Elia e il medaglione del drago

di Jeremy336
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 16 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


CRASH!!!
rumore di metallo e lattine che si sfracellano al suolo.
Una ragazza non molto alta, con un nasino piccolo all'insù, due occhi grandi e capelli color fiamma si spaventò.
- cos'è stato?- ......passò un secondo, 2 secondi, 3 secondi poi 4....."accidenti!" pensò "che ci sia lo zampino di XANA?". Con molta paura la ragazza si avvicinò al luogo del rumore. Dietro ad una colonna spuntavano qualche lattina e........ un braccio umano!!
-aaaaaaarg!- urlò la ragazza e cadde all'indietro per lo spavento " speriamo che non sia morto" pensò. Poi, con molta calma, guardò dietro alla colonna e in parte si tranquillizzò: era solo un ragazzo svenuto: aveva i capelli biondi a porcospino molto lunghi raccolti sulla testa simili a quelli del suo amico Odd, indossava una maglietta arancione tutta graffiata e malridotta, i pantaloni viola erano nelle stesse condizioni ed il suo corpo era cosparso di graffi e lividi "probabilmente è caduto" pensò "non sarò fortissima, ma devo riuscire a sollevarlo. Va portato in infermeria". Ci provò......... capì che era leggero. Molto leggero. Più di quanto sembrasse. Si incamminò verso la sua scuola: il collegio Kadic.




Ciao a tutti!
sono nuovo e questa è la mia prima fanfiction.
mi spiace solo che il prologo sia corto. Vedrò di rimediare con gli altri capitoli.
a presto!

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


 

 

Stava camminando in un grande prato verde.
Seguiva la corrente di un ruscelletto dall'acqua trasparente che saltellava tra una collinetta e l'altra e, se seguito con lo sguardo, si perdeva appena all'interno di un boschetto fitto fitto.

L'erba sotto i suoi piedi nudi era soffice, umidiccia e solleticava un pochino mentre un venticello mattutino portava aria pura e fresca che rigenerava i polmoni ad ogni respiro.

Doveva essere piovuto recentemente a giudicare dal terreno e dall'umidità anche se quel giorno il sole splendeva indisturbato nel cielo limpido e gli uccellini cinguettavano allegramente.

In quell'atmosfera tranquilla e spensierata per un attimo dimenticò tutte le preoccupazioni e tutti i problemi che aveva dovuto affrontare.

Si sentiva in pace con se stesso.

In armonia con la natura.

In quell'istante comprese cosa fosse la beatitudine.

Ma, all'improvviso, la risata maligna di una voce molto profonda echeggiò nell'aria.

Un vento impetuoso iniziò a soffiare sempre più forte e, come un onda anomala che travolge tutto quello che incontra senza distinzioni tra persone e oggetti, trasformò in un attimo tutti gli alberi del bosco in figure secche, spinose e contorte, il fiume in un misero rigagnolo di fango e melma, i fili d'erba in piccoli legnetti neri e pungenti, gli uccellini diventarono grossi, neri e brutti corvacci che gracchiavano morte ovunque e nuvoloni oscuri coprirono il cielo.

Fulmini e scariche elettriche cadevano a terra come macigni creando crateri nel terreno e incendiando i legnetti secchi e i rami degli alberi morti. Il rumore poi era terribile: le scariche elettriche cadendo creavano dei rombi bassi e paurosi mentre il vento ululava minaccioso come un lupo con la luna prima di una battuta di caccia con il branco.

Tutto lì era morte, desolazione e dolore.

Era spaventato, anzi, terrorizzato ed era talmente sconvolto da quella lugubre visione che non riusciva a muoversi.

La pioggia iniziò a cadere e nemmeno lei si risparmiò, infatti era formata da sottili schegge d'acqua taglienti come rasoi che sferzavano il viso e la pelle e la graffiavano a sangue.

All'improvviso da tutto quel dolore e da tutta quella desolazione un fulmine comparve davanti a lui e con un fragore immenso lo investì in pieno.......


Venerdì 18 Febbraio. Ore 3:30 infermeria del collegio Kadic.


Si svegliò ansimando.
Respirava affannosamente e a fatica.
Con un gesto di stizza si levò le coperte di dosso e saltò giù dal lettino pronto per scattare.
Si guardò intorno.
Non riconobbe il posto: era in una stanza non molto grande, alla sua destra c'erano due lettini vuoti da infermeria e in fondo una porta mentre a sinistra c'era una finestra coperta da due tende marroni spessissime che, se fosse stato giorno, non avrebbero lasciato passare neanche un sottile raggio di luce. Davanti a lui vi era una porticina aperta che dava su uno sgabuzzino piuttosto piccolo con tante coperte spesse e marroni simili alle tende e un armadietto delle medicine sul muro.

“Evidentemente qualcuno mi ha portato qui.” Pensò “L'ultima cosa che ricordo è un ampio spazio con delle colonne metalliche intorno. Forse un piano di una vecchia fabbrica abbandonata oppure un vecchio cantiere navale. L'ipotesi più probabile è che qualcuno mi abbia colpito subito dopo avere varcato il portale causando il mio svenimento... Però è strano mmm...” Scosse la testa “Non serve rimuginarsi sopra ora, le ipotesi sono migliaia. Piuttosto, vediamo di capire cosa sta succedendo.”

Guardò le tende che coprivano la finestra.
“Dove sono? Be', dal momento che hanno rimediato delle coperte da mettere al posto delle tende probabilmente è un infermeria di qualche scuola o collegio o università non richissima... No, è un collegio, le tende spesse e il piccolo spazio della stanza favoriscono l'ipotesi del collegio. Chi mi ha portato qui? Supponendo vera l'ipotesi dell'agguato, la persona che mi ha colpito non è la stessa che mi ha portato qui. Non avrebbe senso. Probabilmente è uno studente di questo stesso collegio. Uno studente interno, non un esterno o un adulto. Aspetta, nel caso in cui fosse stato un esterno o un adulto mi avrebbero portato a casa loro o ad un centro di ricovero, non nela loro scuola. Quindi la persona che mi ha portato qui ha i genitori che vivono lontano oppure non li ha affatto. Però può essere anche che non mi abbia portato all'ospedale perché non avrebbe voluto farsi beccare nel posto in cui mi ha trovato e perciò ci sono forti probabilità che ci siano dei legami con i protagonisti segreti di questo universo sempre che non sia egli stesso un protagonista segreto. A questo punto sorge un'altra domanda. La persona che mi ha portato qui può essere utile al mio scopo?”

I pensieri si fermarono.
Si era accorto di pensare in francese terrestre.
“Quindi in questo universo siamo sulla terra. Più precisamente in Francia e la lingua usata è il francese terrestre.” Provò a parlare
-mi chiamo Elia.-
Ebbe le sue conferme.
“Però, come faccio ad identificare questo universo? Potrei cercare di mettermi in contatto con i protagonisti segreti attraverso lo studente che mi ha portato qui per ricavare le informazioni necessarie alla missione ma non ho idea di come ad identificarli oppure potrei provare a contattare Timoty. Ma ora basta pensare. Mi sento molto stanco e ho bisogno di riposare quindi ora, dormi Elia!”
Si girò su un fianco e chiuse gli occhi.


Flashback...


-Ehi! Lucciola! Come pensi di fare per la lingua una volta arrivata sulla Terra?-
-Puoi stare tranquillo Elia. Mia nonna mi ha insegnato il francese da piccola.-
Elia la guardò un attimo perplesso.
-Che c'è?- chiese Lucciola.
-Non sapevo conoscessi tua nonna. Mi avevi detto di essere stata cresciuta dalle lucciole e dagli altri insetti notturni-
Lucciola si mise a ridere -Ahahahahahaha!!!!! Infatti! Cosa avevi capito? Intendevo mia nonna Coccinella.-
Elia rimase un attimo ebetito. -Una coccinella ti ha insegnato il francese terrestre?-
-Non ti preoccupare Elia- disse Lucciola -Je parle parfaitement français!-
-Se lo dici tu.-



... Fine Flashback

 

Venerdì 18 Febbraio. Ore 12:03 infermeria del collegio Kadic.

 

 

Le tende vennero aperte improvvisamente e una grande quantità di luce inondò la stanza.
Elia si svegliò.

Aprì gli occhi ma li richiuse di scatto. Riprovò più lentamente e stropicciandoseli un po' per evitare il contatto diretto con la luce e rimase disteso nel letto ancora in preda al torpore.

Le iridi passarono dal marrone chiaro al verde smeraldo.

-Finalmente ti sei svegliato- disse una voce femminile alla sua sinistra.

Vicino alle tende c'era una donna alta e magra.

Aveva i capelli biondi raccolti sulla testa quali a formare una specie di fiore, indossava un paio di jeans, una magliettina rosa semplice e, sopra, portava un camice bianco da laboratorio.

Continuò a parlare. -Abbiamo provato a chiamare il pronto soccorso ma ci sono dei problemi legati alla neve e al ghiaccio e alla fine abbiamo deciso di aspettare che ti riprendessi. Le tue condizioni non sono gravi. Devi avere preso una botta molto forte in testa.-

“Bene. Questo conferma la mia ipotesi.” pensò Elia.

-Ora sei solo molto stanco e hai bisogno di riposare.-

La donna fece una pausa.

-Presto tornerai a casa. Come si chiamano i tuoi genitori?-

Elia provò a parlare ma stranamente la voce non gli usciva e, in compenso, la gamba destra urlò di dolore appena provò a muoversi.

"Che strano" pensò. "Ieri notte ero normale e non sentivo niente. Accidenti! La gamba non ne vuol sapere di smettere di lanciare fitte. Ahi!”

I suoi pensieri furono interrotti dalla dottoressa.

-Non importa, ora riposati. Ne riparleremo più tardi. Tornerò con il pranzo tra mezzora. Tu non ti muovere ok?-

Fece un gran sorriso. Si avvicinò un attimo ad Elia e gli mise una mano sulla fronte per sentire se avesse la febbre. Scosse leggermente la testa. Fece per allontanarsi ma Elia con uno sforzo ed un'altra fitta dolorosa alla gamba le prese un braccio.

-Si cosa c'è?-

Diede fondo a tutte le sue energie per pronunciare le parole.

-Ecco...- disse con un filo di voce.
Faceva molta fatica a causa della gamba che sembrava sul punto di spaccarsi in due.
-Accettate anche le iscrizioni a metà anno?-
-Prego? - chiese la dottoressa stupita.
Elia non ce la fece più. Mollò la presa dopo l'ennesima fitta dolorosa e crollò ansimante sul letto.
-Dormi, ne riparleremo più tardi-

L'infermiera uscì.
"Chissà come faceva a sapere che siamo in una scuola. Va be', parlerò con il preside."


 


Venerdì 18 Febbraio. Ore 17:14 infermeria del collegio Kadic.


Elia si svegliò di nuovo.
Sentì subito che qualcosa che non andava.
Lo percepiva ma non riusciva a capire cosa fosse.
Le tende erano state chiuse e un profumino invitante aleggiava per la stanza.

"Deve essere il pranzo di cui aveva parlato la donna. Però c'è qualcosa che no mi torna. Lo sgabuzzino è sempre aperto, la porta infondo alla stanza è sempre chiusa, i lettini sono sempre tre. Non capisco!-
Dalla frustrazione sferrò un pugno sul lettino e subito si ricordò. La gamba non faceva più male.
Sollevò le coperte e iniziò a tastarsi la gamba destra. Niente. Nessun tipo di fitta o dolore. Niente. La gamba era assolutamente normale. Provò a parlare e scoprì che non aveva problemi. Che cosa gli succedeva?
"Che cosa strana. Non mi era mai capitato prima. Che sia legato al portale?"

Mentre rimuginava, un piccolo brontolio allo stomaco lo costrinse a prestare attenzione al profumo di cibo.
Sul comodino c'era un vassoio con della pasta al sugo tra due piatti e su un terzo piatto delle polpette di carne con del purea di patate e della frutta. Il cibo sembrava squisito. Mangiò tutto in pochi minuti.


"Buono ma non soddisfa le aspettative. Il classico cibo da mensa. Mi accontenterò."
Ora che la pancia era piena poteva concentrarsi meglio.
Si guardò intorno. Su una sedia li vicino vide i suoi vestiti. Si alzò con cautela e camminò fino alla sedia. La gamba non dava fitte. Si accorse solo in que momento di stare indossando una camicia da notte bianca.

"Ehehehehehehe!" pensò. "Se mi vedesse Timoty ora, quante me ne direbbe."
I vestiti erano stati lavati e profumavano leggermente di vaniglia. Si vestì. E mentre si vestiva, pensava.
E ripensò alla sua casa ormai lontana e ai suoi amici anch'essi irraggiungibili.
Pensò a Timoty, a Lucciola, ad Aurora, a Ruggero, a Giordano, a Federico e a tutti gli altri........
Una lacrima rigò il suo volto.
Si svestì di nuovo e si rimise a letto.











Nota dell'autore:

ciao a tutti e buon natale!!!!
Ecco qui *squillo di trombe* il primo vero capitolo della mia fic!!!! 
Elia -Non è niente di speciale.-
autore -Lo so! Ma dovevo fare un po' di scena!-

Elia -Si, si. Però nel prossimo capitolo voglio una parte più avvincente!-
autore -Va bene! Avrai la tua parte avvincente. Ora però via!-
autore spinge Elia giù dalle scale della cantina e chiude la porta.
Bene gente! Alla prossima!!!

 

 

 

 

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


Quella notte Elia sentì il bisogno di uscire dall'infermeria.

Si avvicinò alla porta della stanza e l'aprì.

Si ritrovò in un corridoio illuminato. Alla sua destra c'era una porta buia e chiusa mentre alla sua sinistra c'erano delle sedie lungo al muro e, alla fine, una porta semichiusa da cui entravano freddi colpetti d'aria.

“probabilmente a destra si entra nella scuola mentre a sinistra si andrà nel cortile.”. Decise di uscire all'aperto.

Aprì la porta e venne investito dall'aria gelida della notte.

La chiuse in fretta. “ meglio coprirsi”. Pensò.

Tornò nell'infermeria e rubò qualche coperta dallo stanzino e se le gettò addosso a mo' di mantelli.

Adesso era pronto.

Si chiuse la porta del corridoio alle spalle.

 

Si trovava sotto ad un portico che percorreva tutto il perimetro dell'edificio.

Il pavimento era formato da piccoli mattoncini rossi che risaltavano a contatto con il muro giallastro consumato dal tempo. Il soffitto del portico era caratterizzato dal susseguirsi di volte a crociera da cui penzolava a intervalli di due una minuscola lampadina.

Elia si guardò intorno.

" non c'è nessuno. Bene, è il momento di esplorare il luogo." . Pensò " saranno circa le 2 di notte”.

Osservò il paesaggio notturno.

A differenza del portico, il cortile era buio.

Emergevano ogni tanto delle ombre ad indicare la presenza di alberi, panchine e cespugli.

Una grossa figura scura si ergeva isolata in lontananza. “ il refettorio”. Pensò.

Il cortile era coperto dalla neve.

Vi regnava il silenzio.

Solo il respiro di Elia emetteva un sottilissimo sibilo insieme ad una nuvoletta di aria calda. Il cielo era plumbeo, non si vedeva neanche l'ombra di stelle. In fondo, gli alberi del parco avvolgevano il cortile come in un abbraccio.

Elia fece un passo nella neve.

Camminava nel cortile vuoto e silenzioso.

Vide una panchina. Con una mano spazzò la via la neve, buttò sopra una delle coperte e poi vi si sedette e si coprì con le altre due.

La panchina guardava una facciata dell'edificio piena di finestre che si sviluppavano su tre piani. " probabilmente i dormitori...........è?" un particolare catturò la sua attenzione.

Osservò più attentamente una finestra al secondo piano: una fievole luce azzurrina lasciava intravedere una strana scatola quadrata. " un ragazzo sta lavorando al computer? Alle 2 di notte? ".

La curiosità si stava insinuando nella testa di Elia come una biscia strisciante in un prato. " lavoro scolastico.................no..............qualche progetto segreto..............."

involontariamente mise una mano in tasca e, con sorpresa, sentì uno strano ogetto freddo. Lo tirò fuori. Era un piccolo cubetto di metallo grigio di lato si e no due centimetri, su un lato però, c'era un piccolo pulsante rosso che sporgeva di due millimetri. “eheheheheh! Come ho fatto a non pensarci prima. Questo è il computer allargabile di Timoty............... “.

 

 

Flashback...................

 

 

-ELIA!!!!!!!!!!-

-si Timoty?-

-COSA CI FAI NEL MIO LABORATORIO???!!!-

-be'.....ecco......io......-

Un ragazzino alto quasi come Elia, con i capelli arancioni a porcospino e con indosso un camice da laboratorio si sistemò gli occhiali sul naso.

-quante volte ti ho detto di non entrare nel mio laboratorio?-

-ehm.......forse........un pai..............-

- TROPPE!!!!!!!!!-

Elia rimase un attimo frastornato dal tono della voce di Timoty.

-comunque- si avvicinò ad Elia – ho una cosina per te- gli porse uno strano cubetto di metallo.

-che cos'è?- chiese Elia iniziando a lanciarselo di mano in mano e a giocarsi come fosse una pallina.

-quello- rispose Timoty – è un computer di tredicesima generazione da me creato e -aggiornato in modo da captare tutti i segnali esistenti, comprese le onde X.*-

-wow!!!!!!!!-

-puoi dirlo forte. Ti aiuterà con la missione. Ho anche installato un paio di software che ti saranno utili, per esempio, la ricerca onde modello 13.13 livello 35TU779 matrice 44RFT66832E.........-

-si,si Timoty. Ho capito. È fortissimo!-

-e non finisce qui!- esclamò il genietto.

-ho impostato personalmente le istruzioni e le guide programmi con una piccola sorpresa e poi, ho aggiunto un portaimmagini con le foto dei nostri momenti migliori in modo che ti ricorderai sempre di noi-

-stai tranquillo Timoty. Non mi dimenticherò ma di voi-

 

 

........Fine Flashback

 

 

 

 

Con la curiosità a mille premette il bottone. In un lampo il cubo si allargò e si aprì formando un sistema a tre monitor con dei piccoli proiettori ed una tastiera che si legò al suo braccio sinistro. Si accese e selezionò il programma toccando la scritta “ricerca onde” le luci dei proiettori si abbassarono e comparve una figura digitale: era una ragazza non molto alta vestita esclusivamente di viola con i capelli lunghi raccolti sulla testa a porcospino. Aveva una faccina tonda ed un piccolo nasino.

Elia pensò “ Timoty. Hai sempre pensato a tutto.”

la ragazza parlò – ciao Elia.-

-ciao Lucciola-

- allora, cosa vuoi che faccia?-

“ anche se è solo un programma per computer, mi ha fatto piacere rivederti Lucciola. Grazie Timoty. Sei sempre il migliore.”

Lucciola parlò di nuovo – allora, cosa vuoi che faccia?-

Elia si asciugò una lacrima. - entra nella rete più vicina e cracca il codice, poi imposta una ricerca frequenze e mostrami la schermata.-

-detto fatto.- l'immagine mostrò Lucciola che percorreva una enorme biblioteca per poi scegliere un libro.

La schermata comparve.

Vi era solo una voce attiva: Collegio Kadic, stanza numero 2, segnale: forte*.

La selezionò.

 

 

 

 

Nella stanza del dormitorio...................

 

 

 

Una scritta lampeggiò sul monitor del computer.
“NEGATIVO TROVARE FILE DI AGGANCIO “

non era un problema per un genietto informatico come lui e a quell'ora, poi, nessuno rischiava di scoprirlo era solo o almeno così pensava.
“ ricerca operativa. Che file interessante. Menomale che ho trovato qualcosa in fretta così posso dormire di più” guardò l'orologio sul tavolo vicino al computer e strabuzzò gli occhi. “ sono già le 2? Non è possibile! Ho passato un'altra notte a lavorare.” pensò. “ Affrettiamoci a fare questo download dati.”.

Cliccò sul pulsante download con il mouse.

Lo studente si tolse gli occhiali e si infilò nel letto.

“ domani avrò finito. Spero ne sia valsa la pena.”.

Chiuse gli occhi.

 

 

 

Nel cortile.............

 

 

 

L'ologramma di Lucciola parlò -accesso consentito attivazione del collegamento di interfaccia multipla-
“ bene.” - a che punto siamo con l'agganciamento dei dati?

Lucciola - caricamento al 20%-
Elia- l'interfaccia è in azione.....bene sta effettuando un download...... scaricamento dati download al 20%..........30%...........50%............60%..............70%.............80%…

....…..90%- il computer iniziò a rallentare -95% dai, dai!!- all'improvviso il computer lampeggiò di rosso. ALLARME INTRUSO!! " accidenti! mi ha scoperto!" pensò
Lucciola – il download dati è stato annullato-
il computer di Elia si bloccò
-il caricamento è al 99%.......dannazione!- Elia alzò lo sguardo verso la finestra era letteralmente allibito " dannazione! Si è accorto di me!"

Si alzò in piedi, prese le coperte e come una furia, ritornò nell'infermeria e si infilò a letto.

 

 

 

Nella stanza del dormitorio........

 

 

Il ragazzo venne svegliato da una forte luce rossa lampeggiante.

-ehi! Ma che succede?- si alzò, si mise gli occhiali e si avvicinò al computer.

“ download dati bloccato al 99%? cavolo! Qualcuno deve essersi intrufolato nel mio computer. Però..........chiunque sia stato non deve essere lontano probabilmente è nel collegio..............lo troverò! "

Si mise al computer e iniziò la ricerca del segnale dell'intruso.

“chiunque sia, io, Jeremy Belpois, lo troverò. Qui al kadic credo di essere il migliore nell'uso dei computer. Non posso permettere che qualcuno scopra il nostro segreto per caso. Se necessario, lavorerò per 72 ore di fila.”

 

 

luogo sconosciuto..........

 

-non credi di avere un po' esagerato?- chiese lei
- non preoccuparti- rispose una voce metallica – era essenziale questo passaggio.-
- se!- disse lei – stai attento, lui non ammette errori-

- sono una macchina! Io non commetto errori- ribatté la voce

-speriamo-

 

 

 

* onde X: onde caratteristiche di ogni universo parallelo.

* segnale forte: tipi di segnale: nessuno, debole, buono, forte, massimo.

 

 

nota dell'autore

*squillo di trombe........si alza il sipario*

Autore- buongiorno gente!-

*applausi del pubblico*

-Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e che troviate tutto chiaro nel linguaggio e nella grammatica e......-

Elia – mi avevi promesso una parte avvincente!-

Autore – be' cosa ti aspettavi? Guerra e combattimenti già nel secondo capitolo?-

Elia- be'......ecco.....io........-

*Autore tira un pugno in testa ad Elia in stile anime”

Autore- bene! È tutto per oggi! Alla prossima!-

 

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


 



Erano le 16:57 di sabato 19 febbraio e Jeremy stava seduto sul letto della sua stanza a gambe incrociate e con lo sguardo serio.

Accanto a lui c'erano i suoi amici: un'esile ragazza dai capelli rosso acceso stava tentando di calmarlo e farlo rilassare, due ragazzi: uno bruno,secco e serio mentre l'altro biondo, sorridente e tranquillo erano seduti sul pavimento ed infine, un'altra ragazza mora, poco più alta degli altri e con gli occhi a mandorla sedeva sulla sedia vicino alla scrivania. Proprio quest'ultima parlò -allora Jeremy, cosa succede?-

-qualcuno ieri notte mentre dormivo è riuscito ad infiltrarsi nel mio computer utilizzando la rete del collegio e ha copiato dei dati del download sulla ricerca delle frequenze per individuare le repliche.-. Il ragazzo bruno sollevo la testa – come?-

Jeremy - Ulrich! Sei sveglio o cosa?-

il biondo seduto per terra esclamò - Questa è bella!!! Il nostro Einstein si è fatto fregare.-
-Odd!- rispose Jeremy - non è il momento di scherzare-

-pensi che ci sia dietro XANA?- disse la ragazza vicino a lui

-No Aelita. Però ritengo che nel collegio ci sia qualcuno che sta cercando di ottenere informazioni su voi sapete cosa e.....-
L'altra ragazza - non vorrai dire che ha scoperto la..-
Jeremy la zittì all'improvviso -shhhhhhhhh!!-.

