ritorno al passato

di denny81
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologo ***
Capitolo 2: *** decisioni ***
Capitolo 3: *** ricerca ***
Capitolo 4: *** incontro ***
Capitolo 5: *** LA PROPOSTA ***
Capitolo 6: *** PREPARATIVI PER LA PARTENZA ***
Capitolo 7: *** riunione ***
Capitolo 8: *** ricordi dolorosi ***
Capitolo 9: *** INIZIANO LE RIPARAZIONI ***
Capitolo 10: *** RITORNO AL FUTURO ***



Capitolo 1
*** prologo ***


 
  Erano passati pochi giorni da quando Harlock, Tochiro e l’Alkadia erano partiti dalla Terra.
 Mentre navigavano nell’ infinito spazio, si imbatterono in una pattuglia navale degli Illumidas ed intrapresero una furiosa battaglia contro di loro.
 Nel clamore della battaglia, si spinsero verso un buco nero che, all’improvviso, li attirò a sé.
 Essendo rimasta gravemente danneggiata dalla battaglia, l’Alcadia non riuscì ad evitare la forza centripeta del buco nero e,,ne venne risucchiata. All’interno del buco nero le paratie della corazzata vibravano ed era come se dovessero spezzarsi da un momento all’altro.
La nave era difficile da governare ma, grazie alla prontezza di manovra di Harlock ed al genio di Tochiro, riuscì alla fine a venir fuori dal buco nero.
 Quello che Harlock ed il suo equipaggio videro davanti a loro li meravigliò molto: era uno spettacolo che non si sarebbero mai aspettati di rivedere cosi presto: un pianeta azzurro si stagliava davanti a loro.
La Terra era proprio davanti a loro: com’era possibile? Alla sua vista, Harlock e Tochiro si preoccuparono pensando di essere attaccati da un momento all’altro: cosa che però non successe. Tochiro esclamò:”Harlock, non ti sembra che la Terra abbia un aspetto un ‘ diverso da quello che conosciamo?” Harlock guardò molto attentamente il pianeta poi disse: “Sai che hai ragione? Èvero: l’atmosfera non e grigia e non ci sono segnali di presenza degli Illumidas: a quest‘ora ci avrebbero già attaccati”. Tochiro allora propose: “Vediamo cosa ci può dire, a proposito, il computer centrale”. Consultato il sofisticato elaboratore, questi emise dei bip bip e poi sullo schermo comparve la risposta., che lasciò Tochiro basito. Questi si rivolse, allarmato, ad Harlock ed esclamò: “Harlock, è incredibile! in effetti questa è la Terra, sì: ma….. è quella di 1000 anni fa!!!”

* note dell autore*
Salve a tutti sono un nuovo autore che grazie all incoraggiamento , di un amica molto speciale (grazie marilu); si e deciso a scrivere questa storia! Spero che vi piaccia. Ringrazio anticipatamente chi , avra la pazienza e, la bonta , di seguire la storia e, se vorra , di lasciare un commento. Grazie Denny 81 dichiaro di aver tratto ispirazione da questo fandom per quanto riguarda i viaggi nel tempo ringrazio chi mi ha ispirato .

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Capitolo 2
*** decisioni ***


Decisioni
 
Harlock si portò la mano al mento; poi esclamò: “Amico mio, scusami se te lo dico, ma non mi sembra una buona idea”
Tochiro, un po’ alterato, rispose: “Purtroppo non abbiamo alternative: non possiamo tornare indietro con la nostra nave in queste condizioni; inoltre, il buco nero alle nostre spalle è già scomparso, dobbiamo assolutamente scendere a terra, non possiamo fare altrimenti, HarlocK! Cerca di capire!”.
Harlock  camminò per  un po’, avanti e indietro per la sala comandi, e si sedette sulla sua poltrona volgendo a terra il suo malinconico  sguardo; poi si risolse a dire, sospirando: “Sappiamo almeno in che anno siamo capitati?”
Tochiro, con gli occhi illuminati, gli rispose: “Ma certo! Questo posso dirtelo con assoluta certezza! Siamo precisamente nell’anno 1947! Eh, che ne dici?”.
Harlock balzò dalla poltrona e si avvicinò dolcemente allo scienziato “Dunque  è da poco finita la Seconda Guerra Mondiale … ovvero due anni dopo che i nostri antenati si incontrarono, così come ci fece scoprire Zoll di Tokarga*! Incredibile”.
Tochiro, raggiante per la felicità, disse: “Sì amico mio: non ti sembra meraviglioso?”
Harlock  si girò all’improvviso, facendo svolazzare il suo mantello: era palesemente nervoso. Tornò, quindi, a sedersi sul suo scranno.Tochiro rimase stupito per la reazione poco entusiastica di Harlock e gli chiese se non nutrisse curiosità di  conoscere i tuoi antenati.
Nel frattempo, Incuriosita dal dialogo dei due uomini, aveva fatto capolino La Mine sulla plancia di comando: una volta udito il contenuto dei loro discorsi intervenne, dicendo che non fosse giusto interferire con i fatti del passato, dato che ciò avrebbe comportato il rischio di un pericoloso strappo temporale.
Tochiro, dopo un fugace moto di stizza sorrise al suo amico e disse: “Per poter riparare la nave io non sono sufficiente, ho bisogno di farmi aiutare! Quindi suggerisco di sbarcare sulla Terra e di andare in cerca del migliore ingegnere aeronautico dell’epoca: ovvero, proprio il mio avo, ToshiroOyama I!”
La Mine si mosse con l’elegante andatura sua solita e si portò vicina a Tochiro “Ma ti ho detto che non possiamo  interferire con il passato, non è corretto! E poi non ti rendi conto che i vostri antenati rimarrebbero traumatizzati, nel vedere te ed Harlock?”
Tochiro rispose tutto eccitato: “Stai tranquilla: utilizzeremo un dispositivo speciale di mia invenzione, con cui muteremo aspetto: il suo nome è“induttore di immagini”** nessuno ci potrà riconoscere! Come vedi, ho pensato a tutto!”
Harlock  andò verso il suo migliore amico e gli dette una pacca sulla spalla: “Sei un vero genio, amico mio!”
“Bene! Ed ora… alla ricerca del mio antenato! Atterriamo!”
 
