Let the games begin.

di hetchiu
(/viewuser.php?uid=232603)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. ***
Capitolo 2: *** 2. ***



Capitolo 1
*** 1. ***


*Luoghi, personaggi, eventi sono modificati rispetto alla trama originale del libro di Suzanne Collins, Hunger Games, mi sono ispirata anche un po' a The Maze Runner, ma, non avendo mai letto il libro mi sono basata solo sul trailer*

 

Il Distretto 13 sorge ai piedi di un grande monte, dalla cui cima si possono ammirare i bellissimi paesaggi di Panem, tra cui gli altri 12 Distretti. 
Il monte sovrasta le nuvole e c'è una specie di grande ascensore bianco e blu che noi del 13 usiamo per salire in cima.
Nella cima c'è una grande piattaforma ovale, larga abbastanza da contenere tutti gli abitanti del Distretto, più i Pacificatori che puntualmente arrivano per sostituire quelli vecchi. 
Ne arrivano circa cinque o sei al mese.
Quando un pacificatore compie cinquantacinque anni il suo lavoro qui è finito. 
L'ascensore è abbastanza grande, può contenere senza troppi problemi una cinquantina di persone.
Ci mette circa un minuto per salire in cima al monte.
In mezz'ora tutti gli abitanti sono lì.

Se vado sul lato sinistro della piattaforma, riesco a vedere casa mia.
E' piccola, fatta a malapena per tre persone, e ci viviamo in otto. 
Ci sono mia madre e mio padre, mia nonna, mia zia, suo figlio, mia sorella, mio fratello ed io. 
Siamo una famiglia abbastanza unita.
Il marito di zia Med è morto nella piazza del Distretto, ucciso con un colpo secco alla testa per essere stato sorpreso a tornare a casa quando il coprifuoco era già inoltrato.
Non ho mai capito il senso del coprifuoco.

Io e mio cugino usciamo sempre la notte, e andiamo in giro per le vie sotterranee del Distretto. 
Una volta quelle vie erano abitate, ora non più.
Ce n'è una proprio dietro casa mia, nel mio giardino, e in un attimo conduce a quella principale.
Nei sotterranei c'è ancora corrente, una volta io e Mark avevamo trovato una stanza piena di computer ancora funzionanti, era pieno di codici.
Mio fratello David se ne intende di queste cose, ma abbiamo pensato che non era il caso di chiamarlo.
Avrebbe fatto la spia con i nostri genitori.
Per non parlare di mia sorella Amy, lei probabilmente ci avrebbe portati direttamente dai Pacificatori.

Guardo attentamente il resto della folla, noto il mio vicino di casa, Ned, assieme a Val, sua moglie.
Hanno uno sguardo triste, vedo Val che con la coda dell'occhio osserva preoccupata suo figlio. 
Probabilmente hanno paura che venga estratto, ma francamente ne dubito.
Vedo la mia vecchia maestra delle elementari, che ha come al solito quel suo sguardo perso, da quando suo figlio è stato estratto quattro edizioni fa, e non è più tornato.
Vago con lo sguardo tra la vasta folla, e noto che la maggior parte delle persone le conosco.

Il Distretto 13 non è molto grande, poi la mia casa è abbastanza vicino al luogo dove c'è il mercato ogni settimana, quindi è un posto molto affollato, e di conseguenza si conosce molta gente.
Vedo mia madre, vedo mio padre, vedo mia nonna, mia zia.
Mi guardano come se stessi per morire da un momento all'altro.
Beh.. forse è così.
Sono in piedi sul piccolo palco improvvisato sulla piattaforma.
Di fianco a me ci sono due grandi urne di vetro, contenenti tante piccole buste con i nomi dei ragazzi e delle ragazze dai 13 ai 18 anni del distretto. 
Io sono appena stata estratta, sinceramente non me lo aspettavo.. dopotutto ci sono bene o male duecentocinquanta adolescenti nel distretto, e il mio nome è contenuto solo sette volte.

