SPECTRE

di gattinanera5
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduction ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***



Capitolo 1
*** Introduction ***


Avevo visto molti visi ma non bello come il tuo. I tuoi capelli biondi ricadono morbidi sulle spalle e fai di tutto per tenerli curati. Tu odi se qualcuno te li scompiglia scherzosamente, perchè ti ho vista passare giornate intere a cercare di renderli perfetti.

I tuoi occhi sono di un'azzurro che nemmeno il mare può competere. 

Le tue labbra non sono nè troppo rosse nè troppo rosa. Sono semplicemente perfette.

La tua pelle sembra morbida e liscia, ci passerei ore ad accarezzarla e scommetto che non usi quei prodotti stupidi che fanno vedere su quella scatola che voi chiamate televisione.

Ti guardo mentre mentre leggi una rivista e sei seduta comodamente sul letto di questo albergo dove hai deciso di passare le vacanze insieme alla tua amica.

Tu non puoi vedermi.

Ne sentirmi.

Ma io sono qui, accanto a te.

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


ALICE POV.

Ero così emozionata di andare in vacanza con la mia migliore amica Jasmine che sembrava tutto un sogno.

L'hotel a 5 stelle era a dir poco favoloso e io ridevo come una scema davanti a tanta bellezza.

"E' meraviglioso questo posto!" esultò la mia amica spingendomi dentro l'entrata "Saranno vacanze stupende!"

"Puoi scommetterci" le risposi felice ed entrammo dirigendoci alla reception che ci consegnò le chiavi per le nostre rispettive stanze.

"Mi scusi, ma abbiamo due camere separate?" chiese Jasmine alla donna mora che stava dietro al bancone con l'aria stanca. 

"Si, sono camere singole" le rispose la donna come se la cosa fosse ovvia.

"Ma noi avevamo prenotato una stanza insieme." insistè Jasmine con la sua chiave in mano.

La donna si spostò verso il computer e dopo un pò alzò lo sguardo verso Jasmine.

"Mi dispaice, a me risulta che lei ha prenotato una stanza singola." 

"Ma ci deve essere un'errore perchè io.." riprese Jasmine ma la bloccai.

"Lascia stare Jasmine, va bene così." le dissi a bassa voce e la trascinai via dalla donna che continuava a guardarci male.

Camminammo per un lungo corridoio e Jasmine continuava a sbuffare per la storia della stanza. La mia stanza era la 313 e quella di Jasmine quella dopo, la 314.

Davanti alle porte ci aspettavano le nostre valigie. 

"Beh, almeno qualcosa di giusto lo hanno fatto." disse la mia amica infilando la chiave nella porta per aprirla.

Le sorrisi e presi la mia valigia. "Ci vediamo dopo per andare in spiaggia?"

"Certo, sistemo la mia roba e andiamo." mi disse ed entrammo nelle nostre stanze.

L'interno della stanza era una meraviglia e rimasi a bocca aperta per tanta bellezza.

Il letto bianco era a due piazze e sopra c'erano dei petali rossi a formare un cuore....

Che peccato Richard non fosse qui con me in questo posto meraviglioso, mi mancava così tanto.

Aprii la valigia e presi una sua fotografia che mi ero portata con me e la guardai accarezzandone la superficie lucida.

Richard.... i bei momenti trascorsi con te, non li dimenticherò mai.

Mi sedetti sul letto e appoggiai la fotografia sul comodino dove stava una lampada tutta decorata di fiori e        ghirigori vari. Chiusi gli occhi e sospirai lasciando la mia mente libera.

All'improvviso sentii un tonfo, come se qualcosa fosse caduto e mi girai di scatto per vedere se c'era qualcosa. 

Non c'era niente, tutto era tranquillo. Rimasi per qualche istante ferma immobile ed ero sicura di aver sentito qualcosa.

Lentamente mi alzai dal letto e lo aggirai fino ad arrivare dall'altra parte.

Mi accorsi che c'era un libro sul pavimento, ma la cosa strana era come se fosse stato buttato giù dal comodino un'attimo prima perchè era aperto. Lo raccolsi e mi domandai se c'era anche prima, o forse non ci avevo fatto caso io.

Guardai sulla  copertina ma non aveva un titolo era tutto di un colore: rosso smarrito.

Io non ero affatto amante dei libri e non mi piaceva la lettura, mi annoiava, ma questo mi incuriosiva particolarmente. 

