Notte prima degli esami

di jaj984
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1.2 ***
Capitolo 2: *** 2.2 ***



Capitolo 1
*** 1.2 ***


Questa fan fiction è nata per caso, durante un concerto di Venditti e mi piacerebbe nel mio piccolo dedicarla a Lui.  Infatti i nostri protagonisti sono di Roma e sono andati allo stesso liceo di Antonello “Giulio Cesare”.

Ryo si ritrova in salotto a ripensare, complice la maturità della figlia, alla sua maturità scientifica e a quelli dei suo amici e ricorda come, dopo tanti sforzi, riuscì a prendere a  21 anni.
Ripensa all’amore nato tra i banchi di scuola con la sua Kaori quando  lei aveva solo 18 anni e stava in 4 liceo scientifico e invece lui a 21 anni stava in 5.

E’ tutta un'altra storia da quella che conoscete ... Ryo è cresciuto come uno di noi, tra amici pizza e un cinema, non ha vissuto la guerra e non è uno sweeper ma fa parte di una Band creata con i suoi amici: Umi, Hide e Mick. Ryo descriverà con la musica di Antonello Venditti, parti fondamentali della sua vita.

Iniziamo con le sue "Notti prima degli esami” e naturalmente quale canzone è adatta a questo scopo se non “ Notte prima degli esami “!?
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Che strani scherzi fanno i ricordi ecco come una canzone ti può mandare indietro nel tempo.
Ormai a quasi 40 anni mi ritrovo a ripensare a quella notte, a quella notte che cambiò la mia vita, la notte della mia maturità.
La mia notte prima degli esami.
Mia figlia è in camera sua ed ascolta questa canzone per darsi carica per la sua “notte prima degli esami”, la notte della sua maturità.
Ogni volta che esce da quella stanza ci guarda come degli alieni e crede che questa notte sia magica solo per lei, invece non è così, questa notte è stata mitica anche per me e per sua madre e come lo è stata meravigliosa per noi lo è stata anche per coloro che lei chiama zii.

Io mi ricordo, quattro ragazzi con la chitarra
e un pianoforte sulla spalla.
Come pini di Roma, la vita non li spezza,
questa notte è ancora nostra.


Eravamo sempre i soliti 4 irriducibili e inarrestabili che, quelle notte di fine anno scolastico, invece di stare rintanati in casa a ripassare le materie fondamentali per la nostra maturità andavano in giro per Roma, per la città eterna, a fare bisboccia e a suonare per le strade con altri amici di avventura conosciuti sul luogo.

Come fanno le segretarie con gli occhiali a farsi sposare dagli avvocati?
Le bombe delle sei non fanno male,
è solo il giorno che muore, è solo il giorno che muore
.

E tra un birra, una sigaretta e un bombolone alle 6 del mattino, dopo una notte di baldoria, da pazzi quali eravamo ci chiedevamo: Come facessero le segretarie tutte impettite che vedevamo girare per le strade, con la loro aria di signorina ‘ so tutto io ’ accentuata dagli occhialini tipici di ogni segretaria che si rispetti con quella gonna corta ma non troppo, a farsi sposare dagli avvocati?
La risposta che arrivava da Mick era sempre la stessa: “Perché ci sanno fare a letto!” e li giù con le sviolinate di Mick che ci raccontava le sue avventure amorose e io me ne stavo zitto perché nel mio cuore e nella mia mente c’eri sempre e solo tu amore mio, per me non esisteva un altra donna all'infuori di te.

Gli esami sono vicini, e tu sei troppo lontana dalla mia stanza.
Tuo padre sembra Dante e tuo fratello Ariosto,
stasera al solito posto, la luna sembra strana
sarà che non ti vedo da una settimana.


La maturità era alle porte, e le interrogazioni di fine anno si stavano chiudendo per gli ultimi ritardatari e mi mancavi da morire amore mio. Era da una settimana che non ti vedevo perché eri tutta presa nello studiare Dante e Ariosto, per le ultima interrogazione, tanto che scambiavi tuo padre e Hide per loro.
Ma del resto anche io ero impegnato a preparare gli esami, anche perché per fortuna le interrogazioni le avevo già terminate in tempo.
Quel sabato sera, finalmente, riuscii a liberarmi dagli amici per poterti rincontrare: ci demmo appuntamento al nostro solito posto, vicino a quel pino dove incidemmo i nostri nomi, quando ci mettemmo insieme.

Maturità ti avessi preso prima,
le mie mani sul tuo seno, è fitto il tuo mistero.
Il tuo peccato è originale come i tuoi calzoni americani,
non fermare ti prego le mie mani
sulle tue cosce tese chiuse come le chiese,
quando ti vuoi confessare.