Note dell’ autore:
*cfr.: “L’Arcadia della mia Giovinezza”
**Ringrazio le storie delle autrici Jose e Danish che mi hanno ispirato con il loro congegno muta-forma; un grazie speciale va dedicato a Jose per la sua gentile concessione del nomedel dispositivo; ringrazio in anticipo chiunque vorrà  commentare o anche solo leggere la mia storia.
Al prossimo capitolo, dunque!
Denny81

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Capitolo 3
*** ricerca ***


Harlock, seduto sulla sua poltrona a braccia conserte e occhi chiusi, stava pensando sul da farsi;dopo aver riflettuto, si rialzò ed esclamò: “Sarei del parere di atterrare prendendo un lupo spaziale: così dovrebbe dare meno nell’occhio”
La Mine era un po’ perplessa:”Tochiro, hai idea di dove possa essere il tuo antenato? Sai dove cercarlo?”
Lo scienziato estrasse un libriccino dalla giacca cheteneva vicino al cuore: ”Secondo questo diario, il mio antenato dopo la guerra ritornò  in patria e, aiutando le forze armate americane nella ricostruzione del paese, divenne un ingegnere motoristico molto famoso”
Harlock, alla vista del tomo, sorrise, avendo anche lui un vecchio diario che parlava a sua volta del suo di antenato, il famoso aviatore Franklin PhantomHarlock II; la vicenda ivi descrittasi interrompeva a quando i due antenati si separarono al confine con la Svizzera.
“Dunque…” disse Tochiro, scartabellando il volumetto “qui c’è scritto che il mio avo si stabilì in un paesino in provincia di Tokio e che mise su famiglia”
“Ottimo! Allora ci dirigeremo proprio laggiù. La Mine , tu resterai qui sull’ Alcadia fino al nostro ritorno, va bene?”
“Agli ordini, Capitano. Siate prudenti”
I due uomini si recarono nella cabina di poppa e si prepararono per lo sbarco. Tochiro porse ad Harlock due strane cinture confidandogli che i induttore di immagini era racchiuso proprio in una delle due fibbie “Guarda, basta premere qui e... oplà! Il gioco è fatto!”
Harlock emise un esclamazione di stupore “… sei irriconoscibile! sei un genio!”
Tochiro  era cambiato: di statura più alta, adesso era snello, con corti capelli  color del carbone, il viso sottile e gli occhi verdi.
“Ehhehe ! divertente il giochino, eh?  Ora prova tu”
Harlock si allacciò la cintura e azionò il dispositivo, mentre Tochiro se la rideva sotto i baffi. L’aspetto del pirata era quello tipico di un bavarese medio:  egli si ritrovò con ambedue gli occhi sani, stavolta azzurri, con una zazzera corta di capelli biondi e con un fisico dalla muscolatura possente.
Così camuffati, salirono sul lupo spaziale, nella discesa sulla terra a molti sembro di vedere una stella cadente nel cielo quindi non diedero molto nell’ occhio o perlomeno cosi credevano loro.
Arrivarono molto velocemente in Giappone e, atterrarono in un bosco a pochi chilometri  dal paesino  in cui viveva l’avo di Tochiro e, nascosero il lupo spaziale in una grotta. I due però non si accorsero che,, durante il tragitto che li conduceva li,nella fase di atterraggio, furono fotografati da una pattuglia americana di istanza da quelle parti.
Giunti alle porte della ridente cittadina, si fermarono un attimo perplessi, per decidere il da farsi e per chiedere informazioni ai passanti. Ma non ce ne fu bisogno. Harlock vide il suo amico con il volto pieno di lacrime: seguì il suo sguardo e si ritrovò davanti la copia speculare del suo amico.

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Capitolo 4
*** incontro ***


Incontro Harlock era anch’esso visibilmente emozionato e posò fraternamente le mani sulle spalle del suo amico: “So che sei molto emozionato. Pure io lo sono, ma non è il momento per le lacrime, questo…dobbiamo reagire. Lo sai vero?” Tochiro si asciugò le lacrime con la manica della giacca e poi parlò: “Hai ragione, dobbiamo pensare a tornare a casa per noi, per i nostri compagni e per la liberta dalla tirannia degli Illumidas. Ci hanno fatto tan troppo male” I due amici si diressero verso l’abitazione: l’uomo era la copia sputata di Tochiro, per lui era come guardarsi allo specchio. A fatica riuscì ad impedire che le lacrime ricominciassero a rigare il suo volto. L’uomo era intento a curare il suo giardino ricco di rose: erano meravigliosamente curate ed, emanavano un profumo inebriante per i sensi. I due amici presero finalmente coraggio e, si avvicinarono a lui; fu Harlock il primo a parlare. “Lei è l’ ingegnere ToshiroOyama*, giusto?” disse cordialmente Harlock sorridendo cordialmente all' uomo che si poneva davanti a lui. L’ uomo rispose : “si sono io e voi chi siete?” Harlock fece le presentazioni: “Il mio nome è Karl Schneider e lui è il mio amico TooruUkawa. Siamo qui per parlarle di una questione di vita o di morte.” L’uomo: squadrò da testa a piedi i due uomini, si mise la mano sul mento, si sistemò gli occhiali sul naso e li invitò ad accomodarsi in casa sua. I dueentrarono in quel bel giardino, percorrendo un sentiero lastricato, tracciato dal valente giardiniere per non calpestare il meraviglioso prato all'inglese che circondava il roseto. Tochiro, fino ad allora rimasto in silenzio per l’emozione, disse: “E’ meraviglioso questo roseto: emana un profumo soave, chissà quanta passione Lei ci metterà nel curarlo?” Toshiro rispose : “Non sono io che lo curo, ma mia moglie- Adora le rose”. I tre entrarono in casa e si accomodarono in uno splendido salotto arredato con mobilia in stile Luigi XV. Rimasero ammirati nel vedere l’antica credenza in mogano scuro, rischiarata dalla lucente vetrina con all'interno dei calici in cristallo di Boemia. Faceva bella mostra anche di sé pure un grazioso mobile bar contenente diverse bottiglie di pregiato brandy invecchiato a dovere. Si sedettero su due poltrone di antica fattura al fianco di un prezioso e fragile tavolino del XVI secolo in legno intarsiato con motivi a ghirigori dorati. Toshiro chiamò la moglie, pregandola di portare del tè per due ospiti. Questi udirono una voce soave rispondere” Certo caro le porto subito. Prima do un’occhiata alla bambina” Harlock e Tochiro volevano subito esporre il problema ma si fermarono stupiti quando, dalla porta della cucina, usci la moglie del padrone di casa; i due la fissarono come se avessero visto un fantasma. “Signori, vi presento mia moglie Sabine” Davanti a loro c’era Esmeralda. • * l ‘ antenato di tochiro si chiamava toschiro oyama secondo. ^NOTE DELL ‘ AUTORE^ Ho scelto la copia di esmeralda per far vivere almeno all'’ antenato di tochiro la vita che non ha potuto vivere cn lei piena di felicita . ringrazio come sempre innominetuo per il sostegno e per avermi suggerito il nome di sabine. Un grosso ringraziamento va a chi segue , commenta, o semplicemente legge la storia grazie di cuore denny 81

