Final Fantasy VII

di Reiki
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


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Sony Computer Entertainment America

 

 

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*blink!*

 

Cielo notturno, stelle. Sono davvero tante, e sono davvero bellissime. Piccole, lontane, brillanti, verdi… Verdi?! No, non sono più solo stelle… E’ il Lifestream.

Una ragazza è china su una fonte di esso. Veste di rosa, stesso colore del fiocco che ha tra i capelli, e ha gli occhi di un verde così simile a quello del Lifestream che ti viene da pensare… è una coincidenza?

Lei si alza. Imbraccia un cestino di fiori. I suoi passi echeggiano in un vicolo buio. Una, due macchine le passano davanti mentre esce dal vicolo… un vicolo di Viale Loveless. Viale Loveless oltre il ponte dell’orologio, oltre la Piazza della Fontana, nel cuore della pulsante e vibrante, bellissima e terribile Midgar, ed al centro di essa…. La sede della ShinRa Electric Power Company.

 

 

 

 

FINAL FANTASY VII

                               © 1997 SQUARE

 

 

 

Midgar con i suoi reattori, Midgar con la sua inconfondibile nebbiolina verde che vela qui e lì i palazzi e le luci tecnologiche che la caratterizzano, Midgar e le sue torri, le sue autostrade, i suoi treni… Un treno che corre sulle rotaie, sferragliando, spruzzando scintille, illuminando di rosso il buio della Stazione del Settore 8 dove due capitani del Servizio di Sicurezza della ShinRa vigilano composti e silenziosi.

Un uomo salta giù dal treno, indossa una fascia rossa. Si guarda attorno per un attimo, giusto il tempo di vedere uno dei due soldati correre verso di lui. Mentre se ne libera con facilità, dal treno scende anche una ragazza, anche lei ornata da una fascia rossa. L’altro capitano non ha sorte migliore del primo. Un altro uomo ancora, con una bandana rossa, fa il suo ingresso, ben presto seguito da una massiccia presenza maschile dalla pelle scura e la muscolatura prominente. Mentre i primi tre si avviano correndo verso l’uscita della stazione, l’ultimo arrivato fa cenno a qualcuno sul treno di scendere.

 Verticale, capriola in aria, atterra chinandosi sulle ginocchia… piuttosto scenico.

Il neo giunto veste in viola, si direbbe un’uniforme. Sulla schiena è minacciosamente appesa una spada enorme che, miracolosamente, sembra non impacciarlo affatto nei movimenti. I capelli, biondi, acconciati un modo che pare sfidare la forza di gravità, gli incorniciano la parte destra del viso in un lungo ciuffo. Negli occhi, un intenso bagliore azzurro.

Si alza, ma non ha il tempo di rilassarsi.

 

“Muoviti, novellino! Seguimi!”

 

Questo era l’uomo dalla pelle scura di cui prima. Autoritario, brusco, non hanno tempo da perdere. E infatti comincia a correre anche lui verso l’uscita. Quanto al biondino… Beh, che deve fare? Comincia a correre. a sua volta. Ma siccome nella vita non c’è mai nulla di facile,  la strada gli viene bloccata da altri due soldati, due fanti della ShinRa. Tempo? Non ce n’è, no? Non può rimanere indietro…

C’è da dire che se fossero stati più furbi, i due fanti avrebbero lasciato perdere quel tizio con l’uniforme da SOLDIER di Prima Classe e la spada enorme che non promette niente di buono.

Ma tant’è. E, in pochi secondi, anche i due fanti fanno la fine dei loro superiori.

Il ragazzo che sembra un SOLDIER non si è quasi fermato nel mettere ko i due. E adesso sale le scale della stazione, per ritrovare i suoi compagni davanti ad un bivio, nel Settore 8 di Midgar. Tutti, meno l’uomo di colore.

Il ragazzo con la fascia rossa ha l’aria eccitata e tesa assieme. E nell’osservare meglio il biondino, anche un po’stranita

 

“Wow! E quindi tu eri in SOLDIER! Certo che non si vede gente come te in AVALANCHE tutti i giorni…

 

SOLDIER… Evidentemente non quello che la ragazza con la fascia si aspettava di sentire. Si volta con aria perplessa verso il suo compagno

 

“SOLDIER?! Ma loro non sono i nemici?! Cosa ci fa con noi in AVALANCHE?!

“Avanti, Jessie… era in SOLDIER. Li ha mollati, e adesso è uno di noi. Comunque… Non credo di aver afferrato il tuo nome…

 

La domanda è rivolta al giovane con l’uniforme da SOLDIER e l’aria sempre più seccata ed annoiata. Per qualche lungo secondo, sembra non voler rispondere

 

“…Cloud.”

 

Una sola parola atona, niente convenevoli, niente particolare enfasi. Si chiama Cloud, è un dato di fatto. Comunque, sembra una risposta soddisfacente per il ragazzo con la fascia rossa

 

“Cloud, eh? Io sono Biggs…”

“Non mi interessa quali sono i vostri nomi. Finito il lavoro, io sono fuori da questa storia.

 

Li ha gelati. Che antipatico. E loro volevano soltanto provare ad essere amichevoli…

 

“che diavolo state facendo tutti quanti?! Vi avevo detto di non muovervi mai in gruppo!

 

Di nuovo, questo era l’uomo di colore, quello che mancava all’appello ed è appena arrivato correndo. Nel silenzio generale, continua

 

“In nostro obiettivo è il Reattore Mako Nord. Ci vediamo sul ponte lì davanti.”

 

Biggs, Jessie e Wedge, il loro compagno, non se lo fanno ripetere due volte. E’piuttosto sollevante allontanarsi da quel biondino acido. Anche l’uomo-gigante fa per allontanarsi ma… Si blocca, voltandosi con aria minacciosa verso Cloud

 

“ex-SOLDIER, eh? Non mi fido di te!”

