Beautiful dark angel

di Giulia_Dragon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO ***
Capitolo 2: *** TOKYO ***
Capitolo 3: *** KURASA ***
Capitolo 4: *** TI AVEVO PROIBITO DI ALLONTANARTI DA ME ***
Capitolo 5: *** LA ROCCA DELLE OMBRE ***
Capitolo 6: *** HORUS E KURASA ***
Capitolo 7: *** FRECCE! ***
Capitolo 8: *** DUELLO ***
Capitolo 9: *** LAVORO DI SQUADRA ***
Capitolo 10: *** CONFUSIONE ***
Capitolo 11: *** I PREDATORI ***
Capitolo 12: *** ANUBI VS HIKARI ***
Capitolo 13: *** STELLE, PENSIERI E SOGNI ***
Capitolo 14: *** L'ULTIMA BATTAGLIA ***
Capitolo 15: *** SEMPLICEMENTE AMORE ***



Capitolo 1
*** PROLOGO ***


Hikari guardò Atem e Seth allontanarsi senza che lei potesse fermarli. Anche se non l'avrebbe fatto. Aveva ferito entrambi e li aveva persi. Si ritrovò a pensare al mostro che era diventata, come era possibile che lei, pura come la luce possa essersi trasformata in un grumo di vendetta? Si era solo lacerata, si era distrutta. Strinse forte il suo arco, quasi per trarne forza. Forza che l'aveva abbandonata. Decise che doveva andarsene e in fretta. Si concentrò e scomparve in un bolla di luce. Atem si voltò appena in tempo per vederla scomparire. -HIKARI!- il faraone non voleva cacciarla, e non capiva cosa volesse fare. La ragazza riapparve in una stanza da letto. Hikari si sedette sul letto con gli occhi umidi di lacrime. -Cos'hai bambina?- domandò Horus comparendo di fianco a lei. -Sono distrutta mio signore, come ho potuto fare una cosa del genere?- domandò la ragazza prendendosi la testa tra le mani. Scosse la testa scompigliandosi i capelli castani disperata. I ricordi la tormentavano e non riusciva a toglierseli dalla mente. Dolore, freddo tenebre questo sentiva dentro si sdraiò sul letto facendo segno a Horus che voleva stare da sola. Il signore del cielo annuì scomparendo. Hikari si girò sul fianco cercando di calmarsi senza riuscirci. Chiuse gli occhi solo un secondo e sentì qualcuno dire -Sei bellissima un angelo di tenebre- Hikari si alzò di scatto senza capire. Non era Horus, allora chi era?

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Capitolo 2
*** TOKYO ***


Tokyo

Hikari si svegliò con una strana sensazione addosso e dolori ovunque.
Si guardò i vestiti erano ancora quelli che indossava nell'antico Egitto.
La tunica bianca le fasciava il corpo esile e ne evidenziava le forme, i
capelli castani erano inumiditi dal sudore, mentre gli occhi verdi erano
sbarrati e segnati dalla notte praticamente in bianco. La giovane sentiva
di non essere sola, ma la presenza che sentiva non era quella di Horus era
di qualcun altro, qualcuno che aveva conosciuto dopo che aveva permesso
ad Atem e Seth di andarsene con Momo e Momoka. -Sei tu Kurasa?-fu la
domanda a fior di labbra la regina d'egitto, naturalmente non ebbe risposta,
ma la netta sensazione che fosse lui era una certezza. La ragazza prese l'arco
la faretra, i pochi abiti che aveva, mettendoli in una valigia. Mise la faretra
a tracolla e tenne stretto l'arco e scomparve in una bolla di luce, lasciando
per sempre Heatland City e ciò che essa rappresentava. 
Addio Atem, mio faraone  fu il pensiero di Hikari mentre scompariva.
****
 L'anziana donna stava spazzando il pianerottolo davanti alla porta di uno
dei palazzi della zona residenziale di Tokyo. Rimase senza parole quando si
vide comparire di fronte una giovane ragazza di diciassette anni, vestita come
una regina egizia con arco e frecce a tracolla. La donna sgranò gli occhi ma non
riusciva a muoversi. Guardava quella ragazza, bella e antica. La giovane tese la
mano e una luce avvolse entrambe mentre la giovane regina affermò
-Mi chiamo Hikari Tsukumo, abito qui da qualche tempo-
La signora annuì, mentre l'incantesimo di Hikari si estandeva a tutto il palazzo.
La ragazza odiava fare quegli incantesimi, ma di certo non poteva farne a meno.
La luce cominciò a scemare fino a scomparire del tutto, l'incantesimo aveva funzionato.
Yukiko Shiteno, l'anziana donna che aveva visto Hikari, si esibì un caldo sorriso
e poi chiese -Hikari cosa ci fai qui? Dovresti essere in appartamento!-
La ragazza rispose -Certo signora Shiteno, adesso vado.
-Aspetta ti do le chiavi, me le avevi lasciate, quando sei uscita ieri-
disse poi la signora porgendole un mazzo di chiavi con attaccato un portachiavi
con l'occhio di Horus. -Mi può ricordare dove si trova il mio appartamento?
Ho un po' di mal di testa- inventò la giovane
-Certo, allora: sali le scale al secondo piano l'ultima porta a destra è il tuo appartamento-
spiegò l'anziana signora sorridendo.
Hikari sorrise prendendo le chiavi ed entrò nel palazzo. Salì le scale fino ad arrivare
all'ultima porta a destra. Infilò la chiave ed aprì.
Oltre c'era un salone con un divano color dell'oro, davanti c'era un tavolino in vetro
un mobiletto su cui c'era una televisione di ultima genereazione. Librerie e vetrinette
stracolme di ogni oggetti e libri occupavano la gran maggioranza delle pareti. Erano
presenti molte finestre che facevano entrare la luce del mattino.
La  cucina era ampia con un bel tavolo al centro con cinque sedie. Hikari decise di dare 
un'occhiata alla camera da letto. Aprì la porta. Il paviemento era a specchio, il letto
occupava il mezzo della stanza, una scrivania con sedia occupava la parete destra
della stanza mentre un armadio azzurro e oro occupava la parete di fronte al letto.
Una grande porta finestra coperta da tende celesti e bianche, dava sul balcone era situata di fronte
alla porta. La ragazza sorrise iniziando a disfare le valigie. Si tolse gli abiti da regina e mise
una giacca blu scuro, una camicia bianca, gonna a quadrati grigi e blu. Si legò un nastrino
blu notte al collo, e cercò dei libri da scuola sulla scrivania trovandoli. Il suo incantesimo
aveva funzionato e ora era pronta ad iniziare una nuova vita a Tokyo.



