Six Days

di Madama Pigna
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Collaborazione ***
Capitolo 2: *** Impazienza ***
Capitolo 3: *** Passato ***
Capitolo 4: *** Esultazione ***
Capitolo 5: *** Gelosia ***
Capitolo 6: *** Malinconia ***
Capitolo 7: *** Bonus - visite al convalescente ***
Capitolo 8: *** Ringraziamenti ***



Capitolo 1
*** Collaborazione ***






Primo giorno:
 

- Portatelo sul letto! Adagiatelo piano! -, ordinò Helblindi. E chi se ne frega se non metteva piede su Jotunheim da secoli, chi se ne frega se nessuno nella reggia si ricordava di lui: era il Principe primogenito, suo fratello era in pericolo e nessuno sarebbe stato abbastanza pazzo da contraddire un mago membro della famiglia reale, in quel momento così carico di tensione.

 
Congedati gli altri Giganti, il mago si ritrovò da solo con Loki. Erano giunti così velocemente a Palazzo da aver lasciato del tutto indietro Thor e gli altri Asir.

E’ strano quanto le emergenze portino le persone a collaborare; anzi, forse non lo è affatto: nonostante si fossero a malapena parlati, dal momento in cui si erano visti per la prima volta, il loro comune obiettivo di mettere in salvo Byleistr li aveva subito fatti andare d’accordo.

 
Forse avevano caratteri compatibili, forse no, ma non c’era tempo per discussioni stupide.

 
Loki, ripreso il suo aspetto Jotun, si tolse guanti e mantello, gettandoli su una sedia con noncuranza.
Gli tremavano le dita.

Fissò Helblindi con un misto di preoccupazione e determinazione insieme.
– Dobbiamo salvarlo, Helblindi. Dobbiamo riuscire a salvarlo -.

 
Si guardarono negli occhi, fratello maggiore e fratello minore, nonostante non avessero vissuto insieme nemmeno un centesimo delle loro vite.
Annuirono.


 
E chi se ne frega se si conoscevano da solo un giorno o poco più.





 

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Capitolo 2
*** Impazienza ***







Secondo giorno:




 
Frigga si strinse di più nella sua pelliccia, pestando il pavimento con i piedi calzati da dei pesanti stivali, adatti al clima estremo. Accanto a lei Thor, strepitante come al solito.
A differenza della paziente madre, infatti, il Tonante camminava avanti e indietro, nervoso, ispirando ed espirando pesantemente, facendo uscire condensa come se fosse stato una vaporiera.
 
Odiava pensare che, a qualche corridoio di distanza, Loki stesse cercando di salvare Byleistr dalla morte. Attenzione: non desiderava la dipartita del Re di Jotunheim, assolutamente. Ma non voleva che Loki si sforzasse tanto. Il biondone non sapeva fino a che punto avrebbe potuto spingersi senza fare del male al loro bambino. E non voleva scoprirlo ‘sperimentando’, per così dire. Perciò aspettava notizie del fratello del compagno lì, in compagnia di sua madre, probabilmente l’unica ragione per cui non era già piombato nelle stanze di Byleistr mandando al tappeto tutte le guardie.
 

Ma stavano aspettando notizie da ore, ormai.
Non ce la faceva più.

 
Alla fine (come era prevedibile), il Principe di Asaheim sbuffò ancora, avviandosi verso le stanze private del Re di Jotunheim. E siccome la più grande paura di  certi guerrieri biondi e grossi non è il proprio nemico ma la propria madre, aspettò che Frigga si addormentasse su un seggio messo lì apposta per lei. Che coraggio principesco, davvero.
 

 
Scoprì che non vi erano guardie a sorvegliare le stanze reali.
Lo trovò strano, ma pensò fosse un vantaggio, almeno per lui.


 
Quatto quatto, camminando in punta di piedi e risultando stranamente silenzioso, si avvicinò alla porta che lo avrebbe condotto da Loki. Mise la mano sul pomello, e quindi aprì.
 



Le cose però non andarono come si aspettava.
 
Subito sentì un’imprecazione, seguita da un’energia magica che lo mandò a sbattere con gran dolore sulla parete. Cadde a terra, gemendo dolorante. Aveva sbattuto la testa. Ahi.
In realtà non era stato un colpo così forte, visti i canoni del Mutilatore.
Ma andate voi a spiegare a Thor una cosa simile.
 
