Sprazzi di vita quotidiana - raccolta drabble, flash fic, one shot __ SuG & ScreW -

di hizumichan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** AAA Casa Cercasi ***
Capitolo 2: *** Specchio e Pallone ***
Capitolo 3: *** Arrediamo il bagno! ***
Capitolo 4: *** Giochi, videogiochi e biliardino ***
Capitolo 5: *** Dolce riposo ***
Capitolo 6: *** Rumori molesti ***
Capitolo 7: *** E' scappato Purin! ***
Capitolo 8: *** Pop! ***
Capitolo 9: *** Tanjoubi Omedetou, Purin! ***
Capitolo 10: *** Dragon ***
Capitolo 11: *** Vengo da te, amore mio! ***
Capitolo 12: *** La papera gialla ***



Capitolo 1
*** AAA Casa Cercasi ***


Sadness Crhistams

ScreW

AAA Casa Cercasi

<< ... Fa. Caldo! >> si lamentò per l' ennesima volta Kazuki. Erano in giro, tutti e cinque gli ScreW, e stavano cercando casa. Per il momento ne avevano viste tre, ma, vuoi mancanza di spazio, vuoi la scomodità del luogo, ancora non si erano decisi. In più, era pieno Agosto e faceva davvero molto caldo.

Girarono per molto tempo ancora, finchè, stremati, non si misero seduti in un parchetto, all' ombra di un albero.

<< Mi stò sciogliendo >> si lamentò Manabu, stendendosi a braccia e gambe aperte, rilasciando un lungo sospiro.

<< Jin... Non c' è proprio altro? Dobbiamo trovare casa il prima possibile >> disse consultando un giornale.

Byou roteò gli occhi, poggiato con la schiena al tronco << Se l' hai scelta tu, da vedere, allora siamo messi bene... >> si lamentò, scoccandogli un' occhiataccia.

<< Zitto Byou! Che quella scelta da te era orrida! >> lo rimproverò il rosso chitarrista, steso a vedere le fronde dell' albero.

<< Almeno io ne ho proposta una! >> ribattè piccato << E non era "orrida"! >> riprese con più vigore.

<< No, era soltanto oscena >> disse Manabu, gli occhi chiusi, non vide arrivare la pacca di Byou << Ahiiii >> esclamò poi, massaggiandosi la testa.

<< Forza >> disse Jin, alzandosi << Andiamo a vedere quest' ultima casa >>

<< Sperando sia finalmente quella giusta >> aggiunse Yuuto.

<< Uh... ancora un attimo, sono stravolto! >> esclamò il rossino, senza alzarsi

<< Bye bye, Kazu! >> ghignò il cantante, mentre tutti si incamminavano verso la casa.

Kazuki si decise ad aprire gli occhi << E-ehi, aspettatemi! >> gli corse dietro, disperato ed ansante << Cattivi! >>

Manabu gli mise un braccio attorno al collo e gli frizionò il pugno chiuso sulla testa << Sbrigati, polentone! >> esclamò.

In poco arrivarono a destinazione ed entrarono per vedere la casa. Era molto spaziosa e c' erano abbastanza stanze per tutti.

Il rosso corse dappertutto, gridando << E' perfetta! E' grande ed al sole! >> Prese Manabu sotto braccio e lo trascinò a fare un tour della casa.

Byou guardava tutto con occhio critico. I muri erano fin troppo sottili e alti, c' erano troppo poche prese della corrente, le porte erano troppo larghe, la cucina era troppo lunga per i suoi gusti. Però, tutto assieme...

<< Jin... Quanto costa 'sto posto? >>

<< Non troppo, Byou... Direi che ce lo possiamo permettere... e direi anche che è perfetta per noi >> esordì Jin, le mani sui fianchi.

<< La seconda stanza a sinistra è mia!! >> Arrivò un urlo da parte di Manabu, ma ne seguì un altro subito dopo, da parte di Kazuki << Noooo, l' ho vista prima iooo!! >>

Seguì una lotta furibonda all' entrata della contesa stanza, tra urla, spintoni, morsi, e si vide volare una paperella di gomma di ignota provenienza.

A placare le animosità, arrivò Yuuto, che superò i due ed entrò in stanza, guardandosi attorno << Mia >>

<< Ma... >> Gli occhi di Kazuki si fecero grandi e luccicanti e si avvicinò a Yuuto come un cane << Yuutosan, cedila a me! Farò tutto quello che vorrai per un mese! >> Ci mancava solo che avesse la coda.

Byou scrollò il capo << Voglio sapere se vale tutti quei soldi, Jin >> disse con calma, quasi stesse spiegando una cosa ovvia.

<< Beh, non ti sei guardato attorno? Io direi che li vale tutti >> Jin annuì.

<< No, no... mia >> disse Yuuto, poggiando il dito sulla fronte di Kazuki, spingendolo indietro << E' perfetta per me >> Gli sbrilluccicavano gli occhi.

<< ... Sapessi quanto cosat, beh, Jin? >> Byou lo guardò con un sopracciglio alzato << Sì... Però sembra perfetta per noi >> sorrise compiaciuto << Scusa per prima, se ho detto che non dovevamo fidarci dei tuoi gusti... >> Andò a vedere cucina e sala da pranzo.

<< Tranquillo >> Jin lo seguì, comunicandogli il prezzo di quella casa, guardandosi attorno curiosamente, fantasticando su come avrebbero potuto arredarla.

<< Sì, direi che li vale tutti >> Byou girò su sè stesso, poi si diresse verso zona notte << Beh, ancora a litigare voi due? >> Sorpassò i chitarristi, che si guardavano in cagnesco ed entrò in bagno << Mh, bello, grande e luminoso! Sì, mi piace! >>

Kazuki era posto di fronte a Manabu. Non gli avrebbe fatto scegliere una camera che poteva andare bene a lui. Sarebbe stato un perfetto rompi coglioni!

Manabu scostò Kazuki ed andò a vedere un' altra stanza, ma il rosso lo seguiva, manco fosse la sua ombra << Kazu, non mi stare attaccato al culo, vai a vederti altre stanze! >>

<< Voglio essere sicuro che non scegli la camera che voglio io! >> Kazuki rise piano.

Poco dopo si stufò di quel giochino e se ne andò. Prese la strada per la stanza in fondo a destra, ma vi trovò Jin, che con un sorriso gli fece intendere che quella era sua. Passò a quella accanto, ma c' era Byou che stava prendendo non si sa bene quali misure; scrollò il capo, entrando nell' ultima a destra. Si guardò attorno e sorrise: la sua cameretta!

Dopo un po' si ritrovarono di nuovo tutti in salotto.

<< Allora... la prendiamo? >> chiese Jin guardandoli.

Gli altri annuirono, sorridendo. Finalmente una nuova casa!

<< ... Però, forse, prima... dovrei farla vedere a Purin... >>

<< Byou! >> esclamarono gli altri quattro, scoppiando a ridere.

Così, iniziò la loro avventura tutti assieme.

OWARI

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Capitolo 2
*** Specchio e Pallone ***


Sadness Crhistams

SuG

Specchio e Pallone

Masato chiuse gli occhi, sorseggiando la cioccolata. Il fuoco crepitava nel camino, diffondendo calore, un po' di musica per rilassarsi. Tutto era perfetto. O quasi. Sentì Takeru e Yuji implorarlo nuovamente e sospirò << Fa troppo freddo per me >> replicò per l' ennesima volta.

<< Ti prego! >> dissero in coro cantante e chitarrista, mettendosi in ginocchio davanti a Masato, gli occhi cucciolosi.

<< Ti coprirai per bene! Dai, dai, daiiii! >>

<< Non avrai mica paura di un po' di freddo, nostra adorata principessa sul pisello >>

Il chitarrista gli lanciò un' occhiata inceneritrice << Solo perchè preferisco non ammalarmi, non vuol dire che abbia paura, Mister Amo - Gli - Aracnidi >> Si alzò, mettendo la tazza nel lavello della cucina << Mitsuru e Chiyu che fanno? >> si rassegnò. era inutile, l' avevano sempre vinta.

<< Vengono con noi, ovvio! >> esclamò Takeru.

Poco dopo, lui e Yuji erano di nuovo davanti a Masato, in compagnia dei loro fidanzati, corrotti a tempo di record.

<< Yuji, la prossima volta non mi corrompi così facilmente! Avevi promesso che non saremmo stati fuori tanto! >> mugugnò, imbacuccato insciarpa e cappello.

Masato li fissava, assente. Perchè mai lui doveva sempre andare con loro?! Poi si ricordò: Takeru e Yuji non erano affidabili, in quanto creavano casini anche dormendo; Chiyu era abbastanza svampito anche lui e Mitsuru... Il giorno in cui si sarebbe dato da fare e prender responsabilità era ben lontano. L' unico che si salvava era lui!

Passeggiando per le vie, qualcosa attrasse la sua attenzione << Ehi, guardate là! >>

Tutti guardarono nella direzione indicata da Masato. C' era una strana struttura circolare e davanti un bellissimo giardino, candido ed immacolato.

<< Ooooh >> Gli occhi di Takeru si illuminarono di sorpresa << ... Le capriole nella neve!! >> esclamò correndo nel giardino, che dopo i suoi attacchi non sarebbe stato più così immacolato. Fece una capriola, ma quando tornò in posizione seduta, aveva il berretto calato davanti alla faccia e si guardava attorno << ... Chi ha spento la luce?? >>

Accorse in suo aiuto Chiyu, che gli tirò su il berretto << Eccoti >> disse con un sorriso e dandogli un bacetto sul naso.

Takeru sorrise ed allungò le braccia verso di lui << Amor ~ mpf >> Non finì la frase e non riuscì nemmeno a sfiorare Chiyu, perchè Yuji lo aveva tirato indietro nella neve, ridendo.

Mitsuru si astenne dal buttarsi nella neve e, assieme a Masato, si avvicinò alla strana struttura << Che diavolo è? >> chiese, guardandola scettico.

<< Non lo so, sembra quasi una casa dei fantasmi... >> constatò Masato, poi si voltò indietro, mise due dita in bocca e fece uno dei suoi strepitosi fischi << Venite qui, tre ave maria! >> li richiamò.

I tre accorsero al richiamo di Masato, come fossero tre cagnolini ben, o quasi, addestrati. Tutti decisero di entrare in quello strano edificio, che dopo tutto li attraeva assai.

