Life with aliens di Mozzafiato Mahoney (/viewuser.php?uid=720633)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** #Good Morning With Alien ***
Capitolo 2: *** #Meeting With Alien ***
Capitolo 3: *** #Good Morning With Alien - II parte ***
Capitolo 1 *** #Good Morning With Alien ***
Good Morning
Life with aliens
# Good Morning With
Alien
[Purin x
Taruto]
POV Purin
Dormivo
tranquilla - braccio sinistro buttato in fuori e bava alla bocca -
sprofondata beatamente nel mio letto.
Rettifico; questa era la posizione assunta nel sonno prima che un
marasma caotico, conosciuti anche come i miei fratellini, mi venisse a
svegliare in modo non esattamente delicato.
Ecco. Detta così sembra che mi abbiano urlato nelle orecchie
fino a che non mi fossi svegliata del tutto, invece no; il loro svegliarmi in modo non
esattamente delicato coincide più o meno con "La buttiamo a destra o a
sinistra?". Io lo so perché. Perché
a giorni alterni mi ritrovo catapultata a terra da entrambi i lati del
letto.
Tranne oggi.
Al che io li guardai come un leone affamato guarda una giraffa
carnivora mangiarsi il proprio pasto. Ovvero con un'espressione ebete
che aveva il suo bel da dire. E come potevo guardarli diversamente se,
per la prima volta nella mia vita, si erano semplicemente limitati a
buttarsi addosso a me e rintanarsi sotto le coperte? Le mie per di
più!
"Eh?" Già, il mio commento intelligente ... Tuttavia, non
ricevetti risposta.
Nel frattempo ero intenta a fissare intensamente quelle cinque dune
spuntate improvvisamente ai piedi del letto - lasciandomi al freddo senza le
coperte!
- mentre dentro di me combattevo una battaglia di proporzioni epiche,
ovvero: controllare quale grande cataclisma si fosse abbattuto su di
noi e riprendermi le coperte - perché, non so se l'ho
già
detto, ma c'era freddo - o riprendermele lo stesso, sbattermene
altamente e continuare a dormire? Ovviamente scelsi la seconda.
Perché avevo sonno, tanto sonno. E freddo.
Così, in uno scatto fulmineo mi ripresi le mie amate
coperte, me
le avvolsi intorno a bozzolo e sprofondai nel mio ancor più
adorato cuscino, lasciando i miei fratellini con cinque enormi punti
interrogativi sulla testa.
"Oneesan ... ?" Mi chiamò Heicha scuotendomi leggermente.
"Ho sonno."
"E io ho fame!" Ribatté Chincha guadagnandosi delle occhiate
perplesse da parte degli altri "Che c'è?"
Heicha scosse la testa "Lascia perdere ..."
"Purin-chan ...?" Provò allora Honcha.
Mi girai dall'altro lato arrancando "A meno che non si tratti di un
qualche fenomeno paranormale, io non mi muovo di qui."
Lo ammetto: dormire senza essere disturbata è sempre stato
il
più grande obiettivo della mia vita. Obiettivo
pressoché
impossibile, a volerci ben pensare.
Hanacha, il più temerario, prese dunque la pazienza al lazo
"Oneesan, c'è un tizio vagamente sospetto in giardino."
Al che sbarrai gli occhi: chi mai poteva essere? Il postino? L'ombra
spettrale di un gatto? Un ladro? Un alieno? Taru-Taru!
Mi misi a sedere, ancora infagottata come un involtino primavera, e lo
fissai sospettosa "E da cosa l'avete dedotto, discepoli di Conan?"
Hanacha, più che un detective, sembrava un guru -
sarà
stato per le gambe incrociate e gli occhi chiusi? - "Dal fatto che
l'abbiamo spiato per ben quindici minuti dalla finestra e che per tutta
la durata della nostra operazione segretissima lui non si è
mosso neanche per starnutire. Tutto ciò è molto
sospetto." Gli altri quattro annuivano come i cagnolini che si mettono
sul cruscotto dell'auto, fermi nelle loro convinzioni. O fantasie, che
dir si voglia.
Li guardai in tralice: seriamente mi avevano svegliata per qualche
frutto della loro immaginazione?
"Mica siamo sprovveduti. Noi." Continuò Hanacha.
