Life with aliens

di Mozzafiato Mahoney
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #Good Morning With Alien ***
Capitolo 2: *** #Meeting With Alien ***
Capitolo 3: *** #Good Morning With Alien - II parte ***



Capitolo 1
*** #Good Morning With Alien ***


Good Morning
Life with aliens


# Good Morning With Alien
   [Purin x Taruto]
POV Purin

Dormivo tranquilla - braccio sinistro buttato in fuori e bava alla bocca - sprofondata beatamente nel mio letto.
Rettifico; questa era la posizione assunta nel sonno prima che un marasma caotico, conosciuti anche come i miei fratellini, mi venisse a svegliare in modo non esattamente delicato.

Ecco. Detta così sembra che mi abbiano urlato nelle orecchie fino a che non mi fossi svegliata del tutto, invece no; il loro svegliarmi in modo non esattamente delicato coincide più o meno con "La buttiamo a destra o a sinistra?". Io lo so perché. Perché a giorni alterni mi ritrovo catapultata a terra da entrambi i lati del letto.
Tranne oggi.

Al che io li guardai come un leone affamato guarda una giraffa carnivora mangiarsi il proprio pasto. Ovvero con un'espressione ebete che aveva il suo bel da dire. E come potevo guardarli diversamente se, per la prima volta nella mia vita, si erano semplicemente limitati a buttarsi addosso a me e rintanarsi sotto le coperte? Le mie per di più!

"Eh?" Già, il mio commento intelligente ... Tuttavia, non ricevetti risposta.

Nel frattempo ero intenta a fissare intensamente quelle cinque dune spuntate improvvisamente ai piedi del letto - lasciandomi al freddo senza le coperte! - mentre dentro di me combattevo una battaglia di proporzioni epiche, ovvero: controllare quale grande cataclisma si fosse abbattuto su di noi e riprendermi le coperte - perché, non so se l'ho già detto, ma c'era freddo - o riprendermele lo stesso, sbattermene altamente e continuare a dormire? Ovviamente scelsi la seconda. Perché avevo sonno, tanto sonno. E freddo.

Così, in uno scatto fulmineo mi ripresi le mie amate coperte, me le avvolsi intorno a bozzolo e sprofondai nel mio ancor più adorato cuscino, lasciando i miei fratellini con cinque enormi punti interrogativi sulla testa.

"Oneesan ... ?" Mi chiamò Heicha scuotendomi leggermente.

"Ho sonno."

"E io ho fame!" Ribatté Chincha guadagnandosi delle occhiate perplesse da parte degli altri "Che c'è?"

Heicha scosse la testa "Lascia perdere ..."

"Purin-chan ...?" Provò allora Honcha.

Mi girai dall'altro lato arrancando "A meno che non si tratti di un qualche fenomeno paranormale, io non mi muovo di qui."
Lo ammetto: dormire senza essere disturbata è sempre stato il più grande obiettivo della mia vita. Obiettivo pressoché impossibile, a volerci ben pensare.

Hanacha, il più temerario, prese dunque la pazienza al lazo "Oneesan, c'è un tizio vagamente sospetto in giardino."

Al che sbarrai gli occhi: chi mai poteva essere? Il postino? L'ombra spettrale di un gatto? Un ladro? Un alieno? Taru-Taru!

Mi misi a sedere, ancora infagottata come un involtino primavera, e lo fissai sospettosa "E da cosa l'avete dedotto, discepoli di Conan?"

Hanacha, più che un detective, sembrava un guru - sarà stato per le gambe incrociate e gli occhi chiusi? - "Dal fatto che l'abbiamo spiato per ben quindici minuti dalla finestra e che per tutta la durata della nostra operazione segretissima lui non si è mosso neanche per starnutire. Tutto ciò è molto sospetto." Gli altri quattro annuivano come i cagnolini che si mettono sul cruscotto dell'auto, fermi nelle loro convinzioni. O fantasie, che dir si voglia.

Li guardai in tralice: seriamente mi avevano svegliata per qualche frutto della loro immaginazione?

"Mica siamo sprovveduti. Noi." Continuò Hanacha.

Misi su la peggior espressione del mio vasto repertorio, a metà tra un coyote e un serpente a sonagli, e mi avvicinai pericolosamente al suo visetto paffuto "E con questo cosa vorresti insinuare?"

