Flashpoint - Princess Celestia di Jakrat (/viewuser.php?uid=517214)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** La Nuova Storia ***
Capitolo 3: *** Vecchie Conoscenze, Nuove Identità ***
Capitolo 4: *** Un Colpevole ***
Capitolo 5: *** Un Inatteso Alleato ***
Capitolo 6: *** Il Gran Generale di Equestria ***
Capitolo 7: *** Il Dovere Di Una Principessa ***
Capitolo 8: *** Neve Nell'Arabia Sellata ***
Capitolo 9: *** Il Risveglio degli Elementi ***
Capitolo 10: *** 24 Ore Per Non Morire ***
Capitolo 11: *** Sulla Luna ***
Capitolo 12: *** Accadde Domani ***
Capitolo 13: *** Io Sono Princess Celestia! ***
Capitolo 14: *** Epilogo ***
Capitolo 1 *** Prologo ***
PROLOGO
“Signor Sindaco, si
svegli!”
Quattro parole che, nella mia
testa, risuonano come altrettanti mattoni lasciati cadere da un
pegaso distratto. Uno dopo l'altro.
Imploro che mi si lasci in pace,
ma dalla mia bocca esce soltanto un verso che nemmeno io sono sicura
di riuscire a capire.
Mi sento veramente male.
Non solo ho un'emicrania che mi
fa sentire la testa di svariate tagli più grossa, ma ho
addosso quella sgradevolissima sensazione di quando si dorme a lungo
senza riposare affatto e in bocca il brutto sapore che assume il
succo d'arancia dopo essersi lavati i denti.
“Signor Sindaco!”
ripete, insensibile alla mia condizione, la voce accanto a me “La
stagione del sidro sta per iniziare, non possiamo mancare!”
Stagione del sidro? Che io
ricordi, non dovrebbe cominciare prima di diversi mesi!
Finalmente riesco ad alzare la
testa da dove l'ho tenuta appoggiata fino ad ora. A giudicare dalla
sua consistenza escludo a priori che si tratti di un cuscino, a meno
che non abbiano cominciato ad usare sassi come imbottiture.
Mi porto uno zoccolo alla fronte
per massaggiarla, facendo attenzione a non ferirmi con il corno.
Apro finalmente gli occhi e
rivolgo le mie pupille color magenta alla fonte della voce vicino a
me, la quale continua a tormentare il mio risveglio come se quella
fosse la punizione per qualcosa che ho fatto. Ma dalla sua voce
capisco che lo fa soltanto per un senso di fedeltà al proprio
dovere.
Una volta che la nebbia
abbandona la mia vista riesco a inquadrarla meglio. Si tratta di un
pony terrestre dal manto ambra, gli occhi blu dietro un paio di
piccoli occhiali da vista e la criniera mossa grigia con meches più
chiare ad addobbarla.
La conosco. È Mayor Mare.
Mi sta guardando preoccupata,
quello sguardo mi fa quasi venir paura di scoprire come sono conciata
in questo momento.
Cosa devo aver fatto, ieri sera,
per ritrovarmi in queste condizioni stamattina?
È mentre mi pongo questa
domanda che mi rendo conto, mio malgrado, di non ricordare affatto
cosa
possa essermi accaduto.
“Stagione
del sidro?” sono le prime parole di senso compiuto che riesco a
pronunciare. Cerco di mascherare il mio stato d'animo come meglio
posso, una delle azioni più complicate che abbia dovuto
compiere nella mia vita.
“Dobbiamo
proprio?” domando ancora, lasciando a questa domanda il compito
di dare una risposta alle mille altre che stanno invadendo la mia
testa come paraspiritelli. Come se la mia confusione non fosse
sufficiente, ho l'ineluttabile sensazione che ci sia qualcosa di
sbagliato in
questa situazione.
E non mi riferisco alle mie
condizioni o al fatto che non ricordi nulla di ieri sera!
Ancora non riesco a capirlo di
preciso, ma qualcosa non mi quadra. Come una macchia in un dipinto:
un particolare fuori posto ma allo stesso tempo talmente evidente da
essere impossibile da riconoscere al primo sguardo.
“Ma
certo che dobbiamo!” esclama nel frattempo la puledra al mio
fianco, come se le avessi rivolto una domanda ovvia, prima di
aggiungere con un entusiasmo che non prova nemmeno a celarmi “E
poi, la stessa sovrana di Equestria parteciperà alla
cerimonia, non possiamo assolutamente mancare!”
Mi metto composta sulla sedia
mentre realizzo che le mie domande non si sono affatto calati ma
bensì sono aumentate: quando mai ho partecipato all'apertura
della stagione del sidro?
A parte il non essere ghiotta di
quella bevanda, non ho mai voluto mettere in soggezione la famiglia
Apple con la mia presenza, durante un'occasione così
importante per i loro affari.
Sposto istintivamente lo sguardo
attorno a me e noto un altro particolare: non sono nella mia stanza.
Quella
che ho attorno non è
la mia stanza da letto a Canterlot, mi trovo in un modesto ufficio
con una scrivania, il mio duro cuscino, una libreria e una finestra
circolare dietro di me che da all'esterno.
Concludo la perlustrazione dando
un'occhiata fuori e scopro con sommo stupore la mia posizione.
Sgrano gli occhi al punto che
potrebbero uscirmi gli occhi dalle orbite.
Ponyville?
Cosa ci faccio a Ponyville?
Quando sono arrivata?
E cosa ci faccio, in queste
condizioni, nell'ufficio del sindaco?
Sindaco.
Mi gelo. Non ho ancora finito di
pormi le domande necessarie che finalmente scopro qual è il
famigerato dettaglio che mi è sfuggito sinora. E la scoperta è
peggio di una doccia gelata.
Scatto
verso la pony dagli occhi blu e le domando “Aspetta un momento,
perché mi chiami sindaco?”
Lei sgrana gli occhi come se la
mia reazione la spaventasse. Dopo qualche secondo di silenzio che mi
sembra infinito mi domanda con la voce tremante “Ma... è
sicura di stare bene, sindaco?”
La sua perdita di entusiasmo per
l'inaugurazione della stagione del sidro mi lascia rammaricata, ma la
situazione è molto più grave di quanto possa credere.
E sono sveglia da nemmeno dieci
minuti.
No!
sarei tentata di risponderle. O almeno, ammettere di essere sicura di
non
stare affatto bene!
Tuttavia non posso permettermi
di cambiare argomento “Per favore, rispondimi...” la
invito cercando di tenera la voce ferma. La reazione della giumenta
mi palesa che io, per qualche ragione, devo essere diventata sindaco.
La domanda successiva nasce da sola.
“Da
quando sono il sindaco di Ponyville?”
Mayor Mare resta di nuovo di
sasso per alcuni secondi, come se stesse cercando le parole. Poi,
contrariamente a prima, cambia atteggiamento e mi sorride con
condiscendenza, come la maestra che sta per rispondere ad una domanda
ingenua del suo studente.
Le sue parole mi riempiono il
dorso, dalla radice del collo fino alla punta della coda e delle ali
comprese, di brividi freddi.
“Be',
ma da quando ha vinto le elezioni, Sindaco
Celestia!”
Arrendendomi all'evidenza mi
sono sistemata come meglio potevo. In questo modo mi sono accorta che
anche i miei gioielli e i preziosi sono scomparsi. La corona, gli
zoccoli dorati... tutto.
L'unico indumento che posso
indossare al collo è una cravatta blu simile a quella di Mayor
Mare. A quanto suggeriscono le apparenze, e la stessa giumenta pare
confermare, io al municipio di Ponyville non solo ci lavoro, ma ci
vivo addirittura.
Questi sono tuttavia dettagli di
cui non provo molto interesse. Al momento la priorità la
lascio alla scoperta di come abbia fatto ad essere eletta sindaco di
Ponyville senza che io ricordi un solo evento di diversi giorni
scorsi.
Cerco di raccogliere più
informazioni possibili mentre entrambe usciamo dal palazzo. Mayor
Mare è sempre stata un pony a cui piace parlare e nei limiti
delle mie attuali condizioni di salute tento di farla parlare il più
possibile.
Dal municipio al centro ci
spostiamo al Giardino Dolcimele in volo, tenendo la giumenta sul mio
dorso. Inizialmente lei ha opposto un po' di resistenza, ma il
ritardo in cui ci trovavamo alla fine si è rivelato
sufficiente per convincerla.
Agitando lentamente le grandi
ali piumate bianche come il manto, assistiamo ai paesaggi rustici di
Ponyville lentamente mutare. Le case diminuiscono, l'urbanizzazione
cala e presto le costruzioni dei pony cedono il posto ad alberi e
aperta campagna, con i suoi odori e i suoi profumi.
Durante
questa lenta mutazione avanti a noi riesco nel mio intento di
compiere i primi passi in questa bizzarra situazione. Lei afferma di
essere la mia assistente, la mia zampa
destra,
come le piace ripetere.
Sono
convinta che dovrebbe esserci lei
al mio posto di sindaco, ma non ho il coraggio di confidarglielo a
voce alta. Per quanto possa sembrare assurdo, non mi sembra che lei
stia ne recitando ne che nasconda qualcosa. Piuttosto parla con il
tono di chi è assolutamente convinto del suo dire e nulla in
lei suggerisce che sia diverso da così.
Assistant Mare, addirittura,
dice di chiamarsi.
Scopro anche alcuni dettagli in
più, come la posizione di alcuni dei palazzi principali del
posto, ma si trattano di nozioni troppo marginali o addirittura
inutili per aiutarmi. Quando finalmente arriviamo a destinazione non
sono ancora riuscita a placare il mio mal di testa o le domande che
la affollano.
Lungo la campagna c'è una
folla eterogenea di pony, un mare di colori e aspetti diversi da
poterci passare intere ore per guardarli tutti e senza mai arrivare
alla fine. L'odore della campagna e il rumore dei campi sono
sostituiti dal forte odore del sidro e del legno e intorno un
incessante brusio crea un sottofondo a cui è facile abituarsi
con l'orecchio. Quello che realmente mi sorprende è la
reazione dei pony al mio arrivo.
Sono una principessa, lo ricordo
perfettamente. E per quanto abbia cercato di avere una maggiore
confidenza con il mio popolo, non posso impedire che mostrino il loro
rispetto in grandi riverenze o celebrazioni ogni volta che passo.
Eppure, ora tutti mi salutano e
mi sorridono chiamandomi sindaco, mostrando la stessa certezza che ho
trovato nel volto della mia assistente. Per quanto possa trovare
gradevole questo approccio piacevole, tutto questo non fa che
aumentare la mia confusione mentale.
Sono davvero l'unica a credere
che la stagione dovrebbe cominciare tra diversi mesi? O che non
dovrei essere a Ponyville, bensì a Canterlot?
L'ultima carta che mi resta da
giocare per trovare finalmente una risposta alle mie domande è
attendere l'arrivo della regnante di Equestria di cui mi aveva
parlato Assistant Mare.
Si tratterà sicuramente
di mia sorella, Princess Luna. Lei saprà spiegarmi cosa sta
succedendo.
La mia assistente si perde tra
la folla, salutando amici e conoscenti. Una volta sola ne approfitto
per passeggiare in mezzo a loro cercando di ascoltare il più
possibile. Nulla di semplice, ma allo stesso tempo l'unica maniera
che ho al momento per scoprire altro mentre aspetto l'arrivo di Luna.
Una voce al mio fianco tuttavia
interrompe la ricerca “Oh, sindaco Celestia! È un
piacere averla qui!”
Mi volto e noto un unicorno
alto, poco meno di me ma comunque sopra la media, dai capelli
rossicci come i baffi sopra le labbra, vestito con una camicia a
righe bianche e blu, un berretto sopra la testa, uno scuro ma vistoso
cravattino alla base del collo e gli occhi verdi puntati su di me.
Cosa ci fa Flam nella fattoria
degli Apples?
Cerco di non soffermarmi troppo
su questa nuova domanda e rispondo al saluto “Oh, il piacere è
tutto mio.”
Cercare di non mostrarmi
esterrefatta da tutto quello che mi circonda è molto più
difficile di quanto non si possa pensare, ma cerco di tenere duro e
di cominciare non nonchalance una conversazione “Come... come
stai?”
Il mio tentativo ha un
inaspettato successo. Flam apre la bocca e mi sommerge di dati sulla
produzione, sulla qualità e sulla varietà delle mele e
del sidro prodotto quest'anno. Con il petto gonfio di orgoglio, mi
afferma che hanno prodotto abbastanza sidro quest'anno per dissetare
Ponyville tutto l'inverno. E senza sfruttare troppo la coltivazione,
ci tiene a precisare.
Lo sproloquio dell'unicorno
viene interrotto da un nuovo arrivo. Si avvicina a noi un'altra pony,
questa volta di dimensioni nella media, dagli enormi occhi verdi, il
manto arancione, e la criniera bionda legata in una coda che le pende
su una spalla. In testa, dietro le orecchie appuntite, un
caratteristico cappello da cowboy.
Il simbolo di bellezza
dell'ultima arrivata, tre mele rosse, mi conferma che si tratta di
Applejack. Ma benché lei sia il primo pony che vedo dove mi
aspetterei di trovarlo, qualcosa arriva subito a turbare la
normalità.
“Oh,
eccoti dov'eri finito!” esclama la contadina, focalizzando la
sua attenzione all'unicorno “Guarda che devi dare una mano alla
nonna con una faccenda importante in casa mentre noi siamo a vendere
il sidro. Non puoi stare qui a ciondolare troppo, tesoro!”
lo sgrida mentre si avvicina. Dalla voce però non si direbbe
che si tratti di un vero e proprio rimprovero. Somiglia di più
ad un'amorevole presa in giro.
Una
volta che la puledra arriva vicino a noi Flam si giustifica
indicandomi con uno zoccolo “Oh, non preoccuparti cucciola,
in fondo fino a che la Regina non darà il via alla stagione,
non possiamo riempire un solo boccale. Approfittavo nel mentre per
rivolgere un caloroso saluto al nostro amato sindaco!”
Applejack sembra accorgersi solo
ora della mia presenza e mi rivolge un larghissimo sorriso “Oh,
sindaco! Mi scusi, sono molto presa dal lavoro. Ma come state?”
Mi parla allungando lo zoccolo
verso di me. Glielo stringo cercando di celare lo stupore che mi
provocano i loro nomignoli che si scambiano.
“Be',
ho avuto giornate migliori. Purtroppo non mi sento molto bene.”
minimizzo, quando in realtà sento una mandria di bisonti
corrermi tra le tempie “Ma nulla di grave. Grazie per
l'interessamento.”
Mentre parliamo, avverto come la
presa della giumenta sia esattamente come me la ricordo. Se volesse,
potrebbe alzarmi e sbattermi a terra ogni volta che le pare. Posso
contare sugli zoccoli le creature così forti che ho potuto
conoscere.
“Voi,
invece?” ricambio la domanda ostentando la solita nonchalance,
mentre ci lasciamo gli zoccoli
“Oh,
non c'è male.” mi risponde lei “Abbiamo avuto
qualche intoppo dopo che Flim si è slogato alla caviglia, ma
fortunatamente AppleBloom sembra capire molto bene questi macchinari
ed è riuscita a riparare il Super- Speedy... coso!
in un battibaleno.”
“Super-
Speedy-Cider- Squeezy- 8000!” corregge l'unicorno,
atteggiandosi da intellettuale mentre pronuncia l'intero nome.
Ottomila?
Se la memoria non mi inganna -e, a questo punto, comincio seriamente
a credere che potrebbe- la versione di quel macchinario per il sidro
di mele era solo a seimila...
a cosa era dovuto quell'aumento?
“Scusami,
budino.”
reagisce Applejack, accarezzando il petto dell'unicorno con lo
zoccolo nel mentre “Sai che non mi intendo del tuo lavoro. È
per questo che tu sei la mente!”
Approfitto
del loro scambio di battute per sbirciare intorno a me nel tentativo
di vedere il macchinario in questione, sperando che vederlo possa
almeno in parte levarmi qualche dubbio. Purtroppo la folla di pony
tutta intorno ha raggiunto una densità tale da far sembrare
che tutta
Ponyville
si sia riunita in quel punto. Ho difficoltà a trovare persino
il banco di vendita.
Rinuncio presto. Spendere altro
tempo a cercare la macchina sarebbe inutile. E poi, probabilmente, si
trova da qualche parte nella fattoria, non deve essere
necessariamente nelle vicinanze.
Ascolto meglio così i
nomignoli che i produttori di sidro si scambiano tra di loro.
Cucciola? Budino? Tesoro?
Improvvisamente, anche i miei
ricordi su un'accesa rivalità tra loro due vacilla.
Apro la bocca per chiedere
qualcosa, sperando di non sembrare pazza nel fare così tante
domande, ma anche qui le mie parole vengono interrotte.
Questa volta la 'colpa' è
dell'arrivo di Big Macintosh, il quale esclama tutto agitato mentre
agita gli zoccoli per aria “Svelti, svelti! La Regina sta
arrivando!”
Regina?
Da quanto tempo Luna non usa più il titolo di Principessa?
Incuriosita, seguo la folla
entusiasta intorno a me. Prendo posto, cercando di non dare a vedere
il mio nervosismo misto a confusione e attendo l'arrivo di mia
sorella.
Essendo molto più alta
della media riesco a vedere il carro reale arrivare dalla parte di
Canterlot fino a quando atterra pur lasciando avanti a me diverse
file di pony più minuti. Ma quello che vedo in quest'occasione
avrei preferito di gran lunga evitarlo.
Il carro reale, identico a come
me lo ricordo tranne che al posto della coppia di pegasi a trainarlo
c'è un drago dalle scaglie rosse di medie dimensioni, è
scortato da diverse decine di esemplari simili a pony, ma dalle
sembianze più simili a quelle di un insetto per colpa del
carapace scuro, le ali di membrana sottili e le zampe deformate.
Mutanti!
Ancora più che la loro
presenza, a mettermi in allarme è vedere come la mia
preoccupazione sia isolata. Nessun altro pony presente sembra
preoccuparsi di loro, anzi vedo moltissimi giovani acclamarli alla
mercé di eroi!
Sempre più sorpresa cerco
di distinguere la figura seduta sulla carrozza, ma mi resta oscurata
dal gran numero di guardie intorno a lei. Non riesco a distinguere
nemmeno il colore della sua criniera.
Quest'aura di mistero non fa
altro che agitarmi ulteriormente e mentre il carro avvicina le ruote
al terreno prego silenziosamente che lassù non ci sia chi io
tema.
Sfortunatamente, le mie
preghiere non vengono udite.
Quando la carrozza atterra, i
Mutanti si dispongono in posizione di guardia attorno al mezzo di
trasporto. Persino il drago, una volta poggiate pesantemente le zampe
a terra, si trasforma ancora rivelando di essere in realtà un
altro Mutante. Una volta tutti disposti per lasciare un corridoio in
cui la Regina possa passare per arrivare la banco di vendita, ella
appare in tutta la sua eleganza.
Alta e slanciata, può
tranquillamente guardarmi negli occhi senza il bisogno di alzare la
testa. Il carapace scuro coperto in gran parte da un regale mantello
azzurro dai bordi cotonati bianchi a macchie nere è talmente
lucido che da lontano sembra un'armatura. Al collo, una collana
dorata con un grande cuore in cristallo incastonato al centro risalta
molto e da lì parte un alto colletto che le arriva quasi alle
orecchie. La criniera lunga e azzurra è raccolta dietro la
testa da un gioco di treccina che partono dalla radice del corno,
legandosi all'altezza della nuca con un fiocchetto rosso e scendono
verso il dorso con una treccia più grande. Immancabile,
tuttavia, il ciuffo ribelle che le scende in mezzo ai grandi occhi
verdi.
Quando il suo sguardo incrocia
il mio ammicca sorridendo. Io invece sento il cuore saltare un
battito e la terra mancarmi sotto ai piedi.
Sottovoce, ripeto a me stessa il
suo nome. Anche con quelle nuove vesti, la riconoscerei tra tutte le
creature del mondo.
“Queen...
Chrysalis...?”
La Regina dei Mutanti... è
ora la Regina di Equestria?
Cosa sta succedendo al mio
regno?
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Capitolo 2 *** La Nuova Storia ***
Flashpoint
– Princess Celestia
Capitolo
1: La Nuova Storia
Più lo vedo e meno ci
credo.
Queen Chrysalis. Il peggior
criminale a zampa libera che si aggira per il mondo, acclamata a gran
voce da tutti i mutanti intorno. Non è possibile per me
dimenticare gli innumerevoli volantini con il suo volto e
l'immancabile titolo di Nemico
Pubblico.
E questo ben prima che allungasse le sue grinfie su Equestria!
Cerco
di mantenere la calma, ma vederla a guida del mio regno e tutti i
pony e i Mutanti intorno a lei che la osservano con riverenza come se
fosse normale
vederla
con la corona sul capo è qualcosa che mi fa mancare il fiato.
Come ha fatto Queen Chrysalis a
diventare la regina di Equestria? Ha forse a che fare con il fatto
che io sia improvvisamente il sindaco di Ponyville?
“Sindaco...
è tutto a posto?” una voce femminile apparsa
improvvisamente alle spalle mi distoglie da questi pensieri. Mi volto
alla ricerca della fonte, sperando di non aver dato troppo
nell'occhio.
Riconosco a fissarmi con i suoi
piccoli occhi azzurri Pinkie Pie. Mi fissa tenendo inarcato un
sopracciglio in un'espressione stranamente seria, considerando il
pony di cui sto parlando.
Lei è uguale in tutto e
per tutto a come la ricordo: il manto rosa, la criniera più
scura e i tre palloncini come cutie mark. Eppure, l'espressione e la
compostezza con cui mi sta davanti e altri fattori che non riesco a
spiegarmi mi portano a pensare che ci sia qualcosa di anomalo in lei,
come se non fosse lo stesso pony che ricordo. Ma perché ho
questa sensazione con chiunque io incontri?
Cerco di rivolgerle il più
caloroso sorriso che posso permettermi nella speranza di non dare a
vedere la mia confusione, ma non appena apro bocca mi rendo conto di
stare sudando freddo “Oh, certo. Tutto a posto.”
“Sicura?
Mi sembra un po' agitata...” insiste invece lei, inclinando il
capo a lato.
“Ho
dormito male...” rispondo, dicendo anche a lei una mezza verità
“Nulla di cui preocc...”
“Miei
cari pony!” questa volta è la voce tonante e dotata di
eco di Queen Chrysalis ad interrompermi. Dato il fatto che stavo per
arrampicarmi sugli specchi anche con Pinkie Pie per mascherare le mie
vere condizioni, riesco a non essere nemmeno troppo infastidita
dall'ennesima interruzione.
Appena la regina parla, tutta la
piazza pende alle sue labbra.
Ferma davanti allo stand, dove
Flim, Flam, Granny Smith ed Apple Bloom da dietro la osservano
sorridenti aspettando il momento per iniziare le vendite, Queen
Chrysalis si rivolge alla folla usando un tono che ricorda la Voce
Reale di Canterlot. Scelta condivisibile, dato il grande numero dei
presenti, ma non per questo meno sorprendente.
“Siamo
qui riuniti, oggi, per celebrare l'apertura della stagione del
sidro.” prosegue lei nel silenzio generale. Pare che nemmeno i
passeri che prima svolazzavano tra gli alberi vogliano osare
interromperla cantando “Sono tempi difficili ed è
impossibile per me misurare solo a parole il rammarico che provo
sapendo cosa accade oltre i nostri confini. Vorrei tanto garantire
per voi un mondo sereno e in armonia, piuttosto che limitarmi a
tenere gli orrori della guerra lontani da noi.”
A quelle parole parte dalla
folla un mormorio sconnesso per incitarla. Dicono che quello che fa è
più che sufficiente e che si fidano delle nostre truppe, senza
preoccuparsi di enfatizzare l'affetto verso la sovrana e la fiducia
nell'esercito a seconda della frase pronunciata. In mezzo a quella
cacofonia rimango colpita da un altro fattore: di quale guerra sta
parlando?
Ci vuole un minuto buono perché
Queen Chrysalis riesca a riprendere la parola, agitando con modestia
lo zoccolo per incitare il popolo riunito a lasciarla finire il
discorso. Vedo anche un leggero rossore colorarle le gote. È
una maestra d'inganni, eppure qualcosa mi dice che è sincera.
Qualunque sia la verità,
le sue parole seguenti sono elogi agli sforzi dei suoi soldati per
difendere la terra santa in cui vivono, ai cittadini presenti che la
lavorano per goderne i frutti e mantenerla quel ritaglio di paradiso
che l'oscurità che regna all'esterno vuole invece veder
bruciare. Si rivolge a tutti con un linguaggio aulico e ricercato, un
discorso davvero toccante, anche con il vivo ricordo di chi ella sia
mi ritrovo mio malgrado a sorridere.
“E
adesso, godiamoci i risultati degli sforzi della conosciutissima
famiglia Apple che anche quest'anno ci onora con il loro prelibato
sidro, concedendoci nel tempo di un boccale di lasciarci alle spalle
i tempi difficili in cui viviamo adesso. E possa la felicità
nata dallo scambio di bevute aiutarci ad affrontare con maggiore
serenità il futuro che ci attende!” concluse la Regina.
Nello stesso momento, Apple Bloom comincia a riempire i primi boccali
di legno in mezzo al rombo degli zoccoli che vengono fatti picchiare
a terra come applauso.
La stagione del sidro è
ufficialmente iniziata e tutti i pony riuniti si affrettano intorno
al banco. Arretro di un paio di passi per lasciare lo spazio a chi è
più interessato di me alla bevanda e per evitare di venire
travolta.
In quel momento, una fitta più
intensa si fa largo nella mia testa con la prepotenza di un drago.
Chino il capo, colta di sorpresa dall'improvviso dolore e vedo
improvvisamente scorrere intorno a me diverse immagini. Immagini di
eventi a chi non ho mai presto parte ma che percepisco come ricordi.
La stagione del sidro. Quando i
fratelli Flim e Flam si erano trasferiti definitivamente a Ponyville,
più di venti anni fa, si erano congiunti alla famiglia degli
Apple formando un binomio tra le conoscenze in campo scientifico del
duo con le quasi infinite risorse della famiglia. Il risultato
dell'unione fu un'implementazione della produzione della famiglia
sorprendente: in pochi anni l'intero frutteto era stato bonificato e
recuperato, protetto da bestie selvagge e parassiti grazie alle
conoscenze dei fratelli Flim e Flam e la produzione raddoppiò
di anno in anno per i successivi quattro anni.
In quel lasso di tempo, la
famiglia conobbe una stabilità economica e fama che non
avrebbero potuto immaginare nemmeno nei loro sogni più rosei e
il Giardino Dolcimele divenne sinonimo di merce di prima qualità
non sono a Ponyville ma in tutta Equestria.
Ma quella non fu l'unica novità
nata da quell'unione.
Applejack e Flam si sposarono
durante gli anni del rilancio della fattoria, consolidando
ulteriormente l'unione delle due famiglie. Fui io stessa a sposarli
presiedendo alla cerimonia.
Quando, in nome di tutti i pony,
è mai avvenuto questo? Una parte di me dice di accettarli come
realtà, mentre un'altra si tiene ancorata alla mia memoria
originale, mettendo tutto in discussione.
Una
voce alle mie spalle interrompe questo conflitto interiore, facendomi
trasalire per l'improvviso ritorno alla realtà “Qualcosa
di turba, Celie?”
Mi volto velocemente verso la
fonte di quella voce e avverto il cuore saltare un battito,
riconoscendo chi mi ha appena chiamata così.
Queen Chrysalis, ferma sulle
proprie zampe davanti a me con tutta la scorta di Mutanti alle sue
spalle, mi osserva con un'espressione dolce e un leggero sorriso che
lascia sporgere i canini agli angoli delle labbra sottili.
Una scena simile, in qualunque
occasione, sarebbe potuta essere il preludio di un duello all'ultimo
incantesimo tra noi due. Eppure, se prima avevo l'impressione che la
sua benevolenza fosse sincera, ora che posso vederla così da
vicino avverto la mia certezza sulla sua malignità vacillare
pesantemente. O è un'attrice ancora migliore di quanto
ricordassi, oppure è sincera.
“Queen
Chrysalis...” riesco a sussurrare a malapena, pure
involontariamente. La sorpresa è tale che non riesco ad avere
nessun'altra reazione.
La regina rise sommessamente
sentendosi chiamare da me in questo modo. Il suo gesto ha il potere
di destarmi e mi rimetto composta mentre la sento chiedermi ancora
“Da quando mi chiami con il mio titolo? Andiamo Celie, ci
conosciamo da quasi un secolo!”
In equilibrio sulle zampe, la
osservo. Il divertimento le allarga ulteriormente il sorriso ed è
sorprendente come la lunga file di canini che mostra non intacchi
l'aria da fata dei boschi che il suo nuovo taglio di criniera le
dona. Per un attimo mi chiedo se quella che ho davanti sia davvero la
terribile Regina dei Mutanti che ha tentato di conquistare Equestria
o è soltanto un sosia omonimo.
“Spero
sia per l'ultima volta, chiamami solo Chrys.” conclude lei,
mentre io rimango imbambolata per tutto il tempo. Più il tempo
passa e più la mia confusione invece di attenuarsi aumenta
esponenzialmente.
Pochi fattori tra quello che
ricordo e quello che vedo da questa mattina coincidono. Uno rimane il
fatto che io e Queen Chrysalis ci conosciamo da diversi anni. Però
il nostro non è esattamente uno di quelli in cui ci si
scambiano nomignoli, anzi! E poi, non ricordo che fosse una creatura
disponibile a farsi chiamare attraverso nomignoli, senza mai
anteporre il suo titolo nobiliare.
Nonostante
tutto cerco di atteggiarmi con naturalezza come ho fatto finora e
cercando di stare al gioco ribatto “Certo. Scusami... Chrys.”
Ignoro se sia riuscita a non
darlo a vedere o meno, ma chiamarla in quel modo mi procura un enorme
disagio.
“Ho
solo dormito male, tutto qui. Nulla che un po' di riposo non possa
guarire.” giustifico infine il mio stato. Che Queen Chrysalis
ci creda o meno, questo non mi è dato di sapere.
Ammicca prima di voltarsi verso
la sua carrozza dicendo “Vai pure, allora. Se non ti senti bene
non intendo certo trattenerti. E poi, devo dirigermi a Manehattan al
momento... ci sentiamo più avanti per il Gran Galà
Galoppante?”
“Oh,
certamente!” annuisco, benché non mi sia chiaro di chi o
cosa lei stia parlando quando pronuncia Gran
Galà Galoppante “Farò
fare gli straordinari a Luna.” scherzo infine per mascherare
ulteriormente il mio stato, mentre la Regina ormai mi da le spalle ed
è con uno zoccolo nella carrozza.
Inaspettatamente, quando faccio
il nome di mia sorella Queen Chrysalis si blocca, voltandosi verso di
me con un'espressione interrogativa sul muso. È talmente
sorpresa che sembra abbia appena parlato in qualche lingua
sconosciuta.
“Luna?”
ripete, evidentemente confusa “Assistant Mare sta male a sua
volta?”
Non capisco. Cerco di insistere
“Ma no, Luna... mia sorella!”
È
vero, la faida tra me e Queen Chrysalis è sempre stato
qualcosa di esclusivo.
Non so nemmeno se lei e mia sorella si siano mai sfidate davvero, ma
reputo impossibile che lei nemmeno la conosca.
Ma la risposta che ricevo è
peggiore di quella che avrei potuto aspettarmi anche nei miei incubi
peggiori.
“Da
quando hai una sorella?” domanda ancora la Regina, accentuando
ancora la sua sorpresa e completando il suo giro voltandosi
completamente verso di me.
Mentre percepisco tutto il
calore del corpo uscirmi dalle piume delle ali riesco a malapena a
balbettare “M... mia sorella... ho una sorella..?”
Nemmeno io comprendo se si
stratta di un'affermazione o di una domanda.
L'espressione di Queen Chrysalis
cambia ancora e scoppia in una risata divertita, come se la
confusione che non riesco più a nascondere sia una grande
barzelletta.
“Devi
essere davvero
stanca, Celie!” esclama tra le risate, ritornando sulla
carrozza. Una volta pronta per la partenza aggiunge come per
spiegarmi “Tu sei figlia unica! L'unico esemplare vivente di
alicorno sulla faccia dell'intero pianeta! Per questo motivo sei
speciale, non ricordi tutte le volte che te l'ho detto?”
Digrignando i denti fino a
quando non sentito tirarmi le mascelle per evitare di sfogare la mia
crescente frustrazione nata dalla serie ininterrotta di sorprese che
ricevo da questa mattina mi sposto a grande velocità per i
cieli di Ponyville.
Prima che Queen Chrysalis
lasciasse il Giardino Dolcimele ci siamo scambiate un ultimo saluto
poi, dopo averla lasciata allontanare abbastanza, sono scattata verso
il municipio.
Sono partita in maniera così
impetuosa che non ho nemmeno cercato la mia assistente per avvisarla,
prima di partire. Ma anche se fosse stata al mio fianco per tutto il
tempo probabilmente l'avrei lasciata indietro: devo assolutamente
trovare delle risposte e non voglio che lei o chiunque altro mi veda
mentre mi affanno nelle ricerche. La mia confusione mentale è
tanta e ho davvero paura che se qualcuno mi vedesse in questo stato
potrebbe prendermi per pazza.
Sotto di me, Ponyville scorre
rapida e praticamente deserta. Sembra che praticamente ogni singolo
abitante sia migrato verso il Giardino Dolcimele per l'arrivo della
Regina e questo gioca a mio vantaggio: meno pony potranno vedermi,
più libertà di movimento avrò.
Come
metto gli zoccoli nell'ufficio del sindaco, il mio
ufficio
a quanto sembra, assalto la libreria vicino alla scrivania,
avventandomi su di essa come una manticora con la sua preda.
Luna, un tempo, mi confidò
che è possibile distinguere la realtà dal sogno
leggendo una pagina, distogliendo lo sguardo poi e rileggendola
subito dopo. Se le parole cambiano, allora si ha la prova di essere
dentro un sogno mentre se rimangono le stesse è la realtà.
Provo questo esperimento più
volte, ma ottengo sempre lo stesso risultato. Per quanto possa non
piacermi, quella che sto vivendo è la realtà. Nessun
sogno, nessuno scherzo da parte di Luna.
Non mi resta altro da fare se
non cercare di trovare un modo per orientarmi attraverso le
informazioni contenute nei libri che ho con me.
Faccio
levitare intorno a me anche tre o quattro libri per volta, alla
ricerca di dati, eventi storici o anche semplici nomi che possano
aiutarmi. Per la maggior parte si tratta di documenti economici e
sociali riguardanti nello specifico Ponyville, ma dopo qualche minuto
di ricerca mi capita finalmente tra gli zoccoli qualcosa che tratta
nello specifico la storia di Equestria.
Afferrandolo come un naufrago al
salvagente, inizio a divorare le pagine. Quel che trovo scritto è
la travagliata storia di una Equestria molto diversa da quella che
ricordo. Pochi o addirittura nessuno degli eventi che leggo coincide
con quelli che riesco a richiamare alla memoria, ma quel che è
peggio è che più proseguo con la lettura e più
aumenta l'aria di famigliarità con quelle informazioni.
Molto tempo prima che nascesse
il regno di Equestria, i pony erano divisi in tre grandi tribù:
i pony di terra, gli unicorni e infine i pegasi. La loro convivenza
era caratterizzata dal reciproco disprezzo e nemmeno la necessità
che avevano gli uni degli altri era stato un deterrente sufficiente a
fargli smettere di combattere. Scaramucce e veri e propri conflitti
si alternavano a momenti di relativa pace che la loro terra natia
inabitabile, costringendoli ad una grande migrazione di massa.
Per un fortuito caso, benché
le tribù si fossero mosse in direzioni diverse senza contatti
tra loro capitarono tutte e tre nella terra che sarebbe poi diventata
la loro nuova patria. Il lungo viaggio e la lontananza, tuttavia, non
avevano attenuato le divergenze e nonostante le condizioni in cui
riversavano un nuovo, grande, conflitto parve trovarsi alle porte.
Una nuova guerra che avrebbe decretato finalmente chi era il più
forte tra di loro.
Fu in questo periodo, quando le
tribù erano troppo indebolite dalla migrazione, dagli
adattamenti al nuovo ambiente e dalla guerra imminente, che sorsero i
Mutanti.
Questi, guidati dalla loro
Regina Queen Chrysalis, lanciarono numerosi assalti alle varie tribù
contemporaneamente, sfruttando il loro numero di soldati di gran
lunga maggiore rispetto a quanto mai i tre popolo potessero sperare
di ottenere da soli, e le condizioni in cui si trovavano le forze
militari per colpire obiettivi sensibili, indebolendo ulteriormente
le loro risorse.
Tale strategia, basata su un
misto del soverchiante vantaggio numerico dei Mutanti, della loro
migliore organizzazione essendosi uniti molti anni prima e
dell'affaticamento dalle eterne scaramucce tra le varie tribù
pony portò rapidamente le forze di Queen Chrysalis in un
incrollabile vantaggio rispetto agli avversari.
La prima delle tribù a
cedere fu quella dei pony terrestri, i meno propensi alla guerra e
più stremati in quanto continui bersagli da parte degli
avversari ormai a corto di viveri.
“Almeno
su questo, Chrysalis non è cambiata.” osservo
ironicamente leggendo quest'ultimo punto, quasi involontariamente.
In un ultimo disperato tentativo
di fermare l'ascesa dei Mutanti, pegasi ed unicorni sancirono una
disperata alleanza contro il nemico comune.
Vi fu una grande battaglia, il
volume non si dilungava nei dettagli e le uniche informazioni tenute
erano il luogo dello scontro e che anche in quell'occasione fu
Chrysalis ad emergere trionfante. Il modo in cui vinse quella
battaglia fu molto interessante: volendo fondare fin dall'inizio
un'alleanza stabile tra i Mutanti e i Pony, rinunciò ad una
guerra d'attrito dove avrebbe avuto il vantaggio per infiltrare suoi
soldati tra le file nemiche. Quando la battaglia iniziò, essi
si mostrarono per quello che erano realmente, seminando il panico e
il caos tra le fila nemiche.
In un clima simile muovere le
truppe si rivelò impossibile per qualunque generale
dell'Alleanza, rompendo ogni schema tattico e strategia
precedentemente preparata. La battaglia si ridusse ad una grossa
guerra lampo dove i Mutanti imprigionarono rapidamente qualunque
nemico fino ad arrivare al quartier generale nemico e a costringere
alla resa i comandanti nemici.
Sebbene trionfante, la Regina si
dimostrò molto magnanima nei confronti dei vinti e, sancendo a
sua volta l'unione di pony e Mutanti, nacque il regno di Equestria,
con la stessa Queen Chrysalis a capo da quel giorno fino ad oggi.
Certo, i conflitti tra le specie
non si attenuarono interamente quel giorno. Fu un processo lungo, ma
nel frattempo nessuno osava mettersi apertamente contro i voleri
della Regina di Pony e Mutanti. Una delle accuse che infatti in quel
periodo circolava maggiormente era che i Mutanti, data la loro
capacità di rinvigorirsi nutrendosi delle energie dell'amore
che le creature viventi provane le une per le altre, avessero creato
quell'immenso regno solo per usarlo come cibo.
In mezzo a questo clima a Regina
dovette lavorare sodo, aiutando la popolazione e mostrando in ben più
di un'occasione come simili minacce fossero del tutto infondate.
Agendo in questo modo, grazie anche all'aiuto di qualche personaggio
di spicco come Focaccia Tosta, Giglio Ingegnoso o il soldato
Mammoletta, l'unione si consolidava giorno per giorno, anche se
lentamente.
Ma anche mentre la convivenza
tra Pony e Mutanti muoveva i suoi primi passi, Equestria non era al
sicuro dagli orrori della guerra.
L'Impero di Cristallo guidato da
Re Sombra non vedeva di buon occhio simile alleanza, special modo che
un Mutante si mettesse alla guida dei simili del sovrano.
Tale sentimento fu il prologo di
un conflitto tra i due regni. Senza aver raggiunto i primi dieci anni
di esistenza, Equestria si trovava già sul piede di guerra.
Stando a quanto era riportato,
Re Sombra iniziò in quegli anni un massacro selettivo della
specie dei draghi, portandola ad un passo dall'estinzione, affermando
che presto o tardi Equestria si sarebbe alleata anche a loro e che
non potevano permettersi che un singolo regno accumulasse tanto
potere.
Come Sombra avesse fatto a
convincere i suoi sudditi a seguirlo in un atto così
scellerato e crudele non era chiaro, piuttosto erano confermati i
numerosi tentativi di dialogo tra i due regni atti proprio ad evitare
la guerra e a fermare il massacro, noto in futuro come lo Sterminio
dei Draghi. Si sfiorò anche l'idea di un matrimonio per
stipulare una duratura alleanza tra i due eserciti, ma anche questo
tentativo fallì come tutti gli altri.
L'Impero di Cristallo poteva
contare su una magia che facilmente surclassava quella di Equestria,
mentre quest'ultimo poteva contare su un esercito di Mutanti che
superava quello dei pony di cristallo ancor più di quanto non
facesse in precedenza con le singole tribù di pony. Era
difficile stabilire chi tra loro sarebbe potuto essere il vincitore
della guerra.
Forse l'intervento delle tre
tribù di pony avrebbe potuto cambiare le sorti, ma parve che
la stessa Regina non volle farli intervenire, preferendo lasciare
loro la possibilità di sistemarsi meglio dopo gli anni
difficili passati.
Forse fu per questo, forse per
altro, che un giorno Queen Chrysalis orchestrò un attacco
direttamente nel cuore dell'Impero di Cristallo, mentre Sombra si
apprestava a finire gli ultimi esemplari dei Draghi ancora in vita.
Sebbene tra le pagine del libro
non siano riportate molte informazioni, neppure da chi fossero
formati gli schieramenti di allora, è facile immaginare quanto
quel conflitto abbia dovuto essere duro. L'unico dettaglio lasciato
trasparire è che Sombra avesse scoperto qualcosa, qualcosa che
Queen Chrysalis non voleva si diffondesse e che la costrinse infine a
lanciare la più potente maledizione che conoscesse contro
l'Impero di Cristallo, facendolo sparire come aria rarefatta per
l'eternità.
A battaglia conclusa, inoltre,
l'unione tra Pony e Mutanti si consolidò oltre ogni più
rosea aspettativa e finalmente Chrysalis venne vista come la benevola
sovrana di quel vastissimo reame e i Mutanti come il braccio armato a
cui rivolgersi quando c'era bisogno di protezione.
Ma nemmeno dopo Equestria poté
conoscere una pace stabile.
La natura misteriosa dietro la
battaglia contro l'Impero di Cristallo aveva gettato i semi per un
altro conflitto, che scoppiò a distanza di appena qualche anno
e che tutt'oggi prosegue, tra il Regno di Equestria e l'Arabia
Sellata.
Il sultano ritenne che l'esilio
dell'Impero di Cristallo da parte di Queen Chrysalis fosse un chiaro
segno da parte sua di totalitarismo, quasi un'affermazione che
chiunque non fosse dalla sua parte sarebbe andato incontro alla
stessa fine: sparire dal creato, senza lasciare nemmeno una bara a
ricordo della loro presenza.
Anche in questo caso ci furono
numerose sedute diplomatiche atte ad evitare lo scontro, sebbene non
fossero trattative serrate come era stato con l'Impero di Cristallo.
Queen Chrysalis rifiutò a più riprese di divulgare cosa
Sombra avesse scoperto per costringerla a ricorrere al suo
incantesimo e il sultano rigettò con disprezzo ogni altro
possibile compromesso tra i due regni: o la verità sarebbe
uscita a galla, o i suoi soldati sarebbero venuti a prenderla da
soli.
Dopo numerosi accordi
infruttuosi, la lunga guerra tra l'Arabia Sellata e il Regno di
Equestria cominciò.
Fino ad ora questa guerra si è
tenuta soltanto oltre i confini di Equestria, grazie ad una potente
barriera che la stessa Queen Chrysalis aveva alzato poco dopo
l'inizio delle ostilità per tenere salvi i propri sudditi da
possibili incursioni esterne.
L'insieme di queste gesta è
valso alla sovrana l'amore incondizionato del popolo che la idolatra
alla stregua di una vera e propria divinità, titolo che lei
pare non aver mani denigrato. Chi lo sa, forse anche il suo ego è
rimasto invariato, nonostante la benevolenza che adesso dimostra.
Simile amore consente alla
Regina di tenere alzata la barriera a prova di qualsiasi soldato che
l'Arabia Sellata potrebbe mai utilizzare e di tenerla alzata senza
mai finire spossata. Proteggere un intero regno con una barriera è
uno sforzo immenso, per un singolo incantatore: io stessa ignoro
quanto potrei resistere. I Pony e i Mutanti devono amarla davvero dal
profondo del cuore, per donarle una simile forza!
In ogni caso, scopro che non è
solo con l'Arabia Sellata che Equestria non ha buoni rapporti.
Durante gli anni che
precedettero l'emigrazione dei pony, Queen Chrysalis si confermò
a guida del popolo dei Mutanti attraverso una guerra civile contro
gli altri capi delle varie bande formate dai suoi simili, mostrando
un intelletto di intere generazioni avanti rispetto le conoscenze
dell'epoca. Simile potere le permise di poter fornire al suo popolo
una protezione efficacie contro i loro predatori naturali, i Grifoni.
La nascita di un nuovo potere portò uno stallo nel regno e il
regno di Grifonia cadde, andando a formare la Repubblica dei Grifoni.
Ma nonostante il nuovo governo,
pare che nessuno tra loro abbia dimenticato il loro antico ruolo nei
confronti dei Mutanti e benché la Repubblica non disponga di
un arsenale sufficiente per rappresentare una reale minaccia ad
Equestria, i rapporti tra le due nazioni non sono mai stati cordiali.
Non appena termino la lettura
inizio a riflettere.
Come
avrei dovuto aspettarmi, nessuna delle informazioni che ho letto mi
sembra falsa. Alcune mi sembra addirittura di ricordarle.
Eppure, contemporaneamente, ricordo un'altra storia di questo mondo
completamente diversa da questa!
A quale devo credere? Quella in
cui io governo Equestria e nessuno di questi conflitti e mai
esistito, o a quella che sto vedendo davanti ai miei occhi? Dove
Queen Chrysalis combatte ogni giorno per dimostrare al mondo le sue
buone intenzioni?
Le buone intenzioni di Queen
Chrysalis. In qualunque altra occasione avrei presto queste parole
per una battuta. E adesso sono questioni di importanza addirittura
mondiale.
Ma c'è un altro fatto che
mi sconforta. Un paio di nomi mancano dalla mia lettura. Per quanto
si possa trattare di un libro molto superficiale, appena sufficiente
per studi poco sopra il livello elementare, si tratta di nomi che
dovrebbero comunque esserci.
Mia sorella, Princess Luna, e
Discord non vengono nominati una sola volta in tutto il tomo. Un
brivido mi attraversa il dorso, accarezzando un'ipotesi terribile.
E se loro non esistessero? Queen
Chrysalis ha detto che sono l'unico alicorno sulla faccia della
terra. E se sono l'unico alicorno, è comprensibile che non
esista nessuna Luna. Figuriamoci creature caotiche come i
Draconequus!
Ma allora perché io li
ricordo?
Perché questa Equestria
mi continua a sembrare giusta e sbagliata allo stesso tempo?
Mi porto gli zoccoli sul muso,
respirando profondamente per mantenere la calma. Devo rimanere lucida
per pensare ad una soluzione.
Fino ad ora ho scoperto solo
grandi differenze tra l'Equestria che ricordo e quella dove vivo. Ora
che so anche la storia passata di entrambi i regni, che altro posso
fare per placare la mia confusione? Cos'altro posso fare per capire
il motivo di questa sensazione che mi accompagna da quando mi sono
alzata questa mattina?
Mentre rifletto una seconda
fitta alla testa, simile a quella che ho avuto prima al Giardino
Dolcimele, mi colpisce con la stessa violenza di un'incudine piovuta
dal cielo. Il dolore è così intenso da non farmi
reggere sulle zampe.
Cado a terra, sdraiata su un
fianco. Chiudo gli occhi e stringo i denti e gli zoccoli anteriori
sulle tempie per placare il dolore. E un nuovo caleidoscopio di
colori e immagini invade la mia vista.
Questa volta vedo un unicorno
dal manto lilla e la criniera scura con due mesches di colori
diversi. È Twilight Sparkle, la mia studente.
È davanti a me, con lo
sguardo triste chinato per terra. Tra me e lei regna un silenzio
tombale.
Rompo per prima la tregua
sussurrandole timide parole di scuse. Per tutta risposta, lei si
teletrasporta lontano da me, dove non possa vederla, senza aggiungere
una sola parola. Ma prima che la luce l'avvolga completamente, faccio
in tempo a vedere una lacrima solitaria solcarle il muso.
Ignoro cosa sia accaduto di
preciso. Non riesco a ricordare per cosa mi stessi scusando e cosa
avesse potuto affliggerla in questo modo. Ma questo ricordo prova in
me un enorme senso di colpa e imbarazzo: non appena la fitta alla
testa svanisce, avverto lo stomaco chiudersi in una morsa e uno
spesso nodo alla gola.
Un nuovo dubbio, come se la
situazione non fosse abbastanza complicata, si fa largo nella mia
testa: cosa è successo tra me e Twilight?
Quando il dolore alla testa
passa, apro gli occhi roteando le pupille alla ricerca di qualche
altro indizio nella stanza che possa aiutarmi a fare luce almeno su
questo nuovo mistero. Ma presto realizzo che sto facendo soltanto un
ennesimo buco nell'acqua: non c'è una sola foto o lettera che
possa aiutarmi.
Mi alzo in posizione supina,
tenendo le ali distese dietro di me, e comincio a guardare il
soffitto come in cerca di una risposta incisa su quelle travi. Mi
sono rimaste molte poche carte da giocare.
Posso solo aspettare: le ultime
fitte alla testa mi hanno inculcato nuove nozioni sulla vita in
questo luogo, magari concentrandomi posso ottenere qualche risposta
in più.
Sospiro
profondamente e chiudo gli occhi. Mi concentro sui miei ricordi,
allontanando tutto quello che so di questa realtà dove mi sono
svegliata stamattina. Ho bisogno di risposte e ne ho bisogno adesso.
L'ultima volta che ho incontrato
Twilight è stato dopo il matrimonio di suo fratello, Shining
Armor, con mia nipote Cadance. Abbiamo festeggiato tutti assieme,
felici che l'assalto dei Mutanti orchestrato da Queen Chrysalis a
Canterlot fosse fallito. Una volta terminati i festeggiamenti, lei
era tornata a Ponyville con le sue amiche. La nitidezza con cui
ricordo questi eventi è di gran lunga maggiore di quanto possa
dire su qualunque altro evento che mi coinvolga come sindaco. E
questo non fa che accentuare tutta la mia confusione.
Il motivo della discussione tra
me e Twilight deve essere accaduto in questa 'nuova' Equestria. Ma
ogni volta che provo a pensarci sopra, per quanto mi sforzi, quello
che ottengo è solo una macchia, nera come la pece. Posso
sforzarmi quanto voglio, ma è chiaro sin dai primi momenti che
non caverò un ragno dal buco, in questo modo.
A peggiorare il tutto,
quest'ultimo ricordo tra me e lei mi da la sensazione che sia un
evento di molti anni fa. Queen Chrysalis Regina di Equestria è
un elemento più che sufficiente a farmi temere il peggio.
È quest'ultimo pensiero a
darmi l'illuminazione. Ritorno su un fianco, alzando il capo verso la
finestra.
Elemento.
Gli Elementi dell'Armonia!
Sono già a Ponyville,
dove i portatori sono tutti riuniti! Twilight abita qui!
Aiutandomi con le ali, ritorno
in equilibrio sugli zoccoli per poi dirigermi verso l'uscita. Devo
soltanto trovare la mia studente in casa sua, nella biblioteca del
paese, e scoprire da lei cosa è accaduto tra di noi.
Sarà imbarazzante, ma è
meglio affrontare una situazione scomoda piuttosto che continuare a
vagare nel buio come sto facendo da questa mattina.
Presa dall'entusiasmo, apro la
finestra della stanza con un incantesimo e la attraverso in volo,
dirigendomi in fretta e furia alla biblioteca.
Durante il tragitto, in uno
sprazzo di ottimismo, penso che se la Twilight che incontrerò
sarà la stessa che ricordo, molto probabilmente avrà
anche delle risposte ai dubbi che occupano la mia mente in questo
istante.
Come un vagabondo nel deserto
che trova dopo un lungo periodo un'oasi, mi avvicino alla casa della
mia studentessa aspettando con impazienza il momento in cui otterremo
insieme tutte le risposte.
Non appena riconosco avvicinarsi
all'orizzonte l'albero che ospita la biblioteca di Ponyville e perciò
anche Twilight il mio sorriso sulle labbra si allarga da solo, mentre
io comincio a planare per arrivargli davanti. Cerco di evitare di
arrivare come quella volta in cui precipitai davanti alla finestra di
quello stesso edificio.
Fortunatamente quel momento
coincideva con l'invio di una lettera della stessa Twilight, così
ebbi l'occasione di nascondere l'evento come una mia visita per
ritirarla personalmente.
Cosa accadde in realtà?
Nevicherà nell'Arabia
Sellata, il giorno in cui lo racconterò!
In ogni caso, una volta arrivata
davanti alla porta d'ingresso, batto lo zoccolo sullo spesso legno
della porta un paio di volte, bussando in attesa di trovare la stessa
Twilight o il suo assistente Spike ad aprirmi.
Aspetto con il sorriso stampato
sul muso, aspettando di vedere la mia adorata studente e sollevandomi
già il morale, in vista delle risposte alle mie domande che
stanno sicuramente per arrivare.
Ma quando finalmente la porta si
apre, le mie aspettative vengono deluse.
Ad aprirmi trovo un pony molto
anziano, con il manto grigio, gli occhi azzurri dietro ad un paio di
occhiali rotondi e spessi e la criniera rada e nera. Lo riconosco, si
tratta di uno degli stalloni più anziani dell'intera
Ponyville. Cosa ci fa, lì dentro?
Mi saluta sistemandosi gli
occhiali con una zampa. La sua miopia è talmente forte che non
riesce nemmeno a riconoscere l'espressione stupita che ho in questo
momento.
“Oh,
buongiorno, Sindaco Celestia. Non dovrebbe essere all'apertura della
stagione del sidro, adesso?” mi domanda, con voce bassa e
tremolante come le sue zampe.
Una parte di me vorrebbe
chiedergli cosa ci fa in quel posto, considerate le sue condizioni.
Ma è meglio che non desti troppi sospetti e confesso “Abbiamo
finito. Queen Chrysalis è arrivata e ha aperto la stagione. Io
non mi sentivo molto bene e sono andata via presto.”
Mentre parlo, approfitto della
mia statura ben superiore al pony davanti a me e sbircio all'interno
della stanza. Nulla mi sembra cambiato, tranne forse la posizione di
un paio di mobili, ma di Twilight non riesco a vedere nemmeno
l'ombra.
“Oh,
mi dispiace. Spero che lei si senta meglio, adesso, Sindaco.”
la voce dell'anziano mi arriva alle orecchie, facendo tornare la mia
attenzione su di lui. Si fa da parte, come per lasciarmi entrare,
mentre mi propone “Vuole un libro per tenerle compagnia durante
la convalescenza? Posso consigliargliene diversi!”
Approfitto del suo invito ed
entro, arrivando però dritta al sodo “Ti ringrazio, ma
non ce n'è bisogno. Piuttosto, sto cercando Twilight Sparkle.
Sai dirmi se è in casa?”
Chiedo pensando che quel pony
anziano stia dando momentaneamente il cambio a Twilight, ma a
giudicare dalla sua espressione quando confesso il mio obiettivo e la
domanda che mi rivolge subito dopo pare che la verità sia
molto più complessa.
“Chi?”
mi chiede lo stallone, sgranando gli occhi. È sinceramente
sorpreso, è evidente.
Deglutendo, cerco di correggere
il tiro “Voglio dire che sto cercando questo pony, ma non
ricordo il suo indirizzo. Non possiedi per caso un elenco dove sono
segnati i dati dell'ultimo censimento della popolazione?”
Lo stallone annuisce come se la
mia giustificazione lo avesse convinto e ribatte, in maniera quasi
ovvia “Be', è ovvio che ne abbiamo una copia. Ma non lo
avete anche voi in municipio?”
“Sì,
ma sono certa che il vostro sia più aggiornato.”
ribatto, giocando la carta dell'adulazione per evitare di
approfondire quel colloquio che rischia ogni secondo che passa di
portarmi in un vicolo cieco. Non so ancora cosa stia succedendo
davvero, devo rimanere vigile e non far scoprire la mia confusione su
questa strana Equestria.
Fortunatamente, il mio tentativo
va a buon fine e il pony mi porta poco dopo il tomo che avevo
richiesto. Lo afferro sollevando con la magia e comincio a sfogliarlo
velocemente, mentre lui mi domanda ancora “Ecco qui il volume
dell'anno scorso. Questa Twilight Sparkle ha per caso qualcosa per
calmare il tuo malessere?”
Quella domanda mi gela il sangue
nelle vene. Per farmi una domanda del genere, non solo non deve
ricordare il suo nome ma nemmeno avere la più pallida idea di
chi io stia parlando. Perciò, se lui non la conosce, vuol dire
che non è la bibliotecaria di Ponyville. Se perciò lei
non è nemmeno la bibliotecaria, cosa mi sarei dovuto aspettare
scoprendo qualcosa su di lei?
“Sì.
Diciamo così.” rispondo, sotterrando i miei timori per
tornare a cercare il suo nome affondando il muso tra le pagine.
Riesco a leggere ogni nome e
indirizzo riportato su quelle pagine nell'arco di pochi minuti. Molti
li riconosco, ma nessuna voce allude a Twilight.
Mentre ritorno a leggere daccapo
ogni nome registrato, odo il bibliotecario ancora davanti a me
sospirare profondamente.
“Oh,
be', devo stare davvero invecchiando, ormai!” esclama,
grattandosi la testa nel mentre.
Abbasso il volume per
osservarlo. Sono tentata di chiedergli cosa voglia dire, ma il mio
sesto senso che mi avverte di come la sua risposta non mi piacerà.
Rimango in stallo solo per
qualche secondo, prima che decida di ignorarlo e chiedere “Come?”
Lui
fa spallucce mentre mi spiega con una nota di serena rassegnazione
nella voce “Lavoro qui da moltissimi anni e mi sono sempre
occupato di tenere aggiornati i dati del censimento. Pensavo ormai di
ricordare a memoria nomi e indirizzi, ma questa Twilight Sparkle non
riesco a ricordarla. Forse sto davvero diventando troppo vecchio per
ricordare qualcosa. Ma che ci voglio fare, è già tanto
se sono
arrivato a
questa età! Non è vero, Sindaco?”
Ignoro la seconda parte della
sua risposta e mi focalizzo su Twilight. Non voglio arrendermi nella
ricerca.
Non c'è traccia di lei
sul registro del censimento nemmeno al mio secondo tentativo. Mi
rifiuto di credere che lei non esista, come Luna o Discord.
Non può essere possibile
che non esista. L'ho ricordata, pochi istanti fa!
“È
un unicorno lilla, altezza nella media, con la criniera scura con
delle meches rosa e viola...” faccio una descrizione sommaria,
ma dovrebbe essere sufficiente per far ricordare all'anziano
bibliotecario almeno di chi io stia parlando.
Lui invece ci pensa un po', ma
alla fine conferma “Nulla. Mai sentita nominare, ne' ho mai
incontrato un unicorno come me lo sta descrivendo, Sindaco Celestia.
Sicura di non confondersi con qualcun altro?”
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Capitolo 3 *** Vecchie Conoscenze, Nuove Identità ***
Flashpoint
– Princess Celestia
CAPITOLO
2: Vecchie Conoscenze, Nuove Identità
Faccio
ritorno al municipio con il morale sprofondato sotto agli zoccoli per
lo sconforto. Sono talmente affranta che non trovo nemmeno le forze
per prendere il volo.
Passeggio
in mezzo alle strade sterrate di Ponyville, mentre queste
ricominciano ad affollarsi. A quanto sembra, la festa dell'apertura
della stagione del sidro deve essersi conclusa. Ma si tratta di
particolari che al momento non hanno alcuna importanza, per me.
Schiva,
faccio ritorno al municipio con le labbra piegate verso il basso e lo
sguardo chinato, evitando di fermarmi troppo all'esterno: ho bisogno
di restare da sola.
Quando
l'odore del legno degli interni del palazzo entra nelle mie narici e
l'eco della vita che si svolge lungo le strade all'esterno accarezza
le mie orecchie, alzo finalmente lo sguardo osservando la rampa di
scale che si snoda avanti a me, portandomi verso l'ufficio.
No,
non sono decisamente di buon umore adesso. Oltre alla brutta figura
appena fatta con l'anziano bibliotecario, cercando un pony che in
realtà non è mai stato a Ponyville, ignorare ancora la
causa del litigio tra me e Twilight acuisce il mio senso di colpa.
Cosa
era successo tra me e Twilight? E cosa sono questi ricordi che
affiorano nella mia mente in modo casuale?
Saliti
i pochi scalini che portano al mio ufficio, apro la porta ricorrendo
alla magia e una volta che posso vedere l'interno della sala, il
primo dettaglio che riesco a notare è
il volto di Assistant Mare, piegato dalla sorpresa di vedermi
apparire in quel momento.
“Sindaco
Celestia!” mi saluta a gran voce, prima di avvicinarsi a me a
grandi passi “Ho sentito che ha lasciato la fattoria degli
Apples perché non si sentiva bene, così mi sono
precipitata qui. Poi però non l'ho vista e ho cominciato a
preoccuparmi... dove si trovava?” sensibilmente preoccupata, mi
riempie di domande atteggiandosi più come una madre in ansia,
piuttosto che un semplice assistente.
“Oh,
ero solo andata a fare qualcosa per il mal di testa.” le
rispondo, accompagnando le mie parole con un sorriso per nascondere
il mio reale stato d'animo “Ora mi sento molto meglio, grazie.
Non c'era bisogno che ti precipitassi qui.”
Solo
mentre pronuncio queste parole realizzo che, in effetti, la mia
emicrania è sensibilmente diminuita e che ora riesco a
dialogare molto meglio rispetto a questa mattina. La prima buona
notizia da quando è cominciato il mio travaglio.
In
ogni caso, alle mie parole la puledra avanti a me reagisce esclamando
ancora con aria di rimprovero “Non avrebbe dovuto allontanarsi
così in ogni caso! Per fortuna era solo un malore passeggero,
ma se fosse stato qualcosa di peggio?”
La
sua preoccupazione è quasi paradossale. Non sarò una
principessa, ma pare che anche in questo mondo ci tengano molto alla
mia salute. Con questo pensiero in mente, non riesco a trattenermi
dall'emettere una sottile risata “Eheh.
D'accordo, scusami se ti ho fatta preoccupare. La prossima volta
prometto di avvisarti.”
Per
la prima volta da quando la vedo, Assistant Mare accenna ad un
sorriso ed entrambe ci mettiamo al lavoro nella stanza: io prendo
posto dietro la scrivania mentre lei inizia a sistemare i libri nella
biblioteca, come se non approvasse l'ordine in cui li ho riposti io.
Ordine.
Vedendola
muoversi, vengo colta da un'epifania mentre trovo un'altra pista che
potrei seguire per far luce sul mistero di questo mondo.
Allargo
le labbra in un ampio sorriso mentre spalanco le ali e chiedo alla
puledra, concentrata dietro alla sistemazione dei volumi “Assistant
Mare, esiste un posto dove possiamo vedere il nome di tutti i pony
che vivono ad Equestria?”
La
mia assistente, sentita la mia richiesta, alza lo sguardo al soffitto
tenendo a mezz'aria il libro stretto nella corona dello zoccolo.
Sempre con il muso verso l'alto, come se stesse leggendo tra le
travi, risponde alla mia domanda “Be', dipende da cosa vuole
fare in questa ricerca. Se ha bisogno di nomi, è sufficiente
consultare i registri. Per i dati personali occorrerebbe
l'autorizzazione della Regina a consultare gli archivi a Canterlot.
Ma se si tratta di qualcuno di queste parti, o che ha rapporti con
qualcuno di Ponyville, potrebbe chiedere direttamente a Pinkie Pie!”
Nonostante
l'abbondante risposta, quelle parole mi lasciano comunque perplessa.
Ma la confusione questa volta dura poco, poiché Assistant Mare
poggia finalmente il libro e abbassa lo sguardo verso di me spiegando
“Pinkie Pie è una giumenta... possiamo dire che è
soltanto difficile,
ma ha indubbiamente un'eccellente memoria. Non solo conosce i nomi di
tutti
gli
abitanti di Ponyville, ma sa anche tutto
di ognuno di loro! Compleanni, ricorrenze, conoscenze, eventi nella
loro vita... pare che lei abbia in realtà occhi e orecchie
dappertutto e che nulla possa sfuggirle. A pensarci, può
sembrare abbastanza inquietante...”
Mentre
la mia assistente comincia a riflettere sulle abilità della
giovane pony dal manto rosa massaggiandosi il mento con lo zoccolo,
io cerco di insistere “Quindi, mi stai dicendo che Pinkie Pie
conosce non solo tutti quelli che vivono qui a Ponyville, ma anche i
loro amici? Anche i nostri?”
“Uh?”
domanda, quasi involontariamente, lei prima di tornare con le zampe
per terra. Subito dopo si affretta ad annuire sia a parole che con il
capo “Certamente. Lei sa tutto
di
tutti.”
Mi
sono sempre raccomandata, non solo con i miei studenti ma con
qualunque pony venisse al mio cospetto a Canterlot, di non arrendersi
per alcuna ragione, anche quando tutto sembra essere contro di te.
Perché anche il sole del giorno peggiore tramonta e ci sarà
sempre sereno, dopo la tempesta. Si tratta di un insegnamento che
dispenso a tutti non solo perché legato alla mia stella, ma
perché vi ripongo sopra una fiducia incrollabile.
E
questa nuova pista che ho appena trovato ne è la conferma: se
Twilight non è mai stata a Ponyville, posso scoprire qualcosa
su di lei attraverso il legame che c'è stato tra di noi. Se
Pinkie sa tutto di tutti, allora saprà sicuramente il perché
del nostro litigio!
Come
dico sempre, c'è sempre speranza, c'è sempre un modo
per risolvere la situazione.
Così,
senza essermi ancora seduta al mio posto, ritorno verso la finestra,
pronta a spiccare il volo mentre spiego ad Assistant Mare “A
dire il vero, credo che andrò subito da Pinkie Pie. Ho un
vuoto di memoria e non vedo l'ora di liberarmene!”
