Tutto è lecito in Guerra, Tutto è lecito in Amore di KodochaLife (/viewuser.php?uid=733930)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 1 *** Capitolo 1 ***
Tutto è lecito in Guerra, Tutto è lecito in Amore
Terralivia era una nota
città italiana, dal fiorente commercio e dalle persone raffinate
e colte. Sebbene fosse di dimensioni modeste, molti celebri personaggi
si erano stabilii lì, rendendola ancora più famosa e
sognata. Tra le molte persone che camminavano nelle sue stradine
affollate, che giravano nel mercato, che si incontravano nelle piazze
in cerca di compagnia, una giovane ragazza dai sedici anni
d'età, i lunghi capelli rossi tenuti sempre da due nastri e la
carnagione chiara e delicata viveva la sua nobile e tranquilla vita,
anche se i tempi erano grigi e le Crociate occupavano la mente delle
persone.
Questa ragazza era una
giovane ricca di sogni e speranze, che non potevano rendersi
realtà a causa delle condizioni sociali di quell'epoca, ma
comunque continuava a vivere la vita aiutando le persone in
difficoltà. Si chiamava Sana Kurata, ed era una dama ribelle e
coraggiosa. Camminava tranquilla per le vie della città, e si
dirigeva verso il castello di sua madre, ormai vedova, anche se non era
la sua vera madre: l'aveva trovata sotto una cassa al mercato e l'aveva
presa con sè. Appena rientrata nel familiare vicolo di campagna,
iniziò ad ammirare l'enorme fortezza che fungeva per lei da
casa: un enorme portone in legno chiudeva un insieme di muri di pietra
grigi, che a loro volta coprivano un giardino verde e varie costruzioni
dedite all'agricoltura, al commercio e alle risorse primarie.
Alzò lo sguardo e vide le quattro torri che si stagliavano alte
nel cielo blu e limpido, rendendo ancora più visibile l'enorme
costruzione in cui abitava.
Sana aprì il portone aiutata da due guardie appostate lì e entrò nella sua "umile" dimora.
-Salve Madre! Sono
andata al mercato e ho comperato alcuni oggetti interessanti: un pezzo
di legno con dei crini di cavallo chiamato "spazzola", due pezzi di
vetro rotondi tenuti insieme da un filo di ferro chiamati "occhiali" e
un martello fatto interamente in legno!
-Ma che cose interessanti, Sana! Credo che saranno utili qui nel castello...-
-Io dico di no, Saggia
Dama Kurata, perchè credo che quegli oggetti vengano
dall'oriente...e se la vedessero con quelli? La definirebbero
un'eretica! E così oltre che a cercare le spie arabe
nell'impero, la Chiesa cercherebbe anche lei!Li butti via! Come
potrebbe Messer Naozumi Kamura vedere la Signorina con quelle
cianfrusaglie!?-disse Rei, il suo maggiordomo.
-Cosa!? Nao verrà qui al castello!? Perchè non me l'hai detto!?-
-Signorina, parli in
modo corretto, e non come quei popolani privi di cultura! E comunque lo
deve trattare con rispetto, perchè le deve fare una
dichiarazione di matrimonio!Ops!-
-Co...co...cosa!?
Ma..ma..matri...trimonio!? Ma neanche se domani gli arabi attaccassero!
Non sposerò mai Nao, voglio essere libera, e sono ancora
giovane...Madre, la prego, non accetti questo matrimonio, mi appoggi!-
-Mi spiace Sana, ma io...vedi, io ho già accettato...è per il tuo bene...-
-Per il mio bene, per il
mio bene!? Basta, io odio la vita di corte, voglio vivere come quegli
umili popolani senza cultura! Almeno loro vivono tranquilli! Addio
Rei, addio Madre, io me ne vado!- e prese le sue cose e se ne
andò via per sempre.
************************************************
-Akito! Akito! Abbiamo una nuova missione per te!- disse Tsuyoshi
-Cosa, di già? L'ultima è stata appena ieri!-
-Ehm...i cristiani
attaccano di continuo, quindi abbiamo bisogno di più persone del
solito...ora alzati dal letto e sbrigati, o ti puniranno!-
-Si, mi sbrigo...-
A parlare era stato un
giovane assassino arabo, che arabo proprio non sembrava: aveva due
occhi ambrati che incutevano soggezzione, una carnagione chiara e dei
capelli biondi quasi sempre arruffati, Sembrava uno di quei guerrieri
cristiani che cercavano di ucciderlo.
Akito, così si
chiamava, aveva sedici anni, ma ne dimostrava molti di più: fin
da piccolo era stato trattato come un mostro, perciò era
cresciuto in fretta senza l'amore della sua famiglia. Poi,
all'età di udici anni era entrato nell'Accademia, e fin da
allora loro erano la sua vera famiglia. Era stato addestrato da
assassino, e una volta preso il diploma, a quindici anni, aveva ucciso
la sorella, mentre il padre era stato ammazzato in guerra. Akito non
aveva alcun risentimento sulle scelte della sua vita, perciò
viveva tranquillo nella sua "casa". Però Akito non era mai stato
felice, neanche una volta in vita sua. Ora si stava cambiando e dopo
dieci minuti era pronto: indossava una tuta nera, una cintura in cuoio
gli fasciava la vita e conteneva coltelli, pugnali e armi di ogni
genere. Per finire indossò il suo mantello nero. Akito non era
un soldato: era stato addestrato per uccidere in incognito, all'ombra,
dove era riparato dagli attacchi nemici e dove poteva attaccare meglio.
Anche se può sembrare più sicuro, il suo lavoro non era
affatto semplice: aggirarsi senza fare il minimo rumore era difficile
di suo, ma attaccare facendolo era quasi impossibile. Comunque, Akito
era il miglior assassino dell'Accademia e completava sempre le sue
missioni.
-Akito!!!!! Ci stanno aspettando!-
-Si...si....ciao Tsu, ci vediamo in battaglia...-
Così Akito si diresse verso il campo di battaglia.
Non lo sapeva ancora, ma all'Accademia non ci sarebbe più tornato.
Bene, ciao a tutti!!! Questa
storia mi è venuta in mente ieri, e spero che vi sia piaciuta!
Leggete e ditemi se ci sono errori mooooooooooooolto gravi,
perciò grazie a tutti!!!!!!!!! Questo era una specie di prologo,
perciò era un po' corto, spero che i prossimi capitoli mi escano
più lunghi...allora, a presto!!!!!!!!!!!
Love<3
KodochaLife
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Capitolo 2 *** Capitolo 2 ***
Capitolo 2
Sana si sentiva
completamente persa, dato che non era mai scappata di casa.
Però, a tirarla su di morale c'era il fatto che nell'Impero,
ovunque andasse, l'avrebbero riconosciuta e non l'avrebbero trattata
male...ma avrebbero potuto anche segnalarla e rimandarla a casa, o
prenderla come ostaggio. A Sana vennero in mente tantissime idee su
ciò che le sarebbe potuto accadere, e non voleva di sicuro
rimanere nell'Impero, era deciso! Voleva viaggiare in lungo e in largo,
in posti sconosciuti al mondo di allora, voleva scalare montagne,
correre nei prati, nuotare nelle acque...quanto le sarebbe piaciuto....
L'idea dell'essere costretta, soltanto perchè era una dama, a
sposare Naozumi, fece rattristare la ragazza dai capelli rossi, che
dopo tre giorni di viaggio, aiutata da un cavallo scappato dalla
scuderia, nonostante il suo
scarso senso dell'orientamento, riuscì ad arrivare al porto
navale di Messina, molto affollato come al solito
e, tra la gente che la spingeva da tutte le parti, l'odore del pesce
proveniente dal mercato lì vicino e qualche ladruncolo che tra
quella confusione riusciva a ricavare un bel bottino, Sana pagò
per salire nella
nave occupata da più cavalieri possibili: voleva dirigersi il
più lontano possibile dall'Europa, perciò decise di
puntare verso la Terra Santa. Quindi si disse pronta per salpare verso
una pericolosa ma eccitante avventura.