 

Il suo nome è Barret.

Ed è di nuovo corsa, una corsa per le strade del Settore 8 dal quale, in lontananza, si vede l’edificio principale della sede della ShinRa, alto, imponente. Vicoli, strade, a destra, poi dritto, poi sinistra, fino a sorpassare un orologio, ed entrare in un portone… Ponti sospesi sul nulla, l’ingresso del Reattore. Wedge, l’uomo con la bandana, si rivolge a Cloud.

 

“Io renderò sicura la via di fuga. Tu concentrati sulla missione, Cloud!”

 

Va verso sinistra, mentre il biondo ex-SOLDIER, con un cenno del capo, continua la sua corsa sul ponte sospeso nel niente, verso il Reattore Mako Nord. Al suo orecchio, in lontananza, altre parole di Wedge

 

“Caspita, stiamo davvero per far saltare in aria questa grossa fornace? Questa si che è da vedere!”

 

Sogghigna tra se e se, Cloud, entrando finalmente nel grosso Reattore.

Barret, Jessie e Biggs stanno aspettando davanti alla porta blindata. Brusco, il massiccio capo del drappello si rivolge al biondino

 

“Tu! E’ la tua prima volta in un reattore?

 

Cloud gli rivolge un’occhiata di sufficienza, un breve gesto della mano in risposta assieme ad alcune parole

 

“No. Dopotutto lavoravo per la ShinRa, lo sai.

 

Risposta che indispettisce ancora di più Barret. Un respiro profondo… Calmati, Barret, non è il momento di crear rogne… Di perdere il controllo… Di spaccare la faccia a ‘sto nanerottolo del ca

 

“Il Pianeta è pieno di energia Mako. La gente la usa tutti i giorni.”

 

Con uno sforzo di volontà, il leader dell’AVALANCHE sposta il discorso su un argomento che sta a cuore a lui come a chiunque voglia continuare a vivere su questo pianeta. Di certo il ragazzo non sarà così idiota da… Fa spallucce?! Ma è scemo?!

Barret pesta con rabbia i piedi per terra

 

Ma è il fluido vitale del pianeta! E’come se la ShinRa continuasse a drenargli sangue con queste sue stradannatissime macchine!

 

Questa volta capisce, dai, non può non capire che…

 

“Non sono qui per farmi fare la predica. Sbrighiamoci e basta.”

 

Come non detto.

 

“Ah è così? E d’accordo. Da ora in poi tu vieni con me.”

 

In realtà Barret si sta trattenendo a stento dallo strangolare quel ragazzino strafottente che sembra interessarsi a poco o niente… Più a niente che a poco. Lo spinge brevemente in avanti, proprio mentre, accanto alla porta blindata, Biggs è intento ad armeggiare con la plancia di identificazione.

 

“Codice decifrato!”

 

La porta blindata scivola via lateralmente innocua e leggermente stridente. Guardando i suoi nuovi compagni, Cloud non saprebbe dire se i loro volti mostrano più stupore o sollievo. Evidentemente, nemmeno loro erano sicuri dei codici. Rapidi e silenziosi, i tre più uno membri dell’AVALANCHE si muovono nella seconda stanza. Jessie è stavolta alla plancia dei codici e, molto più rapidamente di Biggs, la sua voce gentile ma decisa annuncia

 

“Decifrato anche questo!”

 

Ancora una volta, una porta blindata si apre placidamente, consentendo ai nostri eroi l’ingresso nella stanza successiva. Biggs fa loro un rapido cenno di proseguire

 

“Io resto qui di vedetta. Andate avanti.”

 

Altrettanto rapido è il cenno di assenso di Jessie e Barret. La giovane donna va rapida alla plancia di quello che si direbbe un ascensore, all’altro capo della nuova stanza, mentre Barret opta per l’esplorare la zona, a sinistra.

 

“Se penso a quanti dei nostri hanno rischiato la vita per questi codici…

 

Un breve mormorio di Biggs. Cloud si ferma, rimanendo a fissarlo per un attimo, il viso neutro. Che quell’espressione impassibile nasconda qualche sentimento, dopotutto…?  Evidentemente no, perché il biondo ex-SOLDIER si volta e se ne va.

 

“Coda di fenice! Può sempre essere utile, neh?”

 

Una breve risata, mentre Barret gli si affianca nuovamente, infilando in tasca l’oggetto appena trovato. Ancora, Cloud non commenta, limitandosi a seguirlo verso l’ascensore che Jessie ha appena sbloccato. Rapidi, i tre si sistemano al suo interno. Jessie si rivolge asciutta all’ex-SOLDIER

 

 

Va’ a premere quel pulsante lì su.”

 

La tensione è la causa della secchezza del comando, accompagnato da un breve gesto della mano ad indicare il suddetto pulsante. Con la sua usuale calma, Cloud esegue, efficiente come una macchina e dall’apparenza altrettanto insensibile.

L’ascensore si muove verso il basso.

Nel mentre, Barret si rivolge ancora al biondino. Suvvia, non può fregarsene per davvero…

 

“Poco a poco i Reattori si succhieranno tutta la vita del pianeta. E questo è quanto.”

 

Ancora, la reazione di Cloud consiste nel fare spallucce. Barret trattiene un ringhio, stringendo con forza il pugno sinistro… Stringerebbe anche il destro, ma al posto di questa mano, come un moderno Capitan Uncino, ha un mitragliatore innestato alla fine del braccio. L’ex-SOLDIER nota la reazione, appoggiandosi ad una parete dell’ascensore

 

“Non è un mio problema.”