Ogni anno, viene aggiunta sempre una busta in più contenente il proprio nome.
Ovviamente per ogni razione mensile di farina e pasta viene aggiunta un'altra busta.
Io non ne ho mai avuto bisogno, la mia famiglia bene o male se la cava.
Entrambi i miei genitori lavorano, mia zia Med pure, e nonna Janine pure.

Vedo Kessia Meyers volteggiare amabilmente sul palco mentre si avvicina all'urna contenente i nomi dei ragazzi. 
Come ogni anno è vestita in modo stravagante, dopotutto, viene da Capitol City. 
Credo che il suo vestito voglia ricordare quello leggendario di Katniss Everdeen.
Ma sfortunatamente è una copia riuscita abbastanza male.

Dopo la seconda rivolta dei distretti ci sono stati trent'anni di pace, poi dal nulla la nipote dell'ex presidente Snow ha rivendicato il proprio nonno, e ora comanda nuovamente lei.
Inutile dire che sono ricominciati gli Hunger Games, a quanto pare, ancora più tosti di prima.
Sono troppo presa da mille pensieri per accorgermi che Kessia ha appena pronunciato il nome del fortunato sfortunato estratto.
Non avendo capito chi sia, guardo nella direzione dove sono posizionati i ragazzi nel tentativo di scorgere qualcuno che si avvicina al palco.
Vedo qualcuno muoversi, una chioma folta e scura si fa largo tra la folla.
Conosco quel ragazzo di vista, credo di averlo visto un paio di volte a scuola.
E' alto, muscoloso, e sembra abbastanza sicuro di sé. 
Si dirige pacato verso il palco, con un cenno del capo mi saluta e si posiziona accanto a me.
Kessia sembra entusiasta.

Ci prende entrambi per mano ed euforica ci posiziona davanti alla telecamera che manda in diretta la Mietitura sulle televisioni di Capitol City.
-Ecco a voi i tributi ufficiali del Distretto 13! India Rose Sullivan e Liam James Payne!- 
Oh si ecco, Liam Payne, ecco chi è. 

Faccio un saluto con la mano alla mia famiglia, mia madre è in lacrime, mio padre si sta trattenendo.
David ha uno sguardo duro, ma si vede che è triste.
Mia sorella Amy è impassibile, ma in fondo so che mi vuole bene e che è dispiaciuta. 
Zia Med stringe forte Mark, ed entrambi trattengono le lacrime. 
Nonna Janine cerca di consolare mia madre, senza riuscirci.
Probabilmente è l'ultima volta che li vedrò.

Dopo la comparsa degli Hunger Games, Capitol City ha deciso di eliminare la tradizione di far salutare i tributi alle loro famiglie, prima di partire. 
Ann Snow sostiene che sia una perdita di tempo, nonché una distrazione per i tributi.

Senza troppi indugi Kessia conduce me e Liam nel treno che ci porterà a Capitol CIty.
-Ci vorranno appena due giorni di viaggio, saremo i primi ad arrivare! godetevi il Buffet, e.. oh, le vostre stanze sono in fondo al treno, divertitevi- annuncia, e poi se ne va, non so dove.
Liam mi mette una certa soggezione, decido di alzarmi e andare ad esplorare un po' il treno.
Passo da un vagone all'altro, arrivo in quello dove ci dovrebbe essere il buffet, a quanto pare.
Non ho mai visto così tanto cibo in vita mia.
Cose stranissime. 
C'è un grande calice con del liquido violaceo all'interno.
Altri recipienti con vari dolci all'interno, o almeno sembrano dolci.
Dall'altro lato del vagone ci sono invece, ne deduco, le cose salate.
Una pentola con all'interno della carne, un vassoio con.. del coniglio credo, assieme alle olive.
Dei tortini di verdure, e tantissime cose che non riesco a riconoscere. 
Decido di andare a cercare la mia stanza, mi incammino verso il corridoio e la trovo poco dopo. 
E grande, enorme.
L'arredamento è abbastanza spoglio ma me lo faccio bastare.
Mi corico e cerco di riposare.