“Va
bene.” mi risponde la cavalla, ammiccando, prima di ricordarmi
mentre spalanco completamente le persiane “Ma si ricordi
che questa sera ha un appuntamento al Carousel Botique con Rarity. Se
oggi non è stata bene le conviene evitare di compiere sforzi
eccessivi, o non sarà in grado di prenderle correttamente le
misure!”
Rimango
sorpresa dall'inusuale appuntamento di cui mi ha appena parlato. Non
ho memoria dell'ultima volta in cui ho chiesto un abito su misura a
Rarity.
Cerco
la mia assistente con la coda dell'occhio mentre le ripeto,
invitandola in questo modo a spiegarsi meglio “Appuntamento al
Carousel Botique?”
Vedo
la giumenta sospirare profondamente come rassegnata “Ah, se non
ci fossi io!” esclama, prima di puntare lo zoccolo verso un
calendario “Mancano poche settimane al Gran Galà
Galoppante e lei non ha ancora un abito per l'occasione, avendo usato
quello dell'occasione precedente per fare beneficenza. Rarity si è
offerta di cucirne uno, ma ha bisogno di prenderle le misure in
quanto lei è l'unico esemplare di alicorno e perciò non
ha manichini adatti allo scopo!”
Nonostante
le intenzioni di Assistant Mare siano galanti, anche questa volta per
ogni domanda che ricevo trovo almeno altre due domande “Aspetta...
abito per l'occasione?”
Lei
annuisce ancora, leggendo nel mio volto la sorpresa come se fosse
scritta a caratteri cubitali “Sì. Lo ha sempre usato per
gli altri Galà, Queen Chrysalis ci tiene che lei sia presente
ad ogni occasione, ma dopo quella crisi di orfani per la guerra con
l'Arabia Sellata, abbiamo dovuto...”
“Orfani?”
ripeto, quasi strillando. Quella è una parola che avrei voluto
cancellare dal dizionario, tempo fa.
Il
mio gesto involontario la spaventa. Mi sono voltata interamente verso
di lei, con gli occhi fuori dalle orbite per la sorpresa e le ali
spalancate.
Assistant
Mare si siede per terra. Tiene la bocca aperta ma nulla esce dalle
sue labbra. Dopo qualche secondo trova solo la forza per spostare lo
sguardo verso il retro del palazzo.
Con
uno scatto, galoppo verso la finestra, salto fuori e plano verso il
punto indicato da lei.
La
vista mi raggela.
Diverse
lapidi decorano le pareti del palazzo, su ognuna sono scritti almeno
cinquanta nomi. Sopra ognuna di loro, la stessa premessa “In
Onore Dei Caduti”.
Lo
sconforto mi porta a sedermi.
Che
cosa sta succedendo ad Equestria, per avere tutti questi caduti? Per
non parlare di mia sorella Luna, che le parole della mia assistente
mi hanno ricordato ancora una volta non esistere più.
Non
so dire per quanto tempo sia rimasta a leggere i nomi e le date di
tutti i caduti scolpiti nel marmo. Ma so per certo quanto mi sia
dovuta sforzare per riprendere le mie ricerche.
Devo
tenermi concentrata. Pensare che, quando tutto sarà risolto,
il colpevole per tutta quella sofferenza avrebbe scontato la sua
punizione nel Tartaro e giustizia sarebbe stata fatta.
Con
questo e altri pensieri in mente, consumo in volo i metri che mi
separano ancora dalla destinazione per incontrarmi con Pinkie Pie.
Povera
Pinkie...
Agito
la testa per ritornare alla realtà. Per quanto crudele possa
sembrare, non devo lasciarmi schiacciare dalle emozioni: in questo
momento devo rimanere concentrata. Ho bisogno di trovare un modo,
mentre mi avvicino a destinazione, di porre le mie domande senza
sembrare pazza.
Questa
precauzione è una costante nella mia mente: il motivo non è
per pudore o una qualche forma di orgoglio, quanto il desiderio di
non attirare troppo l'attenzione. Se il responsabile è
riuscito a cambiare il mondo in una notte, non voglio fargli vedere
che si è dimenticato di me.
Fortunatamente
posso immaginare le reazioni di quasi ogni pony grazie ai ricordi
degli anni passati a guidare Equestria e se questo non bastasse
Pinkie Pie è una delle creature che conosco meglio. E poi,
sono abituata a questo genere di pensieri.
Il
mio compito di Principessa non è soltanto di guidare il mio
popolo verso la pace, ma anche di aiutarli. E quale maggiore aiuto
posso dare loro, se non dando loro la possibilità di credere,
non solo nel senso fisico, ma anche come esseri viventi. Come una
madre coi propri cuccioli, voglio proteggerli e al tempo stesso
insegnare loro a vivere nel mondo.
Farlo
non è sempre facile, richiede spesso che mi faccia da parte e
non intervenga a meno che la situazione non sfugga completamente dal
loro controllo. Il più delle volte questo non accade, proprio
perché mi sono addestrata per secoli ad anticipare le reazioni
di ogni pony. Mai avrei pensato che, un giorno, avrei dovuto usare
questa mia capacità per tenermi in incognito.
Tutto
questo può sembrare che porre le mie domande potrebbe essere
un gioco per puledrini, ma come si può anticipare Pinkie Pie?
Deglutisco,
riconoscendo come con lei si debba ricorrere soltanto alla fortuna,
mentre la vedo al lavoro all'ingresso del negozio. Sebbene l'ho
incontrata poco fa al Giardino Dolcimele, è già al
lavoro.
Comincio
a planare verso l'ingresso per arrivare dietro alla giumenta, mentre
l'edificio a forma di grossa torta diventa sempre più nitido e
l'odore di paste dolci e caramelle al suo interno arriva alle mie
narici scatenando subito violente proteste da parte del mio stomaco,
che bramoso comincia a desiderare qualcuno di quei piccoli capolavori
di zucchero e crema.
Sfortunatamente
questo non è proprio il momento, così scaccio questi
pensieri golosi e mi concentro piuttosto su Pinkie Pie.
Lei
sta in equilibrio sulle zampe posteriori sopra uno sgabello,
evidentemente concentrata su qualcosa di ancora sconosciuto,
riguardante la porta di ingresso del locale. Per quanto mi sforzi,
non riesco a comprendere di cosa si tratti, complice la
inconfondibile capigliatura riccioluta della puledra che copre buona
parte della zona in cui sta lavorando.
Non
avendo molto tempo, e volendo trovare delle risposte il prima
possibile, apro la bocca per salutarla e cominciare subito con il
chiederle almeno cosa stesse facendo. Ma prima che possa pronunciare
una singola parola, un giovane pony dal manto ambrato, la criniera
color crema e gli occhi blu, con una coppa di gelato come Cutie Mark,
esce dal locale reggendo in uno zoccolo come una sacra reliquia una
fetta di torta e mi anticipa rivolgendosi a Pinkie Pie non appena la
incrocia.
“Ehi!
Cosa fai, lassù, Pinkie?” domanda il piccolino, con aria
innocente e sinceramente curiosa.
La
giumenta smette subito di lavorare e si volta verso il piccolo pony
mentre indica con il cacciavite che tiene stretto in una zampa lo
stipite della porta “La porta è rotta, una volta su
cinque non si apre.” risponde quindi, con aria rassegnata.
Da
dietro di lei posso ascoltarli senza perdere una sola parola. Ed è
per via di questa posizione che, oltre alla rassegnazione mi sembra
di scorgere anche una leggera irritazione, come se quell'incarico le
stesse dando fastidio. Da chiunque me lo sarei potuto aspettare,
tranne che Pinkie Pie, l'Elemento dell'Armonia legato alla Risata!
“Forse
ci si è incastrata una monetina!” ipotizza il puledrino
color ambra, come a volerla aiutare.
Tuttavia
queste parole non sembrano venire prese per il verso giusto e, una
volta sentite, Pinkie Pie sospira, poggiando uno zoccolo sul fianco
prima di chiedere con aria minacciosa “Perché lo pensi?”
Sorpreso,
il piccolo pony sgrana gli occhi mentre indietreggia di un paio di
passio “Perché? Be', io... non lo so, ho tirato a
indovinare...”
Insensibile
al terrore negli occhi del cucciolo, Pinkie Pie gli punta contro il
cacciavite, prima di promettere con un tono di voce simile ad un
ringhio “Se ci trovo una monetina... tu
la
pagherai!”
Spaventato,
il giovane scappa mentre io resto a bocca aperta, incapace di credere
a quello che ho appena visto. Ma la mia sorpresa deve presto lasciare
il posto alla confusione, quando sento Pinkie Pie cominciare a ridere
domandandomi “Piaciuto lo spettacolo, sindaco Celestia?”
Mentre
chiede questo, si volta verso di me assumendo una posizione che trovo
tanto difficile da credere quanto da descrivere. Ciò è
tuttavia molto più plausibile di quello che le ho appena visto
fare!
“Non
credo che Lickety Split si sia divertito!” le rispondo, con
aria di rimprovero.
Pinkie
reagisce agitando con noncuranza il cacciavite per aria, mentre
ribatte “Oh, mica si è fatto male... per
il momento.
Comunque, voleva chiedermi qualcosa?”
Non
mi piace il tono delle sue parole, ma sono venuta qui per ben altre
ragioni. Così lascio stare tutto il resto per chiederle quello
per cui sono venuta “Ho un vuoto di memoria e ho bisogno delle
tue conoscenze per rimediare. Posso contare su di te?”
“Ma
certo, Celestia!” esclama Pinkie, scendendo con un salto dallo
sgabello e atterrando con tutti e quattro gli zoccoli avanti a me
“Cosa ti serve sapere?”
L'imbarazzo
della domanda misto all'eccitazione di conoscere la risposta che
cerco prosciuga la mia bocca, ma con un piccolo sforzo di volontà
riesco a chiedere “Cosa è successo tra me e Twilight
Sparkle? E perché sembra che lei non sia mai stata a
Ponyville?”
Pinkie
Pie e Twilight Sparkle sono molto amiche, sicuramente
lei
saprà dirmi qualcosa. Forse il nostro litigio è stato
così forte da spingerla ad abbandonare Ponyville.
“Ah,
già... Twilight Sparkle! Me ne hai parlato, quando avvenne...
be', quello!
Me ne hai parlato proprio mentre cercavi di tirarmi su il morale.”
Le
sue parole accendono in me la speranza e l'angoscia
contemporaneamente. Perché io so di cosa stia parlando.
Maud
Pie, una delle sue sorelle.
Il
suo nome è inciso tra le lapidi dedicate ai caduti.
Pinkie
Pie abbassa il volto, come se avesse perso il coraggio di guardarmi
negli occhi, e si allontana di un paio di passi prima di dirmi “So
che posso sembrare violenta, o pazza,
come qualcuno mi dice. Ma quando Maud perì durante la guerra
contro l'Arabia Sellata, durante i primi anni di conflitto, be'...
andare oltre non è stato facile. È per questo che so
tutto di tutti qui a Ponyville, Sindaco Celestia. Fuori da Ponyville
non c'è niente di allegro, da sapere.”
Le
sue parole mi travolgono, rendendomi incapace di dire qualsiasi cosa.
Per fortuna è sempre lei a ritornare al motivo per cui sono
qui “È per questo che non posso aiutarti con questa
Twilight Sparkle.”
Queste
undici parole sono come una frana che mi travolge. La sorpresa è
tale da lasciarmi con la bocca aperta.
“Cosa?”
esclamo
Pinkie
torna a guardarmi agitando il capo “Mi hai parlato di lei tempo
fa. Tutto quello che so al riguardo è che questa Twilight è
un pony che hai conosciuto a Canterlot al quale hai fatto un torto
che ti rode la coscienza da tempo. Non hai mai voluto affrontare
questo discorso con nessun altro pony e io ho voluto rispettare
questa tua decisione.”
Ascolto
ogni parola e una parte di me vorrebbe gridare la mia frustrazione
per questo ennesimo vicolo cieco. Per fortuna Pinkie Pie approfitta
del mio silenzio per concludere “Mentre lei sembra che non sia
mai stata a Ponyville perché lei non
è mai stata qui
in paese!”
Quasi
involontariamente, anche se Pinkie Pie mi ha già risposto,
domando “Vuoi dire che non la conosci?”
“No.”
risponde lei, agitando lentamente il capo e facendo spallucce
“Nessuno
l'ha
mai vista, da queste parti. Io conosco il suo nome solo perché
me lo hai voluto confidare una volta, ma nessuno a Ponyville l'ha mai
vista. In paese sono l'unica a conoscere questa storia. Sarò
sincera, penso che se era qualcosa di così orribile e te ne
sei dimenticata, allora forse è un bene!”
Quindi
Twilight non è mai stata a Ponyville e, di conseguenza, lei e
Pinkie Pie non si sono mai conosciute. Due delle portatrici degli
Elementi dell'Armonia non si sono mai incontrate.
Una
nuova domanda arriva d'obbligo “Mentre
te, Rarity, Fluttershy, Rainbow Dash ed Applejack vi conoscete?”
“Be',
lo hai detto tu stessa... io conosco tutti
qui
a Ponyville. So chi sia persino Fluttershy, che si fa quasi mai
vedere!” esclama Pinkie, come se le avessi posto una domanda
ovvia. Se non altro pare che parlando sia andata oltre il ricordo del
suo lutto “Se però mi stai chiedendo come siano i
rapporti tra di loro quattro, non hanno molta confidenza. Certo,
alcune si conoscono, ma non si può certo definirle grandi
amiche!”
Lasciata
Pinkie Pie con una scusa improvvisata, mi dirigo più veloce
che posso verso un'altra meta, spinta dalla necessità di
rispondere a domande addirittura più urgenti di quelle che
avevo mentre andavo all'Angolo Zuccherino.
Agli
inizi credevo che Twilight non fosse più a Ponyville per colpa
di questo nostro misterioso litigio, ma adesso che ho la certezza che
nessuna delle sei portatrici si conosce, un nuovo dubbio insinua il
panico dentro di me: se non loro, chi è allora che porta gli
Elementi dell'Armonia?
Mentre
cerco di pensare ad ogni singola possibilità, sono costretta a
tornare bruscamente alla realtà quando mi accorgo di un altro
pegaso che mi sta venendo addosso. Devo improvvisare una bella
schivata, se non voglio venire travolta.
Fletto
le ali e con una spinta compio una giravolta che fa passare a pochi
centimetri dal mio ventro l'altro pegaso pirata dei cieli.
Scampato
il pericolo, fermo il mio volo per scoprire chi mai può essere
e lo vedo effettuare una inversione ad U e tornare verso di me,
costringendomi in questa maniera a prepararmi in anticipo su quanto
sarebbe andato a fare. Non potevo certo permettere che qualche pony
mettesse a rischio chiunque si trovasse a volare!
Inizio
così a caricare il corno di magia, illuminandolo con un
sottile alone giallo, restando pronta a ricorrere a qualunque
incantesimo fosse necessario per fermarlo, nel caso avesse cercato di
venirmi nuovamente addosso.
Fortunatamente
la mia si è rivelata presto una precauzione eccessiva, poiché
in realtà tale teppista ferma il suo andare esattamente avanti
a me, scusandosi per l'accaduto dicendo “Ehilà! Scusa
per poco prima, ma sai com'è, le nuvole non si levano da sole!
A meno che non siamo nella Everfree Forest, certo!”
Riconosco
subito il pegaso azzurro della criniera arcobaleno avanti a me che
svolazza nei cieli ad incredibili velocità “Rainbow
Dash...” la saluto.
La
osservo ridacchiare imbarazzata mentre si passa uno zoccolo sulla
nuca. Come per chiunque altro abbia incontrato, dall'aspetto so
chi
è il pony con cui ho a che fare ma, per qualche altra ragione
che ancora non riesco a spiegarmi, ho l'indelebile sensazione di
avere a che fare con uno sconosciuto. E non è soltanto per il
giubotto scuro che indossa, o per il brutto taglio su una guancia.
Si
tratta in ogni caso di una delle portatrici degli Elementi
dell'Armonia e immediatamente ne approfitto per approfondire i dubbi
che mi sono sorti dal colloquio avuto con Pinkie Pie.
“Hai
tempo per rispondere a qualche domanda?” chiedo.
“Certo,
sindaco. Se rispondere a delle domande è il modo per non farmi
denunciare anche da te, perché no?” mi risponde, facendo
spallucce.
Denunce?
No,
meglio non uscire troppo dal seminato.
“Conosci
per caso Pinkie Pie, Rarity, Applejack, Fluttershy o Twilight
Sparkle?”
Il
pegaso assume in volo un'espressione riflessiva, guardando intorno a
se come aspettandosi prima o poi un suggerimento. Dopo pochi secondi
mi risponde, cadenzando le sue parole con versi di riflessione simili
a grugniti “Allora, conosco bene Applejack, l'aiuto spesso al
Giardino. Pinkie Pie più di fama. Fluttershy deve essere quel
pegaso che vive ai confini della Everfree Forest, mentre Rarity la
proprietaria del Caroseul Botique... o era il contrario? non lo
ricordo mai. Comunque, questa Twileck
non
l'ho mai sentita nominare.”
“Twilight.”
ripeto il nome, istintivamente, mentre osservo con disappunto come il
pegaso mi abbia appena confermato ciò che Pinkie Pie mi ha
detto poco fa. Ha persino confuso persino il nome della mia studente,
come farebbe una bibliotecaria occhialuta e con la zampa rotta...
Non
mi resta che un solo quesito da porle “Solo un'ultima domanda,
poi ti lascio andare... hai mai sentito parlare degli Elementi
dell'Armonia?”
“Oh,
sindaco!” esclama il pegaso offesa, alzandosi di qualche
centimetro in volo rispetto a me “Lo sanno tutti che non sono
una cima con lo studio... preferisco la pratica, ecco tutto.”
Fosse
stata qualunque altra situazione probabilmente non avrei compreso
cosa volesse dire, ma considerato lo stato in cui mi trovo adesso
posso facilmente dedurre quello che ho bisogno di sapere anche da
quelle strane parole.
“Non
ne hai mai sentito parlare.” riepilogo dico, quasi sospirando.
Una
delle portatrici è scomparsa. Un'altra non ha mai sentito
parlare degli Elementi dell'Armonia. La conferma che nessuno dei
portatori degli Elementi che conosco è in attività mi
riempe l'animo di un'angoscia che a fatica riesco a trattenere.
In
ogni caso, Rainbow Dash fa per giustificare ancora la sua ignoranza
in argomento non appena sente le mie parole ma io riesco ad
interromperla confortandola “Non preoccuparti, era una domanda
fatta senza uno scopo particolare. Giusto per scambiarsi due parole.”
Sollevata,
Rainow Dash si passa uno zoccolo sulla fronte sospirando, prima di
confidarmi “Meno male... allora, se abbiamo finito, io andrei.
Ho ancora diversi giri da compiere.”
Annuisco
con il capo e, in un battito di ciglia, Rainbow Dash mi da le spalle,
allontanandosi accompagnata dall'eco delle sue parole “È
stato un piacere, sindaco!”
Rimasta
sola, rifletto anche sulle condizioni del pegaso. Non solo sul volto,
ma anche nel resto del corpo ho visto segni di tagli e sbucciature,
come se si fosse fatta ancora più spericolata di quanto non me
la ricordi. Ma ho faccende più gravi di questo, così mi
giro a mia volta e mi dirigo verso la prossima tappa per le mie
indagini.
Questa
volta sono sulle tracce dell'elemento legato all'Onestà,
Applejack. La mia destinazione è il Giardino Dolcimele.
Non
si tratta di una tappa semplice: ci sono già stata questa
mattina per l'apertura della stagione del sidro e me ne sono andata
dicendo di stare male. Ora, invece, ritorno nello stesso punto per
svolgere qualcosa che può sembrare un interrogatorio. Come
avrei potuto giustificare questo mio comportamento, agli occhi della
famiglia Apples?
Mentre
continuo ad elaborare un modo per porre le mie domande senza attirare
eccessivi sospetti, atterro delicatamente all'ingresso della
fattoria, trovando poco lontano Apple Bloom e Granny Smith che
discutono tra di loro, ridendo sotto ai baffi. Di cosa parlino prima
del mio arrivo, non riesco a capirlo.
Una
volta che poggio tutti e quattro gli zoccoli per terra, attirando in
questo modo la loro attenzione, ripiego le ali e sfoggio il sorriso
più caloroso che possa permettermi in questo momento. Le due
pony non sembrano preoccupate, ma dal mio arrivo hanno interrotto
bruscamente il loro colloquio per focalizzare la loro attenzione su
di me. Spero solo che nessuno noti le gocce di sudore che mi
imperlano la fronte.
Sono
abituata a gestire le situazioni difficili. O almeno, ricordo di
esserlo. Ma la condizione in cui mi trovo mette a dura prova ogni
nervo del mio corpo.
“Buonasera.”
saluto in fretta, arrivando al punto subito dopo “Cercavo
Applejack, è in casa?”
“È
con quello scansafatiche del mio genero.” mi risponde Granny
Smith facendo una faccia contrariata, prima di iniziare a ridacchiare
non appena termina la frase “Eheh! Oh, io lo prendo in giro, ma
alla fine gli voglio bene. Be', li trovi comunque in camera loro,
sindaco Celestia, se proprio devi vederli.”
Ricambio
la gentilezza con un cenno del capo e parole di ringraziamento prima
di congedarmi “Grazie, Granny Smith.”
Lasciati
i due membri della famiglia Apples, il più anziano e il più
giovane di stanza a Ponyville, mi dirigo verso la camera dove si
trovano Applejack e Flam.
Normalmente,
non essendo molto pratica di quella casa, avrei avuto bisogno di
qualche informazione in più per trovarli. Data la mia natura
magica, tuttavia, mi è facile usare un incantesimo che mi
permetta di trovare qualcosa, anche in un posto dove non sono mai
stata. Avrò perso l'orientamento in questo nuovo mondo, ma la
mia magia sembra essere ancora intatta.
In
ogni caso, mentre avanzo lungo i corridoi dell'agriturismo, appena
sufficienti a contenermi, con l'odore di rustico che pregna le pareti
e i suoni della vita di campagna che echeggiano attraverso le pareti,
guidata dal mio incantesimo per trovare la felice coppietta, mi
ritornano in mente episodi in cui io e Luna, da piccole, giocavamo a
chi trovava per prima un ago nel pagliaio. Era un gioco semplice, lo
facevamo per lo più per esercitarci in questo particolare tipo
di incantesimi.
Il
ricordo mi fa sorridere quasi involontariamente. Ma presto accentua
solo la mia confusione.
Questo
ricordo non è più nitido di quanto possa dire di tutti
quelli che sono nati durante le mie emicrania. Anzi, forse l'immagine
di mia sorella è più sbiadita rispetto al litigio tra
me e Twilight.
Non
sto però molto a rifletterci, trovandomi presto davanti alla
porta di ingresso alla loro camera da letto. Fermo il mio passo e
busso delicatamente sulla spessa porta di legno, come il resto degli
immobili della casa.
Solamente
quando l'eco dello zoccolo che batte sulla porta arriva alle mie
orecchie mi rendo conto di un dettaglio. Una coppia, marito e moglie,
da soli nella loro stanza non lascia molto spazio all'immaginazione
su quello che possono stare facendo. Improvvisamente mi sento molto
imbarazzata, sensazione acuita quando verso la porta spostarsi verso
l'interno per fare uscire Flam.
Lo
stallone, tuttavia, una volta che mi riconosce sorride alzando
entrambe le sopracciglia “Oh, sindaco! Qual buon vento?”
“Sindaco?”
sento ripetere da dentro la stanza Applejack
“Buonasera.”
saluto, prima di ripensare a cosa possa fare una coppia isolata “Sono
per caso arrivata in un brutto momento? Posso ripassare...”
“Oh,
no- no! Si figuri! Anzi, prego, entri pure!” risponde
l'unicorno con i baffi, inaspettatamente euforico, mentre lascia lo
spazio per farmi entrare.
Messo
zoccolo nella stanza, mi volto verso Flam, trovando alle sue spalle
Applejack con vicino un tavolino in cui riconosco sparse le lettere
per lo Scarabeo. Sono tentata di sospirare sollevata, ma i misteri
per cui sono venuta qui mi trattengono.
“Scusatemi
se questa mattina sono dovuta andarmene via poco dopo il discorso
della Regina, ma non mi sono sentita molto bene sin da quando ho
aperto gli occhi questa mattina e sono andata subito a darmi una
sistemata.”
“Oh,
non c'è bisogno di giustificarsi per questo, sindaco
Celestia!” commenta subito le mie parole Flam
“In
verità, siamo stati così impegnati con la distribuzione
del sidro che nemmeno ci siamo accorti che se ne fosse andata!”
aggiunge Applejack, non appena il suo compagno termina di parlare
mentre lo affianca “Come si sente, in ogni caso?”
“Molto
meglio, grazie per l'interessamento.” rispondo, accentuando il
sorriso.
“Eheh,
ma certo che sta meglio. Se lei non è in grado di curarsi da
sola, chi lo farebbe?” commenta, ridendo divertita, la puledra
mentre indica il mio corno. A quanto sembra, pur essendo il sindaco
qui a Ponyville, devo essere conosciuta per le mie abilità
magiche.
“Cosa
la porta qui, in ogni caso?” cambia rapidamente discorso Flam,
pur riuscendo con la voce a non apparire sgarbato, e facendomi
tornare al reale motivo della mia visita.
“Sono
venuta perché volevo farvi un paio di domande, sebbene un po'
personali, su voi due... mi permettete?”
“Be',
dipende...” inizia Applejack
“...
quanto
personali?”
conclude Flam.
La
complicità in quella coppia e il modo in cui mi rispondono fa
nascere in me il desiderio di riderci sopra, ma con un leggero sforzo
di buona volontà riesco ancora a trattenermi e subito mi
correggo “Oh, nulla di troppo
personale...
è solo che ho un vuoto di memoria ed avendo ufficializzato io
la vostra unione mi chiedevo se avrei potuto domandarvi come vi siete
conosciuti.”
Ho
dalla mia parte il vantaggio di conoscere abbastanza bene i fatti
avvenuti nella realtà che non riesco a dimenticare del tutto,
quindi posso permettermi di essere molto indiretta nelle mie domande
ed arrivare comunque ad ottenere le risposte che cerco.
I
due sposini si scambiano un'occhiata complice, forse cercando di
immaginarsi il perché mi interessi, se l'ho rimosso dalla
mente. Ma si tratta di una pausa di pochi secondi, prima che mi
raccontino l'intera storia.
“È
stato molti anni fa, quando cadde quel brutto inverno che aveva
causato diversi problemi con le numerose precipitazioni che lo
avevano caratterizzato. Questi danni avevano colpito anche la
Fattoria e ripararli aveva richiesto molto più tempo di quanto
ci aspettassimo. Per colpa di questo ritardo, dunque, la stagione del
sidro rischiava di saltare.”
Dopo
il prologo narrato da Applejack, Flam prosegue “Nemmeno io e
mio fratello che la stavamo cavando meglio: il Super- Speedy- Cyder-
Squeezy- 6000 aveva dei difetti e proprio mentre stavamo passando in
questa cittadina alla ricerca di un posto dove riparare la macchina,
siamo finiti qui al Giardino Dolicimele.”
“Avevano
bisogno di un aiuto per riparare la loro macchina- come- si- chiama e
non esiste in tutta Equestria un aneddoto in cui un Apples si sia
rifiutato di aiutare un altro pony in difficoltà! E anche se
solo Apple Bloom sembrava comprendere come funzionasse quella
diavoleria che avevano con loro, la mia famiglia non ha certamente
fatto eccezione nei loro confronti!”
“Esatto,
la mia cognata è davvero portata per quanto riguarda la
meccanica. Anche se il suo Cutie Mark si riferisce a ben altro, è
stata in grado di apportare anche alcuni miglioramenti con l'aiuto
mio e di mio fratello al 6000, aumentando così le prestazioni
del trenta per cento ed eliminando il difetto precedente che ci aveva
portato in quella situazione.”
La
precisazione di Flam mi porta a considerare un altro nuovo dettaglio:
il Cutie Mark di Apple Bloom.
Istintivamente
ricordo un'occasione in cui incontrai le sue amiche senza i propri
simboli di bellezza, ma una nuova fitta, questa volta passeggera ma
comunque dolorosa, come un buffetto alla tempia, mi ricorda come
adesso tutte e tre abbiano già trovato i loro talenti, tutte
in ambienti inaspettati.
Scotaloo
è una rinomata artista, i suoi quadri sono venduti in tutta
Equestria.
Sweetie
Belle è un'affermata giornalista, con la fama di essere in
grado di trovare ovunque una storia.
Infine
Apple Bloom è... un astro nascente del Kung Fu?
Trattengo
a stento lo stupore di questa rivelazione, come il dolore che mi
provoca, e mi concentro piuttosto sul proseguimento della storia su
come abbiano fatto i due pony avanti a me a conoscersi e ad iniziare
una relazione amorosa.
“Naturalmente
in quel periodo rimasero entrambi qui alla fattoria, il che fu
un'occasione per conoscersi meglio. Da lì siamo passati
all'uscire assieme, poi prendere qualcosa all'Angolo Zuccherino...”
“...
fino a che il Super- Speedy- Cider- Squeezy, divenuto 8000 grazie
alle migliorie apportate dal lavoro di squadra, non è stato
ultimato.”
“Da
un lato ci dispiaceva mandarli via ma loro, visto che la stagione del
sidro era ormai alle porte e noi invece eravamo in un grossissimo
ritardo, si offrirono di ricambiare la nostra ospitalità
aiutandoci usando la loro stessa macchina.”
“In
questo modo riuscimmo a creare abbastanza sidro per tutta Ponyville,
impiegando meno della metà del tempo e nacque così la
nostra collaborazione!”
“Grazie
alle loro conoscenze di meccanica e al talento di Apple Bloom siamo
riusciti a potenziare la produzione, arrivando a recuperare
addirittura le aree del Giardino Dolcimele abbandonate da tempo o
infestate!”
“Esatto!
Il Super- Speedy- Cider- Squeezy 8000 è stato solo l'inizio e
ad ogni nuova macchina che abbiamo creato assieme, unita alla
tradizione contadina degli Apples, i nostro affari sono andati a
gonfie vele.”
“Lavorando
assieme dunque abbiamo cominciato a frequentarci ancora più di
prima e, prima che ce ne accorgessimo, eravamo sposati.”
concluse Applejack, osservando alla fine del discorso il marito con
lo sguardo tipico della moglie felice
“Eyup!”
esclamò Flam, ricambiando lo sguardo della moglie mentre
faceva il verso a Big Machintosh.
Più
che alla loro storia, e ai loro modi forse un po' smielati di
raccontarla, alternandosi i periodi e accentuando i toni romantici,
il mio interesse è speso dietro l'analisi di quanto mi abbiano
appena detto. O meglio, di quello che non
mi
hanno detto.
In
quell'aneddoto manca infatti anche il minimo accenno agli Elementi.
Non mi hanno mai parlato ne' degli artefatti in questione, tanto meno
dei loro utilizzatori. A giudicare da quello che ho saputo finora, è
logico pensare che nemmeno loro li abbiano mai visti.
“Vi
ringrazio.” rispondo, cercando di mantenere l'aria di chi è
interessato, prima di passare ad un altro argomento “E ditemi,
conoscete una certa Twilight Sparkle?”
“Sparkle?”
ripete Flam, alzando un sopracciglio
“Non
è lo stesso Sparkle che combatte nell'Arabia Sellata? Quello
che ha dato il suo nome alla propria divisione?” ipotizza
dunque Applejack “So dell'esistenza della Divisione
Sparkle,
ma mi sfugge il nome del comandante...”
“No,
no, gli Sparkle sono una nobile famiglia di Canterlot, quella a cui
abbiamo spedito quelle mele caramellate poco tempo fa. Quello della
divisione è un omonimo!” la corregge allora Flam,
sebbene sia forse ancora più concentrato della moglie.
“Hai
ragione!” esclama Applejack portandosi uno zoccolo sulla fronte
“Forse faccio confusione con la guardia del corpo della
Regina.”
Mentre
seguo la loro discussione, mi viene naturale escludere che stiano
parlando della stessa Twilight che sto cercando: se le mie memorie
non sono sbagliate, dovrebbe sì avere un qualche parente
militare, ma lei che percorre lo stesso sentiero mi sembra poco
naturale, quasi assurdo “Non credo si tratti dello stesso pony
che sto cercando, comunque grazie ancora.” affermo dunque anche
a voce alta i miei dubbi, prima di passare ancora ad altro “Conoscete
invece Pinkie Pie, Rainbow Dash, Fluttershy e Rarity?”
“Tutti
conoscono
Pinkie Pie!” esclama Flam, ridendo come se gli avessi appena
fatto una domanda ovvia
“Rainbow
Dash, invece, è una nostra cliente affezionata. È un
po' sbadata, ma è un bravissimo pony. Teniamo sempre un
boccale di sidro da parte per lei!” mi confida quindi Applejack
“Fluttershy,
invece, è quel pegaso che vive al limitare della Everfree
Forest con tutti quegli animali... credo passi più tempo con
loro che con i pony, nulla da meravigliarsi che sia mezza matta!”
“Rarity,
invece, proprio non ho presente chi possa essere...” conclude
Applejack, assumendo un fare pensante prima di voltarsi verso Flam
ipotizzando “Non è lo stesso pony che lavora al Penne
e Sofà?”
“No,
no, quello è Davenport... Rarity forse è quella che
mette la musica alle feste...”
“Ma
chi, Vynil?”
In
mezzo a quella confusione faccio due conti per elaborare quanto
scoperto: so che Rarity è una stilista affermata, in fondo ho
appuntamento con lei questa sera, perciò la scarsa conoscenza
tra lei e gli Apples penso sia dovuta al fatto che questi ultimi non
siano mai stati grandi cultori di moda.
Tuttavia,
Flam ha anche descritto Fluttershy come mezza
matta...
cosa avrà voluto dire?
Ripromettendomi
di andarle a fare visita più tardi per fare luce su questo,
concludo con un'ultima domanda che potrebbe darmi un'altra pista da
seguire nelle mie indagini “Vi ringrazio infinitamente per il
tempo concessomi, e mi scuso se salto di pan in frasca, ma avrei solo
un'ultima domanda da porvi. Non è inerente con quanto abbiamo
detto finora ma, per ragioni che ancora non posso spiegarvi, ho
bisogno che mi diciate quello che sapete sugli Elementi
dell'Armonia.”
“Elementi
dell'Armonia?” ripete Flam, guardandomi come se avessi
improvvisamente iniziato a parlare in un'altra lingua
“Di
che si tratta, roba magica?” ipotizza Applejack, mostrandomi
così che nessuno di loro ne ha mai sentito anche solo parlare.
Proprio come temevo.
Trattenendomi
dal farle notare che il suo compagno, un unicorno, sembra
dall'espressione capire ancora meno di lei per quanto riguarda la
magia, annuisco con il capo dicendo “Una specie... davvero non
ne avete mai sentito nominare?”
“Mai,
nemmeno una volta. Mi sono sempre più interessato ad altri
tipi di magie, come la meccanica!” ammette dunque Flam,
agitando sconsolato il capo
“Se
però di magia si tratta dovrebbe rivolgersi a Fluttershy!”
mi suggerisce dunque Applejack, con il tono di chi ha appena avuto
un'idea geniale.
“Fluttershy?”
ripeto, questa volta non trattenendo la sorpresa. Passi un unicorno
che non si interessa di magia, ma come fa un pegaso a lanciare
qualsivoglia incantesimo?
“Sì,
Fluttershy!” ripete tuttavia Applejack, convinta del suo dire
“Non è una magia che può riprodurre un altro
unicorno... è forse un po' lunatica, per via dei suoi pochi
contatti con il mondo esterno, ma quella Fluttershy sicuramente sa il
fatto suo! Non le rivelo nulla, Sindaco Celestia, ma se ha bisogno di
sapere cosa sono questi Elementi, lei saprà risponderle quasi
per certo!”
Annuisco,
salutando gli sposini e lasciando la sala poco dopo.
Fluttershy
sarebbe stata la mia prossima destinazione prima di andare al
Carousel Boutique, questo lo avevo deciso ancora prima di parlare con
gli Apples, ma dopo il mio incontro al Giardino Dolcimele la mia
curiosità di andarla a trovare è ancora più
grande.
Pinkie
Pie è più lunatica di quanto ricordassi, forse per via
della sua perdita Rainbow Dash sembra il tipico teppista disadattato,
con tutte quelle cicatrici, Applejack e Flam vivono felicemente
assieme e Fluttershy sembra essere diventata una sorta di
incantatrice... cos'altro devo ancora aspettarmi di vedere?
Esco
dal giardino dolcimele che un nuovo dettaglio mi colpisce.
Il
sole sta tramontando.
Sono
stata così impegnata finora che non ci avevo pensato, ma
vederlo muoversi da solo mi colpisce come una pietra. Perché
io non sto influenzando i suoi movimenti.
Ma
se non sono io a gestire i cicli solari, allora chi è?
Agito
la testa, ingoio a forza i miei dubbi e spalanco le ali per spostarmi
presto verso la pegaso che vive al limitare della Everfree Forest.
Non devo distrarmi, per quanto questo mondo mi sembri nuovo, non
posso permettermi di farmi distrarre troppo da ogni stranezza che
incontro?
Tuttavia
i miei piani subiscono una brusca interruzione quando una voce nota
vicino a me grida con tutto il fiato “Ah, eccola finalmente!”
Voltandomi
riconosco Assistant Mare galoppare velocemente verso di me, reggendo
tra i denti un'agenda. Arriva al mio fianco nell'arco di pochi
secondi.
Non
ci vuole certo un grande intuito per capire di cosa si tratta “Non
dirmelo... l'appuntamento, vero?”
In
mezzo a tutte le stranezze e le novità che ho potuto
incontrare in questa strana giornata di ricerche, Rarity sembra non
essere affatto cambiata: non appena io e la mia assistente arriviamo
al Carousel Boutique, ci accoglie con un ampio sorriso e
professionalmente comincia a prendermi le misure per l'abito da fare.
Probabilmente
scambieremmo anche due parole durante tale processo, ma è il
pony terrestre con me che sembra voler tenere banco.
“Mi
dica, sindaco, perché si è voluta rivolgere a questi
pony?” mi chiede, mentre Rarity prende silenziosamente le
misura dell'attaccatura delle ali al costato con l'aiuto di un metro.
“Perché,
non dovrei?” chiedo di rimando, fraintendendo cosa lei voglia
dire.
“Non
intendevo questo... voglio dire, è da stamattina che mi sembra
un po' strana e adesso, di punto in bianco, vuole cercare sei pony,
di cui uno che non è mai stato qui a Ponyville, senza alcun
collegamento tra di loro e continua a chiedere in giro informazioni
riguardo qualcosa come gli Elementi dell'Armonia. Cosa le sta
succedendo? Qualcosa la turba? Perché insiste?” mi
spiega allora.
È
molto preoccupata, lo sento dalla sua voce. Deve esserlo molto, per
indagare su cosa io abbia fatto questo pomeriggio. Una parte di me
vorrebbe rassicurarla dicendole la verità, ma dall'altra parte
so già che farlo significherebbe farla cadere nel panico.
“Ho
letto di questi Elementi dell'Armonia in un libro.” dichiaro.
In questo momento, Rarity sta chiudendo la base su cui costruire
l'intero abito, cucendo sopra al garrese. Stranamente, quando uso la
scusa degli Elementi, la sento saltare un punto.
Si
tratta solo di un istante, prima che torni al lavoro e istintivamente
immagino che l'esitazione sia dovuta ad un dubbio, rapidamente
superato.
Così
proseguo nella mia scusa “Ho letto qualcosa al loro riguardo e
mi chiedevo se i pony con cui ho parlato potessero sapere qualcosa di
più al riguardo.”
“Ma
perché proprio loro? Voglio dire, non poteva chiedere a Mr
Waddle in biblioteca? Se ha trovato questi Elementi in un libro,
allora lui potrà sicuramente aiutarla meglio di chiunque
altro!”
Il
suo ragionamento non fa una piega. Come giustificare il fatto che sia
andata ad interrogare su un argomento così sconosciuto a dei
pony che non hanno alcun legame tra di loro?
Fortunatamente
Rarity mi salva da questa situazione cambiando discorso “Tutto
questo cercare deve averla stancata, sindaco Celestia. Una volta
finito qui, posso consigliarle di passare un paio d'ore alla Spa? Le
pony laggiù fanno miracoli!”
Queste
parole mi fanno sorridere, e non solo perché mi hanno tolto da
una situazione imbarazzante. Infatti presto sia la mia assistente che
lei cominciano a riempirmi di nozioni su quanto sarebbe costruttivo
se passassi un paio d'ore, domani, al centro di bellezza.
Rarity
non avrà mai sentito parlare degli Elementi dell'Armonia, ma
per il resto non è assolutamente cambiata. Questo è per
me molto confortante, special modo dopo una giornata dove per ogni
passo avanti nella mia ricerca ne ho fatti due indietro.
Provo
comunque, tra una chiacchiera e l'altra, a chiederle qualcosa, ma
ottengo soltanto conferma di come non sia cambiata. Anzi, forse senza
le sue amiche è ancora più concentrata sul suo lavoro.
Gli unici argomento che le sembrano interessare sono la moda e i
trattamenti di bellezza. Ignora persino dove si trovi l'Angolo
Zuccherino!
Terminiamo
di prendere le basi per l'abito e una volta usciti dal negozio mi
rendo conto che ormai è tardi. La luna è alta nel
cielo, la visita a Fluttershy dovrà aspettare domani.
Naturalmente,
quando ho provato ad accennare a lei, Rarity ha confessato di non
avere idea di chi stessi parlando, mentre Assistant Mare mi ha solo
ripetuto quello che ho scoperto su di lei fino ad adesso.
Le
mie indagini, per quanto numerose, stanno portando tutte a niente e
qualcosa mi dice che questi misteri non siano che la punta
dell'iceberg.
C'è
qualcosa sotto a tutta questa faccenda, qualcosa di grosso ma ancora
troppo in profondità perché possa realmente capirne le
misure.
Questa
consapevolezza mi pesa come dei sassi nello stomaco.
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Capitolo 4 *** Un Colpevole ***
Flashpoint
– Princess Celestia
CAPITOLO
3: Un Colpevole
Non
è mai stato semplice, essere me.
So
che può sembrare egoista da dire, e l'egoismo è una di
quelle che cose che non posso e non devo concedermi. I pony mi
vedono, mi vogliono,
altruista.
Eppure
è la verità.
Una
nazione da guidare. Un popolo che, dopo essersi trovati sul ciglio
dell'estinzione, ha deciso di unirsi in nome di qualcosa di più
grande. E io devo rappresentare questa unione.
Spesso
ripenso a quel giorno. Il giorno in cui Starswirl il Barbuto, assieme
ai delegati delle tre tribù di pony, vennero da me e Luna,
chiedendoci di guidarli verso una nuova era di pace. E non c'è
una sola occasione in cui mi chiedo cosa sarebbe successo, se gli
eventi avessero preso un'altra piega, quel giorno.
Ma
tutte le difficoltà legate a quei momenti impallidiscono, di
fronte a quelli che sto vivendo adesso.
Più
il tempo scorre, inesorabilmente, come se godesse nel farmi notare da
quanto a lungo sono in questa condizione, e meno sembro essere in
grado di cavare anche solo un ragno dal buco in questo strano, nuovo
mondo in cui mi trovo a muovere i miei passi.
Qualunque
paesaggio o costruzione veda, qualunque pony io incontri, la
sensazione è sempre la stessa: da una parte, ricordo la sua
vita in un modo ma dopo pochissimi secondi la ricordo anche in un
modo del tutto diverso.
Tutto
diverso.
Tutto
quello che scopro è diverso da come me lo ricordo.
Nessuno
sa cosa possano essere gli Elementi dell'Armonia. Nemmeno gli stessi
pony che ricordo come loro portatori sembrano averne memoria.
Luna
non è mai esistita.
Qualcosa
di spiacevole è accaduto tra me e Twilight e non riesco a
scoprire cosa.
Queen
Chrysalis è la saggia regina di Equestria.
Equestria
e l'Arabia Sellata sono in guerra, al costo di migliaia di vite.
E
nulla ha ancora confutato il mio timore che tutti questi cambiamenti
non siano che briciole rispetto a quello che devo aspettarmi ancora.
Non
so più a cosa credere. Mentre cammino seraficamente lungo le
vie di Ponyville nella speranza che l'aria aperta, mista al lento
movimento fisico, possa aiutarmi a schiarire le idee, tengo lo
sguardo basso come cercando qualcosa tra le pietre e la terra.
È
tardi, ho lasciato ad Assistant Mare la possibilità di tornare
a casa mentre io proseguo da sola, e ormai i pony che non sono ancora
tornati nelle proprie abitazioni sono davvero pochi. Ma anche in
questi pochi, ogni volta che vedo le loro espressioni sollevate e
raggianti, non fanno che acuire la mia confusione.
Se
sono l'unica che, almeno in apparenza, ricorda una Equestria diversa
da quella in cui sto vivendo, cosa mi impedisce di credere che non
sia io
quella
fuori posto?
Che
prove ho per dire che i miei ricordi in cui sono una principessa non
siano altro che il prodotto di qualche sogno abbastanza profondo da
confondermi le idee e in realtà sono sempre stata il sindaco
di questa cittadina?
Certo,
se così fosse devo aver compiuto un sogno davvero lungo e
dettagliato, vista la grossa mole di informazioni che possiedo al
riguardo... ma quale altra spiegazione ho tra gli zoccoli?
Una
nuova fitta alla testa interrompe i miei pensieri, provocandomi
puntualmente un dolore lancinante in mezzo alle tempie.
Questa
volta però il dolore è estremamente intenso, più
di quanto sia mai stato. Questo, misto alla sorpresa con cui mi ha
colto, mi portano a fermare bruscamente la mia avanzata e ad
abbassare il capo digrignando forte i denti per soffocare le grida di
dolore che vorrei lanciare con tutto il fiato che ho in corpo.
Questa
volta il caleidoscopio di immagini che vedo rotearmi intorno si ferma
su una giovane me stessa, ammantata con un cappuccio che copre gran
parte del capo. Solo il corno, troppo lungo per nasconderlo
interamente, si intravede quando mi volto di profilo.
Sto
girando in quelli che riconosco essere i vicoli bui di Canterlot,
muovendomi nell'ombra come la ladra. Ignoro come faccio a saperlo, ma
anche senza cartelli ricordo nitidamente di essere a Canterlot e di
non voler vedere alcun pony.
Ad
un certo punto, lungo la strada, noto una figura nascosta nell'ombra
di un palazzo, appoggiata con il fianco alla parete e le zampe
anteriori incrociate. Tuttavia, per colpa della scarsa luce, non
riesco a distinguere bene di chi possa trattarsi e ciò, misto
alla mia fretta, mi porta a superarla senza badare molto a chi possa
essere.
“Ti
sei persa?” mi chiede invece questa, mentre le passo davanti.
Fermo
il mio cammino per non apparire scortese, e tanto meno sospetta, e mi
volto verso di lei per risponderle a modo. Per precauzione
aggiuntiva, uso la magia per stringermi ulteriormente addosso il
cappuccio.
Anche
se ricordo questa esperienza solo ora, avverto nitidamente la paura
che provavo mentre rispondevo a quello sconosciuto, ancora troppo
coperto dal buio perché potessi riconoscerlo “No, no,
nulla di simile. Grazie comunque per la preoccupazione...”
“Non
è una buona cosa dire le bugie, Celestia.” ribatte lo
sconosciuto alle mie parole, interrompendomi e rimanendo nascosto
così che io non possa ancora capire chi sia.
Sentendo
il cuore balzarmi in gola accorgendomi che quella figura ignota mi ha
riconosciuto nonostante il travestimento, sgrano gli occhi ribattendo
quasi involontariamente “Come fai a sapere il mio nome?”
“Io
so tutto di te. Come so tutto di tutti gli altri miei sudditi.”
mi risponde ancora la puledra. Mentre pronuncia queste parole esce
finalmente allo scoperto e immediatamente la riconosco. Non potrebbe
essere altrimenti.
Queen
Chrysalis, la regina di Equestria.
Mi
inginocchio immediatamente davanti a lei come prevede il protocollo,
ma lei invece appoggia uno zoccolo sul mio cappuccio dicendomi “Non
rispettare troppo la forma, Celestia.”
Sorpresa,
alzo lo sguardo verso di lei.
“Non
c'è bisogno che mi fai tutte queste moine, siamo solo io e te
qui.” mentre dice questo, la regina di pony e mutanti mi sposta
il cappuccio, rivelando la mia chioma fluttuante e colorata.
Avvertendo
di essere allo scoperto, indietreggio di un paio di passi e
istintivamente spiego le ali, spinta dall'abitudine maturata negli
anni di fuggire ogniqualvolta la mia natura di alicorno esce allo
scoperto. Riesco tuttavia ad accorgermi per tempo che un'azione
simile sarebbe inutile, così tutto quello che ottengo è
scoprirmi ulteriormente, perdendo il mantello.
Mentre
ripiego le ali e osservo la regina, allora alta più di me per
via della differenza di età tra noi, prosegue “Non devi
nasconderti. Il fatto di essere un alicorno deve essere per te un
privilegio, non un difetto.”
A
quelle parole nasce in me la tentazione di farle notare come in
realtà la mia condizione non sia stata così semplice.
Anzi, la mia infanzia è stata piuttosto difficile visto che la
maggior parte di essa l'ho passata cercando di capire perché,
oltre alle dimensioni superiori a qualunque altro pony e alla chioma
unica nel suo genere, possedessi sia un paio di ali e un corno. Ma
nulla di tutto questo riesce ad uscire dalla mia bocca: la situazione
e la tensione che avverto l'hanno resa talmente arida che mi riesce
impossibile fare anche solo dei versi.
Spinta
dal mio silenzio, ma apparentemente comprendendo dalla mia
espressione cosa stia pensando, Queen Chrysalis passa uno dei suoi
zoccoli sulla mia fronte, accarezzandomi il ciuffo della criniera con
un caloroso sorriso sulle labbra.
Mentre
fa questo aggiunge “Ascoltami, Celie...”
È
la prima volta che vengo chiamata così e quel nomignolo mi
trasmette, per qualche strana ragione, una sensazione di calore
inattesa.
“So
che non è facile. Anche io, se ben vedi, sono diversa da
qualunque altro Mutante o pony che tu potrai mai incontrare. Voglio
dire, nemmeno i fori sulle zampe corrispondono a quelli degli altri!”
continua lei, ridendo alla fine come se le diversità rispetto
ai nostri simili fossero battute.
Eppure,
ignoro il perché, questo pensiero fa ridere anche me e nel mio
ghignare l'espressione sul volto della regina di Equestria si
illumina.
Ridiamo
assieme e quando tra noi torna la calma, anche Queen Chrysalis tira
indietro il mantello del suo abito regale rivelando le sue ali,
uniche in tutta Equestria, senza dire una sola parola.
Vorrei
ringraziarla, ma lei mi anticipa domandando “Ti va di fare una
gara?”
“Una
gara?” ripeto, sorpresa, mentre mi chiedo se sfidare un monarca
non è una sorta di reato “Queen Chrysalis, non so se...”
“Chiamami
Chrys.” mi corregge lei, ammiccando ed interrompendo così
ciò che avrei voluto dirle “E poi, sono sicura che non
riuscirai mai ad arrivare al palazzo reale prima di me!”
Senza
neanche darmi il tempo di rispondere, lei prende il volo e si
allontana non lasciandomi altra scelta che andarle subito dietro.
Ignoro cosa mi spinga a seguirla, in realtà.
Da
un lato penso che sarebbe semplice scappare: mentre la regina agita
velocemente le ali sfoggiando una velocità degna di nota,
potrei semplicemente invertire la rotta e sparire prima che lei possa
accorgersene.
Ma
dall'altro lato, qualcosa di quella creatura mi colpisce. Come un
raggio di luce in mezzo ad un'oscurità fatta di solitudine,
avverto una certa affinità con lei.
È
difficile descriverlo a parole eppure, questi piccoli gesti, quei
nomignoli da scambiarci, le nostre diversità rispetto ai
nostri parirazza e la gara in corso riescono ad infondermi un nuovo,
sconosciuto, calore.
Ho
passato tutta la vita a nascondermi, cercando di mantenere nascosta
la mia natura di Alicorno per paura dei pregiudizi.
Non
sono un unicorno, ne' un pegaso o un pony terrestre... nessuno è
come me. Sono sola.
E
non si può nemmeno dire che Queen Chrysalis abbia fatto
qualcosa di magico... tuttavia, quelle sue parole mi rimbombano
incessantemente nella testa, acuendo un pensiero che mi scalda il
cuore.
Chiamami
Chrys. E poi, sono sicura che non riuscirai mai ad arrivare al
palazzo reale prima di me.
Ho
un'amica.
Riapro
gli occhi e mi rendo conto di non essere più per strada.
L'odore del paesaggio rustico, del legno usato per costruire le case
e i rumori della vita quotidiana sono passati del tutto, lasciando
spazio ad un forte odore di selvatico misto a muschio, mentre un
sottofondo ininterrotto di versi di innumerevoli animali rende
impossibile distinguerli gli uni dagli altri.
Apro
lentamente gli occhi, rendendomi conto non solo di essere così
stordita che i versi intorno a me sembrano provenire da molto
lontano, ma anche che non ho le forze nemmeno per reggermi sui miei
zoccoli.
Cercando
di fare mente locale, mi rendo conto di essere su di una superficie
morbida, ben diversa dal duro del selciato di Ponyville. Dove sono,
adesso?
Sono
in ospedale? Sono a casa? E chi mi ha portato qui?
Forse
sono tornata a Canterlot e ho ripreso la mia vita di principessa...
forse tutto quello che è successo finora è stato solo
un sogno!
Con
uno sforzo aggiuntivo, motivata dalla possibilità di terminare
finalmente la mia condizione di pony smarrito in una realtà
che non conosce, cerco di mettere a fuoco i sensi e di poter
finalmente capire qualche dettaglio in più di dove mi trovo.
Vago
con lo sguardo, riconoscendo di essere in una casa addobbata in modo
piuttosto spartano. Il muschio sulle pareti e le gabbie appese per
animali di qualsiasi taglia addobbano gli interni. Capisco finalmente
di trovarmi su un divano. L'odore proviene dalle innumerevoli
creature che vedo tutte intorno a me.
Alla
fine delle mie ricerche riconosco due figure parlare poco lontane da
me. Trovati, resto con occhi e orecchie aperte per riconoscere chi
siano e sopratutto cosa si stiano dicendo.
“...
e comunque si riprenderà da sola, non c'era bisogno che la
portassi qui!” sono le prime parole che riesco a distinguere.
La voce è squillante, come tanti campanellini.
“Dovevo
comunque accertarmi delle sue condizioni. Sai quanto sia speciale,
non solo per noi!” risponde una seconda voce. Avrà la
vista annebbiata, ma riconosco che non è la sua voce. Sta
cercando di imitare un tono roco e minaccioso. Ma perché?
“Avere
una zampa che ti protegge così dall'alto deve avere i suoi
vantaggi.” osserva, divertita, la voce squillante. Riconosco
una macchia rosa che deve essere la sua criniera, raccolta in una
lunga treccia. Poco dopo prosegue “Hai già
avvertito...?”
“L'ho
fatto ancora prima di portarla qui. Arriverà non appena le
sarà possibile.” risponde il secondo pony. Anche se sono
entrambi di fianco, faccio ancora fatica a distinguerli: di lui vedo
solo una macchia viola indistinta.
Ma
a parte i versi dei vari animali presenti nella casa, le loro sono le
uniche voci di pony che sento. Mi concentro, apro e chiudo gli occhi
cercando di liberarmi della nebbia.
Non
è semplice tornare in sesto, l'ultima fitta alla testa che ho
provato è stata la più intensa che abbia ricevuto
finora e non posso negare che mi abbia conciato davvero male: nemmeno
quando le giganti cockatrici mutanti hanno invaso Canterlot mi sono
sentita così male.
Ma
persevero e, dopo qualche tentativo, riesco finalmente a riconoscere
chi ho attorno.
Il
primo pony che vedo è un un pegaso giallo dalla criniera rosa
messo di spalle rispetto a me. Sta parlando ad un altro pony, di
altezza uguale, con il volto nascosto dietro un passamontagna, un
cappello viola e una calzamaglia dello stesso colore con un mantello
dal colletto alto. Attorno agli zoccoli ha delle fasce scure. Pare
che il suo costume sia stato progettato per assicurarsi di nascondere
ulteriormente le estremità del suo corpo.
Riesco
a riconoscergli entrambi: il pegaso è Fluttershy mentre il
pony mascherato deve essere Cuore d'Oro.
Riconosco
quest'ultima perché una volta Twilight e Rainbow Dash mi
raccontarono le origini di questo personaggio, ma sopratutto perché
mia sorella venne accusata
in
più occasioni di essere lei
tale
vigilante mascherata. È più facile che dimentichi un
nome, piuttosto che le fantasie del mio popolo.
Mentre
faccio mente locale, tuttavia, noto un particolare che mi fa gelare
il manto.
Sgrano
gli occhi e trovo la forza per scattare in piedi quando, con vivo
orrore, mi rendo conto di non sapere più pronunciare il nome
di questa mia sorella, tanto meno di poter ricordare le sue fattezze.
Tengo il ricordo di una sorella, ma ho perso tutto il resto... cosa
sta succedendo?
“Oh,
ti sei svegliata allora.” osserva Cuore d'Oro, distogliendomi
da quei pensieri
“Te
l'avevo detto che ce l'avrebbe fatta da sola...” commenta
invece Fluttershy, osservandomi dubbiosa attraverso la sua spalla
“Lasciamo
perdere...” chiude tuttavia in fretta il discorso il vigilante
mascherato mentre si avvicina a me.
Una
volta raggiunti i pochi metri di distanza mi domanda, a bruciapelo
“Perché stai cercando gli Elementi dell'Armonia?”
A
quella domanda resto di stucco. Cuore d'Oro è il primo pony
che incontro il quale sembra almeno sapere dell'esistenza di tali
artefatti... ma nonostante questo, perché dovrebbero mai
interessarle? Forse conosce i portatori?
Alla
fine non resisto e glielo chiedo direttamente “Perché ti
interessa saperlo?”
“Sono
io
che
faccio domande, qui.” è la gelida risposta che ricevo
dall'eroina in maschera.
Benché
non si scomponga minimamente, la voce dell'eroe in costume riesce
indubbiamente ad incutere timore.
Annuisco
con il capo e rispondo sinceramente “Perché voglio
vedere chi sono i suoi portatori.”
Non
sono intimorita dall'eroina, o eroe visto che dagli abiti non capisco
se si tratta di uno stallone o di una puledra, considerato chi sono
le minacce non mi toccano. Ma ora ho solo due opzioni: fidarmi dei
due pony avanti a me, o mascherare le mie intenzioni e continuare a
vagare nel buio per un tempo ancora indeterminato.
In
ogni caso Cuore d'Oro, sentita la mia risposta, inclina la testa a un
lato ribattendo “Stai scherzando? Credi sul serio che me la
beva?”
“Sta
dicendo la verità.” interviene Fluttershy, la quale per
tutto questo periodo non si è scomposta. Non si è
ancora nemmeno voltata del tutto verso di me, piuttosto sta
continuando a guardarmi attraverso la sua spalla, il che è
molto strano. Da quel che ricordo Fluttershy è innegabilmente
gentile, ma parimenti timorosa e timida mentre in questo momento non
dimostra ne' l'una ne' l'altra emozione.
La
vigilante invece, una volta sentito l'intervento dell'amico pegaso,
si volta leggermente verso di lei ribattendo “Gli Elementi
dell'Armonia sono un segreto di livello nove! Soltanto la Regina e i
membri della sua guardia del corpo sanno della loro esistenza e dove
si trovano!”
Finalmente,
Fluttershy si volta completamente e si avvicina così al pony
mascherato spiegando “Gli animali possiedono un sesto senso che
gli permette di percepire in anticipo eventi che a noi sfuggono.
Possono percepire pericoli, presenze, o...”
“So
della tua particolare magia, Fluttershy, ma questa è una cosa
seria!”
Osservo
il pegaso abbassare il capo divertita mentre ribatte all'interruzione
di Cuore d'Oro “Non dicevi così quando ti ho detto chi
c'è sotto
la tua maschera.”
Quelle
parole di sfida mi riportano alla mente quanto mi avevano confidato
Applejack e Flam durante la visita a loro: avevano accennato a
particolari poteri di Fluttershy, ma non erano voluti entrare nel
dettaglio... qualunque fossero queste sue doti, era stata in grado di
scoprire da sola chi si nasconde sotto la maschera di Cuore d'Oro?
Resto
ad osservare la scena senza aggiungere alcunché, così
vedo Cuore d'Oro sospirare rassegnata prima di proseguire nelle sue
accuse “E va bene... ammettiamo per un istante che tu e il suo
sesto
senso animalesco
abbiate ragione e, in qualche modo, il sindaco di una cittadina di
periferia come Ponyville, che pur essendo alicorno non supererebbe il
livello quattro di segretezza, sappia dell'esistenza di uno dei
segreti maggiormente custoditi della corona... a che le servirebbero
i portatori che, tra parentesi, non esistono?”
Quelle
ultime sei parole risaltano in tutto il discorso come se fossero
illuminate a giorno “Chiedo scusa...” intervengo,
incapace di trattenermi “Che vuol dire i
portatori che non esistono?”
“Quello
che ho detto.” risponde Cuore d'Oro, come se le avessi posto
una domanda ovvia “Che gli Elementi dell'Armonia non hanno mai
avuto un portatore, fin da quando sono stati trovati dai mutanti
durante l'unificazione. Per questo Queen Chrysalis li tiene nascosti,
fino a che non saremo in pace e si potrà cominciare a studiare
il loro potere, ella ha preferito evitare di correre il rischio che
cadano in mani sbagliate.”
Gli
Elementi non hanno mai avuto un portatore... questa verità
mette la mia attuale situazione sotto una luce del tutto nuova.
Se
per un attimo ho vacillato, cominciando a credere che fossi io
quella
che ricordava eventi mai avvenuti prima, ora la possibilità di
un complotto è diventata la più concreta. Creare una
nuova Equestria senza i poteri dell'Armonia a difenderla può
essere una manna per molti dei miei nemici... ma chi, tra gli
innumerevoli nomi che affollano la mia mente, può essere il
vero autore di questo machiavellico scenario?
“Non
mi hai ancora risposto.” la voce cavernosa di Cuore d'Oro
interrompe i miei pensieri.
La
osservo, dimenticandomi cosa mi abbia chiesto. Fortunatamente lei si
ripete “A cosa ti servirebbero questi fantomatici portatori
che, ripeto, non
esistono?
E non mentirmi: me ne accorgerei!”
Esito.
La
situazione è complicata e ad esporla senza peli sulla lingua
correrei il rischio di essere scambiata per pazza.
Ma
è anche vero che, se davvero ho a che fare con qualcuno capace
di cambiare il mondo che conosco nell'arco di una notte, non posso
farcela da sola.
Anche
questa volta scelgo di fidarmi “So che è difficile
crederlo...”
“Lei
non è di qui.” mi interrompe questa volta Fluttershy,
parlando con una tranquillità tale che paralizza sia me che
Cuore d'Oro.
“Fluttershy...”
interviene Cuore d'Oro dopo qualche secondo di silenzio, indicandomi
con uno zoccolo e parlando alla pegaso come se fosse improvvisamente
impazzita “Celestia è il sindaco di Ponyville da diversi
anni, credo che...”
“Non
è la Celestia che conosciamo.” ribadisce Fluttershy,
combattendo così ancora una volta i dubbi di Cuore d'Oro
guardandola nelle lenti del passamontagna “O meglio, è
sempre Celestia... ma non quella che crediamo.”
Osservo
la vigilante agitare lentamente il capo prima di aggiungere
ringhiando “Se è soltanto uno scherzo...”
“È
una sensazione che provo da quando l'hai portata qui.” inizia
così a spiegare la padrona di casa, senza mai vacillare nella
voce “C'è qualcosa di strano in lei. Qualcosa di
diverso,
come se non fosse di qui. Lei non appartiene a questo mondo!”
Cuore
d'Oro, apparentemente convinta dall'amica, si siede agitando
sconsolata il capo mentre la sento borbottare sottovoce “Quando
un certo pony crede di averle viste tutte e invece non ha che
accarezzato la punta dell'iceberg...”
Avverto
il suo disappunto, tuttavia in questo momento ho ben altro a cui
pensare che a sollevarla.
Come
fa Fluttershy ad essere convinta di questo, quando nemmeno io lo
sono?
Ma
non faccio in tempo a dire una sola parola che la vigilante
mascherata aggiunge, senza ancora alzare il capo come se
all'improvviso le pesasse “Su, coraggio, raccontaci la tua
storia allora, Celestia...”
Svuoto
il sacco.
Che
motivo avrei di trattenermi, a questi punti?
Racconto
tutto, da semplici accenni riguardo alla salita al potere di me e mia
sorella a quando Twilight risvegliò gli Elementi dell'Armonia
e le sue avventure da allora. L'unico argomento che tengo nascosto è
la natura di Queen Chrysalis nel mio mondo: finora mi è parsa
molto amata e rispettata dai suoi sudditi; vorrei evitare di
offendergli narrando del suo alter ego.
Al
termine della mia confessione, Cuore d'Oro sembra scettica quanto
all'inizio e commenta le mie parole con acceso sarcasmo “Be',
se tutto questo fosse vero saresti in un bel pasticcio!”
L'unica
che sembra credermi è ancora Fluttershy, la quale durante la
storia non ha battuto ciglio ma è rimasta stoica ad ascoltare.
“Io
ti credo.” mi dice infatti, subito dopo il commento di Cuore
d'Oro “E, forse, posso aiutarti.”
Sarebbe
il primo aiuto concreto che ricevo da quando ho aperto gli occhi
questa mattina... è facile immaginare pertanto come io mi
senta udendo quelle parole.
“Davvero?”
domando, incredula.
“Sì.”
annuisce lei, andando a massaggiarsi il mento con lo zoccolo “Credo
che la tua confusione sia generata dai ricordi della tua vita
precedente, che per comodità definirò come 'la
prima te',
i quali vanno in conflitto con quelli della tua vita attuale, 'la
seconda te'.
Con l'avanzare di questi ultimi, i precedenti vengono cancellati. Ciò
spiegherebbe l'origine delle tue visioni e il perché tutto
quello che ti circonda ti è nuovo e familiare allo stesso
tempo.”
