Un qualcosa di inaspettato

di Alis_Weasley
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una proposta alquanto sospetta ***
Capitolo 2: *** Ad Hogsmeade ***
Capitolo 3: *** Il rifugio ***
Capitolo 4: *** La scommessa ***
Capitolo 5: *** Una dolorosa scoperta ***
Capitolo 6: *** Cuore e cervello in contrasto ***
Capitolo 7: *** Inaspettato quanto atteso ***



Capitolo 1
*** Una proposta alquanto sospetta ***


Il sole splendeva alto nel cielo di quel sabato mattina.
Il che significava che ad Hogsmeade ci sarebbe stato un tempo perfetto, e tutti gli studenti erano eccitati all'idea di sbizzarrirsi in compere.
 Bhe.. quasi tutti. Una ragazza, avvolta nelle coperte, si rigirava nel letto, cercando di coprirsi gli occhi con le mani, essendo disturbata dalla luce che filtrava dalla finestra.
Hermione Granger non aveva alcuna voglia di andare ad Hogsmade, ragion per cui aveva già detto ai suoi migliori amici, Harry e Ron, che non li avrebbe accompagnati a fare rifornimento di dolci da Mielandia. Si sarebbe portata avanti col programma, passando tutto il suo tempo nel posto che amava di più: la biblioteca. O almeno, quelli erano i piani.. già, perché la brillante studentessa non aveva tenuto conto del fattore G.
Dopo la colazione, mentre gli studenti si mettevano in fila per l'uscita, lei si stava dirigendo a passo spedito verso la biblioteca,quando andó a sbattere contro due persone che sul momento non riconobbe. Fu sbalzata indietro dall'impatto. Mentre si massaggiava il fondoschiena e sbraitava insulti terribili contro quei due, alzó lo sguardo e si trovó a fissare due facce sghignazzanti IDENTICHE. I gemelli.
 "Voi!!!" Ululó additandoli minacciosamente. Da quando l'avevano nominata prefetto, era in guerra aperta con quei due mascalzoni di Fred e George Weasley. Loro, nonostante i richiami, le minacce, e gli avvertimenti continuavano imperterriti a vendere le loro diavolerie e a testarle sui primini ingenui che si facevano confondere da due occhi vispi e penetranti e da quelle masse scomposte rosso fuoco che avevano come capelli.
 Okay.. Hermione doveva ammetterlo, i due erano davvero belli. Con quei corpi scolpiti da battitori, e quel carattere allegro, ma questo non giustificava ciò che facevano. E lei, in qualità di prefetto non perdeva occasione di rovinargli i piani.
"Guarda Freddie, c'è il prefetto-perfetto-Granger!"
 "Ehi Granger dovresti stare più attenta,sai? Non si corre nei corridoi" disse Fred facendo un segno di diniego col dito indice.
 "Io?! Io dovrei stare più attenta?! Mi siete praticamente venuti addosso!! Ho una tabella da rispettare IO, non posso fare tardi!"
Stava per riprendere a camminare quando i gemelli la afferrarono uno da un polso e l'altro le mise un braccio attorno alla vita. Lei arrossì impercettibilmente ma si riprese subito. Che le succedeva?
"Ma che-che fate!?" Cercó di divincolarsi, ma i due rafforzarono la presa e sghignazzarono. "Granger, è Sabato. Non puoi stare in biblioteca a studiare anche oggi." Disse serio George. "Già, non te lo permetteremo Grangy" proseguì Fred.
"Non chiamarmi Grangy!! e lasciatemi subito! Sono un prefetto!!" Lei rossa in faccia per la rabbia.
"Calma,calma. Volevamo proporti di venire ad Hogsmeade con noi.."
"..si, non siamo partiti col piede giusto noi tre, perché non ci riproviamo? "
I due misero su le facce più angeliche e sincere che avevano nel loro repertorio. Hermione non era per niente convinta che fossero sinceri, ma pensò che andando con loro avrebbe potuto scoprire cosa avessero in mente.
 "Allora Granger? " Dissero all'unisono. Alla ragazza faceva un po impressione quando dicevano la stessa cosa nello stesso momento. Inoltre non sopportava quel loro odioso ghigno, e ad essere sincera era anche un po invidiosa del rapporto che avevano i gemelli , perché lei non aveva nessuno che la capisse al volo. Certo, c'erano Harry e Ron, ma Hermione molto spesso si sentiva tremendamente sola.
Forse, fu anche per questo che accettó la proposta di Fred e George Weasley.

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Capitolo 2
*** Ad Hogsmeade ***


