meeting in the elevator

di Jamin_a
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1 ***
Capitolo 2: *** 2 ***



Capitolo 1
*** 1 ***


Dedicata a franny87, che mi ha dato l'ispirazione, spero di non deludeti.
Ovviamente penso che dal titolo si capisca a chescena di DOFP mi riferisco C; 
Le recensioni sono sempre ben accette ^^
due mini capitoli
Tenete botta
Buona lettura
.....

“Stai bene ti passerà, capita a tutti … devi aver fatto qualcosa di molto grave … che hai fatto amico?”
Conosceva quel tizio da un minuto e già sentiva nascere dentro di se un istinto omicida
“ Che hai fatto? che hai fatto?”
Eppure si trattene dal tirargli un pugno, in parte per i giramenti di testa dati dallo scatto del ragazzo, in parte perché lui era comunque li per aiutarlo a evadere e ovviamente si costrinse a essergli grato. Si chiedeva però chi ci fosse dietro. Pensò a Raven. Sperò che fosse Raven.  Gli mancava terribilmente
 “Perché ti tenevano li dentro?”
Però, insistente! Pensò Erik.
Decise di dare una risposta al ragazzo, solo per farlo stare zitto
“Per aver ucciso il presidente” O almeno questo è quello che credono tutti, pensò
Sentì un verso di sorpresa dietro di se
“Sono colpevole solo di aver lottato per quelli come noi”
Alla parola lottato ricominciarono le domande insistenti.
“Fai Karate? conosci il karate amico?”
Erik sospirò seccato.
Raven deve essere proprio arrabbiata per mandarmi questo tizio.
“Non conosco il karate … Ma conosco i cretini” Rispose secco, sentendo una risatina alle sue spalle.
 
 
“Signore e signori, ragazze e ragazzi questa è una situazione da codice rosso.”
Hank era riuscito a far partire l’allarme antincendio e ora l’acqua scendeva veloce dal soffitto.
Charles si ripeteva di sembrare credibile mentre lui e Logan entravano nella stanza. I suoi poteri avrebbre aiutato in quel momento. Ma non ce l’avrebbe mai fatta a sopportare tutto.
Cercò di inventarsi qualcosa
“Stiamo evacuando tutto il piano in modo che noi”
Cosntinuò avvicinandosi alle due guardie davanti all’ascensore.
“Il mio…” ebbe un attimo di esitazione indicando Logan “… collega ed io”
Logan lo guardò perplesso
“Possiamo assicurare il controllo della prigione”
“Chi siete?” Chiese una guardia
Eh, bella domanda Si disse Charles.
Logan non riusciva proprio a capacitarsi che quel ragazzino in difficoltà sarebbe diventato il saggio professor X
“Siamo delle operazioni speciali CD…F…BAE...ID..”
Charles si sentì ridicolo
“Scusate, forse non mi avete sentito quando l’ho detto per la prima volta, ma è imperativo che lo capiate, siamo in un blocco totale..”
Si diede dell’idiota più volte.
Non mi crederanno mai, adesso tirano fuori la pistola e mi ammazzano. Pensò rassegnato Charles che continuò arrampicandosi sugli specchi.
“ Dobbiamo portarvi tutti al terzo piano dobbiamo subito …”
Non fece in tempo a finire la frase che Logan prese una pentola e atterrò i due agenti.
Charles rimase immobile a guardare, sentendosi inutile e stupido.
“Ah scusami! non avevi finito?”
Disse Logan ironico.
Charles si abbassò a prendere le chiavi da una guardia a terra, troppo occupato a pensare a mettere in atto il piano per ricordarsi che dietro a quella porta avrebbe rivisto Erik Lehnsherr.
 
 
 
 
Il viaggio in ascensore più lungo della mia vita Pensò seccato Magneto.
“Loro dicevano che controlli i metalli”
Erik rimase perplesso. La parola loro lo disorientò molto. E lo deluse anche un po’. Se non era Raven dietro tutto quello, chi?
“Loro?” Chiese al ragazzo.
“Lo sai? mia madre è stata con uno che controllava i metalli”
Magari è Raven con quelcun… cosa?!
Erik pregò che non fosse la madre di quel tizio ad aver mandato suo figlio a liberare il suo presunto padre.
In quel esatto istante le porte si spalancarono
 
Charles inserì le chiavi nella porta dell’ascensore “Mi dispiace non sono portato per la violenza”
Tentò di giustificarsi con Logan quando un DING diede il segnale delle porte che si stavano aprendo.

