Rosso come il rubino

di ambra_chiara
(/viewuser.php?uid=442959)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Finalmente ti ho trovato! ***
Capitolo 3: *** Tra allenamenti e tacchini ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Quel giorno mi svegliai con un forte mal di testa, dopo aver fatto incubi su incubi.
Scusate, meglio se prima mi presenti.
Mi chiamo Axel, sono un figlio di Ade e Persefone, ho sedici anni ed è da un po’ che mi trovo al campo mezzosangue.
Certo, non ci sto tanto tempo… viaggio molto in giro, e quando non ho nulla da fare mi faccio dare degli incarichi da Chirone.
Se mi vedeste direste subito che sono figlio di Ade, a partire dai capelli corvini e la pelle abbronzata e gli occhi quasi del tutto neri, ma ho un carattere del tutto diverso rispetto ai miei fratelli, o in questo caso, rispetto al mio unico fratello: Nico.
Lui è uno molto depresso e malinconico, io sono uno che si gode tanto la vita, mi piace ridere, scherzare.
Ho molti amici, al campo e in giro, e soprattutto ho tante amiche.
Tutti al campo mi conoscono, o quasi tutti, ma non sanno cosa nascondo in realtà: un anello, (non quello del Signore degli Anelli, mi dispiace ma non sono Frodo) un serpente con la bocca aperta, incastonato nelle sue fauci c’è un rubino rosso, a volte, nelle notti più buie e fredde mi scalda e a volte si vedono dei bagliori provenire dalla pietra, come se fosse un fuoco… a volte si sentono delle voci che provengono dal regno dei morti.
So per certo che me l’ha donato a mio padre… è sempre stato con me, fin dai tempi dell’orfanotrofio e della famiglia affidataria, inoltre c’è praticamente scritto sopra il suo nome!
Comunque quel giorno dovevo compiere una missione per Chirone, dovevo consegnare un pacco a Efesto contenente alcuni oggetti, stavo per montare sul mio segugio infernale, Beastly, un bel cucciolotto nero come la pece, l’ho incontrato quando avevo sette anni, e da li siamo diventati inseparabili.
Stavo per montarlo quando una persona sbucò dal cespuglio: era mio fratello Nico che mi salutò con il cenno del capo.
“ehi!” lo salutai con un sorriso “che ci fai qui Nico?”
“porto notizie” rispose.
Anche lui vagabonda senza meta, come me, forse è una cosa di famiglia.
“Dimmi tutto”
“Ti sta cercando una ragazza” mi disse lui generico
“Solo una? Io le ragazze le attiro come una calamita” Nico alzò gli occhi al cielo
“No… seriamente, ti sta cercando… è una figlia di Zeus ed Era”
“Cosa vuole? Conoscere un ragazzo così carino?”
“No, non posso dirti tutto ma posso confessarti che c’entra con il tuo anello, nello specifico con la pietra che lo racchiude”
“perché?” chiesi, lui era l’unico a sapere che l’anello che porto sulla destra è di vitale importanza.
“Ne ha una particolare anche lei, fatta di ossidiana… avete molto in comune, ma non posso dirti nulla… ti spiegherà lei”
“è carina?” chiesi
“Abbastanza, nulla di speciale, ma è occupata” feci una smorfia
“Che peccato. Tu? Non mi racconti nulla?” gli chiesi sedendomi per terra
“Partirò per un lungo viaggio, forse non ci vedremo per un po’…”
“C’entra con Bianca?” domandai
“No, no… tranquillo, si è reincarnata”
“Mi dispiace per gli spiriti che non riceveranno più pranzi e cene dal McDonald” Nico accennò a un lieve sorriso.
“Sai quando dovrebbe arrivare questa ragazza misteriosa?” domandai cambiando discorso
“Non so… è a cavallo, ti sta localizzando, credo un paio di giorni forse meno”
“L’aspetterò qui, potresti portare questo pacco ad Efesto?” dissi porgendogli il pacco, lui annuì e con un cenno mi salutò.
“beh Beastly, potrai dormire ancora un po’… intanto io preparo una colazione con i fiocchi” il segugio infernale strofinò il muso su di me sentendo parlare di colazione, poi si stiracchiò e continuò a dormire.
“Che animale iperattivo” 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Finalmente ti ho trovato! ***


Facemmo colazione e, giusto per far qualcosa, feci un giro per New York, tanto la ragazza non sarebbe di certo arrivata subito quella mattina.
