I nuovi vicini

di Alis_Weasley
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lei amava la calma, la quiete e la tranquillità. ***
Capitolo 2: *** A pranzo dai Weasley ***
Capitolo 3: *** "Forse abbiamo iniziato col piede snagliato, noi due." ***
Capitolo 4: *** La storia. ***
Capitolo 5: *** Fraintendimenti ***
Capitolo 6: *** La storia di Fred ***



Capitolo 1
*** Lei amava la calma, la quiete e la tranquillità. ***


Questa storia inizia con una ragazza mingherlina, raggomitolata in una coperta pesante, affacciata alla finestra.
Osservava come i fiocchi di neve precipitavano dal cielo, e si depositavano soffici sulla strada ormai bianca.
Lei amava l’inverno. Amava le felpine calde che si metteva tirandone le maniche fino al palmo della mano, amava le cioccolate calde mangiate sulla sua bella poltrona in salotto, quella davanti al caminetto. Amava i cappelli di lana con cui si copriva le orecchie dal gelo, e sotto cui seppelliva quella massa crespa e ribelle che erano i suoi ricci color caramello. Amava poter leggere un libro, protetta dal tepore del piumone caldo, poter consegnare ai suoi genitori i regali di Natale e vederli sorridere, e perché no, anche scartare i suoi.
Amava la neve, gli alberi scossi dal vento, la pioggia torrenziale che si abbatteva violenta contro la finestrella della sua camera, i tuoni e i fulmini. “Perché le piacevano i temporali?” Vi starete chiedendo.
Ad Hermione Granger piacevano i temporali, perché le ricordavano  che talvolta, anche il cielo piange.
Non era esattamente una di quelle ragazzine adolescenti a cui piaceva fare shopping con le amiche, o a cui piaceva andare a mare nei posti affollati, o anche andare a ballare in discoteca.
A lei bastava avere un libro sotto braccio ed il resto scompariva magicamente.
Succedeva davvero, immergeva la testa in quelle pagine piene di inchiostro e si dimenticava del mondo fuori. Se il suo organismo non avesse avuto bisogno di mangiare o bere, o dormire, lei avrebbe volentieri vissuto leggendo.
Hermione Granger amava l’inverno, come ho già detto.
Ma c’era una cosa in particolare che amava di quel periodo dell’anno.
La calma, la quiete e la tranquillità.
Niente schiamazzi, tranne quando i ragazzi del quartiere non iniziavano una guerra di palle di neve.
Ma per la maggior parte del tempo, nella strada aleggiava un silenzio religioso. Per il freddo che c’era, nessun ragazzino osava avventurarsi oltre la soglia di casa.
E lei amava il silenzio.  Aveva imparato a conviverci, aveva imparato a viverlo.
Aveva appena infilato i suoi piedini gelidi sotto la trapunta viola che le aveva regalato la nonna il natale scorso, aprendo il suo libro preferito per leggerlo una millesima volta. Quando, un rumore che lei catalogò come fastidioso, la distolse da quel momento così importante.
Un auto, lo stridere dei freni, proprio sotto casa sua.
Chi sarà mai?  Pensò lei, e andò a sporgersi dal proprio angolino, quello da cui poteva spiare indisturbata i ragazzini che si divertivano fuori, quando il tempo permetteva, con un pizzico di invidia, perché lei non aveva nessuno con cui divertirsi.
Scostò la tenda, e vide una Ford Anglia abbastanza mal ridotta, dalla quale uscirono per primo un uomo con i capelli rossi, un cappotto troppo leggero per la giornata, e una sciarpa logora intorno al collo, che andò ad aprire lo sportello accanto facendovi uscire, quella che Hermione immaginò fosse la moglie.
Una donna paffuta, capelli ramati, con dei grossi scatoloni tra le mani. Un viso dolce.
Ma non era finita lì. Gli sportelli posteriori vennero spalancati e una piccola tornado da i capelli rossi e lunghi, quanto la ragazza non immaginava fosse umanamente possibile, si precipitò in mezzo alla strada lanciandosi tra la neve, quasi non l’avesse mai vista.
Ne prese una manciata fra le mani e la lanciò per aria, facendosela poi cadere in testa.
Si prenderà una polmonite quella pazza.
A seguire, fuori dalla macchina uscì un ragazzo, -anche lui con i capelli rossi ovviamente!- paffutello come la madre, impacciato, e con uno sguardo un po perso.
Quando Hermione pensava che ormai la famiglia fosse al completo, dagli sportelli posteriori uscirono due figure, ragazzi, molto alti. IDENTICI.
Per un attimo pensò di vederci doppio, ma poi ragionando, giunse alla conclusione che dovevano essere gemelli.
Si soffermò a lungo su di loro, che intanto si erano messi a confabulare e sghignazzare. Erano molto belli.. capelli rossi, corpi ben scolpiti e slanciati, occhi che sembravano due pezzi di cielo.. Ma che pensieri ti metti a fare Hermione?!  Avevano tutti delle scatole in mano, probabilmente erano i nuovi vicini. Ma comunque sia, quella famiglia aveva interrotto la sua lettura! E lei era infuriata. Non sarebbe andata a dargli il benvenuto neanche fra cento anni.  
**
Il fatto che dieci minuti dopo fosse per la strada con una crostata alla nutella in mano, non dipendeva affatto da lei, ma dalla madre. Le due avevano discusso a lungo, e alla fine, da brava figlia qual’era, aveva deciso di fare come diceva la donna.
Imbacuccata nel suo cappotto pesante, con i guanti alle mani, il cappello immancabile sul capo, cercò di mettere su il sorriso più convincente del suo repertorio, e attraversò la strada, dirigendosi verso la casetta che prima  era abitata dalla vecchia più antipatica che Hermione avesse mai conosciuto.
