I'm in love with you

di Samidare
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ombra ***
Capitolo 2: *** Timore ***
Capitolo 3: *** 3. Meglio tardi che mai (titolo riferito al mio aggiornamento, non alla storia) ***



Capitolo 1
*** Ombra ***


matsugaa

Suna.

Vivo qui da quando sono nata, mai avrei creduto di essere meravigliata dal mio paese, dal mio mondo. Credevo di conoscere tutti gli abitanti di questo importante villaggio. Ma allora... chi è quello strano individuo?

Ormai mi segue da giorni... Forse settimane.

Non che io lo veda, no... ma sento la sua presenza, il suo sguardo sulla mia pelle.

Mi è capitato di scorgerlo, una volta: ho visto il fuoco dei suoi capelli e l'acqua dei suoi occhi; è strano, non credevo di trovare elementi così antitetici insieme. Ma lui è diverso.

Lui risveglia in me sensazioni che non credevo di avere.

É stato la cosa più bella che io abbia mai visto.

Sembra sprigionare armonia... ma al contempo uno stridente contrasto.

Lui: un giovane ragazzo dallo sguardo imperscrutabile, ma di una semplicità disarmante...

Non ne ho fatto parola con nessuno. É il mio segreto più intimo.

Non dico che mi faccia piacere essere pedinata, ma... lui... è così particolare.

Mi dispiacerebbe non poterlo vedere più.


                                                                                    ***


Dovrei essere contenta.

Dovrei...

Hanno arrestato un famoso serial killer... Sabaku no Gaara... dicono che ne abbia uccisi decine.

Anzi, che ne abbia uccise.

Donne giovani, per lo più; ma senza altra connessione: non ha mai operato distinzioni in base al colore, al rango o alle loro abitudini. Eppure la polizia è riuscito a catturarlo.

Straordinario.

Poi ho visto le foto, sui giornali.

E non sono riuscita ad essere felice della notizia. Una strana sensazione mi ha avvolto...

Gaara... due occhi azzurri come il mare cerchiati da pesanti occhiaie. Capelli color del fuoco. Gaara.


Dovrei essere ancora più contenta, no?

Non solo hanno catturato un pericoloso serial killer, ma proprio mentre pedinava ME.

Ho sfiorato la morte?

Eppure... non riesco a considerarmi una possibile vittima. Non se ripenso a quello sguardo...


                                                                                     ***


Un pericoloso serial killer è evaso.

Ho ponderato l'idea di chiamare la polizia. Loro saprebbero proteggermi.

Sono l'unica da cui potrebbe andare.

Vivo sola in periferia, per giunta; vicino ad una fabbrica rumorosa...

Nessuno mi sentirebbe urlare.


Eppure alla fine non l'ho fatto. Non ho chiesto aiuto. Desidero provare ancora quel brivido, fissandolo negli occhi profondi.

Desidero provare quel misto di brividi e sensazioni piacevoli che mi risveglia tutte le volte che lo sento vicino. Tutte le volte che mi sento, paradossalmente, protetta da quel suo vegliare su di me. Era... è il mio angelo custode.

Così, tra un pensiero e l'altro, inizio a chiedermi “Quanto ci mette? Perché non è con me..?”.

Mi manca.


                                                                                    ***


Spengo il televisore.

Sono stanca di aspettare. Fuori piove a dirotto. Salta perfino la luce.

Uffa.

Esco coprendomi alla bell'e meglio con una felpa, che presto è zuppa, e riattivo il contatore. Seguendo la luce che la fessura della porta proietta dall'interno, riconquisto casa.

Chiudo la porta alle mie spalle. Stupido temporale.

Inciampo nell'ombrello che prima non ero riuscita a trovare. Ecco dov'era...

No, aspetta. Quest'ombrello non è mio.

Alzo lentamente lo sguardo... Gaara.

Immobile, la schiena aderisce alla parete del mio ingresso. Che ci fa lì?

Certo, con quello sguardo fa paura. Soffoco un urlo: non mi sentirebbe nessuno e farei solo il suo gioco.

Il suo è uno sguardo d'odio puro... cosa è cambiato?

Eppure... se è giunta la mia ora... non mi importa di morire.

Si stacca lentamente dalla parete e mi si avvicina.

Mi afferra un polso e lo stringe. Con rabbia. Vuole farmi male.

