Il gioco delle parti

di Rosebud_secret
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I ***
Capitolo 2: *** II ***
Capitolo 3: *** III ***



Capitolo 1
*** I ***


NdA: Questa storia partecipa al contest della pagina Facebook “Io scrivo su EFP”, FORSE, ovvero: se la giudice, Lara Zarina Nemainn, non mi caccia via perché ho sforato di ben quindici pagine il limite massimo; in caso contrario sarà solo una minilong di tre capitoli, ma spero comunque che vi piaccia. Una recensione può salvare la vita, “sapevatelo” (cit)! Mi sento sempre a disagio quando scrivo di Star Trek, e questo è sostanzialmente il motivo per cui ho una mezza dozzina di storie cominciate sul pc e mai finite. A voi posteri l'ardua sentenza!
Disclaimer: I personaggi, per loro fortuna, non sono di mia proprietà, ma appartengono ai loro rispettivi proprietari, che il cielo li abbia in gloria per questo!

Auguro a tutti una buona lettura e vi ringrazio, parandomi il vulcaniano sedere rubando le parole al folletto Puck,:


«Se noi ombre vi siamo dispiaciuti,
immaginate come se veduti
ci aveste in sogno, e come una visione
di fantasia la nostra apparizione.»
-William Shakespeare-

Il gioco delle parti:
di Rosebud Secret




Ama tutti, credi a pochi e non far male a nessuno.”
-William Shakespeare-



Sicuro di non voler venir con me, Spock?”

Il vulcaniano distolse lo sguardo e Jim poté quasi percepire il suo imbarazzo, al di là dell'apatica facciata.

Non vedo che piacere potrei trarre dal “cavalcare” un'onda. La ringrazio per l'invito, capitano, ma mi vedo costretto a declinare ancora una volta. Approfitterò di questa breve licenza per ultimare i miei aggiornamenti sulle recenti istallazioni del computer di bordo.”

Jim scosse la testa con un sorrisino sconsolato. Avrebbe voluto dirgli che non sarebbe riuscito a sfuggire per sempre a quella ed ad altre conversazioni, ma si limitò ad un neutro:
Dovresti davvero imparare a divertirti un po'.”

Gli diede una pacca sulla spalla, poi montò sulla piattaforma di teletrasporto.
Energia, signor Chekov.”

Siamo soli, siniore.”, commentò il giovane guardiamarina, rivolgendosi al primo ufficiale, “L'Enterprise è nave fantasma, adesso.”

Spock non commentò e uscì dalla sala teletrasporto. Benché il capitano non gliene avesse fatto una colpa, si sentiva responsabile per il crash del computer che aveva costretto la nave a rientrare dopo appena tredici giorni dalla partenza per la missione quinquennale. Avrebbe dovuto prevedere che l'esplosione di quella stella avrebbe comportato una pioggia quantica pericolosa, eppure aveva insistito perché si avvicinassero per fare rilevamenti. Era stato avventato e stupido. La sua distrazione aveva raggiunto vette imperdonabili. Khan aveva cambiato ogni cosa, andando a peggiorare il suo già instabile equilibrio emozionale. Tutto era cominciato con la distruzione di Vulcano e con la morte della madre. Eventi dai quali, nonostante tutti i suoi sforzi, non si era mai ripreso. Ed altri incubi si erano aggiunti ai suoi tormenti notturni di seguito alla morte di Jim, per quanto non definitiva. Per oltre due settimane aveva vegliato su di lui senza chiudere occhio all'ospedale, rifiutando di allontanarsi dal capezzale nonostante le minacce del dottor McCoy. Ed era stato in quel terribile periodo che aveva accettato l'ineluttabile verità di provare per il capitano dolorosi e confusi sentimenti che, suo malgrado, non era riuscito a tenere per sé.

I tecnici, ad ogni modo, avevano impiegato poche ore a reinstallare il sistema, ma Jim aveva comunque insistito perché si fermassero qualche giorno per permettere al dottor McCoy di festeggiare il compleanno di sua figlia. Benché Spock non comprendesse il bisogno umano di onorare tale ricorrenza, si era sentito in un certo qual modo rassicurato dal tempo guadagnato: avrebbe studiato nel dettaglio ogni procedimento del computer, così da non incorrere nuovamente in una tanto imperdonabile svista.

Lavorò per tutta la giornata e, a sera fatta, dopo aver cenato con Chekov, si era ritirato nel suo alloggio con l'intento di studiare ancora.

Guarda cosa ti stai perdendo!”, esclamò Jim nel video registrato che gli aveva mandato quel pomeriggio.

Grazie al cambio di inquadratura, Spock poté vedere la spiaggia assolata, gremita di gente, e le alte onde su cui molti stavano facendo surf. Per quanto nessuna di quelle attività lo interessasse, provò davvero la pungente sensazione di starsi perdendo qualcosa, per dirlo alla maniera terrestre. Jim aveva davvero molto insistito perché lo accompagnasse... Probabilmente, rifletté, ciò era dovuto al suo tentativo di non farlo sentire in colpa per quel pasticcio col computer; o forse per risollevare un discorso che, in cuor suo, il primo ufficiale non avrebbe mai voluto aver intrapreso. Quel che, tuttavia, il capitano non aveva capito era che non esisteva forza nell'universo che potesse strappare un vulcaniano al proprio dovere.

Ascoltò l'altro ripetergli le coordinate della spiaggia per la tredicesima volta da quando gli aveva mosso il primo invito, due giorni prima, poi una ragazza comparve nell'inquadratura. Era davvero graziosa, con i capelli scuri ed una vivace fascia rossa che le copriva la parte superiore del capo. Questo fu in grado di procurargli un sordo quanto inopportuno fastidio.

A chi lo mandi, alla tua ragazza? Ciaooo, ragazza di Jim!”, esclamò.

Ad un dannato cocciuto.

Lei annuì risoluta e avvicinò ancora di più il viso alla camera.
Se sei carino almeno la metà di lui, devi assolutamente venire qui!”, sentenziò per poi rivolgersi al capitano: “E' carino?

E' vulcaniano...

Questa non è una risposta!

Concordo.”, si ritrovò a commentare Spock.

E' un tipo. Posso riavere la telecamera, adesso?

L'apparente non risposta parve bastare alla ragazza, e Jim tornò ad inquadrarsi. Sogghignava, come se immaginasse perfettamente la perplessità sul volto del suo primo ufficiale.

Allora, ti ho convinto?

Il video si concluse con un movimento brusco e qualche risata. Spock si ritrovò a scuotere leggermente il capo, incredulo.
Guardò la tabella di marcia che aveva preparato sul suo PADD e constatò che, in base alle tempistiche schedate, avrebbe potuto raggiungere Jim da lì a cinque giorni con una probabilità del 83% salvo imprevisti.
Forse lo avrebbe fatto, quanto meno per metterlo a tacere.
Si sorprese quando notò una chiamata in arrivo.

Capitano...”, cominciò a dire, premendo il tasto di ricezione senza guardare, ma si corresse subito dopo, quando sentì l'intenso vociare di un numero imprecisato di bambini: “Dottore, cosa posso fare per lei?

Ha sentito Jim? Doveva passare alla festa di Jo per darmi una mano. E' cominciata già da un'ora e non risponde al comunicatore, quel bastardo!
Bones si grattò la nuca.
So che non lo capirà, ma, insomma... ho davvero bisogno di qualcuno che mi copra le spalle, qui! EHI, TU! SCENDI DA QUELL'ALBERO!

Ho ricevuto un suo messaggio alle 15.23.37 di questo pomeriggio. Non ci sono state altre comunicazioni, ma ho ragione di credere che fosse in compagnia, e potrebbe esserlo tutt'ora.”, fu la fredda risposta di Spock.

Mi sta dicendo che mi ha mollato?! Ma io lo ammazzo! Oh, per la miseria, sono un dottore, non Mary Poppins! VIENI GIU' DA LI', PRIMA DI ROMPERTI IL COLLO!

McCoy chiuse la comunicazione senza neanche salutare, lasciando il vulcaniano fermo a fissare lo schermo, perplesso: era inusuale che il capitano non mantenesse la sua parola, quindi perché non era andato?
Un'ombra di sospetto gli suggerì che quella fosse tutta un'oculata manovra orchestrata per farlo sbarcare, volente o nolente. Nonostante questo non venne meno ai suoi compiti e cercò di mettersi in contatto con il capitano. Provò più volte, ad intervalli regolari di cinque minuti, senza ottenere risposta.

Chekov.”, chiamò.

Sì, siniore?”

Devo scendere a terra a sincerarmi delle condizioni del capitano. Reputo che non sia accaduto nulla di grave, ma è opportuno controllare. Sarò di ritorno entro tre ore da adesso, approssimativamente. Spock chiude.”

Raggiunse la sala teletrasporto e si assicurò di avere con sé il comunicatore, prima di impostare le coordinate sulla consolle e scendere in quella spiaggia di Miami.
Il sole era tramontato da poco e l'orizzonte era ancora tinto da una striscia violacea. Si guardò intorno per qualche istante: alcuni ragazzi stavano preparando un barbecue sulla spiaggia; qualcuno faceva jogging con il cane; qualche coppietta passeggiava; e in molti stavano prendendo un aperitivo nelle depandance dei locali al di là della strada. Jim non era in vista, per cui si diresse subito verso l'albergo dove lo sapeva alloggiato.
Una volta ottenuto il numero di camera alla reception, salì al ventitreesimo piano. Bussò alla camera 2487, ma non ricevette alcuna risposta. Provò quindi ad abbassare la maniglia e la porta, con sua sorpresa, si aprì.

Capitano?”, chiamò, entrando, esitante.




Adesso?! Ti presenti ADESSO?!”, esclamò Bones, furibondo, spalancando la porta della casa dell'ex-moglie.

Jim gli rivolse un sorrisino colpevole.
Non ti avevo promesso di aiutarti con la festicciola. Comunque sia c'è stato un piccolo guasto con la piattaforma di teletrasporto a Miami. L'hanno sbloccata solo poco fa.”

Zio Jim!”, esclamò la piccola Joanna, sgusciando fuori da dietro al padre.

Il capitano posò a terra l'ingombrante pacco regalo e la sollevò tra le braccia, permettendole di dargli un bacio sulla guancia.
Ciao, principessa! Mi perdoni per il ritardo?”

Solo se mi hai fatto un bel regalo!”

Bones si guardò bene dal rimproverarla per la sua impudenza, e Jim rise di gusto.

Il più bello di tutti, parola!”, garantì, “Coraggio, aprilo.”

La bambina sollevò il coperchio forato della scatola, e un musetto fece subito capolino.
Mamma! Mamma! Lo zio mi ha regalato un cagnolino!”, gridò, elettrizzata, prendendo in braccio la bestiolina e correndo dentro.

Mi sembrava di averti detto che Jocelyn odia i cani.”, commentò il dottore.

Oh, ops! Devo aver capito male...”

Ridacchiarono insieme, e finalmente McCoy lo invitò dentro per una birra.

Un cane?!?”, li aggredì immediatamente la donna, arrivando in cucina come una furia, “Leonard, vuoi spiegarmi?”

Bones si limitò a scrollare le spalle.
Jo lo voleva da tanto. Dev'essermi scappato detto con lui. Mi dispiace tanto.”, rispose, affatto contrito.

Voglio quella bestia fuori da casa mia!”

Il cane resta. Guardala.”, rispose il dottore, indicando la figlioletta al di là della portafinestra che dava sul salotto. “Della tua serenità me ne frego, Jocelyn. Te lo farai piacere.”

Vattene tu, almeno.”, gli sibilò lei, ostile, e consapevole che dati i mirabolanti sviluppi dell'Enterprise, se Leonard avesse voluto levargli Joanna, avrebbe facilmente potuto vincere una causa.

Adesso non...”, tentò Jim.

Tu sta' zitto. Leonard, potrai rivedere Jo domani. Sempre che t'importi, dato che hai deciso di sparire per cinque anni!”

McCoy le rivolse un'occhiata furibonda, ma trattenne la lingua per non rovinare il compleanno della figlia. La raggiunse in salotto, e l'abbracciò, salutandola. Jim lo seguì poco dopo, e in meno di dieci minuti furono fuori dalla villetta.

Scusami, Bones, non volevo...”

Tu non c'entri. Ce ne andiamo in Florida, allora?”

Il capitano sorrise.
Ho chiesto all'autista del taxi di aspettarci.”

Che giornata infernale! Mi serve una sbronza...”, commentò l'altro, “Com'è che non mi hai risposto alle chiamate?”

Ho scordato il comunicatore in camera, ma col traffico che c'era non me la sono sentita di tornare indietro a prenderlo.”

Spock farà i salti di gioia...”, ironizzò Bones, salendo sul taxi.

Oh beh, al limite sarà sceso a controllare e lo troveremo lì. Due piccioni con una fava.”

Che sta succedendo tra te e il folletto?”

Jim trasalì.
Niente, perché?”

Non sono nato ieri, ragazzino.”

L'altro si grattò la nuca.
E' complicato. Appena ci sarà qualcosa di definitivo, te lo farò sapere.”

O anche no, se vuoi preservare quel poco di sanità mentale che mi è rimasta...”

Jim rise, imbarazzato ma non sorpreso. Bones sapeva, forse aveva sempre saputo.

Guardò fuori dal finestrino, pensieroso.
Era successo il giorno della sua dimissione dall'ospedale, dopo la vicenda di Khan. Spock si era offerto di accompagnarlo a casa, avevano cenato insieme, e fatto una partita a scacchi, pessima da parte di entrambi, che si era protratta per quasi quattro ore ed era terminata in un misero stallo.

Avresti dovuto dormire un po' in queste settimane.”, aveva poi buttato lì Jim, messo prontamente al corrente da Bones.

Spock aveva distolto lo sguardo.
Anche se avessi voluto, non ci sarei riuscito.

Di nuovo gli incubi? Pensavo che dopo quella faccenda di April 1 si fossero un po' attenuati... Da quanto sei sveglio?

Approssimativamente diciotto giorni, tredici ore e ventun minuti.2

E non hai neanche le occhiaie!”, aveva scherzato Jim, solo per dissimulare la sua preoccupazione, “Hai almeno provato a dormire?

No.”

Aveva sospirato e scosso il capo.
Almeno è chiaro perché giochi da schifo.

Resto comunque imbattuto.”, aveva commentato il vulcaniano.

Questo assomiglia molto al pavoneggiarsi, Spock!

C'era stato un lungo silenzio, poi il comandante aveva parlato di nuovo:
Avrei dovuto esserci io nel reattore di curvatura. Ero... pronto per farlo. E non lo ero per quel che è accaduto. Avrei davvero ucciso Khan. Non è mai stato nelle mie intenzioni catturarlo.

Spock...

No. Ero fuori controllo, ed è qualcosa che non deve più accadere. È mia intenzione chiedere un trasferimento, se vorrà accettare le mie dimissioni.

Vaffanculo.”

L'altro aveva sollevato un sopracciglio, sorpreso.
Esattamente come dovrei interpretare tale risposta?

Se pensi che non avrei inseguito Khan fino all'altro capo dell'universo per ammazzarlo, qualora ci fossi stato tu in quel reattore, allora sei un idiota!

La vendetta non riporta in vita i morti, né reca alcun sollievo.

Niente moralismi da quattro soldi. Sarebbe stato giusto. Io ho salvato quel bastardo, dopo Pike, e...

E, per quanto abbia portato ad esiti tragici a livello personale, quella era la corretta via da seguire: il generale Marcus doveva essere fermato. Quel che sto cercando di dire, capitano, è che qualora si presentasse una situazione analoga non posso e non potrei garantire di essere in grado di prendere quel tipo di decisione. E se lei è animato dallo stesso dubbio nei miei riguardi, allora abbiamo un problema che può risolversi solo attraverso il nostro allontanamento.

Tu non andrai da nessuna parte, questo non è in discussione.

Non ho altro da dire, allora. Prendo atto della sua decisione, ma sappia che non è dettata dal buon senso.”
Il tono di Spock era uscito profondamente risentito.

Problema risolto.

Nulla è risolto, Jim! Lasciare che i sentimenti prevarichino il raziocinio è sbagliato.

Ma finiscila! Pensavo che avessimo sorpassato il fatto che ti avessi salvato da quel dannato vulcano!

Infatti non è a quell'evento che mi sto riferendo! Non sono pronto ad accettare che lei possa sacrificarsi per il bene dell'equipaggio, per quanto sia logico e doveroso.

Jim aveva sospirato, e il suo tono si era un poco addolcito.
Spock, non incontreremo Khan tutti i giorni...

Sta minimizzando.

No, sei tu che la stai ingigantendo! Non fraintendermi, apprezzo che tu mi sia così amico...

Sta ancora minimizzando.

E questo che vorrebbe dire?

Lei non vuole davvero che io chiarifichi l'ovvio, vero? Il rapporto che si sta creando tra noi è sbagliato e pericoloso. È pertanto mia ferma intenzione fermarlo ancor prima che nasca.

A questo era seguito un pippone di quarantacinque minuti, infiocchettato di statistiche, su quanto avessero sbagliato tutto, e quanto questo avrebbe potuto compromettere la missione quinquennale.
Jim ne era uscito rimbambito, con un'emicrania terribile e con la radicata convinzione che i vulcaniani facessero davvero schifo nelle dichiarazioni.
Spock alla fine se n'era andato dandogli la garanzia che, una volta ripreso servizio, non si sarebbe mai più lasciato andare in quel modo. Da quella volta si erano rivisti esclusivamente per i resoconti sulle riparazioni dell'Enterprise, senza mai ricadere sull'argomento, a discapito dei numerosi tentativi di Jim.
Mentalmente, il capitano, si era ritrovato a smontare ogni elemento che l'altro aveva posto come contrario ad un'ipotetica relazione tra capitano e primo ufficiale; da lì ad immaginare come sarebbe stato il passo era stato breve. Sfortunatamente, Spock non gli aveva mai dato modo di riparlarne, né di esprimergli in modo accurato quali fossero i suoi di sentimenti, apparentemente irrilevanti per quel testardo vulcaniano. Per questo aveva tanto insistito affinché lo accompagnasse durante quella licenza, VOLEVA chiarire le cose e arrivare ad un punto che non fosse quello di gelida indifferenza messo in piedi da Spock.
E invece lo avrebbe visto con Bones, sempre che fosse sbarcato.




Capitano?”, ripeté Spock, entrando nella stanza.

Tutto era in ordine, e il borsone che Jim aveva portato con sé giaceva in un angolo tra l'armadio e il letto. Il comunicatore, invece, era sul comodino. Lo sollevò e la semplice idea che l'altro fosse uscito, fregandosene di ogni cosa, gli provocò un moto di illogico fastidio. Probabilmente era nella camera di qualche sconosciuta. La gelosia era una sensazione nuova per lui, e gli ci volle qualche istante di concentrazione per riuscire a scacciarla.

Oh, sei arrivato!”

Si voltò verso la porta aperta e riconobbe la ragazza della spiaggia.
Se sta cercando il capitano Kirk, devo informarla che non si trova qui.”

Lei sorrise, avvicinandoglisi e lasciando che l'uscio le si chiudesse alle spalle.
Non temere, è te che voglio.”

Il pensiero che gli stesse muovendo delle avance si estinse quando la vide estrarre un phaser dalla borsa e fare fuoco.
Quando riprese conoscenza riconobbe di essere disteso nella vasca da bagno, imbavagliato e con le braccia e gambe ammanettate da bracciali magnetici.
Era ancora nell'alloggio di Jim, con tutta probabilità. La ragazza che lo aveva stordito sedeva sul bordo della vasca e parlava a bassa voce al comunicatore. Riconobbe l'idioma e riuscì persino a cogliere qualche parola di romulano: presto; arrivare; carrello.
Una parte di lui sperò che Jim arrivasse; l'altra, invece, non voleva che corresse ancora pericoli. Non dopo tutto quel che era successo. Non avrebbe saputo definire quale delle due fosse più logica. In fin dei conti, in qualità di primo ufficiale, era suo dovere proteggere il capitano.
Cercò di sollevarsi, ma la romulana fu più rapida di lui. Lo colpì in faccia, facendolo ricrollare miseramente sulla fondo di ceramica.