Misi su la peggior espressione del mio vasto repertorio, a
metà
tra un coyote e un serpente a sonagli, e mi avvicinai pericolosamente
al suo visetto paffuto "E con questo cosa vorresti insinuare?"
Quello sbiancò, poveretto. "Nien ... -te!"
Mi allontanai e li guardai con aria di sufficienza " ... E va bene!"
Quindi, con non poche difficoltà, mi districai da quel
groviglio
di lenzuola, mi stiracchiai per bene, presi una padella da qualche
angolo sperduto della mia camera - che ci facesse poi una padella in
una camera da letto tutt'ora non me lo so spiegare - e mi accinsi a
raggiungere la finestra da cui avevano spiato il tizio sospetto,
seguita dai miei fratellini disposti ordinatamente in fila indiana.
"Eccolo! Si è seduto" Esclamò Heicha attaccandosi
al
vetro della finestra lasciandoci sopra le impronte. La staccai e la
rimisi in fila; le avevo pulite ieri!
Osservai l'ombra di un ragazzino a gambe incrociate ai piedi di un
albero "Se è soltanto un'illusione ottica, vi arrangiate da
soli
per la colazione e guai a voi se mi venite a disturbare." Li avvertii
bene, prima di aprire la finestra e saltare fuori.
Se potevo usare la porta? E dove stava il divertimento? E no, non era
perché non c'avevo pensato!
Mi avvicinai lenta brandendo la padella come una sorta di arma di
distruzione di massa e mettendola ben in mostra, così, se
avesse
avuto la malaugurata idea di attaccarmi, sapeva che non ero una
sprovveduta.
Arrivai ai piedi dell'ombra e mi guardai intorno con molta cautela,
quando sentii qualcuno dall'alto, o meglio dall'abero, scoppiare in
una rumorosa risata.
"Vuoi salvare il mondo con quel ... mmh ... quell'affare?"
Quella voce!
Alzai la testa come un molla e lo vidi appollaiato con le gambe
incrociate in un ramo. Il tizio vagamente sospetto non era altri se non
il mio Taru-Taru!
Guardai un attimo la padella e sì, ero un po' ridicola "In
realtà, avevo pensato d'invitare il tizio sospetto che si
appostava nel nostro giardino per fare colazione tutt'insieme."
Planò davanti a me - al che mi trattenni fortemente dal
saltargli addosso - "Chi è il tizio sospetto?"
Ridacchiai e scrollai le spalle "I miei fratellini ti hanno
soprannominato così."
Mise una mano nella tasca dei pantaloncini "Alla fine le ho finite."
disse porgendomi delle carte colorate stropicciate.
Il mio sorriso - per quanto fosse possibile - si allargò
ancora
di più; non se l'era scordato! Ero troppo su di giri; mi ero
persino dimenticata di essere uscita da una finestra in pigiama
brandendo una padella come arma e, nel caso, picchiare chiunque mi
fosse capitato davanti.
Misi la mia mano sopra la sua "Credo che di queste ce ne siano ancora.
Nel frattempo ... Che ne dici di fermarti a colazione da noi? Faccio
degli ottimi pancake! O se preferisci un'omelette!"
Miss Mahoney's Corner:
Innanzitutto, mi complimento con voi se siete riusciti ad arrivare -
vivi s'intende, eh!- alla fine di questa ... cosa obbrobriosa,
che nella mia testolina bacata spaccio per oneshot ai limiti della
decenza! U.U Grave caso patologico il mio ...
Dunque, preciserò un paio di cose:
1) La raccolta è ambientata un paio di anni più
tardi,
possibilmente quando gli alieni - vuoi per nostalgia, vuoi
perché Kisshu premeva per rivedere la sua Micetta
(èwé ndKisshu) - fanno ritorno sul pianeta Terra;
2)Il fattore OOC deriva proprio dal primo punto, mi spiego meglio: dato
che il tempo passa anche per le nostre eroine, mi sono presa la
libertà di rendere Purin, come tutti gli altri essere umani
del
resto, sonnacchiosa
-
caratteristica che, generalmente, viene attribuita ad Ichigo - e
desiderosa di poter dormire in santa pace almeno una volta.
Naturalmente, ogni riferimento alla sottoscritta è puramente
casuale ... ^///^";
3) Il fatto che io l'abbia scritto alle 9:30, buttata ingiustamente a
suon di calci fuori dal letto :'(, ovviamente
non ha influito particolarmente con i pensieri di Purin-chan U U.