“Perché?” vorrei chiedergli... “Che ti ho fatto?”

Ma lui non mi sta guardando in faccia.

La sua stretta è dolorosa, ma quasi piacevole...

Lui afferra l'altro polso e mi immobilizza al muro. Sento il cuore pulsare per l'eccitazione: siamo vicini; troppo, maledettamente vicini.

Incontro il suo sguardo: ferocia è l'unica cosa che vi leggo.

Poi una polvere dorata – sabbia – sostituisce le sue mani e mi blocca al muro.

Le sue mani scorrono su di me.

Sento bruciare ogni punto che toccano... sono scossa dai brividi.

Tento di divincolarmi, non mi piace la piega che sta prendendo la cosa, ma la sabbia stringe ancor di più.

Il suo volto si avvicina... il mio cuore pulsa... il suo odore mi pervade e mi fiacca... la sua bocca si posa alla base del mio collo... le forze mi abbandonano, la testa mi gira...

Socchiude le labbra e permette alla punta della lingua di fuoriuscire e seguire il mio profilo, risalendo lentamente il collo; sempre più su...

Ecco le nostre labbra incontrarsi.

Il mio cuore si ferma.

Sono labbra morbidissime: mi viene voglia di assaggiarle, di morderle; fremo dal piacere.

Ha gli occhi chiusi, sembra concentrato. Li chiudo anch'io.

Ora sento ancor meglio il suo tocco leggero.

La sua mano sulla mia coscia.

Le nostre labbra si dischiudono, e finalmente lo assaporo vogliosa. Con le labbra incollate alle mie, continua ad accarezzarmi.


Sono troppo confusa.

Ora lo sento sganciarmi la cintura.

Vuole andare fino in fondo? Si vedrà...

Sento il tintinnio metallico della fibbia a terra.

Con una mano mi afferra la testa e la preme verso la sua. Il nostro bacio si fa più profondo.

Mi toglie la camicia con foga, la strappa.

Il fatto che ho risposto al bacio lo rende più sicuro.

Sento la sabbia allentare la presa...

Le mie braccia ricadono lungo il corpo. Ora mi spinge verso di lui con una mano sui miei fianchi e l'atra sulla testa.

Infilo le mie mani sotto la sua maglietta e lo stringo a me.

Percepisco chiara e definita la sua sorpresa in quel mare di sensazioni. Entrambi apriamo gli occhi.

I suoi sono belli da star male. Grandi e azzurri.

Sembra compiaciuto.

Mi solleva e mi adagia a terra, ed è subito sopra di me.

Bel modo di morire...

Riprendiamo da dove avevamo interrotto.

Gli sfilo la maglietta.

Continuiamo a baciarci. Non so se sopravviverei se si staccasse da me, ora.

Il suo torace sulla mia pelle... Il contatto con quei muscoli longilinei e delicati mi fa impazzire...! Ma non quanto quello sguardo...

Si stacca da me.

Inizia di nuovo a baciarmi il collo, ma questa volta scende. Percorre il mio profilo a piccoli morsi delicati, alternati a baci composti.

Afferro la sua testa di fuoco e la premo contro il mio ventre.

Quando incontra i pantaloni, me li sfila.

Non voglio essere da meno.

Prendo ad accarezzarlo e lo sento stringermi.

Poi mi morde il collo, il dolore si mischia al piacere. Lo afferro per i capelli e lo ribacio. Non sembra dispiacergli l'idea, mentre con le dita esperte slaccia il reggiseno.

Premiamo i nostri corpi l'uno sull'altro.

Lui mi solleva di nuovo e mi fa sedere sul tavolo, poi riprendiamo a baciarci.

Premo i miei piedi sui suoi fianchi e spingo via i suoi boxer. É un chiaro invito: carezzandomi mi sfila lentamente gli slip.

Non riusciamo a staccare le labbra, mi spinge più avanti sul tavolo fino a distendermi, poi si adagia sopra di me e ci uniamo.

Sento il piacere scorrere tra i nostri corpi, l'intesa è tale che il dolore è del tutto ignorato.

Sincronizziamo i nostri respiri.

È stupendo.

-Matsuri...-

Lui mi chiama per nome.

Sono talmente felice che sento delle lacrime sgusciare dalle palpebre.

Mi guarda preoccupato.

