I've Got You Right Where I Want You

di MelaChan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** -Perché non possono semplicemente essere felici per noi?- ***
Capitolo 2: *** Fratellino? O sorellina? ***
Capitolo 3: *** Lazy Night ***
Capitolo 4: *** -Lo sto tradendo- ***
Capitolo 5: *** -Buon compleanno Sherlock- ***
Capitolo 6: *** Grazie ***
Capitolo 7: *** -Sono così piccoli.- ***
Capitolo 8: *** -Ti guardo.- ***
Capitolo 9: *** Incubo ***
Capitolo 10: *** Seni gonfi ***
Capitolo 11: *** Conduttori di luce ***
Capitolo 12: *** The Way You Look Tonight ***
Capitolo 13: *** Guerra. ***



Capitolo 1
*** -Perché non possono semplicemente essere felici per noi?- ***


NOTE DELLA PIGNA

Buonasera possibili lettori/lettrici!
Dato che mi sembrava più che giusto gettarmi a capofitto nel mondo delle Sherlolly a tempo pieno, ecco qui una raccolta di oneshot e fanfic con generi che variano dal fluff all’angst senza un preciso schema logico. Saranno inoltre presenti delle Alternate Universe, come le Victorian!AU che sinceramente adoro, ma saranno presenti delle note ad inizio di ogni capitolo, in modo che possiate decidere se volete sprecare il vostro tempo a leggere questi miei parti.
Detto questo, vi auguro buona fortuna e spero vogliate lasciarmi un breve commento che sarà molto apprezzato!

 

 

 

 

 

Titolo: -Perché non possono semplicemente essere felici per noi?-

Genere: Fluff, Angst, Romantico

Avvertimenti: Spoiler! per la terza stagione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-Perché non possono semplicemente essere felici per noi?- domanda Sherlock, voltandosi su di un fianco e passando delicatamente le braccia intorno a Molly per stringerla in un abbraccio.

-Perché hanno paura che tu possa scappare via- risponde la donna, accogliendolo sul proprio petto. Intreccia le gambe alle sue facendo combaciare i loro corpi e sospirando per il calore irradiato dall’uomo.

-Io non scappo- mormora il detective, nascondendo il volto nell’incavo del collo della donna, che immerge le dita fra i riccioli soffici.

- Lo so, Sherlock- risponde lei, lasciandosi sfuggire un sorriso ed arrossendo.

-Non voglio più farti del male- continua l’altro e Molly lo zittisce accarezzandogli la nuca.

-Non puoi farmi più male di quanto non me ne abbia già fatto Tom- accompagna quell’affermazione posando la mano sul suo addome gonfio con un lungo sospiro. Sherlock segue il movimento con la coda dell’occhio e si mordicchia il labbro, come per trattenersi dall’aggiungere parole che in quel momento sembrerebbero quasi inutili e di troppo, limitandosi a poggiare una mano su quella di Molly ed a depositarle un bacio sulla tempia.

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Capitolo 2
*** Fratellino? O sorellina? ***


NOTE DELLA PIGNA

Buonsalve a tutti/e!
Ecco il secondo capitolo, non collegato alla precedente e alla seria. Infatti è una AU scritta per ripicca, perché non sono capace a non scrivere di Molly incinta.
Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno letto e lasciato un commento al capitolo precedente, sperando che anche questo possa piacere :)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Titolo: Fratellino? O sorellina?

Genere: Fluff, Commedia, Sentimentale

Avvertimenti: AU

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

-Siamo a casa!- esclama Molly, aprendo la porta del 221B e lasciando irrompere il bambino di tre anni al suo interno, che si precipita ad abbracciare per la vita Sherlock, seduto di fronte al portatile. L’uomo sorride e gli passa un braccio intorno alle spalle con fare affettuoso, mentre la donna si sfila la sciarpa e saluta il riccioluto con un bacio veloce sulle labbra.

-Com’è andata la visita?- le domanda, prendendo il figlio in braccio. Molly apre la borsa e ne estrae un CD, con un sorrisetto, poi ricambiato da Sherlock, he afferra il dischetto e lo inserisce nel computer. Apre il programma mentre la donna si sistema dietro di lui, appoggiandosi alle sue spalle.

-Pronto per vedere la tua sorellina o fratellino?- domanda Sherlock al figlioletto, che annuisce con aria entusiasta ed un sorriso smagliante.

-Voglio un fratellino- protesta il piccolo, provocando una risata nei due adulti, che si scambiano un’occhiata complice. Molly gli scompiglia i riccioli bruni ed appoggia la guancia contro quella dell’uomo, gli occhi che le si illuminano quando questi fa partire il video.

-Ecco,- indica un punto sullo schermo, -questo è il cuore.- Sente Sherlock trattenere il respiro e si abbandona a un risolino, mentre fa scorrere il dito sul monitor a una zona grigia più chiara. –E questa è la testa- afferma, voltandosi a guardare l’uomo, che sta respirando frettolosamente, gli occhi fissi sul portatile leggermente lucidi. Il bambino nel suo grembo, invece, corruccia lo sguardo e si fa più vicino con il viso all’immagine, alzando una mano ed indicando una macchiolina.

-Anche questa sembra una testa…- afferma con tono sicuro, girandosi poi verso i genitori, che sgranano gli occhi nello stesso istante.

