Il dolore che raggela i cuori

di Erc
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I ***
Capitolo 2: *** II ***
Capitolo 3: *** III ***
Capitolo 4: *** IV ***
Capitolo 5: *** V ***
Capitolo 6: *** VI ***
Capitolo 7: *** VII ***



Capitolo 1
*** I ***


La campana suonò nel cuore della notte e l'intero palazzo di Arendelle cadde nel panico. La stessa regina elsa sobbalzò nel suo letto terrorizzata e per un attimo quella paura di non controllare il ghiaccio, che le era suddito, la pervase al momento del risveglio.
-Maestà- Jasmin, la sua dama di compagnia irruppe nella stanza, era completamente spettinata ed ansimante per il panico -Il principe delle isole del Sud- la ragazza dovette riprendere fiato per continuare -è evaso!-
-Cosa?- tuonò elsa -come è potuto accadere?-
-Non lo so , maestà. Mi è stato riferito solo di avvisarvi immediatamente e di richiedere la vostra presenza nel salone principale-
-Allora va! riferisci che arriverò subito- Jasmin abbozzo un inchino e corse nuovamente giù per le scale.
Quando la giovane dama tornò nel salone, oltre al capo carceriere e a quello della guardia reale, trovò anche la principessa Anna tremante, seduta su un seggio teneva il capo chino. singhiozzava la principessa di Arendelle e le lacrime le rigavano il viso mentre le mani continuavano a tormentare la stoffa del vestito.
-La regina arriverà subito- esordì Jasmin attirando l'attenzione dei due uomini.
-L'ho ripetuto più volte alla nostra sovrana di far giustiziare quel verme. nessun processo, nessuna condanna, solo un colpo di balestra ben piantato nel cranio e ci saremmo potuti liberare per sempre di quel sacco di merda del Sud- Ser () era il capo della guardia reale e come tale possedeva un devozione connaturata per Arendelle paragonabile solo al disprezzo che provava per tutti gli altri regni - E poi tu!- si voltò come una furia verso il secondo personaggio sulla scena, Mastro () il capo carceriere -tu e le tue guardie di infima lega! Che ci fate lì sotto se non a sorvegliare i prigionieri... peggio dei ratti... oh sì, peggio dei ratti!-
-Non è stata colpa nostra, Ser-
-Che vuoi dire? è lampante che sia colpa vostra!-
-No, per niente. Il principe delle isole del Sud è evaso per l'inettitudine di uno dei vostri uomini-
-Come!? non osare accusare il mio ordine, ratto di sotterraneo!-
-Io non accuso nessuno, Ser. Dico solo il vero, uno dei vostri uomini doveva prelevare un prigioniero per condurlo fuori alle segrete e non notando che lì nella stessa cella c'era quel mezzo reale, si è fatto cogliere alle spalle e rubare la divisa... di questo non vi hanno informato i vostri zelanti uomini della guardia reale?-
Ser Jason  tacque dubbioso, poi gonfiò nuovamente il petto e riprese a parlare con il suo solito di superiorità da militare -Se dici il vero farò io stesso giustiziare quell'inetto che indossa la divisa reale senza alcun merito, ma se menti... finirai tu appeso per il collo e gettato sotto la lastra glaciale del lago Fjord-
Anna smise di piangere e sia alzò ponendosi tra i due uomini, li schiaffeggiò entrambi ed il suo viso si indurì dalla rabbia -Nessuno sarà giustiziato qui! Di chiunque sia la colpa, ora è solo il momento di catturare Hans riportarlo in galera-
Ser Jason e Mastro Oliver tacquero entrambi ora,ed entrambi arrossirono per l'imbarazzo di aver frapposto i loro interessi a quelli di Arendelle e di tutta la sua popolazione.
-Chiedo scusa, principessa-
-Anche io sono indignato dal mio comportamento, vi domando perdono-
Anna si rimise a sedere, ma questa volta il suo sguardo si perdeva nel vuoto.