 


Helblindi, seduto sulla scrivania, appoggiò il gomito su di essa, coprendosi gli occhi con una mano. – Qualcuno lo uccida.. -, mormorò. In effetti Thor gli aveva fatto prendere un bello spavento, visto quanto era nervoso. Aveva delle pesanti occhiaie a contornargli gli occhi, e si vedeva che non era al massimo delle sue capacità. Doveva essere stato uno sforzo persino mandare Thor a terra.

Loki lo guardò malissimo, e il biondo si sentì piccolo piccolo.




 

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Capitolo 3
*** Passato ***




Terzo giorno:




- Lui com’era? -.


Helblindi alza lo sguardo: entrambi sono seduti e poggiati sul letto del fratello, il più grande a destra e il più piccolo a sinistra, in un momento di riposo. Guarda Loki interrogativo.
- Prima che succedesse.. tutto, intendo. Prima della tua partenza, prima della Grande Guerra.. -, spiega il moro, per poi volgere lo sguardo verso gli occhi di Byleistr, ancora chiusi.
 
Apparentemente il Re non aveva ferite, e infatti era così. Bisognava però capire se era già troppo tardi o meno per salvarlo, ragion per cui i due maghi continuavano a monitorare i segnali del suo corpo con la magia. Non vi era, infatti, ancora nessuna reazione in lui, che tuttavia era stabile. Sia Helblindi che Loki avevano speso gran parte delle loro energie.
 
Ora, se il Destino esisteva, stava a lui decidere della sorte di Byleistr.
 
Il più grande prese un respiro profondo. – Era più spensierato, credo. Almeno prima che la guerra avesse inizio. Non socializzava quasi mai ed era terribilmente permaloso, come lo sono i bambini del resto. Un po’ insicuro. Era quasi sempre nostro padre a spingerlo a mettersi in gioco. Ma non aveva i fantasmi che ha adesso.. -, parlò, a voce bassa.
Entrambi rimasero in silenzio, fissando il fratello, circondato da un alone azzurrino che gli permetteva di restare in vita, almeno per il momento.

 
Poi Loki parlò.
- Quando Farbauti mi ha parlato -, cominciò, - Mi ha chiesto di dirgli che non serve affogare nell’autocommiserazione, perché lui era già fiero di tutti e tre. Di lui in particolare. Ma che al momento era anche il figlio che lo preoccupava di più. Non mi risulta difficile immaginare perché -.
Helblindi annuì. – Con tutto quello che Laufey gli ha fatto.. mi chiedo come faccia ad andare avanti.. -, mormorò, stringendo la mano deforme del fratello fra le sue.
Aveva raccontato a Loki ciò che aveva visto nel Ginnungagap. Riteneva fosse un suo diritto saperlo. Il Dio degli Inganni non aveva detto niente a riguardo. Cosa poteva dire, d’altronde?
 
Anche lui aveva rischiato di cadere nel baratro.
Forse, se non fosse stato per Thor, e per Byleistr, sarebbe successo davvero.
 



Imitò Helblindi nello stringere la mano libera del Re.
 
Sperò solo di poter essere all’altezza di poter salvare l’anima di Byleistr dal suo dolore.


O che, almeno, giungesse qualcuno in grado di farlo, così come Thor aveva fatto con lui.




 

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Capitolo 4
*** Esultazione ***






Quarto giorno:
 
 
 
- Amico mio, penso che tu lo stia sottovalutando -, affermò Frandal, dando all’amico una sonora pacca sulla spalla. Ovviamente riferendosi a Loki. – Andiamo, in fondo è con Helblindi. Il mago che ci ha portati sani e salvi su Asgard e polverizzato un drago nello stesso giorno, ricordi? Sicuramente se la caveranno senza fare danni al piccolo. Guariranno Byleistr e saremo tutti felici e contenti -, continuò lo Spadaccino con ottimismo invidiabile.
 
I tre Asgardiani, più il Vanir, lo guardarono scettici.
 

Il guerriero, avendolo notato, si limitò a bere il suo liquore, facendo spallucce.
 