-Molly…?- la chiama Sherlock, torcendo il capo per osservarla, la donna che sbianca, per poi esplodere in una risata cristallina, ricambiata dal figlioletto. L’uomo rimane piacevolmente confuso, quindi passa un braccio intorno alla vita della compagna ed immerge il naso nel suo addome, depositandovi un bacio.

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Capitolo 3
*** Lazy Night ***


NOTE DELLA PIGNA

Buona sera a tutti/e!
Eccomi di nuovo qui a rompervi le scatole con un’altra shot Sherlolly, questa è un pochettino più lunga delle precedenti, ma comunque sempre non collegato ad esse.
Ringrazio chiunque cimentarsi nella lettura di questo… parto e chi ha recensito i capitoli precedenti! Vi auguro una buona lettura e se vorrete ci sentiremo di nuovo :)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Titolo: Lazy Night

Genere: Fluff, Sentimentale

Avvertimenti: AU, Descrizione di scena del crimine (è un avvertimento?)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Glee. Cinese. Coccole sul divano. Ti va? Mx

Niente Glee. SH

Cinese. Coccole sul divano. Ti va? Mx

Sembra perfetto. SH

 

Molly rotea gli occhi e ridacchia divertita mentre scorre tra i numeri alla ricerca di quello del loro ristorante cinese abituale per degli ordini a domicilio. Esegue in poco tempo e chiude la chiamata con un sospiro soddisfatto, allungando le braccia e stiracchiandosi. Raccoglie le ginocchia al petto e si appoggia con la schiena contro il divano, socchiudendo le palpebre ed attendendo che Sherlock la raggiunga. Sente delle labbra posarsi sulla sua fronte e sorride tra sé e sé senza aprire gli occhi se non quando percepisce il capo di Sherlock nel proprio grembo. Abbassa lo sguardo sui lineamenti decisi del detective, che mostra uno dei suoi calorosi sorrisi che sciolgono la patologa. Inizia a giocherellare con i suoi riccioli, sorprendendosi come sempre per la loro morbidezza, mentre Sherlock immerge il naso nella dolce curva del suo addome, presente ma ancora poco accennata.

-Come procede il caso?- gli chiede, arrossendo leggermente.

-Non capisco per quale motivo abbia dovuto iniettare del silicone all’interno del corpo della vittima per poi ricoprirlo di una sorta di resina- risponde, alzando le spalle in un sospiro frustrato.

-Magari voleva farne una bambola- propone Molly, imitando l’alzata di spalle dell’altro.

-Allora perché gettarlo nel Tamigi?- protesta il moro, voltandosi su di un fianco e sollevando il maglione della donna per studiare il rigonfiamento con occhi curiosi.

-Sarà venuto male, uno scarto…- la voce le muore in gola quando Sherlock poggia le labbra poco sotto il suo ombelico, accarezzandole la pelle tesa con lentezza.

-Cosa… cosa fai?- gli domanda, arrossendo furiosamente e congelandosi per l’imbarazzo. L’uomo non le risponde ma continua a far scorrere le labbra, sorridendo contro il suo addome. Dopo qualche secondo la patologa si rilassa e riprende ad intrecciare le dita nei riccioli color pece, sentendo un piacevole calore diffondersi in tutto il corpo, ma vengono interrotti dal fastidioso suono del campanello. Sherlock mugugna contrariato ed una volta abbassato il aglione per proteggerla da eventuali colpi di freddo si alza in piedi. Ritorna con una busta piena di involtini primavera, ravioli al vapore e maiale al caramello e arance e la posa sul tavolino, mentre Molly è occupata a spostare la televisione più vicino al divano. L’uomo la ferma e finisce le sistemazioni al posto suo.

-Sono incinta, non fatta di vetro- scherza la donna una volta tornata a sedersi, una mano inconsciamente appoggiata al suo addome. Sherlock la zittisce con una mano e la raggiunge, porgendole i suoi piatti. Iniziano a mangiare in silenzio, quindi il riccioluto, con un movimento improvviso che le ruba un sussulto ed un urletto spaventato, le blocca il polso.

-Il cinese fa male al bambino?- le domanda, facendola poi scoppiare a ridere, più per sollievo che per altro.

-No, Sherlock, altrimenti non lo starei mangiando- risponde, picchiettandogli una coscia e godendosi la sua espressione stupita e contrariata nel medesimo momento. Borbotta qualcosa di indefinito e si riempie la bocca con un involtino primavera, scivolando sul divano fio ad appoggiare la tempia contro il suo braccio. Rimangono a mangiare in quella posizione, un vecchio episodio di Doctor Who a riempire il silenzio tra di loro, seguito in maniera quasi ossessivo da Molly e totalmente ignorato da Sherlock, che ha ormai finito i suoi ravioli al vapore ed è passato a tracciare disegni immaginari sul suo addome. Sussulta a sua volta quando la donna, dopo avergli circondato le spalle con un braccio, gli fa il solletico, facendolo contorcere tra le risate ed il fastidio.

-Smettila!- protesta, scalciando il bracciolo opposto, senza che la patologa si allontani, continuando, invece, divertita, la sua tortura.