Angolo autrice: Ecco il secondo capitolo, spero che vi piaccia:)
ringrazio tutti quelli che recensiscono:) al prossimo capitolo:)
LadyVentia96

 

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Capitolo 3
*** KURASA ***


Kurasa

Hikari uscì di casa qualche minuto dopo. Molti pensieri le
affollavano la mente, tra cui le parole che aveva sentito dopo
che era tornata nel limbo in seguito al definitivo addio a Seth
e Atem: Sei bellissima, un angelo di tenebre. Forse era stato
davvero Kurasa a dire quella frase, ma non aveva tempo di
pensarci. Se davvero voleva tagliare i ponti con il suo passato
doveva smettere di pensare a quelle cose.
Arrivò di fronte al cancello della scuola con qualche minuto di
anticipo. Molti ragazzi e ragazze erano fuori ad aspettare il
suono della campanella. Due di loro si avvicinarono ad Hikari.
La prima era alta con i capelli corti neri, gli occhi neri e spessi
occhiali da vista, la seconda aveva i capelli rossi e gli occhi castani.
-Ciao mi chiamo Yumi Tohko e lei è Michiru Chiba- presentò la
prima tendendo la mano alla giovane regina
-Io sono Hikari Tsukumo- fu la risposta di Hikari sorridendo.
-Allora sei nuova!- disse Michiru abbracciandola. Hikari sorrise,
anche se aveva la sensazione di essere seguita.
****
Il giovane uomo era in piedi su uno dei tanti alberi che circondavano
la scuola. Vestiva una maglia scura, pantaloni neri e un guanto sulla
mano destra, aveva i capelli scuri e gli occhi rossi come il sangue. 
I suoi occhi cremisi non si staccavano da Hikari. Nessun movimento
della ragazza gli sfuggiva, sapeva che probabilemente lei sentiva la sua presenza,
e che molto probabilmente non si sarebbe arresa fino a che non avesse scoperto
che avesse detto quella frase. Un sorriso maliziosi increspò le labbra sottili del
ragazzo. Gli era piaciuto guardarla da lontano, anche se avrebbe voluto sfiorarla
ancora una volta, come quando Hikari aveva rinunciato alla vendetta contro Momoka
e Momo. Ricordava bene il sapore delle labbra di lei e il calore del suo corpo.
Il ragazzo sorrise mentre continuava a guardare la ragazza che entrava a scuola.

****
-Quale corso sceglierai?- domandò Yumi ad Hikari mentre entravano in classe.
-Penso al corso di tiro con l'arco- rispose la regina egizia che non voleva
smettere di usare quell'arma dono del padre adottivo Ajar.
-Sei una ragazza forte, io credo che sceglierò pallavolo- disse poi Yumi
-E tu Michiru?
-Credo che seguirò il corso di fumettistica- rispose l'altra.
Le tre ragazze continuarono a parlare e a ridere fino a raggiungere i
propri banchi. Le ore di lezione volarono in fretta mentre Hikari pensava
a Kurasa e al mistero che lo circondava. Uscirono da scuola e le sue amiche
cercarono di farle dire se aveva il ragazzo, abilmente eluse dalla regina.
Si salutarono a metà strada, e la ragazza continuò fino ad arrivare al suo
appartamento. Aprì la porta, ma subito le parve che ci fosse qualcosa che
non andava. -Ciao angioletto- disse una voce di giovane uomo
-Kurasa- affermò la ragazza sentendo qualcuno sfiorandole appena la schiena.
-Si?- chiese seducente il ragazzo
-Cosa ci fai qui?- fu la domanda di lei che non capiva
-Sono qui perchè sono sempre qui-
Hikari cercò di liberarsi, ma la presa di Kurasa era ferrea. Non c'era niente
da fare.


 

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Capitolo 4
*** TI AVEVO PROIBITO DI ALLONTANARTI DA ME ***


Ti avevo proibito di allontanarti da me

Hikari riuscì a liberarsi dalla stretta di Kurasa solo perchè lui
glielo permise. La ragazza  si rifugiò in camera. Voleva togliersi
la divisa senza essere vista da lui. Cosa difficile visto che quel
giovane aveva lo stroadinario potere di metterla in difficoltà,
come Atem quando ancora era sposata con lui. Scosse la testa
per scacciare quei pensieri. Atem era il passato e andava dimenticato.
-Non risolverai nulla continuando a rimurginare su quello che
rappresentava lui per te- disse Kurasa. Hikari strinse i pungni
un po' intimorita, non era ancora riuscita a levarsi nulla e la divisa
iniziava a farle sentire il caldo. Eppure fuori pioveva.
Si tolse la giacca e il nastrino intorno al collo poi si girò verso il
ragazzo che si era seduto sulla sedia e la guardava con uno strano
sguardo. Non sapeva come comportarsi, si sentiva vulnerabile
catturabile da quegli occhi cremisi. Il ragazzo la bloccò contro
la porta baciandola sulle labbra, impedendole di fuggire.
-Perchè sei qui?- domandò la giovane
-Mi sembrava di ricordare che ti avevo proibito di allontanarti
da me vero?- rispose lui con un sorriso quasi sadico
-Si e allora?-
-Allora ti sei allontanata e sono venuto a vedere se eri sola-
dichiarò lui sfiorandole la schiena. Lei si irrigidì quando le
labbra di lui si posarono sul collo. Riuscì di nuovo a sfuggirgli
ma per poco. La fece sdraiare sul letto
-Era questo che volevi?-
-No- fu la risposta di Kurasa -Sei un angelo di tenebre-
-Tradii la luce quando tradii Atem- disse poi Hikari senza
riuscire a staccare gli occhi da quelli di lui.
-Sei cento volte più pura di me, questo è poco ma sicuro-
ribattè l'altro allontanadosi leggermente. Si sedette a poca
distanza dalla regina stringendo i pugni e abbassando lo
sguardo.
-Non lo sono più- Hikari si alzò tentando ancora di incrociare
lo sguardo del ragazzo. D'improvviso Kurasa alzò la testa togliendosi
il guanto dalla mano destra, mostrando quello che era. La mano di
uno scheletro. Le sue dita s'insinuarono sotto ol mento di lei, bloccandola.
Ora i loro visi erano a pochi centimentri l'uno dall'altro.
-Si che lo sei... sei il mio bellissimo angelo, puro e oscuro- fu la risposta di
lui mentre la baciava dolcemente.

*****
Horus osservava la scena da una delle fontane del palazzo di sua madre Iside.
Era preoccupato per Hikari. Ancora una voltasi era innamorata di qualcuno
troppo grande per lei. Scosse il capo il dio del cielo. Non poteva impedirle di
amare quel ragazzo, ma il pensiero che qualcuno potesse farle del male lo
preoccupava molto. Anubi voleva la vendetta su di lei ed era disposto a tutto
pur di vendicarsi. La voleva morta e non gli importava fino a che punto avrebbe
dovuto spingersi. Horus doveva proteggerla a tutti i costi! Anubi non avrebbe
toccato nessuno dei due.