Se la vostra faccia non ha assunto quella del granchio quando fa la
muta leggendo queste abnormi precisazioni, avete la mia piena stima!
<3
Al prossimo capitolo!
Mozzafiato
Mahoney
P.S.Ne avrete ancora di più, se lasciaste anche una traccia
del vostro passaggio! (^3^)/
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Capitolo 2 *** #Meeting With Alien ***
Meeting
Life with aliens
# Meeting
With Alien
[Retasu
x Pai]
POV Retasu
Camminavo - sarebbe più adatto dire che ciondolavo da una
parte
all'altra del marciapiede, ma sono futili dettagli - con due enormi e
pesanti buste della spesa, che mi oscuravano la visuale, tra le braccia.
Sì, braccia. Non mani: a quanto pare i miei volevano che
andassi
a comprare le scorte per il letargo, quando invece eravamo ancora ad
agosto con un'afa in grado di liquefarti il cervello e con
un'umidità che ti si posava addosso come un secondo strato
di
pelle.
Sospirai e, mentre mi sbilanciavo per non far cadere niente e mi
contorcevo nel vano tentativo di vedere dove mettere i piedi per
evitare di tornare a casa con due belle ginocchia sbucciate, riuscii a
scorgere una panchina vuota. Miracolo!
Sorrisi; finalmente avrei potuto posare quelle buste che mi stavano
segando in due le braccia e riposarmi anche solo per cinque minuti. Non
chiedevo mica la luna!
Rincuorata da quella prospettiva, mi appropinquai a raggiungerla
quando, a un passo da essa, vidi sedersi uno strano tipo al centro,
prendendosi tutto lo spazio. La sfiga sembra in vacanza,
ma in realtà fa gli straordinari ...
Perché lo definivo strano? E in che altro modo potevo
etichettare un tizio che, anche con trenta gradi all'ombra di un
sempreverde gigante, aveva una sciarpa che gli copriva la bocca, un
berretto - che non era esattamente sinonimo di "freschezza" - e un paio
di occhiali da sole?
"Mi scusi? Per favore potrebbe spostarsi un po' più in
là in modo che possa posare le buste?"
"No."
Lì per lì rimasi basita e non solo
perché mi aveva
appena detto no, ma anche perché quella voce era familiare.
Tremendamente familiare; tuttavia non potevo confermare nulla
poiché vedevo poco e niente.
"Come, scusi?"
"Ho detto no, per caso è sorda? Si vada a cercare un'altra
panchina."
"Ma ... ma ..." Ma guarda un po' che razza di antipatico! "Non ci sono
altre panchine libere nelle vicinanze e questa è abbastanza
grande per tutti e due!"
Quello, per tutta risposta, si limitò a sbuffare infastidito.
Riconoscendo quella come una battaglia persa, mi rassegnai ad
andarmene, quando lui, improvvisamente, prese una busta e la
posò alla sua destra, dando, in questo modo, conferma a
tutti i
miei sospetti.
"Ecco. E' contenta?"
Non risposi; ero troppo impegnata a fissarlo - molto poco educatamente,
aggiungerei. Ma, invece di dirgli una qualunque frase che iniziasse con
un "Ciao, Pai.",
non mi venne
nient'altro in mente da dire se non "Ma non hai caldo lì
sotto?", dando prova che tutte le mie capacità intellettuali
se
ne fossero andate in giro da qualche parte, in un luogo non ben
specificato.
Anche lui parve pensare la stessa cosa, dato che mi guardò
come
una minorata mentale - o così preferii credere io; era
difficile
stabilirlo con un paio di occhiali da sole a nascondergli gli occhi, ma
anche se non li avesse avuti sarebbe stata più o meno la
stessa
cosa.
"Mew Retasu?" O magari non mi aveva semplicemente riconosciuta.
"Non più." Posai anche l'altra busta "Ciao, Pai."
Si levò gli occhiali e mi fece un cenno col capo -
mandandomi,
tra l'altro, in iperventilazione, ma questo è un altro
discorso.
Ero parecchio in imbarazzo e presi a girarmi i pollici "Non mi hai
ancora risposto."
Fingevo di essere perfettamente a mio agio, quando invece lo ero quanto
una coccinella bloccata in una ragnatela. Di questo passo se ne sarebbe
accorto, dopotutto era sempre stato il più intelligente dei
tre.