-Mol-ly!- esclama e le blocca i polsi sopra la testa, riprendendo il fiato mentre Molly lo fissa con un sorrisetto malizioso, pochi centimetri che separano i loro volti.

-Ormoni- dice semplicemente, facendo sì che Sherlock ponga i contenitori sul tavolino, suoi e di Molly, e si alzi, prendendola in braccio e trotterellando in camera da letto, tra le risate da parte di entrambi.

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Capitolo 4
*** -Lo sto tradendo- ***


NOTE DELLA PIGNA

Buon lunedì a tutti/e!
Mi ripresento a voi con un altro capitolo di questa raccolta di one shot senza né capo né coda ma che sembra apprezziate, non sapendo neanche quanto mi rendiate felice! Ed ecco tra poche righe la mia consueta lista che riguarda questa quarta storiella, non collegata di nuovo alle precedenti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Titolo: -Lo sto tradendo-

Genere: Fluff, Comico, Romantico

Avvertimenti: AU (Teenlock!AU, nello specifico), Alta quantità di zucchero

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Molly lo saluta agitando la mano e facendo qualche passo nella direzione opposta, dopo aver passato un piacevole pomeriggio con il suo compagno di banco, Sherlock Holmes, con il quale deve svolgere un compito di chimica applicata in coppia. Suonata la campanella, sono andati a mangiare un boccone veloce nella caffetteria vicino al college, per poi fiondarsi in biblioteca ed immergersi nell’entusiasmante mondo delle radiazioni ultraviolette. Il tempo è passato veloce, non essendo mancata ogni tanto qualche risata spontanea da parte di entrambi, zittita svogliatamente dall’anziana bibliotecaria, amica dei ragazzi da lungo tempo, dato che i due si ritirano spesso in quel luogo per studiare o passare il pomeriggio in compagnia. La donna è ancora sorpresa che i due ventenni non si siano dichiarati, avendo notato le occhiate fugaci e complici e lo sfiorarsi di mani sfuggevole.

-Molly, aspetta!- la chiama il giovane, fermandola per un polso e passandole un braccio intorno alla vita per trattenerla. L’altra si volta e va a sbattere contro il suo petto, poggiando il palmo al centro istintivamente.

-Sherlock, cosa…?- gli domanda, corrucciando le sopracciglia con aria confusa ed arrossendo vistosamente mentre abbassa il capo per coprire la tonalità paonazza delle sue guance. Sherlock deglutisce e le solleva il volto prendendole il mento con due dita e costringendola ad osservarlo. Molly sbatte le palpebre un paio di volte, intimorita dall’intensità di quello sguardo, fisso su di lei e lei soltanto, e si inumidisce le labbra inconsciamente.

-Sherlock?- lo chiama in un sussurro, venendo poi zittita dalla bocca del ragazzo premuta goffamente contro la sua, facendo perdere un battito ad entrambi. Dopo qualche secondo di sorpresa e di incredulità, Molly alza una mano al suo viso, poggiandola sulla sua nuca ed intrecciando le dita tra i riccioli alla base del collo, attirandolo a sé. Il bacio dura pochi, intensi secondi, ma quando si separano sono entrambi senza fiato, labbra dischiuse, guance rosse, palpebre abbassate. Sherlock deglutisce e prende il volto di Molly tra le sue grosse mani, facendo combaciare le loro fronti, mentre dall’interno della biblioteca la bibliotecaria esplode in un urletto estatico, avendo osservato la scena dalle porte di vetro ed attirando lo sguardo delle persone all’interno dell’edificio.

-Avevi detto di essere sposato con il tuo lavoro…- sussurra la ragazza, deglutendo ed allontanandosi leggermente per guardarlo negli occhi.

-Lo sto tradendo- risponde Sherlock, provocando nell’altra uno scoppio di ilarità, taciuto poi da un ulteriore bacio.

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Capitolo 5
*** -Buon compleanno Sherlock- ***


NOTE DELLA PIGNA

Buona sera a voi tutti/e!
Eccomi ancora una volta qui, con la ship che anche Mr. Oxford shippa! Alla faccia delle shipper Johnlock eheheh
Anyway, sarò breve perché altrimenti mi addormento sulla tastiera e non penso chefsdgfvygsvhb…

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Titolo: -Buon compleanno, Sherlock-

Genere: Fluff, Romantico (Si era capito che non ero brava con i generi?)

Avvertimenti: AU, Fluff a tonnellate

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

"Buon compleanno, Sherlock" dice Molly, sedendosi sul bracciolo della poltrona e depositando un bacio sulla tempia dell'uomo, risvegliandolo dai suoi pensieri. Questo apre gli occhi, sbattendo un paio di volte le palpebre, e si volta verso di lei. La donna si mordicchia il labbro e gli posa in grembo un pacchetto con un fiocco blu scuro.

"Non riesco ancora a capire perché tu voglia festeggiare la ricorrenza della mia nascita" risponde lui con un lungo sospiro, nascondendo tuttavia la sua curiosità. Molly scuote le spalle e prende un respiro profondo, sentendo il suo cuore accelerare i battiti.

