The Savior and The Queen

di Evil_Sah
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** The Savior and The Queen ***
Capitolo 2: *** Il Primo Bacio ***
Capitolo 3: *** Dobbiamo dirlo agli altri! ***
Capitolo 4: *** Nervosa?! ***
Capitolo 5: *** La cena ***
Capitolo 6: *** La cena #2 ***
Capitolo 7: *** Amore. ***
Capitolo 8: *** Solletico. ***
Capitolo 9: *** Henry. ***
Capitolo 10: *** Robin X ***
Capitolo 11: *** Regina X ***
Capitolo 12: *** The Little Prince & the Evil Queen' Savior... ***
Capitolo 13: *** Il lato positivo. ***
Capitolo 14: *** Tink ***
Capitolo 15: *** Lets talk about it. ***
Capitolo 16: *** Trasloco?! ***
Capitolo 17: *** Benvenuta a casa, Swan! ***



Capitolo 1
*** The Savior and The Queen ***


Erano entrambe stese sul tappeto che copriva una delle stanze nascoste nella cripta di Regina, coperte solo da un telo apparso magicamente sui loro corpi. Emma accarezzava i capelli di Regina mentre l’altra, appoggiata sul suo petto, passava le dita sul collo della bionda. Il silenzio che le circondava fu interrotto dopo circa dieci minuti da Emma.

“Regina…” Lei abbassò lo sguardo per incontrare gli occhi scuri della compagna.

“Si?!...” Disse alzando lo sguardo per incrociare gli occhi della bionda.

“Non credi che dovremmo dirlo agli altri?”

Regina la guardò confusa.

“Voglio dire...” continuò Emma “Sono quasi sei mesi che ci nascondiamo, se lo dicessimo agli altri sarebbe tutto più semplice, no?!”

Regina rimase in silenzio, dopotutto era una situazione complicata! Lei, la Evil Queen follemente innamorata della Salvatrice, nonché figlia di Biancaneve?!Era decisamente una situazione complicata.

Emma invece non ci trovava niente di male. Lei era la Salvatrice, no?! E chi aveva bisogno di essere salvata più di Regina. Del resto si sa “Le Regine Cattive Sono Principesse Che Non Sono State Salvate” Non ancora

“Emma io…” Regina si alzò e si trascinò la coperta mentre raccoglieva i suoi abiti.  “Perché diavolo deve essere tutto così difficile?!” Disse mentre si abbottonava la camicia.

Emma nel contempo aveva iniziato a rivestirsi, si tirò su la zip dei jeans e di scatto si avvicinò a Regina. La prese per le spalle e la girò verso di sé.

“Regina, non c’è nulla di difficile”

“No?!” chiese lei con le lacrime agli occhi. “Come vuoi dire a nostro figlio che ci amiamo e ci siamo messe insieme?! Come hai intenzione di spiegarlo ai tuoi genitori?! Hai la minima idea di cosa si scatenerebbe se lo venissero a sapere tutti?! Beh, te lo dico io! Direbbero che ti ho lanciato un incantesimo, che sei sotto qualche strana maledizione, perché è impossibile che il cuore più puro, quello di una bambina nata dal vero amore, possa battere per un cuore oscuro come quello della Regina Cattiva. Emma, tutti dicono di avermi perdonata, ma io lo so… lo so che non è cosi, basta osservare i loro occhi quando mi vedono, sono pieni di odio, disprezzo… e-“
Aveva detto tutto di un fiato e ormai aveva le guance rigate dalle calde lacrime.

Emma la interruppe con un bacio. Quando le loro labbra si separarono Emma strinse Regina tra le sue braccia e lei nascose il viso nell’incavo del suo collo. Aspettò che si calmasse e poi le prese il viso tra le mani e le asciugò le lacrime.

Emma sapeva che Regina era cambiata, aveva detto che voleva redimersi e ci era riuscita. Senza considerare che aveva rischiato la sua vita per i cittadini di Stroybrooke tante volte, troppe.

Sapeva che ogni notte era perseguitata dai fantasmi delle sue vittime, che faceva incubi talmente orribili e spaventosi che aveva quasi paura di addormentarsi.

Sapeva che ogni volta che i suoi occhi scuri e profondi incontravano quelli chiari e cristallini di lei, Regina, si sentiva in colpa per averle rovinato la vita… ma non era così, perché se non avesse mai lanciato quella maledizione loro non avrebbero mai avuto Henry, non si sarebbero mai incontrate e non si sarebbero mai innamorate.


“Regina… Regina guardami!” sussurrò Emma mettendole un dito sotto il mento e alzandole il viso per incrociare il suo sguardo.

Regina alzò lo sguardo ancora velato di lacrime e sorrise quando la ragazza le asciugò una lacrima col pollice.

“Henry sarà felice, avremo il nostro Lieto Fine. Per quanto riguarda i miei genitori l’hai detto tu stessa! Ci amiamo” le posò un bacio sulla fronte e Regina sorrise di nuovo “io sono frutto del Vero Amore! Loro hanno spezzato la maledizione di Re George con un bacio! Noi potremmo spezzarne altre mille con uno sguardo, perché il nostro è Il Vero Amore più Vero di tutti, il tuo cuore non è più oscuro! Lo so che sei cambiata, lo sanno i miei e lo sa Henry. Che gli altri pensino quello che vogliono, io e te la verità la sappiamo! Come sappiamo che è impossibile creare il Vero Amore con la magia! È questa la cosa davvero importante!”

Regina aveva smesso di piangere e si era incantata ad osservare gli occhi della compagna.

“Regina…”

La voce dolce di Emma la riportò alla realtà.

Lei scosse la testa e accennò una risata.

“Le ho mai detto di amarla Miss Swan?!” chiese Regina sorridendo.

Emma rise e poi la strinse ancora un po’ a sé.

“Non ne avrò mai abbastanza, puoi dirmelo tutte le volte che vuoi, anche ogni dieci secondi, non mi stancherò mai di sentirtelo dire! E vuoi sapere perché? Perché tu sei il MIO Lieto Fine e io Ti Amo più di ogni altra cosa al mondo!

Detto questo Regina, essendo più bassa di Emma, si alzò sulle punte e avvolse le braccia intorno al collo della ragazza, la guardò un po’ negli occhi e poi lentamente le si avvicinò per baciarla.

Fu un bacio lento e dolce, durò qualche secondo e, quando si staccarono per riprendere aria, Regina accarezzo il viso di Emma.

“Ti Amo!” 



NdA :OOOOOK, è la prima FF sulle SwanQueen che scrivo, quindi siate clementi xD 
Comunque erano un pai odi giorni che  avevo quest'idea in mente così oggi ho deciso di scrivere. 
Fatemi sapere cosa ne pensate, e se avete consigli da darmi sul modo di scrivere saranno tutti benaccetti ^-^ 
Alla prossima!
      Sarah    

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Capitolo 2
*** Il Primo Bacio ***


Ok, eccovi il secondo capitolo, premetto che l'ho scritto di fretta, quindi mi scuso per eventuali errori di battitura! 
*6 mesi prima*


Emma era stata una stupida. Era stata avvertita, gli eventi passati non dovevano subire modifiche, se fosse stato cambiato anche il dettaglio più piccolo ed insignificante, il presente non sarebbe stato lo stesso.

Ma lei era la salvatrice, cos’altro avrebbe dovuto fare?! Doveva salvarla! Non sapeva che Marian fosse QUELLA Marian, la moglie di Robin Hood.

Quando vide gli occhi di Regina riempirsi di lacrime si sentì morire, e quando Regina corse fuori dal locale non ci pensò due volte prima di correrle dietro.

Non pensava che la donna fosse così veloce anche con paio di scarpe vertiginose come quelle che indossava quella sera. Ci mi se un po’, ma poi riuscì a prenderla per il polso.

“Regina…” disse, il tono colpevole.

“Lasciami stare, non toccarmi, Emma!” Rispose Regina tra le lacrime e ritirando malamente il braccio per staccarsi dalla presa di Emma.

“Regina… mi dispiace, io non sapevo ch-“ Emma non ebbe il tempo di finire la frase.

“Per cosa Emma?! Per avermi rovinato la vita?! ANCORA? Sai cara, credo che ci voglia molto più di un semplice “mi dispiace…” per farti perdonare!” Urlava, la voce era spezzata dal pianto, ma malgrado tutto non perdeva il tono ironico che la contraddistingueva e aveva ancora il fiatone dovuto alla corsa che aveva appena fatto.

“Regina per piacere!”

Regina si mise di spalle a Emma e si asciugò le lacrime, poi si rigirò. Lo sguardo che avrebbe potuto far scappare anche il più coraggioso degli uomini. Era la prima volta, da quando era tornata da New York, che Emma rivedeva quello sguardo, così duro e freddo che le mise i brividi.

“Forse non ci siamo capite Miss Swan! Deve lasciarmi in pace!” detto questo la donna scomparve in una nuvola di fumo viola.

Emma sapeva che Regina era andata alla cripta, decise di raggiungerla anche se sapeva che probabilmente l’altra donna, con un semplice gesto della mano, l’avrebbe fatta apparire magicamente da qualche altra parte. Doveva parlarle, non solo per scusarsi, doveva dirle ciò che provava, doveva spiegarle ciò che provava ogni volta che i loro sguardi si incrociavano.

Regina nel frattempo si era buttata sul pavimento di una delle stanze più nascoste e buie della cripta, si era accasciata a terra e aveva iniziato a piangere. Si dava mentalmente della stupida per aver creduto che finalmente avrebbe potuto vivere il suo lieto fine, che avrebbe potuto avere una storia d’amore come quella dei film, magari un giorno lei e Robin si sarebbero sposati e avrebbero avuto una famiglia tutta loro, ogni tanto ne parlavano, ma puntualmente venivano interrotti.
Si dava della stupida, perché lei era una Cattiva e i Cattivi non potevano avere un lieto fine, però Tremotino aveva Belle, era un cattivo, eppure aveva trovato il suo Vero Amore e il suo Lieto Fine.

Emma arrivò fuori la cripta, non ci mise molto ad entrare quanto per trovare Regina, rimase per qualche secondo immobile al centro di una delle stanze, quando sentì dei singhiozzi. Si diresse verso la fonte del rumore e quando la vide sentì il suo cuore cadere a pezzi.

Regina non si era accorta di niente, non aveva sentito alcun rumore. Notò la presenza di Emma solo quando sentì le sue braccia stringerla, non la respinse, aveva bisogno di quel contatto, anche se era Emma, l’avrebbe accettato anche se fosse stato Hook, anche se fosse stato Tremotino.

Quando Emma si accurò che Regina non aveva intenzione di respingerla, la strinse ancora più forte, e ogni tanto le sussurrava qualcosa.

“Mi dispiace!”
“Sono una stupida!”
“Avrei dovuto lasciare che gli eventi seguissero il loro corso!”
“Sono un’idiota!”


Continuava a dire frasi del genere finché Regina non si calmò.

La donna alzò lo sguardo verso Emma e sorrise. In quel momento avrebbe dovuto e voluto odiarla, ma non ci riusciva, le risultava impossibile. Involontariamente le sorrise.

Emma lo notò, era quasi impossibile notarlo, ma lei ci riuscì. Ogni cosa che faceva Regina, anche la più semplice, la più celata Emma la notava. E spesso rimaneva ad osservarla in silenzio.

Regina tirò su col naso – Assurdo! - pensò Emma, - è perfetta anche così! –

Ormai si era rassegnata ai suoi sentimenti. Emma Swan Amava Regina Mills. Ed è sempre stato così! Dal primo momento, dal primo sguardo.

“Emma…” disse Regina, il tono talmente basso e delicato che persino lei fece fatica a sentirsi.

Emma abbassò lo sguardò verso Regina e le sorrise.

“Non è colpa tua, sei la salvatrice, hai fatto solo il tuo dovere…” Disse Regina asciugandosi le lacrime. 

“Regina io-“Emma non finì la frase, Regina la interruppe… di nuovo.

“No Emma! Davvero, non- non devi preoccuparti! Se Robin mi avesse amata veramente non sarebbe corso tra le braccia di sua moglie e non l’avrebbe baciata davanti ai miei occhi!”  continuò, le lacrime ricominciarono a scendere su suo viso.

“Regina ascol-“ Ancora!?

“Emma, se mi avesse amata sareb-“ Stavolta fu Emma a interrompere Regina.

Un Bacio.
Delicato.
Pieno d’amore.
Dolce.
Lungo.
Il Bacio del Vero Amore?


Regina rimase sorpresa dal gesto di Emma, ma poi ricambiò.

Emma fu sorpresa quando sentì che Regina non l’aveva ancora spinta via, ma che, anzi, la stava baciando con lo stesso amore con cui lo stava facendo lei.

Quando si staccarono rimasero in silenzio a guardarsi.

Silenzio che fu spezzato poco dopo da Emma.

“Io… mi dispiace, non so cosa mi sia preso!”

Regina la guardò confusa, un sopracciglio alzato e il sorriso sulle labbra.

“Cosa?!” le chiese

“Regina, io non volevo baciarti! Cioè, volevo ma… insomma… io-“

Un nuovo bacio, questa volta da parte di Regina.

“Wow…” sospirò Emma quando le loro labbra si separarono.

Regina sorrise e rimase in silenzio.

“Regina…” Emma le prese le mani e fissò gli occhi nei suoi “io… io sono innamorata di te!” disse, voleva sembrare sicura, ma non era certa di esserci riuscita.

Regina le accarezzò il viso, finalmente capiva, capiva perché non riusciva a staccarle gli occhi di dosso, capiva perché spesso nel mezzo della giornata iniziava a pensare a “Miss Swan”, capiva perché, spesso, s’incantava a fissare gli occhi della bionda, capiva perché non riusciva ad odiarla.

Anche lei si era innamorata. Ma era un amore talmente potente da essere irriconoscibile, pensava di aver amato Daniel e Robin, ma si rese conto che con Emma era diverso. Con Emma era il Vero Amore.

“Sa Miss Swan… credo di essermi innamorata di lei…” disse, nuove lacrime le bagnarono il viso, ma stavolta erano lacrime di gioia, perché il dolore che prima le attanagliava il cuore era magicamente scomparso.

Emma sorrise, si asciugò una lacrima che le era scivolata sul viso e baciò di nuovo Regina.

La Sua Regina, in tutti i sensi!


NdA: ooook, eccovi il secondo capitolo, mi scuso di nuovo per gli eventuali errori di battitura, ma lo ho scritto di fretta. 
Fatemi sapere cosa ve ne pare! 
Ringrazio tutti per le recensioni e vi mando un bacio! 
      Sarah      

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Capitolo 3
*** Dobbiamo dirlo agli altri! ***


Premessa, in questo capitolo Regina può risultare estremamente OOC, ma io adorerei una scena del genere xD.

Basta! Emma aveva deciso! Lo avrebbero detto a TUTTI. Entrò in municipio, salutò la segretaria di Regina con un gesto distratto della mano.

Spalancò la porta dell’ufficio del sindaco e, con un paio di falcate si ritrovò faccia a faccia con Regina. Le mani puntate sulla scrivania della mora e lo sguardo duro e deciso.

Regina si era accorta della bionda, ma rimase lo stesso con gli occhi puntati sui documenti che stava controllando, la penna che roteava tra le dita della mano destra e gli occhiali sulla punta del naso.

Emma tossì per farsi notare, ma niente, Regina era impegnata e, quando Regina era impegnata, NULLA poteva distoglierla da ciò su cui era concentrata.

“Regiiiiiiiiiiinaaaa…” piagnucolò la bionda buttandosi sulla sedia e coprendosi il viso con le mani.

Emma odiava quando Regina faceva così, già non sopportava essere ignorata dai suoi genitori, figuriamoci essere ignorata dalla sua fidanzata.

“Guaaaardamiiiii!” sembrava una bambina capricciosa, ma infondo Regina adorava quando si comportava così.

"Regiiinaaaaaaaaaaaa"

“Finché non mi saluta come si deve, Miss Swan, può rimanere su quella sedia a piagnucolare…”

Emma si alzò in controvoglia dalla sedia e a passi pesanti si avvicinò a Regina, le diede un bacio a stampò sulle labbra e tornò al suo posto. Inutile dire che Regina alzò un sopracciglio contrariata.

“Wow” disse sarcastica Regina.

“Cosa?!” rispose Emma evidentemente stizzata dal comportamento di Regina.

Regina si limitò a sbuffare e a tornare sulle sue carte.

*un paio di minuti dopo*

Emma era ancora nell’ufficio, ogni tanto sbuffava pesantemente, in modo da farsi sentire da Regina.

“EMMA, dimmi cosa DIAVOLO vuoi…”

Sul viso di Emma spuntò un sorriso, il suo schifosissimo bacio e il suo continuo sbuffare avevano funzionato. Si mise dritta a sedere e prese una postura corretta, degna di una principessa.

“Gina, ascoltami…” il tono deciso “Dobbiamo dire agli altri della nostra relazione!” ogni parola scandita per bene il tono sicuro, era certa che per convincere Regina ci sarebbero volute due vite.

“Ok…” disse Regina con la più completa nonchalance e scrollando le spalle.

“Senti, lo so che per te è difficile e ch-“  

“Emma, ho detto che va bene!” 

Ma ormai Emma era diventata una macchinetta

“Si, stavo dicendo, l’importante per i mie gen-“Emma si bloccò e spalancò gli occhi “Come scusa?!”

