5 times Haymitch saw Effie drunk

di LadyPalma
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. ***
Capitolo 2: *** 2. ***
Capitolo 3: *** 3. ***



Capitolo 1
*** 1. ***


5 times Haymitch saw Effie drunk

 

1.

 

Haymitch Abernathy scolò in un solo sorso il vino che era rimasto nel suo bicchiere e con un confuso saluto rivolto a Plutarch, si avviò senza troppe cerimonie, leggermente barcollando, verso il tavolo delle bevande. Odiava le feste dai tempi del suo tour della vittoria, e il fatto che quella si tenesse nel distretto 12 e che avesse come occasione la celebrazione di un anno dal successo della rivolta, non cambiava poi di molto le cose. Lui era sempre lo stesso scorbutico ubriacone solitario dopo tutto, e se non fosse stato per le insistenze di Peeta non avrebbe mai messo piede in quella sala.

Una risatina amara sfuggì alle sue labbra a quel pensiero improvviso, mentre cominciò a cercare la bottiglia del vino che aveva inaugurato solo cinque minuti prima, ma un'espressione sorpresa si formò sul suo viso quando, dopo aver annusato con poca grazia le varie bottiglie, quella in particolare sembrava mancare all'appello.

"Dove accidenti è il mio vino?" si lamentò ad alta voce, tuttavia non così alta da coprire il rumore della musica.

Continuò a borbottare tra e per un po', trovandosi costretto a ripiegare su uno strano liquore dal gusto decisamente meno gradevole. Quando finalmente si allontanò di qualche passo dal tavolo e alzò lo sguardo per tentare di individuare tra la folla Katniss e Peeta che si erano presi l'incarico di riportarlo a casa, si trovò improvvisamente la soluzione alla misteriosa sparizione della bottiglia davanti. A qualche metro da dove si trovava, ma in una posizione abbastanza decentrata e quasi nascosta, una donna seduta da sola si versava il prezioso vino in un calice.

L'ex mentore la scrutò per un po' anche se i suoi occhi erano più concentrati sulla rapidità con cui lei riempiva e svuotava in modo quasi compulsivo il bicchiere. Aveva l'aria vagamente familiare e anche terribilmente brilla.

"Le buone maniere..." commentò ironicamente, lasciando rivivere per un momento nella sua mente la voce squillante dell'odiata (e al tempo stesso forse anche amata) accompagnatrice del suo distretto ai tempi ancora troppo recenti degli Hunger Games.

Era tanto tempo che non sentiva quella voce e doveva ammettere che in certi momenti ne sentiva la mancanza. Scosse la testa, rifiutando di farsi prendere da uno di quei momenti proprio adesso, e prese un lungo sorso di liquore, tornando a cercare con lo sguardo i suoi vincitori, o meglio le sue balie.

Finalmente li vide spuntare tra le coppie di ballerini e allontanarsi dalla pista, avanzando a passo spedito proprio verso di lui.

"Andiamo vecchio ubriacone, ti accompagniamo a casa" lo apostrofò Katniss, lasciandosi sfuggire un sospiro seccato alla vista del  prevedibile stato dell'uomo.

Doveva essere difficile per lei: aver vissuto tra le fiamme dell'Inferno e continuare ancora a vivere tra le sue ceneri, fingendo di essere felice. Quella sera sarebbe voluta essere da qualunque tranne che lì, lui lo sapeva e lo capiva, per questo nonostante l'instabilità delle sue facoltà mentali, non si irritò per il commento che le era sfuggito e lo accolse invece con una risata divertita.

"Ubriacone, dici? Guarda quella donna laggiù..." le rispose prontamente indicandola con il dito "Aah, se ci fosse Effie le direbbe che... Non lo so cosa le direbbe, ma qualcosa direbbe, Effie direbbe sempre qualcosa"

Non sapeva come ma si era ritrovato a parlare di lei ma la cosa non lo stupiva troppo in quel momento a dire il vero: la sua mente doveva aver azzerato ogni filtro, facendo trasformare direttamente i pensieri in parole. Tuttavia quell'involontario scherzo non ebbe l'effetto sperato e invece di un sorriso, i due ragazzi si scambiarono uno sguardo che sembrava solamente imbarazzato e preoccupato.

