Moonlight Destiny di Owarinai_Yume (/viewuser.php?uid=593389)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primavera - L'incontro ***
Capitolo 2: *** Pensieri... ***
Capitolo 3: *** Estate: Sentimenti proibiti ***
Capitolo 1 *** Primavera - L'incontro ***
.Moonlight
Destiny.
1.
Primavera:
L'incontro
- Era
l'inizio della stagione primaverile.
- L'aria
cominciava ad essere più tiepida e gli alberi erano nella
loro piena
fioritura.
- Questo,
per gli abitanti del regno dei cieli e del regno delle tenebre,
voleva dire solo una cosa: era arrivato il momento di riunirsi ancora
in consiglio.
- Da
secoli i rappresentati di entrambi i regni avevano deciso di indire
una riunione ogni inizio stagione, durante la quale si discuteva su
problemi che potevano coinvolgere entrambi i regni, sui modi migliori
per evitare che scoppiassero guerre tra Tenshi e Akuma e per cercare
di far rispettare l'equilibrio che si era venuto a creare nell'arco
dei secoli.
- Nel
regno dei cieli, i Tenshi erano tutti entusiasti, e si davano un gran
da fare per rendere tutto perfetto; per loro queste riunioni erano di
vitale importanza.
- In
una delle stanze della dimora del Signore, dietro una grande porta
bianca, distesa su un grande letto a baldacchino dalle lenzuola di
seta candide, giaceva una giovane Tenshi profondamente addormentata
- Era
ancora molto presto e in tutto il palazzo regnava il silenzio
più
assoluto.
- Ad
un certo punto quel silenzio fu rotto da un giovane angelo dai lunghi
capelli corvini e gli occhi color rubino che si intrufolò
nella
stanza della giovane addormentata.
- Rimase
a fissarla per qualche istante, poi si avvicinò al letto e
cominciò
a svegliarla dolcemente.
- «Serenity,
Serenity svegliati»
- La
Tenshi aprì lentamente gli occhi e sorrise all'angelo
accanto a lei.
- «Arcangelo
Rei» sussurrò
- «Buongiorno»
le sorrise
- Rei
era l'Arcangelo del fuoco ed era considerata la più
coraggiosa e la
più passionale del regno dei cieli.
- Era
una ragazza alta e dal fisico slanciato; gli occhi avevano lo stesso
colore di due brillanti rubini e i lunghi capelli corvini erano
lasciati sciolti lungo la schiena.
- Indossava
uno splendido abito bianco da cerimonia, lungo fino a terra con le
maniche lunghe e strette e una spessa fascia rosso fuoco in vita; per
finire, sulla fronte, un diadema d'argento con un piccolo rubino a
forma di goccia.
- Serenity
si era alzata dal letto e stava guardando il panorama fuori dalla
finestra.
- «Rei
è già ora di andare alla riunione?»
- «Ami,
Makoto e Minako penso che siano già uscite, ma sta
tranquilla c'è
ancora molto tempo»
- «Allora
non ti dispiace se ci vediamo direttamente al ponte?»
Rei le
sorrise dolcemente
- «Mi
raccomando non fare tardi» e così dicendo si
chiuse la porta alle
spalle,
- In
pochi secondi, utilizzando i suoi poteri, Serenity si
trasformò,
indossando il suo vestito da cerimonia costituito da un lungo abito
candido a maniche lunghe, una fascia sottile in vita e dei nastri
argentati che le circondavano le braccia e, per finire, sulla fronte,
un sottile diadema argentato con un piccolo cristallo
d’argento a
forma di goccia.
- Serenity
era l'arcangelo della luce, inoltre era considerata l'angelo
più
bello e con la voce più limpida di tutto il regno dei cieli.
- Era
una ragazza dal corpo esile e dalle gambe lunghe e sottili; i
lunghissimi capelli erano dello stesso colore della luna, sembravano
fili d'argento ed erano raccolti in una particolare acconciature: due
lunghi codini erano legati sopra la testa formando due piccole sfere.
