Digimon Adventure 02: Invasion di Justice Gundam (/viewuser.php?uid=1338)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tre anni dopo ***
Capitolo 2: *** Il ritorno di Mimi ***
Capitolo 3: *** Nuove conoscenze ***
Capitolo 4: *** La quiete prima della tempesta ***
Capitolo 5: *** Attacco a DigiWorld ***
Capitolo 6: *** La minaccia dei prescelti oscuri ***
Capitolo 7: *** Incontro con gli Alias-3 ***
Capitolo 8: *** Pucchiemon, il Folletto della Bontà ***
Capitolo 9: *** Un momento di riposo ***
Capitolo 10: *** Risucchiata nel Dark Ocean ***
Capitolo 11: *** Dragomon, Signore delle Acque ***
Capitolo 12: *** Missione di salvataggio ***
Capitolo 13: *** Uno spiraglio di luce ***
Capitolo 14: *** Tra due fuochi ***
Capitolo 15: *** Acque nere ***
Capitolo 16: *** Omnimon contro Omnimon ***
Capitolo 17: *** Sincerità ***
Capitolo 18: *** Conoscenza ***
Capitolo 19: *** Neo contro i Digiprescelti ***
Capitolo 20: *** Arkadimon ***
Capitolo 21: *** Assalto! ***
Capitolo 22: *** Punto di svolta ***
Capitolo 23: *** Combattimento nel Palazzo delle Acque ***
Capitolo 24: *** La fine di Dragomon ***
Capitolo 25: *** Un feroce ultimatum ***
Capitolo 26: *** Tre generazioni ***
Capitolo 27: *** Cambio di scenario ***
Capitolo 28: *** Di ritorno nel Mondo Reale ***
Capitolo 29: *** Inizia la battaglia di Tokyo! ***
Capitolo 30: *** Lotta senza quartiere ***
Capitolo 31: *** L'ultima carica dei generali ***
Capitolo 32: *** Il riposo dei guerrieri ***
Capitolo 33: *** Lo scontro si riaccende ***
Capitolo 34: *** Fiamme e furia ***
Capitolo 35: *** Disperata resistenza ***
Capitolo 36: *** Combattimento finale! ***
Capitolo 37: *** Ritorno alla vita ***
Capitolo 1 *** Tre anni dopo ***
Digimon Adventure 02: Invasion
Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam
(Scenario vuoto)
Justice (entra da lato e si guarda attorno): ...
(Nessuna risposta)
Justice: Ehm... Yuhuuu... c'è nessuno?
(Ancora niente)
Justice: Ragazzi, qualcuno mi risponda! Non voglio fare la figura della
particella di sodio!
(Zero assoluto)
Justice: Insomma, non c'è più nessuno qui?
Voce baritoneale giunta da chissà dove: QUIIIII... NON C'EEEEEEE'...
NESSUUUUUNOOOOOO...
Justice (guardando dietro di sè): Eh? Uuuuun momento... chi c'è qui dietro?
>_<
(L'autore prende un lembo del background completamente bianco e lo strappa
via. Dallo squarcio emergono Daisuke, con le mani poste attorno alla bocca a mò
di megafono, e Veemon, nella stessa posizione. Entrambi si stanno sforzando di
non scoppiare a ridere...)
Justice: E allora? Cos'è questa storia? Ci provate gusto a giocare con la mia
pazienza? >_<
Daisuke: Heheheheee... su, non te la prendere! Era solo uno scherzo
innocente! Volevamo divertirci un pò!
(Arrivano tutti gli altri Digiprescelti e Digimon)
Taichi (scuotendo la testa): Dai, insomma... quand'è che la smetterai di fare
questi scherzetti infantili? Te l'avevamo detto che non avrebbe gradito che noi
ci nascondessimo dietro lo scenario!
Mimi: E poi, che senso ha avuto tentare di fare la voce spaventosa? Vi siete
fatti scoprire e basta!
Veemon (mano dietro la testa): Heheee... scusa! Volevamo vedere che faccia
faceva!
Palmon (scuotendo la testa): Ah, questi ragazzi... non li capirò mai!
Justice: Sgrunt... okay, okay, bello scherzo... ma ora c'è qualcosa di un
attimo più pressante! Ricordatevi che siamo qui per inaugurare la mia terza (e
ultima) fanfiction dedicata a Digimon Adventure... alla quale seguiranno quelle
di Tamers e Frontier, e che sarà scritta in contemporanea a 'Digimon Zero', i
cui personaggi saranno presentati nel prossimo capitolo! Forza ragazzi, si torna
al lavoro!
Miyako: Di nuovo? Se abbiamo appena sconfitto Balormon!
Justice: Ah, ah! Precisazione, Miyako... questa storia è ambientata due anni
e mezzo dopo la sconfitta di Balormon, e circa tre anni dopo l'inizio di
'Adventure 02 Reload'... quindi, se è del tempo libero che ti preoccupi, ne
avete avuto un bel pò tra un'avventura e l'altra!
Miyako: Phew... chissà che mi credevo!
Jyou: Quindi... fatemi fare due calcoli... se sono tre anni dopo la prima
fanfiction, vuol dire che adesso, nella storia, è l'anno 2005. Se calcoliamo che
Adventure 01 è ambientato nel 1999...
Justice: Corretto, Jyou! E, giusto per far orientare un pò i nostri lettori,
ecco a voi le età dei personaggi in questa fanfic:
Taichi, Sora, Yamato - 17
Mimi, Koushiro - 16
Jyou - 18
Daisuke, Hikari, Takeru, Ken - 14
Iori - 12
Miyako - 15
Ne ho dimenticato qualcuno?
Tentomon (dà una scorsa alla lista): Hmm... mi sembra proprio di no! Però hai
dimenticato di dire che questa fanfiction conterrà diverse contamiazioni dal
manga 'V-Tamers', il manga ufficiale di cui sono stati pubblicati alcuni numeri
in Italia, ma che poi è stato interrotto!
Justice: Giusto, hai ragione! Perciò, amici lettori, se vedete apparire dei
Digiprescelti che non conoscete, sapete da dove li ho tratti! Ora, prima di
partire con la stesura, vorrei dedicare questa fanfiction ad Erika,
l'impareggiabile webmistress di EFP, che sta lavorando duro per mantenere e
gestire questo bellissimo sito, e che speriamo riesca a tenerlo in piedi ancora
a lungo! Grazie infinite, Erika! Siamo tutti con te!
Yamato: Ottimo! Digimon e tutti i marchi registrati ad esso correlati non
appartengono all'autore, ma alla Toei Entertainment e alla Bandai. Questa storia
è stata scritta a puro scopo ricreativo, senza alcun fine di lucro! Speriamo che
questa storia vi piaccia, e abbia successo come e più delle due precedenti...
Justice: Io farò sicuramente del mio meglio per renderla migliore delle
altre! Dopotutto, vorrei sperare di aver imparato qualcosa come scrittore, visto
che è un anno che sono dietro a questa saga...
Taichi: Beh, lo vedremo col tempo! Per adesso, lasciamo che i lettori si
godano questo capitolo introduttivo!
Tutti: BUON DIVERTIMENTO!
Justice: E ricordatevi di recensire, sennò mi sento solo! ^_^
----------
"Il male lasciato a sè stesso non perisce, ma prospera. Esso si nutre della
propria stessa iniquità, si dilata e si imbestialisce, finchè non si libera. E
allora... e allora imperversa!"
-- da "Le Pietre Magiche di Shannara", secondo libro del Ciclo di Shannara
Capitolo 1 - Tre anni dopo
Il Mondo Reale e il Mondo Digitale. Due dimensioni parallele, la cui
coesistenza, nell'anno 2005, non è più un mistero per il genere umano. Diversi
eventi verificatisi negli anni precedenti avevano portato il mondo degli uomini
molto vicino al collasso, ma la situazione, per quanto disperata, era stata ogni
volta salvata da un gruppo di ragazzi eccezionali, i Digiprescelti, che, forti
della presenza di un partner Digimon al loro fianco, erano sempre riusciti a
ricacciare indietro le forze del male; ora, tutti hanno sentito parlare del
Mondo Digitale, tutti sanno cos'è un Digimon, e alcuni ragazzi umani vivono
addirittura con un Digimon al loro fianco. Da tre anni ormai, la situazione a
DigiWorld e nel Mondo Reale è tranquilla.
Ma non si sono avuti ancora segni dell'esistenza di un altro mondo... una
dimensione terribile ed inquietante che da tempo immemorabile minaccia la pace e
la stabilità degli altri due.
Infatti, molto più in là della normale percezione umana, al di là della
portata degli strumenti più sofisticati mai creati dall'uomo, si trova un mondo
di tenebre eterne. E' il luogo da cui hanno origine tutte le forme di malvagità,
tutte le paure e le angosce che flagellano entrambi i mondi, un luogo dove i
maligni spadroneggiano e le anime perdute vagano, prede dell'infelicità e
dell'apatia. Alcune di queste sono gli spiriti dannati di coloro che in vita si
sono macchiati di crimine e hanno voltato le spalle alla luce, mentre altre sono
ciò che rimane di coloro che hanno posto fine alla propria vita di propria
stessa mano, soffocati dalla disperazione.
Questo luogo, visto da pochi, ma in qualche modo conosciuto da molti, e da
tutti temuto ed esecrato, ha avuto numerosi nomi nel corso della storia.
Inferno.
Ade.
Il Reame dei Dannati.
Oggi, però, è conosciuto da chi ne è entrato in contatto come Dark Area, o
Dark Ocean. Quest'ultimo nome è particolarmente accurato, in quanto questo mondo
si presenta agli occhi degli sfortunati visitatori come una spiaggia grigia,
fredda e priva di colore che si estende all'infinito, lambita da un mare color
del petrolio e viscoso come pece. Non un raggio di sole proviene dal grigio
cielo sovrastante. Non c'è alcuna luce e alcuna speranza. Il male più puro e
intenso agisce come una potente forza spirituale, che corrompe chiunque,
uccidendone lentamente i desideri e i sogni. Ogni cosa è pervasa dal grigiore e
dalla perdita di speranza... ma questo posto non è privo di vita, nè di
conflitti. Tre anni fa, infatti, questo mondo assistette all'arrivo di un
potente Digimon malvagio, che subito scatenò una guerra con il feroce dominatore
del Dark Ocean... e da quel giorno, le pianure grigie e le vallate senza colore
si affollarono di Digimon delle due fazioni, impegnati a combattersi e a
distruggersi in una guerra senza fine.
Per tre anni la lotta tra questi due potentissimi Digimon è andata avanti,
senza che nessuno sia stato in grado di sopraffare il suo nemico. Ma quel
giorno, per una volta, la Dark Area sembrava tranquilla, ovviamente nel senso
che questa parola può avere per un luogo simile. Per la prima volta da allora,
il paesaggio non veniva devastato dalla guerra, e le urla dei Digimon malvagi
che si uccidevano a vicenda non riecheggiavano più per i mari e per le scogliere
desolate. Quel giorno, qualcosa sarebbe cambiato nell'infinito conflitto tra le
due fazioni... e le ripercussioni sarebbero state terribili sia per il Mondo
Reale che per DigiWorld!
Quel giorno, quattro terrificanti creature alate stavano solcando l'oceano
tenebroso, alla volta del palazzo di colui che, fino a tre anni prima, aveva
regnato incontrastato sulle terre e sui mari. Quattro massicci Devidramon,
orribili draghi demoniaci dalle squame nere, zampe esageratamente lunghe ed
esili, artigli rossi che sembravano perennemente macchiati di sangue, grandi ali
nere da pipistrello, una lunga coda terminante in tre lame affilate, e quattro
occhi rossi che ardevano, sempre accesi di furia, nel grigiore del cielo della
Dark Area. Ma per quanto spaventosi fossero, chi in quel momento li stava
cavalcando era senza dubbio molto, molto più terrificante!
Una figura umanoide in tunica rossa da mago e con un cappuccio ad occultargli
il volto era in sella al Devidramon che stava di fronte: un Digimon dall'aspetto
sinistro e malvagio, ulteriormente accentuato dalle ali membranose ripiegate
dietro la sua schiena, dagli occhi senza pupille che ardevano sotto la falda del
suo cappuccio, unica parte del volto visibile, dalle sue corte corna ricurve, e
dai simboli magici fosforescenti che ornavano il suo cappuccio, e il triangolo
di tessuto grigio che, a partire dal collo, scendeva giù fino quasi ai suoi
piedi. L'aura di malvagità emanata da questo Digimon era quasi palpabile, e
delle fiamme scarlatte scaturivano di tanto in tanto dalle punte delle sue dita,
armate di unghie rosse. I suoi terribili occhi erano fissi sull'orizzonte, e la
sua espressione era illeggibile... ma certo si stava pregustando la
realizzazione del suo piano, e la vendetta che presto avrebbe riscosso su coloro
che gli avevano impedito di realizzarlo tre anni prima: i Digiprescelti e i loro
compagni Digimon!
Questo non era un Digimon malvagio come tutti gli altri: si trattava dello
stesso Digimon che aveva scatenato la guerra iniziata tre anni prima: il
potentissimo Daemon, uno dei sette Grandi Signori dei Demoni, e più esattamente
il Signore dei Demoni associato all'Ira; uno dei più micidiali nemici che il
Mondo Digitale dell'Est, uno dei cinque Mondi Digitali conosciuti, avesse mai
avuto. Tre anni prima, era stato sigillato in quell'orribile posto dagli sforzi
combinati dei Digiprescelti... e da allora, aveva atteso. Atteso con pazienza e
costanza il giorno in cui avrebbe avuto un'altra possibilità di diventare il
dominatore di entrambi i mondi... e forse estendere il suo tenebroso dominio
anche su altre dimensioni, e altri Mondi Digitali... Ora, sapeva che il momento
era giunto. Il suo esercito si era ingrossato enormemente. Lui e i suoi diretti
servitori erano diventati molto più forti, assorbendo l'energia oscura di quella
dimensione e aggregandola alla loro. Daemon sapeva che se avesse giocato bene le
sue carte, si sarebbe liberato di tutti i suoi nemici in una volta sola... e
allora più nulla lo avrebbe fermato!
Dietro di lui, ciascuna in groppa ad un Devidramon, viaggiavano altre tre
inquietanti figure alate: la prima era un gigantesco scheletro dalle ossa rosse,
che teneva in una mano un nodoso scettro sormontato da un gioiello sferico di
colore giallo, e il cui cranio nero, nelle cui orbite ardevano le luci malefiche
dei suoi occhi, era decorato sulla fronte con un segno rosso simile ad un
pipistrello. Indossava guanti e stivali di metallo grigio, e anche il suo sterno
aveva la forma di un pipistrello dalle ali spiegate. Nella gabbia toracica era
incastrata una grossa sfera di metallo nero. Quello era il perfido SkullSatamon,
impareggiabile in tutta la Dark Area per velocità, e un campione di crudeltà e
sadismo secondo solo a Daemon stesso.
La seconda figura era femminile, una donna dai lunghi capelli bianchi e
dall'aspetto pericolosamente attraente, con addosso un provocante costume intero
di cuoio nero, che contrastava in maniera spiccata con la sua carnagione
candida, un cappuccio che le nascondeva la metà superiore del volto, lasciando
comunque scoperti i suoi occhi rossi, e un lungo mantello nero stracciato. Una
parte del suo costume si staccava dal resto del tessuto, assumendo la forma di
una piccola creatura demoniaca dagli occhi rossi e dal sogghigno malefico. La
donna indossava inoltre guanti e stivali neri, e le unghie della mano sinistra
erano lunghe e tinte di rosso. Numerose cinghie e catene grigie si avvolgevano
attorno al suo corpo, in particolare le braccia e le gambe, tintinnando con ogni
movimento. La seducente e spietata LadyDevimon, secondo dei membri d'elite dei
Daemon Corps, sogghignò tra sè, continuando a scrutare l'orizzonte alla ricerca
della loro destinazione.
Infine, sull'ultimo Devidramon, cavalcava una figura umanoide alta e
allampanata, le cui caratteristiche erano ancora avvolte dall'oscurità che
costantemente aleggiava attorno a lui: tutto ciò che era visibile di lui erano
la maschera bianca e priva di espressione che portava sul viso, le sue grandi
ali membranose, e la fila di piccoli dischi dorati che, come bottoni, scendevano
dalla spalla sinistra del mostro fin quasi all'inguine. Nonostante l'aspetto
bizzarro, la creatura esprimeva minaccia e malvagità.
I Devidramon, con i loro sinistri passeggeri in groppa, proseguirono per
diversi minuti il loro volo silenzioso attraverso i cieli della Dark Area, e non
una parola proveniva da Daemon o dai suoi servitori... finchè il loro obiettivo
non apparve all'orizzonte, e Daemon strinse gli occhi soddisfatto: davanti a lui
e ai suoi attendenti era apparsa un'impervia isola di roccia nera, sulla quale
sorgeva un colossale palazzo di corallo grigio, più alto di due grattacieli
posti uno sull'altro e costruito in uno stile che ricordava molto il greco
classico, con colonne scanalate e statue mostruose che ne decoravano le
fiancate. Le statue rappresentavano qualche orrida creatura marina dall'aspetto
umanoide, con ali membranose e una testa bulbosa simile come forma ad una piovra
e con la bocca circondata di tentacoli. Il palazzo si ergeva, imponente e
oppressivo, su tutto il paesaggio circostante, come una sentinella a cui nulla
poteva sfuggire. Con un gesto della mano, Daemon ordinò ai Devidramon di
abbassarsi di quota e cercare sull'isolotto un luogo adatto all'atterraggio, e i
draghi neri obbedirono all'istante.
"Finalmente ci siamo, miei fedeli schiavi." tuonò Daemon, stringendo
un pugno davanti a sè mentre la sua cavalcatura scendeva, e il vento agitava la
sua tunica rossa dalle ampie maniche. "Oggi sarà un giorno memorabile, che
segnerà la fine della guerra e l'inizio della mia ascesa al potere... su
entrambi i mondi! Non vi riempie di gioia, questa notizia?"
"Ne siamo entusiasti, sommo Daemon!" replicò SkullSatamon con voce
gracchiante. "Finalmente, dopo tre anni in questo lurido buco, siamo in procinto
di tornare!"
"E il bello è che quei mocciosi non sapranno cosa li colpirà, finchè non sarà
troppo tardi per fare qualsiasi cosa..." proseguì LadyDevimon, muovendo davanti
a sè le dita artigliate della mano sinistra, ad esprimere tutta l'impazienza e
la sete di sangue che provava. "E' una sensazione inebriante... non sei
d'accordo anche tu, NeoDevimon?" La donna demoniaca aveva concluso la frase con
un'occhiata alla figura in ombra che volava dietro di lei... ma quest'ultima non
rispose, e rimase ferma al suo posto, con lo sguardo fisso sul palazzo di
corallo ormai sempre più vicino. Sembrava non aver neanche sentito la domanda
della sua collega, che storse il naso irritata.
"Tsk, tutte quelle arie da tipo forte e silenzioso..."
"Finitela. Non abbiamo tempo per le vostre baruffe." intervenne
severamente Daemon, alzando una mano e creando una palla di fuoco nel palmo, per
poi estinguerla quasi subito. "Ora dobbiamo concentrarci sul nostro accordo
con il nostro mortale nemico... un accordo dal quale noi non potremo che uscire
vincitori!"
"Perdoni la domanda, sommo Daemon..." disse il Digimon ombreggiato di nome
NeoDevimon, parlando per la prima volta, con voce bassa e sepolcrale. "Ma come
facciamo ad essere sicuri che il nostro accordo funzionerà? Stiamo praticamente
consegnando al nostro nemico ciò che lui vuole..."
Daemon sghignazzò tra sè, tirando le redini della sua cavalcatura per
comunicarle di atterrare. Il sinistro quartetto aveva raggiunto uno spiazzo
proprio di fronte alla grande arcata di ingresso del palazzo di corallo: era un
luogo abbastanza ampio e abbastanza vicino all'acqua, dove i loro Devidramon
avrebbero potuto posarsi e permettere loro di scendere senza problemi.
"E' proprio questo il punto di forza del mio piano, NeoDevimon!"
rispose il Demone dell'Ira, mentre le zampe del suo Devidramon si ancoravano al
terreno. "Fa tutto parte del nostro gioco... non gli stiamo dando ciò che
vuole soltanto per convincerlo a collaborare!"
NeoDevimon alzò le spalle e fece atterrare il suo drago nero, seguito a ruota
da SkullSatamon e LadyDevimon. Uno alla volta, i quattro Digimon malvagi scesero
dai Devidramon e, con Daemon in testa, si diressero a passo spedito verso la
gigantesca arcata... una voragine simile ad una bocca spalancata, dell'altezza
di almeno venti metri, affiancata da altre due statue dello stesso mostro marino
tentacolare scolpito sulle pareti. Mentre il Digimon malvagio e i suoi servi si
avvicinavano, due figure grigie emersero dall'oscurità che pervadeva l'interno
del palazzo e si pararono davanti a lui, impugnando degli arpioni.
"Fermi. Identificatevi." mormorarono stancamente le due creature, due
Divermon: Digimon simili a uomini-pesce con grandi occhi e mani, lunghe vibrisse
ai lati del cranio, una bocca che tagliava quasi la testa in due, piccole pinne
bianche sui dorsi delle mani, e coda da pesce. Erano più o meno delle dimensioni
di un bambino umano, coperti da una tuta impermeabile completa di bombola di
ossigeno e tubi di respirazione... ma soltanto uno dei loro piedi palmati era
coperto da una pinna, ed erano, come quasi tutto ciò che popolava quel mondo
senza luce, completamente grigi. Nonostante i Divermon si fossero fatti avanti
con un atteggiamento di minaccia, e stessero in quel momento tenendo gli arpioni
puntati contro il torace di Daemon, le loro voci monotone non tradivano alcuna
emozione se non una desolante apatia.
Daemon e i suoi sgherri si fermarono davanti ai Divermon, guardandoli con
disprezzo. Avevano da fare, e non potevano certo permettersi di perdere tempo
con dei galoppini da quattro soldi!
"Io sono Daemon. Sono qui per discutere di un accordo molto importante con
il vostro signore, quindi lasciatemi passare." tagliò corto, aprendo
leggermente le ali per fare più effetto. Dietro di lui, LadyDevimon e NeoDevimon
si erano già messi in posizione di combattimento, e SkullSatamon accarezzava già
impaziente il suo scettro elettrificato. I Divermon indietreggiarono di un
passo, ma tennero le lance puntate contro colui che percepivano come un
intruso... finchè una voce gutturale e imperiosa non riecheggiò nelle loro
menti.
Fateli passare, tutti e cinque. Li ho invitati io.
"Sì, nostro signore." risposero all'unisono i Divermon, prima di
abbassare gli arpioni e fare un passo laterale, permettendo così a Daemon e ai
suoi uomini di oltrepassare l'arcata d'ingresso. Compiacuto del loro servilismo,
Daemon sogghignò dietro il suo cappuccio.
"Bene. Ora sì che cominciamo a ragionare. Vieni a me, MarineDevimon!"
tuonò il Digimon ammantato, alzando il braccio destro e facendo schioccare
seccamente le dita artigliate. Un secondo dopo, dietro a lui e ai suoi
attendenti si sollevò una gigantesca ondata di acqua nera, che infradiciò il
terreno prima di ricadere nel mare. Dalla massa d'acqua sollevata, armato dei
suoi lunghi e robusti tentacoli e del suo sogghigno diabolico, comparve il
quarto membro d'elite dei Daemon Corps: MarineDevimon, una sorta di nero
calamaro demoniaco alto una decina di metri, dal corpo esile e dalla lunga testa
conica con tre occhi (uno dei quali posto verticalmente sulla fronte). Aveva, al
posto delle braccia, tentacoli dalle estremità ricoperte di spuntoni, e altri
tentacoli, due grandi e chiodati, e quattro piccoli, neri e a forma di frusta,
fuoriuscivano dalla membrana nera simile ad un mantello che gli ricopriva la
schiena. Inoltre, aveva una strana decorazione dorata, a forma di disco, sul
torace, nella quale si immettevano dei piccoli tubi neri. MarineDevimon aveva il
merito della maggiore forza fisica nei Daemon Corps, e di una sorprendente
abilità negli agguati e negli attacchi a sorpresa.
"Eccomi a lei, mio signore Daemon. Ogni suo desiderio è un ordine per me."
ringhiò MarineDevimon, avvinghiandosi con le braccia-tentacoli a due rocce
sporgenti e usandole come appigli per tirarsi su dalle acque. Si sentì un
fortissimo rumore di acqua mossa quando il mostro marino uscì dal mare oscuro,
grondante di liquido viscoso, e si sollevò sulla terraferma. Soddisfatto, Daemon
annuì e fece cenno ai suoi quattro attendenti di seguirlo nell'oscurità del
palazzo di corallo, e uno alla volta, i cinque Digimon malvagi varcarono la
colossale entrata e, per la prima volta, misero piede nel quartier generale di
colui che avevano combattuto per tre anni.
Nel silenzio più assoluto, Daemon e i suoi scagnozzi avanzarono lentamente
nell'atrio e lungo l'immenso corridoio che portava alle sale interne, talmente
alto che persino MarineDevimon era in grado di passare con facilità. L'interno
del palazzo era tenebroso quanto e più dell'esterno, essendo completamente
spoglio, tranne per qualche colonna di sostegno, e illuminato soltanto da dei
fuochi fatui azzurri che danzavano lentamente nell'aria, spargendo un bagliore
cupo sulle colonne, sul soffitto e sulle pareti di corallo lisce come specchi.
Qualche sparuto Divermon grigio vagava qua e là, mostrando la stessa espressione
di tremendo sconforto e sofferenza che Daemon aveva visto sui volti dei due
all'entrata. Attorno alle luci fluttuanti, si muovevano delle diafane creature
d'ombra di forma umana, la cui unica caratteristica erano gli occhi vitrei e
privi di pupille che brillavano sulla testa: le anime dei condannati costretti a
passare l'eternità in quel luogo senza speranza, ormai talmente prosciugate da
aver perso anche la solidità. Di tanto in tanto, una di queste si avvicinava ai
cinque gemendo e tendendo penosamente le braccia, come una falena su una
lanterna, alla disperata ricerca della vita e del calore che le erano stati
sottratti. Daemon cacciò le anime perse con un gesto sprezzante del braccio,
rimandandole al loro tormentato vagare nelle ombre del palazzo.
I cinque Digimon malvagi continuarono ad avanzare, girando vari angoli e
salendo varie scalinate... fino a giungere ad una grande arcata, affiancata da
altre due delle mostruose statue tentacolate, che dava accesso ad una sala del
trono, ancora più grande dell'atrio di ingresso e le cui porte erano già state
spalancate in modo da consentire loro il passaggio. Il Demone dell'Ira annuì con
approvazione, rallentò un pò il passo, ma proseguì, entrando nel salone scortato
dai suoi quattro servitori: davanti a lui, un immenso trono di granito nero
emerse dall'oscurità. Su di esso, era seduta una creatura mastodontica, più
grande persino di MarineDevimon, dalla testa oblunga e bulbosa, dagli occhi
rossi e ardenti di malvagità in quel momento fissi sui suoi 'ospiti', che teneva
in una mano un tridente decorato d'oro e d'argento. La maggior parte del suo
corpo era occultato dalle tenebre, ma non era difficile capire che si trattava
dello stesso mostro marino raffigurato su tutte le statue che Daemon e i suoi
uomini avevano visto fino a quel momento. Là dove qualche sparuto raggio di luce
penetrava nella stanza e illuminava parti del suo corpo, si potevano vedere
lembi di viscida pelle azzurrina e parti di gioielli dorati che decoravano
braccia e gambe della mostruosità. Una sensazione di gelida malvagità, partendo
dal corpo del gigante sul trono, permeava l'intera stanza, una malevolenza senza
confini capace di schiacciare ogni spirito. Non era una malvagità furente e
sguaiata, ma neanche sottile e calcolatrice: era piuttosto il vuoto e il freddo
della morte, dell'apatia, della caduta di ogni speranza. Tale era la crudeltà
che scorreva nelle vene di quel Digimon.
La figura sul trono fece un paio di lenti, rochi respiri mentre osservava
Daemon e i suoi uomini che entravano nella sua sala del trono e si fermavano al
centro di essa, in attesa. Per diversi secondi, entrambe le parti rimasero in
silenzio, immerse in un'atmosfera di tensione tale che si sarebbe potuta
tagliare col coltello. Poi, Daemon prese l'iniziativa, avanzando di un passo
verso la figura del trono e salutandola con un cenno del capo.
"Trovo interessante che le due menti che, per tutti questi anni, hanno
diretto questa guerra da dietro le quinte, finalmente si incontrino faccia a
faccia." esordì. Il suo tono sembrava rispettoso, ma si riusciva a cogliere
una certa ironia nelle sue parole. "Mi creda, è davvero un grande privilegio
per noi... Lord Dragomon!"
Un altro sospiro gorgogliante uscì dalla gola del Digimon seduto sul trono.
Il suo tridente picchiettò un paio di volte il pavimento, prima che il signore
del Dark Ocean desse la sua risposta.
"Non sarà certo per il piacere di una dotta conversazione che lei e i suoi
attendenti avete fatto questo viaggio, Daemon." rispose bruscamente
Dragomon, con una voce gutturale e strascicata che dava l'impressione che la sua
gola fosse incrostata di alghe e sale. "Dunque parli: come mai ha voluto che
noi, nemici come siamo, ci incontrassimo? Che cosa ha da propormi?"
"Un'alleanza." rispose prontamente Daemon. "Se mettessimo da parte
la nostra disputa e collaborassimo, potremmo raggiungere assieme i nostri
obiettivi, e sbarazzarci dei Digiprescelti che per tanto tempo sono stati una
spina nel fianco."
Dragomon sogghignò: doveva ammetterlo, la proposta non era male... ma voleva
maggiori dettagli.
"Interessante. Sì, forse si può fare... un'alleanza potrebbe recare
vantaggi ad entrambe le parti. Prego, continui!" esortò Dragomon. Daemon
ghignò tra sè, abbassando lo sguardo verso il terreno e aprendo leggermente le
ali.
"Un'ottima scelta, Lord Dragomon. Molto saggia." rispose il demone
ammantato, ponendo un'enfasi appena percettibile sull'ultima parola. A Dragomon
non sfuggì questo particolare, ma lasciò che Daemon proseguisse. "Come lei
ben sa, io sono tra i pochi Digimon, oltre ai quattro Guardiani Digitali, in
grado di creare un Digivice... e anche così, i miei Digivice sono temporanei,
potendo sostenere solo uno, o al massimo due, spostamenti dimensionali prima di
esaurirsi." Dragomon annuì, cominciando a intuire dove il signore dei demoni
volesse andare a parare.
"Tuttavia, con un pò di aiuto da parte sua, potrei riuscire a rendere
permanenti i miei Digivice. In questo modo, diventeranno degli utili strumenti
che consentiranno a me e ai miei uomini di uscire dal Dark Ocean. Alcuni
individui da me prescelti, grazie ad essi, potranno riportarmi nel Mondo
Digitale... e permettermi di andare avanti con i miei progetti, senza dover più
interferire con i suoi! Questa guerra si concluderà senza vincitori nè vinti...
o meglio, con la vittoria di entrambi!" proseguì Daemon, confermando le
supposizioni del suo interlocutore.
Una secca, cinica risata lasciò la gola di Dragomon. Dubitava che Daemon
volesse limitarsi ad uscire dal Dark Ocean. "Huhuhuhuu... sì, ottima
pensata... in effetti, io potrei potenziare i suoi Digivice in modo da renderli
permanenti come dice, ma..." La testa oblunga di Dragomon si inclinò
leggermente, permettendo a Daemon di intravedere il sorriso sardonico dipinto
sulla sua orribile bocca. "...io cosa ci guadagno, in tutto questo? Quanto
vale il mio aiuto? Cos'ha da offrirmi che io non potrei avere
altrimenti?"
Il sogghigno del demone ammantato si allargò fino quasi a tagliargli il viso
in due. Era il momento di giocare la sua carta vincente...
"Beh, le posso offrire qualcosa che sono certo gradirà... Hikari Yagami,
la Digiprescelta della Luce!"
L'espressione derisoria scomparve all'istante dal volto oscurato di Dragomon,
e i suoi occhi scarlatti si spalancarono, luccicando avidi. Gli attendenti di
Daemon, che erano rimasti fermi e in silenzio fino a quel momento, notarono con
piacere che la proposta sembrava fare molta gola al governatore della Dark Area,
e LadyDevimon si lasciò anche scappare un commento sussurrato. "Oh, oooh...
il pesciolino ha abboccato all'amo..."
Dopo qualche istante di sbalordimento, in verità ben raro per lui, Dragomon
rise di nuovo, deliziato da quanto aveva appena sentito. "Hahahahaaa! Molto
interessante! Ora sì che si comincia a trattare veramente! Vorrebbe forse dire
che, in cambio del mio aiuto per creare i suoi Digivice, lei condurrebbe da me
colei che da anni attendo?"
"Precisamente. Allora che ne dice, Lord Dragomon? Le sembra una proposta
allettante?" rispose Daemon, sostenendo lo sguardo del mostro seduto sul
trono, i suoi tentacoli facciali si contorsero in maniera rivoltante per
l'eccitazione.
Dragomon aveva sentito tutto quello che gli serviva sapere. "Sì, direi che
possiamo trovare un accordo! Questa proposta converrà senz'altro ad entrambe le
parti! Tuttavia, ho delle condizioni da apporre." rispose, riprendendo il
suo tono serio.
Daemon chinò la testa. "Prego."
Il signore del Dark Ocean si spostò sul suo trono ed estese il braccio
sinistro verso Daemon. Le punte del tridente che Dragomon portava con sè
scintillarono minacciosamente alla fioca luce della sala del trono, chiaro
avvertimento di cosa sarebbe successo se Dragomon non fosse stato soddisfatto.
"Prima di tutto, chiedo che la Digiprescelta della Luce mi venga consegnata
viva e in buona salute. Su questo non transigo. Non mi accontenterò di niente di
meno. Degli altri Digiprescelti potete fare quello che volete, non mi interessa
nulla di loro."
"Mi sta bene. Su questo siamo d'accordo." rispose Daemon. "C'è
altro?"
"Certamente. Finchè il nostro accordo sarà in atto, chiedo che i suoi
quattro attendenti eseguano i miei ordini, e si attengano alle mie disposizioni
come farebbero con le sue. Chiedo inoltre che quando Hikari Yagami sarà arrivata
nella mia dimensione, voi non le facciate nulla, e non vi avviciniate nemmeno a
lei. Dovrà essere lasciata ai miei schiavi, che la consegneranno direttamente a
me. Se queste condizioni non saranno soddisfatte, il nostro accordo sarà nullo.
Mi sono spiegato?"
"Perfettamente." ribattè Daemon. "Non ho nulla da eccepire neanche
in questo caso. SkullSatamon, LadyDevimon, MarineDevimon e NeoDevimon! Avete
sentito a quale accordo siamo giunti? D'ora in poi, dovete considerare Lord
Dragomon come vostro superiore, e obbedire ai suoi ordini oltre che ai miei!
Atti di insubordinazione o di ribellione non saranno tollerati. Tutto
chiaro?"
"Sì, grande Daemon. Tutto chiaro." rispose freddamente NeoDevimon, la figura
allampanata avvolta dalle ombre. Anche gli altri tre dettero cenni d'assenso,
pur borbottando tra sè qualcosa di poco lusinghiero riguardo l'idea di dover
obbedire ad un nemico del loro signore. SkullSatamon, in particolare, diede due
colpetti al terreno con un'estremità del suo scettro elettrificato e strinse i
denti, ma si astenne da qualsiasi commento.
"Come desidera, sommo Daemon. Giuriamo di obbedire agli ordini di Lord
Dragomon finchè non avrà fatto quello che vuole con la mocciosa..." brontolò
MarineDevimon, volgendosi verso i suoi colleghi più anziani e ricevendo i loro
cenni di assenso.
"Lo stesso vale per me." continuò LadyDevimon.
"Anche per me. Lord Dragomon, ci consideri ai suoi ordini." mormorò
SkullSatamon, ribollendo di rabbia.
L'orribile volto di Dragomon si contorse in un ghigno diabolico, e un'altra
risata salì dalla sua gola. "Eccellente. Allora, quand'è che possiamo
iniziare con il piano?"
"Il mio progetto è ancora nel suo stadio embrionale, quindi ci vorrà un pò
di tempo prima di iniziare..." rispose Daemon. Rivolse un rapido sguardo di
intesa a SkullSatamon, che annuì, poi riprese, celando a malapena la propria
eccitazione. "Ma forse... meno del previsto!"
Gli ingranaggi si erano messi in moto. Ben presto, il suo piano avrebbe dato
i suoi frutti, e la sua vendetta sui bambini prescelti sarebbe stata
terribile...
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Mondo Reale, città di Tokyo. Un parco acquatico in centro città.
Il suono di allegre risate di ragazzi, provenienti da un piccolo campo di
calcio, riempì l'aria, mischiandosi ai mille suoni dell'estate. Il caldo sole di
fine luglio, filtrando attraverso le sparute nuvolette bianche che fluttuavano
nel cielo limpido, riscaldava l'aria, e una lieve brezzolina portava alle narici
i profumi dei fiori e dell'erba da poco tagliata... e in molti avevano deciso di
approfittare della giornata di riposo per andare al colorato aquapark! Bambini e
ragazzi in costumi da bagno colorati si divertivano sugli scivoli e sui giochi
d'acqua, lanciando urla di gioia ed eccitazione. Ragazzi più grandi e adulti si
rilassavano sugli sdrai, si abbronzavano al sole, oppure guardavano i bambini
che giocavano spensierati. Un'atmosfera di allegria e felicità regnava sovrana,
e tutti i problemi erano stati, almeno per il momento, messi da parte, in favore
di una giornata di puro relax e svago.
Nel campetto da calcio dell'aquapark, ricoperto di fine sabbia dorata, era in
pieno svolgimento, sotto lo sguardo intento di decine di tifosi festanti,
un'accesa partita da due squadroni... di sei persone ciascuno! O meglio dire, di
tre persone e tre Digimon ciascuno! Il capitano della prima squadra stava in
quel momento eseguendo uno spericolato dribbling, avvicinandosi alla porta
avversaria con il pallone tra i piedi. Si fermò a metà campo e sollevò
verticalmente il pallone in aria con un calcio ben assestato, iniziando poi a
farlo saltare sulle sue ginocchia con notevole abilità. Un pò di sabbia,
sollevata dal campo, si riversò sul suo corpo atletico e ben allenato, coperto
solo da un paio di pantaloncini da bagno azzurri decorati con intricati
motivetti bianchi. Si trattava di un ragazzo sui diciassette anni, dai capelli
castani lunghi e scompigliati legati in un corto codino dietro la nuca, dietro
il quale stava accorrendo, con il fiatone ma felice, un familiare Digimon
dall'aspetto di un piccolo tirannosauro arancione...
"Allora, ragazzi? Nessuno di voi vuole provare a fermarmi?" esclamò il
ragazzo, con tono allegro e spavaldo.
"Salve, amici! Era da un pò che non ci si vedeva, eh? Mi riconoscete, no?
Sono io, Taichi Yagami! Beh, sì, sono cresciuto un pò dall'ultima volta che mi
avete visto! Ci credereste che ormai sono passati quasi sei anni dalla nostra
fatidica uscita al campo estivo? Quell'uscita durante la quale è cominciata la
più grande avventura delle nostre vite? Ebbene sì, ormai ho compiuto diciassette
anni... e al mio fianco c'è sempre stato il mio compagno,
Agumon!"
"Hey, Taichi! Non restare lì a fare il buffone come al tuo solito!" esclamò
una ironica voce maschile, appartenente ad un ragazzo biondo di bell'aspetto,
alto e dal fisico asciutto, della stessa età di Taichi, con i capelli un pò
lunghi e due splendidi occhi azzurro cielo, che indossava anche lui pantaloncini
da bagno, nel suo caso rossi, e una maglietta bianca, ora bagnata di sudore, con
sopra scritto 'Caraibbean'. Stava agitando la mano verso il suo migliore amico
per dirgli di sbrigarsi, e accanto a lui correva un buffo Digimon metà cane e
metà lucertola, ricoperto di una pelliccia bianca a righe blu che diventava
gialla sul ventre, e con un lungo corno sulla fronte.
"Ed ecco il grande Yamato Ishida! Il mio migliore amico e il cantante di una
delle band di maggior successo degli ultimi tempi, i Teenage Wolves! Io e
Yamato-kun ne abbiamo passate tante assieme, da quando le nostre avventure sono
iniziate... e abbiamo imparato molto l'uno dall'altro! E' anche grazie a lui se
ora sono più maturo e più assennato... e dall'altro lato lui è più aperto verso
di noi, e parla più liberamente dei propri sentimenti! E con lui, ecco il suo
partner Digimon, il mite Gabumon!"
"Non preoccuparti, Yamato-kun! Non me la prende nessuno, questa palla!"
rispose Taichi, con il suo classico sogghigno sicuro. Fece ricadere la palla al
suolo e la passò ad Agumon con un leggero calcio laterale. "Agumon! Tocca a
te!"
"Grazie, Taichi!" Il piccolo dinosauro si lanciò subito alla carica, colpendo
la palla con un calcio e spingendola oltre la metà campo per poi correre
all'impazzata verso di essa. Taichi fece per seguirlo, ansioso di avere
l'opportunità di fare un altro gol... ma, improvvisamente, qualcuno gli tagliò
la strada, piazzandosi davanti a lui ed impedendogli di andare a prendere la
palla! Un familiare ragazzino sui quattordici anni, anche lui dal fisico
allenato e anche lui in bermuda, dai capelli marroni-rossicci pettinati come gli
aculei di un pesce palla. Sulla testa, portava un paio di occhialoni da
ciclista... gli stessi che una volta erano appartenuti a Taichi!
"Mi dispiace, ma di qui non si passa... maestro!" disse Daisuke Motomiya, con
una risata gioviale.
"Ah, già... e ovviamente non possiamo dimenticare il mio 'allievo', Daisuke!
Per tutto il tempo in cui è stato il nuovo leader dei bambini prescelti, mi ha
reso orgoglioso! E dire che alcuni non credevano che avesse la stoffa! Tsk! Lui
e il suo Digimon, il piccolo Veemon, hanno risolto situazioni ancora più
intricate di quelle che abbiamo affrontato io e i miei amici del primo
gruppo!"
Taichi e Daisuke iniziarono un acceso confronto, spostandosi di qua e di là
con rapidi movimenti delle gambe, l'uno intento a scartare il suo avversario, e
l'altro ad impedirgli di passare e fornire assistenza al suo Digimon. Per niente
sorpreso dalla situazione, Agumon continuò la sua corsa verso il pallone, e si
preparò a sferrargli un altro calcio. "Non ti preoccupare, Taichi! A fare gol ci
penso io..."
"Vee-Headbutt!"
Il piccolo dinosauro non fece neanche in tempo a finire la frase, prima che
il pallone scomparisse da sotto i suoi occhi, volando sopra la sua testa e
minacciando di riempirgli gli occhi di sabbia. Dove un attimo prima si trovava
il pallone, era apparso un draghetto azzurro delle stesse dimensioni di Agumon,
con un minuscolo corno sul naso, un segno giallo a forma di V in mezzo ai suoi
grandi e vivaci occhi rossicci, e una simpatica faccia da monello!
Evidentemente, era colui che aveva tirato il pallone!
"Oh, cavolo! Questa proprio non l'avevo prevista!" esclamò Taichi, con
leggero disappunto. Daisuke si voltò verso il draghetto e gli fece il segno
dell'ok. "Gran bel colpo, Veemon! Vedo che ti ho insegnato bene!" esclamò,
sorridendo furbescamente
"Ho avuto il miglior insegnante, Dai!" rispose Veemon con la sua vocetta
acuta, alzando a sua volta il pollice mentre Agumon si riprendeva dallo
sbalordimento e cominciava ad inseguire la palla in volo. Prima che il piccolo
dinosauro potesse fare qualcosa, un ragazzo della stessa età di Daisuke, biondo
con i capelli corti, gli occhi azzurri come quelli di Yamato, e i pantaloncini
da bagno verdi, riuscì a bloccarla di petto e la fece cadere ai propri piedi,
per poi scattare verso la porta avversaria, deciso a segnare. "Grazie, Dai-kun!
Grazie, Veemon! Ora vado!"
La voce di un altro ragazzo, alto e con i capelli a caschetto neri dai
riflessi blu, risuonò dal centrocampo. "Io e Dai-kun pensiamo a marcare! Tu
continua!"
"Vai, Takeru! Non lasciarti fermare!" esclamò il Digimon che svolazzava al
fianco del Digiprescelto della Speranza: Patamon, uno strano Digimon simile ad
un maialino arancione dal ventre bianco, con due grandi ali da pipistrello al
posto delle orecchie.
"Ecco a voi, Takeru... il fratellino di Yamato-kun, e uno dei miei compagni
già nella nostra prima avventura! E' un ragazzo gentile e sensibile, uno
studente modello... cosa che, lo ammetto, io e Dai-kun non siamo mai stati... ed
è un grande amico di Daisuke e di mia sorella Hikari. Lui e Patamon, il suo
partner, sono da sempre stati dei validi membri del nostro gruppo... e in più di
un'occasione ci hanno salvato la vita!"
"E, assieme a lui, c'è Ken: una volta nostro avversario, ora un
irrinunciabile compagno di squadra! Grazie alla nostra vicinanza e alle numerose
avventure che lui e il suo Digimon Wormmon hanno vissuto a DigiWorld, è
finalmente riuscito a gettarsi alle spalle il passato... e ora ha imparato a
sorridere con noi e a non farsi influenzare dai propri sensi di colpa!"
Continuando a palleggiare con i piedi, Takeru scattò verso la porta della
squadra di Taichi, solo per ritrovarsi di fronte il fratello maggiore e il suo
Digimon, decisi a dar loro battaglia!
"Non ti sarà tanto facile segnare, fratellino!" esclamò Yamato, con tono di
sfida giocosa. Takeru ricambiò il sorriso e tentò di scartare il fratello con un
scatto laterale, che però fu prontamente contrastato da Gabumon: il buffo
Digimon rettiloide si spostò proprio mentre Takeru si apprestava ad avanzare, e
gli prese la palla, strappandogliela da sotto i piedi con un calcio. Ma non ebbe
il tempo di gioirne, perchè Patamon, rapido come una saetta, scese giù in
picchiata e colpì il pallone con una testata mentre questo era ancora a
mezz'aria, allontanandolo dai fratelli Ishida e facendolo volare di nuovo verso
la parte centrale del campetto, dove Taichi, Agumon, Daisuke e Veemon
attendevano a piè fermo.
"Bravo, Patamon!" esclamò Takeru.
I due leader si scambiarono uno sguardo di sfida, prima di scattare
contemporaneamente verso il pallone, incitati dai rispettivi partner digitali.
Ma fu Ken quello che si rivelò più veloce dei tre, e riuscì a raggiungere il
bersaglio per primo! In un istante di pura emozione, Ken saltò, tirò un forte
colpo di testa al pallone e lo spedì a tutta velocità verso la porta della
squadra di Taichi...
"Ottimo tiro, Ken!" esclamò Daisuke.
"Ken tira... ed è..." iniziò a dire Veemon, guardando eccitato la scena.
Ma proprio quando il pallone sembrava destinato ad entrare in rete, un paio
di delicate mani femminili scattarono in avanti e lo afferrarono al volo! La
responsabile della parata, una bella ragazza di diciassette anni, dai capelli
arancioni legati in una piccola coda dietro la schiena, che indossava un costume
da bagno intero di un vivace colore verde chiaro con righe verticali bianche, si
fece avanti, passandosi una mano sulla fronte per asciugarsi il sudore, e fece
un occhiolino ai ragazzi.
"Grande, Sora!" cinguettò un simpatico uccellino dal piumaggio rosa,
svolazzando incontro alla ragazza dai capelli arancioni. Quest'ultima le rivolse
un sorriso gentile, prima di voltarsi nuovamente verso il campo.
"Parata, mi dispiace!" commentò Sora, ripulendosi di dosso un pò di sabbia
con un leggiadro gesto della mano destra. "Però è stato un bel tiro, Ken-kun...
e avete fatto un bel gioco di squadra!"
"Ah... Per un pelo!" commentò Ken, senza scomporsi.
Daisuke storse il naso, facendo finta di imbronciandosi. "Accidenti, però...
era anche un bel tiro!"
Taichi e Yamato, dal canto loro, applaudirono la bella parata della loro
amica. "Bravissima, Sora-chan! Bella parata!" esclamò Taichi rivolto alla sua
fidanzata.
"E... beh, con Sora-chan sono stato legato da più tempo che con gli altri
Digiprescelti, eccezione fatta per mia sorella Hikari! Ci conosciamo dai tempi
dell'asilo, e da allora molto è cambiato nel nostro rapporto. Abbiamo confessato
i nostri sentimenti reciproci ad un concerto di Natale, due anni e mezzo fa... e
ora siamo ufficialmente fidanzati: e non potremmo esserne più lieti! Ora gioca a
tennis, e ha smesso con il calcio... ma ogni tanto, le piace ancora scendere in
campo con noi ragazzi!"
Mentre i ragazzi si congratulavano con Sora e Biyomon per la parata, il suono
di un fischietto segnò la fine del match. Una ragazzina dell'età di Daisuke, Ken
e Takeru, rimasta a bordo campo per tutta la durata della partita, aveva dato
un'occhiata all'orologio che portava al polso, per poi alzare un braccio,
portarsi un fischietto alle labbra, e soffiarci dentro.
"Okay, il secondo tempo è finito!" esclamò la ragazzina, che indossava un
costume intero nero con delle righe bianche e azzurre ai lati, e aveva i capelli
castani lunghi fino a metà schiena e legati in una elegante coda. "Il risultato
finale è di 2 a 2! Parità!"
"Cavolo, è già finito?" esclamò Taichi, mentre Sora ripuliva con una mano il
pallone dalla sabbia che vi era rimasta. "Il tempo vola quando ci si diverte,
eh?"
Daisuke riprese fiato, ripulendosi il corpo dalla sabbia che vi era rimasta
attaccata a causa dei numerosi ruzzoloni che aveva fatto. "Però ammettetelo...
vi abbiamo fatto sudare, eh? Ancora un pò e quel tiro di Ken entrava!"
"Sì, lo ammettiamo..." ribattè Agumon. "E non ci aspettavamo neanche di fare
così pochi goal! Wormmon, come portiere, è molto più bravo di quanto
credessi!"
"Oh, beh... faccio quello che posso!" rispose il piccolo bruco verde,
strisciando rapidamente verso il suo partner e salendogli sulla spalla quando
questo si chinò verso di lui. Poi, per dimostrare quello che voleva dire,
Wormmon aprì le piccole mandibole e sparò un filo di seta appiccicosa verso il
pallone che stava ancora tra le mani di Sora, invischiandolo e poi tirando verso
di sè. Sorprendentemente, la palla volò dalle mani della ragazza per atterrare
tra quelle di Daisuke. Evidentemente, il Digimon di Ken aveva usato lo stesso
trucco per bloccare la palla in volo proprio quando stava per oltrepassare lo
specchio della porta...
"Un pò poco ortodosso come metodo di parare... ma efficace!" commentò
Patamon, raggiungendo il gruppetto assieme a Takeru. Anche la ragazzina in
costume nero, e un piccolo Digimon felino dal pelo bianco scesero in campo, per
congratularsi con i capitani delle due squadre.
"Comunque sia, è stata una bellissima partita!" disse il gattino bianco, con
una voce femminile decisa ma anche dolce. La ragazzina dai capelli castani
annuì, e raggiunse Taichi e Daisuke, stringendo loro le mani. "Complimenti,
fratellino! E bravo anche tu, Dai-kun... sei davvero migliorato molto in questi
ultimi tempi!"
"Hehe... beh, sai, non potevo certo fare brutta figura davanti a te,
Hikari-chan!" rispose Daisuke con una mano dietro la nuca, strappando una
risatina ad Hikari.
"Anche mia sorella Hikari è molto cambiata in questi ultimi tempi! Ora, come
vedete, assomiglia sempre più ad una versione ringiovanita della nostra mamma, e
non è più la bambina fragile e di salute cagionevole che era una volta! Da
quando abbiamo sconfitto Balormon due anni e mezzo fa, non ha più sentito la
presenza delle tenebre, e ora si gode questi giorni di pace assieme a noi... e
assieme alla sua compagna Digimon, Gatomon, che sei anni fa abbiamo salvato
dalle grinfie dello spregevole Myotismon! Ah, e vi ho detto che in questo
periodo Daisuke e Hikari sono in rapporti partcolarmente buoni? Che cosa vorrà
dire, secondo voi? Heh?"
Comunque, le congratulazioni di Hikari non erano destinate a restare isolate.
Infatti, non appena Daisuke ebbe terminato la sua frase, tutta la folla di
persone riunite ai bordi del campo per assistere alla partita esplose in uno
scrosciante applauso, e lanciò diversi fischi di incoraggiamento. Gli spettatori
sembravano aver molto gradito la competizione, e alcuni di loro, dei volti
familiari, si staccarono dalla folla e scesero in campo a congratularsi
personalmente.
"Bellissima partita! Sei stato fantastico, Ken!" esclamò una ragazza alta che
indossava un due pezzi rosso vivo e una bandana azzurra sulla testa, saltellando
allegramente verso il ragazzo dai capelli neri e abbracciandolo con foga. I suoi
capelli color lavanda scendevano lungo la schiena, legati in un paio di lunghe
code, e portava un paio di spessi occhiali da vista. La accompagnava un Digimon
simile ad una piccola aquila americana dalla testa bianca.
"Hey, calma, Miyako-chan! Non lo stai mettendo un pò in imbarazzo?" esclamò
l'aquilotto, sghignazzando tra sè alla vista delle guance di Ken che assumevano
un inequivocabile colorito scarlatto. Wormmon, che stava sulla spalla del suo
partner, ridacchiò a sua volta della scena.
"Miyako è più o meno la stessa... sempre allegra e di buon umore, ma guai ad
irritarla! Ora frequenta il liceo scientifico, e i suoi studi proseguono alla
grande! Anche se il suo Digimon, Hawkmon, deve ogni tanto tenerla d'occhio
perchè non si perda davanti alle vetrine dei negozi di vestiti... oh, e vi ho
detto che ha una cotta per Ken? Chissà come andrà tra quei
due..."
"La prossima volta, voglio partecipare anch'io!" esclamò un piccolo Digimon
dall'aspetto di un armadillo dalla corazza giallo-marrone, con grandi occhi
azzurri e un paio di 'pinne' ai lati della testa, trotterellando sulla sabbia
con tutta l'agilità di cui era capace (cioè, non molta...). "Dev'essere uno
sballo tirare un calcio a quel pallone e farlo finire in quella rete!"
Un ragazzino sui dodici anni dai corti capelli nero-marroni, vestito di una
t-shirt bianca, pantaloncini beige e ciabatte, si chinò verso il mammifero
corazzato, accarezzandolo sulla testa e facendogli un sorriso. "Armadillomon, lo
sai che non sei abbastanza veloce per giocare a calcio... almeno, non con
Taichi-san e gli altri." lo rimproverò bonariamente.
"Eh, lo so, Iori-chan... ma un Digimon può sognare, no?" rispose
Armadillomon, sospirando in tono un pò melodrammatico.
"Ed ecco Iori Hida, il più giovane del nostro gruppo. Lui e Armadillomon sono
una coppia di amici un pò strana... partner umano serio e composto, anche se in
questi tempi ha imparato ad essere un pò meno rigido... e Digimon allegro e
sbarazzino! Ma forse è proprio questo il segreto del loro affiatamento! Si
compensano a vicenda!"
A completare il gruppetto di amici arrivarono due ragazzi più grandi, anche
loro in t-shirt e pantaloncini da bagno: il primo aveva i capelli rossi un pò
scompigliati, ed era un pò più basso della media per la sua età, ma la sua
espressione sveglia e allo stesso tempo calma rivelava una grande intelligenza e
dolcezza. Al suo fianco, svolazzava un buffo Digimon insetto dal carapace rosso
punteggiato di aculei neri, con due grandi occhi compositi verdi e lunghe
antenne a frusta.
L'altro ragazzo era alto e piuttosto magro, e sembrava più grande degli altri
membri del gruppetto: portava un paio di occhiali da vista, anche se meno grandi
di quelli di Miyako, e i suoi capelli blu erano lunghi fino alle spalle e
leggermente ondulati. Anche lui dava l'impressione di essere un tipo calmo e
tranquillo, e anche lui aveva il suo Digimon con sè: infatti, portava in braccio
una tenera fochina dal mantello bianco decorato di segni violetti, e con una
crestina rossa che le correva lungo la spina dorsale.
"Non mi piace sembrare un Parrotmon... ma sono d'accordo con quanto detto
finora!" esclamò il Digimon foca. La sua voce era squillante, con una certa
tonalità spavalda e ironica. "La migliore partita che io abbia mai visto da sei
anni a questa parte!"
"Anche perchè prima non ne hai vista nessuna, Gomamon..." mormorò il ragazzo
con gli occhiali, grattando il naso del suo Digimon con l'indice della mano
libera. La foca chiuse gli occhi e accettò di buon grado le coccole.
"Ormai conosci Gomamon, Jyou... non resiste mai alla tentazione di una delle
sue battute!" disse il Digimon insetto, con voce nasale. Il ragazzo dai capelli
rossi si avvicinò al simpatico coleottero e gli offrì la spalla, sulla quale
questo si posò volentieri.
"E, ultimi ma non certo ultimi, abbiamo Koushiro Izumi e Jyou Kido, sempre
assieme ai fedeli Tentomon e Gomamon! Sono due tipi tranquilli e affidabili, ma
al momento giusto sanno dare prova di grande coraggio! In particolare, dobbiamo
ringraziare loro e Miyako se siamo riusciti a fermare Balormon! Koushiro è il
piccolo genio del nostro gruppo, e colui che se ne intende di più di computer...
cosa che torna molto utile, quando si viaggia in un mondo computerizzato! Mentre
Jyou, essendo il più grande di noi, è quello che si sobbarca sempre le
responsabilità di tutti. E' un tipo un pò nervoso e insicuro... ma non
sottovalutatelo!"
Mentre la folla, dopo aver smesso di applaudire e aver fatto le ultime
congratulazioni alle due squadre, iniziava a disperdersi, ritornando ai
sovraffollati giochi d'acqua per cercare un pò di sollievo dalla calura di fine
luglio, il gruppo dei ragazzi prescelti e dei loro Digimon rimase nei pressi del
campetto di calcio, facendo qualche commento sulla partita appena conclusa, e
scambiandosi opinioni e battute. Tanto tempo di vicinanza reciproca, e le
numerose battaglie che avevano sostenuto assieme per proteggere il Mondo
Digitale e quello Reale, avevano forgiato dei rapporti sempre più profondi tra i
membri del gruppo: ora, il loro affiatamento era più forte che mai.
"Sì, è stata davvero una partita divertente..." commentò Yamato, togliendosi
di dosso la t-shirt bagnata di sudore e mostrando il suo bel fisico: non
atletico come quello dello sportivo Taichi, ma comunque tonico ed asciutto.
"Però, adesso, abbiamo tutti un caldo..."
"Soprattutto io, che ho questa pelliccia..." mormorò stancamente Gabumon, che
aveva già adocchiato una grande vasca nella quale fluttuavano persone di tutte
le età, saldamente ancorate a delle tavolette galleggianti. "Sentite, che ne
direste di andare a farci una nuotata in una piscina? Quando si sta al fresco,
si riesce a parlare meglio..."
"Sì, mi sembra un'ottima idea!" esclamò Miyako, puntando lo sguardo a sua
volta verso la vasca più grande. "Che ne dite di quella piscina più grande? Tra
poco dovrebbero iniziare le onde artificiali!"
Gli occhi di molti dei Digimon di accesero di gioia. "Che cosa? Le onde
artificiali? Troppo bello! Dobbiamo andare, Dai! Andiamo, andiamo, andiamo,
andiamo!" esclamò un euforico Veemon, arrampicandosi sulla testa del suo
sorpreso partner umano e iniziando a saltellare per l'eccitazione, facendogli
quasi perdere l'equilibrio. Daisuke, dopo aver barcollato un pò e aver ripreso
l'equilibrio, appoggiò una mano sulla fronte del suo compagno per farlo smettere
di saltare. "Hey, Veemon! Sta calmo! Adesso ci andiamo tutti... siete d'accordo
anche voi, no?"
"Sì, non è una cattiva idea..." assentì Koushiro. "Voi che ne dite?"
"Se si tratta della vasca dei cavalloni artificiali, non posso mancare!"
esclamò Taichi. "Quella da sola sarebbe una ragione sufficiente per venire
qui!"
"Sì, va bene! Contate anche me!" rispose Sora, mentre si infilava un paio di
ciabatte da mare che aveva lasciato a bordocampo durante la partita. Anche gli
altri ragazzi e Digimon erano d'accordo, e pochi secondi dopo l'intero
gruppetto, dopo essersi rimesso le ciabatte per non camminare a piedi nudi
sull'asfalto che si era riscaldato al sole, iniziò a marciare a passo sostenuto
verso la piscina centrale, nella quale si era già raccolta una folla
considerevole. Per fortuna, erano ancora disponibili anche molte
tavolette...
"Perfetto! Pare che siamo arrivati giusto in tempo!" esclamò Agumon,
guardando un tabellone elettronico posto a fianco della vasca, che indicava la
prossima serie di ondate a solo un minuto da quel momento. "Coraggio, ragazzi!
Ognuno si scelga una tavola! Vediamo chi ci resta aggrappato più a lungo!"
"Sarò io a vincere!" rispose Taichi, con una tavola fluttuante già tra le
mani. Si tolse le ciabatte con un paio di movimenti delle gambe ed entrò in
acqua a passo di marcia.
Yamato si chinò a prendere una tavola a sua volta, e corse dietro al suo
migliore amico con un sorrisetto di sfida sulle labbra. "E' quello che credi tu,
spaccone! Vediamo chi di noi due resiste più a lungo!"
Sora scosse la testa, ridendo tra sè alla vista del suo fidanzato e del suo
amico biondo che si scambiavano l'amichevole sfida. "Ah, questi ragazzi... non
riescono proprio a fare a meno di una bella competizione! Hey, aspettatemi!
Partecipo anch'io!". Prese una tavola e corse dietro ai due, mentre gli altri
ragazzi e i rispettivi Digimon si buttavano in acqua uno ad uno. Una sirena
acuta segnò l'inizio dell'evento che tutti aspettavano, e le acque della grande
vasca, tra le urla eccitate di tutti, cominciarono ad agitarsi, sollevando le
prime ondate!
"Evviva... si comincia!" esclamò Armadillomon, muovendo le 'pinne' ai lati
della testa e accovacciandosi nell'acqua bassa per godersi gli spruzzi senza
dover fare la fatica di nuotare (cosa piuttosto difficile per un
armadillo...)
"Presto, ragazzi! Lo spettacolo sta per iniziare!" esclamò un'eccitata Hikari
con due rapidi battiti di mani, rivolta a Takeru e a Daisuke che erano rimasti
indietro. I due ragazzi erano ancora sul bordo della piscina, alla ricerca di un
galleggiante più grande.
"Va bene, Hikari-san! Solo un secondo... ah, eccolo qua!" esclamò Takeru di
rimando, andando verso un grosso e spesso pezzo di spugna cilindrico, abbastanza
lungo da permettere a lui e ai suoi due migliori amici di restarvi aggrappati
tutti assieme. "Abbiamo trovato questo, Hikari-san! Che ne dici, ci mettiamo in
tre?"
"Hmm... buon idea! Ci si diverte di più!" rispose Hikari, per poi voltarsi
verso Gatomon, che era rimasta a bordo vasca. "Hey, Gatomon, tu non vieni?
Vedrai quanto è eccitante!"
"No, divertiti pure tu al mio posto... lo sai che a noi gatti non piace
bagnarci il pelo!" replicò la gattina, agitando una zampetta guantata e
sorridendo cordialmente. "Io mi limiterò a guardare... si vede sempre qualcosa
di interessante...". Non appena ebbe detto questo, un'onda più alta delle altre
attraversò la vasca e Taichi, che non era preparato, finì con la testa
sott'acqua, e riemerse con i capelli grondanti, la pettinatura rovinata e
un'aria decisamente contrariata! La vista suscitò l'ilarità di molti membri del
gruppo.
"Cavolo... i miei capelli!" si lamentò, cercando di scostarseli dagli occhi.
Sora, vicino a lui, rise e gli diede una pacchetta amichevole sulla spalla.
"Visto cosa succede, Taichi-chan, sballone che noi sei altro? Tu ti vanti tanto,
e guarda che figure che fai!"
"Owww... queste affermazioni mi feriscono, Sora-chan..." replicò lui
scherzosamente, facendo gli occhioni da cucciolo indifeso. Sapeva bene che la
sua ragazza non ci resisteva, e infatti un secondo dopo ricevette un bacio sulla
guancia, seguito da un'altra risatina mezza di rimprovero, mezza di affetto.
"Okay, okay... visto che non voglio che tu faccia l'offeso, eccoti uno
zuccherino! Ti va bene?" gli chiese ironica.
L'espressione di Taichi era di nuovo euforica, e un paio di fiumi di lacrime
stilizzati gli scesero lungo le guance mentre stringeva il pugno davanti a sè.
"Sora-chan... lo sai che un tuo bacio ha il potere di far andare TUTTO bene...
hey, sta arrivando un'alta mareggiata! Tenetevi pronti!" esclamò, notando che le
acque si stavano agitando ancora una volta. Si afferrò alla tavoletta con
entrambe le mani e si preparò alla prossima raffica di onde...
"Visto? Qualcuno fa sempre la figura del fesso!" fece notare Gatomon,
chiudendo gli occhi e tenendo la zampina puntata verso il fratello maggiore di
Hikari. La ragazzina sghignazzò tra sè alla vista del fratello che si esibiva
nelle sue solite buffonate, poi fece per girarsi verso Takeru e Daisuke...
...quando, all'improvviso, si bloccò e trattenne il respiro, emettendo un
rantolo impaurito. Improvvisamente, un brivido gelido le aveva attraversato il
corpo, e le era sembrato che l'acqua che le lambiva i piedi fosse diventata
tutt'a un tratto nera e densa. I colori attorno a lei svanirono per la durata di
un battito cardiaco, sostituiti da orribili sfumature di grigio e nero. Tutta la
folla festante che occupava il parco acquatico sembrò sparire davanti ai suoi
stessi occhi, lasciandola sola nel mezzo di quello scenario inquietante. Con gli
occhi spalancati e un'espressione di orrore stampata sul suo bel visetto, la
ragazzina indietreggiò di due passi e barcollò, rischiando di perdere
l'equilibrio sul fondo della vasca. Per fortuna, riuscì a tenersi in piedi,
afferrandosi rapidamente ad un bordo della vasca.
"Hikari!" esclamarono Takeru e Daisuke contemporaneamente, lasciando andare
il galleggiante e andando a vedere come stava la loro amica, seguiti a ruota da
Veemon e Patamon.
"Hikari! Che succede?" esclamò Gatomon alzandosi in piedi, improvvisamente
allarmata dal comportamento della sua partner. La sua voce sembrò scuotere
Hikari, che sbattè gli occhi confusa, vedendo i colori e la vita riapparire
davanti a sè. Dopo aver preso un paio di respiri profondi, la ragazzina espirò
sollevata. La terribile visione era durata così poco che Hikari si convinse che
era stato tutto frutto della sua immaginazione.
"Hanf... hanf... tutto... tutto bene... Gatomon..." ansimò, passandosi una
mano sulla fronte. "Ho solo avuto... un giramento di testa..."
Takeru le sentì la fronte con il palmo della mano. Sembrava tutto normale, ma
non si poteva mai dire... "Sicura che vada tutto bene? Non vorrei mai che si
trattasse di un colpo di calore... con il sole che c'è..."
"No, no... tutto bene, ragazzi, davvero! Forse è solo perchè non ho mangiato
molto a pranzo..." rispose lei, rivolgendo un breve sorriso ai due ragazzi che
più le erano stati vicini in tutti quegli anni, assieme a suo fratello. "Ora sto
già meglio, dico sul serio!"
Daisuke non sembrò eccessivamente convinto. "Hmmm... non faremmo meglio a
lasciar perdere le onde per adesso? Non vorrei mai che ti sentissi male mentre
sei in acqua... quello sì che sarebbe un problema!"
"Sì, Daisuke ha ragione..." assentì Gatomon. "Riposiamoci un pò all'ombra e
mangiamoci un gelato assieme, che ne dite? Ai giochi in acqua penseremo
dopo."
Fatto sta che Hikari, per qualche motivo, non si sentiva più tanto entusiasta
di entrare in acqua. Forse era una sciocca impressione, e forse davvero non
c'era niente... ma quell'allucinazione (almeno, Hikari sperava che si trattasse
di questo...) della durata di un istante l'aveva inquietata non poco, e l'idea
di stare un pò all'ombra con i suoi due migliori amici non le dispiaceva.
Quindi, fece un cenno d'assenso con la testa. "Sì, va bene... in fondo, non ho
più tanta voglia di fare il bagno..."
"Sicura di stare bene, Hikari?" chiese Veemon, guardandola bene in viso. "Sei
così pallida... si direbbe quasi che tu abbia visto un fantasma!"
Hikari sobbalzò leggermente. Non pensava fosse il caso di far preoccupare
inutilmente i suoi amici per quella che probabilmente era soltanto
un'allucinazione, quindi mosse la mano davanti a sè, e sorrise cordialmente,
sperando che il discorso morisse lì. "No, no, Veemon! Tutto... tutto a posto!
Forse ho solo preso un pò troppo sole, come diceva Takeru-kun! Stare all'ombra
mi farà passare tutto!"
"Mah... va bene, se lo dici tu..." rispose Daisuke. Poi, riprendendo il suo
solito tono allegro e cordiale, il ragazzino battè una pacchetta amichevole
sulle spalle di entrambi i suoi amici e cominciò a guidarli verso il bar più
vicino. "Okay, allora... un gelato per tutti! Ragazzi, sentitevi liberi di
ordinare quello che volete! Offro io!"
"Hey, Daisuke!" esclamò Takeru ridendo. "Guarda che non ce n'è bisogno! Li
abbiamo, i soldi!"
"Ah, non importa! Visto che è una giornata speciale, offro io!" rispose
Daisuke, accelerando il passo verso il bar. "Gelato, stiamo arrivando!"
"Sì! Sì! Evviva!" esclamò Veemon, saltellando allegramente davanti a tutti e
fiondandosi verso il bar.
Hikari, dal canto suo, si era rilassata dopo lo spavento di pochi istanti
prima... e si era accorta della mano che Daisuke aveva appoggiato amichevolmente
sulla sua spalla. Certo, il suo amico l'aveva fatto anche con Takeru... ma per
qualche motivo, sentire il suo calore sulla propria pelle la fece arrossire
leggermente. Lei e Daisuke erano stati ottimi amici fin da quando erano bambini:
con il suo carattere ottimista, e il suo atteggiamento allegro e un pò spaccone,
Daisuke riusciva sempre a sollevarle il morale. Certo, all'inizio le era
sembrato un pò un bulletto... ma col passare del tempo e delle avventure a
DigiWorld, aveva visto che dietro quei suoi modi di fare e quel suo cercare di
porsi sempre al centro dell'attenzione, si nascondeva un ragazzo coraggioso e
dall'animo nobile. Non c'era di che stupirsi che i Digimentals del Coraggio e
dell'Amicizia avessero scelto lui come loro proprietario...
In quei tre anni, lei, Daisuke e Takeru avevano formato un gruppetto
affiatato, e tra loro c'era un legame forte almeno quanto quello tra i loro
'predecessori' Sora, Taichi e Yamato. Però, in quell'ultimo periodo, doveva
ammettere di sentire qualcosa di più per l'esuberante secondo leader dei
Digiprescelti... parlare con lui, stare in sua compagnia, la faceva sentire
tranquilla, e ammirava molto la fiducia che aveva sempre in tutti (era stato il
primo a voler perdonare Ken, dopotutto...), e il fatto che, forse più di
chiunque altro del gruppo, lui riuscisse a rimanere sicuro di sè anche nelle
avversità più incredibili. Si chiedeva se davvero stesse iniziando a provare per
Daisuke qualcosa di più. Voleva molto bene anche a Takeru, certo, ma era un
rapporto di amicizia profonda... quasi come tra fratello e sorella. Mentre per
quanto riguarda l'altro suo amico... ancora non aveva fatto chiarezza nel
proprio cuore, laddove lui, più estroverso, aveva sempre dimostrato di avere una
cotta per lei. Anche se col tempo e con la maggiore maturità che ne conseguiva
si era fatto più discreto...
Hikari sorrise e scosse la testa. Avrebe avuto il tempo di pensarci più
avanti, a queste cose. Per il momento, le bastava sapere che i suoi migliori
amici erano lì, al suo fianco, e che non avrebbe avuto nulla da temere. L'oscura
visione di poco prima era già diventata poco più di un brutto ricordo, e il
brivido freddo che l'aveva scossa la stava già abbandonando, sostituito dal
calore del sole.
Sì, non c'era nulla di cui avere paura, e non era il caso di farsi venire le
paranoie. Molto probabilmente, era stato tutto frutto della sua
immaginazione...
"Così, due anni e mezzo dopo la disfatta di Balormon, e la notte di Natale in
cui io e Sora-chan ci siamo fidanzati, la nostra vita scorreva normalmente. Chi
poteva immaginare che quel periodo di tranquillità, molto presto sarebbe giunto
ad una rapida, brutale fine?"
CONTINUA...
Note dell'autore: Ebbene, ragazzi, eccoci qui! La mia terza fanfiction è
ufficialmente iniziata! Aspettatevi battaglie mozzafiato, rivelazioni
inaspettate, e numerosi colpi di scena in quest'ultima (prima del crossover
finale) avventura dei Digiprescelti di Azulongmon. Avrete notato che ho alzato
un pò il rating di questa storia, rispetto alle due precedenti... questo perchè
alcune scene, soprattutto quelle ambientate nel Dark Ocean, saranno
probabilmente più dark di quelle viste finora. I combattimenti non dovrebbero
essere molto più violenti, ma avrete già visto che alcune
parti saranno più inquietanti del solito...
Chi sono questi sette Grandi Signori dei Demoni? Ebbene, è un altro aspetto
di Digimon che non è molto conosciuto qui in Italia: si tratta di sette potenti
Digimon malvagi, ognuno dei quali rappresenta uno dei sette vizi capitali
(qualcuno ha detto Full Metal Alchemist?). Tre di essi, tra cui Daemon stesso
(che rappresenta l'Ira), si sono già visti nelle serie TV ufficiali... quali, vi
chiedete voi? Beh, vi dico solo che gli altri due rappresentavano la Gola e la
Superbia. Ad ogni modo, non vi rivelerò altro... ho già dei piani per utilizzare
nella mia storia anche questo aspetto del mondo di Digimon!
Non credo di avere altro da dirvi, quindi... vi do appuntamento al prossimo
capitolo. Vi avverto che, ora che i miei compiti universitari si stanno
intensificando, avrò meno tempo per scrivere, quindi i capitoli potrebbero
arrivare ad un ritmo più lento... ma non vi preoccupate, non durerà troppo a
lungo! A presto, amici fan di Digimon, e statemi bene!
Justice Gundam
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Capitolo 2 *** Il ritorno di Mimi ***
Invasion-02
Digimon Adventure 02: Invasion
Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam
Justice (con gli occhi spalancati davanti allo schermo): O_O
Patamon (arrivandogli da lato e agitandogli un'ala davanti al viso):
Autore... autore, sei ancora tra noi? Yuhuuu!
Justice: O_O
Gatomon: Niente da fare, è caduto in catalessi... devono essere state tutte
quelle recensioni. Nove in un solo giorno! Devo ammetterlo, un record!
Justice: Dieci... dieci... recensioni... O_O
Gatomon: Sigh... okay, autore, sei rimasto imbambolato abbastanza a lungo a
guardare i risultati del tuo muovere le mani sulla tastiera. Ora non ti sembra
che sia il momento di fare qualcosa che, per un motivo o per l'altro, non sei
riuscito a fare prima? Che so, introdurre i personaggi del tuo prequel?
Justice: Huh? Personaggi del... (si riprende immediatamente) AAAARGH! E'
VERO! I personaggi che appariranno in 'Digimon Zero'! Visto che questa storia
sarà pubblicata a breve, tanto vale che li presenti adesso! Ehm... allora,
ragazzi... ecco a voi i personaggi che, da qui a pochi giorni, vi
accompagneranno nella storia che parlerà del primo contatto tra il Mondo Reale e
quello Digitale! Vi presento... IL PRIMO GRUPPO DI BAMBINI PRESCELTI!
(Appare un ragazzino di circa dodici anni, dagli scompigliati capelli blu
scuro pettinati in una frangia che gli scende sugli occhi, con addosso una
maglietta rossa con il grecale nero, pantaloncini corti e larghi con diverse
tasche, scarpe da ginnastica rosse... e beh, i classici occhialoni che non
possono mancare ad un protagonista di Digimon! Porta un orologio al polso, e ha
un'espressione allegra e sbarazzina.)
Ragazzino 1: Ta-daaan! Piacere di conoscervi, fan di Digimon! Il mio nome è
Sho Kusanagi, provengo dal Giappone, e sono il leader non ufficiale del
primissimo gruppo di bambini prescelti! Amo l'avventura e fare nuovi amici... ma
non chiedetemi nulla di matematica o calligrafia!
(Di fianco a lui, arriva una ragazzina della stessa età, una tipetta
dall'aria sportiva con lunghi capelli blu elettrico legati in una coda dietro la
schiena, con addosso una t-shirt gialla con scritto CALIFORNIA, blue-jeans corti
e scarpette bianche. Porta al collo una catenina dorata con appesa una piccola
croce.)
Ragazzina 1: Buonasera a tutti, gente! Io sono la sua migliore amica, Yurika
Kagura, 12 anni, giapponese. Amo gli sport, in particolare il judo, e ho fama di
essere una testarda che non accetta un no come risposta. Piacere!
(Il terzo membro del gruppo è un bambino di colore vestito come un fan del
baseball, con berrettino rosso dal frontino girato all'indietro, maglietta
bianca con una stela rossa con sotto scritto 'Red Sox', pantaloni blu e scarpe
da ginnastica. Sorride e strizza un occhio al pubblico, agitando una mano.)
Ragazzino 2: How do you do, everybody? Io sono Kevin Nicholson,
statunitense, nove anni, e sono conosciuto come il più vivace del gruppo! Come
potete vedere, amo il baseball, e sono anche un fanatico di musica country!
Spero che andremo d'accordo!
(La quarta è una ragazza occhialuta e dall'aria tranquilla, con addosso
un'elegante uniforme scolastica, composta da giacchetta e gonna nere con camicia
bianca, simile a quella di una scuola pubblica inglese. Porta una piccola
cartella nera sotto il braccio, e i suoi capelli castani sono tenuti fermi da un
cerchietto.)
Ragazzina 2: Ehm... piacere di conoscervi. Io mi chiamo Jolene Spencer... e
ho 11 anni. Sono inglese, mi piace leggere, scrivere storie e... beh, questo è
tutto quello che posso dire di me. Spero di essere una buona aggiunta alla
squadra!
(Per finire, il quinto è un ragazzo dall'espressione scontrosa, con capelli
biondo scuro scompigliati e un pò lunghi, maglietta verde con le maniche rosse
macchiata qua e là di olio, blue-jeans e scarpe bianche e rosse. Ha un aspetto
piuttosto trascurato, e dà l'impressione di avere di meglio da fare che stare là
a presentarsi.)
Ragazzino 3 (disinteressato): E io sono Felipe Ortega. 12 anni, spagnolo. Vi
può bastare?
Justice: Capperi, e io che ricordavo gli spagnoli come gente più
amichevole... Vabbè, comunque ecco a voi il nuovo (o meglio dire, vecchio)
gruppo di bambini prescelti! Molto presto, inizierò a raccontarvi le loro
avventure a DigiWorld... le vicende che hanno preparato la strada ai prescelti
delle generazioni successive! Conto di scrivere una storia entusiasmante!
Sho: Grazie, signor autore! Ora, per rispondere alle recensioni... possiamo
pensarci noi?
Justice: Ma certamente, Sho! Anzi, te ne prego vivamente!
Sho: Yahoo! E allora, sotto con i commenti! Il primo è il buon vecchio
Killkenny, che ha graziato questa storia con un voto altissimo! Dieci con tre
più! Io dovrei mettere assieme i voti di due o tre dei miei compiti di geometria
per ottenere qualcosa che si avvicini!
Yurika: Perchè passi il tuo tempo con il GameBoy invece di studiare,
fessacchiotto! Per quanto riguarda Amico Fuzio... grazie della tua recensione, e
speriamo che questa storia ti piaccia come le altre!
Kevin: Driger ci ha lasciato una recensione bella lunga, come anche Francesca
Akira89... Allora, Driger, grazie dei complimenti... i rimanenti Grandi Signori
dei Demoni si sveleranno col tempo, e a parte quello che ha detto l'autore nelle
note finali del capitolo precedente, altro non sono autorizzato a rivelare...
Puoi stare tranquilla che vedremo, presto o tardi, tutte le altre Digievoluzioni
Mega... e anche qualche altra evoluzione che potresti non aspettarti! E per
quanto riguarda Mimi... beh, il titolo di questo cap dice tutto, credo! ^_^
Justice: Non so, per il resto, quanto sarà lunga la storia. Sicuramente più
di Lord of Digital Rings, forse quanto Reload. Oh, e a Francesca Akira... grazie
infinite per i complimenti, troppo buona! Davvero pensi che verrebbe valorizzata
di più in versione animata? Hmmm... chissà, magari potrei fare un pensierino su
quanto mi hai detto... proseguire sulla strada di scrittore... perchè no,
potrebbe essere! Per quanto riguarda la questione romanticismo... beh, non ho
voluto fare le cose troppo velocemente, considerando che molti personaggi, nelle
mie storie precedenti, erano ancora bambini. Per Taichi e Sora andava bene,
visto che erano già abbastanza grandi... ma per Daisuke-Hikari e Ken-Miyako, ho
preferito mettere solo qualche lieve accenno! Non ti preoccupare, ci sarà di più
in questa storia!
Jolene: Tocca a me? Va bene... la recensione che passo in rassegna è quella
di TopoMouse, altro assiduo frequentatore di questa serie... noi tutti ti
ringraziamo sentitamente per la tua review positiva, e ti promettiamo che molti
misteri si sveleranno con il proseguire della storia. In particolare, quello di
Dragomon, che sarebbe dovuto essere un elemento importante nella seconda serie,
ma che è stato accantonato in sede di realizzazione...
Felipe: E qui abbiamo le recensioni di Sweet Girl, Titty e Kari89... hmmm,
non dicono niente di particolare, e si limitano a fare i complimenti... beh,
l'autore vi ringrazia per l'incoraggiamento che gli state dando. Speriamo che la
storia si mantenga su questi livelli, sapete com'è, c'è sempre il blocco dello
scrittore in agguato...
Justice: Tu vedi sempre il bicchiere mezzo vuoto invece che mezzo pieno, eh?
-_-
Felipe (alzando le spalle): Non ci posso fare niente, è il mio modo di
fare...
Sho: E' il tuo modo di fare... che ti rende antipatico a tutti!
Felipe: Hey, attento a come parli, tu, giapponesino!
(Sho e Felipe si fissano in cagnesco)
Kevin: Forza, ragazzi! Rissa, rissa! Oh, e intanto che quelli risolvono le
loro questioni, io passo alla review di HikariKanna... beh, tu e l'autore non
andate d'accordo su molte coppie, ma vi rispettate a vicenda! Cosa succederà ad
Hikari? Mantieniti sintonizzata e lo saprai!
Jolene: Ugh... ho sempre odiato i litigi... comunque, a Rika88: l'autore
concorda pienamente sulla tua affermazione - Daemon e Dragomon sono stati i
grandi esclusi della seconda serie: non sono serviti nemmeno a far andare avanti
la trama! Ora, invece, non solo sono presenti entrambi, ma sono anche alleati! E
per la faccenda Taiora... beh, l'autore ha pensato che Yamato avrebbe fatto la
stessa cosa che Taichi ha fatto nella serie originale...
Justice: Fammi indovinare, Rika: anche tu una fan di Full Metal Alchemist?
Bellissima serie! Ne sono già appassionato! Oh, e ha una cosetta in comune con
l'universo Digimon: sette individui poco raccomandabili ispirati ai sette
peccati capitali! Ora, non è che qualcuno potrebbe dire al leader con gli
occhialoni e al lupo solitario della mia storia originale di piantarla? Non
vorrei che si prendessero per il collo prima ancora che io inizi a scrivere di
loro!
(Sho e Felipe stanno continuando a fissarsi in cagnesco, con tanto di
scintille elettriche che corrono tra i loro occhi.)
Yurika (separa i due litiganti prendendoli per un orecchio): Basta, voi due!
Non ricominciate a litigare, ne avremo già abbastanza, di problemi, a
sopravvivere a tutto ciò che l'autore ci manderà contro... e credetemi, non sarà
poco!
Sho: Ahiooo! Yurika-chan, smettila! Mi stacchi l'orecchio!
Felipe: Owww... rimproverato da una femmina... che vergogna...
Yurika: Hai qualcosa contro noi ragazze, SUPERMACHO? >_<
Jolene: Oh, no... anche lei si mette... -_- U
Kevin: Girl power! Girl power! ^_^
Justice: Ehm, grazie Yurika-chan... ma vedi di non farti coinvolgere anche
tu! Forse è meglio lasciare che i miei personaggi originali risolvano i loro
problemi per conto loro... e passare alla storia! Questo capitolo vedrà il tanto
atteso ritorno in scena di Mimi, e forse introdurrà qualche personaggio che
assumerà un ruolo maggiore più avanti nella serie! Quindi, vi lascio alla vostra
lettura! Buon divertimento!
----------
Capitolo 2 - Il ritorno di Mimi
"Hmm... che... cosa..."
La ragazza addormentata brontolò nel sonno, disturbata dall'improvvisa
sensazione di calore che le investì la guancia e l'occhio destri. Un raggio di
luce solare arrivò al suo volto, e le sue orecchie, riattivatesi dopo il lungo
sonno, percepirono un lieve e sordo rumore di motori, e delle voci confuse che
provenivano da tutt'attorno a lei. La ragazza non vide altro che rosso per
qualche secondo, poi si decise ad aprire timidamente gli occhi,
stropicciandoseli nel tentativo di svegliarsi completamente. Finalmente, dopo
qualche secondo, la visuale tornò normale, ai suoi occhi si presentarono le file
di posti dell'aereo che aveva preso: un confortevole volo internazionale, con
file laterali e centrali dai comodi sedili foderati di stoffa blu, e bocchettoni
di aria condizionata sopra ogni posto a sedere. Davanti a ciascun passeggero,
sullo schienale del sedile immediatamente davanti, c'era un piccolo televisore,
e su ciascuno dei braccioli si trovava una presa alla quale era possibile
inserire delle cuffie per ascoltare musica, o le parole di quanto veniva
trasmesso sullo schermo. Buona parte dei finestrini avevano i pannelli
abbassati, riducendo notevolmente la quantità di luce che penetrava nel
velivolo, ma la visibilità rimaneva buona, e si riusciva a vedere che era ancora
giorno.
"Hmm... cavolo... è ancora giorno... pensare che era appena mezzogiorno
quando sono partita da San Francisco otto ore fa... sembra quasi che la giornata
non finisca mai..." mormorò a bassa voce la ragazza, scuotendo la testa. Era
seduta ad uno dei posti esterni della fila centrale, e questo faceva sì che
qualche raggio di sole la raggiungesse. Aveva il collo un pò indolenzito per
tutto il tempo in cui l'aveva tenuto piegato, la saliva che aveva in bocca aveva
assunto uno strano sapore, e si accorse con fastidio di avere la gamba destra
addormentata, a causa della posizione che aveva tenuto per molto tempo. Se la
scosse per mandare via la sensazione di mille aghi che le trafiggevano la pelle,
e si riappoggiò con la spalle allo schienale, sgranchendosi le ossa e
rimettendosi a posto i capelli e i vestiti.
Era una ragazza molto carina, su questo nessuno avrebbe potuto discutere:
abbastanza alta per una giapponese, dalla pelle leggermente abbronzata e
dell'età di circa sedici anni, aveva i capelli un pò lunghi, tinti di un vivace
castano ramato che sostituiva il rosa di due anni e mezzo prima, elegantemente
pettinati con tanto di riccioli sulla fronte e raccolti in una breve coda dietro
la nuca, con un fermaglio rosa fucsia di forma ovale a tenerli fermi. Il suo
abbigliamento consisteva di un top rosso sgargiante che le scopriva la pancia,
con una bandiera americana a stelle e striscie disegnata sul petto, una gonna
bianca che le arrivava quasi alle ginocchia, e un paio di stivaletti bianchi
dalla suola alta che la facevano sembrare di uno o due centimetri più alta, con
qualche cinghia sul davanti a tenerli fermi. Per finire, i suoi grandi occhi
castani, in quel momento ancora assonnati, esprimevano una grande bontà d'animo,
ma anche una grande decisione. Sistemata sotto il suo sedile, c'era una borsetta
rossa di marca ancora aperta, che la ragazzina si chinò a raccogliere.
Addormentata all'interno della borsa, stava una strana creaturina simile ad una
piantina verde con braccia e gambe percorsa da venature, tre dita viola al
termine di ogni braccio, e un bellissimo fiore rosa, i cui quattro petali in
quel momento erano chiusi, sulla testa tonda. La ragazzina sorrise tra sè,
vedendo che la sua compagna Digimon stava bene, e fece per chinarsi e rimettere
la borsetta a terra quando la strana piantina animata mosse un braccio e si
passò un dito sotto l'inesistente naso, mormorando qualcosa nel sonno.
Lentamente, il Digimon vegetale aprì uno dei suoi grandi occhi smeraldini e si
alzò, spostando di lato un portafogli, alcuni biglietti aerei, e un astuccio per
il mae-up, e fece capolino dalla borsa.
"Yaaaawn..." esclamò la creaturina, mentre il fiore che aveva sulla testa si
apriva un petalo alla volta, rivelando il giallo della sua parte centrale, e un
lungo pistillo giallo ed incurvato che diventava rosso verso la fine. Dopo aver
sbattuto gli occhi un paio di volte e aver scacciato il sonno residuo, alzò lo
sguardo verso la ragazzina dai capelli castani e le sorrise. "Hey, ciao, Mimi...
ragazzi, che dormita che ho fatto... allora, tutto bene?"
"Ciao, Palmon! Sì, tutto bene... e tu, sei riuscita a riposarti?" rispose
Mimi Tachikawa, Digiprescelta della Sincerità, a bassa voce, dopo essersi data
un'occhiata a lato e aver notato che la donna seduta al suo fianco era ancora
addormentata.
"Certamente!" rispose Palmon, riprendendo il tono vivace che le era proprio.
Guardò Mimi negli occhi e sbattè le palpebre un paio di volte. "Tu però non mi
sembri altrettanto riposata..."
Mimi si coprì la bocca con una mano e fece una risatina. "Si nota molto, eh?
Per quanti comodi siano, non ho mai trovato facile prendere sonno su questi
sedili... e con il sole che non tramonta mai! Comunque, tra non molto dovremmo
arrivare all'aeroporto di Narita..."
"Bene! Non vedo l'ora di incontrare di nuovo i ragazzi!" esclamò Palmon,
alzando leggermente la voce. Mimi si mise un dito davanti alle labbra per
chiederle di abbassare un pò la voce, poi annuì e le fece una carezza sulla
guancia. "Anch'io, Palmon... anch'io..."
Fu in quel momento che Mimi si accorse di una hostess che camminava nel
passaggio tra la fila in cui era seduta lei e quella laterale. Alzò una mano per
farsi notare, e la giovane donna in uniforme blu se ne accorse subito. "Sì,
signorina, mi dica. C'è qualche problema?" chiese gentilmente.
Mimi scosse la testa. "No, nessun problema. Volevo solo chiederle... non sa
per caso quanto dovrebbe mancare, più o meno, all'atterraggio?"
"Dovremmo atterrare a Narita tra circa un'ora." rispose la hostess, con un
tono che lasciava trasparire la sua professionalità ed esperienza. "Stando ai
resoconti che abbiamo ricevuto dal nostro servizio meteo, adesso a Tokyo è l'una
pomeridiana del 30 Luglio 2005, la temperatura a terra è di 30 gradi Celsius...
ed è una stupenda giornata di sole!"
"Fantastico! Adoro le belle giornate!" esclamò l'entusiasta Palmon,
attirandosi le attenzioni della giovane hostess, che la guardò meravigliata per
un pò, per poi chinarsi ad accarezzarla.
"Hey, lo sai che sei davvero carina? Quindi tu sei uno di quei... come si
chiamano... Digimon..." le disse, grattandole una guancia. Con un sorriso
sornione, Palmon accettò le attenzioni. "Indovinato! In carne ed ossa... o forse
dovrei dire dati e algoritmi!"
Le due ragazze ridacchiarono della battuta, poi la hostess si rivolse di
nuovo a Mimi. "Vorrebbe che le portassi qualcosa, signorina? Il volo durerà
ancora un pò..."
"Sì, grazie... un succo di frutta per me... e uno anche per Palmon, se
possibile!" rispose la Digiprescelta, la cui partner Digimon si era accomodata
sulle sue ginocchia. La hostess rispose con un sorriso e un cenno della testa, e
proseguì il suo giro. Con un sospiro di stanchezza, Mimi appoggiò la testa allo
schienale della sedia, sentendosi decisamente meglio dopo la levataccia di pochi
minuti prima. Il suo sguardo era rivolto verso una delle finestre, che dava
sulle maestose nubi bianche fluttuanti nel cielo terso. Sembravano tanti mucchi
di morbida lana, talmente dense e candide da far quasi venir voglia di correrci
sopra. I raggi di sole che filtravano dai vetri riscaldavano dolcemente lei e
Palmon. Mimi chiuse di nuovo gli occhi, godendosi la sensazione di pace e
tranquillità di quel momento, che nemmeno la voce dell'altoparlante, annunciata
da un breve dlin dlon, riuscì ad infrangere.
"Buongiorno, gentili passeggeri. L'arrivo al Narita International Airport
di Tokyo è previsto tra un'ora. Si prega di allacciare la cintura di sicurezza.
Vi ringraziamo per aver scelto Delta Airlines, e ci auguriamo che il volo sia
stato di vostro gradimento."
"Finalmente... dopo un altro anno, finalmente ci rivediamo, ragazzi..." disse
tra sè Mimi, pregustandosi l'arrivo.
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Alle due del pomeriggio, come del resto quasi sempre, l'aeroporto di Narita
straripava di persone che correvano avanti e indietro, molte delle quali
trascinando con sè pesanti valigie o spingendosele davanti con dei carrelli: la
folla mormorante che infestava i terminal creava una sensazione di claustrofobia
che il caldo opprimente di quei giorni, mitigato solo in parte dall'aria
condizionata, non faceva che rendere più insopportabile la situazione. E il
terminal della metropolitana che da Shinjuku arrivava all'aeroporto non faceva
eccezione: per quanto il sistema di trasporto sotterraneo della capitale del
Giappone fosse lo stato dell'arte, rimaneva sempre il problema del
sovraffollamento... e infatti, quando le porte del treno sotterraneo si
aprirono, tutte le persone stipate dentro i vagoni come sardine in scatola si
riversarono fuori in una disordinata marea, boccheggiando per il calore e la
mancanza d'aria. E tra queste, c'erano delle vecchie conoscenze... un familiare
gruppetto di ragazzi dai dodici ai diciotto anni, con tanto di Digimon al loro
fianco!
"Uff... Acc... La prossima volta mi ricorderò... di non prendere più la
metropolitana per andare a Narita..." boccheggiò Taichi Yagami, tenendo in
braccio il suo partner, Agumon, in modo che non venisse calpestato dalla folla.
"Ugh... Hey, Agumon, lo sai che pesi? Dovresti metterti un pò a dieta!"
"Ma lo sto già facendo, Taichi..." protestò il piccolo dinosauro. "Ho ridotto
le tavolette di cioccolato fondente da cinque a tre al giorno!"
Gabumon si passò la zampa dietro la nuca. "Per qualche motivo, credo che non
sarà sufficiente a farti perdere peso... soprattutto se te ne stai a guardare la
televisione tutto il giorno!". I Digimon e i loro compagni erano costretti ad
alzare la voce per farsi sentire nel confuso marasma di esclamazioni, gente che
si urtava a vicenda, e piedi che minacciavano di calpestare i loro.
"Cerchiamo... di uscire da questa folla il prima possibile, per favore... il
volo di Mimi-san dovrebbe essere arrivato ora... Ahio! Guarda dove metti i
piedi, babbeo!" esclamò Miyako, voltandosi irritata verso un ragazzo dai capelli
bianchi un pò più grande di lei, che le era 'garbatamente' passato sul piede in
quel momento. Il tizio se ne andò senza neanche voltarsi, lasciandosi dietro una
Miyako molto arrabbiata in mezzo ad una folla che quasi non si era accorta di
ciò che era successo.
"Cafone." mormorò Hawkmon, scuotendo la testa. "Beh, non pensiamo a quello
lì, e cerchiamo le scale mobili... quale avete detto che è il terminal
dell'aeroporto a cui arriverà il volo da San Francisco?"
"Terminal... acc... e non spingete! Terminal 9 dei voli internazionali!"
esclamò Sora, tentando di mantenere l'equilibrio quando la parte della folla in
cui lei si trovava si gettò repentinamente a sinistra e rischiò di farla cadere.
"Biyomon, scusa... puoi andare a controllare quanto distano le scale
mobili?"
"Lo faccio subito, Sora!" rispose l'uccellino rosa, spiccando il volo dalla
spalla della sua partner umana e guardandosi attorno. Si levarono alcune voci
meravigliate di bambini che osservavano il piccolo ed eroico Digimon volante, ma
Biyomon le ignorò e si sollevò in alto sulla folla, subito seguito da Tentomon,
Patamon ed Hawkmon, che si guardavano attorno alla ricerca di una qualsiasi
indicazione che conducesse al terminal che stavano cercando... finalmente, lo
sguardo di Patamon si posò su un cartellone nero affisso ad una parete, con
sopra dei kanji bianchi e il disegno di un aereo stilizzato, che indicava una
scala mobile posta all'estrema sinistra della stazione. Ma ancora più
interessante era la scritta più piccola che stava sotto l'indicazione:
'INTERNATIONAL ARRIVALS: TERMINALS 1-10'.
"Ragazzi, lo abbiamo trovato!" esclamò Patamon, scendendo verso i
Digiprescelti e indicando verso sinistra con una zampina. "L'uscita per il
terminal a cui Mimi-san dovrà arrivare è tutta a sinistra!"
"Accidenti, proprio verso la fine..." esclamò Daisuke, strizzando un occhio e
liberandosi da due persone piuttosto corpulente che gli stavano impedendo di
muoversi. "Dobbiamo farci strada in tutto questo ingorgo fino alla fine della
stazione... ma perchè non inventano dei vigili anche per il traffico pedonale?"
"Appunto! Risolverebbero un sacco di problemi!" assentì Veemon, esibendosi in
uno spettacolare dribbling tra le valigie trascinate e le gambe dei pedoni
indaffarati. La battuta fece sorridere un pò tutti.
"Propongo il premio Nobel al primo che proporrà ufficialmente un'idea del
genere... ma intanto vediamo di cavarcela da soli! Forza, ragazzi, restiamo
uniti e andiamo verso sinistra!" esclamò Taichi, chiamando a sè i suoi amici a
cominciare da Yamato e Hikari. Dopo un pò di sforzi, finalmente la squadra dei
ragazzi prescelti e dei Digimon riuscì a raggiungere la grande scala mobile che
portava ai terminal. Tutti presero fiato, sentendosi immediatamente meglio dopo
essere sfuggiti a quella calca pazzesca.
"Non mi è mai piaciuta la folla..." commentò Iori, il cui Digimon,
Armadillomon, faceva capolino da uno zainetto beige che il ragazzino si portava
sulle spalle. Il piccolo mammifero corazzato rivolse un ultimo sguardo
sbalordito al formicaio di persone che si agitava al piano inferiore, e annuì in
segno di approvazione.
Dopo aver tirato un paio di respiri, Yamato diede una rapida occhiata al
gruppetto di Digiprescelti per assicurarsi che non mancasse nessuno. Contò
dodici prescelti e Digimon, quindi fu abbastanza sicuro che nessuno si fosse
perso nella ressa infernale, ma volle comunque essere sicuro. "Ragazzi, ci siete
tutti? Non si è perso qualcuno?"
"No, fratellone!" rispose Takeru, guardandosi attorno. "Vedo tutti gli altri
ragazzi, Patamon è con me... e gli altri Digimon? Ci sono tutti?"
"Presenti, tutti quanti!" rispose Gomamon dalle braccia di Jyou, dando a sua
volta un'occhiata in giro. Finalmente, il gruppetto raggiunse la sua
destinazione e scese dalla scala mobile, guardandosi attorno per scorgere il
terminal che a loro interessava. All'interno dell'aeroporto, la situazione era
decisamente più sostenibile: continuava ad esserci una marea di gente, ma era
concentrata alle casse, agli imbarcaderi, alle uscite del check-in e ad alcuni
negozi duty-free: almeno, lì dentro c'era più spazio per manovrare... per non
parlare della sensazione di liberazione che dava l'aria condizionata!
"Uff... almeno qui si respira..." mormorò Gatomon, passandosi una zampina sul
corto mantello bianco per rimetterselo a posto. "Allora, avevamo detto Terminal
9, giusto?"
Sora annuì, puntando lo sguardo verso un numero nove situato a destra
rispetto a dove si trovavano i ragazzi in quel momento. "Sì... ed eccolo là, c'è
già un bel pò di gente in attesa... il volo dovrebbe essere arrivato da
poco..."
A confermare le supposizioni della Digiprescelta dell'Amore, giunse un avviso
del personale aeroportuale, che risuonò dagli altoparlanti.
'ATTENZIONE. IL VOLO DA-36712, DELLA DELTA AIRLINES, PROVENIENTE DA SAN
FRANCISCO, E' ATTERRATO IN QUESTO MOMENTO ALLA PISTA DI NUMERO 3. USCITA
PASSEGGERI E CHECK-IN AL TERMINAL 9.'
"Appunto." disse Sora con un cenno della testa, indicando la folla in attesa
all'uscita del terminal. "Ora non ci resta che prendere posto e aspettare... per
recuperare i bagagli e fare il check-in ci vorrà un pò di tempo..."
In ordine, i ragazzi si diressero verso il terminal, e Sora, Koushiro e Jyou
riuscirono in qualche modo a trovare un posto 'in prima fila' tra la folla di
parenti, amici e conoscenti in attesa dell'arrivo dei passeggeri. Dopodichè,
iniziò la lunga attesa...
Un minuto.
Due minuti.
Tre, quattro, cinque minuti...
Un bel mucchio di minuti. Stavano cominciando a diventare un pò TROPPI minuti
per alcuni dei Digiprescelti meno pazienti... in particolare Daisuke, che sbuffò
tenendo le braccia incrociate sul petto. "Insomma! Sono passati ben venti
minuti, e ancora non si vede scendere nessuno! Cos'è, li hanno messi in
quarantena?"
"Un pò di pazienza..." rispose Takeru. "Ci può volere un bel pò di tempo
prima che i bagagli vengano scaricati e ritirati... quella volta in cui io e mia
mamma siamo andati in Francia a far visita al nonno, c'è stato da aspettare un
bel pò prima di poter ritirare le valigie, fare il check-in e lasciare
l'aeroporto."
"Okay... huh? Aspettate, mi sembra che qualcuno stia arrivando..." mormorò
Daisuke, notando un gruppetto di persone che, valigie alla mano, si accingevano
ad uscire dal gate. I ragazzi guardarono attentamente, ma non videro Mimi tra
esse. Erano tutti adulti o giovani adulti: i ragazzi distinsero un tizio con i
capelli ossigenati e la camicia hawaiiana a fiori, una donna abbronzata che
indossava un paio di occhiali da sole... ma nessuna traccia della loro
amica.
"Okay, nessun problema... almeno sappiamo che non ci sarà bisogno di
attendere ancora troppo a lungo." disse Yamato.
I ragazzi e i loro Digimon si rimisero in attesa, mentre tutt'attorno a loro
la gente si scambiava abbracci, convenevoli e quant'altro con i loro amici,
parenti e conoscenti appena scesi dall'aereo. La folla si andava sfoltendo man
mano che i passeggeri sbarcati e i loro amici si allontanavano, trascinandosi
dietro pesanti bagagli e zaini... e quando circa la metà dei componenti
originali se ne fu andata, Sora per prima distinse due volti familiari tra la
folla dei passeggeri: una ragazza di un anno più giovane di lei, dai lunghi
capelli castani ramati, con addosso un top rosso decorato con la bandiera
americana, una gonna bianca e stivali bianchi dalla suola alta, che si
trascinava dietro un paio di valigie (e una borsetta firmata) con aria
leggermente stizzita; e un piccolo Digimon pianta con uno sgargiante fiore sulla
testa, che cercava in qualche modo di aiutarla spingendo le valigie.
"Hey, ragazzi, guardate! Eccola lì!" esclamò Sora, felice di rivedere la sua
amica. "Hey, Mimi-chan! Palmon! Siamo qui! Mimi-chan!"
"Mimi-saaaan! Siamo quiiiii!" la chiamò Miyako, facendo qualche salto e
agitando la mano per farsi vedere.
Quelle voci attirarono l'attenzione di Mimi e Palmon, che alzarono lo sguardo
e si trovarono di fronte, ad alcuni metri di distanza, le facce sorridenti e le
mani agitate in segno di saluto di un nutrito gruppetto di ragazzi e Digimon. I
loro volti si accesero di gioia, e Mimi attraversò il gate quasi saltando dalla
gioia, portandosi dietro le valigie con facilità inaspettata.
"Hey, Mimi!" esclamò ridendo Palmon, rimasta indietro a causa dello sprint
della sua partner umana. "Certo che ne hai ancora molta di energia!"
"Ragazzi! Che gioia rivedervi! Ci siete tutti!" esclamò Mimi al colmo della
felicità, raggiungendo i suoi amici e gettando le braccia attorno al collo di
Sora, che ricambiò con gioia l'abbraccio. "Sapeste quanto ho aspettato questo
giorno!"
"Anche noi, Mimi-chan!"
"Allora, com'è andato il viaggio?"
"E' stato comodo?"
"E la scuola? Ormai sei al liceo!"
"Ti vedo davvero bene!"
"Allora, com'è andato l'anno?"
La scena che si ripeteva puntuale ogni anno, in occasione della visita di
Mimi in Giappone, si ripresentò: queste e simili domande assalirono da ogni
direzione le orecchie della sbalordita Digiprescelta della Sincerità, che sbattè
gli occhi confusa per due secondi prima che Palmon intervenisse in suo aiuto.
"Heilà, ragazzi! Quante domande, aspettate che ci riprendiamo un pò! Siamo
ancora un pò frastornate per quel viaggio in aereo!"
"Palmon! Bentornata!" esclamò Hawkmon, scendendo a terra per salutare il
piccolo Digimon pianta, come fecero tutti gli altri Digimon. Ben presto anche
Palmon si trovò a destreggiarsi tra gli abbracci e i benvenuti dei suoi colleghi
Digimon, che accolse festosamente. La gioia regnava sovrana nel gruppetto di
ragazzi e mostri digitali, amplificata dall'atmosfera festosa e leggermente
caotica che caratterizzava il terminal in quel momento - finalmente, dopo un
altro anno, il gruppo era di nuovo riunito! Risate, abbracci, saluti e altre
dimostrazioni di affetto si susseguivano senza posa.
Finalmente, una volta sbrigati tutti i dovuti convenevoli, Mimi afferrò le
valigie, e il gruppetto iniziò ad allontanarsi dal terminal, ridendo e
parlottando allegramente. Avevano deciso di mettersi a parlare da un'altra
parte, nella hall dell'aeroporto dove avrebbero creato un ingombro minore e
avrebbero potuto discutere con tutta calma, per scambiarsi le ultime notizie e
decidere come passare assieme il resto della giornata. Dopotutto, quello era un
giorno speciale... e quale modo migliore per trascorrerlo se non una simpatica
uscita tra amici? Taichi e Yamato si offrirono di portare le valigie di Mimi,
dopodichè, con ordine, l'allegra brigata abbandonò le proprie posizioni e si
diresse verso l'uscita dell'aeroporto...
Mentre si allontanavano, però, non si accorsero della spettatrice indiscreta
che li stava tenendo d'occhio fin da quando si erano aggregati alla folla in
attesa: infatti, seduta vicino ad una finestra del terminal, con il viso coperto
da un quotidiano che sembrava sfogliare, una ragazza dai capelli tinti di biondo
li stava tenendo d'occhio, facendo capolino di tanto in tanto dai fogli di
giornale che teneva in mano. Era una ragazza della stessa età di Mimi, e
altrettanto bella... ma non della stessa bellezza elegante e discreta che
contraddistingueva la Digiprescelta della Sincerità: quella della bionda era una
bellezza più appariscente, più artificiale per certi versi... fino al punto da
sembrare volgare e di cattivo gusto. Tutti i suoi vestiti erano neri, a parte
qualche bottone e qualche decorazione bianca o color acciaio: dal top che le
copriva la parte superiore del busto, lasciandole le spalle nude, alla gonna
lunga fino alle ginocchia, agli alti stivali... per finire con i guanti dalle
dita mozzate, simili a quelli di un rollerblader, che portava sulle mani.
Portava inoltre un braccialetto nero sopra il gomito, e un collarino di pelle
nera decorato con delle piccole borchie arrotondate di metallo grigio. I suoi
lunghi capelli biondi erano legati in due morbide code laterali, e una frangetta
era tenuta sulla fronte da un piccolo fermaglio nero. Portava inoltre un paio di
orecchini dorati di forma triangolare, e i suoi occhi verdi, dalle ciglia
perfettamente nere e tirate a lucido, erano vivaci e brillanti, e in essi si
poteva leggere una leggera vena di cattiveria, accentuata dal rossetto sulle
labbra e dall'ombretto nero che le evidenziava le palpebre inferiori.
La ragazza bionda tenne d'occhio gli ingari Digiprescelti, finchè questi non
si furono definitivamente confusi con la folla, poi tirò fuori un cellulare
rosso, decorato con sticker e altre amenità, da una tasca della gonna, lo aprì e
compose un numero, mettendosi poi ad attendere risposta. Risposta che non tardò
ad arrivare.
"Pronto?" parlò la ragazza, con voce morbida e quasi melliflua. "Qui è
Mari-chan... ascolta, Sigma-kun, ho appena visto i Digiprescelti di Azulongmon
al Terminal 9. Credo che resteranno ancora un pò qui all'aeroporto. Li ho
contati, sono tutti e dodici... sì... sì, è arrivata anche quell'americanina
svampita... puoi restare all'uscita dell'aeroporto e dare conferma quando
passano? Okay... perfetto... allora ci vediamo lì... a dopo!"
Con un sogghigno, Mari terminò la chiamata, richiuse il cellulare, e lo
rimise a posto, per poi gettare di lato il quotidiano che stava facendo finta di
leggere, alzarsi dal suo posto, e dirigersi a sua volta verso l'uscita,
intonando tra sè un allegro motivetto...
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Circa un'ora dopo...
"E così mi sono detto: o lo facciamo adesso, o non lo facciamo mai più! E
così, io e Ken ci siamo tuffati, abbiamo preso il pallone e siamo scattati verso
la porta avversaria passandocelo a vicenda! Il campo era diventato una specie di
flipper! Vedessi, la palla non stava ferma un istante nello stesso posto! E alla
fine c'eravamo soltanto noi due davanti ai difensori e al portiere... Ken
pennella un pallonetto che si stava per esaurire in rete, ma il portiere fa per
prenderla al volo... e io allora mi libero dei due marcatori, intervengo al volo
e BAM! Gli infilo la palla in rete con un colpo di testa! Così!". Daisuke
terminò il racconto delle sue imprese calcistiche con uno schiocco di dita e uno
dei suoi classici sogghigni decisi.
"Però, dev'essere stata una bella partita!" rispose Mimi, spalancando
leggermente gli occhi. I ragazzi e i Digimon erano appena usciti dal complesso
aeroportuale, e si stavano dirigendo verso la stazione dei bus-navetta che li
avrebbe portati a Shinjuku, dove avrebbero trascorso il resto della giornata.
Avevano passato l'ora successiva all'arrivo in Giappone della loro amica a
scambiarsi notizie su come procedeva la vita nei loro paesi: ultime novità,
successi ed insuccessi scolastici, episodi buffi, tristi, o semplicemente
curiosi della vita di tutti i giorni. Erano tutti molto felici che il gruppo
fosse di nuovo riunito, e avevano intenzione di fare sì che quelle settimane che
Mimi avrebbe passato in Giappone fossero indimenticabili.
"Hehee... già, quella dell'altra scuola era una squadra niente male... Il
risultato è stato incerto per un bel pò..." rispose Daisuke, strizzando un
occhio e rimettendosi a posto i classici occhialoni.
"Ma alla fine, la Odaiba High li ha rimandati a casa con le noci nel sacco!"
concluse Veemon con entusiasmo. Fu accolto dagli sguardi confusi di tutti gli
altri ragazzi.
"Ehm... presumo tu voglia dire, con le pive nel sacco!" lo corresse
gentilmente Jyou. Il draghetto alzò le spalle con aria sbarazzina. "Sì, vabbè...
noci, pive, quello che è... l'importante è il senso, no?"
Tutti i presenti fecero una breve risata, fermandosi sul marciapiede di
fronte all'uscita dell'aeroporto. Era proprio vero che certe cose non sarebbero
mai cambiate...
"E... come vanno le cose con la band, Yamato-kun?" chiese Mimi all'amico dai
capelli biondi. "Sora-oneesan mi ha detto che in questo periodo state avendo
molto successo!"
Yamato annuì. "Infatti. Di recente alcuni produttori discografici si sono
detti interessati a commercializzare le nostre canzoni. Io e gli altri ragazzi
siamo riusciti a trovare un manager, e ci siamo accordati con una di queste
aziende... domani pomeriggio dovremmo iniziare le registrazioni!"
"E pensavamo di invitare anche voi!" proseguì Gabumon. "Sono convinto che
gli... 'addetti ai lavori' non avranno nulla in contrario a far entrare qualche
amico del vocalista. Allora, vi piace l'idea?"
"Trovo che sia una cosa interessante..." rispose Ken, per poi rivolgersi ai
suoi amici. "Voi che ne dite, ragazzi? Domani non dovremmo avere impegni, quindi
che ne dite di assistere alle registrazioni e fare, per così dire, da
'portafortuna' a Yamato-san e agli altri?"
"Che è un'eccellente idea!" rispose Taichi, guardandosi indietro e notando
che anche gli altri stavano dando cenni di assenso. "Per Yamato si tratta di
un'occasione speciale, quindi credo che sarà deliziato di averci al suo fianco!
Siete d'accordo con me?"
Tutti, ragazzi e Digimon, alzarono le mani approvando la proposta del leader
più anziano.
"Bene! Allora è deciso! Domani a Shinjuku, assisteremo all'inizio della
scalata al successo dei Tennage Wolves!" esclamò Daisuke con entusiasmo. "Ma...
per quanto riguarda un futuro più immediato... tipo, oggi pomeriggio... avete
già in mente di fare qualcosa? Voglio dire, a Shinjuku non c'è che l'imbarazzo
della scelta!"
"Proprio per questo abbiamo pensato di decidere sul momento cosa fare!"
rispose Miyako. "Trovo che così sia più eccitante! Ma prima, dobbiamo tornare ad
Odaiba e permettere a Mimi-san di mettere giù i suoi bagagli."
Wormmon prese la parola. "A proposito, Mimi... come ti sei sistemata per la
notte in queste tre settimane? Hai trovato qualche albergo, qualche pensione lì
ad Odaiba..."
"Niente di tutto questo." rispose Sora per la sua amica. "Semplicemente, io e
mia mamma ci siamo offerte di ospitare Mimi-chan per il tempo che rimarrà in
Giappone."
Mimi si mise una mano dietro la nuca, un pò imbarazzata dalla gentilezza
della sua amica. "In realtà, non c'era davvero bisogno che ti offrissi, Sora...
io e Palmon non vorremmo mai recare disturbo, e poi tre settimane in albergo ad
Odaiba non costano poi tanto per noi!". Infatti, la famiglia Tachikawa era
decisamente benestante, tra il lavoro di bancario del padre e quello di
disegnatrice di moda della madre. Ma Sora agitò una mano davanti a sè, per dire
alla sua migliore amica che non c'era problema.
"Non ti preoccupare di dare disturbo, Mimi-chan... fa molto piacere anche a
me che Sora possa passare un pò di tempo con te!" cinguettò allegramente
Biyomon, guardando poi verso il terminal degli autobus. "Hey, guardate!
L'autobus per Odaiba è appena arrivato!"
"Allora, andiamo subito ad occupare qualche posto!" propose Gatomon. "So già
che si starà stretti anche lì, ma almeno non vorrei dover stare in piedi come in
metropolitana!"
Nessuno se la sentiva di dare torto alla gattina, quindi il gruppetto di
amici si fece strada verso la navetta che li avrebbe riportati al quartiere
residenziale, continuando a parlottare e a scherzare allegramente tra loro. Uno
alla volta, i ragazzi e i loro partner salirono a bordo, con Taichi e Yamato che
trascinavano nel veicolo le enormi valigie di Mimi. A Taichi scappò un commento
sarcastico: "Accidenti, devo chiedere a Mimi come fa a far stare l'intero
armadio del guardaroba in due valigie... considerato quanto pesano..."
"Ma Taichi! Un pò di educazione, santi numi!" lo rimproverò bonariamente
Sora. Finalmente, anche l'ultimo dei ragazzi salì sull'autobus e prese posto,
mettendosi ad attendere la partenza della corsa.
Vicino all'uscita che i ragazzi avevano preso, un misterioso individuo li
stava osservando seminascosto dietro una colonna, cercando di sembrare il più
indifferente possibile. Il suo aspetto peculiare stava attrando diversi sguardi
verso di lui, anche se il ragazzo non sembrava badarci eccessivamente: i suoi
capelli bianchi erano lunghi e pettinati in un paio di grandi frange, solcate da
una riga nera che le tagliava in due, che si alzavano verso l'alto per poi
ricadere sugli occhi, ma per il resto andavano all'indietro. Il suo vestito
dalle maniche lunghe, che gli scendeva fino alle caviglie, era bianco sul petto
e sulle maniche, grigio sull'addome, e per il resto era completamente nero, e
indossava un paio di scarpe marroni. Ma la caratteristica più peculiare era
senza dubbio la maschera argentata, decorata con una stella sulla fronte, che
gli copriva completamente il volto, con solo due solchi ovali in corrispondenza
degli occhi, che permettevano di scorgere il freddo verde delle sue iridi. In
quello sguardo si poteva leggere una grande intelligenza... ma un'intelligenza
digiuna da sentimenti e compassione. Non cattiveria vera e propria, ma
sicuramente indifferenza e poca considerazione per gli altri. E comunque,
maschera o no, Miyako lo avrebbe riconosciuto subito: era lo stesso tizio che le
era passato sul piede mentre arrivavano all'aeroporto!
Quando le porte dell'autobus per Odaiba si chiusero, dopo aver fatto salire
ancora più di tre decine di altri passeggeri, il ragazzino mascherato infilò una
mano nella tasca del suo vestito e ne tirò fuori un cellulare, componendo
rapidamente un numero, inviandolo, ed allontanandosi per non far sentire la
propria conversazione ad orecchie indiscrete. Si mise il cellulare all'orecchio
e iniziò a parlare.
"Pronto?" disse, la voce camuffata dalla maschera. "Sì, qui è Sigma... mi
trovo all'uscita dell'aeroporto di Narita. Confermo l'arrivo dei Digiprescelti,
sono proprio dodici come avevi detto... Sì... sì, d'accordo... però la prossima
volta, Mari-san, sei pregata di fornirmi maggiori dettagli. Ho dovuto cercare a
lungo per trovarli... hai idea di quanto grande sia questo aeroporto?"
Una voce femminile, confusa ma distintamente irritata, rispose dall'altro
capo della linea, ma il ragazzo mascherato di nome Sigma non sembrò
impressionato dal tono aggressivo di Mari. "Va bene... d'accordo, non parliamone
più. Comunque, l'importante è che adesso ci siano tutti e dodici. Comunica agli
altri che il piano può iniziare... va bene, vi raggiungo dopo... Ciao..."
rispose freddamente, poi premette un pulsante rosso sulla tastiera ed interruppe
la chiamata, proprio mentre l'autobus per Odaiba si allontanava
all'orizzonte.
"Ci sono tutti e dodici... ora però dobbiamo studiarli attentamente e
renderci conto delle loro debolezze. Non sarà facile avere la meglio su di
loro." riflettè Sigma tra sè, rimettendosi il cellulare in tasca. Comunque, era
sicuro che il vantaggio sarebbe stato dalla loro parte, considerato il potere
che avrebbero acquisito di lì a poco...
E una volta sistemati i Digiprescelti, per lui ci sarebbe stato un intero
mondo a disposizione, da conoscere e su cui sperimentare a suo piacimento...
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Due ore dopo, in una zona sconosciuta della Dark Area...
Daemon annuì, osservando il messaggio apparso sul maxischermo davanti a lui.
Era andata proprio come da programma: tutti i Digiprescelti del gruppo originale
erano tornati in Giappone, ed era il momento giusto per dare inizio al piano.
Con un ghigno malefico sulle labbra, il Demone dell'Ira scrisse una rapida
risposta e premette il pulsante di avvio, poi chiuse la comunicazione con un
sospiro affaticato. Il firewall che separava la Dark Area dal Mondo Digitale (e,
per conseguenza, anche da quello Reale) era veramente molto valido. Non c'era da
stupirsi del fatto che nessun Digimon malvagio fosse mai riuscito a valicarlo
senza un aiuto esterno: persino la semplice comunicazione tra una dimensione e
l'altra richieda una grande quantità di energia. Ma Daemon ne possedeva, più di
chiunque altro fosse confinato dietro quella barriera, con la possibile
eccezione di Dragomon che poteva essere considerato suo pari. Ed era ben lieto
di sacrificarne una parte, visto che, se tutto fosse andato come previsto, molto
presto qualcosa di ben più prezioso sarebbe caduto nelle sue mani... il Dark
Seed di Ken Ichijouji!
Notando i suoi quattro scagnozzi entrare nella sala, Daemon spense il
terminale e si voltò verso di loro. SkullSatamon fece cenno agli altri tre di
fermarsi, dopodichè tutti si misero su un ginocchio in attesa dei nuovi
ordini.
"Sommo Daemon, ci ha fatto chiamare, e noi siamo venuti." disse lo scheletro
gigante, appoggiato al suo scettro. "Ci dica. Ha dei nuovi ordini da
sottoporci?"
"Certamente. Ho ricevuto conferma dai nostri agenti nel Mondo Reale che il
gruppo dei bambini prescelti si è finalmente riunito, e il nostro piano può
finalmente prendere il via!" esclamò Daemon, avvicinandosi ai suoi
attendenti. "SkullSatamon! Tu avrai il compito di radunare il nostro
esercito, in preparazione alla fase finale! Raggiungi anche le zone più remote
della Dark Area, e fai in modo che anche i Vilemon di rango più basso ti
seguano! Quando arriveremo nel Mondo Reale, ci servirà fino all'ultimo
combattente!"
"Lo consideri già fatto, mio signore!" replicò SkullSatamon, nascondendo a
stento la sua contentezza per l'importante compito affidatogli. "I Digimon a lei
fedeli, a quest'ora, non staranno aspettando altro che il suo ordine!"
"Ottimo. MarineDevimon, tu torna al palazzo di Dragomon, e comunica che
entro breve, i miei Digivice saranno operativi: fa in modo che si ricordi della
sua parte nel nostro accordo, okay?"
Il mostro marino annuì, alzandosi dalla sua posizione. Anche lui, come
SkullSatamon, sembrava soddisfatto della piega che la situazione stava
prendendo... e soprattutto, del fatto che a dargli gli ordini, in quel momento,
non fosse l'odiato Dragomon. "Ricevuto, sommo Daemon! Parto immediatamente!"
Per finire, Daemon si rivolse a LadyDevimon e NeoDevimon. "Mentre per
quanto riguarda voi due... dovrete assistermi in questa fase del piano, che è
quella più delicata. Se vogliamo che i nostri agenti attirino i Digiprescelti
nel Mondo Digitale, abbiamo bisogno di fornire loro i mezzi per creare un
disturbo sufficiente, non vi pare?"
"Immagino di sì, mio signore..." rispose la donna demoniaca, mentre
SkullSatamon e MarineDevimon . "Ma, se permette una domanda, come ha intenzione
di fare? Non siamo in grado di inviare loro dei Digimon del nostro esercito,
visto che riusciamo giusto a comunicare con il Mondo Reale..."
La domanda venne accolta dal luccichio sinistro degli occhi di Daemon. Era
proprio la domanda che il signore dei demoni si aspettava...
"Questa è un'ottima domanda, LadyDevimon... vedi, nel breve tempo che ho
passato a DigiWorld, e per i tre anni successivi, mi sono molto interessato ad
una particolare tecnica che gli scagnozzi di Mephistomon, allora Arukenimon e
Mummymon, utilizzavano per creare Digimon dalle Dark Towers." spiegò Daemon.
"Come immagino voi sappiate, Arukenimon era in grado di utilizzare alcuni dei
propri dati per modificare la configurazione di una Dark Tower e trasformarla in
un Digimon. Il problema era che per creare un Digimon potente c'era bisogno di
molti obelischi di controllo, e Mephistomon non ne aveva a disposizione una
quantità illimitata. Ma qui, nel Dark Ocean, abbiamo tutto il materiale che
vogliamo, e possiamo inviarlo al Mondo Reale... e tutto questo, spendendo una
quantità non esigua ma comunque accettabile della mia energia!"
"Capisco..." rispose NeoDevimon, nella sua inquietante voce ultraterrena.
"Lei vorrebbe creare dei Digimon artificiali da inviare ai nostri agenti, in
modo che facciano loro da partner e permettano loro di provare il caos nel Mondo
Digitale. In questo modo, i mocciosi prescelti interverranno di sicuro!". Mentre
NeoDevimon parlava, la coltre di ombre che avvolgeva il suo corpo si diradò,
permettendo finalmente di vedere il suo vero aspetto: una creatura deforme dalle
grandi ali da pipistrello, alta ma ingobbita, che se avesse potuto reggersi in
piedi sarebbe stata alta almeno quanto Daemon stesso. Il suo corpo era,
abbastanza stranamente, muscoloso, e la sua pelle era nera come il petrolio,
talmente lucida da emettere qualche riflesso persino nell'oscurità della sala. I
soli indumenti che indossava erano un paio di pantaloni lunghi e ampi di colore
grigio che lasciavano scoperti i piedi artigliati, oltre ad una protezione sulla
spalla destra, e una maschera bianca priva di espressione, con qualche segno
grigio sulle guance e due fori per gli occhi. Le sue lunghe braccia erano
piegate in maniera strana, come se le articolazioni dei gomiti fossero state
invertite, e gli avambracci, ciascuno armato di tre lame epidermiche
dall'aspetto minaccioso e decorato con dei bracciali di ferro sui polsi, erano
diretti all'infuori anzichè verso il corpo, dandogli un aspetto ancora più
innaturale. Le sue mani erano piuttosto grandi per la sua taglia e gli artigli
erano seghettati, in modo da apparire ancora più terrificanti. La creatura aveva
i capelli di un peculiare rosso cupo, pettinati in vere e proprie punte sopra la
testa, e un paio di corte corna nere gli fuoriuscivano dalle tempie. La sua
caratteristica più distintiva era, comunque, la fila di 'bottoni' dorati che, a
partire dalla spalla sinistra del demone, scendeva giù attraversando il
pettorale sinistro, poi l'addome, e terminando poco sopra l'inguine.
Daemon annuì di nuovo, soddisfatto. Sapeva di aver scelto bene il quarto dei
suoi generali...
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: NeoDevimon
Tipo: Angelo Caduto Sintetico
Attributo: Virus
Livello: Ultimate
Attacchi: Deep Sorrow, Guilty Claw
Il nuovo membro d'elite dei Daemon Corps. Digimon malvagio dai misteriosi
poteri legati all'oscurità e alle illusioni. E' possibile che si tratti di
un'evoluzione di Devimon, ma a parte questo si sa molto poco di lui.
(Nota dell'autore: Angelo Caduto Sintetico? Qualcuno mi spiega cosa vorrebbe
dire?)
"Esatto, NeoDevimon! Tramite i Digivice creati da me e Dragomon, queste
creature artificiali faranno da partner ai nostri Digiprescelti! All'inizio, i
nostri uomini non dovranno fare altro che creare un diversivo e dare un pò di
filo da torcere ai ragazzi... ma al momento giusto... huhuhuhuuuu... il resto ve
lo lascio immaginare!" rispose Daemon, godendo alla vista del sogghigno
malefico di LadyDevimon e dell'atteggiamento di NeoDevimon, dai cui gesti
traspariva la stessa crudele gioia della collega. "Ma per assegnare loro i
partner, avrò bisogno della vostra collaborazione. Chiederò anche a voi di
utilizzare un pò del vostro potere per infondere vita ai miei servi
artificiali."
LadyDevimon non sembrò avere nulla in contrario. "Per me, non c'è problema.
Qualunque cosa pur di uscire da questo schifo di posto e non avere più
quell'ammasso di carne troppo cresciuto ad abbaiare ordini a destra e a
sinistra!" rispose la demone. "Quando possiamo cominciare, sommo Daemon?"
"Anche adesso, se volete... anzi, prima iniziamo, meglio è!" rispose
Daemon. "I Digiprescelti non resteranno insieme troppo a lungo, e se non
battiamo il ferro finchè è caldo, non avremo una seconda possibilità tanto
presto!"
"Comprensibile. E... come intende comportarsi riguardo a... quell'altra
cosa?" chiese NeoDevimon, stringendo involontariamente gli occhi e corrugando la
fronte. "E' sicuro che sia una buona idea affidarla a quegli esseri umani?"
Daemon alzò le spalle. "Di questo non devi preoccuparti. Diventerà
anch'esso un'utile strumento... soprattutto considerando quanta oscurità e
quanto odio sono presenti nel cuore di quel ragazzo... huhuhuu... non avrei mai
osato sperare che avremmo trovato un soggetto così adatto a fare da... come
dicono nel Mondo Digitale del Sud... ah, sì, 'domatore'... per il progetto
Arkadia! A proposito, in che condizioni è al momento?"
"Ottimali, mio signore!" sibilò il demone mascherato. "Ma ci vorrà ancora del
tempo prima che raggiunga un livello di crescita accettabile."
"Va bene. Non c'è fretta, mi basta che stia progredendo bene e che quel
Dragomon non ne sappia nulla. Al momento giusto, il mio progetto rivelerà la
propria utilità. Lasciamo pure che Dragomon faccia quello che deve con Hikari
Yagami, per quando si sarà reso conto di cosa si è lasciato sfuggire a causa
della sua cecità, sarà troppo tardi!" rispose Daemon. "Ora, è il momento
di mettersi al lavoro! Non vogliamo certo fare aspettare i nostri prescelti,
vero?"
"Si, signore!" risposero contemporaneamente i due demoni, seguendo il loro
signore fuori dalla sala del terminal e in un'altra nella quale era conservata
una grande quantità dello stesso granito nero di cui erano composte le Dark
Towers. Si fermarono davanti all'enorme cumulo, e Daemon alzò una mano,
sollevando una grossa lastra nera con la sola forza del pensiero e depositandola
davanti a sè. L'enorme pezzo di granito nero atterrò fragorosamente sul
pavimento d'acciaio, pronto per essere lavorato.
"Questo dovrebbe essere sufficiente per creare un Champion..." commentò
LadyDevimon, dopo aver dato un'occhiata attenta alle dimensioni e alla
consistenza del materiale. "Sommo Daemon, pensa che possa andare bene per creare
un partner per i nostri agenti?"
"Hmmm... sì, mi sembra che possa andare." rispose Daemon, esaminato a
sua volta il pezzo di granito. "Adesso, cominciamo a infondere energia a
questa roccia. I miei Digivice, al momento di inviare questi blocchi senza vita
ai nostri prescelti, faranno il resto. State attenti a non completare il
processo di trasformazione, o non sarà più possibile inviarli al Mondo Reale
senza spendere troppa energia..."
"Ricevuto." risposero all'unisono LadyDevimon e NeoDevimon. Daemon puntò
entrambe le mani aperte verso il blocco di roccia nera, e iniziò a concentrarsi,
inviando ad esso una minima porzione dei suoi dati. I contorni della pietra
sembrarono perdere solidità, le sue dimensioni si ridussero, e la sua forma
cominciò lentamente a cambiare...
LadyDevimon e NeoDevimon chiusero gli occhi e si inginocchiarono vicino alla
pietra, imitando il loro signore. La creazione dei nuovi Digimon artificiali era
iniziata...
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Mondo Digitale. Il luogo di nascita e rinascita conosciuto come Primary
Village.
Elecmon, il guardiano delle uova e dei Baby Digimon, fischiettò allegramente
trascinandosi dietro una rete carica di pesci, appena catturati dal fiume vicino
e fritti da una ben assestata scarica elettrica emessa dalle sue numerose code.
Anche per quella giornata, la cena per sè e per i suoi cuccioli era assicurata.
Era un periodo in cui le cose stavano andando particolarmente bene al burbero,
ma simpatico, Digimon guardiano del Primary Village: da quando i suoi amici
umani, i Digiprescelti, avevano annientato le Dark Towers e Mephistomon, tre
anni prima, non c'era stato più nulla ad interrompere il suo lavoro e aveva
potuto dedicare tutto il suo tempo alla cura dei cuccioli. Dopotutto, trovava
bello occuparsi di quelle piccole ed indifese creature, ed insegnare loro tutto
quello che c'era da sapere su come vivere a DigiWorld... certo, non era un
lavoro facile, con tutti i guai che i piccoli combinavano: ma Elecmon non
l'avrebbe scambiato con nulla in tutto il Mondo Digitale!
Si fermò un attimo ad ammirare la pace che lo circondava: il cielo azzurro
percorso da dense nuvol bianche, i vivaci colori della città di giocattoli...
era da un bel pò di tempo che il Mondo Digitale non aveva più conosciuto tanta
tranquillità. Magari tutto questo avesse potuto durare, si disse. Continuare con
la vita indaffarata ma spensierata che aveva condotto fino a quel momento non
gli sarebbe andato per niente male... senza doversi più preoccupare di invasori
malvagi che avrebbero potuto minacciare i suoi cuccioli, e i suoi amici di
DigiWorld... Ma il suo momento di riflessione durò un istante, e ben presto
tornò al suo dovere di baby-sitter. Sempre continuando a canticchiare il suo
motivetto, il piccolo Digimon simile ad un coniglio rientrò nel perimetro del
villaggio, tra le culle nelle quali giacevano i cuccioli e le Digi-Tama. Non
appena mise la zampa sui cubi di gommapiuma che componevano il terreno del
Primary Village, venne accolto dagli schiamazzi festosi e dai vagiti di gioia
dei Baby Digimon.
"Eccomi di ritorno, piccoli! Finalmente è ora della pappa!" esclamò Elecmon,
ponendo la rete con il pescato davanti a sè e aprendola. "Adesso preparo tutto,
e poi si mangia... Huh? E quello cosa..."
Il piccolo mammifero elettrico aveva notato qualcosa di inusuale in una culla
abbastanza vicina a lui: quando era uscito a prendere il pesce (cioè, circa
quattro minuti prima - il guardiano del Primary Village era uno che teneva alla
precisione!), era sicuro che la culla fosse vuota: ma in quel momento, era
occupata da un Digi-Tama che lui non ricordava di aver mai visto prima: di
dimensioni un pò maggiori della media, era rosso con due grecali blu elettrico
che passavano attorno alle estremità superiore ed inferiore, e al centro era
decorato da un simbolo particolare: assomigliava al simbolo dell'infinito,
essendo un 8 messo orizzontalmente, ed era posto all'interno di un quadrato...
ma i lati di quest'ultimo erano divisi in due circa a metà, in modo che della
forma geometrica non rimanessero altro che gli angoli. Dopo aver fatto cenno ai
cuccioli di aspettare un momento, Elecmon andò a vedere l'uovo appena apparso
nella culla, e gli diede un'occhiata scrupolosa. Davvero, non riusciva a capire
di cosa potesse trattarsi... quel simbolo inciso sul guscio sembrava quello di
una Crest, e si ricordava di aver visto simboli simili sulle uova da cui
sarebbero poi nati Agumon, Gabumon, Biyomon, Tentomon... ma quel simbolo non
corrispondeva a quello di nessuna Crest conosciuta. Da dove proveniva, e qual
era il suo scopo?
Elecmon alzò le spalle. Si trattava comunque di un Digi-Tama, e come tale
andava trattato con la massima cura e attenzione. Dopo averlo sistemato meglio,
in modo che ricevesse quanto più calore possibile e il cucciolo si trovasse
comodo alla nascita, tornò alla sua rete di pesci, iniziando a distribuire il
cibo ai piccoli abitanti del Primary Village.
Il Digi-Tama rosso decorato di blu brillò di una calda luce gialla per un
attimo, prima di tornare normale. Come se il suo occupante, non ancora
sviluppato, avesse già percepito le cure e l'affetto di Elecmon, e volesse in
qualche modo ringraziarlo...
----------
Da tutt'altra parte, Azulongmon, il saggio e nobile Digimon drago che
governava il Mondo Digitale dell'Est, sorrise benevolmente, guardando dalla sua
dimora in mezzo alle nubi la tenera scena. Ben presto, un nobile gesto che aveva
aiutato a salvare il Mondo Digitale sarebbe stato ricompensato...
"BENVENUTO ALLA TUA NUOVA VITA, MIO GIOVANE ED EROICO AMICO. MOLTO PRESTO,
IL TUO CORAGGIO E LA TUA GENEROSITA' AVRANNO IL GIUSTO
RICONOSCIMENTO..."
----------
CONTINUA...
Note dell'autore: E così, con il ritorno di Mimi in Giappone, riprende la mia
storia. Per adesso, scriverò dei capitoli introduttivi, che serviranno a gettare
le fondamenta della storia vera e propria. Ma intanto, qualcosa comincia a
delinearsi... cosa sarà mai quel Digi-Tama misterioso apparso al Primary
Village? E cosa avranno intenzione di fare Daemon, Dragomon e i loro scagnozzi,
dei quali ho introdotto due membri proprio in questo chappy? Non vi svelo
niente... ah, e se qualcuno si è già fatto un'idea, PER FAVORE non la scriva in
una review! Vogliamo mantenerlo, il segreto, no?
Vi ho presentato i protagonisti della mia storia originale, nell'intro di
questo capitolo... La prossima volta che leggerete le mie note finali, sarà alla
fine del primo capitolo di 'Digimon Zero', che inizierò a stendere tra molto,
MOLTO poco! Mentre leggete queste righe, potrebbe già essere in fase di
preparazione, fate un pò voi! Quindi... alla prossima volta, amici lettori, e mi
raccomando... fatemi sapere cosa ne pensate! Ciao!
Justice Gundam
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Capitolo 3 *** Nuove conoscenze ***
Invasion-03
Digimon Adventure 02 Invasion
Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam
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Capitolo 3 - Nuove conoscenze
Tenebre. Buio senza fine. Morte, dolore e sofferenza. Da quando lui era nato
- così tanto tempo fa che nemmeno lui si ricordava esattamente quando - c'era
stato solamente quello.
Dragomon sorrise tra sè, ammirando le evanescenti e spettrali luci blu che
fiocamente illuminavano la sua sala del trono, e alcune parti del suo corpo
disgustoso. Fin dall'inizio della sua vita, aveva avuto un intero mondo di cui
disporre a suo piacimento. Un esercito di anime disperate da plasmare come
voleva. Lui era il signore di quelle acque... esse gli obbedivano. Con un
semplice gesto della mano e un movimento del suo tridente, egli poteva scatenare
tempeste. Tutti i condannati che senza fine e senza senso vagavano in
quell'oscurità gli obbedivano ciecamente. Da quando Dragomon era diventato il
dominatore della Dark Area, alcuni avevano osato sfidarlo... soltanto alcuni.
Egli li aveva schiacciati, dando a tutti gli altri l'esempio. Da molto tempo,
nessuno aveva più messo in dubbio la sua sovranità. Tutti lo rispettavano e lo
temevano...
...ma non gli bastava. Non era soddisfatto di quello che aveva. Egli voleva
che tutto il creato tremasse davanti al suo potere e precipitasse nella
perdizione. Voleva che tutti gli esseri inferiori che popolavano il Mondo
Digitale e il Mondo Reale venissero incatenati, corrotti, soffocati dalla
perdita di speranza. Voleva mostrare loro la futilità dei loro sogni e dei loro
desideri, e offrire a tutti loro una nuova esistenza, nella quale l'unico dono
loro concesso fosse quello di servirlo. Ma... non poteva. Non era in grado di
raggiungere i mondi esterni. In nessun modo avrebbe potuto aprire un Digiport
abbastanza grande da consentire a lui e ai suoi schiavi Digimon di passare. Ma
sapeva che un giorno, il suo momento sarebbe arrivato. Doveva solo aspettare...
attendere colei che lo avrebbe completato... colei il cui potere, agli antipodi
rispetto al suo dominio sulle tenebre, gli avrebbe consentito di spostarsi tra i
due mondi, e conquistarli una volta per tutte...
...e così aveva aspettato. Atteso con infinita pazienza e costanza il giorno
del suo trionfo. Fossero passati anche secoli... millenni... non avrebbe fatto
alcuna differenza. Lui voleva il potere della Luce... e lo avrebbe avuto... a
qualsiasi costo...
...tutto questo, almeno finchè quel maledetto Daemon non era stato scagliato
nel suo Dark Ocean dai Digiprescelti, quegli insignificanti mocciosi intriganti.
E Daemon si era subito rivelato un avversario ben più tenace di tutti gli altri
che il Signore delle Acque aveva affrontato nella sua millenaria esistenza.
Aveva rifiutato di piegarsi al suo volere. Si era opposto al suo predominio,
cosa fino ad allora inconcepibile. Una considerevole quantità di Digimon malvagi
si era unita a Daemon e alla sua causa, nel tentativo di detronizzare il
legittimo sovrano dell'oceano oscuro. Dragomon corrugò la fronte irritato. Massa
di ingrati. Lui aveva concesso loro di continuare a trascinare le loro vite
miserabili ed insignificanti... e loro così lo ripagavano? Schierandosi con il
primo ribelle che capitava loro nella vana speranza di risollevarsi e
riscattarsi dalla loro condizione di dannati? Bah. Non importava. Molto presto,
anche quel Daemon, Grande Signore dei Demoni o no, sarebbe stato spazzato
via...
...o almeno, così la pensava Dragomon. Ma tre anni erano passati, tra
innumerevoli battaglie che avevano comportato, per ognuna delle due fazioni, la
perdita di migliaia di Digimon, e ancora la guerra si trascinava, senza
vincitori nè vinti. Daemon non intendeva sottomettersi, e Dragomon non tollerava
che qualcuno resistesse al suo potere...
...ed ora, qualcosa era cambiato. Daemon si era presentato al suo palazzo per
trattare un'alleanza, chiedendogli di contribuire alla realizzazione di alcuni
Digivice oscuri in cambio della consegna di Hikari Yagami, colei che da lungo
tempo aveva atteso, e che per ben due volte era sfuggita alla sua mano grazie ai
suoi patetici amici. Cosa avesse davvero in mente di fare Daemon, Dragomon non
ne aveva idea... ma la cosa non importava più, ormai. Molto presto, la figlia
della Luce sarebbe stata di nuovo alla sua portata, e questa volta niente e
nessuno sarebbe riuscito a sottrargliela! Oh, dolci parole! Finalmente, avrebbe
ottenuto il potere della Luce, che per secoli e secoli lui aveva atteso! E
quando ciò fosse successo... allora Daemon non sarebbe più stato un problema,
qualsiasi cosa stesse tramando...
"Grande Dragomon, nostro onnipotente signore. Perdonate il disturbo."
gemette la voce strascicata di un Divermon grigio, armato di arpione, che entrò
lentamente e svogliatamente nella sala del trono, gli occhi sbarrati come se
fosse stato in trance. Risvegliato dai suoi pensieri di dominio, Dragomon volse
il suo sguardo iniettato di sangue al suo schiavo, che raggiunse il centro della
sala del trono e si mise in ginocchio, prostrandosi davanti al suo signore.
"Parla. Cosa sei venuto ad annunciare?" ordinò il Signore delle Acque
con tono impietoso. Senza cambiare espressione, il Divermon alzò la testa dal
pavimento e rispose.
"Il comandante MarineDevimon viene a portare un messaggio da parte di
Daemon." disse il Digimon grigio, facendo sì che un sogghigno divertito
apparisse sul volto oscurato di Dragomon.
"Huhuhuu... ma guarda, quindi il loro piano è già a questo punto... molto
interessante. Fallo entrare!" ingiunse, sghignazzando cupamente. Il Divermon
abbassò di nuovo la testa, poi si alzò e lasciò la sala del trono con lo stesso
passo lento e svogliato con cui era entrato, portandosi dietro il suo arpione e
facendolo stridere sul pavimento di corallo grigio. Dragomon osservò divertito
il suo schiavo mentre si allontanava, e il suo tridente decorato, tenuto nella
sua mano sinistra, battè un paio di volte sul freddo pavimento.
"Così... gli sciocchi piani di Daemon sono in pieno svolgimento. Molto
bene, se vuole che io gli fornisca quei Digivice permanenti, sarà fatto così.
Farò in modo che conduca da me la prescelta della Luce, e mi divertirò ad
osservare il suo goffo tentativo di togliermi di mezzo. Dopodichè... se non
saranno i bambini prescelti a distruggerlo, lo farò io... e nulla più potrà
impedirmi di diventare il dominatore del creato!" mormorò tra sè, divertito
dalla situazione. Era convinto di essere in una posizione di vantaggio, e anche
se sapeva bene che Daemon stava molto probabilmente pensando le stesse cose, era
convinto che, una volta ottenuto ciò che voleva, non avrebbe più dovuto temere
nulla e nessuno...
Certo, non aveva idea di cosa Daemon cercasse di ricavare da
quell'alleanza... ma che importanza aveva, in fondo?
Ancora qualche minuto trascorse, nell'oscurità e nel silenzio pressochè
totali, prima che l'alta, esile e allo stesso tempo imponente figura di
MarineDevimon facesse il suo accesso nella sala del trono, inchinandosi
rispettosamente mentre attraversava l'arcata sotto la scorta di alcuni Divermon.
Dragomon fece cenno al demone acquatico di farsi avanti, e congedò i suoi
schiavi con un gesto della mano. Finalmente, quando i due mostri marini rimasero
soli, Dragomon alzò leggermente il suo tridente inclinandone le punte verso
MarineDevimon in un gesto intimidatorio, senza neanche degnarsi di alzarsi dal
trono, e gli parlò, con quel tono di comando che il servitore di Daemon gli
avrebbe volentieri fatto ingoiare.
"Parla dunque, MarineDevimon. Sei venuto ad annunciarmi delle novità da
parte del tuo signore?"
"Senz'altro, grande Dragomon..." rispose il demone dall'aspetto di calamaro
gigante, nascondendo il meglio possibile un sorrisetto crudele che gli era
apparso sulle labbra e scopriva i suoi lunghi denti acuminati. "Il sommo Daemon
mi manda ad avvisarla che i tempi per la creazione dei Dark Digivice sono ormai
maturi, e chiede che lei collabori alla loro realizzazione. Senza di essi, non
sarà possibile per noi uscire dalla Dark Area, nè consegnarle Hikari Yagami come
stabilito."
Dragomon annuì seriamente e si alzò dal suo trono, ergendosi in tutta la sua
incredibile altezza e proiettando la sua ombra inquietante sul demone acquatico.
"Molto bene... comunica al tuo signore che la mia risposta è affermativa. Ci
incontreremo quanto prima, e terrò fede al mio accordo. Ma sia chiaro che
pretendo che anche voi rispettiate i patti che abbiamo stipulato."
Il sorrisetto di MarineDevimon sbiadì. Non aveva mai visto Dragomon in tutta
la sua statura, e doveva ammettere che, anche se l'oscurità impediva di vederne
le fattezze, era molto più terrificante così che semplicemente seduto sul trono.
Ringraziò tra sè il fatto che fosse ancora in piedi l'accordo tra lui e il suo
signore Daemon... per quanto fosse migliorato parecchio nei tre anni passati nel
Dark Ocean, MarineDevimon sapeva bene di non poter comunque competere con
Dragomon, e che se il Signore delle Acque avesse voluto, avrebbe potuto
cancellarlo in men che non si dica...
"Non si preoccupi, grande Dragomon. E' nostra intenzione." confermò
MarineDevimon, sentendosi immensamente sollevato quando il signore del Dark
Ocean si mosse dalla sua posizione, lo aggirò, e infilò l'uscita. Dopo aver
atteso qualche secondo, per assicurarsi che Dragomon si fosse allontanato a
sufficienza, MarineDevimon tirò un sospiro di sollievo e si rialzò, tornando a
sogghignare tra sè.
"Rispettare il patto rientra anche nel nostro interesse, dopotutto..."
mormorò. "E quando quel ciccione idiota si sarà reso conto di cosa veramente
cercavamo, sarà già tardi per lui..."
----------
"Uff... accidenti, che caldo oggi... allora, Hikari, dov'è era l'auditorium
in cui Yamato doveva fare queste registrazioni?"
Taichi Yagami si passò una mano sulla fronte madida di sudore e cercò di
rimettersi a posto i lunghi capelli castani, che il calore aveva reso ancora più
ribelli, mentre faceva questa domanda alla sorella minore Hikari, che lo stava
seguendo con una mappa tra le mani e un'espressione altrettanto accaldata. Era
un pomeriggio di caldo soffocante per Shinjuku, uno dei quartieri centrali di
Tokyo, famoso per la sua attività frenetica e la sua vita notturna, e i due
fratelli Digiprescelti, accompagnati dai rispettivi Digimon, si stavano
dirigendo al luogo dove il loro gruppo si era dato appuntamento con Yamato per
assistere all'incisione del primo CD commerciale dei Teenage Wolves: l'evento
che avrebbe potuto, con un pò di fortuna, lanciare il gruppo nel competitivo
mondo della musica J-Pop. Taichi sperava ardentemente che il locale fosse ben
climatizzato, perchè quel giorno il sole picchiava senza pietà e non tirava un
alito di vento. I due fratelli si erano messi in t-shirt bianca, pantaloncini
corti e sandali, ma anche questo accorgimento non stava impedendo a loro e ai
loro Digimon di soffrire il caldo: in effetti, nemmeno il piccolo Agumon
sembrava essere a suo agio, e la sua solita vivacità aveva lasciato il posto ad
una sensazione di sconforto e stanchezza. Il caldo toglieva loro le forze, e il
fatto che le strade non fossero molto meno trafficate di quanto lo erano di
solito non contribuiva certo a rendere l'afa più sopportabile... il gas di
scarico appesantiva ulteriormente l'aria, e quei pochi pedoni che circolavano
per i marciapiedi si trascinavano con aria esausta, cercando il più vicino
riparo dall'opprimente canicola.
Tirando un profondo sospiro, quasi a tentare di reclamare quanto più ossogeno
possibile dall'aria rarefatta, Hikari spiegò la mappa davanti a sè, e cercò con
un dito la loro posizione e il luogo nel quale si sarebbero incontrati con gli
altri ragazzi. "Allora... vediamo un pò, noi siamo qui..." disse la ragazza dai
capelli castani, sistemandosi la morbida coda sopra la spalla. "Beh, siamo
fortunati, il palazzo dove ha sede la Meiji Productions è qui vicino... basta
svoltare il secondo angolo a destra, poi un altro centinaio di metri e ci
siamo."
"Ah, meno male..." commentò stancamente Gatomon. "Odio fare la figura di
quella che si lamenta, ma qui fuori fa davvero troppo caldo... credo che i
cuscinetti sulle mie zampe stiano fondendo..."
"E' una mia impressione, o l'asfalto sta ribollendo?" mormorò Agumon,
tentando di farsi aria con una zampa anteriore. Una piccola goccia di sudore
stilizzata scese dalla fronte di Gatomon. "Beh, ora stai un pò
esagerando..."
"Forza, ragazzi, che manca poco..." li esortò Taichi, incamminandosi nella
direzione indicata dalla sorella e voltandosi verso gli altri. "Quando
arriviamo, ne approfittiamo per rinfrescarci un pò le idee e prendiamo una bella
Coca-Cola fresca...". Hikari e i due Digimon annuirono, approvando l'idea.
"Già... e speriamo che gli altri non tardino troppo ad arrivare..." mormorò
Hikari, ripiegando la mappa e affrettandosi, per quanto il caldo lo permettesse,
dietro al fratello. Gatomon affiancò la sua partner, camminandole a fianco e
tenendo d'occhio l'espressione del suo volto. Da quel giorno al parco acquatico
in cui l'aveva vista avere un breve mancamento, la gattina aveva avuto uno
strano presentimento che la inquietava non poco... il presentimento che Hikari
avesse di nuovo percepito la presenza delle tenebre. Certo, da quel giorno, non
era più successo nulla di strano, e Hikari si era probabilmente convinta che la
fugace visione fosse stato effetto di un breve colpo di sole... ma Gatomon non
era tipa da abbassare la guardia facilmente. Sapeva che il 'sesto senso' di
Hikari non aveva mai sbagliato prima di allora, anche se non aveva detto nulla
per non allarmare inutilmente gli altri Digiprescelti. Per tutta quella
settimana, aveva cercato di stare più vicina possibile alla sua partner, attenta
a cogliere qualunque possibile segnale...
"Dalla settimana scorsa ad oggi non è più accaduto niente, ma spero che
Hikari non stia sottovalutando la cosa..." pensò la gattina, gettando uno
sguardo preoccupato alla sua partner mentre il gruppetto raggiungeva il secondo
angolo alla loro destra e svoltava . Hikari sembrò accorgersi del modo in cui
Gatomon la stava fissando, e si voltò verso di lei con aria interrogativa.
"C'è... qualche problema, Gatomon?" le chiese. "Oggi ti vedo un pò... nel
pallone!"
Gatomon alzò le spalle. "Niente di particolare. Ti stavo guardando perchè
volevo essere sicura che stessi bene."
La ragazza si chinò verso il suo Digimon e le fece una carezza, che Gatomon
mostrò di gradire chiudendo gli occhi e facendo le fusa. "Grazie, Gatomon, ma è
tutto a posto... è solo che oggi non sono molto in forma a causa del caldo. Ma
se sei preoccupata per il mancamento dell'altro giorno... stai tranquilla, non
ne ho più avuto altri dopo di quello..."
"Mi fa piacere." rispose Gatomon, scacciando i pensieri più pessimistici che
le erano venuti in mente. "Bah, magari ha ragione lei e io mi sto solo
allarmando per niente. Non preoccupiamoci troppo di cose che forse non
accadranno neanche."
"Okay... dovremmo esserci! Quello è il palazzo dove ha sede la Meiji
Productions!" esclamò Hikari qualche metro dopo, indicando le doppie porte di un
alto palazzo in cemento armato davanti alle quali, ben protetti dall'ombra,
erano già in attesa alcuni Digiprescelti: c'erano già Daisuke, Takeru, Ken,
Miyako e Iori con i rispettivi partner, e più in là Jyou e Koushiro, anche loro
con Gomamon e Tentomon al seguito. Alcuni di loro stavano chiacchierando per
passare il tempo, mentre altri si limitavano ad ascoltare le conversazioni,
approfittando dell'ombra per rinfrescarsi un pochino. Alla riunione mancavano
soltanto Sora, Mimi e, ovviamente, l'ospite d'onore, Yamato... ma lui
probabilmente era già dentro con la sua band ad organizzare ogni cosa per la
registrazione, pensò Taichi. In fondo, dovevano assicurarsi che ogni cosa fosse
sistemata al meglio per la registrazione...
Taichi, Hikari e i loro Digimon si mossero per andare a salutare i loro
amici, quando una figura sconosciuta che si avvicinava timidamente, quasi
furtivamente, alle doppie porte del palazzo attirò la loro attenzione: si
trattava di un ragazzo di bella presenza, ma in fondo dall'aspetto abbastanza
ordinario, eppure c'era in lui qualcosa di non meglio identificabile che lo
rendeva inconfondibile: aveva i capelli blu notte, quasi neri e leggermente a
caschetto, ma dalla pettinatura ribelle che gli ricadeva sulla fronte in una
grossa frangia, sfiorando i suoi occhi nerissimi, profondi e nei quali brillava
un accenno di malinconia e ansia. Sembrava avere un anno meno di Taichi o
Yamato, e indossava una leggera t-shirt a maniche corte completamente nera, che
in certi punti aderiva al suo corpo a causa del sudore, corti pantaloncini rossi
con il simbolo della Nike disegnato in bianco sulla tasca sinistra, e sandali
Birkenstock di colore blu-grigio. Teneva in una mano un piccolo blocco di fogli
bianchi, e al polso destro portava un grosso orologio nero di marca, dal bordo
metalizzato. Sembrava dirigersi verso l'entrata dell'edificio, ma alla vista del
gruppo di ragazzi e ragazze in attesa la davanti, si fermò come intimorito, e si
allontanò di qualche passo. L'attimo dopo, tuttavia, dopo aver preso fiato, si
fece di nuovo avanti, avvicinandosi alle porte del palazzo e mettendosi in
disparte rispetto al gruppo, con la schiena appoggiata al muro. Taichi e qualcun
altro dei presenti lo guardarono incuriositi, non spiegandosi come mai avesse
esitato a farsi avanti.
"Ehilà, ragazzi!" esclamò Taichi, raggiungendo i Digiprescelti più giovani,
Jyou e Koushiro. "Vedo che ci siamo già quasi tutti..."
"Taichi-san! Hikari-chan! Eccovi finalmente, ci chiedevamo quando sareste
arrivati!" esclamò Daisuke, mentre gli altri ragazzi e Digimon si voltavano
verso il primo leader e sua sorella, ricambiando cordialmente i loro saluti.
"Ora mancano soltanto Sora-san e Mimi-san..."
"Uff... uff... veramente non più, ora ci siamo anche noi!" arrivò la voce
allegra, anche se accaldata, di Mimi, proveniendo da dietro i fratelli Yagami.
Le due ragazze e i loro Digimon erano appena arrivate da un'altra laterale, e
avevano raggiunto il gruppo proprio in quel momento, accelerando il passo quanto
più possibile.
Sora si passò una mano sulla fronte e si fece aria con la t-shirt gialla che
indossava prima di salutare e fare un occhiolino affettuoso a Taichi, che
ricambiò. "Scusate se siamo in ritardo... ma in questo periodo, con questo
caldo, mia mamma ha problemi con le piante, in negozio. Io e Mimi ci siamo
trattenute un pò per darle una mano... siamo partite all'ultimo momento!"
"Nessun problema..." le rassicurò Hikari, notando che sulle mani delle due
ragazze, oltre che su quelle di Palmon e sulle zampette di Biyomon, c'erano dei
residui di terriccio smosso, a conferma che avevano lavorato nel vivaio.
"Piuttosto, andiamo a chiedere alla reception dove faranno le registrazioni.
Dovrebbero cominciare entro breve..."
Si interruppe quando vide il ragazzino con i capelli blu scuri e il
bloc-notes bianco muoversi dal suo posto vicino al muro ed avvicinarsi
timidamente a loro, come se avesse avuto paura di offenderli semplicemente
stando loro vicino. Ora erano praticamente tutti i membri del gruppetto ad
osservarlo incuriositi. Il ragazzino prese un respiro profondo, si fece aria un
paio di volte con la t-shirt, poi prese la parola, rivolgendosi a Taichi e a
Daisuke.
"Ehm..." cominciò, in maniera piuttosto impacciata, schiarendosi la gola.
"Scusate se vi disturbo... per caso... siete venuti qui per le registrazioni...
del primo CD dei Teenage Wolves? La band in cui canta... Yamato Ishida?"
"Nessun disturbo... sì, siamo noi." rispose un sorpreso Koushiro Izumi,
guardando il ragazzo sconosciuto che armeggiava nervosamente con il bloc-notes
che teneva tra le mani. "Ti possiamo essere d'aiuto in qualche modo?"
Per la prima volta, un sorriso di gratitudine apparve sul volto del ragazzo
in t-shirt nera. "In realtà... in realtà c'è una cosa che volevo chiedervi...
io... sono un grande fan dei Teenage Wolves e... volevo chiedere un favore al
vocalista. Non è che... per caso... potreste farmelo incontrare? Sempre se non
vi chiedo troppo..." disse nervosamente.
"No, che non ci chiedi troppo! Anzi, sai che ti dico? Visto che sei un fan,
chiederemo se sarà possibile far entrare anche te ad assistere, oltre che noi!"
rispose Mimi, avanzando con un sorriso cordiale verso il ragazzo dai capelli
blu, che spalancò gli occhi meravigliato.
"C-come? Addirittura assistere a... ma non vi recherò disturbo?" mormorò
incredulo. Venne immediatamente rassicurato dagli amici di Yamato, che dopo
essersi brevemente consultati tra loro si scambiarono qualche cenno d'assenso, e
si voltarono verso di lui. "Te l'abbiamo già detto! Ogni fan del nostro amico...
è anche un nostro amico, quindi... benvenuto in squadra!" gli disse Daisuke,
alzando un pollice.
Anche i Digimon sembravano approvare l'idea... in particolare il vivace
Veemon, che alzò una zampetta in aria e strizzò l'occhio al nuovo arrivato.
"Giusto! E poi, in più siamo, più ci divertiamo, no?"
Il ragazzo si mise una mano davanti alla bocca e fece una breve risatina
divertita... eppure, a guardare meglio, si sarebbe potuto vedere che quel
sorriso non era di vera e propria gioia e soddisfazione: era un sorriso che
nascondeva un certo nervosismo. Dopotutto, se lui era lì, era per un motivo
preciso, e per lui molto importante... in quel momento, il divertimento era
proprio l'ultima cosa a cui stava pensando! Comunque, apprezzava molto la
gentilezza dei compagni di Yamato...
"E per quanto riguarda l'autografo..." proseguì Mimi "Basterà chiedere
direttamente a lui, ed entro stasera avrai il tuo autografo del grande Yamato
Ishida, vocalista della band più in dell'anno! A proposito, noi siamo gli amici
di Yamato... e io sono Mimi. Mimi Tachikawa. Piacere di conoscerti." Concluse la
frase facendo un inchino rispettoso.
"E io sono Palmon, il suo Digimon." proseguì il piccolo Digimon-pianta che le
stava al fianco, inchinandosi a sua volta. "Ogni amico di Mimi è anche un mio
amico!"
"Vi ringrazio infinitamente." disse il nuovo arrivato, ricambiando l'inchino
e piegandosi quasi ad angolo retto. Dalla sua voce ora trapelava molto più
entusiasmo. "Permettetemi di presentarmi: il mio nome è Hideto Tsujimoto, ho 16
anni e abito nel quartiere di Shibuya. Io e... i miei amici abbiamo seguito la
carriera dei Teenage Wolves fin dall'inizio... e per me è una grande gioia poter
assistere al provino con voi!"
"Il piacere è tutto nostro, Hideto-san." rispose Sora, inchinandosi a sua
volta per poi indicare la hall di ingresso del palazzo con un cenno della testa.
"Ma perchè non facciamo le dovute presentazioni là dentro, dove magari fa un pò
più fresco?"
Tutti furono d'accordo - in effetti, il caldo era veramente soffocante, e poi
all'interno si sarebbero potuti prendere qualcosa da bere dai distributori
automatici. Così, in fila e con ordine, il gruppetto di amici salì le scale che
portavano alle doppie porte in vetro del palazzo, ed entrarono nella hall. I
primi ad entrare furono Taichi ed Agumon, che non appena misero piede
all'interno del palazzo, sulle mattonelle bianche e lucide che ricoprivano il
pavimento, vennero investiti da un'inaspettata ondata di freddo, abbastanza
rigida da farli sobbalzare e far venire loro la pelle d'oca.
"Agh! Accidenti, ma qui si congela!" gracchiò Agumon, coprendosi le spalle
con le zampine anteriori per tenersi caldo. "Sembra di essere in autunno!"
"In quanto ad aria condizionata non badano a spese, eh?" commentò Taichi,
riparandosi con le braccia mentre, dietro di lui, gli altri Digiprescelti e
Hideto entravano a loro volta, anch'essi sorpresi dal freddo che faceva nella
sala.
"Dal caldo al freddo in un istante..." si lamentò Daisuke. "Cavolo, sembra
l'interno del frigo di mio zio!"
Gatomon, dal canto suo, non sembrava lamentarsi del freddo: anzi, per lei era
una bella liberazione dall'aria afosa e soffocante che tirava là fuori. E anche
Gomamon, in quel momento in braccio al suo partner, accolse con notevole
sollievo l'abbassamento improvviso di temperatura, a giudicare dal sospiro di
sollievo che tirò e dal sorrisone che gli si stampò in faccia non appena lui e
Jyou ebbero varcato la porta d'ingresso!
"Aaaahh... che delizia! Credevo che mi sarei fuso come un ghiacciolo, là
fuori! Che invenzione geniale, quest'aria condizionata!" commentò la fochina,
appoggiando pigramente la testa sulla spalla di Jyou. Sfortunatamente, il
Digiprescelto dell'Affidabilità non sembrava condividere il punto di vista del
simpatico Digimon.
"B-b-b-beato te, G-g-g-gomamon..." disse, battendo i denti per un brivido di
freddo che gli aveva appena attraversato il corpo. "Io sento invece... che sto
per DIVENTARE un ghiacciolo..."
Ken e Wormmon si guardarono attorno, cercando di orientarsi. L'interno del
palazzo era (oltre che freddo da far venire un colpo...) pulito e ben ordinato,
e qualche tappeto di raso rosso, o qualche pianta ornamentale interrompeva qua e
là il pavimento, ricoperto di mattonelle bianche quadrate. A poco dalla porta di
entrata c'erano alcuni divani per far sedere i visitatori, disposti attorno ad
un tavolino di cristallo sopra il quale erano poste alcune riviste. Un pò più in
là, ad una reception, una ragazza castana vestita di un elegante completo rosso,
era seduta alla scrivania, impegnata in qualche lavoro. Ken pensò che forse lei
avrebbe potuto dare loro le informazioni che cercavano, visto che non vedeva da
nessuna parte indicazioni su come raggiungere gli studi della Meiji Productions.
Perciò, si avvicinò alla reception, dopo aver fatto cenno ai suoi amici di
aspettarlo, e si schiarì la gola per attirare l'attenzione. "Ehm... mi scusi,
signorina... mi potrebbe dare un'informazione?"
"Huh? Sì, certo... dimmi, se ti posso essere utile..." replicò la giovane
donna, alzando lo sguardo dai fogli che stava compilando. Il fatto di vedere un
grosso bruco verde dai grandi occhioni languidi accoccolato sulla spalla del
ragazzo dai capelli neri non sembrava farle più di tanto effetto: del resto, chi
ormai in tutta Tokyo non conosceva i Digimon dei ragazzi?
"Buongiorno... stavamo cercando l'auditorium della Meiji Productions, e
volevamo chiederle dove potevamo trovarlo..." spiegò Ken.
Wormmon volle aggiungere qualcosa. "E poi volevamo chiederle... pensa che
potremo assistere alla registrazione che faranno tra poco?" chiese il Digimon
bruco, guadagnandosi uno sguardo intenerito dalla ragazza prima che questa
andasse a rovistare tra le carte.
"Allora... vediamo un pò... ah, sì, eccolo qua! Giusto, la registrazione...
oggi, alla Meiji incidono il primo CD di canzoni di quella nuova band... i
Teenage Wolves." rispose, mettendo da parte una risma di fogli e dando
un'occhiata ad un documento che le era capitato sottomano. "Allora, la sede che
state cercando è all'undicesimo piano, ascensore ad est, interno D." Accompagnò
la spiegazione indicando due ascensori che si trovavano alla destra
dell'ingresso. "Per quanto riguarda assistere alla registrazione... quello
dovete chiederlo ai responsabili, ma non credo che ve lo rifiuteranno, a patto
che stiate buoni e non disturbiate i lavori."
"La ringraziamo, signorina. Arrivederci e buon lavoro!" salutò Ken,
allontanandosi dalla reception dopo aver fatto un lieve inchino, e raggiungendo
di nuovo i suoi amici e Hideto.
"Allora, Ken? Ti hanno detto qualcosa?" chiese Miyako, aggiustandosi gli
occhiali. Ken annuì e indicò l'ascensore alla destra del gruppetto. "Mi hanno
detto che dobbiamo prendere quegli ascensori e andare all'undicesimo piano,
interno D. Poi dobbiamo chiedere ai responsabili se possiamo rimanere per la
registrazione."
"Perfetto. Allora, cosa aspettiamo? Meiji Production, preparati! Stiamo
arrivando!" esclamò Taichi, ormai del tutto dimentico del freddo infernale che
faceva là dentro. Si avviò con passo di marcia verso gli ascensori e li chiamò
entrambi premendo i pulsanti a lato. Quando entrambi furono arrivati, i membri
del vecchio gruppo ed Hideto salirono su quello di sinistra, mentre Daisuke,
Hikari, Takeru, Ken, Iori e Miyako sull'altro. Poi, le porte degli ascensori si
chiusero non appena i ragazzi premettero i pulsanti corrispondenti
all'undicesimo piano, e le due cabine, quasi contemporaneamente, si sollevarono
verso la loro destinazione, con un lieve suono che ricordava un pò un
aspirapolvere...
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"Allora, tu e Yamato eravate già grandi amici sette anni fa, quando c'è stato
l'episodio della nebbia ad Odaiba?" stava chiedendo Hideto a Taichi e al primo
gruppo di Digiprescelti. I ragazzi avevano approfittato di quel momento per
terminare le presentazioni, e condividere con il loro nuovo amico qualche breve
aneddoto sul loro primo viaggio a DigiWorld. In quel momento, il discorso
volgeva sul rapporto tra Taichi e Yamato.
"Sì, eravamo compagni di classe, e siamo andati assieme al campeggio estivo
in cui... beh, in cui è iniziato tutto. Anche se non posso dire che i rapporti
tra noi due, almeno inizialmente, fossero cordiali come lo sono adesso..."
spiegò Taichi. Proprio in quel momento, l'ascensore rallentò la sua ascesa fino
a fermarsi, si sentì una breve segnalazione acustica, e le porte dell'ascensore
si aprirono, permettendo ai ragazzi di scendere.
Hideto, preso dalla discussione, continuò con il discorso mentre il gruppo
scendeva dalla cabina e si metteva ad attendere gli altri Digiprescelti. "In che
senso, non erano altrettanto cordiali, scusa?"
"Vuol dire che quei due di tanto in tanto se le davano." tagliò corto
Gomamon. "Ho assistito personalmente ad una delle loro, se vogliamo chiamarle
così, 'baruffe'... ed è stato uno spettacolo niente male, se posso dire la mia.
Mega contro Mega."
"Ma, Gomamon!" esclamò Jyou. "Non mi sembra il caso di tirare fuori di nuovo
questa storia...". Chiaramente, la gattina si riferiva alla battaglia tra
WarGreymon e MetalGarurumon durante l'era dei Dark Masters.
Taichi storse il naso, ancora un pò imbarazzato dal fatto. "Ehm... sì, in
effetti nè io nè Yamato-kun siamo particolarmente orgogliosi di quello che è
successo quella volta... ma devo dire che è servito a capirci meglio e ad
appianare le nostre differenze!"
"Bene... sono contento per voi..." rispose Hideto. Koushiro si accorse che il
ragazzo, mentre pronunciava queste parole, guardava in lontananza, come se
quello che Taichi gli aveva appena raccontato avesse risvegliato in lui qualche
brutto ricordo.
"Tutto bene, Hideto-san?" chiese Sora, notando a sua volta l'espressione
assorta del nuovo arrivato. "C'è qualcosa che non va?"
Il ragazzo la guardò sorpreso, poi scosse la testa come per riportarsi alla
realtà. "Ah... no, no, tutto a posto, Takenouchi-san! Stavo solo... pensando a
certe cose mie! Ah, ecco che arrivano gli altri!"
Infatti, anche l'altro ascensore, con a bordo la seconda generazione di
Digiprescelti, aveva raggiunto l'undicesimo piano, e le sue porte si erano
spalancate con un lieve sibilo per far scendere i passeggeri. Furono Daisuke e
Veemon i primi a farsi avanti, saltellando allegramente fuori dalla cabina.
"Okay, ragazzi, ora ci siamo tutti! Andiamo, che il nostro cantante ci starà
aspettando!" esclamò il secondo leader dei Digiprescelti, mentre i suoi compagni
scendevano a loro volta. Tutti si dissero d'accordo, e si incamminarono lungo un
corridoio terminante con due grandi doppie portwe, sopra il quale stava il logo
della Meiji Productions, e dalla quale si sentivano già provenire strimpelli di
chitarra e colpi di batteria, oltre che rumori di persone che andavano e
venivano, trascinandosi dietro strumenti e chissà quant'altro ancora.
"Appena in tempo, credo stiano per iniziare..." disse Tentomon, svolazzando
davanti al gruppo e premendo un campanello che stava a fianco delle doppie
porte. Si sentì il trillo di un campanello, e il gruppo si fermò davanti alla
porta d'ingresso aspettando che qualcuno venisse a rispondere.
Non dovettero attendere a lungo. Ben presto, le doppie porte si spalancarono,
e da dietro esse apparve un tecnico che non sembrò per niente stupito di vedere
un così nutrito gruppo di ragazzi, ragazze e mostri digitali in attesa davanti
all'entrata, che lo salutavano alzando un braccio e facendo qualche inchino.
"Hey, oggi c'è una riunione, a quanto pare! Voi dovete essere gli amici del
nostro gruppetto di punta, dico bene?"
"Ehm... sì, signore. Eravamo venuti qui per assistere alle registrazioni...
sempre se la cosa è fattibile." rispose Ken. Il tecnico, annuendo brevemente,
aprì del tutto la porta e fece loro cenno di entrare.
"Certo che potete! Il vostro amico, il signorino Ishida, ha chiesto proprio
stamattina al signor Fujiwara se ci poteva essere qualcuno ad assistere... e la
risposta è stata affermativa!" rispose l'addetto. I ragazzi e i Digimon
ringraziarono e, uno alla volta, iniziarono ad entrare negli studios,
guardandosi attorno incuriositi: per quasi tutti loro, era la prima volta che
entravano in uno studio musicale. L'ambiente era leggermente oscurato e
abbastanza fresco, non gelido come la hall che avevano attraversato da poco, ma
comunque abbastanza da offrire sollievo dalla canicola esterna, e tutt'attorno
si poteva vedere materiale da registrazione, cavi di vario tipo, e consoles, con
tecnici e operatori che, seduti davanti ad esse, spostavano levette e premevano
pulsanti. Dietro alcune vetrate, sopra a dei palcoscenici completi di
attrezzatura musicale, c'era già qualcuno che provava, e di tanto in tanto si
sentiva qualche spezzone di brano musicale, che i musicisti eseguivano come
riscaldamento prima delle registrazioni. Tutti i ragazzi, Hideto in particolare,
guardavano affascinati l'ambiente.
"Così, è qui che si producono i CD che mi piacciono tanto..." mormorò il
ragazzo dai capelli blu, facendo spaziare il suo sguardo da un angolo all'altro
della grande sala. "Forte... e io che pensavo che non avrei mai visto una cosa
del genere..."
"Il signor Fujiwara?" chiese Taichi, incuriosito dal nome. "E' il manager dei
Teenage Wolves, immagino..."
"E immagini giusto, Taichi-kun! Ben arrivati!"
La voce di Yamato Ishida arrivò dal lato sinistro del gruppo: il giovane
cantante, con Gabumon al seguito, raggiunse i suoi amici, accogliendoli con
calore. "Benvenuti alla Meiji Production, ragazzi! Mi fa piacere vedervi!"
"Heilà, Yamato!" esclamò Taichi, scambiandosi un cinque con il suo migliore
amico. "Ti pare che potessimo mancare al debutto ufficiale della tua band? No, e
infatti non solo siamo venuti tutti..."
"...ma abbiamo anche portato un nuovo amico!" riprese Agumon, facendo un
cenno ad Hideto, che si trovava poco più indietro rispetto a lui. "Yamato,
Gabumon, vi presentiamo Hideto Tsujimoto, fan di lunga data dei Teenage
Wolves!"
Il timido ragazzo dai capelli blu rimase sbalordito dal modo rapido e diretto
in cui Agumon l'aveva presentato, senza neanche dargli il tempo di prepararsi un
discorso introduttivo, ma si fece coraggio e, dopo essersi schiarito la gola,
iniziò a parlare al giovane cantante biondo, dissimulando quanto più possibile
la sua eccitazione. "Ah... ehm... sì, è come dice lui! Hehehee..." Hideto si
mise una mano dietro la nuca e ridacchiò nervosamente, armeggiando con il suo
bloc-notes nel tentativo di scaricare la tensione. "Ecco... io ho sempre amato
la vostra musica... e... beh, volevo chiedere se potevo avere un autografo... e
se lei, Ishida-san, potesse farmi un grandissimo favore dopo la registrazione...
è una cosa che non dovrebbe portarle via molto tempo, ma anche una cosa a cui
tengo molto... si tratta di una mia amica..."
Yamato fu così sorpreso dal sentirsi parlare in tono così formale, che per un
attimo non colse la domanda di Hideto. Si avvicinò al ragazzo e gli fece un
doveroso inchino di presentazione. "Ehm... piacere di conoscerti, Hideto-kun...
ma non c'è bisogno di parlare con tanta formalità. Dopotutto, avrai solo un anno
meno di me..."
"Grazie, Ishida-san..." rispose il ragazzo, aprendo il suo bloc-notes. La sua
voce si incrinò leggermente, rendendo evidente tutto il nervosismo che
provava... mischiato al quale c'era però qualcos'altro. Hideto ora parlava più
velocemente, con una tono quasi disperato. "Vede... anzi, no... vedi, si
tratterebbe di... sì, insomma... una mia amica che, come me, ama molto il tuo
gruppo e la tua musica... ma che, per motivi che adesso non sto qui a spiegarti,
non è potuta venire... ecco... quello che volevo chiederti è... se potevi
passare un attimo da lei dopo aver finito le prove! So che è un grosso favore,
ma... ti prego, è una cosa a cui tengo troppo!"
I ragazzi rimasero per un attimo stupiti dal tono implorante di Hideto.
Yamato, in particolare, non capiva il motivo per cui il ragazzo si comportava in
quel modo, e sembrasse quasi voler chiedere scusa. Oltretutto, era un pò
inusuale come richiesta... Certo, Yamato era abituato a fare autografi alle sue
fan, ma non certo a far visita ad una di esse a casa sua... Tuttavia, decise di
non andare a scavare ulteriormente in cose che non lo riguardavano. E poi, si
rendeva conto che per Hideto questa era davvero una cosa molto importante. Il
tono implorante del ragazzo, la sua espressione emozionata e ansiosa... lo
avevano colpito profondamente. Il ragazzo lo faceva per un'amica a cui teneva
molto, e Yamato era molto sensibile a questioni di amicizia. Non gli ci volle
molto per prendere una decisione.
"D'accordo, Hideto-kun..." gli rispose, appoggiandogli una mano sulla spalla.
"Quando avremo finito la registrazione, verrò a visitare questa tua amica... a
proposito, tanto per sapere... come si chiama?"
Un sorriso di gratitudine apparve sul volto teso di Hideto al sentire le
parole del giovane cantante. "Grazie, Ishida-san... questo mi fa... immensamente
piacere! Ah, la mia amica? Il suo nome è Rei. Rei Saiba." rispose. La decisione
di Yamato, a quanto pareva, non aveva fatto piacere soltanto a lui, visto che
anche gli altri Digiprescelti e Digimon si stavano scambiando qualche cenno di
assenso, approvando la sua decisione.
"Rei Saiba, eh?" commentò Gabumon. "Bel nome. Un bel nome davvero... mi
dispiace che non sia potuta venire con te, Hideto..."
Il ragazzo dai capelli blu abbassò di nuovo lo sguardo, stringendo i denti
per la crudele morsa che aveva ripreso ad attanagliargli il cuore. Era un
sentimento che, da tre mesi a quella parte, gli era fin troppo familiare... un
sentimento di tristezza, e un terribile senso di colpa. Fin da quando aveva
iniziato a parlare con i Digiprescelti, quella terribile sensazione era tornata
in superficie, ma ora si era acuita, e Hideto sentiva di non riuscire più a
trattenere le parole, per quanto detestasse l'idea di sembrare uno che cerca
compassione.
"Ecco..." iniziò, tirando un sospiro profondo. "In realtà... in realtà
Rei-san... sarebbe venuta da sè a chiederti l'autografo... se solo... se solo
potesse camminare..." pronunciò l'ultima frase tutta d'un fiato, appena
intelleggibile, come se avesse voluto liberarsi di un segreto e assieme non
rivelarlo. Tuttavia, i ragazzi e i Digimon più vicini avevano capito, e
sentirono un tuffo al cuore.
"Quella ragazza... è paralitica?" pensò tra sè Yamato. Anche lui era
molto dispiaciuto della cosa... una ragazza così giovane, e già costretta su una
sedia a rotelle! Era davvero una cosa molto triste... e un motivo in più per
andare a farle visita.
Il tono allegro di Gabumon cadde improvvisamente. Oltre al rammarico per
quanto era appena venuto a sapere, c'era anche l'imbarazzo per quella che lui
sentiva essere una scelta infelice di parole: aveva detto che era un peccato che
non fosse potuta venire, senza sapere nulla della sua condizione. Il piccolo
rettile impellicciato sbattè gli occhi un paio di volte e si inchinò con fare
apologetico. "Ehm... mi dispiace, Hideto, ti chiedo scusa... non lo
sapevo..."
"Non fa niente..." disse Hideto con un sospiro, prima di aggiungere tra sè e
sè: "Dopotutto, la colpa è mia..."
"Ishida! Cinque minuti all'inizio!"
Una squillante voce maschile interruppe il momento di imbarazzo e tristezza.
Il manager dei Teenage Wolves, un tipo sulla trentina d'anni e dall'aria
simpatica, con addosso un completo violetto su camicia bianca e scarpe marroni,
aveva fatto capolino dalla porta di una sala di registrazione, chiamando il
giovane cantante per ricordargli la tabella di marcia. Notando tutte le nuove
facce che si erano presentate nella hall dello studio, fece un saluto e
proseguì. "Hey, quanta gente c'è qui oggi! Ishida, sono quegli amici di cui mi
avevi detto? Quelli che sarebbero venuti ad assistere alle prove?"
"Oh... sì, signor Fujiwara, sono proprio loro. Ed è venuto anche qualcun
altro che si è aggiunto all'ultimo momento... le presento Hideto Tsujimoto,
grande fan della band." rispose il biondo Digiprescelto dell'Amicizia,
appoggiando una mano sulla spalla del nuovo arrivato e invitando il timidi
ragazzo a farsi avanti. Ancora con il nervosismo che sembrava caratterizzarlo,
Hideto si fece avanti e si inchinò.
"Mi scusi, non avremmo una sedia in più in auditorium?" chiese Gabumon. "Le
chiedo scusa, ma non avevamo calcolato che sarebbe venuto qualcun altro ad
assistere..."
Il signor Fujiwara rise bonariamente e fece per rientrare nella stanza da cui
era venuto, indicando al suo interno con un cenno del braccio. "Nella sala di
registrazione abbiamo tutte le sedie che volete! Ma ora sbrigatevi, ragazzi, gli
altri sono già pronti da un pezzo!"
"Le siamo molto grati, Fujiwara-san..." rispose Iori con il suo solito tono
formale e inchinandosi a sua volta. Con Yamato in testa, i Digiprescelti e
Hideto seguirono il giovane manager nella sala audio parzialmente illuminata,
dove gli altri tre membri della band dei Teenage Wolves (per la cronaca, Akira,
Takashi e Yutaka) li aspettavano su un palco, con gli strumenti già pronti ed
accordati. Davanti al palco, c'era una console di registrazione alla quale era
seduto un tecnico, con addosso un paio di cuffie per ripararsi i timpani dal
forte rumore a cui stavano per essere sottoposte, e numerose sedie erano
ordinatamente disposte in file di sei ciascuna: con discreto sollievo di Hideto,
ce n'erano più che abbastanza per far sedere tutti. Mentre il manager della band
andava a prendersi un posto in prima fila e faceva cenno ai ragazzi e ai Digimon
di entrare, Yamato alzò una mano verso i suoi amici della band, per segnalare
che era arrivato e che potevano iniziare.
"Hey, Yamato! Puntuale come al solito!" disse Akira, mentre gli altri
ricambiavano il saluto. "E vedo che abbiamo anche un nutrito pubblico!"
Yutaka si sgranchì le nocche delle mani e fece danzare le dita sopra i tasti
della pianola elettrica. "Bene, un motivo in più per darci da fare!"
"Scusate se vi ho fatto aspettare. Allora, ragazzi, siamo tutti pronti? Tra
poco si inizia!" Con queste parole, Yamato raggiunse il palco e raccolse la sua
chitarra da una sedia alla quale l'aveva appoggiata, per poi salire e mettersi
davanti al microfono, osservando i suoi amici che, scambiandosi saluti con i
membri della band, si sceglievano un posto a sedere. Come era prevedibile,
Taichi si era messo vicino a Sora, e Jyou vicino a Mimi...
Ad un cenno affermativo del tecnico alla console, Yamato si mise la chitarra
a tracolla, afferrò il microfono che gli stava davanti, e ci soffiò
delicatamente un paio di volte, per controllare che rispondesse correttamente,
senza disturbo, e allo stesso tempo non amplificasse troppo. Il suono che ne
uscì fu di suo gradimento, quindi riappese il microfono all'asta e strimpellò le
corde della sua chitarra, ricavando un paio di suoni armoniosi e vibranti.
Soddisfatto, il giovane cantante si rivolse ai suoi compagni di band e colse i
loro sguardi determinati: Erano tutti pronti.
"Va bene, signor Fujiwara! Noi siamo pronti, possiamo iniziare le
registrazioni!" esclamò Yamato, facendo un cenno con la testa. Dal gruppo dei
bambini prescelti arrivarono cenni di incoraggiamento.
"Vai, Yamato! Facci sognare!" furono le parole di Taichi, prima che le luci
si smorzassero e il fonico iniziasse ad armeggiare con le levette della sua
console, iniziando la registrazione. Hideto, al quale i ragazzi avevano
appositamente lasciato un posto in prima fila, prese un respiro profondo e si
spostò sulla sedia, come a cercare di mettersi comodo. Per lui era un momento di
grandissima emozione: certo, aveva già visto dal vivo i Teenage Wolves due o tre
volte, in occasione di alcuni loro concerti... ma mai prima d'allora era entrato
nel loro luogo di lavoro, e non li aveva mai avvicinati così tanto! Strinse
involontariamente le mani sul bloc-notes che aveva con sè, inumidendo alcune
pagine con il sudore dei palmi. E quando la musica iniziò a pervadere la stanza,
alzandosi potente e armoniosa dalle chitarre di Yamato e Akira, dalla pianola di
Yutaka, e dalla batteria di Takashi, non riuscì ad impedire ad un grande sorriso
di riempire il suo viso, che per tutta la giornata era stato segnato dalla
preoccupazione.
La musica proseguì ancora per qualche istante, pervadendo la sala con il suo
ritmo rilassante, e stendendo su di essa un'atmosfera di profonda calma. Era una
musica dolce, soave, un pò triste... quasi dolorosamente bella. Molti avrebbero
detto che si sposava alla perfezione con il carattere introverso e sensibile di
Yamato.
Poi, la musica fece una brevissima pausa, e Yamato iniziò a cantare,
concentrato al massimo.
Totsuzen yatte kuru shoutai fumei no fuan
itsumo bokura wo neratteru
Uke uri no chishiki
kudaranai joushiki
bokura wo madowaseru
Sonna mainichi ni
iyake ga sashitara
kyouto ni demo yuku no kai?
Shiranai furi shite
sugosu yori
mitsumeyou bokura no shinjitsu
Kore dake wa yuzurenai
jibun no puraido mune ni hisomase...
Le parole di una delle canzoni più famose della band, "Tobira Door", quella
che li aveva consacrati come i nuovi fenomeni del J-Pop, iniziarono a scorrere
dalle labbra del ragazzo, rapide ed eleganti come un ruscello di montagna.
Mentre la sua voce profonda pervadeva la sala, i presenti chiusero gli occhi e
si rilassarono, immergendosi nella magica atmosfera della musica.
Hashiridasou dare no tame demo naku
tomatteru yotu mashi dakara
Toumei na kuuki kirisaite
mabushii ano umi ni mukatte
Oh keep on running keep on running
Find out your reality
Atarashii tobira no mae de
gusugusu shiteru hima wa nai
Josou tsukete
tobidasou ze
sono tobira keriagete
Kimi datte kitto dekiru
Mienai fuan ga kimi wo tsutsunda
kimi no hitome ga mayotteru
Yuragu jishin
itsumo to chigau bokura
karada wo furuwaseru...
Ancora per qualche minuto, la canzone di Yamato continuò a risuonare nella
sala registrazioni, anche se gli ascoltatori, rapiti com'erano dalla bellezza
della canzone, non sembravano rendersi conto del tempo che passava. Quando
Yamato smise di cantare e di pizzicare le corde della sua chitarra, gli altri
tre musicisti proseguirono con il sottofondo musicale ancora per qualche
secondo... poi la musica si smorzò, fino a cessare completamente. Le ultime note
danzarono nell'aria per un attimo, prima che la sala registrazioni tornasse
silenziosa e le luci si alzassero di nuovo, rivelando agli occhi dei Teenage
Wolves le espressioni estasiate del loro pubblico. Fujiwara, seduto in disparte
rispetto ai ragazzi, annuì con vigore e fece il segno dell'ok al suo gruppo.