Sif, che non aveva toccato nulla, incrociò le braccia.
 
- Sono passati tre giorni, e ancora quei due non sono usciti da lì, se non saltuariamente. Io non sarei troppo positiva -, esclamò, e gli altri annuirono, cupi.
 
Erano tutti e cinque in una locanda di Nuova Utgarda. Ovviamente tutti gli Jotun lì presenti avevano gli occhi fissi su di loro, ma il gruppetto aveva bisogno di cambiare aria per un po’.
 
E soprattutto di farla cambiare a Thor.
 


Non che il piano funzionasse, visto che anche nel resto della città si respirava un clima di attesa e angoscia. I Giganti di Ghiaccio, infatti, non parlavano d’altro. Molti erano preoccupati, altri invece già preparavano una buona dose d’insulti e imprecazioni varie all’indirizzo del Principe primogenito, alias Helblindi, che dati quei quindici secoli d’assenza non era esattamente ben visto, anzi. Si era anche sparsa la voce sulla gravidanza di Loki, altra ragione per cui gli Jotun non smettevano di fissare il biondo Asir, chi con sincerissimo astio chi con pura curiosità. I Tre Guerrieri avevano quindi suggerito di ritornare momentaneamente ad Asaheim, ma nulla aveva smosso di lì il Principe.
 
E poi.. Thor non riusciva a togliersi dalla testa che forse avrebbe potuto fare qualcosa di più, il giorno in cui erano andati a Muspellheim. Forse se avesse combattuto insieme a Byleistr sarebbero riusciti a mettere fuori combattimento Farbauti abbastanza da poter affrontare in due anche Skrimì, gli altri Demoni e Laufey.
 
Magari Loki non si sarebbe dovuto sforzare per salvargli la pellaccia come al solito.
 
E invece com’era finita? Con lui in una delle locande Jotnar della capitale, dove per inciso non avevano idromele o comunque alcolici forti abbastanza da farlo ubriacare almeno un po’.
 
La sbornia può essere triste, ma non riuscire a raggiungerla quando la si desidera lo è ancora di più.
 
 
E continuerebbe a bere, nella speranza di riuscirci o di farsi esplodere la vescica, se una Guardia Reale di Jotunheim non irrompesse nel locale improvvisamente, sbattendo la porta talmente forte da attirare l’attenzione di molti, stranieri compresi.
 
 
- Porto notizie dalla Reggia! -, esclama, e i pochi che non lo avevano già calcolato minimamente ora hanno la sua completa attenzione.
 
 
- Il Re sta bene! Si risveglierà! -, dice il soldato.
 
 
 
 
E bastano pochi istanti di rielaborazione perché Nuova Utgarda esulti.





 

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Capitolo 5
*** Gelosia ***




Quinto giorno:
 

 
Si scambiano un bacio casto, i due principi, quando le acque sembrano essersi calmate. Del resto anche Helblindi è presente, nel corridoio di fronte le stanze private del Re – e, nota Loki infastidito, lo sono pure i Tre Guerrieri più Lady Sif -.
Sa di essere geloso ma questo non cambia ciò che prova.
 

Helblindi sembra capire misteriosamente, tanto da proporre agli altri quattro di accompagnarli fino allo spiazzo dove Heimdall aprirà il Bifrost. Il mutaforma aveva già detto al minore che, una volta del tutto fuori pericolo Byleistr, desiderava vedere Nuova Utgarda (il frutto delle fatiche del Re) prima di ritornare al capezzale del fratello.
 
Una volta che i due innamorati sono nelle stanze dell’Ammazzatiranni, è il tempo di parlare un po’: di loro due, delle reciproche famiglie, dei rapporti tra Jotunheim e Asaheim, che, si spera, saranno molto più rilassati d’ora in avanti. E ovviamente del bambino in arrivo.
Del futuro, insomma.

 
Sanno (sperano) che il peggio è passato. Ora possono passare i prossimi mesi senza che nessuno tenti di ucciderli. Almeno per il momento.



 
- Hai intenzione di tornare su Midgard? -, chiede Loki, mentre, seduti sul letto, Thor lo circonda con le sue braccia muscolose. Costui lo guarda confuso. – Non penserai ancora che io e Jane..? -.
Lo Jotun scuote la testa. – No, mi chiedevo solo se intendevi iniziare qualche altra impresa con quegli.. umani.. -, chiarisce, e le sue labbra si stringono. Il Tonante non se ne accorge subito.

