Blood brothers

di S_ Lily _S
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo; ***
Capitolo 2: *** Merlino, dove sono capitato? Sirius ft. Remus; ***
Capitolo 3: *** Vigilia di Natale — Remus; ***



Capitolo 1
*** Prologo; ***


Se Sirius Black fosse una femmina, sarebbe sicuramente una di quelle pettegole ossessionate dai capelli e la cura della pelle. Anche se, a pensarci bene, lo è già: è più di un’ora che occupa il bagno, impedendo a circa venti persone (me compreso) di fare una doccia… Remus mi ricorda che puzzo ogni tre minuti esatti.

«Dio, James, da quant’è che non usi un deodorante?» 

Come non detto. Sferro un calcio alla porta del bagno, lanciando un’occhiata alla fila interminabile di gente che aspetta il proprio turno:

«LASCIA IMMEDIATAMENTE IL BAGNO, FELPATO! SEI LÌ DA TALMENTE TEMPO CHE CARADOC DEARBORN MI SI È ADDORMENTATO SU UNA SPALLA, I GEMELLI PREWETT HANNO COSTRUITO UN FORTINO CON LE ASCIUGAMANI E  PETER HA FATTO COLAZIONE VENTUNO VOLTE!» 

Caradoc sussulta, aprendo un occhio e asciugandosi la bava; brucerò questa maglietta con un lanciafiamme, quando avrò la possibilità di lasciare questa benedetta fila. Perché qui, all’Ordine della Fenice, le cose funzionano così: se lasci la fila, sei fuori. Non importa a che ora ti sia svegliato per arrivare primo (nel mio caso, maledizione, secondo) né quanto tempo abbia trascorso fuori la porta del bagno, circondato di gente esaurita alla disperata ricerca di caffè – se cedi il posto al terzo della fila, finisci automaticamente in fondo.

«Lasciami stare, ho bisogno dei miei spazi!» 

I toni soavi di Marlene McKinnon interrompono l’atmosfera carica di tensione che accompagna l’uscita di Sirius dal bagno; quando la porta si apre con un timido ‘clic’, la fila si divide: metà s’inginocchia e fa la ola, l’altra metà stringe i pugni e aspetta che il mio ex-migliore amico si faccia vivo per prenderlo a cazzotti. Remus è fra quelli che fa la ola, io fra quelli che lo aspettano per accopparlo. Sfortunatamente, l’arrivo di Alastor “Malocchio” Moody – il comandante in seconda dell’Ordine: quando si sveglia così presto e si prende la briga di raggiungerci in corridoio, solitamente è per darci una brutta notizia – costringe tutti ad abbandonare le proprie attività; ci rivolge un segno di saluto, facendo roteare il proprio occhio di vetro, e si infila – rapido – nel bagno, facendo scappare via Sirius prima che possa acciuffarlo per le orecchie.
Non ci credo.


NdA: Duuuuuuunque... è da taaanto tempo che non scrivo una long. *Maliconica.*
Beh, spero che il prologo vi sia piaciuto. u.u Come avrete capito, la storia parlerà dell'Ordine della Fenice e sarà narrata da diversi punti di vista. Recensioni ben accette. :3

 

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Capitolo 2
*** Merlino, dove sono capitato? Sirius ft. Remus; ***


Sono inginocchiato fuori la porta del bagno da più di mezz’ora e tutto ciò che riesco a vedere, attraverso il buco della serratura, è l’asciugamani della McKinnon che mi impedisce la vista del suo corpo nudo sotto la doccia. Trovo che non sia affatto giusto: chi è la McKinnon per impedirmi di vederla nuda? Insomma, è un diritto che noi maschi abbiamo dalla nascita. E, visto e considerato che Malocchio si ostina a confiscarmi i giornalini porno che nascondo sotto il letto, spiarla mentre si fa la doccia è l’unico modo che ho per…
«Sirius?» 
Remus interrompe il flusso dei miei pensieri prima che possa sfociare nel volgare.  Probabilmente dovrei ringraziarlo: è come se avessimo una sorta di legame telepatico, riesce a riprendermi persino quando non parlo.
«Sì?» rispondo, con un’alzata di spalle: so già cosa sta per dirmi e, francamente, non ho nessuna voglia di sorbirmi l’ennesima ramanzina del mio migliore amico quando l’asciugamano della McKinnon mi impedisce di vedere anche solo le piastrelle del bagno. 
«Che stai facendo?» dice, con quel tono a metà tra l’esterrefatto e il rassegnato di cui solo lui è capace. Sono mesi che mi chiedo come diavolo faccia ad essere ancora esterrefatto: ci conosciamo da otto anni ed è da otto anni che spio ragazze nude sotto la doccia, di cosa si sorprende? Sbuffo, mettendomi in piedi e sferrando un pugno alla porta del bagno; la voce infastidita della McKinnon mi giunge chiara e forte, nonostante il vetro della doccia, l’asciugamano e la porta del bagno ci dividano:
«BLACK!» 
Merlino, ma dove sono capitato?
 