Ma guarda! Già sveglio... e dire che quella scarica avrebbe dovuto metterti al tappeto per ore! Rimediamo subito.”
Gli sparò una seconda volta, un istante prima di udire Jim rientrare. Imprecò a bassa voce e chiuse la tenda sopra alla vasca, prima di tirare lo sciacquone e uscire dal bagno.

Jimmy!”, esclamò.

Il capitano trasalì e Bones incrociò le braccia al petto, sbuffando di disappunto.
Sei incorreggibile! Poi non meravigliarti se con Spock è un casino...”, sbuffò.

Come hai fatto a entrare, Trisha?”

La porta era aperta. Volevo solo lasciarti un biglietto per dirti che domani non posso. Il mio ex è tornato in città e, bhe...”

Tranquilla, capisco perfettamente.”

Scusa se ho usato il tuo bagno...”

Jim le fece un cenno.
Non c'è problema. Senti, hai detto che la porta era aperta: hai per caso visto Spock? Quel vulcaniano di cui ti ho parlato...”

Lei scosse il capo, e qualcuno bussò alla porta. Un cameriere in divisa rossa e cappellino entrò con un grosso carrello per la biancheria.
Mi scusi, signore, ma pare che in questa stanza il personale abbia dimenticato di cambiare gli asciugamani. Me ne occupo immediatamente e le porgo le scuse del direttore. L'albergo provvederà a farle uno sconto per il disturbo.”, detto questo, sparì in bagno.

Bhe, Jimmy, è stato un vero piacere conoscerti. Grazie per il bel pomeriggio. Spero che vada tutto bene con Spock.”
Trisha gli si avvicinò e gli diede un bacio sulla guancia, prima di andarsene.

Ed ecco il premio di consolazione che se ne va.”, commentò McCoy.

Scherzi? Mi è stata attaccata tutto il santo giorno. È solo una liberazione! Ancora dieci minuti e avrebbe cominciato a ipotizzare il colore degli occhi dei nostri futuri figli...”

Solo tu puoi rimorchiare parlando di quanto ti interessi qualcun altro...”, ridacchiò il dottore.

Sentirono un tonfo provenire dal bagno.

Ehi, tutto bene lì dentro?"

Il cameriere ricomparve, sorridente.
Nessun problema, signore. Ora è tutto come deve essere, le auguro un buon soggiorno.”, rispose, spingendo, quasi con fatica, il carrello fuori dalla camera.

Jim si chinò a raccogliere il comunicatore abbandonato sulla moquette, stranito: ricordava perfettamente di averlo lasciato sul comodino. Scrollò le spalle: forse era caduto a Spock.
Provò a chiamarlo, ma senza esito.

Sarà qui fuori a chiedere se qualcuno ti ha visto.”, intervenne Bones. “Vado un attimo in bagno, tu non andarmi in paranoia.”

Il capitano si sincerò con la nave che Spock fosse effettivamente sceso, e si era appena affacciato al corridoio, quando:

JIM!”

Raggiunse il dottore di volata, e trasalì: il fondo della vasca era sporco di sangue. Sangue verde.




Spock socchiuse gli occhi e constatò immediatamente di trovarsi a bordo di una navetta. L'avevano chiuso dentro una cassa d'acciaio per l'attrezzatura. Maldestramente cercò di raggiungere la tasca dei pantaloni, solo per scoprire che, come prevedibile, gli avevano tolto il comunicatore.
Il perché dei romulani avessero rapito un ufficiale della flotta era piuttosto evidente: volevano delle informazioni, ma come fossero arrivati sulla Terra, come avessero saputo dove trovare il capitano, o lui, e perché avessero compiuto un gesto tanto azzardato erano tutte domande a cui non riusciva a trovare una risposta logica.
Lo scossone dovuto ad un brusco attracco lo fece finire contro il bordo della cassa, lasciandolo senza fiato. Due romulani lo tirarono in piedi malamente, e uno gli disattivò le manette magnetiche alle caviglie.

Cammina!”

Venne scortato sin dentro la nave principale, dove altri due romulani stavano discutendo animatamente. Da quel che riuscì a capire, l'uomo a bordo stava rimproverando il pilota per via di quell'attracco maldestro. Li superarono entrando in un malandato turboascensore. Tutto su quella nave appariva vecchio e fatiscente, dati che comunicarono a Spock che quell'azione, probabilmente, non era stata orchestrata sotto ordine diretto dell'Impero. Forse i suoi rapitori cercavano qualcosa di specifico, non la guerra.
Scesero verso il basso per lunghi minuti in completo silenzio, sino a quando le porte non si aprirono in una stiva di carico adibita a hangar di detenzione. Spock poté contare cinque celle, una delle quali sembrava esser stata usata da poco, ma fu sulla donna romulana che concentrò la sua attenzione. Si era tolta il travestimento ed ora non appariva più tanto graziosa e accomodante. Aveva un'espressione dura, volutamente minacciosa.
Una volta avvicinatasi gli strappò il nastro adesivo con cui gli avevano tappato la bocca.

Benvenuto a bordo, comandante Spock. Spero che l'ambiente sia di tuo gusto.”

E' un po' troppo freddo.”
Pagò quel tentativo d'ironia ricevendo una sberla in faccia. Decisamente l'influenza di Jim nella sua vita non aveva portato solo giovamenti.

Pensavo che i vulcaniani fossero privi di senso dell'umorismo.”

Non siamo immuni da contaminazioni ambientali. Posso sapere con chi sto parlando?”

Perché no? Mi chiamo Rhiana 3. Ricordatelo, potrebbe servirti quando implorerai pietà.”

I vulcaniani non implorano.”

Allora lo faranno le tue contaminazioni ambientali.”, gli rispose seccamente, per poi ordinare ai suoi uomini di chiuderlo in cella.
Non temere, ci rivedremo tra pochi minuti.”

Spock si accucciò ad esaminare la parete. Come aveva già notato, quello era un mercantile molto vecchio, approssimativamente di sessanta/settant'anni prima, forse anche di più. La cella, invece, era robusta, messa a punto con cura. Ad un primo sguardo gli apparve impossibile da evadere.
Si sedette, cercando di riflettere: con tutta probabilità, date le parole di Rhiana, il capitano non era stato catturato, quindi era probabile che si fosse già accorto della sua assenza. Questo, tuttavia, lo portava ad un vicolo cieco; stando ai dati di cui disponeva, non c'erano infatti possibilità che Jim capisse ch'era stato rapito, men che meno da chi.
Era solo.
Un pallido sentimento d'angoscia si affacciò nella sua mente e il comandante impiegò diverso tempo per placarlo. C'era qualcosa che non andava nelle sue percezioni, era più che mai evidente, ma anche in tal senso non sapeva circoscriverne la causa.

La porta dell'hangar si spalancò e tre romulani trascinarono dentro un uomo seminudo e bagnato fradicio. Aveva numerose ferite sul corpo da cui colava copioso sangue verde. Lo sbatterono nella cella di fronte alla sua, poi si avvicinarono. Ad un minimo cenno di uno di loro la serratura si sbloccò.

Puoi seguirci sulle tue gambe, oppure no. A te la scelta.”

Spock decise ancora una volta di collaborare e, lanciando un ultimo sguardo all'altro prigioniero, seguì i sequestratori. Salirono di un livello e si fermarono di fronte ad un imponente porta di acciaio rinforzato dove Rhiana li stava attendendo.

E io che pensavo che i vulcaniani fossero incapaci di provare paura...”, l'udì commentare.

Avrebbe voluto risponderle che si stava illudendo, ma la romulana aveva ragione: aveva paura; non abbastanza da lasciarsi andare al panico, ma in modo sufficiente a scalfire la sua disciplinata sicurezza.

Bene, comandante Spock, possiamo risolverla pacificamente senza versare una sola goccia di sangue: voglio che tu mi riferisca le corrette posizioni di ogni singolo avamposto federale al limitare della zona neutrale.”

Spock scosse il capo.
Questa è una risposta che non posso dare.”

Rhiana sorrise.
Speravo tanto che tu lo dicessi!”

Bastò un cenno e gli altri uomini gli furono addosso. Tentò di ripararsi con le braccia ancora fissate dalle manette, ma valse a poco sotto i colpi implacabili dei loro manganelli. Le percosse si susseguirono con violenza più e più volte, sino a lasciarlo a terra in un lago di sangue.
Rhiana si avvicinò e gli sollevò il capo tenendolo per la frangia.

Questo era ancora il modo gentile di chiedertelo, vulcaniano. Allora, dove sono quegli avamposti?”

Non lo so.”
Era un'esagerazione della verità: conosceva, infatti, solo alcuni di quei siti, non più di una decina su trentasette.

BUGIARDO! Basta carezze, portatelo dentro.”, ordinò lei.

Si sentì sollevare e trascinare nella stanza attigua. Di nuovo non fece resistenza, ma si scosse dal torpore quando sentì il tanfo nauseante di quel luogo; un fetore di sangue, di carne bruciata, putrefatta e di morte che fu in grado di risvegliare in lui il più primitivo degli istinti: quello di sopravvivenza. Ora era nel panico, e non poteva fare nulla per arginarlo. Puntò i piedi e, con una forza che neanche credeva di possedere, spintonò lontano gli uomini che lo stavano trascinando. Corse alla porta e cercò di aprirla, agghiacciato dallo stesso terrore che coglie le bestie di fronte al macello.
La punizione per quella ribellione fu repentina ed efficace. Senza neanche capire come fosse finito di nuovo a terra, si ritrovo ancora crivellato da violente manganellate.

Basta, mettetelo sulla sedia.”
Rhiana fermò i suoi uomini che, con prontezza, obbedirono all'ordine: Spock venne legato su un trono d'acciaio con delle robuste cinghie.

Se credi che qualche bastonata sia tutto quel che ho in mente, Spock, sei in errore. E, credimi, più resisti, più mi darai soddisfazione. Alla fine ti strapperò lo stesso quelle coordinate. Comunque la metti, io vinco, quindi fa' l'unica cosa logica...”

Non le conosco.”

Come preferisci.”

Gli strattonò indietro il capo e gli infilò un maglio metallico in bocca per bloccarlo in quella posizione.

Sai? Ero una donna normale, prima che mio marito venisse ucciso. Lavoravo come bibliotecaria a Ki Bataran, ma negli ultimi anni ho scoperto di avere talenti inaspettati.”, gli disse, agitando tre lunghi aghi di fronte ai suoi occhi, “Sono davvero brava nel far soffrire il prossimo.”
Li conficcò sul suo viso con una rapidità e una precisione chirurgica, prima di fissarli a dei sottili fili d'oro, a loro volta collegati ad un macchinario.
Abbassò la leva.
L'elettricità corse sui conduttori, raggiungendo i punti di pressione di Spock in pochi decimi di secondo. Il grido del vulcaniano scosse l'intero hangar, acuto e straziante; non si sarebbe mai aspettato una tortura del genere.
Non riusciva a respirare. Il dolore era atroce, insopportabile, talmente assoluto da fargli perdere del tutto il controllo della propria mente e delle proprie funzioni corporali. Sentì Rhiana ridere e dire qualcosa, ma non riuscì a cogliere le sue parole.

Si afflosciò sulla sedia, ansante e madido di sudore, quando il contatto venne interrotto.

Ti è venuta voglia di parlare?”

Spock boccheggiò versi incomprensibili, cercando disperatamente di riprendere il controllo per far cessare la sofferenza, ma ogni suo tentativo risultò fallimentare. La testa gli bruciava, la sentiva pulsare come fosse sul punto di esplodere. Il dolore delle sue innumerabili ferite rimbalzava da una sinapsi all'altra senza interruzione e senza che lui potesse, in alcun modo, porvi rimedio. Chiuse gli occhi e ruotò appena il capo. Una striscia di saliva gli scivolò dalla bocca e colò sul pavimento, già lercio della sua urina.
La romulana lo colpì al volto con un pugno che, in quella rapsodia di atrocità, Spock percepì appena.

Perché tu lo sappia: sono pronta a scaricare le gondole di questa carretta fino a consumare anche il più piccolo frammento di dilitio, pur di farti parlare.”, lo minacciò con tono assolutamente calmo.
Ho sovraccaricato le tue sinapsi,”, riprese, “ci vorranno giorni prima che tu riesca a spegnere il dolore, come fate voi vulcaniani. Va' da sé che non ti lascerò mai tutto questo tempo per riprenderti. Non finirà finché non mi darai le risposte che voglio.”

Spock dischiuse le palpebre, gli occhi umidi di lacrime.
- I-io... n-non..-, furono le uniche parole che riuscì a mettere insieme con estrema fatica.

Rhiana gli rificcò il maglio in bocca ed abbassò la leva una seconda volta.

Aumenta il voltaggio.”, ordinò.

Ma, signora...”

E' più forte di quel che sembra. Sopravviverà.”

Il vulcaniano finì con l'aprirsi profonde piaghe a polsi e caviglie nel violento sussultare per via delle scariche; quando il voltaggio venne di nuovo interrotto, era appena cosciente. Crollò indietro, e sarebbe soffocato nel suo stesso vomito, se la romulana non l'avesse afferrato prontamente e costretto ad afflosciarsi in avanti. Espulse quel che aveva nello stomaco sul proprio petto, prima di perdere, finalmente, i sensi.

E' andato, signora...”

Rhiana gli colpì le gambe con un calcio, urlando di frustrazione. Si passò una mano sul viso, cercando di ricomporsi.
Portatelo in gabbia. Riprenderemo quando si sveglierà!”




Jim...”

Prova un'altra volta a dirmi che dovrei dormire, Bones, e ti sbatto fuori dalla nave!”, lo ammonì il capitano con uno sguardo di ghiaccio.

Era in plancia da ormai diciotto ore, intento a fare la spola tra la poltrona e le diverse postazioni alla disperata ricerca di aggiornamenti sulla situazione. Il sangue nella vasca da bagno era risultato essere quello di Spock, quindi Jim aveva diramato una richiesta di cattura per Trisha e per il cameriere. Senza esiti soddisfacenti. Era presto venuto fuori che quell'uomo, chiunque fosse, non facesse parte del personale dell'albergo. In seguito, grazie alle registrazioni delle telecamere di servizio avevano appreso che Spock era stato trasportato su quel carrello sino ai magazzini, e poi fuori. Lì il cameriere aveva raggiunto Trisha, avevano caricato il primo ufficiale su un furgone e si erano dileguati.
Lanciò uno sguardo a Nyota che, pallida e preoccupata quanto lui, non aveva lasciato la sua postazione da quando era stata richiamata a bordo in tutta fretta, insieme a buona parte dell'equipaggio. La storia tra lei e il comandante era finita pacificamente, nonostante tutto, e lei provava ancora profondi sentimenti.

Hanno trovato il furgone, signore!”, esclamò all'improvviso, “Ci stanno inviando i dati dei primi rilevamenti.”

Sullo schermo.”
Jim avviò una ricerca incrociata nel database federale e, nonostante l'assenza di un riscontro specifico, quella risposta parziale gli gelò il sangue nelle vene: quelle impronte digitali erano romulane.

Chekov, una linea diretta con il comando di flotta. Immediatamente.”

Spiegò l'accaduto ad un accigliato ammiraglio Archer, che diramò un'ormai tardivo blocco dei voli in un raggio di cento chilometri da Miami, e predispose un controllo a posteriori di tutte le navette che avevano lasciato il pianeta in quella zona nelle passate diciotto ore, lasciando Kirk in attesa di ordini.

Hai bisogno di una pausa.”, tornò alla carica il dottore, “Non cambierà nulla ad aspettare notizie nel mio ufficio piuttosto che in plancia.”

Jim annuì e una volta nello studio dell'amico accettò del whisky.

Parlami. Che ti frulla in testa?”

Il capitano si stropicciò il volto con le mani, prima di finire la bevanda in un sol sorso.
Eravamo lì!”

Non è colpa tua. Non è colpa di nessuno...”

Volevano me e hanno preso lui! Se non mi fossi dimenticato quel dannato comunicatore, se non avessi così tanto insistito per farlo scendere...”

Jim, basta. Lo riporteremo indietro.”

Indietro da dove?! Non abbiamo idea di dove sia, a quest'ora potrebbero essere ovunque! E non guardarmi in quel modo! Non mi leverai il comando!”

Certo, perché l'ultima volta è andata alla grande, vero? Non lascerò che ti ammazzi di nuovo. Per il momento non te lo levo, ma è una condizione che potrebbe cambiare, sappilo.”

Il capitano non gli rispose e uscì dall'ufficio per tornarsene in plancia. Litigare con Bones era l'ultima cosa che gli serviva. Avrebbe trovato Spock in qualsiasi modo.




Ce ne hai messo di tempo...”

Spock sollevò appena lo sguardo, rimanendo prono sul pavimento. La testa gli lanciava insopportabili fitte di dolore ad intermittenza, e aveva freddo. L'avevano lavato, ed ora era completamente fradicio.
Il suo compagno di prigionia era in piedi nella cella di fronte, intento a tamponarsi una ferita al torace con un pezzo di stoffa strappato dai suoi logori pantaloni.

C-chi sei?”, si rese conto con suo stesso raccapriccio che la voce gli era uscita incerta e tremolante.

Desus5, proconsole di Shira. Non che questo conti granché al momento.”

Comandante Spock.”

Oh, il bastardo! Rhiana ha proprio avuto una gran botta di fortuna, pensavo di ritrovarmi un qualche capitano, sarebbe stato meglio, ma tu... Bhe, era destino che la faccenda si risolvesse tra cugini.”

E questo cosa vorrebbe dire?”

Desus gli rivolse un lungo sguardo, prima di sbirciare oltre le grate.
La guerra sarà inevitabile, una volta che avrai parlato. E, fidati, lo farai.”

Tu lo hai fatto?”

Nah, quella puttana può mettermi sulla sedia quanto vuole. Potrei quasi riuscire a farmela piacere. Tu hai ben altri problemi, vulcaniano.”
Sbirciò ancora verso il punto di osservazione, poi si avvicinò con noncuranza all'unico angolo cieco della sua cella, intinse un dito nel suo stesso sangue e scrisse una parola sul muro: TRELLIUM-D6.

Spock sbarrò gli occhi e poi li chiuse.
Capisco.”

Desus cancellò la scritta con una manata e si sedette a terra.
Una vera sfortuna che questo catorcio sia un vecchio mercantile stanziato nella Distesa Delfica. La nave ne è piena. È solo questione di tempo, comandante. Una settimana, due al massimo, prima che il tuo decadimento diventi davvero invalidante. Un mese e non ci sarà più nulla da fare per salvarti dalla pazzia. C'è solo da sperare che una polmonite ti stronchi prima.”

Sei un medico?”

Sapere le cose è il mio mestiere.”, fu la vaga risposta del romulano.

Cosa dovrei fare?”

Desus scrollò le spalle.
Suicidarti prima di parlare sarebbe un ottimo punto di partenza. No, farei proprio schifo come dottore.”

Spock gli rivolse uno sguardo gelido.
Tra due settimane prenderò in considerazione l'ipotesi.”

Oh, vuoi scappare... Buona fortuna, potrebbe quasi venirmi voglia di aiutarti.”




Note:
1) Jim si riferisce al capitano Robert April (ex capitano dell'Enterprise prePike), che l'equipaggio incontra nel fumetto Star Trek Before Darkness. Tralasciando la trama generale dei fumetti in questione, è in quelle circostanze che si apprende dell'instabilità emotiva di Spock, che, già lì, mostra comportamenti inappropriati, cercando di risolvere diverse situazioni attraverso il proprio sacrificio personale (come farà, all'inizio del dodicesimo film, nella sequenza del vulcano).

2) E' provato che i vulcaniani possano restare svegli anche per diverse settimane, per cui diciotto giorni non sono un'esagerazione.

