Let's make this last forever

di _Lis
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pt 1 ***
Capitolo 2: *** Pt 2 ***



Capitolo 1
*** Pt 1 ***


Guardo l'orologio, sono le cinque di pomeriggio.
Dovrebbe arrivare a momenti. Non vedo l'ora.
Ho già pianificato tutto, sarà una serata bellissima. Anzi, sarà perfetta
Quando non siamo in tour sono pochi i momenti che passo coi ragazzi della band. Dopotutto, Rian ha Cassadee, Jack ha i suoi amici, Zack lo skate e le sue passioni e io... Beh, io ho solo lui.
Ho sempre avuto solo Jack.
È da settimane che non lo vedo e mi manca così tanto. L'idea che tra poco lo potrò riabbracciare mi fa tremare.
Forse è meglio se prendo un sorso d'acqua e mi calmo.
Mentre scendo le scale per andare in cucina mi rendo conto che questa casa è davvero troppo grande per una persona sola. Ma l'ho sempre saputo, l'ho comprata nella speranza che... No, non fa niente, non succederà mai. È inutile rimuginarci troppi.
Prendo un bicchiere di vetro dalla credenza e lo riempo dal lavandino. Lo svuoto in pochi sorsi e poi lo poso vicino ai fornelli.
Mi butto sul divano in sala. È così snervante aspettare, soprattutto quando qui a Baltimora non c'è niente di meglio che guardare la tv. Quando eravamo ragazzi era tutto così diverso qui.
Sento il rumore di un motore farsi vicino e corro alla finestra per vedere se è lui.
Sposto la tendina ma vedo solo una vecchia Renault grigia. Conoscendo Jack, avrà preso sicuramente un taxi.
"Ha pure iniziato a piovere, fantastico."
Controllo il cellulare, giusto nel caso mi avesse chiamato. Ovviamente non trovo nemmeno un misero messaggio.
"Calmo Alex, da un momento all'altro busserà alla porta e poi per i prossimi sette giorni sarà tutto tuo." Mi dico.
"In Francia..." Penso scuotendo la testa. "Doveva andare fin la in vacanza.."
Sbuffo e mi sistemo i capelli.
Quando eravamo adolescenti era tutto più semplice, a nessuno sarebbe mai venuto in mente di andare in Europa per il week end, le vacane le passavamo insieme, facevamo tutto insieme.
Ricontrollo l'ora. "Ormai dovrebbe già essere qui, spero non gli sia successo niente..."
Lo so che sono troppo ansioso ma non posso farci niente.
Accendo lo stereo e provo a concentrarmi sulle notizie del giornale uscito quella mattina.


All'improvviso nel silenzio della casa, sento il campanello.
Non ho nemmeno il tempo di pensare "Finalmente", mi precipito ad aprire.
Eccolo, è ancora più bello di quanto ricordassi.
La testa coperta dal cappuccio della felpa zuppa di pioggia, qualche ciuffo di capelli bagnati spiaccicati sulla fronte, il viso tutto bagnato e una goccia che gli sta per cadere dalle ciglia.
Lo abbraccio stretto, deciso a non lasciarlo andare mai più.
"Anche io sono contendo di rivederti" Ride Jack.
Sento il suo petto alzarsi e abbassarsi irregolarmente contro il mio.
Quanto cazzo amo quella risata.
Stringe le sue braccia sulla mia schiena e mi sento veramente a casa dopo tanto tempo.
"Mi sei mancato così tanto..." Dico a bassa voce. Non sono nemmeno sicuro che mi abbia sentito.
Mi passa una mano tra i capelli.
"Non è che possiamo entrare? Sono fradicio..."
Mi stacco da lui e non posso non trovarmi d'accordo. Anche io ora ho la maglietta un pò umida.
"Si, certo ma..." Lo guardo perplesso. Manca qualcosa. "Le tue valigie?"
"Oh, le ho portate dai miei" Alza le spalle.
"Potevi lasciarle qui..." Dico con una punta di delusione.
Comunque non voglio rovinare il poco tempo che passiamo insieme, quindi lascio perdere.
"Vabbè, sarà meglio che metti qualcosa di asciutto no?"
"Si ma non ho niente da mettere qui" Dice lui sfilandosi la felpa.
"Non essere stupido, lo sai che hai un sacco di vestiti qui, vieni di sopra che ti do qualcosa." Salgo le scale e lui mi segue guardandosi in giro.
Odio quando si comporta così. Come se fosse a casa di estranei.
"È tanto che non vengo qui, hai cambiato qualcosa?" Chiede.
"No, non mi sembra..." Scuoto la testa.
Arriviamo in camera mia, vado dritto verso il comò e apro l'ultimo cassetto, quello che di solito usava lui. Ci sono ancora qualche maglietta, che a volte ho usato anche io, un paio di felpe e due o tre jeans.
Prendo qualcosa a caso e gliela porgo.
"Ecco dov'era! Non sai quanto l'ho cercata!" Esclama felice, spiegando la tshirt.
"Beh, eccola" Sorrido.
Intanto lui inizia a levarsi la maglietta.
"Aspetta, ti prendo un asciugamano se no ora bagni anche i vestiti nuovi."
"No non fa niente, faccio così" Dice e si asciuga come riesce con la maglia che si è appena levato.
"Ehi Jack?"
È un pò buffo da vedere a troso nudo, ma io lo trovo dannatamente sexy.
"Si?"
Hai i capelli tutti spettinati e un'espressione adorabile stampata in viso.
Lo amo così tanto.
Mi avvicino verso di lui. Poso le mani sulle sue spalle, mi alzo in punta di piedi e lo bacio.
Avevo quasi dimenticato quanto fossero piacevoli e perfetti i suoi baci. Le sue dita indugiano un istante sull'orlo della mia maglietta, poi si decidono a stringermi per tirarmi un pò di più verso di lui.
Mi stacco dalle sue labbra e mi godo per un pò la sicurezza che mi hanno sempre dato i suoi abbracci. Poggio la testa sulla sua spalla e chiudo gli occhi.
"È tutto ok?" Mi chiede.
"Ora si" Annuisco. "Perchè non possiamo stare sempre così?"
"Perchè altrimenti non ci godremmo più questi momenti"
Da quando era diventato così saggio?
Forse lo era sempre stato, solo che gli piace nascondere tutto dietro una battuta idiota.
"Ti amo" Sfioro la punta del suo naso col mio.
"Lo so" Mi da un bacio sulla fronte. "Ti amo anche io"

