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di mikilily
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Assenze e partenze. ***
Capitolo 2: *** Incontri segreti ***
Capitolo 3: *** omissioni ***
Capitolo 4: *** Incontrarsi di sfuggita alla Gazzetta del profeta. ***
Capitolo 5: *** è lui che non mi sposa... ***
Capitolo 6: *** contratti ***
Capitolo 7: *** Chiarimenti ***
Capitolo 8: *** Chiarimenti +Epilogo ***



Capitolo 1
*** Assenze e partenze. ***


Camminò a passo svelto diretto al binario 9 e ¾  suo figlio Scorpius gli camminava accanto e curioso si guardava intorno.
Sbuffò indispettito perché la stazione di King's Cross quel primo settembre era piena di gente e lui era lì solo senza sua moglie.
Quella strega aveva inventato una scusa e non li aveva accompagnati, ma lui sapeva la verità: lei si vergognava di loro.
Rabbia.
Il gufo di suo figlio sbatté le ali sporcando il marciapiede con le sue piume proprio nell'istante in cui Potter e i Weasley arrivarono.

Draco strinse la mandibola nervoso erano allegri e sempre numerosi mentre lui era solo con suo figlio e sentì una fitta dolorosa.
- Scorpius tieni quel pennuto sta sporcando tutto -  disse.
Il giovane sollevò lo sguardo stranito, suo padre era nervoso da alcuni giorni ma oggi era proprio intrattabile anche sua madre se n’ era lamentata, era forse per questo che non era venuta con loro?
Era a causa di sua madre che suo padre era in quello stato? Si domandò il giovane o forse la causa erano quegli strani individui dai capelli rossi .
L’uomo con i capelli arruffati e i ridicoli occhiali tondi fece un cenno verso suo padre e Scorpius incoraggiato dallo scambio di sguardi tra i due lo osservò attentamente.
 Aveva già visto quel tipo ma non ricordava dove.  
Che fosse il famoso , no impossibile…

 

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Capitolo 2
*** Incontri segreti ***


Hermione stava seduta in un piccolo caffè poco lontano dal centro di Diagon Alley,aveva ordinato una cioccolata calda ma non l’aveva mangiata e la panna che la cameriera aveva insistito per mettere si era sciolta.
Stava seduta lì da quasi due ore e aveva perso le speranza, pensare che aveva rinunciato ad accompagnare suo figlio in stazione per recarsi lì.
Draco era nero per questo e lei per la prima volta dopo anni aveva mentito al suo uomo tutto per andare a quell'appuntamento. 
- Hermione- la sua voce la fece sussultare.
- Harry-  disse alzandosi in piedi mostrando il suo ventre gonfio.
Il suo ex migliore amico aprì la bocca incredulo , Hermione era incinta quindi aveva un compagno.
- Sei… sei…-
- Incinta – disse lei sorridendo –però non mordo, quindi , mi puoi abbracciare-
Harry non si fece pregare e dopo anni finalmente strinse tra le braccia la sua migliore amica, doveva raccontargli molte cose e spiegare perché era andata via per così tanto tempo.

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Capitolo 3
*** omissioni ***


Harry si sedette davanti a Hermione osservandola attentamente: era cambiata parecchio dall'ultima volta che l'aveva vista dicianove anni prima. La guerra era appena finita e lei aveva accettato un lavoro lontano dal clamore e dagli amici. Ora era una donna  decisamente più bella ed elegante rispetto al passato quando si nascondeva dietro grossi tomi polverosi ma il suo sorriso, i suoi occhi dolci, la sua voce erano sempre quelli della ex So tutto io di Hogwarts.
Non riuscì a non sorriderle anche se era molto arrabbiato con lei, l'aveva lasciato solo.
 -Quindi ti sei sposata?- chiese
Hermione si bloccò di colpo e sgranò leggermente gli occhi, il suo cuore sussultò.
-Come?- chiese stralunata.
- Beh aspetti un bambino quindi suppongo ti sia sposata, cos'è un mago Australiano?- domandò il capo Auror.
- Australiano … -ripeté atona.
Harry si grattò la testa dubbioso .
Che cosa aveva Hermione? si chiese, fino a quel momento sembrava rilassata e tranquilla ed ora dopo la sua domanda si era agitata. 
L’aveva forse messa in imbarazzo? Sì , come al solito aveva fato una gaffe sua moglie lo diceva sempre che non aveva tatto proprio come suo cognato Ron.
- Hermione va tutto bene, hai forse subito…- disse l’uomo dai profondi occhi verdi.
-No- rispose alzando la voce per poi ricomporsi immediatamente – non sono sposata e non ho subito violenze Harry- replicò tranquillamente.
-Scusami ,io… -
-Tranquillo – rispose .
Era difficile raccontare in un minuto la sua nuova vita. 
-Dai raccontami di te, Ginny come sta? Avete figli?- domandò infine prendendo tempo prima di sganciare la bomba.
Harry si illuminò mostrando le foto dei suoi tre gioielli e lei si sentì in colpa verso la sua famiglia.
 accarezzò lentamente come fosse un cucciolo la sua borsa nella quale custodiva la foto  di Ius.
Rimase assorta ad osservare i figli di Harry fino a quando non si sentì afferrare per un braccio.
- Allora Hermione! ti va di andare a salutare Ginny, lavora proprio qui dietro- disse Harry alzandosi in piedi.