La
spiegazione è affascinante, anche Cuore d'Oro resta a sentire
pur senza aggiungere una sola parola.
Al
mio invito a proseguire, la pegaso spiega “Vedi, ogni animale
conserva dentro di se ricordi appartenenti a generazioni precedenti
la sua. Avrai fatto caso, infatti, che diverse specie possiedono
conoscenze che trascendono il requisito di esperienza personale...
spesso si attribuisce questo al semplice istinto, ma si tratta di una
banale semplificazione. Io posso farti rivivere i ricordi della prima
te che
sono stati cancellati.”
Ci
rifletto qualche istante. L'aiuto di Fluttershy è quello di
cui ho bisogno, ma mi viene comunque istintivo chiedere “Ho
sentito parlare della tua magia, Fluttershy... ma non mi hanno voluto
anticipare molto al riguardo. Come faresti a compiere qualcosa di
simile, senza un corno con cui lanciare incantesimi?”
Assisto
al volto del pegaso giallo piegarsi in un'espressione divertita prima
di rispondere “Pochi comprendono questa mia abilità.
Vedi, ho sempre avuto il pallino per gli animali... ho cominciato
presto a passare più tempo con loro che con gli altri pony. Ho
passato praticamente ogni momento della mia vita con loro,
instaurando ottimi rapporti anche con gli animali più feroci.
Alla fine non solo ho imparato a capirli quando parlano, a modo loro,
ma anche ad anticipare i loro movimenti, apprendere le loro
caratteristiche... così facendo, sono riuscita anche a trovare
il modo di replicare la maggior parte delle loro capacità.”
Rammentavo
esperimenti simili che Starswirl il Barbuto aveva tentato di compiere
secoli addietro. Di questi l'incantesimo dell'animorfismo è
stato solo il preludio... ma nulla di quello che il grande
incantatore del passato aveva compiuto si avvicinava a quanto quel
pegaso giallo mi stava dicendo di poter fare.
In
qualsiasi altra occasione, infatti, avrei pensato ad uno scherzo. Ma
oltre ad avermi pienamente dimostrato la sua buona fede comprendendo
in anticipo qual era la mia condizione, ricordo perfettamente le
parole che Applejack aveva usato per descriverla.
In
questo mondo sempre più bizzarro, sono molto propensa a
credere anche ad un pegaso capace di superare un unicorno.
“Accetto.”
rispondo dunque alla sua offerta “Se puoi aiutarmi, te ne sono
molto grata.”
“Ti
avverto, però...” aggiunge Fluttershy, alzando uno
zoccolo verso di me assumendo un'espressione seriamente preoccupata
in volto “Non è un procedimento semplice da
affrontare... anzi, è molto, molto
doloroso.
Ti aiuterò volentieri, ma prima voglio sapere se sei davvero
disposta a correre questo rischio.”
Non
mi aspettavo certamente qualcosa di semplice. Quello che davvero
importa non lo è mai.
Ribadisco
il mio consenso senza alcun remore e iniziamo i preparativi per il
rito.
La
sola prospettiva di poter finalmente fare un po' di chiarezza sulla
mia situazione è meglio di qualsiasi altro evento potesse
capitarmi per trovare coraggio. Trovarsi tra gli zoccoli la concreta
possibilità di scoprire chi c'è dietro a tutto quello
che sta succedendo.
Una
volta scoperto il colpevole, sarà più facile trovare il
modo di risolvere la questione.
Fluttershy
mi ha imposto di stare seduta al centro della stanza, in questo modo
posso ammirarla muoversi in lungo e in largo senza mai sfiorare terra
mentre ultima i preparativi per il suo rito. Mentre versa dentro un
mortaio di marmo alcune polveri che prende dai vari scaffali del
mobili, quando non sono gli stessi animali nella stanza a farlo come
se ubbidissero silenziosamente a qualche istruzione della loro
padrona, noto ironicamente come anche nei movimenti lei sia diversa
dalla giumenta che conoscevo.
Cuore
d'Oro, invece, resta in disparte in un angolo senza muovere uno
zoccolo o pronunciare una sola sillaba.
Alla
mia domanda riguardo il suo ruolo in questa faccenda, la sua risposta
è un atono “Rimango all'erta.”
Inutile
descrivere quanto questo mi impressioni.
“All'erta?”
ripeto, inarcando un sopracciglio: di cos'ha paura?
“Senza
offesa, sindaco, ma non ho mai provato questo incantesimo su un
alicorno. Risvegliare la memoria genetica può scatenare, in un
unicorno, delle forze che difficilmente può controllare... e
dato il fatto che questa tua natura ti consente di avere accesso ad
una magia ancora più potente rispetto a quella di un pony
comune, io e Cuore d'Oro pensiamo che sia saggio cautelarsi.” è
la risposta che odo da Fluttershy, al posto del pony mascherato,
mentre pesta le polveri dentro al mortaio seppur rimanendo ad una
zampa da terra.
Udite
quelle parole la mia sicurezza vacilla. In questo caso condivido
appieno le precauzioni prese: ciò che è stato detto
riguardo ai vantaggi che la mia natura di alicorno mi concede
riguardo la magia è pura verità e poi, considerando la
particolare situazione in cui mi trovo, chi può sapere cosa
potrà accadere? Finora è stato tutto una sorpresa,
nulla vieta che lo sia anche il risultato di questo rituale.
Fluttershy
mi distoglie dalle mie considerazioni porgendomi un calice nel quale
versa il contenuto del mortaio, ormai ridotto ad una poltiglia.
Questa, mescolata al contenuto del calice, assume subito un colore
variopinto in continuo movimento. Sembra di vedere la mia criniera
riflessa!
“Bevi
tutto d'un fiato e le memorie si attiveranno.” mi spiega la
pegaso, allontanandosi lentamente.
Afferro
il calice con la magia e lo lascio svolazzare all'altezza del volto
mentre avverto stringersi lo stomaco per l'eccitazione e noto la
fronte di Fluttershy imperlarsi di sudore. Anche se sta mantenendo
un'attitudine calma e pacata, nemmeno lei è molto tranquilla
al pensiero di a cosa questo rito possa portare.
“Cos'è?”
chiedo, riferendomi al contenuto del calice, incuriosita da cosa
possa averlo ottenuto e sperando che la risposta possa smorzare
almeno un poco l'aria tesa che si è creata.
“Gli
elefanti sono gli animali con maggiore memoria, per questo molti
ingredienti vengono da loro. Zanne, ossa... non ti voglio dire di
più. Ora bevi.”
Naturalmente
la segretezza con cui Fluttershy tratta i suoi metodi, degna del
miglior illusionista, non alleggerisce la situazione come speravo.
Penso
per un attimo a Zecora, la zebra che vive nella Everfree Forest, di
cui le mie studenti mi avevano accennato in un'occasione: anche lei
dovrebbe disporre di abilità inusuali per gli standard di
Equestria, ciononostante i suoi preparati hanno sempre avuto effetto.
Perché quello di Fluttershy dovrebbe essere diverso?
Questa
domanda retorica è quello che mi da la spinta necessaria. Alzo
il calice, lo appoggio alle labbra e bevo il contenuto a grandi
sorsi. Tengo però gli occhi chiusi mentre mi preparo al
peggio.
Il
sapore è neutro, come se stessi bevendo dell'acqua, eppure mi
da la sensazione che tale mistura segni il suo passaggio lungo la
gola, come se stessi bevendo qualcosa di molto forte.
Quando
anche l'ultima goccia viene ingoiata resto per un istante interdetta,
poiché non sento particolari cambiamenti.
Ma
faccio appena in tempo a riaprire gli occhi che vengo completamente
scossa da una strana energia, la quale mi fa avere un sussulto nel
quale perdo la presa sul calice. Questo cade a terra, rompendosi in
decine di schegge. La mia testa è più o meno nello
stesso stato.
Digrigno
i denti anche questa volta per soffocare le grida di dolore,
tramutandole in questo modo in dei gemiti confusi, e avverto ogni
fibra del mio corpo venire percossa da delle scariche che appaiono e
spariscono casualmente.
Noto
anche come tutto quello che si trova intorno alla stanza venga
circondato dalle stesse scosse, come se tante saette partissero dai
miei zoccoli per arrivare agli oggetti circostanti, facendoli
immancabilmente esplodere o cadere.
Fluttershy
osserva questi lampi scattare attorno alla stanza senza intervenire,
forse incapace di stare dietro a tutte, mentre Cuore d'Oro si
avvicina a me saltando da una parte o dall'altra dello spazio per
evitare invece il contatto con queste.
Mentre
la vigilante si fa sempre più vicina, comincio a vedere
immagini della mia vita scorrermi tutte intorno, troppo veloci perché
possa inquadrarle bene. Questa giostra dura per un tempo che non
posso calcolare, prima che cessi finalmente su una visione in
particolare.
Vedo
davanti ai miei occhi la statura di Discord nel giardino di
Canterlot, esattamente come mi ricordo di avercela lasciata.
Lo
scenario resta immutato giusto il tempo necessario perché lo
riconosca fino a quando uno strano bagliore bianco investe la statua
e l'intero giardino, come una gigantesca esplosione, nascondendo
tutto nel suo candido bagliore.
A
questo punto la visione diventa completamente bianca, tranne che per
la statua di Discord, quasi trionfante in mezzo al nulla.
Improvvisamente, tuttavia, la prigione del signore del caos comincia
a sgretolarsi sempre più pesantemente, fino a che il
draconequus non ne esce ridendo sadicamente.
Ignoro
cosa sia avvenuto per rendere questa ennesima evasione possibile, ma
non appena vedo Discord uscire dalla sua prigione di pietra egli
riesce in qualche maniera ad interagire anche con il mondo attorno a
me. Saettando in avanti come una serpe, riesce ad uscire dai contorni
della mia visione, generando così una forte onda d'urto che fa
sbalzare lontani sia Fluttershy che Cuore d'Oro.
Mentre
la figura di Discord è in volo davanti a me, egli continua
nella sua risata crudele. Mi accorgo solo ora di essere lungo distesa
per terra, con ogni fibra del mio corpo che implora una tregua.
Tento
debolmente di rialzarmi, benché le scariche non hanno ancora
finito di infierire contro il mio corpo, e avverto la creatura del
caos smettere finalmente di ridere per riferirmi, guardandomi dritta
in mezzo agli occhi “Spero che farai del tuo meglio, Celestia.”
In
un flash, Discord sparisce da dov'era prima per apparirmi alle
spalle.
Io
non riesco a reagire, nella mia condizione attuale anche il semplice
restare appoggiata sulle ginocchia è un'impresa titanica, per
di più sto stringendo i denti fino a farmi male alle mascelle
per soffocare le grida.
Lui,
tuttavia, pare ignorare queste mie condizioni e mi sussurra in un
orecchio, mentre avvicina le sue zampe alle mie spalle
“Quest'avventura potrebbe essere la fine per entrambi!”
Le
zampe del draconequus toccano la mia carne e il dolore si acuisce al
punto che non posso più sopportarlo. Mi abbandono a terra
mentre sfogo con un grido talmente intenso da fare paura anche a me
stessa tutto il dolore che provo.
Toccata
terra, una nuova voce interrompe quella scena gridando “Ora
basta!” prima che un flash verde illumini tutta la stanza,
accecandomi per un momento.
Eppure,
dopo quella strana luce, avverto il dolore passare completamente
lasciando come unico testimone della sua esistenza il mio stato
estremamente provato, la pelle sudata e gli occhi umidi. Come se il
flashback avuto prima di venire qui non fosse stato abbastanza.
Riapro
gli occhi osservandomi intorno. Fluttershy è a terra mentre un
paio dei suoi animali, un piccolo coniglio bianco e un gufo, la
soccorrono. Non riesco a trovare Cuore d'Oro. La stanza attorno è
invece un completo disastro. Un caos di mobili rotti, libri e oggetti
sparsi per il luogo.
Caos.
Discord!
C'è
sempre stato lui dietro a tutto questo... avrei dovuto immaginarlo
fin dall'inizio! Gli Elementi dell'Armonia senza portatore, le vite
di tutti gli abitanti cambiate dal giorno alla notte...
Non
riesco tuttavia ad elaborare appieno la scoperta appena fatta che la
vista di un paio di zoccoli, protetti da eleganti scarpette dorate,
mi riporta subito al presente.
Riconosco
l'anatomia di quella zampa all'istante e immediatamente penso a come
appartenga all'ultimo equino in Equestria con cui vorrei avere a che
fare, in questo momento.
Alzo
lentamente gli occhi fino al volto dell'essere avanti a me e la vedo.
Queen
Chrysalis.
È
in piedi, avanti a me, con uno sguardo ben lontano da quello benevolo
che le avevo visto al Giardino Dolcimele. L'espressione contrariata,
le narici allargate e il respiro profondo suggeriscono che sia
estremamente in collera per qualcosa.
“Celie...”
mi saluta lei, semplicemente, riuscendo a non far trasparire emozione
alcuna nel mentre.
Mi
rialzo lentamente, aiutandomi con le ali per fare prima, e quando i
nostri occhi si incrociano lei aggiunge, questa volta con un sottile
velo di minaccia “Noi dobbiamo parlare.”
|
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Capitolo 5 *** Un Inatteso Alleato ***
Flashpoint
– Princess Celestia
CAPITOLO
4: Un Inaspettato Alleato
“Noi
dobbiamo parlare, Celie.” mi ripete Chrysalis, mantenendo la
posizione e il tono austero che aveva in precedenza.
Non
posso certo darle torto.
La
stanza di Fluttershy in cui abbiamo eseguito il rito per
ripristinarmi la memoria e scoprire quale sia la verità, se
sono la principessa di Equestria o il sindaco di Ponyville, è
un macello. La padrona di casa è priva di sensi in un lato e
ho perso completamente di vista Cuore 'Oro.
“Lo
so.” ribatto dunque al suo invito, benché non sappia
nemmeno da dove cominciare e mi sento ancora piena di dolori.
Un
silenzio tombale cala tra di noi.
La
mia incapacità di trovare un punto da cui iniziare la
spiegazione, mista allo stato crucciato in cui si trova la regina,
genera un'atmosfera molto tesa, se possibile ancor più di
quando stavamo per iniziare il rito. Pare che la stessa tensione
attorno a noi si possa tagliare con il coltello.
In
nostro soccorso arriva fortunatamente la voce di Cuore d'Oro.
“Queen
Chrysalis.” la sento salutare, spezzando il silenzio.
Preoccupata
delle sue condizioni mi volto verso di lei, trovandola in ginocchio
al mio fianco, rivolta alla monarca. In quella posizione, aggiunge
“Sono lieta che siate riuscita a venire così presto.”
Come
a segnalare il cambio di registro della nostra conversazione, Queen
Chrysalis si rivolge a lei rispondendo ai suoi ringraziamenti “Non
c'è bisogno che mi ringrazi. Appena mi hai detto delle
condizioni di Celestia ho fatto quanto era in mio potere per essere
qui. Hai svolto ancora una volta un ottimo lavoro Cuore d'Oro, i miei
complimenti.”
A
quelle parole ricordo immediatamente quello che la vigilante e
Fluttershy si stavano dicendo mentre io stavo riprendendo conoscenza.
Si stavano riferendo anche ad un terzo pony da avvisare che ero lì...
si stavano riferendo proprio a Queen Chrysalis? Avvisare addirittura
la regina di pony e mutanti, solo per un sindaco svenuto?
La
stessa regina pare leggermi nel pensiero e, mentre mi pongo da sola
queste domande, torna a guardarmi spiegando “Non stupirti,
Celie. È da questa mattina, dopo che abbiamo parlato al
Giardino Dolcimele, che ho ordinato a Cuore d'Oro di tenerti
d'occhio.”
Queste
parole mi lasciano sorpresa, ma al tempo stesso intimorita. C'è
qualcosa nel tono usato da Queen Chrysalis che non capisco e mi
raggela. Comunque, anche con questa risposta, brancolo nel buio di
altre domande: perché la Regina di Equestria dovrebbe
prendersi il disturbo di incaricare una vigilante mascherata di
osservarmi? Che motivi ci sono dietro la collaborazione tra loro due?
E perché sorvegliarmi? La mia vita non è in pericolo! O
almeno credo...
Cuore
d'Oro torna sui propri zoccoli e la Regina, senza staccarmi i suoi
grandi occhi verdi di dosso, inizia a spiegarmi “Stamattina mi
hai detto di sentirti male, ricordi?”
Annuisco
con il capo.
“Ebbene,
ci conosciamo da quasi un secolo, Celie. E non in senso metaforico,
il prossimo è l'ottantacinquesimo Gran Galà Galoppante
che passiamo assieme. In tutti questi anni, da quando ti ho presa con
me nei vicoli di Canterlot in cui ti nascondevi, abbiamo bonificato
assieme paludi, sconfitto malattie e consegnati ai libri di storia
malattie altrimenti incurabili.”
Continuo
ad annuire, udendo tutto questo, ma ignorando dove la Regina dei
mutanti voglia arrivare.
“In
tutti questi anni, Tia, non hai mai preso nemmeno un raffreddore.”
conclude, scandendo ogni parola e facendomi capire appieno come la
scusa inventata poche ore fa non fosse affatto credibile. Come a
voler inferire, fa spallucce aggiungendo “E poi, tu ammalata?
Tu?
Ti ho visto guarire da sola una tenda colma di bambini ammalati,
Celie. Tu ammalata è credibile quanto un serpente zoppo!”
Abbasso
il capo, imbarazzata. Ricordo la sensazione che ebbi quando conobbi
Queen Chrysalis per la prima volta, o almeno quando la conobbi in
questa strana Equestria alternativa. Mentirle non deve farle molto
piacere.
Eppure,
non riesco ancora a capire perché si preoccupi così
tanto per me. Forse me lo sono già chiesto migliaia di volte
in questi anni che non riesco a ricordare, ma non penso che sia per
il semplice fatto che sono un alicorno.
In
ogni caso, non passa molto tempo prima che la mutante concluda il suo
discorso “Come stavo dicendo, che tu stessi nascondo qualcosa
era evidente. Ma non volevo costringerti a dirmelo davanti a quasi
tutta Ponyville, perciò ho incaricato Cuore d'Oro di tenerti
d'occhio e nel mentre di riferirmi cosa tu stessi facendo. In questo
modo lo avrei scoperto da me.”
Una
sorta di guardia del corpo, dunque. Non riesco tuttavia ad
inquadrarne il motivo: Cuore d'Oro non dovrebbe salvare i pony in
pericolo? Perché impegnarla completamente con me?
Apro
la bocca per chiederlo e fare così luce su questa domanda, ma
Queen Chrysalis mi anticipa nuovamente “Non fare domande
banali!” esclama, come se la risposta ai miei dubbi la potrebbe
trovare anche un puledrino “Per chi credi lavori, lei?”
mi chiede infine, indicando con un cenno del capo la puledra
mascherata di cui stiamo parlando.
“Voglio
solo capire il perché.” preciso io, mentre ricordo le
origini che mi erano state narrate della misteriosa Cuore d'Oro e
perciò trovi ancora più difficoltà ad immaginare
come possa essere nato un rapporto tra questa e Chrysalis. Per non
parlare di chi, allora, si nasconda sotto il cappuccio!
Alzo
lo sguardo, restituendo quello della regina, spiegando “So di
averti mentito, e mi dispiace. Ma perché preoccuparsi tanto,
al punto di darsi la pena di affidarmi una guardia del corpo? Cosa
avrei potuto fare?”
Queen
Chrysalis, forse presa alla sprovvista, fa un momento di pausa, come
se volesse misurare le parole da pronunciare per rispondere alla mia
domanda. Nonostante questo, non smette di fissarmi con i suoi enormi
occhi verdi. Alla fine ammette, quasi scandendo le parole “Tu
sei speciale, Celie.”
Udire
quelle quattro parole è per me come ricevere calci nel petto,
uno dopo l'altro.
Oltre
alla sensazione che provo sentendomele dire dal mio arcinemico, il
tono che ella usa mi fa comprendere la sua assoluta sincerità
quando pronuncia questa frase. È impossibile per me non
immergermi in cosa questo significhi.
“Perché?”
non posso fare a meno di chiederle.
Lei
sospira, abbassando il capo. Pare che quella domanda le porti alla
mente qualcosa di poco piacevole.
Eppure
mi accontenta ugualmente.
Più
tempo passo a conoscerla e più trovo differenze abissali tra
lei e il suo oscuro alter ego.
“Vorrei
risponderti dicendo soltanto perché
siamo amiche...”
mi confida, tornando con lo sguardo su di me prima di proseguire “Ma,
benché lo siamo per davvero, ciò non corrisponderebbe
all'assoluta verità. C'è dell'altro.”
Io
e Queen Chrysalis amiche... la scoperta di questo fatto mi provoca
immediatamente un nodo allo stomaco, come se pensare a questo
rapporto tra noi due dovesse ricordarmi qualcosa di spiacevole.
Sensazione che, naturalmente, non riesco a spiegarmi poiché ne
ignoro l'origine.
Ciononostante
tento di andare oltre questo pensiero e di proseguire piuttosto nella
conversazione andando a chiedere ancora “Allora, qual'è
questa piena verità?”
“Questo
non posso dirtelo. Non ancora.” è la lapidaria risposta
che ottengo dalla mutante, questa volta pronunciata subito dopo le
mie parole, senza esitazione alcuna.
Intravedo
nei suoi occhi una scintilla, come se si stesse trattenendo di
proposito per seguire uno schema più ampio. Conosco bene
quella sensazione, è la stessa che ho io tutte le volte che
affido una missione a Twilight lasciandole l'onere di capire cosa
voglio realmente
da
lei e le sue amiche, così che possa apprendere le nuove
lezioni libera dalla mia influenza.
Tutto
questo, misto alla consapevolezza che qualunque tentativo di
approfondire sarebbe un buco nell'acqua, mi porta ad accettare il suo
silenzio.
Annuisco
perciò ancora una volta per segnalare la mia comprensione alla
sua situazione.
Nel
frattempo, vedo da oltre le spalle di Queen Chrysalis che Fluttershy
sta cominciando debolmente a rialzarsi, digrignando i denti e facendo
forza sugli zoccoli piantati sul terreno.
“Nngh...
che è successo? Rainbow Dash è entrata in casa mia?”
chiede lei, attirando così l'attenzione di tutti gli altri,
con la voce piegata dallo sforzo.
“Perdona
la confusione, Fluttershy...” la saluta Queen Chrysalis,
volgendosi a lei solo con la coda dell'occhio come se sapesse che il
pegaso si rialzerà anche senza l'aiuto di qualcuno
“Rimetteremo a posto non appena avremo concluso qui.”
promette dunque, mantenendo comunque un tono piuttosto distaccato.
Pare
infatti che tenga molto più a concludere il colloquio tra noi
piuttosto che badare a Fluttershy, il che naturalmente accentua
l'aria sempre più misteriosa che si sta formando attorno al
nostro rapporto. Ma come ho già capito, per ottenere delle
risposte dovrò ancora attendere.
In
ogni caso, il pegaso viene aiutato a risollevarsi grazie a numerosi
piccoli uccellini che si aggrappano con le zampe per i lembi del
manto della puledra, agitando velocemente le ali per trascinarla
verso l'alto. Una simile scena mi colpisce molto: il rapporto tra
Fluttershy e gli animali non sembra tanto di amicizia quanto
addirittura cieca fedeltà, alla stregua di Cuore d'Oro con
Queen Chrysalis.
“Non
ce ne sarà bisogno.” è la risposta di Fluttershy
all'offerta della regina, pronunciata non appena ritorna sui propri
zoccoli. Non passano che un paio di secondi, infatti, prima che ci
accorgiamo noi tutti di come la stanza già sia perfettamente
in ordine e i cocci rotti durante la tempesta di caos che si era
andata a generare siano già stati messi in disparte in un
angolo, pronti ad essere buttati.
Cosa
può aver sistemato quella stanza, quando le conseguenze del
rituale l'avevano resa simile ad una discarica?
Mentre
mi osservo intorno in cerca di risposte trovo alcune folte code che
vanno a nascondersi dietro ad un angolo. Evidentemente gli animali di
Fluttershy hanno provveduto a sistemare non appena la tempesta era
cessata, solo che noi eravamo troppo occupate per accorgercene.
Queen
Chrysalis è la prima a rompere il silenzio che si è
creato dopo questa scoperta “La tua capacità di
relazionarsi con gli animali è sempre più stupefacente,
Fluttershy.” dice, distogliendo lo sguardo del pegaso per
andare a trovare anche lei le code degli animali che vanno a
nascondersi, come attrezzi fedelmente riposti nel loro cassetto in
attesa di un loro nuovo utilizzo.
“Mi
meravigli.” conclude dunque la sovrana
“Grazie,
Maestà.” ribatte il pegaso al complimento della regina,
abbozzando un inchino.
“Ora,
Celie, torniamo a noi.” prosegue subito dopo Queen Chrysalis,
rivolgendosi nuovamente a me “Hai qualcosa da dirmi.”
ripete, con un tono che non lascia molto spazio alle interpretazioni.
Sospiro,
preparandomi a ripetere quello che ho già detto sia a
Fluttershy che a Cuore d'Oro prima che iniziassimo il rituale per la
memoria “È difficile da credere...”
“Celie...”
mi interrompe subito la monarca “Quando sono arrivata qui eri
in preda al più potente sbalzo di magia a cui abbia mai avuto
modo di assistere in più di mille anni, con la tua guardia del
corpo e Fluttershy prive di sensi, mentre il corpo era quasi
interamente coperto di scariche elettriche... credi davvero che mi
aspetti una spiegazione comune e razionale per giustificare tutto
questo?”
Quelle
parole di Queen Chrysalis, pronunciate con un'ironia tagliente,
rivelano un dettaglio che non può fare a meno di sorprendermi
“Vuoi dire... che non l'hai visto?”
“Chi?”
mi chiede lei, non capendo evidentemente la mia domanda
“Discord!”
esclamo, mentre la preoccupazione torna a farsi spazio in me.
È
soltanto dopo aver pronunciato questo nome che ricordo di aver letto
la storia di quella nuova Equestria e che lì non vi sono
tracce sull'esistenza del Draconequus.
Come
a voler confermare i miei sospetti, subito Queen Chrysalis domanda
“Chi?” mentre vedo Cuore d'Oro e Fluttershy alle sue
spalle scambiarsi uno sguardo confuso.
Indubbiamente,
far credere agli altri pony di non esistere è un ottimo
nascondiglio.
“Discord,
il Draconequus.” preciso dunque, benché in cuor mio mi
stia già preparando a raccontare tutta la storia e a mettere
un particolare accento sulla figura del mio nemico di oggi.
Queen
Chrysalis, in ogni caso, mantiene la stessa espressione e Cuore d'Oro
si intromette dicendo “È il mostro di cui ci hai parlato
prima, mentre ci confessavi le tue memorie...” fino ad ora ho
espresso solo qualche accenno su di lui, ma comunque sufficiente per
far capire anche alle altre due giumente con me quanto sia strano
averlo visto qui.
“Vuoi
dire che anche lui è qui?” domanda infatti Fluttershy,
avvicinandosi
“Sì...
ma è meglio che racconti dal principio.” rispondo, prima
di raccontare anche a Queen Chrysalis la mia storia. L'unica
differenza con la versione precedente è che dovrò
approfondire la figura del Draconequus. Terrò tuttavia il
riserbo per quanto riguarda Queen Chrysalis, voglio evitare che la
situazione degeneri.
“...
e così, durante il rito ho visto Discord uscire dalla sua
statua e parlarmi, creando tutta la confusione che hai visto
arrivando qui. Sono certa che il motivo di questo cambio
sia
opera sua. Segue un piano, ancora non so quale, ma dobbiamo
fermarlo!” concludo così il riassunto delle mie memorie,
confidando inoltre le
mie convinzioni guadagnate sino ad ora.
Le
tre giumente con me, mentre facevo la mia presentazione come
principessa, si sono sedute e a parte Queen Chrysalis, la quale non
cessa di osservarmi come se stesse cercando di leggere in me
qualcosa, i volti di tutti i presenti sono rivolti a lei piuttosto a
me che narro.
Non
so come dare torto a questa curiosità: praticamente le ho
appena detto che io
sono
la vera sovrana di Equestria, mentre lei è soltanto il frutto
del lavoro di una mente deviata dotata di immensi poteri.
Tuttavia,
lei riesce a non tradire emozione alcuna e piuttosto mi chiede
ancora, a racconto concluso “Questo Discord... è davvero
capace di fare tutto quello che dici tu?”
“I
suoi poteri sono praticamente infiniti.” le rispondo,
riassumendo ciò di cui il Draconequus è capace “In
quanto creatura del caos gli è concesso compiere praticamente
qualsiasi incantesimo semplicemente schioccando gli artigli. L'unica
magia contro cui è impotente è quella degli Elementi
dell'Armonia ed è proprio perché qui non hanno mai
avuto un portatore che sono sicura che ci sia il suo zampino dietro a
tutto questo.”
“Per
quale motivo credi che farebbe qualcosa di simile?” mi chiede
allora. Dalla voce con cui parla, è evidente che Queen
Chrysalis non sta cercando di prendere tempo, ma piuttosto vuole
analizzare a fondo l'intera questione. Come se stesse indagando a sua
volta per vedere il quadro nel suo complesso.
“Cercare
di comprendere come funzioni la mente di Discord è come
leggere un libro al rovescio.” rispondo sinceramente io “La
sua mente non ragiona per schemi comuni, la natura caotica dei suo
poteri si ripercuote anche sul suo essere, rendendo i suoi reali
scopi quasi impossibili da decifrare.”
“E
come pensi di fermarlo?” mi domanda ancora, senza mai riuscire
ad incrinare la voce: appare completamente apatica nei confronti di
qualunque cosa le accada intorno.
“Discord
è pazzo, ma non corto di cervello. Se cominceremo ad
avvicinarci a lui, si farà vivo per fermarci e allora sarà
il momento più propizio per attaccare. Fino ad allora non si
farà di certo notare, resterà da qualche parte a
godersi i frutti del suo lavoro e il modo migliore per minacciarlo è
riunire gli Elementi dell'Armonia e i loro legittimi portatori.”
Spiegate
in questo modo le le mie convinzioni sull'origine di questa
situazione e il semplice, quasi elementare, piano d'attacco per
fermare Discord, Queen Chrysalis annuisce con il capo senza
aggiungere una parola. Poco dopo abbassa lo sguardo, come se leggesse
nelle travi del pavimento il riassunto di quanto abbia detto fino ad
ora.
Restiamo
tutti ad osservarla senza fiatare. Pendiamo alle sue labbra, ansiose
di sapere quale sarà la sua decisione ultima.
Alla
fine, Queen Chrysalis alza lentamente il capo e torna sui propri
zoccoli, invitandomi ad uscire “Vieni con me, Celie.”
Senza
darmi il tempo di chiedere qualcosa, si sposta verso l'uscita. Cerco
con gli occhi una risposta anche da parte di Cuore d'Oro e Fluttershy
sulle intenzioni della sovrana, ma quello che ottengo è solo
un cenno di sorpresa. Nessuna di noi sa cosa lei stia pensando.
Sebbene
un po' titubante, quindi, la seguo.
È
notte, ma si possono sentire i rumori della città poco lontana
da noi delle attività subito dopo il risveglio. Eco di
sveglie, mormorii e l'odore delle colazioni appena sfornate riempiono
l'aria.
“Per
muovere il sole e la luna, ho bisogno di decine di unicorni, che ogni
mattina e ogni sera si preoccupano di alzare il sole o la luna.”
mi spiega Queen Chrysalis, mentre si guarda intorno e parlando come
sovrappensiero. Una leggera brezza le smuove la lunga criniera
azzurra mentre si volta verso di me, ordinando con tono perentorio
“Tu mi hai detto che sei in grado di farlo da sola. E non credo
che, se per una volta, il giorno dura dieci minuti in più di
quanto dovrebbe qualcosa andrà storto. Dimostrami cosa sei
capace di fare.”
Annuisco
ancora una volta. Illumino il corno e, lentamente, il sole si alza in
cielo, gettando la sua luce su tutto il creato e celando l'oscurità
della notte.
Queen
Chrysalis osserva il fenomeno quasi senza pronunciare una parola.
Alle nostre spalle, invece, sento Cuore d'Oro esclamare sorpresa e
Fluttershy emettere versi di meraviglia. Questo gesto le ha convinte
più di ogni altra parola.
Una
volta fatto sorgere il giorno, la Regina osserva meravigliata il
panorama, evitando il mio sguardo. Solo dopo alcuni secondi che
sembrano infiniti, lei finalmente rompe il silenzio “Alzare il
sole e la luna... richiede una magia potente. Nessun unicorno la
possiede, men che meno un mutante. Ogni tre mesi sono costretta a
cambiare gli addetti alla rotazione degli astri e lo sai perché?”
Ricordo.
Prima che prendessi il mio Cutie Mark, Equestria aveva lo stesso
problema “Gli unicorni, posti sotto un simile sforzo... perdono
la loro magia.”
“Già.”
annuisce, con tono triste, Queen Chrysalis “Non lo so quanti
dovrò ancora sacrificare per questa causa. Tenendo presente
quanti ne abbia già visti immolarsi per il mio regno
nell'Arabia Sellata, o all'Impero di Cristallo.”
Non
mi intrometto nelle sue parole, preferendo restarle vicina. Avverto
tutta la sua malinconia al pensiero delle perdite subite e la
disperazione che deve sentire al pensiero di non poter fare niente
per cambiare tutto questo.
“C'è
solo un'ultima domanda che voglio farti.” confessa poi,
voltandosi finalmente verso di me “Io?”
Una
singola parola, che tuttavia prendo come un candelotto di dinamite
già acceso.
“Tu...
cosa?” domanda, prendendo tempo ed evitando io, questa volta,
lo sguardo. Mi auguro con tutto il cuore di poter evitare di parlare
di com'è la Queen Chrysalis con cui sono abituata ad avere a
che fare.
Sfortunatamente,
lei non pare essere di questo avviso.
“Io.”
ripete, infatti “Come sono io, nell'Equestria da cui provieni?”
Tutti
gli sguardi, ora, si spostano su di me. Anche la pegaso e il
vigilante mascherato devono essersi accorte che non ho mai parlato
apertamente dell'alter ego della sovrana di quel luogo.
Sono
terribilmente indecisa se proseguire o meno.
“Tu...
tu sei...” comincio a rispondere, ma mi mancano le forze per
proseguire.
Posso
dirle la verità, che da dove vengo lei è una regina
malvagia e senza scrupoli, oppure posso imbastire una bella bugia, al
solo scopo di evitare di ferirla? In fondo, scegliendo quest'ultima
opzione, non lo scoprirebbe mai. Chi ci rimetterebbe?
La
tentazione è forte. Approfittare del potere della menzogna,
aiutata dal fatto che se tutto andrà come voglio, nessuno
potrà mai scoprirlo.
Nessuno.
Eccetto me.
Queen
Chrysalis, per quanto paradossale possa sembrare dirlo, si fida di
me. Non è solo una mia amica, è la mia migliore
amica, in questa strana
Equestria. È giusto tradire questa sua fiducia? Anche
se vuol dire ferirla?
No.
Non lo è.
Così,
con il cuore pesante, confesso senza troppi giri di parole “Tu
sei il più grande nemico di Equestria.”
Alle
mie parole, Fluttershy tradisce la sua aria flemmatica sgranando gli
occhi e anche Cuore d'Oro, nonostante il passamontagna, si percepisce
che è scioccata.
Mi
sforzo di ignorare i loro sguardi e continuo “Guidi i mutanti
come loro regina assoluta. Sfruttando l'immenso numero dei tuoi
sudditi e la loro incrollabile lealtà nei tuoi riguardi, hai
lanciato così tanti assalti contro Equestria e gli altri regni
da farmi perdere il conto. Pony, grifoni, minotauri... persino le
Urse temono te e il tuo esercito, al punto da non volersi nemmeno
avvicinare al suo regno. Costruito, tra l'altro, soggiogando una
specie pacifica che vi viveva prima e vi voleva cordialmente
ospitare.” le mie sono parole pesanti, sono la prima a
riconoscerlo. Tuttavia conosco perfettamente la regina dei mutanti
dal mondo da cui vengo e queste parole corrispondono tristemente alla
verità.
Cerco
tuttavia di rimediare indorando un po' la pillola e non soffermandomi
troppo sulle infinite nefandezze che Queen Chrysalis e il suo
esercito di mutanti hanno compiuto, nella Equestria da cui vengo “Qui
però sei diversa... a parte l'aspetto fisico, i vostri
caratteri sono completamente speculari: tu sei comprensiva, tutti ti
amano e sono felici che ci sia tu a comandarli e a guidarli. Ti
confesso che più di una volta, conoscendoti, mi sono chiesta
se avevo a che fare con la stessa Queen Chrysalis che ho conosciuto
da dove vengo!”
Se
le puledre con noi hanno colto tale notizia allo stesso modo con cui
si può prendere di petto un'onda particolarmente violenta,
Queen Chrysalis è rimasta impassibile ancora una volta. Pur
guardandoci negli occhi, non la vedo tradire alcuna reazione a quelle
notizie.
Pare
piuttosto essere interessata ad altro: non tenta nemmeno di
approfondire l'argomento, bensì mi domanda ancora “E
come sono i vostri rapporti con l'Impero di Cristallo? E l'Arabia
Sellata?”
Per
la prima volta noto nella sua voce una nota di malinconia, ma è
talmente leggera da portarmi a chiedere se me la sono soltanto
immaginata. In ogni caso le rispondo “L'Impero di Cristallo è
stato maledetto da Re Sombra molti anni fa, facendolo sparire nel
nulla dopo che io e mia sorella l'avevamo sconfitto ricorrendo agli
Elementi dell'Armonia. Da allora non abbiamo tracce di nessuno di
loro. L'Arabia Sellata è invece un dei regni confinanti al
nostro... abbiamo rapporti pacifici, ma le nostre diplomazie non si
sono mai incrociate molto. Lo si può definire un rapporto
molto formale.”
Se
descriverla come il nemico pubblico numero uno di Equestria sembra
non averla nemmeno scalfita, è questa risposta, piuttosto, che
pare colpire la regina. Infatti, detto questo, la osservo agitare
lentamente il capo mentre mi chiede con un filo di voce “Non
c'è... nessuna... guerra?”
Incapace
di fare altro, rispondo onestamente anche a questa domanda “A
parte quella specie di guerra fredda fra pony e mutanti di cui ti ho
parlato, non c'è nessun conflitto armato. Equestria è
in pace.”
Le
mie parole sembrano avere qualche strano effetto sulla regina. Le sue
spalle iniziano a tremare leggermente come scosse da un brivido.
Tuttavia,
Cuore d'Oro interrompe questa mia analisi esclamando a gran voce
“Assurdo! Come puoi pensare che crediamo a queste storie?”
dal tono di voce con cui si esprime è evidente che sta
cercando di negare anche l'evidenza, pur di salvaguardare l'onore
della monarca. La sua fedeltà a lei deve essere davvero
enorme. Chissà chi può esserci, dietro quella maschera.
In
ogni caso, detto questo, la vigilante arriva in mezzo a me e la
regina e si volta verso Fluttershy proseguendo “Ah! Queen
Chrysalis malvagia! Ridico...” ma le sue parole le muoiono in
gola quando nota il pegaso distogliere lo sguardo. Fluttershy ha
capito che non sto mentendo, così come ha capito che vengo da
un altro tempo.
La
verità piomba addosso alla vigilante, smorzandole l'entusiasmo
con cui si era battuta a difesa della sua sovrana allo stesso modo in
cui una forbice recide uno spago sottile. Provo immediatamente pena
per lei, se potessi vorrei consolarla per superare questo brutto
momento, ma qualunque cosa direi sarebbe soltanto una menzogna.
Fortunatamente
è la stessa regina a cambiare nuovamente argomento,
intromettendosi nel discorso appena imbastito esclamando “Accetto
ugualmente.”
Tutti
volgiamo simultaneamente lo sguardo verso di lei con gli occhi fuori
dalle orbite per la sorpresa. Cosa significa che accetta?
“Sono
stanca di tutte queste guerre...” risponde, comprendendo i
nostri dubbi “Di tutti questi conflitti... delle vittime di
ogni battaglia...” continua lei, tenendo sempre lo sguardo
basso.
“Mia
signora...” si intromette nel discorso Cuore d'Oro,
avvicinandosi alla sua regina “Non può rinunciare così
al suo ruolo... la divisione Sparkle ha quasi raggiunto la capitale
dell'Arabia Sellata, siamo quasi...”
“Ce
ne sarà sempre
un
altro!” la interrompe tuttavia Queen Chrysalis, alzando la voce
“Nessuno
accetterà
mai che ci sia io al comando di questa nazione... tutti vedranno nel
mio regno solamente una minaccia: prima Re Sombra vedeva
nell'alleanza tra pony e mutanti un pericolo, poi il sultano
dell'Arabia Sellata si è sentito minacciato da come abbiamo
risolto il conflitto con l'Impero di Cristallo... quando avremo preso
anche i loro territori, saremo una potenza troppo vasta perché
gli altri regni non ci diano peso e le rivalità non
termineranno mai. Il nostro esercito potrà anche vincere sulle
forze del mondo intero, ma senza armonia non troveremo mai pace!”
Alla
spiegazione che lei ci da rimaniamo tutti sorpresi, non tanto per il
suo pessimismo quanto per gli occhi lucidi che vediamo nel volto
della monarca.
“Chi
sarà il prossimo? I grifoni? I pochi draghi superstiti al
massacro? Non posso continuare in questa condizione. Non posso
sedermi ogni giorno sul trono e ascoltare i resoconti delle battaglie
al fronte e firmare le lettere di condoglianze alle famiglie dei
caduti ogni giorno!” detto questo, la vediamo passarsi uno
zoccolo sugli occhi per asciugarsi.
Dopo
aver sfregato un po' la zampa sul muso torna rivolgersi nuovamente a
me, ritrovando la sua aria decisa di quando mi aveva confidato che
c'era più di una ragione se mi aveva messo Cuore d'Oro come
guardia del corpo. Ripete “Ti aiuterò, Celie. Se per la
pace di Equestria dovrò essere io
la
sua più grande minaccia, be'... così
sia!”
Me
ne vergogno oltre ogni misura, ma l'ironia di quella situazione mi
impedisce di commuovermi quanto invece vorrei, per il suo spirito di
sacrificio.
Queen
Chrysalis, il mio arcinemico, che si offre spontaneamente per
aiutarmi.
Aiutarmi
per salvare Equestria, per giunta.
Doveva
volerci Discord perché accadesse qualcosa di simile.
“Avremo
bisogno degli Elementi dell'Armonia...” le dico, avvicinandomi
a lei di due passi.
Cuore
d'Oro si fa da parte: come Fluttershy, comprende cosa porterà
quel momento a cui stiamo dando vita e non se la sente di
intromettersi.
“Gli
Elementi si trovano nei sotterranei di Canterlot. Io e molti altri
pony e mutanti ci abbiamo lavorato sopra per anni, ma non siamo mai
riusciti a capire come attivarli...” mi ricorda dunque la
regina, mentre ci specchiamo l'una nelle pupille dell'altra.
“Non
importa...” le confesso, sorridendo “So
io chi
cercare... ma ho bisogno del tuo aiuto per radunarli tutti e farli
andare incontro al loro destino.”
L'espressione
della regina cambia nuovamente e la commozione sorta poco fa sparisce
per lasciare spazio ad un'espressione complice e dalla convinzione
incrollabile.
“Dammi
i loro nomi, Princess Celestia.” mi dice, sorridendo fino a
scoprire i lunghi canini. Sentirmi chiamare nuovamente così
accende in me un senso nostalgico che mi fa passare un brivido lungo
il dorso.
“Dammi
i loro nomi e io ti darò gli Elementi.”
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Capitolo 6 *** Il Gran Generale di Equestria ***
Flashpoint
– Princess Celestia
CAPITOLO
5: Il Gran Generale Di Equestria
In
volo, ad una velocità poco inferiore a quella di un pegaso
durante un arcoboom sonico, io e Cuore d'Oro ci muoviamo verso
l'Arabia Sellata avvolte da una bolla creata magicamente dalla stessa
vigilante.
Conosco
l'incantesimo a cui lei sta facendo ricorso: si tratta di una magia
molto complicata da eseguire e che, oltre a richiedere diverse
energie, non ho mai visto realizzare da qualcuno che non fosse un
unicorno molto portato. Nemmeno tutti gli insegnanti della Scuola di
Magia erano in grado di replicarlo. Almeno, tra quelli che riesco a
ricordare.
Questo
fatto restringe l'immenso campo di possibilità su chi si possa
nascondere dietro quella maschera, ciononostante mi dispiace che sia
solo lei a farsi carico del viaggio.
Eppure,
tutti i miei tentativi di offrirle uno zoccolo per aiutarla sono
sempre finiti contro un secco rifiuto.
“Per
l'ultima volta: non. Se. Ne. Parla!” esclama Cuore
d'Oro, dopo l'ennesimo rifiuto
“L'Arabia
Sellata è molto lontana e questo incantesimo di trasporto ti
consumerà parecchie energie!” le faccio notare, ogni
volta nel vano tentativo di farle cambiare idea.
“Pfui!
Un incantesimo come questo è per me quasi ordinario! Sei tu
quella che continua a dimenticare le cose!” reagisce invece
lei, sbottando “E poi, ricordati che avrai bisogno di tutte le
forze, quando verrà il momento!”
Queste
ultime parole mi portano al mutismo, poiché corrispondono alla
triste verità.
Triste,
perché vorrei tanto che così non fosse.
* * *
Camminando
lungo gli ampi corridoi del palazzo reale di Canterlot circondata da
Queen Chrysalis e Cuore d'Oro, approfitto dell'occasione per
osservare intorno a me le decorazioni del palazzo reale.
Mi
piacerebbe poter fare approfonditi paragoni tra il posto che vedo e
quello da dove vengo, ma oltre al nome di mia sorella mi sono resa
conto che anche questo ricordo del mio passato è svanito. Devo
perciò accontentarmi di osservarmi intorno silenziosamente.
Prima
di lasciare il cottage di Fluttershy e dirigerci tutte e tre verso la
capitale di Equestria per poter studiare le prossime mosse da
compiere ho voluto parlare con il pegaso di questi vuoti di memoria
sempre più ampi che continuano ad affliggermi, nonostante il
rituale a cui mi sono sottoposta.
Assieme
siamo giunte alla conclusione che questa mia resistenza
all'incantesimo che Discord ha lanciato su Equestria sta pian
piano cedendo e che si tratta di qualcosa oltre le nostre
comprensioni.
In
altre parole, qualunque protezione mi abbia salvato dal dimenticare
del tutto la mia vita precedente e unirmi così al resto degli
altri pony al contorto progetto del Draconequus non durerà per
sempre. Posso solo sperare di ricordare almeno l'essenziale quando
saremo alla fine di quest'avventura.
In
ogni caso, non appena siamo tutte pronte, Queen Chrysalis
teletrasporta me, lei e la vigilante a Canterlot.
Un'impresa
del genere, per un pony solo, è già segno di grande
abilità, ma trasportarne addirittura tre contemporaneamente è
davvero fuori dal comune.
Ciò
mi conduce a riflettere: questo potere deriva anche dal fatto che
Queen Chrysalis, in quanto mutante, più amore assorbe e più
forti diventano i suoi poteri. Con tutta Equestria pronta a baciare
il suolo dove cammina, dunque, questi saranno di gran lunga superiori
a quelli che le ho visto sfoggiare l'ultima volta in cui l'ho sfidata
a Canterlot, durante il matrimonio tra Cadance e Shining Armor.
Chissà
cosa accadrebbe se, una volta tornati alla normalità, dovesse
mettere nuovamente le mani su quel potere e usarlo per scopi molto
meno nobili rispetto alla regina con cui ho a che fare adesso.
Non
conosco il motivo, ma più passa il tempo e più ho
l'impressione che Discord abbia, per qualche oscuro motivo, plasmato
la personalità di Queen Chrysalis in modo da renderla una
specie di mio alter ego.
Finora,
l'unico punto in comune che vedo tra le due regine che conosco
riguarda la vanità: benché molto meno accentuata in
quella con cui ho a che fare adesso, le colonne che incrociamo lungo
i corridoi del castello sono tutte decorate in maniera da raffigurare
lei stessa che, con il corno, regge il soffitto. Una bella allegoria
al fatto che lei regga il peso di molte responsabilità.
Per
quanto ciò sia innegabile, tale scelta nelle decorazioni mi
diverte. Sensazione molto utile mentre sono invasa dai brividi sul
dorso, al pensiero di avere in futuro a che fare con una Queen
Chrysalis così potente ma determinata a distruggere
Equestria, piuttosto che salvarla.
Riesco
a mantenere la calma solamente concentrandomi sul presente: i
pericoli che i mutanti possono rappresentare nel mio mondo posso
sempre gestirli, in qualche modo. Discord che gioca con la realtà,
invece, no.
Almeno,
non da sola.
Avanziamo
attraverso gli ampi corridoi decorati, oltre che dalle grandi colonne
già descritte, anche da numerosi arazzi e finestre finemente
decorate, fino a che non arriviamo finalmente innanzi ad una immensa,
quasi titanica, porta blindata decorata con complesse incisioni che
inizialmente non riesco a riconoscere.
A
celebrare il momento è Queen Chrysalis, la quale dopo aver
esclamato “Siamo arrivati, finalmente!” illumina il suo
corno, ricoprendolo di arcana magia dall'alone verde. Nello stesso
momento la porta e le numerose decorazioni si illuminano in maniera
analoga.
Solo
allora riconosco le numerose incisioni intorno alla porta: non sono
semplici disegni, ma bensì rune.
Rune
di protezione!
Evidentemente
la regina deve tenere in grande conto il potere degli artefatti
nascosti dietro quella porta per aggiungere quella ulteriore difesa.
Ignoro
come potrei biasimarla: mi è già stato riferito che lei
stessa ignora le reali capacità degli Elementi dell'Armonia e
che perciò voglia tenerli il più possibile al sicuro
fino a che non scoprirà qualcosa di più in merito.
Mentre
le numerose protezioni vengono allentate ne approfitto per analizzare
le rune incise sulla porta ed immediatamente il mio pensiero va a
quando Discord rubò gli Elementi non appena si liberò
dalla sua prigione di pietra l'ultima volta. Dovrò fare anche
io un provvedimento simile a questo per proteggergli, quando tutto
sarà finito!
È
in questo momento che noto un altro dettaglio: non soltanto ci sono
tante di quelle rune che dovrebbero far resistere quella porta anche
ad un passaggio di un intero branco di Urse Major, ma ci sono anche
di più tipi.
Inoltre
conosco bene questo genere di incantesimi e mi accorgo di numerose
rune che mai ho visto prima. Data la mia condizione particolare,
tuttavia, attribuisco questa sensazione alla mia progressiva amnesia
e non vi do molto peso.
I
miei pensieri vengono bruscamente interrotti dall'aprirsi improvviso
della porta, accompagnato dal rumore sordo delle ante che si
scontrano con la parete. Sembra di avere appena sentito esplodere dei
fuochi d'artificio davanti al muso.
Trattenendo
il sussulto causato dall'improvviso ritorno alla realtà,
osservo la stanza all'interno.
Vi
trovo una statua raffigurante una stella a sei punte, dove ad ogni
estremità vi sta una sfera in pietra con incisa l'immagine di
una gemma su ognuna.
Mi
mordo il labbro a quella vista: dunque gli Elementi dell'Armonia non
solo non hanno mai trovato un portatore, ma non sono nemmeno mai
stati risvegliati. Una volta estratti dall'Albero dell'Armonia, si
sono immediatamente rinchiusi in quelle sfere di pietra in attesa dei
legittimi portatori.
Ciò
non complica tanto il ritorno dei suoi portatori, quanto piuttosto mi
pone un terribile dubbio riguardo il nostro nemico di oggi.
La
magia di Discord è sempre stata impotente contro gli Elementi
dell'Armonia... i suoi tentativi di arginarli o distruggerli sono
sempre stati come uova lanciate contro un muro di pietra! Nasconderli
è stato il massimo che è sempre riuscito a fare contro
di loro, mentre adesso li ha addirittura fatti regredire, eventualità
impossibile se i portatori sono sempre vivi e vegeti.
Quale
specie di machiavellico incantesimo deve aver ricorso, lo spirito del
Caos, per rendere questo possibile?
“Ecco
gli Elementi dell'Armonia. O almeno, quello che noi abbiamo tra gli
zoccoli adesso.” presenta Queen Chrysalis, muovendosi
lentamente verso la statua prima di chiedermi “Ricordi ancora i
nomi di tutti i portatori?”
La
seguo nella stanza, mentre espongo ad alta voce i nomi delle mie
studenti “I portatori si dovrebbero trovare tutti a Ponyville:
si tratta di Applejack, Pinkie Pie, Rainbow Dash, Fluttershy,
Rarity...”
“Fammi
capire...” esordisce Cuore d'Oro, interrompendo il mio discorso
e parlando per la prima volta da quando siamo arrivate a Canterlot
“Dobbiamo dare a cinque civili, senza alcun passato militare
alle spalle e di cui almeno un paio presentano palesi squilibri
con il mondo che gli circonda, un potere rimasto assopito da
millenni, e a noi sconosciuto, per eliminare la minaccia di un
essere che non dovrebbe nemmeno esistere?”
Il
sarcasmo nella sua voce è questi palpabile, il che mi procura
un certo fastidio. Ma vado oltre a queste sensazioni “Ti dico
di fidarti: da dove vengo io, questi pony con cui ho parlato sono le
legittime portatrici e sicuramente lo saranno anche qui!”
Prima
che possa dire il nome della portatrice mancante dall'elenco, la
vigilante ribatte ancora chiedendomi “Vuoi dire che hai
lasciato deliberatamente un simile potere in mano a quel genere di
soggetti?” il tono che usa fa apparire lei come offesa da
quest'eventualità “Passino Fluttershy, per via dei suoi
poteri, o Applejack per la sua forza negli zoccoli fuori dagli
standard... ma Pinkie Pie resta una pazza, Rainbow Dash un pirata dei
cieli che capisce solo la forza e Rarity un unicorno che non vede il
mondo oltre il suo naso. Nessuno di loro mi pare possedere le
capacità per gestire qualcosa di simile!”
“Fidati.”
le ripeto, senza aggiungere altro.
Cuore
d'Oro finalmente si zittisce. Anche se mi da fastidio la sua
testardaggine, in parte capisco debba ancora abituarsi alla verità.
Il ricordo di quello che ha visto a casa di Fluttershy è la
prova definitiva delle mie ragioni.
Il
silenzio che si è creato viene interrotto solo quando siamo
tutte e tre davanti alla statua con gli Elementi appesi.
“Manca
il sesto portatore.” nota Queen Chrysalis, ignorando la
discussione di poco prima tra me e Cuore d'Oro “A chi va la
sesta arma?”
“È
sbagliato considerare gli Elementi dell'Armonia come un'arma. Sono
qualcosa di più che uno strumento di offesa...”
faccio per precisare, tenendo particolarmente al fatto che gli
Elementi non vengano considerati come semplici strumenti per dispute.
“Ce
lo spiegherai meglio una volta che avremo raccolto le portatrici.”
interruppe bruscamente Cuore d'Oro.
Queen
Chrysalis, in maniera più diplomatica, domanda “Quale
sarebbe il portatore mancante?”
“La
puledra che cercavo a Ponyville...” rispondo “Twilight
Sparkle.”
La
reazione che ottengo dai presenti non è quella che mi sarei
potuta aspettare, affatto.
Queen
Chrysalis si volta rapidamente verso di me sgranando gli occhi, come
se si stesse chiedendo se sto scherzando, mentre Cuore d'Oro rimane
pietrificata udendo quel nome.
“Twilight...
Sparkle?” ripete la monarca, come se avessi detto qualcosa di
assurdo.
“Sì,
lei è la sesta portatrice... cosa c'è di strano?”
domando dunque io, benché preoccupata di cosa possa scoprire.
Alla
mia domanda, Queen Chrysalis e Cuore d'Oro si scambiano un'occhiata,
come chiedendosi reciprocamente se confessare quello che stanno per
dire possa essere la mossa migliore o meno.
Alla
fine la stessa regina prende l'iniziativa domandandomi “Hai mai
sentito parlare della Divisione Sparkle?”
Rammento
subito quando me l'accennò Applejack mentre parlavo con lei in
cerca di indizi per orientarmi in questa realtà e Cuore d'Oro
più tardi al cottage di Fluttershy .
“Sì,
ne ho udito qualche accenno...” rispondo dunque “Ma
perché me lo chiedi?”
“Secondo
te, chi guida quella divisione?” mi domanda Cuore d'Oro,
voltandosi da un'altra parte.
Esito
nel rispondere “Shining Armor?”
“Shining
Armor è stato ferito gravemente durante il conflitto contro
l'Arabia Sellata.” mi risponde Queen Chrysalis, agitando
lentamente il capo “Si è ripreso, ma non è più
in condizioni di affrontare la prima linea. Adesso è di stanza
qui a Canterlot per allenare le nuove truppe nell'Accademia
Militare.”
Nella
voce della regina avverto che mi sta nascondendo dell'altro, oltre a
quello che mi ha anticipato al cottage di Fluttershy. Segreti o meno,
al momento quel che mi interessa di più è scoprire chi
è allora a guida della Divisione Sparkle.
E
se non è Shining Armor... il nome della divisione stessa
lascia un'unica opzione.
“Vuoi
dire che...”
“Twilight
è il comandante della Divisione Sparkle. Ed è anche il
Gran Generale dell'Esercito Regio di Equestria.” mi viene
spiegato dalla sovrana, con tono grave.
Twilight
Sparkle, il Gran Generale dell'Esercito Regio di Equestria.
Gran
Generale dell'Esercito Regio di Equestria.
Gran
Generale.
Niente
da fare, comunque possa vederla, la mia studente prediletta che
ricopre un ruolo simile è qualcosa che non posso accettare.
Come un taglio su una bellissima tela.
Le
puledre con me sembrano tuttavia intendere diversamente la mia
preoccupazione “Non solo, stanno progettando l'assalto finale
alla capitale tra breve, al massimo tra un paio di giorni. Quel
giorno sarà un vero inferno!” mi mette al corrente Queen
Chrysalis.
La
piccola Twilight, dirigere una macchina di morte... no, non è
possibile.
Nemmeno
Discord è capace di creare qualcosa di così perverso.
Perché
farlo, poi?
Finora
ha sempre rispettato la regola “Se muori, finiscono i
giochi! ” e per questo i suoi scherzi non sono mai stati
letali per la salute. Cosa può avergli fatto cambiare così
radicalmente il suo atteggiamento?
Che
Discord sia solo una pedina in uno schema più grande di quanto
abbia creduto finora?
Se
prima l'idea di affrontare una Queen Chrysalis potente come quella
con cui ho a che fare ora mi metteva i brividi, il pensiero di
qualcuno addirittura in grado di manipolare Discord mi terrorizza.
“Twilight
Sparkle ha preso molto sul serio questo scontro... non si ritirerà
mai, nemmeno se glielo ordinassi! Preferirebbe passare per
traditrice, piuttosto che interrompere il conflitto ora che è
vicino alla conclusione!” continua Queen Chrysalis riflettendo
ad alta voce, interrompendo i miei pensieri oscuri e ponendoci di
fronte ad un nuovo problema,
“Allora
è meglio che ci muoviamo!” osserva così Cuore
d'Oro, interpretando al volo cosa la regina stia per offrirci. Una
guerra è un'esperienza estremamente pericolosa e nell'apice
dello scontro finale ci sono pesantissime possibilità di non
vedere l'alba del giorno dopo.
Come
se la verità su chi sia dietro a tutto questo non fosse
abbastanza preoccupante, si aggiunge anche la preoccupazione per le
sorti della mia studentessa prediletta. L'eliminazione di uno dei
portatori deve fare parte del diabolico piano intorno ad Equestria...
dobbiamo impedire che accada qualcosa a Twilight!
Per
quanto il solo pensiero delle conseguenze di questo gesto mi
spaventino, dobbiamo andare nell'Arabia Sellata, nell'epicentro del
conflitto tra loro ed Equestria, e portare via di lì Twilight
Sparkle.
Mi
volto verso la vigilante mascherata, chiedendomi se ha intenzione di
seguirmi anche in questa avventura.
Lei
pare anticiparmi fissandomi dritta negli occhi e spiegando “Queen
Chrysalis mi ha incaricato di proteggerti da quando dei diventata
sindaco di Ponyville. Non ho alcuna intenzione di lasciare questo
compito, sopratutto ora che ne hai bisogno più che mai!”
“Avevo
capito che tu fossi stata incaricata di starmi vicino e riferirle
cosa facevo dopo il nostro colloquio al Giardino Dolcimele!” le
faccio notare, inarcando un sopracciglio.
Queen
Chrysalis, come sentendosi chiamata in causa, fa finta di tossire
portandosi uno zoccolo davanti alle labbra. Una volta assicurata di
averci fatto notare che si trova ancora lì con noi, spiega
“Tecnicamente, Cuore d'Oro è incaricata di aiutarti ogni
volta che sei in difficoltà. Oggi è stata una
eccezione al protocollo standard, possiamo dire.”
Non
tento nemmeno di chiedere il perché di questa protezione nei
miei confronti: me lo ha già spiegato quando abbiamo
affrontato l'argomento al cottage di Fluttershy, ha le sue ragioni
per tenere un occhio sempre puntato su di me.
L'unico
particolare è che quali siano queste ragioni non mi è
dato saperlo fino a che la stessa regina di pony e mutanti non
deciderà altrimenti.
Mi
limito perciò ad annuire con il capo e cambio argomento
dicendo “Posso almeno sapere il perché dell'anonimato?
Perché non posso sapere chi c'è dietro Cuore d'Oro?”
“Agire
nell'ombra lascia aperte molte più porte rispetto a quando
tutti sanno chi sei.” risponde la diretta interessata, facendo
spallucce come se si trattasse di qualcosa di ovvio.
“E
non vuoi far sapere nemmeno a me la tua vera identità?”
chiedo allora, tornando a rivolgermi a lei
“Decisamente,
no. Meno pony sanno chi sono realmente, minori sono le possibilità
di venire un giorno scoperta.” è la risposta che ottengo
A
quelle parole capisco che anche per questo mistero finirò con
l'incappare in un vicolo cieco se vado avanti con le domande. Se
voglio scoprire chi è, dovrò arrangiarmi con quanto ho
raccolto finora.
Per
certo non si tratta di più pony che si alternano.
Deve
essere un unicorno, per di più molto dotato.
Dalla
forma del muso che si vede attraverso la maschera deve essere una
puledra.
La
statura è nella media ed è estremamente fedele alla
regina.
Chi
mai potrà essere? Trixie Lulamoon? Flippity Flop?
Queen
Chrysalis interrompe ancora i miei pensieri esclamando “Bando
alle ciance, abbiamo un lavoro da compiere e non abbiamo molto
tempo!”
Non
appena sia io che Cuore d'Oro puntiamo i nostri sguardi su di lei, la
regina prosegue dando le sue disposizioni “Invierò una
lettera a tutte le portatrici ordinandole di presentarsi qui al
castello di Canterlot. Nessuna rifiuterà. Ma, come vi ho
detto, Twilight Sparkle non rinuncerà mai allo scontro finale.
Voi due dovrete andare da lei e portarla qui.”
“Sei
sicura che sia la scelta migliore?” chiedo allora, ricordandomi
come i miei rapporti con lei non debbano essere rosei in questa
realtà, benché ne ignori il motivo.
“Celie...”
mi risponde Queen Chrysalis, sorridendomi con affetto “Se c'è
un solo pony in Equestria adatto a questo compito... sei tu.”
*
* *
Mentre
ci avviciniamo, le ultime parole di Queen Chrysalis mi rimbalzano
addosso come se le stesse ancora pronunciando dietro di me.
Sono
tuttavia costretta a concentrarmi su altro quando, all'orizzonte,
cominciano a vedersi le vette delle prime tende dell'accampamento.
Tutto attorno e a perdita d'occhio non cresce nemmeno un filo d'erba
e da oltre le colline dense coltri di fumo nero simboleggiano la
devastazione che affligge quelle terre per colpa della guerra.
Cominciamo
a scendere di quota fino a toccare il suolo con gli zoccoli. Allora,
la bolla sparisce come se fosse stata fatta di sapone e Cuore d'Oro
comincia ad avanzare entrando nell'accampamento, invitandomi
silenziosamente a seguirla.
Impresa
che per me, in quel momento, sembra titanica.
Sono
immobilizzata: benché non abbiamo fatto un solo passo
all'interno dell'accampamento della Divisione Sparkle, l'aura che
trasuda quel luogo è sufficiente per riempire la mia mente di
immagini nefaste. Prego perché possa mai scoprire cosa hanno
vissuto i pony e i mutanti appartenenti a questa divisione
dell'esercito di Equestria durante il conflitto.
Le
tende dei soldati, tutte uguali e anonime come se fossero state
prodotte con uno stampo, si stagliano gettando lunghe ombre nel
paesaggio sabbioso, ombre allungate dalla luce del sole che sta già
tramontando, celando i fuochi, le armature lasciate all'aperto e le
rastrelliere colme di lance ed archi. La strada, puntellata da
stendardi a coda di rondine, lilla con il simbolo di bellezza di
Twilight inciso al centro in risalto, si allunga in mezzo a quelle
tristi abitazioni come una strada in mezzo al girone dei dannati.
Ad
accentuare la situazione, qualche sporadico soldato, pony o mutanti
in equal numero, passa tenendo lo sguardo basso e l'aria assente,
come uno spirito incorporeo.
Vorrei
scappare, ma so di non poterlo fare. Non trattenendomi oltre, allora,
ingoio una bolla di saliva per farmi coraggio e seguo Cuore d'Oro
dentro l'accampamento. Mi sento come un'esploratrice pegaso in
procinto di addentrarsi in un tempio maledetto nonostante l'ala
rotta.
Non
credo di esagerare quando dico di aver fatto qualunque opera fosse in
mio potere nelle vesti di principessa, nella Equestria in cui sono al
trono, per mantenere la pace e fino ad ora non avevo capito appieno a
cosa si riferisse Queen Chrysalis parlando con tono carico di
rammarico dell'orrore che si stava consumando oltre i confini del suo
regno.
Tutto
quello che riesco a vedere attorno a me mentre cammino lungo i
corridoi di fango delimitati dalle tende dei soldati è la
realizzazione di quello che ho sempre voluto evitare per il mio
popolo. Anche Re Sombra ne sarebbe rimasto inorridito. Almeno, quello
che ho conosciuto.
