Papà è qui

di Niky_94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Guai in coperta ***
Capitolo 2: *** Iniziano i guai... ***



Capitolo 1
*** Guai in coperta ***


<< Che succede, Sandy, perché piangi? >> domandò Niky, inginocchiandosi di fronte alla sorellina.
La bambina singhiozzò forte << E’… E’ per nostro padre, mi sta cercando! >>
Niky spalancò gli occhi << Ti… sei cacciata nei guai? >>
Sandy annuì, piangendo.
La ragazza sospirò e la prese in braccio. Si sedette nella sua cuccetta, con la sorella in grembo << Che hai combinato, questa volta? >>
Sandy abbassò lo sguardo, e non replicò.
<< Andiamo, >> sorrise Niky << sai che puoi fidati di me >>
Quando la bambina si fu calmata un pochino, la depose nella cuccetta, e si sdraiò al suo fianco. Il loro “posto speciale”. Fin da quando Sandy era molto piccola, le due sorelle avevano sempre passato molto tempo insieme, sdraiate l’una accanto all’altra nella cuccetta di Sandy, raccontandosi segreti, condividendo paure e momenti felici.
<< Va meglio? >> domandò Niky.
La bambina annuì, ed iniziò a raccontare la sua storia: << Stavo giocando con zio Ragetti in coperta, e io sono andata nella cabina di papà… >>
<< Nella cabina di nostro padre? Ma… Sandy, lo sai che non vuole che ci entriamo senza permesso! >> disse Niky.
Sandy annuì << E’ quello che ha detto papà… >>
La ragazza sospirò << Che è successo, dopo? >>
<< Io e zio Ragetti stavamo giocando a nascondino >> disse Sandy << ed io mi sono nascosta nella cabina di papà… >>
Niky annuì, e la bambina continuò: << Volevo nascondermi sotto il tavolo, ma sono inciampata e ho rovesciato la boccetta dell’inchiostro… >>
<< Hai rovesciato l’inchiostro sulla scrivania di nostro padre? >> domandò Niky, scioccata << Ma è dove tiene tutte le carte e le mappe! >>
Sandy annuì << Si… >>
La ragazza scosse la testa << Non c’è da stupirsi che si sia arrabbiato! >>
La bambina ebbe un fremito e ricominciò a piangere.
<< Oh no, no, no, non piangere, piccola… >> sussurrò Niky, prendendola tra le braccia e cullandola dolcemente. << Parlerò io con nostro padre. Lo conosci, sai che non riesce a rimanere arrabbiato con te a lungo… >> Le carezzò i capelli, cercando di calmarla << Sono certa che ti perdonerà, Sandy… >>
<< D-davvero? >> domandò la bambina, tirando su con il naso.
La sorella annuì, sorridendo dolcemente. << Perché non resti qui per un momento, e poi non vai a scusarti con lui? >>
Sandy annuì a sua volta, e si sdraiò di nuovo nella cuccetta.
Niky le accarezzò i capelli ancora una volta, poi lasciò la stanza ed andò a cercare suo padre.
 