Bussò timidamente, aspettando una risposta che però non arrivò.
Ormai spazientita, provò a spingere leggermente la porta, che si aprì.
Si schiarì la gola, ma ancora niente.
“Hm-hm c’è nessuno?” Si guardò intorno, notando tutte le scatole posate per terra, alcune aperte, altre ancora sigillate, strani oggetti sparsi sul pavimento.
“C’è nessuno?” pronunciò a voce più alta. Era stufa, e stava per tornare a casa, quando il passaggio le venne ostruito da due ragazzi. I gemelli. Che avevano un sorriso malandrino identico in volto.
“Ehi, ma nessuno ti ha insegnato che non si entra in casa di altri così senza bussare?” chiese uno dei due, con aria baldanzosa.
Lei si sentì le guancie andare a fuoco, e per nascondere il color porpora che aveva sicuramente assunto il suo volto, si calò ,ancor di più di quanto non fosse, il cappello sulla faccia, provocando l’ilarità dei due.
“Cos’è non sai parlare?” disse l’altro sghignazzando.
Nella loro voce comunque Hermione non percepì la cattiveria, che invece i ragazzini di lì usavano quando si rivolgevano a lei.
Sembrava che i due si volessero solo divertire, ma lei era Hermione Granger, non una stupida bambina che si faceva mettere i piedi in testa.
“Guarda che io ho bussato. Ma evidentemente, eravate così presi a ridere come due idioti, che non mi avete sentita.” Proferì, con aria altezzosa lei.
I due rimasero spiazzati per un attimo. Proprio quando stavano per ribattere, una voce alle spalle della ragazza la fece sobbalzare.
“Fred! George! Non fatevi conoscere già il primo giorno, per piacere. Oh, ciao cara, devi essere la figlia dei vicini, dico bene?” Hermione annuì, la donna si pulì le mani impolverate sul grembiule che aveva addosso, e le porse la destra, che lei strinse. “Hermione Granger”
“Io sono Molly, la madre di questi due scalmanati, spero che non ti abbiano infastidita.”
Lei volse impercettibilmente lo sguardo verso i due, che si sbracciavano verso di lei, facendo segni di diniego.
“Mmh, no, anzi, stavo giusto parlando con..Fred e George..dandogli il benvenuto.” La madre  dei due, sembrò rilassarsi e ad Hermione fece tenerezza, decise che le stava simpatica.
“Comunque, sono solo venuta a portarle questa” disse, rivolgendosi a Molly e porgendole la crostata “l’ha preparata mia madre, appena ha saputo del vostro arrivo”
“Oh, che cara, grazie, non ce ne era bisogno! Verrò personalmente a ringraziarla, appena avrò un momento libero” disse sorridendo.
“Ma certo, io adesso devo proprio andare” fece Hermione, afferrando la maniglia della porta d’ingresso.
“Così presto? Oh che peccato, pensavo di presentarti agli altri..” fece dispiaciuta.
“Avrò modo di conoscerli, stia tranquilla! Abito proprio qui di fronte” disse, cercando di nascondere il fastidio nella sua voce, pensando a come l’avevano disturbata la mattina.
“D’accordo allora, ringrazia tanto la tua mamma, Fred, George, accompagnatela!” disse lei rivolgendosi ai figli.
Oh no, no, no.
“Ma non c’è bis-“ stava provando a dire lei, ma venne interrotta da i gemelli.
“Certo mamma!” ghignarono i due, e a lei fecero paura.
*
Appena uscita dalla casa, si voltò per andarsene.
“Ma aspetta, già te ne vai?” le fece uno.
“S-si, ho un impegno importantissimo” rispose prontamente lei, quando invece ad aspettarla a casa c’era solo il suo libro ancora aperto sul piumone.
“Non ci siamo ancora presentati però..” disse l’altro, cingendole la vita con un braccio.
Ma..ma..ma che fa?!
Lei divenne dello stesso colore dei capelli di lui.
Il ragazzo trattenne una risata tra le labbra.
“Sono Fred Weasley” le sussurrò all’orecchio, provocandole una scarica di brividi che lei non si seppe spiegare.
“E io sono il gemello più bello, George Weasley” disse l’altro.
“H-hermione Granger” cercò di riprendere un po della sua sicurezza.
Scansò la mano del ragazzo dalla propria vita guardandolo male.
“Ti dispiace?” disse scontrosa.
I due scoppiarono a ridere.
“Devo ammettere che hai fegato ragazzina!”
“Fino ad ora nessuno ci aveva mai tenuto testa..”
Lei cercò di nascondere il sorriso soddisfatto che stava spuntando sul suo viso.
“Devo andare” disse sbrigativa, si sentiva inspiegabilmente in imbarazzo a stare con loro.
“Okay..ciao ciao!” fecero quelli in coro.
Ma proprio mentre stava posando lo scarponcino sull’ultimo gradino, scivolò su qualcosa di liquido, finendo col sedere sulla neve gelata.
I due scoppiarono a ridere, rotolandosi a terra dalle risate.
Fu Fred a parlare e lei impresse bene questa cosa nella sua mente.
“Non mi hai fatto finire la frase Granger! Fino ad ora nessuno ci aveva mai tenuto testa.. senza fare una brutta fine!” altre risate. “E poi ci hai chiamati idioti” fece l’altro ovvio.
Lei si voltò verso di loro, rossa in volto per la rabbia come non mai.
“VOI!! SIETE SOLO DEGLI STUPIDI IMMATURI! SPERO TANTO CHE LA CROSTATA VI VADA DI TRAVERSO!” urlò, umiliata.
“Hei-hei calma, dai stavamo solo scherzando.” Fecero loro spaventati dalla reazione della ragazza.
George addirittura le porse la mano per aiutarla ad alzarsi, ma lei orgogliosa com’era, si tirò su per quanto le natiche le facessero male, e col suo solito portamento altezzoso  entrò a casa sua, sbattendosi la porta alle spalle.
L’ultima cosa che si disse mentre si addormentava fu “Io odio i gemelli Weasley, in particolare quel Fred.”
Hermione Granger amava la calma, la quiete e la tranquillità di quel periodo dell’anno.
Purtroppo quell’inverno non ne avrebbe goduto.