Camminando
lungo la tendopoli, con il suono delle armi che vengono affilate e
delle armature riparate ad accompagnarci con il sinistro eco dei
lamenti dei feriti in infermeria, osservo con infinito rammarico pony
e mutanti trottare a loro volta, come anime inquiete che infestano un
luogo, con lo sguardo spento e l'animo di chi, avendo perso qualcosa
di caro, perde anche l'interesse verso il mondo che lo circonda.
Tale
aspetto dei soldati attorno è evidenziato anche dal fatto che
nessuno di loro sembra curarsi di me o Cuore d'Oro, non solo
lasciandoci avanzare senza interruzioni ma senza nemmeno voltarsi a
vedere chi siamo.
Anime
inquiete che infestano un luogo, pur con l'obbligo di non
interferire, direi.
Interrompo
le mie considerazioni su quell'inferno in terra per non correre il
rischio di impazzire nel mentre e focalizzo così le mie
attenzioni su Cuore d'Oro.
Ella
sembra conoscere bene quel luogo e, come se anticipasse il fatto che
la stessi osservando, non si risparmia nel mostrarmi ancora una volta
il suo scetticismo “Tsk... Twilight Sparkle... quando
parlavo di pony dal passato militare, non mi sarei mai aspettata
lei!”
“Cosa
sai a proposito di Twilight?” le chiedo dunque, continuando a
seguirla.
“So
che dovrai stare attenta con lei.” mi risponde lapidariamente,
fermando il suo trottare all'improvviso per andare a fissarmi negli
occhi e aggiungere “Se esiste un solo unicorno che non
raccomanderei nemmeno al mio peggiore nemico, quello è il Gran
Generale Twilight Sparkle.”
Nel
tempo passato assieme a Cuore d'Oro ho avuto modo di approfondire
diversi aspetti su di lei, nella speranza di ottenere abbastanza
indizi da farne un quadro completo e scoprire così chi si
nasconde dietro quella maschera. Se riuscissi a risolvere almeno
questo mistero sarei più fiduciosa nel risolvere quello che
adesso mi circonda.
È
una puledra fedele alla sua causa, molto forte sia sul piano fisico
che magico, testarda e palesemente scettica nei miei metodi... ma non
è assolutamente codarda. E quella che odo nelle sue parole è
pura e semplice paura, come quella che un bambino ha per gli aghi.
“Perché
hai così tanta paura di lei?” le chiedo, quasi
involontariamente, notando questo aspetto
“A
volte dimentico che vieni da un'altra realtà...”
commenta lei, con sufficienza, agitando lentamente la testa prima di
spiegarmi “Twilight è sempre stata un unicorno
estremamente dotata con la magia, abilità che è seconda
solo alla sua apatia verso gli altri pony. Gli unici con il quale ha
un poco di confidenza sono il suo luogotenente, la segretaria reale
Mi Amore Cadenza e suo fratello Shining Armor. Proprio per via di
quest'ultimo, lei si è appassionata presto al ramo militare,
sentendo le imprese del fratello durante i conflitti contro l'Impero
di Cristallo e l'Arabia Sellata.”
Annuisco
con il capo mentre rifletto su un dettaglio: se io sono sempre stata
a Ponyville e Queen Chrysalis non ha mai mandato Twilight a studiare
l'amicizia, allora quali saranno i suoi rapporti con il mondo che la
circonda adesso?
“In
ogni caso, durante una battaglia particolarmente cruenta, ignoro i
dettagli, Shining Armor venne gravemente ferito e fece ritorno a
Canterlot per ricevere cure mediche molto più specializzate di
quelle dei medici da campo. A Twilight non piacque questo evento,
sebbene così le si stesse aprendo la possibilità di
seguire le orme del fratello e tenere alto il nome della sua
famiglia. Possibilità che poi ha seguito appieno. Presto,
grazie alle sue abilità, ottenne il titolo di Gran Generale
ma, dal pony introverso che era inizialmente, presto è
diventato una specie di mostro insensibile, incapace di curarsi della
vita o della morte di alleati e nemici. Quello che per lei conta è
soltanto la causa!”
Questa
rivelazione mi preoccupa: capisco essere un unicorno un po' chiuso di
carattere, ma addirittura così spietato... cosa può
aver provocato un simile peggioramento?
È
Cuore d'Oro a rispondere, come leggendomi nel pensiero “Come ti
ho detto, è sempre stata dalla personalità molto
introversa, ma la sorte di suo fratello destinato a ritirarsi dalla
frontiera, gli orrori della guerra e ancora prima il vostro incontro
al Gran Galà Galoppante sono stati i vettori della sua
caduta.”
Finalmente,
stava per farsi luce sul mistero attorno il cattivo rapporto tra me e
lei.
Tendo
le orecchie per ascoltare cosa Cuore d'Oro abbia da dirmi in merito,
ma una nuova fitta alla testa si fa spazio e un nuovo flashback
scorre avanti a me.
In
questo nuovo caleidoscopio di immagini vedo me nuovamente a
Canterlot, questa volta in veste di sindaco. Ricordo che, grazie
all'amicizia con Queen Chrysalis, io e lei approfittiamo spesso del
Gran Galà Galoppante per vederci e scambiarci due parole.
Durante
la festa, tuttavia, incontro per caso Twilight. È da sola,
seduta vicino ad un tavolo intenta a bere con lo sguardo perso nel
vuoto e l'espressione crucciata. Benché beva soltanto
aranciata, da molto l'impressione dell'alcolizzata d'animo triste.
Queen
Chrysalis mi avvisa delle sorti di Shining Armor, rimarcando lo
stretto legame che c'è tra l'unicorno che osserviamo e lui,
assieme al fatto che egli sia ricoverato di urgenza all'ospedale
principale di Canterlot.
Date
le sue condizioni non si sa ancora nemmeno se vivrà o morirà
e da quest'ultima confidenza capisco che, in questa occasione in
particolare, lei non mi ha invitato solo per raccontarci le nostre
ultime esperienze.
Mossa
dalla pietà per quella puledrina, mi avvicino a lei cercando
di migliorarle l'umore.
Trovo
un peccato che un pony, indipendentemente dall'età, debba
rattristirsi in questo modo. Cercare di sollevarle l'animo è
il minimo che possa provare a fare.
Tuttavia,
non è semplice iniziare una discussione con lei: quando non
risponde per monosillabi, Twilight si limita a fare qualche cenno del
capo in alternativa alle parole.
Alla
fine sono come costretta ad usare il mio asso nella manica e
la invito a portarmi da suo fratello, benché per convincerla
del tutto debba raccontarle una mezza bugia dicendo che è
stata la stessa Queen Chrysalis a chiedermi di vedere Shining Armor.
Mezza
solo perché non me lo ha chiesto direttamente.
In
ogni caso, alla fine metto la piccola Twilight sulla groppa e la
porto in volo da suo fratello.
Lo
vedo e ricordo, come se tali immagini le avessi vissute da poco,
l'orrore che provai in quel momento.
Oltre
al fatto di essere ridotto ad un ammasso confuso di garze, bende e
punti di sutura, Shining Armor permane in uno stato di incoscienza e
il suo corno è rotto a metà.
Tuttavia,
è la malinconia che vedo negli occhi di Twilight osservando le
condizioni del fratello la vera tragedia in quello scenario.
Seppur
rammaricandomi oltre ogni misura di cosa la guerra porti, proseguo
verso il vero motivo per cui ho voluto incontrare quello stallone.
In
quanto alicorno sono molto più portata verso il mondo della
magia, ma mi sono specializzata sopratutto in arti curative, in modo
tale da poter aiutare anche gli equidi nelle condizioni peggiori.
Forte
di questo, richiamo l'incantesimo necessario per guarire
completamente l'ormai ex- comandante.
Dopo
aver illuminato interamente il corpo del paziente di una candida luce
bianca, egli riapre lentamente gli occhi mentre le macchine a cui è
collegato mostrano segnali vitali nella norma.
Shining
Armor è ufficialmente fuori pericolo di vita. Dovrà
restare in prognosi ancora per qualche giorno e il corno spezzato non
gli permetterà mai più di combattere in prima linea, ma
ciò è sufficiente per restituire all'unicorno viola il
sorriso.
E
ciò per me è migliore di qualsiasi ricompensa.
Lasciamo
così l'unicorno degente da solo per riposare e ci dirigiamo
nuovamente verso il palazzo reale.
Twilight
insiste nel ritornare trottando assieme lungo la strada, piuttosto
che in volo come abbiamo fatto prima, e io l'accontento nonostante
questo comporti allungare di molto i tempi.
Trascorrendo
così altro tempo assieme abbiamo così l'occasione per
conoscerci meglio e riusciamo a stringere una sorta di amicizia. Per
la prima volta dopo tanto tempo lei riesce a confidarsi con qualcuno
e io sono troppo felice nel vederla così sollevata per
comprendere cosa stia realmente accadendo in lei.
Riesco
a comprenderlo solo quando arriviamo vicini all'entrata del palazzo,
dopo una lunga passeggiata nel quale ormai ci siamo conosciute alla
perfezione.
Con
supremo imbarazzo, lei dichiara a me di aver maturato un tipo di
interesse diverso dalla semplice amicizia. Interesse che io non
corrispondo.
In
seguito la vedo andarsene con un teletrasporto nonostante le mie
scuse.
Ritorno
improvvisamente alla realtà aprendo gli occhi e vedendo Cuore
d'Oro avanti a me anticiparmi “Un altro flashback?”
“Sì...”
le confido, rimettendomi composta mentre massaggio la tempia con lo
zoccolo “Ora so cosa è successo tra me e Twilight quella
notte al Gran Galà...” le spiego, non senza una nota di
rammarico.
“Be',
se l'è presa comoda questo ricordo.” commenta
sarcasticamente la vigilante, prima di tornare sui suoi passi verso
la tenda di Twilight.
Durante
il tragitto, in ogni caso, aggiunge “Se vuoi sapere come la
penso, non devi crucciarti troppo per quello. Nemmeno io vedo questo
episodio in maniera così tragica come invece sembra abbia
fatto lei.”
“Non
capisci...” la correggo “Anche se a noi certi episodi
possono sembrare di scarso peso, non per questo dobbiamo ignorarli.
Ciò che per noi può essere banale per qualcun altro
invece potrebbe essere importante! Piuttosto che essere così
secca avrei dovuto parlarle, farle capire che...”
“Se
mai ti avesse lasciato parlare.” esclama Cuore d'Oro,
interrompendo così una delle tante lezioni che ho visto
apprendere dalle mie studentesse. Quindi indica avanti a se con lo
zoccolo fermando il suo avanzare ed annuncia la fine della nostra
ricerca “Eccoci arrivate.”
Vedo
in questo modo una tenda più grande rispetto alle altre, nel
mezzo di una piazza i cui bordi sono formati dalle tende degli altri
soldati disposte in cerchio e, oltre alle ceneri di un fuoco ancora
fumanti, non vedo alcunché a decorare quel posto. Un perfetto
esempio di solitudine, interrotta solo da un giovane drago che tiene
sulla spalla una spada dal filo costellato da punte in diamante.
Quel
drago ha un aspetto famigliare, ma ancora non riesco a riconoscerlo.
Comunque,
Cuore d'Oro interrompe i miei pensieri andando a dire “Allora,
tu vai a parlarle... io ti seguirò di nascosto.”
“Non
puoi entrare anche tu?” le chiedo, incuriosita da quel piano.
“Non
hai ancora capito?” mi chiede la vigilante, come se avessi
chiesto qualcosa di banale “Se siamo qui è solo perché
Queen Chrysalis ha già avvisato Twilight Sparkle del nostro
arrivo, altrimenti non avremmo mai fatto un solo passo dentro
l'accampamento. Inoltre puoi entrare nella tenda soltanto perché
sei tu... e questo non è esattamente un bene. Figuriamoci io
che sono mascherata e non ho mai avuto rapporti con lei!”
Più
il tempo passa e più intorno alla figura di Twilight si fa
pesante un'aura oscura. Tremo al pensiero di cosa possa essere
diventata.
Ma
come quando sono dovuta entrare in quest'angolo di inferno, non posso
permettermi di vacillare ancora.
Mi
avvicino così alla tenda mentre la puledra con me sparisce
nelle ombre.
Una
volta più vicina, il drago incrocia il mio sguardo e mi saluta
“Oh, sindaco Celestia! È arrivata!” accompagnando
quelle parole con un cenno della zampa libera dall'impugnatura.
Si
tratta di un drago dalle scaglie viola e dalla cresta verde come gli
occhi. Oltre alla spada stretta negli artigli della zampa destra,
indossa un lungo soprabito che arriva fino alle cosce dove sembrano
essere state strappate le maniche e il bordo inferiore è
pesantemente graffiato. Sembra che lo abbia indossato il primo giorno
del conflitto per non cambiarlo mai.
Come
dicevo, questo rettile mi è famigliare ma essendo un drago
alto quanto me non riesco a credere che egli sia chi io pensi.
“Spike?”
“Luogotenente
Spike, prego!” mi risponde lui, con finta modestia,
grattandosi le nocche degli artigli sul petto “Non è
tanto per me, quanto per il Gran Generale Sparkle, che tiene molto
alla forma!”
Si
suol dire 'Se conosco bene i miei polli...' e le parole
pronunciate da Spike mi fanno immediatamente domandare se lo stesso
discorso possa valere anche per i draghi.
“D'accordo...
Luogotenente Spike.” mi correggo allora, provando questo
esperimento.
Esattamente
come immaginavo, alle mie parole il drago arrossisce vistosamente e
comincia ad ondeggiare con il corpo, gongolando vistosamente.
Dopo
questo piccolo siparietto tuttavia lui mi da le spalle spiegando
“Molto bene, il Gran Generale ti sta aspettando.” mentre
tira con una zampa uno dei lembi dell'entrata della tenda per
lasciarmi entrare.
Noto
inciso sulla schiena del soprabito del drago il cutie mark di
Twilight, ammesso e non concesso a questi punti che sia lo stesso
nonostante l'alterazione di Discord. Cerco tuttavia di non darci
troppo peso e mi addentro.
L'interno
della tenda, nonostante le dimensioni, è molto spartano: trovo
un letto fatto di paglia a un lato, una libreria con qualche libro
sparso sugli scaffali, una lampada e un grande tavolo con un
dettagliato diorama sopra.
E
davanti a questo tavolo, di profilo, vedo Twilight.
“Tw...”
faccio per chiamarla, ma mi mordo la lingua rammentando l'avviso di
Spike “Gran Generale Sparkle!”
“Benvenuta,
Sindaco Celestia.” ricambia il saluto lei, apaticamente, senza
nemmeno staccare gli occhi dal diorama.
Mi
concedo qualche istante per vederla. Se non fosse per i colori, non
la riconoscerei mai.
È
poco più alta di quanto ricordassi, ma la criniera scura con
meches viola è tagliata in malo modo, come se fosse stata
recisa seccamente da un colpo di spada, sorte simile alla sua coda.
Addosso, invece, tiene un'armatura molto simile a quella di suo
fratello.
Il
mio silenzio viene alla fine interrotto da lei che, voltandosi
finalmente verso di me e mostrandomi così il suo occhio destro
coperto da una benda, aggiunge “Ho un appunto da farti, per il
tempo in cui starai qui.”
Incuriosita,
domando “Certo... di quale appunto si tratta?”
Alla
mia domanda, lei piega il volto in un'espressione adirata, mentre il
corno le si illumina di una minacciosa luce viola.
“Detesto
essere spiata!” esclama, voltandosi verso un angolo della
tenda alle sue spalle e avvicinando così a se una bolla dello
stesso colore dell'aura sul suo corno. Bolla che esplode non appena
uscita dall'ombra, rilasciando un lieve bagliore color blu mentre
esce allo scoperto un altro pony.
Lo
riconosco immediatamente: Cuore d'Oro! L'ha trovata subito!
“È
una discussione privata, non mi importa se sei la guardia del corpo
del sindaco.” la rimprovera dunque Twilight “E, finché
sei nella mia divisione, devi restare a volto scoperto a meno
che non sia io a ordinarti diversamente, sono stata chiara?”
La
risposta della vigilante è volutamente provocatoria, come
potevo immaginarmi che fosse “Perché non vieni a
prenderla, se ti da tanto fastidio?”
Ho
capito che Cuore d'Oro teme uno scontro diretto con Twilight, ma non
si tratta decisamente del tipo di unicorno che non si tira indietro.
Aspetto
che il generale pare non gradire.
“Prego?”
domanda, mal soffocando una nota adirata nella voce.
“È
stata Queen Chrysalis a creare questo costume, la mia identità
segreta... tutto. Se vuoi levarmela, dovrai strapparla dal mio
cadavere.” ripete allora la puledra mascherata, spiegando le
sue ragioni.
Comprendendo
le personalità di entrambi i pony vicino a me riesco ad
anticipare che quella discussione non porterà assolutamente a
qualcosa di buono e perciò cerco subito di far calmare gli
animi “Cerchiamo di restare calmi. Abbiamo tutte noi una
missione e...”
Ma
nessuna delle due pare sentirmi. Il loro orgoglio è troppo
grande per arretrare di un solo passo dalla loro posizione.
“Non
mi importa se Queen Chrysalis in persona ti ha creato. È la
mia divisione e fino a che sei qui dovrai sottostare alle mie
regole.” risponde infatti Twilight alle parole della vigilante,
interrompendo i miei tentativi di far ragionare i due pony “Te
lo dico un'ultima volta. Levati. La. Maschera!”
Osservo
impotente il corno di Cuore d'Oro illuminarsi mentre ribatte “E
io te l'ho già detto. Dovrai passare sul mio cadavere.”
La
sfida tra le due pony è ormai vicina e io cerco ancora di
fermarle fino a che ne ho l'opportunità “Per favore,
cerchiamo di ragionare come pony civili e non...”
“Non
ti conviene sfidarmi, Cuore d'Oro.” ribatte Twilight,
ignorandomi ancora e caricando a sua volta il corno “Al tuo
livello, non riusciresti nemmeno a toccarmi con uno zoccolo.”
L'aria
attorno si fa tesa e chiedermi come lei faccia a sapere il nome della
puledra mascherata è l'ultima delle azioni che posso pensare.
“Staremo
a vedere.” risponde Cuore d'Oro, sparando un raggio bluastro
diretto verso il Gran Generale.
Lo
scontro è cominciato.
Osservo
il raggio avvicinarsi a Twilight, la quale in risposta fa sorgere dal
suo corno due fasci di luce viola.
Questi,
muovendosi come onde di un fiume, si frappongono tra lei e
l'incantesimo avversario. Dall'impatto vengono generate diverse
scintille, come due incantesimi a contatto tra di loro.
Rimango
interdetta: quei fasci di luce sono incantesimi?
Osservo
Twilight, sorpresa di quella magia a cui sta facendo ricorso.
Che
razza di incantesimo sta usando? Mai nella mia vita ne ho visti di
simili!
Assieme
alle due scie luminose già evocate, la osservo crearne altre
due contemporaneamente, le quali vanno addosso a Cuore d'Oro con una
velocità sconcertante.
Fortunatamente
la giumenta mascherata è abbastanza pronta di riflessi per
evocare una specie di muro, deviando l'attacco subito altrove.
Preoccupata
che le dimensioni di quel duello possano coinvolgere innocenti, mi
affretto ad evocare una barriera magica attorno a loro. Non cerco
nemmeno di parlare alle sfidanti, giunta a questo punto so che
sarebbe inutile.
In
ogni caso, le parti dell'incantesimo di Twilight che vanno a cozzare
contro il mio mi fanno sentire come se un minotauro mi avesse appena
caricato, colpendomi con la testa in pieno petto.
Da
quando Twilight è diventata così potente?
Tuttavia
il duello ha una fase di stallo e mentre mi sforzo per mantenere la
barriera alzata ed entrambi i contendenti cessano le loro magie, odo
il generale dire un'ultima volta “È la tua ultima
occasione, misteriosa Cuore d'Oro. Arrenditi!”
“Tsk...”
sbuffa in risposta la vigilante “Parli come se avessi già
vinto!”
“E
tu come se non avessi ancora capito la differenza che c'è tra
noi.” è la risposta, abbastanza saccente, di Twilight
“Permettimi di fartela vivere sul tuo stesso manto.”
Dette
queste parole, vedo Twilight far illuminare nuovamente il suo corno e
dei raggi luminosi alzarsi dal pavimento andando ad impattare contro
la barriera che continuo a tenera alzata. Per me si tratta di un duro
colpo da sopportare nonostante i miei sforzi, ma nel mentre da questi
raggi verticali ne partono presto altri orizzontali, impossibile
trovarne il numero preciso, formando una specie di prigione attorno a
Cuore d'Oro in tempi sorprendentemente brevi.
La
puledra mascherata, nel mentre, non può far altro che
guardarsi intorno come un topo in gabbia che cerca una cavità
da cui fuggire.
“Marca
questa immagine a fuoco nella tua memoria.” è l'ultimo
invito che Twilight rivolge a Cuore d'Oro, prima di pronunciare
“Arcano numero sedici. La Torre!”
A
quel punto, da ogni incrocio dei raggi da lei evocati ne partono
altri, questa volta tutti diretti verso la vigilante, esplodendo ogni
volta che compattano contro qualcosa.
La
potenza dell'incantesimo è eccessiva per la barriera che ho
evocato e sono impotente mentre la osservo frangersi, liberando
un'onda d'aria che mi costringe a ripararmi dietro un'ala per
proteggermi dalla polvere che va ad alzarsi.
Quando
posso finalmente riaprire gli occhi, noto Spike fare il suo ingresso
nella tenda, più incuriosito da cosa stia succedendo piuttosto
che preoccupato, Cuore d'Oro a terra con il vestito stracciato in più
parti e attorno a lei una grande macchia scura sul terreno, come
bruciato. Dagli squarci presenti sulla sua tuta noto del manto
bianco. Twilight, ormai chiaramente la vincitrice di quel breve
duello, si avvicina al suo avversario ormai impotente fino a che non
riesce ad afferrare il passamontagna della vigilante con lo zoccolo.
Subito dopo, in maniera indelicata, glielo sfila.
È
nel preciso istante in cui il volto della misteriosa Cuore D'Oro esce
allo scoperto che il suo zoccolo va a colpire il muso del generale,
troppo debolmente per poterle fare alcun male, ma toccandole comunque
la guancia.
Tutti
i presenti osserviamo il volto della giumenta ormai scoperta, i cui
grandi occhi blu vengono riflessi da quelli viola del generale,
piegarsi in una smorfia di scherno nonostante le ferite che le
sporcano il manto bianco e la polvere che le rovina la criniera
indaco. È come se avesse vinto solo per aver potuto toccare
con zoccolo il comandante militare, mostrandole di essere stata in
errore quando l'aveva giudicata in precedenza.
Ma
più che la sfrontatezza che ostenta nonostante le sue
condizioni critiche, è scoprire finalmente la vera identità
della vigilante mascherata che mi fa mancare il fiato in gola.
Rarity.
Rarity
è Cuore d'Oro.
Incurante
della sorpresa che io avverto scoprendo finalmente chi sia la mia
guardia del corpo, e il fiume di domande che nascono subito dopo,
Twilight lascia la presa sul passamontagna del suo avversario,
facendolo cadere a terra commentando “Congratulazioni. Alla
fine, i tuoi zoccoli sono stati in grado di toccarmi.”
Quelle
parole mi confondono ulteriormente: ho come l'impressione che
Twilight stia ammettendo di avere perso la sfida tra loro... perché
Rarity è riuscita a toccarla, nonostante quello che le ha
detto.
Prima
che riesca a trovare l'ordine nei miei pensieri l'unicorno lilla,
dopo aver fatto i suoi complimenti, si volta ritornando al suo
diorama mentre lo zoccolo dell'avversario, ormai privo di forze, cade
sgraziatamente al suolo così come il resto del suo corpo.
Solo
l'ordine che il Gran Generale espone una volta seduta nuovamente
davanti al diorama sblocca sia me che il drago nella tenda
“Luogotenente Spike. La nostra ospite ha appena subito l'arcano
numero sedici. Portala in infermeria con urgenza.”
“C...
certo, Gran Generale Sparkle!” esclama prontamente il drago,
correndo verso Rarity. Una volta raggiunta l'appoggia al petto,
tenendola in equilibrio con una sola zampa grazie alle sue dimensioni
massicce, e si affretta ad uscire dalla tenda lasciando me e Twilight
sole.
È
allora che riesco a sbloccarmi completamente dalle sorprese che ho
appena ricevuto.
In
tutte le occasioni in cui mi trovo cerco sempre di mantenere un
atteggiamento pacato nei confronti di chiunque incontri, per semplice
cortesia nei riguardi del prossimo.
Ma
quello a cui ho appena assistito è di gran lunga superiore
alla mia pazienza.
“Era
proprio necessario?” domando, a denti stretti, alla mia ex-
studente.
“È
stata lei a sfidarmi.” è la banale giustificazione che
lei da in risposta al mio sfogo, con il tono del genitore che
zittisce un puledrino capriccioso.
“Avresti
potuto ucciderla, ti rendi conto almeno di questo?” chiedo
ancora, avvicinandomi a lei di un paio di passi. È questa la
maggiore preoccupazione che ho: lei pare nemmeno comprendere i rischi
delle sue gesta.
“Se
muore, muore. E se sopravvive oggi, sarà soltanto per
combattere un altro giorno. Lei seguiva i suoi ordini, così
come io i miei.” sono le agghiaccianti parole che odo dalla mia
stessa studentessa.
Rimango
di sasso, con la bocca socchiusa, incapace di ribattere a quella
fredda logica. La guerra deve aver reso la mia studente prediletta un
mostro senz'anima.
Quasi
a darmi conferma di questo, Twilight cambia presto argomento, come se
fosse successo niente, ricordando “Dunque, prima che quella
Cuore d'Oro interrompesse, stavamo per parlare degli ordini di Queen
Chrysalis.”
Annuisco
con il capo mentre ingoio a forza il profluvio di rimproveri che
invece vorrei farle. L'ho pesantemente offesa in passato e se ha
quasi ucciso Rarity solo perché la stava spiando, la scelta
migliore da compiere è evitare di provocarla: oltre al
ribrezzo che provo pensando ad un mio duello contro Twilight, sono
sempre nel centro della sua divisione, affrontarla sarebbe una mossa
estremamente azzardata.
Dopo
un leggero sospiro mi accingo a spiegarle perché debba fare
subito ritorno a Canterlot e cosa stiamo per affrontare, ma lei mi
anticipa parlando nuovamente con quella fredda e distaccata logica da
comandante che non mi aspetterei nemmeno da una macchina.
“Gli
ordini di Queen Chrysalis sono di unirmi alla vostra causa, ma sono
anche quelli di conquistare l'Arabia Sellata, bruciare la loro
bandiera e appendere al suo posto quella di Equestria per
ufficializzare l'annessione di questi territori a quelli di Sua
Maestà, dichiarando così la fine della guerra.”
detto questo, si volta finalmente verso di me confidando “Ho
intenzione di ubbidire ad entrambi: conquisteremo l'Arabia Sellata,
dopodiché mi unirò al gruppo di civili che avete
formato.”
Come
la regina mi aveva anticipato, non è assolutamente disposta a
lasciar perdere la guerra in corso.
Non
per una insana sete di sangue, un ossessivo desiderio di vendetta o
un frenetico desiderio di combattere.
Lei
vuole compiacere Queen Chrysalis, nel suo sogno di terminare
celermente il conflitto che sconvolge le due nazioni. Come con me era
bendisposta a studiare decine di libri nell'arco di un fine
settimana, ora lei è disposta anche a sacrificarsi per i sogni
della sua regina.
A
questo pensiero rimango indecisa se lodare la sua fede incrollabile
nel propri ideali, o preoccuparmi di a cosa questa devozione abbia
portato, ma la sua conclusione mi fa vacillare verso la seconda
ipotesi.
“Le
do il benvenuto nella Divisione Sparkle, Sindaco Celestia.”
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Capitolo 7 *** Il Dovere Di Una Principessa ***
Flashpoint
– Princess Celestia
CAPITOLO
6: Il Dovere Di Una Principessa
Follia.
È pura follia!
“Cosa?”
chiedo, talmente sorpresa da tramutare questa domanda in un
gridolino.
“Hai
sentito benissimo.” mi risponde Twilight con sufficienza,
dandomi le spalle mentre resta a studiare il diorama avanti a lei
come alla ricerca di qualcosa.
Rimango
a guardarla a bocca aperta, incapace di pensare a cosa dirle. Avevo
ormai compreso quanto lei fosse determinata, ma gli ultimi eventi
sono riusciti a sorprendermi lo stesso.
“Ma
non ti preoccupare.” prosegue dopo poco Twilight. Nonostante le
sue parole seguenti, non riesco affatto a tranquillizzarmi “La
Divisione Sparkle non è diventata l'élite dell'élite
di Equestria arruolando ogni pony che entrava nella mia tenda. Starai
nelle retrovie a dare supporto, mentre i miei soldati faranno il
resto.”
A
quelle parole ricordo, come un brutto sogno, quanto l'attacco finale
delle forze di Twilight contro la capitale dell'Arabia Sellata sia
prossimo.
“Tu
resterai con me?” le domando subito, sperando che la giovane
unicorno non metta a rischio la sua vita, quando il fato di Equestria
dipende dal fatto che lei attivi di nuovo gli Elementi dell'Armonia.
Twilight
torna a guardarmi, questa volta fulminandomi con lo sguardo “Mai!”
ringhia, a denti stretti “Sono più di dieci anni che
questa guerra va avanti. Ha una singola idea di quanti soldati, di
quanti compagni, siano caduti per arrivare a questo giorno?”
Tra
di noi cala il silenzio. Nei suoi occhi vedo nitidamente un ardore
che mi spaventa.
“Ogni
metro... ogni metro che abbiamo conquistato fino ad oggi, è
stato preso con il sangue di soldati, soldati di Equestria! Pony,
pegasi, unicorni e mutanti, sono caduti perché potessimo farla
finita. Ho intenzione di onorare il sacrificio di ognuno di loro
impegnandomi non solo nella mia tenda, ma anche nella prima linea,
dando a tutti i miei soldati l'esempio che hanno bisogno per essere
migliori di quanto siano. Questo significa
essere il Gran Generale di Equestria!”
Twilight
parla scandendo bene ogni parola, come se stesse recitando il
discorso per incoraggiare le sue truppe. Sarà anche più
dotata dal punto di vista fisico rispetto all'unicorno che conoscevo,
ma comunque arriva con la testa al mio petto. Nonostante la
differenza di altezze tra noi, lei con il suo sguardo riesce a farmi
sentire piccola, di fronte al suo senso del dovere.
Nessuna
tra noi parla. Nonostante la soggezione del suo sguardo, lo ricambio
con tutta la mia determinazione. Ho preso un voto più di mille
anni fa, un impegno che mi sarei sempre impegnata a difendere
Equestria da qualsiasi minaccia. E anche se quella che sto vivendo
adesso è una situazione che non mi sarei mai aspettata, non
romperò quel voto.
Il
mio sguardo è sufficiente per far confessare a Twilight, con
un filo di voce “E poi... il Campione dell'Arabia Sellata è
oltre quelle mura. E lui è mio!”
Deglutisco,
ascoltando la ferocia con cui quelle parole vengono pronunciate. Una
durezza che potrebbe impressionare persino il colossale Iron Will.
“Twilight...”
sussurro, agitando lentamente il capo.
Purtroppo
la mia studentessa mi interrompe prima che possa pronunciare una sola
sillaba di più.
“Tenente
Trixie!” strilla, arretrando di un paio di passi e staccando lo
sguardo dal mio.
A
quelle parole, nel giro di pochi secondi, fa il suo ingresso nella
tenda l'omonimo unicorno. Tuttavia, vedendola per la prima volta,
sembra che nemmeno lei si sia salvata dalle modifiche che il
maleficio di Discord sembra aver provocato.
La
criniera dell'unicorno azzurro ha il ciuffo davanti al muso tagliato
di netto poco oltre la fronte, ridotto a poco più di una
frangia. Le vesti da maga sono scomparse per lasciare posto a degli
spallacci in tessuto rigido viola dai bordi dorati con diverse
strisce lilla che le passano lungo il dorso fino a superare la
groppa.
Ma
più delle vesti, il suo cambiamento si vede negli occhi.
Nel
suo sguardo è completamente estinto l'ego che la
caratterizzava, lasciando lo spazio allo stesso atteggiamento vitreo
visto di chiunque altro abbia incontrato finora nell'accampamento.
Ma
nessuna di queste modifiche mi colpisce come quando, con sommo
orrore, noto una grossa cicatrice sull'anca che le deturpa il Cutie
Mark, mascherandolo dietro una lunga spirale.
“Mi
ha chiamato, Gran Generale?” domanda lei atona, senza reagire
alla mia presenza in quella tenda come se nemmeno mi vedesse, benché
sia proprio di fronte a lei.
“Porta
il nuovo arrivato al suo alloggio. Io ho del lavoro da fare, qui.”
Queste
sono le nostre parole di commiato con il Gran Generale Sparkle.
Seguo
Trixie lungo l'accampamento, indecisa su come iniziare una
conversazione con lei: tante sono le mie domande ed è
estremamente difficile scegliere da quale cominciare. La giumenta
avanti a me, di contro, prosegue con il capo chino. Non mi ha ancora
rivolto la parola da quando è entrata nella tenda, nemmeno per
avvisarmi di seguirla.
Dopo
alcuni momenti di imbarazzante silenzio, passato a studiare come
aprire la conversazione, riesco finalmente a decidermi. Rompo così
il ghiaccio “Trixie, posso chiederti...”
“Non
giudichi il Gran Generale da quello che ha visto.” mi
interrompe lei, senza guardami ma interpretando abilmente il mio
pensiero “Lei sarà venuta qui per evitare che si
combatta. È molto nobile da parte sua. Ma il Gran Generale ha
visto cosa questa guerra portava e ha dedicato la sua vita a
combattere perché tutto questo finisca. Non è nobile
anche questo?”
Non
ribattei a quelle parole. Trixie stava proponendo una chiave di
lettura che pareva quasi voler giustificare il suo modo di agire.
Ciò, più che spingermi a riflettere, mi sorprende: di
tutti i pony di Equestria, non mi sarei mai aspettata di sentire
proprio Trixie Lulamoon prendere le difese di Twilight.
“Lei
vuole solo che questa guerra finisca presto.Vuole questo e la sua
vendetta.” prosegue in ogni caso lei, in maniera piuttosto
flemmatica nonostante il contenuto delle sue parole “Il
Campione dell'Arabia Sellata è lo stesso pony che ha quasi
ucciso suo fratello. Riserva il suo incantesimo finale per lui.”
“Incantesimo
finale?” ripeto, non capendo
“Nessuno
sa cosa sia di preciso. Pare lo abbia provato solamente in un paio di
occasioni per perfezionarlo, ma nessuno dei suoi nemici è
stato in grado di dire cosa sia successo dopo e il Gran Generale non
ha mai confermato nessuna voce. Si sa solo che esiste ed è il
colpo che si riserva da quando è diventata Gran Generale per
quando sfiderà il Campione dell'Arabia Sellata.”
Non
è sicuramente un comportamento che approvo, ma quella difesa
così spontanea per un pony come la Twilight di questo mondo da
parte di colei che dovrebbe essere la sua più grande rivale mi
incuriosisce. Per molti versi si tratterebbe di un rapporto simile al
mio con Queen Chrysalis.
“Quali
sono invece i tuoi rapporti con Twilight?” domando allora, pur
cambiando radicalmente argomento.
Senza
scomporsi, la giumenta risponde “Ho incontrato il Gran Generale
diversi anni fa, quando ancora giravo per il regno di Equestria
facendo spettacoli in piazza.” comincia a raccontare “La
Grande e Potente Trixie, così mi facevo chiamare.”
sottolinea, fermandosi un istante per mettersi in posa con uno
zoccolo e lo sguardo verso l'alto, con un'espressione raggiante in
volto. Quel titolo sembra che le riporti alla mente bei ricordi.
Tuttavia,
così come quell'espressione è apparsa, cambia ancora
più rapidamente. L'unicorno torna con gli zoccoli a terra e
aggiunge “Poi lei mi fece notare che la mia grandezza era
nella media e, dopo un incontro di magia, che non ero nemmeno così
Potente quanto affermavo di essere.” la sua voce, da
sognante, piega verso una nota molto più malinconica.
Evidentemente l'umiliazione ricevuta deve averle fatto male.
“E
il tuo Cutie Mark...” propongo, ipotizzando così da dove
arrivi quella cicatrice.
Lei
reagisce impulsivamente andandosi a coprire la cicatrice con la coda
“No... il Gran Generale mi sconfisse in duello, ma non oserebbe
mai fare qualcosa di simile. È stato un soldato dell'Arabia
Sellata: per loro, noi di Equestria portiamo soltanto violenza e
tirannia perciò sono molto agguerriti quando combattono.
Questo colpo era diretto alla mia testa, l'ho schivato per un pelo.”
Sebbene
la confessione di Trixie mi faccia rabbrividire, la citazione sui
pessimi rapporti tra il regno di Equestria e il sultanato dell'Arabia
Sellata mi fa ricordare quanto abbia letto nel libro sulla storia di
questo regno, distorto dalla magia di Discord. Così, anche per
distrarre l'unicorno da ricordi così funerei, ne approfitto
per approfondire un particolare che mi è sempre sfuggito “Per
quale ragione temono tanto Queen Chrysalis ed Equestria? Ti è
mai parso un regno tirannico?”
“No,
niente affatto!” esclama prontamente Trixie, prima di spiegare
“C'è stato qualcosa... qualcosa tra Re Sombra e Queen
Chrysalis, che tutti ignoriamo. È questo mistero che ha
portato alla guerra.”
Altre
verità nascoste, dunque. Proprio quello di cui ho bisogno,
adesso che sto camminando a tentoni nel buio. Cionondimeno, può
essere utile sentire “Spiegati meglio, per favore”
“Te
l'ho detto, si ignorano i particolari.” mi ripete lei, agitando
il capo sconsolata “È più una leggenda che si
narra, soltanto la convinzione in merito che sfoggiano i soldati
dell'Arabia Sellata ha impedito che cadesse nel dimenticatoio.”
Rammento
le parole che avevo letto sul libro di storia. Forse riguarda anche
il motivo per cui ci sono poche informazioni inerenti quel periodo
“Di cosa si tratta?” insisto
Trixie
si guarda un poco intorno, come se quello non fosse un argomento di
cui si possa discutere liberamente, ma alla fine svuota il sacco
parlandone normalmente “Si dice che Re Sombra, al culmine della
guerra tra l'Impero di Cristallo ed Equestria, abbia risvegliato un
potere sconosciuto. Un potere così terribile che ha costretto
Queen Chrysalis a esiliare l'Impero di Cristallo e il sultano
dell'Arabia Sellata, così come il suo popolo, è
convinto che si tratti di qualche potente incantesimo e vorrebbe
riportarlo alla luce. Allo stesso tempo, forte di questa leggenda,
accusa la nostra regina di non aver voluto permettere ai pony di
cristallo di usare questa nuova magia perché temeva che
avrebbe potuto surclassare la sua.” terminato di raccontarmi
quei fatti, l'unicorno esprime nuovamente il suo scetticismo “Ma,
come ti ho già detto, sono solo leggende.”
“Non
sembri dare molto affidamento a questo mito.” noto a voce alta,
basandomi sul tono con cui lei mi ha raccontato tutto questo.
“È
così. Tutto quello che sappiamo è che Queen Chrysalis
ha fatto sparire l'intero Impero di Cristallo e che nel giro di un
decennio è scoppiato il conflitto tra Equestria e l'Arabia
Sellata. Conflitto che è durato per altrettanto, purtroppo!”
Faccio
un rapido conto. Non solo ho diverse domande su Discord, da come
abbia fatto a liberarsi dalla sua prigione al disegno che segue per
modificare Equestria in questo modo, numerosi dubbi
sull'atteggiamento eccessivamente composto di Twilight, il
collegamento che c'è tra Rarity e Queen Chrysalis, il perché
quest'ultima tenga sempre un occhio puntato su di me... ora si è
aggiunto alla lista questo mistero su cosa Re Sombra possa avere
scoperto.
Trixie
è scettica al riguardo, ma il mio istinto e le mie
reminiscenze su Re Sombra suggeriscono che invece qualcosa sotto deve
esserci.
Sospiro,
mentre penso con un certo disappunto che per ogni passo in avanti che
compio nella ricerca di un modo per riportare Equestria al suo status
originale sembra che ne ne compia due indietro.
I
miei pensieri vengono interrotti dalle parole di Trixie, la quale fa
per riprendere il cammino concludendo “In ogni caso, da quando
ho avuto questa cicatrice, il Gran Generale mi ha rilegata come
Addetta all'Armeria. Credo che a questi punti nemmeno si fidi più
di me.”
Il
tono via via sempre più depresso dell'unicorno mi colpisce. È
per me la goccia che fa traboccare il vaso.
La
fermo poggiandole uno zoccolo sulla spalla, accompagnando quel gesto
con un invito “Fermati. Voglio fare un'ultima cosa.”
Trixie
si gira nuovamente verso di me, fissandomi incuriosita chiedendosi
cosa abbia intenzione di fare.
Io,
lentamente, avvicino il corno alla cicatrice fino a toccarlo con la
punta.
Non
appena avviene il contatto, la vecchia ferita si illumina di un tenue
alone giallo e i lembi della carne dell'incantatrice si allungano
fino a restituire al suo fianco l'aspetto originale.
L'unicorno,
a quella vista, sgrana gli occhi e guarda il suo Cutie Mark come se
lo avesse appena ricevuto balbettando “Io... io...”
Sorrido
alla sua sorpresa “È il minimo che possa fare.”
quando poi i nostri sguardi si incrociano di nuovo e io le carezzo la
testa con lo zoccolo come se fosse mia figlia, aggiungendo “Forse
la tua grandezza fisica sarà davvero nella media e la tua
potenza non di alto livello, ma ascolta attentamente quello che sto
per dirti: la grandezza di un pony non si misura dalla forza che
possiede. Non è questione dell'esercito che guida, di quante e
quali magie sia in grado di compiere, oppure quali avventure abbia
vissuto. La forza di un pony si misura dalla forza del suo cuore e
nient'altro. E, fidati, da quello che ti ho visto fare e dire fino ad
adesso... tu ne hai da vendere.”
Trixie
ancora non reagisce, ma noto che le si stanno inumidendo gli occhi.
“Anche
in mezzo a tutto questo, dopo tutto quello che hai passato, puoi
ancora essere La Grande Trixie, se soltanto lo vuoi.”
“Io...”
ripete ancora lei, con gli occhi lucidi, prima di abbracciarmi
aggrappandosi alla radice del collo, cingendolo con le zampe
anteriori “Grazie, Sindaco Celestia!” mi sussurra, quasi
singhiozzando.
“Chiamami
solo Celestia.” mi raccomando allora con un tono dolce,
ricambiando il gesto con una zampa.
Quella
felicità ritrovata espressa dall'unicorno riesce a farmi
dimenticare tutto l'orrore che ho intorno a me.
Ed
è allora che ho l'illuminazione.
Il
vero motivo per cui Queen Chrysalis mi ha spedita quaggiù.
“Quella
vecchia paraspiritella!” esclamo, quasi involontariamente,
mentre realizzo tutto questo, sgranando gli occhi per la sorpresa.
Non
c'è mai stata alcuna possibilità di convincere Twilight
Sparkle di tornare a Canterlot prima della fine del conflitto, questo
la regina lo sapeva fin dall'inizio. Però conosce
perfettamente anche l'orrore che si sta scatenando lì intorno
e vuole il mio aiuto!
“Scusi?”
chiede Trixie, staccandosi dall'abbraccio, confusa dalle mie parole e
facendomi tornare al presente.
“Oh,
nulla, nulla... pensavo ad alta voce.” cerco di giustificarmi,
prima di cambiare argomento “Comunque dammi del tu. Posso farti
qualche domanda su questo accampamento, ora?”
“Be'...
immagino di sì. Dopo quello che mi hai fatto, la Grande e
Ben Informata Trixie ti darà ogni informazione di cui
hai bisogno!” esclama lei, mettendosi in posizione rampante e
alzando uno zoccolo al cielo come se stesse compiendo un giuramento
sacro. Pare aver ritrovato il suo ego, il che mi solleva.
A
volte basta trovare le parole giuste per sollevare il morale di una
persona. Non è sempre semplice, ma non esiste tentativo che
non valga la pena compiere.
“Avrei
bisogno che tu mi mostrassi l'infermeria... e mi elencassi quali sono
i problemi che affliggono i singoli soldati qui al campo. Qualunque
problema, da un compagno perso ad uno zoccolo scheggiato. Nessuna
eccezione.”
Annuendo
alle mie parole, Trixie torna a terra e mi precede nel cammino,
dirigendosi verso la tenda da campo dove si trovano i feriti e anche
Rarity.
Forse
non ho con me l'appoggio degli Elementi dell'Armonia come lo avevo in
passato con mia sorella, ma posso ancora portare della gioia tra i
popoli di Equestria.
Posso,
perché sono una principessa.
E
rendere felici i miei sudditi è un dovere che non posso mai
scordare, o venire meno.
Arriviamo
in infermeria e la situazione è esattamente come temevo.
Una
lunga distesa di pony e mutanti, uno di fianco all'altro, fasciati e
doloranti, si allunga davanti a noi. Nei lettini, i dottori galoppano
a perdifiato da un paziente all'altro, agendo in maniera frenetica
ogni volta che qualcuno di loro da segni di peggioramento.
L'odore
di sudore, misto a sangue rappreso e rifiuti, riempie l'aria pungendo
le narici ed inumidendo gli occhi, mentre il suono dei lamenti dei
feriti e il rantolo dei casi più gravi fornisce un infernale
sottofondo mentre ci muoviamo tra i letti, alla ricerca di Rarity.
Questo
è tutto ciò che porta una guerra, nient'altro.
In
ogni caso, quando troviamo finalmente l'unicorno bianco, la troviamo
sdraiata su uno dei lettini intenta a dialogare con Spike.
Quest'ultimo è talmente rosso sulle guance che nemmeno con
della vernice potrebbe raggiungere una simile intensità di
colore.
Anche
Trixie sembra notarlo e si avvicina a loro due chiedendo “La
Grande e Sorpresa Trixie chiede: Spike, non dovresti
essere con il Gran Generale Sparkle?”
Spike,
non appena sente la domanda, comincia a balbettare “Be', ecco,
io... uhm...”
La
sua incapacità nel continuare, mista al rapporto che c'è
tra lui e Rarity nella Equestria dove sono la principessa, non lascia
spazio a grandi dubbi. Sorrido pensando a come certe cose non cambino
mai, Discord o non Discord.
“Cuore
d'Oro si è pur sempre introdotta di nascosto nella tenda del
Gran Generale... se il Luogotenente è incaricato della sua
sicurezza, il minimo che può fare è assicurarsi delle
intenzioni dell'unicorno.” rispondo al posto di Spike,
volendolo aiutare a tirarsi fuori da quella situazione imbarazzante.
Immediatamente
il drago coglie la palla al balzo annuendo fortemente con il capo
“Sì! Sì! È esattamente quello che stavo
facendo.” ripete freneticamente.
Dopo
essersi giustificato un numero di volte appena sufficiente perché
noi presenti riusciamo a distinguere cosa stia realmente dicendo,
Spike pare finalmente ricomporsi per andare ad aggiungere con un tono
formale finto come un serpente zoppo “Comunque, la celestiale
creatur... ehm... l'unicorno Rarity non è pericoloso, posso
lasciarlo a voi, Sindaco Celestia.”
Mentre
parla, Spike gonfia il petto e fa la voce grossa. Evidentemente vuole
darsi un tono, ma purtroppo per lui quello che ottiene è
sembrare ancora più cucciolone di quanto già non sembri
nelle dimensioni ridotte in cui lo ricordo. A quanto pare il suo
aspetto più massiccio e la spada che tiene stretta
nell'artiglio non gli servono molto.
Vedo
Rarity sorridermi, sotto allo spesso strato di bende e cerotti che
l'avvolge.
Ammicco
verso di lei prima di rivolgermi a entrambi i membri della Divisione
Sparkle con me in quel momento “Vorrei chiedervi una cosa...
che tipo di magia usa il Gran Generale? Non ho mai visto nulla di
simile...”
“Ne'
mai lo vedrai!” esclama Spike, questa volta entusiasta almeno
quanto Trixie quando le ho ripristinato il suo Cutie Mark “Il
Gran Generale possiede una grande dote per la magia, seconda forse
solo a Queen Chrysalis stessa. Tuttavia si tratta di un enorme potere
ed è difficile gestirlo tutto, così lei ne usa gran
parte per controllare quei fasci di magia che hai visto nello scontro
con Rarity, o Cuore d'Oro che dir si voglia. Hanno lo stesso
principio di base di qualunque raggio che tu vedrai sparare da
qualunque unicorno, solo che lei, oltre a poterne evocare quanti ne
vuole contemporaneamente, riesce a immettere in questi abbastanza
potere da poterli anche gestire nella maniera che preferisce,
indirizzando i raggi a seconda della sua volontà o creando uno
dei ventuno incantesimi che ha inventato, chiamati Gli Arcani.”
Ascolto
la spiegazione del drago con interesse. Anche se può avere una
personalità molto diversa da quella che conoscevo, Twilight
Sparkle resta sempre una incantatrice estremamente portata.
“Ventuno?”
ripeto tuttavia, incuriosita di sapere più nel dettaglio le
nuove abilità apprese dall'unicorno, purtroppo al posto delle
nozioni sull'amicizia.
“Esattamente,
ventuno più una senza numero. L'arcano numero sedici, quello
che ha usato contro Rarity, è denominato La Torre.”
prosegue Spike mantenendo un tono eccitato “Si tratta di una
forma in cui lei alza ben ventiquattro raggi di magia perpendicolari
al terreno, prima che altrettanti paralleli alla superficie si
uniscano secondo il disegno ideato dal Gran Generale. Visto
dall'alto, questo incantesimo assume la forma del suo Cutie Mark, e
il simbolo della nostra Divisione. In ogni caso, una volta assunta la
forma ed imprigionato il suo avversario, da ogni giunzione parte un
altro raggio che colpisce il malcapitato. Il risultato, naturalmente,
è devastante: è un po' come se più di
cinquecento raggi magici lo colpissero simultaneamente.”
“Quell'unicorno
è resistito a La Torre?” domanda Trixie, con un
tono che fa sembrare quella domanda involontaria e fissando Rarity
come se lei non la potesse vedere ne' sentire.
Condizione
che la stilista le fa presto notare “Guarda che io sono ancora
qui!”
“Tsk,
la Grande e Accorta Trixie sa che sei qui, mica è
cieca o sorda!” esclama in risposta l'addetta all'armeria,
agitando uno zoccolo con sufficienza. Pare proprio che la sua
mancanza di fiducia fosse dovuta in gran parte alla fine che aveva
fatto il suo Cutie Mark. Mi domando se altri pony stanno patendo lo
stesso destino.
Qualunque
sia la risposta, cambio ancora argomento: c'è un altro punto
che mi preme di più sapere e la mia condizioni mi impedisce di
tergiversare “Posso farti una domanda personale, Luogotenente
Spike?”
Il
drago, sentendosi chiamare così, inizia nuovamente a gongolare
mentre risponde “Ma certo, Sindaco Celestia, qualunque cosa
desidera!”
“Come
vi siete conosciuti tu e il Gran Generale?” tendo ad ipotizzare
che, se la realtà è differente da come la ricordo io,
Spike non deve aver conosciuto Twilight all'accademia per unicorni
dotati come invece ricordo.
Il
dire del drago, infatti, mi da ragione “Vede, dopo il Massacro
dei Draghi che c'è stato tempo fa, molti di noi vivono
rintanati nelle lande più distanti possibile dalla civiltà,
ma ogni tanto anche a noi prende fame e ci muoviamo verso il centro
di Equestria per mettere qualcosa sotto ai denti. Nel mio caso
specifico, stavo cercando di prendere un paio di gemme, quando sono
stato aggredito da dei Cani Stana- Diamanti. Questi stavano per
conciarmi male, ero appena un cucciolo e non ero molto bravo a
difendermi, ma il Gran Generale intervenne e mi salvò la vita
schiacciando i cani.”
Detto
questo, Spike si da un veloce colpetto con la zampa libera sul
ventre, emettendo così una piccola fiammella verde dalla
bocca. Da questa si genera un foglietto, delle dimensioni di un
biglietto da visita, che viene preso al volo dal diretto interessato
perché poi me lo mostri “E, come prevede il mio Codice
d'onore Dragonesco, ciò mi ha messo in debito con lei. In
altre parole, lei mi ha salvato la vita e così io la devo a
lei. Solo che per esserle d'aiuto dovevo essere in grado di aiutarla
anche in battaglia, così mi ha fatto un incantesimo perché
fossi grande, e sopratutto forte, quanto un drago adolescente.”
conclude il drago, sfoggiando poi il suo fisico facendo particolare
attenzione perché Rarity potesse notarlo meglio di chiunque
altro nella tenda.
Difficile
per me soffocare una risata divertita.
In
ogni caso, ascoltato anche questo, ritorno al motivo per cui sono qui
e domando “Tutti i feriti della Divisione... sono raccolti
qui?”
“Esattamente.
Non è un bello scenario, ma i pony dell'Arabia Sellata
combattono come dei dannati del Tartaro e non si fermeranno mai fino
a che non uno di noi non cadrà.” conferma Trixie, mentre
Spike da fuoco al foglietto con una nuova fiammata, facendolo
sparire.
A
quelle parole annuisco con il capo e spalanco le ali.
“State
indietro.” invito a tutti quelli intorno a me, mentre mi
preparo ad alzarmi in volo per lo spazio che mi consente la tenda.
“Che
intenzioni hai?” mi chiede allora Spike, incuriosito
“Userò
le mie capacità per aiutarvi. Twilight Sparkle mi ha nominato
membro della vostra divisione e voglio rendervi questo inferno più
sopportabile.” spiego, attendendo ancora prima di iniziare ad
alzarmi in volo.
“E
che intendi fare?” domanda ancora il drago
“Sai
cosa significa il mio Cutie Mark?” chiedo, alludendo al sole
stampato sul mio fianco
“Un
sole? Credevo significasse la tua personalità solare e...
gasp!” sobbalza Spike, interrompendo il suo discorso a metà.
Reazione comprensibile, visto che sottintende un particolare che
stona clamorosamente con quello che dovrebbe essere la realtà.
“Come
fai a sapere della mia personalità? Non è la prima
volta che ci vediamo?” chiedo al luogotenente. In effetti nulla
ha fatto intendere che ci siamo mai visti prima. Anche nei miei
ricordi con Twilight al Gran Galà, lei e Spike non si erano
ancora incontrati, perciò la loro unione deve essere seguente
alla cessazione dei rapporti tra me e il Gran Generale.
“Ehm...”
mormora ancora il drago, facendo per andarsene “Non me ne ha
mai parlato il Gran Generale, questo è certo... ora, se mi
volete scusare, ho dei doveri da compiere... lì... molto
lontano... dall'altra parte dell'accampamento!” esclama infine,
muovendosi verso l'esterno con un passo che somiglia di più ad
una fuga.
Rimasti
soli, lascio questo episodio alle spalle, benché il fatto che
Twilight parli di me a Spike mi ponga altri dubbi. In questo momento
ho bisogno di essere concentrata e mi sforzo di liberare la mente.
Grazie
al mio cutie mark, ho abilità che vanno oltre il semplice far
spuntare il sole da sola, piuttosto che richiedere l'intervento di
più unicorni. Mi alzo in volo, forse non supero il metro di
altezza, ma per l'incantesimo che ho intenzione di lanciare è
più che sufficiente.
In
breve, una forte luce nasce intorno a me e comincia ad espandersi
avvolgendo tutta la tenda, accecando per un istante i presenti prima
di ritirarsi dopo un paio di secondi. Quando tutti riescono a
riprendere la vista, si accorgono che le loro ferite sono scomparse.
Osservo
i medici fissare increduli i valori di molti pony e mutanti attorno a
loro che fino ad un attimo prima erano in stato semi- vegetativo
riaprire gli occhi e muoversi increduli. Anche Rarity la osservo
cominciare a levarsi le bende con l'ausilio di zoccoli e magia.
“Sorprendente!”
esclama Trixie, non appena torno con gli zoccoli per terra.
Mi
volto verso di lei continuando a sorridere “Ora va e avvisa
tutti, pony o mutanti che siano, che sta per sorgere un nuovo sole su
questo accampamento. Basta malinconia, è ora di risollevare il
morale delle nostre truppe.”
Come
termino il mio discorso, Trixie porta uno zoccolo sulla fronte
esclamando “La Grande e Attenta Trixie riferirà!”
prima di andarsene.
Rimaniamo
perciò solo io e Rarity, quest'ultima che commenta la scena
appena svolta con tono sarcastico “Tesoro, così facendo
mi fai sentire l'ultima ruota del carro!”
Mi
volto verso di lei ridendo alla sua battuta “Come stai?”
le chiedo infine.
“Qualsiasi
cosa tu abbia fatto, molto meglio.” risponde lei, levandosi
altre bene “Te lo avevo detto che Twilight Sparkle è
pericolosa!”
Annuisco
con il capo, ricordando quando mi avvisò prima che tutto
questo accadesse, e le confido “Non dovresti però
tornare subito nei panni di Cuore d'Oro. Anche se ti ho curata con la
magia hai comunque bisogno di riposo.”
“Tranquilla,
con quello che rimane della mia divisa sono fortunata se riesco a
confezionarci un paio di marionette!” risponde lei “È
che le bende sono un po' fuori moda. Un po' tanto!”
Questo
suo repentino cambio di atteggiamento è per me l'occasione
giusta per approfondire una questione ancora in sospeso “Perché
adesso ti atteggi così? Che fine ha fatto Cuore d'Oro?”
“Be'...”
è la semplicistica risposta di Rarity, accompagnata facendo
spallucce e parlando con la voce cavernosa che le ho sentito usare
fino a che non è stata smascherata “Nei panni di Cuore
d'Oro mantengo un atteggiamento molto diverso per non destare
sospetti. È una regola fondamentale per chi ha una doppia
identità come me.”
Annuisco
con il capo senza aggiungere niente. In fondo è la verità.
Il
mio silenzio è l'occasione perfetta per Rarity di continuare,
mentre con il corno comincia a legare le bende per fare chissà
cosa e tornando a parlare con il suo tono di voce naturale “Comunque
sia, la mia identità segreta è saltata. Twilight ha
poco rispetto per i pony in maschera, eh?”
Ridacchio
a quella battuta e ricambio chiedendo “Posso sapere allora la
tua storia?”
Rarity
reagisce inizialmente distogliendo lo sguardo e confessando con un
filo di voce “Temevo che me lo avresti chiesto, prima o dopo.”
“È
piuttosto naturale, se ci pensi.” rispondo alle sue parole.
Passa solo un secondo prima che ricordi come lei non può
assolutamente sapere com'è il suo alter ego nella Equestria
alternativa, perciò mi affretto a confessarle “Sai, da
dove vengo io tu non sei troppo diversa dalla stilista del Carousel
Boutique.”
In
questo modo attiro la sua attenzione “Non combatto in maschera,
dunque?”
“No.
Creerai il costume di Cuore d'Oro, ma a quanto mi è stato
riferito detesti sporcarti gli zoccoli e perciò non lo
indosserai mai.”
“Curioso...
il costume è progettato apposta perché eviti di
sporcarmi.” nota lei, ricordando che il suo travestimento in
effetti cela ogni centimetro del manto “E chi metterà
allora la maschera e il mantello?”
“Delle
tue amiche.” taglio corto “Adesso è una faccenda
lunga da spiegare... perché non vuoi raccontarmi la tua
storia?”
Rassegnandosi
a non poter ottenere altre informazioni al momento, sensazione che in
questi giorni ho imparato a conoscere anche troppo bene, l'unicorno
sospira prima di raccontarmi “Alcuni anni fa mi aggiravo per le
colline intorno a Ponyville cercando delle gemme con cui creare un
abito... avrai notato che il mio Cutie Mark riguarda comunque lo
stile! In ogni caso, dopo aver trovato un paio di giacimenti venni
aggredita da uno dei pochi draghi sopravvissuti al Massacro, in cerca
di cibo proprio in quella zona. Avrei fatto davvero una brutta fine,
se non fosse stato per lei.”
“Lei
chi?”
“Queen
Chrysalis.” mi risponde, mentre fa fluttuare per aria un
bambolotto di pony fatto con le bende che prima l'avvolgevano “Non
so le ragioni per cui si trovava lì, so che ogni tanto le
piace allontanarsi dalla vita di corte e concedersi qualche minuto
per stare con i suoi pensieri lasciando un altro mutante di cui si
fida al suo posto. Magari in quel momento si trovava lì per
caso. Fatto sta che sbaragliò in un istante quel rettile,
costringendolo ad andarsene e salvandomi così la vita. Da
allora non desiderai altro che sdebitarmi con lei e la regina mi
affidò la missione di farti da guardia nel corpo, lasciandomi
allenare con le sue guardie e fornendomi i mezzi per adempire allo
scopo, pur restando nell'ombra. Non è troppo diverso da quello
che è accaduto a Spike, se ci pensi...”
“Perché
Queen Chrysalis vuole che tu resti come mia guardia del corpo?”
chiedo comunque, non volendo approfondire il rapporto che si sta
instaurando tra lei e il draghetto.
Alla
mia domanda, Rarity agita lentamente il capo “Non ne ho idea.
Ho provato a chiederglielo e ad informarmi negli archivi a Canterlot,
ma non ho mai trovato una sola traccia che possa fornire una
risposta. E, fidati, sono brava ad ottenere le informazioni di cui ho
bisogno!”
A
quanto pare il perché la regina mi tenga in alta
considerazione è destinato a restare un mistero fino a che lei
non deciderà altrimenti. Sempre legata all'identità
segreta ci sono ancora un paio di dettagli che voglio scoprire
“Quanti
sanno di Cuore d'Oro a Ponyville?”
“Tutti
mi conoscono a Ponyville, per loro sono una specie di protettrice.
Pochi sanno che sono lì per guardare le spalle a te... tu sei
l'ultima ad averlo scoperto mentre prima lo sapeva soltanto
Fluttershy, la quale si è presentata un giorno da me al
Carousel Boutique chiedendomi come mai andassi in giro di notte
mascherata, e credo Pinkie Pie mi abbia vista in un paio di occasioni
mentre saltavo sui tetti vicino al municipio. Ma Fluttershy sa tenere
un segreto mentre Pinkie Pie è pazza, di rado le si da retta.”
mi racconta.
Se
i fatti stanno davvero così, Queen Chrysalis deve avere
addestrato davvero bene Rarity... il che acuisce il mistero che grava
attorno al perché tenga così tanto a me.
In
ogni caso, c'è un altro particolare che comincia ad
incuriosirmi “Cos'è questo Massacro dei Draghi di cui vi
sento parlare spesso?”
“Ogni
tanto dimentico la tua situazione...” sospira la giumenta,
agitando sconsolata il capo prima di spiegarmi “Prima che
scoppiasse la guerra tra Equestria e l'Impero di Cristallo, Re Sombra
temeva che presto noi saremmo riusciti a stringere dei patti anche
con i draghi, ingigantendo così il nostro potere. Perciò
egli eseguì un genocidio per evitare il problema sul nascere.
La corte di allora cercò di aiutarli ad evitare l'estinzione,
ma loro rifiutarono ogni genere di aiuto. Preferirono correre il
rischio dell'estinzione, piuttosto che accettare l'aiuto dei pony.”
Annuisco
con il capo, mentre un altro degli orrori avvenuti in questi anni mi
viene narrato. Più tempo passa e più capisco la portata
del sacrificio che Queen Chrysalis vuole compiere.
I
miei pensieri vengono tuttavia interrotti da una voce alle nostre
spalle “Tsk... siete bravi, voi di Equestria, ad
additare gli altri!”
Mi
volto e vedo, incatenato con gli zoccoli al letto, un pony dalla
fisionomia diversa rispetto a quella di qualunque altro pony conosca:
possiede un fisico più slanciato e dei lineamenti più
pronunciati rispetto a quelli di un pony di Equestria. L'accento,
infine, mi da la conferma di chi ho davanti a me: si tratta di un
soldato dell'Arabia Sellata. Evidentemente deve essere stato
catturato e lasciato in infermeria a guarire dalle ferite. O forse si
trova qui dopo un interrogatorio: da quello che ho visto finora, non
trovo motivo per evitare di pensare ogni volta al peggio.
“Scusami?”
chiedo a lui, avvicinandomi sebbene possa sentire lo sguardo
contrariato di Rarity rivolto verso di me. Non deve approvare
rapporti con il nemico, ma in fondo cosa può temere da
uno stallone incatenato come una bestia?
“Stavo
dicendo...” ripete il soldato “Che siete proprio bravi
voi pony ad additare gli altri quando c'è da dare la colpa a
qualcuno!”
Comprendo
il suo stato d'animo e reagisco parlandogli pacatamente, anticipando
l'improperio che invece Rarity vorrebbe lanciargli “Perché
dici questo?”
“Perché
è la verità!” esclama il soldato, adirato “La
vostra alleanza con i mutanti vi ha reso più pericolosi di
quanto vogliate ammettere e giocate sul vostro nuovo strapotere per
spadroneggiare su tutto il mondo conosciuto!”
“Chi
ti ha detto che noi cerchiamo la gloria?” chiedo ancora,
sedendomi per terra accanto a lui.
“Il
nostro sultano. Egli sa che l'esilio che Queen Chrysalis ha imposto
all'Impero di Cristallo nasconde una verità oscura: la vostra
stessa regina non lo ha mai negato! Quello che Re Sombra potrebbe
aver scoperto avrebbe potuto anche cambiare la storia, ma la vostra
regina non lo ha mai voluto far divagare!” continua ad
esclamare il prigioniero, sputando sentenze a non finire e senza mai
staccare il suo sguardo da me, come se mi vedesse una sorta di
riflesso di quello che il suo nemico, Queen Chrysalis, rappresenta.
“Perché
ciò vi colpisce dal vivo? L'Arabia Sellata non era alleata a
quei tempi con i pony di cristallo!” gli faccio notare io,
ignorando la mia condizione attuale ai suoi occhi, ma cercando di far
ragionare il prigioniero. Ai miei occhi lui non è altro che un
ennesimo pony con un disperato bisogno di aiuto.
“Se
quell'incantesimo poteva portare ordine nell'equilibrio militare tra
le nostre nazioni? Che dovevamo fare, aspettare che ci invadeste?”
domanda lui. Dal tono di voce usato mi lascia credere che sia a corto
di argomenti.
“Potevate
lasciarci stare.” gli rispondo, mantenendo un tono pacato e un
atteggiamento tranquillo. Questo modo di agire lo lascia il soldato
senza parole.