 

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Capitolo 4
*** Incontrarsi di sfuggita alla Gazzetta del profeta. ***


Erano usciti dal caffè camminando a passo sostenuto  nella strada principale di Diagon Alley.
Hermione si guardò intorno e malgrado cercasse di sembrare disinvolta dentro era agitatissima.
Perché aveva accettato di seguirlo?
In molti li osservavano, alcuni bambini indicavano Harry e sperò in cuor suo che nessuno si accorgesse di lei non aveva voglia si essere assalita dai giornalisti era riuscita in diciannove anni a tenere un profilo basso e ora tutto si vanificava.
- Harry - lo chiamò cercando di accelerare il passo per poterlo affiancare ma con i tacchi e il pancione sembrava più una balena spiaggiata che una donna agile e scattante.
- Sì Hermione, siamo quasi arrivati Ginny sarà felicissima di vederti –
- Ti prego rallenta … -  disse Hermione quando ormai erano arrivati alla sede del giornale.
- Oh scusami - disse Harry fermandosi di botto trovandosi di fronte il capo di sua moglie e altri due che riconobbe come Astoria Greengrass e Draco Malfoy.
Lui l'aveva visto quella mattina alla stazione e ora incontrava quella che si vociferava fosse stata la sua amante per molto tempo.
- Hei Potter! Che cosa ci fai qui?- Domandò Blaise guardando attentamente la donna al fianco dell’eroe del Mondo Magico.
Hermione sollevò lo sguardo appena sentì quella voce trovandosi di fronte Blaise Zabini, il direttore della Gazetta del Profeta sezione sport .
Impallidì quando scorse Draco e un’avvenente donna che gli stava letteralmente appiccata.
Chi è questa ? Come osa ….
Deglutì  sonoramente quando i suoi occhi incontrarono quelli di Draco, dire che era offeso era poco.
L’uomo storse il naso infastidito Hermione  gli aveva mentito non era andata a trovare sua madre in quella specie di struttura babbana, era con Potter.
Doveva incontrare il suo amichetto d’infanzia…  
l’aveva messo da parte per incontrare Potter e i Weasley.
Ron Weasley .
Li detestava e detestava anche lei perchè si stava comportando così?

-Noi andiamo al bar Blaise- disse Draco senza degnare di uno sguardo né Hermione né Harry – aspettate vengo anche io- disse poi volgendo lo sguardo a Harry aggiunse - non far perdere tempo a Ginny deve lavorare -  e se ne andò.
Harry sbuffò non appena il moro voltò l’angolo.
- Hermione stai bene?- chiese, lei annuì ma a stento riusciva a respirare.
- Hai visto Malfoy?- disse Harry senza aspettarsi una risposta dall'amica
- Quella era la sua vecchia fiamma te la ricordi Astoria Greengrass la sorella di Daphne - aggiunse -  credevo fosse sposato visto che oggi ha accompagnato suo figlio a prendere il treno per Hogwarts -
Hermione deglutì cercando di trattenere le lacrime era colpa degli ormoni si ripeté ma sapeva che dentro si corrodeva il fegato dalla gelosia.

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Capitolo 5
*** è lui che non mi sposa... ***



