le mani verso il ragazzo.

- Eppure non lo volevi, - ghigna Jongin alzandosi verso la faccia dell'altro e baciando le sue labbra gonfie e rosse. E quando Kyungsoo cerca di svestire il suo ragazzo sente delle risatine e si ferma.

- Che c'è da ridere?

- Niente, mi sono solo ricordato la nostra prima volta, quando ti tremavano le mani e la testa è rimasta incastrata nella maglietta, - ridendo piano risponde Kim.

- Come se tu stessi meglio. Avevi delle mani sudatissime, - Kyungsoo cominciava a ridere da solo, con fatica tirando giù i pantaloni dell'altro. - E poi hai provato a dirmi qualcosa ma eri talmente agitato che fuori uscì un gorgoglio strano. Che ridere, ragazzi.

Jongin invece comincia a sentirsi a disagio.

- Io non me lo ricordo...

- Non mi stupisce, mi sa che il tuo cervello aveva smesso di funzionare talmente eri agitato. Avevi degli occhi così spaventati quando non ce l'hai fatta più e sei entrato subito.

- Yah, avevo paura di farti male, - si irrita Kim, che ha un pochino freddo solo in boxer.

- E mi hai fatto male. Però cercavo più di trattenere le risate che farti vedere quanto stessi male. - continua Do, abbassando anche l'ultimo indumento.

- Che cattivo che sei. - Jongin lo pizzica ma torna a fare ciò che faceva prima.

Entrambi non ragionano più, poi però uno si ferma.

- Senti questa puzza?

Poi si ferma anche Kim:

- Si, c'è puzza di bruciato...aspetta, abbiamo spento il gas?

A Kyungsoo bastano quattro secondi per rendersi conto di quello che succede.

- OH CAZZO, LA CUCINA VA A FUOCO! E SPOSTATI! - urla Kyungsoo e spinge via il ragazzo per poi correre verso la cucina.

Jongin, invece, sta coricato sul letto, come una stella marina, con la coperta che gli copre il Piccolino affinché non geli e pensa ai bei tempi quando riusciva a fare l'amore con Do come tutte le persone normali.

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Capitolo 11
*** LA PRIMA VOLTA NON PUO' ESSERE PERFETTA ***


WEILAAAAAA! Sono tornata con un altro capitolo. Come avrete già capito dal titolo, qui si racconta la loro prima volta. E devo dire che questo capitolo è un altro tra i miei preferiti e ce l'ho messa tutta per tradurlo bene. Quindi spero vi piaccia tanto tanto. 
Una cosa un po' meno bella (secondo me, per voi non so) è che e' IL PENULTIMO. T_T Già dopo il prossimo io me ne andrò...finché non deciderò di tradurre un'altra FF oppure di scriverne una ovviamente. 
BUONA LETTURA 

P.S. questo non potevo metterlo meno "dettagliato" (anche se non è dettagliato per essere a rating rosso, SI' CE L'HO COL RATING ROSSO) perché...beh...insomma, come dire...Lol mi capirete dopo che lo avrete letto :'D 

FLASHBACK
Forse scappare da scuola l'ultimo giorno per ritrovarsi in una situazione intima è un'ottima idea.

La casa di Jongin è vuota: i genitori sono già in vacanza. Cosa c'è di meglio per due giovani ragazzi che hanno bisogno di stare vicini vicini? Kim la pensa proprio così, quindi, senza pensarci troppe volte, invita Kyungsoo a casa sua. L'altro non ha mai avuto nessuna esperienza quindi non capisce le vere intenzioni del vicino, che l'ha chiamato alle due di notte e si sentiva quanto fosse agitato (il che è raro come incontrare la Madonna al mercato).

Però è veramente stupido non capire cosa volesse dire la frase "I genitori sono via, vuoi bere un te con dei biscottini?". Purtroppo il nostro genio
non ha mai avuto nessuna esperienza, come già detto, quindi risponde con "già che ci siamo, guardiamoci un film" e trascina il suo vicino fuori da scuola.