“Sì, diciamolo… ci ho pensato, e sono stufa di dover vedere quello sporco pirata che ci prova continuamente con te!” disse Regina, sempre in tono tranquillo, troppo tranquillo, stava tramando qualcosa.

“Tu hai cattive intenzioni, non è vero?!” disse Emma, gli occhi erano diventati due fessure.

Regina si portò una mano al petto e spalancò la bocca con fare fintamente offeso.

“Non starai per caso dubitando della tua amorevolesi alza dalla sedia “adorabile” s’incammina vicino ad Emma “perfetta” si siede sulle gambe della bionda “stupenda e bellissima fidanzata!” disse con gli occhi da cucciolo –promemoria per me: ricorda di non insegnare mai più a Regina come ottenere qualcosa da qualcuno senza usare la magia… Perché sa essere fottutamente dolce e tenera! –

“Em…” la richiamò Regina.

“Tu, essere perfidamente dolce e tenero, non vorrai far venire un infarto a mia madre?!”

Regina aggrottò le sopracciglia ed incrociò le braccia.

“Io non sono Perfida! disse imitando la voce di una bambina, quando stava con Emma non riusciva a controllarsi, a volte faceva persino fatica a riconoscersi. “Io sono Cattiva!” disse sorridendo in modo maligno.

Emma le sorrise e le diede un bacio.

“Comunque!” Regina scattò giù dalle gambe di Emma. “No, non ho intenzione di farle venire un infarto, diciamo solo che… ho intenzione di dirglielo dopo il dolce, si perché glielo diremo stasera a cena, e quindi di tenerla sulle spine per tutto il tempo!”

Emma la guardò in un modo talmente strano ed indescrivibile che Regina dovette mordersi il labbro per non ridere.

“E dai Emma! Voglio solo torturarla un pochino! Non puoi dirmi di no...” lasciò di proposito la frase in sospeso.

Emma spalancò gli occhi e scattò in piedi.

“Non oseresti!” disse la bionda in modo minaccioso.

“Cara mia, saresti tu a rimetterci!” ancora il sorriso maligno stampato in faccia.

“Regina!!”

“Se non mi fai divertire un po’ stasera… niente sesso per una settimana!”

“NO, OK PUOI FARE TUTTO QUELLO CHE VUOI! Senzaesagerareovviamentemapuoifaretuttoquellochevuoi!” disse Emma.

Regina scoppiò a ridere e poi diede un altro bacio alla compagna, le bracca ancora intorno al collo di Emma.

“Tutto?...” le sussurrò.

“Tutto!” rispose Emma e poi diede un altro bacio a Regina, questa volta più lungo e dolce. 

OOOOOk, eccomi col nuovo capitolo, mi rendo conto che è molto più corto degli altri, ma tra compiti, libri, impegni e lezioni di matematica (perchè io sono una SCHIAPPA in matematica) capitemi, vi prego *faccia da cucciolo* 
Detto questo spero vi piaccia e mi scuso ancora perchè Regina risulta davvero molto OOC! maiolaadoroanchecosiquindivabene ù_ù 
Fatemi sapere cosa ve ne pare, un bacio ^-^ :* <3 
          Sarah         

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Capitolo 4
*** Nervosa?! ***


OOOOOOOK, eccomi qua col 4° capitolo... vi chiedo scusa se è corto come il precedente, ma ho davvero poco tempo per scrivere. EEEEEE mi spiace deludervi, ma non siamo ancora arrivati al capitolo della cena... Dai, manca poco! 
Beh, detto questo ci vediamo con la nota a fine capitolo!


Erano le 19:30 tra poco più di un’ora i Charming sarebbero arrivati. Avevano organizzato la cena a casa di Regina, usando come scusa un incontro che si sarebbe dovuto tenere a scuola. Un progetto che riguardava la sicurezza della città. Ovviamente, Emma e David, in quanto sceriffo e vice, avrebbero avuto il compito di tenere un discorso durante l’incontro. E beh, Snow era la maestra.

Regina aveva fatto ogni genere di cose, sia cattive che buone… beh… più le une che le altre, ma sono solo dettagli!

Eppure, l’ansia che le attanagliava lo stomaco, il cuore che batteva all’impazzata e le gambe che tremavano. Nemmeno il pensiero che avrebbe potuto torturare un po’ Snow la faceva rilassare.

Emma era già a casa del Sindaco.

Regina era davanti lo specchio, si sistemava in continuazione le pieghe della gonna e ogni tanto si lisciava i capelli con le mani, si sistemava gli orecchini e raddrizzava il ciondolo con l’albero che portava sin da ragazzina.

Emma le arrivò alle spalle e le cinse i fianchi con le braccia. Le lasciò un paio di baci sul collo e le accarezzò il viso.

“Ehi…” sussurrò Regina.

“Ehi!” ripeté Emma.

Regina si rigirò tra le braccia di Emma e poggiò le sue sulle spalle dello Sceriffo.

Emma corrugò la fronte quando vide l’espressione preoccupata della sua compagna.

“Non devi essere nervosa!” le disse.

“È più semplice per te, non sei tu la Regina Cattiva!”

“REGINA!”


Il sindaco sobbalzò quando sentì Emma urlare il suo nome.

“Lo sai che mi fai arrabbiare quando dici così! TU.NON.SEI.PIU’.LA.REGINA.CATTIVA!

“Em…”


“NO! Regina, niente “Em…”. D’accordo, sei stata la ‘Regina Cattiva’ ma non lo sei più, non lo devi nemmeno più pensare! E sappi che so quando ci pensi! Io so sempre a cosa pensi!” le disse Emma in tono dolce.

Regina le sorrise e fece scontrare le loro labbra in un veloce bacio.

“Ah sì?!” le chiese poi.

Emma annuì animatamente.

“Allora dimmi a cosa sto pensando ora!”

Emma rimase qualche istante a scrutare gli occhi della sua fidanzata, si perse in quel color cioccolato che tanto amava. Dopo qualche secondo si riscosse dai pensieri e le sorrise.

“Che mi Ami!” disse.

Regina arricciò il naso e scosse la testa.

“Sbagliato!” le disse sorridendo.

“Davvero?!” le chiese Emma.

“Sto pensando che Ti Amo tantissimo!le rispose.

Emma accennò una risata e poi baciò la mora.

“Comunque non devi preoccuparti, sono solo i miei genitori!”

“Appunto! Sono le stesse persone che ho perseguitato per anni! Stamattina avrei dovuto dirti di no!”
disse rigirandosi in direzione dello specchio e sistemandosi la gonna.

“Sai che l’avremmo fatto comunque!”

Regina rimase in silenzio. Poi il telefono di Emma suonò. Era Henry. Le aveva mandato una foto di lui e Ruby che giocavano.

Avevano deciso di dirlo dopo ad Henry, sarebbe stato sicuramente più complicato, per lei, ma soprattutto per Regina.

“Emma, se ti chiedono perché sei già qui?!”

“Sono arrivata cinque minuti prima…per parlarti di Henry!”


La mora annuì e andò verso la cucina. Gli occhi di Emma si illuminarono quando vide la quantità di cibo che Regina aveva preparato. C’era di tutto, antipasti, lasagne (ovviamente), una grande ciotola di insalata, fette di carne, e mele… si mele, torta di mele, sidro di mele, gelato alle mele. Regina era pur sempre Regina, e tutti conoscevano la sua ossessione per le mele.

“Mele?! Sul serio?” sentiva già la voce squillante di sua madre criticare la donna per la scelta.

Regina era impegnata a versarsi un thè era davvero nervosa e, solitamente, con un thè riusciva a calmarsi.

“Gina, stai tranquilla!” disse Emma accarezzandole le braccia.

“Emma, ti prego… Già solo il fatto che tua madre si metterà ad urlare per tutte le mele che ci sono mi innervosisce! se poi ti ci metti anche tu dicendomi in continuazione cose come “Gina, stai tranquilla!” o “Regina, non preoccuparti” i mie nervi salgono alle stelle!” disse tra un sorso di thè e un altro.

Emma non poté fare a meno di sorridere, da quando lei e Regina stavano insieme la prima aveva abbassato ogni barriera, quando stavano insieme diventava dolce e rimaneva se stessa. Nei mesi in cui si frequentarono Emma aveva scoperto che Regina poteva essere dolce tanto quanto poteva essere una bambina, ma poteva anche essere severa come… beh, come il Sindaco.

Regina era una persona speciale, una lunga storia alle spalle, tante azione buone quanto cattive, tante lacrime e pochi sorrisi.

Il campanello suonò. Gli occhi di Regina si spalancarono di colpo, il cuore iniziò a batterle troppo forte e le gambe iniziavano a cedere. Dovette appoggiarsi ad Emma. 

Rieccomi! 
Allora, vi richiedo umilmente perdono per la "lunghezza" del capitolo e mi scuso per eventuali errori grammaticali. 
Ringrazio tutti quelli che stanno recensendo la storia e chi ha recensito i capitoli precedenti. Come ringrazio chi ha aggiunto ai preferiti la storia o alle seguite! 
Beh, detto questo vi saluto e, come sempre, vorrei sapere cosa ne pensate! 
Un bacio!






P.S: la parte "Ehi..." "Ehi!" è OVVIAMENTE ripresa dalle puntate di Neverland (maddai Sarah, tu dici?) 
Comunque, ieri ho visto "Colpa delle stelle", avevo già letto il libro, e vi mentirei se vi dicessi che non ho AMATO  quella storia. Certo, il film è bellissimo, ma il libro è tutta un'altra cosa. 
Cooooomunque... 
Se conoscete il libro conoscerete sicuramente "Okay?" "Okay!" 
E boh, mi sembrerebbe una cosa carina se "Ehi..." "Ehi!" diventasse il
sempre di Emma e Regina. "Okay stava diventando il nostro sempre..." Questo dice la protagonista nel libro. Senza considerare il "SEMPRE" di Piton e Lily ù_ù (di Harry Potter, in caso non lo sappiate! Behsenonlosapetevergognatevi!)
Ovviamente si scherza! 
Ora mi dileguo, scompaio, mi smaterializzo da qualche altra parte, vi lascio in pace. Addio! ù_ù <3 
             Sarah             

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Capitolo 5
*** La cena ***



OK. NON UCCIDETEMI. IL CAPITOLO FA SCHIFO MA IO V.V.B QUINDI NON MI FARETE NIENTE!!! 
OKAY?
OKAY!! 
Detto questo buona lettura
*entra nel suo razzo e parte per la luna* 
*va a nascondersi nella cripta di famiglia*
 *si trasferisce a casa di Regina\Emma per cercare protezione* 
*si nasconde ad Hogwarts* 
*evoca l'oscuro e fa un patto per evitare la morte*

 *vi chiede UMILMENTE perdono per lo schifo che ha appena pubblicato*


Il campanello suonò. Gli occhi di Regina si spalancarono di colpo, il cuore iniziò a batterle troppo forte e le gambe iniziavano a cedere. Dovette appoggiarsi ad Emma.
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Regina si sentì mancare e per poco non svenne. Si mise dritta con la schiena, prese la postura degna di una regina. Sistemò i capelli, le pieghe della gonna e, proprio davanti la porta tirò un gran sospiro e stirò la bocca in un sorriso.

Aprì la porta e appena vide Snow e David le gambe ricominciarono a tremare. Emma lo notò così corse dietro di lei.

“Ehi! Finalmente siete arrivati!” disse Emma per rompere il silenzio.

“Emma?!” Snow aveva corrugato la fronte, non tanto era sorpresa di vedere la figlia, Emma aveva sempre passato parecchio tempo a casa di Regina, quanto più era sorpresa dal fatto che Emma fosse in orario, anzi che fosse in anticipo!

“Come mai sei già qui?!” le chiesero in coro David e Mary Margaret.

“Io e Regina dovevamo discutere su un paio di cose riguardanti… Henry…” fece una pausa e guardò Regina, non si era mossa, ancora la mano sul pomello, la schiena dritta e i muscoli tesi, inoltre, non aveva ancora aperto bocca.  Così Emma le diede una gomitata nel fianco, ovviamente stando attenta a non farle male!

“Si… si! Dovevamo discutere di Henry.” Regina sembrò risvegliarsi da una specie di trance.

“Regina tutto ok?” chiese Snow, nel suo tono si poteva riconoscere la preoccupazione.

Da quando avevano sconfitto Zelena e rimandato Elsa ad Arendelle il rapporto tra le due donne era parecchio migliorato. Ogni tanto si vedevano il pomeriggio e prendevano un thè insieme, discutevano di Henry, Neal, Emma… Anche nei mesi in cui il Sindaco e la Salvatrice iniziarono la loro relazione, le due parlavano di Emma come se niente fosse. Almeno cosi credeva Regina. Snow si era accorta che ogni volta che iniziavano a parlare della bionda, Regina, iniziava a sorridere o arrossiva, e la stessa cosa era per Emma, ogni volta che iniziavano a parlare della Ex Evil Queen Emma iniziava a sorridere, si mordeva le labbra iniziava a giocare con una ciocca di capelli…

Regina sorrise e annuì.

“Scusatemi… entrate! Entrate pure!” disse spostandosi al lato della porta per farli passare.

Appena i due entrarono si diressero in sala, Emma accarezzò il viso di Regina e con fare rassicurante le disse che sarebbe andato tutto bene.

“Lo sai che Ti Amo, vero?!”

Regina le sorrise e le rubò un veloce bacio
, poi entrambe si diressero dai Charming.

I Charming si accomodarono sul divano, mentre Emma e Regina sulle poltrone, l’una difronte all’altra. Regina offrì da bere, la tensione era palpabile al che Snow prese la parola rompendo il silenzio che li circondava da quasi venti minuti. Ed era strano, molto strano. Quando David e Regina erano nella stessa stanza, se iniziavano a discutere, non la smettevano più, la donna sfruttava l’ironia e il sarcasmo che l’hanno sempre distinta dagli altri, mentre il principe usava sempre la carta della maledizione quando non riusciva a ribattere.

“Ragazze!” urlò Snow scattando in piedi.

Regina sobbalzò ed Emma spalancò gli occhi.

“Cosa Diavolo sta succedendo?!”

“Snow, calmati…” disse Regina in tutta tranquillità, stava iniziando il suo gioco. Un sorriso maligno quanto malizioso in volto. Il solito sorriso alla Regina Mills.

“Calmarmi?! Siamo qui da venti minuti, tu e mia figlia non fate altro che osservarci e poi scambiarvi strani sguardi! Volete dirci che diavolo succede? Perché nel caso non lo ricordaste io ho lasciato un figlio di sette mesi a casa con una fata!” disse Snow, la voce squillante e il tono alto.

Regina in tutta risposta si alzò dalla poltrona e si diresse verso la cucina.

“Vi va di mangiare qualcosa… se non sbaglio il mio era un invito a cena!” il sorriso, quel maledetto sorriso.

Emma stava impazzendo, letteralmente. Il sorriso di Regina, per quanto maligno potesse essere in quel momento era stupendo. Se avesse potuto si sarebbe fiondata su di lei e glielo avrebbe tolto a suon di baci, poi si ricordò della presenza dei suoi genitori.

“Regina.” Le sussurrò Emma dopo essersi avvicinata. “Non esagerare!” il tono stranamente serio.

“Non preoccuparti!” le rispose. “Avviatevi nella sala da pranzo!” disse girando i tacchi e andando verso la cucina.

Regnava il silenzio, che, verso metà cena fu rotto da Snow.

“Visto, Mele! Vuole uccidermi, di nuovo! Ancora! Come Sempre! Ed io che pensavo che fossimo amiche!” disse la ragazza, il tono melodrammatico che usava fin troppo spesso, a parere di Regina.

Il Sindaco scoppiò a ridere.

“Ehi, Snow! Calmati… ‘non ti voglio’ uccidere…” disse. Sottolineò 'ti voglio uccidere'

Iniziarono a discutere, come al solito. Anche se da un pò di tempo a questa parte era in modo piuttosto scherzoso.

Emma, invece, stava scoppiando. Regina, fino a pochi minuti prima, sembrava la donna più ansiosa del mondo, non riusciva a stare ferma. Emma pensava, quindi, che la donna avesse iniziato il suo gioco, ma Evidentemente non era così. Si comportava come al solito.

Emma stava impazzendo. Non capiva quali fossero le intenzioni di Regina, quella mattina le aveva detto che avrebbe solo torturato un po’ sua madre, ma non lo stava facendo. Lei sentiva il bisogno di rivelare ai suoi genitori la loro relazione. Era decisa!

Scattò in piedi e batté le mani sul tavolo.

“BASTA!” urlò.

Regina e Snow sobbalzarono, David si limitò a mettersi seduto in maniera composta.

“Emma…” le sussurrò Regina. Il panico nei suoi occhi, Emma non voleva, ma non ce la faceva più. Erano sedute vicine, quindi le prese la mano. Al suo tocco Regina scosse leggermente la testa ed Emma la guardò dolcemente. Regina si alzò in piedi, le gambe le tremavano ANCORA!

Emma mise un braccio attorno al fianco di Regina e il Sindaco prese un respiro profondo.

“Io e Regina stiamo insieme.” Disse. Dritta al punto. Nessun preambolo. Nessuna premessa. Niente.

David batté un pugno sul tavolo e si fece scappare un sonoro ‘Maledizione!’ (Ironico, non è vero?!)

Emma lo guardò confusa.

“Maledizione Snow! Hai vinto!”

A quel punto le donne alzarono un sopracciglio e si girarono verso Mary Margaret, la donna aveva alzato le braccia in segno di vittoria. Poi si girò verso il marito con una mano aperta.