Così lasciai a guardia del mio mini accampamento nel bosco Beastly, sapendo che avrebbe dormito però almeno avrebbe intimidito la gente.
Entrai nel primo bar per mezzosangue che vidi, presi un po’ di caffè allungato con un pochino di nettare (alcuni trovano questo mix disgustoso, ma a me piace), dopo poco arrivò una ragazza che mi chiese se poteva sedersi al tavolo con me perché erano tutti occupati, e non si può certo dire di no a una bella figlia di Afrodite come era quella.
Parlammo un po’, e alla fine mi lasciò il numero ma non vi racconto come ho fatto ad ottenerlo… vi annoiereste e basta.
Sta di fatto che nel tardo pomeriggio tornai nel boschetto:
“Beastly, sarai contento, lungo il tragitto c’era un supermercato e ho comprato un tacchino… possiamo mangiarcelo stasera a cena! Non ho fatto un pranzo molto abbondante” urlai al mio segugio sapendo che mi avrebbe sentito e raggiunto.
Ma ciò non avvenne ed io iniziai a preoccuparmi, con la borsa del tacchino in mano corsi e vidi un cavallo bianco, mi preoccupai: c’era qualcuno.
Sentì Beastly ruggire, corsi da lui e vidi una ragazzina che emanava scintille con un arco incoccato pronta a colpire il segugio infernale.
“No!” urlai, lei si voltò verso di me e io la placcai, la ragazza senza esitazione mi diede una ginocchiata in pancia e poi un calcio in faccia ed estrasse un pugnale che mi puntò alla gola.
Aveva i jeans sgualciti circa sulla coscia, Beastly l’aveva morsa, fortunatamente per lei erano solo delle escoriazioni superficiali.
“Chi sei?” mi chiese non abbassando la lama
“Axel, figlio di Ade, non fare del male a Beastly ti prego! Non voleva ucciderti, ti sarai avvicinata troppo a lui…” il mio amico si avvicinò a me e strofinò il suo enorme muso contro la mia spalla ringhiando alla ragazzina, lei come risposta iniziò ad emettere delle scintille poi abbassò l’arma: “Sono Ambra, figlia di Zeus” mi porse la mano.
Gliela strinsi e Ambra notò l’anello: “Sei tu?” si controllò la sua mano… aveva una bussola tatuata il cui ago si muoveva e indicava furiosamente me.
“Sei tu!” gridò eccitata “Finalmente! Due giorni per trovarti, ci avrei messo di meno se non continuavi a muoverti!”
“Tu sei la ragazza che mi aveva detto Nico” lei non mi ascoltò, continuava a farneticare e borbottare per poi chiamare il suo cavallo.
Ebbi tutto il tempo per osservarla, era bella, decisamente bella, emetteva ancora scintille ma che forse la rendevano ancora più carina: era certamente più piccola di me di due anni circa, era abbastanza bassa, mingherlina con un bel fisico, vestita soprattutto di nero.
Aveva due occhi enormi e nocciola, i capelli a caschetto biondi erano spettinati ma riuscivano a incorniciarle il viso e renderlo più grazioso.
“Stai sanguinando! Scusa!” disse prendendo un fazzoletto e tamponandomelo sulla faccia con non molta delicatezza “Scusa per il calcio… ma mi avevi aggredita, cosa avrei dovuto fare?”
“Tranquilla non fa niente”
“Devo avere qualche cerotto”
“Passa di già” non era vero, il taglio sullo zigomo continuava a sanguinarmi imperterrito
“Si certo come no…” prese un kit di pronto soccorso e mi mise un cerotto sopra.
“Ecco fatto… ora scusa, mi fascio un attimo il morso del tuo cagnolino, non sapevo che fosse addomesticato” il cavallo la spintonò con il muso “Vuoi il dolcetto vero Buckie?” ridacchiò ed estrasse da una tasca due zollette di zucchero, una per l’equino e l’altra per lei, poi prese una garza dal suo zaino e iniziò a fasciarsela intorno alla ferita.