 

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Capitolo 5
*** LA ROCCA DELLE OMBRE ***


La Rocca delle Ombre

Il giorno dopo Hikari stava andando a scuola
con la netta sensazione che la pace stava per
finire. L'arco e la faretra, dono di suo padre
era appesa alla schiena della ragazza insieme
alla cartella. Il pensiero di Kurasa continuava
a essere presente nella mente della regina egizia.
Kurasa ormai l'aveva catturata, era sua e nemmeno
lei sapeva come il ragazzo fosse riuscito a conquistarla.
Senza accorgersene si portò la mano alle labbra.
Le sembrava ancora di sentire la presenza del
ragazzo, forse c'era, ma non voleva farsi vedere, non
da lei almeno. -Ehi Hikari- la voce di una delle sue
amiche la raggiunsero alle sue spalle, mentre la
raggiungevano. Lei sorrise salutandole.
-Oh porti un arco a scuola?- chiese Michiru
indicando l'arma.
Hikari annuì e affermò -Voglio iscrivermi
al club di tiro con l'arco.-
-Tu sai tirare?- domandò ancora Michiru.
-Si, me la cavo- rispose lei mentre arrivavano
davanti alla scuola.
****
Il bosco degli incubi era situato in un punto
nascosto della foresta fuori Tokyo. Era
una radura con alberi secchi con i tronchi
scavati da chissà quale malattia che aveva
creato buchi nei tronchi secolari che sembravano
bocche spalancate in un grido di terrorre.
L'erba era secca e bruciata, mentre le
acque del fiume che lì scorreva sembrava
avvelenato. Nessun animale viveva più
in quel punto del bosco.
Anubi camminava lungo uno dei tanti
sentieri che correvano lungo il margine
della foresta. Aveva un obbiettivo
ben preciso. Camminava con passo
deciso e senza paura. Voleva la morte
di Hikari. Era disposto a tutto pur
di ucciderla.
Superò un tronco caduto e dopo
poco iniziò a vedere i pennacoli
di un castello. Un castello spettrale.
Le torri alte si snodavano verso
il cielo mentre dalle feritoie si vedevano
elfi pallidi con simboli tribali
tatuati sul corpo armati di tutto punto.
Anubi si fece vedere mentre le sentinelle
scattavano in posizione di guardia.
-Chi va là?- ruggì uno di loro.
-Il mio nome non è importante la
tua signora sa del mio arrivo- rispose Anubi.
Le sentinelle annuirono e il grande
portale rosso sangue si aprirono con scricchiolii
inquietanti. Anubi entrò con passo deciso.
Il cortile era spoglio solo elfi che andavano
e venivano. Un elfo lo raggiunse e gli fece
segno di seguirlo. Appena superato il cortile
c'era un lungo corridoio che portava alla sala
del trono sorvegliata da tre sentinelle. Lo
fecero passare non senza qualche occhiataccia.
La sala era enorme. Un trono d'ebano nero
occupava il centro della sala sotto un baldacchino
argento. Grandi finestre erano coperte da pregiate
tende d'oro. Sul trono era seduta una donna
con la pelle bianca solcata da tatuaggi rossi,
lunghi capelli neri le arrivavano fino al sedere.
Gli occhi erano grigi e fieri. Due grandi ali nere
le spuntavano dalla schiena, era avvolta in un
abito rosso cupo. Si alzò dal trono e si diresse
verso il suo interlocutore.
-Che tu sia benvenuto Anubi dio dei morti-
esordì lei
-Grazie Nurayai. Devo chiederti un favore-
rispose Anubi con sguardo gelido.
-Un favore eh? Bene, ma voglio una parte
in tutto questo- disse Nurayai con occhi avidi.
-L'avrai. Volgio che tu uccida Hikari-
concluse lapidario Anubi
-Ancora con quella fanciulla? Pensavo che fosse
finita- affermò Nurayai sbadigliando.
-No, è ancora viva, ma non è sola. Uno
shimigami è con lei-
Nurayai lo guardò di colpo interessante.
-E chi è costui?-
-Si chiama Kurasa, la protegge, ma non
solo. L'amore ha colpito ancora.
-Quindi mi stai chiedendo di uccidere
lei e lasciare vivo lui?- domandò la regina
degli elfi neri
-Si- affermò Anubi con gli occhi che rodevano
di vendetta.
-Sarai accontentato- sorrise maliziosa Nurayai

 

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Capitolo 6
*** HORUS E KURASA ***


Horus e Kurasa

Horus era appollaiato su uno degli alberi
poco lontano dalla sede del club di tiro
con l'arco. Il dio era in forma di falco e
aveva i sensi all'erta. Sapeva che Anubi
cercava vendetta e lui doveva proteggere
Hikari, anche da Kurasa se fosse stato
necessario. Non si fidava di quel ragazzo.
Era riuscito a tenere sigillato Anubi grazie
ad un incantesimo e il signore del cielo non
sapeva se il giovane fosse ancora alleato del
dio dei morti. I suoi occhi blu cielo vennero
attraversati da un lampo quando vide uno
strano tipo aggirarsi per il cortile. Non era
Kurasa, sembrava un elfo. Aveva i capelli
neri, la pelle bianca cadaverica con strani
segni tribali sul volto. Vestiva di scuro. Portava
un arco con faretra. Horus spalancò le ali e
si preparò a spiccare il volo.
-Io starei fermo fossi in te- disse una voce
di ragazzo di fianco a lui. Il dio si voltò
trovandosi di fronte gli occhi cremisi
di Kurasa. -Cosa vuoi?- domandò Horus
con sguardo truce.
-La stessa cosa che vuoi tu, proteggere Hikari-
fu la risposta secca di Kurasa. Horus scrollò
le piume poco convinto.
-Tu non ti fidi di me vero?- domandò lo shimigami
con voce derisoria.
-No, hai ragione di te non mi fido-
-L'avevo capito. Sappi che non ho intenzione di
farle del male-
-Non ti conviene. Te la vedrai con me- lo minacciò
Hours con gli occhi che cambiarono colore.
Dal blu intenso al celeste.
Kurasa sorrise ironico. Anche se Horus non si fidava
lui non avrebbe mai fatto del male ad Hikari.
Nel frattempo l'elfo era scomparso dalla visuale.
-Ma dove è andato?- domandò furioso il signore
del cielo.
-Il suo obbiettivo era scoprire dove era Hikari, non
attaccarla- rispose tranquillo Kurasa.
Horus riprese le sue sembianze di giovane uomo e
si mise a cavalcioni del ramo per guardare meglio
il ragazzo.
-Cosa sai tu che io non so?- domandò il dio - falco
-Anubi non agirà da solo- disse Kurasa passandosi
una mano tra i capelli scuri.
-Cosa?!- Horus strabuzzò gli occhi. Chi poteva essere
così stupido da allearsi con Anubi? Forse centrava
qualcosa con il misterioso elfo che avevano visto
prima?
-Anubi è ricorso ad un alleanza, con gli elfi delle
ombre del bosco degli incubi. Sta tramando con
la loro regina Nurayai per uccidere Hikari e prenderle
i poteri- Kurasa disse queste parole con voce piatta
come se non gli importasse nulla. In realtà era
preoccupato.
-Ma gli elfi delle tenebre sono solo una leggenda-
precisò Horus.
Kurasa scoppiò a ridere per poi affermare
-Questa è bella! Sei il dio del cielo e non conosci
gli elfi delle tenebre?-
Visibilemente offeso Horus ribettè -Non pensavo
che esistessero ancora-
-Beh esistono. E vogliono vendetta. Vendetta su
Hikari e su chiunque le stia vicino- Kurasa guardò
il dio del cielo dritto negli occhi
-Perchè?
-Questo non lo so, ma dobbiamo tenere gli occhi
aperti- rispose Kurasa scomparendo in una nuvola
di tenebra.


