it's you, it's always been you.

di MartinaMalik1D
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Grease. ***
Capitolo 2: *** SBAAAAAM! ***
Capitolo 3: *** Happy Birthday. ***
Capitolo 4: *** Eccoci. ***
Capitolo 5: *** Here I am! ***



Capitolo 1
*** Grease. ***


Sento i ragazzi fischiare e  la massa parlare senza freno, ma ecco che si abbassano le luci della sala dove vi sono seduti gli spettatori, i sipari stanno per essere aperti e il momento per me di entrare in scena con miei compagni si sta avvicinando. Dimostrerò a tutti una delle mie più grandi passioni: il canto! Inizialmente ero scettica a questa recita teatrale, ma quando la professoressa ci disse di aver scelto “Grease” come musical, mi elettrizzai: era il mio preferito!! Basta perdermi nei miei pensieri, cazzo, il pubblico mi aspetta e il sipario è quasi del tutto aperto..Eccomi fiondata sul palco, cristo! Help. Scena dopo scena, canzone dopo canzone, vedo il pubblico interessato e l’imbarazzo di fare tutto quello davanti a tutti non mi assale più. Ecco l’ultima scena, quella più divertente per tutti! L’ultima canzone. Cerco tra la folla lui, applaude, insieme a tutti gli altri, sono divertiti, ridono; spero non per il fatto che abbiamo fatto alcune figure di merda. Finite le domande e le presentazioni, corro a cambiarmi dietro le quinte, questa tutina nera di pelle mi sta davvero irritando, ma come non detto, ecco Giada che mi si catapulta addosso “Brava, sei stata uno spettacolo!” che ironia della sorte, uno spettacolo mentre recitavo LOL , la ringrazio e mi faccio strada verso il camerino delle ragazze, sono tutte felici ed esultiamo mentre ci cambiamo. Dove cazzo è il mio borsone nero Adidas?! Eccolo, lo tiro fuori dall’ammasso di vestiti che lo nascondevano; tiro fuori il mio vestitino blu scuro di cotone insieme alle mie parigine nere! Mi do una sciacquata veloce e mi cambio subito; indosso i miei stivaletti neri; raccolgo tutto quello che mi appartiene( dai trucchi ai vestiti e forcine), li metto in borsa, do una sistemata ai capelli che fortunatamente sono ancora decenti ed esco fuori dal backstage raggiungendo amici e parenti in sala e mi sorprendo di vedere ancora tutti i ragazzi e le ragazze in sala che chiacchierano entusiasmati con i miei compagni. Ecco, vedo i miei genitori insieme ai miei zii “Brava Martina! Hai eseguito tutto perfettamente”e ribatto “Oh, grazie! Ho saputo camuffare gli errori”. Ecco mia mamma che mi bacia e mi dice “Brava, stai bene?” replico “Si, mamma! Tieni il mio borsone, per favore. Raggiungo i miei compagni” e così faccio. Ecco Daniele “Amore, sei stata bravissima, abbracciami!” il solito ruffiano, quanto lo adoro “Grazie Dani! Anche tu non sei stato da meno”  ed è proprio mentre lo abbraccio che il mio sguardo s’intreccia con quello di Marco che mi sorride, potrei sciogliermi!! Mi stacco da Daniele e la gente viene a farmi i complimenti. Lo vedo incamminarsi verso di me, col suo ciuffo ribelle che si agita e gli occhi di acquamarina scintillanti. È a pochi passi da me “Ehi, Marti! Sapevo ti piace cantare, ma non immaginavo fossi così brava, complimenti!” mi sorride e mi stampa un bacio sulla guancia, rido debolmente “Grazie mille! Quindi ti è piaciuto lo spettacolo?” lui afferma “Si, molto! ‘Grease’ riesce sempre a divertirmi!”. Sento qualcuno tirarmi per il braccio, è la mia prof di ed.fisica, colei che ha organizzato la realizzazione del musical “Martina, vieni, su! I professori vogliono parlarti” ma cazzo, proprio ora?! Mi volto verso Marco che se la rideva e gli dico in labiale ‘scusa’, mi risponde con un sorriso e mi dice “Vai, tranquilla.” E mentre i prof si congratulano, io non vedo l’ora di tornare a casa per darmi una ripulita.

***

Eccomi a casa, finalmente! Getto il borsone non molto delicatamente sul mio letto e mi dirigo in bagno per una doccia rigenerante. Mi chiudo la porta del bagno alle spalle, mi spoglio ed entro in doccia. Inizia il mio concerto quotidiano LOL.

***

“Certo che una canzone decente non si trova mai alla radio!!” esclamo e papi mi risponde “Finirai per romperlo se continui a cambiare stazione freneticamente.” controbatto “Si, ma dovrebbero aggior..” non riesco a completare la frase che sento ‘and let me kiss you NANANA’ , inizio a cantarla e papa tiene il ritmo, lo adoro e adoro quei ragazzi!
Chissà se  i miei compagni sono già in pizzeria..

***

“Stai attenta Martì! Fammi sapere a che ora devo venire a prenderti. Ciao!” annuisco e accelera via. Mi dirigo all’entrata della pizzeria e non vedendo nessuno di familiare, chiedo ad un cameriere quale fosse il tavolo riservato a noi. Mi accomodo su una sedia e prendo un menù che mi sventolo davanti al viso; siamo all’inizio di maggio e fa già caldo! Ah Palermo!!.. Vedo due prof entrare nel locale e gli faccio, contro mia stessa volontà, segno di avvicinarsi al tavolo. Li saluto cordialmente e prego in silenzio che i miei compagni arrivino al più presto.

***

“Mi raccomando ragazzi, ci vediamo domani in classe!” è la mia prof di lettere, che spiritosa, spero proprio stia scherzando “Prof, non si preoccupi” replichiamo noi ragazzi, suscitando le risate dei prof: che ribrezzo. Anche se in fondo sono trattabili, carucci. Stanno iniziando ad andare tutti via, è mezzanotte passata e mi appresto a chiamare mio padre per il passaggio.

***
Meno male che ho portato con me un cardigan nero, anche se l’aria è tiepida, le maniche lunghe non di spiacciono la sera. “Brr, tuo padre sta arrivando?” è Giulia, chiamata Big “Si, è sceso cinque minuti fa!” e le poggio un braccio sulle spalle per scaldarla.
Ecco, noto la macchina grigio metalizzato di papi accostarsi al marciapiede.
“Pa’, va bene se diamo un passaggio a Giulia e Giuliana?” gli chiedo ancora fuori dalla macchina facendo capolino dallo sportello aperto e lui “Certo, salite!”

***

Entro in ascensore con papi che mi guarda e mi dice “Stanca ciccia?” chiudo gli occhi a fessure “DA MORIRE! Voglio solo andare a letto.” e ride. Quando arriviamo al piano; estrae le chiavi di tasca e apre la porta di casa; mi addentro dritta verso il bagno e noto che mamma e Roberto dormono. Roberto è quel rompi balle di mio fratello, ha quasi diciannove anni, è più grande di me, io ne ho quasi sedici.
Mi spoglio, mi do una sciacquata veloce sotto la doccia, come ogni sera frenetica o calda come questa, e indosso mutandine, un pantaloncino corto e una canottiera larga; lego i capelli in un toupè alto.

***

Do la buonanotte a papà; bevo un bicchiere d’acqua in cucina e mi dirigo a letto.

***

Ah, che sensazione..quasi divina direi! LOL Finalmente sul mio amato letto e il pensiero che domani non dovrò alzarmi presto mi rilassa ancora di più; do’ un’occhiata ai poster appesi all’armadio affianco al mio letto e sorrido alla visione di quei cinque idioti; mi volto dal lato opposto e pensando alla mia giornata, crollo in un sonno profondo.










Ecco, questa è l'immagine che vorrei attribuire a Martina, ma con delle modifiche : occhi marroni e un seno almeno di una taglia più grande. 






Salve a tutti! Questa è la mia prima FF e  spero vi piaccia! Devo ammettere che non sapevo bene come impostare il primo capitolo, ma come potete notare, credo si sia capito che Martina sia una Directioner♥ E più avanti sarà la basa della storia .. Ho pensato tanto prima di iniziare a scrivere e adesso sono decisa! Recensite dicendomi cose ne pensate se vi va! SE NOTATE ERRORI GRAMMATICALI, PER FAVORE SUGGERITEMELI! 
Un bacio.


 

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Capitolo 2
*** SBAAAAAM! ***



*DRIIIIN*
Ma che cazzo?! Sveglia di merda. È passato un giorno dallo spettacolo e adesso è il momento di andare a scuola.  Allungo un braccio verso il comodino dov’è poggiato  il  cellulare,  lo prendo e con uno sforzo miracoloso, apro gli occhi e disattivo il suono. La scuola mi sta facendo odiare ‘save you tonight’ ..  Ciancio alle bande(?)  devo alzarmi prima che il sonno mi porti via con se LOL .

***

Finita la mia colazione, mi dirigo in stanza dove prendo vestiti e i miei accessori preferiti e corro in bagno!  Mi lavo, mi vesto e mi  trucco; spesso mi chiedo perché debba farlo, poi mi guardo allo specchio e trovo subito le risposte che tanto cercavo; non sono mai andata a scuola completamente struccata, non potrei mai ! Così applico correttore nelle occhiaie che il poco dormire mi ha causato, eyeliner, cipria e rossetto; sciolgo i capelli, li pettino: PRONTA! AAAAAAH! Sono già le 7.30, merda! Giulia e Martina mi ammazzeranno prima o poi, me lo sento; i miei ritardi sono assurdi!