"Non hai comprato quella Montblanc personalizzabile, vero?" le chiede, con il fiocco tra le mani, sull'atto di disfarlo. La compagna ridacchia e fa segno di no con la testa. Sherlock annuisce ed apre il pacchetto, trattenendo il fiato quando ne estrae un test di gravidanza. Lo osserva con attenzione, notando le due lineette. Positivo. Rialza lo sguardo verso Molly e le sue labbra si allargano in un sorriso.

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Capitolo 6
*** Grazie ***


NOTE DELLA PIGNA

Buona sera a tutti/e!
Dopo millenni mi sono finalmente decisa a pubblicare un altro capitoletto di questa raccolta di nugae Catullo vai via. Questo è un po’ nato storto, nel senso che è come mi sono immaginata il ritorno di Sherlock dalla missione per annientare la rete di Moriarty, da ciò si desume che, come sempre, non è collegato agli altri capitoli precedenti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Titolo: Grazie

Genere: Triste; Introspettivo

Avvertimenti: Spoiler!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sente bussare alla porta e si blocca con il pezzo di pizza a mezz’aria, gli occhi che scattano dalla televisione alla fonte di quel rumore. Posa il trancio nel cartone e si alza dal divano, pulendosi poco elegantemente le mani nei pantaloni della tuta da casa. Afferra la maniglia ed apre la porta, sussultando e trattenendo il respiro quando Sherlock Holmes appare di fronte a lei. Quasi non lo riconosce: i capelli sono lunghi, sporchi e macchiati di sangue rappreso, mentre del fresco sta ancora scendendo lungo il suo viso, gocciolando sul pavimento dell’ingresso, il famoso cappotto ha lasciato posto a una logora camicia macchiata di sangue e polvere e troppo sottile per proteggere dalla rigide temperature invernali londinesi. Respira con fatica e con altrettanta difficoltà si sta tenendo in piedi, una mano appoggiata allo stipite della porta.

-Molly Hooper.- sussurra, la voce normalmente sicura di sé ora ridotta a un bisbiglio tremolante. Muove un passo verso l’interno dell’appartamento, ma barcolla e perde l’equilibrio, venendo sorretto dalla donna.

-Sherlock!- esclama, sostenendolo meglio che può ed aiutandolo a raggiungere il divano, sul quale lo fa distendere malamente, causandogli un grugnito di dolore. Si scusa frettolosamente e resta ad osservarlo aspettando una risposta o un’indicazione da parte sua.

-Vuoi… Vuoi che ti porti qualcosa?- gli domanda dopo qualche minuto, nei quali l’uomo ha socchiuso le palpebre continuando a respirare ad intervalli irregolari.

-Lasciami riposare qui…- bisbiglia, senza guardarla e unisce le mani sotto il mento con una smorfia. Molly annuisce e si mordicchia il labbro inferiore, giochicchiando con le mani mentre non riesce a spostare lo sguardo da quell’uomo così posato anche nelle situazioni peggiori, ma non l’ha mai visto in quelle condizioni. Sembra distrutto, sfinito, e nonostante voglia sorridere per il suo ritorno a Londra, segnale che ha definitivamente sventrato la rete criminale di Moriarty, non ci riesce. Apre la bocca per chiedergli ancora qualcosa ma per paura di disturbarlo mentre è rinchiuso nel suo Palazzo Mentale decide di non parlare. Non può lasciarlo in quello stato per andare in camera da letto e dormire come se niente fosse successo. Sente l’urgenza di verificare le sue condizioni o almeno di dargli una risistemata. Va in bagno e versa dell’acqua in un catino, tornando nel soggiorno con esso ed una spugna e si inginocchia accanto al divano. Immerge la spugna nell’acqua e la posa con delicatezza sulla fronte di Sherlock, che soffia aria fra i denti ed aggrotta le sopracciglia, ma non si sottrae.

-Grazie, Molly.- sussurra, aprendo appena un occhio ed accennando un sorriso stanco curvando gli angoli delle labbra.

Molly ricambia il debole sorriso e continua con il suo lavoro, tamponando il volto di Sherlock che a poco a poco torna ai suoi lineamenti di cui la donna si è innamorata. Strizza la spugna nella bacinella, trasalendo quando nota che il colore dell’acqua è quasi cambiato dal trasparente al rosso marrone. Si alza e va a cambiarla, prendendo anche un asciugamano ed una delle sue magliette, dopo lunghi dibattito con se stessa se fosse conveniente oppure no. Ritorna al fianco di Sherlock, che ha abbandonato le braccia lungo i fianchi, gli occhi aperti e stanchi che la attendevano. O almeno così piace pensare alla patologa. Molly posa la maglietta sul bracciolo del divano e si schiarisce la gola.

-Posso…?- gli chiede, indicando la camicia logora ed arrossendo leggermente.

Sherlock sbatte le palpebre e getta un’occhiata alla donna, annuendo. Si tira quindi a sedere, storcendo il naso, e si sfila l’indumento, rivelando così un taglio poco profondo sul fianco ma che necessita di alcuni punti.

