Quando Silente si tingerà i capelli di rosa? Forse prima di MissDragon (/viewuser.php?uid=45716)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** // ***
Capitolo 2: *** L'appuntamento ***
Capitolo 3: *** Bella Figura, James! ***
Capitolo 1 *** // ***
Dopo
centinaia di rifiuti, anche James Potter ha il diritto di rimanere un
po' stupito al primo sì, non trovate?
L'Invito
Arrivò
in sala grande e si sedette accanto a lei, pronto per la sua scenetta
quotidiana. Era arrivato alla bellezza
di quattrocentotrentatre rifiuti in due anni, uno
più o uno meno non gli avrebbero certo cambiato la vita.
"Buongiorno
Evans" salutò tutto contento.
"Prima
che tu ti sedessi qui lo era anche per me... mi passi il latte, per
favore?".
Si
comincia bene...
"Come
no. Anch'io comunque sono felice di vederti". Allungò una
mano e le versò il latte nella tazza. Che galanteria.
"Grazie".
"Esci
con me domani?" le chiese mentre si servita di tutto ciò che
gli capitava a tiro. Parlare con Evans dell'argomento 'Uscire Insieme'
non richiedeva molta attenzione... in fondo era la
quattrocentotrentaquattresima volta e le precedenti erano sempre state
tutte uguali. Avrebbe potuto sostenere quella conversazione - se
così si poteva chiamare - anche mentre dormiva, tanto era
abituato.
Adesso
era pronto a sentire un 'No' secco, oppure qualche originale
variante tra cui "Quando Silente si
tingerà i capelli di rosa" o "Quando imparerai l'uso del
pettine".
"Sì".
"Perchè
no?" domandò automaticamente mentre prendeva con la
forchetta una delle sette salsicce nel suo piatto.
"Potter,
ti ho appena detto di sì" gli rispose lei guardandolo
stupita, quasi come se si fosse pettinato.
Ciaf!
La salsiccia unta si staccò dalla forchetta e
atterrò nel piatto insieme alla miriade di pietanze di cui
era pieno. Lily fece per dire qualcosa...
"No,
non dirmelo" la bloccò lui "Capisco che ieri sera tu fossi
tremendamente felice perchè Lumacorno ci ha assegnato un
tema di due metri e mezzo, ma da lì a darti alla pazza gioia
tanto da essere ancora sbronza dodici ore dopo mi pare un pochino
troppo, non credi?".
"Potter,
non sono ubr...".
"Se
non reggi l'alcol dovresti controllarti, mia cara Evans" la
ammonì serio.
"Io
non sono la tua cara Evans e non sono ubriaca e..." Lily si interruppe:
James la stava fissando con sguardo compassionevole, quello che si
riserva a chi delira per la febbre troppo alta.
"Ok"
disse deciso.
"Ok
cosa?".
"Ti
porto da Madama Chips, puoi dirle che hai bevuto per sbaglio qualche
strana pozione..."
"Potter,
vuoi uscire con me sì o no?"
"Immagino
sia una domanda retorica"
"No,
esige risposta"
"Certo
che voglio uscire con te, mia carissima Evans. E' il mio
più grande desiderio da almeno due anni. Sono solo
molto, molto stupito: se tu esci con me allora può succedere
veramente di tutto... Sirius andrà a Hogsmeade con Piton..."
"Potter..."
"...Remus
darà fuoco alla biblioteca..."
"...smettila
di..."
"...Peter
diventerà il Cercatore della Nazionale di Quidditch..."
"...fare
il cretino!".
"Ecco
la mia Evans! Ti è passata la sbronza, eh? Però
un pisolino di un'oretta non te lo leva nessuno, devi essere riposata
per il nostro appuntamento. Vuoi che ti accompagni?"
"No,
grazie. Ti ritroveresti trasfigurato in una spazzola per capelli..."
lo minacciò "..e, Potter, ci vediamo davanti al
portone d'ingrasso alle quattro, puntuale. Ti lascio lì se
no".