I capelli di Serenity erano talmente lunghi che, anche se legati, i
codici arrivavano fino a terra; infine la sua pelle era bianca come
la porcellana e emanava un'aura purissima e splendente.
- I
suoi occhi, dello stesso colore dell'acqua cristallina, erano
luminosi come due pietre preziose, infine, sulla schiena, aveva due
ampie ali piumate, candide e luminose.
- Mancava
ancora molto tempo prima che iniziasse l'assemblea, così
Serenity
decise di andare alla grande cascata vicino il ponte; quello era un
posto poco frequentato e le piaceva passare del tempo lì da
sola,
tra quei grandi alberi dai candidi fiori, in compagnia dei vai
elementi.
- Arrivata
sulle rive di quello specchio d'acqua si guardò intorno, per
appurarsi di essere da sola, dopo di ché iniziò
ad intonare le note
di una dolce melodia.
- Se
per i Tenshi le riunioni erano considerate una cosa di fondamentale
importanza, nel regno delle tenebre gli Akuma erano convinti che
fossero una stupida perdita di tempo, una noia mortale.
- Nella
possente dimora del signore dell'oscurità, infatti, i due
figli di
Satana, rappresentanti del regno delle tenebre all'assemblea, erano
ancora chiusi nelle loro stanze.
- Dietro
una grande porta di ciliegio, disteso su un letto matrimoniale a
baldacchino, giaceva, ancora addormentato, un giovane dalla pelle
bianca come porcellana e dai corti capelli corvini, che gli
ricadevano morbidi sul viso perfetto.
- «Signorino
Saphir, Signorino si svegli»
- Un'affascinante
Akuma dai capelli rosso fuoco, portati corti e scalati, vestita con
abiti che lasciavano poco all'immaginazione, si avvicinò al
letto
del giovane.
- Sentendo
la sua presenza, il ragazzo si svegliò e attirò a
se la donna
prendendola per un polso, trascinandola sotto le lenzuola insieme a
lui e intraprendendo una danza lussuriosa fatta di baci appassionati
e carezze possessive.
- Il
giovane figlio di Satana bloccò la donna sotto il suo corpo,
impedendole qualsiasi movimento e la guardò con il suo
sguardo
intenso pieno di malizia.
- «Avery,
non potevo sperare in un risveglio migliore» disse
ribaciandola
appassionatamente.
- «Saphir,
lo sai che, dipendesse da me, rimarrei qui, in questo letto, con te
anche tutta l'eternità, ma hai un compito importante da
portare a
termine. Il consiglio si riunirà a breve»
- Saphir
sbuffò estremamente infastidito dalle parole di Avery.
- «Odio
quelle stupide riunioni, non capisco perché si ostinino a
ripeterle
ogni maledetta stagione»
- In
poco tempo, grazie ai suoi poteri, il figlio minore di Satana era
impeccabile nel suo abito da cerimonia nero, con decorazioni
argentate e il lungo mantello nero appoggiato sulle spalle.
- «Sei
perfetto» gli disse in modo seducente l’Akuma prima
di ricevere un
altro bacio.
- «Sai
se mio fratello è già andato al ponte?»
- «Dovrebbe
essere fuori il castello ad aspettarti. Anche lui si è
alzato da
poco»
- «Quando
torno continuiamo quel discorso» sussurrò per poi
uscire a passo
felpato dalla stanza.
- Fuori
dal castello Saphir trovò il suo destriero sellato e suo
fratello
maggiore, in sella al suo cavallo corvino, che lo aspettava irritato.
- «Saphir
datti una mossa, nostro padre è già al
ponte»
- «Salve
anche a te, Endymion»
- Il
ragazzo però non lo degnò di uno sguardo e senza
dire una parola
spronò il cavallo al galoppo partendo e lasciando il
fratello minore
indietro.
- «Endymion
aspettami!!!»
- Endymion
era molto più grande di Saphir, era il primogenito di
Satana, a lui,
un giorno, sarebbe spettato ereditare il trono del regno delle
tenebre.