"Bhe.. dove volete andare? " chiese Hermione, curiosa, mentre camminavano per la strada.
"Come dove?"
"Ma ovviamente da Zonko! "
"Oh..no..no..io torno a scuola, ciaaao" e fece per scappare,ma Fred fu più veloce e se la strinse addosso, facendo combaciare perfettamente la schiena di lei con il petto muscoloso di lui. Hermione rabbrividì.
"Ti diverti troppo poco Granger.. " le sussurró all'orecchio.
Così, sconsolata e ancora tra le braccia di Fred, entró nel negozio.
E rimase a bocca aperta.
OGNI tipo di gioco (diavoleria) , lo si trovava lì, e questo era risaputo. Ma quel posto era bellissimo.
Era tutto colorato, trasmetteva allegria, e nel negozio echeggiavano le risate dei clienti.
Lei si guardava intorno come se avesse iniziato a vivere in quel preciso istante, faceva saettare lo sguardo da una parte all'altra come una bambina che per la prima volta viene portata al luna-parck.
Fred e George, soddisfatti della reazione che aveva avuto la ragazza la presero per mano e la portarono a fare un giro del negozio, conoscevano quel posto come le loro tasche.
La Grifondoro rise tantissimo, come mai in vita sua, soprattutto quando Fred prese una bacchetta da uno scaffale e subito dopo quella si trasformó in un pollo.
I gemelli, che avevano chiesto ad Hermione di uscire con loro solamente per corromperla dopo, quando li avrebbe sorpresi a vendere i loro prodotti, cominciarono a pensare entrambi che non era niente male. Sapeva divertirsi, fuori scuola sembrava un'altra persona.
Quando poi George la riempì di bolle di sapone, si scatenó un putiferio. Hermione si mise a rincorrerlo, ma non prima di aver fatto lo stesso con Fred, che di conseguenza si mise al suo inseguimento.
E ben presto anche le loro risate si unirono a quelle che già c'erano nel negozio.
Quando Hermione acciuffó George per i capelli, questo cadde e lei gli finì addosso.
"Oh merlino, ti sei fatto male George?! "
Lui scoppió a ridere. Una risata bellissima. Non una delle solite risate, che erano più ghigni. Questa era una risata cristallina, sincera e che ben presto coinvolse anche la ragazza.
Solo quando arrivó un Fred alquanto confuso, si resero conto della posizione in cui erano.
Lei a cavalcioni su di lui , il ragazzo con le mani attorno alla sua vita.
Hermione arrossì indecentemente.
George ghignó. Ecco, era tornato il solito.
Anche Fred ghignó, ma il suo ghigno ad Hermione parve diverso.
Comunque decise di non farci caso, e si precipitó a rotta di collo fuori dal negozio.
"Granger, dove scappi?"
Le chiese Fred che l'aveva già raggiunta.
"È stato bello ma è ora che vada.."
Non voleva davvero andare via, ma non le piaceva la piega che stava prendendo la situazione.
Era uscita con i due malandrini di Hogwarts, l'avevano convinta ad entrare da Zonko!  Nemmeno ad Harry e Ron aveva mai detto di si..e poi, rabbrividiva ogni volta che Fred la toccava..
No decisamente la situazione non stava prendendo una bella piega.
 I gemelli avevano raggiunto il loro obbiettivo, Hermione aveva passato del tempo con loro, e forse d'ora in poi sarebbe stata più clemente nel punirli, ma entrambi volevano di più.
Si scambiarono un'occhiata d'intesa. E in un batter d'occhio l'avevano presa a braccetto.
E lei si sentì stranamente felice.
 "La giornata è ancora lunga, miss prefetto." Disse solenne George.
"E non ti lasceremo andare via così facilmente, non prima di aver preso una burrobirra con noi" le ammiccó Fred.
"Siete impossibili " disse lei scuotendo il capo, e tutti e tre scoppiarono a ridere.
Ancora ridevano, quando qualcuno parlò.
"Hermione? "
"Fred? George?! "
La ragazza conosceva quelle voci, prese un bel respiro prima di voltarsi.
Un Harry sconvolto ed un Ron a dir poco furioso la guardavano aspettando una spiegazione.
Dato che non si decideva a parlare, fu Ron a rompere quel silenzio.
"Non sei uscita con noi, per uscire con loro, e per andare da Zonko, per di più! Con noi non ci sei mai voluta entrare!!" Le mani gli tremavano e le orecchie avevano assunto un colorito scarlatto.
" ma no..Ron..io non sapevo che sarei uscita con loro.."
Lui fece finta di non averla ascoltata e proseguì.
"E DIMMI, CON QUALE DEI DUE TE LA FAI? MMH? FRED O GEORGE?! E IO CHE PENSAVO DI PIACERTI. MI FAI SCHIFO."
detto questo, le voltó le spalle e si portó dietro Harry, che aveva preferito non intromettersi e che fece solo un gesto della mano ad Hermione per farle capire che tra loro, almeno, era tutto apposto.
Sentiva gli occhi pizzicarle e le lacrime che premevano per uscire.
Quando ecco, che una le scivoló giù per la guancia.
Un dito si posó delicato sul suo viso, e la asciugó.
Altre due dita si andarono a posare sotto al suo mento, tirandolo verso su.
La ragazza si trovó a fissare due paia di occhi scuri che la guardavano e la fecero sentire subito meglio.
 Senza rendersene conto si ritrovó stretta tra due forti braccia.
 Era solo uno dei gemelli, e lei non aveva bisogno di vedere chi fosse, perché gia lo sapeva. La scarica di elettricità che aveva attraversato il suo corpo, la sensazione di calore, il cuore che aveva accelerato il battito, era Fred.
Si asciugó in fretta quello che rimaneva del suo breve momento di debolezza, e sciogliendo l'abbraccio senza guardare in faccia il gemello, precedette i due  entrando da madama piedi burro.
George si schiarì la gola.
"Per la cronaca, Ronnie è un idiota"
"Già e non capisco come faccia a piacerti. " disse secco Fred.
"A me non piace Ronald." Disse col naso all'insù, e poi aggiunse quasi sottovoce "non mi piace più da un po ormai.."
"Bene! " dissero i gemelli all'unisono.
E lei scoppió a ridere di nuovo.
"Comunque..grazie per prima.."
"Quando vuole lei prefetto " e Fred, allargó le braccia.
Hermione sentì le guancie in fiamme, e fu ben sicura di aver assunto in faccia lo stesso colorito dei capelli di lui.
Quella reazione fece sghignazzare i gemelli.
Ma ad Hermione, il loro ghigno non dava più fastidio, ci stava facendo l'abitudine.