Anche se era abituata a fare viaggi con la nave, Sana dovette
ricredersi sull'idea iniziale: non aveva scelto il
giorno più opportuno per prendere il mare, dato che il vento le
vibrava nell'orecchio e che faceva muovere le acque del mare in modo
che le onde diventassero forti e alte, per non parlare del forte odore
di sudore emanato dalle sporche ascelle dei cavalieri, e per di
più quella nave non si poteva definire una VERA nave,
perchè la ragazza doveva stare attenta a non appoggiarsi al
passomano che sennò si poteva sfondare e la poteva far cadere;
doveva guardare dove metteva i piedi, dato che anche il pavimento era
pericolante, e c'erano travi sche si potevano sfondare sotto i suoi
piedi o altre a cui era già successo e perciò lasciavano
un puco nel pavimento e la poteva far cadere; nella sua cabina, cabina
per modo di dire, non si poteva avvicinare alla finestra perchè
se era chiusa, un'onda avrebbe potuto far perdere l'equilibrio a Sana
che si sarebbe fiondata sulla finestra che si sarebbe rotta e sarebbe
potuta cadere in acqua, o se la finestra era aperta, la stessa onda
l'avrebbe fatta passare attraverso la finestra, sarebbe finita sopra
una trave rotta che le avrebbe fatto perdere nuovamente l'equilibrio e
l'avrebbe fatta andare sopra il passamano che si sarebbe sfondato e
l'avrebbe fatta cadere in mare...
aveva
pensato Sana: già iniziava a pentirsi di essere scappata di casa.
Comunque, dopo tre faticosissimi giorni, la ragazza arrivò sana e salva sulla terraferma , fiduciosa
e speranzosa.
Ma le sue speranze crollarono: dopo aver fatto due passi per sgranchirsi le gambe, vide lo scenario
dinnanzi a sè: c'erano tantissimi uomini che correvano da una
parte all'altra con in mano archi, spade e armi di ogni genere; oltre a
quello vide tanto sangue, troppo sangue, e questo la sconvolse, la
spaventò a morte, e così, per la seconda volta in quella
settimana scappò verso un riparo, che, dopo mezz'ora di corsa senza sosta, trovò ai margini di
una foresta non molto lontana dal campo di battaglia.
La foresta sembrava cupa e maligna e già dall'esterno si
sentivano sussurri e lamenti, per di più gli alberi erano
talmente alti che coprivano il sole, il che rendeva la foresta ancora
più spaventosa.
pensò Sana e, intimidita e terrorizzata si
addentrò in quei folti meandri oscuri.
Un'ombra dietro di lei entrò nella foresta.
***************************************
Akito si era diretto verso il campo di battaglia con un'ora di ritardo, e, per
rimanere nascosto ai nemici, si era stabilito in una fonte lì
vicina, e si era appostato sopra uno degli alberi che la circondavano.
Da lassù poteva benissimo osservare i soldati combattere, e, se
avesse voluto, avrebbe potuto anche attaccare. Così si
sistemò meglio sull'albero, prese l'arco e preparò
una freccia pazientemente, aspettando il momento più opportuno per sferrare il
suo attacco.
Dopo due ore, i soldati cristiani non avevano ancora dato segno di
cedimento, e Akito ammise che erano più bravi di quanto
ricordasse, ma per sua disgrazia non aveva ancora potuto scoccare la
sua freccia, che era pronta per essere vibrata da due ore sopra
l'albero, e si era stancato di aspettare: non gli importava più
rimanere nascosto, avrebbe attaccato. La sua sete di sangue si stava
spazientendo e quindi aveva bisogno di uccidere qualcuno.
Osservò meglio il campo di battaglia e i dintorni, e notò
che i nemici avevano chiamato i rinforzi: tre navi erano appena
sbarcate sulla costa rocciosa, e i soldati che erano usciti fuori dalle
imbarcazioni si apprestavano a raggiungere i loro compagni che
già stavano combattendo.
Con la sua vista acuta, Akito notò anche una ragazza uscire
dalla nave, e stupito la vide gurdare lo scenario davanti a sè
disgustata, per poi scappare via verso la Foresta Oscura, dove era
appostato invece il suo amico Tsuyoshi.
La ragazza, però, non si era accorta di un soldato cristiano che, probabilmente ubriaco, la seguiva.
pensò Akito, e, nascosto nell'ombra,
scomparve in cerca del suo amico e della ragazza.
***************************************
Sana, appena entrata nella foresta, si era accorta che qualcosa non andava: si sentiva osservata.
Le folte chiome, poi, non l'aiutavano di sicuro: il paesaggio
già era tetro di suo, inoltre non passava neanche un po' di luce
tra le foglie....per non parlare della strana immobilità che le
gelava le membra, e le pareva innaturale.
Vide una pigna sbucare tra le foglie, appesa a un albero, e, affamata,
la prese, si arrampicò sul pino, e si gustò i pinoli
all'interno dell'oggetto ligneo.
Era tranquilla, fino a quando non si accorse di avere vicino un ragazzo
della sua età vestito di nero, con quegli strani oggetti
chiamati occhiali sul naso, e dormiva profondamente. Un gridolino le
uscì dalla bocca, e solo allora si accorse di un uomo, un
soldato probabilmente, che correva in cerca di qualcosa, urlando:
-Donbrzella! Donbrzella! Non la bztrovo più! La pbrego, tobrni da blme!-
Sana pensò che molto probabilmente era ubriaco, e ancora
più probabile era che stesse cercando lei. Allora si
arrampicò ancora più in alto nell'albero, aspettando la
giusta occasione per scappare da quel posto spaventoso: se gli arabi
l'avessero trovata l'avrebbero presa prigioniera, e molto probabilmente
nel giro di ventiquattr'ore, l'avrebbero uccisa senza pietà.
Aveva sentito che se qualcuno faceva un viaggio verso la Terra Santa,
non sarebbe più tornato vivo.
Rabbrividì al pensiero. Ma fu proprio quello a fregarla: il
soldato si era nascosto, aspettandola, e
lei,credendo che se ne fosse già andato, scese dall'albero,
l'uomo la vide e uscì allo scoperto.
-Ciabro donbrzella...ti stavo aspbrettando...vieni, non aver
paubra...giocheremo un po' insieme, ci diverbrtiremo...sopbrattutto
io!-e fece un sorriso viscido e perverso.
Sana, spaventata a morte,urlò, indietreggiò e, dalla paura, svenne.
L'unica cosa che riuscì a vedere furono due occhi color ambra che la fissavano.
****************************************
Akito, appena arrivato al punto di vedetta di Tsuyoshi, potè
tristemente dedurre che il suo amico si era addormentato sopra un
albero, e, come un neonato, aveva il pollice in bocca e
diceva:-Aki...mamma...vi voglio bene-
-Bleah!!!!Che amico smielato mi ritrovo!? Mi fa venire il voltastomaco!-
Poi sentì un urlò provenire da un punto lì vicino,
e, curioso, si avvicinò: la scena che vide non gli piacque
affatto.
La ragazza stava indietreggiando lentamente, e il soldato si avvicinava con lo sguardo da maniaco.
Akito, in un occasione normale non avrebbe fatto niente, ma quel lurido
soldato era un suo nemico, un cristiano, quindi doveva attaccare.
All'improvviso la giovane cadde a terra e svenne dalla paura, ma prima
di chiudere gli occhi, i loro sguardi si incrociarono, e Akito si decise a uccidere l'uomo.
Così saltò giù dall'albero, e, quando il soldato
aveva già iniziato a togliere il corpetto dal vestito di Sana,
Akito estrasse il pugnale e lo
affondò nel cuore del nemico, che
però, prima di cadere a terra, lo colpì sul fianco.
Akito sentì un dolore lancinante, ma resistette, e si
voltò a guardare la ragazza svenuta a terra. I lunghi capelli
rossi le contornavano il viso minuto e pallido, e il suo corpo era
piccolo e grazioso.
pensò Akito, prima
che il dolore lancinante lo facesse cadere a terra, mentre lentamente
anche i suoi occhi si chiudevano. Anche Akito era svenuto in una pozza di sangue.