***

- Kyungsoo-yah, tu non...l'hai mai fatto, vero? - chiede piano Jongin, versando il te nelle tazze.

- Cosa intendi per "l'hai"? - risponde chiedendo Do, che comincia ad agitarsi.

- Sai no, quello...noi non siamo mai andati oltre i baci... - Kim cerca di stare il più calmo possibile, ma le mani tremano lo stesso. - Magari, vogliamo provarci?

- Ou... - risponde l'altro con una faccia veramente stupida. - Sai, io...

- Se non sei pronto lo capisco! Tu dimmelo, io posso aspettare! - comincia Jongin, scuotendo le mani di là e di qua, facendo cadere la tazza che si rompe in mille pezzi, liberando il liquido che si rovescia ovunque.

Jongin si agita ancora di più, poi prende lo straccio dal cassetto in cucina. Solo che quando si mette a raccogliere tutto, viene fermato dalla calda mano di Do, che prende lo straccio e lo butta via.

- Jongin, non mi hai ascoltato. Non ho risposto niente e tu hai già cominciato a fare l'isterico.

- Non faccio l'isterico, - borbotta Kim, ma tutta l'agitazione vola via appena Kyungsoo lo bacia sulle labbra.

- A dir la verità, mi sento strano quando penso che tu, come dire...

- Ti penetrerò in posti proibiti? - finisce la frase Jongin.

L'agitazione sulla faccia dell'altro viene gettata via dalla rabbia e dallo schifio.

- Se ancora una volta ti sento dire robe del genere, oltre a non vedere più il mio culo, non vedrai neanche qualcosa di importante tra le gambe, -minaccia Soo.

- Scusa-scusa, non volevo, - con piccoli baci chiede scusa il vicino - ma tu sai che non c'è un altro modo per...

- Lo so! Sicuramente meglio di te! Io non dormivo durante le ore di anatomia. Mi stupisco come tu faccia a sapere cosa abbiano le ragazze... - la rabbia sarebbe uscita ancora per tanto tempo se non fosse stata fermata da un:

- Kyungsoo, se non lo vuoi, dimmelo e basta!

L'altro non gli risponde e abbassa lo sguardo. Jongin, invece, lo prende per mano e lo porta in camera da letto. Se si può chiamare quella specie di discarica con spazzatura e vestiti ovunque. Però il letto è pulito e ordinato.

- Oh mio genio, illumina un plebeo come me, cosa ci fa in mezzo a questo porcile una cosa così pura? - drammaticamente chiede Do indicando il letto ancora più drammaticamente,

- Mamma da piccolino mi ha insegnato a preparare il letto, - risponde tranquillamente Kim mentre butta via la roba per entrare nella stanza.

Quando riescono ad avvicinarsi al letto, Jongin si toglie la maglietta e la butta via, per poi girarsi verso Do. E non può non notare la sua reazione: guance rosse e bocca aperta, che si chiude qualche volta per non sbavare. - Kyungsoo-yah, ti piace così tanto? Puoi toccare... - sussurra Jongin avvicinandosi a Soo e allungando le mani. - E togliti anche tu la maglietta.

- NO! Non voglio! - scuote le mani l'altro appena Jongin tocca i bordi della sua maglietta. Poi nota lo sguardo spaventato di Kim e cerca di spiegarsi:

- E' solo che...uffa, non possiamo farlo senza svestirmi? Vai, sono pronto! - confermando le sue parole, Do chiude gli occhi e cade sul letto di schiena.

"Merda, merda, merda. Addio mamma, tornerò a casa con il culo bucato" - gli viene il panico appena sente Jongin che si avvicina.

Jongin cerca di prendere in mano la situazione, nonostante l'agitazione e il disagio.

- Kyungsoo-yah, Kyungsoo-yah, guardami, - Do apre un occhio, spinto dalla dolcezza della voce dell'altro. - Non sono un maniaco. Non mi piacciono le bambole morte. E farò con te questa cosa solo se lo vuoi veramente.