-Aspetta.- lo ferma Molly, facendolo sedere a gambe incrociate mentre lei si posiziona davanti a lui. Inizia a tamponare il suo petto, notando come si rilassi a poco a poco alle carezze. Smette inoltre di tremare impercettibilmente per il freddo, riscaldato dallo strofinare della spugna, e chiude gli occhi. La donna prende un respiro profondo e si mordicchia il labbro, osservando il taglio sul suo fianco. Quindi lo tampona con delicata attenzione, pulendolo mentre  lineamenti del viso del detective sono contratti in una smorfia. Quando termina, posa il catino a terra e si dirige in bagno, prendendo il kit di pronto soccorso che tiene nell’armadietto dei medicinali. Torna ancora una volta dall’uomo, ora nuovamente sdraiato sulla schiena, e tira fuori dalla scatola la stecca di legno, estraendola dalla confezione di plastica e porgendogliela.

-Mordi questa.- gli dice, congelandosi quando Sherlock apre la bocca in un chiaro invito ad eseguire quel comando al posto suo. La donna sospira e la posizione fra i suoi denti, facendo sì che l’uomo la morda.

Quindi prende dal kit ago e filo ed inizia a ricucire la ferita con cura, cercando di fare un bel lavoro in modo che non rimangano cicatrici ed imperfezioni su quella pelle nivea. Taglia il filo con le forbicine e rimette il tutto nella scatola, chiudendola ed appoggiandola accanto al catino.

-Devi metterti la maglietta, poi ti porto una coperta.-

Si accorge della stecca ancora fra i suoi denti e gliela toglie. Sherlock si alza a sedere mentre Molly prende e distende la maglietta, infilandogliela dalla testa dopo che l’uomo ha alzato le braccia. Torna a distendersi con un sospiro e si volta ad osservare la donna.

-Grazie, Molly.- bisbiglia, accennando un altro debole sorriso che vale più di mille parole.

Molly sorride di rimando e si alza dal divano, prendendo dalla cassettiera della camera una coperta con cui lo copre. Rimane a fissarlo ancora qualche istante, approfittando del fatto che stia dormendo, ed osa lasciargli un bacio sulla fronte, girandosi ed andando nella propria stanza. Sherlock soleva una palpebra, una volta che la patologa ha chiuso la porta alle sue spalle, e sospira, fissando il soffitto, il sonno improvvisamente scomparso.

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Capitolo 7
*** -Sono così piccoli.- ***


NOTE DELLA PIGNA

Buongiorno a tutti/e!
E dopo la vittoria di ieri sera dei nostri Azzurri arrivo anche io con un nuovo capitolo per la raccolta! Questa storia non è collegata in alcun modo con le precedenti, ma l’avevo scritta solo per soddisfare un mio selvaggio bisogno di fluff estremo, ma troverete tutto spiegato nei soliti avvertimenti sotto.
Detto questo, ringrazio tutti coloro che leggono e sono così gentili da lasciare un commento, sempre molto ben accetto!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Titolo: -Sono così piccoli.-

Genere: Fluff; Slice Of Life

Avvertimenti: AU

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La creaturina allunga una mano e Sherlock traccia con l’indice il palmo, il dorso e le dita rosee, studiandole silenziosamente con occhi curiosi. Molly sorride, guardandolo così, cullando dolcemente l’altro pargolo tra le proprie braccia.

-Puoi prenderlo in braccio, è tuo figlio.- gli dice, destandolo dai suoi pensieri. L’uomo alza lo sguardo dal neonato che si agita pigramente nella culla accanto al letto d’ospedale n cui è distesa la donna.

-Non ne ho voglia.- risponde lui, accarezzandogli il visino paffuto. La patologa ridacchia e scuote la testa.

-Bugiardo.- lo chiama, non senza un tono di dolcezza nella voce. Sherlock corruccia lo sguardo ed abbassa il capo. –Mettigli una mano sotto la testa e l’altra dietro la schiena.- gli spiga, mostrandogli, per quanto possibile, la tecnica sulla piccola adagiata contro il suo petto. Sherlock si mordicchia il labbro e prende il figlio con inaudita attenzione e tenerezza, sotto la sorveglianza di Molly. Dopo un attimo di incertezza si rilassa ed accoglie il pargolo tra le sue braccia, svegliandolo. Lo culla dolcemente, provando a farlo addormentare di nuovo, ma si blocca per lo stupore quando il piccolo solleva le palpebre e lo osserva con occhi dalle iridi celesti.

-Non può ancora vederti.- lo avverte Molly, facendogli segno con il capo di avvicinarsi. Sherlock annuisce e senza allontanare lo sguardo dal neonato va a sedersi sul letto accanto alla neomamma, cercando di non dare scossoni al fagotto tra le sue braccia che ora, completamente sveglio, sta agitando le manine davanti al viso.

-Sono così piccoli.- osserva la donna, accarezzando la testa della femminuccia con le proprie labbra e depositando un bacio tra i soffici ciuffi ramati.

L’uomo non risponde, ma allunga un dito verso il maschietto, che lo afferra dopo parecchi tentativi e lo porta alle sue labbra, succhiando l’indice avidamente. Molly ridacchia e appoggia la testa contro la spalla del compagno con un sospiro sereno.

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Capitolo 8
*** -Ti guardo.- ***


NOTE DELLA PIGNA

Buona sera a tutti/e!
Dopo quasi letteralmente secoli dall’ultimo capitolo pubblicato, eccomi di nuovo a riempirvi di fluff con una nuova shot. Inutile dire che non è collegata alle altre e spero che vi piaccia, nonostante abbia dovuto lottare duramente con me stessa per decidere a cliccare il pulsante ‘Aggiorna’.