3) Tutti i nomi romulani sono presi da un elenco scovato in rete, non sono di mia invenzione. Pertanto ogni riferimento a personaggi presenti, passati, futuri e quant'altro è puramente casuale. La precisione è una brutta malattia, si può morire, sapete?

4) Desus non è un nuovo personaggio. Viene, infatti, dal libro Black Fire di Sonni Cooper. Non so quanto io sia riuscita a mantenerlo IC, ma ho comunque cercato di usarlo con il rispetto che meritava. I riferimenti alla trama del libro saranno minimi anche perché la mia storia è ambientata in tempi ed ambiti molto diversi. Quindi anche se non l'avete letto, non c'è problema.

5) Da Wikipedia, perché la pigrizia regna: È una immaginaria sostanza utilizzata per schermare le navi stellari dagli effetti negativi della Distesa Delfica. È reperibile come minerale su alcuni asteroidi, e può venire sintetizzato in forma liquida attraverso una procedura molto complessa e pericolosa, dopodiché si solidifica per formare una lega normale.
Il trellium D agisce sui Vulcaniani come una potente neurotossina che compromette i percorsi sinaptici utilizzati per controllare le emozioni, causando manifestazioni anche violente dei loro sentimenti. Preso in dose massiccia, provoca una degenerazione cerebrale irreversibile cumulabile che compromette la capacità dei Vulcaniani di sopprimere le loro emozioni, conducendoli dopo un uso troppo prolungato alla pazzia.

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Capitolo 2
*** II ***


II


Lo stai ammazzando.”, notificò Desus, quando Rhiana riportò Spock in cella.

Era già trascorsa la prima settimana e, a quel che aveva potuto denotare, il vulcaniano non si era ancora fatto venire nessuna brillante idea. Quando non era svenuto per le torture, stava in silenzio a cercare di meditare. Uno sforzo che, lo sapevano entrambi, si stava rivelando sempre più inutile.
In altre circostanze Desus avrebbe trovato interessante il poter osservare così da vicino il decorso di un intossicazione da Trellium-D, ma aveva ben altro di cui occuparsi. Anche perché, quando Spock si lasciava un po' andare, non era poi così male. Stava cominciando ad affezionarsi all'altro animale al di là della grata. Gli piaceva.

Che cuore nobile che hai...”, ridacchiò Rhiana.

Cultura generale, più che cuore. Punto primo: ha una brutta bronchite che rischia di complicarsi in polmonite. Qui dentro fa troppo freddo per quelli della sua razza, e se continuate a riportarlo fradicio e a tenerlo a digiuno dubito che possa esserci qualche miglioramento in tal senso. Secondo: è vulcaniano, credo non gli importi granché di dirvi nulla. Sa sopportare il dolore e, considerato che ci ammazzerete entrambi, sarebbe piuttosto illogico mettere a repentaglio due quadranti per avanzarsi qualche scarica elettrica, non trovi?”

La romulana parve riflettere.
Sei in grado di curarlo?”, domandò.

Non sono un medico, e non vedo perché dovrei farlo.”

Perché sei qui solo per rivelarci la posizione dei nostri avamposti. Non è nel mio interesse ucciderti, se ti rendi utile.”

Non voglio una guerra totale, e non la vuole neanche il Pretore. Sono un romulano, non un klingon, il mio onore arriva sino a un certo punto, e con esso la mia sete di battaglie.”

Allora forzerò la mano alla Federazione.”

Desus rise di scherno.
Lui È la Federazione, povera stupida, ti sembra di star riuscendo a forzargli la mano?”

Lasciami fare il mio lavoro.”, poi, rivolgendosi ai suoi sgherri, “Metteteli in cella insieme, e portate al proconsole un kit medico. Senza armi improprie.”

Detto questo si allontanò.

Desus percorse i pochi metri da una cella all'altra con assoluta calma. Una volta rimasto solo si chinò su Spock, riverso sul pavimento.
Vediamo se riesco a tirar fuori qualcosa di utile da te.”, mormorò.

Perché l'hai informata?”, domandò il vulcaniano aprendo gli occhi all'improvviso.

Grazie, Desus, mi hai appena salvato la vita! Oh, prego, è stato un piacere! Ad ogni modo non sono particolarmente interessato a te, quanto a questo pavimento.”

Sono toccato da tanta umanità...”, borbottò Spock, prima di tossire con violenza per lo sforzo di essersi seduto.

Non fare lo stronzo con me, comandante. È ironico, ma siamo dalla stessa parte. Toglimi una curiosità: chi è Jim?”

La reazione dell'altro fu repentina, forte e inaspettata: Desus si ritrovò con la schiena contro il pavimento e una mano stretta sul collo.

NON.FARMI.DOMANDE!”, scandì Spock in un ringhio, ma lasciò subito la presa, stravolto da un altro attacco.

Calmati, pazzo di un vulcaniano! Non sono un nemico, trattieni le tue paranoie, per quanto possibile. Volevo solo sapere chi chiami ogni dannata notte!”

Sto già facendo del mio meglio per non ritenerti un doppiogiochista, e non sono affatto persuaso che sia la scelta più saggia. Se tu non avessi informato Rhiana, probabilmente questa guerra sarebbe stata scongiurata.”

Rimandata, al limite. Noi siamo solo l'antipasto. Dimmi: tutti gli ufficiali della Flotta Stellare sono votati al suicidio o è solo una tua caratteristica? Forse abbiamo una possibilità, ma mi servi in forze, e non necessariamente sano di mente.”

Che cosa vuoi che faccia?”

Desus sorrise.
Al tempo, comandante, quanta fretta! Devo ancora rimetterti in piedi e ci vorrà qualche giorno. Il giusto tempo per conoscerci, non credi?”

No. Non credo.”, fu la tetra risposta di Spock.

Cominciamo bene...”




Stiamo per raggiungere l'orbita di Ferenginar1, capitano”, informò Sulu.

Scavando a lungo nelle scarne informazioni a loro disposizione erano riusciti a circostanziare due navette sospette che avevano lasciato il ponte 204 dell'aeroporto di Miami ormai quattordici giorni prima. Una rimandava ad un angolo remoto del quadrante Alfa, e di essa si stava occupando la USS Jersey. L'altra, attraverso un giro labirintico di conti criptati, era risultata esser stata di proprietà di un certo Dur, un magnate ferengi. Jim aveva scomodato due ambasciate, il comando di Flotta al completo e sarebbe stato pronto a tirar giù dallo scranno persino il Grande Nagus2 in persona, pur di riuscire ad ottenere un colloquio con Dur, quindi si alzò dalla poltrona ancor prima che la nave venisse stabilizzata.

Sulu a lei la poltrona. Nyota, Bones con me.”

Cerchiamo di non creare un incidente diplomatico...”, commentò il dottore vedendo Jim mettersi a tracolla un fucile d'assalto, preso dall'armeria prima di entrare nella sala teletrasporto.

Il capitano montò sulla piattaforma.
Hanno venduto una navetta a dei romulani che hanno rapito un ufficiale delle Flotta Stellare; abbiamo già ampiamente sforato l'incidente diplomatico.”

Non è così che la pensa il comando.”

All'Inferno il comando!”

McCoy scosse il capo e guardò Nyota, appellandosi al suo buon senso, dal momento che Jim sembrava aver perso del tutto il proprio.

Signor Scott, energia.”

Un istante dopo si ritrovarono all'aperto, sotto l'impietoso clima di Ferenginar. Come sempre, su quel pianeta, stava diluviando, ma nessuno di loro era in animo di muovere lamentele, neppure il dottore. Salirono la breve scala di quell'enorme palazzo a cupola ed entrarono nel lussuoso androne. Un ferengi andò loro incontro, sfoderando un appuntito quanto mellifluo sorriso.
Benvenuti, onorevoli membri della Federazione...”

Taglia corto.”, lo interruppe Jim, “Vogliamo vedere il tuo capo.”

Sta venendo avvertito del vostro arrivo. Nel frattempo potrei mostrarvi...”

Non siamo qui per comprare.”

Una femmina ferengi, completamente nuda, scese dalla gradinata principale.
Il signor Dur è pronto a ricevervi. Seguitemi.”

Vennero condotti al piano superiore, sino ad un grande studio circolare talmente pieno dei più disparati oggetti da rendere quasi difficoltosa l'avanzata. Dur sedeva dietro un'ampia scrivania di mogano scuro. Una liberty terrestre.

Lasciaci.”, ordinò alla donna, prima di posare lo sguardo su Uhura: “Non smetterò mai di cedere al fascino di una bellezza vestita. Cosa posso fare per te?”, chiese, ignorando i due uomini.

Nyota si fece avanti, impettita e fiera, e il capitano le lasciò interpretare la parte del poliziotto buono.
Vogliamo delle informazioni. Sappiamo che ha venduto una navetta a...”

Non penserai certo di averle gratis, vero? Ferenginar è un posto costoso. Dimmi cosa offri e valuterò se ascoltare il resto.”, sorrise il ferengi con occhi brillanti d'aspettativa.

Non è nella posizione per mercanteggiare.”, ribatté il tenente con fermezza.

Donne! Non saranno mai portate per gli affari! Dico bene? Allora sarò io a fare la mia richiesta: datemi questa femmina per la mia collezione, insieme alla vostra nave e sarò lieto di dirvi tutto quel che vorrete sentire.”

Il capitano non fece una piega e imbracciò il fucile, puntandolo contro l'alieno.
Sarò diplomatico, ferengi: rispondi alle nostre domande o ti sparo in faccia.”

Jim!”, esclamò Bones, allarmato.

Dur lo guardò intensamente e, dopo un istante di sorpresa, sorrise.
Non credo sia nel suo interesse causare un incidente diplomatico. Senza contare che, se io muoio, quelle informazioni verranno con me.”

E saranno le uniche, Dur. Perché, ti do la mia parola, prima che tu possa arrivare a bussare alle porte della Tesoreria Divina3, raderò al suolo questa casa con tutto quel che c'è dentro; poi prenderò il tuo platinum, scoprirò il nome del tuo rivale e glielo donerò sino all'ultimo grammo!”
Aveva fatto i compiti, prima di raggiungere il pianeta, e aveva preparato bene il suo bluff.
Se invece collaborerai, garantirò in prima persona perché tu non venga incriminato per tradimento. Questa è l'unica offerta che sono disposto a concederti. La vendita di quella navetta a dei romulani è sufficiente per metterti in dispendiosi guai, pertanto qui non c'è alcun incidente diplomatico.”

Il ferengi digrigò i denti, sdegnato.
Romulani?! Non ho mai fatto affari con gente dalle orecchie a punta. Romulani, vulcaniani, tutti quelli della loro risma sono pessimi investimenti!”

E allora perché una tua navetta con compratore anonimo ha lasciato la Terra con a bordo un equipaggio romulano?!”

Non lo so.”

Chi era il compratore?”, intervenne McCoy.

Dur guardò la canna del fucile e sembrò soppesare la minaccia del capitano. Decretò che da morto i suoi affari non sarebbero più stati tanto propizi; di contro il suo cliente si era sempre dimostrato essere più che affidabile, sino a quel momento.
Sino a quel momento, si ripeté.
Voglio il certificato di immunità per i crimini a me imputati.”, decretò.

Il capitano non si mosse. La tentazione di buttare il fucile e massacrarlo, pur di farlo parlare il prima possibile, era forte.

Jim?”, lo interrogò McCoy.

Il capitano si sfilò il comunicatore dalla cinta.
Dur lei è agli arresti per tradimento. Scott, quattro da portare su. Immediatamente.”

Uno stupefatto ferengi si ritrovò all'improvviso nella sala teletrasporto dell'Enterprise.
Aveva detto che...”

Che avrei garantito per te. Forse avrei dovuto essere più specifico: lo farò solo dopo aver ottenuto le informazioni che voglio. La strada per la Terra è lunga, Dur, gli incidenti capitano con una certa frequenza a bordo...”
Non terminò la frase e colpì l'alieno con il calcio del fucile, facendolo stramazzare sul pavimento.

JIM!”, urlò Bones.
L'altro aveva passato il segno: prima rigirando a piacimento regolamenti e leggi, poi rapendo un, sino a prova contraria, libero cittadino ferengi, e infine picchiandolo barbaramente.
Iniziava a mettere in dubbio che l'amico avesse davvero un piano, e non fosse, piuttosto, uscito di senno.

Tu sta' zitto!”, abbaiò il capitano, sotto lo sguardo attonito di Nyota e Scott.
Visto? Sei già caduto. Chissà quante altre volte potrebbe capitare.”, sibilò al prigioniero

Dur strisciò indietro, tamponandosi lo zigomo sanguinante con una mano. Ogni baldanza era sparita dal suo viso, sostituita dalla paura.
Malcolm Garreth!”, esclamò con voce stridula, “Ha una società di trasporti che collega Andora a Denobula ed è spesso capitato che gli servissero navette o pezzi di ricambio da contrabbandare ai pirati. Non avevo idea che c'entrassero i romulani! Non avrei mai concluso un affare tanto sconveniente! Povero me! Oh, povero me! È tutto quello che so!”

Lo vedremo. Scott, lo porti in cella.”

Sì, signore.”

Jim, che stai facendo? Non puoi arrestarlo.”, protestò il dottore, una volta che lui, il capitano ed Uhura furono rimasti soli.

Siamo in guerra, Bones, i regolamenti cambiano.”, fu l'unica risposta che l'altro si degnò di dargli, prima di uscire dalla sala teletrasporto.

Ha ragione.”, constatò Nyota, “A questo punto Spock potrebbe aver rivelato informazioni strategiche fondamentali... p-potrebbe...”

McCoy le posò una mano sulla spalla.
Lo troveremo.”, tentò di rassicurarla, anche se sapeva che ormai le possibilità di ritrovare l'amico vivo erano prossime allo zero.
Si chiese se anche Jim ne fosse consapevole.




Desus lo strinse a sé, cercando di rassicurarlo. Aveva già visto Spock cadere vittima di incontenibili crisi di panico, ma quella gli appariva essere particolarmente grave. Il vulcaniano tremava violentemente tra le sue braccia e parlava di cose a lui incomprensibili.

Respira...”, gli disse con tono calmo, prima di avvicinargli la mascherina dell'ossigeno al volto.
Gli accarezzò i capelli fradici, continuando a ripetergli frasi rassicuranti.

Non voglio morire da solo!..”, gemette Spock in un sussurro.

Non sei da solo, e non morirai.”

Il vulcaniano annaspò alla ricerca d'aria e si aggrappò con ancora più forza alle spalle di Desus. Il suo cervello caduto nel caos dopo l'ennesima tortura, avrebbe impiegato ore per riprendere una parvenza di controllo. Provava odio per i suoi aguzzini, disperazione per se stesso e per l'altro, e rancore nei confronti di Jim, il cui tanto sperato soccorso tardava ad arrivare.
In quei momenti di totale confusione sentiva di non avere altro che Desus. I suoi sentimenti erano altalenanti: c'erano situazioni in cui non si fidava di lui e della sua quasi ostentata bontà; altre, invece, in cui quasi giungeva ad idolatrarlo per tutto l'aiuto che gli stava dando. Era forte, il romulano, spavaldo e sicuro di sé. Tutte caratteristiche che, nella sua mente allo sbando, gli ricordavano fin troppo Jim.
Si tolse dal viso la mascherina e prese un paio di profondi respiri.

Ti senti meglio?”, gli chiese l'altro.

Annuì, non troppo convinto, e si sollevò un poco, senza però allontanarsi da lui. Quel contatto fisico era l'unica cosa che lo teneva ancorato alla realtà, non voleva e non poteva privarsene. Lo guardò negli occhi senza neanche sapere quanto apparisse disperato.

Non usciremo vivi da qui. E tu... tu sei l'unica persona che mi rimanga.”

Desus si lasciò sfuggire uno sbuffo divertito.
Non è vero, ma fa uno strano effetto sentirselo dire.”, ironizzò, “Voi vulcaniani tendete a diventare sentimentali quando siete intossicati. Sentimentali e... fatalisti.”

Non sto mentendo.”

Oh, di questo sono certo... Chi è questo Jim che nomini sempre, vuoi dirmelo, o vuoi cercare di strangolarmi un'altra volta?”

Un uomo da cui devo stare lontano per il bene di tutti...”

Non sembri voler restare lontano da me, però.”

Io sono... confuso.”

Anche io.”
Desus si chinò su di lui e gli posò un bacio sulle labbra. Non si aspettava di ricevere una risposta, ma Spock lo sorprese: si aggrappò a lui come se ne andasse della sua stessa vita. Le loro lingue si sfiorarono con esausta disperazione, in quel contatto così intimo dettato dalla loro forzata convivenza. Fu proprio Spock ad allontanarsi per primo e ad appoggiare le spalle alla parete.

Domani saranno due settimane.”, mormorò.

Desus lo guardò: seduto nel suo angolo, completamente immobile, ricoperto di lividi e ferite fresche e pallido da far spavento, Spock appariva quasi come una grottesca statua. Non sapeva cosa l'avesse spinto a baciarlo, o cosa lo attirasse: gli faceva pena, ma al contempo lo ammirava. Ovviamente aveva solo una vaga idea di quali effetti gli stesse provocando il Trellium-D, e non sapeva se l'interesse di Spock nei suoi confronti fosse dovuto alla tossina, ma, a parte le sempre più frequenti crisi di disperazione, o di rabbia, il vulcaniano stava affrontando il suo supplizio con una dignità che aveva del sovrannaturale.

Immagino tu abbia già pianificato due o tre modi per suicidarti.”

Sessantatré.”

Wow, sessantatré! Non devi avere molti pensieri...”

Ne ho fin troppi.”, ribatté Spock, ora ostile, “È tempo che tu mi dica il tuo piano. Se ti fosse interessato vedermi morto, non avresti fatto in modo di potermi curare. Tu vuoi qualcosa da me, qualcosa che va ben al di là di una romantica compagnia. Stai aspettando per un motivo.”
Era incredibile come riuscisse a passare dall'assoluta fragilità di un uomo spezzato, alla più fiera fermezza vulcaniana da un istante all'altro.

Il romulano sorrise e sollevò le mani in segno di resa, prima di dare le spalle alle grate. Fece molta attenzione nel sollevare uno dei pannelli del pavimento per mostrargli un piccolo oggetto tutto cavi collegato al sistema di alimentazione del mercantile stesso. Era una radiotrasmittente rudimentale, ricavata smontando il tricorder medico e un paio di analizzatori.

Spock sollevò le sopracciglia, sorpreso.

Piccoli trucchi che ti insegnano nel Thal'Shiar. Non avrai mica pensato che il Pretore non si fosse premunito col mettere persone fidate in ogni punto nevralgico della nostra struttura politica, vero? Con questo giocattolino potrò lanciare un messaggio al mio equipaggio, ma non ci servirà a nulla se prima non prenderemo la nave. Per quanto ritenga piuttosto importante evitare una guerra, la mia priorità è salvarmi la vita. Ed anche la tua, ora che il tuo chip di controllo vulcaniano fa le bizze.”

Spock distolse lo sguardo. Desus aveva ragione, per quanto si vergognasse ad ammetterlo. Come si vergognava di essersi lasciato andare in quel modo e di essersi concesso di provare sentimenti così turbinosi. Fatto stava, comunque, che, per quanto si sforzasse di non darlo a vedere, da lucido, aveva cominciato davvero a fidarsi dell'altro e a ritenerlo importante.

Non c'è niente di cui vergognarsi nel voler sopravvivere.”, gli rimarcò il romulano.

Le esigenze dei molti contano più di quelle di pochi.”

Desus rise.
Queste scemenze le pensi la notte, o te le scrive qualcuno?”

E' semplice logica.”, ribatté Spock.