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Capitolo 5
*** LA PROPOSTA ***



 
Harlock e Tochiro, si guardarono in faccia increduli. Era la copia sputata di Esmeralda, a parte qualche piccolo dettaglio di differenza: i capelli, anziché lisci erano ondulati ed era di statura più minuta. Ma per il resto  Sabine pareva la sorella gemella di Esmeralda. Aveva i suoi medesimi straordinari occhi verdi, che  ricordavano le immense distese della vasta brughiera irlandesi ed in cui brillava una luce fiera e pura. Indossava con eleganza  un vestito nero scollato che esaltava le generose forme del suo corpo. In comune con Esmeralsa aveva la fierezza del portamento.
Sabine porse le tazze di  tè ai due ospiti; indi, si sedette accanto al marito prendendolo dolcemente per mano,dandogli un lieve bacio sulla guancia.
Toshiro disse: vedo che siete rimasti affascinati da mia moglie.
Tochiro: ripresosi dallo shock disse: ci scusi per il nostro comportamento ma,la signora assomiglia in modo impressionante a una nostra amica .
Harlock posò la sua tazza di tè, si alzò e, avvicinatosi al loro ospite, con voce grave disse:“come Le dicevo abbiamo disperatamente bisogno del Suo gentile aiuto”.
Tochiro si scosse dal suo torpore e continuò il discorso del suo amico: “Io sono un ingegnere spaziale proprio come Lei ma…”si interruppe un momento per scegliere le parole giuste “veniamo dal futuro, e se non riuscissimo a tornare indietro, potrebbe succedere una terribile catastrofe visto che, da dove veniamo noi, è in corso una guerra di conquista da parte di una razza aliena che si ritiene superiore a quella umana, proprio come e successo recentemente in Europa con il Nazismo”
Toshiro si guardò in faccia con Sabine, sbigottito: “Ma mi state prendendo in giro? voi siete pazzi da rinchiudere in un manicomio!” e si alzò per congedare gli ospiti.
Harlock si avvicinò a lui, gli mise le mani sulle spalle e, con la disperazione nel volto, lo pregò di credergli: “Se solo ci seguisse le potremmo dare prove di ciò che diciamo”
Sabine, che fino ad allora era rimasta solo ad ascoltare, si avvicinò al marito e dolcemente lo prese per mano: “Toshiro,  non so cosa sia ma, nei loro occhi vedo sincerità… credo che dicano la verità…”
Toshiro fece un sospiro come per arrendersi poi disse: “…e va bene, voglio credervi, anche se questa storia è totalmente assurda mami fido del giudizio della mia Sabine… spiegatemi tutto”
Tochiro riassunse in poche parole come erano finiti lì e di cosa aveva bisogno per riparare la nave.
“Va bene: vi aiuterò ma  ad una sola condizione” replicò Toshiro.
Harlock si avvicinò a lui egli strinse la mano per ringraziarlo: ”Certo qualsiasi cosa: di che si tratta?”
Toshiro si sistemò gli occhiali sul naso poi si avvicinò ad Harlock, dandogli una pacca sulle spalle e disse: “Dovrete aiutarmi a trovare il mio migliore amico di cui ho perso le tracce dopo la guerra. Il suo nome è Franklin PhantomHarlock II”..
 
^ NOTE DELL’ AUTORE ^
E cosi, i nostri eroi finalmente hanno rivelato la verità.
Spero vi sia piaciuta  l idea di sabine copia di esmeralda.
Ringrazio la mia fidata amica innominetuo per il suggerimento del nomee,per i consigli datomi.
Ringrazio come sempre chi segue, commenta ,o semplicemente legge questa storia a presto
DENNY 81
 

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Capitolo 6
*** PREPARATIVI PER LA PARTENZA ***