“Sgancia i 25 dollari!”

“Cosa?!” dissero Regina ed Emma, all’unisono. Nell’ultimo periodo accadeva spesso.

“Beh” Snow si alzò di scatto, le guance rosse e l’aria colpevole “si è fatto tardi ferse dovr-“

“Snow! COSA DIAVOLO STA SUCCEDENDO?!” disse Regina.

“Beh, si ecco… può darsi che… si insomma, NOIPOTREMMOAVERSCOMMESSOCHEVOIDUEVISARESTEMESSEINSIEME!” disse tutto d’un fiato.

Gli occhi di Emma si spalancarono.  Silenzio.

“Ho bisogno di qualcosa da bare!” disse Regina alzandosi e dirigendosi verso la sala, precisamente verso la cristalliera in cui teneva gli alcolici e, beh, se vogliamo essere ancora più precisi si era diretta verso la mensola della cristalliera in cui teneva gli alcolici, quelli pesanti!

“I-Io vado con… con lei!” balbettò Emma.

I Charming rimasero in sala da pranzo con un’espressione colpevole stampata sul viso. 


Lo so! MA VI GIURO CHE NELLA MIA TESTA ERA QUALCOSA DI STUPENDO! Poi sono arrivata al computer, ho iniziato a scrivere e *puff* è uscita sta schifezza. IO VI CHIEDO PERDONO E ADESSO VADO A NASCONDERMI! 




OK! Adesso, torniamo un attimo seri! Lo so, questo capitolo lo aspettavate tanto! Ma... davvero nella mia testa era divertente e avevo davvero tantissime idee, me le sono segnate, ma non mi convincevano. Sono passati un paio di giorni, mi sono venute in mente anche altre idee. Mi sono seduta alla scrivania, musica nelle orecchie e ho iniziato a scrivere. Ma... beh, il risultato è stato questo. 
Vi voglio bene e vi ringrazio per tutte le recensioni! <3 
Vi abbandono e vi chiedo ancora scuuuuuuuuuuuuuuusa perchè non è sicuramente come ve lo aspettavate! 
Nei prossimi capitoli vedremo la reazione di Henry  e taaaaaaa[...]nti momenti fluffosi tra le nostre SwanQueen. 
Un bacio a tutte voi Swen
(che per la cronaca sarebbero le SwanQueen shippers) 
              Sarah              

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Capitolo 6
*** La cena #2 ***


OK! Eccomi col sesto capitolo! Buona lettura! ;) <3 

“Ho bisogno di qualcosa da bere!” disse Regina alzandosi e dirigendosi verso la sala, precisamente verso la cristalliera in cui teneva gli alcolici e, beh, se vogliamo essere ancora più precisi si era diretta verso la mensola della cristalliera in cui teneva gli alcolici, quelli pesanti!
“I-Io vado con… con lei!” balbettò Emma.
I Charming rimasero in sala da pranzo con un’espressione colpevole stampata sul viso.
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Regina si versò un bicchiere di Whiskey, buttò giù il liquido ambrato tutto d’un sorso. Emma non fu da meno, due cicchetti di fila.
Le due donne rimasero, nella sala, in silenzio per qualche minuto.

Le gambe e le mani di Regina continuavano a tremare. Non era assolutamente da lei. Possibile che quella, al tempo, ragazzina di Biancaneve le facesse in realtà così paura?!

Regina si girò verso Emma, la bionda aveva ancora la fronte corrugata e gli occhi leggermente lucidi, secondo Regina dovuti all’alcool. I loro sguardi si incontrarono, non parlarono. Emma si avvicinò leggermente a Regina e le accarezzò la pelle morbida del viso. La regina sorrise a quel contatto.

Emma era il suo tutto.

Era stata perseguitata per mesi dal pensiero di Emma Swan, figlia di Biancaneve e del Principe Azzurro, la madre biologica del suo piccolo principe, Henry. L’odio che aveva inizialmente provato per la bionda si era trasformato in amore. Un amore talmente forte, potente, importante… Vero, che Regina fece fatica a riconoscerlo. Con Daniel e Robin era diverso, con nessuno dei due si sentiva così speciale.

Aveva il bisogno costante di sentire le labbra di Emma premere sulle sue. 
Aveva il bisogno costante di sentire la presenza di Emma.
Aveva il bisogno costante di sapere che Emma stesse bene.
Aveva il bisogno costante di sapere che la fuori, tra tutte le persone che la odiavano e che la guardavano male, c’era Emma. Che l’amava e che si preoccupava di lei, che credeva in lei e sapeva che era cambiata.
Aveva il bisogno costante di sentirsi amata… da Emma.
Dalla SUA Salvatrice, in tutti i sensi.


Emma accarezzò il viso di Regina. Il contatto con la sua compagna la fece calmare, Quando vide il suo sorriso il cuore prese a battere in modo regolare. Il sorriso di Regina era il più bello che Emma avesse mai visto, lo aveva sempre pensato. Prima della loro relazione, prima ancora di sapere chi fosse, prima di odiarla, prima di diventarle amica e prima di innamorarsi follemente di lei. Emma aveva sempre creduto che il sorriso di Regina fosse speciale, perché si sa… ‘Niente è più bello di un sorriso che ha nuotato tra le lacrime’*. E il sorriso di Regina, per anni, era stato sommerso dalle lacrime.

Regina era il suo tutto.

Aveva il bisogno costante di vedere il sorriso di Regina.
Aveva il bisogno costante che le labbra scarlatte di Regina premessero contro le sue.
Aveva il bisogno costante di sapere che Regina stesse bene.
Aveva il bisogno costante di sapere che li fuori, tra tutta la gente che la vedeva solo come ‘la Salvatrice’ c’era Regina, che la conosceva come Emma Swan.
Aveva il bisogno costante di sentirsi amata… da Regina.
Dalla SUA Regina, in tutti i sensi.


Emma fece scontrare velocemente le loro labbra.

“Torniamo di là?!” chiese la bionda.

Regina rimase in silenzio e abbassò lo sguardo. 

“Ehi…” le disse Emma, sapeva che Regina le avrebbe risposto, quella parola aveva un significato speciale per loro.

Regina sorrise.

“Ehi!” le rispose.

“Andiamo di là?!” le richiese.

“Ho altra scelta?” chiese Regina di rimando.

Emma le accarezzò i capelli e scosse leggermente la testa ridendo.

“Credo proprio di no!”

Regina le sorrise di nuovo e le rubò un altro bacio.

La bionda strinse la mano della mora e insieme si avviarono verso la sala da pranzo.

Quando entrarono, i Charming, stavano ‘discutendo’, non si erano nemmeno accorti delle due donne.

“Che diavolo David!” disse Snow, la voce squillante, quasi più del solito.

“Ma scusa, che c’entro io!” chiese il principe.

“Se ti fossi stato zitto… insomma ‘Maledizione!’ –indicò le virgolette- Ma ti pare?!” continuò la principessa.

Emma e Regina, per quanto divertite, decisero di interrompere il battibecco.

Emma si schiarì la voce per farsi notare. Snow si girò di scatto e si alzò velocemente dalla sedia per scusarsi con le due.

“Io… sono davvero mortificata! E’ so che” si voltò verso Emma “Voglio dire… è da Neverland che tuo padre mi deve quei soldi!” di nuovo, Snow si tappò in fretta la bocca con le mani.

Emma e Regina spalancarono gli occhi.

“c- come?!”

Calò il silenzio, che fu rotto dalla suoneria del cellulare di David.

[…]

“Beh… ragazze, scusate ma noi dobbiamo andare!” si voltò verso Snow “Era Nova, non riesce a far addormentare Neal.”

Snow annuì leggermente, poi si girò verso la figlia e la matrigna.

“Scusate, davvero!” sorrise debolmente e le salutò.

Chiusa la porta del 108 in Mifflin Street, i due ex sovrani, ricominciarono a discutere, mentre le due donne si buttavano pesantemente sul divano.

Poi Emma si girò verso Regina con aria confusa.

“Tu non dovevi, ma soprattutto, volevi, torturare mia madre?!”

“Emma!”

“Che ho detto?! Oh… aspetta, fammi indovinare! La regina era nervosa e spaventata dal giudizio di Biancaneve e del Principe Azzurro!
disse Emma per prenderla un po’ in giro e tirarle su il morale.

Regina alzò gli occhi al cielo, poi si girò per incontrare gli occhi verdi di Emma.

Rimasero in silenzio a guardarsi per qualche minuto, silenzio che fu rotto da Emma.

“Adesso dobbiamo dirlo a Henry!”

La mora si limitò ad annuire. Silenzio, di nuovo. 

*Nothing is more Beautiful tha a smile that has struggled trough tears.' E' un 'citazione' di Demi Lovato, una delle mie cantanti preferite. Mi sembrava perfetta per Regina!

Bene, bene, bene... 
Ecoomi qui! Sesto capitolo, leggermente più lungo degli ultimi tre. 
Mi scuso per il ritardo con cui ho postato il capitolo, ma la scuola è  iniziata da esattamente 5 giorni e io sono stata sommersa dai compiti di Tedesco, Latino e Italiano T_T 
Fatemi sapere cosa ve ne pare! 
Baci! 
         Sarah        

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Capitolo 7
*** Amore. ***


Bene Swen! Eccovi il Settimo capitolo. Mi scuso in anticipo per eventuali errori, ma non ho avuto il tempo di rileggerlo bene! 
Detto questo spero vi piaccia. Fatemi Sapere!
<3


“Adesso dobbiamo dirlo a Henry!”
La mora si limitò ad annuire. Silenzio, di nuovo.
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Rimasero in silenzio per qualche minuto.
Rimasero ad osservarsi, a perdersi nella profondità dei loro occhi.

Regina si perse nelle perfette sfumature azzurre degli occhi verdi di Emma.
Emma si perse nella profondità dello sguardo di Regina, e nella completezza che quello sguardo le regalavano.


Fu Emma a rompere il silenzio, si alzò dal divano e infilò le mani nelle tasche dei jeans in modo imbarazzato.

“Bene… io vado!” disse accennando un sorriso verso la mora.

Si stava dirigendo verso l’attaccapanni dove aveva lasciato la sua inseparabile giacca rossa, quando sentì Regina.

“Resta…” era quasi un sussurro.

Regina era terrorizzata. Non sapeva il motivo, ma un senso di paura le attanagliava il cuore. Forse perché l’ultima persona che aveva amato era finita senza vita tra le sue braccia.

“Come?!” chiese Emma, aveva sentito ciò che aveva detto Regina, ma non lo aveva realizzato.

Regina si schiarì la voce e si avvicinò timidamente a lei.  

“Ti va di restare qui, solo per stanotte!” le disse avvolgendole le mani dietro il collo.

Il sorriso di Emma arrivava letteralmente da un orecchio all’altro.

Annuì, poi chinò leggermente il viso per baciare Regina.

Emma, poco dopo, provò ad approfondire il contatto, quindi mise una mano sotto la camicetta di Regina.
La donna la bloccò e, dopo essersi staccata dalle labbra della bionda, le sorrise e scosse debolmente la testa.

Emma le sorrise.

“Cosa ti va di fare?” chiese la bionda.

Regina si strinse nelle spalle.

“Un film?” chiese poi.

La bionda annuì, e dopo aver preso la mano della compagna si diressero in salotto.

Passarono la serata abbracciate sul divano a ‘vedere’ il film.

Durante il film si scambiarono più baci, lunghi, dolci e pieni d’amore. Di un amore talmente bello e speciale da rendere ogni cosa perfetta.

Regina era appoggiata con la testa sulle gambe di Emma, la quale le accarezzava il viso e i capelli guardandola dolcemente negli occhi. Regina ogni tanto si mordeva le labbra, per far capire alla bionda che voleva un bacio.

Inutile dire che oltre non vedere per niente il film, Regina, sfinita dalla lunga giornata di lavoro, si addormentò. Ancora con la testa appoggiata sulle gambe di Emma, ma stavolta il suo viso, invece di essere rivolto verso l’alto era rivolto verso il ventre della bionda, e i suoi occhi, invece di essere puntati nel verde degli occhi della salvatrice, erano chiusi.

Emma sorrise a quella visione. Certo i suoi piani per quella sera erano leggermente diversi, ma vedere il viso dolce di Regina, addormentato, e senza traccia di paura o tensione, la fece sorridere e la fece stare bene. Era come un'opera d'arte! Stupenda

Mise un braccio sotto la schiena di Regina e l’altro dietro le sue gambe. Fece un piccolo scatto per alzarsi, ma fortunatamente non aveva svegliato la Regina.

Salì lentamente e attentamente le scale. Non fece nessuno sforzo, Regina era leggera come una piuma. Pensò che fosse ironico, visto il disegno, di una piuma, che la sua fidanzata aveva tatuato sul polso*.Non lo aveva mai notato, solo quando, si svegliò accanto a lei la prima volta che fecero l’amore.

Regina si ostinava a coprirlo, ma Emma riuscì anche in quella missione, quella di farla smettere. C’era senza dubbio un significato importante, ma per paura di risvegliare brutti ricordi evitò di fare domande.

Arrivata in camera di Regina, Emma, la poggiò delicatamente sul letto. Decise di sfruttare alcuni degli insegnamenti di Regina per cambiarsi, una nuvola bianca la circondò e al posto dei jeans e la canottiera si ritrovo un top e un paio di pantaloncini, con un cigno disegnato sul fianco. Fece lo stesso con Regina, una nuvola bianca l’avvolse e un’elegante camicia di seta lilla, con il ricamo di una corona sul cuore, comparve al posto del tailleur della donna.

Provò a fare il giro del letto per dormire accanto a Regina. Ma il polso della donna fu stretto dalla mano destra dell’altra, che lentamente l’attirò a sé.

Emma non oppose alcuna resistenza, anzi, si mise sull’altra donna e iniziò a baciarla.

Prima le labbra, poi il collo, le spalle e di nuovo le labbra.

Uno di quei baci lasciò un segno rosso, tendente al violaceo, sulla pelle chiara e perfetta di Regina.

Ogni qual volta le labbra, calde, di Emma incontravano la pelle fredda di Regina, l'ex sovrana inarcava leggermente la schiena e sospirava rumorosamente.

Non ci volle molto perché le due si ritrovassero senza vestiti. Ad amarsi.

Ad amarsi come mai avevano fatto nei precedenti sei mesi.
Ad amarsi come mai avevano amato qualcun altro.
Ad amarsi come solo un cuore puro ed uno oscuro possono fare.
Ad amarsi come se fosse la cosa più importante del mondo.

Ma per loro era così!
Regina era la cosa e la persona più importante per Emma.
Emma era la cosa e la persona più importante per Regina.


Il loro Amore era tutto ciò di cui avevano bisogno per stare bene, per sentirsi libere, leggere e senza pensieri. 

*So che le coprono il tatuaggio durante le riprese, però è un dettaglio che mi piace troppo. E credo sarebbe bello se lo lasciassero vedere, non sarebbe in linea con il personaggio, ma sarebbe comunque stuendo ù_ù 

Bene! Eccomi qui con il settimo capitolo, vi avevo avvisato che sarebbe stato Fluff ù_ù 
Non ho molto da dire... 
Come al solito ringrazio tutti quelli che recensiscono o mettono tra le seguite (o le preferite) la mia storia! 
E ringrazio anche chi legge. 
Impegni scolastici (e non) permettendo, spero di poter aggiornare quanto prima. 
Fatemi sapere cosa ne pensate! 
Un Bacio! 
         Sarah         

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Capitolo 8
*** Solletico. ***


Bene, bene. Eccomi col capitolo numero 8. Che dire, spero vi piaccia!

Era la prima volta, da quando i Charming erano a conoscenza della loro relazione. Fu totalmente diversa dalle altre volte, si sentirono libere, inoltre era la prima volta che facevano l’amore a casa di Regina.
Quando Regina aprì gli occhi trovò due fari color smeraldo che la fissavano. Non poté fare a meno di sorridere.

“Allora Principessa, hai dormito bene” chiese in tono dolce la ragazza.

“Mmhh… Io sono la regina! rispose la mora con gli occhi ancora chiusi ma il sorriso stampato sul volto.

Emma le stampò un veloce bacio sulle labbra, poi si mise a cavalcioni sulla donna.

“Facciamo qualcosa insieme!?”

“Em… dobbiamo prima dirlo a Henry.” Le rispose Regina accarezzando i fianchi della bionda.

La salvatrice tronò a sedersi sul letto.

“Regina… non.devi.preoccuparti! Henry mi ha portata in questa città per restituire il lieto fine… a tutti. Te compresa. Se quello stro-“

“Miss Swan, la Linguaccia!!!!” la interruppe Regina.

Emma alzò gli occhi al cielo, poi prese le mani di Regina tra le sue.

“Se quell’uomo dotato di poca intelligenza di nome Robin Hood, ti ha lasciata per quell’essere totalmente senza cervello di Marian, è stata colpa mia… Ma sai che ti dico?! Meglio così! IO SONO IL TUO LIETO FINE! Non quel ladruncolo da quattro soldi! Io devo renderti felice, nessun’altro. TU sei la MIA Regina. Mia e soltanto mia. Nessuno deve toccarti, guardarti, pensarti, non possono nemmeno pronunciare il tuo nome! TU.SEI.MIA!”

Regina rise. Emma era terribilmente gelosa, ogni volta che usciva l’argomento ‘Robin Hood’ impazziva, spesso iniziava a dire cose totalmente senza senso, ma Regina l’adorava quando faceva così. Era in momenti come quelli che si rendeva conto dell’amore che la Salvatrice provava nei suoi confronti e viceversa.