 

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Capitolo 7
*** FRECCE! ***


Frecce!

Hikari prese la mira. Il bersaglio era abbastanza
lontano, ma lei non temeva di mancarlo.
La corda tesa era pronta per essere lasciata.
Scagliò senza pensarci. La freccia tagliò in due
l'aria piantandosi al centro del bersaglio.
Hikari sospirò, come se scagliare quel dardo le
fosse costata fatica. Non c'era nessuno a quell'ora
del tardo pomeriggio nell'aula di tiro con l'arco,
e Hikari poteva sentire il suo respiro affannoso
e il cuore che le batteva forte nel petto. Come se
sentisse che qualcosa stava per succedere. 
-Brava Tsukumo, hai molta esperienza nel
tiro. Ti piacerebbe far parte della squadra
di tiro con l'arco?- domandò la signorina
Nagahashi.
Hikari si voltò verso la donna che indossava
un kimono tradizionale e la osservava con un
ampio sorriso sul viso. La ragazza non sapeva
cosa rispondere. Ma alla fine annuì convinta.
-Bene, ti aspetto domani.- disse l'insegnante
uscendo dall'aula. Hikari si lasciò scivolare
lungo una parete. Si sentiva molto stanca
come spossata. Appoggiò la schiena contro
la parete e socchiuse gli occhi. Non sapeva
perchè si sentisse così. Forse Anubi non
era così lontano e forse stava cercando un
modo per vendicarsi. Lei non si sarebbe
fatta cogliere impreparata. L'averebbe
affrontato e sconfitto. Ma come poteva
sconfiggerlo se non si sentiva bene?
Qualcuno le baciò le labbra e lei aprì
gli occhi incrociandoli con quelli cremisi
di Kurasa. Hikari cercò di parlare, ma
lo shimigami glielo impedì stringendola
a sè senza staccare le labbra da quelle
di lei. Le braccia di Kurasa erano forti,
e la ragazza si sentiva sempre più stanca.
Chiuse gli occhi e si addormentò tra le
braccia di lui. Kurasa sorrise appena
staccandosi da lei e prendendola tra
le braccia. Horus comparve al fianco
del ragazzo con uno sguardo di fuoco.
Non gli piaceva vedere Hikari tra le
braccia di Kurasa, ma di certo non
poteva strapparla da lui senza che
Hikari si svegliasse.
-Non dirmi che l'hai addormentata?-
domandò furioso il dio del cielo.
-Si e si sveglierà a casa- fu la risposta
provocatoria di Kurasa. Sapeva che
Horus non si fidava, ma Hikari era
sua e nessuno gliela avrebbe strappata
dalle braccia, nemmeno lui.
Kurasa scomparve in una bolla di tenebra.
Ricomparve nell'appartamento di Hikari
e la mise sul letto. La ragazza si svegliò
poco dopo.
-Kurasa, ma cosa pensavi di fare?-
chiese lei stringendo i pugni.
Lui si avvicinò inchiodandola con
lo sguardo.
-Solo portarti a casa- sorrise malizioso
lui. Hikari arrossì, mentre Kurasa
la stringeva forte al petto.
-Hikari, Anubi ha stretto un alleanza
con la regina degli elfi delle ombre.
Sei tu il loro obbiettivo-
Hikari sgranò gli occhi cercando di
alzare il viso per incontrare gli occhi
del ragazzo. Kurasa le accarezzò i capelli.
-Non permetterò a nessuno di farti
del male- fu il giuramento di Kurasa

 

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Capitolo 8
*** DUELLO ***


Duello

Nurayai tirò un pugnale contro la
parete della sala del trono.
Era impossibile attaccare Hikari
finchè con lei c'era Kurasa.
Tuttavia quella ragazza era la
luce e come tale era debole contro
le ombre. La regina degli elfi
sorrise passandosi una mano tra
i capelli corvini.
-Schaye!- urlò la donna. Dalla
porta socchiusa comparve un
elfo dai capelli blu notte e
gli occhi neri freddi come il ghiaccio.
Si avvicinò alla regina chiando
rispettosamente il capo.
-Sei pronto per una missione?-
chiese maliziosa Nurayai.
Il ragazzo annuì gelido.
-Bene, allora vai! Portami
Hikari. Anubi la vuole al
suo cospetto. Portamela
viva!-ordinò poi Nurayai all'elfo
che scomparve in una
nuvola di tenebra.

****
Hikari camminava avanti e
indietro nervosa per la sua
stanza. Fuori la pioggia batteva
contro i vetri, e dava il ritmo
dei passi della regina d'egitto.
Kurasa era seduto sulla sedia
vicino alla scrivania e la osservava
con un ghigno divertito.
Sapeva bene cosa stava pensando
Hikari. Di sicuro stava cercando
di mettere insieme una strategia
su come affrontare i suoi nemici.
-è inutile che ti torturi, tanto so
che non qualunque piano metterai
insieme ci sarà sempre qualcosa
che andrà storto- disse Kurasa.
-Ti fidi proprio di me! Grazie-
affermò la ragazza fulminando
lo shimigami con lo sguardo.
Kurasa si alzò senza staccare lo
sguardo da lei. Rimase fermo,
come se stesse cercando di
captare qualcosa. Hikari notò
il cambiamento di Kurasa
e si girò verso di lui.
Di colpo però la ragazza si irrigidì.
La lama fredda di un pugnale
era a poca distanza dal suo
collo. Un giovane elfo
dai capelli blu e gli occhi
freddi la stava minacciando.
-Non ti conviene muoverti
regina d'egitto!- furono le parole
piene di odio che uscirono
dalle labbra sottili dell'elfo.
Non si era accorto di Kurasa,
era  troppo concentrato a cercare
di portare Hikari dalla sua padrona.
Hikari cercava il pugnale che
aveva nascosto dietro la schiena, ma
se avesse fatto un movimento sbagliato
il pugnale dell'elfo le avrebbe tagliato
la gola. L'elfo avvicinò ancora di più
la lama al collo della ragazza, provandole
un piccolo taglio. Poco profondo, ma abbastanza
per farla sanguinare.
Kurasa si tolse il guanto sulla mano destra
e colpì l'elfo alle spalle riducendolo ad un cumulo
di cenere. Hikari lo fissò un attimo, mentre
il ragazzo sorrideva quasi sadico dicendo
-Te l'ho detto Hikari sono un mostro-
Lei non rispose. Aveva molte domande per
la testa ma nessuna risposta. Kurasa le afferrò
i polsi cercando di incontrare lo sguardo
di lei. Però Hikari fuggiva agli occhi dello
shimigami, senza che lui ne capisse il motivo.
La mano di scheletro del ragazzo sfiorò la
schiena di Hikari provocandole un brivido.
Kurasa sorrise. Si aspettava quella reazione.
Le labbra del giovane si posarono sul collo
di Hikari, mentre lei non si opponeva.
La regina sentiva che senza di lui non
sarebbe riuscita a sconfiggere Anubi, anche
se non sapeva come avesse fatto Kurasa
a sigillare Anubi molto tempo prima.