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Capitolo 2
*** Pt 2 ***


"Cosa ti va per cena?" Chiedo guardando Jack mezzo sdraiato al lato opposto del divano. "Ordiniamo una pizza e poi guardiamo un film? Ho noleggiato i due film di mamma ho perso l'aereo e ho fatto scorta di birra!"
Lui distoglie lo sguardo dalla tv e mi guarda interrogativo per un momento.
"Ma come? Non te l'ho ancora detto?"
"A quanto pare no..." Inarco le sopracciglia.
"Beh, mi hanno invitato a bere qualcosa in un locale che hanno appena aperto e pensavo di andarci... Dovrei uscire tra poco" Si gratta la testa. "Vieni anche tu?"
"Ma.... Io pensavo che saremmo rimasti un pò noi due" Non mi aspettavo mi rilasciasse subito da solo. "Noi due e basta"
Si raddrizza e si volta verso di me.
"Beh, andiamo a bere qualcosa con gli altri e poi stiamo assieme" Fa spallucce.
"Si ma..." Mi rendo conto di non sapere nemmeno chi siano questi "altri".
Non voglio andare a bere con loro.
"Dai Alex, non ti costa niente. Stiamo pochissimo e poi torniamo subito a casa, te lo prometto." Si sporge verso di me, come per darmi un bacio. "Non farti pregare"
Cavolo, lo odio quando fa così. Sa che riuscirebbe a convincermi a fare qualsiasi cosa.
Sento che sto per cedere, non riesco a resistergli.
Anche se so già come andrà a finire la serata, mi avvicino anche io un pò a lui.
Lo vedo sorridermi.
Lui si ubriacherà come una spugna e non vorrà tornare a casa fino a chissà che ora e, alla fine di tutto, si butterà a letto e crollerà come un sasso. Io invece passerò la serata a guardare lui divertirsi con "gli altri".
No, non voglio dargliela vinta. Non questa volta.
"Vabbè, non fa niente." Mi alzo dal divano. "Va pure te, io non ne ho voglia."
"Alex, dai!" Sbuffa lui, seguendomi in cucina.
"Jack" Mi volto verso di lui. "Davvero, non sono arrabbiato."
Beh, in realtà un pò si. Mi è mancato tanto, avrei voluto passare la serata insieme.
"Divertiti" Fingo un sorriso.
"No, ti prego resta...." penso.
"Sicuro?" Mi chiede cercando il mio sguardo.
Annuisco, mandando giù la delusione.
"Va bene" Non sembra proprio convintissimo,ma non credo rimarrà, ormai.
"Io allora vado" Mi da un bacio a stampo sulle labbra. "Ci vediamo tra poco"
"A dopo"
lo vedo prendere il cellulare dal tavolino in salotto ed uscire dalla porta d'ingresso.
Lo so che per oggi non ci vedremo più. Forse domani, se i sintomi della sbornia non saranno troppo forti, ma sapete com'è Jack "Go hard or go home".
Sarò anche arrabbiato con lui ma non abbastanza da non avere fame.
La pizza posso mangiarmela anche da solo.