Improvvisamente, il silenzio fu spezzato di nuovo... da un rumore di sedie
spostate e uno scrosciante applauso: Taichi, Agumon, Daisuke, Veemon ed Hideto,
incapaci di controllare il loro entusiasmo, erano scattati in piedi nel bel
mezzo della sala e si erano messi ad applaudire... dimenticandosi allegramente
del fatto che la registrazione era ancora in corso! Tutti si voltarono verso di
loro, guardandoli con un grosso gocciolone di sudore che scendeva dalle loro
fronti!
"Fantastico! Bis, bis!" esclamò Daisuke, le cui mani si muovevano ad una tale
velocità da essere quasi invisibili. Era talmente eccitato che non si rese conto
degli sguardi stupiti che i suoi amici e il tecnico alla console gli stavano
rivolgendo... finchè non posò gli occhi su Hikari! "Allora, ragazzi! Un pò di
entusiasmo, no? Applaudite anche voi!"
"Ehm, Dai-kun..." iniziò Hikari. "Non è per fare la guastafeste, ma... la
registrazione sarebbe ancora in corso... e i vostri applausi sarebbero stati
registrati con la canzone!"
"Eh?" esclamò il ragazzo dai capelli appuntiti. Lui, Taichi e Hideto si
bloccarono all'istante, e la sala di registrazione ripiombò in un imbarazzato,
quanto poco rassicurante, silenzio. Fu allora che i tre ragazzi, e i due
Digimon, si resero conto delle espressioni sbalordite dei loro compagni.
"Oops... ehm... scusateci tanto... ci siamo lasciati prendere la mano!
Heheheee..." rise Daisuke, ripiombando a sedere e mettendosi una mano dietro la
nuca. Taichi fece la stessa cosa, sorridendo goffamente, mentre Hideto rimase in
piedi, con le mani ancora congiunte, e si guardò attorno ad occhi sgranati. I
Teenage Wolves erano rimasti fermi sui loro strumenti, anche loro sbalorditi
dalla reazione entusiastica dei loro tre amici, e trattennero a stento le
gocciolone stilizzate di sudore che minacciavano di scendere dalle loro teste e
allagare il palco. Il tecnico alla console, dal canto suo, scosse la testa,
facendo un sospiro rassegnato, e scollegò la registrazione. Probabilmente il
pezzo era da rifare...
"Accidenti... abbiamo rovinato tutto, ci... ci dispiace..." mormorò il nuovo
arrivato, ignorando la coppia di libellule nere stilizzate che eseguiva una
parabola dietro la sua testa. Mai come allora Hideto avrebbe desiderato
sprofondare per l'imbarazzo...
Ma per fortuna, pensò il manager Fujiwara a dissipare le preoccupazioni. "Non
importa, non è stato rovinato niente. Anzi, va bene così, ragazzi! Teniamo pure
tutta la registrazione, signor Suzuki, applausi compresi! Così sembrerà che la
realizzazione del CD sia stata fatta durante un concerto live!" disse il
giovane, sorridendo cordialmente ai tre che si erano alzati, e agitando una mano
per tranquillizzarli. Si sentirono i sospiri di sollievo dei tre indiziati, e il
rimbrotto affettuoso di Sora che dava un lieve pugnetto sulla spalla al suo
fidanzato.
"Scemotto d'un Taichi, devi sempre farti notare?" mormorò la Digiprescelta
dell'Amore, con tono più divertito che irritato.
Il tecnico alla console armeggiò con un paio di levette, riavvolgendo la
registrazione per un breve tratto. "Allora, posso tenere tutto, Fujiwara-san?
Anche quest'ultima parte?"
Il manager in completo viola annuì, aggiustandosi gli occhiali. "Sì, va bene
così. E voi, ragazzi, avete suonato magnificamente! Le mie congratulazioni!
Solo, prima del prossimo pezzo... Yamato, non è che potresti dire due parole al
nostro 'pubblico'? Come faresti di solito ad un concerto, in modo da rafforzare
l'impressione!"
"Certamente, Fujiwara-san. Me ne ricorderò senz'altro." rispose Yamato,
aggiustandosi meglio la chitarra a tracolla. Fujiwara diede un'occhiata
all'orologio che portava al polso, e notando che erano in anticipo sulla loro
tabella di marcia, decise che non sarebbe stata una cattiva idea concedere
qualche minuto di pausa alla band, in modo che potessero riprendere un pò di
fiato. Dopotutto, avevano ancora una lunga giornata di lavoro davanti...
"D'accordo, ragazzi, facciamo una breve pausa! Approfittatene per prendere
qualcosa da bere, andare in bagno, e tutto il resto. Con un pò di fortuna,
dovremmo riuscire a registrare tutto il necessario già oggi!"
"La ringraziamo, Fujiwara-san!" risposero in coro Akira, Takeshi e Yutaka,
facendo un rispettoso inchino al loro manager, che andò alla porta e la aprì per
far circolare un pò d'aria (l'atmosfera, infatti, si era fatta piuttosto
stantia); poi appoggiarono sulle sedie i loro strumenti e scesero dal palco,
stirandosi un pò per riattivare le articolazioni. Anche gli spettatori decisero
di approfittare di quel momento per alzarsi, sgranchirsi un pò le gambe... e
andare a congratularsi con i membri della band.
"Hey, fratellone!" esclamò Takeru, raggiungendo Yamato sul palco e
scambiandosi un cinque con lui. "Sei stato fenomenale... come tutti voi del
resto!"
"Grazie, Takeru!" replicò Yamato, ricambiando il gesto, e volgendo poi uno
sguardo di rimprovero scherzoso a Taichi e a Daisuke. "Anche se qualcuno... ha
rischiato di mandare all'aria la prima registrazione!"
"Eddai, abbiamo sbagliato in buonafede!" replicò Veemon, agitando una zampina
davanti a sè. "L'importante è il pensiero, no?"
"Grazie comunque, ragazzi! Ci fa piacere avere un pubblico così affezionato!"
li tranquillizzò subito Takashi, il batterista, mentre risistemava i piatti in
ottone. Poi, rivolto ad Hideto che era rimasto in disparte, muto per l'emozione:
"E allora, che si dice da quelle parti, amico? Noi speriamo che la canzone sia
stata di tuo gradimento!"
Hideto alzò lo sguardo, senza riuscire a celare il sorriso entusiasta che gli
attraversava il viso. Quel giorno, uno dei suoi sogni, incontrare personalmente
quattro degli idoli dei teenager di Tokyo (e presto, dell'intero Giappone), era
diventato realtà. Non solo aveva conosciuto il grande Yamato Ishida e la sua
band, e stava per riceverne gli autografi, ma aveva personalmente assistito,
assieme ad alcuni dei più grandi amici dei Teenage Wolves, alla produzione del
loro primo CD... certo, non era cosa che capitava a tutti e tutti i
giorni...
Scosse la testa. Non era il momento di pensare a quelle cose, doveva
ricordarsi il motivo principale per cui era venuto... Però, d'altro canto,
perchè non abbandonarsi, una volta tanto, all'eccitazione del momento? Era una
cosa che non faceva da tempo... e che presto non avrebbe più avuto occasione di
fare...
"Io..." mormorò il ragazzo dai capelli blu, cercando le parole giuste. Si
sentiva la lingua come annodata, visto che ben poche parole avrebbero potuto
esprimere il suo orgoglio e la gioia che provava in quel momento. "Io... non so
proprio che dire... sono... sono entusiasta di aver partecipato. Questo... è uno
dei giorni più belli della mia vita! Vi ringrazio infinitamente, tutti voi, per
avermi concesso di assistere!"
"E lo spettacolo è appena iniziato!" disse Jyou, strizzando un occhio e
battendo una mano sulla spalla del nuovo arrivato. "Dopo, suoneranno le loro
canzoni più movimentate... e allora sì che ci sarà uno spettacolo da
vedere!"
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Finalmente, era scesa la sera su Shinjuku, e con essa la temperatura si era
fatta più mite, invogliando qualcuno ad uscire e prendere una boccata d'aria.
Era stata una bella giornata, e il sole era ancora abbastanza alto nel cielo
nonostante fossero quasi le sette e mezza. Ora, alcuni abitanti di Tokyo si
stavano godendo il fresco della serata e il profumo dell'aria estiva, seduti
sulle panchine ai bordi della strada o sotto qualche albero sparso qua e là. In
questa atmosfera di tranquillità, un nutrito gruppo di stanchi ma felici ragazzi
uscì dal palazzo della Meiji Productions, nel quale erano da poco terminate le
registrazioni che li avevano tenuti occupati tutto il pomeriggio.
"Accidenti, che colpo di caldo..." commentò Biyomon, facendo riferimento alla
differenza di temperatura tra l'interno del palazzo (dove l'aria condizionata
era stata fatta andare al massimo) e il caldo, ora per fortuna non più tanto
torrido, dell'esterno. "Spero di non prendermi un raffreddore con questi sbalzi
di temperatura..."
"Tu sei una creatura digitale, Biyomon... non prendi il raffreddore!" ci
tenne a precisare Tentomon. "Però hai ragione, c'è una bella escursione
termica..."
"Ad ogni modo, è stato un bel pomeriggio!" concluse Akira, il chitarrista
elettrico dei Teenage Wolves, con voce un pò arrochita, passandosi una mano
sulla fronte. I quattro membri della band erano rimasti sul palco quasi tutto il
pomeriggio, impegnati corpo e anima nell realizzazione del loro primo CD, e ora
gli effetti si vedevano: erano proprio loro i più stanchi del gruppo, ma allo
stesso tempo erano orgogliosi del lavoro svolto: finalmente, il loro sogno di
entrare nel mercato della musica J-Pop era diventato realtà... e tra una o due
settimane se ne sarebbero visti i risultati!
"Vi dobbiamo ringraziare tutti quanti..." disse Yamato, la cui voce si era
sensibilmente abbassata dopo tutte quelle ore di canto. "Avere voi ad assisterci
è stata una bella iniezione di fiducia!"
Takeru cercò di schermirsi. "Per così poco... e poi, credo che ci sia
qualcuno che voglia ringraziare VOI per avergli fatto un grande regalo!"
Chiaramente, il Digiprescelto della Speranza si riferiva ad Hideto, che stava
uscendo in quel momento dal palazzo. Per l'emozione, era rimasto indietro
rispetto agli altri, e ora teneva lo sguardo verso il basso, rivolto al
bloc-notes che stringeva tra le mani come se da esso dipendesse la sua vita, e
sulla prima pagine del quale troneggiavano le firme, in kanji e in hiragana, dei
Teenage Wolves... in particolare, quella di Yamato Ishida al centro della
pagina. Il suo viso dall'espressione normalmente timida ed insicura era decorato
da un sorriso entusiasta, e i suoi occhi neri scintillavano di gioia.
Daisuke si avvicinò al loro nuovo amico e gli rivolse un segno dell'ok. "E
allora, che te ne pare? Speriamo che il pomeriggio ti sia piaciuto!"
Quando Hideto fece per rispondere, si accorse di non riuscire a trovare le
parole per esprimere la sua gioia. Per due volte aprì la bocca e scosse la testa
senza riuscire a pronunciare una parola, vinto dall'emozione. Poi, la terza
volta, riuscì a recuperare abbastanza presenza di spirito. "Io... io... non so
che cosa dire, ragazzi! Mi... mi avete fatto un regalo splendido... non c'era
davvero bisogno... che vi disturbaste tanto per me... Grazie, amici... grazie a
tutti voi!" mormorò, con voce tremante.
"Ma figurati! Per un fan facciamo questo ed altro!" gli rispose Yutaka.
Yamato, dal canto suo, si era ricordato in quel momento di un'altra cosa, che
aveva promesso ad Hideto non appena le registrazioni fossero finite...
"A proposito, Hideto-kun... per quanto riguarda quella tua amica che ci tieni
a farmi incontrare... se vuoi posso venire anche adesso. Sempre che non
disturbi." disse al ragazzo più giovane.
Le parole di Yamato spensero un pò dell'entusiasmo che Hideto stava
dimostrando in quel momento. Riprendendo quell'aria impacciata e piuttosto
triste che lo aveva contraddistinto al momento del suo primo incontro con i
ragazzi, Hideto si schiarì la gola e diede un'occhiata all'orologio di marca che
portava al polso. "Beh... no, non credo le daresti alcun disturbo. Solo che...
ridendo e scherzando si sono già fatte le sette e mezza di sera. E' un pò tardi,
e non vorrei che voi perdeste altro tempo con me..."
"Ascolta, amico, una volta per tutte." riprese Daisuke, senza nascondere un
pò di irritazione. Pur trovando simpatico Hideto, non gli piaceva molto il modo
che aveva di buttarsi giù. "Noi non stiamo 'perdendo tempo', come dici tu, con
te. Stiamo con te perchè ci sei sembrato una persona simpatica, e hai dimostrato
di esserlo, perchè hai voluto essere nostro amico, e perchè abbiamo voluto darti
una mano, non perchè ci facessi pena o cercassimo di stare al tuo gioco per poi
sbarazzarci di te! Quindi, se posso fare qualcosa per te, qualsiasi cosa, non
hai che da chiedermelo, e io sarò subito lì!"
"E' vero." riprese Ken, in tono meno brusco rispetto al suo amico, ma
comunque fermo. "Parlo per esperienza personale quando dico che Daisuke e gli
altri sono stati al mio fianco in un periodo molto difficile della mia vita... e
Dai-kun per primo è stato convinto di potermi aiutare ad uscirne. Questo per
dirti, Hideto-san, che se ti abbiamo invitato a passare la giornata con noi, è
stato perchè vorremmo essere tuoi amici. E se tu vorrai continuare ad esserlo
anche in seguito, noi ne saremmo molto contenti!"
Gli occhi di Hideto si spalancarono, e il ragazzo sentì i propri battiti
cardiaci accelerare, risuonando fino alla sua gola. Provava sorpresa, era vero,
ma anche una grande gioia. Raramente aveva incontrato dei ragazzi che fossero
disposti a fare amicizia con lui con tanta prontezza... e l'ultima volta che
questo era accaduto, aveva visto fin troppo bene come era andata a finire. Ma
adesso, guardandosi attorno e vedendo le stesse intenzioni di Ken e Daisuke
evidenti sul volto di tutti gli altri ragazzi e Digimon, si sentiva
incredibilmente sollevato. Era proprio vero che l'amicizia poteva dare una
grande forza...
Tuttavia, sapeva bene che non era il caso di prendersi troppa confidenza con
loro. Aveva già interagito con loro più di quanto non avrebbe mai dovuto fare...
anzi, anche soltanto avvicinare Yamato per chiedergli di fare visita a Rei era
stato un azzardo. Ma era una cosa a cui Hideto teneva troppo, e sapeva bene che
non avrebbe potuto aspettare. Lo doveva alla sua amica, per tentare di riparare,
almeno in parte, quello che le aveva fatto...
Yamato, nel frattempo, aveva tirato fuori il suo cellulare e composto un
numero, mettendosi poi in attesa di risposta. "Pronto? Sì... ciao, papà. Senti,
io mi devo trattenere fuori ancora un pò... Sai com'è, ci vuole sempre più tempo
di quanto previsto per finire le registrazioni... Sì... Ah, avevi già... va
bene... allora tu ti sei già ordinato qualcosa da mangiare... okay, allora posso
stare tranquillo. Ci vediamo più tardi, papà, ciao! Sì, d'accordo... Ciao!"
Il giovane cantante concluse la conversazione, rimise a posto il suo
cellulare, e poi raggiunse Hideto. "Okay, ho avvertito mio papà che farò tardi
stasera... se vuoi, possiamo andare da questa tua amica di cui mi dicevi." Poi,
rivolgendosi agli altri ragazzi. "Voi, andate pure avanti senza di me! Vi
ringrazio di nuovo di essere venuti... Akira, Takashi, Yutaka, oggi avete fatto
un ottimo lavoro! Ci sentiamo domani!"
"Certamente. A domani, Yamato, e manda a Rei anche i nostri saluti! Dille che
le facciamo i nostri migliori auguri!" rispose Akira, prendendosi in spalla la
custodia con la sua chitarra elettrica e salutando assieme a Yutaka e a Takashi.
Gli altri ragazzi accompagnarono con lo sguardo i musicisti mentre si
allontanavano, voltandosi di tanto in tanto per salutare ancora, finchè i tre
non furono scomparsi dal loro campo visivo, svoltando ad una laterale della
larga strada principale di Shinjuku.
Taichi fece un sospiro, quasi malinconico, voltandosi verso il suo migliore
amico e scostandosi dagli occhi una frangia dei suoi indomabili capelli. Era
stata una bella giornata, ma ora che era terminata si avvertiva la stanchezza, e
un certo senso di nostalgia per i bei momenti passati assieme. "Allora, Yamato,
tu ti fermi qui a Shinjuku a far visita a questa ragazza? Sicuro che non vuoi
che qualcuno di noi ti accompagni? Magari io, o Takeru..."
"Vi ringrazio, ma non ce ne sarà bisogno." rispose il Prescelto
dell'Amicizia, sorridendo lievemente. "Vi ho già fatto fare tardi, per oggi.
Sentite, ci salutiamo qui... e ci sentiamo domani, va bene?"
"D'accordo..." rispose Takeru, guardando un pò malinconicamente negli occhi
del fratello maggiore. "Allora, buona serata, fratellone, e salutami tanto
papà!"
"Certamente! E tu fai altrettanto con la mamma, mi raccomando!" gli rispose
Yamato.
"Va bene, allora... buona serata, Yamato!"
"Arrivederci a domani!"
"Ciao! E grazie del bel pomeriggio!"
"Di niente! Ciao, a domani!"
Uno alla volta, i ragazzi prescelti e i loro Digimon si salutarono, e ognuno
di essi cominciò a percorrere la strada verso casa, scambiandosi saluti e
convenevoli man mano che il gruppo si sfoltiva. Qualche minuto dopo, nella
strada illuminata dal caldo sole della sera d'estate, erano rimasti soltanto
Yamato, Gabumon e il loro nuovo amico.
"E ora, andiamo a trovare la tua amica... guidami tu, Hideto-kun." chiese il
ragazzo biondo, sistemandosi i capelli con un gesto della mano. Hideto ringraziò
con un breve inchino, prima di indicare la strada principale di Shinjuku, nella
direzione opposta a quella in cui i ragazzi di Odaiba si erano allontanati.
"Siete davvero troppo gentili... Allora, da questa parte... dobbiamo passare
alcune laterali, e poi andare a destra al semaforo. Ci vorranno una quindicina
di minuti circa per arrivare..." spiegò, facendosi aria con la t-shirt.
"Te l'abbiamo detto, per noi è un vero piacere." rispose Gabumon, iniziando
ad incamminarsi a fianco del suo partner umano. "Piuttosto, siamo noi che ci
preoccupiamo di non disturbare..."
"Oh, di questo non vi dovete fare problemi..." rispose il ragazzo dai capelli
scuri, con un sorriso. "Io... ho già parlato con Rei e con sua mamma, e ho detto
loro che forse sareste venuti. Hanno già detto che saranno felici di
ricevervi."
Ancora una volta, Yamato rimase colpito da qualcosa che il ragazzo aveva
detto, o meglio che non aveva detto. Parlando della famiglia di questa Rei,
aveva menzionato soltanto la madre, e questo fece scattare un sentimento di
malinconia nel cuore di Yamato. Forse anche Rei aveva i genitori divorziati,
come lui? Decise comunque di non chiedere altro, ma Gabumon notò il velo di
tristezza nei suoi occhi celesti mentre si incamminavano lungo la via principale
di Shinjuku, e non fece fatica a capire cosa affliggeva il suo partner.
"Ho capito." si limitò a dire, con tono neutrale, il ragazzo biondo, cercando
di non far trasparire quello che sentiva in quel momento. Per il successivo
quarto d'ora, il terzetto continuò a camminare lungo la strada principale,
spezzando di tanto in tanto il silenzio con qualche domanda e una breve
discussione che ne seguiva. Finalmente, dopo aver superato un ultimo
attraversamento pedonale, Yamato, Gabumon ed Hideto giunsero di fronte ad un
condominio relativamente piccolo rispetto agli altri, e il ragazzo in t-shirt
nera fece cenno ai suoi due compagni di attendere per qualche istante mentre lui
andava a suonare un campanello.
Una voce disturbata, ma chiaramente femminile, uscì dalla bocca del citofono
qualche istante dopo. "Sì? Sei tu, Hideto?"
"Signora Saiba?" rispose il ragazzo. "Sì, sono io... Sono venuto qui per...
sì, insomma, quella cosa di cui le avevo parlato. Ishida-san ha accettato di
venire a fare visita a Rei-san..."
Yamato e Gabumon poterono giurare di aver percepito gli occhi della donna al
citofono che si spalancavano. "C... come? Davvero... è venuto Ishida-san?
P-prego... salite pure, accomodatevi!" esclamò, completamente sbalordita. Dalla
porta d'ingresso al condominio provenirono un paio di suoni ronzanti, e uno
scatto che ne confermò l'apertura.
Hideto, Yamato e Gabumon, una volta entrati, salirono i gradini delle scale
fino a giungere al primo piano, davanti alla porta aperta di un piccolo e
modesto appartamento, dietro la quale li stava aspettando una donna magrolina
vestita di azzurro, con ai piedi un paio di pantofole e un grembiule allacciato
attorno alla vita. Ad un'occhiata più attenta, si poteva vedere che, nonostante
fosse ancora abbastanza giovane, i suoi capelli neri, che erano raccolti dietro
la nuca, stavano già iniziando a tingersi di grigio, e che il suo viso,
dall'espressione gentile e allo stesso tempo triste, era solcato da alcune rughe
di preoccupazione... o almeno, questa era l'impressione che dava a Yamato.
Nonostante ciò, la donna mise su un sorriso più allegro possibile, e si inchinò
non appena vide i due ragazzi apparire sul pianerottolo. "Benvenuto, Hideto... e
buonasera a lei, Ishida-san! Lei... lei non sa come siamo contenti che lei abbia
accettato di venire..." disse, senza nascondere la propria emozione e commozione
nel vedere il cantante preferito della figlia. "La ringraziamo infinitamente.
Rei-chan ne sarà entusiasta."
"Ehm... piacere di conoscerla, signora Saiba..." Yamato, un pò imbarazzato,
ricambiò l'inchino, come fece anche Gabumon. "Speriamo... di non recarle
disturbo, piombandole davanti a quest'ora della sera..."
"Figuratevi, non è un problema... prego, accomodatevi! Anche tu, Hideto! Hey,
Rei-chan! Vieni, c'è una bellissima sorpresa per te!" rispose la signora,
aprendo ancora un pò la porta di casa e permettendo ai tre ospiti di dare
un'occhiata all'interno: si trattava di un appartamento abbastanza simile a
quello in cui vivevano le famiglie di Taichi, Hikari, Daisuke o Koushiro,
essendo la cucina e il soggiorno accomunati. Un breve corridoio portava a delle
piccole camere da letto, tre in tutto. Yamato e il suo Digimon, dopo aver
chiesto il permesso e dopo che il Digiprescelto dell'Amicizia si fu tolto le
scarpe, entrarono lentamente nell'appartamento, ma Hideto scosse la testa,
sorridendo con aria triste, e rimase fermo a pochi passi dall'entrata.
"Hey, Hideto! Non entri? Non vuoi vedere la tua amica?" gli chiese Gabumon,
voltandosi verso di lui. Il ragazzo dai capelli scuri fece un sobbalzo, come
colto di sorpresa, poi mosse le mani davanti a sè. "N-no, è meglio di no... non
voglio essere il terzo incomodo, preferisco che Rei-san possa parlare con
Ishida-san senza doversi preoccupare di me..." rispose, con un lampo di
tristezza e di senso di colpa nello sguardo.
L'espressione nervosa del ragazzo, la sua voce che tremava leggermente...
Yamato e il suo partner riuscivano a capire che Hideto aveva messo su una
piccola bugia, per motivi che loro non immaginavano... era chiaro che anche al
ragazzo avrebbe fatto piacere partecipare all'incontro, eppure lui per qualche
motivo se lo stava impedendo...
Le parole successive della signora Saiba, la cui espressione si era
leggermente intristita, confermarono le supposizioni dei due.
"Hideto... te lo ho già detto, che non è colpa tua per quello che è
successo... non puoi continuare a tormentarti e ad allontanarti da Rei, che non
ti serba alcun rancore... e soprattutto, non devi farti influenzare da quello
che Neo potrebbe aver detto. Lo sai bene che è rimasto molto sconvolto da quanto
è successo, e potrebbe aver finito per dirti cose che non pensava..." spiegò la
donna.
Per qualche motivo, le parole della signora Saiba non sembrarono
tranquillizzare in alcun modo Hideto, che si allontanò di due passi, sempre
stringendo a sè il bloc-notes sul quale Yamato e gli altri membri della band gli
avevano fatto l'autografo. Il ragazzo prese un profondo respiro prima di
rispondere nervosamente alla signora Saiba. "Io... sì, lo so, ma è un'altra
cosa... tra poco ho un appuntamento con altri miei amici... è una cosa molto
importante, e non posso fare tardi! Comunque grazie, signora... lei è fin troppo
gentile... dica a Rei-san che le mando tanti saluti! Arrivederci!". Con queste
parole, il ragazzo fece dietro front e ridiscese in tutta fretta le scale, quasi
inciampando sull'ultimo gradino. Yamato e Gabumon lo chiamarono una volta,
chiedendogli di aspettare, ma Hideto non si voltò neanche a rispondere, e ben
presto scomparve oltre la porta d'uscita, lasciandosi dietro Digiprescelto e
partner confusi, e una signora Saiba rattristata, che sospirò e scosse la testa.
Era chiaro che quello dell'appuntamento era soltanto un modo per rifiutare senza
essere scortesi...
"Da tre mesi a questa parte, Hideto fa sempre così..." spiegò la donna al
giovane cantante. "Ishida-san, la prego di scusare la scena."
"Si figuri... non c'è motivo per cui lei dovrebbe chiedere scusa..." replicò
Gabumon con un certo imbarazzo. Stava per proseguire il discorso e fare un'altra
domanda, quando un suono cigolante di ruote che giravano attirò l'attenzione sua
e del suo partner.
"Eccomi qui, mamma! Scusa il ritardo, ma ci ho messo un pò per... sì,
insomma..." disse la voce dolce e melodiosa di una ragazza. Dal piccolo
corridoio che dava verso le stanze da letto, stava arrivando quella che
evidentemente era Rei Saiba: circa dell'età di Hideto, era una ragazzina molto
carina con un visetto vivace e capelli castani lunghi fino alle spalle, che si
sollevavano in ricciolini dietro la nuca ed erano pettinati in un'ampia frangia
che scendeva sulla fronte. I suoi occhi color cioccolato erano brillanti e pieni
di vita, e un sorriso affettuoso adornava ulteriormente il suo bel viso. Anche i
suoi vestiti non erano nulla di straordinario o fuori dal comune, consistendo di
una t-shirt bianca a maniche corte, una gonna arancione che le copriva le gambe
fino alle ginocchia, e un paio di calze bianche. Insomma, dava proprio
l'impressione di una ragazza semplice, dolce e senza grilli per la testa.
L'unica concessione alla stravaganza era un piccolo medaglione circolare che
portava appeso attorno al collo, che assomigliava molto al simbolo dello
Yin-Yang, ma con una metà colorata di verde e una di arancione al posto del
classico bianco e nero. Quello che però fece provare a Yamato e a Gabumon una
stretta al cuore fu vedere che Rei stava venendo verso di loro spingendo le
ruote di una sedia a rotelle sulla quale era costretta: erano infatti quelle a
provocare quel suono cigolante che si era sentito prima.
La vista della figlia fece tornare il sorriso alla donna. "Rei, tesoro...
guarda chi è venuto a farci visita!" disse, spostandosi leggermente per
permettere alla figlia di vedere i loro ospiti, che si inchinarono per
salutarla. Gli occhi di Rei si spalancarono alla vista del ragazzo biondo e del
suo Digimon, e le sue mani rimasero sospese in aria a pochi centimetri dalle
ruote che fino ad un attimo prima stava spingendo. La ragazza era rimasta a
bocca spalancata per la sorpresa, tanto inaspettata quanto gradita.
"Lei..." mormorò Rei, abbassando un pò le braccia ma tenendo lo sguardo fermo
su Yamato e Gabumon. "Lei è... Y... Yamato... Yamato Ishida... dei Teenage
Wolves... e il suo Digimon... Gabumon..."
Yamato si fece avanti, annuendo gentilmente. Trovarsi di fronte ad una sua
fan lo metteva sempre un pò in difficoltà, come avevano dimostrato le sue
esperienze precedenti con l'incontenibile Jun Motomiya, e il fatto di trovarsi
in casa sua non rendeva certo le cose più facili. "Ehm... sì, siamo noi... tu
sei Rei Saiba, immagino. Il tuo amico ci ha parlato molto di te, e ci teneva
molto che noi venissimo a farti visita..."
"Allora, Rei-chan, ti è piaciuta la sorpresa?" chiese la signora Saiba. La
figlia, ancora stupefatta, tardò qualche secondo a rispondere, ma poi il volto
le si illuminò di un sorriso di gioia. "Se... se mi è piaciuta? Io... sono
estasiata! Non... non posso ancora crederci... ma... Ishida-san, Gabumon-san,
non restate lì sulla porta, venite avanti! Io... vi ringrazio infinitamente per
essere venuti! E anche tu, Hideto-kun, sei stato così gentile a..."
La ragazza si interruppe vedendo che il suo amico dai capelli blu notte non
era più nel gruppetto. Il suo sorriso raggiante si smorzò, trasformandosi in
un'espressione preoccupata e leggermente delusa. "Ma... Hideto-kun non era con
voi? Avevo sentito la sua voce, avevo sentito che lo chiamavate..."
"Sì, c'era anche lui... ma ha detto che aveva un impegno, ed è dovuto andare
via..." spiegò la donna. Rei abbassò lo sguardo, mormorando tristemente.
"Capisco... eppure gli ho detto che non è colpa sua se sto su questa sedia a
rotelle... perchè continua a pensarlo?"
"Hideto... si sente responsabile di quanto è accaduto a Rei, di qualunque
cosa si tratti..." pensò Yamato. "Ora posso capire come mai era così
esitante..."
La donna si chinò verso la figlia, mettendole una mano sulla spalla.
"Tesoro... non ti preoccupare, vedrai che lo capirà, prima o poi. E' che anche
lui, come tuo fratello, è ancora sconvolto per quanto ti è successo. E' naturale
che provi un pò di senso di colpa. Ma non parliamo di queste cose adesso. Domani
proviamo a chiamare Hideto e lo invitiamo a venire, così magari riuscite a
chiarirvi. Intanto, fai accomodare Ishida-san e Gabumon-san! Avranno avuto una
giornata faticosa, con quelle registrazioni che hanno fatto..."
Il sorriso tornò sul viso della ragazzina. "Sì, mamma... Ishida-san,
Gabumon... prego, accomodatevi... avete fame, vi possiamo offrire qualcosa? Non
fate complimenti!"
Yamato rimase quasi sbalordito dalla disponibilità di quelle persone, ma
decise di declinare gentilmente, non volendo approfittare. "Grazie, ma... io non
prendo niente, solo un bicchiere d'acqua."
"Anch'io. Mi basta questo." aggiunse Gabumon. Rei, incuriosita, spinse la sua
sedia a rotelle e si avvicinò al mite Digimon rettile, chinandosi poi verso di
lui e facendogli una carezza sulla testa.
"Oh, a proposito, Rei..." disse improvvisamente la signora Saiba,
ricordandosi di un altro fatto. "Tuo fratello ha chiamato poco fa, dice che per
stanotte è stato invitato a dormire a casa di amici... e quindi di non
preoccuparci per lui. Giusto perchè tu sappia dov'è..."
"Ho capito..." disse la ragazza, con tono leggermente malinconico. Era dal
giorno dell'incidente che suo fratello aveva iniziato a fare sempre più tardi la
sera. Lui diceva che si incontrava con dei suoi amici, e Rei non aveva motivo
per dubitarne, ma c'era qualcosa che non le piaceva in tutto questo. Quanto
avrebbe desiderato che suo fratello fosse un attimo più presente nella sua vita,
invece di isolarsi da lei sempre di più col passare del tempo...
Sforzandosi di concentrarsi sulle cose belle che le stavano accadendo, Rei si
rivolse al Digimon impellicciato che le stava vicino. "Così, tu sei Gabumon...
lo sai che sei davvero carino?" gli disse, grattandolo dietro la nuca. Il
cane-rettile chiuse gli occhi, godendosi la gradevole sensazione della sua
pelliccia che veniva gentilmente mossa, e un lieve rossore gli salì alle guance
per il complimento ricevuto. "Oh... ehm... grazie, Rei... sei troppo
gentile..."
Nel frattempo, Yamato si era tirato fuori da una tasca un foglio di carta
pulita, piegato in quattro, e una biro nera. Dopo aver spiegato il foglio e
averlo appoggiato su un tavolo lì vicino, fece una firma, badando che fosse il
più elegante e chiara possibile, e lo consegnò alla ragazza in sedia a rotelle,
che alzò lo sguardo da Gabumon per vedersi depositare tra le mani una delle cose
che più aveva sognato in quegli ultimi tempi... l'autografo di uno dei suoi
cantanti preferiti, e per giunta recapitatole direttamente a casa! I suoi occhi
increduli si alzarono verso il biondo, che le sorrise e le fece il segno dell'ok
con il pollice. "Ecco. Un piccolo regalo, che spero ti faccia piacere." commentò
Yamato.
Ancora una volta, Rei rimase senza parole, mentre le sue mani tremanti si
abbassavano per raccogliere il foglio autografato. L'emozione minacciò di
sopraffarla, e gli occhi le pizzicarono come se le lacrime implorassero di
essere rilasciate, ma la ragazza, deglutendo, riuscì a tenerle sotto controllo.
Ciò nonostante, non riuscì a tenere sotto controllo il battito del suo cuore che
era improvvisamente schizzato alle stelle, nè l'indescrivibile sensazione di
leggerezza e calore che l'aveva pervasa. Per un momento, le sembrò quasi di
potersi alzare dalla sedia a rotelle e mettersi a saltare dalla gioia. Poi, il
volto nuovamente illuminato da un sorriso estasiato, alzò lo sguardo verso il
suo cantante preferito. "I-Ishida-san... io... davvero non... oh, mamma, sto
dicendo un sacco di sciocchezze per l'emozione... non osavo sperare... che
lei... insomma... grazie, Ishida-san, lei è stato fin troppo generoso con
me..."
"Non c'è bisogno di ringraziarmi... l'ho fatto con piacere." rispose Yamato.
"Un pò anche perchè il tuo amico, Hideto-kun, ci teneva molto a questa cosa..."
La signora Saiba, che era andata in cucina a prendere due bicchieri d'acqua
per i suoi ospiti, si rivolse al ragazzo biondo con voce rotta dall'emozione.
"Abbiamo invece molto di cui ringraziarla, Ishida-san. Lei ha fatto un regalo
meraviglioso alla mia bambina... come potrò mai sdebitarmi con lei?"
"Io e Gabumon vorremmo soltanto fare gli auguri a lei e a sua figlia. La
ringraziamo molto della sua gentilezza e disponibilità, ma ora dobbiamo proprio
togliere il disturbo." rispose il giovane cantante, accettando il bicchiere di
acqua fredda dalle mani della signora e bevendone un sorso. "Mi rendo conto che,
purtroppo, non state attraversando un periodo molto felice, con questo
sfortunato incidente e tutto..." Si interruppe imbarazzato, sperando di non aver
riaperto vecchie ferite con le sue parole.
Fu Gabumon a completare la frase per lui. "...ma speriamo vivamente che in
futuro le cose vi vadano meglio."
"Grazie, Ishida-san... io ne sono convinta!" rispose Rei, facendo un
occhiolino al giovane cantante. L'inaspettata e gradita visita era stata per lei
una bella iniezione di fiducia. Da terra, Gabumon sorrise tra sè, orgoglioso del
gesto di gentilezza del suo partner umano. Il piccolo Digimon impellicciato non
era mai stato così fiero di essere suo amico.
"Sei davvero una grande persona, Yamato..."
----------
Un pò più tardi, quella sera.
Su un ascensore diretto all'ultimo piano di un alto condominio di Shibuya,
Hideto Tsujimoto sospirò tristemente, gli occhi neri fissi sulla luce al neon
che illuminava la cabina. Il ragazzo teneva la schiena appoggiata al freddo
metallo della cabina, e ne fissava con sguardo perso il soffitto. Attorno a lui,
il silenzio era pressochè totale, disturbato unicamente dal rumore
dell'ascensore durante il suo tragitto. Era stata una bella giornata, non c'era
che dire... ma sapeva bene che si trattava della quiete prima della tempesta.
Quel giorno, aveva avuto la sua unica possibilità di avvicinare i bambini
prescelti come amico invece che come avversario. E, pur essendo stato con loro
per così poco tempo, aveva visto che solido legame di amicizia e fiducia
reciproca ci fosse tra loro. Altrettanto non si poteva dire del gruppo con cui
lui si era messo, dove ognuno guardava soltanto a sè stesso... Peccato,
purtroppo, che presto li avrebbe dovuti affrontare... sconfiggere... forse
addirittura - il pensiero gli fece gelare il sangue nelle vene - distruggere...
Il fatto di essere riuscito a convincere Yamato Ishida a far visita a Rei gli
dava un pò di consolazione... ma allo stesso tempo acuiva la sua angoscia.
Avrebbe voluto poter mostrare maggior gratitudine verso quel ragazzo così
generoso e dall'animo così nobile. Ma questo non gli era possibile. Lui aveva un
debito da ripagare, e lo avrebbe fatto... qualunque fosse stato il prezzo, e a
prescindere da chi si sarebbe trovato di fronte come avversari.
Con un segnale acustico, l'ascensore si fermò e le porte si aprirono. Hideto
prese un profondo respiro e si avventurò fuori dall'ascensore, ripetendosi che
non era più il momento di indugiare. Non appena mise piede fuori dalla cabina,
notò che la porta dell'appartamento era già aperta, e ad attenderlo sull'uscio
immerso nell'oscurità c'era una familiare figura dai capelli grigi, vestita di
un lungo abito e con addosso una maschera bianca, affiancata da una bella
ragazza dall'aspetto provocante, vestita di nero e con i lunghi capelli biondi
legati in due code laterali. Entrambi lo guardavano con un misto di ironia e
impazienza.
"Oh, eccoti qui, finalmente... meglio tardi che mai! Si può sapere che fine
avevi fatto?" gli chiese la ragazza, mettendosi una mano guantata sul fianco e
battendo col piede per terra. Ma il ragazzo mascherato la fermò alzando una
mano.
"Non è il momento di discutere di queste cose, Mari-san." disse freddamente.
Poi, rivolto ad Hideto: "Per questa volta ti perdoniamo il ritardo, ma che non
si ripeta più. Ora seguici. Neo-sama e Daemon-sama ti stanno aspettando. Tu sai
per quale motivo."
Hideto deglutì involontariamente. Stava per compiere un passo terribile, e
non c'era più modo di tornare indietro. "C-certo... certo che lo so, Sigma-san.
Dobbiamo ricevere... i nostri Digivice da Daemon-sama..." mormorò, con voce
tremante. Il ragazzo mascherato di nome Sigma annuì, poi fece cenno a lui e a
Mari di seguirlo nell'appartamento oscurato, in cui la sola luce proveniva da
una stanza da letto: una luce bianca, flebile e in qualche modo fredda e
crudele... la luce di uno schermo computerizzato.
Senza fiatare, camminando lentamente per non inciampare su qualcosa, Hideto e
Mari seguirono Sigma nella stanza da dove proveniva la luce, che era a pochi
passi dall'entrata svoltando a sinistra. Sigma si fermò sulla soglia per
annunciare il loro arrivo ad un'altra figura misteriosa che stava seduta ad un
tavolo, di fronte allo schermo di un laptop sul quale era possibile vedere una
finestra di dialogo che lampeggiava di vari colori: rosso, blu, verde... tutti
colori in apparenza vivaci, ma in realtà dalle sfumature cupe e opprimenti. Non
appena sentì arrivare Sigma e gli altri, il misterioso individuo si spostò sulla
sedia e si volse verso di loro. Le luci del computer illuminarono il suo
profilo, rivelando i suoi lunghi capelli pettinati in una frangia, e la sciarpa
che portava attorno al collo.
Sigma fece un breve inchino. "Siamo arrivati tutti, Neo-sama. C'è qui anche
Hideto."
La figura di spalle accolse le parole del suo sottoposto con un cenno del
capo, poi parlò ad Hideto, con una voce fredda ed imperiosa che avrebbe fatto
venire i brividi a chiunque. Il fatto che fosse la voce di un ragazzo di circa
diciassette anni non la rendeva certo più rassicurante.
"Finalmente sei arrivato, Hideto. Meglio tardi che mai." gli disse, senza
nascondere il suo disgusto. "Cosa hai fatto per tutto questo tempo, spregevole
insetto? Mi auguro che tu non ti sia visto con Rei."
Hideto strinse i denti, e optò per una rapida bugia. "Io... no, no,
Neo-sama... ecco... io ho solo fatto un giro per Shinjuku... non volevo fare
nulla di particolare, lo giuro!" mormorò con voce stentata. Mari, trovando
divertente la scena, si coprì le labbra con l'indice e il medio della mano
destra e sghignazzò. Hideto era così arrendevole che lo si poteva insultare
quanto si voleva, e lui non avrebbe battuto ciglio...
"Va bene. Per stavolta ti credo... ma ricordatelo bene, non devi più
avvicinarti a mia sorella, visto che sei tu la causa di tutto quello che le è
successo. Mi sono spiegato?" esclamò Neo, voltando un pò la testa verso il suo
'sottoposto' come per inchiodarlo con uno sguardo, ma restando comunque voltato
di spalle. Era chiaro che voleva mantenere una certa distanza tra sè stesso e i
suoi tre compagni. Sentendo quegli occhi glaciali fissi sul terzetto, Mari smise
immediatamente di ridere e si schiarì la gola, mentre Sigma ed Hideto guardavano
verso il pavimento. Soddisfatta, la figura oscurata di Neo sfoderò un sogghigno
malefico, ammirando la finestra di dialogo sulla quale iniziavano a prendere
forma delle immagini...
"E comunque..." proseguì Neo, incrociando le braccia sul petto in una posa
che espimeva tutta la sua sicurezza e presunzione. "...ora abbiamo qualcosa di
molto più interessante a cui pensare. Come stabilito, Daemon-sama ci consegnerà
i nostri Digivice e i nostri Digimon partner... e allora il Mondo Digitale sarà
alla nostra portata, e potremo dimostrare di essere noi quelli degni del titolo
di Digiprescelti! Non quel branco di domatori di terza classe che si vantano di
quel titolo senza esserne degni! Non vi entusiasma l'idea?"
Mari si fece avanti, gettando languidamente un braccio attorno alle spalle di
Neo e battendo le ciglia un paio di volte. Il suo gesto venne accolto da un
altro sogghigno da parte del ragazzo con la sciarpa, che le accarezzò una mano.
"Presto, lei diventerà il più grande domatore di Digimon che sia mai esistito...
e noi saremo tutti al suo fianco, Neo-sama! Non vedo l'ora di incominciare."
disse la ragazza, inclinando la testa bionda e appoggiandola sulla spalla di Neo
con fare seducente.
"Bene." rispose Neo, la voce intrisa di crudele soddisfazione. "Grazie al
dono di Daemon-sama, il potere assoluto sarà nostro... e potremo creare il
nostro Mondo Digitale ideale!"
Sigma guardò la finestra di dialogo sullo schermo del computer, dalla quale
iniziavano a provenire raggi di luce rossa che illuminarono in confuso la
stanza, rivelando per brevissimi istanti di tempo parti di mobili, pareti,
soffitto e pavimento. Gli sguardi di tutti si concentrarono sullo schermo, e i
quattro ragazzi (tranne Hideto, che manteneva un'espressione neutrale e
rassegnata) attesero con pazienza che il contatto si stabilisse. Poco a poco,
nella finestra di dialogo, prese forma la figura di un noto Digimon demoniaco,
completamente avvolto in una tunica rossa e con addosso un cappuccio, completo
di corna ricurve, che ne celava il volto. Soltanto le due ardenti fessure dei
suoi occhi emergevano dal nero del suo volto, e le rune disegnate sul triangolo
di tessuto grigio che gli adornava il petto brillavano nel buio, emanando un
debole bagliore verde. Le sue ali demoniache si aprirono dietro la sua schiena,
e la sua voce innaturale, leggermente modificata dalle casse audio del PC di
Neo, raggiunse le orecchie dei quattro ragazzi.
"Puntuali, miei Digiprescelti. Come da programma." tuonò Daemon,
alzando una mano armata di artigli rossi davanti al viso.
CONTINUA...
Note dell'autore: Uff... questo capitolo, per qualche motivo, non è stato
molto facile da scrivere... sarà che sono stato mostruosamente impegnato con
l'università (e speriamo che quel compitino di comunicazioni sia andato bene...
;p), sarà che devo ancora migliorare nello scrivere scene di vita di tutti i
giorni (o quasi...). Spero comunque che il risultato finale sia stato
soddisfacente, e che questo capitolo, pur essendo ancora di introduzione alla
storia, non sia eccessivamente noioso. Le cose dovrebbero iniziare ad accelerare
già nel prossimo capitolo...
Nel frattempo, gettate un'occhiata alla mia nuova storia di Digimon, 'Digimon
Zero': le avventure dei cinque Digiprescelti originali stanno per iniziare!
Oh, e prima di chiudere... per coloro che fossero curiosi di sapere chi
fossero questi sette Grandi Signori dei Demoni di cui ho parlato in precedenza
(so che qualcuno di voi se l'era chiesto)... beh, ecco a voi le loro identità, e
i peccati capitali collegati ad essi. Non vi preoccupate, gli spoiler per la mia
storia saranno minimi, o anche inesistenti:
Barbamon - Avarizia
Beelzemon / Beelzebumon - Gola
Belphemon - Ignavia
Daemon - Ira
Leviamon - Invidia
Lilithmon - Lussuria
Lucemon - Superbia
Di questi sette, è Lucemon il più potente. Beh, in fondo rappresenta il
peccato più grave, e abbiamo visto tutti di quale potere è stato capace...
questa parentesi per dirvi che probabilmente espanderò il discorso su questi
sette brutti ceffi, se non in questa storia magari nelle altre che
verranno...
Prima di concludere, vi segnalo altre due cose:
1- Per chi volesse sapere da dove vengono molte delle mie informazioni sui
Digimon, andate su Google, e inserite 'shining evolution' sul motore di ricerca.
I primi due link dovrebbero portarvi alla mitica Megchan's Digimon
Encyclopaedia! Un avvertimento, però: i nomi dei Digimon sono quelli originali
giapponesi.
2- Forse, tra un pò, inizierò a tradurre delle storie prese da
fanfiction.net. Prima dovrò finire la mia traduzione di Danny Phantom, ma...
ecco, giusto per farvi sapere!
Per questo capitolo, è tutto. Vi saluto, e vi do appuntamento al prossimo
capitolo!
Justice Gundam
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Capitolo 4 *** La quiete prima della tempesta ***
Invasion-04
Digimon Adventure 02: Invasion
Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam
Justice: Buongiorno a tutti! L'estate comincia ad avvicinarsi, le giornate si
fanno più calde, viene voglia di andare al mare a godersi il sole... e io dove
sono? A sgobbare sui miei libri di Comunicazioni! Sigh... ma non preoccupatevi,
perchè riuscirò sempre a trovare un pò di tempo per voi, amici lettori, e per
continuare a scrivere la mia storia. L'ultima volta eravamo rimasti con i
Digiprescelti oscuri di Daemon pronti a ricevere i loro Digivice e i loro
partner... cosa accadrà adesso? A questo capitolo l'ardua sentenza!
Mimi: E finalmente torniamo al nostro lavoro di rispondere alle recensioni!
Cominciando da TopoMouse... grazie ancora per la tua recensione... comunque
l'autore è convinto che Beelzemon, pur essendo un Grande Signore dei Demoni, non
fosse propriamente all'altezza di Daemon. E per quanto riguarda Neo e gli
altri... beh, sì, non saranno Digiprescelti normali, visto che non avranno Crest
o cose del genere... quindi definirli Tamer non è sbagliato.
Iori: HikariKanna... innanzitutto, grazie per i complimenti. Riguardo a
Dragomon, credo che lo potremo considerare uno degli avversari più sinistri che
appariranno nella saga. Tra un pò, forse già nel prossimo capitolo, noi
Digiprescelti ne avremo un primo assaggio, soprattutto Hikari-san...
Taichi: Ciao, Driger! E' sempre un piacere risentirti! Odi già Neo? Beh, non
posso darti torto... hai per caso letto il manga 'V-Tamers', quello dove
appaiono lui e i suoi tre compagni? Se sì, allora penso avrai già un'idea delle
bassezze che è disposto a commettere... se no, avrai modo in seguito di
rendertene conto! >_< #
Agumon: Hideto, invece, voleva essere uno di quei personaggi non cattivi, ma
che semplicemente stanno dalla parte sbagliata... e la verità riguardo lui e Rei
sarà svelata a tempo debito!
Gomamon: Takari Forever, ti siamo molto grati per la recensione, ma ci
sentiamo in dovere di avvertirti che questa fanfiction sarà una Daikari. Sai,
all'autore piacciono sia Takari che Daikari, ma in questo caso ha scelto la
seconda, per dare un diverso sapore alla sua saga... Oops, già finite le
recensioni?
Justice: Già... forse un effetto collaterale del fatto che EFP è saltato per
un pò di tempo... ma non importa! Godetevi questo nuovo episodio della mia
saga... e se vi interessano i crossover di Digimon, date un'occhiata alla
sezione Crossover di EFP! Ho iniziato a tradurre la saga di uno dei migliori
autori di fanfiction.net, tale NinetalesUK, e il primo capitolo della sua prima
storia, un crossover Digimon Tamers - YuGiOh! infarcito di azione dovrebbe
essere già in rete mentre leggete queste righe! Buona lettura! :)
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Capitolo 4 - La quiete prima della tempesta
"Puntuali. Come da programma, miei Digiprescelti."
Il sorriso di trionfo sulle labbra di Neo si allargò alla vista, sullo
schermo del suo PC, della figura incappucciata di Daemon, che alzava la mano
verso di lui e verso i suoi compagni per accoglierli. Tenendo le braccia
incrociate sul petto, il ragazzo iniziò a parlare. "Okay, Daemon-sama... come
può vedere, noi siamo tutti qui! Si è ricordato della sua parte nel nostro
accordo, spero!". Pur usando un tono abbastanza formale, gli atteggiamenti del
leader del quartetto erano volutamente arroganti, e sembrava sentirsi in grado
di trattare con il Demone dell'Ira da una posizione paritaria. Non che a Daemon
la cosa facesse molto piacere, ma ci sarebbe stato tutto il tempo, in seguito,
di rimettere in riga quel presuntuoso...
Daemon sghignazzò tra sè, sollevando l'altra mano sopra il palmo della quale
fluttuavano cinque piccole sfere di luce bianco-azzurrina, simili a fuochi
fatui. "State parlando dei Dark Digivice, immagino! Nessun problema, sono
qui, pronti per entrare in vostro possesso! Mentre per quanto riguarda i vostri
partner... loro sono già nel Mondo Digitale, e non aspettano altro che voi li
andiate a prendere! Ora, miei prescelti, ricevete da me questi strumenti di
potere, e andate a DigiWorld! Non appena sapranno cosa è successo, i
Digiprescelti di Azulongmon interverranno sicuramente per fermarvi, e sarà
allora che il nostro piano entrerà nella sua fase decisiva! Ricordatevi, dovete
fare in modo che Hikari Yagami arrivi nel Dark Ocean! Sono i termini del nostro
accordo con Lord Dragomon, e se non verranno rispettati, potete dire addio al
potere che ora vi sto per conferire. Siete avvertiti."
"Ne siamo al corrente, Daemon-sama." rispose freddamente Sigma, il ragazzino
dai capelli grigi e con la maschera sul volto.
"Ottimo. Allora, che i Dark Digivice passino a voi!" proseguì il
demone, soddisfatto dalla risposta. Le cinque lucette che rappresentavano i
Digivice presero il volo dal palmo della sua mano, e si mossero lentamente verso
Neo e i suoi compagni. Quando, finalmente, toccarono lo schermo del computer,
una luce abbagliante scaturì dalla finestra di dialogo, proiettando abbaglianti
raggi azzurrini nella camera oscurata dove stavano i quattro ragazzi, e
illuminando in pieno le loro figure. Mentre Hideto, Sigma e Mari distolsero lo
sguardo dallo schermo e si coprirono gli occhi con le mani per l'intensità della
luce, Neo rimase in piedi, spaventosamente calmo e tranquillo, davanti allo
schermo, e per la prima volta il suo aspetto apparve visibile: Neo era un
ragazzo alto e abbastanza magro, anche senza avere una corporatura fragile, con
folti capelli bianchi che stavano sparpagliati sulla sua testa, in una
pettinatura che ricordava per certi versi quella di Taichi, e per altri quella
di Yamato ai tempi del primo viaggio a DigiWorld: i capelli erano infatti
pettinati verso avanti, in numerose punte che oscuravano in parte gli occhi,
azzurri e gelidi ben più di quanto avrebbero dovuto essere, di Neo. Il ragazzo
indossava una giacca bianca dalle corte maniche nere, su ciascuna delle quali
era disegnato un simbolo della pace che non avrebbe potuto essere più fuori
luogo; un paio di pantaloni ampi e lunghi fino alle caviglie, con scarpe nere;
guanti neri con le dita mozzate, e una sciarpa rossa legata attorno al collo e
le cui estremità erano lasciate a penzolare dietro la schiena. In quel momento,
l'ampio sogghigno che troneggiava sul suo volto non lasciava il benchè minimo
dubbio riguardo le sue intenzioni con i Dark Digivice...
Dopo qualche secondo, lo schermo perse un pò di quella luminosità accecante,
e i cinque globi di luce che prima erano in mano a Daemon passarono attraverso
lo schermo del computer, entrando nella camera sotto gli sguardi impazienti ed
estasiati di Neo e Mari, quello indifferente di Sigma, e quello di Hideto che
apparentemente era neutrale, ma nel quale si sarebbe potuta vedere un'ombra di
dubbio e di tormento. Una delle cinque sfere discese delicatamente verso Neo,
che distese la mano e la accolse. Poi, altre due arrivarono in mano a Mari e a
Sigma, mentre le ultime due, sorprendentemente, si diressero verso Hideto,
posandosi su ciascuno dei palmi delle sue mani. L'atmosfera era carica di
tensione, una tensione acuita dal buio che pervadeva la stanza e dalle luci
spettrali che i Digivice oscuri inviavano tutt'attorno a sè mentre prendevano
forma nelle mani dei quattro Digiprescelti di Daemon...
Finalmente, i giochi di luce cessarono, e l'energia oscura si solidificò
nelle mani dei ragazzi. Neo strinse la mano attorno a qualcosa di freddo e
solido, e sentì una inebriante scarica di energia diffondersi dai polpastrelli
delle sue dita fino al suo cervello, dandogli una ineguagliata sensazione di
potere. Con crudele soddisfazione, il ragazzo dai capelli bianchi abbassò lo
sguardo verso la sua mano destra... e quasi scoppiò a ridere alla vista delle
sue dita strette su un dispositivo di plastica nera, grande un pò più del pugno
di un uomo, con un piccolo schermo a cristalli liquidi nella parte superiore dal
quale proveniva la stessa luce azzurrina che lui e i suoi complici avevano visto
pochi istanti prima. Uno simbolo, molto simile ad una D allungata, era stampato
poco sotto lo schermo, e un paio di bottoni rossi spiccava nella parte in basso
a destra. Non c'erano dubbi su cosa potesse essere quello strano dispositivo...
Guardandosi attorno, Neo vide che anche gli altri ragazzi avevano ricevuto un
oggetto simile, e anzi Hideto ne stringeva tra le mani addirittura due. Al
fianco di Neo, Mari sghignazzò sinistramente, sollevando il suo Digivice oscuro
e rigirandoselo tra le mani come se fosse stato uno specchietto portatile. Sigma
annuì con aria di approvazione, lo sguardo rivolto verso il Dark Digivice che
ora giaceva comodamente nella sua mano, quasi occultato dall'ampia manica della
sua camicia. Anche Hideto, che pure aveva mostrato evidente esitazione appena
qualche minuto prima, ora sembrava gradire la sensazione che quegli oscuri
strumenti gli davano: le sue mani stringevano i due Digivice oscuri come se
fossero stati gioielli preziosi, e la sua bocca era contorta in un
sogghigno.
"Sì... è perfetto! Grandioso!" esclamò Neo, ammirando lo schermo luccicante
del suo nuovo Digivice con occhi avidi, che esprimevano crudeltà e sete di
potere. Davanti a lui, le immagini sullo schermo del PC erano tornate visibili
dopo lo spettacolo di luci di un attimo prima, e con esse la finestra di dialogo
alla quale stava la sinistra figura di Daemon. Senza riuscire a nascondere il
sogghigno che quasi deformava il suo volto, Neo alzò lo sguardo verso il signore
dei demoni, e chinò la testa in segno di ringraziamento. "Grazie di questo suo
regalo, Daemon-sama! Le prometto che ci riveleremo degni di esso!"
Una risata gutturale lasciò la gola di Daemon. "Huhuhuhuuu... molto bene,
se volete dimostrarmi che non ho sbagliato a scegliere voi come miei
Digiprescelti... allora potete iniziare già adesso a farlo già adesso!"
tuonò, illuminando in maniera sinistra i suoi occhi fiammeggianti. "I vostri
partner Digimon, che io ho precedentemente creato ed inviato a DigiWorld, vi
stanno aspettando là dove sorgeva la Spiral Mountain, dove i nostri comuni
nemici hanno combattuto la battaglia finale contro Piedmon! Al momento, i vostri
partner non sono ancora nient'altro che frammenti di pietra oscura con una
parvenza di vita, dal momento che inviare dei Digimon dal Dark Ocean sarebbe
stato al di là delle mie possibilità attuali. Ma i vostri Digivice, tra le altre
cose, sono programmati per risvegliare le mie creature una volta giunti nelle
loro vicinanze. Ricordatevi, la Spiral Mountain sorgeva nel settore
005-0X-Ypsilon. Recatevi in questo settore, e avvicinate i vostri Dark Digivice
alle lastre di pietra oscura che ho depositato in quella zona: il programma che
ho inserito in esse verrà così attivato, e avrete i vostri partner con i quali
gettare il disgustoso Mondo Digitale nel caos!"
"Huhuhuuu... fantastico, la parola 'caos' ha un suono così inebriante..."
sghignazzò Mari. "A quel punto, quando avremo iniziato a fare danni, i
Digiprescelti interverranno, e dovremo fare in modo che la mocciosa della Luce
arrivi lì nel Dark Ocean, giusto?"
"Esattamente, Mari." le rispose il Digimon ammantato. "Ma non
subito. Prima cercate di tenere occupati quei mocciosi con attacchi mordi e
fuggi in settori casuali, in modo da testare la loro forza. Quando sarete sicuri
che i loro Digimon non abbiano più segreti per voi, allora sarà il momento di
attirarli in trappola... il settore ve l'ho già indicato, no? E' lì, vicino alla
ex-Spiral Mountain, un settore che qualcuno dei nostri 'amici' ha già visitato,
se capite cosa voglio dire..."
Neo annuì, ansioso di iniziare. "Certamente, Daemon-sama. Abbiamo capito
tutto, e ci mettiamo subito in moto! Non vedo l'ora di vedere le facce di quei
perdenti quando dovranno inchinarsi davanti a me, Neo Saiba, il più grande
domatore di Digimon di tutti i tempi!"
"Sembri molto sicuro di te! Bene, perchè non c'è posto per i codardi nel
nostro piano!" esclamò Daemon. La finestra di dialogo iniziò ad oscurarsi,
segno che il contatto tra il Dark Ocean e il Mondo Reale stava per cessare.
"Molto bene, vi ho dato tutte le direttive che vi servivano! Ricordatevi,
qualche attacco casuale per attirare l'attenzione su di voi e saggiare la forza
dei difensori di DigiWorld. Poi, attirateli in trappola e portate Hikari Yagami
a Lord Dragomon. Attenderemo con pazienza... ma vogliamo risultati, sia
chiaro!"
Non appena Daemon ebbe completato la frase, la sua immagine sulla finestra di
dialogo iniziò a sfarfallare, e si fece sempre meno chiara... finchè la
comunicazione non cessò, e la finestra di dialogo stessa non scomparve,
lasciando di nuovo il posto al desktop del PC, il cui schermo illuminava
debolmente la camera con il suo bagliore freddo e minaccioso. In silenzio, i
quattro Digiprescelti di Daemon rimasero ad osservare il punto in cui il loro
'benefattore' era scomparso, ancora con i Dark Digivice spasmodicamente stretti
nelle mani, e un inebriante sentimento di eccitazione che pervadeva i loro cuori
e i loro spiriti. I Digivice oscuri erano avvolti da una flebile luminescenza
viola, che sembrava pulsare lentamente in risposta alle emozioni negative che si
agitavano nei loro proprietari. Sembravano percepire, a seconda dei casi, la
sete di potere, la vanità, il freddo disprezzo, oppure il disgusto verso sè
stessi, e di essi si nutrivano, come degne creature del Dark Ocean...
Neo sghignazzò brevemente, prima di voltarsi verso i suoi complici,
sollevando il Digivice oscuro con tono enfatico, e alzando la voce. "Avete
capito bene, tutti quanti? Settore 005-0X-Ypsilon, dove sorgeva la Spiral
Mountain! Un luogo adatto per i futuri dominatori del Mondo Digitale, non vi
sembra?" esclamò, trattenendosi a malapena dallo scoppiare a ridere per
l'eccitazione. Dopo aver raccolto i cenni d'assenso dei suoi complici, il
ragazzo dai capelli bianchi si mise nuovamente al computer, aprì una finestra di
editor di testo, e digitò una sequenza di comando. Dopo che ebbe dato il comando
di invio, alzò il suo D-3 nero, puntandolo verso lo schermo del PC, ed esclamò
due parole che, prima di allora, erano uscite soltanto dalle bocche dei
prescelti di Azulongmon.
"DIGIPORT OPEN!"
Gli effetti furono immediati. La schermata si dissolse in un baluginio
accecante, che si diffuse nella stanza immergendo ogni cosa e tingendola del suo
bianco quasi spettrale. I quattro Digiprescelti oscuri vennero avvolti dalla
luce innaturale, e i loro corpi vennero aspirati dallo schermo, diventando
sempre più piccoli man mano che si avvicinavano... e, con un terrificante suono
di risucchio, scomparvero nel portale.
Alla fine, quando la luce cessò, e la stanza ripiombò nelle tenebre, di Neo,
Mari, Sigma ed Hideto non c'era più traccia...
----------
Soddisfatto, Daemon si allontanò dal maxischermo sul quale l'immagine di Neo
era appena scomparsa, e abbassò il braccio con un sospiro che suonava
decisamente affaticato. Anche aprire quella semplice connessione tra il Dark
Ocean e il Mondo Reale gli era costato parecchia energia... per non parlare
dello sforzo compiuto nell'inviare a DigiWorld quelli che sarebbero diventati i
partner dei suoi prescelti! Se fosse stato anche soltanto un pò meno forte,
dubitava che sarebbe riuscito a farlo...
"Tutto bene, sommo Daemon? Il trasferimento dei Dark Digivice è avvenuto?"
chiese LadyDevimon, facendosi avanti verso il suo signore, che si appoggiò la
mano destra sul torace ad ansimò un paio di volte prima di riprendere la
posizione eretta. Dietro il Demone dell'Ira, non visibili sulla finestra di
dialogo usata per la comunicazione con Neo e i suoi uomini, stavano i quattro
membri d'elite dei Daemon Corps, che avevano assistito alla discussione tra il
loro signore e il 'presuntuoso ragazzo umano' (come SkullSatamon aveva mormorato
tra sè all'inizio della discussione, irritato dal tono spocchioso di Neo). In
quel momento, tutti e quattro sembravano piuttosto sorpresi di vedere Daemon
affaticato e col fiato corto. Era la prima volta che il loro signore dava un
QUALSIASI segno di debolezza o di tentennamento da quando erano al suo
servizio... a parte quella volta in cui aveva dovuto misurarsi con
AlforceVeedramon...
E dietro ancora, stava una enorme figura ricoperta dalle tenebre e
dall'aspetto grottesco, la cui identità non era certo un mistero, considerate le
grandi ali membranose e la rivoltante pelle viscida ed umida che lo
ricopriva...
"Hmph... tutto... tutto secondo le previsioni, LadyDevimon..." rispose
Daemon, rimettendosi in piedi e spazzandosi la polvere dalla tunica con un gesto
della mano. Si era reso conto del suo istante di cedimento, e la cosa gli dava
non poco fastidio. "Ora che quei mocciosi hanno i Digivice che volevano, a
noi non resta che aspettare... se tutto va bene, già domani i Digiprescelti di
Azulongmon saranno in allarme, e allora sapremo che il piano è in moto."
"E per quanto riguarda lei, supremo Daemon?" chiese MarineDevimon. "Mi sembra
evidente che lei abbia utilizzato un bel pò di energia per quei collegamenti tra
il Dark Ocean e le altre dimensioni... non ci saranno problemi?"
"E' l'altro motivo per cui ho disposto che i nostri Digiprescelti non
procedano subito con la fase finale del piano. Oltre a rendermi conto di quali
progressi i mocciosi abbiano fatto in questi tre anni, devo assicurarmi che i
miei poteri tornino all'apice." rispose seccamente il Digimon incappucciato,
per poi rivolgere la sua attenzione a Dragomon, che torreggiava su tutti loro.
"Lord Dragomon, voglia perdonare il ritardo che questo comporterà." gli
parlò, con tono in apparenza apologetico. Ma Dragomon riuscì a cogliere
l'acciaio sotto la seta, e si rendeva perfettamente conto che Daemon aveva un
motivo ulteriore per fare quanto stava facendo... un motivo del quale lo stava
tenendo all'oscuro... Ma tutto questo, anzichè irritarlo, lo divertiva. In
fondo, fin dall'inizio non si era aspettato che Daemon giocasse pulito... e se
era disposto a consegnargli Hikari Yagami pur di avere quei Digivice, voleva
dire che sperava di guadagnarci qualcosa di altrettanto prezioso... beh, di
qualunque cosa si trattasse, una volta che la figlia della Luce fosse stata
nelle sue mani, non avrebbe più avuto importanza... e lui avrebbe fatto in modo
che Daemon mantenesse la parola...
Il dominatore del Dark Ocean alzò le spalle, e rispose con voce neutra,
mascherando abilmente il suo sospetto. "Come desidera... in fondo ho
aspettato millenni che la Digiprescelta della Luce venisse a me. Immagino di
poter aspettare qualche giorno di più, a patto che lei onori la sua parte di
accordo..."
Daemon fece un cenno affermativo con la testa. "Non si preoccupi. Non ci
vorrà molto prima che i miei poteri ritornino quelli di prima, e ho soltanto da
perderci a rimangiarmi la parola. Come ho detto, quest'alleanza porterà frutti
ad entrambe le parti."
Un cupo rimbombo, simile alla parodia di una risata, risalì dalla gola
incrostata di sale di Dragomon, che si incamminò verso l'uscita della base di
Daemon, chinandosi per passare sotto la porta scavata del metallo nero.
"Molto bene. Allora, mettiamoci comodi, ed osserviamo quello che i suoi
Digiprescelti sono capaci di fare. Sono curioso di vedere come andrà... e quali
pedine resteranno in piedi alla fine della partita! HAHAHAHAHAAA!!!"
Con una risata mostruosa, che fece vibrare i muri della sala, Dragomon si
ritirò e scomparve nelle tenebre eterne, lasciandosi dietro Daemon e i suoi
quattro scagnozzi ad osservarlo in silenzio. SkullSatamon scosse il capo, ed
emise un roco sospiro dalle sue fauci scheletriche, picchiettando il pavimento
di acciaio nero con il suo scettro. Non era un mistero che, dei quattro, fosse
quello che più malvolentieri accettava l'alleanza con Dragomon...
Daemon rispose ai suoi pensieri, come se fosse stato in grado di leggergli
nella mente. "Allearci con Dragomon è stata una cosa sgradevole, ma
necessaria alla realizzazione del nostro piano. Inoltre, una volta che il Dark
Seed di Ichijouji sarà nelle nostre mani, Dragomon non rappresenterà più un
problema, Digiprescelta della Luce o meno."
"Allora, è proprio come immaginavamo... lei ha proprio intenzione di
consegnargli Hikari Yagami..." disse NeoDevimon, il cui volto nascosto dalla
maschera non tradiva alcuna emozione. Il mostruoso nuovo acquisto dei Daemon
Corps teneva ancora lo sguardo fisso verso l'arcata attraverso la quale il
rivale del suo signore si era allontanato. "Non voglio certo mettere in dubbio
il suo giudizio, sommo Daemon, ma non posso fare a meno di pensare che sia un
azzardo."
"Capisco... ma la prescelta della Luce è in ogni caso un'esca troppo
appetitosa per Dragomon... è per questo che gliela stiamo offrendo, oltre al
fatto che il nostro accordo cesserà di essere valido se non ottempereremo alle
sue condizioni." rispose il Demone dell'Ira. "Concentrato com'è su
Hikari, molto probabilmente non terrà d'occhio i nostri movimenti... e
soprattutto, non saprà nulla nè del Dark Seed, nè del progetto Arkadia. Questo
ci conferirà un enorme vantaggio su di lui, al momento della resa dei
conti."
"A proposito del progetto Arkadia..." riprese SkullSatamon, osservando
incuriosito un angolo della stanza immerso nell'oscurità. "Quale dovrebbe essere
il suo scopo? Cosa ha intenzione di farne?"
"Beh, questo lo si vedrà col tempo... in fondo, un leader deve avere i
suoi piani di emergenza, non vi sembra?" fu la risposta divertita di Daemon.
"Per adesso, quello che mi interessa è il suo status... a che percentuale di
sviluppo è arrivato?"
LadyDevimon si fece avanti, guardando anche lei, come SkullSatamon, verso
l'angolo tenebroso. "Le rispondo io, sommo Daemon. L'ultima volta che ho
controllato, circa un'ora fa, il suo sviluppo era completo al 70 per cento.
Continuando così, dovrebbe maturare entro breve."
"Eccellente. Fate in modo che il suo sviluppo prosegua con questo ritmo.
Potrebbe rivelarsi un'utile arma contro i nostri nemici." concluse Daemon,
guadagnandosi i cenni di assenso di tutti e quattro i suoi servitori. Rivolse lo
sguardo all'angolo indicato dai suoi uomini, e i suoi occhi senza pupille si
strinsero crudelmente, esprimendo tutte le aspettative che riponeva in quel
'progetto Arkadia', di qualunque cosa si trattasse... "Sapete, in fondo
Dragomon ha fatto un paragone calzante... questa guerra è come un gioco di
scacchi... chi saprà manovrare meglio le proprie pedine, chi riuscirà a rimanere
in piedi per ultimo... sarà il vincitore!"
Nell'angolo, racchiuso in una crisalide nera invisibile a quella distanza,
stava un misterioso Digi-Tama dall'aspetto disgustoso, una sfera viola e
molliccia delle dimensioni di un pugno umano, tenuta ferma al suo posto da
alcuni filamenti gialli e appiccicosi che partivano dal fondo del bozzolo. Stava
lentamente pulsando, e degli spifferi di aria gelida si diffondevano
tutt'attorno ad ogni palpitazione. Qualsiasi cosa stesse crescendo al suo
interno, sembrava smaniare per uscire...
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Mondo Reale, Odaiba, una tranquilla sera d'estate. Alcuni gruppetti di
ragazzi stavano camminando assieme verso le rispettive case, ignoranti del
pericolo e delle nubi temporalesche che si stavano addensando sopra di loro.
Parlavano tra loro di tanto in tanto, ma per lo più procedevano assieme lungo la
strada, in silenzio, godendosi la compagnia l'uno dell'altro. L'aria della sera
estiva era fresca e rilassante, in contrasto con il caldo afoso della giornata,
e dava una sensazione di libertà, con le luci dei lampioni e il cielo che
iniziava a rabbuiarsi a tingere Tokyo di un'atmosfera quasi magica ed irreale.
Tra questi, c'era il gruppo composto da Iori, Armadillomon, Miyako, Hawkmon,
Ken e Wormmon. I quattro ragazzi, assieme ai loro partner stavano camminando
verso il complesso appartamentale dove vivevano i primi due, essendo appena
emersi dalla stazione della metropolitana che, da Shinjuku, li aveva ricondotti
al loro quartiere. Ken aveva deciso di accompagnare i suoi amici a casa prima di
tornare alla stazione e prendere di nuovo la metropolitana per Tamachi, il
quartiere dove viveva. In quel momento, il gruppetto era molto vicino al
condominio, e i suoi membri si stavano scambiando gli ultimi saluti.
"Vi ringrazio di nuovo per la bella giornata." disse Ken, facendo un breve
inchino davanti ai suoi amici, che ricambiarono. "Oggi ci siamo proprio
divertiti, io e Wormmon."
Iori gli rispose con un cenno della testa. "Di niente, Ichijouji-san. Grazie
a te."
"E' stato un piacere, e ci siamo divertiti anche noi!" rispose Hawkmon,
appollaiato sulla spalla della ragazza con gli occhiali, che dal canto suo alzò
la testa e fece un dolce sorriso a Ken. Fin da quando erano tornati dalla loro
prima avventura a DigiWorld, anzi forse ancora prima, tra l'ex-Imperatore e
Miyako c'era stata una certa intesa, forse dovuta anche alle loro diversità
caratteriali. Miyako, allegra e a volte brutalmente onesta; e Ken, il ragazzo
riflessivo e tranquillo. Sembrava quasi che i due si completassero a vicenda, e
stare assieme dava loro una particolare sensazione di vicinanza ed empatia...
sensazioni diverse da quelle che sentivano quando erano con altri del gruppo dei
bambini prescelti. Altrettanto piacevoli... ma per qualche indefinibile motivo,
diverse. Alzandosi dal loro inchino, Ken e Miyako si scoprirono a guardarsi
negli occhi per un istante, il nero di quelli del ragazzo nell'azzurro di quelli
della ragazza. Miyako ringraziò il fatto che stesse iniziando a fare buio, e
nessuno fosse in grado di vedere il leggero rossore che le era apparso sugli
zigomi... Tuttavia, i loro Digimon sembravano aver capito bene l'antifona, a
giudicare dallo sguardo di intesa che si scambiarono.
"Scusa, Iori..." mormorò Armadillomon, toccando con la testa una gamba del
suo giovane partner. Il più giovane, ma probabilmente anche il più maturo, dei
Digiprescelti abbassò lo sguardo verso il suo partner, sbattendo gli occhi come
per chiedergli se c'era qualcosa che non andava. Come per fugare i timori di
Iori, il mammifero corazzato rise tra sè e rispose. "No, no, nessun problema...
solo, volevo dirti che forse faremmo meglio a rientrare. Si sta facendo un pò
tardi."
"Hai ragione." rispose Iori, facendo un cenno con la testa. Si rivolse poi a
Ken, Miyako e ai loro Digimon, che avevano voltato lo sguardo verso di lui.
"Ichijouji-san, Miyako-san... io e Armadillomon ci scusiamo, ma dovremmo
ritirarci. Sono quasi le otto, e tra poco sarà ora di cena... sono già un pò in
ritardo, rispetto a quanto avevo detto a mia mamma..."
"D'accordo, Iori-chan... ti accompagno..." rispose Miyako, che ben sapeva
quanto Iori tenesse all'abitudine e alla puntualità. Ma Iori alzò una mano
davanti a sè, a rifiutare gentilmente l'offerta della sua amica. "Non serve,
Miyako, io e Armadillomon saliamo da soli. Tu riaccompagna Ichijouji-san alla
stazione, va bene?"
"O... Okay... ma ne sei sicuro?" chiese Miyako, sentendo il suo cuore
accelerare di qualche battito. Lei... accompagnare Ken... alla stazione? Loro
due... e i loro Digimon... da soli? L'idea era eccitante... e leggermente
spaventosa al tempo stesso...
Iori annuì di nuovo, prima di rivolgersi a Ken, che sembrava sorpreso quanto
Miyako, e fargli un altro inchino. "Ichijouji-san, ti ringrazio di nuovo per la
giornata, e mi scuso per il fatto di dovermi assentare così presto. Ci vediamo
domani."
"Arrivederci, ragazzi!" proseguì Amadillomon, abbassando la testa nel
tentativo di imitare l'inchino di Iori.
"Ah... va bene, buona serata. Ci vediamo domani." rispose Ken.
"A domani, allora, Iori-chan..." fu il saluto di Miyako. Iori e Armadillomon
camminarono fino alla porta del loro palazzo, poi si voltarono per salutare i
loro amici per l'ultima volta per quella giornata, prima di scomparire dietro le
doppie porte, lasciando Ken, Miyako e i loro Digimon soli in mezzo alla strada.
I due ragazzi, inizialmente un pò spaesati all'idea di ritrovarsi in quella
situazione (e Miyako si chiese se Iori e Armadillomon non l'avessero per caso
fatto proprio per concedere loro un pò di tempo da soli...), impiegarono qualche
secondo prima di ritornare alla realtà, e fu Miyako la prima a parlare,
infrangendo la strana coltre di silenzio che si era levata.
"Allora, Ken... andiamo?" gli chiese, facendo un altro sorriso. Dopo essersi
schiarito la gola, nel tentativo di non far trapelare troppo l'imbarazzo che
provava, Ken rispose con un cenno affermativo, e i due ragazzi si incamminarono,
fianco a fianco, verso la stessa stazione della metropolitana dalla quale erano
arrivati, con i rispettivi Digimon sulle spalle che si scambiavano un segno di
intesa.
"Tutto procede a gonfie vele, Wormmon!" sussurrò il falchetto al bruco verde,
facendo un segno dell'ok con l'ala destra.
La passeggiata verso la stazione di Odaiba non durò moltissimo: furono dieci
minuti in tutto, ma la gradita compagnia dei Digimon e del compagno li aveva
resi piacevoli per entrambi. All'inizio, Ken e Miyako erano rimasti in silenzio,
godendosi l'aria fresca e la sensazione di quiete e serenità che dava la serata
estiva. Poi, però, casualmente, avevano iniziato a conversare, e la discussione
verteva su quali fossero le loro aspettative per il futuro.
"Senti, Ken-san... è una domanda che vorrei farti così, per curiosità..."
aveva iniziato Miyako, aggiustandosi gli occhiali sul nasino. Ken le fece cenno
di proseguire. "Sì, certo... chiedimi pure..."
"Hai mai pensato... a cosa vorresti fare da grande? Te lo chiedo, perchè ho
visto Yamato-san oggi, e lui mi sembra ben deciso... probabilmente diventerà un
cantante... anzi, no, un cantautore... di una certa fama, con la voce che ha la
fortuna di avere!" rispose lei, accarezzando la testolina di Hawkmon con la mano
sinistra. L'aquilotto digitale chiuse gli occhi, mostrando di gradire molto il
gesto.
Ken, preso un pò alla sprovvista da quella domanda, si mise due dita sul
mento, pensando ad una risposta. Era una bella domanda. In fondo, da quando
aveva cessato di essere l'Imperatore, e aveva cessato di immaginare sè stesso
come il futuro governatore di DigiWorld... quante volte aveva pensato seriamente
a cosa avrebbe fatto da grande? Molte, era vero... ma non era mai giunto ad una
decisione vera e propria. Aveva bisogno di più tempo, e più parametri in base ai
quali decidere...
"Se devo essere sincero, ancora non lo so..." rispose Ken, prendendo Wormmon
tra le braccia. "Ci ho pensato un pò di volte, ma... e tu, Miyako? Hai già
qualche idea?"
La ragazzina con gli occhiali sorrise. "Sì, io penso che mi piacerebbe molto
lavorare con i computer... già adesso mi diverto a scrivere qualcosa di Java, o
in Assembly... sai, mi affascina il mondo dell'informatica, è così pieno di
possibilità, di strade da esplorare, di nuove soluzioni che non aspettano altro
che la fantasia di un programmatore per essere svelate. E da quando ho
conosciuto i nostri Digimon..." si fermò, facendo un occhiolino ad Hawkmon, che
le stava in quel momento svolazzando attorno. "...i computer mi piacciono ancora
di più!"
"Già, ti capisco..." rispose Ken, ricambiando il sorriso. Dopotutto, per
quanto il loro cammino come Digiprescelti fosse stato difficile e pieno di
avversità, per lui in maniera particolare, sapeva bene che era stato proprio
quello a permettere loro di crescere, maturare, diventare persone migliori, e
formare nuovi legami sia tra loro che con altre persone a loro care.
Mentre parlavano, i due ragazzi e i loro partner, totalmente immersi nella
loro conversazione, non si erano quasi accorti di quanta strada avessero
percorso: se ne resero conto soltanto quando Hawkmon indicò con un'ala un
sottopassaggio a pochi metri da loro. "Hey, ragazzi... guardate che siete
arrivati! Questa è la stazione!"
"Come? Siamo già... cavolo, è vero, non me n'ero neanche accorta!" esclamò
Miyako, notando finalmente il segno che indicava le scale. Lei e Ken si
fermarono davanti al sottopassaggio per scambiarsi gli ultimi saluti.
"Grazie, per avermi accompagnato, Miyako-san..." iniziò a dire Ken. "E' stata
davvero una bella giornata. Ci sentiamo prossimamente, okay?"
"Certamente!" gli rispose la ragazza dai capelli fucsia, sorridendo
allegramente. "Però aspetta un attimo... prima di salutarci, c'è un'ultima
cosa!"
Queste parole colsero Ken e Wormmon di sorpresa. "Un'ultima... e che cosa?"
chiese il bruco verde, sbattendo gli occhi un paio di volte. Aveva un vago
sospetto di cosa volesse dire Miyako, ma...
Miyako non rispose subito... o meglio, non rispose nel modo che Ken e il suo
Digimon si erano aspettati.
Con un movimento rapido, quasi felino, e nello stesso tempo tranquillo e
misurato, quasi volesse mettere Ken a suo agio, la ragazzina occhialuta arrivò
vicino all'amico, si sollevò sulle punte dei piedi, e gli diede un bacio sulla
guancia. Ken spalancò gli occhi non appena le morbide labbra della ragazza
sfiorarono la sua pelle, lasciandosi dietro una traccia di umidità che, sotto il
refolo di vento che spirava, dava una strana, ma gradevole, sensazione di fresco
in contrasto con il caldo della giornata. Poi, il calore tornò a farsi sentire,
questa volta sotto forma di un emozionato rossore che colorò le guance del
Digiprescelto della Bontà. Ken, un pò sbalordito per il gesto diretto ed
inaspettato della sua amica, si portò una mano alla guancia, toccandosi con due
dita il punto che le labbra di Miyako avevano baciato. Sentiva che il suo cuore
aveva accelerato, e un leggero brivido di emozione gli aveva attraversato il
corpo... era una sensazione strana... e allo stesso tempo indescrivibilmente
bella. Allo stesso tempo, Hawkmon, che stavano assistendo a tutta la scena
svolazzando vicino alla sua partner umana, sorrise tra sè. Proprio come aveva
previsto... in fondo, l'atmosfera era troppo buona per non essere sfruttata...
"M-Miyako-san..." mormorò, cercando di farsi venire le parole. Ma, ancora una
volta, fu la sua amica più intraprendente a parlare per prima, rivolgendogli un
dolce sorriso.
"Un piccolo ricordo di questa bella giornata, va bene?" gli chiese,
abbassando un pò la voce. Ora, si sentiva anche lei un pò imbarazzata, e le sue
guance avevano assunto lo stesso colorito di quelle di Ken. "Spero che non ti
abbia dato fastidio... l'ho fatto un pò così... sull'impulso del momento..."
Ken la tranquillizzò ricambiando il sorriso e appoggiandole una mano sulla
spalla. "Non devi scusarti, Miyako-san... grazie ancora!"
"Di niente..." rispose lei, appoggiandosi l'indice e il medio della mano
destra sul labbro inferiore. "Ora, però, faresti meglio ad andare... il treno
per Tamachi partirà a momenti..."
"Hai ragione. Buona notte, Miyako... e salutami tanto gli altri!"
"Ciao!"
Dopo che i due ragazzi e i loro Digimon si furono scambiati gli ultimi
saluti, Miyako accompagnò Ken con lo sguardo, finchè lui e Wormmon, non
raggiunsero l'entrata della stazione e, agitando un'ultima volta la mano (o la
zampa...) versi di lei ed Hawkmon, non furono scomparsi nel sottopassaggio, tra
la relativamente esigua folla che andava avanti ed indietro. Ancora per un pò,
la ragazzina rimase in silenzio, ad osservare l'ingresso della stazione, quasi
senza riuscire a credere a quello che aveva appena fatto. Era stata una mezza
dichiarazione, santi numi! E la cosa migliore era... che Ken non aveva
rifiutato, nè si era mostrato in qualche modo intimorito od offeso! Quindi
chissà, forse... Hawkmon, notando lo stato d'animo euforico della sua partner,
le atterrò sulla spalla e le diede una leggera gomitata d'intesa con l'ala
sinistra.
"Hey, Miyako, complimenti!" disse il falchetto, strizzando un occhio. La sua
voce risvegliò immediatamente la Digiprescelta dalle sue elucubrazioni ad occhi
aperti. "Alla fine, hai trovato il coraggio di fare il primo passo! Allora,
com'è andata?"
La ragazzina con gli occhiali si voltò verso il suo partner, con un sorriso
che andava da un orecchio all'altro, e il pugno destro stretto che esprimeva
tutta la sua euforia per la 'missione compiuta'. "Magnificamente, Hawkmon! E'...
è stata una cosa incredibile! Avevi ragione, sai? E' bastato prendere un pò di
coraggio, e il resto è venuto da sè!"
"Benissimo! Sono contento di esserti stato d'aiuto!" rispose Hawkmon,
chiudendo gli occhi e sorridendole di rimando. "Ora, però, faremmo meglio a
tornare a casa... come ha detto Iori-chan, si sta facendo un pò tardi..."
"Hai ragione, Hawkmon! Andiamo!"
Con queste parole, la più grande del secondo gruppo di Digiprescelti voltò le
spalle alla stazione della metropolitana di Odaiba e si incamminò nuovamente
verso casa, canticchiando un allegro motivetto. La giornata si era davvero
conclusa con una nota positiva...
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Seduto in un vagone del treno che lo stava riportando a Tamachi, Ken
giocherellava con Wormmon mentre rifletteva sugli eventi della giornata. In un
giorno solo, aveva assistito alla registrazione del primo CD dei Teenage Wolves,
aveva conosciuto un nuovo amico, quel timido ragazzo di nome Hideto Tsujimoto a
cui Yamato aveva fatto l'autografo... e aveva ricevuto un bacio da Miyako!
Quest'ultima cosa lo faceva sentire ancora un pò in imbarazzo... ma il momento
in cui le labbra di lei avevano toccato la sua guancia era stato un attimo
indimenticabile, e ancora sentiva in sè il calore e l'affetto che erano
trapelati da quel semplice gesto, e che gli avevano fatto accelerare il battito
cardiaco. Sorrise tra sè, portandosi di nuovo due dita alla guancia. Per quanto
fosse stato un bacio breve, se lo sentiva ancora sulla pelle. In qualche modo,
pensava, quel bacio, il modo repentino e allo stesso tempo confortante in cui
era stato dato, descriveva bene Miyako: forte e diretta, ma anche dolce e
amorevole. Nel tempo che avevano passato assieme, era stata lei, assieme a
Daisuke, il membro del gruppo a cui più si era avvicinato, dopo che la ragazza
aveva superato le sue prime diffidenze... e recentemente, sentiva di cominciare
a provare qualcosa di più per l'esperta di computer dai capelli fucsia... ancora
non ne era del tutto sicuro, però... chissà, forse poteva essere... Il
Digiprescelto della Bontà sorrise tra sè all'idea. Certo, era piacevole stare
con lei, e Miyako aveva dato degli evidenti indizi che forse...
"Allora, Ken? E' stata davvero una bella giornata, no?" gli chiese Wormmon,
distraendolo dalle sue riflessioni. Il Digiprescelto della Bontà, un pò
imbarazzato, scostò la mano dalla sua guancia e si schiarì la voce.
"Ah... ehm, scusa, Wormmon, mi sono un pò distratto... comunque, sì, sono
d'accordo!" rispose, rilassandosi contro lo schienale del suo sedile. Le sue
orecchie colsero una comunicazione dagli altoparlanti, che annunciava la fermata
successiva ad una stazione di Tamachi. Scambiandosi un cenno d'assenso, Ken e
Wormmon si alzarono e si unirono ad un gruppo di persone in piedi davanti ad una
delle porte scorrevoli del vagone.
Allorchè il treno si fermò alla stazione, i due amici scesero sulla
piattaforma, incamminandosi lentamente e con tutta calma verso le scale mobili
che conducevano all'uscita, Wormmon aggrappato ad una spalla del suo partner
umano. Il piccolo bruco era molto felice per Ken... sembrava che finalmente,
avesse potuto recuperare la sua vita e la sua gioia, libero dai ricordi del suo
passato... e il merito, per certi versi, andava anche a quella decisa e generosa
ragazza che aveva imparato a fidarsi di lui...
Nessuno dei due aveva il minimo sospetto di cosa le forze dell'oscurità, che
loro stessi avevano aiutato a bandire da DigiWorld, avessero in serbo per loro.
Nè di quale terrificante segreto Ken avesse sepolto nella propria mente... e nel
proprio corpo...
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Nel frattempo, un altro gruppetto di ragazzi era arrivato vicino a casa
Takenouchi, dove aveva riaccompagnato Sora, Biyomon, Mimi e Palmon. In quel
momento, dopo aver finito di parlare della bella giornata trascorsa assieme, si
stavano scambiando gli ultimi saluti e gli auguri di buona notte.
"Allora, ragazze, ci vediamo domani. Buona notte!" disse Hikari, rivolta alle
sue amiche più grandi. Entrambe sembravano un pò stanche, sia per il caldo che
per l'intensa giornata, ma allo stesso tempo molto soddisfatte.
"Buona notte!" risposero le ragazze e le loro partner, rivolgendosi a turno a
ciascuno dei loro compagni (cioè, Taichi, Daisuke, Jyou, Koushiro, Takeru e i
loro partner). Sora e Taichi si fermarono un pò più a lungo, per scambiarsi un
tenero bacio, prima che le due ragazze si separassero dal resto del gruppo e
rientrassero in casa, seguite fino all'ultimo dagli sguardi dei loro
compagni.
"Ciao, ragazzi! A domani!" cinguettò Biyomon, agitando una delle sue piccole
ali ad imitazione del gesto di saluto della sua partner. Mimi, a sua volta,
inviò un bacio ai suoi amici, prima che la porta di ingresso di casa Takenouchi
si aprisse e la signora Toshiko, la mamma di Sora, desse il bentornato alla
figlia e alla sua ospite. Sora e sua madre si abbracciarono affettuosamente, e
infine il gruppetto di ragazze e Digimon, dopo che Sora e Mimi si furono tolte
le scarpe, rivolse un ultimo saluto agli altri ragazzi (e a Taichi non sfuggì
l'occhiolino che la sua migliore amica e fidanzata gli aveva rivolto), prima di
scomparire dietro le porte scorrevoli di casa Takenouchi. I rimanenti
Digiprescelti rimasero in mezzo al marciapiede semideserto, a guardare la porta
che si era appena chiusa con un briciolo di nostalgia per la memorabile
giornata.
Dopo qualche secondo passato in silenzio, come a gustarsi la magia del
momento, i ragazzi e i Digimon rimanenti presero un bel respiro, assaporando
l'aria rinfrescante della sera, e si rivolsero l'uno all'altro, notando l'ora
tarda che fino a quel momento era loro sfuggita.
"Beh, ragazzi... io e Hikari dobbiamo tornare a casa, altrimenti mia mamma è
capace di inventarsi chissà cosa per spiegarsi il nostro ritardo!" scherzò
Taichi, dando un'occhiata al suo orologio, che segnava le otto passate. La
battuta strappò un sorriso a tutti, anche al serio Koushiro, che sapevano bene
quanto riuscisse ad essere apprensiva la madre dei fratelli Yagami.
"Sì, avete ragione... anch'io e Gomamon siamo un pò in ritardo rispetto a
quanto avevamo detto." rispose Jyou. "E' proprio vero che quando si sta assieme
non ci si rende conto del tempo che passa..."
"A proposito di stare assieme, Jyou..." cominciò a dire Gomamon. "Non abbiamo
ancora idea di cosa si potrebbe fare domani, no? Allora, che ne dici se facciamo
un salto a DigiWorld? Credo che Gennai e gli altri ne sarebbero molto
felici!"
"Mi sembra una buona idea." rispose Koushiro. "Voi, siete d'accordo?"
Tentomon, che svolazzava a poca distanza dal piccolo genio dai capelli rossi,
annuì energicamente. "Sì, Koushiro... la proposta piace anche a me! Ora che
sembrano non esserci più problemi, sarà piacevole fare un semplice... giro
turistico di DigiWorld e rivedere i nostri amici..."
"Chissà come passano il tempo Leomon e gli altri, ora che nessuno minaccia
più la pace di DigiWorld..." mormorò distrattamente Gatomon, rivolgendo lo
sguardo alla Tokyo Tower che brillava all'orizzonte. Immediatamente, la vista di
uno dei più conosciuti simboli di Tokyo fece tornare un'ombra di malinconia nei
suoi grandi occhi felini. Si era ricordata che, di lì a pochi giorni, sarebbero
passati sei anni dall'evento che forse più di ogni altro aveva segnato la sua
vita. La morte dell'unica persona che, fino a quel momento, lei avesse potuto
chiamare suo amico: il Digimon mago di nome Wizardmon, sacrificatosi per salvare
lei e la sua partner Hikari dall'attacco Grisly Wing di Myotismon.
Hikari, voltandosi a guardare la sua partner, colse subito il suo stato
d'animo dal luccichio di tristezza che brillava nei suoi occhi, e sentì
immediatamente una piccola stretta al cuore, ricordandosi a sua volta degli
eventi di sei anni prima che l'avevano confermata come la Digiprescelta della
Luce. La ragazzina trattenne un sospiro preoccupato: sentiva di non rendersi
ancora conto pienamente di cosa volesse dire quella posizione, di quali
conseguenze avrebbe comportato per lei, e per tutti coloro che le stavano
attorno. Ancora una volta, il ricordo di quella tenebrosa visione di qualche
giorno prima, quando lei e i suoi amici erano al parco acquatico, le tornò in
mente. Aveva cercato di non pensarci, ma in quel momento era difficile...
"Gatomon..." mormorò la ragazzina, chinandosi a prendere in braccio la bianca
gattina. Quando sentì le delicate mani di Hikari afferrarla strettamente,
Gatomon si concesse un sorriso: anche se aveva perso un amico, e quel doloroso
ricordo le sarebbe rimasto dentro per sempre, ne aveva trovati altri, si era
liberata per sempre del giogo di Myotismon... e ora trascorreva una vita
felice.
"Grazie, Hikari, tutto a posto..." le disse, muovendo la lunga coda al
termine della quale brillava il suo anello dorato. "E' stato solo un attimo di
malinconia... Scusa se ti ho fatto preoccupare."
"Nessun bisogno di scusarsi." rispose Taichi, passando una mano sulla
testolina del Digimon felino, che iniziò a fare le fusa. "Ora che mi ci fate
pensare, è vero... tra non molto sarà il sesto anniversario... dell'incidente
della nebbia di Odaiba."
Tutti gli altri annuirono, ricordando fin troppo bene quante sofferenze
Myotismon, nella sua brama di potere e nel suo tentativo di distruggere l'ottava
bambina prescelta, aveva inflitto alla popolazione di Tokyo. Per puro miracolo
il numero delle vittime e dei feriti era stato contenuto... ma Odaiba era stata
quasi rasa al suolo dall'esercito del crudele Digimon vampiro. Anche Daisuke,
che pure all'epoca non era ancora un Digiprescelto, aveva un brutto ricordo di
quel periodo, quando la sua famiglia si era appena trasferita nella capitale del
Giappone: era stato uno dei tanti bambini che erano stati condotti al cospetto
di Myotismon per verificare la sua identità, e lui e la sua famiglia avevano
condiviso con moltissimi altri quei momenti di terrore.
Ricordando quei giorni di sei anni prima, anche Daisuke si incupì come gli
altri. Lui, oltre a quel periodo, ricordava anche il ritorno di Myotismon
avvenuto tre anni prima, nella sua forma di MaloMyotismon: e ricordava il modo
spregevole in cui il Digimon vampiro aveva manipolato Oikawa, Arukenimon e
Mummymon, trasformandoli in pedine che era stato pronto a sacrificare al momento
per lui più opportuno. Quei ricordi gli provocavano ancora una grande rabbia.
Anche dopo la sua distruzione, ciò che Myotismon aveva fatto aveva segnato tutti
molto profondamente. Tuttavia, la grinta e l'ottimismo del nuovo leader fecero
presto tacere la malinconia.
"Quel Myotismon ci ha fatto passare dei brutti momenti, è vero..." disse
Daisuke, mettendosi una mano sul fianco. "Però... ormai è tutto nel passato. Non
vale la pena di rivangare troppo nei ricordi più dolorosi. Ora abbiamo un
presente da vivere... e visto che nel Mondo Digitale, almeno per adesso, non ci
sono più problemi, cerchiamo di viverlo al meglio."
"Come ho sentito spesso dire..." riprese Veemon "Il passato è passato, e non
lo si può più cambiare."
Takeru fece un lieve sorriso e annuì, approvando le parole del suo amico. Era
contento che ora tra loro ci fosse un rapporto di fiducia reciproca, considerato
che all'inizio tra di loro c'era stata una forte rivalità... una rivalità che,
in effetti, era stata a senso unico, dal momento che Takeru non se l'era mai
presa per l'atteggiamento a volte aggressivo che Daisuke, spinto dalla gelosia
(di Hikari), aveva inizialmente nei suoi confronti. Col tempo e con la maggiore
maturità che gli era venuta dal viaggio a DigiWorld, Daisuke si era calmato, e
ora considerava Takeru il suo migliore amico assieme a Ken.
Recuperando il tono spavaldo che lo contraddistingueva, Daisuke rispose alla
proposta che Gomamon aveva fatto. "Oh, e per quanto riguarda andare a fare un
giro a DigiWorld... mi sembra un'ottima idea! Come torno a casa passo la voce
agli altri, e sento cosa ne dicono. Ma credo che saranno tutti d'accordo, e voi,
ragazzi?"
"Sì, come proposta piace anche a me!" rispose Taichi.
"Che bello! Un'intera giornata a DigiWorld! Ci sarà da divertirsi!" esclamò
Agumon con la sua vocetta acuta. Tutti gli altri presenti risposero a loro volta
di sì, anche loro attratti dall'idea di un giorno in compagnia dei loro amici
digitali... e magari anche del saggio mentore Gennai, con il quale i ragazzi
avevano mantenuto il contatto anche dopo la loro battaglia con Balormon.
"Perfetto! Allora io e Dai giriamo questa proposta agli altri, e poi vediamo
di metterci d'accordo per l'ora! Okay?" esclamò finalmente Veemon, una volta che
tutti ebbero dato la loro risposta affermativa.
"D'accordo, Dai-kun! Allora, a domani!" disse Hikari, voltandosi a salutarlo
mentre lei e suo fratello iniziavano ad incamminarsi verso casa. "Buona notte,
ragazzi!"
"Ciao, ragazzi! Ci vediamo, e buona notte!" fecero eco Taichi, Agumon e
Gatomon; quest'ultima, passato il breve momento di sconforto di qualche minuto
prima, era scesa dalle braccia di Hikari e camminava al suo fianco. Koushiro,
Jyou, Daisuke, Takeru e i Digimon rimasti risposero a tono, agitando le mani (o
le zampe, o le pinne, a seconda dei casi), verso il primo leader e sua
sorella.
"Arrivederci a domani, allora."
"Ciao! Buona notte!"
"Domani sarà una grande giornata, contateci!" esclamò Daisuke, restando a
guardare il suo idolo e la sua amica che si allontanavano lungo la strada,
scomparendo infine dietro ad un angolo. Infine, i tre Digiprescelti rimasti si
rivolsero l'uno all'altro, salutandosi per l'ultima volta prima di prendere
ognuno la strada verso casa.
"Va bene... torniamo a casa anche noi. Grazie per la bella giornata." disse
Koushiro, mantenendo il suo classico tono neutrale, ma sorridendo velatamente.
Lui e Tentomon cominciarono ad allontanarsi e ad incamminarsi verso la palazzina
in cui viveva la famiglia Izumi. Anche Jyou, Gomamon, Takeru, Patamon,Daisuke e
Veemon, dopo essersi scambiati un altro augurio di buona notte, si
allontanarono, ciascuno verso la propria casa...
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Casa Izumi, un pò più tardi.
"Mamma! Papà! Siamo tornati!" Koushiro chiamò i suoi genitori da fuori la
porta. Pochi secondi dopo, l'uscio di casa di aprì, per rivelare i volti
sorridenti della signora Izumi e di suo marito, che accolsero amorevolmente il
figlio adottivo e il suo partner.
"Bentornati, Koushiro-chan, Tento-san!" disse la giovane donna, chiamando
Tentomon con lo strano nomignolo a cui il buffo insetto era ormai abituato.
"Allora, è stata una bella giornata? Vi siete divertiti?"
"Certamente." rispose Tentomon, appoggiandosi sulla spalla del suo compagno.
"Assistere alle registrazioni di quel CD con tutti i nostri compagni è stato
molto interessante. E Yamato-san ha veramente un grande talento."
"Abbiamo anche conosciuto un nuovo amico... un ragazzo di nome Hideto
Tsujimoto, grande fan della band di Yamato." proseguì Koushiro, entrando in casa
e ricambiando con calore l'abbraccio della madre adottiva. Il signor Izumi annuì
con soddisfazione, appoggiando una mano sulla spalla di Koushiro. "La cosa ci fa
molto piacere. Ormai ti sei fatto una bella compagnia, figliolo... cerca di
tenerla da conto, sai? Amici come quelli che avete voi non se ne incontrano
tanto spesso."
"Sì, lo sappiamo bene, signor Izumi..." fu la risposta di Tentomon. Koushiro,
anche lui perfettamente d'accordo con quanto aveva detto il padre, annuì
seriamente.
"Allora, signori... stasera ho fatto appositamente per voi il vostro sashimi
preferito!" esclamò allegramente la signora Izumi, appena staccatasi
dall'abbraccio che aveva dato al figlio, e indicando la cucina con un gesto del
braccio. "Se volete andare a lavarvi le mani e prepararvi, possiamo cenare!"
I grandi occhi compositi di Tentomon si illuminarono, e diverse stelline
iniziarono a luccicare comicamente attorno al suo corpo. "Sashimi? Ma è
fantastico! Certo che veniamo subito!" esclamò con la sua voce ronzante,
sfregandosi le zampette artigliate tra loro. La sua buffa messinscena fece
sorridere i due uomini di casa, e Koushiro lo rimproverò bonariamente. "Hehee...
Tentomon, calmati, anche a me piace il sashimi... ma non stai un pò
esagerando?"
"Oops... ehm, scusate... l'emozione..." si scusò il piccolo coleottero,
mettendosi una zampetta artigliata dietro la nuca mentre i suoi occhi tornavano
normali e le stelline luccicanti scomparivano per magia. Il ragazzo dai capelli
rossi guardò verso l'alto e fece un sorriso. Anche Tentomon, come molti dei
Digimon dei suoi compagni, aveva questo debole per il cibo...
"Grazie, mamma... ora andiamo a lavarci le mani e veniamo!" disse poi,
rivolto ai suoi genitori. I signori Izumi annuirono e rimasero ad attendere
davanti alla porta della cucina che il loro figlio adottivo e il suo compagno
digitale finissero di prepararsi per la cena.
Mentre Digiprescelto e partner si dirigevano verso il bagno, il simpatico
insetto non mancò di notare il sorriso di contentezza apppena abbozzato sulle
labbra del suo partner umano. Koushiro sembrava particolarmente allegro, quella
sera, e la cosa a Tentomon non poteva che fare piacere... ma la sua curiosità,
qualità che condivideva con il ragazzo dai capelli rossi, lo spinse ad iniziare
una conversazione per chiedergli cosa lo rendesse così felice. "Hey, Koushiro,
oggi sei stato particolarmente di buon umore, se posso dire la mia..."
Il Digiprescelto della Conoscenza, entrando nel bagno e accostando la porta
dietro di sè, rispose al suo partner. "E' vero... sai, Tentomon, il motivo per
cui mi sento particolarmente soddisfatto... è una cosa su cui stavo riflettendo
mentre tornavamo a casa."
"Davvero? E di cosa si tratta?" chiese Tentomon, aprendo le ali e svolazzando
a pochi centimetri dalla spalla di Koushiro. Con un breve sospiro, il piccolo
genio si mise davanti al lavandino, lo sguardo riflessivo, spesso intento ad
analizzare qualche problema o a carpire qualche nuova informazione, rivolto
verso il pavimento di piastrelle bianche, e iniziò a parlare, cercando di
esprimere meglio che poteva i propri sentimenti.
"Sai, Tentomon..." iniziò. "Quando ci siamo incontrati, quando sono arrivato
per la prima volta nel Mondo Digitale... non ero esattamente un animale da
compagnia. Mi piaceva analizzare i problemi, sapere sempre di più del mondo
attorno a me... in particolare, avevo già la passione per i computer e
l'informatica che ho adesso, e anche per questo trovavo DigiWorld, nonostante i
suoi pericoli, un luogo affascinante. Per me era un qualcosa di nuovo da
scoprire e conoscere, mi spiego?"
"Certamente." rispose il coleottero, facendogli cenno di continuare.
"Quello che voglio dire..." riprese Koushiro. "E' che all'epoca non mi
sarebbe mai venuto in mente di passare una giornata fuori casa, in compagnia dei
miei amici, e andare... che so, ad assistere ad una registrazione, come oggi.
All'epoca, avrei preferito starmene in casa, a studiare, a lavorare al computer
o a progettare un nuovo programma. Oggi, invece, sono stato tutto il giorno con
Taichi e gli altri, e ho passato una giornata molto piacevole. Col tempo, ho
anche imparato a parlare più liberamente dei miei sentimenti... insomma, mi vedo
cambiato, e paragonandomi a come ero una volta, credo adesso di essere più
felice, e di sentirmi più soddisfatto. E pensare che quel giorno, al campo
estivo, mi sembra ieri! Invece, sono passati sei anni..."
In effetti, anche il piccolo genio dei ragazzi prescelti, possessore della
Crest della Conoscenza, era cambiato un bel pò dall'inizio della loro avventura.
Inizialmente un ragazzino un pò chiuso e solitario, poco avvezzo a mostrare i
propri sentimenti, e segnato anche dalla consapevolezza di essere un figlio
adottivo, ora Koushiro, grazie anche all'inseparabile Tentomon, aveva scoperto
la bellezza dello stare assieme alle persone a lui care e si era reso conto che
i suoi genitori adottivi non gli volevano meno bene soltanto per il fatto di
averlo adottato. Comunque, manteneva sempre quella curiosità e quell'agilità di
spirito che gli erano valsi la sua Crest. Anche lui, come tutti gli altri, aveva
man mano imparato ad affrontare i suoi problemi.
"Capisco... a volte, anche quando consideriamo tutte le esperienze delle
nostre vite, ci sembra che sia passato così poco tempo, e guardandoci come
eravamo tempo prima, stentiamo a riconoscerci." rispose Tentomon con aria seria,
appoggiandosi sul lavandino. "Ad ogni modo, sono contento che tu la pensi così,
e mi fa piacere che tu abbia trovato dei buoni amici come Taichi, Yamato e gli
altri."
"Anch'io..." rispose il ragazzo, guardando Tentomon negli occhi e facendogli
un sorriso affettuoso. "Però... il primo sei stato tu! Dopotutto, è a te prima
che a chiunque altro che ho imparato ad aprirmi... e poi, il resto è
venuto."
"Grazie, Koushiro... sei davvero troppo gentile..." disse Tentomon, contento
di aver giocato un ruolo così importante nella maturazione del suo partner. In
parte, per la consapevolezza di aver svolto il suo compito di partner, ma
soprattutto per l'amicizia che sentiva verso il ragazzo dai capelli rossi.
"Di niente." replicò Koushiro, avvicinando la mano al rubinetto del
lavandino. "Anzi, scusa se ho iniziato questo discorso... probabilmente ti è
sembrato un pò noioso..."
Il Digimon coleottero scosse la testa. "No, per niente! Mi ha fatto molto
piacere sentirti parlare così liberamente di quello che pensavi, Koushiro... e
anche sapere che mi consideri tuo amico fino a questo punto. Sono fiero di te,
Koushiro, per tutta la strada che hai fatto, e che mi hai aiutato a fare, da
quando ci siamo conosciuti. E spero che continueremo a farne, assieme."
Koushiro annuì con gratitudine. "Di questo puoi essere sicuro,
Tentomon..."
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"Ta-daaaan! Eccoci a casa!" esclamò Daisuke, spalancando la porta d'ingresso
del suo appartamento, ed entrando a grandi passi in soggiorno dopo essersi tolto
le scarpe, con Veemon subito dietro. Ad accoglierli, i due amici trovarono Jun e
i signori Motomiya, impegnati a preparare la cena.
"Bentornati, ragazzi!" li salutò la signora Motomiya, appoggiando un vassoio
pieno di insalata sul tavolo della cucina. "Allora, com'è andata la
giornata?"
"Magnificamente!" rispose il vivace draghetto azzurro. "Solo che adesso
abbiamo una fame da lupi..."
Jun, vestita con una t-shirt bianca e pantaloncini corti, indicò il tavolo
con un cenno della testa e strizzò un occhio al fratellino e al suo partner.
"D'accordo, d'accordo, pozzi senza fondo! Allora lavatevi le mani e venite a
mangiare, che è pronto! Ci raccontate tutto con calma dopo che vi siete
riempiti!" disse la maggiore dei fratelli Motomiya.
"Va bene! Ma se ci dobbiamo riempire, tu vedi di lasciare qualcosa per noi,
visto che neanche tu scherzi!" le prese in giro Daisuke, dirigendosi verso il
bagno.
Una venuzza pulsante apparve sui capelli appuntiti della ragazza. "Cosa? Come
ti permetti, villano? Guarda che io ci tengo ad un'alimentazione equilibrata, al
contrario di te!" gli gridò dietro. Per niente intimorito dalla faccia feroce
della sorella, Daisuke le rispose a tono. "Certo, certo... dillo a quei due etti
in più che ti sei vista l'ultima volta che ti sei pesata!"
I signori Motomiya alzarono gli occhi al cielo. Classico scambio di battute e
prese in giro tra i loro figli...
Due getti di vapore ad alta pressione uscirono dalle orecchie di Jun, il cui
viso aveva assunto un poco rassicurante color pomodoro. Con un'inconfondibile
aura della rabbia attorno al corpo, la ragazza appoggiò sul tavolo quello che
stava portando, e marciò con decisione contro il fratello minore, decisa a
prendersi la propria rivincita. "Okay, sgorbietto! Questa volta sei mio! Non ti
nascondere, che tanto io ti..."
La porta del bagno chiusa davanti alla faccia fu l'unica cosa che impedì a
Jun di afferrare il fratello minore per la collottola. Jun sbattè gli occhi, poi
grugnì irritata e si appoggiò con la schiena al muro davanti alla porta, decisa
ad aspettare che Daisuke finisse di lavarsi e prepararsi prima di dargli la
lezione che si era prefissa. Alle sue orecchie giunsero gli sghignazzi divertiti
di Daisuke e Veemon, e lo scroscìo di acqua dal rubinetto.
"Hmph... per ora ti sei salvato, ma io resto qui in agguato!" gli disse dal
corridoio, con un comico sogghigno di vendetta sulle labbra. Da dentro il bagno,
il fratello minore rise dio nuovo, poi le parlò di nuovo, questa volta in tono
falsamente supplichevole.
"Eddai, sorellina, era uno scherzo innocente... se ti dico che ti ho portato
una maglietta autografata da Yamato, tu mi perdoni?" la implorò scherzosamente,
modulando volutamente il tono della sua voce in modo che sembrasse quasi il
guaire di un cucciolotto abbandonato. Ma la proposta di corruzione non incontrò
il favore di Jun, il cui sogghigno si allargò mentre lei scuoteva la testa.
"Ah-ah! Dovresti sapere ormai, che questi trucchetti con me non funzionano
più!" rispose con tono di minaccia scherzosa, muovendo il dito indice davanti a
sè. Daisuke alzò gli occhi al cielo. Si era aspettato quella risposta, ma aveva
deciso di tentare comunque. Era molto più facile 'trattare' con Jun quando lei
aveva ancora quella cotta per il bel Yamato... peccato per lui che, poco dopo il
concerto di Natale di tre anni prima (quello in cui Taichi e Sora si erano
ufficialmente fidanzati), Jun avesse lasciato perdere quella che ora lei
definiva una sciocca cottarella adolescenziale. Ironicamente, la ragazza aveva
smesso di andare dietro al biondo Digiprescelto dell'Amicizia proprio quando non
c'era più il pericolo che Sora glielo contendesse...
"Suggerirei un cambio di strategia, Dai... perchè non giochi la 'carta del
fratellino'? Quella funziona sempre!" suggerì Veemon con un sorrisetto sornione.
"Proviamo..." gli rispose il ragazzino sottovoce, poi si rivolse di nuovo
alla sorella maggiore che lo aspettava al varco dietro la porta, con voce
comicamente mielata. "Eddai, Jun, lo sai che scherzavo! Su, dai, non serberai
rancore per il tuo caro fratellino che ti vuole tanto bene anche se sei una
bisbetica? Vero, sorellina? Perdono..."
La ragazza dai capelli appuntiti sospirò e decise di abbandonare la partita.
Il fratellino aveva giocato la sua carta vincente, e non c'era nulla che lei
potesse fare contro di quella. "Okay, okay, mostriciattolo... ti perdono perchè
sei tu! Ma ora sbrigatevi a lavarvi le mani, o rischiate di non trovare più
niente in tavola!"
"Ricevuto!" risposero ad una sola voce Daisuke e Veemon, fiondandosi di nuovo
verso il lavandino, e iniziando a lavarsi energicamente le mani. Mentre si
sfregavano il sapone sui palmi, Veemon sentì distintamente il suo partner che
canticchiava un allegro motivetto, e sorrise soddisfatto. In fondo, Daisuke
aveva tutti i più buoni motivi per essere così di buon umore: era un pò che le
cose andavano relativamente bene, sia a lui che agli altri ragazzi... e poi,
probabilmente già si pregustava l'uscita a DigiWorld programmata per
l'indomani...
"Hey, Dai!" lo chiamò improvvisamente Veemon. "Allora, per domani, hai
intenzione di dichiararti ad Hikari?"
La domanda a bruciapelo fece spalancare gli occhi a Daisuke, a cui il sapone
scivolò delle mani, e incominciò a fare una serie di acrobazie a mezz'aria,
schizzando schiuma di qua e di là, mentre il ragazzino cercava di riafferrarlo.
Finalmente, riuscì a stringere le mani sul pezzo di sapone bagnato e coperto di
schiuma e tirò un sospiro di sollievo. "Uff... cavolo, Veemon, cosa ti salta in
mente? Lo sai che non amo questi colpi bassi!"
"Hehehee..." sghignazzò il draghetto, mettendosi una zampina davanti alla
bocca. "Scusa, Dai... ma, dimmi la verità, vuoi farle la domanda fatidica?"
Dopo essersi sciacquato le mani ed essersele liberate dalla schiuma, Daisuke
strinse il pugno e guardò verso l'alto con due palle di fuoco che gli ardevano
nelle pupille, mentre dietro di lui appariva un sole nascente dai raggi rossi in
campo bianco per sottolineare la sua decisione. "Certo! Domani è l'occasione
migliore! Mi basterà trovare un momento di calma... io e Hikari-chan da soli..."
Il sole nascente scomparve, e venne rimpiazzato da uno sfondo di rose con tanto
di stelline che luccicavano qua e là attorno a lui. "E magari un bello scenario
romantico, al tramonto, in riva ad un placido fiume... e le potrò dire quello
che provo... Dopotutto, ora siamo abbastanza grandi, e credo che ora possiamo
parlarne con più serietà, no?"
"Giusto... e sono sicuro che Hikari apprezzerà!" rispose il draghetto,
guadagnandosi una grattatina sulla testa dal suo partner, che aveva assunto
un'espressione un pò più seria. Sempre soddisfatta e ottimista, ma meno
baldanzosa.
"Hehee... Aspetta, Veemon, non correre troppo! Non è detto che Hikari
ricambierà." disse Daisuke, smorzando l'impeto di poco prima. "E' quello che
spero, ma... potrebbe andare diversamente, no?"
Veemon inclinò la testa da un lato e sbattè gli occhi. "Tu dici?"
"Perchè non potrebbe essere? Magari le piace Takeru-kun..." riprese il nuovo
leader dei bambini prescelti, asciugandosi le mani. "Io le voglio parlare per
vedere se ho davvero qualche possibilità... e se non sarà così, pace. Almeno ci
ho provato, e possiamo restare amici..." Si interruppe per un attimo, guardando
con un pò di malinconia l'asciugamano rosso che teneva tra le mani. Non era un
segreto che lui avesse questa cotta per la Digiprescelta della Luce, ma i suoi
sentimenti non erano diminuiti col tempo. Piuttosto, si erano rafforzati,
complice tutto il tempo che lui e la ragazzina avevano passato assieme. Ora, con
l'età e la maggiore maturità, si era liberato di quella gelosia che inizialmente
provava nei confronti di Takeru, visto come un concorrente per l'affetto di
Hikari, ma non negava che la ragazzina fosse in ottimi rapporti anche col
Digiprescelto della Speranza. Era possibilissimo che lui le piacesse...
Un sentimento sgradevole, come quello di una stretta, lo prese al cuore.
L'indomani sarebbe stato il momento della verità, e forse di rassegnarsi ad un
rifiuto. Tuttavia, Daisuke non era tipo da soffermarsi troppo sull'ipotesi
peggiore e su un'eventuale delusione. Quindi, scosse la testa e decise di
pensarci l'indomani, al momento di affrontare il problema. "Ma ora non pensiamo
a queste cose, abbiamo una cena che ci aspetta e un'altra bella giornata con gli
amici davanti a noi!" Con queste parole, Daisuke ritrovò il suo tono vivace e
appoggiò l'asciugamano, per poi indicare la porta chiusa del bagno con un ampio
gesto del braccio. "All'assalto, Veemon! Anche stasera non rimarrà nulla sul
piatto!"
"SIIII'! Così mi piaci, Dai!" esclamò il draghetto, alzando un pugno in segno
di vittoria.
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Strade di Odaiba, ore 20:30 della sera. Il parco del quartiere residenziale,
uno dei posti dove si poteva godere di un pò di fresco dopo il caldo soffocante
della giornata, era frequentato da un bel pò di gente, per la maggior parte
studenti alla ricerca di un posto tranquillo dove rilassarsi e mangiare un
gelato, e anche qualche coppietta in cerca di un posto romantico. Tra tutti
questi variegati esempi di umanità, il Digiprescelto dell'Amicizia, Yamato
Ishida, e il suo compagno Gabumon, di ritorno da Shinjuku e dalla visita a casa
di Rei, camminavano lentamente e con compostezza, la chitarra appoggiata sulle
spalle del ragazzo biondo, attirandosi addosso di tanto in tanto gli sguardi e i
complimenti di qualcuno che aveva riconosciuto il biondo cantautore e il suo
Digimon. Ogni volta che questo accadeva, i due si fermavano a salutare
garbatamente e a scambiare qualche parola, prima di proseguire per la loro
strada.
Quella sera, tuttavia, c'era qualcosa di diverso in Yamato, e Gabumon,
sensibile com'era, se n'era subito reso conto: mentre camminavano tra i lampioni
accesi che proiettavano le loro luci sul quartiere in via di oscuramento, il
ragazzo biondo gli era sembrato pensoso e sulle sue. Certo, Yamato era sempre
stato introverso e non molto loquace... ma Gabumon era convinto che in quel
momento, il silenzio e la leggera malinconia che percepiva nel suo partner
fossero dovuti proprio al breve, ma significativo, incontro che aveva fatto con
quella sua fan paralitica: non tanto per l'handicap in sè della ragazza, dato
che aveva già visto un pò di fan dela sua band con problemi simili... piuttosto,
Gabumon era convinto che l'aver visto la famiglia Saiba avesse in qualche modo
riportato in superficie i ricordi della sua famiglia, con tutto quello che ciò
comportava...
"Hey, Gabumon..." disse ad un certo punto Yamato, rallentando un pò il passo
e voltandosi verso di lui. Ancora una volta, il Digimon rettile, alzando lo
sguardo, vide che il viso del suo partner era sorridente, e allo stesso tempo
malinconico. "Dimmi... c'è qualcosa di cui mi volevi parlare?"
"Oh, Yamato..." mormorò il rettile-cane. "Scusa, non volevo sembrarti
inopportuno... ma ti vedevo un pò triste, e mi ero preoccupato..."
"Di niente, figurati..." rispose Yamato. "E... no, non ero triste... più che
altro, stavo ripensando a quella famiglia da cui siamo stati appena adesso. Vuoi
che ci sediamo, così ne discutiamo con più calma?" Indicò con lo sguardo una
panchina abbastanza pulita che si trovava ad alcuni passi di distanza. Gabumon
rispose di sì, e i due compagni raggiunsero la panchina, sedendosi su di essa,
la chitarra di Yamato appoggiata al suo fianco. Presero un paio di respiri, come
per acclimatarsi ed organizzare le idee, poi Gabumon iniziò ad esporre.
"Penso di capire, sai, Yamato? Abbiamo visto soltanto la madre e la
figlia..." cominciò il cane-rettile, guardando verso il marciapiede. Lasciò la
frase a metà per timore di ferire i sentimenti di Yamato.
Il ragazzo biondo, da parte sua, si limitò ad annuire, a sua volta guardando
assortamente davanti a sè. Aveva già capito quello che il suo partner voleva
dire... quella situazione gli aveva riportato alla mente quella della sua
famiglia, che era stata alla base di certi suoni comportamenti scostanti ed
introversi in passato. Rei gli aveva dato l'impressione di essere una ragazzina
dal carattere forte, nonostante tutto, e Yamato immaginava che non avrebbe
commesso l'errore che lui aveva fatto in passato, di chiudersi in sè stesso...
ma un evento come la separazione dei genitori difficilmente non lascia
strascichi in un adolescente...
Inoltre c'era il comportamento di quel ragazzo, Hideto, che sembrava
considerarsi la causa di quello che era accaduto, e che cercava di evitare
qualsiasi contatto con Rei. Chissà cos'era successo, perchè volesse così
disperatamente evitare di vedere la sua amica... aveva il presentimento che
dietro ci fosse una storia piuttosto brutta, in cui non era esattamente il caso
di andare ad indagare. Non era cosa che lo riguardasse, ma Yamato non poteva
fare a meno di dispiacersi per la situazione in cui si trovavano quei due
ragazzi...
Yamato sospirò e alzò le spalle. Purtroppo, lo sapeva bene, non c'era molto
che lui potesse fare, se non sperare che alla fine il tutto si risolvesse per il
meglio...
"Sì, è proprio come pensi, Gabumon..." disse Yamato dopo una lunga pausa di
silenzio. "Tuttavia, non è cosa che ci riguardi... voler approfondire la vicenda
sarebbe stato quantomeno indelicato, non ti sembra?" I suoi occhi azzurri si
spostarono su due bambini che correvano davanti a lui, ridendo allegramente
sotto gli occhi dei loro genitori, e la scenetta gli fece apparire un sorriso
sulle labbra. Quei due fratellini gli ricordavano così tanto sè stesso e Takeru
da piccoli, prima che i loro genitori si separassero...
Gabumon rispose alla domanda del suo partner umano con un lento cenno
affermativo. "Sì, hai ragione... spero solo che vada tutto bene, per
loro..."
"Anch'io." concluse Yamato, dando un'occhiata al suo orologio e alzandosi per
prendere la sua chitarra. "Però adesso, è proprio ora di avviarci verso casa.
Papà ci starà aspettando da chissà quanto ormai..."
Il cammino dei due amici verso casa Ishida non durò molto più a lungo: cinque
minuti dopo, Yamato e Gabumon si trovarono davanti alla porta del loro
appartamento, dove vivevano assieme al padre del ragazzo. Pensando già a cosa
avrebbe potuto mettersi su per cena, il ragazzo biondo tirò fuori le chiavi di
casa e aprì. Si aspettava di trovare la tavola apparecchiata in qualche modo, un
pò di piatti sporchi nel lavello, e il sorriso cordiale del padre ad accogliere
lui e Gabumon.
"Bentornato, Yamato! E anche tu, Gabumon! E' andata bene, la
registrazione?"
Facendo il primo passo all'interno dell'appartamento, Yamato e Gabumon
spalancarono gli occhi sbalorditi: davanti a loro, seduto al tavolo da pranzo,
c'era, come si aspettavano, il signor Hiroaki Ishida, con il suo classico
sorriso appena abbozzato, un pò rude ma gentile. Ma quello che non si
aspettavano di trovare era la tavola già preparata, e la modesta sala da pranzo
ben riordinata e riassettata, con una cura che poco aveva del signor Ishida...
per quanto premuroso potesse essere, Hiroaki non era mai stato un granchè nelle
faccende domestiche! Per non parlare del suo lavoro alla stazione televisiva che
gli prendeva sempre così tanto tempo da non lasciargliene per la casa... E,
altra cosa sorprendente, al centro della tavola, attorniati da tre piatti da
portata completi di tovaglioli, bicchieri e posate, stavano impilati tre cartoni
bianchi dai quali saliva un inconfondibile aroma di pizza!
Il ragazzo biondo e il Digimon rettile rimasero per un istante fermi
sull'uscio di casa, sbattendo gli occhi davanti alla sorpresa inaspettata, prima
che Yamato prendesse la parola. "Ah... C-ciao, papà... ma... hai preparato tu...
e hai anche ordinato..."
Il signor Ishida si alzò e appoggiò una mano sulla spalla del figlio,
strizzandogli un occhio. "Hey, in fondo oggi c'è stato il tuo debutto ufficiale
nel mondo della musica popolare... dovevamo pur festeggiare in qualche modo,
così ho chiesto, solo per oggi, un permesso speciale per concludere prima il
turno, sono tornato a casa, mi sono armato di pazienza e ho pulito quanto più
possibile. Avrei anche preparato qualcosa da mangiare, ma purtroppo sono negato
in cucina, così ho pensato di ordinare una pizza per tutti, e ho aspettato che
voi tornaste per cenare tutti assieme. Allora, che ve ne pare dell'idea?"
"Wow... la pizza! Io la adoro!" esclamò Gabumon, leccandosi le labbra da cui
proveniva già un rigagnolo di saliva.
Il volto fino a prima malinconico del ragazzo biondo si illuminò di un
sorriso gioioso: con i suoi difettucci e la sua apparente trascuratezza, suo
padre rimaneva per lui il migliore di tutti!
"Grazie, papà... io e Gabumon apprezziamo moltissimo il pensiero!" rispose,
richiudendo la porta dietro di sè.
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Casa Yagami, ore 10. In camera sua, Hikari stava già facendo mente locale su
cosa avrebbe potuto portarsi dietro per la gita a DigiWorld programmata per
l'indomani: il suo zaino scolastico, ora svuotato di libri e quaderni, era
appoggiato al suo armadio, pronto ad essere riempito con l'occorrente.
"Hmm... allora, vediamo un pò, cosa mi potrebbe servire..." disse tra sè la
ragazzina, mettendosi in ginocchio sul pavimento di moquette passando in
rassegna alcune cose sparse attorno alla sua borsa: una bussola, un bloc-notes,
due o tre penne...
"Hikari, guarda che è una semplice gita, non una spedizione scientifica..."
disse Gatomon, in piedi a lato della sua partner umana, con gli occhi fissi
sulla raccolta di 'cianfrusaglie' che la ragazzina stava esaminando. "Non c'è
bisogno di riempirti lo zaino, basterà portarsi qualcosa da mangiare e da bere."
La ragazzina fece una breve risata argentina. "Hehee... beh, sì, forse sto
portando un pò troppe cose... ma non si sa mai, magari possono rivelarsi
utili...". Stava per proseguire, quando la sua attenzione fu richiamata da due
colpetti alla porta di camera sua, e dalla voce di suo fratello.
"Hikari? Sorellina, permesso? Posso entrare?" chiese il ragazzo da fuori la
camera della sorella. Hikari si voltò verso la porta, e gli rispose. "Ah,
Taichi... sì, certo, entra pure... scusami solo per il disordine che
troverai..."
"Beh, sempre meglio che la mia stanza..." sghignazzò il ragazzo, scostando la
porta ed entrando in camera. Dietro di lui, si intrufolò Miko, il gatto bianco
di casa Yagami, che si gettò subito sul letto di Hikari e si mise comodo sul
letto. "Ah, vedo che state già facendo i preparativi per domani... non è un pò
troppo, per una semplice uscita con gli amici?" chiese Taichi, guardando tutti
gli oggetti sparsi per terra.
Gatomon alzò gli occhi al cielo con aria sarcastica. "E' esattamente quello
che le stavo dicendo io adesso..."
"Hai ragione anche tu, fratellino, ma volevo essere sicura che... Hey, Miko,
quello è il mio letto! Guarda che lì ci devo dormire!" esclamò, accorgendosi
improvvisamente della palla di pelo bianco e fusa languidamente acciambellata
sulle morbide coperte, che minacciava di addormentarsi lì da un secondo
all'altro. "Tu hai il tuo cuscino, vai a dormire lì!"
"Hai sentito, bello? Sloggiare!" le fece eco Gatomon. Riportato alla realtà
dalle voci della Digiprescelta e della gattina digitale, Miko aprì gli occhi, si
alzò e si stiracchiò con un miagolio infastidito, per poi scrollarsi e balzare
giù dal letto, dirigendosi verso un altro giaciglio dove stendersi a suo
piacimento. Taichi alzò le spalle e si mise a spazzare le coperte del letto di
Hikari per togliere i peli.
"Comunque, mi sembra che l'idea di Gomamon di trascorrere una giornata a
DigiWorld ti sia piaciuta molto!" disse il ragazzo, mentre rimetteva a posto il
letto. "Sei tutta impegnata a prepararti lo zaino..."
Hikari annuì, congiungendo le mani sul grembo, e guardando verso il pavimento
con un pò di nostalgia. "E' passato un pò di tempo dall'ultima volta che siamo
andati a DigiWorld... e ormai sono passati due anni e mezzo dall'ultima
emergenza, chissà come andranno le cose là..."
Con un sogghigno saccente, Taichi andò dalla sorella e le diede una leggera
gomitata sulla spalla, in segno di intesa. "Già... e sono convinto che non vedi
l'ora che sia domani anche per un'altra cosa... che so, magari avvicinarti un pò
a Daisuke, eh?"
Il visetto innocente di Hikari si tinse di un'inconfondibile color pomodoro.
"Che... che cosa... ma... ma che dici, fratellino! Io e Dai-kun... beh, sì, gli
voglio bene... ma... ma siamo amici... come con Takeru-kun, Miyako-san, Iori-kun
e Ken-san! Niente di più, sul serio!" esclamò allarmata, agitando le braccia in
aria.
Taichi sghignazzò, dirigendosi nuovamente verso la porta. "Sì, certo... io e
Sora-chan dicevamo la stessa cosa... Guarda che io sono tuo fratello... e mi
accorgo di quanto tempo passi con lui ultimamente!" le rispose, facendole un
occhiolino prima di uscire dalla stanza.
La ragazzina sbattè gli occhi un paio di volte, ancora sbalordita. Poi,
scosse furiosamente la testa e tornò a riordinare lo zaino, cercando di ignorare
gli sghignazzi di Gatomon. Di recente, Taichi si era messo in testa che tra lei
e Daisuke ci potesse essere qualcosa... perchè mai, poi? Certo, Daisuke era un
tipo simpatico, divertente, e più saggio di quanto non sembrasse a prima vista.
Ora era un pochino più serio, e non faceva più il bulletto come all'inizio... e
lui ed Hikari si ritrovavano spesso a passare del tempo assieme: o per fare i
compiti, o parlando, scherzando e facendosi semplicemente compagnia l'un
l'altro... Hikai aveva avuto modo di rendersi conto che il suo amico era
diventato più profondo, più sensibile, pur mantenendo sempre il suo carattere
allegro e impulsivo... okay, d'accordo, forse ci poteva essere qualcosa di più
tra loro... anzi, no, doveva ammetterlo: in quegli ultimi tempi, Daisuke aveva
davvero iniziato a piacerle come qualcosa di più di un amico, e nessuno, men che
meno Takeru, sembrava avere nulla in contrario... saranno state la differenze di
carattere, forse, a renderlo interessante agli occhi di Hikari... o
semplicemente il suo coraggio e la sua generosità... ma non era il caso di
aspettare ancora un pò prima di parlare di certe cose?
Scuotendo la testa, Hikari rivolse nuovamente la sua attenzione allo zaino.
Ci sarebbe stato tutto il tempo di parlare di queste cose... più avanti...
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Intanto, nel Mondo Digitale, in una piccola ma comoda dimora sotto il livello
del mare...
"Perfetto. Anche oggi, non ci sono problemi a DigiWorld..." disse con aria
soddisfatta un individuo dall'aspetto giovanile, osservando una grande mappa di
DigiWorld che brillava sullo schermo del suo computer principale. Gennai, il
custode e la guida del Mondo Digitale, aveva appena finito la sua quotidiana
ispezione di ogni settore, per assicurarsi una volta di più che non ci fossero
problemi. E il risultato era stato lo stesso che era abituato a vedere dal
giorno della sconfitta di Balormon, due anni e mezzo prima... il Mondo Digitale
dell'Est era tranquillo.
Il saggio digitò una breve stringa di comandi prima di premere il pulsante di
invio, annuendo alla vista della scritta 'ALL SYSTEMS NORMAL' che apparve a
grandi caratteri sullo schermo. Era contento che, finalmente, DigiWorld stesse
attraversando un periodo di pace e prosperità, dopo i danni causati dai Dark
Masters, dall'Imperatore, e da Mephistomon. La sua mente, quasi automaticamente,
ritornò a quei dodici eroici ragazzi che erano intervenuti nel momento del
bisogno e avevano risollevato DigiWorld dall'abisso di caos e terrore nel quale
era sprofondato. E naturalmente, ai cinque che erano venuti ancora prima di
loro... Un velo di malinconia apparve nei suoi occhi castani, ripensando ai
cinque Digiprescelti originali con cui ormai aveva perso il contatto da tanto
tempo... almeno, con Taichi, Daisuke e gli altri si sentiva spesso, e quando
potevano, i ragazzi venivano a fargli visita... ma di Sho, Yurika, Felipe,
Jolene e Kevin aveva perso ogni traccia da ormai sei anni... chissà come
trascorrevano la loro vita...
BEEP... BEEP... BEEP...
Una luce rossa proveniente dallo schermo, che immerse la stanza semibuia in
inquietanti ombre scarlatte, e un improvviso segnale d'allarme fecero apparire
un'espressione allarmata sul volto di Gennai, che alzò lo sguardo verso lo
schermo e fece un passo indietro per il disappunto: sulla mappa, in
corrispondenza di uno dei settori centrali (più esattamente, quello dove sorgeva
la Spiral Mountain all'epoca del dominio di Piedmon e soci...), era apparso un
inconfondibile punto rosso lampeggiante, affiancato da un messaggio di allarme
che il saggio non credeva avrebbe mai visto sul suo mainframe...
"Che cosa? Un... accesso illegale a DigiWorld? Com'è possibile?" esclamò. In
breve tempo, il suo disappunto si trasformò in orrore alla vista di altri
quattro punti rossi lampeggianti, tutti recanti un segnale di errore dello
stesso tipo. "Quattro... quattro accessi illegali? Ma... ma non è possibile!
Soltanto i Digiprescelti dovrebbero essere in grado di aprire dei Digiport! Cosa
sta succedendo qui?"
Gennai si sfregò gli occhi, come per assicurarsi che quello che stava vedendo
non fosse un'illusione. Sfortunatamente, quando li riaprì, le cinque lucette
rosse stavano ancora brillando in maniera quasi canzonatoria davanti a lui. Il
custode di DigiWorld strinse i denti e si mise seduto, iniziando ad immettere
istruzioni nel suo mainframe per avere maggiori informazioni su quelle
impreviste segnalazioni di allarme. Si erano verificate non una, non due, ma ben
cinque infrazioni apparentemente impossibili, e questo non poteva voler dire
altro che una cosa.
Che il periodo di pace era finito.
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"Questa strana sensazione... veniva di là!"
In un altro settore di DigiWorld, qualcun altro aveva percepito qualcosa di
strano ed inquietante varcare le barriere che separavano il Mondo Digitale da
quello Reale... senza averne il diritto. Una sensazione spiacevole e al tempo
stesso familiare, di oscurità ed oppressione, era calata sul cuore del potente
Mega artificiale, che senza perdere altro tempo si volse nella direzione da cui
proveniva quello strano sentore, piegò le gambe, e spiccò un salto altissimo,
spezzando rami e foglie nel corso della sua salita, e sfrecciando verso il cielo
di DigiWorld come una saetta nera. Il grande scudo triangolare posto sulla sua
schiena corazzata di metallo si aprì, a mò di ali. Con un grugnito deciso, il
Mega oscuro si lanciò in avanti, e il vento iniziò a sferzare il suo volto
coperto dall'elmetto, costringendolo a stringere gli occhi.
BlackWarGreymon si accorse a malapena della velocità con cui si stava
lasciando alle spalle la foresta nella quale si trovava. Ora, c'era solo una
cosa che gli interessava...
"E' la stessa cosa... la stessa sensazione che ho provato... quando quel
maledetto Galfmon si è rivelato..."
CONTINUA...
Note dell'autore: Phew, questo capitolo è stato un pò difficile da scrivere,
a causa della concomitanza con il mio periodo di esami! Alla fine, però, sono
soddisfatto di aver approfondito un pò certi personaggi, e di averci fatto stare
anche un pochino di Ken / Miyako e Daisuke / Hikari... anche se so che per
quest'ultima c'è già gente in procinto di linciarmi... ;p
E così, torna un'altra vecchia conoscenza, BlackWarGreymon. Che ci posso
fare, io adoro quel Digimon! E sarà necessario anche il suo aiuto per fermare i
piani di Daemon, Dragomon e dei Digiprescelti oscuri... che vedremo in azione
nel prossimo capitolo! Intanto, ho intenzione di scrivere il Capitolo 3 di
Digimon Zero, nel quale inizierà il viaggio di Sho e Yurika nel Mondo Digitale
dell'Est... che cosa li aspetterà? Beh, leggete e lo scoprirete!
Alla prossima!
Justice Gundam
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Capitolo 5 *** Attacco a DigiWorld ***
Invasion-05
Digimon Adventure 02: Invasion
Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam
Daisuke: Certo che questo autore si sta dando da fare, eh? Ha appena concluso
il terzo capitolo di Digimon Zero, e già è tornato al lavoro!
Justice (mano dietro la nuca): Beh, che ti posso dire, Dai? Scrivere mi piace
troppo! Non ci rinuncerei per nulla al mondo! Oh, giusto, devo ancora salutare i
lettori... Allora... Ehm... (si schiarisce la gola) Salve a tutti, signore e
signori, e bentornati al consueto appuntamento con Digimon, l'unico anime di
mostri in cui i personaggi umani sono più al centro dell'attenzione dei mostri!
Anche in questo capitolo, i Digiprescelti vivranno entusiasmanti avventure,
cercheranno di venire a capo di qualche mistero... e sperabilmente porteranno a
casa la pelle!
Gatomon: Sembri il presentatore di Crossfire...
Taichi: Speriamo davvero di portarla a casa, la pelle! Mi sa tanto che
l'amico autore, qui presente, ci abbia preparato qualche scherzo niente male...
a cominciare da quel Neo Saiba e da quei Digiprescelti oscuri, eh? E uno di loro
dovrebbe anche essere nostro amico, per giunta!
Justice: Heheheee... e non hai ancora visto niente, o coraggioso leader!
Bene, il qui presente Taichi Yagami vi ha praticamente fatto il riassunto di
quanto è successo nel capitolo precedente (vabbè, escludendo quelle parti
introspettive e sentimentali di cui l'ho riempito...), e ora sta per cominciare
la battaglia vera e propria. E... i nostri ragazzi non saranno da soli, perchè
qualcun altro si riunirà a loro per dargli una mano. Di chi si tratta? Leggete e
lo scoprirete!
Palmon: E detto questo, passiamo a rispondere alle recensioni! Allora,
vediamo un pò... Kari89, complimenti per essere stata la prima a recensire
questo capitolo! Tienti sintonizzata, perchè ci saranno sorprese che credo tu
non immaginerai neanche!
Agumon: Ciao, Francesca! Mi sembra che sia passato tanto di quel tempo
dall'ultima volta che hai recensito... comunque, l'autore ha detto che ogni
tanto gli capita di infilare qualche imprecisione, e ti ringrazia per averlo
corretto! Per quanto riguarda il futuro dei Digiprescelti... beh, l'autore ha
già pensato a come gestire la cosa in un modo che dovrebbe soddisfare molti! E
comunque, è d'accordo sul fatto che i lavori più azzeccati sono stati dati a Ken
e a Iori! E... se conosci già abbastanza V-Tamers, credo che tu sappia cosa
aspettarti dai nostri Digiprescelti oscuri!
Hikari: Ora, passiamo alla recensione del nostro amico TopoMouse: beh, non
preoccuparti troppo per i Digiprescelti oscuri: vedrai i loro partner già in
questo capitolo... purtroppo... e capirai anche perchè sono arrivati cinque Dark
Digivice anzichè quattro... immagino che Francesca Akira e quanti conoscono
V-Tamers sappiano già il perchè...
Takeru: Ci fa piacere che tu abbia gradito la scenetta Ken / Miyako,
Driger... e aspettatene altre in futuro! L'autore ti ringrazia molto per le tue
parole di incoraggiamento, e promette a te e a tutti i lettori che ce la metterà
tutta per rendere questo capitolo degno di essere letto!
Mimi: KillKenny, ancora una volta l'autore ti ringrazia per i giudizi
positivi e il buon voto che gli hai assegnato. Uno dei demoni nella tua testa
era Naraku? Brrr... non oso immaginare chi potesse essere l'altro! L'autore, da
parte sua, sta già pensando a qualche nome proveniente da Slayers... ha
menzionato dei tizi di nome Garv, Hellmaster Phibrizio, o anche Sha... Shab...
accidenti, non me lo ricordo più... aveva un nome assurdo!
Justice: Prova con 'Shabranigodu', Mimi-chan!
Gabumon: SweetGirl sta cominciando a diventare una fan di questa saga, eh?
Beh, grazie per i complimenti... e l'autore voleva dirti che gli fa piacere che
i pairings ti soddisfino! Vedrai, col tempo e con i capitoli accadrà sicuramente
qualcosa! A proposito, l'autore nota con un certo piacere che la coppia Daikari
comincia a prendere piede anche nelle fanfiction italiane...
Biyomon: HikariKanna, grazie della recensione! L'autore ha già parlato delle
imprecisioni che di tanto in tanto gli capita di fare, e se ne scusa. E per il
resto... beh, magari la prossima saga che scriverà sarà una bella Takari! E'
che, vedi, ha scelto Daikari sia perchè gli piaceva allo stesso modo che, per
dirla così, per 'protestare' contro il trattamento ingiusto che certe Takari
riservano a Daisuke... Okay, allora? E' perdonato? Non lo minaccerai di mandare
un virus alla sua casella di e-mail?
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Capitolo 5 - Attacco a DigiWorld
Quel fatidico giorno, sembrava la classica giornata tranquilla, come tante da
due anni e mezzo ad allora, per il Mondo Digitale dell'Est. Nei vari settori di
DigiWorld regnava una calma assoluta, interrotta soltanto dai suoni della natura
e da qualche scaramuccia di poco conto tra Digimon locali: i duelli dei
Monochromon per il territorio, gli scherzi che gli astuti Gazimon giocavano agli
altri Digimon... tutto lasciava presagire che la pace avrebbe continuato a
regnare incontrastata su quel mondo che a lungo aveva sofferto sotto il giogo di
svariati dittatori malvagi...
Sfortunatamente, l'attuale condizione di pace e tranquillità riguardava
soltanto la stragrande maggioranza dei settori di DigiWorld: gli abitanti del
Mondo Digitale dell'Est non avevano idea dei pericolosi focolai di caos e
distruzione che si erano accesi in alcune zone isolate...
E in una di queste zone, era in quel momento in corso una feroce battaglia
sulle rive di quello che, fino a pochi minuti prima, era stato un laghetto
tranquillo dove i Digimon avevano l'abitudine di fermarsi per rilassarsi. Ora,
le sue acque ribollivano per la foga del combattimento in corso, di cui il
territorio circostante aveva a sua volta patito le conseguenze, disseminato
com'era di alberi caduti avvolti dalle fiamme, che mandavano verso il cielo
dapprima limpido dense volute di fumo nero. Il terreno era coperto di buche che
si stavano riempiendo d'acqua, e alcuni edifici sparsi qua e là erano crollati,
spargendo pezzi di legno e cemento tutt'attorno. In particolare, vicino ad uno
di essi, era adagiata a terra un'insegna semicarbonizzata, i cui kanji erano
ancora abbastanza leggibili:
'RISTORANTE DI DIGITAMAMON'
Il responsabile di tanta distruzione, che in quel momento si stava facendo
avanti calpestando un tronco in fiamme e ruggendo con tono di sfida, era un
enorme tirannosauro robot simile ad un MetalGreymon, con tanto di impianti
cibernetici sul torace, un elmetto con due corna sulle tempie e una sulla punta
del naso, un robusto braccio meccanico dotato di tre lunghi artigli, e ali
stracciate: tuttavia, le differenze con la forma Ultimate del Digimon di Taichi
erano subito evidenti: il suo sguardo aveva un'espressione molto più feroce e
selvaggia, e soprattutto, le squame che in MetalGreymon sarebbero state
arancioni, su questo Digimon erano azzurre, e divenivano blu scure, quasi nere,
in corrispondenza delle giunzioni tra il metallo e i muscoli del Digimon.
Il MetalGreymon oscuro si rimise in posizione, pronto ad attaccare di nuovo
il suo avversario semi-immerso nelle acque ora limacciose del lago: un
MegaSeadramon, un enorme serpente marino dal lungo e robusto corpo rivestito di
squame rosse e nere, con numerose pinne accoppiate simmetricamente lungo tutta
la sua ragguardevole lunghezza, una coda a mazza e la testa protetta da un
caschetto dorato ornato da un corno a forma di fulmine sulla fronte. Fino a quel
momento, il gigantesco serpente di mare non aveva fatto altro che difendersi e
tentare (inutilmente, visti i risultati) di deviare i colpi, e lo sforzo
sembrava essergli costato un bel pò di energia, visto che in quel momento
ansimava.
"MegaSeadramon! Tutto bene?" esclamò la voce preoccupata di un ragazzo sui
sedici anni, che aveva cercato di stare il più vicino possibile al luogo della
battaglia per supportare il serpente marino. MegaSeadramon, sempre tenendo
d'occhio il MetalGreymon oscuro che si avvicinava, guardò il suo partner con la
coda dell'occhio: era un ragazzo alto, snello e decisamente carino, con i
capelli biondi e un pò mossi, che indossava una maglietta bianca con la bandiera
degli Stati Uniti disegnata sul petto, un paio di blue-jeans neri e scarpe da
ginnastica bianche con la suola rossa. Teneva in mano un Digivice vecchio
modello, simile ad un videogioco portatile con schermo a cristalli liquidi, ma
senza pulsanti nè scomparti per le batterie.
Mentre il ragazzo biondo si avvicinava, stando attento ad evitare le buche
piene d'acqua che gli attacchi del MetalGreymon azzurro avevano scavato nel
terreno, MegaSeadramon ne approfittò per riprendere fiato, poi si erse di nuovo
in tutta la sua altezza, pronto a sostenere un altro assalto del suo avversario.
"Sì, Michael... me la caverò in qualche modo..." rispose. "Ma questo tizio è
molto più forte... di quanto avessi supposto..."
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: BlackMetalGreymon
Tipo: Androide
Attributo: Virus
Livello: Ultimate
Attacchi: Giga Destroyer
Oltre a SkullGreymon, questa è l'altra Digievoluzione corrotta di Greymon. Le
sue capacità sono simili a quelle di un MetalGreymon normale, ma il carattere è
molto più aggressivo e crudele. Tuttavia, è capace di grandi dimostrazioni di
fedeltà per coloro che si sono guadagnati il suo rispetto...
(Nota dell'Analizzatore: mentre era prigioniero dell'Imperatore Digimon,
l'Agumon di Taichi si è evoluto in un BlackMetalGreymon a causa degli effetti di
una Dark Spiral.)
Il ragazzo di nome Michael McComak, Digiprescelto possessore della Crest
della Giustizia, rivolse uno sguardo rabbioso al BlackMetalGreymon in
avvicinamento. Fino a pochi minuti fa, la radura era tranquilla e la vita dei
Digimon che la popolavano scorreva senza problemi... ma tutto era finito quando
quel bestione cibernetico era saltato fuori da chissà dove, e aveva iniziato a
scagliare missili dappertutto senza un apparente motivo! In quel momento, lui e
il suo Digimon partner, Betamon, si trovavano proprio nel ristorante che era
stato raso al suolo, e solo la prontezza di spirito del Digimon anfibio aveva
salvato loro due, e tutti quelli che si trovavano nell'edificio da una brutta
fine sepolti sotto le macerie fumanti. Decisi ad impedire a BlackMetalGreymon di
fare ulteriori danni, Michael e Betamon erano intervenuti e lo avevano
affrontato, con Betamon che era evoluto al livello più alto a lui disponibile,
appunto MegaSeadramon. Tuttavia, questo avversario si stava rivelando molto più
duro di quanto i due avessero previsto, e MegaSeadramon era stato costretto a
stare sulla difensiva per tutto il tempo.
"Ora basta! Che stai cercando di fare?" esclamò Michael rivolto al dinosauro
cibernetico. "Che bisogno c'era di venire qui e prendersela con i Digimon
innocenti di questo posto, me lo spieghi? Cosa hanno fatto di male?"
Inaspettatamente, BlackMetalGreymon si fermò e rivolse uno sguardo freddo e
stoico al Digiprescelto americano, parlandogli con una voce sorda e gutturale
non molto dissimile da quella del MetalGreymon tradizionale. "Io non ho nulla
contro i Digimon che vivono in questo mondo. Essi non mi hanno fatto nulla di
male. Tuttavia, io devo eseguire gli ordini." Nella sua voce, con loro sorpresa,
Michael e MegaSeadramon non percepirono alcuna malizia, nè volontà
distruttiva... molto semplicemente, BlackMetalGreymon parlava con il tono
impersonale di un soldato obbediente, che subordinava la propria volontà al
comando di qualche superiore. Prima che i due partner potessero rifletterci su,
tuttavia, qualcun altro si aggiunse alla conversazione, apparendo da dietro il
dinosauro nero.
"Più esattamente, esegue i MIEI ordini!" disse la voce di un ragazzo che non
poteva avere più di uno o due anni in più di Michael: un istante dopo, davanti
agli occhi di Michael e di MegaSeadramon si presentò, uscendo con tutta calma da
una macchia di vegetazione, un adolescente alto e di bella presenza, dagli
scompigliati capelli bianchi, vestito di un'ampia giacca dalle maniche corte,
decorate con un simbolo della pace, pantaloni dello stesso colore, scarpe nere,
e una sciarpa rossa legata attorno al collo, con le code che ondeggiavano nel
vento. I suoi occhi azzurri, nei quali brillava una luce crudele, erano puntati
sul Digiprescelto della Giustizia, e in una delle sue mani, coperte da guanti
neri senza dita simili a quelli di un roller-blader, teneva un Digivice molto
simile ai modelli D-3 che Michael ricordava di aver visto in mano a Daisuke,
Hikari, Takeru, e gli altri Digiprescelti più giovani della combriccola
giapponese... solo che era nero, di un colore talmente intenso che sembrava
fatto di oscurità allo stato puro. L'altra mano del ragazzo era tenuta nella
tasca dei pantaloni, in una posa che quasi irradiava presunzione e scarsa
considerazione degli altri. Michael trovò che il proprio sguardo si spostava
quasi automaticamente sul Digivice del ragazzo dai capelli bianchi: per qualche
motivo, guardare quello strumento gli dava una sensazione sgradevole, come un
brivido freddo che gli percorreva la spina dorsale. Anche MegaSeadramon non si
sentiva molto a suo agio, e stava tenendo d'occhio il misterioso ragazzo, non
sapendo bene cosa avesse in mente, ma sapendo che non era certamente nulla di
buono. Invece BlackMetalGreymon, ormai già abituato ai modi del suo partner
umano, aveva interrotto l'attacco, e gli aveva fatto un inchino in segno di
sottomissione, che il ragazzo aveva accettato con compiacimento quasi palpabile.
Una volta di più, dall'atteggiamento del nuovo arrivato, traspariva fin troppa
sicurezza in sè, e la cosa stava dando non poco fastidio al ragazzo biondo.
"Cosa? I tuoi... e tu chi saresti, scusa? Un... Digiprescelto?" chiese
Michael, girandosi verso il nuovo arrivato e puntandogli contro lo sguardo più
severo che gli riuscisse. "Se ti trovi a DigiWorld, dovresti esserlo, ma se devo
essere sincero... mi riesce difficile crederlo, dopo che hai ordinato al tuo
Digimon di attaccare delle creature inermi!"
Il ragazzo dai capelli bianchi rispose con un sogghigno di disprezzo.
Esattamente le fandonie che si aspettava di sentire da un perdente come
quello... "Sai, yankee... stavo per dirti più o meno la stessa cosa! E cioè, che
mi riesce difficile credere che un domatore di terza classe come te possa fare
parte dei Digiprescelti, con quel tuo serpentello che non farebbe del male ad
una zanzara!" gli disse, guardando con la coda dell'occhio MegaSeadramon. "Ma
guardalo! Non riesce neanche a rispondere agli attacchi del mio
BlackMetalGreymon! Quei Digivice sono proprio sprecati in mano a degli inetti
come te e i tuoi compagni giapponesi!"
Il gigantesco serpente marino grugnì infastidito. "Hmph! Attento a come
parli, tu, non ti permetto di offendere il mio partner!"
"Perchè sennò cosa mi fai, biscia d'acqua troppo cresciuta? Mi dai uno
sculaccione?" sghignazzò Neo, alzando lo sguardo verso MegaSeadramon e
rivolgendogli un altro di quei suoi malefici sorrisi. BlackMetalGreymon si stava
già facendo avanti di nuovo, mettendosi davanti al suo partner umano in modo da
fargli scudo contro un eventuale attacco di MegaSeadramon.
L'atteggiamento arrogante e sprezzante di Neo aveva esaurito la pazienza di
Michael, che già era irritato per il fatto che Neo avesse costretto il suo
compagno digitale a commettere un'azione di tale insensata violenza: attaccare
quel luogo e i Digimon che ci vivevano per pura cattiveria! Un'azione
inconcepibile per un Digiprescelto!
"Sentimi bene, amico, non so chi tu sia o che cosa tu voglia, ma se sei
venuto qui per commettere simili crudeltà gratuite, hai sbagliato posto!" gli
esclamò in faccia. "Se invece cerchi guai, ti informo che li hai trovati!
MegaSeadramon, ferma quel BlackMetalGreymon prima che possa fare altri
danni!"
Il corno seghettato di MegaSeadramon cominciò a crepitare di energia
elettrica. "Con piacere, Michael! Thunder Javelin!" esclamò il serpente
acquatico, alzando la testa verso il cielo e poi abbassandola repentinamente, il
corno elettrificato puntato dritto al torace corazzato di BlackMetalGreymon. Con
un violento rumore, una scarica elettrica bianca e azzurra partì dalla punta del
corno, mandando bagliori degli stessi colori tutt'attorno, e solcò l'aria in
direzione del dinosauro oscuro, che però si difese con una rapidità quasi
innaturale, sollevando il braccio corazzato davanti a sè e lasciando che fosse
esso a ricevere l'attacco elettrico. Un grugnito di dolore, a cui Neo sembrava
rimanere indifferente, salì dalla gola di BlackMetalGreymon quando la scarica di
energia lo investì e percorse dolorosamente il suo corpo, ma il Digimon oscuro
riuscì a reggere l'impatto e spinse in direzione di MegaSeadramon, riuscendo ad
avanzare di qualche passo anche sotto la pressione di quel colpo tremendo.
MegaSeadramon strinse i denti e si concentrò al massimo, incanalando ancora più
energia e dirigendola tutta in una volta verso BlackMetalGreymon. Il lampo
crepitante che MegaSeadramon stava emettendo cambiò colore, passando
dall'azzurro elettrico ad un pericoloso rosso-arancione.
"Hey, attento, MegaSeadramon!" esclamò Michael, allarmato da ciò che il suo
Digimon stava facendo. "Così finirai per ucciderlo!"
In effetti, anche se BlackMetalGreymon continuava a tenere il braccio
meccanico davanti a sè per fasi scudo, stava facendo sempre più fatica ad
avanzare, e il suo passo si faceva sempre più lento... finchè, dopo qualche
secondo di bombardamento da parte di MegaSeadramon, non cadde in ginocchio con
il fiato corto.
"Ti ho forse detto che potevi mollare, razza di incapace?" esclamò un
arrabbiato Neo Saiba, rivolto a BlackMetalGreymon. "Tu sei il mio Digimon, e
devi fare quello che ti dico io! Quindi, ora ti ordino di rialzarti e
schiacciare quella nullità! Obbediscimi!". Con queste parole, Neo puntò il suo
D-3 nero verso il suo partner, ora in procinto di essere scagliato via dalla
scarica elettrica di MegaSeadramon, e premette un pulsante posto sopra lo
schermo a cristalli liquidi. Immediatamente, lo schermo si accese di rosso
cremisi, e inviò un raggio di luce scarlatta verso il sofferente Digimon. Non
appena il fascio fu giunto a destinazione, gli occhi di BlackMetalGreymon si
riaprirono di scatto, brucianti della stessa luce infernale, e il dinosauro
oscuro, come rinvigorito, scattò in piedi ed eseguì un ampio gesto con il
braccio meccanico, muovendolo in un'ampia traiettoria a semicerchio attorno a
sè. Con un fragore simile a quello di un tuono, la scarica elettrica che stava
martellando BlackMetalGreymon si dissipò, e MegaSeadramon, con un breve urlo di
sorpresa, venne scagliato all'indietro, andando quasi a piombare in acqua. Solo
con qualche rapido colpo di pinne, che sollevò comunque una notevole massa
d'acqua, riuscì a rimettersi in posizione eretta... ma un attimo dopo, si piegò
in avanti e cominciò ad ansimare, con la testa china verso l'acqua. Quel potente
attacco Thunder Javelin aveva eroso buona parte delle sue forze...
"MegaSeadramon!" esclamò Michael, incredulo del fatto che il suo avversario
avesse respinto con tale nonchalance il colpo migliore del suo Digimon. Il suo
sguardo si spostò rapidamente su BlackMetalGreymon, che si stava rimettendo in
posizione, scrollandosi di dosso gli effetti del Thunder Javelin con la stessa
facilità di un cane che manda via delle pulci fastidiose. Nonostante la sua
armatura fosse segnata, e il suo respiro più affannoso, BlackMetalGreymon
sembrava avere ancora un sacco di energia...
La risata di trionfo di Neo raggiunse le sue orecchie. "Hahahahaaa! Allora,
perdente, che te ne pare? Un attacco debole come quello non può certo fermare il
mio Digimon! Ed ora, BlackMetalGreymon, perchè non gli fai vedere come deve
essere sferrato un colpo?"
"Sì, Neo-sama!" esclamò il dinosauro cibernetico, aprendo le piastre di
armatura che gli proteggevano il torace e rivelando un paio di bocche
lanciamissili dalle quali uscirono i musi di due siluri decorati con delle facce
ghignanti. "Giga Destroyer!"
Si sentì un forte scoppio quando i missili partirono a tutta velocità dai
tubi di lancio e sfrecciarono verso MegaSeadramon, lasciandosi dietro alcune
volute di fumo grigio. Il serpente marino, allarmato dalla vista dei pericolosi
proiettili che si avvicinavano, si gettò di lato guidato dal solo istinto, e
riuscì a schivare uno dei due proiettili, che passò oltre il suo lungo corpo
sinuoso e andò a schiantarsi contro alcuni alberi diverse decine di metri più
indietro. Un'esplosione terribile mandò all'aria un'altra sezione di foresta,
trasformandola in un cratere bruciato, e la puzza di legno in fiamme pervase
l'atmosfera.
Il secondo missile, sfortunatamente, fu molto più preciso del primo, e colpì
in pieno MegaSeadramon proprio mentre quest'ultimo si spostava. MegaSeadramon
ruggì di dolore quando il colpo di BlackMetalGreymon si schiantò sulle sue
robuste squame scarlatte, scatenando un'altra fragorosa conflagrazione che
investì il grande serpente marino e lo spinse via. Per un istante di pura
tensione, MegaSeadramon rimase sospeso in aria, avvolto dalla luce abbagliante
dell'esplosione... poi, con un grugnito rassegnato, si inclinò di lato e cadde,
andando ad atterrare con la testa sulla riva fangosa del lago.
"MegaSeadramon! No!" esclamò Michael, impietrito dalla dimostrazione di
potenza e crudeltà che Neo e il suo Digimon avevano appena dato. Respirando
affannosamente, MegaSeadramon riuscì ad aprire un occhio e parlò con voce roca
al suo partner umano.
"Mi... mi dispiace, Michael... è troppo forte per noi..."
L'enorme corpo serpentino brillò debolmente e rimpicciolì sotto gli occhi del
Digiprescelto americano, fino a de-evolvere alla sua forma Rookie: Betamon, uno
strano Digimon simile ad un grosso girino verde dal corpo ovale, con corte
zampette artigliate, grandi occhi rossi dalle pupille nere, e una cresta rossa
sulla schiena affiancata da alcune striature blu. L'esserino si accasciò sul
fango della riva, riprendendo fiato dopo la batosta subita, e rivolse a Michael,
che lo stava venendo a prendere, un sorriso sconsolato. "Scusa... Michael... ho
cercato di fare... il possibile..." mormorò.
Michael scosse la testa, riprendendo in braccio il suo Digimon. "Non hai
nulla di che scusarti, Betamon. So che ce l'hai messa tutta..."
"Huhuhuhuu... ma guardate che bella coppietta di perdenti!" li prese in giro
Neo, attirandosi addosso lo sguardo furente di Michael. "E questi sarebbero i
famosi Digiprescelti che hanno sconfitto MaloMyotismon, Galfmon e Balormon? Bah!
Lasciatelo dire, avete fatto il vostro tempo! Ma guardati! Sei là che ti
preoccupi tanto per quello stupido ammasso di dati... non mi sorprende che tu
sia così debole!"
"Stupido ammasso di dati? Hey, ma di che diamine stai parlando? I Digimon non
sono mica oggetti da sfruttare quando ti fa comodo!" ringhiò furiosamente il
ragazzo americano, il suo forte senso di giustizia insultato dalle parole
strafottenti di Neo. "Sono creature viventi, con gli stessi sentimenti di noi
esseri umani, e che godono degli stessi diritti! Mi sembra invece che tu tratti
il tuo Digimon come uno schiavo, senza chiederti che cosa sarebbe meglio per
lui!"
Neo alzò le spalle, per nulla scosso dalle parole del biondo. "Bah,
sciocchezze! A me non importa nulla di cosa possa pensare un agglomerato di
dati, sempre ammesso che pensi! A me importa una cosa sola, essere il più forte
domatore di Digimon mai esistito! Io voglio il potere, l'hai capito? E ho
scoperto che i Digimon sono la maniera più rapida e più remunerativa per
ottenerlo!"
Se il Digiprescelto dai capelli bianchi avesse guardato negli occhi il suo
BlackMetalGreymon, si sarebbe forse accorto di qualcosa che brillava
disperatamente nei suoi occhi: il fatto di non essere considerato niente più che
uno strumento per raggiungere i fini del suo partner umano dispiaceva al
dinosauro robotico, che tuttavia non disse nulla, e si tenne dentro quello che
provava, fedele alle direttive che gli erano state programmate.
Stringendo i denti per la rabbia e l'indignazione, Michael indietreggiò,
tenendo stretto a sè Betamon e stando attento a non inciampare sui sassi o nei
crateri che il combattimento appena concluso aveva aperto nel terreno. Il
terribile odore di legno bruciato che ormai pervadeva la vallata gli aveva
riempito le narici, contribuendo ad incrementare la sua paura, ma il ragazzo
riuscì a non darlo a vedere: l'ultima cosa che voleva era permettere a quel
prepotente davanti a lui di sentirsi ulteriormente superiore. Sfortunatamente,
però, Michael sapeva anche di non avere molte carte da giocare: con il suo
Digimon indebolito e impossibilitato a combattere, come avrebbe fatto a
difendersi da Neo e dal suo BlackMetalGreymon? Si guardò attorno, alla ricerca
di qualcosa... una qualsiasi cosa... gli permettesse di guadagnare almeno un pò
di tempo, ma tutto quello che il suo sguardo incontrò furono cumuli di cenere e
macerie ancora fumanti dove prima si innalzavano alberi ed edifici. L'attacco
furioso di BlackMetalGreymon aveva fatto molti danni a quel posto...
Sicuro della sua vittoria, Neo sghignazzò tra sè e puntò l'indice contro
Michael. "Che cosa succede, yankee? Ora che non hai più il tuo draghetto non sai
cosa fare? Beh, peggio per te, avresti dovuto fuggire mentre il tuo
MegaSeadramon distraeva il mio Digimon! Avanti, BlackMetalGreymon, liberami una
volta per tutte da questo seccatore! Per gli altri Digiprescelti, sarà un
messaggio che non potranno ignorare!" ordinò, senza rifletterci su neanche per
un istante.
BlackMetalGreymon si fece avanti di nuovo. "Ai suoi ordini, Neo-sama! Eseguo
subito!" ringhiò, mettendosi nella posizione di lancio del Giga Destroyer e
aprendo nuovamente le piastre sul torace. Michael iniziò a sudare freddo quando
altri due siluri-squalo fecero capolino dai lanciamissili... questa volta
puntati verso di lui!
"Michael!" esclamò Betamon, guardando in preda all'orrore i missili che si
preparavano a partire. "Scappa via, presto! Non ti preoccupare per me!". Il
ragazzo americano non lo ascoltò, e cercò di allontanarsi portandolo in braccio,
ma si rendeva conto che non avrebbe potuto fare molta strada prima di essere
raggiunto...
Ma proprio quando per i due amici sembrava la fine, l'imprevisto venne il
loro soccorso: prima che BlackMetalGreymon potesse esclamare di nuovo il nome
del suo attacco, e scagliare i suoi missili contro le sue vittime, una
gigantesca ombra nera calò sul campo di battaglia, oscurando temporaneamente il
sole, e con un rombo che fece tremare il terreno, una figura enorme atterrò
fragorosamente tra i due Digiprescelti, facendoli balzare all'indietro per la
sorpresa e sollevando un nuvolone di polvere che colpì i loro occhi, facendoli
lacrimare.
"Argh! E adesso che succede?" gracchiò Betamon, voltando la testa dall'altra
parte. Una voce possente e chiaramente familiare rispose alla sua domanda,
risuonando minacciosa per tutta la vallata.
"Se quello che vuoi è il potere, allora farò del mio meglio per dartene
una dimostrazione, invasore!" tuonò la gigantesca figura, fissando
minacciosamente Neo e il suo Digimon: tutti i presenti alzarono lo sguardo verso
il nuovo arrivato, e spalancarono gli occhi davanti al suo aspetto imponente:
era un familiare tirannosauro umanoide ricoperto di squame nere e protetto da
una robusta e complessa armatura di Chrome-Digizoid, completa di schinieri,
protezioni artigliate sulle braccia, un elmetto tricorne e spalliere armate di
spuntoni. Portava uno scudo esagonale sulla schiena, sul quale era inciso il
simbolo del Coraggio, un sole stilizzato, e tutta l'atmosfera attorno a lui
vibrava di energia allo stato puro, che si materializzava in scariche elettriche
nerastre e fuochi fatui di pura oscurita che gli danzavano attorno. Era uno
spettacolo impressionante, soprattutto per Neo che si trovava a guardare
direttamente negli occhi il nuovo arrivato, e la nube di polvere che saliva
dalla zona nella quale era atterrato non lo rendeva certo più rassicurante. Per
quanto fosse ormai molto tempo che Michael e Betamon non vedevano quel Digimon,
era sicuramente qualcuno che non si poteva scordare...
"Quello... quello è... BlackWarGreymon!" esclamò Michael, indietreggiando di
due passi. Per quanto il Mega (non più) artificiale fosse girato di spalle
rispetto al Digiprescelto biondo, riusciva comunque ad incutere un certo timore
reverenziale...
Betamon scosse la testa, assicurandosi che quella che vedeva non fosse
un'allucinazione... poi la sua mascella inferiore cascò. "Black... WarGreymon?
Non riesco a credere ai miei occhi... ma questo significa che siamo salvi!"
Ignorando il Digiprescelto americano e il suo Digimon, BlackWarGreymon avanzò
di un passo verso Neo e BlackMetalGreymon, inchiodandoli con uno sguardo
glaciale. Il corpo dell'Ultimate oscuro stava emanando una ben nota sensazione
di gelo e oscurità, che il Mega non aveva problemi a percepire, e che gli rivelò
immediatamente la vera natura del Digimon avversario "Io ti chiedo,
umano..." tuonò severamente, puntando gli artigli contro Neo. "Con quale
coraggio sei entrato nel Mondo Digitale dell'Est con quel tuo Digimon oscuro,
solo per metterlo a ferro e fuoco? E chi ti ha consegnato quel tuo Digimon
artificiale e il Digivice con cui sei entrato proditoriamente?
Rispondi!"
Per una frazione di secondo, nei freddi occhi di Neo balenò una parvenza di
paura: aveva sentito parlare di quel Digimon da Daemon in persona, e sapeva bene
quanto fosse potente... Dopo aver indietreggiato di due passi, alzò nuovamente
lo sguardo verso BlackWarGreymon, cercando di assumere un contegno più sicuro di
quanto non si sentisse in realtà, mentre BlackMetalGreymon si poneva davanti al
suo padrone, determinato a difenderlo.
Michael e Betamon spalancarono gli occhi alla rivelazione della vera natura
di BlackMetalGreymon. Avevano avuto a che fare con dei Digimon artificiali
quando Mephistomon era al potere su DigiWorld, e l'esperienza non era stata
delle più positive. Ora, se ne trovavano davanti un altro, eppure erano sicuri
che Mephistomon e le Dark Towers fossero stati annientati! E, cosa ancora più
strana, questo non sembrava essere una belva assetata di sangue che andava in
giro per DigiWorld a distruggere tutto quello che le capitava sotto tiro, nè un
ribelle come era stato BlackWarGreymon a suo tempo... ma sembrava essere
obbediente al suo padrone.
"Un... Digimon artificiale?" ripetè Betamon, guardando con occhi sgranati il
possente BlackMetalGreymon che aveva appena affrontato, e che in quel momento,
paragonato al possente BlackWarGreymon, sembrava quasi un giocattolo. "Ecco
perchè picchiava così duro! Mi ha lasciato segni ovunque!"
"Ma io pensavo che Mephistomon fosse stato abbattuto... almeno, Mimi e gli
altri mi avevano detto così..." replicò Michael. "Quindi, quest'altro da dove
salta fuori?"
"Maledizione... Tu... come fai a sapere che il mio Digimon è artificiale? Chi
ti ha dato quest'informazione?" esclamò Neo.
L'espressione calma, e allo stesso tempo indignata, di BlackWarGreymon non
cambiò di una virgola. "Nessuno. Mi rendo conto subito di quando un Digimon è
stato creato con l'infame pietra della Dark Area, visto che essa ha dato la vita
anche a me. Ma non hai ancora risposto alla mia domanda: chi ti ha dato un
partner come quello e i mezzi per entrare a DigiWorld?"
Superato il breve istante di incertezza, Neo sogghignò di nuovo e ricambiò lo
sguardo irato di BlackWarGreymon con un suo sguardo di sfida. "Chi me li ha
dati? Hmph, e a te che te ne importa?"
"Non sarà a te che renderò conto delle mie azioni, intruso!" ribattè
la forma virale di WarGreymon. Il tono arrogante di quel ragazzino stava
mettendo a dura prova la sua pazienza. "Allora, cosa mi rispondi?"
La risposta del ragazzo dai capelli bianchi non arrivò subito. Senza mai
perdere quell'espressione altezzosa, Neo fece cenno a BlackMetalGreymon di
avvicinarsi a lui, ordine che l'Ultimate artificiale eseguì senza esitazione.
Poi, sollevò in aria il braccio con cui teneva il D-3 nero e premette un altro
pulsante: immediatamente dopo, ci fu un lampo di abbagliante luce scarlatta, che
colse di sorpresa BlackWarGreymon e lo costrinse a coprirsi gli occhi con un
braccio corazzato. Fu solo un abbaglio momentaneo, ma era tutto quello che a Neo
e al suo Digimon serviva: quando il Mega oscuro e la coppia
Digiprescelto-partner dietro di lui poterono tornare a vedere, dietro al
Digiprescelto malvagio si era aperto un enorme Digiport rettangolare, pulsante
di una luce violacea che avvolgeva metà della vallata semidistrutta, e nel quale
lui e BlackMetalGreymon stavano già scomparendo!
"Che cosa? Non posso crederci!" esclamò Michael, indicando il portale
lucente. "Ha aperto un Digiport... dal nulla? Ma chi è quello?"
"Ti rispondo che, almeno per adesso, ho tutto da perdere a mettermi contro di
te!" disse finalmente Neo, portandosi il Digivice attivato al petto. "Non sono
del tutto soddisfatto, ma quello che dovevo fare, l'ho fatto. Quindi, per adesso
vi saluto... ma non pensiate di aver visto tutto quello che so fare!
Hahahahahaaa!"
"Fermo! Tu non vai da nessuna parte!" ringhiò BlackWarGreymon,
scattando verso il Digiport nel tentativo di fermare il Digiprescelto oscuro e
il suo partner. Ma anche quello scatto fulmineo fu inutile: il portale si
richiuse due secondi prima che il Mega oscuro potesse raggiungere i suoi
bersagli, rispedendo Neo nel Mondo Reale assieme al suo partner. La luminescenza
viola svanì completamente quando il portale scomparve, lasciando
BlackWarGreymon, Betamon e Michael con un palmo di naso, in piedi nella radura
devastata dal combattimento precedente.
BlackWarGreymon, sorpreso per la fin troppo facile fuga di Neo, grugnì con
rabbia mentre si rimetteva in piedi. "Hmph... me lo sono lasciato
sfuggire..." Fu allora che i suoi occhi si posarono sul Digiprescelto della
Giustizia e sul suo partner, che si erano ritirati per osservare la scena senza
rimanere coinvolti nella battaglia che, loro credevano, sarebbe scoppiata di lì
a poco. "Ci incontriamo di nuovo, ragazzo prescelto della Giustizia. Mi
sembra di capire che, prima che arrivassi io, fossi tu a cercare di trattenere
quell'invasore."
"Ah... ehm, sì, BlackWarGreymon..." rispose nervosamente Michael, risvegliato
dallo stupore che l'aveva paralizzato alla vista del Digiport. "Io e Betamon...
eravamo venuti qui per passare un pò di tempo nel Mondo Digitale, e magari
fermarci al ristorante di DigiTamamon..." Indicò con uno sguardo dispiaciuto le
macerie che erano tutto ciò che rimaneva del locale.
"Solo che mentre ci stavamo godendo il pranzo..." continuò Betamon,
strizzando un occhio per il dolore dei numerosi lividi sul suo corpo. "...ho
sentito come un sibilo di qualcosa che volava verso di noi... ho urlato un
avvertimento, e abbiamo fatto appena in tempo ad uscire... che due missili si
sono schiantati sul ristorante e... beh, i risultati si vedono! Io e Michael
siamo andati a vedere cosa fosse successo... e ci siamo trovati di fronte quel
tuo parente, che stava demolendo tutto!"
Michael annuì e terminò il racconto. "Betamon si è subito evoluto a livello
Ultimate per fermarlo, ma è stato inutile... quel BlackMetalGreymon era troppo
forte, e poi è saltato fuori quello strano ragazzo dai capelli bianchi... ma
cosa sta succedendo a DigiWorld? Un attimo prima è tutto tranquillo, e
all'improvviso arriva quel pazzoide..."
"Non ne so molto più di voi." rispose freddamente il Mega oscuro,
guardando verso l'orizzonte. "Ma so per certo che quell'invasore non è venuto
da solo. Ho avvertito la presenza di altri quattro Digimon artificiali, e ho
motivo di credere che anche quelli siano abbinati a qualche intruso della risma
di quel ragazzo... e prima che me lo chiediate, no, non ho idea di come possano
essere stati creati quei Digimon e del perchè abbiano accettato di fare da
partner a qualcuno."
BlackWarGreymon alzò lo sguardo verso il cielo, e le due metà dello scudo che
portava sulla schiena si separarono, aprendosi a mò di ali. "Posso solo
consigliarvi di fare attenzione. Qualcosa di molto grande è all'opera, e io
voglio scoprire che cosa. Badate a voi, bambini prescelti, e buona fortuna!"
"A... aspetta, BlackWarGreymon! Cosa vuoi dire con..." iniziò a chiedere
Betamon, ma non fece in tempo a completare la domanda: il Mega oscuro spiccò il
volo e si allontanò nel cielo, sollevando un'altra nube di polvere che costrinse
Michael e il suo partner a coprirsi gli occhi. Quando poterono vedere di nuovo,
la radura era piombata in un terribile silenzio, e del suo paesaggio tranquillo
e rigoglioso rimaneva un panorama desolante di macerie, alberi abbattuti, pietre
spaccate e pozze d'acqua stagnante a testimoniare la furia devastatrice di
BlackMetalGreymon e del suo perfido partner...
Michael espirò l'aria che fino ad allora si era tenuto dentro, facendo un
grosso sospiro di sollievo mentre appoggiava la schiena ad una roccia dietro di
sè, rimasta più o meno intatta. Si sentiva terribilmente stanco e angosciato, e
non soltanto per la battaglia che si era appena conclusa. Chiunque si sarebbe
sentito girare la testa dopo aver appena assistito a quello spettacolo di
distruzione insensata. Ma quello che lo preoccupava di più era una frase
pronunciata poco prima da Neo: aveva detto che l'eliminazione di uno di loro
sarebbe stato un messaggio che gli altri Digiprescelti non avrebbero potuto
ignorare... quindi l'idea era di attirare gli altri Digiprescelti in una
trappola, per motivi che il ragazzo biondo non osava neanche immaginare!
Aggiungendo a tutto questo il misterioso ritorno in scena dei Digimon
artificiali, creduti sepolti assieme a Mephistomon, e il fatto che
BlackWarGreymon avesse parlato di qualcosa di grosso dietro alla faccenda, la
situazione appariva improvvisamente molto difficile...
"Ugh... a momenti ci restavamo secchi..." un flebile mormorio distrasse
Michael e Betamon dai loro pensieri, allorchè uno strano Digimon simile ad un
uovo con due corte zampette da rettile e un buco sulla parte frontale che
rivelava un paio di occhietti senza pupille arrancò fuori dalla foresta,
cercando di scrollarsi di dosso la polvere e la cenere che si erano depositate
su di lui. DigiTamamon, il proprietario del ristorante che BlackMetalGreymon
aveva appena fatto saltare in aria, si fece avanti con esitazione nella radura
devastata, seguito a ruota dal suo aiutante, Tapirmon.
"Hey, DigiTamamon... meno male che ti sei salvato anche tu!" esclamò Betamon,
scendendo dalle braccia di Michael e andando ad accogliere il buffo Ultimate.
"Allora, come va? Tutto bene?"
La domanda non sembrò essere molto gradita da DigiTamamon. Gli occhi del
Digimon uovo divennero una fessura, e una vena pulsante apparve dietro la sua
testa. "Bene? BENE? Voi chiamate QUESTO stare bene? Il mio bellissimo
ristorante, il mio orgoglio e gioia, è stato appena distrutto da qualche
criminale senza cervello! I miei clienti hanno rischiato di diventare parte del
menù! E come se non bastasse, molti di loro NON AVEVANO NEANCHE FATTO IN TEMPO A
PAGARE IL CONTO! E voi questo me lo chiamate stare bene? E adesso chi mi
risarcisce i danni, eh? Ci pensate voi? E in che modo? Aaaargh, ma se becco
quella canaglia, giuro che gliela faccio passare io la voglia di scherzare! Gli
farò raccattare ogni singolo sassolino e glieli farò rimettere a posto..."
Un grosso gocciolone di sudore scese lungo la fronte di Michael e Betamon
mentre ascoltavano la sfuriata del piccolo Digimon spilorcio, che continuava ad
aggirarsi per la vallata piena di macerie e pozze d'acqua gridando come un
ossesso e minacciando tuoni e fulmini. Tapirmon, dietro di loro, osservò
sconsolato il suo datore di lavoro e scosse la testa.
"Nuvole di dlago..." mormorò rassegnato.
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"Huhuhuhuuu... allora, cosa ti succede, francesina? Il tuo Digimon non è poi
questa gran cosa, se non riesce neanche a tenere il passo con il mio!"
Da tutt'altra parte, nel bel mezzo di una lussureggiante foresta tropicale,
era in pieno svolgimento un'altra battaglia tra un Digiprescelto (o, in questo
caso, una Digiprescelta) e un Digimon artificiale, quest'ultimo al comando di
una ragazza bionda pesantemente truccata, con lunghi capelli biondi legati in un
paio di code ai lati della testa e vestita quasi completamente di nero: Mari
Gotokuji, membro dei Digiprescelti oscuri al servizio di Daemon e Neo Saiba,
stava assistendo divertita agli eroici, ma inutili, tentativi del Digimon dela
sua avversaria di danneggiare il suo partner artificiale: un enorme fiore
vivente il cui gambo era circondato da tentacoli verdi, coperti di spine e
lunghi fino a terra, che gli servivano per la locomozione. Quattro di questi
tentacoli, più lunghi degli altri, erano tenuti sollevati, e terminavano con
altrettanti fiori più piccoli, dal pistillo marrone circondato da sottili petali
rossi e armato di una bocca digrigante, in modo da dare l'impressione che la
creatura vegetale avesse più teste. Il fiore principale posto in cima al gambo,
che costituiva la testa vera e propria del Digimon, era molto più grande, e sul
suo pistillo giallo chiaro, circondato da una criniera di foglie smeraldine e
petali di un vivace colore viola (che sbiadiva fino a diventare bianco alla
radice), spiccavano un paio di occhietti perfidi e luccicanti, e una bocca
ancora più grande e minacciosa di quelle sui fiori secondari. Un paio di segni
verticali passavano attraverso gli occhi del Digimon vegetale, accentuando la
sua espressione di crudeltà.
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Blossomon
Tipo: Vegetale
Attributo: Dati
Livello: Ultimate
Attacchi: Ninja Flower, Thorn Whip
Un'aggressiva pianta carnivora specializzata in rapidi attacchi a sorpresa,
la cui bellezza nasconde una trappola letale! I suoi fiori sono lame rotanti
capaci di tranciare qualsiasi armatura!
"Molto bene, Blossomon... visto che queste perdenti hanno finito, mi
libereresti dalla loro molesta presenza?"
Con completa nonchalance, Mari puntò l'indice contro la Digiprescelta che la
stava affrontando e la sua partner: rispettivamente, un'elegante ragazzina sui
quindici-sedici anni,dagli occhi verdi e dai lunghi capelli biondi tenuti fermi
da un cerchietto, vestita di una camicetta azzurra con gonna lunga dello stesso
colore e lucide scarpette nere; e una grossa colomba dalle piume azzurre, blu
sulla testa, con addosso un paio di stivaletti rossi dalla punta bianca, un
papillon rosso al collo, una corona a cinque punte sulla testa e, cosa più
strana di tutte, una sorta di cespuglio, punteggiato di fiori rosa, sulla
schiena, come uno zaino. Quest'ultima sembrava piuttosto stanca e provata dalla
lotta che stava sostenendo, mentre il gigantesco vegetale davanti a lei non dava
alcun segno di cedimento, nonostante lei avesse già messo a segno un numero
sostanziale di attacchi.
"Catherine... Che cosa possiamo fare? Questo Digimon non ha sentito nessuno
dei miei colpi!" mormorò la colomba, indietreggiando un pò e tenendo lo sguardo
sempre fisso sull'enorme Digimon floreale. Parlava con un accento molto distinto
che ben si accompagnava al suo aspetto regale, ma in quel momento la sua voce
tradiva la sua ansia.
La ragazzina, nonostante la paura che minacciava di attanagliarle lo spirito,
dimostrò un notevole sangue freddo. Stringendo nella mano destra il suo Digivice
vecchio modello, imitò le mosse della sua partner di indietreggiare un pò,
cercando di pensare ad un nuovo piano d'attacco. Finora, avevano tutti fallito,
ma era impossibile che quel gigantesco fiore non avesse alcun punto
debole...
"Non attaccare per prima, Deramon..." rispose Catherine, con un marcato
accento francese completo di erre moscia. "Aspetta che quel Blossomon attacchi,
poi cerca di schivare il suo attacco e rispondere mentre non è in guardia...
forse funzionerà, ma stai molto attenta a non farti colpire..."
Deramon annuì con decisione e si mise di nuovo in guardia, pronta al
successivo attacco di Blossomon. "Va bene, Catherine... non ti preoccupare,
credo di aver capito come fare!"
Proprio in quel momento, Blossomon alzò i suoi tentacoli, e i fiori armati di
fauci che li ornavano presero a girare come lame circolari. La voce roca del
Digimon vegetale rispose all'ordine che Mari aveva dato pochi istanti prima. "Ho
sentito ed obbedisco, Mari-sama! Ninja Flower!"
Con un rapido movimento del corpo, Blossomon gettò in avanti i suoi
tentacoli, e i suoi fiori taglienti si staccarono da essi e volarono contro
Deramon girando all'impazzata e tracciando quattro letali archi nell'aria. Per
sua fortuna, Deramon aveva una vista abbastanza acuta, e riuscì subito ad
individuare un punto, esattamente al centro del quartetto di fiori taglienti, in
cui la distanza era maggiore. Senza perdere tempo, la gigantesca colomba si
lanciò in avanti prima che i Ninja Flowers potessero richiudersi su di lei, e
con grande sorpresa di Blossomon e Mari, riuscì a scivolare sotto di essi,
perdendo solo qualche foglia quando i petali taglienti sfiorarono il cespuglio
sulla sua schiena. I fiori rotanti, mancato il loro bersaglio, cambiarono
improvvisamente traiettoria e fecero per tornare indietro, falciando qualche
ramo lungo la strada, ma nel frattempo Deramon aveva fatto in tempo a lanciare
un attacco.
"Royal Buster!" esclamò Deramon, piegandosi in avanti verso Blossomon
e scatenando una grandinata di noci dal cespuglio sulla schiena, tutte dirette
contro Blossomon! L'enorme fiore, colto di sorpresa, cercò di difendersi alla
meglio con i suoi lunghi tentacoli, ma venne comunque costretto ad
indietreggiare... e, cosa sulla quale il Digimon regale contava, si distrasse
quel tanto che bastava per non riuscire a recuperare i suoi fiori-boomerang:
mentre Blossomon era ancora impegato a parare l'attacco di Deramon, infatti, i
Ninja Flowers completarono la loro traiettoria ad arco e tornarono dal loro
padrone, colpendolo in pieno assieme al Royal Buster e mandandolo a terra con un
grugnito!
Un sorriso di soddisfazione apparve sul bel viso di Catherine. "Bravo!
Tres bien, Deramon!"
Mari non sembrava condividere l'opinione della Digiprescelta francese: anzi,
la sua espressione spocchiosa si era presto tramutata in una di irritazione e
rabbia alla vista della magra figura fatta dal suo partner. "Blossomon! Ma che
diavolo combini?" esclamò, alzando la voce fino a farla diventare un'irritante
strillo in falsetto. "Ti avevo ordinato di eliminare quel piumino! E' tanto
difficile?"
Il fiore carnivoro gigante, finito poco elegantemente al suolo, agitò i suoi
tentacoli e, con rammarico di Deramon e Catherine, si rialzò lentamente,
scuotendosi di dosso lo stordimento per il colpo andato a segno. Ora, il suo
volto aveva assunto un'espressione se possibile ancora più minacciosa. "Chiedo
perdono, Mari-sama... ho sottovalutato le loro risorse, ma questa volta non
sbaglierò!"
"Accidenti, quel colosso vegetale è resistente..." mormorò Deramon, cercando
di allontanarsi dai tentacoli della creatura. "Catherine, temo che dovremo
architettare un'altra strategia, altrimenti siamo nei guai..."
La Digiprescelta della Fermezza deglutì. "Lo so, Deramon... sto cercando di
pensare a qualcosa..."
Alcuni secondi passarono, in un'atmosfera di tensione che si poteva tagliare
con il coltello, e Blossomon continuava inesorabile la sua avanzata verso le sue
vittime, sotto lo sguardo compiaciuto di Mari. Deramon e la sua partner umana,
da parte loro, indietreggiavano per guadagnare anche soltanto qualche secondo di
tempo in più per organizzarsi e pensare...