Ci sono uomini che valgono più di interi mondi. Tu ne fai un discorso di statistica, ma non sempre più crani sono superiori ad uno solo. Ragioniamo per assurdo: se tu avessi da una parte un luminare della medicina, uno che nel corso della sua vita potrebbe trovare la cura per centinaia di malattie e, potenzialmente, salvare miliardi di vite, e dall'altra cinquecento persone comuni, la cui massima aspirazione è avere una casetta con tre o quattro figli da crescere, chi salveresti? O, ancora: se da una parte ci fosse la persona a cui tieni di più nella Galassia, e dall'altra cinquecento sconosciuti?”

L'altro distolse ancora lo sguardo e il sorriso del romulano si allargò.
Ho un affascinante punto di vista, non credi? Ora dimmi: vuoi essere solo uno che ho salvato, o fare la differenza?”

Lo sguardo che Spock gli rivolse non dimostrò alcuna controllata esitazione. Era, al contrario, colmo di una ferina quanto arcaica voglia di vivere e, forse, di vendetta. Desus sapeva di star giocando con il fuoco: se avesse lasciato troppo tempo al veleno lui sarebbe diventato la prima vittima della sua pazzia, indipendentemente dall'affetto che si stava creando tra loro.
Ho fatto del mio meglio perché tutti ti credessero debole e inoffensivo.”, proseguì, “Nessuno di loro sa un accidenti sui vulcaniani; non sospettano che tu sia una bomba pronta ad esplodere. Il Trellium-D potrebbe essere la nostra carta vincente. Prendi per mano la follia, Spock. Sei più forte e più intelligente di loro.”

Non voglio.”

Stronzate, vuoi eccome. Ti stai solo aggrappando ad un'etica che tra una settimana sparirà del tutto. Stai per fare quella scelta, Spock. Sappiamo entrambi che quando anche il tuo ultimo barlume di controllo crollerà, io sarò la tua prima vittima. Salva me e scongiureremo una guerra. Salva loro e non ci sarà ritorno. So cosa sto facendo.”

Una goccia di sudore freddo colò dalla fronte di Spock che scosse il capo. Nonostante tutto non riusciva a giudicare insensato il piano dell'altro. Tacque a lungo, e Desus non insistette per non tirare troppo la corda.
La porta del corridoio si aprì con un clack metallico e quattro romulani entrarono.

Proconsole, è il tuo turno.”, sentenziò uno di loro, spalancando la cella.

Desus stava per alzarsi, ma Spock, inaspettatamente, fu più rapido di lui.
Tu non lo toccherai!”

Il romulano non riuscì a quantificare la velocità con cui l'altro fracassò la testa del malcapitato contro le sbarre della cella. Fu fuori, nel corridoio, prima che gli altri riuscissero anche solo a rendersi conto di ciò che era accaduto. In pochi istanti era tutto finito: i tre erano a terra in un lago di sangue e un allarme assordante impazzava per tutta la nave. Spock si chinò a raccogliere uno degli storditori che il più sveglio dei carcerieri aveva cercato di sfilarsi dalla cinta, e si voltò verso Desus.

Muoviti.”

L'altro rispose solo con un sorriso ammirato, e dopo aver azionato il suo improvvisato dispositivo radio, lo raggiunse e si armò a sua volta.
Gli altri avranno dei phaser. Non possiamo uscire da...”

Non useremo la porta.”, lo interruppe Spock, scardinando con una mano il pannello malandato del condotto d'areazione.

Come vuoi tu...”

Si infilarono dentro appena in tempo, prima che gli altri due sgherri di Rhiana facessero irruzione nell'hangar detentivo.
La romulana si mise in comunicazione con tutta la nave poco dopo.

Questa vostra fuga è inutile. Ho appena inviato un bel filmato alla Terra, Spock. L'avevo registrato per ogni evenienza. Avresti dovuto sentirlo, il tuo amichetto, quel pomeriggio in spiaggia! Non faceva altro che parlare di te, di quanto sei testardo, delle vostre partite a scacchi, di come voleva sistemare le cose. Bhe, troppo tardi. Quel povero idiota farebbe qualsiasi cosa per te. Sarà lui il primo a volere una guerra, quando il comando di Flotta gli farà pervenire il filmato e vedrà tutto quel che ti ho fatto. Ora venite pure, uccidetemi, ma fate in fretta: questo rottame si autodistruggerà tra pochi minuti, con tutti noi a bordo.

Spock sfondò una grata e si precipitò fuori dal condotto. Si guardò intorno e, grazie a un pannello, riuscì a capire di trovarsi al livello C, un centinaio di metri sotto la plancia. Il labile barlume di autocontrollo che gli era rimasto era ormai sparito del tutto.
Desus provò a richiamarlo, consapevole che il compagno, trasformato in provvidenziale arma, era lì lì per esplodergli in faccia.




Jim era steso sul letto nei suoi alloggi, tormentato dai pensieri e dall'insonnia. Aveva perso sonno, peso e raziocinio in quelle due settimane e non era valso a nulla. Avevano indagato sull'uomo tirato in ballo da Dur, solo per raggiungere un altro punto morto: era saltato fuori che quel losco individuo era un mercante d'armi già noto alla Federazione. Ricco, laddove il sistema capitalistico era ancora forte, Malcolm Garreth era praticamente un fantasma. Il suo nome compariva con notevole frequenza nella maggior parte delle guerre civili in corso nei quadranti Alfa e Beta, ma nessuno sembrava sapere dove fosse il suo centro operativo.
E questo era quanto.

Sospirò, snervato, rigirandosi per l'ennesima volta tra le lenzuola. Durante il giorno le ricerche riuscivano un po' a distrarlo dal pensiero fisso di Spock, ma la notte diventava un autentico tormento.
In mezzo a tutta quell'angoscia i sentimenti del capitano si erano acuiti sino a diventare insopportabili, tanto che il pensiero che Spock potesse essere già morto era in grado di gettarlo in una rabbia cieca e incontrollabile. Dopo Pike e dopo Khan aveva ritenuto ingenuamente di saper gestire quel tipo di emozione, ma il destino aveva voluto provargli il contrario. Non era pronto a subire l'ennesima perdita della sua vita, non dopo così poco tempo.
Aveva tentato ogni genere di via, persino contattare l'anziano Spock alla disperata ricerca di una rassicurazione che l'ambasciatore, desolato, non aveva potuto dargli, dal momento che a lui non era mai accaduto nulla del genere.

Allungò una mano verso il comodino, afferrando l'hypospray di sonnifero che Bones gli aveva ordinato di prendere. Se lo rigirò tra le dita, attanagliato dal panico: il dottore gli aveva dato la sua parola di svegliarlo immediatamente, qualora fossero giunte delle novità dal comando, ma l'ansia che non rispettasse quella promessa era troppo forte. Gli aveva mentito, dicendo di averlo preso, i giorni precedenti, ma McCoy era troppo sveglio per cascarci. Presto o tardi avrebbe fatto valere la sua autorità, forse arrivando persino a togliergli il comando della nave.

P-plancia a capitano!”, la voce rotta di Nyota esplose nel buio della stanza.

Ci sono!”, esclamò, altrettanto concitato, balzando giù dal letto.
La risposta che ottenne fu un singhiozzo e poi un lungo silenzio.
Nyota, che è successo?!”, le urlò.

I romulani... hanno... hanno mandato un filmato...

Sul mio terminale. Subito.”, ordinò, roco.
Si slanciò verso la scrivania nell'oscurità più totale e accese lo schermo.
Riprodurre.”

La prima cosa che vide fu il volto sorridente di Trisha, o qualunque fosse il suo vero nome. Ora che non aveva più il capo coperto poté riconoscere con chiarezza le sue orecchie a punta.

Hai passato bene queste due settimane, Jimmy? Io e il tuo amichetto ci siamo divertiti davvero tanto! Ha invocato il tuo nome tante di quelle volte nella speranza che tu venissi a salvarlo... Lascia che te lo mostri.

La telecamera ruotò, inquadrando dapprima un pavimento lercio di sangue fresco, poi vide Spock, legato ad una sedia di metallo, con il volto sfigurato dalle percosse. Era appena cosciente e madido di sudore, sembrava persino respirare affannosamente.

S'Harien, fa' vedere a Jimmy qualcosa di interessante, coraggio!

Un altro romulano entrò nell'inquadratura e strattonò indietro il capo di Spock. Il vulcaniano socchiuse appena le palpebre gonfie, poi le serrò e le lacrime colarono sul suo viso, mescolandosi al sangue.

Ma guardatelo, sta piangendo... evidentemente la tempra dei vulcaniani è solo una leggenda.”, commentò Trisha.

Il romulano chiamato S'Harien conficcò quelli che Jim riconobbe come aghi sul viso di Spock, poi abbassò una leva. Lo strillo di dolore che proruppe dalla gola dell'altro gli gelò il sangue nelle vene. Vide il suo corpo sobbalzare e tremare in incontrollabili spasmi, il suo cranio surriscaldarsi al punto da rilasciare piccole strisce di vapore nell'ambiente gelido. Jim smise di guardare, gli occhi appannati, il volto paonazzo di disperazione. Gli mancava il fiato e il cuore sembrava sul punto di esplodergli nel petto.
Risollevò lo sguardo solo quando Thrisha ordinò al sottoposto di smettere. La camera si avvicinò al viso di Spock, ancora bloccato indietro in quella terribile macchina di tortura.

Allora, comandante, vuoi dire qualcosa al tuo fidanzatino? Adesso può sentirti.

Era più che evidente che non fosse in grado di pronunciare neanche una parola. Probabilmente non si stava neanche rendendo conto di cosa stava avvenendo. Venne scosso da alcuni conati e vomitò, prima di rovesciare gli occhi e perdere i sensi.

Piuttosto disgustoso come addio.”, ridacchiò la romulana, “Ad ogni modo questo era solo l'epilogo di tutto. Spock ci ha già detto quel che volevamo sapere. Sto per spazzare via il tuo alfiere (o dovrei dire: “la tua regina”?) dalla scacchiera, Jimmy... Sono o non sono più brava di lui a giocare a scacchi?
Un guizzo di energia rossa colpì il petto del vulcaniano, che si afflosciò sulla sedia.
Trisha si inquadrò di nuovo:
A te la mossa.

Quando un trafelato Bones raggiunse gli alloggi dell'amico, trovò la camera nel più completo caos: la scrivania era ribaltata sul pavimento, il terminale distrutto. Il capitano sedeva a terra in un angolo, con la testa tra le mani .
Lo avvicinò con cautela, non trovando la forza di dire assolutamente nulla. Non c'erano parole giuste in quella circostanza, né quelle di un amico, né, tanto meno, quelle di un dottore.
Da principio pensò stesse piangendo, ma fu lui a farlo quando vide gli occhi arrossati sul viso livido del giovane amico. Crollò in ginocchio, il dottore, disperato. Jim, invece, si alzò e gli passò accanto come un'ombra senza chiedere né dare alcun conforto.




Quando Desus raggiunse il turboascensore principale provò pena per il giovane romulano all'interno della cabina. Era ancora vivo, ma ne aveva per poco.

A-aiutami!..”, lo udì gemere.

Spock gli aveva spezzato braccia e gambe, lo aveva massacrato e poi gli aveva sfondato il petto con un pannello del rivestimento.

T-ti... prego! N-N...”

Desus si inginocchiò e, con mano ferma, gli tappò sia il naso che la bocca. Il romulano annaspò con gli occhi pieni di terrore, ma ogni suo tentativo di liberarsi fu inutile.

Y'kllhe4!”, lo insultò il suo assassino, prima di premere il tasto di salita.

Si riparò il capo da una pioggia di scintille, quando le porte si aprirono sulla plancia, poi udì gli strilli di Rhiana. Avanzò con cautela. Spock torreggiava sulla donna, distesa sulla consolle di navigazione. All'apparenza non le stava facendo nulla che giustificasse le sue urla, poi notò le dita forzatamente premute sul suo viso. Non avrebbe augurato a nessuno una fusione mentale con un vulcaniano in quelle condizioni.
Neanche a Rhiana.
Muovendo un altro passo urtò la poltrona di comando, e l'altro si accorse di lui.

Calmo, sono io!”, esclamò, “Sei ferito...”, aggiunse, preoccupato, notando uno squarcio sul suo addome nudo da cui zampillavano fiotti di sangue verde.

Spock non gli rispose, e tornò a concentrarsi sulla sua vittima, affondò gli artigli nella sua mente con ancor più brutalità, riuscendo a strapparle tutte le informazioni che riteneva necessarie. Non si premurò di alleviare in alcun modo l'interruzione della fusione mentale. Così, quando sollevò la mano, Rhiana cadde sul pavimento, sussultando per le convulsioni; sottili rivoli di sangue le colavano dalle orecchie e dagli occhi. Smise di muoversi dopo lunghi istanti di agonia, stroncata dallo shock.

Un minuto e ventisette secondi all'autodistruzione.”, comunicò il computer.

Spock si accasciò a terra, incapace di reggersi ancora in piedi.
8F4-1240-DR83-XZW9, blocca l'ordine...”, sospirò, prima di perdere i sensi.


Quando riaprì gli occhi, colse del confuso movimento attorno a sé, e il suono di diverse voci. Parlavano in romulano e lui era troppo debole per riuscire a mettere in piedi una confusa traduzione. Terrorizzato, scorse Desus e riuscì persino ad afferrarlo per un braccio.

No, sta giù!”, gli intimò l'altro, costringendolo a ristendersi, “Sei in salvo adesso.”, cercò di rassicurarlo.

N-non erano soli!”, rantolò Spock allo stremo, “Collaborano con... con Malcolm Garreth, un... mercante d'armi. I-il romulano che comanda l'operazione si chiama Nniol. Rhiana... lei non sapeva altro. Ho tentato... ho...”

Shhh, basta. Hai perso molto sangue, e la terapia per il Trellium-D ti sta spossando. Devi riposare. D'ora in avanti ci penso io.”, mormorò il romulano, baciandolo sulla fronte madida di sudore, “Sei con me?”

L'altro annuì debolmente.

Se davvero lo sei, devi rivelarmi la posizione di quelle basi. Ho bisogno di coordinate precise per raggiungere la vostra flotta.”

Spock esitò un istante, incerto, poi gliele riferì con fatica.
Jim... devi cercare Jim. Lui... lui ti aiuterà!”

Desus annuì, carezzandogli il viso, poi fece un cenno al dottore di bordo, che, immediatamente, insufflò un altro calmante al vulcaniano.

Le ho lasciato fare molte cose, signore: il doppio gioco, farsi catturare... ma mai e poi mai le permetterò di prendere un mercantile che naviga ancora per miracolo e con un sistema di comunicazioni da buttare!”, esplose un altro giovane romulano, alla sinistra del letto, “Per andare dove, poi?! Alla ricerca di un federato? È uscito di senno? E, in aggiunta a questo: i vermi mangeranno il mio corpo prima che salvi la vita ad una spia vulcaniana! Potrebbe vanificare tutto il nostro lavoro! Se lo dimentichi!”

Basta, è deciso!”, tuonò Desus, “E, comunque...”, afferrò un paio di forbici dal carrello delle strumentazioni mediche e scorciò la frangia pari di Spock, rendendola a punta, “Ecco, ora è romulano. Fa' come ti ho detto, Ejiul, o ne pagherai le conseguenze.”, concluse, prima di sparire fuori dall'infermeria.




Nel comunicare al comando di voler guidare personalmente una flotta diretta al confine della zona neutrale romulana, Jim aveva sfondato una porta spalancata. Se, da principio, le voci all'interno del consiglio erano state discordanti, dopo l'arrivo di quel video la decisione di intraprendere un pronto intervento si era rivelata pressoché unanime. L'ordine, comunque, non era quello di compiere un'invasione diretta dell'Impero, ma piuttosto di proseguire con le indagini per capire se quell'azione fosse stata organizzata dal governo romulano, o piuttosto da una singola cellula. Nel frattempo, tutte le navi militari presenti nel quadrante Alfa erano state richiamate e schierate in punti strategici per fungere da cuscinetto ad un ipotetico sbaragliamento della prima linea comandata da Kirk.
New Vulcan era stato evacuato, e i pochi vulcaniani rimasti trasferiti in un luogo sicuro come specie da salvaguardare. Solo ai capitani della loro ancora esigua flotta era stato concesso di rimanere, benché nelle retrovie.
C'erano anche considerevoli preoccupazioni in merito a Qo'noS, che aveva mantenuto un infrangibile silenzio radio in merito alle vicende che si stavano verificando. Era impossibile per il consiglio prevedere se l'Impero Klingon si sarebbe tenuto fuori dalla possibile battaglia, se si fosse schierato con i romulani, o se prevedesse un attacco ad uno, o ad entrambi gli schieramenti.
Dalla Terra all'ultimo confine del quadrante Beta, tutto era in fermento. Persino le varie opinioni pubbliche planetarie erano esplose in vortici di nevrotico opinionismo fatto di commenti a favore, o a sfavore della guerra, compiuti da persone che a stento avevano oltrepassato il cancello del loro vialetto.
In una decina di pianeti sotto il protettorato della Federazione, si erano riaccesi focolai di ribellioni interne; i dissidenti avevano approfittato del panico e del richiamo militare centrale per tentare di soverchiare i loro governi.
Come la notizia di una guerra imminente si fosse diffusa tanto in fretta non era un mistero: una comunicazione non ufficiale proveniente dalla Distesa Delfica aveva abbattuto la prima tessera del domino e dato il via alla reazione a catena. Era stato, presumibilmente, Malcolm Garreth: l'unico che in tutto quel caos stava davvero guadagnando.

Nyota esitò prima di rivolgersi al capitano.
Come ovvio la notizia della morte di Spock aveva gettato l'intero equipaggio nel cordoglio e nella tristezza, ma Kirk più che distrutto appariva furioso. Il capitano aveva giocato bene le sue carte nell'offrirsi come comandante di flotta, e, nonostante la garanzia della presenza di un supervisore dell'ammiragliato, il tenente era comunque preoccupata. Non sapeva, infatti, se in quella circostanza Jim li avrebbe condotti alla salvezza, o ad una tragica ricerca di vendetta.

L'inviato è qui, signore. Chiede il permesso di salire a bordo.”, si decise a dire.

Accordato.”
Jim si alzò dalla poltrona e sparì nel turboascensore. Aveva parlato molto poco in quelle ultime ore, e quasi esclusivamente con gli ammiragli. Bones l'aveva seguito come un'ombra, al punto di farsi cacciare in malo modo dalla plancia non più di mezz'ora prima.
Il capitano se lo ritrovò di fronte non appena le porte della cabina si furono aperte. Gli rivolse solo uno sguardo, prima di superarlo, ma reagì quando l'amico gli avvicinò l'analizzatore alla testa: strappatoglielo di mano lo fracassò contro la parete senza aggiungere neanche una sillaba.
Il dottore non poté far altro che seguirlo in silenzio, decidendo di tenere ancora per sé le proprie ansie.

Nella sala teletrasporto Jim non esitò a mostrare il proprio disappunto nel vedersi comparire davanti l'ambasciatore Spock.
Dovrebbe essere al sicuro con la sua gente.”, sibilò, incapace di essere cordiale.

L'anziano non batté ciglio e scese il gradino.
Sono rammaricato per la tua perdita.”, disse.

Non abbiamo tempo per il lutto.”, tagliò corto il capitano, “Nel mio ufficio.”

L'incontro fu breve, e non portò agli esiti sperati: Jim, volente o nolente, avrebbe dovuto lasciare la parola all'ambasciatore e prendere il comando solo nel caso di un palesamento delle ostilità. Il comando di Flotta era consapevole che l'Enterprise fosse la loro miglior nave, ma era al contempo palese che non avessero voluto lasciare l'esito di quelle trattazioni ad un capitano appena privato del suo primo ufficiale.

L'ambasciatore Spock, che aveva presto rinunciato a parlare con Jim, deviò verso l'infermeria.
Il dottor McCoy era affaccendato a preparare tutto quanto per la peggiore eventualità possibile, ma delegò ancora una volta il compito a M'Benga, quando scorse l'anziano vulcaniano. Nell'impeto, quasi lo trascinò nel suo studio.