Harry bussò alla porta dell’ufficio di sua moglie ed entrò.
La signora Potter sollevò lo sguardo, non si aspettava di ricevere visite quella mattina, si era salutata con suo marito solo un’ora prima ed era insolito che venisse a trovarla al giornale.
- Ginny indovina chi è venuta a trovarti?- disse l’uomo ricevendo l’attenzione di sua moglie.
Hermione fece un passo superando Harry che le lasciò un varco per passare. Ginny spalancò gli occhi ed urlò correndole incontro : -Hermione-
L’abbraccio fu intenso anche se un po’ strano Ginny non riusciva ad abbracciarla bene per via del pancione.
- Ma tu sei… -
- Già - rispose Hermione sorridendo.
- Quanto manca?- chiese Ginny accarezzando il pancione.
- Eltanin nascerà tra un mese- rispose Hermione sperando che non iniziassero a farle il terzo grado.
- Che nome è Eltanin?- chiese Harry.
-Un nome bellissimo – replicò sua moglie guardandolo storto- lascialo perdere Hermione se non fosse per me avrebbe chiamato mia figlia Genoveffa –
Hermione rise di gusto mentre Harry sconsolato andò a sedersi nel piccolo divanetto a fianco della finestra.
-Tesoro sei bellissima - aggiunse poi Ginny guardandola attentamente. Morgana quanto le era Mancata Hermione. Chissà perchè non veniva più a Londra? Saranno i brutti ricordi?si chiese. – la gravidanza ti dona-
- Grazie Ginny, sei proprio un’amica- replicò io mi sento come una mongolfiera pronta a spiccare il volo-
-Che cosa è una gofiera?- domandò la rossa perplessa.
-Lascia stare amore è un mezzo di trasporto babbano-
-Quanto rimani?Dobbiamo organizzare una cena. – disse Ginny e senza attendere risposta continuò- Chissà Ron quando ti vede. Hermione prese aria, Ron meglio evitare Ron si disse. Mia madre chiede sempre di te- disse ancora Ginny euforica. -Che bello averti qui è proprio una bella sorpresa-
Hermione annuì.
-Per la cena possiamo organizzare anche per questa sera, hai impegni Hermione?- domandò Harry osservandole da lontano.
-Non so-
-Harry dovrà chiedere a suo marito, non si organizza così su due piedi e vorranno esserci tutti- gli ricordò.
Hermione deglutì sentendo la parola Tutti. Chi era questi tutti? 
-Hermione non è sposata- chiarì Harry
Ginny si girò di scatto guardandola attentamente, Hermione si sentì immediatamente sotto esame. Quello che più temeva in quella visita a Londra.
-Non mi ha sposato- disse mordendosi il labbro.
-Perché?-
-Io… non è una cosa fondamentale –rispose.
Dannazione erano undici anni che si ripeteva che non era importante, che anche se non era sua moglie lui stava con lei, la amava, la rispettava,  si occupava di Ius ed ora che aspettavano anche una femmina sembrava cambiato.
Deglutì al ricordo di cosa Harry aveva detto poco prima a riguardo di Draco e Astoria Greengrass. Se fosse stata Astoria ad aspettare un figlio da lui l'avrebbe sposata? Si domandò.
Sì, senza dubbio. 
-Nel nostro mondo…- riprese Ginny 
-Sì Ginny lo so,  da garanzie che io non ho ma sto bene, stiamo bene- affermò coraggiosa.
- Quando me lo fai conoscere questo… simpatico Australiano che non ti vuole sposare-
-Ginny dai non è che non mi vuole sposare, semplicemente non me lo ha chiesto-
La rossa storse il naso.
-Hai ragione qui in Inghilterra siamo arretrati pensa ai purosangue che sono ancora legati ai matrimoni combinati, che assurdità- disse-  l’importante è che ti ami. Ti ama?- domandò a bruciapelo.
Hermione stette zitta.
Amore? I Malfoy sanno amare?
-A suo modo sì, non mi fa mancare nulla- rispose accarezzandosi il ventre.
Ginny storse il naso,- ma ora non sei felice- disse e Hermione non riuscì a trattenere le lacrime.
Per troppo tempo viveva nel segreto e ora non riusciva più a trattenersi.

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Capitolo 6
*** contratti ***


Harry era tornato a lavoro mentre Ginny aveva insistito per andare a farsi un giro per prendere qualcosa alla piccola Eltanin
- Zabini che dice se non ti trova in ufficio?- domandò Hermione curiosa.
Aveva sempre fantasticato sul carattere che doveva avere l’ex caposcuola Serpeverde, il miglior amico del’uomo che amava. Di certo era testardo e irriverente, Draco le aveva raccontato alcuni aneddoti di quando erano a scuola, prima che Voldemort si prendesse la sua spensieratezza.
Zabini era leale e fidato l’unico amico che Draco considerava, l’unico a cui aveva detto di Ius.
- Niente ora sono in pausa pranzo - rispose Ginny- su prendiamoci qualcosa-
Hermione rise e la seguì dentro quel piccolo locale.
L’atmosfera all'interno del locale era molto piacevole, vi erano alcuni tavolini accanto alla vetrina e altri in un’altra stanzina, non era ancora affollato e Ginny e Hermione potettero scegliere dove sedersi.
- Ho una fame da lupi- disse la rossa.
- Anche io - rispose Hermione – e anche Eltanin- aggiunse sentendo sua figlia scalciare.
La voce squillante di Astoria fece girare Ginny  verso il tavolino in cui stava seduta con due uomini ad Hermione venne un colpo quando notò Draco accanto alla mora ex Serpeverde.
Non si perse nemmeno un istante: lo vide alzarsi ed aiutarla a indossare il cappotto sotto lo sguardo attento di Zabini.
Strinse i denti e una fitta al ventre la fece sussultare.
- Come sta Narcissa?- Chiese  Astoria girandosi verso Draco che ora si abbottonava il cappotto continuando a dare le spalle ad Hermione e Ginny.
- Bene credo - replicò il biondo freddo.
- Draco ancora non ci parli?- domandò Zabini mentre Astoria aprì la bocca stupita.
Ginny guardò Hermione un attimo per indicarle i tre ma la sua amica aveva già raddrizzato le antenne.
- Dovrei  forse?- chiese rabbioso – ho chiesto il suo aiuto e non mi ha aiutato- rispose.
- Mettiti nella sua situazione Draco, Lucius ancora ci spera-
- Per quanto mi riguarda può morire con la speranza di vedermi sposato a chi vuole lui o amministrare le sue aziende. Ho deciso di andarmene per non stare sotto ricatto e non cambio idea -
- Se avessi abbassato le pretese magari avrebbe annullato il contratto- replicò Zabini scuotendo il capo Draco gli riservò però un’occhiata piena di rancore.
Quante sere aveva sprecato per fargli cambiare idea. Non era importante si sposasse o meno con Astoria, Lucius voleva solo che lui rimanesse a Londra a curare i suoi affari, invece era scappato a Sidney intraprendendo una storia con una del posto  informandoli dell’arrivo di Ius solo pochi mesi dopo la nascita del bambino. Era logico che Lucius fosse offeso e risentito, però Narcissa cosa gli aveva fatto, non poteva certo andar contro a suo marito ma Draco, perché Blaise cercasse di farglielo comprendere, non sentiva ragioni.
Contratto? Di quale contratto stavano parlando?  Pensò invece Hermione.
Perché non si era confidato con lei?
Perché non le aveva mai rivelato il motivo per cui aveva litigato con suo padre? Non si fida di te.
Non ti reputa importante.