Ciao a
tutti!!!!!!!!!!!!!!!!! Sono tornata, e volevo ringraziarvi per avermi
sopportata anche oggi! XD In un tempo record sono riuscita a creare il
Capitolo 2!!!!!!!!!!
Bene, volevo dirvi che spero
che anche questo capitolo vi sia piaciuto, perciò,
commentate!!!Ditemi se qualcosa non va! Quindi, vi saluto, alla prossima!
Love<3
KodochaLife
P.S.: Lo so che sembra strano che Akito aiuti qualcuno, o che svenga, ma glielo dovevo far fare e poi ogni tanto può
svenire anche lui, no!? XD
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Capitolo 3 *** Capitolo 3 ***
Capitolo 3
Sana si svegliò
al buio, cosa molto strana, in un'atmosfera immobile, ancora più
strano, e dopo aver aperto gli occhi scoprì di essere in una
foresta. Si stropicciò gli occhi e si guardò intorno
tranquilla nel buio della foresta...Aspettate un attimo: perchè
si trovava in una foresta!?
Sana cercò di far memoria, e ricordò di tutto quello che
era successo giorni prima, dalla proposta di matrimonio di Naozumi al
sangue, dall'ubriaco che la inseguiva agli occhi color ambra. Si, Sana
ricordava soprattutto quelli: l'avevano ipnotizzata, e le avevano
trafitto il cuore, come tante lame aguzze e taglienti che le
trapassavano quell'organo che le faceva provare tanti
sentimenti diversi. Quegli occhi tristi erano allo stesso tempo vuoti, e
questo l'aveva impressionata molto.
Stanca, cercò di alzarsi, ma solo allora notò il corpo di
un
ragazzo steso sopra le sue gambe. Il primo impulso fu di scalciare come
un bebè e urlare dalla paura, poi si calmò e fissò
il ragazzo: aveva più o meno la sua età, e
aveva un profondo taglio sul fianco che sanguinava. Molto probabilmente era
svenuto dal dolore. Spaventata, perchè la ferita poteva fare
infezione, ma anche sicura, dato che quel poco che ai suoi tempi si
sapeva sulla medicina l'aveva studiato,
prese il corpo del ragazzo in spalla e, sempre con le orecchie tese nel
caso arrivasse un nemico, cercò un rifugio sicuro.
Dopo aver camminato per un' ora era uscita dalla foresta, e dopo altre
due ore aveva trovato delle montagne, e tra queste una grotta riparata
dal freddo e quasi invisibile dall'esterno (per trovarla aveva dovuto
lasciare il corpo del ragazzo a terra, dato che era stanca morta, e
aveva dovuto fare una scalata incredibile prima senza e poi con
l'individuo sulle spalle, pensando ). Poggiò delicatamente
il corpo sul pavimento della caverna, e, trovando due legnetti, prese a
fare il fuoco come aveva imparato dagli amici poveri della sua
città.
Poi, una volta entrata e coperta l'entrata, strappò un lembo del suo vestito, che era soltanto
d'intralcio, e per di più era enorme e scomodo, e con quello fasciò
il fianco del ragazzo. Dopo si tolse quell'abito che sembrava un
macigno e rimase con la sottoveste, che era leggera, comoda e lunga
fino alle caviglie: era perfetta.Ora si poteva muovere comodamente.
-Gmpfn...gnmmm-
pensò Sana, e corse a prendere delle foglie fuori dalla caverna per alimentare il fuoco.
Dopo essere tornata, notò che il ragazzo si era svegliato, e
rimase come incantata alla sua vista: dai vestiti doveva essere arabo,
ma aveva i capelli biondi e il viso pallido. Per non parlare di quegli
occhi: erano quelli che aveva visto prima di svenire, color ambra, che
la trapassavano e scrutavano la sua anima.
-Ehm...ciao...tu capire mia lingua?-chiese Sana gesticolando. Il ragazzo non rispose, continuava a guardarla.
-Ci sei?????...- chiese di nuovo.
-Guarda che ti capisco -disse il ragazzo
-Aaaaaaaa, meno male!!! Ma lo sai che avevi una ferita molto profonda nel fianco! Come te la sei procurata!?-
-Come ti chiami?- chiese il ragazzo
-Ehm...Sana, ma mi puoi rispondere?-
-Io sono Akito. Ieri ti ho salvata da quel bastardo pervertito, che oltretutto era un lurido cristiano, come te-
-Quindi tu devi essere arabo...come sai la mia lingua?- e pensò
-Non ti interessa-
-Ok...senti, ti ringrazio per ieri, anche se io ero svenuta, ma perchè mi hai aiutata?-
-...-
-Ooooo, stai bene?-
Sana vide che il bendaggio era tutto bagnato, perciò
strappò un altro lembo del vestito e si diresse verso il
ragazzo, ma quando cercò di togliergli il vecchio bendaggio, una
mano la bloccò: il ragazzo l'aveva fermata e ora la guardava
negli occhi.
******************************************
Akito aprì gli occhi. Si trovava in una caverna, vicino al
fuoco, e una ragazza stava all'entrata e lo fissava. Era quella che era
svenuta il giorno prima.
-Ehm...ciao...tu capire mia lingua?- chiese la ragazza, ma lui era
troppo occupato nel guardarla per sentirla: era come l'aveva vista il
giorno prima, ma i suoi occhi, si, i suoi occhi color cioccolato
esprimevano la gioia di vivere, e questo l'aveva colpito in fondo al
cuore, che aveva preso a battere più forte.
-Ci sei?????...-
-Guarda che ti capisco- disse Akito, senza staccarle gli occhi di dosso.
-Aaaaaaaa, meno
male!!! Ma lo sai che avevi una ferita molto profonda nel fianco! Come
te la sei procurata!?- quella domanda non gli piaceva.
-Come ti chiami?- era troppo curioso, quella ragazza era strana.
-Ehm...Sana, ma mi puoi rispondere?- che nome strano, Sana, non l'aveva mai sentito.
-Io sono Akito.
Ieri ti ho salvata da quel bastardo pervertito, che oltretutto era un
cristiano, come te- Akito disprezzava i cristiani perchè la sua
vecchia famiglia lo era.
-Quindi tu devi essere arabo...come sai la mia lingua?- non voleva
rispondere: quella domanda faceva riaffiorare ricordi dolorosi.
-Non ti interessa-rispose gelido.
-Ok...senti, ti
ringrazio per ieri, anche se io ero svenuta, ma perchè mi hai
aiutata?-un dolore immenso travolse Akito, e una fitta gli venne nel
fianco.
.Ooooo, stai bene?- la ragazza corse a prendere un lembo di un
bellissimo vestito e si avvicinò ad Akito. Cercò di
togliergli il vecchio bendaggio, ma Akito la fermò, la
guardò negli occhi e le disse con voce sprezzante:
-Non mi toccare-
-Ma...ma...stai sanguinando, ti voglio aiutare! Dai lasciami ripagare il debito, dopotutto mi hai salvata!-
-No!-
-Ti prego!- quegli occhi che lo supplicavano, come il giorno prima,
scaldarono il cuore di Akito, che, freddo, acconsentì.
Sana gli cambiò il bendaggio e Akito si sentì meglio.
-Dimmi, Akito, cosa è successo a quel soldato?-
-L'ho ucciso- quella risposta suonava naturale, ma Sana si irrigidì.
-Co..co..cosa? L'hai ucciso? Ma come hai fatto?-
-Io sono un assassino- era sicuro di averla spaventata, ma lei rimase lì a guardarlo.
. E la tua famiglia? Dove sono?-
-Sono tutti morti, e sono felice per questo-
-Come fai a essere felice per la loro morte?-
-Loro mi odiavano perchè mia madre è morta dandomi alla
luce, e per questo anche io mi odio- Akito non avrebbe mai confessato
queste cose a una sconosciuta, ma anche se disprezzava quella ragazza
voleva vedere fino a che punto sarebbe arrivata.
-Ma non dovresti!-
-Tu non sai cosa significhi uccidere da quando si è nati, essere
chiamati "Figlio del Diavolo" da tua sorella fin da piccolo.
