In salvo
Elizabeth Swann salì a bordo della Dountless insieme
a Jack Sparrow, aiutata da alcuni ufficiali della marina britannica che
riconobbe quasi subito. Non fece in tempo a mettere piede sul ponte della nave
che si ritrovò stretta nell’abbraccio sollevato ed amorevole di suo padre.
«
Grazie a Dio, Elizabeth! » esclamò quasi senza fiato il governatore, mentre
teneva stretta la sua unica figlia « temevo il peggio. »
«
Oh, Padre! » rispose lei, ricambiando, dopo un attimo di sorpresa, il suo
abbraccio. « Come sono contenta che sei qui! »
Egli
sorrise teneramente alla figlia, poi fece cenno agli ufficiali che l’avevano
aiutata a salire a bordo di procurare delle coperte per scaldarla.
Jack
agitò una mano per attirare l’attenzione del governatore « Anche io sono
contento di rivedervi! » disse « Siamo tutti felici, ma non dimentichiamo un
particolare? »
Nessuno
gli prestò attenzione dal momento che erano tutti concentrati sul ritrovamento
della ragazza, che era, per di più, sana e salva.
Mentre
padre e figlia continuavano a guardarsi, traendo conforto l’uno dalla presenza
dell’altro, una figura fece la sua comparsa in maniera piuttosto frettolosa in
mezzo alla scena.
Era
il commodoro James Norrington.
Tutti si voltarono verso di lui, in attesa
della sua prossima mossa. Elizabeth lo guardò negli occhi, contenta di vederlo
e stupita, in parte, che la nave che l’aveva tratta in salvo fosse proprio
quella che era comandata direttamente da lui. Vide l’ansia nei suoi occhi verdi
tramutarsi in sorpresa e sollievo. Ogni singolo muscolo del suo corpo era teso
verso di lei, pronto a lanciarsi verso di lei, a stringerla….
Ma
poi si rese conto che tutti i presenti lo stavano guardando, compresa lei.
Si
schiarì la voce, ridandosi un contegno e raddrizzo la propria postura, tornando
ad essere, a tutti gli effetti, il commodoro. Non vide lo sguardo deluso di
Elizabeth, quando si rese conto che ancora una volta stava cedendo alle regole,
alla prigione dell’etichetta.
«
Benvenuta a bordo, Miss Swann » disse, nel suo tono più formale « Sono lieto di
vedere che siete sana e salva. » Detto questo, si avvicinò di alcuni passi a
Jack e lo guardò intensamente negli occhi « Non posso dire lo stesso di voi. »
Il
pirata sorrise « Anche per me è sempre un piacere commodoro. »
L’ufficiale
lo ignorò e tornò a rivolgere la sua attenzione ad Elizabeth « I miei ufficiali
si prenderanno ottima cura di voi durante il viaggio di ritorno. » lanciò uno
sguardo al tenente « Portatela negli alloggi del governatore. »
Il
tenente annuì e fece per scortare la ragazza sottocoperta, ma questa si dimenò
immediatamente, in preda all’agitazione.
«
Ma dobbiamo salvare Will! » esclamò, oltremodo meravigliata dal fatto che
nessuno di loro sembrava aver pensato a quel fatto.
«
No. » fu suo padre a intervenire, cercando di mettere fine alla questione « Sei
salva. Questo basta. Torneremo a Port Royal immediatamente, senza girandolare
in cerca di pirati. »
La
sua risposta, con quel netto rifiuto ad accontentarla, rese la ragazza
solamente più determinata. Quel ragazzo le era incredibilmente caro.
«
E lo condanneremo a morte certa? »
Elizabeth
vide per un attimo il commodoro abbassare lo sguardo. Intese quel segno come
una lievissima manifestazione di accordo con il suo pensiero, ma era chiaro che
anche lui, come suo padre, avrebbe preferito tornare immediatamente a casa.
Il
governatore tentò di controllarsi « Convengo che sia un destino riprovevole, »
disse « ma è altrettanto riprovevole la sua decisione di diventare un pirata. »
la
ragazza non poteva credere a ciò che sentiva « Solo per salvare me! Per
impedire che facessero del male a me! ».
Non riusciva acredere davvero che suo padre, che conosceva Will quasi
quanto lei, potesse avere una così cattiva opinione di lui e delle sue azioni.
Ci
fu un breve momento di silenzio, in cui il commodoro, il governatore e la
ragazza si guardarono negli occhi, a turno, come per trovare una soluzione che
riuscisse ad accontentare tutti.