Se sapevo che la mia notte prima degli esami sarebbe stata così meravigliosa, l’avrei presa molto prima la maturità.
Eri bellissima quella sera, indossavi i pantaloni che ti aveva mandato tua sorella da New York e la maglia rossa che ti avevo regalato io.
Le mani quella notte poterono conoscere tutto il tuo corpo. Come sempre tentavo di andare oltre il nostro semplice toccarci e baciarti e quando quella notte non fermasti le mie mani su quelle cosce snelle che, fino alla settimana prima, avevi chiuse quasi a voler tenere custodito un prezioso o un dolce segreto simile a quelli che raccontavamo al vecchio parroco del paesino cercando da lui conforto.     

Notte prima degli esami, notte di polizia
certo qualcuno te lo sei portato via.
Notte di mamma e di papà col biberon in mano,
notte di nonno alla finestra, ma questa notte è ancora nostra.


Questa notte Saeko come sempre starà facendo gli straordinari e di certo avrà arrestato qualcuno.
In questa notte piena di ricordi eccomi qua a dare l’ultima poppata a mio figlio e mi sembra di rivivere un déjà vu solo che  all’epoca c’erano i nonni alla finestra a dare la poppata a te piccolina mia, mentre tua madre era intenta a preparare la sua maturità e io mi dividevo tra il lavoro e l’università, che stai chiusa in camera col terrore di affrontare il domani.

Notte di giovani attori, di pizze fredde e di calzoni,
notte di sogni, di coppe e di campioni.


E chi se le dimentica quelle pizze e quei calzoni che diventavano freddi, preparate dalle nostre mamme mentre studiavamo, o meglio, mentre facevamo finta di studiare perché ci divertivamo ad improvvisare scenette comiche come dei giovani attori in erba.
Oppure ci mettevamo a parlare dei nostri sogni una volta terminata la scuola  o come spesso accadeva del campionato e della Champions League. Passavamo delle ore a litigare su chi fosse il migliore tra Maradona e Pelé  o se era meglio Paolo Rossi o Gianluca Vialli.

Notte di lacrime e preghiere,
la matematica non sarà mai il mio mestiere.

Notti insonni a pregare che tutto andasse bene e che riuscissimo a passare indenni  anche questa prova, giurando a me stesso che la matematica non sarebbe mai stato il mio mestiere.

E gli aerei volano in alto tra New York e Mosca,
ma questa notte è ancora nostra, Claudia non tremare
non ti posso far male, se l'amore è amore.

Com’eri  bella sotto la luce della luna, la tua pelle diafana tremava sotto le mie carezze ma, con l’amore che provavo per te, riuscii a calmarti e così accadde quella notte fatata ci regalammo l’uno all’altro. Ti avrò detto centomila volte “Kaori ti amo”  mentre lo facevamo, perché era la realtà: mi sentivo in paradiso tra le tue braccia.
Ogni volta che lo rifacciamo per me è sempre come la prima volta. Come quella sera: le emozioni che  provo quando tu sei con me rimangono immutate nel tempo.
Certo, però, chi l’avrebbe mai detto che in una sera come quella, in un’incantata notte di luglio ci saremmo fatti un regalo speciale, dato solo dal nostro amore!? Chi l’avrebbe detto che in quella notte di luglio avremmo concepito, Te, figlia mia!?

Si accendono le luci qui sul palco
ma quanti amici intorno, mi viene voglia di cantare.
Forse cambiati, certo un po' diversi
ma con la voglia ancora di cambiare,


Ed ora eccoci qui, quei ragazzini di quella notte sono cresciuti ma sono rimasti con il cuore e la mente adolescenti.
Abbiamo creato una band e ogni volta che saliamo su un palco siamo come allora, quattro ragazzini scatenati con le loro donne che urlano da sotto al palco. Siamo cambiati,  siamo cresciuti ma abbiamo ancora tutti quella stessa voglia di cambiare il mondo. Quella voglia che ora figlia mia hai  tu. Quella speranza di voi ragazzi: la speranza che il mondo, andando avanti, cambi e migliori. Bhe spero che i vostri sogni non vadano mai a cozzare con la realtà..

se l'amore è amore, se l'amore è amore,
se l'amore è amore, se l'amore è amore,
se l'amore è amore.

 
Vi amo entrambe, tu e tua madre siete le donne più importanti della mia vita, vi amo e vi amerò per sempre con tutto il cuore.

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Capitolo 2
*** 2.2 ***


Ed ora la notte prima degli esami vista da Kaori!