L'Accademia per me è stata come una famiglia arrivata in
ritardo, e sono devoto a loro. Per me la mia vecchia famiglia non
è mai esistita, e sai cosa è successo alla mia "sorella
biologica"? L'ho uccisa con le mie mani, e sono stato soddisfatto nel
vederla implorare, di supplicarmi come se fossi stato il suo dio...ma
la pietà in questo mondo non esiste, e anche se mi hai aiutato, ora che te l'ho detto, io ti dovrò uccidere.-
Sana lo guardò negli occhi, e notò che il ragazzo che
aveva davanti a sè aveva uno sguardo gelido e vuoto allo stesso
tempo, che le trapassava il petto e le entrava nelle membra. Provava
pietà per lui: era un ragazzo diventato adulto troppo presto.
-Cosa è l'Accademia?-
-Una società che addestra assassini-
-Ah, ma Akito, posso dirti una cosa?- cosa voleva adesso?
-Mmm, si-
-Io credo di volerti aiutare-
-Non credo proprio! Te...-
-Guarda che ti punzecchio il fianco! Girati e rispondimi!-
-Va bene- e si girò verso Sana.
-Allora uccidimi-
-Cosa!?-
-Uccidimi-
-Mai-
Akito spalancò gli occhi.
Ciaoooooooooo! Eccomi di
nuovo qui!!!!!!!!! Questo capitolo è più lungo, e volevo
dirvi che l'ultima frase di Sana non è come quella dell'anime, e
dato che non la ricordavo...l'ho più o meno modificata! Spero
che il capitolo vi sia piaciuto, bacioni!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Love<3
KodochaLife
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Capitolo 4 *** Capitolo 4 ***
Capitolo 4
-Credo di volerti aiutare...-disse Sana.
-Va bene, allora uccidimi- rispose Akito.
-Cosa!?-
-Uccidimi- ripetè.
-Mai-
Akito spalancò gli occhi. Sana abbassò la testa quasi
arrossendo, notando l'espressione del ragazzo, che si riprese subito
dopo.
-Io voglio morire- riprese il ragazzo.
-Ma perchè! Io cerco di vivere la vita con il sorriso! Anche se
passo i miei momenti brutti, io sorrido e tutto si risolve!-
-Vedi, credo tu abbia già notato che non ti sopporto-
-Eh?-
-Noi due abbiamo una visione della vita differente: tu pensi che la
vita sia bella o un'opportunità perchè questa ti ha
donato ricchezza e favori, ma con me non è stata altrttanto
ragionevole: io non sono mai stato trattato come te, non ho mai
sorriso come te, non ho mai espresso la mia felicità come te!
Se non hai capito io non sono felice, e tu non puoi impormi la tua
felicità! Hai capito!?- urlò Akito, facendo avvampare
Sana, che si infuriò più di lui
-Ah, davvero!? Quindi io cerco di aiutarti perchè non voglio
vedere le persone tristi, e tu dici di non sopportarmi!? Bell'ingrato
sei: ti ho portato in spalla per tre ore, senza fermarmi per bere o
mangiare, con la consapevolezza che TU mi avevi salvato la vita (o
quasi), con la speranza che mi avresti ringraziato, e tu inizi a
sgridarmi!? Ti dico io cosa sei, tu sei il figlio del diavolo, mio
caro, e ho capito perchè tutti quando eri piccolo lo dicevano a
te!-
-Cosa hai detto!?-
-Che sei il figlio dell'Oni, idiota!- urlò Sana -è la prima volta che urlo a qualcuno qualcosa del genere...-
Akito la guardò stupefatto:-Ecco, le prime parole sgradevoli di
una frignona...sappi che te la farò pagare per quello che hai
detto- concluse arrabbiato.
Sana sentì un
brontolìo cupo arrivarle fino alle orecchie. Non aveva mangiato
da quando era partita per la Terra Santa, perchè troppo occupata
nelle cure di Akito (che da parte sua non aiutava molto), e nelle
ultime due ore aveva cercato di farlo addormentare, con scarsi
risultati, dato che era ostinato nel voler tornare all'Accademia in
quelle condizioni.
Fissò per un attimo la testa bionda del ragazzo, che era
appoggiato sulle sue gambe, e provò pietà per lui, per
quello che aveva passato, così promise a sè stessa che
l'avrebbe aiutato a togliere quel gelido nei suoi occhi.
Notò che anche Akito cercava di nascondere la fame, ma
probabilmente stava escogitando qualcosa per fargliela pagare davvero:
conosceva i tipi come lui, e ripensava a Nao, adesso quanto si era
pentita di essere scappata!.
-Hai fame, Akito?- chiese.
-No...tu?-
-Un po'...vado a cercare qualcosa da mangiare-
-Cosa!? Tu rimani qui, vado io!-
-Si, certo, così magari scappi o mi rifili qualcosa di velenoso, giusto!? Te lo scordi!-
-Ma guarda che potrei scappare anche dalla grotta...-
Sana, offesa, prese il martello completamente fatto in legno dal terreno e glielo sbattè in testa.
Vide che Akito si era molto trattenuto dall'urlarle nell'orecchio.
-Va bene, verrai con me a cercare cibo-
-Mi hai fatto male! Stupida!-
-Prova a dire una parola e te lo ridò in testa!-
-Va bene....va bene....-
Sana lo colpì di nuovo
-Perchè adesso!?-
-Perchè hai detto due parole!-
-Ehm...guarda che erano quattro! Zuccona!-
-Zuccona a chi!? - e lo colpì per la terza volta.
-Dai, andiamo-
****************************************************
Akito sentì un brontolio provenire dallo stomaco di Sana, e trattenne a stento una risata.
pensò.
-Hai fame,Akito?- chiese Sana.
In realtà stava morendo di fame, ma non lo voleva far vedere.
-No...tu?- sapeva già la risposta.
-Un po'...vado a cercare qualcosa da mangiare-
pensò Akito.
-Cosa!? Tu rimani qui, vado io!- disse
-Si, certo, così magari scappi o mi rifili qualcosa di velenoso, giusto!? Te lo scordi!-
-Ma guarda che potrei scappare anche dalla grotta...- disse Akito senza scoppiare dal ridere.
Ma Sana, che il giorno non era in vena di scherzi, prese un martello e
colpì Akito in testa.
pensò adirato.
-Va bene, verrai con me a cercare cibo- sentenziò la ragazza, e Akito per non dargliela vinta, cambiò discorso.
-Mi hai fatto male!- urlò ,ma con suo sommo dispiacere venne interrotto.
-Prova a dire una parola e te lo ridò in testa!- Ok, meglio non continuare.
-Va bene...va bene...- e Sana lo colpì un'altra volta, più forte della precedente.
-Perchè adesso!?- era più che adirato.
-Perchè hai detto due parole!-
-Guarda che sono quattro! Zuccona!- Va bene, ora sapeva di avela fatta grossa.
-Zuccona a chi!?- e lo colpì di nuovo. Ad Akito faceva
più male la testa del fianco, e per risparmiarsi un quarto colpo
sentenziò:
-Dai, andiamo-
-Va bene-
Uscirono dalla grotta, e Akito potè osservare che alla luce del
sole Sana era molto più bella di prima.< Ma cosa vado a
pensare! Devo fargliela pagare!>
Sana, nel mentre, osservava estasiata il paesaggio, come una bambina, forse perchè era stata al buio per troppo tempo.
Decisero di avviarsi verso la foresta del giorno prima, perchè era l'unico posto dove potevano trovare il cibo.
Dopo tre ore di cammino senza sosta, con Sana che borbottava cose senza
senso, tipo "Akito, sei pronto per essere cotto?" oppure "Voglio un
fungo blu", e Akito rideva a perdifiato, raggiunsero la foresta, si
fecero una scorpacciata, e Akito si ricordò di Tsuyoshi.