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Capitolo 2
*** II ***


Kristoff quella notte al suono della campana era intento a tagliare ghiaccio da un piccolo affluente del Fjord. Stava già imbrigliando Sven alla slitta per tornare al castello e capire cosa stesse succedendo quando una figura sbucò dalla vegetazione e goffamente scivolò sul ghiaccio provocando un sordo rumore metallico. Riconobbe i colori di Arendelle nella divisa che quella figura indossava e penso che fosse una guardia un po' maldestra in ricognizione lungo il perimetro della città, ma Sven non era d'accordo. La grossa renna fece capire la sua idea all'amico bloccandolo per l'orlo della casacca, prima che potesse dirigersi verso quella figura
-Cos'hai, Sven?-
La renna scrollò il capo e fece degli strani versi che solo Kristoff poteva decifrare avendo un legame tanto forte con quell'animale da far impallidire quello di affetto e complicità tra Anna ed Elsa.
-Cosa significa che non è quel che sembra?-
Ma Kristoff non aspettò la risposta del suo amico visto che la guardia si era rimessa in piedi e si dirigeva oltre l'affluente.
-Ehi tu! fermati!- una folata di vento gelido coprì le sue parole e allora a passo deciso Kristoff corse dietro a quel a figura e quando fu ad una distanza tale da essere certo di potersi far sentire, urlò nuovamente. L'umo si voltò e sotto la celata, Kristoff, riconobbe un volto che detestava, due occhi verdi che lo avevano perseguitato durante i suoi sogni ora lo fissavano nuovamente e dal vivo. Si pietrifico, avvolto dal furore che gli penetrava ogni viscera del suo corpo, la sensazione fu così intensa da non rendersi conto che Hans ora puntava la balestra contro di lui.

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Capitolo 3
*** III ***


Quando Elsa entrò nel salone i due uomini si inchinarono e anna si riscosse, correndole incontro e abbracciandola.
-Andrà tutto bene- la rassicurò lei sussurrandole nell'orecchio di star tranquilla.
-Maestà i miei uomini già sono alla ricerca di quel traditore fuggiasco-
-Ho sentito il vostro discorso ed ora non capisco, Ser Jason, come possa il corpo di guardia trovare Hans se indossa la nostra uniforme e può quindi confondersi tra noi-
-Maestà, io non ero informato... doveva essere compito di Mastro Oliver badare a chi entra e che esce dalle segrete-
-Basta!- urlò la sovrana di Arendelle e questa volta il suo potere non si trattenne, ma una coltre di ghiaccio ricoprì le pariti ed il soffitto dell'intera sala.
-E' possibile che ancora non capiate che ora è inutile giustificarsi o accusare altre persone! invece di sprecare il vostro intelletto in inutili scusanti, adoperatelo per trovare una soluzione!-
Mastro Oliver si fece aventi -Posso suggerire una cosa a nostra maestà-
-Avanti, parla- lo incalzò Elsa 
-Voi maestà-
-Io? cosa intendi?-
-Il vostro potere, è l'unico modo per rimediare a i nostri errori-
A quella proposta Elsa perse ogni autorità -Ma io... io non so se...-
Anna le prese la mano e elsa chino il suo sguardo sulla sorella 
-Puoi farcela, elsa-
La sovrana di Arendelle allora annuì e pochi minuti dopo dalla cima, della torre più alta del suo regno, ordinò che il ghiaccio prendesse vita r che un battaglione di soldati splendenti di brina pattugliasse ogni angolo del suo regno.

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Capitolo 4
*** IV ***


Hans scoccò il dardo ma la punta non andò a conficcarsi nel suo bersaglio ma bensì nel petto di Sven che con un balzo si portò dinanzi al suo fratello di ghiaccio. Fu solo vedere il sangue che emanava calde nuvole vaporose che Kristoff si ripresa dal suo stato di torpore rabbioso e chinandosi su Sven capì che il suo unico amico non era più lì con lui, non avrebbe mai più condiviso il pasto con lui, non avrebbe mai più cavalcato sul suo dorso e viaggiato in giro per il regno guardando le sue possenti corna ondeggiare nella nebbia. Un senso di colpa dovuto al fatto di non avergli dato retta unito ad un odio che mai aveva provato prima di allora verso un altro essere, gli fece vibrare ogni muscolo del corpo. Hans intanto aveva ripreso la sua fuga ma le sue gambe ed il suo fisico abituati al clima temperato del sud facevano fatica a destreggiarsi sulla neve e sul ghiaccio e quindi fu facilmente raggiunto in poche falcate da Kristoff. Era disarmata e senza corazza ma l'armatura e le armi di Hans vennero sopraffatte dal dolore e dalla rabbia di Kristoff che gli sfilò l'elmo facendoglielo letteralmente volare via e prima che il principe potesse arrivare all'elsa della spada il tagliatore di ghiaccio lo colpì sul viso con u pugno e poi un altro ed un terzo ancora e avrebbe continuato se una morsa gelida non gli avesse fermato il braccio.

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Capitolo 5
*** V ***


Elsa interruppe l'armata di brina crollando sfinita ma con un ampio sorriso, non rispose a nessuno e neanche ad Anna. Quel sorriso fece capire alla principessa che Hans principe delle isole del Sud, lestofante, infimo e meschino omicida era nuovamente sotto la giustizia di Arendelle.
 