Masato aprì la porta, che cigolò e cigolò e cigolò... e cigolò...

<< Ma quanto cazzo cigola sta porta?? >> se ne uscì fuori Yuji.

Masato la aprì del tutto << Ora ha smesso... >> disse. Guardò all' interno, ma non si vedeva molto, era completamente buio << Chi...entra per primo? >> domandò.

Di scatto, tutti si voltarono verso Yuji.

Yuji li guardò, si guardò attorno e dietro << ... io? >> chiese indicandosi.

Non ci fu risposta, venne semplicemente spinto dentro. Guardò nel buio, ma si vedeva ben poco, solo qualcosina grazie alla porta aperta. Abbassò lo sguardo e si illuminò << Foooooorte!!! >> esclamò.

Mitsuru sbuffò << Cosa ci sarà mai di forte in un pavimento polveroso? >> Raggiunse il fidanzato, guardando fisso davanti a sè, borbottando ancora tra sè e sè.

<< Ecco, forse con questo... Bleah! >> Masato si era chinato a terra, credendo di aver visto una torcia, ma aveva fatto un salto indietro quando aveva capito che era... il cadavere di un gatto. Si spostò dalla parte opposta: dalla destra si spostò alla sinistra di Chiyu.

<< Guardate! >> Yuji spostò un po' di polvere con la mano, poi si pulì ed indicò il pavimento << Che figo, un pavimento a specchio! >> esclamò.

<< Uh, ma non ci sono finestre? >> Mitsuru avanzò nel' oscurità, tenendo le mani avanti.

<< Ragazzi, andiamocene... Non è un buon posto questo... >> piagnucolò il chitarrista biondo, rabbrividendo. Animali morti, polvere, specchi, buio... No, proprio non erano cose di cui andasse pazzo!

<< Non fare il fifone, Masachan >> disse Yuji ridacchiando e facendogli un agguato, spaventandolo.

Chiyu percorse a tentoni il muro con la mano << Ci deve per forza essere... qui attorno... se funziona... Eccolo! >> Pigiò un interruttore ed una fioca luce rischiarò la stanza.

<< E' tutto a specchio! >> ululò il bassista, entrando nella stanza circolar e girandola.

<< Chissà a chi appartiene... >> si chiese ad alta voce il batterista, scovando altre stanze.

<< A-a me fa paura... Andiamocene... >> Masato si aggrappò a Takeru, tirandolo verso l' uscita.

<< Ma no, MasatA! E' una gran figata, invece! >> esclamò Takeru, prendendo in giro il chitarrista, chiamandolo al femminile, e saltellando in giro, tirandoselo dietro.

<< E' stupenda >> fece Yuji, girando per le stanze estasiato << Ci sono tantissime stanze! >> urlò da una di esse << Abbastanza per tutti noi >> disse, le mani giunte e gli occhi che brillavano di una luce strana.

<< Per tutti noi... N-non voglio stare qui! >> si lagnò Masato, dando una botta sul culo a Takeru.

<< Sì, sì, la nostra casa! La nostra casetta! >> Chiyu iniziò a saltellare in giro, pensando già a quale stanza occupare... Assieme al suo piccolo Takychan!

<< E se fosse di qualcuno? In ogni caso, una casa l' abbiamo già! >> disse Masato, da vero leader serioso << E ci si torna. Ora! >> Guardò gli altri quattro, che non lo avevano cagato quasi per nulla.

<< Ma che, quel buco dove ci stiamo a malapena?! Io non ci torno! >> disse Takeru, sedendosi a terra e dincrociando le braccia, intenzionato a non muoversi da lì.

<< Dai, Masato! Di chi vuoi che sia, se è tenuta in questo modo, non sarà di nessuno! >> disse Yuji, correndo dal chitarrista << Plis, Masatan... Non vorresti una camera tutta tua? Uno spazio tutto per te, senza noi fra i piedi? >> Gli fece gli occhioni cucciolosi.

Masato guardò tutti, uno per uno. Infine, con un sospiro, annuì << E va bene, ma...! >> stoppò le loro grida di giubilo << Non cambia nulla da dove siamo ora. Per il bene di tutti, terrò io le redini della casa! >> disse con aria d' importanza.

<< Ok, piccola MasatA! >> gli fece il verso Chiyu, ridendo, mentre stava allegramente palpando il fidanzato.

<< Haiiiiiiiiii, evviva!! >> Takeru saltò su e corse verso una stanza << Questa è mia!! >> esclamò, spiaccicandosi contro la porta della terza stanza a destra.

<< Questa invece è mia! >> esclamò Yuji, appropriandosi della terza a sinistra.

<< Allora io mi piazzo qui! >> disse Chiyu, prendendo la stanza accanto a Takeru, la quarta a destra.

Mitrusu si diresse invece, pacato, verso la seconda a sinistra, accanto a quella di Yuji.

Masato sospirò << Non cambierete mai >> disse dirigendosi verso la stanza di fronte all' entrata.

 

OWARI

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Capitolo 3
*** Arrediamo il bagno! ***


Sadness Crhistams

ScreW

Arrediamo il bagno!

Kazuki era sdraiato sul divano. Tutti avevano da fare, meno lui. Sis atva annoiando da morire! Incominciò a zompettare per casa, finchè non raggiunse il suo migliore amico in cucina << Machan! Hai finito? >> chiese speranzoso.

Manabu chiuse il frigo e si voltò verso Kazuki << Proprio adesso, Kazu >> disse con un sorriso. Gli si avvicinò << Tu, che non stai facendo un cazzo, aiutami ad arredare il bagno! >> esclamò.

Il rosso alzò un sopracciglio << Magari mi facessi un cazzo... >> Lo guardò ironico << E gli altri? Non dovremmo arredarlo tutti assieme? >> Si avvicinò alla dispensa e prese a curiosare tra la spesa appena fatta.

<< Si adegueranno >> rise Manabu << Vieni, dai! >> Lo prese per mano e lo trascinò per il corridoio, fino al bagno. Giunti lì, lo lasciò e si guardò attorno << Allora... >> fece, pensoso.

<< Allora... che? >> Kazuki inclinò il capo lateralmente << Dobbiamo andare a comprare la roba! >> fece, come fosse giunta un' illuminazione mistica << Andiamo al Brico! >> esclamò entusiasta, saltellando sul posto e battendo le mani.

<< Hai, andiamo! >> Manabu lo trascinò all' ingresso, misero le scarpe ed uscirono.

Arrivati lì, si guardarono attorno, alla ricerca di qualcosa per arredare. Avevano intrapreso un' interessante discussione su quanto usassero il bagno.

<< No, tu! >> fece Manabu.

<< No, no, tu! >> ribattè Kazuki.

<< Ma se lo usi il triplo di me! Per poco non ti accampi lì in pianta stabile! >>

<< Il triplo di te? Ma che hai fumato? Ti consiglio di cambiare spacciatore >>

<< Sì, il triplo! Non sono io la papera della casa! >> Manabu scoppiò a ridere, poi giunse l' illuminazione << Uh! Le papere, sì! Ti dedico il bagno, Kazu >> ridacchiò.

Kazuki mise un leggero broncio, divertito << Allora decido tutto io! >> Corse più avanti << Wah, Manabu! Guarda questo tappeto! >> Si agitò tutto << E questi asciugamani! >> Indicò un tappeto enorme a forma di papera gialla e una confezione di asciugamani bianchi con le paperelle agli estremi... Era tutto in offerta, per giunta!

A Manabu si illuminarono gli occhi << Perfetto! >>

Comprarono altre cose in coordinato, poi tornarono a casa, eccitati per quei nuovi acquisti.

Kazuki si fiondò in bagno, trascinandosi dietro acquisti e metà salotto a causa della sua irruenza << Per prima cosa facciamo le pareti, Machan? >> domandò, cercando nelle buste tutto l' occorrente.

<< Haaaai! Basterà appiccicare qualche tua foto sulle piastrelle >> Manabu ridacchiò, sfuggendo allo scappellotto del rosso << Aspetta, che prendo qualcosa per proteggere il pavimento... da te >> ridacchiò ancora, andando a prendere dei giornali vecchi.

<< Ma... Uffa, Manabu, anche tu sei pericoloso... La scala! >> gli urlò Kazuki, guardandosi attorno.

Aprì la scatola degli stencil e guardò le forme. Agitò la bomboletta di colore, appoggiò la sagoma su una piastrella e spruzzò.

Manabu tornò con i giornali e la scala. Mise giù i giornali, poi osservò Kazuki << ... Eh, sì... Vi somigliate tanto... >> disse, riferendosi alla piccola figura di papera dipinta sulla piastrella.

Kazuki gli fece la linguaccia << Vieni qui con la scala, invece di sparare minchiate, gnomo! >> rise, facendo un' altra paperella qualche piastrella più in là.

<< gnomo a chi, mister paperella? >> chiese Manabu, fingendosi offeso. Si avvicinò e posizionò la scala dove gli aveva indicato Kazuki. Andarono avanti per un po' a lavorare senza fare danni.

<< Uhm... Devo fare anche là sopra >> Indicò la parete sopra la doccia << Ci stà la scala, qua dentro? >> Kazuki si grattò la guancia con le nocche della mano destra, sporcandola tutta di giallo.

Manabu lo guardò e trattenne una risata, per come era conciato << Pff... sì, sì, ci dovrebbe stare... >> disse, mettendosi poi una mano sulla bocca per nascondere il riso.

<< Allora vieni qui, invece di sprecare aria >> si mise nel box doccia, guardando in alto. Quando la scala arrivò, ci salì. Era molto in bilico, ma volle salirci lo stesso. Si allungò verso la piastrella ed iniziò a pitturare.

<< Attento a non ammazzarti, o dove lo troviamo un nuovo chitarrista? >> chiese Manabu, tenendogli la scala, guardandolo da sotto in su.

<< Tranquillo, piccolo Machan! Non mi amma - ah! >> Kazuki si agitò sulla scala, muovendo le braccia freneticamente e restando in bilico su una gamba << Cado! Cado! >> urlò; riuscì a portare il peso verso la scala ed a tornare stabile. Sospirò << Non cado... >>

Manabu urlò e si coprì gli occhi con le mani. Quando non sentì nessun rumore di Kazuki - sfracellato - a - terra, spostò due dita e lo vide ancora in piedi sulla scala << Cazzo, Kazu, che infarto che mi hai fatto venire! >> esclamò.