Si alzò dal letto e si avvicinò piano alla porta.

L'aprì con un rapido movimento ed una strana ragazza capitombolò dentro.

Aveva i capelli lunghi neri ed un cerchietto giallo che li teneva indietro, indossava una camicetta rosa a righe verticali con sopra una felpa pesante con la cerniera aperta anch'essa rosa. I pantaloni erano neri e attillati e portava scarpe da ginnastica.

Mentre cadeva, il cerchietto le scivolò dalla testa e rotolò sotto al letto.

Ulrich- Sissi! Cosa ci fai qui?- - be'......io......- tentò di spiegare ma venne interrotta da Jeremy - avevi appena finito l'allenamento da cheerleader e stavi tornando in camera quando hai pensato di fare una “ bella sorpresa” ad Ulrich però quando hai bussato e non ti ha risposto nessuno hai sentito Yumi che parlava a voce alta e quindi ti sei messa ad origliare ma, sfortunatamente, ho sentito mentre bussavi all'altra stanza e ho casualmente guardato sotto la ed ho visto interrompersi il sottile filo di luce. È andata così?- chiese a Sisi. - si, si, è come dici tu!- si affrettò a rimettersi in piedi – ci vediamo dopo Ulrich....- e lo salutò con la manina.

Jeremy - sono scusato Yumi per averti zittita?-
Yumi -si, tranquillo.- Jeremy chiuse la porta – Dunque, stavo dicendo che non sappiamo con chi abbiamo a che fare quindi dovremo sospettare di tutto e d tutti-

Odd - anche degli spaghetti al sugo?- tutti scoppiarono in una risata.
Yumi- cos'è questo strano simbolo?- chiese. -ah si!- si riscosse Jeremy - è l'unica traccia che abbiamo del presunto Hacker.-

Odd - eh! Un cracker?- altra risata generale.
Aelita - mmm......io lo ho già visto da qualche parte ma ho un vuoto di memoria-
Jeremy- ho dei sospetti sulla persona che si trova in questo momento in infermeria se non sbaglio l'hai trovato tu Aelita no?-
Aelita abbassò la testa- è ..... si,si, sono stata io. L'ho trovato nel.....- Non voleva far preoccupare i suoi amici e pensò di mentire ma, all'improvviso, sentì l'impulso di rivelare il vero luogo. Era come se una vocina interiore continuasse a tormentarla.
Ulrich - tutto bene Aelita?- - eh? .....si,si tutto a posto!- rispose lei
Odd - non è che hai preso una cota per quel tipo!-
Aelita diventò rossa come un peperone.
Odd - che avevo detto io? Jeremy, hai un rivale!-
Tutti- Odd taci!!-
Jeremy - comunque, farò delle ricerche su quel simbolo, credo che così dovremmo scoprire qualcosa sul nostro hacker.-
Odd- mi ha fatto venire fame questo Cracker!-
Jeremy - Hacker non Cracker Odd-
Ulrich - pensi solo a mangiare, dormire, mangiare, giocare ai videogiochi,......-

Yumi - lasciamo perdere.-
Jeremy - ho un'idea. Che ne dite di tenere d'occhio il ragazzo dell'infermeria?-

Ulrich - si, si può fare, ma chi ci andrà?-
- io !!- dissero in coro Aelita e Yumi-
Jeremy - bene abbiamo addirittura due volontarie, allora sarà compito vostro accertarvi che non sia lui il nostro uomo ok?-
Aelita e Yumi - ok capo!-
Jeremy -intanto - disse rivolgendo si ai ragazzi - noi andremo a testare un nuovo aggiornamento dei veicoli.- - siiiiiii. Evviva. - disse Ulrich sarcastico.

Jeremy- perfetto! Ulrich sarà il primo. Ci sono domande?
- si- rispose Odd - quando si mangia?-

 

 

 

 

 

luogo sconosciuto:

 

-si stanno dando da fare?- chiese la ragazza.

-oh, si!- rispose la voce metallica – e non immaginano neanche quello che li aspetta.-

la voce rise.

La ragazza sogghignò -lo ammetto. Questa parte del piano è piuttosto divertente.-

 

 

 

 

 

nota dell'autore.

 

Buongiorno gente!

Qui è l'autore che vi parla.

Mi scuso per la lunghezza......

Elia – lunghezza? Semmai cortezza!!!-

Autore – e va bene! -

mi scuso per la cortezza di questo capitolo ma per quest'anno si stanno esaurendo le scorte di creatività e fantasia.

Elia – di piuttosto che non avevi sbatti!!!-

* Autore si concentra e colpisce Elia con l'onda energetica*

Ma ora sono lieto di informarvi che per il 2014 avrò in serbo.........

Elia – ….originali e strabilianti novità?-

Autore – si! Solo da Expert!- *appare Stereo selvatico e parte la musichetta della pubblicità. L'Autore si mette una mano in tasca e tira fuori un martello gigante con cui distrugge lo Stereo. Stereo è esausto. Autore vince.*

Elia – a presto!-

 

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 4 ***


 

 



20 Febbraio. Domenica. 8:48. infermeria.


Le tende vennero aperte di nuovo. La luce del sole invase la stanza svegliando Elia che si mise a sedere. - mamma mia! Di nuovo queste tende! Costa tanto venirmi vicino e scrollarmi leggermente la spalla?- si stiracchiò ed aprì gli occhi.

Vide due ragazze una mora con gli occhi a mandorla vestita di nero ed una rossa più bassa vestita di rosa che ridacchiavano per quello che aveva appena detto.

-chi siete?- chiese alle ragazze.
- io sono Yumi Ishiyama - rispose la mora - io invece sono Aelita Stones- rispose la rossa.
" Stones? " pensò Elia "che strano." - siete le prime studentesse che incontro da quando sono qui. Tu sei giapponese Yumi?- -si io sono giapponese mentre la mia amica è canadese- rispose lei.
Aelita - siamo state incaricate dal preside di farti fare il giro della scuola.-.

 

 

 

 

 

Flashback..........

 

 

 

 

 

toc, toc!

-avanti- disse una voce bassa e profonda. Aelita e Yumi entrarono nell'ufficio del preside.

L'ufficio era una normale stanza non troppo ampia con una finestra sul lato destro rispetto alla porta. Davanti alla finestra vi era la scrivania piena di fogli, foglietti e fogliettini ma che ospitava un computer nella parte sinistra della scivania più ordinata e pulita. Nella parte sinistra della stanza c'era un appendiabiti, un mobile con alcuni cassetti e delle sedie. Per il resto, la stanza, era spoglia.

Seduto alla scrivania c'era il preside. Era un uomo sulla cinquantina con la barba, i baffi e i capelli folti e ingrigiti dalla vecchiaia e un naso a patata un po' più grande del normale.indossava un completo da ufficio marrone con la cravatta dello stesso colore del vestito. Sulla scrivania, una piccola targhetta recitava: preside del collegio Kadic Jean Pierre Delmas.

Il preside accolse le due studentesse – signorina Ishiyama, signorina Stones, come posso aiutarvi?-

-signore- iniziò Yumi – vorremmo sapere come sta il ragazzo che Aelita ha ritrovato qualche giorno fa.- il preside mantenne un tono formale – allora. Lo studente si sta riprendendo. Attualmente è in stato cosciente ed ha fatto richiesta formale di inscriversi al collegio.-

Aelita e Yumi si guardarono.

Preside Delmas – c'è altro?-

Aelita – ecco....noi vorremmo fare da guida nel collegio al ragazzo visto che è domenica così inizierà ad ambientarsi con i ragazzi nel caso in cui venga a studiare quì- il preside rimase pensieroso un attimo – si, mi avete convinto, avete il mio permesso. Ora però uscite perché ho del lavoro da sbrigare. Inscrivere un ragazzo a metà anno non è facile ci sono stutte le pratiche e........- ma Yumi e Aelita erano già uscite.

 

 

 

 

 

.....Fine Flashback

 

 

 

 

 

-Ora, se ti vesti, andiamo a fare colazione in refettorio e a cominciare il giro.-
Elia “ effettivamente ho un po' di fame” - d'accordo! però ...... non vi dispiacerebbe voltarvi mentre mi cambio?-
Entrambe arrossirono come peperoni ed uscirono dall'infermeria alla velocità della luce. Elia sorrise un attimo poi tornò serio " sicuramente hanno ottenuto il permesso dal preside ma il vero motivo secondo me è un altro. Qualcuno probabilmente vuole tenermi d'occhio. Non succede spesso che due studenti si avvicinino di loro spontanea volontà da un ragazzo sconosciuto. Specialmente poi se sono ragazze. Cercherò di stare attento........c'è anche la possibilità che una di loro mi abbia portato qui. Prima, però, devo conoscerle meglio e la colazione non è una cattiva idea"
Elia aprì la porta dell'infermeria - ho finito, allora andiamo?-
Yumi e Aelita – subito!-

 

 

 

 

 

 

Nel cortile......

 

 

La voce che un ragazzo stesse in infermeria si era diffusa velocemente ed ormai nessuno parlava d'altro. Mentre camminavano infatti, molti studenti si fermavano a guardare quello strano ragazzo con i capelli a porcospino. Elia non poté fare ameno di notare le occhiatine degli studenti mentre giravano per la scuola ed Aelita e Yumi gli illustravano tutti i luoghi principali.

Arrivati davanti al refettorio - la cuoca si chiama Rosa e ogni giorno prepara piatti diversi a seconda del programma scritto quì- spiegò aelita ed indicò un foglio.
Yumi - invece a colazione ci sono sempre i croissant con latte /te/caffellatte più frutta e altre cose-
Elia - bene, allora entriamo-
si servirono il cibo, presero un tavolo e cominciarono a mangiare intanto parlavano del più e del meno.
Yumi - io nel tempo libero mi esercito nel pencak silat con un mio amico. È un tipo di arte marziale. Tu invece cosa fai?-
Elia- anche io so combattere e non me la cavo affatto male però preferisco dedicarmi alla lettura.-
Aelita – perché non fissate un incontro oggi pomeriggio alle 15 in palestra tanto è domenica e non c'è lezione-
Elia – perché no! Allora alle 15 in palestra. Ti va?-
Aelita - verranno anche dei nostri amici, è un problema?-
Elia -no, affatto! Anzi, mi piacerebbe conoscere alcuni dei vostri amici.- " sicuramente ci sarà anche lui ed avrò l'occasione di fargli vedere con chi ha a che fare bene non vedo l'ora"

-per caso, Aelita, sai chi è che mi ha portato qui?- Aelita guardò Yumi e sorrise – sono io che ti ho trovato. Eri svenuto nel parco della scuola.-

Elia fece anche lui un sorriso.

“ sta mentendo! È palese. Anche se lo nasconde bene. Una persona normale non avrebbe badato ai ricordi ma alla narrazione più verosimile di un testimone ma io no. Io mi fido solo dei miei ricordi ed in quel momento non ero in un parco ma tanto non importa adesso. Avrò la mia occasione oggi pomeriggio.”

Uscirono dalla mensa e si diressero verso la palazzina amministrativa per continuare il giro.
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nota dell'autore

 

Buongiorno di nuovo!!!!

oggi 29/12/13 siete fortunati. Non avevo niente da fare così sono riuscito a mettere addirittura due capitoli!

Elia – tanto la parte bella non è ancora arrivata.-

*Autore sferra un pugno in stile anime ad Elia che vola in cielo*

Autore – allora, ribadisco che per il prossimo anno avrò nuove sorprese sempre (sempre se non abbia voglia di pubblicarle prima si intende). * suona il telefono*

Autore – pronto?-

Elia – ciao Autore! Sono Elia. -

Autore – si lo so che sei tu! Cosa vuoi ancora?-

Elia- volevo solo ringraziarti perché sono arrivato in Francia ed ho conosciuto alcuni amici......dalla prossima volta ci saranno anche loro.-

Autore sempre che tu riesca a tornare dalla Francia- e riattaccò

*Autore spara con un lanciamissili nucleare gigante sulla Francia.*

è tutto gente!

Alla prossima!

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 ***


 

 

 

 

 

Erano circa le 14:45.

Elia aveva appena finito di pranzare ed ora si dirigeva verso la palestra ma improvvisamente si ricordò di aver lasciato il computer in infermeria, fece dietrofront, ripercorse il cortile e, una volta arrivato, si mise il computer in tasca.

“Questo potrebbe tornarmi utile.” Pensò.

Si avviò verso la porta quando sentì il rumore di qualcosa che esplodeva seguito da una puzza di bruciato. Immediatamente avvertì una presenza alle sue spalle.

“ non c'era nessuno dentro quando sono entrato............” chiuse gli occhi “speravo di non dover combattere” Quando li aprì era pronto. Si voltò.

Vide una strana nuvola di fumo nero scattare verso lui ma spiccò un balzo e schivò l'attacco " non è possibile! Il mio avversario è una nuvoletta di smog!"

Dopo aver schivato un altro paio di colpi riuscì ad uscire dall'infermeria e correre in cortile mentre il fumo gli stava alle calcagna. Elia si guardò intorno e decise di andare nel parco per seminare quello stranissimo fumo assassino. Fece un po' di slalom tra gli alberi ma niente. Lui gli era sempre dietro. Mentre correva guardandosi indietro, non fece caso ad un tombino ed inciampò. Cadde per terra a faccia in giù. Il fumo ne approfittò per far partire un tentacolo diretto alla testa di Elia ma lui si fece scudo con la lastra di metallo su cui era caduto. Il metallo resistette quel tanto che bastava da permettergli di rialzarsi in piedi e ricominciare a correre.

 

 

 

 

Elia arrivò in palestra e chiuse la porta di colpo ansimando. Mentre riprendeva fiato alzò la testa e vide 5 ragazzi che lo guardavano in modo strano:

le ragazze le conosceva, erano Yumi ed Aelita ma i ragazzi non li aveva ancora visti: il primo aveva i capelli biondi, gli occhiali ed un'aria seria. La cosa che colpì di più Elia fù lo zaino sulle sue spalle, il secondo aveva i capelli bruni ed indossava una tuta verde adatta al combattimento mentre il terzo aveva l'aria più allegra, vestiva di viola ed aveva i capelli come i suoi ma un po' più corti e con una macchia viola al centro.

-ehi sentite! Uno strano fumo nero mi inseguiva e l'ho dovuto seminare. Sapete se è normale qui?-

Il biondino con gli occhiali lo guardo allarmato -del fumo hai detto?!-

Elia - si, ed ho ottime prove per dedurre- prese fiato - che sia uscito da una presa elettrica-

All'improvviso uno schianto alla porta la fece spalancare e sbatté Elia per terra con forza.

La nuvola di fumo si compresse ed assunse le sembianze del biondino con gli occhiali e si scaraventò ad una velocità impressionante contro Elia ma lui si girò sulla schiena e lo bloccò con i piedi e, sfruttando la rotazione, si girò verso la porta e con la forza delle gambe scaraventò il clone fuori dalla palestra.

Si rimise in piedi.

Aelita - scappiamo!!- Elia - assolutamente si!!-

Si diressero verso gli spogliatoi e si nascosero in quello dei ragazzi.

 

 

 

La stanza era piuttosto piccola. C'erano due file di armadietti di metallo con il lucchetto e ai lati c'erano una fila di appendini e delle panche.

Elia si sedette su una di quelle a riprendere fiato.

I 5 ragazzi si raccolsero dall'altra parte dello spogliatoio attorno al biondino con gli occhiali che in quel momento aveva preso il computer dallo zaino e l'aveva acceso.

Dalla sua posizione, Elia riusciva a vedere solo l'orario: 15:08.

Aelita- c'è qualche torre attiva Jeremy?- il biondino, che doveva chiamarsi Jeremy, rispose – non lo so. Il superscanner è fuori uso.- l'altro biondino– allora muoviamoci ad andare!- - Odd! Non possiamo con quel clone in giro. - esclamò Jeremy.

Yumi- allora decidiamo chi va e chi resta.- - non è così semplice.- rispose Jeremy

-c'è un altro problema legato al programma degli scanner. Mi serve del tempo per sistemarlo.- Yumi - Ulrich. Pensi di riuscire a tenere a bada il clone?- - posso provarci ma non garantisco. Lo sapete che XANA è molto forte. Posso però rallentarlo.- rispose il bruno. - scusate se vi interrompo.- tutti si voltarono verso Elia – se vi serve posso pensarci io a qual coso!- - non dire cavolate!- lo rimbeccò Jeremy – ti faresti solo male. Stai lontano da quel fumo.- - e se ti dicessi, invece, che posso fermarlo se non addirittura distruggerlo? - - non ti credo. Sei stato quattro giorni in infermeria a dormire. Anche se fossi bravo quanto Ulrich, non ce la faresti mai. Saresti troppo fuori allenamento.- - di quello che vuoi. Tanto non sei così forte da tenermi testa-

Quello che si chiamava Ulrich difese il suo amico – sarà anche più debole fisicamente ma lui è sicuramente tre volte più intelligente di te! E non è così stupido da......-

Un colpo alla porta li riportò alla realtà.

Elia concluse la frase – urlare? Vi do dieci minuti. Non di più. Lo terrò impegnato per quel tempo. Poi lo lascerò andare.- Un altro colpo e la porta cedette.

Il clone si voltò verso i cinque ragazzi e fece per attaccarli ma Elia si scagliò contro il clone scaraventandolo contro il muro. Non ci volle molto affinché il clone si riprese dall'urto e subito tentò di colpire Elia con un pugno ma lui si abbassò e gli sferrò una raffica di pugni nello stomaco facendolo indietreggiare ed infine gli mollò un calcio rotante in piena faccia. Purtroppo però, quello strano clone di Jeremy aveva assorbito i colpi ed era ancora in piedi e colpì Elia con una sfera di energia elettrica. - così però non vale!- protestò. Elia e partì alla carica ad una velocità stratosferica e sbatté a terra il clone. Poi lo sollevò e gli diede un pugno nello stomaco molto forte e mirato facendolo volare. Elia chiuse gli occhi. L'immagine di una fiamma apparve nella sua testa. - HIPER FIRE!!!- urlò. La sua mano prese fuoco. Poi, in tuffò, colpì il clone trapassandolo da parte a parte.

Elia vide il Jeremy dissolversi come fumo e scomparire. Si alzò in piedi. Si guardò intorno. Era in palestra. Non c'era nessuno. Solo un orologio appeso al muro che segnava le 15:16.

“ 8 minuti.” pensò “ è un record.”.

Tornò negli spogliatoi a cercare gli altri ma erano già andati via.

-meno male che se ne sono andati. Avrebbero potuto farsi male. Ora però, devo chiarire un mio dubbio.- fece per uscire dallo spogliatoio ma una dolorosissima fitta alla gamba lo fece cadere a terra. “ no! Di nuovo!” svenne.

 

 

 

 

-hai capito adesso?- chiese la ragazza

-si,si ma non avevo dubbi sulle tue informazioni.- rispose la voce metallica. La ragazza si portò davanti ad un interfaccia – è arrivato il momento di scoprire le carte.- digitò qualcosa ed alla fine si aprì uno strano schermo ovale. Era grande come lei ed era azzurro, dal centro partiva una spirale infinita che girava in modo ipnotico.

-sei sicura di voler entrare in azione adesso?- chiese la voce – si,si. Ormai i tempi sono maturi.- la ragazza entrò nel portale azzurro. - guardati le spalle. Edera.- sogghignò la voce metallica.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nota dell'autore.

Ciao a tutti e buon anno!!!!

sono tornato con il nuovo, fantastico, supermi...* squilla il telefono*

Autore- si pronto?-

???- Sono Chuck Norris. -

Autore * si asciuga il sudore dalla fronte* - buongiorno.....signor....Norris. A che devo il piacere della sua chiamata?-

Chuck Norris – ti ricordi di quel calcio rotante che il tuo amico ha fatto contro il clone?-

Autore – ehm.......si......-

Chuck Norris – SE SUCCEDE DI NUOVO VENGO LI E TI.........-

Autore – le assicuro che non succederà più. Arrivederci.-

*autore chiude la chiamata e lancia il telefonino fuori dalla finestra nel fiume*

Autore – allora eheheh! Mi scuso per la telefonata.......... torniamo a noi.

ecco a voi il nuovo, fantastico, supermitico quinto capitolo!!!!! *fuochi d'artificio*

Elia – è corto!!! - *Autore cade in stile anime*

Elia – è tutto per oggi! Alla prossima!!!-

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 ***


 

 

 

 

 

 

-Elia.....Elia.....svegliati! - lo chiamò Aelita. Lui aprì gli occhi. Intorno a lui c'erano Jeremy, Aelita, Ulrich, Odd e Yumi – mmmmm.......che ore sono?- si mise a sedere – dove siamo?- -sono le 19:52 e siamo in palestra – rispose Aelita. - ah si......giusto....- disse Elia – ora ricordo- Jeremy intervenne bruscamente -come hai fatto a distruggere lo spettro?- - intendi il clone? Come fai a sapere che l'ho distrutto?- chiese Elia con aria di sfida. In tutta risposta, Jeremy gli indicò l'orologio appeso al muro. - evidentemente non ti sei accorto della telecamera nascosta lì dietro.- Elia rimase a fissare il muro “accidenti!! mi hanno scoperto!!” - avete visto il combattimento quindi.- solo la parte finale – disse Ulrich. - ed ora volete delle spiegazioni? - chiese Elia. - abbiamo deciso – iniziò Jeremy – di tenerti d'occhio nel caso in cui tu ti rifiutassi di parlare. In caso contrario, dopo aver sentito la tua storia, decideremo.- - deciderete cosa?- - decideremo!- concluse Yumi. - Elia abbassò la testa “ sono con le spalle a muro” una strana vocina nella usa testa voleva raccontare la verità mentre dall'altra parte avrebbe voluto catturarli e costringerli a ottenere le informazioni necessarie. Decise di parlare. -ascoltate attentamente.- cominciò- io non sono di questo mondo. Vengo da un altro universo ma ora non voglio annoiarvi con la storia e la geografia. Partiamo dall'inizio..........

 

 

 

Flashback..................

 

 

 

 

 

La copia del tiranno era nella gabbia incantata. Lo avevano preso. Era finita.

Il silenzio era totale. Si sentiva solo il respiro ansimante di Elia stremato dallo scontro. - abbiamo vinto.- sussurrò. Poi lo disse più forte – abbiamo vinto!- lacrime di gioia iniziarono a sgorgare dagli occhi. -ABBIAMO VINTO!!!!!!!!- un urlo di gioia delle truppe iniziò a diffondersi dalla squadra di Elia a tutte le altre. -EVVIVA!!!!!!- -LA GUERRA È FINITA!!!!!!- si. La guerra era finita. Terminata. Ed era l'inizio di epoca di pace. Anche se non per loro. Loro avevano ancora una missione da compiere. Perché loro sapevano la verità. La pace non sarebbe durata a lungo senza che loro non avessero fatto qualcosa. Ormai era tutto deciso. Elia si diresse verso Lucciola. Stava piangendo di gioia anche lei. Elia le prese la mano. -vieni con me Lucciola – la portò da Timoty che stava effettuando gli ultimi controlli alla macchina. - allora? Siamo pronti? - chiese Elia – dammi ancora un secondo e....- con un lampo di luce, il portale si aprì. Era un'infinita spirale gialla luccicante.