Fatemi sapere
cosa ne pensate! Se vi è piaciuta, il secondo capitolo
è già pronto! MissDragon
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Capitolo 2 *** L'appuntamento ***
gh
Visto
che il primo capitolo vi è piaciuto tanto, ecco qua il
secondo! Buon divertimento!
MissDragon
L'appuntamento
"James, è la
ventisettesima
volta che ti lavi i denti. Quello spazzolino - se può essere
ancora definito così - sta
disperatamente reclamando aiuto"
borbottò Remus senza staccare gli occhi dal libro di
Trasfigurazione.
James se ne stava in
mezzo alla
stanza, con la bocca piena di dentifricio e stringendo in una mano
quello che un tempo era stato uno spazzolino da denti ma che adesso era
solo un misero bastoncino con un paio di ciuffetti al posto delle
setole.
"Forse hai ragione"
disse James dirigendosi in bagno "penso che adesso siano puliti".
"Non sono puliti, fanno
luce;
ed è un miracolo se sono ancora attaccati
lì..." continuò Remus esasperato; quella ragazza
- Evans
- stava uccidendo uno dei suoi più cari amici distruggendolo
pezzo per pezzo: il cervello se n'era già andato da un paio
d'anni, e adesso anche i denti erano in serio pericolo...
James uscì
dal bagno e guardò distrattamente l'orologio che aveva al
polso: sgranò gli occhi.
"Per le mutande di
Merlino,
Lunastorta! Me lo potevi dire che ero così in ritardo!"
gridò al povero disperato che stava seriamente pensando di
andare a studiare nell'angolo più nascosto della biblioteca:
per
quale terribile ragione proprio lui oggi era stato designato come balia
di
James-ho-un-appuntamento-con-Evans-e-sto-per-far-avere-un-esaurimento-nervoso-a-Lunastorta?
Dove diavolo si era cacciato Sirius? Anzi no, meglio non
saperlo...
"Ramoso, sono le tre e
un quarto.
Pensi di metterci quarantacinque minuti ad arrivare al portone
d'ingresso?" rispose l'accusato guardando James con aria paziente: eh
sì, il cervello era decisamente andato "Cos'è?
Hai
cambiato animale a nostra insaputa? Adesso ti trasfiguri in una
tartaruga zoppa?".
"Sta' zitto" lo
rimbeccò James
tirandogli un calzino e abbottonandosi la camicia. Finito
ciò si
fermò per l'ennesima volta davanti allo specchio, si
spettinò un pò i capelli e uscì dal
dormitorio
borbottando un "Ci si vede" a Remus. Quest'ultimo non se ne
curò, sapendo benissimo che nel giro di due minuti
quell'idiota
del suo amico sarebbe tornato indietro a prendere qualcosa - tipo il
cappotto - o a guardarsi di nuovo allo specchio.
Ma non fu
così.
Due minuti e mezzo dopo
-
probabilmente aveva stabilito un nuovo record - James si trovava
davanti al portone d'ingresso aspettando la sua adorata Lily Evans.
Mentre contava le
mattonelle del
pavimento dell'atrio per passare il tempo, fu colto da un atroce
dubbio: aspettare Evans fuori dal portone o dentro al portone? Lei
aveva solo detto 'davanti', ma davanti fuori o davanti dentro? Si
maledisse per non aver chiesto indicazioni più dettagliate.
Dopo
qualche minuto di franetica riflessione, giunse a quella che la sua
brillante mente reputava l'unica cosa da fare: turni. Due minuti fuori
e due dentro, così se lei fosse arrivata mentre lui era
dall'altra parte, non sarebbe stato poi in grave ritardo.