“Ci manca solo che me lo scriva in fronte ‘Proprietà di Emma Swan’ disse Regina ridendo.

Emma ridusse gli occhi a due fessure e sorrise in modo maligno.

“Emma...” disse Regina spaventata.

Emma fece apparire un pennarello tra le mani e sorrise.

“Emma!” Regina era scattata giù dal letto.

Ovviamente la ragazza non aveva intenzione di scriverle sul suo bellissimo viso ‘Proprietà di Emma Swan’, voleva solo divertirsi un po’. E quale modo migliore se non inseguire la sua fidanzata urlante per tutta la casa.

“Emma Swan! Posa immediatamente quel pennarello. A meno che, tu non abbia intenzione di diventare un mucchietto di cenere. Beh, in tal caso avvicinati è sarò ben felice di accontentarti!” disse Regina continuando ad urlare e a correre.

Emma la colse di sorpresa uscendo da dietro al muro che separava il corridoio dal salotto. La prese in braccio e la buttò sul divano. Si mise a cavalcioni e iniziò a baciarle ripetutamente il viso e il collo, mentre le faceva il solletico.  

“Emma, ti prego… non farlo!” disse Regina tra le risate.

Per qualche secondo Emma continuò a farle i solletico, quando Regina diventò completamente rossa, Emma si fermò.

“Dimmi che mi ami!”

Regina mantenne gli occhi alti verso il cielo e arricciò le labbra.

“Mmmh…” fu l’unico rumore che uscì dalle labbra della donna.

Emma mostrò la mano a Regina e dopo pochi secondi la pianto nei fianchi della donna.

La ex Evil Queen iniziò a ridere e a muovere i piedi come una forsennata.

“Ok, ok. Ti Amo. Ti Amo Tantissimo! Io, Regina Mills, Amo tantissimo Emma Swan!” disse Regina senza nemmeno prendere fiato.

Emma scoccò un veloce bacio sulle labbra della donna e, dopo essersi alzata, porse la mano a Regina per aiutarla a mettersi in piedi. Ma Regina era pur sempre Regina, si mise in ordine i capelli a si asciugò le lacrime.

“Miss Swan, se non le dispiace, vado a farmi una doccia. Perché, IO, devo andare a lavorare!” disse Regina.

Sindaco Mills, sta forse insinuando che, lo splendido sceriffo Swan, non esegue il suo lavoro a dovere?!” ribatté Emma. Gli occhi ridotti nuovamente a due fessure.
Regina spalancò gli occhi.

“Si! Cioè…no! Voglio dire…Ehm. VADOAFARMIUNADOCCIACIAO!!” rispose Regina correndo al piano di sopra.

OK! Eccomi con l'8avo capitolo! 
Fatemi sapere cosa ve ne pare! 
Ringrazio nuovamente tutti voi che leggete, recenste e seguite o mettete tra i preferiti la storia!! 

Ora... siccome devo devo scrivere un testo per la prof. di Spagnolo (che tra l'altro è la mia vicina ò.ò) , e lo devo fare per bene per evitare un 2 vi abbandono alle mie considerazioni (molto sclerate) sulla 4x01!! 
Baci! 
        Sarah        



SPOILER 
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Ho adorato la puntata. Certo potevano dare un paio di scene in più alla OQ. La mia scena preferita in assoluto?! Ovviamente quella in cui Regina fa esplodere lo specchio! Le facce che fa Lana sono stupende xD 
Passiamo a Georgina e Liz. Sono PERFETTE nei loro ruoli. Georgina è praticamente identica a Elsa e Liz, beh Liz e Anna sembrano praticamente la stessa persona! Ho adorato come l'ha interpretata, sembra seriamente uscita dal cartone. 
E poi Gran Papy! (non oso immaginare quanto hanno pagato.) 
ADORO SVEN. Kristoff è identico. 
Hook è perfetto come sempre e io continuo a non capire come Emma possa resistergli. 
Vogliamo parlere della scena del ballo?! PARLIAMONE!!! 
Tralasciando il fatto che i vestiti siano praticamente identici a quelli del cartone. La canzone "Tale as old as time" di sottofondo è la cosa migliore. 



 

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Capitolo 9
*** Henry. ***


Capitolo 9! Non ho molto da scrivere, quindi ci vediammo con la nota di fine capitolo!

Quando Regina tornò al piano di sotto, vestita, truccata e perfetta come sempre. Lei e Emma fecero colazione insieme. Regina andò al municipio ed Emma in caserma.

La mattinata passò abbastanza tranquillamente, per quanto una giornata a Storybrooke potesse essere tranquilla.

Avevano deciso di dirlo ad Henry, lo avrebbero fatto quel pomeriggio. Lo andarono a prendere a scuola, insieme.

Ad Henry sembrò tremendamente strano, certo, le due erano diventate amiche, ma era davvero raro che entrambe lo andassero a prendere a scuola. Non era mai successo. Alcune volte non lo andavano nemmeno a prendere, a lui ci pensavano Mary Margaret o David.

Corse verso di loro e quando vide le loro espressioni si bloccò di colpo.

“Che succede?” chiese, sembrava spaventato, quindi, Emma, gli mise semplicemente una mano sulla spalla.

“Ragazzino, dobbiamo dirti una cosa!” gli disse la bionda cercando di sembrare tranquilla.

Regina si limitò a sorridergli. Non sapeva come comportarsi, nessuna delle due lo sapeva.

Il ragazzino salì in macchina.  

Le due donne, dopo essere salite in macchina, si scambiarono uno sguardo preoccupato. La cosa non passò inosservata allo sguardo attento di Henry.

“Se non vi conoscessi sarei spaventato!” disse guardandole dallo specchietto.

Arrivarono a casa di Regina, Henry corse in camera sua, sembrava essersi dimenticato di ciò che la salvatrice gli aveva detto fuori la scuola. Regina andò in cucina, preparò la cioccolata ai due amori della sua vita mentre per lei fece un semplice thè. Era terrorizzata, se per quanto riguardava i Charming era spaventata, ma Henry era tutta la sua vita. Se non lo avesse accettato sarebbe stato ancora più complicato di quanto non fosse già.

Emma si buttò su quel divano bianco, su cui la notte precedente, aveva visto la sua fidanzata dormire come un cucciolo. Anche lei era spaventata, ma Henry avrebbe capito. Lui credeva nel Vero Amore e nel Lieto Fine, era il nipote di BiancaNeve e del Principe Azzurro. Era il figlio della ex Regina Cattiva e di Emma, il frutto del Vero Amore, la Salvatrice. Era sicura che avrebbe accettato la loro relazione, ci avrebbe messo un po’ di tempo, ma alla fine ci sarebbe riuscito. Regina spruzzò un po’ di cannella sulla montagna di panna e mise le tre tazze su un vassoio. Lo portò in cucina, e prima di richiamare Henry si avvicinò alla bionda.

“Ti Amo.” Disse Emma

“Ti Amo anch’io” le rispose Regina.

Si scambiarono un bacio veloce e, dopo essersi scambiate uno sguardo a metà tra lo spaventato e pieno d’amore, chiamarono il ragazzino.

Henry scese di corsa le scale. Lo sguardo assassino che gli lanciò Regina lo fece rallentare, ma appena il suo piede toccò l’ultimo gradinò riprese a camminare velocemente verso le sue mamme.

“Henry, noi dobbiamo dirti una cosa davvero importante.” Iniziò Regina con voce tremante.

“Spara!” disse il ragazzino, prendendo tra le mani la sua tazza di cioccolata.

Regina lo guardò con un sopracciglio alzato, sicuramente l’aveva sentita da Emma, decise di sorvolare su quel dettaglio.
 
“Vedi…” continuò Emma.

“Ragazzino, io e tua madre, sappiamo che può sembrare strano… ma noi due…” Emma non finì la frase, Regina la interruppe.

“Henry, tua madre sta cercando di dirti che…noi due, noi due stiamo insieme” disse tutto di un fiato.

Questa volta fu lei a non sopportare la tensione del momento.

Emma le prese la mano e la strinse.

Henry rimase in silenzio, gli occhi e la bocca spalancati.

Le due donne lo guardavano terrorizzate. Era raro che il ragazzo rimanesse senza parole. Dopotutto era cresciuto con la Regina-del-botta-e-risposta, oltre che Regina Cattiva. E non dimentichiamoci che l’altra sua madre era Emma Swan, anche con lei si doveva combattere per avere l’ultima parola.

“Tesoro…” disse Regina, la voce tremante, il tono spaventato.

“V-Voi due? State insieme?! Nel, nel senso che, che siete fidanzate?” disse Henry balbettando.

Emma si limitò ad annuire.

“Ma-ma… non è possibile! Insomma… tu” disse indicando Emma “tu lei la figlia di Biancaneve! E tu” disse spostandosi verso Regina “tu eri la Regina Cattiva!” disse con gli occhi velati di lacrime. 

“Henry…” disse Regina.

No! Non è possibile. I vostri Veri Amori sono Hook e Robin. Non potete stare insieme!”

Regina si sentì morire. Uno strano calore le pervase il petto e gli occhi iniziarono a bruciarle.

Non resistette. Si alzò di scatto dal divano e corse nella sua stanza.

“Regina!” Disse Emma, provando a fermarla per il braccio.

Henry rimase qualche secondo a fissarla. Poi, esattamente come aveva fatto la sua mamma adottiva scappò nella sua stanza.

Emma non sapeva come comportarsi. Decise di andare da Regina. Quando salì nella stanza della sua ragazza, la trovò sul letto, con le ginocchia al petto. Il corpo minuto della mora, di tanto in tanto, aveva qualche sbalzo. Ogni tanto si sentivano dei singhiozzi. Emma rimase a guardarla per qualche istante poi, appena sentì Regina pronunciare, sussurrare, il suo nome le si avvicinò.

“Ehi…” disse la bionda. Si sedette accanto a lei e le accarezzò la schiena. La sua mano eseguiva momenti circolari, tentava di consolarla quando lei stessa aveva bisogno di essere consolata.

 “Em…” disse Regina tra le lacrime. Stava talmente male che persino parlare le risultava difficile.

“Lo so…anche io ci sto male. Regina, lo sapevamo entrambe che non sarebbe stato semplice. Lo abbiamo saputo sin dal primo momento!” disse accarezzandole i capelli.

“Henry lo capirà! Ci vuole solo un po’ di tempo! Deve…deve solo abituarsi all’idea di vederci insieme! Amore…” quando Regina sentì quella parola sorrise. Era la prima volta da quando stavano insieme che la chiamava così “andrà tutto bene. Te lo prometto!”

Sapeva che era una promessa più grande di lei. Ma la speranza non le mancava, era comunque figlia dei suoi genitori.

“Em… se non lo accetta nostro figlio, come credi che possano accettarlo gli altri?!” Regina continuava a piangere.

Emma abbassò lo sguardo. Già per lei era difficile, vedere Regina tra le lacrime non rendeva certo le cose più semplici.

“Lo accetteranno! Io non ho intenzione di stare male perché degli idioti non accettano il nostro Amore! Henry ci si abituerà! Dovrà farlo! Troveremo un modo per fargli capire che… che non c’è niente di male! Andrà tutto per il meglio!” la bionda quasi urlava

“Emma, tu. Non puoi. Saperlo! Se non lo accetta lui… non possiamo andare avanti! Non posso vivere con lui sapendo che non gli sta bene la nostra relazione!” disse la bruna anche lei stava urlando.

“Allora cosa proponi?! Sentiamo!”

Regina abbassò lo sguardo. Nuove lacrime bagnavano il suo viso.

“Io… non lo so” era una sussurro.

Anche le guance di Emma iniziarono a rigarsi. Era raro che la salvatrice piangesse.

Avvolse Regina in un abbraccio e ogni tanto le posava un leggero bacio tra i capelli.

Era sicura che Henry avrebbe capito… eppure, eccole la, in camera di Regina a piangere perché loro figlio non accettava il loro amore.


OK! Eccoci al capitolo in cui Henry scopre della relazione!  Devo ammettere che non sono tanto convinta della sua reazione. Ma non può andare sempre tutto bene, no?! 
Mi scuso per: 
Il ritardo nel pubblicare la storia;
Eventuali errori, di battitura e non;
Per la lunghezza del capitolo; 
Se non è come ve lo aspettavate, ma come si sarà capito, preferisco scrivere Ff Fluff. 

Adesso vi abbando! Come sempre fatemi spare cosa ne pensate! Per questo capitolo cono particolarmente curiosa! 
Baci! 
          Sarah           
Opinioni 4x02. 
SPOILER!
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Aaaaallora, tralasciando il fatto che ho amata Elsa. Sono sempre più convinta che Georgina sia perfetta nei panni della Regina di Arendelle. 
I CapitanSwan sono stati dolcissimi e ho letteralmente sclerato quando Emma si è buttata tra le braccia di Hook! 
Purtroppo i Rumbelle si sono visti pochissimo. 
Ho AMATO, la scena in cui Snow si fa come una pazza con Granny e Leroy. 
Elizabeth Mitchell è stupenda e non vedo l'ora di vedere la Regina dei ghiacci! 
La mia scena preferita è stata quella di Henry e Regina (l'unica scena in cui si vede Lana, purtroppo T_T) Sono stati tropo solci! 
E NON VEDO L'ORA DI VEDERE LA 4X03 (chi ha visto il promo della puntata sa perchè) SARA' INCENTRA SUGLI OUTLAWQUEEN!!! AAW <3 

Adesso mi dileguo! Addio!!

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Capitolo 10
*** Robin X ***


Ok, non uccidetemi, buona lettura >-<


Erano passati tre giorni da quando avevano detto ad Henry della loro relazione. Le due donne si parlavano appena. Il loro amore non era diminuito. Solo che dopo la reazione di Henry non riuscivano a passare tanto tempo insieme. Il ragazzino o stava a casa di Regina o da Emma. Quando si trovava a scuola, invece, le due donne non potevano vedersi a causa dei loro lavori. Dopo tutto erano il sindaco e lo sceriffo.

Fu un miracolo se quella sera erano riuscite a vedersi. Si trovavano da Granny’s, doveva essere una semplice cena.

Regina era nervosa, a pochi tavoli di distanza c’era un Robin Hood evidentemente ubriaco. Da quando Marian l’aveva tradito con lo sceriffo di Nothingam, aveva decisamente alzato il gomito.

“Scusa Em, vado un secondo in bagno.” Si alzò e si sistemò la gonna. Quando passò vicino al tavolo dell’uomo un brivido le percosse la schiena.

Si stava lavando le mani, quando sentì qualcuno afferrarle il fianco. Si girò, non ebbe nemmeno il tempo di rendersi conto di chi si trattasse. Due labbra prepotenti si posarono sulle sue.

Le mani dell’uomo percorrevano il corpo sinuoso della donna. Infilò le mani sotto la sua gonna. Ormai le sue intenzioni erano più che chiare.

Non appena Robin si spostò dalle labbra al collo di Regina, la donna provò ad urlare, con un gesto veloce il ladro le tappò la bocca. Regina gli morse la mano, dopo un paio di boccate d’aria riuscì a chiamare Emma.

L’uomo non si era ancora staccato da Regina.

L’ex sovrana era terrorizzata, non capiva cosa gli fosse preso, era sempre stato un uomo a modo. Stava sanguinando dalla gamba sinistra, Robin l’aveva spinta con forza contro uno spigolo e si era graffiata.

Non appena Emma sentì il Regina chiamarla, scattò dalla sedia e corse verso il bagno.

Quando vide la sua fidanzata dimenarsi sotto il corpo possente si Robin impazzì. Concentrò tutta la sua rabbia e la trasformò in magia. Un’onda d’urto fece allontanare il ladro dalla donna, che, non appena fu libera dalla morsa dell’uomo, corse da Emma e nascose il viso nell’incavo del suo collo.

Emma la strinse a sé e quando l’uomo si rimise in piedi iniziò ad urlargli contro.

“Ma cosa ti è saltato in mente?!” disse la bionda.

“E tu cosa c’entri?!” disse l’uomo massaggiandosi la schiena.

“Adesso che io e Marian ci siamo lasciati, Regina è di nuovo la mia fidanzata!” gli occhi lucidi per l’alcool.

Regina continuava a singhiozzare tra le braccia di Emma. La bionda la lasciò solo per qualche secondo, si avvicinò velocemente a Robin e gli tirò un pugno.

Il sindaco sobbalzò, era spaventata e vedere Emma cosi arrabbiata peggiorava solo la situazione.

L’uomo si toccò lo zigomo, il pugno era stato abbastanza forte da graffiarlo e stava uscendo un po’ di sangue.

La Salvatrice si avvicinò nuovamente alla Regina, la strinse a se per calmarla e poi si girò leggermente per chiamare suo padre.

“David!” urlò.

L’uomo arrivò in pochi secondi. Appena vide Regina singhiozzare tra le braccia di sua figlia spalancò gli occhi e il suo sguardo si rivolse a Robin.

“Che succede?!” chiese in tono fermo.

“Porta Robin in centrale.” La bionda non disse altro.

David scattò verso Robin e con un gesto veloce ammanettò l’uomo.

Emma e Regina rimasero qualche attimo nel corridoio e dopo pochi secondi che i due uomini se ne furono andati, le raggiunse Mary Margaret. Guardò Emma e Regina.

Emma le fece un cenno e la donna annuì. Non era il momento di fare domande. Così tornò nella sala del diner.