 

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Capitolo 9
*** LAVORO DI SQUADRA ***


Lavoro di squadra

Hikari si lasciò Tokyo alle spalle.
Vestiva di nuovo la sua tunica bianca
con arco e frecce a tracolla.
Era uscita senza che Kurasa se ne
accorgesse, o almeno così pensava
lei. La foresta si faceva sempre più
cupa, e l'aria sempre più impregnata
di sofferenza e dolore.
Sentiva gli alberi che piangevano,
e gli animali scappavano.
Hikari rabbrividì stringendo forte
l'arco. Uno strano fruscio arrivò
alle orecchie della ragazza.
Si voltò afferrando l'arco e incoccando
una freccia.
Un elfo nero comparve alle sue
spalle. Hikari si voltò scoccando una
freccia di luce. L'elfo si accasciò a terra
morto. Di sicuro quell'elfo non era
solo. Incoccò un'altra freccia, pronta
a scagliarla al minimo rumore.
Riprese a camminare. I piedi sfioravano
appena il suolo mentre i sensi della
giovane regina erano all'erta.
Brividi le correvano lungo la schiena
mentre il cuore le batteva all'impazzata.
Un suono di dardi scagliati le arrivarono
alle orecchie.
Hikari si buttò a terra evitando di finire
trafitta. La ragazza si voltò.
Cinque elfi neri erano davanti a lei con
archi e balestre pronte all'uso.
Hikari scagliò il suo dardo, colpendo
un nemico. Ma gli altri le furono addosso.
Lei scalciò riuscendo ad evitare di
essere catturata. Si nascose dietro ad un
albero. Riprese fiato. Non poteva sperare
di vincere da sola contro quei guerrieri.
-Ehi cosa ti è saltato in mente?- la voce
di Kurasa la fece sobbalzare.
Lo shimigami era dietro di lei con le
braccia conserte sul petto.
-Non volevo coinvolgerti in una guerra
che non ti riguardava- rispose lei abbassando
lo sguardo. Kurasa si avvicinò mettendole
una mano sotto il mento alzandole il volto
-Non provarci mai più! Sono stato chiaro?-
domandò Kurasa quasi furioso. Non aspettò
la risposta e la baciò.
-Questa guerra è anche la mia!-
Hikari annuì senza ribattere, fece per uscire
dal nascondiglio, ma Kurasa la bloccò. Facendole
segno di stare ferma.
Lo shimigami uscì dal nascondiglio mentre lei
si arrampicava sull'albero. Kurasa ne colpì due.
Uno lo stava per colpire alle spalle ma una freccia
mise fine al tentativo. I nemici erano sconfitti.
Ora dovevano solo trovare Anubi.

 

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Capitolo 10
*** CONFUSIONE ***


Confusione

Hikari camminava davanti a Kurasa
con il cuore in gola. Sentiva che Anubi
non era lontano, ma non era nemmeno
solo. C'era qualcuno con lui, qualcuno
di molto potente. Kurasa fissava la
schiena della ragazza. Non riusciva
a capire perchè aveva voluto tenerlo
all'oscuro di tutto. Era un furioso con
lei. Come aveva osato? Hikari era
forte, ma incredibilemente fragile.
Fragile e timida. Soprattutto quando
era tra le sue braccia. Sorrise malizioso.
Hikari era anche una guerriera, ma
senza di lui non poteva farcela a sconfiggere
Anubi. Ad un tratto la ragazza si fermò.
Appoggiò la mano ad un tronco e respirò
l'aria densa e pesante. Sembrava debole
e forse lo era. Il caldo opprimente di
quel luogo, le tenebre che diventavano
sempre più fitte le stavano togliendo
le energie. Hikari si portò una mano
alle tempie doloranti.
Sentiva che non avrebbe retto a lungo.
Doveva trovare Anubi in fretta.
Riprese a camminare, ma non fece
molti passi che cadde in avanti
senza fiato. Kurasa le fu subito
vicino. Hikari non disse niente.
 Cercò solo di rialzarsi senza riuscirci.
-Che cos'hai?- domandò Kurasa aiutandola
ad alzarsi.
-Questo posto mi sta indebolendo- fu la risposta
di lei. Kurasa la prese in braccio e con lei
scomparve.
-Perchè ce ne siamo andati devo sconfiggere
Anubi!- chiese Hikari.
-Perchè? Non saresti riuscita a colpirlo nemmeno
se lui fosse comparso di fronte a te- fu la risposta
di Kurasa, avvicinandosi. Il viso di lui era
a pochi centimentri da quello di Hikari.
-Morire va bene, ma non senza combattere-
affermò il ragazzo scoprendo la mano di
scheletro.
-Ti ricordi cosa ti dissi la prima volta?-
domandò il giovane con uno strano tono
di voce. Le accarezzava il viso contratto
con la mano destra. Sentiva che era
rigida, ma voleva una risposta.
-C-Che avresti potuto uccidermi- balbettò
Hikari. Lui sorrise enigmatico.
Si stava gustando la confusione di Hikari.
Lo shimigami fece scivolare la mano
lungo il braccio di lei mentre le sue labbra
si posavano sul collo di lei.
-Avrei potuto ucciderti tempo fa, ma non
lo feci e non penso che lo farò, per sconfiggere
il tuo nemico devi fare in modo che sia
lui a venire da te! Sei stata imprudente.
Troppo- le sussurrò quella parole all'orecchio
senza lasciarla un secondo.
-Perchè non mi hai uccisa quando ne hai avuto
l'occasione?- fu la domanda di Hikari.
Kurasa non rispose, non subito almeno.
Si allontanò un poco senza staccare la mano
dal corpo di lei.
-Perchè sarebbe stato inutile- fu la sua risposta.
Hikari non capiva. Cosa voleva fare Kurasa?
Perchè le stava dicendo quelle parole?
Kurasa sentiva quelle sensazioni e sembrava
che gli piacesse vederla persa. La mano destra
di lui le si posò all'altezza del cuore.
Il battito era accelerato. Uno strano sorriso
gli increspò le labbra. Si avvicinò. Lei
fece per dire qualcosa ma Kurasa non glielo
permise.
-Ssh-
La ragazza si irrigidì mentre lui l'attirava a
sè.
-Ferma! Resta immobile- le sussurrò lui, mentre
la baciava sul collo.
-Anubi verrà vedrai. Non tarderà e per allora potrai
sconfiggerlo, ma per adesso... sei solo mia- sottilineò
quel aggettivo con la voce. Mentre lei chiudeva gli
occhi affondando la testa nel petto dello shimigami.
****
Nurayai rise di malizia. Stava osservando la ragazza
e lo shimigami. Entrambi avevano una parte di tenebra
in loro. Ma lui era un dio della morte, come poteva
stare con Hikari che rappresentava la vita?
Angelo di tenebre così l'aveva definita lo shimigami.
Quanto poteva tenerci a quella ragazza. La regina
degli elfi sorrise ancora mentre veniva raggiunta
da Anubi.
-Ha provato a venire nel tuo territorio e non
è riuscita ad arrivare, per ucciderla dovrai
andare tu da lei.- affermò Nurayai.
-Certo lo so, anche se ora vorrei vendertela
come schiava- affermò Anubi. La schiavitù
era forse la pena peggiore per Hikari
-Va bene Anubi come desideri, sarei felice
di averla sotto di me. Potrei farne ciò
che voglio?- chiese la regina
-Certo- affermò Anubi, mentre Nurayai
mandava a chiamare i suoi guerrieri
più temibili: I predatori.
-Andate e trovatela! Fate quello che
volete allo shimigami, ma la ragazza
la voglio viva!- I tre s'inchianoro e
scomparvero.