*
ANGOLO AUTRICE: Ciao a tutte! Ci tengo a precisare che l'idea iniziale di questa fanfiction non è del tutto mia, ho preso spunto da un'altra storia, ma l'ho completamente modificata. Successivamente capirete in che modo. Non crediate che questa storia non abbia per niente a che fare col mondo di Harry e con la magia, perchè non è così. Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto, se avete un po di tempo magari, recensite <3 
Un saluto, spero di aggiornare presto,
Alis
 

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Capitolo 2
*** A pranzo dai Weasley ***


Hermione venne svegliata dalla luce che filtrava dalla finestra.
Cercò di prendere cognizione del tempo, era..era..DOMENICA!
Sorrise raggiante. La Domenica lei e i suoi genitori andavano fuori città a trovare la nonna, il chè significava niente gemelli dispettosi e super idioti.
Scese le scale allegramente e si sedette a tavola per fare colazione.
La madre passò accanto a lei con una padella piena di frittelle, scoccandole un dolce bacio sulla testa.
Mmh..cattivo segno. Il bacio sulla testa, solitamente, significava “Herm..devo dirti una cosa”
“Che devi dirmi mamma?” via la spina, via il dolore. Dicono così, no? SBAGLIATO.
“Bhe, tesoro.. ho già chiamato la nonna per avvisarla che oggi proprio non possiamo andarla a trovare..”
“Cosa? E perché?” Non ci capiva nulla.
“Abbiamo ricevuto un invito a pranzo.” Disse, con calma, scrutando la figlia in cerca di qualche strana reazione.
Subito il brillante cervello della ragazza si mise in funzione.
“Dimmi, dimmi mamma, che non hai accettato!”
“Ma cara, ho dovuto. Molly è così gentile. Vedrai, ti divertirai”.
Oh, si. Si sarebbe divertita da pazzi.
“Yuhu!” disse sventolando il braccio in aria, senza un briciolo di eccitazione.
**
Arrivata l’ora di pranzo, lei la madre e il padre, si presentarono davanti alla porta di casa Weasley.
Hermione indossava un vestitino corto fino al ginocchio, color perla, un paio di orecchini del medesimo colore, le ballerine bianche, e un cerchietto a tenerle i capelli all’indietro.
Bussarono.
Nessuna risposta.
Bussarono ancora.
Dei passi frettolosi, qualcuno correva giù per le scale.
La porta si spalancò, e dietro di essa c’era la ragazzina coi capelli lunghi, che aveva giocato con la neve non appena arrivata.
“Salve! Voi dovete essere i signori Granger! Io sono Ginny, Ginny Weasley, prego accomodatevi”
E detto questo li fece entrare.
Ginny era una bella ragazza. Hermione pensò che poteva avere un anno in meno di lei. Gli occhi erano verdi. Verde smeraldo. I capelli rossi, bellissimi Hermione dovette ammettere, le ricadevano lisci e composti lungo le spalle. Aveva un corpo armonioso, e le guancie leggermente arrossate.
“Ciao, sono Hermione” la salutò sorridendo Hermione, che aveva già stabilito che la piccola ragazza le stava simpatica, proprio come Molly. “Piacere di conoscerti!” fece l’altra di rimando.
Poi comparve Molly, che strinse la mano a signori Granger e stritolò Hermione in un caldo abbraccio, come se la conoscesse da tanto tempo.
Ginny, dopo, portò Hermione in camera sua, e cominciarono a parlare del più e del meno, conoscendosi meglio. Scoprì che era una sportiva, ma che a scuola non era il massimo. Aveva quindici anni, quindi uno in meno di lei. Le disse di essere l’unica figlia femmina, con sei fratelli. Hermione strabuzzò gli occhi. Quanti figli aveva fatto Molly! Le chiese come mai avesse visto solo tre ragazzi, e Ginny le rispose che gli altri sarebbero arrivati in seguito.
Quando arrivò l’ora di sedersi a tavola, erano già diventate amiche. Conobbe Arthur, un uomo piccoletto rispetto la moglie, ma alto. Anche lui, molto simpatico. Cominciò a convincersi che l’unica pecca della famiglia fossero i due gemelli, che a proposito, ancora non si erano visti.
Come sempre parli troppo in fretta Hermione.
Uno scoppio proveniente dal piano di sopra. Molly scosse la testa. “Fred e George”. Quasi, come ad aver sentito di essere stati nominati, i due si precipitarono giù dalle scale, ridendo e spintonandosi, probabilmente nel bel mezzo di una gara.
Imbecilli.
Si fermarono proprio davanti ad Hermione.
“Guarda un po chi c’è Freddie!”
“Si Georgie l’ho vista! Ciao Hermione!”
Lei in risposta li guardò male.
In fine venne il turno di conoscere Ron. Il più piccolo tra i ragazzi.
“C-ciao” disse lui impacciato, tendendole la mano, quasi fosse costretto.
“Oh avanti Ronnie, sappiamo che le ragazze ti fanno un certo effetto..” si intromise Fred.
Lei lo ignorò, stringendo con vigore la mano di Ron.
“Piacere Ronald” e abbozzò un sorriso.
Durante il pranzo, tenne lo sguardo fisso sul suo piatto, non voleva sollevarlo, sapeva cosa avrebbe trovato di fronte a sèe, se lo avesse fatto.
Due ghigni identici che scrutavano ogni sua movenza.
Fu terribile. Ad un certo punto, allungò la mano per prendere il sale, ma ne sfiorò un’altra. Fred sghignazzò vedendo quella di lei che si ritraeva come scottatasi.
“Mi scusi signora Weasley..” iniziò.
“Chiamami Molly ,cara.”
“O-okay.. Molly, dove si trova il bagno?”
“In fondo a destra. Fred, George, accompagnatela.”
Oh, ma che è un vizio?! Non aveva bisogno di una scorta! Soprattutto non aveva bisogno di quei due.
Inutile ribattere, comunque.
Giunti davanti alla porta del bagno, lei stava per entrare ma i due la fermarono.
“Cos’è Granger? Perché ci eviti?”
“Io non vi evito. Semplicemente ho cose più importanti che parlare con voi” disse lei col naso all’insù.
“Qualsiasi ragazza pagherebbe per parlare con noi, siamo troppo affascinanti.” disse Fred, offeso nel profondo.
“Qualsiasi oca senza cervello direbbe che tu sei affascinante.”
Questo fu troppo per lui, che la prese in spalla come un sacco di patate ed entrando in bagno si chiuse la porta dietro, dicendo al gemello “Tienili impegnati”.
“MA CHE FAI!? SEI IMPAZZITO!!?” strepitò lei, in spalla a lui, divincolandosi come un’anguilla.
“Vediamo quanto posso essere affascinante, Granger.” Ghignò lui.