Emma prese tra le mani il volto di Regina e lo alzò leggermente.

“Ti va di tornare a casa?” le chiese in tono dolce.

Regina non parlò, si limitò ad annuire.

Quando si incamminarono verso la sala, Regina, rischiò di cadere, la gamba le faceva davvero troppo male.

Emma si girò non appena sentì Regina aggrapparsi al suo braccio. Lo sguardo le cadde sulla gamba della donna, e quando notò il sangue spalancò gli occhi.

“Regina! Cosa hai fatto alla gamba?!”

Regina abbassò lo sguardo. Non riusciva a parlare.

“Riesci a camminare.”

Silenzio, ancora…

Emma si guardò intorno per qualche secondo. Poi sollevò Regina e la strinse tra le sue braccia.

Quando entrarono nella sala tutti si girarono a guardarle, la ferita che aveva Regina sulla gamba era ben visibile.

“Mamma…” disse Emma

Snow si avvicinò in fretta a lei.

“Potresti venire con noi? Devo aiutare Regina, non posso preoccuparmi di Henry.”

Snow annuì e, silenziosamente, la seguì.

“Ruby!” chiamò la bionda.

“Dimmi Ems!”

“Potresti aiutare mia madre a mettere il passeggino di Neal in macchina?”

“Certo” disse la rossa con un ‘sorriso’

Uscirono dal locale, ancora tutti gli sguardi puntati su Regina.

Emma la mise delicatamente sul sedile e poi le prese nuovamente il viso tra le mani.

“Adesso andiamo a casa! Ok?!” disse la bionda in tono dolce.

Regina le accennò un sorriso e annuì.

“Ti prometto, anzi, ti Giuro! Che Robin la pagherà!”

Regina le accarezzò la guancia e tentò di accennare un nuovo sorriso.

“Grazie.” Le disse in tono flebile.

Emma le posò un bacio leggero sulle labbra. Dopo di che si avvicina all’orecchio e le sussurra un ‘Ti Amo’.

Quando uscì per fare il giro e mettersi al posto del guidatore, Ruby le lanciò un’occhiata ‘strana’.

“Che c’è?” le chiese Emma.

“Siete così dolci!” disse la rossa sorridendo.

“Cosa?!” chiese Emma, facendo finta di niente.

“Sono un lupo!” rispose Ruby andando verso il locale.

Emma stava per dire qualcosa, ma la rossa la interruppe.

“Non preoccuparti, non lo dirò a nessuno!” detto questo aprì la porta ed entrò nel locale.

Snow e Neal erano in macchina, Regina si era lasciata totalmente cadere sul sedile e lo sguardo perso fuori dal finestrino. Emma, invece, dopo essere entrata in macchina es averla consolata con una carezza mise in moto. 

Alloooora... 
Lo so, Robin è totalmente OOC, ma noi non ci facciamo caso! Vero?! 
Ho pubblicato piuttosto in anticipo, non vi abituate xD 
Non ho molto da dire, oltre che scusarmi, anche per la 'lunghezza', lo so che è breve. E ringraziare come sempre chi recensisce e segue la storia! 
Non preoccupatevi! Il prossimo capitolo sarà abbastanza fluffoso ù_ù 
Addesso mi dileguo! Addio (scherzo ci sono ancora tanti capitoli con cui vi torturerò!! *risata malefica* ) 
Un Bacio!! <3 
          Sarah          

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Capitolo 11
*** Regina X ***


Eccomi col capitolo 11! Spero vi piaccia
Quando tornarono a casa, Emma, portò Regina al piano di sopra. Snow e Neal, invece, rimasero di sotto.

Appena Henry sentì la porta d’ingresso sbattere prese il suoi iPod e mise le cuffiette, non aveva voglia di parlare, né con Regina, né con nessun altro. Però la porta era aperta… fece finta di niente, finché non vide Emma trasportare Regina fino la camera da letto. A quel punto la sua curiosità, mista alla paura di qualcosa andata per il verso sbagliato, prese il sopravvento. Si alzò dal letto e sbirciò, rimanendo nascosto dietro la porta.
Vide Emma che poggiava, molto delicatamente, Regina sul letto. Vide che le toglieva le scarpe e le raddrizzava le gambe. Poi Emma scomparve dietro il muro.

Henry decise di spostarsi per continuare a vedere le sue mamme.

La donna si sedette sul letto al fianco della regina, le stava accarezzando i capelli e il viso. Lo sguardo di Emma era colmo d’amore, le sorrideva, era un sorriso triste.
Dopo tutto avevano quasi violentato la sua fidanzata, era preoccupata.

“Regina…” le sussurrò Emma in un orecchio.

Regina alzò lo sguardo dal suo cuscino e incrociò quello della bionda.

“Alzati, fai un bel bagno caldo… prova a rilassarti.” Emma continuava ad accarezzarle i capelli e a guardarla dolcemente.

Regina annuì e si mise a sedere. Emma l’accompagnò fino al bagno, mentre Regina si spogliava e si preparava per fare un bagno caldo, Emma, le prendeva il cambio e glielo portava.

Quando Regina entrò nella vasca Emma si mise a sedere sul bordo.

“Se hai bisogno di qualcosa, QUALUNQUE cosa, chiamami. OK?! Sono al piano di sotto, con Snow.” Disse in tono dolce.

Regina abbozzò un sorriso e annuì. “Okay…” rispose. 

Emma le sorrise e si avviò verso il piano inferiore, ma prima, andò a controllare Henry, che nel frattempo era corso nella sua stanza e fingeva di leggere il suo libro di favole. Né Emma né Regina si capacitavano del fatto che quel ragazzino lo rileggesse infinite volte.
Emma bussò un paio di volte alla porta aperta, Henry si girò e poggiò il libro sul letto, dopo di che si mise a sedere. Aveva visto molto raramente quell’espressione sul viso di Emma, e ancora più raramente l’aveva vista con gli occhi lucidi.

“Ragazzino…” iniziò Emma sedendosi al suo fianco. Il tono decisamente troppo serio, per essere quello della ‘mamma divertente e spensierata’
“So… che quello che c’è tra te e tua madre non ti piace. Capisco che sia difficile da capire o… o da accettare. Ma oggi è successa una cosa… una cosa brutta.” La salvatrice non sapeva che parole usare, era troppo preoccupata.“Per questo motivo, rimarrò qui, almeno finché tua madre non si addormenterà.” Fece un gran respiro “se hai bisogno di qualcosa, visto che con me e tua madre non vuoi parlare, di sotto c’è Snow.” Non aggiunse altro, si alzò e scese le maestose scale della villa n°108.

Henry rimase qualche secondo sul letto cercando di immaginare ciò che fosse successo. Dopo di che andò al piano di sotto. Vide Snow cullare suo zio, il piccolo Neal, ed Emma. Sua madre era seduta sul divano, gli occhi fissi nel vuoto e le mani incrociate. Stava pensando.

Il ragazzino rimase qualche secondo ad osservare la scena, poi decise di parlare.

“Cosa è successo alla mamma?” chiese, la voce tremava.

Sembrava che Emma non lo avesse sentito, infatti era rimasta nella stessa posizione in cui era prima che Henry parlasse.

Snow la guardò ‘allarmata’ per qualche secondo e poi rispose.

“Semplicemente…non-si-è-sentita-ben-e ?” nemmeno lei era convinta della stupidaggine che stava dicendo al nipote. Le pause, lunghe, tra una parola e l’altra, e il fatto che avesse staccato la ‘e’ da ‘bene’ erano un chiarissimo segno della sua bugia.

Il ragazzino fece ricadere le braccia lungo i fianchi sbuffando, e poi si voltò verso Emma.

“Mà?!”

Emma sembro ridestarsi da una specie di trance.

“Si?!”

“Cosa è successo alla mamma?!”
chiese il ragazzino evidentemente irritato.

Emma abbassò lo sguardo, per poi ripuntarlo su quello della madre. Fece cenno ad Henry di avvicinarsi.

“Vedi… Robin, Robin Hood-“

“Ovviamente… non ci sono altri Robin!” disse il ragazzino in tono abbastanza acido.

“Robin… ha messo le mani addosso a tua madre.” Continuò Emma tenendo gli occhi bassi.

Henry spalancò gli occhi e scattò dal divano.

“Cosa?! Cosa ha fatto?!” disse quasi urlando. 

“Dov’è?! Dove l’avete portato?!” Henry non era mai stato così infuriato. Teneva le mani strette a pugno e si mordeva ripetutamente il labbro. Da quando gli era tornata la memoria, e aveva visto Regina accasciata a terra per causa di Zelena, Henry era diventato iperprotettivo nei confronti di sua madre adottiva. Le dava fastidio che qualcuno le si avvicinasse, a meno che non si trattasse di Emma. Da sempre.

“David l’ha portato in prigione! Dove rimarrà per un bel po’!” disse Emma.

Il ragazzino sembrò calmarsi un po’. Aveva il fiatone, era infuriato. Emma si guardò intorno per qualche secondo, poi si alzò dal divano a si stirò i jeans.

“Vado…vado a vedere se Regina ha bisogno di qualcosa!” e così scomparve per le scale.

OOK! Capitolo n° 11. Scusate se è quello che è ma l'ho scritto con la fabbre (che ancora ho e.e) 
Non ho molto da dire, se non che non vedo l'ora che arrivi domenica per vedere la 4x03! 
E non so se c'è qualcuno tra di voi che segue AHS (AmericanHorrorStory) ma la 4x01 è stata stupenda e non vedo l'ora che arrivi mercoledì per la nuova puntata! *-* 
Non ho molto da dirvi... quindi... si!! Spero il capitolo vi sia piaciuto! Fatemi sapere che ve ne pare!!! 
Baci!! <3 
          Sarah          

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Capitolo 12
*** The Little Prince & the Evil Queen' Savior... ***


Capitolo 12! Spero vi piaccia! 

Quando Regina entrò nella vasca riuscì a rilassarsi. L’acqua calda le sciolse i muscoli e, per quanto possibile, la fece calmare. Sentiva ancora le mani, prepotenti, di Robin sul suo corpo. Nemmeno lei sarebbe capace di dire quante volte aveva strofinato la spugna sulla pelle…quella sera era totalmente da dimenticare.

Emma salì le scale, e quando si affacciò alla camera di Regina e la vide uscire dal bagno, sofferente a causa della gamba, corse verso di lei. Le avvolse una mano intorno al fianco per tenerla in piedi, mentre l’altra stringeva quella del sindaco per aiutarla ad andare avanti –in tutti i sensi e per sempre-.

“Ti avevo detto di chiamarmi…” disse la bionda, mentre la mora tentava di stendersi.

Anche se lei ed Emma stavano insieme, praticamente da sette mesi, le dava tremendamente fastidio mostrarsi così debole.

D’altro canto, per Emma, era orribile vedere la sua ragazza stare così male.

“Io...non volevo disturbarti…” rispose la regina.

Emma si mise a sedere vicino a lei ed iniziò ad accarezzarle i capelli. Lo sguardo perso in quegli occhi color cioccolato, così comuni e pure così diversi.

Emma non sapeva come fosse possibile, ma nonostante tutto quello che aveva passato, la luce negli occhi di Regina non si spegneva mai.

Erano gli occhi di una donna che sin da bambina era stata costretta ad una vita che non voleva.
Erano gli occhi di una donna che aveva amato, troppo, una madre che non l’aveva amata.
Erano gli occhi di una donne che aveva visto il suo lieto fine svanire, e lasciarsela alla spalle come se non fosse mai esistita, per due volte.
Erano gli occhi di una donna che aveva visto morire il suo vero amore.
Erano gli occhi di una donna che aveva visto il cuore del suo fidanzato tra le mani della madre trasformato in cenere.


Emma amava quegli occhi, e avrebbe sempre amato la donna forte che aveva davanti.

Rimase per qualche minuto, incantata, ad osservare quel viso a lei tanto famigliare. Si soffermò per qualche istante sulla cicatrice che segnava il viso di Regina. Si era sempre chiesta come se la fosse procurata, ma al momento decise di non indagare.

Sospirò rumorosamente e poi spostò lo sguardo sulla gamba di Regina.

“Ti fa tanto male?” le chiese, indicando la ferita.

Regina alzò leggermente il capo e guardò il taglio per qualche istante, poi rimise la testa sul cuscino.

“Solo un po’…” rispose, si sentiva che era stanca.

“Hai… hai provato a curarla con la magia?” chiese Emma, preoccupata.

Regina annuì.

Emma era confusa, se la magia era abbastanza potente da scagliare una maledizione, perché non era riuscita a curare la ferita, non sarebbe stata la prima volta, glielo aveva visto fare più volte. Eppure quella volta non ci riuscì.

Regina notò l’espressione perplessa di Emma, così, prese parola.

“Sai, se una… ‘strega’…prova emozioni troppo forti, come la paura, la sua magia diventa incontrollabile ed imprevedibile. Ci ho provato, prima, ma meglio non rischiare…potrei anche peggiorare la situazione” rispose sempre più stanca.

Emma corrugò la fronte, e dopo un po’ ruppe il silenzio che si era creato.

“Vado a prendere qualcosa per disinfettarla, ti salgo qualcosa?” chiese Emma, alzandosi dal letto.

Regina rimase qualche secondo in silenzio e poi le rispose.

“Un thè…solo un thè…” rispose la donna.

Emma annuì ed uscì dalla stanza, ma prima posò un leggero bacio sulla guancia dell’ex-sovrana che, malgrado tutto, sorrise a quel contatto, ed Emma le sorrise di rimando.

Quando Emma arrivò al piano inferiore vide Henry torturarsi le mani
-questo lo ha sicuramente preso da Regina- pensò la bionda.

“Come sta?” chiesero, in coro, Snow ed Henry.

Emma non poté trattenere un piccolo sorriso. Sua madre e suo figlio, sotto alcuni aspetti, erano estremamente simili, anche Regina lo pensava, ma non lo avrebbe mai ammesso.

“E’ stanca e…spaventata. Sono scesa per prendere qualcosa per medicarle la ferita. Mamma… potresti prepararle un thè?” disse.

Snow sorrise, e dopo aver messo Neal nel passeggino, andò in cucina.

Henry aveva la fronte corrugata, era preoccupato.

“Quale ferita?!” chiese preoccupato.

“Ha un taglio sulla gamba, niente per cui tu debba preoccuparti.” Rispose Emma accennandogli un sorriso.

Si diresse verso l’armadietto in cui Regina teneva i medicinali. Prese una fascia, una crema e del disinfettante. Dopo pochi minuti Snow uscì dalla cucina con una tazza fumante tra le mani. Emma la prese e tornò di sopra.

Regina era nella stessa posizione in cui Emma l’aveva lasciata cinque minuti prima. La bionda posò la tazza sul comodino e poi si mise nuovamente vicino a Regina.

Le pulì la ferita. Iniziò a tamponarle il disinfettante sul taglio, Regina strinse la mano sul lenzuolo, non solo le bruciava, ma il livido le causava la maggior parte del dolore.

“Scusa…” disse Emma “non volevo farti male…”

“Non è colpa tua…” disse Regina accarezzandole la mano.

La bionda le mise una crema e le fasciò la ferita. Dopo di che prese la tazza e la porse a Regina.
La sovrana si mise a sedere e si appoggiò allo schienale del letto.

Rimasero in silenzio per qualche minuto, silenzio che fu interrotto da Emma.

“Henry è molto preoccupato, ci ha viste prima…” disse Emma.

Regina si accigliò.

“Non gli avrai detto che.”
“Dovevo! Era terrorizzato!”
la interruppe Emma.

Regina abbassò lo sguardo e tornò a bere il suo thè.

Silenzio. Ancora.

“Em…” disse, poi, l’ex-sovrana. “Questa notte…potresti rimanere qui?” le chiese “Solo se vuoi naturalmente!” aggiunse, quasi come se fosse spaventata di disturbarla.

Emma sorrise ed annuì “sappi che sarei rimasta anche se tu non me lo avessi chiesto!” rispose.

Regina sorrise e si sporse leggermente in avanti per baciare la bionda. Nessuna delle due si accorse delle due figure, a loro molto famigliari, che si erano affacciate alla porta. Quando si staccarono, e si accorsero di Henry e Snow, entrambe abbassarono lo sguardo imbarazzate.
Quando Emma e Regina videro i sorrisi dei due sorrisero automaticamente.


Henry saltò sul letto, facendo attenzione alla gamba della madre, l’abbracciò e le diede un bacio sulla guancia. Il tocco del suo Piccolo Principe, era tremendamente simile a quello della salvatrice, della sua Salvatrice. 


Bene Bene! Eccoci ad un novo capitolo! Questa volta senza febbre, anzi, l'ho scritto surante l'ora di storia xD
Non ho molto da dirvi. Come sempre vi chiedo scusa se è troppo corto. 
Un Bacio!! 
          Sarah          
 
Considerazioni 4x03. 
SPOILER
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Allooooora...
Elizabeth è meravigliosa...quando ha detto di essere la zia di Elsa sono rimasta davvero sorpresa. Elizabeth Mitchell è stupenda e bravissima. (inoltre la stimo per aver ghiacciato il gelato di Marian...ma sono dettagli xD) 
Lana PERFETTA. La scena in cui Robin le dice di essere innamorato di qualcun'altro è stupenda. Il volto di Regina si illumina in un modo meraviglioso, è per questo che adoro Lana, è un'attrice davvero bravissima, il momento prima può essere infuriata col mondo e quello dopo la trovi in lacrme per l'emozione! 
FINALMENTE HO VISTO UNA SCENA CHE ASPETTAVO DALLA TERZA STAGIONE. HOOK CON UN CELLULARE xD

Emma che lo salva *-* 
Per non parlare del modo in cui la Regina delle Nevi dice "Emma..." non lo so... io non vedo l'ora di vedere la 4x04 (anche per l'appuntamente dei CS xD) 

Adesso mi Dileguo... Aaaaaaddio!! xD 

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Capitolo 13
*** Il lato positivo. ***


Capitolo 13 dedicato a -PepperSnixxHeart. Auguri Psh!!! <3


Erano passati tre giorni.