-Sana, devo cercare una persona-
-Chi? Vengo anche io!-
-No, tu non vieni, e comunque è un mio amico che dovrebbe essersi appostato qui-
-Va bene, ma vengo con te-
-Sei una causa persa! Ma, senti, non è che hai paura che io
scappi, non ricordi che prima devo attuare la mia vendetta e poi
ucciderti
?- e si beccò una martellata da una Sana completamente
rossa.
-Cosa ti viene in mente!? Guarda che sono scappata perchè non mi
volevo sposare, mica per fare un viaggio verso la morte!Ops...-
-Davvero? E perchè?-
-Non ti interessa- disse fredda. Akito si meravigliò: non
l'aveva ancora vista così fredda, quindi
cambiò discorso.
-Siamo quasi arrivati- e trovarono un laghetto. Ad Akito venne un'idea.
-Sana, girati, il mio amico è in quell'albero!- e Sana si
voltò, senza notare che Akito l'aveva poi spinta verso il
laghetto, e ora con un ghigno in faccia la guardava malefico:
-Quindi, io darei il Figlio del Diavolo, eh!? Dato che sei troppo
arrabbiata ti farò rinfrescare io! Vediamo se ti rivolgerai a me
così, d'ora in poi!-poi vide un srpente lì vicino- Ah,
ecco un tuo amico, dai, ti farà compagnia!-
Poi un urlo, e due lenti si intravidero dietro di lui
***************************************************************
Sana aveva molte doti, ma Akito non sapeva che prima di tutto lei non
sapeva nuotare, e che per seconda cosa, quel serpente era una specie
rara che se ti mordeva, entro due minuti ti avrebbe ucciso.
Ingoiò molta acqua e, stanca e senza ossigeno, affondò.
Nel mentre, dietro ad Akito apparve Tsuyoshi, il suo amico d'Accademia, che lo guardò sorpreso:
-Che ci fai qui?-
-Ti cercavo, e mi è venuto un piano per farla pagare a una ficcanaso...-
-Esagerato! L'hai buttata nel laghetto?-
-Si, con un bel serpente!-
-Aspetta, ma non lo sai che i serpenti di questa foresta sono tutti velenosi?-
-Cosa!? Perchè non me lo hai mai detto!?-
-Forse l'avevo dimenticato...-
Akito allora urlò
-Dai Sana, puoi uscire-
-.....-
-Sana, non farmi aspettare!-
-..blup......blup...-
Akito, spazientito, si voltò verso il lago e vide che sulla
superficie uscivano delle bolle, ma non c'era traccia di Sana-
-O mio dio!-
Senza pensarci due volte si buttò nella conca d'acqua e vide
Sana che lentamente affondava, priva di sensi. Allora la prese ,
tornò a galla e uscì dall'acqua, dove l'amico lo guardava
stupito.
-Cosa le hai fatto!?-
Sana era bianca come un lenzuolo, e respirava a fatica, così
Akito prese a fare pressione sullo stomaco, e la ragazza, sputando
acqua, si riprese.
Vide due occhi color ambra che la fissavano, due lenti trasparenti e tanto grigio, dovevano essere gli alberi.
Si alzò e, sebbene sembrasse tranquilla, iniziò a tremare, Akito la vide e ridendo disse:
-Cosa c'è, hai freddo, per caso? Guarda Tsu, la signorina che vorrebbe tanto aiutarmi ha freddo!-
-Non ho freddo, sto tremando dalla rabbia-
Guardò Akito negli occhi e si avvicino a lui, che la
fissò. Sana continuava ad avvicinarsi, talmente tanto che i loro
nasi si sfiorarono.
-Che vuoi fare?- chiese Akito curioso.
-Questo- e a tradimento gli diede un pugno nello stomaco.
Akito si piegò in due dal dolore.
Eccomi!!!!!!!!!!!!! Allora,
capitolo 4 concluso. Akito si dimostra per quello che è, ma Sana
gliela fa pagare. Inoltre ecco un nuovo personaggio per Sana!!! Scusate
se le frasi non sono tipiche
del Medioevo, ma non sapevo come scriverle!!!!!!!!! XD Grazie a chi ha
letto, e spero che vi piaccia, quindi, alla prossima!!!!!!!!
Love<3
KodochaLife
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Capitolo 5 *** Capitolo 5 ***
Capitolo 5
Akito si piegò in due dal dolore.
Vide Sana sorridere compiaciuta:
-Cosa ti aspettavi che facessi? Non eri un assassino? Mio caro, ti sei
messo contro la persona sbagliata. Sappi che non ho mai picchiato un
ragazzo, ma tu te lo meriti!-
-Io!? Bene, vediamo quanto potrà diventare nera la tua faccia, da tutti i pugni che ti darò!-
Akito iniziò a correre, e cercò di sferrare un pugno a
Sana, che si scansò, e così susseguirono molti altri
pugni, che Sana riusciva a parare, addirittura. Sentirono un urlo
provenire da Tsuyoshi:
-BASTA VOI DUE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!-
Akito si spaventò: aveva visto Tsu una sola volta così,
quando avevano insultato sua madre, dicendo che era una cornacchia
grassa come un maiale, e aveva ucciso tutti quelli che l'avevano
criticata, senza pietà, cosa che non avrebbe mai fatto: a
malapena riusciva a uccidere una semplice e ronzante mosca...
-Va bene, la smettiamo, calmati Tsu-
Il ragazzo, appena li vide fermarsi, si tranquillizzò un po'.
-Allora, tu chi sei?- chiese il nuovo arrivato a Sana.
-Io sono Sana, felice di conoscerti! Sei amico di quell'idi...-
Akito cadde a terra, coperto di sangue. Dalla ferita usciva sangue a fiotti. Akito stava per morire.
********************************************************************
Sana vide Akito cadere a terra, e inizialmente gli chiese ironica:
-Che c'è? Ti ho fatto troppo male?-
poi notò che Akito non rispondeva e solo allora lo vide, coperto
di sangue e senza fiato, come se il dolore gli portasse via l'ossigeno.
Senza pensarci chiese a Tsuyoshi di cercare alcune erbe, se erano
presenti nella foresta, e, dopo aver cambiato il bendaggio al ragazzo,
disse a Tsu di raggiungerli in una caverna nelle montagne. Così
la ragazza si incamminò verso la sua attuale "casa".
Dopo tre ore Akito non aveva ancora ripreso i sensi, e Sana era molto
preoccupata. Aveva appena finito di accendere il fuoco nella loro
grotta, e ora aspettava impazientemente Tsuyoshi con le erbe.
Apparve mezz'ora dopo il loro arrivo, e Akito era pallido come la luna.
Quindi Sana mise le varie erbe sopra un pezzo di stoffa ricavato dal
suo vestito e, con l'ausilio di una pietra grossa ma aguzza,
iniziò a frantumarle e a mischiarle in un unico liquido.
Dopodichè lo spalmò sulla ferita del presuntuoso
assassino, e dopo che il corpo ebbe assorbito l'impacco, chiese un
pugnale a Tsuyoshi, che glielo diede immediatamente, lo mise sopra il
fuoco per qualche minuto e poi lo posizionò sopra la ferita.
-Aaa..ah...aia...aaa-
-Akito, stai meglio?-
Akito si era svegliato con le lacrime agli occhi, ma dopo aver visto chi aveva davanti le ricacciò subito indietro.
-Che ci facciamo noi tre qui?- poi vide il coltello nelle mani di Sana.
-Finalmente ti sei decisa ad aiutarmi, e ringrazio anche te, Tsu,
perchè credo che con quello- indicò il coltello- porrete
fine alle mie pene.
-Ma a che pensi!? Questo te l'ho preso per la ferita al fianco, idiota!- urlò Sana.
-Sana, calmati, per favore, si è appena svegliato...- la corresse Tsuyoshi.
Sana guardò Akito e poi Tsuyoshi: si vedeva che erano grandi amici, perciò sorrise.
-Perchè sorridi adesso, brutta befana? Hai trovato il tuo principe azzurro?- chiese Akito, vedendo Tsuyoshi arrossire.