Improvvisamente, il D-3 nero fissato alla minigonna di Mari iniziò a vibrare,
e il suo schermo si illuminò di bianco. La Digiprescelta oscura spalancò gli
occhi, poi strinse i denti con irritazione slacciando il Digivice oscuro dalla
cintura. "Blossomon, cambio di programma! Abbiamo fatto quello che dovevamo, e
adesso torniamo alla base! De-evolvi!" esclamò, pur con una certa
riluttanza.
Il fiore assassino si fermò di botto, proprio quando sembrava in procinto di
alzare di nuovo i suoi tentacoli e scagliare i suoi Ninja Flowers. Guardando con
rabbia Deramon e Catherine, che erano rimaste sorprese da questo improvviso
sviluppo, Blossomon indietreggiò di un paio di passi, poi brillò e iniziò a
rimpicciolire, ritornando alla sua forma evolutiva precedente, un repellente
vegetale che non aveva proprio nulla della maestosa e letale pianta carnivora di
un attimo prima: aveva la forma di un grosso e sgraziato tubero alto circa un
metro, coperto da una buccia verde olivastra che presentava un gran numero di
increspature e venature sulla base. Aveva due tentacoli a forma di frusta ai
lati del corpo che gli facevano da braccia, e che usava anche per trascinarsi
sul terreno, dal momento che era privo di gambe. Una lunga bocca simile ad un
becco e un paio di occhi giallastri con piccole pupille nere dall'espressione
vagamente felina erano tutto ciò che componeva il viso del Digimon vegetale, la
cui testa era coronata da sei foglie di colore verde più chiaro, esili e
frastagliate, disposte simmetricamente. In effetti, non sembrava niente più e
niente meno che un Vegiemon colorato diversamente... e completo di una
terrificante puzza di cellulosa marcia!
"Tsk, non sapete quanto siete state fortunate, coppia di femminucce..."
gracchiò la forma Champion di Blossomon, con voce aspra.
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Weedmon
Anche chiamato: Zassoumon
Tipo: Vegetale
Attributo: Virus
Livello: Champion
Attacchi: Deadly Weed, Deadly Ivy
Digimon vegetale della stessa famiglia di Vegiemon e RedVegiemon. Il suo
colore lo aiuta a mimetizzarsi nella vegetazione, e i suoi tentacoli urticanti
catturano e paralizzano le sue prede.
Trascinandosi sulle lunghe braccia-tentacolo, Weedmon si portò al fianco
della sua padrona, che aveva attivato il suo D-3 oscuro e lo stava tenendo
alzato. Alla semplice pressione di un tasto, un Digiport viola simile a quello
usato da Neo appena qualche istante prima apparve con un suono minaccioso
proprio dietro alla Digiprescelta oscura, facendo fare un passo indietro alla
stupita Catherine. Mari sghignazzò sinistramente mentre lei e Weedmon venivano
inghiottite dal vortice.
"A... Aspetta un momento!" esclamò Catherine, tendendo una mano verso Mari.
"Cosa vuoi dire con 'quello che dovevate'? Che cosa sta succedendo..."
"Ti piacerebbe saperlo, eh?" la prese in giro Mari, restituendo alla sua
espressione stupita uno sguardo di sfida e presa in giro. "Beh, mi dispiace, ma
per il momento dovrai rimanere nell'ignoranza! Ma non preoccuparti, non hai
ancora visto tutto di me!"
"Alla prossima, mocciose!" gracchiò Weedmon, prima che un lampo accecante
inghiottisse lui e la sua partner umana e costringesse Catherine e Deramon a
coprirsi gli occhi. Quando, un attimo dopo, la visibilità tornò normale, delle
due non c'era più traccia...
Deramon, ancora scossa per il duello appena interrotto, sospirò e regredì
alla sua forma Rookie: Floramon, un Digimon vegetale con gambe fatte di steli e
braccia simili a grandi fiori viola a cinque petali, con il collo circondato da
una corolla di petali rossi e un caschetto rosso a coprirle la fronte. Riprese
fiato, rilassandosi tra le braccia della sua partner umana che si era chinata
per raccoglierla e controllare le sue condizioni, poi iniziò a parlare,
ansimando ancora un pò: "Catherine... qui sta succedendo qualcosa di terribile,
me lo sento..."
"Oui, Floramon... temo che il periodo di pace sia finito..." rispose
la Digiprescelta della Fermezza, con voce calma ma decisa. La Crest della
Fermezza che la ragazzina portava al collo brillò debolmente, come in accordo
con le sue parole...
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"Tri-Horn Attack!"
Una gigantesca massa di muscoli coperta di robusta pelle corazzata oscurò per
un momento il sole, portando in avanti la grande testa armata di corna, prima di
abbattersi sul bersaglio davanti a sè con uno schianto assordante che sollevò
una fittissima nube di polvere e una pioggia di rocce. Il colpo fu tale da
scuotere la terra, mandando onde telluriche a metri di distanza e aprendo delle
crepe nella roccia, come se la rupe sulla quale stava combattendo fosse stata
colpita da un terremoto in miniatura. Ci volle qualche secondo prima che la
situazione tornasse tranquilla, e la nube di pulviscolo si diradasse,
permettendo di vedere chi aveva sferrato quel colpo tremendo.
"Uff... finalmente ce l'ho fatta! Mi ha fatto stancare un bel pò,
comunque..." ringhiò l'enorme Digimon, rialzandosi da terra e scuotendo la testa
per togliersi di dosso la polvere: se un triceratopo avesse potuto stare in
piedi sulle zampe posteriori e parlare, sarebbe stato quasi identico a quella
creatura: in effetti, la somiglianza con il famoso dinosauro cornuto era
incredibile, dalla spessa pelle olivastra, all'ampio collare armato di corti
spuntoni d'osso che gli proteggeva il collo, fino alla robusta coda e alle tre
corna affilate che spuntavano da sopra i suoi occhi celesti e dalla punta del
naso: l'unica differenza è che le due corna superiori erano decorate di strisce
rosse, gli arti anteriori avevano tre dita che lo rendevano in grado di
manipolare oggetti, e i suoi corti denti triangolari non sembravano certo quelli
di un erbivoro: un Triceramon, uno dei più forti Digimon dinosauro del Mondo
Digitale dell'Est.
"Fantastico, Triceramon! Esto es lo que quiero ver!"
Un applauso entusiasta e una vocina acuta dal chiaro accento spagnolo
raggiunsero le orecchie del triceratopo, che si voltò verso la sua partner e le
strizzò un occhio, flettendo il bicipite destro come un campione di culturismo:
la persona che gli si stava avvicinando battendo le mani era una bambina sui
dieci-undici anni dalla carnagione scura, vestita di una t-shirt rossa con
pantaloncini corti e sandali, e dai lunghi capelli neri tenuti legati in una
lunga treccia dietro la nuca, che sostituiva le due che era abituata a portare:
ai suoi pantaloncini era appeso un Digivice di vecchio modello, ancora
illuminato. Teneva gli occhi chiusi, e un sorriso di gioia le attraversava il
visetto mentre si avvicinava applaudendo al suo Digimon.
"Grazie, piccola Rosa!" esclamò Triceramon, guardando con la coda dell'occhio
il punto in cui aveva colpito, dal quale le ultime nuvole di polvere si stavano
diradando. "Questa volta sono sicuro di averlo spiaccicato come una frittella,
quel pallone gonfiato che ci ha aggrediti..." Improvvisamente, l'espressione
baldanzosa sul muso del dinosauro corazzato si trasformò in un cipiglio di
rammarico quando, una volta che il vento ebbe spazzato via la polvere, potè
vedere che nel luogo in cui aveva colpito non c'era più niente, se non un
ammasso di rocce frantumate dal quale cadeva ancora qualche sassolino. "Eh? Ma
cosa... Hey, ma qui non c'è niente! Eppure ero sicuro di averlo colpito in
pieno! Cosa è successo qui?"
Rosa, la piccola messicana Digiprescelta della Vitalità che aveva aiutato il
gruppo dei prescelti di Odaiba a sconfiggere Daemon e MaloMyotismon, sbattè gli
occhi alla vista della devastazione che l'attacco della forma Ultimate del suo
Digimon aveva provocato, poi si avvicinò di corsa al cratere di roccia crepata,
guardando perplessa da una parte e dall'altra. "No lo se, Triceramon...
non sarà che l'hai colpito così forte da disgregare i suoi dati?"
"Io... spererei di no, accidenti!" grugnì il dinosauro bipede, osservando le
rocce spaccate ad occhi sgranati. Tuttavia, ad un esame più attento, vide che
non c'era traccia di pixel fluttuanti nell'aria, come sarebbe dovuto accadere
nel caso il bersaglio fosse stato cancellato. Triceramon emise un breve sospiro
di sollievo, rendendosi conto di non aver provocato la morte del Digimon
avversario, ma la sua preoccupazione non svanì: era contento di non avere quel
Digimon sulla coscienza, ma sfortunatamente questo non poteva voler dire che
un'altra cosa...
"Non sarà piuttosto che avete colpito... il bersaglio sbagliato?"
Una voce giovanile proveniente da dietro di loro fece sobbalzare Rosa e il
suo partner, una voce appartenente a quello che probabilmente era il ragazzo più
strano che la piccola messicana avesse mai visto: indossava un lungo vestito
bianco, che diventava grigio e poi nero verso le gambe, dalle ampie maniche,
scarpe nere e, cosa più notevole, una maschera bianca priva di espressione sul
volto, con soltanto due fori per gli occhi a consentirgli di vedere. Insomma, un
abbigliamento decisamente poco adatto al caldo che picchiava spietatamente sul
canyon roccioso nel quale Triceramon stava combattendo. Aveva i capelli bianchi
e lunghi, pettinati in un paio di ampie frangie che gli ricadevano sul davanti,
e in una mano teneva un congegno elettronico che Rosa, con un moto di sorpresa,
riconobbe subito: un Digivice di modello D-3, solo che quello in mano al ragazzo
mascherato era completamente nero!
Ma ciò che fece trasalire Rosa fu vedere il partner digitale del misterioso
individuo: si trattava di un Digimon dall'aspetto veramente sinistro, visto che
assomigliava per fin troppi versi alla rappresentazione classica del diavolo!
Era un umanoide alto quasi due metri che indossava una maschera rossa
dall'espressione perennemente ghignante, con denti ricurvi e acuminati che
fuoriuscivano dagli angoli della bocca, e un paio di piccole corna uncinate che
emergevano dalla fronte, in mezzo ad una selvaggia foresta di capelli neri ed
ispidi. Attorno al collo, portava un ampio collare di tessuto nero fissato con
una fibbia dorata a forma di pipistrello, che conferiva una certa teatralità
gotica al suo aspetto, accentuata ulteriormente dalle grandi ali da pipistrello
nere, dall'interno rosso come il sangue. Il torso del Digimon era completamente
ricoperto da una spessa armatura di acciaio rosso con decorazioni dorate sui
pettorali, che diventava nera sulle anche, mentre le gambe erano coperte da
protezioni nere striate di blu, con un paio di lame ricurve scarlatte sulle
ginocchiere, e da alti stivali di cuoio. Le sue braccia muscolose, unica parte
del suo corpo a non essere difesa, erano rosse e squamose, con un grosso
bracciale di acciaio nero indossato sotto a ciascuna spalla e un paio di guanti
neri che arrivavano fino ai gomiti. Una mano del diabolico Digimon stringeva con
aria spavalda un tridente di acciaio rosso dalle punte luccicanti, e la sua
lunga e sottile coda era rossa e terminante a freccia.
"COSA? Quello... quello è il Digimon che ci ha aggrediti!" ringhiò indignato
Triceramon, puntando un indice contro il Digimon diabolico. "Hey, tu! Io e Rosa
esigiamo delle spiegazioni! Eravamo venuti qui per goderci un giorno di vacanza
a DigiWorld, quando all'improvviso quel Digimon è saltato fuori e ci ha
attaccati! E' il tuo Digimon, non è vero?"
Il ragazzo mascherato rispose a Triceramon con un cenno affermativo, senza
dire una parola.
"E allora... porque demonios gli hai permesso di attaccarci, buffone
mascherato?" strillò Rosa, andando su tutte le furie alla vista
dell'atteggiamento indifferente del nuovo arrivato. "Tu sei un Digiprescelto, e
allora non dovresti..."
"Correzione. Tecnicamente, il mio partner non vi ha attaccato." Sigma
interruppe la ragazzina alzando la mano libera e parlandole con un controllo e
un sangue freddo che alla piccola messicana sembravano quasi disumani. "Non vi
ha attaccato, e ora vi spiego anche il perchè. Phelesmon, vuoi dare loro una
dimostrazione?"
Il Digimon oscuro, che ora Rosa e Triceramon sapevano chiamarsi Phelesmon,
giocherellò minacciosamente con il suo tridente e si fece avanti. "Ma certo,
Sigma-sama... sarà un piacere per me!"
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Phelesmon
Tipo: Angelo Caduto
Attributo: Virus
Livello: Ultimate
Attacchi: Demon's Shout, Black Statue
Misterioso Digimon demoniaco dai poteri legati soprattutto alle illusioni e
alle onde sonore. Non si sa quasi nulla di lui.
Il Digimon simile ad un demone alzò il suo tridente scarlatto, e i suoi occhi
si illuminarono di una luce che aveva del soprannaturale. "Black Statue!"
esclamò, indicando un punto davanti a sè. Con un breve urlo di sorpresa, Rosa
indietreggiò di un passo... e un attimo dopo, davanti ai suoi occhi, nello
stesso punto verso cui il demone aveva puntato l'indice, apparve un altro
Phelesmon, un pò più traslucido ma per il resto assolutamente uguale a quello
che stava al fianco di Sigma! La ragazzina e il suo Digimon guardarono sorpresi
l'apparizione brandire il tridente e farlo volteggiare nelle proprie mani con
l'abilità di un campione di arti marziali!
"Espera un momentito!" esclamò Rosa, puntando un indice contro il
Phelesmon che era appena apparso. "Vorresti dire... che fino ad adesso abbiamo
combattuto contro... un'illusione? Ecco perchè i colpi di Triceramon non
andavano mai a segno!"
Sigma annuì, senza mostrare il minimo cenno di emozione. "Precisamente. E
prima che me lo chiediate, il mio scopo era quello di raccogliere dati sulle
vostre capacità di combattimento e sul livello di potenza che siete in grado di
raggiungere. Lasciate che ve lo dica, mi aspettavo di meglio."
"Ma davvero?" Triceramon grugnì, e una nuvoletta di vapore uscì dalle sue
narici. "Se ti interessa davvero tanto sapere quanto bene sappiamo combattere,
possiamo fornirti un altro bel pò di dati! Non credere che quanto hai visto
finora sia il meglio che potessimo fare!"
"Ben detto, Triceramon!" gli fece eco Rosa.
Phelesmon sghignazzò, e con un gesto della mano dissolse l'immagine illusoria
che aveva creato, prima di mettersi in guardia e puntare il tridente contro
Triceramon, che alzò a sua volta le braccia, pronto a difendersi. Ma Sigma, il
cui Digivice nero si era illuminato e mandava degli strani suoni, interruppe la
battaglia prima ancora che iniziasse, alzando un braccio e facendo cenno a
Phelesmon di abbassare le armi. "Non ora. Non abbiamo tempo da perdere, ci
stanno richiamando. Tuttavia, attenderò con ansia il nostro prossimo incontro.
Allora sì che avrete occasione di vedere di cosa siamo capaci io e i miei
compagni. Phelesmon, torniamo alla base. Per oggi, abbiamo fatto
abbastanza."
"Ricevuto." rispose Phelesmon abbassando il tridente. Dal tono irritato della
voce, era facile intuire che avrebbe voluto proseguire il combattimento... ma
gli ordini del suo partner venivano prima. Il suo corpo emise una flebile luce
bianca e rimpicciolì un pò, mentre Phelesmon ritornava alla sua forma Champion:
anch'essa simile alla rappresentazione tradizionale del diavolo, ma meno
impressionante e un pò più buffonesca, era un piccolo demone alto appena un
metro e mezzo, un pò panciuto, dalla pelle rossa come il fuoco solcata da
complessi tatuaggi neri sul torace, sull'addome, sulle braccia e sulle cosce e
due piccole ali rosse dagli interni viola che battevano ritmicamente. Le
braccia, terminanti con mani a tre dita, erano piuttosto lunghe e gli toccavano
le ginocchia, e in una mano reggeva un piccolo tridente nero. Un sogghigno
sardonico era perennemente stampato sulla sua faccia, sotto ad un paio di
luccicanti occhi senza pupille, un lungo e grosso naso, e due piccole corna
ricurve che gli spuntavano dalle tempie, e le sue orecchie erano lunghe e a
punta come quelle di un elfo. Con una risatina isterica, il demonietto si
avvicinò a Sigma e guardò Rosa e Triceramon come a volerli prendere in giro.
"Spiacente. Temo che la nostra conoscenza termini qui. Per adesso."
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Boogeymon
Tipo: Demone
Attributo: Virus
Livello: Champion
Attacchi: Ruby Eye, Dead Crush
Un piccolo demone che si diverte a giocare scherzi malefici alle sue vittime.
Attacca con il suo tridente e con un raggio ad alta temperatura scagliato dai
suoi occhi... ma di solito preferisce la fuga al combattimento!
"Hey, un momento! Compagni? Base? Ma di cosa stai..." iniziò a dire Rosa, ma
Sigma, senza darle retta, alzò il braccio che reggeva il Digivice e, come era
già successo con Mari e con Neo, aprì un Digiport dietro di sè, nel quale lui e
Boogeymon scomparvero prima che la Digiprescelta della Vitalità e il triceratopo
bipede potessero fare qualcosa per impedirlo. Quando il portale si chiuse, i due
amici erano rimasti soli, sulla distesa di roccia bombardata dal sole cocente,
increduli di quanto avevano appena visto.
Triceramon sbattè gli occhi un paio di volte, prima di grugnire rassegnato e
ritornare alla sua forma Rookie: un piccolo umanoide fatto di rocce di nome
Gotsumon. "Hanno aperto un Digiport dal nulla, senza avere bisogno di una di
quelle televisioni che usiamo sempre per tornare nel Mondo Reale... ma che
significa tutto questo? E chi sono questi nuovi Digiprescelti di cui ha parlato
quel tizio mascherato?"
Rosa, non conosciuta per la sua pazienza, si sbattè il pugno sul palmo della
mano. "Demonios! Quanto odio quando cercano di fare i misteriosi...
Gotsumon, credo che per adesso faremmo meglio a tornare a casa... ma stiamo bene
attenti a cosa succede a DigiWorld, quel buffone là non mi dice niente di
buono!"
Gotsumon annuì con un sorrisetto sarcastico. "Su questo siamo perfettamente
d'accordo, Rosa-chan..."
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E per finire, in un settore costiero, un ragazzo dagli spettinati capelli
neri annuì, vedendo il segnale luminoso che era apparso sugli schermi dei suoi
due Digivice oscuri e sentendo il suono di allarme che entrambi stavano
emettendo. Alzando lo sguardo si trovò di fronte il desolante risultato
dell'attacco appena sferrato: un pontile era crollato, e le sue assi di legno
spaccate flutuuavano penosamente nell'acqua salata. Grossi crateri fumanti si
aprivano qua e là sulla spiaggia, e al centro di alcuni di essi la sabbia era
stata cristallizzata da qualche intensissima fonte di calore. Ancora qualche
piccolo Digimon stava fuggendo disordinatamente verso l'entroterra, nel
tentativo disperato di sfuggire alla furia dei due responsabili di quel
disastro: due grossi Digimon quasi identici ai classici Greymon e Garurumon...
ma di colore diverso: quello simile a Greymon aveva infatti le squame azzurre
anzichè arancioni, esattamente come il BlackMetalGreymon di Neo; mentre il
'Garurumon' aveva una folta pelliccia nera come il petrolio, con striature
bianche sparse qua e là per il corpo (sulle zampe, sul torace, sulla coda e
anche sulla testa) al posto del chiarissimo, quasi bianco, colore azzurro,
interrotto da strisce viola che caratterizzava la forma Champion del partner di
Yamato. Entrambi stavano facendo del loro meglio per causare quanta più
distruzione possibile, scagliando palle di fuoco e torrenti di fiamme azzurre
contro tutto ciò che trovavano a portata di tiro.
"Mega Flame!" esclamò il Greymon oscuro, scagliando un'altra sfera
infuocata contro alcune cabine da spiaggia, costruite da chissà chi, che si
trovavano nelle vicinanze. Gli effetti furono prevedibili, e ben presto, dopo
una fragorosa esplosione, di esse non rimase altro che cenere. Il Digimon oscuro
sogghignò tra sè, soddisfatto del lavoro svolto. "Heh, tutto troppo facile!
Peccato non aver incontrato subito questi 'Digiprescelti' di cui abbiamo sentito
parlare... mi sarebbe piaciuto dare loro una piccola dimostrazione della mia
forza!"
"Non farti prendere la mano, BlackGreymon, e ricordati il motivo per cui
siamo qui!" gli rispose il gigantesco lupo nero, che sembrava dedicarsi alla sua
opera di distruzione con maggior freddezza e minor abbandono. "Il nostro scopo,
per adesso, è solo quello di attirare la loro attenzione. Poi, potrai sfogarti
quanto vorrai... ma per adesso, attieniti agli ordini!"
BlackGreymon grugnì infastidito. "Sì, d'accordo... sempre il solito
guastafeste, vero, BlackGarurumon?"
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: BlackGreymon
Tipo: Dinosauro
Attributo: Virus
Livello: Champion
Attacchi: Mega Flame, Grey Tooth
Un Greymon virale, molto più aggressivo e violento del suo parente
anti-virus, e il cui respiro infuocato è devastante almeno quanto la Nova
Blast!
Nome: BlackGarurumon
Tipo: Animale
Attributo: Virus
Livello: Champion
Attacchi: Ice Wall, Fox Fire
Versione virale di Garurumon. Nonostante ciò, sa lavorare bene in gruppo, e
condivide con la sua controparte l'estrema fedeltà ai suoi partner.
Per quanto i due Digimon sembrassero provare un certo feroce piacere nello
sfogare i propri istinti distruttivi, Hideto non poteva dire di condividere il
divertimento. Mentre osservava l'opera di distruzione dei due partner che gli
erano stati assegnati, sentiva un certo senso di colpa che lo rodeva
dall'interno: in fondo, era stato lui a dare a quei Digimon artificiali l'ordine
di attaccare, e quelli non avevano fatto altro che obbedire. La responsabilità
era soltanto sua, e la consapevolezza che quel settore fosse stato rovinato da
un semplice suo ordine lo faceva sentire male. Tuttavia, dentro di sè, sentiva
che era suo dovere per quanto aveva fatto a Neo e a Rei...
Quando il segnale che tanto aveva atteso arrivò al suo Digivice nero, Hideto
si sentì comunque sollevato. Almeno per il momento, non era più costretto a
causare ulteriore distruzione. "Va bene, ragazzi, basta così!" esclamò Hideto,
avanzando verso i suoi due Digimon. "Neo e gli altri ci hanno dato il segnale di
ritirata... anche prima di quanto osassi sperare! Si torna nel Mondo Reale!"
"Di già? Accidenti, proprio ora che cominciavo a divertirmi!" ringhiò
BlackGreymon, interrompendo con riluttanza il suo attacco e facendo per tornare
dal suo padrone. BlackGarurumon, da parte sua, non fece alcun commento e si
limitò a riaffiancarsi ad Hideto mentre quest'ultimo inseriva un paio di
coordinate in uno dei suoi D-3 e lo attivava. Il Digiport per il Mondo Reale non
tardò ad attivarsi.
"Per adesso, può bastare così, BlackGreymon." parlò il ragazzino dai capelli
neri, muovendo un passo verso il portale che si era già espanso alle sue
dimensioni massime e stava tingendo di viola la sabbia arroventata. "I
Digiprescelti non resteranno con le mani in mano, dopo quello che abbiamo fatto,
e avremo occasione di affrontarli più avanti." Nonostante avesse cercato di
sembrare freddo e composto, Hideto sentì di nuovo una stretta al cuore quando
rivolse un'altra occhiata alla spiaggia che era stata teatro del suo attacco.
Attaccare così il Mondo Digitale, prendersela con creature che non avevano fatto
del male ad una mosca... tutto questo era, molto semplicemente, contrario alla
sua natura, e trovarsi a farlo gli dava il voltastomaco. Ma decise di ignorare
la sua coscienza che gli urlava di fermarsi, e mise su una maschera di
indifferenza. Ormai, aveva mosso i suoi primi passi su quella strada, e
l'avrebbe percorsa fino alla fine... qualunque essa fosse stata.
Mentre si addentrava assieme ai suoi partner nel Digiport luccicante, Hideto
rivolse un ultimo pensiero ai Digimon che avevano perso le loro case... e forse
le loro vite... a causa della furia distruttiva dei suoi due partner.
"Mi dispiace... non ho altro modo per perdonarmi... e farmi perdonare..."
mormorò tra sè, prima che la luce innaturale del Digiport oscuro lo
inghiottisse, restituendolo al Mondo Reale...
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(Sequenza onirica)
"Allora, è qui che apparirà?" chiese un ragazzino sui nove anni, dai capelli
blu-neri a caschetto, con un Wormmon al seguito, ad un ragazzo un pò più grande,
vestito di nero e con i capelli castani, che gli si era appena affiancato. I due
Digiprescelti si trovavano in quel momento in un'ampia pianura disseminata di
rocce, senza il minimo segno di vita per miglia e miglia tutt'attorno. L'unico
rumore che si sentiva, oltre alle loro voci, era il cupo soffio del vento, che
ululava in maniera quasi innaturale sferzando i loro volti e i loro vestiti,
costringendoli a coprirsi il volto con le braccia. La calma era quasi
inquietante, e l'aria era carica di un'indefinibile energia che si
materializzava sotto forma di sfere di luce multicolore, che ondeggiavano in
aria per un pò prima di dissolversi... davanti a loro, il paesaggio ondeggiava
come un'immagine su una televisione difettosa, distorcendosi e allungandosi in
modo apparentemente casuale.
"Sì, Ken, ne sono sicuro... questo terrificante accumulo di energia non può
che essere opera sua..." mormorò il ragazzo più grande, proteggendo con il suo
corpo il suo Digimon, un Veemon dall'aria familiare. Nella sua mano, fece
scivolare un Digivice di modello sconosciuto, e i suoi occhi neri puntarono
verso l'orizzonte, intenti a scorgere ogni indizio di ciò che lui e Ken si
preparavano ad affrontare.
Non dovettero attendere a lungo. Ben presto, come se avessero percepito la
presenza dei ragazzi e dei loro Digimon, i venti iniziarono a soffiare con
ancora più violenza, facendo svolazzare i vestiti dei ragazzi e spingendo
indietro Veemon e Wormmon di qualche centimetro, mentre il cielo, prima di
allora tinto dell'anonimo bianco-grigio tipico di una giornata incerta, si
rabbuiò fino a diventare nero come gli abissi marini, con appena qualche
riflesso violaceo o bluastro a spezzare il suo cupo colore. L'aria stessa si era
fatta più pesante e più calda, e anche respirare si era fatto più difficoltoso.
Non solo questo, ma la presenza che era possibile percepire nella zona era
qualcosa di spaventosamente oscuro ed opprimente. Ken, il suo amico, e i loro
Digimon avevano l'impressione che un gigantesco occhio stesse continuando a
guardarli minaccioso. Veemon si accostò nuovamente al ragazzo vestito di nero,
raccogliendo tutto il suo coraggio e mettendosi in posizione di combattimento.
"Ormai ci siamo, Ryo... questo è lui..." disse, la sua vocetta acuta incrinata
da appena un accenno di paura.
Ryo annuì, osservando l'immensa figura che, dal nulla, si stava
materializzando davanti a loro: si trattava di un gigante nebuloso alto non meno
di quindici metri e con quattro braccia... ma per il resto, la figura del titano
era troppo confusa perchè fosse possibile distinguere altri particolari.
Stringendo i denti, il Digiprescelto lanciò un avvertimento al compagno. "Ken...
Wormmon... state attenti, quello che abbiamo davanti non è un comune Digimon...
preparatevi, perchè sarà una battaglia terribile!"
"Sì, lo sappiamo..." rispose Wormmon, anche lui con lo sguardo fisso sulla
figura innaturale che si avvicinava a passi pesanti, facendo tremare il terreno
sotto i suoi piedi e scavando in esso delle enormi fenditure. Dovunque la
creatura passasse, il paesaggio di distorceva, come se la struttura stessa di
DigiWorld rifiutasse la sua presenza, e alcune sezioni si erano addirittura
dissolte, trasformandosi in righe di zeri e uni che salivano turbinando verso il
non-cielo sopra di loro. Per quanto il volto del mostro fosse invisibile, Ken,
Wormmon, Ryo e Veemon percepirono chiaramente il sogghigno diabolico che lo
attraversava.
Un paio di oggetti cilindrici posti sulla schiena dell'abominio si
abbassarono, puntando dritti verso il quartetto di amici. Poi, l'essere parlò,
facendo vibrare l'aria stessa con il terribile suono della sua voce.
"ALLA FINE... ALLA FINE MI HAI TROVATO, RYO AKIYAMA... ERA CHIARO FIN
DALL'INIZIO... IL VERO SCONTRO SI SAREBBE SVOLTO... TRA NOI DUE..."
(Fine sequenza onirica)
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"RYO!" esclamò Ken, aprendo di scatto gli occhi e mettendosi seduto sul
letto. Immediatamente, le immagini nebulose che fino ad un attimo prima si erano
mosse davanti agli occhi svanirono, e vennero sostituite dai contorni sfumati
dei mobili di camera sua, occultati dall'oscurità: era vestito del suo pigiama,
e sulle sue gambe stava una leggera coperta bianca che spiccava nel buio; la
stanza era illuminata soltanto da qualche raggio di luce lunare che filtrava
dalla finestra, ed immersa nel silenzio più assoluto, escludendo i respiri
affannosi del Digiprescelto della Bontà.
"Ancora... quel nome..." mormorò tra sè Ken, i cui occhi si stavano
lentamente riabituando alle condizioni di luce presenti. Ricordava bene di aver
già menzionato quel nome tre anni prima, durante il soggiorno forzato a
DigiWorld e poco prima del suo rapimento da parte dei Daemon Corps. "Ryo...
Akiyama... perchè sono sicuro che questo nome mi sia così familiare... e perchè
mi ritorna in mente... proprio adesso..." continuò, cercando di sforzare la
memoria. Quel Veemon da cui Ryo era accompagnato nel suo sogno non gli giungeva
nuovo... in qualche modo, gli ricordava quello del suo amico Daisuke... e Ryo
stesso... si ricordava, vagamente, di quei capelli castani e dritti in testa, di
quei particolari vestiti neri... l'aveva già incontrato, ma quando questo fosse
avvenuto, non sarebbe riuscito a ricordarselo neanche se fosse dipesa la sua
vita... era come se quella parte della sua memoria fosse stata cancellata e
sostituita da un grande vuoto...
In quel momento, Ken si accorse di qualcosa di piccolo e lungo che si era
aggrappato ad un lembo del suo pigiama, tirando verso di sè per attirare
l'attenzione. Riportato di colpo alla realtà, il ragazzo guardò nella direzione
da cui provenivano quei lievi strattoni, vedendo Wormmon al suo fianco, ancorato
con le zampette artigliate alla maglietta del suo pigiama. "Ken! Mi senti? Va
tutto bene?" esclamò il piccolo Digimon bruco, in un tono di voce che suggeriva
che non era il suo primo tentativo di attirare l'attenzione.
"Huh? Che... Wormmon, cosa sta succedendo?" chiese Ken, finalmente
svegliandosi del tutto e rispondendo alle chiamate del suo Digimon, che tirò un
sospiro di sollievo. "Ken! Meno male che stai bene! All'improvviso, mentre
dormivo, ho sentito che parlavi nel sonno e ti agitavi... hai di nuovo parlato
di quel Ryo Akiyama che avevo sentito nominare tempo fa... non sapevo cosa ti
stesse succedendo, e ho avuto un pò di paura..."
Ken si mise seduto a gambe incrociate sul suo letto, accarezzando la testa
del suo Digimon per rassicurarlo. Era un pò sudato, e il suo respiro era
accelerato per l'intensità del sogno, ma a parte questo, con grande sollievo di
Wormmon, sembrava stare bene. "Non ti preoccupare, Wormmon, non mi è successo
niente... ho solo fatto... un sogno molto simile a quello dell'altra volta... è
solo che ancora non..."
Prima di poter proseguire con la spiegazione, Ken sentì un forte bruciore tra
il collo e la nuca, simile ad una scottatura solare, che lo costrinse a
stringere i denti e a portarsi una mano nella zona interessata. Un breve moto di
paura lo colse quando i polpastrelli delle sue dita toccarono la pelle e la
sentirono calda e irritata. Eppure era sicuro di non avere niente... fino ad
appena un secondo prima.
"Ken! Che cosa..." fece per chiedere Wormmon, provando a dare un'occhiata e
vedere cosa aveva il suo partner umano. Quando vide qual era il problema,
spalancò gli occhi e drizzò le antenne allarmato: in prossimità della nuca di
Ken, seminascosto delle dita della mano con cui si stava coprendo, c'era una
strana ed inquietante macchiolina di forma circolare, che irradiava una debole
luce rosso-arancione: sembrava quasi che sotto la pelle, Ken avesse un minuscolo
tizzone ardente... ma prima che Wormmon potesse chiamare il suo partner o fare
qualsiasi cosa, il bagliore infuocato si spense e il terribile dolore cessò,
lasciando Ken illeso come se non fosse mai successo niente. Il ragazzo esalò un
lento respiro di sollievo, riprendendosi dal bruciore che aveva sconvolto i suoi
sensi. Si massaggiò ancora un pò la zona in cui aveva sentito bruciore, per
mandare via le ultime, leggere fitte.
"Ken! Ken, che ti succede? Sicuro che sia tutto a posto?" chiese il piccolo
bruco, ansioso per quanto aveva appena visto. Ken, per un attimo, sembrò non
aver sentito la domanda, e Wormmon stava per reiterarla prima che il suo partner
girasse lievemente il capo verso di lui e annuisse.
"Uff... Sì, ora sto bene... però, accidenti, se faceva male..." ansimò
debolmente. "Sembrava una bruciatura... Wormmon, mi dispiace di averti fatto
preoccupare così... ma cosa è successo? Hai per caso visto qualcosa?"
"Non ci crederai, Ken, ma ho visto una strana macchia di luce nella zona che
ti faceva male!" rispose il Digimon insetto. "Era rossa ed infiammata... ma
prima che potessi vedere altro è scomparsa! Non ho idea di cosa potrebbe
essere!"
"Sì, capisco..." mormorò Ken, cercando di nascondere al suo Digimon un senso
di ansia che sentiva risalirgli. C'era qualcosa che non gli piaceva di quanto
aveva appena detto Wormmon... non sapeva esattamente che cosa, ma sentiva che
era in qualche modo importante. Era sicuro di non averlo sentito per la prima
volta, quel micidiale bruciore alla nuca...
I pensieri di Ken furono interrotti da un paio di lievi colpi alla porta
della sua camera e dalla voce di suo padre, probabilmente messo in allarme dalla
voce che aveva sentito. "Ken! Ken, va tutto bene? Posso entrare?"
"Ah... certo, papà, entra pure!" rispose Ken, e la porta della camera si
aprì, rivelando Takuma Ichijouji, in pigiama e pantofole, che si avvicinò
preoccupato al figlio. "Ken, figliolo, ho sentito la tua voce e sono venuto...
c'è qualche problema?" gli chiese, raggiungendolo e mettendogli una mano sulla
spalla. Ken scacciò immediatamente le preoccupazioni del padre scuotendo la
testa come per dire di no. "Grazie, papà... ma non era niente, davvero... ho
fatto un sogno piuttosto strano... e particolarmente intenso... mi sono
allarmato, e mi sono messo a parlare nel sonno. Anzi, mi dispiace di averti
svegliato..."
"Figurati..." rispose Takuma, sedendosi accanto al figlio e mettendogli una
mano sulla spalla. Sulla soglia della camera era comparsa anche sua moglie, Mia
Ichijouji, che emise un sospiro di sollievo quando vide che l'unico figlio
rimastole stava bene. "Mi dispiace solo per questo tuo incubo... va tutto bene,
tesoro, Ken ha solo fatto un brutto sogno!" aggiunse l'uomo, rivolgendosi alla
moglie.
"Meno male che era solo un sogno..." mormorò la donna. "Ken, vuoi che ti
faccia una camomilla? Magari ti aiuta a riprendere sonno?"
Ken rifiutò gentilmente, facendo un sorriso a sua madre e alzando la mano
davanti a sè. "Grazie, mamma, ma non credo ne avrò bisogno... era soltanto un
sogno... voi tornate pure a dormire, non preoccupatevi per me."
"E se proprio dovesse accadere qualcosa... ci sono anch'io a fare buona
guardia a Ken!" proseguì il piccolo Wormmon, strizzando un occhio verso i
genitori del suo partner per dire loro che era tutto sotto controllo.
"Se ne sei sicuro..." riprese Takuma. Alla risposta affermativa del figlio,
l'uomo si alzò e gli augurò di nuovo la buonanotte, poi diede una grattatina
amichevole dietro la testa di Wormmon. "Oh, e grazie anche a te, Wormmon... ma
mi raccomando, se avete dei problemi, ditecelo. E noi, per quanto possibile, vi
aiuteremo."
"Grazie, papà... e buona notte ancora!" ripetè Ken con un cenno del capo,
accompagnando i suoi genitori con lo sguardo mentre lo salutavano e ritornavano
la loro camera. Con un sospiro di sollievo, Ken si portò una mano alla testa e
si permise di rilassarsi. Tuttavia, la tranquillità che gli aveva dato parlare
con i suoi genitori non era riuscita a mandare via quell'inquietudine che gli
accadimenti di qualche istante prima si erano portati dietro: Wormmon, guardando
verso gli occhi del suo partner, si accorse della strana luce che brillava nei
suoi occhi... la stessa ombra di malinconia che lo assaliva quando cercava di
ricordarsi del suo passato e tappare i buchi della sua memoria...
Quel nome... Ryo Akiyama... e quella immensa sagoma nebulosa... che
significato avevano queste due cose, si stava chiedendo Ken, la mano ancora
appoggiata su una tempia. Nessuno degli altri Digiprescelti, che lui sapesse, ne
aveva mai anche solo sentito parlare... allora perchè queste due cose
continuavano ad affiorare alla sua memoria? C'era qualcosa dietro, questo era
sicuro... e quel qualcosa era sicuramente collegato all'inspiegabile dolore alla
nuca che l'aveva assalito poco prima...
Entrambi, Digiprescelto e Digimon, avevano uno strano presentimento...
qualcosa di terribile sarebbe accaduto presto, e parlare con i genitori di Ken
sarebbe servito unicamente a farli stare ancora più in ansia... e
inutilmente...
"Ken..." mormorò Wormmon, avvicinandosi al suo partner per fargli coraggio.
Il Digiprescelto della Bontà accolse con una carezza le attenzioni del suo
Digimon, e si mise in posizione semiseduta sul letto, cercando di scacciare,
almeno per il momento, quei cupi pensieri dalla sua mente.
"Sì, Wormmon... sto bene, non ti preoccupare... faremo luce su questi
misteri, te lo prometto..." mormorò.
----------
"No... No... non voglio... non voglio diventare... parte delle
tenebre..."
Le sensibili orecchie di Gatomon si drizzarono nel sonno, captando la flebile
voce di Hikari che mormorava qualcosa nel sonno. Quando si rese conto che si
trattava di un lamento, la gattina aprì di scatto gli occhi, si alzò,
svegliandosi con la stessa rapidità ed efficienza che anni di schiavitù sotto
Myotismon le avevano insegnato nel modo più brutale, e cominciò a guardarsi
attorno allarmata, temendo che stesse accadendo qualcosa ad Hikari. La trovò
ancora distesa nel suo letto, supina con la testa sul cuscino macchiato di
sudore, gli occhi chiusi e un'espressione terrorizzata dipinta sul volto. Era
chiaramente preda di un incubo molto vivido, e continuava a sferrare calci sotto
le coperte e a dibattersi come se volesse sfuggire alla morsa di tentacoli
invisibili. La vista della sua partner così spaventata scosse Gatomon, che con
due scatti arrivò sul letto di Hikari e le prese una spalla, scuotendola per
farla svegliare.
"Hikari!" esclamò la gattina. "Hikari, svegliati!"
"F... fratellino... Daisuke... amici... non ce la faccio... lui... lui quello
che vuole... lo avrà..." continuava a ripetere la ragazzina in una sorta di
angosciata litania, riferendosi a chissà cosa. Sembrava non essersi nemmeno
accorta della scossa che la sua partner le aveva dato. Ma la gattina non si
arrese, e provò a tirare la manica del pigiama di Hikari verso di sè.
"Andiamo, Hikari, svegliati!" esclamò Gatomon, il tono di voce che stava
passando dall'allerta ad un percepibile allarme. "Stai sognando! Il tuo è solo
un incubo!"
Finalmente, gli sforzi del Digimon felino diedero i loro risultati, e gli
occhi di Hikari si spalancarono di colpo, luccicanti di paura nell'oscurità
della stanza... "NO!" esclamò Hikari, dando sfogo alla sua paura in un unico,
breve grido di rifiuto. La Digiprescelta della Luce, ora sveglia, si irrigidì
per un momento, poi si afflosciò quasi senza forze sul suo letto bagnato di
sudore, il respiro che le usciva dai polmoni in brevi ansimi affaticati. Dopo
qualche secondo di assoluta immobilità, riuscì a riacquistare abbastanza
presenza di spirito da voltare la testa verso Gatomon, che le era ancora
aggrappata alla manica del pigiama, e la guardava con evidente preoccupazione.
"G... Gatomon?" mormorò, e l'espressione impaurita sul suo bel viso si
addolcì in una di sollievo. Il suo cuore stava ancora battendo all'impazzata,
sentiva un nodo allo stomaco per la paura, e le gocce di sudore che scendevano
sulla sua fronte si erano raffreddate, mandando dei brividi lungo il suo corpo,
ma rendersi conto che era stato tutto un brutto sogno la faceva già sentire
meglio. "Uff... meno male... era soltanto un incubo... santo cielo, Gatomon, non
ricordo di averne mai fatto uno peggiore in vita mia..."
"Me ne sono accorta..." rispose seriamente Gatomon, facendo un cenno
affermativo con la testa. "Continuavi ad agitarti, e a dire che non volevi
diventare parte delle tenebre... ti confesso che per un attimo ho avuto paura
che ti stesse accadendo qualcosa..."
"E forse... forse questa eventualità è ancora possibile..." pensò tra
sè, evitando di dirlo ad alta voce per non spaventare ulteriormente la sua
partner. Gatomon, come tutti i Digiprescelti e i Digimon, era consapevole del
fatto che Hikari avesse degli strani poteri, che la rendevano in qualche modo...
'diversa'... dagli altri del gruppo. Era stata presente quando una misteriosa
entità l'aveva posseduta e aveva parlato per bocca sua, poco dopo lo scontro tra
WarGreymon e MetalGarurumon durante l'era dei Dark Masters. Sapeva delle strane
visioni che l'avevano tormentata prima del suo primo allucinante 'viaggio' nel
Dark Ocean, e del fatto che in certi casi lei fosse in grado di percepire, con
effetti dolorosi o quantomeno sconfortanti, la presenza di entità legate alle
tenebre. Quindi, sapeva anche che un suo incubo così vivido non era cosa da
sottovalutare. Odiava ammetterlo, ma era spaventata anche lei...
La porta della camera si aprì di colpo, facendo sobbalzare la gattina con il
suo suono improvviso, un raggio di luce artificiale illuminò in parte il
pavimento, e Taichi, vestito soltanto dei pantaloncini del suo pigiama, apparve
sulla soglia, visibilmente preoccupato. "Permesso? Hikari, che succede? Ho
sentito che gridavi qualcosa..." disse il ragazzo, restando fuori dalla stanza e
attendendo risposta prima di entrare, per non mettere in imbarazzo la sorella
minore. Come riscossa dall'arrivo del fratello maggiore, Hikari si mise seduta
sul suo letto, appoggiando la schiena al cuscino tenuto sollevato, e si asciugò
il sudore dalla fronte con un gesto del braccio prima di rispondergli. "Ah, sei
tu, fratellino... sì, entra pure!"
"Permesso..." si sentì la vocetta acuta di Agumon, che entrò assieme al
Digiprescelto del Coraggio. "Hikari-chan, è successo qualcosa? Stai bene?"
"Sì..." rispose Hikari, con la voce ancora un pò tremante per lo spavento.
"E' stato... semplicemente un incubo... niente... di cui preoccuparsi
davvero..."
Taichi e Agumon raggiunsero il letto dove la ragazzina era seduta e si misero
al suo fianco. "Sei sicura che non sia niente, sorellina? Non vorrei mai che tu
stessi male..."
La risposta di Hikari fu un sorriso rassicurante: Taichi era sempre stato un
fratello protettivo, a volte un pò troppo... però lei capiva le sue ragioni.
"Sì, Taichi... non ti preoccupare, sto bene... a parte un pò di paura..." gli
disse, con un cenno affermativo della testa. "Devo soltanto calmarmi un pò, e
poi riprendo a dormire, tutto qui!"
"Hikari! Tesoro, cosa succede?" si sentì la voce preoccupata della signora
Yagami, che apparve dietro la soglia con addosso una vestaglia e le pantofole da
casa. La giovane madre, la sua natura apprensiva risvegliata dall'improvviso
urlo della figlia, iniziò a tempestare Hikari di domande. "Abbiamo sentito la
tua voce... stai bene? Hai avuto un incubo? Non hai digerito bene? Ti dà
fastidio lo stomaco?"
"Ehm, Yuuko... non credi di esagerare un pò?" le chiese il marito, a sua
volta accorso. Una grossa gocciolona di sudore scese dalle fronti dei due
fratellini Yagami e dei loro Digimon alla vista di Yuuko che si fiondava al
fianco di Taichi e, chinandosi verso la figlia minore, continuava la sua sequela
di domande...
"Sei sicura di stare bene, Hikari? Non hai mal di testa? Mal di stomaco? Di
schiena?"
"Tesoro, Hikari ha solo avuto un incubo! Non è il caso di esagerare!"
"Sto bene, mamma! Davvero!"
"Non vuoi un tè, sorellina? Una camomilla? Qualcosa?"
Mentre i membri umani della famiglia continuavano il loro strampalato botta e
risposta, Gatomon e Agumon si guardarono confusi negli occhi, prima che la
gattina bianca emettesse un sospiro e scuotesse la testa. Scene del genere non
erano troppo inusuali per casa Yagami... e tuttavia riuscivano sempre a
spiazzarla!
"A volte non sono se devo irritarmi o preoccuparmi per loro..." mormorò.
----------
"Il mio medaglione... sta brillando... Questo vuol dire... che il momento è
davvero arrivato..."
In casa Saiba, Rei, anche lei svegliata improvvisamente dal suo sonno, era in
posizione semiseduta sul suo letto, con la schiena appoggiata al cuscino e in
una mano il medaglione circolare, verde e arancione, che Yamato le aveva visto
al collo diverse ore prima. L'unica differenza era la flebile luce bianca che lo
circondava, illuminando in confuso la piccola camera da letto, i mobili ed
accessori che la decoravano (compresa la sedia a rotelle posta di fianco al
letto) e il bel viso della ragazzina paralitica. Lo sguardo di Rei rimaneva
fisso sul medaglione, pieno di tristezza e preoccupazione per quanto stava per
accadere...
"Anche... anche se sapevo cosa sarebbe successo... non avrei mai creduto
che... Neo... perchè... cosa ti ha fatto cambiare tanto? Una volta... eri così
gentile..." mormorò la ragazzina, chiudendo gli occhi e lasciando che una
singola lacrima le scorresse sulla guancia. Un fiume di ricordi, in un breve
lasso di tempo, riaffiorò alla sua memoria: ricordi di un'infanzia allegra,
anche se non propriamente spensierata... ricordi dei loro amici e di tanta gioia
condivisa tra tutti... e che ora, in quel momento così critico, sembravano fin
troppo distanti. "Da quando... da quando ho avuto quell'incidente... e sono,
chissà come, entrata in contatto con quel... Mondo Digitale... tu non hai fatto
altro che allontanarti sempre di più... fratellino... se solo potessi capire il
perchè... non ti rendi conto che quello che stai facendo... non sarà utile a
nessuno?"
Con un gesto della mano, Rei si asciugò gli occhi e strinse nella mano
l'amuleto circolare. Non era il momento di piangersi addosso. I Digiprescelti
avrebbero presto avuto bisogno di lei... affinchè la profezia si
avverasse...
CONTINUA...
Note dell'autore: Purtroppo, ancora una volta, sono i miei esami universitari
a farla da padroni, e per questa settimana non mi sarà possibile dedicare troppo
tempo alla stesura della mia saga. Vi chiedo solo di avere un pò di pazienza,
okay? Tra non molto, potrò riprendere il mio ritmo di lavoro normale...
Intanto, spero che questo capitolo sia soddisfacente. I Digiprescelti oscuri
hanno fatto la loro prima mossa... e come vedete, sto rimettendo in scena i
prescelti internazionali: ora manca soltanto Derek... e anche lui non tarderà
più di tanto. Inoltre, come avete visto, Ken e Hikari stanno facendo dei sogni
piuttosto strani... e, di nuovo, ho menzionato la misteriosa connessione tra Ken
e Ryo! Chi conosce i videogiochi di Digimon per Wonderswan, forse saprà chi è il
misterioso Digimon apparso nel sogno di Ken... FERMI, NIENTE SPOILER!!! Questa è
una cosa che si chiarirà più avanti... molto più avanti...
Non appena mi sarà possibile, riprenderò a scrivere, questa volta passando al
capitolo 4 di 'Digimon Zero', e proseguendo le mie fanfiction di MegaMan Battle
Network / NT Warriors e di Sonic X. Intanto, mi auguro che il capitolo 5 di
'Invasion' sia stato all'altezza. Reggetevi forte, perchè tra poco inizia la
vera azione!
Alla prossima,
Justice Gundam
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Capitolo 6 *** La minaccia dei prescelti oscuri ***
Invasion-06
Digimon Adventure 02: Invasion
Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam
Taichi: Buonasera a tutti, fan di Digimon di ogni parte d'Italia (direi anche
del mondo, ma non so quanti seguano questa fanfic dall'estero...). E benvenuti
al sesto capitolo di 'Invasion'! Il nostro autore ha attraversato un periodo
piuttosto duro, con gli esami e tutto il resto, ma ora è tornato e pronto a
rendere questa fanfiction più bella che mai! Beh, come avete potuto vedere nei
capitoli precedenti, ora i nostri nemici hanno fatto la loro prima mossa, e sarà
nostro compito cercare di fermarli prima che facciano qualcosa di
irreparabile!
Patamon: Come avete potuto vedere, l'autore ha rimesso in scena alcuni dei
Digiprescelti internazionali che ci hanno dato una mano nella prima fanfiction
di questa serie: Michael, Rosa e Catherine sono ufficialmente tornati in scena,
mentre Derek arriverà tra non molto... e anche loro avranno le loro brave parti
in questa storia! Ma ora, passiamo alle recensioni: HikariKanna, prima di tutto:
intanto, grazie per essere stata la prima a recensire! :)
Takeru: Quello che l'autore aveva da dire sulla sua scelta in campo pairings,
l'ha già detto, e gli sembrava superfluo, nonchè irritante, ripeterlo ancora. Ma
non preoccuparti, perchè ha tutta l'intenzione, nella sua prossima saga (che,
però, non so quando inizierà a scrivere... prima vorrebbe concentrarsi su QUESTA
continuity...), di usare Takari e Koumimi... ehm, Sorato no, visto che la
odia... Oh, e per le sequenze oniriche... beh, ci voleva qualcosa che
preannunciasse quello che ci aspetta in futuro... un futuro forse prossimo, o
forse un pò più remoto...
Hikari: L'autore sapeva che la scena con Ken ti sarebbe piaciuta, Francesca
Akira! E ancora una volta, come hai visto, ritorna il misterioso legame che ha
con Ryo di Digimon Tamers... Per quanto riguarda gli elementi di V-Tamers...
beh, hai ragione, ma Neo ha cambiato Digimon diverse volte nel manga... e il suo
primo partner era proprio un BlackMetalGreymon! E poi, chi dice che l'autore non
voglia integrare altri elementi di V-Tamers nella sua storia? Ehm, con questo,
temo di aver detto anche troppo...
Sora: SweetGirl, a te che sei una grande fan delle storie romantiche,
possiamo dire che le scene che ti piacciono non tarderanno ad arrivare. E ci
saranno un pò di occasioni di avvicinamento, in futuro, per le tue coppie
preferite! E sì, le Daikari stanno aumentando, abbiamo avuto modo di notare.
Sembra che qualcuno si sia finalmente deciso a riconoscere un pò di dignità
anche a Daisuke...
Justice: Grazie, ragazzi! A KillKenny rispondo io! Beh, mi fa piacere che
trovi simpatici i quattro Digiprescelti oscuri... e ci avevo azzeccato con il
demone suggeritore! Per il resto... beh, ricordo bene che Garv era un bestione
di tutto rispetto, quindi penso che per affrontare una mostruosità al suo
livello, ci vorrebbe ALMENO qualcuno come Lucemon. In ogni caso, posso
assicurarti di una cosa: nel mondo di Digimon esiste qualcosa... qualcosa di
UFFICIALE, sia ben chiaro! ...che potrebbe combattere ad armi pari con Lord of
Nightmares! Non so se rendo...
Gomamon: E per finire, vediamo le recensioni di Kari89 e TopoMouse...
uhmmm... nulla a cui non avessimo risposto in precedenza per la prima, ma grazie
comunque per l'interessamento e per aver letto la storia! Speriamo che anche
questo capitolo ti piaccia! Per quanto riguarda TopoMouse... beh, possiamo solo
dirti che man mano si scoprirà la vera natura del Dark Seed. E credimi, ci
sarebbero da scrivere interi volumi su di esso! Ora, per noi è il momento di
tornare in azione e cercare di ostacolare i Digiprescelti oscuri... ovviamente,
questo significherà vedersela con quello che questo autore dal cervello bacato
ha in serbo per noi...
Justice (sarcastico): Grazie della fiducia, Gomamon. Tu sì che sai come dare
fiducia agli altri.
Gomamon: Che posso dire? Viene con l'esercizio! ^_^
----------
Capitolo 06 - La minaccia dei prescelti oscuri
Tokyo, quartiere di Odaiba. In quella calda mattina d'estate, con il sole già
luminoso nonostante fossero solo le sette della mattina, l'occupante di un
piccolo letto in una disordinata camera dell'appartamento Motomiya, era disteso
su un fianco con la testa dai capelli appuntiti appoggiata ad un morbido cuscino
bianco, e russava lievemente, immerso in un tranquillo sonno. Il suo letto era
ormai praticamente disfatto, con le lenzuola gettate da una parte e dall'altra
come alcuni vestiti sporchi che infestavano il pavimento, e il ragazzino
indossava soltanto una canottiera bianca senza maniche e un paio di larghi
pantaloncini grigi, che gli facevano da pigiama. Vicino al suo letto, disteso su
un grosso cuscino rosso adagiato sopra il comodino, dormiva saporitamente un
buffo draghetto dalle squame azzurre con un piccolo segno giallo a forma di V,
simile ad una cicatrice, sulla fronte, lunghe orecchie frastagliate e un
minuscolo cornetto grigio sul naso. I loro respiri erano tutto ciò che si
sentiva nella camera da letto altrimenti silenziosa, come tutto il resto
dell'appartamento.
Lentamente, dalle veneziane rimaste un pò aperte dalla sera prima, iniziò a
filtrare un caldo raggio di luce solare, che illuminò la guancia del
quattordicenne Daisuke Motomiya, facendogli sentire il proprio calore e colpendo
di striscio il suo occhio destro semiaperto. Il ragazzino emise un lieve
mormorio e spostò la testa da una parte, cercando di sfuggire alla luce che
disturbava il suo riposo del giusto, ma lo stimolo era stato sufficiente a
risvegliare la sua mente intorpidita dal sonno: dopo essersi mosso per qualche
istante sul suo giaciglio nel tentativo di trovare una posizione più comoda,
Daisuke sorrise leggermente allorchè il ricordo di quanto doveva fare con Veemon
e i suoi amici riaffiorò - li aspettava una gita a DigiWorld in pieno stile, con
tutta la squadra e con la possibilità di ritrovare i loro vecchi amici! E,
chissà, forse anche una possibilità di stare un pò con Hikari... ma Daisuke
scosse la testa, relegando quel pensiero a qualche altro angolo della sua mente
e riservandosi di pensarci al momento del dunque. I suoi occhi nocciola si
aprirono, scintillanti dell'entusiasmo che Daisuke metteva in tutto ciò che
faceva, e il suo corpo si alzò lentamente dal materasso, mettendosi in posizione
seduta. Dopo essersi appoggiato le mani sulle anche e aver inarcato la schiena
in modo da scacciare gli ultimi scampoli di torpore, Daisuke aprì la bocca e
sbadigliò fragorosamente, preparandosi tra sè e sè al nuovo giorno che lo
attendeva... ed era sicuro che sarebbe stato un giorno memorabile! Quasi allo
stesso tempo, il piccolo Veemon si alzò dal cuscino sul quale dormiva e si
stiracchiò, aprendo i suoi grandi occhioni rossi e agitando una mano verso
Daisuke in segno di saluto, il suo ormai classico sorriso da monello, con tanto
di canino sporgente, sulle labbra.
"Heilà, Dai! Ben svegliato! Allora, ti senti pronto per oggi?" cinguettò il
draghetto, scendendo dal cuscino e sgranchendosi la spina dorsale. Daisuke si
sfregò gli occhi con la mano destra prima di rispondere al suo partner con un
suo cenno della mano e un sorriso di rimando.
"Ben svegliato anche a te, Veemon! Certo che sono pronto, non vedo l'ora di
tornare a DigiWorld!" esclamò, finalmente sveglio del tutto. "Chissà come
staranno andando le cose laggiù, è un sacco di tempo che non andiamo!"
"Beh, allora non perdiamo altro tempo! Ci aspetta una giornata memorabile!"
esclamò Veemon, balzando agilmente giù dal comodino e facendo cenno a Daisuke di
seguirlo oltre la porta della stanza. "Forza, andiamo a preparare un pò di
colazione per quando si sveglieranno anche Jun e gli altri! L'ultimo che arriva
lava i piatti!"
Con un ghigno sicuro sulla labbra, Daisuke saltò giù dal letto. "Una sfida,
Veemon? Come vuoi, preparati con spugnetta e detersivo!"
"Strano, era quello che volevo dire a te!" rise Veemon, balzando verso la
maniglia della porta, afferrandosi ad essa e aprendola con un gesto della mano.
"Allora pronti, partenza, via!"
"Hey, ma così parti in vantaggio! Non vale!" esclamò Daisuke allorchè il suo
partner scompariva dietro la porta aperta e iniziava a correre come un fulmine
verso la cucina di casa Motomiya. Sorridendo per il gusto della sfida, il
secondo leader dei bambini prescelti dribblò agilmente le coperte e i vestiti
sporchi rimasti sul pavimento, con la sicurezza acquisita in anni di allenamenti
di calcio, e superò la porta a sua volta, determinato a riacciuffare
Veemon...
"Heh... che cosa sarebbe la vita senza un pò di competizione
amichevole?" pensò tra sè Daisuke all'atto di varcare la soglia di camera
sua. "Da quando Veemon è entrato a far parte della mia vita... e della mia
famiglia, non c'è mai stato un solo giorno di noia. Credo di averlo già detto
più volte, ma... diventare un Digiprescelto è stata la cosa migliore che mi sia
capitata finora! Caspita, chissà dove sarei adesso, se non avessi trovato il
Digi-Tama di Veemon e il Digimental del Coraggio, ancora tre anni fa..."
"Ti acciuffo, Veemon! Stai a vedere!" continuò Daisuke, uscendo dalla sua
camera e correndo dietro al draghetto azzurro. Tanto i due amici erano lontani
dal prevedere quali nuvole nere si stessero addensando sulle loro teste, e
sull'intera città di Odaiba...
----------
In casa Hida, alla stessa ora, la nuova giornata era stata accolta con
maggiore compostezza: abituato ad alzarsi presto, il piccolo Iori era già in
piedi da mezz'ora, e il suo piccolo letto era stato meticolosamente riordinato e
rimesso a posto, come se nessuno ci avesse mai dormito dentro da un'intera
settimana. Il suo pigro partner, Armadillomon, era ancora addormentato nella sua
cesta, coperto da un lenzuolino bianco e accarezzato da alcuni gentili raggi di
sole che entravano dalle imposte semiaperte, e il suo respiro usciva in lievi
sospiri dalle sue narici. Iori, già vestito di una camicetta bianca dalle
maniche corte e un paio di pantaloncini beige con calze bianche - un
abbagliamento abbastanza neutro che bene si intonava con la sua personalità -,
dopo aver ripiegato il suo pigiama e averlo infilato sotto il cuscino gli si
avvicinò, stando bene attento a non svegliarlo, e gli fece un sorriso a fior di
labbra, prima di dirigersi in punta di piedi fuori dalla sua stanza. Iori tirò
un sospiro sentendo che l'interno dell'appartamento conservava ancora il fresco
della nottata, offrendo un pò di sollievo dalla calura di quei giorni d'estate.
Il profumo di pane tostato che raggiunse le sue narici, e la luce solare
proveniente dalle finestre semiaperte della cucina e del soggiorno gli
comunicarono che anche il resto della famiglia si era svegliato. Il suo nonno
paterno, l'anziano e gentile Chikara Hida, stava uscendo in quel momento dalla
sua camera, con addosso un kimono lungo bianco e un paio di sandali infradito di
paglia, e lo salutò con un sorriso e un piccolo inchino mentre passava. "Oh,
buongiorno, Iori-chan... sveglio presto come sempre! Spero che tu abbia dormito
bene." gli disse, con il suo ormai familiare tono paterno.
Iori ricambiò il saluto. "Buongiorno, nonno. Sì, è stata una buona nottata.
Armadillomon sta ancora dormendo, e ho pensato di lasciarlo riposare un altro
pò..."
"Bene." rispose l'anziano signore. "Allora, oggi andrai con i tuoi amici a
visitare DigiWorld?"
Il ragazzino rispose con un cenno affermativo, mentre lui e suo nonno si
dirigevano verso la cucina da cui proveniva l'invitante profumo di pane tostato,
e dove la signora Hida, con addosso la sua tenuta da casa, stava iniziando a
disporre dei piatti sul tavolino, in preparazione della colazione. "Sì, io e i
miei amici ci siamo scambiati delle e-mail ieri sera con l'ora del ritrovo. E'
da molto tempo che non ci andiamo più, e vorremmo vedere se va tutto bene ai
nostri amici che vivono lì." Entrando in cucina, i due fecero un inchino
rispettoso alla signora Hida, che ricambiò con il suo tipico sorriso gentile e
un pò triste. "Buongiorno, Iori. Buongiorno, Chikara-san... vi siete svegliati
di buon ora anche voi."
"Buongiorno, mamma..." salutò Iori. "Sì, ma... vedo che tu ti sei svegliata
ancora prima..."
"Buongiorno, figliola." aggiunse Chikara, rialzandosi dal suo inchino. "Vuoi
che ti diamo una mano a preparare la colazione?"
La signora Hida si schermì con un gesto della mano e indicò con lo sguardo il
tostapane in funzione appoggiato sul tavolo, nel quale aveva già infilato due
fette di pane da toast. "Oh... grazie, ma non è necessario! Mi sono alzata prima
proprio perchè volevo farvi trovare la colazione bella pronta. Comunque grazie
per l'interessamento. C'è qualcosa di particolare che vorreste?"
"No, grazie, figliola... niente di particolare..." rispose Chikara. "Prenderò
solo un bicchiere di latte e un toast."
"Sì, anch'io..." replicò Iori. "Poi, non preoccupati per i piatti, mamma...
oggi tocca a me lavarli..."
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Anche a casa Kido, fervevano i preparativi per la giornata. E, nel caso del
Digiprescelto dell'Affidabilità, questo significava assicurarsi che tutto il
necessario, per ogni possibile emergenza, fosse disponibile. Con un'espressione
pensosa sul volto, Jyou era impegnato a scegliere, in uno scaffale pieno di
confezioni di medicinali e attrezzi da campo e da pronto soccorso, quello che
potesse servire, mentre Gomamon lo guardava stupito.
"Jyou, guarda che stiamo semplicemente andando a fare un'escursione, non una
spedizione militare!" aveva detto il simpatico Digimon foca, frugando nello
zainetto rosso nel quale il suo partner stava disponendo ben in ordine tutto
l'armamentario. Dopo aver visto la quantità di cose che Jyou aveva fatto stare
là dentro, aveva ringraziato Azulongmon di non essere in grado di portare zaini
sulle spalle... "Non c'è mica bisogno che tu ti porti dietro l'intero armadio di
casa!"
Il prudente Digiprescelto con gli occhiali si passò una mano dietro la testa.
"Beh, hai ragione... però gli imprevisti possono capitare anche nei viaggi
brevi, non solo in quelli lunghi! So che forse sono un pò troppo apprensivo, ma
vorrei essere sicuro di avere tutto sotto mano in caso di emergenza." rispose,
dando un'altra occhiata a quello che aveva messo dentro fino a quel momento per
poi estrarre dallo zaino una confezione di cerotti e rimetterla al suo posto.
"Okay, forse due sono un pò troppe... una sarà sufficiente, almeno spero."
Il classico sorriso sornione incurvò la bocca di Gomamon. "Heh, il buon
vecchio Jyou... non saresti tu se non cercassi di prevedere ogni evenienza,
vero? Ma cerca anche di godertela, questa gita! E' un secolo che non andiamo a
DigiWorld, quindi non farti rovinare la festa da troppe preoccupazioni
inutili!"
"Hey, Jyou! Hey, Gomamon!" li chiamò una voce giovanile, appartenente ad un
ragazzo sui ventuno-ventidue anni, abbastanza simile come aspetto a Jyou ma con
i capelli più corti e di colore un pò più scuro. "Si fa una grande uscita oggi,
a quanto vedo!"
"Ah, ciao, Shuu!" rispose Jyou, distogliendo la sua attenzione dallo zaino e
rivolgendosi al fratello maggiore. "Sì, i nostri amici ci hanno mandato una
e-mail ieri sera per proporci di trascorrere assieme una giornata a DigiWorld.
Dopotutto, è praticamente l'anniversario dell'episodio della nebbia di Odaiba,
ti ricordi?"
Il ragazzo più grande annuì. "Certo, quella volta di sei anni fa... beh,
allora spero che tu e i tuoi amici passiate una buona giornata. Io, purtroppo,
adesso devo andare. Stamattina sarò in biblioteca, visto che ho del lavoro di
ricerca da svolgere per l'università..."
Jyou sbattè gli occhi stupito. "Per l'università? Ma non è chiusa per le
vacanze estive? Mi sembra un pò presto per iniziare già con la tua ricerca..."
gli chiese. Shuu rispose con un cenno del capo. "Sì, ma voglio comunque portarmi
avanti. Così avrò un pò di tempo in più per controllarla, compilarla, e
assicurarmi di aver fatto un buon lavoro."
Il minore dei fratelli Kido annuì, approvando la lungimiranza di Shuu. "Sì,
hai ragione... beh, in tal caso, Shuu, ti auguro buon lavoro."
"Grazie!" rispose Shuu, dirigendosi verso la porta di casa. "E tu, mi
raccomando, divertiti! Mamma, ci vediamo stasera! Per mezzogiorno andrò a
mangiare qualcosa fuori!"
"Va bene, Shuu! Anche papà dovrebbe tornare stasera, ma un pò sul tardi!"
rispose la signora Kido. Il padre, un medico di una certa fama, era già uscito
di casa da un bel pò, impegnato com'era con i numerosi casi di incidente che
sembravano moltiplicarsi nel periodo estivo. Senz'altro un lavoro duro, che
richiedeva costanza, abnegazione e sangue freddo... tutte qualità che Jyou era
una volta convinto di non possedere, pur ammirando il lavoro in sè. In occasione
della crisi di Odaiba, alla vigilia dello scontro con VenomMyotismon, aveva
affermato di non voler seguire i passi del padre... ma col tempo aveva pian
piano cominciato a riconsiderare la sua posizione, e ora... beh, ora studiava
per l'accesso alla Tokyo Daigaku, la più famosa e prestigiosa università di
Tokyo, e alla facoltà di medicina! Proprio incredibile come, col tempo,
potessero cambiare gli interessi, riflettè il Digiprescelto
dell'Affidabilità...
Dopo aver rivolto un ultimo saluto a Shuu e averlo accompagnato con lo
sguardo mentre usciva dall'appartamento dei Kido, Jyou e Gomamon tornarono ai
preparativi per l'uscita, ricominciando a frugare nello zaino per essere sicuri
di non portare troppe cose in più. Dopo aver dato un'ultima controllata alle
loro cose, erano in procinto di chiudere lo zaino e avviarsi, quando il
cellulare di Jyou emise una breve melodia che avvertiva di una chiamata. Il
ragazzo occhialuto immerse una mano nella tasca, afferrando il telefonino, lo
aprì e rispose.
"Pronto? Ah, Koushiro-san, buongiorno! Sì... sì, tutto bene da noi... ma tu,
piuttosto? Ci sono problemi, ti sento un pò in ansia..." iniziò a rispondere
Jyou. Un lungo silenzio da parte del Digiprescelto dell'Affidabilità seguì la
sua domanda, un silenzio che non faceva per niente piacere a Gomamon. Di solito,
quando Koushiro chiamava così, di mattina presto, e poi restava a lungo a
parlare, non era per cominucare delle buone notizie... e l'espressione seria e
preoccupata che apparve sul viso di Jyou qualche secondo dopo non fece che
confermare i suoi sospetti.
"Ah, capisco... e quando sarebbe avvenuto? Hmm... d'accordo, allora passerò
voce anche agli altri e gli dirò di venire... sì... Va bene, Koushiro-san, ora
li avverto! Grazie, ci vediamo a casa tua!" concluse Jyou, chiudendo la chiamata
e restando poi a guardare svagato il telefonino, la lieve smorfia sul suo volto
più che sufficiente a comunicare che c'era qualcosa che non andava sul serio.
Impaziente di sapere cosa stesse accadendo, Gomamon si trascinò fino al suo
partner e afferrò con la pinna artigliata la gamba dei suoi pantaloni, tirando
verso di sè per attirare l'attenzione. "Hey, Jyou, che succede? Ci sono
problemi, non è così?"
Jyou abbassò lo sguardo verso il suo partner, sorridendogli amaramente.
Ormai, Gomamon lo conosceva troppo bene per non rendersi conto subito di quando
qualcosa lo turbava... "Purtroppo sì, Gomamon... Koushiro mi ha comunicato di
aver ricevuto una strana e-mail da Gennai... una e-mail che lo avvisava di
un'emergenza improvvisa, della quale nemmeno Gennai stesso sa nulla... e ci
chiedeva di girare l'informazione anche agli altri." rispose il ragazzo
occhialuto.
"Accidenti, dopo due anni e mezzo di pace e tranquillità, doveva accadere
qualcosa proprio il giorno della nostra uscita? Certe volte sembra proprio che
gli eventi complottino contro di noi! Voglio dire, non poteva accadere domani, o
dopodomani, o il giorno dopo ancora? No, proprio oggi, neanche a farlo apposta!"
si lamentò Gomamon, cercando volutamente di fare il tono lamentoso in modo da
risollevare un pò il morale al suo compagno umano. L'espressione tesa di Jyou si
addolcì un pò, segno che il Digiprescelto aveva apprezzato il pensiero, ma ciò
nonostante nessuno dei due ignorava che se nemmeno Gennai aveva idea di cosa
stesse minacciando la pace di DigiWorld, c'erano forti probabilità che la
situazione fosse davvero molto grave... anche se non avevano ancora tutti gli
elementi per dirlo...
"Vabbè, non perdiamo altro tempo..." concluse Jyou, afferrando il telefono di
casa e iniziando a comporre un numero. "Chiamiamo gli altri, e avvisiamoli di
quanto sta accadendo!"
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"Cosa? Vorresti dirmi... che persino Gennai non sa cosa possa aver causato
queste anomalie?" esclamò Taichi, spalancando gli occhi mentre parlava al
telefono con Koushiro. Attorno a lui, anche Hikari, Agumon, Gatomon, e i signori
Yagami ascoltavano preoccupati, dopo aver saputo che c'era un'emergenza
riguardante DigiWorld dopo due anni e mezzo di normalità...
"Purtroppo sì, Taichi-san..." la voce di Koushiro si fece sentire,
leggermente distorta dalla linea telefonica. "Pare che ieri sera, Gennai-san
abbia rilevato degli accessi illegali a DigiWorld, e non ha la più pallida idea
di come questo possa essere successo. A quanto pare, gli 'intrusi' hanno usato
dei Digivice provenienti da una fonte esterna che al momento è ignota persino ad
Azulongmon... questo per farti capire quanto poco si sa!"
Taichi annuì seriamente, rassicurando i membri della sua famiglia con uno
sguardo che sembrava voler dire 'tutto bene'. "D'accordo, d'accordo... allora,
tu dici di incontrarci a casa tua e da lì andare a DigiWorld, alla dimora di
Gennai..." Riuscì quasi a percepire il suo geniale amico dai capelli rossi
annuire all'altro capo del telefono. "Sì, Taichi... Gennai mi ha comunicato
che una volta lì ci spiegherà in maggior dettaglio... ha anche detto che ha
radunato qualche nostra vecchia conoscenza, perchè ci desse una mano in questa
faccenda..."
"Ho capito..." concluse Taichi, seriamente. "Allora d'accordo, ci incontriamo
lì. Va bene, aspettaci che arriviamo subito, io e Hikari!"
"Grazie, Taichi..."
La chiamata si interruppe, e il Digiprescelto del Coraggio appoggiò il
ricevitore prima di rivolgersi alla sua famiglia e ai due Digimon con cui ormai
da tempo condividevano la loro casa, sospirando per concedersi due secondi nei
quali preparare il discorso. "Mi dispiace, sembra che per oggi la gita sia
saltata. Abbiamo un'emergenza, a quanto pare anche abbastanza grave, per le
mani..." disse, scuotendo la testa.
I signori Yagami abbassarono lo sguardo verso il pavimento. La notizia di
nuovi problemi a DigiWorld li stava mettendo in ansia, tanto più per come questa
era arrivata così, tra capo e collo, e per il fatto che i loro figli, questa
volta, dovevano vedersela con qualcosa della quale non avevano la più pallida
idea. La signora Yagami, in particolare, si sentiva stringere il cuore al
pensiero che i suoi 'bambini' e i loro amici fossero in procinto di andare a
rischiare la vita così... perchè era toccata a loro una simile responsabilità?
Perchè loro, di tanti ragazzi che vivevano a Tokyo? Come poteva quel Gennai
pretendere che dei ragazzi così giovani rischiassero la vita così, per
proteggere un mondo che non era il loro... Fatto quest'ultimo pensiero, la
giovane madre si interruppe di colpo, rimproverandosi per il suo modo di pensare
egoistico: sapeva che quanto stava accadendo a DigiWorld avrebbe sicuramente
avuto ripercussioni sul Mondo Reale, e si rendeva bene conto di non essere nella
posizione di fare domande di quel genere: in fondo, anche sei anni prima aveva
avuto paura... tanta paura... quando i bambini prescelti erano tornati in quel
mondo sconosciuto per combattere i Dark Masters e Apocalymon... quando
Diaboromon aveva minacciato di scagliare quei missili nucleari contro Odaiba...
e quando Mephistomon li aveva intrappolati a DigiWorld assieme ai ragazzi più
giovani e ai Digiprescelti degli altri paesi... ma Taichi, Hikari e gli altri si
erano sempre rivelati all'altezza della situazione. Tutto quello che poteva fare
lei era avere fiducia nei suoi figli, e lo avrebbe fatto anche adesso. Una
rapida occhiata d'intesa a suo marito Susumu, che annuì senza dire una parola,
le confermò quale era la cosa giusta da fare: si avvicinò a Taichi e gli mise
una mano sulla spalla, facendogli sentire tutta la sua vicinanza.
"Va bene, Taichi... so già che questa è la vostra responsabilità, e non
cercherò di trattenervi..." gli disse, mascherando la propria ansia. "Solo,
state molto attenti, ve ne prego..."
"Di questo non si preoccupi, signora Yagami!" esclamò prontamente Gatomon.
"Io sono la partner di Hikari, e la proteggerò con tutte le mie forze! Di questo
può essere sicura!"
"Grazie, Gatomon..." disse la prescelta della Luce, facendo un cenno di
assenso alla gattina digitale.
Agumon annuì. "Lo stesso vale per me! Finchè avrò vita, a Taichi non accadrà
nulla! Questa è una promessa!" annunciò, guadagnandosi anche lui l'approvazione
e la gratitudine del suo partner umano. Il maggiore dei fratelli Yagami si
rivolse poi alla sorella, ricordandosi dell'incubo che aveva fatto quella notte.
"Hikari, tu sei sicura di voler venire? Te la senti, dopo quanto è successo
stanotte?"
"Sì, fratellone." rispose Hikari, senza avere bisogno neanche di un attimo
per pensarci su. "Avete detto che la situazione è grave, no? Quindi ci sarà
bisogno di tutti noi per venirne a capo. Non preoccuparti per stanotte, è stato
soltanto un incubo... poteva capitare a chiunque, no?"
"Se ne sei assolutamente sicura, Hikari... allora va bene." rispose Taichi. I
due Digiprescelti si rivolsero poi ai loro genitori per salutarli e ricevere gli
ultimi, apprensivi auguri di buona fortuna.
Ma mentre genitori e figli si salutavano, Gatomon stava guardando Hikari con
aria poco convinta: c'era qualcosa che non andava in lei, e quegli strani incubi
e visioni che le apparivano da un pò di tempo a quella parte non potevano certo
essere una coincidenza... era già successo anni prima, quando Hikari era stata
trascinata in quel mondo senza luce dove aveva rischiato di essere rapita da
quei Divermon grigi... e non era un'esperienza che la gattina era ansiosa di
ripetere. Si augurava soltanto che fosse davvero una coincidenza, anche se la
sua parte più razionale sapeva che era improbabile, e che stava per accadere
qualcosa di grosso...
"Gatomon..." si sentì chiamare dalla vocetta acuta di Agumon. Il piccolo
tirannosauro dalle squame arancioni, impensierito dallo strano, quasi
imbarazzato, silenzio della sua 'collega', si era messo di fronte a lei e la
stava guardando interrogativamente, tenendo la testa inclinata. "C'è qualche
problema? Hai un'espressione così seria..."
La gattina bianca, riscossa dalle sue riflessioni, girò la testa verso
Agumon. "Oh, scusa, Agumon, ero un pò distratta... no, per adesso nessun
problema... e sottolineo per adesso..." rispose, sempre con quell'ombra di
sospetto sul volto e nei suoi grandi occhi felini. Il piccolo dinosauro, non
capendo quello che Gatomon voleva dire, le si avvicinò un pò di più. "Per
adesso? Perchè, temi per questi problemi che si stanno verificando a
DigiWorld?"
"Non solo per quelli..." rispose Gatomon, guardandosi le zampine guantate.
"E' per il fatto che Hikari in questo periodo è strana... mi ha raccontato che
l'altro giorno, al parco acquatico, ha visto tutto diventare buio per un
attimo... l'aveva attribuito ad un colpo di sole, ma ora non ne sono più tanto
sicura... e poi, l'incubo di stanotte. E immagino tu sappia che di solito,
quando Hikari mostra questi strani segni... beh, la cosa vuol dire che sta per
accadere qualcosa di brutto..."
Agumon sbattè gli occhi. "Capisco... e pensi che questi segni siano in
qualche modo collegati alla crisi a DigiWorld?"
La gattina bianca si voltò verso il suo collega, i verdi occhi felini che
risplendevano di una strana luce.
"Non lo penso, Agumon... ne sono sicura!"
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"Sì... hm... ho capito, Jyou-san, io e Sora-chan finiamo di prepararci e
arriviamo!" disse Mimi, con il cellulare all'orecchio. La Digiprescelta della
Sincerità stava rispondendo ad una chiamata fatta dal ragazzo occhialuto, che
stava passando ad altri il messaggio datogli da Koushiro, e vicino a lei c'erano
Sora, Biyomon, Palmon e la signora Takenouchi, tutte intente ad ascoltare la
conversazione per capire cosa stesse succedendo. "Sì... allora a casa di
Koushiro-san... va bene, Jyou-san, ci vediamo tra poco! Un bacio!"
La ragazza concluse la chiamata mandando un bacetto d'amicizia al ragazzo
occhialuto, poi chiuse e si rivolse alla sua migliore amica, alle Digimon e alla
signora Takenouchi, leggendo sui loro volti l'ansia di conoscere la situazione.
Quando Mimi parlò, la sua voce non riusciva a nascondere un certo
nervosismo."Era Jyou-san... mi ha comunicato che per oggi l'uscita è saltata, a
DigiWorld c'è un'emergenza..."
Sora annuì cupa. "Sì, lo immaginavamo... e di cosa si tratta?"
"E' qui il problema..." rispose Mimi, emettendo un sospiro. "Pare che neppure
Gennai-san sappia esattamente di cosa si tratti... sembra che si sia verificato
un problema che in teoria non sarebbe potuto verificarsi, un accesso illegale a
DigiWorld! Quattro estranei sono arrivati, accompagnati da cinque Digimon
partner di origine sconosciuta, hanno creato confusione in certi settori... e
poi se ne sono andati, senza che nessuno abbia potuto fare nulla per
fermarli!"
Delle espressioni di sbalordimento totale apparirono sui volti di Biyomon e
Palmon. "COSA?" esclamò il Digimon pianta, gli occhi che si facevano ancora più
grandi per lo stupore. "Ma com'è possibile? Solo chi ha un Digivice può accedere
al Mondo Digitale, e i Digivice vengono creati e distribuiti soltanto da
Azulongmon in persona! Chi può essere riuscito ad entrare a DigiWorld senza il
suo consenso?"
"Beh, tra anni fa quel tipo, Oikawa, ci aveva provato..." riflettè Biyomon.
"Tramite un Digivice che gli era stato dato da... oh, no... non ditemi che è
proprio lui...". L'uccellino rosa si fermò di colpo, ricordandosi di quanto era
successo quella volta, e soprattutto delle descrizioni terrificanti che aveva
sentito dai Digiprescelti più giovani di colui che aveva creato il Digivice
oscuro di Oikawa: Daemon, un Digimon che lei non aveva mai incontrato... e che,
a giudicare da quanto le era stato detto di lui, non aveva un gran desiderio di
incontrare tanto presto!
Ci pensò Sora a rassicurarla, appoggiandole una mano sulla testolina piumata
e facendole una carezza. "Stai calma, Biyomon... non dimenticare che i Digivice
creati da Daemon non sono permanenti. Ti ricordi quello che hanno detto Dai-kun
e gli altri? Dopo che Oikawa è emerso dal Digiport oscuro, il Digivice di Daemon
ha perso potenza, ed è stato a malapena sufficiente a far uscire i nostri amici
dal mondo illusorio di MaloMyotismon... i Digivice da lui creati durano soltanto
per un passaggio, mentre questi intrusi sono riusciti ad andare e tornare.
Inoltre, Ken-kun e gli altri erano riusciti a sigillare Daemon nella Dark Area,
da dove non può uscire... non avrebbe quindi potuto consegnare i suoi Digivice a
questi estranei." spiegò, cercando di sembrare più tranquilla di quanto in
realtà non fosse. Aveva detto così, ma in realtà temeva la stessa cosa che la
sua compagna aveva prospettato: e, in tutta sincerità, non vedeva in che altro
modo i quattro intrusi avessero potuto entrare nel Mondo Digitale... ma in ogni
caso c'era qualcosa che al momento sfuggiva loro... che cosa?
Come leggendole nel pensiero, Mimi prese la parola, ostentando quella
decisione e quella sicurezza in sè che i viaggi a DigiWorld le avevano
insegnato. "Restare qui a fare ipotesi non servirà a molto. Adesso penso sia
meglio raggiungere gli altri a casa di Koushiro-san, e andare a indagare
direttamente a DigiWorld, se vogliamo sperare di capirci qualcosa. Siete
d'accordo?"
"Hai ragione, Mimi-chan. Andiamo." rispose Sora, il suo gesto d'assenso
subito imitato da Biyomon e Palmon. Poi, la ragazza dai capelli arancioni si
rivolse alla madre, che la stava guardando con un'espressione che alla
Digiprescelta dell'Amore era familiare - lo stesso sguardo che, quando lei era
bambina, precedeva una partita di calcio... "Mamma..." iniziò, cercando le
parole per spiegare la situazione.
La signora Takenouchi alzò una mano e accarezzò dolcemente la guancia della
figlia, comunicandole che non aveva bisogno di spiegarsi. "Sì, tesoro, lo so...
Devi fare quello che è tuo dovere. Io ho fiducia in te, so che non sei più una
bambina e non hai più bisogno della mia protezione. Quindi vai pure... ma mi
raccomando, tesoro, stai attenta..."
Gli occhi di Sora brillarono per la commozione. "Non ti preoccupare, mamma...
Biyomon, Taichi-chan, Mimi-chan e gli altri saranno sempre con me, e potrò
sempre contare sul loro aiuto... vedrai, sistemeremo le cose e torneremo tutti a
casa sani e salvi." le disse.
Biyomon sentì il bisogno di rassicurare a sua volta la madre della sua
partner. "Può sempre contare su di me, signora Takenouchi! Io proteggerò Sora in
ogni momento, non la lascerò mai sola!"
"Lo stesso vale per noi... giusto, Palmon?" proseguì Mimi, facendo un
occhiolino alla sua partner, che rispose con il segno della vittoria.
"Giustissimo, Mimi-chan!"
"Vi ringrazio, Biyomon... Mimi-chan... Palmon..." rispose la donna, guardando
l'uccellino rosa negli occhi, poi rivolgendo lo sguardo alla Digiprescelta della
Sincerità e alla sua partner. Madre e figlia si scambiarono un breve abbraccio,
poi Sora, Mimi e le loro partner salutarono per l'ultima volta e uscirono,
dirette verso l'appartamento della famiglia Izumi, la mente che già si
arrovellava sul mistero di quelle intrusioni a DigiWorld. A nessuna di loro
piaceva quanto stava accadendo.
"Quello che Biyomon ha suggerito sembrerebbe improbabile..." riflettè
Sora, gli occhi scarlatti ancorati al grigio asfalto sotto le sue scarpe. "Ma
di qualunque cosa si tratti, ho un brutto presentimento... a DigiWorld sta
accadendo qualcosa di grosso, me lo sento!"
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Anche a casa Motomiya era subito rimbalzata l'allarmante notizia di
quell'emergenza improvvisa, e Daisuke l'aveva appena ricevuta da Taichi! Anche
in quel caso, la famiglia, che al momento della chiamata era seduta al tavolo
della cucina, intenta a fare colazione, si era radunata attorno al telefono non
appena era stato chiaro che la faccenda riguardava DigiWorld.
"Così, qualcuno avrebbe..." stava dicendo in quel momento Daisuke, l'orecchio
incollato alla cornetta e lo sguardo che tradiva la sua incredulità. "...anzi,
no, qualcuno HA attraversato un Digiport illegalmente, ed è entrato a DigiWorld
senza permesso? Hmm... sì... e neanche Gennai sa come... ho capito, io e Veemon
arriviamo subito... no, no, non c'è bisogno di scusarsi, chi è che poteva
prevedere... d'accordo, ci vediamo lì. A dopo!"
"Dai, che succede? Ci sono problemi a DigiWorld proprio oggi, ho sentito!"
esclamò il piccolo Veemon non appena il suo partner appoggiò la cornetta. La
testa di Daisuke che si muoveva su e giù e l'espressione seria sul suo volto
diedero sia al draghetto che al resto della famiglia Motomiya la conferma che
tutti loro speravano di non dover ricevere...
"Sembra che qualcuno, non si sa come, abbia trovato il modo di entrare a
DigiWorld... e non basta, hanno anche con sè dei Digimon partner con i quali
hanno creato non poco scompiglio l'altro giorno..." rispose Daisuke, voltandosi
verso i suoi familiari. "Mi dispiace, mamma, papà, Jun... ma temo che oggi io e
Veemon non andremo a DigiWorld per una semplice rimpatriata..."
Il signor Motomiya appoggiò una mano sulla spalla del figlio minore,
guardandolo negli occhi con un certo orgoglio rattristato. Era fiero del fatto
che suo figlio e i suoi amici facessero una cosa meritoria come difendere i due
mondi dalle forze del male, ma la cosa lo riempiva di preoccupazione ogni volta
che, come in quel caso, c'era un'emergenza. "Non ti devi scusare, figliolo...
capiamo perfettamente. E' una responsabilità a cui tu e i tuoi amici dovete
adempiere. Solo, ti raccomandiamo di stare attento, e di avere cura di te."
"Certo! Io e Veemon lo faremo senz'altro!" replicò il ragazzino, grattando il
suo partner dietro un orecchio. Il draghetto azzurro inclinò la testa da un
lato, gradendo le attenzioni di Daisuke, poi guardò Jun e la signora Motomiya,
dai cui sguardi ansiosi traspariva una raccomandazione che Veemon non aveva
bisogno di sentire dalle loro labbra per capire.
"Veemon..." iniziò a dire la ragazza dai capelli appuntiti, incrociando i
grandi occhioni del draghetto.
"Sì, Jun... so cosa ci vuoi dire..." rispose Veemon. "Non abbiate paura,
Daisuke non correrà alcun rischio finchè ci sarò io! Questa è una promessa... e
poi, non mi sembra il caso di essere pessimisti prima del tempo!" proseguì,
ritrovando il suo tono allegro e agitando una zampetta artigliata davanti a sè.
"Chi può dirlo, magari la situazione è meno grave di quanto non sembri, e
riusciamo a sbrigarcela in una sola giornata! Non ci saranno problemi,
vedrete!"
Il pollice della mano destra di Daisuke si alzò, puntando verso il soffitto.
"Bravo, Veemon! Così si parla!" esclamò il ragazzino. "Sentito? Non ci sarà
nulla di cui avere paura! Ora andiamo là, risolviamo il problema, e torniamo
prima di cena!"
Le parole ottimistiche del minore dei fratelli Motomiya scacciarono, almeno
in parte, le preoccupazioni di Jun e dei signori Motomiya... e tuttavia, per
qualche motivo, Jun era convinta che non sarebbe stata così facile questa
volta... sarà stato perchè accadeva qualcosa di serio a distanza di due anni e
mezzo, sarà stato perchè anche quel Gennai di cui Daisuke le aveva parlato (e
che aveva visto alla Baia di Tokyo tre anni prima) non aveva idea del vero
problema... ma anche lei era sicura che la cosa non si sarebbe risolta in una
sola giornata, e avrebbe messo tutti quanti in grave pericolo...
"Se solo potessi dare una mano a mio fratello... forse mi sentirei più
tranquilla..." pensò tra sè, mentre guardava assorta Daisuke e Veemon che
raccoglievano un pò di cose e si scambiavano gli ultimi saluti con il resto
della famiglia... "Ma sarei in grado di fare il tipo di vita che fanno lui e
Veemon? Sempre pronti ad ogni emergenza... disposti a sacrificare la loro vita
normale? Io... sinceramente non ne sono sicura..."
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Nel Mondo Digitale, nello stesso momento, in un luogo che era stato
risparmiato dalla precedente scorribanda di Neo Saiba e dei suoi
scagnozzi...
"Huh? E adesso cosa succede a quest'uovo?" esclamò Elecmon, alzando lo
sguardo verso l'ultimo Digi-Tama, arrivato appena due giorni prima in una delle
tante culle del Primary Village: quello stesso uovo rosso, decorato con due
righe blu spezzate, che il piccolo guardiano simile ad un coniglio si era
ritrovato ad accudire. Fin dall'inizio gli era sembrato che quel Digi-Tama fosse
un pò diverso dagli altri, a causa delle sue dimensioni maggiori e di quello
strano simbolo, una sorta di 8 rovesciato posto in mezzo agli angoli di un
quadrato; e in quel momento ne stava avendo un'ulteriore conferma: un lieve
rumore sibilante era stato emesso dal Digi-Tama, e il suo guscio stava brillando
di una flebile aura di colore rosso vivo: Elecmon ricordava soltanto poche altre
occasioni in cui era successa una cosa simile: e cioè, quando erano stati
selezionati i Digiprescelti che avrebbero fatto da partner ad Agumon, Gabumon, e
tutti gli altri!
Il piccolo mammifero spalancò gli occhi e drizzò le orecchie quando lo strano
simbolo disegnato sul guscio si illuminò di luce dorata, e alcuni raggi
minacciarono di abbagliarlo. Non poteva voler dire che una cosa, e cioè che
quello era il simbolo di una Crest! Di quale Crest si trattasse, il guardiano
del Primary Village non ne aveva la minima idea, ma i segnali erano senz'altro
quelli!
"Accidenti, non posso crederci!" esclamò, proteggendosi gli occhi con una
delle sue lunghe orecchie ripiegata sul viso. "Un nuovo Digiprescelto... e il
Digimon che uscirà da quest'uovo sarà il suo partner?". Il tono di voce di
Elecmon permetteva di percepire la sua eccitazione... e allo stesso tempo anche
il suo disappunto. Il fatto che fosse stato selezionato un nuovo Digiprescelto
voleva sicuramente dire che si stavano profilando all'orizzonte tempi duri per
il Mondo Digitale... sicuramente collegati a quel quartetto di intrusi che,
stando alle ultime voci che aveva sentito, era entrato a DigiWorld sfruttando
chissà quale diavoleria...
Prima che la linea di pensiero di Elecmon potesse spingersi oltre, si sentì
il lieve suono di qualcosa che si rompeva, e una piccola crepa apparve sul
guscio del Digi-Tama rosso, emanando la stessa luce dorata del simbolo inciso su
di esso. Il guardiano si ritirò di un passo, mentre i piccoli Digimon nelle
culle tutt'attorno si sporgevano quanto più possibile per vedere, incuriositi da
quello strano fenomeno. Alcuni si spinsero troppo oltre e ruzzolarono sul
pavimento di gommapiuma colorata, rimbalzando goffamente su di esso prima di
rialzarsi e riportare la loro attenzione all'uovo che si schiudeva.
Sotto gli occhi stupiti di Elecmon e dei suoi cuccioli, la crepa si allargò a
vista d'occhio, e la luce che proveniva dal suo interno si espanse fino ad
illuminare i dintorni della culla. Brillanti raggi dorati scaturirono dalla
superficie del Digi-Tama come da un sole in miniatura, e finalmente il guscio
dell'uovo si ruppe, spargendo tutt'attorno i suoi frammenti che si dissolsero in
dati un istante dopo, mentre la luce abbagliante si affievoliva fino a
scomparire del tutto, e un'esclamazione di meraviglia si levava dai cuccioli di
Digimon che stavano assistendo allo spettacolo.
Quando Elecmon si scostò l'orecchio dal viso per vedere cosa fosse successo,
ai suoi occhi si presentò il cucciolo che fino a quel momento aveva atteso
pazientemente il momento di uscire: si trattava di un Mokumon, un piccolo
Digimon grigio che sarebbe stato comodamente nel palmo di una mano, e ricordava
una nuvoletta di fumo grande come un topolino con due corte braccia dalle mani
apparentemente priva di dita, una fiammella rossa accesa sopra la testa, e due
occhi dorati, lucenti e rotondi che sembravano due piccoli semi luminosi, e che
in quel momento erano semiaperti, nel loro primo tentativo di osservare il mondo
attorno a loro...
Ma era davvero il primo tentativo, si chiese Elecmon, avvicinandosi con un pò
di circospezione al cucciolo appena arrivato. Allo sguardo esperto del Digimon
coniglio appariva chiaro che c'era qualcosa di diverso in lui, rispetto agli
altri cuccioli: gli sembrava che il Mokumon appena nato stesse guardando il
paesaggio che lo circondava come se ne sentisse la nostalgia, come un bambino
piccolo che ritorna in una casa a cui è affezionato, ma che non vede da
tantissimo tempo. L'espressione nei piccoli occhi neri del Mokumon era questa,
di grande sollievo e felicità mista a malinconia, e anche l'ormai consumato
baby-sitter del Primary Village, abituato alle scene toccanti, sentì una strana
morsa al cuore alla vista di quel cucciolo particolare. Non era la stessa
sensazione di gioia ed emozione che aveva provato assistendo alla nascita di
Koromon, Tsunomon, Yokomon, Motimon... c'era qualcosa di diverso, ma nemmeno lui
avrebbe saputo dire che cosa...
Accorgendosi di essersi disperso nei suoi pensieri, Elecmon scosse la testa,
costringendosi a tornare alla realtà: quel piccolo appena nato aveva bisogno di
essere accudito, e gli altri cuccioli che erano scivolati giù dalle loro culle
dovevano essere aiutati a tornare al loro posto! Così, arrampicandosi sulla
culla che ora ospitava il piccolo Digimon dall'aspetto di nuvoletta, lo aiutò a
sistemarsi alla meglio e a mettersi comodo.
"Benvenuto, piccolo..." gli disse, salutando l'arrivo - o forse il ritorno -
alla vita del nuovo cucciolo con il fare di un allevatore esperto. "E spero che
la vita ti tratti bene. Aspetta, adesso lo zio Elecmon ti aiuta a metterti come
si deve..."
Con sua grande sorpresa, il Digimon neonato parlò, con una vocetta acuta
eppure in qualche modo familiare al coniglietto elettrico. "Elec... mon...
sei... sei proprio... tu?" squillò la sua vocina, e la fiammella accesa sopra di
lui iniziò a tremolare con ogni sillaba, come se una brezza ci stesse soffiando
sopra. "Io... mi ricordo... questo... il Primary Village..."
Elecmon arretrò di un passo per la sorpresa, quasi non sentendo le grida di
gioia e di benvenuto in cui erano esplosi tutti i cuccioli di Digimon. Quel
cucciolo... nato da neanche un minuto... era già in grado di parlare e di
ricordare quanto era successo nella sua vita precedente? Ancora una volta, quel
Digimon stava dando prova della sua eccezionalità...
"Tu..." mormorò il coniglietto elettrico dal pelo rosso, incredulo di quanto
stava vedendo. "Tu... riesci già a parlare?"
I piccoli occhi dorati di Mokumon si spostarono su Elecmon, e sbatterono un
paio di volte per esprimere quel pò di infantile, meravigliata perplessità che
il Digimon appena nato provava. "Sì... perchè, non dovrei?"
"Ah... No, no, non intendevo dire questo..." replicò il guardiano del Primary
Village, muovendo le mani con fare apologetico davanti a sè. "E' solo che...
beh, insomma... sì, il fatto che tu riesca già a parlare significa che non sei
un Digimon come tutti gli altri..."
Lo scintillio di qualcosa di piccolo e dorato vicino a Mokumon attirò
l'attenzione di Elecmon prima ancora che completasse la frase. Incuriosito, ma
già immaginando di cosa potesse trattarsi, il Digimon guardiano spostò la testa
e si avvicinò per averne una visuale migliore... e ai suoi occhi si presentò
esattamente ciò che lui si aspettava... una piccola medaglietta dorata di forma
quasi trapezoidale, con sopra inciso lo stesso simbolo dell'infinito che Elecmon
aveva visto sul guscio del Digi-Tama, e una custodia da portare attorno al
collo, nella quale la medaglietta stava alla perfezione...
Elecmon annuì tra sè, spostando medaglietta e custodia con un gesto della
zampa e mettendole dietro a Mokumon, ben distanziate da lui in modo che non ne
disturbassero il sonno.
"E credimi, piccolo, davanti a te avrai una strada ben più difficile di
quella degli altri..." disse tra sè, guardando prima gli altri cuccioli e poi
l'ancora perplesso Mokumon. "Decisamente più difficile..."
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La vallata attorno alla dimora di Gennai era stata un posto tranquillo...
fino a pochi istanti prima. Ora, però, il silenzio che regnava era stato
interrotto dal suono di un Digiport che si spalancava, immediatamente seguito da
quello di una torma di Digiprescelti e relativi compagni usciti dallo schermo di
uno dei tanti televisori-portale sparsi per la zona, e atterrati in maniera non
propriamente elegante ed aggraziata...
"Ahioooo!" si lamentò Daisuke, disteso a terra sotto il peso dei più giovani
dei suoi colleghi (a parte Ken che, in qualche modo, era riuscito ad atterrare
un pò più in là ed evitare di piombare sul resto del gruppo). "Ma com'è che,
ogni volta che atterriamo male, io devo sempre finire sotto tutti? Miyako, ti
dispiacerebbe togliere il tuo 'dolce' peso dalla mia schiena? Stai facendo una
granatina della mia spina dorsale!"
Miyako si alzò in piedi infastidita, togliendosi con le mani la polvere che
era finita sui suoi vestiti di DigiWorld, e una venuzza pulsante apparve sul
retro del suo casco. "Risposta alla prima domanda, non ne ho la più pallida
idea... e se provi a fare qualche altra osservazione sulla mia linea, ti
garantisco che MaloMyotismon ti sembrerà uno scherzo in confronto a me!"
"Ehm, va bene, va bene... non discutiamo di queste cose adesso, più avanti
avremo tutto il tempo..." disse Taichi, prima che i due litigiosi amici si
gettassero in un'altra delle loro classiche schermaglie verbali. Dopo essersi
assicurato che tutti, esseri umani e Digimon, fossero passati attraverso il
Digiport che avevano aperto dalla camera di Koushiro, il Digiprescelto del
Coraggio si guardò in giro, scorgendo a poche centinaia di metri da loro proprio
la costruzione che cercavano... una casa un pò bassa, dall'architettura
prevalentemente curvilinea e dall'aspetto futuristico, che emergeva dalle acque
di un lago azzurro e splendente, nascosto in parte dal fogliame del boschetto
nel quale erano atterrati. Era proprio la casa di Gennai, esattamente come i
ragazzi se la ricordavano dalla loro ultima uscita!
"Per il momento, abbiamo un amico da andare a trovare! E, purtroppo, anche un
pò di problemi da risolvere..." concluse il leader più anziano, mentre il gruppo
cominciava a farsi largo tra gli arbusti bassi e i rami degli alberi, verso la
radura nella quale sorgeva la casa del loro vecchio amico e mentore. In breve
tempo, furono fuori, sotto i raggi del sole che rischiaravano la giornata e la
brezza che mitigava la calura estiva.
"Uff... che bell'aria fresca... Mi rendo conto che siamo venuti qui per
adempiere ad un compito preciso..." commentò Gabumon, godendosi il venticello
che gli soffiava nella corta pelliccia. "...però non riesco a non apprezzare il
fatto che, almeno qui, non c'è l'afa che c'è a Tokyo... e a non provare almeno
un pò di nostalgia. Non lo pensi anche tu, Yamato?"
"Ti devo dare ragione, Gabumon..." rispose il ragazzo biondo, guardando verso
le mura bianche della casa di Gennai che non vedeva ormai da sei mesi. "Peccato
solo che rivediamo Gennai in circostanze come queste..."
"E, allo stesso tempo, a me dispiace avervi dovuto chiamare di nuovo e aver
interferito ancora nelle vostre vite, ragazzi miei..."
Una voce giovanile che a tutti loro era familiare diede loro il bentornato in
quel luogo a loro così caro. Là, in piedi vicino ad un ponte di metallo bianco
che collegava l'ingresso della sua casa alla riva del lago, i ragazzi videro il
loro vecchio amico, vestito con il suo ormai classico 'saio da Jedi' (come
Daisuke ed altri del team erano ormai abituati a definirlo), i corti capelli
castani ben pettinati, e il viso gioviale che esprimeva tutta la sua gioia di
rivederli... nonostante una comprensibile ombra di malinconia.
Ma, con loro grande sorpresa, i ragazzi videro che Gennai non era l'unica
loro vecchia conoscenza presente: dietro di lui stavano avanzando, le mani
alzate in segno di saluto, altri tre ragazzi, tre dei Digiprescelti
internazionali che li avevano aiutati contro Mephistomon e Daemon alcuni anni
prima. E nonostante fossero cambiati un pò dall'ultima volta e fossero cresciuti
abbastanza, non c'era possibilità di confonderli con nessun altro: Michael
McComak, Rosa Escobar e Catherine DeGaul, Digiprescelti rispettivamente della
Giustizia, della Vitalità e della Fermezza, e i loro partner Betamon, Gotsumon e
Floramon!
"Bentornati a DigiWorld, ragazzi miei." salutò Gennai, mettendo piede sulla
costa subito seguito dagli altri prescelti. "Noto con piacere che ci siete tutti
e state tutti bene!"
"Ehilà, Gennai!" esclamò Veemon, sollevando la zampetta in aria e salutando
la guida di DigiWorld e i suoi accompagnatori. "Da quanto tempo! Vediamo che hai
organizzato una bella riunione!"
"Mimi-san! Chi si immaginava che si saremmo rivisti così?" esclamò Michael,
venendo incontro alla Digiprescelta della Sincerità. Mimi gli sorrise e agitò a
sua volta una mano verso di lui. "Io no di sicuro, Michael-san! Ma mi fa molto
piacere sapere che ci siete anche voi e state bene!"
Rosa, dal canto suo, si era già fiondata su un altro membro del gruppo,
catturandolo in un abbraccio al volo che per poco non lo fece finire per terra!
"Senorito Ken! Como estàs, senorito?" esclamò entusiasta, attirandosi
dietro gli sguardi meravigliati (e, nel caso di Miyako e Wormmon, pure un pò
irritati) dei membri del gruppo, mentre Ken la fissava spaesato e con un grosso
gocciolone di sudore sulla fronte. "Avevo tanta di quella voglia di
rivederla!"
"Ah... ehm... beh, che posso dire... mi fa immensamente piacere,
Rosa-chan..." mormorò il Digiprescelto della Bontà, imbarazzato dalla plateale
dimostrazione di affetto. "E vedo che sei in forma come al solito..."
Rosa si staccò con un braccio e lo tenne sollevato in aria, come un
culturista in procinto di mostrare i bicipiti. "Por supuesto que sì! Ho
dei conti in sospeso con quei Digiprescelti oscuri e con quel chico
mascherato che ha attaccato me e Gotsumon! E ora che so che combatteremo
assieme, sento che più nulla ci potrà fermare!"
Una delle zampette di Wormmon le battè sulla spalla, costringendola a
rivolgere la sua attenzione al bruco verde che le era salito sulla schiena e la
stava fissando un pò infastidito. "D'accordo, d'accordo, signorina... ora che ci
siamo salutati come si deve, non pensi che dovremmo concentrarci su problemi un
attimo più urgenti?"
La ragazzina messicana arricciò il nasino e guardò storto il Digimon insetto.
"Guastafeste..." mormorò, mentre dietro di lei Gotsumon alzava gli occhi al
cielo. Inutile, per quanto tempo passasse, certe abitudini della sua partner non
erano cambiate...
Catherine e Floramon scossero la testa, sorridendo divertite, poi si fecero
avanti, inchinandosi elegantemente davanti ai ragazzi giapponesi. "Nous
sommes très heureux di incontrarvi di nuovo, mes amis. Io e Floramon
speriamo di esservi d'aiuto per risolvere questa crisi." disse educatamente,
tenendo i lembi della gonna con entrambe le mani e piegandosi un pò sulle
ginocchia.
"Piacere di rivedervi." proseguì Floramon, imitando l'inchino della sua
proprietaria. Hikari rispose annuendo e rivolgendo un sorriso alla tranquilla
Digiprescelta francese. "Grazie, Catherine-san... ci fa piacere poter contare su
di voi!"
"A proposito..." chiese Armadillomon, guardandosi attorno alla ricerca di
qualcuno che, a quanto pareva, non era presente in quel momento. "L'altro
ragazzo che era con noi quella volta... Derek, se non ricordo male... avete
notizie di lui?"
Rosa scosse la testa, tenendo gli occhi chiusi e finalmente staccandosi da
Ken. "Poco o niente. Il senor Gennai ha mandato un' e-mail anche a lui, e
siamo convinti che anche lui abbia perlomeno sentito parlare di queste strane
intrusioni a DigiWorld... ma non abbiamo ancora sentito sue notizie. Noi...
speriamo non gli sia successo nulla di male, con la confusione che è
scoppiata..." rispose, con un tono di voce neutrale che, uscito dalla sua bocca,
suonava davvero strano...
Gennai, contento che i suoi giovani amici si fossero ritrovati, lasciò che
essi si scambiassero i saluti, i convenevoli di rito e le ultime notizie prima
di richiamare l'attenzione alzando una mano e chiamando a sè i ragazzi e i
Digimon. "Sono contento anch'io di rivedervi assieme, ancora una volta, ragazzi
miei... ma, purtroppo, temo che i festeggiamenti dovranno essere rimandati,
almeno per un pò. Credetemi, anch'io avrei voluto che la giornata di oggi fosse
stata l'occasione di una rimpatriata tra amici... ma sfortunatamente, le cose
sono andate diversamente da come ci eravamo proposti tutti..."
Mentre i ragazzi e i loro partner si riunivano in semicerchio attorno alla
guida di DigiWorld, Taichi annuì seriamente, guardandolo negli occhi. "Sì,
Gennai-san, lo sappiamo bene... allora, come avevi detto tu, si tratta di
ragazzi come noi che in qualche modo si sono procurati un Digivice e un Digimon
come partner e sono arrivati a DigiWorld senza essere dei Prescelti, non è
così?"
"E' come dici tu, Prescelto del Coraggio... e, sfortunatamente, questi 'nuovi
Prescelti' si sono dimostrati crudeli e distruttivi, e hanno attaccato Digimon
innocenti senza alcun motivo. Anche Michael, Catherine e la piccola Rosa sono
stati aggrediti da questi misteriosi intrusi." rispose il giovane dai capelli
castani, guardando a turno i Digiprescelti internazionali e i loro partner che
annuirono a mò di conferma. "Ho già provato a contattare Azulongmon per
chiedergli come questo si sia potuto verificare, ma anche lui è stato piuttosto
vago a riguardo... il che significa che nemmeno lui conosce tutti i particolari.
Fatto sta, che ci troviamo di fronte ad una situazione imprevista, e non
sappiamo dove, quando e nemmeno se questi intrusi torneranno a colpire..."
"Capisco..." rispose Agumon. "Ma... ragazzi, non è che potete darci qualche
indicazione di più su questi tipi? Che so, che aspetto avevano, se conoscete il
loro nome... o anche che Digimon avevano con sè..."
"Mais oui che ve la possiamo dare!" disse Floramon. "Quella che
abbiamo incontrato noi era una ragazza vestita di nero con i capelli biondi...
mentre io e Catherine stavamo facendo una passeggiata, ci è apparsa di fronte,
accompagnata da un gigantesco Blossomon, e ci ha sfidato a combattere! Io e
Catherine abbiamo rifiutato, ma quella ha insistito dicendo che la sua non era
una richiesta, ma un ordine... sono riuscita a malapena a tenere a bada quel
colosso vegetale! Oh, ha detto di chiamarsi Mari, se non ricordo male... Mari
Goutokuji..."
"Goutokuji? Hmm... mi sembra di averlo già sentito questo nome..." riflettè
Mimi.
"Quello che ci ha affontato era un chico mascherato, te lo ricordi,
Gotsumon?" chiese Rosa all'ometto di rocce grigie al suo fianco. Il suo partner
annuì, e proseguì il racconto. "Sì, certo che me lo ricordo... anche se, in
effetti, abbiamo visto prima il suo Digimon di lui... un Digimon dall'aspetto
demoniaco di nome Phelesmon, che ci ha aggrediti di punto in bianco!"
"E che poi abbiamo scoperto essere nient'altro che un'illusione... per tutto
il tempo il verdadero Phelesmon era rimasto in disparte a fianco del suo
padrone, e ha usato quel trucchetto del doppione per sviarci e valutare le
nostre capacità..." concluse Rosa, ricordando con irritazione di come il ragazzo
mascherato di nome Sigma li avesse derisi dicendo che si aspettava di meglio da
loro...
Koushiro annuì. "Capisco... mi dà l'impressione di uno che pianifica bene,
prima di impegnarsi in una battaglia. Visto che voleva rendersi conto di cosa
sapevate fare..."
"E infine, il nostro era un tizio odiosissimo, con i capelli bianchi e una
sciarpa legata attorno al collo..." iniziò con la sua vocetta gracchiante il
Digimon di Michael, il piccolo e determinato Betamon. "Aveva con sè un
MetalGreymon di colore strano, tutto blu, che comandava a bacchetta... e diceva
di voler usare noi Digimon come scorciatoia per ottenere il potere... Tsk, ma
cosa si crede, quello? Che noi Digimon siamo degli oggetti? La prossima volta
che lo vedo, gli insegno io cosa sanno fare questi 'oggetti'!"
"Ehm... va bene, Betamon, capisco che ti abbia fatto arrabbiare, e neanch'io
lo trovo simpatico..." disse Michael, con un certo imbarazzo per il tono
indignato del Digimon girino. "Comunque, ha detto di chiamarsi Neo, e ho come
idea che sia il leader di questo gruppetto..."
Al sentire il nome del ragazzo dai capelli bianchi, Yamato sobbalzò e
spalancò leggermente gli occhi, temendo di non aver sentito bene. In effetti, il
Digiprescelto dell'Amicizia si trovava in quel momento a sperare con tutte le
sue forze di aver sentito male o che quel nome fosse soltanto una coincidenza
fortuita. Non poteva essere come aveva sentito lui... era semplicemente troppo
incredibile... e troppo crudele... per essere vero! "Cosa? Michael, hai detto
per caso... Neo? Ed era un ragazzo sui sedici-diciassette anni?" chiese,
allentando per un secondo la sua naturale compostezza, e appoggiando una mano
sulla spalla del ragazzo americano.
Michael indietreggiò di un passo e lo guardò perplesso. "Sì, Neo, ne sono
sicuro! Almeno, questo è il nome che quel BlackMetalGreymon ha pronunciato
rivolgendosi a lui..."
"Neo... non posso crederci... Yamato, tu pensi che possa trattarsi di lui?"
chiese Gabumon, rimasto sbalordito quanto il suo partner.
Yamato non rispose subito. Era rimasto lì, a denti stretti, la sorpresa che
lasciava progressivamente il posto ad una sgradevole sensazione di rabbia e
sconforto. Si ricordava molto bene della sera del giorno prima, quella sera in
cui aveva incontrato Rei Saiba, e della breve chiacchierata che aveva fatto con
lei...
"Fratellone, che succede? C'è qualche problema?" chiese Takeru, accorgendosi
come molti degli altri presenti del repentino cambiamento di umore del fratello
maggiore...
(FLASHBACK)
"Davvero, Ishida-san? Anche lei ha un fratello?" aveva chiesto con entusiasmo
Rei, appoggiando sul tavolo il bicchiere d'acqua che teneva in mano. La sera
prima Yamato aveva accettato, non prima di essersi fatto pregare un pò per il
suo scrupolo di non essere di disturbo, di trattenersi un pochino a casa Saiba e
scambiare due parole con la sua fan costretta in sedia a rotelle. La signora
Saiba era in quel momento in cucina a preparare la cena, avendo preferito
lasciare da soli i due ragazzi in modo che parlassero più liberamente.
"Sì, Rei-san... ho un fratello minore, di nome Takeru, che ora vive con mia
mamma..." rispose Yamato, tenendosi volutamente sul vago riguardo alla sua
famiglia. Aveva visto che in quella casa non c'era un padre, e non voleva
riportare alla luce brutti ricordi nella ragazza con una frase sbagliata detta
al momento sbagliato... "Non ci vediamo proprio tutti i giorni, ma siamo
comunque molto legati... anzi, se posso dirla tutta, quando eravamo bambini ero
anche un pò geloso di lui e cercavo di proteggerlo da ogni cosa. Poi mi sono
reso conto che non avrei potuto farlo per sempre, ma prima di farlo ho finito
per litigare con molti dei miei amici..." Rivolse un rapido sguardo di intesa, e
in parte anche di scusa, a Gabumon, chiaramente ripensando a quando si era
lasciato manipolare da Cherrymon e aveva aggredito Taichi... Ma il piccolo
rettile impellicciato, muovendo una mano davanti a sè, gli fece capire senza
pronunciare una parola, che non c'era bisogno di chiedere scusa.
Rei annuì lentamente, poi rivolse lo sguardo, ora malinconico, verso il
pavimento coperto dalla moquette nera, e un sospiro lasciò le sue labbra. "Sì,
capisco... sa, Ishida-san, anche mio fratello Neo è un pò così... è sempre stato
molto protettivo nei miei confronti, fino al punto da alienarsi da persone che
fino a poco tempo fa erano sue amiche... come Hideto-san, che ora lui accusa di
essere il motivo per cui sono costretta su questa sedia a rotelle..." disse lei,
la mano delicata che picchiettava sul freddo acciaio della ruota della
carrozzella. "In parte lo capisco, visto che, da quando nostro padre se n'è
andato di casa, io sono stata la persona a lui più vicina..."
"Sì... comprensibile..." rispose Gabumon, il velo di tristezza nei suoi
grandi occhi riflesso in quelli azzurri di Yamato. Era proprio come aveva
sospettato, e la situazione di quella famiglia ricordava per certi versi quella
degli Ishida... con la differenza che in questo caso i genitori non sembravano
essersi lasciati da buoni amici come Hiroaki e Natsuko...
Rei rimase in silenzio per un pò, raccogliendo i pensieri, poi proseguì il
racconto. "Da qualche giorno a questa parte, poi, Neo ha cominciato a
comportarsi in modo strano... Rincasa tardi, e non vuole mai dirci dove è
andato... è diventato freddo, scostante, irascibile... non so cosa gli sia
preso, non si è mai comportato così... io... mi ricordavo di lui come un ragazzo
competitivo, che non si faceva mai mettere i piedi in testa... ma da quando ho
avuto quell'incidente... qualcosa è cambiato in lui, e si sta allontanando
sempre più dalla sua famiglia..."
Un velo di lacrime stava luccicando nei grandi, malinconici occhi castani
della ragazzina, e i due amici seduti al suo fianco provarono subito un forte
sentimento di empatia e vicinanza al suo sconforto. Dopo aver esitato un
istante, Yamato, con un sospiro, alzò un braccio e appoggiò la mano sulla spalla
di Rei, facendola voltare di scatto per la sorpresa. Con un gesto imbarazzato
del braccio, Rei si asciugò gli occhi prima di mettersi a sentire quello che il
Digiprescelto dell'Amicizia aveva da dirle. "I... Ishida-san...? Mi... mi
scusi..."
"E di cosa?" rispose lui, sorridendole lievemente. "Rei-san, io non sono
bravo a parlare e a dare consigli. Però, c'è una cosa che vorrei dirti, e che
forse potrebbe aiutarti a riallacciare un pò i rapporti con tuo fratello...
quando ne avrai la possibilità, prova a parlare con lui, a chiedergli cosa lo fa
star male... perchè sono sicuro che è così, tuo fratello si comporta così per
nascondere il fatto che gli dispiace per quello che ti è successo..."
"E' amareggiato, e non riesce ancora a farsene una ragione..." proseguì
Gabumon, approvando quello che aveva detto il suo partner. "Ma per quanta
distanza lui possa cercare di mettere tra te e lui per nascondere i suoi
sentimenti, lui è comunque un membro della tua famiglia... e ho avuto modo di
imparare che i legami familiari sono i più forti che ci siano al mondo. Tuo
fratello... forse se n'è solo dimenticato per un pò... ma se gli parli a
quattr'occhi, forse se ne ricorderà, e potrà a sua volta alleggerire il suo
cuore dal peso che si porta dentro..."
Il silenzio di Rei durò ancora per qualche secondo, prima che il suo dolce
viso tornasse a sorridere. Sembrava che i consigli del suo idolo e di Gabumon
avessero sortito l'effetto di risollevarle il morale e darle speranza.
"Ishida-san... Gabumon... grazie per il consiglio, proverò a parlarne con Neo...
e forse così la smetterà di tormentare sè stesso e Hideto-sa per quello che è
successo... Grazie infinite..."
"Di niente..." rispose Yamato, facendo vagare per un istante il suo sguardo
sul pavimento. Gli aveva fatto piacere dare un buon consiglio ad un'amica, anche
se sentiva un pochino di imbarazzo. Poche volte, prima di allora, aveva parlato
con una ragazza tanto a lungo, e raggiungendo argomenti così delicati, e non
poteva dire di sentirsi completamente a suo agio... Comprendendo come si
sentiva, Rei gli fece un altro sorriso, questa volta più luminoso e più
aperto... ma anche così, non era riuscita a scacciare del tutto quel maledetto
tarlo che le rodeva il cervello...
Sperava solo di avere la possibilità di parlare a Neo, prima che fosse troppo
tardi per farlo...
(FINE FLASHBACK)
Altrochè se c'era qualche problema, si disse Yamato tra sè. Aveva appena
scoperto che la nuova minaccia a DigiWorld poteva essere rappresentata dal
fratello alienato di una sua cara amica, e si sarebbe potuto trovare a
combattere contro di lui, dopo aver sperato con tutte le sue forze che Neo e Rei
si riavvicinassero! Dentro di sè, non voleva credere che il fratello di quella
dolce ragazza potesse essere uno dei Digiprescelti oscuri che avevano assalito
DigiWorld... eppure, la sua mente razionale non gli consentiva di pensarla
altrimenti... dopotutto, quanti erano i ragazzi che facevano Neo di nome, in
tutto il Giappone?
"Non... non ne ho idea, Gabumon..." disse infine, scuotendo la testa e
rispondendo alla risposta del suo Digimon. "Però... devo riconoscere che,
purtroppo, è molto probabile che sia così..."
"Che sia così, come?" esclamò Taichi, rivolgendosi al suo migliore amico con
tono per metà deciso e per metà ansioso. "Yamato-kun, che significa? Tu lo
conosci già, questo Neo di cui ha parlato Michael-san?"
Anche Gennai spalancò gli occhi, sorpreso da quanto aveva appena sentito.
"Yamato! Tu... conosci uno dei ragazzi che sono entrati illegalmente a
DigiWorld?" gli chiese.
"No, o almeno... non personalmente." rispose Yamato, lo sguardo ancora
attraversato da un lampo di indignazione che, nonostante i suoi tentativi, il
Digiprescelto dell'Amicizia non riusciva a far stare quieta nel proprio cuore.
"Però... ho sentito parlare di lui da una persona che gli era... anzi, gli è
ancora... molto affezionata... Ma non credo sia questo il luogo o il momento
giusto per parlarne..."
Gennai annuì, indicando con un gesto del braccio il ponticello d'acciaio
bianco che dava accesso alla sua casa. "Sì, capisco... ragazzi, perchè non
entriamo? In casa saremo più al sicuro... e se si dovesse verificare un altro
attacco, lo sapremo subito tramite il mio terminal."
I ragazzi e i Digimon si dissero d'accordo, e uno alla volta seguirono il
loro mentore lungo il ponte e verso la porta d'entrata, il clima di tensione e
ansia che li aveva accompagnati fin dall'inizio del viaggio che si acutizzava
ulteriormente...
----------
Quel pomeriggio, in un appartamento abbandonato nel quartiere di
Shinjuku...
"Allora, oggi sferreremo un attacco tutti assieme, Daemon-sama?" chiese Neo
con un sogghigno di soddisfazione sul volto, seduto nella stessa camera
d'appartamento dalla quale lui e i suoi compagni erano partiti quella notte per
attaccare DigiWorld con i loro partner artificiali. Davanti a lui, brillava lo
schermo del computer che avevano usato per il trasferimento, sul quale, in una
finestra di dialogo, spiccava la figura incappucciata del feroce Demone
dell'Ira, l'espressione illeggibile, ma gli occhi luccicanti di malizia.
"Precisamente." tuonò Daemon. "Sono convinto che i Digiprescelti
non perderanno tempo, ora che avete lanciato loro la sfida. Sicuramente, quel
vecchio intrigante di Gennai li avrà avvisati della situazione, e ora saranno a
DigiWorld, pronti a ricevervi non appena arriverete. Questa è l'occasione
migliore per rendersi conto delle loro capacità e dei loro limiti... mi
raccomando, questa volta dovrete usare tutti i poteri che io vi ho conferito!
Ricordatevi che alcuni di quei mocciosi sono in grado di far raggiungere il
livello Mega ai loro animaletti addomesticati, e che quindi non è il caso di
prenderli alla leggera. E comunque, ricordatevi che dev'essere solo una
schermaglia. Ancora non hanno idea di quali siano i nostri piani, e per il
momento è meglio che le cose rimangano così."
"Heh. Mai giocare la propria carta vincente fino alla fine, vero,
Daemon-sama?" rispose Neo, senza preoccuparsi di nascondere la sua
soddisfazione. Finalmente avrebbe avuto la possibilità di misurarsi con i
Digiprescelti e dimostrare il proprio valore... nonchè l'inebriante potere che
Daemon gli aveva conferito e tramite il quale avrebbe creato il Mondo Digitale
perfetto... il Mondo Digitale che avrebbe rispecchiato la verità della vita...
L'eccitazione era quasi incontenibile, così come il desiderio di umiliare quei
ragazzini incompetenti e dal cuore tenero...
Sulla finestra di dialogo, Daemon fece un cenno con la testa. "Esatto.
Ora, quando arriveranno i tuoi compagni, trasferitevi in un settore che non
avete ancora visitato. Uno a caso andrà benissimo, basta che vi ricordiate di
non emergere in prossimità del luogo dove sorgeva Spiral Mountain. Vi ricordate
bene del motivo per cui dovete evitare quel posto, vero?"
"Come no..." rispose Neo. "Quello sarà il palcoscenico per l'ultimo atto,
quando consegneremo la mocciosa a Dragomon... e allora lei avrà la possibilità
di ritornare a DigiWorld! Va bene, allora sceglieremo un settore abbastanza
distante... Ci sono altre cose che dovremmo sapere, Daemon-sama? Per esempio...
riguardo quel suo Progetto Arkadia di cui mi ha accennato?" La domanda venne
accompagnata da un sorrisetto pieno di malizia, e da un luccichio sinistro negli
occhi dorati del ragazzo, che sembrava per qualche motivo molto interessato
all'adamento di quel progetto...
"Per il momento nessuna." tagliò corto il signore dei demoni,
mantenendo un tono neutrale. "Se ci saranno sviluppi sul Progetto Arkadia, vi
terrò aggiornati... ma per il momento continuate ad impegnare i Digiprescelti. E
abbi pazienza, mio giovane amico... molto presto, la tua fedeltà sarà premiata,
e il DigiWorld che tu vuoi diventerà realtà... mi aspetto grandi cose da te e
dai tuoi compagni, Neo... non mi deludere..."
Mentre il sinistro Digimon incappucciato scompariva dalla finestra, Neo fece
in tempo a rivolgergli un sogghigno di trionfo e un cenno affermativo.
"Certamente, Daemon-sama... stia tranquillo, è tutto sotto controllo!"
Dopo alcuni secondi, la figura di Daemon era scomparsa del tutto, e la
finestra di dialogo era tornata nera, lasciando che la stanza dell'appartamento
fosse illuminata soltanto dalla spettrale luce bianca del computer di Neo. Con
un gesto del braccio, il ragazzo dai capelli bianchi si portò davanti al volto
il Digivice oscuro, sul cui schermo lampeggiava un'immagine del suo
BlackMetalGreymon. E per qualche secondo, il leader dei Digiprescelti oscuri
rimase ad osservare soddisfatto l'immagine del suo partner, creato dalla pietra
nera del Dark Ocean, che sfarfallava sullo schermo a cristalli liquidi,
ricambiando neutralmente il suo sguardo.
"E' tutto sotto controllo... grazie a questo potere che Daemon-sama ci ha
dato..." mormorò, rigirandosi tra le mani il piccolo congegno elettronico. La
sensazione di potere che gli dava il semplice fatto di stringere quel piccolo,
apparentemente insignificante oggetto, fece provare un brivido di eccitazione a
Neo. Sì, era proprio questo quello che desiderava! Mai più sarebbe stato il
ragazzino debole e sciocco costretto ad accettare supinamente tutti i colpi
bassi che la vita gli aveva tirato fino a quel momento. Ora era lui al
controllo. Ora il gioco avrebbe seguito le sue regole, e quelle di nessun
altro.
"Non ho potuto fare niente quando quel verme che osava dire di essere mio
padre se n'è andato di casa, lasciando me, mia madre e mia sorella da soli..."
mormorò cupamente tra sè, le dita affusolate che si stringevano quasi avidamente
sul Digivice nero, come a volerne assorbire la forza. "Non avevo alcun potere
quando i buoni dottori mi hanno detto che, grazie a quello schifoso insetto di
Hideto, Rei-chan non avrebbe più camminato... Il potere è importante nella
vita... Il potere è tutto... e finalmente, grazie a Daemon-sama, posso averlo...
Un potere che finora non ho potuto nemmeno sognare... con il quale potrò fare
quello che vorrò, e cambiare il corso della mia vita!"
Alcuni colpetti alla porta d'ingresso dell'appartamento distolsero Neo dai
suoi pensieri, e il ragazzo, dopo essersi appeso il Digivice nero alla cintura,
andrò alla porta e aprì, vedendosi apparire davanti proprio coloro che
aspettava: Sigma, Mari e Hideto, con i Dark Digivice tra le mani, erano in piedi
davanti all'entrata, e si accomodarono quando il loro capo fece loro cenno con
la testa di entrare.
"Siamo venuti come era stato stabilito, Neo-sama..." iniziò Mari, gettando
un'occhiata leziosa al ragazzo dai capelli bianchi. "Allora, ci sono nuovi
ordini? Torniamo già a DigiWorld per divertirci un altro pò?"
"Ho il piacere di annunciarvi che è proprio così." rispose Neo con un sorriso
malvagio. "Daemon-sama ha detto che ormai i Digiprescelti non stanno aspettando
altro che il nostro prossimo attacco, e chi siamo noi per farli aspettare?
Allora, se c'è qualcuno che ha paura, si tiri indietro adesso finchè gli è
possibile! Siete tutti con me?"
Il tono di comando nella voce del leader dei Prescelti oscuri era tale che
Hideto, che stava guardando verso il pavimento nel tentativo di evitare il suo
sguardo, alzò la testa quasi involontariamente, e incrociò un paio di freddi
occhi dorati che in quel momento puntavano nei suoi, un lampo di rabbia e
rancore a segnare quelle iridi altrimenti fredde fino all'inverosimile.
Qualunque cosa il ragazzo dai capelli neri potesse pensare venne subito ridotta
al silenzio, e dalle sue labbra uscirono, pur di malavoglia, altre parole. "Sì,
Neo-sama... io la sosterrò fino alla fine..."
"Hai fatto la scelta migliore, Hideto. Neo-samma, siamo tutti con lei.
Possiamo dare inizio alla fase successiva del piano." disse freddamente Sigma,
richiudendo la porta dietro di sè e seguendo Neo e i suoi compagni nella sala
dove si trovava il computer ancora acceso. Uno alla volta, i Digiprescelti di
Daemon estrassero i loro D-3 neri, tenendoli sollevati davanti a sè mentre il
loro capo dava loro le ultime istruzioni.
"Questa volta, dovremo affrontare i Digiprescelti in persona. State molto
attenti. Per quanto i loro Digimon non abbiano le capacità che hanno i nostri,
sono comunque più numerosi: almeno tre a uno, forse anche quattro. Quindi, non
esitate a ricorrere al livello Mega, dobbiamo usare tutto il potere che
Daemon-sama ci ha concesso se vogliamo che il piano riesca. E ricordatevi,
qualunque cosa accada, che questa deve essere solo una schermaglia, per renderci
pienamente conto del livello a cui arriva la forza dei nostri nemici. Solo più
avanti, quando Daemon-sama avrà ottenuto quello che vuole, potremo sbarazzarci
di loro una volta per tutte!"
Ancora una volta, quella sgradevole sensazione di colpa si impadronì del
cuore di Hideto, che ripensava a quello che avrebbe comportato la missione nella
quale si era imbarcato... quello che lo inquietava di più era la menzione di
'quello che Daemon voleva', senza che Neo desse maggiori indicazioni di cosa si
trattasse. Una cosa era sicura, non avrebbe potuto voler dire nulla di buono per
la razza umana, e non poteva immaginare che i suoi 'amici' ignorassero una cosa
così lampante... Ma allora, si chiese, perchè stavano aiutando quel Digimon?
Cosa speravano di ottenere in cambio? Lo scambio che Daemon aveva loro proposto
era davvero equo? Lui ne dubitava... e tuttavia, si rendeva conto che quelle
stesse domande le avrebbe potute fare a sè stesso, e non avrebbe dato alcuna
risposta diversa dal senso di colpevolezza che continuava a provare, da quel
giorno maledetto in cui aveva rovinato la vita di Rei...
"Allora, sono chiare le direttive?" domandò Neo per l'ultima volta. Non
appena tutti e tre gli diedero risposta affermativa, il ragazzo dai capelli
bianchi puntò il D-3 oscuro verso lo schermo del computer, e una mappa di
DigiWorld, con tanto di schema dei settori, apparve sulla finestra. "In tal
caso... diamo inizio alle danze! DIGIPORT OPEN!"
La luce abbagliante che aveva accompagnato il loro primo viaggio a DigiWorld
scaturì nuovamente dallo schermo, inghiottendoli, e i Digiprescelti oscuri
sentirono il terreno mancare sotto i loro piedi mentre venivano risucchiati per
la seconda volta nel caleidoscopio di luci e colori che era il Digiport. Per un
breve istante, vennero accecati dalla sua terribile luminosità, ma la sensazione
di sballottamento durò poco: nel giro di pochi secondi, infatti, i quattro
ragazzi vennero depositati con delicatezza su un prato ricoperto di erba alta e
smeraldina, e la freschezza del vento d'estate sostituì l'aria pesante
dell'appartamento buio. Dopo essersi ripresi dallo stordimento del viaggio
dimensionale, i Digiprescelti di Daemon, senza perdere altro tempo, estrassero i
loro Digivice neri e li tennero dritti davanti a sè, carichi di energia e con lo
schermo ancora brillante, mentre dei pixel neri fluttuavano attorno a loro... un
osservatore che si fosse trovato abbastanza vicino avrebbe notato che, sullo
schermo di ognuno dei diabolici congegni, lampeggiava un'immagine del Digimon
assegnato a quel particolare prescelto, come nel caso di Neo...
"Molto bene, ragazzi! E ora, prepariamoci per quando arriveranno quei
perdenti!" esclamò Neo, attivando di nuovo il piccolo congegno elettronico.
"BlackMetalGreymon, Realize!"
"Agli ordini, Neo-sama." disse Sigma, imitando il suo capo e poi alzando il
D-3 sopra la testa. "Boogeymon, Realize!"
"Weedmon, Realize!" esclamò Mari, eseguendo un'artistica piroetta
sulle punte dei piedi calzati di stivali e portando il D-3 davanti a sè mentre
atterrava.
Per ultimo, Hideto sollevò in aria entrambi i suoi Digivice, tenendoli
ciascuno con una mano. "BlackGreymon, BlackGarurumon, Realize!"
Quello che successe subito dopo ebbe davvero dell'incredibile: le immagini
dei Digimon che stavano sugli schermi dei D-3 neri scomparirono, e una accecante
luce bianca scaturì da essi e investì il terreno davanti al gruppetto,
immergendo per qualche istante l'area in un confuso turbinio di lampi, in mezzo
ai quali si potevano vedere delle familiari figure che prendevano forma... i
dati fluttuanti attorno ai ragazzi si condensarono man mano attorno a queste
forme, facendole aumentare di dimensioni e rendendole sempre più dettagliate...
finchè i cinque Digimon artificiali che Daemon aveva assegnato ai suoi
Digiprescelti non riapparvero davanti ai loro occhi, stirandosi le membra e
ruggendo per la gioia di essere di nuovo liberi!
"Aaaah! Finalmente fuori da quel buco!" ringhiò Weedmon, agitando le sue
braccia-frusta davanti a sè. "Non c'era un altro modo per nasconderci agli occhi
degli esseri umani che ridurci nuovamente in dati e farci stare nei vostri
Digivice, Mari-sama?"
La ragazza bionda alzò le spalle con noncuranza. "Sicuramente... ma questo
era semplicemente il più conveniente e quello che vi avrebbe permesso di passare
inosservati più facilmente. E fareste meglio a ringraziare Daemon-sama per aver
avuto questa idea, invece di lamentarvi tanto..." Il ripugnante vegetale grugnì
antipaticamente e incrociò le braccia sul petto (o meglio, sulla parte frontale
del suo corpo a forma di tubero...) per esprimere la sua indignazione.
"Smettetela con queste stupidaggini!" esclamò Neo, richiamando all'ordine
Mari e Weedmon. "E' il momento di mettersi al lavoro, o ve ne siete già
dimenticate? Mi auguro di no, quindi muovetevi e preparatevi ad accogliere i
Digiprescelti come meritano! E lo stesso vale per voi! Ricordatevi che questo è
il momento critico del nostro piano, e non possiamo permetterci di fallire
adesso!"
"Ne siamo consapevoli, Neo-sama." rispose Sigma, appoggiandosi un pugno
chiuso sul torace e chinando leggermente il capo, come fece anche Hideto.
"Eseguiamo subito i suoi ordini."
"Bene! Non vedevo l'ora di scatenarmi di nuovo! Stare in quel Digivice del
cavolo mi faceva venire il latte alle ginocchia!" esclamò Boogeymon, aprendo le
ali e brandendo il suo forcone mentre si sollevava in aria. Lo sguardo avido del
demonietto si spostò da una parte e dall'altra, alla frenetica ricerca di
qualcosa da distruggere, poi si posarono su un grosso pino isolato a diverse
decine di metri di distanza.
"E comincerò proprio da quello! Ruby Eye!"
Gli occhi di Boogeymon si illuminarono per un istante di una pericolosa luce
rossa... poi, con un sibilo malefico, un laser scarlatto ad altissima
temperatura partì dalle sue pupille, centrando in pieno l'albero isolato ed
esplodendo al contatto con la corteccia. In un attimo, la pianta si incendiò di
fiamme scarlatte che emanavano un forte puzzo di zolfo, e dense volute di fumo
nero si levarono verso il cielo mentre i piccoli Digimon lì vicino prendevano a
scappare in tutte le direzioni, in preda al panico. Neo e Mari osservavano la
terrificante scena con espressione quasi divertita, come se tutto quello fosse
un divertente film d'azione, mentre l'espressione di Sigma rimaneva illeggibile
dietro quella sua inquietante maschera. Se non altro, Hideto ebbe la decenza di
distogliere lo sguardo dall'albero in fiamme...
Mentre anche Weedmon e le versioni oscure di Greymon, Garurumon e
MetalGreymon si affrettavano dietro il demonietto alato, ansiosi di non essere
da meno e unirsi alla distruzione, Neo sogghignò soddisfatto, già pregustandosi
l'arrivo dei Digiprescelti e l'umiliante sconfitta che lui e i suoi compagni
avrebbero loro inflitto.
"Bene... Andate avanti così, ragazzi... I Digiprescelti cadranno da soli
nelle nostre mani..." mormorò. "E voi dimostrerete loro quanto siete
superiori!"
----------
Nella sala di controllo della casa di Gennai, lo stesso segnale di allarme
del giorno prima apparve sullo schermo del mainframe, indicando un settore nella
zona centrale... abbastanza vicino a dove si trovavano lui e i ragazzi! La guida
di DigiWorld guardò cupamente il monitor sul quale lampeggiavano quattro
inequivocabili punti rossi, tutti nella stessa zona, e i suoi occhi divennero
una fessura: gli intrusi questa volta avevano attaccato tutti lo stesso settore,
invece che zone diverse; e questo voleva dire che, molto probabilmente, avevano
un piano ben preciso in mente...
"Sono loro, Gennai-san?" gli arrivò da dietro la voce di Taichi. Il
Digiprescelto del Coraggio si fece avanti, emergendo dalle ombre che avvolgevano
la sala con Yamato, Sora, Koushiro, Daisuke, Michael e relativi partner al
seguito; tutti i loro sguardi erano fissi, come quello del loro mentore, verso
il maxischermo, e verso le quattro segnalazioni di accesso illegale che
svettavano su di esso.
"Quei segnali... significa che gli intrusi sono tornati, non è vero?" reiterò
la domanda Agumon. Senza quasi voltarsi, Gennai annuì lentamente.
"Sì, ragazzi, sono loro... e hanno in mente qualcosa..."
CONTINUA...
Note dell'autore: Phew, questo capitolo è stato duro da scrivere! Non so
perchè, ma sono sempre i primi capitoli quelli che mi danno più rogne... spero
comunque che i prossimi mi riescano meglio! Ad ogni modo, spero che vi sia
piaciuto! Nel prossimo capitolo, ci attende il primo scontro tra i nostri eroi e
i Digiprescelti di Daemon... come andrà questa battaglia? Ho delle sorprese in
serbo per voi...
L'idea dei Digimon partner trasformati in dati e 'salvati' all'interno dei
Digivice mi è venuta guardando i primi quattro episodi di Digimon Savers, la
quinta serie di Digimon, ancora inedita in Italia! Ebbene sì, ragazzi, ne stanno
pian piano mettendo tutti gli episodi su YouTube, e promette davvero bene! Il
nuovo protagonista, Masaru, è molto simpatico... uno che riesce a prendere a
cazzotti Digimon di livello Champion merita il mio rispetto! E anche la
protagonista femminile, Yoshino, mi è piaciuta molto, con quella sua mania di
dire 'Peggio che mai!' almeno tre volte ad episodio... Ora, se solo su quel sito
pubblicassero anche gli episodi di Digimon Frontier, sarebbe il massimo...
sigh... perchè la mia serie preferita doveva essere proprio quella più ignorata
dai fan?
Beh, per adesso ho scritto abbastanza! Ora è tempo di dedicarsi un pò alla
mia traduzione di Digital Kingdom e alle mia fanfiction di MegaMan Battle
Network e (una buona volta, direte voi!) di Sonic X. Alla prossima, amici, e mi
raccomando... recensite!
Justice Gundam
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Capitolo 7 *** Incontro con gli Alias-3 ***
Digimon Adventure 02: Invasion
Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam
Justice: Buonasera a tutti, amici e amiche fan di Digimon e di questa
fanfiction! E bentornati al consueto appuntamento con 'Invasion', una delle
storie in cui ripongo le mie più grandi speranze! Finora sono abbastanza
soddisfatto di come sta andando, e dell'attenzione che sta attirando... spero
che continui così ancora per un pò! Purtroppo, non riesco a scrivere spesso come
vorrei, ma non abbiate paura: sto sfruttando ogni possibile occasione per andare
avanti con questa e con le altre mie fanfiction!
Yamato: Eh... speriamo di non dover aspettare troppo per sapere cosa ci
attende, tra questi 'Digiprescelti oscuri' che ci stai facendo affrontare, e i
vari misteri che stai svelando man mano...
Takeru: Su, non preoccuparti, fratellone... sono sicuro che in questo
capitolo avremo un pò di risposte... vero, autore?
Yamato: Per le risposte, sono sicuro che arriveranno... ma sono altrettanto
sicuro, conoscendo questo autore, che non saranno esattamente di nostro
gradimento!
Justice: Ehm... si capisce così chiaramente? -_-
Yamato: Ormai è più di un anno che lavoriamo con te, e sappiamo cosa sei
capace di fare. E dopo il Beholder che stai facendo affrontare ai nostri
'predecessori', non mi sembra tu abbia più limiti!
Justice (sghignazza): Heheheee... perchè non hai idea di cosa affronteranno i
vostri colleghi Tamers e Guerrieri Leggendari... ma riserviamo questi
interrogativi a quando scriverò quelle storie! Per adesso, rispondiamo alle
recensioni del capitolo 6! E comincio io, con Kari89: grazie per essere stata la
prima a recensire e per le lodi che mi stai facendo! Mi lusinghi, davvero! Io ho
ancora tanta di quella strada da fare come autore! o^-^o
Yamato: Sigh... eccolo che comincia... beh, prima che lui si disperda in
qualche volo pindalico, rispondo a KillKenny: l'autore dovrebbe già averti
mandato un e-mail con la sua risposta, quindi... non ho altro da dire se non:
continua a seguirci e se ti viene qualche idea non esitare a proporcela! Finora
sei stato molto utile!
Patamon: Hmmm... beh, TopoMouse, per il momento non possiamo darti nessuna
conferma o smentita, per non rovinare la sorpresa ai lettori che ancora non
sospettano nulla... per quanto riguarda il link, l'autore dovrebbe averlo
scritto nell'intro del suo ultimo capitolo di 'Digimon Zero', ma giusto per
stare tranquilli te lo ridiamo: www.youtube.com, poi sul motore di ricerca che
trovi inserisci 'Digimon Savers'! Buona caccia!
Gomamon: Non ti preoccupare per non essere riuscita a recensire il capitolo
5, Driger! L'autore sa bene cosa significhi essere impegnati... lui è il re
delle recensioni mancate!
Jyou: Ma... Gomamon! Lo sai che non è buona educazione dire queste cose del
nostro autore!
Gomamon (con un sorrisone gigante sulle labbra): Io mi limito ad esporre i
fatti, Jyou! Momentai!
Jyou: Sigh... stai frequentando troppo Terriermon da un pò di tempo...
comunque, Driger, molte delle tue domande cominceranno ad avere una risposta in
questo capitolo! Oh, e grazie di quella e-mail che hai mandato con quella
bellissima poesia! All'autore è piaciuta molto, e l'ha inviata a tutti i suoi
contatti...
Sora: Mi sa tanto che Francesca Akira non riuscirà a leggere questo capitolo
prima della sua partenza... comunque, Franci, se stai leggendo questa
recensione, grazie ancora e continua a seguirci! In questo capitolo c'è il primo
confronto con gli Alias-3... oltre che una sorpresina per il tuo Digiprescelto
preferito!
Biyomon: Le parti romantiche forse dovranno attendere ancora un pochino,
SweetGirl... ma stai tranquilla, ci saranno sviluppi anche in questo senso! Non
preoccuparti, l'autore non ha nessuna intenzione di sparire! Ne ha di idee in
mente... e intende usarle tutte, dalla prima all'ultima!
Justice: Hey, HikariKanna! Anche tu seguivi Gals? Bellissimo manga, ne
convengo anch'io... e la storia d'amore tra Miyu e Yamato era molto bella!
Peccato che la versione trasmessa da mamma Rai fosse censurata oltre limiti
accettabili! Beh, il resto di ciò che volevo dire l'ho detto nella mia e-mail,
quindi non mi resta che augurare a tutti buona lettura! Godetevi questo
capitolo, e lasciate una recensione!
Gabumon: Buona lettura!
Yamato: Hey, Gabumon, hai notato come l'autore si stia concentrando
abbastanza su di noi, ultimamente? Questo significa senz'altro qualcosa...
Jun: E anche su di me... cosa vorrà dire?
----------
Capitolo 7 - Incontro con gli Alias-3
Mentre i bambini prescelti si preparavano ad affrontare la loro nuova
missione, nel Mondo Reale la vita stava proseguendo nella solita routine
giornaliera, beatamente inconsapevole di cosa stesse accadendo nel mondo
parallelo così vicino e contemporaneamente lontano. La giornata di inizio agosto
era calda e torrida, anche se la temperatura non era insopportabile come lo era
stato appena il giorno prima, ed erano ben pochi coloro che erano usciti a fare
una passeggiata che non fosse al fresco degli alberi del parco di Hikari Ga Oka,
dove si poteva godere di un pò di sollievo dalla canicola opprimente.
Jun Motomiya, sorella maggiore di Daisuke, non era tra questi pochi: anche
lei, non avendo particolari impegni per la giornata e in cerca di un modo di
occupare il proprio tempo, era diretta al parco: quella mattina, la giovane dai
capelli castani e appuntiti era uscita presto, subito dopo aver fatto colazione,
essersi lavata ed essersi messa addosso qualcosa di comodo (una maglietta rossa
a maniche corte, shorts, sandali e un paio di occhiali da sole neri), e in quel
momento era quasi arrivata all'ingresso del grande parco di Tokyo, guardandosi
attorno per osservare le innumerevoli scene di vita quotidiana che la
circondavano: vide un gruppo di adolescenti della sua età seduti su una tovaglia
distesa per terra, che stavano ascoltando la musica proveniente dalla chitarra
che uno di loro stava suonando. Bambini e ragazzi che giocavano a palla,
andavano in bici, o si rincorrevano allegramente sotto gli occhi dei loro
genitori, seduti sulle panchine all'ombra degli alberi. Giovani e adulti che
portavano cani al guinzaglio...
In quel momento, Jun trovava rilassante vedere tutta quella gente intenta
solamente a godersi quella giornata di vacanza - la distraeva, e le dava una
mano a non preoccuparsi dal fatto che suo fratello minore e i suoi amici si
trovassero a DigiWorld per un'emergenza improvvisa, arrivata soltanto due o tre
ore prima... ma Jun interruppe subito la sua linea di pensiero, per non farsi
venire inutili paranoie. Non c'era nulla che lei potesse fare al momento, tranne
avere fiducia che tutto andasse bene. Dopotutto, per quanto Daisuke fosse un
buffone - e lei sapeva di non essere l'unica a pensarla così - lui e i suoi
amici se l'erano cavata più che bene in entrambe le occasioni passate. Perchè
pensare che questa volta sarebbe andata diversamente? Sentendosi già più
tranquilla, la ragazza si sistemò gli occhiali da sole sul naso, fece due passi
verso l'entrata di Hikari Ga Oka...
...e, nella sua distrazione, andò a sbattere contro un
altro passante che si stava dirigendo verso i cancelli d'entrata! Con un breve
verso di sorpresa che si sovrappose a quello del tizio contro cui aveva urtato,
la ragazza barcollò e perse l'equilibrio, minacciando di andare a sedersi per
terra... ma riuscì a fermarsi appoggiando la mano destra sul marciapiede e
frenando così la sua caduta, mentre il rumore sordo di alcuni libri che cadevano
raggiungeva le sue orecchie, sovrastando per un istante i mille suoni e voci che
si sentivano tutt'attorno. Una lieve fitta di dolore le percorse per un attimo
il braccio con cui aveva frenato la caduta, facendole strizzare un occhio... ma
per fortuna la cosa passò in pochi istanti, e Jun fece per alzarsi e chiedere
scusa al passante investito.
Che però la precedette, raggiungendola ed estendendo un
braccio verso di lei come appiglio per aiutarla arialzarsi. "Signorina, va tutto
bene?" le chiese, con sincero tono di scusa. "Mi dispiace, ero talmente assorto
nei miei pensieri che non mi sono neanche accorto di lei..."
Jun, ancora con la mano appoggiata a terra ad impedirle di
sedere sul marciapiede, alzò lo sguardo verso lo sconosciuto, abbassandosi gli
occhiali da sole per vedere meglio con chi aveva a che fare: si trattava di un
ragazzo che sembrava avere uno o due anni più di lei, abbastanza alto e
dall'aria tranquilla, con corti capelli neri sfumati di blu e occhiali da vista
dalle lenti sottili, che indossava una camicia leggera di colore giallo senape,
con il colletto ripiegato, intervallata da righe nero-grigie che la dividevano
in piccoli quadrati uguali tra loro, oltre che un paio di pantaloni lunghi ma
leggeri e sandali simili a quelli di Jun. Al polso del braccio che stava
estendendo verso di lei portava un orologio al quarzo, e due penne stilografiche
erano fissate al taschino della sua camicia e vi sporgevano leggermente.
"Sì, sì, sto bene..." rispose Jun, accettando la mano tesa
del ragazzo con gli occhiali. A guardarlo così, le sembrava familiare... ma
dov'è che l'aveva visto? Non era sicura di ricordarlo bene... "Anzi, piuttosto
sono io che mi devo scusare con lei, ero in un altro mondo e non guardavo dove
stavo andando!". Dando una rapida sbirciata dietro il suo interlocutore mentre
questo la aiutava a rialzarsi, si accorse di alcuni libri abbastanza voluminosi
e di un quaderno sparsi sul marciapiede... indubbiamente erano ciò che aveva
causato quel rumore che lei aveva sentito mentre cadeva.
"Ah, ma guardi un pò che imbranata, le ho fatto cadere
quei libri... mi scusi, a volte sono così impacciata..." esclamò Jun, facendo
per piegarsi verso terra e raccogliere i volumi caduti. Il ragazzo con gli
occhiali le fece un cenno con la mano per dirle di non preoccuparsi e si chinò a
sua volta.
"Si figuri, signorina, per così poco... anzi, lasci
perdere, qui mi arrangio io!" le rispose. Tuttavia, la ragazza dai capelli
appuntiti non sembrava volersela sbrigare con così poco, e raccolse da terra il
libro più grande, un volume dalla copertina arancione sul cui frontespizio erano
incisi quelli che sembravano essere disegni di bambini fatti a carboncino.
Incuriosita, Jun si rivoltò il volume tra le mani e ne lesse il titolo: 'Psicologia Infantile'.
"Accidenti, psicologia... proprio
una materia che mi rifiuto categoricamente di capire per paura di diventare
matta!" pensò tra sè la ragazza, deglutendo al pensiero che il suo
interlocutore fosse in procinto di iniziare a leggere un intero trattato di
quelle incomprensibili farneticazioni pseudo-scientifiche. Tuttavia, la materia
studiata dal ragazzo fece accendere una lampadina nella mente di Jun: chi
conosceva, tra gli amici suoi e quelli di suo fratello, che studiava psicologia?
Alla Tokyo Daigaku, per giunta!
Dopo essersi chinata per raccogliere un altro libro,
intitolato qualcosa come 'L'Inconscio e la Teoria
dell'Es' (altro titolo che fece venire i brividi alla ragazza...), si rialzò
da terra e li consegnò al ragazzo occhialuto, che nel frattempo aveva raccolto
l'ultimo dei libri e il quaderno. Con un cenno affermativo della testa, il
ragazzo ringraziò. "Beh... grazie comunque, signorina! Non c'era bisogno che lei
si disturbasse!"
"Si figuri, per così poco!" rispose Jun con una breve
risata, e si inchinò mentre il suo interlocutore prendeva in mano i pesanti
volumi. "Ma non c'è bisogno che lei mi chiami 'signorina', in fondo non siamo ad
una cena di gala! Il mio nome è Jun Motomiya! Piacere di conoscerla,
signor..."
Il ragazzo, al sentire il nome della ragazza, assunse per
un attimo un'espressione sorpresa, prima di sorriderle e ricambiare l'inchino,
tenendo i libri ben stretti. "Shuu Kido, studente di psicologia alla Tokyo
Daigaku. Oh, e non c'è bisogno neanche che lei... oops, volevo dire... tu mi
chiami 'signore'... tu devi essere la sorella di quel Daisuke Motomiya di cui mi
ha parlato mio fratello Jyou, immagino..." disse, confermando le supposizioni
della giovane. Adesso sì che ricordava dove aveva visto quel ragazzo... la prima
volta era stato quando Gennai li aveva convocati alla Baia di Tokyo per
informarli dell'esistenza di DigiWorld... era tra la folla di genitori e parenti
che avevano risposto alla e-mail della guida di DigiWorld... poi, si ricordava
di averlo intravisto al concerto di Natale di quello stesso anno, dopo che i
ragazzi prescelti avevano sconfitto Balormon... e di tanto in tanto, l'aveva
visto in altre sporadiche occasioni... ma non gli aveva mai parlato così
apertamente, aveva solo sentito parlare di lui da Daisuke o da qualche altro del
suo gruppetto di amici. E ne aveva sentito parlare come di un tipo serio e
studioso, senza tanti grilli per la testa... un pò come Jyou. Oddio, forse non
era il tipo che avrebbe fatto girare la testa alle ragazze, però a sentire
Daisuke e Jyou era anche piacevole...
"Ah, sì, adesso mi ricordo..." esclamò Jun. "Sei il
fratello di quel ragazzo Digiprescelto, Jyou... E sì, Daisuke è mio fratello!
Anche se a volte, considerato quanto sappia essere testardo, rifletto su quanto
mi piacerebbe essere figlia unica!" L'ultima frase venne pronunciata con il
tipico tono scherzoso che lei usava con Daisuke nei loro soliti bisticci tra
fratelli.
Il ragazzo occhialuto, messisi i libri e il quaderno sotto
un braccio, si coprì la bocca con una mano e rise della battuta di Jun.
"Hehee... beh, Jyou mi ha raccontato che Daisuke è un tipo un pò... come dire...
iperattivo!" disse divertito. Jun fece una risatina a sua volta, prima di
rivolgere uno sguardo un pò imbarazzato ai cancelli di ingresso di Hikari Ga
Oka. Per qualche motivo, sentiva una gran voglia di parlare con qualcuno, e se
poteva farlo al fresco del parco... beh, tanto meglio! E poi, quello Shuu
sembrava un tipo simpatico e affabile... chissà, magari poteva approfittarne per
scambiare due chiacchiere. Così, presa la sua decisione, si schiarì la gola e
fece la sua domanda.
"Beh, Shuu-san... so che forse ti sembrerò un pò strana,
ma... ti farebbe piacere fare un pò di strada con me? Così, giusto per parlare
un pò... certo, se poi hai del lavoro da fare... come non detto!" gli propose,
vinto quel pò di imbarazzo iniziale. Sperava di non essergli apparsa troppo
diretta.
Shuu sbattè gli occhi un paio di volte, colto un pò alla
sprovvista da quella domanda... era venuto al parco di Hikari Ga Oka, dopo
essersi fatto prestare quei libri dalla biblioteca, per potersi prendere un pò
di appunti senza dover restare chiuso in una stanza surriscaldata, e non
prevedeva di fare conoscenza con qualcuno. Tuttavia, doveva ammettere che aveva
una certa voglia di parlare con qualcuno... in fondo, la giornata era lunga, e
per quanto tenesse a rispettare la tabella di marcia che si era imposto, pensò
che un'oretta non avrebbe sottratto molto al suo lavoro per l'università. E poi,
Jun gli dava l'impressione di essere una buona conversatrice, e una ragazza che
esprimeva le sue opinioni con sicurezza. Chissà, magari ne poteva nascere
un'interessante rapporto di amicizia...
"Beh..." rispose dopo un breve istante di riflessione,
rivolgendo un sorriso cordiale alla ragazza dai capelli appuntiti "...perchè no.
Visto che ci siamo conosciuti, tanto vale..."
Jun ricambiò il sorriso. L'idea di passare la giornata da
sola, con le amiche quasi tutte fuori città per le vacanze e nessun fratello
minore da molestare, non la attraeva, e ringraziava tra sè di aver trovato
qualcuno disposto a parlare con lei. Inoltre, a quanto pareva, lei e quello Shuu
erano sulla stessa barca per quanto riguardava i loro fratelli, che erano
entrambi Digiprescelti, quindi c'era anche questo a renderle più facile
l'approccio. Così, ritrovata un pò della sua usuale allegria, la ragazza iniziò
a camminare con passo spedito verso l'entrata di Hikari Ga Oka, facendo cenno a
Shuu di seguirla. "Allora... seguimi, Shuu-san! Conosco un posto che è perfetto
per studiare e parlare un pò! Io e le mie amiche ci andiamo sempre dopo la
scuola!"
"Va bene!" rispose il ragazzo occhialuto, sistemandosi i
libri e il quaderno sotto il braccio e seguendo la sua nuova conoscenza oltre
l'ingresso del parco...
----------
Nella dimora di Gennai, i ragazzi e i loro partner si
erano riuniti nella sala del terminal, e stavano guardando lo schermo per vedere
in quale settore si fossero verificati gli accessi illegali a DigiWorld. Avevano
visto che si trattava di una zona posta al centro della mappa, e pericolosamente
vicina alla dimora di Gennai... il che rafforzava la convinzione del saggio - e
di alcuni dei ragazzi - che l'attacco facesse parte di una strategia ben precisa
e non fosse fine a sè stesso. Qualunque fosse il motivo per cui quei quattro
intrusi stessero attaccando di nuovo il Mondo Digitale, comunque, non era
argomento sul quale avessero il tempo di riflettere: per il momento, la cosa
migliore da fare era raggiungere quel settore e bloccarli, prima che facessero
ulteriori danni o si spingessero troppo vicini alla casa del loro amico...
Per due di loro, in particolare, l'attesa di quel momento
era stata piuttosto snervante: Yamato e Gabumon, infatti, erano assillati da un
interrogativo che li accompagnava dal momento del loro ritorno a DigiWorld...
stavano ancora ripensando a quello che avevano sentito prima sulle identità dei
Digiprescelti oscuri, e il fatto che tra essi ci fosse un ragazzo di nome Neo li
inquietava: che davvero potesse essere il fratello di Rei, di cui aveva sentito
parlare il giorno prima? Il sensibile ragazzo biondo e il piccolo rettile
travestito da cane non impazzivano dalla voglia di scoprire la risposta a questa
domanda, e sapevano che se la risposta fosse stata affermativa, per loro e
probabilmente anche per i loro amici sarebbe stato più difficile combattere
contro questa nuova minaccia...
Ma perchè, poi, un gruppo di Digiprescelti avrebbe dovuto
comportarsi così, si stavano chiedendo i due amici. Era semplicemente
inconcepibile che dei Digiprescelti cercassero volontariamente di danneggiare il
Mondo Digitale che aveva concesso loro questo privilegio. E' vero che c'era
stato Ken, ma lui era stato influenzato da Mephistomon... quindi, cosa o meglio
CHI avrebbe potuto spingere quei quattro misteriosi individui a commettere
quelle azioni crudeli e insensatamente distruttive? Perchè era fin troppo
chiaro, almeno secondo loro, che c'era qualcuno che stava manovrando quelle
quattro pedine dall'ombra. Tuttavia, prima che la loro riflessione potesse
andare avanti, la voce del migliore amico di Yamato li riportò alla situazione
attuale, e al problema di più immediata (si sperava) risoluzione.
"Allora, Gennai, dicci: in quale settore si trovano
adesso?" chiese Taichi, avvicinandosi assieme ad Agumon al saggio vestito da
Jedi per leggere sullo schermo le informazioni a loro necessarie. Dopo aver dato
una rapida scorsa alle scritte apparse sul display, Gennai comunicò la sigla del
settore interessato.
"Il settore in cui si sono verificate le anomalie è lo
010-08-Lambda, che si trova a non più di quaranta chilometri da qui." rispose,
corrugando leggermente la fronte in un cipiglio di preoccupazione a cui i due
anni e mezzo di pace successivi alla disfatta di Balormon lo avevano
disabituato. "Vi consiglio di fare attenzione: si sono presentati tutti assieme
nella stessa zona, il che vuol dire che dovrete vedervela con ben quattro
avversari di cui non conosciamo le potenzialità. Michael, Rosa e Catherine mi
hanno detto che i loro Digimon hanno raggiunto il livello Ultimate..." fece un
cenno di ringraziamento ai tre Digiprescelti stranieri, che ricambiarono. "...ma
non possiamo escludere che in quel caso si fossero trattenuti. Potrebbero avere
anche dei Mega al loro seguito."
"Non preoccuparti, Gennai! Anche noi abbiamo i nostri assi
nella manica!" replicò Veemon, facendosi avanti con determinazione. "Se le cose
dovessero mettersi male, io e Wormmon possiamo diventare Imperialdramon Fighter
Mode e dare a quegli sbruffoni una bella lezione! E poi, possiamo contare anche
su Omnimon, Phoenixmon, Plesiomon e Seraphimon! Quegli invasori avranno pane per
i loro denti, vedrai!"
Ken e qualcun altro sorrisero bonariamente dell'entusiasmo
del draghetto azzurro, che sembrava non vedere l'ora di gettarsi nella mischia,
e il sempre prudente Koushiro lo invitò ad una maggiore moderazione. "Aspetta,
Veemon. Non essere troppo irruento. Prima penso sia il caso di tentare
l'approccio pacifico: tentiamo di capire perchè quei ragazzi si stanno
comportando così, e cerchiamo di parlare con loro. Magari così otterremo
migliori risultati in minor tempo e senza dover ricorrere alla violenza." spiegò
il Digiprescelto della Conoscenza. "Se, cosa che non mi auguro, la diplomazia
non dovesse funzionare, allora... beh, ci dovremo difendere!"
"Va bene. Ma per adesso, vediamo di intercettare questi
'falsi' Digiprescelti." tagliò corto Taichi, arrivando al cuore della questione.
"Forza, ragazzi, preparatevi che si parte: prossima fermata, il settore
010-08-Lambda! Gennai, possiamo usare il Digiport che si trova qui, in casa
tua?" chiese poi, rivolgendosi alla guida di DigiWorld che, già intenta al
lavoro con il suo terminal, rispose voltandosi di un pò e facendo un cenno
affermativo con la testa.
"Certamente, ragazzi..." rispose. "Immagino sappiate già
dove trovarlo. Intanto, io cercherò un pò di aiuto in giro, e vedrò di
contattare anche Derek. Mi sa tanto che avremo bisogno di ogni singolo
Digiprescelto ed alleato riusciamo a contattare per risolvere questa
emergenza."
Tutti risposero con un cenno affermativo, e Gatomon parlò
per ultima, mentre lei e Hikari si incamminavano assieme agli altri verso il
salone principale della casa da dove avrebbero raggiunto la stanza con il
Digiport che era stata così utile anche tre anni prima. "Okay, allora noi
andiamo. Se ci sono novità, Gennai, tienici informati!"
"E stai tranquillo! Faremo tutto il possibile per venire a
capo di questa faccenda!" lo rassicurò Takeru, volgendosi indietro per un attimo
prima di varcare l'uscita della stanza del mainframe. Il tono ottimistico del
Prescelto della Speranza scacciò in parte l'ansia di Gennai, che si voltò verso
di lui e gli rispose con un breve sorriso di buon augurio prima di ritornare
alla sua ricerca.
"Grazie infinite, ragazzi! E mi raccomando ancora, state
attenti!"
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Nel Mondo Reale, seduta sulla sua sedia a rotelle davanti
al computer acceso di camera sua il cui bianco schermo di protezione pareva
guardarla in maniera inquietante, Rei Saiba rivolse un ultimo, pensoso sguardo
al medaglione circolare, simile ad un simbolo dello Yin-Yang, che portava al
collo da quando aveva avuto quell'incidente che le era costato la mobilità delle
gambe. Un breve sospiro lasciò le sue labbra, allorchè la ragazzina castana si
ritrovò a ripensare alle circostanze in cui l'aveva ricevuto... circostanze che
risultavano misteriose e incomprensibili anche a lei, e che non aveva mai
cercato di spiegare ad altri - se avesse raccontato che, nello stato di coma
farmacologico in cui si era venuta a trovare dopo l'incidente, aveva sognato di
averlo ricevuto da qualcuno di cui non aveva che sentito la voce, e che se l'era
misteriosamente ritrovato al collo al suo risveglio, dubitava che qualcuno
l'avrebbe creduta...
Era una cosa piuttosto strana, stava riflettendo la
ragazzina, rigirandosi il talismano tra le dita. Prima di quell'avvenimento che
aveva segnato così profondamente la sua vita, non si era mai ricordata
chiaramente di quello che aveva sognato, e a volte aveva avuto l'impressione di
non sognare nemmeno, pur conservando qualche labile e nebuloso ricordo delle
immagini create dal suo subconscio durante il riposo. Eppure, quel particolare
sogno lo ricordava nei minimi particolari: il buio abissale tutt'attorno a lei,
lei che correva disperatamente cercando di uscirne... poi quella voce potente,
autorevole e allo stesso tempo piena di saggezza e bontà, il misterioso amuleto
che le era apparso dal nulla tra le mani... se qualcuno glielo avesse chiesto,
avrebbe potuto descriverlo ancora nei minimi dettagli...
E, soprattutto, ricordava bene le parole che quella
misteriosa entità senza corpo le aveva rivolto, avvertendola di una terribile
minaccia ad entrambi i mondi, che solo lei avrebbe potuto aiutare i
Digiprescelti a sventarla...
"E che forse il tramite di questo male sarebbe stato
proprio Neo..." concluse amaramente la riflessione, emanando un altro sospiro
che servì ad alleggerirle un pò il petto da quel peso che vi sentiva. Fin da
quel maledetto giorno, Neo si era fatto sempre più distante, e aveva cominciato
a maltrattare Hideto considerandolo la causa delle disgrazie di Rei... aveva
cominciato a rincasare tardi, e le risposte che dava alle domande sue e della
madre erano concise al punto da sconfinare nella maleducazione. Per tutto quel
tempo Rei aveva cercato di convincersi che la voce del suo sogno si era
sbagliata, e che suo fratello stava semplicemente attraversando un brutto
periodo, ma la realtà dei fatti ora le appariva fin troppo chiara: quella notte,
Neo non era rincasato affatto, e il medaglione aveva reagito ad un ingresso non
autorizzato a DigiWorld. Quella mattina stessa, la signora Saiba, dopo essere
rimasta in piedi tutta la notte ad attendere il ritorno del figlio maggiore, era
ndata alla polizia a denunciare la sua scomparsa, lasciandola per un pò da sola,
e Rei decise di cogliere al volo quell'occasione per incominciare la sua
missione senza dover far preoccupare ulteriormente la madre. La ragazza sapeva
bene che, da quel momento in poi, molte cose sarebbero dipese da lei, e da
quell'enigmatico medaglione. Poteva solo sperare che tutto andasse bene, e che
non fosse troppo tardi per la realizzazione della profezia. Così, dopo un ultimo
istante di riflessione, prese il medaglione in una mano e lo puntò verso lo
schermo, esclamando alcune parole che fino a poco tempo fa credeva le sarebbero
sempre state precluse:
"DIGIPORT OPEN!"
Lo schermo del computer emanò un'abbagliante luce bianca
che gradualmente riempì la piccola camera da letto e avvolse la ragazzina
disabile, risucchiandola nel passaggio dimensionale che si era aperto sul
desktop, mentre Rei gettava un malinconico sguardo alla sua camera e mormorava
tra sè la sua risoluzione.
"Scusami, mamma... tornerò il prima possibile, te lo
prometto. E tu, Neo... scoprirò cosa sta intaccando il tuo cuore... ti
ritroverò, fratellino, abbi fiducia in questo!"
----------
"Allora, quand'è che questi cosiddetti Digiprescelti si
faranno vedere? Io comincio a stufarmi!" ringhiò Boogeymon, atterrando davanti
ad un arbusto che aveva appena bruciato con il suo Ruby Eye e calciandoci contro
della polvere in segno di disprezzo. "Per tutto il tempo che siamo stati qui,
non abbiamo fatto altro che combattere con avversari indegni! Io vorrei un pò di
vera azione!"
Weedmon, poco più in là, scosse la testa comprendendo bene
la frustrazione del collega. "Hmph... sì, ti capisco, quei tre mocciosi che
abbiamo affrontato la volta scorsa non erano un granchè... mah, per adesso
continuiamo a fare quello che ci hanno ordinato di fare, poi vedrai che la
reazione dei Digiprescelti non tarderà!" disse con voce sibilante, usando le
liane che aveva come braccia per lacerare alcuni fiori davanti a sè, lasciandosi
dietro soltanto un tappeto di erbe calpestate e impestate dal suo ripugnante
odore. Neo e i suoi uomini, al sicuro su una collinetta nelle vicinanze,
osservavano intenti il lavoro di devastazione che i loro oscuri partner stavano
perpetrando, anche loro attendendo con impazienza che i difensori del Mondo
Digitale si presentassero per cercare di fermarli.
Neo percepì un sogghigno sinistro formarglisi sulle labbra
quando il suo BlackMetalGreymon aprì la placca di metallo che gli proteggeva il
torace e puntò le bocche lanciasiluri contro una grossa roccia. Un attimo dopo,
il dinosauro-cyborg oscuro aprì il fuoco, lanciando un paio di missili decorati
con volti sghignazzanti verso la roccia e facendola esplodere, sollevando un
immenso polverone e una cascata di pezzi di roccia che caddero fitti come
grandine sul terreno. Ormai, quella che fino a poco prima era stata una valle
tranquilla e immersa nel verde si era trasformata in un campo di battaglia
contorto e bruciato, percorso da trincee lasciate dai Digimon oscuri e
punteggiato di crateri nelle zone dove gli attacchi erano andati a segno. Una
nauseante puzza di erba e legno bruciati si levava tutt'attorno, accompagnata da
un denso fumo nero che rendeva la visione ancora più desolante. Ma Neo non
sembrava condividere tale punto di vista: anzi, pareva fiero di ciò che lui, i
suoi compagni e i loro partner stavano facendo e continuavano a fare!
"Perfetto, BlackMetalGreymon,
continua così!" pensò tra sè, guardando con orgoglio il dinosauro robotico
che si volgeva verso alcuni alberi miracolosamente rimasti in piedi e cominciava
ad abbatterli a colpi di coda. "Sì, è questo il potere che
voglio! Il potere con cui potrò essere io il padrone della mia vita! Il potere
con cui potrò fare qualsiasi cosa vorrò! E se questo è quello che sanno fare
queste pedine che ci trasciniamo dietro... allora non vedo l'ora di sperimentare
il risultato del Progetto Arcadia quando sarà completato! Le cose stanno
procedendo a meraviglia!"
Al suo fianco, Mari stava condividendo la sua eccitazione:
non immaginava che avere un Digimon come compagno potesse conferirle un potere
così inebriante! Un potere sufficiente a mettersi in mostra e a dimostrarsi
degna agli occhi di 'Neo-sama', in modo che, una volta che lui fosse divenuto il
più potente Digiprescelto di tutti i tempi, lei potesse stare al suo fianco!
Certo inizialmente, quando Daemon aveva loro spiegato in cosa sarebbe consistita
la loro missione, lei era rimasta un pò scettica, e non le aveva fatto piacere
sapere che avrebbe arrecato danni al Mondo Digitale e a creature innocenti... ma
ben presto, l'ubriacatura del potere e la sua mal guidata attrazione verso Neo
le avevano fatto smarrire il senso della misura e della morale. E ora, sarebbe
stata disposta a qualsiasi cosa pur di aiutare il ragazzo dai capelli bianchi a
realizzare il suo obiettivo... anche se questo avesse significato collaborare
con Daemon!
Sigma, il volto nascosto dalla sua onnipresente maschera,
non sembrava condividere lo stesso entusiasmo del suo capo e della compagna:
tutti quei combattimenti, quelle insensate distruzioni... "Tutto un inutile, nonchè volgare, spreco di tempo. Quello che
mi interessa è, una volta finito tutto questo, poter conoscere a fondo questo
strano mondo... una volta integrate queste conoscenze con la mia esperienza in
informatica, le possibilità che mi si apriranno saranno enormi! Potrò plasmarlo
a mio piacimento... riconfigurarlo... forse addirittura creare nuove forme di
vita, una volta che avrò capito con esattezza come nascono questi... Digimon...
e in che modo i loro dati si aggreghino e creino un'intelligenza artificiale!
Quanto è vero che la conoscenza è potere... e farò qualsiasi cosa per ottenerla!
Non saranno quei ragazzini ignoranti che si definiscono Digiprescelti ad
impedirmelo."
Hideto, infine, teneva lo sguardo fisso verso il terreno,
guardando con un misto di fastidio e indifferenza l'erba rinsecchita che
scricchiolava sotto le suole delle sue scarpe. Quello che stavano facendo era
sbagliato, non c'erano dubbi... e se fosse dipeso soltanto da lui, lì non ci
sarebbe mai venuto. Mentre alzava lo sguardo verso BlackGreymon e BlackGarurumon
che continuavano a sfogare la loro rabbia distruttiva su tutto ciò che capitava
loro sotto le zampe, desiderò che ci fosse un modo per fermarli... per tornare
alla loro vita di tutti i giorni e abbandonare quel folle progetto. Ma ormai,
riflessioni come quelle le aveva fatte mille volte, e sapeva che per lui non ci
poteva essere una scorciatoia. Anche se non era d'accordo con lui, doveva
assistere Neo, come compenso per quello che aveva fatto a Rei. E prepararsi, pur
con riluttanza, ad affrontare i Digiprescelti che sarebbero arrivati di lì a
poco: fece una smorfia al pensiero di come avrebbero reagito vedendolo... lo
avrebbero sicuramente considerato un bugiardo, se non un traditore...
Mentre i prescelti oscuri proseguivano nelle loro linee di
pensiero, i loro cinque Digimon proseguivano la loro opera di devastazione, e la
macchia di erba carbonizzata e roccia sbriciolata si allargava sempre di più
sulla superficie di quel settore. Missili e laser ardenti esplodevano qua e là,
incenerendo tutto quello che toccavano. Lingue di fiamme e fiotti di energia
congelante devastavano ciò che era rimasto della radura. Tutt'attorno, il
frastuono della distruzione insensata da essi perpetrata riecheggiava, mettendo
in fuga le poche creature rimaste nei paraggi. Con un ruggito di sfida,
BlackGreymon prese fiato e scagliò un'altra palla di fuoco, che solcò l'aria
appesantita dal fumo rovente e si schiantò al suolo diverse decine di metri più
in là, proiettando dei lampi scarlatti sul corpo squamoso del dinosauro e
aprendo un altro squarcio nel terreno. Soddisfatto dell'operato, BlackGreymon
ruggì di nuovo e si guardò attorno, cercando di scorgere qualcosa che ancora si
reggeva in piedi oltre lo schermo di bagliori scarlatti e fumi nocivi.
"Continuate così, ragazzi!" ruggì con veemenza, incitando
i suoi compagni. "Non fermatevi! Dobbiamo essere sicuri di farci notare..."
"Nova Blast!"
La frase di BlackGreymon venne interrotta da una palla di
fuoco che, scagliata da qualche luogo davanti al Digimon oscuro, andò a
schiantarsi con un'esplosione di fiamme scarlatte contro il torace del
dinosauro, facendolo ringhiare di dolore e indietreggiare, barcollando
pericolosamente, di alcuni passi. Immediatamente, gli altri Digimon oscuri
interruppero ogni cosa stessero facendo e si voltarono di scatto nella direzione
da cui era provenuto l'attacco, i loro sguardi subito seguiti da quelli dei loro
partner umani...
"Ora finitela!" ringhiò con voce tonante un grosso
dinosauro carnivoro dall'aspetto familiare, sulla cui testa stava un altrettanto
noto ragazzo dai lunghi capelli castani disordinati, che pareva avere più o meno
l'età di Neo. "Che cosa siete venuti a fare qui a DigiWorld? A distruggere tutto
quello che incontrate senza un motivo? Se siete davvero Digiprescelti, fermatevi
adesso e richiamate i vostri compagni!"
"Altrimenti, saremo noi a costringervi a farlo!" proseguì
un grosso drago dalle squame azzurre con un corno affilato sulla punta del naso
e una cicatrice a forma di X sul torace, sulla cui groppa si trovava un ragazzo
più giovane, dai capelli rosso-purpurei appuntiti, con addosso una giacca blu
decorata con fiamme rosse e gli immancabili occhialoni da pilota. Subito dietro
di loro, un folto gruppo di Digimon e ragazzi, questi ultimi in groppa ai
Digimon più grandi, li stava seguendo, affrettandosi a raggiungere la vallata
semidistrutta: Birdramon, Togemon, Ikkakumon, Kabuterimon, Garurumon... e subito
dietro Ankylomon, Stingmon, Pegasusmon, Nefertimon, Aquilamon, Monochromon,
Seadramon e Kiwimon; gli occhi increduli di molti di loro erano fissi sul
terreno bruciato che ormai ricopriva buona parte della pianura, e sui resti
degli alberi e delle formazioni rocciose sparse qua e là per la zona. Lo
spettacolo era terrificante, e molti dei ragazzi furono costretti a reprimere un
moto di disgusto alla vista di quell'insensata opera di distruzione e dei pochi,
sparuti e terrorizzati Digimon che erano rimasti nei dintorni, nascondendosi
tremanti dietro rocce o altri ostacoli naturali nel disperato tentativo di
sfuggire a quei carnefici.
"Guardate cosa hanno fatto..." mormorò sconvolta Mimi
dalla testa di Togemon, i suoi occhi castani dilatati davanti a quel terribile
scempio. "E' spaventoso..."
Hikari, in groppa a Nefertimon, si sentì stringere il
cuore: come potevano quei ragazzi commettere simili atrocità con tanta
leggerezza e nonchalance, e per quale scopo, poi? Uno sguardo ai Digimon che Neo
e la sua banda avevano con sè le fece correre un brivido lungo la schiena: era
una sensazione che da tempo non provava, e che sperava di non dover provare mai
più: il terribile gelo che emanavano le creature del Male!
Neo sogghignò con soddisfazione e diede ordine ai Digimon
del suo gruppo di indietreggiare, con un semplice gesto del braccio, mentre
Greymon ed ExVeemon si fermavano a pochi metri da lui e dal suo gruppo,
squadrandone i componenti con severità. "Finalmente vi fate vedere,
Digiprescelti! Credevo che avremmo dovuto fare radici prima che voi arrivaste...
cos'è, avevate paura di affrontarci e volevate portarvi dietro un pò di vostri
amici per sentirvi più sicuri?" chiese il ragazzo dai capelli bianchi con tono
canzonatorio, il suo sguardo luccicante di cattiveria fisso su Seadramon e sul
passeggero che si portava in groppa. Aveva riconosciuto il Digiprescelto con cui
si era scontrato nella sua prima incursione a DigiWorld.
Daisuke, punto sul vivo, ricambiò l'espressione di
sufficienza di Neo con una indignata, mentre ExVeemon si abbassava delicatamente
per farlo scendere a terra. "Hey, stai attento a come parli, Mister Personalità!
Nessuno può chiamare me, Veemon e i miei amici dei fifoni!" esclamò, facendo per
avanzare verso Neo, che tuttavia manteneva il suo atteggiamento di strafottenza
ed osservava quasi divertito il ragazzino più giovane.
"Daisuke, stai calmo. E' proprio quello che vuole, farti
fare una mossa azzardata." lo consigliò Taichi, a sua volta smontato dalla testa
di Greymon, fermandolo con una mano. Uno alla volta, anche gli altri Digimon si
erano schierati, e si preparavano a combattere nel caso ce ne fosse bisogno.
Neo sghignazzò. "Sì, è una buona idea, moccioso! Dovresti
ascoltare quel domatore di terza classe dai capelli strani, visto che mi sembra
avere molto più cervello di te!"
Gli occhi di Taichi passarono dal castano cioccolata al
rosso scarlatto, i suoi denti si trasformarono in zanne triangolari, e
un'ardente aura della rabbia si accese attorno al suo corpo, mentre grosse
venuzze pulsanti apparivano sui suoi pugni e sulla sua fronte. Quando si
trattava con Taichi Yagami, c'erano diversi tasti falsi che bisognava evitare di
toccare: uno era Hikari, l'altro erano i suoi amici... e il terzo, Neo lo aveva
appena premuto con tutta la sua forza!
"HEY!" ruggì Taichi, il viso trasformato in una
comicamente deformata maschera di indignazione, e l'indice della mano destra che
indicava la sua ribelle capigliatura. "Ti informo che questi capelli sono il mio
orgoglio e gioia! Ce li ho così fin da quando andavo all'asilo, e nessuno deve
offenderli!"
"E meno male che eri tu quello che invitava alla calma,
Taichi..." grugnì Greymon, con una grossa gocciolona di sudore che gli scendeva
lungo la fronte, la sua espressione rispecchiata sui volti degli altri ragazzi e
Digimon.
Sora, appena scesa da Birdramon, si mise una mano sulla
fronte e sospirò desolata davanti all'indignazione del suo amico d'infanzia
diventato fidanzato. "Sigh... Taichi-chan è sempre stato molto sensibile agli
insulti verso i suoi capelli... fin da quando andavamo all'asilo..." spiegò agli
sbalorditi Michael, Rosa e Catherine. Yamato, scendendo dalla groppa di
Garurumon, alzò gli occhi al cielo con finta esasperazione. Con tutto il tempo
che aveva passato con Taichi, anche lui era ben al corrente di quando Taichi
potesse essere irritabile quando si affrontava l'argomento pettinatura...
Passato il breve momento di ilarità, la ragazza dai
capelli arancioni alzò la testa e guardò i quattro Digiprescelti oscuri che
stavano schierati, come un piccolo esercito pronto alla battaglia, davanti al
gruppo, accompagnati dai loro cinque Digimon...
"Un momento! Cinque? Cinque
Digimon?" pensò tra sè, facendo caso allo squilibrio numerico tra umani e
partner. "Questo vuol dire che uno di quei Digimon è
indipendente... oppure che uno di quei ragazzi... ha due partner come
Wallace!"
"Rimandiamo a dopo le disquisizioni sulle capigliature,
testa di porcospino!" ruggì ExVeemon, facendo riferimento ai capelli ispidi e
appuntiti di Neo. "Allora siete voi quei prescelti oscuri di cui ci ha parlato
Gennai-san! Ora avete un bel pò di cose da spiegarci: chi siete, e che cosa
siete venuti a fare?"
Neo scoppiò in una breve risata, tenendo le braccia
incrociate davanti a sè. "Hahahahaa! Giusto, è vero, non ci siamo nemmeno
presentati! E va bene, rimedio subito!" Con studiato distacco, si mise una mano
dietro la schiena, per poi portare l'altro braccio sul petto e inchinarsi con
affettata formalità, che certo non rispecchiava la sua attuale considerazione
dei Digiprescelti. "Io sono il leader di questi ragazzi, i fortissimi Alias-3! E
il mio nome... è Neo Saiba! Piacere di conoscervi!"
"Il piacere è tutto tuo!" ribattè acida Miyako. Mari
guardò Sigma negli occhi, sbattendo le palpebre confusa. "Hey, Sigma-kun... da
quando ci facciamo chiamare Alias-3?"
"Boh? Da adesso." rispose il ragazzo mascherato, alzando
le spalle
Quel nome, pronunciato con fare teatrale dal leader dei
prescelti oscuri alla fine della sua frase, mandò un sobbalzo di sorpresa a
Yamato e a Garurumon, e una strana sensazione (Di rabbia? Indignazione? Semplice
rammarico? Compassione? Non sapevano esattamente definirla...) prese corpo nei
loro cuori, accelerandone i battiti per qualche frazione di secondo. Allora era
vero! Il capo dei prescelti oscuri non era altro che il fratello di quella sua
ammiratrice costretta alla sedia a rotelle, che lui aveva visitato e a cui aveva
fatto l'autografo la sera del giorno prima!
"Accidenti, è come temevo..."
pensò Yamato, stringendo involontariamente la presa sul suo Digivice e
ricordando la discussione con Rei e sua madre mentre era a casa loro. "Questo spiega come mai il fratello di Rei restava spesso
fuori casa e si comporta in modo strano... ma era davvero l'ultima cosa che mi
aspettavo! Ma cosa diamine ci fa qui, e come ci è arrivato? E poi... come fa ad
essere così tranquillo e sfacciato, quando sa che sulla Terra ha una famiglia
che è preoccupata per lui?"
"Allora era proprio vero... mi
dispiace, Yamato... credo di capire come ti senti..." riflettè tra sè
Garurumon.
Prima che il Prescelto dell'Amicizia e il suo compagno
potessero proseguire sulla loro linea di pensiero, Neo si rialzò dall'affettato
inchino che aveva rivolto ai ragazzi, e presentò i suoi 'colleghi' con un ampio
gesto del braccio, sempre con quel sorrisetto di sufficienza sulle labbra. "E,
giusto per non escludere nessuno, ecco a voi i miei fedeli seguaci, gli Alias-3.
Forza, ragazzi, dite ciao ai nostri nuovi amici!"
"Con molto piacere, Neo-sama..." civettò Mari, guardando
il suo leader con la sua migliore espressione da gatta morta. Poi, rivolgendosi
ai ragazzi prescelti: "Hello, bambini! Io sono la splendida Mari Goutokuji, la
fedele compagna del futuro domatore numero uno di DigiWorld! E lui è il mio
partner, Weedmon!" Indicò con un gesto della mano il Digimon verde simile ad un
tubero che le si avvicinava trascinando il suo corpo sgraziato e sghignazzando
maleficamente.
Sigma fu il successivo a presentarsi: mentre Boogeymon gli
atterrava vicino con una risatina acuta, il ragazzino mascherato fece un passo
avanti e iniziò a parlare con il suo classico tono neutrale e distaccato come
quello di un computer. "Potete chiamarmi semplicemente Sigma. Il mio compito è
studiare e conoscere DigiWorld, e il mio partner è Boogeymon." disse, usando
quante meno parole possibile. Il contrasto tra la calma quasi disumana di Sigma
e l'aspetto selvaggio e maligno di Boogeymon era estremamente spiccato.
Infine, gli occhi dei Digiprescelti puntarono verso un
ragazzo dai capelli blu-neri in maglietta nera che per certi versi ricordava un
Ken con i capelli mal pettinati... e molti di loro (gli unici esclusi, per ovvie
ragioni, furono Michael, Catherine e Rosa) trasalirono alla vista! Quel ragazzo
non aveva bisogno di nessuna presentazione: non era altri che Hideto Tsujimoto,
il ragazzo che avevano conosciuto il giorno prima e che li aveva accompagnati
alle prove dei Teenage Wolves, chiedendo tra l'altro (e ricevendo) l'autografo
di Yamato! E ora se lo ritrovavano lì, a fianco dei loro nuovi nemici! A Hideto
non sfuggirono gli sguardi increduli dei ragazzi, e un cupo sorriso intriso di
malinconia e rimpianto gli apparve sul volto mentre chiamava a sè BlackGreymon e
BlackGarurumon. Proprio come si aspettava...
"COSA?" esclamò Mimi, sgranando gli occhi. "Ma... ma non è
possibile! Tu... tu sei..."
"Tu sei quel tipo che è venuto con noi agli studi! Per le
prove di incisione del disco!" concluse il discorso Togemon, dando voce allo
sbalordimento, e anche ad una cupa sensazione di tradimento, condivisi da tutti
i ragazzi giapponesi.
