citazioni

di Irian
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo1 ***
Capitolo 2: *** capitolo2 ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** capitolo1 ***


In Frozen ci sono moltissime frasi piene di significato che potrei citarvi.
Non c’è né una giusta e una sbagliata.
Ognuna ha il suo significato.
Proprio per questo ho deciso di scrivere una storia.
Ogni capitolo è basato su una citazione diversa.
La mia storia è impostata come un’intervista.
 
 
Capitolo 1:   Love is an open door                        raccontata da Anna
IRIAN: Ciao Anna, sono qui oggi con te per chiederti di parlarci della tua famosa frase: Love is an open door 

ANNA: Certo, non vedo perché no!

IRIAN: Ok allora raccontaci tutto ciò che significa per te.

ANNA: Dunque…

Per me risentire questa frase equivale a cadere in un burrone.
Non perché non sia una bella frase ma solo perché rappresenta una parte del mio passato che adesso per me non conta più nulla.
Allora, quando dicevo Love is an open door intendevo una frase che mi rappresentava, una frase scritta apposta per me, per questo mi piaceva tanto ripeterla ma per farmi capire meglio dovrò cominciare dall’inizio…
Quando ero piccola Elsa non aveva fatto altro che chiudermi le porte in faccia e io per questo motivo mi sentivo davvero rifiutata, ma non solo:
mi sentivo sbagliata, perché non capivo cosa le avessi fatto di male.
Ero davvero insicura e in quel momento avevo solo bisogno d’amore così andavo a cercarlo per strada.
Sì, mi sbagliavo davvero, infatti poi, beh lo sapete tutti come è andata a finire con Hans. Quando ho conosciuto Kristoff per esempio non cercavo l’amore eppure l’ho trovato! Ma, non divaghiamo!
Cominciai a cercare l’amore vero e credevo di averlo trovato, insomma mettevi nei miei panni: io mi ero sentita sbagliata fino a quel momento, poi arriva un uomo: bello, regale, cortese e che dice di amarmi.
Quella era per me la prova che era Elsa ad aver sbagliato e non io, io ero giusta, altrimenti nessuno mi avrebbe amato no?
Quanto mi sbagliavo! Però questo ancora non lo sapevo e così cantavo
Love is an open door .
Questa frase per me voleva dire qualcosa che per qualsiasi altra persona non vorrebbe dire niente.
Insomma: l’amore è una porta aperta.
Per chiunque cosa vorrebbe dire? Magari qualche significato potrebbe averlo, ma sicuramente non come lo intendevo io.
Per me voleva dire, sono giusta!sono giusta!sono giusta! Ma soprattutto sono AMATA. Uau! Che bella sensazione!
Portai Hans a conoscere Elsa; sì per il matrimonio ma soprattutto per portarle la prova:
IO SONO GIUSTA, TU HAI UN PROBLEMA CON ME, MA IO SONO GIUSTA.
Un po’ come una rivincita.
Ero immatura, sì lo ammetto, era un tumulto di emozioni a guidarmi.
Love is an open per me è stata una frase sbagliata.
Per Hans, per me stessa, per Elsa, per l’inverno.
Insomma quella stupida frase ha condizionato l’inverno perenne e tutti quelli che avevo intorno.
Però è anche vero che se Elsa non si fosse arrabbiata non sarebbe mai cambiata e noi due non avremmo mai potuto legare come siamo legate adesso.
Love is an open door come ho già detto non è stata PER ME una buona frase ma per altri può esserlo, può avere molteplici significati.
Non voglio e non posso decretare un significato universale.
IRIAN: Bene Anna, hai altro da aggiungere?

ANNA: Beh magari se ci rivedremo per un’altra intervista. Ci rivedremo?

IRIAN: Magari, chi lo sa

ANNA: Beh allora alla prossima!

IRIAN: Ciao Anna!
 
Angolo dell’autrice
Allooora? Siete rimasti a bocca aperta per la schifezza che ho appena scritto? Spero di no.
Se è così non siate troppo severi per favore.
I pensieri di Anna riguardo alla “rivincita” che lei voleva avere su Elsa sono semplici supposizioni basate sulla logica della psiche.
Nulla di confermato.
Detto questo vi lascio=)
Irian
 
 

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Capitolo 2
*** capitolo2 ***


                                                                                                   CITAZIONI
                                                                  Capitolo2:  Celare, Domare, Non mostrare          raccontata da Elsa
IRIAN:  Ciao Elsa, oggi sono qui con te per farti questa intervista

ELSA: Lo so Irian, dopo 5 ore di suppliche sei riuscita a convincermi

IRIAN: Elsa, non c’era bisogno di spifferarlo al pubblico

ELSA: Oh mi dispiace non lo sapevo...ma ritengo giusto che il pubblico sappia che normalmente non mi presterei a tutto ciò

IRIAN: Di grazia, potrei sapere perchè?