Quella consapevolezza era pesante come un macigno, boccheggiò  alzandosi di colpo, la vista le si annebbiò all'istante.
Ginny urlò con tutto il fiato che aveva in gola vedendola svenire.
 I tre che ancora davano loro le spalle vennero attirati immediatamente dalle grida della signora Potter .
A Draco non ci volle molto per capire che quella che stava a terra e da cui usciva del sangue, era l’unica donna che avesse mai amato, l’unica per cui aveva rinunciato ai soldi e allo sfarzo che la sua famiglia gli garantiva , l’unica per cui valesse la pena lottare.
La donna che aveva deluso e di cui non meritava l’amore.

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Capitolo 7
*** Chiarimenti ***


Spazio Autrice:
Scrivo qui così tutti leggete. Questa storia sta per volgere a termine, manca veramente poco è nata così da un'impulso ommicida dell'autrice, cioè io, e ora che le cose si stanno finalmente chiarendo finisce. Ringrazio tutte le persone che hanno le tto, quelle che hanno recensito e quelle che in privato hanno mostrato interesse per questa storia. 
***

Draco corse da lei, infischiandosene delle urla della Weasley, dello sgomento di Astoria  e dello stupore di Blaise.
- Hermione - la chiamò scostandole i capelli dal viso.
Amore mio , il cuore batteva forte nel petto. La paura di perderla, di non poterla più stringere tra le braccia, baciarla o  solo litigare con lei lo distrusse.
Senza Hermione non sarebbe stato più lo stesso, senza la sua donna non sarebbe stata vita.
- Malfoy! Lasciala-
Hermione aprì gli occhi incontrando quelli dell’uomo che amava.
- La bambina- disse,- ti prego salva la bambina- pronunciò quelle parole con voce tremante prima di svenire ancora , il sangue caldo e viscido continuava a scendere macchiando il pavimento in marmo scuro.
- Hermione svegliati- urlò Ginny cercando di mettersi tra Draco e la donna.
Malfoy la spinse per cercare di capire cosa fosse successo.
- Weasley scansati o ti schianto- sibilò tra i denti ,la rossa si alzò in piedi mettendo le mani sui fianchi, Draco la guardò con astio ma non sprecò ancora tempo, non ne aveva più.
Prese Hermione tra le braccia assicurandosi che stesse comoda.
- Dove la stai portando?- domandò Ginny furiosa .

 
- All'ospedale – replicò Draco smaterializzandosi. Non aveva tempo da perdere con quella cretina la sua compagna perdeva sangue , la loro bambina Eltanin forse in quell'istante moriva.
Tremava Draco, non poteva non tremare, la vita delle sue donne era appesa ad un filo.
Un sottile filo in cui ora doveva attaccarsi.
Non poteva pensare al domani,ora doveva stare attaccato al presente. Hermione ed Eltanin erano l’unica cosa che importava .
Il cuore batteva frenetico nella cassa toracica, la salivazione era quasi a zero, le dita tremavano ma si sforzò di rimanere vigile, lucido.
-Un medico- urlò appena giunto al San Mungo- Presto! ho bisogno di un medico- le sue urla fecero accorrere il personale. Hermione venne fatta fluttuare in aria ma l'emorragia non cessò.
-aspetta una bambina- disse Draco imbrattando con il sangue della sua donna tutto il viso, ma questo non gli importò
Aveva paura una fottuta paura di perdere tutto.
Senza lei sarebbe perso.
Senza lei non era niente.
-è sua moglie?- domandò il medico.
-No, la mia compagna- ammise. Si sentiva in colpa per non aver regolarizzato l’unione.
Quella era stata un’altra sua mancanza, un'altra cosa che aveva omesso sul suo passato. Aveva il terrore che lei lo lasciasse, se avesse saputo che un contratto prematrimoniale, stipulato quando ancora aveva due anni, lo legava ad un’altra donna.
 Una donna che in molti raccontavano fosse la sua amante ma che in realtà era solo una vecchia amica.