Sfogliai le prime pagine bianche finchè non trovai una prima frase.

"Dedicato a Betty, perchè la tua anima ora possa riposare in pace e la mia non avrà pace finchè non ti avrò trovato. E sarai per sempre mia." 

Strano pensai come inizio. Sfogliai ancora e trovai altre righe.

"Da quando ti incontrai la prima volta, il tuo sorriso era gioioso e i tuoi occhi brillavano alla luce del sole.

Eri splendente come un raggio di piccole particelle che formano la luce e insieme la vita. Tu eri vita per me. E ti ricorderò sempre così."

Sorrisi tra me e me e pensai che era la solita banale storiella d'amore ma aveva parole uniche e dolci.

Poggiai il libro sul comodino e andai a farmi una doccia calda.

L'acqua scorreva veloce sulla mia pelle, allievando quella tensione e lo stress accumolato per tanto tempo.

Finalmente potevo godermi un pò di relax e non pensare più a niente, soprattutto a Richard.

Richard.

La prima volta che lo conobbi pensavo fosse quel solito tipo di ragazzo a cui se ne fregava dei sentimenti della gente, ti prendeva e ti usava.

Invece non fu così, ci innamorammo subito e non ci siamo più staccati, stavamo sempre insieme.

Me lo ricordo il suo sorriso, come gli angoli della bocca si inarcassero per trasformarsi in quel sorriso che amavo tanto.

I suoi occhi di un blu scuro come il mare in cui mi ci perdevo ogni volta che lo guardavo. I suoi capelli biondi e un pò ricci che ricadevano dolcemente sul suo viso conferendogli un'aria angelica.

Uscii dalla doccia e mi asciugai sospirando. Dovevo smettere di pensare e di rimpiangere il passato.

Era tempo di guardare avanti. 

Presi degli abiti freschi dalla valigia e mi vestii e poco dopo sentii come un bussare alla porta.

Guardai verso la porta per accertarmi di aver sentito bene e non sentendo niente mi infilai la maglietta.

Altri colpi, più forti che mi fecero trasalire.

Andai verso la porta pensando che forse era Jasmine che doveva chiedermi qualcosa, o che si fosse dimenticata qualcosa, o da strana che è lei è capace di quasiasi cosa....

Aprii la porta ma non c'era Jasmine. Non c'era nessuno. Scrutai bene ogni angolo prima di richiuderla alle mie spalle e tornare alle mie cose senza cercare di pensare a quanto successo.

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Ti stai sistemando i tuoi vestiti mentre io resto immobile sul letto a guardarti, a guardare un bel fiore come te.

Sento ancora la tua paura e lo stupore che hai preso quando hai aperto la porta e non hai trovato nessuno o la tua amica come credevi tu.

Mi dispiace averti spavantata, ma non avevo altri modi per farmi sentire.

Chissà a cosa starai pensando tu adesso, il tuo dolce viso sta indugiando di troppo sulla valigia aperta e poi sposti lo sguardo tristemente sulla fotografia che è appoggiata sul comodino.

Un'amore che hai perso, ma si sa, c'è chi torna e chi parte e chi anche per sempre lasciando un vuoto nel nostro cuore.

Una piccola lacrima lascia i tuoi occhi al ricordo di lui e tu, noncurante, l'asciughi con il dorso della mano strappandola via dal tuo viso come ti è stato strappato via il tuo amore.

Prendi un respiro profondo e so che dentro di te stai combattendo questa dura battaglia, ma la vita continua a scorrere via velocemente e  dici a te stessa che devi uscire là fuori e tornare a vivere.

Quindi prendi la borsa da spiaggia e con un'ultimo sguardo alla fotografia esci dalla stanza e io, senza far rumore, vengo con te e ti accompagno anche se non ti accorgi di me.

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


JASMINE POV

Sentii bussare alla porta e sbuffai maledicendo Alice perchè fosse già pronta, mentre io appena avevo aperto le valigie e non avevo toccato nulla.

Andai ad aprire e, come previsto lei era già bella pronta per andare in spiaggia.

"Ma non sei ancora pronta?" mi rimproverò Alice toccandosi una ciocca di capelli color biondo dorato.

"No, a quanto vedi non ho toccato nulla" le dissi io sorridendole e prendendo una borsa qualsiasi dalla valigia.

"Il costume ce l'hai?" chiede ancora lei.