"Che diavolo succede?" domandò allora confuso portandosi ancora il bicchiere alle labbra.

Fu quel gesto a risvegliare i due vincitori dall'eloquente silenzio in cui si erano rifugiati. Katniss fu la prima a muoversi, avvicinandosi lentamente e sfilandogli con cautela il bicchiere, ma fu Peeta ad afferrargli con decisione e allo stesso tempo con gentilezza un braccio e condurlo verso l'uscita.

"Allora cosa è successo prima?"

Lo stesso sguardo intercorse tra i due interpellati che non risposero neppure questa volta e Haymitch non pressò ulteriormente l'argomento.

Era troppo ubriaco per accorgersi che quella donna sulla via per una sbronza colossale era effettivamente proprio Effie Trinket.

 

 

 

NDA:

Ecco il primo capitolo di quelle che saranno (come dice il titolo stesso) cinque parti. L’ambientazione è un anno dopo Mockingjay; Haymitch non è cambiato poi molto, mentre ho lasciato intuire che in Effie invece c’è stato un cambiamento... L’idea sostanzialmente è quella di vedere ribaltati i ruoli: senza anticipare troppo, sarà la capitolina a creare una dipendenza dall’alcool e avere bisogno di aiuto. Spero vi sia piaciuto questo inizio!

A presto con la seconda parte ;)

 

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Capitolo 2
*** 2. ***


2.

 

Era tornata quella di sempre eppure era cambiata. Ecco cosa aveva pensato Haymitch quando aveva finalmente rivisto Effie; l'ultima volta l'aveva lasciata poco più di un anno prima, dopo la vittoria dei ribelli, su un treno diretto a Capitol City e avevano mantenuto i contatti solo tramite qualche lettera e qualche breve conversazione telefonica. Rivederla adesso gli faceva uno strano effetto, un effetto che non poteva cancellare neppure con l'alcool: quel giorno era il matrimonio di Katniss e Peeta e aveva promesso ai ragazzi, quasi come regalo di nozze, di non esagerare.

Era cambiata, oh se era cambiata, continuò a pensare per i successivi cinque minuti in cui non riuscì a toglierle gli occhi di dosso: i suoi capelli, quelli veri, le cadevano mossi sulle spalle incorniciando il viso velato e non mascherato di trucco, mentre erano ricercati ma non troppo eccentrici i vestiti che coprivano le cicatrici che lui sapeva si nascondevano al di sotto. Stava dando alcune disposizioni, sbuffando e sospirando di tanto in tanto. Grazie all'aiuto di Plutarch era diventata reporter per Panem adesso, ed era in questa qualità, oltre che quella di amica, che partecipava oggi all'evento; la cosa tuttavia stranamente non sembrava piacerle troppo e di questo l'uomo ne ebbe la conferma quando la vide attraversare l'intera sala, dirigendosi a passo spedito nella sua direzione.

Non mirava a lui però, solo al suo bicchiere.

"Ehi, ehi, vacci piano dolcezza! Quella non è acqua!" esclamò dopo qualche attimo di sorpresa, vedendola svuotare l'intero contenuto del bicchiere e posarlo poi di nuovo sul tavolo.

"Lo so, Haymitch, onestamente non mi sarei aspettata  nulla di diverso da te!" replicò lei con un sospiro portandosi una mano alla fronte.

Non lo aveva ancora guardato in faccia e il tono le era uscito più freddo di quanto forse avrebbe voluto. Haymitch la guardò con un sopracciglio alzato; non aveva immaginato la loro prima conversazione dopo tutto quel tempo andare in questo modo e la cosa in qualche modo lo turbava. Lei forse se ne rese conto perché quando finalmente incrociò il suo sguardo, un sorriso apologetico si formò sulle sue labbra.