-fatto! Ora, tocca a te.- in quel momento arrivarono anche Giordano, Ruggero, Federico ed Aurora.- ti senti pronto?- chiese Ruggero. - ma che domanda è!!!???- gli urlò in faccia Aurora. - credi che ci si possa sentire pronti per una cosa del genere?-

-scusa...scusa..- disse Ruggero mettendo il muso. -dai ragazzi. Non litigate.- li calmò Giordano. -grazie ragazzi.- disse Elia. - siete sempre divertenti. - credevi che stessimo con i lacrimoni?- scherzò Federico. - Fede........- sorrise Elia poi si girò verso Lucciola. - ciao Lucciola.- lei scoppiò a piangere e gli si gettò al collo. - stai tranquilla. Non sparisco mica.- ma lei non accennava a calmarsi – perché?- sussurrò lei – perché devi andare?- - lo sai anche tu perché. Lo sai bene.- Elia le accarezzò la testa delicatamente. - non morirò. Te lo prometto.- Lucciola si staccò da Elia ed iniziò ad indietreggiare lentamente. Raggiunse Timoty. - buona fortuna!- disse Timoty. Elia fece per entrare nel portale poi però si rigirò verso Lucciola per dirle qualcosa ma all'improvviso, dalla gabbia si sentì un urlo – aaaaaaaargg!!!!- ed una scarica elettrica bianca partì. Nessuno se l'aspettava. Appena vide il lampo bianco Elia capì. Deflagrazione fulmine bianco. Non fece in tempo a reagire. Il fulmine passò a lato di Federico e colpì dritto, dritto il fianco destro di Elia. Lui si sentì cadere. Ogni suono si spense per lui. Fece in tempo a vedere Lucciola che scattava verso di lui ma troppo lentamente. Mimò con la bocca alcune parole mentre lei lo guardava. “tornerò. Te lo prometto.”. Cadde nel portale.

 

 

 

 

 

 

........Fine Flashback

 

 

 

 

 

 

-l'ultima cosa che ricordo, è uno stanzone piuttosto grande con delle colonne metalliche intorno. Il resto lo conoscete.- Elia tacque. Tutti erano zitti. - allora? Vi ho convinto?- -be'. Di certo ci hai sorpreso.- disse Yumi. - non ci aspettavamo una storia così.- -questo però non vuol dire che ti crediamo in tutto.- puntualizzò Jeremy.

-però spiegherebbe quello che abbiamo visto.- disse Aelita – e dai! Credete davvero che questo qui abbia i superpoteri- puntualizzò Ulrich – questo qui ha un nome testone!!!!- ribatté Elia. - Jeremy. Cosa facciamo?- chiese Yumi. - andiamo a mangiare. È ovvio. No?- scherzò Odd. Jeremy rifletteva. “ dobbiamo veramente fidarci?” si chiese. “ potrebbe essere una trappola........ d'altra parte......” - Aelita- chiamò Jeremy – che ne pensi se......- e le bisbigliò qualcosa all'orecchio. -mmmmm......... si. Può funzionare. Ma se non lo fosse?- - non preoccuparti. Dovrebbe succedere come per voi.-.

Jeremy ed Aelita si allontanarono da Elia insieme a Yumi, Ulrich e Odd e si misero a discutere. - sentite ragazzi.- iniziò Jeremy – ho pensato di fare così.- ed illustrò il suo piano. - io non sono molto d'accordo. - disse Odd – neanche io – confermò Ulrich. Yumi guardò Elia. Era seduto a gambe incrociate e guardava fisso nel vuoto. Come se non li vedesse. Ad un tratto si accorse del suo sguardo e la salutò con la mano come un bambino. - siete sicuri che funzionerà?- chiese. Jeremy e Aelita annuirono. -allora va bene.- disse Yumi. Pronunciando la sentenza definitiva. - speriamo sia come dici tu Einstein- disse Odd.

 

 

 

 

 

 

Quella sera in refettorio Elia non si vide. - ma dov'è andato.- chiese Aelita – di questo passo si perderà le polpettine al sugo- disse Odd riempiendosi la bocca con quattro polpette intere. Aelita guardò fuori dalla finestra. Il cielo era plumbeo e senza nuvole.

non ti preoccupare- disse Jeremy – stasera verrà ci metto la mano sul fuoco.-

 

 

 

 

 

 

Elia stava per andare a mangiare quando improvvisamente gli comparve davanti un uomo sulla cinquantina con la barba e vestito con una tuta da ginnastica rossa un po' abbondante. - posso esserle utile?- chiese Elia – ehm...si....io sto cercando un certo Elia.- - sono io- - bene...ehm.....io sono il professore di ginnastica Jim Morales e dovrei mostrarti la tua stanza- - ma come?- chiese Elia stupito – io non sono inscritto qui - - è arrivata poco fa una mail al preside in cui era richiesto di ammetterti qui al Kadic e che avresti provveduto tu al pagamento della rata scolastica con lavoretti vari in giro per il collegio.- - ah......in questo caso allora, Professore, mi faccia strada.-

-ehm.....si.....chiamami Jim.- - ok profes......... Jim-.

Mentre arrivavano ai dormitori maschili, Jim illustrò in ogni minimo dettaglio il regolamento dell'istituto. - …..allora.....la colazione è servita alle 7 e non si può tonare in camera fino alle 13:30. La cena è alle 19:00. Bisogna essere in camera per le 21:30 e luci spente alle 22:00. Durante la notte non sono ammesse uscite o scambi di camera tra ragazzi e ragazze. Chiaro?- -cristallino- rispose Elia. Ormai erano arrivati. Jim si fermò davanti ad una porta e l'aprì. - questa è una copia della chiave della tua stanza. Non perderla. L'originale è nell'ufficio del preside.- -ok Jim- lui sorrise. Poi se ne andò. Elia entrò in camera, chiuse la porta e si distese sul letto.

Prese il computer di Timoty e lo accese. Aprì il file Elia incantesimi. Digitò la password e selezionò incantesimi di richiamo. “ usare la formula: enick rechiinam ( pronuncia: enìc rechìnam) per evocare oggetti. Bene. Proprio quello che mi serviva”. Spense il computer, si alzò dal letto e disse – enick rechiinam volume 1- con un lampo di luce gialla, un libro si materializzò sul letto. “bene. Proviamo a mente.” pensò. “enick rechiinam volume 2” Ci fu un altro lampo di luce gialla ed un altro libro apparve sul letto. “ ok. Mi mancano ancora 11 libri e poi posso riposarmi. Continuiamo.”. Ogni due, tre volumi si fermava a riprendere fiato. Dopo i libri, passò alle foto poi ai quaderni di appunti ed infine alle mappe universali. Era stremato. – ma quanto.....cavolo......sono.......lontano....da casa.......- disse ansimando. - non usavo così tanta energia da quando........ - un suono catturò la sua attenzione. Era il computer che suonava. Diceva: sveglia, 21:20. era ora dell'appuntamento con il gruppo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nota dell'autore.

Autore- Finalmente dopo tante difficoltà......-

Elia – scuola, palestra, conservatorio, orchestra, cazzeggio....-

Autore- sono riuscito a pubblicare......- * squillo di trombe* - il sesto capitolo!!-

Autore- aspetta cosa hai detto?- * la musica si ferma*

Elia – ehm......ecco......-

*Autore si tira su la manica per sferrare un pugno* - ripetilo se hai coraggio.-

*una mano si posa sulla spalla dell'autore* - lo sai vero che la violenza non porta a nulla?- *Autore si gira * - Jeremy? Cosa ci fai qui?-

Jeremy – non ti ricordi più dei nuovi personaggi che dovevano arrivare?- Autore- e quindi siete voi?- Jeremy- oggi ci sono solo io ma da domani....-

Elia- parto per le Maldive!!!!-

Autore – èèèèèè?????????-

Jeremy- hai capito bene. Per un po' Elia non ci sarà. Però lo sostituiremo io e gli altri.- * Autore si rifugia in un angolino a piangere*

Elia- mi spiace per lui però dovrà cavarsela da solo.-

Jeremy- tranquillo amico! Ci pensiamo noi.-

*Elia si mette un cappello di paglia e prende le valige* - ci si vede amici!- *Elia se ne va mentre l'Autore continua a piangere*

Jeremy – bene!!! per oggi è tutto!!!! alla prossima!!!!!-

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 ***


Erano le 21:35.
Elia era appoggiato contro un'albero al confine tra il cortile ed il parco della scuola. Guardò l'orologio. " ma dove sono?" Pensò "eravamo d'accordo di incontrarci quì 5 minuti fa". Chiuse gli occhi. "Aspetterò."



Dieci minuti dopo sentì il rumore di una porta cigolante. Aprì gli occhi. Vide il gruppetto che sgattaiolava furtivamente fuori dal dormitorio. Aelita lo vide per primo. Lui alzò la mano in segno di saluto. -allora?- - allora cosa?- - come mai siete in ritardo?-
-non ti lamentare. Dovevamo aggirare Jim- - mah. - - ora però sbrighiamoci - concluse Aelita.
Corsero per un po' nel parco finchè non raggiunsero un tombino. Jeremy sollevò il tombino. - ti aspetta un bel viaggetto nelle fogne- esclamò. - cos'è quel segno nero?- chiese Yumi. Jeremy girò la lastra di metallo e vide un segno nero. Come una bruciatura.- oh! Quello!- rise Elia - è il risultato dell'attacco del fumo contro il metallo.- - avete combattuto quì?- - si. Prima di arrivare in palestra io ho usato il tombino come scudo............però è strano. Io non l'ho rimessa a posto.- "neanche noi" pensò Jeremy ma non lo disse. - ok muoviamoci.-.
Scesero nelle fogne. L'ultimo fu Elia. - cosa sono quelle cose?- chiese indicando alcune tavole a quattro ruote appoggiate al muro. - non sai cosa sono?- chiese attonita Yumi - ma dove vivi?- - dove vivo io non ci sono. O almeno non così.- Jeremy intervenne - per questa volta andremo a piedi.- Aelita - no Jeremy. Rimango io con lui. Voi andate avanti.- - neanche per sogno. Lo sai che può....- - si lo so - tagliò corto Aelita - vi chiedo di fidarvi- - ma Aelita........- si intromise Odd - vi ho chiesto di fidarvi- ribatté Aelita e guardò Jeremy - per favore - aggiunse. Jeremy si fermò un attimo a pensare -mmmmm........ ok come vuoi- disse alla fine. - grazie.- i quattro presero gli skateboard board e partirono. - Senti Elia- iniziò Aelita - come mai sei venuto in questo......mondo?- - non c'è un perché. Non l'ho scelto io di venire quì. È stato un caso.- - però io voglio sapere cosa ti ha spinto a venire quì dal tuo universo.- - be'. In parole povere, ho una missione.- - missione?- - si. Esatto. Devi sapere che nel mio universo si sta combattendo una lunga guerra da ormai 250 anni ed io ho trovato un modo per concluderla. - - perché mi dici queste cose?- - in che senso scusa?- - noi potremo tradirti e poi non siamo proprio confidenti stretti.- - lo dico perché so che mi aiuterete- - come fai ad esserne sicuro- - .........lo so e basta.- - ma.........ok- Elia si fermò - Aelita- lei si girò - Guardami negli occhi- lei lo fece. - ascoltami bene. Io non sono Elia.- gli occhi da verdi passarono a viola. Aelita non capiva - come sarebbe che.......- Aelita tentò di staccare lo sguardo ma da quegli occhi viola, Così magnetici e misteriosi, non riusciva a staccare lo sguardo. Il corpo di Elia improvvisamente iniziò a mutare. Si rimpicciolì arrivando appena sotto alla fronte di Aelita. I capelli si tinsero di viola e ricaddero lunghi sulle spalle. I lineamenti si curvarono e Elia assunse le sembianze di una ragazza. Vestita di viola. Con due occhi malefici che la scrutavano. Aelita ormai non controllava più il suo corpo. Era totalmente ipnotizzata. - ora sei in mio potere.- disse la misteriosa ragazza. - ora farai quello che ti dirò.- Aelita perse conoscenza.



Elia ed Aelita sbucarono sul ponte della Fabbrica abbandonata. Si diressero all'entrata e scesero con i cavi d'acciaio. Lì videro Jeremy, Ulrich, Yumi e Odd. Elia chiese - ma se qualcuno dovesse tranciare i cavi come fareste voi ad arrivare in laboratorio?- Yumi -tranquillo, più avanti c'è una scaletta con cui riusciamo a scendere e ad arrivare qua- Elia guardò il montacarichi. - di li giusto?- e ci entrò. Jeremy si avvicinò ad Aelita - come è andata?- - bene. Tutto bene. Grazie.- Jeremy- Sei sicura che abbia buone intenzioni?- - oh si- rispose lei - Elia è una persona favolosa. Farebbe di tutto per aiutare i suoi amici.- Jeremy- sicura che vada tutto bene?- - bene. Tutto bene. Grazie.- rispose lei automaticamente. Entrarono tutti nel montacarichi e Jeremy premeva il tasto "giù" Ulrich battè una pacca sulla spalla di Elia -Tranquillo, non ti mangiamo mica- Elia - no Ulrich. Non ho paura.- Odd -davvero? Come fai? Ti abbiamo portato in un posto che non conosci e non sai cosa vogliamo farti fare. Come fai a non avere un po' di fifa?- Ulrich- solo tu Odd puoi avere paura di un posto simile.-.



L'ascensore si fermò. Si aprì una sala con tre colonne disposte a triangolo. Dalle tre colonne proveniva della luce artificiale che illuminava il centro della stanza. Jeremy- questa è la sala scanner. Voi rimanete qui, intanto io vado alla sala comandi- Elia -wow!- Odd- non te l'aspettavi una cosa del genere vero?- Elia non smetteva di guardarsi intorno? Una voce dagli altoparlanti richiamò l'attenzione di tutti -mi sentite?- Ulrich -si, forte e chiaro- -bene, prima le signore.- Aelita e Yumi entrarono nello scanner -trasferimento Aelita, trasferimento Yumi. Scanner. Virtualizzazione! Bene, ora tocca a voi- Odd e Ulrich entrarono negli scanner che si erano riaperti. Odd-che aspetti? Il tram?- Elia -arrivo!- anche Elia entrò nello scanner. -ci vediamo di a Lyoko. -lo salutò Ulrich. Lo scanner si chiuse su di Elia "bene" pensò Jeremy. "Ora sapremo la verità" m-trasferimento Elia.- una fortissima corrente d'aria lo spinse verso l'alto. -Scanner Elia, Virtualizzazione!!- una luce fortissima lo investì...............




Nota dell'autore.
Buongiorno. Siamo a febbraio e la pressione scolastica sta aumentando però per questa volta sono riuscito a trovare un buco per inserire il nuovissimo settimo capitolo!!!!!!!!! *squillo di trombe*
Ed ora avremo come ospiti I Lyoko Warrios a commentare questo capitolo. A loro la parola!!!!! *Autore cede il microfono a Jeremy*
Jeremy- capitolo molto interessante dal punto di vista degli intrighi. Anche se non è molto ricco di avvenimenti. Giudizio complessivo: appena accettabile.-
Yumi- le mie parti sono sempre molto ridotte. Spero che in futuro questo non succeda più. Vero Autore??????!!!!!!!!!-
Ulrich - idem per me-
Odd- io faccio battute più divertenti-
Aelita- addirittura io sarei stata ipnotizzata. Che capitolo scadente!!-
Autore - grazie Lyoko Warriors per i vostri commenti. Sono sempre molto apprezzati- *Autore pensa* " maledetti!!!! Io mi sono pure sbattuto per aggiungere questo capitolo entro febbraio!!!!!!! "
Ok gente! Per oggi è tutto. Alla prossima!!!!!!!!!!!!!! 

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 ***


 

 

 

 

Yumi, Ulrich, Odd e Aelita erano seduti sopra ad un grosso masso situato al centro di una piattaforma circolare rocciosa molto ampia da cui partivano quattro sentieri uno per ogni punto cardinale. Sotto la piattaforma regnava una fitta bruma che ostruiva la visuale e che, probabilmente, nascondeva il temibile mare digitale. Tutto il panorama era tutto caratterizzato da enormi banchi di nebbia e alcuni spuntoni di roccia che facevano capolino qua e là. Non c'erano dubbi. Si trovavano nel settore montagna.

Improvvisamente dal cielo iniziò a comporsi la figura digitale di una ragazza e, pian piano, il suo corpo prese forma e colore.

Non era molto alta ma aveva una bellezza magnetica. I suoi interminabili capelli violacei fluivano delicatamente lungo le sue soffici spallette. Le orecchie erano spontaneamente a punta e gli occhi, di un viola stelleggiante, completavano il quadro. La tunica, anch'essa viola (ma più scura dei capelli), le cadeva fino ai piedi e sulla schiena era posato un massiccio spadone nero a due mani che misurava tutta la sua altezza e in più da sopra la testa spuntava il manicone dell'arma.

La ragazza atterrò in piedi.

Si guardò intorno. Vide i quattro ragazzi. Sorrise malignamente.

-Jeremy? Chi è questa?- chiese Yumi. - non lo so. Fino a trenta secondi fa c'era Elia nello scanner. - rispose – il computer però adesso mi da un altro nome......mmm.....Edera, mi sembra.- appena sentite le parole di Jeremy, la ragazza si mise a ridere. Era una risata ambigua. Il tono cristallino rifletteva la sua bellezza e la sua femminilità ma allo stesso tempo esprimeva qualcosa di malvagio e pericoloso. - si,si. - disse – sono io.- rise ancora. - e così finalmente sono a Lyoko.- ammirò il paesaggio - dove è finto Elia?- domandò Ulrich. Lei rise. - quel buono a nulla è svenuto da qualche parte nella fabbrica. E indovinate chi l'ha messo KO. Io!!!! - altra risata – ora però è il momento di andare.- Alzò una mano verso Aelita e si videro materializzate delle catene che partivano da Edera e legavano i polsi, le caviglie e il collo della povera elfa. Gli occhi di Aelita diventarono viola e le catene si dissolsero. -Jeremy ma cosa....- esclamò Ulrich - andiamo- ordinò Edera. - non così in fretta cara!- si intromise Odd. - non hai chiesto il permesso ad Einstein per prendere Aelita.- Edera diventò pensierosa – Einstein......ah si! - rise per l'ennesima volta – Jeremy mi dispiace. La prendo solo in prestito ok?- disse con aria di sfida. Ulrich, Yumi e Odd si misero in posizione di combattimento. -idioti- sussurrò lei.

Yumi venne trafitta dallo spadone di Edera, poi con un solo rapidissimo movimento trapassò Odd. Entrambi vennero devirtualizzati in un nanosecondo. - Jeremy! Cosa faccio?- chiese disperatamente Ulrch. - uhm......e......devi assolutamente bloccare il primo attacco!- Edera attaccò Ulrich con una mezza-giravolta rapidissima ma il suo spadone si fermò a pochi centimetri dal viso del samurai. - hihihihi sei stato bravo a spostare le katane all'ultimo però a parità di velocità io sono più forte!- e iniziò a spingere Ulrich verso lo strapiombo nebbioso. - Jeremy!!!!!- - Ulrich! devi devirtualizzare Aelita!!!- - cosa?- esclamò Edera con sorpresa. Ma si distrasse un attimo di troppo e Ulrich ne approfittò. Spiccò un salto e scagliò entrambe le sue lame contro Aelita che perse tutti i punti vita. Appena atterrato però Ulrich vide la punta di quel micidiale spadone aprirsi la via attraverso il suo petto. Sparì in uno scintillio di bit digitali. Una voce famigliare si fece sentire a Lyoko -sono riuscito di nuovo a sventare i tuoi piani. Colpiscimi più forte la prossima volta.-.

Edera sogghignò.

-Sei un bastardo Elia.-.

 

 

Intanto nella sala del supercomputer..........

 

 

Elia crollò a sedere sul pavimento freddo. - sei sicuro che Aelita tornerà normale?- domandò Jeremy – si, si. Puoi stare tranquillo. -.

La porta dell'ascensore i aprì e ne uscirono Ulrich e Yumi che reggevano la povera Aelita e Odd che la scrutava pensieroso. Appena notarono Elia iniziarono a bombardarlo di domande. - chi era quella?- - cosa è successo ad Aelita?- - chi sei veramente?- - ehi calma, calma.- li tranquillizzò Jeremy. - fate stendere Aelita prima – venne fatta sdraiare da parte all'ascensore e il gruppo dei quattro più Elia si sedette in cerchio. Jeremy iniziò a raccontare quello che era accaduto prima – dovete sapere che appena vi ho virtualizzato Edera.....

 

 

Flashback...................

 

le porte dell'ascensore si aprirono e ne uscì un Elia traballante. -Jeremy.......dimmi che non hai mandato Edera in una di quelle colonne al piano di sotto.- - chi è Edera? E tu non eri di sotto fino a 20 secondi fa?- -oh no!!!- - cosa?- - non ero io prima nella colonna- - come non eri tu?- -no!- era Edera che aveva preso le mie sembianze!!!- dal computer si sentì la voce di Yumi – Jeremy? Chi è questa?- - non lo so- rispose Jeremy – fino a trenta secondi fa c'era Elia nella colonna scanner.- “che sia come dice lui?” pensò – il computer però adesso mi da un altro nome.......mmm.....Edera- - visto- si intromise Elia. -è come ti dicevo- - ma perché lei....avrebbe dovuto prendere le tue sembianze?- - perché lei è...-

dal computer si sentì la voce di Ulrich -Jeremy ma cosa.....- - che sta succedendo?- Jeremy si precipitò al computer. - oh no!- disse. “dannazione!! lo scanner mi dice che Aelita è controllata” -sembra che Aelita sia posseduta da qualcosa....ne sai niente?- - è stata lei!- - e com fai a......- - non c'è tempo! Devi farla tornare indietro!!- ma come?-il computer lampeggiò. “ oh no! Yumi e Odd sono stati devirtualizzati” - Jeremy cosa faccio?- chiese disperatamente Ulrich da Lyoko -digli che deve parare il primo colpo che Edera gli sferra.- -uhm......e.......devi assolutamente bloccare il suo primo attacco!- - bene- - e ora?- - ora devi dirgli di portare indietro Aelita!!- -Jeremy!!!!!- -Ulrich! Devi devirtualizzare Aelita.- - bene. Se funziona abbiamo sventato il suo piano.-

poco dopo il computer lampeggiò. -Aelita è stata devirtualizzata- -Jeremy, Edera ti può sentire se parli?- il computer lampeggio per la quarta volta -anche Ulrich è stato devirtualizzato. Comuque si.- - potrei dirle due cose?- Jeremy gli porse il microfono -sono riuscito di nuovo a sventare i tuoi piani. Colpiscimi più forte la prossima volta.-.

 

 

..................Fine Flashback

 

 

…...e questo è quanto.- concluse Jeremy. -ma di preciso cos'è successo?- domandò Ulrich. - quando ci siamo dati appuntamento nel parco, io ero arrivato una decina di minuti in anticipo e mi ero appisolato.- rispose Elia ridacchiando – credo che in quel momento Edera mi abbia portato in una sala sotterranea della fabbrica solo che appena mi appoggiato sul pavimento io mi sono svegliato.......e lei mi ha tirato una botta in testa!- indicò il punto in cui lo aveva colpito. -poi mi sono ripreso e sono venuto qui.- - ma cos'erano quelle catene?- chiese Yumi – erano il segno che Aelita era controllata da Edera.- -ma quando.......- iniziò Odd -quando sono rimasti soli prima di arrivare alla fabbrica.- lo interruppe Jeremy. -quello che non mi spiego però- continuò – è come abbia fatto questa.....Edera a prendere le tue sembianze e prendere il controllo di Aelita- - questa è una discussione lunga un po' complicata. E preferirei non parlarne.- - ma ce lo devi dire!! come pensi che possiamo fare se ricapita?- -tanto non mi credereste.- - be'. Non ci hai ancora provato e quindi non puoi saperlo.- - anzi che perdere tempo con me perché non andate a controllare come sta la vostra amica.- ed indicò Aelita che si era messa a sedere contro il muro della stanza. -Aelita!!!- il gruppo dei quattro si spostò verso la ragazza dai capelli rosa. - come stai?- chiese subito Jeremy preoccupatissimo. - sto bene. Mi gira solo un po' la testa.- poi vide Elia -aaaaaaaaaaa!!!- urlò – state attenti! In realtà lui è una ragazza ed è cattiva!!!- - Aelita tranquillizzati.- la calmò Jeremy.