Tre giorni da quando Robin Hood aveva messo le sue ‘sporche’ mani sul corpo di Regina.

Tre giorni d’inferno. Durante la notte Regina aveva gli incubi ed un paio di volte le era venuto un attacco di panico. Emma non si era mai allontanata da lei.
Snow portò Henry a casa con se. Ed Emma era rimasta a dormire da –con- Regina. 

Erano quasi le 21:00 Regina era in salotto, ed Emma tentava, inutilmente, di cucinare qualcosa.
L’ex-sovrana si alzò dal divano ed entrò in cucina.

La salvatrice non si era accorta di lei, infatti continuava ad imprecare nei confronti del forno e di una pentola.

Il Sindaco non riuscì a trattenere una risata.

Un suono che Emma AMAVA, e che negli ultimi giorni aveva sentito ancora più raramente.

Regina si avvicinò lentamente alla ragazza, che le sorrise e le cinse i fianchi. La regina le avvolse la braccia dietro al collo, ed entrambe si persero negli occhi dell’altra.

Dopo qualche secondo la bionda schioccò un bacio veloce sulle labbra di Regina, la quale sorrise. 

“Forse…potremmo andare a cena da ‘Granny’s’!” iniziò Regina.

Fissò qualche secondo il viso sorpreso di Emma e sorrise ancora.

“Se non sbaglio dobbiamo festeggiare!” continuò.

Emma spalancò gli occhi, temendo di aver dimenticato un evento importante.

Regina non trattenne una nuova e cristallina risata.

“Tranquillo, Sceriffo! Dobbiamo festeggiare te…” Emma la guardò confusa.

“Me?” chiese. Regina annuì e continuò.

“Mi hai salvata e hai… hai arrestato Robin Hood! Sai, non è una cosa semplice…” Emma non poté fare a meno di notare un po’ di paura nei sui occhi.

“Mi piacerebbe! Ma…Regina, non sei costretta! Tesoro, se non vuoi…è normale che tu sia ancora spaventata e…” Regina la interruppe.

“Ehi! Emma, calmati! L’ho superato…davvero! Ci ho pensato in questi giorni. E visto che Robin è in prigione e la mia Fidanzata, oltre che lo Sceriffo, è la Salvatrice…credo di potermi ritenere abbastanza sicura, o…protetta!”

Emma le sorrise e le catturò le labbra in un lungo e dolce bacio, contro il quale Regina sorrise.

“E poi ho fame!” aggiunse la donna “E ci tengo a vedere mio figlio crescere!” disse accennando ad una delle pentole sui fornelli.

Emma rise. Si sporse a guardare il contenuto di una pentola e, dopo una smorfia di disgusto, annuì.
Strofinò le mani sulla schiena di Regina e le diede un veloce bacio sulla punta del naso. Regina arricciò il naso e rise, la stessa cosa che fece Emma quando vide l’espressione ‘buffa’ della sua ragazza.

“Allora…vado a prepararmi!” Sorrise.

La donna andò al piano superiore e andò a prepararsi.
Ci mise quasi un’ora, doveva lavarsi, vestirsi, abbinare gli accessori e truccarsi.
Regina era famosa per il tempo che impiegava a fare tutto ciò.
Doveva abbinare la giacca al vestito e alle scarpe, le scarpe alla borsa,  la borsa con gli orecchini e il trucco al vestito.


Emma andò a controllare che Regina non fosse annegata nella vasca, e quando la vide rimase a bocca aperta.

Non era vestita in modo elegante come al solito. Anzi, era vestita in modo piuttosto casual.

Indossava dei jeans a vita alta –un po’ troppo attillati, secondo Emma- una camicia bianca, ritirata nei pantaloni, ed una giacca.

Era comunque elegante, ma meno del solito, il che non dispiacque ad Emma.

Regina non si accorse di lei finché non vide il riflesso della ragazza dietro il suo, intenta a spostarle i capelli e lasciarle qualche dolce bacio sul collo.

Regina si rigirò nell’abbraccio e le sorrise. Mise una mano sul viso di Emma e la baciò dolcemente. Dopo un po’ si staccarono e la sovrana rivolse nuovamente la sua attenzione verso lo specchio.

“Come sto?” chiese sistemandosi la giacca.

“Sei bellissima, come sempre del resto!”

Regina si girò verso la ragazza e le sorrise.

“Sai, amore…siamo fortunate che il Granny’s rimanga aperto fino a mezzanotte il sabato!” disse Emma ridendo.

La sovrana le diede uno schiaffo sul braccio  e la guardò facendo finta di essere offesa.

“Sa, Miss Swan, inizio a pentirmi di averle proposto un appuntamento!”

Emma spalancò gli occhi e fissò Regina.

“Non starai mica pensando di cambiarti e rimanere a casa! Vero?! Perché anche io vorrei vedere Henry crescere, e dubito che la roba ammucchiata in quella pentola sia commestibile! E TI HO DETTO MILLE VOLTE CHE NON MI DEVI CHIAMARE ‘MISS SWAN’!”

Regina non poté fare a meno di ridere.

“No! Voglio ancora uscire! Non preoccuparti…Miss Swan!” rispose Regina.

Emma la guardò malissimo, ma decise di non reagire.

“Ti aspetto giù. Sbrigati!” disse con un sorriso mentre si dirigeva verso le scale.

DIECI MINUTI DOPO

“Eccomi!” disse Regina scendendo le scale.

“Stavo diventando vecchia!” sospirò Emma.

“Davvero molto spiritosa, Emma! Ah.Ah.Ah! disse Regina sarcastica.

“Regina…seriamente! Ci metti troppo tempo a prepararti!” Regina rise.

“Guarda, mia cara, che è colpa tua se ci metto così tanto!

Emma la guardò confusa.

“Come sarebbe a dire ‘MIA’?!

“Devo farmi bella per te, no?!” disse Regina prendendo il cappotto. “Muoviti, Emma!”

Lo sceriffo si alzò dal divano sbuffando e si avvicinò al sindaco.

Emma guidò il suo maggiolino fino al Granny’s. Ignorando completamente le lamentele di Regina su quanto fosse scomodo e poco sicuro il suo amato ‘Bug’.
Quando arrivarono, Emma strinse la mano di Regina, la quale, prima di entrare nel locale, fece un lungo e profondo respiro.

Emma era nervosa. Era la prima volta che uscivano e non dovevano preoccuparsi di comportarsi semplicemente come le madri dello stesso figlio. Potevano comportarsi da coppia quale erano. Ormai la voce si era sparsa ma, stranamente, nessun cittadino si era rivelato contrario alla loro relazione. Non che a loro importasse qualcosa.

Per Regina era più complicato. Non solo doveva sopportare gli sguardi compassionevoli che le venivano rivolti. Era la prima volta che usciva da quando tutto era accaduto.

Quando andarono a sedersi Regina si strinse al muro il più possibile e spostava freneticamente gli occhi da un oggetto ad un altro.

A quel punto Emma mise la mano sopra la sua e l’accarezzò col pollice.

“Regina, se vuoi ti porto a casa!” disse Emma in tono dolce e il più confortevole possibile.

“No…no, sto bene, ce la faccio! Davvero!” disse spostandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.

Emma continuò ad accarezzarla, finché non arrivo Ruby a prendere le ordinazioni.

Per far distrarre anche Regina, Emma si fece raccontare dall’amica i pettegolezzi degli ultimi giorni. Lei non era interessata, ma sapeva che Regina era interessata alle ultime ‘novità’ che riguardavano i cittadini di Storybrooke.

La cena passò in fretta. E le due donne non si lasciarono la mano neppure per un momento.
Uscite dal locale decisero di andare  a fare una passeggiata al chiaro di luna.
Camminarono per un po’ ma, siccome la gamba di Regina era ancora un po’ indolenzita, si sedettero su una delle panchine più vicine al mare.
Emma si sedette e Regina si mise in modo da poter guardare il viso della Salvatrice. Le sue gambe erano appoggiate su quelle di Emma e la testa sul dorso della sua mano.
Lo Sceriffo rimase incantato ad osservare il meraviglioso cielo di Stroybrooke, il Sindaco rimase incantato ad osservare il meravigliosi viso dello Sceriffo.  Poi Regina prese parola.

“Sai… è lo stesso cielo della ‘Foresta Incantata’! E’ una delle poche cose che ho portato con me. La maledizione ha avuto anche i suoi vantaggi!” disse.

“Per esempio?” chiese Emma girandosi verso la sovrana.

Regina le sorrise ed iniziò il suo discorso.

“Mi ha portato Henry! Mi ha portato una famiglia. Mi ha portato il mio Vero Amore e il mio Lieto Fine. Ma soprattutto mi ha portato la Mia Salvatrice!” disse Regina con gli occhi velati di lacrime. Anche gli occhi di Emma erano lucidi.

Era raro che Regina fosse così ‘emotivamente aperta’. Ma quando diceva qualcosa del genere era davvero sincera. Emma lo sapeva. Sapeva sempre se Regina era sincera o meno, aveva imparato capirlo anche prima della loro relazione.

Asciugò una lacrima solitaria che attraversava la guancia della donna, dopo di che prese il suo viso tra le mani e le diede un dolce e lungo bacio.



Bene... non ho molto da dire. Come sempre spero che il capitolo vi sia piaciuto, mi scusco per eventuali errori. E ancora TAAANTI AUGURI a PSH!! 

Fatemi sapere cosa ne pensate!!! 
         Sarah         
 
 

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Capitolo 14
*** Tink ***


Capitolo 14! Leggermente più lungo degli altri (credo) Sono devastata e piena di compiti, quindi mi scuso se non riesco ad aggiornare con molta frequenza! Inoltre sono devastata perchè da oggi (3) fino al  dovrò rimanere chiusa a scuola senza la mia migliore amica T_T PERCHE' ANDRA' ALL'artRAVE:ARTPOP ball tour di LadyGaga e mi abbandona. 
Detto questo torno a deprimermi nel mio angolino. Addio xD 


“Cosa diavolo ha fatto?!” chiese la fatina infuriata.
“Io giuro che lo prendo e lo appendo ad un cappio...lo prendo e lo spremo come un limone su una stalattite...lo prendo e gli stacco la testa a morsi, lo giuro!!! Robin Hood scappa nel più lontano dei reami, nel più introvabile dei mondi, perché sto arrivando a prenderti e ti farò tanto, taaanto male!!! Aaaaarrrrrgggggh!!! Emma, ragazze, occupatevi di Regina, a massacrarlo ci penso io!!!” *
Si alzò di scatto dal divano e le ali le erano comparse sulla schiena, ma Regina fu più veloce, le bloccò il polso e la fece girare.
“Tink! Calmati!” disse ridendo.
“E’ tutto ok! Davvero sono passate due settimane e-“
“Cooooooooooosa?!?! Due settimane?! E voi ora me lo venite a dire?!”
la fatina urlò scioccata.
Regina spalancò gli occhi. Era confusa, spaventata e terribilmente divertita dalla reazione della ragazza.
Trilli aveva sempre creduto che lei Robin fossero la coppia perfetta, e vederla infuriarsi così per quello che il ladro le aveva fatto le fece allo stesso tempo scaldare il cuore e ridere come una stupida.
Emma si alzò di scatto quando vide il viso di Tink farsi completamente rosso, persino le orecchie. Allontanò Regina da lei, ricordando ciò che era accaduto l’ultima volta.
Trilli divenne minuscola, misura di fata, e iniziò a volare per tutta la stanza, urlando cose incomprensibili e agitando le mani in aria.
Regina, Emma, Snow e Ruby rimasero ad osservare la scena in silenzio, Regina ed Emma si scambiavano qualche sguardo e si mordevano il labbro inferiore per evitare di scoppiare a ridere, Snow si coprì la bocca con le mani e Ruby trattenne il fiato.
Dopo circa cinque minuti la fata si calmò e tornò in sé. Tirò un sospiro per calmarsi e si ributtò sul divano.
“C’è qualcos’altro che mi dovete dire? Che ne so, magari mentre ero in Florida avete lanciato un’altra maledizione. Oppure quando ero in Europa è arrivato un nuovo perfido cattivo che voleva uccidere tutti!” disse la fata con finta noncuranza.


Da quando anche la seconda maledizione era stata spezzata e i cittadini potevano tranquillamente uscire ed entrare nella città, Tinkerbell, aveva approfittato per girare il mondo e scoprire cose nuove. Era mancata da Storybrooke per circa due mesi, quindi non sapeva niente di Emma e Regina.
Snow e Ruby si girarono immediatamente verso la Regina e la sua Salvatrice. Le due si tenevano ancora per mano.


Non appena capì Trilli spalancò gli occhi e la mascella toccò praticamente terra.
“Se non vuoi che ci entrino le mosce ti conviene chiudere la bocca ‘Alison’” disse Regina con un ghigno sul volto. Alison era il nome che la fata aveva scelto per andare in giro per il mondo senza che la gente le ridesse in faccia.
“Nonononononononononono!” Si fece di nuovo minuscola, ma questa volta, mentre volava, rideva e, sempre dicendo cose incomprensibili, sbatteva le mani.
Tornò normale, si schiarì la voce e si sistemò i capelli. Si sedette nuovamente sul divano e strofinò le mani sul divano.
“Ok…voglio sapere come, quando e perché!” disse la biondina preparandosi al racconto.


Emma e Regina si sorrisero ed iniziarono a raccontare la loro storia, senza tralasciare alcun dettaglio, anzi uno lo tralasciarono, no, lo evitarono. 
Nessuno sapeva da quanto tempo stessero insieme, nemmeno Henry.
La cosa non passò inosservata alla fatina, la quale, alla fine del racconto porse nuovamente la domanda.
“Ok! Racconto stupendo, meraviglioso e dolcissimo. Ma non avete risposto del tutto! Q U A N D O è successo?!” disse.
Snow e Ruby si scambiarono uno sguardo.
“Già!” disse Snow.
“Da quando state insieme, non ce lo avete mai detto!” continuò Ruby.
Le due si guardarono e accennarono un sorriso colpevole.
“Beh…” iniziò Emma.
“Ecco noi…” continuò Regina.

*Drin-Drin*

Il telefono di Trilli squillò al momento giusto. La ragazza alzò gli occhi al cielo e sbuffò.
“Ritenetevi fortunate!” disse alzandosi per rispondere.


Emma si alzò.
“Beh, si è fatto tardi e…io devo andare in centrale!” disse mettendosi la giacca.
Regina spalancò gli occhi.
“Emma!” disse furiosa.
Emma rabbrividì allo sguardo che le lanciò Regina, così decise di rimediare.
“Regina, ricordati che dopo mi devi raggiungere per quelle carte! E…se non sbaglio tra meno di dieci minuti devi…hai… HAI UNA RIUNIONE IN MUNICIPIO!” disse Emma.
Regina scattò giù dal divano.
“Giusto la riunione! Ragazze! Scusate ma vi devo cacciare!”
Lei ed Emma presero rispettivamente le cose di Ruby e quelle di Snow. E dopo avergliele praticamente buttate addosso le presero per mano e le fecero alzare dal divano, le spinsero fino la porta e le salutarono. La principessa e la lupacchiotta erano terribilmente confuse. Ma dopo essersi rese conto di quello che fosse appena accaduto scoppiarono a ridere. Emma e Regina erano delle pessime bugiarde, ma se non volevano dire loro da quanto la loro relazione andasse avanti, le ragazze rispettavano questo loro volere.
Stavano per andarsene quando si ricordarono di Trilli.
Si avvicinarono nuovamente alla porta e quando stavano per bussare questa si spalancò, e ne uscì una Tinkerbell tanto confusa quanto divertita.


“Emma Swan!” urlò Regina dopo aver sbattuto la porta.
“Cosa?!” disse la ragazza sobbalzando.
“Tu…Idiota! Stavi per abbandonarmi con quelle tre!” disse avvicinandosi pericolosamente alla bionda.
Emma non trattenne una risata.
“Ti ricordo che ‘quelle’ sono le nostre amiche…e mia madre!” rispose la bionda sorridendo.
“Rimani un’idiota!”
“SI…la tua idiota preferita!”