Quello sbiancò, poveretto. "Nien ... -te!"

Mi allontanai e li guardai con aria di sufficienza " ... E va bene!"

Quindi, con non poche difficoltà, mi districai da quel groviglio di lenzuola, mi stiracchiai per bene, presi una padella da qualche angolo sperduto della mia camera - che ci facesse poi una padella in una camera da letto tutt'ora non me lo so spiegare - e mi accinsi a raggiungere la finestra da cui avevano spiato il tizio sospetto, seguita dai miei fratellini disposti ordinatamente in fila indiana.

"Eccolo! Si è seduto" Esclamò Heicha attaccandosi al vetro della finestra lasciandoci sopra le impronte. La staccai e la rimisi in fila; le avevo pulite ieri!

Osservai l'ombra di un ragazzino a gambe incrociate ai piedi di un albero "Se è soltanto un'illusione ottica, vi arrangiate da soli per la colazione e guai a voi se mi venite a disturbare." Li avvertii bene, prima di aprire la finestra e saltare fuori.

Se potevo usare la porta? E dove stava il divertimento? E no, non era perché non c'avevo pensato!

Mi avvicinai lenta brandendo la padella come una sorta di arma di distruzione di massa e mettendola ben in mostra, così, se avesse avuto la malaugurata idea di attaccarmi, sapeva che non ero una sprovveduta.

Arrivai ai piedi dell'ombra e mi guardai intorno con molta cautela, quando sentii qualcuno dall'alto, o meglio dall'abero, scoppiare in una rumorosa risata.

"Vuoi salvare il mondo con quel ... mmh ... quell'affare?" Quella voce!

Alzai la testa come un molla e lo vidi appollaiato con le gambe incrociate in un ramo. Il tizio vagamente sospetto non era altri se non il mio Taru-Taru!

Guardai un attimo la padella e sì, ero un po' ridicola "In realtà, avevo pensato d'invitare il tizio sospetto che si appostava nel nostro giardino per fare colazione tutt'insieme."

Planò davanti a me - al che mi trattenni fortemente dal saltargli addosso - "Chi è il tizio sospetto?"

Ridacchiai e scrollai le spalle "I miei fratellini ti hanno soprannominato così."

Mise una mano nella tasca dei pantaloncini "Alla fine le ho finite." disse porgendomi delle carte colorate stropicciate.

Il mio sorriso - per quanto fosse possibile - si allargò ancora di più; non se l'era scordato! Ero troppo su di giri; mi ero persino dimenticata di essere uscita da una finestra in pigiama brandendo una padella come arma e, nel caso, picchiare chiunque mi fosse capitato davanti.

Misi la mia mano sopra la sua "Credo che di queste ce ne siano ancora. Nel frattempo ... Che ne dici di fermarti a colazione da noi? Faccio degli ottimi pancake! O se preferisci un'omelette!"














Miss Mahoney's Corner:

Innanzitutto, mi complimento con voi se siete riusciti ad arrivare - vivi s'intende, eh!- alla fine di questa ... cosa obbrobriosa, che nella mia testolina bacata spaccio per oneshot ai limiti della decenza! U.U Grave caso patologico il mio ...
Dunque, preciserò un paio di cose:
1) La raccolta è ambientata un paio di anni più tardi, possibilmente quando gli alieni - vuoi per nostalgia, vuoi perché Kisshu premeva per rivedere la sua Micetta (èwé ndKisshu) - fanno ritorno sul pianeta Terra;
2)Il fattore OOC deriva proprio dal primo punto, mi spiego meglio: dato che il tempo passa anche per le nostre eroine, mi sono presa la libertà di rendere Purin, come tutti gli altri essere umani del resto, sonnacchiosa - caratteristica che, generalmente, viene attribuita ad Ichigo - e desiderosa di poter dormire in santa pace almeno una volta. Naturalmente, ogni riferimento alla sottoscritta è puramente casuale ... ^///^";
3) Il fatto che io l'abbia scritto alle 9:30, buttata ingiustamente a suon di calci fuori dal letto :'(, ovviamente non ha influito particolarmente con i pensieri di Purin-chan U U.
Se la vostra faccia non ha assunto quella del granchio quando fa la muta leggendo queste abnormi precisazioni, avete la mia piena stima! <3

Al prossimo capitolo!