"Ma... ma che significa questo, Hideto-san?" esclamò
Yamato, la sua solita calma e compostezza incrinate dalla concitazione del
momento. Di tutti, erano ovviamente lui e Garurumon, quelli che avevano passato
più tempo con il ragazzo, quelli che erano più rammaricati per la sgradevole
scoperta.
Il ragazzino non rispose subito: il suo sguardo vagò verso
il terreno cosparso di cenere vegetale che scricchiolava sotto le suole delle
sue scarpe, e ancora una volta quel senso di colpa che da tempo era diventato
suo inseparabile compagno tornò a far sentire i suoi morsi. Poi, sempre tenendo
la testa bassa, Hideto rispose, ritenendo di anticipare la domanda di
Yamato.
"A quanto pare, io non ho bisogno di presentazioni. Sì, so
cosa state pensando..." disse sterilmente. "Ma la risposta è no. Non mi sono
unito a voi, quel giorno, soltanto per potervi osservare più da vicino, che voi
ci crediate o no..."
"Questo lo sapevamo già." affermò il Prescelto
dell'Amicizia, interrompendo la frase di Hideto, i cui occhi si spalancarono
leggermente. "No, io almeno non penso che tu ci abbia avvicinati per spiarci più
da vicino. Quello che vorrei sapere è un'altra cosa... come mai anche tu ti sei
unito a loro? Eppure non mi sembri tipo da fare queste cose..."
"Ho i miei motivi per stare dalla loro parte!" lo
interruppe Hideto, con uno scatto di rabbia che non gli era proprio. "E voi non
potreste mai capirli! Mi basti dire che ho il dovere di ripagare Neo-sama per
quello che gli ho fatto! Non mi importa quale sarà il prezzo da pagare!"
Yamato corrugò la fronte. Non conosceva i dettagli, e gli
sembrava indelicato volerli conoscere, ma ricordava, da quanto gli aveva detto
Rei la sera prima, che Hideto si considerava responsabile per il fatto che la
ragazza fosse bloccata su quella sedia a rotelle...
"Neanche se il prezzo da pagare sarà la sicurezza di
DigiWorld?" esclamò Iori. "Ma non vi rendete conto di quello che state facendo?
Avete appena causato tutta questa distruzione... per quale motivo? Per
costringerci ad uscire allo scoperto?"
"Certamente. Era il modo più rapido e più facile." disse
Sigma, senza mostrare il benchè minimo senso di colpa o rimorso. "E poi, questi
Digimon non sono niente più che programmi ben realizzati. Sequenze di istruzioni
in codice macchina, incapaci di manifestare autentica intelligenza o provare
emozioni al di fuori della loro definizione."
Questa risposta fece salire il sangue alla testa di più di
un Digimon, e in particolare ad Ikkakumon, che si fece avanti pestando
fragorosamente una zampa sul terreno. "Hey, con questo cosa vorresti dire,
signor Maschera di Ferro?" grugnì, puntando il corno contro Boogeymon. "Noi
siamo creature viventi, nel caso tu non te ne sia accorto!"
"Sbagliato. Voi credete di esserlo, perchè le istruzioni
di cui siete composti prevedono che voi lo pensiate." rispose Sigma, del tutto
indifferente alla minaccia del tricheco gigante. "I nostri Digimon invece sanno
bene di non esserlo, perchè sono stati programmati in questo modo. Sanno già di
essere soltanto degli strumenti nelle nostre mani, da usare per raggiungere i
nostri scopi. Vedete? Quando si tratta di Digimon è tutta questione di dati,
numeri e calcoli... come in ogni altra cosa della vita, del resto."
"Ma... ma come fai a dire una cosa del genere?" esclamò
Sora, nascondendo a malapena il ribrezzo.
Koushiro storse il naso alle parole del ragazzo
mascherato. Vedere quel Sigma e ascoltare le sue parole, oltre ad indignarlo per
l'assoluta noncuranza che mostrava nei confronti di ciò che faceva, gli dava
l'impressione di vedere sè stesso quand'era più giovane... solo, portato
all'eccesso: sembrava ragionare unicamente secondo logica e freddo calcolo,
senza tenere in alcun conto i sentimenti, e considerava persino il suo stesso
partner come uno strumento da usare e un ammasso di dati... cosa che lui non
aveva mai fatto con Tentomon! E la cosa che lo sconcertava di più era vedere che
i cinque Digimon che accompagnavano gli Alias-3 e Neo non sembravano minimamente
scossi da questo fatto... come se lo avessero già accettato come la realtà dei
fatti! Ma com'era possibile che quei Digimon fossero privi di volontà fino a
quel punto? C'era qualcosa che non tornava...
"Ad ogni modo, il tempo delle disquisizioni filosofiche è
finito." tagliò corto Neo, voltando spocchiosamente le spalle ai Digiprescelti e
riavvicinandosi al suo BlackMetalGreymon, la sua sciarpa rossa che svolazzava
nella lieve brezza fumosa che spirava nella vallata semidistrutta. Con un gesto
del braccio e uno schiocco di dita, diede un ordine ai suoi tre sottoposti, che
immediatamente si schierarono e tirarono fuori i loro Digivice. "Molto bene,
miei Alias-3! Ora potete sfogarvi quanto volete! Fate vedere a questo branco di
domatori di terza classe cosa vuol dire combattere davvero con i Digimon!"
"Aspetta un momento!" lo chiamò Taichi. "Noi non siamo
venuti qui per combattere! Voi siete Digiprescelti come noi, e vorremmo
risolvere questa situazione in maniera pacifica!"
Con un sorrisetto sinistro, Mari sollevò il suo D-3 nero e
premette un pulsante, puntando poi lo schermo luminoso contro Weedmon, come fece
anche Sigma con Boogeymon. Hideto, invece, tirò fuori due Digivice dello stesso
modello, tenendone uno in ogni mano, e li puntò verso BlackGreymon e
BlackGarurumon, attivati e crepitanti di energia!
"Vorreste discuterne, eh? Peccato, noi no! Forza, Weedmon,
Digievolvi e fai a pezzi questi falliti!" esclamò con gioia feroce la biondona
dal trucco pesante.
"Con immensa gioia, Mari..." ghignò il repellente
vegetale, cominciando a brillare e ad aumentare di dimensioni. Una grandissima
quantità di energia si stava accumulando attorno al suo corpo, una quantità tale
che Greymon ed ExVeemon, percependone l'intensità, indietreggiarono di un passo,
allarmati.
"Cosa?" ringhiò il drago azzurro. "Non... non è possibile!
Una simile potenza... non può che preludere ad una Digievoluzione a livello
Mega!"
"Livello Mega!?" esclamò Daisuke, sgradevolmente sorpreso.
"Ne... ne sei sicuro, ExVeemon?"
"Purtroppo è così..." disse la voce ronzante di Stingmon,
che si stava portando in prima linea, e guardava allarmato ora Boogeymon, ora i
due Digimon di Hideto, BlackGreymon e BlackGarurumon. Anche loro stavano
accumulando una quantità di energia spaventosa, sicuramente molta più di quanta
ne servisse per una digievoluzione a livello Ultimate! Michael, Rosa, Seadramon
e Monochromon strinsero i denti per il disappunto, rendendosi conto di quello
che stava accadendo...
"Non ci voleva..." grugnì il dinosauro grigio. "Livello
Mega... erano già tremendi come Ultimate!"
Un istante dopo, un lampo di luce accecante scaturì dai
corpi dei quattro Digimon, costringendo tutti a schermarsi gli occhi con le
braccia, e ciò che tutti temevano accadde!
"BlackGreymon blast
shinka..."
"BlackGarurumon blast
shinka..."
Le forme Mega delle versioni virali di Greymon e Garurumon
apparvero dalla luce con un paio di ruggiti mostruosi: come tutti si
aspettavano, assomigliavano a WarGreymon e a MetalGarurumon, ma dall'aspetto più
cupo e minaccioso: il WarGreymon di Hideto aveva il pettorale dorato, ma era
l'unica nota di colore in mezzo a nero, bianco e sfumature di grigio, alternati
in modo da farne risaltare il contrasto quanto più possibile: mentre l'elmetto
tricorne e le spalliere dotate di spuntoni erano bianchi, le bardature sulle
zampe anteriori, complete di temibili artigli, le squame, e lo scudo che portava
sulla schiena, aperto in due in modo da formare delle ali rudimentali, erano
nere come la notte, tranne qualche zona in cui veniva lasciato spazio ad un
color piombo a malapena visibile. Anche gli schinieri erano neri, ma i bordi e
le ginocchiere, così come la bardatura sull'inguine e gli artigli dei piedi,
erano di un bianco immacolato.
Non altrettanto si poteva dire del MetalGarurumon di
Hideto: in quel caso, la corazza che lo ricopriva era uniformemente nera, con
solo qualche area bianca sul pettorale e sulle ali, in opposizione con l'argento
e l'oro della sua versione anti-virus. Due isolati sprazzi di rosso spiccavano
sul nero dell'armatura, in corrispondenza del naso del lupo robotico, e di una
piastra dell'armatura che proteggeva le zampe posteriori. A parte le differenze
nel colore, il MetalGarurumon virale era identico a quello regolare, con tanto
di lama sulla coda e bocche lanciamissili. Le due nuove creature atterrarono con
fragore sul terreno, smuovendo una nube di cenere, poi si misero in guardia,
esclamando i loro nomi!
"...CHAOSWARGREYMON!"
"...BLACKMETALGARURUMON!"
"Weedmon blast shinka..."
Il corpo tozzo del Digimon vegetale aumentò di dimensioni
e assunse una forma più dinamica, mentre piastre di armatura cominciavano ad
apparire qua e là sul suo torace e sui suoi fianchi... ma fu tutto quello che fu
possibile vedere prima che il bagliore invadesse gli occhi dei presenti. Quando
fu possibile vedere di nuovo, tutti rimasero sorpresi nel constatare che la
forma Mega di Weedmon non aveva assolutamente niente di vegetale! Sembrava
piuttosto una sorta di animale mitologico dal corpo slanciato lungo circa otto
metri, completamente ricoperto da una sfavillante armatura dorata che rifletteva
la luce del sole e gli dava un aspetto regale e battagliero: il pettorale era
ampio e spesso, decorato con dei piccoli gioielli rossi attorno al collo, e
dalla schiena fuoriuscivano un paio di magnifiche ali dalle lunghe piume dorate,
sulle quali i raggi solari creavano degli spettacolari giochi di luce, mentre
l'armatura che proteggeva gli addominali era più leggera e consentiva al potente
Digimon una mobilità notevole per la sua stazza. Numerose piume allungate,
anch'esse dorate, fuoriuscivano dalla fine della colonna vertebrale della
creatura, formando una coda simile a quella di un'aquila. Sulle zampe
posteriori, l'armatura tornava ad essere spessa e robusta, e le ricopriva quasi
del tutto, lasciando scoperti solo gli artigli neri posti su tre robuste dita,
una delle quali opponibile per consentire una presa più salda sulle vittime:
questi artigli erano ricurvi e affilati come quelli di un rapace, e
contrastavano con quelli più esili, ma conformati alla stessa maniera, delle
zampe anteriori, anch'esse corazzate per quanto meno pesantemente. La testa del
Digimon era protetta da un elmetto da samurai dorato con la calotta nera e sulla
fronte una decorazione dorata che sembrava la stilizzazione di un uccello in
volo, mentre la bocca della nuova creatura consisteva di un becco corto e
ricurvo, che si spalancò e fece uscire dalla gola un acuto grido di
battaglia!
"...EAGLEMON!"
"Boogeymon blast
shinka..."
Il diavoletto rosso venne inghiottito da una spirale di
fumo rosso e solforoso che creò un vortice attorno a lui prima di rapprendersi,
cambiare colore e solidificarsi di colpo, mostrando a tutti la forma Mega di
Boogeymon: alto un pò più di un essere umano, era un umanoide dall'aspetto
demoniaco, con la pelle di un blu vivace e vestito in maniera regale, elegante
ed inquietante al tempo stesso: un'armatura dorata sul pettorale e nera
sull'addome, modellata con l'effige del volto di un rapace dagli occhi scarlatti
proprio al centro, proteggeva il tronco del Digimon diabolico, e un paio di
grandi ali rosse e membranose, simili a quelle di un pipistrello, si apriva
dietro la sua schiena, a mò di mantello. Il suo volto era coperto da un drappo
verde smeraldo avvolto attorno al collo e alla testa, che lasciava intravedere
soltanto i suoi disumani occhi, due nere pozze d'inchiostro piene di odio e
animosità, e parte del suo elmetto dorato. Le estremità del drappo non erano
state assicurate, e ondeggiavano lentamente come agitate da un vento
soprannaturale che non cessava mai, contribuendo ad accentuare l'aspetto
innaturale della creatura. Le spalliere dell'armatura avevano a loro volta la
forma di una testa d'aquila, e due striscie di cuoio rosso si avvolgevano
attorno alle braccia del Digimon, proprio sotto la spalla, mentre il resto delle
braccia, dal gomito in giù, era protetto da bardature dorate che scoprivano solo
le dita esageratamente lunghe, e le gambe erano avvolte in striscie di cuoio blu
a malapena visibili sulla pelle azzurra. Il Digimon calzava un paio di stivali
argentati, e aveva una lunga coda terminante a freccia, crudelmente affilata
sulla punta.
"...MURMUXMON!"
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: ChaosWarGreymon
Tipo: Dinosauro
Attributo: Virus
Livello: Mega
Attacchi: Terra Chaos, Gaia Claw
Una nuova versione di WarGreymon, violenta e
difficilmente controllabile anche per i più esperti domatori. Il suo attacco
speciale, Terra Chaos, è una sfera distruttiva composta in pari grado di energia
positiva ed energia negativa.
Nome: BlackMetalGarurumon
Tipo: Androide
Attributo: Virus
Livello: Mega
Attacchi: Cocytus Breath, Freeze Bomber
Versione oscura di MetalGarurumon, in grado di congelare
qualsiasi cosa con una scarica di energia a bassissima temperatura emessa dalla
bocca. Il suo Freeze Bomber è una potente scarica di missili simile allo Ice
Wolf Bite della sua controparte positiva.
Nome: Eaglemon
Anche chiamato: Crossmon
Tipo: Uccello Mitologico
Attributo: Anti-Virus
Livello: Mega
Attacchi: Mystic Break, Kaiser Phoenix
Una possibile evoluzione Mega di Weedmon, Eaglemon è un
potente guerriero coperto da un'armatura dorata che lo rende quasi
invulnerabile! Il suo attacco più potente è il Kaiser Phoenix, con il quale si
schianta addosso all'avversario avvolto da un'aura protettiva dorata.
Nome: Murmuxmon
Tipo: Signore dei Demoni
Attributo: Virus
Livello: Mega
Attacchi: Gehenna Flame, Necro Interrogation
Un signore dei demoni conosciuto per la sua abilità nel
rivelare segreti. Pur non essendo molto potente rispetto a molti altri Mega,
compensa questa sua mancanza con una devastante abilità strategica e i suoi
poteri illusori, ereditati dalla sua forma precedente Phelesmon.
(Nota dell'Analizzatore: Nel Mondo Digitale della
Frontiera, un Murmuxmon ha cercato di fomentare una guerra tra Digimon animali e
Digimon umanoidi facendosi passare per i leader delle due fazioni.)
Non appena l'ultimo dei Digimon fu atterrato e le luci
che tipicamente accompagnavano la Digievoluzione furono sparite, gli Alias-3 si
ritirarono lentamente e affiancarono il loro capo e il suo BlackMetalGreymon,
con dei sogghigni soddisfatti sulle labbra. Charamente, non vedevano l'ora di
constatare la potenza delle forme Mega dei loro partner.
"Bene, ottimo lavoro, miei fedeli Alias-3!" si sentì la
voce arrogante di Neo intanto che gli enormi corpi di ChaosWarGreymon e
BlackMetalGarurumon occupavano l'intero campo visivo dei Digiprescelti. "Ora,
miei cari domatori di terza classe, vogliamo proprio vedere come ve la cavate
contro i nostri campioni! Avanti, mostrateci cosa sanno fare i vostri patetici
animaletti addomesticati!"
"Mi hai stufato con questa storia dei 'domatori di terza
classe'!" esclamò Daisuke, dando sfogo alla sua irritazione. "E poi, visto che
tu sei il loro capo e ti vanti tanto di essere il numero uno, perchè non fai
scendere in campo anche il tuo Digimon, invece che startene là comodo a dare
ordini?"
Neo sghignazzò di nuovo, per nulla turbato dalle parole
di Daisuke. "Heheheee... Non ho orecchie per ascoltare le parole di un cane
bastonato. Il momento di dimostrare la mia forza verrà... e voi potrete esserne
testimoni sempre che i vostri animaletti sopravvivano ai nostri campioni!"
rispose. I ragazzi prescelti e i loro partner indietreggiarono di un passo
quando ChaosWarGreymon, prendendo la posizione di testa del quartetto di Digimon
oscuri, pestò una delle sue zampe artigliate sul terreno coperto di cenere,
mandando una breve ma potente scossa tellurica. BlackMetalGarurumon si accucciò
sul terreno e strinse gli occhi, che luccicarono ferocemente per un istante
allorchè il lupo-robot virale inquadrava le sue prede. Eaglemon spiegò le sue
magnifiche ali e si librò in volo, mostrando gli affilati artigli neri che gli
adornavano le zampe. Infine, Murmuxmon si fece avanti, con la mano destra
sollevata e avvolta da una spettrale fiamma nera, e le falde del drappo
smeraldino che portava attorno alla testa presero ad agitarsi ancora più
violentemente, quasi a riflettere il desiderio di combattere del loro
proprietario...
"Accidenti, esto se pone
feo..." si lamentò Rosa dalla groppa di Monochromon, guardando i quattro
Digimon oscuri che si avvicinavano minacciosi. "Sono tutti e quattro a livello
Mega..."
"Calmatevi! E' vero che sono molto potenti, ma anche noi
abbiamo i nostri vantaggi!" esclamò Michael, cercando di mantenere la calma tra
i ranghi dei suoi compagni. "Prima di tutto, noi siamo più numerosi... e poi,
abbiamo sicuramente più esperienza di loro, e questo verrà pur qualcosa...
almeno spero!"
"Sì, Michael ha ragione!" rispose ExVeemon, piazzandosi
davanti ai ragazzi in modo da far loro da scudo. "Non facciamoci intimorire, e
diamo a questi galletti la lezione che meritano!"
Uno alla volta, i ragazzi afferrarono i loro D-3 e
Digivice vecchio modello e scesero dai loro Digimon, mentre Greymon, Garurumon,
Birdramon, Pegasusmon e Nefertimon regredivano alle loro forme Rookie (Champion
nel caso di Gatomon...) in preparazione allo scontro. I quattro Digimon oscuri
si fermarono di colpo, apparentemente sorpresi dalla determinazione che i loro
avversari stavano mostrando.
"Hanno fegato, i ragazzini. Ma gli servirà a poco."
sentenziò spocchiosamente Mari, scostandosi una frangia di capelli biondi dalla
fronte. Sigma, al suo fianco, annuì lentamente, già convinto della superiorità
dei loro Digimon. "Stando ai calcoli che ho fatto, le possibilità di vittoria
sono del 70% a nostro favore. Dovranno darsi da fare se vorranno
sopravvivere."
"Verificheremo subito il loro valore..." concluse Neo, in
piedi a braccia incrociate accanto al suo BlackMetalGreymon, che rimaneva
fedelmente fermo al suo posto, in attesa di ordini. Sull'altro lato della radura
incenerita, uno alla volta, i prescelti di Azulongmon attivarono i Digivice e li
puntarono verso i loro compagni, che erano ormai pronti a sostenere il terribile
scontro!
"E va bene, Neo... speravo di non
dover combattere proprio contro di te, ma se è l'unico modo di farti ragionare e
rinsavire, allora sono disposto a farlo! E tu, Hideto... tustai dalla parte di
Neo perchè ti ritieni colpevole dell'incidente di Rei, immagino... ma facendo
quello che stai facendo adesso non risolverai niente! Io e Gabumon te lo faremo
capire!" pensò tra sè Yamato, cercando di vedere i due ragazzi oltre gli
immensi corpi di ChaosWarGreymon e BlackMetalGarurumon. Ma poichè i due Digimon
avevano ormai occupato tutto il campo visivo, scosse la testa e decise di
lasciar perdere. Per il momento, doveva concentrarsi sul supportare
MetalGarurumon...
"Forza, ragazzi, iniziamo le danze!" esclamò Taichi.
"Vai, Agumon!"
"Con piacere, Taichi!" rispose Agumon con la sua vocetta
gracchiante, irradiando un'aura di luce bianca e iniziando a crescere. Appena
dietro, anche Gabumon e Biyomon stavano facendo la stessa cosa, illuminati dal
raggio di energia che scaturiva dai Digivice di Yamato e Sora. Una familiare ed
inebriante scarica di energia attraversò i corpi dei Digimon, permettendo loro
di evolvere nelle loro forme finali!
"Agumon!"
"Gabumon!"
"Biyomon!"
"WARP SHINKA..."
"...WARGREYMON!"
"...METALGARURUMON!"
"...PHOENIXMON!"
Mentre i tre possenti Digimon Mega apparivano e
prendevano posizione, tra gli incoraggiamenti dei loro partner, anche gli altri
ragazzi prescelti attivarono i loro Digivice, dopo aver ricevuto un cenno dai
loro Digimon che confermasse loro che erano pronti a combattere. Altre scie di
luce partirono dai Digivice vecchio modello, e per la prima volta dopo due anni
e mezzo di pace, i Digimon toccarono nuovamente le loro forme Ultimate!
"Togemon chou shinka...
LILLYMON!"
"Kabuterimon chou shinka...
MEGAKABUTERIMON!"
"Ikkakumon chou shinka...
ZUDOMON!"
"Seadramon chou shinka...
MEGASEADRAMON!"
"Monochromon chou shinka...
TRICERAMON!"
"Kiwimon chou shinka...
DERAMON!"
"Allora, Ken, che dici? Come ai vecchi tempi?" chiese
Daisuke al suo migliore amico, che gli si era avvicinato assieme a Stingmon. Ken
rispose alzando a sua volta il suo D-3 e attivandolo con un cenno della testa e
un lieve sorriso. I loro Digimon si avvicinarono l'uno all'altro e, dopo essersi
guardati negli occhi in un atto di silenziosa intesa, si misero schiena contro
schiena, preparandosi a quello che sapevano sarebbe accaduto...
"Andiamo, Hikari-san!" esortò Miyako, parlando a sua
volta alla sua migliore amica, che mise da parte il suo timore per aver
percepito di nuovo la presenza del Male nei Digimon che stavano loro davanti e
attivò il suo D-3, inviandone l'energia a Gatomon. Takeru e Iori si guardarono
per un breve istante prima di estrarre i loro D-3 in contemporanea e puntarli
verso i loro partner!
"Bene, allora cominciamo!" esclamò il piccolo Patamon,
librandosi in volo mentre le energie del D-3 attraversavano il suo corpo,
trasformandolo nella sua forma Champion!
"Patamon shinka... ANGEMON!"
"ExVeemon! Stingmon! Jogress
shinka... PAILDRAMON!"
"Ankylomon! Angemon! Jogress
shinka... SHAKKOUMON!"
"Aquilamon! Gatomon! Jogress
shinka... SILPHYMON!"
"E non è ancora finita!" esclamò Daisuke, ammirando con
soddisfazione le Digievoluzioni DNA che ancora una volta si materializzavano
davanti ai loro occhi. "Digievolvi ancora, Paildramon! Ci sarà un gran bisogno
della tua forza in questo scontro!"
"LO SO BENE, DAI!" rispose il drago corazzato, con le
voci miste di ExVeemon e Stingmon. Con un ruggito di trionfo, aprì di scatto le
grandi ali che gli spuntavano dalla schiena, e un alone di luce dorata si
sprigionò dal suo possente corpo, abbagliando per un istante i Mega artificiali
e costringendoli ad indietreggiare di un passo. Anche Neo e gli Alias-3, fino ad
allora così baldanzosi e sicuri di sè, assunsero delle espressioni perplesse
davanti a quello spettacolare gioco di luci.
"Quello dev'essere... quel Digimon leggendario di cui
abbiamo sentito parlare..." mormorò Hideto, lo sguardo rapito dalla maestosità
della forma che si stava solidificando in cielo: un familiare dragone corazzato
con grandi ali rosse e un cannone montato sulla schiena!
"Paildramon kyokugetsu shinka...
IMPERIALDRAMON!"
Con un battito delle sue enormi ali, Imperialdramon si
alzò in cielo, schierandosi al fianco di Phoenixmon: ora, un piccolo esercito di
Digimon stava di fronte ai quattro Mega oscuri degli Alias-3, pronti a
contrastarli in un duello senza esclusione di colpi! Rabbiosi sguardi di sfida
corsero da una parte all'altra, mentre ciascun Digimon si sceglieva il suo
avversario: WarGreymon e ChaosWarGreymon si scrutarono in cagnesco, mentre
MetalGarurumon e BlackMetalGarurumon cominciavano a girare l'uno attorno
all'altro, in cerca di una minima falda nelle difese dell'avversario. Eaglemon,
con uno stridio acuto, si librò in volo davanti al gigantesco Imperialdramon; e
infine, Murmuxmon emise una breve risata gutturale, e puntò entrambe le mani,
avvolte delle sue innaturali fiamme nere, contro Phoenixmon, tenendo sotto tiro
il mitologico volatile. I Digimon di livello Ultimate, nel frattempo, si
libravano in volo o si schieravano in cerchio attorno ai loro compagni, in modo
da impedire ai Digimon oscuri di raggiungere i loro compagni.
Taichi, Daisuke e i loro compagni lanciarono delle rapide
occhiate ai Digimon schierati in campo, cercando di fare un rapido calcolo delle
probabilità: sicuramente i numeri erano dalla loro, ma non avevano idea dei
poteri che i loro avversari avevano a disposizione: dovevano stare attenti, o la
situazione si sarebbe potuta fare antipatica...
"WarGreymon! Ragazzi, state attenti! Non mi fido neanche
un pò di quei tipi!" avvertì Taichi, lanciando un avvertimento al suo Digimon,
che rispose voltando la testa verso di lui e strizzando un occhio per dirgli di
non preoccuparsi.
"Neanche noi, Taichi! Ma sono
sicuro che daremo un bel pò di filo da torcere a questi imitatori!" ringhiò
il dinosauro corazzato, prima di voltarsi di nuovo verso la sua controparte
caotica e alzare gli artigli sugli avambracci, le cui punte luccicarono al sole.
"Allora, che ne dici, copione? Vediamo subito chi di noi
due è il più forte, ti va?"
"Non chiedo di meglio, caro il mio
'originale'! YAAAAAHHHH!!!" Con queste parole, ChaosWarGreymon lanciò un
assordante urlo di battaglia, aprì le ali metalliche sulla schiena e si lanciò a
tutta velocità contro WarGreymon, gli artigli levati e pronti acolpire.
WarGreymon indietreggiò di un passo, non essendosi aspettato una simile velocità
dal primo dei due partner di Hideto, ma si difese efficacemente alzando le
braccia e intercettando gli artigli di ChaosWarGreymon con i suoi. Si sentì un
penetrante clangore e un agghiacciante stridio di acciaio su acciaio quando le
punte acuminate cozzarono le une sulle altre, e i due Digimon iniziarono a
lottare tra loro, spingendosi e tirandosi nel tentativo di far cadere l'altro!
Con un ruggito, WarGreymon diede una spinta con tutte le sue forze, ma il
WarGreymon caotico si stabilizzò puntando una zampa posteriore al suolo e
ancorandosi saldamente con i suoi lunghi artigli, per poi abbassare di colpo il
capo corazzato e sferrare una testata alla sua controparte anti-virus,
strappandole un grugnito e costringendola su un ginocchio! Incoraggiato dal
momento di vantaggio, ChaosWarGreymon aumentò la pressione e spinse indietro
WarGreymon di qualche centimetro, ma prima che potesse attaccare di nuovo,
intervenne MegaSeadramon a distrarlo.
"Thunder Javelin!" esclamò il
gigantesco serpente marino, lanciando contro il Mega artificiale una scarica
elettrica dal corno metallico sulla sua fronte. ChaosWarGreymon, dimostrando una
rapidità quasi innaturale, mollò una delle mani di WarGreymon e usò la corazza
del braccio libero per difendersi dalla scarica elettrica, ma così facendo
permise a WarGreymon, e anche a Zudomon e a Silphymon, di sferrare un attacco
combinato! Il tricheco umanoide, dopo aver preso accuratamente la mira, scagliò
il suo martello contro il torace di ChaosWarGreymon nel momento stesso in cui il
Digimon artificiale era costretto a retrocedere sotto i pugni della sua
controparte anti-virus. Accortosi all'ultimo momento dell'attacco,
ChaosWarGreymon eseguì una schivata laterale, ma non riuscì ad evitare del tutto
il colpo, e la pesante arma di resistentissimo Chrome-Digizoid lo colpì alla
spalla, aprendogli una profonda crepa nella corazza prima di ritornare come un
boomerang nelle mani di Zudomon. Il dinosauro ebbe appena il tempo di spalancare
gli occhi sul danno inaspettato che Zudomon gli aveva inflitto prima che
Silphymon lo attaccasse!
"Static Force!" esclamò il
Digimon-fusione, scagliando la sua sfera di energia proprio sul punto della
corazza che Zudomon aveva indebolito. La spalliera di ChaosWarGreymon si
sbriciolò in tanti frammenti di acciaio, e il dinosauro corazzato grugnì e
barcollò all'indietro per qualche passo, tentando di difendersi dai colpi con
cui gli altri tre lo stavano attaccando da tutte le direzioni. WarGreymon
sogghignò con una certa soddisfazione: sembrava davvero che il numero dei
ragazzi prescelti e una strategia più accorta stessero rimediando allo
svantaggio in termini di potenza...
Ma un potente manrovescio da parte di ChaosWarGreymon lo
contrinse ad alzare la guardia e bloccare. Il Digimon di Hideto, infuriato per
quel lieve danno che i suoi avversari gli avevano inflitto, si era di nuovo
scagliato all'attacco, con ancora più vigore e determinazione, e stava tenendo a
bada WarGreymon e Zudomon con una raffica di affondi e artigliate. I due Digimon
indietreggiarono, tenendo alta la guardia, mentre MegaSeadramon si affiancava a
loro nel tentativo di deviare alcuni di quei tremendi colpi su di sè e
intralciare i movimenti di ChaosWarGreymon con la sua lunga coda. Nel frattempo,
Silphymon prendeva a volare da una parte e dall'altra, scagliando sfere di
energia contro ChaosWarGreymon per distrarlo e cercare di tenerlo sulla
difensiva. Ma stavolta, il dinosauro corazzato fu più attento, ed evitò con
grande abilità che i colpi dell'uomo-aquila andassero su punti vulnerabili del
suo corpo: si muoveva con una destrezza e un'abilità incredibili, e riusciva a
tenere a bada anche quei quattro Digimon messi assieme!
Con la coda dell'occhio, WarGreymon si permise di dare
un'occhiata in giro, controllando in che condizioni fossero i loro compagni:
vide che MetalGarurumon e BlackMetalGarurumon avevano rotto gli indugi e si
erano scagliati l'uno contro l'altro, sollevando un assordante clangore ogni
volta che si avvicinavano e si scambiavano dei colpi. A dare man forte a
MetalGarurumon c'erano Deramon e Shakkoumon, che stavano prendendo di mira il
suo avversario nei momenti in cui questo si allontanava per prendere di nuovo lo
slancio...
"Royal Buster!"
"Kachina Bombs!"
...ma tutte le raffiche di noci e dischi taglienti che
gli stavano scatenando contro si rivelavano inefficaci contro la sua robusta
corazza, e BlackMetalGarurumon se li scrollava di dosso come un cane fa con le
pulci.
Imperialdramon, Lillymon e Triceramon erano invece
impegnati con Eaglemon, che dimostrava incredibile agilità nonostante la mole e
l'armatura, schivando con estrema facilità un Flower Cannon da parte della fata
della natura, e poi centrando in pieno petto Triceramon con una potente testata,
mandando il Digimon dinosauro a terra di schiena. Irritato, Imperialdramon
caricò il suo cannone ed esplose un enorme raggio laser contro il Digimon
corazzato.
"Prendi questo, Eaglemon! POSITRON
LASER!" ruggì il drago leggendario, indirizzando il suo potente colpo contro
il Digimon di Mari; ma quest'ultimo, senza dare il minimo cenno di
preoccupazione, scomparve dal punto in cui si trovava e riapparve un battito
cardiaco dopo proprio sopra ad Imperialdramon, il pugno destro sollevato e
pronto a scendere! Per un pelo il drago riuscì a deviare il colpo alzando una
zampa e facendosi scudo con essa, ma Eaglemon proseguì l'assalto con una raffica
di pugni e calci che impedivano all'enorme drago di passare all'attacco. Mentre
Triceramon si rialzava e scoteva la testa per mandare via lo stordimento,
Lillymon cercò di intervenire volando verso Eaglemon per sferrarle un calcio, ma
il Digimon corazzato fu più veloce di lei!
"Mystic Break!" esclamò, con
una voce acuta e stridula che ricordava molto il verso dell'aquila. Lo strano
oggetto simile ad un uccello stilizzato che si trovava sul suo elmetto si separò
da esso e volò ad alta velocita contro la fatina, avvolto in un'aura dorata.
Lillymon, troppo sorpresa e lanciata a troppo grande velocità per potersi
difendere, venne colpita in pieno e urlò per il dolore e il disappunto, finendo
violentemente a terra vicino a Triceramon!
"Lillymon!" esclamò Mimi allarmata. Emise un sospiro di
sollievo quando vide che la sua partner rialzarsi, mettendosi seduta, e scuotere
la testa. Nel frattempo, l'attimo di distrazione di Eaglemon aveva dato ad
Imperialdramon il tempo di organizzare un contrattacco, e il potente drago
riuscì a centrare il suo avversario con un pugno tremendo, costringendolo ad
allontanarsi. Ma Eaglemon riprese subito quota con un battito delle sue grandi
ali dorate e si schierò nuovamente davanti ad Imperialdramon, che corrugò la
fronte preoccupato. Nonostante la marea di colpi che aveva schivato, e
quell'ultimo potente attacco che aveva incassato, il Mega dorato non mostrava
segni di fatica... questo gli sembrava di averlo già visto da qualche parte...
Anche Murmuxmon, nonostante le dimensioni ridotte, si
stava rivelando un degno avversario per Phoenixmon e MegaKabuterimon: il
coleottero gigante caricò di energia il suo enorme corno e scagliò un potente
Horn Buster contro il demone alato, che però all'ultimo momento si scisse in
quattro immagini, tre delle quali si sparpagliarono, volando in direzioni
diverse. La quarta immagine venne centrata in pieno dalla scarica di energia e
si dissolse in un'esplosione di luce gialla, ma le altre tre cominciarono a
bombardare MegaKabuterimon di palle di fuoco nere. Lo scarabeo gigante, non
sapendo quale delle immagini fosse reale, fu costretto ad un folle slalom a
mezz'aria per evitare i colpi, mentre Phoenixmon creava delle sfere di fuoco
attorno alle sue ali e le scagliava contro Murmuxmon e le sue due immagini
residue.
"Starlight Explosion!" esclamò
l'uccello mitologico, e le meteore scarlatte piovvero come grandine sul
misterioso Digimon demoniaco, esplodendo al contatto. Ma il vero Murmuxmon
riuscì a difendersi alzando un invisibile scudo di energia attorno al proprio
corpo, lasciando che le due immagini illusorie rimanenti vennissero dissolte dal
colpo. Poi, emerse dal fumo dell'esplosione alzando le braccia al cielo e
creando altre sfere di fuoco tra le mani, elevandosi fino a sovrastare
Phoenixmon...
"Gehenna Flame!" esclamò il
demone con una voce che sembrava il sibilo del vento, abbassando le braccia e
facendo volare un autentico sciame di meteore nere contro Phoenixmon e
MegaKabuterimon. Con uno strillo d'allarme, la fenice si coprì con le sue enormi
ali che splendevano dei colori dell'iride ed intercettò quanti più colpi
possibile, indietreggiando man mano, mentre il coleottero virava disperatamente
per evitare quelli che rimanevano. Due o tre, tuttavia, riuscirono a colpire la
sua corazza e farlo barcollare pericolosamente, e soltanto un paio di rapidi
colpi d'ala lo salvarono da una rovinosa caduta. Murmuxmon, incoraggiato dal
successo del suo attacco, si elevò ancora più in alto nel cielo e alzò di nuovo
il suo scudo, cercando di cambiare posizione per tenere sotto tiro i suoi
avversari da un'altra angolazione...
WarGreymon strinse i denti, alzando le braccia per
difendersi da un altro fendente di ChaosWarGreymon. I Digimon degli Alias-3 si
stavano rivelando ancora più forti del previsto, e la vittoria non era
garantita...
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Mondo Reale, Tokyo, parco di Hikari Ga Oka.
"Allora, tu hai deciso di andare alla Waseda Daigaku?"
chiese Shuu, giocherellando con la sua penna mentre parlava con Jun. I due
giovani erano seduti su una panchina, davanti a un grande spiazzo coperto di
erba verde smeraldo decorato di violette, con i libri di Shuu appoggiati al loro
fianco, e stavano conversando piacevolmente già da un pò di tempo, all'ombra di
un grande albero di gingko, mentre tutt'attorno risuonavano le voci della gente
e i mille altri suoni del parco e della calda mattina d'agosto.
"Sì..." rispose la ragazza dai capelli appuntiti,
tamburellandosi con le dita sulle gambe. "Non ho esattamente i voti che mi
permetterebbero di entrare alla Todai, quindi ho optato per un'università più
alla mia portata... tra qualche mese dovrei iniziare gli esami di ammissione, e
dovrò iniziare a studiare..."
"Capisco..." rispose il ragazzo occhialuto, ricordandosi
del lungo ed estenuante periodo di esami che aveva dovuto sostenere per essere
ammesso all'università più prestigiosa del Giappone. "Beh, spero che tu riesca,
e ti faccio tanti auguri di buono studio..."
Jun rise tra sè. Anche lei, come suo fratello, non era
esattamente entusiasta di starsene piegata sui libri... "Hehee... grazie,
Shuu-san, credo che ne avrò bisogno. Però... ecco... in questo momento c'è
qualcun altro che avrebbe bisogno degli auguri..." mormorò, incupendosi
improvvisamente e volgendo lo sguardo verso il terreno sassoso. Con un calcio,
fece rotolare via un ciottolo che le stava tra i piedi calzati di sandali,
mandandolo a ruzzolare nella macchia d'erba davanti a loro. Inutile, per quanto
si sforzasse di ignorarla, la sua preoccupazione per suo fratello e i suoi amici
continuava a tormentarla...
Fece un sospiro e scosse la testa, facendo un breve
sorriso sporcato da un filo di amarezza. Cosa le saltava in mente di andare a
parlare delle sue angosce ad un ragazzo che conosceva veramente soltanto da
un'ora? Chissà cosa avrebbe pensato di lei... "Comunque, scusa... non volevo
annoiarti con i miei patemi d'animo..." disse, muovendo le mani davanti a sè in
tono apologetico.
Il ragazzo occhialuto fugò i suoi timori. Aveva capito di
cosa si trattava. "No, non ti devi scusare... non dimenticare che... beh,
anch'io ho un fratello minore che è un Digiprescelto, attualmente in missione in
quel mondo lontano... Mi ha avvisato con una chiamata, appena qualche ora fa..."
rispose, guardando lontano verso le cime di alcuni alberi secolari. "E
anch'io... sono preoccupato per lui. Anche se so che sa cavarsela, e che può
contare su degli amici fidati, questo non mi impedisce di provare comunque un pò
di angoscia..."
"Già..." rispose Jun, perdendosi anche lei con lo sguardo
in lontananza. Passò qualche attimo di cupo silenzio prima che la ragazza
riprendesse a parlare.
"La stessa cosa è accaduta tre anni fa, e mi sono sentita
allo stesso modo. Hai presente, quando quel tizio di nome Mephistomon ha cercato
di conquistare il Mondo Digitale, e poi è saltato fuori quel MaloMyotismon..."
Al cenno di assenso del ragazzo occhialuto, Jun riordinò i pensieri,
organizzandosi di nuovo il discorso, e proseguì. "Senza Daisuke a fare lo scemo
e quel suo Veemon a spalleggiarlo, mi sembra quasi che la mia famiglia... non
sia più una famiglia..." Alzò le spalle, facendo una breve risatina nonostante
tutto. "Sai, Shuu-san, io e mio fratello litighiamo spesso... però sono quei
classici, innocui litigi tra fratelli, non so se mi spiego..."
"Sì, capisco..." rispose il ragazzo, voltandosi di nuovo
verso di lei per ascoltare il suo discorso. "Jyou e io non abbiamo litigato
tanto spesso, vuoi anche per il fatto che siamo entrambi tipi abbastanza
tranquilli. Però capisco cosa vuoi dire... sono quelle piccole cose di tutti i
giorni, ma ti rendi conto di quanto significano per te solo quando vengono a
mancare..."
Jun annuì, abbassando lo sguardo verso il pavimento. "E
ora, come quella volta... non posso fare altro che starmene qui a sperare...
mentre lui e tutti gli altri suoi amici rischiano la vita... e mi chiedo perchè
non ho avuto anch'io un compagno Digimon e perchè non posso dare loro una
mano...". Il suo tono triste si trasformò immediatamente in sorpresa e fastidio
quando si accorse dello strano pizzicore agli occhi che sentiva. Scuotendo la
testa e richiamandosi alla realtà, si passò una mano sugli occhi, e si voltò
verso Shuu. "Cavolo, guarda te che roba... scusa, Shuu-san, non volevo farmi
prendere dall'emozione..."
Con un gesto della mano, lo studente della Tokyo Daigaku
le disse che non c'era bisogno di scusarsi. "Figurati... hai ragione, e capisco
quello che dici... solo, però, vorrei consigliarti di non lasciarti prendere
dallo sconforto. Sì, so che sembra un consiglio stupido e una frase di
circostanza, però... beh, cosa pensi direbbe Daisuke se ti vedesse
depressa?"
"Sicuramente mi prenderebbe in giro per il fatto che mi
sto comportando da 'femminuccia'!" rispose Jun scuotendo la testa, con quel tono
bonariamente irritato che riservava di solito per i litigi con Daisuke. La sua
natura allegra ed ottimista stava tornando in superficie. "E se lo facesse,
giuro che gli darei una lezione che non dimenticherebbe mai!" concluse, mettendo
su un'espressione minacciosa e stringendo il pugno destro davanti al volto.
Shuu sorrise tra sè. Era evidente che quella ragazza era
un tipo che diceva senza problemi quello che provava... esattamente come
Daisuke, del resto! "Allora... beh, abbi fiducia in lui e nei Digiprescelti...
Fidati di me, sono sicuro che vinceranno e torneranno a casa quanto prima! Hey,
ce l'hanno pur fatta tutte quelle volte prima di adesso, no?"
La ragazza mise su un sorriso sollevato. Quel pò di
discussione che aveva fatto con Shuu l'aveva tirata su di morale, e ora non si
sentiva più quell'opprimente senso di vuoto che l'aveva accompagnata in
occasione della battaglia contro Mephistomon, tre anni prima. Era proprio vero
che a volte, trovi la persona che riesce ad aiutarti quando e dove meno te la
aspetti! Lei era uscita semplicemente con l'intenzione di distrarsi andando un
pò a passeggio per Hikari Ga Oka, e quasi per caso aveva incontrato quel ragazzo
e si erano messi a parlare! "Sì, Shuu-san, hai perfettamente ragione... Grazie
mille!"
"Beh... di nulla!" replicò lui, sentendosi
improvvisamente un pò strano. Dopotutto, si trovava a tu per tu con una ragazza
carina, tipologia di persone con la quale non era ancora molto esperto... e
tuttavia, Jun sembrava essere riuscita a metterlo subito a suo agio esattamente
come aveva fatto lui con lei... "Anzi, mi fa piacere aver potuto essere utile a
qualcuno... quindi ringrazio te per aver voluto parlare con me!"
"Di niente..." replicò Jun, dando una rapida occhiata
all'orologio che portava al polso. I suoi occhi si spalancarono quando videro
che erano quasi le undici e mezza: il tempo era volato via così velocemente
durante la loro discussione, che i due ragazzi non se n'erano quasi accorti!
"Oh, cavolo, ma guarda che ore sono! Scusa, Shuu-san, ti ho fatto perdere fin
troppo tempo... e ora devo avviarmi anch'io! I miei mi aspettano a casa per il
pranzo tra mezz'ora!"
Shuu controllò a sua volta l'orologio, rimanendo a sua
volta sorpreso dall'ora tarda. "Accidenti, di già? Beh, allora ci salutiamo qui,
Jun-san... e non te ne fare un problema, non mi hai disturbato affatto!"
"Grazie! Senti, ti va di rivederci, un giorno di questi?"
chiese, strizzando un occhio verso di lui mentre si alzava dalla panchina e si
toglieva un pò di polvere dai pantaloncini. Il ragazzo sbattè gli occhi,
sorpreso dalla domanda... ma, con grande sorpresa di lui stesso, non dovette
rimanere a lungo a pensare ad una risposta. Dopotutto, la compagnia di Jun era
stata gradevole. "Uhmm... sì, nessun problema! Se vuoi darmi un colpo di
cellulare, ti do il mio numero e mi fai uno squillo, va bene?"
"Certo!" rispose Jun, sorridendo allegramente. "Allora,
dimmi pure!"
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Imperialdramon strinse i denti quando un colpo
particolarmente potente di Eaglemon arrivò sulla corazza che proteggeva le sue
zampe anteriori, e sbattè le ali un paio di volte per mantenere stabilità: ma il
Digimon dalla corazza dorata non sembrava deciso a concedergli un attimo di
respiro, e continuò l'assalto con una raffica di artigliate talmente veloci da
sembrare quasi invisibili. Il raccapricciante stridio del metallo sul metallo
riempì l'aria mentre Imperialdramon cercava in qualche modo di allontanarsi dal
suo avversario, dandosi un'occhiata attorno per vedere come se la stavano
cavando i suoi compagni. WarGreymon e ChaosWarGreymon erano ancora impegnati
nella loro lotta, apparentemente in parità, e si stavano scambiando colpi
tremendi con le zampe anteriori, le corazze ormai coperte di ammaccature e
lacerazioni. Ma mentre il Digimon di Taichi dava degli evidenti segni di
cedimento, ChaosWarGreymon sembrava fresco come una rosa. Silphymon,
MegaSeadramon e Zudomon erano già stati messi a terra dalla potenza immane del
Mega artificiale, e in quel momento stavano cercando di rialzarsi e di
riprendere a combattere...
All'improvviso, ChaosWarGreymon schivò un fendente dalla
sua controparte anti-virus e ne afferrò il braccio, usando poi il suo stesso
slancio per proiettarlo sopra la sua spalla, con una mossa che non sarebbe stata
fuori luogo nel repertorio di un judoka! WarGreymon ebbe appena il tempo di
spalancare gli occhi ed emettere un grugnito di sorpresa prima di schiantarsi
violentemente a terra di schiena, sollevando un nuvolone di cenere! Prima che
potesse tentare di rialzarsi, ChaosWarGreymon, rapido come il fulmine, gli fu
addosso e cominciò a martellarlo di tremendi pugni e calci, approfittando della
sua posizione avvantaggiata, e WarGreymon non potè fare altro che alzare le
braccia e chiudersi in difesa nel tentativo di resistere al suo attacco
furioso...
"COCYTUS BREATH!"
La voce ululante di BlackMetalGarurumon constrinse
Imperialdramon a volgere per un attimo l'attenzione a lui e ai tre Digimon che
stavano lottando contro di lui: imitando alla perfezione il più potente degli
attacchi di MetalGarurumon, il lupo cibernetico nero aveva alzato la testa,
emettendo raggi di fredda luce bianco-azzurrina dalla bocca serrata, poi l'aveva
abbassata di colpo, facendo partire un enorme raggio congelante contro la sua
controparte anti-virus, Deramon e Shakkoumon. Per fortuna, MetalGarurumon non si
era lasciato cogliere di sorpresa, e aveva subito preso provvedimenti per
intercettare l'attacco. "METAL WOLF CLAW!" ruggì con
tutto il fiato che gli era rimasto in gola, sparando a sua volta un'ondata di
energia a bassissima temperatura. I due raggi mortali solcano l'aria e si
scontrarono con enorme fragore esattamente a metà strada dai rispettivi
bersagli, cominciando poi a premere l'uno sull'altro nel tentativo di
sopraffarsi. Per qualche secondo, il contrasto durò senza che nessuno dei due
riuscisse a prevalere, ma ben presto l'attacco di MetalGarurumon cominciò ad
indietreggiare in maniera preoccupante: il compagno di Yamato, al contrario di
BlackMetalGarurumon, cominciava a sentire gli effetti della battaglia, e ancorò
saldamente le zampe al terreno nel tentativo di stabilizzarsi e dare più forza
al suo attacco... ma, per fortuna, prima che la situazione peggiorasse
ulteriormente, Shakkoumon intervenne a riequilibrare la situazione!
"Justice Beam!" esclamò,
mettendosi al fianco di MetalGarurumon e scagliando un paio di raggi di luce
scarlatta dagli occhi, che si unirono al raggio congelante del compagno e
bloccarono il Cocytus Breath, ripristinando la precedente condizione di stallo!
I due Digimon continuarono a premere sull'attacco del loro avversario,
mettendoci sempre più potenza... finchè BlackMetalGarurumon, sorpreso per il
modo in cui il suo colpo più potente era stato vanificato, non richiuse la
bocca, interrompendo l'assalto, e non indietreggiò di qualche passo, cercando di
riguadagnare l'equilibrio. Deramon ne approfittò subito, trasformando il proprio
corpo in un proiettile e scagliandosi ad alta velocità contro il Digimon
artificiale nel tentativo di colpire un varco nella sua complessa armatura di
Chrome-Digizoid. Ma il lupo nero si era aspettato l'attacco, e colpì in pieno la
colomba con un manrovescio sferrato con una zampa anteriore, mandandola a
ruzzolare a terra con un pigolio di dolore.
"Deramon!" esclamò Catherine, vedendo il suo Digimon
atterrare pesantemente nella cenere. BlackMetalGarurumon grugnì irritato, e si
volse nuovamente verso MetalGarurumon e Shakkoumon, fissandoli con rabbia.
"Pensavate davvero che sarebbe
bastato? Ci vuole ben altro per sconfiggere me!" ululò, spiccando un enorme
balzo e lanciandosi poi sui suoi avversari con selvaggio abbandono...
Anche Phoenixmon e MegaKabuterimon non stavano avendo
vita facile con Murmuxmon: il Digimon demoniaco sembrava conoscere in antico
ogni loro mossa, e si spostava quel tanto che bastava per evitarle, senza
sprecare neanche un briciolo di energia in più dello stretto necessario. Ben
presto, i Digimon di Sora e Koushiro cessarono l'attacco, capendo che lo scopo
del demone era solo quello di far esaurire loro le forze, e si allontanarono da
lui nel tentativo di pensare a una nuova strategia, ma Murmuxmon non lasciò loro
il tempo di riorganizzarsi prima di bombardarli con un altro attacco Gehenna
Flame, scaricando loro addosso uno sciame di palle di fuoco nere che i due
riuscirono fortunosamente ad evitare. La battaglia sembrava volgere a sfavore
dei bambini prescelti, e Imperialdramon sapeva che doveva fare qualcosa per
aiutarli il prima possibile, per evitare che la situazione degenerasse
ulteriormente...
"Kaiser Phoenix!"
Con un sussulto, Imperialdramon si rese conto di aver
spostato l'attenzione dal suo avversario per troppo tempo! Eaglemon,
approfittando del suo momento di confusione e disattenzione, aveva scagliato uno
dei suoi attacchi migliori, avvolgendo il proprio corpo in una scintillante aura
di luce dorata e scagliandosi contro il leggendario Digimon drago ad altissima
velocità, tenendo le zampe anteriori incrociate davanti al muso e sfrecciando
come un siluro vivente, ad una velocità tale da trasformarsi in niente più che
una scia dorata nel cielo simile ad una cometa! Imperialdramon, colto di
sorpresa, non potè fare nulla per difendersi e venne colpito in pieno petto, con
una tale forza che perse stabilità e precipitò al suolo, schiantandosi dopo un
volo pauroso contro ciò che restava di una formazione rocciosa ad alcune decine
di metri di distanza! Cercò di rialzarsi faticosamente, ma poi, con un grugnito,
ricadde pesantemente al suolo e de-evolse, scindendosi negli storditi Veemon e
Wormmon, sotto lo sguardo compiaciuto di Mari e quello sgradevolmente sorpreso
di Daisuke e Ken.
"Accidenti! Veemon, Wormmon! Ragazzi, state bene?"
esclamò Daisuke, correndo al fianco dei due Rookie che giacevano tra le rocce
frantumate, con gli occhi trasformati in spirali. Tuttavia, non fecero neanche
due passi prima che Eaglemon atterrasse vicino ai loro partner, fissandoli
minacciosamente con i suoi occhi da aquila. Poi, con studiata lentezza, sollevò
un artiglio e si preparò ad abbassarlo sui due Rookie...
"Attenti! Spostatevi!" esclamò Ken, temendo per la sorte
dei loro partner. Daisuke si stava guardando attorno alla ricerca di qualcosa
con cui distogliere l'attenzione del Mega artificiale...
"Flower Wreath!"
...ma non ebbe il tempo di trovare nulla prima che
Lillymon, appena rialzatasi da terra dopo i colpi precedentemente subiti da
Eaglemon, si rialzasse di scatto e volasse verso il Digimon in armatura dorata,
piazzandogli una corona di fiori sul collo e poi ritirandosi in fretta oltre la
portata dei suoi letali artigli. Un istante dopo, la decorazione vegetale si
espanse fino ad adattarsi perfettamente al collo di Eaglemon e ad inviare
dolorose scariche di energia nel suo corpo! Il Digimon stridette rabbiosamente e
cadde in ginocchio, artigliando la Flower Wreath nel tentativo di liberarsene e
tornare a concentrarsi sui suoi avversari originali, ma Triceramon e Lillymon
non gliene diedero il tempo, e cominciarono subito a bersagliarlo con i loro
attacchi migliori!
"Tri Horn Attack!"
"Flower Cannon!"
Una sfera di energia verde, sparata dalle mani
trasformate in fiore-cannone di Lillymon, centrò Eaglemon al fianco, facendolo
barcollare, mentre il gigantesco Triceramon spiccava un balzo enorme e scendeva
giù con le robuste corna puntate contro il Digimon di Mari. Eaglemon strinse i
denti, irritato, e alzò le mani per proteggersi dal colpo del dinosauro bipede,
riuscendo a bloccargli le corna un istante prima che lo raggiungessero.
Triceramon, tuttavia, puntò i piedi a terra e iniziò a spingere, mettendoci
tutta la sua forza. Nonostante il livello più alto, Eaglemon era stato
indebolito dalla Flower Wreath di Lillymon, e ora faceva fatica a respingere un
attacco che in condizioni normali non sarebbe stato un problema. I due Digimon
iniziarono a lottare furiosamente, senza cedere nè guadagnare mai terreno, e
dando così il tempo a Daisuke e Ken di raggiungere i loro Digimon!
"Uff..." sospirò Daisuke, sollevato per il salvataggio
tempestivo, e rivolgendosi poi a Mimi e a Rosa. "Hey, ragazze, grazie per
l'intervento! Ricordateci che dopo dobbiamo ringraziare anche i vostri
Digimon!"
"De nada!" rispose Rosa
facendo il segno di vittoria, mentre Mimi rivolgeva loro un occhiolino. "Ma ora
sbrigatevi a prendere Veemon e Wormmon, non credo che riusciremo a distrarre
quel pennuto ancora a lungo!"
In effetti, Eaglemon sembrava stare riprendendosi
dall'attacco a sorpresa di Lillymon, e cominciava ad alzarsi, opponendosi
strenuamente alla presa di Triceramon, che raddoppiò i suoi sforzi per tenere
fermo il Mega artificiale. Senza aggiungere altro, Ken e Daisuke raggiunsero i
loro compagni, che si erano un pò ripresi dal colpo subito e si stavano
rialzando, un pò barcollanti.
"Wormmon!" esclamò Ken, prendendo in braccio il suo
Digimon. "Va tutto bene? Per un attimo ho avuto paura..."
Il piccolo bruco verde scosse la testa, mandando via le
vertigini che ancora sentiva. "Ugh... sì, Ken... tutto bene, più o meno... però
quei Digimon... hanno una forza terribile..."
"Già, ce ne siamo accorti..." esclamò Daisuke, osservando
gli altri Digiprescelti e Digimon in difficoltà contro il resto dei partner
degli Alias-3. I tre Digiprescelti oscuri, il loro capo Neo, e BlackMetalGreymon
restavano ancora in disparte, osservando soddisfatti lo svolgersi del terribile
duello. "Quel Digimon è riuscito a stendere Imperialdramon... non avrei mai
creduto che fosse così forte..."
Veemon, dalle braccia di Daisuke, volle dire la sua. "Mi
dispiace ammetterlo, Dai, ma credo che per adesso sia meglio ritirarsi. Dobbiamo
riorganizzarci e pensare ad un'altra strategia se vogliamo sconfiggere questi
ragazzi..."
"Non piace molto neanche a me l'idea di abbandonare uno
scontro... ma in questo caso hai ragione tu, Veemon!" ammise Daisuke, stringendo
i denti quando un colpo particolarmente potente di Murmuxmon fece vacillare
Phoenixmon e spalancare gli occhi per la paura a Sora. Per fortuna, l'uccello
leggendario riuscì a mantenersi in volo, ma le sue ali sbattevano più
lentamente, e sembrava stare esaurendo le forze...
"Dobbiamo tornare da Gennai e pensare ad un altro modo
di... Hey, un momento, e questo che cos'è?" continuò il leader dei Digiprescelti
più giovani, intravedendo una strana forma rosa seminascosta tra le rocce, che
emanava una lieve aura di luce bianca. Immediatamente lui, Ken, Veemon e Wormmon
volsero lo sguardo verso quel punto, e il Digiprescelto della Bontà scostò le
rocce con una mano per vedere meglio. Davanti ai loro occhi, apparve uno strano
oggetto grande come il pugno di un uomo adulto, fatto di plastica rosa e
somigliante ad un fiore di tulipano, ma più tozzo e più squadrato, con un
simbolo rosso simile a sua volta ad un fiore stilizzato disegnato sulla parte
superiore dei petali più esterni. Con un sussulto di sorpresa, Ken riconobbe
quel simbolo come quello inciso sulla sua Crest della Bontà!
A giudicare da quanto si erano spalancati gli occhi di
Veemon e Wormmon, anche loro avevano riconosciuto il simbolo... e soprattutto,
avevano riconosciuto l'oggetto misterioso apparso dal nulla! "Accidenti, non
riesco a crederci!" cinguettò il draghetto azzurro. "Quello... quello è un
Digimental!"
"Non un semplice Digimental, Veemon..." lo corresse
Wormmon, anche lui incredulo di quanto stava vedendo. "Questo... questo è il
Digimental mancante... il Digimental della Bontà!"
CONTINUA...
Note dell'autore: E così, gli Alias-3, come gli scagnozzi
di Neo si fanno chiamare, hanno scagliato il loro primo attacco vero e proprio
contro i ragazzi prescelti, e stanno dando loro del filo da torcere, mi pare di
poter dire! In realtà, per essere totalmente aderente al manga di V-Tamers,
Sigma avrebbe dovuto avere Piedmon, e Mari avrebbe dovuto avere Rosemon... ma
nessuno dei due era adatto, in considerazione di quanto voglio fare in seguito.
Quindi, ho scelto dei Digimon che mi sembrassero interessanti e comunque
richiamassero un pò i loro partner nella versione originale... oh, a proposito,
Murmuxmon viene dal film di Digimon Frontier, 'The Revival of The Ancient
Ornithmon'. Per chi volesse vederlo, dovrebbe essere disponibile su
YouTube...
Immagino che non molti di voi si aspettassero il
Digimental della Bontà, vero? Beh, eccolo a voi! L'unico Digimental mai usato
nella serie originale, e tuttavia ufficialmente esistente! Se siete curiosi di
vedere qual'è la forma Armour di Wormmon... nel prossimo episodio la vostra
curiosità sarà soddisfatta, quindi abbiate un pò di pazienza! E vi posso
anticipare che il Digimental della Bontà non sarà l'unico a tornare alla
ribalta! E poi, probabilmente si saprà un pò di più del ruolo di Rei nella
vicenda, e di questo fantomatico 'Progetto Arkadia'...
Beh, con questo il capitolo si conclude! Restate
sintonizzati, perchè non appena mi sarà possibile pubblicherò il Capitolo 6 di
'Digimon Zero', e poi mi ridedicherò a questa e alle altre mie storie! Alla
prossima! Ciao!
Justice Gundam
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Capitolo 8 *** Pucchiemon, il Folletto della Bontà ***
Digimon Adventure 02: Invasion
Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam
Justice: E finalmente, eccoci di nuovo insieme per un nuovo capitolo di
Invasion! Purtroppo, questo non è stato un bel periodo per me, con le rogne
degli esami e tutto il resto...
Taichi: Ce ne dispiace, autore... e speriamo che passi presto.
Justice: Oh, beh, grazie per l'interessamento! Ma non vi preoccupate troppo
per me, alla fine passa tutto... ^_^. Piuttosto, dobbiamo proseguire con la
storia finchè possiamo e rispondere ai lettori... e giusto per dire a tutti che,
nonostante le difficoltà di questo ultimo periodo, io sono sempre in sella,
comincio io! Grazie, TopoMouse, per la tua recensione... sì, in effetti
nonostante la superiorità numerica, i nostri eroi si sono trovati in
difficoltà... ma non è destinato a durare a lungo una volta che avranno capito
qual è il problema! Oh, e per Digimon Savers, non ho idea di quando approderà in
Italia... in Giappone dovrebbe essere appena a metà!
Veemon: Sì, gli Alias-3 non sono avversari da prendere alla leggera,
KillKenny... e sì, l'autore sa molto bene quanto sia terrificante il Tarrasque,
e soprattutto quanto sia difficile da distruggere! Grazie ancora per la
recensione, e continua a seguirci, ci sono ancora molti colpi di scena in
arrivo!
Iori: Kari89, l'autore ringrazia sentitamente per i complimenti e
l'entusiasmo con cui continui a seguire questa storia! In questo capitolo,
terminerà il nostro primo scontro con Neo e i suoi uomini... ma è soltanto il
primo, e temo che Neo non abbia ancora scoperto tutte le sue carte.
Daisuke: E... cosa te lo fa pensare?
Iori: Nessun nemico con un briciolo di buon senso svela tutte le sue risorse
al suo primo incontro con i protagonisti. E' una costante.
Daisuke: Ah... Ehm, giustamente... ora, ritornando alle recensioni... Grazie
ancora per l'apprezzamento, Driger, e vedrai che qualche frammento di
informazione in più su Rei e sul suo ruolo nella storia verrà svelato già in
questo capitolo. Quindi, conosci già la forma Armour di Wormmon... beh, allora
spero ti faccia piacere vederla in azione già in questo capitolo!
Patamon: Per quanto riguarda HikariKanna... ci auguriamo che il tuo viaggio
in Inghilterra sia stato piacevole! ci fa piacere sapere che apprezzi la trovata
di introdurre anche Rei e Jun... quest'ultima, poi, sarà qualcosa in più della
figura di contorno che è stata nella serie televisiva e nelle due storie
precedenti! L'autore è uno dei suoi pochi fan, quindi ha voluto fare così...
Justice: Beh, sì, lo ammetto: ho sempre trovato Jun simpatica, e credo che
l'unico motivo per cui tanti... o forse farei meglio a dire, tante... la odino
sia il fatto che fino all'episodio di Natale (sia nella mia continuity che in
quella dell'anime) andava dietro a Yamato. Beh, con questo mi sembra di aver
detto tutto, quindi... prima che la storia ricominci, vi faccio in anticipo i
miei migliori auguri di buon ritorno a scuola, o al lavoro! E spero che la mia
storia, di tanto in tanto, vi offra una piacevole diversione! Buona lettura!
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Capitolo 08 - Pucchiemon, il folletto della Bontà
In un settore remoto della zona Est di DigiWorld, sorgeva un grande santuario
dedicato alla divinità guardiana che vegliava su quel mondo: Azulongmon, il
drago azzurro corrispondente al Seiryu della leggenda. Si trattava dello stesso
santuario nel quale si erano recati, tre anni prima, i bambini prescelti che
avevano fatto parte del primo gruppo, per recuperare le loro Crest. Tuttavia,
con il ritorno alla normalità di DigiWorld e il risveglio del Guardiano
Digitale, quello che prima era un piccolo tempio si era ingrandito notevolmente,
ed era stato abbellito con nuove opere d'arte che l'avevano reso ancora più
maestoso: il marmo bianco di cui era fatto, una volta opaco, ora era stato
lucidato al punto da sembrare riflettere la luce del sole, e il bassorilievo
raffigurante Azulongmon stesso che ornava la parte frontale del capitello era
stato ricoperto con una miriade di tasselli di marmo azzurro in varie sfumature,
in modo da formare una specie di mosaico tridimensionale del Sovrano dell'Est.
Inoltre, molte sezioni del tempio erano state espanse con nuove sale, e già
dall'esterno si poteva vedere che la struttura del maestoso edificio era molto
più imponente.
Come tre anni prima, davanti al tempio c'erano dei guardiani, posizionato
strategicamente ai fianchi della scalinata e della grande arcata di ingresso, ma
erano completamente diversi dagli automi senza mente di cui Mephistomon si era
servito nel vano tentativo di fermare il progresso dei ragazzi: al posto dei
terrificanti Okuwamon, MetalTyrannomon e Assaultmon, a fare la guardia al
santuario c'erano una dozzina di Digimon dall'aspetto di cavalieri medievali,
alti due metri e mezzo e ricoperti di una lucida ed elaborata armatura d'acciaio
grigio con pesanti guardamano e stivali, ampie spalliere dalla forma
trapezoidale fissate al resto dell'armatura tramite dei bulloni dorati, e un
robusto pettorale sul quale era stata dipinta, in vernice rossa, una specie di
grande fenice stilizzata, il cui stile ricordava non poco quello dell'arte
azteca. Sopra un paio di lunghi gambali grigio piombo che proteggevano le cosce,
i Digimon portavano una corta striscia di tessuto blu intervallato da righe
rosse che si intersecavano ad angolo retto, e da un altro disegno molto simile a
quello sul pettorale. L'elmo era invece di chiara fattura europea, con un
cimiero che nascondeva del tutto il volto dei loro possessori, tranne per gli
occhi neri dall'aspetto fiero. Ciascuno dei Digimon cavalieri portava appesa al
fianco sinistro una grande spada dall'elsa dorata con uno smeraldo verde
incastonato alla base, e recavano un grande scudo dorato sulla schiena,
assicurato tramite un paio di cinghie marroni che scendevano lungo le spalle e
il torace. Questi guerrieri in armatura restavano fermi ed immobili anche sotto
il sole cocente, instancabilmente dediti alla guardia del santuario, oppure
marciavano attorno ad esso, guardandosi costantemente attorno alla ricerca di
intrusi.
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Knightmon
Tipo: Guerriero
Attributo: Dati
Livello: Ultimate
Attacchi: Berserker Sword, Armour Knife
Digimon guerrieri estremamente resistenti agli attacchi fisici. Forti e
fedeli, vengono spesso assegnati come guardie a luoghi molto importanti. Sono
inoltre la forma base da cui evolvono diversi membri dei Cavalieri Reali, come
Crusadermon.
Quella giornata si stava rivelando per niente diversa dalle altre, per quello
che li riguardava. Per quanto avessero sentito parlare dei quattro Digiprescelti
oscuri che in quel periodo erano apparsi a DigiWorld e avevano seminato il
panico, sapevano che difficilmente sarebbero potuti arrivare indisturbati al
luogo posto sotto la loro tutela, data l'enorme distanza che separava il tempio
dal più vicino Digi-Port. Non che la faccenda di quei profanatori del Mondo
Digitale li lasciasse indifferenti, ma finchè non fosse arrivato qualcuno al
santuario della divinità dell'Est, loro non avevano nulla di cui
preoccuparsi...
Uno dei Knightmon che facevano la guardia all'arcata d'ingresso scese
lentamente le scale con pesanti passi metallici, raggiungendo un gruppetto di
suoi compagni al livello inferiore, e fece loro cenno che era venuto il momento
del cambio, indicando con la testa la gigantesca entrata del tempio. Gli altri
Knightmon annuirono senza dire una parola, mentre il comandante chiamava a sè
quelli rimasti davanti all'arcata, con un breve movimento della mano guantata.
Anche in questo caso, l'obbedienza fu immediata, e il gruppetto di soldati in
armatura scese lentamente gli scalini, dando il cambio a circa metà strada al
drappello che aveva fatto la guardia al livello inferiore fino a quel momento. I
guerrieri si comportavano con incredibile efficienza, e c'era qualcosa di quasi
matematico nella loro ferrea disciplina e nella maniera ordinata e metodica in
cui agivano: sembravano parti di una macchina bene assemblata, che operavano in
perfetta armonia.
Tuttavia, proprio quando l'ultimo dei guerrieri corazzati ebbe messo piede
giù dalla scalinata, il comandante sembrò irrigidirsi all'improvviso, e un raro
lampo di sorpresa attraversò i suoi occhi, mentre voltava la testa verso una
stradina polverosa che si addentrava nella fitta foresta attorno al santuario:
stava percependo, di punto in bianco, qualcosa di strano... una sensazione di
tensione e pericolo ben nota al suo sesto senso di veterano di mille battaglie.
I suoi soldati, attenti ad ogni evenienza, lo guardarono per un istante prima di
voltarsi nella stessa direzione in cui aveva puntato lo sguardo, avvicinando
prudentemente le mani alle spade nel caso ci fosse stato qualche pericolo.
Con un cenno della mano, il comandante invitò alla calma. "Tenete giù le
spade, soldati. Non sappiamo ancora se sia ostile o meno. Potrebbe trattarsi di
lei."
I Knightmon obbedirono prontamente, allontanando le mani guantate di metallo
dalle loro armi senza fare discussioni, e si misero sull'attenti dietro il loro
superiore, che continuava a guardare verso il sentiero. Quella strana sensazione
non se n'era andata, anzi si stava facendo più intensa ad ogni secondo, e il
guerriero in armatura sarebbe stato pronto a giurare che qualcosa di molto
importante sarebbe accaduto presto...
A confermare le supposizioni del comandante dei Knightmon, poche frazioni di
secondo dopo, pensò un bagliore smeraldino che scaturì dall'ingresso della
foresta, infrangendo la calma e l'ordine che prima regnavano nella grande
radura, e mandando alcuni riflessi verdi sul tempio e sulle armature dei
Knightmon. Alcuni piccoli Digimon uccello che stavano appollaiati sui rami degli
alberi presero il volo impauriti con un chiassoso frullo di ali tra le fronde.
Anche i soldati che non erano con il gruppo al livello inferiore interruppero
quello che stavano facendo, e dedicarono tutta la loro attenzione al peculiare
fenomeno, che però cessò rapidamente come era iniziato, immergendo di nuovo la
zona nella tranquillità di prima. Ma questo non fece abbassare la guardia ai
Knightmon, che continuavano a tenere lo sguardo fisso sul sentiero in attesa di
qualsiasi cosa avesse causato quell'insolito gioco di luci.
Non dovettero attendere a lungo. Ben presto, una piccola figura umana uscì
timidamente, come se non fosse abituata a camminare sulle proprie gambe, dalle
ombre del bosco, tenendosi stretto qualcosa al petto e guardandosi attorno con
aria nervosa. Gli occhi dei Knightmon si spalancarono leggermente quando videro
che la figura era una ragazzina dai corti capelli castani di non più di sedici o
diciassette anni, con addosso una maglietta gialla con il colletto e le maniche
elegantemente ricamate, una semplice ma allo stesso tempo elegante gonna rossa
che le arrivava alle ginocchia, e un paio di scarpette rosa su calzini bianchi.
I suoi grandi occhi, nei quali era facile leggere al tempo stesso malinconia,
speranza e un pò di paura, guardarono verso i Digimon cavalieri schierati
davanti alle gradinate di ingresso al tempio, poi si alzarono meravigliati,
incantati dalla magnificenza della costruzione davanti a lei, ma la sua mano
destra continuava a stringere qualcosa che portava attorno al collo, e che
continuava ad emettere qualche flebile raggio di luce smeraldina. Dopo aver
preso un profondo respiro ed essersi fatta coraggio, la ragazza continuò ad
avanzare, mentre i Knightmon, dopo averle dato una rapida occhiata,
abbandonavano la posizione di guardia e si rilassavano. Il comandante annuì,
approvando la loro moderazione.
"E' troppo nervosa per essere uno di quei trasgressori." disse, con voce
metallica ed atona. "E' evidente che si tratta di colei di cui Azulongmon-sama
ci aveva parlato. Voi aspettate qui. Vado io a parlare con lei."
Dopo essersi assicurato che i suoi sottoposti fossero rientrati nei ranghi,
il comandante dei Knightmon si diresse a passi lenti e cadenzati verso la
ragazza, che rallentò un pò la sua andatura e guardò il gigante corazzato che le
veniva incontro, preparandosi mentalmente il discorso da fargli. Da quella
distanza ravvicinata, il Knightmon sembrava ancora più grande e minaccioso, e la
giovane dovette fare appello a tutto il suo sangue freddo per non emozionarsi.
Finalmente, il colossale guerriero si fermò pochi metri davanti a lei,
guardandola seriamente negli occhi.
"Tu non hai un Digivice, eppure sei riuscita ugualmente ad entrare a
DigiWorld." tuonò la sua voce potente. "E senza neanche usare un Digi-Port
preesistente, per giunta. Chi sei, e cosa sei venuta a fare qui?". Il tono del
guerriero era terribilmente fermo, quello di una persona che non scende a
compromessi, e instillò un pò di paura nel cuore della nuova arrivata... ma
quest'ultima, dopo un breve istante di smarrimento, riprese coraggio e,
lentamente, mollò la presa sull'oggetto che teneva al collo, permettendo al
comandante dei Knightmon, che torreggiava quasi minacciosamente su di lei e la
metteva quasi del tutto in ombra, di vedere di cosa si trattava: un piccolo
medaglione circolare sagomato come il simbolo dello Yin e dello Yang, con
l'unica differenza che una delle metà era verde, e l'altra era arancione. Una
lieve aura di luce verde avvolgeva ancora il piccolo oggetto, che la ragazzina
tenne nel palmo della sua mano delicata e mostrò al Knightmon come se fosse
stato un lasciapassare.
"Il mio nome è Rei... Rei Saiba..." cominciò la ragazzina, ancora un pò
incerta. "Sono venuta qui quando... beh, non appena ho saputo che c'era bisogno
del mio aiuto... Immagino che voi siate i guardiani del santuario di
Azulongmon-sama, dico bene?"
Gli occhi del comandante divennero una fessura, poi la sua testa si mosse in
un cenno affermativo. "Corretto. Sì, Rei Saiba, Azulongmon-sama ci ha detto che
saresti venuta. Per fortuna, sei giunta qui prima dei profanatori. Questo
significa che c'è ancora speranza per il Mondo Digitale.". Voltandosi di scatto
verso i suoi sottoposti, il veterano alzò un braccio per segnalare che non c'era
nulla da temere, e gli altri Knightmon abbandonarono immediatamente la posizione
di guardia e si misero sull'attenti ai lati della scalinata e dell'arcata di
ingresso e tutt'attorno al tempio, come soldati perfettamente addestrati che
facevano il presentat-arm ad un superiore.
"Soldati, fatevi da parte e lasciate passare Rei Saiba! Lei è qui per conto
di Azulongmon-sama!" ordinò il comandante dei Knightmon, accompagnando la
ragazzina verso la scalinata e poi su per le scale, fino all'ingresso del
santuario. Quasi nascosta dall'ombra dell'imponente guerriero in armatura, Rei
si guardò attorno, osservando con un misto di rispetto e apprensione i Knightmon
immobili ai suoi lati. Ognuno di essi rimaneva fermo ed impassibile, e il solo
movimento che facevano era chinare leggermente il capo in segno di saluto quando
lei passava loro davanti.
Il comandante dei Knightmon si fermò non appena i due raggiunsero l'enorme
arcata che dava accesso al santuario, oltre la quale si potevano vedere le
pareti interne azzurre e scintillanti come zaffiri sulle quali i raggi del sole
creavano dei suggestivi giochi di luce. Fermatasi per un secondo davanti a quel
meraviglioso spettacolo, Rei ricevette gli ultimi saluti dal suo
accompagnatore.
"Bene, dunque. Hai il permesso di accedere al santuario e conferire con
Azulongmon-sama. Ti auguro la migliore delle fortune, Rei Saiba, e ti ricordo
che molto dipende da questo incontro. Comportati saggiamente." disse, senza
tradire la minima emozione.
La ragazzina castana, distogliendo lo sguardo dall'ingresso, si rivolse al
Knightmon e gli rivolse un sorriso un pò malinconico. "Sì, lo so bene... e la
ringrazio, comandante. Farò tutto il possibile per non deludere la fiducia che è
riporta in me." Con queste parole, Rei prese fiato ed entrò nel tempio con passo
lento e solenne, riprendendo a stringere il medaglione che portava al collo,
seguita dagli sguardi speranzosi dei Knightmon di guardia all'uscita.
Il comandante mantenne lo sguardo sulla figura di Rei che si allontanava,
scomparendo infine nei meandri del santuario. Il suo volto serio continuava a
non tradire alcuna emozione, ma dentro di sè pregava con tutte le sue forze che
la missione di Rei e dei bambini prescelti avesse successo. Altrimenti, per il
Mondo Digitale non ci sarebbe stato futuro...
"Possano avere la sua benedizione, Azulongmon-sama..." mormorò tra sè, la
voce soffocata dall'elmetto.
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"Quello... sarebbe il Digimental della Bontà?" mormorò Ken, osservando ad
occhi spalancati il piccolo oggetto simile ad una rosa che era apparso tra le
rocce. L'ex-Imperatore allungò come per istinto la mano verso di esso, e la
calda luce bianca che si sprigionava da esso si intensificò, come se l'oggetto
stesse rispondendo al suo legittimo possessore. Ad alcuni metri da lui e dai
suoi compagni, la battaglia tra i loro Digimon e quelli degli Alias-3
continuava, senza che nessuna delle due parti riuscisse a sopraffare l'altra.
Dopo l'inizio incerto, i ragazzi e i loro compagni avevano intensificato i loro
sforzi ed erano riusciti a tornare in gara, ma sembrava che i prescelti oscuri
fossero comunque in leggero vantaggio. WarGreymon e ChaosWarGreymon erano ancora
impegnati a scambiarsi colpi; MetalGarurumon e la sua controparte virale si
scrutavano l'un l'altro, pronti a ripartire all'attacco; Eaglemon era ancora
impegnato a difendersi dall'assalto del Triceramon di Rosa, nel contempo
cercando di strapparsi di dosso la fastidiosa corona di fiori che Lillymon gli
aveva appiccicato addosso; infine, Murmuxmon si era di nuovo nascosto dietro una
barriera di energia, bloccando un'altra raffica di attacchi da parte di
Phoenixmon e MegaKabuterimon. I partner umani restavano in disparte, tifando
silenziosamente per i guerrieri della loro fazione...
"Forse è il caso di usarlo, questo Digimental, ora che l'abbiamo trovato..."
propose Daisuke, prendendo in braccio Veemon e gettando uno sguardo al
Digimental simile ad un fiore. "Non so quale sia la forma Armour di Wormmon, ma
a questo punto Imperialdramon non sarà disponibile per un pò... tanto vale
tentare!"
"Sono d'accordo con Daisuke, Ken!" rispose Wormmon, alzando lo sguardo verso
il suo partner. "Se non altro, in forma Armour sarò un pò più utile che in forma
Rookie!"
"Sei proprio convinto di voler tentare, Wormmon?" gli chiese Ken, più per
conferma che per altro. Quando il piccolo bruco verde gli diede un cenno
affermativo, il ragazzo rispose annuendo a sua volta; poi, senza ulteriori
indugi, allungò ancora la mano verso il Digimental della Bontà e lo afferrò,
staccandolo dalla roccia senza alcuna difficoltà! Istantaneamente, una
silenziosa esplosione di luce bianca si sprigionò da esso, abbagliando Daisuke,
Ken, e i loro Digimon, e costringendo tutti i combattenti che stavano attorno a
loro ad interrompere le battaglie nelle quali erano impegnati e voltarsi nella
direzione del lampo! Il piccolo oggetto, confermata l'identità del suo legittimo
possessore, si scompose in stringhe di dati che fluttuarono per qualche istante
nell'aria, poi conversero tutte verso il Digivice illuminato di Ken, scomparendo
all'interno dello schermo illuminato. Un acuto suono proveniente dal D-3
confermò l'avvenuta acquisizione del Digimental, e Ken, dopo aver ricevuto un
segno dell'ok da parte di Daisuke, premette un pulsante sul suo congegno e
pronunciò le parole che, prima di allora, erano state riservate ai suoi compagni
più giovani!
"DIGI-ARMOUR ENERGIZE!"
Immediatamente, il Digimental della Bontà rispose all'invocazione, e una
dolce, rassicurante luce rosa iniziò a coprire il piccolo corpo di Wormmon, che
si sentì pervaso da una indescrivibile sensazione di potenza... e allo stesso
tempo di calma e tranquillità. I pixel che componevano il Digimental
fuoriuscirono dallo schermo del D-3 e cominciarono a riassemblarsi attorno al
corpo del bruco, facendolo aumentare di dimensioni e cambiare forma, mentre
immagini delle sue forme evolutive normali, Stingmon e DinoBeemon, apparivano di
sfuggita attorno a lui...
"Wormmon... armor shinka..."
Il bruco scomparve in un altra, obnubilante esplosione di luce, questa volta
rosa, mentre i dati del Digimental si ricomponevano attorno a lui come
un'armatura! Ormai, gli sguardi di tutti, alcuni meravgiati, altri interdetti,
erano fissi sulla sfera luminosa nella quale il partner di Ken si era
trasformato, e dalla quale emerse, con un tintinnio di campanelli, una buffa
creatura che ricordava molto un folletto o un peluche: alta come un bambino
umano, era coperta da una morbida e corta peluria bianca, quasi impalpabile per
quanto era soffice, e il suo viso dai grandi occhi neri esprimeva dolcezza e
buoni intenti, accentuati dal sorriso benevolo e forse anche un pò malinconico
che incurvava leggermente le sue labbra, mentre il naso era nero e appuntito,
come quello di un cagnolino. La creatura indossava un copricapo di un vivace
colore rosa, con due lunghe antenne sopra la testa che, dopo essersi sollevate
per un breve tratto, ridiscendevano per quasi tutta la lunghezza del suo corpo,
terminando con cuspidi a forma di cuore, mentre le orecchie erano appuntite,
come quelle di un elfo. Attorno al collo, la forma Armour di Wormmon portava una
sciarpa anch'essa rosa, legata in un grosso fiocco dietro la nuca, un piccolo
campanello argentato che ondeggiava lentamente come dotato di vita propria era
posto in corrispondenza del suo sterno, e guanti e stivali rosa coprivano i suoi
piedi e le sue grandi mani. La nuova creatura balzò gioiosamente fuori dalla
crisalide di luce nella quale era nata, facendola sparire in un caleidoscopio di
vivaci colori, poi atterrò davanti alla roccia sgretolata e puntò l'indice
davanti a sè, facendo apparire sulla sua punta una piccola sfera di luce mentre
declamava il proprio nome con la sua vocina squillante.
"...PUCCHIEMON, il Folletto della Bontà!"
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Pucchiemon
Tipo: Folletto
Attributo: Anti-Virus
Livello: Armour
Attacchi: Talon Arrow, Heartner Beam
Si sa molto poco di questo misterioso Digimon dall'aspetto di fata, tranne
che è il risultato dell'evoluzione di un Wormmon con il Digimental della Bontà.
Pur non essendo molto efficace in combattimento fisico, questa creatura dispone
di potenti magie di supporto con le quali può aiutare i suoi alleati o rendere
le cose difficili agli avversari. La sua agilità lo rende inoltre un bersaglio
difficile.
Terminata la Digievoluzione, Pucchiemon si mise su un ginocchio e fece un
elegante inchino, come se si stesse presentando ad un pubblico immaginario. Le
espressioni meravigliate (e, in certi casi, anche incredule) dei ragazzi erano
inchiodate su di lui: sicuramente, molti di loro non si aspettavano qualcosa di
così carino e apparentemente inoffensivo!
"W... Wormmon..." iniziò Ken, non del tutto sicuro di cosa dire. Era contento
che anche il suo Digimon fosse Armour-evoluto, ma i risultati, doveva ammetterlo
anche lui, erano piuttosto insoliti. "Questa... questa è... la tua
Digievoluzione Armour?"
La creaturina alzò lo sguardo verso il suo partner e gli fece l'occhiolino.
"Esatto, Ken... una Digievoluzione che riflette i tuoi sentimenti verso la tua
famiglia, i tuoi amici, e ciò che ti circonda! Allora, ti piace?"
Ken sorrise e accarezzò Pucchiemon sulla testa. "Certamente! Grazie infinite,
Wormmon!"
"Ehm... questa... questa è la Digievoluzione Armour di Wormmon?" chiese
Daisuke, con gli occhi sgranati e un grosso gocciolone di sudore sulla fronte.
"Senza offesa, Ken... ma è un pò diversa da come me la aspettavo..."
Miyako, Mimi e Rosa non sembravano pensarla allo stesso modo, a giudicare dai
cuoricini rosa pulsanti che avevano improvvisamente sostituito i loro occhi!
"Aaaah! Ma quale diversa e diversa! E' stupendo! Ken-chan, sono così felice
che tu abbia trovato il tuo Digimental!" esclamò la ragazza dai capelli
violetti, guardando il folletto rosa con sguardo adorante. Daisuke non credeva
possibile che i suoi occhi potessero diventare ancora più grandi, anche dietro
quegli occhialoni che indossava!
La Digiprescelta della Vitalità si portò entrambe le mani alle guance ed
esclamò, con voce trasognata: "Vaaaaaya! Mira que lindo que es! Ma è
carinissimo! Lo voglio anch'io un Digimon così! Voglio strizzarlo, coccolarlo,
accarezzarlo... è il Digimon più dolce e tenero che io abbia mai visto!". Mentre
parlava, alcune stelline dorate apparse dal nulla iniziarono a sbrilluccicare
attorno a lei, per completare l'effetto irreale.
Triceramon, che era ancora impegnato a trattenere lo Eaglemon di Mari,
sospirò desolatamente, e un paio di fiumi di lacrime stilizzati scesero dai suoi
occhi. "Oddio, eccola che ricomincia..." mormorò tra sè. Eaglemon cercò di
approfittare di quel momento di distrazione del suo avversario per strapparsi di
dosso la Flower Wreath di Lillymon e rialzarsi, ma non appena iniziò a
sollevarsi, la sua faccia entrò violentemente in contatto con il pugno proteso
di Triceramon e vi rimase comicamente appiccicata!
Tutt'attorno, le reazioni degli altri ragazzi davanti a quell'insolita
evoluzione erano state abbastanza simili, con le ragazze (tranne Mari) che
emettevano dei gridolini entusiasti davanti alla tenerezza di Pucchiemon, e i
ragazzi e gli altri Digimon che lo guardavano spiazzati. Fu Neo a interrompere
quegli istanti meravigliati con una risatina malefica che riportò tutti alla
realtà e al combattimento ancora in corso: il ragazzo con i capelli bianchi
sembrava divertito dai risultati della Digievoluzione Armour di Wormmon, ma
prestando un pò di attenzione si poteva sentire che la sua espressione era
intrisa di veleno e offesa; lo sghignazzo aumentò gradatamente di intensità, Neo
gettò indietro la testa e, tenendo le braccia incrociate nel petto, scoppiò in
una terribile risata canzonatoria che esprimeva chiaramente tutto il suo
disprezzo per i suoi avversari e per quella che, ai suoi occhi, era stata ancora
prima che una mossa inutile, un'autentica presa in giro.
Taichi si voltò minacciosamente verso il leader degli Alias-3, fulminandolo
con lo sguardo. "Beh? E adesso cos'hai tanto da ridere?" gli chiese, alzando la
voce.
La risata sguaiata di Neo cessò di botto, ma lo stesso non valse per il
sogghigno che gli deformava il viso in una smorfia crudele. "Hehehehee... non
riesci ad immaginarlo, coraggiosissimo leader? Rido perchè questa Digievoluzione
è completamente inutile! Ma guardatelo, che creaturina patetica! Volete
prenderci in giro? Pensate davvero che possa essere un degno avversario? Cosa
potrebbe fare questa palla di pelo contro i nostri Digimon di livello Mega, eh?"
rispose, puntando l'indice contro Pucchiemon ma rimanendo voltato da un'altra
parte, come a dire che il Digimon di Ken non era degno del suo tempo e della sua
attenzione.
Ken strinse involontariamente il pugno e serrò gli occhi, provando una forte
rabbia per l'atteggiamento di quel ragazzo. Era un modo di fare che il
Digiprescelto della Bontà conosceva fin troppo bene... tipico del tiranno
assetato di potere che era tre anni prima nei panni dell'Imperatore Digimon! E
ora si rendeva conto che quel Neo era sulla stessa cattiva strada...
"Giudichi un Digimon soltanto dal suo aspetto esteriore e da quanta forza tu
pensi che abbia?" chiese Ken con tono severo. "Beh, ti sbagli di grosso! Quei
Digimon che tu disprezzi e consideri inutili potrebbero riservarti delle
sorprese..."
"Neo-sama, forse il Prescelto della Bontà ha ragione. Non è il caso di
sottovalutare questa nuova forma." suggerì Sigma. "Non abbiamo nessuna
informazione su di essa, e non sappiamo cosa sia in grado di fare. Suggerirei
prudenza."
Senza badare agli avvertimenti del suo sottoposto, Neo alzò le spalle ed
emise un verso di noncuranza. "Hah! Sigma, credo che a forza di pensare troppo
ti sia andato in panne il cervello! Sveglia, quello è un Digimon di livello
Armour! A malapena un Champion! I vostri Digimon sono di livello Mega! Come vuoi
che possa in qualche modo danneggiarli? Non può assolutamente competere con
essi!"
"E chi ha detto che volevo danneggiare i vostri Digimon?" squillò la vocina
di Pucchiemon, che stava accumulando energia in una piccola sfera luminosa sulla
punta del dito indice. Poi, con grande sorpresa di Neo e dei suoi uomini, prese
la mira verso WarGreymon, che si era rimesso in guardia e si stava preparando a
combattere nuovamente contro la sua controparte caotica, ChaosWarGreymon.
"Heartner Beam!" esclamò Pucchiemon, e dalla punta del suo dito
scaturì un raggio di luce che brillava in tutti i colori dell'arcobaleno. La
mira della forma Armour di Pucchiemon era stata perfetta, e il fascio iridato
colpì WarGreymon sulla sezione di corazza che proteggeva il fianco sinistro... e
venne immediatamente assorbito, come se l'armatura del Digimon Mega fosse stata
di metallo liquido! Nello stesso momento, il Digimon di Taichi si sentì percorso
da una scarica di energia calda e benevola, le ammaccature sulla sua corazza e
le fenditure aperte dagli artigli di ChaosWarGreymon scomparirono, e il dolore
dei colpi che aveva preso fino a quel momento si attenuò fino a scomparire. Il
corpo di WarGreymon cambiò improvvisamente colore, passando dal rosso, al verde,
all'indaco e a mille altre sfumature vivaci nel giro di poco più di un secondo
prima di tornare normale... e completamente rinnovato!
"Hey, ragazzi! Avete visto?" esclamò Michael, guardando WarGreymon che
ritornava all'attacco, afferrando ChaosWarGreymon per le spalle e cominciando a
spingerlo indietro. "Questo è quello che io chiamo un toccasana!"
"Quel raggio di energia non serviva ad attaccare! Ha completamente guarito
tutte le mie ferite... e sembra aver aumentato temporaneamente anche la mia
forza!" ringhiò il dinosauro, guardando ferocemente ChaosWarGreymon che
cercava, pur inutilmente, di sottrarsi alla presa e arretrare. "Allora, siete
ancora convinti che quel Digimon sia inutile?"
Come ad enfatizzare la domanda, WarGreymon tirò indietro un braccio per poi
portarlo in avanti, sferrando un tremendo pugno alla mascella di ChaosWarGreymon
e facendolo vacillare! Silphymon e MegaSeadramon proseguirono l'attacco
scagliando rispettivamente un laser di forma umanoide e una gigantesca scarica
elettrica. I due attacchi si combinarono a mezz'aria e colpirono in pieno petto
il Digimon artificiale, che perse del tutto l'equilibrio e cadde rumorosamente a
terra, aprendo delle fenditure nella cenere che copriva la valle.
"ChaosWarGreymon!" esclamò Hideto, preoccupato per il primo dei suoi Digimon.
ChaosWarGreymon scosse la testa e si rialzò, ma sembrava che stesse finalmente
iniziando a sentire i colpi. Tuttavia, la sua determinazione non sembrava per
niente intaccata...
Neo strinse i denti, rendendosi conto troppo tardi dell'errore che aveva
commesso nel sottovalutare Pucchiemon soltanto perchè non era allo stesso
livello dei suoi Digimon. Tuttavia, si ricompose subito e puntò l'indice contro
il Digimon folletto, deciso a farlo togliere di mezzo prima che potesse causare
altri problemi. "Ugh... BlackMetalGreymon, fai presto! Togli di mezzo quella
stupida fatina prima che usi quel raggio anche sugli altri!"
"Agli ordini, Neo-sama! Spostatevi!" ringhiò la controparte virale di
MetalGreymon. Mentre i tre sottoposti di Neo obbedivano e si toglievano dalla
linea di tiro, BlackMetalGreymon aprì la piastra di armatura che aveva sul
torace, rivelando le sue bocche lanciamissili, e i proiettili-squalo che
puntavano verso il nuovo Digimon Armour.
"Attento, Pucchiemon!" esclamò Ken, avvertendo il suo Digimon. "Quel colosso
sta per sparare!"
Per sua fortuna, qualcuno si era accorto in tempo del tentativo di
attacco...
"Vulcan's Hammer!" ringhiò Zudomon, colpendo il terreno con una
potente martellata e scagliando un enorme fascio di luce bianco-azzurrina che
centrò in pieno petto BlackMetalGreymon prima ancora che avesse il tempo di
prendere la mira e scagliare il suo Giga Destroyer. Con un grugnito di
disappunto, lo Ultimate artificiale venne sollevato da terra e messo al tappeto,
con sommo disappunto di Neo.
"Ma che combini, BlackMetalGreymon!?" gli urlò dietro il ragazzo dai capelli
bianchi, mentre il dinosauro cibernetico cercava di rialzarsi. "Ti ho addestrato
meglio di così!"
Vedendo che l'unico Digimon nemico in grado di interferire era stato mandato
a terra, Ken decise di sfruttare il momento. "Pucchiemon! Dobbiamo
approfittiarne adesso! Riesci ad inviare il tuo raggio anche agli altri
Digimon?" gli chiese, indicando i partner dei suoi compagni che avevano ripreso
la loro battaglia contro i rispettivi avversari: Phoenixmon e MegaKabuterimon si
stavano ritirano sotto una pioggia di fiamme nere lanciate da Murmuxmon;
MetalGarurumon, affiancato da Shakkoumon e da una stordita Deramon, aveva
ripreso la schermaglia a base di sguardi e ringhii con la sua controparte nera;
Eaglemon, che fino a quel momento era stato in qualche modo tenuto a bada dalla
corona di fiori purificante che Lillymon gli aveva messo al collo, era
finalmente riuscito a liberarsi di essa a colpi d'artiglio, e stava mettendo in
ginocchio Triceramon con una raffica di colpi.
Pucchiemon si rese subito conto che doveva intervenire subito, perciò caricò
un'altra sfera di luce iridata sulla punta del suo indice. "Immediatamente, Ken!
Heartner Beam!" esclamò, puntando il dito contro il gruppo dei suoi
compagni e facendo scaturire da esso, anzichè un unico raggio, una raffica di
fasci energetici, troppo veloce per poter essere intercettata dai Digimon
oscuri. Phoenixmon, Triceramon, MetalGarurumon, Shakkoumon e MegaSeadramon
vennero colpiti, e un breve grido di trionfo si levò dai ragazzi prescelti
allorchè la stessa scarica di energia che aveva potenziato WarGreymon pervase i
loro corpi, facendo loro mutare colore, alleviando gli effetti dei colpi subiti
e rendendoli più forti! Immediatamente, i Digimon dei prescelti di Azulongmon si
scagliarono nuovamente all'attacco, mettendo in difficoltà gli avversari!
Sigma, rendendosi conto che la situazione stava volgendo a loro sfavore ma
deciso a non abbandonare la partita, avvicinò il suo D-3 nero alla bocca e parlò
al suo Digimon, come attraverso un walkie-talkie. "Murmuxmon, stai attento! Ora
Phoenixmon è decisamente più forte! Chiuditi in difesa e alza i tuoi scudi
energetici al massimo! Quando usa un suo attacco speciale, Phoenixmon rimane
scoperta... attendi quel momento per contrattaccare alla massima potenza!"
suggerì. Senza distogliere lo sguardo dai suoi avversari, il Digimon demoniaco
annuì e si concentrò, creando una potente barriera invisibile attorno al suo
corpo. Per sua sfortuna, Sigma non era l'unico a saper elaborare le strategie
corrette...
"Sora-san..." mormorò Koushiro, avvicinandosi alla ragazza dai capelli rossi.
"Forse, se agiamo con una certa coordinazione, riusciamo a sferrargli un colpo
come si deve. Fai usare a Phoenixmon uno dei suoi attacchi più forti,
dirigendolo contro Murmuxmon."
"Ho idea che non funzionerà..." ribattè Sora, guardando preoccupata l'aura
energetica azzurra che circondava il corpo dell'ingannevole demone. "Le difese
di Murmuxmon sono molto buone, da quanto ho potuto vedere, e lo bloccherà di
sicuro." In aria sopra di loro, Phoenixmon e MegaKabuterimon continuavano a
svolazzare sul posto, tesi e pronti all'attacco ma non ancora decisi a fare la
loro mossa, mentre Murmuxmon attendeva, lasciando a loro la prima mossa... era
un duello di nervi che prima o poi una delle due parti avrebbe dovuto
perdere...
"Lo so. Anzi, è proprio su questo che conto." rispose Koushiro, con tutta
calma. Per un attimo, Sora rimase confusa, ma poi, dando un'altra occhiata a
Murmuxmon che continuava a tenere alzata la sua barriera, capì che cosa voleva
dire il suo compagno.
"E va bene, Koushiro... proviamo a fare così! Phoenixmon, attacca quel
Digimon con tutta la tua forza!" esclamò la ragazza, sperando che la sua partner
la sentisse tra il frastuono della battaglia. La fenice, pur un pò dubbiosa,
guardò con la coda dell'occhio Sora e annuì, per poi raccogliere le ali attorno
al corpo e creare un alone di fiamme scarlatte attorno a sè, mirando dritto al
Digimon demoniaco, che rimase fermo in aria ad aspettare. Sul terreno, Sigma
ghignò sinistramente dietro la sua maschera - a quanto pareva, i suoi avversari
erano caduti nella sua trappola...
"Io ci provo, Sora... CRIMSON FLAME!" strillò Phoenixmon, aprendo di
scatto le ali: l'anello di fiamme rosse che la circondava sembrò esplodere,
mandando contro il demone un enorme fiume scarlatto che solcò l'aria ad una
velocità folle e investì in pieno Murmuxmon! Stringendo i denti, il Digimon
artificiale fece appello a tutti i suoi poteri e si concentrò sul mantenere
alzato il suo scudo energetico, mentre la potenza della fiammata minacciava di
trascinarlo via come un'ondata di marea! Per diversi secondi, che al demone
sembravano non passare mai, la Crimson Flame di Phoenixmon continuò a martellare
il suo campo di forza, minacciando di disgregarlo... poi, finalmente, la furia
della fiammata si placò e la visibilità tornò rapidamente normale, per rivelare
agli occhi di Phoenixmon il suo avversario quasi del tutto illeso, la barriera
splendente attorno al suo corpo ora ridotta al lumicino. La grande fenice aveva
usato buona parte della sua energia per sferrare quell'attacco, e come se non
bastasse, ora si ritrovava scoperta e vulnerabile! Sperò vivamente che Sora e
Koushiro avessero un piano preciso...
In quel momento Murmuxmon, seguendo le direttive che gli aveva dato il suo
partner, aveva abbassato gli scudi e creato una grossa sfera di fuoco nero tra
le mani, e stava prendendo la mira per scagliarla contro l'indifesa
Phoenixmon...
"Horn Buster!" risuonò improvvisamente la voce di MegaKabuterimon: il
ghigno di Sigma si trasformò improvvisamente in una maschera di incredulità
quando una scarica di energia partì dal corno dello scarabeo gigante e centrò in
pieno il suo partner nell'istante stesso in cui abbassava la barriera per
contrattaccare! Un lampo bianco invase l'aria quando il proiettile di
MegaKabuterimon centrò il bersaglio, strappando un breve ringhio di dolore a
Murmuxmon e facendolo schiantare a terra a pochi metri dal ragazzo mascherato!
Improvvisamente, senza un motivo apparente, la maschera priva di lineamenti che
Sigma indossava si incrinò, e una crepa apparve sotto l'occhio sinistro, senza
che nulla l'avesse toccata! Come se la maschera rispecchiasse i danni che
Murmuxmon aveva subito...
Sigma era rimasto paralizzato dallo stupore: come aveva fatto a cadere in un
tranello del genere? Avevano fatto finta di commettere un errore e lasciare uno
dei loro Digimon esposti ad un contrattacco... per convincere il suo partner a
contrattaccare e così a scoprirsi! Sigma si ricompose all'istante,
rimproverandosi per la temporanea perdita di controllo, e guardò freddamente il
ragazzo dai capelli rossi che in quel momento si stava congratulando con
MegaKabuterimon per la brillante azione: allora era stato lui a pensare a quella
tattica!
"Quello è il Digiprescelto della Conoscenza, se ricordo bene..." pensò
tra sè, mentre Sora e Koushiro applaudivano i loro Digimon, e Murmuxmon si
rialzava faticosamente in piedi. "Buono a sapersi... ha elaborato una
strategia che ha sconfitto le difese di Murmuxmon, e questo lo rende un degno
avversario..."
Nello stesso tempo, Triceramon aveva ripreso la lotta contro Eaglemon, e
questa volta, grazie al potenziamento temporaneo che Pucchiemon gli aveva
concesso, se la stava cavando decisamente meglio di prima! Ancora un pò
frastornato dagli effetti della corona di fiori di Lillymon, il Digimon dalla
corazza dorata stava lottando per liberarsi dalla terribile presa del
triceratopo, sferrandogli una raffica di calci al torace e frustandolo con le
sue ali, ma il suo avversario non mollò la presa e, con un ringhio inferocito,
sollevò Eaglemon sopra la testa, trattenendolo con entrambe le mani per poi
sbatterlo a terra in perfetto stile lucha libre!
Rosa alzò un pugno in aria per l'entusiasmo! "Bravo, Triceramon! Esto es
lo que quiero ver! Fallo nero! Mostragli un pò di vero wrestling!". Attorno
a lei, Miyako e Mimi sentirono una goccia di sudore scendere dalle loro nuche
davanti alla scarsa femminilità dimostrata dalla piccola messicana...
"Permettetemi di aggiungere qualcosa di mio!" esclamò Lillymon, congiungendo
le mani e trasformandole in un cannone circondato di petali rosa. "Flower
Cannon!"
La forma Ultimate di Palmon prese accuratamente la mira e sparò una sfera di
energia verde contro Eaglemon, centrandolo allo stomaco prima che potesse
rialzarsi, e il Digimon corazzato strillò in preda alla rabbia, sbattendo
disordinatamente le ali e le zampe nel disperativo tentativo di difendersi. Il
Digimon artificiale ora era chiaramente in difficoltà, e la raffica di colpi con
cui Triceramon aveva iniziato a bombardarlo non gli rendeva le cose più
facili...
"Ice Wolf Bite!" ringhiò MetalGarurumon, esplodendo uno sciame di
missili contro la sua versione virale. Questa volta, BlackMetalGarurumon non
fece in tempo a rispondere con un suo attacco, e fu costretto a balzare
all'indietro per schivare l'attacco... ma anche così, venne raggiunto da alcuni
colpi, che esplosero sulla sua armatura nera come il petrolio, congelandone
alcune parti e irrigidendone le giunture. A causa dell'improvviso calo di
mobilità, BlackMetalGarurumon non riuscì a mettersi nella posizione giusta per
atterrare in piedi, e piombò rumorosamente al suolo con un ringhio irritato, a
pochi metri dalla sua controparte anti-virus, da Shakkoumon e da Deramon! Il
lupo nero, accortosi di quanto vicini fossero i suoi avversari, scattò in piedi
e si rimise in guardia, ma questo non gli impedì di essere colpito di striscio
alla spalla da un Justice Beam sparato dal Digimon simile ad una statuetta.
Hideto strinse i denti alla vista dei colpi che il suo secondo Digimon aveva
appena preso, mormorando tra sè. "Questa battaglia non sta andando come avevamo
previsto... e in un certo senso, non posso dire che la cosa mi dispiaccia..."
Con un ruggito infuriato, ChaosWarGreymon si lanciò nuovamente sulla sua
controparte, sferrando un potente colpo con il braccio destro che però
WarGreymon riuscì a bloccare con relativa facilità, afferrando il pugno tra le
mani e tenendolo stretto mentre l'avversario si dibatteva per sottrarsi alla
presa. Con un abile mossa, il dinosauro corazzato di tipo anti-virus eseguì una
torsione e strappò un ringhio di dolore a ChaosWarGreymon, per poi sollevare una
gamba e piazzargli un potente calcio nello stomaco che lo gettò a terra e
scheggiò la panciera della sua armatura. Il Digimon artificiale grugnì e andò a
sedersi per terra, ma si rialzò quasi subito e contrattaccò con una testata al
torace di WarGreymon, costringendolo ad indietreggiare di qualche metro, ma
dandogli poi la possibilità di afferrarlo per le spalle, tenendo bloccato
davanti a sè. Ancora una volta, i due colossi in armatura iniziarono a lottare
corpo a corpo, nel tentativo di costringere la propria controparte sulle
ginocchia, ma questa volta WarGreymon non stava avendo tutte le difficoltà di
prima, e sembrava riuscire a battersi alla pari con ChaosWarGreymon.
Evidentemente, il raggio di energia che Pucchiemon aveva usato per dargli
maggiore forza stava ancora facendo effetto...
"Neo-sama!" esclamò Mari, allarmata dall'improvviso capovolgimento delle
sorti della battaglia. "Ci stanno mettendo alle strette! Che cosa possiamo
fare?"
Sulle prime, il ragazzo dai capelli bianchi sembrò non sentire la domanda, e
il suo sguardo rimase fisso sui Digimon che si stavano battendo furiosamente
sulla pianura ricoperta di cenere, e sui ragazzi che, appena dietro,
continuavano a fare il tifo per loro. Si sentiva bruciare dalla rabbia: com'era
possibile che quei deboli sentimentali stessero avendo la meglio sui potenti
Digimon artificiali che Daemon aveva creato per loro? E grazie ad una
stupidissima Digievoluzione Armour, per giunta! Era tutto lì il potere che
Daemon gli aveva promesso? Il potere con cui sarebbe stato finalmente arbitro
della sua vita e non avrebbe più permesso agli eventi di sopraffarlo? No, non
poteva crederci... doveva esserci qualcosa di più! Non era pensabile che...
Il fragoroso tonfo che ChaosWarGreymon sollevò, cadendo a terra dopo essere
stato colpito in pieno da un attacco combinato di Zudomon, Silphymon e
MegaSeadramon, interruppe i suoi pensieri furibondi, costringendolo a
concentrarsi sul presente, e sui suoi scagnozzi (BlackMetalGreymon compreso) che
si stavano stringendo attorno a lui, mossi dalla speranza che le sue capacità di
leadership potessero tirarli fuori da quell'impaccio. Hideto sembrava impaurito,
e anche il normalmente calmo e controllato Sigma cominciava a mostrare qualche
segno di nervosismo. Inutile, era il momento di ripiegare... sperando che in
futuro capitasse un'occasione di prendersi la rivincita per quella
umiliazione...
"Neo-sama!" esclamò Hideto, stringendo i pugni ai propri fianchi mentre
ChaosWarGreymon si rialzava a fatica. "Che cosa facciamo?"
"Ci ritiriamo, brutto idiota! Ecco che cosa facciamo!" esclamò irritato Neo,
tirando fuori il suo D-3 nero e iniziando a digitarvi qualcosa. "Richiamate
subito i vostri Digimon, ce ne andiamo di qui! Per adesso, quello che dovevamo
fare l'abbiamo fatto... anche se non sono molto soddisfatto..."
Gli Alias-3 non persero tempo ad estrarre a loro volta i Digivice oscuri e
puntarne gli schermi contro i rispettivi Digimon. Mari si volse verso Eaglemon,
che era riuscito in qualche modo a sottrarsi ai colpi di Triceramon e aveva
ripreso ad attaccarlo dall'alto a suon di calci, cercando nel frattempo di
evitare l'azione di disturbo di Lillymon. "Ehm... va... va bene, Neo-sama!
Subito! Eaglemon, Digitize!" esclamò la ragazza, e immediatamente un
raggio di luce azzurra scaturì dallo schermo del piccolo dispositivo e si posò
sul corpo corazzato dall'uccello mitologico, che emise un sommesso gracchio che
suonava come un'affermazione di obbedienza prima di dissolversi in un turbine di
pixel neri e venire risucchiato nuovamente nel Digivice proprio prima che
Triceramon potesse attaccare di nuovo: il pugno del triceratopo bipede sfrecciò
verso di lui, ma non colpì altro che l'aria, e il suo proprietario barcollò per
un istante, sbilanciato dall'eccessiva foga del colpo andato a vuoto.
"Cosa? Si è dissolto?" esclamò Ken, guardando stupefatto i dati che
componevano Eaglemon venire riassorbiti dal D-3 nero di Mari. "Quella ragazza ha
dato un ordine, e il suo Digimon è stato riassorbito nel Digivice!"
Pucchiemon sgranò gli occhi. "Questa... questa è una cosa che non avevo mai
visto!"
"Cavolo, ma questo non vale! Sono dei codardi!" si lamentò Daisuke. "Non ci
si sottrae così ad uno scontro!"
Quando Eaglemon venne completamente riassorbito dal Digivice, la sua bionda
partner gettò uno sguardo pieno di stizza a Daisuke, Ken, Mimi e Rosa, una
silenziosa promessa di rivincita...
"Murmuxmon, Digitize!"
"ChaosWarGreymon! BlackMetalGarurumon! Digitize!"
"BlackMetalGreymon, Digitize!"
Gli altri tre Digiprescelti oscuri imitarono il gesto della loro compagna,
Hideto con due Digivice anzichè uno solo, e ancora una volta i Digimon e i
ragazzi prescelti vennero colti di sorpresa quando i Digimon artificiali si
dissolsero nel nulla, abbandonando lo scontro di punto in bianco. Non appena
tutti e quattro gli altri Digimon furono tornati nei D-3 oscuri sotto gli occhi
meravigliati dei Digimon e dei ragazzi prescelti, Neo guardò dritto negli occhi
Taichi, sibilandogli in faccia una minacciosa promessa. "Per questa volta avete
vinto voi, domatori da quattro soldi! Ci avete colto di sorpresa con quel
trucco, lo devo ammettere... ma la prossima volta non si ripeterà, ve lo
possiamo garantire!"
Sigma, che aveva ripreso il suo tono gelidamente composto, diede una rapida
occhiata allo schermo del suo D-3, assicurandosi che Murmuxmon (ora tornato ad
essere Boogeymon) non avesse subito danni eccessivi, poi sollevò nuovamente la
testa e squadrò Koushiro, al cui fianco era appena atterrato MegaKabuterimon. Se
solo non avesse portato la maschera, sarebbe stato possibile vedere un breve
cenno di un sorriso sul volto di Sigma...
"Koushiro Izumi. Mi devo complimentare con te per la tua abile strategia."
giunse alle orecchie del rossino una voce giovanile soffocata dalla maschera.
"La prossima volta che ci incontreremo, spero che tu mi concederai una
rivincita. Io e Murmuxmon non commetteremo gli stessi errori, e spero che tu e
il tuo MegaKabuterimon vi rivelerete avversari degni."
"Aspetta un momento!" esclamò il Prescelto della Conoscenza, alzando una mano
verso Sigma. "Non avete ancora risposto alle nostre domande! Chi siete voi, e
cosa ci fate qui a DigiWorld? Chi vi ha dato quei Digivice?"
"E perchè avete causato tutta questa distruzione?" proseguì Sora, mentre
Phoenixmon atterrava accanto a lei e tornava ad essere Biyomon. "Cosa avete
contro di noi e contro DigiWorld?"
I due ragazzi e i loro Digimon poterono giurare di percepire il sogghigno sul
volto di Sigma, che mantenne gli occhi puntati su Koushiro e annuì lentamente.
"Sai, Koushiro Izumi... è proprio come immaginavo... noi due siamo uguali, e
sono sicuro che nel nostro prossimo incontro tu capirai il mio punto di
vista..."
"Il tuo punto di vista?" tuonò MegaKabuterimon. "Di cosa stai parlando?
Koushiro non è affatto come te!"
"Per il momento ci ritiriamo." commentò Hideto con voce neutra,
riagganciandosi i D-3 alla cintura non appena ChaosWarGreymon e
BlackMetalGarurumon furono scomparsi al loro interno. "Ma ci rivedremo presto,
ve lo posso assicurare. Yagami-san, Ishida-san, la prossima volta che ci
incontreremo il risultato sarà molto diverso."
Yamato era deciso a non lasciar andare Hideto senza che prima lui rispondesse
a qualche sua domanda. "Aspetta un momento, Tsujimoto!" esclamò il ragazzo
biondo, squadrando con decisione il complice di Neo. "Te lo voglio chiedere di
nuovo: come mai collabori con Neo? Non ti rendi conto di quello che state
facendo... che stai facendo anche tu al Mondo Digitale?"
"Ve l'ho già detto, ho le mie ragioni." tagliò corto il ragazzino dai capelli
neri. "E non pretendo neanche che voi le capiate."
Yamato corrugò la fronte. "Hai le tue ragioni? C'entra per caso una certa Rei
Saiba? O meglio, quello che le è successo e per cui ti senti responsabile?"
L'espressione neutrale sul volto di Hideto svanì all'istante, e i suoi occhi
si spalancarono per l'incredulità, brillando di un fugace lampo di paura. Il
ragazzino era così scioccato dalla domanda del Prescelto dell'Amicizia che quasi
non riuscì a sentire le esclamazioni di stupore che si erano levate dal gruppo
dei prescelti di Azulongmon, nè si accorse della faccia scioccata di Mari, ad
appena qualche passo da lui.
A rispondere al posto suo fu Neo, i cui occhi si erano accesi di furia
incontrollabile al sentire il nome della sorella uscire dalle labbra del
Digiprescelto biondo. A denti stretti, con un ringhio simile a quello di un cane
rabbioso, il leader degli Alias-3 si voltò di scatto verso Yamato, puntandogli
un indice contro. "Non osare pronunciare il nome di mia sorella con quella tua
lurida bocca, verme!" gli abbaiò contro, la voce talmente intrisa di odio e di
veleno da costringere alcuni dei ragazzi ad indietreggiare di un passo. "E'
anche colpa tua se lei adesso... Al diavolo! Andiamocene di qui! Avremo un'altra
occasione! DIGIPORT OPEN!". Concluse la frase scuotendo furiosamente il capo e
alzando in aria il braccio con cui teneva il suo D-3 nero.
"Hey, aspetta un momento!" esclamò WarGreymon, scattando verso i
Digiprescelti oscuri nel tentativo di fermarli prima che potessero andarsene. Ma
si era mosso un istante troppo tardi: il Digivice di Neo si era già illuminato,
e dietro il gruppo degli Alias-3 si era già aperto uno scintillante portale
viola nel quale i quattro svanirono appena prima che WarGreymon potesse
afferrarli. Un attimo dopo, con un sibilo sommesso, il Digiport scomparve,
lasciando i Digiprescelti e i loro partner soli nella pianura devastata dalla
battaglia.
Qualche secondo di cupo, innaturale silenzio seguì la scomparsa del quartetto
di prescelti oscuri, intervallato unicamente dal lieve sibilo emanato dai
Digimon di livello Mega che tornavano alla loro forma evolutiva base. Gli occhi
di tutti erano puntati là dove Neo Saiba si trovava solo pochi istanti prima,
cupamente fissi sul fumo nero che ancora si levava dal terreno bruciato. Agumon,
che si trovava più vicino al leader degli Alias-3 quando questo era scomparso,
ruppe finalmente il silenzio scuotendo la testa desolato. "Mi dispiace,
Taichi... non sono riuscito a fermarli..." disse con la sua vocina acuta, in
quel momento incrinata dalla rabbia.
Il primo leader dei bambini prescelti raggiunse il suo partner, la cenere che
scricchiolava sinistramente sotto le sue scarpe, e accarezzò la testolina del
dinosauro, sorridendogli tristemente. "Non te ne fare una colpa, Agumon... per
adesso, l'importante è che li abbiamo respinti... soprattutto grazie a quel
nuovo Digimental che Ken ha trovato... Ken, Pucchiemon, vi dobbiamo
ringraziare... se non fosse stato per voi, non so se ce la saremmo cavata."
"Abbiamo... soltanto fatto il nostro dovere." si schermì Pucchiemon,
emettendo poi la familiare luce bianca che preludeva alla de-evoluzione. Un
istante dopo, Wormmon era tornato alla sua forma Rookie, e Ken si era chinato
per prenderlo in braccio. L'ex-Imperatore e il suo partner non potevano
nascondere di essere contenti per la nuova, provvidenziale evoluzione che
avevano scoperto, ma in quel momento la consapevolezza di quanto stava
accadendo, e del fatto che si trovavano ad affrontare altri esseri umani con
Digimon partner - per giunta così potenti! - occupava quasi completamente i loro
pensieri. E, a giudicare dalle espressioni degli altri, Digiprescelti e Digimon,
questo sentimento era largamente condiviso... Il fatto poi che uno dei loro
nemici fosse Hideto, una persona che loro consideravano un amico, non migliorava
la situazione...
"Assurdo..." pensò a voce alta Taichi, stringendo un pugno. "Dobbiamo
combattere... anche contro Hideto... ma perchè?"
Ma proprio questa considerazione riportò Taichi a quanto il suo migliore
amico aveva detto poco prima: sembrava che Yamato avesse almeno un'idea del
motivo per cui quel ragazzo si fosse unito a Neo...
Tuttavia, prima che Taichi, o chiunque altro, potesse fare domande, il
Digiprescelto dell'Amicizia si fece avanti, rompendo l'imbarazzato silenzio che
regnava nella vallata sconvolta dalla furia degli Alias-3. Dopo essersi
schiarito la gola e aver perso un secondo ad organizzare il suo discorso, Yamato
iniziò a parlare.
"Sentite, ragazzi. C'è una cosa di cui vi devo parlare, e riguarda proprio
Hideto e quel Neo Saiba." disse compostamente, attirando su di sè l'attenzione
dei suoi compagni. Gabumon, al suo fianco, gli rivolse un'occhiata ansiosa.
"Yamato?" si chiese Daisuke, gettando un'occhiata interrogativa al ragazzo
biondo.
"Yamato..." mormorò il Digimon impellicciato. "Sei... sei sicuro che sia la
cosa giusta da fare?"
"Sì, Gabumon, ne sono convinto." gli rispose Yamato, le labbra leggermente
incurvate in un triste sorriso. "Visto che anche Hideto e Neo sono implicati in
questa faccenda, trovo che sia giusto parlarne anche agli altri." Poi, alzò di
nuovo lo sguardo verso i suoi compagni.
"Io so già qualcosa di quel Neo... e forse so anche il motivo per cui Hideto
lo sta aiutando."
----------
"Tutto è incominciato quel giorno... in quella giornata di primavera di tre
mesi fa, una bella giornata che non faceva certo presagire quello che sarebbe
accaduto..."
Nel tempio di Azulongmon, in un lungo corridoio dalle pareti spoglie che
emanavano una tenue luce blu, Rei continuava ad avanzare con il medaglione tra
le mani, riflettendo tra sè ad alta voce. Per chissà quale motivo, man mano che
si addentrava nel santuario, le veniva sempre più da pensare al passato, e al
modo misterioso in cui quel talismano era finito in suo possesso... quel
talismano a cui forse era legato il destino di DigiWorld e dei
Digiprescelti...
(FLASHBACK)
"Neo-san! Rei-san! Che sorpresa, non mi aspettavo di incontrarvi qui!"
Rei e suo fratello maggiore Neo, che stavano in quel momento camminando lungo
una delle strade principali di Shibuya, si voltarono verso la fonte della voce,
un familiare ragazzo dai corti capelli neri con maglietta dello stesso colore e
blue-jeans, che si trovava sul marciapiede opposto e teneva in una mano, bene in
vista, una rivista di musica popolare giapponese sulla cui copertina svettava in
katakana rossi la scritta 'J-POP TODAY'. Aveva un'aria molto allegra, e agitava
il giornale in aria per richiamare l'attenzione su di esso.
Un largo sorriso si dipinse sul viso di Rei non appena questa riconobbe il
suo compagno di scuola. "Ehilà, Hideto-kun! Ciao! Come mai ti vediamo così di
buon umore, oggi?" lo salutò la ragazzina, alzando una mano.
Neo ricambiò a sua volta il saluto del ragazzo dai capelli neri, ache se la
sua espressione non era festosa come quella della sorella minore. "Ciao." disse,
semplicemente.
Afferrando il magazine con entrambe le mani, Hideto sfoderò un sorriso a
cinquantaquattro denti mentre mostrava a Rei una foto di gruppo dei Teenage
Wolves, una delle band giovanili di maggiore successo degli ultimi tempi,
aggregata ad un articolo su di loro, che parlava di sviluppi molto interessanti
per i numerosi fan del gruppo... "Indovina un pò, Rei-san! Ho appena preso
questa rivista, e ho letto questo articoletto che dice che tra non molto Yamato
Ishida e la sua band entreranno ufficialmente nel merchandising! Ad agosto
dovrebbero incidere il loro primo CD destinato alla vendita su scala nazionale!
E' o no una notiziona?"
Come Hideto aveva previsto, gli occhi di Rei iniziarono a luccicare di gioia.
Con numerose stelline che le brillavano comicamente attorno, Rei sollevò
entrambe le mani strette a pugno davanti al viso e si sporse leggermente oltre
il bordo del marciapiede, divorando l'articolo con gli occhi già da quella
distanza e strappando una goccia di sudore a suo fratello! "CHE COSA? Dici sul
serio, Hideto-kun? I Teenage Wolves incideranno il loro primo CD destinato alla
vendita? Ma è fantastico! Io adoro le loro canzoni!"
Hideto rise tra sè. Fin da quando i Teenage Wolves avevano iniziato a farsi
un nome tra i giovanissimi dei quartieri alti di Tokyo, Rei era stata una loro
fan sfegatata... "Beh, ragazzi, se volete possiamo andarci a prendere un gelato
assieme al bar qui vicino, e leggerci quest'articolo comodamente seduti ad un
tavolo! Ovviamente, offro io! Allora, che ne dite? Vi attira come idea?"
Riprendendo il suo aspetto normale, Rei alzò gli occhi al cielo e storse il
naso, riflettendo per un attimo sulla proposta del suo amico. "Hmmm... beh, oggi
pomeriggio non mi sembra di avere impegni particolari, quindi... immagino di sì.
Neo, fratellino, tu che ne dici?" chiese poi, rivolgendosi al fratello.
Neo alzò le spalle. "Beh, perchè no? Va bene, Tsujimoto-kun, veniamo anche
noi!"
"Grande! Allora sbrighiamoci, o non troveremo più dei tavoli liberi!" li
esortò allegramente Hideto, indicando con il pollice alla propria destra, dove
si trovava la gelateria di cui stava parlando. Impaziente di raggiungere il suo
amico, Rei gli rivolse un occhiolino e un segno di vittoria prima di mettere
piede sull'asfalto appena sotto il marciapiede. Dopotutto, non c'erano molte
macchine in circolazione...
L'espressione allegra di Hideto e quella neutra di Neo cambiarono
all'istante, e la paura si stagliò improvvisa sui loro volti alla vista di
quello che la ragazza stava facendo...
"Huh? Hey, Rei-san! Aspetta un momento! Non è prudente..."
...sfortunatamente, la ragazzina sembrava essersi lasciata prendere la mano
dall'entusiasmo per la notizia, ed era scesa in strada per attraversarla senza
prima assicurarsi che fosse del tutto sgombra. Un errore che di solito si paga
caro... e Rei, purtroppo, sembrava essere capitata proprio al momento sbagliato:
infatti, propio quando la ragazzina castana stava per raggiungere il centro
della strada, il terribile rumore delle gomme che strisciavano l'asfalto soffocò
i numerosi suoni di vita quotidiana che vivacizzavano Shibuya, penetrando nei
timpani dei presenti e facendo loro stringere i denti. Assieme ad esso, si
levarono le voci terrificate dei passanti che tenevano gli occhi fissi sul
centro strada, come ipnotizzati dalla scena: fu in quel momento che Rei si rese
conto di che grave imprudenza avesse commesso, richiamata alla realtà da quelle
grida di allarme e da quella terrificante sgommata... si voltò appena in tempo
per vedere, di sfuggita, la sagoma di una macchina grigia pericolosamente vicina
a lei, al punto che, per una frazione di secondo, apparve chiaramente il panico
sul volto del conducente...
Ma fu proprio un attimo: subito dopo, Rei sentì qualcosa colpirla con forza
al fianco, e il terrore di aver perso il controllo del suo corpo si impadronì di
lei. Mentre il mondo attorno a lei si infrangeva in un caleidoscopio di luci
turbinanti, la ragazza provò la sensazione di fluttuare senza peso nell'aria...
prima di colpire il duro asfalto della strada.
Per qualche strano motivo, Rei non sentiva dolore, a parte un martellante
peso alla testa... anzi provava una sensazione di tranquillità... si sentiva
come sospesa su una nuvola e distaccata dal suo corpo... una sensazione
confortante ed inquietante al tempo stesso. Sentiva di non rendersi bene conto
di essere stata coinvolta in un incidente... e allo stesso tempo ne era
pienamente consapevole. Lei stessa non avrebbe saputo spiegare queste sensazioni
contraddittorie...
Mentre il mondo davanti ai suoi occhi svaniva, lasciando posto ad un colore
rosso spento, e i suoni attorno a lei si riducevano a niente più che un ronzio
indistinto, Rei riuscì a sentire chiaramente due voci maschili, quella di Hideto
e quella di suo fratello, che chiamavano disperatamente il suo nome...
"REI-SAN!"
"SORELLINA! NO!"
Poi, il silenzio la avvolse, e tutto divenne nero...
...
...
...
Il nero fu anche tutto ciò che la accolse quando Rei aprì gli occhi, dopo un
tempo che a lei era sembrato interminabile. Il suo corpo le sembrava
terribilmente pesante, e provava la sensazione di innumerevoli punture di spillo
sulle braccia e sulle gambe, come se i suoi arti si fossero addormentati e il
sangue stesse riprendendo a scorrere solo in quel momento. La sua mente era
ottenebrata, al punto che non si ricordava più come fosse giunta in
quell'angosciante luogo. Con un gemito angosciato, la ragazzina, ancora vestita
degli abiti con cui ricordava di essere uscita quel giorno, cercò di fare mente
locale su quanto era successo, e cercò di costringere il proprio corpo, disteso
su qualcosa di freddo e duro, in una posizione semi-seduta. Una vertigine la
colse quando si alzò dal pavimento, appoggiando le mani ai propri fianchi e
facendo forza con le gambe. Si sentiva stanca come se avesse appena corso per un
lungo tratto, eppure si era appena svegliata da un lungo sonno... cosa era
successo?
Con un sospiro, la ragazza riuscì a mettersi seduta e a guardarsi attorno...
...e il fiato le mancò in gola quando si rese conto che si trovava sospesa
nel bel mezzo di un nulla nero ed infinito, con soltanto un pallido alone di
luce circolare che illuminava la sezione sulla quale lei si trovava, e che
rendeva lo scenario ancora più desolato. Cercando di non farsi prendere dal
panico, Rei scattò in piedi, chiamando i nomi di Neo ed Hideto mentre si
rialzava. Improvvisamente, tutto le tornò in mente - la strada, i suoi amici,
l'automobile che l'aveva colpita...
...un momento! L'automobile che l'aveva colpita? E allora perchè non sentiva
nulla al fianco destro, dove era stata colpita? Dopo un urto del genere, si
aspettava di non potersi muovere per il dolore... e la paura che Rei aveva
cercato di soffocare fino a quel momento riemerse violentemente, minacciando di
sopraffare la sua mente razionale. Allora quel vuoto senza fine in cui lei si
trovava... non poteva essere che...
"NO, GIOVANE REI. NON TEMERE PER QUESTO, TU NON SEI MORTA."
Una voce autorevole, profonda e possente ma allo stesso tempo piena di
saggezza e bontà, rispose alle silenziose domande della ragazzina, che si voltò
repentinamente verso la direzione da cui essa proveniva: un'altra luce,
aggiungendosi a quella sulla quale Rei stava in piedi, si era accesa nelle
tenebre infinite, emanando raggi azzurri che illuminavano per un breve tratto
attorno ad essa prima di essere nuovamente inghiottiti dall'oscurità. Nonostante
il colore freddo, era una luce calda e confortante, che pulsava gentilmente
mentre fluttuava verso la stupefatta Rei. Quando la sfera di luce fu scesa
abbastanza, la ragazzina, obbedendo ad una voce interiore che sembrava volerle
dire che era la cosa giusta da fare, estese le mani verso di essa e la accolse,
senza mai staccarle gli occhi di dosso. I giochi di luce e i bagliori che
emanava erano quasi ipnotici... e tuttavia, Rei sentiva che non c'era nulla di
pericoloso in essa.
"Io... non sono morta?" chiese, stupefatta e al tempo stesso sollevata dalla
notizia. "Ma... se non lo sono, allora che posto è questo? E cosa ci sto facendo
qui? E... e soprattutto, chi sei tu che mi stai parlando, e come fai a
conoscermi?"
Fu sicura di sentire una breve risata bonaria provenire dalla sfera che
teneva tra le mani. "QUANTE DOMANDE, MIA GIOVANE AMICA. MA E' COMPRENSIBILE,
ANCH'IO NELLA TUA SITUAZIONE FAREI LA STESSA COSA... PER RISPONDERE ALLE TUE
DOMANDE, IL MIO NOME E' AZULONGMON. FORSE AVRAI GIA' SENTITO PARLARE DI ME."
"A... Azulongmon?" replicò Rei, spalancando gli occhi. Certo, come faceva a
non ricordarsene? Era stato tre anni fa, in occasione del suo tredicesimo
compleanno... si ricordava bene del giorno in cui aveva visto quel gigantesco
drago azzurro sopra il cielo di Odaiba, subito dopo la disfatta di
MaloMyotismon! Ma perchè, in quel momento, stava parlando a lei?
Il drago, manifestatosi sotto forma del globo di luce, rispose ancora una
volta, come se avesse letto nella mente della ragazza. Questa volta, il timbro
della sua voce tradiva una certa tristezza, una tristezza dettata dalla
compassione per quella ragazza confusa. "IN QUESTO MOMENTO, REI, LA TUA MENTE SI
TROVA SOSPESA IN UN LIMBO TRA LE DUE DIMENSIONI, IL MONDO REALE E IL MONDO
DIGITALE... MENTRE IL TUO CORPO, MI ADDOLORA DIRLO, SI TROVA IN UN LETTO DI UN
OSPEDALE DI TOKYO, PRIVO DI CONOSCENZA. SPERAVO DI RIUSCIRE A CONTATTARTI IN UN
MOMENTO PER TE PIU' FAVOREVOLE... MA PURTROPPO, IL TEMPO NON E' DALLA NOSTRA
PARTE..."
"Che... che cosa?" esclamò Rei in preda all'apprensione, portandosi entrambe
le mani al cuore. "Ma... ma allora... io non posso stare qui un secondo di più!
Devo tornare indietro! Mio fratello, mia mamma e i miei amici saranno con il
cuore in gola per la mia sorte... la prego, Azulongmon-san, mi consenta di
tornare nel mio corpo!"
"INFATTI E' QUELLO CHE HO INTENZIONE DI FARE..." rispose il Sovrano dell'Est.
"MA PRIMA, DEVO SPIEGARTI IL MOTIVO PER CUI TI SONO APPARSO IN QUESTO MOMENTO...
E' UNA FACCENDA DELLA MASSIMA IMPORTANZA, PER RISOLVERE LA QUALE CI SARA'
BISOGNO DEL TUO AIUTO... UNA FACCENDA CHE RIGUARDA ENTRAMBI I MONDI, E CHE I
DIGIPRESCELTI DA SOLI NON SAREBBERO IN GRADO DI GESTIRE..."
Rei non riusciva a credere alle proprie orecchie... Azulongmon aveva detto
che i Digiprescelti da soli non sarebbero stati in grado di risolvere la
situazione... e che il suo aiuto sarebbe stato determinante? Ma com'era
possibile? Lei sapeva bene di cosa fossero capaci i Digiprescelti... per non
aver mai sentito parlare di loro e dei Digimon, a quel punto, bisognava aver
vissuto sotto una roccia per gli ultimi sei anni! E lei... lei che cosa aveva
che quegli eroici ragazzi non avevano? "Mi... mi perdoni, Azulongmon-san, ma...
non capisco..." balbettò confusa. "Io... sono una comunissima ragazza di sedici
anni, come ce ne sono infinite altre nel mondo! Com'è possibile che io possa
fare una cosa che i Digiprescelti non sono in grado di..."
Se la sfera di luce nella cui forma Azulongmon si era manifestato avesse
avuto una bocca, avrebbe sicuramente sorriso. "ANCHE I DIGIPRESCELTI ERANO
RAGAZZI COME TANTI ALTRI, PRIMA DI RICEVERE I LORO DIGIVICE E IL COMPITO DI
VEGLIARE SULLA STABILITA' DI ENTRAMBI I MONDI." rispose il drago azzurro. "MA
OGNUNO DI LORO E' STATO SCELTO IN VIRTU' DELLE SUE QUALITA', CHE LO
DISTINGUEVANO DAGLI ALTRI RAGAZZI. E ANCHE TU POSSIEDI QUALCOSA CHE TI RENDE
SPECIALE, QUALCOSA CHE ORMAI E' QUASI IMPOSSIBILE TROVARE NEL MONDO IN CUI
VIVI."
Rei sbattè gli occhi, cercando di non dare a vedere il misto di meraviglia,
apprensione e curiosità che si agitava nel suo cuore. "Anch'io possiedo... una
qualità particolare? A... Azulongmon-san, vuole dire che... che io... io
sarei..." cercò di porre la domanda, ma non riusciva a pronunciare quell'ultima
decisiva parola.
"UNA DIGIPRESCELTA? IN UN CERTO SENSO, GIOVANE REI, POTREI DIRE DI SI'."
rispose Azulongmon, completando la domanda per lei. "E LA CARATTERISTICA CHE TI
RENDE SPECIALE E' LA PUREZZA DEL TUO CUORE, UN'INNOCENZA CHE IN NESSUNO DEI
RAGAZZI PRESCELTI, PER QUANTO NOBILI FOSSERO I LORO PENSIERI, HO POTUTO
TROVARE."
Nonostante la situazione spiazzante, Rei riuscì a sorridere, e un leggero
rossore le salì alle guance per l'imbarazzo. "Non... non sta esagerando un pò,
Azulongmon-san? Io... non merito tutte queste lodi..."
"CREDIMI, GIOVANE REI... A LUNGO HO CERCATO UNA PERSONA COME TE TRA I RANGHI
DELL'UMANITA'... PER TRE ANNI, DA QUANDO MALOMYOTISMON E GALFMON SONO STATI
SCONFITTI DAI BAMBINI PRESCELTI..." proseguì il Sovrano dell'Est. "POICHE'
SAPEVO CHE SOLO UNA PERSONA COSI' SAREBBE STATA IN GRADO DI AIUTARCI QUANDO UNO
DEI PIU' GRANDI NEMICI DI DIGIWORLD FOSSE TORNATO ALL'ATTACCO... UN NEMICO DI
NOME DAEMON..."
"Daemon?" ripetè Rei. "Non ne ho mai sentito parlare..."
"DAEMON E' UN MEMBRO DI UN GRUPPO DI SETTE POTENTI DEMONI CHE TERRORIZZAVANO
I MONDI DIGITALI CONOSCIUTI PRIMA ANCORA CHE I PRIMI DIGIPRESCELTI
NASCESSERO..." spiegò Azulongmon. "A CAPO DI QUEL GRUPPO C'ERA UNO SPIRITO
ANGELICO DOTATO DI POTERI INCOMMENSURABILI, LA CUI ARROGANZA LO PORTO' A VOLTARE
LE SPALLE AL BENE E ALLA GIUSTIZIA... E DAEMON ERA UNO DEI SUOI LUOGOTENENTI
PIU' FIDATI. ORA CHE IL SUO CAPO E' STATO DISTRUTTO, DAEMON MIRA A DIVENTARE LUI
IL DOMINATORE DI TUTTI I MONDI CONOSCIUTI... E TEMO CHE PRESTO LA SUA INFLUENZA
NEFASTA SI FARA' DI NUOVO SENTIRE. TRE ANNI FA, I DIGIPRESCELTI SONO RIUSCITI A
FERMARLO E AD IMPRIGIONARLO IN UNA DIMENSIONE DI PURA OSCURITA', MA FIN DA
ALLORA EGLI HA TRAMATO PER LIBERARSI E TORNARE ALL'ATTACCO... E TEMO CHE POSSA
FARLO MOLTO PRESTO!"
La ragazza deglutì nervosamente. "E... e io in tutto questo... come
c'entro?"
"ORA, REI SAIBA, RICEVERAI DALLE MIE MANI UN TALISMANO..." continuò la voce
di Azulongmon. "QUANDO VERRA' IL MOMENTO, ESSO TE LO COMUNICHERA', E TI
PERMETTERA' DI ACCEDERE AL MONDO DIGITALE, E PIU' ESATTAMENTE AL MIO SANTUARIO,
DOVE SONO CUSTODITI DEGLI ARTEFATTI DI GRANDE POTERE CONOSCIUTI COME... 'LE LUCI
DELLA VITTORIA', L'ARMA CHE PERMETTERA' AI BAMBINI PRESCELTI DI AFFRONTARE
DAEMON, E CHE SOLO UN CUORE PURO... COME IL TUO... PUO' RICEVERE E CONFERIRE A
LORO."
In silenzio, senza una parola, Rei osservò un frammento azzurro separarsi
dalla sfera di luce e atterrare sul palmo della sua mano, leggero come una piuma
e caldo al tatto. La piccola scintilla lucente si raffreddò subito dopo,
solidificandosi in un amuleto a forma di disco un pò più grande di una moneta,
diviso in due metà - una verde e una arancione - le cui forme ricordavano un pò
quella di due gocce d'acqua. Mentre la ragazzina osservava sbalordita il piccolo
oggetto che le appariva nela mano, il cuore che le batteva forte per l'emozione
e la paura, la sfera di luce azzurra prese quota di qualche centimetro prima di
riprendere il discorso.
"MI RENDO CONTO DELLA TUA PAURA, MIA GIOVANE AMICA..." disse con tono
rassicurante. "QUELLA CHE TI STO AFFIDANDO E' UNA MISSIONE IMPORTANTE, DA CUI
DIPENDE IL FUTURO DEI NOSTRI DUE MONDI... MA NON VOGLIO COSTRINGERTI A FARE UNA
COSA CHE NON TI SENTI, QUINDI ORA RISPONDIMI CON SINCERITA': SEI DISPOSTA AD
ACCETTARE QUESTO COMPITO?"
La ragazzina castana guardò pensosamente il medaglione che Azulongmon le
aveva dato, che ancora emanava una malinconica luce azzurra. Si sentiva tremare
dentro al pensiero di quello che le era stato detto... un nemico dotato di
terribili poteri, e desideroso di vendetta contro i bambini prescelti... e lei
era la sola in grado di ricevere le 'Luci della Vittoria', qualunque cosa queste
fossero, e darle ai bambini prescelti in modo che questi potessero vincere? E se
lei non si fosse rivelata all'altezza? Cosa ne sarebbe stato di loro... e della
Terra... e di DigiWorld? E tuttavia... non poteva rifiutare!
Dopo aver preso un profondo respiro, Rei alzò lo sguardo verso la luce
azzurra, con un lampo di determinazione negli occhi a sostituire il timore e la
paura di poco prima. Annuì, con un gesto deciso della testa, e pronunciò la sua
decisione. "Sì, Azulongmon-sama... sono disposta a farlo!"
Le sembrò quasi di percepire il sorriso della benevolo Digimon divino. "NON
TI RINGRAZIERO' MAI ABBASTANZA, REI. DUNQUE, IL TALISMANO CHE TI PERMETTERA' DI
RICEVERE E CONTROLLARE LE LUCI DELLA VITTORIA ENTRA ORA IN TUO POSSESSO. QUANDO
RIPRENDERAI I SENSI NEL MONDO REALE, LO RITROVERAI. ORA TORNA PURE AL TUO CORPO,
MIA GIOVANE AMICA... E TI AUGURO LA MIGLIORE DELLE FORTUNE PER QUANTO TI ASPETTA
IN FUTURO. RICORDATI, QUALUNQUE COSA SUCCEDA, NON PERDERE MAI LA SPERANZA."
Il disco di luce bianca sul quale Rei stava in piedi iniziò a brillare sempre
più intensamente, inghiottendo la ragazzina in una colonna di luce e portandola
via da quella dimensione senza tempo per farla tornare nel suo corpo. La paura
c'era ancora, ma era più che altro emozione e sentimento di attesa per quanto
sarebbe seguito...
"Sì, Azulongmon-sama... farò tutto il possibile per essere degno della sua
fiducia!"
Ma, prima che Rei svanisse del tutto, Azulongmon fece in tempo a pronunciare
un'ultima frase.
"SII FORTE, GIOVANE REI... POICHE' IL TRAMITE DELLA VENDETTA DI DAEMON
POTREBBE ESSERE QUALCUNO DI MOLTO VICINO A TE..."
(FINE FLASHBACK)
Mentre avanzava nel corridoio buio, Rei si ritrovò a riflettere su quelle
parole: all'inizio non aveva capito cosa volesse dire Azulongmon, e quando si
era svegliata nel letto d'ospedale, accolta dal viso rigato di lacrime di gioia
della madre, non aveva sospettato di niente...
Ma le cose avevano iniziato ad andare male pochi minuti dopo: i medici le
avevano detto che, per quanto il colpo preso non le avesse causato ferite tali
da mettere la sua vita in pericolo, le aveva comunque lesionato la parte
inferiore della colonna vertebrale, causandole una paralisi permanente dalla
vita in giù. La notizia l'aveva sconvolta, e l'aveva lasciata in uno stato di
profonda depressione per diversi giorni. Il pensiero di non poter più camminare,
correre, vivere come tutte le altre ragazze della sua età era stato terribile...
e una volta di più aveva maledetto la propria stupidità che l'aveva ridotta in
quello stato...
Non molto tempo dopo, Neo aveva cominciato a comportarsi in modo strano...
aveva rotto l'amicizia con Hideto, considerandolo colpevole per quanto le era
accaduto... aveva iniziato a vedersi con ragazzi strani... una certa Mari
Goutokuji e un tizio mascherato di nome Sigma, se non ricordava male... e
restava sempre meno a casa, a volte arrivando persino a dormire fuori per varie
notti di seguito. Anche quelle poche volte che era in casa parlava poco,
sembrava infastidirsi per delle sciocchezze, e c'era qualcosa nel suo modo di
fare che a Rei faceva paura. La luce negli occhi di suo fratello era diventata
fredda, crudele... non era più il fratello gentile che lei conosceva: qualcosa
di oscuro stava crescendo all'interno della sua anima, lo sentiva!
Ed ora, era lui a condurre i Digiprescelti oscuri che stavano mettendo
DigiWorld a ferro e fuoco...
Con un altro sospiro, Rei decise di concentrarsi sull'immediato, e proseguì
il suo cammino lungo il corridoio, vedendo finalmente un'uscita in lontananza da
cui proveniva luce. Si diede un'occhiata alle gambe, sorridendo tristemente al
pensiero che ormai, dopo tre mesi in sedia a rotelle, muoverle le sembrava
qualcosa di così eccezionale... per qualche motivo, ogni volta che si recava a
DigiWorld, era in grado di camminare normalmente. Forse era dovuto al fatto che
in quella dimensione il suo corpo era fatto di dati e non di carne e sangue?
"E' proprio vero, comunque..." riflettè ad alta voce. "Cose che di solito ci
sembrano così elementari... e ci rendiamo conto di quanto siano preziose
soltanto quando vengono a mancare..."
Qualche secondo dopo, Rei aveva raggiunto l'uscita del corridoio, che dava su
un'immensa sala dalle pareti di marmo bianco, abbastanza grande da poterci far
stare un autotreno e sormontata da una cupola azzurra decorata di stelle e corpi
celesti. L'atmosfera era austera e rilassante, ma allo stesso tempo permeata di
uno strano sentore, che la ragazzina avrebbe trovato difficile descrivere con
parole proprie: un brivido di apprensione, derivante dalla consapevolezza di
trovarsi al cospetto dell'entità governatrice del DigiWorld dell'Est. Mentre Rei
avanzava nella sala, il silenzio interrotto soltanto dai suoi passi sul marmo, i
suoi occhi castani si spostarono sul gigantesco altare bianco dalle rifiniture
dorate che troneggiava all'estremità opposta della camera, sormontato da dieci
sfere di luce dorata grandi come il pugno di un bambino, che orbitavano
lentamente e maestosamente attorno ad un punto invisibile formando una sorta di
collana circolare. Lentamente, la ragazzina iniziò ad avvicinarsi all'altare,
fermandosi a pochi metri da esso quando il suo medaglione iniziò a brillare.
"Queste..." disse tra sè. "...devono essere le Luci della Vittoria di cui mi
ha parlato Azulongmon-sama..."
"E' COSI', GIOVANE REI SAIBA." si sentì improvvisamente la voce potente del
Sovrano dell'Est risuonare nella saga. Rei alzò lo sguardo per vedere una
proiezione olografica del potente drago apparire sopra l'altare, i suoi grandi
occhi pieni di calore fissi su di lei. "TI ASPETTAVO. IN QUESTO MOMENTO
DIFFICILE, SONO FELICE DI VEDERTI, E DI POTERTI CONSEGNARE LE LUCI DELLA
VITTORIA, IL POTERE CHE SOLO UN CUORE VERAMENTE PURO E PULITO PUO' RICEVERE. TI
RINGRAZIO INFINITAMENTE PER L'APPORTO CHE HAI DATO."
Rei fece un breve sorriso e si inchinò elegantemente per mostrare il suo
rispetto alla divinità dell'Est. "Io ho fatto solo il mio dovere,
Azulongmon-sama... e mi rendo connto che il mio compito non è ancora finito,
visto che dovrò consegnarle ai Digiprescelti. Comunque, la ringrazio per la
fiducia."
"DI NIENTE..." Azulongmon annuì, e Rei riuscì a percepire una certa tristezza
nel potente drago. "PIUTTOSTO, MI DISPIACE PER AVERTI COINVOLTO, E SO QUANTO
DEV'ESSERE DURA PER TE... PURTROPPO, COME TEMEVO, E' STATO PROPRIO TUO FRATELLO
NEO A SCENDERE A PATTI CON DAEMON... E IN QUESTO MOMENTO, SENZA SAPERLO, GLI STA
FORNENDO IL TRAMITE PER TORNARE A TERRORIZZARE I MONDI DIGITALI..."
Rei sospirò cupamente, ripensando ancora una volta a quanto fosse cambiato
suo fratello in quegli ultimi tempi. Per quanto lo sentisse come irrazionale,
una parte di lei continuava a pensare che la colpa fosse da imputare a lei
stessa... forse, se quel giorno lei non si fosse buttata in strada come una
stupida, Neo non sarebbe mai giunto a tanto... e forse, non si sarebbe mai corso
il rischio di un ritorno al potere di Daemon...
"ORA, MIA GIOVANE AMICA, NON E' TEMPO DI RIMPIANTI." la richiamò Azulongmon,
percependo il suo senso di colpa. "ORA DEVI RICEVERE LE LUCI DELLA VITTORIA,
L'ARMA CHE PERMETTERA' AI DIGIPRESCELTI DI AFFRONTARE DAEMON E I SUOI UOMINI AD
ARMI PARI. VIENI DUNQUE, E RICEVILE DALLE MIE MANI."
"Va bene, Azulongmon-sama..." rispose lei, afferrando il suo medaglione e
portandolo davanti a sè, proprio in corrispondenza del cerchio che le Luci della
Vittoria stavano formando con la loro danza aerea. La luminescenza emessa dal
piccolo talismano si intensificò, mentre le sfere di luce rallentavano i loro
movimenti fino a fermarsi del tutto. Una alla volta, le Luci della Vittoria
fluttuarono verso il medaglione di Rei, e vennero assorbite al suo interno,
emettendo un flebile bagliore argentato mentre scomparivano...
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Nel suo rifugio situato su un'impervia montagna, Leomon stava seduto sul
pavimento, in meditazione. I suoi pensieri furono interrotti quando una strana,
inspiegabile sensazione attraversò il suo cervello, e gli sembrò di sentire
qualcuno che lo chiamava.
"Questa strana sensazione..." disse tra sè il guerriero-leone, aprendo gli
occhi e voltandosi nella direzione da cui proveniva. "Il Mondo Digitale è in
pericolo... di nuovo..."
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Da un'altra parte, sotto un grande albero in una rigogliosa foresta, Ogremon
era impegnato ad allenarsi quando provò la stessa sensazione.
"Come? Non posso crederci..." disse tra sè, mollando la clava che fino a quel
momento aveva usato per spaccare rocce.
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Piximon era affacciato ad una finestra della sua dimora, e i suoi grandi
occhi celesti guardavano verso l'orizzonte.
"Sento un grande male avvicinarsi... e allo stesso tempo nascere una nuova
speranza..."
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In piedi sulla cima di un'alta montagna, BlackWarGreymon sentì qualcosa che
fece scattare i suoi sensi acuti, e si girò nella direzione. Era sicuro di aver
sentito qualcosa che lo chiamava, ed era sicuro che presto sarebbe stato
necessario anche il suo aiuto per respingere gli invasori...
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Nel Primary Village, il piccolo Mokumon, comodamente sdraiato nella sua
culla, alzò lo sguardo, provando a sua volta quella indescrivibile sensazione.
Per la prima volta, le sue labbra si mossero, articolando le sue prime
parole...
"E' il momento...?"
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Anche nel Mondo Reale qualcuno sentì qualcosa di strano... una giovane coppia
che stava tranquillamente passeggiando per le strade di Nerima si fermò
all'improvviso, credendo di aver sentito un flebile bip bip provenire
dalle loro tasche...
"Che... cosa?" si chiese la ragazza. "Questo... non è possibile..."
"Torniamo a casa." propose il ragazzo. "Forse è il caso di chiedere a loro
direttamente..."
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"Hmm? E questo cosa?" si chiese Jun, fermandosi davanti al cancello di uscita
di Hikari Ga Oka e guardandosi attorno. Per qualche motivo, le sembrava di aver
sentito qualcuno che la chiamava... ma non era possibile...
"Bah. Sarà stata la mia immaginazione." commentò qualche secondo di silenzio
dopo. Alzò le spalle e proseguì il suo cammino, scomparendo tra la folla...
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Nello stesso momento, altri tre segnali si fecero sentire: in una piccola
camera da letto di un'università inglese, in un modesto appartamento alla
periferia di Madrid, e negli spogliatoi di uno stadio da baseball a Los Angeles,
sei individui sorpresi si volsero nella direzione da cui veniva il suono...
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"Pretendo una spiegazione, Daemon!" esclamò infuriato Neo, sbattendo entrambi
i palmi delle mani sulla scrivania sulla quale era appoggiato il suo computer.
Sullo schermo del PC troneggiava una finestra di dialogo tramite la quale il
temuto Demone dell'Ira stava comunicando con il suo fedele servitore e i suoi
sottoposti. Il gruppo degli Alias-3 era tornato nell'appartamento abbandonato
che loro usavano come base operativa, e Neo non aveva perso tempo ad aprire un
collegamento con il Dark Ocean per chiedere ragione a Daemon della loro recente
sconfitta.
"Avevi detto che ci avresti dato dei partner forti e potenti, partner tali da
poter mettere in ginocchio i Digiprescelti!" ringhiò il ragazzo dai capelli
bianchi, ulteriormente irritato dall'impassibilità del suo interlocutore. "E
invece, anche a livello Mega, quei dilettanti ci hanno battuto grazie a quella
stupidissima evoluzione Armour imprevista! Cosa significa tutto questo? Non
vorrai mica dire che questo è il massimo di cui tu e i tuoi leccapiedi siete
capaci?"
"Un pò di calma, giovane Neo. Prima di tutto, lascia che ti dica che
quanto è successo oggi non ha in alcun modo danneggiato i nostri piani.
Dopotutto, non si era detto che questi attacchi preliminari servivano solo a
saggiare la forza dei Digiprescelti?" rispose semplicemente il demone
ammantato, non tradendo alcuna emozione in quei suoi occhi diabolici. "Per
adesso, tu e i tuoi compagni avete svolto un ottimo lavoro, nonostante questo
imprevisto... ma perchè il resto del piano abbia successo, la Digiprescelta
della Luce possa venire a noi, e tu possa ricevere la tua ricompensa e il potere
che tanto desideri, ci sarà bisogno di un altro pò di pazienza. Ci sono ancora
degli elementi da definire, e non vogliamo che tutto fallisca a causa della
fretta eccessiva, non è vero?"
"Ma sentitelo, il signor So-Tutto-Io!" ribattè sarcastica Mari, riavviandosi
una coda dei suoi splendenti capelli dorati con un gesto altezzoso della mano.
"E di quanto tempo, stiamo parlando, esattamente? Io ho una gran voglia di
tornare a DigiWorld e dare una lezione a quell'americanina svampita che ha osato
gettare nel ridicolo il mio bellissimo Eaglemon!". Sembrava che la bionda ce
l'avesse in maniera particolare con la Digiprescelta della Sincerità, un pò come
Sigma aveva individuato in Koushiro il suo avversario principale...
Daemon alzò una mano per imporre ordine. "La tua voglia di rivincita dovrà
attendere, Mari. Come ho detto, ci vorrà ancora un pò di tempo prima che il
piano venga perfezionato e possa essere portato a termine... e adesso cosa c'è,
NeoDevimon? Confido che la notizia che tu mi stai portando valga il
disturbo!" tuonò improvvisamente, voltando la testa verso uno dei suoi
quattro luogotenenti, il demone mascherato che era apparso quasi dal nulla al
suo fianco e aveva alzato la mano per richiamare l'attenzione.
Sulla finestra di dialogo, NeoDevimon fece un involontario passo indietro
allorchè le braci ardenti che erano gli occhi di Daemon puntarono dritte su di
lui, ma superò presto il suo istante di insicurezza e, dopo essersi schiarito la
gola, comunicò al suo signore qualcosa in una voce bassa e sepolcrale che
ricordava molto il sibilo del vento. Neo e i suoi compagni non capirono cosa
stesse dicendo NeoDevimon... ma, non appena quest'ultimo ebbe finito la frase,
videro chiaramente qualcosa che aveva dell'incredibile: Daemon che sussultava
per la sorpresa!
"Che cosa?" tuonò il signore dei demoni, permettendosi un breve
istante di perdita di controllo che cessò rapidamente come era venuto. Daemon
strinse i pugni, chiaramente eccitato da quanto NeoDevimon aveva appena detto, e
si voltò di nuovo verso il suo complice umano. "La nostra discussione dovrà
essere interrotta per un minuto, Neo... ma resta in contatto, perchè se le cose
stanno come penso, forse i nostri piani dovranno attendere meno del
previsto!"
Un istante dopo, l'immagine di Daemon svanì dalla finestra di dialogo
lasciando soltanto un campo grigio sul quale troneggiava, in giallo e a lettere
cubitali che sapevano di presa in giro agli occhi di Neo, la scritta 'PLEASE
WAIT'... Inutilmente, l'impaziente leader degli Alias-3 tentò di richiamarlo,
invocando il suo nome e battendo violentemente i pugni sulla scrivania...
"Daemon! Daemon, maledizione, torna indietro! Che diavolo vuoi dire? Vuoi
rimangiarti la parola? Torna qui immediatamente e sputa il rospo! Cosa hai in
mente di fare? Daemon! DAEMON!!!"
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Nella sua sala di controllo nei meandri più oscuri del Dark Ocean, Daemon
rivolse finalmente tutta la sua attenzione a NeoDevimon, inchiodandolo con uno
sguardo che mal celava la sua bramosia e i suoi intenti malvagi. Gli altri tre
membri d'elite dei Daemon Corps, ovvero SkullSatamon, LadyDevimon e
MarineDevimon, erano in piedi pochi metri dietro di lui, in silente attesa, e
dai loro volti trapelava la stessa eccitazione che era palpabile nel loro
signore... sembrava che, di qualsiasi cosa si trattasse, le notizie che
NeoDevimon recava fossero davvero ottime...
"Ripeti quello che hai detto, NeoDevimon." ordinò Daemon, sempre
tenendo i pugni serrati. "A che punto hai detto che è il Progetto
Arkadia?"
"Grande Daemon..." ribattè il demonio mascherato, la voce sibilante che
tremava leggermente per l'eccitazione. Lentamente e con compostezza, NeoDevimon
alzò una delle sue deformi mani artigliate, e mostrò l'oggetto appoggiato sul
suo palmo - un disgustoso Digi-Tama viola, molliccio e spugnoso, che pulsava
freneticamente in una maniera simile a quella di un cuore umano, emettendo di
tanto in tanto un acuto stridio che non lasciava dubbi sul fatto che ne sarebbe
uscito qualcosa di orripilante...
"Grande Daemon... ho il piacere di annunciarle che il Progetto Arkadia è
completo al cento per cento, e l'uovo di Arkadimon è pronto a schiudersi!"
Le labbra di Daemon si contorsero in un ghigno feroce, come quelle degli
altri tre comandanti di rango inferiore, alla notizia.
"Pronto a schiudersi? Eccellente! Questo significa... che possiamo
procedere immediatamente con la fase finale del piano!" ringhiò trionfante
il Digimon ammantato, le dita che si chiudevano e si aprivano spasmodicamente
mentre osservava con gioia il mostruoso Digi-Tama. "Avete svolto tutti e
quattro un lavoro encomiabile, e finalmente i tempi della nostra vendetta sono
maturi! LadyDevimon! Vola immediatamente al palazzo di Dragomon ad avvisarlo che
il piano sta per entrare nel suo ultimo stadio! Ma mi raccomando, non farti
sfuggire parola sul progetto Arkadia!"
La demonessa vestita di nero fece un saluto militare e sogghignò. "Non si
preoccupi, grande Daemon! Lo avvertirò all'istante e senza che lui sospetti di
nulla!" Con queste parole, LadyDEvimon si inchinò al suo sgnore, poi si volse
per andare a prendere un Devidramon che la portasse alla grigia dimora del
Signore delle Acque, mentre il Demone dell'Ira proseguiva con le disposizioni,
questa volta rivolgendosi a SkullSatamon e MarineDevimon.
"Voi due! I Digimon a me fedeli sono stati allertati? Il mio esercito si
sta riunendo in preparazione al grande assalto?" chiese imperiosamente,
puntando l'indice verso il demone simile ad un calamaro.
MarineDevimon e il suo collega si inchinarono a loro volta. "Tutto come da
programma, supremo Daemon! I suoi seguaci sono al corrente di tutto, e mentre
stiamo parlando si stanno organizzando per quando i cancelli verso DigiWorld e
il Mondo Reale ci saranno aperti!" rispose MarineDevimon, fremendo per
l'eccitazione.
"Ottimo! Allora, NeoDevimon, assicurati che l'uovo di Arkadimon rimanga
nascosto ai nostri nemici e in un luogo dove possa riposare tranquillamente fino
al momento decisivo!" ordinò infine Daemon, parlando di nuovo al più recente
acquisto dei Daemon Corps. NeoDevimon, senza una parola, chinò la testa e si
allontanò lentamente, sorreggendo il Digi-Tama con entrambe le mani mentre il
suo signore ritornava al suo pannello di controllo e premeva alcuni pulsanti in
sequenza per riattivare la connessione con il Mondo Reale e riprendere la
conversazione con Neo. Questa volta, la sua eccitazione per come le cose stavano
andando era tale che non sentì quasi la stanchezza e l'esaustione derivanti dal
tenere aperto troppo a lungo un contatto con una dimensione esterna...
"Presto... molto presto... mentre quell'idiota di Dragomon sarà troppo
distratto dalla Prescelta della Luce per badare a me... io otterrò il Dark Seed
di Ichijouji... e allora, il potere di colui che persino Lucemon-sama temeva...
passerà a me..."
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"Guardi, Neo-sama! Sembra che la connessione stia tornando!" esclamò Sigma,
indicando lo schermo del PC con un cenno della testa. In effetti, le immagini
sulla finestra di dialogo si stavano facendo più nitide, e l'inquietante forma
di Daemon era tornata a farsi vedere in tutto il suo terrificante splendore. In
apparenza, manteneva la sua aria di nonchalance, ma Neo riusciva a percepire una
certa eccitazione nel potente Digimon.
"Chiedo scusa per l'interruzione, miei Digiprescelti..." disse con
tono falsamente apologetico. "Ma le notizie che ho ricevuto non potevano
attendere... comunque, sono convinto che faranno molto piacere anche a voi:
sappiate infatti che l'uovo di Arkadimon è in procinto di schiudersi, e con la
sua nascita avrete finalmente accesso al potere che vi avevo promesso... il
potere di essere padroni del vostro destino!"
Hideto, Mari e anche Sigma trasalirono. Gli occhi gelidi e crudeli di Neo si
spalancarono non appena Daemon ebbe completato la frase, e il ragazzo dai
capelli bianchi si sentì attraversare il corpo da un brivido di gioia, mentre
stringeva i pugni davanti a sè. "CHE COSA? Daemon, stai... stai dicendo che...
che finalmente possiamo procedere con la fase finale del nostro piano? Che
presto io diventerò il più grande domaore di Digimon di tutti i tempi grazie
alla tua creazione?"
"Esattamente, mio giovane amico." rispose Daemon. "Ma prima che la
potenza infinita di Arkadimon passi a te, tu e i tuoi compagni dovrete
consegnare la prescelta della Luce, Hikari Yagami, a Lord Dragomon. Solo allora,
Neo, ti sarà fatto dono della mia creatura e della sua incredibile forza.
Perciò, seguite attentamente le mie direttive e vedete di non
sbagliare!"
"Siamo tutti orecchie!" ringhiò ferocemente Neo, avvicinandosi allo schermo
con un'espressione di gioia folle che avrebbe fatto dubitare chiunque della sua
sanità mentale...
Anche Mari e Sigma sembravano molto interessati a quello che Daemon stava per
dire, mentre Hideto rimaneva in disparte e in silenzio, gli occhi fissi verso lo
schermo, e un sempre crescente senso di colpa che si agitava nel suo petto.
Sentiva che la situazione stava sfuggendo ad ogni controllo: ormai si era
arrivati al punto di rapire una dei Digiprescelti, una di quel gruppo che gli
aveva mostrato un'amicizia così sincera e disinteressata, e gettarla in pasto a
quella belva di Dragomon? E tutto questo per cosa? Per un pò di potere? E
tuttavia... Hideto proprio non se la sentiva di opporsi... poteva capire fin
troppo bene le ragioni per cui Neo voleva quel potere, e si sentiva troppo in
debito con lui per osare ribellarsi a quanto stavano facendo... l'unica
possibilità era ingoiare il rospo, stringere i denti, e continuare a
collaborare...
"Il piano è questo: vi ricordate di dove si trovava la Spiral Mountain,
giusto? E'dove avete ricevuto i vostri partner!" iniziò a spiegare Daemon,
guardandosi poi attorno per assicurarsi che i suoi Digiprescelti avessero
capito. Poichè nessuno di loro dava segni di incertezza o dubbio, il Digimon
ammantato proseguì. "Molto bene. E' il caso che sappiate che più di sei anni
fa, mentre in quel settore il Digiprescelto del Coraggio e il suo WarGreymon
combattevano contro Piedmon, il leader dei Dark Masters, la Digiprescelta
dell'Amore era andata alla ricerca di quello dell'Amicizia, che aveva lasciato
il gruppo per motivi personali. I due Digiprescelti si sono infine incontrati in
un complesso labirinto naturale scavato nella roccia di una catena montuosa...
ma non prima di subire l'attacco mentale di una forza oscura che permeava quella
zona."
"Va bene, va bene..." tagliò corto Mari. "Quale sarebbe il punto?"
Divertito dall'impazienza della bionda, Daemon sghignazzò lievemente.
"Huhuhuu... molto semplice! Non vi chiedete cosa fosse quella forza oscura?
Perchè i Digiprescelti dell'Amore e dell'Amicizia avessero rischiato di
soccombere al loro senso di sconfitta e futilità? Ve lo dico io il perchè! In
quella zona, il confine tra il Dark Ocean e DigiWorld è molto più fragile, le
barriere dimensionali sono molto meno robuste, e questo permette alle energie
negative di questo reame di filtrare e corrompere chiunque incontrino! Riuscite
a capire dove voglio arrivare?"
"Sì, Daemon-sama!" rispose prontamente Sigma. "Visto che i confini tra le due
dimensioni sono più labili, potremo trovare un modo di aprire, anche se solo per
qualche secondo, un Digiport verso il Dark Ocean e consegnare la mocciosa a
Dragomon tramite quel portale!"
Daemon annuì. "Precisamente. Dunque, questo è il piano. Per oggi, potete
riposarvi e recuperare le forze, in previsione della lunga e impegnativa
giornata che vi attende domani. Se avrete successo, il potere di Arkadimon sarà
presto a vostra disposizione, e ogni vostro desiderio potrà diventare realtà! Ma
non deludetemi: mi aspetto il massimo da voi, e il fallimento non sarà
tollerato! Ci siamo capiti?"
"Certamente, Daemon!" rise Neo, fremente di eccitazione quanto il suo
interlocutore. "E non si preoccupi! Non falliremo! Consegneremo Hikari Yagami a
questo Dragomon... chiunque egli sia... su un piatto d'argento!"
"Ottimo. Allora, per oggi vi lascio." concluse Daemon. "Attenderò
con pazienza il buon esito dell'operazione, miei prescelti. Alla prossima
volta."
Con queste parole, Daemon scomparve lentamente dalla finestra di dialogo, per
essere ancora una volta sostituito da quel monotono grigio piombo. Con un breve
movimento del braccio, Neo spostò il cursore sullo schermo del PC e chiuse la
finestra cliccando sull'icona 'Close', e ancora una volta la spettrale
luminescenza bianca del desktop si diffuse nella piccola stanza, immersa in un
silenzio innaturale.
Lentamente, con gioia trattenuta a malapena, Neo si alzò dalla sua sedia,
producendo un lieve ed inquietante rumore quando questa strisciò sul pavimento,
e si rivolse agli Alias-3, che sembravano tutti in attesa di ordini... "Avete
sentito tutti, no? Per stasera, finiamo qui: sarà domani la giornata decisiva...
e la giornata che sancirà la caduta dei prescelti di Azulongmon e la nostra
superiorità! Non vi sentite eccitati al pensiero?"
"Hehehee... senz'altro, Neo-sama! Non ne vediamo l'ora!" esclamò con
decisione Mari, mentre Sigma e Hideto rimanevano in pensieroso silenzio.
Soddisfatto, il ragazzo dai capelli bianchi afferrò il suo D-3 nero e guardò lo
schermo, su cui lampeggiava un'immagine del suo BlackMetalGreymon. Un crudele
sogghigno increspò le sue labbra al pensiero del potere che avrebbe presto
ottenuto... il potere grazie al quale non avrebbe permesso alla vita di tirargli
altri colpi bassi... il potere che finalmente lo avrebbe reso forte, temuto e
rispettato da tutti... il potere che gli avrebbe fatto dimenticare del debole e
impotente moccioso che era fino a qualche mese fa...
"Digiprescelti..." sibilò, gioia e rabbia che si mischiavano in una
agghiacciante promessa sussurrata. "Presto, la vostra leggenda finirà... per
mano di Neo Saiba, il più grande domatore di Digimon di tutti i tempi!"
CONTINUA...
Note dell'autore: Chiedo scusa per il relativo ritardo con cui esce questo
capitolo, ma gli impegni universitari hanno avuto la precedenza fino a pochi
giorni fa! Per fortuna, ora ho decisamente più tempo per dedicarmi alla stesura
di questa storia, e vi posso garantire che ho ancora molte sorprese in serbo per
voi! E non mancherò di lavorare anche alle altre mie storie, rimaste un pò
troppo a lungo nel dimenticatoio!
Ken ha ottenuto la sua Digievoluzione Armor, per qualche motivo mai
utilizzata nella serie originale... e per stavolta, è riuscito a cogliere di
sorpresa gli Alias-3 e i loro Digimon artificiali. Ma la prossima volta che le
due fazioni di ragazzi prescelti si incontreranno, come andrà a finire? Il
prossimo capitolo sarà un capitolo più disteso, nel quale finalmente potremo
vedere un pò di interazione tra alcune delle coppie che ho scelto per la mia
saga... oltre che fare una scoperta che lascerà increduli molti di voi, e che
tuttavia viene da fonti semi-ufficiali (se non vado errato, il radio-drama di
Digimon Adventure 02, trasmesso solo in Giappone ma del quale so qualcosina...)!
Digimon Frontier, che sto seguendo su YouTube, si sta confermando come la mia
serie di Digimon preferita, ma Savers ha delle concrete possibilità di
superarla! Il primo nemico principale di Masaru e co., Mercurimon (da non
confondere con Mercurymon, Guerriero Leggendario del Metallo di Frontier), è un
personaggio interessante... anche se quel Gotsumon che lo affianca è irritante e
codardo all'ennesima potenza! Ok, ho capito, non ve ne può fregare di
meno...
Bene dunque, detto questo, vi saluto, e vi dò appuntamento al prossimo
episodio di 'Digimon Zero'! Ciao!
Justice Gundam
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Capitolo 9 *** Un momento di riposo ***
Invasion-09
Digimon Adventure 02: Invasion
Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam
Justice: Buongiorno (o buonasera) a tutti! Questa fanfiction sta proseguendo
bene, e a giudicare dal numero di recensioni, si sta già avvicinando come
successo alla mia prima storia, 'Adventure 02 Reload'! La cosa mi fa molto
piacere, e mi spinge a dare il massimo per proseguirla, quindi devo ringraziare
tutti coloro che stanno seguendo la mia lunga saga - che ormai ha più di un anno
di vita, ho notato!
Iori: E... hai già qualche idea su come proseguire, autore?
Justice: Certamente! La prossima fase di questa fanfiction, ovvero la
mini-saga di Dragomon, sta per iniziare... e questo non significa buone notizie
per la nostra Hikari! Che cosa vorrà il signore del Dark Ocean da lei? E come
faranno i nostri amici ad ostacolarlo? E' quello che vedremo!
Hikari: Brrr... quando dici così comincio ad inquietarmi...
Gatomon: Ehm... passando oltre... hai anche gli Alias-3 e la storia del Dark
Seed da gestire, per non parlare delle sorprese che hai riservato ai lettori...
accidenti, non mi ero resa conto che ci fosse così tanta carne al fuoco!
Gomamon: Ho idea che l'autore volesse fare le cose in grande per questa
storia...
Justice: E hai l'idea giusta, Gomamon... dopotutto, questa è l'ultima delle
fanfic di Adventure 02 che scriverò, e quella in cui molti nodi verranno al
pettine. Ma tutto questo si svelerà col tempo e col passare dei capitoli. Per
adesso, c'è un capitolo un pò più rilassato davanti a noi... che ciò nonostante
non mancherà di fare una sorpresa! Se gradita o meno, lo giudicheranno i
lettori!
Daisuke: Una sorpresa che riguarda me, se non vado errato... non so se
esserne contento o averne paura...
Koushiro: Intanto che aspettiamo le risposte a queste domande, diamo noi
delle risposte ai lettori che hanno commentato: Francesca Akira è stata la prima
a lasciare una recensione allo scorso capitolo, e sembra aver gradito molto
l'introduzione di Pucchiemon. Quella di usare questa forma Armour è stata una
scelta che l'autore ha fatto... beh, perchè gli andava di dare un senso di
'completezza', per così dire, alla sua saga, e anche perchè sapeva come renderlo
utile. Già che ci siamo potrei anticipare che vedrete tutte le possibili forme
evolutive dei nostri Digimon... e anche nelle storie di Tamers e Frontier,
vedremo le evoluzioni che nell'anime non sono state mai usate.
Justice: Hmm... Francesca, a me sembrava di aver detto proprio che la forma
Armour non è forte come la Champion... e comunque, tutto dipende anche dalla
particolare forma Armour: secondo fonti ufficiali Magnamon, la Digievoluzione di
Veemon con il Digimental dei Miracoli, è quasi al livello di un Mega! Per quanto
riguarda la differenza tra Pucchiemon e Puttimon... beh, è una semplice
questione di translitterazione dal giapponese. Io ho semplicemente scelto la
versione che mi sembrava più carina...
Mimi: Bentornata, Kari89, e grazie della tua recensione! Tieniti forte,
perchè in questo capitolo vedrai un pò di qquei momenti Taiora, Daikari e
Kenyako che forse da tempo aspettavi! E, ovviamente, anche una certa altra
coppia... (prende il braccio di Jyou e gli accoccola contro circondata da
cuoricini rosa)
Jyou (diventando rosso come un pomodoro): Ah... ehm... ecco... heheheee...
non posso dire che la cosa mi dispiaccia... però sono lo stesso un pò
imbarazzato...
Hikari: HikariKanna, anche tu segui Mirmo? Anche l'autore, quando gli è
possibile! Fa morire dalle risate! Jun avrà sicuramente un ruolo nella storia...
a cominciare proprio da questo capitolo! Quindi, scriverai una one-shot su di
lei? L'autore mi dice di dirti che ci darà sicuramente un'occhiata, come ha
sempre fatto con tutte le tue storie!
Palmon: E ora passiamo all'ormai immancabile TopoMouse: per la battaglia tra
Koushiro e Sigma ci vorrà ancora un pò, ma Mokumon... non si può dire
altrettanto, visto che il questo chappy incontrerà la sua partner! Per il resto
delle tue supposizioni... heheheheee... chi lo sa?
Agumon: E concludiamo questo giro di recensioni con Driger, che ringraziamo
per i complimenti: beh, in effetti l'autore è stato abbastanza soddisfatto di
come l'autore è riuscito a sviluppare quel capitolo, e soprattutto di come è
riuscito ad adattare alla sua 'realtà' gli eventi di V-Tamers. L'uovo di
Arkadimon sarà uno degli elementi principali della storia, che andrà ad
intrecciarsi con gli altri... comunque, se hai paura di cosa ne uscirà... beh,
fai molto bene!
Justice: E poi, devo complimentarmi per la tua intuizione! Sì, Driger, erano
proprio loro!
Taichi: Che cosa ci faranno in questa storia, lo sa solo l'autore... ma per
il momento andiamo avanti, e concentriamoci sul nuovo capitolo, che sarà una
sorta di quiete prima della tempesta! La saga di Dragomon sta per iniziare, e
temo che da qui in poi le cose potranno soltanto complicarsi!
Jyou: Ma per il momento, godetevi il capitolo! Buona lettura!
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Capitolo 9 - Un momento di riposo
"Accidenti... proprio quando sembrava che il Mondo Digitale si potesse godere
un pò di pace, ecco che succede questo..."
Elecmon sospirò con tono esasperato mentre guardava il caldo sole arancione
che scendeva dietro le colline di giocattoli e mattoncini colorati che formavano
il Primary Village. Quel giorno, come sempre, aveva badato ai cuccioli e aveva
svolto il suo lavoro di baby-sitter al meglio delle sue possibilità, assistendo
anche alla partenza di quattro piccoli che ormai erano cresciuti abbastanza da
potersela cavare da soli. Ma quel giorno, sentiva di non riuscire a concentrarsi
sul suo lavoro bene come al solito: come quasi tutti i Digimon del Mondo
Digitale dell'Est, il piccolo guardiano del villaggio delle rinascite aveva
percepito, appena poche ore prima, una strana e indefinibile sensazione allorchè
aveva visto una colonna di luce dorata, proveniente da qualche luogo remoto,
levarsi verso il cielo quasi bucandolo prima di scomparire con la stessa
rapidità con cui era venuta. Certo non poteva sapere a quale evento quello
strano fenomeno fosse collegato (ovvero, al ritrovamento da parte di Rei delle
Luci della Vittoria), ma non gli ci voleva molto per capire che stava per
accadere qualcosa di grosso... e sicuramente collegato ai quattro misteriosi
ragazzi chiamati Alias-3 che si erano introdotti indebitamente a DigiWorld,
causando danni e confusione. E poi, i Digiprescelti erano stati chiamati di
nuovo... sintomo sicuro che c'era una crisi all'orizzonte, una crisi che non si
sarebbe risolta tanto facilmente!
Il piccolo mammifero scosse la testa, cercando di scacciare quegli
scoraggianti pensieri. Per quanto egli desiderasse poter fare qualcosa per
aiutare quei ragazzi, il suo dovere di guardiano dei cuccioli veniva prima di
ogni altra cosa, quindi decise di concentrarsi ancora una volta su quello,
sperando che passare un pò di tempo con i piccoli Digimon riuscisse ad alleviare
la sua ansia... in quel momento, le piccole pesti stavano allegramente
saltellando qua e là per il villaggio, ridendo e divertendosi come matti,
beatamente inconsapevoli del pericolo che incombeva sul loro mondo, e questa
allegra vista riuscì a risollevare un pò il morale di Elecmon.
"Heh, i bambini..." pensò tra sè. "Possono renderti la vita impossibile, ma
alla fine ti è impossibile vivere senza di loro..."
Il coniglietto elettrico dalle numerose code si voltò lentamente, lasciandosi
alle spalle il suggestivo tramonto, e si avviò verso le culle. Stava scendendo
la notte, ed era il momento di rimettere i cuccioli nelle loro culle prima di
preparare loro la cena. Mentre si avvicinava ad uno dei gruppetti di cuccioli
saltellanti, tuttavia, due rapide occhiate in giro per il villaggio e la sua
grande esperienza di baby-sitter gli permisero di vedere subito che c'era
qualcuno che mancava... qualcuno che in quei giorni aveva attirato l'attenzione
di Elecmon più di ogni altro cucciolo...
"Huh? E Mokumon dove... Hey, bambini!" esclamò, raggiungendo un gruppo misto
di Botamon e Datirimon. "Per caso, voi avete visto dove è finito il vostro nuovo
amico? Mokumon?"
"Di là, zietto Elecmon!" rispose vivacemente un Datirimon, indicando l'uscita
del Primary Village con un cenno della sua testolina (che, in effetti,
costituiva praticamente tutto il suo corpo...). "Ha detto che lo stavano
chiamando, anche se non abbiamo sentito niente..."
Elecmon corrugò la fronte. Una scena del genere non gli era nuova... "Ho...
ho capito, bambini. Ascoltate, voi rimanete qui nel villaggio e non
allontanatevi per nessun motivo. Devo andare a riprendere Mokumon, ci metterò
due minuti al massimo!" raccomandò ai piccoli Digimon. Pur non capendo bene come
mai il loro genitore surrogato avesse quell'espressione contrita, annuirono.
"Bene." concluse Elecmon, voltandosi verso i cuccioli mentre iniziava ad
allontanarsi. "Allora voi restate qui, okay? Torno subito!"
Seguito dai saluti dei cuccioli, il guardiano del Primary Village iniziò a
correre verso l'uscita del villaggio, alla ricerca del cucciolo 'fuggitivo', la
mente attraversata da mille pensieri. L'ultima volta che era successa una cosa
del genere... un cucciolo che si allontanava volontariamente dal Primary Village
dicendo che qualcuno lo stava chiamando... l'ultima volta che questo era
successo, era stato con quei Digimon che, in seguito, sarebbero diventati i
partner dei bambini prescelti! Ormai, i segni c'erano tutti... il che, come
Elecmon aveva già da tempo immaginato, voleva dire che anche Mokumon...
"Mokumon!" esclamò Elecmon, chiamando il piccolo Digimon man mano che si
avvicinava all'uscita del villaggio di giocattoli. "Mokumon, dove sei?
Accidenti, chi immaginerebbe che un Digimon Baby possa correre così veloce?
Mokumon! Mokumon, rispondi!"
Dopo qualche istante di silenzio, l'udito fine di Elecmon riuscì a cogliere
un leggero suono sibilante provenire da appena fuori il villaggio, e una vocetta
argentina che chiamava il suo nome. Allarmato, Elecmon scattò in quella
direzione e si diresse verso un piccolo arbusto, illuminato di una misteriosa,
eterea luce bianca: anche quello, un elemento che il piccolo mammifero ricordava
di non aver visto per la prima volta...
"Mokumon!" esclamò Elecmon, raggiungendo l'arbusto e girandoci attorno,
arrivando finalmente faccia a faccia con il piccolo Digimon di fumo, avvolto da
quella strana, e al tempo stesso rassicurante, luce bianca che contrastava
nettamente con il grigio plumbeo del suo piccolo corpo gassoso, e che si
propagava nel raggio di circa mezzo metro da lui. Proprio come Elecmon si
aspettava, Mokumon non era da solo: sul terreno ai suoi piedi era appoggiato un
piccolo congegno elettronico dal rivestimento azzurro e con un piccolo schermo a
cristalli liquidi... un oggetto molto noto a chiunque avesse mai avuto a che
fare con i bambini prescelti... non c'era ombra di dubbio, quello era un
Digivice di modello D-3!
Il piccolo Mokumon alzò lo sguardo verso Elecmon, con una luce nostalgica nei
suoi occhi simili a fiammelle dorate. Quell'alone luminoso che lo avvolgeva
sembra intensificarsi lentamente, fino a rendere indistinti i suoi contorni, e
il piccolo Digimon fumoso iniziò a sparire, non prima però di aver rivolto un
saluto al suo 'genitore'.
"Elecmon-san... io... devo andare... mi stanno chiamando..." mormorò con la
sua vocetta tremante. "Io... ti ringrazio... per tutto quello che hai fatto per
me... ma adesso tocca a me proteggerti... proteggere te... e tutto
DigiWorld..."
Il piccolo mammifero sorrise, avvicinandosi affettuosamente al cucciolo che
stava scomparendo. Non sembrava essere sorpreso, nè triste, e anzi un bagliore
di orgoglio brillava nei suoi grandi occhi azzurri. Giunto a distanza
ragionevole, in modo da poter guardare negli occhi Mokumon senza essere
abbagliato dalla lucentezza dell'aura che emanava, Elecmon fece un cenno
affermativo con la testa, e salutò a sua volta uno dei cuccioli di cui - ne era
sicuro - sarebbe potuto andare più fiero.
"Vai pure, Mokumon... so che è questo il tuo compito..." disse infine,
concedendo un largo sorriso al cucciolo. "E sono sicuro che molto presto ci
rivedremo... anche se non sarai in questa forma..."
Anche se il Digimon di fumo non aveva la bocca, il custode dei Digi-Tama
riuscì a vederlo sorridere, e a sentire le sue ultime parole prima che
scomparisse.
"Ciao, Elecmon-san... ci rivedremo..."
La sfera lucente perse luminosità man mano, svanendo nel nulla come la fiamma
di una candela ormai consumata, e quando fu scomparsa del tutto, anche Mokumon e
il D-3 azzurro non si vedevano più da nessuna parte. Emettendo un breve sospiro,
Elecmon alzò gli occhi al cielo che si stava ormai rabbuiando.
"Arrivederci, Mokumon... so che lei potrà trovarle un partner adatto,
Azulongmon-sama..."
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"Adesso non conosco esattamente la dinamica di quello che è successo... ma
questo Neo accusa Hideto-kun di aver provocato l'incidente in cui sua sorella è
rimasta paralizzata. E quando lui e gli Alias-3 hanno ottenuto i loro Digivice,
Neo ha ricattato Hideto facendo leva sul suo senso di colpa per quanto è
successo, e l'ha costretto ad unirsi al suo gruppo."
Di ritorno alla casa di Gennai, Yamato e Gabumon avevano raccontato ai loro
compagni della sera del giorno prima, quando lui e Gabumon avevano seguito
Hideto a casa di Rei: avevano menzionato il fatto che Hideto si sentisse
responsabile della condizione in cui si trovava la sua amica, nonostante Rei
pensasse il contrario... e ai ragazzi era bastato fare due più due per capire il
resto.
"Ora capisco come stanno le cose..." commentò Sora, appena uscita dal
Digiport che dava nella casa della loro guida, e spostandosi per fare posto agli
altri. "Però trovo orribile che Neo giunga al punto di sfruttare persino la
sofferenza di sua sorella pur di raggiungere i suoi scopi..."
"Ti do ragione, Sora..." riprese Biyomon. "E tuttavia... sono convinta che
anche quel ragazzo, Neo, soffra molto per quanto le è successo. Secondo me, è
talmente accecato dal suo dispiacere, da non rendersi conto di quello degli
altri. Con questo non voglio giustificare quello che lui e i suoi compagni
stanno facendo, però..."
Palmon annuì, mentre anche l'ultimo dei Digiprescelti usciva dal portale.
"Sì, Biyomon, capiamo quello che vuoi dire... Questa volta è stato inevitabile
combattere, ma la prossima volta che incontreremo gli Alias-3 dovremmo provare a
discutere con loro... chissà che non riusciamo a ricondurli alla ragione."
Mimi, il membro del gruppo che più odiava combattere, accarezzò la testolina
della sua Digimon per esprimere la sua approvazione. "Trovo che questa sia una
decisione molto giusta, Palmon... però, adesso, c'è un'altra domanda che mi
sorge spontanea, e cioè: come avranno fatto quei ragazzi a procurarsi quei D-3 e
i loro partner?"
"E' quello che ci stiamo chiedendo tutti..." rispose Daisuke, che assieme a
Veemon era stato l'ultimo ad uscire dal Digiport. "Che ne dite, andiamo a
parlarne con Gennai? Forse lui può darci qualche informazione in più..."
"Stavo per suggerire la stessa cosa..." commentò Miyako, guardando di
sottecchi il suo amico-nemico. "Che tu stia finalmente diventando intelligente,
dopo tutti questi anni di leadership? Heheheee..."
Daisuke le mostrò la lingua. "Ha, ha, ha. La tua ironia non mi tocca,
quattrocchi." rispose, strappando a molti dei suoi compagni un sorriso divertito
di cui sentivano proprio il bisogno, dopo quella dura battaglia. Poi, lentamente
e in ordine, uscirono dalla sala del Digiport e si incamminarono verso la sala
principale dell'edificio, superando le ormai familiari porte scorrevoli e
attraversando le gallerie sommerse che davano una spettacolare visione del
fondale del lago. Sfortunatamente, guardare il panorama era proprio l'ultima
cosa che in quel momento occupasse i loro pensieri.
Taichi, che stava camminando quasi alla testa del gruppo con il fedele Agumon
al fianco, gettò un'occhiata distratta a un piccolo banco di pesciolini
argentati che era passato in quel momento vicino alle pareti trasparenti del
condotto. Il piccolo dinosauro dalle squame arancioni, che ormai conosceva bene
il suo partner, si rendeva perfettamente conto che in quel momento era
estremamente preoccupato... forse per i rischi che molto probabilmente
attendevano lui e i suoi amici, o forse per il fatto che, per la prima volta
dopo la storia di Oikawa (di cui comunque avevano saputo soltanto all'ultimo
momento, e che non era altrettanto coinvolto nella vicenda), si trovavano a
dover affrontare degli esseri umani... anzi, dei Digiprescelti come loro!
Anche Sora, percettiva com'era riguardo i sentimenti degli altri, sentiva che
il suo fidanzato era ansioso, come e forse anche più di loro: perciò, nel
tentativo di mostrargli il suo supporto, lo raggiunse e lo chiamò, risvegliando
la sua attenzione dai pensieri nei quali si era perso.
"Taichi-chan? Tutto bene?" chiese la ragazza dai capelli arancioni, ora
affiancata al suo amico d'infanzia. Taichi voltò rapidamente la testa verso di
lei. "Huh? Ah... sì, Sora-chan... nessun problema, davvero... stavo solo
ripensando a quei ragazzi, e a come hanno fatto ad avere i loro Digimon... sono
praticamente sicuro che ci sia qualcuno di più potente dietro alla loro
apparizione."
"In effetti..." rispose lei, piazzandosi due dita sul mento con aria pensosa.
"Ma la domanda è: chi potrebbe averlo fatto?"