Quando ebbe finito si sdraiò per terra e disse: “Dovrei spiegarti un paio di cosette”
“Tu credi?” le risposi “Nico mi aveva già avvertito ma non mi ha spiegato molto”
Ambra appoggiò la testa ad un tronco ed iniziò a raccontare:
“Parliamo prima di tutto della mia esperienza personale, e potrai notare, che ci saranno cose molto simili… tipo l’anello che porti, è evidentemente come la mia collana” mostrò una collana di cordoncino con al centro una pietra di ossidiana, che prima era nascosta perché la ragazza l’aveva messa sotto la maglietta e il giubbetto di pelle “sono degli amuleti che ci proteggono da una maledizione” alzai un sopracciglio “Non te lo ha detto Nico?”
“No… ti sembra che quel enigmatico di un ragazzo me lo abbia detto? Comunque maledetto? Io? e perché?”
“Ci sto arrivando… siamo stati maledetti da Pandora… mi sono scontrata con lei, qualche giorno fa. Non so quanti siano maledetti, ma certamente non siamo solo noi due, l’ago adesso indica ad est” disse mostrandomi il palmo “questo tatuaggio me lo ha donato mia madre, Era, per localizzarti”
“In cosa consiste la maledizione? Perché Pandora lo ha fatto?”
“Non lo so e non lo so… Pandora ha parlato di vendetta e governare il mondo ma io non ne so proprio nulla!” disse mettendosi le mani tra i capelli e iniziando a emanare scintille “Sarai sconvolto…” mi disse dopo un po’.
“no guarda sto al settimo cielo!” dissi sarcastico mentre Beastly e Buckie si rincorrevano “Tu pensi davvero che io possa crederti?” lei sbuffò
“Sei come me figlio di due divinità, ti sarai mai chiesto perché sei qui e non nell’Olimpo vero? Ti sarai mai chiesto il perché di quel anello che porti?  Non ti sei mai chiesto nulla? Perché se lo hai fatto io ho le risposte… non hanno potuto tenerci per via della maledizione, dovevano tenerci al sicuro al Campo Mezzosangue dove avremmo potuto crescere e sconfiggere Pandora.
Non si sono mai scordati di noi… se lo avessero fatto non avremmo questi gioielli, non avremmo nulla… saremmo semplicemente dei mezzosangue. Mezzosangue morti per la maledizione molto probabilmente, perché una delle poche cose che ci tiene in vita sono questi” si tolse la collana e me la mostrò indicando anche il mio anello “Tu ci sei grazie a quell’anello, come io ci sono grazie a questa collana… sono parte di noi, e forse sempre lo saranno. Ma io non voglio essere legata a un gioiello… voglio spezzare questa maledizione uccidendo Pandora e non posso farlo da sola. Ho bisogno di te per farlo, perché anche tu sei come me”.
Guardai l’anello: “Si me lo sono chiesto, tante, troppe volte. E potrai contare su di me” lei sorrise e disse: “Bravo! Ora dovrei chiamare delle persone…” trovò una pozza, formò un arcobaleno e mise una dracma dentro:
“Ambra! Novità tesoro?” chiese un ragazzo
“Chiamami ancora così e giuro che ti taglio la lingua Jim…” lui ridacchiò
“Quanto sei romantica…Non mi hai risposto, novità?”
“Direi di si… Axel” mi chiamò, conoscevo il ragazzo nell’messaggio iride.
“Figlio di Ade” disse quella sottospecie di scimmia
“Figlio di Apollo”
“Vi conoscete?” mi chiese la figlia di Zeus
“Si, purtroppo” rispondemmo in coro
“Se volete che vi lasci soli, ma non pensavo che Jim avesse avuto come ex ragazza Axel” continuò Ambra scherzando
“Figlio di Ade potresti sputarle in un occhio da parte mia?” chiese il ragazzo
“provaci” disse lei sfidandomi
“lo farai tu quando vi vedrete” mi limitai a rispondere
“Logico” risposi “Comunque non so perché vi conosciate e non lo voglio nemmeno sapere, piuttosto mi potresti chiamare Chirone?”
“Michelle che stai facendo?!” urlò Jim dall’altra estremità, ma dopo poco il ragazzo cadde spinto da una bellissima ragazza
“Ambra! Come va?” chiese
“Michelle! Bene grazie tu?”
“Bene. Hai trovato l tuo compagno di maledizione?” domandò
“Si, ed era l’ex di Jim” sorvolai sull’affermazione
“Piacere! Sono Michelle e tu?” chiese rivolgendosi a me
“Axel… non ho mai parlato con una ragazza così bella come te” risposi
Ambra fece una smorfia borbottando: “Lecca culo”
Michelle invece accennò a un sorriso poi chiese alla sua amica: “Vuoi che ti passi il tuo ragazzo?”