<< tu hai preso l' infarto? ... Piuttosto, tieni meglio la scala! >>

Poco dopo scese a terra ed ammirò il proprio lavoro << Perfetto, no? Ora, il lampadario! >> esclamò. Fece per richiudere la bomboletta, ma gli scivolò il dito. Riuscì in tempo a chiudere gli occhi, prima che gli divenisse la faccia arancione.

manabu scoppiò a ridere << Muahahahah, che buffo!! Sei un pasticcione, Kazu! >> esclamò, afferrando la bomboletta e richiudendola.

Kazuki guardò il vuoto per qualche attimo, poi si mise a starnazzare. All' improvviso si avventò su Manabu, strusciando la faccia sulle sue braccia e colorandole.

<< Aaah, nooo, mi stai sporcando tutto! >> esclamò Manabu, divincolandosi << Papera cattiva, via, sciò!! >> ridacchiò.

Il rosso alzò le spalle << Quack! >>

Dopo di che, prese la scala << Al lavoro, gnomo! >> Si posizionò sotto la lampadina << Dammi il lampadario! >> comandò.

<< Arrivo, arrivo, Sergente Paperella! >> ironizzò Manabu, andò a spegnere la luce, poi afferrò il lampadario e glielo passò << Ecco! Vedi di non bruciarti con la lampadina! >>

<< E come posso bruciarmi? >> Kazuki scosse il capo, salendo sulla scala. Installò il lampadario, ma... era strano... Di solito, le papere hanno le zampe verso terra... o no? << Manabu, ma non è troppo strano? >> chiese pensoso, scendendo dalla scala.

<< Hm? Cosa? >> Manabu alzò lo sguardo verso il soffitto e guardò il lampadario. Lo riabbassò subito dopo su Kazuki, guardandolo corrucciato << Perchè... è al contrario, forse? >> chiese.

Kazuki sbattè le palpebre, guardando dal lampadario a Manabu e viceversa << Mh... Sì, è all' incontrario! >> Risalì sulla scala e lo mise giusto << Ecco, ora è perfetto! >>

Manabu lo pattò, non appena Kazuki tornò a terra << Che papera fuori dal mondo >> scherzò.

Tirarono via i giornali dal pavimento, misero il tappeto e le tende, tutto con le papere ovviamente, e fecero gli ultimi ritocchi. Alla fine Manabu, mani sui fianchi, ammirò la loro opera << Stupendo, direi! >> esclamò.

Un urlo dall' entrata attrasse la loro attenzione e si precipitarono dagli altri << Ragazzi!! Siete arrivati al momento giusto! >> esclamò il ragazzo dalla faccia arancione.

<< Oddio, che avete fatto?! >> domandò allarmato Jin, seguendo i due che ridacchiavano.

Lo portarono in bagno e tutti e tre i coinquilini ne furono soddisfatti.

<< Ma scusa, Kazu... >> Byou si toccò il mento, pensieroso, fissando le piastrelle << Perchè hai appiccicato le tue foto? >> Tentò di trattenere le risate.

<< Ma... Uff... >> Kazuki incrociò le braccia al petto, con un piccolo broncetto << Non sono una papera... Quack! >>

Tutti scoppiarono a ridere. Da allora, Kazuki fu soprannominato "paperella".

OWARI

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Capitolo 4
*** Giochi, videogiochi e biliardino ***


Sadness Crhistams

SuG

Giochi, videogiochi e biliardino

Masato strinse i denti, mettendosi seduto sul pavimento a gambe incrociate, le mani sulle ginocchia. Era la centesima volta, anzi no, la milionesima volta che inciampava nelle custodie dei giochi degli altri quattro. Per lo meno, non era il filo del Wii! Quella volta sì, che aveva rischiato, ma a quanto pare gli altri non avevano sentito neanche una parola della sua ramanzina.

"Calmati, Masato, calmati. Non puoi ammazzarli... Contribuiscono alle spese!" pensava, facendo profondi respiri. Infine si alzò e si diresse davanti al televisore: gli altri erano piazati lì davanti << Ragazzi! Mettete un po' in ordine! O prima o poi mi ammazzerete! >> esclamò, incrociado le braccia al petto.

<< Spostati Masa, non ci vedo! >> disse Yuji, spostandosi a destra e a sinistra.

<< Masaaa, stò per vincere, spostatiii! >> si lamentò Takeru, agitandosi sul posto.

Masato fece una smorfia, quindi si portò vicino al muro e... zack! Tolse la spina del televisore.

<< Ma... Masato! >> Un urlo unico si alzò dai quattro giocatori, indispettiti.

<< Masato, sei stronzo! Stavo vincendo! >> si lamentò Chiyu, agitandosi sul posto.

<< Zitti. Prima mettete a posto, poi tornate a giocare. Forza! >> Battè le mani, squadrandoli male.

<< No, Chiyu, stavo vincendo io! >> disse Takeru, non calcolando per nulla Masato.

<< Ma che, stavo vincendo io su tutta la linea >> Chiyu si buttò su Takeru, intraprendendo una finta lotta.

<< Ahiii! Cazzo, ho pestato il culo, che male! >> Arrivò un urletto da Yuji che era cadutp dal divano per colpa degli altri due che si agitavano.

Mitsuru si era spostato, spaparanzandosi un po' più in là.

<< Bastaaaaaaa! >> urlò con tutto il fiato il chitarrista, zittendo tutti di colpo.

<< Calmati, Masatochan... >> disse Mitsuru, sbadigliando e facendo vedere a tutti i propri organi interni.

<< Prima riordinate. Poi mi calmo! >> stridette in un acuto Masato, guardandoli malissimo. Gli mancava solo la frusta...

<< Uff, e va bene, non ti incazzare >> Yuji si alzò, massaggiandosi il sedere.

Si alzarono anche gli altri tre, e, insieme, raccolsero tutti i vari giochi, raggruppandoli.

<< Ma aspetta, Masatan, dove li mettiamo?? Non c' è spazio! >> disse Takeru piegando di lato la testa, pensoso.

Sul viso di Masato comparve un sorrisetto perverso e maligno << Oh, lo so... Adibirete la dispensa a sala giochi! >> proclamò, facendo seguire il tutto da una risata a tema mal riuscita.

<< Eh?! Dovremmo mettere a posto la dispensa?! >> Mitsuru lo guardò con tanto d' occhi. Non poteva dire sul serio!

<< Hai! Al lavoro, o non finirete mai! >> Masato si piazzò sul divano, rilassandosi.

I quattro sbuffarono, ma dovettero per forza mettersi al lavoro, per non incombere nelle ire di Masato. Spostarono tutto quel che c' era nella dispensa, in cucina, mettendo il tutto a posto nei cassetti. Erano già stanchi, ma il chitarrista non dava loro tregua.

Masato li guardava soddisfatto, poi li raggiunse << Dai, andate a rinfrescarvi, poi tornate tra dieci minuti >> gli disse e non fece in tempo a dire altro che gli altri erano già corsi via. Sospirò, iniziando a pulire un po' la stanza, canticchiando, in attesa del ritorno degli amici.

Dopo qualche tempo, si fermò. Era passata almeno mezz' ora e non era tornato nessuno!

Tornò di corsa in salotto e li vide: sdraiati sul divano, attaccati alla tv.Gli arrivò dietro, di nascosto, e notò che Yuji se la dormiva alla grande, un rivoletto di bava gli usciva da un angolo della bocca, sedere all' aria.

Sfruttò la scena: diede una fortissima pacca sul culo di Yuji, urlando << Andate a mettere a posto! >>

Yuji tirò un urletto, svegliandosi e mettendosi le mani sul sedere, dolorante

<< Dannazione, Masato! >> Si alzò e si girò, con espressione corrucciata, ma divenne piccolo piccolo nel vedere come era incazzato il biondo.

<< Ok, ok, vado >> disse piano e raggiunse gli altri.

Mentre gli passava accanto, Masato tirò un lieve coppino al chitarrista, riappropriandosi del divano.

<< Uff, Masato è troppo stressato! >> commentò il bassista, spolverando gli armadi e tirando giù un sacco di polvere.

<< Avrà le sue cose... >> disse piano Yuji, prendendo dei giochi e mettendoli sugli scaffali già rispolverati << ... Ragazzi... quell' armadio lì >> ne indicò uno vicino alla finestra << Doremmo spostarlo sul muro di lato... Così lì ci mettiamo una mega tivù >> disse con gli occhi sbrilluccicanti.

Mitsuru lo guardò male << Io non lo sposto, è pesantissimo! >> sbottò, prendendo un Brill Mobil e spruzzandolo sull' anta di un armadio.

Chiyu fu d' accordo con Yuji << E se spostiamo quello più a destra >> fece una faccia buffa << Lì ci mettiamo un biliardo! >> esclamò felice.

<< Ye, biliardino! >> saltellò Takeru, battendo le mani, felice come un bambino.

Si diedero da fare, pulirono tutti i mobili, li spostarono, fecero vari progetti e misero a posto i giochi. Alla fine guardarono, stanchi ma soddisfatti, il loro operato.

<< Che ne dite di mettere un tavolo lì? >> chiese Chiyu.

<< E un mega puff qui in mezzo! Adoroi puff! >>esclamò Takeru.

Mitsuru tornò con un secchio d' acqua e lo scopettone << Potreste andare a fare compere mentre io lavo il pavimento >> propose, asciugandosi la fronte, stanco.

<< Non vuoi venire con noi? Masato ci laverà di certo i pavimenti >> esordì Chiyu.

<< Andate, non me la sento di uscire >> mormorò Mitsuru con un dolce sorriso.

<< Va bene. Ciao tesoro, a dopo >> lo salutò Yuji con un bacio, poi, insieme altri altri, uscì.

Quando tornarono, chiamarono gli altri due, per farsi dare una mano a scaricare le cose appena comprate. Ovvero:

Una tv a schermo piatto da cento pollici, un tavolo da montare, con quattro sedie, la moquette, delle tende, un lampadario a campana, della vernice e uno scatolone dove si nascondeva un grosso puff arcobaleno.

Masato sospirò << Avanti di questo passo andremo al lastrico >> mugolò disperato, pensando alla loro cassa.

<< I pavimenti sono quasi asciutti! >> li avvertì Mitsuru.