Harlock, udita la richiesta fatta da Toshiro, strinse i pugni fino a far diventare le nocche bianche: ma la sua non era una reazione di rabbia bensì un modo per non dimostrare la forte emozione nel sentire quanto l’avo del suo amico fosse legato al proprio. Si trattava quindi di un’amicizia che sarebbe sopravvissuta nei secoli avvenire e che avrebbe sfidato il trascorrere del tempo.
Tochiro gli si avvicinò, mettendogli una mano sulla spalla, essendo ben conscio della forte emozione che stesse provando, poi dichiarò di accettare, dato che la posta in palio era troppo alta.
Ritrovato il controllo delle proprie emozioni, Harlock si risolse al loro ospite: “Per caso hai qualche notizia di dove si possa trovare adesso Mr. Harlock?”
Toshiro scrollò la testa, sconsolato: “Purtroppo le uniche notizie che ho  a suo riguardo risalgono al tempo in cui ci siamo separati in Svizzera; io fortunatamente sono stato salvato dagli Alleati ma di lui non ho saputo più niente… in questi due anni ho cercato di avere sue notizie ma non ho ottenuto alcun risultato”
Tochiro, perplesso, si grattò la testa, per rivolgersi al suo amico “Ti viene in mente  qualche idea su come impostare le ricerche?”
Harlock suggerì di cominciare le ricerche dall’Austria.
“Ottima idea! Sig. Oyama” disse Tochiro, stringendogli la mani “torneremo presto con il suo caro amico: questo glielo promettiamo. A presto”
I due stavano per uscire dalla casa, quando furono fermati da Toshiro che, propose di seguirli, dato che in tre avrebbero potuto approfondire più facilmente le ricerche.
La coppia di amici si guardò un po’ perplessa, poi Harlock domandò, preoccupato: “Ma…la Sua famiglia come farà senza di Lei?”
A questo punto tornò  nuovamente Sabine con in braccio una bella bambina mora e con gli occhi verdi  la quale sorrise. “Caro non preoccuparti per me  e per helena* : noi ce la caveremo alla grande, parti tranquillo, amore! Noi ti aspetteremo!”
Toshiro si avvicinò alla moglie per baciarla e per scompigliare la chioma scura della piccina, poi disse: “a questo punto direi che possiamo partire”
I tre dunque uscirono dalla casa e, mentre si allontanavano. videro madre e figlia che li salutavano. Nel vederle, Tochiro si commosse ed il  pensiero gli volò alla dolce Esmeralda ed al desiderio di coronare il suo sogno d’amore con lei.
I tre arrivarono alla grotta dove avevano nascosto il lupo spaziale ma, prima di entrarvi, Tochiro disse: “Adesso, caro signor Oyama, Lei avrà le prove di ciò che Le abbiamo riferito”
All'ingresso della grotta Toshiro emise un urlo di stupore nel vedere lo spacewolf.
I tre entrarono nell’abitacolo del velivolo per poi decollare alla volta dell’Austria.
 
^ NOTE DELL’ AUTORE ^
  • Helena è il nome della mia dolce nipotina che ha proprio due anni.
Chiedo scusa ai lettori ho pubblicato prima riunione di questo ma, per farmi perdonare ho postato due capitoli in un giorno .
Ring razzio al solito chi legge , recensisce, o semplicemente segue la mia storia grazie DENNY 81
 

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Capitolo 7
*** riunione ***


I tre amici arrivarono in un attimo in Austria, precisamente a Feldkirch*,un ridente paesino al confine tra Svizzera, Germania e Austria.
Lo spacewolf atterrò dolcemente in una radura dentro un bosco adiacente al paesino. Una volta scesi i tre viaggiatori, Tochiro  mimetizo con dei rami la navicella ma, anche qui nn si accorsero di essere spiati.
Harlock si rivolse a Toshiro per chiedergli se fosse quello in luogo del suo commiato con PhantomHarlock II, circostanza confermata dal suo interlocutore (“Qui vicino c’è il lago dove ci siamo separati…”), tra le lacrime. Erno tutti e tre visibilmente commossi. Come al suo solito molto risoluto, Harlock disse: “Bene: ora andremo verso il paesino e chiederemo informazioni. Qualcuno saprò pur dirci cosa ne è stato del Suo amico”
I tre si diressero verso il paesino e proprio al suo ingresso incontrarono un signore molto anziano intento a spaccare della legna a colpi di accetta.
Toschiro lo interpellò in uno stentato tedesco: “Mi scusi signore veniamo dal Giappone e cerchiamo un nostro caro amico: si chiama PhantomHarlock… per caso Lei lo conosce?”
L’anziano li guardò stupito poi un po’ innervosito si rivolse a loro: “Perché lo state cercando?”
Toshiro, con una luce speranzosa negli occhi,gli rispose : “E’ un mio caro amico che ho perso ai tempi della guerra… ci salvammo la vita a vicenda e da allora ho perso le sue tracce. La prego se sa qualcosa ci aiuti!.
Il vecchio, un poco titubante si grattò la testa scrutò da testa a piedi i tre poi disse: “Io mi chiamo Frederic e sì: vi posso aiutare perché il capitano Harlock era un mio grande amico. E voi chi sareste?”
L’antenato di Tochiro disse: “Io mi chiamo ToshiroOyama e questi sono due miei amici, che mi hanno seguito fin qui… allora, cosa potete dirci su di lui?”
Il vecchio Frederic, un poco incredulo, fece cadere l’accetta e corse verso di lui, abbracciandolo calorosamente; poi disse: “Dunque voi siete il famoso Toshiro! Harlock mi parlò molto di voi prima di essere catturato…”
“Catturato?” disse Tohiro, sorpreso ed addolorato.
“Si purtroppo… dovete sapere che dopo la caduta del suo aereo, io lo trovai svenuto e lo portai in casa mia nascondendolo  e curando le sue ferite. Lui mi raccontò la sua storia e mi parlò di voi. Un giorno le truppe tedesche lo trovarono e lo catturarono; fu processato e mandato in un campo di concentramento come criminale politico, perché egli era avverso all’ideologia nazista”
I tre amici ascoltarono la storia rapiti dalle sue parole. Poi Harlock intervenne: “E dopo la guerra che fine ha fatto?”
Frederic fece un immenso sorriso per tranquillizzare Toshiro poi disse: “Fortunatamente si salvò grazie agli Alleati che lo liberarono. Ora è a casa sua, nella regione di Acadia*”
A quelle parole Harlock ebbe un fremito e Tochiro si avvicinò a lui per impedire che le lacrime solcassero il suo volto nel sentire il nome dell‘antica patria dei suoi antenati.
Toshiro strinse con calore le mani di Frederic: “Grazie, amico mio per le informazioni: ora ci dirigeremo laggiù”; il vecchio lo pregò di salutarlo da parte sua.
I tre tornarono velocemente nel bosco e salirono sullo spacewolf direzione Germania.
Pochi minuti di viaggio e i tre arrivarono a destinazione nella ridente valle dell’Arcadia ed atterrarono in una radura nei pressi di un lago alle soglie di un immenso castello medievale.
Tochiro azionò il solito dispositivo occultante; poi disse: “Dirigiamoci verso il castello: credo che lo troveremo lì”
Harlock si fermò a guardare estasiato il paesaggio che lo circondava; sentiva ribollire il sangue nelle vene come se l’ambiente circostante lo chiamasse e lo spirito dei suoi avi gli desse il bentornato a casa.
Il suo migliore amico vide il suo comportamento e si avvicinò a lui per scuoterlo dal suo torpore.
I tre si incamminarono seguendo un sentiero che portava al castello ma, non fecero molta strada perche all'improvviso videro un uomo a cavallo con un fucile sulle spalle; era molto alto, guercio, conribelli capelli bruni e con una cicatrice sulla gota sinistra.
Toshiro si fermò davanti all'uomo e calde lacrime di gioia sgorgarono dai suoi occhi poi, con voce rotta dall’emozione, gli gridò “Harlock! amico mio! sei proprio tu?”; il cavaliere scese da cavallo confuso e frastornato: guardò attentamente il suo interlocutore e gli corse incontro, per abbracciarlo piangendo: “Toshiro… mio piccolo, grande amico… sì son proprio io!”
 