"Bel mistero. Beh, avremo tutto il tempo di pensarci più avanti... ora,
dobbiamo comunicare a Gennai quello che abbiamo scoperto, e vedere se lui ha
qualche altra notizia da darci..." disse Taichi, fermandosi davanti alla porta
scorrevole che dava accesso alla sala principale. Con un leggero sibilo, il
pannello di metallo scomparve lateralmente nella parete, dando ai ragazzi
accesso al grande salone dove il loro vecchio amico li attendeva seduto ad un
tavolo... assieme ad un altro volto familiare che li aveva accompagnati nella
battaglia contro Mephistomon di tre anni prima! Non appena sentì il rumore della
porta che si apriva, e il lieve suono di passi sul metallo dietro di sè, il
ragazzo alto e dai capelli castani e ricci, dell'apparente età di quattordici o
quindici anni, che in quel momento stava parlando con la guida di DigiWorld, si
girò verso di loro, sbattendo gli occhi per la sorpresa e la gioia di rivedere i
suoi amici: di carnagione olivastra, il ragazzo indossava una t-shirt rosso
porpora, decorata con un simbolo simile ad una rosa dei venti all'altezza del
cuore, con pantaloncini leggeri blu e sandali da mare, ed era affiancato da un
Digimon simile ad un grosso granchio dalla corazza grigio-azzurra disseminata di
piccoli spuntoni ricurvi sul dorso e screziata qua e là di rosso, le cui chele
erano di dimensioni diverse, e la cui espressione, anche se un pò dura e
scorbutica, lasciava trapelare i suoi intenti altruistici. I ragazzi diedero una
buona occhiata ai nuovi arrivati, riconoscendoli all'istante nonostante fosse
passato molto tempo!
"Oh, ciao, ragazzi!" esordì Gennai, alzandosi dal suo posto per accogliere i
suoi giovani amici. "Guardate chi è arrivato appena qualche minuto fa!"
Non c'era dubbio: i Digiprescelti avrebbero riconosciuto tra mille quella
pettinatura e quel contegno amichevole e un pò sbarazzino, oltre che quel
Digimon - si trattava senza ombra di dubbio di Derek Russell, il Digiprescelto
dell'Adattabilità proveniente dall'Australia, e del suo inseparabile amico
Crabmon!
"Ragazzi! Ci siete davvero tutti!" esclamò il ragazzo australiano, muovendosi
dal suo posto per andare ad accogliere i suoi vecchi amici.
Anche Crabmon si mosse, scendendo dal tavolo con un'agilità che per un
crostaceo terrestre sarebbe stata impossibile. "Ne è passato di tempo
dall'ultima volta, gente! Allora, come va la vita?". Molto presto, Derek e il
suo Digimon si ritrovarono nel bel mezzo di una selva di strette di mano, pacche
sulle spalle e allegri convenevoli
"Ehilà, Derek! Quasi non ci aspettavamo più di rivederti!" esclamò
allegramente Michael, stringendo a sua volta la mano al suo amico. "Come mai non
ti sei fatto vedere prima?"
"Chiediamo scusa..." rispose Derek. "Il fatto è che fino a ieri il nostro
computer di casa era guasto, e non ci siamo potuti unire subito alla festa! Non
appena abbiamo potuto, siamo andati a controllare la nostra casella di posta
elettronica... e ci abbiamo trovato un messaggio di Gennai-san, riguardante
questa nuova crisi a DigiWorld...". A queste parole, il saggio del Mondo
Digitale annuì seriamente.
"Siamo venuti qui immediatamente... e il venerabile Gennai ci ha parlato di
questi quattro tizi che si sono messi a fare baldoria a spese di DigiWorld!"
proseguì Crabmon, la voce aspra e fitta di sarcasmo. "Ma di chi si tratta,
esattamente?"
Betamon, il partner di Michael simile ad un girino, storse il naso mentre
pensava ad una risposta. "Quattro ragazzi umani, più o meno della stessa età di
Michael... il loro capo è un tizio cattivissimo dai capelli bianchi che si porta
dietro un BlackMetalGreymon, e che per tutto il tempo non ha fatto altro che
abbaiare ordini ai suoi sottoposti standosene al sicuro..."
"Mentre gli altri tre..." disse Veemon, dopo aver emesso un breve sospiro.
"...sono un ragazzo mascherato con uno strano Digimon che non ricordo di aver
mai visto prima da queste parti, una tipetta dai capelli ossigenati che si porta
dietro un Eaglemon fortissimo... cavolo, mi fanno ancora male le ossa..." Scosse
un braccio ancora indolenzito per il tremendo colpo che aveva sostenuto. "E
infine l'ultimo è un ragazzo che avevamo conosciuto personalmente... e che, a
quanto abbiamo visto, ha due Digimon anzichè uno solo... li abbiamo appena
affrontati, e possiamo dire che sono davvero forti!"
Daisuke annuì. "Già... quel dannato Eaglemon è riuscito persino a mettere a
terra Imperialdramon... hmph, perchè non gli ha lasciato il tempo di evolvere a
Fighter Mode..."
"E quello che ci dà più da pensare..." proseguì Iori. "E' che non sappiamo
chi possa aver dato a questi 'Alias-3', come il loro leader li ha chiamati, i
Digivice e i loro Digimon... siamo praticamente sicuri che ci sia qualcuno di
molto più potente dietroa tutto, ma non abbiamo idea di chi possa essere."
"Beh, allora immagino che una mano vi farà comodo, per quando li affronterete
di nuovo..." disse Derek, sorridendo leggermente. "Io e Crabmon ci scusiamo
ancora per la nostra temporanea assenza, e siamo pronti a riunirci alla squadra
per fronteggiare questa nuova minaccia!"
Il granchio gigante incurvò le sue grandi mandibole in un sogghigno sicuro.
"Proprio come ai bei tempi, no?" disse, guadagnandosi una breve risata da un pò
tutti i presenti. Dopo che il breve, ma gradito, istante di ilarità si fu
smorzato, Gennai si schiarì la gola e riprese la parola.
"Beh, sono contento di vedere che siete di nuovo tutti insieme e pronti a
collaborare ancora una volta!" disse il saggio. "Derek, Crabmon, anche la vostra
abilità sarà immensamente utile per venire a capo di questo mistero. Da parte
mia, io sto già provvedendo a contattare gli altri Digimon che ci hanno aiutato
in passato. Sì, ragazzi, questo significa proprio che rivedrete Leomon, Ogremon,
Piximon e gli altri, e avrete ancora modo di combattere al loro fianco!"
Aggiunse, notando le espressioni di gradita sorpresa che erano apparse sui volti
dei ragazzi. "Inoltre, mentre eravate via e stavo facendo qualche ricerca per
conto mio... beh, non ci credereste mai, ma il mio computer ha rilevato, anche
se solo per un breve istante, la presenza di un nuovo D-3 e una nuova Crest, qui
a DigiWorld!"
Proprio come la guida di DigiWorld si era aspettata, la notizia venne accolta
da una collettiva esclamazione di incredulità. I ragazzi rimasero ammutoliti
dalla sorpresa per qualche istante, prima che Takeru ritrovasse per primo la
presenza di spirito di fare una domanda.
"Un nuovo D-3 e una nuova Crest? Ma... ma allora questo significa..." mormorò
il ragazzo biondo.
"...che c'è un nuovo Digiprescelto in giro!" concluse Patamon, agitando le
sue grandi ali-orecchie. "Si sa anche di chi si tratta, Gennai-san?"
Il saggio vestito da Jedi scosse la testa, senza mai perdere il sorriso.
"Questo, purtroppo, non mi è dato di saperlo. Ma non mi stupirei se fosse
qualcuno a voi molto vicino!" rispose sinceramente. "Beh, comunque adesso, credo
che fareste meglio a riposarvi un pò, e poi tornare sulla Terra dalle vostre
famiglie. Temo che quei ragazzi... quegli 'Alias-3', come li avete chiamati...
attaccheranno ancora molto presto, e fareste bene a riposarvi e a riprendere le
forze, in modo da essere pronti ad affrontarli la prossima volta che si
presenteranno."
"Certamente." rispose Taichi. "E intanto, se ne avremo il tempo e i mezzi,
cercheremo anche questo nuovo Digiprescelto... cavolo, se c'è bisogno di una
nuova Crest e di un nuovo Prescelto, ho paura che la situazione sia davvero
molto seria! Non per sembrare pessimista, ma ho come l'impressione che ci
aspetti un periodo difficile..."
Il ragazzo concluse la sua frase con un sospiro ansioso, seguito da un lungo
e poco confortante momento di silenzio. L'impressione del Digiprescelto del
Coraggio era condivisa da molti dei suoi amici e da Gennai, che immaginavano,
come lui, che quanto era successo in quella giornata non fosse altro che la
punta dell'iceberg.
"Fratellino..." mormorò Hikari, avvicinandosi al fratello maggiore e
mettendogli una mano sulla spalla. Preferì tenere per sè il fatto che aveva
percepito qualcosa di sinistro provenire dai Digimon di Neo e degli Alias-3...
qualcosa che, per qualche motivo, le faceva tornare in mente l'incubo che aveva
fatto quella notte... avevano già abbastanza cose di cui preoccuparsi, senza che
ci si mettesse anche lei. Gatomon, intuendo cosa stava pensando Hikari, incrociò
le zampine sul petto e sospirò a sua volta. Si chiedeva se davvero la sua
partner facesse bene a non parlare di quelle strane visioni che da un pò la
tormentavano, a partire da quell'uscita al parco acquatico...
"Anch'io ho un brutto presentimento..." pensò tra sè la gattina. "E riguarda
quel Dark Ocean a cui abbiamo fatto una visitina tre anni fa, per ben due
volte..."
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Erano ormai le sei e mezza di sera quando Jun fece ritorno all'appartamento
della famiglia Motomiya, e anche se il sole era ancora alto nel cielo e il clima
era ancora caldo e secco, la gente cominciava a ritirarsi nelle proprie
abitazioni, ansiosa di godersi un pò di fresco e riposarsi. Nonostante la
lontananza di suo fratello, la ragazza dai capelli appuntiti poteva dire che, in
fondo, la giornata era stata positiva: aveva incontrato un ragazzo simpatico,
quello Shuu Kido nel quale si era accidentalmente imbattuta al parco, e aveva
scambiato una piacevole conversazione con lui: non era cosa che le accadesse
tutti i giorni... e poi, aveva avuto modo di fare un giretto per i quartieri
'in' di Tokyo e dare un'occhiata alle ultime mode, argomento questo sul quale
lei amava tenersi aggiornata. Sì, tutto sommato si era divertita... e ora, non
le restava che attendere che Daisuke e i suoi amici tornassero da quello strano
mondo sani e salvi. Jun sbuffò per il caldo al momento di uscire dall'ascensore
e si tolse le chiavi di casa dalla tasca. Molto probabilmente, a quell'ora i
suoi genitori sarebbero rientrati dal lavoro...
Dopo aver infilato la chiave nella toppa, Jun diede un giro... e notò con un
certo rammarico che la porta non si era aperta; il che voleva dire che i suoi
non erano ancora rientrati. Un'eventualità rara, ma che qualche volta si
verificava. Di tanto in tanto, il signore e la signora Motomiya si ritrovavano a
lavorare nelle ore più tarde della serata, lasciando per un pò la casa in mano a
Daisuke e Jun. Certo, non che Jun non apprezzasse la libertà che ne derivava...
ma in un momento come quello, senza Daisuke a darle fastidio, non sarebbe stata
la stessa cosa. Storcendo un pò il naso, Jun diede altri due colpi di chiave e
la porta d'ingresso dell'appartamento si aprì, facendo entrare un pò di luce
esterna nel soggiorno immerso nella penombra. Lentamente, la ragazza entrò,
chiudendosi la porta alle spalle, e appoggiò le chiavi e gli occhiali da sole
sul tavolo della cucina, per poi slacciarsi i sandali, riporli in una scarpiera,
e dirigersi verso il telefono. Come aveva previsto, una delle spie luminose
poste su di esso stava lampeggiando, segno che la segreteria telefonica aveva
registrato un messaggio. Immaginando già chi fosse, Jun premette il pulsante di
ascolto.
"Ciao, ragazzi." si sentì la voce del signor Motomiya parlare tramite
gli speaker dell'apparecchio telefonico. "Ci dispiace dovervi dire che
torneremo a casa molto tardi stasera. Sono saltati fuori degli impegni
improvvisi, e io e la mamma ci dovremo fermare fuori a mangiare. In frigorifero
dovreste trovare di che preparare un pò di cena. Noi torneremo non appena ci
sarà possibile. Mi raccomando, passate una buona serata... e possibilmente non
litigate, okay? Ci vediamo!"
Un basso e monotono beeper segnalò la fine del messaggio, e Jun premette il
pulsante di cancellazione, eliminando il messaggio dalla memoria. Sì, proprio
come si era aspettata... il che voleva dire che adesso non doveva fare altro che
aspettare il ritorno di Daisuke, e intanto, magari, preparare un pò di
cena...
"Ma prima, diamo un pò un'occhiata alla posta elettronica..." disse tra sè,
stiracchiandosi le braccia e incamminandosi lentamente verso la sua camera,
accompagnata dalla penombra di quella calda fine pomeriggio d'estate che dava un
senso di malinconia e solitudine al normalmente animato appartamento dei
Motomiya. Mentre passava, Jun attivò l'aria condizionata in modo da liberarsi
dell'afa, poi raggiunse la sua stanza e accese il PC che era sulla sua
scrivania, approfittandone per mettersi addosso i vestiti da casa - una t-shirt
bianca con i pantaloncini rossi - intanto che ne aspettava l'attivazione.
"Beh, non tutti i mali vengono per nuocere..." commentò scherzosamente,
osservando l'icona 'Windows XP' che appariva sullo schermo. "Almeno, per un pò
non avrò il mostriciattolo tra i piedi, a implorarmi costantemente di lasciarlo
usare il computer..."
Dopo circa una decina di secondi, la schermata di caricamento scomparve,
lasciando spazio ad un campo nero, e infine al desktop attivo. Annuendo
soddisfatta, Jun afferrò il mouse e spostò il cursore sull'icona che
simboleggiava il servizio di posta elettronica, ci cliccò sopra un paio di
volte, e inserì la password. Una lunga lista di messaggi non ancora cancellati
apparve nella casella di posta in arrivo, seguiti da qualche rumore di
caricamento... e subito dopo, apparvero sullo schermo le nuove mail non ancora
lette, tutte datate quel giorno. Facendo scorrere il cursore su di esse, Jun
lesse gli indirizzi dei mittenti e scosse la testa: erano quasi tutte pubblicità
e annunci di cui a lei non poteva importare di meno... stava per selezionare
tutto e cancellare, decisa finalmente a fare un pò di piazza pulita, quando lo
sguardo le cadde sull'ultima delle e-mail: era un mittente che non conosceva, e
questo di solito l'avrebbe messa in guardia contro la possibilità che stessero
cercando di rifilarle un virus o un 'cavallo di Troia'... eppure, non aveva
nessun allegato. Non soltanto, ma l'argomento di cui parlava era qualcosa che
era stato ben presente nella vita sua e di molti dei suoi amici fin dal fatidico
giorno dell'invasione di Odaiba... nella colonna 'Argomento', in corrispondenza
del messaggio anonimo, troneggiava un'unica, significativa parola:
'DigiWorld'.
Soltanto leggere quella parola convinse la sorpresa Jun a non cancellare
tutto e a fare un doppio clic sul messaggio incriminato. Immediatamente, lo
schermo si accese di una strana luce bianca che illuminò a giorno la camera e
fece sobbalzare la ragazza, mozzandole il fiato in gola e minacciando di farla
cadere dalla sedia. Con un breve urlo di sorpresa, Jun si coprì gli occhi con il
braccio destro, cercando di ripararsi dai raggi abbaglianti che scaturivano dal
PC. Per qualche secondo, non vide altro che macchie di nero e bianco che si
susseguivano con rapidità accecante, e il sibilo proveniente dallo schermo,
accompagnato da una folata di vento giunta da chissà dove, soffocò ogni altro
suono, in un momento di pura confusione. Per un attimo, a Jun sembrò di cogliere
qualcosa... qualcosa di SOLIDO!... che usciva lentamente dal computer... ma
doveva essere soltanto una sua impressione... un'allucinazione dovuta a tutti
quegli strani giochi di luce... vero?
"Oh mio Dio..." mormorò Jun, ormai completamente spiazzata. "Che cosa sta
succedendo?"
Finalmente, poco alla volta, le luci si smorzarono, e la camera di Jun tornò
ad essere illuminata soltanto dalla luce del sole estivo che filtrava attraverso
le persiane e le imposte. Con esitazione, Jun aprì gli occhi e si scostò le
braccia dagli occhi, aguzzando la vista per vedere se era successo qualcosa di
strano in quei momenti di caos. Uno sguardo alla sua scrivania le fece notare
che non c'era nulla fuori posto, e che persino i fogli che erano sparpagliati su
di essa non si erano mossi di un centimetro! Cosa impossibile! In tutta quella
confusione, e con quel vento, si sarebbe aspettata che fossero stati spazzati
tutti per terra!
Ma il bello doveva ancora venire, e arrivò qualche secondo dopo: Jun,
recuperata la vista, si era avvicinata nuovamente alla sua scrivania per
controllare se il suo computer non avesse subito danni... no, la schermata
sembrava a posto, e anche le componenti hardware non erano state danneggiate da
quell'esplosione di luce... era quello strano, piccolo oggetto delle dimensioni
del pugno di un uomo, appoggiato disordinatamente sulla tastiera, a
preoccuparla: rivestito di plastica azzurra, con delle decorazioni bianche e
nere ai bordi e un piccolo schermo a cristalli liquidi nella parte superiore
della zona frontale, sembrava uno strano incrocio tra un walkie-talkie, un
cellulare e un videogioco portatile, con alcuni tasti appena sotto lo schermo a
rafforzare la validità di quest'ultima ipotesi. Tuttavia, Jun sapeva bene che
non era nessuna delle tre cose: non c'era un comparto per le batterie, non c'era
antenna, e non c'era altoparlante. In effetti, ancora prima di esaminarlo, Jun
aveva capito bene di cosa si trattava: era un oggetto che aveva visto già tante
volte... nelle mani di suo fratello Daisuke!
"Questo..." mormorò senza fiato, toccando il piccolo oggetto con la punta
della dita come se avesse paura di romperlo. "Questo... è un D-3? Ma... ma com'è
possibile... non vorrete farmi credere... che... che è destinato..." Si prese un
attimo di tempo per deglutire, prima di proseguire il suo pensiero ad alta voce.
"...che è destinato... a me?"
Mentre si avvicinava con esitazione, la ragazza notò qualcosa che scintillava
sulla scrivania vicino al Digivice: un piccolo medaglione dorato da portare al
collo, con tanto di custodia: inciso su di essa, c'era un simbolo dell'infinito
(un 8 posto orizzontalmente) racchiuso tra gli angoli di un quadrato, che
simboleggiava la qualità, qualunque essa fosse, associata ad esso... Jun lo
prese tra le dita, osservandolo scrupolosamente, ancora incredula di quanto
stava accadendo.
"Oh, mamma mia... credo che avrò un bel pò di cose da spiegare a
Daisuke..."
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Nel Mondo Digitale, nello stesso momento...
"Sì, lo sento... il Digivice è arrivato a destinazione..." disse tra sè un
buffo Digimon simile ad una grossa candela vivente, con una voce che ricordava
parecchio il crepitio e i sibili di un falò. Le grandi mani di cera bianca
strette a pugno, alzò lo sguardo verso il cielo e osservò assorto le prime
stelle che sorgevano, sentendosi pervaso da una sensazione di calore e benessere
quale non ricordava di aver mai provato... si sentiva calmissimo e al tempo
stesso estatico... anzi, per usare la parola giusta, avrebbe potuto dire...
completo. Ora non gli restava che aspettare. Aspettare che il suo partner,
chiunque egli fosse, venisse a DigiWorld...
Tra le ombre della notte che cominciava a scendere sul Mondo Digitale, colui
che fino a qualche ora prima era conosciuto come Mokumon sorrise dolcemente, in
ansiosa anticipazione della grande avventura che gli si stava parando davanti. I
suoi grandi occhi ovoidali brillavano come un paio di fuochi fatui scarlatti
nell'oscurità, intenti ad osservare la natura che lo circondava, e la pacifica
brughiera foderata di erbe e fiori, e punteggiata di lucciole. Da quanto tempo
era che non vedeva DigiWorld con quegli occhi? Certo da molto, troppo tempo. Era
stato troppo impegnato a sopravvivere per potersi guardare intorno e apprezzare
davvero la bellezza che lo circondava. La vita che lui ricordava era stata
aspra, difficile... non gli aveva regalato altro che avversità... finchè non
aveva incontrato lei, l'unica creatura che lui avesse davvero potuto chiamare
amica... Ma ora, era sicuro che l'avrebbe incontrata di nuovo... e che la sua
nuova vita sarebbe stata molto diversa, anche se non necessariamente
facile...
"Non ricordavo che DigiWorld fosse così bello... e ora, grazie al mio
partner, potrò di nuovo fare qualcosa per proteggerlo!" mormorò tra sè
Candlemon, rifugiandosi tra un gruppo di rocce e spegnendo la fiamma che ardeva
sopra la sua testa, in modo da non farsi vedere da eventuali malintenzionati.
Rivolgendo un ultimo sguardo al cielo sopra di lui, coprì il proprio rifugio con
delle foglie e chiuse gli occhi, anche se era convinto che non avrebbe dormito
per l'eccitazione...
"Sì, questa nuova vita... sarà sicuramente molto interessante..."
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"E così, LadyDevimon... mi stai dicendo che potrete consegnarmi la figlia
della Luce già domani?" tuonò Dragomon, nascondendo a malapena un'ondata di
malvagia allegria che aveva rischiato di incrinare il suo proverbiale sangue
freddo. La sua viscida mano sinistra tratteneva in una morsa il suo gigantesco
tridente di corallo, e le grandi braci ardenti che erano i suoi occhi
luccicavano per l'eccitazione, mentre le grosse vene che correvano sotto la sua
disgustosa pelle viscida pulsavano lentamente. Nella grande sala del trono del
Signore delle Acque, LadyDevimon aveva appena annunciato allo scomodo, ma
necessario, alleato del suo signore gli ultimi sviluppi del loro piano, stando
ovviamente bene attenta a non dire nulla del Progetto Arkadia e dell'uovo di
Arkadimon appena ultimato... e la reazione di Dragomon non era stata certo di
completa indifferenza!
"E' così, Lord Dragomon." confermò la demone alzando la testa. LadyDevimon
era chinata su un ginocchio davanti al trono del governatore del Dark Ocean, e
dei fiochi raggi di luce azzurra, appartenenti agli spettrali globi che
fluttuavano qua e là per la sala, si riflettevano sul suo lucido costume di
cuoio nero, dandole un aspetto ancora più terrificante. "La fase finale del
nostro piano è stata perfezionata, e ora non attendiamo altro che l'occasione
giusta per attirare in trappola i Digiprescelti e portarle Hikari Yagami, la
Prescelta della Luce."
Dragomon battè una volta il tridente sul duro e freddo pavimento di corallo
grigio, emettendo un sordo clangore che penetrò dolorosamente nelle orecchie di
LadyDevimon e dei quattro Divermon grigi dall'espressione afflitta che la
scortavano arpione alla mano. "Ottimo... vedo che avete mantenuto la vostra
parola, e ne sono compiaciuto... posso sapere, se non sono indiscreto, cosa
pensate di ottenere in tutto questo? Perchè dubito fortemente che abbiate fatto
questo accordo con me soltanto allo scopo di uscire dal Dark Ocean! Sono nel
vero, o no?"
Senza cambiare espressione, la servitrice di Daemon rispose alla domanda del
mostro acquatico con prontezza di lingua invidiabile. "Forse sì o forse no, Lord
Dragomon... ma il fatto che lei abbia accettato la nostra proposta significa che
lei non ci reputa comunque concorrenti molto pericolosi, giusto?" disse con il
tono seducente ed insidioso che le era proprio. "Altrimenti, perchè avrebbe
stipulato questa tregua, se non avesse pensato di guadagnarci lei più di
noi?"
Nascosto dalle ombre che pervadevano tutto il suo palazzo, Dragomon sogghignò
divertito. "Huhuhuhuuu... molto bene, vedo che se non altro gli uomini di
Daemon sono svelti di parola e di cervello! Molto divertente! D'accordo,
LadyDevimon... torna pure dal tuo signore e comunicagli che ha la mia
autorizzazione a procedere! Ma che la Prescelta della Luce sia in buone
condizioni, o non ci sarà posto in tutto il Dark Ocean in cui potrete sfuggire
alla mia ira!"
"Sarà fatto, Lord Dragomon." concluse LadyDevimon, alzandosi e facendo un
ultimo inchino ossequioso prima di allontanarsi, scomparendo nell'arcata di
accesso e mimetizzandosi nelle ombre del corridoio, accompagnata da niente altro
che l'eco dei suoi passi sul corallo. I Divermon sembrarono non accorgersi
neanche della sua partenza, lo sguardo vacuo e fisso sull'imponente figura del
Signore delle Acque assiso sul suo trono. In silenzio, le quattro misere
creature e il loro signore e padrone aspettarono qualche minuto, finchè i passi
di LadyDevimon non si sentirono più, prima che Dragomon parlasse di nuovo.
"Sì, davvero molto divertente... quello sciocco di Daemon è sicuro di
avermi in scacco... di avere in scacco me, colui che detiene il potere assoluto
sulle Tenebre!" disse, senza parlare a nessuno in particolare. "Molto
bene... che si illuda pure di avere le carte vincenti... il bello del gioco
consiste proprio nel lasciar credere all'avversario di essere in vantaggio...
per poi distruggerlo completamente! Molto presto, grazie ad Hikari Yagami, io
diventerò il dominatore sia della Luce che delle Tenebre... e allora, più nulla
mi potrà impedire di conquistare il patetico DigiWorld e l'indifeso Mondo Reale!
Più nulla mi potrà fermare! Huhuhuhuhuuuu..." La sua orribile bocca munita
di tentacoli si contorse in un atroce sogghigno, e Dragomon, avvolto
dall'oscurità che impediva di vederne bene l'aspetto, rise, un infernale
cacofonia di gioia crudele e senso di superiorità. Poi, facendo tacere
all'istante il suo temporaneo buon umore, alzò il braccio con il quale reggeva
il tridente, puntandolo verso i quattro sofferenti Divermon in attesa ai piedi
del suo colossale trono. "Allora, avete sentito bene! Che per domani sia
pronto tutto, abbiamo un'ospite speciale a cui dobbiamo riservare la migliore
delle accoglienze... se sapete cosa voglio dire!"
I Divermon si inchinarono, senza nemmeno lasciarsi il tempo di pensare
all'ordine che era stato loro dato. "Noi... obbediamo..." gemettero,
abbassando lentamente la testa e cominciando poi ad incamminarsi lungo lo stesso
corridoio che LadyDevimon aveva percorso qualche minuto prima. C'era qualcosa di
innaturale nel contrasto tra la loro prontezza a rispondere all'ordine e la
svogliatezza... ma qualcuno avrebbe potuto anche dire esaustione... con la quale
si muovevano, come se volessero e non volessero obbedire al tempo stesso...
Dragomon appoggiò il tridente sul fianco del suo trono e, piegata la testa da
un lato, la adagiò sul palmo della sua mano, osservando con cupa soddisfazione i
suoi servitori Divermon che si trascinavano fuori dalla stanza, trascicando
penosamente gli arpioni sul pavimento. Nel giro di ventiquattro ore, avrebbe
avuto i mezzi e il potere di ridurre tutti gli esseri viventi in quello stesso
stato... suoi schiavi senza emozioni per l'eternità! L'idea lo faceva fremere di
gioia... finalmente, non ci sarebbe più stata la maledetta luce ad illuminare le
loro insignificanti vite... ogni ideale e ogni speranza si sarebbe spento
assieme ad essa... e in quell'eternità di gelo e desolazione, lui, Dragomon,
avrebbe regnato supremo su tutto e tutti!
"Il vostro tempo è scaduto, bambini prescelti... era tutto già deciso...
era l'inevitabile conclusione di questo gioco!"
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"Pheeewww! Ragazzi, alla faccia della giornata dura!" commentò Daisuke,
stiracchiandosi pigramente e soffiocando uno sbadiglio. "Sono contento che,
almeno per oggi, sia finita..."
Poco tempo prima, dopo aver salutato i loro compagni internazionali e averli
visti ritornare alle loro case, i Digiprescelti e i loro partner avevano
lasciato la casa di Gennai tramite lo stesso Digiport dal quale erano entrati,
ritornando all'appartamento di Koushiro. Lì, si erano messi d'accordo per
incontrarsi il giorno dopo e svolgere qualche altra ricerca sui loro nuovi
avversari: Koushiro aveva proposto loro di cercare di incontrarli nel Mondo
Reale e discutere con loro, in modo da convincerli ad abbandonare i loro
propositi ostili, evitare altri inutili combattimenti e, sperabilmente, risalire
alla mente che stava dietro i Dark Digivice. Tutti avevano approvato l'idea,
anche se Daisuke aveva mormorato qualcosa riguardo il non avere la possibilità
di regolare i conti con quell'Eaglemon...
E in quel momento, mentre lui e Veemon accompagnavano Taichi, Sora, Mimi,
Hikari, Jyou e i rispettivi Digimon a casa Takenouchi, il nuovo leader dei
bambini prescelti sentiva anche un altro rimpianto, di minore importanza ma pur
sempre fastidioso: quell'emergenza improvvisa aveva interferito con la sua idea
di dichiararsi a Hikari, come si era proposto di fare la sera prima! Era una
cosa che gli avrebbe fatto piacere, e invece... Beh, per quello ci sarebbe stato
tempo, pensò tra sè, costringendosi a pensare alla situazione attuale. Per il
momento, era più importante scoprire chi fosse all'opera dietro i Digiprescelti
oscuri e fermare i suoi piani, quali essi fossero. La buona notizia, in tutto
questo, era che avrebbero potuto contare sui loro vecchi alleati, quali Leomon,
Ogremon, Piximon e gli altri, e a quanto sembrava anche su un nuovo
Digiprescelto, che a detta di Gennai poteva essere qualcuno di molto vicino a
loro... Daisuke sperava semplicemente che fosse un tipo simpatico e con cui
potesse andare d'accordo.
"Hey, Dai!" lo chiamò la vocetta acuta di Veemon, che stava passeggiando al
suo fianco. "A cosa stai pensando? Mi sembri insolitamente assorto..."
Il ragazzino dai capelli appuntiti rivolse lo sguardo al draghetto azzurro.
"Oh, Veemon... sì, in effetti, stavo pensando a quello che aveva detto
Gennai-san di questo nuovo prescelto. Veemon, secondo te di chi potrebbe
trattarsi? Hai qualche idea?"
"Sinceramente no..." rispose il simpatico draghetto con un'alzata di spalle;
poi, nei suoi grandi occhi si accese quella luce arguta che Daisuke conosceva
ormai da molto tempo - la stessa che si accendeva quando Veemon si apprestava a
fare qualche birichinata o a chiedere qualcosa di imbarazzante, e che dava al
ragazzino ragione di stare sul chi vive... "Però... per qualche motivo non credo
che questo sia l'unico motivo per cui tu sei pensieroso, vero, Dai?"
"Ehm..." mormorò Daisuke, iniziando ad intuire dove Veemon voleva andare a
parare. "Perchè dici una cosa del genere, Veemon?"
Il draghetto si coprì la bocca con una zampetta e sghignazzò divertito.
Daisuke non era mai stato bravo a nascondere quello che provava... "Heheheee...
lo sai di cosa sto parlando, Dai..."
Prima che Daisuke potesse rispondere a tono (e ne aveva in mente una
carina...), Hikari e Gatomon, incuriosite dai discorsi di quei due, si
affiancarono a loro, col risultato che il battito cardiaco del ragazzino
accelerò da ottanta a qualche decina di milioni di battiti al minuto in una
frazione di secondo! "Hmm? Che succede, Daisuke-kun? Veemon? C'è qualcosa di
interessante di cui stavate parlando?" chiese la Digiprescelta della Luce,
guardando il suo amico con quei grandi occhi marroni pieni di vita che avevano
sempre l'effetto di farlo sciogliere come un ghiacciolo sbattuto nel microonde.
Daisuke ringraziò tra sè che la serata fosse abbastanza buia e fresca: in questo
modo non si vedevano le sue guance leggermente arrossate e il sudore che
cominciava a bagnargli la fronte, e tutto il calore che sentiva veniva smorzato
dalla gentile brezzolina d'estate...
"Per esempio, un altro degli strampalati tentativi di abbordaggio di
Daisuke?" proseguì tra sè Gatomon, con voce bisbigliata e sarcastica.
Le dita della mano di Daisuke cominciarono a tamburellare nervosamente sul
suo fianco, mentre il suo cervello si sforzava di pensare ad una risposta rapida
e convincente. "Oh, fantastico, e adesso cosa le dico?" pensò tra sè.
"Stai calmo, Dai, stai calmo, per favore! E non farti prendere la mano!".
Poi, dopo essersi schiarito la gola, le rispose mettendosi una mano dietro la
nuca e scoppiando in una risatina nervosa: "Ah... ehm... niente, niente di
davvero importante... heheheee... sai, da quando Gennai ci ha parlato di questo
nuovo Digiprescelto, continuo a chiedermi chi possa essere... e io e Veemon
stavamo appunto discutendo questo! Niente di particolare, sul serio!"
"Non è il momento di farle quella dichiarazione. Non adesso." pensò
tra sè mentre parlava.
"Niente di particolare. Sì, certo, come no... sono sicuro che aveva in mente
tutt'altro quando si è svegliato stamattina..." bisbigliò Taichi all'orecchio
della sua fidanzata, sghignazzando. La sua ricompensa fu una gomitata scherzosa
da parte di Sora e una risatina soffocata da parte di Mimi, Palmon, Jyou e
Gomamon.
"Insomma, Taichi-chan!" lo rimproverò bonariamente la Digiprescelta
dell'Amore. "Daisuke-kun è il tuo allievo, non dovresti prenderlo in giro così
per una faccenda a cui lui e Hikari-chan tengono tanto!"
"Scherzavo, scherzavo..." le rispose Taichi con una breve risata, alzando le
mani in segno di resa simulata. Agumon, che passeggiava al suo fianco, sbattè
gli occhi confuso, mentre Biyomon sospirava trasognata.
"Hey, Biyomon, di che faccenda staranno parlando, secondo te?" chiese il
piccolo dinosauro alla sua 'collega'.
Senza perdere il sorriso, l'uccellino rosa aprì le ali. "Ma è tutto così
semplice, Agumon..." cinguettò allegramente. "Non ti sei mai trovato a non
riuscire ad addormentarti la sera, e ad avere la dolce sensazione di mille
farfalle che ti svolazzano nello stomaco?"
"Ehm... in effetti sì..." rispose Agumon, inclinando la testa da un lato e
appoggiando il mento sulla punta di un artiglio. "Mi succede ogni volta che non
ho fatto il mio spuntino di mezzanotte..."
Biyomon fu ad un punto dal cascare per terra per il disappunto. "Ugh...
chissà perchè mi prendo la briga di farti certe domande..."
"Hmm... capisco..." stava intanto dicendo Hikari, riflettendo sulla risposta
che l'amico le aveva dato. Le piaceva pensare di conoscere abbastanza bene il
suo amico, e si rendeva conto, anche da come Veemon e Gatomon storcevano il naso
poco convinti, che aveva dato la prima risposta che gli era venuta in mente:
Daisuke voleva dire tutt'altra cosa, ma per qualche motivo aveva deciso di non
farlo. Ci doveva essere un motivo ben serio per cui Daisuke non dicesse chiaro e
tondo quello che pensava... forse era preoccupato per qualcosa?
Tuttavia, decise di non ficcare troppo il naso. Se Daisuke si comportava in
quel modo, doveva avere i suoi motivi... e del resto, era questa una delle cose
che più le piacevano di lui: il fatto che fosse così generoso e protettivo verso
i suoi amici. Sarebbe stato disposto a rinunciare alla propria felicità senza
pensarci su due volte in nome di quella dei suoi compagni... e poi, aveva notato
quanto l'esuberante ragazzo dai capelli appuntiti fosse diventato in qualche
modo più calmo e maturo da quando le loro avventure a DigiWorld erano iniziate,
senza tuttavia mai perdere quel brio che lo contraddistingueva; all'inizio, il
suo unico scopo sembrava essere quello di farsi notare da lei... e nonostante
ciò, lei non sembrava essersi minimamente accorta della pur evidente cotta che
lui aveva! Ora, invece, cominciava a vederlo sotto una nuova luce... la vita sa
essere terribilmente ironica a volte, stava pensando Hikari!
Accorgendosi della linea di pensiero sulla quale si era imbarcata, Hikari
scosse la testa e si rimproverò mentalmente. "Ah... ma che cosa vai a
pensare, Hikari? Sciocca che sei, questo non è il momento di disperdersi in
romanticherie! Abbiamo un nuovo compito a cui assolvere... e speriamo domani di
fare qualche passo avanti..."
"Ding-dong! Capolinea! Siamo giunti alla fermata di casa Takenouchi! Le
signorine Takenouchi e Tachikawa sono arrivate a destinazione!" si sentì
improvvisamente la vocetta di Gomamon allorchè il gruppo si fermò sul
marciapiede, davanti ad una modesta casetta dalla quale proveniva un pò di luce.
Sora, Biyomon, Mimi e Palmon si fermarono lì, voltandosi verso gli altri membri
del gruppetto per dare loro la buonanotte.
"Va bene, ragazzi... allora ci incontriamo di nuovo domani per decidere il da
farsi..." cominciò a dire Sora, agitando una mano verso Hikari, Daisuke, Jyou e
i Digimon. Prima che lei e Mimi rientrassero in casa, la ragazza dai capelli
arancioni si avvicinò a Taichi, guardandolo negli occhi. "...e spero che
finalmente domani riusciamo a venire a capo di questo problema..."
"Di questo non ti devi preoccupare, Sora-chan..." le rispose Taichi,
prendendole gentilmente una mano e facendola arrossire lievemente. "Abbiamo
affrontato situazioni peggiori in passato, e ne siamo sempre usciti bene. Ti
capisco, anch'io sono preoccupato... ma perchè non dovrebbe andare così anche
questa volta?"
"Taichi ha ragione!" proseguì Agumon. "Di qualunque problema si tratti, se lo
affrontiamo assieme, ce la facciamo!"
Con un sospiro, la Digiprescelta dell'Amore annuì. Taichi e il suo partner,
per quanto brutta potesse sembrare la situazione, e per quanto fino ad un certo
punto potessero preoccuparsi, avevano il dono di trasmettere fiducia ai loro
compagni e di convincerli a non arrendersi: lo stesso talento che Daisuke e
Veemon sembravano aver ereditato da loro. Ecco una delle cose che le piacevano
di lui...
"Sì, forse avete ragione..." disse piano la ragazza, accorgendosi poi di
quanto vicini fossero i loro visi. In quei brevi momenti, i due si erano
avvicinati senza quasi accorgersene... Emettendo una delle sue sommesse risate
argentine che riuscivano sempre a far accelerare i battiti cardiaci del ragazzo,
Sora gli mise un indice sulla punta del naso e inclinò leggermente la testa, gli
occhi scarlatti che incontravano quelli castani di lui. "Cos'è, Taichi, volevi
lo zuccherino dopo il discorso incoraggiante?"
Taichi alzò le spalle, sorridendole di rimando. "Ho pensato che non ci
sarebbe stato nulla di male!"
"Scemo..." gli rispose lei scuotendo la testa. Poi, obbedendo unicamente ai
loro sentimenti, i due ragazzi si accostarono ulteriormente, chiusero gli occhi
e le loro labbra, dopo essersi sfiorate per un istante ed essersi separate
subito dopo, si incontrarono in un dolce bacio al sapore di limone, che
esprimeva tutti i sentimenti che provavano l'uno per l'altra. Il mondo attorno a
loro svanì per un attimo, assieme alle preoccupazioni per ciò che li attendeva:
in quel fuggente attimo, c'erano soltanto loro due...
Vicino alla coppia, Biyomon sorrise e indicò ad Agumon, con un cenno della
testa, i due amici d'infanzia divenuti fidanzati. "Allora, Agumon... capisci
quello che volevo dire? E' un pò quello che provano loro ogni volta che stanno
assieme!"
"Le farfalle nello stomaco? Non sapevo che essere innamorati facesse venire
tanta fame!" mormorò Agumon grattandosi la testa. Mentre Biyomon emetteva un
sospiro esasperato - Agumon a volte era proprio lento a capirle, le cose! -
Palmon si mise una mano davanti alla bocca e rise divertita, subito imitata da
Mimi.
"Woohoo!" esclamò Gomamon, sbattendo le pinne tra loro come per applaudire
mentre Taichi e Sora si separavano. "Hey, Taichi, sei proprio un rubacuori!"
Anche Jyou, così come Daisuke, Veemon, Hikari e Gatomon, non riuscì ad
impedersi di sorridere davanti alla romantica scenetta. Anche se, doveva
ammetterlo, provava un pò di invidia per la naturalezza con cui Taichi riusciva
ad esprimere i propri sentimenti. Forse si doveva anche al fatto che erano amici
di lunga data... in ogni caso, il Digiprescelto occhialuto era convinto di avere
ancora un bel pò di strada da fare prima di riuscire a parlare con tanta
franchezza di qualcosa di così privato ed importante per lui... soprattutto
considerando che la ragazza che gli piaceva era lì, a qualche passo...
"Accidenti... mi ricordo ancora di quando ho cominciato a provare qualcosa
per Mimi-san..." pensò tra sè, gettando un fugace sguardo alla bella ragazza
dai capelli castani. "E' stato durante la nostra seconda avventura a
DigiWorld, quando stavamo andando al tempio di Azulongmon a recuperare le nostre
Crest... l'avevo vista preoccupata, e sono andato a rassicurarla... e poi,
mentre affrontavamo le prove a cui Azulongmon ci ha sottoposto, lei ha dato
prova della sua schiettezza e determinazione... più ci penso, più mi convinco
che siano state quelle le qualità che ho trovato più attraenti in lei... dice
sempre quello che pensa, è gentile e al tempo stesso sa quello che vuole...
cavolo, certo è che affrontare orde di brutti ceffi agli ordini di qualche
Digimon malvagio per certi versi è più semplice che dire 'mi piaci' ad una
ragazza come Mimi-san..."
Senza che lui se ne accorgesse, Mimi aveva gettato un breve sguardo verso di
lui, e aveva pensato tra sè qualcosa di molto simile. "Forse è il caso che io
ne parli con Jyou-san... è già un pò che volevo farlo... ma non qui, in questo
momento... forse è meglio che lo avvicini un pò alla volta, e comunque aspettare
che questa situazione sia risolta prima di dirgli qualsiasi cosa... accidenti, e
come se non bastasse non so come potrei iniziare un discorso simile... e io che
credevo che essere la Digiprescelta della Sincerità volesse dire che potevo
sentirmi libera di dire tutta la verità anche su questo... in realtà la faccenda
è un pò più complessa..."
Palmon, che stava guardando verso la sua partner, riuscì a intuire quello che
stava pensando: per farsi sentire a lei vicina, il piccolo Digimon floreale le
appoggiò una delle sue mani fatte di liane sulla gamba, facendole abbassare lo
sguardo. "Oh, Palmon..." disse la ragazzina, scostandosi dagli occhi una
frangetta dei suoi bei capelli castani. "Tutto bene?"
"Era la stessa domanda che volevo fare a te, Mimi-chan..." rispose Palmon,
con un sorrisetto da chi la sa lunga. "Ma... forse qui non è il momento più
adatto! Quando i due innamorati si saranno dati la buonanotte, magari ne
parliamo con più calma assieme a Sora-chan e a Biyomon!"
"Ricevuto!" rispose Mimi con un occhiolino.
Taichi e Sora, intanto, si erano separati e si stavano guardando intensamente
negli occhi per darsi la buonanotte.
"Abbi fiducia, Sora-chan... domani sistemeremo questa situazione, e vedremo
di far ragionare un pò quel Neo e i suoi uomini!" la rassicurò il ragazzo. Il
suo tono sicuro e al tempo stesso confortante diede un'iniezione di fiducia alla
prescelta dell'Amore, che annuì con gratitudine e lasciò con un pò di riluttanza
la sua mano, iniziando ad avviarsi verso casa sua seguita dalle sorridenti Mimi,
Biyomon e Palmon.
"Grazie, Taichi-chan... allora, a domani! Buona notte, ragazzi!" mormorò,
agitando una mano verso i suoi amici, che risposero allo stesso modo e la
seguirono con lo sguardo mentre le ragazze si avvicinavano alla porta di casa
Takenouchi. La mamma di Sora aveva appena aperto la porta in quel momento, e
stava rivolgendo uno sguardo pieno di sollievo alla figlia e ai ragazzi.
Chiaramente, era felice che fossero tornati tutti sani e salvi da quella
pericolosa spedizione.
"Buona notte! E sogni d'oro!" salutò Biyomon, prima di svolazzare verso la
modesta ma accogliente dimora. Mimi e Palmon mandarono un bacio ai ragazzi e
seguirono Sora e Biyomon, le quali avevano già raggiunto la signora Takenouchi e
la stavano abbracciando affettuosamente. La madre di Sora ricambiò l'abbraccio,
alzando per un attimo lo sguardo verso Taichi, Hikari, Jyou, Daisuke e i loro
Digimon e annuendo, un dolce sorriso sulle labbra, per salutarli e ringraziarli
di aver badato alla sicurezza della figlia e delle sue amiche.
Il Digiprescelto del Coraggio le sorrise di rimando. "Grazie, signora
Takenouchi. Abbiamo soltanto fatto il nostro dovere." mormorò tra sè, prima che
i due gruppi si salutassero per l'ultima volta...
"Ciao, ragazze!"
"A domani!"
"In gamba, e buona notte!"
"Arrivederci!"
Poi, con calma e in ordine, la famiglia Takenouchi e le sue due ospiti si
ritirarono in casa per cenare, accompagnate fino all'ultimo dagli sguardi
affettuosi degli altri prescelti. Finalmente, quando le ragazze si furono
ritirate, gli altri Digiprescelti sospirarono, e ripresero la strada verso casa.
Si accorsero che il cielo si era scurito non poco, e cominciava a vedersi
qualche stella. Dando una controllata al suo orologio, Daisuke sgranò
leggermente gli occhi quando vide che erano già quasi le otto di sera.
"Accidenti, il tempo è volato senza che noi ce ne rendessimo conto..." notò
Veemon, che si era in qualche modo inerpicato fino alla spalla del suo migliore
amico per controllare l'ora.
"Già..." rispose Daisuke. "Scusate, gente, ma temo proprio che io e Veemon
dovremo scappare... i miei genitori e Jun non vedranno l'ora che noi ci
ripresentiamo dalla porta d'ingresso per tempestarci di domande su come è
andata... soprattutto Jun!". Concluse la frase con un breve sghignazzo e alzando
gli occhi verso il cielo, immaginando già il serrato terzo grado della sorella
maggiore!
"Beh, Daisuke..." iniziò a dire Hikari, dopo aver ricevuto un occhiolino di
incoraggiamento dal fratello maggiore. "Visto che facciamo un pò di strada
assieme... non ti dispiacerebbe se ti accompagnassimo fin sotto casa? Sai, così,
giusto per tenerci un pò compagnia..."
Il nuovo leader dei bambini prescelti non potè credere alle proprie orecchie:
lei... proprio lei... Hikari Yagami... si era offerta di accompagnarlo fino a
casa? Accidenti, pensò sentendo una vampa al viso, quanto a lungo aveva
aspettato una notizia come quella! Gli ci volle tutto il suo autocontrollo per
impedirgli di mettersi a urlare dalla gioia e fare i salti mortali in mezzo alle
strade ancora affollate di Odaiba! Facendo del suo meglio per evitare di
esplodere in un sorrisone demenziale, Daisuke si girò verso la sua amica /
ragazza del cuore e cercò disperatamente di farsi venire in mente una risposta
che non lo rendesse ridicolo! "Ah... acc... ehm... beh... davvero non vi dà
disturbo, ragazzi? Perchè, insomma, a me fa altro che piacere tornare a casa con
te, Hikari-chan! Solo che non vorrei farvi tardare troppo!" esclamò
allegramente, aggiungendo poi tra sè e sè. "Certo, sarei ancora più felice se
fossi io e Hikari-chan da soli, ma immagino che non si possa avere
tutto!"
"Hmm... no, nessun problema!" rispose Jyou, dopo aver dato un'occhiata al suo
orologio. "I miei genitori e mio fratello sanno già che sarei tornato un pò
tardi... se a Taichi-san e a Hikari va bene, va bene anche a me!"
Il maggiore dei fratelli Yagami e il suo Digimon, a loro volta, non ebbero
nulla in contrario. "Perchè no? Un modo come un altro per stare ancora un pò in
compagnia..." disse Taichi, aggiungendo poi tra sè. "E per dare a certi due
piccioncini di mia conoscenza la possibilità di avvicinarsi un pò di
più...". Finalmente, indicando la strada con un cenno dal pollice, il
Digiprescelto del Coraggio e Agumon guidarono la piccola banda di amici in
direzione del condominio dove viveva la famiglia Motomiya: mentre i due
prescelti più grandi e i loro partner camminavano davanti, chiacchierando ancora
un pò tra loro (soprattutto grazie al loquace Gomamon), Daisuke, Hikari, Veemon
e Gatomon si erano strategicamente messi dietro e li seguivano a ruota,
mantenendo il passo con i loro 'sempai'. Daisuke, dopo aver represso l'emozione
e aver superato lo sbalordimento iniziale per l'offerta che Hikari gli aveva
fatto, si voltò rapidamente verso di lei e le offrì un altro dei suoi sorrisi
radiosi. "Beh, Hikari-chan... mi sento in dovere di ringraziarti per il disturbo
che ti sei presa... anzi, che vi siete presi tutti! Sai, questa è la prima volta
che rifaccio la strada di casa con te... buffo, no?" esclamò entusiasta,
concedendosi a malapena qualche breve pausa per riempirsi i polmoni di aria. "E'
così tanto tempo che ci conosciamo, eppure... heheheee..."
Hikari si mise due dita sulle labbra e gli sorrise di rimando, sperando che
Daisuke non si accorgesse del leggero rossore che le tingeva le guance. In
effetti, trovava un pò buffo... che nonostante lui avesse una cotta così palese
per lei, lei si fosse accorta soltanto di recente di iniziare a provare qualcosa
di più della semplice amicizia per lui. Forse era il suo atteggiamento solare,
con il quale riusciva a dare entusiasmo a tutti quelli che gli stavano
attorno... come aveva già fatto nelle battaglie contro Mephistomon e
MaloMyotismon... o forse quel suo modo di essere così allegro e allo stesso
tempo così gentile... certo, il suo migliore amico Takeru era anche lui un
ragazzo d'oro... ma il rapporto con lui non era mai andato oltre l'amicizia, per
quanto profonda, nè le era sembrato che il Digiprescelto della Speranza avesse
voluto farlo andare oltre... con Daisuke era diverso... lui più di ogni altro,
fatta eccezione per suo fratello Taichi e la sua partner Gatomon, riusciva a
farla sentire a suo agio e libera di parlare di ogni cosa...
Ancora appollaiato sulla spalla del suo partner, Veemon sorrise allegramente
vedendo le guance di Daisuke e Hikari colorarsi di rosso, e Gatomon che
osservava a sua volta il viso della prescelta della Luce, con espressione
soddisfatta. Nonostante l'emergenza improvvisa, e il fatto che la dichiarazione
di Daisuke avrebbe dovuto aspettare, la giornata non era andata poi così
male...
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Da tutt'altra parte del quartiere residenziale, Iori, Armadillomon, Miyako ed
Hawkmon si fermarono vicino al negozio della famiglia Inoue, dove vennero
accolti a braccia aperte da Mantarou, Chizuru e Momoe, i tre fratelli della
Digiprescelta occhialuta, che avevano appena abbassato la saracinesca
dell'esercizio. Ad accoglierli, non appena ebbero visto che erano tornati, erano
venuti anche la mamma e il nonno di Iori. Yamato, Gabumon, Takeru, Patamon, Ken
e Wormmon erano rimasti un pò in disparte, lasciando che i loro amici si
godessero il bentornato.
"Allora, Miyako-chan, ragazzi? Com'è andata? Siete riusciti a capire cos'era
che non andava?" stava chiedendo Chizuru alla sorella minore e ad Hawkmon.
"Beh, più o meno..." rispose il falchetto storcendo il naso. "Per adesso,
siamo riusciti a fermare il gruppo di ragazzi che si è introdotto a DigiWorld...
ma ci hanno dato parecchi problemi, e crediamo che tra qualche giorno torneranno
alla carica..."
Il piccolo Iori annuì solennemente. "Koushiro-san ha pensato che forse la
cosa migliore sarebbe cercare di incontrare questi ragazzi, che si fanno
chiedere Alias-3, qui nel Mondo Reale e convincerli ad abbandonare i loro
propositi..." spiegò. "Forse così potremmo anche scoprire chi ha dato loro i
Digivice e i loro partner, e quale sia il suo piano."
L'anziano Chikara pensò che l'idea del prescelto della Conoscenza era buona,
e lodò tra sè la temperanza che i ragazzi avevano imparato grazie a tutte le
loro esperienze come Digiprescelti. "Sì, comprensibile... spero che quei ragazzi
si rendano conto che quello che stanno facendo non li porterà a nulla di utile,
nè per loro nè per chiunque altro."
"Lo speriamo anche noi, Hida-san..." mormorò Miyako, per poi rivolgersi al
gruppetto che era rimasto in disparte. "Ragazzi, voi proseguite pure, non
vorremmo mai farvi fare tardi! Ci vediamo domani a casa di Koushiro, va
bene?"
"D'accordo, Miyako-san!" le rispose Takeru, togliendosi dagli occhi una
frangia dei suoi capelli del colore del grano maturo. "Ci vediamo domani e mi
raccomando, riposatevi bene!"
"Takeru, Patamon, volete che vi accompagnamo, io e Yamato?" propose Gabumon,
rivolgendo uno sguardo al biondo prescelto dell'Amicizia, che rispose con un
cenno di assenso. "Papà tornerà a casa tardi, stasera, quindi anche se ci
attardiamo un pò, non è un problema."
"Beh, in effetti non ci dispiacerebbe. Grazie, Gabumon!" gli rispose Patamon,
appoggiato sulla spalla del più piccolo dei due fratelli. Anche Takeru si disse
d'accordo - fare un pò di strada con suo fratello e passare qualche altro minuto
in sua compagnia era sempre un'idea bene accetta al prescelto della
Speranza.
"Io devo prendere la metropolitana per Tamachi qui vicino." disse Ken,
indicando la strada con un cenno del capo. "Vi posso accompagnare anch'io per un
pò..."
"Va bene..." rispose Yamato. "Allora, ragazzi, ci vediamo domani! Buona
notte!"
Al suo saluto fecero eco gli auguri delle due famiglie riunite davanti al
negozio, che agitarono le mani verso i tre ragazzi e i loro Digimon. Miyako,
dopo aver salutato a sua volta i fratelli Ishida / Takaishi, vi voltò verso Ken
e gli fece un occhiolino, facendolo arrossire lievemente e facendo sorridere
Wormmon. "Va bene, ragazzi... a domani, buon ritorno a casa!" disse la ragazzina
occhialuta, tenendo lo sguardo fisso verso i suoi amici mentre questi si
allontanavano. Iori, attento come al solito, non mancò di notare il largo
sorriso che le si era stampato sul viso nel momento in cui Ken le aveva mandato
il saluto della buonanotte: era il classico sorriso che sfoderava davanti ad un
bel ragazzo...
...e tuttavia era chiaro che c'era qualcosa di più. Erano ormai tre anni che
lui, la sua amica, e il resto del gruppo dei bambini prescelti conosceva Ken, e
anche se inizialmente c'era stata parecchia sfiducia nei suoi confronti, era
diventato quasi subito un insostituibile compagno, che aveva svolto un ruolo
fondamentale nella sconfitta di Daemon, MaloMyotismon e Balormon...
Miyako emise una breve risatina allorchè il ricordo e una dolce nostalgia dei
giorni passati le riempirono il cuore. Nel corso di quei tre anni, Miyako si era
molto avvicinata a Ken e aveva imparato a conoscerlo: lo aveva aiutato a
superare la sua timidezza, aveva ammirato la sua gentilezza e la sua pazienza
(doti che, lei si era rimproverata mentalmente, avrebbero potuto fare bene al
suo carattere a volte un pò troppo diretto e intransigente)... e negli ultimi
tempi, la conoscenza e l'amicizia, lei lo sentiva, stavano diventando qualcosa
di più. Insomma, aveva pure avuto il coraggio di dargli un bacio sulla guancia,
il giorno prima!
"Io ho solo dodici anni... sono ancora troppo giovane per innamorarmi di
qualcuno..." riflettè Iori, guardando il viso sorridente della sua amica e
vicina di casa, e sentendo che l'espressione di lei era riflessa sul suo volto.
"Però, in fondo, credo di poter capire come si sente Miyako... Ken le piace,
questo è più che ovvio... però vuole aspettare a dirglielo... forse vuole essere
sicura di non metterlo in imbarazzo, e in effetti credo che abbia
ragione..."
"Hey, Iori, tutto ok?" sentì la voce gioviale di Armadillomon scuoterlo dai
suoi pensieri. Il più giovane dei bambini prescelti si inginocchiò vicino al suo
partner e lo prese in braccio. "Sì, Armadillomon, nessun problema... stavo solo
pensando a una certa cosa che ho notato in Miyako-san... ma adesso non è il
momento di parlarne, si tratta di qualcosa che riguarda i suoi sentimenti... e
di cui non si deve parlare con leggerezza."
"Hmm... sì, capisco..." rispose il piccolo mammifero corazzato, dopo averci
riflettuto un attimo su. "Vuol dire che quando e se Miyako-san ne vorrà parlare,
noi saremo pronti ad ascoltarla."
"E a tenercelo per noi." aggiunse il ragazzino, annuendo gentilmente.
"Beh, immagino che per voi ragazzi sia stata una giornata stancante..." disse
Momoe, alzando lo sguardo verso gli appartamenti. "Che ne dite, torniamo a casa
e ci prepariamo a una bella nottata di riposo?"
"Sinceramente, non chiederei di meglio!" rispose Hawkmon, stiracchiandosi.
"Salvare il mondo tende a essere stancante... e a far venire una gran fame!". La
battuta fece ridere brevemente un pò tutti, prima che, lentamente, le famiglie
Inoue e Hida si ritirassero nelle loro abitazioni, scambiandosi i dovuti
convenevoli lungo la via e continuando a fare ai due Digiprescelti e ai loro
partner qualche domanda su come fosse andata la loro uscita a DigiWorld...
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"Molto bene... il settore che Daemon-sama ci aveva detto è il settore
005-0X-IPSILON. Vicino al luogo dove molto tempo fa sorgeva la Spiral Mountain,
e in corrispondenza all'assottigliamento dei confini dimensionali tra DigiWorld
e il Dark Ocean." disse con freddo distacco Sigma, digitando alcune stringhe di
comando sullo schermo del PC che Neo e i suoi uomini utilizzavano per comunicare
con Daemon e organizzare le loro scorribande nel Mondo Digitale dell'Est. "Ora,
tutto dipende dall'andamento di quest'ultima operazione. Se andrà bene, e Hikari
Yagami verrà relegata nel Dark Ocean, ogni nostro desiderio potrà
realizzarsi."
Il ragazzino mascherato si concesse uno dei suoi rari sorrisi... un sorriso
che, se fosse stato visibile dietro quella inquietante maschera, sarebbe parso
terribilmente gelido. Lui sapeva molto bene quale fosse il suo desiderio...
perchè si era unito a quel gruppo di sbandati se non per il fatto che era
desideroso di conoscere il Mondo Digitale e le sue stranezze? Non solo
conoscere, anche dominare, piegare e modificare! Dal suo punto di vista, la
conoscenza era la forma ultima di potere, e la conoscenza di DigiWorld, un luogo
composto di dati facilmente manipolabili da chi fosse abbastanza esperto, in cui
le possibilità erano limitate soltanto dall'immaginazione dell'uomo... quante
possibilità avrebbe aperto a lui, una volta che avesse imparato a manipolare
quegli 'ammassi di istruzioni e stringhe', come lui definiva i Digimon? In
fondo, quando si tratta di imparare e sperimentare, non ci sono tabù, o almeno
questo era il suo pensiero... Capire e conoscere non era abbastanza... se la
conoscenza non veniva sfruttata, a cosa serviva? Se non poteva trarre dei
vantaggi personali da ciò che imparava, allora la conoscenza era soltanto un
inutile accumulo di informazioni... ma se sfruttata bene, con intelligenza e
inventiva, ogni conoscenza poteva trasformarsi in un'arma straordinaria, un
pensiero che gli fece correre un brivido di eccitazione lungo la spina dorsale.
Da troppo tempo, dal giorno della crisi di Odaiba, aveva sentito parlare di quel
mondo parallelo senza poterlo vedere, sperimentare, nè poterci interagire... una
volta che Daemon gli avesse dato la conoscenza necessaria, avrebbe potuto fare
questo ed altro!
"Sì, abbiamo capito perfettamente!" strillò Mari Goutokuji, sfregandosi
allegramente le mani tra loro. Anche lei aveva molto chiaro quello che voleva...
e quello che lei voleva era stare sempre al fianco di un vincente come Neo, un
leader che le avrebbe offerto vita facile e comoda! Gli occhi verdi della bionda
ossigenata indugiarono per un attimo sul leader degli Alias-3 che, in piedi ad
un angolo della stanzina, stava ascoltando con un orecchio solo quello che Sigma
diceva. Il suo sguardo crudele, fisso in un volto dall'espressione illeggibile,
era posato sul D-3 nero che stava nella sua mano. Immobile, senza una parola,
Neo rimaneva là, appoggiato al muro, con le gambe accavallate e un braccio
ripiegato sul petto. Mari sogghignò a quella vista: Neo sì che era un uomo alla
sua altezza, non come tutti quei tira-e-molla da cui era circondata... ragazzi
senza ambizione, senza aggressività... banali e mediocri come tante delle
persone che la circondavano. No, lei voleva di più... lei non si accontentava di
essere una ragazza qualsiasi, 'una della folla'... lei voleva emergere, essere
al centro dell'attenzione! Essere ammirata e lodata da tutti! E Neo più di
chiunque altro aveva la possibilità di farla spiccare... una volta che i famosi
Digiprescelti fossero stati sconfitti, sicuramente tutto il mondo avrebbe
guardato a lei e a Neo come ai suoi nuovi eroi! Cosa poteva desiderare di più?
"Neo-sama... vedrà, molto presto le farò vedere che sono io la persona più
degna di essere la sua mano destra!" pensò tra sè, eccitata oltre ogni
pensiero razionale. Le dita delle sue mani, dalle unghie decorate di smalto
nero, strinsero convulsamente le coperte del letto sul quale era seduta.
L'ultima volta quei mocciosi l'avevano colta alla sprovvista con quella
inaspettata e ridicola, ma anche incredibilmente efficace, Digievoluzione
Armour... ma la prossima volta sarebbe stato molto diverso!
Hideto, in piedi con aria svagata vicino a Sigma, teneva le braccia avvolte
attorno al corpo come se avesse avuto freddo, in preda a pensieri che era facile
immaginare per chi sapeva cosa lo stesse rodendo: la stessa sensazione di
disagio che lo assaliva di nuovo al pensiero di quello che stavano facendo a
DigiWorld e della sua incapacità - e mancanza di volontà - di ribellarsi a tutto
questo. Per quello che riguarda Neo... il suo campo visivo era quasi del tutto
occupato dalla figura immobile di BlackMetalGreymon che lampeggiava sullo
schermo del suo D-3 nero, e la sua mente vagava ancora agli eventi di qualche
mese fa...
(FLASHBACK)
Alcuni mesi prima, in un ospedale di Tokyo...
Gli sguardi di diverse persone si voltarono verso la porta di una sala
d'attesa quando un ragazzo dai capelli bianchi di non più di sedici o
diciassette anni ne uscì furiosamente, una fredda fiamma di rabbia e tristezza
che ardeva nei suoi occhi. A passi lenti e pesanti, che bene esprimevano la
tempesta che si agitava nel profondo del suo cuore, Neo Saiba iniziò a dirigersi
verso l'uscita del reparto neurochirurgico, ignorando le occhiate preoccupate
che alcuni gli stavano rivolgendo. Era troppo furioso... e rattristato... a
causa delle notizie che aveva appena ricevuto perchè gli importasse qualcosa di
cosa avrebbero pensato gli altri di lui.
Eppure, fino a poche ore prima era sembrata una giornata come tutte le
altre... lui e sua sorella Rei stavano facendo una passeggiata assieme per
Shibuya, come erano soliti fare... poi, improvvisamente, l'arrivo di Hideto con
quella notizia sui Teenage Wolves, il loro gruppo preferito... Rei che
attraversava la strada... da lì in poi, niente più che ricordi confusi, resi
nebulosi dalla rabbia e dall'ansia... l'automobile, la gente che gridava,
l'ambulanza... e la terribile attesa assieme alla madre, solo per vedersi poi
arrivare un dottore in camice bianco con la notizia che aveva sconvolto, ancora
una volta, la vita di Neo...
"Rei sta bene... ha già ripreso conoscenza e non ha subito ferite che mettano
in pericolo la sua vita... Purtroppo, però..."
"Però...?" aveva chiesto con apprensione la signora Saiba, congiungendo le
mani sul petto.
Con un sospiro che esprimeva empatia e comprensione, il medico aveva
proseguito. "Purtroppo, però... l'impatto con l'automezzo ha danneggiato la
parte inferiore della colonna vertebrale... assieme ad alcuni importanti nervi
motori... Mi dispiace, signora Saiba, ma... temo che Rei resterà
paralizzata..."
Neo non aveva voluto sentire altro. In preda alla rabbia e al furore, si era
precipitato fuori dalla sala d'aspetto, senza quasi accorgersi di sua madre che
si portava le mani davanti alla bocca con gli occhi luccicanti di lacrime... e
del medico che cercava di confortarla, continuando a parlarle e a spiegarle la
situazione...
"Maledizione... Maledizione... perchè è successo di nuovo? Perchè la vita
continua a tirarci questi colpi bassi?" sibilò Neo con voce bassa e minacciosa,
proseguendo il suo cammino verso l'uscita del reparto. Ancora una volta, dopo
che quel verme che osava definirsi suo padre aveva abbandonato la famiglia, lui
si era ritrovato con in bocca l'amaro sapore dell'impotenza. Ancora una volta,
la sorte stava giocando con la sua vita e con quella di coloro che gli erano
vicini. Perchè? Perchè la sua famiglia non poteva essere felice? Perchè la sua
sorellina, la ragazza più buona del mondo, doveva soffrire in quel modo? Cosa
avevano fatto loro per meritarsi questo? Non era giusto... non era assolutamente
giusto!
"N-Neo-san..."
Una voce giovanile, che in quel momento suonava terribilmente sgradita al
ragazzo dai capelli bianchi, raggiunse le sue orecchie. Volgendo rabbiosamente
lo sguardo verso il corridoio dietro di lui, Neo vide arrivare un ragazzino dai
capelli neri della stessa età di sua sorella, con un'espressione terribilmente
colpevole dipinta sul volto... Hideto Tsujimoto, trafelato e sconvolto per
quanto era appena successo, raggiunse il fratello della sua amica e gli afferrò
la spalla, tenendo la testa bassa. Un sentimento di paura e apprensione lo
attanagliò quando sentì i muscoli di Neo irrigidirsi per la rabbia sotto la sua
mano... non che Hideto potesse dargli torto...
"N-Neo-san... io..." cominciò Hideto con voce tremante, cercando in qualche
modo di trattenere le lacrime che gli pizzicavano le palpebre. "...io... mi
dispiace... io... non sapevo che... oh, Neo-san, sono mortificato... è tutta
colpa mia se... se Rei-san..."
Il ragazzo dai capelli bianchi aveva sentito fin troppo. Con quale diritto
quel vermiciattolo veniva a chiedergli scusa, invece che andare a nascondersi in
qualche buco puzzolente? Che cosa ne sapeva lui di cosa volesse dire
'dispiacersi'? Accecato dall'ira com'era, Neo non era dell'umore di ascoltare
discorsi nè ragioni, nè gli importava qualcosa di chi fosse davvero la colpa:
non voleva altro che un bersaglio sul quale dirigere la sua rabbia! Con uno
strattone brutale, si liberò la spalla dalla mano di Hideto, il cui tocco gli
sembrava ormai addirittura ripugnante, e si girò di scatto, afferrandolo per le
spalle e sbattendolo contro il muro sotto gli occhi increduli delle persone
presenti.
"Ah, è tutto qui quello che sai dire?" ringhiò furiosamente, avvicinando la
sua faccia a quella di Hideto al punto che il ragazzino dai capelli neri sentì
qualche gocciolina di saliva bagnargli la faccia. "Che è colpa tua l'avevo
capito fin dall'inizio, deficiente! E' colpa tua se mia sorella ha perso l'uso
delle gambe e dovrà rimanere su una sedia a rotelle per il resto della sua vita!
Devo dire altro o ti basta così, spregevole insetto?"
"N... Neo..." mormorò Hideto, quasi troppo spaventato per parlare. Prima che
il diverbio potesse inasprirsi ulteriormente, per fortuna, un'infermiera
intervenne a separarli, afferrando uno dei polsi di Neo e rivolgendogli un fermo
rimprovero.
"Ora basta, smettila!" disse l'operatrice ospedaliera, guardando Neo dritto
negli occhi. "Posso capire che tu sia sconvolto per quanto è successo a tua
sorella, ragazzino, ma non risolverai nulla sfogandoti sul tuo amico e
disturbando gli altri pazienti!"
Neo si liberò dalla presa della ragazza con uno strattone. "Lasciami stare,
tu! Che cosa ne vuoi sapere di me, eh? E poi, lui non è mio amico! Non più, dopo
quello che è successo!" esclamò, per poi continuare ad inveire contro Hideto.
"Mi hai capito, buono a nulla!? D'ora in poi non devi più avvicinarti a Rei, nè
considerarti nostro amico! Provaci soltanto, e giuro che ti rompo i denti! Mi
sono spiegato?"
Senza neanche attendere risposta, Neo voltò le spalle allo sconvolto Hideto,
che si afflosciò in ginocchio quasi in lacrime, e iniziò a marciare fuori dal
reparto e oltre la porta d'ingresso dell'ospedale, la mente risucchiata in un
grigio turbine di pensieri rabbiosi. Senza badare agli sguardi dei presenti,
ormai tutti puntati su di lui... senza curarsi più di nient'altro... Neo Saiba
sbattè la porta dietro di sè, imprecando tra sè. Ora, l'oggetto della sua ira
erano quegli incapaci dei dottori, che nonostante tutti i progressi della
medicina non erano stati in grado di restituire a Rei la mobilità nelle gambe!
Maledetti buoni a nulla! Ma perchè era circondato da simili falliti? Perchè le
cose non potevano andare bene, una volta tanto, alla sua famiglia? Perchè non
poteva avere lui il potere di decidere del suo destino e di prendere le redini
della sua vita? Se solo ne fosse stato in grado... l'avrebbe fatta vedere, a
quella vita che aveva dato loro tante delusioni! Si sarebbe potuto costruire un
presente e un futuro radiosi! Se solo ne avesse avuto il potere...
(FINE FLASHBACK)
Continuando a tenere lo sguardo fisso sul Digivice nero, Neo si concesse un
breve sorriso ricordando l'evento, inaspettatato ma gradito, che gliel'aveva
messo in mano. "E poi... quando credevo che mi sarei dovuto rassegnare al mio
destino... mi è stata data la possibilità di sputargli in faccia!" sibilò tra
sè, muovendo le dita con bramosia sulla fredda superficie laccata del D-3. La
sensazione di potere che tale insignificante gesto gli fece provare fu
abbastanza da fargli scorrere un brivido lungo la schiena.
"Finalmente, il potere di controllare il mio destino... era nelle mie
mani!"
(FLASHBACK)
Ad un mese dall'incidente in cui Rei aveva perso l'uso delle gambe, la più
piccola dei fratelli Saiba era tornata a casa dalla riabilitazione, con notizie
buone e cattive al tempo stesso: i dottori avevano detto che c'era una
possibilità di recuperare la funzionalità degli arti inferiori, grazie ad una
particolare operazione di by-pass neurale che avrebbe rimesso in comunicazione
il suo cervello con i nervi motori interessati... ma la cattiva notizia era che
l'operazione era molto costosa, e la famiglia Saiba certo non avrebbe potuto
permettersela, se non con molti mesi, molto probabilmente anche anni, di lavoro
e sacrificio. Tuttavia, questo non aveva scoraggiato Rei e sua madre: entrambe
avevano deciso di affrontare anche questa avversità, come avevano sempre fatto
in passato... e la giovane madre aveva iniziato a lavorare ancora più duramente,
in modo da poter mettere via una somma che permettesse a Rei di tentare
l'operazione.
Neo, sfortunatamente, non condivideva il loro ottimismo: il giorno
dell'incidente, qualcosa in lui era cambiato - parlava sempre meno, non
frequentava più gli amici che aveva in comune con Rei (soprattutto Hideto), e i
suoi voti scolastici, dapprima buoni, erano calati. Sempre più immersi nella
propria amarezza, Neo si stava isolando da tutti, e passava sempre più tempo
davanti al computer, come se il freddo schermo avesse potuto fornire sollievo
alla sua rabbia. Anche quella sera, mentre Rei e sua madre stavano guardando un
pò di televisione assieme, Neo era chiuso nella sua camera, davanti al PC acceso
e alla schermata di un videogioco di Digimon, le mani che si muovevano quasi di
loro volontà sulla tastiera nel tentativo di schiacciare il nemico che si
trovava davanti a lui. Il pensiero di Neo corse a quei ragazzi chiamati
Digiprescelti, che anni prima avevano salvato Tokyo dalla distruzione totale per
mano di un potente Digimon malvagio chiamato MaloMyotismon... certo, chi è che
non li conosceva? I loro nomi erano sulla bocca di tutti gli abitanti di
Tokyo... e come se non bastasse, uno di loro, Yamato Ishida, era il vocalista
dei Teenage Wolves, la band musicale che Rei amava tanto!
Con un sospiro rabbioso, Neo afferrò strettamente il mouse. "Maledizione...
fortunati loro che hanno tutto il potere che vogliono... se avessi anch'io la
loro forza, avrei già cambiato la mia vita... io e la mia famiglia non saremmo
più alla mercè del destino... se solo potessi..." mormorò scuotendo la testa, il
respiro che usciva dai suoi polmoni in un altro sospiro.
"Non ci vuole nulla, ragazzo mio. Quel potere che cerchi... potresti
averlo già trovato!"
Una voce bassa, potente e sepolcrale al tempo stesso, che sembrava
appartenere a qualche creatura ultraterrena, risuonò improvvisamente dagli
altoparlanti del computer, riscuotendo Neo dalla trance che la sua amarezza
aveva indotto. Nello stesso tempo, la schermata del videogioco sbiadì e
scomparve dalla finestra, lasciando il posto ad uno sfondo grigio piombo quasi
nero, intervallato da alcune righe che lo facevano sfarfallare come l'immagine
di una televisione dal segnale disturbato! Per qualche strano motivo, Neo sentì
che la temperatura della sua camera si era abbassata.
"Cosa?" esclamò, guardandosi attorno. "Chi sei tu? Da dove vieni? Fatti
vedere!"
La risposta della misteriosa entità fu una breve risata gutturale, piena di
spocchia e sufficienza. "Huhuhuhuu... non mi troverai guardando in giro, Neo
Saiba. Perchè non dai un'occhiata allo schermo del tuo computer? Forse avrai
miglior fortuna..."
Il ragazzo strinse i denti irritato. Se quel buffone, chiunque egli fosse,
voleva farlo infuriare, c'era appena riuscito! "Senti, non ho tempo per le
scemenze! E non sono dell'umore giusto, quindi vedi di..." iniziò a dire,
interrompendosi quando l'immagine sulla finestra del suo PC iniziò a farsi più
nitida: anche se i contorni erano un pò traballanti, il ragazzo dai capelli
bianchi riuscì a veder emergere dallo sfondo grigio uno stregone in tunica e
cappuccio rossi, dal volto oscurato e dalle grandi ali da pipistrello spiegate
dietro la schiena, i cui scintillanti occhi senza pupille sembravano scrutarlo
minacciosamente da oltre il vetro che li separava. Vari simboli mistici ornavano
i suoi vestiti e la striscia di tessuto grigia che gli scendeva sul torace, ed
era accompagnato da un'aura di fiamme scarlatte che accentuava il suo aspetto
minaccioso. Neo rimase sbalordito davanti a quell'apparizione
soprannaturale.
Intuendo lo smarrimento del ragazzo, la creatura incappucciata sogghignò di
nuovo, gli occhi diabolici che si riducevano a fessure. "Oh, molto bene, Neo
Saiba. Mi sembra di avere catturato la tua attenzione!" tuonò, chiaramente
soddisfatto dell'impressione che stava facendo.
"Tu... tu..." balbettò Neo, cercando di mostrarsi aggressivo nonostante lo
smarrimento. "Come fai a conoscere il mio nome? E chi sei tu, tanto per
iniziare?"
Il misterioso demone alzò una mano per invitare il suo interlocutore alla
calma. "Ogni cosa a suo tempo, mio giovane amico! Prima di tutto, hai
ragione, mi devo presentare: il mio nome è Daemon, sono un Digimon, ed è già un
pò di tempo che ti tenevo sotto controllo, ragazzo mio... erano mesi che cercavo
qualcuno che potesse fare al caso mio, e tu sei senza dubbio il più adatto di
tutti quelli che ho esaminato! Ascoltami bene, dunque... se non ho capito male,
tu vorresti il potere. Il potere di manovrare la sorte a tuo piacimento... di
non essere più schiavo del tuo destino... di essere padrone della tua vita...
sono nel vero?"
Sempre più allibito, Neo guardò dritto negli occhi il demone incappucciato di
nome Daemon: nella sua mente continuavano a turbinare milioni di domande... ma
la loro eco si stava spegnendo dopo aver sentito quello che la creatura
misteriosa gli stava proponendo. Era quella parola che già da molto tempo
dominava i suoi pensieri... "S-sì... sì, è proprio così... non voglio più essere
un bambino schiavo dei rovesci della sorte! Voglio costruirmi un futuro radioso!
E' questo quello che voglio!"
"Aaaaah, ne ero sicuro!" esclamò Daemon con gioia feroce. "E...
cosa ne diresti se fossi io a darti il potere di cui senti tanto bisogno? In
cambio di un piccolo favore, si intende..."
Neo si fermò, riflettendo attentamente. Aveva sentito bene? Quel Daemon gli
stava offrendo... proprio quello che lui cercava? La forza e il potere? E se
fosse stata tutta una messinscena per prenderlo in giro? Eppure era un'occasione
troppo ghiotta per rifiutarla così... ma quale sarebbe stato il prezzo da
pagare? Qual era il favore che Daemon gli stava chiedendo? Quali conseguenze
avrebbe comportato? Ma forse ne sarebbe valsa la pena... sì, forse gli conveniva
accettare... sì, tutto per avere finalmente la possibilità di essere forte...
indipendente... di offrire alla sua famiglia qualcosa di più di quella vita di
stenti e sacrifici! Fino a quel momento, la vita si era presa gioco di lui... ma
ora era il momento di invertire i ruoli.
Voltandosi di nuovo verso lo schermo, Neo sogghignò trionfante, annunciando
la sua decisione. "Se è il potere che mi offri, Daemon... allora ci sto! Dimmi,
cosa dovrei fare per averlo? Sono disposto a qualsiasi cosa!"
Se qualcuno avesse potuto vedere il volto di Daemon, ci avrebbe visto un
sorriso che tagliava in due il suo volto demoniaco. "Sapevo che avresti fatto
la scelta più saggia, ragazzo mio. Molto bene, dunque... ascoltami con
attenzione..."
(FINE FLASHBACK)
Sì, aveva fatto la cosa migliore: quella era stata la più grande occasione
della sua vita, e sarebbe stato uno stupido a farsela sfuggire! Così, dopo aver
ricevuto da quel Daemon tutte le istruzioni necessarie, Neo aveva radunato
qualcuno che potesse aiutarlo nel suo compito: tra questi c'era anche Hideto,
nonostante tutto - Neo era sicuro che ricattarlo sfruttando il suo senso di
colpa per l'incidente di Rei avrebbe funzionato, e che se gli avesse offerto il
suo perdono in cambio di collaborazione, Hideto non se lo sarebbe fatto dire due
volte. E infatti aveva accettato...
Ed ora tutto quello che rimaneva da fare agli Alias-3, stando a quanto aveva
detto Daemon, era sfidare i bambini prescelti grazie a quei Digimon artificiali
che il Demone dell'Ira aveva creato specificatamente per loro, e portare Hikari
Yagami, la prescelta della Luce nel Dark Ocean. Neo non aveva idea del perchè
Daemon ce l'avesse tanto con i bambini prescelti, nè di cosa lui, o Dragomon, se
ne sarebbero fatti della mocciosa... ma davanti alla promessa di potere che
Daemon gli aveva fatto, simili domande perdevano di importanza!
"Sì... finalmente è il momento della mia rivincita!" pensò tra sè Neo,
afferrando ancora più stretto il suo D-3 oscuro. "Finalmente la mia vita
prenderà la svolta che avrebbe dovuto prendere già da tempo! Sarò potente...
indipendente... nessuno potrà più mancarmi di rispetto... e potrò scrivere da me
il mio destino e quello di chi mi sta attorno! Rei e la mamma... non dovranno
più soffrire come hanno fatto finora! Io farò in modo che così avvenga!"
"Neo-sama!" lo chiamò improvvisamente la voce di Sigma dalla postazione
davanti al computer. "Abbiamo localizzato il settore di interesse. Attendiamo
ordini."
Un freddo sorriso graziò il volto del ragazzo dai capeli bianchi, che si mise
in tasca in Digivice e si rimise a posto la sciarpa rossa che portava attorno al
collo con un gesto del braccio. "Ottimo, Sigma! Allora, fate tutti i dovuti
preparativi! Domani mattina dobbiamo già essere lì ed essere pronti ad
accogliere quei perdenti quando verranno a prenderci!" esclamò, facendo un cenno
a Hideto e a Mari. "Se qualcuno è così codardo da non sentirsela di venire, può
accomodarsi subito fuori dalla porta, perchè qui non ci sarà posto per le
esitazioni o i fallimenti! Allora, voi due che mi dite?"
Mari si avvicinò al suo capo e gli appoggiò un indice sulla spalla con fare
seducente. "Io scappare? Lei sta scherzando, Neo-sama... lo sa bene che io la
seguirei in capo al mondo se fosse necessario! Non sarà certo quel gruppetto di
mocciosi a farmi paura... e poi, ho un conto in sospeso con loro per come hanno
trattato il mio bellissimo Eaglemon!"
Neo annuì, rivolgendole un sogghigno. "Ottimo, Mari. Vedo con piacere che hai
fegato. E tu che mi dici, Hideto? Ti tirerai indietro come la mezza cartuccia
che sei, o preferisci tentare? Perchè sai che ti perdonerò per quello che hai
fatto a Rei solo se la missione avrà successo..."
Il ragazzino dai capelli neri sentì un brivido percorrergli la spina dorsale,
ma la sua espressione rimase neutrale. "No... no, Neo-sama, io non mi tirerò
indietro... so bene cosa la riuscita della nostra operazione comporterà per
me..."
"Bravo. Per una volta, nella tua vita, fai qualcosa di giusto." rispose Neo,
senza resistere alla tentazione di rivolgergli un ennesimo ghigno di disprezzo.
"Visto che siete tutti pronti, suggerisco di prenderci qualche ora di riposo e
poi... di dare inizio alla fase finale del piano! Vedrete, sarà un'occasione
memorabile! Segnerà la sconfitta di quei buffoni che si fanno chiamare
Digiprescelti e sancirà la nostra ascesa allo stato di più grandi domatori di
Digimon mai esistiti!"
"Non ne vediamo l'ora, Neo-sama!" rispose Mari, sbattendo le lunghe
sopracciglia e guardando languidamente Neo con i suoi occhi verdi e splendenti.
Il leader degli Alias-3, senza concedere troppa attenzione alle sue avances, si
avvicinò al computer e, dopo che Sigma si fu spostato quanto bastava a fargli
vedere lo schermo, appoggiò una mano sulla scrivania, deliziandosi gli occhi con
lo spettacolo della mappa di DigiWorld che vi era apparsa, una piccola spia
rossa intermittente ad indicare l'ubicazione del settore che a loro
interessava.
"Il momento è arrivato..."
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"Va bene, allora! A domani, e buona notte, ragazzi!"
"Ciao, Daisuke! Ciao, Veemon! Ci vediamo domani a casa di Koushiro-san!"
"E mi raccomando, siate puntuali!"
"Sicuro! State tranquilli, non tarderemo!"
"Ciao, a domani!"
Daisuke e Veemon, accompagnati dai loro amici, erano arrivati vicino al
condominio dove abitava la famiglia Motomiya, e in quel momento stavano
salutando tutti gli altri prima di ritirarsi in casa. Mentre Taichi, Hikari,
Jyou e i loro Digimon si allontanavano, girandosi di tanto in tanto per salutare
ancora, il nuovo leader dei bambini prescelti e il vivace draghetto azzurro li
seguivano con lo sguardo, sotto la gradevole brezza della sera estiva, fino a
che non furono scomparsi all'orizzonte. Fu solo a quel punto che Digiprescelto e
partner, con un profondo sospiro che bene esprimeva la loro stanchezza,
iniziarono ad incamminarsi verso l'ingresso del complesso residenziale; Daisuke
immerse una mano in tasca e ne tirò fuori un mazzo di chiavi, iniziando subito a
cercare quella del portone.
"Phew..." sospirò Veemon, muovendo un braccio in senso antiorario per
sgranchirsi le articolazioni. "Non so te, Dai... ma io ho una gran voglia di
farmi un bagno caldo e di mettere qualcosa sotto i denti! La battaglia di oggi
mi ha spompato!"
"Sì, hai ragione..." gli rispose il possessore dei Digimental del Coraggio e
dell'Amicizia, chinandosi verso di lui e dandogli una carezza sulla testa. "E'
stata una giornata pesante per tutti noi... ma ora ci aspetta una bella cenetta,
un bagno e una partita ai videogiochi! E domani saremo in forma e temprati, non
sei d'accordo?"
"Mi piace la tua idea, Dai!" esclamò il draghetto azzurro, ritrovando in un
istante il suo proverbiale entusiasmo. "Non vedo l'ora di dirne quattro a quegli
sbruffoni che credono di essere Digiprescelti migliori di voi!" I due amici
avevano ormai superato il portone d'ingresso, e chiamato l'ascensore, aspettando
che arrivasse per poi salirci e premere il bottone corrispondente al loro
piano...
Quando le porte del meccanismo si chiusero, Daisuke appoggiò la schiena allo
specchio sbiadito che ne 'decorava' la parete. Odiava ammetterlo, ma anche lui
si sentiva piuttosto stanco e provato da quella lunga giornata, e sentiva nel
petto una strana sensazione di pesantezza che non si calmava...
"Accidenti, chi si sarebbe aspettato di combattere contro altri ragazzi e
altri Digimon?" pensò nervosamente, tamburellando con le dita sullo specchio
dietro di lui. "E Tsujimoto-kun, poi... era proprio l'ultima persona che mi
aspettavo di incontrare come nemico. Certo, non posso dire di non capire il
motivo per cui si è messo agli ordini di Neo... quel buffone sta sfruttando il
suo senso di colpa per tenerlo al guinzaglio e fargli fare quello che secondo me
non vuole... e come se non bastasse, c'è anche il problema di chi sia il
mandante di questi Alias-3, o come diavolo si fanno chiamare... accidenti, è in
momenti come questo che mi rendo conto di quanto sia difficile essere un
Digiprescelto..."
Venne scosso dai suoi pensieri dalla zampina di Veemon, che si era ancorata
ai suoi pantaloncini e aveva tirato verso di sè, attirando la sua attenzione.
"Hey, Dai! Dai, mi senti?" cinguettò il draghetto azzurro, un accenno di
impazienza appena percettibile nella sua voce nasale.
Daisuke abbassò lo sguardo verso il suo compagno e si riportò alla realtà,
scuotendo la testa. "Sì, Veemon? Scusa, mi sono messo a pensare... anche se so
che non è una cosa che sono bravo a fare!" disse, cercando di fare una battuta
autoironica per alleviare un pò la tensione. Il draghetto si mise una zampina
davanti alla bocca e sghignazzò divertito, proprio mentre l'ascensore si fermava
di botto.
"Non è da te essere giù di corda, Dai!" esclamò Veemon, strizzando un occhio
con fare sbarazzino. "Vedrai che troveremo una soluzione anche a questo
problema! Capisco che affrontare altri esseri umani dia dei problemi, e anche a
me non piace... però troveremo un modo per fermarli senza dover ricorrere alla
violenza! In fondo, se davvero sono Digiprescelti come noi, anche se li ha
scelti qualcun altro... alla fine capiranno l'errore che stanno facendo! Anche
l'Imperatore Digimon, a suo tempo, lo ha capito!"
Il sorriso audace e ottimista ritornò sul volto di Daisuke. "La sai una cosa,
Veemon? Hai perfettamente ragione! Ben detto! Io stesso non avrei saputo fare di
meglio! Ma ora forza, torniamo a casa! Mamma, papà e Jun non aspetteranno altro
che il nostro ritorno!"
"Grazie delle tue lodi, Dai!" cinguettò Veemon, chiudendo gli occhi e
allargando ancora di più il sorrisone che gli troneggiava sul volto e che
metteva a nudo uno dei suoi canini. "E poi, quando avremo risolto tutto...
finalmente potrai dire ad Hikari-san quello che avevi intenzione di dirle oggi,
giusto?"
"Esattamente! E stavolta, non mi ferma nè la pioggia, nè il vento!" esclamò
Daisuke, mettendosi un pugno sul fianco e alzando melodrammaticamente l'altro in
aria, mentre un'onda giunta da chissà dove si infrangeva su una scogliera alle
sue spalle! (anche questa apparsa rigorosamente dal nulla)
Ridendo tra loro, i due amici scesero dall'ascensore e raggiunsero la porta
di casa, inserendo poi la chiave nella serratura e dando un giro. Come Daisuke
si aspettava, la porta si aprì all'istante, permettendo a Daisuke e a Veemon di
entrare nel piccolo ma comodo appartamento. Dopo essersi slacciato le scarpe e
averle lasciate a fianco del portone di ingresso, incominciò a guardarsi
attorno, rimanendo sorpreso del fatto che la sua casa fosse così silenziosa e
tranquilla. La maggior parte delle luci erano spente, e dalla cucina non
provenivano i rumori e i deliziosi profumi che annunciavano che la cena stava
per essere servita... strano, pensava che i suoi fossero già arrivati... o
almeno Jun...
"Hey, Dai, ma qui non c'è nessuno?" chiese Veemon, guardando a sua volta di
qua e di là alla ricerca di un segno di vita. "Questa casa è così silenziosa...
dove sono finiti tutti?"
"Non lo so, Veemon..." rispose Daisuke, guardandosi ancora un pò attorno.
"Provo a chiamare... Hey, c'è nessuno qui? Jun! Mamma, papà! C'è qualcuno?". Con
suo grande sollievo, sentì dei rumori provenire dalla camera di Jun, i suoni di
sedie che venivano spostate e di oggetti che venivano appoggiati. Meno male,
questo voleva dire che qualcuno c'era...
"Sto arrivando! Sto arrivando!" esclamò la ragazza, finendo di mettere a
posto le sue cose e presentandosi poi di scatto davanti al fratello minore e al
draghetto azzurro, vestita da casa. "Eccomi qui! Ciao, e bentornati..."
"Ciao, Jun! Per un attimo ho creduto che fossimo soli in casa!" esclamò
Daisuke, guardando la sorella maggiore con un certo sospetto... per quale motivo
non se ne era uscita con qualcuno dei suoi epiteti, sul tipo di 'mostriciattolo'
o 'scimmietta'? E poi, aveva un'aria un pò particolare... non sembrava la solita
pazzerella vivace, e il suo viso era oscurato da qualcosa...
"Anch'io sono appena tornata, cosa credi?" gli rispose Jun, un pò infastidita
ma con un tono già più gioviale e scherzoso. "Siete stati via tutto il giorno,
voi due, e avevo bisogno di andare un pò in giro a passare il tempo, visto che
non avevo più nessuno da tormentare! Mamma e papà non tornano a casa per cena...
hanno lasciato un messaggio in segreteria dicendo che hanno degli impegni di
lavoro, e quindi per stasera ci dobbiamo arrangiare con la cena... c'è già
qualcosa di pronto in frigo..." disse, rimettendo a posto i suoi capelli
appuntiti.
Alla menzione del concetto di 'cibo', gli stomaci di Daisuke e Veemon
decisero di reclamare i loro diritti, e un inequivocabile suono rombante si levò
da essi, risuonando nell'appartamento semivuoto. "Ora che ci fai pensare... ci è
venuta una fame tremenda!" si lamentò Veemon, appoggiandosi una zampina sulla
pancia e cominciando a sbavare lentamente.
Daisuke, nella stessa posizione del suo Digimon, si fece sentire a sua volta.
"Combattere il male fa venire un languorino..."
"D'accordo, d'accordo, voi due pozzi senza fondo... ho capito che devo andare
a cucinare qualcosa!" cercò di calmarli Jun, alzando gli occhi al cielo. "Voi
pensate a lavarvi le mani e a rilassarvi un pò, mentre io metto su qualcosa da
sgranocchiare! Poi mi raccontate tutto di come è andata la giornata, okay?"
"Certamente, mamma..." scherzò Daisuke. "Accidenti, da quando sei diventata
tu la donna di casa?"
"Da quando devo badare ad un fesso come te!" gli rispose accigliata Jun,
storcendo il naso mentre guardava Daisuke e Veemon che si ritiravano nel bagno
sghignazzando. "Ora forza, voi due! Levatevi le mani e preparatevi a cenare!
Sarà pronto tra qualche minuto!"
"All'istante!" esclamò la vocetta di Veemon, prima che i due amici si
chiudessero nel bagno. Jun si mise due dita davanti alla bocca e sghignazzò
sentendo le risate e gli schiamazzi provenienti dal bagno, poi iniziò a
dirigersi verso la cucina. Lungo la via, allungò soprapensiero una mano verso la
tasca dei suoi pantaloncini, tastando il piccolo oggetto che aveva nascosto là
dentro.
"Un Digivice... proprio a me..." pensò, stringendo le dita sulla sua
tasca. "Cavolo... questa proprio non me l'aspettavo... e chissà come la
prenderà Daisuke, poi!"
CONTINUA...
Nota dell'autore: E allora? Vi aspettavate che Jun diventasse una
Digiprescelta? No? Non posso darvi torto... ma a giudicare da quanto avviene nel
radio-drama di Digimon Adventure 02, trasmesso solo in Giappone e ambientato
dopo la fine della serie, non è un'idea così assurda: pare infatti che in quella
sede Jun, assieme ad un gruppetto di suoi coetanei, ottenga un partner Digimon e
un Digivice... anche se non so altro...
Spero che i cenni (vabbè, qualcosa di più che cenni...) di Taiora, Daikari,
Mimi / Jyou e Ken / Miyako siano riusciti abbastanza bene... sapete, ho idea che
questo, assieme all'ultimo capitolo di 'Lord of Digital Rings', sia il capitolo
in cui mi sono concentrato di più sul romanticismo! Devo ancora migliorarmi in
questo campo, lo riconosco... ma per adesso, credo che possa andare bene così!
Tenetevi pronti, in ogni caso, perchè l'atmosfera rilassata e tranquilla durerà
soltanto... fino all'inizio del prossimo capitolo! Riuscirà il piano degli
Alias-3 di portare Hikari nel Dark Ocean, e quello di Daemon di impossessarsi
del Dark Seed di Ken? Scopritelo nel prossimo capitolo, dove ci attende un nuovo
scontro con i prescelti di Daemon! Alla prossima!
Justice Gundam
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Capitolo 10 *** Risucchiata nel Dark Ocean ***
Invasion-10
Digimon Adventure 02: Invasion
Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam
Justice: Bentornati alla mia terza e ultima fanfiction Digimon Adventure 02,
amici lettori! Com'è la situazione da voi? Spero bene... anche perchè in questo
periodo la mia vita si sta facendo veramente indaffarata, tra gli ultimi esami e
il resto! Comunque, nulla potrà impedirmi di proseguire questa storia! A parte
il fatto che ho intenzione di dedicarmi ad altre storie per un pò dopo che avrò
fino il prossimo capitolo... ma tornerò presto, non vi preoccupate! Sarà solo
una... pausa di riflessione, okay?
Koushiro: Per noi non ci sono problemi, autore. Fai quello che ti senti di
fare.
Justice: Grazie, ragazzi!
Gomamon: Ma per adesso, abbiamo due capitoli da 'goderci' in compagnia... due
capitoli in cui la situazione inizierà DAVVERO a precipitare! Dragomon sta per
colpire, e Daemon lo segue a ruota! Cavolo, mi sta salendo l'adrenalina al
cervello!
Gatomon: Cioè, non sta andando da nessuna parte.
Gomamon: Hey!
Justice: Ehm, prima che questi due comincino a litigare... iniziamo a
rispondere alle recensioni che ci hanno lasciato! Francesca Akira, sono molto
felice di sentire ancora una volta tue notizie! Heh, tu non sei la sola ad
essere rimasta stupita da questo sviluppo e dal fatto che Jun sia diventata una
Digiprescelta! Per quanto riguarda Ryo... ho dei piani MOLTO grandi per lui e
Ken... ci saranno ancora accenni, certo, ma per sapere qual è la vera
connessione tra i due bisognerà attendere ancora!
Taichi: Se prevedi grane a livello cosmico, Killkenny, non posso che darti
ragione! Ma aspetta a vedere cosa ho in serbo per i Digiprescelti, i Tamers, i
Guerrieri Leggendari... e forse anche i Savers... in futuro! Ci sarano cose che
potrebbero davvero far svenire Lucemon dal terrore! Per adesso,
'accontentiamoci', per così dire, di Dragomon e Daemon!
Hikari: E a proposito, grazie del bel voo! Spero che anche i prossimi due
capitoli siano di tuo gradimento! Sicuramente, io non li apprezzerò allo stesso
modo... o_O U
Gomamon: Beh, passando ad altro... HikariKanna, all'autore fa piacere sapere
che anche a te piace Mirmo! L'autore lo guarda ogni volta che può... che,
purtroppo, vuol dire abbastanza raramente! Ci fa inoltre piacere sapere che
leggi anche storie con altre coppie... dopotutto, l'autore ne ha lette molte, di
Sorato scritte bene, e non è certo il pairing a fare la fanfiction! Anche tu sei
rimasta molto sorpresa da questo sviluppo riguardante Jun, vero? Beh, non è
proprio tutta farina del sacco dell'autore: come ha detto, si è ispirato ad un
radio-drama giapponese che è rimasto nella Terra del Sol Levante... a proposito,
l'autore è ansioso di leggere la tua one-shot su Jun! Siamo sicuri che farai un
bel lavoro come al solito!
Veemon: TopoMouse, siamo contenti che tu abbia apprezzato un capitolo
rilassante... l'autore non era convinto di aver fatto poi questo gran bel
lavoro! Il precedente sarà l'ultimo capitolo rilassante per un bel pò, tra
Dragomon, Daemon e Alias-3 a complicarci le cose... quindi, se ti piacciono i
combattimenti che l'autore mette su, reggiti forte, perchè da qui in poi ce ne
saranno un bel pò! E per quanto riguarda Jun... beh... Daisuke sta ancora
cercando di riaversi dallo shock!
Daisuke: ... o_O
Veemon (goccia di sudore): Visto cosa volevo dire? -_- U
Jun: Beh, visto che sono la nuova arrivata, una recensione ho il diritto di
commentarla io! Kari89, vedo che anche tu sei stata stupita dal mio trionfale
arrivo in scena! Tieniti sintonizzata, perchè ho intenzione di fare faville... e
siamo contenti che gli accenni di Taiora e Daikari ti siano piaciuti! L'autore
mi comunica che anche per me ci sarà una parte romantica anche per me, anche se
non sarà con Yamato... beh, vedremo...
Gatomon: E poi, autore, c'è il Digimon che affiderai a Jun... perchè ho come
l'impressione di...
Justice (scattando davanti a Gatomon e nascondendola col proprio corpo):
Hahahahahahaaa! Allora, signore e signori, siete pronti ad imbarcarvi in una
nuova avventura? Questo sarà un capitolo cruciale per il resto della storia...
quindi godetevelo, e lasciateci un commento! Ciaooo!
Gatomon: Hey! Non avevo ancora finito di...
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Capitolo 10 - Risucchiata nel Dark Ocean
La notte era trascorsa, in un'atmosfera di tranquillità che male rifletteva
la tensione che si agitava nei cuori di dodici adolescenti che si stavano
preparando al nuovo confronto con le loro controparti oscure. Non erano ancora
scoccate le sette di mattina quando i primi, luminosi raggi del sole di Agosto,
iniziarono a splendere su Tokyo, e le luci artificiali che avevano reso viva la
grande metropoli anche nell'oscurità si spensero man mano. Per le strade,
cominciavano già a circolare automobili e mezzi pubblici, e i treni della
metropolitana, che proseguivano il loro continuo viavai da un quartiere
all'altro, si riempivano di pendolari. La città, inconsapevole di quanto stava
accadendo nel mondo infinitamente vicino e infinitamente lontano dal loro, stava
riprendendo il suo ritmo di vita incalzante e frenetico...
In un piccolo appartamento di Shibuya, una ragazzina dai capelli castani si
stava svegliando. Rei Saiba, la ragazza che aveva ricevuto appena il giorno
prima le Luci della Vittoria da Azulongmon, e che subito dopo era tornata a casa
nel Mondo Reale per non dare ulteriori preoccupazioni a sua madre, era distesa
sul suo letto sul fianco sinistro, le braccia raccolte contro il corpo in
posizione fetale. Un piccolo raggio di sole, filtrando da una persiana non del
tutto chiusa, le illuminava una guancia, accentuando la sua aria innocente. I
suoi bei capelli castani, che incorniciavano il suo viso pulito e dolce, erano
un pò scompigliati a causa del sonno, ma mantenevano comunque la loro forma un
pò a caschetto. Tenendo gli occhi chiusi, la ragazzina inspirò profondamente con
il naso, poi aprì la bocca e sbadigliò lentamente, aprendo poi con esitazione i
suoi grandi occhi pieni di vita e guardando fisso davanti a sè, non ancora
sveglia del tutto.
Finalmente, dopo qualche secondo di oscurità, gli ormai familiari mobili
della sua camera ripresero forma davanti a lei, seguiti da alcuni peluche, dalla
sua scrivania, dal suo computer ora spento... e dalla sedia a rotelle con cui
era ormai familiare; sentendosi ristorata dopo la lunga dormita, Rei si mosse
sul letto, trascinando come meglio poteva le gambe paralizzate, e si mise con la
schiena appoggiata al muro, un leggero sorriso sulle labbra mentre si
stiracchiava le braccia anchilosate. Quando la sensibilità tornò nel suo corpo,
la ragazzina si strofinò gli occhi con la mano destra e si guardò attorno,
riabituando i propri occhi alla luce naturale. Forse per qualche strano gioco
del destino, il primo oggetto specifico su cui la sua vista si posò fu il suo
medaglione verde e arancione, che emanava una luce bianca appena percettibile da
quando aveva fatto visita al santuario di Azulongmon il giorno prima.
Il sorriso di tranquillità sbiadì all'istante dal visetto di Rei: la vista
del misterioso talismano le aveva ricordato, nel caso ce ne fosse stato ancora
bisogno, del ruolo che lei era destinata a giocare nelle vicende di DigiWorld, e
del ruolo che suo malgrado stavano giocando anche suo fratello, Hideto e i loro
'amici'. "Le dieci Luci della Vittoria..." riflettè tra sè, battendo con
l'indice sul materasso spiegazzato. "Dovrebbero essere l'arma che consentirà
agli altri Digiprescelti di sconfiggere Daemon una volta per tutte... ma prima
dovrò trovarli, il che non si prospetta esattamente un'impresa molto facile...
accidenti, se solo avessi una traccia... qualcosa per iniziare a cercarli... Ma
certo, che stupida! Come ho fatto a non pensarci prima!" si rimproverò
mentalmente, sbattendosi il pugno destro sul palmo della mano sinistra.
"Quasi mi dimenticavo che Ishida-san è uno di loro! Se riuscissi a
contattarlo e a parlargli della situazione, poi non sarebbe un problema
consegnare le Luci della Vittoria anche agli altri! Il problema, adesso, è come
fare a raggiungerlo e a combinare un incontro... accidenti, forse penserà che
sono la classica fan adorante che non lo lascia un secondo in pace! Però, è una
cosa che devo fare... e devo pensare ad un modo..."
I suoi pensieri furono interrotti da un gentile ma deciso toc toc alla
porta della sua stanza. Sapendo bene di chi si trattava, Rei alzò lo sguardo,
allungando nel frattempo la mano verso il medaglione per afferrarlo e metterselo
al collo.
"Buongiorno, mamma! Entra pure!" esclamò, la voce ancora un pò assonnata.
Subito dopo, la maniglia della porta si abbassò, con un secco suono di
serratura, e la signora Saiba entrò lentamente nella camera della figlia,
portando con sè un vassoio sul quale era appoggiata una tazza fumante con
accanto dei biscotti che emanavano un invitante profumino. Il suo viso aveva la
sua classica espressione gentile e un pò triste mentre si avvicinava a Rei.
"Ben svegliata, Rei..." mormorò la signora Saiba, avvicinandosi al letto e
appoggiando il vassoio sul comodino accanto al letto. Quando la ragazzina
paralitica posò lo sguardo sulla tazza di tè verde e sui biscotti al cioccolato
appoggiati su di esso, gli occhi le si illuminarono, e un paio di stelline
iniziò a luccicare comicamente dietro di lei!
"Oh, oooooh! Accidenti, mamma, tu mi vizi! Addirittura il servizio in camera,
stamattina!" scherzò Rei, deliziandosi gli occhi con la vista di alcuni dei suoi
cibi preferiti. "Certe cose le si vede soltanto negli hotel a cinque
stelle!"
La giovane madre rise della battuta della figlia. "Ho pensato che, una volta
ogni tanto, concedere qualche sfizio al mio gioiellino non avrebbe potuto che
farle bene!" rispose, strizzando un occhio in segno di intesa. Dopo aver annuito
in segno di ringraziamento, Rei prese la tazzina, ci soffiò sopra un paio di
volte, e prese un sorso della bevanda calda. Il sapore delizioso che sentì in
bocca contribuì a risollevarle il morale.
"Grazie, mamma!" ringraziò con calore, appoggiando la tazza sul vassoio.
"Proprio quello che mi ci voleva per svegliarmi in allegria!"
"Oh, per me è un piacere..." rispose la madre, accarezzandole la testa. Poi,
con tono più malinconico. "Purtroppo, speravo di poterti dare il buongiorno con
la notizia che Neo e gli altri erano stati ritrovati... e invece niente da fare,
nonostante tutto..."
Rei sospirò, afferrando distrattamente un biscotto. "Non li hanno ancora
trovati, vero, mamma?" mormorò, cercando di non far vedere che lei in realtà
sapeva dove erano finiti suo fratello e i suoi compagni.
La signora Saiba scosse la testa desolata. "Mi dispiace... ma è proprio così.
Gli investigatori di polizia stanno battendo tutte le possibili strade, ma
finora non hanno trovato tracce. Hanno detto che oggi faranno una serie di
domande ai genitori di Hideto e degli altri... e speriamo che qualcosa riescano
a scoprire."
"Sì, capisco..." mormorò la ragazzina, spostandosi sul letto per mettersi più
comoda. Mentre pronunciava queste parole, sentiva come un peso nel torace, il
peso che viene dal conoscere la verità e non poterla rivelare. Del resto, come
avrebbe potuto spiegare quella storia dei Digiprescelti, di DigiWorld e del suo
medaglione a sua madre? La signora Saiba aveva sempre creduto che quel talismano
fosse un portafortuna regalatole da Hideto pochi mesi prima... e per il momento
era giusto che fosse così. Sperava soltanto che la situazione non precipitasse
di colpo, prima che lei potesse fare qualcosa per aiutare i ragazzi
prescelti...
"Mi dispiace doverti nascondere la verità, mamma..." pensò tra sè,
prendendo un altro morso dal biscotto che teneva tra le mani e mandandolo giù
senza quasi sentirne il sapore. "E mi dispiace non poter condividere le tue
speranze... ma la polizia non troverà mai Neo, Kideto-kun e gli altri, neanche
setacciando l'intera contea di Tokyo per settimane. Loro sono in un luogo dove
le forze dell'ordine non potranno mai arrivare..."
Scuotendo la testa, la signora Saiba cercò di concentrarsi sul presente.
"Comunque, Rei, adesso non ti preoccupare più di tanto... in fondo, tuo fratello
è un ragazzo in gamba, e sa come cavarsela. Sono sicura che lo ritroveranno sano
e salvo. Tu, intanto, mangia la tua colazione, mentre io mi preparo. Magari oggi
pomeriggio andiamo a fare un giro assieme al parco, ti va?"
Il sorriso tornò sul volto di Rei. "Certamente, è da tanto tempo che non ci
andiamo! Se devo essere sincera, mi ero un pò stufata di starmene tappata in
casa... quindi, sono d'accordo!" rispose con entusiasmo.
"Bene. Allora, intanto fai con comodo la tua colazione! Io stamattina dovrò
sbrigare un pò di faccende domestiche, ma oggi pomeriggio sono libera." concluse
la signora Saiba, iniziando a muoversi verso la porta. "Se ti serve qualcosa,
non esitare a chiamarmi, okay? Buona colazione, tesoro!"
"Grazie, mamma, sto benissimo così! Comunque, se avrò bisogno, ti chiamerò...
a dopo!" rispose Rei, alzando una mano per salutarla. Dopo aver ricambiato il
gesto, la signora Saiba scomparve oltre la porta e iniziò a dedicarsi alle
faccende di casa, lasciando la figlia ai suoi pensieri. Per un pò, Rei continuò
a guardare verso la porta, come per accompagnare la mamma con il pensiero, poi
prese un altro sorso di tè e sospirò; ancora una volta, la consapevolezza della
responsabilità che gravava sulle sue spalle si faceva sentire... per quanto lei
cercasse di non farsene influenzare troppo, alla fine i suoi pensieri
ritornavano sempre a quello che Azulongmon le aveva detto...
"Va bene... allora, dopo aver fatto colazione ed essermi preparata,
comincerò a cercare di contattare Ishida-san e informarlo della situazione...
sperando che non sia già troppo tardi..." pensò tra sè, allungando di nuovo
la mano verso il medaglione che portava al collo e tastandolo con la punta delle
dita. Il metallo di cui era composto era freddo al tocco, ma la luce che lo
avvolgeva emanava uno strano quanto confortante calore...
"Santo cielo, chi lo avrebbe mai detto?" riflettè la ragazzina,
rigirandosi il medaglione tra le dita. "Le speranze del Mondo Digitale, e
forse anche del Mondo Reale, sono tutte riposte in un piccolo pezzo di metallo,
affidato alla più normale di tutte le ragazze... il cui fratello collabora con
Daemon, per giunta! Certo che a volte il destino sa essere tristemente
ironico..."
Dopo aver preso un profondo respiro intriso di malinconia, Rei abbassò di
nuovo lo sguardo verso la tazza di tè verde, ora intiepidito, che stava sul
vassoio appoggiato alle sue ginocchia. I grandi occhi castani del suo riflesso
sulla superficie della bevanda le restituirono lo sguardo, e con esso i dubbi e
le insicurezze che brillavano in essi. Ma ben presto, l'espressione incerta
della ragazzina fece posto ad uno sguardo determinato: lei aveva lottato fino a
quel momento, senza mollare mai, per restituire un pò di felicità a sè stessa e
alla sua famiglia... ed ora, le veniva richiesto di combattere ancora, e lei
l'avrebbe fatto!
"Comunque vada, io non mi tiro indietro..." proseguì tra sè. "Non
la deluderò, Azulongmon-sama! Farò la mia parte al meglio delle mie possibilità,
e aiutarò i ragazzi prescelti a sconfiggere Daemon! E... Neo... ti aiuterò a
ritrovare il ragazzo buono e gentile che eri una volta! Di questo puoi starne
certo... tu hai sempre fatto tanto per me, e ora tocca a me ricambiare!"
Come in risposta ai suoi pensieri, il medaglione di Azulongmon brillò di una
luce un pò più intensa...
----------
Nel Mondo Digitale, qualcun altro stava controllando la situazione con aria
preoccupata... davanti al suo computer principale, Gennai osservava i cinque
puntini rossi e luminosi che stavano lampeggiando in corrispondenza di un
settore vicino al centro di DigiWorld, segnalando ancora una volta un accesso
illegale. Questo non poteva che voler dire... che quegli Alias-3 di cui i
ragazzi gli avevano parlato erano già tornati alla carica! La guida di DigiWorld
immaginava che i Digiprescelti oscuri si sarebbero presi due o tre giorni di
pausa, dopo essere stati sconfitti in battaglia dai ragazzi, e invece...
"Venerabile Gennai! Sono tornati quegli invasori?" si sentì una voce tonante
ma benevola provenire da dietro di lui. Il saggio rivolse lo sguardo dietro di
sè, per vedere l'alta e muscolosa figura di Leomon, il volto fiero seminascosto
dalle ombre, apparire dall'oscurità che permeava la sala del mainframe. Anche
l'uomo-leone stava osservando i cinque segnali lampeggianti sulla cartina, e il
suo sguardo stoico e al tempo stesso intenso era incrinato da un'ombra di
preoccupazione...
"Oh, Leomon, sei tu... aspettavo il tuo arrivo." rispose Gennai, invitando il
nobile guerriero a mettersi al proprio fianco. "Anzi, scusa se non sono venuto
ad accoglierti come meritavi."
Leomon annuì, senza cambiare espressione. "Non si preoccupi, venerabile...
posso capire che la recente crisi in cui DigiWorld è precipitato stia occupando
gran parte del suo tempo. Comunque, se può farla sentire più tranquillo, io non
sono l'unico ad essere venuto." disse, accennando al corridoio da cui era
entrato. Sulla porta d'ingresso della sala di controllo, erano apparse altre due
figure: una possente e muscolosa come Leomon, con due distintiva corna ai lati
del cranio e una grande mazza d'osso in una mano... e l'altra piccola e tonda,
coperta da una corta pelliccetta, con un paio di minuscole ali sulla schiena.
Non era difficile, anche se i loro lineamenti erano oscurati, capire di chi si
trattava.
"Gennai..." disse la creaturina alata, la cui vocetta risuonava acuta come
vetro tagliato, ma infinitamente più melodiosa. "Abbiamo pensato che ci sarebbe
potuto essere bisogno anche del nostro aiuto, e quindi..."
Il bestione con la clava alzò le spalle, cercando di darsi un'aria
strafottente. "Ah, non guardate me!" grugnì, il tono di voce burbero, ma in
fondo bene intenzionato. "Io sono qui soltanto perchè non voglio certo dare a
Leomon il vanto di essersi dato da fare più di me!"
"Vedo che siete venuti anche voi..." disse Gennai, voltandosi verso le due
figure e facendo loro un rispettoso inchino. "Ogremon, Piximon... prego,
accomodatevi! Mi fa piacere rivedervi, in questo momento difficile, e vi
ringrazio per essere venuti."
"Di niente..." rispose Leomon, per poi concentrarsi di nuovo sullo schermo, e
sui puntini lampeggianti che indicavano gli accessi non autorizzati. Gli altri
due Digimon lo raggiunsero poco dopo. "Allora, quelli sarebbero i famosi intrusi
che hanno attaccato DigiWorld in questi ultimi tempi... davvero, non avrei mai
creduto che dei Digiprescelti sarebbero arrivati a tanto."
"Ma la mia domanda è: come hanno fatto a diventare Digiprescelti?" si chiese
Piximon. Certo non poteva essere stato Azulongmon... ma allora, chi altri
possedeva il potere di creare dei Digivice? E per quale motivo, poi, li avrebbe
consegnati a persone tanto distruttive?
Gennai scosse la testa. "Non ne abbiamo idea, nè io nè i ragazzi. Ma per
adesso, credo sia meglio concentrarci sul respingere il loro attacco... e
questo, mio malgrado, significa disturbare ancora una volta Taichi, Daisuke e
gli altri. Vediamo un pò in quale settore si è verificato l'attacco..." Dopo
aver spostato il mouse sulla zona in cui era stata rilevata l'intrusione, e aver
dato un'occhiata ad alcune scritte apparse in corrispondenza di essa, Gennai
proseguì, aggrottando le sopracciglia per la sorpresa. "Settore
005-0X-IPSILON?"
Gli occhi neri e luccicanti di Ogremon avevano seguito il cursore sullo
schermo del gigantesco computer, fino al settore incriminato. Sulle prime, il
Digimon dalla pelle verde non sospettò nulla, ma pochi istanti dopo gli
riaffiorarono alla mente i ricordi di tanti anni prima... dov'è che aveva già
sentito parlare di quel settore? E in termini non molto lusinghieri, per
giunta... Finalmente, Ogremon saltò su e schioccò le dita della mano libera,
attirando su di sè l'attenzione degli altri. "Cavolo! Ma certo, come ho fatto a
dimenticarmene? E' maledettamente vicino al luogo dove sorgeva la Spiral
Mountain!"
"Cosa?" chiese Leomon all'amico-rivale. "Ne sei sicuro?"
"Altrochè!" confermò Ogremon, un pò seccato dal fatto che Leomon dubitasse
delle sue affermazioni. "Ci sono stato lì, sei anni fa, quando i ragazzi hanno
preso a calci nel sedere Piedmon! Quindi non mi sembra un caso che quelle
sottospecie di Digiprescelti di serie B abbiano scelto quella zona, come loro
prossimo bersaglio..."
"Per quanto incredibile possa sembrare, Ogremon ha detto qualcosa di
sensato." commentò Piximon, strappando un grugnito irritato al Digimon orco. "Ho
sentito dire che, nei dintorni di quella zona, i confini dimensionali tra il
Mondo Digitale dell'Est e altre dimensioni si fanno più labili, il che vuol dire
che in quella zona è decisamente più facile aprire dei Digiport..."
Gennai aveva ascoltato con attenzione tutto quello che il folletto rosa aveva
detto. Sì, anche lui aveva sentito dire una cosa del genere... ma era il fatto
che Piximon avesse parlato di 'altre dimensioni' a lasciarlo perplesso. Di quali
'altre dimensioni' poteva trattarsi? Sicuramente non altri Mondi Digitali... le
barriere tra l'uno e l'altro erano troppo potenti, e nessun Digiport sarebbe mai
stato in grado di connetterli...
"Beh, certo, c'era stata quella volta in cui Ken e Ryo... beh, al momento
non importa, quello era un caso più che eccezionale!" riflettè,
interrompendo la sua linea di pensiero prima di disperdersi in essa. "Hmm...
gli Alias-3 hanno scelto un luogo in cui è facile aprire dei Digiport... però,
ancora non capisco come mai dovrebbero voler attirare lì i ragazzi... che cosa
gliene viene? Una cosa è certa, i D-3 oscuri di quei ragazzi ci hanno riservato
diverse sorprese... e ho paura che non abbiamo ancora visto tutto!"
"Se permette, venerabile Gennai, credo che la cosa migliore, adesso come
adesso, sia avvertire i ragazzi di questo attacco, e informarli di prestare
estrema attenzione." propose Leomon. "Io mi unirò a loro, se mi è
consentito."
Ogremon si fece avanti a sua volta. "Se ci sei tu, Leomon... allora non posso
non partecipare anch'io alla spedizione!" esclamò, raccogliando la sua pesante
mazza d'osso e appoggiandosela sulla spalla con una nonchalance che la diceva
lunga sulla sua forza fisica. "Vedrai che questa volta sarò io a superare te!".
Sentendo le spacconate del rivale di Leomon, Piximon alzò gli occhi al cielo
divertito. Erano passati tre anni, ma Ogremon aveva ancora quel chiodo
fisso...
Gennai annuì, rivolto ai due muscolosi Champion. "Vi ringrazio... il vostro
aiuto sarà sicuramente molto utile ai ragazzi, ma vi chiedo di stare molto
attenti. Da quanto mi hanno raccontato, gli Alias-3 hanno a disposizione dei
Digimon di livello Mega." li avvertì. Dopo aver ricevuto i cenni di assenso di
Leomon e Ogremon, il saggio rivolse nuovamente la sua attenzione al mainframe e
iniziò a comporre un messaggio, con l'intenzione di inviarlo ai Digiprescelti...
ma i suoi pensieri continuavano ad andare alla particolarità del settore in cui
gli Alias-3 erano apparsi, a quali intenzioni potessero avere... e soprattutto,
a chi stesse dietro tutta quella confusione! C'erano due nomi, su tutti, che gli
tornavano in mente... uno dei quali avrebbe spiegato, almeno in parte, anche il
mistero dei D-3 oscuri... ma Gennai sapeva (o almeno, sperava) che l'idea era
assurda... da dove erano confinati non avrebbero mai potuto interagire neanche
con il Mondo Digitale, figurarsi poi con quello Reale. Era così, vero? Lo stesso
fatto che gli fosse venuto questo dubbio gli fece correre un brivido lungo la
spina dorsale...
"Ho un brutto presentimento... molto presto accadrà qualcosa di terribile,
ma non riesco ad immaginare cosa... spero che non si tratti di uno di quei
due... se così fosse, sarebbe un disastro per tutti noi..."
----------
Un'ora dopo, nel Mondo Reale, tutti i Digiprescelti di Tokyo avevano ricevuto
il messaggio di Gennai, e su due piedi avevano sbrigato le loro faccende
mattutine e si erano contattati tra loro con un giro di telefonate, dandosi
appuntamento come al solito a casa di Koushiro, da dove erano soliti partire per
i loro viaggi a DigiWorld anche durante gli incidenti di Mephistomon e Balormon.
A contribuire ad alzare ancora di più la tensione, che già era arrivata alle
stelle, aveva pensato un avvertimento di Gennai posto alla fine della mail, che
diceva di prestare ulteriore attenzione in quanto il settore attaccato dagli
Alias-3 presentava delle particolarità inquietanti...
Tra la gente che iniziava ad affollare le vie di Tokyo quel giovedì mattina,
si muovevano con aria pensierosa un bel ragazzo alto e asciutto, dai capelli
biondi e gli occhi azzurro cielo, vestito di una t-shirt rossa decorata con dei
kanji scritti in nero, un paio di pantaloni neri leggeri, e un paio i sandali...
e un simpatico Digimon simile ad un grosso lucertolone con addosso una
pelliccetta bianca decorata da motivi blu, con un lungo corno dorato sulla
fronte. Yamato Ishida e il suo fedele partner, Gabumon, si erano mossi di casa
molto presto, prendendosi appena il tempo di preparare la colazione per il
signor Ishida e avvertire i componenti della band di Yamato, i Teenage Wolves,
che non sarebbero stati disponibili per la giornata. Entrambi loro si dirigevano
verso la nuova prova che li attendeva con una grande determinazione, e al tempo
stesso una profonda ansia: erano coinvolti nella nuova battaglia ad un livello
ancora più personale rispetto agli altri ragazzi, e sapevano bene che entro
breve avrebbero dovuto vedersela di nuovo con Neo e con la sua banda. Era forse
l'occasione migliore per cercare di convincerli a cessare le loro ostilità nei
confronti di DigiWorld, e farsi dire chi fosse il loro misterioso superiore, ma
entrambi sapevano che Neo non sarebbe stato certo disposto a discutere,
consumato com'era dalla rabbia e dall'odio...
Yamato era stato particolarmente colpito dall'affermazione che il capo degli
Alias-3 aveva fatto il giorno prima, appena dopo la battaglia: aveva accusato il
giovane cantante di essere una delle cause per cui Rei era condannata alla sedia
a rotelle... ma il fatto era che Yamato, prima del famoso giorno dell'incisione
in cui aveva conosciuto Hideto, non aveva mai neanche sentito parlare di Rei!
Allora, perchè il fratello puntava l'indice contro di lui? Una cosa era certa,
stando a quanto aveva detto Rei, Neo non era più la persona che era una volta, e
si stava facendo portare per mano dal suo rancore... sia Yamato che Gabumon
avevano preso molto a cuore la storia di quella sfortunata ragazza, e sentivano
che era un loro dovere aiutarla per quanto possibile. Era questo il motivo per
cui si apprestavano ad affrontare la nuova avventura con tanta
determinazione.
"Senti, Yamato..." disse ad un certo punto Gabumon, alzando lo sguardo verso
il suo partner umano mentre i due amici erano fermi ad un semaforo rosso. Ormai,
avevano quasi raggiunto l'appartamento della famiglia Izumi, ed erano in
perfetto orario sulla loro tabella di marcia.
Yamato si voltò verso il rettile impellicciato. "Sì,
Gabumon, dimmi... c'è qualche problema?"
"No, nessun problema, però... sai, mi stavo chiedendo una
cosa..." proseguì il Digimon, grattandosi il mento con una delle sue grosse
zampe artigliate. "Ecco... ora avremo la possibilità di incontrare di nuovo Neo,
Hideto e quegli altri due ragazzi... stavo pensando, come potremmo fare per
convincere Neo a desistere dai suoi intenti? Avevamo parlato, certo, di tentare
di risolvere la situazione con il dialogo, ma abbiamo un'idea di cosa dire?"
Yamato annuì, approvando la domanda che il suo Digimon si
era posto. In effetti era vero... non avevano pensato a degli argomenti validi
con cui avvicinare gli Alias-3 e il loro capo, e quei ragazzi, a parte Hideto,
non davano l'impressione di essere tipi in vena di discutere. Anche Hideto, poi,
era talmente soggiogato da Neo che probabilmente avrebbe reagito anche lui con
ostilità, obbedendo più alle intenzioni del suo capo che non alle proprie.
Dovevano scegliere bene le parole, se volevano avere qualche possibilità che la
diplomazia servisse allo scopo... Tuttavia, Yamato aveva già qualche idea su
come far deporre le armi a Neo. Un'idea che gli veniva da quello che si sarebbe
potuto definire 'istinto del fratello maggiore'...
"Si tratta pur sempre di un essere umano come noi, con i
suoi sentimenti e i suoi affetti. Se sapesse quanto Rei e sua madre sono in pena
per lui, sono convinto che Neo capirebbe..." pensò ad alta voce Yamato. "Per
quanta rabbia e rancore possa provare, non è possibile che non tenga più alla
sua famiglia."
Gabumon annuì, in perfetto accordo con il suo partner. Di
tutti i Digiprescelti, Yamato era uno di quelli che sentiva più profondamente il
problema del legame con i genitori, i fratelli e i parenti in generale, il che
si doveva soprattutto alla separazione dei suoi genitori quando lui e Takeru
erano ancora molto piccoli... sì, quello poteva essere un modo di avvicinare Neo
e farlo desistere dai suoi malvagi intenti... tuttavia, restava ancora il
problema degli altri tre, dei quali sapevano poco o niente: Gabumon si stava
chiedendo se, nell'ipotesi che il loro capo avesse abbassato le armi, loro
avrebbero seguito il suo esempio, o avrebbero testardamente continuato per la
loro strada? Conoscendolo, Hideto avrebbe probabilmente optato per la prima
possibilità, ma gli altri? E poi, il misterioso individuo che aveva consegnato
loro i Digivice, come avrebbe reagito alla notizia che i suoi Digiprescelti
avevano cessato le ostilità? Sicuramente, non se ne sarebbe rimasto con le mani
in mano...
"Beh, credo che sia meglio pensare
ai nostri problemi nell'ordine in cui si presentano..." riflettè infine il
rettile-cane, notando che la luce del semaforo era diventata verde. "Cercheremo di far ragionare quei ragazzi e di farci dire da
chi hanno ricevuto i Digivice, poi vedremo il da farsi..."
I due compagni attraversarono la strada e percorsero la
strada che ormai conoscevano a memoria, per arrivare al condominio dove abitava
la famiglia Izumi pochi minuti dopo. Quasi tutti i Digiprescelti erano già
riuniti vicino al portone d'ingresso, e salutarono il giovane cantante e Gabumon
con le mani mentre questi si avvicinavano.
"Hey, Yamato! Gabumon! Siete in perfetto orario!" disse
Jyou, dando un'occhiata al suo orologio.
"Ciao, fratellone! Ci fa piacere vederti!" lo salutò
Takeru, agitando una mano. Yamato, raggiunto il gruppo dei suoi amici, si
scambiò un cinque con il fratello minore, poi lui e Gabumon si rivolsero agli
altri. "Salve, ragazzi!" salutò il Digiprescelto dell'Amicizia. "Ci siamo già
tutti?"
Sora storse il naso. "Beh, in realtà mancano i soliti
ritardatari... ti lascio immaginare chi potrebbero essere!". A queste parole,
Yamato si mise una mano dietro la nuca e fece una breve risata. "Sì, Sora-san...
è più che evidente a chi ti riferisci..."
Takeru diede un'occhiata al suo orologio da polso, mentre
Patamon, che gli svolazzava vicino, guardava verso l'orizzonte, dal quale si
stavano avvicinando alcune figure familiari. "Beh, dai, questa volta è andata
meglio del solito... eccoli che stanno arrivando!" disse il piccolo mammifero
alato, scorgendo Taichi, Hikari, Daisuke e i loro Digimon che arrivavano di
corsa. In meno di un minuto, anche i sei membri mancanti si erano uniti ai loro
compagni, appoggiandosi le mani sulle ginocchia e prendendo fiato dopo la corsa
che avevano fatto.
"Hanf... hanf... scusate... il ritardo..." ansimò Taichi,
alzando lo sguardo verso i suoi amici e scostandosi una frangia dei suoi ribelli
capelli castani dagli occhi. "Io e Agumon... siamo rimasti un pò troppo tempo in
bagno... e siamo dovuti venire qui... di corsa..."
"Un quarto d'ora di troppo..." lo stuzzicò Gatomon, anche
lei senza fiato. "Ieri sera... tu e il tuo amico... avete voluto strafogarvi...
ed ecco il risultato!"
"E poi... non venire a cercare la scusa... che fate una
vita attiva... e dovete alimentarvi... okay, fratellino? Huff... huff..." si
lamentò Hikari, mettendo a posto la corta coda di capelli che le fluiva lungo la
schiena, facendola assomigliare ad una versione ringiovanita di sua madre.
Taichi e Agumon si misero una mano dietro la nuca e sghignazzarono nervosamente,
con tono apologetico.
"Heheheee... già, hai ragione, Hikari... ma non te la
prendere, quello che è fatto è fatto, no? E poi, quello che conta è che siamo
arrivati giusto in tempo per l'appuntamento, no?" disse il piccolo dinosauro
dalle squame arancioni. Una breve risata da parte del resto del gruppo accolse
la giustificazione di Agumon.
Sora, trattenendo a stento una risatina, alzò gli occhi
verso il cielo con aria di falsa esasperazione. "Proprio tipico di
Taichi-chan... non è cambiato affatto da questo punto di vista!" mormorò tra sè,
mentre Mimi e Palmon, al suo fianco, sembravano aver già rinunciato a
trattenersi.
"Io invece... huff... huff..." si giustificò Daisuke.
"Sono stato aggredito da una coppia di genitori apprensivi che hanno voluto a
tutti i costi farmi portare 'due cosine' con me a DigiWorld... cavolo, neanche
facessimo un corso di sopravvivenza!". Con queste parole, voltò la schiena verso
i suoi compagni, che strabuzzarono gli occhi increduli quando videro sulle sue
spalle un grosso zaino nero, stipato di cianfrusaglie al punto che sembrava in
procinto di esplodere da un momento all'altro!
"Due cosine?" esclamò Miyako, aggiustandosi stupita gli
occhiali. "Se quelle sono due cosine, non vorrei mai vedere come ti concerebbero
per un'uscita di una settimana!"
Veemon alzò le spalle. "Hanno detto che avevano paura che
qualcuno ci confinasse di nuovo a DigiWorld, come quella volta di tre anni fa...
e che ieri, visto che erano fuori per lavoro, non hanno avuto il tempo di
organizzarci il bagaglio a dovere... certo che questi genitori umani a volte
sono così strani..."
"Oh, ben arrivati! Ci fa piacere vedere che siete tutti
in orario!" li accolse la ben conosciuta voce nasale di Tentomon dal portone di
ingresso del condominio. Su di esso, erano apparsi Koushiro Izumi e il suo buffo
partner, che erano scesi come avevano visto che si era radunata un bel pò di
gente sotto casa loro.
"Hey, Koushiro-kun! Buongiorno!" salutò Taichi.
"Buongiorno a voi, ragazzi..." rispose il Digiprescelto
della Conoscenza, rivolgendosi a tutti loro e facendo loro un inchino formale.
"Vedo che siete arrivati già tutti... e immagino che non ci sia bisogno di
aggiungere nulla a quanto ci siamo già detti per telefono... giusto?"
"Purtroppo no, non ce n'è bisogno..." rispose Ken,
guardando lo schermo del suo D-3. "Gli Alias-3 hanno attaccato di nuovo
DigiWorld, e per giunta hanno scelto un settore che, stando a quanto dice
Gennai, presenta delle particolarità inquietanti..."
"Cavolo, visto che è estate, uno si aspetterebbe che
questi tipi si prendessero almeno il tempo di farsi una nuotatina
rinfrescante..." si lamentò Gomamon, afflosciandosi melodrammaticamente a terra.
"Invece no, devono per forza darci fastidio ogni santo giorno! Ma non si
stancano?"
"Non hanno neanche fatto riposare i loro Digimon, dopo il
nostro combattimento..." aggiunse Armadillomon. "Cosa avranno in mente?"
Iori sospirò. "E' quello che ci chiediamo tutti,
Armadillomon..."
"Beh, quello che c'era da dire lo abbiamo detto." prese
la parola Daisuke, rivolto a tutti i suoi amici. "Ascoltatemi, ragazzi, abbiamo
fatto molta strada come Digiprescelti, e finora abbiamo superato tutti gli
ostacoli che ci siamo trovati davanti. Ora, siamo chiamati di nuovo a difendere
DigiWorld, questa volta da degli esseri umani come noi, e più appropriatamente
dal misterioso burattinaio che li sta manovrando. So che ce la possiamo fare
anche questa volta, e ora abbiamo un'idea di cosa aspettarci dai nostri
avversari... quindi io dico, andiamo là e facciamo vedere loro cosa significa
davvero essere un Digiprescelto! Che ne dite?"
Hikari annuì, spalancando un pò gli occhi. "Lo sai,
Dai-kun... devo congratularmi con te. E' stato un discorso ad effetto, sul
serio..." commentò.
Daisuke si mise una mano dietro la nuca e arrossì
leggermente. "Heheee... beh, grazie... me l'ero preparato prima, in
realtà..."
"Sì, riconosco anch'io che è stato un bel discorso..."
assentì Taichi, impressionato dalle parole del suo allievo. "Ma ora forza,
muoviamoci! Gennai ha già avvisato Catherine, Michael, Derek e Rosa, e inoltre
sembra che anche Leomon, Ogremon e Piximon abbiano deciso di accompagnarci."
Koushiro annuì a sua volta. "Beh, è senz'altro una buona
notizia... comunque ricordatevi, prima di tutto tenteremo di avvicinare Neo e i
suoi compagni con la diplomazia. Ricorreremo alla forza solo se rifiuteranno di
ascoltarci, okay? Ora forza, venite! I miei genitori sanno già di cosa sta
succedendo, e hanno detto che per loro non è un problema se usiamo la mia camera
e il mio PC per accedere a DigiWorld... si sono solo raccomandati di fare molta
attenzione."
"E va bene... Allora forza, ragazzi, muoviamoci e
fermiamo Neo!" concluse Agumon, sbattendosi un pugno sulla mano pronto alla
battaglia.
Mentre, dopo esserci scambiati cenni di assenso, i
ragazzi prescelti e i loro partner entravano nel condominio con calma e in
ordine, non fecero caso a quello che, ai loro occhi, non sembrava niente più che
un motociclista sulla prima ventina d'anni, che restava fermo, in apparente
posizione di attesa, vicino alla sua lucida Kawasaki parcheggiata accanto al
marciapiedi: era un ragazzo un pò più basso della media, ma dal fisico
abbastanza ben sviluppato, con i capelli neri e corti, luccicanti di gel, che
emanavano dei peculiari riflessi blu, e occhi dello stesso colore, e indossava
una tuta intera da motocross, bianca con delle screziature gialle e rosse simili
a fiamme che la ricoprivano quasi del tutto, e decorata con una targhetta con
scritto 'LUCKY STRIKE' sui pettorali. In una mano, teneva un robusto casco
rosso, anch'esso ben tenuto come la sua moto, mentre l'altra mano la stava
usando per tenere un cellulare, con il quale stava facendo una chiamata.
Per qualche secondo, il giovane non sentì altro che il
monotono suono dello squillo al capo opposto. Poi, quando la persona che stava
chiamando si decise a rispondere, iniziò a parlare, con un tono cordiale e
affettuoso che faceva capire che rapporto aveva con il suo interlocutore...
"Pronto? Sì... sì, tesoro, sono io... ascoltami, li ho
trovati... in questo momento credo si stiano dirigendo a... Sì... sì, capisco...
No, non è stato poi così difficile trovarli... per fortuna i nostri Digivice
hanno mantenuto quella funzione... Hmm... Va bene... ah, ci hanno risposto?
Hmm... E hanno detto che... ma è fantastico!" A queste parole, il volto del
ragazzo si illuminò per la gioia. "Hmm... d'accordo... allora, ti passo a
prendere io, stasera, alla palestra... no, non avevo idee particolari... andiamo
al solito posto... Sì... d'accordo! Ciao, bellissima, a dopo!"
Ricevuto il segnale di fine chiamata, il giovane
motociclista premette un pulsante rosso sulla tastiera del suo cellulare e, dopo
averlo richiuso, se lo rimise in tasca con un sorriso soddisfatto. Poi, guardò
verso i propri piedi, incrociando così un paio di grandi occhi azzurri che
conosceva ormai da molto tempo... un paio di occhi azzurri appartenente ad un
Agumon dalle squame bianche, che restava ben nascosto tra la motocicletta e il
ragazzo!
"Allora..." iniziò l'Agumon bianco, con una voce acuta,
dal tono entusiasta, che ricordava un pò il suono del cristallo tagliato. "...ci
saremo proprio tutti... ancora una volta assieme, dopo tanto tempo!"
Il giovane motociclista gli sorrise di rimando e piegò le
ginocchia per fargli una carezza sulla testa. "Come ai bei vecchi tempi, amico
mio!" disse, sospirando di nostalgia. "Proprio come ai vecchi tempi..."
----------
Nel frattempo, a casa Motomiya, i genitori di Daisuke e
Jun, cercando di mettere da parte l'apprensione per il figlio minore, si stavano
preparando ad uscire di casa e iniziare un'altra giornata di lavoro. La figlia
maggiore aveva appena finito di vestirsi, con una maglietta bianca, blue-jeans
corti e un paio di ciabatte verdi da casa, e in quel momento stava salutando i
suoi genitori.
"Allora, Jun, anche per oggi affidiamo a te la casa..."
si raccomandò la signora Motomiya. "Mi raccomando, cerca di tenere tutto in
ordine... e ci vediamo stasera, quando torniamo!"
"D'accordo, non preoccupatevi... mamma, papà, ci vediamo
stasera! Buon lavoro!" rispose la ragazza dai capelli appuntiti, con il suo
solito tono allegro. I suoi genitori le risposero agitando la mano verso di lei
da oltre l'uscio di casa, poi, quando l'ascensore arrivò, la salutarono per
l'ultima volta prima di entrare nella cabina.
"E soprattutto... cerca di stare tranquilla!" si
raccomandò il signor Motomiya. "So che sei preoccupata per Daisuke, e lo siamo
anche noi... ma non farti condizionare più di tanto! Lo sai anche tu, in fondo,
che il nostro Dai è un ragazzino che se la sa cavare in ogni situazione!"
Jun ridacchiò, agitando una mano davanti a sè. "Ma
infatti io non sono preoccupata, papi... so bene che quel testone ha una
pellaccia troppo dura perchè gli possa accadere qualcosa! E' già stato tante di
quelle volte a DigiWorld, e non gli è mai capitato niente..." scherzò. "Perchè
dovrebbe accadere stavolta? Vabbè, a stasera, gente! Buona giornata anche a
voi!"
"Ciao, Jun! Buona giornata!" la salutarono i signori
Motomiya, entrando nella cabina dell'ascensore le cui porte si chiusero dietro
di loro. Jun li accompagnò con lo sguardo finchè l'ascensore non si fu
allontanato, poi annuì tra sè e tornò in casa, richiudendo la porta dietro di
sè. Dopo essersi diretta di nuovo in cucina, e aver controllato che i piatti
della colazione fossero stati tutti lavati ed asciugati, diede una passata con
uno straccio al tavolo della cucina, ripulendolo da alcune briciole rimaste, e
rimise a posto le stoviglie, assicurandosi di riporre tutto al proprio posto.
Infine, si diresse verso la sua camera e accese il computer che era posto sulla
sua scrivania, aprendo il cassetto del suo comodino mentre ne aspettava
l'attivazione. I suoi vivaci occhi castani si posarono sul piccolo congegno
elettronico azzurro che le apparve davanti - il D-3 che le era arrivato ieri
sera, e del quale non aveva ancora fatto parola con Daisuke e i suoi genitori.
Un attimo di esitazione, nel quale Jun si fermò ad osservare lo strano oggetto
che inspiegabilmente le era capitato per le mani... poi, la giovane prese in
mano il D-3 e se lo rigirò lentamente davanti al viso, osservandolo con
circospezione.
"Più che altro, la ragione per cui oggi sono meno
preoccupata di ieri è proprio questo aggeggio..." riflettè ad alta voce. "Se non
altro, adesso ho la possibilità di andare anch'io a DigiWorld... sì, ma sarei
veramente d'aiuto? Daisuke conosce i Digimon molto meglio di quanto non potrei
mai fare io, e forse sarebbe meglio lasciar fare tutto a lui e ai suoi amici...
e poi, scusate, ma assieme al Digivice, non avrei dovuto ricevere anche un
Digimon che mi faccia da amico e partner? Come mai, invece, non ne ho visto
l'ombra? Forse devo fare qualcos'altro?"
Voltando leggermente la testa verso il cassetto aperto
del suo comodino, Jun guardò il medaglione dorato che aveva appoggiato vicino al
D-3, e sul quale era inciso un simbolo dell'infinito attorniato da quattro
piccoli angoli retti che formavano una struttura quadrangolare. Anche quella
Crest, perchè di altro non poteva trattarsi, apparteneva a lei... ma che cosa
rappresentava, esattamente? Daisuke le aveva parlato di quei medaglioni che i
Digiprescelti più grandi e Ken avevano con sè, che rappresentavano le loro
qualità prominenti, e che permettevano ai Digimon di evolvere ai loro livelli di
potenza massimi... ma come si faceva esattamente a risvegliarle? Jun si sentiva
a disagio al pensiero che le fosse capitata improvvisamente questa
responsabilità, senza che lei avesse la minima idea di cosa fare...
Quando la breve melodia che segnalava l'avviamento del
computer raggiunse le sue orecchie, risuonando ancora per una frazione di
secondo tra i muri della stanza, Jun guardò verso lo schermo del PC, sbattendo
gli occhi un paio di volte: assorta com'era nei suoi pensieri, aveva perso di
vista la macchina... Dopo aver raccolto la misteriosa Crest ed essersela messa
al collo, Jun diede un'altra occhiata al Digivice, poi spostò lo sguardo verso
lo schermo ora attivo. Se voleva andare a Digiworld, era quello il momento
giusto...
Ancora per qualche secondo, la ragazza continuò a
riflettere: non pensava fosse una decisione da prendere alla leggera, anche
perchè, una volta accettato il compito di Digiprescelta, non avrebbe più potuto
tornare indietro. E i pericoli che questa responsabilità comportava erano
tanti... e tuttavia, non voleva negarsi la chance di poter dare una mano al suo
fratellino. Dopo tutte le volte che era stata preoccupata per lui, ora
finalmente...
Il pensiero successivo fece sorridere Jun. "Heh... e poi,
da quel poco che ne ho visto, DigiWorld ha tutta l'aria di essere un posto
magnifico! Quindi... perchè no? Avrà i suoi pericoli, ma... tutto considerato,
credo di fare bene ad accettare! E va bene...". Dopo aver mormorato tra sè
queste parole, la ragazza dai capelli appuntiti si diresse con passo deciso
verso lo schermo. "Preparati, Mondo Digitale, Jun Motomiya sta arrivando!
Allora, vediamo un pò, com'è che si apre il portale... lo Stargate... quello che
è... per Digiworld?"
Jun si era improvvisamente resa conto di un piccolo
problema che smorzò i suoi entusiasmi... non aveva la più pallida idea di come
si faceva ad aprire un Digiport!
"Allora... vediamo un pò..." riflettè, iniziando a
premere a caso i due pulsanti sotto lo schermo del D-3 e quello posto sopra di
esso. "Accidenti, se solo sapessi come facevano mio fratello e gli altri...
Hmmm... mi sembrava che ci fosse una frase da dire... Beh, io provo così...".
Smettendo di armeggiare con il Digivice, Jun se lo rigirò tra le mani e ne puntò
lo schermo verso il PC, si schiarì la gola, chiuse gli occhi ed esclamò la prima
frase che le venne in mente con voce alta e stentorea.
"APRITI, SESAMO!"
Un istante... poi un altro... poi un altro... e un altro
ancora, in un desolato silenzio... finchè, ignorando bellamente il fatto che era
estate e Jun si trovava in camera sua, un soffio di vento gelido spazzò il
terreno dietro la ragazza, portandosi dietro un covone di erbacce! Jun,
rendendosi conto che non era quella la frase giusta, si ricompose e si mise la
mano libera dietro la nuca, mentre una libellula nera stilizzata che le passava
a fianco ronzando...
"Ehm... okay... non ci ho azzeccato..." mormorò
imbarazzata. "Va bene, poco male... ora ci riprovo! DIGIVICE... IN AZIONE!"
Ripetendo la scena di prima, Jun puntò nuovamente il
Digivice verso lo schermo del PC, prendendo un bel respiro e preparandosi
mentalmente al viaggio dimensionale. Qualche secondo di attesa... e Jun riaprì
con esitazione gli occhi... ritrovandosi, con suo grande disappunto, ancora in
camera sua davanti allo schermo inattivo del suo PC!
Ora la ragazza cominciava a perdere la pazienza. Con una
venuzza pulsante sulla fronte, prese il suo D-3 e iniziò a dargli qualche
colpetto, che non ebbe alcun effetto sul malefico marchingegno. "Accidenti,
neanche questa! Ma insomma, cosa pretendono quelli che fabbricano questi affari?
Non potrebbero includere anche un manuale di istruzioni? Io non ho mica poteri
psichici, per indovinare la parola d'ordine! Uff... e va bene, io ci riprovo!
DIGIVICE... SWITCH ON!"
I risultati non furono più incoraggianti.
"DIGIVICE... MAKE UP!"
Ancora niente.
"DIGIVICE SET... EXECUTE!"
Vedi sopra.
"Ugh... e va bene, questa è la volta buona... APRITI,
STUPIDO DIGIPORTALE! IO NON HO TUTTA L'ETERNITA' PER CAPIRE COME FUNZIONA QUESTO
COSO!"
Finalmente, qualcosa accadde, con grande sorpresa della
stessa Jun: lo schermo del D-3 iniziò a brillare, emanando una flebile luce
bianca e un suono penetrante simile a quello di un fischietto, e le immagini
sullo schermo del computer di Jun si distorsero per qualche istante, facendo
sobbalzare per la sorpresa la ragazza. La cosa durò solo un attimo prima che
tutto tornasse alla normalità, ma questa volta, almeno, Jun si era avvicinata
alla soluzione dell'enigma.
"Ehm... okay... direi che ci sono quasi..." mormorò,
guardando ancora una volta il suo D-3, la cui luce sullo schermo si stava
spegnendo lentamente. "Allora, Jun, mantieni la calma e rifletti... ha quasi
reagito, quindi la frase che attiva il benedetto Digiport è simile a quella che
hai appena usato... ehm, sì, se escludiamo l'insulto e la sfuriata finale...
allora pensaci un pò su e... ah, ah! Ma certo! Ora sì che credo di averla
trovata!"
Dopo aver preso di nuovo fiato, Jun puntò per l'ennesima
volta il Digivice verso lo schermo del computer, e... "DIGIPORT OPEN!"
I risultati, questa volta, furono immediati e
soddisfacenti: non soltanto lo schermo del Digivice si illuminò, ma anche quello
del computer si infranse in un caleidoscopio di colori vivaci che saettavano da
tutte le parti, riflettendosi sui muri della stanza di Jun. Con un gridolino,
mezzo di emozione e mezzo di timore, la ragazza fece un passo indietro,
spalancando gli occhi davanti a quello spettacolo.
"Ce... ce l'ho fatta..." mormorò incredula. "Sono
riuscita da sola... ad aprire un portale verso DigiWorld... e... e adesso cosa
devo... un... un momento... cosa sta...?"
Jun sentì una terrificante forza di risucchio che la
trascinava verso lo schermo illuminato, ignorando ogni suo tentativo di
resistere. La neo-Digiprescelta doveva ammettere che non era la più bella delle
sensazioni, sentire di stare perdendo il controllo del proprio corpo e di essere
risucchiati in quel vortice di luci colorate - le sembrava che qualcosa di
invisibile la stesse trascinando dentro un abisso. E tuttavia, quel tripudio di
effetti speciali la manteneva come ipnotizzata, con gli occhi incollati allo
schermo. Nonostante quel pò di sconforto che provava, era impaziente di vivere
questa nuova esperienza, e visitare il mondo di cui suo fratello le aveva
parlato tante volte... certo, non sarebbe stato un viaggio di piacere... ma Jun
si sentiva pronta, ed era sicura che sarebbe stata un'esperienza
indimenticabile!
"Okay, Jun, ci siamo..."
riflettè, mentre il suo corpo veniva trasformato in dati e risucchiato nel
portale. "Mantieni la calma e allacciati le cinture di
sicurezza: questo potrebbe essere il tuo grande momento!"
Un istante dopo, le luci colorate del Digiport invasero
completamente il campo visivo di Jun, che strinse i denti per sopraffare un
grido e chiuse gli occhi, sentendo il cuore accelerare. Il suo viaggio nel Mondo
Digitale era appena iniziato...
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"Così, questo sarebbe il settore che gli Alias-3 si sono
scelti? Non è esattamente il posto che consiglierei per passarci le vacanze
estive!"
Questo era stato il commento di Crabmon, il Digimon
granchio che faceva da partner a Derek, alla vista del paesaggio che era apparso
attorno al gruppo appena uscito dal Digiport. Appena qualche minuto prima, i
Digiprescelti di Odaiba erano arrivati alla casa di Gennai e si erano riuniti
con i loro colleghi provenienti dalle altre parti del mondo, oltre che con
Leomon, Ogremon e Piximon - e Daisuke ne aveva approfittato per scaricarsi dalle
spalle l'enorme zaino che i suoi genitori gli avevano affibbiato. Dopodichè,
forti dei loro nuovi alleati, si erano diretti nella zona di DigiWorld nella
quale gli Alias-3 erano stati individuati, non prima di aver ricevuto le ultime
raccomandazioni di Gennai. Ora, data l'atmosfera lugubre del posto, non potevano
dire che gli avvertimenti del saggio fossero fuori luogo: era una zona montuosa
e brulla, dove non si vedeva crescere un filo d'erba nel raggio di miglia, e il
cielo era costantemente coperto da nuvole nere talmente fitte da sembrare
tangibili, che si muovevano lentamente, spinte da un vento gelido. Crepacci e
fosse si aprivano in luoghi casuali dell'altopiano roccioso, sprofondando
nell'oscurità. Le poche strade che si vedevano erano degli impervi sentierini in
bilico su burroni apparentemente senza fondo, che si inerpicavano
pericolosamente tra le rocce. Ma non era tanto l'asprezza del luogo a dare
pensiero ai bambini prescelti, quanto la sensazione di oppressione che aleggiava
nell'aria, pesante come quella di una stanza chiusa: sembrava che qualcosa di
malvagio fosse stato disperso nell'atmosfera di quel settore, ed erodesse pian
piano la forza di volontà di coloro che in esso si muovevano. Anche Leomon,
Ogremon e Piximon avevano percepito questa presenza maligna, e ne sembravano
disgustati.
"Ugh... è proprio come diceva Gennai..." mormorò
l'uomo-leone, respirando faticosamente per l'aria pesante. "Questo posto... ha
qualcosa di veramente strano..."
"Infatti..." assentì Ogremon. "La stessa aria che ho
sentito... quando sono andato alla Spiral Mountain per aiutare i ragazzi a
combattere Piedmon... solo che adesso è molto peggio!"
"Dai, neanche a me piace questo posto..." cinguettò
Veemon, annusando l'aria ripugnato. "C'è qualcosa di malvagio... non saprei
definire cosa, ma lo percepisco chiaramente..."
Daisuke si guardò attorno, notando la stessa espressione
schifata di Veemon sui volti di quasi tutti i Digimon. "Non sei il solo,
Veemon... mi sembra che questo posto non piaccia a nessuno!" commentò.
"Non fa freddo, ma ho lo stesso i brividi..." proseguì
Michael, massaggiandosi le spalle mente gettava un'occhiata preoccupata a
Betamon, che si guardava attorno freneticamente. "...e mi sento nauseato come se
avessi mangiato per tre! Certo che è strano..."
"Come avranno fatto quei ragazzi a scegliersi proprio
questo posto?" si chiese Gotsumon, restando vicino alla piccola Rosa che non
osava allontanarsi da lui. "Con tutti i settori che ci sono a DigiWorld... che
cosa avranno in mente?"
Di tutti, però, i più spaventati sembravano Sora e
Yamato: i due Digiprescelti si ricordavano bene di questo posto, e i ricordi ad
esso legati non erano certo dei migliori...
"Sora-chan? Yamato-kun?" chiese ansioso Taichi, notando
le espressioni spaventate della sua fidanzata e del suo migliore amico. "Che
succede? Sembra quasi che abbiate visto un fantasma..."
"Ehm... in un certo senso, è proprio così, Taichi..."
spiegò Gabumon, anche lui con voce tremante. "Yamato e Sora sono già stati in
questo posto... più di sei anni fa!"
"C-cosa?" chiese Hikari, sentendo un brivido gelido
attraversarle le membra. Per qualche motivo, anche lei provava una sensazione
sgradevole e allo stesso tempo familiare... ma cercò di mettere da parte quel
pensiero opprimente, pensando che l'ultima cosa di cui i suoi amici avevano
bisogno era doversi preoccupare per lei e le sue 'paranoie'... E tuttavia,
Gatomon percepiva che la sua amica umana non si sentiva al massimo della forma,
ed era sicura di aver già sentito anche lei quella sensazione di gelo...
Yamato, scuotendo la testa per scrollarsi di dosso la
pesantezza che quel lugubre posto gli stava mettendo addosso, rispose alla
domanda di Taichi. "Ugh... sì, tutto bene, più o meno... è solo che io e
Sora-san, in questo posto... abbiamo seriamente rischiato di rimanerci!"
"Cosa?" esclamò Catherine. "Monsieur Yamato, dice sul serio? Lei e mademoiselle Takenouchi..."
Biyomon annuì lentamente. "Sì... è stato poco prima della
sconfitta di Piedmon, quando Sora e io siamo andate a cercare Yamato-san..."
iniziò a raccontare, ripensando all'episodio in cui Yamato si era allontanato
dal gruppo dopo essere stato manipolato da Cherrymon. "Ad un certo punto, Sora e
Yamato sembravano aver abbandonato ogni speranza, sotto l'influsso di qualcosa
di malefico... io e Gabumon siamo riusciti a risvegliarli dal loro torpore, ma
non abbiamo mai capito di cosa si trattava esattamente..."
"Takeru..." mormorò Patamon, svolazzando attorno al suo
partner umano, il cui volto esprimeva la stessa tensione di quelli del fratello
maggiore e delle sue due amiche. "Anch'io ricordo questa sensazione
soffocante... ti ricordi di quando siamo andati a prendere Hikari-san in quello
strano mondo senza luce?"
Il prescelto della Speranza annuì cupo. E come si poteva
dimenticare un'esperienza del genere? Era stato uno degli episodi più
inquietanti della sua carriera di Digiprescelto, e uno di quelli in cui più
aveva temuto di perdere un'amica. Per fortuna, era stato un episodio isolato che
non aveva avuto un seguito... ma a giudicare dal sentore di malvagità che
aleggiava tutt'attorno, Takeru cominciava a convincersi che il seguito stesse
per arrivare!
Ritenendo giusto avvertire i suoi amici del rischio che
stavano correndo, il Digiprescelto della Speranza si avvicinò a Daisuke, Taichi
e Yamato. "Ragazzi... in realtà... anch'io credo di non provare questa
sensazione per la prima volta... vi ricordate di quando..." iniziò a dire. Ma,
improvvisamente, si bloccò, spalancando gli occhi con orrore e puntandoli verso
gli enormi e minacciosi costoni di roccia che circondavano il gruppo. Sembrava
che avesse visto un fantasma.
"Takeru?" chiese Rosa. "Que
demonios està pasando? Come mai sei diventato così... Oh, demonios... no puedo creerlo..."
Anche Iori, Ken, Miyako, Jyou, Koushiro, Mimi e i loro
partner si stavano guardando attorno increduli e spaventati. "Ma... ma come
hanno fatto... fino ad un attimo fa non c'erano!" esclamò la Digiprescelta
occhialuta, voltando la testa da una parte all'altra alla vista di consunti
lenzuoli bianchi e luride pelliccette nere che spuntavano un pò ovunque dalle
rocce e dalle fessure. In breve tempo, l'intero gruppo era stato allertato, e
gli sguardi di tutti erano fissi su un vero e proprio esercito di Vilemon e
Bakemon che, emerso da punti di copertura strategici tra le rocce del brullo
altopiano, si era disposto in cerchio tutt'attorno a loro berciando e
sghignazzando in maniera spettrale, gli artigli scarlatti sfoderati e pronti a
colpire! Persino l'armata di Vilemon che Piedmon si era portato dietro in
occasione della battaglia decisiva di sei anni prima sembrava niente più che un
gruppuscolo in confronto alla sterminata marmaglia che si era disposta in una
formazione a tenaglia attorno al gruppo! Dovunque i ragazzi volgessero lo
sguardo, si trovavano di fronte una marea di volti contorti in espressioni di
gioia crudele e rabbia feroce, che certo non li avrebbero lasciati passare senza
combattere! Certo, i Digimon dei ragazzi erano molto più forti di ciascuna di
quelle bestioline, presa singolarmente... ma il numero dei nemici era tale che
uno scontro diretto avrebbe lasciato poche possibilità di vittoria!
"Era... una trappola... come temevamo..." ringhiò Leomon,
assumendo la posizione di guardia. "Ho idea che gli Alias-3 siano riusciti in
qualche modo a disporre tutti questi Digimon in modo che ci circondassero non
appena fossimo usciti dal Digiport!"
"Maledizione..." ringhiò Crabmon. "Ma come diavolo hanno
fatto quelli a radunare un simile esercito? Non se ne vede la fine!"
Derek si guardò freneticamente attorno, cercando un modo
per sfuggire all'accerchiamento senza doversela vedere con quello sterminio di
Digimon malvagi. Per fortuna, individuò un punto debole nella disposizione dei
Vilemon, in corrispondenza dell'imboccatura di un sentierino che si snodava tra
due grandi formazioni rocciose: in quel punto, la calca delle malvagie
bestioline era minore, e con un pò di sforzo, forse lui e i suoi compagni
avrebbero potuto forzare un varco e sfuggire a quell'accerchiamento! Era una
possibilità un pò remota, ma valeva la pena di tentare...
"Guardate là, ragazzi!" esclamò il Digiprescelto
australiano dai capelli ricci, indicando la gola che aveva individuato. "Forse,
se riuscissimo a togliere di mezzo i Vilemon all'imboccatura di quella
strettoia, potremmo lasciarci dietro tutta questa marmaglia, e raggiungere gli
Alias-3!"
Taichi guardò nella direzione verso cui Derek aveva
puntato l'indice. Sì, in effetti in quel punto l'assembramento di Vilemon era
molto meno fitto, e farsi strada tra loro sembrava facile... anzi, a pensarci
bene... forse anche un pò troppo facile... sembrava quasi che le creaturine nere
avessero lasciato apposta quella posizione sguarnita, in modo da invogliare i
loro avversari ad attaccare quel punto... e tuttavia, riflettè il Prescelto del
Coraggio osservando rabbiosamente i Digimon malvagi che si avvicinavano
minacciosi, forse era quella l'unica via d'uscita sicura da quella situazione: i
Vilemon e i Bakemon erano così numerosi da occultare il terreno e riempire il
cielo di puntini bianchi fosforescenti: persino un tentativo di fuga via aerea
avrebbe incontrato una decisa opposizione. L'unica possibilità sembrava essere
ridurre il più possibile il numero di assalitori, in modo da agevolarsi la fuga,
e cercare nel contempo di risparmiare quanta più energia possibile per lo
scontro con i Mega degli Alias-3.
Taichi, alzando una mano per asciugarsi una gelida goccia
di sudore che gli stava scendendo dalla tempia, afferrò il suo Digivice vecchio
modello e si scambiò uno sguardo di intesa con Agumon, che si era già messo in
guardia. Daisuke e Veemon fecero la stessa cosa, e tutt'attorno a loro anche gli
altri bambini prescelti si stavano preparando allo scontro ormai inevitabile,
attivando i loro Digivice...
"D'accordo, ragazzi... cercate di tenere a bada i Digimon
che ci attaccano dai fianchi, mentre tentiamo di spazzare via quelli che ci
stanno davanti!" si raccomandò Yamato. "Non usate le forme Mega fin da subito,
però... quelle ci serviranno per gli Alias-3, sempre che non vogliano
ascoltarci..."
"Ogremon! Leomon! Avete sentito?" squillò la vocina di
Piximon, che stava svolazzando sopra il gruppo con la lancia ben stretta tra le
mani, tenendo d'occhio i gruppi di Bakemon svolazzanti. "Io cercherò di bloccare
quanti più Bakemon possibili!"
"Ricevuto!" ringhiò Leomon.
Ogremon annuì ed emise un grugnito alla vista dell'armata
di Vilemon. "Okay, okay... cavolo, ma quanti ce ne sono? Sembrano locuste!"
"Forza, ragazzi!" strillò Veemon, iniziando a brillare
come tutti i suoi compagni quando i bambini prescelti attivarono i loro Digivice
con un unico pensiero...
I Vilemon e i Bakemon interruppero la loro inarrestabile
avanzata per un istante, osservando i loro avversari aumentare di dimensioni.
Per un attimo, il dubbio serpeggiò nei loro occhi disumani...
...poi, i ragazzi prescelti svanirono in un obnubilante
luce, che annunciava la Digievoluzione dei loro partner!
"Agumon shinka... GREYMON! Greymon
chou shinka... METALGREYMON!"
"Gabumon shinka... GARURUMON!
Garurumon chou shinka... WEREGARURUMON!"
"Biyomon shinka... BIRDRAMON!
Birdramon chou shinka... GARUDAMON!"
"Tentomon shinka... KABUTERIMON!
Kabuterimon chou shinka... MEGAKABUTERIMON!"
"Palmon shinka... TOGEMON! Togemon
chou shinka... LILLYMON!"
"Gomamon shinka... IKKAKUMON!
Ikkakumon chou shinka... ZUDOMON!"
"Andiamo, ragazzi, tocca a noi!" esclamò Takeru,
attivando il suo D-3. "Diamogli un assaggio della nostra Digievoluzione
DNA!"
Le labbra di Daisuke si sollevarono in un sogghigno. "Non
chiedo di meglio! Vai, Veemon!"
"Veemon shinka...
EXVEEMON!"
"Wormmon shinka...
STINGMON!"
"Hawkmon shinka...
AQUILAMON!"
"Armadillomon shinka...
ANKYLOMON!"
"Patamon shinka...
ANGEMON!"
"Ed ora, speriamo che le Digievoluzioni DNA siano
sufficienti contro questa marea di Digimon..." mormorò Ken, vedendo le forme
Champion dei loro Digimon apparire davanti a loro e trasformarsi in sfere di
luce, che salirono turbinando verso il cielo per poi scontrarsi e dar vita ai
Digimon Ultimate corrispondenti!
"ExVeemon! Stingmon! Jogress
shinka... PAILDRAMON!"
"Aquilamon! Gatomon! Jogress
shinka... SILPHYMON!"
"Ankylomon! Angemon! Jogress
shinka... SHAKKOUMON!"
Michael e gli altri Digiprescelti internazionali si
disposero schiena contro schiena, con i loro Digimon già schierati e pronti alla
lotta! "Non possiamo essere da meno, amici! Questa è la nostra battaglia più
importante, quindi facciamo del nostro meglio!" esclamò il Digiprescelto
americano.
"Io sono pronto quando volete!" dichiarò Betamon,
cominciando a caricarsi. Al suo fianco, Gotsumon sbattè i pugni l'uno contro
l'altro. "Sì, anch'io! Facciamoci valere!"
Rosa annuì. "Puoi contarci, amigo!
Vamos!"
"Io e Derek non abbiamo nessuna intenzione di farci
surclassare da questi lenzuoli rattoppati!" ringhiò Crabmon, agitando le chele
contro un piccolo stormo di Bakemon che scendeva minacciosamente verso di loro.
I fantasmi ulularono e fecero una finta, mantenendosi lontani dalle chele del
crostaceo.
"Floramon..." mormorò Catherine, rivolgendo uno sguardo
ansioso al piccolo Digimon floreale, che rispose annuendo. La biondina sorrise
e, come i suoi compagni, attivò il suo Digivice, facendo evolvere la sua partner
assieme a tutti gli altri!
"Betamon shinka... SEADRAMON!
Seadramon chou shinka... MEGASEADRAMON!"
"Gotsumon shinka... MONOCHROMON!
Monochromon chou shinka... TRICERAMON!"
"Crabmon shinka... COELAMON!
Coelamon chou shinka... MEGADRAMON!"
"Floramon shinka... KIWIMON!
Kiwimon chou shinka... DERAMON!"
In meno di un secondo, tutti i Digimon avevano raggiunto
le loro forme Ultimate, e si erano disposti davanti ai loro partner umani pronti
a difenderli! Anche Leomon, Ogremon e Piximon si fecero avanti, brandendo le
rispettive armi e preparandosi mentalmente alla battaglia. MetalGreymon e
Paildramon si misero alla testa del gruppo e lanciarono un fragoroso ruggito di
battaglia che ebbe l'effetto di scuotere gli aggressori, i quali cominciarono ad
indietreggiare insicuri e si accalcarono gli uni sugli altri, nel tentativo di
proteggersi l'un l'altro con i loro corpi. Ma la loro ferocia ebbe ben presto la
meglio su quell'istante di panico, e i Digimon malvagi ripresero quasi subito a
sciamare fittissimi... a decine... a dozzine... dai pendii rocciosi e dai
crepacci, tutti diretti verso il gruppo!
"Cercate di tenere a bada quelli ai lati e quelli che ci
attaccano dall'alto!" ringhiò MetalGreymon ai suoi compagni. "Io e Paildramon
cercheremo di aprirci un varco qui di fronte! Giga
Destroyer!"
Il pettorale di MetalGreymon si aprì, e da esso partirono
un paio di missili a forma di squalo che puntarono dritti sui Vilemon! Gli
orridi demonietti squittirono di terrore e cercarono di disperdersi, ma alcuni
non fecero in tempo, e vennero spazzati via quando i colpi di MetalGreymon
esplosero sul terreno vicino a loro, travolgendoli!
"ED ORA, AGGIUNGO QUALCOSA IO! DESPERADO BLASTER!" esclamò Paildramon, puntando i suoi
fucili contro i Vilemon e aprendo il fuoco! Altre delle vili creaturine
strillarono per l'ultima volta prima di dissolversi e ritornare ad essere dati
fluttuanti. Intanto, gli altri Digimon cercavano di trattenere l'apparentemente
interminabile marmaglia di mostriciattoli che sciamavano contro di loro da tutte
le direzioni: Garudamon, Lillymon, MegaKabuterimon, Silphymon e Megadramon
stavano combattendo contro lo stormo di Bakemon, mentre gli altri si erano
divisi lungo i fianchi e cercavano di resistere all'assalto dei Vilemon. Lampi
di energia e colpi energetici di tutti i tipi sfrecciavano a destra e a
sinistra, illuminando rapidamente e in confuso il cupo paesaggio circostante.
L'aria, inizialmente fredda e rigida, sembrava essere diventata improvvisamente
incandescente. Urla, ruggiti, lamenti e attacchi esclamati a squarciagola
avevano sommerso l'altopiano nella confusione: in meno di cinque secondi, nel
settore si era scatenato un inferno!
In mezzo a tutta quella confusione, i Digiprescelti si
erano rifugiati al centro del cerchio formato dai loro partner, stringendosi
quanto più possibile nel tentativo di proteggersi. Davanti ai loro occhi, si
stava svolgendo una delle battaglie più colossali, e più sconvolgenti, a cui
avevano mai assistito: il frastuono, il bagliore, la violenza... in quel
momento, i ragazzi stavano vedendo i lati negativi del loro compito di
Digiprescelti in tutta la loro brutalità!
Il piccolo Iori, che si trovava in quel momento tra
Daisuke e Takeru, rabbrividì involontariamente quando vide Shakkoumon sparare un
Justice Beam contro un gruppetto di Vilemon, frenando la loro avanzata e
cancellandone alcuni sul posto. Percepiva che, all'interno del Digimon simile ad
una statua, Armadillomon e Patamon stavano provando un simile sentimento di
ribrezzo all'idea di essere costretti a distruggere altri esseri viventi, per
quanto malvagi. Concentrato com'era sulla battaglia, fece un salto per la
sorpresa quando Takeru gli appoggiò una mano sulla spalla, cercando di dargli
conforto.
"Iori-kun..." mormorò il ragazzino biondo, rendendosi
conti dei sentimenti del suo amico. Iori, dopo aver emesso un sospiro di
sollievo ed essersi rilassato, annuì lentamente e rispose a Takeru. "Sì... lo
so, Takeru-san... non piace neanche a me... ma mi rendo conto che, purtroppo, in
questo caso non abbiamo molta scelta..." disse sommessamente. Tra sè, si
chiedeva con rammarico come potessero gli Alias-3 essere così fissati con le
battaglie e la distruzione insensata? Cosa ci trovavano di tanto bello nel
rovinare il Mondo Digitale, e quale motivo poteva essere valido per spingerli a
tanto? Ma sapeva che a quelle domande non c'era risposta, almeno per il
momento... tutto quello che poteva fare era dare al suo Armadillomon tutto il
sostegno possibile, sperando che uscisse vivo da quel terrificante
scontro...
"Papà..." mormorò tra sè. "Se tu fossi qui, in questo
momento... penso che mi diresti la stessa cosa..."
Mentre la battaglia infuriava, e Vilemon e Bakemon
continuavano a sparire a decine, alcune paia di occhi osservavano lo scontro da
una posizione coperta su un altissimo picco roccioso, alcuni con compiacimento,
altri con freddo distacco, e altri ancora con malcelato disgusto. Neo e i suoi
scagnozzi, accompagnati dai Digimon a loro fedeli, si stavano godendo il
terribile spettacolo da distanza di sicurezza e fuori dal campo visivo dei
Digiprescelti di Azulongmon, aspettando il momento giusto per colpire...
"Le tue idee si rivelano valide come sempre, Sigma..."
commentò il ragazzo dai capelli bianchi, in piedi con le braccia incrociate sul
petto davanti al suo obbediente BlackMetalGreymon, che non aspettava altro che
il segnale del suo padrone per scatenarsi. "Radunare tutti quei Digimon per
mandarli tutti assieme all'attacco di quei domatori di terza classe sta avendo
successo... tra non molto, saranno completamente presi dalla battaglia, e allora
potremo fare la nostra mossa!"
Il ragazzino mascherato, con Boogeymon che gli svolazzava
attorno ridendo malignamente, accolse le lodi del suo capo con un cenno della
testa. "La ringrazio delle buone parole, Neo-sama... è stata una fortuna che
molti Digimon rimasti fedeli a Daemon-sama vivessero in questo settore e in
quelli circostanti. Non è stato poi così difficile rintracciarli e convincerli a
collaborare..." Un sorrisetto gli increspò le labbra al pensiero di come avevano
fatto a convincere tutti quei Vilemon... certo, la prospettiva di veder tornare
il loro padrone alla gloria di un tempo era stata valida, ma lo era stata ancora
di più l'implicita minaccia costituita dai Digimon che quei ragazzi si portavano
dietro...
"Ovviamente..." assentì Neo, per poi rivolgersi a Hideto,
BlackGreymon, BlackGarurumon, Mari e Weedmon, che attendevano alcuni metri più
in là. "Mari, contiamo su di te. Tu e Weedmon sapete già chi è il vostro
bersaglio, giusto?"
"Sì, Neo-sama, lo sappiamo benissimo..." rispose il
Digimon vegetale simile ad un tubero, guardando verso il luogo della battaglia e
mirando alla ragazzina dai lunghi capelli castani che in quel momento stava
vicino a suo fratello e alla ragazza occhialuta dai capelli fucsia. "E' lei
quella che Daemon e Dragomon vogliono..."
"Sì, è quella mocciosa." rispose infastidito il ragazzo
dai capelli bianchi. "Non so per quale motivo la vogliano... e sinceramente non
me ne importa nulla. Ma se vogliamo che Daemon soddisfi i nostri desideri,
dobbiamo catturarla e inviarla nel Dark Ocean. Hideto, il compito di aprire il
Digi-Port è tuo. Vedi di fare un buon lavoro, ci siamo intesi?"
Hideto annuì, con aria sottomessa, e si voltò verso i
suoi due Digimon, che ripeterono il gesto. "Perfettamente, Neo-sama...
BlackGreymon e BlackGarurumon sono pronti ad intervenire in caso di bisogno..."
mormorò.
"E tu, BlackMetalGreymon..." concluse il leader degli
Alias-3, alzando lo sguardo verso la versione virale di MetalGreymon. "Nel caso
quei perdenti dovessero, per qualche motivo, cominciare ad avere la meglio sui
nostri alleati, avrai il compito di rafforzare le linee di difesa. Hai
capito?"
Il dinosauro oscuro abbassò la testa. "Ho capito,
Neo-sama..." rispose con voce calma e morbida che contrastava con il suo aspetto
minaccioso. "Può contare su di me. Eseguirò i suoi ordini al meglio delle mie
possibilità."
Le labbra di Neo si incurvarono leggermente al sentire
quelle parole. "Hmph... che idiota... sempre lì, pronto
ad obbedire a tutti i miei ordini... non si rende conto che quando avrò l'uovo
di Arkadimon, non avrò più bisogno di lui? Nè di lui... nè di questi tre falliti
che mi trascino dietro..." pensò con cattiveria, gettando degli sguardi da
serpente verso Sigma, Hideto e Mari. "Loro mi servono
soltanto finchè non avrò il potere assoluto... e quando lo avrò, non ho certo
intenzione di dividerlo con loro! Comunque, per adesso godiamoci il
combattimento..."
Con questi pensieri che ribollivano nel suo animo, Neo
alzò di nuovo lo sguardo, e riprese ad osservare la terribile battaglia che
infuriava sotto di loro. Un brivido di eccitazione gli percorse la spina dorsale
al pensiero di quanto vicino fosse vicino alla vittoria finale...
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Una terrificante sensazione di caduta libera... e allo
stesso tempo una carica inebriante... queste sarebbero state le parole che Jun
avrebbe usato per descrivere il viaggio attraverso il Digiport: davanti ai suoi
occhi si erano susseguiti, in poche frazioni di secondo, indescrivibili mosaici
di luce e lampi colorati, che culminarono in una grande luce bianca che
inghiottì tutto quanto si trovava attorno a lei, abbagliandola...
Quando Jun tornò a vedere, dopo aver aperto lentamente
gli occhi, per pochi istanti non distinse nulla se non qualche macchia di colore
dai contorni sfumati, che sembrava assumere le sembianze di colline e alberelli.
Le sembrava di essere nel bel mezzo di un'ampia e sconfinata prateria dal
terreno ricoperto di piante basse, simile ad una brughiera inglese. Un fresco
venticello primaverile le accarezzava il volto e le braccia, assieme ad una
pioggerellina rinfrescante, e un profumo di fiori selvatici le riempiva le
narici. Dovunque fosse finita, si disse, la sua prima impressione di DigiWorld
era stata buona...
Finalmente, la vista le tornò normale dopo lo
sballottamento dovuto al passaggio tra le due dimensioni: Jun si strofinò gli
occhi con una mano e posò meravigliata lo sguardo sullo sconfinato paesaggio che
si estendeva davanti a lei, un tappeto smeraldino apparentemente infinito
intervallato qua e là soltanto da qualche roccia piatta e da alcuni alberi dalle
alte fronde. Guardando meglio, si rese conto che il terreno non era
perfettamente pianeggiante, ma presentava una leggera pendenza verso la collina
dietro di lei. Un maestoso tramonto aveva tinto il cielo di un suggestivo
intreccio di rosso, grigio e azzurro, e Jun si sentì mancare il fiato al momento
di fare il suo primo passo in quel mondo a lei sconosciuto. Fu allora che, con
sua enorme sorpresa, si rese conto di non indossare più i vestiti da casa: in
quache modo, un top azzurro decorato con un simbolo della pace rosso, una
giacchetta in jeans senza maniche, una minigonna azzurra fissata in vita da una
cintura nera con la fibbia argentata, e un paio di alti stivali neri li avevano
sostituiti, dandole un look da ragazza alla moda giapponese. Nonostante il
cambio di vestiti, tuttavia, il medaglione dorato con inciso il simbolo
dell'infinito rimaneva al collo della Digiprescelta, e lei non aveva mollato il
suo Digivice, il cui schermo stava in quel momento tornando normale.
"Non... non posso crederci..." mormorò, rendendosi conto
solo in quel momento di avere ancora il D-3 stretto in una mano, e la misteriosa
Crest attorno al collo. "Sono... sono davvero arrivata... nel Mondo Digitale...
cavolo, è ancora più bello di come me l'ero immaginato... okay, ma... potrei per
favore sapere da dove sono entrata e come faccio poi a..."
Proprio in quel momento, mentre si guardava attorno, Jun
posò lo sguardo su qualcos'altro che non aveva notato fino a quel momento, e che
in quell'ambientazione appariva completamente fuori luogo: appena dietro di lei,
si trovava uno schermo televisivo dall'aria vetusta, il cui schermo nero
sfarfallava ancora ed emetteva un sommesso bagliore rosso. Non ci volle molto
alla neo-Digiprescelta per capire come c'entrasse quell'elettrodomestico
abbandonato là...
"Un... un televisore in mezzo ad una prateria?" si
chiese, sgranando gli occhi. "Non ditemi che... il Digiport..."
"Esatto! Quel televisore è proprio il punto d'uscita del
Digiport che hai appena attraversato! Benvenuta nel Mondo Digitale, Jun
Motomiya!" Una vocetta dal timbro simile al crepitio di una fiamma rispose alla
domanda che Jun stava per farsi, facendo fare un saltino alla sorpresa ragazza.
"Quando vorrai tornare nel Mondo Reale, non dovrai fare altro che ripetere la
stessa procedura con cui sei entrata davanti a quel televisore, o ad un altro
dei tanti schermi sparsi qua e là per DigiWorld."
"Cosa? Chi ha parlato..." esclamò Jun, voltandosi di
scatto verso la voce. Non vide nessuno, a parte una luce gialla, tremula nella
pioggia, che proveniva da un cespuglio lì vicino, e una larga foglia che
qualcuno stava tenendo sollevata sopra di essa nel tentativo di proteggerla
dall'acqua. Jun deglutì, rendendosi conto di trovarsi in presenza di qualche
Digimon... il tono di voce lasciava sperare che fosse amichevole, ma non si
poteva mai sapere...
Si sentirono dei leggeri passi metallici, e la luce si
spostò dalla sua posizione, sfarfallando un pò per le goccioline di pioggia che
la sferzavano. Jun indietreggiò di un passo, preparandosi mentalmente a
qualsiasi cosa potesse uscire ma sentendosi al contempo incredibilmente
vulnerabile. Forse andare a DigiWorld così, seguendo solamente il suo primo
impulso, non era stata una grande idea... avesse almeno ricevuto già il suo
partner, non si sarebbe sentita così nuda e vulnerabile! Stava già per puntare
di nuovo il D-3 verso il televisore ora inattivo e ritornare da dove era venuta,
quando il misterioso Digimon lucente fece capolino dalle fronde, rivelando il
suo aspetto peculiare...
"Salve, Jun..." disse il nuovo arrivato, il cui volto
spuntò in quel momento. L'espressione ansiosa della ragazza scomparve, e lasciò
il posto ad uno sguardo di sincero sbalordimento. Quella che le era apparsa
davanti era una delle creature più strane che lei potesse immaginare - e aveva
pure visto alcuni Digimon, nei diciotto o diciannove anni che aveva vissuto! Il
Digimon non era niente di più e niente di meno che una grossa candela vivente
fatta di cera bianca, grande come un cane della prateria, che si reggeva in
piedi su un elegante candelabro dorato dalla base a tronco di cono, che
utilizzava come una molla per prendere lo slancio e avanzare saltellando. Il suo
viso, posto a circa metà dell'altezza della candela, consisteva di un paio di
grandi occhi rossi senza pupille, che assomigliavano a due piccole scintille
roventi, e una grande bocca dalle labbra frastagliate, piena di piccoli dentini
aguzzi, mentre ai lati del suo corpo spuntavano un paio di braccia di cera
liquefatta, ciascuna dotata di cinque tozze dita. In quel momento, le sue mani
stavano tenendo una grande foglia, che il Digimon usava a mò di ombrello per
riparare dalla pioggia la fiammella arancione dotata di occhi e bocca che ardeva
sul suo stoppino. Lo strano Digimon saltellò un altro paio di volte verso la
Digiprescelta, si fermò davanti a lei e le fece un sorriso che contribuì a
scacciare il suo timore di essere incappata in qualcosa di ostile.
"Ciao, Jun! Io sono Candlemon!" la salutò il Digimon a
forma di candela. "E' da parecchio tempo che aspettavo di conoscerti..."
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Candlemon
Anche chiamato: Candmon
Tipo: Fiamma
Attributo: Dati
Livello: Rookie
Attacchi: Melted Wax
Misterioso Digimon inorganico che di solito vive in
caverne, sotterranei e altri luoghi bui, di solito in vasti nuclei familiari. La
fiamma sulla sua testa indica il suo livello di vitalità, quindi la tiene sempre
ben riparata. Attacca sparando un getto di cera incandescente dalla bocca, che
immobilizza la vittima quando si solidifica.
Per un pò, Jun rimase a guardare stupita la curiosa
creatura che le si avvicinava saltellando sul suo candelabro, incerta su cosa
dire o su come comportarsi. "Candlemon? Beh, ecco... piacere... di conoscerti!
Ma, scusa, tu come fai a conoscere il mio nome? E' la prima volta che..." chiese
infine, inginocchiandosi per parlare a quattro occhi con il Digimon dall'aspetto
di candela.
Quest'ultimo rispose incurvando le se labbra frastagliate
in un rassicurante sorriso. "Mi sembra ovvio, Jun Motomiya! Io sono il tuo
partner, il Digimon che ti è stato assegnato per assisterti nel tuo compito di
Digiprescelta! Fin da quando sono nato... o forse farei meglio a dire rinato...
sapevo di te, e sapevo che un giorno saresti venuta a DigiWorld per conoscermi.
Ho atteso molto a lungo questo giorno, ed ora che finalmente è venuto, non ti
saprei ridire la mia felicità!" spiegò, i suoi grandi occhi scarlatti che
luccicavano per la commozione.
La ragazza dai capelli appuntiti, non ancora del tutto
abituata all'idea di essere una Digiprescelta, ma fidandosi delle parole di
Candlemon, gli rispose con una breve risatina. "Hehee... beh, sono contenta di
sentirtelo dire... sai, non mi capita spesso di incontrare qualcuno che voglia
essere mio amico così, al mio primo incontro..." Il suo pensiero, a queste
parole, ritornò al suo incontro con Shuu Kido il giorno prima: le era riuscito
sorprendemente facile diventare amica di quel ragazzo e parlare con lui non solo
dei suoi problemi, ma anche delle cose di tutti i giorni... "Ma, toglimi una
curiosità, Candlemon... essendo una Digiprescelta, io ho un compito da svolgere,
qui a DigiWorld, no? Beh, la mia domanda è... in cosa consisterebbe esattamente
questo compito? Non so neanche da dove incominciare, tu puoi darmi qualche
indicazione?"
"Beh, anche questo fa parte del mio dovere di partner,
no?" rispose Candlemon, senza scomporsi, poi indicò con la mano libera la
misteriosa Crest dorata che Jun portava ancora al collo. "Quella che porti al
collo è una Crest, ovvero un simbolo che rappresenta uno dei valori che
assicurano l'esistenza continuata di DigiWorld: valori come il Coraggio,
l'Amicizia, l'Amore... che sono la linfa vitale di questo mondo e che danno ad
ogni creatura la forza di vivere, andare avanti e superare i propri limiti e
tutte le avversità che incontrano. Come Digiprescelta, a te è stato affidato il
simbolo di uno di questi valori, e uno dei tuoi compiti sarà quello di
dimostrarti degna di esso. Non è un compito di poca importanza, visto che su
DigiWorld incombe forse la più grande minaccia fin da quando la sua esistenza è
iniziata... una forza del male abbastanza potente da piegare entrambi i mondi al
suo volere..." Il Digimon dall'aspetto di candela concluse il suo discorso con
un sospiro ansioso, il tono allegro ed entusiasta di poco prima improvvisamente
divenuto cupo. Jun non mancò di notare questo brusco calo nell'umore del
Digimon, e sentiva di condividere la sua stessa ansia per la minaccia incombente
su entrambi i mondi, ma c'erano ancora diverse cose che non capiva...
"Ehm... aspetta! Aspetta un momento, Candlemon!" esclamò,
con un gocciolone di sudore sulla nuca e muovendo freneticamente le mani davanti
a sè. "Scusa se... te lo dico, ma io non ho capito molto più di prima! Allora...
cosa sarebbero tutte quelle trasformazioni che ho visto fare agli altri Digimon?
Non vi trasformate quando il vostro partner umano vi chiede di farlo e attiva
questo... questo... aggeggio?" chiese, rivolgendo uno sguardo confuso e
leggermente esasperato al suo D-3 blu. "Come... come c'entrano le Crest con
queste trasformazioni? Io, sinceramente, non ci capisco nulla!"
Candlemon si schiarì la gola. "Ci stavo arrivando, Jun...
allora, il discorso è un attimo più complesso di così: normalmente, i Digimon
che fanno coppia con un prescelto, possono evolvere soltanto al livello
Champion, che è quello immediatamente superiore al mio, con l'utilizzo del solo
Digivice. Per raggiungere un livello più alto, abbiamo bisogno della
Digievoluzione DNA, cioè di fonderci con un altro Digimon del nostro stesso
livello, il che richiede il raggiungimento di un profondo legame di amicizia e
comprensione tra i due Digiprescelti... oppure, il Digiprescelto a cui siamo
abbinati deve far brillare la sua Crest, sostenendo il valore che essa
rappresenta. Solo così la Crest concederà al Digiprescelto il suo potere,
permettendo al Digimon di superare il livello Champion, e accedere a quelli
Ultimate e, con un pò di fortuna, anche Mega. Allora, è un pò più chiaro il
concetto?"
Lentamente, Jun annuì, passandosi il pollice e l'indice
sotto il mento come se stesse riflettendo attentamente. "Sì, mi è un pò più
chiaro: in questo modo, un partner diventa più forte ed è in grado di combattere
contro Digimon di livello superiore... tra cui questo pazzoide di cui mi hai
appena parlato. Ma cosa dovrei fare, esattamente, per far brillare la mia Crest?
Il Digivice non mi è stato esattamente consegnato completo di libretto di
istruzioni!"
"Beh, su questo, purtroppo, non ti posso aiutare..."
rispose Candlemon. "Tuttavia, ti posso portare a conoscere un amico che sarà ben
lieto di presentarti ai tuoi compagni e guidarti nel tuo compito. Immagino tu
abbia già sentito parlare del venerabile Gennai, giusto?"
Gennai! Ma certo che ne aveva sentito parlare, e l'aveva
anche visto! Era stato tre anni prima, quando suo fratello, i suoi compagni e i
Digiprescelti più grandi erano rimasti bloccati su DigiWorld per opera di
Mephistomon... Sapeva che era stato lui a guidarli, quindi forse ora poteva dare
una mano anche a lei... Dopo aver ripensato per qualche istante a quegli
avvenimenti, Jun fece un cenno affermativo con la testa. "Sì, certo... ne ho già
sentito parlare... e tu sai per caso dove possiamo trovarlo?"
Candlemon si mise una mano dietro la nuca... o meglio,
dove la nuca avrebbe dovuto essere... e tossì un paio di volte. "Ecco... in
effetti, qui sta un piccolo problema. Non ho la più pallida idea di dove trovare
Gennai."
La mascella di Jun cascò all'istante, e le pupille dei
suoi occhi si distorsero comicamente, assumendo le proporzioni di capocchie di
spillo. "C-come? Hai... hai detto... che non lo sai...?" mormorò incredula,
ignorando il gracchiare dei corvi in sottofondo.