-Tranquillo ora la faremo partorire-
Draco deglutì ritornando alla realtà, quella fu una doccia fredda.
-Manca un mese- replicò spaventato . Non potevano farla nascere, era pericoloso.
-Non si preoccupi andrà tutto bene, siamo maghi – gli ricordò il medico – ora può…-
-Posso assistere?- domandò Draco , il medico dal lungo camice blu lo guardò attentamente.
-Ho assistito anche all'altro parto lei è d’accordo non vi sarò di intralcio- disse.
-Va bene lo faccio solo perché la vedo scossa, signor?-
-Malfoy. Draco Malfoy-
Il medico sgranò gli occhi un attimo ma si ricompose.
-Il nome della signora qual è ?- domandò l’infermiera tenendo tra le mani la cartella clinica.
-Hermione Jean Granger- rispose Draco infilandosi il camice che la donna le aveva consegnato.
-Si chiama come l’eroina…-
- Già- rispose il biondo – se non le servo più io entro- disse Draco.
- Sì faccia pure- l’uomo non si lasciò pregare e raggiunse immediatamente la sua Hermione.
La donna stava distesa su un lettino, ora era sveglia ma pallidissima.
-Draco-
-Tranquilla amore- disse lui sfiorandole la guancia.
-Vogliono farla nascere- disse ancora la donna sgranando gli occhi. Lui le prese la mano portandola al petto.
-Andrà tutto bene-
-Draco-
-Sì-
-Se non dovessi farcela …- disse con un filo di voce mentre una fitta le mozzò il fiato. 
Draco sussultò preoccupato. 
Dove erano finiti quei dannati medici?
-Non dire cazzate Granger- rispose non voleva sentirla parlare in quel modo. Lei non poteva morire, lei non doveva morire.
-Se morissi voglio che tu sia felice-
-Io sono felice-replicò
-Se la ami è giusto che la sposi, in realtà anche se sopravvivessi dovresti sposarla. Noi , lo sai sappiamo cavarcela-
-Che stai farneticando Granger, ti sei drogata?
-Astoria. È lei la donna che ami… se non fossi rimasta incinta-
-Dannazione Granger ti sembra il momento –
-Sì Draco, mi sembra il momento io…-
-Stai dicendo una marea di stronzate. Io amo te e solo te, ok. Ora per favore sta tranquilla e impegnati perché devi far nascere mia figlia e non fare scherzi- Hermione batté le palpebre incredula per quella dichiarazione , Draco non era mai così diretto. Era passionale questo sì ma sempre sotto le lenzuola non si mostrava mai debole , niente sembrava scuoterlo : era forse per questo che l’ aveva affascinata?.
- Dove la trovo un’altra cocciuta e rompi pluffe come te- disse ancora stringendola a se  e baciandole le labbra . Hermione non riuscì a bearsi di bel bacio che una fitta la fece sussultare.
-Dannazione dove sono finiti?- urlò ancora Malfoy, preoccupato. Odiava vederla soffrire
-Draco- lo richiamò lei quando la contrazione si fece più sopportabile –Ti amo anche io- sussurrò nell’instante in cui i medici entrarono pronti per aiutarla a far venire alla luce l’occhio del Drago la loro piccola e bellissima erede.
La prima Malfoy dopo secoli.
 