Mise in atto la sua
idea, ma venti
minuti dopo, un principio di congelamento lo costrinse a fare una pausa
nel calduccio dell'atrio: le sue mani erano di un violetto che non
prometteva niente di buono, mentre il viso era caldo quanto un pinguino
in Antartide. Oh-oh. Si era dimenticato il cappotto. E la sciarpa. E il
cappello. Si era dimenticato tutto. Adesso però come faceva
ad
andare a prenderli? Mancava solo una quiandicina di minuti alle
quattro. Le ragazze - e lui aveva una discreta esperienza in quel campo
- non sono mai in orario, nè tantomeno in anticipo. Ma Evans
non
era una ragazza. O meglio, certo che era una ragazza, ma
non una ragazza qualsiasi, era Lily Evans, e Lily
Evans non
era mai in ritardo. E questo implicava che potesse essere in anticipo.
Ma aveva detto le quattro no? Erano problemi suoi se arrivava
prima! Però James aveva aspettato
quell'appuntamento per
secoli e non poteva rischiare di sciuparlo con qualcosa di
insignificante come una decina di dita congelate.
Alle quattro in punto,
un qualcosa
infagottato in un cappotto scuro guarnito con sciarpa rosso e oro,
cappello e guanti fece la sua comparsa nell'atrio. Dopo qualche secondo
di studio accurato, James decise che quel qualcosa doveva essere Evans,
anche se non poteva esserne assolutamente certo, dato che l'unica cosa
che riusciva a vedere erano gli occhi: verdi. Ok, era Evans. Come non
riconoscere quegli occhi che lo tromentavano tutte le volte che si
addormentava - lezioni di Ruf comprese?
"Potter" fu il saluto
secco di Lily.
"B-b-buon p-p-pomeriggio
E-e-e-e-e..." tentò di dire James: per la barba di Merlino,
stava tremando!
"Sì, ho
capito, non ti
sforzare troppo che alla fine ti mordi la lingua... Ti senti
bene?" chiese la ragazza contemplando le mani viola e tremanti di James
con uno sguardo a metà tra il leggermente preoccupato e
l'immensamente divertito.
"M-m-mai s-s-s-stato
m-m-meglio!"
balbettò lui scosso da brividi di freddo talmente forti da
fargli ballare gli occhiali sul naso "C-c-che n-ne d-d-dici d-di
a-a-andare?".
"Pensi di venire
così? In camicia?" Lily gli lanciò un'occhiata
seccata.
"M-ma c-c-certo, n-non
f-fa p-p-poi c-così t-t-tanto f-freddo f-f-fuori, n-n-no?".
"No, certo, io mi sono
vestita
così per divertirmi. In fondo siamo solo a dicembre, nel bel
mezzo di una tempesta di neve. Chi ha bisogno del cappotto?".
"I-i-infatti..." rispose
lui annuendo vigorosamente.
"Vai a prendere il
cappotto, Potter. Ti aspetto qui".
James, sentendosi il
più
grosso idiota che avesse mai messo piede sulla Terra, corse su per le
scale talmente veloce che sembrava fosse inseguito dal gatto di Gazza.
Irruppe nel dormitorio,
dove Sirius
era misteriosamente ricomparso avvinghiato ad una biondina,
afferrò cappotto, sciarpa e guanti - il cappello avrebbe
rovinato i capelli - e tornò nell'atrio.
Adesso che i brividi
erano spariti, invitò Lily ad uscire dal portone e la
seguì in mezzo alla tempesta.
"Non potevi scegliere un
giorno
migliore per dirmi di si, eh? Che ne so, una bella giornata
primaverile... un bel pomeriggio d'autunno. No. Proprio oggi che
infuria la piu' grande tempesta di neve che abbia mia visto nei sette
anni che sono qui...".
"Potter, chiarimoci
bene. Mi chiedi di uscire da almeno tre anni. Adesso che ti ho
detto di si ti lamenti?".
"Ok, scherzavo. Chi se
ne frega della tempesta? Io ho te e sono felice" rispose lui con un bel
sorriso idiota stampato sul viso.
"Ma quanto sei scemo" fu
l'unico commento che uscì dalla bocca di Lily.