Il Digimon alzò le spalle, stando bene attento a non
spostare la foglia-ombrello dalla sua testa. "Purtroppo, anche se ho viaggiato
molto per DigiWorld e conosco molte sue località, non ho mai saputo dove
abitasse il venerabile Gennai. Dovremo andare in cerca da noi, oppure farcelo
dire da qualcun altro..." spiegò, con una calma e una padronanza di sè che Jun
non poteva dire di condividere. "E a questo proposito, penso di sapere a chi
possiamo chiedere!" Con queste parole, Candlemon puntò l'indice in lontananza,
verso un punto dove si stagliavano delle imponenti torri dalle quali si levavano
volute di fumo nero. "Vedi quella città? Se la memoria non mi inganna, quella
dovrebbe essere la città-fabbrica dove vive un vecchio alleato dei
Digiprescelti, che ha combattuto al loro fianco tre anni fa! Sicuramente lui lo
sa, quindi... te la senti di fare un pò di strada? Ti avverto che ci vorranno
due o tre ore per arrivare lì a piedi, se partiamo adesso."
Jun trattenne a stento un grugnito di irritazione. La sua
prima volta a DigiWorld, e già doveva farsi una camminata colossale! E comunque,
non è che ci fosse una grande possibilità di scelta... "Uff.. va bene,
d'accordo..." mormorò, non esattamente convinta. "Accidenti, ma quando sono
venuti a DigiWorld, mio fratello e gli altri si dovevano sempre fare queste
mortali scarpinate?"
Candlemon sorrise tra sè. Anche se non lo avesse saputo
fin da prima, avrebbe potuto intuire benissimo quanto inesperta di DigiWorld e
di cosa comportava il suo ruolo come Digiprescelta fosse Jun, dal modo in cui
parlava. "Ne rimarresti sorpresa, Jun... ma ora forza, non perdiamo altro tempo!
La strada che ci attende non sarà una strada facile, dovresti averlo già
intuito..."
"Sigh... la prospettiva di dover camminare finchè non mi
cascheranno le gambe mi aveva dato un indizio..." mormorò Jun, notando con un
certo sollievo che anche la leggera pioggerellina che stava cadendo fino a pochi
istanti prima era cessata. I suoi vestiti, quelli che si era inspiegabilmente
ritrovata addosso quando aveva attraversato il Digiport, erano un pò umidi e le
stavano facendo provare una sgradevole sensazione di freddo e pesantezza. "E va
bene, Candlemon... tu fammi strada, che io ti seguo!"
"Certo. Fidati di me." rispose con tutta calma la candela
vivente, scartando la foglia con la quale si era protetta fino a quel momento.
La fiamma accesa sul suo stoppino tremò leggermente nella fresca brezza che
soffiava nella brughiera, prima di stabilizzarsi. Jun, mettendo da parte i
pensieri sulla lunga camminata, guardò incuriosita il suo nuovo compagno
cominciare ad allontanarsi saltellando sulla base del suo candelabro. C'era
qualcosa, nel modo calmo e pacato con cui parlava e si muoveva, che la
neo-Digiprescelta era sicura di aver visto da qualche altra parte... anche se,
in quel momento, non sarebbe riuscita a ricordare dove neanche se ne fosse
andata di mezzo la sua vita...
"Lo sai, Candlemon?" lo chiamò Jun, iniziando a seguirlo.
"Per qualche motivo, sono convinta di averti già visto da qualche parte...
eppure, sono sicura che questa è la prima volta che ci vediamo!"
Il Digimon inorganico si fermò per un attimo, aspettando
che la sua partner lo raggiungesse, e volse lo sguardo verso di lei, sbattendo
gli occhi sorpreso. "Davvero, Jun? Ti ricordo qualcuno che conosci, per caso?"
le chiese, sinceramente incuriosito. La ragazza rispose scuotendo la testa come
per rimproverarsi di aver pensato qualcosa di assurdo.
"Hmm... vabbè, non importa, sarà stata solo una mia
impressione... era solo che, quand'ero più piccola e il Mondo Reale è stato
attaccato da un Digimon di nome Myotismon, mi sembrava di aver visto un Digimon
che ti assomigliava... bah, lascia perdere. era solo una mia sciocca
supposizione!" rispose, sfoderando un sorrisone entusiasta che contrastava con
il suo disappunto di poco prima. Candlemon, senza neanche darsi il tempo di
riflettere su quello che la sua partner aveva appena detto, la guardò con
espressione leggermente stranita. Quella ragazza, che pure un attimo prima si
era lamentata di tutta la strada che c'era da fare, ora sembrava di nuovo piena
di energia e sembrava prepararsi ad affrontare con entusiasmo la nuova avventura
che la attendeva... e comunque, riflettè il Digimon, questa non era certo una
cattiva notizia: quell'entusiasmo le sarebbe certamente servito, più
avanti...
"Okay, Jun... allora sei pronta? Possiamo partire?"
chiese Candlemon, indicando la città-fabbrica che si profilava all'orizzonte con
un gesto della mano. Jun rispose alzando una mano, stringendola a pugno, e
alzando il pollice, e finalmente i due nuovi amici iniziarono la lunga strada
che li avrebbe portati alla loro destinazione...
"Quelle sue parole di
prima..." riflettè Candlemon, dando un'occhiata alla Digiprescelta che gli
stava camminando a fianco, intonando un allegro motivetto. "Ha detto che quando Myotismon ha attaccato la Terra, lei ha
visto un Digimon simile a me... allora, che sia vero che questa non è la prima
volta che la incontro?"
"Allora, Candlemon, intanto che ci avviciniamo a questa
città..." iniziò Jun, voltandosi verso di lui. "Perchè non ne approfittiamo per
conoscerci meglio? Sai, il tempo passa più velocemente quando si sta in
compagnia... e tu, te lo devo dire, mi sei stato simpatico fin dall'inizio!"
Candlemon annuì di rimando, voltandosi verso di lei per
risponderle. "In ogni caso, ha l'aria di una ragazza
molto estroversa... una che dice quello che pensa... e per giunta ha voluto
subito essere mia amica! Nella mia vita precedente, ne ho incontrata una sola di
persona che ho davvero potuto chiamare amica... e ho come l'impressione che
essere il partner di Jun mi piacerà!"
"Volentieri." rispose Candlemon, sempre pacato, ma questa
volta con un accenno di gioia nella voce. "Allora, chiedimi pure tutto quello
che vuoi sapere..."
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"Fist of the Beast King!"
Con un ruggito di battaglia, Leomon sferrò un pugno in
aria e scagliò una sfera di energia a forma di testa di leone contro il Bakemon
che si stava calando in picchiata verso di lui, centrandolo in pieno. Il Digimon
fantasma svanì con un flebile ululato, e Leomon emise un momentaneo sospiro di
sollievo. Fino a quel momento, lui e i suoi compagni erano riusciti a trattenere
la marea di Digimon che stava sciamando su di loro, e ad eliminare un discreto
numero di assalitori. Ma la superiorità numerica del nemico era semplicemente
assurda, e se la battaglia si fosse protratta ancora a lungo, non avrebbero
avuto possibilità... era talmente preso dalla battaglia, che quasi non si
accorse di un piccolo Vilemon che, sfruttando la confusione a suo vantaggio, gli
si era avvicinato e stava caricando il suo attacco speciale Nightmare Shocker,
puntandoglielo dritto contro. Resosi conto del pericolo, Leomon si voltò di
scatto verso il Vilemon, ma non ebbe il tempo di attaccare prima che...
"Hey, piccoletto! Non lo sai che non si attacca alle
spalle?" esclamò la voce di Ogremon, un secondo prima che il pesante osso-clava
del Digimon dalla pelle verde si abbattesse sulla testa del demonietto,
stendendolo al suolo tramortito. Il possessore della clava guardò con
soddisfazione il Vilemon che si afflosciava a terra come un sacco di riso e con
gli occhi trasformati in spirali, poi si rivolse a Leomon e sfoderò un ghigno di
superiorità.
"E allora, Leomon, che te ne pare?" si vantò Ogremon,
guardando dritto negli occhi il suo amico-rivale. "Credo proprio che, questa
volta, sia tu a dovere un favore a me!"
Il guerriero-leone lo guardò dritto negli occhi,
corrugando la fronte... poi, senza alcun preavviso, scattò in avanti, spostò di
lato il suo sorpreso rivale, che lanciò un breve urlo prima di andare a sedersi
per terra... e sferrò un pugno tremendo che raggiunse in piena faccia un altro
Vilemon, che era sgusciato dietro Ogremon e aveva cercato di aggredirlo alle
spalle. Con uno strillo, il demonietto venne scagliato indietro e finì a terra a
pancia in su sotto gli occhi increduli di quella che sarebbe dovuta essere la
sua vittima, e quelli impassibili del Digimon che gli aveva impedito di portare
a termine il suo attacco.
"Grazie di avermi salvato, Ogremon, ma ricorda... non
puoi distrarti nemmeno per un secondo, qui." commentò Leomon, rivolto al Digimon
orco, che aveva un grosso gocciolone di sudore sulla fronte e i cui occhi si
erano fatti grandi e tondi per lo sbalordimento. "E comunque, adesso siamo pari,
oserei dire."
"Ugh..." mormorò Ogremon, ripresosi dalla sua sorpresa.
"E va bene... per stavolta, ti ringrazio anch'io... ma ricordati, che un giorno
ti supererò! Non credere che mi sia dimenticato della nostra sfida!"
"Mi dispiace di interrompere la vostra dimostrazione di
amicizia..." disse sarcastico Piximon, tenendo a bada un altro Bakemon con il
manico della sua lancia, facendo ruotare l'arma tra le proprie mani come un vero
esperto di arti marziali. "Ma ci sarebbe da sistemare qualcuno che non mi sembra
molto interessato a condividerla! Pixi Bomb!"
Con queste parole, il folletto rosa creò una piccola
sfera di energia crepitante, simile ad un fuoco d'artificio, nella sua mano, e
lo scagliò con tutta la sua forza contro il fantasma, eliminandolo all'istante.
Sfortunatamente, altri Bakemon fluttuarono lentamente verso il terreno,
rimpiazzando immediatamente il loro compagno caduto e costringendo alla difesa
Piximon. Leomon ed Ogremon, dopo essersi scambiati un cenno di assenso,
sollevarono di nuovo le lor armi e corsero ad aiutare il loro amico,
scagliandosi nuovamente contro l'orda di Digimon...
"Darkside Attack!" esclamò
Megadramon, esplodendo alcuni missili contro altri attaccanti, e disperdendoli
in una marea di esplosioni. Il drago serpentino annuì soddisfatto, ma fu
costretto ad una rapida virata quando altre scariche di energia nera saettarono
attorno a lui, mancandolo di pochissimo. Poco più in là, Garudamon aveva appena
respinto un gruppo di Bakemon con dei rapidi pugni, e Silphymon stava
bombardando l'orda nemica con una Static Force dopo l'altra. Lillymon e
MegaKabuterimon erano stati costretti ad indietreggiare davanti alla terribile
raffica di attacchi che piovevano loro addosso da ogni parte, ed erano quasi
stati messi schiena contro schiena.
Sull'altro versante, Zudomon e gli altri non erano messi
molto meglio: Triceramon era riuscito a fermare un massiccio attacco Nightmare
Shocker sferrato dai Vilemon usando il proprio enorme corpo corazzato come
barriera vivente, e dando così al Digimon tricheco e a Deramon, che lo
affiancava, il tempo di organizzare una nuova offensiva...
"Vulcan's Hammer!"
"Royal Buster!"
L'attacco combinato funzionò alla perfezione, scagliando
qua e là la marea indisciplinata di Vilemon e cancellandone alcuni sul posto.
Tuttavia, gli avversari erano talmente numerosi che tutti quelli che erano stati
eliminati vennero immediatamente sostituiti. Sul lato opposto, Shakkoumon e
MegaSeadramon erano in una situazione molto simile... i Digimon nemici stavano
incominciando a fare una pressione sempre più serrata, ed era ovvio che le linee
di difesa dei ragazzi prescelti non sarebbero durate a lungo ancora...
"La situazione è seria..." mormorò Koushiro, mantenendo
la calma nonostante tutto. "Se Taichi, Yamato, Ken e Daisuke non riescono ad
aprirsi un varco tra di loro, non so come riusciremo ad uscire da qui..."
"Guardate!" esclamò Hikari, indicando davanti a sè con il
viso rasserenato. "Ci siamo! Mi sembra che ce l'abbiano fatta!"
Era vero: ormai, le linee difensive dei Vilemon e dei
Bakemon avevano ceduto, e i Digimon dei tre ragazzi stavano penetrando nella
gola, spazzando via gli ultimi difensori che si paravano loro davanti.
WereGarurumon spazzò via un paio di demonietti neri con i suoi poderosi calci,
mentre MetalGreymon usava il suo braccio robotico per parare altre scariche di
energia negativa e altri colpi di artiglio. La strada ora sgombra, o almeno così
sembrava essere, Paildramon si infilò tra le due schiere di Digimon malvagi,
usando i suoi laser per tenere a distanza quei pochi che riuscivano a sottrarsi
alle 'attenzioni' di MetalGreymon e WereGarurumon. Daisuke sogghignò
soddisfatto, stringendo i pugni davanti a sè, quando vide il drago-insetto
occupare la posizione strategica e tenerla sgombra in modo da permettere ai suoi
compagni di entrare nella gola. "Ottimo, ragazzi, abbiamo sfondato! Presto,
adesso dobbiamo uscire da questo posto, prima che..."
"Giga Destroyer!"
L'attimo di esultanza durò fin troppo poco: un paio di
missili a forma di squalo, con tanto di bocca piena di denti disegnata sul muso,
saettarono contro Paildramon e MetalGreymon dai recessi del canyon, e prima che
i due impreparati Digimon potessero reagire, li centrarono in pieno, esplodendo
fragorosamente su di essi, sollevando un lampo accecante e un fitto nuvolone di
polvere, e scagliandoli via dalla posizione che avevano appena occupato, sotto
gli occhi increduli dei ragazzi, mozzando loro il fiato in gola!
"Oh, no! MetalGreymon! Paildramon!" esclamò Taichi,
osservando il suo compagno e il Digimon drago accasciarsi sul terreno, e
provocare una piccola scossa tellurica con il loro peso. Per fortuna, il colpo
non era stato poi così forte, e i due Digimon, con grande sollievo dei loro
compagni, poterono rialzarsi quasi subito, scuotendo la testa per schiarirsela.
WereGarurumon, colto anche lui di sorpresa da quell'attacco improvviso, volse lo
sguardo verso i meandri della gola, pronto ad affrontare qualsiasi cosa ne fosse
uscita fuori...
...e, a poche decine di metri da lui, apparvero la testa
corazzata e armata di corna, i mortali zanne e artigli, e le squame blu notte di
BlackMetalGreymon, la cui piastra toracica si stava chiudendo proprio in quel
momento. Il Digimon artificiale si mosse a passi lenti e pesanti verso il
gruppo, gli occhi dardeggianti per il desiderio di combattere, mentre la piccola
figura umana che stava in piedi sulla sua testa rivolse un duro sorriso ai
Digiprescelti, la sciarpa rossa attorno al suo collo che ondeggiava
selvaggiamente nel vento.
"Bentornati, domatori di terza classe!" esclamò Neo, la
cui voce riecheggiò nel canyon come il suono di un diapason. "Vedo che avete
invitato qualche amichetto in più alla festa... molto bene, così ci sarà
qualcuno di più ad assistere al momento del nostro trionfo!"
"Neo!" esclamò Yamato, riconoscendo il ragazzo anche da
quella distanza. "Quali sono le tue intenzioni? Rispondi, siete stati tu e i
tuoi compagni a radunare questo esercito di Digimon, vero?"
Nel momento stesso in cui il capo degli Alias-3 fece il
suo ingresso, i Vilemon e i Bakemon interruppero il loro attacco ed iniziarono
ad indietreggiare, lasciando campo libero all'alleato del loro signore.
BlackMetalGreymon si avvicinò di qualche altro passo, al punto che Yamato,
Taichi, Daisuke, Ken e i loro Digimon riuscirono a vedere chiaramente il ghigno
sardonico che attraversava il volto di Neo. Dietro di lui, stavano arrivando
anche Hideto, Sigma, Boogeymon e BlackGarurumon. "Beh, anche se fossimo stati
noi questo non vi riguarda, ormai! Questo che avete appena subito è stato solo
un attacco per saggiare la vostra forza... scarsina, oserei dire!" li prese in
giro Neo, rigirandosi il D-3 in mano con aria di nonchalance. Prima che gli
irritati bambini prescelti potessero rispondere, Neo alzò lo sguardo verso il
costone di roccia al proprio fianco destro e schioccò le dita. "E in ogni caso,
ora non abbiamo proprio il tempo di fermarci a giocare con voi... abbiamo una
missione molto più urgente da portare a termine! Mari! Hideto! Tocca a voi,
adesso!"
"Cosa?" esclamò Ken, alzando lo sguardo verso il punto
indicato da Neo e vedendo una grande colonna di luce dorata levarsi dalla cima
rocciosa. "Accidenti, alcuni di loro erano nascosti lì!"
"Era questo il loro piano..." ringhiò MetalGreymon.
"Tutti quei mostriciattoli che ci hanno mandato contro servivano solo a misurare
meglio le nostre capacità e a distrarre la nostra attenzione da loro!"
"Esatto..." mormorò freddamente Hideto, estraendo uno dei
suoi D-3, per poi puntarlo verso la colonna di luce e attivarlo. "Ed ora è il
momento che il nostro piano si compia! Vai, BlackGreymon! Digievolvi!"
"Ferma, Hideto! Che stai facendo? Non ti rendi conto
che..." iniziò a dire Ken, nel tentativo di fermare il ragazzo dai capelli neri,
ma era ormai troppo tardi. Con sommo disappunto dei Digiprescelti e dei loro
partner, un'altra colonna di luce si levò a fianco della prima, squarciando il
cielo ingombrato di nubi colore del piombo, e un paio di voci possenti invasero
le loro orecchie!
"Weedmon blast shinka...
EAGLEMON!"
"BlackGreymon blast shinka...
CHAOSWARGREYMON!"
Eaglemon, l'enorme Digimon simile ad un grifone corazzato
dalle ali dorate che aveva sconfitto Imperialdramon nell'incontro del giorno
prima, spiccò il volo, con Mari seduta in groppa, dalla cima del costone di
roccia e sbattè le sue potenti ali un paio di volte prima di scendere in
picchiata a velocità folle, disperdendo i pochi Bakemon rimasti e puntando
dritto verso il bersaglio che aveva selezionato già da tempo: la ragazzina con
il top rosa e la minigonna bianca, dai lunghi capelli castani legati in una
coda, che lo osservava atterrita. Hikari fece appena in tempo ad accorgersi di
quello che stava accadendo prima che Eaglemon serrasse i suoi artigli posteriori
attorno alle sue spalle, e un moto di panico la travolse quando la terra le
venne a mancare sotto i piedi! Il Digimon di Mari l'aveva ghermita e sollevata
in aria con la stessa facilità con cui un'aquila afferra un topolino!
"Kyaaaah!" urlò terrorizzata, mentre Eaglemon, ad un
semplice ordine di Mari, riprendeva quota. "A... aiuto! Ragazzi, aiuto!"
Un coro di esclamazioni di raccapriccio si levò dai
Digiprescelti, alla vista della loro compagna che veniva sollevata brutalmente
in aria. Ormai era a più di dieci metri d'altezza e continuava a salire.
"Hikari!" esclamò Silphymon, con le voci condivise di Gatomon ed Aquilamon.
"Oh, no! Hikari!" esclamarono in coro Daisuke, Miyako e
Takeru.
"Sorellina! Lasciala subito andare, maledetta, o te la
vedrai con me!" urlò Taichi, tutto il suo pensiero razionale sopraffatto dalla
paura per l'incolumità della sorella.
"No! Lasciate quella ragazzina fuori da questa storia!"
esclamò Paildramon, scagliandosi contro Eaglemon in un disperato tentativo di
farle mollare la presa. "Che cosa volete farle?". Ma il suo tentativo fu
intercettato da ChaosWarGreymon che, preso il volo subito dietro il Digimon di
Mari, colpì il drago-insetto con un pugno di sinistro, facendogli perdere quota
e vanificando il suo tentativo.
Mari sghignazzò crudelmente e puntò il suo D-3 verso
l'altopiano da cui aveva preso il volo. Lo schermo del dispositivo oscuro iniziò
immediatamente ad emettere una luce nera e blu che non faceva presagire nulla di
buono! "Mi dispiace, ma questo non possiamo proprio farlo! Personalmente, non ho
nulla contro di lei, ma abbiamo degli accordi da rispettare! E' il momento,
ragazzi! Apriamo questo Digiport!" esclamò Mari, rivolgendosi ai suoi compagni
rimasti a terra. Neo, Hideto e Sigma non se lo fecero ripetere due volte, ed
alzarono a loro volta i Digivice oscuri, concentrandosi intensamente. Uno
sgradevole brivido freddo percorse i loro corpi quando lo schermo dei D-3 si
accese di nero, ma la loro presa non si allentò minimamente. Con un sibilo, i
congegni oscuri emisero cinque raggi di pura oscurità che si scontrarono a
mezz'aria, e un lampo di tenebre scaturì dal punto in cui si erano incontrati,
togliendo la vista ai Digiprescelti e ai loro compagni per una frazione di
secondo. Ad esso seguì un suono basso e vibrante, e la luce nera uscita dai
Digivice degli Alias-3 si condensò in una sfera nera dai riflessi blu, che
rimase a mezz'aria, contorcendosi e dilatandosi, fino ad assumere l'aspetto di
un portale che irradiava una indicibile sensazione di gelo e morte! I più vicini
a quel punto rabbrividirono quando quella terrificante sensazione li investì
come il vento di una gelida mattina invernale.
"Hikari! No!" esclamò Daisuke. "Cosa state cercando di
fare?"
Leomon strinse i denti. "Questo non ci voleva...
quello... quello è un portale... per il Dark Ocean!" ringhiò. "Questa
sensazione... è inconfondibile..."
Ken alzò lo sguardo verso il portale oscuro, cercando di
reprimere la paura. Anche lui conosceva quella inquietante sensazione... fin
troppo bene! "Leomon... ha ragione... E' la stessa oscurità che ho sentito...
quando sono andato... quella volta..." mormorò, riferendosi chiaramente
all'occasione in cui aveva accettato la 'proposta' di Mephistomon, in
corrispondenza dell'anniversario della morte di Osamu... Un gesto per cui
provava ancora vergogna...
"Che cosa?" esclamò Takeru, inorridito, i ricordi della
sua prima visita al Dark Ocean, tre anni prima, riemersi prepotentemente.
"Allora dobbiamo fermarli, a tutti i costi!"
I Digimon più vicini ad Eaglemon, ovvero Paildramon,
MetalGreymon e Megadramon, erano già alle calcagna del Digimon di Mari prima
ancora che Takeru avesse finito di parlare, ma ChaosWarGreymon si mise in mezzo,
tagliando loro la strada e alzando entrambe le braccia verso il cielo. "E credete forse che io vi lascerò fare? Mi dispiace, ma
anche noi abbiamo i nostri ordini! TERRA CHAOS!" ruggì, creando una enorme
sfera multicolore di energia crepitante, attraversata da febbrili lampi rossi e
blu, tra le sue mani e proiettando un mosaico di sfuggenti ombre colorate
tutt'attorno. I Digimon che avevano cercato di attaccare Eaglemon ebbero appena
il tempo di mettersi in guardia prima che ChaosWarGreymon scagliasse la sfera di
energia verso di loro! Nel disperato tentativo di resistere ed impedire al Terra
Chaos di schiantarsi sui loro amici, i tre Ultimate portarono avanti le braccia
e cercarono di rallentare il proiettile del WarGreymon caotico, spingendo con
tutte le loro forze: per qualche istante riuscirono a reggere, ma il Terra Chaos
era semplicemente troppo potente perchè la loro lotta potesse durare a
lungo.
"Attenti!" esclamò Derek. "Rifugiatevi tutti da qualche
parte, presto!"
"Uuuuugh..." mormorò Megadramon. "Fate presto, ragazzi...
questa cosa... non riusciremo a trattenerla a lungo... Aaaargh!"
MetalGreymon e Paildramon moltiplicarono i loro sforzi,
riuscendo a trattenere ancora per un pò l'enorme proiettile di energia caotica.
"Taichi... ragazzi... mettetevi al riparo... ugh... dobbiamo resistere... ancora
un pò..." ringhiò il dinosauro cibernetico, sbattendo le 'ali' all'impazzata per
fare ancora più forza. Anche Paildramon chiamò a raccolta tutte le forze che gli
erano rimaste, cercando di spingere indietro il proiettile di
ChaosWarGreymon.
"Forza, MetalGreymon... dobbiamo resistere... Uuuugh!"
Proprio in quel momento, l'energia caotica esplose con un
fragore colossale, costringendo ChaosWarGreymon a coprirsi gli occhi per non
essere abbagliato dal bagliore della conflagrazione, e scagliando violentemente
al suolo i tre Ultimate che l'avevano trattenuta fino a quel momento, e anche
Garudamon e MegaKabuterimon che stavano andando a dar loro man forte! Con un
lungo urlo di dolore, i cinque Ultimate si abbatterono al suolo, rimanendo
storditi e de-evolvendo alle loro forma Rookie, mentre i ragazzi e i Digimon che
non avevano potuto andare a dare loro una mano guardavano la scena con il cuore
in gola!
"Oh, no! Ragazzi! Hikari-chan!" esclamò Sora, prima che
la tremenda esplosione la costringesse a gettarsi a terra, coprendosi la testa
con le mani.
"Fratellone Taichi! Amici! Noooo!" strillò Hikari,
vedendo i suoi amici scomparire nella luce obnubilante, e si divincolò
disperatamente tra gli artigli di Eaglemon. Infastidita dalla resistenza che la
prescelta della Luce continuava ad opporre, Mari fece cenno ad Eaglemon di
spostarsi sopra il portale oscuro che era stato appena aperto. In mano, aveva
ancora il D-3 nero attivo, che stava risucchiando calore dal suo corpo a ritmo
costante: se non si fosse sbrigata, presto non avrebbe avuto più la forza di
tenere aperto il Digiport!
Non appena il Digimon dalla corazza dorata sorvolò
l'enorme buco nero, Hikari provò immediatamente quella familiare, ma sempre
disorientante e spaventosa, sensazione che provava ogni volta che veniva a
contatto con le tenebre, che la fece irrigidire e le fece mancare il respiro:
non aveva mai percepito tanta malvagità così concentrata, e l'effetto che essa
ebbe su di lei fu paragonabile a quello di un pugno nello stomaco, moltiplicato
dall'improvvisa consapevolezza di quello che gli Alias-3 volevano fare con lei.
Aprì la bocca, ma le sue corde vocali non riuscirono a formare alcuna parola.
Riuscì, per fortuna, a conservare abbastanza presenza di spirito da afferrarsi
con le mani alle zampe di Eaglemon, stringendo il più forte possibile per
evitare di farsi gettare nel portale oscuro... ma era una lotta persa in
partenza: Eaglemon mollò la presa e, con un repentino scatto della zampe
posteriori, costrinse la ragazzina a mollare la presa!
In un istante di puro terrore, Hikari perse la presa
sulle zampe di Eaglemon e precipitò per qualche metro con un lungo urlo,
sentendo lo stomaco in gola e il vento che le sferzava braccia e gambe, prima di
finire all'interno del portale ed essere risucchiata, una volta di più, nelle
profondità del Dark Ocean!
I rimanenti ragazzi prescelti, bloccati a terra
dall'attacco di ChaosWarGreymon, non poterono fare altro che osservare,
impotenti ed agghiacciati, la loro compagna che scompariva nelle profondità del
portale oscuro, il suo urlo terrorizzato che ancora riecheggiava tra le
formazioni rocciose quando gli Alias-3 interruppero il flusso di energia che
partiva dai loro D-3 oscuri, facendo in modo che il Digiport si chiudesse con un
cupo suono vibrante. Agumon, Veemon, Wormmon, Crabmon, Biyomon e Tentomon,
ancora storditi dal colpo di prima, levarono debolmente gli occhi al cielo,
provando una grande rabbia per non essere riusciti a fermare Eaglemon. Al
contrario, gli Alias-3 e i loro Digimon, compresi i pochi Vilemon e Bakemon
ancora presenti nei dintorni, parevano molto soddisfatti di quello che avevano
fatto. Tranne Hideto, che teneva la testa bassa per non vedere la fine che aveva
fatto Hikari...
"Perfetto, missione compiuta... ora possiamo tornare nel
Mondo Reale!" esclamò Neo con feroce soddisfazione, dopo essersi asciugato un pò
di sudore che gli bagnava la fronte a causa della fatica. "Quello che dovevamo
fare, l'abbiamo fatto, e ora non resta che aspettare!"
Fu proprio in quel momento che Taichi si riscosse dallo
shock di vedere la propria sorella rapita sotto i suoi stessi occhi. Stringendo
i denti per la rabbia, il primo leader dei bambini prescelti rivolse a Neo uno
sguardo inferocito, i suoi occhi color cioccolata che ardevano di furia; e un
attimo dopo, abbandonando ogni pensiero razionale, si scagliò contro il leader
degli Alias-3 con il pugno destro sollevato. "FERMO! Tu non te ne vai da nessuna
parte, maledetto! Riporta qui mia sorella! E' UN ORDINE! Riportala qui o ti
spacco le ossa!" urlò a squarciagola, coprendo in poche falcate metà della
distanza che lo separava da Neo. Ma il ragazzo con i capelli bianchi, per nulla
preoccupato, non fece altro che premere un paio di tasti del suo Digivice,
guardando Taichi con sufficienza.
"Resterei volentieri a sistemare la questione tra noi due
una volta per tutte, perdente..." lo schernì. "Ma ora non ho tempo da perdere
con te. Non ti preoccupare, ci rivedremo presto... e per allora, spero che
saprai offrirmi una sfida degna di questo nome! Alla prossima, 'Digiprescelto
del Coraggio'! DIGIPORT OPEN!"
Non appena Neo ebbe pronunciato queste parole, dietro a
lui e ai suoi compagni si aprì un altro portale, questa volta violaceo e
scintillante, e uno alla volta Sigma, Boogeymon, BlackMetalGreymon, Hideto e
BlackGarurumon voltarono le spalle ai ragazzi e scomparirono in esso. Neo,
rimasto indietro, si degnò di aspettare che Taichi gli fosse quasi addosso prima
di spostarsi dalla sua posizione ed entrare a sua volta nel Digiport, il
malefico sogghigno di presa in giro sempre presente sulle sue labbra. Proprio un
attimo prima che Taichi potesse raggiungere il Digiport, quest'ultimo si
richiuse dietro Neo, impedendo al prescelto del Coraggio di mettere le mani
addosso alla sua nemesi. Riuscì soltanto ad agitare il pugno in aria, facendolo
saettare nel punto dove fino ad un attimo prima si trova il capo degli
Alias-3... poi, sentendosi improvvisamente esausto per la folle corsa, per la
battaglia appena conclusa, e per l'ansia per quanto era successo ad Hikari, il
ragazzo cadde in ginocchio, il respiro corto ed affannoso e il battito cardiaco
accelerato per la rabbia. Quasi non si rese conto di Mari, Eaglemon e
ChaosWarGreymon che, sopra di lui, aprivano un altro Digiport e ritornavano nel
Mondo Reale, accompagnati dalla chioccia risata della bionda ossigenata...
Passò qualche secondo di terribile silenzio, che
contrastava cupamente con la frenesia della battaglia appena conclusa. Mentre
Taichi si rialzava e cominciava a dirigersi, lentamente e con una faccia scura
da fare impressione, verso il gruppo, l'unico suono che si sentiva era quello
del freddo vento che ululava tra le rocce. I Digiprescelti erano rimasti là,
attoniti, mentre i loro partner scioglievano ogni Digievoluzione. I loro sguardi
erano ancora fissi sul punto in cui Hikari era scomparsa, con le eccezioni di
Sora, Koushiro, Daisuke, Ken e Derek, che erano andati a recuperare i loro
Digimon. Non riuscivano a crederci. Erano caduti in trappola come principianti.
Avevano fatto esattamente il gioco che gli Alias-3 volevano... e ora, Hikari ne
avrebbe pagato le conseguenze.
Senza neanche prestare attenzione a quello che stava
facendo, Taichi tornò nello spiazzo tra le rocce dove i ragazzi erano arrivati.
Riusciva a malapena a contenere la sua rabbia e la sua disperazione. Sua
sorella, la persona a cui lui più teneva al mondo assieme ad Agumon, a Sora e a
Yamato, era stata rapita e portata in qualche orrendo posto... e lui non aveva
fatto niente per impedirlo! Roso dalla delusione, rimase là a rimuginare, finchè
un lieve suono, proveniente da qualche parte alla sua destra, non richiamò la
sua attenzione: Agumon, appena ripresosi dal colpo preso, si era rialzato,
appoggiandosi una zampa anteriore sulla tempia.
"Agumon!" lo chiamò Taichi, correndo verso di lui e
chinandosi per raccoglierlo. "Agumon, stai bene?"
Il piccolo dinosauro annuì lentamente, anche se era
ancora un pò intontito. "Ugh... sì, Taichi, me la caverò... scusami... non...
sono riuscito... a fermarli..."
Con le lacrime che minacciavano di uscire dai suoi occhi,
Taichi abbracciò il suo partner. "Scusami tu, Agumon, se non sono venuto subito
a vedere di te... ero talmente preso dal fatto che hanno rapito Hikari, che non
ho pensato a te... mi dispiace di essere stato così egoista..."
"Taichi-chan..." mormorò Sora, rivolgendo uno sguardo
pieno di empatia al suo fidanzato. Le loro emozioni erano largamente condivise
dal gruppo, in particolare da Miyako, che continuava a guardare tremante il
punto in cui la sua migliore amica era scomparsa, e da Takeru, Patamon, Daisuke,
Veemon e Gatomon, che provavano in quel momento la stessa rabbia e delusione di
Taichi.
"Non... posso crederci..." mormorò Miyako, stringendo i
pugni davanti a sè. "Hanno... hanno preso Hikari-san...". Ken, Wormmon ed
Hawkmon raggiunsero la Digiprescelta occhialuta cercando di darle conforto.
Takeru, Daisuke e i loro compagni continuavano a fissare
increduli il costone di roccia da cui Mari, Eaglemon e ChaosWarGreymon si erano
levati. Il Digiprescelto della Speranza provò ancora quel terribile senso di
impotenza e preoccupazione di tre anni fa: sentiva di aver deluso la sua amica,
e di non averla protetta come avrebbe dovuto. Daisuke e Gatomon, al suo fianco,
la pensavano allo stesso modo... ma Daisuke non era tipo da fermarsi a
rimuginare su certe cose troppo a lungo: si inginocchiò e raccolse lo stordito
Veemon dal terreno roccioso, accertandosi delle sue condizioni. "Veemon...
Veemon, come ti senti? Niente di rotto?"
"Più o meno..." cinguettò debolmente il draghetto
azzurro, massaggiandosi la testa. "Mi dispiace di non aver potuto... salvare
Hikari..."
Daisuke scosse la testa. "Di questo non ti devi
preoccupare... per adesso, l'importante è che tu ti riposi. Non ti preoccupare,
riusciremo a salvare Hikari-chan... in un modo o nell'altro..." Dopo queste
parole, il ragazzino non riuscì più a trattenere la rabbia, e alzò lo sguardo al
cielo, urlando con tutto il fiato che aveva in gola.
"Mi avete sentito?" esclamò, rivolto a nessuno in
particolare. "Tu che hai rapito, Hikari-chan, chiunque tu sia! Stiamo per venire
da te, e quando ti troveremo, ti faremo pentire di averci anche solo pensato!
HAI CAPITO!?"
----------
Dragomon, comodamente seduto sul suo trono nel palazzo da cui governava
l'intero Dark Ocean, sogghignò orrendamente quando i suoi sensi acuti
percepirono un disturbo nelle tenebre del suo reame. Impossibile sbagliarsi, non
poteva essere causato... che dall'arrivo di colei che da tanti secoli lui
aspettava! E questa volta... questa volta non se la sarebbe lasciata scappare, e
non ci sarebbe stato nessun irritante bambino prescelto a negargli il
trionfo!
"Grande Dragomon..." mormorò stancamente uno dei Divermon
inginocchiati ai piedi dell'enorme seggio di corallo. "L'abbiamo sentito...
la nostra regina... lei è qui..."
"La preghiamo..." gemette un altro. "Ci istruisca... cosa dobbiamo
fare?". Il mostruoso Digimon strinse nella mano sinistra il suo tridente,
simbolo della sua supremazia sulle acque, poi alzò il braccio e puntò la sua
temuta arma contro i suoi servitori, esclamando l'ordine che non vedeva l'ora di
dare.
"Andate, miei schiavi. Trovate la figlia della Luce, e portatela a me.
Viva." tuonò, trattenendo a stento l'eccitazione. Dopo tanto tempo, il
pensiero di poter finalmente realizzare il suo grande obiettivo lo stava
mandando in estasi.
I Divermon si alzarono, muovendosi a scatti come automi. "Sì...
onnipotente... Noi... obbediamo..."
CONTINUA...
Note dell'autore: Maledizione, Hikari è stata rapita...
il piano degli Alias-3 è stato portato a compimento, e ora tocca a Dragomon e a
Daemon fare le loro mosse! Preparatevi, perchè nel prossimo capitolo, che
dovrebbe essere pubblicato tra circa due settimane (impegni universitari
permettendo...), scopriremo finalmente cosa vuole il signore del Dark Ocean
dalla nostra Prescelta della Luce... e un pò dopo, scopriremo anche i piani di
Daemon con il Dark Seed di Ken! Hmmm... per qualche motivo, penso che la
battaglia a fine capitolo mi sarebbe potuta venire meglio, ma per adesso sono
soddisfatto dei risultati. Spero più avanti di riuscire a scrivere scene
d'azione più incisive... ma rimando, in ogni caso, il giudizio finale a voi
lettori!
Quel giovane motociclista con l'Agumon bianco potrebbe
riuscire familiare ad alcuni...
E nel frattempo, Jun inizia il suo viaggio nel Mondo
Digitale. Riuscirà a trovare la guida che sta cercando e a dare una mano ai suoi
nuovi colleghi nella battaglia che li attende? E chi sarà in realtà Candlemon?
Ha fatto delle affermazioni piuttosto misteriose... Beh, per queste e altre
risposte, vi rimando ai prossimi capitoli! Intanto, vi saluto e ritorno ai miei
studi! Alla prossima, e mi raccomando... voglio commenti!
Justice Gundam
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Capitolo 11 *** Dragomon, Signore delle Acque ***
Invasion-11
Digimon Adventure 02: Invasion
Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam
(Scena vuota)
Voce fuori campo (maschile): Hmm? Non... non c'è nessuno qui?
(Nessuna risposta.)
Voce fuori campo (femminile): Se ne sono andati tutti...
Voce fuori campo (maschile numero 2): Cosa, anche l'autore? E adesso chi la
fa, la presentazione?
Voce fuori campo (maschile numero 3): Mah... stavo pensando... non pensate
che potremmo farla noi? In fondo, l'autore ci ha pur detto che avremmo dovuto
farlo noi, quell'annuncio molto importante i cui ci ha parlato...
Voce fuori campo (femminile): Hmmm, perchè no? Una buona occasione per
presentarci al nostro pubblico!
(Entrano in scena... i sei Digiprescelti di Digimon
Frontier, accompagnati da Bokomon e Neemon!)
Takuya: Ta-daaan! Buongiorno, o buonasera, a tutti i fan
di Digimon che stanno leggendo questa presentazione! Finalmente, dopo tanta
attesa, la presentazione la facciamo noi! L'autore al momento è assente, visto
che sta cercando di salvarsi dalle ire di Taichi, Daisuke, Takeru, Miyako e dei
numerosi fan di Hikari che hanno letto la conclusione del capitolo
precedente!
Neemon: Perchè, cosa ha fatto?
Bokomon: Non hai letto la fine del capitolo precedente,
zuccone? Hikari è stata portata nel Dark Ocean, e adesso i servi di Dragomon la
stanno portando al loro padrone, perchè lui le faccia chissà cosa!
Neemon: Ah... me n'ero dimenticato...
Kouji: Lasciamo perdere che è meglio... allora, come è
stato detto in precedenza, l'autore ci ha incaricato di farvi un annuncio molto
importante, che riguarda alcune delle sue storie, e in particolare quella
dedicata a noi, che sarà iniziata tra... ancora non sappiamo di preciso quando.
Stava pensando di fare delle importanti variazioni nella trama, pur mantenendo
alcune delle sue idee originali. Per maggiori dettagli, tuttavia, vi rimando
alla fine di questo capitolo, visto che adesso vorremmo rispondere alle
recensioni dei lettori.
Junpei: Wow, Kouji, che serietà...
Tomoki: E cominciamo subito con... oh, guarda, c'è una
nuova lettrice. O meglio, una che non ha mai recensito finora... Allora,
benvenuta alla saga di Justice Gundam, Hinata-chan! Lo sai che porti il nickname
di uno dei personaggi di Naruto preferiti dall'autore? Gli piacciono molto anche
Ino, Shikamaru, Rock Lee e il maestro Kakashi... ma tornando a noi, l'autore mi
dice che ha letto le storie di diversi autori molto bravi su fanfiction.net, e
ha cercato di assimilare dal loro stile quanti più accorgimenti possibile. In
particolare, gli sono stati utili i consigli di Dark Qiviut, e le storie di
SSJ4Takeru, Ultra Sonic 007 e NinetalesUK. Per il resto... siamo contenti che la
storia ti piaccia... anche se, purtroppo, temo che una coppia ti deluderà, visto
che questa storia sarà Daisuke-Hikari invece che Takeru-Hikari... comunque, le
altre due coppie che ti piacciono ci sono, stai tranquilla!
Izumi: Ottimo, Tomoki-chan! Ed ora, passiamo a Kari89...
sì, spero anch'io che gli altri bambini prescelti la liberino in fretta.
Accidenti a quegli Alias-3... vorrei tanto poter evolvere a Kazemon e prenderli
a calci dove dico io! >_<
Takuya: Ehm... calma, Izumi-chan... l'autore ci ha
raccomandato esplicitamente di non interferire con le storie degli altri
Digiprescelti fino al crossover finale!
Izumi: Hmph, giusto... e poi, per quanto riguarda Jun,
l'autore ha pensato di assegnarle qualche parte comica per il suo arrivo a
DigiWorld. Ha pensato che la cosa potesse servire a bilanciare, visto che il
resto del capitolo è stato piuttosto serio e drammatico.
Takuya: Ciao, HikariKanna! Ci hai lasciato una review
bella corposa, vedo... ma adesso ci penso io a rispondere! Sì, anche l'autore,
calandosi un pò nei panni dei personaggi, ha pensato che si sarebbero sentiti in
quel modo. Un pò come mi sono sentito io quando abbiamo affrontato Duskmon per
la prima volta, o forse anche peggio... Beh, il settore non era stato scelto a
caso: non penso fosse mai stato spiegato perchè Sora e Yamato fossero caduti in
quella specie di trance, e così l'autore ha ipotizzato che questo effetto fosse
collegato al Dark Ocean... ha pensato che in quel settore i confini tra il Mondo
Digitale e il Dark Ocean potessero essere più labili, e quindi ha fatto svolgere
lì lo scontro, in modo che per gli Alias-3 fosse più facile rapire Hikari...
Kouji: Siamo inoltre contenti che ti siano piaciuti Jun
e Candlemon in questo capitolo. La scena in cui lei tenta di far funzionare il
suo D-3, a proposito, contiene alcune citazioni da Daitarn-3, Getter Robot,
Sailor Moon e dal videogioco MegaMan Battle Network, nella forma delle frasi
dette da Jun. L'autore, infine, ti ringrazia nuovamente per i complimenti, e
dice che spera di continuare su questa strada, soprattutto ora che si è lasciato
dietro la parte introduttiva della fanfiction.
Kouichi: Grazie, fratellino, proseguo io! Allora,
TopoMouse, ora sei sicuro di quello che avevi pensato in precedenza? Beh, chi
vivrà vedrà! E per il cliffhanger... beh, adesso goditi il nuovo capitolo, e
scopri come andranno le cose! Ce ne saranno molti altri, in seguito...
Junpei: E, ultimo ma non ultimo, ci sono io! Accidenti,
Killkenny, ma allora tu SAPEVI che Dragomon era ispirato al più famoso dei
Grandi Antichi! E l'autore che credeva di farti una sorpresa! Vabbè, non
importa... ebbene sì, ragazzo mio, quelli erano proprio Sho e SnowAgumon! Che
ruolo avranno in questa fanfiction e nel resto della saga, a parte la loro
storia? Ai posteri l'ardua sentenza...
Bokomon: Grazie, ragazzi! Ed ora, diamo ufficialmente il
via al Capitolo 11 di 'Invasion', e vi attendiamo a fine capitolo per farvi
quell'importante annuncio a cui abbiamo accennato prima! Buona lettura, e buon
divertimento!
Neemon: E lasciateci un commentino, se potete...
Dragomon (apparendo da chissà dove e mettendo in fuga i
Digiprescelti di Frontier con la sua bruttezza): Bwahahahahahaaaa! Finalmente entro in scena io!
TREMATE!
----------
Capitolo 11 - Dragomon, Signore delle Acque
"Il sentimento più forte e più antico dell'animo umano è
la paura." - H.P. Lovecraft
Mentre, nella sua sala del trono, Dragomon dava
istruzioni ai suoi schiavi affinchè gli portassero la preda che lui cercava...
in una ben nascosta base sotterranea, nelle viscere della gelida e sterile terra
della Dark Area, un nemico non meno subdolo e spietato si stava preparando a
colpire, non appena il momento fosse quello giusto! Daemon e i suoi quattro
servitori diretti erano riuniti nella sala di controllo della sua base, e
stavano osservando compiaciuti lo schermo di un enorme computer, sul quale erano
apparsi dei diagrammi apparentemente incompensibili, consistenti di un paio di
barre che variavano di lunghezza da un secondo all'altro, e di un tracciato
bianco su un piano cartesiano, che si manteneva basso fino ad un certo valore
delle ascisse, per poi balzare improvvisamente verso l'alto.
"Come può vedere, Daemon-sama..." stava spiegando
NeoDevimon, indicando il grafico cartesiano con una delle sue lunghe dita
artigliate. "Le nostre apparecchiature hanno rilevato una forte presenza di
energia positiva in accesso alla Dark Area. Il che, lei può già immaginarlo, non
può che voler dire una cosa...". Il demone allampanato concluse la sua
spiegazione ripiegando le sue grandi ali dietro il corpo malforme, e rivolgendo
al suo signore e ai suoi colleghi uno sguardo che avrebbe potuto anche sembrare
espressivo, se non fosse stato per quella onnipresente maschera bianca che
nascondeva il suo volto, e permetteva di vedere soltanto un paio di profondi
buchi neri dove avrebbero dovuto essere i suoi occhi.
Il Grande Signore dei Demoni associato all'Ira annuì con
crudele soddisfazione, come fecero anche SkullSatamon, MarineDevimon e
LadyDevimon. "Eccellente. Questo significa che i nostri
Digiprescelti hanno svolto il loro compito ottimamente. La Digiprescelta della
Luce è nel Dark Ocean, come da programma, e Dragomon non si farà certo scappare
questa occasione per impossessarsi di lei... Così prevedibile!
Huhuhuhuuu..."
SkullSatamon si fece avanti, accarezzando
minacciosamente il pomo del suo nodoso scettro. "E noi, per adesso, non dobbiamo
fare altro che mantenere un profilo basso... dico bene, mio signore?"
"Ottimamente, SkullSatamon!"
assentì Daemon, compiaciuto della disciplina che era riuscito ad inculcare nel
suo servitore più impaziente. "Abbiamo promesso a Lord
Dragomon che non avremmo mosso un dito sulla mocciosa, ma questa promessa non
vale per gli altri Digiprescelti! E, se li conosco bene come credo, quei
marmocchi non se ne staranno zitti dopo che la loro preziosa compagna è stata
rapita e portata qui!"
"Sicuramente, il gruppo dei possessori dei Digimental
cercherà... e troverà... un modo per arrivare qui, nel Dark Ocean..." riflettè
MarineDevimon ad alta voce. "E tra loro, c'è esattamente colui che ci serve...
Ken Ichijouji, il detentore del Dark Seed!"
Daemon strinse il pugno davanti a sè, e dalle nocche
della sua mano artigliata scaturirono delle piccole scintille scarlatte che bene
esprimevano l'impazienza del demone ammantato. "Ichijouji... quanto tempo ho atteso questo momento! In
tutti questi tre anni, non ho fatto altro che preparare meticolosamente la mia
vendetta..." ringhiò, con voce bassa e rombante che ricordava il fragore di
un tuono lontano. "Per tutto questo tempo, io e voi,
miei fedeli schiavi, siamo sopravvissuti alla guerra contro quel maledetto
Dragomon, in questo disgustoso buco, sempre mossi dal nostro desiderio di
rivincita su quei ragazzini che ci hanno negato il nostro trionfo... respirando
l'energia maligna che permea questo posto... aggiungendo questo potere al
nostro... combattendo ogni giorno per mantenere la nostra supremazia!
Finalmente, il nostro esilio sta per finire, uomini! Quando il Dark Seed sarà
nostro, e con esso il potere di chi sapete voi... allora potremo finalmente
varcare i confini tra tutti i mondi esistenti, e dare inizio ad una nuova era
del Male! Nessuno potrà fermarci! Nemmeno le quattro Divinità Guardiane, e men
che meno Dragomon!" Mentre Daemon parlava, il suo tono di voce si faceva
sempre più violento, e i suoi terribili occhi si accesero di una furente luce
scarlatta... e alla fine, quando ebbe pronunciato l'ultima parola, aprì di
scatto la mano sinistra, e fece scaturire da essa una enorme fiamma rossa che
emanava un forte puzzo di zolfo, illuminando quasi a giorno la desolata sala di
controllo. I quattro membri d'elite dei Daemon Corps
alzarono le braccia al soffitto e lanciarono un acuto grido di trionfo,
incensati dal discorso del loro leader. Loro stessi non vedevano l'ora di
prendersi la rivincita, e l'idea del potere che avrebbero ricevuto quando il
loro piano fosse andato in porto era qualcosa di semplicemente inebriante!
Dopo qualche secondo di luce e fiamme ruggenti, Daemon
smorzò la fiammata, che rimpicciolì gradualmente e veene di nuovo assorbita dal
palmo della sua mano. "Ma per adesso..." proseguì,
la luce scarlatta dei suoi occhi che lasciava di nuovo il posto a quel
blu-azzurro ultraterreno. "Per adesso la nostra
strategia richiede prudenza e furtività. Nessuno si muova da questa base se non
dietro mio esplicito ordine... per adesso, assicuratevi che il nostro esercito
sia stato radunato e sia pronto a sferrare l'attacco al Mondo Reale! Non
possiamo permetterci errori o leggerezze, quindi controllare la nostra armata da
cima a fondo! Ci siamo capiti?"
"Alla perfezione, grande Daemon!" esclamò LadyDevimon.
"Conti su di noi! Questa volta... questa volta non ci sarà nulla che ci impedirà
di dominare entrambi i mondi... proprio nulla!"
----------
Un gelido vento che sferzava la sua pelle fu la prima
sensazione che Hikari provò nel momento in cui i sensi cominciarono a tornarle.
Con un brivido, la Digiprescelta della Luce chiuse la dita sul terreno su cui
era distesa a pancia in giù, sentendo gli abrasivi granelli di sabbia grattarle
sui palmi delle mani... una sabbia innaturalmente densa, che sembrava
solidificarsi tra le sue dita e assumere la consistenza del fango. Su quella
stessa sabbia era posata la sua guancia sinistra, e i suoi lunghi capelli
castani erano a loro volta imbrattati di quella sostanza ripugnante. L'aria che
le entrava nelle narici aveva anch'essa qualcosa di fuori posto... nonostante
fosse così gelida, era anche terribilmente pesante, come se fosse stata satura
di anidride carbonica, e lasciava nelle narici un penetrante e sgradevole odore
metallico: anche respirare le sembrava faticoso. Mentre la sua mente ritornava
alla situazione attuale, la ragazzina sentì un'improvvisa sensazione di paura
attanagliarle il cuore, riconoscendo da esperienze precedenti le caratteristiche
di quel posto...
Finalmente, con esitazione, Hikari Yagami aprì
lentamente gli occhi, e si alzò, assumendo una posizione semi-seduta. Lo
scenario che le si presentò davanti fu sufficiente a ghiacciarle il sangue nelle
vene: si rese conto di trovarsi, come temeva, distesa su una larga e desolata
spiaggia ricoperta di quella strana sabbia grigia, e sormontata da un cielo
color piombo nel quale si muovevano lentamente, quasi con svogliatezza, delle
pesanti nubi temporalesche, di colore leggermente più scuro: in effetti, Hikari
non vedeva la benchè minima traccia di colore fin dove il suo sguardo poteva
arrivare, con le uniche eccezioni del suo corpo e dei suoi vestiti: cespugli,
alberi, rocce... a riempire le superfici c'erano soltanto tonalità di grigio,
che si scurivano o si schiarivano, fino a giungere al bianco o al nero in certe
zone. Persino il mare non era alto che un'immensa distesa di viscosa acqua nera
simile a petrolio, che si abbatteva sulla riva con un disgustoso suono per poi
ritirarsi e lasciare chiazze del liquido ripugnante sul bagnasciuga. Dovunque
lei voltasse lo sguardo, non c'era la benchè minima traccia di vita, e persino
le fronde degli alberi, nonostante il vento che spirava, non si muovevano
minimamente. A parte il sibilo del vento tra i costoni di roccia che stavano
dietro di lei, il luogo era avvolto in un silenzio innaturale che acuiva la
sensazione di morte e stagnazione di cui la spiaggia maledetta era pervasa...
una sensazione che Hikari già sentiva aggredire la sua mente, cercando di
piegarla.
Hikari volse lo sguardo qua e là, stringendo
terrorizzata le mani a pugno e portandosele al petto. Non c'era dubbio, era
proprio quell'inquietante posto privo di speranza e di luce nel quale era stata
trascinata per ben due volte quando era più giovane - il Dark Ocean, il
ricettacolo di tutto ciò che nel Mondo Digitale c'era di malvagio e crudele! Le
visioni che aveva avuto nei giorni scorsi, e gli incubi che aveva fatto, altro
non erano che un'avvisaglia... e questo Hikari l'aveva sospettato fin
dall'inizio! Solo che non ne aveva mai parlato... per non preoccupare
inutilmente i suoi amici e nella speranza che si trattasse di qualcosa di
isolato e senza seguito.
Ora, si stava pentendo di non averlo fatto...
Tuttavia, al contrario delle altre due volte, la
sensazione di terrore cieco che provava durò soltanto alcuni secondi prima che
la ragazzina prendesse un profondo respiro e si calmasse. Facendo appello a
tutto il suo coraggio, Hikari riuscì a mantenere il sangue freddo e a pensare
lucidamente.
"Okay, stai calma,
Hikari..." si disse, senza lesinare una certa severità. "Ascolta, l'ultima volta che sei stata qui era tre anni
fa... ora sei più forte di allora! Non hai più bisogno di avere sempre qualcuno
al tuo fianco... Taichi, Daisuke, Miyako o Takeru che siano... a farti coraggio!
Quindi resta calma e cerca un modo di uscire da questo posto e di ricontattare
gli altri!"
Queste parole, mormorate a bassa voce tra sè, ebbero
l'effetto che Hikari sperava, e riuscirono ad allontanare la paura che l'aveva
attanagliata. Il suo battito cardiaco rallentò gradualmente, fino a
normalizzarsi, e anche il suo respiro si fece più lento e regolare. Certo, se
solo ci fosse stata anche Gatomon al suo fianco, sarebbe stato meglio... si
sarebbe sentita un attimo più protetta... ma così non era...
Sentendosi comunque più tranquilla, Hikari si alzò da
terra, e si spazzò di dosso con le mani la sabbia che le era rimasta attaccata
ai vestiti, in particolare alla sua minigonna bianca. Con fastidio, si accorse
che anche i suoi capelli erano imbrattati di quella roba, ma decise di rimandare
il problema a quando fosse uscita da lì. "Per il
momento, è meglio che mi muova... restare qui è troppo pericoloso... speriamo
che Gatomon, mio fratello e gli altri non siano troppo preoccupati per me. Sigh,
ma che sto dicendo? Mio fratello si preoccupa sempre quando mi succede
qualcosa... devo ricontattarlo al più presto!"
"Regina..."
Una voce spettrale, totalmente priva di vita e di
convinzione, riecheggiò cupamente dietro di lei, facendola gelare di nuovo.
Anche quella voce le era fin troppo familiare... Lentamente, Hikari si voltò
verso il mare oscuro che si era lasciata alle spalle, e ai suoi occhi increduli
apparvero una dozzina di Divermon grigi che si stavano trascinando dolorosamente
fuori dall'acqua, i volti contorti in un'espressione di sofferenza e
disperazione tale da spezzare il cuore a chiunque: emersero uno dopo l'altro con
un sordo rumore di acqua spostata, e avanzarono verso Hikari, appoggiando i
piedi palmati sulla riva e tenendo in una mano i loro pesanti arpioni, le cui
punte tracciavano delle scie sulla sabbia.
Senza una parola, Hikari continuò a guardare i poveri
uomini-pesce che avanzavano verso di lei, tendendo pietosamente le mani libere
in quella che, ad un occhio meno esperto, poteva sembrare una richiesta d'aiuto.
Ma Hikari sapeva bene di cosa si trattava in realtà, e le parole del Divermon
alla testa del gruppo confermarono i suoi sospetti.
"Regina... regina Hikari..."
gemette la patetica creatura. "Noi... da quanto tempo...
abbiamo aspettato il suo ritorno... eravamo fiduciosi che un giorno... lei
sarebbe tornata..."
"Siamo venuti... a prenderla,
regina Hikari..." proseguì un altro Divermon. "Lui
ti vuole... tu dovrai governare al suo fianco... lui è il nostro unico faro... e
noi viviamo in funzione di esso..."
Hikari deglutì: ricordava di aver sentito parole del
genere quando era andata al santuario di Azulongmon a ricevere nuovamente la sua
Crest, e la compassione che aveva provato per quelle povere creature... ma non
per questo provava meno paura. Fece un passo indietro, nel tentativo di
allontanarsi dai Divermon grigi, che continuavano ad avanzare lenti ma
inesorabili verso di lei, mossi da una volontà di gran lunga superiore alla
loro.
"No..." mormorò la Prescelta della Luce. "No, mi
dispiace... io non posso venire con voi... io non appartengo a questo posto, e
non ho nessuna intenzione di venire con voi dal vostro re!"
Così detto, la ragazzina indietreggiò di qualche altro
passo, nel tentativo di porre ancora più distanza tra sè e i Divermon... che dal
canto loro non facevano alcuno sforzo di affrettarsi dietro di lei. Hikari stava
per alontanarsi ancora, quando all'improvviso sentì uno strano fruscio provenire
dal terreno sotto di lei, e qualcosa di freddo e umido si strinse
improvvisamente sulle sue gambe, bloccandola in una morsa! Sobbalzando per lo
spaventoso, la Prescelta della Luce abbassò lo sguardo... e vide le mani
artigliate di un altro Divermon grigio, che erano emerse dalla sabbia e le
avevano afferrato le caviglie! Poco più in là, gli occhi vuoti e pieni di
tristezza dello stesso Divermon, che in quel momento stava uscendo dala sabbia
assieme ad altri suoi compagni, la fissavano. La desolazione che la ragazzina
vide in essi avrebbe congelato anche il cuore più coraggioso...
"Tu... non hai scelta..."
gemette il Divermon che aveva parlato prima. "Qui
nessuno... ha scelta... il padrone... quello che vuole fa... e lui ti
vuole..."
Cercando di tenere a bada il terrore che l'aveva
attanagliata, impresa che si stava rivelando improvvisamente più difficile,
Hikari cercò di divincolarsi dalla presa del Divermon, ma senza successo... il
Digimon grigio poteva anche essere più piccolo di un essere umano, ma dietro
delle braccia e quegli artigli c'era una forza mostruosa! Il cuore tornò a
batterle a mille, man mano che i Divermon emergevano dalla sabbia, tutt'attorno
a lei, e si avvicinavano, sempre con quell'espressione di estrema sofferenza sul
volto. Questa volta, la ragazzina era impotente... e lo sapeva bene!
Incuranti della paura che lei provava, i Digimon
acquatici continuarono inesorabili la loro avanzata, raccogliendosi attorno alla
loro 'regina' e chiudendo le loro fredde mani attorno ai suoi polsi e alle sue
spalle come morse di gelido acciaio. Ora, Hikari era completamente
circondata.
"N... no!" provò a protestare, cercando in qualche modo
di frenare il tremitio che percorreva sia il suo corpo che la sua voce. "I-io...
io non voglio... non voglio venire con voi... non servirò mai il vostro re...".
Ma le sue parole caddero nel vuoto: imperterriti, i Divermon, che ormai erano
tutti usciti dai loro nascondigli e già avevano formato una muraglia vivente
attorno a lei, la sollevarono da terra senza il minimo sforzo, per poi
trascinarla con sè verso quell'orrido mare nero. Hikari continuava a dibattersi
e a scalciare, nel disperato tentativo di liberarsi, ma i servitori
dell'oscurità erano troppi, e lei era da sola. Passo dopo passo, i mostri si
avvicinavano sempre più alla dimora loro e del loro misterioso 're',
trascinandosi dietro la loro preda indifesa, che spalancò gli occhi per l'orrore
quando i suoi rapitori immersero di nuovo i piedi palmati nell'acqua nera,
sollevando lo stesso repellente suono di prima: il suono di qualcosa che si
andava a spiaccicare su una macchia di petrolio. Ma la loro avanzata non si
fermò lì: i Divermon proseguirono ancora, immergendosi sempre di più nel mare
oscuro... e quando ormai quell'acqua ripugnante fu arrivata alla vita di Hikari,
la superficie dell'oceano di morte, fino a quel momento liscia come olio,
cominciò ad incresparsi e a ruotare sempre più vorticosamente... finchè, con un
fragore simile a quello dell'acqua che ribolliva in una pentola, le acque non
vennero improvvisamente squarciate da un enorme gorgo, apparaso sulla loro
superficie. Hikari ebbe un moto di paura quando l'enorme mulinello iniziò a
trascinare lei e i Divermon verso il fondo dell'oceano nero, ma i Digimon
perduti non cambiarono nemmeno espressione. Man mano, la forza centrifuga
aumentò, risucchiandoli... finchè, con un ultimo urlo di terrore, Hikari non
scomparve sotto la superficie delle acque assieme ai suoi rapitori.
La ragazzina sentì lo stomaco salirle in gola mentre
sprofondava a candela negli abissi. Sentiva quell'acqua grigia e letale sbattere
violentemente contro il suo corpo, scorrerle sulla pelle, e otturarle gli occhi,
le orecchie e le vie respiratorie. Un orribile sapore metallico, uguale a quello
del sangue umano, le riempì la bocca, e una corrente impietosa trascinò il suo
corpo e quello dei Divermon verso il fondale, facendole provare una terrificante
sensazione di vertigine. Stranamente, però, sentiva di non stare annegando. Per
quanta acqua nera le stesse entrando nella bocca e nelle narici, nemmeno una
goccia le stava scendendo in gola... com'era possibile? In ogni modo,
l'opprimente sensazione di claustrofobia che provava, immersa com'era in quel
denso liquido, era tale da farle mancare il fiato... quindi gli effetti erano
più o meno gli stessi...
E sempre, onnipresente, quel gelo infernale che la stava
ghiacciando fino al midollo... quella malvagità quasi palpabile che emanava da
ogni centimetro quadrato di quel posto... e terribile, terribile paura!
"Ugh... non... non ce la
faccio... amici miei... aiutatemi..." furono i suoi ultimi pensieri, prima
che i sensi la abbandonassero.
Poi, tutto divenne nero.
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"Che... cosa? State dicendo sul serio? Nel Dark Ocean?"
esclamò Gennai con gli occhi spalancati. Nella sala principale della sua dimora,
seduti attorno ad un tavolo o in piedi lì vicino e desolatamente immobili, i
Digiprescelti e i loro compagni si erano riuniti dopo essere tornati dalla
fallimentare spedizione, e avevano parlato alla loro guida degli ultimi
sfortunati eventi... in particolare del rapimento di Hikari!
"Ne siamo sicuri, purtroppo, venerabile Gennai... sì,
sì, sì, non ci sono dubbi. Quel portale che quei ragazzi hanno aperto sfociava
direttamente in quell'orribile posto!" confermò Piximon, picchiettando
ansiosamente il manico della sua lancia sulla superficie del tavolo su cui si
era posato. "Quindi, se ce n'era bisogno, ora abbiamo la conferma che non
avevano scelto a caso il settore da attaccare..."
"Lo avevano fatto perchè sapevano bene che avrebbero
potuto aprire facilmente un varco per il Dark Ocean..." proseguì Koushiro
scuotendo la testa. "Era questo il loro piano, fin dall'inizio: avevano radunato
tutto quell'esercito di Digimon soltanto per distrarci e saggiare un'altra volta
le nostre capacità... mentre loro si preparavano a tenderci un'imboscata e a
rapire Hikari!"
A quelle parole Daisuke, che era seduto lì vicino,
livido in viso per la rabbia e la tristezza, sollevò entrambi i pugni e li
sbattè violentemente sul tavolo, facendo fare un salto a diversi dei presenti.
"E noi che ci siamo cascati! Abbiamo fatto il loro gioco dall'inizio alla fine!
Maledizione, se solo ci avessi pensato... forse ora Hikari non si troverebbe nei
guai fino al collo!" sbraitò, attirandosi addosso gli sguardi di tutti i
presenti.
"Hey, calma, Daisuke!" lo sgridò Michael. "Prima di
tutto, come facevamo ad immaginare che il piano degli Alias-3 fosse questo? Noi
eravamo andati là convinti di poter discutere civilmente con quelli lì, e come
potevamo aspettarci un'accoglienza del genere?"
"E' vero, e poi... la responsabilità di tutto questo non
è soltanto tua!" esclamò Taichi, che era furioso quanto e più di lui, ma
riusciva a controllarsi meglio. "Non eravamo preparati, abbiamo pensato di
riuscire a risolvere questa situazione troppo facilmente... e, come risultato,
adesso ci è sfuggita di mano. Non abbiamo preso quei tipi abbastanza sul serio."
Il Digiprescelto del Coraggio concluse la frase sospirando a denti stretti e
scuotendo la testa. Per la prima volta dopo tanto tempo... nel momento in cui la
sua sorellina era scomparsa in quel vortice di tenebre... si era sentito
inutile. Certo, ora Hikari era indipendente... non aveva più bisogno che lui le
guardasse ogni passo... che lui la proteggesse... ma comunque, si era posto
l'obiettivo di proteggere la sua sorellina ad ogni costo.
E quel giorno, non era riuscito a farlo. Vedere Hikari
sollevata di peso dall'Eaglemon di Mari e scagliata nel Dark Ocean... era stato
quasi peggio di quando lei si era ammalata nella città di Machinedramon, sei
anni prima. Un altro sospiro lasciò le labbra di Taichi, mentre dei neri
pensieri attraversavano la sua mente.
"In ogni caso, posso capire
Daisuke e quello che prova... mi dispiace, sorellina... non sono riuscito a
proteggerti..."
Improvvisamente, una calda mano si appoggiò sulla sua
spalla destra. Taichi voltò lentamente la testa, e incrociò lo sguardo dei
grandi occhi scarlatti pieni di amore di Sora. Senza una parola, la
Digiprescelta dell'Amore strinse la mano, cercando di trasmettergli conforto
tramite gli occhi e il contatto fisico... come se si rendesse conto del dolore
che il suo fidanzato stava provando.
Ma del resto, pensò Taichi, lei era sempre stata così...
sempre capace di condividere i sentimenti degli altri...
Sentendosi un pò più tranquillo, Taichi afferrò stretta
la mano della sua fidanzata, esprimendole la sua gratitudine senza bisogno che
le sue labbra formassero le parole. "Grazie,
Sora-chan..."
"Di niente..." sembrò
rispondere Sora, con un lieve movimento delle dita. Il sentimento di intesa ed
empatia che c'era sempre stato tra loro non si era che intensificato col
tempo.
Un lieve sorriso si dipinse sulle labbra di Daisuke,
vedendo il suo mentore e la sua fidanzata scambiarsi quei brevi, semplici gesti
di affetto e comprensione. Triste ironia della sorte, appena qualche giorno
prima, lui stesso aveva maturato l'intenzione di dichiararsi finalmente ad
Hikari... ora, davanti alla situazione critica in cui si trovava DigiWorld...
quei suoi innocenti propositi gli sembravano così meschini...
Eppure, come se qualcuno avesse intuito il suo stato
d'animo, anche Daisuke sentì una piccola mano afferrare la sua. Veemon, ora
completamente ripresosi dalla battaglia di poche ore fa, era andato da lui,
cercando di confortarlo.
"Veemon..." mormorò il ragazzo, guardando il suo partner
che gli rivolgeva un debole sorriso.
"Non è da te abbatterti, Dai..." cinguettò il draghetto
azzurro. "Tu hai sempre trovato un modo per risolvere ogni problema, no? Sono
sicuro che troveremo anche il modo di salvare Hikari! Non lo credi anche
tu?"
Daisuke accarezzò la testa del draghetto, ricambiando il
suo sorriso. "Stavolta, temo che non sarà così semplice, Veemon... qui stiamo
parlando del Dark Ocean, un luogo che non conosciamo e che contiene chissà quali
nefandezze... Comunque, grazie... hai ragione quando dici che non mi devo
abbattere!"
Mentre Veemon chiudeva gli occhi, accettando con gioia
la carezza del suo partner, diversi dei ragazzi prescelti stavano guardando
verso di loro, in particolare Ken, Takeru, Miyako e Iori. Era la prima volta che
vedevano il loro compagno, normalmente allegro e spensierato, così giù di
corda...
"E pensare che a volte ho
considerato Daisuke-kun uno sbruffone insensibile e pieno di sè... ora invece
vedo che la scomparsa di Hikari lo ha colpito duramente..." pensò Miyako.
"Deve tenere davvero molto a lei..."
Takeru prese un profondo respiro. Sensibile com'era,
riusciva a comprendere i sentimenti del suo amico, tanto più che corrispondevano
quasi del tutto ai suoi. "Penso che sia il caso di
parlare con Daisuke-kun di quanto è successo quella volta..." pensò tra sè.
"Forse, gli potrei essere d'aiuto..."
La casa di Gennai, subito dopo l'intervento di Taichi,
era piombata nel silenzio più cupo. L'annuncio della scomparsa di Hikari, e il
fatto che fosse stata portata nel Dark Ocean, avevano agghiacciato Gennai fino
al midollo delle ossa. Il saggio di DigiWorld, a quel punto, aveva indizi a
sufficienza per capire chi ci fosse dietro alla comparsa degli Alias-3 e ai loro
attacchi a DigiWorld, e il quadro che questa intuizione stava tracciando non era
per niente favorevole ai Digiprescelti... dopo qualche spasmodico secondo di
attesa, in cui l'unico suono percepibile fu il respiro lento e pesante di coloro
che si erano riuniti nella sala, Gennai si schiarì la gola e iniziò a parlare.
"Ragazzi," incominciò, con una voce monotona che faceva
subito capire quanto fosse grave la situazione. "...e anche voi, Leomon, Ogremon
e Piximon. Credo sia giusto che vi parli del Dark Ocean, e di chi sospetto
essere dietro alla sparizione della piccola Hikari..."
Ken distrasse la sua attenzione dal depresso Daisuke per
un attimo, sentendo improvvisamente freddo alla semplice menzione del luogo in
cui, per la prima volta, aveva incontrato colui che in seguito sarebbe diventato
Mephistomon. Taichi, Daisuke, Takeru, i loro partner e Gatomon furono i primi a
voltarsi verso Gennai, gli occhi spalancati dalla sorpresa. "Gennai!" esclamò
Patamon, posato sulla spalla del Digiprescelto della Speranza. "Tu... credi di
aver capito di chi si tratti?"
Il saggio annuì cupamente. "Sì... e temo che abbia
appena fatto una mossa critica..."
"Una... mossa critica?" esclamò Taichi, con il fiato
corto per l'angoscia. "Chi? Di chi si tratta?"
La risposta di Gennai confuse i Digiprescelti tanto
quanto riuscì a metterli in ansia. "Del signore del Dark Ocean... lui vuole tua
sorella, Taichi... e non si fermerà davanti a nulla per averla!"
Un attimo di terrificato silenzio seguì le parole di
Gennai, come un fulmine che, in un buio temporale notturno, risuona attraverso
il cielo e illumina per un attimo e in confuso le cose, accrescendo la paura.
Poi, Mimi raccolse abbastanza presenza di spirito da parlare. "Il... signore del
Dark Ocean?" mormorò, stringendosi una mano sul lucido top color cobalto che
indossava, all'altezza del cuore. "Non... non è lo stesso posto... che abbiamo
visto quella volta... ti ricordi, Sora-neechan? Quando stavamo cercando
BlackWarGreymon?"
"Anch'io me lo ricordo..." intervenne Gatomon. "E' stata
la prima volta che io e Hawkmon abbiamo fatto la Digievoluzione DNA... come
dimenticarlo?"
Il Digimon aquilotto compagno di Miyako deglutì
sonoramente. "Hai ragione, Gatomon... e quella voce che abbiamo sentito... forse
era lui quel 'signore' di cui parla Gennai..." mormorò, abbraciando il proprio
corpo con le ali. Anche lui, aveva dei pessimi strascichi di quel posto...
Catherine, Floramon, Rosa e Gotsumon erano a loro volta
spaventati dalla rivelazione e dai ricordi legati a quello spiacevole
episodio... ma, nel loro caso, era presente anche una punta di curiosità per
quello che aveva detto la guida di DigiWorld. Con il suo solito garbo, la bionda
Digiprescelta francese alzò una mano, chiedendo la parola. Gennai le fece cenno
con la testa di iniziare. "Sì, Catherine?"
"Monsieur Gennai..." iniziò
la Digiprescelta della Fermezza. "Le potrei chiedere cosa intende quando dice
che il signore del Dark Ocean vuole Mademoiselle
Yagami?"
"E soprattutto, chi sarebbe questo tizio?" esclamò
Gotsumon, il partner di Rosa. "E se la voleva tanto, perchè non si è fatto
vedere prima?"
Gennai prese un profondo respiro, organizzandosi il
discorso. "Prima di tutto, ragazzi, è il caso che voi sappiate qualcosa di più
del Dark Ocean... si tratta, in pratica, dell'antitesi di DigiWorld e del Mondo
Reale, una dimensione di assoluta malvagità. Essa è tenuta separata da questi
due mondi da alcune potentissime barriere dimensionali, che in condizioni
normali non possono essere valicate in alcun modo. Se così non fosse, i maligni
che dimorano in esso non perderebbero tempo a scatenare la loro frenesia di
morte e conquista su di noi... è il luogo dove vengono trascinate le anime dei
perversi e dei malvagi al momento della loro morte, siano essi umani o
Digimon... perciò, si può dire con tranquillità che è l'equivalente di quello
che sulla Terra viene chiamato Inferno."
"Inferno..." mormorò Agumon, sentendo che il suo partner
umano si irrigidiva di nuovo. In effetti, tutti i ragazzi erano stati, nel caso
ce ne fosse bisogno, ulteriormente agghiacciati da questo sviluppo.
Dopo aver annuito, senza la benchè minima traccia di
emozioni, Gennai riprese con la spiegazione. "Il Dark Ocean, come potrete
facilmente immaginare, è un luogo completamente privo di compassione, luce e
speranza... ma non è privo di governo. Ha infatti un dominatore, che governa le
acque e le terre emerse, spadroneggiando sulle anime perse che dimorano in quel
luogo. E' un Digimon di livello soltanto Ultimate... ma, come MagnAngemon, è in
grado di affrontare - e sconfiggere - anche Digimon di livello Mega."
Dopo essersi guardato attorno per un attimo, come a
verificare l'effetto che le sue parole avevano avuto sul suo uditorio, Gennai
proseguì.
"E il suo nome è... Dragomon."
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Quando Hikari riprese i sensi, la prima cosa di cui si
rese conto fu di nuovo quel disgustoso sapore di ferro che invadeva
completamente il suo palato. Era un sapore penetrante, che le faceva girare la
testa e le faceva venire la nausea. Per qualche motivo, però, non sentiva la
benchè minima traccia in bocca dell'acqua nera del Dark Ocean... e non si
sentiva neanche bagnata, i suoi vestiti non si erano appesantiti, e non sentiva
più freddo di quanto già non ce ne fosse prima che i Divermon grigi la
trascinassero in acqua... Lentamente, Hikari aprì di nuovo gli occhi e si scostò
dal viso una frangia dei suoi lunghi capelli castani, venendo accolta non più
dalla cupa oscurità che aveva visto prima, ma da una non meno inquietante
luminescenza blu-azzurrina che illuminava a tratti il luogo, appartenente a
degli strani fuochi fatui che galleggiavano lentamente nell'aria stagnante. Alle
sue narici arrivò uno strano odore di salsedine e alghe putrefatte, che
contribuiva ad accentuare la spettralità di quel posto, e il pavimento che lei
sentiva sotto le dita delle sue mani era duro, ruvido e leggermente umido...
come se fosse stato di corallo. Fu in quel momento che la ragazzina si rese
conto di essere all'interno di un'ampia sala... probabilmente i Divermon
l'avevano portata in qualche strano posto...
"Un momento! I Divermon?"
pensò tra sè la Digiprescelta della Luce. I ricordi del suo arrivo nel Dark
Ocean e del suo rapimento da parte delle grigie creature riaffiorarono
rapidamente, e la sua mente tornò a funzionare all'istante, scuotendosi di dosso
il torpore dell'incoscienza. Senza perdere altro tempo, spinta da un moto di
paura e ansia, Hikari si alzò a sedere, guardandosi attorno per vedere se c'era
ancora qualcuno con lei... e vide una quindicina circa di Divermon seduti in
semicerchio pochi metri dietro di lei, gli arpioni appoggiati davanti a loro e,
cosa che le sembrò piuttosto strana, gli sguardi non più rivolti a lei, ma
fissati su un punto non meglio precisato della gigantesca stanza, congelati in
una penosa espressione di paura e cieca obbedienza. Le loro bocche erano
semiaperte, dando l'impressione che i piccoli uomini-pesce fossero
ipnotizzati... e Hikari capì per istinto che si trovavano in presenza del
'signore' di cui avevano parlato in precedenza... ma quando si voltò per vedere
di chi si trattasse, i suoi occhi non incontrarono altro che una colossale massa
di oscurità che invadeva completamente quella metà della stanza, celandole
l'aspetto del padrone...
"Onnipotente Dragomon..."
gemette improvvisamente uno dei Divermon, strascicando le parole. "Abbiamo fatto... come lei ci ha ordinato... Hikari Yagami,
la Digiprescelta della Luce, è qui, davanti a lei..."
Per qualche istante, Hikari non sentì nulla. Poi, i
fuochi fatui blu che fluttuavano nella sala si avvicinarono alla massa di
oscurità, permettendole di vedere i contorni - ma non i dettagli - di una
mastodontica figura umanoide dalla testa oblunga seduta su un enorme trono
anch'esso di corallo, che teneva nella mano sinistra un minaccioso tridente. Un
paio di brucianti occhi rossi si aprì di scatto, fissando con bramosia la
ragazzina seduta sul freddo pavimento ad appena una dozzina di metri dal seggio
regale, ed Hikari emise uno strozzato verso di orrore quando quelle braci
ardenti si fissarono nei suoi innocenti occhioni castani. Negli occhi di quel...
Dragomon... non c'era il benchè minimo accenno di compassione, nè di sentimenti
umani! Non solo, ma il sentore di oscurità che emanava dal suo immenso corpo...
la pura malvagità... era qualcosa di soverchiante! Al punto che Hikari iniziò a
sudare nonostante il freddo...
"Aaaah! Finalmente sei arrivata
da me, Hikari Yagami. Da secoli aspettavo la tua venuta, mia regina." tuonò
improvvisamente una voce cavernosa e crudele, che rimbalzò sulle pareti creando
una sinistra eco e aumentando la paura di Hikari. Costringendo le sue gambe
tremanti a reggerla in piedi e facendo un respiro profondo per aiutarsi a
mantenere la calma, la ragazzina si alzò, sostenendo lo sguardo minaccioso di
Dragomon, le cui fattezze rimanevano oscurate. Dopo essersi assicurata che le
sue emozioni fossero sotto controllo, Hikari iniziò a parlare, senza tuttavia
riuscire a dissimulare il tremitio nella sua voce. Si trovava di fronte ad una
vera e propria personificazione del Male... e se ne rendeva conto!
"Sei... sei stato tu a farmi portare qui, vero?" chiese
retoricamente. "Chi... sei tu? E... che cosa vuoi da me?"
Una risata a denti stretti, che rimbombò come un tuono,
fu la prima risposta che la ragazzina ricevette. "Huhuhuhuuu... ogni tua domanda riceverà la giusta risposta,
mia cara... io sono Dragomon, signore di questo mondo senza luce che voi
chiamate Dark Ocean. Tutto ciò che vive qui è sotto il mio comando... e mi
ubbidisce. Apri dunque gli occhi, bambina, e osserva il volto del dominatore
delle tenebre eterne!"
Non appena queste parole lasciarono le sue labbra, le
luci azzurrine aumentarono repentinamente la loro luminosità, e Dragomon
apparve!
Hikari sentì il proprio cuore fermarsi per una frazione
di secondo: Dragomon era la... la... COSA più mostruosa che lei avesse mai osato
immaginare, un orrore proveniente dai peggiori incubi di un folle! Il suo
contegno era umanoide, con due braccia, due gambe e una testa... ma la
somiglianza con un essere umano terminava lì. Il suo corpo titanico, robusto ma
longilineo e alto almeno quindici metri, era ricoperto da una pelle umida di
colore azzurrino ed era composto da carni flaccide che ricordavano come
consistenza quelle di una piovra. Aveva un torace muscoloso che si gonfiava e si
sgonfiava con ogni respiro rauco che la creatura prendeva, e quasi sembrava di
vedere gli organi interni pulsare sotto quella ributtante membrana che ricopriva
i pettorali. Ad un'occhiata un pò più attenta, Hikari si rese conto di un altro
spaventoso particolare: le braccia e le gambe di Dragomon erano in realtà
costituite da numerosi tentacoli grigio-azzurri che si dipartivano dalle spalle
e dalle anche, tenuti uniti da tubi d'acciaio, catene, bracciali dorati e
cinghie di cuoio nero, in modo da formare delle orride parodie di arti! Sul
braccio sinistro e sulle gambe, i tentacoli erano lasciati sciolti alla fine, in
modo da fare da dita (e permettergli di tenere saldo il minaccioso tridente di
corallo che Hikari gli aveva visto in mano già da prima)... ma sul braccio
destro, i tentacoli si fondavano nuovamente una volta superato l'equivalente
dell'avambraccio, in modo da formare un'unica appendice a forma di frusta! Aveva
inoltre un paio di grandi ali membranose simili a quelle di un pipistrello,
ricoperte di pelle arancione robusta come cuoio. Tre aculei bianchi e ricurvi
spuntavano dalle spalle del mostro, che erano decorate inoltre con due segni
rossi simili ad occhi. Portava una collana di magatama viola attorno al collo, e
la sua testa ricordava come forma una piovra - era ovoidale, con la fronte
bulbosa, ma presentava anche una grande bocca armata di denti affilati, con
piccoli tentacoli che spuntavano dal labbro superiore e un tatuaggio rosso a
forma di fiamma sulla fronte, dello stesso colore dei suoi occhi inumani!
Dragomon si alzò dal suo trono con studiata lentezza e
si avvicinò ad Hikari, godendosi ogni istante della sua paura, nella
consapevolezza di averla in suo potere. Mentre la ragazzina continuava a
guardarlo, mantenendo un invidiabile sangue freddo nonostante l'orrore che
minacciava di sopraffarla, Dragomon sogghignò nuovamente, e i tentacoli che
ornavano il suo labbro superiore si contorsero come serpenti, esprimendo tutta
la sua eccitazione.
"Sei ripugnata dal mio aspetto,
figlia della Luce?" chiese retoricamente. "Non devi
esserlo. Poichè io sono colui che ti permetterà di realizzare il tuo destino...
al mio fianco!"
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Dragomon
Anche chiamato: Dagomon
Tipo: Animale Acquatico
Attributo: Virus
Livello: Ultimate
Attacchi: Tentacle Claw, Forbidden Trident, Thousand
Waves
Il crudele tiranno del Dark Ocean! Tutti coloro che
vagano nel mare delle tenebre sono sotto il suo comando, e lui ha potere di vita
e di morte su qualunque anima a lui soggetta! Chiunque incorra nella sua ira,
verrà obliterato dalla furia dell'oceano, che lui può scatenare con un semplice
movimento del suo tridente! E' la versione digitale di Cthulhu, quindi siete
autorizzati a tremare!
Alle parole di Dragomon seguì un lungo, teso silenzio:
nessuno, nè Hikari nè i Divermon inginocchiati attorno a lei, osava emettere un
fiato, come se avessero paura che l'immane bestia potesse punirli per il loro
ardimento. Finalmente, dopo aver deglutito e aver cercato di reprimere la
propria paura, Hikari alzò lo sguardo e fissò gli occhi fiammeggianti di
Dragomon, rispondendogli a tono.
"Che cosa vuoi dire..." chiese "...quando parli del mio
destino?"
Dragomon incurvò ulteriormente le labbra e picchiettò un
paio di volte sul pavimento con il manico del tridente. Quando parlò, la sua
voce aveva ancora quel divertito tono di superiorità di poco prima, come se
Dragomon fosse stato un maestro e Hikari la sua promettente allieva. "Tu non puoi saperlo, mia cara bambina... ma io già da molto
tempo... da quando sei nata, per l'esattezza... aspettavo il momento in cui le
nostre strade si sarebbero incontrate. Per anni ho aspettato, mentre tu ti
godevi la vita nel Mondo Reale e nel Mondo Digitale, assieme a tutte quelle
creature così diverse da te... così inferiori a te..."
Hikari cominciava ad essere infastidita dal modo in cui
quell'orrida creatura stava prendendo il discorso alla lontana, e questo le
diede ancora più forza di reagire. "Diverse da me? I miei amici non sono affatto
inferiori a me!" esclamò, stringendo un pugno al proprio fianco. Ma anche questa
risposta sembrò non avere altro effetto che divertire l'essere malefico, dalla
cui gola si levò una risata cavernosa.
"Huhuhuhuuu... davvero lo pensi?
E allora... come spieghi quei tuoi poteri? Quando eri nel Mondo Digitale, nella
città di Machinedramon, tutti quei Numemon non hanno forse guardato a te come la
loro regina? Quando quella nullità di tuo fratello e quel fallito che dice di
essere il suo migliore amico hanno litigato, aizzando i propri Digimon l'uno
contro l'altro... non è stata forse l'entità che ha abitato temporaneamente il
tuo corpo a interrompere quella lotta? E perchè avrebbe scelto te, tra tutti i
Digiprescelti e i Digimon che erano presenti, eh? Questo me lo sapresti
spiegare?"
"I-Io..." Fu allora che la risolutezza di Hikari
cominciò a venire meno, e la ragazzina fece un involontario passo indietro.
Dragomon si accorse del suo attimo di sbandamento, e proseguì con la sua
requisitoria, sempre più compiaciuto.
"Per non parlare del fatto che
sei sempre stata... per così dire... particolarmente sensibile al potere delle
tenebre! Non mi dire che questo non ti rende diversa da tutto il resto dei
parassiti che strisciano sulla superficie della Terra e di DigiWorld! No, mia
cara... tu sei speciale, e il destino ha scelto te per essere il vascello che
avrebbe contenuto il puro, incontaminato potere della Luce! Era questa la strada
che eri destinata a percorrere, bambina, e tu non hai scelta a
riguardo."
"Adesso ti rimetti a parlare di destino?" sibilò Hikari.
"Io non credo a queste storie! Io sono convinta che ognuno di noi si crei il
proprio destino, giorno dopo giorno, con le sue mani e con le sue scelte!
Quindi, il fatto che io possieda questi poteri non mi rende diversa dal resto
dell'umanità! E non vuol dire che io debba per forza seguire una certa strada
invece che un'altra!"
Dragomon alzò la testa, fingendo di essere sorpreso
dalle sue parole. "Quindi, se non ho capito male, tu
stai parlando di libero arbitrio... Già, dovevo immaginarlo... un altro degli
sciocchi concetti che voi umani avete inventato per non guardare in faccia la
realtà..." proseguì il demone acquatico, facendo un gesto noncurante con il
braccio-tentacolo. "Bene, mi dispiace doverti
smentire... ma le cose funzionano in maniera un pò diversa...". Dopo essersi
guardato un pò attorno, indicò con lo sguardo uno dei Divermon inginocchiati
vicino al suo ostaggio, che non avevano aperto bocca fino a quel momento. "Tu!"
L'uomo-pesce alzò la testa svogliatamente. "Sì, grande Dragomon..."
"Ora..." proseguì Dragomon
con terrificante nonchalance. "...io ti ordino di
morire."
Hikari sussultò. Che razza di ordine era quello?
Sicuramente il Digimon grigio avrebbe protestato... ma la risposta che il
Divermon diede fu ancora più terrificante!
"Si, onnipotente... io...
obbedisco..." gemette la creatura, strascicando le parole. Sotto gli occhi
dell'ammutolita Digiprescelta della Luce, il Divermon allungò le mani verso
l'arpione che aveva poggiato a terra davanti a sè, lo afferrò stretto,
puntandoselo contro... e, in una frazione di secondo, si trafisse il petto con
la sua stessa arma! Per un attimo, il Digimon mortalmente ferito rimase in
piedi, senza che la non-espressione del suo volto cambiasse di una virgola...
poi, quasi con un sospiro rassegnato, scivolò al suolo e venne cancellato in una
nube di pixel grigi. Con orrore ed incredulità, Hikari non potè fare altro che
guardare il Digimon togliersi la vita con le sue stesse mani... e gli altri
Divermon che rimanevano lì, senza muovere un muscolo, come se la morte del loro
compagno non li riguardasse minimamente. Anzi, a giudicare dalle loro
espressioni vacue e dai loro occhi vitrei, Hikari dubitava che si fossero anche
soltanto accorti di quanto era successo...
Qualche secondo dopo, l'odiata voce di Dragomon spezzò
di nuovo il pesante silenzio.
"Quello che hai appena visto,
figlia della Luce..." disse con tono altezzoso. "...non è che un microscopico esempio di come funzionano le
cose in questo mondo. Vuoi sapere perchè quella misera subcreatura ha obbedito
così celermente al mio comando? Perchè non ha cercato di ribellarsi? La risposta
è molto semplice... sapeva che non avrebbe avuto senso, perchè fin dal loro
primo giorno, il destino degli esseri che vedi qui è di essere soggetti ad ogni
mio desiderio!". Mentre Dragomon parlava, la sua voce non veniva mai
increspata dall'odio, dalla rabbia o da qualsiasi accenno di perdita di
controllo... e la cosa non serviva che a renderlo ancora più terribile agli
occhi della ragazzina!
"Non... non..." balbettò Hikari, ancora sconvolta da
quello che aveva visto. "Non posso crederci... come possono pensare una cosa del
genere? No, io... io mi rifiuto di credere che sia così!"
"Oh, puoi pensarla come vuoi,
questo non cambia la realtà dei fatti..." proseguì l'orripilante bestia,
voltando per un secondo le spalle ad Hikari e dirigendosi nuovamente verso il
suo trono, per poi sedercisi sopra con tutta calma, totalmente sicuro del suo
potere. I Divermon lo seguirono con lo sguardo, senza dire una parola. Dal canto
suo, anche la Digiprescelta della Luce non riusciva a parlare... il modo di fare
di Dragomon era quanto di più sconvolgente e alieno lei avesse mai visto in vita
sua... la sua indifferenza nei confronti del dolore degli altri... la sua
presunzione di controllo totale sulle vite dei suoi sottoposti... e tuttavia, le
rimaneva abbastanza presenza di spirito da formulare di nuovo la domanda che
aveva avuto in mente fin dall'inizio.
"Però... non hai ancora risposto alla mia domanda,
Dragomon! Perchè mi hai condotto qui? Io a cosa ti servo?"
Per la prima volta da quando il loro 'incontro' era
iniziato, Dragomon assunse un'espressione seria. "La
verità, figlia della Luce... è che io ho bisogno di te!"
Hikari sobbalzò sorpresa, ma la sensazione di paura che
stava erodendo la sua anima non diminuì. "Cosa?" balbettò senza fiato. "Che vuoi
dire? Perchè mai io dovrei essere così importante per te?"
"E' tutto molto semplice, in
realtà..." proseguì Dragomon. "Come ho già detto...
in te scorre il potere della Luce più puro e intenso. Mentre in me... l'Oscurità
trova il suo rappresentante più prominente. Ma se queste due forze si unissero,
prova ad immaginare le conseguenze! Ne nascerebbe... il potere più grande che
entrambi i mondi abbiano mai visto! La Luce più brillante e l'Oscurità più
nera... unite in un'unica, invincibile forza conquistatrice!"
Hikari impallidì a quelle parole. "Che... che cosa?
Non... non vorrai dire..."
"Esatto!" proseguì
trionfante Dragomon, con un sogghigno maniacale sulle labbra che contrastava con
la sua iniziale calma. "Tu unirai il tuo potere al
mio... permettendomi di varcare i confini dimensionali e di estendere il mio
dominio! Schiacceremo chiunque si opponga a noi, e sottometteremo l'intero Mondo
Digitale... e poi il Mondo Reale... e ancora tutti i Mondi Digitali esistenti!
Nulla potrà fermarci! Assolutamente nulla!"
Hikari soffocò l'impellente desiderio di fuggire (e dove
sarebbe andata, del resto?), e strinse i pugni, cercando di sublimare la paura
in una risposta violenta. "NO! Questo mai! Se credi che mi unirò a te e metterò
i miei poteri al tuo servizio, ti sbagli di grosso! Io non collaborerò mai con
un mostro malvagio come te... Aaaah!"
L'urlo di Hikari fu dovuto al fatto che, ad un semplice
cenno di Dragomon, due Divermon si erano alzati dalla loro posizione e l'avevano
afferrata, stringendole i polsi fino a provocarle dolore fisico. Con una
facilità spaventosa, gli uomini-pesce la costrinsero in ginocchio, facendole
abbassare la testa come per farle capire che, volente o no, si sarebbe dovuta
sottomettere al mostruoso tiranno della Dark Area, che gettò indietro la testa e
scoppiò in una terribile risata!
"HAHAHAHAHAAA!!! Povera sciocca
ingenua, non ricordo di aver mai chiesto la tua opinione a riguardo!" tuonò.
"E' questo il tuo destino, Hikari Yagami, non te ne sei
ancora resa conto? Che tu lo voglia o no, non importa! Mi basterà annullare la
tua volontà e renderti la mia schiava senza mente, perchè tu metta il tuo potere
al mio servizio! Portatela via, Divermon! Che sia sottoposta al rituale... in
modo che diventi la mia obbediente servitrice! Eseguite!"
Ancora una volta, le patetiche creature risposero con
quella voce atona e priva di convinzione che faceva rabbrividire Hikari. "Sì, onnipotente... noi... obbediamo..." mormorarono i
due che l'avevano afferrata prima, mentre altri due le afferravano le caviglie
e, tutti assieme, i Divermon la sollevarono di peso e la trascinarono, mentre
lei ancora cercava di dibattersi, fuori dalla sala del trono, verso chissà quale
infernale rituale Dragomon aveva inteso...
Mentre si agitava inerme nella presa dei servitori di
Dragomon, cercando in qualche modo di sfuggire al suo destino incombente, Hikari
tentò di pensare ai suoi amici, nella flebile speranza di avere un appiglio a
cui aggrapparsi per preservare la propria coscienza e i propri sentimenti in
vista della tortura che, ne era sicura, la attendeva...
"Taichi, fratellone..."
pensò, mentre una lacrima le scorreva sulla guancia. "Io... ora non sei qui a proteggermi... ma ti prego... che
almeno pensare a te mi permetta di resistere finchè non arriverete... Gatomon...
lo so che non mi abbandonerai... Miyako, amica mia... mamma, papà... Sora-san...
Takeru-kun... Daisuke-kun... amici miei, vi prego... venite a salvarmi... o
nessuno sarà più al sicuro da questo mostro..."
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"E quando anche le ultime parvenze di volontà avranno
lasciato la mente di Hikari, lei non avrà altra scelta che mettere il suo potere
al servizio di Dragomon... con il potere sia della luce che delle tenebre a sua
disposizione, Dragomon diventerebbe una potenza inarrestabile, e nessuno sarebbe
più in grado di arginare la sua conquista!"
Un gemito di orrore si levò da alcuni dei Digiprescelti,
quando la loro guida ebbe terminato di spiegare cosa avrebbe fatto Dragomon di
Hikari. Non potevano credere che la situazione fosse peggiorata così tanto in
così poco tempo, e che la loro amica e i Mondi Digitali corressero un simile
pericolo...
Daisuke si alzò dal suo posto, sbattendo una mano sul
tavolo per enfatizzare il suo stato d'animo. "Allora dobbiamo muoverci! Se lo
lasciamo fare, Dragomon annullerà completamente la volontà di Hikari-chan... e
passerà a conquistare i nostri mondi! Dobbiamo trovare un modo di arrivare nel
Dark Ocean e affrontarlo, prima che sia troppo tardi!" esclamò. Il colpo che
aveva sbattuto fece fare un piccolo salto di sorpresa a Veemon, che non si
aspettava una reazione così esplicita da parte del suo partner... e d'altronde,
si diceva il draghetto azzurro, come biasimarlo? Ovvio che fosse sconvolto,
all'idea che la ragazza a cui voleva bene... una ragazza solare e piena di vita
come Hikari... potesse diventare niente più che una marionetta senza volontà
delle forze del Male. Aggiungendo a questo la consapevolezza della nuova
minaccia che pendeva su entrambi i mondi...
"Tiene razòn! Dobbiamo
andarci anche noi in questo Dark Ocean, adesso e senza indugiare!" esclamò Rosa,
sbattendosi un pugno sul palmo della mano. "Andare là, suonarle a Dragomon,
riprendere la senorita Hikari e tornare!"
Quando le voci di Michael, Betamon, Derek, Crabmon,
Gotsumon e Miyako si aggiunsero al coretto, Gennai ritenne opportuno frenare i
bollenti spiriti di alcuni. Era vero che la situazione era molto grave, ma
alcuni stavano reagendo senza pensare... "Calma! Calmatevi e ascoltatemi un
momento!" esclamò il saggio di DigiWorld, portando avanti le mani e alzando
leggermente la voce, con un tono severo che i ragazzi non ricordavano di avergli
mai sentito usare. "Capisco che voi siate molto preoccupati per Hikari e per i
nostri mondi... ma agire senza pensare non ci porterà che ad una fine ancora più
certa! Ascoltatemi, innanzitutto anche soltanto l'idea di sfidare Dragomon è da
suicidio! Egli è il dominatore del Dark Ocean, e finchè si trova nel suo
ambiente, i suoi poteri sono quasi illimitati! Egli può fare appello alle
energie oscure che infestano quell'orribile posto, e può manipolarle con la
stessa facilità con cui un essere umano respira, il che lo rende praticamente
inattaccabile! Non potete combattere contro di lui, è semplicemente troppo
superiore!"
"COSA?" esclamò Patamon, stupefatto. "Questo vuol dire
che, anche se diventassi MagnAngemon, o Daisuke e Ken ricorressero ad
Imperialdramon..."
Gennai scosse la testa. "Temo che le probabilità
sarebbero ancora nettamente a favore di Dragomon. Stando a quanto si tramanda su
di lui, l'unica cosa che possa veramente ferirlo e danneggiarlo è il potere del
Digimental dei Miracoli, quel Digimental che tu, Daisuke, hai usato tre anni fa
per permettere a Veemon di combattere contro Chimeramon e Kerpymon." spiegò.
Veemon schioccò le dita. "Ma certamente! Quel
Digimental! Te lo ricordi, Dai? Quando sono diventato Magnamon, mi sentivo
invincibile... aveva un potere che faceva paura persino a me! Forse se
riuscissimo a ritrovarlo..." esclamò, rivolto al suo partner.
"Varrebbe la pena di tentare..." rispose Daisuke,
sentendosi improvvisamente rinfrancato. "Gennai, tu sai per caso dove è finito
il Digimental..."
Sfortunatamente, il saggio dovette a malincuore spegnere
le illusioni del ragazzo. "Mi dispiace, Daisuke... ma neppure questa tua idea
sarà praticabile." rispose, scuotendo la testa e abbozzando un sorriso. "Dopo la
vostra battaglia con il Kerpymon di Wallace, il Digimental dei Miracoli è
semplicemente scomparso. Persino Azulongmon-sama non è più stato in grado di
rilevarlo in alcuna zona di DigiWorld. Quindi, temo che non potrete contare sul
suo potere, per questa missione..."
"Cavolo..." mormorò Veemon, abbassando lo sguardo. "Ci
speravo... avrebbe fatto comodo a tutti noi..."
"Quindi, dobbiamo trovare un modo di raggiungere Hikari
e sottrarla alle grinfie di Dragomon... senza essere costretti a combattere
contro di lui, dico bene?" proseguì Taichi, che già si stava sforzando di
pensare ad un modo di riuscire in quell'impresa apparentemente disperata...
Gennai annuì solennemente. "Esatto. Ma non è questo il
solo problema. Non dimenticate che ci sono ancora quegli Alias-3 e il loro
capo... mentre voi siete assenti, potrebbero attaccare ancora! E questo vuol
dire che dovrete dividervi in due gruppi: uno che andrà nel Dark Ocean a
recuperare Hikari, e l'altro che resterà qui, nel Mondo Digitale, per fermare
eventuali nuovi attacchi di quei ragazzi. Bambini prescelti, vi avverto fin da
ora che una spedizione nel Dark Ocean non era mai stata tentata, e i pericoli
che essa comporta, non saprei dirveli neppure io... ma saranno sicuramente
terribili! Perciò, chiunque di voi voglia tentarla, dovrà essere sicuro fino in
fondo della sua decisione! Si tratta di un luogo che gli esseri umani vedono
soltanto nei propri incubi!"
Dopo che il saggio ebbe finito di parlare, i ragazzi e i
loro Digimon rimasero fermi per un attimo... poi, ad un cenno di Taichi, si
alzarono, dirigendosi verso il centro della sala, si avvicinarono in modo da
formare una sorta di piccola assemblea, e iniziarono a discutere tra loro a
bassa voce. Gennai, che restava ad osservarli ansioso dalla sua posizione
assieme a Leomon, Ogremon e Piximon. Non sentiva quello che i suoi giovani amici
si stavano dicendo, ma era facile immaginare che stessero cercando di decidere
chi di loro avrebbe tentato quella disperata operazione di salvataggio nella
Dark Area...
La discussione tra i ragazzi e i Digimon non durò più di
mezzo minuto. Trascorso quel breve lasso di tempo, i ragazzi si separarono,
scambiandosi sguardi e cenni di intesa, dopodichè Taichi, Agumon, Daisuke e
Veemon si rivolsero alla guida di DigiWorld e ai tre Digimon loro amici, un
bagliore di decisione nei loro occhi.
"La nostra decisione è presa, Gennai-san!" esclamò
Daisuke. "Io, Veemon, Ken, Wormmon, Miyako, Hawkmon, Takeru, Patamon, Iori,
Armadillomon e Gatomon... andremo nella Dark Area e salveremo Hikari! Come suoi
compagni di squadra e di viaggio, è nostro dovere aiutarla!"
"Mentre io, Taichi e gli altri..." proseguì Agumon, dopo
aver approvato il discorso di Daisuke con un cenno della testa. "...resteremo
qui e staremo all'erta nel caso gli Alias-3 o qualche altro pericolo si facesse
vedere!"
"E poi, c'è ancora quella faccenda della nuova
Digiprescelta da chiarire..." proseguì Taichi. "Se arrivasse anche lei qui a
DigiWorld, non so se riuscirebbe ad orientarsi... sono sicuro che noi potremmo
darle una mano!"
L'espressione seria e tesa di Gennai si addolcì, per
fare spazio, per la prima volta in quella difficile giornata, ad un sorriso
sollevato. "Immaginavo che questa sarebbe stata la vostra scelta, ragazzi... se
la vostra decisione è questa, ragazzi, io farò del mio meglio per aiutarvi.
Cercherò subito di parlarne con Azulongmon-sama, e di convincerlo a farvi
passare la barriera dimensionale che ci separa dal Dark Ocean. Mentre per quanto
riguarda voi..." proseguì, rivolto ai Digiprescelti più grandi e ai ragazzi
stranieri. "...proverò quanto prima a rintracciare la nuova Digiprescelta, se è
già arrivata qui, e a contattare tutti i Digimon nostri alleati, per allertarli
contro questa nuova minaccia. Leomon, Ogremon, Piximon... mi dispiace chiedervi
una cosa del genere in un momento così critico, ma... sareste disposti a dare,
ancora una volta, una mano a me e ai Digiprescelti? So che vi sto chiedendo
molto, quindi non vi biasimerò se rifiuterete..."
"Io accetto, venerabile Gennai." rispose Leomon con tono
sicuro. "Forse la mia forza farà poca differenza, ma voglio comunque cercare di
rendermi utile."
Ogremon alzò le spalle e sghignazzò cinicamente,
appoggiandosi la clava sulla spalla. "Heh. Non credo di avere molta scelta, no?
Contate pure su di me!"
"E anch'io sarò lieto di fare la mia parte, sì si sì!"
cinguettò Piximon, sbattendo allegramente le sue piccole ali. "Credo proprio di
poter ancora impartire qualche piccola lezione a questi baldi giovanotti...
quindi, ragazzi, vi consiglio di tenervi pronti, perchè vi aspetta un pò di
allenamento di quelli come si deve!"
Alla menzione della parola 'allenamento', Yamato sorrise
nervosamente e alzò gli occhi al cielo, Jyou deglutì sonoramente, mentre Mimi
scosse la testa ed emise un desolato sospiro. "Mamma mia... e io che speravo di
essermi lasciata alle spalle quelle fatiche da caserma..." gemette in tono
melodrammatico, strappando una breve risata ai presenti nonostante la gravità
della situazione.
Dopo che Gennai ebbe rivolto un saluto ai suoi giovani
amici e si fu allontanato, uscendo da una delle porte scorrevoli sulla parete
della sala, i Digiprescelti si permisero di rilassarsi, tirando un collettivo
sospiro di sollievo per scaricare la loro ansia e la loro tensione. Lentamente,
in un clima di pesante silenzio, ciascuno di alzò dal suo posto per sgranchirsi
le gambe e pensare a quale sarebbe stata la loro prossima mossa, oppure rimase
seduto, cercando di concentrarsi sulla medesima cosa. Tra di essi,
sorprendentemente, c'era Daisuke, che di solito non stava mai fermo: in quel
momento, si era mosso soltanto per voltare le spalle al tavolo e sedersi rivolto
nella direzione opposta, gli occhi fissi verso il pavimento e la mente percorsa
da cupi pensieri: ancora, nelle sue orecchie, risuonavano le preghiere d'aiuto
di Hikari, e davanti ai suoi occhi si ripeteva la terribile scena dello Eaglemon
di Mari che la sollevava in aria per poi scaraventarla nel portale che dava sul
mondo delle tenebre eterne... nonostante tutto, ancora non riusciva a perdonarsi
del tutto il fatto di non essere riuscito a prevenire l'attacco degli Alias-3 e
di non aver previsto la loro trappola... non soltanto per Hikari, ma anche per
il resto dei suoi compagni: se l'obiettivo di quei ragazzi non fosse stata la
Digiprescelta della Luce in modo particolare, non osava pensare a quali
avrebbero potuto essere le conseguenze...
"Dai..." mormorò Veemon, sentendo una stretta al cuore
al pensiero di poter fare ben poco per tirare su di morale il suo partner.
Taichi, dopo aver dato un'attenta occhiata al suo
'allievo', e comprendendo quali fossero i suoi pensieri, guardò di nuovo verso i
grandi occhi ambrati di Sora, che gli rispose annuendo. "Senti, Sora..." iniziò
a dire, ma la Digiprescelta dell'Amore interruppe la sua frase, quasi
leggendogli nel pensiero.
"Sì, Taichi, capisco..." mormorò dolcemente la ragazza,
guardandosi attorno e incrociando gli sguardi approvanti di Mimi, Jyou, Koushiro
e soprattutto quello di Yamato. "Come capiamo tutti... in questo momento più che
in ogni altro, Dai-chan ha bisogno di parlare con te... di qualcuno che gli dia
confidenza... quindi vai pure da lui, noi intanto inizieremo ad elaborare una
strategia da usare contro gli Alias-3 quando si ripresenteranno..."
Taichi ed Agumon annuirono, sorridendo di rimando.
"Grazie, Sora-chan... non penso ci vorrà molto, comunque, quindi non
preoccuparti." Detto ciò, il Digiprescelto del Coraggio iniziò ad avvicinarsi al
suo allievo, che continuava a rimanere fermo al suo posto, con un'espressione
illeggibile sul volto. Riprendendo il suo contegno serio, Taichi si avvicinò di
un altro passo, ripensando a quel giorno in cui Daisuke era diventato un
Digiprescelto, e soprattutto alle qualità che aveva visto in lui, fin da quel
primo giorno... il suo grande coraggio... la sua abnegazione... il suo costante
ottimismo, che gli permetteva di trovare un barlume di speranza anche nella
situazione più disperata... e la sua fedeltà ai suoi amici, ai suoi compagni,
alla sua famiglia... non lo sorprendeva il fatto che a lui fossero andati i
Digimental del Coraggio e dell'Amicizia, entrambe qualità che il ragazzo
rappresentava mirabilmente. E in quel momento, con la squadra in procinto di
affrontare il terrificante viaggio verso il Dark Ocean, c'era bisogno che il
leader carismatico che era in lui si risvegliasse ancora una volta... E poi,
riflettè Taichi permettendosi un sorriso, un Daisuke senza allegria sarebbe
stato come la panna senza cioccolato caldo! Così, alzò una mano, preparandosi ad
iniziare il discorso che aveva in mente...
Quando scoprì che qualcun altro lo aveva battuto sul
tempo: con sua grande sorpresa, erano stati Takeru e Patamon ad avvicinarsi per
primi a Daisuke, seguiti a ruota da Ken, Wormmon, Miyako, Hawkmon, Gatomon, Iori
ed Armadillomon. Daisuke alzò lo sguardo, con espressione di leggera meraviglia,
quando il suo amico-rivale dai capelli biondi gli si avvicinò... e vide che sul
volto di Takeru appariva la stessa ansia che lui provava in quel momento.
"Ah, Takeru..." mormorò distrattamente. "Scusa, ero nel
pallone, e non ti ho sentito. Dimmi, c'è qualcosa di cui volevi parlarmi?"
"Daisuke-kun..." iniziò Takeru, dopo essersi schiarito
la gola. "Senti... in effetti sì, c'è qualcosa di cui penso farei bene a parlare
con te. Ho pensato che ti avrebbe fatto piacere parlare con qualcuno che... sì,
insomma... capisce quello che stai provando."
Il nuovo leader dei bambini prescelti, l'espressione
contrita sostituita improvvisamente da una sorpresa, e il suo partner sbatterono
gli occhi, non afferrando al volo ciò che il loro compagno voleva dire. "Hmm? In
che senso, scusa?" chiese Daisuke.
Takeru sospirò e si sedette al fianco dell'amico.
"Vedi... tutto risale a tre anni fa, a quando la nostra lotta contro
l'Imperatore Digimon stava volgendo al termine. Ti ricordi di quello strano
episodio di cui vi abbiamo parlato io e Hikari-san? Quella volta in cui io e lei
siamo stati nel Dark Ocean per la prima volta?"
"Certo che me lo ricordo..." rispose prontamente il
ragazzino dai capelli appuntiti. E come dimenticarsene? Lui stesso, all'epoca
ancora agli esordi come leader, aveva provato un pò di invidia all'idea che
fosse stato Takeru, e non lui, a tirare fuori 'Hikari-chan' da quella
situazione... Ma ora quello che lui si chiedeva era dove volesse andare a parare
Takeru con quel discorso...
Fu Gatomon a proseguire il discorso per lui, tenendo le
zampine incrociate sul petto e guardando pensierosamente davani a sè, senza
fissare nulla in particolare. "Quando Takeru ha saputo di quello che era
successo ad Hikari, c'è stato malissimo... anche perchè, un pò di tempo prima,
le aveva rivolto delle parole un pò brusche..." iniziò a spiegare la gattina.
"Quando è successo quello che poi è successo, Takeru ha creduto di non aver
fatto abbastanza per proteggere Hikari, e di aver così tradito la loro amicizia.
Dico bene o no?" Gatomon fece quest'ultima domanda alzando lo sguardo verso il
Digiprescelto della Speranza e Patamon, che risposero con un cenno della
testa.
"Quindi..." proseguì Takeru, congiungendo distrattamente
le mani in grembo. "...quindi, penso di capire quello che provi: anche tu sei
convinto, come lo ero stato io all'epoca, di non esserti dimostrato degno della
fiducia di Hikari-san e di non averla saputa proteggere... e anch'io, devo
dirlo, in questo momento mi sento così, ad onor del vero... Ma Hikari-san non è
una ragazza che ha sempre bisogno di protezione, e sa cavarsela anche da sola.
Per cui, alla fine, penso che sia inutile angustiarsi... non abbiamo previsto
l'attacco degli Alias-3, e non immaginavamo che avessero proprio intenzione di
inviarla a Dragomon."
"Ha ragione." esclamò Hawkmon, svolazzando sulla spalla
di Miyako, che annuì con decisione approvando a sua volta le parole di Takeru.
"Non è il momento di sentirsi in colpa o rimuginare. Ora, quello che dobbiamo
fare è trovare un modo di arrivare nel Dark Ocean e salvare Hikari dalle grinfie
di quel Dragomon!"
"Mi associo!" esclamò Armadillomon, alzando una
zampa.
"Sì, è giusto!" proseguì Wormmon, dalla sua posizione
sulla spalla di Ken. Uno per volta, tutti gli altri membri del gruppo espressero
la loro approvazione per le parole del ragazzo biondo, mentre Daisuke rimaneva
ad ascoltarli ammirato.
Ancora per qualche istante, il nuovo leader dei
Digiprescelti rimase in silenzio, voltandosi ora verso l'uno, ora verso l'altro
dei suoi compagni, e notando le loro espressioni incoraggianti... pareva essere
lui l'unico a sentirsi giù di corda!
"E allora, Dai, non dici niente?" esclamò Veemon,
soridendogli allegramente come era sua abitudine. Pareva che anche il piccolo
drago avesse ritrovato la sua solita tempra grazie al discorso di Takeru e
Gatomon. "Avanti, lo so che hai qualcosa da dire! Tu non hai mai avuto paura di
dire quello che pensi, quindi perchè dovresti iniziare adesso?"
Lentamente, davanti agli sguardi di attesa dei suoi
compagni, Daisuke sospirò e abbassò leggermente lo sguardo, rivolgendo poi a
Takeru delle parole che sorpresero il biondo Prescelto della Speranza.
"Ti devo chiedere scusa, Takeru."
Ora, fu il turno del biondino di rimanere sorpreso.
"Cosa? Chiedermi... E per quale motivo, scusa?" gli chiese, tirando leggermente
indietro la testa e corrugando la fronte.
"Per non aver pensato a quello che potevi provare tu,
Gatomon, Miyako, Taichi-san... e tutti gli altri!" esclamò Daisuke, con
un'espressione sinceramente costernata. "Mi ero talmente chiuso nel mio
dispiacere... che egoisticamente non ho pensato ai vostri sentimenti! Non è
stato un comportamento leale, perciò devo chiedere scusa sia a te... che a tutti
voi, ragazzi! Avete ragione, siamo tutti dispiaciuti allo stesso modo per quello
che è successo!" Con queste parole, Daisuke alzò di nuovo la testa, e guardò
dritto negli occhi ciascuno dei membri del suo gruppo. Con sua grande gioia,
Taichi vide che quel sacro furore, quell'ardimento che per tanto tempo avevano
animato il suo 'allievo' erano tornati nei suoi occhi, e stavano ardendo più
luminosi che mai. "E ora, invece che starmene qui a dispiacermi per me stesso,
avrei dovuto essere impegnato a tenere alto il morale della squadra e pensare ad
un piano di salvataggio assieme a voi!"
Ken scosse la testa bonariamente. "Non c'è bisogno che
tu ti scusi, Dai..." rispose l'ex-Imperatore. "Il tuo comportamento era
comprensibile, e noi non te ne abbiamo mai fatto una colpa."
"Anche noi ci sentivamo responsabili della scomparsa di
Hikari, e anche noi non abbiamo fatto altro che deprimerci, invece che cercare
una soluzione." proseguì il piccolo Iori, dando una carezza sulla testa ad
Armadillomon. "Ma le parole di Takeru-san e le tue ci hanno riaperto gli
occhi."
"Salveremo Hikari-san, fosse anche l'ultima cosa che
faccio!" esclamò Miyako, stringendo un pugno davanti a sè e alzando decisa lo
sguardo verso il cielo. Subito dopo, mettendosi una mano dietro la testa e
sorridendo allegramente, aggiunse: "E sperando che non sia l'ultima cosa che
faccio, si intende... Hehehee... ad ogni modo, Daisuke, devo farti i miei
complimenti: non capita spesso che da quella tua bocca larga escano delle parole
intelligenti! Vuoi vedere che è vero che di necessità si fa virtù?" Miyako
terminò la frase con un occhiolino e un lieve ghigno rivolti a Daisuke, che le
mostrò la lingua fingendosi offeso.
"Ma stà zitta, quattrocchi!" le rispose, imitando il suo
tono di presa in giro. Tutti risero dello scambio di battute tra i due litigiosi
amici, prima che Armadillomon facesse il suo commento sulla situazione.
"Se avete ricominciato a litigare, allora significa che
la situazione non è poi così disperata!" rise il piccolo mammifero corazzato.
"Notizie del genere mi confortano!"
Mentre il gruppo di Daisuke scoppiava in una breve
risata, che riuscì a sdrammatizzare almeno un pò la delicata situazione in cui
si trovavano, Taichi e Agumon si misero una mano davanti alla bocca e
sghignazzarono a loro volta...
"A quanto pare, non c'era poi
tutto questo bisogno del mio aiuto... beh, mi fa piacere, vedo che ormai sono
diventati del tutto indipendenti! D'accordo, Dai... finora, ho sempre avuto
fiducia in te, e tu hai dimostrato di essere capace come e più di me anche nelle
situazioni disperate. Sono convinto che tu abbia fatto più di quanto io sarei
mai stato capace di fare al tuo posto, e grazie a te abbiamo salvato noi stessi
e i nostri mondi più di una volta. Non ho mai avuto una delusione da te, quindi
anche adesso riporrò in te la mia fiducia! Ora, Daisuke, ti affido la persona
per me più importante... la mia sorellina Hikari! So che è in buone mani con te,
e che tu e i tuoi amici riuscirete a salvare sia lei che tuti quanti noi!"
pensò tra sè il leader più anziano, per poi ritornare verso i suoi amici del
gruppo originale e i Digiprescelti internazionali, che lo attendevano
fiduciosi.
"La situazione è seria, su
questo non ci sono dubbi..." fu Agumon a continuare il suo pensiero. "Ma finchè riusciremo a mantenere la calma e
quest'attitudine positiva, riusciremo anche a trovare una soluzione!"
Cessato il breve momento di ilarità, che era comunque
servito a scacciare un pò di tensione dalle loro menti, i possessori dei
Digimental si rivolsero l'uno verso l'altro, e Daisuke prese la parola.
"D'accordo, ragazzi... allora, adesso il nostro obiettivo è raggiungere il Dark
Ocean. So che Gennai sta cercando già un modo, ma magari, se gli diamo una
mano... allora, qualcuno di voi ha qualcosa da suggerire?" chiese.
Takeru, dopo averci pensato su per un attimo, alzò la
mano destra. "Beh, sì, io un'ideina ce l'avrei..."
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"E allora, Jun, come mai ci metti tanto?" esclamò
Candlemon, voltandosi verso la sua partner, che arrancava senza fiato sul
terreno roccioso, almeno una decina di metri dietro di lui. Dopo una camminata
di più di due ore, lasciatisi dietro la brughiera e le sue piante basse,
finalmente la neo-Digiprescelta e il suo partner erano arrivati alle porte della
gigantesca città dall'aspetto futuristico che avevano intravisto all'orizzonte
al momento dell'arrivo di Jun a DigiWorld.
"Uff... uff... abbi un pò... di pazienza...
Candlemon..." ansimò la ragazza, i suoi capelli normalmente appuntiti ora
scompigliati a causa della fatica, mentre raggiungeva il Digimon simile ad una
candela. "E'... è da diciannove anni... cioè da quando sono nata... che non
faccio una camminata così... oh, mamma mia, non mi sento più le gambe..."
Finalmente recuperata tutta la strada che la separava
dal suo nuovo amico, Jun si afflosciò sul terreno roccioso respirando
affannosamente, sedendosi a ginocchia unite e con i piedi divaricati, e rimase
là per qualche secondo, a riprendere fiato.
"Oh, giusto, hai ragione..." si rimproverò Candlemon,
mettendosi una mano dietro quella che sarebbe dovuta essere la nuca.
"Dimenticavo, io sono un Digimon inorganico, quindi non mi stanco mai... okay,
riposati quanto vuoi! Tanto, ormai siamo arrivati alla destinazione di cui ti
parlavo... eccola, ti presento la Città-Fabbrica!"
Con queste parole, il Digimon candela indicò la
gigantesca forma che torreggiava sopra di loro e dalla quale provenivano cigolii
e suoni di metallo lavorato che Jun trovò piuttosto inquietanti. In effetti, ora
che la guardava più da vicino, l'intera Città-Fabbrica le pareva imponente e la
faceva sentire terribilmente piccola: enormi grattacieli di acciaio
semilavorato, della cui impalcatura si vedevano ancora delle parti nei punti in
cui l'edificio non era stata completato, si levavano verso il cielo ingombro di
nubi di fumo, rivaleggiando in altezza con i più grandi palazzi di Shinjuku. Gru
e braccia meccaniche, visibili anche da fuori le mura della città, trasportavano
casse di materiali e travi di ferro da un punto all'altro, in modo che le
costruzioni potessero andare avanti. Per ogni dove si sentivano pesanti passi
metallici che contribuivano all'atmosfera claustrofobica.
La ragazza dai capelli appuntiti guardò con attenzione
l'intricato e minaccioso groviglio di metallo, continuando a prendere dei
profondi respiri sia per riempirsi d'aria i polmoni che per calmare il
sentimento di ansia che sentiva crescere in lei. Poi, lentamente, si alzò in
piedi, tenendo stretto il suo Digivice in caso di pericolo imminente, e si
affiancò a Candlemon, sempre tenendo lo sguardo sugli enormi cancelli d'acciaio
che davano accesso alla metropoli automatizzata. "Okay... vista da così vicino,
questa 'Città-Fabbrica', o come la chiami tu, fa un certo effetto... ma dimmi, è
qui che vive quell'amico di mio fratello e degli altri di cui mi parlavi? Certo
che si è scelto un posticino accogliente..." disse, muovendo ancora un pò le
gambe e reprimendo un brivido di freddo. Anche se la fine pioggerellina che
stava cadendo al momento del suo arrivo a DigiWorld era cessata, aveva fatto
comunque in tempo ad inumidirle gli abiti e lasciarle una sgradevole sensazione
di freddo umido sulla pelle.
Candlemon sorrise furbescamente, e la fiamma che aveva
sullo stoppino si accese più vivida. Ormai aveva gettato via la grande foglia
che gli faceva da ombrello, e la cosa sembrava farlo sentire più libero e di
umore migliore. "Esatto! A supervisionare tutte le operazioni di questa
metropoli è un super-computer il cui custode è un Digimon meccanico di nome
Andromon, che controlla il buon funzionamento dei macchinari e il lavoro degli
operai Guardromon. Lui ha aiutato tuo fratello e i suoi amici tre anni fa, e
prima ancora ha combattuto al fianco del primo gruppo di Digiprescelti. E' lui
che sa dove vive Gennai, e ora andremo a conoscerlo!"
"Ehm... a me sta bene, ma avrei una domanda da fare..."
obiettò Jun, avvicinandosi ai cancelli di lucido acciaio blu e tastandoli con i
polpastrelli delle dita. Erano freddi e perfettamente lisci, e sembravano non
essere stati usati da molto tempo. "Come facciamo ad entrare? Io non vedo
aperture..."
Proprio allora, una rapida sequenza di bip bip, proveniente dal suo lato sinistro, le fece
drizzare le orecchie. Temendo di aver fatto qualcosa di sbagliato (e chiedendosi
nel contempo cosa ci potesse essere di sbagliato nel
toccare un cancello), Jun si voltò di scatto nella direzione da cui proveniva
quel penetrante suono, e vide una piccola scatola di metallo, che prima non
aveva visto, attaccata al muro a poca distanza dal lato sinistro dei cancelli,
alla quale erano collegati numerosi cavi elettrici multicolore e sulla quale
stavano lampeggiando vari led luminosi rossi. Una scritta in inglese che
recitava 'ANALYSIS PENDING. PLEASE WAIT.' troneggiava su un piccolo schermo
posto in cima alla scatola.
"Oh, non ti preoccupare, non hai fatto nulla di
strano..." la rassicurò Candlemon, prima ancora che Jun potesse aprire la bocca.
"Le telecamere di sorveglianza nascoste, e i termosensori posti sul cancello,
hanno rilevato la tua presenza, e ora stanno analizzando i dati che hai
involontariamente fornito loro, confrontandoli con quelli nei database della
Città-Fabbrica... in pratica, il computer centrale vuole controllare se sei una
vecchia conoscenza!"
"Però..." ribattè Jun, che di tutto quello che Candlemon
aveva detto, aveva afferrato pienamente solo l'ultima parte - troppi di quegli
orribili termini tecnici che le facevano venire il mal di testa! - "Ne conosci
di cose, sul Mondo Digitale... devi averci davvero viaggiato a lungo!"
Il volto di Candlemon venne oscurato per un breve
istante da un'ombra di malinconia. Involontariamente, Jun gli aveva ricordato la
sua difficile vita precedente... "Sì, in effetti... anche se, non è proprio
stato in questa vita..." rispose, attirandosi addosso lo sguardo meravigliato di
Jun, che sembrava chiedersi cosa volesse dire con quell'espressione. "Diciamo
che quello che so sono reminiscenze... ma non importa, ti spiegherò tutto
un'altra volta! Adesso, dobbiamo incontrare Andromon, quindi tieni pronto il tuo
D-3. Se ti presenterai come Digiprescelta, i Guardromon sarano più disposti a
venirci incontro..."
Jun annuì e si allontanò dal cancello, mentre la scatola
attaccata al muro continuava ad emettere strane lucine e suoni di elaborazione.
Finalmente, quando tutte le operazioni furono concluse, la scritta 'CONFIRMED'
apparve sullo schermo, accompagnata da un gruppo di spie luminose verdi. Si
sentì un pesante clangore quando i motori del cancello automatico si attivarono,
facendo muovere le due porte ed offrendo a Jun il suo primo scorcio della
Città-Fabbrica: una larga strada asfaltata e tappezzata qua e là di pozzanghere
e macchie di catrame, varie costruzioni a diversi stadi di completamento, e
diversi Guardromon che andavano su e giù, intanti ai lavori di manutenzione. Tre
di loro, due di modello comune e uno argentato, si trovavano proprio dietro i
cancelli quando questi si aprirono, e il movimento improvviso li fece voltare
verso la ragazza e Candlemon. Jun, sorprendendo anche sè stessa, rimase calma e
tranquilla davanti allo sguardo inquisitore degli ingombranti robot, e tirò
fuori il suo D-3 azzurro, ponendolo davanti ai loro occhi come fosse un
lasciapassare.
"Scusate se vi disturbiamo.." disse, dopo essersi
schiarita la gola. "Ma saremmo venuti qui per parlare con un certo Andromon...
ecco, quello che volevo chiedere è... non è che per favore potreste dirci
dove... sì, insomma... dove lo potremmo trovare?"
I Guardromon rimasero fermi per un pò senza dire nulla,
facendo temere a Jun di aver posto la domanda sbagliata o che fossero ostili. Ma
i suoi timori vennero fugati dal Guardromon argentato, che con un cigolio
metallico sollevò una della sue corte braccia e indicò la strada principale che
si dispiegava davanti alla neo-Digiprescelta e a Candlemon.
"Prego, seguire strada principale." rispose il Digimon
robotico, con una voce acuta e allo stesso tempo atona che sembrava provenire da
sintetizzatori vocali. "Sala controllo trovasi in piazza centrale, ultimo piano
torre. Controllore Andromon trovasi in sala controllo. Chiudo."
"Ah... ehm... grazie infinite..." mormorò Jun, poi,
rivolta a Candlemon: "Certo che questi Digimon sono davvero molto
loquaci..."
"Hehee... non è colpa loro, non sono programmati per
esserlo..." spiegò il Digimon simile ad una candela con tono divertito. Poi,
continuando a saltellare sulla base del suo candelabro, varcò i cancelli della
città-fabbrica e fece cenno a Jun di seguirlo. "Comunque, ora sappiamo dove
andare! Forza, Jun, seguici! Andromon ci darà tutte le indicazioni che ci
servono!"
Dopo un istante di esitazione, Jun si decise, annuì tra
sè ed entrò nel confine del gigantesco complesso industriale, seguendo Candlemon
lungo la strada e verso la piazza principale, mentre i Guardromon, ora
rassicurati sulle identità dei nuovi arrivati, proseguivano imperterriti il loro
lavoro come se nulla fosse successo. Mentre i due camminavano, Jun si stava
guardando attorno, ancora emozionata per la fantastica avventura che stava
vivendo, e spaesata dallo strano mondo nel quale si trovava. Era arrivata nel
Mondo Digitale da appena due ore e mezza, e già aveva avuto modo di ammirarne
alcuni paesaggi: dalla selvaggia brughiera ricoperta di erbe e arbusti, si era
passati al brullo terreno roccioso e alla città in stile futuristico dall'oggi
al domani. E sicuramente, DigiWorld era pronto a riservarle ancora un sacco di
sorprese... In quel momento, Jun provava l'incredibile sensazione di aver appena
intrapreso il viaggio della sua vita... un viaggio che sicuramente le avrebbe
regalato imprevisti e forti emozioni, e che sicuramente sarebbe stato
pericoloso... ma, dentro di sè, la ragazza dai capelli appuntiti era convinta
che sarebbe valsa la pena di correre questi rischi, e che stava facendo la cosa
giusta. E poi, per qualche motivo, con Candlemon al suo fianco sentiva di poter
superare qualunque ostacolo... c'era stata quasi subito intesa tra i due, come
se si fossero conosciuti da tempo...
"Hey, Daisuke... scommetto che
sono state queste le tue sensazioni, quando sei venuto qui per la prima
volta..." pensò, mettendosi una mano sul cuore e sentendolo battere come se
volesse uscirle dal petto...
CONTINUA...
Note dell'autore: E allora, vi e' piaciuta la definitiva
entrata in scena di Dragomon? Che voi ci crediate o no, questo simpatico Digimon
e' ispirato proprio al Grande Cthulhu, la piu' famosa delle mostruose creature
di Howard Philips Lovecraft. Devo inoltre dire che mi sono divertito a
caratterizzarlo... sta diventando rapidamente uno dei miei cattivi preferiti!
Ora, pero', la domanda e' un'altra: riuscirannno Daisuke e gli altri a
raggiungere il Dark Ocean e a salvare la loro amica? E intanto, cosa faranno
Daemon e gli Alias-3? E Jun e Candlemon? Abbiate pazienza, e avrete tutte le
risposte... per adesso, devo concentrarmi sulla mia carriera universitaria, e
magari mandare un po' avanti le altre storie e traduzioni che ho iniziato... ma
non appena inizieranno le feste di Natale mi mettero' a lavorare di nuovo a
Digimon Zero e a questa storia!
Takuya: Ottimo, autore! E adesso... c'e' da fare
quell'annuncio di cui dicevamo all'inizio. Posso avere io l'onore?
Justice: Prego.
Takuya: Grazie! Allora, l'autore ha cominciato a
ripensare alle storie di Digimon Tamers e Frontier che ha intenzione di
scrivere, e che formeranno un tutt'uno narrativo con la sua saga di Adventure 02
a cui sta lavorando. In particolare, i pairings per le storie di Digimon Tamers
sono ancora in fase di decisione... l'autore non e' molto sicuro di cosa fare...
e per la sua storia di Digimon Frontier... beh, l'autore ha deciso che sara' un
crossover!
Junpei: Un crossover? Com'e' possibile? Credevo che le
serie televisive di Digimon fossero esaurite...
Takuya: Ma non lo sono, mio caro Junpei! Diamo il
benvenuto a... i personaggi di DIGIMON SAVERS!
(Da lato entrano un ragazzo con i capelli rosso mattone,
un po' lunghi e legati in una coda, accompagnato da un grosso Agumon con delle
cinghie rosse legate attorno alle zampe anteriori; un ragazzo biondo dai capelli
corti e dall'aria seria, accompagnato da un lupacchiotto bipede con i guantoni
rossi sulle mani e una fascia rossa sulla fronte; e una bella ragazza dai
capelli rossi a caschetto, con al seguito un Digimon simile ad uno strano fiore
rosa fluttuante e la cui faccia è composta da tre piccoli buchi neri che
fanno da occhi e da bocca.)
Ragazzo dai capelli rossi: ECCOCI QUI... e sara' un gran
piacere presentarci ai fan di Digimon italiani, che per la maggior parte ancora
non ci conoscono! Io sono il protagonista di Digimon Savers, il grande Masaru
Daimon-sama, impulsivo, rissaiolo, con un forte senso della giustizia, migliore
street-fighter di tutto il Giappone e miglior agente in forza alla DATS! E lui
e' il mio fantastico compagno, Agumon! Assieme, formiamo il dinamico duo di
Savers!
Agumon (alzando una zampa): L'hai detto, aniki! Nessuno
ci puo' fermare!
Ragazzo biondo (sorride e scuote la testa): Quei due
devono sempre strafare... Ah-ehm, comunque, il mio nome e' Tohma Norstein,
agente della DATS: chi mi conosce dice che sono introverso e riflessivo, e
preferisco la strategia al combattimento fisico, ma che sono anche capace di
grandi slanci di generosita'. Il mio compagno e' Gaomon.
Gaomon (annuisce): Sempre a sua disposizione,
signore!
Ragazza dai capelli rossi: E per finire ci sono io.
Yoshino Fujieda, la piu' 'anziana' del gruppo e sempai di Masaru e Tohma. Si',
anch'io lavoro per la DATS, che e' un'organizzazione che tiene sotto controllo i
Digimon che appaiono nel Mondo Reale. Di carattere, cerco di essere gentile e
formale, e sono molto dedita al mio lavoro. Ah, e ho l'abitudine di dire "Peggio
che mai..." quando sono esasperata (di solito perche' il qui presente Masaru fa
qualcosa che trovo assurdo...) o preoccupata per qualcosa. La mia partner si
chiama Raramon, eccola qui!
Raramon: Piacere! Lieta di conoscervi... e spero che
seguirete le nostre avventure, quando la nostra serie arriverà in Italia!
Tomoki: Hey, aspettate un momento! Volete dire... che
noi Guerrieri Leggendari combatteremo al fianco degli agenti della DATS?
Justice: Esatto, Tomoki-chan! Savers è la mia serie di
Digimon preferita a pari merito con Frontier, e ho pensato che sarebbe stata una
buona idea metterle assieme! Allora che ne dite? Vi piace l'idea?
Kouji: Mah, fai un pò come vuoi... l'autore sei
tu...
Kouichi: A proposito, autore... anche per questa storia
hai una mezza idea di cambiare i pairings?
Justice: No, per niente! Takuya-Izumi forever! ^_^ <3
(prende Takuya e Izumi per le spalle e li spinge l'uno contro l'altra)
Takuya & Izumi (arrossendo come pomodori maturi):
... 0_0
Junpei (con lo sguardo basso e una nuvoletta nera sopra
la testa): Sigh...
Justice: Dai, dai, Junpei-kun, non essere triste!
Dopotutto, tu sei il mio personaggio preferito di Frontier, e ho tutta
l'intenzione di far trovare qualcuno di speciale anche a te! Contento?
Junpei (diventato improvvisamente più arzillo): Certo
che sono contento! Non molti mi danno una parte di rilievo nelle fanfiction!
Takuya (superato l'imbarazzo per la vicinanza ad Izumi):
Ugh... e va bene, ragazzi, allora questo è quanto. L'autore ha deciso di
scrivere, quando il momento verrà, una fanfiction di Digimon Frontier *e*
Digimon Savers invece che semplicemente di Frontier...
Masaru: Ci aspettano nuovi nemici, misteri da svelare, e
un nuovo mondo da esplorare! Non vedo l'ora!
Yoshino: E a proposito di nuovo mondo, l'autore ha un
messaggio per la sua amica e fedele lettrice Driger: avrebbe intenzione di
sviluppare un'idea che tu hai usato nella tua fanfiction 'Neo Digimon
Adventure', che prendeva spunto dalle voci secondo cui Frontier sarebbe stato il
prequel di Adventure. Speriamo che la cosa non ti dia fastidio...
Justice: In ogni caso, Driger, se stai leggendo questa
postfazione, potresti per favore dirmi se ti va bene che io usi la tua idea?
Magari su un'eventuale recensione che mi lascerai... ti ringrazio fin d'ora!
Izumi: E... eh-hm... con questo... abbiamo finito di
dire quello che dovevamo. Vi diamo appuntamento al prossimo episodio, la cui
stesura inizierà quando l'autore avrà finito i suoi esami!
Tohma: Fino ad allora, vi preghiamo di avere pazienza e
dare all'autore il tempo di sistemare le sue faccende. Vi ringraziamo per la
cortese attenzione, e vi auguriamo buona serata.
Masaru: Risvegliati nel mio pugno, Digi-Soul!
Takuya: Masaru-kun, ma che diavolo c'entrava?
Masaru: Nulla. Ma dirlo faceva effetto, no?
Takuya: Oooookay...
Kouji: Ci voleva proprio. Un altro Takuya.
Tohma (alzando le spalle): Ora sai quello che devo
sopportare, Minamoto-san.
Izumi: Finalmente un'altra ragazza in squadra!
Cominciavo a sentirmi sola! Allora, sorellina Yoshino, sei pronta a formare il
Dirty Pair versione Digimon? Are you ready?
Yoshino (goccia di sudore): S-sorellina... Yoshino?
Dirty Pair versione Digimon? Sigh... Peggio che mai... This is the worst...
(Da dietro, nascosto nell'ombra, un misterioso individuo
in camice bianco e con i capelli grigi e gli occhiali da vista luccicanti
osserva la scena...)
????: Un crossover, eh? Interessante...
huhuhuhuuu...
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Capitolo 12 *** Missione di salvataggio ***
Invasion-12
Digimon Adventure 02: Invasion
Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam
Justice (mettendosi alla tastiera): Bentornati alla mia terza fanfiction di
Digimon Adventure, amici lettori... devo dire che fa uno strano effetto
rimettersi a lavorare a questa storia dopo aver superato il mio esame di laurea
triennale... ora sto per entrare nella fase finale del mio iter universitario!
Non siete emozionati anche voi?
Veemon: Siamo felici per te, autore... anche se non so esattamente cos'è
un'università...
Daisuke: E, per nostra fortuna, dovrai aspettare un pò prima di saperlo...
intanto, noi ci godiamo la nostra gioventù al liceo!
Justice: Curioso che tu lo dica, Dai... gli anni di liceo sono stati quelli
più difficili per me, e andare all'università è stato per me una boccata d'aria
fresca! Comunque, non siamo qui per parlare della mia vita, anche se in questi
giorni ne sto attraversando un periodo molto importante... e sarà ora che
cominci a pensare al mio futuro... adesso, però, siamo qui per andare avanti con
questa fanfiction, e per trovare un modo di raggiungere il Dark Ocean e salvare
Hikari dalle grinfie di Dragomon!
Gatomon: Ed era da un bel pò che aspettavamo questa opportunità, se devo
dirla tutta!
Justice: L'attesa è finita, Gatomon, quindi... dopo aver passato la parola ai
lettori, è il momento di rispondere! Innanzitutto, c'è Hinata-chan, che
ringrazio infinitamente per la recensione... mi fa piacere che anche tu stia
diventando una lettrice abituale! Heheee... in effetti, quando penso a Taiora,
mi immagino una coppia che non ha bisogno di molte parole per intendersi!
Inoltre, mi fa piacere che trovi anche Jun simpatica... in effetti, l'anime non
faceva moltissimo per metterla in buona luce, anche se a me è stata simpatica
fin dall'inizio. E Digimon Savers... beh, tra un pò di tempo - ora non so quando
- conoscerai anche loro, non ti preoccupare...
Ken: Anche HikariKanna menziona Jun... sì, ora che anche lei è entrata a far
parte del nostro gruppo, si comincerà a rendere conto di cosa comporta essere
una Digiprescelt, anche se finora non ha partecipato ad alcuna battaglia. Ancora
una volta, ci fa piacere che ti sia piaciuta la scena con Daisuke e Takeru... e
no, ormai il discorso 'prima e seconda serie' è ufficialmente chiuso... la Toei
non farà altro su di noi, e Digimon Savers è una storia a sè... anche se
l'autore, nella sua continuity, ha intenzione di legarla a Digimon
Frontier...
Wormmon: E parlando di Digimon Frontier... Kari '89, dovrai solo avere un pò
di pazienza... intanto, l'autore sta cercando di finire questa storia, poi
passerà ai Tamers e ai Leggendari Guerrieri! Ti assicuriamo che Justice ha un pò
di idee interessanti che non mancheranno di stupirti!
Tentomon: E non preoccuparti... troveremo il modo di salvare Hikari! Anche se
quel Dragomon mi dà l'impressione di non essere un cliente facile...
Taichi: Vediamo di non saltare la recensione di Killkenny, ragazzi... hmmm...
vedo che l'autore sta camminando su un terreno minato... essere invitato a cena
da un Grande Antico fan di Daikari non è esattamente la cosa più rassicurante
del mondo, soprattutto nella maniera che leggo... Resta sintonizzato, perchè in
questo capitolo comincia il viaggio di Daisuke e compagni nel Dark Ocean!
Gomamon: Ciao, TopoMouse, e grazie per la review! Non ti preoccupare di
conoscere la storia di Digimon Savers per filo e per segno... innanzitutto, come
hai detto, manca ancora un pò di tempo prima di arrivarci... e poi, la storia di
Justice non seguirà in tutto e per tutto la serie ufficiale di Savers, ci
saranno diverse divergenze... Beh, non sei il solo a trovare inquietanti quelle
facce da pesce! E non sei l'unico ad essere rimasto inizialmente perplesso dal
nome di Dragomon, anche l'autore inizialmente è rimasto stranito...
Mimi: Bentornata alla nostra storia, Driger! Ci fa piacere sentirti di nuovo
dopo tanto tempo... e speriamo che anche a te faccia piacere riprendere a
leggere questa storia dopo questo periodo di pausa! Come puoi vedere, ormai
stiamo entrando nel vivo, e tra gli Alias-3 ancora in circolazione, e il
viaggetto nel Dark Ocean di Daisuke e gli altri... sì, posso capire che Dragomon
ti abbia fatto paura... io spero solo che Hikari-chan tenga duro! Oh, a
proposito, l'autore dice che ti ringrazia infinitamente per avergli dato il
permesso di sviluppare una tua idea nella sua fanfiction di Frontier-Savers! E
conta di fare un ottimo lavoro! Grazie ancora!
Sora: E, per finire, abbiamo la recensione di Amico Fuzio, che manca da un pò
di tempo... cosa possiamo dirti, ci dispiacere che per tutto quel tempo tu non
abbia potuto leggere le nostre avventure, ma siamo lieti che ora tu ti sia messo
in pari! Grazie dei complimenti, e speriamo che anche il resto della storia ti
piaccia allo sesso modo... paragonare Justice a Ugo Foscolo... wow!
Justice (facendo una posa affascinante in stile Rock Lee o Gai, con tanto di
denti scintillanti): Hehehee, modestamente... ma adesso, prima di gettarci nel
vivo della storia, abbiamo una cosetta da dire a tutti i recensori, a tutti i
lettori, a tutto lo staff della Erika's Fanfiction Page... e, in generale, a
tutti quanti! Sapete cosa voglio dire, giusto?
Tutti i Digiprescelti e i Digimon: Certamente... BUON NATALE A TUTTI!
Justice: Esatto! Auguro a tutti un felice Natale e un buon Anno Nuovo... e
spero che vi portino belle novità e tanta gioia! Cavolo, questo è ormai il
secondo Natale in cui lavoro alla mia fanfiction! Il tempo passa!
Taichi: Questo significa che la storia è un successo! Ora, forza, è il
momento di iniziare il nuovo capitolo! Riusciremo a raggiungere il Dark Ocean e
mettere i bastoni tra le ruote a Daemon, Dragomon e gli Alias-3? E come c'entra
quel tipo in motocicletta con l'Agumon bianco, con il resto della storia?
Agumon: Leggete e, forse, lo scoprirete!
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Capitolo 12 - Missione di salvataggio
Gennai si accarezzò il mento con il pollice e l'indice della mano destra,
dopo aver ascoltato la proposta dei cinque Digiprescelti di fronte a lui.
"Quindi, pensate che questo possa essere un modo di raggiungere il Dark Ocean?"
chiese con tutta calma. "Se devo essere sincero, ragazzi, non mi sembra molto
affidabile... però, se siete convinti che possa darci una possibilità..."
"Ho proposto questa idea proprio perchè l'ho sperimentata direttamente,
Gennai-san..." spiegò Takeru. "Quando Hikari è andata per la prima volta nel
Dark Ocean, io non sapevo cosa fare... non avevo idea di come ragiungere
quell'orribile luogo, e mi tormentavo per quello che le sarebbe potuto
accadere... e poi, mentre mi trovavo proprio vicino al punto in cui lei era
scomparsa, mi appare davanti un Digiport per il Dark Ocean... come se avesse
ascoltato le mie preghiere!". Mentre parlava, Takeru ripensò con ironia a quanto
stava dicendo: per la prima volta in vita sua, si trovava e fare un'ipotesi, e
sperare che la sua idea funzionasse senza avere le basi per dirlo con sicurezza!
Questo non era esattamente da lui... piuttosto, doveva essere Daisuke a proporre
un piano così azzardato, salvo poi dimostrare che la strada migliore da
percorrere! Evidentemente, stando così tanto tempo con l'impulsivo e carismatico
successore di Taichi, aveva finito per prendere l'esempio da lui...
"La forza dei sentimenti che Takeru provava in quel momento, è in qualche
modo riuscita ad unire, seppur solo per qualche secondo, le due dimensioni..."
proseguì Gatomon, ricordando gli avvenimenti di tre anni prima come se si
fossero verificati soltanto da poco. "E sono convinta che, ci fossero stati
Taichi, Daisuke o Miyako al posto di Takeru, sarebbe andata allo stesso modo!
Forse, se tornassimo nel settore dove gli Alias-3 hanno preso Hikari... potremmo
aprire a nostra volta un portale, e raggiungere il Dark Ocean! Lì, non dovremmo
fare altro che ritrovare Hikari, e tagliare la corda prima che Dragomon ci sia
addosso!"
Gennai annuì, ascoltando con attenzione quello che la gattina gli aveva
detto. "Hmm... capisco... quindi, i Digiprescelti della Luce e della Speranza
sono riusciti, in passato, ad aprire un Digiport verso il Dark Ocean... che
questo si deva alla natura delle loro Crest, o meglio delle qualità che essi
rappresentano? Dopotutto, secondo quanto mi ha raccontato Azulongmon-sama, Luce
e Speranza sarebbero le Crest più potenti... assieme a quella dei Miracoli, che
non è mai stata trovata..." riflettè tra sè, per poi tornare alla realtà e
rispondere al gruppetto di Digiprescelti e Digimon riunito vicino a lui e in
trepidante attesa.
"Molto bene, ragazzi... se quello che mi avete appena detto è vero, vale la
pena di tentare. Vi ribadisco però quello che ho già detto in precedenza: il
Dark Ocean è un luogo oscuro e privo di speranza, dove non potrete aspettarvi
aiuto da nessuno e dove sarete continuamente costretti a lottare, con tutta la
vostra forza di volontà, per non farvi sopraffare dalla forza maligna che vi
spadroneggia. Questa è la missione più importante che vi sia capitata finora, e
anche quella più pericolosa... per cui, Ken... Miyako... e Iori... rifletteteci
bene: siete proprio sicuri di voler accompagnare Daisuke, Takeru, Patamon,
Veemon e Gatomon in questa impresa?". Il saggio di DigiWorld concluse la domanda
guardando intensamente negli occhi i tre Digiprescelti, e cercando di
trasmettere loro anche con lo sguardo il concetto che aveva già espresso a
parole.
Miyako si ritrovò a fare un profondo respiro con il naso, e le dita della sua
mano destra stretta a pugno si mossero nervosamente. La ragazzina occhialuta non
poteva negare di essere spaventata... aveva già avuto un assaggio del Dark
Ocean, e non le era piaciuto per niente! E, a giudicare da quella quasi
impercettibile luce di paura che brillava nei grandi occhi azzurri di Hawkmon,
anche il suo partner provava gli stessi suoi sentimenti nei confronti
dell'impresa che si accingevano a compiere... e tuttavia, nessuno dei due pensò,
anche solo per un istante, a tirarsi indietro: la vita di Hikari era in
pericolo, e Miyako sarebbe stata disposta ad andare anche in capo al mondo pur
di aiutarla!
Anche Ken aveva dei ricordi spiacevoli del Dark Ocean... era quello, in
fondo, il luogo in cui l'entità che in seguito sarebbe diventata il distruttore
Mephistomon lo aveva convinto a corrompere il suo D-3 e a farsi pervadere dal
potere del male... avviandolo così sulla strada che lo avrebbe portato ad essere
l'Imperatore Digimon... ma proprio mentre stava ricordando quei tristi momenti
di sconforto, il tocco delle zampette di Wormmon, appoggiato sulla sua spalla,
attirò la sua attenzione.
"Ken..." mormorò il bruchino verde, immaginando cosa il suo partner stesse
pensando.
Ken si voltò verso Wormmon e gli fece un cenno affermativo con la testa,
accarezzandolo con un dito in mezzo alle antenne. "Sì, Wormmon... capisco cosa
vuoi dire... ma non ti preoccupare, ormai questi tristi ricordi fanno parte del
passato. Ho imparato a non farmi più tormentare da essi... e poi, è giusto che
anch'io partecipi a questa spedizione. Devo molto anche ad Hikari, per avermi
aiutato ad integrarmi nel gruppo, e a superare le mie paure." gli rispose,
sicuro.
Il bruco verde sfoderò un enorme sorriso. "Bravo, Ken! Così si parla!"
"E tu, Iori? Anche tu te la senti di accompagnare Daisuke e gli altri?"
chiese Armadillomon al suo partner.
Anche da parte del più giovane dei Digiprescelti, non ci fu la minima
esitazione. Mantenendo quella sua tipica espressione seria e pensosa, il
dodicenne annuì, volgendo lo sguardo verso il suo vivace partner. "Sì,
Armadillomon. Ne sono sicuro. Hikari è mia amica, ed è mio dovere fare in modo
che non le accada niente di male. Tuttavia, non voglio chiederti di fare nulla
che tu non ti senta. Perciò, Armadillomon, ti prego, rispondimi sinceramente...
ti senti anche tu in grado di intraprendere questa missione?" gli chiese.
Il piccolo mammifero corazzato alzò una delle sue zampine artigliate e chiuse
gli occhi, sorridendo entusiasta. "Altrochè! Il sottoscritto Armadillomon è
pronto e pieno di energia! Dark Ocean, stiamo arrivando!" esclamò, strappando
una risata un pò a tutti e riuscendo ad allentare un pò la tensione del momento.
Anche Iori non potè impedirsi di mettersi una mano davanti alla bocca e
ridacchiare, apprezzando che anche in un momento così critico Armadillomon
riuscisse a trovare il modo di tenere alto il morale...
Che strano, si trovò a riflettere Iori... il lui stesso di tre anni prima
avrebbe probabilmente considerato sciocco e incosciente il distrarsi, anche
soltanto un pò, nel bel mezzo di una situazione così difficile... ma lo Iori di
adesso sapeva che non era così, e che i suoi amici, Armadillomon in primo luogo,
erano più che consci della gravità del problema... solo, cercavano di non farsi
prendere la mano dal pessimismo, e di trovare una soluzione continuando a
pensare positivo. Iori, a suo tempo, si era reso conto che questo modo di
affrontare le difficoltà funzionava bene... certo, pensò il giovane possessore
dei Digimental della Conoscenza e dell'Affidabilità... era molto cambiato dal
ragazzino rigido e fin troppo serio che era all'inizio...
"Molto bene... okay, ragazzi, la decisione è vostra." concluse Gennai,
rivolgendo uno sguardo espressivo a tutti i ragazzi e i Digimon, che comunicasse
loro, per l'ultima volta, l'importanza della loro missione e il pericolo a cui
si stavano esponendo. Non vedendo esitazione negli occhi di nessuno, la guida di
DigiWorld annuì, facendo un breve sorriso che esprimeva tutto il suo orgoglio
per la solidarietà e il coraggio che i membri della sua 'famiglia' stavano
dimostrando. Quei ragazzi... avevano fatto davvero molta strada nei tre anni in
cui li aveva conosciuti. "Allora, adesso faremo gli ultimi preparativi,
dopodichè potrete tornare nel settore dove la vostra compagna è stata rapita. Da
lì, accederete al Dark Ocean. Vi auguro buona fortuna, e mi raccomando...
salvate Hikari, ne va non solo della sua vita, ma della salvezza di entrambi i
mondi e della felicità di miliardi di persone!"
"Lo sappiamo, Gennai-san... e non falliremo!" rispose Daisuke, scambiandosi
uno sguardo d'intesa con i suoi compagni di squadra, poi rivolgendosi a Veemon,
che strizzò un occhio e alzò il pollice per fare il segno dell'ok. Ulteriormente
motivato, il nuovo leader dei bambini prescelti ricambiò il gesto, preparandosi
nel proprio cuore ad affrontare quel viaggio nell'ignoto...
"Abbi fiducia in noi, Hikari-chan... noi ti salveremo, costi quello che
costi!"
Più in là, a qualche metro di distanza, era riunito il gruppo dei
Digiprescelti più grandi e di quelli stranieri, tutti intenti ad osservare
speranzosi la discussione tra Gennai e i loro compagni. Taichi, in particolare,
teneva lo sguardo fisso su tutti loro, in particolare su Daisuke, come a voler
inviare loro i suoi migliori auguri. Il Digiprescelto del Coraggio provava un
terribile senso di colpa per il fatto di non poterli accompagnare, e non ci
voleva un genio per capire che avrebbe voluto andare anche lui a salvare la sua
sorellina. E tuttavia, era sua responsabilità come leader fare sì che il gruppo
rimasto indietro restasse unito e si preparasse a rispondere ad un altro attacco
degli Alias-3, che prima o poi sarebbe arrivato. Perciò, l'unica scelta
possibile era stata restare a DigiWorld, e affidare al suo allievo e ai suoi
amici la persona più cara che lui avesse al mondo. Sapeva che avevano le
capacità per riportare Hikari indietro sana e salva, e aveva fiducia in
loro...
Una mano, appartenente a Yamato, gli diede una pacca amichevole sulla spalla,
e Taichi alzò lo sguardo per incontrare gli occhi azzurro cielo, pieni di
empatia, e gli scompigliati capelli biondi del suo migliore amico. Senza una
parola, Yamato annuì, un breve ed essenziale gesto che per Taichi valeva come un
intero discorso.
"So cosa stai provando, Taichi... anch'io, più volte nella mia vita, non
sono potuto essere là ad aiutare Takeru nei suoi momenti difficili... ma devi
avere fiducia in Daisuke, Veemon e gli altri... se li conosco bene come credo,
allora se la caveranno!" sembrava dire il Digiprescelto dell'Amicizia.
Afferrando il concetto espresso dal suo amico, Taichi fece un cenno
affermativo.
"Lo so bene, Yamato... è per questo che mi fido di Daisuke... e di tutti
loro!"
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Nel Dark Ocean, nel palazzo di Dragomon, il mostruoso demone acquatico stava
entrando pesantemente in una grande stanza vuota, il cui tetto a cupola era
distante almeno una quarantina di metri dal pavimento e ornato da scaalature
vuote scavate nel corallo. Era una stanza leggermente più illuminata delle
altre, e sul pavimento, attorno ad una grande bara rettangolare di cristallo che
fluttuava senza peso, verticalmente, sopra un pentacolo luminoso, erano
inginocchiati diversi Divermon grigi, impegnati ad intonare una strana cantilena
che suonava più come una cacofonia di gemiti funebri dai toni bassi e spettrali,
che riecheggiava sinistramente nella grande sala e che avrebbe gelato il sangue
a chiunque l'avesse sentita. All'interno della bara, alla flebile luce che
permeava l'ambiente, era possibile vedere una piccola figura femminile, immobile
e con le braccia sospese lungo i fianchi. In quel salone, erano più numerose le
'macchie' di luce galleggianti, e una lugubre luminescenza azzurra rivelava la
pareti e il soffitto in tutta la loro desolazione. Qualche anima persa si
trascinava qua e là, apparentemente indifferente a quanto stava accadendo,
emettendo di tanto in tanto un lamento o un sospiro. Dragomon prese un bel
respiro, compiaciuto, ed entrò nella sala a passi lunghi e sicuri, trascinandosi
dietro il suo massiccio tridente di corallo. Alle sue orecchie, nulla era più
appagante dell'infernale melodia di disperazione che stava sentendo in quel
momento... una perfetta testimonianza del potere che presto avrebbe esercitato
su tutto e tutti...
I passi di Dragomon attirarono l'attenzione dei Divermon, che interruppero
immediatamente il terribile rituale nel quale erano impegnati e si inchinarono
al loro padrone, prostrandosi ai suoi piedi.
"Onnipotente Dragomon..." mormorò uno di loro. "Ci istruisca... Che
cosa possiamo fare per lei?"
Sulle prime, Dragomon fece finta di non sentire la domanda, e i suoi occhi
iniettati di sangue si posarono bramosi sulla bara di cristallo, e soprattutto
sulla figura umana che fluttuava al suo interno. Poi, con un sogghigno malvagio,
il signore della Dark Area iniziò a parlare. "Allora, miei schiavi... come
sta procedendo il rituale? Rispondetemi."
Il Divermon che aveva parlato prima guardò verso il pavimento, cercando quasi
di scusarsi. "La figlia della Luce... sta resistendo, padrone..."
rispose, strascicando le parole. "Noi... non avevamo previsto che un umano...
potesse resistere... così a lungo..."
Gli occhi inumani di Dragomon si ridussero ad una fessura, mentre osservava
la piccola figura intrappolata all'interno del cristallo: Hikari era rinchiusa
là dentro, con gli occhi chiusi e la bocca leggermente aperta, e fluttuava senza
peso, come se stesse dormendo a mezz'aria. I suoi lunghi capelli castani erano
sciolti dalla coda nella quale erano di solito legati, e incorniciavano il suo
bel viso ondeggiando come i flutti del mare calmo. Indossava un semplice vestito
bianco con le spalline che le arrivava fino alle ginocchia, sul quale gli
sparuti raggi di luce sembravano rifrangersi, creando delle piccole trame
iridescenti. I suoi piedi erano nudi, e il lieve alone bianco che irradiava dal
suo giaciglio di cristallo contribuiva a darle un aspetto angelico, in netto
contrasto con il lugubre posto in cui era imprigionata.
"Ci dispiace, sommo Dragomon..." proseguì il Divermon che aveva
parlato prima. "Siamo desolati che lei debba attendere ancora così a
lungo..."
I tentacoli facciali di Dragomon si contorsero come serpenti, allorchè il
demone acquatico sfoderò un terrificante sorriso malefico. "No, non importa.
Anzi, mi fa piacere che la figlia della Luce stia resistendo... significa che il
potere della Luce in lei è ancora più forte di quanto avessi supposto in
precedenza. In fondo, se avesse ceduto troppo presto al potere delle Tenebre,
allora non sarebbe valsa la pena di aspettare tanto a lungo per averla al mio
fianco. Molto bene, miei schiavi. Continuate pure il rituale. E' solo questione
di tempo, ormai... tutto sta andando come era destino che andasse, nè più, nè
meno."
Con queste tonanti parole, Dragomon voltò le spalle ai suoi servitori e uscì
dalla stanza del rituale con una risata gutturale, mentre i Divermon, dopo
essersi inchinati di nuovo e averlo seguito con lo sguardo mentre scompariva
nell'oscurità, ritornavano a salmodiare attorno alla prigione cristallina di
Hikari, riempiendo di nuovo l'aria del desolante suono dei loro lamenti...
Nessuno di loro poteva sapere che, pur nel suo stato di incoscienza, la
Digiprescelta della Luce stava combattendo la sua battaglia personale. Fin da
quando era stata piazzata là dentro, la ragazzina aveva percepito, forti come
folate di vento gelido, le forze della desolazione e dell'apatia che iniziavano
ad assalire il suo spirito da ogni direzione, cercando di insinuarsi in lei e
spegnere la sua forza di volontà. Si sentiva galleggiare in mezzo ad una nuvola
temporalesca dove tutto era nero, buio e freddo, e nelle sue orecchie continuava
a vibrare dolorosamente un cupo ululato funebre, quello dei perduti che
cercavano di farla diventare una di loro e di renderla schiava di Dragomon.
Davanti a una tale disperante sequela di orrori, una mente più fragile della sua
avrebbe già ceduto da tempo...
...e invece Hikari continuava a resistere e a sperare. Nei momenti in cui la
situazione si faceva più intollerabile, la ragazzina si aggrappava ai pensieri
delle persone a lei più care, usando il loro ricordo e il loro esempio per darsi
coraggio. Tra le ombre turbinanti che turbinavano davanti ai suoi occhi, Hikari
scorgeva il volto di suo fratello, con sopra stampato quel suo sorriso a
cinquantaquattro denti, allegro e un pò arrogante... e attorno a lui, cercava di
visualizzare il viso dei suoi genitori e di Gatomon... poi l'espressione
fiduciosa di Takeru e Patamon... Miyako che le rivolgeva un segno di vittoria,
con Hawkmon appoggiato sulla spalla... Daisuke che le faceva l'occhiolino e
tentava una delle sue avance, come faceva quando era più piccolo... e il piccolo
Veemon che incoraggiava il suo partner! E poi Ken, Iori, Michael, Rosa... tutti
i suoi amici e le persone a lei care... grazie ad ognuno di loro, Hikari
riusciva a non farsi travolgere dall'oscurità in avanzamento, e a tenersi
stretta alla propria sanità mentale in quel mondo di oscurità e dolore. Lo
sforzo era terrificante... ma Hikari lo stava sostenendo egregiamente, e stava
dimostrando di sapersela cavare! Lei stessa era sorpresa di quanta forza avesse
saputo trovare dentro di sè...
E tuttavia... sentiva che c'era dell'altro... Non sapeva esattamente che
cosa... ma fin da quando era stata costretta dentro quel cristallo, la
Digiprescelta della Luce aveva percepito un lieve, lievissimo disturbo
nell'oscurità e nel male assoluto del Dark Ocean... un esile spiraglio di luce
che resisteva, come la fiamma rassicurante di una candela che nel vento tremola
ma non si spegne. E' vero che era quasi impercettibile, ma in quell'orribile
reame non ci sarebbe dovuto essere nemmeno quello... che cosa significava? Di
qualunque cosa si trattasse, era lì, e continuava a splendere tenacemente,
resistendo agli sforzi del Male di estinguerlo...
Che cos'era? Sembrava così familiare... ma dove aveva sentito per la prima
volta quell'energia radiosa?
L'unica certezza che lei aveva, in quel momento, era che i suoi amici... suo
fratello... Gatomon... non l'avrebbero lasciata così. Sarebbero arrivati ad
aiutarla, non importa quanto grandi fossero le difficoltà... e lei doveva
resistere anche per loro, perchè avessero la possibilità di riabbracciare la
Hikari Yagami dolce e allegra che conoscevano... e per entrambi i mondi, che in
caso contrario sarebbero stati travolti dal potere che Dragomon avrebbe
acquisito grazie a lei. Per il momento, doveva cavarsela da sola... e non
risparmiare alcuno sforzo!
"Io... ce la posso fare... posso resistere ancora... non sono più la
Hikari debole e cagionevole che ero una volta... io sono una Digiprescelta, e ho
fiducia in me e nelle mie capacità... non vi deluderò, ragazzi... resisterò
ancora! Dragomon non mi avrà mai!"
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"Come sarebbe a dire che bisogna ancora aspettare? Cos'è questa storia?"
chiese irritato Neo, in piedi a braccia conserte davanti allo schermo del suo PC
e circondato da tutti e tre i suoi subordinati. "Mi avevi detto che, una volta
che la Digiprescelta della Luce fosse arrivata nel Dark Ocean, tu ci avresti
dato quello che ci avevi promesso. Ora ti stai rimangiando la parola?"
Sullo schermo del PC, nella finestra di dialogo che il ragazzo dai capelli
bianchi aveva aperto, Daemon sogghignò sinistramente e flettè la dita artigliate
della mano destra. La sua voce roboante fece quasi vibrare le pareti della
stanza quando lui parlò. "No, di questo non devi preoccuparti.. non ho
nessuna intenzione di tornare sui miei passi, ma al momento non mi è proprio
possibile! L'unica cosa che vi sto chiedendo è di darmi una mano ancora per un
pò... in fondo, con i Digimon che vi ho fornito, e con l'abilità che avete
dimostrato, non dovrebbe essere un problema per voi... giusto? E poi... non vi
siete dimenticati di quello che vi aspetta alla fine, dico bene?" rispose, e
a Neo non sfuggì la vena di malizia dietro quella sua domanda. Il modo in cui
Daemon stava procrastinando le cose, e lo stava tenendo all'oscuro di quello che
aveva in mente cominciava a dare sui nervi sia a lui che agli Alias-3. E anche
così, Neo sapeva che Daemon era la sua unica possibilità di ottenere il potere
che lui da tanto aveva bramato, quindi l'idea di lasciar perdere tutto e
abbandonarlo a sè stesso non lo sfiorò nemmeno lontanamente.
Dopo essere rimasto in silenzio per qualche istante, ribollendo di rabbia, il
leader dei Digiprescelti oscuri scosse la testa con un sospiro, poi guardò
dritto negli occhi diabolici di Daemon e gli rispose, spezzando l'atmosfera di
tensione che era scesa nella stanza. "E va bene, Daemon. Allora dicci, che cosa
dovremmo fare prima di ricevere quel premio di cui ci hai parlato?" sbottò,
armeggiando con il suo Digivice.
"Aaaah... adesso sì che si ragiona, ragazzo mio! Sapevo che la mia
proposta ti conveniva troppo perchè tu la rifiutassi!" rispose il Grande
Signore dei Demoni associato all'Ira. "In realtà, la cosa è molto semplice...
ora che la loro compagna è stata rapita, i Digiprescelti cercheranno senza
dubbio di salvarla, e questo potrebbe dare fastidio sia a me che a te... se
scoprissero il progetto Arkadia, cercherebbero di mandarlo all'aria e
distruggere l'uovo di Arkadimon che io ho creato con tanta cura, e questo tu non
lo vorresti, vero? Senza di quello, i vostri desideri non potrebbero mai
diventare realtà!"
Neo sussultò a quella rivelazione, e Mari, al suo fianco, strinse i denti
rammaricata. Ma certo, come avevano fatto a non pensarci? Di sicuro quei
'perdenti', come il ragazzo considerava i Digiprescelti di Azulongmon, non
avrebbero permesso al progetto Arkadia di realizzarsi, se ne fossero venuti a
conoscenza... e senza l'appoggio di Arkadimon, lui non sarebbe mai riuscito ad
ottenere il potere che voleva... Mari non avrebbe potuto stare al fianco del
'vincente' che lei desiderava... Sigma non avrebbe avuto un nuovo mondo a sua
disposizione, da conoscere, sperimentare e modificare a suo piacimento... e
Hideto non avrebbe avuto modo di discolparsi per l'incidente accaduto a Rei.
Ognuno di loro pensava a come sarebbero naufragati i loro sogni se Arkadimon, di
qualunque Digimon si trattasse, non fosse giunto a maturazione... Daemon aveva
menzionato quel Digimon più volte, nel corso delle loro conversazioni passate,
definendolo come il Digimon più potente che il Mondo Digitale dell'Est avesse
mai visto, un potere in grado di trascendere persino quello di Azulongmon
stesso... e aveva detto che solo grazie a lui avrebbero potuto soddisfare i loro
sogni... ma sarebbe stato tutto inutile se i Digiprescelti lo avessero trovato e
neutralizzato! Dovevano fare qualcosa per fermarli, e subito!
"Okay, abbiamo capito..." rispose Neo, la voce poco più che un sibilo e
intrisa di preoccupazione e di quella onnipresente rabbia senza nome che il
ragazzo si trascinava dietro dal giorno dell'incidente a sua sorella. "Tu vuoi
che noi andiamo a tenere occupati quei perdenti, in modo tale che non abbiano la
possibilità di interferire con il progetto Arkadia, non è così?"
Daemon annuì con decisione. "Corretto. Ottima deduzione, ragazzi miei. Sì,
è proprio questo che vi chiedo. Fate i dovuti preparativi, poi raggiungete il
Mondo Digitale e cercate di disturbare quanto più possibile i Digiprescelti.
Alcuni di loro raggiungeranno comunque il Dark Ocean, ma posso supporre che,
presi tra due fuochi, ne arriveranno in numero abbastanza limitato da non
costituire un problema per me e i miei Daemon Corps. Oh, una raccomandazione...
cercate di partire il più in fretta possibile, non vorrei che si fossero già
organizzati per un attacco in piena regola al Dark Ocean...
huhuhuhuhuuu..."
Con una risata sardonica, Daemon scomparve lentamente dalla finestra di
dialogo, la sua figura ammantata sostituita man mano da un effetto neve simile a
quello di una televisione priva di segnale, e lasciando i suoi Digiprescelti da
soli nella stanza buia, in un silenzio carico di tensione. I ragazzi
cominciavano a dubitare che Daemon avesse davvero intenzione di mantenere la sua
promessa, e allo stesso tempo erano riluttanti a tirarsi indietro.
"E va bene, ragazzi... la situazione è questa." disse infine Neo, spezzando
il cupo silenzio. "Se vogliamo che Daemon rispetti i patti, dobbiamo andare a
DigiWorld e disturbare ancora un pò i Digiprescelti di Azulongmon. Voi che cosa
ne dite?"
"Ad essere sincero, Neo-sama, la cosa non mi dispiace." rispose Sigma, il
ragazzino mascherato, senza neanche cambiare tonalità di voce. "Questo darà a me
e a Murmuxmon un'altra possibilità di scontrarci con il Digiprescelto della
Conoscenza... quel Koushiro Izumi mi interessa molto, e tornare a DigiWorld mi
darebbe la possibilità di verificare se quello che penso è vero... se davvero io
e lui ci assomigliamo così tanto..."
"Molto bene. E tu, Mari?" chiese Neo, senza distogliere nemmeno un attimo lo
sguardo dallo schermo. La biondina ossigenata rivolse al suo capo uno sguardo
disgustosamente lezioso e gli si avvicinò, strusciando la testa contro la sua
spalla come una gatta in cerca di coccole.
"Lo sa bene, Neo-sama, che io vado dove va lei." gli rispose, con il tono di
un piccione che tuba. "Lei è una persona speciale. Un vincente. La persona
giusta per una come me. Conti pure sul mio aiuto."
Dopo aver sentito quella risposta - esattamente quello che si aspettava da
quella 'sempliciotta' di Mari -, il sogghigno tornò sulle labbra di Neo, mentre
tirava nuovamente fuori il suo Digivice nero. "Allora, ragazzi, è deciso. Si va
a DigiWorld e si mostra ancora una volta a quei falliti come combattono i veri
Digiprescelti. Prima della fine, quei marmocchi ci imploreranno di
risparmiarli!" sentenziò, senza neanche prendersi il disturbo di parlare a
Hideto e chiedergli la sua opinione: il tutto per fargli capire quale fosse la
sua posizione nel gruppo...
In breve tempo, gli Alias-3 e il loro capo avevano raccolto quello che
serviva loro e avevano tirato fuori i loro Digivice, piazzandosi poi davanti
allo schermo del PC e accingendosi ad aprire il Digiport. Tuttavia, prima di
partire, Neo ritenne di dover dare le ultime istruzioni ai suoi sottoposti.
"Allora, questa volta dovete cercare di separare il gruppo." spiegò,
voltandosi appena verso Sigma, Mari e Hideto. "Se li costringiamo a dividersi in
unità più piccole, non correremo il rischio che, al momento di affrontarli, loro
si concentrino su uno solo di noi: questo potrebbe essere pericoloso, visto che
hanno vari Mega dalla loro parte... e non dimentichiamoci di quello strano
folletto di livello Armour, in grado di rafforzare i loro Digimon. Se uno di voi
se lo dovesse trovare davanti, ricordatevi che quel Pucchiemon deve essere
eliminato con la massima priorità. Oh, e a proposito di evoluzioni..." A questo
punto, il ragazzo con i capelli bianchi si interruppe, e si girò quel tanto che
bastava a gelare Hideto con uno sguardo assassino, colmo di malizia e rancore al
punto da fargli correre un brivido lungo la spina dorsale. In quei freddi occhi
dorati brillavano ancora la rabbia e l'odio che Hideto gli aveva visto dentro il
giorno dell'incidente di Rei, e che per lui erano un costante promemoria delle
sue colpe.
"So che fino adesso non hai mostrato tutto ciò che i tuoi Digimon sono in
grado di fare, vermiciattolo." sibilò Neo, scandendo ogni parola e assumendo un
tono imperioso appositamente per farlo sentire inferiore. "Bene, ora ascoltami
bene. Tu sai che i tuoi Digimon possono usare quel trucchetto, come quelli di
Yagami e Ishida... mi aspetto che in caso di emergenza tu sia pronto ad usarlo.
Hai addestrato i tuoi Digimon come ti ho ordinato?"
Hideto annuì, deglutendo con un pò di nervosismo. "E... ecco... S-sì,
Neo-sama... i miei Digimon sono pronti in caso di bisogno... non la deluderò,
stia tranquillo." rispose, tirando tra sè un sospiro di sollievo quando il
ragazzo dai capelli bianchi annuì soddisfatto.
"Bene. Questa è la tua migliore occasione per riscattarti di quello che hai
fatto a mia sorella. Se riuscirai a togliere di mezzo uno o due di quei
rompiscatole, potrei prendere in considerazione l'ipotesi di farti parlare
ancora con Rei." disse freddamente, per poi abbassare lo sguardo verso il suo
Digivice e rivolgersi all'immagine del suo Digimon, BlackMetalGreymon, apparsa
sullo schermo del piccolo dispositivo. "E, ovviamente, conto anche su di te, mio
caro BlackMetalGreymon. Ora meglio che mai potrai dare prova della tua
utilità... tu vuoi essermi utile, non è così?" chiese al Digimon artificiale,
sfoderando ancora una volta quel suo sogghigno crudele. Senza dare alcun segno
di emozione, l'immagine di BlackMetalGreymon fece un cenno affermativo, prima di
tornare immobile.
"Okay. Allora siamo pronti." concluse Neo, dando un'ultima occhiata ai suoi
seguaci per assicurarsi che fosse così. "Mi aspetto il massimo da tutti voi... e
Daemon farà bene a stare ai patti e rispettare la sua promessa, o gli daremo
qualcosa a cui pensare!"
Quando Neo puntò il suo D-3 nero verso lo schermo del PC, esso iniziò a
splendere, segno che il Digiport si era aperto: e subito dopo, allorchè i
quattro prescelti oscuri pronunciarono le parole d'ordine, i loro corpi
rimpicciolirono, venendo digitalizzati e scomparendo nel passaggio tra i due
mondi.
"DIGIPORT OPEN!"
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Il basso, quasi ossessivo, rollio dell'ascensore, e l'appena udibile
crepitare della fiamma sullo stoppino di Candlemon, erano tutto ciò che
accompagnava Jun e il suo partner appena acquisito nel loro tragitto verso la
sala di controllo principale della città-fabbrica di Andromon. La ragazza,
ancora non del tutto ripresasi dallo shock e dalla meraviglia di trovarsi in
quel nuovo mondo, stava osservando estasiata le numerose luci e indicatori che
costellavano le lisce pareti metalliche dell'ascensore, chiedendosi a cosa mai
potessero servire.
"Ti vedo entusiasta, Jun!" esclamò Candlemon, notando l'espressione estatica
dipinta sul bel viso della nuova Digiprescelta. "Allora, che te ne pare di
DigiWorld? E' come te l'aveva descritto tuo fratello Daisuke?"
"E anche meglio!" rispose la ragazzadai capelli appuntiti. "Il mio fratellino
mi ha spesso raccontato tutte le peripezie che lui e i suoi compagni vivevano a
DigiWorld, e mi ha descritto i posti in cui sono stati... però semplicemente
stare a sentire le descrizioni non rende giustizia a questo mondo! E'... è
semplicemente... incredibile! Sembra di stare in un sogno!"
"In un certo senso si può dire che è così..." proseguì Candlemon. "Vedi,
DigiWorld è composto da dati soltanto per metà... l'altra metà è data
dall'energia sprigionata dai sogni stessi dell'umanità, che fa in modo che
questi dati si aggreghino secondo determinati parametri. Ogni tipo di Digimon
rappresenta la concretizzazione di una credenza, un desiderio o una fantasia
degli esseri umani... o almeno, questo è quanto ci è dato di sapere... hey, Jun,
mi senti? Mi stai ascoltando?"
Candlemon guardò in alto, e sospirò rassegnato quando vide che la sua partner
si era già distratta dalla conversazione, e si era affacciata ad una finestra
sulla parete dell'ascensore, osservando il frenetico su e giù dei macchinari e
dei Digimon robotici che vi lavoravano. D'altronde, la capiva... era sicuro che
anche gli altri bambini prescelti si fossero sentiti così al momento di arrivare
a DigiWorld.
"Ehm... scusa, Candlemon, stavi dicendo?" chiese Jun, voltandosi verso il suo
amico digitale, che fece una breve risata bonaria e mosse la mano davanti a sè
per dire che non c'era problema. "Niente, niente, Jun... non era nulla di
importante!"
Finalmente, l'ascensore rallentò progressivamente la sua salita per poi
fermarsi ed emettere un acuto segnale sonoro al momento di raggiungere l'ultimo
piano. Scambiandosi un cenno d'assenso, Jun e Candlemon attesero che le porte
scorrevoli si aprissero, poi uscirono dall'ascensore e misero piede in un lungo
corridoio dalle spoglie pareti di acciaio grigio e azzurro, percorse da tubi e
da altre file di spie luminose, che parevano fare loro cenno di seguire quella
che del resto era l'unica direzione in cui potevano andare. Alla fine del
corridoio, un'altra porta scorrevole, già aperta, dava accesso ad una grande
sala computer, dalla quale provenivano bagliori e suoni di attività. Già da dove
si trovavano la nuova Digiprescelta e il suo partner, era possibile vedere vari
diagrammi e rappresentazioni apparse sugli schermi dei mainframe... grafici
cartesiani, tabelle, grafici 'a torta'... e altre cose che la ragazza, con le
sue scarse conoscenze matematiche, non voleva neanche immaginare a pensare a
cosa servissero.
Candlemon iniziò ad avanzare nel corridoio, facendo cenno alla sua partner di
seguirlo. "Forza, Jun... di là incontreremo Andromon, il controllore della
città-fabbrica. Da qui in poi, si può dire che inizi ufficialmente la tua
avventura come Digiprescelta, eh?"
"Sì, lo so..." rispose lei, togliendosi il Digivice dalla cintura e
stringendolo in mano come per ricordare a sè stessa che era sempre lì. Per
qualche motivo, il sentore della plastica tiepida sotto i polpastrelli delle sue
dita la faceva sentire più sicura, in previsione del compito pericoloso che la
attendeva. "E mi sento pronta! Andiamo pure!"
Candlemon strizzò un occhio, soddisfatto. "Brava, è questo lo spirito
giusto!"
Man mano che i due si avvicinavano alla sala di controllo, Jun si rendeva
conto che era molto più grande di quanto non sembrasse all'inizio: come
ampiezza, superava di gran lunga quella dell'intero suo appartamento, anche se
aveva un aspetto più vuoto e, per dirla così, 'sterile'. La quantità di monitor,
tastiere e interfacce di controllo disposte lungo le pareti, era semplicemente
esorbitante, e le rappresentazioni che brillavano sugli schermi le parevano
ancora più complesse. Dei piccoli robot svolazzanti, simili a telecamere di
sorveglianza dotate di mini-propulsori, controllavano il funzionamento e la
sicurezza degli strumenti... e un gigantesco robot umanoide di acciaio
grigio-azzurro, simile ad un Terminator, era al lavoro ad una delle interfacce,
voltando la schiena a Jun e Candlemon. La vista del colosso meccanico, alto
almeno quattro metri e dall'aria di essere abbastanza forte da spezzare una
sbarra d'acciaio, riuscì ad instillare una goccia di insicurezza nella
ragazza...
"Ehm... Candlemon, scusa... lui sarebbe Andromon?" chiese nervosamente,
parlando a bassa voce in modo da non farsi sentire e indicando l'androide con un
gesto dell'indice. "E'... lui quello a cui dobbiamo chiedere, per caso?"
La risposta del Digimon simile ad una candela fu esattamente quello che Jun
temeva. "Esattamente. Lui è Andromon, controllore e guardiano della
città-fabbrica, e alleato dei Digiprescelti." disse, guardando fisso il Digimon
cibernetico che continuava imperterrito il suo lavoro, apparentemente ignaro dei
due visitatori. Poi, accortosi che sulla faccia della sua partner erano apparse
delle inequivocabili righine blu di paura, ridacchiò tra sè. "Hehee... sì, non
posso darti torto, ha un aspetto un pò minaccioso; ma ti posso assicurare che è
un Digimon buono, e ha già aiutato gli altri ragazzi più volte."
"Affermativo." risuonò improvvisa la voce metallica e atona di Andromon, che
fece fare a Jun un salto in aria per la sorpresa. "Voi dovete essere la nuova
Digiprescelta di cui il venerabile Gennai parlava nella comunicazione pervenuta
qualche ora fa, e il suo partner. Identificatevi, prego." Mentre parlava, il
Digimon androide distolse l'attenzione dal suo lavoro e si girò lentamente,
quasi a scatti, verso i nuovi arrivati, rivelando loro il suo aspetto
impressionante.
Jun deglutì nonostante tutto. Di spalle sembrava già minaccioso, ma guardarlo
così, con quell'elmetto simile ad un teschio, le braccia e il torace
pesantemente corazzati, e quelle parti ancora organiche visibili qua e là sul
suo corpo, faceva quasi paura... tuttavia, il suo volto non aveva l'espressione
fredda e omicida che si sarebbe potuta associare ad un robot da combattimento, e
sembrava invece calmo e controllato.
"Accidenti, però... se penso che Daisuke e gli altri hanno già avuto a che
fare con questo colosso, mi vengono quasi i brividi..." pensò tra sè, prima
di schiarirsi la gola con un paio di colpi di tosse e presentarsi, una mano
appoggiata ervosamente dietro la nuca. "Ehm... beh, ecco... come posso dire...
ah, giusto! Piacere di conoscerla, signor Andromon! Il mio nome è Jun Motomiya,
ho diciannove anni e vengo da Tokyo, quartiere di Odaiba... immagino che lei
conosca già qualcuno di quelle parti... E questo è il mio partner, Candlemon...
siamo onorati di conoscerla... heheheee..."
"Piacere!" rispose Candlemon, facendo un inchino da gentleman piegando il suo
sostegno e rovesciando un pò di cera fusa sul pavimento. Andromon rispose ai
saluti con un cenno affermativo della testa, mentre i suoi circuiti interni
cercavano nella sua banca dati eventuali corrispondenze tra i suoi due ospiti e
altri esseri umani e Digimon che aveva visto in precedenza.
"Soggetto umano, sesso femminile, età diciannove anni." ripetè Andromon,
immettendo altri dati in memoria. "Identificata come Jun Motomiya. Cognome
corrispondente a quello del Digiprescelto Daisuke Motomiya, e somiglianza del
cinquanta per cento con il soggetto nominato. Memorizzato. Digimon di livello
Rookie e tipo Dati, partner di Jun Motomiya. Identificato come Candlemon.
Somiglianza del cinque per cento con ulteriori dati presenti in memoria,
impossibile ulteriore analisi. Memorizzato. Benvenuta a DigiWorld, Jun
Motomiya." L'androide concluse la dissertazione con un cenno della testa,
piegando il collo in avanti e provocando un lieve rumore di metallo sfregato sul
metallo e apparati pneumatici in movimento.
"Grazie mille..." rispose Jun, inchinandosi a sua volta e tirando un sospiro
di sollievo tra sè. "Phew... meno male che sembra essere tranquillo,
nonostante la stazza... però come si permette di dire che assomiglio al
cinquanta per cento a quell'imbranato di Daisuke? Io sono molto più carina e
raffinata, che diamine!" pensò, storcendo comicamente il naso.
"Molto bene." proseguì Andromon. "Immagino che voi due siate qui per ricevere
da me istruzioni e chiarimenti sul vostro ruolo come Digiprescelti."
"Sì, Andromon..." rispose Candlemon, con tutta calma, saltellando al fianco
della sua partner dai capelli appuntiti. "Jun ha da poco ricevuto il suo
Digivice e la sua Crest, e si chiedeva cosa farne e come invocare i loro poteri.
Avrebbe perciò bisogno di parlare con il venerabile Gennai e ricevere da lui gli
insegnamenti necessari." A quelle parole, Jun frugò nella sua tasca e tirò fuori
il medaglione dorato con il simbolo dell'infinito disegnato in mezzo a quattro
angoli retti, mostrandolo al Digimon robotico che lo analizzò attentamente per
qualche istante.
"Affermativo." disse infine Andromon. "Io vi posso indirizzare alla dimora
del venerabile Gennai, dove incontrerete anche gli altri Digiprescelti..."
Le parole di Andromon vennero interrotte da una luce rossa intermittente che
invase repentinamente la stanza, scaturendo da alcune sirene poste sopra le
postazioni di lavoro, e il suono lamentoso di sirene d'allarme. Mentre Jun e
Candlemon si guardavano attorno confusi e preoccupati, il Digimon androide si
voltò verso il mainframe più vicino e lo raggiunse con un solo passo,
dimostrando la calma professionalità di chi aveva anni e anni di esperienza nel
suo lavoro. Con un semplice gesto della mano, portò sullo schermo una mappa
elettronica in tre dimensioni della gigantesca città-fabbrica e iniziò a cercare
scrupolosamente, individuando subito un puntino rosso che si accendeva e si
spegneva in una zona molto prossima alla torre di controllo. Evidentemente,
riflettè Candlemon, era quella la zona in cui si era verificato il
problema...
"Candlemon... e adesso che sta succedendo? Cosa sono tutte queste luci e
queste sirene?" chiese Jun, guardandosi attorno in preda all'ansia. Erano
passate soltanto poche ore da quando erano arrivati, e già si trovavano ad
affrontare un'emergenza...
Il Digimon simile ad una candela alzò le mani davanti a sè, come ad invitarla
alla calma. "Non... non ti preoccupare, Jun... credo che ci sia stato un
malfunzionamento in una delle funzioni automatiche di mantenimento della città,
e adesso è stato dato l'allarme... non preoccuparti, adesso ci penserà
Andromon!" spiegò, senza però riuscire a nascondere il suo nervosismo. E se si
fosse trattato di quei terribili Digiprescelti oscuri di cui aveva sentito
parlare di sfuggita, gli Alias-3 e quel Neo Saiba? Jun e lui non erano
assolutamente pronti ad affrontare nemici di quella portata, e le guardie
automatizzate della città-fabbrica, molto probabilmente, non sarebbero riuscite
neppure a rallentare gli invasori...
"Memoria, rapporto degli errori. Chiedo una scansione completa." ordinò
Andromon al computer, estraendo un cavo elettrico dal proprio torace corazzato e
inserendolo in una presa del mainframe in modo da scaricare i dati più
importanti. Immediatamente, l'enorme computer iniziò a trasferire i propri dati
ai centri neurali di Andromon, informandolo del problema. "Scansione completata.
Malfunzionamento di unità Guardromon, numero di serie F-4756, in torre di
sorveglianza numero 6. Unità in assetto di combattimento, non controllata e
incontrollabile. Trasmissione di informazioni su nuovo Digiprescelto fraintesa
dai circuiti di elaborazione e interpretata come minaccia di attacco nemico.
Giudicata pericolosa per sè e per le altre unità Guardromon. Intervenire
immediatamente e disattivare."
"Ah, meno male... era solo un Guardromon difettoso..." disse tra sè
Candlemon, prima di rivolgersi alla sua partner. "Hey, Jun, che ne dici? Ci
occupiamo noi di questo problemino?"
La giovane rivolse al Digimon candela uno sguardo confuso. "Cosa? Vuoi dire
che dovremmo... andare noi a fermare uno di quegli ammassi di metallo? Perchè
proprio noi? Io... non ho la minima idea di come si usi un Digivice o una
Crest!"
"Beh, sai... neanche i primi Digiprescelti sapevano bene come fare, e hanno
imparato sul campo!" spiegò Candlemon, strizzando un occhio. "Credo che questa
possa essere l'occasione giusta per fare un pò di esperienza sul campo... e
insegnarti ad usare un pò il tuo Digivice."
Jun arricciò il naso e diede un'occhiata al D-3 azzurro che stava nel palmo
della sua mano, riflettendo per qualche istante. In effetti, l'idea di Candlemon
aveva senso. Visto che anche lei sarebbe stata coinvolta nella battaglia per
salvare DigiWorld, da qualche parte avrebbe pur dovuto iniziare. E quella era
un'occasione buona come un'altra...