- Era
un ragazzo di una bellezza accecante, alto, dal corpo statuario e
dalle spalle larghe. Aveva capelli corvini e occhi color cobalto,
profondi e penetranti come il mare, infine, sulla schiena aveva due
ampie ali piumate nere come la notte.
- Improvvisamente,
arrivato al ponte, in mezzo ai folti alberi dai candidi fiori,
Endymion si accorse della presenza di qualcuno.
- Arrestò
la sua cavalcata e fu allora che la sentì, una voce
cristallina,
soave, proveniente dalle rive della grande cascata vicina al ponte.
- Il
principe degli Akuma rimase come stregato da quella voce che si
diffondeva nell'aria trasportata dal vento.
- Era
certo che si trattasse di un Tenshi.
- Scese
da cavallo e proseguì a piedi in mezzo a quella distesa di
alberi;
arrivato sulle rive del lago, in mezzo a quello specchio d'acqua
limpida la vide.
- Era
la creatura più bella che avesse mai visto.
- Non
era un angelo come gli altri, era diversa; la sua bellezza non era
minimamente paragonabile a quella degli altri angeli, soprattutto di
quelli che si era divertito a sedurre per il semplice gusto di farlo.
- Per
non parlare della sua voce; ne era completamente ammaliato.
- “Ma
che cosa mi sta succedendo? Cos'è questa strana
sensazione?”
- Non
appena la canzone terminò l'angelo aprì gli
occhi, che fino a quel
momento erano rimasti chiusi.
- Solo
allora, Serenity si rese conto di essere osservata.
- Osservò
il giovane Akuma, perdendosi nei suoi occhi cobalto; non provava
timore, anzi, i suoi sentimenti erano completamente diversi.
- Aveva
visto molti Akuma in passato, ma nessuno poteva essere paragonato a
lui.
- “I
suoi occhi sono così profondi... ma cosa mi succede?
Cos'è questa
strana sensazione?”
- Serenity
si avvicinò di più alla riva e sorrise dolcemente
al giovane
- «Buongiorno»
gli disse semplicemente.
- "Chissà
che cosa ci fa uno come lui in un posto del genere, che io sappia
questo non è posto frequentato dagli
Akuma”
- Endymion
rimase in silenzio, senza distogliere lo sguardo da lei, come se
avesse paura che potesse svanire da un momento all'altro.
- "Sista
facendo tardi, gli altri Arcangeli si staranno chiedendo dove
sono finita”
- Serenity
si librò in aria, era giunto il momento di andare,
altrimenti
rischiava di fare tardi alla riunione, ma qualcosa di inaspettato la
colse di sorpresa.
- "Non
può scappare così”
- Endymion
l'aveva prontamente fermata prendendole la mano.
- Quel
contatto provocò in entrambi una sconosciuta e piacevole
sensazione
di tepore.
- «Vieni
spesso qui al ponte?»
- “La
sua voce è così profonda...”
- «Ad
ogni assemblea» rispose Serenity
- «Allora
ti aspetterò qui dopo la prossima assemblea
estiva»
- Serenity non
rispose, si limitò a donargli un dolcissimo sorriso che fece
capire al figlio di Satana che lei lo avrebbe aspettato.
- Infine,
con la promessa di rivedersi la stagione successiva, i due giovani si
separarono; Serenity raggiunse in volo gli altri Arcangeli, mentre
Endymion rimontò il sella al suo cavallo e raggiunse al
galoppo suo
fratello.
- In
quel momento pregai i quattro elementi
- di
far passare in fretta quella Primavera che,
- per
la prima volta, mi sembrò gelida,
- se
confrontata al
calore della Sua mano...
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Capitolo 2 *** Pensieri... ***
.Moonlight
Destiny.
2.
-
Pensieri…
- Era
una bella giornata di sole e l'arcangelo della luce,
Serenity, decise di approfittarne per andare all'estremità
del regno, un luogo
isolato, ricoperto da una distesa di foraggio dello stesso colore della
luna e,
in mezzo, a padroneggiare sull'intero paesaggio, un gigantesco albero
di
ciliegio.