 
MERLINO, DOVE SONO CAPITATO?” è tutto ciò a cui riesco a pensare mentre, lentamente, mi allontano dal mio migliore amico. Si è messo in piedi, ha sferrato un pugno alla porta del bagno e Marlene se n’è accorta – il che vuol dire: presto lascerà il bagno e riprenderanno a rincorrersi per i corridoi, sfasciando la casa a furia di Schiantesimi e Fatture Orcovolanti. Ed io che ancora mi stupisco davanti a certe cose: quando Frank e Alice ci danno dentro, il cigolio del letto che sbatte contro la parete è così forte che James si mette in piedi sul divano e fa il tifo.
«Stai bene?» 
Sto bene? Ha anche il coraggio di chiedermi se sto bene?
«Solo… sta’ zitto, Sirius» borbotto, voltando le spalle e incamminandomi verso la camera da letto. Camera da letto che, per la cronaca, sono costretto a condividere con sette persone. Oppure otto?
«Gay!» 
La risata di Sirius rimbomba lungo il corridoio spoglio e scuoto la testa, trattenendomi dallo scavalcare il cornicione della finestra e darmela a gambe. La tentazione è così forte che, per un momento, mi fermo a guardare il mio riflesso nel vetro della… Godric, non di nuovo. Spero Sirius non se ne sia…
«L’hai fatto di nuovo!» 
Come non detto.
Per la cronaca, non sono gay. Anche se, quando Sirius mi da dell’omosessuale – e, negli ultimi mesi, lo fa davvero spesso – arrossisco come una ragazzina.
Il mio corpo ha vita propria, ed io detesto non avere il controllo di me stesso. Mi fa sentire vulnerabile, che è sinonimo di debole, che è sinonimo di…
«Al volo!» 
Il flacone di dopobarba che James (da dove è saltato fuori?) mi lancia con poca grazia mi finisce dritto dietro la nuca, facendomi cadere lungo disteso in mezzo al corridoio. Cerco di riprendere fiato, ma la bocca e le narici mi si riempiono di polvere. Merlino, da quant’è che Moody non lava il pavimento?
«Gay!» 
La risata di Sirius rimbomba nuovamente lungo il corridoio e scuoterei la testa, se solo non fossi disteso a pancia in giù con il naso spiaccicato contro il parquet. Merlino, dove sono capitato?

NdA: BUONSALVE A TUTTI, MIEI CORAGGIOSI... no, okay, basta. e.e
Allora: innanzitutto mi scuso per il ritardo con cui ho pubblicato il capitolo, spero sia di vostro gradimento e... le recensioni sono sempre ben accette. u.u

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Capitolo 3
*** Vigilia di Natale — Remus; ***


«PISTAAAAA!»

Un urlo spezza il silenzio carico di tensione che accompagna l’entrata in scena di James, in bilico sulle ruote di un carrello della spesa. Poco più lontano, Sirius Black lo segue, ridendo sguaiatamente e trascinandosi dietro un enorme rotolo di carta da regalo a pois, che cade rovinosamente a terra quando scivola sull’asfalto ghiacciato.  

«CHI HA MANDATO QUEI DUE A FARE LA SPESA?!»

L’urlo di Lily, quasi più acuto di quello di James, mi batte sul tempo: chiunque abbia avuto l’idea di spedirli al supermercato, insieme e con un consistente gruzzolo di soldi babbani, deve aver battuto la testa e merita l’ergastolo. Oppure, in alternativa, una notte a letto con Peter: sarà che Mary si ostina a cucinare pudding alle prugne ogni mattina, ma ultimamente espelle più gas nocivo di una fabbrica a carbone.
Se ve lo state chiedendo: sì, sono Remus. E sì, è la vigilia della vigilia di Natale. Non so bene perché non sia fuggito in Messico quando Silente ha convocato una riunione extra dell’Ordine e, dopo aver servito sorbetti al limone nonostante fuori nevicasse, ha chiesto – con lo stesso entusiasmo di un bambino di cento anni e con la barba che gli arriva fin sotto i piedi – che cosa avessimo in programma per Natale… il mio subconscio ha tentato di avvertirmi del pericolo imminente sette anni fa, quando ho sognato Sirius vestito da renna che mi inseguiva lanciandomi palline colorate.

«CHI SI OCCUPA DELLE DECORAZIONI?»

La testa di Fabian Prewett sbuca da uno scatolone pieno di festoni; spalanca la bocca spaventosamente grande che si ritrova e grida “IO E GIDEON”. Non so quanto ci convenga lasciare che i gemelli addobbino la casa: quando Sirius e James gli affidarono i decori della festa a sorpresa di Marlene, nascosero un petardo sotto la sedia di Peter e lo fecero esplodere mentre la festeggiata spegneva le candeline. Non ho ben chiaro cosa si aspettassero – anche perché l’immagine del mio quarto migliore amico che schizza in aria e sfonda il soffitto, per poi ricadere in una pioggia di scintille variopinte, non mi aiuta a digerire la colazione – ma Peter e la sua sedia non si mossero di un millimetro: da quel momento, hanno preso la malsana abitudine di nascondere esplosivi solo sotto le sedie di chi non pesa più di 120 chili.

«REMUS! AIUTAMI CON LA SPESA, SFATICATO!»

Aggrotto le sopracciglia e mi trascino verso la cucina: il tavolo è completamente ricoperto di scatole, scatoloni, buste di plastica e carta stagnola. Avrei dovuto aspettarmelo.

«Vi ricordo che ne siamo solo in venti» borbotto, infilando la testa in un sacchetto di carta: a giudicare da quanto James e Sirius hanno responsabilmente comprato, il nostro cenone di Natale sarà esclusivamente a base di patatine e torroncini al pistacchio.

«Nof vommpfere.»
Peter è accovacciato in un angolo della cucina e sgranocchia patatine, guardandomi di sbieco. Spalanco occhi e bocca, inorridito: di questo passo, divorerà tutto entro domani mattina. E vi giuro che ne è capace.

NdA: Il capitolo natalizio ci voleva. :')
A NATALE PUOOOI, FARE QUELLO CHE NON PUOI FARE MAI... lasciare una recensione, perché siamo tutti più buoni. *Batte le mani.*

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