Che devo fare?”, gli chiese, brusco, “Jim è una bomba pronta ad esplodere. Non parla, non ragiona, e dire che la faccenda è personale è un dannato eufemismo, ma il comando ha puntato tutto su di lui! Non posso levargli la nave adesso! Avrei dovuto farlo prima, quando ancora sarebbe stato sensato, ma...”

Si calmi, dottore...”

Calmarmi?! Ma, per la miseria!”

Accusare Jim di non ragionare lucidamente, quando neanche lei è in grado di farlo, non porterà ad alcun giovamento. Lo conosco da molto tempo e mi fido di lui. Sarà in grado di gestire la situazione.”

E che succede se non lo fa? Oh, scusateci, abbiamo scatenato la peggior guerra nella storia di due quadranti, ma l'abbiamo fatto in buona fede, eh! Se Spock fosse qui, lo avrebbe sbattuto giù da quella poltrona da tempo!”

Qual era la natura del rapporto tra il capitano e il mio corrispettivo?”, domandò l'ambasciatore.

Non lo so.”

Non è tempo per il riserbo, dottore.”

Amici, migliori amici, amanti! Non ne ho idea! So solo che non c'è stato verso di far allontanare Spock dal suo capezzale, sei mesi fa, e Jim stesso mi ha detto che il loro rapporto era un casino. Di certo c'è solo che Spock ha lasciato Nyota poco prima della partenza per la missione quinquennale...”

Troppo giovani...”, commentò l'anziano, serrando le palpebre.
Mi ascolti, McCoy: lo osserverò e se...”

Plancia ad infermeria” l'intervento del tenente Uhura li interruppe “C'è un mercantile in rotta d'intercettazione, ma il loro sistema di comunicazione è fuori uso. I sensori hanno rilevato una forma di vita. Si tratta di un romulano. Il capitano sta andando là con una squadra. Dottore...

Vado immediatamente.”

McCoy corse fuori dall'infermeria a rotta di collo e raggiunse la sala teletrasporto appena in tempo. Impose la propria presenza sulla piattaforma, ma Jim, ancora una volta, non pronunciò una parola.
Si materializzarono direttamente sulla plancia del mercantile, dove il romulano li stava aspettando in ginocchio e con le mani sollevate sopra la testa.

Controllate che non ci sia nessun altro.”, ordinò il capitano alla sicurezza, prima di avvicinarsi al prigioniero.

Mi chiamo Desus, proconsole di Shira, protettorato dell'Impero Romulano, e parlerò solo con Jim.”

Il dottore bruciò l'amico sul tempo.
Chi è Jim? Perché proprio con lui?”

Non ho la più pallida idea di chi sia, ma confido che lo scoprirete se farete un controllo sulle frequentazioni del comandante Spock. Questo Jim è l'unica persona che forse potrebbe credermi, e salvarmi la vita, pertanto vale la pena rischiare, comandante.”

Dottore, dottor McCoy.”, specificò Bones.

Desus gli rivolse un sorrisino.
Splendido, potrebbe essermi utile da qui a poco.”

Io sono Jim.”, intervenne il capitano, senza accennare ad abbassare il fucile, “Ti ascolto.”

Un capitano... ma certo, il suo capitano.”, ridacchiò il romulano.

Jim lo colpì in faccia con un calcio, sbattendolo a terra.
Parla in fretta!”

Spock è vivo, tu, figlio di puttana!..”, digrignò Desus, tamponandosi il naso rotto.

NON MENTIRMI!”, tuonò Kirk.
E gli si sarebbe avventato di nuovo contro, se Bones non l'avesse trattenuto.

Desus si stese sulla schiena, esausto.
Sì, sei definitivamente Jim...”, commentò con un lamento, “Questa è la nave dove tenevano entrambi prigionieri. Puoi controllare, le celle sono in uno degli hangar. Spock era più morto che vivo quando il mio equipaggio ci ha soccorsi. Era impossibile spostarlo dalla nostra infermeria, per questo sono qui. Ti dirò il resto solo quando sarò sicuro che non mi sparerai.”

Il capitano ordinò alla squadra di sicurezza di perquisire l'intera nave, e poi a Chekov di ritrasportare lui, Bones e il prigioniero a bordo.
Una volta lì un'altra squadra di sicurezza scortò Desus sino all'hangar detentivo.

Questo è un dannato deja vu!”, borbottò McCoy, ma Jim non lo stava ascoltando. Troppi pensieri si affollavano nella sua testa. Ovviamente sapeva che non doveva fidarsi di quel romulano, ma la notizia che Spock potesse essere effettivamente vivo l'aveva scosso ben più di quanto avesse dato a vedere.

Ehi, ora che avete preso lui, non avete più bisogno di me, vero?!”, esclamò Dur dalla sua cella.

Tu sta' zitto!”, lo ammonì al capitano.

Ma stiamo andando in guerra! Una guerra vera! Almeno trasferitemi!”

Jim proseguì, fermandosi al di là della barriera dietro cui avevano rinchiuso il prigioniero.

Da una cella all'altra, ma devo comunque riconoscere un notevole salto di qualità!”, commentò, “Qui almeno c'è il letto.”

Fuori tutti. Bones, tu resta. E qualcuno faccia venire qui l'ambasciatore Spock!”

Dev'essere un nome comune fra i vulcaniani...”

Finiscila con le chiacchiere!”, tuonò il capitano, sbattendo una mano contro la paratia energetica, “Dimmi di più.”

Siamo stati rapiti da una romulana di nome Rhiana, vedova del rei'karanha Hanaj, un legionario imperiale, e dai suoi uomini. Potrei dirti i nomi, ma sprecherei fiato. La tua squadra troverà i loro cadaveri sparsi per il mercantile. Il mio Spock sa essere piuttosto irascibile, se si premono i tasti giusti.”

Noi non torturiamo i prigionieri.”, intervenne McCoy.

So riconoscere un sseika5 idrofobo quando lo vedo, dottore, e il tuo amico, qui, ne ha tutta l'aria. Spock è riuscito a stabilire una fusione mentale con Rhiana, prima di ucciderla, e ha ottenuto due nomi. Uno romulano, Nniol, sicuramente falso, l'altro terrestre: Malcom Garreth. Prima che il mio ufficiale medico lo sedasse, ha detto che si trattava di un mercante d'armi. Mi ha inoltre riferito la posizione di dieci avamposti federali, di modo che io potessi intercettarvi in tempo per bloccare una guerra che nessuno vuole realmente. Purtroppo non abbiamo potuto impedire che Rhiana diramasse quel filmato. Il mio equipaggio, sta curando il vostro comandante.”

Spock non uccide la gente, e di sicuro non la fa a pezzi!”, esclamò Jim, dopo aver dato uno sguardo al resoconto della squadra a bordo del mercantile sul suo PADD.

Un vulcaniano sotto Trellium-D può fare questo ed altro. È un miracolo che non abbia ammazzato anche me. Menomale che gli piacevo. Ora, se non ti spiace, possiamo lasciare da parte il conteso Spock ed occuparci delle altre questioni?”

Jim arretrò di qualche passo, facendo cenno a Bones di seguirlo.
Che cos'è il Trellium-D?”

Un composto che veniva usato una settantina di anni fa per schermare le navi che dovevano viaggiare nella Distesa Delfica, prima che l'allora capitano Archer disattivasse una delle sfere di non so chi e annullasse le perturbazioni in quell'area. Il Trellium-D va ad intaccare i percorsi sinaptici vulcaniani, compromettendo l'area atta al controllo delle emozioni. Un tempo il danno, anche minimo, era permanente. Ora se preso in tempo si può curare il paziente anche di fronte ad un'intossicazione di media gravità.”, spiegò il dottore, “Dal momento che quel mercantile è molto vecchio, è probabile che ci sia ancora del Trellium-D nello scafo. Se Spock è vivo...”

Lo stanno già curando, ho detto.”, intervenne Desus, “Orecchie a punta, vi sento benissimo.”, si giustificò.

Le porte si aprirono e l'ambasciatore Spock fece il suo ingresso. Il romulano trasalì, riconoscendolo.
Ma dai!”, commentò, “Se avessi saputo che lo spazio federale è così assurdo, avrei lasciato Romulus molto prima!”

Desus...”, commentò l'anziano, apparendo turbato.

Lo conosce?”, domandò Jim.

Ho conosciuto il suo corrispettivo, nella mia linea temporale originale. Benché fossimo entrambi più maturi.”

E com'è andata a finire?”, domandò il romulano.

Malamente. Prima che tu lo chieda: ci conoscemmo in una prigione federale, in circostanze molto differenti da quelle attuali. Fuggimmo e fui il tuo secondo per mesi.”

Sempre dietro le sbarre! Dev'essere un punto fisso della storia. E: malamente... Immagino ci sia scappato il morto. Dal momento che tu sei qui, l'altro Desus...”

Voleva conquistare l'Enterprise. Per quanto tenessi a lui e lo rispettassi, ho dovuto compiere una scelta.”

Povero Desus, allora! Ma rimandiamo a dopo l'assurda rimpatriata. Sono qui per impedire una guerra, non per cominciarne una. Sempre che voi mi crediate, ben inteso. Altrimenti me ne starò sdraiato qui, finché duriamo. Ho circa tre settimane di sonno arretrato. Tra le torture e il raccattare i pezzi di Spock, non ho avuto molto tempo per riposare.”, fece una pausa, “Nessuna obbiezione? Bene. Ho studiato la collocazione di quelle dieci basi, mentre cercavo di raggiungervi, e sono ben disposte. Immagino ce ne siano altre, e, no, al momento non m'interessa sapere dove siano. Quel che posso dire è che posso portarvi sino a Romulus. Non sarà semplice, né indolore, dovremmo attraversare una fascia di asteroidi particolarmente instabile e le probabilità di successo sono del 40%. Una volta lì, sempre che non mi taccino di tradimento, posso farvi avere un incontro con il Pretore. Questo chiuderà i giochi, in un modo o nell'altro. Riconosco che non sia il miglior piano che abbia mai ideato, ma dovrete accontentarvi. Va da sé che posso far passare una nave sola, di certo non una flotta.”

Perché hai mentito?”, gli domandò l'ambasciatore a bruciapelo, dopo aver letto a sua volta il rapporto.

Su cosa? Non capisco.”

Non sei mai stato un proconsole.”

Oh, un lungo rigiro che non ho voglia di spiegarti. Ti basti sapere che avevo il compito di tenere sotto sorveglianza il senatore Tael, pertanto sono stano nominato ufficiosamente proconsole della sua regione. In fin dei conti stare sotto copertura è il mio lavoro.”

Sì, me lo ricordo.”

Desus sorrise.
Eravamo piuttosto intimi, allora.”

L'ambasciatore distolse lo sguardo e fece cenno a Jim di seguirlo fuori.

Chi è quell'uomo? Possiamo fidarci di lui?”

Spock rifletté alcuni istanti.
Non è tanto di Desus che dobbiamo preoccuparci, quanto di Tael. Se è simile a quello che ricordo, è un uomo avido di potere, e non è da escludersi che possa esserci lui dietro a tutto questo. La morte del Desus della mia realtà è uno dei miei rimpianti. Eravamo vicini, sì. Ricordo che mi offrì la sua protezione, qualora lo avessi seguito su Romulus. Non sapevo ancora nulla degli ordini che gli erano stati impartiti, e in quel momento la sua offerta mi parve allettante.”

Allettante!? Andartene con un romulano?”, tuonò il capitano, incredulo.

Era un momento molto difficile. Specialmente tra me e il mio Jim. Inoltre ho impiegato quasi l'intera seconda metà della mia vita a cercare, con successo, di creare una pace duratura con Romulus. Non da solo, ovviamente.”

Quindi incontri il primo che capita e a posto così? C'è almeno stato un momento non difficile, o mi metto l'anima in pace?”
Il sollievo era stato sostituito dalla gelosia nei confusi pensieri di Jim. La sola idea che Spock, il suo, potesse prendere e andarsene lo annientava, soprattutto dal momento che aveva già manifestato il desiderio di un allontanamento senza che fosse accaduto assolutamente nulla fra loro.

Jim...”

BASTA!”, si impose McCoy, “State decisamente perdendo il punto della situazione: là fuori ci sono DUE flotte che si stanno radunando per distruggersi a vicenda! Chi se ne frega dei vostri problemi personali!”

Andiamo a Romulus.”, ribatté Jim, granitico, riaprendo le porte dell'hangar di detenzione..

E devo supporre che sia il buon senso a parlare, vero!?”, gli urlò dietro il dottore.




Note:

1) Ferenginar è il pianeta natale dei ferengi: un popolo ultracapitalista che basa tutta la propria sussistenza sul commercio (etico e meno etico). Basta dire che sono l'unica razza a non aver scoperto la curvatura, ma ad averla comprata. Il pianeta è molto inospitale, piove infatti sempre, ma, al di là di questo, lì tutto è in vendita, anche le cose che, per ovvietà, non dovrebbero esserlo.

2) Il Grande Nagus è il leader politico ed economico dell'intero popolo ferengi. Virtualmente ogni azione compiuta da un cittadino deve sottostare alla sua approvazione.

3) Sempre da Wikipedia che si fa prima: I ferengi credono in un aldilà ma ritengono che il proprio destino dopo la morte non dipenda dalla condotta tenuta in vita, bensì dal profitto accumulato. Dopo la morte un buon Ferengi si troverà davanti all'ingresso della Tesoreria divina, luogo riservato solo ai Ferengi che hanno condotto un'esistenza retta e fruttuosa: una volta lì, l'obiettivo del defunto è quello di partecipare ad un'asta per comprare il diritto a reincarnarsi. La porta della tesoreria reca questa scritta: Preparatevi a esibire un rendiconto dei profitti e delle perdite prima di entrare nella Tesoreria divina.

4) Insulto in romulano: “Sei un verme!”.

5) Un canide romulano.

NdA: Eccoci qui con il secondo capitolo, il prossimo sarà l'ultimo (e mi fa quasi paura dirlo, dal momento che di solito posto storie chilometriche), ringrazio già da qui tutti coloro che hanno messo la storia tra le seguite, e chi l'ha mipiaciata (voce del verbo XD) su Facebook, e ovviamente, chi ha recensito il primo capitolo, a cui risponderò subito dopo aver postato. Chiunque abbia voglia di dire la sua, nel bene o nel male, è il benvenuto!
Un bacione,
Ros.

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Capitolo 3
*** III ***


III


Spock si risvegliò di soprassalto. Nonostante l'avessero curato, gli incubi erano ancora insostenibili. Riusciva a dormire per un paio d'ore per notte, e fare meditazione era ancora difficoltoso. Si alzò dal letto e passeggiò per la stanza, cercando di placare le orribili visioni di devastazione che avevano riempito il suo stentato riposo. Non era prigioniero su quel falco romulano. Non formalmente, quanto meno. Gli avevano messo a disposizione un alloggio da cui poteva andare e venire a piacimento, ma sempre sotto la stretta supervisione di due uomini della sicurezza. Ejiul, il secondo di Desus, si era dimostrato molto meno aperto nei suoi confronti, ma non aveva comunque disobbedito agli ordini impartitigli dal suo capitano.
Uno scossone lo costrinse ad appoggiarsi alla parete per non finire a terra. Era ancora piuttosto debole per via del sangue che aveva perso, quindi quel viaggio tutt'altro che confortevole lo stava provando. Come ovvio, non aveva idea di dove si trovassero, ma aveva capito che stavano viaggiando da ormai trentatré ore all'interno di una fascia di asteroidi. Si sedette alla scrivania e si versò un po' d'acqua. La scelta di un itinerario tanto difficoltoso lo insospettiva, non ne vedeva il motivo. Da chi, o cosa stavano cercando di nascondersi?
Guardò con rinnovato interesse il terminale dell'alloggio. Se n'era tenuto lontano sino a quel momento perché aveva logicamente supposto che lo avessero disattivato. Fu l'istinto di un momento a portarlo a premere il pulsante d'accensione.
Con sua sorpresa scoprì che era già stato impostato in vulcaniano, una versione approssimativa della lingua, ma che lui era in grado di comprendere in modo agevole. Vide l'icona di un filmato sullo schermo e ne ordinò la riproduzione nella sua lingua natia.

Spock. O almeno lo spero. Avevo impostato il computer perché diramasse questo video solo alla seconda attivazione.”, cominciò Desus, “Se non sei Spock, probabilmente mi hanno già ammazzato da qualche altra parte, per cui non prenderti il disturbo. Bene, stando ai miei calcoli dovreste essere quasi fuori dalla fascia di asteroidi. Spero che tu ti sia ripreso, perché il bello viene adesso...

Il vulcaniano ascoltò con estrema attenzione la contorta spiegazione di Desus, arrivando a chiedersi in più circostanze se fosse un genio o un folle.

Credo che sia tutto chiaro. Troverai la tua divisa, un PADD e le tue nuove generalità dentro il materasso. Ti consiglio di muoverti, Spock, non hai molto tempo. Ah, se tutto questo va bene, e non mi azzardo a fare previsioni, hai mai considerato..? ..Ahhh, lascia stare, ne parleremo se ci rivedremo. Sappi solo che mi piacerebbe averti come secondo. Ci sono troppi idioti nell'Impero. Pensaci, e buona fortuna.

Spock fece appena in tempo a cambiarsi e ad armarsi con il phaser che le luci dell'intera nave saltarono, sostituite da quelle rosse d'emergenza. La voce del computer parlò poco dopo, ma non aveva bisogno di una traduzione per sapere che cosa stava avvenendo.
Spalancò la porta e sparò alle due guardie, poi corse via lungo il corridoio. Doveva scendere di tre livelli e aveva solo due minuti per farlo. Fu costretto a sparare ad altri uomini, lungo il percorso, ma lasciò a dopo l'onere di crucciarsene. C'era troppo in ballo per farsi frenare dagli scrupoli. Non gli piaceva agire in quel modo, non ora che aveva riottenuto il raziocinio, ma era necessario.
Entrò nella terza navicella di soccorso, l'unica che, sapeva, avrebbe funzionato, e cominciò la procedura di allontanamento. Dei colpi di phaser si susseguirono contro la paratia che dava sul corridoio. Affrettò la manovra di uscita e la navetta si staccò dalla nave con un bruco sobbalzo. Prese i comandi e, con la serafica calma che solo un vulcaniano è in grado di mantenere, accelerò in mezzo alla fase terminale di quel banco di asteroidi. Pochi secondi dopo il falco romulano si autodistrusse.
L'onda d'urto fu devastante ed investì la navetta con una potenza sconsiderata. Spock volò in avanti, andando a sbattere malamente contro la consolle di navigazione.
Si rialzò con fatica, dolorante ma vivo, e si sedette sulla poltrona, prima di impostare la rotta che Desus gli aveva rivelato.
Chiuse gli occhi, reclinando indietro il capo sullo schienale. Si ripeté che il bene dei molti contava più di quello dei pochi, ma non riusciva a non provare vergogna per le persone che aveva ucciso e per quelle che non aveva avvertito. Era illogico, date le circostanze, ma non poteva farci niente. Forse era colpa del Trellium-D, forse della sua metà umana, ma non riusciva ad affrontare quel che stava accadendo con fredda logica. Desus aveva detto:
Ci rincontreremo presto, se riuscirò a trovare un capitano abbastanza folle da seguirmi.
Sapeva che c'era un solo capitano che corrispondesse a quelle caratteristiche e aveva mandato Desus proprio da lui... Sospirò, ripensando a tutto il caos dell'ultimo mese.
Non incontreremo Khan tutti i giorni...
Infatti: poteva esserci molto peggio; anche se in quella circostanza non era poi così fiero di aver avuto ragione. Si perse nel considerare i pro e i contro dell'offerta di Desus: andare con lui su Romulus avrebbe comportato lasciare l'Enterprise, abbandonare Jim, ma forse avrebbe potuto portare alla costruzione dei primi pilastri di una pace duratura. Nonostante quel che Nero aveva fatto al suo pianeta, e quel che l'ambasciatore Spock non aveva potuto impedire nella sua linea temporale, lui credeva ferventemente nella possibilità di pacificare i due quadranti. Forse con i romulani sarebbe stato persino più semplice che con i klingon. La risposta più logica a quel dilemma era più che mai evidente, ma nonostante la sua razionalità non riusciva ad accettarla senza provare un disarmante dolore. I suoi sentimenti erano ancora confusi, sia quelli nei confronti del capitano, che quelli nei confronti di Desus.
Si impose di nuovo la calma, per quanto possibile: c'erano ancora troppe cose in ballo per poter volare avanti con le aspettative. Doveva restare concentrato e fare quel che era giusto nell'immediato.