- Non sembra niente di che, però suona così male. - Do abbraccia il collo di Jongin. - In ogni caso, posso non svestirmi?

- Se pensi di essere brutto allora sei proprio stupido. - sbuffa Kim - Sei perfetto, piccolo.

- Ma... - Soo non riesce a protestare dato che gli chiudono la bocca con una lingua abbastanza veloce.

***

WTF 1:

- Posso togliermi la maglietta da solo?

- NO! DEVO FARLO IO!

- As-aspetta. Mi stai strozzando, idiota.

- Non distrarmi! Non sai quant'è difficile farlo!!! Perché questo buco è così piccolo? Voglio un buco normale! Dove puoi infilare e da dove puoi togliere la testa liberamente!

- La mano, LA MANO, MI STAI FACENDO MALE!

- Non ti lascio più indossare roba del genere.

- Aria...serve...

- Cosa, Kyungsoo-yah? Kyungsoo?? OH CAZZO, RESPIRA KYUNGSOO, NON MORIRE!

WTF 2:

- Visto che tu mi hai tolto/rotto la maglietta, posso toglierti io i pantaloni?

- Piccolo pervertito, lo sapevo che dentro di te c'è un diavoletto.

- Chiudi quella bocca altrimenti ti stringo in cervello nella zip.

- Mi sa che hai confuso qualcosa...

- Pensi? Sai, sono sicuro che se ti stringo il Jongi-piccolo e i suoi piccoli aiutanti tu non riuscirai a parlare e pensare per un po' di tempo.

- Cosa c'entra questo?

- Uffa, facciamolo una buona volta...

WTF 3:

- NOOO, ASPETTA, CI HO RIPENSATO, SMETTILA! Togli le mani!

- TU TOGLI QUESTE CAVOLO DI MUTANDE!

- No, io non posso farti vedere...quello

- Kyungsoo-yah, o tu ti togli queste maledette mutande e io ammiro le tue bellezze, o ti taglio un buco da dietro! Cos...cos'hai? K-Kyungsoo-yah...metti via le forbici. Oddio, Kyungsoo, non fissarmi così.

WTF 4:

- Mmm...Jongin-ah, devo chiederti una cosa...

- Si, piccolo, khm?

- Ecco...perché mi stai fissando il coso da cinque minuti? Ho freddo.

- Piccolo, io...MA QUALE PICCOLO!  E io che pensavo di fare l'attivo...

- Sono lacrime quelle?

WTF 5:

- Senti, perché abbiamo cominciato? Non posso, non ci riesco!

- E come vorresti farlo? In ogni caso devo allargarti. Altrimenti ti farò tanto male.

- In teoria io lo capisco. Ma non tutti i giorni ti ficcano le dita nel culo.

- Ma dai, non sono mica uno sconosciuto.

- Però la nonna o la mamma non facevano ciò che fai tu.

WTF 6:

- Aah, am-h, non ce la faccio più...Jongin-ah, voglio che...a-ah

- Si si aspetta, devo trovare il preservativo. DOVE CAZZO SEI, AAAA. ASPETTA, ARRIVO SUBITO,ANCORA UN ATTIMO, UN ATTIMO SOLO! Ah eccoti.

- Sai, mi è passata la voglia. Fai di tutto per rovinarmi il piacere. Ti tremano le mani.

- Ce la sto mettendo tutta...vuoi mettermelo?

- Cosa? Ah si, aspetta. Ci provo è che...ou, che carino. E' tipo un mini pene.

- UN PO' PIU' DI RISPETTO.

- Signor Mini-Pene, mi permetta di infilarle...

- Il Cilindro Rosa.

- ...

- ...

- AHAHAHAHAH, CREPO.

- AHAHHAHAHAHAHA, NON CE LA POSSIAMO FARE.

WTF 7:

- Oddio, aah...Santissimo, che bello. Mmh, Jongin-ah...

- Oh, sì...penso che l'abbiano già sentito in paradiso. Lo facciamo sentire all'inferno?