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Capitolo 3
*** "Forse abbiamo iniziato col piede snagliato, noi due." ***


Si chiuse la porta alle spalle con un piede, e poi la depositò per terra.
"TU SEI PAZZO! FAMMI USCIRE DA QUI! ALTRIMENTI MI METTO A URLARE!"
Hermione non era mai stata così agitata, stare in uno spazio così piccolo con Fred Weasley la metteva a disagio, e non poco.
Lui sorrideva. "Vorrei farti notare, cara Hermione, che stai già urlando." 
Lei prese aria per lanciare un grido d'aiuto, ma lui le tappó la bocca con un bacio, schiacciandola contro il muro piastrellato. 
Quando si staccó da lei, che aveva ancora gli occhi sbarrati, le passó la lingua sul perimetro delle labbra. 
"Allora..pensi ancora che io non sia affascinante?" Chiese, malizioso.
In tutta risposta lei gli molló un ceffone sonoro e anche doloroso.
Aveva le lacrime agli occhi, e lui pensó che forse aveva esagerato.
Si sentì subito in colpa.
"Senti..io..era uno scherzo.."
Ma lei aveva già spalancato la porta e si era fiondata fuori casa Weasley. Fred decise di seguirla. 
Hermione correva, sulla neve. Ragion per cui, cadde fragorosamente all'indietro dopo pochi metri.
In un momento normale Fred Weasley avrebbe riso, ma quel giorno, in quel momento, voleva solo assicurarsi che lei stesse bene.
Quando si sporse su di lei per vedere come stesse, e le porse la mano per aiutarla, venne respinto con un grugnito. 
"Stammi lontano!" 
"Smettila, lascia che ti aiuti." 
Lei però cercó di alzarsi da sola, quando ce l'ebbe fatta incroció le braccia al petto e lo guardó col nasino all'insù. Quel gesto le fece perdere l'equilibrio e rischió di ricadere, ma Fred fu più veloce e l'afferró circondandola con le braccia e stringendosela al petto.
Tremava, aveva freddo. 
In un momento normale Fred Weasley se ne sarebbe fregato, ma quel giorno, in quel momento, si levó la giacca di dosso e la mise sulle spalle di lei. 
"Cos'é adesso fai il galantuomo?" Chiese aspra Hermione. 
In un momento normale Fred Weasley, non avrebbe mai chiesto scusa.
Ma quel giorno, in quel momento, davanti a quella ragazza infreddolita, lo fece. 
"Scusa per prima..davvero.. volevo solo scherzare.." sussurró. 
Lei rimase spiazzata. Non si aspettava delle scuse.
"Era il mio primo bacio, ecco tutto." Sussurró di rimando.
Fred era ammutolito. 
"Mi dispiace davvero tanto,credimi." Disse serio, dopo pochi minuti.
"Ti credo" sorrise lei. 
E il cuore di Fred si sciolse, davanti a quel sorriso, così sincero, così genuino. Così bello.
Ma che gli prendeva? Era solo un sorriso.
"Bhe.. ma almeno, com'é stato?" Ecco che era tornato in sé, ecco che ogni parola traboccava malizia. 
“Stupido” disse lei, dandogli un colpo sulla spalla, ma senza riuscire a trattenere un sorriso divertito.
Si misero a passeggiare sotto il viale alberato, parlando un po e conoscendosi meglio.
Fred era davvero divertente.
Ad un tratto lei disse, più a se stessa che a lui “Credo che abbiamo iniziato col piede sbagliato, noi due.”
“Credo anche io lo stesso” e scoppiarono a ridere, così senza un motivo,solo per il gusto di farlo, di farlo insieme.
Tornati a casa, Molly, Arthur e i signori Granger li tempestarono di domande. Fred, stava già per assumersi la colpa, ma Hermione lo precedette, dicendo “Abbiamo fatto una passeggiata”, con tranquillità, e sembrava proprio la verità. Era un’ottima bugiarda.
Quando gli altri si furono convinti di questa versione dei fatti, i due si rivolsero un sorriso complice.
Chissà, forse Hermione aveva trovato un amico. O qualcosa di più…..