“Il pianeta sta morendo, Cloud!”

 

Ancora, sospira, scuotendo piano il capo

 

“L’unica cosa che mi interessa è finire questo lavoro prima che arrivino la sicurezza e le roboguardie.”

 

E’quasi incredibile. Davvero, si direbbe una macchina. Ad ascoltarlo, Barret non sa se odiarlo o provare pena per lui. Per il momento, opta per l’ignorarlo, voltandosi e digrignando i denti.

Nell’ascensore in discesa cala nuovamente il silenzio. Jessie fissa la porta. Cloud fissa il soffitto. Barret fissa il proprio mitragliatore, lasciando che la sua mente si riempia della dolce visione di Cloud inchiodato al muro da una raffica di proiettili.

E, infine, l’ascensore si ferma.

E’una sorta di balaustra quadrata. Una, due, tre rampe di scale conducono il trio ad un’altra piattaforma, più piccola, che, a sua volta conduce, tramite una porta scorrevole, ad un ennesimo ambiente, sempre più in profondità verso il cuore del Reattore. Jessie apre strada, saltando agilmente da un tubo all’altro. E poi, prima della scala che conduce al livello più interno, la giovane si ferma.

 

“Andate. Io vi copro in modo che non veniate disturbati.

 

Il tempo per Cloud di annuire nella direzione di Jessie, che Barret è già sceso all’interno del Reattore. Un lungo traliccio sospeso nel nulla conduce ad esso, imponente struttura rossa sormontata da una valvola. Rapido, l’ex-SOLDIER raggiunge qui il suo “leader” momentaneo

 

“Quando faremo saltare in aria questo posto, questo coso non sarà più di un ammasso di immondizia! Va’ a innescare la bomba, Cloud!”

 

Una nota di eccitazione nel tono di Barret. Quanto a Cloud, si limita ad inarcare un sopracciglio, incrociando le braccia al petto.

 

“Non dovresti farlo tu?”

“Fallo e basta! Tanto sto a guardare che non combini casino.”

“D’accordo, accomodati pure…”

 

E quindi si china, armeggiando al di sotto del Reattore con l’ordigno che Barret gli passa quando…

 

“Guarda! Questo non è soltanto un reattore…”

 

Da dove proviene questa voce? E’come un fischio nelle orecchie, è tutto così confuso, non capisce, Cloud non riesce a capire, scuote la testa…

 

“Che c’è che non va?”

 

Barret. Ma… Non ha sentito? No, evidentemente…

 

“Eh?”

“Che diavolo succede? Sbrigati, Cloud!”

 

Deve… Deve averlo immaginato.

 

“Si… si, scusa.”

 

L’ha definitivamente immaginato. E adesso non è il momento più adatto per le reminescenze. Rapido, il giovane ex-SOLDIER torna a concentrare la sua attenzione sull’ordigno. Rumore elettronico, mentre Barret tamburella ansioso il pavimento con un piede.

 

“Fatto.”

 

Giusto il tempo di pronunciare queste parole, che la sirena dell’impianto scatta, riempiendo del suo suono penetrante l’interno del Reattore. Barret scatta in avanti, affiancando Cloud e portando in avanti il suo braccio-mitragliatore

 

“Tirati su. Arrivano!”

 

E, in effetti, arrivano.

O meglio, arriva.

E’una specie di enorme macchina a forma di scorpione, la lunga coda metallica che sferraglia minacciosa. Cloud si alza rapidamente, mentre Barret è già intento a far fuoco… Benchè i proiettili sembrino scalfire poco o niente il grosso macchinario.

 

“Ma pporcaSto coso è più resistente del previsto!”

 

Pacato come suo solito, Cloud allunga la mano destra a recuperare l’enorme spada che gli pende dalla schiena. La sinistra estrae invece da una tasca una luminescente sfera verde, che il giovane incastra in un buco poco al di sotto dell’elsa

 

“Evidentemente avevamo fatto previsioni differenti…

 

Un breve commento accompagnato da un sorriso beffardo. Barret lo guarda stupito per un attimo

 

“Materia..!”

“Eh già…”

 

SLAM! Uno scatto in avanti, l’ex-SOLDIER fa strusciare sul pavimento la punta della sua immensa spada, sollevando scintille e colpendo, dal basso verso l’alto, lo scorpione meccanico. Attraversato da una forte scossa elettrica, con una breve esplosione, quest’ultimo si accascia sulle proprie zampe metalliche, privo di vita artificiale. Cloud fa distrattamente roteare la spada sopra il capo in un gesto vittorioso prima di riporla nuovamente alle sue spalle.

 

“Avanti, usciamo di qua!”

 

Sguardo deciso, un cenno d’assenso brusco, Barret si affianca a Cloud, guidandolo rapido lungo il percorso precedentemente seguito

 

“Abbiamo solo dieci minuti prima della detonazione!”

 

Il passo rapido dei due si trasforma ben presto in una corsa, lungo il ponte del Reattore e fino a due rampe di scale, rapidamente percorse, e via per un’altra piattaforma, fino a salire sull’ascensore, e poi di nuovo nelle stanze con le porte blindate dove Biggs e Jessie… Un attimo, dov’è Jessie?!

 

“Jessie non è ancora tornata!”

 

Cinque parole sufficienti a rendere fondati i timori di Barret e Cloud. Il biondo ex-SOLDIER non scende nemmeno dall’ascensore e, mentre la porta si chiude lasciando Barret infuriato accanto a Biggs, si riovolge ai suoi compagni

 

“Muovetevi voi, me ne occupo io!”

 

Interminabili secondi nell’ascensore. Quanto mancherà all’esplosione?