In
quel momento stesso, Jack Sparrow approfittò della loro indecisione per
introdursi nella conversazione. « Se mi consentite l’audacia di introdurre la
mia opinione personale, » cominciò, incurante dello sguardo seccato di
Norringhton « la Perla aveva imbarcato parecchia acqua dopo la battaglia. &
alquanto improbabile che tenga un’andatura veloce. »
Il
commodoro aveva capito subito dove voleva arrivare, ma jack sapeva come fare
leva sull’ambizione altrui.
Attese
un attimo, per far assaporare il sogno di gloria all’ufficiale, poi riprese il
suo tranello.
«
Ci pensate? la Perla Nera! L’ultima vera minaccia pirata dei Caraibi, amico. »
si avvicinò all’orecchio di Norringhton con atteggiamento confidenziale « Come
si può farsela scappare? »
Egli
gli rivolse un ultimo sguardo sprezzante, serio. Non avrebbe mai potuto dire
che l’idea non lo tentava, ma era un uomo d’onore e, soprattutto, un uomo
innamorato. La sicurezza di Elizabeth veniva prima della sua carriera, per
quanto preziosa essa potesse essere.
Gli
si avvicinò di un centimetro appena « Semplicemente ricordando che servo altri,
signor Sparrow, non solo me stesso. »
Detto
questo, gli voltò le spalle e fece per andare a dare le disposizioni per il
viaggio di ritorno.
venne
fermato dopo appena pochi passi dalla voce di Elizabeth, che lo aveva seguito.
«
Commodoro, vi supplico, fate come dice. » si fermò un attimo come indecisa «
Per me. Come…dono di nozze. »
A
quel punto tutta la scena sembrò bloccarsi. ogni persona interrupe il lavoro
che stava svolgendo per prestare orecchio alla novità sconcertante che stava
avendo luogo.
Il
commodoro si voltò verso di lei, negli occhi stupore e qualcos’altro…speranza
forse? Non osò dire una parola, in attesa.
«
Elizabeth! » esclamò il governatore « Significa che accetti la proposta del
commodoro? » Sembrava davvero entusiasta all’idea.
La
ragazza fissò intensamente Norringhton prima di rispondere e lesse negli occhi
di lui la muta richiesta, la muta speranza e l’ancora più muto amore.
«
Si, padre. »
A
quelle parole calò il silenzio. Elizabeth rimase come in attesa di una qualche
reazione da parte del fidanzato, ma non successe nulla. Sembrava confuso e
forse anche malinconico. nessuna traccia di felicità.
«
Un matrimonio, adoro i matrimoni. Da bere per tutti! » se Jack Sparrow non
avesse, come al solito, parlato a sproposito, probabilmente quel silenzio si
sarebbe protratto lungo minuti interi.
Il
commodoro interruppe lo sguardo che stava condividendo con la fidanzata e
guardò molto seriamente il pirata.
Questi
sorrise « Lo so. » disse, protendendo le mani « “mettetelo ai ferri”, vero? »
James
Norringhton scese i pochi scalini che lo separavano dal ponte.
«
Signor Sparrow. » disse, con la maggiore calma possibile « Affiancherete i mie
uomini alla barra e fornirete loro l’esatta posizione dell’Isla de muerta. Dopo
di che passerete il resto del viaggio a contemplare i possibili significati
della frase “muto come una tomba”. Sono stato abbastanza chiaro? »
Sparrow
si strinse nelle spalle « Qui non si scappa alla chiarezza. »
Immediatamente
venne condotto dove avrebbe potuto svolgere i doveri che gli erano stati
assegnati, lasciando il ponte principale.
A
quel punto, gli ufficiali precedentemente incaricati di scortare Elizabeth nei
suoi alloggi si fecero avanti, pronti ad eseguire il loro compito dopo quella
bizzarra interruzione.
ma
fu proprio il commodoro a fermarli.
«
Fermi. » disse « Ci penserò io stesso ad accompagnare Miss Swann sottocoperta.
» si schiarì la voce « Sempre se il governatore mi concede questo onore. »
aggiunse poi.
Quest’ultimo
sorrise, incredibilmente compiaciuto dalla notizia dell’imminente matrimonio della
figlia « Ma certo, certo! Prendetevi pure un po’ di tempo per discutere, ne
avrete senz’altro bisogno. »
Elizabeth
fu tentata di lanciare uno sguardi di disapprovazione a suo padre, ma si
trattenne, anche perché il commodoro le aveva appena offerto il braccio per
scendere insieme sottocoperta.
Con
un sorriso forzato, lo prese.
In
pochi secondo, furono negli alloggi del governatore, dove la ragazza avrebbe in
seguito potuto riposare.