Approfittando
di questa sua indecisione, che sembra condividere anche Rarity poiché
non la sento fiatare, aggiungo “Non sapete cosa Re Sombra possa
aver trovato perché Queen Chrysalis bandisse lui e tutto
l'Impero di Cristallo. Per quanto possiamo saperne, potrebbe aver
risvegliato un antico orrore per vincere la guerra: è
sufficiente vedere la sua storia per capire che non era affatto un
sovrano magnanimo. Voglio dire, il Massacro dei Draghi ti sembra una
mossa sensata per portare equilibrio?”
“È
solo perché voi... voi...” balbetta lui. È palese
che non la reputa affatto una buona mossa ordinare il genocidio di
una intera specie, ma non vuole ammetterlo unicamente perché
troppo orgoglioso per dare ragione a me, al suo nemico.
“Noi
non abbiamo fatto proprio niente!” lo interrompo dunque “Se
poi avevate così tanta paura che un giorno vi avremmo invaso,
perché non avete cercato un accordo pacifico piuttosto che
iniziare subito una guerra? E su quali basi avremmo dovuto farlo,
poi? E anche se ce ne fossero, giustificherebbero la vostra
perseveranza in questo conflitto? Una scoperta che viene celata vale
la vita di tutti coloro che sono stati massacrati o mutilati in
questi anni? Tutto questo ne valeva la pena?”
Una
domanda dopo l'altra, il mio tono diventa sempre più
autoritario e alla fine, quasi senza accorgermene, mi ritrovo ad
usare la voce reale di Canterlot. Non c'era solo mia sorella quando
era norma usarla.
Il
soldato, incalzato dalle mie domande, si ammutolisce completamente e
distoglie lo sguardo da me.
Senza
scompormi, lo libero dalle catene usando la magia “Questa
guerra è nata dall'ignoranza. Come qualunque altra guerra.
Posso solo gioire del fatto che la sua fine sia vicina.”
Il
soldato, sentendo i lucchetti delle catene scattare, rimane sorpreso
da questa mia azione e passa subito ad analizzare gli zoccoli
finalmente liberi. Dopo averli fissati per qualche istante, sposta lo
sguardo su di me.
Restiamo
immobili ed in silenzio a guardarci negli occhi per qualche minuto.
Non in tutte le discussioni c'è il bisogno di parlare.
Io
mi specchio nelle pupille di quel cavallo così come lui nelle
mie, leggendo ognuno nell'animo dell'altro le risposte che cerchiamo.
Alla
fine, il soldato inclina leggermente gli angoli della bocca formando
così un sorriso divertito e, agitando lentamente il capo, si
rimette da solo le catene, benché legandosi questa volta
soltanto uno zoccolo delle zampe posteriori.
Imprigionatosi
nuovamente, si sdraia dandomi le spalle e commentando “Se tutti
i pony fossero come te, Celestia, probabilmente tutto questo non
sarebbe mai accaduto.”
Sono
lusingata di quel complimento e allo stesso tempo compiaciuta
dell'arguzia di quel soldato: evidentemente deve aver sentito
pronunciare il mio nome durante le discussioni che ho avuto con gli
altri in infermeria.
Resta
tuttavia un punto che mi sento in dovere di specificare “Ci
sono moltissimi pony come me...”
“Il
Gran Generale, di sicuro, non lo è.” sono le parole di
commiato di quel soldato, prima che inizi a russare rumorosamente il
secondo successivo. Un invito come un altro perché me ne vada.
Lo
accontento con il sorriso sulle labbra e mentre faccio per uscire
Rarity mi ferma “Ho da dirti un'ultima cosa.”
Mi
fermo a guardarla e una volta che il mio sguardo è rivolto
verso di lei, aggiunge “Fino ad ora, avrai capito, non ero
molto convinta di quanto dicessi. Voglio dire, una Equestria in
pace... nazioni che vanno a braccetto..”
Noto
una strana, nuova, luce negli occhi blu dell'unicorno mentre le
domando “E ora?”
“Ora
mi hai convinta. Voglio solo dirti che sono dalla tua parte...
Princess Celestia.”
Avanzo
lungo la sabbia mentre la luce della luna piena è l'unico
mezzo che ho per vedere attraverso il buio.
Ho
passato tutta la giornata ad aiutare chiunque me lo chiedesse, prima
in infermeria e poi lungo tutto l'accampamento. Trixie mi ha
confidato che cominciano a girare voci al mio riguardo che mi
paragonano addirittura ad una dea.
Mi
lusinga ricevere delle lodi, questo non posso negarlo, ma... c'è
qualcosa in quel termine che mi colpisce, un po' come una cattiva
sensazione di déjà vu.
Tuttavia
non è questo il mio pensiero principale in quegli istanti.
Come
dicevo, ho aiutato chiunque... ho soccorso i malati in infermeria,
consolato chi aveva difficoltà ad accettare il conflitto,
riparato qualcosa di prezioso che qualche soldato aveva perduto o
inavvertitamente rotto...
Io
e Cuore d'Oro - Rarity siamo arrivate all'accampamento della
Divisione Sparkle alle prime luci del mattino, lasciandomi il tempo
di riposare gli occhi solo per qualche ora durante il viaggio fino a
qui da Canterlot attraverso la bolla creata dall'unicorno. Ora è
di nuovo notte fonda e io ho passato l'intera giornata a spostarmi
per l'accampamento e a lanciare incantesimi per guarire e riparare
oggetti di ogni tipo. Dovrei essere distrutta, ma ci sono ancora
impegni troppo importanti da svolgere perché possa ignorarli.
La
maggior parte dei soldati di Twilight è a riposarsi in vista
dell'ormai imminente attacco alla capitale.
È
proprio questo che mi sta levando il sonno.
Troppo
male, troppa sofferenza ha già macchiato queste terre perché
possa sopportarlo oltre.
Fermo
il mio trottare e alzo lo sguardo verso le mura di pietra avanti a
me. Alte, piene di torrette e con le catapulte a difesa già
posizionate.
La
capitale dell'Arabia Sellata, l'ultima roccaforte del sultanato
contro la Divisione Sparkle e l'Esercito Regio di Equestria.
Avverto
tra le mura la presenza di diversi sigilli contro altrettanti
incantesimi. Evidentemente si sono premuniti al massimo anche loro,
in vista del conflitto di domani. Ma nessuno di questi sigilli
impedisce di volare e diventare invisibile.
La
fortuna di poter combinare le due abilità.
Apro
le ali e socchiudo gli occhi decisa: nessuno sa che mi trovo qui,
proprio perché non mi sono fatta vedere da alcun pony fino ad
ora. E solo uno potrà vedermi, non appena riuscirò a
trovarlo ed eludere la sua guardia del corpo.
Mi
alzo in volo, intenta a superare le mura della capitale.
Vado
a convincere il sultano a porre fine al conflitto, prima che altri si
facciano male.
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Capitolo 8 *** Neve Nell'Arabia Sellata ***
Flashpoint
– Princess Celestia
CAPITOLO
7: Neve Nell'Arabia Sellata
Ho
sempre avuto una naturale repulsione per duelli, battaglie e
qualunque altra attività che comprenda il confronto fisico tra
due o più pony che vada oltre il vecchio zampa di ferro.
Gioco al quale, nonostante le apparenze, vado molto bene.
Sogno
mio e di mia sorella, per quanto utopico sia, è che un giorno
armi e incantesimi offensivi sarebbero potuti essere messi da parte
per lasciare il posto ad altro genere di competizioni, motivo per cui
nonostante le grandi opportunità nate dal fatto di essere
alicorni ho favorito lo studio della storia, delle arti e della
diplomazia.
Ma
questo è un sogno quasi irrealizzabile già nella
Equestria da cui provengo, figuriamoci in quella martoriata dai
conflitti in cui mi trovo ora! Non mi sorprenderebbe che un simile
pensiero abbia mai sfiorato le menti di qualcuno.
Ho
l'ennesima conferma del clima teso che sta caratterizzando questi
anni mentre mi aggiro furtivamente nella capitale dell'Arabia Sellata
prima dell'assalto finale della guerra. Nemmeno innanzi alla
sconfitta sembra che vogliano arrendersi e rinunciare a combattere.
La
sicurezza è alta, la tensione generata dalla quiete prima
della tempesta è palpabile nell'aria e ho perso presto il
conto delle sentinelle che si alternano lungo le mura per fare da
guardia. Non riesco a dare loro torto: se la Divisione Sparkle è
tremenda la metà rispetto a quanto mi è stato detto,
non posso fare a meno di provare un po' di pietà per quei
soldati, consapevoli del fatto di essere circondati e che perciò
non possono fare niente a parte aspettarsi un nuovo attacco, da un
momento all'altro.
Chissà,
magari la loro attuale situazione gli spingerà ad essere più
ragionevoli! O almeno lo spero.
In
ogni caso, mantenendomi invisibile e volando in maniera molto pacata
a diversi metri sopra i merli delle mura per non attirare sgradite
attenzioni, riesco ad avvicinarmi al maschio del castello senza
essere notata e nel mentre mi concentro su quanto dovrò dire
al sultano quando verrà il momento.
Sono
certa che Queen Chrysalis ha già tentato innumerevoli volte a
stringere un accordo per terminare le ostilità senza ottenere
successi, ma sento di doverci almeno provare. Devo, per tutti quei
poveri soldati che hanno già combattuto in questa orribile
guerra andando incontro ad una brutta fine.
Da
un lato sono certa che se Twilight dovesse mai scoprire che mi sono
infiltrata nella capitale senza dire una parola, considerando il suo
carattere in questa Equestria deviata secondo un folle disegno di cui
non riesco ancora a comprenderne la forma, potrebbe anche prenderla
molto male... ma corro volentieri il rischio.
Una
volta arrivata al maschio del castello del sultano comincio a girarci
intorno, rimanendo sempre in volo ed invisibile a occhio nudo, in
cerca di una finestra dal quale possa entrare e nel contempo evitare
di attirare l'attenzione di qualche soldato di guardia. Sarebbe
imbarazzante presentarsi al sultano per trattare la pace, scortata da
delle guardie che mi presentano come una spia del nemico!
Non
appena riesco a trovarne una abbastanza grande e priva, almeno al
momento, di difese mi addentro.
La
prima azione che compio una volta poggiati gli zoccoli sui corridoi
del palazzo è nascondermi nell'ombra. Sono sempre invisibile,
ma in queste occasioni la sicurezza non è mai troppa.
Assicuratami
di non avere intorno troppi soldati, comincio a muovermi attraverso i
lunghi corridoi di marmo bianco parzialmente coperti da un lungo
tappeto rosso e costellati dalle numerose torce ai lati ad
intervallare le finestre e gli arazzi finemente decorati alla ricerca
della sala del trono.
È
proprio questa la parte difficile: già in condizioni ottimali
possiedo una conoscenza molto frammentaria della struttura del
palazzo del sultano e se ci aggiungiamo il cambio della realtà
realizzato da Discord e la mia crescente amnesia, se voglio trovare
il sovrano dell'Arabia Sellata dovrò ricorrere a tutto il mio
ingegno.
Ragionando
non è sbagliato immaginare che egli, in virtù della sua
posizione, disponga di una guardia personale. In altre parole,
ovunque egli sia avrà sicuramente attorno dei cavalli armati.
La
loro presenza non è un problema, posso facilmente gestirli,
piuttosto posso usare questo fattore per aiutarmi nella ricerca.
Devo
cercare un punto in cui vi siano diverse guardie, oppure dove queste
convergano come per darsi il cambio. Una volta trovate basterà
aggirarle in modo tale da isolare il sultano in modo tale da potergli
parlare liberamente.
Userei
volentieri la magia per trovare in fretta il mio obiettivo, ma con
tutti i sigilli che ho visto posizionati nei luoghi più
disparati in questa città mentre la sorvolavo credo di non
poter nemmeno far levitare un sassolino da terra. E al momento non ho
il tempo materiale per cominciare a spezzarli tutti.
Se
voglio trovare il sultano devo cavarmela con le mie forze, senza la
magia.
Comincio
dunque a trottare silenziosamente lungo i corridoi, scansandomi ai
lati quando noto qualche guardia di passaggio farsi troppo vicina,
così da evitare di scontrarci a vicenda e attirare in questo
modo attenzioni non desiderate. Nel mentre, non smetto di guardarmi
attentamente intorno alla ricerca di qualche gruppo di militari nella
zona che possa segnalarmi la stanza che sto cercando.
Avanzando
in questa maniera, arrivo infine nelle vicinanze di un alloggio dalla
porta in spesso legno scuro, ornata da delle inferriate nere e con
delle guardie che stanno uscendo dal suo interno mentre un altro paio
entrano al posto loro. Che si tratti di un cambio della guardia?
Perseguendo
questa possibilità, mi avvicino fino ad entrare senza farmi
vedere o sentire dai presenti.
Quello
che trovo al suo interno però non è una sala come mi
sarei aspettata per un sultano, bensì un posto ancor più
spartano della tenda di Twilight all'accampamento: un lettino di
paglia in un angolo, una rastrelliera da cui spuntano ogni genere di
armi al lato opposto e delle incisioni sulle pareti.
Fermo
al centro di questa stanza, alto e più massiccio rispetto agli
altri abitanti dell'Arabia Sellata, sta un soldato con il volto
protetto da un grande elmo in ottone dal pennacchio nero, da cui
posso vedere soltanto gli occhi scuri con una cicatrice sul lato
destro del muso e una barba che nasconde le fattezze del muso.
A
meno che il cambio della realtà compiuto da Discord non
comprenda rendere il sultano dell'Arabia Sellata un sovrano-
guerriero, quello che ho davanti ai miei occhi non può essere
chi sto cercando.
Faccio
per andarmene, quando la voce roca di quello stallone mi ferma.
“Andate.”
lo sento ordinare rivolgendosi ai soldati che sono appena entrati “Ci
occuperemo delle tattiche di domani tra un'ora. Per adesso,
lasciatemi solo.”
I
soldati, a quell'invito, non osano obiettare: nei loro volti
comprendo subito che provano un sincero terrore nei confronti di
quello stallone con il casco. Il mio problema principale, tuttavia, è
che mentre io resto nascosta in un lato della stanza, questi escono
l'uno di fianco all'altro, non lasciandomi lo spazio per aggirarli
senza farmi notare, e chiudono la porta alle loro spalle finendo con
il lasciarmi da sola, con il soldato massiccio al centro della sala.
Grazie
all'invisibilità non corro il rischio che quell'energumeno con
l'elmo possa trovarmi, tuttavia la ricerca di un modo per uscire
senza rompere i sigilli che sono stati alzati, ne' essere visti dal
diretto interessato, rallentano enormemente la mia ricerca del
sultano.
I
miei pensieri cambiano rapidamente natura quando odo la voce del
militare avvertirmi “Adesso siamo soli, puoi uscire allo
scoperto. Qualunque cosa tu sia venuta a fare qui, non avresti dovuto
entrare nel mio alloggio.”
Mi
volto sorpresa verso di lui e lo osservo guardarsi introno spostando
rapidamente lo sguardo da un lato all'altro della stanza.
Evidentemente sa che sono qui, per qualche modo che non riesco a
realizzare, ma non ha modo di sapere dove mi trovi di preciso nello
spazio attorno a lui.
“Sei
un pony...” prosegue il soldato, avvicinandosi intanto
all'unica finestra nella stanza “Se sei arrivata fin qui senza
essere vista dalle sentinelle sulle mura e in città, oppure
dalle guardie nel castello, devi essere molto dotato. Sarà un
piacere vedere com'è fatto un cutie mark sullo spionaggio.”
Lui
si ferma avanti alla finestra, l'unica via di fuga che possiedo, e la
chiude senza nemmeno guardarla.
Mentre
mi mordo il labbro avvertendo la situazione farsi sempre più
critica, lui prosegue “Oppure, sei un viscido mutante...
ignoravo che poteste rendervi invisibili. Ma non credere che sia
sufficiente conoscere qualche incantesimo per non farti sentire da
me: solco i campi di battaglia in prima linea da quando eri ancora
nel bozzolo. O prendevi il latte dalla madre. Con quanti assassini
pensi che abbia avuto a che fare? Ormai percepisco nitidamente quando
qualcuno si sta nascondendo intorno a me. Chiamalo... il mio sesto
senso.”
Il
razzismo verso i mutanti con cui si esprime riesce a farmi venire la
nausea: nemmeno i giorni precedenti la Festa dell'Amicizia c'è
mai stato un così sfrontato accanimento contro una specie in
particolare. Ma io continuo a non rispondere, cercando piuttosto di
studiare un'altra via di fuga.
Lo
stallone, invece, si porta uno zoccolo ad indicare la cicatrice. Noto
solo noto allora che in quel punto il suo casco è tagliato di
netto, perdendo la simmetria che ci si dovrebbe aspettare “Ho
combattuto infinite battaglie con altrettante creature. Grifoni, Cani
Stana- Diamanti, Draghi selvaggi... mai fatto un solo graffio. Quando
è cominciata la guerra, mi aspettavo che anche voi di
Equestria vi sareste dimostrati una sfida al loro livello. E invece,
il vostro Gran Generale è riuscito a lasciarmi questo regalino
al primo incontro.
Credevo di essere ormai un esperto, invincibile, ma voi siete
riusciti a farmi sentire come una matricola che non ha mai impugnato
una lancia prima. È per questo che non voglio che
questa guerra finisca, siamo intesi?”
Il
tono di assoluta devozione alla battaglia, forse addirittura maggiore
rispetto alla dedizione che ho visto nel più zelante dei
Mutanti nei confronti della malvagia Queen Chrysalis che ho
affrontato a Canterlot, mi gela.
Rinuncio
dunque all'invisibilità apparendo a pochi centimetri dal muso
del militare, chiedendogli “Ti ascolti quando parli? Chi ti
credi di essere, per parlare così?”
Contrariamente
a quanto mi aspettavo, e speravo, vedendomi apparirgli davanti nel
lasso di tempo di un battito di ciglia, lui non si scompone
minimamente, anzi mi guarda inarcando un sopracciglio “Da dove
vieni te, per non riconoscermi? Pensavo che il Gran Generale tenesse
alla nostra sfida ancora in sospeso!”
“Capisco...”
rifletto a voce alta “Tu sei il famoso Campione dell'Arabia
Sellata.”
È
la prima volta che lo vedo, ma dai discorsi che l'ho sentito
pronunciare finora non mi aspetterei diversamente.
Infatti,
lui sorride da sotto l'elmo rispondendo “In carne ed ossa. E
tu, invece, chi saresti?”
Mi
presento “Il mio nome è Celestia. Non ho cattive
intenzioni, ho bisogno di parlare con il sultano... in che stanza del
palazzo si trova?”
Il
campione risponde alla mia domanda indicando con un cenno del capo la
porta chiusa della sala “Una volta uscita da qui, ti basterà
proseguire verso destra. È un'entrata senza porta, non puoi
sbagliare.”
Lo
ringrazio e faccio per uscire, illudendomi che il Campione non sia
interessato a propormi una sfida.
Infatti,
a conferma di come abbia sottovalutato la personalità
guerriera del pony con me, non faccio in tempo a spostarmi di un paio
di passi verso la porta che egli aggiunge “Ma non credo che ti
servirà sapere dove egli sia.”
“E
perché?” chiedo, incuriosita, voltandomi verso di lui.
“Be'...
come saprai, sono tanti anni che questa guerra prosegue e come ti ho
già detto tra questa e il mio passato ho affrontato ogni sorta
di nemico. Pony di terra, unicorni, pegasi, mutanti, grifoni, draghi,
manticore e via dicendo. Ho sfidato e sconfitto ogni genere di
creatura, ma tu... tu sei unica.” mi spiega dunque lo stallone,
indicandomi con uno zoccolo mentre la sua espressione si piega in un
ghigno feroce.
“Non
ho tempo per combattere.” gli faccio presente “Sono qui
per una missione precisa e non mi lascerò rallentare da te.”
concludo dunque, sperando ancora di ragionarci nonostante tutto.
Lui,
per tutta risposta sorride “Ho fatto porre sigilli per tutto il
castello, non puoi creare nemmeno una mimosa con la tua magia. Puoi
volare, certo, ma lo spazio in questa stanza deve esserti ristretto
date le tue dimensioni maggiori rispetto alla media, per non parlare
della tua apertura alare, e non avresti grande agilità se
scegliessi di muoverti così. Sul piano fisico, infine, sei
certamente alta, ma sei la metà di me in fatto di muscoli...
credi davvero di avere un solo straccio di possibilità contro
di me, Celestia?”
Osservo
il pony davanti a me prepararsi ad un attacco, mentre rifletto su
come in effetti abbia ragione e tutti i sigilli che sono sparsi per
il regno non fanno altro che ridurmi ad un confronto sul piano fisico
nei suoi confronti.
Piano
su cui mi sta sottovalutando, ma che comunque preferirei evitare.
“Io
non combatterò contro di te!” esclamo, cercando di farlo
desistere “Come ti ho già detto, devo prima risolvere un
preciso obiettivo: parlare con il tuo sultano e convincerlo a cessare
questo inutile conflitto. Sigilli o non, la Divisione Sparkle vi ha
già rinchiuso qui, quanto credi di resistere quando comincerà
l'assalto?”
I
miei tentativi di diplomazia sono purtroppo vani, poiché il
campione non appena termino la mia domanda carica ad una velocità
sorprendente, costringendomi a schivare all'ultimo secondo saltando
di lato. Considerato lo spostamento d'aria che avverto quando mi
passa accanto, sembra che quel colpo mi avrebbe potuto spezzare senza
troppi complimenti qualche costola.
“E
se io non volessi?” mi domanda lui, fissandomi non appena torno
con gli zoccoli a terra “Credi che abbia combattuto così
a lungo e che mi sia impegnato così a fondo con qualunque
avversario solo per divertimento? Solo per il gusto di combattere?
Non sono un sempliciotto, Celestia!”
Lo
osservo, non comprendendo ancora lo spaventoso significato delle sue
parole.
Il
mio sguardo deve dire più di quanto pensi, poiché
subito lo stallone inizia a spiegarmi “Sono uscito vittorioso
da ogni sfida che ho affrontato nell'arco della mia vita perché
il mio unico dettame è il completo annichilimento del mio
avversario, l'unico modo per essere certi della sua sconfitta!”
Quelle
parole mi riportano molto con la mente alla Twilight che ho
conosciuto all'accampamento della Divisione Sparkle, ma solo più
tardi mi rendo conto di avere a che fare con un altro genere di
mostro.
“Il
nostro obiettivo è creare armonia attraverso la distruzione
selettiva, allontanarci dal solito schema che l'oblio porti solo
dissenso. Ma per un simile obiettivo serve potere... un potere che
credevo di avere già, prima di incontrare il vostro Gran
Generale: così mi sono allenato in maniera sempre più
estrema, ottenendo questo potere che va ben oltre quello che un
semplice pony o mutante può immaginare. E, quando solo i pony
più forti avranno il dominio su queste terre, conosceremo una
pace che tu, Celestia, e la tua Regina non comprenderete mai!”
Quelle
parole mi danno i brividi: quale pony sano di mente auspicherebbe
alla pace attraverso lo sterminio delle altre specie?
Purtroppo
il suo folle ragionamento non è ancora concluso “Per
questo non posso lasciarti andare, adesso che sei qui con me.
Qualunque fossero le tue intenzioni quando ti sei infiltrata in
questo castello... hai silenziosamente accettato di sfidare me!”
Esclamato
questo, il Campione di Saddle Arabia fa per caricarmi nuovamente.
Sono
in un vicolo cieco: posso provare a fuggire, ma nulla vieta che come
mi librerò in aria egli andrà a dare l'allarme
generale, vanificando ogni mia possibilità di parlare al
sultano pacificamente. E le mie magie sono inutilizzabili dopo la
quantità imbarazzante di sigilli che sono posti attorno a
questo luogo.
Non
faccio in tempo a pensare ad una soluzione che un largo numero
improvviso di fasci di luce lilla vanno ad impattare violentemente
contro il Campione. Quest'ultimo, demolendo tutti quei raggi come se
fossero stati fatti di vetro, è comunque costretto a fermarsi
dopo un simile contraccolpo.
Prima
che possa chiedermi a quale sorta di incantesimo debba aver fatto
ricorso il Campione dell'Arabia Sellata per poter demolire così
quella magia, una voce familiare risponde alle sue parole “Dovrai
passare sul mio cadavere, prima!”
Sia
io che lo stallone avanti a me ci voltiamo e troviamo Twilight, in
piedi sul bordo della finestra, osservarci con il volto piegato in
un'espressione di sfida.
“Come...?”
chiediamo contemporaneamente io e il Campione dell'Arabia Sellata,
benché con tutta probabilità le nostre domande sono
diverse tra loro.
Tuttavia,
Twilight ci risponde indicandoci uno alla volta con lo zoccolo,
cominciando da me “Sindaco, non ti avevo ancora detto la
strategia per domani ed ero andata al tuo alloggio per avvisarti. Non
trovandoti ho svolto qualche ricerca per l'accampamento, solo per
scoprire che eri sparita da qualche ora. Conoscendoti, e considerando
quanto tu abbia fatto oggi pomeriggio ai miei soldati, non mi ci è
voluto molto per capire che ti eri gettata in questo goffo tentativo
di far ragionare questo branco di bestie.” nella sua voce c'è
una nota di rimprovero... è il minimo che potessi aspettarmi.
Detto
questo, senza neanche darmi il tempo di rispondere, l'unicorno passa
al Campione “Mentre tu, se proprio vuoi sapere perché i
tuoi sigilli non funzionano su di me, be'...”
“La
Grande e Scassinatrice Trixie ha completato la sua
ultima opera!” interrompe l'unicorno azzurro, entrando
all'improvviso nella sala sbattendo la porta in maniera molto
plateale, dando una risposta al mistero di che fine abbiano fatto i
sigilli. Voltandoci verso di lei, notiamo i corpi soldati che prima
erano di guardia riversi a terra, privi di sensi e con grossi lividi
sulla testa, mentre l'unicorno appena entrato sta ancora agitando per
aria un martello.
“Sindaco
Celestia...” odo ancora chiamarmi Twilight, questa volta con un
tono come se stesse parlando fuori dai denti.
Incuriosita
da questo mi volto di nuovo verso di lei e la vedo scendere dalla
finestra per fulminarmi con lo sguardo “È da quando l'ho
lasciata a te che si comporta così... posso sapere cosa le
avresti fatto?”
“Be',
le ho ridato un po' di fiducia in se!” rispondo sorprendendomi
di come questo fatto, a giudicare dal tono della sua voce, pare dare
fastidio al Generale.
“Prima
di venire qui ho dovuto assistere allo spettacolo della Grande e
Single Trixie...”
“La
grande e...?” ripeto io, confusa.
“Qualunque
cosa tu le abbia fatto, l'hai fatta uscire da una depressione a cui
io non sapevo porre rimedio.” mi interrompe, mutando presto il
tono da rimprovero a sincera gratitudine “Di qualsiasi cosa si
tratti... grazie.”
La
piacevole sorpresa di quelle parole mi zittisce. Forse c'è
ancora della mia preziosa studente nell'unicorno che ho avanti a me
in questo momento.
“Cosa
avete fatto ai miei soldati?” domanda il Campione dell'Arabia
Sellata, distruggendo quell'idillo pur parlando con tono incuriosito
e nemmeno lontanamente preoccupato “Perché non stanno
intervenendo?”
“Perché
per venire qui abbiamo evitato i più pericolosi, distratto i
gruppi più numerosi e messo al tappeto quelli che, invece,
erano in mezzo agli zoccoli. Proprio come le regole basilari di
qualunque missione di infiltrazione.” spiega Rarity, uscendo
anche lei allo scoperto indossando nuovamente la divisa da Cuore
d'Oro, benché questa volta senza il passamontagna. Dove deve
aver recuperato la copia del costume?
Non
riesco tuttavia a terminare di pormi quella domanda che Rarity
aggiunge “E la Divisione Sparkle ha già assaltato le tue
mura... la maggior parte dei soldati sta cercando di contenere alla
bell'e meglio, visto e considerato che non hanno un capo al momento.”
Lo
stallone in mezzo a noi, in risposta a quelle parole, fa schioccare i
tendini del collo mentre commenta “Ben giocata... ma ci sono
ancora diverse guardie nel castello, credete davvero che nessuna di
loro verrà qui da un momento all'altro?”
A
dargli una risposta questa volta è il rumore di grida di
alcuni soldati che stanno caricando, interrotte da un rumore
metallico più acuto, seguito dal suono di una fiammata e una
grande luce che si vede filtrare lungo i corridoi, attraverso la
porta.
Mentre
possiamo vedere uno dei soldati cominciare a correre con il turbante
in fiamme, si affaccia da una delle travi Spike, avvisandoci “Detesto
fare da guastafeste, ma è vero... stanno arrivando dei soldati
da questa parte, sarebbe meglio che ci muovessimo!”
Twilight,
sentite quelle parole da le nuove disposizioni a tutti noi “Spike,
tienili occupati. Trixie e Rarity, occupatevi del Campione. Io e il
Sindaco Celestia andremo verso il sultano.”
Restiamo
tutti un po' sorpresi dalle sue parole: sappiamo quanto lei voglia
pareggiare i conti con il Campione per quello che aveva fatto a suo
fratello, perché all'improvviso vuole rinunciare alla sua
vendetta?
“Gran
Generale...?” chiede Trixie, evidentemente sorpresa.
Twilight,
benché la sua parirazza non abbia ancora completato la
domanda, capisce cosa voglia dire e le poggia uno zoccolo sulla
spalla “Trixie, quando ti ho lasciato all'armeria è
stato perché avevo visto che eri demoralizzata e non avresti
mai potuto combattere. Ora però che hai ritrovato la tua
sicurezza, credo... anzi, sono certa... meriti il tuo momento
di gloria.”
Trixie
annuisce con il capo e, senza dire una parola, si erge sulle zampe
posteriori mentre agita quelle anteriori come se dovesse sfidare il
Campione in un incontro di boxe, senza tuttavia smettere di far
levitare con la magia un minacciosissimo martello.
Nel
frattempo, Twilight si rivolge a Rariy dicendole con tono severo
“Mentre tu, se combatti come mi hai mostrato nella tenda...”
Segue
una breve pausa nel quale le due unicorno si guardano. Tregua
interrotta dal sorriso di Twilight “... puoi vincere questo
duello ad occhi chiusi.”
“State
cercando di sconfiggermi a suon di sdolcinerie?” domanda, senza
però che qualcuno gli dia ascolto, il Campione dell'Arabia
Sellata.
Twilight
è per me in questa realtà un mistero sempre più
fitto ogni minuto che passa ma, senza darmi il tempo di dire o fare
alcunché, ella mi affianca cominciando a galoppare velocemente
lungo i corridoi, invitandomi a seguirla dicendo semplicemente
“Stammi dietro. So già dov'è il sultano.”
Lascio
dunque la stanza con la voce del Campione di Saddle Arabia che mi
saluta “Non stancarti troppo, Celestia! Quando avrò
finito con queste due, tu sarai la prossima!”
Galoppando
a tutta velocità lungo i corridoi del castello, io e Twilight
ci dirigiamo verso il luogo dove a suo dire si trova il sultano
dell'Arabia Sellata.
Mentre
galoppiamo, dalle finestre riesco a scorgere alzarsi lungo la città
i fumi degli scontri e diversi raggi magici alternarsi come una
pioggia orizzontale, mentre quei sporadici soldati non impegnati in
città che arrivano ad ostacolarci lungo il cammino vengono
rapidamente sistemati da Twilight e la sua particolare magia.
Questa
volta, come la punta di una rompighiaccio, la mia ex- studentessa
crea una barriera dalla forma di una punta di freccia, con la quale
riesce ad avanzare lungo i corridoi spostando sgraziatamente ai lati
gli ostacoli e proteggendoci dagli attacchi frontali.
I
soldati che vengono travolti da questo suo costrutto magico vengono
lanciati contro la parete, subendo ogni volta un colpo talmente forte
da lasciarci ogni tanto l'orma. Non trovo un solo soldato che, una
volta tornato a terra, tenti di rialzarsi. Se non ho capito male
quello deve essere l'Arcano numero Sette, Il Carro.
Per
quanto possa non apprezzarlo, le abilità marziali di Twilight
sono davvero ammirevoli.
Arriviamo
finalmente davanti ad una stanza senza la porta, esattamente come
aveva descritto il Campione di questo regno, attraverso la quale
vediamo nitidamente la sala del trono.
Mentre
varchiamo la porta, Twilight abbassa la sua particolare barriera e
confessa pur senza guardarmi “Rarity afferma di aver visto il
sultano venire portato qui non appena il Campione dell'Arabia Sellata
ha mandato via le guardie che erano con lui. Probabilmente voleva
prendere qualche misura di sicurezza in più per proteggerlo.”
Ragionandoci
velocemente sopra, mi rendo conto che ci troviamo in una stanza posta
un paio di piani più in alto rispetto a quella dove ho trovato
il Campione dell'Arabia Sellata e quella che invece mi aveva
indicato.
Evidentemente
Twilight e gli altri devono aver programmato questa infiltrazione nel
dettaglio, per poter esplorare il castello tanto velocemente. E
inoltre è l'assalto finale, perché vuole aiutarmi a
parlare con il sultano, piuttosto che farmi sparire dalla città?
È
inevitabile per me chiederle “Come mai ti interessi così
tanto? Pensavo che tu... insomma...”
Non
riesco tuttavia ad ammettere il mio timore riguardo l'astio che lei
dovrebbe avere nei miei confronti che punta improvvisamente lo
sguardo su di me, dicendo lapidariamente “Sei venuta qui e,
dopo nemmeno un giorno, hai voluto porre fine alla guerra. Non
negarlo, lo trovo nobile. Ma io? Io ho visto cosa questa guerra
portava e ho deciso di combattere perché finisse al più
presto. Non è forse nobile anche questo?”
La
osservo senza commentare. Improvvisamente, come un dado, Twilight mi
sta mostrando una personalità completamente diversa dalla
prima volta che l'ho vista, come se stessi parlando ad un altro pony.
“Ma
adesso basta parlare. Vediamo di far ragionare il vecchio rimbambito
e poi potremo parlare di quello che vogliamo.” conclude
bruscamente, ritrovando l'ordine marziale e addentrandosi nella
stanza.
Annuisco
con il capo e mi addentro deglutendo rumorosamente come per ingoiare
la tensione accumulata.
Ero
partita con l'intenzione di risolvere la crisi della guerra in fretta
e senza combattimenti e invece adesso mi trovo a parlare di pace
mentre a pochi piani sotto di noi Spike tiene a bada da solo un
gruppo di soldati e sia Trixie che Rarity sfidano il Campione di
questo regno. Per non parlare dell'eco della battaglia che sta
infuriando per tutta la città!
In
ogni caso, la sala del trono è un'ampia stanza ovale, dove sul
lato di fronte alla porta si trova un comodo trono parzialmente
nascosto da eleganti tende di seta, quasi trasparenti da quanto sono
sottili, appesa in una piccola terrazza sopra di questo, mentre ad un
lato vi è un diorama della capitale e nell'altro una
rastrelliera con delle armi. L'intero perimetro è circondato
di colonne, rendendo la parete una zona buia all'ombra di queste.
Sono
al centro della stanza quando odo la voce del sovrano della nazione,
ormai decadente, darmi il benvenuto domandando “Sei qui per
finirmi? Non poteva venire la tua preziosa regina per farlo, così
da concedermi almeno un ultimo onore?”
“Sono
qui per cercare di far terminare le rivalità tra i nostri
regni.” rispondo io, mentre aguzzo la vista e comincio a
guardarmi intorno alla ricerca della posizione del sovrano. Tuttavia
deve essersi nascosto da qualche parte nell'ombra, perché per
quanto mi sforzi non riesco a trovarlo. Nemmeno affidandomi all'udito
riesco a capire dove si trovi di preciso.
“Insomma,
quello che ho detto io.” commenta lui, ignoro se fraintendendo
di proposito o no quanto io voglia dire “Ma perché non è
venuta direttamente la vostre regina? Che aveva Re Sombra che io non
ho?” domanda ancora, in tono beffardo.
La
mia ricerca ha scarsi risultati, forse sta usando a sua volta un
incantesimo per rendersi invisibile.
Scelgo
così di prendere tempo mentre illumino il mio corno per
evocare qualche incantesimo che possa aiutarmi a trovarlo, o
quantomeno a fare uscire il sultano allo scoperto, mentre aggiungo
“Non so cosa ci sia stato tra il Re di Cristallo e Queen
Chrysalis, ma qualunque cosa fosse non vedo la ragione per versare
tutto il sangue che è stato perso in questo periodo. Perché
insistete così tanto con questa guerra?”
Il
sultano prende una pausa prima di confidarsi “È stato
molto tempo fa. Non eravamo nemmeno alleati con l'Impero di
Cristallo, anzi Sombra mi è sempre sembrato un governante un
po' troppo apatico... troppo fissato con le sue manie di grandezza
piuttosto che occuparsi della vera politica. Tuttavia, non posso
accettare che le conoscenze dell'Impero di Cristallo siano state
bandite con così tanta leggerezza. È deleterio!”
“Quel
potere, per quanto ne sappiamo, avrebbe anche potuto voler dire la
distruzione di ogni cosa che conosciamo. Equestria, la Repubblica dei
Grifoni o la stessa Arabia Sellata... cosa ci trovi di deleterio,
vecchio pazzo?” interviene Twilight, parlando come se le parole
del sultano l'avessero colpita dal vivo
“Qualunque
sia la tua risposta, ti conviene arrenderti. Il tuo Campione non
resisterà a lungo, Spike può tenere a bada i tuoi
soldati nel castello per tutta la notte e il resto della mia
divisione, a quest'ora deve aver già circondato il tuo
castello. L'Arabia Sellata è ufficialmente caduta e i tuoi
territori adesso fanno parte del regno di Equestria: non hai altra
scelta.” prosegue Twilight, con ben poca pazienza o diplomazia
mentre cerca anche lei dove si nasconda il sovrano del regno.
A
quelle parole odo un forte sospiro e, con la coda dell'occhio, noto
una strana luce provenire da uno dei lati della stanza.
“Preferisco
morire qui e adesso, piuttosto che finire al servizio di quella
strega che chiamate Regina!” sono le ultime parole che
odo pronunciare dal sultano, prima che quella luce sorta poco prima
diventi qualcosa di più minaccioso.
“Twilight!”
faccio in tempo a gridare, prima di spostare sgarbatamente la mia
studente con una spinta e venendo colpita al suo posto dal raggio
magico lanciato dal sultano.
La
sensazione che provo una volta colpita è impossibile da
descrivere, ma il dolore è sufficiente a farmi perdere
lentamente i sensi e cadere a terra. Forse è perché non
mi riposo da quando quest'avventura è cominciata, ma è
da quando ho affrontato Queen Chrysalis a Canterlot che non mi sento
così.
Comincio
lentamente a chiudere gli occhi, e prima che l'oscurità mi
avvolga scorgo il volto di Twilight, con gli occhi sgranati per la
sorpresa “C... Celestia...” mi chiama, prima di voltarsi
dove il raggio è partito digrignando i denti. Riesco così
a vederle il lato di muso coperto dalla benda.
“È
ora di farla finita...” ringhia allora “Questo colpo
metterà la parola fine a tutto questo!” esclama infine
l'unicorno, mentre si porta uno zoccolo alla benda. Levandosela, vedo
che sotto questa il suo occhio è integro, ma non passa molto
tempo prima che un'accecante luce bianca l'avvolga, facendo sparire
le pupille dietro questo bagliore.
Immediatamente,
anche il suo corno viene avvolto da questa luce e assume una forma
più allungata, mentre la criniera subisce una trasformazione
simile, facendole assumere un aspetto simile alla mia e sul dorso le
appaiono un paio d'ali, sempre creata da questo improvviso scoppio di
magia.
“Arcano
senza numero. Forma finale: Celestia!” esclama dunque la
mia ex- studente prima di caricare altrove, sparendo alla mia vista
in un lampo.
Quello
che ho appena visto è dunque il famigerato incantesimo che lei
ha tenuto in serbo per usarlo contro il Campione dell'Arabia Sellata
tutto questo tempo... perché Twilight prende le mie sembianze
in quella forma?
Non
posso tuttavia trovare una risposta, tanto meno vedere cosa deve
ancora accadere, poiché la vista mi si annebbia sempre di più
e prima che possa accorgermene intorno a me odo solo il silenzio.
Infine, tutto si fa nero.
Sono
ancora persa nell'oscurità più totale quando una voce
mi desta come una fastidiosa sveglia “Stai solo perdendo tempo,
Celestia.”
Riconoscerei
quella voce tra mille. È la voce della creatura che sto
cercando.
Caricata
dalla mia motivazione, punto gli zoccoli a terra e, digrignando i
denti per farmi forza, mi rialzo riaprendo lentamente gli occhi. Non
appena riesco a tornare perpendicolare al terreno ringhio il nome
della figura avanti a me “Discord!”
Lo
vedo in piedi, con la zampe sui fianchi, che mi guarda con aria di
rimprovero e si esprime con un tono di voce simile “Possiamo
chiamarci per nome quanto a lungo vuoi, in situazioni normali, ma
adesso l'ultima delle cose che abbiamo è proprio il tempo.”
mi risponde, mentre indica con la zampa felina una grande clessidra
dietro di se.
Il
paesaggio attorno a noi è spoglio, buio e costellato da
altissime montagne e crateri altrettanto profondi, senza un solo
raggio di luce nel mezzo. Anche il cielo attorno a noi è del
colore della notte.
“Dove...”
Non
faccio in tempo a finire la mia domanda, tuttavia, che Discord mi
interrompe continuando “Qui nell'Arabia Sellata stai solo
perdendo tempo, Celestia. Devi sbrigarti a riattivare gli Elementi
dell'Armonia e venire qui, prima che sia troppo tardi!”
Non
capisco cosa voglia dirmi, ma faccio appena in tempo a fissarlo negli
occhi che aggiunge ancora “Ci sono rimasti solo tre giorni,
Celestia. Tre giorni, prima che tutto sia perduto e che cali
definitivamente il sipario su noi due. Per farla breve, devi-
darti- una- mossa!”
Mi
accorgo di una strana nota nella voce del mio nemico. Un particolare
tono che mai e poi mai mi sarei aspettata di sentirla proprio da lui,
neanche nelle situazioni più disperate.
Paura.
Dicord
ha paura che non lo raggiunga con gli Elementi dell'Armonia prima di
tre giorni... ma perché? Nulla di tutto questo ha senso!
Sempre
più confusa, domando “Ma qui... dove?”
Senza
dire una sola parola, Discord indica con una zampa un punto nel cielo
alle mie spalle. Voltandomi per vedere cosa stia indicando, trovo un
paesaggio molto familiare.
La
Terra.
“Tre
giorni, Celestia.” ripete lui, senza darmi il tempo di
commentare “Vediamoci qui, sulla Luna, prima di allora e avrai
tutte le tue risposte. Ma adesso, in nome di tutto ciò che è
sacro, svegliati!”
Obbedendo
alle parole del Draconequus, apro gli occhi sussultando come se mi
fossi appena svegliata da brutto incubo. In ogni caso, così
facendo mi accorgo di trovarmi ancora nella sala del trono del
sultano dell'Arabia Sellata, ma attorno a me vedo nitidamente il
paesaggio della capitale e dove una volta c'erano le pareti solo un
cumulo di macerie, mentre qualcosa si strano sta piovendo dal cielo.
Sono
ancora troppo intontita dal brusco risveglio per capire bene di cosa
si tratta, ma sembra quasi... neve?
“Per
il Trono d'Oro, ti prego svegliati, Celestia!” la voce di
Twilight, seduto a capo chino di fianco a me come se lo sconforto
l'abbia colpita in pieno, attira la mia attenzione.
Mi
alzo lentamente a sedere chiamandola “Twilight...”
Lei
alza lo sguardo verso di me facendomi notare così gli occhi
lucidi e che la benda questa volta è sull'occhio sinistro.
Senza dire una parola, lei mi salta con le zampe attorno al collo. È
la stessa Twilight che ho incontrato all'accampamento?
“Twilight,
io...” balbetto, sorpresa da quel cambio di comportamento.
Lei
invece pare accorgersi solo allora di cosa stia facendo e lascia la
presa tossendo nervosamente, dandomi le spalle “Per un attimo
ho creduto che avrei perso anche te e... insomma... mi sono lasciata
un po' andare, ecco.”
La
mia pazienza ha raggiunto un limite.
Brancolo
nel buio da un paio di giorni e per ogni risposta che ottengo mi
arrivano altri fiumi di domande, come se tutto si muovesse contro di
me “Lasciata andare un corno!” ribatto allora.
Lei
si volta verso di me guardandomi con gli occhi sgranati,
evidentemente non si aspettava questa mia reazione. Io invece sfogo
tutta la preoccupazione che ho accumulato da quando l'ho vista la
prima volta in questa nuova Equestria “Arrivo e ti comporti
come un pony senz'anima, con il cuore di granito e che si lava gli
zoccoli del fatto di non aver ucciso un suo simile solo per il rotto
della cuffia. Inoltre sono giorni che mi sto dannando pensando a
quanto sia stata insensibile nei tuoi confronti quando eri una
puledrina e giustificando così il tuo accanimento nei miei
confronti. E invece scopro che parli comunque di me e il tuo
incantesimo finale consiste nell'assumere un aspetto come il mio...
delle spiegazioni è il minimo che mi devi!”
È
rado che perda il controllo, di solito sono perfettamente in grado di
mantenere il sangue freddo nella maggior parte delle situazioni, ma
quella che sto vivendo in questi momenti è riuscita ad
esaurire la mia pazienza.
Twilight
sospira agitando lentamente il capo “Dovrei farti rinchiudere
per esserti rivolta a me così... ma, per mille criniere, hai
ragione tu.”
Resto
in silenzio lasciandola parlare e finalmente odo le ragioni della mia
ex-studentessa riguardo il suo comportamento acido “Quando mio
fratello rimase ferito ero sperduta, impaurita... Shining Armor è
stato un campione nell'esercito di Equestria e il minimo che potessi
fare era essere al suo pari. Poi ho incontrato te... su quattro zampe
ti ho trattata come qualsiasi altro pony che abbia avuto modo di
incontrare: ho sempre reputato la compagnia di un libro migliore
rispetto a quella di qualunque altro mio simile. Ma quando curasti
mio fratello, compiendo quella specie di miracolo, ecco... ho visto
tutto sotto un'altra luce.”
Rimango
in silenzio durante la sua spiegazione: ricordo gli eventi ma saperli
dal suo punto di vista potrebbe aiutarmi a trovare alcune delle
risposte che cerco.
“Ero
piccolina e facile ad esagerare. Aggiungi che non ho mai avuto grandi
rapporti con gli altri pony, come ti ho già spiegato... adesso
che sono passati degli anni non hai idea di quanto me ne vergogni, ma
ho pensato davvero che potevo vivere una nuova vita con te e
lasciarmi la pesante eredità di mio fratello alle spalle. Ma
adesso che sono più adulta, capisco che stavo solo cercando di
scappare. In ogni caso, al tuo rifiuto scoprii di essere molto
portata per la magia e mi arruolai nell'esercito regio di Equestria
entrando nell'Accademia Militare, accogliendo in questo modo
l'eredità di Shining Armor.”
Mentre
Twilight si confessa, non posso fare a meno di osservare con una
certa ironia come alcuni eventi, anche se cambiati di poco, possono
portare allo stesso evento. Anche da dove vengo io lei ottenne il suo
Cutie Mark in occasione del nostro primo incontro!
“Agli
inizi ero spinta da una sorta di ripicca nei tuoi confronti, non lo
nego, e con questo sentimento vivo in petto misto alla mia eredità
divenni presto generale.” continua l'unicorno a raccontare “Ma
con il tempo mi accorsi che l'eredità che avevo ricevuto era
più grande di quella che mi aspettavo: non ero soltanto la
sorella di una delle più abili guardie dell'Esercito Regio di
Equestria, in sua mancanza ero diventata anche il modello a cui tutti
i pony che intraprendevano la carriera militare si ispiravano. Non ho
mai avuto un vero e proprio amico, a parte mio fratello e mia
cognata, ma da quando sono diventata Gran Generale qualunque pony
rimane pietrificato anche solo a calpestare la mia ombra. Senza
accorgermene, avevo cominciato a definire lo standard di ogni
guerriero di Equestria.” dette queste parole, Twilight mi fissa
negli occhi e noto in lei, finalmente, molta amarezza repressa fino
ad ora “Se mi fossi mostrata debole... se avessi vacillato
anche solo una volta... se avessi mostrato pietà o ritrosia
nello svolgimento del mio dovere... chi altri avrebbe preso il mio
posto?”
Quella
domanda mi lascia completamente spiazzata: da essere spregevole come
la vedevo prima, adesso quel che vedo è un pony imprigionato
in un ruolo dal quale non ha scampo.
“L'unico
modo che avevo per andare avanti...” continua ancora lei “Era
pensare a te. Non ti ho mai cercata, questo è vero, ne' ho mai
negato le voci che mi ritraevano come se in realtà ti odiassi.
Il fatto è che, comunque fosse andata, tu eri ormai per me
quello che io ero per tutti i miei soldati. Avrei dato qualunque
cosa, il mio particolare potere, il cutie mark... solo per poter
essere come te. Per questo, quando rimuovo il sigillo della benda per
tenere sotto controllo il mio potere nascosto, ho dato il tuo nome
alla forma che assumo.” aggiunge, con una nota di malinconia
nella voce. Io continuo a non dire niente.
Alla
fine, ci guardiamo negli occhi e lei conclude “Eri... no,
sei... il mio eroe, Celestia.”
Toccata,
non riesco a trattenermi dallo stringerla a me nel tentativo di
consolarla almeno in parte.
Interrompe
quel momento una goccia di quella strana pioggia che mi finisce in
mezzo agli occhi. Ho in questo modo la possibilità di
osservare meglio cosa sia in realtà: si tratta di una sostanza
simile a neve, ma di una diversa consistenza. Per non parlare delle
probabilità di una nevicata nella capitale dell'Arabia
Sellata!
“Cosa...?”
chiedo allora, alzando lo sguardo al cielo.
È
Twilight che, staccandosi ancora da me, si guarda intorno spiegando
“Quando mi levo la benda, non ho più limiti e le mie
abilità si incrementano considerevolmente... per questo Queen
Chrysalis l'ha creata, per sigillare parte del mio potere così
da aiutarmi a controllarlo più facilmente. Nello scontro con
il sultano, però, ho voluto strafare e... be', vedi il
risultato.”
Comprendo
così dalle sue parole che quella benda non è la causa
di una ferita come temevo inizialmente, ma bensì un sigillo
non troppo diverso da quello che io posi su Twilight quando la
conobbi all'accademia per unicorni dotati.
Realizzo
anche che se adesso la sala del trono non ha più mura attorno
a se e il resto che stava in cima è scomparso, è per
via dell'attacco di Twilight e che la sostanza che sta precipitando è
soltanto la cenere delle macerie.
Cenere
che, per via della potente magia che l'ha creata, ha assunto una
consistenza simile alla nave. Sta nevicando.
Nel
cuore dell'Arabia Sellata.
Un
finale perfetto per celebrare la conclusione di una guerra durata
anni.
E
l'occasione per mantenere la parola data.
“Scivolai.”
confesso.
“Prego?”
mi domanda Twilight, non capendo.
“Un
giorno, mentre sorvolavo la biblioteca di Ponyville a bordo di una
carrozza, mi sporsi per vedere meglio un dettaglio del paesaggio e
scivolai. Mi aiutai con le ali per sistemarmi, ma ormai la velocità
che avevo raggiunto era troppo alta perché mi rimettessi in
volo e così riuscii soltanto ad attutire la caduta che subii.”
spiego dunque le cause del mio ritiro personale della lettera di
Twilight, quella volta che arrivai davanti alla finestra di casa sua.
Come avevo promesso, sarebbe nevicato nell'Arabia Sellata il giorno
che avessi confessato cosa era successo realmente quel giorno.
Il
Generale di fianco a me persevera a non capire, mentre io mi limito a
mostrarle un sorriso e abbracciarla nuovamente.
La
guerra è finita. Concentriamoci su questo.
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Capitolo 9 *** Il Risveglio degli Elementi ***
Flashpoint
– Princess Celestia
CAPITOLO
8: Il Risveglio Degli Elementi
Dopo
la vittoria ottenuta contro l'Arabia Sellata, la Divisione Sparkle ha
fatto ritorno a Equestria lasciando nella capitale appena conquistata
ambasciatori e diplomatici con le loro scorte per organizzare il
nuovo territorio all'annessione definitiva al Regno di Equestria. Per
l'Arabia Sellata è arrivato il momento di accettare il fatto
di divenire soltanto un'altra frazione dell'immenso regno di Queen
Chrysalis.
Indipendentemente
da come io possa vedere una simile situazione, i soldati guidati da
Twilight Sparkle vengono acclamati da pony, mutanti, zebre e muli
come eroi.
La
via principale è stata divisa in tre parti: la navata centrale
dove sfila la Divisione Sparkle al completo, il Gran Generale con i
suoi ufficiali più alti in fila in testa al corteo e dietro le
varie squadre di pony e mutanti, spalla contro spalla, avanzano con
passo marziale all'ombra degli stendardi tenuti alti verso il cielo a
puntellare il corteo. Il suono degli zoccoli rinforzati che battono
ritmicamente sulla strada creano un sottofondo che rende obsoleti i
tamburi.
Oltre
ai passi dei militari, nelle ali estreme della strada altri pony,
affiancati da zebre e muli, dimostrano il loro apprezzamento per il
ritorno degli eroi battendo a loro volta gli zoccoli a terra,
gridando la loro felicità per la fine del conflitto e
lanciando fiori sui soldati, che rispondono alle lodi con sorrisi
imbarazzati. La cacofonia di zoccoli, metallo che batte sulla strada
e grida sembra che si debba udire anche oltre i confini della città.
Il
triangolo formato da Twilight, Trixie e Spike guida il corteo. Dietro
di loro marescialli e altri luogotenenti sfilano mandando baci alla
folla e lanciandosi in grandi saluti alle masse. Trixie addirittura,
qualche volta, fa delle vere e proprie piroette, estasiata dall'amore
dimostrato dalla folla, e Spike mette in mostra i suoi muscoli. Solo
il Gran Generale, impassibile a tutto questo, avanza con lo sguardo
avanti, come se non potesse vedere ne' sentire la felicità
intorno a lei. Posso solo immaginare cosa le stia passando realmente
per la testa in quel momento.
L'apice
dell'intera cerimonia è stato senza ombra di dubbio il momento
in cui Queen Chrysalis, dopo tanti anni, ha finalmente abbassato la
barriera che proteggeva i confini del suo vasto regno da possibili
incursioni dell'esterno. Ora che Equestria può provare
nuovamente la pace, tale protezione non è più
necessaria.
Affacciata
sul terrazzo principale del castello, davanti agli occhi di
innumerevoli sudditi riuniti sotto di lei, la regina carica il corno
di una mistica luce verde senza pronunciare un suono. Semplicemente
chiude gli occhi per concentrarsi, trovando le parole superflue, in
un momento come questo.
Dopo
pochi istanti di carica, ella riapre gli occhi. Le pupille sono
scomparse sotto una abbagliante luce dello stesso colore della sua
magia, la quale si alza in un raggio cilindrico di dimensioni
sensazionali e illuminando come un faro non solo l'intero terrazzo ma
anche un'ampia zona della piazza.
L'incantesimo
scagliato si alza sempre di più, fino ad impattare contro la
barriera che per tanto tempo ha protetto il regno di Equestria.
La
cupola che protegge il regno è talmente ampia e alta che
soltanto le località più vicine ai suoi confini possono
cominciare a vedere una sorta di alone verde avanti a loro, come un
vapore molto rado, perciò dalla capitale non è stato
possibile assistere al momento dell'impatto tra il raggio e la
barriera.
Tuttavia,
il loro incontro produce un suono sordo e lungo, come il rintocco di
una campana, che credo tutta Equestria abbia potuto udire.
Tale
suono viene così interpretato dal popolo alla stregua del
segnale che ufficializza il grande evento: la guerra contro l'Arabia
Sellata è finalmente conclusa e il Regno di Equestria ha
trionfato ancora una volta.
Ora
non rimane spazio che per la pace.
A
ciò segue un breve discorso della Regina riguardo la sua
felicità per la fine della guerra e il suo permesso per tutti
i veterani di riunirsi con le famiglie: da quel momento hanno
ufficialmente inizio i festeggiamenti per la vittoria.
I
pony prima riuniti nella piazza si spargono ai quattro venti come se
smistati da una forza mistica e i mutanti si alzano in volo
all'unisono, diretti come un ampio sciame verso un luogo che non
posso conoscere.
Io
osservo tutto questo dall'alto, seduta su di una delle cupole del
castello: luogo abbastanza in alto da non essere notata ma
sufficientemente vicino perché possa vedere facilmente cosa
stia accadendo.
La
mia intenzione è evitare di prendere parte ai
festeggiamenti per la fine della guerra: come può un popolo
vincere, quando questo significa che un altro perde? E se anche un
giorno trovassi la risposta a questa domanda, io sono stata coinvolta
in questa battaglia solo per l'atto finale, è più
corretto che siano i sopravvissuti a godere dell'abbraccio della
folla.
Inoltre,
desidero evitare di ricordare a Queen Chrysalis, con la mia presenza,
come tutto questo non sia in realtà che il preludio per
qualcosa di ancora più grande.
Ma
nonostante la mia precauzione, qualcosa mi dice che lei lo sappia
già.
Solo
quando lei lascia finalmente il terrazzo, senza nemmeno la scorta, e
fa ritorno all'interno del castello mi decido a planare nella stessa
direzione. In realtà sarei diretta qualche finestra più
in basso rispetto al balcone dove lei si trovava prima, in questo
modo ci incontreremo entrambe alla sala del trono.
Lungo
i corridoi della reggia, mentre avanzo diretta alla sala del trono
persa nei miei pensieri, una voce alle mie spalle mi distrae
riportandomi alla realtà “Da qualche parte, una Ursa
minor sta ballando con una manticora... potrei scommetterci!”
Conosco
un solo pony, non in Equestria ma nel mondo, in grado di fare
simili ragionamenti.
Mi
volto verso la fonte della voce ed esclamo felice “Pinkamena
Diane Pie!”
La
pony rosa si avvicina a me sorridendo “Buongiorno, sindaco.
Tutto a posto?”
“Sì,
grazie per l'interessamento.”
Non
è la verità: le parole di Discord mi hanno confusa
ancora più di quanto non lo fossi stata prima di partire per
l'Arabia Sellata con Cuore d'Oro.
Vuole
che attivi gli Elementi dell'Armonia alla svelta, desiderio del tutto
insensato considerando che voglio usarli proprio contro di lui, e
vuole che lo incontri sulla luna il prima possibile. Perché? È
già stufo della sua opera? O c'è qualcosa di ancora più
grande di lui, tanto da fare paura allo stesso Draconequus?
Si
tratta tuttavia di domande e dubbi che vorrei discuterne più
tardi con Queen Chrysalis privatamente, senza coinvolgere troppo
altri pony. Per questo evito di parlare apertamente della mia reale
condizione con Pinkie.
In
ogni caso lei facilita questa mia copertura cambiando rapidamente
argomento “Sai, giusto ieri pomeriggio mi è arrivata una
lettera da parte di Queen Chrysalis in cui mi invitava a presentarmi
qui al castello... visto che anche te sei qui, sindaco, sapresti per
caso dirmi come mai?”
“Dovrebbero
esserci anche delle altre...” rispondo, quasi istintivamente,
rammentando che la regina doveva invitare tutte le portatrici
degli Elementi dell'Armonia che riesco ancora a ricordare.
“Ah,
questo spiega il perché anche quei pony su cui mi avevi
chiesto informazioni un paio di giorni fa erano su quel treno!”
ribatte la pony terrestre alle mie parole, strusciando lo zoccolo sul
mento con fare indagatore “Come mai Queen Chrysalis ci ha
chiamato?” mi chiede ancora, ormai certa che io sappia il
perché di quella riunione improvvisa.
“Per
una questione di vitale importanza.” le confido, senza tuttavia
entrare troppo nel dettaglio “Preferisco lasciare che sia lei a
parlarvene più approfonditamente... puoi aspettare fino ad
allora?”
Non
faccio in tempo sentire la risposta della pony rosa che la nostra
discussione viene interrotta dalla voce di Twilight, la quale esclama
“Oh, ecco dove ti trovavi!”
Sia
io che Pinkie ci voltiamo verso di lei e una volta che il generale
arriva abbastanza vicino a noi, sempre affiancata da Spike, mi spiega
“Ci sono in una delle sale del castello delle pony che sembra
vengano tutte da Ponyville. Almeno, Rarity ha detto che sono sue
compaesane e visto che sei il sindaco di quel luogo, e che anche a me
è stato chiesto di presentarmi al cospetto della Regina
assieme a loro, sai dirmi il motivo della loro presenza?”
Combatto
la tentazione di ridere per l'ironia della situazione e replico anche
all'unicorno lilla la stessa risposta che ho dato poco fa a Pinkie
“Ti spiegheremo più tardi io e Queen Chrysalis. A
proposito, ti presento Pinkie Pie. Pinkie, ti presento il Gran
Generale Twilight Sparkle.”
concluso,
mi faccio da parte perché le due puledre si conoscano. Alle
mie parole, Pinkie osserva l'unicorno con gli occhi sgranati “Ah,
così tu sei la famosa Twilight... mi rallegra vedere che avete
fatto la pace, voi due.”
Twilight
non fa in tempo a dire una sola parola che Pinkie afferra il volto
dell'unicorno con entrambi gli zoccoli, spiegando “Cercherò
di imprimermi il tuo nome, Twilight... Twilight... Twilight...”
Il
pony rosa comincia così a ripetere più volte il nome
del Generale, come un disco rotto, puntandole contro un paio di
enormi ed inespressivi occhi azzurri.
Twilight,
invece, rimane di sasso a osservare la puledra avanti a lei con gli
occhi sgranati e le pupille ridotte a punte di spillo per via della
sorpresa di vedere un civile trattarla in quella maniera così
confidenziale già dal primo incontro.
Spike,
dal canto suo, resta ad osservare la scena soffocando le risate
tenendo goffamente un artiglio sulle labbra.
Divertita,
lascio passare qualche secondo prima di venire incontro alla mia ex-
studentessa “Pinkie... che ne diresti di portare il Gran
Generale Sparkle dalle altre nostre concittadine di Ponyville, così
che vi conosciate per bene tutte e sei?” propongo, in modo tale
da evitare all'unicorno di stare in quella situazione troppo a lungo
perché lo possa sopportare e allo stesso tempo cominciare a
ricreare il gruppo originale delle portatrici e portarci avanti con
il risveglio degli Elementi dell'Armonia.
Pinkie
Pie acconsente e lascia finalmente la presa su Twilight scimmiottando
un sull'attenti ed esclamando “Agli ordini, sindaco!”
Subito
dopo scatta da qualche parte e inizia a dirigersi altrove, senza
curarsi che la giumenta appena conosciuta la stia seguendo o meno.
Twilight,
invece, resta immobile ancora per qualche secondo mentre la pony
terrestre avanza incurante.
La
sua reazione, terminato il periodo di indecisione iniziale, è
voltare lentamente lo sguardo verso di me mantenendo l'espressione
stupita di poco fa balbettando “Quel pony... non voleva
chiamarmi per nome, vero?”
È
a questa domande che finalmente interviene Spike, poggiando un
artiglio sulla spalla del generale e dicendole con tono velato, come
se stesse parlando ad un anziano in casa di riposo “Sì,
Gran Generale, sì... non voleva affatto!”
Detto
questo, il drago comincia a spingere dolcemente l'unicorno verso la
direzione presa da Pinkie Pie. In quello stato, sembra davvero che
Twilight non sappia proprio come comportarsi fuori da un campo di
battaglia.
Riprendo
così il mio trottare verso la sala del trono per incontrarmi
con Queen Chrysalis, mentre odo ancora la voce del Gran Generale
dell'Esercito Regio di Equestria ripetere come un mantra spezzato
“Nessun pony può chiamarmi per nome... nessuno!”
Arrivata
davanti alla porta d'ingresso della sala del trono vedo una decina di
mutanti con indosso armature da Guardie Reali. Questi, vedendomi
arrivare, aprono la porta senza emettere un suono: evidentemente
Queen Chrysalis gli ha già avvisati del mio arrivo.
Entro
finalmente nella stanza, impossibile per me fare paragoni tra questa
e l'originale per via della mia progressiva amnesia. Il lungo
corridoio è segnato dal tappeto bordeaux su cui si trova
inciso a distanza regolare lo stemma di Equestria, la silhouette di
Queen Chrysalis con il sole e la luna ai fianchi e i bordi decorati
dal pizzo.
Le
lunghe colonne a immagine e somiglianza della regina e le finestre
decorate con lo stesso soggetto invece si pongono come decorazione
monotematica che sottolinea l'ego che la sovrana, nonostante la sua
generosità verso il popolo, continua a possedere.
Trovo
la stessa regina seduta sul trono dorato in fondo alla sala mentre
osserva con evidente preoccupazione una pergamena tenuta sospesa a
mezz'aria con la telecinesi.
“Chrys!”
la saluto, avvicinandomi flemmaticamente a lei.
“Buongiorno,
Celie.” ricambia la sovrana, in maniera piuttosto apatica e
senza distogliere lo sguardo dalla lettera avanti a se. Deve essere
qualcosa di molto grave.
“Cos'è
quella lettera?” le chiedo, una volta giunta alla base della
scalinata verso il trono.
Lei
sposta la missiva affinché arrivi avanti ai miei occhi e
spiega, mentre anche io leggo il contenuto
“Viene
dalla Repubblica del Grifoni. La notizia della nostra vittoria contro
l'Arabia Sellata è arrivata anche a loro e, tra i vari
convenevoli falsi come serpenti zoppi, chiedono un'udienza con me. Ho
seri timori su quello che vogliono dirmi.” concluso con un
profondo sospiro, Queen Chrysalis mi affianca scendendo le scale che
portano allo scranno confidando “Sto facendo pieno affidamento
sui tuoi Elementi dell'Armonia, Celie... non so se potrei accettare
un'altra guerra!”
Comprendo
appieno il suo stato d'animo, sopratutto dopo aver assistito al suo
sfogo nel cottage di Fluttershy. Annuisco con il capo cercando di
sollevarla “Non ti affliggere troppo. Una volta che avremo
riattivato gli Elementi e sconfitto Discord, tutto cambierà.”
Lei
reagisce con un riso soffocato “Hh! Scusami, quella lettera mi
ha così preoccupato che non ti ho neanche chiesto com'è
stata la tua esperienza con la Divisione Sparkle.”