Continuarono a camminare
in silenzio, fino a quando Lily non notò la faccia
concentrata di James.
"Tutto bene, Potter?"
chiese curiosa.
"Che ti è
successo oggi? E'
già la seconda volta che mi chiedi se sto bene... lo so che
in
fondo ti piaccio da morire" rispose lui producendosi in un altro
sorriso idiota.
"Eh già, devo
confessare che mi piaci quanto fare il turno di ronda notturna davanti
alla sala comune di Serpeverde... ".
"Ma che gentile sei,
sempre carina con me, vero Evans? Comunque stavo solo
pensando..."
"Non pensavo
succedesse anche a te" lo interruppe Lily continuando a contemplare il
paesaggio.
"Ha. Ha. Ha. Sto morendo
dal ridere.
Pensavo a... posso farti una domanda?" chiese James fermandosi in mezzo
alla stradina per pulire gli occhiali con la manica del cappotto.
"Ma certo, quante ne
vuoi.
Così forse riesci a produrne una con un briciolo di senso".
Anche Lily si era fermata, e i suoi occhi divertiti indicavano
chiaramente che anche la sua bocca, sebbene fosse coperta dalla
sciarpa, era sorridente: quanto le piaceva prendere in giro Potter.
"Era un insulto?" chiese
lui mentre si rimetteva gli occhiali sul naso.
"No, un complimento. In
fondo ti ho
detto che penso che almeno una domanda con un pò di senso
riesci
a farmela, no? Allora?".
James decise di
sorvolare su quella
velenosa battutina. "Mi chiedevo perchè sei uscita con me.
Voglio dire, hai battuto la testa? Hai avuto una visione stanotte?".
"No, non ho avuto
nessuna visione stanotte. Se avessi sognato te sarebbe stato un incubo,
me lo ricorderei...".
"Allora
perchè?"
continuò James trattenendosi dal soffermarsi sulla parola
'incubo': nessuna ragazza che sognava lui l'avrebbe definito un incubo,
anzi...
"Vuoi la
verità?".
"Mi farebbe piacere...".
"Per
curiosità" rispose semplicemente lei sorridendo
e riprendendo a camminare.
"Ok, adesso mi fa meno
piacere...
comunque sempre meglio che sapere che l'hai fatto per battibeccare,
dato che per ora sembra proprio quello il tuo intento".
"Lo so, lo so.
Però è troppo divertente". James fece una faccia
stupita.
"Fammi capire: litigare
con me ti
sembra divertente?" adesso si rendeva conto che non aveva mai capito
quella ragazza: allora non era odio, era... era... cos'era??
"Aspetta, non
è proprio
così: diciamo che da un paio di mesi a questa parte
è
diventato divertente, da quando ho capito che ti saresti fatto
appendere per gli orecchi alla Torre di Astronomia con un cartello con
scritto 'Sirius Black è più bello di
me' pur di
ricevere le mie attenzioni" Lily concluse il suo ragionamento e
incrociò le braccia al petto: sembrava estremamente
soddisfatta
della sua esposizione.
James invece era rimasto
basito: era
così palese che le sue vergognose e numerossissime trovate
per
attirare l'attenzione di Lily e convincerla ad uscire con lui non erano
soltanto per fare il buffone, ma perchè era interessato
davvero
a quella ragazza? Era rovinato. James Potter non si interessava alla
ragazze. Le ragazze si interessavano a James Potter, il quale, essendo
un uomo dal cuore terribilemnte gentile, accontentava il loro
'interessamento'.
"Potter? Ti si congela
la lingua se
stai un pò di più a bocca aperta. Poi le tue
ammiratrici mi vengono a cercare accusandomi di avermi privato
delle tue doti di baciatore".
L'improvvisa
comparsa attraverso
banco di nebbia - fedele accompagnatore della tempesta di neve -
dell'insegna dei 'Tre Manici Di Scopa' evitò a James di
dover
ribattere in qualche modo alle affermazioni di Lily, preferendo optare
per un "Entriamo?".