Avanti.”

L'ambasciatore entrò negli alloggi del capitano, trovandolo, come prevedibile, sveglio e nervoso. Sprecare fiato per ribadirgli di riposare sarebbe stato inutile, quindi si limitò a sedersi al tavolinetto e ad accarezzare la scacchiera con uno sguardo nostalgico.
Ho ragione di credere che tu abbia frainteso lo stato delle cose.”

Non ho voglia, né tempo di parlare di questo.”

Io devo parlare con te. Non il contrario, Jim.”

Oh, certo, come al solito!”, esplose il giovane, “E' il ritornello di ogni dannato istante passato con Spock! Perché mai con lei dovrebbe essere diverso?”

Non puoi incolparlo per essere spaventato. A maggior ragione perché ha molti più motivi di esserlo lui di quanti ne avessi io alla sua età. Ha perso il suo pianeta, sua madre, ha quasi perso persino te. Sei umano, non puoi capire quanto sia disarmante per un vulcaniano provare sentimenti che non può controllare.”

Quindi non dovrei neanche rimproverargli di essere un completo imbecille? Non so quali siano state le dinamiche tra lei e il suo Jim, né tra lei e quello stronzo in cella. Francamente neanche mi interessano, ma non posso sopportare di essere calpestato in questa maniera! Io... ha solo una vaga idea di come mi sia sentito in queste settimane? Non ho neanche fatto in tempo a rallegrarmi che sia vivo! Ho dovuto subito preoccuparmi che possa... possa... con un romulano! Cristo! Senza contare che l'unica cosa che ci separa da una guerra è questa nave! E Spock che fa? Che fa? Il cagnolino di Desus! Chissà dov'è, adesso, di certo non su Romulus ad aspettarci!”

L'ambasciatore si alzò e lo fronteggiò con raggelante severità, zittendolo con un cenno.
Tu credi che l'intero universo ruoti attorno a te, e per quanto questo possa essere un vantaggio in molte circostanze, non lo è in questa. Spock sta vedendo per la prima volta la possibilità di costruire una pace che gioverebbe a due quadranti. Non puoi pretendere che non consideri l'idea.”

E dovrei credere che Desus non c'entri affatto? Non mi prenda per stupido!”

L'anziano scosse il capo.
Desus è un grande uomo, ma resta comunque secondo.”

Jim irrigidì la mascella, furioso.
Ed è il suo punto di vista.”

Se credi che tre settimane con qualcun altro possano aver spento i sentimenti che prova per te, allora di lui hai compreso ancor meno di quanto pensassi. Per usare un lessico colloquiale terrestre: è meglio che ti svegli.”, sentenziò Spock, avvicinandosi alla porta.

Lui dovrebbe svegliarsi! Non può sempre nascondersi dietro alla scusa di essere vulcaniano per scappare a gambe levate da ogni situazione scomoda! Lei non sa quante volte ho tentato di riaprire il discorso con lui...”

Io? Io non lo so?”, esclamò l'altro, voltandosi incredulo, “Le dinamiche sono state profondamente diverse, è vero, ma credi che il tuo corrispettivo non mi abbia mai causato sofferenza?”

Jim abbassò lo sguardo e scosse il capo.
Oh, bhe...”

Spock ha perso troppo in troppo poco tempo per non temere che tutto ciò a cui tiene gli possa esser strappato via. Ritengo di aver detto fin troppo sull'argomento. Ti attenderò in plancia. Tra 3.2 ore saremo fuori dal banco di asteroidi, cerca di riposare.”
L'ambasciatore premette il tasto di apertura.

Il tuo Jim... è ancora là fuori, da qualche parte, ad aspettare il tuo ritorno?”

Spock si fermò senza voltarsi.
No.”


Rimasto solo il capitano si stese sul letto, ma ci rimase per poco. Ritornò nel suo ufficio e ordinò che Desus venisse condotto da lui.

Lasciateci e che nessuno ci disturbi.”, disse poi.

Il romulano si guardò intorno, prima di sedersi sulla poltroncina di fronte alla scrivania.
La tua nave è molto bella.”

Risparmiati i convenevoli. Cosa ci aspetta dall'altra parte?”

Desus si guardò le manette e scrollò le spalle.
Dipende... Ora ascoltami bene...”

Parlarono a lungo, raggiungendo dei compromessi che al capitano piacquero molto poco. Non sapeva a che gioco stessero giocando Spock e quel romulano. Non sapeva neppure se poteva ancora fidarsi del suo primo ufficiale, date le circostanze, ma liberò Desus dalle manette e diramò quel pesante comunicato a tutta la nave.

Resterai con me. Tutto il tempo.”, sentenziò, poi, scortandolo fuori dall'ufficio sin nell'alloggio di Spock.

Lo osservò pareggiarsi i capelli con il rasoio laser del suo primo ufficiale. Dopodiché il romulano si spogliò in tutta naturalezza, proprio come se quell'alloggio fosse suo e, pertanto, gli fosse tutto dovuto. Quando però raggiunse l'armadio, Jim lo fermò, infastidito:
Te la prendo io. Non frugherai nella sua roba.”, sibilò, spalancando l'anta e afferrando una delle divise di Spock.

Dovrai essere un po' più accomodante di così, se vuoi essere credibile. La gelosia non è il sentimento più saggio.”, lo rimproverò il romulano, divertito, vestendosi in fretta.
Comoda.”, commentò, rimirandosi allo specchio.

Sei tu a non essere credibile.”

Desus sbuffò.
Ti prego: non ho neanche cominciato!”
Chiuse gli occhi per qualche istante, richiamando alla memoria gli atteggiamenti, la postura e il tono di voce di Spock. Raddrizzò quindi la schiena e cancellò ogni forma di espressione mimica dal proprio volto, prima di riaprirli. Jim si ritrovò ad avere un parziale ripensamento: Spock e Desus si assomigliavano; avevano la stessa corporatura e lineamenti tanto simili da farli apparire fratelli. Ad una rapida occhiata sarebbero pesino potuti sembrare la stessa persona. Questo, tuttavia, non scacciava il profondo ribrezzo che provava per la situazione in sé. Quell'uomo non era Spock, era solo un bravo attore e forse un bastardo.

Suggerisco di raggiungere la plancia, capitano.”

Tieni il tuo colpo di teatro per quando sarà necessario.”, sbottò Jim, precedendolo fuori dall'alloggio, “Sei davvero sicuro che nessuno possa riconoscerti?”

Che Spock ce l'abbia fatta o meno, le persone che potrebbero farlo sono lontane dal campidoglio. Tutto dovrebbe andare bene.”

Come direbbe l'uomo che stai cercando di impersonare: bene è una condizione inaccettabile.”

Dovrò solo raggiungere il Pretore, è a lui che rispondo. Non me lo permetterebbero se apparissi un romulano. Mi taccerebbero di tradimento per aver condotto una nave federale sin quasi al pianeta e verrei giustiziato all'istante. Ho un rapporto da fare, Jim, immagino tu possa capirlo.”

E lo capiva, certo, ma c'erano comunque troppi segreti.

Gli ultimi istanti all'interno del banco di asteroidi vennero trascorsi in un teso silenzio da tutto il personale di plancia. Sulu appariva provato dalla lunga traversata di quasi tredici ore consecutive. Persino l'ambasciatore Spock sembrava meno serafico del solito: continuava a lanciare sguardi a Desus, seduto alla postazione del suo corrispettivo.

Ci siamo.”, comunicò il pilota.

L'attacco che ricevettero fu violento, benché aspettato. Gli scudi ressero quell'avvertimento con un indebolimento del 0.5%.

Una chiamata in arrivo.”

Jim si alzò.
Sullo schermo.”

Il volto di un romulano di mezza età apparve.
La vostra presenza in questo settore è da considerarsi una dichiarazione di guerra. Arrendetevi, o vi distruggeremo.”

Veniamo in pace.”, si affrettò a dire il capitano. “Il nostro intento è quello di prevenire una guerra, non quella di iniziarne una. Ci è pervenuto un messaggio da uno dei vostri comandanti, Desus, che ci indicava la via d'accesso al vostro spazio attraverso il banco di asteroidi. È stato un lungo viaggio, e siamo soli. Non era nostra intenzione celarci in alcun modo ai vostri sistemi di rilevamento. Richiediamo un incontro con il Pretore Vrih per impedire il palesarsi delle ostilità. La nostra flotta è a conoscenza dell'operazione, pertanto, se non riceveranno notizie sulle nostre condizioni in sette giorni rivaluteranno l'ipotesi di uno scontro diretto. A dimostrazione della nostra buona fede, adesso abbasseremo gli scudi, ma devo ammonirla: se il computer registrerà la presenza di anche un solo romulano a bordo, la USS Enterprise si autodistruggerà, vanificando l'operazione stessa. Vi sconsiglio, pertanto, di tentare un abbordaggio.”

Desus trattenne a stento un sorriso. A quanto pareva quel Jim era meno sprovveduto di quanto sembrasse. Dal momento che i romulani erano del tutto all'oscuro sul funzionamento delle navi federali, quel bluff reggeva alla perfezione.
A un cenno del capitano, Chekov abbassò gli scudi e Jim riprese la parola:
Richiedo di essere accolto a bordo della vostra nave con un piccolo contingente.”

Il romulano fece un cenno e i loro cannoni ad antimateria vennero disarmati.
Accordato. Abbasseremo i nostri scudi solo per il tempo necessario al trasferimento.”

Il capitano chiuse quindi la comunicazione e rifletté qualche istante, prima di chiamare l'infermeria.
Bones, vieni in sala teletrasporto.”

Le proteste che si era aspettato non arrivarono, quindi si rivolse a Desus e all'ambasciatore Spock e insieme entrarono nel turboascensore.

Complimenti per la trovata, capitano.”

Jim non si prese la briga di rispondergli. Proseguì lungo il corridoio a passo spedito.
Scendi dalla piattaforma.”, ordinò a McCoy, una volta in sala teletrasporto.

Che?”

Non verrai con noi. La nave è tua.”

COSA?!”

Il capitano lo guardò dritto negli occhi.
Sulu è troppo stanco, e comunque mi serve al timone. Scotty è fondamentale in sala macchine. Tu sei la sola persona rimasta di cui mi fidi ciecamente e che, salvo imprevisti, avrà ben poco da fare. Ho bisogno di te. Se non ricevi notizie entro dodici ore, evacua l'equipaggio e distruggi la nave. Prigionieri è meglio che morti.”

Sei completamente fuori di testa!”, esclamò il dottore.

Già. Grazie per averlo notato.”




Comandante Ejiul, non l'aspettavo tanto presto.”

Spock si voltò con naturalezza, smettendo di guardare le stelle al di là del finestrone. Chinò il capo con deferenza.
Senatore Tael.”, rispose in perfetto romulano. Aveva impiegato ore per ultimarne l'apprendimento, ma l'esito era stato comunque soddisfacente.
Il capitano Desus si trova su una nave della Federazione e, a questo punto, dovrebbe averla già condotta nel nostro spazio, creando un incidente diplomatico. Mi scuso per essermi presentato a bordo di una navetta, ma il capitano l'ha ritenuto meno rischioso.”

Tael sorrise.
Non importa. Mi segua, le mostrerò la sua postazione.”

Spock annuì, calmo all'apparenza, in realtà erano molti gli interrogativi che lo scuotevano: aveva seguito il piano di Desus, ma poteva davvero fidarsi di lui? Ora che la sua condizione psicologica era meno instabile si poneva dei legittimi dubbi sull'attendibilità dello strano compagno. Desus sapeva troppo. Questo poteva derivare dal fatto che facesse parte del Tal'Shiar, come da quello che non avesse detto tutta la verità.
Ed ora, con una probabilità del 99.8% si trovava con Jim.
Ripensare al capitano gli provocò una morsa dolorosamente fisica. Si sentiva in colpa per quel che provava per Desus, e per quel bacio che si erano scambiati. Oltre a questo, l'idea che Jim, o lui stesso, potessero morire senza che si fossero chiariti lo fece sentire sporco e colpevole. Aveva sbagliato tutto. Avrebbe dovuto dare l'opportunità al capitano di esprimere i suoi sentimenti. Avrebbe voluto sentirle quelle parole, almeno una volta.
Mi dispiace...”, pensò, rievocando piccoli quanto dolorosi ricordi: le loro partite, il sorriso del capitano, e quel brillio nello sguardo che donava solo a lui.
Allontanò tutto questo quando si sedette alla consolle indicatagli da Tael: doveva scoprire le dinamiche di quella che Desus aveva definito “Fase 3” e, possibilmente, trovare il modo di riferirle al comando centrale dell'Impero.
Non l'avrebbe fatto.

Voglio che pianifichi la rotta più rapida e sicura per raggiungere la flotta federata. Entro due ore.”, gli ordinò il senatore.

Sta commettendo un errore, signore.”

Tael apparve infastidito dal suo zelo, ma da uomo intelligente qual era, si trattenne.
L'ascolto.”

Se gli uomini a bordo della nave che Desus ha portato a Romulus fossero in grado di guidare il Pretore verso un accordo pacifico, il nostro attacco alla flotta federata risulterebbe un'evidente mossa dissidente. Ho una soluzione: c'è un nemico che ha trascurato, signore, e che potrebbe portare la situazione al punto di rottura che ci occorre.”

Qo'noS1...”, mormorò il senatore.

Esattamente. So che la sua contenuta flotta dispone di navi federate, acquistate da Garreth. Se noi raggiungessimo il pianeta natale dei klingon e attaccassimo proprio con quelle poche navi, la Federazione si troverebbe a combattere su due fronti. A quel punto sarebbe semplice stipulare un temporaneo trattato di alleanza con Qo'noS, sconfiggere la Federazione, ed occuparci in seguito dei klingon, le cui armate sarebbero già provate dalla guerra.”

Tael gli rivolse uno sguardo indecifrabile e Spock temette di aver azzardato troppo. Era stata la sua non completa fiducia nei confronti di Desus ad indurlo a rimescolare gli schieramenti, ma non sapeva se il senatore lo avrebbe seguito, né, tanto meno, se il suo piano avrebbe funzionato.

Ha ragione, comandante. Tracci una rotta per Qo'noS.”

Molto bene.”

Due ore, Ejiul. Non un minuto di più.”

Spock aprì diverse carte spaziali e iniziò davvero a progettare una via sicura per raggiungere Qo'noS. Tutto quel che gli serviva era una strettoia, un punto in cui le navi sarebbero state tutte abbastanza vicine. Quando fu certo di non essere più sotto osservazione, utilizzò il codice che gli aveva dato Desus per inviare un messaggio al governo Romulano. Sperò che Jim fosse davvero lì, perché difficilmente qualcun altro avrebbe potuto interpretarlo con la corretta chiave di lettura.
Impiegò altri dieci minuti per ultimare il percorso, e lasciò il tempo restate al mettere a punto una formula. Il suo piano era un azzardo, nulla più che un'intuizione, ma era l'unica possibilità per prendere tempo e salvare il salvabile.
Inserì il nuovo codice nella subroutine del computer centrale, poi si alzò e raggiunse Tael al centro della plancia.

L'itinerario è completo, senatore. I klingon non si accorgeranno di noi sino a quando non sarà troppo tardi.”

Mostramelo.”

Obbedì all'ordine e si sentì sporco nel ricevere dei meritati complimenti per il lavoro svolto: se non avesse funzionato, lui sarebbe risultato l'artefice di una guerra totale e disastrosa.
Lui, un vulcaniano, un portatore di pace.




Jim venne spintonato dentro una grande sala, dove i generali dell'Impero si erano riuniti. Desus era al suo fianco insieme all'ambasciatore Spock. Non appena le porte si furono chiuse alle loro spalle si scatenò un caos di urla, fino a che una voce più forte delle altre le mise a tacere.
Il capitano guardò in direzione di quell'anziano romulano, e capì immediatamente di trovarsi di fronte al Pretore in persona. Non si scompose ed avanzò.
L'altro impartì un altro ordine e i generali si alzarono e uscirono dalla sala, accompagnati dalle guardie.

Non c'è molto tempo...”, cominciò Jim.

Silenzio. Non perderò il mio tempo con un strumento come te.”, lo zittì il Pretore, rivolgendosi poi a Desus: “Dunque, comandante: le ho lasciato orchestrare tutta questa messinscena per conto di Tael solo per riuscire ad evitare una guerra, e guardi dove mi ha portato!”, urlò, schiaffeggiandolo.

Il giovane non fece una piega e sollevò lo sguardo fiero.
Ad avere qui l'ammiraglia della Flotta Stellare, signore. La nave più avanzata che possiedono. Siamo ancora in tempo per impedire l'irreparabile. Tuttavia, se vorrà agire altrimenti, mi dia dieci minuti e le metterò in piedi una squadra che smonterà l'Enterprise da cima a fondo, così da sapere tutto quel che occorre sulla loro tecnologia.”

FIGLIO DI PUTTANA!”, urlò Kirk, ma Desus fu più veloce a colpirlo e a sbatterlo a terra.

E questo te lo dovevo.”, sibilò, restituendogli quel calcio in faccia.

Basta! È sicuro che l'uomo che ha inviato da Tael sia in grado di ucciderlo?”

Non gli ho dato queste direttive, ma si renderà conto da solo che è l'unica soluzione. È dalla mia parte.”

Non ucciderà nessuno.”, intervenne l'ambasciatore, “Lo conosco.”

Tu? Un vulcaniano?”, si sorprese Vrih. Poi a Desus: “Hai inviato un federato?!”

Ho dovuto lavorare con quel che avevo, signore. Garantisco personalmente per Spock. È il mio secondo in comando, mi fido di lui.”

L'anziano Spock trasalì, memore di una situazione simile. Desus stava giocando una partita molto pericolosa, ma l'ambasciatore era oltremodo certo che non volesse davvero quella guerra, nonostante le apparenze. Non aveva mai dubitato del rapporto d'affetto creatosi tra lui e il suo Desus, pertanto riteneva profondo e reale anche quello tra i due giovani corrispettivi. Guardò Jim che, a terra, appariva l'incarnazione della disfatta. Aveva già visto quell'espressione negli occhi del suo capitano e il rievocarlo gli provocò un sordo dolore.

Una consolle alle loro spalle trillò, e una voce concitata comunicò l'arrivo di un messaggio. Il Pretore si avvicinò allo schermo.
Desus, cosa vorrebbe dire?”, chiese.

L'altro romulano lo raggiunse e lesse a sua volta il messaggio, corrugando le sopracciglia.
Jim, credo sia per te.”, disse, infastidito.

Il capitano si riscosse.
Non leggo il romulano.”

Desus si schiarì la voce:
25:Se il vostro avversario ha un carattere iroso, dovete tentare di irritarlo, se è arrogante, provate a incoraggiare la sua arroganza. 13: Colui che è in grado di muovere il proprio avversario lo fa creando una situazione che indurrà il nemico a compiere una certa mossa.
48:La configurazione tattica eccellente, dal punto di vista strategico, consiste nell’essere privi di configurazione tattica, ossia nella condizione “senza forma”. Quando si è senza forma, neanche gli agenti segreti più profondi sono in grado di spiarci, né gli uomini più intelligenti di tramare progetti.
81: Questi i cinque pericoli del combattente: essere troppo pronto a morire, troppo preoccupato di vivere, troppo portato dall’ira, troppo attaccato all’onore, troppo emotivo.