 

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Capitolo 11
*** I PREDATORI ***


I predatori

I predatori correvano lungo i confini
del bosco degli incubi. Erano metà
elfi e metà lupi, con mani, gambe
e piedi pelosi. Avevano un fiuto
sopraffino sentivano l'odore
dello shimigami  e della ragazza.
Non erano molto lontani da
dove si trovavano loro.
Il capo si leccò le labbra, voleva
mangiare quella ragazza, anche
se sapeva di non poterlo fare.
La sua signora gli aveva ordinato
di portarla al suo cospetto e
l'avrebbe fatto.
****
Kurasa alzò la testa con i sensi
all'erta. Sentiva che stava arrivando
qualcuno. Qualcuno molto forte.
Erano in molti.
La ragazza incontrò gli occhi cremisi
dello shimigami intuendo i suoi
pensieri. Doveva aver avvertito qualcosa.
Fece per muoversi, ma lui glielo
impedì.
-Non sono così vicini, combatteremo
insieme.- fu l'ordine di Kurasa, mentre
Hikari cercava di liberarsi dalla
stretta di lui. Lo shimigami rise
lasciandola andare. Hikari riprese
l'arco tendendo i sensi. Kurasa
l'affiancò. Stavano arrivando. Sentivano
i passi pesanti dei nemici.
*****
Swer, il capo dei predatori, si arrampicò
su un'altura e annusò l'aria. L'odore dei
due ragazzi si faceva sempre più forte.
Sorrise facendo segno ai suoi di seguirlo.
Non ci volle molto e una freccia tagliò
l'aria. Uno dei predatori rimase ferito.
Un terribile ringhio partì da uno di loro.
****
Kurasa fulminò i suoi nemici con lo sguardo.
I predatori si fermarono a poca distanza da
loro. Swer fissò lo shimigami con gli occhi
freddi e assetati di sangue. Con latrato di
comando indicò ai suoi di attaccare.
Hikari prese la mira scagliando poco dopo,
mentre Kurasa riduceva in polvere uno dei
nemici. Gli altri rimasero atterriti. Ecco qual era
il potere del ragazzo. Hikari  ne approfittò per
scagliare altre due frecce. Altri due caddero.
Swer comprese che se voleva portarla a Nurayai
doveva colpirla alle spalle. E così fece.
Le saltò sulla schiena ferendola. Swer rise
di gusto.
-Sei finita!- ruggì l'elfo.
-Non credo proprio!- fu la risposta di Kurasa che
colpì in pieno il nemico riducendolo in polvere.
A quella visione i predatori rimasti scapparono.
Kurasa era troppo potente.
Hikari sospirò.
-Visto angioletto, te l'ho detto nessuno ti sfiorerà
con un dito.- sorrise lui. Hikari sorrise a sua
volta. -Penso che dopo questa batosta Anubi
e la sua alleata usciranno allo scoperto- fu
la constatazione del ragazzo.
Hikari annuì pensierosa. Ancora una volta si
era salvata perchè Kurasa era con lei.
Si sentiva un peso per lui, e forse anche lui
la pensava così. Come se Kurasa l'avesse
sentita si avvicinò e affermò -Non farti
venire in testa un'idea del genere capito?-
i suoi occhi erano braci ardenti.
La ragazza annuì. Kurasa la fissò un
attimo essendo talmente vicino da
poter sentire il respiro di Hikari
sul viso.
-Ci sono cose che non posso cambiare
Kurasa come il fatto che mi sento un
peso per te e forse lo pensi anche tu-
Lui le mise un dito sulle labbra
-Non dire una parola di più!- era
furioso come se quello che lei aveva
detto lo avesse irritato molto.
 -Kurasa cosa vuoi?- quella domanda
gli arrivò alle orecchie come un sussurro.
Lui la fissò con una strana luce negli
occhi. Come quando l'aveva vista
poco dopo il definitivo addio a Seth e
Atem.
-Non posso dirti cosa voglio da te
angioletto, posso solo dirti che quello
che voglio è qui- le sfiorò il viso.
La lasciò andare e poi le disse che
bisognava mettersi in viaggio. Anubi
e Nurayai sarebbero presto arrivati
e lei aveva una ferita che doveva essere
guarita al più presto. 

 

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Capitolo 12
*** ANUBI VS HIKARI ***


Anubi vs Hikari

Il sangue lungo la schiena di
Hikari contiunava a scorrere
nonostante la fasciatura di
fortuna il sangue non cessava.
Kurasa ne sentiva l'odore, e
non capiva il perchè la ragazza
non volesse farsi curare.
Lo shimigami che la precedeva
si fermò di colpo.
-Cosa c'è?- chiese Hikari.
-Non possiamo continuare,
devi curare quella ferita-
fu la risposta dello shimigami.
La fanciulla si portò la mano
alla schiena sentendo la
fasciatura umida.
Probabilmente sangue.
Kurasa si avvicinò e le
girò introno fino ad
arrivare alla schiena.
La fasciatura ormai
era satura non avrebbe
assorbito altro sangue.
La guardò con occhi bramosi
mentre scioglieva la fasciatura.
Il taglio era parecchio grave e
il liquido viscido continuava
a scorrere. Gli poggiò la
mano alla base della schiena
fissando quella ferita.
-Kurasa?- la ragazza non capiva.
Il ragazzo non parlò tirando fuori
dalla giacca scura una strana
fascia molto più resistente
di quella che era lì prima.
Hikari si irrigidì quando sentì
le mani del ragazzo sfiorarle la
schiena. Le fasciò la schiena
allontanandosi.
-Credo che con questa dovresti
riuscire a portare la faretra-
si limitò a dire Kurasa.
La ragazza annuì, mentre
un vento freddo si alzava.
In una bolla di tenebre comparve
l'enorme cane nero che era Anubi.
Kurasa fu subito al fianco della
ragazza.
-Pensavo di  essermi liberato di
te Hikari, ma a quanto pare non
è così- disse Anubi con uno strano
ghigno sul viso di sciacallo.
-Sei sempre il solito cagnone troppo
cresciuto- affermò irriverente Kurasa.
Anubi lo fulminò con lo sguardo.
Voleva uccidere Hikari, non sopportare
la presenza di Kurasa.
Lo sciacallo saltò in avanti  puntando
a dividerli. Kurasa scattò a destra
mentre Hikari a sinistra. Lo sciacallo
puntò su di lei. Hikari scagliò una freccia
colpendo lo sciacallo alla spalla.
Anubi indietreggiò ringhiando. Hikari
fece comparire dal nulla una spada e
si preparò ad affrontare il suo nemico.
-Raggiungerai presto i tuoi genitori mortali
Hikari- ruggì Anubi scattando verso di
lei. La ragazza parò il colpo con la spada.
-Pensi che Kurasa ti ami? Beh non è
così!- affermò il dio dei morti sapendo
di colpire un nervo scoperto. Infatti la
ragazza esitò quel poco che bastò ad Anubi
per saltarle addosso. Hikari si trovò così
alla mercè del suo nemico.
-Sei solo un'illusa, lui è un dio della morte
non potrà mai provare sentimenti per una
come te!-
Per la prima volta Hikari mise in dubbio
i sentimenti di Kurasa. Davvero lo shimigami
stava solo giocando con lei?
-No Kurasa non è come dici tu!- affermò la
ragazza sicura di se. Afferrò un pugnale nascosto
nelle pieghe della tunica e lo conficcò nel
petto del dio che indietreggiò stramazzando al
suolo. Anubi scomparve. Era finita!.