Le raccontarono tutto quello che era successo. -incredibile. Io non ricordo niente. Ma quell'Edera quindi è una specie di intelligenza artificiale?- -assolutamente no!!- rispose Elia – lo dicevo io che era troppo bella.- scherzò Odd. -Edera è una mezzelfa. Niente a che vedere con le intelligenze artificiali- tutti ammutolirono. -be'? Che c'è?- -hai detto mezzelfa?- -e quindi?- -che cos'è?- -come non lo sapete?- -no che non lo sappiamo!- si spazientì Yumi. -ma dove vivete?- -ma tu dove vivi?!- -accidenti! Ma che razze esistono in questo universo?- -razze?- -si esatto razze? Elfi, Mezzelfi, Nani, Piantiferi, Rocciferi, Umani, Maghi, e chi più ne ha più ne metta. - Jeremy, Ulrich, Yumi, Odd e Aelita erano letteralmente sbigottiti!!! -be'? Che ho detto?- domandò Elia “ma che stano” pensò “in che razza di posto sono finito?”.

 

 

 

Nota dell'autore

buongiorno! Siamo a marzo, il sole splende, gli uccellini cinguettano e io sono riuscito a mettere un nuovo capitolo.

Yumi – era ora!-

autore – si effettivamente ero un po' in ritardo sulla tabella di marcia-

Yumi – va be'. Almeno sei riuscito a metterlo entro Marzo.-

autore -eh già!! ma procediamo con i commenti. Oggi come avrete capito avremo come ospite Yumi!!!- *i riflettori la illuminano* * il pubblico applaude* Yumi – grazie, grazie.- * compaiono magicamente due poltrone: i due vi si siedono.*

Autore – dimmi Yumi, racconta cosa ne pensi del capitolo.-

Yumi – be', allora, è un capitolo ricco di sorprese con un paio di colpi di scena soprattutto alla fine quando Elia fa il suo ultimo intervento-

autore – e cosa ne pensi di Edera?-

Yumi- penso che non sia giusto- disse con la voce lievemente incrinata

autore – che cosa non sarebbe giusto?- *l'Autore si chiude dentro ad un bunker per roteggersi.

Yumi – il fatto che sia bellissima e che sia fortissima nel combattimento e il fatto che mi abbia....grrrrr......devirtualizzato....-

*Yumi perde il controllo e con la telecinesi distrugge tutto.*

*dopo qualche secondo l'Autore esce dal bunker* - bene. È tutto per oggi. La prossima volta avremo come ospiti gli amici per la pelle: Ulrich e Odd. Ciao a tutt.........aaaaaaaaaaarg!!!- *l'autore viene accidentalmente colpito da una poltrona volante*

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Capitolo 10
*** Capitolo 9 ***


 

 

 

 

 

 

 

 

Edera aveva ormai raggiunto un'altra piattaforma su cui si stagliava un'imponente struttura simile ad una candela gigante. "È così quindi che sono le torri. Viste da vicino sono ancora più belle di come me le aveva descritte lui" pensò. Appoggiò una mano sulla superficie bianca liscissima. "Incredibile. Come è stato possibile creare una cosa del genere?". Mentre contemplava la magnificenza di quella bizzarra costruzione e si chiedeva come fosse potuto accadere che un semplice umano avesse avuto la capacità concepire un'opera di quel calibro, udì uno strano cigolio alle sue spalle. Si voltò. Davanti a lei comparve una stranissima creatura: era un cubo con quattro zampette metalliche rosse che uscivano dalla base e un occhio per ogni faccia laterale formato da tre cerchi concentrici e quattro stanghette: una in alto e tre in basso. Essa si inchinò. -Cosa sei?- chiese. La creatura la guardò......o almeno così sembrava. -Non sai parlare dunque.- Edera osservò quell'essere spigoloso - Ti ha mandato lui?- quello mosse la testa su e giù come per annuire. - Immagino allora che tu mi debba portare da qualche parte giusto?- la creatura annuì e lei gli saltò sulla testa. Non oppose resistenza. -Portami dove vuoi bello!- il cubo si mosse verso un sentierino situato dalla parte opposta alla torre. Le due figure si confusero nella nebbia del settore montagna.

 

 

 

Elia si era sistemato sulla poltroncina di comando del supercomputer e guardava con interesse il monitor. - fatemi capire bene.- disse – tu - e indicò Jeremy - hai casualmente scoperto questo laboratorio sotterraneo ed hai acceso, questo supercalcolatore in cui hai trovato lei - spostò il dito su Aelita - e da quel momento hai cercato di materializzarla sulla Terra attraverso le colonne scanner situate al piano di sotto mentre i tuoi amici tenevano occupato XANA, una spietata intelligenza artificiale, e i suoi mostri permettendo, sempre ad Aelita, di entrare nelle torri attivate da essa le quali sarebbero delle specie ponti tra il mondo virtuale Lyoko e il mondo reale?- -si. Be'. Detto così risulta molto fantascientifico.- cercò di spiegare Jeremy - e adesso, invece, che siete riusciti a materializzare Aelita, XANA ha rubato le chiavi di Lyoko e sta minacciando il mondo da Internet costruendo altri supercomputer e quindi spegnere tutto il macchinario non servirebbe a niente.- -esattamente- confermò Odd. - mmmm.....però!- esclamò Elia che non staccava un attimo gli occhi dal monitor del computer - ora che ti abbiamo raccontato la nostra storia tu dovresti come minimo darci qualche spiegazione riguardo al video. - si intromise Yumi - mmmm...... Si.- Elia girò la sedia in modo da guardare in faccia i 5 ragazzi – voi credete nella magia?- - certo che no!- rispose Aelita. -anche se avete visto il video del mio combattimento?- silenzio. - voi sapete che non ho avuto modo di truccare i fotogrammi.- spiegò Elia con calma – quindi a meno che qualcuno non abbia manomesso il video, quelle immagini sono reali.- Jeremy abbassò lo sguardo -ed io non credo che qualcuno di esterno abbia interesse nel farlo. Per cui eliminato l'impossibile....- - ...quello che rimane deve, per quanto inverosimile, deve essere la verità- completò Yumi – Sherlock Holmes – continuò Elia – una lettura terrestre particolarmente interessante. A quanto pare lo conoscete anche voi- - tutti conoscono Sherlock Holmes qui.- -ah davvero? - domandò sorpreso Elia – ci sono tante cose che non conosco del vostro mondo.- -non cambiare argomento- si spazientì Yumi – ok, ok. Voi avete visto la mia mano prendere fuoco giusto?- - si- - bene!- Elia fece un sospiro – quello si chiama Hiper ed è una particolare forma di potere. - - quanto particolare?- - talmente particolare che tutti, attraverso un buon addestramento, possono impararlo.- non ci stai prendendo in giro?- - oh si! Ci guadagnerei molto!- ironizzò – mi avete messo con le spalle al muro, Edera è diventata un nemico comune e mi avete dato un barlume di fiducia raccontandomi la vostra avventura. Sicuramente vi prendo in giro!- - fai meno il sarcastico- - uff!!!!- Elia si mise di traverso rispetto alla poltroncina -stavi parlando degli Hiper – riprese il discorso Ulrich -si. Giusto. Gli Hiper. Quello che avete visto si chiama Hiper Fire. Gli Hiper di solito si evocano accostando la parola “Hiper” con una parola derivata dalla lingua inglese. In questo caso “Fire”: fuoco. - -quindi ci stai dicendo che se per esempio diciamo Hiper Water succederà qualcosa legato all'acqua?- - esattamente Odd- - forte!- - no Odd. Imparare ad usarli è molto meno forte. Gli Hiper sono delle forme di energia incontrollate. Questo significa che se sei inesperto ed evochi per esempio l'Hiper Fire potresti finire carbonizzato. Io per imparare ad usarli correttamente ho dovuto allenarmi per 2 anni.- - ma...come hai fatto a disintegrare il clone con un colpo solo?- domandò Ulrich – semplicemente perché usando un Hiper viene amplificata una determinata caratteristica legata al nostro corpo. Per esempio, nel caso del fuoco, la potenza distruttiva.- comparve un pallino rosso sul monitor del supercomputer. -penso che dovresti dare un'occhiata qui Jeremy- Elia scese dalla sedia per lasciare il posto al biondino. - sta succedendo qualcosa di strano.- -cosa Jeremy?- chiese Aelita – un block sta scortando Edera da qualche parte.- -da qui puoi seguire tutte le loro mosse?- -si.- - c'è un altro posto da cui tu possa fare altrettanto?- -si, c'è il mio computer al dormitorio- -mmm.....- Elia si fermò a pensare – e l'ascensore è l'unico modo per uscire dalla fabbrica?- -no. Però è il più veloce.- Elia soppesò la risposta di Jeremy – ascolta! Dovresti stare attento perché il monitor potrebbe...- il monitor si oscurò improvvisamente. Elia scoppiò a ridere. -che succede?- -ahahahahah!!!!- -che hai da ridere tu?- -sentite, vi conviene prendere l'ascensore e sbrigarvi a....- si sentì un rumore come se il montacarichi fosse stato richiamato all'ultimo piano sotterraneo. Elia rise di nuovo. - ma che succede?- domandò allarmato Ulrich mentre Jeremy pigiava in continuazione dei tasti nel vano tentativo di ristabilire il contatto con Lyoko, Aelita osservava il genietto spaventata, Yumi cercava di richiamare l'ascensore ma senza successo e Odd......be' Odd....stava ridendo a crepapelle con Elia. - XANA vi ha fregato!- esclamò Elia – se volete seguire gli spostamenti di Edera vi conviene correre al computer in camera tua.- “Questo XANA è piuttosto furbo.” pensò.

 

 

 

Edera aveva raggiunto uno scoglio in prossimità del mare digitale. -e adesso?- chiese al suo mezzo di trasporto cubico – ah giusto. - si ricordò -tu non parli-.

Dal quell'ampia distesa d'acqua digitale una strana imbarcazione simile ad un siluro emerse vicino allo scoglio. La capsula si aprì e ne uscì un ragazzo alto con i capelli corvini vestito con una tuta nera e con uno spadone sempre nero a due mani sulla schiena simile al suo. - non parla. È vero. - disse lui con una strana voce modificata. - tu chi sei?- chiese. Poi, però, vide il simbolo nei suoi occhi e capì. -oh! Sei il mio biglietto per arrivare da XANA.- il ragazzo sorrise. -chiamami William – anche Edera sorrise -ok William -.

 

 

 

Jeremy, Aelita, Ulrich, Yumi, Odd ed Elia, correndo come matti, erano arrivati alle porte del dormitorio maschile. -non è che per caso qualche Hiper può aiutarci a seguire i loro movimenti?- chiese Odd ansimando – no. Mi spiace. Gli Hiper utilizzano l'energia del nostro corpo. Non agiscono su fonti esterne.- rispose Elia tranquillamente – ma come fai a non essere stanco?- domandò Ulrich mentre Jeremy cercava affannosamente le chiavi della stanza – dopo una corsetta come quella? Voi sottovalutate il mio potere.- rispose con un ghigno. - fatto!!!- esultò Jeremy stringendo la chiave in mano. - ehm.... Jeremy.....forse dovresti sapere che in camera tua potrebbe esserci...- la porta si aprì e la luce si accese. La stanza del piccolo genio si illuminò: a sinistra vi era un letto ben fatto con un poster di Einstein appeso sulla parete, a destra, un armadio e, in fondo, una scrivania cosparsa di cavi che alimentavano: un computer, una stampante e uno scanner (non quello per virtualizzare le persone). Sul monitor c'era uno strano occhio rosso formato da tre cerchi concentrici e quattro stanghette: una in alto e tre in basso. L'occhio di XANA. Yumi guardò male Elia -non ridere! Non provare a ridere!!- - ok.....ok- -maledizione!!!- Jeremy batté un pugno sulla scrivania – ci ha preceduto.- -scusa Jeremy ma sei stato ingenuamente sciocco a lasciare che XANA vi impedisse di seguire i movimenti di Edera.- -come? Sei appena arrivato e ti permetti di...- -basta Ulrich!!- lo fermò Jeremy – ha ragione. Siamo stati ingenui.- -ma....Jeremy......- -no Yumi. Non ci sono scusanti.- il biondino si accasciò sul letto – ci siamo convinti che XANA ed Edera fossero due cose scollegate e non abbiamo minimamente sospettato che i due potessero incontrarsi.- -se non ci fosse stato Elia, a quest'ora, avremmo perso la guerra con XANA e in più io sarei ancora soggiogata da Edera- disse Aelita. Elia chiuse delicatamente la porta, spense la luce e si portò al centro della stanza. - ascoltate.- disse sottovoce – potremmo essere nei guai. -.

 

 

 

 

 

 

nota dell'autore:

ciao a tutti.

Posso capire forse che la mia storia forse non è un gran che: procede lenta, non è incentrata su una coppia in particolare, non è ricchissima di contenuti e non è scritta benissimo, però una piccola recensione, anche critica, sarebbe bene accolta.

Potete darmi anche qualche idea per “movimentarla” un po'.

Grazie.

Al prossimo capitolo.

 

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Capitolo 11
*** Capitolo 10 ***


 

 

 

 

 

Il dormitorio maschile si era svegliato: un branco di studenti mezzi addormentati si stava riversando nel corridoio ormai illuminato producendo suoni informi e strani mugugniti chiaramente riconducibili a sbadigli e stiracchiamenti.

Il professore di ginnastica, non che sorvegliante, si precipitò immediatamente ma, non riuscendo a capire l'origine di quel trambusto, invitò tutti, con sonora risolutezza, a tornare nelle proprie camere.

Mentre la calca si sparpagliava, una piccola figura, con un movimento quasi impercettibile, si nascose dietro una parete e attese che le luci si spegnessero. “Questa è l'occasione che aspettavo” pensò “ finalmente scoprirò cosa stai combinando Jeremy” un ghigno si formò sulla sua faccia mentre gli occhi rimanevano fissi sulle uniche due porte rimaste chiuse.

 

 

 

Appena Elia sentì che le luci si erano spente tirò un sospiro di sollievo.

-scampato pericolo- disse Odd e si mosse per accendere la luce -aspetta!!- sussurrò Elia – cosa dovremmo aspettare?- domandò Odd -stai tranquillo.- disse Jeremy – nel nostro mondo e in particolare in questo posto è altamente improbabile che qualcuno ci stia spiando- -hai detto “altamente improbabile” non “impossibile”- - ragazzi è tardissimo!! - si intromise Yumi – è quasi l'una. Devo tornare a casa.- aprì la porta – a domani – salutò piano. -Odd. Se non vai a letto ora non ti sveglierai più domani e io non ho voglia di coprirti con qualche scusa.- disse Ulrich -ooooook!!! a domani Einstein. A domani principessa.- scherzò Odd. Anche i due uscirono. - tu non vai a dormire Elia?- chiese Aelita -mmmm.....non so. Aspetterò ancora un attimo. Tu invece?- -io rimango qui con Jeremy- -sicura Aelita? - - si,si. Tanto tu ti metti a lavorare giusto?- -veramente non posso lavorare in quanto tutti i miei strumenti sono inutilizzabili per il momento.- - e il portatile?- - è inutilizzabile anche quello.- -ma non ci hai neanche guardato.- -non ne ha bisogno- si intromise Elia – XANA non è stupido. Ha messo fuori gioco anche quello. - Aelita prese il computer di Jeremy. - come fate a dirlo se non avete nemmeno controllato?- lo aprì e vide il simbolo di XANA. - è come dicevamo – disse Elia

-vai a riposare Aelita. Ci penseremo domani.- disse dolcemente Jeremy -va bene- acconsentì.

Si avviò verso la porta – buonanotte - - buonanotte- risposero in coro.

 

 

 

Come la porta si chiuse, Jeremy si sedette sulla sedia della scrivania.

“il momento è giunto” - Elia. Non dono ancora riuscito a decidere se tu sia una minaccia oppure una fortuna. -

-fortuna?- Elia si sedette sul pavimento - Non esiste. È solo una giustificazione per alcuni eventi che capitano a nostro vantaggio a cui non riusciamo a dare una spiegazione.-

- allora la pensiamo allo stesso modo.-

“ vuoi il confronto Jeremy? Non credo che ti convenga” - non proprio.-

-in che senso scusa?- domandò il biondino con finta ignoranza

-il mio pensiero si basa molto sull'esperienza, il tuo invece è innato.-

“ma che sta dicendo?” - non capisco-

-sai.- Elia guardò fuori dalla finestra – entrambi abbiamo una personalità filo infantile e non sopportiamo perdere.-

-si può dire così -

“vediamo come rispondi adesso” - però, anche se questa volta sarà l'unica in cui io lo dirò esplicitamente, tu sei molto più intelligente di me.-

Jeremy rimase colpito.

-il tuo unico problema è trovare una motivazione che ti spinga a dare il massimo.-

-ne sei davvero sicuro?- “ ti fidi davvero di noi?”

-assolutamente- “ ti stai chiedendo se mi fido non è così?”

-secondo me ti sbagli.- Jeremy chiuse gli occhi - anche io voglio dirti una cosa. Togliti Aelita dalla testa.-

-wooooo!!! Come l'hai capito?- “ sai cogliere la palla al balzo vero?”

-mi era venuto il dubbio quando eravamo alla fabbrica. Prima, in palestra, tu hai raccontato una parte della tua storia. Non metto in dubbio la sua veridicità però, hai parlato molto bene di una certa Lucciola-

“cosa vuoi sapere Jeremy?”-si. L'ho fatto.-

-poi alla fabbrica ti sei accorto che Aelita aveva ripreso conoscenza ma, più tardi, hai palesemente ignorato gli spostamenti di Edera.-

“stai insinuando che io sia alleato di Edera?” - mi dispiace ma....-

“te ne sei accorto è? Purtroppo non ti lascerò vie di fuga. Ti farò parlare. Stanne certo.” - non dire balle. Tu sei perfettamente in grado di usare il supercomputer. Non è vero?-

Elia sorrise “vediamo come reagisci” – si. È vero.-

“accidenti! Mi aspettavo che negasse. Meglio andare avanti” -questo mi ha fatto capire che presti molta attenzione alle cose che ti interessano emotivamente e così ho capito che questa Lucciola deve assomigliare ad Aelita.-

“sei stato imprudente ad attaccarmi senza un piano” -ok Jeremy. Stai tranquillo. Non te la porta via nessuno. Hai la mia parola.-

“mi è scappato.” -lo spero per te -

“ciliegina sulla torta” -c'è altro che mi vuoi chiedere?- “ ovviamente la tua risposta sarà....”

-no.-

Elia si alzò da terra -ok. Buonanotte “Einstein”.- aprì la porta

Jeremy sorrise “ora ti sistemo io” -Buonanotte “mezzelfo”-

Elia rise piano.

-Perché ridi?-

Elia si girò verso Jeremy sorridendo. “ deduzione sbagliata. Rassegnati.” -mi dispiace tanto. Non sono un mezzelfo.- si chiuse la porta alle spalle.

Jeremy sospirò sconsolato. “ accidenti. Meglio andare a dormire. “

Si mise il pigiama e si infilò sotto le coperte. Guardò un'ultima volta il poster di Einstein. “ne sono sicuro” pensò “è stato lui. È lui l'hacker”.

 

 

 

Elia si era chiuso la porta alle spalle.

Fece per andare ma, improvvisamente, si fermò dopo quattro passi esattamente all'incrocio fra i due corridoi. - sai.- disse – hai fatto male a non origliare.- si girò verso l'altro corridoio – la prossima volta non sarai così fortunato-. Riprese la strada per la camera.

 

 

 

L'ombra nascosta nel buio cadde in ginocchio ansimando “ come è possibile” pensò “ come è possibile che quello riuscisse ad esercitare una pressione tale?” si rialzò tremando come una foglia“ incredibile...... provo.....paura..........” fece un respiro profondo e la tensione sembrò scivolare via “devo analizzare i dati in mio possesso” e scappò via di corsa.

 

 

Luogo sconosciuto

Edera era arrivata in una stanza con al centro un tavolo e due sedie. Lei sogghignò – lo sai che non ho bisogno di certi formalismi -

Una voce metallica rimbombò dappertutto. - non farti pregare. Accomodati.- Edera si sedette su una delle sedie .

-ha funzionato?- chiese la voce.

-perfettamente– rispose lei. - ne sei sicura?- chiese la voce

-assolutamente-

-bene. Allora possiamo procedere con la fase 2.-

Edera sorrise. -mi domando solo per chi possa essere questa seconda sedia.-.

 

 

 

 

 

nota dell'autore

ciao a tutti. Bello questo capitolo? Jeremy vs Elia. Il confronto psicologico. Due menti che si scontrano.

Aelita- mi è piaciuto tanto recitare questa parte.-

autore – davvero? Raccontaci le tue impressioni.-

Aelita – dico subito che io ho letto il copione e quindi so già come andrà a finire. Tuttavia, il fatto che sia stata io a dare il via allo scontro mi stuzzica molto.-

Autore- sono contento che i piaccia. E come ricompensa per questo commento positivo- * Autore fa comparire un mazzo di fiori* - per te-

Aelita – oh grazie!!-

Elia – come mai con le donne sei così gentile?-

*Autore tira fuori dalla tasca un bazooka e lo punta contro Elia* Autore – tu devi sparire!!!!- * Autore spara. Elia comincia a correre inseguito dal missile in stile Willie il coyote*

Aelita – concludo io con due domande per voi lettori a cui potete rispondere con una recensione:

1 Chi è l'ombra del dormitorio? 2 Edera dice – mi chiedo solo per chi possa essere la seconda sedia- ora io giro la domanda a voi. Per chi può essere la seconda sedia?-

Autore – e con questo vi do appuntamento al prossimo capitolo!!!!-

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Capitolo 12
*** Capitolo 11 ***


 

 

 

Lunedì 21 Febbraio. Ore 7:00 dormitorio del collegio Kadic

 

 

Bussarono alla porta della camera di Odd e Ulrich.

-avanti-. Mormoro una voce assonnata.

Entrò Aelita. -ciao-

Odd dal letto boffonchiò un “ciao” mentre Ulrich la salutò con la mano da dietro l'armadio. -non è che per caso avete visto Elia?- domandò lei. -no, non si è visto.- rispose il bruno. -ok. Fatemi sapere se lo incontrate.- -contaci-.

La porta si chiuse.

 

 

Lunedì 21 Febbraio. Ore 7:05 cortile del collegio Kadic

 

 

-ciao Yumi-

-ciao Aelita-

-hai per caso visto Elia in giro?-

-no mi spiace. Non l'ho visto-

-ok grazie-

-prego-

Aelita corse via.

 

 

Lunedì 21 Febbraio. Ore 7:10 refettorio del collegio Kadic

 

 

-buongiorno- disse Jeremy.

-buongiorno- rispose Aelita.

-come mai così mattiniera?- chiese lui.

-stavo cercando Elia. Gli dovrei parlare.-

“che abbia scoperto qualcosa?” pensò lui – hai scoperto qualcosa per caso?-

-come? No. No. Non ho scoperto niente di nuovo.-

Jeremy sollevò un sopracciglio -sicura?-

Lei non rispose.

-va be'. Non importa. Se lo vedo ti chiamo.-

-ok grazie- Aelita sorrise.

 

 

Lunedì 21 Febbraio. Ore 7:20 parco del collegio Kadic.