-Ma non dobbiamo avere un mentore o qualcosa del genere?- borbotta Liam.
Siamo seduti in tre in un grande tavolo e stiamo cenando. 
-Vi verrà assegnato non appena arriverete alla Base- sorride Kessia. 
-Che cos'è?- chiedo.
-La Base?- 
-Sì- 
-Oh, è il luogo dove alloggerete e verrete preparati.. ma per bacco, non vi hanno spiegato nulla?- si lamenta Kessia.
Io e Liam facciamo cenno di no con la testa. 
In effetti non ne so molto sugli Hunger Games.. in casa abbiamo una sola televisione, e la accendiamo appunto quando ci sono gli Hunger Games, ma fanno vedere solo la
sfilata e i giochi.

-Allora, appena arriveremo a Capitol City, e vi dico, saremo i primi ad arrivare quindi ci sarà una grande folla, ma non lasciatevi suggestionare troppo! dicevo, arriveremo e io personalmente vi scorterò alla Base, dove conoscerete gli altri tributi, oh, ricordatevi.. nessuna lotta tra di voi! O non farete in tempo nemmeno ad arrivare nell'arena- fa una pausa e ci guarda. 
Liam infastidito le fa cenno di continuare.
-Si, si, dunque, dopo verrete scortati dai vostri stilisti che avranno creato per voi l'abito della sfilata e successivamente, cosa molto importante, vi verranno dati i mentori. Dovete cercare di fare buona impressione perché saranno loro a scegliervi!- 
-E se più di un mentore ci sceglie?- chiedo.
-Oh.. in questo caso dovrei essere io a decidere per voi quello più adatto!- sorride. 
Questa donna mi fa paura. 
Ha una vocetta stridula e sempre, sempre euforica. 
Poi quando parla accompagna la voce con dei gesti delle mani.
E' straziante. 
Sbuffo, finisco di mangiare il buonissimo brodo di pollo e decido di andare nella mia stanza.
Dopo qualche passo sento che anche Liam si alza.
All'inizio penso che mi stia seguendo, poi noto che imbocca un'altro corridoio, e va dall'altra parte del treno.
Chissà dove va..

Mi corico sul mio letto ed inizio a pensare.
Cerco di ricordare la mia famiglia felice, qualche giorno prima della mietitura.

-India, vieni subito qua!- grida una voce familiare.
-Che c'è, Amy- borbotto.
-Si può sapere cosa stavi facendo li fuori? Piove e ti prenderai sicuramente un malanno! E mamma e papà non hanno abbastanza soldi per comprare le medicine. Sei così egoista, India- sbuffa mia sorella.
-Sei patetica- le dico.
Si acciglia, si guarda intorno e prende in mano uno straccio vecchio e fa per tirarmelo addosso. 
Io prontamente mi sposto e questo va in faccia a David. 
Mi giro e vedo che era lo straccio con cui ci si pulisce le scarpe dal fango. 
-Oh David.. scusa io…- cerca di giustificarsi Amy. 
Oh, ben ti sta, stronza. 
Mio fratello infuriato butta lo straccio a terra e come un bambino di cinque anni va a lamentarsi da mia madre.
Nonostante ne abbia ventitré. 
Guardo divertita la scena. 
David gesticola e cerca di indicare la sua faccia sporca e la camicia bianca ormai macchiata di fango.
-Ecco vedi? Ora non andrà più via! E dovrò fare una settimana di lavoro in più per comprarne una nuova!- sbotta. 
-Tesoro, il fango si lava, toglitela e dalla a zia Med- 
David fa una faccia contrariata.
-Me la volevo mettere alla mietitura questa camicia! Si può sapere perché in questa casa sono sempre io che ci devo rimettere? Guarda quelle due!- indica me e mia sorella -Stanno sempre a scannarsi come due bestie e nessuno dice loro niente!- grida. 
-Oh oh oh il signorino è arrabbiato- rido.
-Sta zitta India!- 