Comincio
così a raccontarle della mia esperienza mentre passeggiamo una
di fianco all'altra verso la stanza dove sono tenuti gli artefatti
incantati che vogliamo usare al più presto. Prosegue tutto con
calma, come una qualsiasi chiacchierata tra amiche, fino a che non la
metto al corrente del mio ultimo incontro con Discord.
Non
appena le confido, infatti, il luogo in cui il Draconequus mi ha
invitata a raggiungerlo entro i prossimi giorni, vedo il volto della
mutante sbiancare e gli occhi sgranarsi mentre ripete, interrompendo
bruscamente il suo passo “Hai detto... sulla luna?”
Ha
quasi gridato mentre pronunciava quelle parole, il fatto deve averla
sconvolta... ma perché?
“Sì...”
affermo, non senza preoccupazione, sperando di capire presto il
motivo del suo stato d'animo.
Queen
Chrysalis, udita la mia conferma, abbassa lo sguardo agitando il capo
disperatamente, mentre si sposta in fretta verso una delle finestre
nel corridoio dove ci troviamo ripetendo con frenesia “No, no,
no... questo non va bene! Non va bene per niente!”
Il
turbamento della regina mi contagia inevitabilmente e mi avvicino a
lei chiedendole, con la voce tremante al pensiero di cosa possa
rispondermi “Cosa c'è che non va?”
Queen
Chrysalis sospira prima di ammettere “Celie... ricordi quando
ti ho detto che non avrei confessato il motivo per cui ti facevo
tenere sotto controllo da Cuore d'Oro, fino a quando non sarebbe
giunto il momento?”
Annuisco.
Come potrei dimenticarlo?
“Be',
ora è il momento!”
Questa
anticipazione mi gela: ci sono ormai così tanti misteri ancora
irrisolti riguardo la mia attuale situazione e domande ancora senza
risposta che non posso evitare di entusiasmarmi ogni volta che mi
capita tra gli zoccoli l'opportunità di avere delle risposte.
“Celie,
nonostante quello che hai sempre creduto -che chiunque ha
sempre creduto- tu non sei l'unico alicorno nella storia di
Equestria. Ne esiste solo un altro, la cui esistenza mi sono sempre
preoccupata di tenere celata. Nemmeno i miei seguaci più
fedeli sanno di lei.”
Udite
quelle parole, rimango ferma a fissarla in silenzio per qualche
secondo, aspettandomi di sentirla confessare lo scherzo.
Ma
lei non confessa alcuno scherzo.
È
la verità.
Non
sono l'unico alicorno di questo mondo.
Mi
guardo intorno come se cominciassi a cercare inconsciamente una
risposta. Le domande mi assalgono.
Se
qui mia sorella non è mai esistita, chi è allora il
secondo alicorno? E quale ragione deve spingere Queen Chrysalis a
tenere la sua esistenza nascosta?
“Questo
alicorno altri non è che il mio peggior nemico e la ragione
per cui l'Impero di Cristallo è stato bandito, nonché
il motivo della guerra contro l'Arabia Sellata... e probabilmente di
moltissime altre malefatte a me ancora oscure.”
Ascolto
il resoconto e ho subito una parziale risposta al motivo di tanta
segretezza. Quale pony, in questa Equestria, è questo
concentrato di malvagità?
“Ho
cercato di studiarla da quando ho fondato Equestria, ma non ho mai
trovato un solo appunto che potesse aiutarmi a darle almeno un nome.
Si fa chiamare... la Puledra della Luna.”
Sentito
pronunciare quel nome il mio cuore ha un sussulto.
Puledra
della Luna.
Le
mie amnesie diventano sempre più vaste ad ogni ora, ma questo
nome e il suo significato è qualcosa che non potrei mai
dimenticare.
Perché
quello è un nome che appartiene indelebilmente al travagliato
passato della mia scomparsa sorella. Nightmare Moon.
Mia
sorella è il nemico... di nuovo?
Mentre
avverto il terreno mancarmi sotto gli zoccoli, troppo scioccata anche
solo per sapere come sentirmi, se amareggiata per l'ennesima caduta
di mia sorella oppure confusa, Queen Chrysalis approfondisce
“Molto
tempo fa, come ben saprai, Re Sombra si sentì minacciato
dall'alleanza tra pony e Mutanti, sentimento che sfociò con il
Massacro dei Draghi e la conseguente guerra tra i nostri regni. La
magia dell'Impero di Cristallo non ha eguali, questo è
innegabile, tuttavia il mio esercito riuscì ad ottenere il
vantaggio grazie al numero e ad altri fattori che non starò ad
elencare. Fu quando tutte le mie armate arrivarono al cuore
dell'Impero che il re compì un gesto estremo.”
La
regina pare non comprendere il mio stato d'animo. Da un certo punto
di vista è meglio così: mentre realizzo che sto per
sentire finalmente quale fosse la misteriosa scoperta che Sombra
aveva compiuto anni fa e che l'Arabia Sellata voleva riportare alla
luce avverto l'angoscia attenuare la presa sul mio animo.
“Re
Sombra, prima di tutti questi eventi, aveva stretto un patto con la
stessa Puledra della Luna: ella gli avrebbe fornito i rinforzi di cui
aveva bisogno per respingere me e il mio esercito, a patto che lui
aprisse un portale attraverso il quale le sue infinite legioni di
Incubi avrebbero potuto passare.”
Sentire
pronunciare il nome dell'antico esercito oscuro di Nightmare Moon mi
ricorda il problema legato a loro. E capisco perché Queen
Chrysalis ne sia così preoccupata.
La
regina prosegue spiegandomi che si tratta di arcane forze oscure, in
grado di realizzare le peggiori paure delle loro vittime. Una volta
che un Incubo circonda un essere vivente, questi avrà bisogno
di uno sforzo titanico e un'incrollabile volontà per
liberarsi, altrimenti rischierà la rovina affrontando ogni sua
paura in un incubo senza fine. Da qui, il loro nome.
“Fortunatamente
lo venni a sapere in tempo e, cercando di far ragionare il Re di
Cristallo, lo raggiunsi sulla sommità della torre del suo
castello... ma era troppo tardi. Era troppo tardi per tutto.”
continua ancora, tornando con la memoria a quegli eventi. Avverto
tuttavia una nota di accesa malinconia nella sua voce, come se quegli
eventi le ricordassero anche qualche orribile perdita. Forse è
dovuto alla mia situazione, ma ho l'impressione che ci sia qualcosa
che ancora non mi sta raccontando. Qualcosa di troppo personale.
Tuttavia
lei riesce a concludere la narrazione di quei fatti “Non
lasciandomi altra scelta, scagliai una potente magia contro l'Impero
di Cristallo, sigillandolo e bandendolo così che il portale
non potesse mai venire aperto.” detto questo appoggia la corona
dello zoccolo destro sul ciondolo a forma di cuore appeso al petto,
concludendo “E ho preso qualcosa per tenere attivo il sigillo.”
“Vuoi
dire che quello...” ipotizzo, benché incredula
“Sì.”
risponde invece lei, senza esitazione “Quello che tengo al
collo è il Cuore di Cristallo, il manufatto che proteggeva
l'Impero di Cristallo. È grazie a questo che il mio
incantesimo si è potuto espandere per tutto quel regno
incantato, ed è sempre grazie a questo che sono riuscita a
tenere alzata la barriera sui confini di Equestria tutto questo tempo
senza svenire per lo sforzo.”
Grazie
a questa rivelazione ci sono molti altri dettagli che escono allo
scoperto, tra cui l'origine di questi immensi poteri di cui Queen
Chrysalis ha fatto sfoggio da quando mi sono svegliata come sindaco
di Ponyville. Tuttavia, c'è un'altra questione che ancora non
riesco a spiegarmi.
“C'è
qualcosa che non capisco...” le confesso “Perché
non ne hai parlato con l'Arabia Sellata? Forse parlandone
potevamo...”
“Celie...”
mi interrompe lei “Mi hai raccontata tu stessa dell'incontro
con il loro Campione.”
“Questo
cosa...”
“Chi
credi che gli abbia messo in quella zuccaccia vuota tutte quelle
sciocchezze sull'armonia attraverso la distruzione?” mi chiede
lei, quasi con aria di rimprovero.
Sebbene
fossi riuscita a distrarmi per un istante, pensando alla portata dei
fatti che avevo appena sentito, ora che siamo tornati a parlare della
Puledra della Luna... Nightmare Moon... mia sorella... il mio cuore
piomba nuovamente nel buio.
“È
mia sorella...” sussurro.
“Come?”
mi chiede Queen Chrysalis, non capendo.
“La
Puledra della Luna... Nightmare Moon... è mia sorella!”
Le
mie parole lasciano la regina a bocca aperta, incapace di dire
alcunché. È solo dopo qualche istante in cui ci
guardiamo negli occhi che lei mi supera dicendomi “Perdonami,
non potevo saperlo... se vuoi restare sola un po', posso capirlo.”
Mentre
dice questo mi supera, interpretando appieno il mio stato d'animo. È
solo arriva al mio fianco che effettua una breve pausa per aggiungere
“Ti ho tenuta sotto controllo tutto questo tempo per le ragioni
che ti ho appena detto... ma siamo comunque amiche. Almeno, io ti ho
sempre vista così, prima che un possibile collegamento con la
mia nemesi. Se mai vorrai parlare con qualcuno... be', sai dove
trovarmi.”
Detto
questo, senza lasciarmi il tempo per commentare o ringraziare, mi
supera passando oltre.
Le
parole di Queen Chrysalis sono state confortanti, sarei una bugiarda
se dicessi che mi sono scivolate addosso, eppure devo davvero
elaborare questi nuovi fatti da sola.
Quando,
nelle vesti di principessa, sono costretta a prendere una scelta
radicale sono solita prendermi un istante di riflessione, allora vado
ad appollaiarmi su di una nuvola ad osservare i gesti di quotidianità
dei miei sudditi. Il motivo di questa mia usanza è che
l'allegria nei loro volti mi ha sempre aiutato ad alleggerire l'animo
e di conseguenza mi ha sempre spinto a prendere la decisione
migliore.
Spero
solo che la mia posizione attuale, adattata poiché non ricordo
il punto dove sono solita mettermi, possa comunque essermi d'aiuto
per superare il brutto momento che sto passando.
Sdraiata
su di una nuvola, con il muso appoggiato sulle zampe incrociate
avanti a me, osservo pigramente le sei puledre da Ponyville
interagire tra di loro nei giardini del castello. Le osservo da
quando sono uscite dalla stanza del castello in seguito alle
lamentele di Applejack che voleva prendersi una boccata d'aria e
affermava di aver voglia di frutta.
In
ogni caso, il rapporto tra loro è ottimale: nonostante tutte
le differenze, grandi o piccole che siano, con le loro versioni
originali, pare che la loro amicizia sia potuta sopravvivere anche a
questo. Sei pony sono sicuramente meno di quelli che si possono
trovare in una piazza della città, ma questo loro sincero
rapporto che trascende il tempo e lo spazio mi apre il cuore.
Da
un lato sono lieta che presto potremo riattivare gli Elementi
dell'Armonia e riportare l'ordine in queste terre, ma dall'altra
parte il pensiero di dover nuovamente affrontare mia sorella mi
strazia.
Questa
stessa usanza di sollazzarmi ed osservare gli altri pony dall'alto è
nata proprio durante il periodo in cui la esiliai sulla luna, i mille
anni peggiori di tutta la mia vita.
Quante
volte, dopo aver fatto alzare la luna al posto suo, passavo il tempo
ad osservare il cielo, chiedendomi dove avessi sbagliato? Quante
volte mi sono chiesta come avevo potuto lasciare che la mia stessa
sorella venisse corrotta senza che io me ne accorgessi? Come potevo
essere stata così egoista da non rendermi conto di cosa stava
succedendo?
Anche
adesso che sono qui, cercando di risollevarmi il morale, il solo
fatto di aver dimenticato il nome di mia sorella seppur continuando a
ricordare il suo passato come Nightmare Moon mi fa provare molto
rammarico. La colpa è del fatto che certe cicatrici,
semplicemente, non si possono rimarginare.
Discord
è un'innocua statua di pietra e, benché abbiamo perso
la magia dell'Impero di Cristallo per colpa di Re Sombra, il regno di
Equestria prosegue in pace sotto la guida mia e di mia sorella. O
almeno, questa è l'apparenza.
Nel
giorno in cui la notte vuole prendere il posto del sole, scatenando
così la Notte Eterna sui pony di Equestria, io e Nightmare
Moon ci sfidiamo in uno scontro all'ultimo incantesimo nel castello
situato al centro della Everfree Forest, castello in cui tra l'altro
abbiamo passato gran parte della nostra infanzia.
Gli
Incubi, un'oscura forza abitante della luna, è riuscita in
qualche modo a corrompere mia sorella, rendendola gelosa di me e, in
qualche modo, convincendola che se ogni pony la temerà più
di ogni altra cosa allora potrà dimostrare quanto sia
speciale.
Cerco,
in un ultimo disperato tentativo di farla ragionare, di fare breccia
nel suo animo “Ti prego, sorella mia... finiamola con questa
follia!”
Abbiamo
duellato a lungo, ormai gran parte del castello è rovinata, il
tetto sopra la torre in cui ci troviamo è un lontano ricordo e
gran parte dell'edificio cadrà sicuramente a pezzi da un
momento all'altro.
Noi
due non siamo messe meglio, i nostri corpi sono cosparsi di lividi
provocati dai traumi subiti durante il duello e scottature inferte
dai nostri stessi incantesimi.
“Follia?”
ripete lei “La folle sei tu, Celestia, se credi ancora di
potermi fermare. La notte durerà per sempre!” ringhia la
mia stessa sorella, mentre digrigna i denti e osservo il suo corpo
venire lentamente avvolto da saette bluastre, le quali cambiano
rapidamente il colore del suo manto da blu zaffiro a nero. Ma ciò
che più mi colpisce sono i suoi occhi.
Qualsiasi
cosa le abbiano fatto gli Incubi, quegli occhi feroci, illuminati di
un acceso color cobalto, mi fanno capire che qualsiasi azione possa
tentare e qualunque parola possa dirle non è altro che tempo
sprecato.
Sono
riuscita in qualche modo a tenere gli Elementi dell'Armonia attivi
sotto il mio controllo nel tentativo di aiutarla, ma da sola non
posso fare proprio niente.
Per
la prima volta nella mia vita... sono impotente.
Nel
frattempo, Luna cambia radicalmente aspetto, assumendo una forma più
alta e slanciata vagamente simile alla mia. La forma che assume è
un po' come osservarsi in uno specchio deformante.
Sono
troppo debole per proseguire un altro scontro, per non parlare di
come l'idea di stare affrontando mia sorella, la puledra con il quale
sognavo di governare queste terre, mi stia lacerando da dentro.
Non
mi restano che le forze per un ultimo incantesimo.
È
con le lacrime agli occhi che le do un ultimo saluto “Addio...”
Pronunciate
queste parole, ricorro alla magia degli Elementi dell'Armonia e la
bandisco sulla luna, assieme agli altri Incubi. Io non posso
redimerla.
Osservo
mia sorella, divenuta Nightmare Moon, venire avvolta da una luce
accecante per qualche istante e, una volta che il flash si attenua
permettendo di vedere nuovamente, al suo posto non trovo altro che
una macchia scura.
Nel
frattempo, gli Elementi dell'Armonia cambiano forma, assumendo
l'aspetto di grosse sfere su cui è incisa la forma di una
pietra preziosa, cadendo poi a terra rovinosamente producendo sordi
tonfi ad ogni contatto col suolo. La corona che rappresenta
l'elemento della Magia, infine, si dissolve nel nulla.
Rimango
sola mentre le lacrime scavano i loro solchi sulle guance, prima di
cadere in ginocchio a terra, in preda preda ai singhiozzi.
Governo
questa terra al meglio delle mie possibilità e tutti i pony mi
vedono come qualcosa di più che un solo simile. Molti mi
vedono come una specie di dea.
Ma
oggi ho fallito.
Una
lacrima involontaria mi desta da quei pensieri, riportandomi alla
realtà. Mille anni di rimpianti sono difficili da superare.
Mentre
asciugo con lo zoccolo la guancia umida, rifletto sul lato peggiore
di questa faccenda.
È
da quando ho messo piede nell'Arabia Sellata che ho il sospetto che
Discord non sia che una pedina di un gioco più grande: troppi
cambiamenti radicali nella stessa storia di Equestria, troppe
personalità diverse da quelle originali... tutti concetti
troppo sottili perché possano aver suscitato il suo interesse.
Inoltre, da quando sono qui, non ho mai visto una sola mutazione
bizzarra in alcun pony.
Nessun
pony a due teste fiammeggiante, nessun cervo con le ali, nessuna
mucca che scava tunnel sotterranei... nulla!
Se
non fosse per la visione che ho avuto dopo l'incantesimo di
Fluttershy e l'incontro che ho avuto con lo stesso Draconequus, non
si direbbe che lui non esista in questa realtà come qualunque
documento suggerisce.
Ho
pensato per un certo periodo che l'anonimato faccia parte del suo
piano, ma Discord è troppo egocentrico, non può
resistere a lungo senza essere il centro dell'attenzione di un intero
regno. Se davvero tutto questo è opera sua, dov'è il
caos che tanto ama? La politica non gli è mai interessata,
così come i conflitti sanguinari!
Tuttavia,
se una certa cavalla volesse conquistare un nuovo regno... il potere
del caos sarebbe un'arma eccellente per lo scopo. Questo spiegherebbe
il modo in cui Discord possa essersi liberato dalla prigione di
pietra creata dagli Elementi dell'Armonia e darebbe finalmente una
forma al disegno che ha seguito durante queste modifiche, ma lascia
altre domande in sospeso.
Potrebbe
anche essere tutto un complotto. Uno schema di Queen Chrysalis per
mantenere il potere depistandomi altrove. Ma è un pensiero che
scarto in fretta anche questo: lei è stata sincera in ogni suo
gesto, nessuno sa recitare così bene... devo vedere i fatti
per come stanno, senza cercare scusanti.
Ma
perché, improvvisamente, mia sorella vorrebbe tornare ad
essere Nightmare Moon? Perché voler scatenare la Notte Eterna
dopo che ha faticato a lungo per sconfiggere le forze oscure che
dimoravano sulla luna e finalmente liberarla? Perché
vanificare tutta la fatica fatta per superare il timore che incuteva
sugli altri?
Chi
credi che gli abbia messo in quella zuccaccia vuota quelle
sciocchezze sull'armonia attraverso la distruzione?
Questa
domanda di Chrysalis, ritornatami improvvisamente in mente durante i
miei tentativi di trovare una risposta, mi aiuta a capire cosa devo
fare. Mi alzo sugli zoccoli, spalanco le ali e con la magia mi
teletrasporto altrove. C'è un certo stallone che devo vedere.
La
stanza si illumina a giorno prima che io appaia nel centro del
corridoio delle prigioni del castello. Si tratta di un lungo
corridoio simile a quello di una miniera, costellato da grate ai lati
oltre ognuna delle quali sta la stanza con dentro un prigioniero.
L'odore di muffa e di chiuso è talmente concentrato che se ne
può sentire il sapore sul palato e le rade torce che
illuminano debolmente il corridoio acuiscono l'aura malefica di quel
luogo.
Sebbene
il paesaggio non sia dei più ospitali, il cavallo che sto
cercando è di certo in una di quelle stanze. Fortunatamente
sembra che sia lui a trovare me piuttosto che il contrario e dopo
pochi passi da dietro una delle porte a sbarre lungo il corridoio odo
una voce familiare salutarmi “Mi domandavo quando ti saresti
fatta viva, Celestia. Abbiamo ancora una sfida in sospeso!”
Mi
avvicino alla cella da cui provengono quelle parole senza commentare.
Una
volta abbastanza vicina trovo, esattamente come mi aspettavo, il
Campione dell'Arabia Sellata seduto sulla branda senza più il
casco e il mantello.
In
quella posizione, mi siedo davanti alle sbarre della cella dicendo
“Buongiorno... comunque tu ti chiami.” anche il nome di
quel pony è un mistero... eppure, data la situazione attuale,
fare luce sulla sua vita è l'ultima delle mie intenzioni.
“Chiamami
solo Campione.” semplifica lui facendo spallucce, come se
preferisse il suo titolo addirittura al suo vero nome.
Passa
qualche secondo in cui nessuno di noi fa la prima mossa. Vedendomi
nemmeno accennare ad entrare nella sua cella per concludere la nostra
sfida, che non ho mai accettato, lui sbotta spazientito “Allora?
Sei venuta qui per sfottere?”
“No.”
ribatto secca “Devo chiederti una cosa.”
Ingoio
subito dopo un grosso bolo di saliva, cercando di mandare giù
tutti i miei timori sulla risposta che lui mi darà su quanto
stia per chiedergli.
“E...
se non ne avessi voglia?” domanda lui, con tono sfottente. Un
particolare che mi colpisce di questo stallone è notare come
queste parole non siano provocatorie per spingermi ad avvicinarmi a
lui come invece potrei immaginare, piuttosto si tratti di gesta
dettate dall'abitudine. Non c'è cattiveria ne' malizia nelle
sue parole, per lui quello è l'unico modo di rivolgersi agli
altri.
Ma
non è per studiare il Campione dell'Arabia Sellata che mi
trovo qui “Questo lo lascio decidere a te. Questa cavalla...
l'hai mai vista prima?” concludo dunque, mentre uso la magia
per far apparire avanti a lui l'immagine della Puledra della Luna che
mi ha mostrato Queen Chrysalis in precedenza.
Noto
il Campione dell'Arabia Sellata sorprendersi sinceramente vedendo
quella foto, al punto di alzare un sopracciglio chiedendo “E tu
dove l'hai presa?”
“Dunque
è un sì.” deduco, ignorando volutamente la sua
risposta “Dove vi siete visti?”
“L'ho
sognata...” confida lui, cominciando a scendere dal lettino
“Diverse volte, a dire il vero.” aggiunge dunque,
avvicinandosi all'entrata della prigione.
“E
cosa ti diceva?”
“Be',
mi ha insegnato tutto...” confida lui, mentre posso capire
dalla sua voce che gli piace narrare di questo fatto, come se non
potesse con altri “Mi spiego meglio... quando ero un puledrino
non sapevo bene cosa fare nella vita. Ho cercato a lungo quale fosse
il mio talento, ma con scarsi risultati. Un giorno, invece, mi è
apparsa in sogno quella stessa puledra nella foto e mi ha voluto
prendere sotto la sua ala. So che penserai che si trattava solo di un
sogno, che non era reale... invece, comunque fosse, tutto quello che
vivevo con lei era così reale che mi sembrava di viverlo per
davvero.”
“Ti
credo, invece.” gli confido. Ormai di mia sorella ho
dimenticato quasi tutto, non so persino se abbiamo governato assieme
fin dai primi giorni in cui fondammo Equestria, o comunque abbiamo
chiamato il nostro regno, oppure si unì dopo. Però
continuo a ricordare del suo alter ego malvagio e della sua capacità
di entrare nei sogni altrui, rendendoli alla stregua di esperienze
vissute nel mondo reale.
Apparentemente
confortato dalle mie parole, il Campione dell'Arabia Sellata prosegue
“Passai così le notti con lei fissa nei miei sogni. In
quel frangente, mi insegnò tutto quello che so tuttora: come
si combatte, le tattiche militari di base... anche il principio di
pace attraverso la selettiva distruzione di ogni nemico, dandomi così
uno scopo in cui incanalare la mia nuova forza che mi aveva donato.”
Non
serve certo essere detective per, una volta sentito questo,
immaginare cosa sia avvenuto dopo
“Fammi
indovinare... ed è stata sempre lei a descriverti noi pony di
Equestria come i nuovi nemici, a parlarti dell'Impero di Cristallo e
a convincerti a scatenare una guerra tra i nostri regni?”
Alla
mia domanda lui appare sempre più sorpreso “Oh... allora
la conosci anche tu?” domanda, quasi involontariamente, prima
di confermare la mia ipotesi “Comunque sì. Mi ha parlato
di tutto questo e io, essendo diventato Campione grazie ai suoi
insegnamenti con gli anni, non ho potuto non obbedirle. Ormai per me
lei è come una seconda madre! Comunque il sultano si fidava
ciecamente di me e una volta che le ho parlato di cosa la vostra
regina avesse fatto con l'Impero di Cristallo ha cominciato a temere
che noi potessimo fare la stessa fine. Il passo da lì alla
guerra è stato breve.”
“E
tu non ti senti nemmeno un po' in colpa?” gli chiedo, benché
immagini la risposta “Diversi pony sono morti nel mentre...”
“Ciò
che la mia maestra, Qamar, mi ordina io non posso rifiutare.” è
la sua risposta.
Qamar,
che nella lingua dell'Arabia Sellata significa, per l'appunto, Luna.
La
Puledra della Luna non ha semplicemente approfittato di una innata
voglia di combattere da parte dello stesso Campione, come piuttosto
mi sarei aspettata, bensì lo ha completamente plagiato perché
pensasse in maniera perfettamente uguale alla sua e a quella degli
altri Incubi.
“Non
mi hai ancora detto come hai avuto quell'immagine.” mi fa
notare dunque lo stesso cavallo con cui sto parlando, ridestandomi
dai miei pensieri.
Sospiro,
umettandomi le labbra prima di rispondergli “Si fa chiamare La
Puledra Della Luna. Guida un esercito che nemmeno quello dei
nostri regni messo assieme può sperare di eguagliare come
numero e distruzione. Vuole a tutti i costi invadere la Terra per una
sola ragione.”
“E
quale sarebbe?” domanda il Campione, incuriosito da quello che
sto per dire
“Scatenare
la Notte Eterna.”
“La
Notte Eterna?” ripete lui, non capendo
“Si
tratta di un giorno in cui la luna prenderà il posto del sole,
condannando il nostro mondo alla perenne oscurità, mentre le
infinite legioni di Incubi tormenteranno per l'eternità ogni
essere vivente che troveranno, unicamente per il loro divertimento.”
spiego, senza preoccuparmi di nascondere il mio disappunto per le sue
gesta nella voce e cercando di fargli entrare bene in testa cosa ha
contribuito a scatenare.
“Se
ti ha riempito la testa di quelle sciocchezze è perché
vuole aprire un portale con il quale conquistare tutto il mondo
conosciuto. Spero ti faccia piacere sapere di essere stato preso in
giro finora da lei!” concludo, aspettandomi una sceneggiata da
parte dello stesso Campione.
Invece,
contrariamente da quanto mi aspettassi, lo osservo voltarsi per
tornare alla branda “Tsk! Allora vai a fermarla. Non perdere
tempo con me.”
Tale
arrendevolezza in lui quasi mi sconcerta “Non ti fidavi fin
dall'inizio di lei?”
“Al
contrario.” mi risponde lui, sdraiandosi con lo sguardo rivolto
verso di me “È stata la mia maestra e mi ha reso quello
che sono oggi. Ma, anche se non abbiamo mai combattuto, ho già
avuto modo di sentire molto voci su di te, pegacorno.”
Benché
pronunci il nome della mia razza in maniera erronea, cerco di non
darci troppo peso per chiedere ancora “E di cosa si tratta?”
“Be',
diciamo che un certo soldato, prigioniero nell'accampamento della
Divisione Sparkle, ha raccontato le tue gesta ai quattro venti come
se fossi una specie di messia. Poi un paio di parole con qualche
guardia durante il trasferimento qui e le informazioni sono
aumentate. Tu sei più di un pony. Non so cosa sei, ne' da dove
vieni, ma qualunque sia la risposta, be'... sento che di te ci si può
sempre e comunque fidare. È difficile dirlo a parole, ma da
quel che mi è parso di capire sei quel genere di pony capace
non solo di farsi amare da tutti, ma di diffondere con la sua sola
presenza una grande pace nei cuori degli altri. Una specie di dea...
Princess Celestia.”
Quelle
parole mi arrivano dritte nell'animo. Sorrido e ringrazio il Campione
dell'Arabia Sellata, mentre una nuova consapevolezza mi aiuta a
reagire anche a questa nuova piega degli eventi, pur di ridare la
pace ai pony di Equestria.
“Grazie.”
gli dico inizialmente, facendo poi per andarmene.
Illumino
il mio corno preparandomi a teltrasportarmi ancora una volta altrove,
ma prima di spostarmi mi vengono in mente alcune ultime parole di
commiato che vorrei rivolgere a quel misterioso pony amante dei
combattimenti.
“Comunque...
anche se il tuo principio per cui combatti è irrimediabilmente
sbagliato... voglio dirti che, qualunque sia il tuo nome, sei davvero
il Campione.”
Il
guerriero si sdraia sul dorso ricambiando il saluto “Tu pensa a
salvare Equestria e quel che rimane dell'Arabia Sellata, piuttosto
che dire queste frasi smielate!”
Sorrido,
divertita nel notare come lui nonostante tutto non voglia perdere
l'aria da stallone d'acciaio, e concludo i preparativi per
teletrasportarmi davanti all'ingresso della sala del trono.
Qualsiasi
ragione abbia spinto mia sorella a riprendere le vesti di Nightmare
Moon, non lascerò che il mio dispiacere personale mi
atterrisca. Difenderò Equestria e tutti i suoi abitanti, a
qualsiasi costo.
Rientro
nella sala del trono, dopo essere arrivata avanti all'ingresso e
trovando la porta ancora aperta, giusto in tempo per vedere
nuovamente Queen Chrysalis accompagnata dalle sei pony che abbiamo
fatto chiamare nella reggia e con la statua degli Elementi al centro
della stanza. Evidentemente ha già cominciato ad introdurre
loro l'argomento senza di me, forse preoccupata del mio ritardo. Poco
male, è comprensibile.
In
ogni caso, la mia entrata in scena sembra avere interrotto la loro
discussione, poiché tutti i presenti si voltano verso di me
come metto zoccolo nella stanza.
“Salve...”
saluto “Ho interrotto qualcosa?”
“Stavo
spiegando loro il motivo per cui sono qui.” spiega in breve
Queen Chrysalis, sebbene noti dalla sua espressione come sembri
sollevata nel vedere che ho superato il mio momento di incertezza.
“C'è
una cosa che non capisco... perché, tra centinaia di milioni
di pony che esistono al mondo, proprio noi dovremmo essere le
portatrici?” mi domanda Applejack, evidentemente confusa.
Sentimento che pare essere condiviso anche dalle altre presenti.
Comincio
dunque ad avvicinarmi a loro facendo per spiegare, quando una frase
che ho sentito di recente mi fa eco nella testa.
Stai
solo perdendo il tuo tempo!
Cosa
voleva dire Discord? Gli ultimi tempi sono stati così
frenetici che non ci ho dato molto peso al suo significato.
I
presenti sembrano notare il mio blocco e, mentre abbasso lo sguardo
per riordinare le idee, odo Rarity domandarmi “Tutto bene,
Celestia?”
Agito
lentamente il capo ritornando a spiegare “Sì, non ti
preoccupare. Volevo dirvi, come Queen Chrysalis vi avrà
spiegato, gli Elementi dell'Armonia sono una delle più potenti
difese che Equestria disponga e ho seri motivi per credere che voi
sei siate i pony che potranno risvegliare il loro potere.”
“Cosa
volete che facciamo, dunque?” domanda allora Twilight,
spostando lo sguardo della pupilla libera da me alla regina come
attendendo una risposta da almeno una di noi e non si ponesse alcun
problema all'idea di farsi carico di una responsabilità
simile. Per qualche ragione che ancora non comprendo, pare che anche
le altre siano dello stesso avviso. Meglio così.
“Prendete
uno degli elementi e pensate a voi sei come gruppo. Il resto verrà
da se.” spiego, senza aggiungere altro. Gli Elementi sono
artefatti che lavorano molto da soli, spiegarne per filo e per segno
il funzionamento sarebbe inutile.
Queen
Chrysalis osserva lo scenario, evidentemente incuriosita da cosa stia
per accadere.
Le
pony obbediscono e prendono con loro uno degli Elementi, stringendoli
tra gli zoccoli. In breve, una luce candida avvolge loro e le pietre,
fluttuando attorno a loro fino a coprirle con una spirale di luce
bianca. Ma si tratta di una luce melliflua, perché così
com'è apparsa sparisce altrettanto rapidamente e tutte e sei
le pony lasciano la presa sulle pietre, cadendo a terra ansimando.
Gli
Elementi dell'Armonia non sono ancora stati destati.
Mantengono
ancora la loro forma di sfere con incisa una pietra.
Le
sei pony che ho difeso finora come legittime portatrici di tali
artefatti sono sdraiate a terra, esauste e con il fiatone, ma pare
che nonostante tutti i loro sforzi tutto questo sia stato inutile.
Incapace
di accettare questo, rimango a fissarle con gli occhi sgranati alla
ricerca di qualche indizio che possa fornirmi la risposta che cerco,
mentre Queen Chrysalis osserva le sei pony e gli altrettanto elementi
domandando “Ma cosa... che cosa è successo?”
Cerco
di combattere il panico che sembra volermi assalire mentre realizzo
che, come Discord mi aveva detto, tutta la fatica che ho fatto per
far radunare le portatrici è stato tempo sprecato.
“Tempo...”
ripeto a voce bassa, mentre quella parola mi risuona in testa, come
se da sola volesse mettersi in mostra su tutte le altre “Tempo...”
Osservo
le sei pony a terra mentre faccio mente locale. Per qualche ragione,
c'è un particolare che mi sta sfuggendo come sabbia tra gli
zoccoli, fin dall'inizio.
“Tempo!”
esclamo euforica a voce alta quando, come un lampo a ciel sereno,
capisco finalmente cosa volesse dire Discord, l'ultima volta che l'ho
visto.
“Tempo?”
ripete Chrysalis, guardandomi senza capire cosa voglio dire.
“È
il tempo la risposta!” comincio a spiegare “Finora mi
sono comportata come se Discord avesse semplicemente alterato la
realtà un'altra volta, ma mi sbagliavo... lui ha svolto
l'unica modifica che poteva fare perché potesse alterare il
funzionamento degli Elementi dell'Armonia: ha cambiato la storia
stessa!” esclamo infine, voltandomi verso la regina con gli
occhi luccicanti.
“La
storia?” sento ripetere alle mie spalle.
“È
qualcosa di così evidente che non potevo notarlo senza
sbatterci contro...” ammetto, voltandomi verso la fonte di
quella domanda “Se c'è una nuova storia ad Equestria, se
i fatti si sono svolti in maniera diversa rispetto l'originale,
allora ci devono essere anche dei nuovi portatori!” spiego,
mentre mi do mentalmente della sciocca per non averci pensato prima.
“Quindi
ci sono nuovi portatori ad Equestria?” mi chiede Chrysalis,
portandosi uno zoccolo dietro la nuca
“Be',
per mille criniere, ma come facciamo a trovarli?” domanda
Rarity, comprensibilmente preoccupata: in fondo il regno di Equestria
è molto vasto, trovare i portatori sarebbe come cercare un ago
in un grosso pagliaio.
Fortunatamente,
comprendendo che non è la realtà ma la storia stessa ad
aver assunto una nuova forma, ho capito chi sono allora i nuovi
portatori.
Osservo
la regina sorridendo “Non ci sarà bisogno di cercarli,
Chrys... ho già capito chi sono i nuovi portatori.”
“Oh,
splendido!” esclama Queen Chrysalis, evidentemente sollevata
all'idea di non dover svolgere ricerche di quella portata, prima di
chiedere ancora “Chi sono, allora?”
“Siamo
noi, Chrys!” esclamo, trattenendomi dal saltellare per la
felicità, ma spalancando le ali in tutta la loro grandezza.
Lei
accenna ad un sorriso, come se stesse per ridere ad una battuta, ma
il risolino le muore in gola mentre nota anche lei come le sei pietre
che contengono gli Elementi dell'Armonia stiano cominciando ad
illuminarsi.
Proseguo
nella mia spiegazione “Io rappresento la Lealtà, perché
dell'Arabia Sellata ho preferito rischiare la pelle pur di salvare
Twilight dall'attacco del sultano... la Gentilezza, perché
quando ho incontrato il prigioniero nell'infermeria da campo ho
voluto aiutarlo nonostante mi odiasse... infine la Gioia, per gli
sforzi che ho svolto nell'accampamento della Divisione Sparkle per
tenere alto il morale delle truppe...”
Mentre
parlo, gli elementi che nomino cominciano a roteare intorno a me,
come satelliti attorno al loro pianeta, lasciando una sottile scia
dietro di loro che segna l'orbita.
In
mezzo a quello spettacolo di luci, concludo “E tu, Chrys, che
preferisci ammettere di non voler dire un fatto piuttosto che
mentire, rappresenti l'Onestà... la Generosità, poiché
sei disposta anche a sacrificare il potere e ad essere odiata, pur di
ridare la pace a queste terre... e infine, per tutti gli sforzi che
hai compiuto per mantenere viva l'alleanza non solo tra pony e
Mutanti, ma tra tutte le specie del pianeta... tu più di
chiunque altro rappresenti lo spirito dell'Amicizia.”
A
queste parole, anche Queen Chrysalis viene avvolta dagli Elementi
rimasti. Tutte e sei le pietre cominciano a girare attorno a noi, via
via sempre più velocemente, fino ad avvolgerci di una luce
abbagliante che cancella ogni colore intorno a noi.
Quando
questa luce si dirada, permettendo nuovamente a tutte noi di vedere
nuovamente, la prima creatura che vedo è proprio Queen
Chrysalis, e non riesco a non sorprendermi del suo cambiamento. Allo
stesso tempo, specchiandomi nei suoi grandissimi occhi verdi, vedo
come anche io sia profondamente cambiata.
Queen
Chrysalis, ora che gli Elementi dell'Armonia sono attivi, ha addosso
un busto metallico scuro, con delle protezioni alle spalle che
rammentano le ali di un pipistrello, particolarità uguale alle
sue nuove scarpette. La groppa, infine, è coperta da una
grossa gonna rossa con dei pizzetti appesi. Legata in vita tiene una
cintura metallica sulla quale è incastonata una grossa gemma
esagonale arancione. Forma uguale l'ha una seconda pietra nel
girocollo, ma di colore azzurro, e infine una terza incastonata in
una tiara che le è apparsa sulla testa, lilla.
Io
invece ho addosso un'armatura dorata, dal colletto alto e i rinforzi
per l'attaccatura delle ali, una calzamaglia nera sotto di questa che
sporge dai bordi, una specie di gonna argentea a coprirmi
parzialmente la groppa ed infine una tiara simile alla mia da
principessa, ma piuttosto che avere la classica gemma violacea a
forma di rombo, questa volta l'ornamento centrale ha la forma del mio
stesso cutie mark.
Io
e lei ci scambiamo un'occhiata complice: in certe occasioni le parole
sono inutili e questa è decisamente una di quelle. Le pony
intorno a noi, piuttosto, ci osservano meravigliate come se stessero
vedendo davanti a loro la chiave per la salvezza da qualche
situazione disperata.
Il
silenzio viene tuttavia interrotto dalla stessa Queen Chrysalis che
mi domanda, sorridendo “Molto bene, Celie... siamo d'accordo
allora sulla prossima mossa da compiere?”
“Sì.”
confermo “Andiamo sulla luna e sconfiggiamo una volta per tutte
Discord.”
“Maestà!”
interviene la voce di Twilight.
Entrambe
ci voltiamo verso di lei e la vediamo, affiancata dalle sue nuove
amiche, ammetterci “Vogliamo venire anche noi.”
Queen
Chrysalis sgrana gli occhi mentre le fa presente “Gran Generale
Sparkle... sei appena tornata da una lunga guerra e le tue nuove
amiche sono pur sempre civili, mentre noi stiamo per risvegliare
forze oscure oltre ogni comprensione. Sinceramente, non credo che...”
“Non
siamo semplici civili!” la interrompe Pinkie Pie, rafforzata
poco dopo da Rarity
“Chiamerete
sicuramente la Divisione Sparkle, o qualche altra divisione
dell'Esercito Regio, per difendere i confini di dove state per
andare. E se Twilight va, nessuna di noi si tirerà indietro.”
fa notare Fluttershy, con il suo solito tono di voce soave come un
violino, ma questa volta forte e deciso come un cavo d'acciaio in
tensione.
Sebbene
noti, a quelle parole, Twilight digrignare i denti ripetendo
sottovoce “Nessun pony può chiamarmi per nome!”
capisco che non esiste sortilegio in Equestria che potrà
tenere loro sei separate, ora che si sono incontrate di nuovo. Non
saranno le portatrici degli Elementi dell'Armonia, ma la loro
amicizia sembra essere in grado di trascendere anche il compito di
impersonare questi stessi artefatti. Fatto che mi scalda il cuore.
Queen
Chrysalis, apparentemente del mio stesso avviso, sospira guardandomi
“Cosa ne dici, Celie?”
“Stiamo
per liberare l'Impero di Cristallo, arginare un'invasione senza
precedenti e per affrontare un combattimento che, al confronto, la
guerra contro l'Arabia Sellata apparirà come uno scherzo...
per non parlare di cosa ci aspetta sulla luna!” riassumo, prima
di agitare lentamente il capo e dire apertamente la mia opinione
“Avremo bisogno di tutto l'aiuto che riusciremo ad ottenere.”
Osservo
le sei pony sorridere e, voltandomi verso la regina, quest'ultima
aggiunge ammiccando “Sono d'accordo. E poi, non riusciremmo a
fermarle nemmeno con la magia... dico bene, ragazze?”
L'ultimo
pony con il quale ho condiviso il ruolo di portatrice degli Elementi
dell'Armonia è stata mia sorella, ma ora che al suo posto c'è
la Regina dei mutanti, creatura che dovrebbe essere la mia nemesi,
prevedo che sarà un'esperienza altrettanto emozionante.
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Capitolo 10 *** 24 Ore Per Non Morire ***
CAPITOLO
9: 24 Ore Per Non Morire
L'Impero
di Cristallo viene spesso considerato unicamente come un grosso
ricettacolo di potente magia. Comprensibile, visto che fin dalla sua
fondazione molte delle magie più potenti in circolazione sono
nate proprio in quelle terre. Eppure, è
sbagliato vederlo unicamente così.
Datemi
pure della superficiale, ma ho sempre pensato che i prodigi della
loro magia impallidiscano, di fronte alla maestosità dei suoi
ambienti limpidi e delle alte volte di cristallo che puntellano il
paesaggio.
Sebbene
nasca in un territorio di natura estremamente ostili, per via delle
rigide temperature tutte intorno e dell'assoluta mancanza di flora e
fauna nel raggio di chilometri, i vecchi governanti del regno
trovarono un modo per stabilirsi pure in quell'inferno di vento e
ghiaccio.
Il
Cuore di Cristallo, l'antico artefatto che dava il nome all'Impero,
era stato in grado da solo di rendere abitabile una vasta area di
terreno e, assolutamente dal niente, la nuda terra coperta dal
ghiaccio divenne florida e fertile e dal nulla si crearono case,
palazzi e l'enorme Torre di Cristallo visibile da qualunque angolo
del vasto regno.
Il
ricordo di quei luoghi scintillanti torna nella mia mente grazie ad
un caleidoscopio di immagini, raffigurazioni e descrizioni che ho
sentito e letto anche in questo tempo così differente dal mio.
Eppure,
di fronte a noi in questi momenti si staglia solo il nulla. Il nulla
contornato dalla completa desolazione.
Non
rammento le condizioni dello stesso luogo dalla Equestria da cui
provengo, ma quella avanti a noi è una pianura che si estende
a perdita d'occhio dove pare essersi consumata una feroce battaglia
in cui il vincitore, dopo aver bruciato la città dei vinti, ha
sparso del sale sulle macerie per assicurarsi che nulla possa più
crescere su queste terre.
Nemmeno
la neve sembra volersi fermare in questo luogo. La terra rimane nera
come il carbone, con il confine segnato dalla neve libera da una
simile maledizione, come la cornice di un quadro.
Voglio
evitare di farmi narrare da Queen Chrysalis come abbia potuto creare
qualcosa di simile quando maledì lei stessa quel posto: certi
incanti preferirei non esistessero e, se mai dovessi venire a
conoscenza di alcuni di loro, preferirei scodarmeli. Spero con tutto
il cuore che lei non rammenti ancora questo incantesimo, una volta
che avremo ristabilito la linea temporale originale.
In
ogni caso, io e la regina osserviamo il paesaggio innanzi a noi con
alle spalle una buona parte dell'esercito di Equestria, un miscuglio
eterogeneo di ogni specie di pony e Mutanti, con in mezzo le sei
giumente che hanno insistito per accompagnarci.
Nonostante
il forte vento che riesce a scompigliare anche la mia chioma eterea,
nessuno fra tutti noi batte ciglio: la sola idea di cosa ci attende
fa apparire la tempesta e il clima polare che ci fa battere i denti
come inezie di fronte ad una crisi ben più grave.
Rifletto
sulla nostra situazione incapace di trascurarne il lato ironico: per
salvare Equestria dai piani di Discord e di Nightmare Moon abbiamo
bisogno di scatenare un conflitto che non
deve concludersi:
la sua conclusione equivarrebbe con il termine del periodo dettatomi
dal Draconequus per raggiungerlo sulla luna e quindi il fallimento
della nostra missione.
Nell'Arabia
Sellata mi sono addirittura infiltrata nella capitale nemica pur di
porre fine al conflitto, fedele al mio ideale secondo cui qualunque
divergenza si può risolvere parlando da pony civili,
sfortunatamente al momento l'unica nostra alternativa per raggiungere
la luna è liberare un potere sepolto da anni.
Ho
sperato per qualche istante di poter ricorrere allo stesso
incantesimo che usai per esiliare mia sorella sulla luna invece che
risvegliare l'Impero di Cristallo, ma oltre a non ricordare più
il procedimento per via delle mie amnesie sempre più
progressive dubito che funzionerebbe a dovere anche in questa
occasione.
I
miei pensieri vengono interrotti dalla regina, la quale si rivolge al
suo esercito usando ancora una volta un qualche incantesimo per
tenere alto il suo tono di voce “Miei cari soldati.” la
sua voce è suadente come lo sciabordio dell'acqua su una
spiaggia lontana, ma lascia comunque trasparire la forza di un cavo
d'acciaio in tensione “Siamo qui riuniti oggi, non ve lo
nascondo, per compiere un azzardo. Stiamo per risvegliare l'Impero di
Cristallo, nostro antico nemico che io stessa sigillai tempo fa per
ragioni che adesso non starò a narrarvi.” detto questo,
la regina interrompe il suo discorso per un breve periodo, come a
voler studiare le reazioni dei suoi soldati lì riuniti.
So
già che non dirà mai apertamente che io e lei dobbiamo
andare sulla luna: solo le sei ex- portatrici sono a conoscenza di
questo dettaglio e abbiamo già dovuto mettercela tutta perché
non ci seguissero fino a lì, non abbiamo il tempo per
convincere a restare a terra tutti i militari con noi.
“Perché
questa decisione?” prosegue in ogni caso Queen Chrysalis,
notando come a parte i movimenti involontari di qualche soldato per
combattere la temperatura polare nessuno sembra voler intervenire
“Perché tra queste mura esiste la chiave per la pace di
Equestria. E vi ringrazio per aver scelto di venire qui comunque,
nonostante sappiate perfettamente quali sono i rischi.”
Annuisco
involontariamente con il capo, mentre ricordo come tutti i soldati
con noi sono volontari.
Mentre
richiamavamo le truppe, Queen Chrysalis non si era sentita di portare
ogni soldato del suo esercito personale, quella che lei chiama
Divisione Zero, un intero
plotone formato di guerrieri che hanno dedicato la loro vita a
proteggere la corona. Optò dunque per avvisarli tutti
contemporaneamente, attraverso un incantesimo che le permettesse di
comunicare in tempo reale con tutti i suoi seguaci. In questo modo,
ella avvisò ogni pony d'armi dell'esercito di Equestria che
aveva bisogno di soldati per una missione molto pericolosa nelle
terre del nord, mettendo molta enfasi nei rischi.
Nonostante
si fosse a conoscenza dei rischi ma si ignorasse completamente lo
scopo di tale incarico, i Mutanti obbedirono in massa e si unirono a
noi, come se la loro unica ragione di vita anche in questa linea
temporale modificata fosse obbedire alla loro regina. Poco dopo
arrivarono anche diversi pony, mostrandomi che questa fedeltà
nei suoi confronti non era più una prerogativa dei soli
Mutanti.
Da
una parte mi piace pensare che Queen Chrysalis si sia dimostrata in
questa linea temporale tanto benevola verso i suoi sudditi quanto
spietata in quella originale, ma dall'altra non ho potuto fare a meno
di notare come tutti coloro che vedevano me e lei nelle nostre nuove
vesti di portatrici manifestassero un'assoluta accondiscendenza nei
nostri confronti, quasi influenzati dal potere degli Elementi
dell'Armonia. In queste vesti, sembra che loro ci vedano come una
specie di messia che salverà tutti loro da un male più
grande.
In
ogni caso, la regina prosegue ancora nel suo discorso, interrompendo
i miei pensieri “Questa è stata un'era di scontri.
Un'era di sofferenza e oscurità. Un'era dove l'oppressione e
il terrore hanno dimorato nei cuori non solo di pony e mutanti, ma di
ogni creatura vivente su questa terra. E vi dico che non solo noi,
non solo gli altri regni, ma la Terra stessa è stufa di questa
guerra.”
Segue
una breve pausa, nel quale Queen Chrysalis va a guardare i propri
soldati in posizione, quasi possa vedere negli occhi di ognuno, prima
di proseguire animata da un sacro fervore “Ma questa, mio
popolo, sarà l'ultima delle guerre! La nascita della luce sarà
dolorosa, ma non vacillate! Il nostro nemico è spacciato: noi,
uniti per la stessa causa, bruceremo le bugie e il pregiudizio che ci
tengono lontani dalla luce e dalle loro ceneri nascerà un
nuovo, riunito, ordine; il giorno sostituirà la notte!”
Mentre
le ultime parole vengono esclamate, Queen Chrysalis prende
involontariamente preso il volo, alzandosi di un paio di metri da
terra, stendendo le zampe ai lati e i suoi occhi scintillano come per
il riverbero di una grandissima fiamma. Torna a terra mentre il
cozzare degli zoccoli metallici riempie l'aria.
È
Twilight, ordinando alle truppe con un tono di voce che ricordava
molto la Voce Reale di Canterlot, che rompe la cacofonia creata,
ripristinando in questo modo l'ordine.
“Rendete
omaggio alla vostra causa, soldati!”
Agendo
come un interruttore, quel secco ordine fa cessare ogni
manifestazione da parte dei soldati e immediatamente ogni membro
dell'esercito prende posizione: Mutanti e pegasi si librano in cielo
diretti alle loro postazioni, i pony terrestri galoppano a grande
velocità e infine gli unicorni si teletrasportano altrove,
obbedendo silenziosamente agli ordini e pronti a fare ciò che
la loro Regina ha richiesto.
Tutti
sanno cosa gli aspetta. Una volta spezzata la maledizione e fatto
ritornare l'Impero di Cristallo, la popolazione riapparirà
assieme agli edifici. Ma per i ritornati pony di cristallo non
sarebbe passato nemmeno un minuto dal momento della maledizione:
quella che si aspetta non è una battaglia che andrà ad
acuirsi con il tempo, ma un conflitto aspro e selvaggio fin dai
primissimi istanti.
Eppure,
nessuno dei soldati presenti esita o mostra ripensamenti. Questa
fedelta è la spinta necessaria a darmi la fermezza necessaria
per compiere il mio ruolo di oggi.
Quando
tutti i militari sono in posizione restiamo, oltre alle due fila di
soldati dietro di noi, soltanto io, Chrysalis e le sei mie ex-
studenti. Un veloce sguardo di intesa tra noi otto e, non appena la
regina solleva in mezzo a noi il Crystal Heart, cominciamo a
dirigerci verso il centro di quella radura pronte per fare la nostra
parte.
Continuiamo
a marciare verso il cuore della desertica pianura in religioso
silenzio, come se temessimo di disturbare qualche oscura creatura con
la nostra presenza in quel posto.
Ma
è soltanto un'impressione.
La
verità è che il nostro silenzio è dovuto alla
consapevolezza di quello che stiamo per fare. La tensione accumulata
in questi istanti che grondano l'aura del mito ci ammutolisce.
Nessuna
di noi immagina cosa accadrà una volta che Queen Chrysalis
spezzerà la maledizione, liberando così l'Impero di
Cristallo e i suoi abitanti, nemmeno la stessa regina. Purtroppo non
ci sono spiragli di ottimismo nei nostri animi al riguardo, complice
il paesaggio attorno a noi.
L'oscurità
ci impedisce di vedere oltre le alte vette che circondano il
paesaggio, come delle mura di un castello in rovina, il vento che
soffia attorno a noi produce inquietanti echi che rimbombano nelle
nostre orecchie come raccapriccianti moniti perché rinunciamo
a questa pazzia e torniamo indietro. Persino le stesse montagne,
oltre a segnare il confine, paiono voler assumere forme volutamente
allarmanti per farci desistere.
Eppure
noi, forti del nostro senso del dovere, decidiamo di ignorare questa
miscela di avvertimenti e immagini che alimentano la nostra tensione
così come un pezzo di legna secca alimenta un fuoco e andiamo
oltre.
Il
nostro trottare viene interrotto ad un certo punto dalla stessa Queen
Chrysalis, la quale si ferma nel bel mezzo della desolata pianura
scura intorno a noi, tenendo il Crystal Heart sospeso a mezz’aria.
“Siamo
arrivate.” sono le sue parole. Poche, ma perfettamente in grado
di farci comprendere quanto anche lei sia in realtà agitata
per quello che stiamo per fare.
Mi
avvicino a lei, affiancandola prima di sussurrarle “Sei sicura
di volerlo fare? Una volta che avremo dato inizio a tutto questo non
ci sarà modo di tornare indietro.”
Lei
sospira profondamente prima di dirmi “Te l’ho già
detto. Mi dispiace lasciare questo mondo scatenandoci sopra
un’invasione come mai se ne erano viste, ma se per restituire
la pace a queste terre devo diventare quello che Equestria teme...
così sia.”
Annuisco
con il capo, osservando poi con la coda dell’occhio le sei pony
dietro di noi. Non ho mai messo in dubbio come la determinazione di
Queen Chrysalis sull’andare fino in fondo a questa faccenda non
si sarebbe mai stinta, ma il fatto che nemmeno con tutta la magia di
questo mondo potrò mai convincere le mie sei ex- studenti del
pericolo che stiamo per correre è un concetto che va ben oltre
la certezza.
Tornò
perciò con lo sguardo su Queen Chrysalis, mentre lei illumina
il corno di una forte luce verde e lentamente, quasi con fare
cerimonioso, porta il cristallo a terra.
Giunto
a contatto con il suolo, l'artefatto viene assorbito come se venisse
appoggiato su di uno specchio d'acqua, con tanto di ondine che si
espandono passandoci sotto gli zoccoli fino a superarci. Non posso
esserne certa, ma sono sicura che siano arrivate fino alle forze
dell’esercito ai confini.
Queen
Chrysalis sussurra, nel mentre, una parola che non riesco a decifrare
e da terra cominciano ad illuminarsi alcune zone, quasi sicuramente
il posti dove una volta erano situati i palazzi di cristallo
dell'Impero.
Più
rapidamente di quanto me ne possa accorgere, da queste basi
illuminate si innalzano una dopo l’altra, come piante che
escono dal terreno, le costruzioni di cristallo che fino a molti anni
fa occupavano quei territori.
Il
titanico castello di Cristallo si alza sopra le nostre teste,
cominciando dai pilastri delle fondamenta dai quali, una volta
nuovamente intrecciati a formare una cupola sopra di noi, si espande
l'intera struttura verso l'alto.
Anche
da questa posizione possiamo osservare come questo fenomeno si
prolunghi per tutto l’Impero, seguendo l'ordine dettato dalle
onde magiche alzate poco prima dalla regina spezzando la maledizione.
Dopo
i maestosi palazzi anche i parchi, le strade, i lampioni e infine gli
stessi pony di cristallo ritornano a colorare quel luogo, prima
spoglio e desolato.
Fosse
stato in altre circostanze questo spettacolo sarebbe stato motivo di
giubilo, ma ora che vedo i tanti pony dal manto scintillante lì
riuniti con indosso le armature e le lance strette tra gli zoccoli,
mentre si guardano intorno come domandandosi dove possano trovarsi i
nemici contro cui fino ad un attimo prima stavano combattendo, ignari
del loro esilio durato invece anni, sento lo stomaco stringersi per
via dell’eccitazione nata dalla vigilia del grande momento.
I
guerrieri attorno alla Torre, tuttavia, sembrano non vederci e in
breve si voltano piuttosto verso il confine cominciando a correre in
tale direzione. Sono poco più che sussurri, ma anche a noi
arrivano gli echi della lotta che sin da subito infuria.
L’Impero
Di Cristallo ed Equestria sono di nuovo in guerra.
“Sembrano
non vederci...” commenta, notando anche lei come i pony di
cristallo ci stiano ignorando, Applejack, seppur mantenendo un tono
di voce basso.
“Al
confine c’è uno scontro di dimensioni molto più
ampie. Forse pensano di essere più utili laggiù che
contro noi otto.” risponde, esponendo un’altra
interpretazione di tale evento, Rarity.
Vorrei
commentare anche io, ma una fragorosa risata alle mie spalle mi
interrompe ancora prima che possa aprire bocca.
“Ahahah!
Hilarante!
Quando pensi di aver visto tutto, esiste comunque qualcosa che può
sorprenderti.”
Riesco
a notare il volto di Queen Chrysalis cedere alla rabbia e piegarsi in
una smorfia che esprima appieno tale stato d’animo, prima di
voltarsi chiamando per nome l’unicorno che ci ha appena
raggiunto nella piazza sotto la torre di cristallo, simbolo della
fiera nazione che abbiamo appena liberato.
“Re
Sombra!” ringhia la regina, riconoscendo l’antico nemico.
Quelle volte in cui lei pronunciava il mio
nome
usando quel tono, avvertivo immancabilmente un brivido attraversarmi
il dorso e ora questa sensazione non è per niente cambiata.
“Buongiorno
a te, Bruja.”
ricambia il re, ghignando mentre subisce apparentemente impassibile
lo sguardo piegato dall'ira della regina Mutante “Credevo che
quando lanciasti la maledizione sul mio
impero
per impedirmi di ampliare la mia armada
fosse
per sempre... hai deciso di farla finita con il tuo regno?” il
tono di quella domanda, palesemente beffardo, riesce ad offendere
anche me.
Ben
rammento come Re Sombra non fu una grossa difficoltà per me e
mia sorella -almeno, immagino
che
ci fosse anche lei ma non ne sono certa- da sconfiggere: a conti
fatti, il suo regno di terrore aveva negato la felicità
necessaria per proteggere il suo stesso regno, abbattendo di fatto
con i suoi stessi zoccoli l'impenetrabile barriera che circondava i
confini e gli Elementi dell’Armonia si erano dimostrati armi
ben aldilà della magia oscura di cui lui faceva largo uso. A
conti fatti, non avevamo richiamato un solo soldato per liberare quel
posto e lui riuscì a maledirlo solo perché io e mia
sorella eravamo eccessivamente sicure del nostro successo, così
ci colse di sorpresa con quella maledizione.
Sebbene
rammenti ancora questo episodio, ancora più vivi sono gli
episodi in cui ho avuto modo di vedere come questa linea temporale
abbia cambiato molti aspetti nella vita di ogni pony, perciò
non posso restare tranquilla se prima non mi assicuro che le abilità
di Re Sombra non siano amplificate come è successo, ad
esempio, a Queen Chrysalis.
“Sei
solo un folle.” risponde in ogni caso Queen Chrysalis,
strusciando uno zoccolo a terra come se si preparasse a caricarlo
“Voglio darti un’ultima possibilità... rivelami
come posso raggiungere la Puledra Della Luna e non ti verrà
arrecato alcun male.” prosegue, sebbene pronunci queste parole
a denti stretti.
Re
Sombra, udite quelle parole, piega le labbra in un sorriso sardonico
mentre si avvicina lentamente al Crystal Heart, il quale durante la
ricostruzione dell’intero Impero è tornato alla sua
posizione originale.
Noi
altre sette spettatrici del colloquio tra regnanti restiamo in
disparte senza intervenire: il crescendo di tensione tra loro due ci
impedisce di muovere una sola zampa.
Durante
il suo lento spostarti, Re Sombra deride senza troppe cerimonia la
proposta ricevuta da Queen Chrysalis “Be’, per
raggiungere la Yegua
De La Luna devo
aprire il portale, perciò dare inizio a quell’invasione
che hai tanto temuto... hai davvero
deciso di porre fine al tuo regno, Bruja?”
“Non
osare farlo...” lo minaccia ancora la regina, ma non riesce
nemmeno a finire questa frase che il re di cristallo scalcia con
entrambi gli zoccoli posteriori, in maniera analoga a come Applejack
scalcerebbe un albero di mele, l’artefatto al centro della
piazza.
Ricevuto
il colpo, questi comincia a roteare via via sempre più
velocemente e, assieme a questo fenomeno, vediamo le pareti della
torre attorno a noi cominciare ad illuminarsi di un minaccioso alone
blu, seguito da scariche elettriche che appaiono irregolarmente
intorno a noi.
Ignorando
cosa stia per accadere, scegliamo tutte e otto di galoppare verso
l'uscita per precauzione. Solo Re Sombra resta al suo posto,
osservandoci con lo stesso ghigno di chi è certo di avere la
vittoria tra gli zoccoli.
Giunti
all'esterno, riusciamo a vedere come l'intera torre si trovi già
avvolta del tutto in quella misteriosa luce generata da Re Sombra,
mentre le scariche di energia diventano sempre più frequenti e
definite, andando a concentrarsi sulla sommità del palazzo.
Ogni
saetta che giunge alla sommità pare concentrarsi in un punto
specifico, andando in questo modo a creare una specie di sfera
composta da pura energia di un viola malaticcio.
Si
tratta di eventi troppo rapidi e allo stesso tempo affascinanti
perché possiamo intervenire e una volta che sulla sommità
del castello si concentra una quantità sufficiente di luci,
dalla sfera creata parte un raggio dello stesso colore rivolto verso
il cielo.
Tale
scena mi porta istintivamente a pensare che Sombra abbia rievocato la
leggendaria barriera impenetrabile che ha sempre protetto l'Impero di
Cristallo, ma presto tale deduzione viene confutata dallo stesso
raggio incantato, il quale persevera a salire fino a toccare lo
stesso cielo, e da ciò che invece crea.
Quando
l'azzurro sopra di noi, ricreato anch'esso assieme all'Impero di
Cristallo, entra a contatto con quella strana magia lanciata dal
castello, si apre in questo un cerchio vorticoso colorato con
un'inquietante amalgama di colori scuri il quale, espandendosi,
libera al suo centro un lago nero.
A
occhio nudo, pare di vedere un pulsante oceano oscuro, pur dotato di
una lucentezza maligna.
L'impressione
che provo osservandolo è che soffermarsi su questo troppo a
lungo possa portarmi alla cecità o alla pazzia. Si tratta
tuttavia di una vista temporanea poiché tale cerchio, poco
dopo aver raggiunto la sua massima espansione, vomita figure informi
ma minacciose simili a fumo grigio, dotate di occhi rossi come il
fuoco e bocche eteree dai denti acuminati come pugnali. Giunti
all'esterno, tali figure ruggiscono provocando suoni che fanno venire
brividi lungo il dorso a tutte noi otto.
Gli
Incubi hanno iniziato l'invasione del mondo dalla luna.
Mentre
osservo con i miei occhi l'orrore che sta per scatenarsi su Equestria
e che Queen Chrysalis aveva tentato di fermare per così tanto
tempo, comprendendo anche il motivo per cui aveva tenuto tutto questo
segreto.
Si
tratta di una scena raccapricciante, la sola conoscenza di una
minaccia simile e della possibilità che questa entri in
contatto con il nostro mondo porterebbe al cedimento le menti meno
addestrate.
La
voce di Queen Chrysalis arriva improvvisamente alle mie spalle
distraendomi da questi pensieri nefasti ed annunciando con fermezza
“Gran Generale Sparkle... è il tuo turno.”
Faccio
appena in tempo a voltarmi per ascoltare meglio le nuove disposizioni
che Twilight prende subito il controllo della situazione, passando
subito oltre lo sgomento che lo spettacolo sopra di noi provoca,
quasi non lo vedesse. Anche se la vita che ha fatto finora l'ha resa
un pony estremamente diverso da quello che è sempre stato un
mio devoto studente, anche nelle vesti di Gran Generale di Equestria
il suo valore resta innegabile.
“Ascoltate,
fino a che la Regina e Celestia non termineranno la loro missione,
noi sei dovremo evitare che gli Incubi raggiungano il confine e si
uniscano allo scontro con i pony di cristallo...” spiega
l'unicorno, prima di rivolgersi a tutte le sue amiche presenti
dettando gli ordini.
“Fluttershy,
tu sei in grado di convincere gli animali a fare tutto quello che
vuoi. Prendi ogni creatura che riesci a trovare e proteggi con loro
il perimetro del centro: chiunque tenti di raggiungere il confine, o
lo fai ingoiare o lo rimandi qui.”
A
questi ordini Fluttershy, lontana dal pegaso che in questa situazione
si sarebbe piuttosto rintanata in un angolo, si limita ad annuire con
il capo prima di volare verso il perimetro della piazza più
velocemente che può, richiamando nel mentre le creature nel
paraggi usando le strane abilità che ha sviluppato in questa
Equestria alternativa.
“Rarity,
tu e Spike dovrete essere i nemici nell'ombra, colpiteli senza farvi
vedere: schemi e azioni isolate.” prosegue Twilight,
rivolgendosi anche al suo luogotenente.
Quest'ultimo
pare essere un po' in dubbio sugli inizi, in fondo sarebbe la prima
volta che non combatterebbe al fianco del suo superiore al quale ha
giurato fedeltà, ma il misto di sensazioni generato
dall'attaccamento al suo codice e i sentimenti che prova anche qui
per l'unicorno dal manto bianco gli impediscono di rifiutare.
In
ogni caso, le disposizioni del generale non sono ancora concluse
“Rainbow Dash, tu sei la più veloce di noi, dovrai
limitare il flusso di Incubi che passano dal portale. Hai detto che
puoi eseguire un Arcoboom Sonico... dimostramelo!”
A
quelle parole, il pegaso azzurro si alza in volo sfoggiando un
sorriso divertito e ammiccando. A quanto pare, non poteva chiedere di
meglio.
“Io,
Applejack e Pinkie Pie gli terremo a bada una volta che raggiungono
terra. Maestà, Celestia...” conclude Twilight,
fermandosi su di me e Queen Chrysalis come se non riuscisse a trovare
le parole necessarie per esprimere quello che vuole dire.