Pai inclinò leggermente il capo "E' importante?"
"Beh ..."
Sospirò "Un po', ma dovevo travestirmi in qualche modo, no?
Non volevo mica dare nell'occhio."
Notando che i passanti gli scoccavano sguardi curiosi, mi premurai di
farglielo notare e gli dissi anche che con quei vestiti in pieno agosto
avrebbe attirato ancora più attenzione che con un semplice
paio
di orecchie aliene.
Lui, ovviamente, non gradì la mia osservazione.
"E da dove viene questo desiderio di mischiarti con dei comuni umani?"
Oddio, sperai di non essere stata troppo invadente con quella domanda
"Puoi anche non ..."
"Le idee cambiano e la mia è semplice curiosità."
Scrollò le spalle.
"E ... a quali conclusioni ti ha portato la tua curiosità?"
Avevo smesso di torturarmi i pollici. E avevo cominciato a spostare il
peso da una gamba all'altra.
Sembrò pensarci su un attimo "E' interessante."
Repressi un sorrisino mordendomi le guance.
"Mmh ... Vuoi una mano?" Mascherò la domanda con un colpetto
di tosse, indicando le buste della spesa.
Annuii con la testa e, portando una busta ciascuno, c'incamminammo
verso casa mia.
***
Il tragitto fu piuttosto breve - o forse era la sua compagnia a farmelo
sembrare così - e costituito perlopiù da pause di
silenzio tuttavia non imbarazzanti.
"Eccoci, siamo arrivati ..." Mi girai nella sua direzione e gli rivolsi
un sorriso radioso "Grazie, Pai-kun."
Lui distolse lo sguardo - e per un attimo mi parve di vedere le sue
guance tingersi di un piacevole rosa, ma non ne ero poi così
sicura - e mi porse la busta "Figurati."
"Ci vediamo, allora!"
Parve esitare e io non riuscii a vedere la sua espressione
"Sì, ci vediamo."
Chissà perché avevo la netta sensazione di aver
intravisto un Pai sorridente ... Sarà il caldo!
Miss
Mahoney's Corner:
Posso
dire "Che pucciosi! *O*"? O non me la concedete questa ... chiamiamola
pure "licenza poetica"? Non ci posso fare niente se questi due li trovo
dannatamente ... :3 *va in brodo di giuggiole*
... Ok, ok mi riprendo!
Dunque, ammetto di essere estremamente terrorizzata nel pubblicare
questo capitolo. Soprattutto per il personaggio di Retasu-chan ... Pai
no, lui me gusta!
Per quanto
io possa volerli fare OOC, un Pai loquace lo aborrisco. Presentatemi un
Pai in vena di chiacchere e io vi presento un esorcista. U.U
Mi sono immaginata una Retasu leggermente più estroversa, ma
giusto un po'! Non che prima fosse un'asociale ... Ah!! Mi sto
impappinando! >w<" Sarà stata
l'umidità, il
mio smalto -verde scuro metallizzato, giusto per la cronaca ... Ma
tanto so che non ve ne frega un'emerita cippa! ù,u -
o l'afa che ha liquefatto quei poveri neuroni scampati alla
strage
della mia idiozia?
*parte la musichetta di sottofondo* ... Mistero ...
...
Spero che vi sia piaciuto! <3
Mozzafiato
Mahoney
*sparisce in una nuvola di fumo*
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Capitolo 3 *** #Good Morning With Alien - II parte ***
Good MorningWith Alien - II parte
Life with aliens
# Good Morning With
Alien - II parte
[Ichigo x Kisshu]
POV Ichigo
Mi
svegliai in una bellissima spiaggia deserta e ... un momento; che ci
facevo su una spiaggia deserta se mi ero addormentata - e ne ero
più che sicura - nel mio amato letto?
Mi guardai stralunata intorno - Volevo il mio comodissimo letto! Come
avrei potuto stare comoda su un mucchio di granelli di sabbia che, alla
prima folata di vento, mi sarebbero finiti in bocca? - quando
improvvisamente lo vidi. Bello come il sole, forte come il marmo: in
parole povere, il mio adorato Aoyama-kun!