 

 

Aelita stava camminando tra gli alberi del parco guardandosi intorno.

La neve ormai si era sciolta e ne rimanevano solo alcuni mucchietti sparpagliati qua e là. “ma dov'è finito! L'ho cercato dappertutto!”.

Mentre passava sotto una grossa pianta, ormai intenta a tornare in refettorio e fare colazione, vide tra le radici un piccolissimo cubetto di metallo. Lo prese. Se lo rigirò nella mano. Vide che su un lato c'era un pulsantino rosso. Lo premette. Quell'aggeggio emise un sonoro bip e iniziò a trasformarsi: si aprì rivelando tre piccoli proiettori mentre il metallo si avvolgeva attorno al suo braccio sinistro diventando una piccola tastiera. I tre proiettori si illuminarono di una luce azzurrina e, davanti a lei, comparvero tre schermi di luce.

“che strano” pensò “sembrano i monitor di un computer”.

Aelita era stupita ma allo stesso tempo un po' spaventata. Quella davanti a lei era tecnologia sconosciuta. Non aveva mai visto niente del genere.

Allungò la mano nel tentativo di toccare lo schermo e, inspiegabilmente, sentì una sottile resistenza. Comparirono dei quadratini gialli “probabilmente sono delle cartelle”. Erano 5 sullo schermo di sinistra, 5 sullo schermo di destra e 3 su quello centrale.

Le 3 cartelle si chiamavano: “amici”, “nemici” e “dati”.

Decise di aprire la prima.

 

 

Lunedì 21 Febbraio. Ore 7:48 parco del collegio Kadic

 

 

“incredibile.....” pensò Aelita. Le informazioni contenute nel computer le avevano svelato quasi ogni mistero. -wow...- sussurrò.

-sembra incredibile vero?- disse una voce alle sue spalle. Lei si voltò di scatto. -chi sei tu?- chiese spaventata -credo che lo scoprirai presto- ghignò.

 

 

Lunedì 21 Febbraio. Ore 7:58 parco del collegio Kadic.

 

 

Elia camminava tra gli alberi del parco setacciando con estrema cura le radici e battendo ogni cespuglio alla ricerca del suo computer. “non può essere sparito nel nulla” pensò. “ieri sono stato qui fino alle 4 circa. Poi sono andato in camera. Però là non c'è quindi deve essere per forza vicino a qualche albero.” continuò a cercare finché non sentì la voce di Jeremy che lo chiamava. Gli si avvicinò.

-che succede? Hai perso qualcosa?- chiese.

-no...- rispose.

Jeremy sollevò un sopracciglio ed Elia scrollò le spalle -niente di importante.-

-a te invece serve qualcosa?-

-no. Volevo solo informarti che Aelita ti sta cercando- con la voce sottolineò la parola “cercando” -non preoccuparti. Sicuramente sarà in classe e le parlerò li.- Jeremy annuì. -va bene.-

-vogliamo andare?- chiese Elia -le lezioni incominceranno a breve-

- vai tu. Io devo passare in camera.- rispose il biondino.

 

 

Lunedì 21 Febbraio. Ore 8:05 aula del palazzo di scienze del collegio Kadic.

 

 

Gli studenti cominciavano ad arrivare nelle rispettive aule e la classe di cui racconteremo fra poco non faceva eccezione.

Questa, era piuttosto ampia. I banchi erano uniti a due a due e formavano tre file, ognuna di 4 coppie, dalla cattedra alla parete opposta piena di cartellini, cartelloni e fogli di ogni tipo.

Aelita era seduta nel banco più lontano dalla porta in prima fila e guardava con aria assorta fuori dalla finestra.

Elia entrò in classe e si diresse verso quell'anima solitaria. Lasciò cadere rumorosamente la cartella sul banco e si “buttò” sulla sedia sospirando.

Lei non si mosse. Lui la guardò storto per un attimo poi le bisbigliò all'orecchio -dopo le lezioni vieni immediatamente in palestra. Non accetto rifiuti. Altrimenti sai già cosa può succedere.-

Elia si alzò e si posizionò in un banco nella fila centrale. Aprì la cartella e tirò fuori dei libri. “il preside è stato molto gentile a comprare questi per me. Prima o poi dovrò ricambiare i favori con qualche lavoretto. Devo gestire bene il mio tempo.”.

 

 

Lunedì 21 Febbraio. Ore 13:00 palestra del collegio Kadic.

 

 

Elia entrò e chiuse il portone. Aelita era lì.

-come hai fatto ad arrivare qui?- chiese lui.

-non capisco........-

-oh! Non sai recitare. Non l'hai mai saputo fare.-

-ma cosa dici?-

-basta!- si spazientì lui

-come mi hai scoperto?-

-quando mi sono avvicinato a te in classe, non hai mostrato segno di reazione e questo mi ha un po' insospettito. Poi quando ho chiaramente dato segno di volermi sedere nel banco vicino, tu non hai fatto alcun movimento. Questo dimostra che tu non sei Aelita e sopratutto che non la conosci e adesso mi dai da pensare. Hai dovuto agire in fretta giusto?-.

Lei non rispose.

-l'hai rapita perché...... stava guardano i file del mio computer.....e aveva scoperto delle cose.....riservate. Giusto Aurora?-.

La falsa Aelita sorrise. -impeccabilmente corretto.-.

La trasformazione cominciò. I capelli da rossi diventarono biondi e ondulati con un ciuffetto ricadente sull'occhio destro. I lineamenti si assottigliarono un pochino e al posto dei vestiti comparvero una maglietta rosa e un paio di jeans terrestri.

-c'è solo un dettaglio che mi sfugge.- disse Elia

-si, si. Te lo spiego subito. Due giorni fa ero a casa tua e ho visto che le tue cose stavano sparendo. Allora sono sgattaiolata appena mi è stato possibile nel laboratorio di Timoty e ho attivato il portale giallo per venirti a cercare. Si è aperto questa mattina in quel parco e ho visto la ragazza che sbirciava i file del tuo computer. Così l'ho addormentata e l'ho portata in una specie di fabbrica qui vicino.......- -come?- la interruppe Elia -l'hai portata alla fabbrica?- -s..si perché?- Elia imprecò nella sua lingua originale.

-ehi! Non si dicono quelle parole!-

-non potevi saperlo. Ti aggiorno mentre andiamo alla fabbrica. Aelita è in pericolo!- uscirono dalla palestra ed esclamarono all'unisono -HIPER FASTER!!!- iniziarono a correre a velocità supersonica. “questa volta Jeremy mi ucciderà” pensò Elia.

 

 

 

 

Nota dell'autore

ciao a tutti! Per vostra fortuna sono riuscito a mettere il capitolo di maggio a maggio e siccome sono ultrasommero di lavoro scolastico:

il naunfragar m'è dolce in questo mare.........

Elia -non se ne parla nemmeno!- *immerge un braccio fra i fogli e tira fuori il povero autore e lo schiaffeggia*

Autore – ma sei rincretinito o cosa?-

Elia -ah! Che sollievo. Non è morto.- * applausi del pubblico*

Elia – grazie, grazie. Gli autografi a fine show!-

Autore- non rompere e sparisci!- *prende un martello e colpisce Elia che vola in cielo in stile team rocket*

Autore – bene. Ora che ci siamo liberati di lui, è il momento di presentare in studio- *rullo di tamburi* -XANA!!!!- *arriva un kankrelat da dietro le quinte e bisbiglia qualcosa all'orecchio dell'autore.* - mm.... si. Capisco. Mi dispiace gente ma XANA è leggermente impegnato in questo momento e quindi non potrà essere presente.....- *Elia atterra sull'autore* Elia – ahiahiahiahi. Che mi sono perso?-

Autore- ok. Visto che XANA non può venire, scatenerò la mia ira su di te!-

Elia – ehm....aspetta, che vuoi fare?- *Autore prende un fiammifero e una tanica di benzina*

Autore – stai tranquillo Elia. Sentirai solo un dolorino e un po' caldo. Poi più niente- Autore apre la tanica di benzina, accende il fiammifero e li lancia contro Elia ma lui attiva uno scudo con la magia e il tutto viene respinto contro una betoniera che passava di li per caso che contiene altra benzina. (ma to' guarda che sfortuna!!!)*

Autore/Elia – NOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!-

Lo studio esplode.

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Capitolo 13
*** Capitolo 12 ***


 

 

 

 

Lunedì 21 Febbraio. Ore 13:45 dormitorio maschile del collegio Kadic.

 

 

-non è possibile, non è possibile, non è possibile.....- continuava a ripetersi. -come diavolo ha fatto? No, non è possibile una cosa del genere! Non si può scatenare la paura nella gente in quel modo!- camminava avanti e indietro nella sua stanza con impazienza. -non riesco nemmeno a trovare una spiegazione logica! MALEDIZIONE!!!!- sbatté violentemente un pugno sul letto.

La rabbia era tanta.

Avrebbe voluto sfogarsi distruggendo la stanza ma si limitò a prendere a pugni il cuscino. Dopo qualche minuto decise di comprimere tutto e rinchiuderlo in un angolino remoto della sua mente. D'altronde faceva sempre così. Lui era più maturo degli altri. Gli tornarono in mente i bulletti delle elementari che lo picchiavano e lo prendevano in giro e ricordò anche la sensazione di impotenza e la voglia di ribellarsi. Già dalla terza elementare aveva cominciato a vedere le cose da un'ottica diversa. Lui era responsabile, non infrangeva mai le regole, stava sempre tranquillo e non dava fastidio a nessuno. In più gli piaceva studiare e prendeva sempre il massimo dei voti. Il che era una cosa molto rara nella scuola dove andava. Forse era per quello che quei bulletti non lo lasciavano mai stare.

L'eccellenza porta sempre invidia.

Ma ora basta.

Bisognava cambiare.

Il passato era passato e lui doveva vivere il presente.

E nel suo presente era arrivato un rivale.

Un maledettissimo rivale.

Uno stupido genio dell'informatica occhialuto con un ottimo intuito.

E quando ormai era sul punto di scoprire il suo segreto si presentava un tipo assolutamente spaventoso che gli imponeva di stare al suo posto e di non mettergli i bastoni fra le ruote.

Questo non poteva sopportarlo.

Sarebbe riuscito a batterli entrambi al suo gioco.

Doveva riuscirci.

Era una questione di orgoglio.

“devo decidere la mia prossima mossa con cautela”. Pensò.

Prese una valigetta da sotto il letto e l'aprì. Al suo interno vi erano una mappa del collegio Kadic e delle pedine di forme e colori diversi. In tutto erano trentanove: tredici a forma di birillo, tredici a forma di cavallo degli scacchi e tredici a forma di omino. Ogni tipologia di pedina aveva un membro di un colore diverso: bianco, giallo, arancione, rosso, rosa, marrone, verde chiaro, verde scuro, azzurro, blu, viola, grigio e nero.

Si alzò da terra, si avvicinò alla scrivania vicino alla finestra e, ignorando la tv in un angolo, la liberò dai libri, dai quaderni e dalla moltitudine di fogli e, successivamente, stese la cartina.

“adesso il gioco si fa interessante” sorrise “devo dare il massimo o verrò sopraffatto in poco tempo. Quei due sono molto furbi”.

Iniziò a disporre le pedine sulla cartina.

-Ulrich e Yumi li metto qui-.

Prese due birilli, uno nero e uno verde scuro, e li appoggiò sopra la palestra.

-per Odd scelgo il birillo viola e lo metto in refettorio-.

Poi prese l'omino rosa.

-Aelita la metto nel parco-.

A questo punto, tolse dalla scatola il cavallo marrone, il cavallo rosa, l'omino azzurro e l'omino grigio.

-Delmas nella palazzina, Sissi nel dormitorio.......-.

Posizionò ogni pedina con estrema cura sulla cartina.

-.....Jeremy......anche lui nel dormitorio e io?-.

Rimase pensieroso un attimo poi, con estrema superbia, appoggiò l'omino grigio sul davanzale della finestra un po' sollevato rispetto al tavolo e alla cartina in modo che potesse guardare tutto e tutti dall'alto.

-ora manca solo lui-.

Guardò nella scatola. Ripensò a quella paura che aveva avvertito quando lo aveva incontrato. Solo un colore si impossessò della sua testa. Giallo. Inspiegabilmente quella paura era gialla. L'unica incognita ora era la sua posizione. Continuò a pensare e a ripensare a quella sensazione “incredibile” pensò. “non solo è riuscito a spaventarmi in quel modo ma si era accorto della mia presenza in mezzo all'oscurità. Quel tipo è molto strano”. Aprì gli occhi e vide il luogo giusto. -prima o poi scoprirò chi sei e allora sarai soltanto una pedina nelle mie mani. Però, fino ad allora, riconoscerò la tua superiorità.”. Appoggiò l'omino giallo sopra la tv.

 

 

Lunedì 21 Febbraio. Ore 13:47 dormitorio maschile del collegio Kadic.

 

 

Appena le lezioni furono finite Jeremy andò dritto filato nella sua stanza e accese il computer. “meno male che ho trovato l'algoritmo per modificare gli avatar di Lyoko. Adesso posso apportare dei piccoli miglioramenti e comincerò proprio da Aelita.”. Le sue dita iniziarono a scorrere velocemente sulla tastiera. “però, ora che ci penso, oggi era un po' strana. Non sembrava particolarmente attiva come invece è di solito.......mmm.........ma no, dai” si rassicurò “sarà solo un po' stanca”.

Dopo qualche minuto sentì squillare il telefono.

-pronto?-

-Jeremy! Abbiamo un grossissimo problema!-

-Elia? Dove sei? Che sta succedendo?-

-Sono al supercomputer. Devi venire immediatamente e porta anche gli altri! Dobbiamo andare su Lyoko. In fretta!-

-ma......mi puoi spiegare?-

-non ho molto tempo! Aelita è stata rapita da Edera e XANA potr.............glia.................nica..........- la comunicazione si interruppe.

“accidenti!!!”. Pensò. “devo sbrigarmi!”. Corse fuori dalla stanza.

 

 

Lunedì 21 Febbraio. Ore 14:02 dormitorio maschile del collegio Kadic.

 

 

Qualcuno bussò alla porta della stanza del biondino.

-ehi? Ci sei Jeremy? Sono Sissi. Ho per sbaglio dimenticato il mio cerchietto in camera tua e vorrei riprendermelo.- nessuno rispose.

Provò ad aprire la porta e scoprì che non era stata chiusa a chiave.

“Sissi, sei fortunata oggi.” pensò.

Entrò e accostò la porta senza fare rumore.

Era sola adesso.

“bene. Allora.....da dove cominciamo?”.

Ripensò mentalmente a quando aveva fatto quella figuraccia davanti ad Ulrich per colpa di Jeremy che aveva aperto la porta all'improvviso facendola cadere. Che rabbia!!!

“se non ricordo male, il cerchietto era rotolato lì”.

Si mise a tastare con la mano sotto al letto finché non toccò con la mano l'oggetto desiderato. -evviva!- sussurrò dalla gioia -missione compiuta- Fece per uscire quando il computer sulla scrivania cominciò a suonare in modo allarmate. Sissi sobbalzò dallo spavento e corse fuori dalla stanza a tutta velocità verso il dormitorio femminile.

 

 

Era appena uscito dalla camera per andare in biblioteca quando una spaventatissima Sissi lo superò di corsa. “lei nel dormitorio maschile?” si girò. Vide la porta della stanza di Jeremy aperta. Sogghignò.

“bisogna saper cogliere le occasioni”.

Fece dietrofront ed entrò nella camera del rivale. Chiuse la porta.

Il computer era acceso e lampeggiava emettendo un allarmante “bip”. Lui si sedette alla scrivania e osservò il monitor. Una specie di candela era evidenziata in giallo e accanto vi erano delle scritte: settore deserto, 37°-nord, 45°-ovest.

“che diavolo è sta roba?” pensò.

Corse nella sua stanza a prendere la macchina fotografica e, dopo essere tornato indietro, catturò il monitor.

“adesso devo scoprire qualcos'altro”.

Notò una “X” rossa in alto a destra e ci cliccò sopra con il mouse. La candela e le scritte sparirono così come la fastidiosissima suoneria e al loro posto comparve una lunghissima serie di codici.

“...mmmmmm........ sembra che sia un algoritmo”.

Lo fotografò.

“adesso, Jeremy, non hai scampo.”.

Sulla sua faccia comparve un ghigno divertito.

“scoprirò cosa stai nascondendo insieme ai tuoi amici. Te lo assicuro”.

 

 

Lunedì 21 Febbraio. Ore 14:13 primo piano sotterraneo della fabbrica abbandonata.

 

 

-adesso hai capito?- chiese Elia.

-cavolo! Non ne avevo idea!-

-non è colpa tua. Non potevi saperlo.-

Aurora sospirò. -e così Edera è arrivata fin qui-

-già.- Elia continuò a pigiare le dita sui tasti.

-non sapevo fossi così bravo con i computer- disse Aurora.

-ho imparato tutto da Timoty- rispose.

-e quindi adesso cosa si fa?-

-ora dobbiamo fermare Edera-

Le porte dell'ascensore si aprirono e ne uscirono Jeremy, Ulrich, Yumi e Odd.

-finalmente!- disse Elia.

Scese dalla poltroncina per lasciare il posto a Jeremy ma questo iniziò a fissare la ragazza da parte a lui.

-si chiama Aurora. Ci si può fidare.-

-d'accordo. Ma non andrà su Lyoko- ribatté lui e si sedette al computer.

-ok, ok. Aspetta qui- disse ad Aurora, poi si diresse con gli altri nell'ascensore.

Jeremy osservò la nuova ragazza.

-che hai da guardare?-

-mpf! Niente.-

-lo so che fremi dalla voglia di farmi delle domande. Lo sento.- appena pronunciò le ultime due parole al genietto vennero i brividi.

“che strana questa” pensò. -ragazzi siete pronti?- chiese al microfono -certamente!- risposero tutti.

-allora si preparino Ulrich, Odd e Yumi negli scanner.-

 

 

Nell'ascensore e poi nella sala scanner.....

 

 

Odd- ehi Elia? Chi è quel bel bocconcino di rosa?-

-si chiama Aurora e, mi dispiace Odd, ma per tua sfortuna non ha intenzione di fidanzarsi per il momento-

-mmm....va be' passeremo direttamente al matrimonio.- scherzò.

-provarci sempre con la prima che capita non porterà a niente di buono dongiovanni da strapazzo.- disse Ulrich. L'ascensore si fermò.

Elia -cambiando discorso, Jeremy vi ha già informato della situazione?-

-si, anche se non sappiamo molto.- rispose Yumi.

-lo so. Non è molto. Ma è quello che sono riuscito a scoprire-

Dagli altoparlanti si sentì la voce di Jeremy -ragazzi siete pronti?- -certamente- risposero loro.

-allora si preparino Ulrich, Odd e Yumi agli scanner-

-ehi Elia! Vedi di stare attento a Lyoko. La virtualizzazione può stordire le prime volte- disse Ulrich. I tre entrarono negli scanner.

-non preoccuparti. Mi abituerò in fretta.- disse Elia.

-e non fare scherzetti!- sorrise Odd appena prima che gli scanner si chiusero. La voce del genietto al computer echeggiò nella stanza. -trasferimento Ulrich, trasferimento Yumi, trasferimento Odd, scanner Ulrich, scanner Yumi, Scanner Odd, virtualizzazione!!!-

Elia era eccitato.

“finalmente ci rincontriamo Edera. Sono successe tante cose. Si sono formulate tante domande e troppi misteri offuscano il mio percorso: il mio arrivo in questo universo, il dolore alla gamba, il tipo che ci spiava.........ma ora basta. Avremo modo di chiarire.” -ancora qualche secondo Elia.- disse Jeremy. “ora vedrò il mondo virtuale di Lyoko e parteciperò alla battaglia” Una colonna scanner si aprì. “non sto nella pelle” pensò.

Ci saltò dentro. Le porte si chiusero dietro di lui.

-trasferimento Elia.-.

Una forte corrente lo spinse verso l'alto.

-scanner Elia-.

Il momento era giunto.

-virtualizzazione!!!-.

Una luce fortissima lo investì........

 

 

 

 

 

 

nota dell'autore

ciao a tutti! Sono felice di informarvi che insieme al nuovo capitolo avremo in studio anche Ulrich e Odd oggi!

Ulrich -ciao-

Odd -buongiorno!-

autore -allora? Come avete trovato questo capitolo?-

Ulrich -carino. Ma privo di parti interessanti con il sottoscritto-

Odd -io faccio battute più divertenti.-

Elia -di la verità autore. Non sai interpretare bene i loro ruoli vero?-

Autore -ti ci metti anche tu?-

Odd -è vero. Non mi sai per niente imitare. Persino in questo siparietto finale devo fare la parte del serio.-

Autore -ok. Avete vinto. Lo ammetto. Non sono capace e allora?-

Ulrich -se l'è presa! Che tipo suscettibile!- *Elia e Odd annuiscono*

Autore -sto.....per......arrabbiarmi....-

Elia -e poi è anche permaloso. Pensa che appena gli trovi un difettuccio minuscolo si offende.- *mentre quei tre parlano l'autore inizia a manifestare i sintomi del super sayan*

Odd -e poi non è nemmeno un buon scrittore. Guarda quanto erroracci ha commesso in queste paginette!- *Elia e Ulrich annuiscono*

Autore – adesso BASTA!!!!- *Autore diventa super sayan livello 4 in un colpo solo* -ora non avrò pietà-

Elia -mmmmm.....la cosa si fa interessante!- *Autore ed Elia iniziano a combattere*

Ulrich -bene gente! Per oggi è tutto! Odd? Vuoi dire qualcosa?- *Odd assiste allo scontro mangiando dei pop-corn*

Ulrich -OOOOOOOODDDD!!!!-

Odd -si?- *a bocca piena*

Ulrich -che causa persa! Devi chiudere lo show!-

Odd. -oh giusto!- *lancia via i pop-corn e prende il microfono*

-Alla prossima!!!-

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Capitolo 14
*** Capitolo 13 ***


 

 

 

 

Elia atterrò a Lyoko...........sul fondoschiena.

-ahiahiahiahi!!!- si lamentò.

-ah! Giusto! Mi ero dimenticato di dirti che le prime volte non si riesce ad atterrare in piedi.- disse Ulrich.

Tutti risero.

-Jeremy? Come mai lui non ha cambiato aspetto?- chiese Yumi.

Elia sentì la voce del biondino provenire da dentro il suo orecchio.

-non lo so. La virtualizzazione è avvenuta correttamente.-

-Jeremy? Ma tu non sei su.....-

-sono al supercomputer. La mia voce arriva tramite un auricolare direttamente nelle vostre orecchie- rispose lui.

-ah!- Elia osservò i ragazzi.

Erano tutti vestiti in modo strano:

Ulrich aveva una tuta marrone e gialla che terminava in una copertura grigia tipo calza a metà del polpaccio che avvolgeva i piedi e le caviglie, sulla fronte portava una fascia gialla e, dalle spalle, spuntavano i manici di due sciabole, Yumi indossava anche lei una tuta ma bordeaux con scarpe da ginnastica rosa ai piedi, sulla schiena aveva una sacca gialla e, a copertura di ginocchia e spalle, poteva contare su piccole protezioni e Odd era travestito da gatto viola con tanto di zampone, coda e orecchie.

-siete proprio strani.- disse.

-i nostri sono costumi tradizionali giapponesi: io sono un samurai mentre lei è una geisha.-

-e tu Odd?-

Ulrich tossì qualcosa molto simile a “costume di carnevale” che fece ridacchiare Yumi e Jeremy.

-uffa! Non è giusto! Non l'ho scelto io di avere un costume così! Persino tu sei stato risparmiato dalla vergogna!- protestò indicando il novellino.

Elia si guardò.

Lui non aveva cambiato aspetto.