***   ***   ***   ***
 
<< Sandy? Sandy! Dove ti sei cacciata, piccola furfante? >>
Capitan Barbossa stava cercando la figlia dappertutto. Era furioso. Sandy sapeva molto bene di non dover entrare nella sua cabina senza permesso. C’erano carte e documenti molto importanti, armi, e molte altre cose con le quali una bambina non dovrebbe giocare. Le aveva raccomandato molte volte di non giocare nella sua cabina, e lei aveva disobbedito. E, soprattutto, aveva versato dell’inchiostro sopra le sue preziose mappe, rovinandole.
<< Capitano? >>
Barbossa si voltò, sentendo che qualcuno lo chiamava, e vide chesi trattava di Niky.
<< Avete un momento per me, Capitano? >> domandò timidamente la ragazza.
Lui scosse la testa << Non ora, Niky, sto cercando tua sorella. E’ in grossi guai, questa volta… >>
<< Era proprio di questo che volevo parlarvi… >> disse Niky.
Barbossa spalancò gli occhi << Sandy? Sai dov’è? Dimmelo, avanti! >> esclamò, prendendola per le spalle.
<< N-non posso, padre… >> mormorò la ragazza.
<< Che significa che non puoi? >> domandò lui, iniziando a perdere la pazienza << Dimmi dov’è! >>
<< Per favore, lasciami parlare >> disse Niky, facendo un passo indietro << So che Sandy ti ha disobbedito e ha rovinato le tue carte, ma… non l’ha fatto apposta, è stato un incidente! >>
<< E scommetto sia stato un incidente anche il fatto che fosse nella mia cabina, non è così? >> disse lui in tono sarcastico.
Niky sospirò << Padre, per favore, ascoltami… E’ davvero dispiaciuta per quanto è successo… Scommetto che imparerà la lezione anche se ti limiterai a rimproverarla… >>
<< Non dovrei punirla, quindi, è questo che vuoi dire? >> domandò il pirata, alzando un sopracciglio.
<< Ecco… >>
<< Bé, scordatelo! >> disse il Capitano, arrabbiato.
<< Ma, padre… >> cercò di obbiettare la ragazza, ma lui la interruppe.
<< Hai una vaga idea di quanto fossero importanti quelle carte? >> le domandò, fissando i suoi occhi blu in quelli della ragazza << Per fortuna, ha distrutto soltanto alcune carte, che al momento non ci sono utili, e che potrò recuperare una volta fatto porto… Avremmo potuto non essere così fortunati, e finire con il perderci! >>
Niky chiuse gli occhi ed abbassò il capo. Odiava essere rimproverata, e dal momento che  il padre era così arrabbiato, temeva che avrebbe ricevuto anch’essa una punizione. Si disse che sarebbe stato meglio lasciar perdere, prima di mettersi nei guai, ma poi ricordò l’espressione spaventata di Sandy, e quanto temesse di essere punita, e decise che non poteva arrendersi; doveva aiutarla.
<< Lo so, padre, ma… è davvero necessario darle una punizione? Non potresti soltanto… rimproverarla? >>
<< Non devo renderti alcun conto delle mie decisioni, signorinella. Ora fa’ silenzio, o saranno guai anche per te, te l’assicuro! >> minacciò lui, passandole affianco mentre si dirigeva verso le scale che conducevano fuori dalla stiva.
Niky lo afferrò per un braccio, nel tentativo di trattenerlo. Si pentì immediatamente di averlo fatto, ma ormai era tardi per avere ripensamenti, e si impose di sostenere il suo sguardo. << Ti prego, padre, ascoltami! Sono certa che Sandy imparerà la lezione anche senza una punizione, per favore, ripensaci! >>
<< E VA BENE! >> esclamò l’uomo << Visto che muori dalla voglia di dirmi come dovrei crescere mia figlia, vediamo quello che sei in grado di fare tu! >>
<< C-che cosa? >>
Barbossa l’afferrò di nuovo per le spalle << Sarai tu ad occuparti di Sandy, d’ora in poi. Lascerò che voi due facciate tutto ciò che vorrete, e sarai tu a decidere se Sandy avrà bisogno di essere punita e in quale modo. E vedremo se continuerai a darmi torto >>
Pronunciate queste parole se ne andò in fretta, senza nemmeno lasciare alla ragazza la possibilità di replicare.
 
***   ***   ***   ***
 
Sandy sentì un cigolio improvviso e sussultò, capendo che qualcuno stava aprendo la porta della cabina. Scivolò sotto la cuccetta, cercando di nascondersi.
<< E’ tutto a posto, Sandy, sono io… >> borbottò Niky, chiudendosi la porta alle spalle.
La bambina scivolò fuori dal suo nascondiglio e le si avvicinò. << Che cos’è successo? Sei riuscita a convincere papà? >> domandò con ansia.
<< Qualcosa del genere… >> Niky si diresse verso la cuccetta, e si lasciò cadere sul materasso. << Nostro padre mi ha incaricato di prendermi cura di te… >>
<< Che cosa? >> domandò la bambina, alzando un sopracciglio.
<< Significa che d’ora in avanti sarò io a dovermi occupare di te, invece di nostro padre… >>
Sandy non riusciva a credere alle proprie orecchie. << Evviva! >> gridò, felice.
La ragazza scosse la testa << Non credo di esserne in grado… Non voglio che tu corra dei rischi... >> sussurrò.
<< Non dire sciocchezze! >> disse Sandy, arrampicandosi sulla cuccetta e sedendosi a cavalcioni sulla pancia della sorella << Andrà alla grande! >>
Niky la guardò, ed il suo sguardo ebbe un guizzo divertito << Sai una cosa, Sandy? Hai ragione. Staremo benissimo, tu ed io. Ora inizia il divertimento! >> 