-Beh, non è il mio principe azzurro, ma è molto
più gentile di te!- gli fece la linguaccia Sana- e comunque lui
non è il Figlio del diavolo!-
Akito la guardò gelido, più di prima, e sebbene si fosse
appena ripreso, allungò un braccio verso il suo collo e,
stringendolo, le disse a labbra strette:
-Non osare chiamarmi Figlio del diavolo- e poi la lasciò andare con gli occhi ardenti dalla rabbia.
-Ma che ti prende!?-
-Non provare mai più a chiamarmi così!!!!!!!! Ti
piacerebbe se ti chiamassi così!? Non credo, perciò non
parlarmi mai più con quella bocca puzzolente, e se provi a
ridire quelle tre parole...vedrò lieto la tua testa in una
corda, dopo che ti sarai impiccata da tutto ciò che ti
farò passare!!!!!!!! Ti prenderò ciò che ti
è più caro e ti distruggerò la vita!-
Dopo aver mangiato, tutti e tre i ragazzi andarono a dormire, ma a quanto pare qualcuno non riusciva a chiudere gli occhi.
Sana bisbigliò:
-Tsuyoshi, Tsuyoshi!-
-Mmmm...che c'è?-
-Tu lo sai perchè Akito è così?-
-Così cosa?-
-Così violento, freddo, tetro...-
-Beh, credo tu sappia almeno un po' la storia di Hayama, o ti avrebbe già uccisa-
-Si, mi ha raccontato un po' di roba-
-Vedi...credo che lui voglia almeno un po' bene a te, sennò ti avrebbe fatta affogare stamattina al lago...-
-Aaa...forse hai ragione...-
-Ecco, tu sei la prima ragazza che incontro con lui, sai? Eppure,
essendo cristiana, ti avrebbe uccisa... Mi ha detto che lui aveva
ucciso sua madre,una cristiana, ma io so che era inconsapevolmente,
è morta mentre lo dava alla luce...e così tutti in
famiglia lo odiavano, e lui odiava sè stesso...-
-Ecco perchè è così...ho deciso, voglio aiutarlo a
tutti i costi, prima sarei anche scappata, ma non posso! Non mi piace
vedere una persona in queste condizioni, tantomeno uno che con le sue
abilità dovrebbe essere l'idolo di tutti! Beh, e non vedo l'ora
di vedere un bel sorriso in quel volto
così...così...così inespressivo e triste. Io sono
Sana Kurata, e nessuno davanti a me soffrirà, anche se colui che
sto per aiutare è quell'antipatico di un Akito Hayama! Si, e non
vedo l'ora di vederlo ringraziarmi!!!!!!-
Tutti e due i ragazzi non sapevano che, sveglio insieme a loro, Akito
li stava ascoltando, e mentre i ricordi tristi e dolorosi affioravano,
una lacrima fredda cadde sul pavimento di roccia.
Eccomi!!!!!! Allora, ringrazio a chi ha letto, e commentate!!!!!! Volevo dire tre cose:
1.Sana qui è molto maleducata e manesca, ma volevo vedere come usciva.
2.Tsuyoshi si vede che è già cotto.
3.Akito è scortese ma gentile allo stesso tempo...che controsenso che ho detto!!!!!!! XD
Comunque, spero che vi sia piaciuto, quindi, al prossimo capitolo!!!!!!!!!!!!!!
Love<3
KodochaLife
P.S.: questo è più che altro un capitoletto di passaggio...ala prossima!
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Capitolo 6 *** Capitolo 6 ***
Capitolo 6
-Ehm...come ti chiami?- chiese una bambina sui quattro anni.
-Akito-
-Io sono Fuka...ma tu sei Akito Hayama!?-
-Si-
-Allora devo andare...mi hanno detto che tu sei pericoloso...-
-No, io...-
-Akito!!!!!!!!! Svegliati!!!!-
-Non andartene...sono..........solo-
-Akito, svegliati!!!!!!!!!!!!!!-
-Ti..........prego......-
-Bene, allora ti sveglierò con le cattive!- disse Sana
spazientita: prese il suo martello di legno e colpì in testa
Akito.
-Ehi!- urlò il ragazzo.
-Hallelujah!!!!!!! Ti sei svegliato!!!!!!!!!!!-
-Che c'è?-
-Tsuyoshi è già partito a caccia, devi aiutarmi a cercare
l'acqua, è quasi finita, e se non ti sbrighi ti colpisco di
nuovo-
-Va bene, arrivo subito-
Raggiunsero un ruscello la cui fonte aveva origine in una delle
montagne li vicino, perciò l'acqua era fresca e limpida.
Sana
inserì l' enorme brocca (lamentandosi perchè Akito non
l'aveva aiutata) tra le acque, che con il caldo di quei giorni, erano
necessarie per la sopravvivanza dei tre ragazzi.
-Akito?-
-Che vuoi?-
-Mi scuso per quello che ti ho detto ieri...non mi ricordavo del tuo passato, sono veramente mortificata e dispiaciuta...-
-Mhm-
Sana lo fissò un attimo e poi, notando che la brocca era colma
d'acqua, se la mise in testa come un'araba e decretò:
-Bene, è ora di tornare alla grotta! Akito, andiamo!-
-Mmm...ok-
-Anzi, aspetta un attimo, vieni vicino a me-
-Che vuoi fare, Kurata?-
-Ora farò finta di essere tua madre, dato che tu non l'hai mai avuta, e voglio farti vedere come sarebbe stato-
-Cosa!? Ma sei impazzita!?- pensò Akito.
-No, sbrigati o non smetto di parlare fino a quando non accetti!-
-Ok, ok, mi hai convinto, ma intanto tu parleresti comunque, non hai mai la bocca chiusa tu-
-Cosa!? Ingrato! Ora sdraiaiti!-
Sana si sedette e mise la testa del ragazzo sulle sue gambe:
-Acchan, Acchan, ma cosa stai facendo...lo sai che io sono tua madre e che ti voglio bene, vero?-
-Mhm-
-Allora, perchè guardi il mondo con quegli occhi? Sai, Acchan,
non ti deve interessare cosa gli altri pensano di te, devi solo credere
con tutto te stesso che le persone che ti stanno vicino ti vogliono
bene...Oh, caro Acchan, non ti voglio vedere così...sai, non
devi pensare che io ti odi perchè sono morta, anzi, è il
contrario: io sono morta e sono felice, perchè tutto ciò
è successo per farti nascere, perchè, Acchan, la mamma ti
vuole bene- concluse Sana, accarezzando i capelli biondi di Akito.
-La mamma, Tsuyoshi, Sana, tuo padre e tua sorella, ti vogliamo tutti
bene, solo che alcuni non lo dimostrano perchè credono che sia
colpa loro se sei così triste, ma comunque Akito, tutti noi che
ti guardiamo qui, dalla terra, o lassù, dal cielo, ti vogliamo
bene, e Akito, voglio che tu te lo ricordi sempre, dovunque tu vada, non lo dimenticare mai-
Akito si girò, guardò Sana negli occhi, e, con uno sguardo sincero, le disse:
-Grazie Sana, farò come mi hai detto- e, per un attimo, la sua
bocca si incurvò e spuntò un piccolo, ma bellissimo
sorriso, a detta di Sana.
-Tu..ttt...uuu...hai appena.........so...so...sorriso!!!!!!! Fallo ancora, ti prego!!! Dai!!!-
-Cosa!?- Akito tornò normale.
-Sorridi un'altra volta!!!!!!! Mi hai resa troppo felice!!!!!!!!!!-
-Dobbiamo andare alla grotta, Sana-
-E va bene....però voglio che tu sorrida ancora, sei più carino quando sorridi!!!!!!-
-Si, si, andiamo adesso-
************************************************************
pensò Akito mentre tornava
alla caverna, e, guardando Sana che sorrideva le dava una strana
impressione. Arrossì. Che si stesse innamorando?
Arrivati alla loro "casa", videro Tsuyoshi che era già impegnato
nel cuocere la carne, e appena li vide entrare, li salutò:
-Ciao Sana-chan, Akito, ho catturato una gazella, degli uccellini e anche una lepre!-
-Bravissimo!!! Scusa se ti interrompo, ma c'è una cosa più importante: Akito ha sorriso!-
-Cosa!? Davvero!? Akito, sono felicissimo!!!!!!-
-Non è stato niente di speciale- disse Akito- ora ho fame e vorrei mangiare, se non vi dispiace-.