Era come diceva Yumi.

-bando alle ciance- disse Jeremy tornando serio. -ora vi spiego la situazione. Come sapete Edera ha rapito Aelita e l'ha portata su Lyoko ma, nello stesso tempo, XANA ha attivato una torre nel settore dove siete.-

-ci sono stati degli attacchi lì?- domandò allarmato Odd.

-no. Non ancora. Ma se dovesse servire aiuto vi farò sapere.-

-non sarà necessario.- si intromise Elia.

-e perché?-

-perché ci penserà Aurora. Dovrai solo farmi parlare con lei due secondi.-

-anche lei è come te vero? Nel senso che anche lei ha.....-

-si- disse Elia serio.

 

 

Jeremy passò il microfono alla ragazza.

-cosa vuoi che faccia?- chiese sbrigativamente lei.

-dovrai evitare che il computer e questi ragazzi subiscano danni. Ok?-

-ok- sbuffò.

-usa pure ogni mezzo necessario-

-sicuro che posso? E per quella cosa?-

-stai tranquilla. Parleremo dopo di quella cosa.- la rassicurò lui.

-va bene.- Aurora restituì il microfono a Jeremy.

 

 

-ok. Ora non perdiamo tempo. Vi mando i veicoli. Dirigetevi a nord.-

All'improvviso su Lyoko comparvero: una tavola da skateboard viola senza ruote con dei propulsori sul fondo, una moto ad una ruota e una specie di monopattino molto largo anche lui senza ruote. Odd saltò sul primo, Ulrich sul secondo e Yumi prese il terzo.

-serve un passaggio?- chiese la giapponese.

-si grazie- accettò il novellino.

 

 

Dall'alto di quello strano veicolo Elia poté osservare il paesaggio. Si trovavano in un infinito deserto dove solo piccole dune, alcuni ammassi di rocce e molte spaccature nel terreno alteravano la linearità del luogo. Ogni tanto si scorgeva in lontananza una struttura bianca dalla forma simile ad una candela.

-ehi Yumi! Come si chiamano questi mezzi di trasporto?-

-questo su cui siamo si chiama overwing mentre Odd usa l'overboard e Ulrich l'overbike.-

-troppi “over” per i miei gusti. E quelle cose bianche invece?-

-quelle sono delle torri- rispose Jeremy -fungono da ponte fra Lyoko e il mondo reale.-

-interessante.........prima mentre smanettavo sul computer ho visto che esistono 4 settori in tutto-

-esatto.- continuò Yumi -oltre al deserto abbiamo anche un settore foresta, una settore montagna e un settore banchisa.-

-non avrai combinato qualche danno spero.-

-tranquillo Jeremy, so usare i computer. Sapete anche cosa sono quelle cose fastidiose che ronzano alla nostra destra? Danno molto fastidio.-

-non c'è niente a destra........Jeremy?- rispose Yumi.

-non risulta nien........ora vedo! Un gruppo di dieci hornet sta per attaccarvi!-

-ci sarà da ballare!- scherzò Odd animato dallo spirito della battglia.

-Elia, tu aspetta dietro di noi. Devi ancora scoprire il tuo potere per combattere.- disse Ulrich.

-il mio potere?- sussurrò.

Yumi fece scendere il novellino e si preparò alla battaglia.

Lui si nascose dietro ad una duna.

-Jeremy?- chiamò Elia. -secondo te i miei poteri funzionano qui?-

-dovresti provare. Non sono io stabilire le regole.-

Elia si concentrò. Sulla sua mano comparve una sfera di energia gialla. -perfetto.- sorrise. -hai registrato qualche variazione di energia Jeremy?- -no. Non è successo niente.-

Elia allargò il sorriso. “significa che posso utilizzare la mia energia”

-puoi darmi qualche informazione sui questi “hornet”?-

-sono dei mostri creati da XANA per ostacolarci. Normalmente sparano raggi laser dal pungiglione però se ti avvicino troppo possono spruzzare dell'acido velenoso.-

-forte! Ci sono altri tipi di mostri?-

-te li spiegherò dopo. Adesso è meglio che dai una mano agli altri.- -un'ultima cosa, qual è il loro punto debole?-

-il simbolo che hanno sulla fronte. Colpisci quello e li distruggerai.-

-perfetto. È giunto il momento di scatenarsi!- dalla sua mano partì una scarica elettrica.

 

 

Nel frattempo........

 

 

La battaglia fra i mostri di XANA e guerrieri Lyoko non voleva cessare e si erano uniti anche un paio di block e una manciata di kankreats.

-dannazione!- urlò Ulrich. -Quanti punti vita mi rimangono Jeremy?-

-quaranta e se non fai attenzione presto li esaurirai tutti.-.

-oh andiamo Einstein!- lo interruppe Odd. -non sai che sarà Odd Il Magnifico a mettere le cose apposto?- così dicendo sparò due frecce dalle braccia (o dalle zampe) -colpo laser!!!- un hornet ed un kankrelat vennero distrutti. -si!- esultò, ma venne colpito alle spalle da un block il quale venne finito poco dopo da un ventaglio di Yumi. -stai più attento Odd!- lo rimproverò Jeremy.

-per Odd Il Magnifico non è giornata vero?-

-ha ha ha molto divertente Ulrich.- disse Odd sarcastico.

All'improvviso, da dietro una duna di sabbia, scaturirono con un fortissimo stridio due lunghissimi fulmini ed Elia uscì dal suo nascondiglio mostrando le sue nuove armi: due fruste elettriche.

La battaglia si interruppe.

I mostri studiavano il nuovo guerriero in attesa di un'istruzione da parte del loro signore.

-non so cosa siate o perché avete attaccato i miei amici ma ve ne pentirete amaramente!!!- urlò.

Come risvegliati da un lungo sonno, tutti i nemici iniziarono a sparare raggi laser contro il novellino ma lui con le sue fruste parò i colpi e iniziò a fare piazza pulita.

La sua agilità e la sua tecnica affascinarono i guerrieri di Lyoko che non poterono fare altro che rimanere a guardare a bocca aperta quell'incredibile spettacolo. I fasci elettrici delle fruste di Elia avvolgevano il suo corpo in una specie di sfera protettiva in continua rotazione in modo tale da proteggerlo da tutti i laser nemici e, quando si avvicinava abbastanza ad un mostro, la sfera si restringeva intorno ai suoi fianchi e lui estraeva una frusta dall'insieme in modo assolutamente fluido quasi quanto estrarre una spada ben lucidata dal fodero e lo fulminava al centro dell'occhio di XANA in frazione di secondo mentre, con l'altra mano, ammaestrava una una perfetta spirale intorno a se in modo da non rimanere scoperto ad eventuali attacchi a sorpresa e alla fine andava a ricomporre la bolla elettrica originale.

Sul suo viso non si leggeva nemmeno lo sforzo fisico.

Alla mente dei nostri spettatori, quella risultava essere un'antica danza.

Non era una tecnica che si padroneggiava in un paio di allenamenti.

No.

Era il frutto di anni di lavoro e di esperienza.

Ma come poteva quel ragazzino di appena 13 anni avere accumulato quella quantità di esperienza?

Essi ignoravano la risposta e si limitavano ad osservare la maestosità di quei gesti così rapidi e così aggraziati che avrebbero fatto invidia alla campionessa mondiale di ginnastica ritmica individuale.

In pochi secondi tutti i mostri furono distrutti e l'elettricità si disperse.

Elia si ricongiunse con i gli altri.

-allora? Possiamo andare?-.

Tutti si riscossero subito e si diressero ai rispettivi veicoli.

-come cavolo hai fatto?- chiese Odd.

-niente di speciale- rispose lui.

-come niente di speciale? È stato fantastico!-

-anche se non ho avuto modo di assistere al combattimento devo dire che sei stato velocissimo. Dl monitor sono spariti tutti i segnali di mostril- si congratulò Jeremy.

-grazie mille ma non è davvero niente di speciale. Posso fare di meglio.- -come di meglio? Non è umanamente possibile fare di meglio!-

-ragazzi, vi ricordo che c'è una torre attiva e che Aelita è stata rapita!-

-ok, dicci dove andare Einstein!-

-andate a nord. Non siete lontani!-

-dai sali!- disse Yumi ad Elia.

-no grazie. Io volo.- rispose.

-come volo?-

-così! HIPER FLY!!!- i suoi piedi si staccarono delicatamente da terra. -almeno stacci dietro!- esclamò Yumi scioccata.

-contaci!- le strizzò l'occhio.

 

 

Poco più a nord.........

 

 

Edera stava fluttuando a circa un metro d'altezza dalla cima di una delle torri nella classica posizione di chi, seduto a gambe incrociate, riflette. Poco più avanti di lei stava Aelita. Era svenuta. Doveva averle fatto male quella botta in testa. Edera era compiaciuta. Tra poco il loro progetto stava per realizzarsi.

“stanno arrivando” pensò.

-ehi amico! Lasciami divertire un po' ok?- disse al tipo vestito di nero dietro di lei.

-ho proprio voglia di sfogarmi oggi.-

 

 

tornando a sud..........

 

 

-eccola! È laggiù!- urlò Elia indicando la torre.

-ok.- risposero gli altri.

-senti Ulrich.- chiese Odd. -come ha detta che fa a volare?-

-uff......-sbuffò il samurai -allora, ha detto che è merito di quell'Hiper-

-si ma non spiega tutto il resto.- disse Yumi.

-inutile chiedercelo. Se non ce lo dice lui, non lo sapremo mai.-

-dovrà dirci un po' di cose a missione conclusa.-

-Aelita è sulla torre!- esclamò Jeremuy -e con lei ci sono Edera e William!- -come? Anche William?-

-si! Anche se....per ora non parlate di lui. Dite che è uno dei mostri. Concentratevi invece su Aelita e portatela in salvo.-

-d'accordo Einstein!- disse Odd e partì alla carica contro la torre ma venne fermato da Elia non appena lo raggiunse poco più avanti.

-aspetta. È una trappola.-

-come fai ad esserne sicuro?-

-se guardi attentamente potrai vedere una sottile sfera viola intorno alla torre.-

Odd aguzzò la vista e dopo qualche secondo la vide. Era sottilissima ma emanava una fievole luce violacea che permetteva di riconoscerla.

-che succede?- chiesero il samurai e la geisha appena arrivati.

-Elia ha appena smascherato una trappola.- spiegò il gatto.

-intendi dire quella specie di bolla viola?-

-esattamente.-.

Improvvisamente calò il silenzio.

Edera si avvicinò fluttuando ai guerrieri battendo le mani.

-bravi. Molto bravi. Avete evitato la mia trappola mortale.- con un gesto della mano sciolse la sfera. -ovviamente siete qui per la vostra amica. Non avevamo alcun dubbio.-

-quindi alla fine ti sei alleata con XANA- disse Elia.

-esattamente.- rispose lei. -ora, però, voglio divertirmi un pochino con te.- -lo sai che non c'è divertimento a combattere con me Edera. Sono troppo forte.-

-ahahahaha!- rise. -non più Elia. Da quando sono arrivata qui a Lyoko ho avuto modo di accrescere la mia fonte di potere e tu sai bene cosa comporta questo. Mi sbaglio forse?-

-sono proprio curioso vederti in azione. Dai. Fatti sotto!-

-e lasciare i tuoi amici in grado di salvare la mia prigioniera? Oh no! Non contarci affatto!-

-va be'. Io ci ho provato.- si scusò lui.

-voi non avete idea di quello che vi aspetta.-

-allora metticela in testa. Oppure hai paura?-

-non sono così stupida da tentare il controllo mentale con te. Non mi sono dimenticata come è finita l'ultima volta.-

-e quindi vuoi farmi attaccare alle spalle da quel tipo? Non mi aspettavo un piano così scadente da te.- tutti si girarono a guardare dietro Elia e videro un ragazzo con i capelli corvini, vestito con una tuta nera e con in mano uno spadone molto simile a quello di Edera fluttuare nell'aria sostenuto da del fumo anch'esso nero.

-William. Ecco dov'era- disse Yumi.

-chi?- chiese Elia.

-nessuno, non ti preoccupare. Ci pensiamo noi.- disse Ulrich.

-cosa contate di fare ora?- sogghignò Edera.

-se ho capito la situazione: loro si occuperanno di quel tipo e salveranno Aelita mentre io combatterò con te.-

-e sei convinto di vincere? Pensi che non abbia in serbo qualche trucchetto?-

-ne sono certo e mi assumo i tutti rischi ma ti conviene dire al tuo amico XANA di non provare a fare strane cose al supercomputer-

-e per quale arcano motivo?-

-per il semplice fatto che ci sarebbe una persona in grado di fermarlo.- -oooooh! Qualcuno dei tuoi amichetti ti ha raggiunto in questo universo dunque.-

-esatto.-

I due si scrutarono con gli occhi che guizzavano da una parte all'altra alla ricerca del punto debole del proprio avversario.

La tensione era a mille.

Poi, inaspettatamente........

-prego- disse Elia allargando le braccia -a te la prima mossa-

 

 

 

 

 

nota dell'autore.

Elia -ciao a tutti. Presento io dal momento che l'autore è a letto con la febbre e quindi: ecco a voi il tredicesimo capitolo!!!-

Aurora -Eliaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!-

Elia -che c'è?- *Aurora stritola Elia in un abbraccio*

Aurora -mi sei mancato tanto!- *Elia non riesce a rispondere perché sta soffocando* -Elia? Tutto bene? Perché non parli?- *Elia indica le braccia di Aurora* -oh giusto! Scusa, scusa....- *lo molla e finalmente lui riesce a riprendere fiato* -mi dispiace tanto ma ero felicissima e non riuscivo a controllarmi e....-

Elia- ok, ok va bene. Ho capito. Grazie.-

Aurora -allora, come ti trovi qui?-

Elia -bene grazie, non c'è male anche se non è certo comparabile con...... ehi un secondo! Qui le domande le devo fare io!!-

Aurora -sei così carino quando ti arrabbi....- *Elia arrossisce* -e dimmi, ti sei fatto degli amici?-

Elia -be' ecco ci sto lavorando.........ma questo non cambia il fatto che sono io a dover....-

Aurora -sei proprio un tesoro.- *abbraccia di nuovo Elia* -oh mi sei mancato tantissimo!-

Elia -va......be....ne.....mol....la......mi.........a.........iu.........to-

*Aurora si rivolge al pubblico* -ora dovete scusarci ma io e il mio tesorino abbiamo da fare. Ciao!!!-

*Aurora se ne va tenendo Elia in braccio mentre lui si dimena per uscire inutilmente*

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*Autore che guarda la tv dal letto* -ahahahahah!!!! ti sta proprio bene!!!- *Autore tossisce violentemente e sviene per lo sforzo.*

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Capitolo 15
*** Capitolo 14 ***


 

 

 

 

Lunedì 21 febbraio. Ore 23:00 (Francia 15:00) parcheggio sotterraneo di un supermercato di Tokyo, Giappone.

 

 

Un uomo vestito di nero e una donna in camice da laboratorio salirono su una berlina nera.

-Sembra che ci siano stati numerosi blackout ultimamente in città.- disse la donna.

-Ne avete individuato la fonte?-

-I nostri scienziati stanno facendo delle ricerche.-

-Mmm..........pensi ci possa essere di mezzo il progetto CK339?-

-Non lo penso. Ne sono assolutamente sicura.-

-Questo può far riaprire il vecchio caso FH-

-Gli agenti dell'FBI non hanno saputo gestire la cosa in passato. Se dovessero riaprire quel caso tutto il dipartimento finirebbe nei casini di nuovo.-

-Ti ricordo che la faccenda è ben diversa ora.-

-Dici che manderanno noi come squadra operativa?-

-Intendevo i tizi con cui siamo in contatto.-

-È gente pericolosa quella. Credimi. Bisogna stare attenti.-

-Tutto per qualche semplice blackout.-

-Semplice blackout? Credi che siano stati semplici blackout a mobilitare la squadra speciale?-

-Cos'avevano di diverso?-

-Innanzi tutto la corrente non è saltata ma è stata sottratta.-

-Non promette bene-

-E poi la quantità di corrente rubata per generatore era omogenea questo vuol dire che il colpevole ha accesso ad ogni tipo di apparecchiatura elettrica.-

-Anche a quelle private?-

-Anche a quelle private.- la donna continuò. -Questo significa che lui o lei è un genio dell'informatica ma....-

-C'è sempre un ma-

lei gli lanciò un'occhiataccia. -Ma il suo modus operandi è alquanto ambiguo.-

-Spiegati per favore.-

-O è estremamente intelligente e ha fatto tutto questo per attirarci alla fonte i modo da organizzare una trappola....-

-Ma in tal caso, perché occultarla?-

-Appunto.-

-Fin dove siete riusciti a rintracciare il segnale?-

-Siamo arrivati in Francia.-

-Accidenti! Anche se è un po' generico, è abbastanza per togliere ogni dubbio sull'apertura del caso FH.-

-Purtroppo hai ragione.-

-Altrimenti? Se non è un genio?-

-Se non è un genio............- la donna fece una pausa. -È solo un emerito idiota.-

L'uomo rise sguaiatamente.

 

 

Lunedì 21 Febbraio. Ore 15:00 settore deserto, Lyoko, fabbrica abbandonata, Francia.

 

 

Yumi, Ulrich e Odd stavano combattendo contro William e cinque tarantule.

-Colpo laser!- Odd distrusse un mostro.

Ulrich parò un paio di attacchi e fece cenno a Yumi che lanciò i suoi venagli. Purtroppo vennero neutralizzati dalla spada di William.

-Jeremy!- chiamò Ulrich. -Come sta Aelita?-

-Sembra che sia ancora incosciente ma se non vi sbarazzate prima di William non la raggiungerete mai.-

-La fai facile Einstein!-

-Dietro di voi ci sono delle rocce, nascondetevi lì!-

I tre vi si rifugiarono. Erano due ammassi separati di rocce rosse. Uno formato da tre lastre oblique e l'altro più indietro formava una specie di semicirconferenza. Quell'insieme avrebbe potuto offrire un ottimo riparo se i nemici fossero arrivati dalla parte opposta.

-Ci serve un piano.-

-Del tipo tu distrai e io colpisco?-

-Potrebbe funzionare!-

-Perfetto, Ulrich a destra, io a sinistra e tu, Yumi, da sopra.-

-Ok.-

-Siete pronti?- chiese Jeremy.

-Signor si! Signore!- scherzò Odd.

 

 

-Prego.- disse Elia allargando le braccia. -A te la prima mossa.-

-Che gesto cavalleresco da parte tua.- Edera partì alla carica con un pugno ma appena la sua mano toccò la sua guancia questo si dissolse in una nuvola di fumo.

-Dove scappi furbetto?-

-Dove i tuoi pugni non possono colpirmi, ovvio no?- disse lui pochi metri sopra di lei.

-Non fa una grinza ma prova ora a schivare questo!- Edera sparì dalla visuale.

-Anche se non ti vedo posso sentirti-

Schivò con facilità il poderoso fendente dello spadone a due mani.

-Quello era bello potente!- scherzò lui.

Si abbassò di qualche metro rimanendo a mezz'aria e creò due spade di fuoco dalle mani.

-Non fa già troppo caldo qui per usare il fuoco?- si lamentò lei.

Elia sorrise.

Le fiamme si ghiacciarono.

-Capisco.- disse.

I due iniziarono a scambiarsi colpi su colpi molto rapidamente e a velocità sempre maggiore rendendo visibile ad occhio nudo solo il momento di collisione tra le armi.

Erano due fulmini selvaggi che danzavano nel cielo.

Spadone contro sciabole.

Nero contro azzurro.

La sorte volle che, ad un certo punto, Elia riuscì a bloccare Edera.

-Cosa pensi di fare adesso?-

-Ho del ghiaccio, tu non puoi muoverti, indovina.-

-Non vorrai usare quella......-

-Esattamente.- sorrise lui, diabolico.

Il ghiaccio delle sciabole iniziò a ricoprire lo spadone fino ad avvolgerlo del tutto.

-No.........ti prego.........non dirlo......-

-ESPLOSIONE GLACIALE!!!- l'acqua ghiacciata esplose disintegrando l'arma di Edera.

-Che tu sia dannato!-

-Ora combattiamo ad armi pari!-

-Poco male! Ti batterò lo stesso.- sorrise lei.

Elia partì alla carica con un pugno infuocato ma Edera, sfruttando lo spostamento d'aria, si aggrappò al suo braccio e gli sferrò un calcio in piena faccia.

-Merda! Me la sono cercata!- ghignò lui.

Edera non gli diede tregua: dopo il calcio si slanciò in una gomitata verso il suo fianco ma lui la blocco. Con la mano sinistra.

-HIPER DESTRUCTOR!!!- una gigantesca esplosione riempì l'aria di sabbia con un immenso fragore e offuscò la visuale.

 

 

Qualche momento prima............

 

 

I Lyoko Warriors avevano attuato il piano ed erano riusciti a distruggere tutte le tarantule rimaste. Ora mancava solo William. Ulrich tentò un affondo con le sue katane ma il ragazzo schivò con un salto mortale all'indietro. Allora Yumi lanciò i suoi ventagli e, nello stesso tempo, Odd sparò una mangiata di frecce.

Il nemico cadde a terra.

-Hai perso stavolta William! Dì le tue ultime preghiere.- disse Odd mirando al suo petto ormai sguarnito con il braccio destro.

Improvvisamente si udì un gigantesco boato provenire dalle loro spalle. Tutti si girarono a guardare ma un'ondata di sabbia li travolse.

 

 

-Sei un bastardo Elia!!!- urlò Edera nel mezzo dell'esplosione.

-Mai quanto te!- ribatté lui.

La mezzelfa con un gesto della mano fece sollevare un vento fortissimo che spazzò via tutta la sabbia in pochi secondi.

-hai finito di scaldarti? Perché il vero combattimento inizia ora!- detto questo unì le mani davanti a lei -POLVERE DI NEBULA!!!!!- un raggio formato da tantissimi ovali viola scoppiò dalle sue mani e si diresse verso Elia come una palla di cannone ma, se messi a confronto, la palla di cannone sarebbe risultata diecimila volte meno potente.

Il novellino si preparò a ricevere il colpo.

Concentrò tutta l'energia nelle mani e, appena il raggio lo raggiunse, provò a bloccarlo. La potenza di quell'attacco era incommensurabile e ben presto Elia ne venne sopraffatto. Venne spedito molte decine di metri lontano dalla torre.

-Eheheheheh!- ridacchiò Edera. -Non te l'aspettavi vero?- poi partì all'inseguimento dell'avversario.

 

 

I guerrieri avevano assistito alla scena e rimanerono un attimo disorientati. La voce di Jeremy li riscosse -Ho avvertito un fortissimo calo di energia. Cos'è successo?-

rispose Odd -Quella chiamata Edera ha appena fatto partire dalle sue mani un raggio viola chiamato polvere di...........qualcosa, non ho capito molto bene, e poi questo attacco ha colpito Elia che è volato lontanissimo e...........è fantastico! Sembra un misto tra un film fantasy ed un videogioco!-

-Odd!!!!- lo rimproverarono Yumi e Ulrich -Non è il momento di pensare a quelle cose!!!-

-Visto che i miei monitor dicono che non ci sono più nemici nei paraggi andate a prendere Aelita!!! È in cima alla torre!!!-

-Scusa, Jeremy, ma come pensi che possiamo arrivarci lassù? I veicoli sono andati persi!- si sentì borbottare qualcosa a proposito del prestare attenzione alla direzione dei laser dei mostri e poi disse -Chiedete ad Elia, io non ho più energia per mendarveli ancora.-

-Oppure posso provare ad arrampicarmi!- disse Odd.

-Prova.- disse Ulrich. -se funziona e riesci a raggiungere la cima senza essere devirtualizzato stasera ti regalo la mia cena.-

-Yuppi!!!- esclamò Odd.