"No, ora me lo metto." gli rispondo andando verso il bagno.

"Fa presto, altrimenti ci rubano il posto" continua con quella sua voce che a volte mi viene voglia di strozzarla. 

Deve fare sempre tutto perfetto, per lei non ci deve essere niente fuori posto, e se qualcosa non le va, allora son guai seri.

Ridacchio tra me e me mentre ripenso a come ci eravamo conosciute qualche tempo fa ad una festa in montagna.

E ho scoperto che siamo l'esatto opposto; a lei piace l'ordine, io tendo ad essere un pochino disordinata, a lei non piace fare tardi, io è già tanto che mi ricordo di non fare tardi ma sono sempre in ritardo in ogni modo, a lei piace il sole, io detesto il caldo, io credo nei fantasmi e lei no....

La mia amica bussa spazientita alla porta del bagno distraendomi dai miei pensieri.

"Ma quanto ci metti?"

"Arrivo, arrivo!" le dico sistemandomi i capeli come capita e uscendo dal bagno.

Alice mi fissa in un modo strano, una mano la tiene sul fianco, fa una smorfia strana come se avesse davanti una specie di alieno con tre occhi.

"Beh, che hai da guardarmi? Ho qualcosa di strano?" le domando alzando un soppraciglio.

"I capelli" commenta calma lei.

"Che hanno i miei capelli? Sono caduti?" le dico sarcasticamente mentre ci avviamo verso l'uscita.

Lei ridacchia in quel modo che sa fare solo lei vale a dire molto irritante, ma nonostante questo, mi unisco a lei e ridacchio pure io.

"Mi prendi in giro?" mi dice mentre ci incamminiamo verso il corridoio che sembra non finire mai.

"Ma figurati!" rido io e le do una pacca sul braccio scherzosamente.

Ecco un'altra differenza tra noi due: lei è insopportabile mentre io sono gestibile o almeno è ciò che penso io.

Ma come si dice, gli opposti si attraggono ed eccoci qui, insieme, a passare le vacanze insieme.

Mentre camminiamo e chiacchieriamo del più e del meno passiamo davanti alle ultime stanze e con la coda dell'occhio scorgo un ragazzo appoggiato alla parete con le braccia incrociate al petto.

Alice sembra non farci caso mentre io sento qualcosa dentro di me, come una leggera scossa e mi giro per guardare indietro ma non vedo più nulla.

"Che c'è?" mi domanda la mia amica.

"No..no nulla pensavo che.." dico leggermente sconcertata.

"Pensavi cosa?" mi chiede guardandomi.

"Pensavo ci fosse qualcuno." le dico senza dare troppo peso alla cosa.

Lei mi fa spalluce e sposta la sua borsa nell'altra mano "Io non ho visto nessuno."

Lancio un'occhiata veloce dietro di me per assicurarmi di aver visto bene ma non vedo nulla.

Forse mi ero sbagliata.

O forse no.

Ero sicura di aver visto qualcuno.

Scuoto la testa e decido di non pensarci, affrettandomi a seguire Alice verso la spiaggia.

"Mi stai ascoltando?" mi chiede lei all'improvviso.

"Uh? Cosa?.. Ah, si mi stavi parlando del tuo cane che...ehm...che stava facendo?" sputo velocemente per rimediare  la situazione.

In realtà non stavo ascoltando proprio nulla.

Alice si imbroncia e incrocia le braccia al petto.

"Non mi ascolti mai tu. Che amica che sei!" mi dice mentre sistemiamo la nostra roba sui lettini a noi riservati.

Alzo gli occhi al cielo e mi sfugge una risata.

Lei mi guarda torva, ma più che arrabbiata mi sembra felice.

"Che hai da ridere?"

"Oh, niente pensavo a una cosa." mento io mentre mi spalmo un pò di crema solare sulla pelle.

"A cosa?" indaga lei. 

"A niente." le rispondo senza pensare e subito me ne pento.

Ma con mia sorpresa Alice, invece di arrabbiarsi come il suo solito, si mette a ridere e involontariamente mi ritrovo a ridere come una stupida anche io ma più di tanto non importa e non importa se la gente ci guarda male come se non avessero mai visto due ragazze che ridono felici, sono contenta per la mia amica che finalmente libera la mente dai pensieri.