"Mi dispiace... Le riprese, le interviste, è troppo per me adesso. Vorrei solo celebrare la felicità dei ragazzi e-"

"Va tutto bene, Effie" la interruppe in tono insolitamente gentile e quasi senza rendersene conto le aveva afferrato la mano.

Fu il turno della donna di spalancare gli occhi, spostandoli sorpresa tra il viso dell'uomo e le loro mani unite. Quell'improvviso intimo contatto la coglieva impreparata e le causava imbarazzo, come il rossore sulle sue guance confermava.

"Haymitch..." sussurrò semplicemente quasi come una supplica. Ma supplica di cosa, di non prendersi certe libertà e ritirare la mano o forse di continuare a stringerla e non lasciarla andare?

L'ex mentore interpretò a suo modo quella tacita preghiera e improvvisamente ruppe il contatto, utilizzando la mano ora libera per riappropriarsi del bicchiere e riempirlo di nuovo. Si schiarì la voce, sentendo anche lui adesso lo strano peso dell'imbarazzo e per qualche minuto quello fu l'unico suono a rompere lo strano silenzio che si era creato tra loro. Minuti che erano bastati a Effie per procurarsi un altro bicchiere e riempirlo a sua volta. Non le stava più tenendo la mano, ma i suoi occhi grigi non l'avevano ancora lasciata.

"Sei cambiata.." mormorò infine con una leggera esitazione che trapelava nella voce "Ma stai bene così... Senza tutta quella spazzatura addosso... Voglio dire, sei bella. Davvero bella"

La donna a quelle parole riportò di nuovo l'attenzione sul suo ex collega e un nuovo stupore si disegnò sul suo viso, del tutto impreparata a ricevere complimenti da parte sua. Non rispose, ma gli concesse un sorriso sincero e anche in parte divertito. Era rimasta piacevolmente colpita, lo suggeriva il fatto che era arrossita di nuovo e che la sua mano si era mossa esitante in aria istintivamente alla ricerca di quella di lui.

Ma non la raggiunse mai, invece finì per stringere il bicchiere.

Si allontanarono in silenzio dopo poco, ma lui da lontano continuò a tenerla d'occhio finché nel giro di mezz'ora apparve più brilla di quanto si immaginasse e fu costretta a lasciare il bouffet in anticipo.

Si, Effie Trinket era cambiata e neppure lui sapeva ancora dire quanto.

 

 

 

NDA:

Salve a tutti, ecco la seconda parte! Effie e Haymitch si sono finalmente rincontrati… Spero di essere riuscita a far capire il cambiamento della capitolina senza però discostarmi troppo dal suo personaggio:) Qualsiasi commento, positivo o negativo, è ben accetto!

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Capitolo 3
*** 3. ***


3.

 

L'ultima cosa che Haymitch si sarebbe aspettato quella sera era di sentire bussare ripetutamente alla sua porta. Chi poteva essere? I ragazzi erano partiti per una specie di breve luna di miele nel distretto 4 e nessun altro si disturbava realmente di prestare attenzione al vincitore alcolizzato del distretto 12. Nessun altro, a parte Effie Trinket ovviamente. Le sue labbra si curvarono inevitabilmente in un mezzo sorriso quando se la ritrovò davanti nel suo nuovo look più naturale e un'espressione leggermente imbarazzata. Restò a fissarla per un po' prima di spostarsi di lato e farle cenno di entrare. Non sapeva francamente se essere più sorpreso dalla visita in sé o dal fatto che avesse una bottiglia di whiskey tra le mani.

"È cattiva educazione presentarsi a casa di qualcuno senza un regalo gradito..." esordì la donna mettendo piede in casa e passandogli la bevanda, sentendosi quasi in dovere di spiegare quella inusuale mossa.

"E scommetto che sarebbe cattiva educazione anche se la tenessi solo per me, vero principessa?"