“Contaci…” disse Regina incrociando le braccia al petto.
“Come scusa?! Stai insinuando che io non sia la tua idiota preferita?!”
Regina sorrise.
“Idiota sì! Preferita sì! Mia…assolutamente sì! disse Regina in tono dolce.
Subito dopo Emma le catturò le labbra in un dolce e lungo bacio. Strofino le mani sulle braccia di Regina e la guardò per un po’ negli occhi.
“Che c’è?!” le chiese Regina spostandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
“Ti Amo!” disse sorridendole ancora. Regina si limitò a chiudere gli occhi e a catturare le labbra della salvatrice in un nuovo bacio.
“Scherzi a parte, Regina. Devo andare in centrale a controllare quello s-“
Regina le diede uno schiaffo sul braccio.
“La-“ Emma la interruppe.
“’Linguaccia Miss Swan!’…”disse facendole il verso.
“Lo so, lo so” continuò Emma ridendo.
“Ma quando si parla di lui io…AAAARGH!! Ti giuro! Lo ucciderei!”
Regina le accarezzò il viso. Non disse niente.
“Dopo ci vediamo?”
Emma annuì e le baciò la punta del naso.
“Allora ti raggiungo io in centrale!”
“NO!” urlò Emma.
“Cioè, voglio dire…no. C’è il ladro e non voglio che ti veda!”
“Emma! è chiuso dietro quelle sbarre da due settimane! Credo che abbia imparato la lezione!”
“Non l’avrà imparata finché non l’avrò deciso io! E poi scusa…che ti importa!”
chiese infine con una punta di gelosia nella voce.
“Emma…ti prego! Pensa a Roland. È solo un bambino! Marian se ne è andata, e non puoi tenerlo lontano da suo padre per troppo tempo!” rispose Regina seriamente.
“Regina! Quando imparerà a tenere le mani al loro posto. Allora, forse, lo farò uscire!”

“Emma! Era ubriaco!” le urlò Regina.
“Non mi interessa! Ti ha messo le mani addosso?! Ora deve pagare! Senza considerare il periodo in cui siete stati insieme! Se fosse per me rimarrebbe chiuso la dentro per sempre! Altro che ‘Happly Ever After’!” Disse la bionda.
Regina abbassò il viso e se lo copri con le mani.
“Em…Ti prego! Fallo per me!” le lacrime di Regina andavano a comando, quindi ne fece scendere un aio per far addolcire la bionda.
“Sia maledetto il giorno in cui ti ho insegnato a fare quella faccia! Ti odio! Sei troppo adorabile quando fai così!” disse Emma stringendole le guance.
“EMMA!” disse Regina prendendo le mani di Emma e staccandole dal suo viso.
La bionda rise, le diede un bacio sulla mano e si incamminò verso la porta.
“Ci vediamo dopo!” urlò uscendo di casa.

[Più tardi, quel pomeriggio.]

“Cosa devo fare per uscire da qui?!” chiese Robin afferrando le sbarre.
“Solita domanda. Solita risposta!” rispose la bionda mentre ricontrollava dei documenti.
“Quando avrai imparato a tenere le mani al loro posto.”  
“Ero ubriaco!! Non avrei mai fatto del male a Regina! Io…la amo troppo non le farei mai una cosa del genere!”
Emma scattò verso di lui. Quando pronunciò ‘La amo troppo’, si dovette trattenere per non mettergli le mani addosso.
“Ma lei non ama te! Quelle settimane sono state solo un’illusione! E credimi quando ti dico che non ci ha messo troppo a consolarsi!” gli urlò in faccia.
Robin rimase scioccato. Non si sarebbe mai aspettato una reazione simile da parte della bionda.
“Non ti avvicinare più al sindaco. Se vengo a sapere che hai detto anche UNA parola di troppo, ti sbatto qui dentro e do la chiave in pasto ad un orco!”
Robin stava per risponderle, ma fu interrotto da Regina.
“Emma!” sorrideva.
Emma lasciò un ultimo sguardo assassino all’uomo e poi si avvicinò a Regina. Le mise le mani sopra i fianchi e posò le labbra sulle sue. Regina le sorrise, non le importava che Robin le stesse guardando con gli occhi e la bocca spalancati. Finché c’era Emma a proteggerla stava bene.
“Sei pronta?!” chiese ad Emma avvolgendole le braccia attorno al collo.
Emma le posò un bacio sul naso.
“Sai…se fosse per me saremmo già fuori da questo ufficio! Ma se non finisco di controllare quelle carte il sindaco viene e mi rompe le scatole!”
“EHI!”
disse Regina prima di darle uno schiaffo sul braccio!
“Cosa?! Io AMO il sindaco!”
Regina le sorrise.
“Anche io!” rispose.
“Ehi! Non puoi amare il sindaco! Tu sei il sindaco!”
Regina rise e alzò gli occhi al cielo.
“Idiota!”
“Ammettilo che mi ami!” disse la bionda sorridendo.
“Io-“
Regina non finì la frase, Robin si schiarì la voce e la chiamò.
“Regina…”
La donna si irrigidì di colpo. Il suo viso si oscurò, il sorriso le scivolò dalle labbra e la luce che aveva negli occhi si spense.
Emma guardò malissimo Robin, poi accarezzò il viso di Regina.
“Io sono qui fuori. Per QUALSIASI motivo, chiamami ed io corro da te!”
Le posò un bacio tra i capelli ed uscì dalla stanza.
Dopo qualche secondo la donna si rigirò verso la cella e vi si avvicinò. Prese una sedia e si mise di fronte all’uomo.
Non era pronta per parlare con lui, ma se non lo avesse fatto ora, non lo avrebbe fatto mai più. 

*Ringrazio Celian1987 per questa perla! E per avermi permesso di usare questa 'citazione' xD 


OK! Rieccomi col capitolo 14!
Non ho molto da dire! Se non ringraziarvi per leggere e recensire sempre la mia FF. 
Il Primo capitolo 'The Savior & The Queen è arrivato a 1120 visualizzazioni! Mando un abbraccio virtuale a tutti voi xD 
 Come sempre sono curiosa di sapere cosa ne pensate un bacio! 
         Sarah          

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Capitolo 15
*** Lets talk about it. ***


Capitolo 15! Più breve del precedente...ma queste settimane sono state piuttosto 'intense' xD Spero vi piaccia! Ci vediamo con la nota di fine capitolo! 

Regina non era pronta per parlargli o affrontare quel discorso, ma se non lo avesse fatto in quel momento non lo avrebbe fatto più.
Rimasero in silenzio per qualche minuto abbondante. Poi Regina parlò.
“Quindi?” chiese, il tono duro e distaccato. Dai suoi occhi non traspariva nulla e dal suo viso alcun sentimento.
“Regina, ti prego! Lasciami spiegare! Io-“
“Credo che chiamare il sindaco per nome sia un po’ troppo informale, non trova signor Hood?”
disse la sovrana interrompendolo.
Inizialmente l’uomo rimase scioccato. Non sentiva quel tono dall’anno mancante. Si mise composto e riprese ciò che doveva essere il suo discorso.
“Io…” iniziò “Non ero in me! Ero ubriaco e non sapevo, non mi rendevo conto di ciò che stessi facendo! Mi conosci…Ti amo troppo e non ti farei mai del male! Per nessun motivo al mondo!”
Regina scattò in piedi quando l’uomo le disse di amarla, proprio come aveva fatto Emma poco prima.
“Ma IO non amo TE!” gli urlò in faccia.
“E…sai una cosa?! Credo di non averlo mai fatto. Probabilmente era solo un’illusione! Avevo talmente bisogno di qualcuno al mio fianco che mi sono accontentata di un amore definito tale da qualche granello di polvere! E…e se davvero mi avessi amata non saresti corso tra le braccia di tua moglie quella sera, non l’avresti baciata davanti ai miei occhi. E non ti saresti MAI permesso di chiedermi di salvarle la vita, non erano passati nemmeno tre giorni da quando ci eravamo lasciati, e tu hai avuto il coraggio di presentarti da me per chiedermi aiuto. Per chiedermi non farla morire. Io ho studiato TUTTI i libri di magia presenti in questo mondo per salvarla! E una volta che ci sono riuscita tu non mi hai nemmeno ringraziata!” Aveva le lacrime agli occhi, in quel momento gli stava dicendo cose che voleva dirgli da ormai quasi otto mesi. Gli disse cose che non aveva detto neppure ad Emma.
“Ma sai che ti dico?! Va bene così! E vuoi sapere perché?! Perché mentre passavo i pomeriggi a studiare incantesimi per salvare Marian ho incontrato il mio Vero Amore! E…all’inizio era strano anche per me! ‘La Salvatrice, la figlia di Biancaneve, e la Regina Cattiva, la sua nemesi! Ma, adesso, mi rendo conto che con te è stato solo…solo…uno sfogo? Non lo so nemmeno io cosa sia stato! Perché, al contrario di quando sto con Emma, con te non mi sono mai sentita al sicuro, o protetta. Non credo nemmeno di essermi mai sentite VERAMENTE Felice, con te.” Quelle parole erano come spilli che si puntavano nel cuore di Robin.
“Con Emma faccio cose che non avrei mai fatto! Le dico cose che non dire a nessuno, nemmeno ad Henry. Quando stiamo insieme non mi importa di niente e nessuno, non mi importa di ciò che pensa la gente di me o di noi!” Mentre parlava con Emma il suo tono si era addolcito e smise di urlare, sul suo viso comparve un sorriso e i suoi occhi tornarono a brillare.
“Io…non ce l’ho con te. Non più. Adesso…se hai qualcosa da dirimi, fallo! Perché qui fuori c’è la mia ragazza che mi aspetta.” Disse tornando al suo tono distaccato.
L’uomo rimase in silenzio per qualche secondo e poi reagì.
“Io credevo che quello che ci fosse tra di noi fosse importante. Perché…beh, i sentimenti che ho provato e che provo erano e sono reali!” silenzio.
“E…io non posso e non voglio credere che tu e lo sceriffo stiate insieme! Come credi che reagirà la gente nel venire a conoscenza della vostra relazione?” il suo tono cambiò, qualcosa di oscuro si stava impossessando di quell’uomo sempre stato mite e pacato.
“Non credere che ve la farò passare liscia! Lo dirò ai Charming, ad Henry e a tutto la città!”
Regina rise.
“Non mi fai paura ladro!” –Ladro- detto con un disprezzo che perfino lei si meravigliò di riscoprire nel suo tono.
“I Charming, Henry, Rumple e Belle, Ruby e Tink, persino i nani! Lo sanno tutti! Lo sanno da due settimane!” disse.
“Credi davvero che una relazione del genere possa durare più di qualche settimana?!”
Regina gli sorrise di nuovo.
“Se sapessi da quanto tempo va avanti non diresti così! Sappi solo che in confronto la nostra relazione non è mai esistita.” Si avvicinò nuovamente a lui.
“Sai…credevo di aver convinto Emma a liberarti! Ma un altro paio di giorni non te li toglie nessuno!”
L’uomo le prese il colletto della giacca, la tirò a se e le catturo le labbra.
“EMMA!” riuscì ad urlare Regina prima che le labbra di Robin si posassero prepotenti sulle sue.
Lo sceriffo ci mise pochi secondi ad arrivare. Quando video Robin baciare Regina corse verso la cella, ritirò la donna verso di se e la strinse tra le sue braccia.
Regina si ricompose, guardò duramente l’uomo e si girò verso lo sceriffo.
“Altre due settimane.” Se ne andò senza dire altro.
Emma prese le chiavi delle celle dal gancio vicino la scrivania e le mise in tasca.
“Non si sa mai!” dopo tutto aveva a che fare con un ladro.
“Ti avevo avvertito!” disse duramente prima di uscire dalla stanza.
Emma corse da Regina, aveva gli occhi lucidi e le era colato un po’ di trucco, Emma la pulì con i pollici e le diede un bacio.
“Ehi…”
“Ehi!”

“Sappi che finché non sarai tu a dirmelo io non lo farò uscire!” le disse in tono dolce. Regina le sorrise e le diede un veloce bacio a fior di labbra.
“E’ solo che…io non capisco! Non lo riconosco! E’ sempre stato così gentile e premuroso! Adesso invece…”
“Tranquilla! Non ti farà più niente! Ci sono io a proteggerti!”
disse sorridendole e avvolgendole un braccio intorno la vita, iniziarono a camminare.
Rimasero in silenzio per un po’. Poi Regina lo ruppe.
“Ho fame!” disse.
Emma guardò l’orologio e poi la guardò stranita.
“Tesoro…sono le sei del pomeriggio!”
Regina ci pensò un po’ su.
“Effettivamente è un po’ presto!...Prediamo un gelato!” disse sorridendo ad Emma come se fosse una bambina.
“Sul serio, Regina?!” chiese Emma.
“Dopo la ‘Regina della panna’ hai ancora voglia di gelato?!” continuò.
Regina le sorrise ancora.
“Io ho sempre voglia di gelato! Pensavo lo avessi capito in questi mesi!” disse poi la mora.
Emma ripensò alla quantità di gelati divorata da Regina in otto mesi di relazione e poi le sorrise.
“D’accordo sua ‘Freddezza’ disse Emma ridendo.
“Ah. Ah. Ah” Regina roteò gli occhi.
Passarono il pomeriggio in giro per la città, passeggiando tenendosi per mano e scambiandosi un bacio ogni tanto. Incontrarono qualcuno che si ‘complimentò’ con loro perché finalmente avevano capito che la loro non era una semplice amicizia o dicendo cose come: “era ora!” o “ce ne avete messo di tempo!”.
Le due sorridevano e ringraziavano, anche se ritenevano il tutto piuttosto strano. 


E rieccoci con un nuovo capitolo. 
Il 15esimo! Non avrei mai pensato di fare una storia tanto lunga e riuscire a continuarla ò.ò. 
Come sempre ringrazio tutti voi che la recensite e la leggete. 
Ma soprattutto ringrazio Giuly_Belle_Everdeen, perchè mi sopporta nei pomeriggi di noia più assoluta, e soprattutto sopporta le mie note audio su Whatsapp! xD (Giulia, sappi che ti torturerò a lungo!).
E...niente! Spero che il capitolo vi piaccia!! Fatemi sapere cosa ve ne pare!!
 <3 
          Sarah         

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Capitolo 16
*** Trasloco?! ***


Ok...non uccidetemi! vi spiego tutto nelle note a fine capitolo. 

 


“Maledizione!”
Regina buttò l’ennesima torta di mele nel cestino, quando era nervosa faceva fatica persino a cucinare.
“COSA?!” disse Emma correndo in tutta fretta nella cucina.
Regina era ancora di spalle e quando sentì la ragazza urlare si girò di scatto, fece cadere le mani lungo i fianchi e chinò la testa.
“Sono un disastro…” disse la voce bassa e quasi spezzata dal pianto. Emma sorrise notando la quantità di bucce di mele e vassoi sporchi sul tavolo.
“Regina…” disse Emma avvicinandosi a lei e mettendo la mano sotto il mento della donna così da poterla guardare negli occhi.
“Emma! Ho buttato cinque torte di mele. CINQUE DELLE MIE DELIZIOSISSIME TORTE DI MELE SONO FINITE NELL’IMMONDIZIA!” disse il sindaco evidentemente stizzito. Dopo un po’ prese un respiro profondo e ridusse gli occhi a due fessure.
“Ed è solo colpa tua, Swan!” disse infine mettendo il broncio.
Emma inizialmente si intenerì a vedere il viso di Regina, poi si rese conto di ciò che le avesse appena detto.
“Colpa mia?! Ma se ero di là ad aiutare Henry!” rispose spalancando gli occhi e aggrottando la fronte.
“Si, colpa tua. TU hai invitato i TUOI genitori a cena, a casa MIA!” disse Regina quasi urlando.
Sbuffò e si calmò.
“Almeno tua madre porterà Neal…” disse Regina sorridendo.
“Aaaaaw…allora ti sei affezionata al mio doooolce fratellino?!” disse Emma facendo la voce di una bambina.
Regina non rispose, si limitò a roteare gli occhi.
“Regina?” disse Emma dopo qualche minuto di silenzio.
“Mh?”
“Stavo pensando una cosa…” continuò Emma.
“Ommioddio! Chiamate i giornali!” affermò Regina ridendo. “Notizia Shock: Lo sceriffo Swan ha iniziato ad usare il cervello!” continuò imitando il tono dei giornalisti quando annunciano le notizie. 
“Ehy!” Emma corrugò la fronte e mise il broncio.
Regina le sorrise e le prese il mento tra le dita. Si avvicinò a lei e la baciò. Mentre Emma le circondò i fianchi con le braccia.
“sentiamo…a cosa stavi pensando?”
“aaaloora…Neal è mio fratello…”

“si..” disse Regina stranita
“E quindi è figlio di Snow.”
“Gia!”
“Tu sei la matrigna di Snow quindi, in un certo senso, saresti.”

“SWAN NON TI PERMETTERE!”
“mia.”
“SWAN”
“Nonna!” finì Emma sorridendo.
Regina si infuriò e si staccò dall’abbraccio di Emma. Un vaso dietro di Emma si ruppe e la ragazza sobbalzò!
“Stavo scherzando!”
Regina spalancò gli occhi, mentre il suo petto si alzava e si abbassava in modo irregolare. Si avvicinò di fretta alla sua compagna e le accarezzò il viso.
“Oddio, Emma! Scusami! N-non so che mi sia preso…”
Emma le sorrise e le spostò una ciocca di capelli dal viso.
“Ehi…calmati. È tutto apposto”

Regina le sorrise, poi Emma voltò leggermente il viso e guardo i cocci che giacevano sul pavimento.
“Tranne il tuo vaso!” disse facendo una specie di smorfia.
Regina rise e baciò Emma.
“Tesoro” iniziò accarezzando le braccia della sua fidanzata “che ne dici di andare a comprare un paio di vaschette di gelato?”
“Gelato?!”
“Non ho intenzione i mettermi a preparare altre torte!”
“Ooooook! Gusti?!” disse sorridendole.
“Quello che vuoi!”
*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°*°
Dopo cena Regina, Emma, Snow e il piccolo Neal si rifugiarono in salotto, davanti al camino. Mentre Henry e ‘nonno Charming’ erano nella camera del ragazzo a giocare ai videogames.
Si…il principe azzurro sapeva giocare ai video giochi, ma nessuno era forte come Henry!