In famiglia lo prendiamo sempre in giro, si vede lontano un miglio che David è troppo effeminato.
Mio padre lo sta costringendo a trovare una moglie, ma io sospetto che lui non sia attratto dalle donne..
Sorrido al ricordo.
Non li rivedrò più, il sorriso scompare. 
Una terribile sensazione di angoscia mi invade, sostituita poi dalla paura.
Sto andando in contro ad una morte certa. 
Cerco di spostare il pensiero negativo in un angolo della mia mente, senza successo.

Magari stanno facendo le repliche della Mietitura, forse potrei guardare come sono gli altri tributi. 
Prendo il telecomando della televisione enorme.
Premo sull'unico pulsante che mi sembra si avvicini di più a quello dell'accensione.
Armeggio un po' con l'oggetto, cercando di capire come funziona.
Quella di casa mia è molto più semplice.
Dopo qualche minuto riesco a cambiare canale.
Vado su Capitol Tv.
Si, ecco la Mietitura di oggi.
Vedo i due presentatori, Mec Meyer e Kal Lawer che discutono animatamente riguardo ad un elenco dietro di loro.
Oh, e l'elenco dei 26 tributi. 
Una volta erano in 24, ma ora anche il Distretto 13 fa parte degli Hunger Games. 

 

DISTRETTO 1: 

HAROLD EDWARD STYILES, 17. 

CYNTIA BERMOND, 16.

 

DISTRETTO 2:

JOHN BACKER, 18.

KELLY ADAMS, 17.

 

DISTRETTO 3:

ZAYN JAWAAD MALIK, 17.

WALIYHA MALIK, 15. 

 

DISTRETTO 4:

LOUIS TOMLINSON, 18. 

CARLY BROWN, 16.

 

DISTRETTO 5:

NIALL JAMES HORAN, 17.

SARAH PARKER, 18.

 

DISTRETTO 6:

MICHAIL BORED, 18.

ALLY RICHARDSON, 14.

 

DISTRETTO 7:

MARC FLETCHER, 13.

ROSY GOLDEN, 15.

 

DISTRETTO 8:

LUCAS THOMPSON, 16.

ANNABETH STEVENS, 17.

 

DISTRETTO 9:

JOSH DEVINE, 18.

PERRIE EDWARDS, 16.

 

DISTRETTO 10:

CARL STUART, 17.

KATY POLLAND, 13.

 

DISTRETTO 11:

JUSTIN DONALD, 18.

LOREEN SMITH, 16.

 

DISTRETTO 12: 

PEETA MELLARK, 15. 

MARGHERITA EDDINS, 17.

 

DISTRETTO 13:

LIAM JAMES PAYNE, 18.

INDIA ROSE SULLIVAN, 17.

 

Osservo attentamente i nomi, non mi soffermo troppo sul mio e sul nome di Liam.
Noto piuttosto con rammarico che nel Distretto 3 ci sono due fratelli.. chissà che duro colpo per la famiglia.
Guardo distrattamente la lista dei nomi, non mi dice nulla.

Ma poi.. oh. 
Distretto 12, Peeta Mellark. 
No.. è impossibile, lui è quel Peeta Mellark? 
No, Peeta Mellark è morto anni fa, ed era molto più vecchio. 
Forse.. potrebbe essere suo figlio. 
Decido di non soffermarmi troppo sulla cosa, hanno tutti più o meno la mia età. 
Ho paura, tanta paura. 
Mi addormento tra le lacrime pensando a cosa accadrà tra esattamente cinque giorni. 
L'entrata nell'arena, la mia morte, la fine di tutto.  