Quando furono asciutti, si grattò il capo << Però, prima di attaccare tutto dovremmo dipingere >> constatò, distrutto. Non ce la faceva davvero più, era sfiancato!

<< Dipingo io, io, io, io, io!! >> esclamò Takeru, zompettando verso le latte di vernice.

<< Amore, vai a riposarti un po', qui facciamo noi >> disse Yuji, scortando Mitsuru fino al divano.

Misero sul pavimento dei giornali, poi iniziarono a dipingere, non senza fare casino, ovvio.

Masato si decise a dargli una mano, ma alla fine gli altri quattro lo rispedirono sul divano, accusandolo di essere come una zitella isterica.

Alla fine, dopo aver sprecato mezza latta, finita su Takeru, si ritirarono verso la porta.

<< Abbiamo fatto un ottimo lavoro! >> annuì convinto Chiyu, una punta di rosso sul nasino.

Tolseroi giornali dal pavimento, poi Mitsuru, che si era ben riposato nel frattempo, e Yuji misero giù la moquette gialla.

Takeru invece venne spedito a darsi una lavata. Quando tornò, gli si illuminarono gli occhi e si rotolò sulla moquette, ridendo << Che figata, l' adoro già questa stanza! >>

<< Rotola, rotola, trottolina! >> Chiyu rise, poi si mise a gattoni e si avvicinò a Takeru << La mia trottolina! >> cinguettò, prima di baciarlo.

<< Dai, prima finiamo, prima giochiamo! >> incitò Mitsuru, prendendo la scatola del puff.

Ne uscì fuori un grande puff tutto colorato, che posizionarono davanti alla parete di fondo, dove Mitsuru, con l' aiuto del suo bel fidanzatino Yuji, installò la televisione a schermo piatto.

Takeru, volteggiando come una farfalla, corse a prendere la scatola dove c' erano i pezzi del tavolo da montare.

<< Il tavolo dell' asilo >> mormorò Masato, sconsolato, scuotendo il capo, arrivato dalla sala. Bimbim, ecco che erano!

<< Eddai, Masachan! Non è vero! >> mugugnò Chiyu, aprendo la scatola ed iniziando a montarlo, assieme a Yuji e Takeru.

Dopo aver montato il tavolo, lo posizionarono per bene, insieme alle siedie. Montarono il lampadario e le tende, posizionarono il biliardino e tutto fu pronto.

<< Evviva, abbiamo finito! >> strillò Takeru buttandosi sul puff, rilasciando un lungo sospiro.

> disse Yuji, guardando tutti gli altri << Giochiamo! >> esclamò prendendo la console, attaccandola e mettendo l' ultimo gioco appena acquistato.

<< Uff, finalmente... Niente più casino in salotto >> gongolò Masato << Me ne vado di là, bye bye, piccolini, fate i bravi bambini! >>

<< No, Masato, stai qui con noi! >> disse Chiyu.

<< Ma, io... >>

<< Sììì, dai, gioca con noi! >> salt su Takeru, emergendo dal puff.

Masato sospirò << E va bene >> Li raggiunse ed iniziarono a giocare.

Dopo diverso tempo, si addormentarono tutti, i joystick ancora in mano, stanchi ma felici.

 

OWARI

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Capitolo 5
*** Dolce riposo ***


Sadness Crhistams

ScreW

Dolce riposo

Manabu aveva appena finito di lavare il pavimento, ed era stanco morto.

Dopo una notte insonne, passata a fare sconcerie con Kazuki, fare anche le pulizie lo aveva sfiancato.

Si accasciò borbottando sul divano e si addormentò all' istante.

Kazuki saltellava per tutta casa, fresco come una rosa e raggiante come il sole. Aveva costretto Manabu e Jin ad aiutarlo a fare le pulizie per bene, anche se non trovava più il chitarrista. Fischiettando una canzoncina, si diresse verso il salotto e lo vide sdraiato << Oh, Machan, aiuta anche tu! >> lo riprese, ma quello non si mosse; gli si fece vicino e gli diede una leggera pacca sulla spalla << Ehi! Non poltrire! >> Nulla, nessuna reazione.

Si grattò il capo e gli venne un' idea. Si abbassò su di lui e, facendo attenzione, gli alzò la maglia e cominciò a fargli il solletico.

Jin rimise a posto tutte le cose tirate giù per spolverare, poi si guardò attorno. Dove erano finiti gli altri due?

Andò in salotto e vide Kazuki inginocchiato a terra, manabu steso sul divano e il rosso che lo toccava.

<< Kazu, Manabu, non è ora di scopare, dobbiamo finire le pulizie >> disse avvicinandosi.

<< Non stiamo scopando! >> fece lamentoso Kazuki << Si è addormentato, e non riesco a svegliarlo >> si alzò in piedi, mani ai fianchi << Che posso fargli? >> domandò innocentemente.

<< Solleticagli il naso con questo >> disse Jin, porgendogli lo spolverino.

Kazuki fece quel che gli aveva detto Jin, ma l' unica reazione di Manabu fu di mugugnare piano e girare la testa di lato.

<< Non funziona! Non dovevo sfinirlo così tanto, stanotte >> constatò, grattandosi il capo. Lo fissò per un attimo, poi lo scosse forte forte. Inutile.

<< Jiiiin! Elf mi! >> Sbattè un piede a terra.

<< Che?? >> Jin lo guardò perplesso per un attimo << Aaaah, help me! Ma parla giapponese, non sei in grado di usare altre lingue >> Lo pattò.

<< Vuoi vedere come la so bene, la lingua? >> Il rosso gli si avvicinò, tirando la lingua di fuori e leccandogli il naso << Aha! >> Subito si inginocchiò davanti al viso di Manabu ed iniziò a leccargli il naso.

<< Ma dai! >> Jin scosse la testa, asciugandosi il naso con il palmo della mano, e questo sulla maglietta di Kazuki.

Manabu continuava a dormire beatamente.

<< Non so che... Uhm... >> Kazuki si guardò attorno in cerca di spunti.

Passarono tutto il pomeriggio a tentare di svegliarlo, ma inutilmente. I loro scherzi non avevano il minimo effetto! Così li colse la sera, sfiniti davanti a Manabu.

Kazuki era distrutto. Non era possibile una cosa del genere! Non era umano!

Jin, seduto per terra, schiena contro schiena con Kazuki, guardò per l' ennesima volta verso Manabu, che era ancora profondamente addormentato << ... Non è possibile... Deve essere in coma >>

Proprio in quel momento, manabu si mosse, aprì gli occhi, si stiracchiò e sbadigliò. Volse lo sguardo verso i due, mettendosi seduto << Ehilà, ragazzi! Aah, che bella dormita! >> esclamò, zompettando verso la cucina.

Kazuki sgranò gli occhi. Non era possibile! Com' era possibile che non si fosse assolutamente accorto di nulla?! Si lasciò cadere a terra, stanco.

Non si sarebbe mai più cimentato nello svegliare Manabu!

OWARI

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Capitolo 6
*** Rumori molesti ***


Sadness Crhistams

SuG

Rumori molesti

Si rigirò tra le coperte, sbuffando assonnato. Non ne poteva più, era davvero troppo!

Ansiti, porte sbattute, passi fintamente leggeri, urla. No, non ne poteva più, più, più! Chiuse gli occhi, all' ennesimo sbattere. la mattina dopo li avrebbe fatti neri... Per ora, non poteva far altro che nascondere la testa sotto il cuscino ed aspettare.

Finalmente arrivò il mattino e Masato raggiunse la cucina. Occhi rossi, capelli arruffati, passi pesanti. Sembrava davvero un cadavere, all' entrata della stanza, fissando gli amici con sguardo truce.

<< ehi, principessa, come mai quella faccia? >> chiese Yuji, vedendolo entrare in cucina.

<< Non hai dormito? Oooh, povera la nostra principessa >> disse Takeru, mettendosi una mano davanti alla bocca, facendo una faccia fintamente stupita, per poi ridacchiare piano.

<< Takeru, se non la smetti, quel cucchiaio te lo ficco dove dico io! >> sbottò Masato sedendosi al tavolo, guardandolo come se avesse voluto ucciderlo.

<< Fate poco baccano! >> riprese tutti Mitsuru, che forse aveva qualche idea su lla causa del suo poco sonno. Senza dire nulla, gli porse una tazza con del cappuccino caldo.

<< Grazie, Michan, ma non ti salvi così >> lo ammonì il chitarrista, prendendo la tazza fra le mani e scaldandosele.

<< Come siamo acidi, stamattina... Che c' è, sei andato in bianco per l' ennesima volta? >> chiese maliziosamente Yuji, facendo un sorrisetto.

<< Hm, dovrei farci un pensierino sul cucchiaio... Neh, Takichan? >> ridacchiò Chiyu, beccandosi un pugno sul braccio dal suo fidanzato.

<< In bianco, sì, per colpa vostra! Dovete urlare, gemere, ansimare, parlare e camminare solo di giorno! Tu! >> Masato si infuriò, voltandosi verso il cantante << Mettiti dello scotch quando scopi! E tu... >> Si girò verso il batterista << Le porte non vanno sbattute! Insomma, la notte si dorme! >> Diede in un acuto, fissandoli poi uno per uno, ansimante.

Tutti lo fissarono e calò il silenzio per qualche attimo.

<< Aaah, ho capito! Ti ecciti se ci senti, per questo vai in bianco! >> esclamò Takeru, alzando l' indice in aria.

<< Ti ci vuole un ragazzo, principessa >> esordì Yuji, finendo il caffelatte.

<< Se mi eccitassi chiamerei una puttana, idiota. Semplicemente, non riesco a dormire >> Masato gli lanciò un' occhiataccia, iniziando a sparecchiare. Peccato che, a parte Yuji, nessun altro avesse finito. Gli rubò la colazione dalle mani << Dovete trovare una soluzione! >> esclamò, buttando tutto in lavastoviglie.

<< Ma... non avevo finito! Sei cattivo, Masa! >> esclamò Takeru, mettendo su il broncio.

<< Una soluzione? E che dovremmo fare, sentiamo? >> Yuji incrociò le braccia, guardando Masato, serio.

<< Potreste astenervi per un po', tipo... >> Masato si mise un diro sul mento, facendo finta di pensare << Per tre anni? >> Scosse il capo, poi gli giunse l' illuminazione << Oppure... Camere più lontane! >> sogghignò malefico.