Tic-tac-tic-tac-tic-tac-tic

Finalmente la porta si apre. Corre, corre, corre senza fermarsi nemmeno per togliere di mezzo le guardie che gli intralciano la strada. Non posa la spada, li colpisce senza dargli nemmeno il tempo di rendersene conto. Scale, tre rampe, poi la porta, ma dove diamine è Jessie?!

Eccola. In fondo alla scala a pioli, sembra incastrata… Cloud posa la spada tendendole svelto una mano

 

“Stai bene?”

“Ho una gamba incastrata…”

 

Qualche altro lunghissimo istante, le forze congiunte di entrambi fanno si che il problema venga risolto.

 

“Grazie.”

 

Ed è di nuovo corsa, strada inversa, seguendo Jessie e ignorando i corpi accasciati di quelli che ha steso prima, a ritroso ancora lungo le scale, la porta, altre scale, l’ascensore e l’interminabile attesa al suo interno…

 

“Ma come cavolo ti permetti di mollarmi indietro?!”

 

Barret ha l’aria decisamente sollevata nel vedere arrivare i due giovani. Cloud scrolla le spalle, non risponde. Al solito.

 

“Abbiamo tre minuti, sbrigatevi!”

 

Biggs riporta tutti all’attenzione. Rapida, Jessie si dirige verso la prima porta blindata, digita il codice sbloccando la prima delle due porte.

 

“Codice decifrato!”

 

Biggs sfreccia in capo a tutti nella stanza successiva, raggiungendo la seconda plancia e sbloccando anche questa

 

“Codice decifrato!”

 

Corrono, senza guardarsi indietro, attraversando l’ultima porta, per poi arrivare nuovamente al ponte appena fuori dal reattore dove, in un angolo, Wedge spalanca la porta verso la libertà, la varca, seguito da Biggs, Barret, Jessie… No, Jessie inciampa. Soffocando un’imprecazione, Cloud si china a tirarla su, trascinandola al di là della porta…

 

Esplosione.

Fiamme rosse e gialle divampano, riempiendo le condutture, risalendo verso l’alto e facendo esplodere il Reattore Mako Nord. Una densa nuvola di fumo bianco, preceduta da un’onda d’urto verdastra, quasi fosse pregna di Mako, s’innalza nella notte di Midgar, tingendosi di fiamme rosse, come un macabro fuoco d’artificio che illumina le torri ed i grattacieli.

Ce l’hanno fatta.

Ma appena in tempo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Talmente tanto tempo che non pubblico una Fanfiction che mi ero scordata come si fa… XD Ma salute a tutti! Si, lo so che state pensando che sono particolarmente pazza tentare quest’epica impresa di traduzione (un po’ libera in alcuni punti) e trasposizione di Final Fantasy VII, ma tant’è! Se Dio vuole, continuerò a pubblicare un capitolo a settimana il lunedì. Dopo questo avviso di puro marketing, vorrei sottolineare un paio di cose

 

-         questa fan fiction è scritta seguendo fedelmente la storia del gioco (ci sto rigiocando mentre scrivo apposta) quindi non vi aspettate yaoi o assurde scene pornografiche tra Cloud e Aeris, o Cloud e Tifa, o Tifa e Aeris, o Cloud e Barret o Yuffie e Vincent o Cloud e Sephiroth e chi più ne ha più ne metta. Si parla di Final Fantasy VII, non di quello che ci si è costruito intorno XD

-         errori di italiano. Sviste a parte (credo di averle corrette tutte, ma se ne vedete qualcuna che mi è sfuggita gli avvisi saranno bene accetti…), gli errori di italiano nelle frasi di Barret sono per rendere il più possibile la sua assurda parlata inglese. Lo dico adesso e per tutti i capitoli, eh! XD

-         mi sembra stupido dirlo ma ovviamente PERSONAGGI E VICENDE NON SONO DI MIA PROPRIETA’. Giusto per tutelarmi nei confronti della legge. Tanto non ne ricavo il becco di un quattrino a scrivere ‘sta cosa… XD

-         Aeris. Si, ho deciso di chiamarla Aeris e non Aerith. Più che altro perché mi scoccio a scrivere col th tutte le volte. Son pigra ù__ù

-         Cloud. No, non mi sta sulle scatole come potrebbe sembrare. All’inizio del gioco è proprio come io lo descrivo, tutto qui O.o Acido come una vecchia zitella. Hanno preso spunto da lui per creare Squall. Solo che poi Cloud diventa meno asociale e Squall no... Comunque, non divaghiamo.

 

Mh, ho finito. Beh, la parola a voi, massacratemi pure coi commenti stroncanti, sono nelle mani della critica! XD

Alla prossima settimana!

 

Reiki

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Capitolo 2
*** 2 ***


FF7-2

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*blink!*

 

E queste che sono… Fogne sotto il Reattore?!

 

“Questo dovrebbe far andare avanti il pianeta ancora un po’, per lo meno…”

 

Si, sono fogne sotto il Reattore. E quello che ha parlato è Biggs. Jessie è china sull’ennesimo dispositivo elettronico, innesca un’altra bomba, Wedge controlla l’ingresso che abbiamo appena sorpassato e Barret… Barret mi da le spalle. Tipico.

Mi chiamo Cloud Strife. Ho ventun’anni. Sono un ex-SOLDIER. E ho appena fatto saltare in aria un Reattore Mako assieme a questi quattro partigiani del club “il Pianeta è nostro amico”, più noto come AVALANCHE.

Ma che diamine ci faccio io qui?!

 

“Già…”

 

Commento inutile, Wedge poteva anche risparmiarselo…

Barret resta zitto. Per un attimo mi è sembrato volesse dire qualcosa, invece no.