- Beh, se avranno bisogno di una mano, certamen.. -.
- Te lo sogni. Tu il prossimo anno non andrai proprio da nessuna parte, se non per dire alla Midgardiana che tra voi è finita. Chiaro? -, sbotta il mago.


E la sua occhiata è talmente feroce, nonostante il tono calmo, che Thor non può semplicemente fare a meno di annuire.


 

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Capitolo 6
*** Malinconia ***






Sesto giorno:
 
 
Nuova Utgarda, agli occhi di Helblindi, è persino più bella della vecchia Capitale.
Più bella di molti altri posti che ha visto, in verità.
 
Sarà perché quell’antico suo luogo natìo, ormai ridotto in macerie, gli rammenta brutti ricordi.
Sarà perché quella nuova, piccola città non sarebbe mai esistita senza il lavoro di suo fratello.
Sarà perché quei palazzi, quelle strade e quelle guglie gli ricordano tantissimo il gotico, solo senza fronzoli vari e inutili,ecco. Ne segue una bellezza, a suo parere, articolata, vistosa ma senza elementi superflui.
 
L’ha girata in lungo in largo, con particolare attenzione ai Giardini Fulgidi, ma non solo.
 
E nel frattempo ha pensato. Al suo passato con il fratello a Jotunheim, a tutte le esperienze fatte fuori dal suo mondo. Come una sorta di lunghissimo viaggio-studio, che nessuno, nel suo Regno (a eccezione di Loki) ha fatto da quando Laufey è salito al trono. E’ un bagaglio culturale estremamente prezioso e il Mutilatore ne è consapevole.
 
Eppure non ha contribuito a fare nulla di quello che Byleistr ha costruito nei secoli senza avere la possibilità di una formazione culturale concreta. Perché andiamo, ai tempi del dopo guerra erano rari persino i libri fiabeschi, quelli che possono dare solo qualche ‘banale’ massima morale, in realtà molto importante nei primi anni di un fanciullo.
 
Ha pensato a lungo il principe primogenito.
E ha deciso.
 
Come Re sarebbe oggettivamente pessimo – troppo sensibile, troppo sarcastico, troppo poco diplomatico e troppo poco determinato -, ma questo non significa che non può dare un aiuto importante al fratello con i suoi contatti, le sue conoscenze e i suoi poteri.. Insomma, è inutile avere una sacco di abilità  o competenze se poi quelle non vengono usate in qualche modo.
 
 
E si sente in debito con il fratello, per tante cose. E vuole recuperare il tempo perduto. Vuole ridare, almeno in parte, o almeno provarci, quello che a Byleistr è stato tolto dalla vita. Alleggerire un po’ il carico di responsabilità e doveri che non stenta a immaginare lo sfianchino nel fisico e nell’animo.
 
 
 
Questa è la conclusione a cui arriva, osservando la città dall’ alto del Palazzo Reale.
Con un senso di malinconia per l’infanzia perduta (quando tutto era facile, quando tutto era semplice), ritorna nelle stanze del fratello, intenzionato a rimanerci fino al suo risveglio. Ma probabilmente si addormenterà, è davvero stanchissimo.
 
E in fondo, per quello che ha intenzione di fare, un po’ di sano riposo prima d’iniziare gli gioverebbe.





 

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Capitolo 7
*** Bonus - visite al convalescente ***





Pochi giorni dopo:





Thor si sente in dovere di andare a trovare Byleistr ogni tanto, da dopo il suo risveglio.
Una parte di lui crede di essere in parte colpevole per quello che gli è successo.
 
Però quando lo fa non è mai solo. C’è Frigga, oppure Loki, oppure Helblindi.
 
Quel giorno, tuttavia, aprendo la porta trova la stanza miseramente vuota. Re dei Giganti di Ghiaccio escluso, eh, che non passa esattamente inosservato agli occhi di Thor.
 
 

Lo Jotun, in quel momento appoggiato a dei cuscini dietro la schiena, sta leggendo un piccolo tomo azzurro. O almeno sembrerebbe piccolo, stretto fra le sue mani.
 