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Capitolo 3
*** Il rifugio ***


Fu uno dei pomeriggi migliori della sua vita.
Scoprì che i gemelli non erano solo dei mascalzoni che ridevano dalla mattina alla sera, non erano affatto stupidi.
Le loro battute erano ben studiate e centravano in pieno.
Erano dei burloni, sì, ma sapevano essere dolci e profondi quando volevano.
 Apparentemente l'argomento "guerra imminente" non li toccava per niente, in realtà invece..erano preoccupati come tutti gli altri, erano solo dei bravi attori.
Nei giorni a seguire lei provò a fare pace con Ron.
Ma lui non la voleva nemmeno guardare, così la maggior parte del tempo la passava in sala comune, con un libro fra le mani, accoccolata sulla sua poltrona preferita, quella di fronte al camino.
Ogni tanto sollevava lo sguardo, e notava che i gemelli le riservavano più di un'occhiata.
 Loro parlavano con Lee Jordan, probabilmente dei loro prodotti e scherzi, ad un tratto Fred e George si alzarono e si sedettero sui braccioli della poltrona.
"Ciao prefetto" dissero insieme.
Senza volere, lei sorrise.
 "Ahah! un sorriso!" Esclamó Fred.
Lei lo guardó interrogativo.
"Bhe.. non ce la facciamo più a vederti triste per Ronnie.. " disse George.
"Io non sono affatto triste per Ronald! " usó un tono di voce più alto di quanto non avesse voluto.
 "Vieni." Fred e George la presero per le braccia e nonostante lei replicasse, la portarono fuori dalla sala, sotto lo sguardo sbalordito di tutti gli altri grifondoro.
 Per quanto Hermione fingesse di essere irritata, le era mancato terribilmente quel contatto con i due.
"Ma dove andiamo?! Hei.. che ci facciamo qua? Questo..che posto è? "
"Granger, zitta." Disse Fred,
 "e poi non sei tu che hai letto 'storia di Hogwarts'? Dovresti sapere dove siamo." Continuó George ridendo.
 Girarono l'angolo, finirono in un corridoio stretto che la strega non aveva mai visto, aprirono una porta con un incamtesimo non-verbale,e quello che le si presentó davanti, la lasció senza parole.
Doveva essere uno sgabuzzino, di quelli dove venivano messe le scope, gli stracci, ma questo aveva subito qualche modifica. Era grande quanto la sala comune dei grifondoro, le pareti erano colorate, e c'erano numerosi scaffali ripieni di quelle che Hermione immaginò fossero le invenzioni dei gemelli.
 "Wow.. " riuscì solo a dire.. "Ti piace? È il nostro rifugio, può essere anche il tuo, se vuoi.."
"Dato che stai sempre sola in questi giorni, magari ci potresti aiutare con qualche invenzione.. " dissero i due, impacciati, forse per la prima volta da quando Hermione li conosceva.
Le fecero tenerezza e li abbracciò. I loro corpi erano caldi e solidi, trasmettevano sicurezza. Le davano l'impressione che se fosse caduta l'avrebbero sempre afferrata.
 Loro ricambiarono l'abbraccio, circondandole la vita con le braccia e stringendosela contro, inebriandosi del profumo dei capelli di lei. Quando si separarono, si sedettero sul pavimento e loro cominciarono a mostrarle tutti i prodotti.
 Per la prima volta, li vedeva sotto una luce diversa, non più in veste di prefetto, bensì come amica, come spettatrice. E doveva ammetterlo, erano dei geni, e le loro invenzioni erano stupefacenti.
 Passarono tutto il pomeriggio così, a ridere, a dimostrare come funzionassero le pasticche vomitose, i torroni sanguinolenti, Hermione addirittura si preoccupó quando il sangue che usciva dal naso di George non voleva fermarsi, ma loro la tranquillizzarono spiegandole che poteva capitare.
Lei stessa, diede ai due qualche consiglio per far funzionare meglio alcuni prodotti.
Si sentiva bene, finalmente, dopo tanto tempo.
Il rifugio , quei due, la facevano sentire nel posto giusto ,con le persone giuste.
 

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Capitolo 4
*** La scommessa ***


Ogni pomeriggio, quando Hermione terminava i compiti, raggiungeva i due gemelli nel rifugio. 
Passavano insieme davvero tanto tempo, e data la lontananza di Ron, ancora arrabbiato, e di Harry, che ormai aveva dovuto prendere una posizione, Fred e George, stavano, per quanto sembrasse impossibile, diventando i suoi migliori amici.
Non le facevano più scherzi, anzi, ne preparavano di nuovi insieme a lei!

 Col cervello brillante che aveva, poteva essere un'ottima aiutante.
I gemelli si stavano affezionando a lei, ma nessuno dei due lo voleva ancora ammettere a voce alta.
Fu per questo che successe.
Dopo essere tornati dall'incontro con Hermione, si erano andati a rintanare nel loro dormitorio, per fare vedere i nuovi piani a Lee. 
"Questa ragazza è un vero genio.." emise alla fine quello, davvero colpito.
"Già! lo pensiamo anche noi!" Dissero insieme i gemelli.
"Ma..non è che..." e ammiccó. 
"Che? " chiesero i due, curiosi.
"Che vi piace la Granger? " sussurró il ragazzo di colore,con una faccia terrorizzata, quasi si trattasse di una maledizione senza perdono. 
Fred e George rimasero in silenzio per qualche istante. 
Poi scoppiarono a ridere.
Lee tiró un sospiro di sollievo.
"A me no, piace a lui!" Aggiunsero quando si furono calmati, indicandosi l'uno con l'altro. 
Lee si coprì gli occhi con le mani e lasció sprofondare la faccia nel cuscino. Era come temeva. 
"A me? A te piace!"
"A te! Si vede da come la guardi!"
"Io non la guardo proprio in nessun modo! TU piuttosto!" "A ME NON PIACE HERMIONE!"
"NEANCHE A ME!"
"Calma ragazzi, calma!" Si intromise Lee. 
"Di solito con le ragazze fai lo spavaldo! Ma con lei no! Con lei, le parole ti muoiono in gola, sembri un tredicenne in preda alla prima cotta!"
"Pensa a te! Tu non riesci a formulare una frase di senso compiuto quando ti guarda!"
"Io potrei conquistarla in qualsiasi momento!"
"Io potrei conquistarla un momento prima di te se solo volessi!"