"D'accordo, Candlemon... allora, pensiamoci noi!" rispose infine la ragazza,
annuendo al suo Digimon, che fece il segno dell'ok con la mano e fece ardere con
maggior vigore la fiamma sul suo stoppino. "Signor Andromon! Lasci fare a noi,
fermeremo quel Guardromon!"
Il Digimon androide volse nuovamente lo sguardo verso i due compagni e li
osservò con quella che, agli occhi di Jun, sembrava curiosità e perplessità. Le
pareva che si stesse chiedendo se davvero loro due potevano fermare il
Guardromon impazzito, e stesse accedendo alle sue banche dati per valutare le
loro possibilità. Ma subito dopo, Andromon fece un cenno affermativo con la
testa. "Affermativo. Richiesta accordata. Torre di sorveglianza 6 trovasi a
cento metri da ingresso torre di controllo, direzione nord-ovest. Affido a voi
questo incarico. Si raccomanda massima prudenza."
"Certamente, Andromon!" rispose Candlemon, mentre lui e Jun correvano verso
l'uscita della sala di controllo per ritornare all'ascensore. "Non ti
preoccupare... Ora sistemiamo questo problema e torniamo!"
Le porte di accesso alla sala di controllo si aprirono di nuovo, permettendo
a Jun e al suo partner di entrare nuovamente nel corridoio e raggiungere
l'ascensore, che per fortuna era rimasto lì da prima. In breve tempo, i due
amici erano di nuovo nella cabina, e Jun premette il pulsante corrispondente al
piano terra, sentendo il cuore accelerarle quando il congegno iniziò a muoversi,
facendole provare per un secondo la disorientante sensazione della terra che le
mancava sotto i piedi. La sua mano destra strinse di nuovo il D-3, mentre quella
sinistra si rigirava tra le dita la misteriosa Crest, esprimendo tutto il
nervosismo di Jun per la prima battaglia che siapprestava ad affrontare. La
domanda che già prima si era affacciata alla sua mente si ripresentò, con ancora
maggiore forza. Sarebbe stata all'altezza di un compito di tale responsabilità?
Si sentivano così Daisuke e i suoi compagni, al momento di ricevere i loro
Digivice e la loro missione di Digiprescelti? La ragazza prese un lungo respiro
con il naso, e questo la aiutò a calmarsi un pò, mentre osservava l'indicatore
posto sulla parete della cabina che si avvicinava rapidamente al numero
zero...
Finalmente, l'ascensore raggiunse il piano terreno, e non appena le sue porte
si spalancarono, Jun e Candlemon riuscirono a sentire il frastuono infernale che
proveniva da fuori: tra esplosioni, sibili di proiettili e l'assordante clangore
di metallo che cadeva, sembrava quasi di essere finiti in una zona di guerra,
impressione accentuata anche, quando i due partner uscirono dalla torre di
controllo, dai Guardromon che convergevano frettolosamente sul luogo e dalle
fiammate provenienti da una costruzione a circa un centinaio di metri alla loro
sinistra... evidentemente, la torre di sorveglianza di cui parlava Andromon.
"Da quella parte! E' là che si trova quel Guardromon difettoso!" esclamò
Candlemon, indicando l'edificio incriminato.
"Okay..." rispose Jun, affrettandosi a sua volta verso l'ingresso della torre
di sorveglianza, proprio mentre un missile usciva da esso ed esplodeva
fragorosamente contro un muro d'acciaio, aprendovi uno squarcio! "Accidenti, e
pensare che avevo apena detto che questi Guardromon non sono molto espansivi...
questo invece ha proprio deciso di fare festa! Ma che gli avrà preso, tutt'a un
tratto?"
"Ti traduco quello che ha detto Andromon..." rispose il Digimon candela. "Uno
dei Guardromon, informato del nostro arrivo a DigiWorld, deve averti scambiato
per uno di quei quattro Digiprescelti oscuri che stanno facendo così tanti danni
a DigiWorld in questo periodo. Succede, di tanto in tanto... a volte, anche i
computer più sofisticati fanno degli errori!"
Digiprescelti oscuri... Jun aveva sentito, pur vagamente, una cosa del
genere... che quelli fossero la grave emergenza emergenza che il Mondo Digitale
si trovava ad affrontare? Comunque, non era quello il momento di pensarci... Jun
annuì, poi si fermò di botto quando un Guardromon argentato uscì a passi pesanti
dalla torre di sorveglianza, volgendo minacciosamente lo sguardo verso di lei e
sollevando i pugni metallici per mettersi in guardia. La sua voce metallica,
fredda e atona, giunse alle orecchie della nuova Digiprescelta. "Bersaglio
individuato. Identificato come invasore. Procedere ad eliminazione." esclamò,
riprendendo inesorabile la sua avanzata. Altri due Guardromon, questi del
normale color ruggine comunemente associato a quel tipo di Digimon, si
schierarono appena dietro Jun e spararono una raffica di missili che investì il
terreno davanti all'unità ribelle, nel tentativo di rallentarlo o arrestarlo.
Jun e Candlemon indietreggiarono di un passo, coprendosi gli occhi con le
braccia, quando l'onda d'urto dell'esplosione li investì, minacciando di farli
cadere a terra, e un denso fumo grigio si levò dai punti in cui i missili erano
atterrati... ma il Guardromon argentato non si fece intimorire, e un attimo dopo
lo si vide emergere dal muro di fumo, non meno determinato di prima ad aggredire
Jun e il suo partner.
"Okay, Jun, ora tocca a te..." pensò nervosamente la ragazza, e iniziò
a cercare sul suo Digivice qualche pulsante o comando che le sembrasse più utile
degli altri. "Stai calma... non perdere la testa... e cerca di capire come si
usa questo affare! Aah, cavolo, l'ho detto una volta, e ora lo ripeto: dovevano
includere anche un libretto di istruzioni con questo affare! Non so neanche da
dove si inizia, e quel coso vuole farci alla griglia!"
"Guardromon, voi state indietro!" esclamò Candlemon, balzando davanti ai
guardiani meccanici della città-fabbrica e prendendo fiato. "Ci pensiamo io e
Jun... Melted Wax!"
Con queste parole, il Digimon simile ad una candela aprì la bocca, sputando
un fiotto di cera fusa esattamente contro gli occhi del Guardromon argentato!
Colto di sorpresa dall'attacco, il robot si fermò e indietreggiò di due passi,
usando le sue goffe mani per liberarsi dalla cera e concedendo ai suoi avversari
ulteriori, preziosi secondi per organizzare una difesa. "Non farti prendere dal
panico, Jun! Sii salda e cerca di mantenere la calma! Il tuo Digivice risponderà
ai tuoi sentimenti, se hai davvero fiducia in me e in te stessa!" esclamò
Candlemon, rivolto alla sua partner che aveva ancora l'aria di non sapere
esattamente cosa fare.
La ragazza dai capelli appuntiti rivolse a Candlemon uno sguardo
interrogativo. "Come? Il Digivice... risponderà ai miei sentimenti?"
"Sì... esattamente come è successo con gli altri Digiprescelti prima di te!"
rispose Candlemon, gettando un'occhiata al Guardromon argentato, che si era
liberato dela cera e aveva ripreso ad attaccare. Come temeva, l'attacco di un
Rookie non era sufficiente a mettere in crisi un Champion per troppo tempo... Ma
prima che lui e Jun potessero tentare qualsiasi altra cosa, il Guardromon
argentato si rimise in guardia, si inclinò leggermente verso di loro, e usò il
suo attacco Guardian Barrage, esplodendo dal proprio corpo una fitta raffica di
piccoli missili che fischiavano come fuochi d'artificio e si lasciavano dietro
un fitto fumo grigiastro. Per un istante, i micidiali proiettili descrissero
delle brevi parabole in aria, offrendo ai presenti quello che sarebbe potuto
essere un interessante spettacolo pirotecnico... se loro non ne fossero stati i
destinatari! Una volta sollevatisi di qualche metro, i missili di Guardromon
ridiscesero, piovendo sulle loro due vittime come una pioggia di fuoco e
metallo, e i due partner gelarono a quella vista!
"NO! Attento, Candlemon!" urlò Jun, quasi in panico per la sorte del suo
nuovo amico più che per la sua. Come se quell'urlo fosse stata la parola
d'ordine per attivarlo, il Digivice di Jun si accese improvvisamente,
proiettando tutt'attorno raggi di splendente luce bianca che colsero alla
sprovvista lei stessa. Con un breve urlo, Jun mollò il D-3 e lo fece cadere a
terra, ma questo non danneggiò in alcun modo il piccolo dispositivo... nè fece
cessare lo strano gioco di luci proveniente dal suo schermo. Tutti i Guardromon,
compreso quello argentato che stava attaccando, osservarono il D-3 azzurro
chiedendosi cosa fosse quello strano fenomeno... e persino i missili sibilanti
sembrarono rallentare. L'unico a non avere un'espressione sorpresa era proprio
Candlemon, che era passato dalla paura per l'attacco del Guardromon difettoso,
al cenno di un sorrisetto d'orgoglio... come se fosse stato fiero della sua
partner umana.
"Che... che sta succedendo?" si chiese Jun ad alta voce, fissando ad occhi
spalancati il suo D-3 riverso sul terreno asfaltato. "Ho... ho attivato il mio
Digivice... con i miei sentimenti?"
"Esatto... è proprio questo che volevo dire! I tuoi sentimenti hanno attivato
il Digivice!" mormorò il Digimon candela, sentendo una strana, e al tempo stesso
ben conosciuta, energia attraversare per la prima volta il suo corpo e iniziare
a modificare la conformazione dei suoi dati... il Digimon stava aumentando di
dimensioni, e la sua forma si stava facendo più umanoide, mentre dei vestiti
cominciavano ad apparire sul suo corpo... una sensazione di nostalgia si
impadronì per un istante di Candlemon... stava tornando alla forma con la quale
era più familiare...
"Candlemon shinka..."
Prima che la trasformazione potesse avere termine, i missili che il
Guardromon argentato aveva sparato piovvero sul terreno attorno a lui,
esplodendo con un fragore spaventoso e inghiottendo il piccolo Digimon candela
in una fitta nube di fumo soffocante e proiettando frammenti di asfalto bruciato
tutt'attorno. Con un urlo di paura, Jun si gettò a terra facendosi scudo con il
braccio, ma senza riuscire comunque a staccare lo sguardo dalla figura del suo
Digimon che veniva sommersa dal tremendo polverone e dalle luci delle
esplosioni!
"Candlemon! NO!" urlò terrorizzata, pregando tra sè che il suo compagno
Digimon riuscisse ad uscire intero da quell'inferno. Anche se le probabilità
erano decisamente scarse... Finalmente, anche l'ultimo missile cadde al suolo ed
esplose, seguito da lunghi e tesi secondi di silenzio nei quali Jun si rimise in
piedi e ritornò a guardare trepidante il luogo in cui il suo partner era
scomparso... il cuore le batteva all'impazzata per la paura e l'ansia, e una
goccia di sudore scese lungo la sua tempia, ben esprimendo la tensione in cui si
trovava... pregava con tutte le sue forze che il suo amico fosse riuscito a
sopravvivere a quel terribile attacco...
Una liberatoria sensazione di sollievo pervase il suo corpo, minacciando di
farle perdere le forze allorchè cessarono gli effetti dell'adrenalina che aveva
in circolo, quando la nube di fumo grigio iniziò a diradarsi, e un'ombra nera di
forma umanoide si fece strada in mezzo ad essa per dirigersi con sicurezza verso
il Guardromon difettoso... Jun riprese fiato, sorridendo di gioia per la
salvezza del suo Digimon... ma ancora una volta la sorpresa si impadronì di lei
quando vide più chiaramente la forma Champion di Candlemon, e i suoi occhi si
spalancarono come piattini da tè! Il contegno di quel Digimon... i suoi
vestiti... i suoi lineamenti e il suo portamento... ma certo, ora sì che si
spiegava tutto! Quel suo modo di fare così familiare, il fatto che Candlemon le
ricordasse qualcuno... in effetti, la figura che era sicura di vedere in quel
momento non se la sarebbe potuta dimenticare nemmeno se fossero passati secoli
da allora!
"Ma... ma com'è... possibile?" balbettò incredula. "Io... io ero sicura...
che quel Digimon fosse... fosse stato..."
Non fece in tempo ad aggiungere altro: la figura umanoide in cui Candlemon si
era trasformato, ancora occultata dal fumo delle esplosioni, alzò il braccio
destro, nella cui mano teneva un piccolo oggetto simile ad una bacchetta magica,
e lo puntò contro il Guardromon argentato, che stava cercando di indietreggiare
per valutare la situazione imprevista nella quale si trovava. Prima che il robot
impazzito potesse sferrare un altro attacco, un fulmine globulare scaturì dalla
punta della bacchetta di quel familiare Digimon che fino ad un attimo prima era
stato Candlemon e investì in pieno il Guardromon argentato, che si rivelò troppo
goffo e ingombrante per schivarlo in tempo! Gli occhi della creatura meccanica
si spalancarono come in preda al panico, mentre una luminosa scarica di energia
elettrica attraversava il suo corpo, facendone irrigidire tutte le giunture e
saltare alcuni circuiti, e lampi di luce gialla illuminavano la strada. Quando,
un paio di secondi dopo, la scarica elettrica cessò, il Guardromon argentato
scivolò pesantemente al suolo come un inerte sacco di riso e rimase immobile,
gli occhi fissi nel vuoto e la corazza annerita e fumante, mentre il Digimon
umanoide abbassava il braccio con cui teneva la verga magica ed espirava
profondamente. Le volute di fumo si stavano ormai diradando, e l'aspetto della
forma Champion di Candlemon apparve chiaramente agli occhi di Jun, dandole la
conferma di quello che lei aveva pensato! Quel Digimon... non c'erano più dubbi,
era proprio lui! Non sapeva come fosse possibile... ma era lui, senza ombra di
dubbio!
"C... Candlemon..." mormorò la ragazza. "Tu... tu..."
Il Digimon umanoide si voltò verso la sua partner, rivelando un paio di
grandi occhi verdi, e alzò una mano per tranquillizzarla, parlandole con quella
voce giovanile e dal tono un pò misterioso che lei aveva sentito ben poco... ma
che ricordava comunque bene da quella terrificante esperienza alla Torre di
Tokyo! "Non ti preoccupare, Jun... quel Guardromon non è stato danneggiato
seriamente. Ho solo fatto in modo ddi disabilitarlo per qualche oretta. Quel
tanto che basterà ai suoi circuiti neurali per correggere il fraintendimento che
l'ha portato ad attaccarci." disse pacatamente, avvicinandosi la bacchetta al
torace.
Jun rise nervosamente tra sè, passandosi una mano dietro la nuca. "Ehm...
no... non dicevo di quella lattina vagante... è che mi sono accorta che tu...
sì, insomma..."
"C'è... qualcosa che non va in me?" chiese il Digimon con un certo
sbalordimento, sbattendo gli occhi un paio di volta con aria meravigliata e
ispezionandosi i vestiti con un paio di rapide occhiate.
"Ecco..." riprese Jun, chinandosi per raccogliere il suo D-3. "Fin da quando
ci siamo incontrati, ero convinta di averti già visto... e ora... beh, come
posso dire... so per certo che è stato così..."
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"Niente... ancora nessun risultato..." mormorò tra sè Rei, seduta alla sua
scrivania con la cornetta del telefono in una mano e l'agenda telefonica
spalancata davanti a sè, aperta in corrispondenza della lettera Y. Già tre
volte, quella mattina, aveva cercato di contattare la famiglia Ishida senza
riuscirci, e ci aveva appena riprovato in quel momento, una volta tornata dalla
passeggiata al parco con la madre. Ma ancora una volta il suo tentativo si era
rivelato infruttuoso...
"Accidenti, non ci voleva... mi sa tanto che dovrò andare direttamente a
DigiWorld, sperando che la mamma non se ne accorga... non voglio farla stare in
pensiero ancora più di quanto non lo sia già per Neo..." disse tra sè, frustrata
dai continui insuccessi. "E spero di riuscire a prendere contatto con loro, una
volta lì... devo farcela, se voglio che le Luci della Vittoria passino in mano
loro e gli permettano di affrontare quel Daemon..."
"Rei-chan! Tesoro, va tutto bene? Ti ho sentito parlottare..."
La voce della signora Saiba colse di sorpresa Rei, che fece un salto sulla
sua sedia a rotelle e nascose istintivamente il medaglione di Azulongmon sotto
la sua maglietta. "Ah! Ehm... no, no, mamma, va tutto bene! E' solo che... sì,
ecco... stavo cercando di chiamare una mia amica, ed è da un'infinità di tempo
che trovo occupato... mi stavo chiedendo ad alta voce come mai non rispondesse!
Tutto qui! Nessun problema, davvero!" esclamò, sperando di non suonare troppo
nervosa. Tirò quasi un sospiro di sollievo quando, voltandosi verso la porta
semiaperta della sua camera, vide sua madre in piedi vicino alla soglia che la
guardava affettuosamente, facendo un cenno affermativo con la testa.
"Va bene, Rei-chan... sono solo venuta a vedere se stavi bene, visto che era
da un pò che eri silenziosa, e poi ti ho sentito dire qualcosa..." rispose la
signora Saiba. "Comunque, tesoro, volevo dirti che tra un pò comincio a
preparare la tavola, visto che ormai sono quasi le sette. Hai un pò di
fame?"
"Sì, in effetti..." fu la risposta di Rei, che percepì solo in quel momento
una sgradevole sensazione di buco nello stomaco. "Comunque, non c'è fretta,
posso anche aspettare un pò..."
"Quello che vuoi tu, Rei..." concluse la madre. "Va bene, allora ti lascio
telefonare! Solo, cerca di non stare tanto attaccata alla cornetta! L'ultima
bolletta che è arrivata non era esattamente economica..."
Rei fece una risatina imbarazzata, appoggiandosi una mano sulla tempia.
"Ehm... chiedo scusa, mamma... è che quando parlo con le mie amiche perdo la
cognizione del tempo... hehehee..."
Dopo che la signora Saiba fu tornata in cucina e alla preparazione della
cena, Rei sospirò un'altra volta e chiuse l'elenco telefonico con un cupo tonfo,
prima di spostare la sua sedia a rotelle verso la finestra di camera sua e
guardare assorta il paesaggio della città che si avviava verso il tramonto. Era
stata una giornata abbastanza mite, per l'inizio di agosto, e anche al parco il
clima era stato sopportabile, senza mai toccare quelle punte di caldo soffocante
dei giorni precedenti. Ma ora che si era arrivati all'imbrunire, per qualche
motivo, il calore si era nuovamente intensificato, e le strade di Shinjuku
sembravano essersi spopolate. Certo, considerando che si trattava di uno dei più
grandi e attivi quartieri della capitale del Giappone, questo voleva dire che
c'era comunque un bel pò di gente in giro... ma vedere quelle strade svuotate
faceva comunque un effetto strano, quasi desolante... a Rei sembrava quasi che
la crisi nella quale DigiWorld si trovava stesse iniziando a farsi sentire anche
nel Mondo Reale, immergendolo in una quasi innaturale atmosfera di attesa e
immobilità...
"O forse sono soltanto io che sto proiettando all'esterno quello che sento
dentro di me..." pensò Rei, con un certo fastidio. I suoi occhi castani si
spostavano qua e là sulle vie di Shinjuku, guardando ora un passante ora l'altro
con un certo disinteresse. Appoggiando un gomito sul bracciolo della sua sedia a
rotelle e usando la mano corrispondente per sostenersi la testa, la ragazzina
spostò il suo sguardo su una macchina che passava lentamente lungo la via, e che
le fece tornare per un attimo in mente l'incidente di qualche mese prima... e
tutto quello che ne era dolorosamente derivato...
E, come era praticamente inevitabile, suo fratello Neo e il suo drastico
cambiamento... oltre che la minaccia che lui e i suoi compagni rappresentavano
per DigiWorld... Cercando di evitare di disperdersi in quei cupi pensieri, Rei
distolse lo sguardo dalle strade e lo puntò verso il pavimento, riflettendo
sulla scelta che aveva fatto di aiutare i Digiprescelti... e su come fare a
contattarli. Era quello il problema più urgente, anche se una parte del suo
cuore avrebbe semplicemente voluto poter cercare Neo e ricondurlo alla
ragione...
"Ma temo che, tra quel Daemon che lo controlla come una marionetta, e
quella maledetta rabbia che lo rode ormai da mesi, Neo non sarebbe disposto ad
ascoltare nemmeno me... mi addolora dover andare contro la sua volontà... ma
spero che, grazie al dono di Azulongmon, Ishida-san e gli altri riescano ad
avere la meglio su Daemon e permettere a Neo di liberarsi dalla sua influenza...
e spero che, nel frattempo, non sia già successo qualcosa di
irreparabile..."
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Quartiere di Nerima, Tokyo. Ore 19:30. Un piccolo gruppo di ragazzi e ragazze
che sembravano aver da poco superato la ventina d'anni stava uscendo da una
palestra di judo, dopo che alcuni di loro avevano ricevuto dal sensei le cinture
corrispondenti ad un grado più alto. Le stradine del quartiere residenziale
cominciavano a scurirsi, pochi passanti ed automobili si aggiravano per esse, e
alcuni lampioni erano stati accesi, ed emanavano un flebile bagliore che
attirava falene e moscerini. Insomma, l'impressione era quella che gli abitanti
di Nerima, dopo la calda giornata, si stessero ritirando verso le loro case, per
godersi una serata di riposo... e anche gli studenti del dojo sembravano avere
questa intenzione, a giudicare dal modo in cui alcuni di essi si stiracchiavano,
sbadigliavano, o si sgranchivano le articolazioni con aria stanca! Alcuni di
loro stavano discutendo della lezione appena conclusa, commentando le proprie
prestazioni o quelle dei loro compagni... o semplicemente si stavano scambiando
le ultime notizie, alternandole di tanto in tanto con qualche battuta di
spirito.
In mezzo a loro, tre ragazze dell'apparente età di ventidue-ventitre anni,
vestite con abiti estivi all'ultima moda che contrastavano con il bianco neutro
delle gi che si erano tolte da poco, avanzava lentamente, tenendo tra le mani le
loro borse da palestra e conversando allegramente: e tra queste, spiccava una
tipetta alta e dal fisico asciutto, dall'espressione energica e volitiva, con
addosso una leggera giacchetta nera senza maniche sopra un top azzurro con sopra
scritto '012' in lettere argentate e luccicanti. Portava inoltre una minigonna
nera con lo spacco laterale, e un paio di colorati sandali con le zeppe che la
facevano sembrare un pò più alta di quanto non fosse in realtà. I suoi capelli
erano, comunque, la caratteristica più notevole: lunghi fino quasi alle anche e
legati in una coda dietro la nuca, erano di uno spettacolare colore blu cobalto
con riflessi bianchi che sembravano ondeggiare leggiadramente, creando l'effetto
di una specie di cascatella di acqua purissima. Gli occhi della ragazza erano
dello stesso colore blu, profondo come il cielo notturno, e in essi si poteva
leggere una grande forza di volontà unita ad una grande generosità. Portava un
paio di piccoli orecchini argentati, e sulla sua guancia destra si poteva
vedere, anche se non molto, un glitter dorato a forma di stella a cinque punte.
Allacciato al suo polso destro portava un orologio di marca dal cinturino
decorato in una fantasia di forme e colori diversi, e sull'anulare della mano
sinistra era inserito un anello con incastonata una piccola pietra rossa... un
gioiellino poco appariscente ma grazioso che bene rifletteva il suo carattere.
Teneva la sua sacca da palestra con entrambe le mani, senza alcuno sforzo
apparente nonostante il peso.
"Allora, ragazze, io mi fermo qui!" esclamò la giovane donna dai capelli blu
rivolta alle sue amiche, appoggiando la schiena ad un lampione e lasciando
cadere la sacca a terra ai suoi piedi. "Tra un pò mi passano a prendere, quindi
ci salutiamo qui. Buona serata, ragazze, ci sentiamo prossimamente!"
Le altre due, che erano vestite in maniera simile ma avevano un aspetto più
solito, con capelli neri e lisci e occhi dello stesso colore, si fermarono a
salutare la loro amica. "D'accordo, Kagura-san... ci sentiamo e... ah, già,
prima che ce ne dimentichiamo, complimenti per la tua cintura nera!" disse una
di loro, che teneva i capelli sciolti.
La tipa dai capelli blu alzò le spalle, ridacchiando con modestia. "Ah, non è
stato poi così difficile!" rispose, facendo un sorriso alle sue amiche. "Anzi,
se devo dirla tutta mi sono divertita ad allenarmi tanto per raggiungere questo
traguardo!"
"Beata te che hai la passione del judo, Kagura-san..." ribattè la terza
ragazza, che portava un paio di occhiali da sole dalle lenti sfumate di rosso,
ed era vestita di varie sfumature di rosso e giallo, con i capelli corti e
legati in un paio di codini. "Io, dico la verità, non riuscirei ad impegnarmi
tanto in un'arte marziale... comunque, complimenti di nuovo, e ci vediamo
prossimamente!"
"Ciao, ragazze, alla prossima!" esclamò lei, restando poi a guardare le sue
amiche che si allontanavano mandandole di tanto in tanto qualche altro saluto.
In breve tempo, gli allievi della palestra si erano dileguati tutti dopo essersi
scambiati i saluti e le chiacchierate di rito, e la ragazza dai capelli blu
rimase da sola con i suoi pensieri. Dopo essersi data un'occhiata in giro ed
essersi assicurata che non ci fosse più nessuno in grado di vederla, si
inginocchiò sulla sua borsa da palestra e ne aprì la cerniera superiore,
sussurrando qualcosa a qualcuno che sembrava trovarsi al suo interno...
"E' tutto a posto, Kunemon. Puoi uscire."
Nel momento in cui la ragazza ritirò la testa, dalla sua borsa spuntò la
testa di una buffa creatura simile ad un bruco giallo con lunghe antenne a forma
di frusta sulla testa e le mandibole verdoline a becco, dal bordo frastagliato,
che inspirò profondamente l'aria della sera estiva. Il suo corpo, lungo quanto
un avambraccio umano, era decorato con motivetti neri a forma di fulmine, due
dei quali in corrispondenza degli occhi, e aveva numerose paia di zampette,
alcune uncinate e altre dotate di ventose, fatte appositamente per consentire al
piccolo insetto una migliore presa su qualsiasi superficie. La sua coda
consisteva di un lungo pungiglione nero affilato come un ago, e scuoteva le
lunghe antenne con fare vanitoso.
"Aah, un pò d'aria fresca! Cavolo, Yurika, capisco che mi dovevi tenere
nascosto, ma non c'era un posto un attimo più comodo o più aerato?" si lamentò
il bruchino giallo di nome Kunemon. "A momenti lì soffocavo!"
La giovane donna di nome Yurika alzò gli occhi al cielo, ridacchiando tra sè.
"Heh. Hai ragione, Kunemon-chan, ma proprio non avevo nient'altro, quindi...
comunque, spero che ti sia piaciuto il mio esame! Finalmente ho la cintura nera!
Allora, che te ne è parso?" gli chiese, riferendosi alla tanto agognata
promozione che era finalmente riuscita a procurarsi.
"Un'esibizione impareggiabile, Yurika! Come sempre, del resto!" la lodò
Kunemon, guardandosi poi attorno in cerca di qualcuno. "Beh, ora dobbiamo solo
aspettare che arrivi quel ritardatario. Si fa sempre attendere un pò, eh?"
"Già..." rispose Yurika, con un sorriso ironico dipinto sul bel viso. "E
pensare che quando eravamo piccoli ero io quella che arrivava sempre in
ritardo... ora i ruoli si sono invertiti! Bah, spero solo che non si faccia
attendere troppo..."
Non appena Yurika ebbe pronunciato queste parole, sentì distintamente il
rumore di una moto che si avvicinava... e, un istante dopo, una ben tenuta
Kawasaki rossa arrivò a velocità contenuta e rallentò gradualmente, fino a
fermarsi a fianco della ragazza. Il conducente, un ragazzo della stessa età di
Yurika, ma più basso di statura di lei, con addosso una tuta da motociclista
bianca con decorazioni simili a fiamme e la scritta 'LUCKY STRIKE' sul davanti,
appoggiò un piede a terra e le fece un occhiolino da dietro la visiera del casco
rosso che indossava. Sulle sue gambe, era seduto un piccolo Digimon simile ad un
Agumon bianco, che agitò una zampetta verso Yurika e Kunemon.
"Eccoci arrivati!" esclamò il Digimon bianco, chiudendo gli occhi e
sfoderando un sorriso sornione.
"Ciao! Temevo di dovervi aspettare più a lungo..." disse la ragazza, le
guance leggermente tinte di rosso alla vista del ragazzo in moto.
"Ehilà, Yurika-chan!" esclamò il ragazzo in moto con tono allegro, alzando la
visiera del casco e rivelando un paio di scintillanti occhi neri. "Chiedo scusa
se ti ho fatto aspettare! Allora, com'è andato l'esame?"
"Alla perfezione! Ha lasciato tutti di stucco!" rispose Kunemon per lei,
drizzando le antenne per l'entusiasmo. "Da oggi in poi, Yurika è ufficialmente
cintura nera di judo!"
"Ahahah... davvero?" rispose il ragazzo. "Oh, beh, in questo caso... dovrò
stare ancora più attento a non farti arrabbiare, o potrei pentirmene amaramente!
Non è così, Yurika-chan?"
La ragazza sogghignò con orgoglio e si avvicinò al suo ragazzo, dandogli un
pugnetto giocoso sulla spalla. "Esatto, miei cari Sho-chan e SnowAgumon! Vi
conviene stare moooolto, molto attenti a quello che fate o dite, o potreste
finire male!" esclamò con una risata gioviale. Poi, addolcendo un pò il tono, si
protese verso il giovane motociclista di nome Sho e gli diede un bacio sulle
labbra, che il ragazzo ricambiò con piacere. "Comunque, sì, è andato tutto
bene... ora sono cintura nera!"
"Ne sono felice, Yurika-chan! Ehm, scusa, SnowAgumon, temo che adesso sarai
un pò più scomodo..." replicò lui, portandosi un pò più avanti sul sedile in
modo da lasciare un pò di spazio per la sua fidanzata. Il piccolo tirannosauro
bianco di nome SnowAgumon si mosse un pò, cercando di restare stabile sulle
gambe del suo partner. Riuscito a tenersi in equilibrio, alzò la testa verso Sho
e annuì. "Non ti preoccupare, Sho, anche così va benissimo! Possiamo
andare!"
"Perfetto... allora, prego, Yurika-chan... Kunemon... in carrozza! Dobbiamo
festeggiare!" replicò Sho, facendo cenno alla sua fidanzata e al suo partner di
sedersi dietro di lui, cosa che non si fecero dire due volte...
Un minuto dopo, la Kawasaki di Sho, con lui, la sua fidanzata e i due Digimon
in sella, aveva lasciato le stradine di Nerima e stava procedendo a velocità
sostenuta lungo la strada che portava ai quartieri alti. Yurika, il vento che le
scompigliava i lunghi capelli, era seduta dietro al suo ragazzo e gli cingeva la
vita con le braccia, la testa beatamente appoggiata sulla sua schiena e gli
occhi semichiusi, mentre Kunemon si godeva lo spettacolo della città che
scorreva davanti ai suoi occhi dalla tasca della borsa semiaperta della sua
partner. SnowAgumon era seduto sulle ginocchia di Sho, e si godeva la sensazione
del vento sul suo corpo ricoperto di squame candide, e infine Sho stava con lo
sguardo fisso sulla strada davanti a sè, distraendosi solo per un secondo, di
tanto in tanto, ad osservare il volto sereno di Yurika.
Sho sorrise teneramente vedendo la sua fidanzata tranquillamente appoggiata a
lui, un'espressione felice e serena dipinta sul suo bel viso. Era già da un bel
pò di tempo che loro due si erano messi assieme, e nonostante qualche piccolo
litigio di tanto in tanto - entrambi avevano quel loro carattere orgoglioso e
testardo... - le cose stavano andando a gonfie vele. C'era sempre stato un forte
legame tra loro due, fin da quando erano bambini... e le loro avventure nel
Mondo Digitale (quanto era passato, a proposito, da quella volta? Almeno dieci
anni...) avevano contribuito a renderlo ancora più saldo. Col tempo, i due amici
d'infanzia si erano avvicinati sempre di più... e alla fine, quando entrambi
avevano compiuto i sedici anni di età, si erano dichiarati ufficialmente. Con
grande gioia di tutti i loro amici e delle loro famiglie, che prima di loro
avevano intuito cosa stesse nascendo tra Sho e Yurika! Il ragazzo rise tra sè,
ripensando a tutte le volte in cui i suoi genitori avevano fatto allusioni al
rapporto tra lui e la dinamica ragazza di Hokkaido... all'epoca non le
considerava altro che bonarie prese in giro, e Yurika sembrava pensarla allo
stesso modo. E invece...
"A volte i miei genitori sembrano avere il sesto senso. Soprattutto per
cose del genere, visto che alla loro età si comportano ancora come scolaretti al
primo appuntamento..." riflettè, trattenendo una risatina.
"Sho-chan, a proposito..."
Il ragazzo, scosso dai suoi pensieri, si voltò di nuovo verso Yurika, ma
tenne sempre un occhio sulla strada. "Sì, Yurika-chan? Dimmi pure..."
"Ecco..." iniziò lei, staccando la testa dalla schiena di Sho, e guardando
dritto nei suoi profondi occhi neri. "Volevo solo ricordarti che domani
pomeriggio... dobbiamo andare all'aeroporto a prendere gli altri. Te lo
ricordavi, vero?"
Sho annuì, incupendosi un pò: nonostante la cosa in sè gli facesse piacere,
sperava che potesse avvenire in circostanze più favorevoli... "Sì, Yurika-chan,
me ne ricordavo... domani pomeriggio Felipe-kun e gli altri arrivano in
Giappone, e cominciamo ad indagare su quanto sta succedendo a DigiWorld...
diavolo, chi se lo sarebbe aspettato? Dopo tanto tempo, un'emergenza che
coinvolge anche noi..."
"Da quando abbiamo sconfitto Apocalymon, dieci anni fa..." proseguì
SnowAgumon, guardando verso l'asfalto sul quale sfrecciavano. "...non siamo più
stati chiamati a DigiWorld, per nessun motivo. Del resto, non avevamo più le
Crest, e il nostro compito era stato passato ai nostri successori... quindi
perchè chiamarci adesso? Cosa starà succedendo?"
"Di qualunque cosa si tratti, dev'essere davvero molto grave se ci sarà
bisogno anche di noi..." riprese Kunemon. "Mi chiedo se, senza le nostre
Digievoluzioni Ultimate e Mega, riusciremo ad essere utili... sigh, mi mancano i
tempi in cui potevo diventare TigerVespamon... ero così forte, oltre che così
bello..."
Yurika diede una grattatina dietro la testa al suo Digimon, cercando di
tirarlo un pò su. "Su, non ci pensiamo... domani incontreremo di nuovo i nostri
amici, e cercheremo una soluzione al problema con loro. Vedrai, ce la caveremo
anche questa volta... e poi, non dimenticare che non saremo da soli!"
"Giusto! Ci saranno anche gli altri Digiprescelti!" esclamò entusiasta
SnowAgumon. "Anche se non posso più evolvere in AlforceVeedramon, non vuol dire
necessariamente che siamo in svantaggio!"
Sho accarezzò la testa del suo Digimon mentre si accostava al marciapiede e
cominciava a rallentare, in cerca di un parcheggio per la sua motocicletta. "Hai
ragione, SnowAgumon... ma aspettiamo che il problema si ponga prima di iniziare
a rovinarci l'esistenza nel tentativo di risolverlo. Per adesso, pensiamo ad una
serata da trascorrere in compagnia, vi va? Allora, Yurika-chan, hai detto che ci
fermiamo al solito posto?"
La sua fidanzata gli fece un occhiolino. "Certamente, Sho-chan. E dove,
sennò?"
"Mmmmh... quindi stasera si mangia cinese!" esclamò SnowAgumon leccandosi le
labbra. "Ho già l'acquolina in bocca... pancia mia fatti capanna!"
Mentre Sho continuava a rallentare, Yurika e Kunemon risero della battuta di
SnowAgumon, mettendo da parte la preoccupazione di poco prima. Per quella sera,
niente pensieri cupi. Erano loro quattro, assieme, per festeggiare Yurika che
aveva superato il suo esame di judo. L'indomani, sarebbe ricominciata la
missione che credevano essere finita dieci anni prima...
"L'ho detto chissà quante volte, SnowAgumon, e ora lo ripeto..." commentò
Sho, ridendo allegramente tra sè. "Tu sei un pozzo senza fondo!"
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Poco tempo dopo, a DigiWorld...
"Okay, il posto era questo..." riflettè Wormmon ad alta voce, guardandosi
malinconicamente attorno. Il gruppo dei Digiprescelti più giovani, dopo aver
ultimato i dovuti preparativi ed essersi scambiato gli auguri di buona fortuna
con Gennai e i loro colleghi più grandi, aveva preso il Digiport dalla casa del
saggio di DigiWorld ed era tornato nel settore nel quale, poche ore prima,
avevano combattuto contro gli Alias-3 e gli scagnozzi di Daemon, e nel quale
Hikari era stata catturata. Il paesaggio era stato pesantemente modificato dalla
battaglia, che aveva fatto crollare interi muri di roccia e aperto delle
voragini nel terreno. Ancora in quel momento, aleggiava nell'aria un pesante
odore di bruciato. I Digiprescelti, tuttavia, non avevano il tempo di
preoccuparsi di queste cose... quando la situazione fosse tornata alla
normalità, avrebero pensato a riparare i danni che, direttamente o meno, gli
Alias-3 avessero fatto al Mondo Digitale. La priorità, in quel momento, era
arrivare nel Dark Ocean e salvare Hikari dalle grinfie di Dragomon, prima che
fosse troppo tardi...
"E va bene, ormai ci siamo..." disse Daisuke con un sospiro, rivolto a Takeru
e Gatomon. "Va bene, ragazzi, ci affidiamo alla vostra esperienza precedente.
Che cosa dobbiamo fare per raggiungere la Dark Area?"
Il Digiprescelto della Speranza prese fiato a sua volta, preparandosi per
l'impresa che stavano per compiere. Quello era il punto di non ritorno, e gli
unici esiti possibili erano la riuscita o la disfatta totale... "Cercate di
pensare intensamente ad Hikari..." spiegò. "A tutti i momenti che avete vissuto
con lei, a quello che significa per voi... se va tutto bene, dovremmo ritrovarci
nel Dark Ocean, e allora verrà la parte veramente difficile. Ragazzi, voglio
farvi un'ultima raccomandazione: qualsiasi cosa succeda, dobbiamo cercare di
stare uniti, e di farci coraggio a vicenda per non cedere ai poteri corruttori
di quell'orribile posto. Immagino che qualcuno di voi già lo sappia... ma nel
Dark Ocean opera qualche strano potere maligno che risucchia la volontà e le
speranze di chi vi si trova. Non dovete permettere che lo faccia a voi... o non
ci sarà modo di tornare indietro..."
"Sì... lo sappiamo bene..." ribattè Hawkmon. "Molti di noi sono già stati là,
e ne hanno avuto un assaggio... lasciate che ve lo dica, non è una cosa
piacevole!"
"Okay, ragazzi... credo che sia meglio affrettarsi." propose Iori, mentre i
suoi compagni si disponevano in cerchio, affiancati dai loro Digimon. "Facciamo
come ha detto Takeru-san, e pensiamo alla nostra compagna."
I Digiprescelti, i loro compagni, e Gatomon si guardarono l'un l'altro.
Presero la loro decisione con cupi cenni d'assenso, mentre i ragazzi stringevano
a sè i loro D-3, concentrando i loro pensieri sull'amica scomparsa, e sul
viaggio che avevano davanti...
"Hikari-chan..." pensò Daisuke. "Tu sei stata la prima vera amica
che mi sono fatto da quando la mia famiglia si è trasferita ad Odaiba. Ogni
volta, quando andavamo nel Mondo Digitale, era bello vedere quanto ti impegnavi
per fare del bene agli altri. Quanto avevi a cuore il tuo lavoro di bambina
prescelta, e quanto tu ami la vita e le persone che ti stanno attorno. Heh,
dopotutto... sono state queste le qualità che mi hanno fatto prendere quella
sbandata pazzesca per te... e non permetterò che quel mostro di Dragomon te le
sottragga! Noi, tutti assieme, ti salveremo! Questa è una promessa! E tu,
Taichi-san, non ti preoccupare... salveremo tua sorella, costi quel che
costi!"
"Io e Hikari ci conosciamo fin da bambini..." proseguì Takeru, come a
portare avanti il discorso del suo amico. "Da quando siamo stati per la prima
volta a DigiWorld, io e lei abbiamo sempre condiviso tante emozioni... e ci
siamo sorretti a vicenda nei momenti più difficili. E' una ragazza così dolce,
sensibile e affabile... ha sempre in sè quella compassione e quell'empatia verso
tutte le creature viventi... e non merita quello che Dragomon le sta facendo!
Voglio aiutare sia lei che tutte le altre persone che la conoscono e le vogliono
bene!"
Fu il turno di Miyako. "Hikari è la mia migliore amica. Anche se a volte
non la pensiamo esattamente allo stesso modo... io sono un'impulsiva che dice
quello che pensa senza problemi, mentre lei è così calma e riservata... non
abbiamo mai permesso che le nostre differenze intaccassero il nostro rapporto! E
se quel maledetto Dragomon vuole portarcela via, dovrà prima fare i conti con
me!"
"Io e Hikari-san non siamo in rapporti strettissimi..." pensò il
piccolo Iori. "Ma è stato anche grazie a lei che adesso sono più aperto e
meno rigido, e ho imparato tante cose... Hikari-san è una parte fondamentale
della nostra squadra, e io farò di tutto per aiutare i miei amici a
salvarla!"
"Quando ho smesso i panni dell'Imperatore Digimon..." riflettè Ken.
"...Daisuke è stato il primo a darmi una possibilità di riscatto. Ma
Hikari-san è venuta subito dopo di lui, e ha contribuito a permettermi di
inserirmi nella squadra e fare ammenda per le mie azioni passate. E poi, dopo
aver provato sulla mia pelle cosa è in grado di fare il Dark Ocean alle sue
vittime... non auguro a nessuno di fare quella stessa fine!"
L'ultima, ma non certo come importanza, ad esprimere il suo pensiero fu
Gatomon, che prese un respiro profondo e ricordò la sua vita in tutti i suoi
tristi dettagli, fino al fatidico giorno del suo incontro con Hikari. "Fin da
quando il mio Digi-Tama si è schiuso... sono sempre stata una Digimon molto sola
e senza alcuna prospettiva nella vita. Senza un compagno, senza una missione...
mi trascinavo da un luogo all'altro di DigiWorld cercando di colmare il vuoto
che sentivo dentro di me... finchè non sono capitata tra le grinfie di
Myotismon!" Una desolante sensazione di vuoto afferrò il cuore della gattina
al ricordo degli abusi che aveva sofferto per mano del Digimon vampiro, e
dell'eroico sacrificio di Wizardmon. "Ho continuato a servirlo per inerzia,
perchè non avevo nessun altro posto in cui andare... e mi ero rassegnata ad
essere niente più che una sua pedina... finchè non ho incontrato lei..." A
questo punto, il sorriso tornò sul volto di Gatomon, e una piccola lacrima di
commozione le scese lungo la guancia. "E la mia vita ha preso la svolta
decisiva. Finalmente, avevo trovato il mio scopo. Per la prima volta dopo tanto
tempo, avevo incontrato una persona disposta ad essere mia amica e a condividere
con me gioie e dolori. Al suo fianco, non mi sono più sentita sola, e ho trovato
il coraggio di affrontare ogni difficoltà! Ora tocca a me fare qualcosa per lei!
E se Dragomon ha qualcosa in contrario... tanto peggio per lui!"
Uno alla volta, i Digivice dei ragazzi si illuminarono, emettendo un caldo
bagliore dorato, meno intenso della luce che accompagnava la Digievoluzione ma
più tranquillizzante, che avvolse lentamente ognuno di loro. I contorni del
paesaggio iniziarono a sfumare. Subito dopo, i ragazzi sentirono la temperatura
abbassarsi di colpo, e un alito di vento gelido li colpì, penetrando fino alle
loro ossa e facendo venire loro la pelle d'oca. Takeru, Miyako, Ken, Wormmon e
Gatomon rabbrividirono, riconoscendo la sensazione di freddo che si provava nel
Dark Ocean... Daisuke e Iori, invece, sentivano per la prima volta quel
terrificante gelo, e un'ondata di paura si impossessò dei loro cuori, al punto
che furono costretti a stringere i denti per non gridare.
"Mio Dio... non credevo si potesse provare una tale desolazione..."
pensò tra sè Daisuke, sentendo un'altra ondata di freddo pervadere il suo corpo.
"Non è una sensazione soltanto fisica... mi sento come... se qualcosa stesse
cercando di svuotarmi..."
"Restiamo saldi, ragazzi..." esortò Veemon, intuendo la paura dei suoi
compagni e di Daisuke. "Ce la stiamo facendo... continuate a concentrarvi!"
"S-sì... non dobbiamo farci intimorire..." pensò Daisuke, cercando di
scuotersi dal freddo obnubilante. Con un pò di sforzo, il giovane leader riuscì
a visualizzare di nuovo il bel viso della ragazza del suo cuore, e si concentrò
con tutte le sue forze per non distrarsi da esso. Il freddo si faceva sempre più
intenso, assieme al senso di oppressione e apatia... percepì che il paesaggio
attorno a lui svaniva, per essere rimpiazzato da qualcosa di ben più inquietante
e spaventoso... la luce del sole si faceva sempre meno calda, fino ad esaurirsi
del tutto... e il cielo sopra di loro scuriva sempre più...
Lentamente, la luce venne riassorbita dagli schermi dei Digivice, che emisero
un suono sibilante e si disattivarono, lasciando i Digiprescelti e i loro
Digimon in piedi l'uno accanto all'altro, nella stessa posizione in cui si
trovavano all'inizio, flagellati da quel vento frigido e pesante che puzzava di
aria viziata. Quando furono sicuri che tutto fosse finito, aprirono gli occhi e
cominciarono a guardarsi attorno, rimanendo agghiacciati dallo spettacolo che si
presentava davanti ai loro occhi: il cielo nero e appesantito da ampie nubi che
si spostavano con lentezza quasi ossessiva... il mare viscoso color del
petrolio... le rocce, la sabbia e persino le poche piante sparse qua e là erano
grigie e nere, fredde e senza vita... e sempre, quel qualcosa di strano e
indefinibile che veniva trasportato dal vento... una invisibile forza del male
che già cercava di assalire i loro spiriti, quasi implorando di poter divorare i
loro sentimenti e le loro speranze... una forza che non poteva che provenire dal
Male più assoluto!
Senza una parola, i Digiprescelti ruppero la formazione, continuando a
buttare lo sguardo qua e là per rendersi conto di eventuali pericoli. Si
muovevano lentamente, quasi esitanti, come se l'arrivo in quell'orribile posto
avesse inflitto un grave colpo alla loro determinazione, e per quasi un minuto
restarono lì, in scioccato silenzio. Persino coloro che c'erano già stati, e che
quindi sapevano già cosa aspettarsi, erano stati colti di sorpresa dalla pura,
palpabile malvagità che aleggiava nell'atmosfera corrotta del Dark Ocean... un
flagello a cui nessun essere umano si sarebbe mai potuto abituare davvero...
Finalmente, Daisuke e Veemon riuscirono a prendere coraggio. "Hey, Takeru..."
mormorò il successore di Taichi, voltandosi verso il suo amico quel tanto che
bastava per parlargli. "Miyako... Ken... ci siamo riusciti, vero? Siamo arrivati
a destinazione?"
Hawkmon annuì cupamente, stringendo i pugni ai propri fianchi per scacciare
la paura.
"Ci siamo riusciti, amici... questo è il Dark Ocean."
CONTINUA...
- NEL PROSSIMO EPISODIO... -
Daisuke: Finalmente siamo arrivati nel Dark Ocean! Ragazzi, che posto
lugubre! Ma non possiamo farci spaventare, dobbiamo salvare Hikari!
Miyako: Con calma! Prima dobbiamo scoprire dove è tenuta nascosta...
Takeru: Gli abitanti del Dark Ocean sembrano così disperati... ma facciamo
bene a cercare di aiutarli? Huh? E quello chi è... no... no, non posso crederci!
Non può essere lui!
Dragomon: Mocciosi impudenti. Come osano introdursi nel mio reame e
cercare di sottrarmi quello che mi appartiene?
Taichi: Nel frattempo, gli Alias-3 sono tornati a DigiWorld!
Yamato: Dobbiamo scoprire qual è il loro obiettivo, e cercare di farli
ragionare!
Michael: Non li vedo molto in vena di discutere. Mi sa che dovremo
combattere!
Rei: Finalmente sono tornata a DigiWorld... Ragazzi... fratellone Neo... dove
siete?
Daisuke: Non perdete la prossima, entusiasmante puntata di 'Digimon Adventure
02: Invasion'...
Uno spiraglio di luce!
Hikari: Siete arrivati, amici miei... state attenti!
----------
Note dell'autore: E con questo cliffhanger si conclude il Capitolo 12 della
mia storia, un capitolo che sono riuscito a pubblicare a tempo di record dopo
aver finito i miei esami universitari e aver conseguito la laurea triennale!
Grazie a tutti coloro che mi hanno dato supporto, e vi prometto che questo sarà
soltanto l'inizio di cose ancora più grandi!
Ebbene sì, i Digiprescelti del mio prequel, 'Digimon Zero', stanno per
tornare in scena dieci anni dopo la loro avventura! Ho constatato che a molti ha
fatto piacere rivederli, e immagino vi farà ancora più piacere vederli
combattere a fianco dei loro successori!
Oh, e ne ho approfittato per far vedere che sviluppi ci sono stati tra i miei
amati personaggi originali, Sho e Yurika! ^_^
Prima che me ne dimentichi, AlforceVeedramon e TigerVespamon sono,
rispettivamente, le forme Mega di SnowAgumon e Kunemon... ma questo
probabilmente lo avevate già intuito! :p Entrambi sono Digimon ufficiali, anche
se TigerVespamon, finora, è apparso soltanto nel Trading Card Game.
AlforceVeedramon, invece, lo si è visto nel manga V-Tamers, dove è la forma
evolutiva finale del Veedramon di Taichi.
Beh, credo che per me sia ora di iniziare a lavorare al prossimo capitolo di
'Digimon Zero'! Ne approfitto per fare a tutti i miei lettori i dovuti auguri di
Buon Natale (vabbè, è già passato, ma io li faccio lo stesso...) e Felice Anno
Nuovo, e ringraziare tutti coloro che me li hanno già mandati! Grazie di nuovo,
e commentate!
Buone Feste a tutti!
Justice Gundam
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Capitolo 13 *** Uno spiraglio di luce ***
Invasion-13
Digimon Adventure 02: Invasion
Una fanfiction di Digimon Adventure scritta da: Justice Gundam
Justice: Bentornati! Bentornati al consueto appuntamento con 'Invasion',
amici lettori e amiche lettrici! Col nuovo anno, anche la mia voglia di scrivere
si è rinnovata, e io la sto utilizzando finchè posso! Anche perchè da domani,
con i corsi universitari che riprendono, non avrò più tanto tempo da dedicare
alla scrittura!
Sora: Fai le cose con comodo, autore. Noi non abbiamo certo fretta...
Justice: Grazie infinite, Sora... ma sono i lettori che potrebbero non essere
altrettanto pazienti!
Veemon: Oh, beh... in tal caso, posso garantire io per te! Non vi
preoccupate, lettori, il nostro Justice trova sempre un pò di tempo, ogni
giorno, da dedicare alla scrittura! Se è vero che per le cose che piacciono si
riesce sempre a trovare del tempo, vedrete che la storia di Justice sarà
aggiornata tra circa due settimane!
Gatomon: Ma ora, passiamo alle recensioni... e qui abbiamo, per prima,
Hinata-chan! Non ti preoccupare, Hikari è una ragazza forte... non si farà
soggiogare da Dragomon così facilmente, e sicuramente noi non permetteremo a
quel mostro di farle quello che vuole! Sì, i Digiprescelti di Digimon Zero,
quelli prima ancora di Taichi e compagni, avranno un ruolo nella storia... ma
non è obbligatorio aver letto Digimon Zero per seguire le loro vicende in questa
fanfiction, non ti preoccupare!
Justice: Se poi vuoi comunque leggere la mia storia, a me fa solo piacere!
Spero solo che anche tu la gradisca... Oh, a proposito, hai poi ricevuto la mia
e-mail con gli attacchi dei Digimon?
Koushiro: Andando avanti, qui abbiamo la recensione di Kari89... come ha già
detto Gatomon, i Digiprescelti originali, quelli a cui si è accennato nella
serie ufficiale ma che non sono mai stati sviluppati, combatteranno a fianco dei
loro successori... ma ci vorrà un pò di tempo prima che ritornino ufficialmente.
Ancora l'autore non sa per certo quando, ma sicuramente non nel prossimo
capitolo. Sì, anch'io spero che Hikari resista...
Gomamon: Hey, KillKenny! L'autore ti ringrazia per la recensione... e si
augura che il 'Divino Tritarifiuti' sia soddisfatto anche del combattimento a
cui assisteremo in questo capitolo! Cavolo, bisogna sempre tenerseli buoni,
questi Grandi Antichi...
Jyou: Se quel Digimon è chi-sappiamo-noi... lo scopriremo tra non molto! Ma
ormai immagino che la sua identità sia abbastanza chiara a tutti i
lettori...
Gomamon: Alt, Jyou! Niente spoiler, per favore! Sai com'è, non vorrei essere
costretto a digievolvere a Plesiomon per salvarti da una folla di lettori
inferociti a cui hai rovinato la sorpresa...
Jyou: Ehm, d'accordo... ^_^ U
Justice: Oh, KillKenny... e se vuoi usare la Death Star per Dragomon... non
oso pensare a cosa tireresti fuori per Kurata, il cattivo più irritante che si
sia mai visto in qualsiasi serie di Digimon, e per i suoi Bio-Hybrids!
Jun: Heheheee... e per finire qui abbiamo TopoMouse, con una recensione che
parla quasi esclusivamente di me e Candlemon! L'autore vuole ringraziarti per i
complimenti, e ti informa che tra non molto si scoprirà anche la virtù che la
mia Crest rappresenta! E grazie ancora per le congratulazioni per la laurea!
Justice: Hmmm... non ci sono più recensioni... vabbè, allora andiamo avanti
con il capitolo 13 di 'Invasion'! Buona lettura, e buon divertimento! Ci aspetta
un combattimento con i fiocchi... almeno spero!
Taichi: Speriamo solo che il 13 non porti sfiga...
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Episodio 13 - Uno spiraglio di luce
"Ci siamo riusciti, amici... questo è il Dark Ocean."
A questa semplice frase da parte di Hawkmon seguì un lungo silenzio, durante
il quale i Digiprescelti osservavano quasi affascinati il terrificante paesaggio
che li circondava... ma era un'attrazione data dalla paura: come certe volte,
quando si è davanti a qualcosa di veramente orribile, non si riesce a staccare
gli occhi e si rimane come ipnotizzati a fissarlo, così il luogo in cui si
trovavano era così spaventoso e desolante che anche volendo sarebbe risultato
difficile staccare gli occhi da esso. Questo valeva in particolare per Daisuke,
Veemon, Iori e Armadillomon, che per la prima volta vedevano quel mondo senza
luce e ne sperimentavano l'effetto sconfortante... ma anche Ken, Miyako, Takeru
e i loro compagni, oltre a Gatomon, risentivano dell'immersione in quella
sorgente di malvagità. La sensazione di gelo e solitudine che si provava ad
entrare nel Dark Ocean era qualcosa a cui non si sarebero mai potuti
abituare...
"Il Dark Ocean, eh?" commentò Daisuke, spezzando l'innaturale quiete e
cercando di tenere alto il morale della squadra nonostante la situazione.
"Heh... posso capire perchè sconsigliano di venirci e perchè lo chiamano la
versione digitale dell'Inferno... non è esattamente il luogo che consiglierei
per le vacanze estive..."
"E'... è terrificante..." mormorò il piccolo Iori, appoggiandosi le mani
sulle spalle e sfregandosi come se avesse freddo. Ma sapeva bene che non era un
gelo fisico... "E' come se qualcosa stesse cercando di invadere la mia mente e
annullare la mia volontà... non posso credere che Hikari-san sia già stata qui
per ben tre volte!"
"Già..." rispose Gatomon, camminando lentamente lungo la spiaggia di fredda
sabbia grigia e avvicinandosi al mare di pece. I suoi occhi felini, ridotti a
due fessure, scrutavano il desolato orizzonte, come a cercare di inquadrare il
palazzo di Dragomon che sapeva trovarsi là in mezzo, da qualche parte. "E se non
la tiriamo fuori noi, questa volta, potrebbe anche rimanerci... e Dragomon
avrebbe via libera per entrare nel Mondo Digitale e farne quello che vorrà."
Ken annuì, scuro in volto per i brutti ricordi che il ritorno nel Dark Ocean
aveva risvegliato... i ricordi del suo primo incontro con lo spirito di
Apocalymon, che lui aveva inconsapevolmente aiutato a reincarnarsi in
Mephistomon, e che aveva grandemente contribuito alla nascita dell'Imperatore.
"E dopo aver conquistato il Mondo Digitale, farà la stessa cosa a quello
reale..." aggiunse, accarezzando Wormmon per trasmettere un pò più di sicurezza
sia a lui che a sè stesso. Miyako, rendendosi conto a sua volta dello stato
d'animo di Ken, gli appoggiò una mano sulla spalla.
"Non succederà, Ken!" esclamò Wormmon, sfoderando tutta la sua
determinazione. "Troveremo Hikari-san prima che quel Dragomon le faccia
qualsiasi cosa, e la porteremo via da questo posto! Prima, però, dovremmo
scoprire dove si trova il suo covo..." Il piccolo bruco verde concluse la frase
guardando nella stessa direzione verso cui Gatomon aveva puntato lo sguardo.
Passarono altri tesi momenti di silenzio, con i Digiprescelti e i Digimon
tutti voltati verso il mare oscuro con il vento congelante che soffiava loro nei
vestiti e nei capelli. Ad ogni soffio, una nuvoletta di granelli abrasivi si
sollevava dal terreno, formando dei piccoli vortici che percorrevano per un
breve tratto la spiaggia senza colore prima di esaurirsi e restituirle la
sabbia; l'acqua viscosa dell'oceano si increspava, e un sibilo sinistro, che
sembrava portare con sè le voci degli spiriti maligni che infestavano la Dark
Area, giungeva alle loro orecchie. Era uno spettacolo persino più sconcertante
di come i ragazzi e i Digimon lo ricordavano.
Finalmente, Takeru si schiarì la gola, richiamando l'attenzione dei suoi
compagni. "Okay, ragazzi..." disse il biondo Digiprescelto della Speranza. "Ora
che siamo qui, come ha detto Wormmon, la prima cosa da fare è scoprire dove si
trova il nascondiglio di Dragomon. E' lì che troveremo Hikari... e dobbiamo
farlo il prima possibile!"
"Va bene." rispose Daisuke. "Tu cosa proponi di fare? Dov'è che andiamo a
cercare, per prima cosa?"
Lo sguardo di Takeru si spostò sull'unica traccia di forme di vita in tutto
il campo visivo dei ragazzi, un solitario faro di mattoni bianchi e neri che
scrutava l'oceano da un picco di pallide rocce grigie, proiettando dalla sua
cima un fascio di pura oscurità. Pareva essere ad alcuni chilometri di distanza
dalla loro posizione attuale. "Proviamo a vedere lì, al faro. Chissà, forse
troveremo qualcuno che potrà darci qualche indicazione..." propose, alzando
l'indice verso la costruzione e muovendo un passo verso di essa. Nessuno dei
suoi compagni ebbe da ridire, e ben presto, il gruppo iniziò a muoversi in
rigoroso silenzio verso il faro.
"D'accordo... dovunque, purchè ce ne possiamo andare di qua..." disse Veemon,
gettando sguardi nervosi tutt'attorno, e notando i volti sghignazzanti di
qualche piccolo Digimon malvagio spuntare qua e là tra le rocce e i cespugli
rinsecchiti. "Più restiamo all'aperto, meno mi sento tranquillo..."
Daisuke ridacchiò nervosamente, scorgendo altri spiritelli maligni dietro un
tronco d'albero divelto, ad una distanza minore di quella che lui avrebbe
considerato sicura. Ad ogni secondo, spuntavano altri di questi mostriciattoli,
che si aggiungevano al loro già consistente numero, e il suono fastidioso delle
loro risatine, acuto e stridente come quello delle unghie sulla lavagna, copriva
il malefico mormorio del vento. I Digiprescelti e i loro compagni si trovavano
ormai di fronte ad una piccola ma minacciosa schiera le cui intenzioni, a
giudicare da quei sogghigni, erano fin troppo evidenti...
"Non vedo come potrei darti torto, amico mio..." rispose Daisuke, cercando di
cogliere tutti i particolari di quegli strani Digimon nel caso se li fossero
trovati davanti in futuro: alcuni sembravano delle versioni terrestri di una
medusa, e i loro corpi erano costituiti da niente più che una sfera
verde-azzurrognola del diametro di un pallone da basket, con otto tentacoli a
forma di frusta, due dei quali terminavano con grandi mani, a sostenerla. Al
centro del dorso di ogni mano stava un simbolo composto da tre cerchi
concentrici, e sulla sommità del capo stavano due lunghe antenne frastagliate,
che sormontavano grandi, allucinati occhi neri e una bocca esageratamente larga,
perennemente incurvata in un ghigno demente che mostrava dei piccoli, aguzzi
canini.
L'altra tipologia di Digimon, invece, aveva un aspetto più umano: erano dei
nanetti sghignazzanti la cui testa sproporzionatamente grande era coperta quasi
del tutto da un'elmetto nero a forma di goccia, che lasciava scoperta soltanto
la bocca dai denti bianchissimi. I loro occhi erano di colore diverso, una
pupilla rossa e una verde su fondo azzurro, con un contorno dello stesso colore
degli iridi. Il resto del loro corpo era mingherlino, con braccia corte ed
ossute avvolte da qualche cinghia nera, e manine artigliate che presentavano un
inquietante occhio inespressivo sul palmo, e indossavano un paio di pantaloni
aderenti neri con pesanti scarpe blu-grigie dalle cui punte fuoriuscivano i tre
artigli ricurvi di ciascun piede. Avevano a metà schiena delle ali da
pipistrello troppo piccole per permettere loro di volare, che tenevano invece
ripiegate sui fianchi e legate tra loro con una sorta di strano fermaglio dorato
decorato da una perla azzurra. Anche questi, non facevano altro che ridacchiare
con aria ebete e al tempo stesso minacciosa verso i bambini prescelti,
inquietandoli sempre di più. Ormai l'aria risuonava dei suoni striduli emessi da
ciascuno di questi due tipi di Digimon...
"Quei tipi non piacciono neanche a me..." mormorò Armadillomon, ringraziando
tra sè il suo udito poco sviluppato che gli risparmiava in parte lo strazio di
quegli sghignazzi demenziali. "Prima ce ne andiamo, prima mi sentirò
tranquillo..."
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Keramon
Tipo: (non identificato)
Attributo: Virus
Livello: Rookie
Attacchi: Crazy Giggle
Misterioso Digimon apparso recentemente in rete e nel Dark Ocean. Si nutre di
dati, accrescendo la propria forza e causando disfunzioni nei software. Di per
sè, è un combattente scarso, ma se lasciato a sè stesso può evolvere in forme
potentissime e spaventose!
(Nota dell'analizzatore: A testimonianza di ciò, sei anni fa un Keramon,
affrontato dai Digiprescelti Taichi Yagami e Yamato Ishida, è riuscito a
sopravvivere abbastanza a lungo da evolvere in Diaboromon. Si presume, tuttavia,
che non sia quella la sua forma evolutiva ultima.)
Nome: Dracmon
Tipo: Malvagio
Attributo: Virus
Livello: Rookie
Attacchi: Undead Fang
Si sa molto poco di questo Digimon maligno e sinistro, a parte il fatto che
ha recentemente iniziato ad infestare il Dark Ocean, ed è in grado di
risucchiare dati alle sue vittime con i suoi denti acuminati. Permane il
sospetto che siano stati creati da un misterioso Digimon demoniaco, la cui forza
eclisserebbe persino quella di sei dei sette Grandi Signori dei Demoni...
(Nota dell'autore: Il settimo è Lucemon...)
Sempre accompagnati dalle risate stridule dei Keramon e dei Dracmon, e sempre
guardandosi le spalle per paura di un attacco improvviso, i bambini prescelti si
allontanarono con passo spedito, diretti verso la solitaria torre del faro in
cerca di informazioni e di un rifugio più sicuro. I perfidi Digimon non fecero
nulla per impedirlo, e rimasero fermi al loro posto ridendo e sbeffeggiandoli,
con l'intenzione di scuotere la loro risolutezza... ma i ragazzi si limitarono
ad ignorarli e a proseguire per la loro strada, continuando a parlare di cosa
avrebbero dovuto fare una volta giunti al faro. Ben presto, le vocette acute si
ridussero a niente più che un fastidioso stridio di sottofondo, e i
Digiprescelti si erano lasciati dietro la spiaggia grigia e i suoi sinistri
abitanti...
I quali, peraltro, non smettevano di ridere e lanciare gesti di dileggio
verso i nuovi arrivati, anche quando questi erano ormai scomparsi dal loro campo
visivo, e la formazione di mostriciattoli cominciò a sfaldarsi e a disperdersi,
tornando a strisciare tra le ombre. Concentrati com'erano sull'arrivo dei
Digiprescelti, tuttavia, i Keramon e i Dracmon non si erano accorti dell'arrivo
di un altro gruppetto di Digimon, decisamente più furtivo e silenzioso, che si
era piazzato alle spalle dei piccoli Virus. Uno di loro, un Keramon piuttosto
grande, riuscì a vedere l'ombra di un animale muscoloso e ricoperto di una
morbida pelliccia che lo sovrastava minacciosamente... e fu l'ultima cosa che
vide prima che le mostruose fauci di un lupo grande come un cavallo si
chiudessero di scatto su di lui, stritolandolo tra i loro denti come una
mostruosa tagliola. Il Digimon parassita simile ad una medusa stridette
orribilmente e il suo corpo si irrigidì per una frazione di secondo, prima di
sbriciolarsi e tornare ad essere niente più che stringhe di dati fluttuanti. Gli
altri mostriciattoli, senza mai smettere di sghignazzare come se il pericolo non
li riguardasse, si voltarono verso il luogo dove il loro compagno era stato
distrutto e, dopo aver dato un'occhiata al nuovo Digimon che torreggiava su
tutti loro, una demoniaca figura allampanata dagli occhi rossi, le corna
ricurve, e le braccia esageratamente lunghe, si allontanarono rapidamente. Molto
presto, sulla spiaggia rimasero solo il demone e quattro figure canine che lo
accompagnavano, tutte grandi più o meno come l'enorme lupo che aveva appena
ucciso il Keramon...
"Ah... finalmente delle nuove prede..." disse il demone che guidava la muta.
Il suo fiato gelido condensò l'aria vicino alla sua bocca, facendo apparire
delle nuvolette bianche che ne accrescevano l'aspetto ultraterreno. "Devo
ammettere che mi ero stancato di dare la caccia ai Digimon e alle anime perse.
La paura degli esseri umani è molto più appagante, ed è raro che si presenti una
simile occasione di gustarla."
Con un cenno del braccio destro, il Digimon ordinò ai suoi crudeli segugi di
seguirlo, e i terrificanti cani da caccia obbedirono prontamente, iniziando a
seguire il loro padrone con movimenti fluidi, silenziosi, quasi fluttuassero
invece che camminare. Il loro fine odorato e i loro sensi sviluppati si erano
già messi all'opera, individuando le tracce fresche del passaggio dei
Digiprescelti, e cominciando l'inseguimento...
"Ah... proprio verso il mio terreno di caccia preferito..." continuò il
Digimon dagli occhi rossi, seguendo i suoi cani lungo la strada che portava al
faro. Aveva una voce morbida, che faceva traspirare calma ed intenti omicidi
allo stesso tempo... una voce glaciale! "La battuta di oggi sarà molto
fruttuosa... sì..."
----------
Nell'oscurità della sala del trono di Dragomon, gli occhi cremisi del Signore
delle Acque si strinsero fino a diventare due fessure iniettate di sangue. Per
un breve istante, il mostruoso demone acquatico si ritrovò a provare una rabbia
e un'indignazione quali non sentiva ormai da secoli... a giudicare dai disturbi
che aveva percepito nell'energia oscura del suo dominio, un gruppo di esseri
umani e Digimon (cinque umani e sei Digimon, per l'esattezza) rimasti incorrotti
dall'oscurità si era introdotto nel Dark Ocean, per cercare di sottrargli ciò
che gli apparteneva di diritto... erano sicuramente venuti per la Figlia della
Luce, per portargliela via dopo tutto il tempo che lui l'aveva aspettata, e per
negargli una volta di più l'opportunità di regnare su entrambi i mondi...
"Stupidi, insolenti marmocchi... con quale diritto vi introducete nel mio
reame e cercate di portare via la mia regina?" sibilò tra sè, tenendo la
voce bassa ma comunque ad un volume abbastanza alto da far vibrare le pareti
della sua sala del trono. "Mai, in tutti i millenni in cui sono vissuto... un
gruppo di esseri inferiori è arrivato ad osare tanto! Daemon... questo faceva
parte del tuo piano, non è vero? Contavi sul fatto che i Digiprescelti venissero
a riprendersi la loro preziosa compagna, eh? Tsk... che assurdità, attribuire
tanto valore ad una vita sola..."
Tuttavia, la calma innaturale che caratterizzava il Signore delle Acque non
tardò a spegnere il fuoco della rabbia, e Dragomon si accomodò nuovamente sul
suo trono, picchiettando un paio di volte sul pavimento di corallo con il suo
tridente. "Hehehee... Comunque, questa potrebbe essere un'occasione per
godermi uno spettacolo diverso dal solito... è passato molto tempo dall'ulttima
volta che qualche comune essere umano è entrato nel Dark Ocean, e voglio proprio
vedere quanta strada faranno quei mocciosi prima di cadere vittime dei mille
pericoli di questo posto. E se anche dovessero avvicinarsi abbastanza al mio
palazzo, ci penserei io di persona a fermarli... chissà se saranno ancora così
baldanzosi quando si saranno resi conti del mio spaventoso potere! E poi, una
volta che la Figlia della Luce avrà visto i suoi amici cadere... la sua mente,
per quanto volitiva, crollerà, e permetterà alle tenebre di invadere il suo
animo! E i suoi poteri saranno sotto il mio totale controllo!"
Dragomon incurvò la sua bocca mostruosa in un ghigno trionfante, emettendo
una rimbombante risata gutturale, e avvicinò il suo tridente ad una sfera di
fosforescente vapore azzurro che fluttuava senza peso vicino a lui,
stuzzicandola per un paio di secondi prima di infilzarla sulle punte e farla
dissolvere. Con aria impassibile e divertita, come se stesse giocando. In quel
momento, si sentiva invincibile, più potente che mai. Il momento del suo trionfo
finale era ormai vicinissimo, e non sarebbero stati cinque deboli e insulsi
mocciosi umani con i loro animaletti addomesticati a rovinarglielo!
"Speravi di eliminarmi così, vero, Daemon? Quanto mi dispiace deluderti...
huhuhuhuhuuu..."
----------
Non era stata una camminata rilassante, a causa dei pericoli che li
minacciavano da ogni parte e del terreno accidentato, ma i Digiprescelti e i
loro partner erano finalmente riusciti, dopo circa due ore, a giungere in
prossimità del faro, arrampicandosi lungo scoscesi sentieri naturali. Ora, a
circa cento metri davanti a loro, si ergeva la solitaria costruzione, ancora più
grande di quanto loro non avessero stimato inizialmente: raggiungeva un'altezza
di più di quaranta metri, e i suoi muri sembravano fatti di marmo e ardesia, con
mattoni bianchi e neri disposti in modo da formare strisce regolari che lo
percorrevano dalle fondamente fino alla base del faro. Diverse finestre di vetro
grigio che sembrava non essere stato lucidato da anni si aprivano sul lato sul
quale i ragazzi si trovavano, e permettevano di vedere di sfuggita, all'interno
della torre, delle piccole luci sferiche simili a fuochi fatui di un triste
colore verde pallido. Di tanto in tanto, una di queste lucette si avvicinava
alle finestre come se volesse guardare all'esterno, e dando alla torre del faro
un aspetto ancora più desolante. Il modo in cui queste luci tremolavano, come
candele al vento in procinto di spegnersi, evocava un tale sentimento di umana
compassione... sembrava quasi che cercassero di comunicare, implorando
disperatamente aiuto per non spegnersi per sempre. Di tanto in tanto il raggio
di luce nera proiettato dal faro passava sopra le loro teste, immergendoli
nell'oscurità per una frazione di secondo.
"Ugh... forza, ragazzi, ormai ci siamo tutti..." esclamò Ken, tendendo una
mano a Iori ed Armadillomon ed aiutandoli a tirarsi su fino alla vetta del
promontorio, dove tutti gli altri erano già arrivati e stavano attendendo,
togliendosi la polvere di dosso. Quando anche il più giovane dei Digiprescelti
si fu riunito ai suoi compagni, e dopo che ebbero controllato che tutto fosse al
suo posto, e nessuno si sentisse poco bene o fosse rimasto indietro, iniziarono
ad avvicinarsi all'ingresso alla torre, un grande portone di vecchio legno
tarlato, corroso dall'incuria, che dava l'impressione di dover uscire dai
cardini da un momento all'altro, e il cui battente di acciaio nero costituiva in
pratica l'unica decorazione. I loro occhi non si staccavano mai dalle finestre e
dai tristi lumi che si affacciavano ad esse, oppure dal poco rassicurante
portone, e qualcuno di loro cominciava a chiedersi se davvero fosse stata una
buona idea spingersi fin lì... Quelle strane luci volevano dire che c'era
qualcuno... o qualcosa... all'interno, ma non davano alcuna indicazione
riguardo le loro possibili intenzioni nei confronti di eventuali visitatori.
"Ehm... ragazzi, non so voi, ma... all'improvviso trovo questo faro
stranamente inquietante!" commentò Miyako, cercando di reprimere un brivido di
paura.
"Allora non sono l'unico a pensarla in questo modo..." commentò Patamon,
fissando una delle finestre più basse. "E tuttavia, non vedo dove altro potremmo
cercare... questo faro è l'unica costruzione nel raggio di miglia..." Il piccolo
mammifero alato distolse lo sguardo dalla finestra, e osservò i dintorni dalla
posizione sopraelevata in cui lui e i suoi compagni si trovavano. Sotto il cielo
plumbeo della Dark Area, in effetti, giaceva una landa completamente spoglia di
qualsiasi costruzione, con soltanto qualche caverna qua e là ad interrompere le
pareti rocciose di rupi e montagne. E indubbiamente, a vagare in quella
desolazione, c'erano centinaia, migliaia, di altri Digimon come quei minuscoli
orrori di prima, o forse anche peggio, che aspettavano solo che qualcuno cadesse
nella loro grinfie... no, non potevano rischiare di tornare là senza prima aver
fatto almeno un tentativo con il faro. Se non altro, nella peggiore delle
ipotesi, avrebbero combattuto in un luogo chiuso, dove avrebbero potuto limitare
il numero dei nemici che li attaccavano nello stesso momento...
Daisuke annuì, contribuendo a scacciare i timori che minacciavano di
impadronirsi di alcuni membri del gruppo. "E' vero, Patamon ha ragione... almeno
facciamo un tentativo, e vediamo come va..." propose, ricevendo i cenni
d'assenso dei suoi amici e ponendosi alla loro testa assieme a Veemon mentre si
dirigevano verso il portone. Quando lo ebbero finalmente raggiunto, il ragazzo
dai capelli appuntiti allungò la mano destra, esitando soltanto per una frazione
di secondo, e afferrò il freddo e pesante battente, talmente gelido da
costringerlo a stringere i denti mentre lo sollevava...
Ma, senza che Daisuke avesse la possibilità di abbattere sul legno il pesante
anello metallico, il portone si aprì con un cigolio sinistro che suonava quasi
come un lamento, e uno sbuffo di puzzolente aria viziata proveniente
dall'interno investì i volti di Daisuke e Veemon, strappando loro una smorfia di
disgusto: era un'aria calda e pesante ancora più della 'normale' atmosfera della
Dark Area, che sapeva di uova marcite e pesce scaduto. Tossendo e sputando, i
due compagni indietreggiarono facendosi aria con un braccio, mentre il portone
si spalancava spinto da una forza invisibile e continuava a scricchiolare
sinistramente. Quando infine si fu aperto del tutto, agli occhi dei
Digiprescelti apparvero in confuso, illuminati da una tenue luce azzurrina,
alcuni particolari dell'attico d'ingresso: rifiuti sparsi qua e là per il
pavimento di gelida roccia grigia... crepe e fessure a 'decorare' soffitti e
pareti... e diverse piccole figure umanoidi dotate di pinne e armate di arpioni
uncinati, che si ritirarono terrorizzate alla vista di Daisuke e dei suoi
compagni, aggrappate alle loro armi non come se le volessero usare per
difendersi... ma pura e semplice paura e desiderio di protezione, come un
bambino impaurito da un temporale notturno si aggrappa al suo orsacchiotto di
peluche... I loro gemiti strazianti risuonarono tra le pareti dell'attico,
creando uno spettrale effetto di eco che fece deglutire alcuni dei ragazzi.
"Loro... sono venuti..." gemette uno dei perduti rannicchiato in un
angolo, la lancia stretta tra le braccia come se fosse l'unica cosa che lo
separava dalla morte.
"Hey, Daisuke! Daisuke, Veemon, tutto a posto?" chiese Hawkmon, vedendo i
suoi amici barcollare come se avessero preso un pugno in faccia a causa del
fetore.
"Vi sentite bene?" reiterò la domanda Miyako. Daisuke si passò la mano sulla
faccia, disgustato, e dopo aver dato un paio di soffocati colpi di tosse rispose
annuendo.
"Sì, sì... tutto bene..." rispose Veemon, agitandosi ancora la mano davanti
alla faccia per scacciare il fetore pestilenziale. "Solo che notavamo che la
porta ha bisogno di un'oliatina, e il faro di almeno un quintale di
deodorante..."
Gatomon sghignazzò seccamente, per nulla divertita dalla battuta, e alzò gli
artigli, mantenendo la posizione di guardia mentre cominciava ad addentrarsi nel
faro, gli occhi spalancati e le orecchie tese pronte ad intercettare qualsiasi
tentativo di imboscata. "Ci occuperemo dopo di queste sciocchezze..." commentò.
"Ora sarei curiosa di vedere chi si potrebbe nasconde in un simile buco, e
soprattutto che intenzioni hanno nei nostri confronti! Allora, chi è là? Fatevi
avanti, se ne avete il fegato!"
Ken, Wormmon, Takeru e Patamon furono i successivi a seguire la gattina
all'interno del faro, e anche loro si guardavano attentamente attorno. Agli
occhi loro e di Gatomon apparvero ben presto le figure tremanti dei piccoli
uomini-pesce, che il Digiprescelto della Speranza e il maialino alato
riconobbero subito come dei Divermon: piccoli Digimon acquatici di livello
Ultimate che avevano fatto parte dell'esercito di MetalSeadramon quando i
quattro Dark Masters erano al potere. Tuttavia, questi avevano qualcosa di molto
diverso: erano del tutto privi di colore, presentando solo bianco, nero e
sfumature di grigio come ogni altra cosa nel Dark Ocean... e soprattutto, non
avevano assolutamente nulla dei guerrieri aggressivi e sicuri di sè che erano i
soldati del feroce serpente marino cibernetico: i loro volti erano contratti
dalla sofferenza e dalla paura, e nei loro grandi occhi da pesce non si leggeva
animosità, nè determinazione... in effetti, non si leggeva assolutamente niente,
se non un'opprimente disperazione! Alcuni stavano fermi, con aria o indifferente
o terrorizzata, mentre altri si muovevano qua e là in gruppetti disordinati,
trascinando lentamente i piedi palmati sul terreno. Tutti, comunque, avevano
osservato l'arrivo dei bambini prescelti con occhi spiritati. Sembravano aver
esaurito tutte le energie, non battevano ciglio, nè si leccavano le labbra...
sembrava che addirittura non respirassero!
"No... non sono loro..." mormorò un altro Divermon. La sua presa
sull'arpione si allentò, e il piccolo uomo-pesce, dopo aver esalato un roco
sospiro, scivolò nuovamente con la schiena contro il muro prima di sedersi di
nuovo per terra. Tutti i Divermon, rendendosi conto che non era chi pensavano
loro, mollarono a loro volta la presa sulle armi e si afflosciarono sul
pavimento.
Anche gli ultimi tre membri del gruppo entrarono nel faro, appoggiando i
piedi sul pavimento disseminato di rifiuti e osservando i Divermon rannicchiati
lungo i muri. Ogni volta che muovevano un passo, si sollevava una piccola nuvola
di polvere. "Mamma mia... ma che razza di posto è questo?" esclamò Miyako,
guardandosi attorno stupita e spaventata e proteggendosi il naso con una mano a
causa dell'odore pestilenziale. "Qui è pieno di Divermon che sembrano più morti
che vivi... dove siamo finiti, esattamente?"
"E secondo te, ne abbiamo la più pallida idea, quattrocchi?" rispose Daisuke
sarcastico. "Non abbiamo l'abitudine di fare giretti turistici in questo cavolo
di posto che sembra uscito dal televisore di mio zio!"
Miyako si rivolse al suo amico-nemico e gli mostrò la lingua. "Hmph! Grazie
tante, la mia era una domanda retorica!"
"Okay, okay, ragazzi... non litighiamo!" intervenne Armadillomon, facendo da
paciere tra i due. "Piuttosto, visto che gli abitanti di questo faro non
sembrerebbero ostili, perchè non approfittare per fare loro qualche domanda?"
Poi, schiarendosi la gola e sfoderando il suo sorriso più convincente, si fece
avanti e alzò una zampina in segno di saluto. "Hey, ragazzi! Scusate se vi...
ehm... disturbiamo, ma avremmo bisogno di qualche informazione..."
I piccoli uomini-pesce, pur avendo indubbiamente sentito quello che
Armadillomon aveva detto, non sembrarono nemmeno rendersi conto che il piccolo
Digimon corazzato li aveva chiamati. Restavano là seduti, o in piedi, con aria
stanca, e continuavano a fissarli... o forse a fissare il vuoto. E quando uno di
loro rispose, quello che disse non aveva alcuna attinenza con la domanda di
Armadillomon.
"Esseri... umani..." mormorò un Divermon con una cicatrice
sull'occhio, appoggiato ai resti di un tavolo rovesciato a pochi metri di
distanza dai ragazzi. "Non ne capitano molti da queste parti..."
"Ehm..." mormorò Armadillomon, con una gocciolina di sudore sulla tempia.
"Perchè ho come l'impressione che questi tipi non abbiano ascoltato una sola
parola?"
"Sono fatti così, i Digimon reincarnatisi nel Dark Ocean..." spiegò Gatomon,
ricordandosi del suo primo viaggio in quel mondo senza speranza. "Queste devono
essere le anime di Digimon che, in vita, hanno commesso azioni crudeli, e che
ora sono puniti vivendo in un continuo stato di terrore, angoscia e apatia."
spiegò la gattina, abbassando la guardia e incontrando lo sguardo senza anima di
alcuni degli uomini-pesce, che le fece rizzare il pelo.
Veemon si fece avanti per tentare di comunicare un'altra volta con i
Divermon. "Di chiunque si tratti, potrebbero essere la nostra unica possibilità
di sapere come salvare Hikari-san... ehm... scusate, gente, ma noi avremmo
bisogno di chiedervi una cosa!" disse il draghetto azzurro, senza preoccuparsi
di misurare le parole. "Non è che voi sapete come possiamo raggiungere il
palazzo di Dragomon?"
L'ultima parola fece calare il silenzio... beh, ancora più silenzio... nella
sala. Per qualche istante, nulla si mosse, e se fosse caduto uno spillo se ne
sarebbe sentito il tintinnio sul pavimento. Poi, come riattivati da quel nome, i
Divermon spalancarono gli occhi e si rannicchiarono nuovamente contro le pareti,
e l'aria riprese a vibrare dei loro gemiti strazianti. Veemon sbattè gli occhi
meravigliato, chiedendosi cosa mai avesse detto di strano per terrorizzarli fino
a quel punto. "Hmmm? Beh, e adesso che gli prende? Io ho solo chiesto come
facevamo ad arrivare da Dragomon..."
"Forse avresti dovuto scegliere meglio le parole, Veemon..." lo rimproverò
bonariamente Takeru.
Finalmente, uno dei Divermon si staccò dalla parete e iniziò a parlare
dolorosamente, la sua attenzione finalmente fissa sui ragazzi. "Aaah..."
gemette. "Ma perchè...? Perchè voi così giovani... così vivi... perchè volete
gettare via tutto questo... non torna mai più indietro... chi tenta di
affrontare il nostro sovrano..." Al pronunciare questa parola, il Divermon
allungò una mano verso Gatomon e le afferrò la spalla, come se sperasse di
trovare in lei quel pò di calore che non riceveva ormai da chissà quanto. La
gattina rabbrividì per l'orrore e si divincolò dalla sua presa gelida, ma il
piccolo Digimon simile ad un pesce non cambiò nemmeno espressione, e continuò a
parlare. "Andatevene da questo posto... finchè siete in tempo... l'ira del
grande Dragomon... è rapida e spietata... di voi... non resterebbe
nulla..."
I bambini prescelti e i loro Digimon non risposero subito, non sapendo
esattamente cosa rispondere alle parole disperanti di quel Divermon... poi,
Daisuke si schiarì la gola e provò a discutere lui con gli uomini-pesce. "Ehm...
vedete, la situazione è un pò complessa... sapete com'è, noi al palazzo di
Dragomon dobbiamo andarci per forza! Lui ha catturato una nostra amica, e noi
vorremmo andare là per salvarla..." spiegò il ragazzino. "E vi saremmo
infinitamente grati se poteste darci una mano... che so, dicendoci come arrivare
al suo palazzo... come fare ad introfularci là dentro..."
Il Divermon con la cicatrice sull'occhio scosse la testa e si alzò in piedi,
trascinandosi stancamente verso il gruppo. "No... lasciate perdere, se vi
piace vivere..." gemette. "Per la vostra amica non ci sono speranze...
lei è la regina Hikari... lui la vuole, e lui quello che vuole ha... voi... non
potete nemmeno lontanamente immaginare quando il nostro sovrano sia potente...
lui quello che vuole fa... e nessuno gli sfugge..."
I Digiprescelti, in particolare il piccolo Veemon e Gatomon, cominciavano ad
essere sinceramente irritati da quei discorsi disfattisti. Quel Divermon gli
stava consigliando di abbandonare la partita e ritornare a DigiWorld senza
Hikari? Permettere a Dragomon di ottenere il potere della Luce, senza nemmeno
tentare di fare qualcosa per fermarlo? Che razza di discorso era quello?
Obbedendo al suo primo impulso, Veemon corrugò la fronte e marciò
direttamente contro il Divermon sfregiato che aveva appena fatto quella proposta
assurda, puntando un indice contro il suo torace. "Hey, aspetta un momento! Cosa
vuoi dire con 'lasciare perdere', eh?" esclamò il draghetto azzurro, in un raro
momento di vera indignazione. "Per tua norma e regola, noi non ci siamo mai
arresi... non senza prima aver tentato l'impossibile! Noi siamo venuti qui per
salvare Hikari, lei è una nostra amica, ed è una persona molto importante per
tutti noi! Non permettiamo nè a questo Dragomon, nè a nessun altro di torcerle
un capello... e non ce ne importa niente di quanto è forte questo tizio! Ci
interessa come fare a salvare la nostra amica!"
"Fallirete..." mormorò l'uomo-pesce, restando completamente apatico
anche davanti alla sfuriata di Veemon. Ogni tentativo di scuoterlo dal suo
torpore era inutile. "Come hanno fallito tutti coloro che sono venuti prima
di voi... nessuno... può nulla contro di lui... alla fine voi... condividerete
il nostro destino... vagherete per sempre... in questo luogo senza luce... e
come è successo ai nostri compagni... sarete cacciati dai predatori, e
scomparirete nel vuoto... prima che voi arrivaste, eravamo convinti che loro
fossero venuti a prendere altri di noi... come fanno ogni giorno..."
Certo, non si poteva dire che le parole di quel Divermon fossero
eccessivamente coerenti, ma forse quello era il minimo che ci si poteva
aspettare nel Dark Ocean... tuttavia, quelle ultime cose che aveva detto avevano
attirato l'attenzione dei ragazzi...
"A... Aspetta! Aspettate un momento!" li esortò Ken, alzando le mani davanti
a sè. "Cosa volevate dire con quell'ultima frase? Chi sono quei 'loro' di cui
parlate? Sono servitori di Dragomon?"
"Loro..." rispose un altro Divermon. "Loro cacciano... loro vengono
qui... arrivano e prendono qualcuno di noi... e quelli di noi che vengono
presi... fanno una fine che noi non osiamo... neppure immaginare..."
"Che... che cosa? Una fine che..." mormorò Patamon. L'idea che quel Divermon
aveva avanzato era, in effetti, raggelante anche per loro: esistevano dei
Digimon che davano la caccia a quei Divermon e li distruggevano? Ma se erano le
anime dei Digimon reincarnatisi nel Dark Ocean... allora cosa avrebbe voluto
dire la morte per loro? La morte di coloro che erano già morti... Forse l'oblio
eterno, o forse qualcosa di ancora peggio... sì, era decisamente d'accordo con
quel Divermon, meno pensava a certe cose, meglio era...
Daisuke, dal canto suo, stava riflettendo su quello che i Divermon avevano
detto... "Sentite, Divermon... ogni quanto si presentano questi tizi di cui
parlate? Ogni quanto... scusate se uso questo termine... vi cacciano?" chiese
improvvisamente, guardando con determinazione i piccoli Digimon grigi. Subito,
gli sguardi di tutti si voltarono verso di lui, intuendo quello che aveva in
mente...
"Voi... volete..." gemette il Divermon sfregiato. La sua mascheria di
disperazione era stata scheggiata, e un accenno di sentimento... non si capiva
bene se paura o entusiasmo... apparve sul suo volto.
Veemon sogghignò. "Grande idea, Dai..."
"Daisuke-kun..." esclamò Iori, stupito a sua volta. "Tu... non starai davvero
pensando di attendere questi... 'cacciatori'... al varco?"
La risposta di Daisuke, un occhiolino accompagnato dal sorrisetto sicuro che
il nuovo leader sembrava aver ereditato dal suo mentore Taichi, fu più che
sufficiente a confermare i timori del più giovane del gruppo. "Ma lo sai che a
volte la tua intuizione mi stupisce, Iori? Esatto, era proprio questo che volevo
dire! Non possiamo certo lasciare questi Digimon in balia di chi li vuole
uccidere per sport, dico bene?"
Takeru storse un pò il naso, non esattamente entusiasta dell'idea del suo
amico. "Hmm... Daisuke-kun, non vorrei sembrare polemico... ma, se devo dire la
verità, non so se cercare di aiutare questi Divermon sia poi questa grande
idea." rispose. Nel suo sguardo, era possibile vedere un certo sospetto nei
confronti dei prigionieri del Dark Ocean...
Patamon sussultò, non aspettandosi che Takeru dicesse una cosa del genere.
"Huh? E perchè dici questo, Takeru?"
A sua volta, Daisuke sbattè gli occhi, chiedendosi cosa volesse dire il suo
compagno. "In... in che senso, scusa?"
Con un sospiro, Takeru iniziò a dare la sua spiegazione al gruppo, che stava
rivolgendo a lui tutta la sua attenzione e si chiedeva le stesse cose che si
chiedevano Daisuke e Patamon. "Quello che sto per dire, vi avviso, non vi
piacerà, e non piace molto neanche a me. Tuttavia... vorrei dire che questi
Divermon sono le anime di Digimon malvagi, che non si sono pentiti delle loro
azioni, e che sono stati relegati qui come punizione..." disse il biondo
Digiprescelto della Speranza. "Voglio dire... facciamo davvero bene a cercare di
aiutare chi è già condannato? Chi ha ricevuto la giusta punizione per i suoi
crimini? Forse quello che noi potremmo considerare un atto di carità... potrebbe
rivelarsi per qualcosa di completamente diverso!"
Daisuke corrugò la fronte, e la sua bocca si aprì leggermente. Così, a
sentirlo, quello che aveva detto il suo amico poteva sembrare cinico, ma... a
ben pensarci, doveva ammettere che era perfettamente ragionevole. Il Dark Ocean
era il luogo dove i malvagi incontravano il loro giusto destino per i crimini
commessi in vita... sarebbe davvero stato giusto alleviare la loro punizione,
per quanto crudele e disumana potesse sembrare? Il Daisuke di tre anni prima
avrebbe probabilmente preso Takeru per il bavero della camicia e gli avrebbe
gridato in faccia il suo disaccordo... ma tre anni di più e l'esperienza
maturata nelle loro avventure a DigiWorld facevano la differenza, e Daisuke si
ritrovò a riflettere sulle parole del suo amico prima di aprire bocca...
"Nemmeno il peggiore assassino del mondo..." riprese il Divermon
sfregiato. "...si meriterebbe quello che noi stiamo passando..." Se
avesse urlato, spinto dal risentimento, lo si sarebbe potuto persino credere
vivo. Invece parlava con una voce talmente atona da far gelare il sangue nelle
vene, e la luce nei suoi occhi, che esprimeva dolore e disperazione, fece
stringere il cuore a Takeru.
"Aiutateci, vi preghiamo..." continuò un altro, cercando ancora una
volta di afferrare le spalle di Gatomon. In breve tempo, molti dei Divermon
unirono le loro voci alle richieste di aiuto, creando un disperato coro di
lamenti e implorazioni. Davanti ad una simile dimostrazione di sofferenza,
sarebbe stato impossibile rimanere indifferenti, e in effetti anche Takeru si
chiedeva se sarebbe poi stato così grave mostrare compassione per quel gruppo di
sfortunati... in fondo, la sua Crest non rappresentava forse la Speranza? E come
avrebbe potuto pretendere di rappresentarla, negandola a coloro che desideravano
solo un pò di aiuto? Il ragazzino biondo era diviso tra l'opinione che aveva
espresso prima e il suo desiderio di aiutare chi non poteva difendersi... e non
sapeva esattamente quale fosse la cosa più giusta da fare.
Ad intervenire in suo aiuto ci pensò il piccolo Patamon. Il mammifero alato
atterrò sulla spalla del suo partner e si schiarì la gola prima di iniziare a
parlare. "Io, Takeru... capisco bene quello che vuoi dire, ed è un dubbio
perfettamente ragionevole. Comunque, mi rendo conto che anche tu non sei molto
d'accordo con quanto hai detto..."
"Decisamente no..." ammise Takeru con un sospiro. "Dopotutto, prima di ogni
altra cosa, questi Divermon sono creature che soffrono..."
Miyako si fece avanti, volendo dire la sua. "Se è così, allora è giusto che
noi gli diamo una mano, non credi? Hikari... non si troverebbe nella condizione
di chiedersi se è giusto o no alleviare le sofferenze di qualcuno, lo farebbe e
basta."
"Questo Digimon stanno già patendo le pene dell'inferno... e saranno
condannati a farlo per sempre!" disse Daisuke, provando una grande rabbia nei
confronti di Dragomon, il responsabile di tutto quel dolore. "Io... non credo
che meritino anche quella di essere delusi dalle uniche persone in grado di
aiutarli che incontrano dopo tanto tempo...
"Sì, è vero. Anch'io sono d'accordo sull'aiutare questi Divermon..." disse
Veemon.
"Contate anche me!" esclamò Armadillomon. Al suo fianco, Iori fece un cenno
affermativo con la testa.
"Sono d'accordo anch'io! Ken, tu che cosa ne pensi?" continuò Wormmon,
rivolgendosi poi al suo compagno per chiedergli la sua opinione.
L'ex-Imperatore, che meglio di chiunque altro sapeva qualcosa di seconde
possibilità, annuì senza esitazione. "Anch'io penso che questa sia la cosa più
giusta da fare, Wormmon. Non possiamo rifiutare di aiutare chi soffre soltanto
perchè siamo preoccupati di quali saranno le conseguenze per noi stessi. Noi lo
stiamo facendo in buona fede, mi sembra..." rispose.
"Beh, avete detto bene... Hikari non avrebbe dubbi su cosa fare!" riprese
Gatomon. "Facciamo quello che farebbe lei al nostro posto."
Quelle risposte, una dopo l'altra, contribuirono a fugare quei pochi dubbi
che Takeru poteva nutrire, e un altro sguardo alle espressioni imploranti dei
Digimon grigi le spazzò via completamente. No, era vero... i suoi compagni
avevano ragione, loro dovevano fare qualcosa per quei Divermon. Mostrare loro
che, per quanto disperata fosse la loro condizione, un barlume di speranza ci
sarebbe sempre stato... Stava per aprire bocca e dire la sua, quando venne
preceduto! Improvvisamente, il portone di ingresso si spalancò, facendo entrare
una folata di aria innaturalmente gelida che, se da una parte riuscì a
rinfrescare l'ambiente ormai saturo, dall'altra li ghiacciò fino al midollo
delle ossa... sembrava il vento di una mattinata invernale, ed era accompagnato
da una serie di lunghi ululati da lupo e da una secca risata sprezzante.
Allarmati, i ragazzi si voltarono verso l'ingresso, mentre i Divermon gemettero,
si lamentarono e si ritirarono in fondo alla stanza, riconoscendo la figura che
stava per entrare.
"Sono... loro..." mormorò quello sfregiato, indicando l'essere
demoniaco verso cui si erano girati i ragazzi. Alla vista di quel Digimon,
Takeru e Patamon ebbero un sussulto d'orrore: si trattava di una creatura alta e
allampanata che li guardava con una smorfia beffarda sul volto... e come aspetto
era fin troppo familiare al Prescelto della Speranza e al suo amico: il costume
intero con gli stivali alti... le sdrucite ali da pipistrello... le braccia
esageratamente lunghe, con un dito rosso sulla mano destra... le lunghe corna
ricurve, il teschio disegnato sulla fronte e su una spalla, e gli occhi rossi
brucianti di odio... le dure cinghie di cuoio nero che gli avvolgevano le
braccia, la gamba sinistra e la vita... e quei disegni viola simili a
pipistrelli stilizzati che decoravano i suoi robusti pettorali e il suo stivale
sinistro, in prossimità della caviglia... insomma, per farla breve, il Digimon
malvagio che era appena entrato era spaventosamente simile a Devimon...
...ma non era Devimon. Non poteva esserlo. Il colore dei suoi indumenti e
della sua pelle, bianco come la neve più immacolata, e i cristalli di ghiaccio
che fluttuavano nell'aria tutt'attorno a lui, lo identificavano immediatamente
come un Digimon diverso... ed era accompagnato da una muta di cinque enormi cani
che sembravano più dei lupi giganteschi, dal mantello grigio-azzurro che
diveniva più folto attorno al collo e alla testa, dando loro un aspetto
selvaggio. Ognuno di questi mostruosi cani aveva due piccole ali viola da
pipistrello che uscivano dalle scapole e venivano tenute ripiegate addosso al
corpo... e un altro paio di ali identiche, ma più piccole, che fuoriuscivano
dalla nuca e celavano gli occhi iniettati di sangue. Le orecchie erano molto
lunghe e appuntite, e i canini sia superiori che inferiori fuoriuscivano in
maniera evidente dalla bocca. Le loro zampe muscolose presentavano dei
minacciosi artigli ricurvi, fatti di metallo blu e grigio e abbastanza affilati
da poter incidere la roccia, oltre che una sorta di minacciosi 'braccialetti'
armati di un complesso sistema di lame a falce di luna, abbastanza acute da far
paura anche ai più valorosi. Per finire, sulla schiena e sulla folta coda di
ciascun lupo, troneggiavano delle macchie rosse a forma di pipistrello, che
sembravano essere state fatte spruzzando sangue fresco sulla loro pelliccia! Ad
un semplice cenno del demone bianco, le quattro bestie entrarono lentamente
nella stanza, ringhiando contro i bambini prescelti.
"Aaaah!" esclamò con gioia crudele il glaciale Digimon simile a Devimon. "Non
sapete da quanto tempo non si vedevano degli esseri umani qui, nel Dark Ocean!
E' una vera fortuna poterne cacciare qualcuno, una volta tanto!" La sua voce
aveva un timbro innaturale, esattamente come quella di Devimon, e sembrava il
soffio del vento in una grigia brughiera coperta di neve.
"E voi..." sibilò Takeru. "Voi... chi siete?"
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: IceDevimon
Tipo: Angelo Caduto
Attributo: Virus
Livello: Champion
Attacchi: Avalanche Claw, Tundra Freeze
Un demone dal cuore di ghiaccio, ossessionato dal potere. Non ha pietà di
nessuno, e conserva le sue vittime in grandi cristalli di ghiaccio come crudele
ricordo delle sue vittorie, dopo averle congelate con il suo Avalanche Claw!
(Nota dell'Analizzatore: In un altro Mondo Digitale, un IceDevimon ha cercato
di imporsi con la violenza come partner alla Tamer Ruki Makino. In un'altro
ancora, un IceDevimon particolarmente potente era stato sigillato dai Tre Grandi
Angeli all'interno della Rose Morning Star, e in seguito distrutto dai
Leggendari Guerrieri delle Tenebre, del Ghiaccio, del Tuono e del
Vento.)
Nome: SangLoupmon
Anche chiamato: Sangremon
Tipo: Bestia Demoniaca
Attributo: Virus
Livello: Champion
Attacchi: Sticker Blade, Black Mind
Forma evoluta di Dracmon, è un cacciatore instancabile, in grado di inseguire
una preda per giorni interi senza stancarsi mai. E' in grado di risucchiare dati
dalle sue vittime con le sue zanne affilate, e si dice che sia in grado di
scorporare i propri dati e confondersi con l'ombra dei suoi avversari.
"Ma sentitelo, il ragazzino..." sibilò IceDevimon con un sogghigno malefico.
"Si chiede chi saremmo noi... è chiaro che non ha mai sentito parlare del grande
IceDevimon, il più abile cacciatore di Digimon di questa parte del Dark Ocean! E
questi che vedete, sono i miei fedeli cucciolotti, i SangLoupmon! Nessuno è in
grado di seguire l'odore di una preda meglio di loro, e il vostro era
inconfondibile!"
"Quindi siete voi i 'predatori' di cui parlavano questi poveri Divermon..."
concluse Iori, gettando un'occhiata rassicurante agli uomini-pesce che stavano
rannicchiati lungo i muri. Più ci pensava, più l'idea lo ripugnava... quel
demone e il suo branco di infernali segugi uccidevano e terrorizzavano i Digimon
più deboli per puro divertimento e per il brivido della caccia... come si poteva
essere così crudeli da provare gioia per una cosa del genere?
IceDevimon e i SangLoupmon, evidentemente, non la pensavano allo stesso
modo... "Indovinato, ragazzini! Di solito ci accontentiamo di quelle misere
creaturine che stanno dietro di voi, ma oggi avremmo una gran voglia di
vedercela con qualcuno che possa fare un pò di resistenza! Allora, mocciosi, che
ne dite? Io e i miei animaletti contro voi e i vostri piccoli Digimon! Accettate
la sfida?"
Piazzandosi di fronte ai loro partner umani, Veemon e gli altri Digimon si
prepararono alla battaglia, scivolando in confortevoli posizioni di guardia. Il
draghetto azzurro guardò verso i ragazzi, facendo loro cenno di restare
indietro. "Dai... ragazzi, voi restate indietro e richiamate i Digimental... poi
occupatevi di proteggere i Divermon, e al resto penseremo noi!" disse il
draghetto, per poi girarsi verso i suoi avversari e guardare IceDevimon dritto
negli occhi, in un atto di sfida silenziosa. La versione glaciale di Devimon
ghignò - aveva accettato!
"Certamente! Contate pure su di noi!" rispose Daisuke.
"Mi raccomando, ragazzi, state attenti!" consigliò Ken, mentre lui e il resto
del gruppo si avvicinavano con fare protettivo ai Divermon tremanti.
Mentre i SangLoupmon continuavano implacabili ad avvicinarsi, mostrando le
loro spaventose zanne, i ragazzi estrassero i loro D-3, e pronunciarono le
parole di attivazione dei loro Digimental...
"DIGI-ARMOUR ENERGIZE!"
"Veemon armour shinka... FLAMEDRAMON, la Fiamma del Coraggio!"
"Hawkmon armour shinka... SHURIMON, il Samurai della Sincerità!"
"Patamon armour shinka... PEGASUSMON, Speranza Alata!"
"Armadillomon armour shinka... DIGMON, la Trivella della
Conoscenza!"
"Wormmon armour shinka... PUCCHIEMON, il Folletto della Bontà!"
Quando i Digimental si furono fusi con i corpi dei cinque Digimon (essendo
esclusa Gatomon, che non aveva la sua partner a farla evolvere), i cinque
guerrieri di livello Armour si trovavano pronti e schierati davanti ai feroci
cacciatori della Dark Area, con IceDevimon che li osservava con aria freddamente
divertita. Era chiaro, a giudicare da come fletteva gli artigli, che pregustava
già la lotta. I ringhii dei SangLoupmon si fecero più profondi, mentre i cinque
lupi-vampiro si acquattavano sul pavimento polveroso, gli occhi rossastri
spietatamente fissi sulle gole degli avversari. Più che lupi, sembravano
perfette macchine da combattimento che esaminavano le loro vittime in cerca del
punto da colpire per ucciderle più rapidamente...
Flamedramon fece un passo in avanti, continuando a squadrare IceDevimon e
muovendo un braccio davanti a sè. Con questo gesto, il drago corazzato tracciò
nell'aria una breve quanto spettacolare scia di fiamme scarlatte, che arsero a
mezz'aria per un istante prima di estinguersi. "Allora, ragazzi, ognuno di voi
si scelga uno di questi cuccioli e pensi a sistemare quello! Io mi occuperò di
questo ghiacciolo ambulante!" esclamò, rivolto ai suoi compagni.
Digmon alzò le sue mani-trivelle e guardò dritto negli occhi il SangLoupmon a
lui più vicino. "Ricevuto, Flamedramon! Ma cerca di non strafare!" rispose
l'insetto scavatore. Attorno a lui, anche Pegasusmon, Shurimon, Gatomon e
Pucchiemon avevano selezionato i loro avversari, che restavano lì, perfettamente
schierati, ad attenderli senza mai smettere di ringhiare e salivare dalle
fauci.
"Questi cagnolini hanno bisogno di una lezione di buone maniere..." commentò
Gatomon, storcendo il naso alla vista della bava. "Lo considererò un
riscaldamento per quando dovremo affrontare gli uomini di Dragomon!"
"Tenetevi pronti, stanno arrivando!" si raccomandò Pucchiemon. Il branco di
SangLoupmon si stava sparpagliando, nel tentativo di circondare i Digimon dei
prescelti e attaccarli da tutti i lati. Pegasusmon si spostò davanti a due dei
lupi-vampiro e aprì le sue magnifiche ali dorate, in modo da ostruire loro la
visuale, mentre Digmon prendeva posizione accanto a lui e attivava le sue
trivelle. Sull'altro lato, Pucchiemon, Shurimon e Gatomon si piazzavano di
fronte ai rimanenti tre SangLoupmon, e Flamedramon si dirigeva verso IceDevimon
in persona, che lo osservava divertito.
"Hai fegato, per sfidarmi così apertamente..." commentò il diavolo di
ghiaccio. "Questa battaglia sarà molto più divertente di quelle che ho
affrontato finora!" Con queste parole, accompagnate da un sorriso gelido come
ghiaccio, IceDevimon spalancò le ali e incurvò i suoi letali artigli. Per nulla
impressionato, Flamedramon alzò la guardia, e dai suoi paramano scaturirono
delle lingue di fuoco scarlatto.
"Cominciamo!" ringhiò il drago corazzato.
Quell'unica parola diede il via a tutti i combattenti: con un raggelante
ululato, uno dei tre SangLoupmon sul lato sinistro prese lo slancio e si scagliò
contro Shurimon, che riuscì ad evitare quei letali artigli di metallo solo
grazie ai suoi riflessi fulminei. La zampa dell'enorme lupo fendette l'aria a
pochi centimetri dal braccio del Digimon ninja, che percepì in essa una forza
mostruosa, e affondò nella dura pietra grigia del pavimento, scavandoci tre
lunghi solchi con una facilità che aveva dello spaventoso. Incoraggiati dal
primo attacco del loro compagno di muta, gli altri due lupi-vampiro scattarono
uno da un lato e uno dall'altro, e cercarono di prendere alla sprovvista Gatomon
e Pucchiemon con una mossa a tenaglia. Per loro fortuna, i compagni di Hikari e
Ken avevano anticipato la loro mossa, e si spostarono in tempo per evitare le
micidiali fauci dei loro avversari. Poi, prima che i lupi mostruosi avessero il
tempo di riorganizzarsi, Gatomon spiccò un balzo altissimo e atterrò sulla
schiena di uno di loro, che cominciò immediatamente ad agitarsi come uno
stallone infuriato e a dare violenti scossoni con la schiena per liberarsi
dell'irritante felino. Determinata a non lasciarsi disarcionare, Gatomon afferrò
la folta pelliccia attorno al collo della bestia oscura e strinse con tutte le
sue forze, arrampicandosi lentamente fino alla testa del SangLoupmon. Poi,
approfittando di un istante in cui il lupo-vampiro aveva rallentato, la gattina
bianca sollevò una zampa, la strinse a pugno e la abbattè proprio in mezzo agli
occhi del suo avversario, costringendolo a fermarsi e strappandogli un lungo
ululato di dolore. Le zampe del SangLoupmon cedettero per un istante, e Gatomon
ne approfittò per scendere giù dal suo dorso e colpirlo con un calcio mentre
atterrava.
"Ci siamo, ragazzi!" esclamò Gatomon, rivolta a Shurimon e Pucchiemon, che
erano impegnati a tenere a bada gli altri due SangLoupmon. "I nostri attacchi
sembrano avere effetto! Se stiamo attenti, possiamo batterli senza troppi
problemi!"
Shurimon evitò un altro fendente da parte del suo SangLoupmon. "Mi fa piacere
saperlo! Double Stars!" esclamò, eseguendo un ampio movimento con le
braccia e scagliando gli enormi shuriken che aveva al posto delle mani. Entrambe
le micidiali lame rotanti centrarono in pieno il loro bersaglio, e il
SangLoupmon guaì allorchè la forza del colpo di Shurimon lo spedì nella polvere.
Ma si rialzò quasi subito, con un terribile ringhio inferocito...
Nel frattempo, Pucchiemon stava cercando di difendersi dal terzo Sangloupmon,
che lo aveva costretto ad indietreggiare fino a ritrovarsi con le spalle contro
quelle di Shurimon e Gatomon. Bloccando con un rapido colpo del braccio destro
un fendente del suo avversario, il folletto rosa si rivolse ai suoi compagni,
voltando leggermente la testa verso Gatomon. "Attente, ora credo che vogliano
cambiare strategia... cercheranno di separarci e attaccarci uno alla volta,
mentre siamo più vulnerabili! Dobbiamo restare compatti!"
"Sì, hai ragione..." rispose Shurimon, preparando nuovamente i suoi shuriken.
"Cerchiamo di fare sì che questi bestioni, comunque cerchino di attaccarci, si
trovino sempre davanti qualcuno pronto a rispondere. A proposito, Pucchiemon,
puoi ancora fare quel trucchetto che hai usato con gli Alias-3? In questo
momento ci tornerebbe utile..."
Il folletto annuì e, incrociando le braccia sul petto, puntò un indice contro
Gatomon e uno contro Shurimon. Poi, chiuse gli occhi e si concentrò.
"Certamente! Heartner Beam!" esclamò, proiettando dalle punte di entrambi
gli indici un raggio iridato che entrò nei corpi di Gatomon e Shurimon,
infondendo loro nuova energia! Ora che la loro forza era stata temporaneamente
aumentata, i due Digimon si sentivano pronti a qualsiasi attacco i SangLoupmon
decidessero di sferrare...
Ma i lupi-vampiro fecero qualcosa che non si aspettavano: ululando
furiosamente, il SangLoupmon sul quale Gatomon era 'montata' poco prima si
impennò, sollevanosi sulle zampe posteriori e sferrando dei rapidi colpi in aria
con quelle anteriori, i cui artigli brillarono minacciosamente, carichi di
energia! Shurimon fece appena in tempo a capire cosa aveva in mente prima che
l'attacco partisse!
"Sticker Blade!" ululò la bestia, portando in avanti le zampe e
abbattendole sul pavimento. Gli enormi artigli di ferro affondarono nella
roccia, e subito l'energia che si era accumulata su di essi si scaricò sul
terreno, creando delle onde d'urto, in forma di taglienti scie luminose, che
fendettero il pavimento e si diressero ad alta velocità contro il terzetto di
Digimon! Gatomon spalancò gli occhi allarmata quando vide anche gli altri due
SangLoupmon sollevarsi e usare lo stesso attacco del compagno, e in men che non
si dica i tre compagni si trovarono assaliti su tutti i lati dalle terribili
scariche di energia!
"Sticker Blade!"
"Accidenti!" esclamò la gattina. "Presto, bloccate questo attacco meglio che
potete!"
I suoi compagni riuscirono ad assumere la posizione di guardia appena in
tempo, prima che le scie energetiche dei SangLoupmon li raggiungessero ed
esplodessero addosso a loro, sollevando in aria un bel pò di detriti e
scagliando le tre vittime sul pavimento, stordite ma ancora in formazione
compatta. La loro vicinanza e le angolazioni con le quali avevano ricevuto
l'attacco avevano fattò sì che la violenza dei colpi, anzichè sparpagliarli, li
facesse andare l'uno contro l'altro.
"Attenti, ragazzi!" esclamò Ken, allarmato da quel colpo andato a segno.
Miyako, al suo fianco, strinse i denti... ma emise un sospiro di sollievo quando
i tre Digimon si rialzarono agilmente e si rimisero in posizione di guardia.
L'idea di restare compatti e parare la Sticker Blade anzichè schivarla era stata
valida, e i SangLoupmon si trovavano di nuovo di fronte un gruppo di Digimon
anzichè tre Digimon isolati.
Gatomon si spazzolò la polvere dalla pelliccia e rivolse un sogghigno ai
SangLoupmon, che fissavano lei e i suoi amici ringhiando ferocemente. "Heh.
Tanto spiacente, non siete riusciti a separarci... ed ora, se permettete, tocca
a noi! Lightning Paw!"
Aumentando la sua velocità al punto da risultare invisibile ad occhio nudo,
la gattina si scagliò contro uno dei lupi-vampiro e lo centrò in pieno con un
potente pugno sul muso, mandandolo a terra con un guaito mentre i suoi compagni
attaccavano gli altri due: ancora una volta, Shurimon lanciò le sue Double
Stars, imprimendo ad essi una traiettoria parabolica che il suo SangLoupmon
facesse fatica a prevedere... e infatti, il lupo-vampiro non riuscì a schivarle
e venne colpito al fianco e alla schiena, finendo di nuovo a terra! Pucchiemon
drizzò le sue antenne, e sulle loro punte a forma di cuore apparirono delle
crepitanti scintille rosate che fecero indietreggiare l'ultimo SangLoupmon... il
crudele segugio ringhiò irritato, percependo qualcosa che non gli piaceva
nell'energia che Pucchiemon stava accumulando. C'era qualcosa in essa che i suoi
sensi acuti trovavano insopportabile... qualcosa che lo ripugnava per
istinto...
"Talon Arrow!" esclamò Pucchiemon, puntando entrambe le antenne verso
il SangLoupmon. Una freccia di luce rosata si materializzò davanti alle loro
punte e solcò l'aria in direzione della bestia vampirica, che emise un guaio di
paura e cercò di schivarla con uno scatto laterale...
Troppo tardi. Per quanto veloce fosse il segugio, la freccia lo fu molto di
più e lo trafisse al fianco, poco sopra la zampa anteriore destra, affondando
nella sua grigia pelliccia come un coltello incandescente nel burro! Il corpo
del SangLoupmon si irrigidì di colpo, i suoi occhi scarlatti dardeggiarono con
ancora più ferocia, e la sua bocca si spalancò in un lungo ululato silenzioso,
prima che il Digimon vampirico venisse cancellato, e i suoi dati si
disperdessero sotto gli occhi di Pucchiemon. Il folletto stesso era sorpreso di
quello che era successo... non sembrava essersi aspettato che sarebbe andata
così...
Avendo messo fuori combattimento i loro avversari, Gatomon e Shurimon si
voltarono verso il folletto per congratularsi con lui. "Bel colpo, Pucchiemon!
Hai cancellato quel bestione in un attimo! Ma che attacco era?" chiese il
Digimon ninja, incuriosito da quella mossa che non aveva mai visto.
Pucchiemon si guardò le punte delle antenne, storcendo il naso e sbattendo
gli occhi come se si sentisse un pò colpevole. "Quello?" spiegò. "Quell'attacco
si chiama Talon Arrow, e normalmente non dovrebbe infliggere tanti danni...
vedete, l'effetto consisterebbe piuttosto nel paralizzare chi ne viene colpito e
risvegliare i suoi sentimenti positivi, in modo da convincerlo ad abbandonare la
lotta. Tuttavia, se l'avversario è completamente corrotto... come lo doveva
essere quel Digimon... il mio attacco può essergli fatale. Mi dispiace, non
avevo intenzione di distruggerlo..."
Gli altri due Digimon guardarono il loro compagno con aria comprensiva.
"Hmm... sì, ti capisco." rispose Gatomon. "Non è mai una bella sensazione...
però, non credo che quella bestiaccia si sarebbe fatta altrettanti
scrupoli."
"Anche questo è vero..." rispose Pucchiemon, richiamandosi alla realtà. "Ma
ora, non è il caso di rimuginarci... vediamo come se la stanno cavando i nostri
compagni!"
"Giusto, ormai questi due sono fuori gioco..."
Annuendo, Shurimon e Gatomon si volsero verso il resto dei loro
compagni...
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Digmon respinse l'assalto del suo SangLoupmon con un gesto del braccio,
colpendo al fianco la bestia mentre gli passava accanto. Ringhiando, il segugio
si ritirò oltre la portata dell'insetto scavatore e si acquattò, mostrandogli i
denti e scrutandolo dalla testa ai piedi. Digmon si rese conto che l'animale
stava cercando di trovare un punto debole nella sua corazza, quindi decise di
prendere l'iniziativa e attaccare senza lasciargli il tempo di elaborare una
strategia.
"Okay, cuccioletto! Vediamo se ti piacciono queste! Gold Rush!"
esclamò Digmon, alzando le braccia in aria e sparando contro SangLoupmon una
raffica di trivelle rotanti che descrissero delle traiettorie ad arco prima di
convergere sul lupo-vampiro. Tuttavia, Sangloupmon non si fece cogliere
impreparato e scattò in avanti, eseguendo un abile zig-zag tra i proiettili
perforanti ed avvicinandosi pericolosamente a Digmon! Questa volta, il
grillotalpa non riuscì ad opporre una difesa efficace prima che il segugio
oscuro gli saltasse addosso, affondando i denti nella corazza che proteggeva
l'avambraccio destro!
"Attento, Digmon!" esclamò Iori, vedendo il suo Digimon in difficoltà. Per
fortuna, la corazza di Digmon si rivelò troppo spessa perchè i denti di
SangLoupmon potessero ferirlo... ma anche così, i denti del mostruoso lupo
trafissero la corazza con una facilità pazzesca, rimanendo impiantati
nell'acciaio. Immediatamente, Digmon cercò di liberarsi scuotendo il braccio, ma
SangLoupmon era troppo forte e troppo pesante!
Pegasusmon, a sua volta impegnato con l'ultimo dei cinque segugi, diede una
rapida occhiata dietro di sè per assicurarsi che il suo amico non fosse in
difficoltà, poi riportò la sua attenzione all'avversario, che si stava muovendo
in circolo attorno a lui, aspettando il momento giusto per attaccare. Il cavallo
alato dalla corazza dorata rimase fermo al suo posto, in attesa.
"Non attaccare per primo, Pegasusmon!" lo consigliò Takeru. "Tienilo sempre
d'occhio e colpiscilo quando abbassa la guardia!"
Pegasusmon espresse il suo accordo abbassando e poi rialzando la testa.
"Ricevuto, Takeru! Cercherò di starci attento!" esclamò. Raccolte le ali attorno
al corpo, il cavallo alato fece un altro passo laterale, senza mai staccarsi
dagli occhi iniettati di sangue dell'avversario...
Finalmente, il SangLoupmon perse la pazienza e decise di rompere gli indugi,
spiccando un salto altissimo e calando sui Pegasusmon con le fauci spalancate e
pronte a serrarsi sulla sua gola. Un brillio deciso si accese negli occhi di
Pegasusmon, non appena si rese conto che il suo avversario aveva commesso una
leggerezza, e il gioiello verde incastonato sulla fronte del suo elmetto emise
una flebile luce smeraldina. Ormai, il SangLoupmon aveva preso lo slancio, e non
avrebbe potuto spostarsi in tempo per evitare l'attacco...
"Black Mind!" risuonò improvvisamente l'ululato del lupo-vampiro.
Prima che Pegasusmon prendesse la mira e scagliasse il suo Equis Beam, i
contorni del corpo di SangLoupmon sbiadirono, e il lupo scomparve inghiottito
dalle ombre che pervadevano la sala, come se queste lo avessero fagocitato,
lasciando il suo avversario incredulo a guardarsi attorno.
"Cosa?" esclamò Pegasusmon, facendo scattare la testa da una parte
dall'altra... ma del suo avversario non c'era traccia. Era semplicemente sparito
nel nulla. "Dov'è finito? Fatti vedere! Allora, dove ti sei nascosto?"
Anche Takeru si stava guardando attorno, non riuscendo a capire dove potesse
essere scomparso l'avversario di Pegasusmon. Provò a guardare verso il soffitto,
ma anche lì non vide nulla che potesse fargli sospettare un attacco imminente.
Poi il suo sguardo si spostò sulle pareti... poi sul pavimento... ma ancora una
volta senza alcun risultato. L'attacco sarebbe potuto venire da qualsiasi
direzione, e i due amici lo sapevano bene...
Improvvisamente, il ringhio del SangLoupmon si fece di nuovo sentire, e il
gigantesco lupo riapparve dal nulla... uscendo dall'ombra stessa di Pegasusmon,
che giaceva al fianco del cavallo alato, a malapena evidenziata dalla flebile
luce che penetrava nella stanza, e che non aveva dato alcun segno di anormalità!
Takeru sussultò per la paura e la sorpresa, e Pegasusmon cercò, in un istante di
puro terrore, di schivare il suo attacco... ma a quella distanza era impossibile
mancare il bersaglio, e venne mandato a terra da una potente testata sferrata da
SangLoupmon, il quale poi balzò indietro e si rimise in guardia, le fauci ora
contorte in quello che sembrava un ghigno malefico.
"Ugh... non posso crederci..." mormorò lo stordito Pegasusmon, rialzandosi.
"Sì era nascosto addirittura nella mia ombra...". Mentre si rialzava per
riprendere a combattere, il suo avversario scomparì di nuovo, cercando di
ripetere il trucchetto. Questa volta, però, Pegasusmon non aveva intenzione di
cascarci di nuovo... dopo essersi dato un'occhiata attorno per rendersi conto di
dove la sua ombra veniva proiettata (trucchetto niente male, pensò tra sè il
cavallo alato; chi mai si sarebbe preso la briga di controllare la propria
ombra, e si sarebbe aspettato un attacco da essa?), si girò leggermente verso di
essa, tenendosi pronto a contrattaccare... e si ritrovò improvvisamente al di
sotto di qualcosa di muscoloso e coperto di pelliccia!
"Attento, Pegasusmon! E' lì dietro!" esclamò Takeru. Il SangLoupmon era
riemerso dall'ombra di Pegasusmon, che ora si trovava alle spalle del suo
proprietario, prima ancora di quando Pegasusmon e Takeru avessero previsto,
cogliendoli ancora una volta di sorpresa... ma questa volta, non erano
impreparati come prima! Mentre l'enorme sagoma impellicciata puntava verso il
collo di Pegasusmon con un profondo e terribile ringhio, il Digimon equino
strinse gli occhi e accumulò nuova energia nel gioiello sul suo elmetto, poi si
girò di scatto e sparò il suo laser contro l'avversario!
"Equis Beam!" Si sentì un sibilo quando il raggio di energia
smeraldino scaturì dall'elmetto di Pegasusmon, e il suo SangLoupmon spalancò gli
occhi incredulo prima di essere centrato in pieno petto e scagliato
violentemente a terra! Ringhiando furiosamente, il lupo-vampiro si contorse a
terra e cercò di rialzarsi, ma quel colpo gli aveva completamente tolto le
forze, e ben presto si afflosciò stancamente sul pavimento. Un altro SangLoupmon
era stato sconfitto, e Pegasusmon ne approfittò per tirare un sospiro di
sollievo.
"Uff... bel colpo, Pegasusmon, ottimo lavoro!" si complimentò Takeru.
Intanto, Digmon era riuscito a liberarsi del SangLoupmon che aveva cercato di
azzannarlo, costringendolo a mollare la presa e scagliandolo in aria con un
deciso movimento del braccio. Irritato, il segugio oscuro aprì le piccole ali da
pipistrello che teneva incollate al corpo e le usò per rallentare la sua
discesa, ma si rivelò un errore, in quanto diede a Digmon il tempo di
organizzare una contromossa.
"Rock Cracking!" esclamò il grillotalpa, conficcando nel pavimento
entrambe le trivelle sulle braccia e quella sulla punta del muso. Quasi subito,
dal grosso buco che ne risultò si dipartì una profonda fenditura, e il pavimento
si aprì sotto le zampe del SangLoupmon. Il lupo-vampiro ululò di rabbia e cercò
di divincolarsi, ma non riuscì ad evitare di rimanere incastrato. Prima che si
potesse liberare, Digmon scattò verso di lui e lo colpì con un potente pugno
dall'alto verso il basso che lo raggiunse alla testa, facendogli perdere i
sensi. L'ultimo SangLoupmon emise un guaito e si accasciò sul pavimento,
appoggiando la testa per terra e tirando fuori la lingua. Dopo aver aspettato un
attimo, per permettere alla sua respirazione di tornare regolare, Digmon si
voltò verso Iori e fece un segno dell'ok con le trivelle che aveva al posto
delle dita.
"Bravo, Digmon. Ottimo lavoro..." lo lodò il più giovane del gruppo.
----------
"Fire Rocket!" esclamò Flamedramon, scatenando una raffica di dardi di
fuoco contro IceDevimon. Stringendo i denti per l'insopportabile alta
temperatura, il demone di ghiaccio schivò di poco i proiettili del drago
corazzato e cercò di rispondere con i suoi letali artigli, costringendo
Flamedramon alla difesa.
"Forza, Flamedramon, non dargli tregua!" esclamò Daisuke, stringendo
spasmodicamente il suo D-3 mentre assisteva alla battaglia. Per molto tempo,
c'era stato un frenetico scambio di colpi tra i due Digimon, con fiammate e lame
di ghiaccio che saettavano da una parte e dall'altra, senza riuscire mai a
lasciare il segno. I contendenti erano, molto semplicemente, troppo abili per
permettere all'altro di avere la meglio così facilmente...
"Sei in gamba, lucertolina..." sibilò IceDevimon. "Non credo di aver mai
cacciato una preda così combattiva!"
"Ne ho abbastanza dei tuoi giochetti, demone!" gli rispose Flamedramon, per
niente impressionato da quel riconoscimento di abilità. "E ne ho abbastanza di
sentire parlare di 'preda' o 'caccia' come se questo fosse un gioco! Combatti
seriamente o non combattere affatto!"
Il commento fece apparire un sogghigno a cinquantaquattro denti sul volto
mostruoso di IceDevimon, che ripiegò le ali contro il proprio corpo. "Oh, quanta
fretta... non è divertente se non si gioca un pò con il proprio bersaglio!
Comunque, se proprio non puoi aspettare, vediamo di terminare questa battaglia!
Avalanche Claw!"
Le ali di IceDevimon si spalancarono di colpo, e una raffica di strali di
ghiaccio, simili a stalattiti e affilati come coltelli, apparve dal nulla
davanti a lui e sfrecciò verso Flamedramon, cogliendolo di sorpresa! Il
draghetto alzò la guardia e cercò di parare alla meglio il tremendo assalto, ma
non poteva respingere tutti quei colpi così veloci, e diversi di essi lo
colpirono un pò dappertutto e lo fecero finire a terra, dolorante e intorpidito
dal freddo. Ghignando, IceDevimon si scagliò di nuovo all'attacco con i suoi
artigli... ma aveva sottovalutato le capacità di recupero dell'avversario, che
alzò di scatto la testa verso di lui, si rialzò con un colpo di reni, e si gettò
di nuovo all'attacco. Schivò agilmente un paio di fendenti da parte di
IceDevimon, poi si avvicinò di scatto e sferrò un pugno micidiale che raggiunse
il demone di ghiaccio in pieno stomaco, facendolo piegare in due e forzando
l'aria fuori dai suoi polmoni! Mentre IceDevimon scivolava in ginocchio, gli
occhi spalancati dal dolore, Flamedramon attaccò di nuovo sferrandogli un
potente pugno al mento, poi saltando e colpendolo alla testa con un calco! Il
feroce demone venne gettato a terra, ma si rialzò quasi subito, anche se questa
volta non sembrava più nel pieno delle forze, e il suo ghigno di superiorità si
era trasformato in una smorfia irritata. Davanti a lui, Flamedramon aveva già
ripreso la posizione di guardia e stava attendendo a piè fermo l'attacco
successivo. Un applauso da parte di Daisuke fece apparire un sorriso sul suo
viso, prima che la sua attenzione tornasse al combattimento che doveva ancora
affrontare...
"Notevole..." fu la lode a denti stretti di IceDevimon. "Non mi era mai
capitato che qualcuno riuscisse a tenere a bada i miei segugi e a darmi così
tanti problemi... vi siete rivelati delle prede degne..." Sogghignò, sollevando
di nuovo i suoi temibili artigli. "Ma ora, il momento dei giochi è finito! Vi
sistemerò e vi aggiungerò alla mia collezione di statue congelate, in modo da
celebrare la mia vittoria su di voi!"
"Questo, dillo dopo avermi sconfitto!" ringhiò Flamedramon. Quell' IceDevimon
si stava comportando come se avesse già vinto la battaglia...
"E' quello che ho intenzione di fare." rispose IceDevimon... prima di
scattare di lato ad una velocità tale da scomparire letteralmente dalla vista di
Daisuke e Flamedramon! Non si sentì altro che un brevissimo sibilo, poi i
contorni del demone che sfumavano... e in meno di un secondo, il draghetto di
fuoco si ritrovò IceDevimon vicinissimo ad un fianco, la mano destra protesa e
avvolta da una poco rassicurante aura di energia bianca! Allarmato, Flamedramon
cercò di spostarsi, ma proprio in quel momento una obnubilante, innaturale
sensazione di freddo che sembrava provenire dal corpo stesso di IceDevimon si
impossessò di lui, ghiacciandogli le articolazioni! Con i riflessi intorpiditi,
non riuscì ad evitare l'artiglio del demone, che si chiuse attorno alla sua
spalla!
"Tundra Freeze!" esclamò IceDevimon, stringendo la presa attorno alla
sua vittima. Per un attimo, Flamedramon non sentì nulla... poi, il gelo quasi
vivo che permeava gli artigli del demone invase il suo corpo, trasmettendogli un
dolore bruciante! Il drago di fuoco ringhiò e cercò di liberarsi da quella
terribile morsa congelante, ma le unghie di IceDevimon sembravano dei coltelli
di ghiaccio che gli penetravano nella pelle e gli impedivano di muoversi. Si
sentì improvvisamente come se il suo sangue si stesse solidificando, e gli arti
divennero pesanti come macigni, mentre gli oggetti davanti ai suoi occhi già
cominciavano a perdere nitidezza... doveva liberarsi di quella morsa, prima che
assorbisse tutto il suo calore corporeo...
"Oh, no! Flamedramon!" gli arrivò la voce di Daisuke. Flamedramon strinse i
denti, e con non poco sforzo riuscì a sollevare il braccio sinistro e ad
afferrare il polso di IceDevimon, stringendolo per fargli mollare la presa. Il
demone bianco sghignazzò divertito e strinse ancora più forte, inviando un'altra
dolorosa ondata di gelo nel corpo del Digimon Armour del Coraggio...
"Hahahahahaaa! Visto che non ce la puoi fare con me?" rise sadicamente
IceDevimon, compiaciuto dal dolore della sua ennesima vittima. "Comunque ti
rinnovo i miei complimenti, sei il primo che sia riuscito a resistere tanto a
lungo contro di me!"
Flamedramon sollevò faticosamente il braccio destro e si concentrò al
massimo, creando altre lingue di fuoco sulla punta delle dita! Colto alla
sprovvista, IceDevimon smise di ridere e spalancò gli occhi, meravigliato e
spaventato al tempo stesso. "Cosa? Com'è possibile che un misero Digimon di
livello Armour abbia ancora tanta forza dopo essere stato colpito dal mio Tundra
Freeze?" esclamò, la voce distorta da un accenno di autentica paura.
Nonostante il gelo infernale che stava pervadendo il suo corpo, Flamedramon
riuscì a sogghignare. "Sono onorato di aver stabilito il record... e ora vediamo
se riesco a migliorarlo! Fire Rocket!"
A quella distanza, era impossibile mancare il bersaglio, e IceDevimon venne
raggiunto in pieno viso dai dardi infuocati che Flamedramon sparò dal suo
guantone sinistro! Con un ringhio infuriato, il demone mollò la presa e fece
cadere a terra l'intorpidito Flamedramon, poi indietreggiò fino quasi alla porta
d'ingresso, cercando in qualche modo di proteggersi il viso con le mani.
Flamedramon atterrò sul pavimento polveroso e rimase seduto per terra per
qualche secondo, muovendo il braccio sinistro in circolo per riattivare la
circolazione, poi si rialzò di scatto e attaccò di nuovo IceDevimon prima che
quest'ultimo potesse riprendersi: una ruggente fiammata avvolse il drago mentre
solcava l'aria in direzione del suo bersaglio, che si preparò a ricevere
l'attacco richiudendo le ali per poi riaprirle di colpo...
"Avalanche Claw!" esclamò IceDevimon, scatenando un'altra pioggia di
stalattiti di ghiaccio...
...ma all'improvviso, esattamente come IceDevimon aveva fatto un attimo
prima, Flamedramon scomparve davanti agli occhi stupiti del suo avversario, e le
frecce congelanti mancarono completamente il bersaglio, proseguendo la loro
corsa, mancando di pochissimo il malcapitato Daisuke (che scattò di lato con gli
occhi fuori dalle orbite e le righine blu di paura che gli solcavano la fronte!)
e infrangendosi contro il muro, sopra le teste dei Divermon grigi che
assistevano impassibili alla battaglia.
"Aaaaaargh!" urlò Daisuke. "Prendete meglio la mira, accidenti!"
"Cosa?" ringhiò IceDevimon, guardandosi attorno alla ricerca del suo
avversario. "Dove sei finito? Vieni fuori!"
"Sono proprio dietro di te, ghiacciolo ambulante! Flame Fist!"
Quando la voce di Flamedramon raggiunse le sue orecchie, IceDevimon si voltò
di scatto... appena in tempo per vedere la palla di fuoco scarlatta in cui il
suo avversario si era trasformato arrivargli addosso a tutta velocità!
Ma, sfortunatamente per lui, non in tempo per evitarla...
"Che... che cosa... NOOOOOO!" urlò IceDevimon quando Flamedramon lo colpì in
pieno petto con un impeto spaventoso, provocando un rimbombo che scosse le
pareti del faro e fece sobbalzare persino gli apatici Divermon. Il draghetto di
fuoco proseguì la sua corsa e trascinò il demone bianco fino a farlo cozzare con
la schiena contro il muro, aprendo nel granito un grosso varco che assunse la
forma del corpo di IceDevimon!
"GYAAAAAH!" urlò IceDevimon, mentre il suo corpo si scomponeva sotto la
terrificante pressione dell'attacco. "Io... ho... ho perso..."
Un attimo dopo, i dati di IceDevimon si disgregarono, infrangendosi in
migliaia di pixel bianchi che scomparvero definitivamente pochi istanti dopo. Il
cacciatore era diventato la preda.
Vedendo la fine del loro padrone, i quattro SangLoupmon rimasti, tutti
ripresisi dallo scontro con gli altri Armour, si alzarono in piedi e guairono di
paura, cominciando ad indietreggiare. Flamedramon atterrò agilmente davanti al
punto in cui il suo avversario era scomparso e li guardò con aria di sfida,
alzando il pugno destro e accendendo un'altra fiammata sopra le sue dita.
"Allora, cosa mi dite, cucciolotti?" chiese retoricamente. "Ve ne andate con
le buone, o dobbiamo darvi un altro assaggio della nostra forza?"
La risposta fu immediata: i quattro lupi-vampiro continuarono la loro
ritirata fino a raggiungere il portone di ingresso del faro, poi guiarono
avviliti, girarono i tacchi e scapparono, dileguandosi all'orizzonte alla
ricerca di prede più facili. I sei Digimon dei bambini prescelti li
'accompagnarono' con lo sguardo fino a che non furono più visibili, per
assicurarsi che non cercassero di attaccare di nuovo.
"Heh. Hanno fatto la cosa più intelligente." commentò Gatomon, spolverandosi
le zampine.
Il combattimento era terminato, e i bambini prescelti celebrarono la vittoria
dei loro amici con un applauso e un coro di ovazioni e complimenti, staccandosi
finalmente dal gruppo di Divermon che stavano proteggendo. Anche i piccoli
uomini-pesce, dapprima un pò timidamente, si fecero avanti per ringraziare i
Digiprescelti... pareva che i loro modi e le loro voci, dopo aver visto la
disfatta dei loro aguzzini, avessero acquistato uno sprazzo di vitalità, e
alcuni di loro arrivavano persino a sorridere!
"Ce l'avete fatta! Bel colpo, ragazzi!" esclamò Daisuke, alzando le braccia
in aria e stringendo le mani a pugno, mentre i cinque Digimon Armour ritornavano
al loro stadio evolutivo di base e si riunivano a loro per festeggiare la
vittoria. Miyako abbracciò Hawkmon con entusiasmo, Armadillomon fece un
occhiolino a Iori, che li rispose con una carezza sulla testa, Daisuke e Veemon
si scambiarono un cinque, e Patamon e Wormmon corsero in braccio ai rispettivi
partner.
"Allora, ragazzi, che ve ne è sembrato?" chiese Hawkmon sbattendo le ali.
"Abbiamo dato o no una bella lezione a quelle canaglie?"
Miyako si mise una mano davanti alla bocca e ridacchiò, poi si guardò
attorno, notando come il combattimento avesse danneggiato il salone... si erano
aperte numerose crepe nel pavimento e sui muri, con calcinacci sparsi per ogni
dove. In certi punti, il muro aveva addirittura ceduto, offrendo una vista non
richiesta del cielo plumbeo della Dark Area. "Beh, ve la siete cavata alla
grande, devo ammetterlo..." rispose la ragazzina con gli occhiali, osservando
preoccupata i danni inflitti alla stanza. "Solo che... temo che ci siano stati
degli effetti collaterali..."
"Oops..." mormorò il falchetto, con una gocciolona di sudore sulla testa. "Mi
sa tanto che abbiamo fatto un guaio..."
A tranquillizzarlo ci pensò il Divermon con la cicatrice sull'occhio, che si
fece avanti e rivolse un sorriso un pò mesto ad Hawkmon. "No, non vi dovete
scusare..." mormorò, la voce flebile ma piena di rinnovata speranza.
"Noi... siamo sempre vissuti in condizioni simili, e anche peggiori... questi
danni non sono un problema per noi, possiamo rimettere tutto a posto! Piuttosto,
vi siamo grati per aver sconfitto IceDevimon e i suoi uomini... ci avete
liberato dal terrore che ormai da anni ci attanagliava... e di questo vi saremo
grati in eterno..."
"Abbiamo solo... fatto il nostro dovere!" si schermì Iori, regalando anche ai
Divermon il sorriso che aveva rivolto ad Armadillomon. Vedere quelle piccole
creature, prima così infelici e disperate, sorridere di nuovo stava dando a lui
e ai suoi amici la magnifica sensazione di aver fatto del bene... e soprattutto
di aver dato a quei Divermon un pò di speranza.
"E tuttavia..." continuò un altro Divermon. "Anche se dite che era
solo vostro dovere... avete rischiato per salvare degli estranei come noi... nel
Dark Ocean... non si era mai vista una cosa del genere... permetteteci quindi...
di sdebitarci con voi... possiamo aiutarvi... a trovare il palazzo di Dragomon e
salvare la vostra amica..."
Quell'ultima affermazione fece drizzare le orecchie ai Digiprescelti. "Come?
Davvero sareste in grado di...?" chiese Ken, con Wormmon che gli era salito
sulla spalla.
Il Digimon sfregiato annuì. "Sì, amici... sappiamo dove si trova... siamo
fuggiti proprio da lì, e vi possiamo guidare... è il minimo che possiamo fare
per voi, dopo che ci avete salvato..." bisbigliò, con grande gioia dei
ragazzi.
"Beh..." rispose Veemon, stringendo i pugni davanti a sè. "Sarebbe
fantastico! Hey, Daisuke, hai sentito? Così potremmo salvare Hikari e fuggire da
questo posto prima del previsto!"
Il ragazzino con gli occhialoni guardò con gioia il suo compagno e fece il
segno dell'okay, poi rispose ai Divermon. "Se poteste davvero farlo... saremmo
noi ad esservene immensamente grati! Grazie, amici, il vostro aiuto sarà
preziosissimo!" esclamò, mentre attorno a lui anche i suoi amici esprimevano il
loro assenso.
"Hey, Takeru... Hai visto che, alla fine, aiutare questi Digimon è stata la
cosa più giusta?" chiese Patamon al suo partner, avvicinandoglisi in volo e
rivolgendogli un allegro sorriso. "Anche se qualcuno potrebbe non pensarla allo
stesso modo..."
Il biondo Digiprescelto della Speranza ricambiò il sorriso. Non era mai stato
così contento di essersi sbagliato, prima di quel momento, ed era fiero di aver
dato retta al suo cuore invece che ai suoi ragionamenti iniziali. Ripensò con un
certo rammarico al lui stesso di tre anni prima, molto più rigido ed
intransigente, e a come aveva desiderato la distruzione di BlackWarGreymon anche
sapendo che poteva avere un cuore... ripensò al primo incontro con lo
SkullSatamon al servizio di Daemon, che gli aveva aperto gli occhi su chi
fossero quelli che davvero non meritavano il perdono... e riflettè che, alla
fine, era stato un passo importante nella sua maturazione e nella sua
realizzazione come Digiprescelto.
"Hai proprio ragione, Patamon..." rispose. "Anche questo fa parte dei nostri
doveri come Digiprescelti... offrire speranza a chi non ce l'ha!"
----------
"Offrire... speranza? Ma senti, senti... hmhmhmhmmm... huhuhuhuhuuu....
HAAAAAHAHAHAHA!" la voce innaturale di Dragomon riecheggiò minacciosa tra le
pareti della sua sala del trono, seguita da una potente risata!
Il Signore delle Acque aveva assistito all'intero combattimento con
IceDevimon e i suoi segugi stando comodamente seduto sul suo seggio, usando
niente più che la sua volontà per seguire gli intrusi e venire a conoscenza di
quello che stavano facendo. Era stato uno spettacolo divertente, doveva
ammetterlo... quei mocciosi si stavano rivelando più abili del previsto, e se
avessero avuto accesso al Digimental dei Miracoli, forse avrebbe addirittura
avuto di che preoccuparsi... ma quell'ultima frase pronunciata dal ragazzino
biondo con il Patamon era senza dubbio la parte più spassosa!
"Huhuhuhuuu... offrire speranza... non avrei mai creduto di sentire
un'assurdità simile nel mio reame!" tuonò il demone acquatico, riprendendo
la sua calma impassibile. "Molto bene... visto che quei ragazzini la pensano
in questo modo, distruggere ogni loro speranza sarà ancora più dolce. Quindi
forza, Digiprescelti, fate pure il vostro debole tentativo di salvare la vostra
'amica'... sarà un piacere schiacciare i vostri spiriti e distruggere le vostre
convinzioni... venite, venite pure... Dragomon sarà felice di accogliervi con il
dolore che meritate..."
Il tiranno del Dark Ocean alzò il suo tridente, le cui punte uncinate
scintillarono minacciose alla tenue luce che penetrava nella sala...
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Da un'altra parte del palazzo di Dragomon, Hikari continuava la sua
silenziosa resistenza. Anche lei, sensibile com'era alla presenza dell'oscurità,
aveva percepito dei disturbi nelle tenebre eterne del Dark Ocean, e aveva capito
che si trattava dei suoi compagni venuti a salvarla. Saperlo le dava speranza, e
la aiutava non farsi sopraffare dalle forze oscure...
Racchiusa nella sua cella di cristallo, Hikari Yagami sorrise rincuorata. Ora
si sentiva più tranquilla... eppure, non riusciva ancora a spiegarsi cosa fosse
quella sensazione familiare che continuava a sentire... e che anzi,
rispetto a quando lei era stata racchiusa là dentro, sembrava un pò più
intensa... che cosa poteva essere? Ne era sicura, aveva già percepito qualcosa
di simile... caldo, rassicurante, e al tempo stesso colmo di una grande maestà e
potenza...
...ma la domanda della Digiprescelta della Luce era... DOVE?
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Da un'altra parte, altri Digiprescelti si trovavano ad avere a che fare con
un'inaspettata emergenza...
"E così, quei maledetti Alias-3 sono tornati a DigiWorld?" esclamò Taichi,
guardando con una certa rabbia le quattro luci rosse apparse sullo schermo del
mainframe di Gennai, ciascuna in una zona diversa del continente. Mentre Daisuke
e i suoi compagni attraversavano il Dark Ocean, i Digiprescelti più grandi e
quelli provenienti da altri paesi erano rimasti indietro a DigiWorld, per
restare in guardia contro eventuali nuovi attacchi e inviare alle loro famiglie
delle e-mail che le avvisassero dei problemi appena sorti. Michael, Rosa, Derek
e Catherine avevano già provveduto a contattare le loro famiglie... prima però
che i ragazzi di Odaiba potessero iniziare a scrivere le loro e-mail, era
arrivato l'allarme!
"Sì, Taichi... " replicò Gennai, guardando fisso lo schermo. "E stavolta,
come la prima volta che sono arrivati, hanno deciso di attaccare settori molto
distanti tra loro... non ho idea di quale sia il loro scopo..."
"Beh, questo non importa!" esclamò Rosa con decisione. "Dobbiamo fermarli,
prima che facciano altri danni! Il Mondo Digitale è stato già danneggiato fin
troppo dalle loro scorribande!"
"Aspetta, Rosa-chan, non buttiamoci a testa bassa..." la consigliò Sora,
sensata come sempre. "Se gli Alias-3 hanno deciso di attaccare in questo modo,
così apertamente... io credo che abbiano in mente di attirarci e farci cadere in
qualche trappola. Io consiglierei di aspettare, almeno un pò, e osservare quello
che fanno."
"Sì, sono d'accordo con Sora..." proseguì Gabumon. "Se poi dovessero tentare
qualcosa, interverremo... ma intanto aspettiamo, e vediamo come si mette la
situazione!"
"D'accordo..." rispose Taichi, con un sospiro che esprimeva una certa
rassegnazione. Sperava di potersi trovare di nuovo faccia a faccia con quel
pazzoide dai capelli bianchi grazie al quale la sua sorellina era finita nel
Dark Ocean... e potergli dare una lezione indimenticabile... ma sapeva che
perdere la testa sarebbe stato deleterio sia per lui che per il resto del
gruppo. Anche se aveva i nervi tesi per la preoccupazione... per Hikari, per la
sua famiglia, per DigiWorld, per i suoi compagni... doveva restare saldo, e
sfoderare tutte le sue capacità di leadership, come aveva fatto a suo tempo.
"Forza, Taichi... non perdere la calma, e mantieni il controllo della
situazione... ci sono troppe persone che contano su di te per deluderle adesso.
E voi, ragazzi... buona fortuna! Come ho detto, affido a voi la vita di
Hikari!"
CONTINUA...
Nel prossimo episodio...
Jun: E così, Candlemon, questa sarebbe la tua storia? Mamma mia, e io che
pensavo di averle viste tutte...
Candlemon: Ora, però, non c'è più tempo per ripensare al passato... dobbiamo
raggiungere gli altri, e in fretta! DigiWorld è in pericolo!
Neo: Vi sto aspettando, domatori di terza classe... non vedo l'ora di
dimostrarvi la mia superiorità!
Yamato: Gli Alias-3 stanno attaccando altri Digimon... non possiamo più
aspettare, dobbiamo fare noi la prima mossa!
Taichi: Okay, ecco cosa faremo... dividiamoci in gruppi, e ognuno di questi
si occupi di uno degli Alias-3! Speriamo solo che sia sufficiente...
Miyako: Nel frattempo, noi continuiamo la nostra ricerca nel Dark Ocean... e
ora siamo diretti al palazzo di Dragomon stesso!
Gatomon: Aspettaci, Hikari, stiamo arrivando! Nel prossimo episodio di
'Invasion'...
Tra due fuochi
...vedremo come andrà a finire!
Rei: Non perdetevelo! Ci sarò anch'io!
----------
Note dell'autore: E finalmente, un altro capitolo è completato! Devo dire che
mi è piaciuto scrivere questo combattimento, riportando in auge le forme Armour
di tutti i Digimon... oltre che riportare in scena IceDevimon, un cattivo che,
pur essendo apparso soltanto in due episodi nel corso di tutte e quattro le
serie, è molto popolare! A proposito di cattivi, sia i Dracmon che le loro forme
evolute, i SangLoupmon, sono Digimon ufficialmente esistenti, e con una loro
linea evolutiva ufficiale. Non li ho creati io.
Hmm... speravo di riuscire a mettere anche Rei, ma non ho trovato il modo di
farlo... rimedierò nel prossimo capitolo, okay? Del resto, tra non molto le
'Luci della Vittoria' dovranno iniziare a svolgere il compito per cui sono state
create... ^_^
Sono felice di aver potuto pubblicare un altro capitolo prima che i miei
corsi universitari riprendessero... ora sto per affrontare i corsi di laurea
specialistica, quindi auguratemi buona fortuna! In ogni caso, molto presto
riprenderò a lavorare alla mia saga di Digimon, quindi abbiate pazienza! Detto
questo, vi saluto e vi dò appuntamento al capitolo 11 di 'Digimon Zero'! Ci
aspetta lo scontro con Musyamon!
Un salutone,
Justice Gundam
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Capitolo 14 *** Tra due fuochi ***
Digimon Adventure 02: Invasion
Una fanfiction di Digimon Adventure scritta da: Justice Gundam
Salve, ragazzi! Finalmente un nuovo capitolo di Invasion, eh? Con la mia
nuova politica di aggiornamento, i capitoli di ogni storia arrivano più
lentamente, ma come ho già detto, spero in questo modo di soddisfare anche i fan
di Tamers e Frontier che frequentano EFP. Inoltre, vi posso anticipare che ho in
mente un altro progettino, sempre riguardante Digimon e sempre ricollegato a
questa saga, che riguarderà il passato più remoto dei vari DigiWorld esistenti,
e che altro non sarà che la mia interpretazione delle origini di Lucemon, degli
altri Grandi Signori dei Demoni, dei Cavalieri Reali... e di tante altre cose!
Sì, rivelerò un bel pò di retroscena della mia saga... tutti utili a
comprendere, in seguito, alcune scelte che farò per lo svolgersi delle
vicende!
Ma adesso è il momento di rispondere alle recensioni! E allora, cominciamo
da...
KillKenny: Grazie del voto! Ero sicuro che un bel
capitolo di azione ti sarebbe stato gradito! Per quanto riguarda la
reincarnazione di Hitler... ovvero Kurata... avrai modo di conoscerlo e odiarlo
quando apparirà nel mio crossover Frontier - Savers, oppure quando (leggi: se)
la serie Savers arriverà in Italia. Quale delle due accadrà prima!
Orfeo della Lira: Heylà, Amico Fuzio, bello il nome
con cui ti sei registrato di nuovo! Le forme Armour dei Digimon sono state una
delle poche cose della seconda serie che mi sono piaciute, e ho pensato che non
sarebbe stato male rispolverare un pò della loro gloria passata. Tanto più che
adesso anche Wormmon ha la sua... comunque, ti posso anticipare che non saranno
queste le uniche forme Armour che vedremo in questa storia! Per il combattimento
con IceDevimon e i suoi segugi... beh, lì ho cercato di fare del mio meglio, e a
quanto vedo i risultati ci sono stati! Grazie, e continua a seguire!
Kari 89: Ebbene sì, sono tornato... e non ho
intenzione di andarmene tanto presto! Grazie ancora per i complimenti!
Nicola: Ciao, mi fa sempre piacere trovare qualche
nuovo commentatore per le mie storie... a proposito, ho letto anche la tua, e
devo dire che mi è molto piaciuta! Se troveranno il Digimental dei Miracoli?
Beh, questo è tutto da vedere, e come vedrai, per adesso è Dragomon ad avere il
coltello dalla parte del manico! Non mi sono dimenticato nè degli Alias-3 nè di
Rei, e infatti li vedrai in azione in questo capitolo!
Beh, quello che dovevo dire l'ho detto! Ora vi lascio al nuovo capitolo di
'Invasion' e vi auguro buona lettura! Mi raccomando, lasciatemi una recensione,
sennò mi sento solo! T_T
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Capitolo 14 - Tra due fuochi
Mentre nel Dark Ocean proseguiva la spedizione di Daisuke e dei suoi compagni
per raggiungere il palazzo di Dragomon e salvare Hikari, e nel quartier generale
che ormai era diventata la casa di Gennai, i Digiprescelti più grandi e quelli
stranieri cercavano di formulare un piano di difesa contro gli Alias-3, nel
frattempo, a DigiWorld, in una certa città-fabbrica, una certa Digiprescelta
fresca di nomina e il suo partner erano nel bel mezzo di una doverosa
spiegazione, mentre il massiccio Andromon, supervisore di tutte le attività, era
tornato al suo posto dopo che l'allarme per il malfunzionamento di un Guardromon
era rientrato...
"A-aspetta! Aspetta un momento!" esclamò Jun, seduta sul freddo pavimento in
acciaio della sala di controllo dove avevano incontrato Andromon poco prima.
Stava disponendo le mani perpendicolarmente l'una all'altra, come se volesse
chiedere il time-out. "Allora, fammi capire bene... quindi, i Digimon buoni, se
vengono uccisi in qualche modo, ritornano in vita in un luogo chiamato Primary
Village, che è un pò la nursery di DigiWorld... solo che quando tu sei morto, ti
trovavi nel Mondo Reale, e quindi il tuo spirito non è potuto tornare là! Ma
allora, scusa, come hai fatto poi a tornare a DigiWorld e reincarnarti per
diventare il mio partner?"
Davanti a lei, il suo Digimon, ancora nella sua forma Champion, si schiarì la
gola prima di dare la sua risposta. Per affrontare il Guardromon difettoso,
Candlemon si era trasformato in una creatura umanoide delle stesse dimensioni di
un bambino umano, o forse leggermente inferiori, ogni caratteristica della quale
sembrava esclamare 'mago': quasi tutto il suo corpo era celato da una lunga
veste gialla, di taglia piuttosto ampia, le cui tasche erano chiuse con delle
cerniere lampo che assomigliavano a bocche digriganti, e che presentava altre
due di queste false bocche all'altezza delle ginocchia, sormontate ciascuna da
motivi rossi ovali che davano l'impressione di occhi. Sopra a queste veste,
indossava una giacchetta rossa senza maniche e un ampio mantello viola il cui
interno era decorato di simboli cabalistici in antica lingua di DigiWorld, e le
cui falde, tenute assieme da un fermaglio a forma di teschio all'altezza dello
sterno, celavano la metà inferiore del suo volto. A rendere ulteriormente
misterioso l'aspetto peraltro innocuo di questo Digimon provvedeva un cappello
conico a larghe falde, anch'esso viola, decorato con un altro teschio
stilizzato, da sotto il quale spuntavano ciuffi dei suoi capelli biondo scuro.
In pratica, l'unica caratteristica visibile del suo volto erano due grandi occhi
azzurro cielo che guardavano con intensità in quelli castani di Jun. A
completare l'abbigliamento della creatura, c'erano un paio di guanti beige scuro
e un paio di stivali dello stesso colore, decorati con una falce di luna dorata,
e in una mano teneva una corta bacchetta di legno terminante con una specie di
sole dorato stilizzato, i cui raggi erano delle corte lame ondulate...
Inutile farne ulteriore mistero, a questo punto... sì, il Digimon che
accompagnava Jun nella sua missione era proprio quel Digimon che aveva servito
sotto Myotismon ed era stato da lui ucciso per difendere Gatomon! Si trattava di
Wizardmon, che Jun stessa, assieme a molti altri ragazzi e adulti prigionieri
nella Torre di Tokyo, aveva visto compiere quell'estremo atto di generosità!
All'inizio la ragazza aveva percepito che c'era qualcosa di molto familiare nel
suo Digimon... ma che si trattasse proprio di lui era incredibile!
"E' tutto molto semplice, in realtà..." spiegò Wizardmon, con una voce calma
e profonda che dava un senso di serenità. "Ti ricordi di quando MaloMyotismon,
la nuova forma del mio ex-padrone, si è materializzata nel Mondo Reale tre anni
fa? E' stato quando tuo fratello e i suoi amici vi hanno mostrato per la prima
volta DigiWorld..."
La ragazza dai capelli appuntiti annuì lentamente. "E come farei a
dimenticarmi di quella notte?" rispose, ricordando con un briciolo di terrore
l'ansia che aveva provato quel giorno... quel mostruoso demone cibernetico aveva
minacciato di radere al suolo Tokyo, e solo l'intervento tempestivo di
Imperialdramon Fighter Mode aveva permesso di sconfiggerlo e riportare la pace.
Nè avrebbe mai dimenticato lo stupore, la meraviglia e la felicità che aveva
provato nel vedere per la prima volta (anzi, seconda, se contiamo la prima
venuta di Myotismon...) il Mondo Digitale. "E' stata davvero un'esperienza...
terrificante ed eccitante al tempo stesso! Ma come c'entra l'apparizione di
DigiWorld nel cielo di Odaiba con il fatto che tu sia tornato in vita?"
"C'entra." spiegò pazientemente Wizardmon. "Vedi, in quell'occasione le
barriere che tenevano separati i due mondi si sono aperte... e il mio spirito,
che per tutto quel tempo aveva vagato senza meta per la città che aveva visto la
mia morte, ha potuto tornare a DigiWorld. Lì, tuttavia, anzichè tornare
direttamente al Primary Village, sono stato accolto dal governatore di
DigiWorld, il supremo Azulongmon-sama, che mi ha scelto per essere il partner di
un Digiprescelto quando se ne fosse presentata la necessità. E quando questo è
accaduto... il mio spirito è potuto tornare al Primary Village sotto forma di un
Digi-Tama, che dopo un pò si è schiuso e ha fatto nascere Mokumon, la mia forma
Baby. Da lì, sono poi evoluto in Candlemon e ho cominciato ad aspettare il
momento in cui tu avresti ricevuto il tuo Digivice e saresti arrivata a
DigiWorld... e non ho dovuto nemmeno attendere molto."
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Wizardmon
Tipo: Mago
Attributo: Dati
Livello: Champion
Attacchi: Thunder Ball, Magical Game
Digimon umanoide dotato di notevoli poteri magici ed illusori, che può
disorientare i nemici con dei trucchi, o colpirli con scariche elettriche
proiettate dalla sua bacchetta. E' un Digimon pacifico e dall'animo riflessivo,
che pur servendo Myotismon ha infine preferito onorare la sua amicizia con
Gatomon anche a prezzo della vita.
Jun alzò gli occhi al cielo. "Barriere dimensionali... mondi paralleli...
quando si comincia a parlare di queste cose, io mi ci perdo! Sembrano uscite
dritte dritte da quei fumetti di fantascienza che piacciono tanto a mio
fratello... comunque, Wizardmon, c'era un'altra domanda che ti volevo fare,
sempre se puoi rispondere..."
Il maghetto annuì, senza cambiare espressione. "Fai pure tutte le domande che
vuoi."
"Grazie." rispose Jun, andando poi a pescare con la mano sinistra in una
tasca della sua giacca in jeans. Ne estrasse il medaglione dorato, decorato con
quello strano simbolo, che era apparso in camera sua assieme al Digivice, e lo
mostrò a Wizardmon, ben stretto tra le dita. "Quando ci siamo incontrati, tu mi
hai parlato di questo medaglione... questa Crest, per usare le tue stesse
parole... che dovrebbe permetterti di superare il livello Champion, una volta
che io fossi riuscita a farla brillare..."
"Sì, è così..." rispose Wizardmon, guardando con attenzione il simbolo
dell'infinito racchiuso tra gli angoli di un quadrato che era inciso sulla sua
superficie lucida. "Come tutti i Digiprescelti prima di te, dovrai dare prova
del valore che essa rappresenta, prima che io possa raggiungere le mie forme
evolutive superiori."
Jun annuì. "Capisco... ma giusto per sapermi regolare, mi sapresti dire che
virtù è rappresentata dalla mia Crest?" chiese.
Wizardmon strinse gli occhi, scrutando con attenzione lo strano simbolo, poi
diede la sua risposta. "Hmmm... molto interessante... allora, Jun, quella Crest
che tu tieni in mano è stata creata soltanto di recente da Azulongmon-sama. Le
otto Crest originali erano quelle del Coraggio, dell'Amore, dell'Amicizia, della
Conoscenza, della Sincerità, dell'Affidabilità, della Speranza e della Luce. Più
di recente, a queste si sono aggiunte quelle della Bontà, della Giustizia,
dell'Adattabilità, della Vitalità e della Fermezza... e quella che tu stringi in
mano in questo momento è quella della Libertà. Non escluderei, comunque, che
Azulongmon-sama abbia intenzione di crearne altre..." rispose.
Ritirando il braccio verso di sè, Jun guardò a sua volta il simbolo inciso
sulla sua Crest. "Capisco..." assentì, riprendendo nel contempo a riflettere tra
sè. "E così, questa sarebbe la Crest della Libertà, eh? Beh, ora che la
guardo bene e so di cosa si tratta, devo dire che questo simbolo dava un
indizio... un simbolo di infinito... e questo quadrato dai lati interrotti
potrebbe essere visto come un limite che viene infranto... ovviamente, potrebbe
anche essere solo la mia fervida immaginazione..." pensò. Ora, però, si
presentava un altro problema... che cosa avrebbe dovuto fare Jun, esattamente,
per far brillare la sua Crest? Non aveva la più pallida idea di dove
iniziare...
"Purtroppo, non so neanch'io come si faccia a far brillare una Crest..."
spiegò Wizardmon, come se le avesse letto nel pensiero (e Jun non si sarebbe
stupita se fosse stato davvero così). "Deve essere il Digiprescelto, con le sue
sole forze, a capire come fare... e c'è sempre più di un modo per ottenere
questo risultato."
"D'accordo..." ribattè Jun in un sospiro. Era appena arrivata nel Mondo
Digitale e già le stavano piovendo addosso una miriade di questioni... e quando
la ragazza riflettè che suo fratello e i suoi amici erano già passati per questa
cosa, si chiese come avevano fatto.
Ripensare a Daisuke, tuttavia, fece ritornare in mente alla primogenita della
famiglia Motomiya un altro particolare: che sarebbe successo, a casa, quando i
suoi genitori fossero tornati e non l'avessero trovata? Sicuramente si sarebbero
spaventati, e si sarebbero chiesti dov'era finita... e probabilmente non ci
avrebbero neanche messo così tanto tempo a scoprire che si trovava a DigiWorld!
Jun maledisse la propria sbadataggine: se ci avesse pensato prima, avrebbe
scritto un bigliettino, o lasciato un comunicato... è che aveva sperato di
sbrigarsela in poco tempo, ma così non era stato... Sperava solo di riuscire a
trovare qualche modo per comunicare con il Mondo Reale, prima che i signori
Motomiya tornassero a casa. Dopotutto, quel Gennai non ci era pure riuscito, tre
anni prima, in quella famosa occasione alla baia di Tokyo?
I pensieri di Jun furono interrotti improvvisamente quando la sirena
dell'allarme assalì nuovamente i suoi timpani, facendole stringere i denti per
il fracasso, e diverse luci rosse si accesero tutt'attorno, gettando degli
inquietanti bagliori scarlatti sui macchinari, e su lei, Wizardmon e Andromon.
Il giovane Digimon mago si girò di scatto, guardandosi attorno per cercare di
capire da dove provenisse il pericolo. Jun scattò in piedi, si rimise la Crest
in tasca e afferrò il suo D-3, chiedendosi che altro stesse accadendo. Andromon,
che fino a quel momento era stato intento al suo lavoro e non aveva detto una
parola, alzò lentamente la testa dalla sua console e guardò la mappa
tridimensionale del settore che troneggiava sullo schermo davanti a lui. Su di
esso, in un angolo in basso alla sua sinistra, si erano illuminati due puntini
luminosi rossi, immediatamente visibili sullo sfondo azzurro e sulla
raffigurazione 3D in wireframe bianco della città-fabbrica che brillavano sul
grande monitor.
"A-Andromon!" esclamò Jun, muovendo qualche passo verso il gigantesco robot.
"Che sta succedendo? C'è un altro Guardromon che ci ha scambiato per
intrusi?"
L'androide attese di immagazzinare i dati che gli provenivano dall'immenso
sistema computerizzato prima di dare la risposta...
"Negativo." squillò la sua voce atona. "Rilevato accesso
a questo settore tramite Digiport non autorizzato. Sospetta intrusione di un
membro del gruppo conosciuto come 'Alias-3'. Memoria, chiedo una scansione
dettagliata della zona."
"Gli... Alias-3?" mormorò Jun, non senza un briciolo di
paura. Non erano loro il pericoloso gruppo di Digiprescelti oscuri che stava
terrorizzando DigiWorld, e di cui Daisuke le aveva parlato per sommi capi? Se
era così, riflettè la ragazza con un brivido gelido che le correva lungo la
spina dorsale, allora sì che era nei guai... i Digiprescelti, esperti com'erano,
avevano avuto problemi a respingerli... e allora lei che era alle prime armi
come se la sarebbe potuta cavare nel caso quel branco di teppistelli l'avesse
attaccata? Notò in quel momento che anche Wizardmon, al suo fianco, stava dando
qualche impercettibile segno di inquietudine: i suoi occhi erano serrati, e la
sua presa sulla bacchetta magica si era fatta più rigida.
Nel frattempo, sul monitor davanti al quale Andromon
lavorava, era apparsa una linea rossa che andava su e giù con lentezza quasi
inquietante, mimetizzandosi a tratti con la luce emessa dai sistemi di allarme.
Il sistema di sorveglianza automatizzato della città-fabbrica, intuì Jun, stava
probabilmente passando in rassegna l'intero complesso, in cerca degli elementi
estranei. Dopo qualche secondo, ricevuti i dati che Andromon aveva richiesto, il
mainframe mostrò a pieno schermo un'immagine presa dalle vicinanze della città:
appena fuori dalle mura, su una piccola collinetta di roccia, era apparso un
ragazzo dai capelli bianchi e spettinati, con addosso una giacca bianca su
maglietta nera, con un simbolo della pace disegnato sulle spalle; una sciarpa
rossa legata attorno al collo, i cui lembi ondeggiavano liberamente nel vento;
lunghi pantaloni bianchi con scarpe nere... e un paio di occhi azzurri
inumanamente gelidi, che osservavano la città-fabbrica con gioia feroce! Teneva
una mano in tasca, mentre con l'altra reggeva con noncuranza una versione nera
come la pece del D-3 blu di Jun, dal cui schermo provenivano raggi di pura
oscurità!
Pur non essendoci audio, Jun e Wizardmon videro
chiaramente le labbra del misterioso ragazzo che si muovevano, e qualcosa in
quell'espressione dura e implacabile fece loro intuire che aveva dato un ordine.
Un istante dopo, la luce nera che usciva dallo schermo del D-3 oscuro si
solidificò letteralmente a pochi metri dal ragazzo, trasformandosi in una
mostruosa versione azzurra di MetalGreymon, completa di braccio meccanico dai
lunghi artigli, elmetto e impianti cibernetici, ma le cui squame, che avrebbero
dovuto essere arancioni, erano invece azzurre. Il gigantesco rettile gettò
indietro la testa e proruppe in un ruggito tremendo che invase la stanza di
controllo dagli altoparlanti del mainframe, costringendo Jun e Wizardmon a
tapparsi le orecchie con una smorfia di dolore. Subito dopo, sogghignando
crudelmente, il ragazzo dai capelli bianchi abbaiò un altro ordine, e il
BlackMetalGreymon aprì uno scomparimento sul proprio torace, rivelando un paio
di bocche lanciamissili dalle quali sparò due lunghi proiettili grigi il cui
muso era decorato con un volto sghignazzante. Sullo schermo della sala di
controllo, Jun vide i letali missili volare verso le mura della città con un
sibilo snervante...
KA-BOOOOOM!!!!
...per poi esplodere nell'impatto con il loro bersaglio,
riempiendo la sala controllo di un boato assordante al quale solo Andromon
riusciva a restare indifferente. Quando il fumo dell'esplosione si diradò, tutti
i presenti poterono vedere l'enorme squarcio che i due missili avevano aperto
nella muraglia, abbastanza grande da permettere al terribile Digimon di entrare
ed attaccare! Dietro BlackMetalGreymon, il ragazzo dai capelli bianchi rise, un
altro di quei suoi sorrisi pieni di veleno, e si avvicinò con tutta calma al suo
partner, che come un cagnolino obbediente si inchinò e lo raccolse,
permettendogli di salire sulla sua spalla. Il BlackMetalGreymon mostrava una
considerazione e una cura verso il suo partner che pareva fuori luogo, in una
creatura dall'aspetto così feroce...
"Confermata presenza nemica." esordì Andromon, affermando
l'ovvio. "Soggetti identificati come Neo Saiba, membro degli Alias-3, e
BlackMetalGreymon, Digimon di livello Ultimate e origini sconosciute. Stato di
allerta di primo grado. Attivare ogni linea di difesa del complesso. A tutte le
unità, preararsi a respingere l'assalto." Detto questo, il gigantesco robot si
staccò dal mainframe e iniziò a marciare, a passo costante e cadenzato, verso
l'ascensore che aveva portato Jun e il suo partner: era deciso ad unirsi alla
lotta, e tutto lasciava credere che anche il suo aiuto sarebbe stato
necessario...
Jun, nel frattempo, era rimasta come ipnotizzata a
guardare lo schermo, non riuscendo a credere che quello fosse l'avversario che
si trovava ad affrontare... già così, ad una prima vista, pareva un avversario
di tutto rispetto, e in più, da quanto aveva detto Andromon, era un Digimon di
livello superiore a quello di Wizardmon... e lei doveva affrontarlo così,
contando soltanto su quel briciolo di esperienza che aveva fatto contro quel
Guardromon difettoso? E il pensiero più terrificante... era che non poteva
evitare lo scontro! Non aveva motivo infatti di credere che presto o tardi, quel
pazzo scatenato dai capelli bianchi e il suo Digimon non avrebbero attaccato
anche la torre di controllo, visto che era l'edificio più importante dell'intero
complesso!
Una sensazione sgradevole, che Jun riconobbe subito come
paura, le fece irrigidire le articolazioni, e le dita delle sue mani si
strinsero convulsamente sul suo D-3. La ragazza era stata colta dalla paura al
pensiero di dover affrontare fin da subito un combattimento così impegnativo...
lei non era in grado di farlo, ora se ne rendeva conto! All'inizio, viaggiare
per DigiWorld le era sembrata un'esperienza incredibile ed eccitante, ma ora,
alla prova dei fatti... tutte quelle folli avventure nelle quali suo fratello e
gli altri si andavano a ficcare... e che comportavano quasi sempre affrontare
mostri come quello o anche peggiori... lei non era tagliata per certe cose! E la
cosa che le faceva più paura... era che non c'era nessuno dei Digiprescelti a
combattere al suo fianco! Forse, se fosse stato così, si sarebbe sentita un pò
più sicura... ma da sola, che poteva fare contro un colosso del calibro di
BlackMetalGreymon?
"Jun!" si sentì chiamare dalla voce di Wizardmon.
"Dobbiamo andare anche noi..."
"A-aspetta... aspetta un momento..." rispose lei, con
esitazione. I suoi occhi fissavano, con ansia sempre crescente,
BlackMetalGreymon che cominciava ad avanzare a grandi passi sulle strade della
città-fabbrica, assolutamente indifferente ai missili che i primi Guardromon gli
scagliavano contro. "Non... non vorrai mica tornare là sotto... e affrontare
quell'ammasso di muscoli e ferraglia, vero? Noi... non... non siamo all'altezza
di quella... cosa!"
Wizardmon alzò lo sguardo verso la sua partner, e vide la
sua espressione spaventata. E, doveva ammetterlo, la comprendeva perfettamente:
chiunque altro, al suo posto, si sarebbe probabilmente comportato allo stesso
modo... e nessun altro dei Digiprescelti, che lui sapesse, era mai stato
costretto ad affrontare un Ultimate così presto nella sua carriera. Era venuto
il momento di farle da supporto e darle coraggio...
"Ascoltami, Jun..." iniziò, con tutta calma. "Sì, è
vero... la forza di questo avversario è decisamente superiore rispetto al
Guardromon di poco fa. Però, ricordati che non lo affronterai da sola...
innanzitutto, ci sarò io al tuo fianco... ed essendo il tuo partner, posso
garantirti che farò l'impossibile per proteggerti. E poi, osserva bene lo
schermo... e dimmi, sei davvero convinta che sarai da sola ad affrontare quel
bestione?"
Così dicendo, Wizardmon puntò la sua bacchetta verso lo
schermo, che stava mostrando la battaglia tra i Guardromon difensori e il
Digimon di Neo. BlackMetalGreymon continuava ad avanzare indisturbato, e i
missili che continuavano a schiantarsi sul suo corpo e vi esplodevano contro non
sembravano altro che nugoli di mosche, fastidiose ma assolutamente incapaci di
infliggere veri danni. Con ampie spazzate sferrate con il braccio munito di
artigli, il tirannosauro cibernetico spazzava via i Guardromon, gettandoli di
lato con la stessa facilità con cui un essere umano caccia via un insetto che
gli ronza attorno.
Tuttavia, i guardiani robotici della città-fabbrica non
sembravano intenzionati a mollare, e per ognuno di essi che veniva sconfitto, un
altro provvedeva immediatamente a prenderne il posto, rafforzato da altri gruppi
che arrivavano dalle altre zone, e da sistemi di difesa automatica che
bersagliavano BlackMetalGreymon di raggi laser. Il Digimon artificiale, ad un
certo punto, fu costretto ad indietreggiare e a chiudersi in difesa per
resistere alla tempesta di attacchi che gli arrivava addosso da tutte le parti,
e questo fece chiaramente irritare il suo 'padrone', la cui espressione
trionfante si tramutò ben presto in un cipiglio severo.
"BlackMetalGreymon!" si sentì la voce del ragazzo dai
capelli bianchi, quasi del tutto coperta dal rumore della battaglia e ridotta,
al momento di giungere alle orecchie di Jun e Wizardmon, in un sussurro
indistinto. "Ti ho forse detto che potevi fermarti? Vai avanti, e schiaccia
questi ammassi di ferraglia, se vuoi davvero essermi utile... perchè è questo
che vuoi, non è vero, BlackMetalGreymon?" La rabbia che si leggeva nei suoi
occhi color ghiaccio, dapprima in parte mitigata dal sorriso malefico, dipinse
l'intero volto del ragazzo, rendendolo ancora più minaccioso di prima...
Il dinosauro robotico, che si era fermato in mezzo alla
strada e aveva alzato il braccio meccanico davanti a sè per parare le raffiche
di colpi, sembrò come rinvigorito da queste parole e, senza badare minimamente
alla propria incolumità, si scagliò verso un gruppo di Guardromon che stava
dritto di fronte a lui e cercava in qualche modo di sbarrargli la strada. Prima
che i goffi robot potessero prendere la mira e lanciare un'altra salva di
missili, BlackMetalGreymon li colpì con un potente diretto che li fece cadere
tutti come tanti birilli, poi aprì nuovamente il pettorale e scagliò un altro
paio di missili-squalo, questa volta ringhiando a squarciagola il nome
dell'attacco.
"Se posso essere utile a Neo-sama... allora lo farò! Giga Destroyer!" ruggì BlackMetalGreymon, dirigendo i
proiettili verso un altro squadrone di Guardromon che stava arrivando in quel
momento. I robot guardiani fecero appena in tempo a fermarsi, prima che
l'attacco del Digimon artificiale li raggiungesse, cancellando alcuni di loro in
una tremenda esplosione, che lasciò un largo cratere fumante sulla strada
asfaltata, e scagliando i superstiti qua e là, seriamente danneggiati. Era una
scena davvero impressionante, e Jun era convinta che la cosa più sconvolgente
fosse non tanto il combattimento in sè... quanto la rabbia e il tono di crudeltà
con cui il ragazzo dai capelli bianchi, quello che BlackMetalGreymon aveva
chiamato Neo, aveva dato l'ordine al suo Digimon: come se non gli importasse
nulla delle conseguenze di ciò che faceva... e del fatto che gli ordini che dava
erano di distruggere altri Digimon!
"Tutti quei Guardromon..." spiegò Wizardmon, guardando
tristemente il cratere lasciato dall'esplosione del Giga Destroyer. "...sanno
bene di non potere nulla contro quel BlackMetalGreymon singolarmente... ed è per
questo che sono così tanti, per potersi supportare a vicenda in caso si
verifichi un'emergenza come quella di adesso. Stanno combattendo tutti... perchè
sanno bene che uno solo in più o in meno può fare la differenza."
La paura iniziò gradualmente a svanire dal volto di Jun,
sostituita da un'espressione prima riflessiva... poi seria e determinata. Quella
specie di lucertolone corazzato e il suo padroncino avevano tutta l'intenzione
di devastare la città, per motivi che le sfuggivano, ma che sicuramente non le
sarebbero piaciuti... e tutti quei Guardromon, e poco fa anche Andromon, si
erano messi assieme per fermarlo. Il che voleva dire che anche lei e il suo
compagno avevano la loro parte da giocare in quella partita...
"Io..." iniziò a dire la ragazza dai capelli appuntiti,
muovendo i polpastrelli sulla superficie del suo D-3. "Io sono stata chiamata
qui a DigiWorld così, all'improvviso... senza neanche avere una chiara idea di
cosa stesse accadendo... e non nascondo di avere paura... molta paura... però,
ora mi sto rendendo conto che ci sono cose che devo fare perchè sono mia
responsabilità..." Poi, cambiando improvvisamente tono e assumendo
un'espressione a metà tra il divertito e lo sconvolto, proseguì: "Hehehee...
cavolo, adesso mi metto a parlare come chissà quale maestra di vita! Io fino a
poco tempo fa ero una comunissima ragazza di città che andava dietro agli idoli
del J-Pop e litigava con suo fratello per i turni in cui usare il bagno! Chi
l'avrebbe mai immaginato che un giorno sarei dovuta essere io l'eroina della
situazione?"
Wizardmon chiuse gli occhi, e Jun riuscì a percepire che
stava sorridendo dietro le falde del suo mantello. "La vita sa essere
imprevedibile, Jun... se c'è una cosa che ho imparato nei miei numerosi viaggi
per DigiWorld, è questa..."
"Un giorno mi dovrai raccontare di questi tuoi viaggi..."
rispose la ragazza. "Comunque, per tornare a quello che volevo dire... va bene,
Wizardmon... farò anch'io la mia parte! Solo, ti avverto che non ti garantisco
chissà quali risultati... sei sicuro di volerti fidare di me in una situazione
così delicata?"
Il giovane mago annuì, comprendendo come si sentiva la
sua partner. "Tu non ti preoccupare per me, Jun... non è la prima volta che
combatto, e in qualche modo riuscirò a tenere testa a quel Digimon. E... sì, io
mi fido di te, perchè anche se ci conosciamo solo da poche ore, tu mi hai già
dato la certezza di essere una ragazza che merita fiducia. Ora forza, Jun...
scendiamo e andiamo a dare man forte ad Andromon!"
"Bene, Jun... questo è lo spirito giusto." rispose
Wizardmon, mantenendo la sua aria tranquilla, ma addolcendo un pò quello sguardo
serio...
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Intanto, nella casa di Gennai, che i Digiprescelti
usavano come loro quartier generale, il gruppo dei ragazzi più grandi e degli
internazionali era riunito di fronte al mainframe, e stava osservando con
attenzione le mosse che le spie rosse luccicanti sullo schermo, ognuna
rappresentante un membro degli Alias-3 assieme al rispettivo Digimon, facevano.
Erano passati diversi minuti da quando i quattro Digiprescelti oscuri erano
stati rilevati, e fino a quel momento nessuno aveva cercato di fare la prima
mossa. E alcuni dei Digiprescelti più impazienti, come la piccola Rosa,
cominciando già a dare qualche segno di inquietudine, mentre Gennai, Tentomon e
Koushiro lavoravano febbrilmente alle console per cercare di sapere qualcosa di
più sui movimenti del gruppo di Digiprescelti oscuri.
"Insomma, sarà passato già un quarto d'ora, e ancora noi
siamo qui seduti a girare i pollici!" esclamò la bambina messicana. "Nel
frattempo, chissà quelli cosa avranno avuto il tempo di combinare! Io dico che,
trappola o non trappola, non possiamo restarcene qui ancora! Dobbiamo prendere
un Digiport, raggiungere i settori in cui si trovano, e dare loro la lezione che
meritano!"
"Per favore, Rosa... l'ultima cosa che ci serve in questo
momento è perdere la testa!" ci pensò Derek a frenare i suoi eccessivi
entusiasmi. "Se si sono sparpagliati così, invece che attaccare tutti un unico
settore... era perchè volevano costringere anche noi a combattere disuniti, non
ti sembra logico?"
"Però..." cercò di protestare Rosa, pur rendendosi conto
che il Digiprescelto australiano aveva la sua brava parte di ragione. Non c'era
niente da fare, lei era fatta così, non riusciva a starsene calma mentre c'era
un pericolo incombente su di lei e sui suoi amici. "Però... se non interveniamo,
c'è il rischio che provochino altri danni... e facciano del male ad altri
Digimon... non volete impedirglielo anche ustedes?"
"Certo che lo vogliamo..." rispose Leomon. "Ma cadere in
una trappola ed essere spazzati via non aiuterà nessuno... adesso il venerabile
Gennai, Koushiro e Tentomon stanno cercando di visualizzare le zone sotto
attacco, e quali degli Alias-3 ne sono responsabili... se davvero finiremo con
il dover disperderci, sapere chi dovremo affrontare ci darà un minimo di
vantaggio, visto che sapremo già cosa aspettarci, e quali del nostro gruppo
potranno intervenire con maggiori possibilità di successo!"
"E mi sembra che non dovremo neanche aspettare tanto per
saperlo!" esclamò Taichi, alzando lo sguardo verso i monitor dove stavano
apparendo delle visualizzazioni dei settori nei quali i Digiprescelti di Daemon
erano apparsi. "Guardate, hanno stabilito un contatto!"
"Sì, Taichi-san, ce l'abbiamo fatta!" gli rispose il
piccolo genio dai capelli rossi, guardando in alto a sua volta. "Sembra che il
capo del gruppetto, quel tale Neo Saiba, stia attaccando la città-fabbrica di
Andromon con quel suo BlackMetalGreymon... e finora, nessuno dei difensori è
riuscito ad opporre resistenza." Come a confermare le sue parole, una delle
quattro immagini apparse sullo schermo si ingrandì, mostrando lo squarcio che i
missili di BlackMetalGreymon avevano scavato nel muro di cinta del grande
complesso automatizzato.
Yamato corrugò la fronte. Il fatto che Neo avesse scelto
di continuare a percorrere la via della violenza insensata lo riempiva di rabbia
e al tempo stesso di dispiacere... "Allora hai proprio
deciso, Neo... hai deciso di continuare a portare scompiglio a DigiWorld. Cosa
direbbe tua sorella se ti vedesse mentre fai tutto questo, eh? Me lo sapresti
dire?" pensò, giurando a sè stesso che avrebbe fatto ragionare quel tipo
anche a pugni, se necessario...
"Mari e il suo Weedmon, ora Eaglemon, sono apparsi nel
settore del parco di divertimenti WonderSwan... Al momento non hanno attaccato
nessuno, ma temo che la situazione potrebbe cambiare da un momento all'altro..."
continuò Gennai, osservando lo schermo. Un'altra finestra aumentò di dimensioni,
mostrando il gigantesco Eaglemon, il Digimon alato dalla corazza dorata e simile
ad un grifone, che sorvolava minacciosamente le attrazioni del parco, con Mari
in piedi sulla schiena che se ne stava là ed osservava con aria di superiorità i
Digimon che fuggivano verso le uscite del parco. Ad ogni volteggio, Eaglemon
scendeva sempre di più verso le attrazioni, ed ogni suo passaggio scatenava un
violento colpo di vento e proiettava un'ombra minacciosa sull'altrimenti allegro
parco giochi.
Questa volta, fu Sora ad avere una reazione alla vista di
quel posto... lo conosceva bene, visto che era stato lì che lei, sei anni prima,
aveva impedito a DemiDevimon di portare a termine il suo piano per far
allontanare Takeru e Tokomon...
"Hideto e i suoi Digimon, che ora sono anch'essi a
livello Mega, stanno attaccando..." proseguì Koushiro, stringendo gli occhi come
se non riuscisse a credere che il posto fosse davvero quello. "...non posso
crederci... ragazzi, quello è esattamente il luogo dove sorgeva la Spiral
Mountain all'epoca dei Dark Masters!"
"Sono sempre più convinto che questi Alias-3 non stiano
scegliendo a caso i luoghi dove attaccare..." commentò Tentomon. "In questa
ocasione, si stanno concentrando su luoghi che hanno significato delle tappe
importanti nel nostro viaggio a DigiWorld. Anche se mi domando quale sia il
senso... Ah, e quel ragazzo mascherato di nome Sigma, assieme al suo Digimon
Murmuxmon, si trova proprio sulla costa dell'isola di File, dove vi abbiamo
incontrato per la prima volta!"
Koushiro storse il naso alla menzione del Digiprescelto
mascherato. In quel momento, per un istante, gli tornarono in mente le parole
che Sigma aveva detto tempo prima, mentre lui e i suoi compagni si ritiravano
dal loro primo incontro con i ragazzi. Sigma aveva detto, in maniera piuttosto
sibillina, che lui e Koushiro erano molto simili, e il Digiprescelto della
Conoscenza continuava a chiedersi il senso di queste parole... lui non pensava
di avere nulla a che spartire con un gruppo di bulletti che spargevano il
terrore per DigiWorld. Forse quel Sigma si stava riferendo a qualche motivo più
profondo che stava dietro le sue azioni? Koushiro sapeva bene che non sempre le
cose sono quello che sembrano... ed era curioso di porre qualche domanda a
Sigma, quando si fosse incontrato con lui un'altra volta...
"Gli Alias-3 e il loro capo stanno facendo la stessa cosa
che fanno di solito... devastano le zone nelle quali emergono, poi se ne vanno
rapidamente come sono venuti. Temo che a questo punto sia inevitabile
intervenire..." disse Gennai, osservando cupamente le immagini che scorrevano
sul maxischermo. Su ognuna delle finestre, erano visibili i Digimon dei
prescelti oscuri che, come era loro abitudine, stavano sfogando la loro frenesia
distruttiva su tutto ciò che stava loro attorno, trasformando porzioni di
DigiWorld sempre più vaste in terra bruciata. Sulla schermata in alto a destra,
il BlackMetalGarurumon di Hideto aveva appena usato il suo Cocytus Breath su una
formazione di rocce, che vennero ricoperte da una spessa coltre di ghiaccio. Il
lupo nero colpì poi le rocce con una spallata, mandandole in frantumi, gettò
indietro la testa e proruppe in un fragoroso ululato, mentre nel cielo
rannuvolato sopra di lui, ChaosWarGreymon si divertiva a scagliare il suo Terra
Chaos in giro. Ogni volta la gigantesca sfera di energia rossa e blu colpiva il
terreno, scatenava una tremenda esplosione, che proiettava inquietanti bagliori
tutt'attorno, e disperdeva nell'aria innumerevoli frammenti rocciosi. Il loro
partner umano osservava la scena da una posizione sicura sulla vetta di una
scogliera, mantenendo un'espressione distaccata e sofferente al tempo stesso.
Yamato immaginava che cosa doveva pensare quel ragazzo in quel momento... non
era lì di sua spontanea volontà, ma solo perchè Neo lo aveva manipolato,
sfruttando il suo senso di colpa per l'incidente di Rei, e ce l'aveva tirato per
i capelli.
Taichi iniziò a pensare alla situazione. Gennai aveva
ragione, l'unica opzione era intervenire, prima che quei quattro teppisti
rovinassero ulteriormente DigiWorld. Trappola o non trappola. Ora, bisognava
pensare a come dividere il gruppo (cosa inevitabile, in quella situazione...) in
modo da fronteggiare al meglio di Alias-3...