 

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Capitolo 2
*** 2 ***


Secondo e ultimo capitolo.
Le recensioni fanno sempre molto piacere C: (si accettano anche le critiche, purchè costruttive, che fanno sempre migliorare)
buona lettura
tenete botta
alla prossima (=

Quei cinque secondi per Charles durarono secoli.
Credeva di essere pronto a rivederlo, ma non era così. Lui non era affatto pronto.
Erik Lehnsherr, il suo migliore amico, colui che avrebbe voluto sempre al suo fianco, che voleva dalla sua parte. I want you by my side. Dopo quasi dieci anni rivedeva una delle persone a cui teneva di più al mondo.
“Charles?” Erik lo guardò sinceramente sorpreso e, nonostante tutto,  contento di vederlo
In un attimo a Charles venne in mente tutto quanto. Cuba, Shaw, la rabbia, il dolore, la delusione, i missili, la rissa, lo sparo, l’abbandono, Raven.
Senza pensarci tirò dritto un pugno sulla mascella di Erik che cadde a terra.
Sentì il rancore invaderlo.
 
Erik si massaggiò la mascella, non era il saluto che si aspettava. “Anche per me è bello rivederti …”
Eppure quello non gli sembrava lo stesso Charles che aveva lasciato. I capelli lunghi, la barba incolta, le occhiaie. Sembrava stanco, come se quei dieci anni fossero stati venti, non doveva essere stato facile neanche per lui.
Per Erik riaffiorarono i sensi di colpa, ciò gli fece notare che l’amico, sempre che potesse ancora definirlo così, stava in piedi senza problemi.
“E cammini!”
Disse sorpreso chiedendosi come fosse possibile.
“Non grazie a te”
Tutto sommato Erik era comunque felice di vederlo arrivare sulle sue gambe, non sapendo che il prezzo da pagare erano i suoi poteri
Si alzò. Charles si trattenne perché l’istinto iniziale fu quello di tendere una mano ad Erik e aiutarlo ad alzarsi
“Sei l’ultima persona al mondo che mi aspettavo di vedere oggi”
Con dispiacere constatò di non vedere Raven tra i presenti. Sperava ancora di veder saltar fuori la ragazza da un momento all’altro.
“Credimi non sarei qua se non fossi obbligato”
Erik ovviamente aveva molte domande sul perché di quel gesto, sul motivo per cui Charles lo avesse tirato fuori, ma ovviamente rimase in silenzio, quello non era il momento più adatto per chiedere spiegazioni.
“Se dobbiamo tirarti fuori da qui lo facciamo a modo mio. Non si uccide.”
Erik sorrise
“Non ho l’elmetto” Alzò le mani in segno di resa. “Non potrei disobbedirti neanche volendo”
Charles si sentì malissimo in quel momento. Erik aveva inconsapevolmente colpito nel segno con quella frase. Non avrebbe mai avuto il coraggio di dirgli la verità sulla sua mutazione.
“Non entrerò mai più in quella testa …”  Erik sentì tutta la rabbia di Charles in quella frase. Capì di averlo deluso.
Aveva molti rimorsi, ma non si sentiva in colpa per l’assassinio di Shaw.
Quello gli fece ricordare perché lui e Charles avevano, a malincuore, preso strade opposte
“Voglio la tua parola Erik”
Erik si sentì in dovere a rispondere affermativamente, come per farsi perdonare da quella che, in quel momento gli sembrava solo l’ombra del suo vecchio amico, sperava ancora che in qualche parte di lui ci fosse ancora il Charles Xavier che conosceva.
Fece cenno di si con il capo.
Charles si costrinse a cercare di credergli, consapevole che una promessa non avrebbe cambiato le cose, Magneto non sarebbe mai cambiato.
La sua unica speranza era che, oltre a Magneto, ci fosse ancora da qualche parte il suo amico Erik.

 

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