Il locale era
praticamente deserto:
gli unici furbi che erano usciti con quella tempesta erano loro due e
un gruppetto di ragazzini del terzo anno, che, avendo
aquisito da poco il permesso di andare a Hogsmeade, non
avrebbero
rinunciato ad un uscita nemmeno se il paesino fosse stato invaso da un
centinaio di Mangiamorte.
James prese due
Burrobirre e le
portò al tavolo dove Lily si era seduta. In sua assenza, la
ragazza si era finalmente decisa a levarsi il cappello e la sciarpa, e
adesso il suo viso arrossato dal freddo e i suoi capelli rossi erano
ben visibili.
"Vedo che ti sei tolta
tutta quella roba di dosso..." notò perspicacemente lui.
"Eh già,
neanche a me riesce
bere con la bocca coperta". Dopo questo breve scambio di battute cadde
un imbarazzantie silenzio. James fissava la sua Burrobirra con sguardo
assente e sembrava che in mezzo a tutte quelle bollicine ci fosse
caduta anche la sua lingua, dato che era zitto da ormai dieci minuti,
cosa che non accadeva mai. Improvvisamente riscosso da non si sa bene
cosa, iniziò ad arrovellarsi il cervello pensando a qualcosa
di
cui parlare: di cosa parlava con le ragazze che di solito portava a
Hogsmeade? Ehm... la risposta era semplice, ma lui preferì
ignorarla per un pò. Qualche minuto dopo fu costretto ad
ammettere a se stesso che lui con le ragazze non ci aveva mai parlato,
si era sempre dedicato ad altro... a, diciamo, soddisfare
l'interessamento, quindi, di cosa parlare con Evans?
"Allora questo
è l'ultimo anno, eh?" buttò lì giusto
per fare conversazione "Mi mancherai, Evans".
"Tu a me non credo
proprio...
immagina, poter camminare liberamente senza temere che qulche idiota"
sottolineò l'ultima parola lanciando un'occhiataccia a James
"si
metta in mezzo cantanto canzoncine cretine o trasfigurando i
compiti in classe in bigliettini con scritto 'Evans vuoi uscire con
me?'... Immagina..." Lily lasciò cadere la frase e
sospirò sognate guardando un punto imprecisato alle
spalle
di James.
"Immagino, immagino, sai
che noia...
e poi devi ammettere che quell'idiota è proprio un bel
ragazzo,
gioca a Quidditch perfettamente, prende Eccezionale a
Trasfigurazione..."
"...esce in mezzo alla
tempesta in camicia"
"Esce in mezzo alla
tempesta in
cam... ehi!" si interruppe James renedendosi improvvisamente conto di
essersi appena dato dello stupido da solo.
Dopo altri quindici
minuti di silenzio, Lily cominciò a fissarlo insistentemente.
"Evans, cosa
c'è?" chiese
James infastidito da quello sguardo che sembrava volergli comunicare
qualcosa - ma non qualcosa di piacevole.
"Il conto" disse
semplicemente lei indicando con una mano le due Burrobirre ormai finite.
"Il conto?".
"Già,
qualcuno dovrà pagarlo, non credi?".
"Giusto, giusto. Ora
vado da Madama
Rosmerta e mi faccio dire quanto viene, così poi ti dico
quant'è a testa" fece James alzandosi.
"James, hai presente
quella cosa chiamata 'galenteria'? L'hai lasciata nella culla appena
nato, insieme al cervello, magari?".
Questa infelice
battutina fece capire a James che il conto doveva pagarlo lui.
Mezzora dopo i due
'nonsisabenecosa'
- non erano amici, non erano fidanzati, non erano nemici, o almeno non
più, quindi non erano classificabili - erano davanti al
portone
d'ingresso, giunti ormai alla fine del loro 'appuntamento', come James
si ostinava a volerlo chiamare.