Meglio così, sarebbe stata l’ennesimo “il pianeta sta morendo, Cloud!”. Tutta roba che non mi interessa.

 

“Ok. Adesso possiamo andare.”

 

Jessie ha appena finito. Con un colpo di reni, mi discosto dal muro. Era pure l’ora…

Scappiamo via per il passaggio, usciamo giusto in tempo. Già alle mie spalle, prima che Wedge, Barret e gli altri escano, posso sentire il calore delle fiamme.

 

“D’accordo, ora filiamocela! Rendez-vous alla stazione del Settore 8! Dividiamoci e reincontriamoci sul treno!”

 

Chiaro e schietto, Barret non poteva dirlo meglio di così. Si avviano tutti, anche Barret fa per muoversi, solo che un attimo…!

 

“E… Ehi!”

“Se è per i tuoi soldi, risparmiatelo per quando saremo tornati alla base!”

 

… E vabbè. Secondo me finirò per non vedere nemmeno un gil.

Mi affretto a seguire Barret su per una scalinata e lungo una balconata. Il tempo di svoltare l’angolo… E Barret è già sparito.

Dov’è che sono? Ah si… Viale Loveless. Settore 8. Lo conosco bene, questo posto, la sede della ShinRa è qua vicino. Ora, per la stazione…

Ma vedi che maniere. Gente che corre da tutte le parti (beh, abbiamo anche appena fatto esplodere un Reattore Mako…) e nemmeno si accorge di aver buttato a terra quella ragazza col vestito rosa…

 

“Mi scusi…”

 

…Dice a me?!

 

“Mi sa dire cos’è successo?”

 

E adesso?

Alla mia mente viene immediatamente spontanea una frase: faresti meglio a tornare a casa. Come d’altronde chiunque altro, in questo momento. Solo che… Quelli che ha nel cestino sono fiori?

 

“Nulla. Ehi, ascolta... Non si vedono molti fiori in giro, a Midgar…”

“Questi? Oh, ti piacciono? Li vendo a solo un gil…”

 

Ah. Mi ha incastrato. E’un chiaro “vuoi comprarne uno?”…

Scordatelo.

 

“Dammene uno, dai.”

“Oh, grazie..! Ecco a te!”

 

Ecco. Lei se ne va e io resto qui impalato come un idiota colpito da un Thunder.

Adesso mi ritrovo con un gil in meno ed un fiore in mano. Fantastico.

Meglio metterlo in tasca, va…

Mi avvio più o meno verso dov’è andata lei. Oltre il ponte dell’orologio, nella piazza con la fontana. Faccio per avviarmi alle scale

 

“Ehi, tu!”

 

E ti pareva? Fanti della ShinRa. Combatterli o scappare? Questo è il dilemma…

E d’accordo…

Questa spada si chiama Buster Sword. E’pesante e poco maneggevole, ma a me piace così com’è. E poi ci sono abituato.

I fanti non sono niente di che, mi ci vuole poco a liberarmene. Dopotutto, sono un ex-SOLDIER di Prima Classe..!

 

“…cosa diamine..?!”

 

Ah, ecco che ne arrivano altri. Tutto sommato non è stata una buona idea mettersi a litigare con il Reparto Sicurezza della ShinRa giusto sotto i suoi uffici…

Anche sta volta mi fermo a dar loro una lezione.

 

“Acciuffatelo!”

 

Ma non finiscono più? Li combatto ancora. Non che io abbia molta scelta, mi hanno praticamente circondato…

 

“E’ li giù!”

“La tua corsa finisce qui, ragazzo.”

 

Mpf. Che seccatura…

 

“Non ho tempo per litigare con voi, ragazzi…”

“Basta blaterare! Prendetelo!”

 

Devo ammettere che è uno spettacolo affascinante essere attaccato da ben otto persone fermamente convinte di potermi sopraffare e che, inevitabilmente, andrebbero incontro ad un’amara sconfitta…

Ma non oggi. Oggi, come detto, non ho tempo. E alle mie orecchie giunge il suono della libertà che sfreccia al di sotto del ponte, a circa 100km/h, su rotaie sferraglianti…

Mi giro e, facendo leva con le mani sulla ringhiera, salto sul treno che sta provvidenzialmente passando, in  beffa agli spari dei soldati li sopra. Avanzo correndo chino in avanti finchè non sento una voce familiare provenire da uno scompartimento sotto di me, comparto merci, direi…

 

“Cloud non verrà mai.”

 

Quanta fiducia, eh? E’ Wedge. Vediamo un po’che ne pensano gli altri…

 

“Cloud… Mi chiedo… Che l’abbiano ucciso?”

 

Questo era Biggs. Mh. Mi stupisce che si preoccupi comunque per me, nonostante io non sia uno di loro.

 

“Impossibile!!”

 

Barret. Una volta tanto ha ragione. Sono scampato a cose molto peggiori di qualche fante del Dipartimento Sicurezza… In quanto ex-SOLDIER…

Credo.

 

“…Cloud…”

 

E Jessie. Ci sono tutti allora. E sono mediamente preoccupati. Interessante.

 

“..Sentite, dite che Cloud resterà a combattere con AVALANCHE?”

 

Nah, Biggs, non contarci. Anzi. Scordatelo proprio.

 

“E io che diamine ne so?! Ho la faccia di quello che legge il pensiero?! Hmpf, se voi tutti non foste delle mammolette...”

 

Ancora Barret. Ammettilo vecchio, non ti vuoi esporre ma hai già capito che io con voi non ci vengo nemmeno se mi pagat… No, se mi pagate ci vengo, sono un mercenario. Ma intanto fareste bene a darmi i soldi che già mi dovete…

 

“Ehi, Barret! E i nostri soldi..?”