-Non è per te- sussurro.

In realtà è per lui... sono troppo commossa. È tutto così bello...

Sento il piacere farsi più intenso, i brividi moltiplicarsi e i respiri farsi più affannosi.

-Gaara...- lo chiamo.

In risposta lo sento baciami il collo.

Il piacere mi travolge impetuoso.

“Ti amo”

Ma questo lo penso, non lo dico.


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Se vi piace la continuo...




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Capitolo 2
*** Timore ***


MatsuGaa2

Ho fatto un sogno, questa notte.

Stavo amando un ragazzo bellissimo, sfioravo la sua pelle candida e liscia, baciavo il suo collo elegante, affondavo tra le sue braccia... e mi addormentavo nel suo profumo, saldamente aggrappata a lui, la mia testa sul suo petto.

Sto tentando di fissare nella mente il ricordo di quel sogno, tenendo gli occhi chiusi. Mi lecco le labbra cercando il suo sapore.

É stato stupendo...

Eppure... così reale.

Apro gli occhi: sono senza vestiti, sdraiata sul mio divano e coperta da una maglietta. La sua maglietta.

Mi alzo di scatto.

I ricordi ora sono precisi; non sono più intorpidita e confusa dal sonno: sono consapevole di ogni particolare...

Gaara esiste. La parola mi sembra fondamentale: esiste.

Chiudo gli occhi e ripercorro a tratti quel viso, angelico e diabolico allo stesso tempo.

Ed ecco i brividi che tanto mi hanno tormentato ultimamente riaffiorare. Poi suona il campanello.

Infilo la maglietta di Gaara – mi fa da vestito – e apro. É il postino.

Lo saluto affettuosamente, a Suna conosco tutti.

Tranne lui. Gaara.

Il postino mi consegna alcune lettere e il giornale: prima ancora di essermi tuffata sul divano, l'ho già aperto.

“FEROCE ASSASSINO ANCORA IN LIBERTà” Il titolo campeggia, indiscusso protagonista, sulla prima pagina. Sfoglio distrattamente il giornale. Lo sguardo mi cade su di un altro titolo:

“PERICOLOSO EVASO SI AGGIRA PER SUNA. Le autorità brancolano nel buio...”

Sorrido soddisfatta. “Così si fa, Gaara” penso.

“PERICOLOSO ASSASSINO RUBA IL MIO CUORE” grida la mia anima.

Eh?? Ma cosa sto pensando?

Scuoto la testa con vigore per riprendermi.

Guardo un ultima volta il suo stupendo fotoritratto e lancio la copia di SUNA NEWS a terra.

Inizio a guardare le lettere.

“Bollette... bollette... bollette...” mi ripeto guardandole.

Poi il mio cuore si ferma.

Una busta nera. Totalmente nera.

Il mio indirizzo è scritto a inchiostro su un adesivo bianco che vi è applicato.

Sento lo stomaco annodarsi.

Il cuore prende a tamburellare.

La mia mente continua a ripetermi con tono suadente: “Gaara...”

Sfilo la lettera dalla busta nonostante il mio cuore palpitante.

Non so ben dire cosa ho provato: delusione, amarezza...

Non è di Gaara: mio zio è morto. Il funerale si terrà domani.

Sono sinceramente dispiaciuta per zio, è da molto tempo che non lo vedo, l'ho trascurato ultimamente.

Mi alzo e mi dirigo verso la doccia.

Mi tolgo la maglietta e mi infilo sotto il getto d'acqua gelata. Provo una strana sensazione, toccandomi là dove lui aveva passato le sue candide mani la sera prima, mentre mi insapono.

Un brivido. Mi sento consapevole. Diversa.

Sento le lacrime mescolarsi all'acqua mentre mi libero di tutti i pensieri che mi hanno tormentata ultimamente... è un pianto sincero e liberatorio.

Mi risciacquo accuratamente, indosso vestiti puliti ed esco di casa.

La città è muta e silenziosa, tutti se ne stanno in casa, preoccupati.

Forse hanno paura di Gaara.

Entro in un bar spento e malridotto, non l'avevo mai notato. D'altronde non sono solita girare tanto per Suna.

C'è poca gente: davvero Gaara fa tanta paura?