Lily si era appoggiata
al portone e
sembrava non avesse la minima intenzione di entrare. Così
l'impolverato rimasuglio del cervello di James iniziò a
mandare
segnali con scritto 'bacio-bacio-bacio'. Tutto contento
cominciò
ad avvicinarsi alla ragazza, sicuro di relizzare quello che era il suo
più grande desiderio da tre anni a questa parte. Erano ormai
talemente vicini che i loro nasi quasi si sfioravano...
"Cosa diavolo stai
facendo?" una
voce, assolutamente poco gradita, lo raggiunse poco prima di portare a
termine il suo intento. Voleva trovare il malcapitato che aveva parlato
e ucciderlo tra atroci sofferenze. Per adesso però rimase
con
gli occhi chiusi, convinto di poter riprendere ciò
che era
stato interrotto.
"Potter, mi hai
sentito?". No, per
favore. Non poteva essere lei. Non poteva aver fatto sentire la sua
vocetta penetrante anche in quel momento.
"Evans, posso sapere per
quale
stupidissima ragione devi far prendere aria alla tuo bocca
adesso?". Si constrinse a rimanere a occhi chiusi, sperando che forse
non era ancora tutto perduto.
"Proprio
perché è
adesso". Ok, poteva riaprire gli occhi. Il momento magico e perfetto
era andato. Lily lo guardò con aria di sfida.
"Pensavi di avermi
già ai tuoi
piedi, eh?" e con questo aprì il portone e sparì
nell'atrio, lasciandosi un James confuso e deluso alle spalle.
"Allora Ramoso?
Com'è andata?" chiese un curiosissimo Sirius dieci minuti
dopo, vedendo rientare James nel dormitorio.
"Uno schifo".
"Ti dispiacerebbe
definire un
po’ meglio il tuo concetto di 'schifo'? Schifo
perché
l'hai solo baciata, o schifo perché non l'hai nemmeno
baciata
- cosa che, conoscendoti, escluderei?".
"La seconda".
"La secon... La seconda!
Ramoso, mi
vergogno di essere amico tuo! Come sarebbe a dire che non l'hai nemmeno
baciata? Devo ricordarti chi sei? Guarda che hai una reputazione da
difendere!".
"Felpato, se vuoi
evitare di morire per mano del tuo migliore amico, tappati quella
boccaccia e sparisci".
"Ma..."
"Adesso!".
E
adesso ringraziamo tutti i recensori!
Bellis: sono
contenta che l'inizio ti sia piaciuto, vediamo cosa mi dirai adesso!
Lussissa: lo
sappiamo che James è un ragazzo intelligente, ma il
sì di Lily lo ha proprio mandato in tilt... le supposizione
assurde sono il risultato =)
Frytty:
visto che l'inizio prometteva bene, spero tu abbia apprezzato anche il
secondo capitolo!
Rose_White:
spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo, mi raccomando, fammi
sapere!
britney18:
lo so, il titolo è un po' assurdo, credo sia per
questo che incuriosisce, come hai detto tu... fammi sapere cosa ne
pensi dell'appuntamento!
PikkolaGrandefan:
mi auguro tu abbia trovato questo capitolo davvero esilarante come
speravi!
pikkolina88:
lo so, il primo capitolo è breve... era una specie
di esperimento, e visto che è stato apprezzato, questo
capitolo
è più lungo, visto?
Maira_Hermione96:
ecco l'aggiornamento, piaciuto?
Lights:
grazie dei complimenti, spero che il secondo capitolo ti sia piaciuto!
AikoSenoo:
già, la sua reazione è moooolto giustificata...
poverino, è rimasto sconvolto!
Ho buttato giù anche parte del terzo capitolo, ma non so se
lo
pubblicherò... Non voglio che la storia cada sul banale!
Ditemi
voi che fare... MissDragon
|
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Capitolo 3 *** Bella Figura, James! ***
Scusate per il ritardo... e
scusate anche perchè il capitolo non è molto
lungo! Spero però che apprezzerete ugualmente =)
MissDragon
Bella Figura, James!