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Capitolo 4
*** La storia. ***


“Okay. Ferma Granger, spiegami perché è Fred il protagonista maschile e non io!? E’ un’ingiustizia bella e buona!” la fermò George sbigottito e indignato.
“Oh..oh..bhe, è lui il protagonista perché..perché..è il primo dei due che mi è venuto in mente!” rispose Hermione palesemente in imbarazzo, cercando di essere convincente.
Certo, come no! Questa è una dichiarazione coi fiocchi Freddie” e a quel punto lei divenne più rossa delle orecchie di Ron. “E poi..io compaio pochissimo! E .. liquido sulle scale?! Che fine hanno fatto le nostre fantastiche invenzioni?!” continuava quello.
“George! E’ solo una storia, okay? Nella prossima il protagonista sarai tu. Promesso”.
Lui sembrò calmarsi, e si congedò dicendo che doveva andare da Angelina.
Hermione era preoccupata. Fino a quel momento, Fred non aveva aperto bocca. E anche George se ne era accorto, infatti prima di scomparire e varcare il ritratto della Signora Grassa, aveva lanciato un’occhiata (che Hermione non riuscì a decifrare) all’altro.
Lo sguardo del rosso era rivolto verso il camino scoppiettante.
Era un po di tempo che i due si punzecchiavano più del solito, si lanciavano occhiate furtive durante i pasti, facevano passeggiate notturne in cucina o lungo il lago nero.
Era un po di tempo che Hermione si sentiva tremendamente e inspiegabilmente felice quando lui le rivolgeva particolari attenzioni. E quella storia… non sapeva neanche lei come giustificarla.
Non l’aveva scritta per farla leggere a loro, ma poi glielo avevano chiesto, di leggerla, e quando si era rifiutata di farlo, avevano insinuato che avesse qualcosa da nascondere, così si era fatto sentire il suo orgoglio da Grifondoro.
Si avvicinò a Fred e si sedette accanto a lui, a contemplare le fiamme. Stava per parlare, per dirgli che era solo una storia, niente che avrebbe dovuto creare questo imbarazzo tra loro; ma lui la precedette, voltandosi di scatto verso di lei e dicendo “Perché io?” incatenandola con lo sguardo.
Lei rimase spiazzata. Che gli doveva rispondere? Gli avrebbe dovuto dire “Perchè, Fred Weasley, sono fottutamente innamorata di te”?. Forse si, avrebbe dovuto farlo. “Cavolo, dichiarati!” penserete voi. E lei avrebbe voluto farlo, ma le parole non volevano uscirle di gola.
Prese il foglio contenente la sua storia in mano e si mise a fissarlo, quasi come se avesse potuto leggervi dentro la risposta da dare.
Quando sembrava sul punto di parlare, si alzò di scatto, prese la cartella e si precipitò nel dormitorio a rotta di collo.
Fred sbuffò, sconsolato.
Si lasciò sprofondare nella poltroncina e si mise a pensare. Ad Hermione, a quanto fosse orgogliosa, a quanto fosse restia ad ammettere di provare qualcosa per lui. Forse, avrebbe dovuto lasciar perdere. Si era immaginato tutto, la ragazza non provava nulla, “Era solo una storia, Fred. Un bagno caldo, un bicchiere di Whisky incendiario, qualche scherzo con George e starai meglio!” continuava a ripetersi.
“Ma chi voglio prendere in giro!” sbottò a voce alta, tanto c’era solo lui in Sala Comune.
Ad un tratto la finestra si spalancò ed entrò una folata d’aria fredda che scompigliò i capelli del rosso.
Un rumore di carta, la storia di Hermione svolazzava per aria, Fred la prese, la rilesse più e più volte. Infine girò il foglio, e quello che vi trovò dietro lo lasciò senza parole Perché sono fottutamente innamorata di te, Fred Weasley.
Sorrise. Era felicissimo. Ah Hermione! Non era riuscita a dirglielo e quindi glielo aveva scritto. Bene, adesso doveva solo trovarlo lui il coraggio di dichiararsi. Non sarebbe stata un’impresa facile; e di certo, se lo sarebbero ricordato tutti. Ancora ghignando si diresse in dormitorio da George per aggiornarlo sulle ultime novità e per preparare un piano. 