PS: Ringraziate Polla89 per aver scelto il numero di mesi che rimarranno da vivere a Molly della shot da pubblicare e prendetevela con lei se ha scelto quella ‘bacata’.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Titolo: -Ti guardo.-

Genere: Fluff; Commedia (?!)

Avvertimenti: Possibile scenario della quarta stagione? (continua a sperare, Mela)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Termina la spiegazione della sua deduzione riguardo al caso Lannister con un’espressione orgogliosa e si volta verso Lestrade, che l’ha ascoltato per tutto il tempo con la bocca aperta.

-In conclusine, arresta la prima moglie con l’accusa di avvelenamento per la sua tisana alla cicuta.- aggiunge, tirando su il colletto del suo lungo cappotto.

-Fantastico!- sente esclamare alle sue spalle e si gira nuovamente, senza trattenere un debole sorriso rivolto alla donna davanti a sé, che lo ricambia arrossendo ed abbassando lo sguardo. Seppellisce le mani nella spessa giacca e sposta il peso da un piede all’altro, attendendo che Sherlock finisca con le ultime istruzioni per il DI. Rabbrividisce quando una folata d’aria gelida si intrufola tra la giacca e la lunga sciarpa e si stringe nell’indumento, immergendo il naso nella lana intorno al suo collo.

-Hai freddo.-

Non è una domanda quella che le rivolge il detective, posizionandosi di fronte a lei e strofinando le grosse mani sulle braccia di Molly, he solleva il capo per guardarlo.

-Non badare a me, finisci quello che hai da fare.- borbotta dietro la sciarpa, accennando un sorriso quando il calore delle mani dell’altro la raggiungono.

-Gavin deve prendere dei fascicoli in macchina.- dice, prendendole il volto e soffiandole contro le labbra blu, facendole socchiudere le palpebre per i tremiti, ma non dovuti alla bassa temperatura però.

-Greg.- lo corregge dolcemente, provando a combattere contro l’impotenza mentale e fisica per averlo così vicino e con così chiare intenzioni. Sherlock scrolla le spalle e si sbottona il cappotto, avvolgendola tra le proprie braccia. Molly sospira di sollievo ed immerge il naso nell’incavo del collo dell’uomo, che sussulta e poi ridacchia.

-Sei gelata.- osserva brillantemente lui, posando le labbra calde sulla sua tempia.

-Scusa.- sussurra la donna, sollevando il viso per guardarlo negli occhi. Sorride e rimane in quella posizione, circondandogli la schiena con le braccia. Sherlock mantiene il contatto visivo ed arrossisce debolmente.

-Cosa fai?- le chiede.

-Ti guardo.- risponde semplicemente lei, alzando le spalle. –Non va bene?-

L’uomo sorrise e le posa una mano sulla guancia, accarezzando la pelle che sta a poco a poco riacquistando colore.

-Molto bene, in verità.- dice, scontrando le loro bocche in un tenero contatto.

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Capitolo 9
*** Incubo ***


NOTE DELLA PIGNA

Buon Ferragosto a tutti/e!
Lo so che è un’eternità di tempo che non aggiorno più e lo so che sto finendo l’ispirazione, quindi mi serve una stagione di Sherlock o, perché no, due. Scherzo. Ma sarebbe bellissimo…
Tornando seri, questa shot non è collegata alle precedenti e può essere collocata in un eventuale post The Sign Of Three, dopo che Sherlock ha abbandonato il matrimonio di John e Mary.
Ho detto tutto quello che volevo dire e perciò vi auguro una buona lettura!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Titolo: Incubo

Genere: Fluff; Slice of Life

Avvertimenti: Spoiler!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un urlo squarcia la tranquillità della notte e sveglia di soprassalto Molly, che si volta verso la fonte di esso, trovando Sherlock che si contorce nel letto accanto a lei, scalciando e dibattendosi come un forsennato. Gli appoggia una mano sulla spalla ma viene brutalmente scacciata. Tenta di nuovo di calmarlo, ma viene allontanata un’altra volta.

-Sherlock…- Lo chiama dolcemente, provando ancora ad afferrargli la spalla, inutilmente.

Quindi salta giù dal letto e si posiziona davanti a lui, prendendogli il volto tra due mani e svegliandolo. L’uomo, visibilmente scosso, spalanca gli occhi e fissa la donna senza davvero riconoscerla. Scalcia via le coperte e si tira a sedere di scatto, stringendo le ginocchia al petto. Respira affannosamente e fa scattare lo sguardo da una parte all’altra nel buio della camera.

-Sherlock.- Sussurra, alzando titubante una mano ma bloccandosi a metà strada, notando la sua espressione spaventata. L’uomo afferra la sua mano tra le sue e cerca di regolarizzare il respiro, mentre la donna attende che si calmi prima di fare domande su quanto accaduto.

-Oh Molly.- Esala, allargando le braccia e avvolgendola forte contro il proprio petto.

-Sherlock.- Ripete lei, abbracciandolo stretto e accarezzandogli la nuca. Non aggiunge altro. Rimane semplicemente in quella posizione per un tempo che sembra infinito quando infine Sherlock parla di nuovo.