Entrambe
ci voltiamo verso di lei, incuriosite. Lei prende un breve momento di
silenzio prima di dirci, scegliendo alla fine di non girarci troppo
intorno “... buona fortuna.”
Le
sorridiamo, mentre i primi Incubi atterrano intorno, schiacciandosi
al suolo come se fossero precipitati, non fosse che dal fumo che si
espande dalla zona dello schianto essi ritornino, più
minacciosi che prima. Subito, stormi di creature si abbattono su di
loro ad un gesto dello zoccolo di Fluttershy: come abbia fatto ad
evocare quello stormo in mezzo alla battaglia, è un mistero
così come la natura dei suoi poteri.
È
giunto il momento che noi e la resistenza organizzata da Twilight
passiamo all'azione.
Vediamo
il Gran Generale voltarsi verso i propri nemici mentre si leva
nuovamente la benda sull'occhio, quasi riconoscesse all'istante che
dovrà usare tutta la sua abilità nella particolare
battaglia appena iniziata, assumendo così ancora una volta la
sua forma finale, simile ad un alicorno.
Chiunque
meno che Queen Chrysalis resta esterrefatto da quella forma, alla
stessa maniera in cui mi sono stupita la prima volta che l'ho vista
ricorrere a quel particolare prodigio nella capitale dell'Arabia
Sellata.
Chissà,
forse anche la Regina ha assistito a quel particolare incantesimo in
qualche occasione... ma ora ho problemi ben più grandi da
affrontare piuttosto che vedere se questa mia ipotesi corrisponde ad
un fatto realmente accaduto o meno.
A
conferma del mio pensiero, la risata di Re Sombra ci fa comprendere
che il nostro proposito sarà ancora più difficile di
quanto temevamo.
“Ahahah!”
ride infatti il re unicorno, facendosi beffe di noi “Non
lascerò mai che la Bruja
raggiunga
la Yegua!”
esclama dunque, prima che ci troviamo entrambe circondate da alti
pilastri di cristallo nero, come una lucente prigione, prima che
possiamo accorgercene.
Io
e Queen Chrysalis non facciamo tuttavia in tempo a muovere uno
zoccolo che le stesse colonne di cristallo iniziano a creparsi fino a
sbriciolarsi di fronte ai nostri occhi come vetro. Una volta libere,
la prima immagine che si specchia sulla mia retina è quella di
Trixie, sospesa a mezz'aria, con gli zoccoli posteriori appoggiati
sul volto dell'unicorno di cristallo.
Si
tratta tuttavia di una scena della durata di una frazione secondo,
poiché il re viene lanciato lontano da quel colpo come
trascinato per il dorso da qualcuno e Trixie nel mentre torna con gli
zoccoli a terra.
Sia
io che Queen Chrysalis restiamo sorprese per l'improvviso intervento
di quel pony, che non abbiamo nemmeno informato della guerra in
quanto facente parte della Divisione Sparkle appena tornata
dall'Arabia Sellata. Inoltre, per quanto i dettagli mi siano ignoti,
lo scontro con il Campione non deve essere stato semplice e nel
mentre aver riportato delle ferite.
A
conferma di ciò, mentre i suoi occhioni viola si voltano verso
di noi, notiamo un cerotto nella guancia e che zoppica con la zampa
anteriore destra.
Tuttavia
la regina parte avere un altro dubbio per la testa “Trixie...
cosa...?”
“Maestà...”
esordisce l'unicorno “Voi non potevate vedere, ma durante la
guerra contro l'Arabia Sellata ho avuto modo di provare sulla mia
pelle cosa voglia dire la vera tristezza. Ero sconfitta, mi avevano
privato del Cutie Mark ed ero stata rilegata in un incarico che mi
umiliava ulteriormente. So che il Gran Generale mi ha lasciato nelle
retrovie solo perché sapeva che nel mio stato d'animo sarei
stata facilmente sopraffatta, ma la prego di credermi se le dico
quanto in quel periodo fossi morta dentro.”
Durante
il prologo narrato dall'unicorno, getto con la coda dell'occhio una
sbirciatina a come sta proseguendo lo scontro intorno a noi.
Rainbow
Dash sta dando piena conferma della sua abilità come velocista
e dal portale sopra di noi vedo numerosi incubi uscire allo scoperto
prima di dissolversi come vapore una volta che una lama color
arcobaleno gli trafigga da parte a parte.
Apparendo
invece dall'ombra quando meno ci se lo aspetta, Rarity esegue una
serie di incantesimi che colpiscono i nostri avversari mandandoli al
tappeto. Coloro che invece arrivano troppo vicini all'unicorno
vengono rapidamente sistemati da Spike: come probabilmente Twilight
deve avere visto, proteggere la sua amata gli consente di usare una
forza anche superiore a quella a cui fa ricorso di solito.
“Capisco...”
prosegue Queen Chrysalis in ogni caso, commentando le parole sentite
finora da Trixie “Ma questo cosa c'entra con la tua entrata in
scena?” domanda infine
“Mentre
ero in queste condizioni ho avuto modo di incontrare Celestia, la
puledra al Vostro fianco.” continua invece Trixie, quasi non
avesse sentito la domanda della regina, indicandomi con lo zoccolo “È
stato come un faro nelle tenebre della depressione in cui ero... è
riuscita a farmi ritrovare la fiducia nelle mie capacità, mi
ha restituito il Cutie Mark e mi ha permesso di dimostrare il mio
miglioramento nella battaglia finale contro l'Arabia Sellata. E in
tutto questo cos'ho fatto per sdebitarmi con lei? Nulla!”
Ascolto
le sue parole e, sebbene arrossisca leggermente al pensiero che
qualcuno si senta addirittura in debito con me per quello che ho
fatto nell'Arabia Sellata, faccio presente all'unicorno “Guarda
che non hai bisogno di sdebitarti con...”
Una
lunga sfilza di improperi in un'altra lingua, il cui contenuto
preferirei non stare a riportare, interrompe bruscamente il nostro
colloquio riportandoci alla realtà in maniera piuttosto
violenta.
Voltandoci
verso la fonte di tale contumelia, troviamo Re Sombra in piedi,
sebbene con un grosso livido ad ornargli il volto, mentre digrigna i
denti ed evoca intorno a se diversi cristalli “Questa la
pagherai cara!” è la minaccia che rivolge dunque a
Trixie, benché contornata di epiteti che sorprenderebbero
anche i frequentatori dei peggiori bar di Cavalcas.
L'unicorno
azzurro non si lascia comunque intimorire ed esclama “Andate,
presto! La Grande
ed
Eroica
Trixie
lo terrà a bada, voi intanto completate la vostra missione...
di qualunque cosa si tratti!” prima di caricare a sua volta il
re dell'Impero di Cristallo, abbattendo un paio di cristalli usando i
suoi incantesimi durante l'avvicinamento. Gli Incubi intorno a noi,
colpiti dal manipolo di pony riuniti, ogni volta che vengono
abbattuti spariscono come evaporando, ma sebbene i nostri alleati
sembrano cavarsela egregiamente sia io che la regina sappiamo che non
abbiamo più molto tempo. Perciò, sebbene con il cuore
pesante, siamo costrette ad abbandonare i nostri amici per gettarci
nello squarcio sul vuoto che Sombra ha aperto.
Spicchiamo
il volo, dirette sempre più in alto, mentre sotto di noi la
battaglia infuria.
Odo
da lontano le grida di Twilight Sparkle mentre evoca le varie forme
dei suoi particolari incantesimi, Fluttershy mentre richiama altri
suoi alleati della fauna locale alla carica... una parte di me
vorrebbe scendere ad aiutarli, tornare con gli zoccoli a terra e
respingere gli Incubi che assaltano il mondo reale scalciandoli come
sta facendo Applejack in questo momento, ma quello che devo fare è
troppo importante perché possa assecondare questo mio
capriccio.
Se
tuttavia sono preoccupata sia per noi sia per i nostri amici che
stiamo lasciando sotto di noi, di contro Queen Chrysalis sembra non
mostrare esitazione alcuna. Anni di conflitto ed infruttuosi accordi
diplomatici devono averla resta sul ciglio della disperazione, perché
riponga così tante speranze in questo salto nel buio che
stiamo compiendo.
Ignoro
la causa, ma la situazione della regina di ricorso a mezzi disperati
per risolvere una situazione apparentemente senza uscita mi è,
in qualche modo, famigliare. Mi sembra quasi che l'abbia provata
anche io, ma in una qualche circostanza che al momento non posso
rammentare.
Non
mi soffermo però molto su questo dettaglio, in fondo una volta
che avremo sconfitto Discord e Nightmare Moon e ristabilito la
corretta linea temporale, ogni ricordo tornerà alla mia mente.
E poi, ad aiutarmi a distrarmi c'è la stessa Regina la quale,
mentre ci avviciniamo al portale, la sento indicarmi “Non so
cosa accadrà una volta che avremo superato il portale...
potrebbe essere qualcosa di molto difficoltoso!”
Sia
io che lei cominciamo ad illuminarci, un effetto collaterale degli
Elementi dell'Armonia che portiamo addosso, mentre ci facciamo sempre
più vicini all'oscurità che sta continuando a partorire
gli Incubi.
“Cos'hai
in mente?” chiedo, non capendo dove voglia arrivare ma
assolutamente certa che non si tratti di un ripensamento dell'ultimo
minuto da parte sua.
“È
probabile che l'oscurità intorno alla luna ci separerà
per un breve periodo... restiamo d'accordo di riunirci prima di
compiere qualsiasi azione!” esclama dunque lei, mentre la
distanza con lo squarcio si fa sempre più irrisoria.
Annuisco
con il capo mentre confermo “D'accordo. La luce degli Elementi
dovrebbe renderci anche molto più visibili. Riuniamoci non
appena mettiamo gli zoccoli sulla luna!”
Queste
sono le nostre parole di commiato mentre attraversiamo finalmente il
portale per la luna. Gli Incubi non sembrano nemmeno vederci, o forse
reputano impossibile che qualcuno voglia davvero arrivare alla loro
stessa dimora.
In
ogni caso, entrare nel portale per la Luna ed avventurarsi
nell'oscurità oltre di questo è come tuffarsi nel
fango. Una sensazione di sudiciume mi avvolge, arrivando al punto di
schifarmi, e si intensifica con il proseguire del viaggio mentre io e
Queen Chrysalis lasciando dietro di noi scie luminose ad indicare il
nostro tragitto, come meteoriti.
A
rinforzo di questa similitudine, ci troviamo lentamente avvolte da
strane fiamme fredde che ci avvolgono come a volerci proteggere in
qualche modo da cosa giace intorno a noi mentre ci avviciniamo sempre
di più al pianeta, da cui vediamo ancora sollevarsi folte nubi
di Incubi dirette al portale che noi stiamo attraversando al
contrario.
Durante
la caduta prendiamo in pieno petto, o meglio dove in proporzione esso
dovrebbe trovarsi, alcuni di loro, facendoli dissolvere subito dopo,
ma una volta giunti in rotta collisione con la luna vedo la Regina
allontanarsi e precipitare in un altro punto della superficie del
satellite.
Tento
di restare rivolta verso di lei il più a lungo possibile, così
da memorizzare dove devo dirigermi per trovarla, ma l'impatto con il
suolo arriva anche per me.
E
atterrare violentemente sulla dura terra dopo aver attraversato a
velocità folle un portale incantato non è in alcun modo
un'esperienza piacevole.
Il
tremendo impatto, sommato al fatto che da quando ho viaggiato verso
l'Arabia Sellata non ho chiuso occhio, mi fa perdere i sensi per
qualche istante.
Spinta
dalla forza di volontà riapro lentamente gli occhi. Non ho
molto tempo e anche se questa mia reazione all'impatto mi fa capire
che avrei un serio bisogno di riposare, non posso davvero
concedermelo.
Pianto
gli zoccoli a terra e, aiutandomi con le ali, mi spingo in alto fino
a tornare perpendicolare al terreno.
Tuttavia,
mentre alzo lo sguardo da terra per vedere dove sono, una oscura
figura appare avanti a me, facendomi gelare il sangue nelle vene
soltanto guardandola.
Alta,
molto più rispetto ad un comune pony, con il muso nascosto
dietro un casco dalla visiera dorata che lascia intravedere solo gli
occhi illuminati da un alone diabolico e due corna che dalle tempie
proseguono dietro il capo, garantendogli un aspetto simile a quello
di un demonio, il manto nero quasi interamente nascosto dietro
un'armatura blu notte con una pelliccia appena sul dorso e dal cui
bordo parte una sottana che copre la groppa e il cutie mark. Anche
gli zoccoli sono tenuti dentro delle strane protezioni da cui si
allungano, minacciose, quattro lame affilate che lasciano addirittura
il segno sulla roccia. Solamente guardando la strana creatura ho
l'impressione di avere a che fare con una fobia reincarnata,
sensazione acuita dall'aura oscura che emana.
Tuttavia,
la chioma eterea cristallina illuminata da piccoli luccichii come
stelle in un bel cielo, forma uguale a quella della coda, mi fornisce
un evidente indizio sull'identità di quell'essere.
“Nightmare
Moon...” la chiamo, con un filo di voce
Lei,
udendomi, ribatte “Come?”
dal tono di voce che usa pare essere sinceramente sorpresa “Che
razza di nome assurdo è quello? Queen Chrysalis non ti ha
informata su chi sono io?”
Questa
domanda mi lascia perplessa: come può non riconoscere il suo
stesso nome?
Percependo
il mio silenzio come un invito a continuare, la creatura spiega le
ali senza preavviso, quasi cercasse di spaventarmi facendo
semplicemente così, e si presenta “Io sono la Puledra
della Luna... e tu, mia cara, sei su proprietà privata.”
detto questo, aggiunge dopo una breve pausa con tono minaccioso
“Spero tu sia preparata per le conseguenze...”
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Capitolo 11 *** Sulla Luna ***
CAPITOLO
10: Sulla Luna
Considerato
chi sono, le minacce non mi toccano. La maggior parte delle minacce
sono solo... minacce.
Espressioni
come “Distruggerò il mondo!” sono
solitamente proferite da chi ha capito di stare vedendo collassare il
proprio.
La
maggior parte delle minacce sono per lo più figlie della
paura, minacciati che minacciano, come un gatto che rizza il pelo.
Eppure,
mentre osservo il mostro davanti a me, riconosco di esserne
terrorizzata. È qualcosa in grado di far venire i brividi
anche a qualcuno come me.
Lei,
di contro, sembra invece provare un insano piacere nel farsi beffe di
me e della paura che mi procura, graffiando con i lunghi artigli la
pietra su cui si posa ad ogni passo. Mentre si avvicina a me con
passi lenti e studiati, sibila “Ho assistito al tuo operato,
giù sulla terra. Un ottimo lavoro, non c'è che dire...
ma allo stesso tempo, è contro i miei piani. E, non so come la
vedi tu, ma sono molto poco incline a trattare con i guanti quelli
che mi mettono i bastoni tra le ruote.”
Lo
stridio del metallo sulla pietra ha il potere di destarmi. Come la
Puledra della Luna si avvicina, io indietreggio nel tentativo di
temporeggiare. Sono qui, devo solo aspettare che Queen Chrysalis mi
raggiunga presto.
Mentre
mi guardo intorno con la coda dell'occhio, alla ricerca di qualsiasi
segno del suo arrivo, le domando “Ti ho incontrato per la prima
volta in questo istante... in che modo ti avrei ostacolato?”
Durante
la mia ricerca purtroppo noto soltanto come la luna qui sia come uno
specchio della distorsione della Equestria che ho appena lasciato e
la mia confusione cresce ulteriormente.
L'intero
pianeta pare essere una landa che sfida apertamente la ragione, le
leggi stesse della fisica e della natura sembrano essere state
spazzate via dal capriccio di un dio crudele mentre fiumi di crema
scorrono dal basso verso l'alto diretti in vasche da bagno di
ceramica dove cani si lavano fischiettando. Alle spalle di questi,
un'altra faccia mi osserva divertita prima di aprire la bocca,
lasciando uscire da lì canarini a pois con il becco
scheggiato.
Abbassando
lo sguardo verso il territorio, con complessi intrecci di figure
ottagonali colorate al posto della terra, noto complesse costruzioni
di cristallo a puntellare il paesaggio mutando costantemente, come
giochi di incastri senza fine.
Perdendo
il coraggio di indagare oltre sulla natura distorta di quel luogo,
ritorno sulla Puledra della Luna: temo che una osservazione
prolungata di questo mondo potrebbe condurmi alla pazzia.
In
ogni caso, non appena la sua oscura figura si specchia sulle mie
iridi magenta, la vedo mentre scuote le spalle, spinta dal suo
malefico sghignazzare, come se si stesse pregustando qualcosa. Ciò,
nemmeno a dirlo, mi preoccupa sensibilmente.
Ancora
prima di poter trovare una risposta a quale dei due rischi sia il
minore, se rischiare la pazzia guardandomi intorno alla ricerca di
Chrysalis oppure farmi invadere il dorso dai brividi osservando la
Puledra della Luna negli occhi, tutto intorno a me si fa buio. Quando
anche il più esile raggio di luce sparisce, non posso vedere
nemmeno il mio naso, in mezzo all'oscurità che mi circonda.
Mi
concentro e cerco di illuminare il corno per evocare un semplice
incantesimo di luce attorno a me ma, con sommo stupore, noto come
sebbene senta la mia magia scorrere intorno a me resta soltanto
l'oscurità. Si tratta di eventi talmente rapidi che mi è
impossibile reagire, ho a malapena il tempo per pensare.
Mentre
cerco di capire come questo sia possibile, la voce della Puledra
Della Luna si fa prepotentemente largo nel buio spiegandomi “Sai,
si dice che una delle paure più diffuse sia quella del buio.”
Oltre
alle sue parole, giunte improvvisamente da una direzione che non
riesco a comprendere, un soffio sulla guancia mi fa trasalire per la
sorpresa.
Mi
volto rapidamente verso il mio fianco aspettandomi di trovare quello
stesso alicorno davanti ai miei occhi, ma tutto ciò che riesco
a vedere una volta girata resta il buio. È come se fossi stata
murata viva in una grotta senza spiragli.
“Ma,
se ci pensi bene, capisci subito che non è del buio in sé
che i pony hanno paura, bensì di quello che potrebbe
celarsi nelle
tenebre! Di quello che non vediamo e che potrebbe avere il
sopravvento su di noi prima di quando possiamo accorgercene!”
mentre odo queste esclamazioni cercando di capire da dove possano
venire, un improvviso solletichio sulla groppa mi coglie ancora alla
sprovvista, aumentando la mia agitazione.
Scattante,
eseguo un dietro- front della durata inferiore ad un secondo e sparo
un raggio verso la Puledra, nel tentativo di colpirla e porre
finalmente fine a questa situazione.
Tuttavia,
benché avverta perfettamente di aver lanciato l'incantesimo
corretto, non vedo ne' la luce del mio corno ne' lo stesso incanto
evocato.
“In
questo modo, il tocco di una piuma può essere un topo, o un
insetto che si arrampica per il garretto e un soffio addirittura
qualsiasi cosa... anche la nostra paura più grande!”
Dove,
in nome di Equestria, si nasconde?
Non
faccio in tempo a chiedermi ciò che avverto un improvviso
scricchiolio allo stesso modo in cui sentirei un colpo di cannone in
piena notte. Illudendomi che la Puledra della Luna si trovi nella
stessa posizione della sorgente di quel rumore, lancio un ennesimo
incantesimo in quella direzione, ma questa volta qualcosa mi colpisce
in mezzo alle ali.
L'armatura
ha attutito la maggior parte del danno, inoltre non si tratta di
qualcosa abbastanza potente da ferirmi, però la sorpresa è
tale che avverto mancarmi il fiato per qualche istante.
“Ciò
che stai provando, Celestia, si chiama paura.
Una
comune emozione generata dalla previsione di uno specifico dolore o
pericolo.” continua a spiegare quella voce ignorando, se non
addirittura compiacendosi, della mia attuale condizione “Ed è
questo
quello
che riservo a chiunque cerchi di ostacolarmi.”
Arrendendomi
al fatto che non potrò mai trovarla fino a che sono circondata
dall'oscurità, decido di cambiare approccio. Se non posso
scovarla, forse posso farla avvicinare provocandola.
“Va
bene, allora. Io sono qui. Fai del tuo peggio!” le rispondo,
mentre acuisco ogni senso per prepararmi alla prossima mossa del mio
atipico avversario.
“Oh,
lo avrei fatto comunque anche senza il tuo permesso.” ribatte
la Puledra della Luna alle mie provocazioni, mentre le tenebre
attorno a me cominciano lentamente a diradarsi come la rugiada sulle
foglie nel corso di una giornata torrida.
Mentre
la luce si espande, trovo il brutto muso della Puledra della Luna ad
uno zoccolo di distanza dal mio, come se per tutto questo tempo in
cui non potevo vederla lei non avesse fatto altro che avvicinarsi a
me.
Noto,
in questa posizione, dense coltri di fumo nero che sembrano ritornare
sotto i suoi zoccoli... che sia quella la causa dell'oscurità
che mi avvolgeva fino a poco fa? Ma non conosco alcun pony con simili
poteri... chi si nasconde dietro quella maschera?
“Io
sono la Puledra della Luna...” ripete dunque l'alicorno avanti
a me, rispondendo ai miei pensieri “Padrona indiscussa degli
Incubi e maestra
nella
paura! Lo sai da cosa sono nate le mie legioni che adesso stanno
invadendo la tua preziosa Equestria?” mi chiede alla fine,
tenendo le ali spiegate come se da quelle parole dovrei sentirmi
minacciata o intimorita.
Faccio
cenno di no con la testa per farle continuare di proposito il suo
monologo: più tempo stiamo a parlare, più Queen
Chrysalis ne ha a disposizione per raggiungermi!
E
poi, agendo in questo modo, potrei forse riuscire a far luce su un
paio di aspetti ancora misteriosi che ruotano attorno alla figura
dell'unico alicorno esistente oltre me in questa alternativa linea
temporale. Come, ad esempio, dove si trovi Discord in questo momento,
dato il fatto che mi era parso di capire che lui e questa Puledra
Della Luna collaborassero.
“Ogni
Incubo che nasce sulla luna è la reincarnazione di qualche
paura, fobia o timore di pony, Mutanti, grifoni e qualsiasi altra
razza sul vostro pianeta... loro si nutrono
dei
vostri tormenti! Anche se riuscite a sconfiggerne qualcuno, esso non
è perso per sempre, perché non esistono creature immuni
alla paura. L'Incubo che è stato sconfitto si ricostruisce
gradualmente nelle tenebre che avvolgono il mio mondo, alimentando il
suo risentimento nei vostri confronti per tutto il tempo che richiede
la sua ricostruzione.” mi spiega dunque l'alicorno riguardo
l'origine delle sue legioni, parlando con il tono tipico di chi è
sicuro del suo trionfo “E sono stata io... io
con
la mia
magia
ho dato i natali a questa forza inarrestabile!” mi confida
infine, trasudando orgoglio e vanteria da tutti i pori.
“Non
importa.” rispondo al suo vanto, socchiudendo gli occhi “I
tuoi Incubi potranno tornare tutte le volte che vogliono, ma non
riusciranno mai ad avere il sopravvento su Equestria e il resto del
mondo!” le preciso. In questa occasione non c'è un
secondo fine o una strategia da seguire, le sto dicendo sinceramente
quello che penso.
La
Notte Eterna è un evento terribile anche nella realtà
da cui provengo, ma in questa sempre essere addirittura peggiore.
Ragione in più per impegnarsi ad impedirla.
Penso
per un momento a quello che mi ha detto Twilight nell'Arabia Sellata:
“Io ho visto cosa porta la guerra e ho combattuto per porvi
fine, con successo. Non è forse ammirevole anche questo?”
Condannai
la sua linea d'azione. Reputo che una vera vittoria la si possa avere
solo conquistando il nemico intero e intatto, evitare lo scontro.
Ma
esistono situazioni in cui questo non è possibile. Esistono
esseri con cui non si può discutere, con cui è
impossibile trovare un accordo.
Esistono
creature che vogliono soltanto vedere il mondo bruciare.
In
questi casi, non posso lasciare che la mia inclinazione alla
risoluzione pacifica dei conflitti faccia fallire. Sono la
principessa, ho prestato giuramento di difendere Equestria più
di mille anni fa, non verrò meno alla parola data.
Corrugo
la fronte e mi preparo alla battaglia imminente, ma la reazione
della Puledra della Luna alla mia risolutezza è una fragorosa
risata. Ogni vocale da lei espressa echeggia intorno a me come un
tuon.
“Ahahah!
Sei speciale, Princess Celestia... l'ho capito sin da quando non sono
riuscita ad entrare nei tuoi sogni, come invece ho fatto con il
piccolo Haakim.”
Comprendo
al volo che lei sta parlando del Campione dell'Arabia Sellata, ma la
scoperta del vero nome di quel pony così particolare viene
oscurata da un'altra questione: cosa intende dire la Puledra della
Luna, affermando che non è mai riuscita ad entrare nei miei
sogni?
“Cosa?”
esclamo, quasi involontariamente, ed esprimendo in questo modo la mia
confusione.
Lei,
tuttavia, pare ignorarmi per concentrarsi su altro “Hai
paura... ogni
pony
ha paura...” borbotta infatti, socchiudendo gli occhi dietro
l'elmo che nasconde le fattezze del muso, parlando come se stesse
riflettendo a voce alta “Ma non hai paura per te... no... è
qualcosa di... diverso.
Ma cosa?” mentre si chiede questo, si sfrega lo zoccolo-
artiglio all'altezza del mento con fare riflessivo.
Resto
ammutolita: finora credevo di aver capito cosa fosse successo, di
poter finalmente dare una spiegazione a tutta la follia che mi
circonda in questi giorni, ma adesso quella certezza è
crollata come un castello di carte e le riflessioni espresse dalla
Puledra della Luna non mi aiutano.
Ad
un certo punto, il volto dell'alicorno pare illuminarsi come chi ha
un'intuizione geniale.
A
rafforzare questa impressione, lei alza verso il cielo l'artiglio-
zoccolo esclamando nel mentre, con voce che non lascia presagire
alcunché di buono “Eureka!”
Ciò
che rende la scena ancora più drammatica è il fatto che
uno solo degli artigli è alzato al cielo mentre gli altri, per
motivi che non riesco assolutamente a spiegarmi, sono piegati con le
estremità verso il basso, come una mano chiusa a pugno.
Deglutisco,
in previsione di cosa possa ancora accadere, e tale ansia, mista alla
confusione che domina nella mia testa, mi porta a dimenticare
l'arrivo di Queen Chrysalis.
“Tu
hai paura...” inizia allora la Puledra della Luna, puntandomi
contro lo stesso artiglio che prima era alzato al cielo come per
indicarmi “... di fallire.”
Quelle
parole mi cadono addosso come palle di cannone.
“O
meglio... di quello che consegue
al
tuo fallimento!”
Precisato
questo, vedo lo stesso fumo nero che si era riunito sotto gli zoccoli
a terra dell'alicorno uscire allo scoperto ed avvolgermi nel lasso di
tempo di un battito del cuore.
Il
caotico paesaggio intorno a me cambia nuovamente, mostrandomi ancora
una volta un ambiente diverso da quello che potevo vedere prima. Ma
questa volta, la confusione lascia lo spazio all'orrore.
Attorno
a me ora vedo Canterlot, o meglio, una Canterlot devastata ancora in
preda alle fiamme, come se al suo interno si fosse appena finito di
combattere una battaglia di proporzioni bibliche.
Le
alte guglie dorate del castello sono aperte a metà come gusci
d'uovo, la maggior parte dei maestosi palazzi che ornavano le vie
sono ridotti a pareti spoglie con addosso fori di dimensioni talmente
elevate da rendere difficile anche il solo distinguerli dalle
finestre.
In
mezzo a questo scenario, vedo ogni pony di Equestria marciare
incatenato al compagno avanti a lui, come uno schiavo, coperto di
polvere e ferite, trascinando debolmente gli zoccoli e tenendo gli
occhi spenti di chi ha assistito ad atrocità capaci di piegare
la mente, perennemente rivolti verso il basso.
A
dettare il ritmo della loro triste marcia sono le risate di scherno
dei miei nemici, seduti su troni d'ottone posti in cima ad alte
colonne di macerie fumanti, mentre titaniche fiamme alle loro spalle
consumano quel poco che rimane di Equestria.
“No!”
esclamo con tutto il fiato che ho nel petto, sconvolta da quella
visione di tutti quegli sguardi tristi e rassegnati di chi in cuor
suo ha già accettato un'eternità di dannazione,
sentendosi impotente di fronte alla catastrofe. Ogni paio di occhi la
cui luce si è
spenta rappresenta per me un fallimento.
Anche
se quello che vedo è solo una riproduzione, un costrutto fatto
apposta per indebolirmi, tutto intorno mi appare così reale,
così viva da farmi tremare le zampe. Posso sentire perfino gli
odori delle macerie in fiamme e i singhiozzi dei vinti riempire
l'aria, mentre le risate e i sorrisi diventano mere parole senza
significato.
“Hai
il terrore di tutto questo da quando hai davvero
fallito
per la prima volta...” prosegue la Puledra della Luna,
apparendo alle mie spalle come nebbia che filtra dal terreno,
parlando con un tono di voce molto criptico. Il tono di chi nasconde
ancora qualcosa.
Mi
volto lentamente verso di lei, spinta dalla curiosità di
vedere cosa intende fare, ma lo spettacolo che mi mostra riesce ad
essere peggiore di ogni mia più nera aspettativa.
Osservo
sul corpo della Puledra della Luna formarsi una linea luminescente
arancione verticale, la quale le attraversa il corpo dall'elmo,
passando in mezzo agli occhi, fino ad arrivare allo spazio vuoto tra
gli zoccoli, squarciando anche quella stessa realtà costruita
ad arte.
Tale
spirale appena apparsa emana alcuni aloni luminescenti, come luce che
cerca di passare attraverso pareti fatiscenti, dall'aspetto poco
rassicuranti. Sembra quasi che quell'alicorno si sia improvvisamente
trasformato in un vulcano, pronto per eruttare.
In
pochi secondi la luce diventa ancora più intensa, fino a che
la Puledra della Luna non comincia a dividersi a metà,
seguendo la direzione tracciata dalla linea e le parti del corpo
dalla radice del collo si piegano ai lati, come pareti di ghisa
appena fusa. Maggiore si fa l'ampiezza dell'apertura, inoltre, più
la luce assume un aspetto più intenso.
In
tutto questo, quella diabolica creatura non ha emesso un solo suono.
Quando
l'apertura creata in quell'essere si fa sufficientemente ampia, la
luce si spegne improvvisamente e l'alicorno resta avanti a me, aperto
come la bocca di un vulcano dal petto in su.
Deglutisco,
mentre ancora ignoro cosa devo aspettarmi.
Improvvisamente,
sento provenire dall'interno del corpo della Puledra della Luna dei
singhiozzi.
Subito
dopo, un paio di zoccoli scuri e il muso di una puledra dalla chioma
eterea blu notte, una tiara nera sul capo e le lacrime che le solcano
le guance partendo dagli occhi color ciano esce allo scoperto dal
petto in su, come a voler sostituire la Puledra della Luna.
Non
è tuttavia la modalità con cui il nuovo pony, di cui al
momento si può vedere solo il corno svettare in mezzo alla
criniera, è apparso ma bensì chi ella sia che mi fa
mancare mancare la terra sotto gli zoccoli.
La
riconosco ancora prima che apra la bocca, non potrei mai fare
altrimenti.
“Sigh...
sorella... perché lo hai fatto?” mi chiede mia sorella,
apparsa da dentro la Puledra della Luna, con la voce rotta dai
singhiozzi “Dovevamo governare questa terra insieme
e
invece... mi hai sostituito senza pensarci due volte!”
Qualunque
cosa stia succedendo, avverto in me un opprimente senso di colpa che
mi schiaccia. Tutto in una volta, più di mille anni di rimorsi
mi cadono addosso come un'incudine. Nemmeno le mie amnesie dovute a
questo nuovo mondo mi hanno salvato da loro.
Le
lacrime inumidiscono il mio volto ancora prima che possa
accorgermene.
“I...
io...” balbetto, colpita da un misto di confusione e dispiacere
capace di levarmi le parole di bocca e spegnere definitivamente il
flusso dei miei pensieri.
“Non
ti importa di me!”
mi rimprovera ancora, puntandomi contro uno zoccolo accusatore “Pure
adesso, non ricordi nemmeno il mio nome!”
Comincio
involontariamente ad indietreggiare, come se mi stesse minacciando,
ma in realtà sono io che vengo fortemente tentata di scappare
da lei e la sensazione che mi provoca il solo ricordo di quei
momenti.
Sfortunatamente,
ella sembra accorgersi di questa mia intenzione e continua ad
infierire senza pietà “Nemmeno quando sono tornata ti
sei degnata di presentarti per cercare di fermarmi... hai lasciato
fare a pony che non c'entravano niente, preferendo restare nascosta
pur di non affrontare il peso dei tuoi errori!”
Ignoro
cosa rispondere, allo stesso modo in cui non riesco nemmeno a
pensare. Il nodo che avverto alla gola e la confusione nella mia
testa mi impediscono di ragionare anche su faccende elementari.
Il
dibattito sarebbe proseguito ancora a lungo, ma una voce interrompe
improvvisamente entrambe, intromettendosi con la stessa violenza di
un fulmine che si abbatte sul terreno in mezzo a noi.
“Tsk-
tsk! Qui stiamo giocando sporco!” esclama questa voce, con
evidente disappunto, pur senza apparire di fronte a nessuna di noi
due alicorni.
Prima
che possa accorgermene, qualcosa apparso dal nulla mi afferra
saldamente per le ali, trascinandomi in una direzione sconosciuta.
Non
avendo ne' le forze per reagire diversamente ne' il tempo, riesco
solamente a sbirciare brevemente alle mie spalle.
In
questo modo vedo una zampa di leone e una d'aquila tenermi per le ali
mentre mi trascinano in una fenditura apparsa dal nulla dietro di me.
Dalla
forma che questa fenditura ha, potrebbe sembrare un taglio in una
tela all'interno del quale è possibile vedere solo uno sfondo
grigio indefinito, come nascosto dentro una folta nebbia. Ma più
che il suo aspetto, ciò che più mi colpisce è
quando sia apparsa: possibile che ne' io ne' la Puledra della Luna ci
siamo accorte della sua presenza?
Mentre
vengo trascinata, avverto la voce di mia sorella esclamare “No!”
attirando così la mia attenzione.
Non
potendo fare altro, faccio appena in tempo per voltarmi verso di lei.
Nel
suo volto è sparita qualunque traccia di tristezza che
manifestava fino a poco fa, lasciando il posto ad una rabbia cieca,
mentre digrigna i denti e spalanca gli occhi dilatando le pupille.
La
vedo saltare fuori dalla carcassa ancora fumante da cui è
sorta spalancando le ali e tenendo gli zoccoli puntanti verso di me,
come a volermi ghermire al volo. Compresa l'impossibilità di
una simile azione, mia sorella spalanca la bocca e, senza alcuna
logica apparente, la Puledra della Luna esce da quella cavità,
mostrandosi nuovamente avanti ai miei occhi. Si tratta di una visione
così scioccante e al tempo stesso imponente che non riesco a
vedere che fine faccia il corpo di mia sorella.
Attraverso
completamente i bordi della fenditura verso la quale sono trascinata
e immediatamente vedo questa chiudersi come una chiusura lampo,
lasciando fuori l'orribile nemico.
La
Puledra della Luna sparisce davanti ai miei occhi, coperta dal manto
avanti a noi.
Una
volta ferma e messi nuovamente gli zoccoli a terra mi occorre un po'
di tempo, prima di adattarmi al nuovo ambiente annebbiato che adesso
sta tutto attorno a me. Siamo passati da un calderone di orrori, caos
e scene prive di logica, alla desolazione. Pare di essere in un
deserto durante una notte senza luna e senza stelle.
Qualsiasi
cosa mi stesse trascinando prima, ha lasciato la presa senza
aggiungere una sola parola, limitandosi a lasciarmi il tempo di
riprendermi dall'improvviso cambio di scenario e da quello che la
vista di mia sorella ha provocato nel mio animo.
Non
so dire quanto tempo mi ci sia voluto per ritrovare la calma, ma alla
fine riesco nell'intento e ritrovo l'orientamento, insieme ad una
parziale lucidità mentale. In questo modo inizio a cercare chi
si trova in quel posto con me, volendolo ringraziare per il soccorso.
È
proprio in questo momento, come se non avesse atteso altro, che la
voce di prima si fa nuovamente sentire nuovamente, attirando
prepotentemente la mia attenzione.
“Oh,
Celestia...” la nota di rimprovero in quella voce è così
evidente da essere tangibile. Ma non è quel tono a permettermi
di riconoscere di chi si tratta questa volta, bensì la voce
stessa.
Non
si tratta di un accento particolare, o una particolare musicalità
nelle sillabe pronunciate, a renderla riconoscibile tra mille altre.
È
una voce che sto inseguendo da quando tutto questo è
cominciato. Ed è per questo che mi do della stupida per non
averlo riconosciuto subito.
Come
un pony ormai adulto che incontra dopo tanti anni colui che lo
tormentava da piccolo nei panni del bulletto scolastico, quelle poche
parole sono sufficienti a farmi accapponare il manto e a far invadere
il mio dorso da brividi in grado di scorrerlo come tanti pegasi in
gara attorno ad un circuito.
Mi
volto e, finalmente, lo vedo.
Il
suo aspetto è unico in tutto l'universo.
Non
possono esistere altri come lui, qualsiasi sia la linea temporale o
la realtà parallela in cui ci si trova.
“Discord...”
lo chiamo, in un soffio di voce, indecisa se dare al mio richiamo un
tono più sul minaccioso o sul sorpreso.
La
figura serpentiforme accenna ad un'espressione compiaciuta, nel
sentirsi chiamare.
Espressione
che viene tuttavia presto messa in ombra da una faccia ben più
cupa mentre aggiunge “Guarda cosa stai combinando!”
indicando al termine della sua esclamazione un punto dietro di se.
Osservo
il punto indicatomi e vedo me stessa, distesa a terra su un fianco,
circondata da una densa nuvola di fumo nero mentre la Puledra della
Luna mi cammina nervosamente intorno, come se stesse cercando
qualcosa.
Dalle
costruzioni intorno a lei, comunque, sembra che mi trovi in un
castello, ambiente di gran lunga diverso da quello in cui la stavo
affrontando poco prima. Che cosa significa?
“Io
ti dico che hai più poche ore per salvare Equestria e tu
dormi?
Per giunta davanti ad un pony che può entrare nei tuoi sogni e
modificarli a suo piacimento?!?!” continua nel suo rimprovero
il Draconequus, senza lasciarmi il tempo di trovare una risposta.
Ma
non ascolto veramente cosa mi stia dicendo. Semplicemente, la sua
voce e l'ennesima interruzione sono state la classica goccia che ha
fatto traboccare il vaso.
Sono
stanca.
Stanchissima.
E
non lo dico solo perché sono due giorni che non chiudo occhio
nel tentativo di risolvere questa faccenda il prima possibile.
Sono
arcistufa di fare, ogni volta che indago, un passo avanti e due
indietro.
Non
ne posso più di trovare sempre più misteri intorno a
me, piuttosto che scoperte.
E
non sopporto vedere come, con il passare del tempo, le poche risposte
che ottengo durante le indagini si rivelano immancabilmente sbagliate
o mal interpretate.
Questa
esperienza mi sta davvero portando al limite, fisico e mentale.
Non
ho ancora terminato di versare le mie lacrime da quando la Puledra
della Luna mi ha fatto rivivere i rimorsi che provo nei confronti di
mia sorella, ma incurante di come devo apparire in questo momento mi
volto a denti stretti a guardare nuovamente la creatura di caos che è
arrivata al mio fianco.
“Che
cosa hai fatto?” gli ringhio, trattenendo a stento la rabbia
nata dalla frustrazione dei miei innumerevoli fallimenti in questi
giorni.
“Prego?”
mi risponde lui. Forse non ha capito cosa gli abbia chiesto, ma dal
tono con cui si è espresso pare che quella parola sia più
un'esclamazione, che una domanda.
Ciononostante,
sono stanca di pormi domande e perciò mi preparo a lanciare
ogni incantesimo che conosco per fermare il Draconequus, mentre riuso
un'altra volta l'antica voce regale di Canterlot per ripetergli “Che
cosa hai fatto ad Equestria, mostro?”
Nonostante
il mio sbraitare, vedo il volto di Discord piegarsi in una smorfia
divertita “Ah, quello che io
avrei
fatto?” mi chiede, stupendosi al punto da farsi quasi uscire
gli occhi dalle orbite “Questa sì che è buona!”
esclama infine, cominciando a ridere sguaiatamente, tenendosi a
mezz'aria grazie alle piccole ali, diverse fra loro, sulla sua
schiena.
Sebbene
mi faccia piacere quando qualcuno riesce a ridere, questa scena mi
irrita ulteriormente.
È
stato Discord ad avvisarmi che non abbiamo più molto tempo per
salvare Equestria, perciò non sono disposta a vederlo perderne
così tanto mentre io avverto il cuore battermi in gola per la
pressione.
“Sono
stanca dei tuoi giochetti! Rispondi!”
esclamo quindi, usando ancora la voce regale di Canterlot e battendo
violentemente uno zoccolo a terra per incitarlo a smetterla.
Il
Draconequus torna finalmente composto, tuttavia ne' dalla voce ne' da
qualsiasi altro fattore mi pare che lui abbia anche solo fatto caso
al mio gesto. Pare piuttosto che si sia accorto da solo che non può
stare a ridere tutto il tempo che vuole.
“Oh,
Celestia...” esordisce dunque lui, alzando entrambe le zampe in
alto, come in segno di resa.
Benché
lo senta nitidamente sghignazzare, so che non posso aspettarmi
maggiore serietà da lui, perciò lo lascio proseguire.
“Scusami
tanto, ma il fatto è che è proprio questo
il
bello!” si giustifica subito dopo, parlando come chi sta per
raccontare una barzelletta molto divertente, combattendo nel
frattempo l'impulso di ridere per primo.
“Cosa
vorresti dire?” domando, inarcando un sopracciglio senza
capire.
Scandendo
pesantemente le sue parole, Discord confessa “Io non ho fatto
niente.
Assolutamente niente!
Non c'entro nulla, con tutta questa storia!”
Conosco
bene quella creatura e so riconoscere quando mente e quando dice la
verità. Sgrano gli occhi vedendo come, per quanto in contrasto
con quello che ho creduto finora, egli sia sincero.
Approfittando
del mio silenzio, Discord conclude “La verità Celestia è
che, per oggi, il vero cattivo della storia... sei
tu.”
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Capitolo 12 *** Accadde Domani ***
CAPITOLO
11: Accadde Domani
“Princess
Celestia la verità è che, per oggi, il cattivo della
storia... sei tu.”
Ognuna
di quelle parole mi colpisce come un sasso.
Sgrano
gli occhi, qualunque emozione provassi prima di udire questa frase
svanisce come neve al sole e l'unica parola che riesco a balbettare è
un banale “C... cosa?”
“Non
lo ricordi, vero?” ribatte invece Discord, cadendo
sgraziatamente con le zampe a terra. Ciò non è normale,
ma sul momento non ci do molta importanza.
“Mi
stai prendendo in giro...” concludo subito, reputando questa
come l'unica spiegazione logica. Come mai avrei potuto creare
qualcosa di simile alla Equestria che invece sto cercando di
cambiare, senza conservarne il ricordo?
“Celestia,
devi credermi...” insiste tuttavia il mio insolito
interlocutore “Sei tu che hai creato tutto questo.
Involontariamente, certo, ma sei stata tu. Solo che non ne conservi
il ricordo!” ripete più volte, quasi tentasse in questo
modo di guadagnarsi la mia fiducia. Impresa ardua, considerando il
soggetto.
“Facile
metterla così.” è infatti la mia risposta. Per
quanto glielo legga in faccia che è sincero, le sue parole
implicano eventi troppo inverosimili per darci credito.
“Non
abbiamo tempo per essere scettici!” esclama allora lui,
spazientendosi mentre alza le zampe a indicarsi il volto “Come
puoi vedere, non hai più molto tempo per sistemare questo
disastro e io ne ho addirittura meno!” si lamenta poi, con una
marcata nota adirata nella voce.
Ci
faccio caso soltanto allora: prima non potevo notarlo, ma ora che il
Draconequus me lo indica chiaramente, noto i segni del pesante
degrado sul suo volto. Le occhiaie, già di per se accentuate,
sono ancora più scavate, facendo sembrare addirittura che le
pupille stiano per cadergli dentro il cranio, la cresta dietro il
corpo serpentiforme è caduta in più parti lasciando
soltanto qualche ciocca disordinata, lo stesso manto pare perdere
pelo a vista d'occhio lasciando nuvolette marroni ad ogni suo
spostamento, mentre le folte sopracciglia bianche sono ancora più
disordinare. Per quanto possa sembrare incredibile anche questo, pare
quasi che Discord, una creatura di puro caos, stia... invecchiando.
Ma
com'è possibile? I suoi poteri dovrebbero tenergli alla larga
i problemi legati all'età!
“Fortunatamente
ho ancora abbastanza magia per... un ultimo scherzetto.” mi
confida ad un certo punto, interrompendo i miei pensieri “Farà
male, molto male... ma è l'unico modo, Celestia. Posso
solo dire che mi dispiace non avere un altro modo, al momento.”
mi anticipa, prima di far schioccare come dita i pochi peli rimasti
all'estremità della sua coda.
Non
appena compie quel gesto, vengo avvolta da violente scariche di
energia che mi bruciano la pelle sotto il manto, ma senza consumarlo.
Non provo un dolore simile dai tempi del rituale per la memoria
genetica di Fluttershy.
Cado
in ginocchio a terra, digrignando i denti per trattenere le grida di
dolore, e Discord prosegue “Cercherò di farti ricordare
le ultime ventiquattro ore passate prima che avvenisse tutto questo.
Te lo ripeto, mi dispiace, ma è il modo più veloce,
Celestia! Ormai non ci resta più tempo!”
Non
appena il mio caotico interlocutore dice questo, il dolore che provo
diventa ancora più intenso e non riesco più a
trattenermi.
Mentre
la realtà attorno a noi cambia roteando su se stessa come se
messa in un frullatore, con le mie grida che si perdono nell'eco, la
risposta che cerco da così tanto tempo esce finalmente allo
scoperto.
Sono
stata io a creare tutto questo.
A
Canterlot c'è aria di festa: le nozze tra il capitano delle
guardie reali, Shining Armor, e la mia nipote adottiva Princess
Cadance si sono svolte e ora questi due pony possono vivere la loro
vita insieme, nonostante i tremendi eventi che hanno minato non solo
il loro rapporto ma l'intera stabilità di Equestria.
Queen
Chrysalis, la perfida regina dei Mutanti, ha preso il posto per un
certo periodo di mia nipote, infiltrandosi nella capitale del mio
regno, nutrendosi dell'amore di Shining Armor e orchestrando
nell'ombra un'invasione di proporzioni bibliche.
Nonostante
il suo diabolico piano, siamo riusciti a respingerla e a celebrare le
nozze. Ma durante i festeggiamenti, pensieri di altra natura hanno
occupato la mia mente.
Durante
la sua invasione Queen Chrysalis è stata in grado di
sconfiggermi in un duello di magia grazie all'amore assorbito da
Shining Armor e non solo, grazie al numero soverchiante di Mutanti al
suo servizio è stata in grado di catturare addirittura gli
Elementi dell'Armonia. Se non fosse stato per quel suo breve istante
di distrazione, causato forse da un'eccessiva sicurezza, nel quale i
due novelli sposi sono riusciti a bandire lei e il suo esercito fuori
dal regno ricostruendo la barriera che proteggeva la città, a
quest'ora Equestria sarebbe ancora alla sua mercé, senza
ostacoli per fermare la sua tirannia.
Mi
sono bastati quei brevi istanti in cui la regina dei Mutanti aveva il
dominio su pony e mutanti per riempire la mia mente di orrori.
Cosa
sarebbe successo se un'altra volta non saremmo stati così
fortunati? E se fosse mai arrivato un nemico ancora più
potente a minare la stabilità del regno?
Per
il bene dei miei amici e dei miei sudditi, non posso permettere che
Equestria corra un simile rischio.
Questi
pensieri mi hanno condotto ad avere un colloquio a quattr'occhi con
la stessa Regina.
I
mutanti non tentano nemmeno di fermarmi. Si limitano a farsi da
parte, lasciandomi passare, e a ringhiarmi contro come per segnalare
la mia presenza ai loro simili.
Non
lo fanno perché incuto in loro qualche sorta di timore, o
magari perché credono di non avere una sola speranza contro di
me. Anzi, la realtà dei fatti è che sono io a
non avere una sola speranza contro la loro forza del numero,
soverchiante se paragonata alla mia.
Non
mi attaccano solo perché la loro Regina gli ha ordinato di
fare così. Se sono coinvolta in qualche faccenda, il suo
orgoglio la obbliga praticamente a occuparsene personalmente.
Mentre
passeggio seraficamente tra le fila dei Mutanti all'interno del loro
stesso regno, facendomi strada alla stessa maniera in cui una candela
fende le tenebre di una stanza buia, cerco la sala del trono con lo
sguardo.
La
minaccia di Queen Chrysalis e del suo esercito mi è nota da
diverso tempo, ma fino ad ora i nostri rapporti ostili si sono
limitati ad una lenta guerra fredda, lasciando ai nostri due regni
una situazione di stallo senza vincitori ne' vinti. Purtroppo, dopo
l'ultima esperienza a Canterlot, è chiaro che questo nostro
rapporto sta giungendo al suo ineluttabile epilogo e io sono qui
proprio per impedirlo.
Arrivo
finalmente davanti alla porta della sala. Si tratta di un enorme
portone dalle ante spesse e decorate in tutta la loro lunghezza da
una imponente raffigurazione metallica della stessa Queen Chrysalis
in posizione rampante.
Deve
trattarsi di un portone estremamente pesante, ma grazie alla mia
magia si apre come se fosse fatta d'aria. In questo modo finalmente
entro nella sala del trono, trovandovi all'interno solamente la
Regina dei Mutanti, di spalle rispetto a me, persa dietro una
scacchiera con i pezzi ancora alle loro posizioni di partenza.
"I
bianchi muovono per primi." sono le parole con cui ella mi
accoglie "Io preferisco usare i neri. Più affinità
con il colore, per entrambe."
Cerca
di non farlo notare dal tono di voce, ma so benissimo che anche lei è
a conoscenza della posta che c'è in gioco. Non può aver
progettato un'invasione direttamente a Canterlot tanto grande da non
pensare alle conseguenze di un eventuale fallimento.
In
ogni caso, conosco abbastanza bene quella monarca per immaginare
quanto sarebbe inutile cercare di parlarle in un modo diverso da
quello che ha stabilito, perciò accetto silenziosamente la
sfida e vado a sedermi avanti a lei.
La
sala del trono è lo specchio dell'atmosfera che si respira
all'interno del suo regno: per quanto Equestria e Canterlot possano
apparire come luoghi colorati pullulanti di pony allegri, il Regno
dei Mutanti pare essere un girone del Tartaro. Dalle alte guglie nere
che si stagliano verso il cielo dove sono ospitati tutti gli abitanti
di quel luogo, le titaniche mura di cristallo nero e le terrificanti
torri del castello danno a quel posto un'aria fredda, oscura e
inospitale.
Richiedo
comunque uno sforzo aggiuntivo a me stessa per ignorare questa
sgradevole sensazione e mantenere il decoro.
"Salve."
la saluto,una volta seduta, non appena muovo il primo pedone come a
dare inizio in questo modo alla nostra conversazione "In verità,
sono qui per parlare." le confesso subito dopo.
Queen
Chrysalis non aggiunge una sola sillaba ma sposta a sua volta un
pedone usando la magia, allo stesso modo in cui agisco io.
"Ho
pensato molto, ultimamente..." le confido quindi, proseguendo
nel colloquio "A me... a te... e a quello che deve ancora
accadere." faccio una breve pausa prima di ammetterle anche il
mio timore "Finiremo con l'ucciderci a vicenda... vero?"
La
mia domanda non ottiene risposte nel periodo che le concedo per
aprire finalmente bocca, così proseguo ancora "Forse tu
ucciderai me e prenderai il controllo di Equestria... o forse saranno
gli Elementi dell'Armonia a prevalere su di te. Io, però,
vorrei che ci fosse un altro modo... che potesse finire in un'altra
maniera... ma non posso farlo se tu non collabori!"
Finalmente
Queen Chrysalis sembra reagire alle mie parole e corruga un
sopracciglio senza tuttavia staccare lo sguardo dalla scacchiera.
Prendo
comunque questo suo gesto come una reazione alle mie parole e
proseguo “Non so cosa ti abbia reso quello che sei oggi... ma
possiamo collaborare. Unire Pony e Mutanti sotto la stessa bandiera e
iniziare così un nuovo periodo di pace sulle nostre terre!”
Solo
ora la regina prende attivamente parte alla conversazione, ma le sue
parole mi deludono profondamente.
Dopo
un sospiro, la sento ammettere "Sigh. Mi stai deludendo,
Princess Celestia."
In
tutto questo tempo non abbiamo smesso di giocare.
"Perché?"
le chiedo, corrugando la fronte senza capire cosa voglia dire.
"Pensavo
che tu fossi un avversario più attento..." mi risponde e,
da come muove una delle torri, mi accorgo che mi sta tenendo sotto
scacco "Ma dalla nostra ultima esperienza a Canterlot,
considerando quanto sia stato facile ingannarti, avrei dovuto
aspettarmelo."
La
sua mossa si tratta tuttavia di una formazione banale, ad uscirne ne
sarebbe capace anche un puledrino.
Ciò
che mi da davvero fastidio non è questo, o l'essere appena
stata insultata.
È
l'accorgermi che questo suo gesto è dovuto unicamente al fatto
che voglia stuzzicarmi facendo finta di non sentire me e le mie
proposte.
Riprendiamo
dunque la partita spostando magicamente le pedine sul tavolo in
religioso silenzio. Trovo inutile sprecare fiato, se lei vuole invece
intavolare diversamente la conversazione. Dovrò fare uno
sforzo ancora per intavolare la proposta in un altro momento.
Ad
un certo punto, il nostro silenzio viene finalmente interrotto da
Queen Chrysalis, la quale chiede senza neanche guardarmi "Qualcosa
non va, Princess Celestia?"
Sbuffo
prima di risponderle senza peli sulla lingua "Sto cominciando a
chiedermi se venire qui non sia stato in realtà soltanto una
perdita di tempo."
Alle
mie parole, la regina dei Mutanti lascia la presa sul suo alfiere
prima di alzare finalmente lo sguardo su di me "Hai per caso...
paura di me?"
Mi
sorprende come riesca a passare da un argomento all'altro, tuttavia
anche qui decido di essere onesta "Ho paura di quello che
potresti fare. Possiedi i mezzi e l'ingegno per progettare
un'invasione su ampia scala... iniziare una guerra che potrebbe
coinvolgere ogni specie conosciuta!"
"Questo
non vale anche per te?"
La
sua domanda, pronunciata con palpabile tono ironico in risposta alle
mie preoccupazioni, mi leva le parole di bocca.
Resto
interdetta, mentre la regina fa la sua mossa eliminando una delle mie
torri e riportandomi così alla realtà "Sai,
Princess Celestia, è difficile trovare qualcuno come me... e
tu, fino ad ora, sei decisamente la sovrana migliore che abbia
scoperto."
Inarco
un sopracciglio alle sue parole. Forse posso approfittare per
conoscere meglio il mio nemico
"Prima
mi hai chiesto se ho paura di te. Avresti preferito se avessi
risposto affermativamente?” le chiedo, volendo approfondire su
questo punto.
Le
mie parole sembrano lasciare Queen Chrysalis a metà tra il
divertito e l'indeciso, lasciandola di fatto a osservare nuovamente
la scacchiera dopo aver abbassato gli occhi su questa mentre
giocherella facendo levitare a mezz'aria un alfiere , con un
indelebile ghigno tatuato sul muso “Anche se tu forse non lo
ammetterai mai... io credo che sia proprio così.” mi
confida, muovendo il pezzo sopracitato “Io rappresento i tuoi
incubi... notte, dopo notte. Sono quell'ombra che esisterà
sempre, non importa quanto forte la tua luce potrà splendere."
Di
solito non mi faccio colpire dalle minacce, ma considerando quello
che lei ha fatto a Canterlot non posso non temere anche per tutti i
miei sudditi ed i miei cari.
“Quindi
è per questo che non sopporti la presenza di altri nella mia
vita...” ipotizzo a voce alta, quasi involontariamente “Almeno,
giudicando cosa hai fatto a Cadance..."
“Non
è il modo corretto di dirlo.” mi corregge lei, agitando
lentamente il capo “Non è che non lo sopporto,
semplicemente se possono essere utili al mio scopo, per quale motivo
non dovrei usarli?"
La
naturalezza con cui lei pone quella domanda retorica mi porta a
chiedermi se in quel petto ci sia un cuore o soltanto un buco nero.
“Tu
l'hai catturata a pochi giorni dalle sue nozze, rinchiudendola nelle
grotte sotto Canterlot... hai preso le sue sembianze e hai usato suo
marito per diventare più forte e l'intero matrimonio come il
tuo trampolino di lancio per invadere Canterlot ed Equestria!”
esclamo, pur senza alzare la voce, sebbene tema che anche nelle mie
parole si possa notare la mia viva preoccupazione per la spietatezza
che lei palesa avanti ai miei occhi.
"Sì...
l'ho fatto." annuisce Queen Chrysalis, inarcando un angolo della
bocca a formare un ghigno divertito, come se andasse addirittura
fiera della sua invasione sventata per il rotto della cuffia.
"E
Luna?" le chiedo subito dopo, preoccupata per mia sorella. Anche
se non era presente a palazzo durante l'invasione, non penso che sia
esente dall'essere un bersaglio per la spietata Regina dei Mutanti.
"Tsk..."
ribatte lei, con noncunza "Come una scacchiera, ogni pezzo ha la
sua funzione. Possiamo vedere tua sorella come un pedone che è
vicino a raggiungere il lato della scacchiera dell'avversario e che
deve ancora decidere in cosa cambiare." mi spiega quindi.
Per
quanto criptica, la sua analogia mi ha illuminato su un suo aspetto.
"Ho
capito, allora." le confido, con un filo di voce.
"Hai
capito?" ripete lei, alzando lentamente gli occhi dalla
scacchiera.
"Penso
che Cadance sia la più fortunata.” le spiego “Tu
l'hai usata... tormentarla per te equivale
semplicemente aggiungere qualcosa alle sue proprietà, dare uno
scopo alla sua esistenza. Però Luna non ti degni nemmeno di
guardarla. Per te lei è solo zavorra... una usurpatrice del
posto che ti senti di possedere per diritto!" esclamo infine,
trattenendomi a fatica dal digrignarle i denti contro, al pensiero
che qualcuno possa osare vedere mia sorella sotto questa luce.
"Stai
capendo tutto, finalmente." è il commento che lei lancia,
alzando questa volta tutto il volto dalla scacchiera e alzando un
sopracciglio per dare alla sua espressione un'ara ancor più
divertita di quanto non lo fosse in precedenza.
Ormai
è chiaro. Potrei anche offrirle le chiavi del mio regno, non
accetterà mai un accordo di pace tra i nostri regni. L'unica
cosa che posso ottenere da questo nostro incontro è
approfondire qualche aspetto della mia nemesi.
“Allora
è così che vuoi finirla?” le domando “Vorresti
uccidermi e prendere il controllo di Equestria?"
“Eheheh.”
ridacchia lei, agitando il capo con sufficienza “Ucciderti?
Allora rettifico, Princess Celestia, tu hai frainteso le mie parole."
Quelle
parole mi confondono leggermente. Inarco un sopracciglio mentre le
chiedo “Ovvero?”
“Tu
non puoi uccidermi, Principessa, per un tuo mal riposto senso di
dovere. E io non posso ucciderti... perché noi due ci
completiamo.”
“Credo
di non capire...”
“Cosa
faccio senza di te? Torno a far tremare di paura i draghi?” mi
chiede lei in maniera retorica “E tu, senza di me? Lasceresti
che arrivasse qualche altro cattivone a minare la pace che tu e i
tuoi lacchè cercate di difendere?”
Questa
volta pare avere preso sul personale la nostra conversazione,
atteggiandosi in maniera nettamente contrastante con quello che aveva
precedentemente.
Infatti,
mentre parla avvicinando il suo muso al mio in certi momenti, non
stacca gli occhi dai miei e la sua voce è questa volta carica
di vivacità e furore. Eppure, per quanto pare essere
concentrata, non passa un solo secondo dalla mia nuova mossa sulla
scacchiera che lei risponde, pur senza guardare dove sono situati i
pezzi.
“È
quello che succede quando un oggetto inamovibile incontra una forza
inarrestabile...” prosegue ancora la regina nel suo discorso,
divenuto ormai un monologo “Noi siamo destinate a lottare.”
Detto
questo, Queen Chrysalis mi mette sorprendentemente in scacco matto,
scoprendo tuttavia in questo modo il suo re e mettendosi a sua volta
nella stessa posizione. È un pareggio.
“Per
sempre.” conclude Queen Chrysalis, alzandosi in volo prima di
spostarsi verso il suo trono mentre vedo la scacchiera venire avvolta
da fiamme verdi incantate a consumarla.
Io,
invece, mi sento una stupida.
Sono
venuta qui per cercare una pace tra pony e mutanti e invece ho
trovato soltanto come l'ambizione di Queen Chrysalis le impedisce di
rendere questo sogno realtà.
Almeno,
fino a che esistiamo entrambe nello stesso tempo, questa convivenza
non potrà mai esistere.
È
con questa parola che ho un lampo: tempo...
Io
so come cambiarlo!
“L'incantesimo
di Flashpoint...” ricorda Luna, appena la metto al corrente dei
miei piani, mentre fa levitare a mezz'aria un tomo che parla
dell'omonimo incantesimo. Ci troviamo entrambe negli archivi di
Canterlot nella sala dedicata a Starswirl Il Barbuto “Il nome
dell'incantesimo che, combinato con la Clessidra, permette di
viaggiare nel tempo.” riassume dunque mia sorella quanto
scritto a proposito nel libro che tiene avanti a lei. Nonostante
questo, è palpabile la nota di preoccupazione nella sua voce.
“Indietro
nel tempo...” ripeto io, quasi involontariamente, mentre
osservo il mio riflesso nel vetro della grande clessidra posta al
centro della stanza. In apparenza la sua posizione è puramente
estetica, ma si possono contare sugli zoccoli i pony che sono a
conoscenza delle grandi capacità di questo artefatto
“Anche
nel momento in cui Queen Chrysalis è nata.” concludo il
mio pensiero, alludendo al piano che ho già spiegato a Luna
nei minimi dettagli non appena ci siamo incontrate nella sala del
trono.
Come
lei ha fatto sorgere la luna, ci siamo precipitate in questa stanza:
sono momenti decisivi, la posta in gioco è molto alta.
In
ogni caso, alle mie parole, Luna sospira agitando lentamente il capo
come a segnalarmi che non riesce a reputare il mio piano come una
buona idea. Una delle sue doti che ho sempre apprezzato è
sempre stata la sincerità, a volte davvero schietta, la quale
l'ha fatta dipingere più volte dalle malelingue come una
faccia di bronzo. Nemmeno con me, che sono sua sorella maggiore, si
fa problemi a mostrare il suo scetticismo.
Conscia
di ciò, tento di spiegarle “Parlare con Queen
Chrysalis... sentire quello che ha intenzione di fare, è
stato... terribile.”
“Perché
sai che ha ragione.” mi interrompe lei,
esibendo in maniera piuttosto secca il suo pensiero
“Il
fatto è che se riguardasse soltanto me e lei potrei
accettarlo... ma la nostra faida rischia di coinvolgere l'intera
Equestria!” le confido, ignorando di proposito le sue parole.
Il fatto è che vedere me e la Regina dei Mutanti come le due
facce della stessa medaglia, se non addirittura qualcosa di più,
mi fa accapponare la pelle.
“Per
quanto nobili siano le tue intenzioni, sorella... sai bene quanto sia
rischioso cercare di alterare il corso del tempo.” mi biasima
Luna in risposta “La Clessidra del Tempo, combinata con
Flashpoint, ti permetterà di viaggiare a piacimento la nostra
linea temporale ogni volta che lo desideri. Ma le conseguenze di
questo nostro gesto potrebbero ripercuotersi in tutta Equestria!”
Le
sue parole quasi mi offendono “Preferisco tentare...”
confesso, girandomi verso di lei “Che attendere l'inizio di una
guerra tra pony e mutanti!”
“Follia!”
reagisce allora Luna, alzando involontariamente la voce e lasciando
cadere a terra il tomo che stava leggendo fino a poco prima per la
sorpresa delle mie parole “La tua paura nasce dagli eventi di
mille anni fa, non serve che cerchi di nascondermelo!”
La
guardo senza il coraggio di obiettare. Da quando è tornata
vicino a me, l'argomento Nightmare Moon è stato un tabù
per entrambe.
“Tu
credi che non riuscirai ad impedire che accada qualcosa di simile
solo perché mille anni fa sono stata corrotta da forze
oscure...” mi dice lei, cercando invano di usare un tono
rincuorante “Ma il fatto che allora gli eventi siano andati in
quella maniera, non significa affatto che tu non potrai inventare,
qui e ora, un altro piano per prevenire questa guerra infinita che
Queen Chrysalis ti ha annunciato!”
Cerca
di incoraggiarmi, posso capirlo. Ma ormai ho preso la mia decisione.
“Viaggerò
a ritroso nel tempo e anticiperò di mille anni la nascita di
Queen Chrysalis, prima che io e te diventassimo principesse.”
le ripeto dunque il mio piano, in modo tale da sottolineare la mia
determinazione a compiere questo salto nel buio. È rischioso,
ma sono ben felice di correre personalmente il rischio piuttosto che
tacere di fronte ad una minaccia tanto grande “Senza la
rivalità tra me e lei, la Regina dei Mutanti non avrà
motivo di percorrere il sentiero del male e, magari, la sua ambizione
verrà meno!”
Luna
sospira ancora, ma questa volta sembra arrendersi “Allora va,
Celestia.” mi dice in un soffio mentre illumina il suo corno.