Il
commodoro chiuse la porta alle loro spalle. Quando si voltò, qualcosa nei suoi
occhi era cambiato. Era come se il suo sguardo fosse divenuto , in un certo
senso, pi umano.
Più
espressivo.
E
stavolta Elizabeth vi riconobbe l’amore.
Egli
le si avvicinò lentamente fino a trovarlesi proprio di fronte, poi si schiarì
la voce.
«
Ancora una volta ripeto che è grande gioia per me rivedervi sana e salva. »
La
ragazza vide che i suoi modi erano sempre molto formali, ma contrastavano
apertamente con il suo sguardo. Sguardo che diventava di attimo in attimo
sempre più appassionato, sempre più innamorato.
«
Vi ringrazio… James. » per la prima volta osò chiamarlo con il suo nome e non
con il suo grado.
Egli
ne parve sorpreso per un attimo « Sono molto felice che abbiate accettato la
mia proposta di matrimonio. »
La
ragazza sorrise. Ancora una volta era però un sorriso di circostanza,
d’educazione, non dovuto ad una vera gioia. Un sorriseo, se così si poteva
dire, d’etichetta.
Come
i modi del commodoro.
«
Vi prometto, Elizabeth, » continuò lui « Che mi metterò al vostro completo
servizio e impegnerò tutte le mie possibilità affinchè sarete felice. »
Stavolta
ella sorrise davvero, sinceramente toccata da quelle sue intenzioni, che sapeva
essere sincere. Non c’era meschinità in James Norringhton.
«
Vi ringrazio ancora una volta per le vostre premure. » gli disse, cercando di
rendere il tono di voce più confidenziale, forse affettuoso « E vi ringrazio
anche per aver assecondato il mio desiderio di non tornare immediatamente a
Port Royal. »
«
Non ringraziatemi, Elizabeth. » disse lui « Assecondandovi vi ho messa in
pericolo. Se vi accadesse qualcosa non potrei mai perdonarmelo. »
prendendo
non poco coraggio, la ragazza fece un altro passo verso di lui, diminuendo
sempre di più la distanza tra di loro. Alzò lentamente il braccio destro e con
la mano gli accarezzò lievemente il volto.
A
quel contatto, il commodoro parve trasalire, come se a toccarlo fosse stata una
fiamma viva. Ma non si ritrasse. Si limitò a fissarla ammaliato.
«
James. » sussurrò lei, dandogli per la prima volta del tu « Non permetteresti
mai che mi accadesse qualcosa. Lo so. Per questo sono sicura che non avverrà. »
Davanti
a una tale manifestazione di affetto e di fiducia, per un attimo i sensi
dell’uomo vennero a mancare. Aveva tanto desiderato quel momento!
Istintivamente,
guidato, per una volta, solo dai suoi desideri, si avvicinò di pochi centimetri
alla bocca della ragazza. Ella, seppure un po’ sorpresa da quel comportamento,
inaspettato, sapendo con chi aveva a che fare, dopo un istante protese le
labbra verso le sue, inarcando leggermente il collo.
Continuarono
ad avvicinarsi sempre di più l’uno all’altra, ma proprio quando mancava
pochissimo perché le loro labbra si incontrassero, il commodoro sembrò tornare
in sé e si allontanò rispettosamente di un passo.
Elizabeth,
anche se tentò di mascherarlo, rimase profondamente delusa: ancora una volta,
James Norringhton aveva ceduto alle regole.
Schiarendosi
la voce, egli le prese una mano, quella stessa mano che lo aveva accarezzato e
vi depose un bacio sul dorso.
Quella
fu l’unica libertà che si prese nei confronti della donna che amava, perché un
secondo dopo, dopo essersi inchinato educatamente, le lanciò un ultimo sguardo
bruciante ed uscì dalla cabina, lasciandola sola e confusa.
Allora? che ne dite? pero davvero che vi piaccia,
perché ho intenzione di proseguire così questa storia:alternando pensieri di
Norringhton a quelli di Elizabeth e ad alcune scene conosciute o”rubate” alla
mia fantasia.
Si
tratterebbe di propagare la storia a tutti e tre i film e anche oltre, con un seguito
di mia invenzione.
Ringrazio
calorosamente tutti i lettori ed in particolarecoloro che mi hanno lasciato un
commento.
Parlo
di monipotty e di ScissorHands.
Sono
contenta che la storia vi sia piaciuta e mi auguro che mi direte qualcosa anche
su questo nuovo chap.
Un
bacio a tutti e commentate numerosi.
Masked_lady