***

Fiuuuuu! Siamo arrivate! Ed ecco tutti i miei amici e conoscenti di scuola, sono almeno una ventina e ogni santa mattina devo salutarli tutti, che stress LOOL Oggi rimedio salutando pochi e al resto faccio cenno con un sorriso e continuo a camminare. Ecco raggiunto il mio gruppo ‘Oi Martì! Guarda che bella giornata, l’estate è vicina.’ è Agnese, che mi coglie alla sprovvista e sussulto allo squillo della sua voce, già scattante di prima mattina, la mia voce come minimo inizia ad essere più femminile alle 14 del pomeriggio! Anche lei è una Directioner sfegatata e non vede l’ora di poter andare al concerto insieme a me, sperando che il 2015 porti un  po’ di fortuna! Rispondo immediatamente ‘Eh già!  Non vedo l’ora, questa scuola deve finire. ‘ mi sorride e mentre gli altri chiacchierano, mi perdo in uno dei miei soliti silenzi e vedo Marco arrivare con i suoi amici del gruppo fumatori, pff e quando mai.. è strafigo come sempre, coi suoi mossi che gli coprono la fronte e quello sguardo intenso che mi potrebbe sciogliere in men che non si dica! Oh Cristo, che figura di merda, mi ha appena vista che lo fissavo e la cosa peggiore è che si sta avvicinando nella mia direzione; è da un po’di tempo che non si fa più sentire, odio dirlo, ma manca maledettamente.. Ora che ci penso, l’altro ieri, non abbiamo più concluso la conversazione. Sussulto ‘Ehi,  Marti!’ mi accenna un sorriso e mi stampa una bacio sulla guancia ‘Ehi, come stai?’, lui replica ‘Tutto bene, vieni con me, voglio chiederti una cosa!’ mi fa l’occhiolino, accenno di si con la testa e c’incamminiamo verso il posteggio dei motorini, mentre mi cinge il braccio sulle spalle, siamo ormai lontani dalla massa di gente affollata davanti l’atrio e ‘Usciamo più tardi? Mi manca stare con te’ accenna un ghigno divertito e subito dopo torna serio  ‘Dai, lo so che per te è lo stesso, in fondo!’ e mentre lo guardo divertita e un po’ seccata, dato che ultimamente si era praticamente cancellato dalla faccia della terra, replico ‘Mmh.. Va bene, d’accordo! ‘ ecco che il suo sguardo s’illumina ‘Finalmente! Ci vediamo alle 16.00 al giardino e poi ti porto a casa mia.’ mi mancava la sua aria protettiva, ribatto ‘Posso venire anche sola, credo di avere un senso dell’orientamento abbastanza sviluppato, sai?!’, mi guarda storto ‘No, sai che non è per questo!  Non voglio che tu faccia molta strada da sola e per giunta a piedi. Se ti capitasse qualcosa io..’ lo interruppi ‘ Alle 16.00 sotto casa mia e non ritardare, hero!’, lo sentii scoppiare in una sonora risata mentre mi dirigevo verso l’entrata ‘Da quando sono io il ritardatario?’, mi voltai e gli sorrisi per poi entrare nell’edificio e correre in classe.

***

*DRIIIN*
Cristo! Finalmente sono finite queste cinque ore di merda!! Devo tornare subito a casa, preferirei non ritardare con Marco LOL..

***

‘No, mamma! Te l’ho detto, non ho fame.. comunque più tardi vado da Marco.’ Oddio, sentiamo cosa dice adesso, dopo le solite preoccupazioni per la mia fame assente ‘Marco?! Davvero? È ancora vivo allora’ sprizza gioia da tutti i pori, basta guardare il suo sorriso..lei adora Marco LOL. Mi dirigo in camera e accendo il pc e mentre aspetto che si carichi, mi squilla il cellulare: è Alessia, mia grande amica dalle scuole elementari! Rispondo ‘Pronto! Ehi! Calma. Si , sono a casa! Okay..Ora controllo, a dopo!’ chiudo la chiamata, era così agitata, chissà che ha letto! Mi ha messo curiosità, devo controllare il sito di Team World.
Oh cristo. Oh Cristo! OH CRISTO!! SENTO MANCARMI L’ARIA.
Non credo ai miei occhi, sento le lacrime scendere! Leggo meglio :
“I 1D CERCANO UN NUOVO MEMBRO, CHE APRIRA’ I LORO CONCERTI E CHE CANTARA’ CON LORO DURANTE IL TOUR DEL 2015”
Questa è l’occasione che aspettavo, mio dio, questo è  tutto ciò che mi serve! Sto piangendo come una fontana ‘Mammaaa!’ urlo come una babbuina(?) e lei arriva subito in camera, nota le mie lacrime e le indico lo schermo, legge con voce decisa e mi abbraccia forte ‘Sarà difficile Martina, vuoi davvero provarci?’ mi stacco gentilmente dall’abbraccio, la guardo e le rispondo ‘Si, mamma! È tutto ciò che potevo desiderare dalla vita! È un occasione che si ripete una sola volta, capisci?! DEVO PROVARCI!’ termino marcando molto le ultime parole e asciugo le lacrime mentre lei mi accenna un si con la testa. Alessia!! Prendo immediatamente il cellulare fra le mani, che ancora tremano e compongo il numero, rispondiamo insieme, ma la gioia nella mia voce prevale e ‘ALESSIA!! Io buh.. sto sclerando, sono troppo felice, credo che non dimenticherò mai più questo giorno! Grazie, grazie a tutti loro. Devo assolutamente provarci, ne ho già parlato con mamma e per lei va bene, mi asseconda.’ lei risponde ‘Amoree, sono davvero contenta per te, ma adesso non esultare troppo, devi allenarti! Devi dimostrare al mondo quanto sei brava e quanto tutto questo significhi per te: il canto, la musica, i One Direction!! Puoi farcela.’

***

Dopo mezz’ora al cellulare con Alessia passata a fantasticare su tutto ciò che potrebbe succedere, mi sono appena ricordata di Marco LOL. Sono le 14.05, merda! Devo farmi la doccia, ne ho davvero bisogno. Il cellulare ha poca carica, lo metto a caricare e corro in bagno.

***

Spengo il phon e pettino i capelli ribelli, aggrovigliati dal vento prodotto dal phon. Vado in cucina, controllo il cellulare e trovo un messaggio: Marco ‘Sono sceso adesso, smuoviti. :*’ la sua amara gentilezza. Oh merda,  sono le 15.15; corro in bagno applico un po’ di trucco, raccolgo i capelli in uno chignon fatto maldestramente, saluto mamma e scendo da casa. M’incammino per le strade il più veloce possibile, dato che da casa mia al giardino ci saranno più o meno 25 minuti.. Metto le cuffie alle orecchie facendo partire ‘scivoli di nuovo’, che parla praticamente di Marco o per lo meno le parole mi ricordano lui, seguita poi da ‘Half a heart’ e inizio a chiedermi perché Marco non si fosse fatto sentire, sarà la prima cosa che gli chiederò!

***

Arrivata. Fiuuu!Tolgo le cuffie che metto in borsa e cerco Marco con lo sguardo. Dove cazz.. Oh, eccolo! LOL Gli vado incontro e mi abbraccia forte, credo che potrei morire, ma devo mantenere la calma, non si è comportato affatto bene con me.. ‘mmh.. che buono odore!’ lo guardo con occhi spalancati ‘Sai, mi lavo anch’io! Pff..’  e mi guarda prima offeso e poi lascia trasparire un sorrisetto malizioso dicendo ‘Andiamo, mi sei mancata. Perfino il tuo profumo!’ e mentre termina la frase, mi cinge il braccio sulle spalle come suo solito segno di affetto/protezione e ci avviamo verso casa sua. Non voglio fingere che non sia successo niente, allora sbotto ‘Perché?’ lo sento irrigidirsi ed il suo respiro accelerare e continuo ‘Su, che hai capito bene. Perché sei sparito?’ mi volto per guardarlo in viso e ricambia ‘Io non potevo vederti, dovevo recuperare alcune materie e ho avuto da fare ..’ scatto, liberandomi dalla sua presa ‘Hai avuto da fare? E sentiamo, dimmi cosa hai fatto di così importante..’ mi guarda sconvolto e ‘Andiamo a casa! Non mi va’ di parlarne qui,  per strada. Siamo quasi arrivati.’. Continuiamo a camminare per altri due minuti in silenzio, l’uno distante dall’altro. Arrivati al portone, saliamo ed il silenzio regna ancora. Entriamo in casa. Non posso aspettare ancora! ‘Quindi?!..’ dico scocciata vedendo il suo sguardo perdersi nel vuoto e continuo ‘..Lo hai rifatto? Ti prego, dimmi che non è così, Marco.’ provo a guardarlo dritto negli occhi, ma i miei si chiudono subito forte e sento un dolore allo stomaco per il nervosismo, sento i suoi passi avanzare verso di me e riapro gli occhi, ha una mano fra i capelli e l’altra stretta a pugno lungo il fianco: è nervoso, è proprio come temevo. ‘Scusami. Io non volevo, ma dovevo starti lontano, mi avevano trovato di nuovo per spacciare altra roba e non potevo rifiutare, gli ho detto che sarebbe stata l’ultima volta, l’ho promesso.. Non avrei sopportato starti accanto nascondendoti così tante cose e ho pensato fosse stato meglio lasciarti andare perché meriti senz’altro qualcuno migliore di me.’ mi guarda sconvolto con occhi lucidi, ‘Marco.. Io non so che fare..’ mi stringe le mani con le sue per poi posare quest’ultime sul mio volto lasciando le mie ‘Scusami piccola, ti prego. Sei davvero importante, lo sai. Non ho ricominciato a drogarmi, te lo giuro, ho solo spacciato un po’ di roba, ma adesso ho finito e ho finito per sempre. Credimi, per favore.’ i miei occhi si spostarono sui suoi e mai come in questo momento ho desiderato così tanto baciarlo, ne avevo bisogno più di tutto così afferro il suo volto fra le mani e lo attiro a me, baciandolo forte fino a sentire le nostre lingue aggrovigliarsi: aveva bisogno di me e io di lui. Lo sento ricambiare e stringermi fra le sue braccia, sono a casa. Ci stacchiamo e subito lascio sfuggire un sorriso ed il suo sguardo si tranquillizza ‘Grazie, piccola. Cristo, quanto tempo che lo desideravo; se avessi saputo che avrei dovuto soffrire come un cane, allotanandomi da te per avere subito questo bacio, lo rifarei cento volte.’ lo guardo colpita e in preda ad un attacco di felicità assurda, mi  tuffo tra le sue braccia e lui mi guida nella sua stanza fino a sederci sul divano. Mi stacco dolcemente e lui mi guarda raggiante finché sbotto ‘Devo assolutamente dirti una cosa importante!!’ il suo sguardo s’incuriosisce  ‘Dimmi tutto, tesoro!’ sorrido a quel nomignolo e ‘Faranno dei casting nei paesi più importanti del mondo per trovare una voce che possa salire sul palco insieme ai 1D durante il loro tour! Oggi è uscita la notizia, sono ancora stordita e presa dall’allegria, non vedo l’ora arrivi il giorno delle prime selezioni. In Italia si terranno a Roma, Milano e.. rullo di tamburii.. a PALERMOO!! Non sei felice? Parla, su! Che ne pensi?’ dissi tutto d’un fiato sorridendo come un ebete vedendolo rasserenare sempre di più ad ogni mia parola, ‘Credo sia.. Perfetto! Dobbiamo assolutamente festeggiare, Marti! Se è ciò che desideri, devi partecipare a quei provini.’ strizza l’occhiolino e mi stampa un bacio sulle labbra, alzandosi e prendendomi per mano portandomi in salotto, mi lascia la mano e lo vedo cercare qualcosa nella teca di vetro ed estrae una bottiglia di champagne(?) ‘Oh Cristo, Marco!’ scoppio in una sonora risata e corro a prendere due bicchieri in cucina, torno di là e lo vedo alle prese con l’apertura della bottiglia e in con un colpo secco *SBAAAAAAAAAAM* : stappa la bottiglia versando il contenuto nei bicchieri ‘Alla tua voce, a noi e ai ehm.. One Erection(?)’ mi guarda insicuro e replico ‘Se sapessi cosa hai appena detto, ti uccideresti con le tue stesse mani, tesoro. Sono i One-DIRECTION!!’ scoppiamo a ridere e dopo aver bevuto un sorso di quel liquido davvero buono, mi guarda e mi schiocca forte un bacio sulle labbra per poi staccarsi e sorridermi e ricambio col più bel sorriso che possa fare.
Passiamo tutto il pomeriggio fra baci, coccole, battute e risate; mi era davvero mancato e finalmente avevo anche trovato il coraggio di dirgli che i miei sentimenti vanno oltre alla semplice amicizia. E chi dimentica più questa sorprendente giornata?! pff.. Io non di certo!