 Non era mai un buon segno quando Fred e George discutevano.

Già era difficile riconoscerli nei momenti di calma, ma riconoscerli quando litigavano era praticamente impossibile.
"Baaaasta! " urló Jordan "Facciamo così, il primo di voi che riuscirà a baciare la Granger, senza poi essere schiantato, avrà vinto. Okay?"
Entrambi sapevano che non era giusto.

Entrambi sapevano che Hermione avrebbe sofferto se fosse venuta a conoscenza della scommessa. Nonostante questo entrambi esclamarono "Okay!".

**

Hermione camminava tranquillamente nel corridoio al quarto piano durante la sua ronda di prefetto, quando qualcuno la afferrò da dietro, cingendole la vita con le braccia e stringendosela contro, portandola in un angolo buio. 
Lei tentó di divincolarsi, ma quando sentì quell'odore inconfondibile smise di lottare.
"Fred, che diavolo stai combinando?"
Lui rise sommesso.
"Come mi hai riconosciuto?"
"Ormai so farlo, passare tanto tempo con voi, comporta delle conseguenze"
Lui non rispose, il che era strano. Fred Weasley senza parole?

La guardó negli occhi, intensamente, come non aveva mai fatto.
Dopodiché le mise le mani sulle spalle e la spinse contro il muro freddo e umido.
Le braccia poste ai lati del volto di lei.
"Fred, che..stai facendo?" Il fiato corto per la sorpresa.
Un movimento impercettibile e il corpo di lui si ritrovó a contatto col corpo di lei, che era completamente schiacciata tra lui e la parete. 
Un brivido.
Lui le scostó i capelli dal collo, e poi le sospiró nell'orecchio. 
Altro brivido.
Le depositó un bacio languido sul collo. 
"F-f-fred"
Le sfioró la guancia con la mano.
"Che..che.." provó lei, ma lui le afferró i fianchi e se li spinse contro.

Stavolta fu lei a sospirare. Erano attaccati l'uno all'altro.

Sarebbe bastato un piccolissimo movimento per far incontrare le loro labbra.
"Hermione io.."
"Bene bene! Chi abbiamo qui? Il prefetto Granger e uno dei gemelli Weasley. Molto interessante, anche se personalmente, mezzosangue, credevo avessi gusti migliori."
Draco Malfoy, li guardava, sogghignando e già pregustando tutti i punti che avrebbe tolto a Grifondoro.
Lei sobbalzó, quasi risvegliatasi da quello stato di trance in cui era caduta.
"Malfoy! io..."
"Ahah! E sei un prefetto! Sarà bellissimo vedere Piton che si riprende la tua spilla."
"Lasciala stare. Lei non c'entra niente!" Si avvicinó minaccioso Fred. 
"Weasley, tranquillo, ce ne sarà anche per te."
"Tu non dirai niente né a Piton,né a nessun altro . " disse tranquillamente Hermione. 
I due la guardarono sorpresi.

"Ah si? E perché non lo farò? " disse lui scettico sollevando un sopracciglio. 
"Perché altrimenti, caro furetto, mi farò sfuggire accidentalmente di quella volta che ho beccato te e la Parkinson nell'aula di trasfigurazione, dopo il coprifuoco, e di certo non stavate ripassando. Almeno non trasfigurazione..." disse lei allusiva. 
Fred trattenne una risata.
Malfoy invece divenne rosso per la rabbia e le afferró il polso con forza, ma Fred fu più veloce e in un attimo lo sollevó dal colletto della camicia e lo sbatté contro il muro.
"Non -farlo -più. "
Rimasero occhi negli occhi per un minuto, dopo lo lasció e il biondo se la diede a gambe levate verso la sua sala comune.
Hermione era allibita. E a dirla tutta anche compiaciuta.. Fred l'aveva difesa da Malfoy, avevano evitato una punizione che gli sarebbe stata assegnata..ora che ci pensava, per qualcosa che aveva fatto lui!

A proposito di quel qualcosa..

Hermione si sentì avvampare.
"Fred.. "
"Mmh? "
"Cosa..cosa.. significava? "
"Che non deve farlo più, mi sembra ovvio" rispose sorridendo sornione, e facendo il finto tonto.
Lei sbuffò.

"Non..non mi riferivo alla frase.. cosa significava quello che.. stava per succedere tra di noi..?"
"Uno scherzo. Volevo vedere come reagivi." Rispose senza pensare.

Stupido bugiardo. 
Negli occhi di lei si poteva leggere la delusione.
Aveva sperato che anche lui avesse sentito quelle sensazioni, quando i loro corpi erano venuti a contatto. Era convinta che non sarebbe più stata vittima degli scherzi dei gemelli, e invece..
Si voltó, dandogli le spalle, sentendo già le lacrime che premevano per uscire.
"Bene. Notte Weasley." Disse freddamente, proprio mentre lui stava allungando un braccio verso di lei.
E senza dargli il tempo di rispondere, lo lasció solo lì, in mezzo al corridoio, con i suoi pensieri, ad insultarsi mentalmente per la sua codardia.