<< Ma tu sei tutto fuori! >> esclamò Yuji, sventolandogli una mano davanti alla faccia.

<< Nooo, le camere lontane no! >> disse Takeru con fare lamentoso, aggrappandosi a mò di koala a Chiyu.

<< Non risolverebbe nulla lo stesso >> si intromise pacato Mitsuru, abbracciando il proprio ragazzo per le spalle.

<< Oh, vedremo quando ti farai male avanzando a tentoni nel buio della sala... >> rispose cattivo Masato, incrociando le braccia al petto.

<< Eddai, Masato! Non dirai sul serio?! >> esclamò Chiyu, ricambiando l' aggrabbamento di Takeru.

<< Sono maledettamente serio, Chiyu. Devo solo vedere come mettervi >> Il biondo alzò gli occhi al soffitto, pensoso.

<< Ma Masatooo! >> si lamentò ancora Takeru, come fosse un bambino, seguito anche dagli altri.

Non ci furono 'ma' che tenevano. Masato era irremovibile e i quattro dovettero sottostare alle sue direttive.

Masato si posizionò al centro della sala e si guardò attorno << Allora... E' semplice: Yuji, Chiyu... Scambiatevi la camera! >> ghignò perfido.

<< Ma... Masato! Quella stanza l' ho scelta io! >> mugugnò Chiyu, gli occhi lucidi << Non fare il cattivo! >> Si inginocchiò davanti a lui.

<< Al lavoro >> Masato lo spinse indietro, guardandolo seriamente.

Chiyu lo guardò, il labbro tremulo, ma non servì proprio a nulla. Lui e Yuji, svogliatamente, spostarono le loro cose da una stanza all' altra, mentre i loro fidanzati li guardavano imbronciati, scoccando ogni tanto delle occhiatacce a Masato.

<< Non guardatemi così, un giorno mi ringrazierete! >> ridacchiò il chitarrista biondo, andando in bagno a lavarsi.

La giornata passò tra traslochi e malumori. Le due coppiette tennero il muso al chitarrista, finchè non andarono a nanna.

Verso le due, una porta si aprì e un giovane si guardò attorno, circospetto.

"Certo che è davvero buio" pensò Chiyu mentre, mani avanti, tentava di raggiungere la camera di Takeru.

Un altro ragazzo uscì dalla propria stanza, sbattendo la porta. Eh, ma non lo faceva mica apposta, eh?

Dall' ignoto di quella stanza provenì un << Chi è là?? >> Yuji si bloccò, guardandosi attorno << ... eh? >>

Chiyu sospirò di sollievo, aveva temuto fosse Masato! << Oh, sei tu, Yuji! >> Si sentì un urletto, seguito da un tonfo e da un' esclamazione di dolore << Porca! Troia! Del! Cazzo! >> lacrimò il bassista, massaggiandosi in mezzo alle gambe, due lacrimucce agli angoli degli occhi.

Yuji ridacchiò << Stai più atten... ouch! >> Non finì la frase perchè era andato a finire addosso allo schienale del divano, cappottandosi in avanti e pestando il culo << Cazzo, che male! >>

<< Stai attento anche tu >> disse Chiyu, mentre il dolore passava. Si mosse in avanti a passo sicuro, ma non fece che un paio di metri, prima di cadere nuovamente a terra. Aveva inciampato nei puff! << Dannazione... Odio questi cosi! >> si lamentò.

Yuji si rialzò e fece qualche passo prima di rovinare di nuovo a terra con un urletto.

<< Ahiii, Yuji, togli quel piede dal mio stomaco! >>

<< She tu mih... toglieffi queffa manoh daffa... faccia! >>

<< Ah! Non ti appoggiare lì! >>

<< E tu non scalciare! >>

Alla fine riuscirono a districarsi e a rimettersi in piedi.

Chiyu tossicchiò << Buona notte, Yuji! >> Fece qualche passo avanti, per finire nuovamente a terra, dietro al divano. Forse sarebbe stato meglio accendere la luce. Fece mente locale di dove potesse essere; dalla forma del divano, doveva essere giusto di fronte alla stanza del suo amato! Prese a camminare veloce, ma non si ricordava così tanto spazio... Perso nei suoi pensieri, si accorse all' ultimo dell' acquario <<Fiù... Appena in tempo... E tu che vuoi? >> domandò al pesce. Quello aprì la bocca una volta, poi nuotò via. Chiyu scosse la testa e sorrise: finalmente la meta agognata! Veloce, aprì la porta ed entrò.

Yuji mise avanti le mani, facendo passetti piccolini, per non capitombolare in un qualche puff. Sentì con la mano la televisione, ma sbattè il piede contro l' angolo del mobile << Ma porca... puttana >> imprecò, poi, ripresosi, avanzò di nuovo finchè non toccò il muro. Fece scorrere le mani fino ad arrivare alla maniglia e tirò un sospiro. Wra arrivato, finalmente! Bastava solo che abbassasse la maniglia e...

"Un momento... C' è qualcosa che non va" pensò.

L' abbassò di nuovo, ancora e ancora, ma niente.

Possibile che Mitsuru avesse chiuso a chiave??

"Che gran pezzo di..."

<< Mitsu... Amore, aprimi, sono io >> disse piano ed aspettò, ma l' altro non arrivò ad aprire. Se la stava dormendo della grossa.

Yuji sospirò. Una notte in bianco anche per lui.

Se ne tornò in camera propria. Non senza sbattere ancora da qualche parte, si intende.

Masato tirò un lungo e profondo sospiro. Era impossibile mettere un freno a tutto quel casino. Ed in fondo in fondo, non voleva proibire loro di amarsi. Se solo avessero fatto meno rumori... molesti!

 

OWARI

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Capitolo 7
*** E' scappato Purin! ***


Sadness Crhistams

ScreW

E' scappato Purin!

Byou si stiracchiò per bene, senza fretta, per poi riaffondare tra le coperte, un dolce sorriso gli increspava le labbra. Si decise ad aprire gli occhi e la prima cosa che vide fu il dolce viso di Jin, ancora addormentato accanto a sè. Sorrise di più e si fermò a guardarlo, poi si alzò, infilandosi le calde pantofole pelosotte, quindi si diresse verso la gabbietta di Purin << Purin! Buongiorno picc...! >> Fissò la gabbietta; un po' di sabbietta fuori, del cotone e... La porticina della gabbia spalancata! Tirò un urlo, invocando il nome del cricetino, disperato, le mani nei capelli.

Yuuto, in cucina a preparare il caffè insieme a Masato, non alzò quasi nemmeno lo sguardo al grido di Byou << Eccolo di nuovo >> disse.

<< Di nuovo? Che succede? Perchè urla? >> chiese Masato, perplesso.

<< E' scappato Purin >> rispose Yuuto, mettendo due tazze ricolme di caffè sul bancone.

Jin, in camera, si svegliò e, con gli occhi socchiusi, si voltò verso Byou e lo guardò. Mugugnò e si girò, raggomitolandosi nelle coperte, tornando a dormire.

Nel frattempo, Manabu e Kazuki, armati rispettivamente di padella e mazza da baseball, si precipitarono alla porta, spaventati << Che succede, Byou? >> urlò il moro.

<< Chi è morto?! Chi sta male?! >> gridò Kazuki, brandendo l' asta di legno. Quando Byou gli indicò la gabbietta vuota, se ne andarono, indignati.

<< Oh, Purin... >> Masato scosse il capo, bevendo del caffè, calmo. Quando il suo cervello registrò le parole, si irrigidì << P-Purin?! Q-Quel topo?! >> Diede in un urlo acuto, guardandosi attorno nervoso.

<< Tranquillo tesoro, Purin è buono, non fa niente >> disse Yuuto tranquillamente, bevendo il suo caffè; poi alzò lo sguardo su di lui, guardandolo strano << ... Amore? Scendi dallo sgabello... >>

Jin scostò di scatto le coperte, mettendosi seduto sul letto, i capelli tutti scompigliati, lo sguardo assonnato << Byouuuu >> lo chiamò lamentoso.

Il cantante tornò sul letto, gattonando verso il fidanzato << Jin! Purin è scappato! >> lo avvertì lacromoso.

Kazuki entrò in cucina << Chi cazzo ha fatto questo scherzo idiota?! >> ululò, arrabbiato.

<< Hmmm, sarà qui in giro... >> disse Jin, guardandosi attorno con aria ebete << Vedrai che adesso esce fuori >>

<< Che scherzo, Kazu? >> chiese Yuuto, che stava cercando di far scendere Masato dallo sgabello.

Il biondo chitarrista si rifiutava di scendere. Non voleva essere toccato da un topo!

<< Insomma, chi ha preso Purin? >> Kazuki prese un succo dal frigo e lo bevve. Papaya e banana, of course!

<< Non lo ha preso nessuno, Purin. Io non lo farei mai, Masa anche se è a chilometri di distanza, inizia ad urlare e scappa... Dai, amore, scendi! >> esclamò Yuuto << Insomma >> Lo prese in braccio e lo tirò giù << Ecco >>

<< Whaa, il topo, il topo! >> Masato salì sul bancone, rovesciando tutto quel che vi era sopra.

Byou, che stava gattonando per la camera, si diresse, sempre a quattro zampe, in cucina << Purin! Chi lo ha visto?! Lo vedete?! >> piagnucolò, iniziando a guardare ovunque.

Yuuto sospirò, osservando Byou gattonare per la stanza, poi Masato, sul bancone, guardarsi attorno terrorizzato << No, qui non c' è >> rispose, sedendosi.sullo sgabello.

<< La smettete di fare casino, voi?? Vorrei dormire, io! >> Arrivò un urlo dalla camera di Manabu, il quale si era per l' appunto rimesso a letto cercando di riprendere sonno.

<< Aiutatemi, cattivi! >> pigolò Byou dal basso, per passare poi alla sala da pranzo, chiamando l' animale adorato.

<< Byou, ti avverto! Se lo trovo, prima lo ammazzo e poi me lo mangio, tutto davanti a te! >> lo minacciò il rosso.

<< ... Odio i topi! >> se ne uscì piagnucolando Masato, ritirandosi al centro del bancone.

<< Purin non è un topo!!! >> urlò il cantante dalla sala da pranzo, continuando a cercare il suo piccolo Purin.