Effie ridacchiò leggermente, forse per la battuta pronta o forse per il soprannome affettuoso che riservava solo per lei, e annuì semplicemente, seguendolo sul divano e non facendo troppe cerimonie nell'accettare il bicchiere che dopo qualche attimo lui le porse.

Non si trattava di una visita casuale, come si affrettò a fargli sapere dopo aver preso qualche sorso di whiskey: voleva comunicargli di persona il suo imminente trasferimento di lavoro e quindi allo stesso tempo di abitazione, nel 12. Quella notizia si rivelò la vera sorpresa per Haymitch che si ritrovò a fissarla ancora una volta, battendo un paio di volte le palpebre incredulo. Effie che lasciava Capitol City per il 12? Non sapeva onestamente cosa pensare in proposito e lo stupore era forse talmente tanto da non farlo rendere conto neppure del fatto che la sua mano era rimasta bloccata a mezz'aria nell'atto di versarsi un secondo bicchiere e che il liquido era finito per straboccare sul tavolo.

"Haymitch, attento!" lo richiamò lei prontamente, prendendo un tovagliolo e iniziando subito ad asciugare.

Il padrone di casa ignorò del tutto quel piccolo incidente e, posando lentamente il rimanente della bottiglia sul tavolo, si concedette qualche attimo per elaborare la novità.

"Dobbiamo brindare allora..." si ritrovò a dire alla fine, accennando un rapido sorriso.

Effie sorrise a sua volta e rispose a quell'invito alzando il bicchiere e lasciandolo avvicinare a quello di lui, producendo un sonoro "cin cin". Tuttavia, i bicchieri non si raggiunsero mai e furono le loro labbra al contrario a finire contro ogni previsione per unirsi tra loro.

Fu Haymitch ad azzerare la distanza, assecondando un desiderio che fino a quel momento era riuscito sempre a tenere silente. Forse aveva sbagliato, anzi, aveva sbagliato sicuramente come realizzò dopo qualche istante, quando si rese conto che lei era rimasta immobile e non stava rispondendo affatto al bacio.

Si staccò da lei immediatamente e non osò guardarla, passandosi nervosamente una mano tra i capelli. Non sapeva cosa dire, non avrebbe potuto utilizzare neppure la scusa dell'alcool questa volta; sapeva solo che improvvisamente un sentimento misto di mortificazione, dolore e autocommiserazione era sorto in lui a quel chiaro rifiuto. Solo dopo un po' rialzò finalmente lo sguardo dal pavimento con l'intenzione di mormorare qualche scusa. Si aspettava di vederla sconvolta, irritata, pensava addirittura di vederla in procinto di lasciare la stanza... E invece no, la principessa di Capitol City l'aveva stupito ancora una volta. Senza dire una parola, aveva vuotato il suo bicchiere e se si stava muovendo era solo per appropriarsi di quella bottiglia che a solo una ventina di minuti dalla sua apertura era già quasi vuota.

La finirono e ne aprirono ben presto un'altra. Stavolta di vino, stavolta presa dalla scorta personale di Haymitch.

A quel punto fu lei, annebbiata al punto giusto probabilmente, a baciarlo e lui di fronte a quella piacevole presa di iniziativa, scelse di reprimere le milioni battute ironiche che si erano affacciate nella sua mente e di godersi semplicemente quel contatto caldo, umano che stava ricevendo dopo tanto, troppo, tempo.

Approfondì il bacio e scelse di ignorare anche la preoccupazione che avvertiva nel vedere la sua ex collega in quello stato.

Quella sera preferì pensare che semplicemente Effie avesse finalmente deciso di allentare il corsetto e avere un drink.

 

 

NDA:

Dopo un po’ di tempo, ecco anche la terza parte… Ho movimentato un po’ la situazione tra i due, ma anche dato a Haymitch qualche indizio in più su cosa sta succedendo ad Effie. Nel prossimo ho intenzione di mettere la svolta decisiva, grazie anche all’aiuto di due certi vincitori…

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