Avverto
una sensazione di calore e umido sulla testa, come dell'acqua calda
nella criniera che scende lungo il manto, e l'alone blu che vedo
intorno a me mi fa comprendere che Luna sta compiendo il sigillo per
mantenere la mia memoria attuale una volta ricorsa a Flashpoint, come
le ho chiesto in precedenza. In questo modo, una volta che avrò
anticipato la nascita di Queen Chrysalis, potrò rimediare a
tutto, nel caso il mio esperimento fallisse.
Le
sorrido mentre accontenta questo mio desiderio, ma una volta
concluso, non appena la voce sparisce, Luna ricomincia con i moniti
“Ma ricorda! Il cambiamento non è sempre sinonimo di
bene! Spero solo che, quando avrai fatto ritorno in questa linea
temporale, ti renderai conto che... non sei la principessa di
Equestria senza una valida ragione.”
Sono
le ultime parole che ci scambiamo prima che io reciti la formula e
inizi il mio viaggio nel tempo.
Rimango
ammutolita vedendo quelle immagini scorrere avanti a me.
Per
porre subito fine alla faida tra pony e mutanti senza vittime, dopo
che ha raggiunto un livello pericoloso dall'assalto di questi ultimi
a Canterlot, ho creato un mondo piegato da decine di conflitti ancora
più violenti.
Eppure,
anche se ho ottenuto finalmente la risposta a cosa sia realmente
accaduto da quando si è celebrato il matrimonio a quando
mi sono svegliata come sindaco di Ponyville, ci sono ancora dei punti
oscuri in tutta la faccenda ai quali non riesco a trovarvi risposta.
Fortunatamente,
Discord pare accorgersi del mio pensiero e inizia presto a spiegare
“Agendo in questo modo, hai portato il bozzolo che conteneva
Queen Chrysalis in un tempo dove Equestria era ancora spartita tra le
tribù di pony. Avevi ragione, senza la tua figura con cui
rivaleggiare lei è diventata un essere molto diverso e, come
avrai notato, anche se sconvolta dalla guerra Equestria è un
regno felice e, grazie alla schiera di Mutanti potenziati dall'amore
dei pony, è diventata anche una nazione invincibile. Ma
nonostante gli indubbi benefici, il tuo tentativo di cambiare la
realtà può essere riassunto in una sola parola.”
mi riassume le conseguenze di quanto ho appena visto, facendo seguire
alle sue parole una breve pausa, quasi cercasse in quel frangente
come meglio descrivere il suo giudizio per il mio tentativo di
evitare la guerra.
“Avventato.”
è la scelta finale del Draconequus.
Non
gli rispondo. Non ho una giustificazione per quanto fatto, ora che
posso ricordare per bene la verità dietro a questo mondo
alternativo e posso darci un giudizio, io stessa mi biasimo per
quanto fatto.
Ci
sono comunque ancora delle domande in sospeso a cui voglio trovare
una risposta “Che cambiamenti ci sono stati, dunque, nel corso
del tempo?” domando a Discord. Sembra essere ben informato sui
fatti, confido perciò che lui saprà rispondermi.
Infatti,
presto lo sento narrare, mentre le immagini intorno a noi mutano
nuovamente ad assumere le sembianze degli eventi che narra “Queen
Chrysalis riunì i Mutanti sotto il suo dominio e, forte della
stabilità della sua specie contro il precario equilibrio delle
tre tribù, partì poco dopo alla loro conquista. Alla
fine è riuscita ad unire pony e mutanti sotto la stessa
bandiera, rendendo Equestria un regno molto più potente di
quanto lo sia mai stato il tuo. Esattamente come speravi accadesse
prima di usare Flashpoint.”
Osservo
lo scenario che si sviluppa avanti ai miei occhi, prestando comunque
orecchio alle parole del mio insolito cicerone.
Sebbene
siamo nemici storici, non credo esista creatura non solo in tutta
Equestria, di qualunque realtà parallela appartenga, ma
addirittura in tutto il creato più qualificata di Discord per
farmi trovare l'orientamento in questo marasma di realtà
parallele, viaggi nel tempo ed effetti farfalla.
“Ma,
come tutte le cose belle...” prosegue comunque lui “Ha un
prezzo da pagare.”
Sposto
lo sguardo quel che basta perché possa osservare la sua figura
serpentiforme con le coda dell'occhio.
Il
suo invecchiamento prosegue a livelli esponenziali, eppure sembra non
volerlo dare a vedere. Che sia una scelta dettata dall'orgoglio o
dalla necessità è un dubbio al quale non ho ne' il
tempo ne' l'intenzione di trovare risposta
“Spiegati
meglio.” lo invito a fare quindi, incuriosita piuttosto su
quale sia questo prezzo di cui sta parlando.
“Come
una pietra scagliata contro un vetro, la prematura creazione di
Equestria ha mandato in frantumi la storia. Per via di questo evento,
le vite di tutti sono finite su un altro percorso, rispetto a quello
che conosci.” mi risponde il Draconequus, esibendo un sorriso a
trentadue denti perché, probabilmente, cominciano a mancargli
le forze per iniziare a ridere come invece fa di solito “Alcune
le hai potute vedere da te. In questa linea temporale, non si sono
mai presentate le condizioni perché nascessi io, o la specie
degli alicorni. Riguardo a quest'ultimo dettaglio, tu sei l'unico
esemplare perché hai lanciato l'incantesimo: se l'avesse
compiuto chiunque altro allora non esisteresti nemmeno tu,
probabilmente. In ogni caso, ci sono stati anche altri cambiamenti
ancora, ma non abbiamo il tempo per elencarli tutti.”
Condivido
appieno quanto deciso da lui: anche se sapere per bene tutta la
storia di questo mondo è una prospettiva che mi affascina, il
tempo scorre e ci sono molte cose più importanti che devo
ancora sapere “Ma se non si sono mai create le condizioni
perché tu esistessi, perché ti vedo e sto parlando con
te?” chiedo allora, esibendo uno di questi dubbi più
urgenti.
“Merito
di tua sorella, la maggior parte dei miei poteri... e di Fluttershy.”
risponde lui, lapidariamente.
“Fluttershy?”
ripeto, corrugando un sopracciglio, non capendo appieno cosa voglia
dire.
“Esattamente.”
annuisce lui “Flashpoint mi ha cancellato dalla storia, ma il
sigillo di Luna ha permesso che tu mantenessi ancora almeno il
ricordo di me. Ho dovuto usare quasi tutti i miei poteri, ma sono
riuscito ad usare quei ricordi per trasferirvi dentro la mia essenza,
così da poter continuare a vivere.” mi spiega, mentre
vedo alle sue spalle formarsi la scena della sua liberazione.
“Non
te lo nascondo...” prosegue “Progettavo di stabilirmi nei
tuoi ricordi e tornare non appena mi si sarebbe presentata
l'occasione, ma scoprii presto che non potevo. Non solo i miei poteri
non tornavano, ma percepivo nettamente che stavo sparendo lentamente
anche io.”
Quel
che successe dopo ignoro se fu un gesto teatrale oppure segno del
reale decadimento del Draconequus, fatto sta che non appena Discord
mi informa della sua condizione comincia a tossire rumorosamente,
portandosi entrambe le zampe a tapparsi la bocca del volto caprino e
costringendolo a sedersi a terra.
“Discord...”
lo chiamo, avvicinandomi a lui preoccupata.
Nonostante
questo, egli continua imperterrito non appena i suoi colpi di tosse
si affievoliscono, quasi facendo finta di niente “Il problema è
che, nonostante il sigillo di Princess Luna, Flashpoint resta un
incantesimo aldilà delle capacità di qualunque
incantatore. È una magia troppo radicale, persino per me. Per
questo non riuscivo a comunicare con te come volevo; solo quando
Fluttershy ha risvegliato la tua memoria genetica, garantendo in
questo modo una maggiore forza al sigillo di tua sorella, ho potuto
iniziare ad agire!” mi racconta lui, senza nemmeno provare a
rialzarsi.
Non
serve nemmeno tirare ad indovinare sul perché: vedendo la
pelle sotto al suo manto incartapecorirsi sempre più
vistosamente, comprendo che sta arrivando al punto di non ritorno.
“Pensandoci,
la scena che hai visto al cottage è stato proprio quando il
tuo incantesimo mi ha cancellato dalla storia.” continua
tuttavia lui, apparentemente incurante.
“Quindi
tu, sei...” provo ad ipotizzare, ma vengo presto interrotta.
“Sono
un'estensione della tua mente. E non posso usare liberamente la mia
magia in quanto, date le circostanze, non riesco a riprendere le
forze e quelle poche che possiedo si stanno affievolendo mentre
Flashpoint prende il sopravvento delle tue memorie. L'unica cosa che
posso fare, come hai visto finora, è apparirti davanti nei
momenti di incoscienza.”
Mi
rendo conto solo adesso di questo dettaglio, il quale avrebbe dovuto
invece essermi chiaro fin dall'inizio: Discord mi è sempre
apparso davanti quando perdevo i sensi, non ha mai tentato di
nascondersi. E lo vedevo ogni volta che sognavo o perdevo i sensi,
perché quelle erano le uniche occasioni in cui poteva
finalmente interagire con me.
Non
posso tuttavia soffermarmi troppo sulla sorpresa perché ci
sono altri dubbi a cui devo trovare una risposta prima che sia troppo
tardi “E quei flashback di eventi della mia vita in questa
realtà? Cosa sono?” domando ancora, sperando che Discord
abbia ancora le forze per rispondermi.
“Facile.”
riesce a dirmi. Ormai parla con il fiatone e non riesce più a
dilungarsi in lunghi sproloqui “È Flashpoint che cerca
di sostituire i tuoi vecchi ricordi con quelli nuovi.”
“Mentre
la Puledra della Luna?”
Discord
agita lentamente il capo. Pare che quell'alicorno spaventi anche lui
“Mi dispiace dirtelo, Celestia, ma è lei il tuo
obiettivo di oggi.” mi avverte. Nonostante il suo fiatone è
chiaro quanto questa notizia, in qualche modo, gli dispiaccia “La
Puledra della Luna è lo stesso sigillo che tua sorella ha
creato.”
“Temo
di non capire...” confido, parlando onestamente.
“La
verità è che lei è un paradosso vivente.”
inizia a spiegarmi “Ci sono stati dei piccoli eventi, accaduti
mentre lanciavi l'incantesimo di Flashpoint, che hanno creato delle
incongruenze.”
“Incongruenze?”
ripeto, non capendo bene nemmeno in questa occasione.
Discord
alza la zampa da leone tenendo alzati tre polpastrelli “Ci sono
stati tre errori. La Puledra della Luna è il risultato di
questi.” detto questo, passa a spiegargli meglio contandogli
uno alla volta “Io non dovrei esistere in questa realtà,
eppure sono riuscito a trasferire la mia essenza nei tuoi ricordi,
salvando la mia esistenza. Queen Chrysalis, quando l'hai presa nel
bozzolo, era parzialmente cosciente e ti ha vista; tutta la sua vita
è dedicata, anche in questa linea temporale, ad emulare la
regalità che tu riesci a trasudare sempre, anche in quel breve
frangente in cui ti ha vista. Infine, anche Luna non dovrebbe
esistere eppure, sigillando le tue memorie, ha lasciato un pezzo di
se in questa linea temporale.” segue una breve pausa prima che
Discord approfondisca ancora “La Puledra della Luna è
l'incarnazione di tutto quello che Flashpoint ha cancellato dalla
storia: i miei poteri derivati dal caos, la malvagità di Queen
Chrysalis e Princess Luna. Se lei e il suo esercito di Incubi
riescono ad invadere Equestria, i tuoi amici non potranno
sconfiggerla, non perché è una specie di Chrysalis con
il potere del caos, ma perché tecnicamente lei nemmeno
dovrebbe esistere!” elencato il pericolo che il misterioso
alicorno rappresenta, Discord esegue una breve pausa nel quale si
porta una zampa alla testa “Confusa? Be', lo sono anche io!”
Agito
il capo, faccio fatica a seguirlo “Quindi...”
“Gli
Elementi dell'Armonia possono sconfiggerla, perché lei è
la Disarmonia fatta a pony, lei è l'errore nell'equazione che
ha generato queste terre.” si affretta lui a rispondere, quasi
volesse evitare di togliermi la speranza di sconfiggere la Puledra
della Luna.
“Prima
hai detto che non abbiamo molto tempo...” ricordo subito dopo,
cambiando argomento.
“Perché
è così!” annuisce lui “Ti rimangono tre
ore, Celestia. Se prima dello scadere di queste sconfiggerai la
Puledra della Luna con gli Elementi dell'Armonia, libererai tutto
quello che Flashpoint ha tentato di cancellare e tutto tornerà
come prima. Ma se tardi, lei e il suo esercito di Incubi diventeranno
una realtà affermata anche qui e tu perderai ogni ricordo
della tua vita precedente: continuerai a portare gli Elementi
dell'Armonia con Chrysalis, ma questa sarà per te l'unica
realtà possibile e non potrai mai più tornare
indietro.”
Resto
incredula. Non solo la situazione in se è quasi paradossale,
ma mi lascia un forte dubbio.
Queen
Chrysalis, quella che ho conosciuto in questa Equestria che ho
creato, mi ha ammesso senza ritrosia che è bendisposta a
rinunciare al trono, pur di restituire la pace a Equestria e impedire
che le infinite guerre che ha dovuto sopportare si realizzino mai. Ma
è davvero giusto privarla di questo, ora che gli Elementi
dell'Armonia si sono riattivati? È davvero così
impossibile tentare di stabilire la pace tra i vari regni, una volta
che l'Impero di Cristallo cadrà?
“Discord...”
chiamo ancora il Draconequus per un'ultima domanda. Ho lasciato la
peggiore per ultima.
“Sì?”
mi risponde lui, semplicemente, benché comprenda benissimo
dalla sua voce che stia anticipando cosa voglia dirgli.
“Quante
vite sono andate perdute, perché arrivassimo a tutto questo?”
gli chiedo.
Discord
esita.
Abbassa
il capo.
Quanto
orrore deve essere passato su Equestria, per colpire nell'animo
addirittura lui?
“Quante
vite, Discord?” gli ripeto. Non specifico di chi, voglio sapere
qualunque specie. Sia esso pony, Mutante, drago, Ursa, Grifone...
“Milioni.”
risponde alla fine il Draconequus, lapidariamente, mentre vedo
formarsi attorno a me un'infinita distesa di sagome scure.
“Re
Sombra ha portato i draghi sull'orlo dell'estinzione...”
comincia a dirmi lui, elencando i vari eventi mentre il suo corpo
comincia a disfarsi e diventare polvere, partendo dalla coda e
andando a salire “L'Arabia Sellata ha combattuto la sua guerra
contro Equestria usando qualunque equino avesse a disposizione, fosse
esso ancora un puledrino o un anziano. Tu hai visto solo gli ultimi
giorni della guerra, ma il sultanato ha resistito per quasi dieci
anni, senza mai un solo giorno di pausa. La Repubblica dei Grifioni
ha schiavizzato le zebre per dare maggiore forza lavoro nella terra
ai suoi territori. Innumerevoli pony e Mutanti sono caduti nelle
guerre contro l'Impero di Cristallo e diverse scaramucce minori.”
Mentre
il mio compagno parla, vedo le innumerevoli figure attorno a me
illuminarsi a turno, evidenziando le specie di cui lui sta parlando.
“E
ultimo, ma non meno importante...” conclude, con ormai metà
del corpo polvere “Questo mondo ha sulla coscienza un
Draconequus che non sarebbe mai dovuto esistere.”
Vederlo
sparire avanti ai miei occhi è uno spettacolo tremendo.
Aro
la bocca per chiamarlo, incapace di fare altro. So che, anche con
tutta la mia buona volontà, non potrei mai fermare il suo
processo.
“Discord...”
sospiro, mentre avverto con una certa sorpresa una lacrima
accarezzarmi la guancia.
“Non
ricorderò questo episodio, anche se sistemerai tutto, perciò
posso dirtelo...” si affretta tuttavia lui a concludere
definitivamente “Nonostante i tuoi trascorsi, siano essi
successi o fallimenti, voglio che tu sappia una cosa.” noto,
dalla sua espressione, che anche questa volta è sincero.
“Per
come posso vederla io, sei una regnante migliore di quanto tu stessa
sia disposta ad ammettere... Princess Celestia.”
Queste
sono state le ultime parole che ho udito da lui, quel giorno.
Il
giorno in cui ho visto Discord morire.
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Capitolo 13 *** Io Sono Princess Celestia! ***
CAPITOLO
12: Io Sono Princess Celestia!
Vengo
destata da un improvviso bagliore verde, capace di farsi notare
sebbene abbia le palpebre abbassate. Ciò è tuttavia
sufficiente per farmi riprendere coscienza, facendomi sussultare come
se fossi stata svegliata da un lampo abbagliante nel cuore della
notte.
“Riprenditi,
Celie!” una voce familiare accompagna il mio risveglio. Come la
voce di Discord si potrebbe distinguere tra mille, questa
risalterebbe anche in mezzo ad una cacofonia di suoni e rumori.
Sbatto
freneticamente le palpebre cercando di scacciare la nebbia dai miei
occhi, mentre combatto la nausea e il malessere che provo in questo
momento, di intensità ancora maggiore rispetto a come mi sono
sentita nel municipio di Ponyville, quando questa particolare
avventura è iniziata.
Ma
adesso, contrariamente agli inizi, capisco il perché di questa
mia sensazione: i viaggi lungo lo spazio- tempo non sono soltanto
difficili da compiere ma sono anche estremamente spossanti dal punto
di vista fisico. Mi sento come se avessi viaggiato alla velocità
di un arcoboom sonico in un lungo circuito composto di sole curve a
gomito: lo stomaco ribolle e in bocca ho un pessimo sapore.
Finalmente
i contorni si fanno più definiti e riesco a distinguere cosa
mi circondi. In questo modo, scopro che la visione di Discord era
corretta: sono sdraiata per terra, all'interno di un castello. Le
pareti così come gli interni hanno brillano nonostante le
tonalità scure, un po' come nell'Impero di Cristallo, ma in
chiave oscura.
Dentro
la stanza riconosco un trono pieno di spuntoni ai lati, come se
puntassero in ogni direzione, poggiato sopra pochi scalini, un paio
di ampie finestre che mostrano il paesaggio lunare e qualche altra
torre più piccola, sempre di cristallo nero, e sulla cupola
sopra di me c'è ancora il buco che devo aver provato quando
sono precipitata.
Avanti
a me, invece, Queen Chrysalis è impegnata in un duello contro
la Puledra Della Luna.
La
regina, digrignando i denti, la colpisce con un imponente raggio
verde, più ampio di una zampa di pony. Solo a vederlo si può
percepire il potere che vi scorre all'interno, ma nonostante questo
il nostro nemico di oggi riesce a contrastarlo semplicemente con il
palmo dell'artiglio, come se si stesse proteggendo da un banale getto
d'acqua.
Ma
la Puledra della Luna è distratta, troppo concentrata su Queen
Chrysalis per badare a me. Mi sta dando le spalle, mentre avanza
lentamente verso la mutante e ghignando da dietro l'elmo.
Pianto
gli zoccoli e le ali sul terreno. Stringo i denti e mi appello a
tutta la forza di volontà che ancora possiedo per trovare le
energie necessarie ad alzarmi.
Non
è facile. Anche se riesco a vedere cosa succede intorno a me,
la testa mi gira come una trottola e avverto che il mio corpo è
pesantemente debilitato. Alzarmi in quest'occasione è tra le
azioni più difficili che abbia dovuto compiere.
E
allora penso.
I
leader delle tre tribù originarie dei pony erano, nonostante i
loro difetti, grandi condottieri, capaci di farsi obbedire da tutti i
loro simili, ma non riuscirono a capire che il loro mondo stava per
finire, durante il Grande Inverno scatenato dai Windego. E quando,
una volta migrati in un'altra terra, si ritrovarono nella stessa
situazione non si salvarono perché rifiutarono
di
salvarsi.
Fu
così che i loro secondi in comando presero il sopravvento. E
quando, tutti assieme, fondarono Equestria, questa si rivelò
essere la loro più grande creazione. E io guido
questa
creazione.
Tutto
quello su cui regno è disceso da una fine.
Perché,
mi chiedo allora, ho votato la mia esistenza a fare quanto è
in mio potere, un potere notevole agli occhi di chiunque, per
impedire che le cose finiscano? Perché mi ostino a salvare un
regno, quando è stata la fine di altri tre a rendermi quello
che sono? Perché continuo a combattere?
La
mia sola esistenza non dimostra, forse, che il lieto fine... esiste?
A
rispondermi, questa volta, è l'immagine di Discord, una
creatura composta di puro potere magico, capace di modificare
addirittura la realtà a suo piacimento, che si riduce a cenere
di fronte ai miei occhi e quello che mi ha detto.
Il
peso delle innumerevoli vite che si sono spente in questi anni a
causa dei conflitti, la sofferenza di Twilight al fronte contro
l'Arabia Sellata, tutto questo è soltanto colpa mia. Mia e
della mia arroganza: volevo tentare ogni strada per trovare la pace
tra pony e mutanti e invece ho osato troppo. Ho creato qualcosa che
nessuno, pony o alicorno, ha il diritto di creare.
Eppure,
non sono sentimenti di angoscia quelli che provo in questo momento. E
le ultime parole di Discord, l'incoraggiamento che mi ha dato e che
mai ricorderà, mi muovono come i fili di una marionetta.
Io
ho creato tutto questo. E io combatterò fino alla fine per
porvi rimedio.
Perché?
Perché posso. Perché è una mia responsabilità.
Perché
io sono Princess Celestia.
Ritorno
finalmente in equilibrio sulle quattro zampe. Alzata, sto dando a mia
volta le spalle alla Puledra della Luna.
Inspiro
profondamente. La Puledra della Luna si muove così lentamente
da essere ancora a portata di zoccolo.
Piego
le zampe anteriori, tenendo gli zoccoli ben piantati nel terreno.
Raccolgo le zampe posteriori sotto la groppa fino a che le ginocchia
non mi sfiorano il ventre, raccogliendo tutte le energie che dispongo
e spalancando le ali per tenermi in equilibrio.
La
Puledra della Luna avverte il pericolo dietro di lei, ma non fa in
tempo nemmeno a voltarsi prima che la colpisca violentemente al casco
con un calcio, analogo a quelli che usa Applejack per raccogliere le
mele dagli alberi.
Sono
un alicorno, un evidente incrocio tra i pegasi e gli unicorni...
l'unico aspetto spesso poco menzionato di questa mia natura è
il possedere la forza di un pony terrestre, ampliata di diverse volte
grazie alla mia specie. Vuoi per il mio atteggiamento o per il fisico
slanciato, ma nessuno intorno a me anche solo sospetta di quanto sia
forte, fisicamente.
Forse
è dovuto anche agli Elementi dell'Armonia, ma quando il mio
scalcio impatta sul muso della Puledra, all'altezza della mascella,
vedo il suo casco piegarsi come se fosse fatto di carta stagnola,
mentre da sotto di questo sento nitidamente il suo lamento “Ouch!”
Subito
dopo il mio attacco, l'artiglio che ella usava per contrastare
l'attacco di Queen Chrysalis si sposta, alzandosi istintivamente
verso la zona colpita. Libero, l'attacco della regina riprende con
intensità raddoppiata e, senza più ostacoli, prende in
pieno petto la Puledra della Luna, la quale lamenta ancora il suo
dolore. Faccio appena in tempo a raccogliere le zampe e tornare
composta, prima che lei venga spinta verso l'alto, sfondando il tetto
sopra di noi e alzandosi ancora, fino a diventare una stella lontana.
Benché
sia momentaneamente scomparsa alla nostra vista, l'eco della sua
indole malvagia pregna ancora l'aria intorno a noi, rendendola
pesante e difficile anche solo da respirare. E inoltre, non dubito
nemmeno per un secondo che ritornerà presto, un simile attacco
non può di certo sconfiggerla per via della sua natura di
paradosso vivente, e sicuramente tornerà: la sfrenata
ambizione di Queen Chrysalis le impedirà di rinunciare a
vendicarsi per l'onta subita con questo attacco.
Tutto
questo dovrebbe comunque tenerla fuori gioco almeno per un po'.
Rammento ancora quando sono stata colpita dalla regina dei Mutanti
durante gli eventi del matrimonio a Canterlot e cosa ho provato
allora: se in questa linea temporale alternativa lei è ancora
più forte, allora la Puledra della Luna avrà comunque
il suo da farsi per riprendere i sensi.
“Celie!”
mi chiama Queen Chrysalis, avvicinandosi a me sorridendo e
riportandomi così alla realtà “Per fortuna stai
bene! Sono caduta un paio di piani più in basso nella torre,
ma ho sentito la Puledra della Luna lamentarsi, così ti ho
trovata subito. Per un momento, ho temuto che...”
“Sono
stata io.” confesso bruscamente, interrompendola. Non è
educato, ma adesso ho un serio bisogno di sfogare tutto quello che
provo e non
scalciando cattivoni. Inoltre, trovo che sia corretto dire la verità
a Queen Chrysalis, visto che mi ha voluto sostenere fin dall'inizio.
“Prego?”
ripete lei, inarcando un sopracciglio senza capire cosa le voglia
dire.
“Sono
stata io, non Discord...” le spiego “Tutto questo, la
guerra nell'Arabia Sellata, lo sterminio dei draghi... è tutta
colpa mia.” mi sfogo, mentre abbasso il capo lentamente e le
mie zampe posteriori cedono, portandomi in posizione seduta.
All'improvviso, mi sento davvero molto piccola.
Benché
non possa vederla, avverto che anche Queen Chrysalis è
sorpresa “Co... cosa? Ma... perché dici questo?”
Brevemente,
le riassumo cosa è successo da quando sono atterrata sulla
luna: quando la Puledra della Luna ha tentato di farmi impazzire
colpendo nei miei sogni mentre ero svenuta a terra e quando Discord
mi ha salvata e spiegato come siamo arrivati a questo punto, prima
che si riducesse ad un mucchietto di cenere.
“Ma...”
mi chiede lei “Se è riuscito a salvarsi una volta da
Flashpoint, perché adesso non ce l'ha fatta?” mi chiede
in tale merito, visibilmente incuriosita.
“Non
è l'incantesimo che lo ha finito...” le spiego “Ma
la storia stessa. Per quanto Discord sia potente, non può
sconfiggere il corso del tempo.” detto questo, svolgo una breve
pausa prima di concludere “Volevo la pace e, invece, ho creato
soltanto dolore. Ho sacrificato il mondo per tentare la pace con te.”
In
tutto questo mio sfogo non ho mai alzato la testa dal pavimento, chi
dovesse assistere a questa scena potrebbe facilmente credere che
Queen Chrysalis mi stia facendo una ramanzina.
Passiamo
qualche secondo in silenzio. Alla fine avverto la regina sedersi
avanti a me sospirando, prima di sollevarmi il volto con lo zoccolo.
Quando
i nostri occhi si incrociano, effettua un discorso che mi è
molto familiare.
“Celie,
forse il tuo tentativo non ha sortito gli effetti che speravi, ma
ascolta attentamente quello che sto per dirti: la grandezza di un
pony non si misura dalla forza che possiede, ma dalla forza del suo
animo.”
Accenno
un debole sorriso alzando un angolo della bocca, prima che lei
continui “Nessuno dei pony che adesso ti chiamano principessa
ha
scelto così perché ammaliato dalla tua abilità
nella magia, ma perché hai dato loro qualcosa che nessun
incantesimo potrà mai donare.” fece una breve pausa “La
speranza.
La speranza di cambiare, la speranza di essere migliori di quello che
già sono... nessun incantesimo può infondere questi
sentimenti. Solo tu.”
Facciamo
entrambe una nuova pausa in silenzio, mentre mi limito a osservarla
sorridendo. Ho sempre tentato di sollevare il morale ad ogni creatura
affranta che mi capitasse intorno, ma ricevere per almeno una volta
questa premura mi è di immenso aiuto.
“Grazie,
Chrys.” le dico, trovando finalmente grazie a queste parole la
forza di rialzandomi in piedi.
La
regina mi mostra un sorriso a trentadue denti prima di cambiare
argomento “E poi guardiamo il lato positivo, se sei stata tu a
creare questo allora saprai anche come far ritornare tutto come
prima!”
“Sì.”
affermo “Dobbiamo sconfiggere la Puledra della Luna. Attaccarla
con gli Elementi dell'Armonia e...”
“Ahahah!”
una fragorosa risata, simile nel suono a tanti tuoni che cadono
consecutivamente, interrompe questo momento.
Io
e Queen Chrysalis ci voltiamo entrambe verso la fonte di questo suono
e vediamo, sospesa a mezz'aria mentre agita lentamente le ali, la
Puledra della Luna osservarci attraverso una delle finestre nella
stanza.
“Sconfiggere
me?”
ci domanda lei, con talmente tanto sarcasmo nella voce da poterlo
rendere palpabile nell'aria “Come se fosse facile!”
esclama infine. Pare molto sicura, benché nel suo casco siano
evidenti i segni del calcio che le ho assestato poco fa e l'intera
armatura sia costellata dalle bruciature provocate invece
dall'incantesimo di Queen Chrysalis. Il fondo del mantello sta
addirittura bruciando, ma lei pare non darci peso.
Lo
sguardo di Queen Chrysalis e il mio si fissa sul nostro nemico.
Queen
Chrysalis la conosce da tempo e nel suo volto posso vedere solo la
più totale e cieca determinazione a finire quel mostro una
volta per tutte.
Io
invece, ora che conosco la vera identità della Puledra della
Luna, non mi sento più a disagio come prima all'idea di
affrontarla.
Se
per restituire la pace, non solo ad Equestria ma al mondo intero,
dovrò affrontare e sconfiggere il risultato dei miei errori,
allora così sia.
“Se
mai mi eliminaste, poi, cosa accadrebbe?” prosegue lei
domandando a noi ciò, puntando nel mentre contro Queen
Chrysalis uno zoccolo- artiglio “Equestria finirebbe sotto il
definitivo comando di questa
qui?
Una regina patetica, che non ha fatto altro che ricercare di essere
buona agli occhi del mondo per combattere la cattiva nomea dei suoi
simili?” detto questo, l'alicorno esegue una breve pausa prima
di spostare il suo zoccolo- artiglio per puntarlo così contro
di me “O il tuo
controllo?”
Fra
di noi si crea un silenzio glaciale. Avverto formarmisi una stretta
allo stomaco per l'eccitazione, assieme al rimpianto per non averla
colpita più forte prima.
“Tu...”
prosegue la Puledra della Luna, ignorando la mia sensazione “La
personificazione che l'apparenza inganna! L'esempio perfetto della
regnante buona a parole ma che pecca nei fatti!”
Digrigno
i denti udendo quelle parole. Non è per l'orgoglio che il
nostro nemico persevera a ferirmi che agisco così, questa
volta è una sensazione completamente diversa a muovermi.
“Ti
fai chiamare principessa
perché
riesci a farti amare dal tuo popolo, nemmeno fosse il tuo talento
speciale, e rappresenti gli aspetti salienti delle loro specie. Ma
quando si tratta di fare sul serio?” mi rimprovera, in maniera
analoga a come è successo nel nostro incontro precedente “Non
ti accorgi del decadimento e della rovina di tua sorella, lasci che
un intero Impero con un disperato bisogno di aiuto venga fatto
sparire nel nulla, perdi un duello davanti agli occhi di tutti i tuoi
sudditi proprio quando si accorgono di essere spacciati...” la
ramanzina avrebbe proseguito per ore, se non fosse stato per
l'incantesimo che lancio a tradimento contro la Puledra della Luna in
quel preciso momento, spezzando a metà il suo monologo.
Per
interrompere questo sproloquio afferro magicamente l'alicorno, ancora
in volo, creando una specie di lazo attorno alla sua vita. Una volta
stretto, la strattono verso la parete opposta della stanza, facendo
così in modo di lanciarla violentemente contro di essa.
L'impatto
della Puledra della Luna contro il muro è tale, oltre a
generare un fragoroso boato amplificato dall'armatura, che lascia la
sua sagoma sulla parete in pietra, incorniciata da numerose crepe più
piccole.
Sorpreso,
l'alicorno cade a terra senza reagire. Solo quando impatta al suolo
inizia rapidamente a rialzarsi. Il suo elmo, per quanto rovinato,
continua a celare il suo vero aspetto ma dall'intensificarsi della
luce che si intravede attraverso i fori degli occhi, immagino
facilmente l'inferocirsi del suo sguardo.
Io,
incurante di questo, mi avvicino lentamente a lei, affiancata da
Queen Chrysalis, mentre le domando con una nota di nervosismo sempre
più intensa nella voce “Pensi davvero che sia
sufficiente l'avere una cattiva nomea per essere comunque una pessima
regnante? Pensi che chiunque
di
noi si fermerà solo per aver commesso uno sbaglio? Pensi che
non abbia pianto fino a disidratarmi ogni volta che alzavo la luna al
posto di mia sorella? O che passi un solo giorno in cui non cerchi di
pensare ad un modo per far ritornare l'Impero di Cristallo?”
Non
è perché la Puledra della Luna insinua che io sia una
pessima sovrana che avverto un profondo risentimento crescere in me.
Non è perché deride Queen Chrysalis e il suo operato
semplicemente perché è una mutante.
Non
posso tollerare che qualcuno si permetta di insinuare che non avverta
il peso dei miei errori sulle spalle ogni giorno che passa. Non più.
Non
sono fuggita da Nightmare Moon quando è ritornata dal suo
esilio sulla luna. Dovevo far risvegliare gli Elementi dell'Armonia,
non potevo interferire o questi non si sarebbero mai riattivati.
Perciò
sono stata costretta ad ingoiare la tentazione di rivedere finalmente
mia sorella dopo tanti anni perché tornasse l'Armonia nel mio
regno.
È
vero, ho perso contro Queen Chrysalis durante gli eventi del
matrimonio a Canterlot, aumentando sicuramente lo sconforto in coloro
che vedevano in me la loro ultima speranza innanzi all'invasione dei
mutanti.
Ma
se sono in questa condizione è soltanto per fare sì che
non ci fossero gravi conseguenze da questo loro atto di forza.
Ho
permesso che l'Impero di Cristallo sparisse nel nulla e non c'è
giorno in cui non rinnovi il peso di questo mio fallimento e cerchi
di porvi rimedio dando fondo a qualunque libro o pergamena di magia
che mi capiti tra gli zoccoli.
Tutti
questi pensieri, che sono venuti meno quando ho lanciato
l'incantesimo di Flashpoint, ora brillano più forti che mai
nella mia mente, donandomi una nuova determinazione come non ne
conoscevo da anni.
La
Puledra della Luna tenta di fermare la nostra avanzata illuminando
entrambe le sue corna, compiendo così il suo incantesimo.
In
breve, vediamo sollevarsi sopra di noi l'intera cupola della torre
dove ci troviamo, sollevando calcinacci e una densa nuvola di
polvere.
Una
volta raggiunta una certa altezza, questa cupola inizia lentamente a
girare su se stesse fino a quando la sua punta viene rivolta verso di
me e Queen Chrysalis.
Giunta
in posizione, essa precipita rapidamente verso di noi, annientando
così buona parte della torre e lasciando intatto solo un arco
dove si trova la stessa Puledra della Luna.
Sicuramente
deve aver sorriso soddisfatta una volta lanciato il suo attacco, ma
quando la nube di polvere lanciata dall'impatto della cupola con lo
stesso castello sulla Luna si dirada e vede come sia io che Queen
Chrysalis siamo sane e salve e ci manteniamo sospese a mezz'aria
muovendo lentamente le ali, posso sentire nitidamente il suo “Cosa?”
Si
tratta sicuramente di un avversario molto potente, ma il suo attacco
è stato annullato per tempo da una barriera alzata da me e
Queen Chrysalis. Grazie ai poteri degli Elementi dell'Armonia,
proteggerci dall'attacco del nostro nemico è facile e ne
usciamo senza nemmeno un graffio: è la torre intorno a noi,
invece, a subire i danni maggiori.
“So
bene di non essere quella specie di dea che tutti venerano, di essere
fatta di carne e ossa come tutti gli altri e di potere, perciò,
commettere degli errori, tra cui scegliere di usare Flashpoint è
stato l'ultimo.” confesso, mentre io e la regina restiamo in
volo protette dalla barriera della regina e il fumo causato dal colpo
si affievolisce intorno a noi e qualche detrito di cristallo nero
ancora cade come timida pioggia.
Ho
lasciato detto a Twilight e alle sue amiche di scrivermi delle
lettere su cosa imparano durante le loro avventure... ma questa volta
dovrei essere io
a
scriverla a qualcuno. Perché questa esperienza, sebbene mi
abbia spinto oltre i miei limiti fisici e mentali, mi ha insegnato
una preziosa lezione sul mio ruolo di Principessa.
“E
mi dispiace.” proseguo quindi nel mio monologo rivolto alla
Puledra della Luna “Mi dispiace davvero. Mi dispiace per non
aver potuto salvare l'Impero di Cristallo, mi dispiace per Nightmare
Moon, mi dispiace per non poter concludere pacificamente la faida
contro i mutanti... ma non posso permettere al peso dei miei errori
di schiacciarmi e di deludere tutti quelli che credono in me. Lo devo
per Luna, per le mie studenti, per
il mio popolo!
Perché io sono Princess Celestia, e posso sbagliare, ma mai,
mai,
rinunciare a proteggere tutti!”
Detto
questo, come se si fosse trattato di un segnale, sia io che Queen
Chrysalis partiamo all'attacco.
Lasciando
dietro di noi una scia eterea di mille colori, percorriamo nel lasso
di tempo di un battito del cuore una linea retta avanti a noi,
attraversando prepotentemente la barriera che ci ha protette finora e
colpendo la Puledra della Luna con gli zoccoli anteriori di entrambe
in pieno petto, trascinandola lontano dal castello.
All'impatto
dei nostri zoccoli con la sua armatura, la sento spezzarsi come il
guscio di una noce.
Lei,
a causa degli Elementi dell'Armonia e della sorpresa di questo
attacco, vola impotente avanti a noi, con gli zoccoli puntati in
avanti come alla ricerca di qualcosa a cui aggrapparsi e con i lembi
del mantello che tentano di superare la sua figura assieme alla
chioma eterea.
Attraversata
così anche l'ultima parete rimasta del castello sulla Luna
preceduti dalla sua padrona, scendiamo in diagonale verso terra,
sfondando in questo modo alcune delle torrette del castello e
attraversando prepotentemente le mura di protezione.
L'impatto
che tutte e tre abbiamo sul suolo lunare è tale che
provochiamo un nuovo cratere, con al centro di questo la Puledra
della Luna, sensibilmente dolorante.
Durante
il volo sono riuscita a dare un'occhiata di sfuggita al castello:
intatto dovrebbe apparire come una specie di oscuro alter ego del
Castello di Cristallo, ovvero una grande torre nera sovrastante
un'ampia piazza circolare con torri più piccole agli angoli,
come ad indicare i punti cardinali.
Tuttavia,
i segni del nostro duello come la mancanza della cupola sulla torre
principale, la devastazione di questa e le torrette che abbiamo
attraversato durante la discesa rendono la mia una semplice ipotesi,
avvalorata solo dal cristallo nero di cui la torre è composta
e dal suo oscuro scintillare.
Una
volta fatto impattare il nostro avversario sul suolo del suo stesso
pianeta, sia io che Queen Chrysalis ci spostiamo in volo verso il
bordo del cratere senza staccare gli occhi dal nostro nemico.
Una
volta ferme, osserviamo la Puledra della Luna aiutarsi con le ali per
rimettersi sulle zampe. Come dicevo prima, l'ambizione della regina
dei mutanti le impedisce di accettare la sconfitta.
“È
dal nostro ultimo incontro all'Impero di Cristallo che sognavo questo
momento...” confessa, quasi involontariamente, la nuova Queen
Chrysalis, prima di domandare ancora al suo avversario.
Osservo
il corpo fumante della Puledra Della Luna dentro al foro che abbiamo
creato con l'impatto. Se ne sta immobile, respira appena, e
nonostante tutto la sua armatura le è ancora addosso come una
seconda pelle.
Ride,
mentre si rialza aiutandosi con le zampe.
“No.”
ci risponde con voce rauca “Non ne avrò mai
abbastanza. Perché voi
non ne avrete mai abbastanza!”
Non
capisco il senso delle sue parole. Scambio una rapida occhiata con
Queen Chrysalis per accorgermi che nemmeno lei è sicura del
significato delle parole del mostro.
Lei
cerca di rialzarsi afferrando una sporgenza con l'artiglio e
indicandoci con un cenno dell'altro “È questa vostra
sete di... emozioni. Voi vivete... per provarle. Amore, gioia,
invidia, odio... vi nutrite dell'intero spettro emozionale come
lattanti attaccati alle mammelle delle vostre madri. Ne avete...
bisogno.
È per questo, per il bisogno di emozioni forti, che io ci sarò
sempre.”
“Tu?”
“Un
nemico. Un rivale. Un... antagonista. Sono parte integrante del
processo per la vostra tanto amata armonia
quanto lo sono quegli artefatti che portate addosso.”
Le
sue parole colpiscono sia me che Chrysalis. Nel silenzio che ne
segue, la Puledra della Luna continua nel suo monologo “Credevate
davvero che non sapessi di non avere una mezza speranza contro gli
Elementi dell'Armonia? Siete soltanto degli illusi. Ho passato...
secoli...
a fare quello che mi riusciva meglio. A fare la parte del Cattivo,
nutrendomi delle vostre emozioni in maniera più pragmatica
della vostra. E adesso, anche se doveste sconfiggermi, cosa
cambierebbe? Un altro prenderà il mio posto. E poi un altro. E
un altro ancora. E potrete anche vincere ogni singola battaglia,
ma... nel mezzo... siamo noi quelli che più ci divertiamo. Voi
dovete solo rattoppare i nostri danni e fermarci, in attesa del
nostro sostituto. E tutto per provare le vostre care emozioni. Per
sempre. Perciò no, non ne ho abbastanza. Non fino a che non
avremo finito. E noi non avremo mai
finito!"
“Siamo
noi
ad aver finito con te.” osserva, freddamente, Queen Chrysalis,
caricando i suoi elementi, prima che la segua a ruota.
Agiamo
velocemente.
Dal
canto mio, non è perché temiamo il contrattacco della
Puledra della Luna, nemmeno perché ogni istante che passiamo
ad indebolirla siamo più vicini allo scadere del tempo per
risistemare Equestria.
Per
una volta, la ragione delle mie azioni è puramente personale.
Si
dice che compiere la scelta giusta non è sempre facile e
questa particolare situazione ne è un chiaro esempio.
Perché,
anche se così facendo potremo dare un'altra possibilità
alle innumerevoli vite che le conseguenze del mio tentativo di
modificare la storia ha invece favorito a spegnere bruscamente,
mentirei se dicessi che, in questi giorni, non mi sono affezionata
alla mia particolare amica mutante.
Ogni
secondo di più che passo a collaborare con Queen Chrysalis
rende il nostro passaggio da amiche a nemiche più doloroso. Da
un lato, credo che anche lei se ne sia accorta e cerchi perciò
di farla presto finita.
Quindi,
coscienti di essere giunte al punto di non ritorno, incrociamo i
corni sulle nostre fronti, attivando così gli Elementi
dell'Armonia.
Un
grande raggio dotato dei colori dell'arcobaleno investe il nostro
avversario, il quale passa da esclamazioni di stupore a ringhi
doloranti, una volta presa in pieno. Avvolta dalla luce dell'Armonia,
il paradosso vivente comincia velocemente a evaporare, consumata
dalla luce e liberando dai vuoti creati dalle ferite sempre più
larghe delle abbaglianti luci bianche.
Una
volta che la Puledra della Luna è quasi completamente
costellata da fori luminosi, ella alza le zampe al cielo gridando con
voce demoniaca, prima di esplodere e lasciando al suo posto
un'abbagliante luce bianca, come il flash di una macchina
fotografica.
Questa
investe rapidamente l'ambiente circostante fino a farlo sparire nel
suo bagliore ed espandendosi sempre di più fino ad inglobare
anche la Terra.
Gli
Elementi dell'Armonia che io e Queen Chrysalis portiamo cominciano a
sgretolarsi come il nostro nemico, fino a lasciarci definitivamente e
i nostri contorni cominciano a sbiadirsi, nascosti dietro la luce
provocata dalla rottura dell'incantesimo di Flashpoint.
Io
e Queen Chrysalis ci scambiamo un ultima occhiata.
Lei
sorride “Anche se per poco tempo... è stato bello essere
tua amica, Celie.” dice, tendendomi uno zoccolo.
Sognerò
questa scena per anni.
L'ultima
immagine che ho, prima la luce assuma un'intensità tale da
impedirmi di vedere qualsiasi cosa intorno, è di me che le
batto lo zoccolo con il mio in segno di amicizia, ricambiandole il
sorriso. Raggiunto l'apice, la luce si spegne rapidamente, lasciando
al suo posto l'oscurità.
Per
allora, non sento più il contatto con lo zoccolo di Queen
Chrysalis.
“Andiamo,
Celie, devi svegliarti!”
Quattro
parole che, nella mia testa, risuonano come altrettanti mattoni
lasciati cadere da un pegaso distratto.
Uno
dopo l'altro.
“Uff...”
sbuffo, agitando pigramente uno zoccolo in aria mentre con l'altro mi
porto le coperte sopra la testa.
Mi
sento come se avessi corso un circuito di cento tornanti alla
velocità di un Arcoboom Sonico “Ancora cinque o sei...
ore!”
farfuglio in risposta.
Il
pony al mio fianco non risponde, piuttosto lo sento sbuffare prima
che faccia uscire allo scoperto qualcosa. Qualcosa che non posso non
riconoscere.
Inspiro
profondamente per assicurarmi che l'odore che avverto sia quello che
penso sia.
Accertata
chiedo, non senza una certa rassegnazione “È un
biscotto, quello?”
“Sì.”
è la lapidaria risposta.
“Alla
vaniglia?”
“Certamente.”
Deglutisco
“Con la glassa?”
“Ne
esistono senza?”
Sorrido
e, con un profondo sospiro, mi alzo finalmente a sedere sul letto,
non senza difficoltà.
Una
volta in posizione, addento il biscotto tenuto magicamente sospeso a
mezz'aria avanti a me, senza mai aprire gli occhi.
Per
i miei biscotti preferiti, non ho bisogno di guardare per capire dove
si trovano.
Mentre
mastico, apro finalmente gli occhi spostandoli sul pony che mi ha
svegliata “Sei proprio diabolica... sorellina.”
Luna,
in piedi al mio fianco, mi risponde sorridendo divertita.
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Capitolo 14 *** Epilogo ***
EPILOGO
Ciò
che è accaduto nei giorni successivi il mio ritorno è
stato qualcosa di unico, rasente il mito.
Secondo
i miei calcoli, il mio risveglio sul letto nella reggia di Canterlot
coincide con il giorno immediatamente seguente quello in cui ho usato
Flashpoint per cambiare la storia, quindi ideologicamente lo stesso
in cui mi sono svegliata come sindaco di Ponyville.
Tuttavia,
Luna pare non ricordare l'estrema decisione a cui ho fatto ricorso
nel tentativo di porre subito fine alla faida contro i mutanti: non
ne ha mai parlato apertamente, ne' mi ha mai chiesto come sia andata
nella linea temporale alternativa e quel che è peggio alla mia
domanda su cosa avessimo fatto ieri sera, quindi quando stavo
tornando indietro nel tempo, mi ha risposto che sono andata a dormire
molto presto e che lei ha svolto la sua mansione senza eventi
particolari degni di essere narrati.
Evidentemente
la rottura del sigillo deve aver annullato gli eventi legati
all'incantesimo, modificando ancora la linea temporale come se non
l'avessi mai evocato.
Ma
perché, anche questa volta, ricordo tutto?
Ricordo
ogni singolo istante passato assieme a Queen Chrysalis, ricordo la
maschera di severità usata da Twilight per sopportare la vita
e le responsabilità di un Gran Generale, ricordo il risveglio
dell'Impero di Cristallo e le urla al confine, ricordo quando sono
diventata sindaco di Ponyville...
Non
ci sono questa volta sigilli che mi permettano di mantenere le
memorie degli eventi vissuti in prima persona nella linea temporale
alternativa ed i ricordi che il mio stesso incantesimo ha inculcato
nella mia mente per sostituire il vuoto che lasciava cancellando le
vecchie memorie.
Ci
sono diverse ipotesi a cui posso lavorare per trovare una risposta:
può trattarsi di qualche effetto collaterale del viaggio nel
tempo, qualche crono- residuo nel mio flusso sanguigno... ma non
userò un solo minuto per trovare una risposta. Perché
ne ho già una.
Credo
che sia un regalo.
Ricordare
tutta la vita che avrei potuto avere se le cose fossero andate
diversamente... pensare a quello che ho passato assieme a colei che
qui è la mia più grande rivale, o tenere sempre a mente
le conseguenze di un mio gesto avventato... vedo tutto questo come un
dono che mi permette di vedere non solo tutto sotto una nuova luce,
ma bensì di poter sopportare meglio a mia volta le
responsabilità del mio incarico.
Ho
preso infatti qualche decisione particolare, alcune di queste
potrebbero apparire un po' radicali, ma sono tutte supportate da
valide motivazioni.
Una
tra queste decisioni è l'approfondire i rapporti tra me e
Luna. Mi è dispiaciuto moltissimo dare l'addio alla Queen
Chrysalis che avevo creato anticipando la sua nascita e rinunciare
così alle infinite opportunità che avremmo potuto avere
assieme. Non ho intenzione di commettere lo stesso errore con la mia
sorellina.
Sebbene
la Puledra della Luna mi ha condotto sull'orlo della pazzia,
rinfacciandomi quello che è successo tra noi mille anni fa, mi
ha anche aiutato a comprendere che devo smetterla di pensare sempre e
comunque al nostro dovere di principesse e imparare a ritagliare
qualche minuto durante la giornata perché possa trattare con
lei come sorella
e
non più solo come la co- governante di Equestria.
Inizialmente
Luna mi è parsa confusa da questo mio atteggiamento, ma pare
aver presto accettato di buon grado il passare, anche ogni tanto,
qualche momento assieme non come principesse di Equestria ma come
semplici sorelle.
Altra
decisione è stata fare in modo che Twilight possa mettere gli
zoccoli sull'incantesimo incompiuto di Starswirl il Barbuto.
“Twilight
alicorno?” ripete Luna, non appena la metto al corrente di
questa mia idea “Non ho nulla contro di lei, ma non capisco
perché tu voglia renderla la quarta principessa di Equestria.
Non siamo sufficienti noi due e Cadance?”
I
suoi dubbi, in questa occasione come quella in cui le ho confessato
di voler anticipare la nascita di Queen Chrysalis, sono più
che leciti, lo riconosco. In realtà è dal giorno in cui
ho reso Twilight Sparkle la mia studente prediletta, notando in lei
il grande potenziale magico che possiede, che accarezzavo quest'idea
e, assistendo alle gesta che è stata in grado di compiere nei
panni del Gran Generale, ho capito dove possono portarla queste doti.
In
questa linea temporale ha preso me
come
modello da seguire, pur non dicendomelo apertamente mi è
comunque lampante, inoltre stando con le sue amiche a Ponyville ha
appreso molti di quei valori che invece, nel mondo di Flashpoint, le
erano sconosciuti. Sento di non dover sprecare questa occasione.
Perseverando
a voler tenere Luna all'oscuro di questa mia particolare avventura,
le spiego la questione con diversi termini.
“Ho
compreso, in questi giorni, che lei è più che idonea
per questo posto. Ha sia le capacità che le conoscenze
necessarie per poter svolgere questo ruolo.” le rispondo,
omettendo molto ma per le ragioni che ho già spiegato “E
poi, chissà, magari essendo cresciuta in questo modo...
eviterà di fare i nostri stessi errori.” aggiungo
infine, quasi involontariamente.
Vengo
sorpresa da uno zoccolo di Luna che batte in maniera giocosa sul mio
corno, mentre un'espressione mista tra la sufficienza e la stanchezza
si forma sul suo volto “Tu ti crucci troppo, sorellona. Il
passato è passato, non dovresti rimurginarci troppo.”
La
osservo sorridendole. Per colpirmi il corno si è dovuta alzare
leggermente in volo, data la disparità tra le nostre altezze.
In
ogni caso una volta che la guardo negli occhi, lei ritorna con gli
zoccoli per terra concludendo “E poi, sai, da quando sono
tornata non mi sono di certo offesa per quando hai fatto alzare la
luna al posto mio. Qual era l'alternativa, condannare il nostro
popolo a non riposare mai? Sono anzi ben felice che tu abbia avuto la
forza di andare avanti.”
Sollevata
oltre ogni dire da questa sua affermazione, ci scambiamo un
abbraccio.
Tale
idillo viene però interrotto dalla conclusione che lei quasi
mi sussurra “Però, preferirei che Twilight dimostri, in
qualche modo, di avere davvero
le
capacità di cui parli, prima di portarla al passo successivo.”
Non
riuscendo a soffocare una debole risata, accetto le sue condizioni
“Affare fatto, sorellina.”
È
passato qualche giorno da allora e nulla di rilevante è
successo fino ad adesso. Fin da quando ci siamo accordate io e Luna
sull'attendere prima di rendere Twilight un alicorno ho pensato che
sarebbe stato sufficiente attendere che la mia studente prediletta
imparasse qualche potente incantesimo, così da fare colpo su
mia sorella.
Non
lo da molto a vedere, ma ci tiene davvero molto alle abilità
magiche di un pony.
In
ogni caso, questa mia aspettativa è stata bruscamente
interrotta il giorno in cui sono stata informata di una notizia
semplicemente scioccante.
Ricorderò
per sempre il momento in cui la mia quotidiana routine fatta di
scartoffie da bollare e firmare viene interrotta dall'improvviso
sbattere del portone principale del castello. Il boato è
talmente improvviso che non c'è un solo pony nella stanza che
non osserva la Guardia Reale mentre corre verso di me urlando “Porto
notizie dai territori del Nord!” e ricordandosi della formalità
solo all'ultimo “... Vostra Altezza.”
È
una situazione molto inusuale che una Guardia entri nel castello e
senza rispettare un lungo quanto noioso iter di presentazioni, lodi
eccetera. Deve essere sicuramente qualcosa di estremamente
importante, perciò gli lascio subito la parola.
Lui
si leva l'elmo pronunciando solennemente “Dirò solo
che... è
tornato.”
La
sorpresa di quelle parole è tale che avverto il fiato mancarmi
per qualche istante.
Non
c'è bisogno che la Guardia aggiunga altro, so perfettamente a
cosa si riferisce.
Sono
passati mille anni, durante i quali ho dato fondo alla conoscenza di
quasi ogni libro contenuto nelle biblioteche di Equestria, alla
ricerca di una soluzione, ed ora è tornato, spontaneamente.
L'Impero
di Cristallo.
La
mia sorpresa, e le conseguenze che questo evento implica, tuttavia,
non deve farmi perdere il controllo e subito dopo il mio iniziale
istante di stupore comincio ad impartire gli ordini per fronteggiare
la situazione.
“Trova
Princess Cadance e Shining Armor!” il momento è così
importante che piego inavvertitamente il volto in una smorfia
adirata.
In
ogni caso, l'ordine viene eseguito immediatamente e, non appena
rimango sola, avviso la mia studente Twilight Sparkle perché
venga qui a Canterlot immediatamente. Io e Luna cercavamo
un'occasione per mettere alla prova le sue capacità ed ora è
arrivata.
Evito
di confessarlo apertamente, ma la rinascita improvvisa dell'Impero di
Cristallo mi porta a chiedermi se la mia avventura nella linea
temporale alternativa non ha, in
qualche modo, influenzato anche la realtà a cui appartengo.
Insomma, mille anni di assoluto silenzio e poi, di punto in bianco,
l'Impero di Cristallo ritorna.
Nel
tentativo di distogliermi da questo pensiero ho provato a fare la
conta dei giorni, ma purtroppo ho ottenuto soltanto l'effetto opposto
scoprendo che questo sarebbe lo stesso giorno in cui Queen Chrysalis
spezzerebbe la maledizione da lei stessa lanciata su quel luogo,
nella Equestria alternativa.
Mentre
sono impegnata nelle mie riflessioni discuto con Luna di come agire.
In
piedi, davanti alla vetrata delle portatrici degli Elementi
dell'Armonia mentre sconfiggono Discord, la metto al corrente del
risveglio dell'Impero di Cristallo e della mia intenzione di mandare
Twilight e le sue amiche sul posto.
“Sei
sicura che non vuoi che vada anch'io?” mi domanda lei,
visibilmente preoccupata.
Nella
mia mente è presente un vortice di immagini e ricordi di
quanto abbia vissuto, mescolate a decine di dubbi, ma mi sforzo
comunque di risponderle “Sì. Princess Cadance e Shining
Armor sono già sul posto, li raggiungerà al più
presto.”
“La
magia dell'Impero di Cristallo è potente...” commenta
lei, giustificando le sue preoccupazioni “Non possiamo
permettere che cada ancora!”
Tento
di rincuorarla poggiandole uno zoccolo sulla spalla “Riuscirà
nel suo incarico.” affermo cercando di essere il più
convincente possibile “E quando ci riuscirà, sapremo che
sarà pronta.” concludo dunque, ricordandole la necessità
di mettere alla prova la mia studente in qualche modo.
Forse
avremmo continuato a discuterne, forse no, comunque veniamo
interrotte proprio da Twilight, la quale fa il suo imbarazzato
ingresso nella sala del trono.
Esattamente
come mi aspettavo, è riuscita nel suo compito anche meglio di
quanto immaginassi, convincendo così mia sorella Luna a darle
questa opportunità.
In
seguito abbiamo anche riformato Discord: ufficialmente ho pensato che
usare la sua magia per il bene al posto del male non sarebbe una
cattiva idea, ma in realtà il risveglio dell'Impero di
Cristallo mi ha riportato alla mente anche che, senza l'aiuto del
Draconequus, non sarei mai riuscita ad uscire da quella situazione.
Una seconda possibilità è il minimo che possa fare per
sdebitarmi, anche se nemmeno lui sembra ricordare l'esperienza che
abbiamo vissuto, esattamente come mi aveva confidato.
In
ogni caso, alla fine siamo riuscite a incoronare finalmente Twilight
come principessa di Equestria. È stata una bella cerimonia,
semplice ma pur mantenendo una impostazione degna dell'occasione.
Terminata
l'incoronazione, sono stata un po' con mia sorella sul terrazzo a
guardare la mia studente, ora alicorno, andarsene a bordo della
carrozza, fino a che un particolare nella folla non mi ha attirato.
“Luna...”
ho avvisato subito mia sorella “Devo assentarmi per un
istante.”
“Cosa
devi fare?” mi ha chiesto
“Devo...
vedermi con un certo pony.” Senza aggiungere altro, mi sono
teletrasportata altrove lasciando gli abiti da cerimonia al castello.
Il
pony incapucciato si muove con un'andatura piuttosto rapida, il
tipico passo di chi ha fretta di sparire ma non vuole darlo a vedere.
È
quasi costretto a fermarsi quando mi supera senza vedermi e io,
nascosta nell'ombra, gli domando “Ti sei persa?”
Fermata
la sua avanzata, il pony mascherato si volta verso di me e risponde
“No, no, nulla di simile. Grazie comunque per la
preoccupazione...”
Deglutendo
profondamente per la sensazione di dejavu che quelle parole e la
situazione attuale mi provoca, esco dall'ombra ribattendo “Sono
già cascata una volta nelle tue trame. Dovrai fare di meglio
per ingannarmi ancora, Queen Chrysalis.”
Vedo
il volto del pony mostrare un sorriso sardonico prima che un bagliore
verde negli occhi preceda la trasformazione di quella creatura nella
regina dei Mutanti.
“Cosa
ci fai qui ad Equestria?” le domando, inarcando un
sopracciglio, una volta che lei assume le sue vere sembianze.
Generalmente mi preparerei almeno qualche incantesimo in attesa del
suo attacco, eppure qualcosa mi dice che, almeno questa volta, lei
non è qui per combattere.
“Se
conosci te stesso e il tuo nemico non dovrai temere l'esito di mille
battaglie.” mi risponde lei “Ho sentito di un certo nuovo
alicorno, così ho voluto dare un'occhiata personalmente su chi
fosse.”
“E
sei in compagnia?” domando ancora, riferendomi al suo immenso
esercito di Mutanti
“No,
sono sola- soletta.” mi risponde lei ironicamente “Vuoi
sistemare le nostre diatribe qui e ora?”
Resto
qualche secondo in silenzio prima di risponderle “No.”
Queen
Chrysalis reagisce al mio rifiuto ghignando prima di muoversi ancora
“Allora, se non hai niente da dirmi, tornerò a casa. Mi
sono assentata qualche minuto giusto per vedere la nuova
principessina, ma non me la sento di lasciare il mio popolo senza
guida troppo a lungo.”
Riesce
a fare giusto un paio di passi prima che la interrompa “Non ho
finito.”
Guardandomi
dunque con la coda dell'occhio, la regina mi domanda “Cosa
vuoi, allora, Princess Celestia?”
“Io...”
resto per un momento indecisa. Parte è dovuto a quello che
vedo avanti a me.
Fino
a pochi giorni fa, io e la regina avanti a me eravamo amiche
inseparabili. Abbiamo addirittura usato assieme gli Elementi
dell'Armonia ed è stata sempre lei a decidere di sacrificarsi
perché tutto questo fosse possibile.
E
adesso, invece, la vedo avanti a me come un nemico.
Un
essere infinitamente pericoloso.
Una
rivale.
Sospiro
profondamente prima di avvicinarmi a lei fino ad arrivarle davanti,
come se le volessi chiudere la strada con il mio corpo “Davvero
non lo capisci?” domando nel mentre.
Una
volta che siamo a quattr'occhi proseguo “Non voglio farti del
male. Non voglio che una di noi due uccida l'altra, ma entrambe
stiamo esaudendo le alternative e sappiamo bene che questa faida tra
i nostri regni non può proseguire per sempre!”
Queen
Chrysalis continua ad osservarmi con l'espressione di chi ascolta
senza tuttavia avere qualcosa da aggiungere, così ne
approfitto per tentare nuovamente la ricerca di un accordo. Eravamo
amiche nella linea temporale alternativa e, se davvero gli eventi
vissuti lì hanno influenzato in qualche modo la realtà
che ci circonda adesso, voglio almeno provare se qualcosa della
regina di Equestria che ho conosciuto è rimasto nella stessa
mutante avanti a me.
“Forse...
ruota tutto intorno a questo momento. Forse è la nostra ultima
possibilità per sistemare questa faccenda una volta per tutte.
Se non la cogliamo, resteremo bloccate in questa faida fino a quando
non sarà troppo tardi! Non è necessario che finisca
così, sai bene che possiamo aiutarvi. Potremo lavorare
assieme. Potremo formare un nuovo ordine in cui pony e mutanti vivono
assieme pacificamente. Non è necessario che tu affronti
nuovamente
la diffidenza del mondo esterno! Non è necessario che voi
siate soli!”
Credo
inizialmente che le mie parole abbiano sortito qualche sorta di
effetto in Queen Chrysalis, visto che passa qualche secondo a
guardarmi senza aggiungere una sola parola.
Alla
fine, tuttavia, abbassa il capo scuotendo scetticamente la testa “Oh,
Princess Celestia. È tardi per questo. Troppo tardi.”
Resto
interdetta da questo suo ennesimo rifiuto di un'alleanza: possibile
che lei sia l'unica a non avere subito influenze?
“Perché?”
è l'unica domanda che riesco a farle.
Queen
Chrysalis alza nuovamente il capo, fissandomi negli occhi. Nelle sue
pupille noto una inquietante scintilla di lucida follia “Io.
Sono. la. Regina. Dei. Mutanti.” risponde lei, enfatizzando
fino all'estremo le parole “Io esisto soltanto per proteggere i
Mutanti. Questo è il mio scopo, il mio destino, e qualunque
azione io compia, non importa quanto crudele o violenta possa essere,
è soltanto per il bene dei miei sudditi.”
Pensi
davvero che sia sufficiente l'avere una cattiva nomea per essere
comunque una pessima regnante?
Le
mie stesse parole, pronunciate per difendere l'operato di Queen
Chrysalis, mi rimbombano nella mente non appena sento le parole della
regina dei Mutanti.
“La
reputazione dei Mutanti era già pessima ben prima che io ne
diventassi la Regina e portassi l'ordine tra le loro fila. Hai idea
di cosa accadrebbe se mai decidessimo, di punto in bianco, di unire i
nostri regni?” domanda quindi lei. Senza nemmeno darmi il tempo
di rispondere, ella prosegue “Ci vorranno anni prima che, anche
con tutte le buone intenzioni, questa iterazione smetta di creare
problemi. Capisco le tue intenzioni, ma un'alleanza è l'ultima
delle scelte che potrei mai fare per dare benessere al mio popolo.”
Non
mi sento di aggiungere qualcosa e tanto meno lei. La sua visione mi
ricorda troppo quella Equestria che ho cercato di cambiare.
“Ora,
se vuoi scusarmi, ho un regno da mandare avanti, impegno che presumo
abbia anche tu.” mi saluta dunque lei, cominciando ad alzarsi
in volo “Al nostro prossimo incontro, allora, Tia.”
sono le ultime parole di commiato che mi lancia.
Io
non riesco a ribattere inizialmente, colta alla sprovvista da
quell'improvviso nomignolo che lei usa per chiamarmi. Perché
lo ha usato, invece che usare la formalità che l'ha sempre
contraddistinta?
Mentre
guardo la mutante allontanarsi, vedendo ancora in lei la stessa
creatura che, in un tempo alternativo, è stata la spalla che
mi ha retto più di qualunque altro essere che avessi mai
conosciuto, un senso di vuoto mi assale tutto insieme.
Riesco
tuttavia a sciogliere il nodo alla gola generato dal rimpianto di
questa amicizia che, a quanto sembra, non potrò mai replicare
qui, riflettendo riguardo un altro aspetto di questo nuovo rapporto
tra me e Queen Chrysalis.
Non
esistono solo rapporti di amicizia come quelli tra Twilight e le sue
amiche, le ragioni per cui due individui possono avvicinarsi sono
molteplici.
Tra
questi, c'è anche la rivalità.
Provo
un infinito rammarico al pensiero che questo rapporto tra me e Queen
Chrysalis coinvolgerà, quasi sicuramente, anche qualche
innocente, ma ogni evento che ho vissuto negli ultimi giorni sembra
essersi svolto perché mi si dimostri chiaramente quanto una
fine precoce ed immediata di questa faida è assolutamente
impossibile.
Sospiro
perciò aprendo le ali e preparandomi a tornare al castello, ma
non prima di ribattere al saluto della regina dei Mutanti.
“Alla
prossima... amica
mia.”
FINE
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