<< Stai pulendo il pavimento così, Byou >> Arrivò Jin, che lo aveva sentito e si era affacciato nella stanza, per poi raggiungere gli altri in cucina << 'Giorno >> li salutò.

<< Io me la filo in stanza... Non voglio avere a che fare con l' animalista, oggi! >> sbottò il rossino, andandosene.

Byou ritornò, sconsolato, eretto sulle proprie gambe. Era molto, tanto triste << Non lo trovo... >> mormorò piano, sedendosi al bancone, guardando senza vedere la superficie.

<< Dai, amore... Deve per forza essere qui in giro. Salterà fuori,adesso >> disse Jin, abbracciandolo.

Passò il tempo ed arrivò la sera. Di Purin neanche l' ombra.

Byou rimase depresso per tutto il giorno, immaginando le cose più disparate che erano potute capitare al suo cricetino.

Masato era ancora sul bancone e si stava abbioccando.

<< Amore, vai a riposarti, dai >> gli disse Yuuto, poggiandogli una mano sulla spalla.

<< Il topo... >> Masato faceva fatica a tenere gli occhi aperti, così cedette. A passi strascicati si diresse in bagno a cambiarsi.

Byou non aveva toccato cibo nemmeno per cena; aveva le lacrime agli occhi e ogni tanto si mordeva il labbro inferiore. Voleva piangere, ma se l' avesse fatto, Manabu e Kazuki lo avrebbero deriso a vita.

Masato si mise a letto, stanco. Si coprì e subito chiuse gli occhi. Stupido topo... Per colpa sua era stravolto.

Sentì un leggero raspare nelle vicinanze e, incuriosito ed un poco impaurito, aprì gli occhi. Per qualche istante fissò un coso peloso ed argentato, prima che collegasse il cervello. Allora, lanciò un urlo poco umano, correndo nuovamente sul bancone, in lacrime come una ragazzina.

<< Che è?? Che succede? >> chiese Yuuto correndo in cucina << Masa! Che hai?? >> Gli si avvicinò e lo strinse a sè, cullandolo un po'.

<< Che è tutto 'sto baccano, ancora?? >> Arrivò un Manabu indispettito e stufo di quelle urla che rimbombavano per tutta casa da quella mattina.

Masato piagnucolava senza riuscire a spiccicare parola, terrorizzato.

<< Avrà sognato quel dannato topo! >> sbottò Kazuki dalla sala da pranzo.

<< Non è nè un topo, nè tantomeno dannato... Il mio Purin... >> Byou finì la frase in un sussurro, poi scoppiò il lacrime. Ci teneva moltissimo, a Purin. Non gli importava nulla se lo avessero preso per il culo, era disperato.

Manabu strabuzzò gli occhi << Byou, stai piangendo per un topo?! Ce ne sono a migliaia uguali! >> esclamò. Non lo avesse mai detto. Il cantante lo inseguì furibondo, mentre il chitarrista scappava chiedendo perdono.

<< Masa, che è stato? C' è Purin in camera mia? >> chiese Yuuto, ma non ricevendo risposta, andò lui stesso a vedere. Tornò poco dopo con il piccolo cricetino in mano.

<< Non ce n' è di uguali a Purin >> singhiozzò il cantante, poi si volse verso Yuuto e il suo volto si illuminò << Purin! Amore mio! >> Lo strappò dalle mani del bassista, coccolando il piccolo animale.

Masato saltò giù dal bancone e corse a rinchiudersi, a barricarsi nella camera di Yuuto.

Yuuto corse da lui, cercando di confortarlo e farlo tranquillizzare.

<< evviva! Finalmente >> disse Manabu con poco entusiamo << Torna sempre... E' affezionato a te, Byou >>

<< Amore mio?!? >> chiese Jin, il labbruccio tremolante e lo sguardo cuccioloso.

<< Dove sei stato, piccolo? >> Byou iniziò a parlare con il criceto, coccolandolo tutto. Si diresse in camera, sempre parlottando, seguito da Jin. Baciò il cricetino sulla testa e lo rimise nella gabbietta, poi si avvicinò a Jin, alla ricerca di un bacio.

Jin glielo concesse, ma mantenne il broncio << Tu vuoi più bene a Purin che a me... E' più importante lui di me >> fece lamentoso.

Byou sorrise divertito e gli circondò il collo con le braccia << Lui è l' amore mio, tu sei l' amore mio per tutta la vita >> sussurrò sulle sue labbra, catturandole nuovamente in un caldo bacio.

 

OWARI

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Capitolo 8
*** Pop! ***


Sadness Crhistams

ScreW

Pop!

 

Digrignò i denti, socchiuse gli occhi.

Il sudore imperlava la sua fronte, tutti i muscoli erano impegnati in quell' unico sforzo.

Ci stava mettendo più del dovuto, ma era vicino; ancora poche spinte e sarebbe venuto.

Si fermò un istante, riposando un attimo i muscoli e ansimando fortemente.

Era al limite, ma non poteva arrendersi proprio ora!

Con un forte gemito, riprese il 'lavoro' appena interrotto.

Spingeva, con sempre maggior forza.

Ecco, c' era!

Chiuse gli occhi, socchiudendo la bocca in un muto ansito e...

POP!

Il tappo della vodka partì. Tutto allegro, Kazuki prese a bere direttamente dalla bottiglia.

 

OWARI

 

 

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Capitolo 9
*** Tanjoubi Omedetou, Purin! ***


Sadness Crhistams

ScreW

Tanjoubi Omedetou, Purin!

<< Jin! Jin, svegliati, Jin! >> Byou saltellava sul letto, inginocchiato accanto al fidanzato. Stava tentando di svegliarlo, era una giornata super speciale, quella! << Jin, dai! Sono già le sette! >> ripetè eccitato, il sorriso stampato in viso, scuotendolo.

Jin mugugnò e girò la testa verso Byou << Le sette? >> chiese, con voce impastata di sonno << E' prestissimo, Byou... Ho sonno... >> disse, riappoggiando la testa sul cuscino.

<< Noooo! Svegliati, Jinchan! Mi devi aiutare ad addobbare la casa! >> Gli tolse la coperta di scatto e iniziò a spogliarlo << Jinchan! Se non ti svegli, ti sculaccio! >> lo minacciò, girandolo faticosamente sulla schiena e togliendogli del tutto i pantaloni.

<< Aaaah, noooo! Fa freddo! Byou! >> Jin si raggomitolò su sè stesso, ma Byou non demordeva, così cedette << Che è tutta questa euforia, amore? >> chiese sbadigliando, mentre finiva di vestirsi.

<< E' una giornata specialissima, Jinchan! >> Lo trascinò in cucina << Fai colazione con calma, poi mi aiuti! >> Gli lasciò un bacetto, poi zampettò verso la camera di Yuuto << Ehi, ragazzo dei porno! E' mattino! >> cinguettò, balzando sul letto e spalancando tende e finestre, lasciando entrare il sole.

Jin non fece altre domande, era troppo in coma per pensare con lucidità. Si fece un caffè per cercare di svegliarsi.

Yuuto si svegliò di botto, quasi volando dal letto per l' irruenza di Byou << Byou! >> borbottò da sotto le coperte << Lasciami dormire >> Si riparò gli occhi dal sole.

<< Svegliati! Dai, Yuuto! >> Lo guardò negli occhi e gli diede un bacino sul naso << In cucina, Jin ha preparato il caffè! Se vai subito, lo trovi ancora caldo >> Si alzò dal letto, tendendogli una mano, un gran sorriso in viso.

Yuuto sbattè un paio di volte le palpebre, sorpreso da quel bacino. Si mise seduto e guardò Byou, poi prese la sua mano e si alzò, dirigendosi in cucina, il pigiama tutto scomposto, come i capelli. Salutò Jin e prese del caffè.

<< Come mai Byou è così euforico? >> chiese.

<< Non lo so... Non mi ha detto nulla >> rispose Jin, ormai ripresosi dal coma, grazie alla caffeina.

Kazuki li raggiunse, immusonito << Ma che cazzo gli prende? ... Caffè, prizu... >> Si accasciò sul bancone.

Il cantante, nel mentre, era entrato in camera di Manabu << Machan... Dio, che puzza! >> esclamò, tappandosi il naso. Si avvicinò al letto e lo scosse << Svegliati, piccolo folletto! >>

Manabu mugugnò << Byou... Ho sonno, che ti prende a quest' ora?! >> esclamò, mettendosi seduto sul letto, grattandosi il capo.

<< E' giorno! >> Lo abbracciò, ridacchiando << Un consiglio: apri le finestre dopo aver trombato per tutta la notte! >> Lo guardò con due occhioni grandi, innocenti, puri << In ogni caso, mi devi aiutare, Machan! In cucina c' è pronta la colazione! >>

<< Uhmmm >> Manabu si guardò attorno, la mano nei capelli; prese la coperta e l' annusò << Aiutarti in cosa? >> chiese, mentre si alzava, dirigendosi verso la cucina.

Byou uscì un attimo, andando in garage a prendere una scatola, poi tornò in cucina << Ecco qui! Dobbiamo addobbare la casa! >> cinguettò, posando lo scatolone sul bancone, sollevando un po' di polvere.

<< Io no! Devo uscire con Manabu, ci incontriamo con Chiyu e Takeru! >> si tirò indietro Kazuki, zampettando in camera, trascinando il fidanzato.

<< Dobbiamo addobbare per che cosa?? >> chiese Yuuto, addentando una fetta biscottata ricoperta di marmellata.

<< Ci faresti un piacere se ci spiegassi >> disse Jin.

<< Oh, un compleanno... >> disse Byou, vago. Aprì la scatola e passò una confezione di palloncini al proprio ragazzo << Gonfiane un bel po'! E appendili per tutta casa! >> Si voltò quindi verso Yuuto << Tu, che sei una perfetta donna di casa, fai una torta ai cereali! Io inizio ad addobbare! >> Prese a cantare a squarciagola, mentre iniziava a lavorare.

Yuuto e Jin si guardarono perplessi, ma si misero comunque a fare ciò che era stato detto loro.

Per tutto il pomeriggio non fecero che sottostare agli ordini del cantante, che sembrava fosse stato preso da un raptus tedesco. La casa venne agghindata a festa: palloncini e strisce colorate in ogni dove, uno striscione enorme era appeso in cucina con la scritta " Tanjoubi Omedetou " e tante altre cose. Verso l' ora di merenda, la torta fu dichiarata pronta a puntino dallo chef.