Tre uomini siedono intorno ad un tavolo, nella penombra; altri due si stanno scolando due birre (di prima mattina?), e sono un po' alticci; un uomo vestito di nero siede silenzioso in un angolo; un altro chiacchiera animatamente con il barista.

-Ti dico che non c'è da preoccuparsi, i giornali esagerano...-

Parlano di Gaara.

Ancora.

Ordino un caffè. Il barista mi chiede di aspettare e inizia a prepararlo. Mi siedo ad un tavolo.

Dopo poco i due ubriachi si avvicinano.

-Ehi, tesoro! Ti va una birra...? Offriamo noi...- dice il primo barcollando. Li conosco di vista, ma non ci ho mai parlato.

-Già piccola, perché non ci tieni compagnia...?-

Sono paonazzi e non si reggono in piedi.

-Voi due, lasciate in pace la signorina!- grida il barista da dietro il bancone.

-Va bene, se ci dai due birre.- mormora uno dei due.

-E va bene.- sospira lui. Tira fuori due birre e gliele porge.

-Noi...- singhiozza uno -Noi ce ne andiamo...- dice strascicando le parole, ed esce.

-Non c'è bisogno di altre grane, dopo quel Gaara...- dice il barista tra se, guardandoli uscire -Il tuo caffè!-

Mi avvicino e sorseggio il caffè.

-Hai ragione...- butto lì -E poi... da dove è saltato fuori questo Gaara?-

Il barista assume un fare da cospiratore.

-Gira voce- sussurra -che si tratti del figlio segreto del Quarto Kazekage. Sembra che sia stato tenuto nascosto per paura di uno scandalo...-

“Ah, ecco!” penso.

Finisco il mio caffè e saldo il conto.

-Arrivederci!- dice il barista.

-Salve!- rispondo.

Gaara figlio del Kazekage? Strano... ma questo spiega perché non l'ho mai visto prima d'ora.

Sono già in periferia, decido di tornare verso casa.

-Ehi, bellezza.-

Mi volto. La frase viene da uno dei due ubriachi del bar.

-Davvero non vuoi una birra?- chiede

-Grazie, ma veramente...-

-Su, non farti pregare!- dice l'altro sbucandomi alle spalle -facci divertire un po'...-

Poi mi afferra un polso. Grido. Cosa vogliono questi due?

-Su, fa la brava... ti piacerà...- dice l'altro costringendomi al muro.

Cerco aiuto. Inutile.

-Dai, non fare così...- balbetta mentre cerco di divincolarmi.

Inizia a sbottonarmi i pantaloni, mentre l'altro mi tiene ferma.

Ma che c'è, ultimamente attiro i maniaci?

-Questa è proprio carina...- dice l'altro.

Smetto di ascoltarli. “Aiuto!” penso disperatamente.

-Ehi, anche tu vuoi fare un giro su questo bocconcino?- dice uno dei due girandosi.

La frase mi sorprende. Giro la testa: un uomo vestito di scuro – lo stesso del bar – è comparso infondo alla via.

Si avvicina: il turbante cela con cura le sue fattezze. Scandisce una frase.

-Lasciatela stare.-

-Eh? E tu chi sei per venire a rompere?- chiede uno di loro.

-Non lo ripeterò ancora: toglietele quelle sudice mani di dosso. Pensate bene a cosa fare, ne va della vostra vita.-

-Ma che paura...- dice uno dei due facendo la linguaccia.

A me invece ha fatto veramente paura. Alza lentamente la mano candida, la stringe in un pugno...

-Funerale del deserto!-

Schizzi di sangue mi colpiscono.

Sono morti.

Morti.

Li ha uccisi. Con un semplice gesto della mano.

-Perché...?- chiedo confusa

-Prego?- domanda lui

-Perché... perché li hai uccisi? Che ti avevano fatto?- gli urlo. Sembra sorpreso.

-Ti stavano v-i-o-l-e-n-t-a-n-d-o- dice scandendo l'ultima parola, come per farmi capire meglio.

-Ma che bisogno c'era?- urlo -Erano ubriachi, non sapevano quel che facevano...!-

Taccio.

-Magari...- riprendo -magari... avevano una moglie, dei figli...-

-E magari ti avrebbero uccisa...- mi risponde -è la legge del più forte. Solo il più forte sopravvive...-

Sono sotto shock, non rispondo.

-Ti porto a casa.-

Mi afferra senza fatica e mi carica in spalla.