Il capitano tacque per qualche istante.
Sun Tzu, L'Arte della Guerra... Klingon, Spock sta parlando dei klingon. 25' 13' 48' 81' sono coordinate.”, disse.
L'ambasciatore, alle sue spalle, annuì.

Il Pretore attivò lo schermo così da visualizzare il punto. Si trattava di una zona pericolosamente vicina a Qo'noS, precisamente tra i satelliti del pianeta più esterno del loro sistema. Né lui, né la sua intelligence avevano previsto che Tael sarebbe stato tanto folle da coinvolgere persino l'Impero Klingon. Era stato un tragico incosciente a lasciare che fosse Desus a gestire l'intera faccenda. Avrebbe dovuto uccidere suo figlio Tael ai primi sospetti, piuttosto che attendere di avere delle prove fondate.
Scrutò con sospetto il giovane comandante che appariva così a suo agio in quelle vesti federali.
Mi dica perché non dovrei ucciderla all'istante!”, urlò.

Si metta in coda...”, sfuggì detto a Jim.

Desus per la prima volta parve perdere un po' della sua convinzione.
Non ero al corrente che Tael puntasse ad intromettere Qo'noS. Non...”

Zitto, idiota! Guardie!”
Quattro romulani entrarono nella sala.
Portatelo via.”

No!”, esclamò l'ambasciatore Spock con decisione, “Lui ci serve. L'unica cosa che ci separa da una devastazione totale è il collegamento tra Desus e l'uomo che ha inviato da suo figlio Tael.”

Non sappiamo neanche da che parte stiano. È troppo rischioso. Quella di Qo'noS potrebbe esser stata una loro iniziativa.”

No. Non la è. Mi metta al comando di una flotta, con la mia nave. Se Desus e Spock tenteranno di tradirci, li distruggerò.”, intervenne Jim.

E perché dovrei fidarmi di te, chi sei?”

James T. Kirk, la sua miglior carta da giocare. Se un vostro contingente venisse scoperto a violare i confini della Zona Neutrale, la guerra sarebbe inevitabile. Fintanto che ci sarà l'Enterprise, tutti saremo al sicuro.”

Vrih parve soppesare con attenzione le sue parole, poi annuì e Desus venne rilasciato.
Scortateli alla sala teletrasporto. Una volta in orbita, capitano Kirk, attenda disposizioni.”

Sì, signore.”

Desus, resti. Li raggiungerà a breve.”

Il giovane romulano annuì. Nel passargli accanto l'ambasciatore Spock azzardò un sussurro appena udibile:
“Sei abbastanza intelligente da salvare tutti. Persino te stesso.”

Solo quando i due federati furono usciti, il Pretore parlò ancora:
Rivoglio l'Enterprise, quando il problema con i klingon sarà risolto. Portamela e avrai salva la vita, fallisci e non ci sarà posto nella Galassia dove potrai rifugiarti.”




Spock guardò nervoso il monitor, mancavano pochi minuti a quella strettoia tra pianeta e satelliti che, all'apparenza, doveva servir loro da scudo; il computer era impostato su un timer prestabilito e criptato, per evitare che Tael potesse risalire alla piattaforma che aveva inviato l'ordine. Tutto sembrava andare secondo i piani, non restava che un'estenuante attesa.
Erano a poche centinaia di chilometri dal confine del sistema Klingon, quando un'inaspettata raffica colpì i loro scudi di poppa. Era stata la nave accanto alla loro, che, ricalcolando la posizione attraverso la concentrazione di ioni, era uscita per un istante dalla dissimulazione e li aveva attaccati. Tael ordinò l'allarme rosso e l'immediato arresto della loro avanzata. Si mise quindi in comunicazione con le altre ventiquattro navi, per cercare di circostanziare i traditori. Senza successo, dal momento che risposero e si discolparono tutti.
Spock chiuse gli occhi: tutto era perduto, la vicinanza delle navi era fondamentale per la buona riuscita del suo piano. Un secondo attacco li colse e, finalmente, il falco romulano si palesò e schizzò a tutta velocità all'interno della zona neutrale, vanificando anche i progetti di Tael di far incolpare la Federazione.
L'intervento delle navi klingon fu rapido e micidiale: non chiesero spiegazioni, con le raffiche di tre incrociatori distrussero il falco. Forse i suoi occupanti erano altri infiltrati come lui, forse solo una fazione avversa al senatore... il vulcaniano non lo sapeva, e dubitava di poter ottenere risposta.
Tael era in piedi di fronte allo schermo, furibondo. Non temeva un attacco diretto, dal momento che le loro navi, federate comprese, erano dissimulate, ma era in palese smarrimento. Spock decise quindi di fare un ultimo disperato tentativo: si alzò e lo affiancò.

Raduniamoci e andiamo via! Siamo ancora in tempo!”, esclamò, senza aver bisogno di fingere di aver paura.

No! Sienae, al mio comando, attaccate gli incrociatori.”, disse, comunicando l'ordine ad una delle navi federate.

Pronti all'attacco, signore.”, ribatté la donna.

Adesso!”

Una vecchia classe Prometheus uscì dalla dissimulazione e si scagliò contro il più vicino incrociatore. Aveva appena lanciato i primi siluri, quando la silenziosa esplosione programmata da Spock detonò nel reattore ad antimateria della loro ammiraglia. Aveva sfruttato la differente impostazione dei motori romulani per simulare, in scala ridotta, la pioggia quantica che aveva ridotto all'impotenza i motori dell'Enterprise mesi prima. L'invisibile onda d'urto si propagò per un raggio di alcune centinaia di chilometri. Le luci della nave sfarfallarono un poco, prima di spegnersi del tutto. Quasi l'intero contingente di Tael era ormai allo scoperto appena al di là del confine del sistema, e non dietro al pianeta e ai satelliti, come aveva calcolato Spock. L'unica fortuna era che anche due degli incrociatori klingon erano rimasti bloccati.
Il senatore urlò di rabbia e di frustrazione in quella completa oscurità.

Ejiul!”, sbraitò, e Spock temette di essere stato scoperto, “Fa' ripartire tutto, adesso!”

Il vulcaniano tornò al terminale, conscio che ci fosse ben poco da fare. Con un po' di fortuna forse sarebbe riuscito a ripristinare il sistema di supporto vitale prima che fosse troppo tardi per tutti, lì dentro, ma anche solo per la propulsione ad impulso sarebbero occorse almeno 27.8 ore. Si mise comunque al lavoro con solerzia. Riuscì a riaccendere le luci, a garantire il ricambio d'ossigeno e a rendere operative le comunicazioni a corto raggio. I capitani delle altre navi non ebbero la stessa fortuna, e stando ai suoi calcoli, erano già morti all'arrivo dei rinforzi ai due incrociatori klingon. Gli alieni non si misero in comunicazione e repentinamente abbordarono la nave, teletrasportandosi a bordo armati e risoluti. A Tael non rimase altra scelta che capitolare in una vergognosa resa.
Vennero catturati, tutti, e rapidamente trasferiti su Qo'noS. Molti dei sottoposti vennero giustiziati all'istante, solo Spock, Tael e i pochi altri presi sulla plancia del falco romulano vennero risparmiati e portati per direttissima di fronte all'Alto Tribunale riunito.
Il senatore fu il primo ad essere interrogato dai giudici, dopo una breve quanto efficace introduzione dell'avvocato accusante, ma a stento parlò: dal momento che era stato catturato dai klingon, i suoi sogni di ottenere il potere si erano infranti e non aveva molto da dire.
Spock venne spintonato avanti con malagrazia, ma non esitò a guardare giudici e giuria con vulcaniana fermezza.

Ejiul, è questo il tuo nome, romulano?”

No. Il mio nome è Spock, di Vulcano, matricola S 179-276 SP, primo ufficiale della USS Enterprise NCC-1701. Stavo agendo sotto copertura in un'operazione segreta per conto dell'Impero Romulano. Il mio compito era neutralizzare la flotta d'attacco del senatore Tael diretta a Qo'noS, per sventare una guerra disonorevole per tutti gli schieramenti. Era mia ferma intenzione fermare i terroristi poco entro il vostro sistema, di modo che un contingente misto potesse arrestarli e raggiungere con voi un compromesso pacifico. La Federazione dei Pianeti Uniti e il governo imperiale sono innocenti. Le fallimentari azioni belliche ai vostri danni sono state pianificate e messe in atto dal senatore Tael e da un terrestre di nome Malcom Garreth. Non c'è ragione, quindi, di considerare questi fatti un'aggressione interplanetaria, ma bensì l'azione di un ristretto gruppo di folli privi di onore. Essi non miravano ad altro che ad aizzarvi contro il nemico sbagliato, insultando la vostra intelligenza e considerandovi alla stregua di belve. Ho personalmente sabotato la flotta del senatore, rendendo inoperative la maggior parte delle sue navi. Mi dolgo che due dei vostri incrociatori siano rimasti coinvolti, e mi dichiaro colpevole per la morte dei vostri uomini. Fermo restando, tuttavia, che nessuna azione, volontaria o involontaria, sarebbe mai stata mossa ai danni del vostro impero, se Tael fosse stato capace di rimanere al proprio posto, piuttosto che ambire ad una reggenza per la quale è indegno.”

Ci fu qualche istante di attonito silenzio, seguito poi dalle urla furibonde di avvocati, giuria e spettatori, mescolate a quelle dei pochi romulani sopravvissuti. Tael cercò di scagliarsi contro Spock, ma venne fermamente bloccato e percosso con violenza. Il giudice dovette suonare il gong più volte per riportare l'aula alla calma e ritirarsi con la giuria. Ci misero diverse ore a raggiungere un verdetto. Quando rientrarono, il vulcaniano sperò di essere riuscito nel suo intento.

Questa corte condanna gli imputati a morte. L'esecuzione avverrà tra due tera'Hong2. Trascorrerete questo tempo nella colonia penale di Rura Penthe3.”

E in merito alla Federazione?!”, domandò Spock, quasi urlando.
Non gli importava della propria sorte, ma aveva bisogno di sapere che quella guerra era stata scongiurata. L'unica risposta che ottenne fu un violento colpo in faccia che lo fece stramazzare a terra, privo di sensi.




Non rilevo nulla, signore...”, comunicò Nyota, inviando ancora quel messaggio pacifico.

Jim si alzò, nervoso, e guardò Desus che, pochi passi dietro di lui, appariva altrettanto preoccupato. Non c'era stato bisogno di chiedergli se avesse concordato con Spock di andare a pestare i piedi proprio ai klingon: la sua faccia sbigottita nella sala consiliare del campidoglio gli era bastata. Entrambi gli uomini non capivano quella mossa suicida, ed erano confusi, disperati e furiosi allo stesso modo.

Dov'è?”, domandò il romulano, “Siamo vicini, ormai, perché non c'è niente?”

Dovresti dirmelo tu. Adesso è il tuo secondo, non il mio.”, ribatté il capitano, aspro.

Ho come l'impressione che Spock non sia più il secondo di nessuno. Forse la cura per il Trellium-D non ha avuto effetto, forse ora la vuole questa guerra...”

Forse non avresti dovuto mandarlo dai terroristi! Potrebbero averlo scoperto, ucciso ed essere da tutt'altra parte a quest'ora!”

E' una possibilità...”, fu costretto ad ammettere Desus con disarmata rassegnazione.

Una chiamata in arrivo, capitano!”, esclamò Nyota all'improvviso, “E' un incrociatore klingon!”

Sullo schermo.”

Il capitano federato incaricato di risolvere la situazione, immagino. Non ci sarà alcun dialogo fintanto che le navi romulane che vi seguono non saranno uscite dalla dissimulazione. Venite meno a questo accordo e sarà guerra.”

Desus intervenne, affiancando Kirk e comunicò l'ordine. Le cinquanta navi alle loro spalle comparvero una dopo l'altra.
Abbiamo accondisceso, ora parliamo.”, sentenziò il romulano.

Abbiamo catturato una nave romulana, le altre quattordici sono andate distrutte, insieme alle nove federali. Siamo a conoscenza che né l'Impero Romulano, né la Federazione siano direttamente implicati in quel tentativo d'attacco. I criminali superstiti sono stati processati e condannati a morte. Potrete riavere i loro corpi tra tredici giorni terrestri. Ritiratevi, ora, o considereremo la vostra presenza entro i nostri confini come una dichiarazione d'intenti.”

Un attimo!”, tuonò Kirk, “Che ne è stato del comandante Spock?”

E' stato condannato, come tutti. Sua è la responsabilità della morte di due equipaggi. Non sappiamo come abbia annientato i supporti vitali, ma questo segreto morirà con lui. La sua condizione, come quella degli altri prigionieri non è negoziabile. Non abbiamo altro da dirci, capitano.”
Il klingon chiuse bruscamente la comunicazione.

Che diamine hai fatto, idiota?”, bisbigliò Desus, coprendosi il volto con una mano.

Jim non si diede il tempo di caricare altra disperazione a quella che già portava sulle spalle. Dopo aver dato ordine di ritirarsi oltre il confine, si era messo immediatamente in comunicazione con il comando perché smuovesse le acque. Ricevette risposta dopo pochi minuti e fu tutt'altro che confortante: Spock si era dichiarato colpevole per la morte di quei due equipaggi, pertanto il governo imperiale pretendeva la sua condanna a morte. Un costernato Archer gli ordinò di rientrare: la Federazione non poteva rischiare una guerra con i klingon per salvare un solo uomo.

Capisco...”, commentò il capitano con tono grave.

Non è il momento di fare pazzie, Kirk. Torni sulla Terra e basta. Archer chiude.”

Jim si lasciò cadere sulla sedia, privo di energie. Quelle poche che gli erano rimaste le aveva impiegate per reggere il gioco sino a quel punto. Non ne aveva altre, e non aveva altri assi da giocare. Si sentiva svuotato anche di ogni sentimento.
Rievocò quel che gli aveva detto Spock:
Quel che sto cercando di dire, capitano, è che qualora si presentasse una situazione analoga non posso e non potrei garantire di essere in grado di prendere quel tipo di decisione. E se lei è animato dallo stesso dubbio nei miei riguardi, allora abbiamo un problema che può risolversi solo attraverso il nostro allontanamento.

O con la sua accettazione...”, mormorò.

Si coprì gli occhi per nascondere le lacrime al personale di plancia. Una rabbia cieca e incontrollabile si era impadronita di lui, effetto più che prevedibile di una mente portata allo stremo della sopportazione: Spock aveva compiuto la sua scelta definitiva; aveva deciso di fidarsi totalmente di un uomo che non era lui, forse c'era persino andato a letto; ed ora, ultima ma non ultima, era ancora una volta ad un passo dalla morte.
Sedotto, infangato e abbandonato nel più brutale dei modi, Jim non poteva fare niente per aiutarlo. L'unico conforto, se tale poteva essere definito, era che non l'avrebbe visto andarsene via con quel romulano.
Quando si alzò in piedi per dare l'ordine di rientro, quasi inconsciamente cercò Desus alla postazione di Spock.

DOV'È?!”, tuonò, trovandola vuota.

Nessuno seppe dargli la risposta. Desus aveva approfittato della temporanea confusione per lasciare la plancia. Il capitano si infilò nel turboascensore, animato da un presentimento, e, una volta fuori, corse a rotta di collo verso l'hangar navette.
Troppo tardi.
Quando lo raggiunse, la Galileo era già un piccolo puntino al di là del portellone, e l'ambasciatore Spock la osservava dal limitare della stiva.

Glielo dovevo.”, fu la sua unica giustificazione.

La dichiaro in arresto, ambasciatore. Mi segua, o sarò costretto a chiamare una squadra di sicurezza.”

Non allontanarti troppo, Jim. Il dottor McCoy è andato con lui.”




Spock si strinse con forza nella pelliccia che gli avevano dato. Faceva freddo in quella prigione, ma questo era l'ultimo dei suoi problemi. Tael e gli altri romulani gli stavano dando la caccia per ucciderlo. Sapeva che era illogico, dal momento che ignorava il come, ma era convinto che da un momento all'altro Jim sarebbe saltato fuori dal nulla per tirarlo fuori da quell'Inferno. Confidava in lui, animato da una folle speranza. Finalmente si sarebbero rivisti, avrebbero chiarito, e la loro vita avrebbe potuto proseguire serenamente.
Si appiattì contro la parete di roccia, quando un gruppo di tellariti gli bloccò il passo, e tenne lo sguardo basso per non attirare su di sé attenzioni indesiderate.
Si sedette quindi in un angolo buio e si guardò le mani, lacerate dai tre giorni di massacrante lavoro nelle miniere di dilitio dell'asteroide.
Sospirò. Con il passare delle ore gli risultava sempre più chiaro il suo errore nell'essersi lasciato tanto andare con Desus. Era stata l'ebrezza di un momento, una leggerezza terribilmente umana che, con il senno di poi, si pentiva di aver commesso. Non sapeva cosa il romulano si aspettasse da lui, ma una cosa era certa: non lo avrebbe seguito su Romulus. Non era da una situazione come quella che si poteva costruire una pace duratura. Avrebbe quindi atteso, con la certezza che nell'Impero avrebbe avuto qualcuno che era più di un amico dalla sua parte, un giorno.
Da principio, quando i klingon avevano catturato lui e i terroristi, non avrebbe pensato di riuscire a risolvere ogni cosa solo dicendo la verità ed autoaccusandosi, ma, stando ai discorsi delle guardie, era bastato: il trattato era stato ristabilito.

Era talmente perso nei suoi pensieri che si accorse solo con tremendo ritardo di essere rimasto solo in quella grotta. Si alzò, allarmato e si liberò della pelliccia, pronto a combattere, all'occorrenza. Scorse tre ombre sopraggiungere dalla cavità di fronte a lui. Due erano alte, possenti, sicuramente appartenenti a klingon, l'altra era più minuta. Rimase comunque teso quando le due guardie lo raggiunsero: non poteva sapere chi si celasse sotto il cappuccio di pelliccia che copriva il volto della terza figura. Poteva essere Tael, o un suo sicario...

D-Desus!”, balbettò, sorpreso, quando lo sconosciuto si scoprì il capo. “Desus.”, ripeté.

Il romulano sorrise, gli si fece incontro e lo strinse in un abbraccio che Spock non ricambiò.

Sono qui per portarti via.”, lo udì dire.

Non si tirò indietro al suo bacio, ma gli rispose con incertezza. Desus gli rivolse una lunga e strana occhiata.
Devo confessarti delle cose.”

Spock rivolse uno sguardo nervoso alle guardie, incerto.

Non ti curare di loro, li ho pagati a sufficienza da concederci qualche minuto. Io...”, il romulano abbassò lo sguardo, “...ti devo delle scuse. Ero a conoscenza del piano di Tael da ben prima che cercasse di renderlo operativo. Ero stato incaricato dal Pretore di coadiuvare il senatore in tutto, per poterlo incastrare una volta ottenute prove concrete. Sono stato io ad ordinare di attendere per catturare te, piuttosto che il tuo inutile capitano, sempre io a seguire le trattative con Garreth, a scegliere quel mercantile, e a calibrare la giusta dose di Trellium-D a bordo con la quale intossicarti per... per... Eri solo un nome nella mia agenda, mesi fa. Avevo bisogno che tu ti fidassi di me. Rhiana non sapeva che per il senatore ero anche Nniol, prima ancora che Desus. Ho fatto sì che mi torturassero perché potessimo legare. Solo in quel modo avremmo potuto lavorare insieme e sventare definitivamente questa guerra! Non mi aspettavo che...”

L'altro si fece indietro, interrompendo ogni contatto fisico.
Mi hai quasi fatto impazzire... mi hai...”

Non avevo idea di chi tu fossi, prima di conoscerti! Avresti fatto lo stesso!”

No...”

Mi dispiace, Spock.”

Il vulcaniano gli diede le spalle e chiuse gli occhi.
Avrei dovuto prevederlo: tu menti a chiunque, perché con me avrebbe dovuto essere diverso?”, commentò, retorico.
Si sentiva uno stupido, lo guardò di nuovo con fredda rabbia.
Perché me lo stai dicendo?”