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Capitolo 5
*** Una dolorosa scoperta ***


Hermione, uscita dall'aula di trasfigurazione, venne affiancata da uno dei gemelli.
Non provó l'impulso di tirargli uno schiaffo, quindi si trattava di George. 
"Ciao George"
"Herm" salutó lui "come va?"
Stavolta non poteva aprirsi, neanche con lui. Si trattava del gemello di Fred, sarebbe di sicuro andato a riferire. 
"Tutto bene, e a te?"
"A meraviglia, adesso che ti ho vista."
Ma che...?
Decise di passarci sopra.
"Oggi sei particolarmente bella"
C'era qualcosa che non andava.
"Bhe, sei sempre bellissima.."
Decisamente qualcosa non andava.
"George." Disse piatta lei.
"Mmh? "
"Cosa cavolo succede?"
Per tutta risposta lui le si avvicinó pericolosamente, i loro nasi si sfiorarono e ad Hermione caddero dei libri dalle mani.
 Il respiro di lui sul viso, gli occhi vispi puntati in quelli di lei , che invece erano confusi.
George non si sarebbe tirato indietro, sarebbe andato fino in fondo.
Ma in quel preciso istante suonó la campanella.
Ed Hermione colse la palla al balzo e si dileguó in un nanosecondo urlandosi dietro
"Ho pozioni, Piton mi ammazza se arrivo in ritardoo".
*
Prima Fred. Adesso George.
Con una sola differenza.
Nel secondo caso, non aveva provato niente, assolutamente niente.
Solo l'imbarazzo causato dalla vicinanza e la voglia di uscire da quella situazione.
Nel primo caso...bhe, meglio non pensarci altrimenti sarebbe andata a schiantare Fred seduta stante. 
Una sola persona le avrebbe potuto spiegare che cosa era preso ai gemelli Weasley. 
E quella persona avrebbe parlato, con le buone o con le cattive.
 Si trattava pur sempre di Hermione Granger.
*****************************************
I gemelli erano seduti sul pavimento del loro rifugio a gambe incrociate. Era pomeriggio inoltrato.
George aveva appena terminato di raccontare ciò che era successo tra lui ed Hermione, vantandosi del fatto che era vicino alla vittoria. Fred, per tutta la durata del racconto era rimasto in un religioso silenzio, che aveva fatto spaventare il fratello. Ad un tratto esplose, il fiume di parole che si tratteneva dentro inondò la stanza. 
"Ieri sera ero vicinissimo a baciare Hermione, ci ha interrotti Malfoy, ma poi lei voleva spiegazioni e io..non l'ho fatto, potevo catturare le sue labbra in quell'istante, ma non l'ho fatto. “Perché?” Ti starai chiedendo.
Non voglio giocare con i suoi sentimenti.. insomma, non sono proprio il tipo che si fa di questi problemi e tu lo sai, ma..lei è diversa " 
E a quel punto George si rese conto di quanto Fred tenesse a quella ragazza. Certo, anche lui ci teneva, ma.. non nello stesso modo.
"La ami?"
Quella domanda lo spiazzò. Fred rimase senza parole, che dire? La amava?
"Sì"
"Bhe, a qualcosa è servita questa stupida scommessa"
"A te non piace?"
"No, cioè si, ma non come piace a te fratello. È tutta tua, davvero."
I due si abbracciarono e si diressero verso il dormitorio. 
Aperta la porta, però, il sorrido gli sparì dalle labbra.
Lee Jordan seduto sul letto con la testa fra le mani, ed Hermione con gli occhi gonfi per le lacrime che li guardava con odio.
"Voi!" Urló come quel sabato nel corridoio.
Con la differenza che quella volta non aveva il cuore in pezzi, e la delusione palpabile nella voce.
"Hermione, possiamo spiegarti " dissero supplichevoli insieme.
In tutta risposta lei prese la bacchetta, e senza esitazioni li schiantó contro la parete. 
"Non voglio alcuna spiegazione. Mi ero sbagliata sul vostro conto."
Detto ciò uscì di corsa dalla stanza richiudendosi ,con forza, la porta alle spalle.
Ma Fred non l'avrebbe lasciata andare via di nuovo.
Ignorando il dolore causato dall'impatto con la parete, si sollevò e la rincorse per tutto il quinto piano.
Quando alla fine la raggiunse, l'afferró per un polso e caddero entrambi per terra. 
"Hermione! aspetta, stai..stai ferma! Devi ascoltarmi!"
"Cosa dovrei ascoltare?! Vi credevo miei amici! E invece!" Aveva preso a singhiozzare e si muoveva compulsivamente sotto di lui.
"C'è un motivo se IO mi sono tirato indietro!" Sbottó lui, prendendole il viso tra le mani e puntando i propri occhi nei suoi.
"Quale?! Quale Fred!? Dimmelo perché proprio non ho la forza di capirlo!"
"Non sarà per una scommessa che ti baceró."
Lei non capiva. Voleva solo andarsene in camera e piangere indisturbata. 
"Basta! Lasciami Fred! "
"Vuoi che qualcuno ci senta? Smettila di urlare! Se qualcuno ci vede così verremo puniti, certo per me non sarà un problema, ma tu prefetto perfetto, non credo che riusciresti a sopportarlo. "
"Sei un idiota! Un insensibile! Un immaturo! Ti toglieró dei punti per non aver portato rispetto ad un prefetto! Lo dirò alla professoressaa! " strepitò lei, cercando di divincolarsi. 
Fred sorrise e poi disse "A quanto pare sarà per farti stare zitta che ti baceró"
E le labbra di lui si posarono su quelle di lei.