***

Sbotto ‘SONO LE 19!! Marco, devo scappare immediatamente. Hai presente flash?! Devo immedesimarmi nel suo ruolo, subito.’, mi guarda sempre più scandalizzato/divertito e replica ‘Che te urli a fa’?! Ricordi la mia Vespa? Andiamo, ti accompagno io a casa, adesso ho ancora una ragione in più per farlo.’ lo guardo con aria complice e ci baciamo nuovamente e mentre sento che quel bacio si sta dilungando troppo, mi stacco e urlo ‘FLASH!’, ride, afferra prima la mia mano e poi le chiavi del motorino e scendiamo giù al parcheggio, saliamo in sella, accende il motore e sfrecciamo fra le strade, mentre mi tengo stretta ai suoi fianchi, mi fido di lui.

***

Arrivati sotto casa mia, scendo dalla moto e mi guardo in torno, lo bacio forte mentre sento le sue mani affondare sulla mia schiena per poi salire fra i capelli, mi allontano ‘Ciao amour, ci sentiamo più tardi! Buonanotte e stai attento per strada, adesso hai un motivo in più per arrivare sano e salvo a casa.’ gli accarezzo i capelli mentre pronuncio l’ultima frase e gli sorrido e lui risponde ‘Si, stai tranquilla! T’invio un messaggio non appena sarò arrivato.’ mi sorride e sale in moto, indossa il casco e accelera via mentre io salgo a casa. Arrivata a casa, attivo subito il wi-fi nel cellulare e lascio un messaggio nel gruppo di Whatsapp, che ho con le mie amiche, e gli annuncio la notizia dicendo che domani ne parleremo. Nell’attesa del messaggio di Marco, corro in bagno a lavarmi ringraziando qualcuno lassù che ancora i miei non fossero in casa. Mi son quasi dimenticata di raccontare tutto a Land! Lei è la mia amica a distanza e le voglio un bene incredibile, si chiama Martina, proprio come me; l’ho conosciuta su facebook nella sua pagina dedicata ai 1D.. Con lei è stata subito amicizia pura, mi fa sentire bene anche con dei semplici messaggi; beh, ecco, credo nell’amicizia a distanza. Finisco di cambiarmi e lavarmi e mi distendo, con bene poco grazia, sul divano e inizio a raccontarle tutto; sapeva già la notizia e iniziamo a parlarne per un bel po’.

***

‘Tesoro, sono arrivato da già mezz’ora e ho pure fatto la doccia. :)’
È lui, rispondo subito al messaggio mentre aiuto mamma a preparare la cena. Subito dopo aver finito di mangiare, lavo i denti e le mani e vado in camera dove mi fiondo sul letto e inizio a “whatsappare” col mio tesoro trasandato LOL. Passano alcune ore e noto che sono già le 00.12, sto morendo dal sonno; gli auguro la buonanotte e aspetto la sua risposta che arriva dopo alcuni minuti ‘Buonanotte piccola! Scusami ancora e ti auguro ancora tanta fortuna per i provini. Vorrei riempirti di baci, ma posso solamente scriverli, dobbiamo accontentarci. Un bacio, tuo Marco :*’ ohw!! Spengo il cellulare e crollo in un sonno profondo. 














 
Ecco a voi Marco ahahah! Solo che come ho scritto nel capitolo precedente, Marco ha gli occhi acquamarina e i capelli leggermente più chiari, ma come somiglianza, ci siamo! Che ne dite?! mlml kkfgj ♥ È il bellissimo Brenton Thwaites!














Ciao a tutti! Ho letto le recensioni e visto le visite, spero queste aumenteranno fdhgjfh *w* Grazie per aver messo fra i preferiti la mia FF! Mi scuso per avervi fatto aspettare per avere il secondo capitolo, perdonatemi LOL
 TA TA TA DAAAAN! Ecco che siamo entrati nel .. OuO .. vero inizio della storia! Spero vi piaccia, un bacio a tutti.
La vostra Martina :) 



 

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Capitolo 3
*** Happy Birthday. ***


Mi svegliai sussultando come sempre al suono di quella ormai non così tanto odiosa sveglia, ma non appena riflettei che non suonava per dirmi di andare a scuola e che oggi era il mio sedicesimo compleanno, mi rilassai subito portando una mano al comodino per bloccare quell’aggeggio. La scuola era finita da pochi giorni, il caldo si faceva già sentire e il primo bagno era già stato fatto insieme a quei pazzoidi dei miei compagni di classe. Mi alzai e mi diressi in cucina dove mamma stava stirando ‘Buongiorno, augurii!! Come mai già sveglia?’ disse quasi fiera dandomi un bacio in guancia e risposi ‘Grazie!! Ma’, il nome Marco ti dice nulla? Ti avevo già detto che sarei uscita con lui stamattina, pranziamo da lui e poi stasera usciamo con gli altri’  la vidi che stava ricordando ciò e replicò ‘Si si, ricordo! Siete soli adesso?’ disse le ultime parole con tono divertito e risposi ‘Si, credo di si’. Si, esatto era il mio compleanno e non avevo intenzione di festeggiare per quest’anno, così decisi di passarlo in compagnia di Marco e stasera saremmo andati a prendere qualche drink in un pub con alcuni amici.  Nel frattempo finii la mia colazione e corsi in camera, presi un pantaloncino di jeans e un top bianco insieme ad un cardigan nero che misi in borsa; corsi in bagno dove mi lavai e presi il cellulare che non appena si accese, arrivarono due messaggi di Marco ‘ Buongiorno tanti auguri, piccola mia! Non tardare,pls. Non vedo l’ora di stare con te :)’ e ‘ Sto per scendere, ti passo a prendere con la Vespa.’ allora misi ai piedi le mie adorate converse, basse, bianche e legai i capelli in uno chignon improvvisato prevedendo la corsa in moto e ciò che il vento avrebbe provocato ai miei capelli se non li avessi alzati. Risposi ai suoi messaggi scrivendo ‘Buongiorno, grazie amour ahah scusa se non ho risposto prima, ma qualcuno voleva andassi di fretta :/ ..Ehm sono pronta!’. D’estate sto pochissimo per prepararmi, do una veloce sciacquata o un doccia e indosso le prime cose che trovo, non mi trucco, anche se resto fedele al mio adorato mascara.
* if I ever did that, I think I’d have a heart attack *
Era il mio cellulare che squillava, era Marco, risposi ‘Sicura di essere pronta? Quel qualcuno vorrebbe tanto vederti. Sono sotto casa tua, scendi, piccola’ scoppiai in una sonora risata e dissi ‘ Scendo subito, anche se non so proprio chi tu possa essere, correrò il rischio!’ lo sentii ridere, cristo la sua risata è qualcosa di magico, e chiusi la telefonata prendendo la borsa, salutai mamma  e scesi.
Quanto era bello, il sole che lo baciava,  stava poggiato alla moto con le braccia conserte che aprì non appena gli fui vicina e lo baciai dolcemente ‘Ciao qualcuno!’ ammiccai divertita, lo vidi sorridere e subito dopo svelare un’espressione offesa, è incredibile quanto fosse lunatico; misi le mie braccia attorno al suo collo e con una mano fra i suoi mossi, lo attirai a me baciandolo, scostai le mie labbra fino a potergli sussurrare all’orecchio ‘ Se fossi stato qualcuno, non mi sarei neppure avvicinata. Sei importante e non dimenticarlo.’  mi allontanai quanto bastava per guardarlo negli occhi e mi diede un bacio dolce sulle labbra e dopo essersi scostato fin poco da potermi sussurrare sulle labbra ‘Sei mia. Buon compleanno. Su, andiamo!’ mi diede un bacio sulla fronte e salimmo in sella.