 

Wedge. Oh, ma allora anche loro sono qui dietro compenso!

Rumore di pugni sbattuti contro la carrozza.

 

“Oh, nulla, come non detto…”

 

Mi viene quasi da ridere. Povero Wedge… Credo sia arrivato il momento di salvare la situazione.

Con un paio di falcate mi porto all’altezza della porta. E’l’ora di una delle mie meravigliose entrate in scena!

Salto giù dal tetto, afferrandolo con le mani giusto in tempo per ritrovarmi faccia a faccia con la porta. Porta che si apre automaticamente quando i miei piedi interrompono il raggio delle fotocellule. Uso lo slancio per fare anche una capriola in aria, che non fa mai male, ed atterrare piegando le ginocchia. Mi rialzo.

 

“Cloud!!”

“Cloud…”

“Cloud!!”

 

Nell’ordine, Biggs, Jessie e Wedge. Mi spolvero il pantalone

 

“Pare che io sia un po’in ritardo…”

“Hai dannatamente ragione, sei in ritardo!! Ma guardatelo, arriva qui saltellando e facendo tutta ‘sta scena…”

 

Mi mancava il caloroso benvenuto di Barret…

Mi gratto la testa

 

“Non era nulla di particolare, lo faccio sempre…”

“Ma merda!”

 

Oddio, arriva la paternale…

 

“Hai fatto preoccupare tutti quanti in ‘sto modo e manco ti frega altro oltre te stesso!”

 

Lo sapevo. Lo sapevo che stavolta non mi risparmiava. Come ne esco?

Faccio spallucce

 

“Hm… Vi siete preoccupati per me!”

“Co…?!”

 

Ha! Fregato!

 

“Non per te, per i tuoi dannati soldi! E’roba che scotta!!”

 

Si, come no, e io sono Rufus ShinRa. Vabbè. Lasciamo che creda che io gli creda…

 

“Svegliatevi. Ce ne andiamo. Seguite me.”

 

E quindi si va verso gli scompartimenti. Barret salta nel vagone oltre il nostro. Wedge fa per seguirlo, ma si ferma un attimo a guardarmi

 

“Ehi Cloud… Ritorno alla grande!”

 

E tiene su i pollici. Ah, che bello essere apprezzati… Gli concedo un mezzo sorriso mentre segue Barret. Faccio per seguirlo a mia volta, ma Biggs mi si para davanti.

 

“Cloud! La prossima volta faremo ancora meglio!”

 

Prossima volta? Nah, non ci sarà una prossima volta. I miei soldi, e poi fine. A meno che non abbiate intenzione di ingaggiarmi di nuovo. Se avete i soldi.

Anche Biggs segue gli altri. Con aria circospetta avanzo, scommetto che anche Jessie mi taglia la strada…

 

“Fa attenzione. Io chiudo un attimo questa.”

 

Oh. No. Jessie è vicino alla porta. Mi volto un attimo a guardarla. Lei chiude la porta e poi mi guarda con aria strana. Si avvicina… Allunga una mano…

Oddio, non vorrà…?

 

“Oh, Cloud… hai la faccia macchiata di nero.”

 

Ah.

Mi strofina una guancia con un fazzoletto.

 

“Ecco fatto!”

 

Lei si avvia. Io resto immobile come uno stoccafisso a fissare il nulla.

 

“Ehi, ascolta…”

 

Mi volto. E’ancora qui e ha l’aria da “discorso serio e lievemente imbarazzato”. Ricomincio a preoccuparmi.

 

“Comunque grazie per prima, quando mi hai aiutata al Reattore…”

 

Sorride, si volta e se ne va. Di nuovo, resto lì impalato. Batto le palpebre.

Ok, tempo di muoversi.

Raggiungo gli altri in un vagone con dentro alcune persone.

 

“Ultimo treno dalla Stazione del Settore 8. Ultima fermata Settore 7, Cimitero dei Treni. Orario d’arrivo previsto, 12.23 am, Orario Standard di Midgar”

 

Arrivo nel vagone giusto in tempo per sentire queste parole provenire dagli altoparlanti, distorte in una femminile voce metallica. Barret si lascia cadere sui sedili a braccia spalancate, occupando da solo qualcosa come tre posti. Vedo Biggs appoggiato al corrimano giallo, e Wedge e Jessie intenti a trafficare con qualcosa, su un fianco dello scomparto. Una tizia sdraiata sui sedili mi guarda

 

“Questa è la mia casa, quindi, fate come se foste a casa vostra!”

 

Avanzo ancora. Un uomo di mezz’età mi afferra per un lembo del pantalone

 

“Dì, ragazzo, hai letto i titoli dello ShinRa Times? I terroristi che hanno esplodere il Reattore Mako 1 hanno la base da qualche parte nei bassifondi. Far saltare in aria un Reattore… Sicuramente ci avranno pensato parecchio… Devono avere un leader davvero calcolatore. Mi chiedo che altro combineranno…”

 “Finiscila di comportarti come un marmocchio!  Siediti e sta zitto!”

 

Mi volto per un attimo a guardare Barret che ha appena parlato. Un leader davvero calcolatore? Mi trattengo dal ridere in faccia al signore e decido di seguire il gentile consiglio di Barret. Faccio per sedermi. Le parole di Biggs però mi trattengono ancora in piedi

 

“Sembra che questo treno non sia ancora passato alla modalità “sicura”… Scommetto che entro domani le cose cambieranno.”

“Ah, ma smettila! Un giorno AVALANCHE sarà famosa! E anche io!”

 

A queste sue parole, mi giro a guardare Wedge con aria perplessa. Se mai AVALANCHE sarà famosa, lui sarà sicuramente quello di cui si parlerà di meno…

 

“Ehi, Cloud…”

 

Jessie.