***
 
- Malfoy- urlò Ginny con rabbia vedendo l’uomo scomparire in un clap .
-Andiamo anche noi – disse Blaise affiancando la sua impiegata che non si lasciò pregare e insieme ad Astoria si diressero al san Mungo.
I tre arrivarono immediatamente ma di Draco e Hermione non c’era traccia. Ginny era come impazzita prese tra le mani la bacchetta e affrontò l’uomo.
-Se le succede qualcosa ucciderò quel bastardo Mangiamorte con le mie mani-
Blaise sgranò gli occhi incredulo, mai Ginevra Weasley aveva osato ricordare quei momenti nefasti.
-Weasley- disse Astoria – non ti permetto di mancare di rispetto a Draco-
-Oh e dimmi di grazia cosa mi faresti?- le domandò Ginny furiosa, se avesse potuto le avrebbe spaccato la faccia così imparava a difendere quel… quel…
-Signore- la voce di un’infermiera rimbombò nell’atrio quasi deserto -Vi ricordo che questo è un’ospedale-
Ginny si girò di scatto e raggiunse quasi correndo la donna.
-la mia amica è stata portata qui, dov'è?-
L’infermiera la guardò stranita.
-Signora si calmi, non riesco a comprendere. Quando sarebbe arrivata la sua amica?-
-Poco fa, l’ha portata un uomo era svenuta- disse Ginny con voce tremante.
-la donna incinta?- domandò allora l’infermiera.
-Sì- risposero in coro i tre.
-Sta partorendo il marito è con lei-
Ginny strinse la bacchetta tra le mani – lui non è suo marito- rispose livida.
L’infermiera la guardò attentamente ed abbozzò un sorriso.
-Va bene il padre della bambina è con la sua amica, così le va bene?- rispose dandole le spalle – le consiglio di calmarsi- aggiunse –e rilassarsi il travaglio è appena iniziato-
-Ma…- cercò di ribattere Ginny.
-Si scusi l’irruenza della signora ma sa, ci siamo spaventati- disse Zabini . Ginny sbuffò regalando al suo capo uno sguardo carico di odio. L’infermiera però non ci fece caso annuì all’uomo scomparendo dietro la porta della sala operatoria.
-Quindi la Granger è la compagna di Draco?- disse Astoria rompendo il silenzio che da pochi minuti era calato tra i tre.
Blaise annuì sedendosi nei divanetti in pelle nera che abbellivano la sala d’aspetto mentre Ginny che ancora camminava avanti e indietro cercando invano di allentare la tensione avrebbe voluto strozzarli entrambi .
Quello era un sogno anzi, un incubo. Impossibile . Impensabile.
Hermione non si sarebbe mai messa con Draco Malfoy, lui non era il suo tipo. Loro si odiavano. Si erano sempre detestati.
Possibile?!
-Perché non l’ha sposata?- domandò avvicinandosi a Zabini, il moro sollevò gli occhi per incontrare quelli grandi e nocciola della signora Potter.
-Lucius si è rifiutato di annullare il contratto matrimoniale che lo lega ad Astoria- rispose Blaise.
Astoria sgranò gli occhi. Draco era ancora il suo promesso,  perché lei non ne sapeva nulla?
 Perché tutti sapevano parti fondamentali della sua vita e lei ne era all'oscuro?
Era forse per questo che Blaise  diceva che sarebbero stati solo amici, già amici di letto.
No, non è per questo si rispose a malincuore. Non gli interessi, sei solo una che per ora scalda il suo letto.
- La ama - aggiunse Blaise – per amor suo ha rinunciato a tutto ciò che aveva. Non le avrebbe mai volute le ricchezze dei Malfoy –
Ginny deglutì sonoramente e annuì.
-Voi lo sapevate?- domandò timorosa di sentirsi dire che solo loro erano stati tenuti all'oscuro.
-No, non mi ha mai detto che era lei la donna di cui si era innamorato. Io ho evitato di chiedere per non essere invadente ma sono stato l’unico a cui ha detto di Scorpius-
-Scorpius?- la voce di Harry Potter arrivò limpida alle spalle di Blaise Zabini.
-Ginny cosa ci fai qui?- domandò l’uomo stranito –Hermione?-
Sua moglie prese aria, un lungo respiro che cercò di schiarire i suoi foschi pensieri.
-Hermione è stata male e ora sta partorendo-
-Partorendo?- disse agitato Harry
-Sì, stai zitto se no perdo il filo del discorso- aggiunse agitata- Scorpius…-
-Sì-
-Ecco Scorpius è il nome di suo figlio-
-Non era Eltalin…-
-Eltanin: l’occhio del Drago- lo corresse Zabini.
-E tu come fai a saperlo?- domandò il capo Auror pulendo le lenti dei suoi occhiali
Blaise sbuffò infastidito.
-Harry siediti- lo riprese la moglie ,- fidati è meglio –
L’uomo anche se non convinto fece come Ginny le aveva suggerito.
-Scorpius è il figlio di Hermione e …- Ginny non riuscì a finire la frase che Draco uscì dalla sala operatoria con un piccolo fagotto tra le mani.
Harry si alzò in piedi non appena lo riconobbe. Che cosa ci faceva Malfoy? Chi era il bambino che aveva in mano, che fosse? No ma cosa andava a pensare
-Vi presento mia figlia Eltanin- disse il biondo visibilmente emozionato ed Harry dovette tenersi al muro per non svenire.
- Già - disse Ginny sostenendolo.
- Hermione? - domandò Ginny preoccupata
-Sta bene- rispose l’uomo -se vuoi dopo, puoi entrare a salutarla, ora sta riposando- rispose Draco. Gli occhi gli brillavano osservò Harry .
Era emozionato constatò Ginny.
Era felice finalmente si rincuorò Blaise, ora che non aveva più quel macigno sul cuore.