Mozzafiato
     Mahoney


P.S.Ne avrete ancora di più, se lasciaste anche una traccia del vostro passaggio! (^3^)/  


 

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Capitolo 2
*** #Meeting With Alien ***


Meeting
Life with aliens

# Meeting With Alien
 
[Retasu x Pai]
POV Retasu

Camminavo - sarebbe più adatto dire che ciondolavo da una parte all'altra del marciapiede, ma sono futili dettagli - con due enormi e pesanti buste della spesa, che mi oscuravano la visuale, tra le braccia.

Sì, braccia. Non mani: a quanto pare i miei volevano che andassi a comprare le scorte per il letargo, quando invece eravamo ancora ad agosto con un'afa in grado di liquefarti il cervello e con un'umidità che ti si posava addosso come un secondo strato di pelle.

Sospirai e, mentre mi sbilanciavo per non far cadere niente e mi contorcevo nel vano tentativo di vedere dove mettere i piedi per evitare di tornare a casa con due belle ginocchia sbucciate, riuscii a scorgere una panchina vuota. Miracolo!

Sorrisi; finalmente avrei potuto posare quelle buste che mi stavano segando in due le braccia e riposarmi anche solo per cinque minuti. Non chiedevo mica la luna!

Rincuorata da quella prospettiva, mi appropinquai a raggiungerla quando, a un passo da essa, vidi sedersi uno strano tipo al centro, prendendosi tutto lo spazio. La sfiga sembra in vacanza, ma in realtà fa gli straordinari ...

Perché lo definivo strano? E in che altro modo potevo etichettare un tizio che, anche con trenta gradi all'ombra di un sempreverde gigante, aveva una sciarpa che gli copriva la bocca, un berretto - che non era esattamente sinonimo di "freschezza" - e un paio di occhiali da sole?

"Mi scusi? Per favore potrebbe spostarsi un po' più in là in modo che possa posare le buste?"

"No."

Lì per lì rimasi basita e non solo perché mi aveva appena detto no, ma anche perché quella voce era familiare. Tremendamente familiare; tuttavia non potevo confermare nulla poiché vedevo poco e niente.

"Come, scusi?"

"Ho detto no, per caso è sorda? Si vada a cercare un'altra panchina."

"Ma ... ma ..." Ma guarda un po' che razza di antipatico! "Non ci sono altre panchine libere nelle vicinanze e questa è abbastanza grande per tutti e due!"

Quello, per tutta risposta, si limitò a sbuffare infastidito.

Riconoscendo quella come una battaglia persa, mi rassegnai ad andarmene, quando lui, improvvisamente, prese una busta e la posò alla sua destra, dando, in questo modo, conferma a tutti i miei sospetti.

"Ecco. E' contenta?"

Non risposi; ero troppo impegnata a fissarlo - molto poco educatamente, aggiungerei. Ma, invece di dirgli una qualunque frase che iniziasse con un "Ciao, Pai.", non mi venne nient'altro in mente da dire se non "Ma non hai caldo lì sotto?", dando prova che tutte le mie capacità intellettuali se ne fossero andate in giro da qualche parte, in un luogo non ben specificato.

Anche lui parve pensare la stessa cosa, dato che mi guardò come una minorata mentale - o così preferii credere io; era difficile stabilirlo con un paio di occhiali da sole a nascondergli gli occhi, ma anche se non li avesse avuti sarebbe stata più o meno la stessa cosa.

"Mew Retasu?" O magari non mi aveva semplicemente riconosciuta.

"Non più." Posai anche l'altra busta "Ciao, Pai."

Si levò gli occhiali e mi fece un cenno col capo - mandandomi, tra l'altro, in iperventilazione, ma questo è un altro discorso.

Ero parecchio in imbarazzo e presi a girarmi i pollici "Non mi hai ancora risposto."

Fingevo di essere perfettamente a mio agio, quando invece lo ero quanto una coccinella bloccata in una ragnatela. Di questo passo se ne sarebbe accorto, dopotutto era sempre stato il più intelligente dei tre.