***

Dopo ore spese a girare per la città e passeggiate fra negozi, ci andammo a riposare su una panchina al giardino. ‘Finalmente ESTATE!’ sbottò sdivaccandosi e tirandomi a se fra le sue braccia, e replicai ‘Finalmente giugno! Fra poche settimane ci sarà il primo provino, sto morendo per l’ansia’ mi guardò storto ‘Devi stare tranquilla o potresti rovinare tutto da sola. Sono pienamente convinto che ce la puoi fare, la tua voce è magnifica.’ si apprestò a baciarmi e le nostre lingue s’incrociarono deboli e poi desiderose l’uno dell’altra. Mi faceva sentire proprio bene, oltre ad essere il mio ragazzo, era prima di tutto il mio migliore amico e credo di provare qualcosa di davvero forte per lui, ormai son passati sei mesi da quando lo conosco e quattro e mezzo circa da quando stiamo insieme. ‘Grazie, amour! Sono già le 12.00, che facciamo? ‘ e lui rispose ‘Oh..Già! Stare con te non mi fa pensare proprio..uff..Che mi stai facendo, piccola?’ mi guardò intensamente e continuò ‘..Andiamo a casa, ho una sorpresa per te e non vedo l’ora di vedere la tua reazione non appena la vedrai!’ disse con gli occhi che gli brillavano, mi tremarono le ginocchia, le sorprese mi hanno sempre suscitato ansia e replicai ‘Uuh! Sai che non c’era bisogno..Va bene, andiamo.’ finii abbracciandolo e stampandogli piano piccoli baci sul collo; credo che senza di lui sarei persa. Raggiungemmo la sua Vespa bianca e andammo a casa sua, non molto lontana dal giardino. Salimmo e entrammo nell’appartamento grazie alle chiavi che possedeva Marco; posai la borsa nella sua camera mentre lui alzava le serrande dei balconi/finestre per far penetrare la luce del sole caldo in casa ‘Amore, dove sei?’ sentii la sua voce in lontananza ‘In camera, sto andando al bagno e arrivo!’  e urlò ‘Mi manchi, fai presto!’ ahahah e poi non dovrei amarlo?! Pisciai il più veloce possibile, lavai le mani e preciso che uso lavare le mani dopo aver fatto i miei bisogni, sono fissata con l’avere le mani pulite *w*  LOL  Allora decisi di aprire piano la porta e mi incamminai con cautela verso la cucina dove sentivo fischiettare Marco, feci capolino e lo vidi di spalle non molto lontano da me, corsi e lo abbracciai forte da dietro, stringendo il suo addome fra le mie braccia e lui le tenne strette ridendo e dicendo ‘Eccoti!’, lasciai che allentasse la presa fino a staccarci per un attimo e quello dopo mi prese il viso fra le mani, fronte contro fronte con gli occhi fissi sui miei, i nasi così vicini da sfiorare l’uno sull’altro ‘Ti amo Martina! Mi sono innamorato di te. ’  lo disse, si, Cristo, lo disse tutto d’un fiato guardandomi negli occhi, era deciso; non persi tempo e replicai ‘Anch’io. Ti amo anch’io!’ con occhi lucidi lo guardai e pensai che era ciò di cui avevo più bisogno; scattammo in un bacio di bisogno, di necessità; sentii le sue mani stringere i miei fianchi per poi scendere sul fondoschiena, sussultai e pregai tutti i santi che non se ne fosse accorto, ma sfigata la quale sono, sentii una leggera risata provenire dalla sua gola che tralasciò uscire in parte; allora fermò il ‘cammino’ delle sue manine e mi sentii sollevata. Ci staccammo da qual bacio forse un po’ passionale, ma restammo comunque abbracciati e gli chiesi ‘Sul serio? Ohw! Baciami, ancora.’  lui sorrise ‘Non ti mentirei mai su una cosa del genere e sai bene che col tempo ho capito bene come usarle..’ lo vidi distrarsi e sapendo benissimo a chi si riferiva, gli confermai ‘Ehi, ti credo, solo che ho bisogno di sentirmelo dire perché è la cosa più bella che mi avessero mai detto ’  gli diedi un bacio dolce sulle labbra e sussurrò ‘Ti amo.’ ci ribaciammo dolcemente e poi continuò ‘Adesso perché non pranziamo, su!’. Cucinammo ciò che ci venne più facile da preparare e mangiammo. E mentre stavamo sparecchiando la tavola, incominciarono ad arrivare varie chiamate di auguri da parte di amici e parenti e mi allontanai in salone. Quando tornai in cucina, Marco stava asciugando l’ultimo piatto e gli rivolsi uno sguardo di scuse perché l’avevo lasciato solo a pulire, ma lui sorrise facendo l’occhiolino e posò il piatto dicendo ‘Chi erano tutti quelli che ti hanno chiamato? Ti sentivo parlare ininterrottamente!’ disse ridendo e risposi ‘Alez, Giada, Agnese insomma i miei compagni, Martina, e i miei zii; basta adesso voglio riposarmi un po’, vieni, dai’ si avvicinò prendendomi per mano e portandomi in camera sua dove ci sdraiammo sul letto abbastanza spazioso per entrambi in quanto fosse una piazza e mezzo. Si distese al mio fianco e poggiai la testa sul suo petto, mi sciolse i capelli e cominciò a carezzarli e sbottò ‘Adesso mi sento meglio, adesso che ho capito realmente cosa provo per te. Fin dall’inizio avevo capito che tu fossi diversa, ma non immaginavo fino a questo punto.. Grazie per avermi salvato, piccola!’ sentii un nodo alla gola che mandai immediatamente giù e risposi ‘ Se devo essere sincera, mi è sempre piaciuta l’idea di poterti salvare, fin dal primo istante in cui capii che eri un tossico trasandato. Le tue iridi erano spente e trasparenti quando ti ho conosciuto. Adesso hanno riacquistato il loro colore naturale: acquamarina.. Marco..’ non conclusi la frase indecisa se proseguire o meno, ma fu subito lui a incitarmi a continuare ‘..Marco grazie, grazie per oggi, per esserci e per farmi sentire bene. Fra i due non eri l’unico che aveva bisogno di essere salvato’ fece un sorriso dolce che mi fece perdere alcuni battiti e replicò ‘Beh, forse hai ragione, ma ti ringrazierò sempre più io per quello che mi hai fatto!’ gli posai un delicato bacio sulla fronte e gli scompigliai il ciuffo mosso che mi piaceva tanto. Ad un tratto scattò dal letto facendomi sussultare e corse in salotto urlando ‘Dimenticavo la tua sorpresa’ scoppiai in una sonora risate e mentre lo aspettavo ancora adagiata sul letto, l’ansia e la curiosità giocarono coi miei sentimenti; non appena arrivò con una piccola scatola blu ornata da un fiocco bianco fra le mani, avvertii le mie mani che cominciavano a tremare e disse ‘Me ne stavo quasi dimenticando, smettila d’incantarmi!! Spero ti piaccia, credo sia la cosa più dolce e sentita che io abbia mai fatto nella mia vita; non volevo essere banale, non volevo fosse scontato e soprattutto volevo fosse qualcosa che ti colpisse e che potrai portare sempre con te.’ finì e si sedette sull’orlo del letto al mio fianco e mi diede la scatola fra le mani; cercai di calmarmi e sciolsi il fiocco ben chiuso tanto per far notare ancora di più che fossi agitata, certo, come no, tutte a me eh!!.. Sollevai la parte superiore e ai miei occhi apparve qualcosa di stupendo: un medaglione a forma di cuore, color argento con dei disegni floreali incisi sopra; sentivo gli occhi pizzicare ‘Oddio! Marco, è.. è bellissimo!’ e lui replicò ‘ E non l’hai ancora aperto!! Su, dai.’ lo guardai stralunata e afferrai delicatamente quel gioiello e lo aprii lentamente, non appena vidi il suo contenuto, una lacrima rigò il mio volto tralasciando uscire un ‘wow’ dalle mie labbra: all’interno vi era una nostra foto da una parte e dall’altra una frase, una frase molto importante detta da Marco prima della nostra relazione e durante quando ci litigammo per l’ennesima volta  ‘Mi piaci, cristo! Solo tu puoi salvarmi. Sii il mio eroe. -Marco’ alzai lo sguardo fino ad incontrare i suoi occhi, che scoprii anch’essi lucidi e gettai le mie braccia al suo collo baciandolo forte e dissi ‘Oh, Cristo! È il regalo più bello che io abbia mai ricevuto! Non me lo sarei mai aspettata. Grazie, amore, grazie. Ti amo, hero!’ ricambiò quei gesti e quelle parole e aggiunse ‘Sono davvero felice che sia riuscito a fare qualcosa di buono per te. Ho bisogno di te.’ Misi immediatamente la collana al collo e passò così il tempo fra un bacio e l’altro e si fecero le 14.30, decidemmo di andare a fare una passeggiata al mare; così scendemmo da casa e sfrecciammo in moto muniti di teli. Arrivati in spiaggia trovammo non molto presto un posto dove poterci sedere; il mare era una tavola piatta, calmo e pulitissimo: quasi quasi avrei fatto un bagno LOL fortuna che avevo in dosso il costume e come se mi avesse letto nel pensiero, mentre ammiravo il panorama, ovvero il mare e il mio meraviglioso ragazzo, quest’ultimo si girò e mi disse ‘Facciamo un bagno? So che lo vuoi. ‘ feci un’espressione incerta e continuò ‘ Su, è il tuo compleanno.  Se non ti va con le buone, ti andrà con la forza!’  scattò in piedi, si tolse la maglia e il pantalone indossando solo il costume e si posizionò di fronte a me tirandomi le mani per farmi alzare, feci resistenza, ma in una frazione di secondi mi prese in braccio agganciando un braccio sotto le mie gambe, cinsi le mie braccia al suo collo e corse verso l’acqua, dove si lanciò con me sopra. Non appena uscimmo dall’acqua, ci sdraiammo al sole ancora caldo per cercare di asciugarci un po’ e ringraziai la mia mente contorta per essermi tolta gli shorts prima della manifestazione di pazzia e allegria da parte di Marco.  Passò il tempo ed erano già le 16.13 quando eravamo asciutti e controllai l’orario che segnava il cellulare; ci rivestimmo e decidemmo di passare da casa mia per prendere dei vestiti per la serata e poi andare a casa di Marco per una doccia, aveva insistito così tanto che non potei contraddirlo più. Salii in casa con Marco, presi una borsa capiente dove misi una pochette con i trucchi essenziali e un vestitino con dei tacchi ed un cardigan sotto consiglio di Marco e della sua iperprotettività . In casa mia non c’era nessuno così restammo giusto il tempo di prendere alcune cose.

***

Arrivati a casa del mio ragazzo, mi ritirai in un bagno e lui nell’altro, non gli detti neppure il tempo di commentare,  preferii evitare una scena imbarazzante: non avremmo mai potuto fare una doccia insieme LOL Feci velocemente una doccia sapendo che lui avrebbe sicuramente finito prima di me e appena uscii dalla doccia mi asciugai e cominciai ad asciugare i capelli col phone non appena sentii la voce di Marco dall’altra parte della porta dirmi ‘Amore, a che punto sei? Mi asciughi i capelli? Daii!’ non resistetti alla sua dolcezza e indossai subito il vestitino raccogliendo i capelli in uno chignon per aver poi un effetto mosso e aprii la porta. Fui presa alla sprovvista dal fatto che fosse in boxer e gli dissi di entrare, forse lui lo capì e sorrise sbuffando ‘ Qui dentro si soffoca di caldo!’ gli lanciai uno sguardo fulmineo e replicai ‘Siediti prima che cambi idea.’ scoppiò in una sonora risata, si sedette e cinse le sue braccia attorno alla mia vita poggiando la testa dai capelli umidicci e sbottai ‘No, Marco! Che fai? Si bagna il vestito, dai, fermo!’ mi guardò con sguardo triste e accennò un ‘Scusa’ in tono molto basso, gli diedi un bacio in fronte e accesi il phone sistemandogli i capelli ribelli come meglio mi piaceva; appena finii saltò in piedi e si ammirò allo specchio dicendo con aria brontolona(?)  ‘Sembro un bambino di dieci anni appena preparato dalla sua mamma per la sua prima comunione..’  lo guardai dallo specchio e dissi ridendo ‘Se sembrare un bravo ragazzo ti ricorda questo, beh.. Io sarò la tua mamma!’ si voltò verso di me e prendendomi il viso fra le mani disse sconvolto  ‘No, ti prego. Sei la mia fidanzata.’ risi e gli scompigliai il ciuffo e replicai ‘A me piaci tanto così! Hai dei capelli davvero belli, perché ammaccarli a mo’ di leccata di vacca?’ mi lanciò uno sguardo contraddittorio e rispose ‘Mmh.. Basta, va bene così.’ lasciandomi un bacio sul collo. Cominciai a truccarmi e lui si vestì.