______________________

Allora, saaalve gente. 
Questa è la PRIMA storia che scrivo.. cioè no, sulla tematica One Direction/Hunger Games ne avrò pubblicate tre o quattro, che poi ho opportunemente cancellato perché non mi convincevano.. che ne pensate?
Sareste così gentili da lasciare una mini miiini recensione? dai dai vi regalo un biscotto. 
E una fornitura annuale di nutellah.
Suvvia, non potete rifiutare <3 
Ah, se su efp non vi piace, potete seguire la storia anche su Wattpad, ecco il link: 

http://www.wattpad.com/78212107-let-the-games-begin-1/page/4

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 2. ***


Dopo un'altra noiosissima giornata passata in treno, finalmente, arriviamo a destinazione. 
Continuo a chiedermi chi tra i vincitori precedenti diventerà il nostro mentore.
L'euforia di Kessia è aumentata e la sua voce è diventata più squillante ed è salita di qualche ottava.
Incomincio a pensare che sia una sadica e che in un qualche modo ci goda a pensare che stiamo andando dritti alla morte.
Mah.. 
Alzo lo sguardo non appena esco dal treno e noto qualche centinaio di persone che gridano ed applaudiscono.
Mi fanno venire il voltastomaco.
Cerco di tenere la schiena di dritta e mi sistemo i capelli, vedo che fanno tante foto e ci sono delle telecamere, quindi voglio sembrare presentabile. 
Sono tutti vestiti in modo troppo eccessivo, chi ha abiti interamente  fatti di piume verdi e blu, chi sembra indossare letteralmente un gatto, chi ha la faccia tutta arancione, chi ce l'ha azzurra, capelli bianchi, capelli gialli, capelli verdi.. nulla di queste persone sembra naturale.
Persino i bambini sono messi come gli adulti, ma un po' di fottuto ritegno no? Se fossero conciati così, nel 13 sicuramente i Pacificatori li manderebbero in orfanotrofio e fustigherebbero i genitori. 
Da noi comportamenti così irrispettosi non sono accettati.
Infondo probabilmente la mia famiglia mi starà guardando in questo momento. 
Guardo Liam che cammina fiero di fianco a Kessia. 
Non degna di uno sguardo il pubblico e si dirige pacato verso l'ingresso dell'edificio che presumo sia la Base. 
Io li seguo, curiosa di come sia all'interno. 
Arrivati davanti alla porta due Pacificatori che la sorvegliano ce la aprono e ci fanno proseguire all'interno. 
I muri sono grigio scuro, creano contrasto con il pavimento bianchissimo.
Quasi mi ci specchio.
Seguo distrattamente Kessia che cerca di spiegarci la struttura dell'edificio.

 

Prima  che me ne accorga sono davanti ad una porta di metallo, senza troppi indugi o comunque come se avesse totale familiarità verso di me, mi prende per mano e con un sorrisetto che mi fa venire voglia di spaccarle tutti i denti, mi trascina all'interno. 
La stanza è piccola, i muri bianchi, il pavimento di cemento nero, vari mobili in acciaio, un armadio, sempre in acciaio, un lavello, una specie di doccia, e al centro, un grande tavolo.
Kessia mi dice di accomodarmi sopra al tavolo. 
L'uomo che mi si è presentato come Varyi si avvicina alle mie gambe, e con uno strano aggeggio mi strappa ogni singolo pelo visibile ed invisibile.
Porca merda, stringo i denti per il fastidio. 
Un'altra donna, Laide, mi mette una strana crema color verde stagno sulla faccia.
-E' per renderla più liscia e meno lucida- ha detto.
Mi tagliano i capelli, mi limano le unghie, mi ribaltano da cima a fondo. 
Quando mi guardo allo specchio non sembro nemmeno più io.
Vedo una ragazza con i capelli corvini e gli occhi color nocciola.
Vedo il suo fisico slanciato, il seno quasi inesistente, le labbra rosee e polpose.
Questa non sono più io… mi stanno rendendo.. come una di loro.  
Forse stanno solo cercando di farmi morire nel modo più presentabile possibile, così quando riporteranno la mia bara nel Distretto 13 tutti potranno vedermi al meglio della mia bellezza.