****
Kurasa vide Hikari conficcare quella lama nel
petto di Anubi e il dio che scompariva.
La ragazza aveva uno strano sguardo, come se
stesse pensando. Si avvicinò cercando il suo
sguardo. Ma lei non lo guardò nemmeno.
Aveva dei dubbi, forse le parole di Anubi erano
vere... Kurasa dissipò i suoi dubbi stringendola
a sè.
-Anubi ti ha detto che io gioco con te vero? Beh
non è così- furono le parole dello shimigami.
-Il dubbio mi era venuto- la voce di lei era a metà
tra il sollevato e lo stupito.
Kurasa la baciò, ma fu un bacio diverso dal solito.
Languido, sensuale, quasi disperato.
Hikari era rigida, forse perchè presa di sorpresa.
Kurasa si staccò guardandola negli occhi.
Anubi era sconfitto, ma restavano ancora gli
elfi con la loro regina. In quel momento però
non voleva pensarci. Scomparvero e riapparvero
nella camera di Hikari.
-Come mai siamo qui?- la fanciulla non capiva.
O forse avrebbe dovuto. Era ingenua a volte.
Pura ed era questo che piaceva a Kurasa.
 Ancora una volta fu lui a baciarla.
-Kurasa fermo...ti prego- lo supplicò lei
mentre lui la feceva sdraiare sul letto.
-Lasciati andare- affermò Kurasa senza allontanarsi
troppo.
-No, non ora- lo fermò la ragazza poggiandogli
un dito sulle labbra.
Lui si chinò baciandole il collo.
-Sei un demonio, regina d'egitto. Opponi resistenza
eh?- sorrise appena.
Lei rise, mentre Kurasa la stringeva
-Sappi che prima o poi sarai completamente mia!-


 

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Capitolo 13
*** STELLE, PENSIERI E SOGNI ***


Stelle, pensieri e sogni

Le stelle della sera iniziarono a
punteggiare il cielo e Hikari
dormiva. Kurasa era vigile e fissava
e stelle, ogni tanto il suo sguardo
si posava sulla ragazza.
Era stato difficile convincerla a
non andare nel territorio degli
elfi. Perchè l'oscurità di quel posto
le avrebbe tolto le energie e
per lei sarebbero stati guai.
Il ragazzo osservava il viso della
fanciulla per una volta sereno
anche nel sonno. L'aveva vista
tante volte agitarsi nel sonno,
incubi che non gli aveva mai
raccontato. Kurasa sorrise appena
pensando a come lei l'aveva
guardato quando le aveva fasciato
la schiena. Lui la trovava bellissima.
Era pura, ingenua, ma forte.
Il suo esatto contrario. Lui era
un dio della morte, lei il suo
angelo di tenebre. Non pensava
di provare certi sentimenti per
un umana. Perchè nonostante
fosse una regina ritornata
dall'aldilà assetata all'inizio
di vendetta adesso era cambiata.
Kurasa distolse lo sguardo.
Lei aveva sconfitto Anubi da sola,
soltanto con le sue forze.
Lo shimigami non pensava che
potesse riuscirci, eppure ci
era riuscita. Si sedette sul letto
a poca distanza dalle gambe di
lei. La fanciulla si agitò un po
nel sonno, mentre la fronte le
si imperlava di sudore.
Kurasa le sfiorò il viso sorridendo
appena. Sembrava una bambina
in quel momento. Una bambina
impaurita. Ma al tocco della
mano del giovane lei sembrò
tranquillizzarsi. Hikari fece
per svegliarsi, ma lui le poggiò
una mano sugli occhi e sussurrò
-Dormi angelo mio. Domani è
ancora lontano. Dormi finchè
puoi- sorrise appena, mentre
la ragazza ricadeva nel sonno.
Kurasa distolse per un attimo
lo sguardo da lei e riprese a
guardare le stelle. La loro luce
pareva più forte quella sera, come
a preannunciare che il giorno dopo
la battaglia si sarebbe conclusa per
il meglio. Kurasa sospirò, non sapendo
cosa aspettarsi

 

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Capitolo 14
*** L'ULTIMA BATTAGLIA ***


L'ultima battaglia

Il sole sorse qualche ora dopo
e Hikari aprì gli occhi un po
sofferente. Non riusciva a vedere
se Kurasa fosse ancora lì, ma
lei sperava che fosse così.
Si alzò dal letto cercando il ragazzo
senza torvarlo. L'ultima battaglia
si stava avvicinando e lei temeva
che non sarebbe riuscita a sconfiggere
Nurayai. Scosse la testa togliendosi
la tunica bianca e mettendosi un
paio di leggins neri e un vestito
rosso fuoco. Aveva bisogno
di abiti che le permettessero di
muoversi senza problemi.
Recuperò il suo arco cercando
ancora una volta Kurasa senza
comunque trovarlo.
-Non cercarmi sono qui- sussurrò
la voce del giovane shimigami
all'orecchio della ragazza. Lei
cercò di girarsi ma non ci riuscì.
Kurasa l'aveva bloccata da dietro,
lasciando che il suo respiro lo tradisse.
Il ragazzo sorrise sfiorandole il collo
con le labbra. -Dobbiamo vincere
questa guerra Kurasa, ma io...-
la voce della fanciulla le morì
in gola mentre il giovane le baciava
il collo. -Non temere vinceremo-
le disse il ragazzo lasciandola andare.
****
Nurayai sorrise sadica. Non mancava
molto tempo e Hikari sarebbe morta
per mano sua. O meglio per mano del
giovane che lei amava. Perchè secondo
la regina delle ombre, sarebbe stato
proprio lo shimigami ad ucciderla.
Per Nurayai era impossibile che Kurasa
amasse davvero Hikari, quella ragazza
era solo un gioco per lui e forse
sarebbe potuto diventare un potente
alleato. Mandò a chiamare i suoi
cinque guerrieri migliori e ordinò che
la scortassero fuori dal castello.
I suoi nemici la stavano aspettando.