***

Erano circa le 18.50, scendemmo e mentre camminavamo per raggiungere la Vespa sentii la sua mano cercare la mia, così lo presi per mano e disse ‘Sei bellissima stasera. Giuro, non riesco a non guardarti e amo il modo in cui ti dona al petto quel fottuto medaglione. Mi piace l’idea che tu l’indossi, così che la gente sappia che sei solo mia!’ terminò la frase con un sorriso che andava da un orecchio all’altro e non potei non arrossire e poi ridere come un’ebete a quella sua gelosia che era contemporaneamente genuina perché sapevo lo faceva per il fatto che ero l’unica persona che finalmente lo face stare bene e che lo tirò fuori dal giro della droga; mi diede un bacio in guancia ed essendo arrivati mi mise il casco e a sua volta lo indossò pure lui e salimmo in sella, diretti al centro dove avremmo incontrato i nostri amici.  Ed erano, appunto, tutti lì in piazza, io e Marco posteggiammo al locale dove poi ci saremmo diretti, che si trovava non molto distante dalla piazza. C’incamminammo per raggiungerli e sentii la sua mano  carezzarmi la schiena e scendere giù fino a darmi una pacca affettuosa sul sedere, mi voltai a guardarlo e disse ‘Non correre troppo, non vorrei ridurmi  camminare tutta la sera dietro al tuo culo. Questo vestitino è fottutamente corto!’ lo guardai storta e ribattei ‘Tranquillo, anche se tu volessi non te lo permetterei.. e comunque l’abbiamo deciso insieme, no?’ e subito rispose ‘No.’ mi limitai a dargli un pugnetto sul braccio e sbuffai ‘Mmh.. Continuavi a ripetere che erano tutti belli, che avrei dovuto fare? Mettiamola così, oggi è il mio compleanno e mi andava di metterlo’ mi lanciò uno sguardo di sfida e disse ‘Mmh.. Mettiamola così, il primo che fa qualche battutina su quest’abito, se la vedrà con me, okay?’ e risposi ‘Non accadrà.. Stai tranquillo, sono più tua che mia(?) quindi non crearti problemi.’ lo vidi rilassarsi in viso proprio mentre raggiungemmo i ragazzi che non appena ci videro, iniziarono a cantare ‘Tanti auguri a te’ con tanto di applausi e chiasso, a dir poco imbarazzante e mentre passeggiavamo ecco che Federico e Daniele dissero ‘Fate gli auguri a questa ragazza, oggi compie sedici anni!’ e tutti ridevano, compresa la gente intorno che li sentiva LOL fra una chiacchiera e l’altra tornammo tutti al locale dove ordinammo delle pizze e da bere. ‘Ehi, Marco ti faccio davvero i miei complimenti, non avrei mai pensato che Martina potesse essere così..’ era Luca, il migliore amico  di Marco che aveva appena terminato questa frase guardandomi con aria di scherzo e poi guardando Marco, quest’ultimo rispose ‘ Ti avevo detto ‘sei un coglione, guardala bene’, ma tu non ci riuscivi.. E comunque stai un po’ calmino che è la mia ragazza!’ finì e risero insieme. La serata proseguì nel migliore nei modi fino a quando un tizio passò accanto al nostro tavolo e inciampando mi finì di sopra: avrei voluto dissolvermi, polverizzarmi, sparire, scappare, fare ‘puuff’, insomma, avrei voluto andare via, non essere lì o non essere me! Questo tizio si poggiò non delicatamente con una mano sulla mia coscia per rialzarsi, chiese ‘scusa’, CAZZO, ERANO LE 22:15 E GIÀ ERA PERSO!! Ecco, che Marco, che fino ad un secondo prima sedeva affianco a me, scattò in piedi, si fece strada e si piantò davanti a quel coglione più fradicio di una maglia in acqua(?), lanciai subito un’occhiata in segno di aiuto verso Luca, il quale si stava già alzando dal suo posto e si diresse verso i due; mi voltai verso Marco tirandolo per un braccio ‘Marco, ti prego, lascia stare.. Non è il caso..’ mi guardò per un secondo, che mi bastò per capire che era infuriato e rispose ‘Come fai a dire che non è il caso? Hai visto quello che ha fatto?! Cazzo.’ poi si voltò verso il tizio a noi sconosciuto e prendendolo per il colletto della camicia per metà sbottonata, lo guardò negli occhi e gli disse ‘Vattene subito via di qui e non ti fare vedere per tutta la serata o ti giuro che ti metto a posto io!’ questo rispose quasi impaurito e disse ‘Scusa, amico!..... Non l’ho fatto.. di proposito, scusa..’ disse il tutto fra una pausa e l’altra molto dilungate, era sbronzo, non osò neppure guardarmi e uscì via accompagnato da due suoi amici; nel frattempo Luca strattonò per un braccio Marco e gli disse ‘Ou! Calmati, siamo in un locale, Dio santo!’ e tornarono entrambi al posto, e ciò che potei fare meglio fu provare a far calmare il mio ragazzo, e anche se nel giro di venti minuti, ci riuscii. Nel giro di mezz’ora ci trovammo fuori da quel locale ormai forse troppo pieno per i nostri gusti e andammo in piazza. Nel bel mezzo di una conversazione poco sensata che stavo reggendo con Agnese e Big, sentii Martina picchiettarmi un dito sul mio braccio e appena le dedicai la mia attenzione disse ‘Abbiamo alcune cose per te, sono dei regali da parte di tutti noi, spero ti piaceranno!’ finì strizzandomi l’occhiolino ‘Grazie, raga’.. però vi avevo precisato che non dovevate.. Grazie!’ Marco guardò con aria fiera il ciondolo che portavo al collo sapendo che nulla avrebbe superato il suo regalo LOL scartai il regalo da parte dei miei amici/compagni era uno zainetto nero in ecopelle con le spalline puntellate da borchie dorate, ringraziai e si fece avanti Gloria insieme ad alcuni amici che mi aveva fatto conoscere Marco e disse ‘Questo è un pensierino da parte nostra e credo proprio si abbini al medaglione’ finì la ragazza strizzandomi l’occhiolino; mi apprestai ad aprire quest’ultimo regalo, era una busta argentata chiusa da un nastro blu avvolto attorno, estratti un anello argentato semplice con un cuore inciso su e infine una collanina argentata che si chiudeva infilando la freccia di cupido nel cuore; ringraziai anche loro e indossai immediatamente l’anello, mi piacque tantissimo.

***

‘Ragazzi, grazie della splendida serata, vi voglio bene! Ci si sente, e mi raccomando non rovinatemi il momento con una chiamata spiacevole, usate bene quei benedetti motorini!!’ si, forse sono un po’ rompi balle, ma non posso farci nulla, lo faccio per il loro bene LOL no, okay: lo faccio perché sono così e basta! E mentre gli altri andavano, anche Marco ed io salimmo in Vespa e mentre sfrecciavamo fra la folla del sabato notte lo sentii urlare ‘Ti sei divertita ?’ risposi urlando allo stesso modo per sovrastare il caos ‘Si, davvero tanto e tu?’ lo guardai dallo specchietto e mi sorrise mimando un ‘si’ con le labbra, continuai ‘Grazie, grazie di tutto! Ti amo tanto Marco’ a queste parole lui replicò ‘Ti amo anch’io piccola e grazie a te di starmi vicina’.. passò il tempo e arrivati sotto il portone di casa mia accostammo e scendemmo dalla moto. Eravamo vicinissimi petto contro petto, sentivo il suo respiro addosso e ci che riuscivo a fare era solo guardarlo negli occhi, capendo dopo che non stavo respirando ‘Sei la mia ragazza e dannazione quanto sei bella, scusa per quella scenata al locale, ma non ci ho visto più quando l’ho visto su di te.’ lo guardai imbarazzata e replicai ‘Lo so, stai tranquillo, non c’è bisogno che ti scusi.. È stato un po’ imbarazzante, ma non per colpa tua; fra un paio di mesi ce ne ricorderemo ridendoci su!’
lo baciai prima dolcemente per farlo sentire in pace con se stesso e quando ricambiò cominciai a baciarlo forte avvolgendo un braccio attorno al suo collo e incastrando una mano fra i suoi ricci, e sentii le sue mani stringermi e comprimermi al suo addome; le nostre lingue s’intrecciarono e avrei voluto che tutto ciò non finisse mai. Dio, quanto ci tenevo!


Ecco i regali:

Il medaglione di Marco.




L'anello e la collana da parte degli amici di Marco.


Lo zainetto da parte degli amci/compagni di Martina.


I vestiti che indossa Martina la sera del compleanno.


I vestiti che Martina indossa durante il giorno.






Ma ciano ragazze!! Eccomi, sono tornata col terzo capitolo; vi prego di scusarmi per l’attesa, ma la scuola e vari impegni mi tolgono tempo, mi dispiace. Spero anche questo capitolo vi piaccia ;) dfjdhfh
Come sempre vi prego di farmi sapere cosa ne pensate scrivendo una recensione e se ci sono degli errori di farmeli notare. 
Un bacione, la vostra scrittrice ♥ :*

 

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Capitolo 4
*** Eccoci. ***


Eccoci.


È proprio mentre attraverso le cuffie passa ‘..you can’t go to bed without a cup of tea..’ che sento l’hostess che annuncia al microfono di dover spegnere ogni tipo di strumento elettronico e chiudere le cinture: a momenti saremmo atterrati. Feci come ordinato e gettai lo sguardo al panorama che si estendeva in terra: Londra, la fantastica Londra, proprio quella che sognavo da una vita a questa parte! Mi distrasse il tocco dolce di Marco, che mi prese la mano e mi sorrise dicendomi ‘Andrà tutto bene’ continuai ‘Dai, non mi spavento mica dell’atterraggio..’ non mi fece finire e disse ‘Sai che non mi riferisco all’atterraggio, ma ben si al tuo provino’ Eh si.. L’ultimo provino! Cazzo, sembra ieri quando partecipai al primo, a Palermo; ad essere onesta non conoscevo nessun altro, a parte Marco Morini dei giudici.. Di lì in poi ci fu un altro provino a Milano che si divise in due sessioni, le superai entrambe; lì incontrai per la prima volta la mia unica certezza, il mio amore grande, ciò che considero un’AMICA:  Martina, la mia amica a distanza, insieme a due sue amiche che anch’io conobbi poi grazie a lei : Martina ed Elena, detta ‘Sperry’ entrambe simpaticissime. Ricordo che quando la vidi fui un misto tra gioia, felicità e lacrime; le corsi incontro e ci abbracciammo, per un attimo tutto il mondo intorno a noi non esisteva più: eravamo solo io e lei. Restai a Milano per tre giorni e a parte i provini, passai tutto il tempo con loro, in giro per la città scoprendo nuovi posti che avevo sempre desiderato di conoscere. Ricordo quando portai Land (soprannome della mia amica a distanza) con me in hotel , per tutta la notte non facemmo altro che raccontarci un sacco di cose di noi, dei provini, dei ragazzi e del fatto che quella notte sarebbe stata indimenticabile e così fu; verso le 04:00AM finimmo per addormentarci come degli elefanti mezzi morti: io che la tenevo abbracciata a me e lei con la testa voltata verso il muro e un braccio sulla mia pancia, per non parlare delle gambe poi: distribuite occupando l’intero letto; insomma, davvero dolciose!  Adesso eccomi qui pronta o quasi per la finalissima dove si gioca il tutto per tutto, questo si sarebbe diviso in tre ‘selezioni’: rimanevamo noi ultime 15 pretendenti, avrei cantato una canzone per ogni sessione sempre se le avessi superate tutte;  questa volta i giudici erano loro: erano i ragazzi e zio Simon e questo mi terrorizzava. L’aereo atterrò e mi voltai per cercare mia mamma, alchè mi vide subito e si avvicino ai nostri posti dicendo ‘forza, scendiamo ragazzi!’. Fuori dall’aeroporto prendemmo un taxi che ci portò in hotel, dove sostammo solo per posare tutte le valigie in camera, dopodiché facemmo  un giro intorno e ricordo che non appena vidi il Big Ben piansi, un po’ come avrebbe pianto una suora vedendo l’apparizione di qualche santo, insomma capiamoci.. LOL Passò così il nostro primo giorno in London fra foto, souvenirs, shopping, gioia e amore.
La sera dopo aver fatto una passeggiata romantica solo io e Marco, tornammo in hotel, salimmo su in camera e dopo esserci rinfrescati ci mettemmo a dormire.