La natura è stata molto più clemente con mia sorella Amy.
Anche se come da tradizione io dovrei odiarla e disprezzare ogni sua singola cellula, la trovo veramente bellissima. 
Ha i capelli rossi e le lentiggini, presi entrambi da mia madre.
Gli occhi azzurri di mio padre, i denti bianchissimi.
Un piccolo naso che tende ad andare all'insù. 
Non è molto alta, è della statura giusta. 
Ha la pelle chiarissima, quando ero piccola credevo fosse un fantasma.

Continuo a stare mezza nuda da sola in una stanza rivestita di acciaio e marmo. 
Fa freddo, e non ho quasi nulla per coprimi. 
Forse l'arena sarà in una qualche altura di montagna, dove c'è tanta neve e tanto freddo.
Forse questo è un indizio che cercano di darci, per prepararci al peggio.
Ok mischia sto delirando, ma ora come ora gli Hunger Games sono l'unica cosa che ho in testa. 
Tutto ciò che mi circonda mi sembra estraneo. 

Sono persa tra i miei pensieri quando la porta scorrevole si apre, ed entra una donna sulla cinquantina, penso. 
Si presenta come Klara. 
-Sono la tua stilista personale, alzati, devo prendere le misure per il tuo abito di questa sera- 
In confronto agli altri, non indossa un abito abbastanza eccessivo. 
E' di un grigio chiaro, con delle sfumature blu che vanno a finire nello spacco a cuore sul petto. 
La gonna è un po' troppo ampia, credo che voglia ricordare una nuvola o qualcosa del genere. 
I capelli sono tirati in una stretta coda, di colore bianco, molto in contrasto con le radici nere. 
Prende un metro -alza le braccia- dice -si non sono troppo lunghe, credo che un vestito senza spalline vada bene-
Mi fa girare -tieni la schiena dritta, più dritta che puoi- la tendo fino a sentire le ossa scricchiolare e i muscoli tirare. 
-Come hai detto che ti chiamavi?- che cretina, non le ho mai detto il mio nome.
-India Rose- cerco di dare alla mia voce un tono più tranquillo possibile, aggiungendoci anche un sorriso che visto allo specchio sembra una smorfia di sofferenza. 
-Che nome particolare.. sai ora che il 13 fa parte degli Hunger Games è diventato uno dei Distretti favoriti, quindi anche se non prendi un buon punteggio alla dimostrazione ai giudici penso che avrai comunque qualche sponsor!- sorride. 
Sorrido anche io, pensando che anche se non fossi del 13 non avrei nessuno sponsor, e finiamo lì la conversazione. 
A quanto mi hanno detto il vestito sarà pronto tra qualche ora, appena prima della parata. 
L'ultima volta quelli del 13 avevano un completo grigio chiaro molto sobrio. 
Non hanno fatto molto scalpore, dopotutto, ora il Distretto 13 è uno dei new entry a Panem, e Capitol City non sa che cosa assegnarci. 
Ad esempio, il 4 ha il mare e la pesca, il 12 il carbone, il 3 la tecnologia, e così via.. se non ricordo male il 13 prima dei Giorni Bui produceva grafite.. o armi.. o tessuto.. non ne ho idea, fatto sta che ora è quasi un distretto inutile. 
Ogni tanto degli scapoli molto ricchi di Capitol vengono con le loro famiglie a visitare gli ex sotterranei del nostro Distretto. 
Pagano molto ed è una forte fonte di guadagno per noi. 
Per il resto ci sono le professioni più svariate, non abbiamo una cosa comune per cui lavorare. 
Abbiamo una zona che produce tessuto, un'altra zona per gli animali, un'altra ancora per i campi, io abito vicino alla stalla dove fanno il latte. 
Mia madre è molto in amicizia con la proprietaria, quindi una volta al giorno ci regala uno o due litri di latte. 
Mi mancano.. 