^ NOTE DELL’ AUTORE ^
  • E un paesino austriaco realmente esistente al confine con svizzera e germania
  • Arcadia e una regione non esistente in germania ma nell anime si chiama cosi.
 
 
Allora i nostri eroi sn spiati a distanza ma da chi? Finalmente l antenato di harlock è apparso quale sara la sua reazione e, soprattutto cm si comporterà il capitano al contatto con lui e al racconto della loro storia?
Ringrazio chiunque commenti, segua , o semplicemente legga questa storia grazie DENNY 81
 

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Capitolo 8
*** ricordi dolorosi ***


I due amici rimasero a lungo stretti in un caldo abbraccio, i loro volti erano rigati dalle lacrime ma, nessuno dei due si vergognava dell’aspetto che stava fornendo: né il fiero Harlock né il piccolo, dolce Toshiro.
Harlock, finalmente, si sciolse dall’abbraccio e, con voce stentorea, esclamò: “Come hai fatto a trovarmi, mio piccolo amico? “
Toshiro, anche lui ripresosi dall’emozione, disse: “E’ solo grazie a questi due nuovi amici che sono riuscito a ritrovarti”.
Costoro, anche loro visibilmente emozionati, si fecero avanti. Il primo a presentarsi fu Tochiro: io mi chiamo TooruUkawa” e strinse calorosamente la mano dell’avo di Harlock; stessa cosa fece Harlock medesimo, presentandosi col nome di Karl Schneider. Quando però anche lui strinse la mano di Phantom. F. Harlock II,  in quel preciso istante, i due sentirono come una forza misteriosa che li attraeva l’uno all'altro. I due restarono interdetti per alcuni secondi; poi si lasciarono.
Toshiro li interruppe da quello strano, idilliaco momento e disse: “I due hanno una storia assurda ma credimi, amico mio, è assolutamente autentica! ti spiegherò tutto più tardi, con calma.Ora dove possiamo riposarci?”
Harlock disse, in tono gentile: “Naturalmente sarete miei graditi ospiti al castello” ed indicò  ai tre la via da seguire insieme a lui, uno scosceso pendio che li condusse alla sua magione.
Una volta giunti al castello, Harlockcondusse il suo cavallo alle scuderie; dopodiché accompagnò i suoi nuovi ospiti in un immenso salone con al centro un solido e grande tavolo di legno finemente intarsiato con dei ghirigori artistici. Alle loro teste risplendeva, come tante stelle nel firmamento, uno splendido e luminoso lampadario in cristallo di Boemia. La sala era decorata con fini arazzi rossi del tardo Medioevo su cui campeggiava lo stemma di famiglia. Alle pareti facevano bella mostra alcuni quadri raffiguranti gli antenati del casato di Harlock.
I tre si accomodarono per la cena, che Harlock ordinò appositamente per festeggiare l’incredibile avvenimento. Il padrone di casa enunciò: “Tra poco miei cari conoscerete la mia ragione di vita: ciò che mi ha fatto sopravvivere agli orrori della guerra”.
Fu, in quel momento che apparve lei nella stanza: ovvero, una donna bellissima, di alta statura, con lunghissimi capelli corvini  che, lisci e splendenti, le scendevano fino alla schiena. La bella signora volse i suoi bellissimi occhi color  hazel verso gli astanti. Costei era munita, al contempo, di leggiadria muliebree di fierezza. L’incarnato di un pallore etereo ne esaltava l’aristocratica bellezza.
La donna si avvicinò al castellano che, con galanteria, le prese la mano e la baciò.
“Mio caro, chi sono i nostri ospiti?”
Harlock rispose: “Iris ti presento Toshiro, il mio carissimo amico di cui ti ho tanto parlato. E loro  sono i due amici che ci hanno fatti rincontrare”.
La donna, con sorpresa di tutti (tranne che del marito), si avvicinò a Toshiro e gli diede un bacio fraterno sulla guancia. Poi disse: “Grazie per tutto ciò che hai fatto per mio marito” poi si rivolse agli altri due per stringere la loro mano: quando, tuttavia, strinse la mano di Karl(/Harlock) ebbe la stessa sensazione del marito.
Il gruppo cenò e dopo il padrone di casa li invitò nel suo studio per un po’di conversazione. Lo studio di Harlock era meraviglioso, arredato con molto buon gusto: vi era un secretaire  di mogano in stile XVIII secolo finemente lavorato con fregi a forma di gigli,  una poltrona con drappo rosso con a fianco un’enorme libreria piena di volumi, sull’altro lato della stanza vi erano un divano  a tre posti con  poltroncine con un fine e delicato tavolinetto in legno e cristallo. In fondo vi era una vetrinetta stile LuigiXVI con all' interno bicchieri di cristallo di Boemia e liquori di ogni genere.
Harlock aprì la vetrina e servì agli ospiti un ottimo brandy invecchiato. Poi disse: “Prima che voi mi raccontiate la vostra storia,vorrei raccontarvi la mia, se permettete”.
Prese dalla vetrina un bicchiere per sé; dalla stessa trasse una bottiglia di pregiato merlot, lo versò e agitò dolcemente il bicchiere per poi sorbirlo.