***

*DRIIIIIIIN*
La sveglia suonava e suonava, scattai in piedi per poi risedermi goffamente perché non vidi nulla per 10 secondi  dopo LOL presi il cellulare e spensi quel rumore assordante, che con la prima mattinata dava un gran fastidio: Marco la sera prima aveva insistito per scegliere lui la canzone da impostare, una delle tante rock che ascolta.  Svegliai tutti e due essendo tutti nella stessa camera e corsi in bagno a prepararmi, già nervosa al pensiero che avrei visto per la prima volta i miei idoli e da loro sarebbe dipesa la mia carriera di cantante.

***

Una volta fuori dall’hotel salimmo sul taxi che ci aspettava e che ci portò all’arena O2 di Londra!
Dopo circa una mezz’oretta arrivammo. Sentivo il cuore battermi forte dentro la cassa toracica; chiamai le mia amiche e le avvisai del mio arrivo; chiusi la chiamata incredula che tutto ciò fosse la realtà e non uno stupido irreale sogno: a momenti avrei visto così da vicino i miei idoli e magari gli avrei anche stretto la mano, shit. Entrammo in Arena, diedi i Pass e i documenti e ci guidarono in una stanza vicino il Backstage, dove c’erano già alcune delle 14 concorrenti e Simon: sarei potuta morire, ma preferii stringere più forte che non si poteva la mano di Marco e di resistere. Mi affrettai a salutarlo con un cordiale ‘Nice to meet you, Mr Cowell’  e a stringergli la mano, alchè lui mi attirò gentilmente a se e mi porse la guancia e ci scambiammo un saluto più intimo di ciò che mi sarei aspettata. Fu un attimo, si aprì una porta ed entrarono, ridevano e scherzavano fra loro mentre dissero forte ‘HII! GOOD MORNING GUYS.’ sentii le gambe cedere e un nodo in gola che si manifestò pochi secondi dopo in un singhiozzo che subito respinsi e mi avviai verso essi dicendo l’unica cosa che mi fu possibile in quanto fossi davvero sconvolta, quasi paralizzata: ‘Hi dears’; mi guardarono sorridenti e pensando che quella sarebbe potuta essere la svolta, mandai giù le forti emozioni cercando il più possibile di essere me stessa e con aria disinvolta, ma non troppo, dissi ‘Could I have an hug? I’ve dreamed this moment from two years.’ una lacrima rigò il mio viso seguita da altre, alchè Zayn mi si avvicinò velocemente e mi abbracciò come se non ci fosse un domani e così seguì il resto della band; quell’abbraccio racchiuse tante emozioni: speranza, amore, felicità, gioia, dolcezza, le avvertii tutte insieme e fu qualcosa che non scorderò mai e poi mai, qualcosa che a parole non puo’ essere descritta, allora i ragazzi allentarono un po’ la presa e vidi il resto delle poche ragazze presenti in lacrime che urlavano ‘I LOVE YOU’ mi sembrarono tante oche giulive, io e Liam ci scambiammo uno sguardo di approvazione dopo averle viste in quel modo: a quanto pare il mio pensiero a proposito di quelle fans non era tanto distante da quello di Liam. L’abbraccio poteva dichiararsi sciolto completamente e mentre ammiravo Zayn allontanarsi e dirigersi verso le altre insieme a Niall, Louis e Liam, mi sentii prendere la mano destra, in un primo momento pensai fosse Marco, così spostai lo sguardo sulla mia mano e la riconobbi, l’avrei riconosciuta fra mille: quella mano non apparteneva al mio ragazzo, era Harry; subito la mia mano si strinse alla sua autonomamente senza che il mio cervello le comandasse il movimento, i miei occhi cercarono le sue iridi verdi smeraldo che non appena le incontrarono sentii un suono provenire dalla sua bocca ‘I know you aren’t so quiet, don’t be scared if you wanna cry, you can, baby!’ (‘So che non sei così tranquilla, non aver paura se vuoi piangere, puoi, piccola!’) come se mi avesse letto nel pensiero, questa volta anche le mie lacrime scesero sole e Harry si affrettò ad asciugarle con l’indice della mano opposta a quella con cui teneva la mia e si chinò per  darmi subito dopo un bacio dolce e delicato in guancia.. Si, sono bassa circa 1.65m, lui è un gigante quasi 1.90m e mi sembra più che ovvio che si abbassi di un bel po’ :/.. Prima di allontanarsi mi disse “I’ve to go, sorry.”. Rimasi immobile come se mi avesse ipnotizzata quando Marco e mamma mi si avvicinarono e lei con occhi lucidi di chi avrebbe voluto piangere un po’, ma non lo fece, disse ‘Come ti senti? Sei felice?’ ma non ero pronta per sostenere un dialogo e l’unica cosa che dissi fu ‘Non ci sono parole.’ presi Marco per mano e lo portai in un angolo della grande stanza per cercare un po’ di privacy, anche se essendo ormai tutti i partecipanti e i parenti era un po’ impossibile, ma ci adeguammo alla situazione. Presi il suo viso fra le mie mani con la massima delicatezza e lo sentii ridere sotto il mio tocco alchè  lo baciai e probabilmente quello fu il bacio che mi portò fortuna, ma probabilmente fu anche l’ultimo che gli diedi con amore, disperatezza e speranza.


***

*** Da adesso in poi tutti i dialoghi saranno in italiano per via di alcune mie incertezze e per rendervi la lettura più comprensibile e rapida da leggere.***


***

Non credevo a quello che stava succedendo, non riuscivo a credere che stesse accadendo per davvero: ero una delle due finaliste!! Mi ordinarono di cantare per la terza e ultima volta; avevo deciso di giocarmi il tutto per tutto con ‘Skyscraper ‘ un singolo della mia amata Demi che mi ha accompagnato nei momenti più bui o difficili della mia vita fin’ora. Mentre la melodia andava insieme con la mia voce i miei occhi si soffermarono su quelli di Zayn che come se facesse il tifo per me mimò ‘GO! GO!’. Non appena finii toccò il turno dell’ultima concorrente rimanente oltre me, la quale cantò una canzone che io non avevo mai sentito prima e quindi non seppi dare un minimo giudizio; dopo che terminò la sua performance aspettammo nel backstage che i giudici prendessero una decisione e sentivo l’ansia crescere dentro me: desideravo essere scelta più di ogni altra cosa al mondo, sarebbe stato un sogno ad occhi aperti, un sogno che si sarebbe trasformato in realtà; piangere davanti alla gente non è mai stato da me e infatti mi trattenni e spinsi dentro a fatica, ancora una volta, le lacrime. Non ero molto lontana da Jessie, la concorrente inglese contro la quale avevo appena gareggiato e vidi un addetto dello staff venirci incontro e dirci di salire sul palco per il verdetto finale.  Allora Simon iniziò a parlare ‘Siete state entrambe fantastiche, ma solo una di voi due ci ha colpiti davvero, emozionandoci tutti. La ragazza che canterà insieme agli One Direction nel tour del 2015 è: … ‘ il lasso di tempo che passò prima che chiamasse il nome vincitore sembrò quasi infinito quando finalmente Simon proseguì affermando ‘.. LA VINCITRICE SEI TU, MARTINA! Congratulazioni.’ finì sorridendo. La vista mi si era annebbiata per via delle lacrime di felicità che mi gonfiarono gli occhi, non potevo crederci. Mi voltai verso la concorrente che perse, la quale a mia differenza piangeva lacrime di tristezza; le strinsi la mano in quanto avvertii la sua freddezza nei miei confronti le dissi di aver coraggio e questa salutò i giudici e sparì via. L’unica cosa che mi rimaneva da fare fu ringraziare circa 543124 volte Zayn, Louis, Harry, Niall e Liam, e infine Simon, che senza perdere altro tempo si congratulò con me e mi rivelò ‘Fin dalla prima volta in cui ho visto il video dell’ultimo provino al quale hai partecipato, avevamo capito che eri tu ciò che cercavamo, ma abbiamo deciso di ascoltare ugualmente gli altri nella speranza di miracolosi miglioramenti, ma tu li hai superati anche questa volta facendo tue le canzoni, personalizzandole e cantandole magnificamente! I ragazzi ti adorano già e credono in te così come anch’io credo in te, ragazza. Non ci deludere!’ decisi di non fare la figura della ragazza timida e taciturna almeno nel giorno forse più bello della mia vita e replicai stupefatta ‘Davvero? Sono completamente senza parole, non saprei descrivere esattamente le mie emozioni in questo  momento. Pensare di esser stata fin dall’inizio la prediletta, la prima scelta mi fa sentire davvero onorata: nella mia vita non mi è mai successo di esserla! Quindi grazie davvero di cuore, grazie mille Simon e ragazzi..’ prima di continuare mi avvicinai a loro e proseguii  ‘.. ragazzi, beh che dire.. è un sogno che diventa realtà e questa volta posso urlarlo forte al mondo intero grazie a voi’ sentii Liam rispondere ‘Grazie alla tua qualità vocale, piccola’ ma continuai in quanto sentivo davvero di dover tutto a loro ‘Adesso che posso, devo e voglio dirvi ciò che penso di voi e che ho sempre pensato man mano che mi conquistavate ogni giorno di più : avete un posto speciale, siete in primo piano nel mio cuore e nella mia mente; non so  davvero come avrei potuto superare certi momenti senza di voi che rendevate ogni mio momento felice solo grazie alle vostre voci e alle vostre stupidaggini, che mi divertono un mondo. Continuate a farlo, sempre, avete la mia completa fiducia e non deludetemi mai, ve lo dico come fan, amica, sorella, estranea magari ancora per poco. Avremo tanto da passare insieme e ancora non riesco a crederci  * una lacrima segnò il mio volto * vi voglio bene, sono letteralmente innamorata di ognuno di voi. GRAZIE!’ non ebbi più paura, non provai più vergogna nel piangere e mi lasciai andare un po’: piansi con lievi singhiozzi che mi costarono fatica a mandare giù mentre i ragazzi mi abbracciavano forte, ma non molto tempo dopo ci staccammo, ci mettemmo più composti  per poter fare le foto e rendere pubblica la notizia!