Kaori si trova in una stanza vicina alla camera dell’adolescente, ha appena messo a letto il piccolino dopo la poppata notturna. Quando dalla stanza della figlia lo stereo cambia canzone a favore di Sara sempre di Antonello Venditti e comincia a far viaggiare i ricordi al suo ultimo anno di liceo quando aspettava la sua piccolina.

Questa canzone mi ricorda me quanto aspettavo te, piccola mia, è la tua canzone, è la nostra canzone me la dedicò tuo padre perché all’epoca io avevo 19 anni compiuti quel giorno in cui, tuo padre come regalo, mi dedicò questa canzone.
Non avevamo molti soldi, ma il nostro amore era enorme.

Sara, svegliati è primavera.
Sara, sono le sette e tu devi andare a scuola,

Da quel 31 marzo di 19 anni fa, le cose non sono cambiate, ogni giorno del mio compleanno mi svegli sempre sussurrandomi questa canzone. Mi dici amore mio svegliati è primavera, sono le 7 e devi andare a scuola. Solo che ora a scuola non ci vado più come studente ma come insegnante e ho tanti bimbi da accudire.

Sara, prendi tutti i libri e accendi il motorino
e poi attenta, ricordati che aspetti un bambino


19 anni fa, stavo all’ultimo anno di liceo e dovevo fare le corse col motorino e tu amore mio puntualmente ti spaventavi e mi chiedevi di stare attenta perché aspettavo Aurora.

Sara, se avessi i soldi ti porterei ogni giorno al mare,
Sara, se avessi tempo ti porterei ogni giorno a far l'amore,


Mi ricordo ancora la tua faccia da cane bastonato quando quel giorno mi dedicasti questa canzone dicendo che non potevi regalarmi nient’altro e io ti risposi che io ero felice così perché avevo un fidanzato meraviglioso e una splendida bambina in arrivo.
Poi mi dicesti che se avessi avuto un po’ di soldi mi avresti portato tutti i giorni a mare e se avessi avuto tempo mi avresti portata ogni giorno a fare l’amore, in quel luogo meraviglioso e speciale dove abbiamo concepito il nostro raggio di luce.
 
ma Sara, mi devo laureare, e forse un giorno ti sposerò,
magari in chiesa, dove tua madre sta aspettando per poter piangere un po'


Ma il dovere ti chiamava, la laurea prima di tutto, ti dovevi sacrificare per il bene della bambina, ma mi promettesti che un giorno mi avresti sposato magari in chiesa dove mia madre avrebbe finalmente potuto sfogarsi e sentirsi con la coscienza pulita.
In questo modo la sua bambina avrebbe riacquistato credibilità agli occhi della gente e non sarebbe più stata uno scandalo vivente.
Ma oggi come ieri, lo scandalo vivente non si è voluta piegare al conformismo e ha rifiutato un matrimonio riparatore ed io e il mio amore viviamo insieme con i nostri 3 figli e il IV in arrivo.

Sara, tu va dritta non ti devi vergognare,

La gente mi guardava con compassione, vedere una ragazzina di 19 anni incinta e non sposata, per loro era uno scandalo. Pensavano tutti che mi avessi abbandonata, senza sapere che io non ero stata per niente abbandonata anzi tu eri sempre affianco a me e davi la forza di andare avanti senza vergognarmi...poi vergognarmi di che?? Di essere incinta della persona che amo???

le tue amiche dai retta a me lasciale tutte parlare,


Certo che non le calcolavo erano solo vipere le mie compagne, volevano solo te. Non sopportavano che io stessi con te e che tu mia amassi davvero, pensavamo che mi fossi fatta mettere incinta appositamente  per incastrarti, come se poi una ragazzina di 19 anni si potesse divertire ad uscire incinta quando ha tutta la vita davanti con sogni e progetti e lo stesso dicasi per te amore mio, costretto ad abbandonare temporaneamente il tuo sogno di diventare un cantante, ma io non volli e mi misi subito a lavorare anche io, volevo che i tuoi studi universitari di musica avessero la priorità assoluta, facevo i doppi turni, gli straordinari e tra una pausa e l’altra mi preparavo per le interrogazioni. Facevo le notti su i libri mentre nel frattempo la mia pancia cresceva e tutti i soldi guadagnati andavano destinati in parte a te amore mio e in parte a te piccola Aurora.

Sara, è stato solo amore, se nel banco non c'entri più,
tu sei bella, anche sei vestiti non ti stanno più.