 

“Ti va di dare un’occhiata a questo con me? E’la mappa del Sistema Ferroviario di Midgar! Diamoci uno sguardo assieme, te la spiego io!”

 

Annuisco e mi avvicino. Lei continua.

 

“Mi piace questo genere do cose… Bombe… Schermi… Sai, le cose luccicanti.”

 

Sorrido appena. Si, ho notato. Sta sempre ad armeggiare con queste cose… Anche se lo schermo, al momento, è tutt’altro che luminoso. E’nero. Guardo Jessie.

 

“Ok, adesso inizia.”

 

Il tempo di tornare a guardare lo schermo, che una mappa tridimensionale di Midgar fatta da linee verdi è apparsa sul monitor.

 

“Questo è un modello completo della città di Midgar. E’ più o meno in scala 1/10000. Il piatto superiore è all’incirca a 50 metri sopra il suolo. Una struttura di sostegno principale regge il piatto al centro, e poi ci sono altre strutture di supporto costruite in ogni Settore.”

 

Si volta verso di me, avvicinandosi al mio orecchio

 

“Il Reattore 1 che abbiamo fatto esplodere era nel Settore più a nord. Poi ci sono il numero 2 e 3 lungo la via per il Reattore 8. Il Reattore 8 è quello che fornisce a Midgar l’elettricità.”

 

A questo punto anche lei torna a guardare la mappa, e il suo tono di voce torna a volume normale

 

“Ogni paese aveva un suo nome, ma… Nessuno a Midgar li ricorda più. Al posto dei nomi, ci riferiamo ad essi coi numeri dei Settori. Ecco che genere di posto è questo… Oh, ecco, questa è la prossima..!”

 

L’immagine cambia, per un attimo lo schermo si fa di un verde confuso. Poi, sul modellino di Midgar, verso nord-ovest, vedo apparire un punto luminoso giallo.

 

“Questa è la rotaia su cui è questo treno.”

 

Vedo dei puntini bianchi tracciare un percorso a spirale al centro della città e poi scendere verso il basso

 

“La rotaia gira attorno alla struttura di sostegno principale. Dovremmo arrivare al centro dell’area proprio adesso… Ad ogni punto di controllo è piazzato un sensore ID. E’in grado di controllare l’identità ed il background di tutti i passeggeri del treno collegandosi alla data bank centrale nel Quartier Generale della ShinRa.”

 

La sento diventare seria, si avvicina di nuovo al mio orecchio

 

“Chiunque si renderebbe conto che abbiamo degli ID sospetti… Per questo ne usiamo di falsi.”

 

Torniamo a guardare la mappa. ID falsi. Spero soltanto che li abbia progettati bene, un treno in corsa non è esattamente pieno di vie di fuga…

Io non ho un ID falso fatto da Jessie… Me ne ha dato uno che aveva in magazzino.

Sirene e luci lampeggianti rosse.

 

“Parli del diavolo… La luce vuol dire che siamo nell’area di Controllo di Sicurezza degli ID.”

 

Jessie ha l’aria tesa, me ne accorgo dal suo tono quando mi sussurra all’orecchio

 

“Quando si spegne la luce, è impossibile dire che razza di gentaglia ne verrà fuori… Comunque… ormai siamo quasi arrivati. Che sollievo.”

 

Più passano i secondi senza che nessuno venga ad arrestarci, più sento Jessie calmarsi. Il che è un bene, perché stava mettendo ansia anche a me… Le luci rosse si spengono, sento Jessie trattenere il fiato al buio. Dopo qualche secondo, la confortante luce gialla ci accoglie di nuovo. Riprendo a respirare. Non mi ero nemmeno accorto di aver smesso anche io…

 

“La prossima volta te ne farò uno io stessa.”

 

La guardo, lei mi sorride. Cosa vuole che le risponda? Che non vedo l’ora?

 

“Non c’è bisogno, ma grazie lo stesso.”

 

La vedo abbassare il capo con aria delusa. Odio essere in questa posizione…

 

“Oh, beh, immagino che potresti pentirtene. Prendo le cose piuttosto sul personale…”

 

Silenzio imbarazzato. Lei si volta, io non so che dire, quindi la lascio li e vado da Barret. Appena mi avvicino, lui mi indica la città, al di fuori del finestrino. Mi giro a guardarla

 

“Guarda, da qui puoi vedere la superficie. Questa città non ha né giorno né notte. Se non ci fosse ‘sto piatto… Potremmo vedere il cielo.”

“Una città fluttuante… Direi che è uno scenario piuttosto sconcertante.”

 

Barret si alza, mi si piazza davanti a braccia incrociate.

 

“Huh?”

 

E adesso che ho fatto?!

 

“Non mi aspettavo di sentire una cosa del genere da uno come te… Sei pieno di sorprese.”

 

Ah… Tutto qua, meno male… Seguo con lo sguardo Barret che si avvicina agli altri

 

“Il mondo in superficie… Una città su un piatto… E’colpa de ‘sta &^#$# ‘pizza’ che la gente qua sotto soffre!! E la città sotto sta piena di aria inquinata… E come se non bastasse, i Reattori continuano a tira’fuori tutta l’energia.”

 

Mi guarda. Non so come definire l’espressione che ha assunto, è qualcosa tra il furibondo e lo sconsolato. Faccio un gesto verso l’alto con la mano

 

“Perché allora non si trasferiscono semplicemente tutti sopra?”

“E che ne so, forse perché ‘n ce stanno soldi. O forse… Forse perché loro amano la loro terra, e non ci importa quanto inquinata diventa.”