Dato che ho qualche ora da aspettare per il vestito, decido di fare un giretto per la Base. 
E' abbastanza sobrio come edificio, passo davanti a varie stanze, mi soffermo quando sento un ragazzo tirare di quei bestemmioni che farebbero paura pure a mia nonna, e lei non è che sia da meno. 
-Ti ho detto di levare quelle cazzo di mani sudicie da me!- urla. 
Sento un vociare confuso, probabilmente di quei poveri individui che sono stati incaricati di prepararlo, dati gli alti toni delle loro voci. 
-Oh no no, se ti aspetti che mi metta quella cosa tu sei proprio fuori, ma dico, ci mandate qui a morire e ci togliete pure la dignità? Io questa merda non la indosso- tuona. 
-Harold suvvia è un completo così elegante, farai sicuramente scalpore- dice una voce femminile. 
-Harry! Ti ho detto di chiamarmi Harry! Cazzo, ma si può sapere perché sono tutti così rincoglioniti qui dentro?-
Passo velocemente la porta e mi volto solo un secondo per vedere una donna dai capelli viola che cerca di mettere ad un ragazzo dai capelli ricci un completo a rete con un grosso diamante che dovrebbe ricoprire.. quel posto. 
Vedo Liam seduto per terra in uno dei corridoi della Base, lo squadro un attimo. 
Potrebbe diventare mio alleato, mi avvicino e mi siedo vicino a lui. 
Mi guarda un attimo e poi continua a fissare il vuoto. 
Non credo che se la stia passando bene pure lui, a quanto pare siamo in due.
-Quando iniziano?- chiede. 
Mi giro verso di lui -cosa?- 
-I giochi, quando iniziano?- oh certo, cos'altro potrebbe iniziare? 
-Tra cinque giorni- sussurro, solo ora mi pervade una strana sensazione di ansia e di panico. 
Io non so fare nulla, non ho mai combattuto, non so tenere in mano un arco, non so fare nodi, non so la differenza tra le varie piante commestibili o velenose.. non so nulla. 
Sospiro e mi prendo la testa tra le mani. 
-Tranquilla, sono preoccupato anche io.. ma sto pensando a qualche strategia utile- 
-Del tipo?- dico con ancora la testa tra le mani.
-Trovare un posto per pisciare.. sai, non voglio che tutta Capitol mi veda- 
-Si in effetti..- ridiamo insieme. 
Facciamo un attimo di pausa, poi lui chiede -come sarà? L'arena.. come sarà?- 
Credo di non averne la più pallida idea -Un bosco forse, o una spiaggia, un deserto.. chissà- 
-Già.. vedi di allenarti nella corsa e nelle braccia, credo che ne avrai bisogno- sorride e se ne va. 
Guardo le mie braccia e gambe, in effetti sono un po' magroline, in un corpo a corpo probabilmente non riuscirei a fare il primo passo che già mi ritroverei una lancia infilzata nell'addome. 
Rimango li seduta a pensare.