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Capitolo 8
*** Chiarimenti +Epilogo ***


 
Hermione stava adagiata in quel letto d’ospedale Eltanin dormiva tranquilla tra le sue braccia, aveva il suo naso e la sua bocca, il viso però era come quello di Draco e pure i capelli.
- è bellissima- disse Ginny, Hermione sollevò lo sguardo per osservare la sua amica che la guardava dalla porta della sua stanza.
- Posso entrare?- domandò la signora Potter. Hermione annuì – Vieni prendila- aggiunse.
La signora Potter non si fece pregare raggiunse l’amica e prese tra le braccia la bambina. Era così piccola, delicata, morbida e profumava di buono.
- Me l’hai data così non posso schiantarti?-  domandò la rossa ex giocatrice.
Hermione rise di cuore - Non sono così codarda - sentenziò.
- Diciannove anni di silenzio. Di cosa avevi paura di trovarlo strangolato per mano di Harry?- chiese Ginny sollevando gli occhi per guardare la sua vecchia amica.
- Non ci avevo pensato ma conoscendo Harry poteva succedere- rispose Hermione.
- Mi ha detto che mi ama solo oggi- aggiunse Hermione quasi vergognandosi. – Pensavo che stesse con me per i bambini , noi non siamo sposati e lui non ha mai accennato a volerlo fare quindi io…-
- Hai dedotto che no gli importasse niente di te -
- Mi sono fatta andar bene la situazione perché con lui sono felice
Ginny sorrise.
- Capita quando si è innamorati -
- Poi è arrivata la lettera per Scorpius e sono entrata nel panico -
Ginny si fece attenta.
- Ho pensato a quello che potevano dirgli gli altri ragazzi se avessero saputo che i suoi genitori non erano sposati. Poi ho immaginato che finisca a Grifondoro e sono certa che Draco non ne sarà felice.
Poi è un Malfoy e non credo che i suoi siano informati che io sono la madre e quindi dovevo dirvelo … però non ci sono riuscita ho perso di vista il mio proposito non appena l’ho visto accanto ad Astoria-
- Penso sia innamorata di Zabini, lui però non le da importanza-
- Sì me l’ha detto Draco - affermò Hermione –pensavo fosse…-
- Ti ci sono voluti diciannove anni per capire che uno era innamorato di te, Diciamocelo Hermione, non sei proprio brava a decifrare cosa passa per la loro mente-
Le due scoppiarono a ridere in simultanea ora le nuvole sembravano scomparse.
***
Draco non ricordava giorno più felice che quel due settembre: suo figlio gli aveva spedito un gufo per informarlo che il capello l’aveva smistato a Serpeverde e lui aveva risposto che da poche ore la sua sorellina era nata.
Tutto era perfetto Hermione stava bene e aveva capito che l’amava e lei amava lui, ora però davanti al cancello del Manor tutta quella felicità stava scemando.
Odiava quella casa ,l’aveva sempre odiata.
Troppo grande e cupa, troppi ricordi dolorosi, vecchie ferite mai rimarginate.
Prese aria e si avviò lungo la stradina di ciottoli sapeva che non serviva bussare la casa l’avrebbe riconosciuto infatti non appena giunse davanti al portone questo si aprì.
- Draco - la voce di sua madre giunse dalle scale era pronta per andare a dormire, forse non era stata una buona idea andare a quell'ora della notte.
- Cosa è successo? -
- Niente madre vorrei parlare con mio padre-
- Il ritorno del figliol prodigo, come mai sei qui? Ti servono soldi Draco?-
- Lucius- lo rimproverò Narcissa.
- No padre- replicò Draco girandosi verso l’uomo che ora si trovava a pochi passi da lui.
- Volevo informarvi che sono diventato padre- disse.
Narcissa prese fiato ma si trattenne dal felicitarsi con suo figlio.
- Un’altra volta - rispose Lucius superandolo incamminandosi nuovamente dentro l’ampia sala da pranzo. Draco lo seguì e non si stupì di aver sua madre accanto.
- è una bambina- aggiunse – l’abbiamo chiamata Eltanin-
- L’altro si chiama Scorpius, giusto?- Chiese Lucius rimanendo in piedi di fronte al camino.
- Sì, è stato smistato a Serpeverde- rispose Draco , Lucius ghignò ma nessuno lo vide.
Un vero Malfoy, pensò. Un Malfoy Mezzosangue.
- Perché sei venuto? lo sappiamo tutti che non ti servono né le nostre congratulazioni né i nostri soldi e tanto meno la nostra approvazione –
- Voglio che annulli il contratto con Astoria Greengrass- disse
Narcissa sollevò lo sguardo di scatto per guardare suo marito. Come aveva osato non informare Draco che quel contratto era in realtà nullo.
- Perché dovrei?- domandò Lucius girandosi , vide gli occhi di suo figlio sfidarlo e quelli di sua moglie carichi d’ira.
-Cosa otterrei in cambio?-
Draco strinse i pugni
-La mia felicità, quella dei miei figli e…- disse furioso.