***


La sera stessa uscimmo tutti e per tutti intendo me, Marco, mamma e i ragazzi per festeggiare in modo migliore e più intimo in un ristorante gestito da italiani e di conseguenza il cibo non era niente male! Ancora seduti al tavolo, ad un certo punto della conversazione Zayn sbottò ‘Quindi lui è tuo fratello?’ indicando Marco, non credevo che non avesse davvero capito e subito sentii le risatine sommesse dei ragazzi tranne di Harry, che mi guardava in attesa di una risposta, non feci in tempo a rispondere che Liam intervenne dicendo ‘Zayn, mi deludi! Ma che cazzo dici bro’? Non vedi come si guardano o come si tengono la mano sul tavolo? Non so te, ma io non mi sono mai comportato così con le mie sorelle..’ terminò ridendo del suo amico e allora risposi guardandolo negli occhi, anche se con lieve imbarazzo in quanto lui fosse forse quello che rispecchiava più di tutti il mio prototipo di ragazzo  ‘Ehm.. in realtà è il mio ragazzo.’ Vidi come mi guardò e pensai a qualcosa da dirgli per in un certo senso tranquillizzarlo dopo essere stato preso in giro LOL e continuai ‘Stiamo insieme da ormai un bel po’ e nessuno mai mi aveva chiesto se fosse mio fratello, ma va bene, non importa.’ Terminai con una debole risatina d’imbarazzo.  ‘Che scuola frequenti Mart?’ era Louis che parlò questa volta e mi voltai nella sua direzione con aria interrogativa : mai nessuno mi aveva chiamata con quel nomignolo e mi piaceva.. forse perché proprio perché era stato Louis  il primo a chiamarmi così o magari proprio perché non mi dispiaceva come suonava ‘A settembre inizio il terzo anno di istituto tecnico per il turismo!’ Niall disse ‘Ti piace viaggiare?’ pensai che quella domanda fosse proprio da lui AHAH così scontata la risposta che mentre risposi risi un po’ di divertimento ‘Oh, si! Adoro viaggiare, scoprire posti nuovi, nuove culture, nuove lingue!’ allora Liam affermò ‘In realtà, sei proprio brava e si vede: conversi con noi senza molta fatica.’ Mi strizzò l’occhiolino e sentendomi  un fottuto genio in quel momento grazie a lui dissi ‘Beh.. Si, amo la lingua inglese, il Regno Unito, Londra e le vostre culture, tradizioni, modi di vivere!’ allora Louis riprese la parola e disse ‘Si, immaginavo frequentassi una scuola del genere, te la cavi davvero bene.’ La serata continuò così facendoci domande a vicenda, prendendo in discussione vari argomenti e parlando di ciò che sarebbe stato il prossimo tour.


***


I ragazzi ci fecero accompagnare da una loro macchina della sicurezza in hotel e non appena arrivati, entrati nella hall prenotai una camera per due dove avremmo dormito io e Marco, mamma quasi mi bloccò e le dissi ‘Stai tranquilla, da domani potrò pagarmi tutto io e ti restituirò anche i soldi di questa camera, lasciami fare, su!’ la guardai con aria convincente e replicò con aria per metà orgogliosa e metà sorpresa ‘Va bene, vai.’ Perciò salimmo al piano, presi le mie cose dalla ormai solamente sua stanza e le portai nella mia nuova camera, le augurai la buonanotte e subito io e Marco ci chiudemmo dentro la nostra stanza. Feci in tempo a chiudere la porta che subito Marco mi abbracciò forte poggiando indice e pollice sul mio mento per catturare tutta la mia attenzione su di lui, non aveva poi tutti i torti, dopo aver visto i ragazzi non lo considerai molto o per lo meno non gli diedi le solite attenzioni; così i nostri sguardi s’incrociarono e lessi nei suoi occhi una lieve malinconia che cercava di uscire me che lui tentava disperatamente di nascondere e interruppi il silenzio che ci aveva avvolto fino a quel preciso istante e dissi ‘Mancherai pure a me, sai? Abbiamo ancora tanti mesi da trascorrere insieme e scommetto che li vivremo al meglio, amore. Te lo prometto.’ Lasciò la presa allontanandosi verso il centro della stanza voltandomi le spalle e portando le mani dietro la nuca, poi fra i ricci e senza esitare disse ‘Io ti ho vista. Vi ho visti.. insomma la tua attenzione era completamente per loro e io ero lì proprio accanto a te, non voglio immaginare quando tu sarai da un’altra parte del mondo senza di me..’ terminò dicendo queste ultime parole voltandosi, ma mantenendo lo sguardo basso e la testa china. Sentii una stretta allo stomaco, ma pensai  che non ci sarebbe stato momento più adatto di questo per discuterne anche se faceva male ‘Avresti fatto lo stesso Marco, fidati, è comprensibile, so che puoi capirmi, lo spero se mi ami, fallo..’ lo supplicai sentendomi amaramente in colpa, ma era qualcosa più forte di me dare più importanza ai ragazzi che a lui; certo magari così suona crudele come cosa, ma cosa potevo farci? Così mi avvicinai al suo corpo privo di luce, fermo, inerme al centro della camera e questa volta fui io a prendere il suo viso fra le mie mani ‘Pensiamo solo al presente per adesso. Non voglio che tu soffra, ti amo, capisci? Ricordi quanto ho fatto per averti? La mia reazione al nostro primo bacio? Tutto ciò che abbiamo superato insieme: sia le cose belle, che quelle brutte! Ti amo e non mi pentirò mai di noi.’ Finalmente ebbi il suo sguardo su di me e notai i suoi occhi lucidi e replicò ‘Io.. io ti amo così tanto e poterti perdere mi fa venire i brividi: sei stata la svolta della mia vita! Ma se tu sei felice così, questo è il tuo sogno che sta diventando realtà, allora sono fiero di te e felice per te, ma non chiedermi mai come stia io. ‘ notai un nota di speranza mista ad arresa e capii che era dalla mia parte, lo baciai attirandolo a me più forte che di lì non si poteva sussurrandogli ‘Va tutto bene. Andrà tutto bene. Ti amo!’ lo sentii ansimare e nel contempo sussurrare a sua volta ‘Anch’io, piccola, anch’io..’.


***


Uscii dal bagno finalmente rigenerata dopo una giornata lunga e piena di emozioni forti e mi gettai  con non molta delicatezza sul lettone e aspettai che Marco uscisse dal bagno. Dopo pochi minuti mi raggiunse sedendosi con dimestichezza sul letto e poi si distese ‘Vieni qui.’ Sussurrai  e si allungò su un fianco, con la testa poggiata sul braccio piegato sotto di essa e con l’altro braccio mi avvicinò così tanto a se da poter sentire il suo respiro, mi baciò in fronte e ordinò dolcemente ‘Dormi, su! Questa è stata davvero una lunga giornata. Hai bisogno di riposare.’ Premetti la mia fronte sul suo petto ‘Buonanotte amore mio.’ Dissi e nel giro di pochi minuti crollai in un sonno profondo.


***DRIIIIIIIIIN***


Squillò la sveglia così forte da farmi dire un lunga serie di parole non tanto carine già di prima mattina: erano appena le 09.00! Ci preparammo tutti, scendemmo giù in sala pranzo per fare colazione e infine ci dirigemmo grazie ad una macchina della sicurezza alla Sony Music Entertainment!!! In macchina fremevo dalla curiosità e non appena arrivammo provai subito ad aprire lo sportello scorrevole, ma c’era la sicura e aspettai  l’omone grande e grosso, probabilmente mio futuro management, bodyguard o come caspita volete chiamarlo, il quale stamattina si era presentato col nome di Luke,Luke David se non erro, quest’ultimo mi aprì la portiera e saltai giù dalla macchina, seguita da Marco e mamma, come una bambina che entra finalmente al Luna Park. Una volta dentro la sede, ai miei occhi immensa, salimmo al piano di sopra dove ci aspettavano i ragazzi, Simon e un’interprete donna, che avrebbe tradotto ogni singola parola  per firmare il contratto. Luke David entrò con me nello studio di Mr Cowell, lasciando mamma e il mio ragazzo fuori in una specie di sala d’attesa. A passo goffo e timido attraversai la grande area seguita da Luke (questo signore qui sarà praticamente la mia ombra O.O) e non appena fui più vicina Zayn mi venne incontro sorridente seguito da Harry, Niall, Louis e per ultimo Liam, mi salutarono calorosamente, ma prima di sederci sulle sedie per gli ospiti strinsi la mano a Simon che ricambiò e m’invitò ad accomodarmi e a mia volta strinsi la mano alla traduttrice LOL. Parlammo del contratto, di ciò che includeva e del mio ruolo fra loro: avrei registrato un album insieme a loro, o almeno loro insieme a me LOL così avrei partecipato a tutte le tappe del tour 2015 sul palco con loro; sarei andata a vivere prima dell’inizio delle date insieme ai ragazzi, Lou Tisdale e la sua famiglia in una casa dove loro solitamente alloggiano tutti quanti. Avrei voluto urlare dalla gioia, ma misi a freno la mia eccitazione per restar attenta a ciò che dicevano. Credo che passai un’ora circa chiusa la dentro e dopo che firmai il contratto salutai di nuovo tutti, in particolare i ragazzi, che sapevo mi sarebbero mancati da morire, così prima di attraversare la porta sempre seguita da David Luke o come cavolo si chiamava mi voltai con le lacrime a gli occhi per vedere Zayn dire ‘Mi mancherai, Martina!’ seguito poi dal ‘CI MANCHERAI’ di gruppo e così con uno sforzo che solo Dio sa quanta forza ci misi abbandonai la Sony Music Entertainment , recuperammo le valigie in hotel e Luke ci accompagnò all’aeroporto dove ci assistette fino a che non prendemmo il nostro volo. Fu allora che realizzai che tutto quello che era successo era vero! AVEVO APPENA MESSO UNA CAZZO DI FIRMA SU QUEL CONRATTO: LA MIA FIRMA, SUL CONTRATTO CHE PROBABILMENTE MI AVREBBE CAMBIATO LA VITA IN MEGLIO.


***


Non avevo ancora avvisato nessuno,neppure mio padre per potergli fare una sorpresa, ma presupposi che già molta della gente che conoscevo sapeva che avevo vinto.
Atterrati a Palermo, papi ci aspettava in aeroporto. Non appena lo vidi in lontananza feci una faccia delusa, dicendo agli altri di reggermi il gioco. Gli fui vicina, mi abbracciò e mi disse ‘Un giorno ce la farai,su.’ Sciolsi l’abbraccio e urlai con un sorriso a 382 denti ‘HO VINTO!! Papà, ho vinto!’ mi guardò con occhi felici di chi vedeva forse una delle cose più belle accadergli davanti e ci riabbracciammo questa volta più forte e decidemmo di tornare a casa.


***


Non appena fui a casa aggiornai il mio stato di facebook e annunciai la notizia! Chiamai i miei zii e l’invitai ad una festa che avrei poi organizzato in villa dai nonni per festeggiare insieme anche ai miei migliori amici la svolta della mia vita. La svolta
.