ELSA: Non sono il tipo che parla di cose così personali davanti ad un pubblico

IRIAN: Credevo che dopo tutta l’avventura con tua sorella fossi riuscita a scioglierti di più

ELSA:  Come ho già detto, non sono cose che una regina può concedersi di spifferare ai quattro venti

IRIAN: Va beene. Tornando al discorso di prima...non è che sua maestà potrebbe di grazia parlarci della sua famosa frase “Celare Domare Non mostrare?”

ELSA: Sappi che ho colto il sarcasmo...ad ogni modo: sì, anche se sapete già molto di questa frase cercherò di parlarne in modo approfondito per fare intendere meglio...
Celare, Domare, Non mostrare è una frase che in passato dicevo spesso. Mi serviva come una specie di mantra per ricordare che il mio potere POTEVA e DOVEVA essere controllato.
Dovevo essere composta, riservata, solitaria e soprattutto non potevo rivelare ciò che si nascondeva sotto i miei guanti.
Più tardi scoprii che nemmeno le catene potevano fermare il mio potere.
Nel mio potere c’è così tanta forza, era impossibile fermarlo. Tanta potenza nelle mie mani, ero incredula.
IRIAN: Incredula?

ELSA: Sì vedi, già quando ero neonata i miei genitori notarono che avevo qualcosa di strano,ma non ne erano spaventati.
Quando io e Anna giocavamo con la neve loro non obbiettavano, anzi, da piccola giocavo anche con loro. Ma comunque non potevo credere che dentro di me ci fosse un così grande potere

IRIAN:  Eh sì, da grandi poteri derivano anche grandi responsabilità, perdonate la citazione.   Ritieni che sia colpa dei tuoi genitori se tu e Anna siete state
tanto tempo lontane?

ELSA: No, assolutamente, non è stata colpa loro. Loro non volevano fare nulla di male, avevano solo paura. Sì, hanno sbagliato; ma ho sbagliato anche io a non obbiettare e a farmi accecare dalla paura.

IRIAN: Okay...e ti capita ancora di doverti reprimere?

ELSA: No, in particolare no. A volte, io e Anna pattiniamo con il popolo intero. Non ho mai avuto problemi, nessun altro incidente.

IRIAN: Nemmeno durante le riunioni più importanti?

ELSA: Beh a dirla tutta qualche volta sì. Ma non ritengo che “reprimere” sia la parola giusta, direi piuttosto “controllare”. Ma non hai livelli di prima. Devo solo stare attenta a non trasformare tutti in ghiaccioli se non mi piacciono le manovre politiche. Per il resto no, sono libera!

IRIAN: Molto esaustiva questa risposta. E invece...come ci si sente a passare più di 10 anni chiusa in una stanza?

ELSA: Male, malissimo. Stare sempre al chiuso, e poi dover continuamente dire CONTROLLATI-CONTROLLATI-CONTROLLATI uff...

IRIAN: In conclusione, vorresti dire qualcosa su Celare, Domare, Non mostrare?

ELSA: Sì, dunque...
Celare, Domare, Non mostrare non è una frase facile da giudicare.
Non è bello doversela ripetere mentalmente ogni tre per due ma a volte può essere necessaria.
Sì insomma, questa frase mi ha anche aiutato ad aver un ottimo autocontrollo e questo non è poi così male. Bisogna però imparare a “dosarla bene”. A non farne un motto.
 Io di sicuro non la ripeterò mai più.

IRIAN: Molto bene...sbaglio o ti sei divertita con questa intervista?

ELSA: E va bene lo ammetto mi sono divertita...ma ritengo comunque che le interviste troppo personali non siano una cosa buona per le regine

IRIAN: Va bene Elsa, come desideri...che ne diresti di dire ciao al pubblico?

ELSA: Ciao pubblico!

Elsa è tutta fiera e con la sua solita aria regale esce dalla sala.
 