Pai inclinò leggermente il capo "E' importante?"

"Beh ..."

Sospirò "Un po', ma dovevo travestirmi in qualche modo, no? Non volevo mica dare nell'occhio."

Notando che i passanti gli scoccavano sguardi curiosi, mi premurai di farglielo notare e gli dissi anche che con quei vestiti in pieno agosto avrebbe attirato ancora più attenzione che con un semplice paio di orecchie aliene.

Lui, ovviamente, non gradì la mia osservazione.

"E da dove viene questo desiderio di mischiarti con dei comuni umani?" Oddio, sperai di non essere stata troppo invadente con quella domanda "Puoi anche non ..."

"Le idee cambiano e la mia è semplice curiosità." Scrollò le spalle.

"E ... a quali conclusioni ti ha portato la tua curiosità?" Avevo smesso di torturarmi i pollici. E avevo cominciato a spostare il peso da una gamba all'altra.

Sembrò pensarci su un attimo "E' interessante."

Repressi un sorrisino mordendomi le guance.

"Mmh ... Vuoi una mano?" Mascherò la domanda con un colpetto di tosse, indicando le buste della spesa.

Annuii con la testa e, portando una busta ciascuno, c'incamminammo verso casa mia.



***

Il tragitto fu piuttosto breve - o forse era la sua compagnia a farmelo sembrare così - e costituito perlopiù da pause di silenzio tuttavia non imbarazzanti.

"Eccoci, siamo arrivati ..." Mi girai nella sua direzione e gli rivolsi un sorriso radioso "Grazie, Pai-kun."

Lui distolse lo sguardo - e per un attimo mi parve di vedere le sue guance tingersi di un piacevole rosa, ma non ne ero poi così sicura - e mi porse la busta "Figurati."

"Ci vediamo, allora!"

Parve esitare e io non riuscii a vedere la sua espressione "Sì, ci vediamo."

Chissà perché avevo la netta sensazione di aver intravisto un Pai sorridente ... Sarà il caldo!



























Miss Mahoney's Corner:
Posso dire "Che pucciosi! *O*"? O non me la concedete questa ... chiamiamola pure "licenza poetica"? Non ci posso fare niente se questi due li trovo dannatamente ... :3 *va in brodo di giuggiole*
... Ok, ok mi riprendo!
Dunque, ammetto di essere estremamente terrorizzata nel pubblicare questo capitolo. Soprattutto per il personaggio di Retasu-chan ... Pai no, lui me gusta! Per quanto io possa volerli fare OOC, un Pai loquace lo aborrisco. Presentatemi un Pai in vena di chiacchere e io vi presento un esorcista. U.U
Mi sono immaginata una Retasu leggermente più estroversa, ma giusto un po'! Non che prima fosse un'asociale ... Ah!! Mi sto impappinando! >w<"  Sarà stata l'umidità, il mio smalto -verde scuro metallizzato, giusto per la cronaca ... Ma tanto so che non ve ne frega un'emerita cippa! ù,u - o l'afa che ha liquefatto quei poveri neuroni scampati alla strage della mia idiozia?
*parte la musichetta di sottofondo* ... Mistero ...
...
Spero che vi sia piaciuto! <3

Mozzafiato
    M
ahoney


*sparisce in una nuvola di fumo*

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Capitolo 3
*** #Good Morning With Alien - II parte ***


Good MorningWith Alien - II parte
Life with aliens

# Good Morning With Alien - II parte
   [Ichigo x Kisshu]

POV Ichigo

Mi svegliai in una bellissima spiaggia deserta e ... un momento; che ci facevo su una spiaggia deserta se mi ero addormentata - e ne ero più che sicura - nel mio amato letto?

Mi guardai stralunata intorno - Volevo il mio comodissimo letto! Come avrei potuto stare comoda su un mucchio di granelli di sabbia che, alla prima folata di vento, mi sarebbero finiti in bocca? - quando improvvisamente lo vidi. Bello come il sole, forte come il marmo: in parole povere, il mio adorato Aoyama-kun!