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Capitolo 5
*** Fraintendimenti ***


Hermione era salita in dormitorio da circa un’ora e mezza.
Si era subito fiondata sotto le coperte , aveva chiuso gli occhi, sperando di addormentarsi il più in fretta possibile.
Aveva pregato Morfeo di accoglierla tra le sue braccia. subito, così i pensieri non l’avrebbero assalita.
Ma non aveva sonno.
E i pensieri non l’avevano assalita, la stavano letteralmente divorando.
“Non dovevo scrivere quella dannata storia! E soprattutto non dovevo scrivere quell’ultima frase. Adesso Fred mi eviterà, o peggio mi prenderà in giro di fronte all’intera Hogwarts.”
Si prese la testa fra le mani e si mise a dondolare, cercando di calmarsi.
Sarebbe stata una lunga, lunghissima nottata.
****
La mattina seguente l’Hermione che fece il suo ingresso in Sala Grande, non sembrava la stessa Hermione di sempre.
Occhiaie sotto gli occhi, tant’è che avrebbe fatto invidia a qualsiasi panda,capelli più arruffati del solito, occhi rossi, trascinava il suo corpo quasi fosse un peso morto.
Quando Harry e Ron la videro, si spaventarono.
“Hermione! Che diamine ti è successo?!” chiese Harry.
“Miseriaccia..” fu tutto quello che riuscì a dire Ron.
“Sto bene..” sussurrò lei.
“A me non sembra proprio!” . La ragazza sobbalzò non appena sentì quella voce dietro di sé.
Fred sorrideva sghembo, come se non fosse successo nulla,e  questo suo comportamento fece rilassare Hermione. Quasi pensò che il gemello volesse far finta di nulla, per davvero.
Ma ovviamente si sbagliava.
“Semplicemente non ho dormito bene..” biascicò lei, imbarazzata, fissandosi la punta delle scarpe.
“Non hai dormito perché pensavi a me..di la verità!” disse lui divertito, e ammiccò.
 Lei non rispose, dato che in quel momento un urgano dai capelli neri pece fece il suo ingresso in Sala Grande precipitandosi da Fred.
Angelina . Capitano della squadra di Quidditch, nonché una delle ragazze più belle di tutta la scuola, aveva avuto una relazione con Fred in passato.
Adesso erano solo buoni amici, ma allora perché qualcosa nello stomaco della Grifondoro si era messo a protestare a gran voce? Sentì una morsa al petto, come se il suo cuore fosse stato artigliato dai tentacoli della piovra gigante.
“FRED! FRED!” Disse lei con il fiatone, scuotendolo per una spalla.
Lui distolse la sua attenzione da Hermione, rivolgendola al capitano.
“Buongiorno anche a te!” scherzò lui.
“Dobbiamo parlare di..tu-sai-cosa.. qui non posso dirtelo…” e fece un cenno con la testa, che Hermione pensò fosse rivolto a lei.
“Oh”- Fred sembrò illuminarsi- “Certo, andiamo a cercare un posto appartato.. a dopo ragazzi”.
Fred uscì dalla Sala Grande con Angelina, salutando tutti con un rapido cenno della mano, niente di più. Hermione si sentì tremendamente ignorata e  fuori posto. Angelina doveva parlare a Fred di qualcosa che lei non poteva ascoltare e per di più in un posto APPARTATO.
Sentiva la rabbia montarle dentro.
E lei che si era pure dichiarata a quello stupido Weasley!  Sentiva gli occhi pizzicarle. Per un momento aveva creduto possibile che lui ricambiasse i suoi sentimenti.. si era solo illusa.
Era logico che preferisse Angelina.
Senza degnare nessuno di una spiegazione, si alzò lentamente dalla sua sedia e lasciò la stanza.
 Aveva stabilito che da quel momento in poi avrebbe evitato Fred. Era troppo amareggiata.
Purtroppo però, evitarlo non fu possibile dato che lui le si parò davanti appena uscita dall’aula di trasfigurazione.
“Granger” la salutò ghignando.
“Weasley..che ci fai qui?” chiese lei, guardando altrove per non incontrare i suoi occhi penetranti.
“Credo tu lo sappia, sei o non sei la studentessa più brillante della tua età?” domandò ironico.
Ma cosa voleva ora? Aveva finito di “parlare” con Angelina e tornava da lei?
Dato che la ragazza non gli rispondeva e aveva lo sguardo vitreo e perso nel vuoto, Fred le sfiorò una mano “Tutto okay?”
“Non ne sono molto più convinta. Ho sbagliato ieri..” fu più un sussurro.
Con queste ultime parole, gli diede le spalle e si defilò verso la Sala Comune, lasciando un Fred alquanto spaesato a grattarsi la nuca.
Che cavolo significava che aveva sbagliato?Cosa aveva sbagliato? Che ci avesse ripensato?
 