“Quando è il
prossimo finesettimana a Hogsmeade?” chiese James mentre
passava in rassegna tutte le teste degli studenti seduti al tavolo di
Grifondoro per cercare la sua adoratissima Lily Evans.
“Tra due
settimane” borbottò Remus indicando alcuni posti
vuoti a metà del tavolo. James e Sirius presero posto
accanto, mentre Remus e Peter si accaparrarono le sedie davanti agli
altri due. Peter ostentava il suo solito sorriso un po’
stupido: tutte le volte che i Malandrini andavano da qualche parte
insieme – praticamente sempre – il più
piccoletto assumeva quell’espressione; sembrava che nemmeno
lui potesse credere di poter sedere al tavolo con loro.
“Ramoso, non fare quello che
stai pensando” lo ammonì Sirius in tono grave.
“E cosa starei pensando,
secondo te?”.
“Vuoi invitare di nuovo
Evans” rispose l’altro sicuro. “Non
negarlo perché lo so. Non è che me lo immagino:
lo so. Ne sono assolutamente certo”.
“E anche se fosse? Ti do
forse fastidio?” domandò James irritato dalla
perspicacia dell’amico.
“Suvvia James, ti sei
ridotto peggio di uno zerbino consunto! Dovevi vederti ieri quando hai
messo piede in dormitorio. Sembrava fossi stato appena squalificato a
vita dalla squadra di Quidditch”.
“Non è
vero…” protestò debolmente James.
“Invece sì,
Ramoso” intervenne Remus da dietro il suo libro: come al
solito stava mangiando e leggendo in contemporanea.
“Già”
aggiunse Peter.
“Ma voi due da che parte
state?” si lamentò James mentre continuava ad
allungare il collo per cercare la maledetta testa rossa.
“Dalla parte di nessuno.
È soltanto la verità” disse
semplicemente Remus appoggiato da Peter che annuiva vigorosamente.
“È inutile che
sprechiate fiato: inviterò Evans, e vi assicuro che quando
torneremo da Hogsmeade sarà ai miei piedi”
affermò James interrompendo la sua ricerca, che aveva
finalmente dato i suoi frutti: aveva trovato Lily, in fondo al tavolo,
che chiacchierava allegra. Si sistemò in modo da vedere
meglio, mise un braccio sul tavolo e si appoggiò con la
guancia al palmo della mano: la contemplazione Evans era iniziata.
“Ti sta cascando una patata
di bocca” gli fece notare uno schifato Sirius qualche minuto
dopo, ma vedendo che non otteneva risposta gli piantò una
gomitata tra le costole. James si riscosse.
“Ahi” fece
rimettendosi dritto e continuando a mangiare. Sirius
farfugliò un “Guarda come si è
ridotto”, accompagnato dai cenni di assenso di Remus e Peter.
“La dovete piantare di
prendermi in giro. Mi trattate come un pazzo da ricoverare al San
Mungo” si infiammò James. “E io non sono
peggio di uno zerbino consunto” puntualizzò
ricordandosi dell’infelice paragone di Sirius.
“Ramoso, caro, carissimo
amico mio, ma ti sei visto? Immagino sia brutto sentirselo dire, ma
Evans ti dedica tanta attenzione quanta ne dedichi tu a Rüf
quando spiega. Fai un po’ te…”.
“Felpato, ti prometto che
riuscirò a farla diventare la mia ragazza. Vuoi
scommettere?”. James si sentiva particolarmente audace e
sicuro si sé, anche se non sapeva bene per quale motivo.
“Sarebbe una cattiveria
approfittare della tua precaria situazione mentale, Ramoso. Vincerei la
scommessa e sarei costretto a farti fare qualcosa di umiliante. Dai
retta a me: lascia perdere” concluse Sirius dando a James
leggere pacca su una spalla.
“Forza James: una volta
tanto che Sirius dice qualcosa di sensato, ascoltalo”
intervenne Remus.