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Capitolo 6
*** Cuore e cervello in contrasto ***


Le labbra prepotenti di lui su quelle ancora semi aperte di lei.
Un bacio che sapeva di tutto quello che non erano riusciti a dirsi.
Fred ci mise dentro le scuse che non riusciva a porgerle a voce alta, ci mise dentro tutto l'amore che si era reso conto di provare per lei.
Hermione ci riversó la sua rabbia, la sua frustrazione, ma dopo poco questi sentimenti andarono scemando, e quando lei smise di opporre resistenza, fu un bacio che traboccava amore.
Certo, tutto questo prima che il cervello della studentessa più brillante della sua età non si riaccendesse, e prima che sulla guancia di Fred Weasley non venisse depositato, delicatamente quanto un'Hermione Granger furiosa sa fare, un bel ceffone.
"Ahi!! Hermione! Ma che.. che fai?" Fred si massaggiava la guancia dolorante, dove pian piano stava comparendo la forma di cinque dita affusolate. 
"Cos'é un'altra scommessa? Oppure era uno scherzo, per vedere come reagivo?"
Hermione rise amara.
"Non sono una di quelle che puoi manipolare con un bacio. Stammi lontano Fred Weasley" 
"No, Hermione, non hai capito! Aspetta!"
Niente. Era già a cinque metri da lui, in vista solo i bellissimi capelli ricci, che venivano sbalzati da una parte all'altra per la velocità a cui andava.
Hermione voleva mettere quanta distanza poteva tra lei e quel ragazzo. 
Hermione, la stessa che non capiva il motivo della propria reazione.
O meglio, lo capiva, non voleva ammetterlo. 
La verità è che Hermione Granger aveva avuto paura.
Paura dei sentimenti che provava per quel ragazzo, paura di soffrire, paura fosse uno scherzo, già perché Fred Weasley scherzava sempre.
Paura di risultare patetica essendo una ragazzina alle prese col primo ragazzo.
Bhe, c'era stata la cotta per Ron, ma lui non le aveva mai fatto palpitare il cuore a quel modo.
Era di nuovo sola.
Spaventata da Fred, arrabbiata con lui e George per la scommessa, evitata da Harry e Ron. 
Era sola con un turbinio di emozioni dentro, col cervello e il cuore che le urlavano di fare cose contrastanti. 
C'era una sola cosa che avrebbe potuto distrarla. 
Studiare.
*********
Fred entrò in camera sconsolato. 
Si lasciò cadere a peso morto sul proprio letto, sotto lo sguardo di George.
Questo intanto cercava di reprimere le risate che, fragorose, premevano per uscire dalla sua bocca non appena aveva visto la guancia del fratello.
Per un attimo pensó di fare il bravo gemello, sedersi accanto all'altro e dargli delle affettuose pacche sulla spalla finché non si fosse deciso a parlare, ma poi l'istinto dello stronzo prevalse e scoppiò a ridere come non mai; rotolandosi a terra, in preda alle scosse delle risate, con delle lacrime ai lati degli occhi. 
Fred sollevó la faccia dal cuscino e si mise a guardarlo male, ma l'effetto sperato , non fu uguale all'effetto ottenuto.
Mettendo in mostra la guancia, non fece altro che alimentare le risate dell'altro. 
Era impossibile rimanere seri vedendo George che rideva, come un bambino ride guardando Mr Bean, fu per questo che ben presto anche Fred venne trascinato dalla risata del gemello.
George ghignó soddisfatto.
Era riuscito a farlo ridere. E pensò che in fondo non era un cattivo fratello, anzi probabilmente tutti avrebbero voluto averne uno come lui. (Il solito esagerato) E a quel pensiero gonfió la pancia in maniera pomposa, sembrando Percy, e scoppiando nuovamente a ridere per il suo stesso comportamento. 
Ed eccoli lì, i due gemelli Weasley.
Per terra, entrambi che cercano appoggio nelle spalle dell'altro per rialzarsi, ma che poi cadono rumorosamente per terra e si lasciano andare a nuove risate. 