- Serenity
si distese sotto la sua folta chioma, tra le
grandi radici che le facevano da giaciglio, cullata dalla fresca brezza
del
vento e dal fruscio delle foglie dell'albero.
- Assaporava
ogni singolo raggio di sole che filtrava tra i
rami del ciliegio; per lei erano una piacevole fonte di energia; di
solito le
bastava stare esposta al sole per qualche minuto per sentirsi subito
sazia e
soddisfatta, ma quel giorno la cosa fu ben diversa.
- Per
quanto Serenity stesse al sole, continuava a provare
una fastidiosa sensazione, non aveva mai provato niente di simile, era
come se
le mancasse qualcosa di importante, indispensabile, si sentiva
tremendamente
insoddisfatta.
- Serenity
però sapeva benissimo a cosa era dovuto, la sua
esperienza di angelo glielo aveva insegnato.
- Non
lo aveva mai provato sulla sua pelle ma sapeva bene
di cosa si trattava e, soprattutto da cosa, o meglio, da chi era
causato.
- «Eccoti
finalmente! »
- Sentendo
quella voce così familiare, l'angelo si voltò
incontrando due brillanti occhi blu zaffiro.
- «Ami,
che sorpresa! »
- «Scusa,
forse ti ho spaventata»
- Serenity
si limitò a fare semplicemente un segno di
dissenso.
- In
realtà la giovane Tenshi aveva avvertito la presenza
amica già molto tempo prima.
«Ami
come
mai sei venuta qui? »
- Ami
era l’Arcangelo dell’acqua, ed era anche la
più
saggia e riflessiva del gruppo. A differenza delle altre, i suoi
capelli erano
corti, di un meraviglioso azzurro oceano e suoi occhi sembravano due
brillanti
zaffiri.
- «Ero
preoccupata… per te, Serenity »
- «Preoccupata?»
- «Durante
l’ultima riunione non sembravi la solita,
sembravi… distratta, con la testa altrove.
C’è per caso qualcosa che ti
preoccupa? »
- “È
così evidente?”
- «Tranquilla
Ami, non è niente »
- I
due Arcangeli si scambiarono sguardi complici
- Serenity
non poteva mentire né ad Ami, né tantomeno a se
stessa, ma non poteva assolutamente rivelare il vero motivo del suo
stato
d’animo.
- Non
poteva rivelare le sensazioni provate dopo l’incontro
con quel misterioso Akuma. Erano completamente sbagliate.
- Inaccettabili.
- Per
questo si sentiva combattuta; non aveva mai provato
sentimenti così contrastanti in vita sua.
- «Non
ti costringerò, Serenity. Se adesso non te la senti
di parlare non fa niente. Sappi però che se un giorno vorrai
sfogarti con
qualcuno, io sarò al tuo fianco. Ti appoggerò
sempre, Serenity»
- Le
parole di Ami rincuorarono l’Arcangelo della luce, la
quale si commosse profondamente. Non si era liberata del peso
procuratole da
quel segreto, ma si sentiva molto più sollevata.
- Serenity
poteva contare sulla presenza e sull’appoggio
dell’Argangelo dell’acqua, una delle sue
più care amiche e questa era la cosa
più importante.
- «Serenity,
scusami ma ora devo andare, si sta facendo
tardi»
- «Vai
già via?»
- «Devo
occuparmi dello studio del codice di cui abbiamo
discusso l’altra volta alla riunione, devo trovare
un’alternativa che vada bene
anche per gli Akuma, ma non sarà una cosa facile»
- Ami
era incredibile, non si smentiva mai.
- Quando
c’era qualcosa da studiare, pianificare,
organizzare, lei era la creatura perfetta.
- «Chissà
se un giorno Akuma e Tenshi riusciranno a
raggiungere un equilibrio…»
- «Purtroppo
per arrivare a cose di questo genere bisogna
fare dei sacrifici, rinunciare a qualcosa, anche di estremamente
importante. Ma
gli Akuma non conoscono la parola sacrificio»
- Così
dicendo Ami si allontanò, lasciando Serenity sola
con i suoi pensieri.