La prima foto iniseme ;')



Ho scelto lei per interpretare l’amica a distanza di Martina : Land! :* (Acacia Brinley)




Scusatemi per il ritardoooO! Ci ho messo davvero troppo tempo per scrivere questo capitolo, scusate di nuovo e spero gradirete ciò che è uscito fuori: adesso si entra nel bello della FF, Martina entra a far parte del gruppo; come finirà con Marco? Resteranno insieme?! Spero vi piaccia e scusatemi di nuovo.
 Un bacio dalla vostra scrittrice :*



 

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Capitolo 5
*** Here I am! ***


 

Here I am!



Ricordo il giorno in cui lasciai lo studio proprio come fosse ieri e invece è quasi finita la scuola, è passato quasi un anno da quel momento e sta per ricominciare l’estate. Fra pochi giorni verranno a prendermi Davide Luke e un maestro di canto: vedranno dove abito, un po’ i posti che frequento di più, la mia scuola e poi andremo finalmente a Londra dove avrà inizio ciò che aspetto ormai da mesi e mesi: incidere il disco coi ragazzi e passare uno splendido anno in tour insieme a loro.


***POCHI GIORNI DOPO***


‘VALIGIA PROOOONTAAA!!’ urlai forse non contenendo più molto bene il mio stato d’animo ormai letteralmente fuori controllo; così arrivò Marco e mia mamma seguita da Big per darmi le ultime cose, che misi con non molta facilità dentro la valigia, provai a chiuderla, ma dovetti sedermi sopra per riuscirci e contare che ne avevo due strapiene.  A momenti sarebbero arrivati i miei nuovi amici, o compagni di vita, come si possono definire?.. i quali mi staranno alle calcagna per un intero anno.


***


Passarono solo un giorno a Palermo e io gli feci da cicerone, si, insomma da guida turistica LOL.
Era ora: mi trovavo in macchina, i miei avanti e proprio accanto a me sedeva Marco, che mi stringeva la mano forte, forte e mi sentivo male perché sapevo qual era la sua paura: perdermi; ma non potevo far nulla, non avrei mai rinunciato al mio sogno di una vita per una storia d’amore che probabilmente sarebbe finita in due mesi, non che io non lo amassi, ma per una volta pensai a me stessa e a ciò che avrebbe potuto scaturire successo, una carriera nel mondo della musica internazionale. Sembrarono anni quei minuti passati li dentro prima di arrivare a destinazione.
Una volta arrivati all’aeroporto, seguiti dalla macchina di sicurezza guidata da David Luke insieme a George: il mio nuovo maestro, era sulla trentina, un po’ goffo e divertente, indossava  gli occhialini da vista e poteva essere alto circa 1.78m ed era in carne LOL e pensare che mi aspettavo un vecchio con la barba bianca, che fortuna che ho avuto;  David Luke invece era un po’ come il grande Paul, tutto di un pezzo, alto e grosso, muscoloso e dai capelli corti a spazzola biondo scuro. Lasciai mamma e papà all’entrata dell’aeroporto dopo averli salutati un’ultima volta e mi addentrai attraverso le porte scorrevoli, accompagnata da Marco, che mi teneva per mano quasi fossi una bimba spaesata e trascinava con l’altra mano uno dei miei due trolley stracolmi di roba di tutti i tipi, Davide Luke e ricciolino George(?) dietro di noi. “Dove cazzo è il mio volo?” sbottai rivolgendomi al mio ragazzo che mi guardò con aria di chi è sicuro di avere la situazione sotto controllo e concluse in una sola frase “Una volta arrivati vicino a quella grande schermata leggeremo tutte le informazioni necessarie per andare nella giusta direzione.” mollando la presa del trolley e indicando con l’indice puntato in avanti “Riesci a vedere?” mi concentrai e riuscii a vedere dove si trovava il grande schermo a cui si riferiva poco prima “Si, adesso, si!” strizzai un occhio in segno di gratitudine, sapevo che quella sua disinvoltura era mandata avanti a stenti,  e ci avviammo tutti e quattro più veloci.
Superata la folla di gente che acquistava biglietti e gente buttata li in mezzo per non so quale scopo, arrivammo alla schermata e sentii il mio bodyguard annunciare “Palermo – Roma; Roma – Londra area 9” con un accento inglese che usciva da tutti i pori del suo immenso corpo, così replicai “Let’s go, guys!” .
Era il momento di andare, di lasciare tutto e tutti e di andare incontro al mio sogno che di li a poco si sarebbe realizzato; ma soprattutto avrei dovuto lasciare il mio ragazzo, colui che amavo ormai da mesi e mesi, colui per il quale lottai per conquistarlo e averlo mio e che nonostante le sue divergenze e la sua vita difficile, riuscii a prendere e salvare;  adesso lui era li: disperato, triste perché non aveva mai creduto alle relazioni a distanza e in realtà neppure io, ma volevo tentare tanto che lo convinsi a provare, ma per lui lasciarci li sul punto prima di partire era già un addio, una rottura. I ragazzi ci lasciarono soli e proseguirono un po’ più avanti per darci alcuni minuti di intimità, così gli presi il viso fra le mie mani lasciando la presa della sua e gli dissi con occhi che bruciavano e un nodo allo stomaco, alla gola che mi indebolivano e mi mettevano a dura prova “Non scordare che ti amo, che ti ho amato e che anche per me lasciarti qui da solo non è facile. Ho creduto di essere tua fin dal primo momento che ti ho visto, e ho creduto che tu fossi mio fina dal momento nel quale capii che avevi bisogno di qualcuno e quel qualcuno senza altro dubbio ero io, l’ho sempre saputo perché vedevo nei tuoi occhi la tristezza, la tempesta che avevi dentro trasformarsi in gioia, tranquillità e pace ogni qual volta un mio gesto ti stupisse o ti spiazzasse, forse proprio per il fatto che semplicemente la mia presenza ti rendesse un ragazzo più felice e ho amato aiutarti a costo di logorarmi l’anima per risolvere i tuoi problemi coi quali combattevi da troppi anni ormai. Ti amo perché ho visto la speranza accendersi nei tuoi sorrisi, nella tua voce, nei tuoi occhi e in ogni tua scelta a causa mia. “ presi un respiro profondo tentando di buttare dentro le lacrime, ma queste ultime scesero a dirotto, ma contemporaneamente  provai sollievo nel sentire il nodo alla gola sciogliersi perché tutte le mie emozioni stavano uscendo via da me; stava piangendo anche lui adesso e non era la prima volta che lo vedevo così e ogni volta era come morire, sempre peggio e questa volta ero io la causa del suo dolore e non potevo far altro che consolarlo con delle frasi che probabilmente non avrebbero risolto adesso questo suo dolore che questa volta io e solo io generavo in lui. Non potei far altro che guardarlo negli occhi, in viso per imprimere la sua immagine nella mia testa perché so che mi sarebbe mancata tanto; e gli accarezzai il viso, i capelli e lo baciai dolcemente come si bacia un bimbo per tentare di tranquillizzarlo dopo un lungo pianto. Mi scostai dalle sue labbra e continuai “Non odiarmi, ti prego non farlo mai e promettimi che se dovesse finire andrai comunque avanti e che sarò per te uno dei ricordi migliori e che sarai sempre grato, che ti ricorderai della forza e dell’amore che ho impiegato per farti essere felice. Non odiarmi.  Ti prego. Io ti amo Marco e per me sarai comunque sempre importante. Ti amo, adesso non piangere più perché così mi spezzi il cuore e sai che non sopporto le tue lacrime e se solo potessi prenderei io tutto il dolore, che provi perché sono più forte di te e tu lo sai che lo farei veramente e reggerei tutto per entrambi pur di vederti sereno..” mi fermò forse perché mi stavo dilungando troppo o forse perché non voleva sentire ancora tutta la realtà e replicò “Shh.. Va bene così amore mio, io voglio solo che tu sia felice proprio come tu hai reso felice me negli ultimi tempi e mai e poi mai ho pensato di poterti odiare per ciò che stai per fare, per inseguire il sogno di tutta la tua vita, ciò che ti renderà davvero FELICE. Io sono in debito con te e questo è il favore da saldare, devo lasciarti fare e lasciarti libera e renderti felice proprio come tu hai fatto sentire me, mi hai aiutato, salvato da qualcosa che probabilmente nessuno mai , se non tu, avrebbe notato in me e tu l’hai fatto con tutta la facilità possibile e ora io voglio rendere felice te. Non posso odiarti, posso solo ammirarti perché mi hai raccolto con delicatezza dal fondo del tunnel oscuro e con te ho visto la luce e la pace dentro di me. Ti amo mia piccola, e sempre sarai importante per me. Sempre. Mandami un messaggio quando arrivi, Davide Luke e George stanno facendo segnale: devi andare, perciò vai.” concluse abbracciandomi e in quell’abbraccio non sentii nulla, solo io e lui e il nostro amore.. Mi baciò come se non ci fosse un domani e questa volta non sapevamo davvero se mai ci fosse stato. I nostri corpi si staccarono tranne per le mani ancora unite che fecero fatica a liberarsi l’una dall’altra “Ti amo, ricorda quello che ti ho sempre detto e tutto andrà bene, sii felice e forte piccolo mio.” dissi e gli baciai il dorso di una mano che tenevo nella mia, quest’ultime si separarono e mi voltai tentata dalla voglia di riabbracciarlo, ma ci saremmo solo fatti del male. Proseguivo in avanti e ogni tanto mi voltai a guardarlo ed era li, immobile con un sorriso che solo Dio sa quanto era bello, bello perché vidi ancora una volta la tempesta  in lui infrangersi e trasformarsi in pace grazie a me e sentii che mai nella mia vita avevo fatto qualcosa di più bello che salvare l’anima della persona che più amavo.
Raggiunti George e il mio bodyguard, mi voltai un’ ultima volta, alzai un braccio e lo salutai con un movimento della mano per poi subito dopo sparire dalla sua vista entrando nel corridoio che mi avrebbe portata dritta sull’aereo.


Scambiai quattro chiacchiere con i miei compagni di viaggio e dopo di che indossai le cuffie e lasciai, ancora scossa e allo stesso tempo emozionata, il passato e la mia vita di Palermo alle spalle per affrontare con felicità e gioia la mia nuova vita.







Ecco a voi il ricciolino George(?) LOL (Austin Masis) 




Ecco la piccola, dolce Martina :*



 

Scusate ragazze/i per il ritardo :O dsfhduj come sempre vi faccio aspettare molto, perdonatemi :*
Spero vi piaccia.. So che è piccolo, ma non volevo farvi aspettare oltre e il prossimo sarà sicuramente migliore! ;) Che ne dite? Lasciate una recensione su ciò che pensate e se ci sono degli errori, avvisatemi.
Continueranno a stare insieme i due piccioncini? Lo scopriremo solo nei prossimi capitoli,
addios.

 

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