Byou tirò fuori i cappellini di carta e li infilò in testa alle due povere vittime << Sedetevi, che prendo il festeggiato! >> Uscì di corsa dalla cucina.

Tornò con il cricetino in mano << Eccolo! >> gridò con entusiasmo.

Jin e Yuuto, ormai un po' incuriositi da tutta quella faccenda, si guardarono e quando videro chi era a compiere gli anni ad entrambi cadde la mascella a terra; stretto tra le mani di Byou, tenuto in alto, mini cappellino tra le orecchie, sciarpetta al collo, stava Purin. all' unisono, ripresero il cantante, gridando il suo nome. Quello rise, sedendosi con loro al bancone.

Batterista e bassista si guardarono ed annuirono: d' ora in avanti avrebbero preteso precise spiegazioni prima di eseguire gli ordini del cantante.

OWARI

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Capitolo 10
*** Dragon ***


Sadness Crhistams

SuG

Dragon

Mitsuru addentò il suo hamburger, gli occhi ancora lucidi. Non poteva credere che Yuji... Lanciò un' occhiataccia al chitarrista, dolorante << Sei stato crudele, Yuji! Mi hai mentito! >> piagnucolò, toccandosi la pancia poco sopra l' inguine, dove riposava un tenero draghetto.

<< Ma dai, Mitsu! Non può averti fatto così male... Sei ipersensibile >> disse Yuji, con la bocca piena del suo hamburger << E' così bellino quel tatuaggio... In quel punto poi... >> fece malizioso ed allungò una mano verso Mitsuru. Rise quando l' altro l' allontanò, arrossendo un poco.

<< Me la paghi, oh... Se me la paghi >> Posò il panino, prendendo un sorso della sua birra << Come se a te interessasse cos' ho sul mio corpo >> Calcò leggermente sul "mio".

Finirono presto di mangiare << Quello è il tuo posto >> Mitsuru schernì il chitarrista con un sorriso, indicando i giochi per bimbi: scivoli, tubi, vasche con le palline, passaggi e molto altro.

A Yuji si illuminarono gli occhi << Sììììì!! >> Fece un acuto tremendo e si buttò nella vasca delle palline. Fortunatamente, non c' erano bambini in vista << Muah, che figata! Dai, vieni, Mitsu! >>

Il batterista si avvicinò alla vasca << Non mi va di regredire, caro il mio bambino! >> si mise a ridere, fissando l' altro che si divertiva. Un poco lo invidiava... Riusciva a fare tutto quel che voleva, quando voleva, senza imbarazzo.

<< Daiiiiiii, fa bene ogni tanto divertirsi! >> Lo prese alla sprovvista e lo fece cadere nella vasca assieme a lui, ridendo divertito.

<< Ah! Yuji, ma che fai?! >> Mitsuru mise il broncio, tirandosi in piedi << Dai, Yuji... Non sei un poppante!>> sorrise, arrossendo un poco. Non era abituato a vedere il cavallo del chitarrista e, soprattutto, quando quello lo ostentava << Yuji! >>

<< Uff, Mitsu! Sei così serioso! >> rise, prendendolo per un polso e tirandolo verso di sè.

Fu un attimo. Mitsuru cadde sopra Yuji e battè la testa contro quella dell'altro. Si guardarono in faccia, lacrimando per il dolore, labbra contro labbra.

Il batterista si ritrasse subito, rosso peperone.

Yuji rimase fermo a guardarlo, rossissimo in viso, la bocca leggermente aperta per lo stupore. Si mise poi, di fretta, una mano sulla bocca, alzandosi.

<< A-andiamo? >> Mitsuru gli sorrise lievemente. fece finta di nulla, in fondo, era stato solo un incidente, che però aveva smosso qualcosa in lui. Voleva assaggiarle ancora, le sue labbra, non voleva dimenticare quel sapore.

<< S-sì >> Yuji uscì dalla vasca, tirandosi dietro anche qualche pallina. A testa bassa, uscì insieme al batterista. Si sentiva in imbarazzo a stare con lui, ora.

Si ritrovò a leccarsi piano le labbra, dove poteva ancora sentire il suo sapore.

Senza che l' altro se ne rendesse conto, Mitsuru lo portò in un parco poco lontano. Era primavera e i ciliegi in fiore erano davvero uno spettacolo stupendo. Il moro si fece coraggio e, piano, prese l' altro per mano. Quando notò il tick dell' amico, ridacchiò << Sei un porco! >> esclamò.

Yuji si girò di scatto verso Mitsuru, smettendo di leccarsi le labbra. Era sovrappensiero e non si era accorto che l' altro lo stesse guardando. Abbassò poi lo sguardo sulle loro mani, le dita intrecciate.

Mitsuru teneva ostinatamente lo sguardo rivolto in avanti. Strinse la sua mano, quasi avesse paura che lo lasciasse. Doveva dirglielo, ma non sapeva come fare, era dannatamente difficile!

Yuji continuava a camminare accanto a Mitsuru, lo sguardo basso. Era nervoso. Il suo cuore stava battendo all' impazzata e si sentiva ancora il viso caldo. Era da qualche tempo che vedeva il batterista più che un semplice amico, ma non era mai riuscito a dirgli nulla. Lui era esuberante, giocherellone ed espansivo, ma se si trattava di cose come l' amore, diventava timidissimo.

<< Ti va se ci sediamo un po'? >> domandò il moro d' un tratto, indicando un punto sotto un ciliegio, in riva al fiume. Voleva optare per il classico: un bacio, spontaneo. Poi quel che sarebbe stato, sarebbe stato.

<< A-aha... >> Yuji ostentò un sorrisino e si diresse verso il punto indicato da Mitsuru. Si mise seduto accanto a lui, a gambe incrociate, e si mise ad osservare il fiume. I petali di sakura cadevano ogni tanto, volteggiando nell' aria primaverile. Non si accorse di uno di essi, che andò a posarsi delicatamente sulla sua testa.

Mitsuru sorrise, quando notò il petalo << Aspetta >> Si avvicinò e prese il petalo in mano. Sentiva il cuore battere forte forte. Fissò il viso di Yuji, incantandosi sulle sue labbra, così fini e morbide.

Senza attendere oltre, si avventò su di esse, baciandolo e chiudendo gli occhi; la mano stringeva ancora quella di Yuji.

Il chitarrista vide come al rallentatore il viso di Mitsuru farsi sempre più vicino. Il suo sguardo era incollato alle labbra dell' altro, e, quando queste si posarono sulle sue, gli fecero perdere un battito. Lentamente, chiuse gli occhi e ricambiò il bacio.

Mitsuru si tirò indietro << Yuji... >> Lo fissava, confuso. Pensava lo rifiutasse, lo scostasse, lo buttasse indietro, ma non che ricambiasse << Perchè, Yuji? >> domandò solo, a bassa voce.

Yuji sorrise piano, mentre lo faceva sdraiare sotto di sè << Per il tuo stesso motivo, Michan >> rispose con semplicità. Si abbassò a sua volta, vedendo l' altro aprirsi in un sorriso; si scambiarono un dolce bacio, lungo e passionale. La mano del chitarrista si posò quasi a caso vicino all' inguine del batterista, dove riposava il draghetto.

Quel drago sarebbe divenuto il simbolo del loro amore.

OWARI

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Capitolo 11
*** Vengo da te, amore mio! ***


Sadness Crhistams

ScreW

Vengo da te, amore mio!

Byou fissò il lavoro che aveva fatto: un bel buco nella parete! Così poteva parlare con Jin quando gli pareva senza infastidire nessuno! Zompettò fino al salotto, dove il fidanzato stava giocando al Wii con Kazuki << Jin! Vieni a vedere! >> cinguettò felice.

<< Arriiiiiv... Alèèè, ho vinto! >> esclamò Jin, esultando e pattando Kazuki.

<< Cosa mi devi fare vedere, amore? >> chiese, seguendolo.

Byou lo portò nella propria stanza, e gli indicò il foro nel muro << Così saremo liberi di parlare meglio! >> Si appese al suo braccio in stile koala, poggiando il capo contro quello di Jin.

Il batterista osservò il foro fatto da Byou, poi rise << Ma che ingegnoso che sei! >> esclamò e lo baciò << Se ci scopre Yuuto, sono cazzi >> Rise ancora.

<< Oh, Yuuto è troppo... Yuuto! >> Rise anche il cantante << E' così severo, serio, impassibile a volte! Se fossimo tutti come lui sarebbe morta, questa casa! > lo criticò. Vide Jin fare una stranissima espressione e sbiancò << E'... dietro di me... vero? >> mormorò.

<< Eh, già... sono dietro di te... >>

Gli altri due si voltarono e si videro davanti Yuuto, le braccia conserte, che batteva il piede a terra ritmicamente.

Jin ridacchiò nervosamente << Ma ciao, Yuuto, come va la vita? >>

<< Oh, sì, Jin, da quanto tempo, come stai >> chiese ironicamente il bassista, poi tornò serio << Jin, viviamo sotto lo stesso tetto, ricordi? >>

Jin si grattò il capo ridacchiando di nuovo nervosamente.

Byou sorrise << Sai che ti voglio tanto, tanto, ma tanto bene, Yuucchan? >> ridacchiò nervoso, tentando di nascondere il buco con la schiena, invano.

Kazuki passò di lì, diretto in bagno, e li vide << Siete nei cazzi, nh? >> ghignò, seguito da un urletto mugolato dal cantante.

Yuuto fece un sorrisetto divertito << Che lecca culo che sei, Byou! E' inutile, comunque, che cerchi di nascondermi quel buco nel muro che hai fatto, l' ho già visto >>

Byou si bloccò a metà << Ehm... E' che... il quadro... ma credo di aver sbagliato qualche cosa >> Si grattò la testa, tra l' imbarazzato e il timoroso. Quando voleva, Yuuto poteva essere cattivo, davvero molto cattivo.

Yuuto rise piano, scuotendo la testa << Sì, certo... un quadro... Cos' è, un autoritratto di Jin? ... Comunque, per questa volta passi... Ma vedi di non far altro di simile >> lo ammonì, poi se ne andò.