- “Possibile
che non si possa giungere ad un accordo? Per
quanto dovrà durare il conflitto tra i nostri due
mondi?”
- I
suoi pensieri andarono involontariamente verso quel
breve incontro con quell’Akuma.
- L’Arcangelo
si strinse una mano al petto ricordando il
calore di quella mano…
- “Sento
ancora il suo calore”
- All'improvviso
un vortice di luce si formò attorno a lei
circondandola in una sorta di abbraccio.
Serenity
l’accolse con le braccia, aveva capito che il suo elemento
sentiva il suo stato d'animo e voleva consolarla.
- «Perdonami,
sei preoccupata anche tu per me»
- “Non
dovrei pensare a lui... so bene che è sbagliato...
ma è più forte di me”
- Sul
volto di Serenity, per la prima volta, comparve un
sorriso amaro.
- L'Arcangelo,
presa da quel misto di pensieri
contrastanti, iniziò ad intonare una dolcissima melodia, che
portata dal vento,
si diffuse in tutto il regno, arrivando anche alle orecchie degli altri
angeli
che, come al solito, erano incantati dalla dolcezza di quelle note.
- Non
era una melodia allegra, tutt'altro, trasmetteva
tanta tristezza e malinconia, gli stessi sentimenti provati da Serenity
in quel
momento.
- La
giovane era ignara che, oltre agli abitanti del regno
dei cieli, c'era qualcun altro ad ascoltarla, qualcuno proveniente da
un luogo
oscuro e lontano, irraggiungibile per qualsiasi creatura angelica.
- Il
principe del regno delle tenebre, grazie all'ausilio
dei suo poteri, aveva creato uno specchio magico che gli permetteva di
vedere
l'angelo tutte le volte che voleva.
- Era
chiuso nella sua stanza, steso sul grande letto a
baldacchino, con gli occhi chiusi, per godersi al meglio quella dolce
melodia.
- “Non
mi era mai capitata una cosa del genere in secoli e
secoli e vita...eppure non è il primo angelo che prendo di
mira...”
- I
suoi pensieri vennero interrotti da una voce alle sue
spalle.
- «Adesso
ti metti anche ad ascoltare le sdolcinate
canzoncine di quegli stupidi angioletti?»
- «Chi
ti ha dato il permesso di entrare qui dentro
Saphir?»
- Endymion
si mostrò notevolmente infastidito dalla
presenza del fratello, che non rispose e si sedette anche lui sul
morbido
letto.
- «Ero
a conoscenza dei tuoi strani gusti, ormai sei
diventato famoso come collezionista di angeli, ma non avevo idea che ti
piacessero anche le loro canzoni smielate»
- Dopo
qualche secondo di pausa, Saphir continuò.
- «Con
tutte le belle Akuma che ci sono nel regno...
potresti aspirare ad avere il meglio.
- Ma
in fondo è molto meglio così, varrà
dire che ce ne
saranno di più per il sottoscritto»
- «Falla
finita Saphir»
- Saphir
si avvicinò al fratello, gli mise le braccia
intorno al collo e con tono sussurrato e malizioso gli disse
«E pensare che una
volta ti divertivi a stuzzicare anche me... Quelli si che erano bei
tempi...»
- Con
un balzo felino Endymion si liberò dalla presa del
fratello che lo guardò, dapprima deluso e subito dopo in
modo severo. «Sei
cambiato fratello, non ti riconosco più»
- Si
può sapere che cosa ti è preso? E da quando
c'è stata
l'ultima riunione che sei strano, non sei più l'Endymion che
conoscevo” e detto
questo si chiuse la porta alle spalle lasciando il fratello da solo.
- "Che
cosa mi sta succedendo? Non mi riconosco più
neanche io... il volto di quell'angelo... non riesco a togliermelo
dalla testa,
avverto un forte desiderio nei suoi confronti. Desidero possedere
quell'angelo
"
- Con
questi pensieri, Endymion riprese lo specchio tra le
mani, continuando a tenere fisso lo sguardo sulla creatura riflessa al
suo
interno...