- Vuoi essere il mio cavallino?

- Cavallino? O...ooh, cavolo. Sei proprio un diavolo. Non ridere solo, ok?

- Di, aah..di cosa stai parlando?

WTF 8:

- Piccolo, io sono quasi pronto. Vuoi una mano?

- Come?

- Voglio aiutarti.

- Eh?

- Insomma, gonfiarti il pitone. Accarezzarti la scimmietta.

- ...

- Ci sei?

- Ho capito, imbecille.

- Allora?

- Meglio se ti tappi la bocca con qualcosa. Prima di rovinare tutto.

- Proviamoci...

- O. Oooh.

WTF 9:

- Veniamo insieme.

- Va bene.

- Uno, due...

- Cazzo conti? Mica ci buttiamo col paracadute.

- ...

WTF 10:

- E' stato bellissimo!

- Per te sì, a me chi ci pensa?

- Ti aiuto?

- NO, GRAZIE, LO FACCIO DA SOLO.

***

- Ti amo, Kyungsoo-yah. Ti ho amato dal primo giorno in cui ci siamo incontrati! Ti amo quando sei cattivo, quando fai il secchione, adoro quando mi prendi in giro...no, aspetta, suona male. Tu sei per me...cazzo ridi?

Kyungsoo, invece, ricomincia una di quelle sue risate isteriche. Sembra una foca ritardata che piange.

- Scusa, è stato bellissimo, ma...ahahahah, c'hai il preservativo sulla spalla. - dopo averlo detto, Do si mette a ridere ancora più forte, sbattendo la testa contro il muro.

- Io che confesso i miei sentimenti, e lui che ride, - si offende Jongin, togliendosi la roba dalla spalla e buttandola più lontano possibile.

Kyungsoo cerca di calmarsi.

- Scusami, non volevo. Anche io ti amo, stupidino, - borbotta Kyungsoo e poi bacia in un modo così dannatamente dolce che Kim non può non abbracciarlo forte forte. Do non faceva mai il primo passo ma quando lo faceva Kim era al settimo cielo.

- Perché da noi è sempre così, Kyungsoo-yah? - chiede Jongin, accarezzando Do ovunque.

- Perché siamo noi. Due idioti. Io sono un idiota intelligente, tu sei un idiota che fa finta di essere ancora più idiota, - risponde tranquillamente Soo.

- Andiamo a dormire, piccolo? - Jongin è stanco in tutti i sensi e non è pronto a fare discorsi troppo lunghi, quindi stringe più forte a se l'altro e non si trattiene dal sussurrare:

- Ti amo. Ti amo più di ogni altra cosa, - è pronto a dirlo per sempre, morsicando e baciando quel viso così piccolo e bello.

Kyungsoo si mette più comodo tra le braccia di Jongin, che sente appena appena un:

"Il mio bellissimo idiota"

Ed entrambi capiscono che tutto ciò vuol dire solo "ti amo".
 
 

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Capitolo 12
*** E VISSERO FELICI E...E INSOMMA ***


CIAO! Ragazze chiedo tante di quelle scuse per esser stata assente ma non ho potuto liberarmi. 
Sono tornata con L'ULTIMO CAPITOLO! ORA PIANGO! (ಥ_ಥ) 
E' stato bellissimo tradurre questa FF per voi ed è stato bellissimo vedere quasi ogni giorno le vostre recensioni. Grazie per aver letto e apprezzato. Io vi amo più della Nutella. (╥╯﹏╰╥)

Questo capitolo è più corto degli altri ma spero vi piaccia lo stesso.
Io tornerò o con una nuova traduzione o con una mia FF (che a dir la verità ho proprio voglia di scrivere).
BUONA LETTURA E A PRESTO!



Kyungsoo ama Jongin fino alle farfalle nello stomaco e alle seghe in bagno. Anche se l'ultimo non è così vero dato che viene sempre toccato, abbracciato, baciato e così via. Il punto è che tutto ciò Jongin lo fa con dolcezza. Troppa dolcezza. Se Jongin fosse così dolce anche con il cervello di Kyungsoo allora l'altro sarebbe il gay più felice sul pianeta.