“Dovete sapere che dopo la mia cattura fui portato nientepopodimeno che al “Nido dell’aquila” al cospetto di Hitler e Himmler in persona. I due cominciarono con un fastidioso monologo sulla razza ariana su quanto fossi fortunato a essere tedesco e, tentarono di convincermi a tornare a combattere per il Reich. Quando mi rifiutai di farlo, Hitler andò su tutte le furie e minacciò di mandarmi davanti a un plotone di esecuzione. A quel punto intervenne Himmler che disse: “MeinFϋrher,  io avrei un’idea migliore per lui. Vediamo se dopo il mio trattamento cambierà idea”. Mi spedirono quindi in un campo di concentramento chiamato Dachau presso l’omonima cittadina qui in Germania, a pochi chilometri da Monaco di Baviera. La zona era ricavata da un’ex fabbrica di munizioni della Grande Guerra. La zona era paludosa, il clima era umido e nebbioso: insomma, un inferno qui in terra. Solo dopo la guerra venni a sapere che ce ne erano tanti altri, di campi così. Al mio arrivo percorsi una larga strada curata, la Lagerstrasse, al termine del quale vi era una porta chiamata la “Porta dell’ inferno”: all' interno di essa c’era un arco con su scritto “Il lavoro rende liberi”, una mera menzogna per illudere i prigionieri. Arrivato al campo, fui subito bastonato come era prassi. Molti dei miei poveri compagni non sopravvissero già solo alla bastonatura. Poi venni spogliato, rasato e privato di ogni mio effetto personale e legato mani e piedi ad un gancio per tutto il giorno. Venni quindi rinchiuso per qualche giorno in una specie di tugurio che aveva solo una fessura per far vedere gli orrori perpetrati ai danni dei prigionieri… un giorno vidi uccidere un uomo a colpi di calcio di fucile da parte di un soldato delle SS. Ma fu da lì, dalla feritoia di quell’orribile cella, che vidi per la prima volta la mia Iris. Bellissima e fiera, nonostante la magrezza ed i capelli rasati. Me ne innamorai subito. Subito dopo la mia liberazione dal tugurio, fui mandato insieme agli altri nella baracca di lavoro dove assemblavamo armi. Le condizioni erano disumane vivevamo in 60 in baracche che a malapena ne potevano contenere 30. Poi c era la famosa infermeria dove vedevamo entrare i prigionieri per non vederli mai uscire più. C’era un fetore insopportabile… a poco a poco vidi morire molti dei miei compagni di sventura in tutti i modi possibili ed immaginabili, ma io resistevo e nella mia testa pensavo come ho potuto combattere per questi mostri: era la mia unica ragione di vita, assieme ad Iris. Poter sopravvivere per raccontare tali indicibili orrori”
Toshiro, Karl  e Tooru, tutti e tre commossi e con le lacrime agli occhi, lo pregarono di continuare dicendo: “E poi come sei riuscito a fuggire?”
Harlock riempì di nuovo il suo bicchiere e ricominciò a raccontare la sua toccante storia: “Gli Alleati erano ormai vicinissimi al campo ed i Nazisti, per nascondere le tracce degli orrori commessi, stavano massacrando tutti i prigionieri; arrivato il turno di Iris e di altre donne per la fucilazione, io mi ribellai insieme ad altri prigionieri e riuscimmo a salvarle. Dopo arrivarono gli Alleati e finalmente fummo liberati, curati e rifocillati. L’orrore indicibile era finito. Molti ex prigionieri si vendicarono sui loro aguzzini, linciandoli, e gli Alleati non li fermarono. Alla fine la popolazione della cittadina di Dachau fu costretta a vedere gli orrori perpetrati dai nazisti e addirittura a seppellire i corpi di quei poveri sventurati, in mezzo a un fetore indescrivibile di cadaveri in putrefazione
Harlock si interruppe di nuovo, visibilmente commosso;poi continuò: “Dopo io stesso subii un processo essendo io un ex ufficiale ma venni assolto visto che, alla fine, mi ero ribellato al Regime;  infine, tornai a casa con la mia Iris”
I tre amici erano commossi, calde lacrime sgorgavano copiose dai loro occhi. Il primo a parlare fu Toshiro: “Amico mio, ne hai passate di brutte ma finalmente ci siamo ritrovati!” si alzò e corse ad abbracciare l’eterno amico che ricambiò con calore. Poi si sciolsero da quell’idilliaco momento e, finalmente, fu il momento delle spiegazioni di Karl e Tooru.
Harlock rimase sbigottito dalla spiegazione dei due ma, fidandosi ciecamente di Toshiro che glieli aveva presentati, esclamò:“E’ una storia davvero incredibile, quasi stento a credervi,  ma se pure voi lottate perché questi orrori non si ripetano più neppure nel lontano futuro, allora voglio aiutarvi anch’io. Avrete a disposizione il mio castello”
Tooru e Karl si alzarono e strinsero commossi la mano di Harlock, professandosi onorati del suo aiuto.
Nel frattempo, in un angolo sperduto della Foresta Nera, le spie che avevano visto atterrare lo spacewolf tornarono a fare rapporto. A riceverli vi era un uomo incappucciato di cui non si intravvedeva il volto.
Le spie cominciarono a parlare: “Comandante, abbiamo visto atterrare uno strano velivolo  con a bordo tre uomini: abbiamo scoperto che costoro erano alla ricerca di Phantom Von Harlock.
Il misterioso uomo voltò le spalle alle spie e con le mani incrociate dietro la schiena profferì: “Uno strano velivolo, dite? Questo potrebbe essere un problema per noi e, per i nostri Alleati; il nostro progetto potrebbe risentirne. Teneteli sotto stretta sorveglianza”
Gli uomini fecero un saluto militare; poi se ne andarono. Rimasto solo, il tizio si versò da bere in un bicchiere un liquido ambrato; dopodiché parlò, tra sé e sé:”Harlock, maledetto, non riuscirai a rovinare i miei piani!” e, con un gesto di rabbia, strinse il bicchiere mandandolo in mille pezzi. 