Mi brillarono gli occhi - e preferirei evitare di commentare la mia espressione decisamente discutibile - e in un battito di ciglia mi fiondai su di lui, sebbene ci fosse praticamente un'autostrada a dividerci e per di più stavo ribollendo dal caldo. Il risultato, infatti, fu che sì lo raggiunsi, ma in compenso avevo un tale fiatone da non riuscire nemmeno a formulare una frase di senso compiuto e, pertanto, fui costretta a calmarmi e a riprendere fiato piegandomi leggermente sulle ginocchia.

Quando fui abbastanza sicura di riuscire a parlare quantomeno a monosillabi, decisi di rialzarmi. L'avessi mai fatto!

Com'è umanamente possibile che fino a qualche minuto prima davanti avevo la perfetta carnagione scura del mio Masaya e qualche secondo dopo una schiena talmente pallida che, mettendoci a confronto, sembrava che mi fossi fatta una lampada? E vogliamo parlare del colore - verdi e ciò fa venire in mente solamente una persona di sesso maschile ad averli così - e del taglio di capelli?

E perché quella voce che - improvvisamente troppo vicina alla sottoscritta - mi stava chiamando più e più volte, mi sembrava proprio quella dell'unico essere vivente che riusciva ad irritarmi solamente con la sua presenza?

"O mia dolce principessa, aspetti il bacio del tuo amato?"

Aprii gli occhi di scatto e ciò che mi ritrovai davanti non era esattamente il mio buongiorno abituale - avevo un rito tutto mio che consisteva più o meno nel: innanzitutto, essere svegliata dalla voce isterica di mia madre che mi urla che è tardi e che è ora di alzarsi o, nel weekend, svegliarmi con tutta la calma possibilmente dopo mezzogiorno e dopo sbaciucchiarmi per circa un quarto d'ora la foto di Masaya che, dopo l'intrusione di mio padre per non so bene quale motivo, tengo dentro il cassetto del comodino.

Con tutta la calma di questo mondo - e anche perché stavo ancora letteralmente morendo di sonno - mi rivolsi all'alieno che in quel momento mi stava sovrastando con il suo corpo "Kisshu, si può sapere che ci fai in camera mia a quest'ora, nel mio letto, sopra di me?"

"Ti tenevo compagnia."

"Mentre dormivo?"

"E' l'unico momento in cui non mi sbatti fuori a calci e non mi urli contro." Vero, assolutissimamente vero.

"E chi ti dice ... Aspetta! Stai dicendo che sei stato qui altre volte?"

La mia espressione non doveva essere esattamente rassicurante dato che, prima di rispondermi, deglutì in modo quasi impercettibile "Se ti dico di sì, cominci a urlare?" Un inquietante tic s'impossessò del mio occhio sinistro "Volevo dire ... Mi sono semplicemente limitato a spiarti dalla finestra."

Il mio occhio sembrò acquietarsi. Per il momento. "E come mai hai avuto quest'inspiegabile impulso d'infilarti sotto le mie coperte?"

"Impulso spiegabile. Anzi! Spiegabilissimo." Annuiva con vigore.

Alzai scettica un sopracciglio "Ovvero?"

"Stavi avendo un incubo e mi sono sentito in dovere d'intervenire." Scrollò le spalle.

A quanto ricordavo io, non direi proprio "E da cosa l'avresti dedotto?"

"Dal fatto che mormoravi il nome di quell'inutile essere."

Ero perfettamente cosciente che definendolo "inutile essere" si era trattenuto, ma ciò non trattenne me dallo sferrargli un poderoso calcio non voglio sapere dove - anche se un vaghissimo sospetto l'avevo - e spingerlo fuori dal letto.

"Baka!" Giusto per concretizzare il concetto e non fare la figura della ragazzina immatura. Viva la coerenza ...

Mi rispose con un mugolio impossibile da decifrare, tenendosi le parti basse e rotolando da una parte all'altra. Ridacchiai; era uno spettacolo abbastanza divertente tutto sommato.

"E' ... cosa ... seria." Mormorò dopo essersi ripreso, presumibilmente.

Cercai di contenermi e mi sporsi leggermente dal letto "Vuoi un po' di ghiaccio?"

Tentò, con non poche difficoltà, di mettersi a sedere tenendo sempre una mano sul ... pacco? Kami-sama, che imbarazzo!