Invece no. Dopo Jongin, il cervello di Soo si sente la più sporca e misera prostituta, usata dove capita e come capita.

Do forse preferirebbe che fosse usato lui, invece che il suo cervello.

"Hmm, è un'idea" - pensa Kyungsoo mentre fissa il suo amato come mangia. Meglio dire, fissa le sue grandi e forti mani e immagina come quelle rompono i vestiti di Soo, lo mette sul tavolo non dimenticandosi di stringere...

- Oggi ti voglio rude, - di punto in bianco dice Do, facendo strozzare l'altro con il cibo.

- Piccolo, non dirmi che ti annoi a vivere con me?

- No, è che...voglio provare sensazioni nuove. Sei sempre così dolce... - alla fine le parole diventano un gorgoglio quindi, mentre Jongin cerca di capire cosa gli abbiano appena detto, Soo riesce ad andare in cucina e a lavare qualche cosa. Sa che se il suo ragazzo sta mettendo in moto  il suo cervello allora deve lasciarlo tranquillo. Se riesce a non respirare è meglio, potrebbe spaventarlo.

- Allora... - si gratta la testa Kim, - DOV'E' IL MIO RAMEN, DONNA? - urla scuotendo il cucchiaio con il quale stava mangiando il gelato, gettandolo ovunque.

- Ma sei impazzito? - gracchia Do e per qualche strano motivo si avvicina al gas. No, non si è spaventato, pff. E' solo che...il ramen...è lì che sta da solo. Ecco.

- Porta rispetto al padrone della casa. Se non fosse per me saresti ancora nella tua stanza a fare compiti! - continua Jongin.

- Mbeh, non è cambiato niente, - annuisce Kyungsoo, mandando via lo spavento. - solo che al posto dei compiti ci sono documenti vari, e invece della mia stanza c'è la nostra.

- Si, ma...tu, ehm...uffa, non ce la faccio, cosa vuoi da me? - piagnucola Kim appoggiando la sua pesante (ma non mi dire!!) testa sul tavolo.

Soo sospira e si avvicina a Jongin, togliendogli dalla mano il cucchiaio. Ha già sporcato ovunque ma poi pulisce Kyungsoo.

- Jongin-ah, voglio che tu sia rude nella nostra vita intima. Proviamo? Forse piacerà pure a te! In te si sveglierà il tuo istinto animale, il  carisma! - gli occhi di Soo brillano come non mai, - E tu non resisterai più e comincerai a sbattermi, mordendomi e...OMADONNA PRENDIMI SUBITO KIMSTRONZISSIMOJONGINTIVOGLIO, - scoppia Kyungsoo, stringendo la maglietta di Kim.

E' mai successo che Jongin si rifiuti di fare sesso con il suo amorino Soo? No. No, no e ancora una volta no, come può venirvi in mente? Però rimane scioccato quando Soo (che doveva sempre essere pregato come se fosse la più pura e santa Madre Teresa) gli abbassa i pantaloni e gli morde le spalle.

- Calmati  piccolo. Ora ti faccio vedere io.. - ghigna Kim, passando la mano sulla schiena di Do nel modo più erotico possibile per poi infilarla dentro i pantaloni.

- TROPPO DELICATO! - si lamenta Kyungsoo, tirando uno schiaffo a Jongin e quello quasi quasi si aspetta un bel "THIS IS SPARTAAAAAA!" talmente gli fa male la faccia.

- L'hai voluto tu, stronzetto! - si arrabbia lui e poi butta sul letto Soo, senza alcuna delicatezza facendogli sbattere la testa contro lo schienale.

- Ahi! Fa male, coglione!! - Do cerca di tirare un calcio in pancia ma la sua mira è tanto buona quanto è intelligente Jongin.