A stomaco pieno penso che forse sentire una voce amica è una buona cosa.
Butto via il cartone della pizzeria e mando un messaggio a Rian "Posso chiamarti?"
Circa un minuto dopo mi arriva una sua telefonata.
"Ehi!"
"Tutto ok?" Mi chiede. "Non sei con Jack?"
"È uscito con qualcuno" Dico scocciato. "Andava in un nuovo locale, bho non ho capito bene..."
"Ci sei rimasto male?"
Rian mi ha sempre saputo leggere dentro, non posso nascondergli niente.
"No... Cioè si, ma non è questo il punto!"
"E allora qual'è?" Mi chiede.
"È che non sono mai abbastanza per lui" Ammetto a me stesso. "C'è sempre qualcosa di più divertente da fare o qualcosa di nuovo da provare... Io arrivo dopo."
Una parte di me ha sempre avuto questo pensiero, ma ho sempre preferito metterlo da parte. Ora che ho detto queste parole ad alta voce, sembra tutto così brutto.
"Stai scherzando vero? Come puoi dire che per Jack tu non sia la cosa più importante? Lo conosci no? Come ti è venuto in mente?" Mi riprende Rian.
"È sempre emozionato all'idea di fare qualsiasi cosa, ma non l'ho mai visto così felice quando è con me..." Spiego.
"Alex" Mi interrompe. "Forse tu non te ne accorgi ma da fuori si vede quanto Jack tiene a te, solo uno stupido non se ne accorgerebbe e tu non sei stupido.."
Ragiono sulle parole di Rian. So che ha ragione ma non riesco a convincermene del tutto.
"Senti" Riprende lui. "Gli piace divertirsi e godersi la vita, questo lo sappiamo, ma sappiamo anche che sceglierebbe te sopra qualsiasi cosa, quindi smettila di preoccuparti per niente, ok?"
"Va bene" Annuisco. "Grazie"
"Sul serio, sta tranquillo" Ripete. "Buona notte"
Metto giù che ho l'umore un pò più sollevato ma sinceramente non vedo l'ora che questa giornata finisca.


Sento un rumore provenire dalla finestra.
Mi sveglio senza capire cosa stia succedendo.
"Forse grandina" penso e richiudo gli occhi.
Ecco di nuovo quel rumore, potrebbe essere grandine in effetti, ma ora che sono un pò più sveglio mi rendo conto che è troppo forte.
Mi alzo e apro le tendine. Non sono non grandina ma ha anche smesso di piovere, in cielo si vede soltanto uno spicchio luminoso di luna.
Poi ecco che vedo un sassolino colpire il vetro.
Mi sporgo e vedo Jack.
"Cosa ci fa li? È ubriaco sicuramente..." Penso.
Eppure la sveglia segna solo le undici e mezza, è ancora presto.
Apro la finestra.
"Cosa stai facendo?" Chiedo cercando di non gridare.
"Perchè non aprivi la porta?" Strilla.
"Shhh! Svegli i vicini!" Mi porto un dito alla bocca. "Ora ti apro"
Scendo le scale e vado dritto verso la porta e la apro.
"Cosa ci fai qui?" Bisbiglio a Jack.
"Te lo avevo detto che tornavo presto...." Dice non capendo. "Te perchè non aprivi?"
"Non pensavo saresti venuto" Ammetto. "Mi ero addormentato."
"Come non pensavi che sarei tornato? Se ti dico una cosa la faccio"
"Lo so" Dico tenendo lo sguardo sul pavimento.
"Cos'hai?" Mi chiede prendendomi una mano.
Scuoto la testa. "Niente"
"Dai dimmelo" Piega la testa di lato e si avvicina per potermi vedere il faccia. "Alex?"
"Pensavo che non avessi voglia di stare con me..."
Inizia a ridere "Tu sei pazzo!"
"Me ne sono andato via proprio perchè non è la stessa cosa se non ci sei" Dice prendendomi il viso tra le sue mani.
"Davvero?" Chiedo guardandolo.
Preme forte le labbra contro le mie.
"Si davvero"
Arrossisco, mi sento un'idiota adesso.
"Dormi qui?" Chiedo.
Lui alza le spalle. "Credevo fosse ovvio" Sorride.
"Entra dai.." Faccio un passo indietro per farlo passare. "Tu va pure... Arrivo subito"
Mi guarda sospettoso per un attimo ma poi mi asseconda.
Vado in cucina, prendo due birre dal frigorifero e le stappo poi prendo dalla mensola i due dvd che avevo affittato e salgo in camera.
"Avevo preparato la serata perfetta" Dico porgrndogli una delle birre.
"Scusa se sono andato lo stesso, mi perdoni?"
"Se troverai il modo giusto..." Gli faccio l'occhiolino e metto il primo dvd nel lettore.
"Credo di poterlo trovare" Ride.


Più tardi mentre ci stiamo quasi per addormentare, Jack inizia a parlarmi.
"Ehi Alex, sei sveglio?"
Annuisco.
Lui mi abbraccia lasciando aderire la sua pancetta alla mia schiena.
"Sai, mi potrei anche abituare a tutto questo..."
"Non è così terribile vero?" Chiedo scherzando.
"Per niente" Mi bacia sotto l'orecchio, facendomi un pò di solletico.
Mi volto verso di lui e lo bacio come si deve, stringendolo stretto.
"Pensavo che potrei portare i miei bagagli qui a tempo indeterminato" Dice senza lasciarmi andare. "Se mi vuoi qui con te."
"Sempre"  

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