-
-
- Nel
momento in cui i miei occhi si sono posati su di lei
- ho
avvertito l'irrefrenabile desiderio di farla mia.
- Volevo
essere l'unico ad averla.
- Doveva
essere solo mia...
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Capitolo 3 *** Estate: Sentimenti proibiti ***
Primavera
.Moonlight
Destiny.
3.
Estate:
Sentimenti proibiti...
- Con
il passare del tempo la fresca
brezza primaverile si trasformò in un caldo vento estivo.
- Il
paesaggio non era cambiato ma
nell'aria si avvertiva molto chiaramente il cambio di stagione.
- Come
era consuetudine, tutti, sia nel
regno dei cieli, che in quello delle tenebre si stavano preparando per
l'evento
più importante del periodo: La
Riunione
tra i rappresentanti degli angeli e quelli dei diavoli.
- Per
molti quest'assemblea era
fondamentale per mantenere la pace e l'equilibrio tra i rispettivi
regni; ma
c'era qualcuno per cui l'assemblea era importante per un altro motivo.
- Quel
giorno l'arcangelo della luce era
più euforica del solito; per lei il giorno della Riunione
aveva un secondo
significato, oltre a quello tradizionale.
- Per
Serenity significava che era
finalmente arrivato il giorno in cui avrebbe incontrato ancora
quell'Akuma.
- Per
questo motivo si sentiva come mai
prima d'ora; il cuore le batteva forte e provava una piacevole
agitazione.
- Non
vedeva l'ora che la riunione finisse
per volare al ponte.
- Il
luogo dove si teneva l'assemblea era
precisamente a metà, al confine tra il regno dei cieli e
quello delle tenebre;
nelle vicinanze del ponte, in un maestoso palazzo.
- All'interno
vi erano due sale laterali,
divise da una sala centrale ancora più spaziosa.
- Quest'ultima
era quella dove si teneva
la riunione vera e propria; dove si incontravano faccia a faccia Satana
e il
Signore.
- Le
due sale laterali erano per i
rispettivi rappresentati dei due regni.
- Gli
arcangeli e i figli di Satana non
avevano il permesso di incontrarsi, per cui potevano partecipare alla
riunione
in maniera alternata.
- Quel
giorno il tema principale
dell'assemblea riguardava la creazione di un codice di leggi comune per
entrambi i regni.
- Fortunatamente
la discussione non durò
molto, essendo un argomento complesso, che richiedeva una particolare
attenzione si decise di comune accordo di continuare a parlarne anche
durante
l'assemblea autunnale.
- Con
rapidità Serenity lasciò l'edificio
e si diresse in fretta al luogo dell'appuntamento.
- Dopo
un po' i figli di Satana uscirono
anche loro dall'edificio.
- «Endymon
ti va di venire con me a
torturare qualche sciocco angioletto?»
- «Saphir
ora ho da fare, magari un'altra
volta» e così dicendo il figlio maggiore di Satana
salì in groppa al suo
cavallo corvino per poi librarsi in volo.
- Saphir
rimase a guardare il fratello
che, a grande velocità si allontanava.
- Era
deluso dal comportamento di
Endymion; un tempo lui e suo fratello si divertivano a torturare e a
prendersi
gioco degli angeli che gironzolavano nelle terre di confine, oppure
ancora,
organizzavano feste a palazzo a base di lussuria e perdizione.
- Ma
Endymion era cambiato, non era più lo
stesso di all'ora.
- “Ma
che cosa ti è successo fratello?”
- Nel
frattempo, Serenity era arrivata
puntuale al ponte, ma guardandosi intorno si rese conto di essere da
sola.
- -Ti
aspetterò qui dopo l'assemblea- le
parole
dell'Akuma risuonavano ancora nella mente dell’arcangelo.
- “Ha
detto così, ma ci sarà da fidarsi? È
pur sempre una creatura delle tenebre...”