- Oddio, cos'ho fatto, perdonami! Io ti amo tanto, tesoro mio dorato e prezioso... - Kim è talmente dolce che Soo è pronto a vomitare robe sdolcinate e zuccherose.

- Ma ti sembro una femminuccia? Vai a succhiartelo da solo! - si offende e guarda male Do.

- Non ti va mai bene niente! Checcazzo. - Jongin non resiste più e spinge via Do.

- Non dirmi che ti sei offeso?

- Non dirmi che l'hai capito, mestruato?

- Come scusa?

- Mestruato! Mestruato, mestruato, mestruato.

- Che ne pensi di andare sul cazzo del nostro vicino di casa? - si arrabbia Kyungsoo, picchiando l'altro.

Però ora ha paura. Non vorrebbe mai che Jongin decida di fare qualche visita al vicino. Non è colpa sua se pure i peli nel naso di quel cinese sono più sexy dell'intero Do.

- Dai, non ti offendere, - Jongin tira verso di se il suo amorino per abbracciarlo, - non mi serve il cazzo di Kris (Kris T-T ) quando ho una bomba come te vicino. Mi piacciono pure le tue gambe pelose, non basta per dimostrartelo?

Sospirando, Kyungsoo abbraccia l'altro. Non può offendersi quando Jongin comincia a riempirlo di baci. Delicatamente, purtroppo.

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Appena il mondo scopre la famosa saga di George Martin, Kyungsoo segue la moda per la prima volta. Giornate intere passano davanti al computer per guardare ogni episodio e per parlare a volte con i fan su qualche social.

Jongin invece vuole mangiare, Jongin vuole dormire (con un Do sempre così agitato non riesce a dormire), Jongin vuole scopare. E Jongin vuole che il suo amato ricominci a leggere i suoi noiosi libri per poi dirgli cose poco interessanti.

Kyungsoo invece non pensa neanche di smettere di guardare Il Trono di Spade per dare un po' più di attenzione a Kim.

***

- Non sai proprio niente, Jon Snow!

- Come?

- Vedo che Jon Snow è anche molto Slow, AHAHAHAH

- Queste battutine le dovrei fare io, Kyungsoo-yah.

- Ma non stavo scherzando.

- ...

***

- Tu non ti permetterai di spegnere la tv perché io, Kyungsoo dalla casa Do, il re dei Down, Deficienti, Stronzi... (qui Jongin fa passare un minutino come al solito) ...IO SONO LA TUA KHALEESI!

- Tu sei il mio idiota, che ha smesso di leggere libri ma ha imparato il nome di sta tizia bianca.

- Sei solo invidioso perché nelle mie vene scorre sangue di Drago.

- Ma checcazzo.

***

- L'inverno è vicino.

- E' estate. E tu sei riuscito a dirlo tipo cento volte.

- Dicono che dopo una lunga estate segue un inverno ancora più lungo.

- Spero sia tanto lungo da congelare quel fottutissimo Martin...Alloooooora, calmati, Kyungsoo-yah, chi ami di più, me o quel vecchio?

...

-  Traditore, hai preferito quel barbuto e grasso vecchio a me...e sembra che tu mi abbia rotto un dito e il ginocchio. E' storto...

***

- Non avrei mai pensato di chiederlo, ma perché non vai a leggerti un libro?

- Lo farò! Sotto il divano ci stanno i libri, prima però finisco di vedere la serie, - promette Do. 

- Intendevo libri che rispecchiano la tua intelligenza, non sta merda.

- Quella merda è abbastanza grossa da romperti la schiena in cinque posti.

- VALAR MORGHULIS!

- Valar dohaeris! Ora vai in cucina che io ti ho messo del wurstel nel microonde. 

- E' il mio primo cibo dopo tre giorni interi. Ti amo.

***

- Ora tu sei il mio sole e le mie stelle, io invece sono la luna della tua vita, capito?

- Idiozia.

- COSA?

- E' stupida sta cosa...

- Mi chiamerai così, CAPITO?

- Ma...

- BASTARDO!

- Ma quando sono nato i miei erano sposati...