<< Vedi di non fare altro di simile! >> gli fece il verso Byou, imitando con le mani due bocche parlanti. Scosse il capo << Beh... almeno non si lamenterà più che facciamo casino con le porte! >> Baciò il fidanzato.

Jin rise, ricambiando il bacio di Byou << Povero Yuuchan, dobbiamo capirlo >>

Scese la sera e anche l' ora di andare a letto.

Byou e Jin parlarono e sfruttarono molto la creazione del cantante, ma, ovviamente, alla fine Jin si spostò nella camera del fidanzato, finendo come loro solito a fare baccano.

Il mattino seguente, i due fidanzati, entrando mano nella mano in cucina, vennero accolti da tre paia di occhi omicidi.

Byou li guardò incuriosito << Beh? Che è successo? >> domandò candidamente, sedendosi al bancone.

<< C' è che fate troppo casino voi due >> disse Yuuto, passandosi una mano fra i capelli scompigliati << Dovete smetterla >>

<< Uh, come la fai lunga! >> sbottò il cantante, con un sorriso soddisfatto, ringraziando con un cenno del capo il fidanzato, che gli serviva la colazione << E poi fa molto più casino Manabu con le sue donne! >> Tentò di discolparsi.

Manabu non disse nulla, sventolò solo la mano in aria, continuando a bere il suo caffè.

<< Ne fa molto meno di voi, al contrario di quel che dite >> sentenziò Yuuto, guardandoli.

<< Ma che scassa che siete! E Kazu allora? Anche lui fa baccano quando chiama i gigolò! >> protestò nuovamente il cantante, bevendo poi il suo latte e miele.

<< Oh, io non chiamo i gigolò! >> si difese piccato il rosso. Pensava che nessuno se ne fosse accorto!

<< No, certo che no >> fece ironico Jin, addentando un biscotto.

<< A voi vi si sentirebbe anche dall' altra parte del globo! Porte e letti che sbattono, urla, gemiti, fatelo in silezio! Se non volete che prenda provvedimenti >> disse Yuuto, stufo.

Byou si alzò in piedi << Oh, solo perchè tu non ti fotti nessuno, non è che puoi impedirlo anche agli altri! >> Si diresse arrabbiato verso il frigorifero, poi, preso il burro, tornò a sedersi << Non è che ti infastidisce tanto perchè tu non hai nessuno? >> insinuò con cattiveria.

Yuuto lo guardò, accigliato << Non è affatto così, Byou >> disse con tono freddo e serio.

<< Dillo che è così! In ogni caso, non smetteremo di fare l' amore solo perchè a voi non vi aggrada >> disse deciso il cantante, spalmando il burro su una fetta biscottata.

<< Più che amore, sembra sesso selvaggio di due carcerati >> commentò Kazuki a mezza voce a Manabu.

Jin lo sentì e gli tirò una pacca fortissima, tanto che il rosso battè la testa contro il tavolo.

<< Non è per quello! >> quasi urlò Yuuto, alterato, battendo un pugno sul tavolo.

<< Allora comprati dei tappi per le orecchie! Cazzo vuoi che ti dica? Non diventeremo dei repressi come te! >> gli gridò Byou di rimando, alzandosi in piedi.

Yuuto si alzò a sua volta, livido di rabbia, e gli tirò un forte schiaffo, senza aggiungere altro.

<< Ehi, ehi, calmiamoci qui >>intervenne Manabu, poggiando una mano sulla spalla di Yuuto, facendolo sedere di nuovo.

Byou si portò una mano sulla guancia colpita, guardandolo in cagnesco << Ti fa male la verità, eh, Yuuto? >> continuò imperterrito.

<< Smettetela! >> impose Kazuki con un acuto micidiale, fissando male i due litiganti.

<< Vaffanculo, Byou, brutto stronzo >> disse Yuuto a denti stretti, facendo per alzarsi, ma Manabu lo trattenne.

Il cantante gli fece il dito medio, poi si alzò e se ne andò, rovesciando il latte non finito.

Kazuki sospirò, prendendo uno strofinaccio ed iniziando a pulire.

Jin sospirò, guardando nella direzione dove era sparito Byou, poi guardò gli altri << Ragazzi mi dispiace... Yuuto, scusalo... Sai che caratterino ha lui... di prima mattina poi >>

Yuuto si passò una mano sul viso << No... nulla, tranquillo... Sono stato pesante anche io... >>

Jin sorrise, poi andò da Byou.

Byou era seduto sul letto, gambe e braccia incrociate, borbottando fra sè e sè; ogni tanto si massaggiava la guancia: faceva molto male! Forse aveva esagerato, ma non poteva certo smettere!

<< Byou, ti sei comportato molto male >> lo riprese il biondo, inutilmente, Guardò il moro, poi uscì ed andò nella propria stanza << Byou, stacca la roba dal muro! >> gli disse attraverso il buco.

Byou sbattè le palpebre. Che diamine voleva fare? Nonostante tutto, però, fece come gli era stato detto. Finito, attese il fidanzato, canticchiando. Quando tornò sgranò gli occhi; aveva un grosso martello da lavoro << Jin, che fai?! >>

Jin lo guardò con un gran sorriso, innocentemente, e diede un colpo al muro, incrinandolo << Vengo da te, amore mio! >>

OWARI

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Capitolo 12
*** La papera gialla ***


Sadness Crhistams

ScreW

La papera gialla

 

Aprìì gli occhi, sbattendo più volte le palpebre. Mi sentivo un po' strano... diverso dal solito. Guardandomi attorno notai che tutto era diventato più grande, più alto...

Che diavolo era successo?!

Mi grattai il capo, pensieroso. Strano che fossero così morbidi, i miei capelli, e... Corti?!

Non potevano essere così corti!

Corrugai la fronte, andando verso la porta. Perchè barcollavo?! Era sempre più un mistero...

Preoccupato, corsi, come meglio riuscivo, allo specchio che avevo in camera.

Urlai, o almeno, tentai di farlo. Quel che mi uscì dalle labbra, o meglio, dal becco fu un forte e prolungato "Quack!"

Non era possibile! Come avevo fatto?! Chi era fautore di cotanto scherzo?!

Chi mi aveva trasformato in una papera?

Vidi la porta e, con un "Quack" di gioia, caracollai in quella direzione. Evviva, era il mio piccolo Manabu! Gli balzai di fronte, starnazzando a gran voce.

Mi guardò e sbuffò << Kazuki, smettila di giocare! Nessuno laverà i piatti al posto tuo! >> disse, entrando. Mi prese per la coda e mi buttò malamente sul puff, dopo di che se ne andò, lasciando la porta semi aperta.

Se Manabu non aveva capito, allora dovevo cambiare persona. Yuuto! Scesi, caddi letteralmente dal puff e mi diressi barcollando verso camera sua; sperai che fosse dentro e che la porta fosse aperta. Fui fortunato, entrambe le aspettative si rivelarono esatte!

Entrai di fretta, trovandolo intento a scegliersi i vestiti da mettere, i soli boxer addosso. Iniziai subito a starnazzare, tentando di farmi capire; indicai anche la mia stanza con l' ala!

Yuuto si voltò di scatto, spaventato. Quando mi vide, divenne livido di rabbia. Si mise addosso una vestaglia, poi mi prese per i piedi, uscendo dalla camera come una furia.

<< Byou! Io ti uccido! >> urlò, cercandolo nella sua camera. Mi buttò malamente sul letto e se ne andò.

Scrollai la testa, lasciandomi andare ad un "Quack" depresso. Perchè nessuno riusciva a capire che IO ero Kazuki?! Possibile che non si accorgessero della mia assenza?!

Mi volsi verso il cantante, che mi fissava come un ebete. A volte sembrava davvero avere il cervello di un criceto!

Tentai ancora di farmi capire, ma tutto quello che lui comprese fu un "Quack" ripetuto più e più volte!

Byou scrollò il capo, prendendomi in braccio. A differenza di Yuuto, non mi fece andare a testa in giù, la sua presa era salda e decisa, ma non faceva male. Ora capivo perchè tutti gli animali che aveva gli volevano bene!

Mi vidi trasportare per il corridoio e poi fino in cucina, dove c' era Jin, intento a cucinare chissà cosa. Forse Byou aveva capito! E voleva, chiaramente, parlarne col suo fidanzato! Usii con un sonoro "Quack" di gioia, muovendomi fra le braccia di Byou.

<< Jin, questa papera è tua? >> chiese con innocenza il cantante.

Tutta la mia euforia se ne andò con quella domanda. Cervello di criceto, altro che! Iniziai a starnazzare con rabbia, cercando di andare in camera mia.

<< No, però... >>

Vidi Jin aprirsi in un sorrisetto malefico. Mi prese e si avvicinò ai fornelli << Le papere gialle adorano l' acqua! >> esclamò, aprendo un' enorme pentola piena d' acqua bollente!

Tentai di scappare, starnazzando. Non volevo morire! Non avevo ancora finito Tomb Rider! ... E comunque, ero troppo giovane!

Jin mi diede un colpo in testa; persi le forse, restando cosciente. Emisi un debole "Quack" d' addio, maledicendo il batterista per quel suo sorrisino strafottente.

Mi buttò nella pentola e...

 

 

Kazuki si svegliò, urlando. Aveva gli occhi spalancati e il fiatone.

Un incubo, solo quello! Era ancora pomeriggio, era nel suo letto, con accanto Manabu, dopo aver fatto l' amore.

Vide il fidanzato aprire gli occhi.

<< Che c' è, mia piccola paperella? >> domandò. Sorrise, ancora assonnato, ma si preoccupò quando vide Kazuki impallidire.

<< Papera?! Io... Io non sono una papera, no? >> Leggermente impaurito, si guardò. Si vedeva normale, però...

Corse allo specchio per accertarsene, ancora nudo.

<< Kazu! >> Manabu protestò per il casino provocato dall' altro, stendendosi e coprendosi gli occhi con un braccio << Cazzo fai? Ovvio che non sei davvero una papera! >> Tese una mano verso il chitarrista.

Kazuki tornò a letto, ma a metà strada inciampò in un peluches.

Lo prese per buttarlo chissà dove, ma si fermò.

Ea una papera.

Una papera gialla.

Quasi con rispetto, la pose sul puff, poi si stese accanto a Manabu, riprendendo a sonnecchiare.

Non avrebbe mai più trattato male quel peluches...

O comunque, non avrebbe mai più maltrattato le papere gialle.

OWARI

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