^NOTE DELL ‘ AUTORE^
E cosi alla fine i nostri eroi, si sono incontrati con il capitano che: ha subito sulla sua pelle gli orrori della guerra che, io ho edulcorato un po’. Ringrazio come sempre chi recensisce, segue, o semplicemente legge la mia storia grazie di cuore DENNY 81 

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Capitolo 9
*** INIZIANO LE RIPARAZIONI ***


Dopo le parole di Harlock, il gruppo cominciò a prepararsi per il ritorno sull’Arcadia. Karl (Harlock) disse:“Direi di fare così: io, Tooru (Tochiro) e Toshiro andremo nello spazio a prendere la nostra nave per portarla qui; non daremo nell’occhio poichéla nostra nave dispone di scudi occultanti, in modo che i radar terrestri non ci possano localizzare” Toshiro si fece avanti, galvanizzato: “Bene! Son curiosissimo di vedere i progressi che l’umanità farà in futuro, visto che è sempre stato il mio sogno andare nello spazio!” I tre amici andarono a recuperare lo spacewolf e partirono per l’orbita terrestre, ove stazionava l’Arcadia, arrivati lì, La Mine aprì il portellone di carico e fece entrare il mezzo. Toshiro, nel corso del viaggio sulla navetta, era rimasto estasiato dalla vista del paesaggio stellare che gli si era parato davanti: la Terra, vista dallo spazio, era una meravigliosa sfera blu che risplendeva in mezzo alle stelle come una pietra preziosa; egli rimase incantato pure dalla visione ravvicinata della Luna, che si stagliava davanti a lui, in tutta chiarezza, con i suoi caratteristici crateri, visibili dalla Terra solo con potenti telescopi. Ora, invece, gli si paravano davanti come se lui li potesse quasi toccare con mano! Quanto all’apparizione dell’Arcadia, l’ingegnere Oyama rimase di sasso: non avrebbe mai potuto immaginare che, nel lontano futuro, i progressi tecnologici degli esseri umani avrebbero potuto portare a qualcosa di così straordinario, potente e sofisticato! Arrivati sul ponte di comando, Toshiro rimase stupito dalla bella aliena La Mine che, con la grazia e la gentilezza sue solite, gli si avvicinò; egli era, altresì, chiaramente perplesso nel vedere la Jurana che gli parlava senza muovere le labbra con la sua tipica spilla sul petto che si illuminava. Tooru (Tochiro) fece le presentazioni: Ingegner Oyama, ti presento la nostra amica La Mine, un’aliena lultima della sua specie, dato che purtroppo la sua stirpe è stata sterminata una volta che gli invasori di cui Le parlavo le hanno distrutto il pianeta d’origine; costei è la nostra esperta ufficiale di rotta dell’astronave. La Jurana si accostò a Toshiro e gli porse la mano; faticò non poco, essendo di natura fortemente empatica, non lasciar trasparire le sue intense emozioni nel vedere l’esatta copia di Tochiro, proprio innanzi a lei.Gli porse la mano con garbo e gli disse: ”Ingegnere, le do il benvenuto a bordo. Avremo molto di cui parlare visto che Lei ci aiuterà nelle riparazioni”. Detto questo, Harlock, Tochiro e La Mine si misero ai comandi, dettando le coordinate al computer centrale. Toshiro era letteralmente estasiato dalla enorme sala comandi della nave, con sofisticati congegni che sarebbero stati sviluppati solo alcuni secoli di là da venire; tuttavia, il suo sguardo fu catturato da un dispositivo a lui ben noto, dato che esso apparteneva proprio alla sua epoca storica: si trattava di un mirino meccanico, meglio noto con il nome de: “I miei occhi”. Come mai si trovava lì? Questo fatto era davvero inspiegabile… avrebbe voluto chiedere delucidazioni a Tooru, ma cercò di autoconvincersi che fosse solo una coincidenza. La nave atterrò poco distante dal castello, non notata, come previsto, dagli antichi radar terrestri; una volta portata lì, Tooru analizzò i danni con il computer centrale e li comunicò a Toshiro. Fortunatamente, i circuiti non erano stati danneggiati: diversamente, sarebbe stato un bel guaio, visto che quei dispositivi sarebbero stati inventati solo secoli dopo. La nave aveva bisogno di riparazioni allo scafo e Toshiro disse : “Bene: posso procurare le lastre d acciaio per le riparazioni; ci vorranno però almeno tre giorni per la consegna” Passati i tre giorni i due ingegneri si misero all' opera e grazie ai sofisticati macchinari presenti sull’Arcadia riuscirono in una settimana a riparare i danni. Nel frattempo Harlock e Karl passarono molto tempo insieme: visto che non potevano intervenire di persona alle riparazioni, idue facevano lunghe passeggiate a cavallo e, durante una di queste Harlock senior chiese all’altro di parlargli del suo futuro. Karl(Harlock junior) gli si confidò:“Vedi, purtroppo l umanità non impara mai nulle dai suoi errori e cosi la Terra da cui provengo è quasi morta, impoverita dallo sfruttamento dell’uomo; questo ha fatto sì che una razza aliena si sia impossessata del nostro pianeta e, politici corrotti messi apposta dagli invasori, hanno fatto a me più o meno la stessa proposta che fecero a te i Nazisti. Pure io, come te, rifiutai e feci dello spazio infinito la mia casa, lottando per la libertà, sotto la bandiera dei pirati. Purtroppo, ho persoin guerra il mio unico amore, la mia Maya. Anche lei era una combattente per la libertà, la uccisero in una trappola per attirare me” dicendo questo sul viso di Karl sgorgarono calde lacrime “ E’ pure per questo che lotto per la libertà” Harlocksenior senti una sensazione strana pervaderlo come se si stesse rivedendo in uno specchio “Mio caro amico, ti ammiro moltissimo perché tu lotti per nobili ideali, per i quali io stesso avrei voluto morire”; detto ciò, tornarono al castello. Finalmente le riparazioni dell’astronave furono completate ed anche Harlock senior potérisalire a bordo; visitarono ogni angolo della nave con Karl che faceva da cicerone; quando arrivarono alla sala di comando anche l’avo di Harlock notò il mirino laser: ma anche lui non fece domande. “Ora la nave è perfettamente riparata: come farete a tornare nel vostro tempo?”Chiese Toshiro. “Il computer centrale ha individuato un portale dimensionale nel triangolo delle Bermuda, dove le navi si perdono e gli aerei scompaiono” gli rispose Tooru. Karl propose di ripartire per l’indomani mattina: “Siamo stati anche troppo qui… il nostro mondo ha bisogno di noi” Harlocksenio rinvitò i suoi nuovi amici, insieme a Toshiro, per una notte al suo castello: per l’occasione, fece organizzare una festa magnifica, con canti e brindisi fino a tarda notte, inneggiando alla libertà.