- «Meow»
- La
sua attenzione venne catturata da un
piccolo e grazioso gatto appollaiato sul ramo dell'albero dietro di lei.
- “Un
gatto? Cosa ci fa qui?”
- Qualsiasi
altra creatura al posto suo
non si sarebbe fidata, sarebbe scapata, ma Serenity era diversa e
incuriosita,
si avvicinò al gatto dal pelo corvino e dagli occhi cobalto.
- “Ha
i suoi stessi occhi...”
- Allungò
un braccio porgendo la mano
verso il felino, una piccola parte di lei aveva paura che il piccolo
animale
l'aggredisse spaventato, ma si fece coraggio e avvicinò di
più la mano.
- «Meow»
il
gatto avvicinò piano il muso alla mano dell'angelo, come a
volerne sentire
l'odore, poi, con un movimento veloce, cominciò a
strusciarsi emettendo anche
piccoli suoni simili a fusa.
- Qualche
istante dopo, attorno al felino
apparve un'aura di colore viola; Serenity fece qualche passo indietro,
sgranò
gli occhi alla vista di quello che stava accadendo.
- In
pochi secondi il gatto s'illuminò di
una luce oscura e, al suo posto, comparve il principe delle tenebre,
Endymion.
- Serenity
non credeva ai suoi occhi,
sapeva che gli Akuma erano dotati di enormi poteri ma non immaginava
fino a
questo punto.
- «Ti
ho spaventata? » disse Endymion con
un sorriso beffardo sulle labbra.
- Serenity
rimase a fissarlo incredula, non
ne era spaventata, tutt'altro.
- «Direi
che affascinata è il termine più
appropriato»
- «Affascinata?
» Il principe degli Akuma
era incredulo, tutto aveva pensato tranne una cosa del genere.
- «Si!
Non credevo che voi Akuma aveste
anche il potere di mutare forma»
- Con
un balzo felino, Endymion scese
dall'albero, atterrando proprio davanti a Serenity
- «Non
hai paura di me?» le chiese
incuriosito dal suo strano comportamento
- «Perché
dovrei? » chiese lei
ingenuamente
- «Sono
un una creatura delle tenebre»
- «Lo
so» “Non mi
importa”
- «Sono
pericoloso»
- «Lo
so» “Non mi sento in
pericolo”
- Gli
rispose come se il fatto che lei
fosse un angelo e lui un diavolo non avesse alcuna importanza.
- “Che
strano, è la prima volta che incontro un angelo che non ha
paura di un
diavolo... è una creatura misteriosa”
- Quell’angelo
non era come tutti gli
altri.
- Lei
non lo guardava con terrore, nei
suoi occhi c’era qualcosa di diverso.
- Nessun
abitante del regno dei cieli gli
aveva mai rivolto uno sguardo simile.
- Poi
la vide, riconobbe la luce negli
occhi azzurri di lei, era la stessa che aveva lui quando la osservava
dallo
specchio.
- Quella
creatura non era solo incuriosita
o affascinata da lui, quel Tenshi nutriva i suoi stessi sentimenti, i
suoi
stessi desideri.
- «Io
sono Endymion» disse semplicemente.
- «Oh!
Ma allora sei il figlio primogenito
di Satana!» gli disse la ragazza sorridendo, ancora
più entusiasta.
- “Ora
capisco, è il secondo diavolo più potente del
regno delle tenebre, è normale
per lui saper mutare il suo aspetto”
- «Endymion,
posso farti una domanda? »
- «Cosa
vuoi sapere? »
- «Come
mai hai scelto di venire qui al
ponte sotto sembianze feline? »
- «Non
credo sia una buona idea farmi vedere
mentre vengo qui ad incontrarti, sarebbe pericoloso. Non credi?
»
- L'ultima
frase la disse sussurrata, con
voce calda e profonda, all'orecchio dell'angelo, che non
sembrò affatto
intimorita, anzi, gli regalò un dolcissimo sorriso.
- “La
sento ancora, la presenza di quel piacevole tepore al
cuore...”