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Capitolo 2
*** Iniziano i guai... ***


<< Non riesco a crederci! >> borbottò Barbossa, intento a ripulire la sua scrivania. Fortunatamente, l’inchiostro che Sandy aveva rovesciato sul tavolo aveva distrutto solamente le carte meno importanti, e non aveva macchiato la scrivania di legno.
Ciò nonostante, avrebbe voluto fare una bella chiacchierata con sua figlia, e lo avrebbe fatto, se Niky non lo avesse fermato. Sapeva che la ragazza cercava soltanto di aiutare la sorellina, ma Sandy doveva essere punita. Altrimenti, non avrebbe mai imparato ad agire in maniera più responsabile. Era così arrabbiato che aveva deciso di incaricare Niky di  occuparsi della bambina, sperando in questo modo di farle comprendere quanto fosse difficile.
<< Cerco di prendermi cura di quelle piccole pesti, e questo è il ringraziamento! >>
Finì di pulire e si guardò attorno: Ogni cosa era tornata al suo posto. Aveva appena riposto le ultime carte, quando sentì un grido acuto ed il tonfo di qualcosa che cadeva nell’acqua.
Corse sul ponte e vide che i suoi uomini erano accalcati su un lato della nave, gridando ordini l’uno all’altro.
Si precipitò verso di loro giusto in tempo per vedere Ragetti aiutare Niky a risalire a bordo. La ragazza era completamente bagnata e stava tossendo. Pintel si affrettò a raggiungerla e le porse una coperta; Ragetti la prese e la mise sopra le spalle della ragazza.
<< Stai bene, piccola? >> le domandò, preoccupato.
Lei annuì, e la ciurma tirò un sospiro di sollievo.
Barbossa marciò verso la figlia, facendosi strada tra i suoi uomini. Si inginocchiò di fronte alla ragazza e le posò le mani sulle spalle. << Stai bene, tesoro? Che cos’è successo? >> domandò in tono preoccupato.
<< Si, sto bene >> rispose, annuendo.
Lui emise un sospiro di sollievo e le carezzò i capelli. Improvvisamente si ritrasse, rendendosi conto che la ragazza non aveva risposto alla domanda. << Che cos’è successo? >> le domandò di nuovo, in tono fermo.
 Niky scrollò le spalle << Nulla, sono caduta >>
<< Sei caduta >> ripeté l’uomo, in tono per nulla convinto.
<< Si. Sono caduta. Non è successo nulla >>
Il pirata si voltò verso Pintel e Ragetti. << Ditemi che cos’è successo >>
I due si guardarono, e rimasero in silenzio.
<< Rispondete! >> ordinò il Capitano.
Niky decise di prendere parola. Non le piaceva vedere i suoi amici nei guai. << Stavo giocando con Sandy, signore >> disse << Stavamo correndo e sono caduta fuoribordo >>
Barbossa digrignò i denti.
<< Sono inciampata in qualcosa, Capitano, è stato un incidente Mi dispiace! >> esclamò lei.
Tutti si voltarono verso il capitano, preoccupati, aspettando la sua reazione. Con loro enorme stupore, si limitò ad alzare le spalle.
<< Bene. Cerca di fare meno fracasso, la prossima volta >> Si alzò in piedi e si voltò verso la ciurma. << Che cos’avete da guardare? Tornate al lavoro! >>
Gli uomini si affrettarono a tornare al proprio posto, mentre Barbossa si dirigeva verso la sua cabina.
Solo Pintel e Ragetti rimaseo con la ragazza. Ragetti si inginocchiò accanto a lei, e le sistemò meglio la coperta sulle spalle. << E’ tutto a posto? >> le domandò dolcemente.
Niky annuì << Si, non preoccuparti… >> rispose, abbassando il capo.
<< Che cos’è successo? Non ho mai visto il capitano comportarsi in questo modo… >> esclamò Pintel, grattandosi la testa pelata.
<< Voleva punire Sandy >> disse Niky << E io ho cercato di convincerlo a non farlo… >>
<< Hai contraddetto il capitano? >> domandò Pintel, scioccato.
La ragazza annuì << Ha deciso di affidarmi Sandy >> spiegò << Devo occuparmi di mia sorella, e punirla quando crederò che sia necessario… >>
<< Brutta storia >> commentò Ragetti, e Pintel annuì.
<< Lo so… Mi sono messa in un brutto guaio, questa volta… Non lo avevo mai visto comportarsi in modo così freddo, è sempre così premuroso con noi… >>
Ragetti le mise un braccio attorno alle spalle. << Non preoccuparti, andrà tutto bene >>
Niky lo abbracciò << Grazie, Ragetti… per averlo detto e… per avermi salvata… >>
Lui arrossì << N-non c’è di che, piccola…>>
La ragazza si alzò in piedi << Mi spiace di avervi spaventato… Sarà meglio che torni da Sandy, prima che si cacci in altri guai… >>
Pintel e Ragetti annuirono, e la ragazza tornò nella cabina che divideva con la sorella.
 