-Felicità …- ripeté il vecchio Malfoy – come può Hermione Grenger renderti felice-
Narcissa si portò la mano alla bocca, incredula. Allora era lei ma madre dei suoi nipoti.
- Come fai?- domandò Draco – Che stupido tu hai spie in ogni  dove era logico che sapevi
- è una mezzosangue- ricordò Lucius.
- è la miglior strega che io conosca, una madre amorevole e…
- Per favore non dire idiozie Draco - lo riprese il padre.
- E io la amo - finì sostenendo lo sguardo di suo padre
- I  Malfoy non amano-
- Ah no Lucius!- si intromise Narcissa – e per sapere io per te cosa sarei , una stupida scema che riscalda il tuo letto-
- Narcissa non intrometterti-
- Draco - disse invece la donna girandosi verso suo figlio – Il contratto e nullo e se ti fa piacere vorrei conoscere mia nipote- disse Draco sorrise immediatamente non appena capii che finalmente poteva chiedere ad Hermione di diventare sua moglie.
Lucius sgranò gli occhi incredulo - Narcissa! - urlò – Non oserai-
La donna lo guardò torva un solo attimo e con un colpo di bacchetta si vestì.
- Possiamo andare- aggiunse afferrando il braccio del figlio.
Quando Narcissa e Draco arrivarono in ospedale dei Potter non c’era più traccia.
-Vieni- disse Draco arrivando davanti alla porta nella quale stava Hermione, l’uomo bussò ed aprì.
-Hermione – disse sorridendo alla donna che seduta sul letto allattava al seno la loro bambina.
-Vorrei farti conoscere mia madre-
Hermione rimase impassibile quando riconobbe la lady dietro Draco, ma dentro la cassa toracica il cuore batteva frenetico.
La donna , benché invecchiata, manteneva sempre un portamento elegante, Hermione  la osservò avanzare lentamente ed arrivare a pochi passi da lei.
- Complimenti è molto bella- disse, Hermione sorrise ricomponendosi. La piccola si era addormentata
- Grazie- rispose . – vuole prenderla?- domandò.
Narcissa sembrò stupita.
- Posso?!- chiese.
- Certo non ci sono problemi, le consiglio solo di non muoversi tanto perché ha appena mangiato e non vorrei la sporcasse-
Narcissa annuì e non si fece pregare si sedette sul letto di Hermione e finalmente prese la sua prima nipotina.
- Mi spiace non esserci stata per la nascita di Scorpius-
Hermione deglutì.
-Potrai esserci da ora in poi- rispose Draco mettendo una mano sulla spalla di Hermione, la sua donna lo guardò e sorrise: Finalmente tutto era risolto, ora non c’erano più segreti, finalmente tutti sapevano quanto erano felici.
***
Erano rientrati a Sidney alcuni giorni dopo la nascita della bambina. Hermione era super indaffarata, aveva ottenuto un permesso dal lavoro e ora si occupava della bambina giorno e notte.
Era stanca e Draco cercava di aiutarla ogni volta che poteva, visto che ai papà nel mondo della magia non concedevano ferie.
Quella sera Draco era strano la guardava furtivo e poi faceva l'indifferente tenendo stretta la bambina, ogni volta che lei si allontanava iniziava a parlare con sua figlia stando attento che lei non lo sentisse.
Era forse impazzito?
- Hermione- disse poi -ho dimenticato una cosa nella tasche della giacca me la potresti prendere?-
Hermione lo guardò storto ma alla fine frugò nella tasca della giacca,rimase sorpresa quando tra le mani si ritrovò una piccola scatolina blu.
- Aprila- disse Draco ora a pochi passi da lei. Hermione sentì il cuore battere frenetico mentre apriva la scatolina che al suo interno celava un bellissimo solitario.
- Draco?- domandò con voce tremante.
- Mi vuoi sposare?- chiese l’uomo perdendosi in quegli occhi scuri che tanto amava.
- Non pensi che…-
- No, voglio che tutto il mondo sappia che tu sei mia e io sia tuo – rispose.
Hermione gli sfiorò il viso con la mano.
- Non serve il matrimonio per questo – disse – l’importante è che noi sappiamo cosa proviamo l’uno per l’altra. Ma sono comunque felice di sposarti- disse mettendosi sulle punte per poterlo baciare.
Eltanin aprì gli occhi ed osservò silenziosa i suoi genitori e dispettosa iniziò a piangere.
- Diverrà una Serpeverde- disse Hermione staccandosi da lui- già fa i dispetti ai Grifondoro- finì la donna  facendo ridere di cuore Draco che la ribaciò prima di consegnarle la bambina.
Ora si che era felice, lei sarebbe stata per sempre sua.


 
Spazio Autrice:
Anche questa storia è finita, spero vi sia piaciuta. Se vi va e ancora non siete passate vi invito sulla mia pagina FB. https://www.facebook.com/mikilily81?ref=hl
Grazie alla prossima avventura. 

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