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


ALICE POV

Questo posto è meraviglioso e finalmente riesco a rilassarmi senza che tanti penseri ritornano a galla e con la compagnia di Jasmine si sta davvero bene, non chiedo altro.

Siamo entrambe distese a prendere il sole e io ho gli occhi chiusi mentre Jasmine credo che si sia addormentata.

Cerco di pensare ai momenti belli della mia vita trascorsa e ora che sono qui, penso che da una parte sono davvero fortunata.

Se ci fosse Richard qui con me sarebbe bellissimo, ma purtroppo....

Mi sto per addormentare quando ad un tratto qualcosa mi colpisce in faccia e io mi alzo di scatto per vedere cosa era stato.

Una palla gonfiabile rotola giù dallo sdraio e una bambina piccola corre verso di me.

"Scusa.. la palla è scappata.." balbetta timidamente.

Prendo la sua palla e gliela restituisco.

"Tranquilla, è tutto apposto." le dico dolcemente.

Lei afferra la palla con le sue manine e scappa via dai suoi amici che stanno giocando vicino al mare.

Mi ridistendo e do un'occhiata verso la mia amica che sembra esser entrata in un sonno profondo e non si sia accorta di nulla di quanto accaduto. Prendo l'orologio dalla borsa e guardo l'ora: segna le 4 passate del pomeriggio.

Come volava in fretta il tempo. Richiudo gli occhi, cercando di rilassarmi, e pian piano scivolo anche io in un sonno profondo.

...

"Richard, sei un ragazzo stupendo" gli dico mentre sfioro la sua guancia con le labbra.

"No, Alice, tu sei una ragazza stupenda" mi dice dolcemente lui facendomi sciogliere come burro.

Mi prende il viso tra le mani e mi costringe a guardarlo negli occhi.

"Ti amo, Alice." 

"Anche io ti amo, Richard."

Le nostre labbra sono vicinissime, sento il suo profumo dolce e intenso e in un'istante la sua bocca preme sulla mia.

I nostri baci si mescolano, il suo sapore con il mio e sono attimi bellissimi, che vorrei non finissero mai.

Delicatamente Richard appoggia le sue mani sulle mie braccia e comincia ad accarezzarmi dolcemente, molto dolcemente....

"Amore mio..."

...

Sento la mia pelle come se fosse toccata da qualcosa... come un leggero venticello che sfiora il mio corpo e piccoli brividi mi salgono lungo la schiena.

Apro gli occhi sbattendoli più volte per la luce del sole anche se non è molto intenso come prima.

Rimango distesa per un'altro pò e sento ancora quella sensazione del vento sulla mia pelle che institivamente mi fa portare le braccia sulle spalle per coprirmi.

"Hai freddo?"

La voce della mia amica che mi annuncia che si è svegliata. Quanto avrò dormito?

"Non dirmi che senti freddo perchè io sto morendo di caldo!" continua lei guardandomi per ricevere una risposta da parte mia.

Cerco di svegliarmi del tutto e mi metto seduta stiracchiandomi.

"No, non ho freddo" ammetto dopo aver sentito che effettivamente faceva ancora molto caldo.

Faccio scivolare le mie mani lungo le braccia e mi accorgo che sono leggermente fresche invece di essere calde come dovrebbero essere.

"Ho sognato Richard" dico ancora leggermente assonnata mentre punto lo sguardo sul mare.

"Davvero?" mi chiede lei distrattamente.

"Si...E' stato un sogno bellissimo.." divago mentre cerco di ricordare il sogno che leggermente sta sfumando nella mia testa.

"Buon per te. Che ne dici di andare a mangiare qualcosa? Io avrei fame." Jasmine senza aspettare una mia risposta mette in ordine la sua roba nella borsa e infila le infradito ai piedi.

"E' già ora di tornare in albergo?" le domando prendendo la mia borsa.

"Si, sono già le sei e tra poco aprono al ristorante"

"Non  sapevo di aver dormito così tanto."

"E invece si! Su forza muoviti pigrona!" mi sprona Jasmine iniziando a correre.

"Ehi, aspettami!" le dico mentre mi affretto a raggiungerla ma lei è più svelta di me e arriva prima alle stanze.

Ho il fiatone quando la raggiungo. "Maledetta" riesco a dire tra un respiro e l'altro.

Lei ridacchia divertita e apre la porta della sua stanza "Ci vediamo tra mezz'oretta!" e richiude la porta dietro di sè.