***   ***   ***   ***
 
<< Sandy? Sei qui? >>
La bambina scivolò fuori da sotto la sua cuccetta e corse verso di lei. << Niky, sei salva! >> esclamò, saltandole in braccio.
<< Si. E non grazie a te >> borbottò Niky, allontanandosi. << Avresti potuto almeno chiamare aiuto dopo avermi spinta fuori bordo! >>
<< Ma… >>
<< Niente “ma”! >> disse Niky seccamente << Avrei potuto affogare! >>
Sandy rimase in silenzio ed abbassò lo sguardo.
Niky andò verso l’armadio e si cambiò, indossando dei vestiti asciutti.
<< Mi dispiace, Niky… >> mormorò la bambina, avvicinandosi.
La ragazza si voltò verso di lei << Si… >> sospirò. Si diresse alla sua cuccetta e vi si sdraiò sopra << Lasciami dormire ora, sono stanca… >>
 
***   ***   ***   ***
 
Un paio d’ore più tardi, Niky si sveglio. Guardò fuori dalla finestra e scoprì che avevano fatto porto. Si guardò attorno per cercare Sandy, ma la bambina sembrava non essere in giro quindi decise di andare a cercarla.
Una volta uscita sul ponte, si avvicinò a Pintel e Ragetti. << Buon pomeriggio, ragazzi. Sapete dov’è mia sorella? >>
Loro scossero la testa << L’ultima volta che l’ho vista stava correndo sottocoperta >> rispose Pintel.
Niky li ringraziò e riprese la sua ricerca. Scese sottocoperta, e trovò Sandy, nascosta in un barile di mele.
<< Che stai facendo? >> le domandò la ragazza, sollevandola e tirandola fuori dal barile.
<< Mi sto nascondendo! >> rispose Sandy, guardandosi attorno con aria spaventata.
<< E da chi, dall’Uomo Nero? >> rise la sorella.
<< Si! >> esclamò la bambina, spalancando gli occhi.
<< Che cosa? >> domandò Niky, guardandola sorpresa.
<< Shhh, ci sentirà! >> sussurrò Sandy. Fece per dire qualcosa, ma si bloccò, sentendo il rumore di qualcosa che andava in pezzi.
<< E’ lui! >> piagnucolò la bambina. << Presto, dobbiamo nasconderci! Non deve trovarci! >>
Afferrò Niky per un braccio e la trascinò dietro un gruppo di barili.
<< Ma che stai - >>
<< Shhhh! >> la zittì Sandy << Ecco che arriva! >>
Il cuore di Niky saltò un battito, quando udì i passi di qualcuno che si avvicinava. Strinse forte la sorellina e si sporse un poco, nel tentativo di vedere il terribile mostro.

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