Angolo dell’ Autrice
Allooora? Doppia schifezza? Magari sì, magari no chi lo sa!
Mi raccomando recensite in tanti!
Irian

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


                                CITAZIONI
Capitolo 3: Nessuno vuole stare solo
IRIAN: Salve a tutti voi oggi abbiamo una doppia intervista, ma a intervistare i nostri due ospiti non sarò solo io ma…
NAIRI: Ci sono anche io per vostra fortuna!
IRIAN: Ho colto il tuo sarcasmo…
NAIRI: Era quello lo scopo
IRIAN: Oltre a me ci sarà anche il mio alter-ego Nairi
NAIRI: Presentiamo gli ospiti o no?
IRIAN: Sì calma…ecco i nostri ospiti: Anna e Kristoff!
ANNA: Ciao!
Irian e Anna si salutano con un abbraccio, come amiche di vecchia data
IRIAN: Ciao anche a te Kristoff
Irian e Kristoff si stringono la mano
ANNA: Lo sapevo che sarei tornata prima o poi!
IRIAN: Già intervistarti è molto divertente!
NAIRI: Ehm ehm…cominciamo di grazia?
IRIAN: Ecco ecco…dunque prima domanda: credete e se sì, quanto credete in questa frase?
ANNA: Beh ci credo abbastanza. Non ho mai amato stare sola, insomma sono sempre stata sola e ora cerco di stare sola il meno possibile; però, beh, quando Elsa mi ha spiegato perché si era allontanata allora ho capito che a volte stare soli è necessario per chiarirsi le idee o per riflettere sulla vita, sulle situazioni varie o solo per sfogarsi.
Ma comunque sì, credo abbastanza in questa frase.
KRISTOFF: No, io non credo molto in questa frase.
Credo che ognuno di noi abbia il diritto di isolarsi per poter esprimere se stesso o per riflettere come ha detto Anna.
Fondamentalmente sono sempre vissuto da solo, fatta eccezione per Sven e per i troll non avevo amici e non ho mai avuto problemi. Ma devo ammettere che la vita in compagnia non è male.
Ma capisco Elsa quando ha deciso di andare a rifugiarsi sulle montagne del nord.
IRIAN: Certo che voi due siete come il fuoco e l’acqua
KRISTOFF: Già ma…come si dice…gli opposti si attraggono
Anna sorride compiaciuta.
IRIAN: Avete mai il desiderio di volere a tutti i costi un po’ di compagnia?
KRISTOFF: Beh come ho già detto prima sono sempre stato abituato a stare solo e non sento spesso il bisogno di un poco di compagnia.
Ma passare del tempo con Anna, Olaf e con Elsa è molto divertente.
ANNA: Beh sì devo dire che a volte mi capita
KRISTOFF: Quando?
ANNA: Quando tu sei a lavoro e ti porti Olaf che vuole stare con Sven e, beh, quando Elsa è in riunione io rimango sola.
Ma beh…non accade tanto spesso ed è comunque per poco tempo.
KRISTOFF: Aspetta perché non me lo hai mai detto?
ANNA: Perché appunto, non accade molto spesso
NAIRI: Passando oltre…avete mai il desiderio di rimanere soli?
ANNA: No, in futuro potrebbe anche capitare…comunque no
KRISTOFF: A volte, beh, sì ogni tanto per riordinare le idee; ma una volta ogni tanto, non spesso
NAIRI: Avete mai pensato all’altro come un essere da ammazzare al più presto?
IRIAN: Nairi!
NAIRI: Che c’è?? Tu fai le tue domande e io faccio le mie
ANNA: No mai capitato
KRISTOFF: Sottoscrivo
IRIAN: Visto?
NAIRI: Gne gne gne
IRIAN: Un’ ultima domanda: durante il vostro viaggio per salvare Elsa avreste preferito viaggiare da soli?
ANNA: No senza dubbio no
KRISTOFF: All’inizio lo pensavo ma poi mi sono accorto che aver intrapreso il viaggio con Anna e Olaf era senza dubbio la scelta migliore.
IRIAN: Bene la nostra intervista finisce qui. Nel prossimo capitolo avremo l’ultima intervista che sarà a Elsa per Let it go!
Eccezionalmente potrete scrivermi nelle recensioni alcune delle domande che vorreste fare a Elsa. Ne sceglierò solo tre o quattro quindi pensatele bene!
Alla prossima!
ANNA: Ciao!
 

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Capitolo 4
*** capitolo 4 ***