Si un amore grandissimo, che andato oltre al tempo e alle distanze, un amore chiamato Aurora Saeba. Me lo ricordo quel giorno di marzo come se fosse ieri, il mio pancione era diventato enorme e veramente nel banchetto di scuola stavo stretta ero arrivata al VIII mese, dopo qualche giorno sarei entrata nel IX e tu mi ripetevi sempre che ero bellissima anche se io mi sentivo una balena perché tutti i miei vestiti non mi entravano.

Sara, mentre dormivi l'ho sentito respirare,
Sara, mentre dormivi ti batteva forte il cuore,


Come potrei mai dimenticare la tua faccia quando hai sentito la nostra piccola, muoversi, scalciare e quando eri convinto di averla sentita respirare mentre io dormivo e tu eri appoggiato con la testa sulla mia pancia?? Impossibile, eri troppo felice ed emozionato.
Sentisti anche il mio cuore che batteva forte mentre dormivo, evidentemente ti stavo sognando ed è per questo che il mio cuore ha cominciato a battere forte.

Sara, tu non sei più sola, il tuo amore gli basterà,
il tuo bambino, se ci credi nascerà


Lo sapevo all’epoca e lo so ora, non sono mai stata sola. E sei nata piccola mia devi ringraziare solo l’amore incondizionato dei tuoi genitori e dei tuoi nonni materni, perché se davamo ascolto ai tuoi nonni paterni e a tutte le chiacchiere della gente a quest’ora non saresti mai nata e avremmo fatto  lo sbaglio più grande della nostra vita.

Sara, Sara, Sara ...


Entro in camera tua, eccoti lì a dormire sul letto con un libro di letteratura tra le mani. Sei crollata dalla stanchezza. Spengo lo stereo, prendo il libro che hai tra le tue mani e lo poso sulla scrivania disordinata, cosparsa di quaderni aperti e libri.
Poi mi avvicino dolcemente a te, ti copro col lenzuolo e ti bacio sulla fronte.
In quel momento entra tuo padre, si avvicina a noi e ci bacia, bacia prima il mio pancino,ancora piatto ma che tra qualche mese diverrà bello rotondo,poi me e infine con uno sguardo dolcissimo si rivolge a te alla sua piccola donna, alla sua piccola Aurora, che domani affronterà il suo esame di maturità.

Ryo: Come è cresciuta in fretta!
Kaori: E’ la vita e poi non è cresciuta poi così tanto, in fondo è sempre una bambina, noi quando abbiamo dato la maturità abbiamo dovuto affrontare prove ben diverse da un semplice esame scritto.
Ryo: Si lei è, e rimarrà sempre la mia piccola bambina, la mia piccola aurora, LA MIA PICCOLA LUCE!
Kaori: Shh, ora andiamo lasciamola riposare domani sarà una lunga giornata per lei.

Mi allontano per lasciarvi da soli, ma vi sbircio dalla mia posizione e vi vedo, l’uno abbracciato all’altro. Sarà anche una piccola donna ma quando si tratta di suo padre diventa una bambina e si lascia coccolare fino a che non si addormenta tra le sue braccia. Questo lo fa soprattutto quando è agitata come ora.
Quando ti stacchi dolcemente da tua figlia, mi guardi e sorridi contento che sia rimasta sempre la tua piccola, usciamo dalla camera e mentre andiamo nella nostra tiriamo un sospiro di sollievo.

Ryo: E la prima notte è andata!
Kaori: Si ma ora ci aspetteranno altre 3 “Notti Prima Degli Esami” da passare. Tra qualche anno toccherà a Lucia e poi a Tia e infine toccherà al piccolo Lucio.
Ryo: O alla piccola Diana.
Kaori: O alla piccola Diana! Io spero che nasca un maschio!
Ma ora andiamo a letto che domani sarà una lunga giornata anche per noi.
Ryo: Ti amo come 20 anni fa! Lo sai questo?
Kaori: Si, lo so! Anche io ti amo come 20 anni fa!

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Significato dei Nomi:

Aurora: Luce – Dea romana dell’aurora e delle stelle

Lucia: Luce  - Santa Lucia, Santa per eccellenza della luce festeggiata il 13 dicembre nel giorno più corto dell’anno.

Tia: Dea greca della luce e della magia incarna il potere  della luce. Figlia di Urano e Gaia. Si unì in matrimonio a suo fratello Iperione, dal quale ebbe tre figli: Elio (il Sole), Eos (l'Aurora) e Selene (la Luna). 

Diana: Dal latino DIUS (“della luce”) – Dea Romana della caccia e della luna.
Signora delle selve, protettrice degli animali selvatici, custode delle fonti e dei torrenti, protettrice delle donne, cui assicurava parti non dolorosi, e dispensatrice della sovranità.

Lucio:Dal latino LUCIS - luminoso

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