-Non andare via.- Sussurra, seppellendo il naso nell’incavo del collo di Molly e trattenendo il respiro. La donna sbatte le palpebre un paio di volte e aumenta la stretta intorno a lui, adagiandosi sotto le coperte al suo fianco.

-Non vado da nessuna parte, Sherlock.- Afferma con tono deciso, accarezzandogli i riccioli alla base del collo, ricevendo un sospiro soddisfatto in risposta. Continua a intrecciare le dita tra i suoi capelli anche dopo che si è addormentato, cullandolo come se fosse un bambino troppo cresciuto che ha solo bisogno di attenzione di affetto.

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Capitolo 10
*** Seni gonfi ***


NOTE DELLA PIGNA

Buon venerdì!
Sono tornata con una nuova shottina che dedico alla mia Nonna Sherlie preferita (nonché unica), Polla89, nella speranza che possa tirarsi su di morale con questa sciocchezza scritta probabilmente in una notte di cui non voglio saper niente. E’ nata da una frase che ho trovato su un sito di articoli pre-maman mentre cercavo degli articoli per bimbi carini da utilizzare in una futura shot, non perché sono incinta, ‘if the pump won’t work, use your hubby’s mouth and he will suck it dry’.

Anyway, Paola, questa è per te e spero possa farti sorridere!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Titolo: Seni gonfi

Genere: Fluff; Comico

Avvertimenti: AU

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Molly guida a bocca della figlia neonata al proprio seno, sussultando leggermente quando questa chiude la piccola bocca intorno al capezzolo per la prima poppata del mattino. Sherlock osserva la scena con attenzione, sdraiato su di un fianco e rivolto verso la compagna, lo sguardo fisso sulle sue donne.

-Sherlock Holmes, non ti hanno mai insegnato che è scortese fissare le persone?- lo rimprovera con affetto, ridacchiando mentre lo vede arrossire e guardare altrove.

-Perdonami, è solo che mi domandavo se Grace ti facesse male.- risponde, avvicinandosi a lei e sbirciando oltre il corpicino dopo aver poggiato una mano sulla sua schiena.

-Non è per quello, non ha nemmeno i dentini. E’ perché sto producendo troppo latte e mi fanno male i seni.- si china e posa un bacio sulla testa della figlia, che apre il pugnetto e regala un debole schiaffo alla madre, provocando una risata divertita in entrambi i genitori. Sherlock afferra il polso della bimba e ne bacia il dorso, accarezzando la delicata pelle con le labbra.

-Sai, Mary mi ha dato qualche consiglio su come… smaltire il latte in eccesso.- sussurra Molly arrossendo leggermente. L’uomo rialza il viso verso di lei e sogghigna, annuendo.

-Lo so.- risponde, facendo assumere alla compagna una tonalità porpora dopo che ha dedotto l’idea propostale dall’amica.

 

Scivola al suo fianco con un movimento stanco ma composto e volta il capo per lasciarle un bacio sulla spalla. Molly sorride e muove un braccio intorno al suo collo, stringendolo a sé con tenerezza, per poi arruffargli i capelli con l’altra mano.

-Perdonami.- dice Sherlock, immergendo il naso nell’incavo del suo collo. –So che volevi aspettare ancora qualche settimana per riprendere ad avere rapporti, ma non mi sono trattenuto.-

La donna ridacchia divertita e si sposta sopra di lui, il respiro ancora accelerato mentre lo osserva con occhi adoranti. Quindi si china e gli pulisce una goccia di latte dall’angolo della bocca con un pollice.

-Non ti avrei proposto quell’idea se non avessi voluto che finisse in questo modo.- gli bisbiglia sulle labbra, strusciandosi contro il suo corpo accaldato, i seni leggermente sgonfiati che premono contro il petto dell’uomo.

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Capitolo 11
*** Conduttori di luce ***


NOTE DELLA PIGNA

Buon sabato sera!
Sono tornata per aggiornare questa raccolta con un altro capitoletto sempre non collegato ai precedenti. Questa volta un Missing Moment dai toni dolci e con una piccola sorpresa nella conclusione.
Spero vi piaccia e ringrazio tutti coloro che leggono e si prendono la premura di lasciare una recensione, sempre ben accetta!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Titolo: Conduttori di luce

Genere: Missing Moment; Fluff

Avvertimenti: Troppa speranza in un po’ di Sherlolly nella quarta stagione??

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Molly Hooper entra nell'appartamento al 221B e alza lo sguardo verso l'uomo sdraiato sul divano in maglietta e vestaglia, senza pantaloni. Arrossisce debolmente e si schiarisce la gola mentre si fa avanti.

"Volevi vedermi?" Domanda timidamente, fermandosi a qualche metro di distanza dal suo interlocutore.

"Ah, Molly. Ti dispiace avvicinarti, mi fa un po' male la gola e sono costretto a parlare a bassa voce." Risponde Sherlock Holmes, dando qualche colpo di tosse. La donna annuisce ed esegue, le sue ginocchia che quasi toccano il cuscino del divano.

"Sai, dovresti indossare dei pantaloni, per non prendere freddo e ammalarti." Prova a suggerirgli, indicando con un cenno della testa le sue lunghe gambe nude.