Forse, per chiunque fosse entrato, quel comportamento sarebbe parso da stupidi. Ma per loro, era il modo per mettere di lato i problemi, per dimenticarsi della guerra imminente, di Voldemort, per tornare i due bambini dai capelli rossi che il primo giorno di scuola erano stati smistati in Grifondoro.
Fu così che li trovó l'amico Lee Jordan, entrando nel dormitorio. E non se ne meraviglió, anzi li seguì presto anche lui.
C'era chi immagazzinava le preoccupazioni dentro di sé, nascondendole in un angolino, studiando; e chi invece le buttava fuori insieme al suono delle proprie risa.
 *******
Hermione stava rileggendo per la quarta volta il tema di pozioni per la settimana prossima. 
Aveva già svolto tutti i compiti per quella settimana, ma aveva deciso di non andare a cenare.
Neanche fosse matta, non avrebbe retto agli sguardi dei gemelli.
Ad un tratto la fioca luce della lampada a petrolio venne oscurata da qualcuno. E lei sollevò lo sguardo, pronta a cruciare chiunque l'avesse disturbata.
Ma vedendo Harry e Ron di fronte a sé, rimase senza parole.
Che volevano? Dopo tutti quei giorni in cui l'avevano ignorata si presentavano così..?
"Ciao Herm " inizió Harry. 
"Prima.. prima che tu ci schianti, siamo, anzi..sono venuto a chiederti scusa.." proseguì Ron, impacciato come non mai.
Hermione non li interruppe . Aveva già deciso di perdonarli, le erano mancati terribilmente, ma non gliela voleva dare subito vinta.
"Io sono stato uno stupido ad arrabbiarmi quel giorno.Siamo, ehm..eravamo i tuoi migliori amici, ma non per questo avremmo dovuto avere l'esclusiva. Tu eri e sei liberissima di uscire con chi vuoi..anche con Fred e George. E io, ero solo geloso. Ma se non ti piaccio, cioè me ne sono fatto una ragione. Scusa."
"Ci manchi, non ti abbiamo vista a cena, e sapevamo che ti avremmo trovato qui. Puoi perdonare anche me? Mi dispiace di averti evitata.. ma.." Harry non poté terminare la frase perché sia lui che Ron si trovarono stritolati tra le braccia di Hermione. 
"Oh ragazzi, anche voi mi siete mancati!" Si asciugò velocemente una lacrima che le era scivolata giù per la guancia e li fece sedere accanto a sé. 
Si misero a parlare del più e del meno come ai vecchi tempi, poi Harry aggiornò Hermione sulle ultime "novità". Le dissero di quanto i loro voti erano peggiorati da quando lei non gli correggeva più i temi e le riuscirono a strappare una risata.
Lei invece si limitò a raccontare che negli ultimi giorni aveva passato un po di tempo con i gemelli, ma che avevano litigato perché si era ritrovata vittima di un loro scherzo che ancora non gli aveva perdonato. 
"Che stavi facendo? Perché non volevi cenare?" Chiese Harry un po preoccupato per l'amica. 
"Io..oh..stavo..finendo di correggere il tema di pozioni per martedì, dato che quello di Aritmanzia per domani l'ho terminato."
A quelle parole Ron si batté una mano sulla fronte, e imprecó. 
"Per la miseria! Me lo sono completamente dimenticato! La professoressa mi ucciderà! "
Hermione intenerita disse "Fatti aiutare da Harry a scriverlo e poi vieni da me così te lo correggo. Non puoi prendere un'altra T, mi trovi qui in biblioteca " e sorrise. 
Ron la abbracció forte forte "Davvero?! Grazie Herm! Sei la migliore!" E le scoccó un sonoro bacio sulla guancia.
Quando i due se ne furono andati, lei ancora sorridente per aver fatto pace con i suoi migliori amici, tornó a studiare.
Passata qualche ora, la luce della lampada venne oscurata di nuovo.
Lei pensando fosse Ron, sollevó lo sguardo di sfuggita dicendo "Ron, posalo qua, appena finisco questa traduzione di antiche rune, lo correggo, promesso"
Realizzó subito dopo che la figura a cui aveva parlato, era più alta di Ron ma aveva i capelli rossi come i suoi.
I suoi più grandi timori vennero confermati quando una voce, da lei fin troppo conosciuta, disse:
"Non sono Ron ".
 