-Certo che sei strana, uno ti salva e si becca gli insulti.-

-Perché l'hai fatto? Perché salvarmi?- chiedo in tono serio “Perché non mi hai uccisa?”

-Non farti strane idee... è che tu sei mia soltanto. E se qualcun altro ti tocca, non potrà raccontarlo.- dice in tono duro. Sembra di nuovo il Gaara di ieri. Quello dei giornali.

-Siamo a casa.- mi avvisa.

Entriamo. Il sole scalda i vetri delle finestre, la casa è tiepida.

-Sei tutta sporca...- osserva.

Mi guardo. Sono piena di chiazze di sangue. “Chissà per colpa di chi??” penso.

-Credo che dovresti... fare una doccia...- sussurra. Divento blu.

Il mio cuore inizia a battere, muoio di brividi, le gambe cedono...

-U-una d-doccia?- balbetto stordita.


                                                     >>Angolo dell'autrice<<


Ciao a tutti!! Uao, mi avete commossa con tutti questi commenti! Che gentili che siete, graziegraziegrazie!

E dire che l'ho scritta sovrappensiero un giorno che non avevo nulla da fare... ç.ç (me commossa).

Sono stata talmente felice che ho deciso di scrivere subito il seguito!!

Cosa accadra ora?? Hihihi...

lollyna ti ringrazio dei tuoi complimenti, mi hanno fatto tanto piacere... thanks!!

Mat Darknight cavolo quanto hai scritto! Ma fa sempre piacere leggere commenti dettagliati...XD Sono felicissima che ti sia piaciuta, e che darai il link ai tuoi amici, troppo buono... Grazie anche per il commento sulla psicologia dei personaggi^^^ Sono felice! Comunque, per chi vuole, il mio contatto è , ma non prevedo di starci tanto quest'ultima settimana di scuola... quanto studio...

Makiko sono contentissima che ti sia piaciuto!! spero continuerà a piacerti...

Yunie the Black Angel Mi dispiace che non ti piaccia MatsuGaa, io l'adoro. Ma il fatto che ti sia piaciuto comunque mi rende doppiamente felice!!! Continua a commentare!!

Hana Turner Grazie per avermi messo tra i preferiti!! Gaara è proprio carino, si... un cucciolo assassino...XD

fumiko sono felice che ti piaccia il mio stile... vuol dire molto un commento così... grazie davvero!

Grazie anche a tutti quelli che l'hanno letto...XD

Spero vi sia piaciuto, anche se non commentate...

Alla prossima, ciao!

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Capitolo 3
*** 3. Meglio tardi che mai (titolo riferito al mio aggiornamento, non alla storia) ***


MXG3

Cap. 3

(Non pensavo di postarlo, e invece finalmente.... penserò a un titolo in futuro ^-^)

-U-una d-doccia?- balbetto stordita

-Sì, sai... quella cosa che si fa quando si è sporchi, con acqua e sapone...- sembra divertito da quel gioco infantile, quello di punzecchiarmi... di trattarmi come una bambina.

-So benissimo cos'è una doccia!- Ho esaurito la pazienza.

-Me ne compiaccio...allora sei più intelligente di quanto sembri.-

Sospiro. “Sono calma, sono calma”.

Ma lui continua spedito.

-In questo caso, andiamo a lavarci.-

-Cos...ma tu hai solo i vestiti sporchi! Perché dovresti lavarti?-

-Perché lasciarti sola in un momento così traumatico mi sembra egoistico... Vorrei esserti d'aiuto, in qualche modo. In effetti, in qualsiasi modo... -

-Non mi serve aiuto.- è la mia risposta secca. Mi volto e prendo a salire le scale.

-Aspetta...!- nonostante tutto la sua voce è un tocco delicato e piacevole

-Cosa vuoi ancora?- dico con stizza scandendo bene le parole.

-Potresti darmi una lavata ai vestiti, allora?- mi chiede con uno sguardo dolce

Ho scelta?” mi domando...

No, non ho certo scelta; non posso certo contrastare da sola un serial killer di fama nazionale...

-Okkay...-

Non appena recepisce la mia risposta, la sua mano descrive un semicerchio mentre elegantemente si posa sul suo stesso collo. Gaara afferra il primo bottone e lo slaccia gentilmente, scoprendo la morbida pelle. Quando capisco che ha intenzione di spogliarsi lì mi volto di scatto.