 

Orgoglio metropolitano… Mi volto, gli do le spalle. Non me ne sono nemmeno reso conto, ma ho abbassato un po’la testa

 

“Lo so… Nessuno vive nei bassifondi perché è quello che vuole. Ma è un po’come un treno, non possono andare da nessuna parte se non dove li portano le loro rotaie.”

 

Dopo questa perla di saggezza, mi sporgo di nuovo dal finestrino. Stiamo passando attorno al supporto principale, il treno sferraglia nella notte, è tutto così… Non so. Un po’grigio. E poi c’è la stazione. Anche un altro treno è parcheggiato accanto al nostro. Vedo i lampioni proiettare la loro luce gialla sull’acciottolato roseo. Mi metto in coda per uscire assieme agli altri. Prima di noi scendono altre quattro persone. Io, come ormai è abitudine, chiudo la fila. Dietro di me un addetto alla sicurezza fa chiudere la porta. Sferragliando, il treno riparte, il suo rumore copre quasi le parole di Barret

 

“Oh! Andiamocene di qua, gente!!”

 

Wedge, Biggs e Jessie si avvicinano a lui, probabilmente per farsi dare istruzioni. Li guardo per qualche secondo, non ho troppa voglia di altre “chiacchierate rivoluzionarie”, ma… Barret mi deve ancora pagare. E quindi mi avvicino in tempo per sentire il suo discorsetto

 

“ ‘sta missione è stata un successo! Ma mo non diventiamo pigri. Il difficile deve ancora venire! Non vi mettete paura tutti solo per ‘st’esplosione… Perché la prossima sarà pure più grande!”

 

Che esaltato. Di questo passo si farà beccare. Quanto a me, resto immobile, a braccia conserte, guardandolo allontanarsi un po’

 

“Ci rivediamo alla base!! Muovetevi!”

 

Li guardo allontanarsi per qualche secondo. Devo seguirli? Devo pure andare con loro alla base? Sono sicuro che questo non era nel contratto…

E vabbè. Prima che Biggs svolti l’angolo, mi accodo alla fila. Li seguo rapidamente per le strade dei bassifondi, fino a vedere, in lontananza, Barret entrare in un locale, un bar direi, sul quale capeggia l’insegna “Seventh Heaven”. Settimo Cielo. Wedge, Biggs e Jessie sono rimasti fuori. Dall’interno proviene rumore di spari. E poi, quattro ragazzini, seguiti da un quinto calciato fuori da Barret stesso, lasciano il locale di corsa. Però… Mi chiedo cosa avessero combinato di tanto grave…

Barret è l’unico che rimane fuori, seduto sugli scalini davanti all’ingresso, mentre gli altri entrano. Decido di avvicinarmi, più che altro perché vorrei entrare e sta ostruendo l’unica via d’accesso…

 

“Ok… Va avanti tu.”

 

Mh, ottimo. Dopo aver detto questo, si alza, liberandomi il passaggio. Non me lo faccio ripetere. Salgo due a due gli scalini ed entro tranquillamente nel bar. Prima finisce questa storia e meglio è…

Correndo, una bambina mi viene incontro

 

“Papà!!”

Eh?

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Oh, ma che bello avere il capitolo pronto da pubblicare *ç* spero tanto di riuscire a mantenere questa media anche se con l'inizio dell'università sto dando i numeri @__@ nel caso non riuscissi, comunque, lo scriverò nella nota introduttiva...

Per inciso, ora so come si sentono i traduttori di Harry Potter, quando impazziscono per tradurre Hagrid in maniera soddisfacente e rendere la sua parlata sgrammaticata... Rendere Barret è un incubo! X__X

Dunque, vi giuro che non ho inventato il pezzo finale XD Sto ancora seguendo "azzeccatamente" la storia.

Ma passiamo alle risposte alle recensioni!


Grimelaidina
Guarda, non sono affatto contro tutta quella roba, sono la prima che si diverte a leggerle XD solo che qui si cerca (stranamente, visto che scrivo io O__O) di essere seri e realistici... :p Comunque, guarda, posso capirti, Sephy ha terrorizzato per secoli anche me .__. Lui e quella sua stupida testa di Jenova!
Madreeeeeeeeeeeeh!!!!
Mwah XD Grazie dei complimenti, ad ogni modo! E della recensione ! *_^

BaschVR
Beh, la narrazione ho deciso di tenerla variabile, in questo capitolo peresempio ho fatto diventare Cloud voce narrante =p mi piace variare. Per quanto concerne la traduzione, è roba mia, ho la versione americana... Alcuni punti sono un po'liberi e, come detto, tento di rendere il più possibile le loro parlate... Spero appreziate! =p

LadySnape
Eh... Già, meh appassionata fino alla nausea :p Lovvoti

Shaida Black
Ma mia adorata *ç* io ti amo anche per questo, perchè mi fido cecamente della tua opinione! E se dici che ti piace, allora mi metto l'anima in pace XD U__u già che per te è tutto nuovo, se non capisci può darsi che sia io ad aver fatto male il mio lavoro @__@ però spero che i dubbi si chiariranno man mano che si spiega la storia... cioè, a me si  sono chiariti quando c'ho giocato XD

Roy4ever
Azz, una sacra bibbia? *__* Sono commossa!!!! *//* (+si sente molto fiera ed imbarazzata al contempo). Per il seguito, again, cercherò di mantenere la media del lunedì, Università permettendo. :p no, tifa non prende parte all'esplosione del reattore mako Nord... Ma beh, apparirà a breve... Vedrai XD ne succedono delle belle con Aeris e Tifa nei Bassifondi X°°°D



Mh... That's all folks, almeno per questa settimana! A presto!

Rei-chan (si, quella che sta studiando il giapponese ma non ci capisce nulla u.u)

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