- “Il
desiderio di possesso nei suoi confronti... adesso è
più forte di prima”
- «Tu
mi piaci. Voglio incontrarti ancora»
disse Endymion prendendo la mano di Serenity e baciandole dolcemente il
palmo.
- «Si
è fatto tardi, devo andare. Ti
aspetterò qui anche dopo la prossima riunione»
- Riprese
le sembianze di un gatto nero e
si allontanò veloce e silenzioso come era arrivato.
- L'angelo
non riusciva a distogliere lo
sguardo dal punto in cui era svanito Endymion, poi però si
concentrò sulle
foglie dei grandi alberi che circondavano la cascata.
- “Endymion...
ci incontreremo di nuovo quando le foglie di questi alberi assumeranno
il
colore del tramonto... fino ad allora però...”
- Serenity
voleva assolutamente mantenere
segreti i suoi incontri con Endymion, per cui rivolse una preghiera al
proprio
elemento implorandogli di mantenere il segreto.
- «Serenity»
- La
ragazza si voltò di scatto,
sobbalzando, sentendosi chiamare all'improvviso.
- «Scusa,
non volevo spaventarti»
- «Mako,
cosa ci fai qui?»
- “Per
fortuna non ha incontrato Endymion. Sarebbe stato un bel
guaio...”
- «Ho
bisogno di parlati»
- Makoto,
o come la chiamava Serenity,
Mako, era l’Arcangelo del vento, dei toni e delle tempeste,
aveva lunghi capelli
castani mossi, solitamente portati legati in una coda alta e occhi
verdi come
due smeraldi. Era l’Arcangelo più forte e
coraggioso, ma nascondeva anche un
animo gentile e sentimentale.
- Mako
in quel momento aveva
un'espressione seria e intensa.
- Serenity
la osservò interrogativa, non
capendo il perché di quello strano comportamento «Di cosa si
tratta?»
- «Serenity,
andrò dritta al sodo, sono
molto preoccupata per te, è da un po' di tempo che sei
strana, sei persa in
chissà quali pensieri, sei diventata taciturna, non ti
riconosco più»
- “Persino
lei si è accorta del mio cambiamento”
- «Sono
certa che ti sia successo qualcosa
di grave»
- Mako
si avvicinò ad Serenity e le prese
entrambe le mani
- «Ti
prego dimmi cosa ti preoccupa tanto,
sai che puoi sempre contare su di me» disse guardandola
dolcemente
- “Il
tepore delle mani di Mako... è molto diverso da quello delle
mani di
Endymion...”
- «Perché
non ti confidi con me?»
- “Come
posso rivelarti che in miei pensieri in questo periodo sono rivolti
interamente
a Endymion, al figlio di Satana in persona, al principe del regno delle
tenebre... non posso assolutamente”
- Lo
sguardo di Mako, così dolce e
premuroso, faceva male a Serenity perché non poteva
assolutamente raccontarle
la verità, non poteva rivelare a nessuno il
perché del suo cambiamento
improvviso; si sarebbe di certo scatenato l'inferno, le avrebbero dato
della
pazza, le avrebbero vietato di rivedere Endymion e sarebbe di certo
scoppiata
una guerra tra i due mondi.
- Un
Tenshi e un Akuma non potevano avere
alcun tipo di relazione, era considerato Peccato.
- “Perdonami
Mako”
- Serenity
sorrise rassicurante. «Non
preoccuparti, non è nulla, credimi. “
- «Sei
sicura?» “Perché
non vuole confidarsi? Cosa sta nascondendo?”
- «Certo!
Grazie sei una vera amica»
- Makoto
sorrise all’amica, ma la sua
espressione lasciava trasparire comunque una leggera preoccupazione.
- Decise
che era arrivato il momento di
parlare con gli altri Arcangeli.
-
-
- Incontrarci
di nascosto è rischioso
- Parlare
tra di noi è inconcepibile
- Toccarci
o sfiorarci è proibito
- Amarci
e desiderarci è peccato
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