Scuoto la testa ed entro nella mia stanza accendendo le luci.

Sistemo la borsa su una sedia vicino alla porta-finestra e mi butto sul letto sfinita.

All'improvviso le luci si spengono per qualche istante per poi riaccendersi da sole.

Io mi alzo spaventata e rimango immobile senza sapere che fare.

Non succede nulla e tiro un sospiro di sollievo. Avranno staccato la corrente per lavori, mi dico tra me e me per convincermi che sia realmente così e mi butto velocemente in doccia.

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


JASMINE POV

Ormai una giornata era volata e il sole lentamente stava tramontando.

Guardai l'ora da un orologio appeso al muro che segnavano le otto meno un quarto e il mio stomaco cominciò a brontolare. 

Avevo decisamente fame. 

Guardai nella valigia pensando cosa indossare per la sera e obiettai per una camicetta bianca e una gonna di jeans molto carina, dopodichè andai a fare una bella doccia rilassante.

Poco dopo essere uscita mi asciugai e mi vestii ed infine passai alla fase trucco.

Non amavo molto truccarmi al contrario di Alice, ma questa volta decisi di essere un pò più decente del solito in caso ci fosse stato qualche uomo carino. Non si sapeva mai.

Presi l'astuccio dove avevo messo dentro i pochi trucchi che avevo e inziai con gli occhi.

Canticchiavo una canzoncina tra me e me e all'improvviso sentii un rumore provenire dalla porta-finestra come se qualcuno volesse entrare. Mi fermai con il mascara in mano e guardai la mia immagine nello  specchio tendendo bene le orecchie per sentire altri rumori.

Non sentii nulla per una buona manciata di minuti e ripresi nella mia opera. 

Dopo poco sentii ancora lo stesso rumore e feci un piccolo sobbalzo per lo spavento sbavando così il trucco sul mio povero occhio. 

Imprecai qualcosa ed andai a vedere se era successo qualcosa.

Come immaginavo la porta- finestra era spalancata ed io ero sicurissima che era chiusa da quando avevo messo piede in quesa stanza.

Perfetto, pensai, qualcuno è venuto a farmi visita.

Richiusi tutto e tornai nel bagno a sistemare il trucco. Ero concentrata a rifare il trucco e sentii come se qualcuno fosse dietro di me e senza volerlo il mio sguardo si spostò di lato e dallo specchio vidi che dietro di me c'era un ragazzo dai capelli chiari e arruffati, uno sguardo distante e freddo come la morte e aveva l'aspetto trasandato.

Urlai di colpo e mi girai verso questo essere ma appena mi ero voltata non c'era più.

No.

Un fantasma.

Il cuore mi batteva a mille e mi reggevo con le mani sul lavabo del bagno per non cadere da tanto che mi tremavano le gambe.

Molto lentamente mi girai di lato e con mio orrore me lo ritrovai a fianco. Lo vedevo.

Feci un salto all'indietro e cercai dal trattenermi dall'urlare. 

Credevo ai fantasmi, sapevo che esistevano e che erano intorno a noi in ogni momento della nostra vita che ci osservavano e volavano sopra le nostre teste.

Ma era la prima volta che riuscivo a vederne uno. Ed era una sensazione impossibile da descrivere.

"C-chi sei?" cercai di dirgli con la voce che mi tremava. 

Il fantasma era immobile davanti a me che mi fissava con quei occhi assenti.

Restai con gli occhi incollati su di lui per vedere cosa avrebbe fatto.

"Tu mi vedi?" chiese con una voce così leggera e appena percettibile.

"Si" gli risposi con un filo di voce.

"E riesci a sentirmi?" domandò inespressivo.

"Si" ripetei io.

Stavo parlando con un fantasma. Non mi sembava vero, ero terrorizzata e al tempo stesso allibita.

"Mi devi aiutare" disse lui sempre fissandomi con quei occhi spenti.

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


JASMINE POV

"Cos-cosa vuoi da me?" provai a chiedergli sforzandomi di restare calma.

"Devi aiutarmi" ripetè il fantasma.

"E come?" chiesi confusa. Aiutarlo in cosa? E perchè voleva il mio aiuto?

Aspettai qualche secondo, che a me parvero infiniti.

"Mi chiamo Jack, vengo dal passato" riprese a parlare. La voce era lenta e piatta le parole uscivano a fatica.