Mi brillarono gli occhi - e preferirei evitare di commentare la mia
espressione decisamente discutibile - e in un battito di ciglia mi
fiondai su di lui, sebbene ci fosse praticamente un'autostrada a
dividerci e per di più stavo ribollendo dal caldo. Il
risultato,
infatti, fu che sì lo raggiunsi, ma in compenso avevo un
tale
fiatone da non riuscire nemmeno a formulare una frase di senso compiuto
e, pertanto, fui costretta a calmarmi e a riprendere fiato piegandomi
leggermente sulle ginocchia.
Quando fui abbastanza sicura di riuscire a parlare quantomeno a
monosillabi, decisi di rialzarmi. L'avessi mai fatto!
Com'è umanamente possibile che fino a qualche minuto prima
davanti avevo la perfetta carnagione scura del mio Masaya e qualche
secondo dopo una schiena talmente pallida che, mettendoci a confronto,
sembrava che mi fossi fatta una lampada? E vogliamo parlare del colore
- verdi e ciò fa venire in mente solamente una persona di
sesso
maschile ad averli così - e del taglio di capelli?
E
perché quella voce che - improvvisamente troppo vicina alla
sottoscritta - mi stava chiamando più e più
volte, mi
sembrava proprio quella dell'unico essere vivente che riusciva ad
irritarmi solamente con la sua presenza?
"O mia dolce principessa, aspetti il bacio del tuo amato?"
Aprii gli occhi di scatto e ciò che mi ritrovai davanti non
era
esattamente il mio buongiorno abituale - avevo un rito tutto mio che
consisteva più o meno nel: innanzitutto, essere svegliata
dalla
voce isterica di mia madre che mi urla che è tardi e che
è ora di alzarsi o, nel weekend, svegliarmi con tutta la
calma
possibilmente dopo mezzogiorno e dopo sbaciucchiarmi per circa un
quarto d'ora la foto di Masaya che, dopo l'intrusione di mio padre per
non so bene quale motivo, tengo dentro il cassetto del comodino.
Con tutta la calma di questo mondo - e anche perché stavo
ancora
letteralmente morendo di sonno - mi rivolsi all'alieno che in quel
momento mi stava sovrastando con il suo corpo "Kisshu, si
può
sapere che ci fai in camera mia a quest'ora, nel mio letto, sopra di
me?"
"Ti tenevo compagnia."
"Mentre dormivo?"
"E' l'unico momento in cui non mi sbatti fuori a calci e non mi urli
contro." Vero, assolutissimamente vero.
"E chi ti dice ... Aspetta! Stai dicendo che sei stato qui altre volte?"
La mia espressione non doveva essere esattamente rassicurante dato che,
prima di rispondermi, deglutì in modo quasi impercettibile
"Se
ti dico di sì, cominci a urlare?" Un inquietante tic
s'impossessò del mio occhio sinistro "Volevo dire ... Mi
sono
semplicemente limitato a spiarti dalla finestra."
Il mio occhio sembrò acquietarsi. Per il momento. "E come
mai
hai avuto quest'inspiegabile impulso d'infilarti sotto le mie coperte?"
"Impulso spiegabile. Anzi! Spiegabilissimo." Annuiva con vigore.
Alzai scettica un sopracciglio "Ovvero?"
"Stavi avendo un incubo e mi sono sentito in dovere d'intervenire."
Scrollò le spalle.
A quanto ricordavo io, non direi proprio "E da cosa l'avresti dedotto?"
"Dal fatto che mormoravi il nome di quell'inutile essere."
Ero perfettamente cosciente che definendolo "inutile essere" si era
trattenuto, ma ciò non trattenne me dallo sferrargli un
poderoso
calcio non voglio
sapere dove - anche se un vaghissimo sospetto l'avevo - e
spingerlo fuori dal letto.
"Baka!" Giusto per concretizzare il concetto e non fare la figura della
ragazzina immatura. Viva la coerenza ...
Mi rispose con un mugolio impossibile da decifrare, tenendosi le parti
basse e rotolando da una parte all'altra. Ridacchiai; era uno
spettacolo abbastanza divertente tutto sommato.
"E' ... cosa ... seria." Mormorò dopo essersi ripreso,
presumibilmente.
Cercai di contenermi e mi sporsi leggermente dal letto "Vuoi un po' di
ghiaccio?"
Tentò, con non poche difficoltà, di mettersi a
sedere
tenendo sempre una mano sul ... pacco? Kami-sama, che imbarazzo!