                                               CITAZIONI
IRIAN: Salve a tutti, sono Irian e questo è l’ultimo capitolo della nostra storia “citazioni”.
Abbiamo intervistato Anna, Elsa e Kristoff. Perdonatemi se non ho intervistato Olaf ma l’intervista sarebbe stata molto difficile da impostare. E’ stato molto bello scrivere per voi.
Ma, bando alle ciance, ho chiuso Nairi in uno stanzino (muhahaha), e sono pronta a intervistare la co-protagonista del nostro amato film sulla sua frase più famosa.
Ma non solo, anche le vostre domande saranno protagoniste! Ma, senza indugiare, facciamo entrare Elsa!
Elsa entra e saluta con la mano, tipo regina D’Inghilterra.
IRIAN: Ciao Elsa, oggi ti farò qualche domanda su una tua famosa frase: Let it go
ELSA: Bene Irian. Allora, beh, Let it go come tutti sapete è…
IRIAN: Aspetta…per questa intervista c’è una novità
ELSA: Sarebbe?
IRIAN: I nostri, o meglio, i tuoi fan mi hanno scritto qualche domanda che vorrebbero farti, sei d’accordo?
ELSA: Sì va bene
IRIAN: Allora la prima domanda è da parte di The_Code_End che ti chiede: che fine ha fatto l’Olaf che hai creato all’inizio di Let it go?
ELSA: Beh quell’ Olaf era il vero Olaf. Molti si confondono pensando che il vero Olaf sia quello che io e Anna abbiamo fatto da bambine ma in realtà non è così.
Quell’Olaf è andato distrutto mentre quello che ho creato cantando Let it go è il vero Olaf.
Dunque, penso che dopo averlo creato Olaf abbia “preso vita”, ma non posso dirlo con certezza perché insomma, stavo pensando più al mio potere
IRIAN: Ok. La prossima domanda è di sangallo, che ti chiede: come ti sei sentita nel momento in cui hai affermato “The perfect girl is gone”?
ELSA: Oh, beh, molto bene. Quella frase ha un grande significato per me. Voleva dire: non me ne importa di quello che dicono, io sarò come voglio io
IRIAN: Ottimo Elsa. La seguente domanda te la pone LateNight_01, allora: In tutti quegli anni in cui non hai potuto vedere tua sorella, hai mai pensato di aprire la porta che vi divideva e, appunto, 'lasciarlo andare'?
ELSA: Beh sì certo! Ma sapevo che non potevo e mi trattenevo ma sì, è ovvio che lo pensassi. E’ stata davvero dura reprimermi per tanto tempo…
IRIAN: La prossima domanda è di una tua grande fan di nome auaura che ti chiede: quanto tempo era che volevi lasciare i tuoi poteri liberi, ed essere libera a tua volta???
ELSA: Beh a dir la verità all’inizio ero così spaventata…non volevo nulla, solo controllarmi e dominare il mio potere ma dopo, con il passare degli anni e con la morte dei miei genitori sì. Non volevo altro che aprire la porta, abbracciare Anna e non pensare più al passato, ma non potevo, mi avevano insegnato che era sbagliato.
IRIAN: Bene. Le domande dai tuoi ammiratori sono finite ma ci sono altre domanducce
ELSA: Da te?
IRIAN: No! Da altri ospiti! E loro sono… Anna! Kristoff! E…Olaf!
I tre entrano nella camera e Elsa, sorpresa, li saluta con la mano.
ELSA: Ciao!!
ANNA: Ciao!!!!
Anna abbraccia Elsa con gioia
KRISTOFF: Ciao Elsa
Anche Elsa e Kristoff si salutano con un abbraccio
ELSA: Ciao piccolo Olaf!
Elsa saluta Olaf con un buffetto sulla guancia
IRIAN: Sia Olaf, che Anna, che Kristoff hanno qualche domanda per te. Sei pronta?
ELSA: Certo!
KRISTOFF: Quando hai cominciato a cantare Let it go e hai visto di cosa eri capace eri sorpresa?
ELSA: Sapevo di avere un forte potere ma no, non mi sarei mai immaginata di poter creare un intero palazzo
OLAF: Mi hai creato per caso. Se potessi tornare indietro lo rifaresti?
ELSA: Ma certo! Ti voglio bene Olaf lo rifarei altre 100 volte!
Olaf sorride compiaciuto
ANNA: Ultima domanda: mentre cantavi Let it go; pensavi al tuo potere…e basta?
ELSA: Cosa vuoi dire?
ANNA: Non pensavi che…magari la tua scelta avrebbe avuto delle pessime conseguenze? Sul nostro rapporto e sul regno?
ELSA: Beh mentre cantavo no ma dopo, quando sei andata via dal palazzo con il cuore ghiacciato ho pensato a tutte le conseguenze e, beh ero confusa e non sapevo cosa fare…
ANNA: Ok, va bene
IRIAN: Bene. La nostra intervista si conclude qui è stato un piacere avervi qui e spero di rivedervi presto.
Ciaooooo!
ANNA, ELSA, OLAF E KRISTOFF: Ciaooo!
 
Angolo dell’autrice
Alloooora? L’unica cosa che voglio sapere è cosa ne pensate. Per favore per favore per favore recensite!!!!!
Irian
 

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