Perché solo uno di noi uscirà da qui. I klingon vogliono che scorra del sangue e non sarà il tuo a farlo. Mi è bastato guardare il tuo capitano per capire che non avrebbe mosso un dito per tirarti fuori da qui. Fammi solo la cortesia di dire all'ambasciatore che, alla fine dei giochi, non sono poi così intelligente.”

Spock sbarrò gli occhi, colpito. Scosse il capo con forza, sentendo una desolata disperazione riempirgli cuore e mente.
Non posso permettertelo.”, disse con un filo di voce.

Desus sorrise, ma i suoi occhi erano tristi.
Non ho chiesto il tuo permesso.”
A un suo cenno le due guardie bloccarono Spock e il romulano si tolse dalla cinta un hypospray. Si avvicinò a Spock che, inutilmente, stava cercando di liberarsi.

NO! Desus! No! Dev'esserci un'altra via!”, esclamò, “Non voglio che tu...”

Quel che vuoi è irrilevante, Spock. Sono già un morto che cammina: avevo l'ordine di riportare l'Enterprise su Romulus, una volta risolta la situazione con i klingon. Non posso e non voglio farlo, e, anche lo volessi, un uccellino mi ha detto che mi andrebbe male. Lasciami almeno il diritto di scegliere come morire. Al di là di quel che è stato, tu sei prezioso. So che prima o poi riuscirai davvero a stipulare quella pace. Entrambi i nostri popoli ne hanno bisogno. Lunga vita e prosperità, mio pazzo vulcaniano, mi hai davvero sorpreso nel venire sin qui, hai avuto fegato.”

Non gli diede tempo di ribattere ancora e, con mano ferma, gli insufflò l'hypospray nel collo. L'ultimo ricordo cosciente di Spock fu la mano di Desus che gli carezzava il volto prima del buio.

Il romulano scambiò i loro vestiti, poi guardò uno dei due klingon.

Sono pronto.”
La guardia gli si scagliò contro, colpendolo ripetutamente al viso con la chiara intenzione di sfigurarlo. Se era vero che Spock e Desus si somigliavano, lo era anche che, se si fosse presentato di fronte al plotone di esecuzione con il viso tumefatto, nessuno avrebbe notato lo scambio, né si sarebbe posto domande. Dentro Rura Penthe i pestaggi erano all'ordine del giorno.

Crollò a terra, esausto.
A-andate... adesso...”, gemette, “Garreth vi darà il resto della somma che vi spetta.”

I due klingon trasportarono Spock fuori dalla prigione, ma non in superficie, e lo chiusero dentro una delle casse di dilitio grezzo estratte nella miniera. Solo quando il loro cargo fu sufficientemente lontano dall'asteroide, chiamarono il terrestre e gli concessero di adagiare più comodamente il vulcaniano sulla branda della Galieo.
Il dottor McCoy, che più volte si era dato del completo imbecille per aver deciso di seguire quel romulano, quasi si avventò su Spock per la preoccupazione. Gli bastò guardarlo per capire quanto fosse provato: aveva perso peso, la sua pressione arteriosa, già piuttosto inesistente in quanto vulcaniano, era a livelli follemente bassi, come lo erano i suoi battiti che, a stento, raggiungevano i 180 al minuto.
Gli somministrò subito una flebo di nutrienti, ma non lo risvegliò, spaventato che potesse stressarsi troppo.

Siamo quasi arrivati.”, disse un uomo, affacciandosi al portello della navetta.

Bones si alzò, nervoso.
L'Enterprise è in vista?”

L'altro, Garreth, sorrise.
Non sono un suicida. Vi lasceremo solo abbastanza vicini. Abbiamo un accordo, McCoy: la vita del vulcaniano e lei dimenticherà di averci visti per il tempo necessario.”

Il dottore annuì e si sedette al timone. Tuttavia, tirò un sospiro di sollievo solo quando la Galileo fu fuori dalla portata delle armi di quel pirata.
Vennero recuperati dall'Enterprise mezz'ora dopo e Bones diede subito ordine di trasferire Spock in infermeria.


Il dottore tenne il vulcaniano sotto stretta osservazione per una settimana, non permettendogli di lasciare il letto per nessun motivo. Sfortunatamente, però, non aveva potuto impedirgli anche di pensare. Nonostante le sue condizioni fisiche fossero tornate quasi alla normalità, era più che evidente che Spock stesse male. Aveva parlato meno del solito, e persino le mirate provocazioni lanciategli dal dottore non erano riuscite a distrarlo. Il fatto, poi, che Jim non si fosse neanche degnato di scendere a fargli visita di certo non era stato d'aiuto.

Preferirei tenerla qui ancora per qualche giorno...”, sospirò Bones, osservandolo vestirsi.

Non sarà necessario.”

Spock... mi dispiace per Desus. In realtà mi dispiace più per lei che per lui...”

Non ha più importanza, dottore.”, lo interruppe il vulcaniano, lasciando l'infermeria.

Invece ne aveva, ne aveva sin troppa. Per quanto fosse logico considerare chiusa l'intera vicenda, la scelta di Desus l'aveva profondamente scosso. La sua prossima morte era un'altra da aggiungere alla lista delle sue numerose perdite, e, nonostante tutte le premure del dottore, ci sarebbe voluto tempo per riuscire davvero a passare oltre. Si era aspettato di vedere Jim, durante la sua convalescenza, ma così non era stato. Da principio aveva pensato che fosse particolarmente impegnato con le trattative, poi però i giorni si erano susseguiti. Nyota, Sulu, Scott, persino Keenser erano andati da lui, ma non il capitano.
Si diresse verso il suo alloggio e suonò il cicalino senza alcun ripensamento.

Avanti.”

Jim sedeva alla scrivania. Si era rasato, quella mattina, e, ad un rapido sguardo, sembrava apparire del tutto normale. Fu l'astio nei suoi occhi azzurri a mettere il vulcaniano sulla difensiva.

Ah, sei tu. Dimmi quel che ti serve, Spock, sarò felice di aiutarti. Una navetta? Il teletrasporto? Oh, no. No, no! Ci sono: vuoi che abbassi gli scudi, cosicché i tuoi amici romulani possano prendersi l'Enterprise!”

Perché è in collera con me? Non capisco. Senza contare che quanto ha detto non ha il minimo senso.”

Jim si alzò in piedi, sbattendo una mano sul piano della scrivania.
Non prendermi per il culo! Dov'è il tuo fidanzato? Voglio saperlo!”

Su Rura Penthe. E non è...”

Balle! Puoi farlo credere a McCoy, ma non a me! Ha tirato le fila di questo incubo sin dal principio, e che io sia dannato se non lo catturerò per fargli dire tutto quello che sa!”

Spock gli rivolse uno sguardo glaciale.
Ha preso il mio posto in quella prigione perché potessi essere qui, capitano. Ha fatto ammenda. Non pretendo che lei condivida il mio stato d'animo, ma le chiedo di rispettarlo.”

Per quale motivo dovrei rispettare i tuoi sentimenti, quando non hai fatto altro che calpestare i MIEI? Coraggio, tira fuori dal cappello la scusa di essere vulcaniano, ma ti avverto: ho smesso di cascarci già da tempo!”

Questa conversazione finisce qui.”
Il comandante gli diede le spalle, più che intenzionato a lasciare quella stanza e il suo infantile proprietario. Sobbalzò quando sentì la scacchiera sorvolare di poco la sua testa, e chiuse gli occhi, quando la vide schiantarsi sulle porte. Le pedine si sparsero tutt'intorno con un gran frastuono.

E' finita, Spock.”, sibilò Jim, incattivito.

L'altro gli scoccò un'occhiata piena di risentimento.
Non si può finire qualcosa che non si è neanche cominciato.”

Allora siamo fortunati.”

Mi avrebbe lasciato lì a morire, capitano!”, quella frase gli sfuggì prima che potesse vagliarla adeguatamente, ma, tutto sommato, Spock non se ne pentì.

Non mi avevi lasciato alcuna scelta! Cosa avrei dovuto fare? Scatenare una guerra interplanetaria per salvarti il culo sino alla prossima volta? Per vederti tradire la Federazione e andartene su Romulus?!”

Lasciare la Federazione non è mai stato nelle mie intenzioni, Jim! Per il resto confidavo nella sua intelligenza. Desus non ha alcuna dote più di lei. L'unica logica ragione per cui il suo soccorso è riuscito è dovuto unicamente al fatto che lei non voleva tirarmi fuori da Rura Penthe! L'ho vista fare miracoli, in questi due anni, ma è chiaro che non ne volesse compiere uno per me.”

Ci sei andato a letto?”

Spock si irrigidì, pieno di sdegno e di rancore.
Non vedo come questo possa essere rilevante.”

È un sì?”, ringhiò il capitano.

Se anche fosse, e non è mia intenzione chiarirlo, continuo a non vederne la rilevanza.”

Esigo una risposta!”

Spock sapeva che sarebbe bastato un “no”, per far star meglio Jim, ma non aveva alcuna intenzione di concederglielo. Era ferito da tanta ottusità, ferito dal crollo dell'illusione di poter far andare le cose per il meglio almeno con il capitano, ferito dalla sua ipocrisia, dal momento che lui aveva davvero avuto innumerevoli compagnie da quando Spock si era maldestramente dichiarato, mesi prima, e non si era mai posto il problema di averlo fatto soffrire.
No, non gli avrebbe concesso alcun dannato sollievo.
Non riuscì ad impedire che i propri occhi si inumidissero.

Come ho detto: questa conversazione è finita, e con essa qualsiasi altro rapporto ci fosse tra noi. Rassegno le mie dimissioni.”, sentenziò, roco, prima di lasciare l'alloggio.




Jim non chiuse occhio neanche quella notte, e, alle 4.37 del mattino rinunciò del tutto e si alzò dal letto.

Può salvarlo?”, domandò, dopo aver raggiunto la cella dell'ambasciatore Spock.

L'anziano si sedette e lo guardò quasi con paterna tenerezza.
Posso.”

Il capitano chinò il capo, stravolto da ciò che stava per dire: “Spock... vuole stare con lui. E, nonostante tutto, voglio che sia felice. Abbiamo ancora due giorni per salvare quel bastardo, le do la mia piena collaborazione.”

Il sorriso esasperato sulle labbra dell'anziano vulcaniano lo sorprese.

Hai sentito Spock fare tale affermazione?”

No, ma...”

Sei un tale idiota...”

Jim si strofinò gli occhi.
Ci siamo scontrati, pesantemente. È finita.”

L'ambasciatore si risedette e sollevò un sopracciglio.
Ma davvero? Lascia che ti dica una cosa: sarà finita un'infinità di altre volte, ragazzo, e non lo sarà per altrettante. Non avrei mai pensato che, visto dall'esterno, tutto potesse apparire così... ridicolo.”

Ha rassegnato le dimissioni. Questa volta ho la sensazione che mi scavalcherà, se gliele respingerò.”

L'anziano si lasciò sfuggire un sospiro rassegnato.
Tu fallo, si renderà conto da solo di aver sbagliato, ma non pensare che non te le ripresenti, in futuro. In fin dei conti è sempre stato così: Jim diceva “è finita”, io rassegnavo le dimissioni per ribadire il medesimo concetto, e alla fine nessuno dei due era davvero così convinto delle proprie posizioni.”

La fa sembrare semplice.”

Perché è semplice. Potrei dirti uno per uno i problemi che incontrerete, ma sarebbe inutile: siete entrambi così talentuosi che riuscireste a crearvene senz'altro di nuovi.”

Forse sarei più felice con lei, allora.”, si sforzò di scherzare Jim.

L'anziano scosse il capo, divertito.
Pensiamo a Desus, adesso.”

L'ascolto.”

Avrò bisogno del signor Scott.”


Epilogo:


Quando il capitano lo chiamò, due giorni dopo, Spock era sicuro che fosse per accettare le sue dimissioni. Per tutto quel tempo non aveva richiesto la sua presenza in plancia, pertanto la sua scelta doveva essere definitiva. Indossò la divisa e si sistemò i capelli. Una morsa di nostalgia gli strinse lo stomaco nel rivedere la punta della sua frangia. Se non fosse stato per Desus non sarebbe successo nulla, ne era consapevole, ma sapeva anche che senza il romulano non avrebbe mai visto il vero volto del capitano. Finì di chiudere l'ultimo borsone con tutti i suoi effetti personali, prima di uscire in corridoio. Il fatto stesso che Jim lo avesse convocato nell'hangar navette gli aveva tacitamente confermato la sua teoria: quelli erano i suoi ultimi momenti sull'Enterprise.
Si sorprese quando trovò il capitano ad attenderlo di fronte al turboascensore.
Lo guardò, sorpassando la soglia, ma senza proferir parola.

Spock...”, cominciò quindi l'altro, una volta che le porte si furono chiuse.

Questa conversazione è superflua.”

Jim parve esitare, desolato.
Volevo solo... niente. Voglio che tu scelga quel che è meglio per te.”

Non vedo che scelte possano?..”, Spock si interruppe quando le porte si aprirono e, a una decina di metri da lui, vide Desus seduto su una cassa. Il dottor McCoy era chino su di lui e lo stava esaminando, borbottando e lamentandosi sommessamente perché “non sapeva un dannato accidenti della sua fisiologia”.

Me la cavo ancora con i miracoli...”, commentò Jim, tristemente, “E sono ancora capace di fare la scelta giusta.”

Il vulcaniano mosse qualche esitante passo fuori dal turboascensore.
Jim...”, mormorò, voltandosi, ma le porte si chiusero tra loro: il capitano poteva fare molte cose, ma guardarlo andare via non era tra queste.

Spock!”, esclamò Desus, raggiungendolo.

Com'è possibile?”

Non so dove il tuo capitano abbia preso quel proiettore olografico, né come abbia fatto a render tutto così... così reale. È una tecnologia di cui non sappiamo assolutamente nulla su Romulus!”

Il vulcaniano sollevò un sopracciglio.
E non ne dovranno sapere nulla.”

Desus sorrise.
Non tornerò nell'Impero. Se venissero a sapere che sono ancora vivo, non avrei scampo. Restare ufficialmente morto è l'unica via, per il momento.”, gli strinse le mani con forza: “Vieni con me, Spock. Potremmo fare grandi cose, insieme. Vrih è vecchio, una volta che sarà morto potremmo rientrare a Romulus. So come infiltrarmi nei giochi di potere, la pace non è mai stata tanto vicina!”

Spock guardò McCoy, che sembrava starlo pregando con lo sguardo di rifiutare. Deglutì e tirò indietro le mani.
Non posso...”

Il sorriso di Desus si affievolì ma non si spense.
Dovevo fare un tentativo. Ma se cambi idea, chiedi al vecchio bastardo, lui sa dove sto andando.”

Spock inarcò un sopracciglio.
A chi ti stai riferendo?”

L'altro rise.
Lo sai perfettamente. Ora è meglio che vada, prima che il tuo fidanzato ci ripensi.”

Jim non è...”, scosse il capo, “Cerca di restare vivo. Tu sei... importante.”

Puoi contarci. Quello stronzo di un umano mica vivrà per sempre, merito una seconda possibilità!”, ironizzò l'altro.

Vivrà il più a lungo possibile, come tutti noi.”, il vulcaniano accennò un pallidissimo sorriso, “Sarò felice di rivederti, quando sarà il momento.”, disse, sollevando la mano per salutarlo.

Desus si guardò le dita, cercando maldestramente di imitarlo.
Alla malora!”, esclamò, abbracciandolo, e poi posando la fronte contro la sua, “La prossima volta che ti viene in mente di suicidarti, augurati che non lo scopra, o verrò a prenderti a calci.”
Si allontanò da lui e, levando la cassetta medica dalle mani di McCoy, muto spettatore, salì sulla navetta klingon che avevano usato per trasportarlo lì. Un istante dopo era sparito fuori dal portello.

Spock guardò il dottore, che sembrava sollevato dalla sua decisione.

Se non avesse scelto di restare, sangue-verde, ero pronto a tirarla giù da quella navetta con la forza, solo per non trovarmi nella spiacevole situazione di provare nostalgia.”

Sarebbe mancato anche a me, dottore.”

Ma come le è venuto in... aspetti: cosa?!”

Non mi ripeterò.”, sentenziò il vulcaniano, risalendo sul turboascensore.

Si affrettò a raggiungere gli alloggi del capitano ed attese con nervosismo il suo permesso, dopo aver suonato il cicalino. L'unica risposta che ottenne fu un urlato:
Voglio restare solo!”

Non tentò una seconda volta e bypassò il sistema di sicurezza per aprire le porte. La prima cosa che vide fu la scacchiera, di nuovo sulla scrivania, con quasi tutte le pedine al loro posto. Colpì con il piede l'alfiere nero e si chinò a raccoglierlo.

Il capitano, intento a cercare la pedina mancante sotto il letto, non si voltò neppure.
Bones, non voglio parlarne. Più tardi verrò in infermeria. Non darmi il tormento...”

Ho io l'alfiere nero.”

Jim si rialzò immediatamente, il viso trasfigurato dalla sorpresa.
Spock!..”, ma la sua espressione mutò subito, “Se sei qui per...”

Voglio ritirare le mie dimissioni.”, lo zittì il vulcaniano.

Non ricevette una risposta.
Le sue spalle urtarono con forza contro la parete per l'impeto con cui Jim gli si era buttato addosso. Sentì le sue mani carezzargli, concitate, i capelli e il viso, e guardò i suoi disperati occhi blu, ad un palmo dai propri.

Lo so che...”

La bocca di Spock lo zittì, inaspettata, in un bacio caldo, carico di un desiderio colmo di incertezze.
Jim lo strinse ancora, afflitto dal terrore che, da un momento all'altro, potesse scivolargli via dalle dita e sparire per sempre. Per tutta la vita aveva avuto il terrore della solitudine, della mancanza di controllo. Per questo aveva cercato di tenersi lontano dal fuoco, ma ormai stava bruciando e non poteva più tornare indietro. Sperava solo che Spock restasse il più a lungo possibile.

Fine


Note:

1) Qo'noS: Kronos, il pianeta natale dei klingon.

2) Due settimane terrestri.

3) Sempre da Wikipedia: Rura Penthe è un asteroide impiegato come colonia penale dall'Impero Klingon, posizionato circa al bordo dei confini della Federazione dei Pianeti Uniti. Esso è ben noto anche con il soprannome di "il cimitero degli alieni". La temperatura sulla superficie è estremamente bassa e l'asteroide è completamente rivestito di ghiacciai. Senza un abbigliamento adeguato, nessuna forma di vita può sopravvivere sulla superficie, per questo motivo la maggior parte delle attività di estrazione sono svolte nel sottosuolo. Uno scudo magnetico circonda la miniera e una vasta area circostante, impedendo che i prigionieri possano essere teletrasportati. Non ci sono ulteriori misure di sicurezza, poiché sono largamente superflue dato il rigido clima di superficie.

NdA: Eccoci qui, giunti alla fine ^^, spero che la storia vi sia piaciuta e di non aver fatto troppi strafalcioni vari ed eventuali. Lo scriverla in sé non è stato difficile, riuscire a sgarrare solo (?) di quindici pagine, invece, è stata una vera sfida. In venti, purtroppo, non ci sarebbe stata. Ringrazio Lara (la Giudice) e le altre partecipanti per aver chiuso un occhio sulla mia effrazione. Ovviamente ringrazio anche tutti quelli che hanno seguito la storia qui su EFP e chi l'ha recensita. In cantiere c'è un ipotetico seguito (che sia Neimann che Baldr stanno riguardando passo per passo, cercando di confortarmi in ogni paranoia. Fanciulle, avete tutta la mia vulcaniana gratitudine!). Al momento non so ancora se vedrà la luce, nel caso lo farà solo ed esclusivamente quando avrò finito di scriverlo, perché ho già fin troppe storie in sospeso e non voglio lasciarne altre.
Grazie a tutti, un bacione,
Ros.

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