Un brivido mi percorse lungo la schiena.

"Il mio passato è stato un'inferno, ma ora voglio qualcosa." continuò lui.

D'istinto sperai che non fosse uno spirito maligno che voleva trarmi in inganno. 

Le sue labbra si mossero in un sorriso appena sforzato. "Voglio la tua amica dai capelli biondi" disse Jack tranquillamente e aspettò una mia risposta.

"Cosa?!" sussultai "Alice? Perchè proprio lei?" ero confusa.

Il fantasma Jack iniziò ad avvicinarsi a me, mentre io non riuscivo a muovere un passo, ero come bloccata.

"Mi piace la tua amica" disse in un sussurro e in un attimo sparì nel nulla.

"Aspetta!" provai a dire, ma ormai davanti a me c'era solamente il muro del bagno.

Rimasi per qualche altro secondo ferma immobile e lentamente mi girai  verso lo specchio.

Per poco non andai a finire nella vasca da bagno per lo spavento. Sullo specchio c'era una scritta che sembrava che fosse stata fatta con qualcosa di rosso, come un rossetto.

...Mi piace la tua amica...

Rimasi interdetta per ciò che vedevo... che l'avesse scritto Jack?

Mi avvicinai con la mano alla scritta per toccarla e constatai che era stata fatta con un rossetto rosso...

Ma io non avevo un rossetto rosso!

...

ALICE POV

Jasmine era in ritardo, erano le otto passate e tra mezz'ora avrebbero chiuso il ristorante.

Presi la borsa e mi precipitai fuori, andando a bussarle alla porta. 

Dopo alcuni minuti ero ancora davanti alla sua porta senza aver ricevuto nessuna risposta. Mi innervosii di non poco e decisi di andare a mangiare senza Jasmine.

Mi incamminai lungo il corridoio e poco dopo sentii dei passi dietro di me.

"Aspetta, aspetta! Alice!" Jasmine mi stava finalmente raggiungendo con passo trafelato e per poco non inciampò sui suoi stessi piedi.

Mi trattenni dal ridere e mantenni un'espresssione seria.

"Dov'eri? Ti ho bussato un centinaio di volte!" la rimproverai.

"Scusa scusa scusa!" ripetè lei velocemente mentre si sistemava la borsa sulle spalle ma che le continuava a scivolarle giù lungo il braccio al che condusse la mia amica a sbuffare di continuo.

"Tra poco chiudono" le ricordai mentre ci avvicinevamo al ristorante.

"Quante storie! Adesso mangiamo!" esclamò leggermente irritata Jasmine.

Poco dopo eravamo sedute al tavolo con i nostri piatti stracolmi di prelibatezze.

"Alice" mi chiamò ad un tratto Jasmine mentre mangiava il suo pesce "Ti devo parlare di una cosa"

"Dimmi, ti ascolto" le risposi guardandola negli occhi.

Jasmine si mosse a disagio sulla sedia e aspettò qualche istante prima di parlare.

Notai che era leggermente nervosa e agitata perchè prese il tovagliolo distrattamente e se lo passò sulla bocca una decina di volte nonostante non fosse sporca, poi lo riappoggiò. Prese il bicchiere per bere portandoselo alle labbra ma era vuoto e lo ripose facendomi un sorriso imbarazzata. Riprese il tovagliolo e se lo ripassò sulle labbra ormai pulitissime.

"Jasmine, va tutto bene?" le chiesi preoccupata.

"Si si, va tutto bene....tutto bene.." rispose troppo velocemente che incespicò nelle parole stesse.

Quando Jasmine parlava in modo affrettato e disconnesso, c'era sempre qualcosa sotto che non andava.

"Jasmine!" la richiamai decisa "Sputa il rospo" 

Jasmine emise un lungo sospiro e si lasciò andare.

"E va bene." cominciò "Non sai cosa mi è successo prima, mentre mi preparavo."

Si bloccò in attesa di un mio segnale.

"Cosa?" le domandai appoggiando il mento sul dorso della mia mano.

"Una cosa strana" Jasmine abbassò lo sguardo sul piatto vuoto "Ma tu non ci crederai mai"

Io alzai un soppraciglio confusa "Di cosa non dovrei credere?" 

Jasmine alzò gli occhi su di me, appoggiò le braccia sul tavolo e si avvicinò a me, come se dovesse confessarmi un segreto.

"Ai fantasmi"

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