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Capitolo 10
*** RITORNO AL FUTURO ***


L’indomani mattina il gruppo era pronto a partire, non prima però dei saluti di rito; il primo fu Harlock in compagnia della sua dolce Iris, che disse: “Vi auguro di portare la pace nel vostro mondo come noi abbiamo fatto nel nostro e di difendere sempre al massimo i vostri ideali di libertà” strinse quindi la mano ai due amici e baciò galantemente la mano di La Mine, che si illuminò per l’imbarazzo. Venne il turno di Iris, che baciò sulla guancia i due amici sorridendo e, con la sua soave voce, disse: “Vi prego: non lasciate che gli orrori che noi abbiamo vissuto si ripetano” dopo di che, lei si congedò. Infine, fu il turno di Toshiro che esordì, dicendo:“Miei cari nuovi amici, vi ringrazio per avermi ricongiunto ad Harlock: sarete sempre nel mio cuore e spero che un giorno ci potremo rincontrare di nuovo”.
I tre amici, visibilmente commossi, salirono sulla nave e partirono alla volta del Triangolo delle Bermuda; una volta lontani dalla loro visuale, Harlock e Toshiro si guardarono in faccia. Poi Toshiro disse: “Ti sei accorto anche tu, amico mio, che quei due avevano un nonsoché di familiare?” Harlock rispose “Hai ragione, io ho avuto la tua stessa sensazione: il mirino che avevano sulla nave, poi, non assomigliava,forse, al nostro?” Toshiro puntualizzò: “ Non so chi fossero quei tre, ma di sicuro porteranno avanti i nostri ideali” “Già,  ne sono sicuro anch’io, vecchio amico mio!”
Non appena si allontanarono dalla loro visuale, Tochiro disattivò, sorridendo, il dispositivo camuffante: “E’bello avere di nuovo il nostro aspetto, anche se è stato necessario mutar sembiante”. Harlock, ripreso pure lui il suo vero aspetto, disse: “Concordo amico mio. Certo che è stato bello incontrare i nostri antenati. Però il dovere ci chiama: il nostro mondo ha bisogno di noi”.
La Mine attirò l‘attenzione dei due dicendo: “Siamo arrivati al punto indicato dal computer dove si trova il portale”
Harlock, con passo deciso e facendo mulinare il suo mantello, si diresse al timone: poi, con fare marziale, ordinò all’equipaggio di tornare ai propri posti: “AMMARIAMO!”
L’Arcadia, proprio come un antico veliero pirata,solcò il mare, finché una fitta e lugubre nebbia non l’avvolse tutta.  Il computer centrale segnalò la presenza del portale davanti a loro; all' improvviso apparve un enorme vortice  e Tochiro disse:Ecco!  E’ quello il portale!”.Harlock, con fare sicuro, esclamò: “Cari amici, siamo pronti a questa nuova avventura? Bene! avanti tutta!” e spinse la nave all' interno del vortice che la risucchiò. Ma grazie al lavoro dei due ingegneri la nave resse alla pressione ed alla fine del vortice l’Arcadia, misteriosamente, si ritrovò nello spazio infinito.
Harlock disse: “Amici miei, state tutti bene? Siamo tornati nel nostro tempo?”
La Mine si diresse al computer e digitò la domanda; poi confermò il ritorno a casa.
Harlock allora disse:“Bene: riprendiamo il nostro viaggio per la libertà!” e la nave si allontanò nell’infinito spazio per nuove emozionanti battaglie
Nel frattempo sulla terra del passato, dei misteriosi personaggi erano seduti a un tavolo.
Erano tutti incappucciati e, quello che sembrava il loro capo disse: finalmente sono partiti ora, possiamo iniziare a portare a termine il nostro piano di conquista abbiamo fallito una volta ma , con l aiuto dei nostri amici nessuno ci potrà fermare per la gloria del nuovo riech costruiremo un mondo dove la nostra razza superiore dominera su tutto il mondo anzi, sull intero universo e, nemmeno quello sciocco di harlock potra fermarci ; il gruppo si alzo e, in coro grido: hi hitler!
Fine?
^ note dell autore^
Allora piaciuta la storia? Si si lo so vi ho lasciato in aria chi sono i misteriosi nemici e cosa avranno in mente? Non temete essendo la mia prima fic ho voluto un po sperimentare ci sara il seguito tranquilli.
Adesso passo i ringraziamenti: ringrazio tutti quelli che hanno letto la mia storia che mi hanno incoraggiato e, chi ha recensito la storia. Un ringraziamento particolare va a innominetuo che mi ha aiutato fin dall inizio della storia e mi ha sempre sostenuto con i suoi consigli. jose e danish, che con i loro consigli e il permesso di usare l induttore di immagini mi hanno facilitato il lavoro grazie di cuore. Non dimentico anche stellablu che ha contribuito anche lei con i suoi consigli a cercare di migliorare il mio stile infine lady five grazie a tutti di cuore. Se ho copiato qualcosa e non me ne sono accorto vi prego non esitate segnalatelo il nostro fandom e molto speciale pertanto non avendo letto le storie di tutti come vorrei se ho sbagliato in qualcosa perdonatemi e ditemelo ok grazie a tutti da DENNY 81
 
 
 
 

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