"Noioso. Cosa ne pensi degli esami di quel campione di terreno che ti ho inviato? Quelli relativi alle scarpe indossate dalla signora Taeger il giorno dell'omicidio? Si tratta di residui di roccia ignea come pensavo?" Cambia il soggetto del discorso abilmente, portando le mani sotto il mento nella sua consueta posa da pensatore.

Molly tentenna un attimo, aggrottando le sopracciglia. "In realtà, i risultati chimici affermano che si tratta di roccia vulcanica, ma..." Inizia a spiegare i il frutto della sua ricerca, ma si interrompe quando il suo viso viene afferrato da un paio di grosse mani che la portano verso il basso a incontrare calde labbra. Si allontanano con uno schiocco sordo.

“Grazie, Molly! Sei la mia conduttrice di luce!" Esclama, alzandosi con un teatrale svolazzo di vestaglia e lasciando la donna ad arrossire furiosamente e balbettare una risposta.

Dall'altro della stanza, John Watson, che ha osservato dalla sua poltrona l'intera scena, si acciglia e fa scorrere lo sguardo scioccato dal detective alla patologa.

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Capitolo 12
*** The Way You Look Tonight ***


NOTE DELLA PIGNA

Buona sera a tutti/e!
Dopo aver aggiornato The Measure of a Gentleman, la mia fan #1 mi ha fatto venir voglia di pubblicare una nuova shot Sherlolly. Credo non ci sia il bisogno di dirlo, ma lo ripeto lo stesso, questo capitoletto nuovo non è collegato ai precedenti, ma è una sorta di Missing Moment in un mio universo parallelo. (???)
Spero vi piaccia e ringrazio martiachan per l’apprezzamento e le sue recensioni alle mie storielle!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Titolo: The Way You Look Tonight

Genere: Romantico; Fluff; Missing Moment

Avvertimenti: AU

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sherlock entra nella cucina della loro casa in campagna appena comprata, in mano un bicchiere di the freddo, e sorride a Molly che trova appoggiata con la schiena contro il bancone, intenta a sorseggiare la sua bevanda. La donna ricambia con caloroso affetto e posa l'oggetto di vetro sulla superficie di marmo, prendendo dalle mani dell'uomo il suo bicchiere, che raggiunge il compagno. Quindi cammina verso il vecchio fonografo nell'angolo della stanza, inserendo un disco e facendo partire la canzone.

The Way You Look Tonight. La versione di Tony Bennett. La loro canzone.

Si volta e sorride nuovamente a Sherlock, uno di quei caldi sorrisi che gli comunicano mille cose allo stesso tempo. Felicità. Sollievo. Gratitudine. Il consulente investigativo la raggiunge con pochi, lunghi passi e afferra le sue mani, guidando la sua sinistra sulla propria spalla e intrecciando le dita della sua destra. Non si dicono una parola mentre iniziano a ondeggiare lentamente al ritmo della musica, i loro sguardi persi l'uno nell'altro. Molly interrompe la magia di quel momento ridacchiando sottovoce e arrossendo timidamente, la risata che forma dolci rughette sul suo naso. L'uomo si scioglie in un altro istintivo sorriso, maledicendo il suo cuore per aver perso un battito.

Abbassa il capo e appoggia la guancia contro quella della donna, socchiudendo le palpebre quando la pelle morbida strofina contro la sua, ruvida. Stringe di più la sua mano e socchiude le palpebre, abbandonandosi a lei e alle lente note nell'aria. Molly chiude gli occhi a sua volta e spera nel fondo del suo cuore che quel momento alle tre di notte non finisca mai, che Sherlock non cambi mai, che mantenga quel suo fascino capace di toglierle il fiato ogni volta. In quel momento si accorge di amarlo ancora di più, se possibile.

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Capitolo 13
*** Guerra. ***


NOTE DELLA PIGNA

Buona sera e buon fine weekend a voi tutti/e!
Ritorno dopo eoni per pubblicare una nuova shottina molto breve dedicata a Irene, che ha la febbre e utilizza questa scusa per un po’ di sano Sherlolly, che comunque non fa mai male!
Anyway, come sempre non è collegata alle precedenti ed è nata dal pensiero di Sherlock alle prese con il gatto di Molly, Toby. Spero vi piaccia e ne approfitto per augurarvi un buon inizio settimana!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Titolo: Guerra

Genere: Fluff; Slice of Life

Avvertimenti: AU

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Molly Hooper si diverte a osservare il suo gatto Toby e l'unico consulente investigativo al mondo battersi per la supremazia del suo grembo.

E' iniziato come un gioco, quando Toby graffiò Sherlock su una guancia mentre cercava di allungare le zampe per sdraiarsi sulle gambe della patologa, già occupate tuttavia dall'uomo, che l'ha in seguito inseguito per la casa brandendo l'archetto del suo violino.

Poi è continuato quando questi, di ritorno da un caso e stanco per quattro giorni di inseguimento forsennato, è tornato a casa e, pretendendo un po' di attenzioni da parte della compagna, si è steso accanto a lei sperando di trovare piccole, tenere mani sulle sue guance e non denti e unghie affilate.

Ogni giorno Molly Hooper li guarda divertita, mentre si fissano da un lato all'altro della stanza con i denti digrignati e i cerotti ben esposti, e non può fare a meno di pensare di iniziare a scrivere una lavagna con i turni.

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