-Maschi!- sospirò Yumi rassegnata.

-Cosa ci vuoi fare?- le rispose Jeremy.

Odd si avvicinò alla torre. -Odd Il Magnifico tenterà l'impresa!-

-Sbrigati!- lo spronò Ulrich.

-Ok, ok. Con calma.- chiuse un attimo gli occhi. Dalle zampone viola uscirono dei piccoli artigli e Odd iniziò la scalata. Si muoveva agilmente da una zampa all'altra quasi senza fatica. Non aveva mai avuto problemi con l'arrampicata.

Dopo quasi trenta secondi di saltelli finalmente arrivò in cima. Era un piccolo cerchio bianco di diametro quattro o cinque metri. Al centro appena sollevata da terra e avvolta da una nube violacea c'era Aelita. Odd fece per raggiungerla ma la voce allarmata di Jeremy lo bloccò.

-Attento! William sta arrivando dalla tua sinistra accompagnato da cinque mante.- il gatto fece appena in tempo a voltarsi che il fuoco del nemico lo investì in pieno, devirtualizzandolo.

William puntò contro Ulrich e Yumi.

La battaglia si scatenò in pochi secondi.

 

 

Tornando ad Elia e Edera..........

 

 

Ormai Edera aveva raggiunto il luogo in cui Elia era malamente atterrato.

-Sei davvero svenuto?- chiese sarcastica.

Lui non rispose e lei allora si avvicinò. Improvvisamente Elia aprì gli occhi di scatto -Buh!!!!!- e colpì Edera con un getto d'acqua pressurizzata. La mezzelfa percorse a ritroso tutto il tragitto fino alla torre dove atterrò con uno schianto addosso ad una manta distruggendola. Elia la raggiunse poco dopo. Sotto i suoi occhi, Ulrich e Yumi cercavano di tener testa a quattro mostri volanti con due enormi ali bianche e una coda e il tipo vestito di nero di prima.

-Serve una mano?- chiese scherzoso.

Yumi lo guardò male.

-Inopportuno.- disse lui mentre iniziava a sparare dei minuscoli raggi viola dalla punta delle dita simili a proiettili contro i nemici.

-Ben arrivato! Devi colpire l'occhio azzurro che hanno sulla schiena.- gli ricordò Jeremy.

-Ok!!!- Elia distrusse tre mante sotto una pioggia di proiettili violacei.

-È più facile di quanto sembri!-

Anche Ulrich gli lanciò un'occhiataccia.

-Pure questo era inopportuno.- sorrise il novellino.

Elia si sollevò in aria e partì in caduta libera su William e l'ultimo mostro ma, appena prima dell'urto, sbucò dal nulla Edera che bloccò l'attacco con un calcio volante. Ma William si era distratto a guardare la scena e le sciabole e i ventagli di Yumi ne approfittarono per fare piazza pulita delle creature di XANA.

Edera ed Elia atterrarono.

-Non ti vuoi arrendere?- chiese Elia.

-E perché dovrei?- lo sfidò lei

-Perché ci risparmieresti dei combattimenti inutili.-

-E dopo tutti questi anni credi davvero che abbia intenzione di renderti la vita facile?-

-Non sia mai che non ti abbia dato la possibilità di arrenderti.-

-Oh! Ma che dolce! Ti preoccupi per me!- disse sarcastica.

Elia scosse la testa -Se la metti così..........Yumi? Ulrich? Siete pronti a combattere?-

-Siamo qui apposta, bello!- rispose il samurai.

-Allora diamoci da fare.- e partì alla carica con una serie di pugni. Edera li parò tutti. Da destra e da sinistra sbucarono due ventagli. Lei li evitò saltando. Errore. Ulrich la trafisse con un fendente delle sue katane. Edera cadde a terra ormai con pochi punti vita. Elia si avvicinò a lei e sussurrò.

-Conosci la gabbia di specchi?-

Edera impallidì. -No......ti prego......-

-LUMINUM VITER REFLEX!!!!!!- urlò.

Il corpo della mezzelfa si illuminò e si sollevò in aria. Attorno a lei si formò una gabbia di vetro che, pian piano, si scurì fino a rendere impossibile vederci attraverso.

-Ora abbiamo tutto il tempo per capire cosa è successo ad Aelita.- disse Elia.

-Si, ma.......come ci arriviamo lassù?- chiese Yumi.

-Venite qui.- li chiamò.

Il samurai e la geisha si guardarono.

-Tranquilli, non vi mangio mica.-

I due si avvicinarono al novellino. Lui prese le loro mani e si sollevò da terra con i guerrieri nelle mani come valige.

-.....Wow.....- sussurrò Ulrich. Avvertivano una sensazione strana ma piacevole come se Elia stesse infondendo dentro il loro corpo dell'energia.

Si appoggiarono delicatamente sulla cima della torre. Aelita era sempre lì. Svenuta e avvolta da una nuvoletta di polvere viola a qualche centimetro da terra.

-Jeremy. Ci siamo.-

-Ora dobbiamo solo capire come risvegliarla.-

-Qualche idea?- chiese il genietto.

-Io so come fare ma ci vorrà del tempo.- intervenne Elia.

-In che senso scusa?-

-Quello è un incantesimo. E fatto da Edera in persona. Per scioglierlo mi ci vorranno 10 minuti al minimo.-

-10 MINUTI?!?!?!?!?!-

-Mi dispiace ragazzi ma la magia è quella che è.-

-E non ci sono altri modi?-

-Sfortunatamente potete scuoterla quanto volete ma non si sveglierà.-

-E se provassimo a devirtualizzarla?- propose Ulrich.

-Non funzionerebbe. C'è una barriera a difesa dell'incantesimo.-

-Barriera?- Yumi allungò una mano per toccare l'amica ma venne bloccata da qualcosa di invisibile. -È vero. C'è una specie di barriera che mi impedisce di toccarla.-

-Ora, se non vi spiace, io inizierei con il controincantesimo.- Elia si sedette a gambe incrociate e chiuse gli occhi. Improvvisamente il suo corpo si illuminò di una sottile luce giallognola e, anche lui, si sollevò da terra di qualche centimetro. Dopo pochi secondi, anche la barriera si colorò di una sottile luce viola contornata di giallo. Sembrava quasi che l'energia benefica del novellino attaccasse quella dell'incantesimo di Edera.

-E adesso che si fa?- chiese Ulrich.

-Non abbiamo scelta. Sediamoci e aspettiamo.-

I due si sedettero ad osservare le azioni di Elia e la battagli tra energie come spettatori al cinema.

 

 

 

 

 

 

IL BOTTONE ROSSO parte prima.

 

Elia stava tranquillamente discutendo con l'autore sul futuro copione delle “note dell'autore” dei futuri capitoli.

Autore -la prossima potremmo dividerla in più parti.-

Elia -bella idea, potremmo far finta di azzuffarci per poi......- mentre pensava, Elia sollevò una teca di vetro appoggiata sopra un mobiletto in un angolo della stanza sotto cui era posizionato un piccolo telecomando con al centro un bottone rosso -......premere per sbaglio questo bottone.- appena l'autore vide dove Elia indicava gli rubò la teca e la chiuse di scatto.

Elia -ehi! Ma che ti prende?-

autore -questo bottone non deve essere toccato. Per nessuna ragione al mondo!-

Elia -e perché?-

autore -è un segreto.- disse abbassando la voce -L'altro giorno è venuto un messaggero dello stato che mi ha consegnato quel telecomando dicendo che il presidente in persona aveva espresso il desiderio di farmelo recapitare essendo a conoscenza delle strette misure di sicurezza di questi studi. E mi ha anche raccomandato di non premerlo!-

Elia -uhm. E tu l'hai messo qui?-

autore -se ci pensi, è il posto più sicuro: qui passa pochissima gente ogni giorno e solitamente ignorano quella teca a causa del lavoro. Noi lo sappiamo bene. E poi ci sono anche le telecamere e i buttafuori.-

Elia -io avrei usato un incantesimo di occultamento.-

autore -non serve. Sarei perfettamente in grado di gestire ogni imprevisto. E anche se dovessero rubarlo sono sicuro di poter acciuffare il colpevole.-

Elia -e perché?-

autore -perché gli unici che hanno la tessera per entrare da quella porta siamo: io, te, Aurora, Aelita, Jeremy, Ulrich, Yumi, Odd ed Edera.-

Elia -capisco. Quindi i sospetti sarebbero limitati.-

autore -esattamente. Ora però andiamo a mangiare qualcosa. È ora di pranzo.-

Elia -d'accordo. Però ho ancora un dubbio.-

autore -dimmi.-

Elia -non pensi che anziché rubare il telecomando, il ladro premerebbe direttamente il pulsante?-

autore -credimi. Non lo farà. Però di più non posso dirti.-

Elia -ok.-

autore -andiamo dai. Dobbiamo ancora discutere sulla prossima nota.-

L'autore apre la porta con la tessera. La lucina sul rettangolo di metallo da rossa diventa verde.

I due uscirono chiudendosi la porta alle spalle.

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continua........................

 

nota dell'autore:

mi scuso per il ritardo. Ho avuto un paio di problemi di connessione ultimamente.

Spero che mi perdonerete.

Intanto godetevi il capitolo e questo nuovo esperimento. Fatemi sapere cosa ne pensate!

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Capitolo 16
*** Capitolo 15 ***


 

 

 

 

Lunedì 21 Febbraio. Ore 15:43 settore deserto, Lyoko, Fabbrica abbandonata, Francia.

 

 

Elia, Ulrich e Yumi erano seduti in cima alla torre da nove buoni minuti e, mentre il novellino stava, in qualche modo, cercando di infrangere la barriera che impediva il risveglio di Aelita, gli altri due osservavano l'incredibile lotta fra l'energia dell'incantesimo e l'energia del loro compagno.

Era uno spettacolo unico: all'inizio una debole luce viola aveva circondato l'intero perimetro della barriera e, dall'esterno, era gradualmente sopraggiunta un'altra luce, questa volta di colore giallo. Dopo diversi minuti, la quantità di luce color del sole aveva superato quella viola e da quel momento la polvere che circondava Aelita all'interno aveva cominciato ad unirsi alla lotta come stesse cercando di potenziare la difesa. Adesso però la luce gialla aveva preso il sopravvento e la polvere violacea ormai aveva i secondi contati.

“Quando questa storia sarà finita, dovrà informarci in modo dettagliato di questa magia.” pensò Yumi “Però, almeno per questi dieci minuti credo proprio di doverlo ringraziare.” Yumi sorrise dolcemente guardando il samurai mezzo assopito contro la sua spalla.

-Ormai è finita.- disse.

Lui sembrò destarsi.

-Uhm? Ah si!-

-Ti eri addormentato?-

-Quasi.-

Ulrich si stiracchiò.

-Che noia! Finalmente è finita! Non ne potevo più!- disse mettendo il broncio.

-Dai non è stato così male!-

-E invece si! È stato solo tempo perso!-

Il sorriso di Yumi si spense e il ragazzo dopo qualche secondo incerto notò che erano seduti vicini e capì.

-Ehm...no, Yumi.....io non.......- provò a scusarsi ma lei si alzò in piedi.

-Hai ragione, ormai Elia ha finito. Non c'è più ragione di stare qui.-

In quel preciso momento la barriera si frantumò ed Elia aprì gli occhi. Guardò i due guerrieri.

-Che situazione complicata. Serve aiuto?- disse.

Nessuno rispose.

-Ok, ok. Non mi impiccio.-

Elia fece per avvicinarsi ad Aelita ma la geisha lo fermò.

-Adesso ci pensiamo noi!-

-Ok, capisco.-

Yumi si portò al capezzale di Aelita ma appena la toccò, l'effetto della levitazione svanì e l'elfa picchiò delicatamente la testa. Il colpo non era forte ma bastò perché riprendesse conoscenza.

-Mmmm........d-dove siamo?- chiese timidamente guardandosi intorno.

-Siamo a Lyoko.- rispose Ulrich.

-Come stai?- domandò Jeremy. La preoccupazione nella sua voce era palpabile.

-Bene.......penso.......cos'è successo?-

-Poi te lo spieghiamo. Ora bisogna disattivare la torre.-

-Scusate un attimo- si intromise Elia -ma prima del mio risveglio non si vedevano dei bagliori rossi qui?-

-Ma cosa c'entra ora?- rispose Jeremy.

-C'entra. C'è qualcosa che non quadra!-

-E perché?-

-Perché qui io non vedo nessun bagliore, nessuna luce, niente.

-È vero- disse Yumi guardandosi intorno.

-Ma non può essere solo la nostra posizione ad oscurarci il tutto?- provò Ulrich

-Io non credo- rispose Elia e si avvicinò al bordo del disco bianco, allungò una mano per superarlo ma questa venne bloccata da un'altra barriera che al momento del contatto divenne visibile per intero.

Sopra la torre c'era una cupola di bit rettangolari tutti uguali che impediva loro di uscire.

Elia alzò lo sguardo. Più avanti, oltre la barriera, c'era il prisma di vetro in cui aveva imprigionato Edera.

“Questa non ci voleva!” pensò.

-Edera ci ha giocato un bello scherzetto! Un incantesimo dentro un incantesimo!-

-Attenti! Cinque hornet alla vostra destra!!!- li informò Jeremy.

-Non vi preoccupate. Non mirano a noi.- rispose Elia con scarso interesse.

I tre guerrieri non capivano cosa stesse succedendo ma appena videro la faccia di Elia si fecero seri.

-Abbiamo un problema.-

In quel momento, i mostri sorvolarono la torre e si dirigettero verso il prisma di vetro.

-Non capiamo. Spiegaci.- disse Ulrich

-Quando ho sciolto l'incantesimo di Edera non mi ero accorto che era stata attivata una seconda magia di confinamento.-

-Magia di confinamento? Intendi quella specie di barriera?-

-Esattamente. Dal momento che gli incantesimi contengono una traccia energetica, è possibile aggiungere un altro incantesimo che tramite una combinazione di sigilli..........-

-E il problema dove sta?- lo interruppe Yumi confusa e spazientita.

Improvvisamente i mostri cominciarono a sparare ripetutamente dei laser contro la prigione di specchi.

-Ti basta come risposta?-

I guerrieri capirono al volo.

-E cosa proponi?-

-Rompere la cupola dall'interno!-

-E come?-

-Trovando il punto di convergenza, o meglio, il “bit” di convergenza dell'energia che compone la cupola.-

-Tutto qui?-

-Non credere sia facile. Ci vorrà del tempo e dovremmo tastare ogni centimetro della cupola.- disse.

“Oppure potremo far diversamente” pensò.

-E cosa stiamo aspettando? Distruggiamo questa....cosa, disattiviamo la torre e torniamo a casa- disse Yumi iniziando a tastare con i polpastrelli digitali i bit che componevano la cupola. Ulrich si unì poco dopo.

-Non capisco, mi puoi spiegare cosa sta succedendo?- chiese Aelita ad Elia.

-Ora dobbiamo distruggere questa barriera che ci impedisce di uscire. Poi ti spiegheremo tutto. È stata una battaglia difficile.-

Aelita sembrò convincersi e si avviò verso la barriera.

Inaspettatamente, però, alzò una mano e formò una sfera di energia rosa.

-Campo energetico!- la sfera partì e colpì Ulrich che venne devirtualizzato.

-Ehi! Cosa fai Aelita?- esclamò Yumi sbalordita.

In tutta risposta sul suo volto si formò un ghignò e i suoi occhi diventarono viola.

Elia comprese -attenta Yumi, è sotto il controllo di Edera.-

-Come?- esclamò Jeremy.

-Finalmente ci siete arrivati! Stupidi! Non vi permetterò di distruggere la cupola della mia signora!-

-Ma cosa dici Aelita. Torna in te!-

-È inutile Yumi. Non riuscirai a farla rinsavire così.-

-Cosa sta succedendo?- chiese allarmato Jeremy.

-Aelita è sotto il controllo di Edera! E Ulrich è appena stato.....com'è che dite? Devirtualizzato?- rispose Elia.

-È come l'altra volta!- si unì Yumi

-E allora cosa dovremmo fare?-

-Ho un piano- esclamò Elia e sussurrò qualcosa all'orecchio della geisha.

-Ok, ci proverò, però tu non metterci troppo!- anche se non riusciva a fidarsi completamente le sue parole la ispiravano. Non sapeva perché ma c'era qualcosa che la spingeva a credergli. Pur mantenendo una certa distanza, insomma, si conoscevano da pochi giorni.

Yumi iniziò a combattere contro Aelita.

-Jeremy?- chiamò il novellino -Riusciresti ad individuare il punto di convergenza della magia della sfera di cui parlavo prima?-

-Non so, non credo che il computer possa rilevare la magia.-

-E se invece di magia fosse energia?-

-Posso provare ad aprire qualche finestra ma non garantisco, dammi qualche secondo.-

-Un'altra cosa.-

-Si?-

-Tienimi aggiornato sulla resistenza della gabbia di specchi, per favore.-

-Devo avviare un paio di ricerche ma ce la posso fare.-

-Bene, aspetto notizie.-

 

 

Qualche secondo dopo...............

 

 

-Ci sono Elia!-

-Bene. Dimmi.-

-La gabbia di specchi è al 50% di punti resistenza mentre per la cupola ho individuato il punto di convergenza dell'energia ma ho un problema con delle finestre. Penso che XANA ci abbia messo lo zampino.-

-Avrei bisogno che tu a un mio segnale mi permettessi di identificarlo.-

-Non so se riesco a........-

-Oh! Andiamo! Jeremy! Ho bisogno solo di un semplice programma di colorazione, se vuoi ti detto l'algoritmo punto per punto.-

Il genietto si sentì offeso.

-Credi che non ne sia capace? Bene! Avrai il tuo programma quando lo chiederai!-

Elia sorrise soddisfatto.

 

 

Qualche altro secondo dopo............

 

 

Aelita e Yumi si fronteggiavano. L'elfa creò due sfere di energia rosa che lanciò contro la geisha ma questa schivò con facilità e, in tutta risposta fece partire i ventagli. Anche questi vennero evitati.

-Credi di poter vincere contro di me?- domandò con una superbia che non le apparteneva.

Yumi vide Elia che si stava avvicinando di soppiatto da dietro la sua avversaria.

-Io non voglio vincere. Mi basta tenerti impegnata.-

-E cosa devi aspettare?- chiese con finto interesse l'elfa.

-Questo!- intervenne Elia e colpì in modo deciso la schiena di Aelita con la mano sinistra. Yumi rimase incredula quando Aelita si illuminò di viola e quello stesso viola venne risucchiato dal braccio di Elia. Assomigliava ad un buco nero che risucchiava tutta la materia intorno, oppure ad un buffissimo aspiapolvere.

Appena l'energia sparì dal corpo dell'elfa, questa cadde a terra ed Elia urlò.

-Jeremy! Adesso!-

Improvvisamente un punto molto vicino all'apice della cupola si colorò di rosso.

-La gabbia di specchi è al 20% e ti ho colorato il bit. Sei contento?-

-Non sai quanto!-

L'energia nel braccio di Elia si stava agitando ma lui con tutta calma prese la mira e urlò -RILASCIO!!!!!!!!- tutto il potere si scagliò contro il bit colorato che, colpito, venne disintegrato facendo collassare l'intera struttura in mille pezzi.

Purtroppo, però, la potenza era troppa per essere frenata da qualcosa di fragile come un bit di convergenza e il raggio venne solo deviato a causa dell'angolazione della costruzione e continuò la sua corsa schiantandosi per una coincidenza sfortunata proprio contro la gabbia di specchi azzerando i punti resistenza e distruggendo anche i mostri.

Elia imprecò.

 

 

Nella sala del supercomputer.............

 

 

Quando Ulrich uscì dallo scanner ed entrò nella sala del supercomputer, vide una cosa che non s'aspettava: Odd era seduto vicino alla poltroncina di comando di Jeremy e, entrambi, stavano guardando qualcosa alla parete. Ma cosa?

Ulrich si avvicinò e si sedette accanto a Odd.

-Che state guardando?- chiese curioso.

-Lyoko.- rispose Odd.

Ulrich osservò lo strano schermo sulla parete e ne rimase ammutolito.

-Ma com'è possibile? Dovrebbe esserci un proiettore ma........anche se ci fosse, non esistono telecamere su Lyoko!-

Qualcuno tossicchiò alla sua sinistra e da dietro la poltroncina fece capolino la testa di una ragazza sorridente.

-M-m-ma cosa........come fai a.....-

La ragazza prima lo guardò interrogativa ma poi capì e sollevò la sua mano sinistra. Emanava una sottile luce rosa e i raggi di luce andavano a colpire la parete come un proiettore mostrando in tempo reale quello che stava succedendo a Lyoko.

-Sono stato io a chiederglielo.- disse Jeremy. -Siccome a questo punto è un dato di fatto che la “magia” esiste, tanto vale sfruttarla a nostro vantaggio, no?-

-Be' suppongo che tu abbia ragione.- disse Ulrich non del tutto convinto.

In quel momento, lo schermo mostrava Elia che sparava un raggio di energia viola dalle mani.

-Sembra un film fantasy, vero?- scherzò Odd.

Ulrich guardò l'amico, confuso, e annuì pensieroso.

-E comunque mi devi la tua cena!-

-Ma sei stato devirtualizzato!!!-

-Ma la scommessa riguardava raggiungere la cima, non dopo.-

Ulrich sbuffò.

 

 

A Lyoko.................

 

 

Edera era stata liberata dalla prigione e guardava minacciosamente verso Elia. I suoi occhi erano ridotti a due fessure e il suo sguardo emanava rabbia da ogni punto.

Poi, stranamente, si calmò.

Planò delicatamente e atterrò in cima alla torre.

Schioccò le dita.

Il tempo si fermò.

Edera avanzò piano verso il Elia che non poteva muoversi.

-Il mio signore ha dei piani che tu non puoi nemmeno immaginare. La loro complessità è tale che persino il tuo amico Timoty avrebbe difficoltà a comprendere.-

La mezzelfa si incamminò dandogli le spalle.

-Come avrai capito non ho proprio fermato il tempo ma solo la vostra concezione di esso.-

Si stava avvicinando ad Aelita.

-Anche i tuoi amici nella fabbrica dovrebbero averlo capito.-

Comparve una spada digitale nella sua mano.

-Ora non serve un genio per capire cosa ho intenzione di fare, giusto Jeremy?-

La spada fendette l'aria e calò brutalmente sulla povera elfa indifesa.

Il suo corpo si scompose in mille poligoni digitali.

-È maledettamente piacevole sfogarsi.-

Improvvisamente, la torre si disattivò. I bagliori rossi vennero sostituiti da una nuvoletta azzurrina.

-Perfetto. Ha completato la riserva di energia.- disse guardando l'imponente candela bianca. -Ora posso continuare con il piano.-

Allargò le braccia.

-TELETRASPORTO REPLICA 73!!!-

In meno di dieci secondi, il mondo intorno a loro svanì in una luce accecante.

 

 

Lunedì 21 Febbraio. Ore 16:07 replica 73, luogo sconosciuto.

 

 

Elia e Yumi atterrarono in malo modo sul pavimento non senza dar dimostrazione acustica del proprio scompiglio.

Si trovavano in una stanza molto grande.

Le pareti erano distanti venti metri in tutte le direzioni e davanti a loro c'era un tavolo rettangolare non molto grande e disposto orizzontalmente su cui erano appoggiati una scatoletta di metallo quadrata e una specie telecomando.

Agli estremi del tavolo vi erano due sedie quella a sinistra vuota mentre su quella di destre era seduta a braccia incrociate Edera.

Appena Yumi la vide fece per attaccarla con i suoi ventagli ma Elia le prese un braccio per fermarla.

-Perché?- chiese lei.

-Guarda alle nostre spalle.- rispose lui.

La geisha si voltò e vide Ulrich in una bolla.

-U-Ulrich?- chiese sbalordita.