Regina entrò in sala con un vassoio tra le mani. Due tazze di tè bollenti e una di cioccolata calda, rigorosamente con panna e cannella, si posavano su di esso. La donna poggiò il vassoio sul tavolino in vetro e si sedette sul divano accanto a Snow.
La ragazza le mise il bambino tra le braccia e lei iniziò a cullarlo.
Sia Emma che Snow non poterono fare a meno di sorridere alla vista di quella scena. Regina aveva una vera e propria adorazione nei confronti di quel bambino.

A quel punto lo sceriffo si alzò dal divano e andò a prendere la macchina fotografica di Regina.
Fece un paio di foto alla sua fidanzata e a suo fratello senza che lei se ne accorgesse. Sua madre le fece cenno con la mano di avvicinarsi per farle vedere. Erano meravigliosi. Se si metteva un bambino tra le braccia di Regina, la donna, diventava ancora più radiosa e sorridente del solito, persino più di quanto non fosse con Emma. Dopo qualche secondo la bruna si ridestò e alzò lo sguardo dal bambino per osservare le donne che aveva difronte. Entrambe la osservavano con uno strano sorriso.

“Che c’è?” chiese Regina guardandole stranita.
“Siete adorabili!” disse Snow col sorriso stampato in faccia.
Regina sorrise e si spostò una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
Emma non resistette e le posò un bacio sulle labbra. Bacio che, ovviamente, venne ricambiato all’istante. Snow sorrise ancora di più a quella scena. Emma e Regina non si baciavano quasi mai se c’era qualcuno a guardarle, ma il fatto che lo avessero appena fatto, poteva significare due cose: 1. Si erano totalmente dimenticate di lei. 2.non gli dava più fastidio che qualcuno le vedesse e che di conseguenza le giudicasse.

Quando si separarono Regina strappò la macchina fotografica dalle mani di Emma e guardò le foto.
Sorrise, erano venute abbastanza bene. Ma, essendo Emma una totale imbranata per quanto riguardasse la fotografia, le foto erano leggermente sfocate.

“Eppure ti ho spiegato mille volte come fare!” disse Regina posando la macchina fotografica sul tavolino.
Lo sceriffo si passò una mano dietro la nuca e arrossì leggermente.
“Scusa, non volevo perdere un momento del genere!”
Regina sorrise e scosse leggermente la testa.
“D’accordo Swan! Questa volta ti perdono.”
“Regina!” disse Emma in modo minaccioso e riducendo gli occhi a due fessure.
“Cosa?!”
Emma non rispose e incrociò le braccia al petto.
“Oooooh! Scusa…Emma!” ci mise un po’ a pronunciare il suo nome.
“Così va meglio!” disse facendo un sorriso soddisfatto e buttandosi sul divano.
“Scusate?! Temo di essermi persa qualcosa.”
Regina rise.
“A tua figlia dà fastidio essere chiamata per cognome!” rispose poi tornando a coccolare Neal.  
“Oh…” disse Snow, era sorpresa. Solitamente si faceva chiamare per cognome, ma non diceva niente.

Passarono qualche minuto in silenzio.

Regina continuava a guardare Neal.
Emma rimase letteralmente incantata con gli occhi puntati su Regina.
Lo sguardo di Snow, invece, saettava da sua faglia alla sua matrigna.


“Allora…” iniziò Snow rompendo il silenzio che si era venuto a creare.
“è ufficiale! Quando pensi di iniziare il trasloco?” chiese poi.
Regina alzò lo sguardo e lo puntò incuriosita su Emma. Avevano parlato del trasloco di Emma a casa sua, ma il sindaco non pensava che ne avesse già parlato con Snow.
“Già…Emma! Quando inizierai a portare qui le tue cose?!” chiese poi con un sorriso meraviglioso. Non vedeva l’ora che Emma si trasferisse da lei, avrebbero passato molto più tempo insieme.

Da quando stavano insieme la bionda si fermava spesso a dormire lì. Una notte, dopo aver fatto l’amore, Emma se ne era uscita con “sarebbe bello se potessimo stare tutte le notti così!” Regina ci mise un po’ per capire, ma quando lo fece il suo sorriso illuminò la stanza completamente buia. “Tu-tu vorresti…?” “Sarebbe bello! No?!”
Regina annuì e baciò ripetutamente le labbra di Emma. Da quel momento ne avevano parlato sempre più spesso, fino ad arrivare alla conclusione che Emma sarebbe andata a vivere da lei. 

Capitolo 16. Non uccidetemi, sul serio. Sono stata giorni a fissare la pagina bianca, ma davvero non sapevo cosa scrivere >-< 
Non è stato un periodo semplice, tra casa, scuola, corsi per patentino e '''''corsi di canto'''''
(che ho frequentato per davvero pochissimo perchè non avevo tempo e.e ma almeno il foglio rosa l'ho preso xD) 
Aaallora...non ho molto da dire, tranne che chiedervi UMILMENTE scusa per il TREMENDO ritardo con cui ho pubblicato questo nuovo capitolo (ma se andate a vedere sull'account ci sono 3 One-Shot :D)  
Beh...basta, adesso vado a nascondermi T_T mi scuso se il capitolo non è il massimo, ma io V.V.B quindi voi mi perdonate!
Vero?! 
Vero! 
 
Taaaanti Bacini zuccherosi, ovviamente fatemi sapere che ve ne pare! 
          Sarah         

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Capitolo 17
*** Benvenuta a casa, Swan! ***


Capitolo17. Nonuccidetemiciao




Il trasloco avvenne pochi giorni dopo, con un paio di incantesimi le cose di Emma erano perfettamente riposte negli scatoloni. Il maggiolino della bionda era abbastanza grande per contenerli tutti, ma Regina l’aveva comunque raggiunti dai Charming per darle una mano.
Ovviamente Snow, prima della partenza, iniziò a fare le sue moine da madre super apprensiva, chiese ad Emma se fosse sicura di aver preso tutte le sue cose e che adesso avrebbe dovuta chiamarla ogni giorno, anche se si sarebbero comunque viste spesso. Regina non arrivò nemmeno a metà del discorso, diede un bacio alla bionda e le sussurrò che l’avrebbe aspettata in macchina, infine salutò Mary Margaret e David. Lo sceriffo scese circa dopo una decina di minuti e quando entrò in macchina trovò il sindaco ad armeggiare con la radio in cerca di un po’ di musica decente.

“Alla buon’ora Miss Swan!” disse la mora sbuffando e spegnendo l’autoradio.
“Chiedo perdono…Maestà!” rispose Emma mettendo in moto la macchina.

Regina le mando un’occhiataccia al ‘Maestà’, al quel punto la bionda spalancò gli occhi e partì.
Ovviamente il viaggio non durò molto, il loft dei Charming non era troppo distante dalla villa di Regina.
La ragazza parcheggiò, e una volta scese dalla macchina iniziarono a scaricare gli scatoloni, portandoli sul portico.
Regina aprì la porta ma, prima che Emma potesse entrare, ci si parò davanti e le sorrise, le fece uno dei suoi sorrisi più belli.

“Benvenuta a Casa, Miss Swan!” disse poi.

La donna aveva passato la giornata precedente a sistemare casa e a liberare la cabina armadio da alcuni vestiti usava raramente, aveva liberato i suoi cassetti per fare spazio alla biancheria della sua Emma.   
Pensare che presto avrebbero passato la maggior parte del loro tempo insieme l’aveva fatta addormentare col sorriso stampato in volto.

Emma le sorrise, finalmente aveva trovato un luogo da definire ‘casa’, ma non perché si ritrovava un tetto sulla testa, semplicemente perché era un luogo in cui si sentiva bene, in cui si sentiva accettata e soprattutto amata. Anche dai Charming era così, ma Regina è Regina, e lei non aveva mai amato nessuno quanto amava lei.

Si avvicinò leggermente al sindaco e la baciò con trasporto, poi la spinse, delicatamente, all’interno dell’abitazione e chiuse la porta alle sue spalle. La mora si staccò da lei e le accarezzò il viso, rimasero qualche secondo ad osservarsi e poi, anche se contro voglia, sciolsero definitivamente l’abbraccio in cui si erano strette.

Emma si tolse la sua inseparabile giacca rossa, si rimboccò le maniche e prese un respiro profondo.

“Abbiamo del lavoro da fare!” disse, poi, imitata da Regina, iniziò a portare di sopra gli scatoloni con i suoi vestiti. 

A sistemarli ci pensò Emma, mentre Regina si occupò dei vari oggetti che avrebbero ricordato a chiunque entrasse in quella casa la presenza della Swan. I suoi soprammobili erano alternati da ‘palle di neve’ raffiguranti diverse città. Aveva deciso di scambiare alcuni quadri ed inserì, in varie cornici, tutte le loro foto.

Considerando che avevano iniziato il loro ‘lavoro’ quella mattina, e che verso il tardo pomeriggio avevano già sistemato tutto, finirono abbastanza in fretta.

Sistemate le ultime cose Emma si buttò a peso morto sul divano, imitata, in modo più elegante da Regina, che prima di sedersi posò il vassoio con la cioccolata calda, appena fatta, sul tavolino davanti a loro.

Henry le aveva chiamate poco prima, dicendo loro che sarebbe tornato poco prima per cena.

“Stanca, Swan?chiese Regina, aveva ancora un po’ di fiatone.
“Quando la smetterai di chiamarmi così?” chiese  a quel punto Emma.
La mora la guardò e sorrise “Quando tu smetterai di chiamarmi Regina!” rispose alzando un sopracciglio con aria di sfida.
“OK! Aspetta! Che?! Regina è il tuo nome!”
“Appunto!” disse l’altra sorridendole ancora, poi le scoccò un veloce bacio e si alzò dal divano.
Emma sbuffò e ridusse gli occhi a due fessure.
“Ti odio!”
Regina rise alzando l’angolo della bocca.
“Non è vero” disse quasi in un sussurro.
“E tu che ne sai?” disse, allora Emma incrociando le braccia al petto.
“Beh, Swan…tanto per cominciare sei sul mio perfettissimo ed immacolato divano a sorseggiare della cioccolata calda che ho appena preparato e, se non sbaglio, ho dovuto fare spazio nei miei cassetti per metterci la TUA biancheria. Ah…Inoltre, correggimi se sbaglio, hai appena traslocato definitivamente a casa mia. Il tutto accompagnato da più di otto mesi di relazione!” rispose con un sorriso stampato in volto.
“Non basta.” Disse di rimando la bionda.
Regina si avvicinò lentamente a lei e le scostò una ciocca di capelli dal viso.
“No?” chiese in un sussurro.
“No…” rispose lo sceriffo deglutendo a vuoto. Se c’era qualcosa alla quale la Salvatrice non poteva resistere, beh…erano sicuramente le labbra scarlatte della sua Regina, quando si trovavano così vicine, spesso, le mancava il fiato. Il sindaco eliminò definitivamente la distanza che c’era tra loro, posando le sue labbra su quelle dello sceriffo. Si separarono per prendere aria e i loro occhi si incatenarono. La bionda fece uno scatto e strinse le mani dietro la nuca della mora, e il bacio da che era lento e dolce divenne passionale. Inutile dire che Emma avrebbe voluto approfondire ancora il contatto, ma Regina la fermò.
La bionda mise su il broncio e quando la sovrano lo vide non poté fare a meno di baciarla.
“Vacci piano, Tigre…” disse ridendo.
“Ma….andiamo, Gina! Siamo solle. Completamente sole! È un’occasione più unica che rara!” la mora rise ancora.
“Lo so…ma io sono stanca. Inoltre devo cucinare per due persone in più. Quindi, visto che Henry sarà qui tra poco, sarà meglio che mi metta subito al lavoro!” rispose. Emma la guardò perplessa.
“Due in più?”
“Se ti conosco tanto bene come credo, e sappiamo entrambe che è così, Henry ha preso da te! Ed Henry mangia davvero tanto.” Aggiunse poi con la voce più bassa, come per non farsi sentire.
“Senti, cara! Io non mangio tanto! Io mangio quello di cui ho bisogno!” Regina le si avvicinò e le stinse le guance.
“Certo, cara. Come vuoi tu!” poi le posò un bacio sul naso e andò in cucina.
Emma si limitò a sbuffare e ad accendere il televisore.

Regina mise tutti gli ingredienti sul tavolo ed iniziò a cucinare per la sua famiglia.
Preparò i piatti preferiti dei grandi amori della sua vita, suo figlio e la sua fidanzata.
Ci mise tutto l’amore di cui era capace, perché sapere che quella sarebbe stata la prima di tantissime cene con quelle due persone, speciali, le riempiva il cuore di gioia, lo faceva battere all’impazzata. La cosa le face stampare un sorriso in volto, che ritrovò il suo spazio dopo anni di sofferenze e lacrime.

Emma, tempo prima, le disse le parole di una canzone, le quali le si fissarono in mente.

“Smile, without a reason why.
Smile, as if you were a child.
 Smile, no matter what they tell you.
 Don’t listen to a word
 they say
‘cuase life
 is beautiful that way.”  
(Sorridi, senza ragione.
Sorridi, come se fossi un bambino.
Sorridi, non importa ciò che ti dicono.
Non ascoltarne una parola.
Perché la vita è più bella in questo modo.)

 
Spesso pensava a quelle parole, era sempre stato raro che sorridesse, poi arrivò Miss Swan e le risultò praticamente impossibile. Poi, però, conobbe Emma, e il sorriso aveva deciso di rimanerle stampato sempre sul viso. Era il periodo più bello e felice della sua vita, e aveva sempre dubitato che potesse avere eguali.

Henry arrivò pochi minuti prima che la cena fosse pronta.
Entrò in casa, lanciò la giacca sull’appendiabiti e butto lo zaino sul pavimento. Andò in cucina e salutò Regina con un bacio sulla guancia, poi si diresse in salotto e dopo essersi buttato sul divano, vicino ad Emma, la salutò con un abbraccio.
Rimasero entrambi a guardare la televisione fin quando Regina non li chiamò per andare a tavola. Passarono la serata ridendo e scherzando, proprio come una normale e tranquilla famiglia. Finirono di mangiare, poi Henry propose di vedere un film…Non lo avesse mai fatto…ci misero quasi un’ora per decidere. Emma e Regina avevano gusti totalmente differenti. Alla fine optarono per un film che avevano visto e rivisto un milione di volte. Si trovarono d’accordo solo perché l’attrice che interpretava la protagonista piaceva, stranamente, ad entrambe.
Arrivati più o meno a metà, Emma e Regina smisero di guardarlo, iniziarono ad osservare l’una gli occhi dell’altra e ogni tanto si scambiavano qualche bacio.

Henry non poté fare a meno di sorridere quando le vide. Era strano…all’inizio, quando venne a sapere della loro relazione, non ne era proprio entusiasta. Gli sembrava assurdo. Ma non perché si trattava di due donne, bensì per ciò che secondo il suo libro sarebbe dovuto accadere tra le due: Emma, come Salvatrice, era destinata a sconfiggere Regina, la Regina Cattiva.
Poi, nel mese che passò da quando glielo avevano detto, poté osservare quanto in realtà le due si amassero.


Il film finì, il ragazzo ripose il Dvd nella sua custodia e lo mise al suo posto.
Emma e Regina rimasero ancora un po’ strette sul divano, quando Henry diede ad entrambe la ‘buonanotte’.
Il silenzio piombò nella sala, mentre Emma accarezzava i capelli scuri della compagna, di Regina, la sua Regina.
Per la prima volta da quando stava insieme non dovevano salutarsi per vedersi poi il giorno dopo, il pomeriggio o direttamente la sera.
Il silenzio fu rotto dalla stessa Regina.

“Che dici, andiamo a dormire?” chiese in tono dolce.
“Nella nostra camera?” chiese di rimando Emma
“Nella nostra camera!” confermò la sovrana con un sorriso.

Mentre salivano le scale si tenevano per mano.
Si lavarono, si prepararono e si misero sotto le coperte, l’una di fronte all’altra e con le mani incrociate.

“Buonanotte…” disse Emma baciando dolcemente Regina.
“Notte…” le rispose, sorridendole ancora.

Era la prima notte che avrebbero passato insieme, nella loro casa, e l’idea che da quel momento ci sarebbe stato qualcuno al loro fianco durante la notte, a calmarle durante gli incubi, o che le avrebbe aspettate sveglia che tornasse dal lavoro, le faceva sentire in paradiso.
L’idea che la mattina si sarebbero svegliate l’una stretta tra le braccai dell’altra le faceva inevitabilmente sorridere. 




*coff coff* 
Io....
'Ops' e.e 
Ok...seriamente. E' passato più di un mese da quando ho pubblicato l'ultimo capitolo, e mi dispiace avervi fatto aspetteare così tanto! 
Solo che...davvero! Io non avevo idea di cosa scrivere. Inoltre ho avuto non pochi problemi col computer(e per tutto il mese sono stata nel mio angolino ancora troppo depressa dal midseasonfinale). Spero comunque di essermi fatta perdonare con questo capitolo, visto che è leggermente più lungo del solito.
Al solito fatemi sapere che ve ne pare e se vi piace. E mi scuso per gli errori di battiture e.e  BACI <3 

venitemi a trovaare nella pagina LastThingI'll do: https://www.facebook.com/pages/Last-thing-Ill-do/702416636480130?fref=ts 
         Sarah         
 

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