-Ehi! Cosa stai facendo?? Puoi cambiarti in bagno... Smettila subito!- balbetto con le gote arrossate dalla vergogna.

-Smettere? Perché me lo chiedi? Vuoi forse continuare tu...?- sussurra

-Assolutamente no!- mormoro poco convinta. Dopo poco sento uno spostamento alle mie spalle.

-C-Che cosa stai facendo??- chiedo preoccupata

-Lo sai... da dietro sei molto più sensuale...- dice cingendomi i fianchi con il braccio sinistro -Mi fai venire voglia di...-

-...ucciderti.- concludo -Mi fai davvero venire voglia di ucciderti se tieni questo comportamento!- con poche parole rompo la magia. O almeno spero di averlo fatto.

-Allora perché non ci provi?- il suo fiato caldo mi accarezza il collo. Sentirlo così vicino e non poterlo vedere è una tortura...

-Non dire cose di cui potresti pentirti...- rispondo spavalda

-Pentirmi..? Su, fammi vedere di cosa sei capace...- mi incita.

Mi volto veloce e tento di colpirlo, ma dopo pochi secondi mi ritrovo costretta al muro. Con il solo avambraccio sinistro mi ha bloccato le braccia e la testa.

-Dicevi...?- chiede socchiudendo le palpebre

Io resto in silenzio... Gaara è incollato a me, e ringraziando il primo kazekage ha ancora, almeno, i boxer addosso. Il resto dei vestiti giace contro il suo petto, stritolato dal braccio destro. Si accorge che li sto fissando.

-Prendili, su... e datti una mossa.-

Afferro gli abiti sgualciti e salgo le scale, sento il suo sguardo di ghiaccio trapassarmi le spalle...

-Mentre ti aspetto lavati, sei inguardabile...- dice

Pff... maleducato...”

Entro in bagno e chiudo la porta di scatto.

-Ma guarda se devo fargli da cameriera...tsè- mi lamento con l'amico invisibile.

Forse in realtà sto solo tenendo la mente occupata ad insultarlo per evitare di pensare a quanto mi piace quel suo collo candido... quel suo incarnato chiaro... quei capelli infuocati...Appunto, come volevasi dimostrare... non resisto un secondo a non pensarlo...

Attraverso la stanza a passi veloci e apro il cestello. Spingo i suoi abiti con forza all'interno della lavatrice.

Poi sfilo i miei vestiti e li lascio scivolare a terra, ficcandomi velocemente sotto la doccia. La mia seconda doccia, quel giorno.

Il getto caldo dell'acqua mi distende subito. Mi rilasso, per quello che posso. Ma la mia mente sfugge al mio controllo.

E' così strano... non posso credere che sia un assassino...O meglio, posso crederlo perché l'ha fatto meno di mezzora fa sotto i miei occhi; però quello è diverso...L'ha fatto per difendermi. Per proteggermi. Non è come uccidere per puro divertimento, o no?

O forse io sono solo un divertimento... una stupida pedina del suo gioco che può vivere finché lo diverte... Forse fa così con tutte le sue vittime. Forse io non sono “speciale”....

Eppure c'è qualcosa nei suoi occhi, nel suo sguardo, qualcosa che lo fa sembrare sincero, vero.

Sembra che per lui uccidere non sia solo un divertimento, ma un mezzo estremo.

Mi guardo i piedi. Sono stretti tra loro. Che infondo anche io abbia paura di lui? Di quel ragazzo-killer? Non me ne rendo conto. Ma forse davvero è così.

Chiudo gli occhi e deposito piano il sapone sulla mia pelle. Più penso e meno capisco Gaara.

Cosa vuole davvero da me?”

Sento una forte curiosità crescere sempre di più in me. Finalmente ho deciso. Gli chiederò qualcosa di più su di lui. Se si presenterà il momento opportuno, ovvio.

Mi accorgo che pensando sono scivolata sulla parete fino a sedermi. Mi rialzo e iniziò a sfregare bene il sapone, poi mi sposto verso il getto dell'acqua per potermi sciacquare.

La porta si apre sgraziatamente. Una voce da fuori dice: “L'ho trovato 'sto bagno finalmente”.

Una chiazza rossa si dipinge sulla scena attraverso il vetro smerigliato. Gaara è entrato.