-Si, sono io.- rispose lui.

-Che ci fai qui?- domandò.

-Non lo so. Improvvisamente sono stato risucchiato dal supercomputer.-

-Come?-

-Hai capito benissimo!-rispose in malo modo.

Yumi mise il muso.

Nelle loro voci si poteva palpare l'incredulità.

Improvvisamente dalla parete, comparve un'altra bolla. Questa volta con dentro Odd.

-Dove siamo?- chiese.

-Replica 73.- Rispose Elia.

-Ah! Giusto. Ci passo tutti i giorni, non so proprio come ho fatto a dimenticarmela!- scherzò.

-Sarebbe bello se fosse uno scherzo, Odd.-

Altre tre bolle uscirono dalla parete.

Contenevano Jeremy, Aelita ed Aurora.

-Risucchiati da un computer.- ripeteva Jeremy.

-Il tuo sogno si è avverato Einstein!- scherzò Odd.

-Bene! Siete arrivati finalmente!- disse Edera.

Tutti si voltarono.

-Presumo che vogliate sapere cosa sta succedendo, ebbene, tra poco vi darò qualche risposta.-

Prese con tranquillità dal tavolo il telecomando e lo puntò verso Elia.

Yumi tirò fuori dalla schiena i ventagli ma Elia ancora una volta la fermò.

Edera premette un bottone e con un sonoro "click" una scatoletta di metallo identica a quella rimasta sul tavolo comparì sulla sua gamba destra.

Edera premette un altro bottone e la scatoletta svanì in una nuvola di fumo.

-Ora non potete muovervi.- disse la mezzelfa.

Era la verità.

Tutti provarono istintivamente a muovere un arto o la testa ma questi non rispondevano.

-Siccome siete stati in grado di posticipare il nostro piano di qualche giorno vi dirò alcune cose.-

Prese la scatoletta quadrata.

-Questo è un acceleratore temporale. È una scatola quadrata di metallo di lato quattro centimetri che serve ad accelerare il corso degli eventi. Per far questo, però, è necessario installare il dispositivo addosso ad un agente operativo di un determinato universo. Gli agenti operativi sono le persone che abitano un universo in un preciso momento. Per farla breve, se cambi universo l'effetto dell'acceleratore temporale svanisce.-

Edera iniziò a camminare tra loro.

-L'acceleratore temporale costituisce una macchina molto potente ma ha degli effetti collaterali in quanto imperfetta. Questi effetti sono cinque: guarigione da ogni tipo di dolore fisico nel momento di attacco del dispositivo, perdite di energie nei primi giorni successivi all'installazione del dispositivo, scosse di assestamento nel flusso spazio-temporale interno ovvero dolori atroci nel punto di aggancio del dispositivo, possibile blocco mentale riguardo a ricordi casuali ed infine breve arresto temporale al momento della rimozione del dispositivo, praticamente per qualche minuto non potrete muovervi.

Tutti questi effetti non hanno effetto sul proprietario del telecomando e infatti io non sono vittima dell'arresto temporale.-

Fece un respiro.

-Di tutti questi effetti collaterali, l'unico permanente è il quarto se non stimolato.

Io vi ho tenuto d'occhio e posso elencarvi tutti i ricordi che sono stati cancellati: il vostro piano per catturare il "Crakker", i lavoretti che Elia avrebbe dovuto fare per pagare l'iscrizione al Kadic, l'ambulanza che doveva portare Elia all'ospedale.... Tutte queste cose sono state cancellate dalla vostra memoria a causa dell'acceleratore temporale ed in più questa macchina ha anche alterato alcuni meccanismi fondamentali nel tentativo di accelerare il tempo: la fiducia verso Elia, i suoi poteri a Lyoko, l'arrivo di Aurora in questo universo e un altro paio che ora non ricordo.-

I volti dei ragazzi erano fermi nelle loro posizioni ma se avessero potuto esprimere qualche emozione, sarebbe stata incredulità.

-E non finiscono qui le sorprese, adesso lancerò un ritorno al passato modificato in modo che voi non possiate ricordare nulla di quello che è successo!-

Edera tornò vicino al tavolo e appoggiò il telecomando.

I corpi dei ragazzi tornarono improvvisamente mobili e i Lyoko Warriors svennero per la tensione.

-Ops! Dimenticavo che lo scambio fra non tempo e tempo può causare svenimento. Ahahahahahahah!!!!- rise maligna.

Elia si accovacciò vicino a Yumi.

-Perderai Edera.- disse.

-Questo lo dici tu! SUPER RITORNO AL PASSATO!!!!!!!!-

Le pareti della stanza iniziarono a sgretolarsi e a creparsi sotto la pressione di una strana onda di luce bianca.

Pezzi di muro si staccavano e crollavano al suolo disintegrandosi.

Aurora con un incantesimo fece esplodere la propria bolla ma ormai era tardi,

La luce avvolse tutto......

 

 

 

 

IL BOTTONE ROSSO parte seconda.

 

Una limousine nera si fermò all'entrata degli studi e una ragazza di circa quindici anni con un vestito rosso e provocante scese dal sedile posteriore scortata da due guardie del corpo vestite completamente in nero.

La ragazza entrò negli studi e si sedette su una delle poltroncine nell'atrio mentre uno degli omoni della scorta si avvicinava alla reception.

In quel momento, Elia e l'autore stavano uscendo da uno degli ascensori di destra.

L'autore si avvicinò all'uomo alla reception.

Autore -Posso aiutarla?-

Uomo in nero -Si grazie, sto cercando il capo di questo poso.-

Autore -Sono io. Dica pure.-

L'uomo in nero squadrò Elia.

Autore -Non si preoccupi, è uno dei miei collaboratori.-

Uomo in nero -Ok, mi segua, prego-

Arrivarono dalla ragazza.

??? -Piacere, sono Miranda. La figlia del presidente.- porgendo la mano.

Autore -Piacere mio, signorina.- baciò con eleganza la mano. -Io sono l'autore. Come posso esserle utile?-

Miranda -Vorrei fare un giro degli studi se non le dispiace. E mi chiami pure per nome.-

Autore -Va bene... Miranda. Capisco la sua richiesta ma in questo momento starei andando con il mio amico........-

Miranda -Oh! Suvvia! Non credo che per il suo amico sia un problema accompagnarci. Dico bene?-

Elia -Assolutamente, sarò onorato di accompagnarla.-

Miranda -Perfetto! Allora vogliamo andare?- e si avviò verso l'ascensore. Poi ci ripensò e tornò indietro.

Miranda -Voi intanto chiamate l'ascensore, io arrivo.-

Elia e l'autore si avviarono.

Elia -Che presuntuosa!- sussurrò.

Autore -Non mi sarei aspettato niente di meno dalla figlia del presidente.-

Elia -Viziata!-

L'autore osservò con la coda dell'occhio la ragazza. Stava parlando con una delle guardie e ad un certo punto gli consegnò qualcosa.

L'autore pur mantenendo una faccia composta, non si aspettava di vedere quella cosa.

Elia -Te ne sei accorto anche tu?-

Autore -Si, si. Quelli erano soldi, e anche tanti.-

Elia -Non promette nulla di buono.-

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continua....

 

Nota dell'autore.

Ciao a tutti.

Spero vi sia piaciuto questo capitolo e che anche il nuovo siparietto finale. Fatemi sapere come vi sembra, i consigli sono ben accetti!

 

 

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Capitolo 17
*** Capitolo 16 ***


Domenica 20 Febbraio. Ore 15:00 palestra del collegio Kadic.


Jeremy osservò i suoi amici.
Ulrich e Yumi erano in piedi al centro della palestra in uniforme da penchack silat e si stavano scaldando per il combattimento che da lì a poco sarebbe avvenuto mentre Odd e Aelita ascoltavano l'ultimo CD dei Subsonics dagli auricolari di un MP3 sdraiati su una pila di materassini in un angolo.
Solo lui era nervoso.
"Come possono essere così tranquilli?" Pensò. "Tra poco incontreremo il presunto hacker e non sappiamo se possa essere pericoloso o no."
Iniziò a battere nervosamente un piede contro il duro e freddo pavimento.
"Cosa sà di noi? Può esserci d'aiuto? Per fortuna ho portato il portatile, non si sa mai che XANA possa attaccare questo pomeriggio."
La porta della palestra venne aperta ed un ragazzino alto più o meno come Jeremy fece il suo ingresso.
Aveva i capelli biondi a porcospino simili ad Odd ed indossava una maglietta arancione e un paio di pantaloni lunghi viola. Ai piedi portava delle scarpe da ginnastica.
-Ciao.- Disse.
-Ciao.- Rispose Yumi. -Sei puntuale.-
-Per fortuna è una qualità apprezzata ovunque.-
Yumi sorrise. -Loro sono Ulrich.- Indicò il bruno in uniforme. -Odd e Aelita che conosci già.- Indicò il ragazzo biondo in tuta e la ragazza in rosa in un angolo. -E lui è Jeremy.- E indicò il biondino con gli occhiali e uno zaino sulle spalle.
I due si osservarono.
-Elia, giusto?- Chiese.
-Corretto.-
-Aelita e Yumi mi hanno parlato di te.-
-Ah si? E che cosa ti hanno detto?-
-Solo che sei simpatico e che dici essere bravo a combattere.-
-Spero diventeremo amici.- gli tese la mano.
-Lo spero anche io.- gliela strinse.
"Vediamo se ci caschi, Elia."
-Ti piacciono i computer?-
-Abbastanza ma non sono molto bravo, però ho sentio che tu sei un vero esperto.-
-Diciamo che me la cavo.-
Elia si voltò verso Yumi.
-Se non sbaglio qui ci doveva essere un combattimento, giusto?- disse Elia.
Yumi e Ulrich risposero -Siamo qui apposta.-
Elia si portò al centro della palestra proprio di fronte al suo avversario.
Proprio in quel momento, la coppia sui materassini si drizzò e si fece attenta, impaziente di assistere allo scontro.
"Può essere abbastanza bravo da battere sia Ulrich che Yumi?" Pensò Jeremy mentre osservava il suo migliore amico mettersi in posizione. "Sono sicuro che ci nasconde qualcosa. Ma cosa? Mmm... Trovato! Il computer! Perché non ci ho pensato prima? Per entrare nel mio computer avrà avuto bisogno di un qualche dispositivo. Se lo trovassi avrei la prova che è stato lui. Devo andare in infermeria, subito! Approfitterò di questo momento."
-Fatti sotto!- disse Elia a Ulrich.
Il combattimento cominciò.


Lunedì 21 Febbraio. Ore 13:25 Palazzo di scienze del collegio Kadic.


Yumi si ritrovò in classe seduta accanto al clone di William mentre la professoressa Hertz spiegava il nuovo capitolo di chimica organica.
Un momento...
Lei aveva già assistito alla lezione quella stessa mattina.
E inoltre lei ricordava tutto quello che era successo su Lyoko.
Com'era possibile?
Inspiegabilmente si sentiva più leggera come se nei giorni precedenti ci fosse stato qualcosa che le bloccava la mente e la costringeva a prendere delle decisioni.
"Magia" fù il suo primo pensiero.
Improvvisamente tutta quella serie di eventi le sembrò inverosimile.
Aveva passato una vita sentendosi dire che la magia non esisteva ed ora veniva coinvolta in una battaglia dove gli incantesimi dominavano il campo. Da qualsiasi perte ti girassi c'è ne era sempre uno. Era davvero innaturale.
Non poté fare a meno di pensare che se lei avesse posseduto la magia tutti i suoi problemi sarebbero spariti e che sicuramente lei avrebbe potuto usarla meglio di quanto stesse facendo Elia ma accantonò questi pensieri in un angolino del suo cervello per far posto a cose più importanti come i suoi amici. Doveva assolutamente parlare con loro.
Mancavano cinque minuti alla fine della lezione.
Cinque minuti.
Trecento secondi.
Yumi iniziò a mordicchiare nervosamente la gommina della matita nella sua mano.
"Dai! Forza! Ancora cinque minuti e poi potrò andare. Per fortuna che il ritorno al passato non ha funzionato. Aspetta un secondo..."
Un dubbio inziò a divorarle la mente.
"Non ha funzionato oppure era un bluff? Ma perché avrebbe dovuto bluffare dal momento che noi la stavamo ostacolando? Significa che i miei amici sono in pericolo?"
Un altro pensiero le atraversò la testa alla velocità della luce.
"E XANA che fina ha fatto? Si è sottomesso? No. Non è possibile. Staranno collaborando, ma per arrivare a cosa?"
Mentre rimuginava su cosa potessero architettare Edera e XANA, quasi non sentì la campanella che decretava la fine delle lezioni mattutine.
"Finalmente! Ora devo solo trovarli!"


Lunedì 21 Febbraio. Ore 13:02 cortile del collegio Kadic.


Yumi uscì da palazzo di scienze e fece per dirigersi verso il refettorio ma una voce dietro di lei la fermò.
-Stai cercando gli altri, giusto?-
Riconobbe subito quella voce.
-Si, li stivo cercando, Elia. Ma dal momento che sei qui posso farti qualche domanda subito. Innanzi tutto, perché il ritono al passato non ha funzionato?-
-Da quanto mi risulta ha funzionato benissimo.-
-Ma cosa stai dicendo? Io ricordo tutto!-
-Esattamente. È questo il punto.- disse una ragazza bionda comparendo da dietro Elia. Yumi l'aveva vista una volta prima di andare a Lyoko, le pareva si chiamasse Aurora.
-E quindi? Non capisco!-
-Semplice, quello non era un ritorno al passato.-
Quell'affermazione lasciò Yumi stupita.
-Ma... Allora...-
-Quella è un'ottima domanda. Se non era un ritorno al passato all'ora cos'era?-
-La verità è che non lo sappiamo ancora neanche noi.- disse Aurora rassegnata.
-L'unica certezza è che è successo qualcosa che non ti piacerà, purtroppo.-
-Perché dici così? C'è qualcosa che non mi hai detto?- Yumi iniziava a preoccuparsi -Dobbiamo subito trovare gli altri e...-
-È proprio questo il problema, Yumi. Jeremy, Aelita, Ulich e Odd sono... Ehm... Scomparsi.-
-Scomparsi? Come scomparsi?-
-Nel senso che in classe non c'erano e nemmeno per tutto il collegio.- disse la ragazza.
-Dobbiamo solo controllare i dormitori e poi possiamo accertarcene.- concluse Elia.
Alla parola dormitori, Yumi scattò a tutta velocità veso l'edificio, entrò dalla porta ignorando il professore di ginnastica che la intimava di rallentare e salì velocemente le scale fino al primo piano.
"Non può essere successo qualcosa ai miei amici."
Corse fino alla stanza di Ulrich e Odd e abbassò la maniglia.
"Ti prego, fa che stiano bene..."
La porta si aprì cigolando.


La stanza di Ulrich e Odd era vuota.
L'armadio infondo a sinistra era spalancato e i letti erano disfatti, si poteva dire che erano presenti fino a qualche momento prima.
Yumi entrò con la preoccupazione a mille ma era chiaro che lì non erano.
-Te l'avevamo detto.- disse Elia che nel frattempo l'aveva raggiunta.
-Non possono essere spariti nel nulla!- disse Yumi.
-Hai ragione, nemmeno la magia può far sparire le persone senza lasciare tracce.-
-C'è sempre di mezzo questa "magia" con te.-
Yumi superò il biondino e aprì la stanza di Jeremy.
Anche quella era vuota.
Yumi si sedette sulla sedia girevole vicino alla scrivania sconfortata.
Elia entrò nella stanza e si guardò intorno.
-Yumi?-
-Cosa vuoi? CHE COSA VUOI?- rispose con rabbia. -Tutto questo è iniziato da quando TU sei arrivato nel nostro mondo! -
-Non sono morti.-
-CERTO CHE NON SONO MORTI!!! Per te e per la tua incolumità è meglio che non lo siano!-
-So che da quando è finito l'effetto dell'acceleratore temporale hai iniziato a ragionare più liberamente e che quindi non ti fidi più tanto di me, ma ci tengo che tu sappia che che io sono dalla vostra parte. Anche se non ti fidi non mi interessa, per ora.-
Yumi sembrò calmarsi.
Si era sfogata.
-Ora non devi preoccuparti.- continò Elia -Ho appena tovato un indizio su dove possano essere.-
-Ovvero?-
-Ovvero quel biglietto attaccato dietro la porta.-
Yumi si voltò.
Attaccato con un pezzo di nastro adesivo c'era una foglio di carta a quadretti con i buchi sul lato sinistro che recitava:

Il sonno eterno ha rapito Jeremy, Aelita, Odd e Ulrich. Ma non cadete in preda allo sconforto, sono vivi.
Andate alla fabbrica per sapere dove trovarli.
Che l'indagine abbia inizio e stavolta la magia non potrà aiutarvi.

Edera

P.S. Potete contattare la polizia ma in tal caso dovreste dare molte spiegazioni.
Sarà tutto a vostra discrezione.


Yumi lesse tutto d'un fiato.
-Li hanno rapiti.- concluse Elia.
-Allora li andremo a riprendere!- disse Yumi. -E andramo alla fabbrica subito. Non ammetto obiezioni.-
-Non sarò io a fermarti ma devo assolutamente avvisarti prima di scappare da scuola.-
-Dimmi.-
-Puoi fare tutto da sola e rischiare di essere scoperta alla prima occasione oppure possiamo andare in camera mia dove ci sta già aspettando Aurora e studiare un piano. Nel caso in cui volessi accettare, io ti prometto che risponderò a tutte le domande che vorrai e chiarirò tutti i tuoi dubbi mentre in caso contrario non ti fermerò.-
Yumi era molto preoccupata ma di fronte alla faccia seria di Elia non poté non valutare la sua offerta. Alla fine decise.
-Va bene, verrò con te. E mi spiegherai un bel po' di cose. Ma se riterrò opportuno continuare da sola, lo farò.
Lui annuì e le fece un cenno verso la porta.
I due si diressero verso la camera di Elia.


Domenica 20 Febbraio. Ore 16:17 palestra del collegio Kadic.


Jeremy entrò in palestra.
-Ok, hai vinto.- disse Ulrich con la faccia schiacciata contro il pavimento mentre Elia sopra di lui sorrideva. Era una posizione alquanto bizzarra. Elia aveva le braccia e le gambe incrociate a quelle di Ulrich e con le mani si teneva le caviglie in modo da non dare al samurai alcuna possibilità di movimento.
Nel sentire le sue parole, Elia sciolse la presa e si alzò in piedi.
-E con questo siamo a cinque!- esclamò. -Yumi, vuoi fare anche tu il terzo incontro?-
-No grazie, le mie articolazioni risentono ancora degli incontri precedenti.-
-Come vuoi, spero solo di non avervi fatto troppo male.-
-Sei molto bravo, che ne dici di provare contro il grande Odd Della Robbia?-
-Vediamo dai! Fatti sotto!- disse Elia-
Odd si lanciò alla carica contro il biondino ma all'ultimo momento, prima di essere colpito, lui si spostò a destra e colpì Odd con un calcio nel sedere.
Ovviamente Odd perse l'equilibrio e carambolò per terra con un tonfo sordo.
-Dovresti affinare un po' la tua tecnica, non credo che caricare come un forsennato sia utile.-
-Prenderò delle ripetizioni.- scherzò lui massaggiandosi il fondoschiena.
Aelita si diresse verso Jeremy.
-Dove sei stato?- chiese.
Lui guardò circospetto il nuovo arrivato.
-Non parliamone qui, appena finiscono andiamo tutti nella mia stanza.-
-Devo preoccuparmi Jeremy?-
-No, per ora non c'è niente per cui preoccuparsi.-
"Anche se tu non mi convinci per niente caro Elia. E anche se in infermeria non ho trovato niente, stai pur certo che riuscirò a smascherarti!"








IL BOTTONE ROSSO parte terza.

Elia e l'Autore accompagnarono Miranda a fare il giro degli studi e lei, come c'era da aspettarsi, continuò a parlare di lei e di suo padre e delle sue stanze e delle sue cose, insomma, tutte cose che ai nostri amici non interessavano per niente. 
All'improvviso però dovettero dirigersi verso il ristorante interno perché Miranda aveva iniziato a lamentarsi dei crampi allo stomaco.
Appena entrarono nel ristorante, vennero accolti da un cameriere.
Autore -Un tavolo per tre, per favore.- 
Cameriere -Non volete unirvi come fate di solito con gli altri attori?-
Autore -No, no credo che...-
Miranda -Si, mi farebbe molto piacere incontrare dei veri attori.- esclamò con una strana luce negli occhi.
Elia -Va bene, allora andiamo dagli altri.-
Cameriere -Come desiderate.-
Il cameriere li accompagnò sula terrazzo su cui era stata sistemata una immensa tavolata rotonda di dieci posti, sette dei quali erano già occupati.
Autore -Ciao ragazzi.-
Tutti -Ciao.-
Odd -Ma buongiorno, chi è questo splendore di ragazza che sta con voi?-
Elia -Lei è Miranda, la figlia del presidente.-
Miranda -E voi sareste gli attori? Che delusione...-
Autore -Capitela, è la figlia del presidente...-
Elia - Miranda, loro sono Jeremy il biondo con gli occhiali, Aelita la ragazza vicino a lui, Odd l'altro biondo, Ulrich quel ragazzo castano, Yumi seduta vicino a lui, Edera la ragazza in viola e infine Aurora.
Il gruppo salutò Miranda con poco entusiasmo e i tre si accomodarono al tavolo.
Elia vicino a Jeremy, Elia vicino ad Aurora e Miranda in mezzo.
Dopo cinque minuti La figlia del presidente si alzò per andare in bagno e tutto il gruppo tirò un sospiro di sollievo.
Ulrich -È veramente...-
Odd -Magnifica!-
Yumi -Non ci posso credere Odd, ti sei cotto di una presuntuosa come quella?-
Edera -Non la sopporto!-
Jeremy -Tipica figlia unica viziata.- Aelita annuisce.
Aurora -Mi sto trattenendo a stento dal picchiarla!-
Autore -Questo imprevisto posticiperà tutto il capitolo 16, 17 e 18 di qualche mese.- 
Elia -Mi serve una vacanza direttamente proporzionale al tempo che passo con lei con costante un minuto un giorno.-
Autore -Ci vorrebbe davvero...-
Ulrich -Vado in bagno.-
Odd -Ma dai! Non potete odiarla! Ha soltanto un carattere difficile.-
L'Autore guarda Odd con una faccia comparabile solo a Visotruce dei pokemon.
Odd -Ok, ok a te sicuramente non piace. Ma i gusti sono gusti, no?-
Tutti tranne Odd -NO!-
Ulrich nel frattempo è tornato dal bagno.
E mentre tutti tranne Elia e l'Autore si danno il cambio per un turno in bagno, la conversazione sulla personalità viziata di Miranda continua.
Aelita -Cambiando discorso, hai già qualche idea sul proseguimento della storia?-
Autore -Si, sto organizzando per bene il blocco ma di definito ho solo i tre capitoli che ho citato prima.-
Jeremy -Sembra che la vicenda si faccia interessante, non trovate?-
Edera -Assolutamente, la parte del cattivo mi è sempre piaciuta!-
Aurora -Io non vedo l'ora di guardare il risultato finale!-
Odd -Io non sono d'accordo invece, vorrei avere qualche parte più interessante. Oh! Ecco che torna Miranda!-
Tutti tranne Odd cadono in un profondo stato di depressione.
Miranda -Allora vi sono mancata?-
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(Dling Dlong!)
Ciao a tutti, scusate il ritardo ma ho avuto qualche problemino in zona: "mondo reale". Spero di poter riprendere a pieno ritmo, inoltre avviso che "il bottone rosso" non sarà più in grassetto a causa del passaggio da pc ad ipad. grazie per l'attenzione. (Dling Dlong! fate finta che sia un segnale acustico)


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