Mentre pranzavano, però, Akito non smise neanche un secondo di
pensare alle parole di Sana: gli erano entrate nella mente, e non si
volevano più togliere...poi vide la ragazza sorridere e il suo
cuore si sciolse: si, Sana era veramente carina.
Dopo un pomeriggio passato a parlare, arrivò la sera, e Tsuyoshi
annunciò che lui andava a dormire subito e che era stanco, dato
che aveva cacciato tutto il giorno doveva svegliarsi presto anche
l'indomani.
Sana gli diede la buonanotte, poi guardò Akito e gli disse:
-Bene, Akito, adesso devo cambiarti il bendaggio, e cerca di non urlare come una femminuccia, ok?- gli fece l'occhiolino.
-Mhm-
Sana gli fasciò il fianco con una benda pulita, si alzò,
ma per sbaglio fece cadere la poltiglia che usava per curarlo sulla
testa di Akito, che si sporcò tutto.
-Scusami Akito!- prese un pezzo di stoffa e pulì la faccia del ragazzo.
-Mi brucia l'occhio- si lamentò lui, e Sana si avvicinò
alla sua faccia per pulirglielo, ma per Akito era troppo vicina, non
riuscì a resistere.
Allungò la testa poco poco più avanti, e accadde.
Si ritrovarono con le labbra le une sulle altre. Sana spalancò
gli occhi. Akito sapeva di erbe curative, dato che gli erano cadute
sopra per colpa sua.
Akito la fissò, sempre con le labbra sulle sue. Sana sapeva di
ciliegia, era così dolce e aspra allo stesso tempo...voleva
godersi il più possibile quel momento: era più che altro
un modo per ringraziare la ragazza per il discorso che gli aveva fatto
la mattina, ma non si accorse di una figura davanti a sè.
Rimpianse subito di aver fatto quel gesto così avventato.
-Che cosa sta succedendo qui? Non sento nessun rumore, che strano...-
Tsuyoshi si girò verso di loro sgranando gli occhi - Che cosa
state facendo!?-
Eccomi qui!!!!!!!!!!!! Bene:
1. Sana fa il suo bel discorso ad Akito. P.S.: Mi scuso, dato che non era uguale a quello vero...XD
2.Sana fa cadere del liquido su Akito, e quando cerca di pulirlo con la soffa, lui la bacia (Awww :3 quanto vorrei essere Sana)
3. Tsuyoshi vede tutta la scena ( che sfigato...:( ...mi dispiace per lui...)
4. Anche se sono io che scrivo la storia, non ho ancora capito se il
vestito che Sana usa per il bendaggio di Akito sia di una lunghezza
infinita: non finisce mai!
Ok, spero taaaanto che il capitolo vi sia piaciuto, quindi, alla prossima!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Love<3
KodochaLife
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Capitolo 7 *** Capitolo 7 ***
Capitolo 7
-Cosa state facendo!?- gridò Tsuyoshi.
Sana lo fissò, poi girò gli occhi davanti a sè, e
vide gli occhi color ambra di Akito che la osservavano attentamente,
quasi le scrutavano l'anima. Le loro labbra erano ancora unite, e Sana
non riusciva a staccarle, non sapeva perchè, ma era come se
fosse attratta. La faccia di Tsuyoshi, però, riuscì a
farle rompere quel contatto. Si girò verso di lui:
-Non so come sia successo...era caduta la poma..-
-Non è colpa di Sana, se devi arrabbiarti con qualcuno, fallo
con me: sono stato io a baciarla- rispose prontamente Akito.
Sana lo guardò grato, ma dopotutto quello che aveva detto il
ragazzo era vero, era stato lui a baciarla. Però non si sentiva
in colpa nei confronti di Tsuyoshi.
-Tsuyoshi, se ti piaceva Sana me lo dovevi solo dire- continuò Akito
-Non mi piace Sana- Tsuyoshi gettò gli occhiali a terra.
-E perchè hai quella faccia?-
-Perchè non voglio che tu la ferisca - e lanciò verso Akito uno dei suoi sandali
-Sana, noi andiamo un attimo a fare una passeggiata, rimani qui- disse Akito dando un potentissimo colpo in testa a Tsu
Akito e Tsuyoshi uscirono dalla caverna, e Sana ne approfittò per riflettere.
Perchè Akito l'aveva baciata? E perchè lei non l'aveva
respinto? E perchè Tsuyoshi aveva reagito così? Erano
solo tre domande, ma la risposta non era certa...avrebbe dormito.
Dopotutto la notte porta consiglio, no?
**********************************************
Nel frattempo Akito e Tsuyoshi si erano allontanati da Sana, ma erano
abbastanza vicini da poter fermare ogni eventuale pericolo per la
ragazza. Akito prese parola:
-Puoi dirmelo se ti piace Sana, dopotutto siamo amici di infanzia-
-Ehm...si, provo qualcosa per lei-
-Bene, allora saremo ri..- sentirono un urlo dalla grotta-..li. Ora andiamo da Sana-
-Cosa hai detto?-
-Andiamo-
Entrarono nella grotta, e videro che un uomo vestito di nero dal viso
familiare che si era avvicinato a Sana e le chiedeva continuamente
qualcosa in una lingua che lei sicuramente non comprendeva: era un
assassino dell'Accademia da cui provenivano Akito e Tsuyoshi, e
probabilmente le stava chiedendo dove erano.
-Dove sono! Dimmelo o ti uccido!-
-Siamo qua! Tu che ci fai qui, Gomi?- disse Akito.
-Akito, Tsuyoshi, perchè non siete più tornati all'Accademia?-
-Non ti interessa, Gomi, e avvisa i capi che noi non torneremo lì-
-Cosa!?- dissero all'unisono Gomi, Sana e Tsuyoshi.
-Io non ho intenzione di uccidere di nuovo, quindi non verrò con te, Gomi- ripetè Akito.
-Mi è stato ordinato di portarvi per forza all'Accademia, non posso fallire-
-E invece fallirai- così Akito fissò Gomi un attimo e poi
partì all'attacco. Gli saltò sopra e lo fece cadere, poi
iniziò a schiaffeggiarlo e a dargli pugni finchè quello
non fu incapace di muoversi.
-Perchè non mi uccidi? Non ho paura della morte- disse Gomi
-Ti ho detto che non ho più intenzione di uccidere, Gomi, e
riferiscilo a quelli dell'Accademia- lo prese sulle spalle e lo
portò lontano, tanto che ritornò alla grotta il mattino
dopo, dicendo:
-Dobbiamo andarcene da qui, è troppo pericoloso. Verranno di
nuovo a cercarci, e quando troveranno Gomi ci uccideranno. Dobbiamo
scappare-
-Ma come farai? Sei ferito!- gli ricordò Sana.
-Non mi interessa...perchè se non morirò ferito
morirò ucciso, e preferisco perire da ferito che venire ucciso
da degli assassini, Sana, non preoccuparti. Ora dobbiamo partire-
**********************************************************************
Erano scappati da ormai cinque giorni, ma non avevano ancora trovato un
rifugio in cui poter rimanere per più di una notte.
Sana era stanca di viaggiare, ma credeva di non essere l'unica: sebbene
Akito avesse ancora quel taglio così profondo, non aveva mai
ceduto ed era sempre in testa alla spedizione. Sana ammirava la forza
di volontà di quel ragazzo, ma lo trovava comunque
insopportabile, anche se si chiedeva ancora perchè l'avesse
baciata. Aveva scoperto che Tsuyoshi provava qualcosa per lei ( e lei
non ricambiava), ma di Akito non sapeva niente.
Arrivarono a una città portuale, e a Sana venne un'idea:
perchè non prendevano una nave diretta verso l'Impero e
tornavano in Italia, dove lei di sicuro si sarebbe trovata più a
suo agio? Decise di chiederlo ai ragazzi.