-Sono pronti i miei...?- poi tace, guardandosi in torno.

-Ehi! Ma sei ancora sotto la doccia??- chiede camminando verso la fonte di quello scrosciare.

Trasalisco. Lui tace per un po'.

-Mmmh...- dice pensoso -Ti serve una mano?-

-Assolutamente no!- urlo sciacquando via le ultime tracce di sapone

-Ah, ok. Pensavo di doverti passare l'asciugamano, ma se non vuoi, meglio...-

A quello si riferiva? Voleva passarmi l'asciugamano?? Giusto... è sulla sedia...e ora come faccio??”

-Aehm... Gaara... potresti passarmi l'asciugamano??-”Stupidastupidastupidastupida..”

-No- è la sua risposta secca. Non me l'aspettavo.

-M-ma prima tu hai detto che... insomma...oh, per favore, passami quell'asciugamano!- chiedo imbarazzata

-No- ripete ancora

-Per favore...-

-Cosa sei disposta a fare in cambio?-

-...-

Sto in silenzio. E ti pareva?

-Beh... io... cosa mi chiederesti di fare?- magari non è per forza qualcosa di male. Magari vuole dei soldi. Magari...

-Questo lo scoprirai se accetti...- sorride malizioso. Lo capisco da uno sbuffo.

Ci penso su. Non credo che la mia sorte cambierebbe granché, se uscissi senza vestiti e attraversassi la stanza...

-Va bene, accetto.-

-Davvero?- chiede speranzoso

-Sì, davvero... ma muoviti a darmi quell'asciugamano...-

Gaara apre lievemente il vetro smerigliato della doccia e infila una mano che regge l'asciugamano.

-Non sto guardando.- dice

-Wow, che gentleman...- rispondo scocciata. Richiudo il vetro senza curarmi del suo braccio, e indosso l'asciugamano.

Poi spalanco il vetro della doccia ed esco, con l'asciugamano annodato sopra il seno. Ma appena scesa mi ritrovo faccia a faccia con Gaara. Mi ritraggo di scatto.

-Cosa facevi così vicino alla doccia?- chiedo

-Ti passavo l'asciugamano, ricordi?- dice annoiato. Poi mi prende il mento tra le mani e trascina il mio volto accanto al suo.

-La tua pelle è così bella, arrossata dal vapore...- sussurra sulle mie labbra -mi fa venire voglia di mangiarla-

Non credo di essere rossa solo per il vapore...”

Prende ad accarezzarmi la guancia e scende sulla pelle del collo.

-... è così... sensualmente colorata, quasi irritata... come se fosse stata baciata... in questo modo...-

Poggia le sue labbra sul mio collo e alterna baci a piccoli morsi delicati. Quando si allontana la pelle è più rossa di prima.

-Vorrei essere io la causa di questo rossore... sono geloso del vapore...- continua a sussurrare.

Non so se ne è consapevole, ma è già la causa del mio rossore. Sono imbarazzatissima. Sento il cuore accelerare sempre più... Sono scossa da brividi bollenti.

La sua mano mi afferra nuovamente il mento e la sua lingua profana le mie labbra. Di nuovo. Sento un forte calore diffuso, le sue mani mi cingono e mi tirano via l'asciugamano. Sussulto. Lui si allontana da me e mi fissa.

-Quanto sei rossa... avrò molto lavoro da fare per chiarire al vapore chi comanda...- così mi afferra delicatamente e mi poggia a terra, sopra l'asciugamano motivo di tanti ricatti e discussioni.

Poi inizia lentamente a baciarmi il collo, e con piccoli morsi marca il suo territorio.


Inizia a giocare col lobo del mio orecchio sinistro, mordicchiandolo delicatamente, chiaramente consapevole del prurito dietro la nuca, così eccitante, che mi procura... Lo lascio fare, non mi era mai successo prima... quando sto con Gaara, che il motivo sia una sua perversione omicida o meno, mi sento apprezzata in tutto... mi fa sentire speciale con le sue attenzioni tutte dedicate a me... mi fa sentire...

-Amata.-

-Cosa...?- chiedo sopraffatta dallo stupore. Gaara ha parlato improvvisamente...

-Mi domandavo... tra me e me... sembra che tu...- comincia

-Sembra che io??- lo incito a proseguire

La pelle del volto si arrossa, e distoglie lo sguardo.