“Io dico sempre cose
sensate, Lunastorta” sibilò Sirius.
“Sì,
sì…” fu la replica vaga di Remus.
“Comunque”
proseguì James “io inviterò Evans.
Anzi, la invito adesso”. E detto questo si alzò
dal tavolo e si diresse verso il gruppetto di ragazze in mezzo al quale
sedeva Lily.
“Hem-hem” fece
James per segnalare la sua presenza. Una decina di ragazze si voltarono
di scatto verso di lui, assumendo quasi immediatamente espressioni
adoranti.
“Evans!” disse con
enfasi.
“Potter” fece lei
secca.
“A che ora ci troviamo per
la prossima uscita a Hogsmeade?” chiese con molta
indifferenza, come se fosse una cosa già decisa secoli
addietro. Lily assunse un’espressione stupita, che
virò quasi subito sull’irritato.
“Potrei cortesemente sapere
quand’è che ti ho detto che saremmo usciti insieme
un’altra volta?”.
“Non l’hai detto,
ma sono sicuro che stavi per chiederlo. Ti ho risparmiato la
fatica” rispose semplicemente James: suvvia, era ovvio che
sarebbero usciti insieme di nuovo.
“Potter, mi sembrava di
essere stata chiara: sono uscita con te per curiosità. Tolta
la curiosità, niente più uscite”.
“Non puoi fare
così, no, no, no. Pensi di aver già placato la
tua curiosità? Io credo proprio di no. Ci sono molte altre
cose che sono sicuro ti piacerebbe scoprire di me”.
“Tipo?” chiese
Lily con aria annoiata.
“Tipo…
uhm… il mio talento per il Quidditch!”. Sbagliato.
Molto sbagliato. Evans odiava il Quidditch.
“Quello lo vedo
già a tutte le partite ed è decisamente
abbastanza per i miei nervi”. Detto ciò la ragazza
si girò nuovamente verso le sue amiche e riprese a mangiare,
lasciando James impalato lì accanto al tavolo e stranamente
senza parole.
“Evans?”.
“Sparisci”.
“Non ho ancora finito. Esci
con me un’altra volta e giuro che non ti romperò
più le scatole” fece James serio.
“Sarebbe un
ricatto?”.
“Una
specie…”.
“No”.
“So che lo
vuoi…” fece lui con voce irritante.
“No”.
“Dai!”.
“No”.
“Sei monotona”.
“Lo so”. Lily
stava cominciando a perdere la pazienza. Se quel ragazzo non avesse
smesso di insistere, avrebbe sicuramente finito per dirgli di
sì solo per farlo tacere.
“Potter, basta! Ho detto
sparisci. Devo mangiare”. La ragazza infilzò una
patata e se la ficcò in bocca con poca eleganza: la
conversazione era finita.
“Ok Evans, allora ci vediamo
alle quattro” salutò James prima di voltarle le
spalle e dileguarsi.
“Ho detto di no!”
urlò lei indignata.
“Sì,
sì…” fece James vago continuando a
camminare verso il suo posto.
Tre paia di occhi lo guardavano basiti.
“Hai fatto una figura
ridicola” commentò Remus.
“Sei troppo
insistente” gli fece eco Peter.
“Sei un idiota”
concluse Sirius secco.
“Grazie” fece
James rispondendo a tutti e tre. “Comunque l’ho
invitata, no?”.
“E questo lo chiami invito?
A me non sembrava proprio…”.
“Invece sì. So
che è cotta di me… si vede”.
“Se lo dici te”
fece Peter sottovoce con tono ironico.
“Chetati”.
“Evitate di sprecare fiato,
tanto non vi ascolta” ripeté saggiamente Remus.
Spero vi sia
piaciuto, e vi avverto che prima di vedere il prossimo capitolo
passeranno secoli... comunque, grazie a tutti quelli che hanno
recensito, scusate se non vi ringrazio uno per uno ma sono di fretta!!
Aspetto commenti!
MissDragon
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