Vede i suoi occhi rossi posare il loro sguardo su di lui.
Deglutisce appena.
 
C’è un momento di silenzio. Forse imbarazzo.

Non è che prima di Muspellheim andassero molto d’accordo, i due.
Anzi, hanno più volte rischiato di spaccarsi la faccia a vicenda. O peggio.

Tuttavia è il Re a spezzare il ghiaccio, non il Tonante.
- Ciao Thor -, dice, semplicemente fissandolo.
Il biondo annuisce. – Ciao Byleistr. Disturbo? Forse dovrei andarmene... -, dice.
Non è ancora del tutto dentro la stanza. La sua mano destra è poggiata sul pomello.
 
Il corvino scuote la testa. – Preferirei di no. In effetti, stavo aspettando un’occasione per parlare con te da solo, senza altre persone presenti -, dice, chiudendo il libro e appoggiandolo accanto a sé. Stranamente coprendolo con il lenzuolo ma Thor non ci fa troppo caso.
Il dio si avvicina. – Ehm.. va bene. Che cosa volevi dirmi? -, chiede.
 
Byleistr lo guarda dritto in viso. – La Regina Frigga mi ha detto che sei piombato qui, mentre Helblindi e Loki mi guarivano -, afferma, freddo ma pacato.
Thor impallidisce leggermente. Oh dei.
- Mi dispiace Byleistr, se ho rischiato di non farti risvegliare più. Ma avevo paura che Loki si facesse del male e.. -, comincia, sinceramente e palesemente dispiaciuto.
Il Re lo interrompe con un gesto della mano.
- Thor, hai fatto benissimo a provarci. Avrei fatto la stessa cosa, se fossi stato cosciente. E hai fatto bene anche quando hai allontanato Loki poco prima del mio scontro con Farbauti. Nelle sue condizioni meno rischi affronta meglio è -, dice, stupendo il Tonante, che lo guarda con espressione sorpresa.
 
- Davvero? -, chiede Thor.
- Davvero. Non devi scusarti per nulla -, risponde Byleistr.
- Oh. Va bene. Dovevi dirmi qualcos’altro? -.
- No. Ora se vuoi puoi tornare da Loki -, afferma il Re, ritornando a leggere un momento dopo.
- D’accordo. Allora.. a dopo, Byleistr -.
 
E il principe ritornerebbe sui propri passi, se non fosse per il richiamo dello Jotun.
Byleistr alza infatti lo sguardo dal suo libro. – Thor? -.
Il principe Asir si girò. – Sì? -.
- Mi dispiacerebbe per Frigga nel caso dovessi farlo, è una donna che rispetto molto ma.. naturalmente capisci che, nel caso in cui tu facessi del male a Loki (in qualsiasi modo), io non esiterò a strapparti il cuore dal petto con le mie stesse mani, vero? -.
 
Ovviamente il biondo non ha certo una reazione positiva. - S-sì Byleistr -, trema lui. – Certo -.
Il Sovrano di Jotunheim annuisce. - Bene. Ora puoi davvero andare -.
 
E il Dio del Tuono non se lo fa ripetere due volte.
 
 
 
 


Prima di continuare la sua lettura, Byleistr sorride leggermente.
Forse comincia ad avere un pochino più stima di Thor, visti gli ultimi eventi.
 

Ma meglio prevenire piuttosto che curare, no?







 

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Capitolo 8
*** Ringraziamenti ***



Ringraziamenti



Voglio ringraziare, innanzitutto, chi ha recensito questa raccolta, e che la ha anche messa tra le preferite *_* ovvero:

frostgiant
ice_shadow
bea13_1991
jim92



Senza ovviamente dimenticare gli altri che la hanno seguita:

Anastasia_Snape
GjXD
NewlifeNewheart
frostgiant
obiwankenobi (si pronuncia come si legge? xD)
jim92



Cosa dire? Piccola fic, piccoli ringraziamenti xD ma come sempre sono contenta di aver scritto qualcosa che abbia alletato il tempo libero di qualcuno ;)
Grazie tante per avermi seguito, spero che leggerete anche tutto il resto che riguarda il mondo dei nostri tre Jotun preferiti! *_*
Alla prossima!
Madama Pigna

 

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