Quando Hans si riprese la prima cosa che riuscì a mettere a fuoco con l'unico occhio ancora sano che gli restava fu Kristoff che lo fissava seduto su un cumulo di neve. Il dodicesimo in scala gerarchica al trono del Sud tentò di alzarsi ma corde ben tese lo costringevano a sta seduto nel bel mezzo di un ambiente che sembrava una conca scavata nel ghiaccio.
Kristoff si alzò ed avvicinandosi ad Hans mise in mostra le mai bendate
-Guariranno in poco tempo mi ha assicurato il medico di corte. Prima di adesso non non si erano mai rovinate così tanto, neanche quando da bambino provai a scolpire la figura di Sven in una stalattite- sospirò e si incupì -Sven non ce l'ha fatta, l'hai ucciso Hans, hai ucciso l'unico essere che amassi davvero... l'unico essere che amassi dopo Anna... perché ti ricordi di lei, non è vero? La principessa Anna... tu non hai cuore Hans, non hai sentimenti e non conosci la forza che deriva da questi... non ne conosci il dolore che nasce dagli stessi-
Gli voltò le spalle ed un'altra figura comparve in scena, un ragazzo magro ed emaciato che teneva tra le bracci un fagotto.
-Elsa era dubbiosa. Elsa è una regina eccellente e altrettanto lo è come persona ma queste sue doti sono dannose per trattare con essere come, posso essere usate con esseri che hanno un cuore ma non con bestie senza sentimenti come sei tu. Con persone come te la bontà e la misericordia sono sprecate... non tratterai con la regina oggi, ma solo con me!- questa ultima frase tuonò nell'ambiente di ghiaccio facendolo vibrare come una cassa armonica, l'eco di propagò per lunghi istanti di puro terrore per Hans.
-Cosa...cosa vuoi farmi?-
-Voglio farti disperare, voglio che le tue lacrime sciolgano il ghiaccio di tutta Arendelle... ma siccome non hai cuore, né sentimenti, l'unico modo per farti provare un dolore tanto forte e cruento è utilizzare la forza- Kristoff non era più in se, quel ragazzo biondo e dagli occhi vivaci era come sepolto sotto un cumulo di rabbia e dolore... e perché mai? Svan era morto e con lui una parte della memoria del tagliatore di ghiaccio, questo gli bastava per potersi definire ormai pazzo.
Kristoff estrasse un coltello dalla sua giubba e nel vedere quella lama, Hans, impallidì e si iniziò ad una serie di suppliche senza criterio, ma il taglia ghiaccio si inginocchia davanti al principe e gli taglia le stringhe degli stivali sfilandoglieli. Portatosi alle sue spalle, Kristoff lo liberò dalle corde e Hans fu libero di muoversi, mentre i suoi piedi già iniziavano ad intorpidirsi per il contatto con il fondo innevato dell conca. Il povero illuso quindi corse verso l'uscita, annaspando e cadendo più volte, ma proprio quando fu sulla soglia di quella innaturale caverna, la strada gli fu sbarrata da quel ragazzino emaciato che imbracciava una balestra armata e puntata verso il suo petto.
-Ti presento Lamb. Uno dei tanti figli ai quali hai privato la presenza dei genitori per la tua sete di potere- intanto Hans non sentiva più i piedi che avevano assunto una colorazione violacea per la ipotermia.
-Lamb- il ragazzo calibrò il tiro della balestra e scoccò il dardo colpendo il principe del Sud al polpaccio destro e facendolo urlare di puro dolore.
-Le tue gambe sono ancora lì, tranquillo. Bastava solo un aiutino per fartele ritrovare-
Kristoff si scagliò su Hans afferrandolo per i capelli e premendogli il viso contro la neve -Adesso si gioca! Principe del Sud qui a Arendelle la neve è fredda, il sole tenue, l'aria gelida ed il cuore di Kristoff ormai di pietra- lo voltò e Hans mostrò una paura tanto rilevante dipinta in volto da strappare a Kristoff un unico sorriso compiaciuto, il primo dalla notte dell'evasione.
Scagliò un pugno contro quel viso già tumefatto e dare quel colpo provocò più dolore alle sue mani che non ad Hans-Questo è per Elsa!- un blocco di ghiaccio e carne ruppe uno zigomo del principe -Questo è per Arendelle!- l'altro zigomo partì via -Questo per Anna!- il naso si ruppe come un semplice osso di coniglio nelle fauci di un orso. Kristoff si alzò portandosi alla gamba ferita di Hans che intanto annaspava, tentava di respirare sotto quella maschera di sangue -E questo è per Sven!- alzò il piede e con un sol colpo premette sul dardo conficcandoglielo ancora più in profondità e frantumandolo in mille pezzi quando entro in contatto con il terreno.
Hans svenne per il dolore.