“No grazie” le rispose
“Ehi! Ti sento!” esclamò Jim comparendo in un angolo e spintonando Michelle che se ne andò per chiamare il centauro
“L’unica ragazza non romantica me la becco io”
“Per tua correttezza sono stata più che romantica prima di partire, che poi mi sia lavata a dovere la faccia per non avere il tuo DNA addosso è un’altra questione” si scambiarono una linguaccia finché non comparve Chirone, Ambra gli raccontò tutta la vicenda in poco meno di cinque minuti:
“Axel, non avrei mai pensato che fossi tu” feci spallucce poi l’allenatore di eroi continuò: “Siate prudenti, se incontrate pandora non affrontatela solo voi due…” io e Ambra annuimmo
“Ora dovrei andare… Dioniso sta facendo un guaio dietro l’altro, c’è qualche problema con divinità romane e greche, ma voi non preoccupatevi di questo”
“Sappiamo già tutto Chirone sulla profezia dei sette, non c’è bisogno che spieghi… voi occupatevi di Gea e del campo romano, e noi di Pandora” disse Ambra “Buona fortuna”
“Anche a voi” poi, dopo aver salutato Jim e Michelle la ragazza passò la mano nel messaggio iride così che scomparve.
“Per carità, sono strana io, però anche il mondo con tutti questi nemici non scherza” disse Ambra facendomi fare una risata.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Tra allenamenti e tacchini ***


E ora che si fa?” chiesi ad Ambra
“Potremmo allenarci un po’ oggi pomeriggio, cenare e partire domani…” propose
“Ok ci sto…” andammo in uno spazio circolare senza alberi, non era troppo grande, ma neanche troppo piccolo.
Beastly e Buckie stavano all’estremità, pronti ad accorrere in caso che i loro pupilli (noi) fossero stati in pericolo.
“Arma?” chiese la figlia di Zeus
“Lancia…” dissi prendendola dal mio sacco a pelo
“Dormi con la tua arma da parte?”
“No, l’ho messa lì perché è a portata di mano, inoltre è l’unico posto in cui ci sta” risposi “E tu? Che arma?”
“Pugnali” disse prendendone due dalla cintura con la lama leggermente curva con le impugnature che rappresentavano due leoni.
“Sicura? Non è che ti farò male?” scosse la testa seguito da un gesto della mano che non sappi interpretare.
“I poteri si possono usare o no?” chiese dopo
“direi di no, perché mi potresti benissimo uccidere se non dosi bene la forza” le risposi, ma non le dissi tutta la verità, potevo benissimo ucciderla anche io.
Come risposta,  Ambra ridacchiò e dopo poco incominciammo.
Giravamo in cerchio, esaminandoci: lei era piccola e mingherlina, quindi non doveva avere molta forza, però il calcio che mi aveva rifilato non era niente male, per non contare il fatto che cavalcava un cavallo abbastanza grande… quindi non doveva essere troppo debole.
Certamente era veloce, e, molto probabilmente, anche agile se usava i pugnali.
Doveva anche essere precisa con una buon mira perché usava l’arco.
Senza neanche accorgermene mi ritrovai a schivare i suoi colpi, uno mi arrivò quasi alla gola, mentre deviai con la lancia il colpo che mi sarebbe arrivato sul fianco.
“Ma sei pazza?!” le urlai
Ambra continuò e cercò di trovare degli spazi, ma non gliene concedevo, l’unica cosa è che non riuscivo ad attaccare, era troppo rapida e non riuscivo a far altro che parare.
Intanto la figlia di Zeus lanciava piccole scintille e la cosa non mi piaceva… ma cercai di non badarci e paravo, prima o poi si sarebbe stancata.
Poi fece una cosa imprevista: con le due lame prese la punta della mia lancia deviando la mia attenzione su questo, pensando che volesse abbassarmi l’arma, ma così non fu perché mentre io tenevo salda la lancia, lei mi dava un calcio basso così che persi l’equilibrio e caddi sbattendo il petto contro il terreno, Ambra ben presto fu sopra di me per bloccare ogni mio movimento, con una mano teneva il suo pugnale vicino alla mia gola, con l’altra libera (non so dove avesse messo il secondo stiletto) cercava di togliermi la lancia di mano, ma non ci riuscì, alla fine si arrese, anche se aveva comunque vinto lei perché poteva sgozzarmi prima che io facessi qualsiasi cosa.