 
Angolo autrice: Ciao a tutti! Sarò breve, volevo solamente ringraziare tutte le ragazze meravigliose che hanno recensito la mia storia, siete davvero fantastiche. Spero che continuerete a seguirla e dirmi che ne pensate. Vi abbraccio forte una per una. Bacioni, Alisssss <3

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Capitolo 7
*** Inaspettato quanto atteso ***


Il suo cuore perse un battito. 
Poi la delusione la invase, quando si rese conto che si trattava di George.
"Cosa vuoi?"
"Herm.. "
"Lasciami in pace George, noi non abbiamo più niente da dirci. "
"Ti volevo.."
"Sono stanca di te e tuo fratello! Sei qui per un'altra scommessa? Vuoi baciarmi per vincere quella precedente? Bhe, mi dispiace! Ci ha già pensato Fred!" Esplose, e sentì le lacrime scorrerle copiose sulle guance. 
"Ti volevo chiedere scusa" disse lui pacato, sedendosi affianco a lei e asciugandole le lacrime con il pollice, accarezzandole poi il volto.
Cosa? George Weasley che si scusava? Doveva aver sentito male.
"C..cosa? "
"Scusami, anzi scusaci. Significhi tanto per me e Fred. Noi non avremmo dovuto scommettere, non su di te.
Sei una di noi ormai.. Sei la nostra piccoletta. Io non ce la faccio a stare nel rifugio senza di te, sembra vuoto. Ti prego Hermione.. torna..mi manchi,ci manchi." 
Lei lo abbracció di slancio. 
E lui affondó il volto in quella massa di capelli crespi che tanto gli piaceva. 
"Hermione, Fred è cotto di te."
"No! George a lui non importa! Mi ha baciata per la scommessa, solo per quello."
"Sai benissimo che non è così. Non sarà che hai paura?"
E lui come lo aveva capito?
"Anche..anche se fosse?"
"Bhe, se fosse così allora stai sbagliando. Non si deve avere paura dei propri sentimenti. E poi tu non ne hai motivo. Vi amate, perché complicare le cose?!" Lui proprio non capiva.
"Non sono abbastanza Georgie..mi hai vista? Ci sono una moltitudine di ragazze più belle di me, è ovvio che si tratti di uno scherzo." Sussurró l'intera frase, quasi avendo paura di ammetterlo a sé stessa.
George scoppió a ridere. 
Era una risata aspra, però. 
"Dicono che tu sia la studentessa più brillante della tua età, forse si sbagliano "
Lei lo guardò sorpresa. Quasi ferita.
Così lui andò avanti.
"Tu proprio non ti rendi conto dell'effetto che fai,eh?! Non sei abbastanza?! Non ti voglio più sentire dire una cosa così stupida. Tu sei una bellissima ragazza e capisco benissimo che Fred si sia innamorato di te.
Se non ci avesse voluto provare lui, stai certa che ti saresti trovata il gemello più bello alle calcagna.
Credo che entrambi abbiamo accettato la scommessa, per avere la possibilità di avvicinarci a te, quello che ancora non avevo capito era che uno la possibilità ce l'aveva fin da subito, e non ero io." 
Quella specie di dichiarazione la lasciò spiazzata. 
"George.. io.."
Lui non le diede il tempo di finire la frase perché se la strinse al petto, inebriandosi del suo dolce profumo.
"Non devi dire nulla,okay? Pensa solo ad essere felice con lui. Non lasciarti scappare quest'opportunità."
Non aveva mai sentito di voler così bene a George come in quel momento. 
Così senza pensarci su due volte gli posò sulle labbra il bacio più casto dell'intero mondo magico.
Lui non ricambió. Non voleva trasformare quel bacio innocente in qualcos'altro. 
Però si sentì sciogliere, era quello che sognava da troppo tempo. Cercò con tutte le sue forze di tenere a mente che per lei era come un fratello, di rimanere con i piedi per terra. Così la salutò con un buffetto sulla guancia e sparì nell'oscurità.
**
Hermione aveva capito qualcosa da quella chiacchierata. Era stata una stupida. Aveva avuto paura, non si era comportata da degna Grifondoro. 
Fred l'aveva baciata, e forse non per la scommessa, ma lei troppo insicura, aveva dato per scontato che fosse per quello.
Adesso però, avrebbe colto al volo l'opportunità che le si era presentata.
Perché lei amava Fred Weasley. 
Amava i suoi occhi vispi e sempre allegri, amava le sue lentigini, amava il suo naso, la sua bocca rosea, e amava i suoi capelli rosso fuoco.
Lo amava anche se la faceva arrabbiare, piangere e disperare perché in qualche modo la faceva sentire una ragazza normale. La riusciva a distogliere da quella vita ordinaria che si era costruita intorno.
Lui era il suo ossigeno, il sangue che scorre nelle vene, l'acqua fredda dopo un lungo viaggio.
E lei sarebbe arrivata a destinazione.
Così, con un nuovo spirito e pronta a lasciarsi andare, salì in punta di piedi le scale del dormitorio maschile.
Aprì la porta sperando di non far rumore e con gli occhi a due fessure riuscì a individuare il letto di Fred. 
Lui era lì.
La faccia spiaccicata contro al cuscino, la bocca semi aperta. Un braccio sotto al cuscino e l'altro pendeva in malo modo giù dal letto, le gambe scomposte, e i capelli arruffati.
Sembrava un bambino.
Normalmente la prima cosa che avrebbe fatto sarebbe stata scuoterlo da un braccio per svegliarlo, ma aveva deciso di abbattere gli schemi, perció si infiló sotto le coperte, creandosi uno spazio tra le braccia di lui, e senza esitazioni catturó le sue labbra, stringendosi contro il suo petto.
 Lui spalancó gli occhi, sorpreso da quel contatto, all'inizió rimase spiazzato, ancora non capiva se stesse sognando oppure no, ma dopo, sogno o realtà che fosse, ricambió con passione il bacio.
Col fiato corto si staccarono e si fissarono negli occhi per istanti che sembrarono interminabili.
"Sto sognando?" Chiese lui.
"Giudica tu.." disse allusiva lei, tuffandosi nuovamente sulle sue labbra, e mettendosi a cavalcioni sopra il suo corpo ben scolpito. 
Fred era ancora un po sconvolto,ma si sentiva in paradiso.
Ad un tratto però, un'idea balenó nella sua testa,e staccó Hermione da sé per scrutarla attentamente.
"Sei ubriaca?"
Lei trattenne una risata. 
"No Fred, ho semplicemente deciso di lasciarmi andare, oppure impazziró perché io sono follemente innamorata di te."
Ecco lo aveva detto. Si sentiva le guancie in fiamme. Lui sorrise. Un sorriso bellissimo, che le fece sciogliere il cuore.
"Bene Granger! Alla fine lo hai ammesso! Non ci speravo più!" E detto ció invertì le posizioni, senza lasciarle il tempo di ribattere, trovandosi sopra di lei e riprendendo da dove si erano interrotti. 
"A..aspetta Fred" ansimó tra un bacio e l'altro. 
Lui la guardó. 
"Ho bisogno di sentirtelo dire"
Lui, serio come non lo aveva mai visto, in risposta, le soffió sulle labbra queste parole:
"Sono innamorato di te Hermione Jane Granger."
Hermione non sapeva come fosse potuto succedere, ma si era innamorata di lui, il don giovanni della scuola, e ora si trovava nel suo letto, tra le sue braccia, era stato un qualcosa di inaspettato, ma inconsciamente tanto atteso.
*********************************************************************************************************************************************************ANGOLO AUTRICE: Grazie a tutte le meravigliose ragazze che hanno recensito la mia storia! La dedico ad ognuna di voi! Mi avete fatta sentire apprezzata, Grazie grazie e ancora grazie.
Spero che abbiate apprezzato anche quest’ultimo capitolo.
Vi prometto che rispunterò tra poco tempo con una nuova storia che già mi ronza in testa.
Vi voglio bene,
Alis <3
p.s. recensiteee

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