- Ancora una parola...

- A-

- UNA PAROLA!

- Ok, ok, sto zitto, luna della mia vita.

- Il mio amore per te è infinito, Sole mio~

- Sperò di non finire come quel "Sole"

- Cosa stai borbottando?

- Continua a guardare la tua Santa Barbara, luna della mia vita.

- Oki.

- Dov'è il "Sole mio"?!

***

- Jongin, compriamo dei cavalli?

- No.

- Jongin, ti fai crescere i capelli così poi ci facciamo le treccine?

- No!

- Jongin, posso rifarmi la faccia come quella di Khaleesi?

- NO!!!

- Jongin, vuoi...

- Non continuare.

- Volevo chiederti se vuoi scopare. Ma se non vuoi fa niente...

- Spetta spetta, se vuoi...

"Negli episodi precedenti..."

- MA PORCA PUTTANA!

***

Quando finisce la quarta stagione, Kyungsoo comincia a piangere sulla spalla di Jongin, facendo sciogliere l'altro.

- L-la, q-q-q-quinta stagione, devo aspettare ancora...ngh, un anno, ngh...

- Non piangere, piccolo, possiamo fare tante cose belle nel frattempo, - dice Kim, sperando in tante cose.

- Hai ragione, Jongin-ah, - sorride Kyungsoo, allontanadosi.

E appena Kim pensa che potrà deliziare i vicini con nuovi gemiti come "OOH, SOLE MIO, SII" le parole di Kyungsoo passano sul suo corpo come tante spine.

- Mentre aspetto l'altra stagione, posso leggermi i libri!

Kim non può fare altro che asciugarsi le lacrime e andare in cucina per mangiare altro wurstel sperando che questo periodo finisca prima o poi.

NON C'E' NIENTE MEGLIO DELLA VECCHIAIA.

- SEI UN COGLIONE! - urla con la sua voce rauca Kyungsoo, arrabbiato un'altra volta con Jongin che ha dimenticato di tirare lo sciacquone.

- Un po' più delicato, vecchio bastardo! - Jongin si alza dalla sedia e si appoggia al suo bastone.

- Perché ho passato con te tutta la vita? Potevo benissimo scappare con Kris alle Maldive...

- Come, perché?? Perché io sono il tuo idiota e tu sei il mio, ricordi? - dolcemente chiede il vecchietto.

- Certo che mi ricordo, Jongin-ah...

- Però rimani un vecchio bastardo! - Kim si mette a ridere cercando di scappare dalla rabbia del suo amato.

E la rabbia è tanta:

- Vecchio frocio! Quando dimenticherai di prendere le tue pastiglie prima di andare a letto vedrai come rovinare il nostro romanticismo.

- Anche io ti amo, piccolo!

- Smettila di chiamarmi così, sei troppo vecchio per farlo. Suona male.

- Ti amo lo stesso.

- Uffa...va bene. Struscia qua che prendiamo le medicine per la sclerosi e il mal di schiena.

- E tu mi ami? - chiede seriamente Kim.

- Certo, vecchio idiota. Altrimenti non avrei sopportato tutti questi anni vicino a te, - risponde Soo facendo le spallucce. Non lo farà mai più perché sembra che abbia scroccato qualcosa...

- Ma non hai mai sopportato niente...

- Non importa. Vieni qui, vecchietto mio, che ti metto la crema sulla schiena.

- Ma che hai contro la mia vecchiaia? Non sei meglio.

- Vaffanculo, sono bellissimo. E non sembro un kiwi secco.

- Ora vacci tu sul cazzo di Kris!

- Che sotto il tuo peso ormai è diventato molle.

- AHAHAHAHAH BELLA BATTUTA.

- MBEH, HO IMPARATO TUTTA LA VITA.

Forse è bellissimo rimanere insieme fino alla vecchiaia. Perché? Perché durante tutto questo tempo puoi ridere su quanto sia molle il vicino cinese!

Cosa c'è di più bello che farlo con chi ami?

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