Nei giorni a seguire Fred era sempre più sconsolato. Aveva tentato di parlare con Hermione, ma la ragazza si era chiusa a riccio e non ne voleva sapere di parlare con lui, ogni volta trovava una scusa diversa per evitare il discorso.
Così in preda alla disperazione si rivolse all’unica persona in grado di scoprire cosa fosse successo.
Ginny.
Quando la trovò, era intenta a sbaciucchiarsi appassionatamente con Harry sul divanetto in Sala Comune.
La prese per una spalla e la staccò dal fidanzato che emise un grugnito contrariato.
“Scusate piccioncini, ma ho bisogno di te Ginny. Ti preeego mi devi aiutare”. Fred sapeva che Ginny non gli avrebbe voltato le spalle, d'altronde lei e i gemelli andavano molto d’accordo.
“Si ? Dimmi Fred? che ti serve?” chiese incuriosita.
“Hai notato che Hermione è strana in questo periodo..?”
“Già.. Ma non vuole parlarne.. ho cercato di scoprire cosa avesse in tutti i modi.. ma non ne vuole sapere di confidarsi e ho pensato che quando sarebbe stata pronta, me lo avrebbe detto lei stessa” rispose la rossa con una scrollata di spalle.
Fred sbuffò frustrato.
“Non è che ci riproveresti per una decina di pacchetti di Api frizzole?” la supplicò congiungendo le mani a mò di preghiera.
Tutti sapevano che la piccola di casa Weasley aveva un debole per i dolci, in particolare le Api Frizzole erano il suo punto debole, di fatti quando ne sentì il nome i suoi occhi si accesero di una luce spaventosa.
“Forse si, direi che posso. Ti faccio sapere fratellone”.
“Perfetto! Grazie, sei la migliore!” la prese dalla vita e le fece fare un giro tondo per poi posarla a terra.
“Si..si.. ma ..aspetta, perché ti interessa cos’ha Hermione?”
Oh oh. Fred si trovò con le spalle al muro.
“Mha..” cercò di fare il vago “nessun motivo in particolare. L’ho vista strana tutto qua.”
“E per nessun motivo, tu mi corromperesti comprandomi delle Api Frizzole?” scoccò la lingua al palato, ironica. “Avanti, ti conosco, so che c’è dell’altro..”
Lui non rispose.
“Non è che per caso ti piace Hermione?”
“Pff figuriamoci!” sentì le orecchie andare in fiamme. Incredibile quanto sotto quel punto di vista fosse uguale a Ron.
Anche Ginny lo vide arrossire, e la sua bocca si aprì andando a formare una O perfetta.
“Oh Merlino!! A te piace..H..ne” Non riuscì a dire il nome completo dato che Fred fu più veloce e le tappò la bocca.
“Shhhh non voglio che si sappia, non ancora.”
E le raccontò tutto. Tanto valeva essere sincero con Ginny, se avesse dovuto aiutarlo, doveva essere messa al corrente dei fatti.
“Morgana.. non posso credere che lei non me lo abbia detto! Cioè io le dico tutto.. le ho raccontato di quando Micheal mi ha baciata, di quando Davis mi ha invitata ad uscire, di quando..”
“ehm..Ginny..”
“Giusto, parlavamo di te! Ti aiuterò, contaci” lui sorrise soddisfatto . “Ma non farla soffrire, o ti ritroverai a subire le mie fatture orcovolanti” disse con un tono talmente uguale a quello della madre che fece gelare il sangue nelle vene d i Fred, il quale si limitò a scuotere la testa, terrorizzato.
Bene, adesso  non gli restava che aspettare.
**
“Hermione? Sei sveglia?” Ginny si affacciò in camera dell’amica, era sicura che fosse ancora sveglia, nonostante l’altra non appena aveva sentito la voce, aveva serrato gli occhi, facendo finta di dormire. Era una pessima attrice.
“Guarda che lo so che sei sveglia.”
Nessuna risposta.
“Hermione” cantilenò quella.
Niente.
“Ho visto Fred baciare un’altra!”
A quell’esclamazione Hermione saltò giù dal letto.
“COSA?!” Urlò allarmata, con gli occhi fuori dalle orbite.
Ginny per tutta risposta scoppiò a ridere.
La riccia, resasi conto della gaffe imprecò a bassa voce.
“Cosa c’è?” mugulò dopo un po.
“Voglio sapere cos’hai.” Andò dritta al punto l’amica.
“Non ho nulla.” Rispose secca Hermione.
“Sono la tua migliore amica Herm..”
Okay, tanto valeva parlarne con Ginny. Doveva pur sfogarsi con qualcuno.
Così, dopo un cenno d’assenso di Hermione  le due si sedettero sul letto e lei iniziò a raccontare.
Di tutto. Della storia, del coraggio che le era mancato e dell’idea che aveva avuto dopo di scrivere la sua dichiarazione dietro al foglio sperando che Fred lo trovasse.
E infine di Angelina a colazione, del cenno che aveva fatto verso di lei e dell’argomento importante di cui doveva parlare con Fred in un posto appartato. Del suo complesso di inferiorità verso Angelina e del fatto che lei fosse convinta di non essere ricambiata.
Ginny ascoltò attentamente, intervenendo ogni tanto con qualche “Oooh” “ihhhh!” “Wow..”
Alla fine, quando ebbe ascoltato di Fred ed Angelina, corrugò la fronte.
“Non è possibile che tu abbia frainteso?”
Hermione scosse la testa imperterrita.
Lei era convinta di quello che aveva sentito e capito.
***
Fred non faceva altro che girarsi i pollici, super nervoso.
Ginny sarebbe già dovuta arrivare da un quarto d’ora.
Finalmente la sorella gli si fece incontro.
“Allora???” domandò subito, sull’orlo di una crisi di nervi.
“Allora , Hermione ha frainteso tutto.”  Cominciò Ginny.

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Capitolo 6
*** La storia di Fred ***