Qualche ora dopo Kessia ci trova e ci riporta verso i nostri rispettivi stanzini, per fare la prova vestito. 
-Sarà così emozionante!- ha detto. 
Entro nella stessa stanza di prima ed appeso ad una stampella, c'è quello che penso, e spero, sia il mio vestito.
Ciò che vedo davanti ai miei occhi è qualcosa di meraviglioso, non è troppo lungo, è grigio, si, ma è di un grigio bellissimo, sul corpetto ci sono delle pietre nere, nere come non le avevo mai viste prima, poi scende, sempre con le pietre, che si diradano, fino a confondersi con la stoffa. 
Mi sembra la cosa più bella che io abbia mai visto in vita mia.
Per un attimo sono quasi felice. 
-Ti piace?- chiede Kiara, ma da dove è apparsa!? 
-E' meraviglioso- deglutisco. 
Poi in un attimo tutto cambia, la felicità se ne va, io devo indossare questo vestito per mostrarmi a Panem, per un reality show, dove ci si deve uccidere a vicenda, per il solo scopo di far intrattenere divertire gli abitanti di Capitol City.
Mi sento come un oggetto, immacolato e perfetto appena esce dalla fabbrica, poi, pronto per essere distrutto e buttato via. 
Kiara mi costringe a provare il vestito, con qualche saltello qua e la, un paio di imprecazioni per aver sbattuto il mignolo sulla gamba del tavolo, e un paio di piroette e scuotazioni* di culo, riesco a mettermi il vestito. 
Mi calza a pennello, e guardandomi allo specchio, proprio non mi riconosco.
Probabilmente solo una delle pietre che lo ricoprono costa più della mia stessa casa.
-Forza! Tra meno di mezz'ora dobbiamo essere pronte- dobbiamo?
-Dobbiamo?- chiedo. 
-Si- 
-Si?- 
-Cosa si?- chiede Kiara. 
-Non so, hai detto tu si- 
-Io l'ho detto perché l'hai detto tu- 
Alzo gli occhi al cielo e non rispondo. 
-Devo prepararmi anche io, ci saranno un sacco di giornalisti e non voglio presentarmi come una sciattona- sembra quasi Kessia, no… 
Mi trattengo dall'urlarle di nuovo contro, e la seguo.

Per truccarmi mi ci vogliono circa dieci minuti. 
-Non dobbiamo andarci troppo pesante, in fondo questo non è un bordello- mi ha detto una delle tizie strane che lavora li, non ricordo come si chiama. 
Quando mi guardo allo specchio sono tutto tranne che leggera. 
Porca puttana, sembra che qualcuno mi abbia spruzzato in faccia una quantità enorme di brillantini. 
Mi fa schifo, ma non ammetto che mi stia poi così male. 

La stanza è grande e circolare, è la prima volta che vedo tutti i tributi. 
E' strano, qualcuno ha pure fatto amicizia con quelli di altri Distretti, probabilmente per allearsi. 
Cerco in fretta uno specchio, e quando ne trovo uno mi guardo di nuovo in faccia. 
Ora so cosa fare, a mio rischio e pericolo.. tanto devo morire comunque. 
Prima che me ne accorga, la parata sta già per avere inizio. 
Io e Liam siamo gli ultimi, anche lui ha un completo simile al mio, solo in versione maschile. 
Gli lancio un'occhiata e lui per risposta fa l'occhiolino. 
I carri trainati dai cavalli si iniziano a muovere, quando arriva il nostro turno, lancio un'occhiata dietro di me, giusto per vedere Kessia e Kiara. 
Con una mano mi stacco le ciglia finte, mentre con l'altra cerco di sbavare un po' il trucco. 
Con il palmo cerco di togliere quanto più rossetto possibile, tanto che mi rimane una chiazza rosso scuro sulla mano. 
Liam non sembra essersene accorto, meglio così. 
Non voglio sembrare perfetta agli occhi di nessuno, io sono quello che sono e nessuno può cambiarmi. 

____________________________________________
Ciao gente, so che non è nulla di che questo capitolo, ma hey, è apparso un Harry molto incazzato, molto sexy non trovate? heheh
Allora, spero che vi piaccia questo capitolo, ci ho messo anima e corpo, letteralmente per scriverlo. 
Rinunciando addirittura alle pause pipì e pupù, lol. 
Come l'altra volta se recensite vi regalo un biscotto e una fornitura annuale di nutellah :3 
Ci vediamo presto con il prossimo capitolo! 
Baci <3 

Ricordatevi sempre che se non ve gusta efp potete seguire la mia storia su Wattpad <3 
http://www.wattpad.com/78212107-let-the-games-begin-1

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2886578