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Capitolo 6
*** VI ***


-Maestà, nessuna notizia certa, il tagliatore di ghiaccio non è stato ancora rintracciato-
-Il suo nome è Kristoff- scandì Elsa facendo raggelare la sala del trono.
-Se permettete non credo che dovremmo ancora avere tanto riguardo verso quell'uomo, maestà, è un traditore- Ser Jame si espresse con la sua solita favella arcigna.
-Non è un traditore, Ser Jame, ma solo un uomo amareggiato ed i miei ordini non cambiano: dovete trovare e riportare, vivo, Kristoff ad Arendelle prima che possa fare qualcosa di cui possa pentirsene-
-Come desiderate- ci fu un attimo di silenzio poi Ser Jame riprese la parola, seccando non poco Elsa -ma...-
-Cosa?-
-Scusatemi, maestà, ma era una renna... un uomo non può sentirsi amareggiato e distrutto per la morte di un animale da soma-
-Non era una renna- questa volta a parlare fu Anna che comparve sulla soglia della sala e poco dopo Joana, la su balia, le comparve alle spalle ansimando- Principessa Anna, dovete riposare! Tornate a letto!-
-Lascia, Joana, lascia. Conosco bene mia sorella, non sarò io o tu a costringerla a letto se lei non vuole- il gelo di Elsa era sparito e guardando sua sorella, ogni volta sempre di più, si ricordava cosa volesse dire essere regina di Arendelle e cosa comportasse avere come sorella una creatura meravigliosa come Anna
-Sven era suo fratello-
-Fratello?-
-Sì, fratello. Cosa credete che un fratello o una sorella siano solo frutto dello stesso ventre? o magari legati da una cosa tanto banale come può essere la specie. Sven e Kristoff erano legati così come io ed Elsa o voi e uno dei vostri figli.- Forse fu per il dolore quasi tangibile della principessa Anna o per lo sguardo severo della regina Elsa, ormai visibilmente arrabbiata verso di lui, ma Ser Jame per la prima volta nella sua vita tacque, pur avendo dubbi e perplessità lancinanti su un dato argomento.

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Capitolo 7
*** VII ***


I colpi di Kristoff su Hans continuarono per tutta la notte, ma più Hans urlava e Kristoff consumava le sue mani su di lui e più il principe del Sud smetteva di essere ciò che il tagliatore di ghiaccio più odiava e diventava solo un cumulo di carne gonfia e ossa rotte. Come una parola ripetuta all'infinito ed meccanicamente perde il suo significato, così Hans non era più un simbolo d'odio.
Kristoff ansimava e chino con le mani sulle ginocchia tentava di far entrare più aria possibile nei polmoni, guardò Hans disteso sulla neve e semi-cosciente. Tutto l'odio che aveva in corpo sembrava essersi disperso in aria, condensato ed espulso, come il suo respiro, al gelo della caverna.
-Sono stanco... sono stanco di tutto questo- chiuse gli occhi e l'immagine di Sven lo accolse come un abbraccio caldo e soffice, poi il suo pensiero si rivolse ad Anna ... Anna, ora lo avrebbe odiato dopo quello che aveva fatto... era certo di questo ed in quel momento era lui il primo ad odiare e disgustare se stesso. L'unica cosa che poteva fare ora era rimediare alla rabbia e a quella stupida speranza di ritrovare la pace nella sofferenza di chi la pace gli aveva portato via.
Riaprì gli occhi ma quando lo fece Lamb era su Hans, la neve introno a loro era rossa e fumante, quando si rialzò il ragazzo in una mano stringeva il pugnale e nell'altra il cuore di Hans. Lamb si voltò e la sua faccia era un tripudio alla follia, il suo sorrido era tremendo agli occhi di Kristoff.
-Lo hai detto tu , Kristoff... non ricordi? Hans non ha cuore!-
Lanciò l'organo ai piedi di kristoff, il quale si ritrasse istintivamente e con una confusione ed incredulità nella testa
-Ma cosa hai fatto?-
-Ciò che avevamo pianificato, doveva morire!-
-No! No che non doveva!- Kristoff esplose in un urlo ed ora era Lamb ad aver terrore di lui. Il ragazzo tremò, poi lasciando cadere il pugnale lordo di sangue, scappò via lasciando Kristoff nel suo delirio.
Tre giorni dopo gli uomini di Ser Jame trovarono la conca di ghiaccio ed il corpo di Hans ormai ridotto ad un freddo e traslucido pezzo di carne e ghiaccio. Di Kristoff non si seppe più nulla per molto tempo.

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