“Bravo” mi disse mettendo anche l’altro pugnale a posto e alzandosi “Hai una presa salda, ho tentato più di una volta di toglierti l’arma ma con scarsi risultati”
“Anche tu sei molto brava… sei velocissima! E hai vinto” le risposi girandomi su un fianco
“Non hai visto Michelle”
“è single?” mi guardò malissimo per poi guardare l’ora “è abbastanza tardi… mangiamo?”
“Con piacere!” mi aiutò ad alzarmi e tornammo al nostro accampamento.
Presi il tacchino crudo: “Sai che ci metteremo un po’ a cucinarlo vero?” mi chiese Ambra appena lo vide
“Non ti ho detto ancora una cosuccia” Ambra spostò la testa di lato con fare interrogativo.
Intanto io mi scaldavo le mani e esse presero fuoco, non un fuoco normale, ma il fuoco dell’inferno, nero come la pece, con lievi sfumature rossastre, era molto più potente del primo, e molto corrosivo, quindi dovevo stare attento se no la nostra cena si sarebbe bruciata.
“Wow!” disse la ragazzina sgranando gli occhi “Perché non me lo hai detto prima? Insomma è strepitoso!” feci spallucce rispondendo
“Onestamente non avevo voglia di dirtelo con le parole, con i fatti è molto meglio”
“Insomma tu sei un fornello ambulante che controlla fuoco nero… non farlo abbrustolire troppo!” spensi la fiamma e il tacchino era pronto nel piatto.
Lo tagliai con un coltello da cucina, misi le porzioni in due piatti di plastica con le posate e il primo lo diedi ad Ambra, poi il secondo me lo tenni io e il resto a Beastly mentre Buckie brucava e mangiava le due mele che la padroncina gli aveva regalato.
Ambra mentre mangiava mi chiese:                                                                             
“Allora… come conosci Jim?”
“Avevi detto che non volevi saperlo” risposi non alzando lo sguardo dal mio cibo
“Adesso lo voglio sapere, sputa il rospo, non credo che tu e Jim stavate insieme… nessuno dei due mi sembra gay”
“Il figlio di Apollo è il tuo ragazzo?” le chiesi
“Si, ma non puoi rispondere a una domanda con una domanda…avete la stessa madre ma padri differenti?” continuò infilandosi un boccone più grande di lei in bocca
“No affatto, mia madre è Persefone ricordi?” lei andò avanti imperterrita con le sue strambe teorie
“Ho trovato! Tu avevi un pinguino, l’hai affidato a Jim soltanto che lui te l’ha fatto scappare”
“Un pinguino? Sul serio?” fece spallucce
“Oppure un cucciolo di foca” la guardai male “ok, seriamente, cosa è successo?” spalancò gli occhi nocciola e mi fissò, questa volta era seria
“Mi romperai le scatole finché non ti risponderò vero?” la figlia di Zeus annuì mentre io sospirai
“Che bambina che sei Am. Comunque eravamo molto amici una volta, finché non ci siamo divisi”
“Come mai?” mi domandò
“Eravamo troppo diversi, inoltre è stato uno stronzo”
“Che novità, lo è sempre. Cosa ha fatto?” mi chiese
“Mi ha pugnalato alle spalle” Ambra prese la cosa ancora più seriamente di prima e mi guardò intensamente: “Continua” scossi la testa e mi infilai nel sacco a pelo dicendo:
“Michelle è single?” le chiesi ancora per cambiar discorso, la figlia di Zeus non insistette sull’argomento precedente e sospirando mi rispose: “Si, ma non provarci con lei”
“Perché non dovrei?” fece spallucce
“Non ti voglio tra i piedi, se ti metterai con lei ci sarai sempre e non ti voglio in giro… inoltre non è la tua tipa” mi rispose, io ridacchiai “Che tipa è?”
“è sincera, leale e forte. Ma allo stesso tempo malinconica e ha bisogno di qualcuno che la capisca, molto probabilmente non sei il suo tipo” sbadigliò rumorosamente e si sdraiò sul sacco a pelo mentre buttava il piatto di plastica vuoto in un sacco.
“Potrei capirla più di quanto pensi” ma non mi rispose perché era già caduta in un sonno profondo, io feci giusto in tempo a togliermi il cerotto e buttare il mio piattino che crollai anche io. 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2785504