"Tra poco passa ..." Mormorò chiudendo gli occhi. Io, però, non vedevo miglioramenti, a giudicare dal tono di voce con cui me lo disse. Contento lui ...

Mi faceva pena e schifo allo stesso tempo; non era esattamente il massimo dell'educazione tenere la mano sui ... insomma, avete capito!

"Mmh ... vuoi stenderti qui accanto a me? Così stai più comodo!" Aggiunsi velocemente; sia mai che si facesse strane idee! E, soprattutto, non sopportavo più quella mano che continuava constantemente, ininterrottamente a ... Che strazio!

Kisshu socchiuse un occhio "Se proprio ci tieni!"

Volevo dirgli che no, non ci tenevo particolarmente - per non dire che non ci tenevo proprio - ma lui stesso me lo impedì, poiché si fiondò su di me.

No, non sul letto. Proprio su di me! Maniaco pervertito delle mie pene ...

Cercai di buttarlo nuovamente giù dal letto, ma, come per magia, si era totalmente ripreso e fu impossibile spostarlo. Ma se fino a un secondo fa sembrava un barbone che chiedeva l'elemosina sul marciapiede! Iniziavo seriamente a dubitare su dove l'avessi
realmente colpito.

Mi accoccolò dunque al suo petto trionfante e con quel suo ghigno che, ormai, era un po' il suo marchio di fabbrica "Buongiorno, Koneko-chan!"

Smisi di lottare, tanto era inutile, e sbuffai "Buongiorno anche a te, idiota."


















Miss Mahoney's Corner:

Possiamo fare un minuto di silenzio, per favore? Per tutte le povere vittime che si sono suicidate leggendo i complimenti rivolti a Masaya, intendo ... U.U Molti di voi si staranno chiedendo come mai io, che sono una fan della Kishigo - come le mie precedenti ff dimostrano ... in effetti, è lampante la cosa! - abbia descritto l'ameba in questo modo. A mia discolpa posso dire che  era necessario
ai fini della trama; dopotutto, se parli di Ichigo-chan è impossibile non inserirlo! Perché lui è come il prezzemolo: te lo ritrovi un po' ovunque! Purtoppo ...
Io stessa ho dovuto infliggermi violenza mentale - e anche un po' fisica, ad essere sinceri! - per scriverli.
Ma passiamo ad alcune precisazioni:
1. L'ambientazione. Non ne ha una ben precisa - di sicuro i fatti si svolgono in un possibile ritorno degli alieni - nel senso che, in questo capitolo, è indifferente se Ichigo sia a conoscenza o no della loro permanenza sulla Terra. Insomma, siete liberi d'immaginarla come volete!
2. OOC. Ichigo è inevitabilmente OOC; sono convinta che avrebbe come minimo urlato, mentre qui mantiene un atteggiamento abbastanza controllato. Pure fin troppo, per il suo carattere ora che ci penso ... ^ ^" Kisshu non è tanto stravolto ... Forse avrebbe dovuto approfittare della situazione per fare battutine maliziose ... =3= Si vede che aveva sonno anche lui! u u
3. Conoscenza. Sia il primo capitolo che questo, rivelano molto di me; ovvero che in una vita passata molto probabilmente devo essere stata un ghiro o forse un orso perennemente in letargo! :)
E adesso passiamo ai Ringraziamenti!
Ringrazio
: Soul_Heart, mobo, Danya, viky_code_chan, Amuchan, Ria, LucySophie, scorpio 17 e _BiAnKa_ per le loro fantastiche recensioni! <3
E ringrazio: nuovamente Amuchan, Soul_Heart e anche _Ichigo_Mew per averla inserita nelle preferite! <3
Ringrazio anche: ancora Amuchan, mobo, Ria, scorpio 17, _BiAnKa_ e Ayano95, FullMoonEris e Sibby00 per averla inserita tra le seguite! <3
Inoltre
ringrazio chi legge in silenzio o anche chi passa di qui solo per caso! <3
Infine ringrazio nuovamente chi ha recensito e chi recensirà questo capitolo! <3      
... Sigh! E' finita! Di già! 3; Me triste ... Ma state tranquilli! Ritornerò - e misà che farete meglio a darvela a gambe! Muhahahah! èwé

Kisses! <3

Mozzafiato
     Mahoney
 
 

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