-Secondo me ha ragione- disse subito Tsu. Akito non fu della stessa opinione:
-Io ho paura che l'Accademia ci segua fino in Italia, e sai che cosa
farebbero, con tutti quei cristiani a portata di mano...e poi tu non
eri scappata da lì?-
-Ehm...si, ma è una situazione diversa...spiegherò tutto
a mia madre...ti prego, per una volta ascolta anche a me...ti scongiuro-
-E va bene, ma se uccidono tutti quei cristiani, è solo e soltanto colpa tua- annuì Akito.
Così presero una nave diretta verso Messina, la città da cui era partita Sana.
Dopo tre giorni di viaggio, sbarcarono nella città di Messina, e
Sana, sebbene fosse un po' stanca e sbandata, partì subito verso
Terralivia. Arrivarono lì in una settimana, dato che Akito si
era sentito male un paio di volte e Sana ogni tanto si dimenticava dove
doveva girare o andare dritta.
Appena arrivata, però, Sana respirò l'aria di casa,
felice e allegra, e si diresse subito verso il castello di sua madre.
Giunta lì le guardie la salutarono con un sorriso, e anche Sana
si rallegrò, ma non fecero lo stesso trattamento ad Akito e
Tsuyoshi, anzi, si misero davanti al passaggio e dissero:
-Questi due sono arabi...non ci possiamo fidare- li squadrarono con occhi autoritari
-Guardate che è stata Sana a portarci qui. Io non sarei neanche venuto- rispose Akito reggendo lo sguardo
-Dai, calmatevi, li ho portati io, vi potete fidare di loro...non sanno neanche che io sono una lady- disse Sana
-Cosa!? Sei una lady?-
-Ehm...si..- rispose Sana imbarazzata- ora andiamo-
E Sana di diresse subito verso gli alloggi di sua madre, con una spiacevole sorpresa, però.
Appena aperta la porta notò che, con suo grande dispiacere, sua madre non era sola: Naozumi era con lei.
-Mamma...Naozumi...sono tornata- disse, timida.
Naozumi corse verso di lei, abbracciandola:- Sana-chan, o mia
Sana-chan, mi siete mancata così tanto...non potevo credere che
lei avesse rifiutato la proposta di matrimonio...-
Akito lo osservò scrupolosamente: il ragazzo aveva i capelli
lilla, due occhi grandi, profondi e azzurri e un fisico muscoloso.
Provava già antipatia per lui.
-Nao, togliti adesso- disse Sana acida- voglio parlare con mia madre.
Lasciaci soli- e Naozumi, dopo averla abbracciata per bene, uscì
dalla stanza.
-Madre, mi scuso per essere scappata, ma è stato un bene: ho
conosciuto due persone interessantissime: lui con gli "occhiali"
è Tsuyoshi, e l'altro è...beh...Akito-
-Piacere, siete arabi voi due, vero?- chiese la dama.
-Si signora, ma le assicuriamo che non abbiamo torto neanche un capello
a sua figlia- rispose subito Tsuyoshi, prima che Akito potesse
intervenire.
-Ha qualcosa in contrario, signora?- chiese comunque Akito, guardando la dama negli occhi.
-No mio caro, anzi, tu mi stai simpatico...riesci a guardarmi negli
occhi, e l'unica che ce la fa oltre a te è Sana...sei un tipo
tosto...ho capito perchè sei con lei-
-In realtà mi ha praticamente trascinato, qui tutti mi disprezzano-
-Beh, sta sicuro che io non lo farò- e gli sorrise. Poi vide bene i tre ragazzi e chiese:
-Ma come siete conciati voi!? Sana, perchè hai solo una
sottoveste!? E voi perchè avete i vestiti strappati!? Rei, dai
dei vestiti decenti a questi ragazzi!-
-Si signora! Lady Sana, è tornata! Che sollievo! E voi chi
siete?...Vabbè, risponderete dopo- disse Rei, il maggiordomo.
Dopo una mezz'ora, i tre ragazzi erano pronti: Akito e Tsuyoshi
vestivano delle camicie con voulant con sopra le giacche blu per Akito
e rossa per Tsu, poi dei pantaloni marroni per tutt'e due. Erano stati
anche lavati, ed ora sembravano due ragazzi nobili.
Quando videro Sana scendere dalle scale, invece, tutti e due
spalancarono gli occhi e la bocca (quasi quasi usciva la bava). Sana non solo era pulita, ma indossava un abito
tipico per quell'epoca, color porpora, colmo di pizzi e merletti, che
però stava d'incanto a Sana, i cui capelli erano stati raccolti
da dei nastri, porpora anch'essi, che la facevano sembrare un'angelo al
tramonto.
-Sana, sei...sei....un'incanto...- disse Tsuyoshi. Sana arrossì:
-E tu Akito, che cosa ne pensi?-
-Non mi dispiaci-
-Vuol dire che gli piaci molto- tradusse Tsu.
-Grazie per i complimenti. Anche voi non siete male!- disse Sana felice.
-Ora però devo chiedere a mia madre di non farmi sposare con Nao e potremo rimanere qui!-
-Sana, io non rimarrò qui. Devo andare il più lontano
possibile, e se voi non volete venire, morirete sapendo che vi ho
avvisato- disse Akito cupo.
A Sana si gelò il sangue:- Verremo con te, ma ora voglio
convincere mia madre, e vorrei che anche tu verresti con noi, ho
bisogno anche del tuo aiuto- e andarono. Raggiunta la stanza, la madre li vide e gli chiese:
-Che ci fate qui adesso?-
-Madre, vorrei chiederle di annullare il matrimonio con Messer Kamura-
-E perchè? Non era il tuo migliore amico?- Sana non sapeva cosa
rispondere, ormai era tutto finito, non sarebbe potuta essere ancora
libera.
-Signora, non lo vuole sposare perchè Sana vuole essere ancora
libera, senza vincoli, vuole sposare colui che lei amerà, e
anche se a quanto pare vuole bene a Messer Kamura, quel sentimento non
è amore, è amicizia, quindi non lo può sposare.
Sua figlia è ancora giovane, e non credo che possa sopportare di
essere vincolata già da adesso. Suppongo che il suo promesso
sposo sia anche cavaliere, e non credo che a lei piacerebbe vedere sua
figlia vedova così presto. Ascolti le parole di sua figlia, e se
questo sarà un errore, sarà colpa mia. Io ero un
assassino fino a un mese fa, ma sua figlia mi ha cambiato e mi ha
aiutato a scoprire un nuovo mondo. Per ringraziarla, la voglio aiutare,
perciò, per favore, esaudisca la mia richiesta- disse Akito
tutto d'un fiato. Sana aprì la bocca, Tsuyoshi si sentì
male, e la madre di Sana lo fissò accigliata:
-Credo di sapere cosa sia giusto per mia figlia, ma le tue parole sono
sincere, quindi ti ascolterò. Sana, devi essere felice di avere
un amico che ti vuole così bene e che ti è così
leale. Di sicuro questo non sarà un errore, perchè mia
figlia finalmente è felice-
Sana la ringraziò e saltò subito al collo di Akito,
sussurrandogli all'orecchio:- Ti ringrazio tanto. Questo è il
discorso più lungo che ti abbia sentito fino ad ora. Sono in
debito con te-
-No che non lo sei, l'ho fatto per un'amica- sussurrò Akito di rimando.
-Madre, mi mancherete tanto, ma dobbiamo partire-
-Ti capisco, Sana, mi mancherai anche tu. Vi auguro buona fortuna- la
dama abbracciò prima Sana, poi Tsuyoshi, ed infine Akito:-
Proteggi mia figlia, Akito, conto su di te-
-Certo, signora, lo farò- rispose lui, e così partirono.
Dopo una settimana erano ripartiti. Il loro viaggio gli avrebbe riservato sorprese infinite.
Sono tornata!!!!!!!!!!
L'ho penato questo capitolo, e scusate il ritardo...ma, aihmè,
è ricominciata la scuola...X(. Spero piaccia anche a voi, quindi
alla prossima!!!!!!!!!!!!
Love<3
KodochaLife
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