La mattina dopo a colazione, Hermione era silenziosa, come sempre ultimamente.
I gemelli erano seduti di fronte a lei, ma da quando erano arrivati in Sala Grande, dopo aver pronunciato qualcosa che doveva somigliare ad un “buongiorno” lei non aveva più sollevato lo sguardo dal piatto.
Ad un tratto però, dovette farlo per forza.
Uno dei gemelli, Fred, constatò quando lo ebbe guardato, si era alzato in piedi sulla sedia e aveva preso a sbattere un cucchiaino sul bicchiere di cristallo ancora pieno di succo di zucca.
Ma che diavolo fa?
Si domandò la ragazza.
“Un attimo di attenzione prego!” urlò il rosso.
In un batter d’occhio tutti gli studenti si girarono verso di lui, incuriositi. Quando uno dei gemelli Weasley iniziava a parlare così, non c’era una singola parola da perdere. Persino i professori gli prestarono attenzione.
“Bene, non voglio rubarvi molto tempo, giusto un po. Quindi.. ecco, ho scritto una cosa, e vorrei condividerla con tutti voi. Una storia.”
Il cuore di Hermione smise di battere per un millisecondo . Ebbe il terrore che fosse la SUA storia che Fred stava per rendere pubblica, ma poi si ricordò che l’aveva trovata e bruciata lei stessa. E poi lui non l’avrebbe mai fatto. Che aveva in mente? Aveva davvero scritto una storia?
Il ragazzo si schiarì la voce prima di iniziare.
“Potrei iniziare questa storia con “c’era una volta” ma è troppo da vecchia favola babbana per i miei gusti” Hermione alzò gli occhi al cielo.
“Tuttavia, ho deciso di farlo ugualmente perché a lei piacerebbe.”
Respira Hermione, respira.
“C’era una volta un buffone. Lui scherzava sempre, girava per le strade col sorriso sulla faccia assieme al suo gemello. Viveva senza limiti , incurante delle regole, finchè un giorno non incontrò il suo sguardo color cioccolata e non smise di pensarci nemmeno per un attimo. Una ragazza diligente e amante del rispetto delle regole. Una vera palla direte voi. E infatti lo era.” Tutti ridacchiarono, compresa Hermione. “Ma per qualche strano motivo, lui ne era affascinato. No, non si parla di semplice attrazione. Lui ne era letteralmente stregato. Così da quando la conobbe, il suo scopo non era più quello di far sorridere gli altri con le sue battute idiote, bensì riuscire a strappare un sorriso a lei. Perché quando lei sorrideva il mondo smetteva di girare, persino il sole e la luna si incantavano ad osservarla, estasiati. Farla ridere non era un’impresa da niente, ma a lui piacevano le sfide.”
Il cuore di Hermione martellava fortissimo.
Sentiva il suo pulsare nelle orecchie.
Non riusciva a smettere di tremare.
“Un giorno successe l’inaspettato, mentre il buffone raccoglieva il coraggio necessario per dichiararsi, lo fece lei per prima. Lasciandolo di sasso, con un sorriso ebete stampato in volto. Proprio quando tutto sembrava stare andando bene, però la ragazza confuse una situazione per un’altra, credendo che il buffone fosse innamorato di una sua cara amica. Non poteva sapere che il cuore di lui batteva solo per lei..non poteva sapere di essere il suo primo pensiero la mattina e l’ultimo la sera. Non poteva sapere di essere per lui ossigeno e vita, non poteva sapere che lui fosse fottutamente innamorato di lei.  Ma forse ora lo sa.”
Fred Weasley concluse così la sua lettura. Sollevò lo sguardo dal foglio stropicciato su cui era scritta la storia e incrociò lo sguardo color cioccolata di cui era innamorato.
Nessuno nell’intera Sala Grande fiatava. Erano tutti troppo scioccati.
Passarono alcuni secondi di silenzio, poi il caos.
Applausi da tutte e quattro le tavolate di studenti e anche da quella degli insegnanti, un po di meno da quella delle serpi, ma vabbè.
Lui prese ad inchinarsi con fare teatrale, per poi far incatenare nuovamente i loro sguardi.
Hermione adesso era certa stesse parlando di lei. Fino a quel momento era stata zitta. Poi, sorprendendo tutti , anche se stessa, si alzò di scatto dalla sedia facendola rovesciare e corse a baciare Fred, allacciandogli le braccia attorno al collo.
Fu un bacio caldo. Sapeva d’amore.
Le esili mani di lei si persero nei capelli rosso fuoco di lui, scompigliandoli tutti.
Lui, all’inizio sorpreso, dopo poco, quando ebbe realizzato ciò che stava succedendo, ricambiò con passione il bacio, cingendole la vita e stringendosela contro forte. Quasi avesse paura di poterla perdere.
Attorno a loro lo scroscio degli applausi si era fatto fortissimo, in prima fila c’era Ginny felicissima che saltellava di qua e di là mangiucchiando Api Frizzole.
Quel bacio durò un’eternità.
Alla fine, quando Fred cominciò a rallentare il ritmo, si staccò lentamente da lei.
Quando sembrava che il bacio fosse terminato ed Hermione stava per parlare, lui si avvicinò di nuovo.
Sembrava la stesse per baciare, invece percorse il perimetro della bocca di lei con la lingua.
Proprio come lei aveva scritto nella sua storia.
“Fred” disse lei col fiato corto “ma Angelina?”
A lui venne da ridere.
“Dovevamo discutere delle nuove tattiche per il Quidditch. Il cenno con la testa era riferito alla tavolata dei serpe verde, che se ci fai caso stava proprio dietro te, testa di zucca. In più lei sta con George ora” sorrise lui, divertito di fronte all’espressione di lei.
Hermione si girò a cercare Angelina con lo sguardo e la trovò abbracciata all’altro gemello. Il capitano della squadra le sorrise, come a farle capire che era tutto okay e George le strizzò l’occhiolino, dopo anche loro si misero a scambiarsi teneri baci.
“Io..” iniziò lei.
“Ah, sta zitta Granger.” La interruppe lui, tirandola nuovamente a sé.
Forse non era stata poi una così brutta idea scrivere quella storia..
 
 ANGOLO AUTRICE: Bene, come avrete capito, ecco la fine della storia, grazie a tutte le splendide ragazze che hanno recensito <3 un abbraccio a tutte, mi farò rivedere presto!
Alis

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