"Tra poco passa ..." Mormorò chiudendo gli occhi. Io,
però, non vedevo miglioramenti, a giudicare dal tono di voce
con
cui me lo disse. Contento lui ...
Mi faceva pena e schifo allo stesso tempo; non era esattamente il
massimo dell'educazione tenere la mano sui ... insomma, avete capito!
"Mmh ... vuoi stenderti qui accanto a me? Così stai
più
comodo!" Aggiunsi velocemente; sia mai che si facesse strane idee! E,
soprattutto, non sopportavo più quella mano che continuava
constantemente, ininterrottamente a ... Che strazio!
Kisshu socchiuse un occhio "Se proprio ci tieni!"
Volevo dirgli che no, non ci tenevo particolarmente - per non dire che
non ci tenevo proprio - ma lui stesso me lo impedì,
poiché si fiondò su di me.
No, non sul letto. Proprio su di me! Maniaco pervertito delle mie pene
...
Cercai di buttarlo nuovamente giù dal letto, ma, come per
magia,
si era totalmente ripreso e fu impossibile spostarlo. Ma se fino a un
secondo fa sembrava un barbone che chiedeva l'elemosina sul
marciapiede! Iniziavo seriamente a dubitare su dove l'avessi realmente colpito.
Mi accoccolò dunque al suo petto trionfante e con quel suo
ghigno che, ormai, era un po' il suo marchio di fabbrica "Buongiorno,
Koneko-chan!"
Smisi di lottare, tanto era inutile, e sbuffai "Buongiorno anche a te,
idiota."
Miss Mahoney's Corner:
Possiamo
fare un minuto di silenzio, per favore? Per tutte le povere vittime che
si sono suicidate leggendo i complimenti rivolti a Masaya, intendo ...
U.U Molti di voi si staranno chiedendo come mai io, che sono una fan
della Kishigo
- come le mie precedenti ff dimostrano ... in effetti, è
lampante la cosa! - abbia descritto l'ameba in questo modo. A mia
discolpa posso dire che era necessario ai fini della trama;
dopotutto, se parli di Ichigo-chan è impossibile non
inserirlo!
Perché lui è come il prezzemolo: te lo ritrovi un
po'
ovunque! Purtoppo ...
Io stessa ho dovuto infliggermi violenza mentale - e anche un po'
fisica, ad essere sinceri! - per scriverli.
Ma passiamo ad alcune precisazioni:
1. L'ambientazione.
Non ne ha una ben precisa - di sicuro i fatti si svolgono in un
possibile ritorno degli alieni - nel senso che, in questo capitolo,
è indifferente se Ichigo sia a conoscenza o no della loro
permanenza sulla Terra. Insomma, siete liberi d'immaginarla come volete!
2. OOC.
Ichigo
è inevitabilmente OOC; sono convinta che avrebbe come minimo
urlato, mentre qui mantiene un atteggiamento abbastanza controllato.
Pure fin troppo, per il suo carattere ora che ci penso ... ^ ^" Kisshu
non è tanto stravolto ... Forse avrebbe dovuto approfittare
della situazione per fare battutine maliziose ... =3= Si vede che aveva
sonno anche lui! u u
3. Conoscenza.
Sia il
primo capitolo che questo, rivelano molto di me; ovvero che in una vita
passata molto probabilmente devo essere stata un ghiro o forse un orso
perennemente in letargo! :)
E adesso passiamo ai Ringraziamenti!
Ringrazio: Soul_Heart,
mobo, Danya, viky_code_chan, Amuchan, Ria, LucySophie, scorpio 17 e
_BiAnKa_ per le
loro fantastiche recensioni! <3
E ringrazio:
nuovamente Amuchan,
Soul_Heart e
anche _Ichigo_Mew
per averla
inserita nelle preferite! <3
Ringrazio
anche: ancora Amuchan,
mobo, Ria, scorpio 17, _BiAnKa_ e Ayano95, FullMoonEris e
Sibby00 per averla inserita tra
le seguite! <3
Inoltre ringrazio
chi legge in silenzio o anche chi passa di qui solo per caso! <3
Infine ringrazio
nuovamente chi ha recensito e chi recensirà questo capitolo!
<3
...
Sigh! E' finita! Di già! 3; Me triste ... Ma state
tranquilli!
Ritornerò - e misà che farete meglio a darvela a
gambe!
Muhahahah! èwé
Kisses! <3
Mozzafiato
Mahoney
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