-Nulla.- dice infine

Speravo davvero che la smettesse di mostrarsi sempre così distante da me da non poter condividere neppure i suoi pensieri... Ma forse ho perso di vista il gioco... Io sono solo il passatempo, non sono mica una parte attiva della sua vita...

Resta in silenzio ora. Gli occhi mi sfuggono.

Mi avvicino a quel suo collo candido e lo sfioro con le labbra, invitandolo a concentrarsi su di me. Sento i suoi muscoli irrigidirsi, e lui voltarsi verso di me.

Uno sguardo impenetrabile... Lo fisso a mia volta, ma con sguardo interrogativo.

-Scusami.- dice velocemente

-Di cos...?-

Ma non finisco la frase, che si stacca da me e si appoggia alla finestra, lasciando lo sguardo libero di guardare il cielo.

Mi alzo silenziosamente, e annodo nuovamente l'asciugamano; poi lo raggiungo da dietro e gli cingo la vita.

-Gaara, forse tu... non lo pensi, ma... ti puoi fidare di me, davvero... Se volessi parlare...-

Si volta di scatto e mi fissa con occhi severi che mi lasciano senza parole.

Piego la testa di lato, affranta, e mi lascio cadere sulla sedia. Quello sguardo, così freddo... sembrava quasi volermi rimproverare...

Un fruscio, e Gaara è in ginocchio. Appoggia lievemente il suo capo, reclinato, sulle mie gambe piegate. Chiude gli occhi in un sospiro profondo.

Chissà quali grandi sofferenze si porta dentro... Sembra quasi un bambino indifeso.

Tremando la mia mano si posa sul suo capo, e prende ad accarezzarlo lentamente, con lievi movimenti rotatori.

Sento il suo respiro farsi calmo e regolare.

Restiamo così, non so per quanto tempo, in silenzio; e sento di provare quello stesso dolore che affligge il giovane volto disteso su di me...

Nonostante il nostro amore già consumato, in quel momento raggiungiamo la massima intimità... Mi sento totalmente fusa a lui... Come un'unica entità...

Gli offro un casto bacio sulla guancia gelida, mentre il sole tramonta rosso di sangue dietro al profilo delle montagne rocciose...


L'angolo dell'autrice, finché resta viva...

E' sì, perché molti di voi desiderano sinceramente uccidermi per il mio disdicevole ritardo... ^-^

Devo dire che se non fosse stato per una certa persona, che mi ha mandato una certa mail di sollecitazione, difficilmente avrei aggiornato così presto >///<

(Brava, bisogna dire le cose come sono, pane al pane e vino al vino... ndUn_personaggio_qualunque_dei_promessi_sposi)

Per carità quelli lasciamoli stare...

Cof cof... cmq, dopo le dovute scuse (dove sarebbero qst dovute scuse?? ndSasu)(Taci biscia volante!), passiamo al commento del capitolo... Era pronto da circa 2 mesi * le lettrici affilano le sciabole * Calme ragazze, su... Dicevo, il capitolo era pronto, però – a parte gli ingenti danni al pc come “impedimenta” - non riuscivo a trovare una conclusione... ero ferma alla scena di Matsuri che esce dalla doccia, e non sapevo come concludere...

Così ho deciso di anticipare ora il tema della prossima puntata, per preparare psicologicamente le lettrici al capitolo di seghe mentali che sta arrivando, (sarà anche sexy e divertente, promesso ^-^) ma anche i personaggi stessi... Difatti un capitolo del genere non potevo farlo nascere di punto in bianco.

Sono abbastanza soddisfatta, non ho potuto rileggere ma conto nel vostro aiuto per la revisione!

E che dire... se siete arrivati fin qui, i miei complimenti!

_

Chiedo pietà alle fan di altri lavori che sono ad oggi in blocco, rimedierò...

Do tanti saluti alle lettrici, abbracci alle recensitrici (spero si scriva così OO''') e baci a coloro che mi preferitano la storia ^-^

(Non voglio sapere cosa dai a chi ti mette tra gli autori preferiti... ndSasu)


Dimenticavo, sondaggio per il prossimo episodio... Lo volete un extra sulla morte della biscia?

Sasu: Che biscia?

E io che fischietto guardando da un'altra parte...

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