****
Appena fuori dal Bosco degli Incubi
Kurasa e Hikari aspettavano.
La ragazza sentiva la tensione che
cresceva. Si voltò un attimo cercando
lo sguardo di Kurasa, che cottraccambiò.
-Sei nervosa Hikari- disse il ragazzo
quasi sentisse le emozioni della giovane.
Lei annuì. -Tranquilla- affermò lo shimigami.
Hikari sospirò mentre dal bosco emergevano
sei figure, cinque uomini e una donna.
-Hikari e Kurasa, ho sentito tante cose
su di voi- esordì la donna con gli occhi
gelidi.
-Nurayai giusto?- domandò Kurasa con
tono derisorio.
La donna pareva alterata ma non disse
nulla fece un cenno con la mano ai
suoi guerrieri che scattarono verso
i ragazzi. Hikari scagliò tre frecce
contemporaneamente colpendone
tre, ferendoli. Kurasa scattò a sua
volta scoprendo la mano destra
e colpendo uno dei guerrieri.
La ragazza scagliò un altra freccia
e questa volta il guerriero morì.
Altri due le furono addosso.
Si allontanò svelta dai suoi aggressori.
Uno di loro l'afferrò per la
gamba. Lei scalciò liberandosi e
scagliando altre frecce e facendo
strage dei nemici.
Nel frattempo Kurasa era di
fronte a Nurayai. La regina
lo fissò e poi affermò
-Non sei stanco di stare con
lei? Potrei farti diventare molto
più potente di quello che sei
ora, devi solo ucciderla.-
La voce era carezzevole e
seducente, qualunque ragazzo
avrebbe ceduto, ma Kurasa
non era un comune ragazzo.
Ormai era sicuro che non
poteva guardare Hikari morire
tanto meno se fosse stato lui
a ucciderla. Non ci sarebbe
riuscito.
-No, non lo farò- urlò Kurasa
cercando di colpire Nurayai
che evitò il colpo. Lo immobilizzò
con un incantesimo.
-Non puoi resistere- disse la regina,
cercando di guardare il ragazzo negli
occhi. Kurasa la fulminò con lo sguardo
notando solo in quel momento che
Hikari si stava avvicinando.
La ragazza tese l'arco e scagliò.
Nurayai strillò di dolore girandosi
verso la giovane con gli occhi che ardevano
d'odio.
-Tu maledetta! Che le tue labbra si secchino
e che di pietra diventi il tuo corpo!- ruggì
la regina lanciando un fascio di magia
rossa che volò verso Hikari.
La ragazza estrasse uno specchio che riflettè
l'incantesimo rispedendola al mittente.
Nurayai urlò prima di essere trasformata
in pietra. Kurasa fu libero e Hikari gli fu
subito al fianco.
-Wow angioletto, non me lo aspettavo-
sorrise lui ironico. Lei non rispose gli
sfiorò le labbra con le proprie e
affermò -è finita-
Kurasa la prese tra le braccia baciandola
con passione.
-Si è finita davvero- sorrise il ragazzo.

 

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Capitolo 15
*** SEMPLICEMENTE AMORE ***


Semplicemente Amore

La battaglia era finita e ad Hikari
ancora non sembrava vero.
Anubi era stato sconfitto e anche
Nurayai, la ragazza non ci credeva.
Anche se sapeva che non sarebbe
mai riuscita a farcela senza Kurasa.
Era merito dello shimigami se era
riuscita a farcela.
-Ehi sei più assorta adesso di quando
combattevi- affermò Kurasa comparendole
al fianco e facedola sobbalzare.
-Non piomarmi alle spalle!- lo regarduì
Hikari senza però cercare di allontanarlo.
Aveva la netta sensazione che non
fosse finita che qualcosa le fosse
sfuggita. Kurasa le sfiorò il viso
facendo in modo  che i loro sguardi
si incrociassero.
-Sei nervosa Hikari, perchè?- le chiese
Kurasa.
-Non lo so, Kurasa sento che c'è
qualcosa che i sfugge.Ho come
la sensazione che Anubi e Nurayai
fossero solo pedine  in mano
a qualcun'altro- rispose lei cercando
di sottrarsi allo sguardo indagatore
del giovane.
La regina stava per dire qualcosa
ma il giovane la baciò senza permetterle
di parlare.
-Ssh. Calamti- le sussurrò lui stringendola
a sè.
-Kurasa se davvero Anubi era una pedina
devo scoprire chi mi vuole morta- lei
si staccò dicendo queste parole. Era davvero
preoccupata o forse aveva paura.
Già, ma paura di cosa?
Kurasa non voleva sentirla parlare in
quel modo. Non voleva vederla spavantata.
Le sfiorò la schiena, sentendo che la giovane
si stava calmando.
-Non lasciarmi ti prego- la fanciulla si strinse
al ragazzo quasi supplicandolo.
-Non accadrà- disse Kurasa. La guardava notando
soloin quel momento quanto fosse cambiata.
Dal mostro di vendetta che si era diventata
quando aveva cercato di riprendersi Atem e
Seth, al bellissimo angelo di ombre che era
comparsa al suo fianco. Kurasa sorrise
appena stringendola ancora più forte.
Hikari si staccò  uscendo dalla stanza e
andando in salotto. Kurasa la seguì.
-Perchè continui ad arrovellarti su
qualcosa di cui non hai le prove?-
Kurasa la stava stuzzicando.
-Chiudiamo questo discorso che
dici?- la ragazza si girò verso di
lui con un sorriso luminoso sul
viso.
Lo shimigami si avvicinò ad Hikari.
I loro volti erano vicinissimi.
-Chiudi gli occhi- l'ordine del ragazzo
arrivò alle orecchie di lei appena
udible. Lei eseguì mentre lui la
baciava sulle labbra, sciogliendole
i capelli che la ragazza portava legati
in una treccia. -Sei bella anche così-
sorrise lui mentre le sue labbra scendevano
lungo il collo di lei e affermò
-Non pensare, adesso ci siamo tu ed io e
nient 'altro- Hikari non poteva che
dargli ragione.
Amore: il sentimento migliore e
peggiore di tutti, figlio della
povertà, capace di far soffrire.
Capace di far innamorare un
dio della morte con un angelo
di tenebre.

Angolo autrice: Siamo arrivati
all'ultimo capitolo:) spero che
la storia vi sia piaciuta e vi
annuncio che ci sarà un seguito:)
ringrazio tutti coloro che hanno
recensito e vi do appuntamento,
se vi va al seguito "It's time my Queen".
Un bacio da LadyVentia96:)


 

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