"Yamato-kun..." propose Taichi, tenendo lo sguardo fisso
sul monitor dove ChaosWarGreymon e BlackMetalGarurumon continuavano la loro
opera di distruzione. "Forse è meglio che andiamo noi due nella zona della
Spiral Mountain... Agumon, Gabumon, è probabile che ci sarà bisogno di Omnimon
per questa situazione... ve la sentite di evolvere un'altra volta, dopo tutto
questo tempo di inattività?"
"Mi sembra una domanda scontata, Taichi!" rispose il
piccolo dinosauro, sbattendosi il pugno sulla zampina anteriore. "Sarà passato
un pò di tempo dall'ultima volta, ma ti assicuro che non siamo per niente
arrugginiti!"
Anche il piccolo rettile travestito da cane si disse
pronto, annuendo energicamente un paio di volte. "Sì, sono d'accordo anch'io.
Magari, senza Neo che gli alita sul collo, Hideto sarà più propenso a discutere
con voi... mentre noi tratteniamo i suoi Digimon!"
"Spero anch'io che vada così, Gabumon..." rispose Yamato.
"E per quanto riguarda gli altri Alias-3... ne abbiamo due con Digimon di
livello Mega, e uno con un Ultimate. Forse è meglio che Sora-san e Jyou-san si
occupino di Mari e Sigma, considerando dove si trovano in questo momento, e le
tipologie di Digimon che quei due possiedono..." Sentendo i loro nomi, i
Digiprescelti dell'Amore e dell'Affidabilità annuirono.
"Ricevuto!" replicò Biyomon.
"Ottimo!" commentò Gomamon, evidentemente eccitato
all'idea di affrontare di nuovo i nemici di DigiWorld. "Questa è la mia
occasione di mostrare al signorino in maschera la forza di Plesiomon... e
vediamo se ha previsto anche quella!"
"Io consiglierei attenzione, Gomamon." rispose Koushiro,
rubando inconsapevolmente le parole di bocca a Jyou. "Forse Sigma non conosce la
tua forma Mega, ma è comunque un individuo intelligente e agile di pensiero.
Stai in guardia, perchè sono convinto che, anche di fronte a situazioni
impreviste, sia uno che sa improvvisare."
Jyou accolse le parole del rossino con un cenno
affermativo.
"Mimi-san, Koushiro-san, Palmon, Tentomon..." proseguì
Taichi, rivolgendosi ai due del gruppo originale che fino aquel momento non
avevano ricevuto mansioni. "Voi due accompagnate Sora-chan e Jyou-san. I vostri
Digimon mi sembrano indicati a combattere contro quelli di Mari e Sigma. Ma mi
raccomando, state attenti, e cercate di non strafare! Limitatevi a fare da
supporto."
"D'accordo!" risposero in coro Mimi e Palmon, per quanto
il piccolo Digimon vegetale fosse un pò deluso dal fatto di dover restare in
retroguardia. Se solo avesse potuto evolvere in forma Mega, riflettè, avrebbe
potuto essere più utile, e dare al gruppo un maggior vantaggio... oh, beh,
bisognava fare con quello che c'era...
Da parte sua, pur non dandolo a vedere, Koushiro era
segretamente compiaciuto del fatto che a lui e a Tentomon fosse stato dato il
compito di aiutare Jyou e Gomamon ad affrontare Sigma e Murmuxmon... e il buffo
Digimon simile ad una coccinella intuì subito quali erano i pensieri del suo
partner.
"Hey, Koushiro..." gli chiese. "Scommetto quello che vuoi
che vorresti porre qualche domandina a quel ragazzo in maschera. Non è
così?"
Il ragazzo dai capelli rossi annuì. "Sì, Tentomon. Vorrei
chiedergli cosa voleva dire quando ha affermato che lui ed io siamo molto
simili... e provare a convincerlo a gettare le armi senza dover ricorrere alla
violenza." rispose, riprendendo a pensare a quella strana frase, e
interrompendosi prima di disperdersi troppo.
"Ovviamente, sempre che quello non decida di sparare
prima, e pensare poi..." ironizzò Gomamon, cercando ancora una volta di
sdrammatizzare la situazione con una delle sue battute.
I quattro Digiprescelti internazionali e i loro Digimon
si rivolsero ai loro colleghi giapponesi. "Quindi, a noi tocca sistemare il
tizio dai capelli bianchi, giusto?" chiese Crabmon. "Beh, a me non va male come
idea... con quattro Ultimate contro uno, almeno un pò di vantaggio ce
l'avremo."
"E' quello che spero anch'io, ma non si sa mai..."
commentò Michael, scambiandosi uno sguardo di intesa con Betamon. "Quel
BlackMetalGreymon che Neo si porta dietro è forte, e combatte con molta
determinazione. Io e Betamon lo abbiamo già affrontato una volta..."
"Hmph..." mormorò il Digimon simile ad un girino,
grattandosi la fronte con una zampina anteriore. "Accidenti, se me ne ricordo...
mi ha lasciato segni ovunque, quell'ossesso... comunque, ragazzi, che devono
fare allora Leomon, Ogremon e Piximon?" Mentre faceva questa domanda, Betamon
rivolse lo sguardo ai due amici-rivali e al folletto rosa che ascoltavano i loro
discorsi, un pò in disparte rispetto al resto del gruppo. Fu proprio Piximon a
dare una risposta a questa domanda.
"E' meglio se qualcuno rimane qui, a fare da supporto in
caso di emergenza." disse, rivolgendo uno sguardo anche a Leomon e Ogremon. Il
valoroso guerriero-leone
si disse d'accordo, mentre l'orco dalla pelle verde, pur
non facendo obiezioni direttamente, borbottò qualcosa tra sè riguardo il fatto
che la parte divertente toccava sempre agli altri...
"Quello che dice Piximon è sensato." lo redarguì Leomon.
"Ti ricordo che gli Alias-3 agiscono senz'altro dietro le direttive di qualcun
altro, e se questo qualcuno decidesse di attaccare mentre i Digiprescelti sono
ancora impegnati, saremmo noi a dover intervenire."
"D'accordo, ragazzi..." rispose Gennai, digitando alcune
stringhe di comando sullo schermo del mainframe. "Ora vi do le coordinate dei
settori in cui gli Alias-3 si trovano, e vi apro dei Digiport... voi cercate di
fermarli e mi raccomando, tornate sani e salvi!"
"Non ti preoccupare, Gennai-san!" rispose Sora, tirando
fuori il suo Digivice e facendo un occhiolino ala guida di DigiWorld. "Entrambe
queste cose rientrano nei nostri piani a breve termine!"
Mentre, nel Mondo Digitale, fervevano i preparativi per
andare ad accogliere gli Alias-3 e fermare il loro tentativo di invasione, i
Digiprescelti piu' giovani, nel bel mezzo del Dark Ocean, si stavano
organizzando per quella che, loro speravano, sarebbe stata l'ultima parte della
loro spedizione... e in quel momento, accompagnati da alcuni dei Divermon grigi
e con i Digimon evoluti nuovamente a livello Armour, erano su una spiaggia
grigia ad alcune centinaia di metri di distanza dal faro. Stavano, non senza un
po' di fatica a causa dell'aria pesante e soffocante del luogo, trascinando
sulla sabbia dei tronchi di freddo legno del colore e della consistenza del
piombo, e li stavano disponendo parallelamente l'uno all'altro, per poi legarli
assieme e costruire una sorta di zattera.
"Ancora un po'... un po' piu' a destra... perfetto, va
bene cosi'!" esclamo' Ken, portando l'ultimo tronco con l'aiuto di Takeru,
Pegasusmon e Pucchiemon. Con un sospiro di sollievo, i quattro mollarono il
pesante tronco, che precedentemente i Digimon avevano pensato a ricavare da uno
dei tristi alberi la' attorno, e lo appoggiarono vicino alla zattera quasi
completata, per poi farlo rotolare al suo fianco. Immediatamente, tre dei
Divermon si misero al lavoro, armati di corde e di un'alacrita' e desiderio di
fare che da molto tempo erano a loro estranei, e legarono l'ultimo tronco
all'imbarcazione improvvisata che i Digiprescelti avrebbero usato per
raggiungere il palazzo del loro terribile nemico, Dragomon!
"Dragomon-sama vive in un orribile palazzo di corallo
grigio che sorge su una grande isola nel bel mezzo della acque..." aveva
spiegato loro un Divermon quando i ragazzi avevano reiterato la loro richiesta
di sapere come potessero fare a salvare Hikari. "L'unico modo in cui potrete
raggiungerlo sarebbe di usare un'imbarcazione, o cose del genere... tentare di
volare fin li' e' fuori discussione, ci sono fin troppi Digimon malvagi che
pattugliano i cieli, e non riuscireste comunque ad atterrare sul Palazzo delle
Acque senza essere individuati dai Divermon guardiani..."
"Un'imbarcazione, eh?" aveva chiesto Daisuke. "Hmm...
beh, si', l'idea potrebbe essere molto valida, ma presenta un piccolo
problema... il fatto che noi non abbiamo la piu' pallida idea di come
procurarcela, in un posto come questo! Voglio dire, non credo che siano molti
gli abitanti del Dark Ocean che viaggiano in traghetto, o abbiano una barca a
remi..."
Veemon aveva sghignazzato, divertito dalla battuta
sarcastica del suo partner, ma Miyako non aveva gradito altrettanto, e aveva
rivolto all'amico-rivale un'occhiataccia obliqua. Tuttavia, i Divermon
sembravano aver apprezzato il senso dello humour del leader con gli occhialoni,
e avevano fatto una breve risatina gutturale che alle orecchie dei Digiprescelti
era suonata come una versione piu' bassa e piu' cupa del rumore di una
mitragliatrice.
"Si', quello che dice il vostro amico e' vero..." aveva
detto il Divermon con la cicatrice sull'occhio. "Non e' facile trovare
un'imbarcazione in grado di attraversare il Dark Ocean e portarvi al Palazzo
delle Acque... e tuttavia, forse noi potremmo aiutarvi a crearne una...
consideratelo... il nostro modo di sdebitarci per quello che avete fatto per
noi..." L'ultima parte della frase venne scandita con un vigore decisamente
maggiore rispetto a quello che Daisuke era abituato a sentire dai piccoli
Digimon-pesce, e pareva esserci addirittura un accenno di entusiasmo...
...e tutto il resto era ormai storia: i Digiprescelti,
guidati da alcuni dei Divermon, erano arrivati in un boschetto ad appena un
quarto d'ora di cammino dal faro, e la' i loro Digimon, dopo che i ragazzi
avevano provveduto a farli evolvere un'altra volta a livello Armour, avevano
abbattuto alcuni tronchi seguendo le indicazioni del capo dei Digimon grigi.
Infine, tutti assieme, avevano trascinato i frutti del loro lavoro fino alla
spiaggia adiacente al faro, avevano trovato un buon punto da cui far partire la
zattera, e avevano provveduto a costruirla. Ormai, l'imbarcazione era stata
completata, e non rimaneva altro che farla scendere in acqua e partire per la
tenebrosa dimora di Dragomon! Certo, non si trattava di una imbarcazione
particolarmente solida, e consisteva unicamente di un gruppo di tronchi di legno
nero tenuti assieme da corde rattoppate che i Divermon avevano pescato chissa'
dove... ed era anche completamente priva di vele o di qualunque altra cosa
potesse aiutarli a direzionarla, a parte quattro lunghi pali di legno che, nelle
intenzioni dei Divermon, avrebbero dovuto fare da remi... E tuttavia, per quello
che dovevano fare, sarebbe stata piu' che sufficiente, o almeno cosi' si
sperava...
"Forza, ragazzi, adesso e' il momento di varare questo...
gioiello dei sette mari!" esclamo' Daisuke, piazzandosi ad uno dei lati delle
barca e cominciando a spingere verso l'acqua grigia e viscosa che lambiva la
fredda spiaggia senza vita. La carica che il giovane leader metteva in tutto
quello che faceva sembrava davvero un'oasi nel deserto, in mezzo a tutta quella
desolazione.
Takeru fece un sorriso un po' nervoso. Chiamare quella...
strana cosa che doveva assomigliare ad un'imbarcazione era davvero una
forzatura. Ma se non altro sembrava sufficientemente solida da trasportarli fino
al palazzo di Dragomon, il che era tutto quello che serviva a loro in quel
momento.
I ragazzi, i Digimon, e i Divermon che li accompagnavano
non persero tempo, e si divisero in gruppi uguali, ciascuno dei quali si
allineo' ad un lato della zattera e inizio' a spingere all'unisono verso il
mare. La zattera si rivelo' piu' pesante di quanto avessero previsto (per
qualche motivo, avevano notato i Digiprescelti, molte cose in quel mondo oscuro
sembravano pesare di piu'), e ci vollero un po' di sforzi da parte di tutti per
farla finalmente muovere ed entrare in acqua. Finalmente, la barca improvvisata
tocco' la superficie delle acque immonde, e Daisuke e Flamedramon fecero una
faccia disgustata quando si resero conto che quella non aveva affatto la
consistenza e la fluidita' dell'acqua a cui erano abituati... si trattava
piuttosto di uno schifoso liquido simile a pece o a petrolio, che offriva una
resistenza molto maggiore, ed emanava un repellente odore che sembrava un misto
tra quello della benzina e quello delle uova marcite. C'era da stupirsi del
fatto che, a guardarla da lontano, potesse davvero sembrare normale acqua, con
l'unica differenza del colore. Ken, Pucchiemon, Miyako e Shurimon, che avevano
un ricordo piu' chiaro della loro breve permanenza nel Dark Ocean, assunsero a
loro volta un'espressione disgustata, ancora prima di immergere i piedi nel
liquido plumbeo.
"Ugh... che schifo!" esclamo' Daisuke, alzando una gamba
e guardando con ripulsione il liquido nerastro che scivola giu' dalla sua scarpa
da ginnastica. "E questa dovrebbe essere acqua? Non riesco a credere che le
creature del Dark Ocean vivano la' dentro!"
"E invece... le cose stannno
proprio cosi'..." affermo' uno dei Divermon, strascicando le parole con
espressione sofferente. "Tutti coloro che rimangono
imprigionati nel Dark Ocean... presto o tardi non diventano altro che spiriti
senza corpo... fluttuanti in quel caos infinito e condannnati ad un'eternita' di
tortura e disperazione... noi preghiamo che il giorno in cui tocchera' a noi
unirci a loro arrivi il piu' tardi possibile... e se non fosse stato per voi,
sarebbe stato oggi..."
Takeru, i piedi a mollo in quella specie di puzzolente
bitume, guardo' con espressione assorta verso l'orizzonte, trovandosi davanti
solo chilometri e chilometri di quel mare nero che pareva restituirgli lo
sguardo per prenderlo in giro. "Capisco..." mormoro' con amarezza, ripensando
una volta di piu' alla prima volta che aveva visto quel mondo senza luce.
"Quindi, quelle anime che avevo visto quella volta... erano Digimon che avevano
gia' fatto questa fine... ma allora, come mai prima di distruggere quella Dark
Tower avevano mantenuto l'aspetto di Divermon?"
"Forse..." gemette
faticosamente un altro degli uomini-pesce in risposta. "Forse quello... era il modo con cui Dragomon-sama aveva
cercato di attirare la vostra amica... forse voleva metterla alla prova per
vedere quanto fosse davvero forte il potere della Luce in lei... non lo
sappiamo, in buona fede, ma una cosa vi possiamo dire... quelle anime perse...
ora sono sotto il completo controllo di Dragomon-sama, e non hanno piu' nemmeno
una forma propria... Dragomon-sama... puo' plasmarle a suo piacimento e far loro
assumere l'aspetto che vuole... esse non hanno piu' la proprieta' nemmeno di se'
stesse e della loro personalita'... sono utensili in mano a Dragomon-sama... e
niente di piu'..."
"Noi..." riusci' a dire
l'ultimo dei Divermon. "...eravamo appunto tra questi...
un giorno... non ricordiamo piu' neanche come e' avvenuto... siamo riusciti ad
andarcene dal suo palazzo, a recuperare una parvenza di volonta'... e ci siamo
rifugiati nel faro in cui ci avete trovati... ma sappiamo che Dragomon-sama sa
della nostra fuga, e non ce l'ha impedita soltanto perche' sa bene... che alla
fine a lui torneremo... che noi lo vogliamo o no..."
Un brivido freddo percorse la schiena di Takeru a quella
rivelazione. Quindi, quelli che all'inizio gli erano sembrati Divermon... in
realta' erano le anime asservite a Dragomon, che lui aveva plasmato fino a far
loro assumere quella forma! Il pensiero era davvero terribile: Dragomon era
capace di togliere davvero TUTTO alle sue vittime, persino la loro identita'!
Una rapida occhiata attorno a se' gli fece leggere, nei volti dei suoi compagni
e dei Digimon, la stessa espressione di orrore e condanna per le atrocita'
perpetrate dal Signore delle Acque...
"Quel Divermon di prima aveva
ragione: neanche il peggiore assassino del mondo meriterebbe una simile
tortura..." penso' tra se' il piccolo Iori. Ora, salvare Hikari era
diventato ancora piu' prioritario di quanto gia' non fosse in precedenza...
Per qualche secondo, i ragazzi e i Digimon rimasero in
silenzio a pochi passi dal bagnasciuga impregnato di viscoso liquido nero, la
zattera che fluttuava senza peso al loro fianco, ponderando le parole delle loro
guide senza colore. Poi, Miyako alzo' lo sguardo, e tutti poterono vedere una
specie di fuoco sacro ardere nei suoi occhi dietro le sue spesse lenti da vista.
Un fuoco che i suoi amici erano abituati a vedere quando la volitiva
Digiprescelta con gli occhiali faceva qualcosa in cui credeva davvero.
"Forse..." esclamo' con decisione. "Forse non saremo in
grado di cambiare le leggi di questo mondo, per quanto esse siano disumane...
ma, avete la mia parola, riusciremo a recuperare la nostra amica e a mettere i
bastoni tra le ruote a quel verme di Dragomon! Lo dobbiamo anche a voi che avete
fatto tutto il possibile per aiutarci! L'unica cosa che mi dispiace... e' non
potervi ringraziare in modo piu' concreto, liberandovi dal vostro
tormento..."
Il Divermon che aveva parlato per ultimo uso' quei
muscoli facciali che da millenni aveva lasciato atrofizzare per sorriderle... un
sorriso mesto, ma al tempo stesso luminoso e pieno di carica! "Voi... non potete salvare chi è già condannato... noi
avremmo potuto salvarci prima... e poi, avete gia' fatto molto per noi... ci
avete fatto vedere che anche nelle avversita' piu' terribili, valori come la
speranza, la solidarieta' e la volonta' di vivere non devono mai venire meno...
Dragomon-sama vuole che tutto il creato dimentichi questa cosa fondamentale, e
che tutti abbandonino ogni sentimento e si prostrino a lui... ricordando questa
verita' a noi, che pure avremmo dovuto perdere ogni speranza, voi gli avete
inflitto uno smacco quasi piu' grande che se l'aveste sconfitto in
combattimento... e grazie al vostro esempio, ora le nostre vite potranno essere
piu' serene..."
Quelle parole, in mezzo a quel luogo terribile e
desolante, furono come un toccasana per la 'squadra di salvataggio'. Non avevano
vinto chissà quale epica battaglia, nè fatto chissà quale viaggio
chilometrico... e tuttavia, avevano conseguito un obiettivo ancora più
importante che semplicemente sconfiggere un Digimon malvagio - avevano offerto
una nuova speranza a chi l'aveva persa... avevano offerto loro qualcosa in cui
credere, e la prospettiva di un futuro migliore. Questo era un risultato ancora
più importante... in quel mondo senza luce e senza speranza, dove una vita
migliore era qualcosa di impensabile piuttosto che impossibile, questa era una
vittoria morale ancora più importante, e la consapevolezza di averla raggiunta
li faceva sentire così... incredibilmente bene, quel benessere che viene dalla
consapevolezza di aver fatto la cosa giusta, e che faceva rimpiangere ancora di
più a Takeru il fatto di aver avuto dei dubbi iniziali...
"Grazie, amici!" esclamò Flamedramon, alzando una zampa
guantata in segno di saluto. "Non ci dimenticheremo di voi! Ora però dobbiamo
proprio partire... ma vi promettiamo che riusciremo nel nostro intento anche per
voi!"
"Grazie di tutto, Divermon... e buona fortuna!" esclamò
Ken. Lui e tutti i Digiprescelti iniziarono a salire sulla zattera, agitando le
mani verso i piccoli uomini-pesce grigi, che ricambiarono il gesto, in segno di
addio. Daisuke, Flamedramon, Iori e Takeru si misero ai remi e iniziarono a
vogare di gran lena, iniziando a far muovere l'imbarcazione improvvisata
attraverso l'acqua densa e disgustosa con una facilità che loro stessi non
osavano ipotizzare, mentre gli altri Digiprescelti si distribuivano sulla
superficie della zattera in modo da evitare che il peso la sbilanciasse. La
zattera si allontanò con maestosa lentezza dal bagnasciuga, accompagnata fino
all'ultimo dai saluti e dagli incoraggiamenti dei piccoli Divermon, che tennero
lo sguardo fisso sui loro salvatori finchè non furono scomparsi
all'orizzonte.
"Addio, bambini prescelti!"
"Buona fortuna! Grazie di tutto!"
"State attenti a voi!"
"Noi tutti speriamo... che salviate la vostra amica!"
"Arrivederci a tutti voi!" esclamarono quasi all'unisono
i ragazzi e i Digimon, poco prima che i Divermon si allontanassero troppo per
poter essere distinti. Continuarono per un pò a guardare la spiaggia grigia dove
avevano lasciato i loro amici, poi si volsero tutti gli uni verso gli altri in
un silenzioso gesto di intesa e concordanza. La parte più difficile della
missione era davanti a loro, e l'iniezione di fiducia che avevano ricevuto
appena prima era proprio quello che ci voleva per dare loro la motivazione
giusta!
"Ora abbiamo qualcuno in più a cui abbiamo promesso di
salvare Hikari-san, no?" chiese retoricamente Shurimon. "Un motivo in più per
cui non possiamo permetterci di fallire!"
A questa affermazione seguì l'assenso di tutti. "Già... e
un motivo in più per dare il massimo!" commentò Pegasusmon.
"Aspetta, Hikari-chan, stiamo arrivando..." mormorò
Daisuke, rivolgendo un'occhiata speranzosa verso l'orizzonte.
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Nello stesso tempo, seduto comodamente sul suo trono di
corallo nero, Dragomon rimuginava divertito su ciò a cui aveva assistito,
roteando il tridente nella sua mano tentacolare come se fosse stato un
divertente giocattolo.
"Dunque... credono davvero di
potersela cavare contro di me." commentò sarcastico, gli occhi chiusi come
se stesse meditando. Le luci bluastre che fluttuavano per la sala del trono si
erano messe ad orbitare lentamente attorno al suo corpo ripugnante, mettendo in
mostra la pelle umidiccia e i cavi che tenevano uniti i tentacoli che
costituivano i suoi arti. "I loro sciocchi pensieri mi
fanno sorridere, la loro convinzione che salveranno la Figlia della Luce è
altrettanto divertente... ma per quanto quei ragazzini mortali siano un
dilettevole passatempo, quello che hanno fatto è una grave violazione della mia
supremazia, e non resterà impunita." Con queste parole, il Signore delle
Acque si alzò lentamente, ergendosi in tutta la sua impressionante statura e
provocando un moto di paura nei Divermon grigi in attesa silenziosa ai suoi
lati, come macabri valletti senza mente. "Andrò
personalmente a fare in modo che quei ragazzini imparino qual è il loro posto.
Divermon! Voi continuate a vegliare sulla Figlia della Luce e assicuratevi che
il rituale di iniziazione prosegua senza intoppi. Al mio ritorno, mi
comunicherete se ci sono risultati."
In un rarissimo momento di autocoscienza, uno degli
uomini-pesce si allarmò. "Onnipotente Dragomon... davvero
lei vuole... andare personalmente...? Non è... troppo pericoloso...?"
biascicò debolmente. Nonostante la sorpresa e il rammarico, lo sfortunato
Digimon non riusciva comunque a mettere alcuna traccia di sentimento o
convinzione in quella domanda, e anche quella reazione spontanea finì per
sembrare orribilmente forzata.
In un attimo, gli occhi iniettati di sangue di Dragomon
dardeggiarono implacabili sul suddito che aveva osato mettere in discussione,
non importa quanto debolmente, la sua incontestabile autorità. "Sono queste le parole che uno schiavo dovrebbe rivolgere al
suo padrone? Hai forse dimenticato chi detiene la supremazia su queste acque e
sulla terra che da esse emerge, misera subcreatura?" tuonò, sempre con quel
tono divertito nel quale tuttavia era facile sentire un fondo di rabbia.
Il Divermon fece immediatamente marcia indietro, e si
chiuse su sè stesso fino a formare una palla sotto lo sguardo impietoso di
Dragomon. "Io... no... no, onnipotente... nessuno
oserebbe mai... mettere in dubbio la sua forza... e la sua autorità..."
gemette, aggrappato disperatamente al suo arpione.
Il Signore delle Acque, compiaciuto del terrore che aveva
instillato nel suo servo, proseguì senza alcuna pietà. "Oh, sono sicuro che non volevi farlo... e per questo potrei
anche perdonarti. Tuttavia, mi sembra giusto che tu dia l'esempio, in modo tale
che nessun altro provi anche soltanto a pensare di contraddirmi o di deviare
dalle mie istruzioni. Non sei d'accordo anche tu, schiavo?" disse, con
quella stessa tranquillità agghiacciante con cui diceva quasi ogni cosa.
Il Digimon grigio si rimise lentamente in piedi, e senza
il minimo tremore nello sguardo si puntò contro l'arpione. "Sì, onnipotente Dragomon... io... devo pagare per... il
crimine di cui... mi sono macchiato..." mormorò debolmente, prima di
affondarsi la punta acuminata nel cuore con un rapido, agghiacciante gesto
suicida. Il suo corpo rimase in piedi per una frazione di secondo prima di
essere cancellato sotto gli sguardi vitrei degli altri servitori. Non uno di
essi ebbe un moto di paura, nè una reazione... e in breve tempo,
nell'indifferenza generale, il Divermon che si era reso colpevole di aver
pensato per conto suo scomparve, ritornando ad essere una delle innumerevoli
anime torturate che infestavano il palazzo. Divertito dall'atroce spettacolo a
cui aveva appena assisito, Dragomon emise una cupa risata gutturale, poi afferrò
stretto il suo tridente e iniziò ad incamminarsi verso l'uscita, tra due file di
suoi servitori, una per ciascun lato, che si inchinavano per rendergli
omaggio.
"E così, Digiprescelti, voi vi
sentite tanto fieri perchè avete distribuito un pò di... speranza... a quelle
nullità!" mormorò tra sè, ma anche quel sussurro fu abbastanza forte e
cavernoso da sembrare il rombo di un tuono lontano, e la parola 'speranza' venne
pronunciata come se il mostro tentacolare l'aveva sputata disgustato. "Voi siete una macchia nel mio sistema, come lo è Daemon...
una macchia che provvederò io stesso a cancellare! E la punizione per la vostra
insolenza sarà... la sofferenza eterna nei meandri più oscuri del Dark
Ocean!"
Mentre Dragomon si allontanava, accompagnato dalla
propria diabolica risata e da strani bagliori azzurri, persino i suoi sensi
innaturalmente acuti non riuscirono ad individuare un piccolo pipistrello nero
che, ben nascosto in uno degli angoli della sala, aveva visto tutto e sentito
tutto, e che, quando il Signore delle Acque si fu allontanato una volta per
tutte, prese il volo con un fruscio delle sue ali membranose e si destreggiò
agilmente tra le ombre dei soffitti del palazzo, per poi infilare la porta
d'uscita e dirigersi, non visto da nessuno, verso il mare aperto. Volava ad una
velocità e con una furtività che un comune pipistrello non avrebbe mai nemmeno
potuto sognare, e gli ci vollero soltanto cinque minuti per raggiungere la sua
padrona, che lo attendeva in piedi su un grande scoglio nero emergente dalle
acque senza vita...
"Aaaah, finalmente sei tornato a fare rapporto, piccolino
mio..." esclamò soddisfatta LadyDevimon, accogliendo il suo pipistrello-spia e
facendolo posare sulla sua mano come se fosse stato un pappagallino obbediente.
"Allora, che novità mi porti? Ora che i Digiprescelti sono qui, Dragomon ha
deciso di muoversi personalmente?"
Alla domanda della demone seguì una sequela di squitti
quasi impossibili da sentire per un orecchio umano, che invece LadyDevimon non
sembrava avere problemi a sentire. Man mano che il pipistrello continuava il suo
'rapporto', la donna demoniaca teneva le orecchie tese, e quell'onnipresente
sorrisetto malefico sul suo volto sinistramente attraente sbiadì un pò quando la
piccola creatura ebbe detto tutto. "Capisco... bene, sembra proprio che siamo
giunti al momento decisivo! Dragomon sta per scoprirsi, e questa è l'occasione
migliore per colpire ed impadronirci del Dark Seed di Ichijouji... d'accordo, tu
torna da dove sei venuto!" esclamò, aprendo il suo largo e sdrucito mantello
nero e permettendo al pipistrello di scomparire tra le sue falde. Poi,
LadyDevimon si mise in piedi sullo scoglio e si concentrò al massimo, mentre un
vortice di piccoli pipistrelli neri appariva attorno a lei, riempiendo l'aria
dei loro acuti squittii.
"Ho saputo tutto quello che ci interessava..." momorò
LadyDevimon prima di scomparire. "Il supremo Daemon ne sarà soddisfatto..."
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Pochi minuti dopo, nella base operativa di Daemon e dei
suoi scagnozzi, il Demone dell'Ira e gli altri tre luogotenenti dei Daemon Corps
avevano finito di ascoltare il rapporto di LadyDevimon, che li informava delle
ultime mosse di Dragomon.
"E questo è quanto, Daemon-sama." concluse la donna
demoniaca, piegata su un ginocchio davanti al suo signore. "Ora che i bambini
prescelti stanno per raggiungere il Palazzo delle Acque, Dragomon ha deciso di
accoglierli personalmente. Questo potrebbe darci qualche problema, se permette
che io esprima una mia opinione..."
Daemon annuì lentamente, e le sue dita artigliate si
contrassero in maniera quasi impercettibile vicino ai suoi fianchi prima che la
sua voce innaturale risuonasse nella sala. "E le tue
preoccupazioni non sono ingiustificate, LadyDevimon... se quell'idiota dovesse
uccidere Ichijouji, non potrei più estrarre il Dark Seed da lui, e l'intero
piano andrebbe in fumo. Per fortuna, è un problema a cui si può facilmente porre
rimedio, e anzi potrebbe addirittura permetterci di volgere la situazione a
nostro favore. Tutto quello che dobbiamo fare... è colpire quando Dragomon meno
se lo aspetta, ed impadronirci del premio!"
Interdetto per le parole del suo capo, SkullSatamon alzò
una mano con esitazione. "Eh-hm... perdoni la domanda, mio signore... ma c'è una
cosa che non mi è molto chiara... cosa intende dire con 'quando Dragomon meno se
lo aspetta'?"
"Se ci ragioni un pò su lo capirai
da solo, SkullSatamon..." rispose il mago incappucciato, riprendendo un tono
distaccato e quasi giocoso. "Rifletti bene... qual è il
frangente in cui Dragomon non penserà più che i mocciosi prescelti possano
dargli fastidio? Quando sarà convinto che saranno morti, è ovvio! E ti faccio
notare che ho detto 'sarà convinto'... non ti suggerisce niente?"
Gli occhi di SkullSatamon si ridussero ad una fessura...
poi si spalancarono, quasi occupando per intero le orbite del teschio che aveva
al posto della testa. Nelle sue pupille, per qualche breve istante, fu possibile
leggere incredulità. "Supremo Daemon... lei vorrebbe forse dire... che saremo
noi stessi a... a..." deglutì, non riuscendo a credere che quelle parole
potessero uscire dalla sua bocca. "A salvare i mocciosi prescelti dall'attacco
di Dragomon?"
"Esatto! E' proprio questo che
volevo dire, testa vuota! Quando Dragomon sarà sicuro di aver eliminato i
Digiprescelti, allora si concentrerà completamente sulla prescelta della Luce,
che è ciò che lui voleva fin dall'inizio, e smetterà di prestare attenzione ai
suoi compagni! Con il piccolo particolare che i Digiprescelti non saranno morti,
perchè io personalmente avrò provveduto a fare loro scudo! Senza Dragomon a
tenere d'occhio i nostri movimenti, avremo la possibilità di estrarre il Dark
Seed di Ichijouji senza problemi... e poi inizierà la nostra grande invasione
del Mondo Reale e di quello Digitale! Ovviamente, non prima di aver conferito un
piccolo regalino ad un Digiprescelto di nostra conoscenza... se capisci quello
che voglio dire!" lo rimproverò Daemon, fissandolo severamente negli occhi.
Pur essendo di un bel pezzo più alto di Daemon, SkullSatamon si sentiva
terribilmente piccolo ogni volta che il suo signore gli parlava in quel modo...
Daemon irritato era decisamente qualcosa che lo scheletro gigante NON voleva
trovarsi davanti, e anche NeoDevimon, MarineDevimon e LadyDevimon, anche se la
rampogna non era diretta a loro, si ritrovarono a stringere i denti.
"Quindi, ha comunque intenzione di mantenere la promessa
fatta a quel Neo, mio signore..." riprese SkullSatamon, una volta che Daemon
ebbe terminato la sua spiegazione. Per qualche motivo, l'idea che il suo signore
si affidasse a quell'arrogante ragazzino umano per portare a termine i suoi
piani non gli piaceva... aveva il presentimento che questo stratagemma si sarebe
ritorto loro contro...
"Ma... mi potrebbe togliere una curiosità, supremo
Daemon?" chiese MarineDevimon, alzando uno dei suoi viscidi tentacoli. Non
appena DAemon gli fece cenno di parlare, il calamaro demoniaco si schiarì la
gola e riprese a parlare. "Beh... le impressioni sono che questo Digimon che lei
ha creato e vuole affidare a quel ragazzo... Arkadimon, mi sembra che lei
l'abbia chiamato... sia un'arma estremamente potente. Ma, se non sono
indiscreto... potrei chiederle esattamente che razza di Digimon è questo
Arkadimon? Qual è il segreto di questa sua incredibile efficacia?"
I quattro luogotenenti di Daemon poterono giurare di aver
visto gli occhi senza pupille del loro signore scintillare di malvagia
soddisfazione. "Aaaah... è qui che viene il bello,
MarineDevimon! Il progetto Arkadia è un progetto di creazione di nuove forme di
vite digitali, inteso ad ottenere un nuovo Digimon dotato di caratteristiche mai
viste prima nel Mondo Digitale dell'Est! NeoDevimon, se tu volessi essere così
gentile..."
"Immediatamente, mio signore..." assentì il deforme
demone mascherato, facendo un rapido inchino per poi allontanarsi dal gruppo.
Non passò neanche un minuto, tuttavia, prima che tornasse, reggendo tra le mani
il disgustoso, spugnoso e pulsante uovo di Arkadimon, che era cresciuto fino
alle dimensioni di un pallone da basket, e sulla cui superficie si vedevano
emergere delle vene fibrose simili a gomene. Un suono impressionante, simile ad
uno strano fruscio, si levava dall'orribile Digi-Tama ad ogni sua pulsazione, e
da esso colava lentamente uno strano liquido trasparente ed appicciaticcio,
simile ad una disgustosa resina. La scena era così rivoltante che persino
LadyDevimon, SkullSatamon e MarineDevimon, pur abituati a vedere cose schifose e
orripilanti, dovettero reprimere la pulsione di volgere lo sguardo da un'altra
parte.
"Sì, supremo Daemon... questo lo sapevamo tutti..."
proseguì la demonessa, squadrando il risultato finale del 'Progetto Arkadia'.
"Ma quello che ci chiedevamo è... cos'ha esattamente di tanto diverso dagli
altri Digimon questo... Arkadimon?"
La risposta di Daemon fu, almeno inizialmente, piuttosto
sibillina.
"Miei fedeli servitori..."
iniziò, come un maestro che si appresta ad interrogare un alunno. "Voi... avete mai sentito parlare di Zhuqiaomon, la Divinità
Guardiana che governa il DigiWorld del Sud?"
MarineDevimon corrugò la fronte, confuso. Sì, è vero,
aveva sentito spesso parlare di Zhuqiaomon, il bellicoso Sovrano Fenice,
considerato da molti il più forte delle quattro Divinità Guardiane dei Mondi
Digitali... voci di corridoio dicevano che un Digimon violento e testardo, che
detestava gli esseri umani con tutto sè stesso... anche se, da tre anni a quella
parte, dopo che un misterioso nemico conosciuto come il D-Reaper era stato
eliminato, sembrava essersi un pò calmato...
"Sì, supremo Daemon..." rispose il demone acquatico.
"Tutti noi abbiamo già sentito parlare di Zhuqiaomon. Ma non vedo come questo
c'entri con Arkadimon, e con i nostri piani..."
"Questo ve lo posso spiegare io..." continuò NeoDevimon,
dopo aver consegnato il ripugnante Digi-Tama violaceo al suo signore, che lo
raccolse come un gioiello prezioso. "Lo sapete anche voi, immagino, che nel
Mondo Digitale del Sud, quello sotto la giurisdizione di Zhuqiaomon, quando due
Digimon si affrontano in un combattimento mortale vale l'usanza di assorbire i
dati dello sconfitto e integrarli ai propri per rendersi più forti..." Lasciò la
frase a metà, in modo che i suoi coleghi arrivassero da soli alle
conclusioni...
Cosa che nessuno di loro ebbe difficoltà a fare, a
giudicare dai sorrisetti malefici che apparvero sui loro volti. "E il resto, lo
possiamo capire da soli... quindi, Arkadimon è dotato della stessa abilità dei
Digimon del reame del Sud... quella di assorbire i dati degli avversari
sconfitti per rendersi più forte! In altre parole, più combatte, e più forti
sono i suoi avversari, più aumenta la sua potenza!" esclamò LadyDevimon
compiaciuta. "Daemon-sama, NeoDevimon... questa è stata veramente un'idea
geniale! Stavolta abbiamo davvero un'arma invincibile dalla nostra parte! Tra
Arkadimon, e il Dark Seed, non ci sarà più nulla ad impedirci di ottenere il
dominio di entrambi i mondi!"
"Esattamente!" tuonò Daemon,
il pugno destro stretto davanti a sè dal quale saettavano lingue di fiamma
rosse. "Nessun altro Digimon nel reame dell'Est è in
grado di fare questo! Grazie alla capacità di assorbire dati che ho inserito
nella sua programmazione, la crescita potenziale di Arkadimon non ha limiti! I
Digimon dei mocciosi prescelti, e tutti quelli che oseranno opporsi alla nostra
avanzata, diventeranno le sue vittime sacrificali... e più ne cadranno, più i
nostri nemici si indeboliranno... e più forte diventerà il nostro Arkadimon!
L'unico svantaggio è che, per includere questa abilità nella sua struttura dati,
ho dovuto sacrificare i dati relativi al carattere e alla personalità, e questo
vuol dire che Arkadimon non è in grado di agire da solo. Ha bisogno di una voce
esterna che lo guidi, ed è proprio per questo che Neo mi serve ancora... quel
ragazzo è così accecato dalla rabbia e dalla sete di potere che sarebbe disposto
a fare qualsiasi cosa, incluso fare da partner ad Arkadimon!"
SkullSatamon alzò di nuovo una mano. "Daemon-sama, se
permette... avrei una piccola perplessità che vorrei esporle." gracchiò.
Daemon si voltò verso il suo scheletrico servitore e
annuì. "E di cosa si tratterebbe?"
"Di una cosa molto semplice, in effetti, mio signore..."
proseguì SkullSatamon, armeggiando distrattamente con il suo scettro folgorante.
"Proprio il fatto che la crescita di questo Arkadimon sia potenzialmente
illimitata potrebbe rivelarsi un'arma a doppio taglio, non crede? Sapendo
questo... Neo potrebbe tradirci una volta che per lui sia giunto il momento più
conveniente! Quindi, non crede che affidargli Arkadimon sia una mossa un pò
azzardata, ovviamente con tutto il dovuto rispetto? Non potremmo, più
semplicemente, dare noi le direttive alla sua creatura?"
Una cosa di Daemon si poteva dire senza dubbio: per
essere il Grande Signore dei Demoni associato all'Ira, era un ottimo stratega e
uno che molto raramente perdeva il controllo di sè stesso. E anche in
quell'occasione, anche messo di fronte ad una prospettiva così pericolosa, la
sua espressione non mutò di una virgola, e i suoi occhi mantennero quella
sicurezza che i suoi uomini erano abituati a vedere in essi... sembrava quasi
che avesse già pensato a quell'ovvia eventualità che SkullSatamon aveva
suggerito... e che non gliene importasse nulla! Infatti, pochi secondi dopo che
lo scheletro gigante ebbe finito di parlare, dalla sua gola uscì una cupa risata
di soddisfazione!
"Huhuhuhuhuuuu... un dubbio
legittimo e una domanda intelligente, SkullSatamon!" sghignazzò. "Ma ti posso assicurare che è un problema che non si pone...
ora forza, miei servitori, non c'è altro tempo da perdere! Dobbiamo recuperare
il Dark Seed e dare inizio alla nostra invasione del Mondo Reale!
Muovetevi!"
Facendo un ampio gesto con la mano, Daemon fece cenno ai
suoi uomini, rimasti tutti un pò interdetti per quella risposta evasiva, di
seguirlo e si diresse verso l'uscita della base, appoggiando delicatamente
l'uovo di Arkadimon su un piccolo altare di roccia nera lungo la strada. Come se
la creatura che cresceva al suo interno fosse stata compiaciuta del gesto, il
ripugnante Digi-Tama pulsante emanò un alone di luce violacea che, per il tempo
di un batter di ciglia, illuminò le mostruose fattezze di Daemon, rapidamente e
in confuso come un lampo improvviso in una notte di tempesta. Poi, Daemon
proseguì per la sua strada, seguito fedelmente dai suoi mostruosi, e in quel
momento perplessi, scagnozzi.
"In effetti, quello che
SkullSatamon ha detto ha senso, per quanto mi secchi ammetterlo..." pensò
tra sè MarineDevimon. "Perchè affidare un mostro della
potenza di Arkadimon a quel moccioso, che mi sembra tutto fuorchè un alleato
affidabile? Daemon-sama non sio è mai mosso senza un piano preciso, quindi sono
sicuro che anche questa volta abbia già in mente cosa fare... ma la domanda che
mi pongo è... quale sarà il suo piano?"
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Quando Taichi, Agumon, Yamato e Gabumon riemersero
dall'altra parte del Digiport che avevano attraversato, partendo dalla casa di
Gennai, vennero accolti da un paesaggio che era stato loro familiare fin dal
giorno della battaglia con Piedmon: si trovavano sul deserto altopiano dove sei
anni prima sorgeva la minacciosa Spiral Mountain, base operativa dei Dark
Masters. Da allora, molte cose erano cambiate, e l'ambiente si era fatto meno
ostile e decisamente meno opprimente, ma le nubi temporalesche tutte nere che
ingombravano il cielo, schermando il terreno roccioso dai raggi del sole e
mantenendo la temperatura troppo bassa per i gusti di Taichi c'erano ancora, e
formavano un muro di vapore ingombro d'acqua dal quale scaturivano di tanto in
tanto dei lampi dalle strane sfumature violacee. Mettendo piede fuori dal
Digiport, il Digiprescelto del Coraggio represse un brivido per il vento freddo
che gli spirò addosso, raffreddandolo fino alle ossa.
"Cavolo..." si lamentò Agumon, subito dietro di lui.
"Saranno anche passati degli anni, ma il clima in questo posto non è
migliorato..."
Gabumon, la cui folta pelliccia lo proteggeva meglio dal
clima rigido, riusciva a restare più indifferente. "Sarà a causa del fatto che i
confini dimensionali che separano questa zona di DigiWorld dal Dark Ocean sono
più sottili, e l'energia negativa di quel posto riesce a filtrare, pur in minima
parte, e ad alterare l'ambiente. Un pò come succede nel settore in cui... beh...
abbiamo affrontato gli Alias-3 l'ultima volta..." L'ultima parte della frase fu
detta con un certo rammarico - Gabumon non voleva ferire i sentimenti di Taichi
ricordandogli il rapimento di sua sorella.
I due amici e i loro Digimon, una volta che il Digiport
aperto da Gennai si fu chiuso alle loro spalle, iniziarono a guardarsi attorno,
nel tentativo di individuare Hideto e i suoi due partner. Davanti ai loro occhi,
si estendeva un vasto altopiano che recava ben visibili i danni provocati
dall'attacco del riluttante seguace di Neo, danni con i quali Taichi, Yamato e i
loro Digimon erano ormai fin troppo familiari: voragini fumanti aperte nella
roccia, frammenti di petra sparsi qua e là, qualche arbusto incenerito... ma,
sorprendentemente, tutt'attorno regnava un silenzio quasi innaturale, e l'unico
suono che si sentiva erano i rombi dei tuoni in lontananza. Non c'erano invece,
come il piccolo gruppo si aspettava, le luci e i fragori provocati dalla furia
distruttiva di ChaosWarGreymon e BlackMetalGarurumon... e la cosa li insospettì
non poco.
"Però è strano..." affermò Yamato, guardandosi attorno
nell'attenta ricerca di un'indizio della presenza dei loro avversari. "Un attimo
fa, quando siamo partiti dalla casa di Gennai, la distruzione era ancora in
atto... non possono essersi allontanati così velocemente in così poco
tempo."
"Già... allora mi chiedo dove possano essere..." iniziò a
dire Taichi, interrompendosi quando vide Agumon irrigidirsi all'improvviso e
stringere gli occhi, come se avesse sentito qualcosa che non gli piaceva.
"Agumon! Che sta succedendo, senti qualcosa?"
Il piccolo dinosauro strinse i denti, e si girò
ringhiando verso un alto costone di roccia ad alcune decine di metri da loro.
"Non lo so esattamente, Taichi..." rispose, fissando con la coda dell'occhio due
figure ombreggiate in cima alla formazione rocciosa. "Ma sento la presenza di
qualcosa di sgradevole... quelli non hanno ancora abbandonato il settore, e
stanno cercando di coglierci di sorpresa... ah, eccoli là! Sono lì, sopra quella
roccia!" esclamò poi, indicando la rupe con una delle sue zampine artigliate.
Gli altri si voltarono rapidamente verso il punto che Agumon aveva indicato,
notando quasi subito che quelle che fino ad un attimo prima potevano sembrare
formazioni rocciose come tante, in realtà avevano una forma particolare... Senza
altri indugi, Taichi estrasse il suo ormai inseparabile canocchiale e ci guardò
dentro, puntandolo verso le due figure...
...che si rivelarono essere niente altri che
ChaosWarGreymon e BlackMetalGarurumon, già pronti e in posizione di guardia, ed
accompagnati da Hideto che, in piedi sulla spalla del Digimon dinosauro
corazzato, osservava freddamente il gruppetto, le braccia conserte e i capelli
blu-neri che ondeggiavano selvaggiamente nel vento impetuoso. I suoi occhi neri
non tradivano alcun sentimento, ed esprimevano piuttosto il freddo desiderio di
combattere... come se il giovane volesse loro dare il benvenuto e comunicare che
li stava aspettando!
"Hideto..." mormorò Taichi, corrugando la fronte. Vicino
a lui, Yamato prese un profondo respiro e si preparò al confronto ormai
inevitabile, scambiandosi un'occhiata con Gabumon, che rispose annuendo e
mettendosi in guardia. Entrambi speravano di riuscire a far ragionare il loro
avversario... ma se non ci fossero riusciti, avrebbero dovuto tenersi pronti ad
una dura battaglia!
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Il parco divertimenti WonderSwan Park, fino a pochi
minuti prima luogo di ritrovo e di divertimenti per numerosi Digimon di ogni
specie e livello evolutivo, era stato trasformato in una zona di guerra dagli
attacchi di Eaglemon che, sotto i comandi della sua 'padroncina', stava buttando
giù come birilli tutte le principali attrazioni: già la ruota panoramica era
stata abbattuta da una potente Kaiser Phoenix, ed ora che tutti i Digimon erano
fuggiti, il Digimon dalle ali dorate stava sfogando la sua violenza contro le
rotaie dell'otto volante, strappando letteralmente via i vagoni dai binari e
mandandoli a sfracellarsi al suolo con immenso fragore. Al sicuro, ben
aggrappata al dorso della sua cavalcatura dorata, la bionda Digiprescelta oscura
di nome Mari Goutokuji si mise una mano davanti alla bocca, tenendo il mignolo
alzato, ed esplose in una chioccia, acuta risata di trionfo alla vista della
distruzione che il suo partner stava causando.
"HOOOOOHohohohohoooo!" rise la biondina, con un tono
talmente penetrante da sembrare quasi un ago che entrava nel cervello. "Bel
lavoro, Eaglemon! Continua così! Questo stupido parco divertimenti ha esaurito
la sua funzione! Nel nuovo Mondo Digitale che Neo-sama creerà, un posto così
pacchiano non servirà a nessuno!"
Cessando per un attimo di attaccare le strutture del
parco giochi, Eaglemon rimase in sospensione sbattendo ordinatamente le grandi
ali dalle piume dorate, e si girò verso il proprio dorso per parlare alla sua
partner. "Neanche a me questo sciocco parco giochi andava
tanto a genio, Mari-sama... ma, giusto per curiosità, con cosa pensate di
sostituirlo? Con qualcosa di più consono al nuovo mondo di Neo-sama, immagino...
magari una grande palestra per allenamenti?" chiese, con una voce stridente
che sembrava il maestoso grido di un'aquila.
"Hmmm... si pensava ad un'arena gladiatoria, in
realtà..." rispose Mari. "Non trovi che un bel combattimento all'ultimo sangue
sia uno spettacolo molto più interessante che stare a guardare tutti quegli
stupidi animaletti intenti a divertirsi in questo... pacchiano rifugio per
bambinetti dell'asilo? Huhuhuhuu..."
"Se è così che la pensi, perchè non cominciamo a dare noi
un bello spettacolo? Flower Cannon!"
La risatina di Mari si trasformò in un esclamazione di
disappunto quando la fin troppo conosciuta voce di Lillymon si sovrappose ad
essa, accompagnata da una sfera di energia verde che il Digimon alato dalla
corazza dorata riuscì a malapena ad evitare con uno scarto laterale. Alzando lo
sguardo nella direzione da cui proveniva l'attacco, Eaglemon vide la fatina
dalle ali a forma di foglie che ritirava il cannone tra i petali rosa che le
ornavano i polsi, trasformandolo nuovamente nelle sue mani, e subito dietro di
lei vide arrivare la maestosa Phoenixmon, le cui fiammeggianti code di rubino
tracciavano impressionanti scie lucenti nell'aria. A sua volta, l'infastidita
Mari guardò verso il basso, e riuscì a vedere chiaramente le figure di Sora e
Mimi che arrivavano di corsa, con i Digivoce stretti tra le mani. In breve
tempo, le Digiprescelte dell'Amore e della Sincerità raggiunsero le loro partner
e si fermarono, alzando lo sguardo verso Eaglemon. Mimi, meno abituata alla
corsa, si fermò per qualche istante a riprendere fiato, ma Sora ebbe bisogno di
meno tempo per rimettersi a posto.
"Mari!" esclamò Sora, nel cui tono si poteva ravvisare
indignazione per quello che avevano fatto Mari e il suo partner. "Siamo venute,
esattamente come volevi! Ora lascia stare questo parco giochi e i Digimon! Il
tuo combattimento è con noi e le nostre partner!"
"Proprio così!" esclamò
Phoenixmon, sbattendo le grandi ali fiammeggianti per restare ferma sul posto.
"I Digimon di questo mondo non hanno fatto niente nè a
te, nè ai tuoi amici! Allora perchè continuate a tormentarli? Qual è il vostro
scopo?"
L'espressione infastidita di Mari fece di nuovo spazio ad
un sorrisetto strafottente, e la biondina si sistemò una ciocca di capelli che
le cadeva sul viso mentre il suo Digimon scendeva verso terra. "Oh, finalmente
vi fate vedere, voi due... avete lasciato i maschi ai miei compagni e a
Neo-sama?" chiese con tono canzonatorio, ammirandosi le lunghe unghie tirate a
lucido. Quando Eaglemon appoggiò le zampe a terra, senza mai staccare per un
istante gli occhi dalle indignate Phoenixmon e Lillymon, Mari scese agilmente
dalla sua groppa ed estrasse il suo D-3 nero. "In ogni caso, per me non fa
nessuna differenza contro chi combatto... anche se, devo dire, speravo proprio
di incontrare te, Mimi Tachikawa. Devo renderti la pariglia per l'umiliazione
che tu e la tua sciocca fatina avete inflitto al mio stupendo Eaglemon, la volta
scorsa..."
La diretta interessata, nel frattempo, guardava con
disgusto il risultato dell'attacco di Eaglemon al WonderSwan Park, trasformato
in un autentico campo di battaglia cosparso di detriti, e tra le cui macerie si
erano nascosti alcuni Digimon scampati alla furia distruttiva del Digimon
artificiale. Un luogo di divertimento e di spensieratezza aveva quasi cessato di
esistere... e tanti Digimon avevano sofferto e forse erano addirittura morti...
il tutto per colpa di quel pazzoide di Neo, delle sue ambizioni e dei suoi
tirapiedi che cercavano di farle realizzare. E questo pensiero riempiva di
rabbia e tristezza le due Digiprescelte.
"Quei poveri Digimon non c'entravano niente..." mormorò
Mimi, in un tono serio che, proprio per il fatto che proveniva da lei, sembrava
ancora più minaccioso. "E tu, incosciente, ci ridi pure su... ma quali sono i
vostri scopi? Perchè state facendo tutto questo? E soprattutto, chi ve li ha
dati, poi, quei D-3 per poi mandarvi a DigiWorld a fare quello che volete?"
Mari non sembrò curarsi eccessivamente della domanda. "Ma
quante domande, sciocca americanina... senti, facciamo così, se i vostri Digimon
questa volta riusciranno a sconfiggere il mio Eaglemon, potrei anche darvi
qualche indizio... allora, che ne dite? Ci state?"
Mimi arricciò il naso, e una buffa espressione offesa
apparve sul suo bel viso. "Sciocca americanina? Tsk, ma
si è vista lei, con quei suoi ridicoli capelli ossigenati?" pensò tra sè,
colpita nel suo orgoglio di cittadina americana.
Fu Lillymon a rispondere per tutte. "Puoi stare certa che
arriveremo al fondo della questione!" esclamò, preparandosi a reggere
all'attacco di Eaglemon, che da parte sua prese lo slancio da terra e si librò
in volo, scagliandosi contro di lei e Phoenixmon...
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Le coste dell'isola di File, dove era iniziata la grande
avventura dei Digiprescelti e Agumon avevacombattuto il suo primo vero
combattimento contro uno Shellmon, stavano in quel momento vedendo iniziare un
altro duello, in confronto al quale quello di sei anni prima doveva sembrare
niente più che una scaramuccia tra bambini: sulla spiaggia deserta, ridotta
anch'essa ad un campo di battaglia da Murmuxmon, si stavano fronteggiando il
demone in armatura e il suo partner mascherato, e i due Digiprescelti che si
erano offerti di andarli a contrastare, Koushiro e Jyou accompagnati dai fedeli
Tentomon e Gomamon. Tutt'attorno a loro, si estendeva un desolante panorama di
distruzione, con pozze di acqua marina ristagnante nelle voragini aperte sul
terreno, e chiazze di sabbia bruciata ad una temperatura talmente alta che si
erano formati alcuni frammenti di vetro. Volute di fumo nero si levavano verso
il cielo, e anche alcune delle misteriose cabine telefoniche che avevano
'abbellito' la spiaggia fino a poco prima erano state distrutte dalla furia di
Murmuxmon... ma Sigma, che in quel momento fronteggiava Koushiro, Jyou e i loro
compagni, non sembrava essere in alcun modo coinvolto. Sarà stato per la
maschera che gli copriva il viso, sarà stato per il fatto che lo scagnozzo di
Neo non era mai stato uno che dava ad intendere le sue emozioni... fatto sta che
Sigma non dava l'aria di provare alcun sentimento per la devastazione che aveva
permesso al suo Digimon di provocare. Si limitò ad accogliere i due
Digiprescelti, mantenendo una voce distaccata.
"Ci incontriamo di nuovo, bambini prescelti." disse
freddamente, con lo stesso tono che avrebbe avuto dicendo che tempo faceva.
Appena dietro di lui si era già schierato Murmuxmon, una mano scheletrica
leggermente sollevata e avvolta da una spettrale fiamma nera. "E mi fa piacere
che sia venuto anche tu, Koushiro Izumi. Credo che potremo finalmente concludere
il discorso che abbiamo lasciato a metà la volta scorsa."
"Di cosa stai parlando?" lo rimbeccò Gomamon. "Tu e
Koushiro non avete assolutamente nulla in comune!"
Ignorando le parole del Digimon foca, il membro
mascherato degli Alias-3 proseguì con la sua requisitoria. "Speravo di
incontrarti di nuovo, Koushiro Izumi, perchè come credo di aver detto la volta
scorsa, io sono convinto che tra noi due ci possa essere una comprensione di
fondo. Sono convinto che noi due siamo molto più simili di quanto tu non
immagini. Tu possiedi il Digimental della Conoscenza, e in virtù di ciò
rappresenti quella qualità che io ho sempre ammirato e che tengo in massima
considerazione. Non vedo quindi perchè noi due dovremmo combattere, vista questa
nostra affinità di fondo."
Koushiro mantenne un'espressione neutrale, ma dentro di
sè stava già analizzando le parole della sua controparte, per cogliere
controsensi o eventuali contraddizioni. "Quindi, tu dici che noi due siamo molto
simili..." iniziò, con tutta calma. "Io, tuttavia, sono di diverso avviso. E'
vero, noi ci assomigliamo per certi versi. Ma mentre tu sembri considerare i
Digimon come niente più che ammassi di dati e istruzioni da manipolare, io
considero Tentomon come un amico. Anzi, come il mio migliore amico. Non oserei
mai pensare a lui come uno strumento per distruggere chi mi ostacola, e tutte le
volte che l'ho fatto combattere, è stato per proteggere me stesso, i miei valori
o le persone a me care. Non ho mai pensato di sfruttare la forza di Tentomon, e
l'amicizia che ci lega, per il mio interesse egoistico, come invece tu fai senza
tanti problemi."
"Sono fiero di te, Koushiro..." ronzò Tentomon, in
sospensione vicino alla spalla del suo partner. Il piccolo genio dai capelli
rossi girò la testa verso di lui e fece un cenno di assenso, rivolgendogli un
breve sorriso.
Se qualcuno avesse potuto vedere il volto di Sigma dietro
la maschera, tuttavia, avrebbe visto una faccia non poco infastidita. "I Digimon
SONO ammassi di dati e istruzioni, Izumi. Niente di più e niente di meno. Mi
sorprende come una persona abile e intelligente come te possa perdere il suo
tempo a cercare l'amicizia con uno di loro. Quei sentimenti che tu credi che
provino... quei pensieri che tu credi che formulino... fa tutto parte della loro
programmazione, reazioni immutabili che fanno parte integrante della loro
struttura. Questo è un mondo di dati, no? E quindi, anche i 'sentimenti' di
coloro che ci abitano sono regolati allo stesso modo. Niente di più semplice...
e chi è in grado di manipolare questi dati e configurarli a suo piacimento, in
questo mondo, può fare le cose più incredibili... può plasmarlo a proprio
piacimento, modificare l'aspetto e il modo di agire dei Digimon, dominarne la
natura... addirittura prenderne il controllo! E' per questo che mi sono unito a
Neo-sama e gli altri... dei loro obiettivi non mi interessa nulla, ma l'idea di
ottenere la conoscere meglio questo immenso programma, e poterne così
controllare ogni aspetto era allettante, non sei d'accordo? Anche tu, quando sei
venuto qui per la prima volta, eri interessato all'idea che si trattasse di un
mondo di dati, non è vero?"
Il Digiprescelto della Conoscenza provò una specie di
brivido. Per quanto non si fossero mai visti fino a quel momento, Sigma sembrava
in effetti comprendere benissimo come funzionava la mente di Koushiro per certi
versi... perchè in effetti era proprio così: la prima volta che Koushiro era
andato a DigiWorld, l'idea che si trattasse di un mondo di dati, composto dalle
semplici istruzioni con le quali si scrive un programma... beh, per lui era
stato come aprire un nuovo libro pieno di misteri e novità. Avrebbe voluto
conoscere ogni cosa di quello strano mondo, questo era vero... e tuttavia, Sigma
si spingeva a degli estremi che Koushiro non avrebbe mai potuto nemmeno
concepire...
"Quello che lui dice non ti deve distrarre, Koushiro!"
ronzò Tentomon, squadrando il ragazzino mascherato. "Il tuo desiderio di sapere
non ha nulla a che vedere con il suo! Le vostre motivazioni sono completamente
opposte!"
"Sì, Tentomon, lo so bene..." replicò il Digiprescelto
della Conoscenza, superato quel breve istante di sbalordimento. "Sì, Sigma, io
desideravo conoscere quanto più possibile di DigiWorld, così come desidero
conoscere quanto più possibile del mondo che mi circonda. Anche per te è la
stessa cosa, ma sono i motivi per cui desideriamo il sapere che ci rendono
diversi. Quindi, posso dire con certezza che non sono affatto come te!"
Riuscì quasi a percepire il ghigno di Sigma dietro la
maschera priva di emozioni. "Il sapere è sapere, Koushiro Izumi. Non conta il
motivo per cui viene usato. Ma a quanto vedo con mio estremo rammarico,
discutere con voi è inutile... perciò, visto che preferite risolvere la
questione in questa maniera barbarica, combattiamo pure! Ma vi avverto, grazie
al nostro incontro precedente, so già di cosa sono capaci i vostri Digimon, e ho
già calcolato che con i loro livelli Ultimate non possono vincere. Murmuxmon!"
esclamò. Schioccò seccamente le dita e si allontanò per fare spazio al suo
oscuro Digimon, che fece un passo in avanti in un silenzioso gesto di
obbedienza, estinguendo le fiamme nere che gli ardevano nel palmo della mano con
un unico gesto.
Koushiro e Jyou, già da tempo pronti alla battaglia,
misero mano ai loro Digivice e rivolsero un ultimo sguardo a Tentomon e Gomamon,
ricevendo i loro cenni di assenso. Mentre i due congegni elettronici si
illuminavano e cominciavano ad emettere energia, Jyou alzò lo sguardo verso
Sigma e lo fissò con quella che sembrava quasi disapprovazione... come se il
Digiprescelto occhialuto fosse rimasto deluso da quanto Sigma aveva appena
detto.
"Sembra che il nostro amichetto qui presente abbia fatto
dei calcoli un pò sballati, eh, Jyou?" chiese retoricamente Gomamon, sul cui
musetto si vedeva un'espressione simile a quella del prescelto
dell'Affidabilità. "Perchè non gli mostriamo che il conto non torna? Io sarei
ansioso di vedere che faccia farà, se non fosse per quella stupida
maschera..."
"D'accordo, Gomamon..." gli rispose Jyou, alzando il suo
Digivice allo stesso modo di Koushiro. "Fatti valere!"
L'energia dei due Digivice esplose verso l'esterno,
avvolgendo Tentomon e Gomamon nella sua luce benefica...
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Daisuke, Veemon e i loro compagni, impegnati ai remi
della zattera con la quale avevano preso il largo, avevano ormai perso il conto
del tempo che avevano passato a remare, concedendosi giusto qualche pausa, di
tanto in tanto, per rilassare i muscoli. All'inizio, con i Digimon acora nelle
loro forme Armour, era stata un'impresa decisamente più semplice... ma dopo aver
percorso un certo tratto, i Digimon avevano scelto di ritornare alle loro forme
Rookie, in modo da essere meno vistosi per i numerosi predatori che solcavano i
cieli del mondo senza luce, e si erano trovati a non poter fare molto per
aiutare i rematori...
A questo si aggiungeva il fatto che l'acqua del Dark
Ocean era molto più densa di quella a cui erano abituati i ragazzi: ad ogni
vogata che davano, sembrava di muovere i remi in un mare di petrolio, e la
resistenza che quel disgustoso liquido offriva era tale che i ragazzi si
ritrovavano ben presto con le braccia e i muscoli doloranti. L'avanzata si
faceva così sempre più faticosa, ma i Digiprescelti, per quanto fossero
costretti a rallentare, continuavano la loro avanzata, spinti dalla volontà di
raggiungere il Palazzo delle Acque e salvare la loro amica.
"Uff..." sospirò Miyako dopo un'ennesimo, vigoroso colpo
di remo che si era fatto faticosamente strada nel mare di tenebre. "Certo che
non mi aspettavo che remare fosse così faticoso... e in questa porcheria di
acqua nera, per giunta!"
Anche Takeru aveva abbandonato per un istante il suo remo
e si era piegato un pò sulle ginocchia, riprendendo fiato dopo la faticata.
"Uff... uff... sì, sono d'accordo, non è stato facile... però, a quanto pare,
tutto il nostro remare ha dato i suoi frutti! Guardate là!" esclamò. Il suo
braccio destro si sollevò, e il suo indice puntò verso una minacciosa struttura
a qualche centinaio di metri da loro, che ad una prima occhiata poteva sembrare
niente più che una scogliera, ma che ad un'ispezione più accurata si rivelava
per quello che veramente era - un immensa costruzione, simile ad un palazzo
regale dell'antica Grecia, fatta di corallo grigio piombo e cosparsa di colonne
in stile dorico e orribili statue che ne decoravano le fiancate, attorno alla
quale aleggiavano minacciose nubi di tempesta, ancora più nere del cielo. La
rupe che fuoriusciva dalle acque sulla quale questa gigantesca fortezza sorgeva
era dello stesso colore grigio, ed era abbastanza scoscesa da far venire i
brividi a qualunque scalatore, piena com'era di spuntoni di roccia e fenditure
di cui non si vedeva il fondo. Il palazzo era molto più alto di qualsiasi
grattacielo di Shinjuku, ma a causa delle tenebre che pervadevano ogni
centimetro del Dark Ocean era stato impossibile vederne i particolari e capire
che non era quello che inizialmente poteva sembrare, fino a che non ci si fosse
avvicinati abbastanza. Ma in ogni caso, la costruzione emanava un'aura di
minaccia e malvagità che arrivava ai sensi dei ragazzi come un vento puzzolente,
facendo loro girare la testa. L'atmosfera stessa sembrava essersi appesantita, e
l'ossigeno essersi rarefatto... In breve, gli occhi di tutti gli occupanti della
zattera di fortuna avevano puntato verso il terrificante edificio, colmi di
paura e meraviglia al tempo stesso. Quella che avevano davanti era un'opera
terribile, nel suo misto di bellezza e orrore...
Sì, non c'erano dubbi! Quello che i ragazzi avevano
davanti era il Palazzo delle Acque, l'orrida dimora di Dragomon... e il posto
dove era tenuta Hikari!
"Allora... ci siamo davvero arrivati..." mormorò Veemon,
aggrappato al remo della zattera, dopo qualche momento di silenzio. "Quello...
quello è davvero il palazzo di Dragomon...?"
Gatomon annuì lentamente, le orecchie dritte e i sensi
tesi, pronti a captare ogni pericolo. "Sì, siamo proprio arrivati... Hikari è
là, me lo sento fin nelle ossa... e noi non abbiamo portato a termine che la
parte facile della nostra missione. Da qui in poi, è tutto in salita: dobbiamo
introdurci là dentro, trovare Hikari, liberarla e fuggire da questo posto
maledetto prima che Dragomon ci trovi. Ora dobbiamo stare doppiamente
attenti..."
"Sì, lo sappiamo bene..." le rispose Daisuke, prima di
rivolgersi agli altri membri del gruppo. "Okay, ragazzi, siamo arrivati...
quello che si sta davanti è il Palazzo delle Acque di cui quei Divermon ci
avevano parlato. Ascoltatemi, come ha detto Gatomon, la parte difficile comincia
ora... quindi, vi chiedo un'altra volta se vi sentite tutti pronti. Questo è il
punto di non ritorno, e non siamo mai stati in un posto così pericoloso prima
d'ora. Ve la sentite di proseguire, tutti quanti? Se qualcuno non crede di
potercela fare, lo dica subito."
"Non siamo venuti qui soltanto per tirarci indietro al
momento decisivo." rispose Ken, la sua risolutezza per niente scossa dal sentore
di oscurità che assaliva i suoi sensi da ogni lato. "Abbiamo detto che ti
aiuteremo a salvare Hikari, e così faremo, dico bene?"
"Io mi sento pronto, Ken..." disse Wormmon. "So che sarà
pericoloso, ma me la sento di tentare! Come abbiamo detto prima, lo dobbiamo
anche a quei Divermon che abbiamo aiutato!"
"Daisuke, Veemon... Contate pure su ognuno di noi!"
riprese Patamon, accompagnato dallo sguardo di assenso di Takeru. Gli stessi
sentimenti erano riflessi nelle espressioni di Iori, Armadillomon, Miyako,
Hawkmon e Gatomon, e furono un'ulteriore, gradita conferma del supporto che
tutti stavano offrendo. Daisuke e Veemon, fieri dei loro compagni, indicarono il
Palazzo delle Acque dietro di loro.
"Bene, allora... passiamo pure! Troviamo un punto in cui
attraccare, e cerchiamo un modo di intrufolarci là dentro... magari senza
costringere i nostri Digimon ad evolvere! Forza, ragazzi!" esclamò Daisuke,
riprendendo in mano il suo remo e dando un'altra, energica vogata...
...o almeno, così avrebbe fatto, se non fosse stato per
il problema che, improvvisamente, le acque nere aumentarono di densità senza
alcun preavviso, diventando simili ad una distesa di nera gelatina semisolida
che teneva saldamente fermo il remo improvvisato, costringendo Daisuke a mollare
la presa con un verso di sorpresa sgradita. Gli altri ragazzi e gli altri
Digimon, che avevano a loro volta cercato di riprendere a remare, si trovarono
di fronte allo stesso problema: quelle acque che fino a quel momento, pur
opponendo un pò di resistenza, non avevano fermato la loro avanzata, ora si
erano come bloccate, negando loro l'avvicinamento al Palazzo delle Acque.
Miyako, infastidita, provò a spingere più forte, ma fu come cercare di affondare
il remo in un mare di gomma, e non riuscì a spostare la zattera di un
millimetro!
"Ma cosa..." mormorò Iori, guardando stupefatto il suo
remo. "Che cosa sta... succedendo? Non è possibile che un liquido cambi di
densità in questo modo!"
La risposta alle proteste dei ragazzi non tardò neanche
un istante a presentarsi, sotto forma di una terrificante risata cavernosa
simile al tuono di un fulmine caduto a poche decine di metri, che assalì i loro
timpani e costrinse tutti a tapparsi le orecchie con un grido di dolore. Era un
suono davvero micidiale, che rimbombava nel cervello e inviava vibrazioni lungo
i loro corpi come una scossa elettrica. Allo stesso tempo, le acque attorno a
loro cambiarono nuovamente consistenza, e iniziarono a ribollire come la sbobba
del calderone di una strega.
"E... e adesso... cosa sta succedendo?" urlò
Armadillomon, mantenendo a malapena l'equilibrio sulla zattera che veniva
sballottata di qua e di là dalle onde. I Digiprescelti, per evitare di essere
gettati fuori bordo e in quel mare immondo, si accucciarono a terra mollando i
remi. Finalmente, la risata spaccatimpani cessò, ma solo per essere seguita da
una voce altrettanto cupa, che sembrava provenire dagli abissi marini più
tenebrosi!
"Huhuhuhuhuhuuuu... Benvenuti,
bambini prescelti! Mi auguro che la visita al mio reame sia stata di vostro
gradimento, visto che essa finisce qui!"
Talmente stupefatti (e spaventati) da non riuscire a
spiccicare parola, i Digiprescelti e i loro partner indietreggiarono senza quasi
rendersene conto quando le acque davanti a loro si sollevarono letteralmente,
creando una colonna di rombante liquido nero che durò un secondo prima di
crollare, lacerata in milioni di goccioline puzzolenti che inondarono i loro
volti e i loro vestiti. Una visione da incubo si sollevò dalla superficie del
Dark Ocean, frapponendosi tra i ragazzi e la loro destinazione, e Daisuke si
ritrovò improvvisamente a guardare un paio di iridi sanguigne infossate in un
paio di occhi grandi come piatti da portata, che svettavano in una montagna
tentacolata di carni azzurre ed umidicce, dalla testa simile ad una piovra e gli
arti composti da ulteriori tentacoli intrecciati orrendamente tra loro. Nella
mano sinistra, stringeva un tridente più grosso di un palo della luce e fatto di
corallo grigio decorato in oro e argento, chiaro simbolo di supremazia sulle
acque...
Il rimbombo della sua voce venne coperto dal fragore
delle acque che ricadevano...
...e Dragomon emerse, pronto a vendicare lo spregio che
quegli umani avevano fatto al suo potere!
----------
Nella zona centrale di DigiWorld, nei pressi di un grande
lago sulle cui sponde sorgevano vari piccoli villaggi di Digimon, la vita
proseguiva, senza che nessuno avesse idea di quali terribili battaglie si
stessero svolgendo negli altri settori. Piccoli Digimon di livello Rookie o
inferiore si stavano rilassando dopo la giornata, e si stavano preparando a
ritirarsi per la notte. I suoni vivaci che avevano riempito l'atmosfera nel
corso della giornata si erano smorzati, per fare spazio ad una rilassatezza che
bene si accompagnava allo spettacolo del sole arancione che si adagiava dietro
le acque, tingendole del suo stesso caldo colore.
Proprio in questa zona si era appena aperto il Digiport
che aveva portato nuovamente Rei Saiba nel Mondo Digitale. La giovane aveva
atteso il primo momento buono per poter andare a DigiWorld senza destare i
sospetti della madre, e dopo averle detto che voleva andare a letto presto
perchè era stanca e averle dato la buonanotte, si era chiusa in camera sua
spegnendo la luce... ma tenendo acceso il suo PC, dal quale aveva aperto il
portale grazie al medaglione di Azulongmon. E in quel momento, stava muovendo i
suoi primi passi fuori dal passaggio dimensionale, godendosi la sensazione di
potersi finalmente muovere senza l'ausilio di quella ormai sgradita sedia a
rotelle. Vestita degli stessi abiti con cui era abituata a farsi vedere nel
Mondo Reale, Rei si sgranchì le ginocchia e osservò il portale che si chiudeva
dietro di lei, tornando ad essere una semplice televisione abbandonata nel bel
mezzo del nulla.
"A certe sorprese che DigiWorld mi
ha riservato, non mi abituerò mai..." riflettè Rei, che si era fermata un
attimo a guardare lo schermo televisivo. "Io credevo che
la storia della gente che esce dalle televisioni fosse cosa da film di
fantascienza, e invece l'ho fatto io stessa in entrambe le mie 'visite' a
DigiWorld... beh, adesso è il momento di pensare al nostro compito... devo
trovare Ishida-san e gli altri, e consegnare loro le Luci della Vittoria. Ehm...
sì, ma prima dovrei scoprire dove sono adesso, e non ho la più pallida idea di
dove iniziare a cercare! Allora, riflettiamoci un pò su..."
Quasi per coincidenza, lo sguardo le cadde su un piccolo
villaggio di casette bianche non più alte di due metri, simile alla classica
cittadina di mare mediterranea. Di tutti i villaggi che sorgevano sulle coste di
quel laghetto, era quello più vicino. Chissà, magari non sarebbe stata una
cattiva idea iniziare da lì...
"Perchè no," riflettè,
incamminandosi lentamente sotto i raggi del sole calante. "Se non altro, avrò la possibilità di raccogliere qualche
informazione in più..."
CONTINUA...
Note dell'autore: E così, arriviamo ad uno dei punti
focali della storia! Mi scuso per il ritardo, ma l'università aveva la sua
priorità, e poi c'erano delle parti di questo capitolo che proprio non volevano
venirmi come si deve! Comunque, spero che il risultato finale sia decente...
devo ammettere che sono particolarmente orgoglioso di come ho sviluppato il
dialogo tra Koushiro e Sigma! Quella è la mia parte preferita del capitolo,
oltre alla rivelazione di Dragomon al gruppo di Daisuke...
Nel prossimo capitolo inizieranno gli scontri, e vedremo
tornare in scena, tra le altre cose, un Digimon molto conosciuto dai fan e a
tutti noi molto caro, oltre a seguire Rei nelle sue prime ricerche.
Ora, però, devo cominciare a stendere il prossimo
capitolo di Digimon Zero, altra storia che è rimasta un pò troppo in sospeso!
Spero di terminarlo entro la fine della prossima settimana... nel frattempo, vi
saluto e vi do appuntamento alla prossima volta! Ciao, ragazzi, e recensite!
Justice Gundam
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Capitolo 15 *** Acque nere ***
Invasion-15
Digimon Adventure 02: Invasion
Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam
Il lavoro ricomincia presto per noi scrittori di fanfiction, e nel mio caso,
eccomi di nuovo a scrivere e a presentarvi un altro capitolo della mia storia di
Digimon! Tra l'altro, siamo arrivati ad un punto importante della storia, visto
che adesso Daisuke e i suoi compagni se la stanno vedendo con Dragomon, mentre i
Digiprescelti più grandi e quelli stranieri stanno cercando di fermare Neo e gli
Alias-3...
Ma andiamo con ordine, e iniziamo dal gruppo di Daisuke: in questo capitolo
assisteremo alla loro battaglia con il crudele dominatore del Dark Ocean, e
vedremo se riusciranno a sconfiggerlo e a salvare Hikari! E non dimentichiamoci
di Daemon, sempre in agguato... cosa avrà intenzione di fare? Per saperlo, non
vi resta che leggere questo capitolo, e darmi le vostre impressioni! Mi auguro
che non sia noioso come altri capitoli che ho scritto, e sia invece all'altezza
del resto della storia...
Ma adesso, rispondiamo alle recensioni!
KillKenny: Ebbene sì, questa volta Dragomon ha deciso di farsi carico
della situazione personalmente! Come ho detto, sarà proprio lui il fulcro di
questo capitolo, e vedremo se i nostri riusciranno a cavarsela contro di lui.
Sarà una battaglia senza esclusione di colpi, questo è sicuro... ma temo che la
situazione precipiterà presto... heheheee... ^_^
TopoMouse: Se stai fiutando qualche Digievoluzione Mega per i
Digiprescelti più grandi (in particolare per Koushiro e Mimi)... beh, ti devo
dire che ci hai proprio azzeccato! Ebbene sì, ormai è inutile farne ulteriore
mistero! Molto presto, tra non più di qualche capitolo, vedremo le forme Mega di
Tentomon e Palmon in azione! Ma ancora prima, qualcuno degli Alias-3 sfodererà
un'arma segreta... e rivedremo qualcunoa noi molto caro, che combatterà al
fianco dei ragazzi nel loro momento più difficile!
Nicola: Grazie ancora della tua recensione, e spero che continuerai a
seguire e a commentare... sì, ho seguito la tua storia, e anche con molto
interesse! Soprattutto, sono stato contento di essere stato di ispirazione a
qualcun altro! Wow! E se sei rimasto impressionato all'entrata in scena di
Dragomon... vedrai che in questo capitolo il nostro emulo di Chtulhu preferito
ti lascerà letteralmente... senza fiato!
Con questo è tutto! Buona lettura!
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Capitolo 15 - Acque nere
In un momento di collettivo, muto orrore, i Digiprescelti rimasero ad
osservare la mastodontica, tentacolare figura di Dragomon che, grondante di
quell'acqua densa e disgustosa, finiva di emergere e si ergeva davanti a loro in
tutta la sua statura, in piedi senza difficoltà sulla superficie del mare oscuro
come se poggiasse sul terreno solido. Il signore del Dark Ocean era talmente
vicino che i ragazzi si sentivano arrivare alle narici una leggera puzza di
pesce marcio, e vedevano la sua viscida pelle, rigata da rivoletti di acqua
oscura, che si muoveva sui possenti muscoli, quasi pulsando con ogni movimento.
Gli occhi sanguigni di Dragomon erano fissi su di loro, e li guardavano con un
misto di disprezzo e compassione. Attoniti, i ragazzi rimasero in silenzio per
qualche istante, prima che Daisuke ritrovasse abbastanza presenza di spirito da
parlare.
"Fatemi indovinare... questo sarebbe Dragomon, giusto? Per qualche motivo...
non mi stupisce il fatto che questo tizio venga dalla versione digitale
dell'Inferno..."
Come in risposta a quelle parole, Dragomon puntò lo sguardo sul successore di
Taichi e sogghignò sinistramente, i tentacoli sul labbro superiore che si
agitavano in un cenno di eccitazione. Dei nuovi Digiprescelti, quel ragazzino
con i capelli appuntiti e gli occhialoni era quello che conosceva di meno... ma
a guardarlo così, aveva un qualcosa che al mostro marino ripugnava. Di tutti gli
intrusi che avevano osato invadere il suo territorio, lui e il suo Veemon erano
quelli che combattevano con più determinazione, ed avevano il piglio del
leader... tutte cose che lui aborriva.
"E così, voi siete i famosi Digiprescelti..." iniziò, con quella sua
voce gutturale e roca che diede un brivido di orrore a Miyako. "Huhuhuhuu...
ero sicuro che, un giorno o l'altro, le nostre strade si sarebbero incrociate!
L'eco delle vostre imprese è giunto anche alle mie orecchie, e devo ammettere
che sono impressionato! Chi poteva immaginare che dei ragazzini e i loro
animaletti addomesticati sarebbero riusciti a sconfiggere esseri come
Apocalymon, Diaboromon, Galfmon, MaloMyotismon e Balormon?"
Veemon fece un passo in avanti, senza farsi intimorire dall'aspetto orribile
del demone. "E tu sei Dragomon, non è vero? Sei stato tu a rapire la nostra
amica, e adesso vogliamo che ce la restituisci!"
"Altrimenti... insegneremo anche a te la lezione che abbiamo insegnato a
tutti quelli che hai nominato!" proseguì Miyako, dopo aver deglutito per
scacciare il senso di ripugnanza dato dalla vista di quell'orrore. La mano della
ragazza scivolò lentamente verso il suo D-3, mentre Hawkmon si piazzava tra lei
e il loro avversario pronto al combattimento. Tuttavia, la sicurezza che Miyako
stava ostentando non corrispondeva al suo stato emotivo, nè a quello del resto
del gruppo... avevano tutti contato sul riuscire a raggiungere il Palazzo delle
Acque senza farsi intercettare da Dragomon, e ora se lo ritrovavano davanti
proprio ad un passo dalla loro meta! E in più, c'era quello che aveva detto loro
Gennai a farli preoccupare: stando alle sue parole, quel Dragomon poteva essere
affrontato soltanto con il Digimental dei Miracoli, che loro certamente non
avevano! Allora, come avrebbero potuto fare a cavarsela in quella
situazione?
"Calma, restiamo calmi..." pensò tra sè Ken, cercando di analizzare la
situazione. "E' vero che la situazione è brutta... ma forse, se riusciamo a
trovare un modo di sfuggirgli, abbiamo ancora una possibilità..."
Divertito, Dragomon osservò i Digimon che si disponevano a fianco dei loro
compagni (Gatomon, non avendo con sè la propria partner, si limitò a piantare le
zampe posteriori a terra e sfoderare gli artigli), e questi ultimi che
afferravano i loro Digivice. Manteneva sempre quell'espressione innaturalmente
calma e tranquilla, di superiorità, che sembrava studiata ad arte per indurre
disagio nei loro cuori...
"Voi volete la vostra amica, dunque." rispose. "Volete che io vi
restituisca la figlia della Luce, Hikari Yagami... non è così? Huhuhuu... beh,
devo dire che la vostra impertinenza ha dell'incredibile... non lo sapete che
non potete riavere ciò che non è mai stato vostro?"
Quelle parole fecero scattare un moto di rabbia nei ragazzi e nei loro
partner. Cosa stava dicendo quella carogna? Parlava come se Hikari fosse un
oggetto... una proprietà... un utensile che lui possedeva per diritto! "Cosa?
Che vorresti dire, Dragomon?" gli chiese Takeru, con il tono più severo che gli
riuscisse. "Hikari è la nostra compagna, e non ti permetteremo di usarla per i
tuoi scopi!"
"Quello che voglio dire..." proseguì il dominatore del Dark Ocean.
"...è che la vostra 'compagna', come la chiamate voi, è sempre stata qualcosa
di più di un comune, patetico essere umano. Non ditemi che non ve ne siete mai
accorti... il suo potere di percepire la presenza delle tenebre... il fatto che
nel Mondo Digitale sia stata lei, facendo da tramite tra i vostri compagni più
grandi e una misteriosa entità, a fermare lo scontro tra WarGreymon e
MetalGarurumon... non può essere una coincidenza che lei abbia questi poteri, e
sia la custode della Crest della Luce, non vi sembra?"
Gatomon si spostò sulla zattera, sfoderando le sue unghie affilate. Sapeva
che molto probabilmente non sarebbero servite a nulla, ma voleva mostrare a
quell'insalata di mare ambulante che non le stava facendo paura! "E allora? Sì,
sappiamo tutti dei suoi poteri... ne abbiamo avuto dimostrazione più volte! Ma
questi dovrebbero renderla diversa da noi?"
"Come sempre, voi creature inferiori non afferrate certe cose
elementari..." proseguì Dragomon, come se stesse dicendo la cosa più ovvia
del mondo. "Ovviamente, i poteri della figlia della Luce sono un riflesso
della sua natura... lei è la massima espressione del potere della Luce come io
lo sono di quello delle Tenebre! E' nostro destino, come creature prescelte,
diventare una cosa sola, creando così il più grande potere che entrambi i mondi
abbiano mai conosciuto! In altre parole... lei è sempre stata mia di diritto, e
io in questo momento non sto facendo altro che prendermi quello che mi spetta!
E' chiaro il concetto?"
I Digiprescelti erano sempre più raggelati ed indignati al tempo stesso, e
tra questi era Daisuke quello che meno di tutti sopportava il tono supponente
con cui Dragomon parlava...
"Hey, ammasso di sushi!" esclamò il ragazzino, avanzando verso Dragomon e
gettando all'aria il suo precedente spavento. "Sei tu quello che ha bisogno che
le cose gli vengano spiegate, secondo me! Hikari non appartiene a nessuno, e a
te men che meno! E' una persona come noi, che decide da sola come vivere la tua
vita!"
Dragomon scosse la testa, come deluso da quello che il Digiprescelto gli
aveva detto. "Anche voi, mi dite la stessa cosa che mi ha detto lei...
Aaahh... sciocche creature, non lo capite che non vi è concesso il libero
arbitrio? Voi vi ostinate a negarlo, ma è il fato che decide ogni cosa, senza
che voi possiate fare nulla per cambiarlo o per cambiare voi stessi! E' così per
tutti, a cominciare da quei piccoli e ridicoli Digimon che voi avete inutilmente
cercato di aiutare!"
"Tu che cosa vuoi sapere di quei Digimon, Dragomon?" esclamò Takeru. "Tu hai
tolto loro ogni gioia di vivere, e li hai condannati ad un'esistenza miserabile
in un'eternità di tenebre! Noi, aiutandoli contro IceDevimon e i suoi segugi,
abbiamo fatto loro il dono della speranza!"
A quella frase, Dragomon spalancò leggermente gli occhi e si mise una mano
tentacolare vicino a dove sarebbe dovuto essere l'orecchio, per poi chinarsi
verso il gruppo come se volesse dire loro di ripetere perchè non aveva capito
bene. "Hmm? Ho sentito proprio quello che avete detto? Il dono della...
speranza? Avete proprio detto così?" chiese retoricamente. Poi, senza
neanche aspettare che i Digiprescelti gli rispondessero, il demone acquatico
gettò indietro la testa e scoppiò in una terribile, rimbombante risata simile ad
una raffica di tuoni, che agitò le acque e fece pericolosamente traballare la
zattera sulla quale si trovavano i ragazzi. L'oceano ribolliva come se volesse
partecipare al divertimento del suo padrone, e i ragazzi si ritrovarono a
doversi accovacciare per mantenere l'equilibrio in mezzo a tutto quel caos!
Finalmente, Dragomon sembrò calmarsi dopo quella momentanea perdita di
controllo, ma il sogghigno non scomparve dal suo volto, e la sua testa
continuava a muoversi su e giù in una roca parodia di una risata. Anzichè essere
colpito da quello che i ragazzi avevano detto, Dragomon lo aveva trovato
divertente... quello era il tipo di risata che faceva un adulto esperto davanti
alle affermazioni fantasiose di un bambino!
"Che hai da ridere?" chiese Patamon, con una veemenza che raramente si
ricordava di aver mai mostrato. Una delle cose che il piccolo maialino alato non
sopportava era che si ridesse delle parole sue o di quelle di Takeru...
La risata a denti stretti di Dragomon durò ancora una buona dozzia di
secondi, prima che il Signore delle Acque si degnasse di rispondere.
"Huhuhuhuhuuu... e perchè non dovrei ridere davanti a qualcosa che trovo
divertente? Rido perchè vi trovo davvero buffi... non vi rendete conto voi
stessi delle assurdità che state dicendo! Tipico di voi umani, ne sono
convinto... Il dono della... speranza! Huhuhuhuu... La speranza, pensa te...
Aaaah, miei poveri ragazzini sviati, non lo sapete che quando Epimeteo aprì il
Vaso di Pandora, la Speranza rimase in fondo ad esso?" ringhiò.
Fu Miyako a rispondere. "Non siamo venuti fin qui per fare un ripasso di
mitologia greca, faccia da piovra!"
Dragomon ignorò completamente la risposta di Miyako e continuò il suo
discorso. "Ora, fate una piccola riflessione. Saprete già, immagino, che nel
Vaso di Pandora erano contenuti tutti i mali che a tutt'oggi piagano la vostra
patetica razza umana... miseria, fame, carestia, epidemie... tutto questo e
altro ancora affligge a tutt'oggi vaste aree del vostro pianeta... Ma allora, vi
chiedo io, che cosa ci faceva la Speranza in mezzo ad essi? Lascio a voi le
dovute riflessioni..."
Takeru aprì la bocca per rispondere, ma si bloccò all'istante, sentendo un
brivido gelido attraversargli la spina dorsale nel momento in cui il significato
delle parole di Dragomon lo colpì come un macigno! Le implicazioni di quello che
Dragomon aveva voluto dire erano talmente pesanti, e soprattutto... contrarie e
aliene al suo modo di pensare, che anche soltanto concepirle gli faceva venire
la nausea!
"C-Cosa? Tu... tu vorresti dire..." riprese Iori, la voce incrinata per una
rara volta dalla paura e dal disgusto. "Tu... ci stai dicendo... che la speranza
sarebbe un male?"
Dragomon sfoderò un ghigno maniacale. "Bravo, piccolo, vedo che almeno tu
sei intelligente! Esatto, Digiprescelti, è proprio questo quello che voglio
dire! La Speranza E' un male... anzi, è il peggiore dei mali, in assoluto!
Quando i flagelli del Vaso si sparsero su mari e terre, gli uomini avrebbero
potuto risparmiarsi vite grame, fatte unicamente di solitudine e sofferenza, se
solo si fossero tolti la vita! Avrebbero ottenuto la benedizione del nulla
assoluto... ma la fallace Speranza li ingannò con le sue menzogne, e li convinse
a restare in vita nella vana aspirazione a qualcosa di meglio! Aaaah, ragazzi
miei... la Speranza è una cosa orribile... vi fa credere che le cose, nella
vostra insignificante vita, potrebbero in qualche modo migliorare." Fece una
pausa nel discorso, ammirando con crudele orgoglio le espressioni sconvolte dei
suoi interlocutori, poi scosse la testa e proseguì, spietato. "Spiacente di
deludervi... ma è una pura e smplice illusione. Ognuno di noi rimarrà per sempre
quello che è. Si rimane incatenati alla propria posizione per tutta la vita, e
la Speranza non fa altro che rendere mille volte più dura da sopportare questa
verità e l'inevitabilità degli altri mali. Huhuhuhuhuu... e sì, bambini
prescelti, so cosa state pensando, e vi rispondo subito. No... non avete aiutato
quei miserabili Divermon per fare del bene a loro... ma soltanto a voi stessi!
Lo avete fatto per sentirvi superiori ed essere a posto con la vostra coscienza.
No, io offro qualcosa di diverso... privo dell'ipocrisia che contraddistingue
voi cosiddetti paladini della giustizia - offro all'umanità e ai Digimon dei
vostri miseri mondi un'esistenza eterna priva di emozioni e di passioni, un
Limbo in cui vivranno per sempre come miei schiavi, rassegnati allo scorrere
degli eventi e alla loro condizione di sottoposti ad un potente come me... ed
io, per privilegio di natura, potrò sfruttarli e manipolarli a mio piacimento!
Senza la speranza, nell'apatia totale, anche le loro sofferenze cesseranno...
laddove voi, continuando ad illuderli della possibilità di un domani migliore,
non fareste altro che far loro ancora più male!"
I Digiprescelti non dissero una parola. Un gelo innaturale era sceso addosso
a loro... erano tutti spaventati da quella abominevole creatura che parlava di
cose così terribili con disinvoltura e addirittura divertimento, e che dava come
naturale il suo diritto di vita e di morte su tutti i suoi sudditi. Non potevano
sopportare quello che stava dicendo... e tuttavia, un brivido di paura
attanagliò i loro cuori allorchè si resero conto di non sapere come
rispondergli... E se fosse stato vero, quello che stava dicendo? Forse... forse
stavano davvero tentando un'impresa impossibile?
Percependo la loro confusione, Dragomon sghignazzò con soddisfazione, e
proseguì il suo discorso. "Ed ora ditemi, voi che rappresentate queste grandi
e nobili virtù del Coraggio, dell'Amicizia, dell'Amore... siete tuttora convinti
che potrete cambiare qualcosa tramite le vostre azioni? O avete capito qual è la
cosa giusta, e vi siete arresi all'idea che il destino è inevitabile?"
tuonò, il braccio-tentacolo che si muoveva in un gesto di noncuranza.
Takeru strinse i denti. No, non poteva essere vero quello che Dragomon stava
dicendo! Quello che lui rappresentava... non poteva essere un'illusione!
Altrimenti, lui perchè sarebbe diventato un Digiprescelto? Tutto quello che lui
aveva fatto... tutto ciò che aveva passato per arrivare dove era ora... non
poteva essere stato tutto privo di senso!
"No, Dragomon! Il bugiardo sei tu!"
Questa frase chiara e ferma, che attrasse l'attenzione del divertito Signore
delle Acque, non provenne da uno dei bambini prescelti, ma da Veemon! Il piccolo
drago azzurro, senza mostrare la benchè minima traccia di paura nonostante in
realtà ne fosse pieno, si era posto davanti al gruppo dei suoi amici e, dopo
aver alzato lo sguardo, aveva risposto a quella creatura terrificante!
Nonostante l'ovvia differenza di potenza, Veemon stava difendendo la sua
posizione e quella dei suoi compagni con una tenacia invidiabile...
Comunque, la dimostrazione di coraggio del draghetto non fece più di tanto
effetto a Dragomon, che abbassò lo sguardo e lo fissò negli occhi senza mai
perdere quel sogghigno derisorio. "Oh, ooooh... ma che cosa abbiamo qui? Un
Rookie che vorrebbe dare degli insegnamenti ad una creatura potente come me? A
Dragomon, signore del Dark Ocean? Non ti hanno mai insegnato, lucertolina, che
ognuno ha quello che si merita, e chi non ha il potere di cambiare la propria
posizione merita di vivere nella schiavitù? I deboli devono comportarsi da
deboli... è sempre stato così!" spiegò.
"No, non è così, Dragomon! Ti sbagli di grosso!" strillò il draghetto, quasi
alzato sulla punta delle zampe posteriori per cercare di compensare la
differenza di stazza. "Noi, anche nelle situazioni più disperate, non abbiamo
mai mollato! Anche quando la vittoria sembrava impossibile... anche quando
MaloMyotismon e Balormon ci avevano praticamente battuto... noi abbiamo vinto
perchè non ci siamo mai lasciati abbattere, non perchè era nostro destino farlo!
Altrimenti, il Mondo Digitale sarebbe già stato distrutto da un pezzo! Diglielo
anche tu, Dai! Non ci siamo mai arresi prima d'ora, e non cominceremo
adesso!"
Daisuke si riscosse dallo stupore nel quale le terribili parole di Dragomon
lo avevano fatto cadere, e dopo un'istante di stupore, rivolse al suo partner
uno sguardo di intesa e gratitudine.
"E c'è anche un'altra cosa..." proseguì Miyako, facendosi avanti a sua volta.
"Tu dici che noi esseri umani non possiamo cambiare il corso degli
eventi, nè cambiare noi stessi... ma allora come spieghi il fatto che IO sono
cambiata? Che tutti noi siamo cambiati? Che abbiamo imparato qualcosa da ogni
nostra esperienza e siamo cresciuti come persone? E' solo il destino che spiega
tutto questo? Io dico che la risposta è no!"
"Tutte le decisioni, alla fine, le abbiamo prese noi, e i nostri Digimon!"
esclamò Ken. "Io ho deciso di ricevere il potere delle tenebre dopo la morte di
mio fratello Osamu, e io ho capito che avevo fatto un errore e sono riuscito a
sbarazzarmene! Con ogni scelta, con ogni azione, noi plasmavamo il futuro dei
nostri mondi! Sulle nostre spalle era stata posta una grande responsabilità, che
noi non avevamo chiesto... ma il modo in cui compiere il nostro dovere era
lasciato a noi, e la nostra vittoria non era assicurata. Questo non l'hai detto,
quando hai parlato di destino... non è così, Dragomon?"
Il silenzio ricadde nuovamente sulle acque oscure dopo che Ken ebbe fatto la
sua domanda, e i Digiprescelti restarono saldi al loro posto, sostenendo lo
sguardo di Dragomon, la cui espressione divertita aveva lasciato posto ad una
vaga smorfia di disgusto.
"E per quanto riguarda il resto, Dragomon..." proseguì Patamon, in volo
accanto a Takeru. "E' nella natura degli esseri umani... e dei Digimon...
combattere fino alla fine! Tenersi stretti anche alla speranza più flebile ed
alimentarla, per fare sì che non muoia mai! E' un loro, e un nostro dovere! E'
facile abbandonare la partita per risparmiarsi la fatica, ma non è così che si
vince! Solo chi non si arrende e non rinuncia, anche a costo di soffrire e di
pagare un prezzo, ha davvero la possibilità di raggiungere i suoi obiettivi!
Come puoi vedere, quindi... quello che tu propugni non è una vita migliore, ma
un inferno in cui tutti saranno sottoposti alla tua tirannia! E questo... noi
non te lo permetteremo mai!"
Dopo qualche secondo, Dragomon sospirò, un gorgoglio disgustoso che si levò
dalla sua gola incrostata di alghe e sale. "E così... voi continuate ad
essere aggrappati alle vostre assurde certezze... ah, che peccato,
Digiprescelti... e io che quasi speravo che voi, come creature del destino, in
qualche modo foste più intelligenti del resto degli stupidi che vi
circondano..." ringhiò, poi scosse la testa con un altro respiro roco e
puntò il suo enorme tridente davanti a sè. "Peccato. Devo ammettere di essere
rimasto un pò deluso da voi... neanche voi, dopotutto, riuscite a capire il
grande schema delle cose. Beh, in ogni caso... questo non ha più importanza, ora
che la figlia della Luce è mia!"
Con queste parole, l'antico terrore sollevò la mano sopra la sua testa
bulbosa e lanciò un urlo terribile che suonava quasi umano. Immediatamente, dei
fulmini viola iniziarono a crepitare nel cielo ingombro di nubi, appena sopra di
lui, e le acque nere ripresero a ribollire, rischiando di far perdere di nuovo
l'equilibrio agli occupanti della zattera. Da parte loro, ognuno dei
Digiprescelti afferrò il suo D-3, e ogni Digimon si mise in guardia per
combattere...
"Ed ora, stupidi Digiprescelti..." ululò Dragomon, gli occhi accesi di
una terribile luce cremisi e il tridente avvolto da un'aura di energia viola.
"...vediamo se riuscirete davvero a sconfiggermi non arrendendovi mai e
credendo negli ideali che voi rappresentate! La punizione per aver osato
invadere il mio reame, e cercare di rubarmi ciò che mi appartiene di diritto...
sarà la sepoltura negli abissi senza fine del Dark Ocean!"
"Tu provaci!" esclamò Daisuke. "Noi siamo qui per farti rimangiare le tue
parole! Andiamo, ragazzi!"
I Digivice di ciascuno si accesero, e tutti i Digimon che potevano farlo
cominciarono a trasformarsi, una volta di più!
"Veemon shinka... EXVEEMON!"
"Wormmon shinka... STINGMON!"
"Hawkmon shinka... AQUILAMON!"
"Armadillomon shinka... ANKYLOMON!"
"Patamon shinka... ANGEMON!"
Nel momento in cui le forme Champion apparvero, i Digiprescelti attivarono di
nuovo i loro Digivice, per invocare la Digievoluzione DNA!
"ExVeemon! Stingmon! Jogress shinka... PAILDRAMON!"
"Ankylomon! Angemon! Jogress shinka... SHAKKOUMON!"
"Gatomon!" esclamò Miyako, tenendo il Digivice ben fermo davanti a sè. "Anche
se Hikari non è qui, credi di riuscire a fare una Digievoluzione DNA con
Aquilamon?"
La gattina bianca sogghignò divertita. "Puoi scommetterci! Non sono certo qui
per fare da spettatrice!"
Miyako ricambiò il sorriso. "Grande! E allora... andiamo anche noi!"
"Aquilamon! Gatomon! Jogress shinka... SILPHYMON!"
Dove prima c'erano sei Digimon, ora tre potenti Ultimate si sollevavano in
volo davanti a Dragomon, pronti a lottare fino alla fine contro il feroce
Signore delle Acque. Ma nonostante fosse in netta inferiorità numerica, Dragomon
manteneva sempre quell'atteggiamento di superiorità che Daisuke gli avrebbe
volentieri fatto ingoiare con un pugno. Quei Digimon non rappresentavano una
minaccia per lui, e Dragomon lo sapeva bene...
"Hah! Vorreste dire che dovrei avere paura di queste ridicole
creaturine?" li prese in giro. "Voi state scherzando,
immagino..."
Fu Silphymon a dare inizio alla lotta, creando una sfera di luce nel cavo
delle sue mani congiunte e volando a tutta forza contro il Signore delle Acque,
di tanto più grande di lei. "Ora ti daremo noi qualcosa di cui avere paura,
faccia da piovra! Prendi questo! STATIC FORCE!"
Il Digimon umanoide portò avanti le braccia e aprì le mani, rilasciando la
sfera di energia e mandandola a schiantarsi contro la fronte bulbosa di Dragomon
con tutta l'energia di cui era capace! Il proiettile si infranse in tante
scintille di luce all'impatto, ma il mostruoso demone acquatico non si degnò
neanche di chiudere gli occhi, e rimase completamente illeso.
"Poveri stupidi! Questo avrebbe dovuto farmi male?" tuonò Dragomon,
sferrando una frustata davanti a sè con il braccio-tentacolo nel tentativo di
colpire Silphymon. Per sua fortuna, il guerriero-aquila si era aspettato che la
sua mossa non sarebbe stata efficace, e fu preparato ad evitare il colpo con una
rapida virata.
Paildramon puntò i suoi cannoni laser contro l'avversario. "Certo che no!
Il nostro scopo era solo quello di prendere le tue misure! DESPERADO
BLASTER!"
Le armi del drago-insetto spararono una raffica di raggi laser contro
Dragomon, nessuna delle quali mancò il bersaglio, e il Signore delle Acque si
trovò costretto ad indietreggiare sotto quella pioggia energetica. Nel tentativo
di sfruttare il più possibile il poco vantaggio che avevano, Shakkoumon si librò
in aria e puntò lo sguardo contro Dragomon... per poi sparare due intensi raggi
di energia positiva rossa che presero in pieno torace il loro avversario!
"JUSTICE BEAM!"
Ci fu una grossa esplosione, che inghiottì completamente il demone acquatico,
nel momento in cui i laser gemelli colpirono il suo repellente corpo, e il
Signore delle Acque scomparve all'interno di una sfera di luce scarlatta,
apparentemente danneggiato dall'attacco combinato dei due Digimon...
"Grande!" esclamò Daisuke. "Lo abbiamo preso!"
"Sì, ma non credo che gli abbiamo inflitto dei danni..." commentò Iori,
sempre con i piedi per terra. "Ricordati che Gennai ci ha detto che la forza di
Dragomon lo rende in grado di combattere alla pari con dei Mega."
"Il vostro amichetto sembra piuttosto sveglio... dovreste ascoltarlo,
sapete?"
L'odiata voce di Dragomon accompagnò la sua gigantesca sagoma mentre questa
usciva dal nembo di luce nel quale la scarica di attacchi lo aveva avvolto, e
tutti videro che Dragomon non aveva neanche un segno, su quella sua pelle
umidiccia. Teneva ancora in mano il tridente, senza alcuno sforzo visibile, e
usava il braccio-tentacolo per spazzarsi di dosso un pò di polvere. In altre
parole, era evidente che non aveva subito nessun danno. Comunque, la cosa non
sorprese i Digimon... sapevano già che non sarebbe stato con quegli attacchi che
avrebbero sconfitto quella mostruosità...
"Come immaginavo, neanche un graffio..." commentò Shakkoumon.
"Ora prestate attenzione, ragazzi... sta per sferrare uno dei suoi
attacchi!" li avvertì Silphymon. La luminescenza viola che avvolgeva le
punte del tridente si era scurita, e sopra di loro i lampi si erano
intensificati, e cominciavano a cadere nelle acque, pericolosamente vicini alla
zattera sulla quale si trovavano i ragazzi! I Digiprescelti, allarmati, si
ritrassero e si raggrupparono al centro della loro imbarcazione di fortuna, nel
tentativo di restare il più lontani possibile dalle scariche...
Con un unico, rapido movimento del braccio, Dragomon puntò il tridente verso
il cielo ingombro, e una folgore viola ne colpì le punte come se si trattasse di
una fila di parafulmini, ma senza infliggere alcun danno al suo proprietario.
Sempre quel ghigno di sufficienza sulle labbra, il demone abbassò il braccio e
puntò la sua arma contro i tre Digimon che avevano osato sfidarlo. L'energia
negativa si condensò sulle punte dell'arma sotto forma di tre sfere crepitanti
tra le quali schizzavano scariche di energia statica... poi, ad un semplice
comando di Dragomon, il colpo partì!
"FORBIDDEN TRIDENT!" ringhiò il Signore delle Acque.
Accadde tutto con una rapidità tale che se qualcuno avesse sbattuto gli occhi
se lo sarebbe perso. Un enorme fulmine violaceo scaturì dalle punte della
terribile arma e solcò il cielo senza vita con il ruggito di un vulcano in
eruzione, puntando contro i tre Digimon con rapidità spaventosa! Paildramon e i
suoi compagni riuscirono a reagire appena in tempo soltanto perchè avevano
previsto la mossa, e anche così, non riuscirono ad evitarla del tutto... in
quanto, laddove Silphymon e Paildramon erano stati abbastanza rapidi da gettarsi
di lato, facendosi mancare di pochissimo e sentendo l'intenso calore del raggio
energetico sui loro corpi, il più pesante Shakkoumon si ritrovò sulla
traiettoria del colpo prima ancora di poter anche soltanto pensare di muoversi,
e non fu in grado di difendersi! Il Digimon statua si contorse di dolore quando
la scarica di energia negativa lo colpì in pieno petto, e ondate nero-violacee
avvolsero il suo corpo!
"Shakkoumon!" esclamarono in coro Paildramon e Silphymon.
"Oh, no... Shakkoumon!" fecero eco Takeru e Iori.
Investito dal doloroso impulso di energia nera, Shakkoumon lanciò un grido di
dolore nelle voci unificate di Ankylomon e Angemon, e rimase sospeso a mezz'aria
mentre l'elettricità del Forbidden Trident martellava il suo corpo di ceramica.
Per un pò, il Digimon fusione restò paralizzato là, circondato da un alone nero
e percorso da piccoli lampi neri... poi, finalmente, la tortura cessò, e
Dragomon restò a guardare con crudele divertimento il suo avversario stordito
che scendeva di quota, e si scindeva nei due Digimon che lo componevano,
regrediti allo stado Rookie: semisvenuti, Patamon ed Armadillomon precipitarono
verso le acque oscure, ma per loro fortuna i rispettivi partner umani riuscirono
ad afferrarli al volo. Entrambi strinsero i denti quando videro le chiazze nere
rimaste sui corpi dei loro Digimon, immaginando quanto doloroso potesse essere
stato quel colpo...
"Uuuugh..." sospirò Patamon, tossendo fuori una nuvoletta di fumo. "Cough...
Iori... Takeru... Scusateci, non siamo... riusciti a fare granchè..."
"Non... non vi preoccupate, ragazzi!" li rassicurò Takeru, rivolgendo poi uno
sguardo incredulo al Signore delle Acque, che era rimasto fermo nella sua posa
d'attacco con il tridente ora scarico puntato verso i Digimon. "Voi... avete
fatto quello che potevate..."
"Huhuhuhuuu... ironico, vero, che il Digimon del Prescelto della Speranza
sia stato il primo a subire la mia ira... non si usa dire che la... Speranza...
è sempre l'ultima a cadere?" commentò Dragomon, con una spocchiosa risata
gutturale che accrebbe ulteriormente l'odio che i Digiprescelti già provavano
per lui.
"Accidenti, ma quanto potente è quella... cosa?" ringhiò Daisuke, sbigottito
e indignato al tempo stesso. "Gli è bastato un solo attacco per buttare giù
Shakkoumon, e non sembra nemmeno averci messo troppo impegno!"
Paildramon grugnì rabbiosamente e si scagliò di nuovo contro il Signore delle
Acque. "Allora vorrà dire che non gli lasceremo sferrare un altro attacco!
Fatti sotto, Dragomon!" ringhiò, entrambi i pugni puntati contro il suo
avversario, che sghignazzò malignamente e gli puntò contro il tridente.
"Povero sciocco, un attacco frontale? Del tutto inutile..."
"ASTRAL LASER!" esclamò Silphymon, arrivando improvvisamente da sopra
Dragomon e sparando un laser fatto come il suo stesso corpo... ma questa volta,
il bersaglio non era più il Signore delle Acque stesso! Un'espressione di
sgradita sorpresa si dipinse sul volto di Dragomon quando il colpo di Silphymon
si schiantò contro il suo polso, senza infliggergli danni ma costringendolo a
mollare il tridente nelle acque oscure sulle quali si ergeva. L'arma corallina
precipitò dalle viscide dita del mostro e scomparve sotto la superficie
dell'oceano di morte con un disgustoso rumore di pece spiaccicata, sotto lo
sguardo del contrariato dominatore della Dark Area.
"E chi ti ha detto che volevamo tentare un attacco frontale, eh? Ora come
attacchi senza il tuo bel tridente?" esclamò Paildramon. Il drago-insetto
tirò indietro un pugno e coprì con uno scatto la distanza che lo separava
dall'avversario, per poi attaccare con un ruggito furibondo mentre Silphymon
scendeva in picchiata dall'alto, puntando in mezzo agli occhi diabolici di
Dragomon. Il demone acquatico sembrava ormai alla loro mercè...
...quando la sua espressione infastidita si trasformò nuovamente nel
sogghigno di superiorità di un attimo prima!
"THOUSAND WAVES!" tuonò, e l'acqua nera che circondava i suoi piedi si
sollevò di scatto e salì ruggendo verso il non-cielo del Dark Ocean, avvolgendo
il perfido sovrano in una colonna di turbinante liquido viscoso, che infradiciò
i disgustati Digiprescelti e la loro zattera, proprio quando i due Digimon erano
a pochi metri dal raggiungerlo! Paildramon e Silphymon lanciarono un urlo
d'allarme e virarono bruscamente, proprio un attimo prima di finire all'interno
della tromba marina. La loro manovra disperata diede i suoi frutti, e i due
Digimon fusione riuscirono appena in tempo ad allontanarsi dalle acque che si
erano sollevate per proteggere il loro padrone assoluto.
"Accidenti, per un pelo!" esclamò Silphymon.
La possente voce di Dragomon sovrastò l'infernale ruggito delle acque.
"Hah! Non avrete davvero pensato che la mia unica arma fosse il tridente,
vero? Facendomelo cadere, non mi avete sottratto che una delle mie infinite
risorse... vi ricordo che io sono il dominatore del Dark Ocean... queste acque
obbediscono ad ogni mio volere, e io le posso manipolare come voglio... posso
farne una barriera... scatenare una corrente o un gorgo... oppure, come adesso
vi dimostrerò, posso anche usarle come arma d'attacco!"
La colonna di acqua nera che aveva circondato Dragomon si infranse di colpo
in un milione di goccioline, che fluttuarono minacciosamente attorno al loro
signore prima di condensarsi in numerosi globi di liquido denso e viscido...
poi, ad un semplice cenno di Dragomon, schizzarono a tutta velocità contro
Silphymon e Paildramon, come una pioggia di meteore! I due Digimon si ritirarono
frettolosamente, muovendosi a zig-zag per evitare i proiettili semiliquidi, ma
questi ultimi erano semplicemente troppo numerosi per poter essere schivati
tutti... e infatti, alla fine uno di essi centrò Silphymon allo stomaco, con la
velocità e la potenza di una palla di cannone! Il guerriero-aquila si piegò in
due, espellendo l'aria dai polmoni, e perse quota con un gemito, finendo per
atterrare sulla zattera dei Digiprescelti dove cadde su un ginocchio e de-evolse
ad Hawkmon e Gatomon.
"Ragazzi, tutto bene?" chiese Miyako con apprensione, chinandosi sui due
Digimon storditi e ricoperti di acqua nera. Hawkmon scosse la testa, mentre
Gatomon strinse i denti e si mise a quattro zampe.
"Ho visto di peggio..." rispose la gattina. "Ma ora... temo che Paildramon
sia da solo..."
Purtroppo, era proprio come diceva Gatomon: a parte Veemon e Wormmon, tutti i
Digimon erano stati messi fuori combattimento, con una rapidità sconvolgente! E
mentre la squadra era già agli ultimi sgoccioli, Dragomon non stava facendo
neanche un pò di fatica. Con disappunto, Daisuke si rese conto che quello che
aveva detto Gennai corrispondeva alla verità - con la loro forza attuale, non
erano in grado di competere con il Signore delle Acque! E tuttavia, il suo
palazzo era proprio lì, dietro di lui... e là dentro si trovava Hikari! Non
potevano mollare adesso e lasciare la loro compagna e i loro mondi in balia di
quell'essere ignobile! Forse, anche se non erano in grado di distruggerlo, c'era
ancora una possibilità di metterlo fuori gioco abbastanza a lungo da
superarlo...
"Molto bene, Paildramon..." grugnì Dragomon rivolto all'ultimo Digimon
rimasto. "Pare che sia rimasto soltanto tu... allora, cosa vorresti fare?
Rinunci al tuo inutile tentativo di sfidarmi, o vuoi complicarti ulteriormente
la vita e continuare un combattimento perso in partenza? In entrambi i
casi, il risultato sarà lo stesso..."
Paildramon serrò gli occhi. "Tsk... siamo un pò troppo arroganti, eh,
Dragomon? Non potrò sapere che i miei sforzi saranno inutili senza prima aver
tentato, non ti sembra? Ho ancora un asso nella manica che potrebbe
stupirti!"
Daisuke e Ken, sotto di lui, si scambiarono uno sguardo di intesa e, dopo
aver annuito, attivarono un'altra volta i loro Digivice, puntandoli verso il
loro campione, che si sentì pervaso da una ormai familiare scarica di energia
benefica...
"Vai, Paildramon! Digievolvi ancora!" esclamò Daisuke, e i risultati non si
fecero attendere! Il corpo del drago-insetto venne avvolto da un'abbagliante
luce bianca che costrinse Dragomon e i Digiprescelti a ripararsi gli occhi...
poi aumentò rapidamente di dimensioni, e ascese alla sua forma Mega!
"Paildramon kyokugetsu shinka... IMPERIALDRAMON! Imperialdramon Mode
Change to... FIGHTER MODE!"
Quando la luce si smorzò, al posto di Paildramon si trovava il potente
Digimon draconico che aveva sconfitto MaloMyotismon, ora nella sua forma
umanoide e più potente e deciso che mai! I Digiprescelti accolsero con
un'ovazione collettiva il ritorno del loro Digimon più forte, e Daisuke
sogghignò con convinzione. Anche se Dragomon non poteva essere sconfitto...
sicuramente Imperialdramon Fighter Mode sarebbe riuscito a metterlo fuori uso
abbastanza a lungo. O almeno, questo era quello che il ragazzino pensava...
Da parte sua, Dragomon non sembrava particolarmente impressionato
dall'apparizione del Digimon leggendario, che pure torreggiava su di lui, e si
limitò a sfoderare un altro di quei suoi atroci sogghigni. "E così... il
famoso Imperialdramon Fighter Mode mi fa grazia della sua apparizione! Sono
ammirato, dico davvero! Peccato solo che questa spettacolare entrata in scena
non servirà a salvarvi la vita! Neanche tu, mio caro Imperialdramon, puoi nulla
contro di me!" esclamò il Signore delle Acque.
"Ugh, sempre con questo tono sprezzante..." bisbigliò Miyako, irritata.
"Detesto quando non ci prendono sul serio..."
Imperialdramon non perse tempo a rispondere e abbassò il braccio-cannone,
puntandolo dritto contro il suo avversario e caricando una potente scarica di
energia positiva! "Tu dici? Bene, in questo caso... sarò lieto di smentirti!
POSITRON LASER!"
Un boato assordante riempì l'aria, e accecanti lampi bianchi esplosero
tutt'attorno, quando l'energia che Imperialdramon FM aveva accumulato eruppe dal
suo cannone in una gigantesca fiumata di luce bianca, che squarciò le acque e,
una frazione di secondo dopo, investì in pieno il tiranno del Dark Ocean!
Davanti ad una simile potenza, persino il feroce Dragomon sembrava un fuscello
nella tempesta... e infatti venne inghiottito dal giganttesco laser e, senza
aver avuto neanche il tempo di urlare, venne spinto violentemente verso la
scogliera dietro di sè, dove si andò a conficcare con uno schianto terrificante!
L'enorme formazione rocciosa venne scossa visibilmente dal terribile impatto, e
un'intera porzione di essa si staccò e franò nelle acque oscure, mentre
Imperialdramon FM continuava l'assalto e schiacciava letteralmente Dragomon
contro la parete di roccia grigia! Tutt'attorno, tra i flutti del mare nero,
riecheggiava l'infernale frastuono, al punto che i presenti furono costretti a
tapparsi le orecchie, e il cielo grigio veniva illuminato da abbaglianti
scariche di energia positiva... poi, un'esplosione mastodontica, che minacciò di
rovesciare la zattera, fece crollare definitivamente la scogliera e seppellì
Dragomon in un inferno di luce, acqua nera e rocce sgretolate!
"Vai così, Imperialdramon! Vai! VAIIII!" esclamò entusiasta Daisuke dopo aver
visto Dragomon scomparire nell'esplosione. Il frastuono e il caos cessarono poco
dopo che Imperialdramon FM ebbe cessato il suo attacco, e il punto in cui
Dragomon era scomparso venne avvolto da una densa nube di polvere grigia e da un
silenzio quasi innaturale. Per un attimo, gli altri Digiprescelti trattennero il
fiato, quasi aspettandosi che il loro avversario scattasse fuori dalla nube di
polvere e li attaccasse di nuovo... poi tirarono un liberatorio sospiro di
sollievo. Pareva proprio che quell'ultimo attacco avesse fatto effetto, ed
Imperialdramon FM abbassò il cannone montato sul braccio, tenendo sempre lo
sguardo sul punto dove l'avversario era scomparso.
"Uff... cominciavo a non sperarci più!" esclamò Hawkmon, passandosi un'ala
sulla fronte. "Ma non abbiamo il tempo di restare qui a congratularci... senza
il Digimental dei Miracoli, non possiamo sperare in una vittoria
definitiva!"
Ken annuì. "Sì, Hawkmon ha ragione... con questo attacco siamo riusciti
soltanto a metterlo fuori combattimento per un pò! Dobbiamo approfittare di
questa occasione per entrare nel suo palazzo e liberare Hikari-san, prima che
Dragomon si riprenda."
"Okay, ragazzi... e a questo punto non credo neanche che ci serva la
furtività!" rispose Daisuke, per poi rivolgersi al colossale drago umanoide.
"Hey, Imperialdramon! Sei stato grande come sempre! Adesso... ehm... non è che
potresti farci un piccolo favore? So che non è molto dignitoso, ma... non è che
potresti farci da trasporto rapido per il palazzo di Dragomon?"
L'antico drago, abbassando lo sguardo verso i suoi amici, sorrise
benevolmente. "Sì, ho capito... non vi preoccupate, adesso vi porto fin là, e
voi... Huh? E... e questo cosa... no, non è possibile!" esclamò, la testa
che si voltava di scatto verso il punto dove, fino ad appena un minuto prima, si
ergeva la scogliera contro la quale aveva pressato Dragomon. Per la prima volta,
sul volto di Imperialdramon FM, apparve un sospetto di paura!
Daisuke corrugò la fronte. "Im... Imperialdramon? Che... che succede?"
La risposta alla sua domanda venne ancora prima di quanto lui stesso avrebbe
voluto: quando rivolse la sua attenzione all'immensa nube di polvere che era
quanto rimaneva della scogliera franata, vide un'inconfondibile figura
tentacolare che avanzava minacciosamente al suo interno, le ali da pipistrello
spigate in una posa da dominatore, e sentì una fin troppo nota voce gutturale
che fece gelare a tutti il sangue nelle vene!
"Huhuhuhuhuuuu... Bel tentativo, Imperialdramon! Se non fosse per il fatto
che sono indistruttibile, avrei avuto di che preoccuparmi!"
"Cosa? Non posso crederci! Non può essersela cavata con così poco!" esclamò
Armadillomon quasi in panico. I loro peggiori incubi divennero realtà quando
Dragomon riemerse dal polverone, ancora in piedi senza alcun problema sulla
superficie del mare nero! Aveva diversi segni neri sulla pelle, segno che non
era uscito del tutto illeso... ma era davvero un danno esiguo, rispetto a quello
che Imperialdramon FM era convinto di aver inflitto! E come se non bastasse, gli
esterrefatti Digiprescelti videro che anche quei pochi segni rimasti sulla pelle
viscida di Dragomon stavano scomparendo con rapidità agghiacciante! In breve
tempo, il Signore delle Acque fu completamente rigenerato, come se l'attacco di
Imperialdramon non l'avesse mai raggiunto!
"Comunque, ti devo fare le mie congratulazioni... sei l'intruso più forte
che sia capitato nel Dark Ocean da molto tempo a questa parte, e di questo ti
devo rendere merito!" tuonò Dragomon, riprendendo a spazzarsi la polvere di
dosso con il braccio-tentacolo. Poi, con l'altra mano, fece un rapido gesto,
puntando il tentacolo corrispondente all'indice verso l'alto, e le acque davanti
a lui ribollirono per qualche secondo prima che il suo tridente riaffiorasse
verticalmente. Con un breve sghignazzo, Dragomon avvinghiò le dita attorno al
manico della sua arma e la recuperò, facendosela poi volteggiare tra le mani con
l'abilità di un combattente consumato.
"Cosa?" esclamò Patamon. "Credevo... che avesse perso la sua arma!"
"Temo che la spiegazione sia immediata..." spiegò Iori. "Dragomon è in grado
di controllare le acque di questo posto... quindi ha semplicemente ordinato loro
di riportare a galla il suo tridente. Purtroppo, quella di disarmarlo è stata
una mossa inutile."
"Maledizione, ma c'è qualcosa che possiamo fare contro questo totano troppo
cresciuto?" imprecò Daisuke. "Non possiamo fermarci proprio adesso!"
Dragomon puntò il suo tridente verso Imperialdramon FM. "Oh, quanto mi
dispiace, bambini prescelti... ma temo che dovrà proprio finire così! FORBIDDEN
TRIDENT!"
Ancora una volta, Imperialdramon FM colse lo scintillio violaceo sulle punte
del tridente di Dragomon... e si scostò appena in tempo per evitare un altro
raggio mortale, che gli sfrecciò talmente vicino da fargli sentire il gelo
innaturale che recava con sè. Con un colpo d'ali, l'antico drago si levò in volo
per poi scendere giù in picchiata contro il tiranno del Dark Ocean, nel
tentativo di centrarlo con un calcio volante... ma Dragomon si protesse parando
il colpo con il suo tridente e rispondendo con una frustata del suo
braccio-tentacolo. Rapidamente, Imperialdramon FM evitò l'attacco e cercò di
colpire Dragomon con un pugno sul viso. Il demone eseguì una schivata da pugile,
poi continuò a ritirarsi di fronte alla raffica di pugni e artigliate con cui il
suo avversario cercava di colpirlo. L'espressione sul volto del mostro marino si
era fatta più seria, e si vedeva che ora stava facendo un pò di fatica a stare
dietro ai movimenti di Imperialdramon FM... ma prima ancora che i Digiprescelti
potessero farsi altre illusioni sulle loro possibilità di vittoria, Dragomon
decise di dare loro un altro saggio di ciò di cui era capace.
"Bravo, Imperialdramon! Sempre più forte, ma con me non basta essere
forti! HAH!" ringhiò, muovendosi per evitare un potente diretto di sinistro,
poi agitando rapidamente il tridente davanti a sè. L'acqua appena sotto
Imperialdramon FM si mosse in maniera strana, e da essa si levarono diversi
lunghi 'tentacoli' di liquido nero che si avvinghiarono come rampicanti attorno
alle gambe del drago guerriero, tirandolo verso il basso con una forza
incredibile! Imperialdramon FM ringhiò irritato e iniziò a sbattere le ali
furiosamente per sottrarsi a quella presa, ma subito altri tentacoli d'acqua si
alzarono e afferrarono i suoi polsi! Questa volta, il drago non riuscì a
resistere, e venne trascinato giù fino a ritrovarsi immerso fino alle anche
nell'acqua plumbea e viscosa che aderì al suo corpo come pece. Dragomon rise nel
vedere i suoi inutili sforzi per liberarsi.
"Imperialdramon!" esclamò Miyako.
"Alzati, Imperialdramon! Non puoi perdere!" lo incitò Daisuke, ma
inutilmente, visto che più il drago guerriero si agitava, più le acque nere
facevano forza per impedirgli di liberarsi. Con nonchalance, Dragomon si
allontanò dai suoi avversari per godersi la scenetta con tutta calma.
"E allora? Non avete avuto una dimostrazione sufficiente?" chiese poi,
riprendendo ad armeggiare con il suo tridente. "Ditemi... adesso sperate
ancora di potermi sconfiggere e recuperare la figlia della Luce? Non dovreste
rassegnarvi, visto che ormai il vostro destino è inevitabile?"
"Uuuungh... puoi... scordartelo, Dragomon!" ringhiò Imperialdramon,
riuscendo finalmente a strappare il suo braccio destro alla presa dell'oceano
nero. "Tu... non riuscirai... a sbarazzarti tanto facilmente di noi! Prima...
ci dovrai distruggere... Urgh...". Si interruppe all'improvviso quando, ad
un semplice comando mentale di Dragomon, l'acqua si sollevò di nuovo e si
avvinghiò attorno al suo collo, togliendogli il fiato.
"Imperialdramon!" esclamò Ken.
Ancora con quell'espressione spocchiosa e divertita, Dragomon abbassò la
testa e sghignazzò di nuovo. "Huhuhuhuuu... distruggervi? Beh, in effetti era
quello che avevo in mente di fare fin dall'inizio! Se è questo che volete,
allora vi accontento subito!" rise perfidamente. Poi, con un movimento lento
e solenne, volto ad instillare quanta più paura possibile nel cuore delle sue
vittime, il demone acquatico sollevò il suo tridente e lo puntò di nuovo verso
il cielo. Un rombo assordante, come quello di una violenta ondata di maremoto
che si abbatte su una rupe, si levò dalle acque, che iniziarono a
ribollire...
"Scomparite per sempre, Digiprescelti! THOUSAND WAVES!"
Il terribile rumore si fece ancora più forte, e i Digiprescelti videro una
gigantesca ombra, apparsa quasi dal nulla, incombere su di loro dalle loro
spalle. Quando si voltarono per vedere di cosa si trattava, il terrore li
travolse: Dragomon aveva evocato una colossale ondata e l'aveva fatta sollevare
da dietro la loro zattera, erigendo un autentico muro di acqua oscura, alto più
di trenta metri, che si stava per abbattere su di loro!
"Oh... mio... Dio..." boccheggiò Miyako, pallida come un foglio di carta.
"Questa è... questa è..."
Daisuke gelò e strinse i pugni ai propri fianchi, mentre ognuno dei suoi
compagni guardava con muto orrore il gigantesco tsunami che stava per sommergere
la loro fragile imbarcazione. Immaginava bene cosa volesse dire la sua amica
occhialuta: per quanto odiasse ammetterlo, era proprio così... quella era con
ogni probabilità la fine delle loro avventure. Non avevano modo di danneggiare
Dragomon, nè di evitarlo, era un combattimento che non potevano vincere... non
potevano in alcun modo evitare quell'ondata gigantesca... e anche se fossero
riusciti a farlo, dove sarebbero andati? Dragomon li avrebbe sicuramente scovati
in breve tempo... La verità, ammise a sè stesso con una terribile sensazione di
vuoto nel proprio cuore, era che erano giunti al capolinea... non avrebbe voluto
ammetterlo... ma giunti a quel punto non c'erano più vie di scampo...
"N-no... Maledizione..." fece in tempo a pensare. "Così... la
nostra storia si concluderà in questo modo...? Annegati come topi? Urgh...
Taichi-san... Hikari-chan... amici miei, perdonatemi... non sono riuscito... a
mantenere la mia parola... Dragomon... era troppo forte per noi..."
Miyako si avvinghiò stretta a Ken, strillando in preda al panico... Iori e
Takeru rimasero come impietriti a guardare... e i Digimon chiusero gli occhi,
preparandosi alla fine ormai inevitabile. L'ondata di marea si avvicinava sempre
di più, e ormai aveva inghiottito anche quei pochi e deboli raggi di luce che
rischiaravano timidamente quell'orribile luogo... e la zattera, che non sembrava
nient'altro che una barchetta di carta, di fronte ad una simile dimostrazione
della forza della natura...
Era giunta la fine...
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"Hmph. Quel Dragomon... un pò troppo zelante, se posso dire la mia.
Questo suo modo di fare potrebbe costarmi caro..."
In piedi su un picco di roccia a diversi chilometri dal luogo dello scontro,
si ergeva un ormai familiare Digimon umanoide vestito di una tunica rossa con
cappuccio e dalle grandi ali da pipstrello, che teneva in una delle sue grandi
mani artigliate una sfera di cristallo sfumata di vari colori, al cui interno si
susseguivano le immagini dello scontro che Dragomon stava sostenendo con i
bambini prescelti. Daemon aveva seguito ogni istante dello scontro con
soddisfazione, vedendo il Signore delle Acque sbaragliare i suoi nemici con la
stessa facilità con cui lui aveva fatto tre anni prima... e fino a quel momento,
era andato tutto come il Demone dell'Ira aveva previsto. Senza il Digimental dei
Miracoli, quei mocciosi erano del tutto impotenti contro Dragomon.
Tuttavia, il gioco era durato anche troppo per i suoi gusti, ed era venuto il
momento di manipolare gli eventi a suo favore. L'uovo di Arkadimon era giunto a
maturazione, gli Alias-3 stavano facendo il loro lavoro, e Neo era pronto a
ricevere la sua ricompensa... ma mancava ancora il particolare più importante,
senza il quale ogni suo piano sarebbe andato a monte... il Dark Seed di Ken
Ichijouji!
Daemon si concentrò, piazzando l'altra mano sopra la sfera di cristallo e
facendo appello a tutti i suoi poteri. "Comunque, mi sono premunito anche
per questa eventualità... che ironia, proprio io mi trovo a dover salvare la
vita di quegli insignificanti ragazzini. Beh, non importa... tanto, sarà
soltanto per poi togliermi la soddisfazione di eliminarli personalmente, se non
sarà Dragomon a farli fuori prima! E poi... se Ichijouji morisse, ciò che sto
cercando verrebbe distrutto assieme a lui! E questo non posso certo
permettermelo..." pensò tra sè. Sorrise dietro il suo cappuccio quando i
suoi occhi acuti videro che un campo di energia si era materializzato attorno ai
bambini prescelti e ad Imperialdramon FM, appena in tempo...
...poi, la dirompente marea nera li seppellì, trascinandoli sotto la
superficie dell'acqua...
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La risata infernale di Dragomon, che per un attimo coprì persino il rombo
dell'oceano furente, fu l'ultimo suono che Daisuke riuscì a sentire prima che lo
tsunami si abbattesse sulla loro fragile imbarcazione. Daisuke, nonostante il
crescente terrore, rimase fermo al suo posto, ad attendere la morte con dignità.
Se non altro, non avrebbe dato a Dragomon la soddisfazione di vederlo
supplicare...
"E così, questa sarà la nostra fine..." riflettè, i pugni stretti ai
propri fianchi. Il suo pensiero tornò ai suoi compagni, con cui aveva condiviso
tante avventure... a Ken, Takeru ed Hikari, che del gruppo erano quelli a cui
era più vicino... a Veemon, il suo grande amico e il suo compagno... poi ai suoi
genitori e a sua sorella, che avrebbero sicuramente accolto la notizia della sua
scomparsa con grande dolore... e a tutti i sogni e i progetti che lui aveva già
fatto per il suo futuro, un futuro che ormai non sarebbe durato più di qualche
secondo...
"Peccato... sono ancora così giovane, e avrei voluto fare così tante
cose... Mamma, papà, Jun... Taichi, Hikari... mi dispiace di non poter mantenere
la mia promessa. E voi, amici miei... perdonatemi se non ho saputo essere... un
leader abbastanza capace..."
Un istante dopo, l'onda si abbattè su di loro, e Daisuke chiuse gli occhi in
un moto di panico, sentendo già tutte le funzioni corporee che si arrestavano.
Sentì il cuore pulsargli in gola per poi arrestarsi, e i muscoli irrigidirsi. Un
rumore sordo riempì le sue orecchie... e si accorse, con grande sorpresa, di non
sentire dolore... Che strano, riflettè tra sè... con l'impeto con cui l'onda lo
aveva colpito, si aspettava di avere per lo meno le ossa in pezzi. Forse era
morto così rapidamente da non rendersene conto? No, non era ancora morto...
sentiva i tronchi di legno grigio che componevano la zattera andare in pezzi, e
l'imbarcazione distruggersi sotto i suoi piedi lasciandolo in balia delle acque.
Riuscì a percepire i suoi amici che venivano a loro volta travolti dall'ondata e
trascinati negli abissi. Poi, tutti i suoni si fusero assieme in un rombo
indistinto ed inquietante, e la terribile sensazione di aver perso il controllo
del suo corpo si impadronì di lui allorchè si ritrovò a fluttuare in una sorta
di limbo senza tempo e senza gravità. I suoi occhi non vedevano che nero e rosso
alternati in un'allucinante sequela, e solcati da qualche inquietante ombra di
colore indistinto... poi, lo stomaco gli salì in gola quando la corrente lo
spinse verso chissà dove... eppure sentiva di non essere ancora bagnato...
Era... era questo che si provava quando si stava per morire? Non era esattamente
come lui se l'era aspettato...
Un istante dopo, senza quasi che ogni sensazione cessò, e la mente di Daisuke
venne avvolta dal nulla...
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Dragomon continuò a ridere follemente davanti all'atroce spettacolo dell'onda
da lui scatenata che si abbatteva sui suoi nemici e li trascinava negli abissi
marini. Si era goduto ogni istante della loro lotta, assaporando fino in fondo i
loro inutili tentativi, resi ancora più dolci dalla consapevolezza che i suoi
avversari non avevano l'ombra di una possibilità di sconfiggerlo... ma il gioco
era durato abbastanza, e tanto valeva concluderlo in maniera spettacolare!
Davanti ai suoi occhi sanguigni, si avvicendavano gorgoglii e schizzi di schiuma
grigia, come delle versioni acquatiche di fuochi d'artificio, e il dolce suono
dell'acqua che schiacciava le vite dei suoi oppositori riempì le sue orecchie
per diversi secondi...
...dopodichè, il frastuono e il ribollio delle onde cessarono
definitivamente, e le acque, ad un suo semplice comando telepatico, smisero di
agitarsi. Un silenzio mortale scese sulla desolata scogliera, accompagnato
soltanto dallo spettrale soffio di una brezza calda e malata che portava con sè
tutta la desolazione del Dark Ocean; le terribili risate del demone acquatico si
smorzarono, diventando uno sghignazzo cupo, e Dragomon puntò lo sguardo su
alcuni miseri pezzi di legno che affiorarono in quel momento dal luogo in cui
gli odiati Digiprescelti erano scomparsi. Tutto ciò che rimaneva della zattera
con cui speravano di introdursi nella sua dimora.
Una sensazione di crudele gioia riempì il Signore delle Acque, che puntò il
suo tridente verso l'alto in segno di dominio. Un altro nemico, uno dei più
formidabili, era stato schiacciato. I Digiprescelti, e con essi tutti i ridicoli
valori che essi rappresentavano, erano stati distrutti per mano sua, come era
sempre accaduto... e come in eterno sarebbe accaduto a tutti coloro che si
fossero opposti al suo dominio! Ora più nulla gli impediva di impadronirsi del
potere della Luce... e di reclamare Hikari Yagami come sua regina!
"HAAAAAHAHAHAHAHA! E' andata esattamente come doveva andare! Finchè mi
trovo nel mio reame, nulla può ferirmi!" ululò trionfante. "Questo è il
destino di tutti coloro che si oppongono a me!" Poi, le acque si sollevarono
nuovamente attorno a lui, inghiottendolo in un gorgo colossale che turbinò
furiosamente per qualche secondo... poi si dissolse, rivelando che non c'era più
nulla dove il demone acquatico si stagliava un attimo prima. Dragomon, tolta di
mezzo la seccatura, era tornato alla sua dimora, per dedicarsi nuovamente a ciò
che in quel momento lo interessava più di ogni altra cosa... la sua futura
regina Hikari Yagami!
Se Dragomon non fosse stato così terribilmente sicuro della sua vittoria (e
perchè non avrebbe dovuto esserlo, poi? Contro avversari così palesemente
inferiori...), forse si sarebbe preso la briga di controllare sotto il pelo
dell'acqua per vedere se davvero i suoi nemici erano stati distrutti. E, chissà,
forse avrebbe visto la sfera di invisibile energia che racchiudeva in sè i corpi
privi di conoscenza dei cinque amici e dei loro Digimon (tutti, a parte Gatomon,
ridotti alle loro forme Rookie), e che in quel momento le correnti stavano
lentamente spingendo verso la riva, verso il luogo dove Dragomon aveva la sua
dimora...
Il campo di forza creato da Daemon attorno al gruppo dei Digiprescelti aveva
avuto l'effetto che il Demone dell'Ira si era prefisso: anche se Imperialdramon
FM era stato travolto dal maremoto scatenato da Dragomon e si era scisso nei due
Digimon che lo componevano, l'invisibile scudo energetico li aveva protetti
tutti dall'impeto della mareggiata, e aveva sequestrato loro una sacca di aria
respirabile che, tra le altre cose, avrebbe permesso loro di tornare a galla una
volta che la furia delle acque fosse cessata. Là, nei torbidi abissi del Dark
Ocean, dove ogni suono, ogni colore e ogni luce perdevano di significato, quella
gabbia energetica fluttuava in balia delle gelide correnti, che ad ogni colpo la
spingevano sempre più vicina all'isola dove sorgeva il Palazzo delle
Acque...
Lentamente, il risucchio del Dark Ocean perse di vigore, e la sfera
energetica rallentò man mano che la riva si avvicinava... finchè un'ultima
ondata stanca non la sbattè su una piccola spiaggia grigia e depositò i cinque
Digiprescelti e i loro compagni, tutti privi di sensi, sulla sabbia gelida. Solo
allora la gabbia di forza creata da Daemon si dissolse, e un silenzio innaturale
discese sul luogo, rotto solo da un'occasionale sibilo del vento. Quasi il Dark
Ocean stesso avesse voluto farsi gioco dell'inutile coraggio dei ragazzi.
Qualche chilometro più in là, Daemon sorrise trionfante. Tutto era andato
come da programma, e ora non restava che dare il tocco finale...
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Nero.
Questa era l'unica parola che Ken, immerso nel vuoto dell'incoscienza,
avrebbe potuto usare per descrivere quello che stava vedendo e sentendo. Un nero
talmente intenso da penetrare nella sua anima e annichilire ogni altra
sensazione. Gli sembrava di galleggiare senza peso in una sorta di limbo, e che
il suo corpo affondasse in qualcosa di morbido... caldo... stranamente
piacevole... quella sensazione era bella, e al tempo stesso lo faceva sentire
inquieto... c'era qualcosa di innaturale in quello che gli stava accadendo, ma
il suo istinto gli diceva che non era qualcosa di collegato all'apatia senza
fine del Dark Ocean... era qualcosa di...
...come poteva dire?
Diverso!
Sì, 'diverso' era la parola giusta... misterioso... strano... alieno! Sì,
alieno! Stupefacente, perfetto! Quell'aggettivo centrava il punto alla
perfezione! Era qualcosa che l'ex-Imperatore non ricordava di aver mai provato,
e allo stesso tempo gli riusciva familiare... perchè? Forse era qualcosa... di
legato ai ricordi del suo passato, che per qualche motivo non gli erano mai
riaffiorati del tutto?
Ma di cosa si trattava, poi? E perchè tornavano in ballo proprio in quel
momento... dopo che per quasi tre anni non aveva più dovuto pensarci? Che cosa
significava? Preso da tutte quelle domande, Ken si stupì a malapena quando si
rese conto di essere ancora vivo...
Ma l'ex-Imperatore non ebbe il tempo di riflettere oltre, prima che davanti
ai suoi occhi iniziassero a luccicare degli strani lampi smeraldini e scarlatti,
che si avvicendavano con abbagliante rapidità per quanto lui tenesse gli occhi
chiusi... un vortice di colori febbrili inghiottì la sua coscienza, prima che
delle immagini confuse gli apparissero davanti, e alle sue orecchie giungessero
delle voci familiari...
Nel suo campo visivo, in fondo a quel tunnel rosso e verde nel quale si
sentiva precipitare, Ken riuscì a vedere due figure, due ragazzi vestiti in
maniera molto familiare, entrambi con un Digivice e un Digimon al loro
seguito... uno di loro aveva i capelli castani, dritti, era vestito di nero, ed
era seguito da un Veemon; c'era un qualcosa di veramente inconsueto in lui, ma
Ken non avrebbe saputo dire che cosa neanche se ne fosse dipesa la sua vita...
mentre l'altro ragazzo, più giovane, aveva un'aria ancora meglio conosciuta...
con quei capelli blu-neri a caschetto, quei grandi e un pò tristi occhi neri, e
quel simpatico Wormmon che lo seguiva da breve distanza...
- Un momento! Un Wormmon?
La realizzazione colpì Ken come un macigno! Si sentì il cuore mancare di un
battito quando riconobbe il ragazzino con il Wormmon...
- Sì, non c'è dubbio... quello sono... IO! Sì, sono proprio io! Ma... ma cosa
ci faccio lì a parlare con quel ragazzo... Quel ragazzo...
"A-allora..." iniziò il Ken più giovane, rivolgendosi al ragazzo castano con
un certo imbarazzo. "Io... mi chiamo Ken. Ken Ichijouji. E... il mio Digimon è
lui... si chiama... Wormmon!" A queste parole, il simpatico bruco verde agitò le
antenne e salutò a sua volta.
"Ciao, amico! Allora è con te che dovremo lavorare per risolvere il
problema..."
Il ragazzo castano sorrise amichevolmente. "Sì... e credo di dovermi ancora
presentare! Allora, il mio nome è Ryo... Ryo Akiyama... e ho 12 anni! Lui è il
mio compagno, Veemon! Piacere di conoscervi, Ken e Wormmon!"
"Piacere anche mio! Sono sicuro che formeremo una squadra imbattibile, in
assenza dei Digiprescelti!" esclamò il Veemon, con quel tono allegro e
spensierato, e quella vocetta nasale che al Ken ragazzo sembravano così...
incredibilmente familiari...
Ma sì, certo! Il Veemon di Daisuke! Quella vocetta era inconfondibile! Ma...
lui pensava che Veemon fosse nato il giorno in cui Daisuke aveva trovato il
Digimental del Coraggio, quando lui era ancora l'Imperatore... quindi, quello
non poteva che essere un altro Veemon...
...eppure qualcosa gli diceva che così non era... quell'atteggiamento...
quella voce... quell'entusiasmo... erano proprio quelli del Veemon che lui e
Wormmon conoscevano! Era proprio LUI quello che accompagnava Ryo! Sì, era lui,
anche se la cosa poteva sembrare assurda...
E poi, ancora quel nome... Ryo Akiyama... ancora una volta, Ken fu preso
dalla strana consapevolezza che quel nome era strettamente collegato a lui, e il
vuoto di memoria che riempiva quegli anni della sua vita gli parve
improvvisamente ancora più irritante. Se solo ci avesse capito qualcosa di
quegli assurdi flashback, forse... molti eventi della sua vita si sarebbero
chiariti assieme ad essi!
L'immagine di Ryo e del Ken bambino che si incontravano scomparve, e il Ken
adolescente si vide apparire davanti, in un altro dispiegarsi di luci
psichedeliche, la scena della battaglia che loro e i due Digimon, evoluti in due
forme Ultimate particolarmente grandi e possenti che un occhio allenato avrebbe
potuto riconoscere come Paildramon e DinoBeemon, stavano sostenendo contro
un'orda di Vilemon... e contro uno strano Digimon umanoide simile ad un
pagliaccio vestito di rosso, con una maschera bianca e nera sul volto e due
lunghe spade nelle mani...
- PIEDMON?
No, un momento, com'era possibile? Lui... era diventato un Digiprescelto DOPO
che Taichi-san e gli altri erano tornati da DigiWorld! Era sicuramente dopo la
crisi Diaboromon... quindi Piedmon non poteva essere ancora vivo! MagnAngemon lo
aveva risucchiato nel suo Gate of Destiny già da tempo... allora perchè era
ancora lì e stava combattendo contro il suo Digimon e quello di Ryo? E perchè
quella scena aveva ancora quel... quel... QUALCOSA... di irreale che Ken
percepiva in quanto gli stava accadendo? Quegli eventi... non erano mai
accaduti... vero? Vero?
Eppure erano lì, davanti a lui... e troppo nitidi per essere passati per
allucinazioni!
Lo scenario, intanto, continuava a cambiare sotto i suoi occhi... lui, Ryo e
i loro Digimon in un'arena, circondati da numerosi Digimon che assistevano dagli
spalti a chissà cosa... poi in piedi su una strada di luce bianca che si
inerpicava su nel cielo e scompariva in una specie di vortice... altre immagini
dei vecchi Dark Masters, di Devimon, Etemon, Machinedramon, Puppetmon,
Myotismon... per qualche assurdo motivo vivi e vegeti!
- No, non è possibile... Tutto questo... non può essere successo
davvero...
E infine, lui, Ryo e i loro Digimon in piedi su una collinetta, sotto un
cielo che risplendeva di colori minacciosamente vivaci per poi venire coperto da
nubi temporalesche... il paesaggio che si distorceva, vittima di chissà quale
assurda diavoleria... l'aria che si appensativa e i movimenti che rallentavano,
come se il tempo stesso avesse iniziato a rifiutarsi di scorrere... e poi,
accompagnata da quella terribile, indescrivibile voce, la colossale figura di un
Digimon nero la cui presenza stessa stava provocando tutti quei disastri, e i
cui occhi allucinati, due pozzi senza fondo di odio e paradosso, guardarono
direttamente in quelli dei terrorizzati ragazzi...
E la frase che pronunciò - Ken se ne rese conto solo in quel momento - era
assolutamente identica a quella che aveva sentito nel suo sogno, alcune notti
prima!
"ALLA FINE... ALLA FINE MI HAI TROVATO, RYO
AKIYAMA... ERA CHIARO FIN DALL'INIZIO... IL VERO SCONTRO SI SAREBBE SVOLTO...
TRA NOI DUE..."
Un paio di oggetti cilindrici montati sulla schiena del misterioso Digimon
oscuro si abbassarono, e due sfere di energia violacee che mandavano bagliori
inquietanti per ogni dove si formarono sulle loro bocche... mentre due paia di
mani con artigli crudelmente affilati, poste alla fine di altrettante braccia
ossute, si contraevano smaniose... per una frazione di secondo, il Ken
adolescente riuscì a vedere un ghigno sardonico apparire sul muso feroce del
nuovo arrivato...
Poi, il viola invase ogni cosa quando il Digimon sparò il suo attacco, e in
un impeto di panico il Ken adolescente si protesse, per puro istinto, il viso
con le mani. Il terrore della morte lo colse, e il suo corpo venne avvolto da
quella luce viola dolorosamente abbagliante! Non riuscì a trattenere un
lacerante urlo di dolore e di paura, mentre tutto svaniva...
In un attimo di puro orrore, Ken si rese conto che il dolore che provava non
era frutto della sua immaginazione! Una sensazione agonizzante, come quella di
un ago incandescente che gli penetrava nella base del collo, accolse il suo
risveglio, e il mondo attorno a lui, che doveva essere grigio e nero, apparve
invece rosso cremisi ai suoi occhi che si spalancarono di scatto! Il dolore gli
fece brutalmente recuperare la lucidità, e Ken urlò di nuovo quando sentì
qualcosa di piccolo, rovente e metallico uscire dalla sua nuca attraverso la
pelle, accompagnata da una scia di lampi azzurrini che la attraevano verso
qualcosa... o qualcuno... che il ragazzo non riuscì a vedere dalla sua
posizione. Solo in quel momento, di sfuggita, l'ex-Imperatore si accorse che non
era più disteso sulla spiaggia... era inginocchiato sul bagnasciuga, e la parte
superiore del suo corpo era tenuta sollevata da una forza innaturale, come se
qualcuno di terribilmente potente lo stesse costringendo a restare in quella
posizione contro la sua volontà... Ma il dolore accecante che scorreva nei suoi
nervi, e martellava ogni fibra del suo corpo, gli impediva di concentrarsi su
qualunque altra cosa...
Un altro urlo, ancora più forte degli altri, quando quella cosa che gli era
rimasta impiantata nella nuca uscì completamente, lasciandosi dietro una
terribile sensazione di bruciore... poi, la misteriosa entità mollò Ken sulla
sabbia come uno straccio, e il ragazzo rimase là senza fiato, con il volto per
metà affondato nel bagnasciuga. Prese un paio di respiri affannosi, sentendo il
cuore pulsargli in gola per il trauma. Misteriosamente, lo strano oggetto,
uscendo dalla sua pelle, non si era lasciato dietro nè una ferita, nè una
cicatrice...
Però faceva MALE... un dolore terribile! Ken si sentiva come se qualcuno gli
avesse spento una sigaretta incandescente sulla nuca, e il suo corpo era coperto
da un sottile strato di sudore, mentre l'ossigeno arrivava ai polmoni in brevi,
convulsi rantoli. Facendo appello alle ultime forze che gli erano rimaste, Ken
sollevò lo sguardo, sforzandosi di guardare dietro di sè nonostante il dolore
gli avesse annebbiato la vista...
...e vide quello che sperava di non dover mai rivedere, che gli fece gelare
quel poco sangue che gli rimaneva nelle vene!
Là, dietro di lui, la mano destra alzata in segno di trionfo, stava una fin
troppo familiare figura incappucciata in tunica rossa con le ali da pipistrello
siegate dietro di sè, i cui occhi diabolici, l'unico particolare del viso che si
riusciva a vedere, erano accesi di una folle eccitazione! Sospeso sopra il palmo
della sua mano alzata, Ken riuscì a vedere, anche se in confuso, una piccola
sfera nera grande non più di un chicco di caffè, attorno alla quale pulsava una
macabra luce violacea e crepitavano scariche elettriche azzurre... a fatica, Ken
aprì la bocca e pronunciò due parole in inglese che gli sorsero spontaneamente
alle labbra...
"D-Dark... Seed..." bisbigliò, la voce a malapena udibile.
Poi, Daemon gettò indietro la testa e rise, una risata liberatoria, sonora e
piena di malvagia allegria, mentre il seme oscuro, come se avesse avvertito le
intenzioni del suo nuovo proprietario e le approvasse, si infiammò di una nuova
luce scarlatta! Il suo piano... il piano a cui aveva dedicato tutti quei tre
anni di prigionia... dopo infinita pazienza e costanza, aveva finalmente dato i
suoi risultati! Il Dark Seed... l'espressione di potenza assoluta che lui
cercava... ora era suo!
Suo!
SUO! Oh, dolci parole! TUTTO SUO!
"Finalmente... finalmente... dopo tanto tempo... IL DARK SEED E' MIO!
HAAAAAHAHAHAHAHAHA! E' MIO! Ora il potere di colui che tutti temono... è nelle
mie mani! Nulla potrà più fermarmi! Nulla! NULLA!". La voce tonante di
Daemon era intrisa di folle gioia, e continuò a riecheggiare come il rombo di un
tuono sulle scogliere oscure... sopra il mare innaturalmente piatto... attorno
agli altri Digiprescelti ancora svenuti... anche quando il Demone dell'Ira
scomparve nel nulla, portandosi dietro il suo bottino e abbandonando i
Digiprescelti a qualunque sorte l'impietoso Dark Ocean avesse in serbo per
loro...
Con gli ultimi scampoli di coscienza che gli rimanevano, Ken cercò di
rialzarsi, puntellando i gomiti a terra e stringendo i denti per far fronte al
terribile dolore che gli era esploso nella nuca e alla debolezza che gli
attanagliava i muscoli... ma alla fine, completamente esausto, si accasciò sul
bagnasciuga e perse di nuovo i sensi, non prima però di aver mormorato
qualcosa...
"N-no... Daemon... Hanf... era... tutta... una trappola... Ugh..."
Un'altra volta, il mondo attorno a Ken passò dal rosso al nero, e ogni
pensiero razionale abbandonò la sua mente mentre scivolava
nell'incoscienza...
...un soffio di vento gelido soffiò sulla spiaggia, agitando lievemente i
vestiti dei ragazzi e dando al panorama un aspetto ancora più desolante.
Desolante, e tuttavia appropriato.
La situazione, se possibile, era peggiorata ancora di più...
CONTINUA...
Note dell'autore: E con questo, Dragomon ci ha dato un assaggio della sua
forza... e Daemon si è impadronito del Dark Seed! Tutto in un capitolo! Wow,
certo che sono bravo a far precipitare le situazioni!
(Ce ne siamo accorti! >_< NdTakeru)
E adesso che Daemon ha avuto quello che voleva, cosa accadrà? Ma poi... gli
altri bambini prescelti saranno riusciti a tenere testa agli Alias-3 che ancora
stanno provocando il caos a DigiWorld? E per quanto riguarda Arkadimon? E i
primi Digiprescelti? E Hikari potrà essere salvata, una buona volta? Un pò di
pazienza, ragazzi, il bello deve ancora arrivare! E comincerà ad arrivare già
nel prossimo capitolo, in cui seguiremo lo scontro di Taichi, Yamato e...
qualcun altro contro Hideto e i suoi due Digimon!
Grazie a tutti per la gentile attenzione e... restate sintonizzati!
Justice Gundam
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Capitolo 16 *** Omnimon contro Omnimon ***
Invasion-16
Digimon Adventure 02: Invasion
Una fanfiction di Digimon Adventure scritta da: Justice Gundam
Cavolo, perchè all'improvviso fa così caldo? Maledizione, ma allora è vero
che non ci sono più le mezze stagioni! (*si sventola con la maglietta*) A
momenti non riesco più neanche a trovare l'ispirazione per scrivere le mie
fanfiction... e in questo periodo non sono neanche stato al massimo della forma,
accidenti...
Scherzavo! Scherzavo! Su, amici lettori, non mi guardate così! Io non la
smetterei MAI di scrivere questa storia! Soprattutto, non ora che sono arrivato
così lontano! E poi, in questo capitolo ci aspetta un combattimento in piena
regola, dopo la devastante rotta dello scorso capitolo! Ebbene sì... purtroppo i
Digiprescelti sono stati sconfitti da Dragomon, e Daemon ha preso il Dark Seed
dal corpo di Ken! Il che significa che, qualunque cosa abbia in mente, ora potrà
farla! Ma... non dimentichiamoci dei Digiprescelti più grandi, dei ragazzi
internazionali, e di Rei, che adesso sono nel Mondo Digitale a cercare di
rimediare ai disordini provocati dagli Alias-3! In questo capitolo, assisteremo
alla battaglia tra il dinamico duo Taichi&Yamato e il più riluttante degli
scagnozzi di Neo, il giovane Hideto! Ma attenzione... non perchè è il più mite
sarà anche il meno forte! Infatti, ha una piccola sorpresa che si è tenuto in
serbo per questa occasione speciale...
Ma anche i nostri due eroi avranno qualcuno dalla loro... e non vi svelo chi
perchè tra non molto lo scoprirete da soli!
Si preannuncia un capitolo entusiasmente, eh? Prima di tuffarci nell'azione,
comunque, rispondo alle recensioni come è ormai mia abitudine!
KillKenny: No, non ti preoccupare, per il momento non ho intenzione di
far peggiorare le cose... anche perchè, sinceramente, non vedo neanche io cosa
potrebbe andare peggio! Ad ogni modo, il Dark Seed sta per diventare un elemento
portante della storyline... e Dragomon, beh, un Digimon che è ispirato alle
opere di Lovecraft non poteva certo essere liquidato in due e due quattro!
Aspettati combattimenti ancora più tremendi - e, per certi versi, anche
drammatici - man mano che la storia andrà avanti.
TopoMouse: Probabilmente non lo sai, ma esistono dei videogiochi di
Digimon - per il solo WonderSwan e SOLO in giapponese, accidenti! - che
raccontano la versione ufficiale di come Ryo e Ken si sono incontrati. Tuttavia,
è altamente improbabile che arrivino anche qui in Italia, anche perchè ormai
hanno la loro età, e il mercato del WonderSwan è ormai ridotto al minimo, se non
allo zero assoluto... Quindi, rimedio io con la mia versione degli eventi!
Comunque, come credo di aver già detto, ci vorrà ancora tempo perchè i dettagli
siano rivelati! Per Dragomon... beh, devo ammettere che sono fiero di come l'ho
caratterizzato! (*risatina sadica*) Volevo renderlo un nemico spietato ed
inquietante, e credo che il modo di pensare alieno che gli ho assegnato sia
stato il mezzo più efficace per ottenere questo effetto! Il primo round con i
Digiprescelti si è concluso a suo favore... riusciranno i nostri eroi a far
andare diversamente il secondo?
Kari 89: Bentornata, e grazie per la review! Purtroppo sì, a quanto pare
adesso la bilancia pende dalla parte dei nemici! Per i Digiprescelti si
preannuncia un periodo molto difficile! La battaglia con Hideto si svolgerà
proprio in questo capitolo, e spero che ti piacerà... anche perchè vedremo di
nuovo qualcuno a noi molto caro! E vedrai che Hideto, in fondo, non è poi così
cattivo... ha soltato dei problemi da risolvere, e dai quali si sta facendo
dominare...
Driger: Wow, che sfilza di recensioni! Sarà una bella impresa rispondere
a tutte con un solo paragrafo... ma ci proverò! Allora... sì, i Digiprescelti
del mio prequel assumeranno un ruolo importante più avanti, ma dovremmo
aspettare ancora qualche capitolo per vederli in azione e nel pieno delle loro
forze. Per adesso... visto che poi è successo qualcosa tra Sho e Yurika? ^_-
Purtroppo, come hai potuto leggere, Dragomon si presenta come un ostacolo
apparentemente insormontabile... sia il gruppo di Daisuke che Hikari sono in una
pessima situazione, su questo sono d'accordissimo con te! E per quanto riguarda
la banda di Neo, gli Alias-3... in questi capitoli dovranno vedersela con Taichi
e gli altri! Chissà che questa volta i Digiprescelti non riescano a mettere loro
le briglie!
Ti ringrazio ancora per le tue recensioni, che mi fa sempre piacere leggere,
e spero di risentirti presto! Grazie infinite!
Nicola: Come puoi vedere, non sei il primo che mi fa notare la gravità
della posizione dei nostri eroi... e chi ti dice che ho davvero intenzione di
concludere il tutto con un lieto fine, eh? Heheheheee... potrei anche avere
un'altra idea, non trovi? >:)
Comunque grazie della recensione! A risentirci, e spero che questo nuovo
capitolo ti piaccia altrettanto!
Molto bene... ecco a voi il capitolo 16 della mia storia, che tra non molto
compirà un anno di età! E con questo, sono quasi due anni che sto dietro a
questa saga! Wow! A volte mi stupisco di me stesso!
Di nuovo grazie a tutti voi che mi seguite con affetto... e a voi il capitolo
16!
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Capitolo 16 - Omnimon contro Omnimon
Bisognava ammetterlo, spostarsi in una città di Digimon era un'esperienza
quantomeno inusuale... o almeno, questi erano i pensieri che atraversavano la
mente di Rei Saiba mentre si aggirava per le stradine del piccolo villaggio alla
ricerca di qualcuno a cui chiedere informazioni. Si sentiva una specie di
gigante, tra quelle casette bianche ed immacolate che la sovrastavano di appena
mezzo metro, o poco più... e doveva sembrare un gigante anche ai numerosi
Digimon che popolavano il villaggio, dato che molti di essi la guardavano con
una sorta di timore reverenziale o, più direttamente, si rifugiavano nelle loro
abitazioni. La ragazzina, che continuava a tenere tra le mani l'amuleto datole
da Azulongmon per cercare di rassicurarsi, si guardava attorno con un pò di
disappunto mentre cercava qualcuno a cui avrebbe potuto fare una domanda...
l'impresa si prospettava meno facile del previsto!
"Evidentemente..." riflettè tra sè. "Questi Digimon sospettano che anch'io
faccia parte della banda di mio fratello. La loro fama, purtroppo, deve averli
preceduti... oh, eccone là uno che forse... Ehm, scusate, piccoli Digimon! Vi
potrei fare una domanda?" chiese poi, rivolta ad un gruppetto di Otamamon,
Digimon simili a grosso girini blu con corte zampe palmate, che gironzolavano
allegramente lungo i vicoli pietrosi.
Sfortunatamente, anche quel suo tentativo non andò in porto. Non appena si
sentirono chiamare, gli Otamamon trasalirono, si voltarono verso di lei, e la
guardarono con un'espressione, nei loro piccoli occhi neri, che Rei avrebbe
potuto definire soltanto come impaurita. Per far capire che non aveva cattive
intenzioni, la ragazzina estese le mani aperte verso i Digimon girini, per far
vedere che non aveva nulla di pericoloso. "Ehm... A-aspettate! Aspettate un
momento, piccoli! Io... non sono pericolosa! Guardate, sono disarmata! Volevo
soltanto chiedervi... ugh... cavolo, non importa..." brontolò con disappunto
quando gli Otamamon, senza minimamente starla ad ascoltare, si defilarono in un
vicolo laterale, le code piatte che sbattevano dietro di loro come per dirle
addio.
Rei prese un bel respiro, poi espirò e si fece uscire una nuvoletta
stilizzata di vapore bianco dalla bocca. Certo che cercare informazioni in un
villaggio di Digimon non era facile, soprattutto se eri un essere umano. Per
qualche secondo, Rei rimase ferma sulla strada a braccia incrociate,
tamburellandosi con le dita sul gomito... poi scosse la testa. Non importa
quanto fosse difficile, doveva trovare a tutti i costi la dimora di Gennai, e
con essa i bambini prescelti. Con rinnovata determinazione, Rei si passò una
mano sulla fronte, asciugandosi qualche goccia di sudore per il caldo umido del
luogo, e fece per incamminarsi nuovamente lungo il vialetto...
...quando la sua attenzione venne accolta da due leggere risatine beffarde
provenienti da dietro di lei, che la colsero di sorpresa e le fecero fare un
piccolo salto. Non erano risate cattive, anche se non si potevano certo definire
educate... erano semplicemente le risate di qualcuno che la trovava buffa!
"Heheheheee... ma guarda che novità, Pal! Un essere umano nel nostro
villaggio! Non sapevo che i ragazzi umani si vestissero in maniera così
ridicola, e tu?" sghignazzò una delle due vocette. Rei arrossì leggermente e si
guardò i vestiti, camicetta e gonna per prime... Come sarebbe a dire che il suo
abbigliamento era ridicolo? E pensare che lei aveva scelto quel completo proprio
perchè era semplice e non la faceva sembrare nè un'elegantona nè una
teppista!
L'altra vocina, femminile, appartenente alla creatura di nome Pal, apostrofò
Rei con tono divertito. "Hey, ragazzina, tu sei una Digiprescelta e non sai le
novità? Di questi tempi, i Digimon tenderebbero ad avere paura di voi uomini!
Sai com'è, quando quattro di voi vanno in giro a divertirsi a distruggere
DigiWorld..."
La ragazzina sentì una leggerissima fitta di dolore al petto a quella frase.
Certo che sapeva la novità... dato che uno di quei ragazzi di cui stava parlando
il Digimon sconosciuto era suo fratello! Come se avesse avuto bisogno che
qualcuno glielo ricordasse...
Comunque, Rei non era tipo da arrabbiarsi per questo. Dopotutto, quel Digimon
non poteva certo sapere a chi stava parlando... quindi, dopo aver preso un
respiro per scacciare l'ansia, la ragazzina si voltò lentamente verso i suoi
interlocutori, curiosa di sapere di chi si trattasse...
Decisamente, i due Digimon non assomigliavano a nulla che la ragazzina avesse
mai visto: erano due piccoli e buffi diavoletti simili a pipistrelli umanoidi,
non più alti di sessanta centimetri, che restavano sospesi in aria a pochi metri
da lei sbattendo le loro piccole ali membranose dall'interno color giallo
zafferano. Coperti da una corta pelliccetta viola che il tempo e l'incuria
avevano imbrattato, avevano grandi occhioni rosso pallido, quasi rosa, e piccoli
canini affilati che spuntavano dal labbro superiore, in quel momento incurvato
in un sorrisetto divertito. Le loro grandi orecchie, che spuntavano dai lati
della testa, avevano l'interno giallo come quello delle ali, e tra esse spiccava
un segno rosso a forma di pipistrello con le ali spiegate... uguale a quello che
avevano Devimon od IceDevimon sul torace! L'abbigliamento dei diavoletti si
limitava ad un elegante ma consunto vestito nero con una cravattina bianca dalle
punte arrotondate, e avevano corte braccia e gambe, con mani a cinque dita che
tenevano delle specie di piccoli bastoni magici, e piedini artigliati. Uno dei
due, chiaramente la femmina, aveva le sopracciglia più lunghe e un'espressione
leggermente più sveglia, unici particolari che la distinguevano dal suo
compagno.
"Ehm..." iniziò Rei, cercando le parole. "Chiedo... chiedo scusa, ma... voi
due chi siete? Vivete qui, giusto?"
Pal, incuriosita piuttosto che intimorita dal fatto di trovarsi di fronte ad
un essere umano, si avvicinò a Rei e la guardò con attenzione, girandole attorno
e arrivando persino ad annusarla. Sembrava avesse ignorato la domanda, e infatti
la ragazzina stava per rifargliela... quando improvvisamente la piccola demone
sogghignò di nuovo, e rispose.
"Beh, mia cara, oggi è il tuo giorno fortunato! Hai appena incontrato la
coppia d'oro di DigiWorld! La più grande coppia di malandrini che si sia mai
vista sulla faccia del Mondo Digitale! I due furfanti più furbi e imprendibili
dell'isola di File..." E quando ormai Rei cominciava a temere che la sfilza di
lodi rivolte a loro stessi non dovesse mai finire, la diavoletta si inchinò a
mezz'aria, per poi puntare il suo scettro verso il sole e mettersi in una posa
dinamica, i piccoli canini che scintillavano fieramente! "Noi siamo la banda dei
PetitMamon! Io sono la geniale Pal!"
"Ed io..." proseguì il suo compagno, che fece volteggiare lo scettro tra le
mani come un esperto di arti marziali... poi lo afferrò saldamente e fece a sua
volta un sogghigno vittorioso, affiancandosi alla sua compagna. "Io sono il
piccolo e sfuggente Pul! E i dispetti sono la nostra specialità!"
Dopo essersi scambiati uno sguardo di intesa, i due demonietti eseguirono una
rapida piroetta su loro stessi, incrociarono i bastoni magici a mezz'aria, e si
esibirono in un breve passo di tip-tap, prima di atterrare su un ginocchio
(sempre rimanendo sospesi in aria!) e alzare contemporaneamente la testa per
terminare la loro danza di presentazione!
"TREMATE! La banda dei PetitMamon vi farà implorare!" esclamarono
contemporaneamente, in un goffo tentativo di fare la rima!
E subito dopo, i due demonietti rimasero bloccati in quella posa 'trionfale'
davanti alla stupefatta Rei, mentre tutt'attorno cadeva il silenzio, e gli
sguardi di alcuni Digimon si voltavano verso quella ridicola scenetta! Dal canto
suo, Rei si trovò completamente spiazzata, e a testimoniare la sua incredulità
provvidero una gocciolona di sudore proveniente dalla sua fronte, e una
libellula nera che le svolazzò dietro la nuca, inseguita a breve distanza da un
corvo gracchiante!
"Uh... Ehm... Pi-Piacere... di conoscervi... Pal e Pul... il... il mio nome è
Rei..." mormorò.
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: PetitMamon (*Hey! Noi ci chiamiamo Pal & Pul! Un pò di
rispetto!*)
Tipo: Piccolo Demone (*Hihihiiii! E ne siamo fieri!*)
Attributo: Virus (*Beh? Non diteci che vi aspettavate
qualcos'altro!*)
Livello: Rookie (*Mai sentito dire che il meno è il più,
babbalone?*)
Attacchi: Petit Nightmare (*Esatto! Noi siamo il vostro INCUBO!*)
Piccoli Digimon amanti del caos e del disordine, che non vogliono nulla di
più che divertirsi a spese di coloro che subiscono le loro burle. Nonostante il
loro senso dell'umorismo un pò discutibile, non sono cattivi, e potrebbero anche
dare una mano agli altri... se gli va di farlo e lo trovano divertente!
Dopo qualche attimo di incredulo silenzio, i due demonietti spezzarono la
'posa trionfale' nella quale si erano messi, e la femmina, Pal, battè le mani
davanti a sè con affettata severità... come se volesse richiamare ancora più
attenzione su di sè! "Okay, okay, forse questa non era la posa di presentazione
più spettacolare di tutte, ma un pò più di entusiasmo, gentile pubblico! Direi
che delle superstar come noi si meriterebbero un applauso e una bella standing
ovation! Dopotutto, ci siamo allenati tutta ieri sera per eseguirla alla
perfezione! Un pò di apprezzamento sarebe gradito!" cinguettò. Apparentemente,
le piaceva molto sentire il suono della propria voce...
E per quanto riguarda Rei... beh, è quasi ridondante dire che si trovava
completamente spiazzata davanti a quei due esibizionisti che si stavano dando
tutte quelle arie... senza dare minimamente l'impressione di poterle sostenere
coi fatti! Quella era davvero l'ultima cosa che si aspettava di trovarsi davanti
nella sua ricerca di informazioni... e tuttavia, riflettè, poteva essere anche
un insperato colpo di fortuna. I due PetitMamon erano stati, fino a quel
momento, gli unici Digimon che non avevano mostrato paura nè diffidenza verso di
lei... tanto valeva tentare, al massimo le avrebbero detto di no!
"Eh-hm..." iniziò, dopo essersi schiarita la gola. "Beh... sì... ho... ho
apprezzato molto la vostra... er... come posso chiamarla... presentazione! E'
stata molto... molto... coreografica! Sì, certo, questa è la parola che cercavo!
Coreografica! Ci sapete fare, dico sul serio!" esclamò, cercando di metterci
quanta più convinzione possibile, ma senza riuscire a scrollarsi di dosso la
convinzione che stava facendo la figura della ruffiana... oltrettutto, senza
neanche riuscire a fare granchè!
"Cavolo, se hanno creduto a questa messinscena... vuol dire che la fortuna
ha DAVVERO deciso di farmi troppa grazia!" pensò tra sè. Deglutì
impercettibilmente, e restò in attesa delle reazioni di Pal e Pul...
Con sua immensa sorpresa, la piccola demone rimase per qualche secondo a
guardarla con aria da inquisitrice, come se volesse sincerarsi che le lodi che
le erano uscite di bocca fossero sincere... poi, la sua piccola bocca si
spalancò in un ghigno altezzoso!
"Heheheheee..." sghignazzò Pul, passandosi un indice sotto il naso. "Sì,
modestamente... lo ammettiamo, ci sappiamo fare! Siamo una coppia affiatata, e
siamo anche dei maestri nell'arte delle presentazioni ad effetto! Ma questo è
quello che ci si deve aspettare quando si ha davanti la banda dei
PetitMamon!"
"HAHAHAHAAA! Puoi dirlo forte, Pul! Siamo i migliori!" rise Pal, prima che i
due stravaganti compagni esplodessero in una fragorosa risata di trionfo che
ebbe l'effetto di lasciare ulteriormente interdetta Rei.
"Oh, santi numi, sono capitata proprio nelle mani della più grande coppia
di matti di DigiWorld..." riflettè. "D'accordo... anche se non mi
sembrano più di tanto affidabili, provo a chiedere a loro dove devo
andare..."
"A-Allora, Pal-chan e Pul-chan..." disse Rei, cercando di suonare quanto più
garbata possibile. "Io... ero venuta in questo villaggio a cercare informazioni,
e mi chiedevo... sì, insomma... mi chiedevo se voi poteste darmi una mano. E'
una questione un pò urgente, sapete com'è..."
"Informazioni?" ripetè Pal, poi si picchiettò una tempia con il pomo del
bastone magico, come se stesse richiamando alla mente i suoi ricordi. "Oh, sì,
se è per quello... noi abbiamo viaggiato molto per DigiWorld, e possiamo dire
che la nostra fama ci precede! Allora, facci pure la tua domanda... e vediamo
che cosa ti possiamo rispondere!"
"Prego, la tua domanda!" ripetè Pul. Il PetitMamon maschio accompagnò questa
frasetta con un elegante inchino e un cenno della mano.
Rei prese fiato, e si accinse a fare la domanda decisiva. "Allora... io stavo
cercando la casa di un certo Gennai, per incontrare altri ragazzi, Digiprescelti
come me, e consegnare loro una cosa molto, ma molto importante. Solo che...
ecco... non ho la più pallida idea di dove cercare! Voi... non mi potreste dare
una mano, per favore? Non sapete dove si trovi?"
I due demonietti arricciarono il naso, e si guardarono negli occhi per
qualche istante, prima che Pul desse la sua risposta. "La casa di... Gennai?
Vuoi dire... proprio QUEL famoso Gennai di cui tutti noi Digimon abbiamo sentito
parlare almeno una volta? Ma perchè non l'hai detto subito? Certo che sappiamo
dove si trova, vero, Pal?"
"Certamente, Pul! Ci siamo passati tante di quelle volte!" esclamò Pal. "Il
vecchio è una nostra conoscenza fin da quando siamo stati programmati! Sappiamo
dove si trova la sua casa, e sapremmo trovarla anche ad occhi bendati!"
Evviva! Grande notizia! Per la prima volta da quando tutta quella situazione
era iniziata, la ragazzina sentì una rinnovata speranza diffondersi nel suo
cuore. La fortuna era stata dalla sua parte, finalmente!
"Favoloso! Grazie, ragazzi, sapevo che avrei potuto contare su... huh? Che
succede?" si interruppe di scatto, vedendo che la PetitMamon femmina, sempre con
quel sorrisetto birichino sulla faccia, aveva alzato una mano aperta davanti a
sè e stava facendo segno di no con la testa...
"Ah-ah! Un momento!" cinguettò Pal. "Perchè, vedi, ragazzina, il fatto che
noi siamo in grado di guidarti fin lì non significa che abbiamo voglia di farlo!
Tu ci hai chiesto solamente se sapevamo dov'era la casa del vecchio, e noi ti
abbiamo risposto... ma perchè ora dovremmo guidarti fin lì? Che cosa ci
guadagniamo, eh? Noi stiamo bene dove siamo, e questo è quanto!"
"Ben detto, compagna!" rispose Pul.
Con un grugnito, Rei si sbattè una mano sulla fronte, le sue speranze di poco
prima affossate in una frazione di secondo. Le era sembrato un pò troppo comodo
che qualcuno si offrisse di accompagnarla così, senza che ci fosse nessuna
condizione... ma la ragazzina non si fece scoraggiare, e incominciò subito a
pensare ad un modo di convincere quei due pazzoidi. Ci doveva pur essere un modo
per far loro cambiare idea... e visto che sembravano dei tipi piuttosto
volubili, forse non ci sarebbe voluto poi molto...
Ma certo, realizzò con un sorriso! Come aveva fatto a non pensarci prima! Per
quanto potessero sembrare capricciosi ed egocentrici, sicuramente anche quei due
avrebbero avuto a cuore il futuro di DigiWorld... anche solo per il fatto che,
se DigiWorld fosse caduto nelle mani di Daemon, sarebbe stato un guaio anche per
loro... "Beh... se io vi dicessi per quale motivo sto cercando Gennai-san e i
Digiprescelti, allora potrei farvi cambiare idea?"
Pal storse il naso, non troppo convinta. "Hmph... e va bene, sentiamo un
pò... ma sono già sicura che non riuscirai a smuovere nè me, nè il mio compagno!
Allora, dicci, per quale motivo vorresti...?"
"Vedete..." spiegò Rei con tutta calma. "Quello che devo consegnare ai
Digiprescelti è qualcosa di VERAMENTE molto importante... purtroppo, sono venuta
a sapere che un Digimon molto cattivo di nome Daemon ha intenzione di ritornare
dal Dark Ocean, dove era stato confinato molto tempo fa, e conquistare sia il
Mondo Digitale che quello Reale. E... se vogliamo che i Digiprescelti abbiano
qualche possibilità contro di lui... beh, hanno bisogno per forza dell'energia
che custodisco nel mio amuleto..." Con queste parole, Rei mostrò loro il
portafortuna circolare nel quale le Luci della Vittoria erano contenute, che
ancora emanava una tenue luce bianca... "E se voglio trovarli in tempo, ho
bisogno di arrivare alla casa di Gennai-san... e quindi di sapere dove si
trova!"
Nel momento in cui la parola 'Daemon' era uscita dalle labbra di Rei, l'aria
beffarda era scomparsa all'istante dalle facce di Pal e Pul, che rivolsero due
sguardi stralunati all'amuleto di Azulongmon... e restarono in silenzio, un
inquietante mutismo che durò diversi secondi durante i quali Rei trattenne
inconsapevolmente il fiato. Incrociò mentalmente le dita, sperando che la
risposta dei PetitMamon fosse positiva...
"Hai... hai detto... Daemon, per caso?" cinguettò Pal, mentre svolazzava
vicino al volto di Rei con aria quasi minacciosa. La ragazzina, un pò stupita
dalla reazione della demonietta, sbattè le palpebre un paio di volte poi annuì,
senza nulla sospettare... e saltò in aria per la sorpresa quando la PetitMamon
si sbattè un pugno sul palmo della mano!
"LO SAPEVO! Dovevo immaginarlo che c'era quello lì di mezzo! Ah, ma questa
volta non la passa liscia, parola mia!" ringhiò Pal. Dire che il suo umore era
considerevolmente peggiorato sarebbe stato dire poco: era semplicemente livida
in volto!
Temendo di aver detto qualcosa di male, Rei fece un passo indietro e alzò le
mani in quello che voleva essere un gesto di richiamo alla calma. "Uh... ehm...
tutto... tutto bene, ragazzi? Mi... mi pare di capire che avete qualcosa di
personale contro di lui..."
Pul, alterato quanto la sua compagna, interruppe la frase di Rei. "Qualcosa
di personale? Qualcosa di... Ragazzina, qui si sta parlando di quel maghetto da
quattro soldi che ci ha abbandonato e buttato fuori dal suo esercito! Altrochè
se abbiamo qualcosa contro di lui!"
Questa rivelazione colse di sorpresa la detentrice delle Luci della Vittoria.
Quei due... una volta facevano parte dell'armata di Daemon? Prima che potesse
fare qualche domanda, Pal riprese il discorso, avvolta da una minacciosa aura
della rabbia simile ad una fiammata!
"Daemon... Quel... GRANDISSIMO FETENTE!" strepitò, attirandosi dietro gli
sguardi di tutti quei pochi abitanti del villaggio che non si erano ancora
fermati a guardare. "Abbiamo atteso secoli per avere finalmente la possibilità
di mettergli i bastoni tra le ruote, e ora che ne abbiamo la possibilità..."
Senza preavviso, i PetitMamon si avvicinarono a Rei e le presero una mano come a
volerla trascinare con sè! "Chiunque sia nemico di quella canaglia incappucciata
è nostro amico!Allora, cosa stiamo facendo ancora qui? Vieni con noi, ragazzina!
La strada verso la casa di Gennai è ancora lunga, e non possiamo attendere un
secondo di più!"
"Ben detto, compagna!" rispose Pul, iniziando a sua volta a strattonare Rei
verso l'uscita del villaggio. "Andiamo, allora!"
Rei guardò i due stravaganti Digimon con un grosso gocciolone di sudore che
le penzolava dalla fronte. Aveva già capito che quei due erano tipi piuttosto
volubili, ma questo improvviso cambio di atteggiamento non se lo aspettava
nemmeno lei...
"Ow! Hey! Hey, ragazzi, un momento! Non mi sono ancora... HEY! Mi fate
perdere l'equilibrio!"
"Non si aspetta! Chi aspetta è perduto!"
"Un attimo di pazienza, almeno... UWAH!"
Mentre la strana coppia trascinava via la stupefatta Rei, i Digimon del
villaggio rimasero ad osservarli increduli... poi, non appena si furono
dileguati, emisero un collettivo sospiro esasperato e tornarono alle loro
faccende quotidiane.
"Sigh... questi giovani d'oggi..." borbottò un Gazimon scuotendo la testa.
"Sempre di fretta..."
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Senza una parola, sotto il cielo cupo e martellato da un vento gelido che
penetrava nelle ossa, Taichi, Yamato e i loro Digimon attesero a piè fermo
Hideto e i suoi Digimon che si avvicinavano a grandi balzi. In pochi secondi, le
imitazioni di WarGreymon e MetalGarurumon erano arrivati a pochi metri da loro,
e si erano messe in guardia squadrandoli ferocemente. Per ancora un altro pò di
tempo, il teso silenzio continuò, reso ancora più precario dagli sguardi che lo
scagnozzo di Neo e i due Digiprescelti del Coraggio e dell'Amicizia si
scambiavano. Lentamente, ChaosWarGreymon si inginocchiò, e permise ad Hideto di
scendere con un balzo dalla sua spalliera.
"Vi stavo aspettando. Sapevo che sareste venuti voi due..." iniziò il ragazzo
dai capelli neri, con entrambi i Digivice neri stretti nella mano destra.
Yamato corrugò pericolosamente la fronte. Per lui, come per Taichi, era
quantomeno antipatico affrontare sul campo di battaglia, con i rispettivi
Digimon, un ragazzo che fino a pochi giorni prima pensava essere loro amico. Lo
stesso ragazzo che era venuto ad assistere alle prove del suo gruppo, che gli
aveva chiesto un autografo, che lo aveva pregato di incontrare la piccola Rei ed
esaudire il suo desiderio più grande... era dura accettare che ora se lo trovava
davanti come nemico! E tuttavia, Yamato ne era convinto, forse c'era ancora la
possibilità di evitare il combattimento, se fossero riusciti ad appellarsi alla
ragione di Hideto...
"Hideto-kun..." iniziò il biondo prescelto dell'Amicizia, i suoi occhi
azzurri che scintillavano quasi glaciali in quelli neri del seguace di Neo.
"Credo di avertelo già chiesto in precedenza... ma vorrei sapere perchè stai
collaborando con Neo. Eppure tu non sei tipo da causare tutta questa distruzione
insensata, nè è il caso che tu ti faccia mettere i piedi in testa da lui. Allora
perchè stai facendo tutto questo? Non ti rendi conto che è inutile?"
"Non sono tenuto a rispondere alle tue domande, Ishida-san..." rispose Hideto
quasi immediatamente... in effetti, troppo presto perchè Yamato potesse pensare
che la risposta fosse spontanea. "Te l'ho già detto più volte, io ho i miei
buoni motivi per fare quello che sto facendo... e non mi interessa quali saranno
le conseguenze! Io voglio discolparmi di quello che ho fatto a Rei-chan, e
recuperare la sua amicizia! Non mi interessa nient'altro!"
Agumon storse il naso. Hideto aveva cercato di mantenere un tono freddo e
distaccato, ma il piccolo dinosauro era riuscito benissimo a sentire il tremore
nella sua voce...
"Non riesco a credere che tu stia dicendo sul serio!" esclamò Taichi, sempre
più irritato. Fin da quando Hikari era stata rapita, il suo umore non era stato
dei migliori, e sentire adesso le stupidaggini che quello lì continuava a
sfornare stava ulteriormente logorando la sua capacità di sopportazione. "Il
Mondo Digitale ha subito un sacco di danni grazie alle vostre scorribande, mia
sorella è dispersa in chissà quale luogo del Dark Ocean, in balia di un mostro
di nome Dragomon... e alcuni dei miei più cari amici stanno rischiando la vita
per salvarla... e tu dici che non ti importa delle conseguenze? Ma te ne rendi
conto o no, di cosa dici? Ti rendi conto... che stai aiutando qualche pazzo a
conquistare DigiWorld e forse anche il Mondo Reale? E per quale motivo? Soltanto
perchè tu non riesci a perdonarti?"
Quelle frasi, dette con una tale veemenza che Yamato per un attimo temette
che il suo amico si scagliasse violentemente contro Hideto e lo prendesse a
pugni, riuscirono a scuotere la fermezza solo apparente di Hideto, che si sentì
tremare le ginocchia. Per più di un attimo, il ragazzino dai capelli neri restò
imbambolato con lo sguardo fisso nel vuoto, riflettendo attentamente su quanto
il prescelto del Coraggio gli aveva detto... era esattamente quello che lui
aveva pensato tempo prima, quando già la loro 'avventura' a DigiWorld era
iniziata...
Accorgendosi di quell'istante di confusione, Gabumon cercò di appellarsi al
buon senso del Digiprescelto oscuro. "Ascoltaci, Hideto! Noi non vogliamo
combattere contro di te! Siamo sicuri che esiste un altro modo! Richiama i tuoi
Digimon, e parliamone! Vedrai che una soluzione pacifica si può trovare!"
Le parole del Digimon impellicciato diedero un'altra scossa al contegno di
Hideto, che abbassò lo sguardo verso i suoi Digivice senza dire una parola,
mentre i suoi due giganteschi partner attendevano al suo fianco qualunque
decisione lui prendesse. Sembrava quasi spaventato, ed era chiaro che era sul
punto di rinunciare per davvero ai suoi proposti e gettare le armi... e poi,
doveva ammetterlo, neanche a lui piaceva l'idea di combattere contro quei due
ragazzi, soprattutto contro Yamato verso il quale aveva un debito di gratitudine
per il favore di pochi giorni prima...
"I-Io... io non..." iniziò a balbettare, gli occhi vitrei e fissi nel vuoto.
La mano che teneva i D-3 neri, tremò ancora, e le dita allentarono la presa...
ma non la mollarono del tutto.
Poi, come in un orribile flashback, alla mente di Hideto tornarono le
terribili immagini di Rei-chan che attraversava la strada dopo che lui l'aveva
chiamata... Rei-chan che veniva colpita da quell'automobile... e Neo che,
all'ospedale, gli ringhiava in faccia la verità... che la colpa era sua! Sua, e
soltanto SUA! Ancora in quel momento, le parole del crudele ragazzo dai capelli
bianchi riecheggiavano implacabili nelle sue orecchie, come se fossero state
marchiate a fuoco nel suo cervello...
"Che è colpa tua, l'avevo capito fin dall'inizio, deficiente! E' colpa tua
se mia sorella ha perso l'uso delle gambe e dovrà rimanere su una sedia a
rotelle per il resto della sua vita! Devo dire altro o ti basta così, spregevole
insetto?"
Con una smorfia di dolore, Hideto si portò una mano alla fronte, nel
disperato tentativo di far tacere quella voce piena di odio. No... No, non
poteva ignorare quello che aveva fatto! Doveva pagarne il prezzo, qualunque esso
fosse! Rei stava soffrendo per colpa sua... e lui aveva il DOVERE di ripagare
tutto il male che aveva fatto a Neo e a sua sorella! DOVEVA farlo! DOVEVA!
Il suo senso di colpa, e la ressione psiocologica che Neo esercitava su di
lui si rivelarono più forti della ragione, e alla fine Hideto afferrò uno dei
suoi D-3 con la mano libera e lo attivò! Con allarme, Taichi, Yamato e i loro
Digimon videro gli schermi dei due piccoli dispositivi accendersi di una luce
che, in quel momento, arrivava ai loro occhi come la peggiore notizia che
potessero mai ricevere!
"Hideto!" esclamò Agumon. "Hideto, che ti salta in mente? Non lo fare!"
Il ragazzino moro scosse furiosamente la testa. "No... no, no... no, no, NO!
Non riuscirete a farmi cambiare idea, voi due! Voi non potete capirmi! Nessuno
può capire quello che provo! E' una cosa che DEVO fare, indipendentemente da ciò
che comporterà! Non ho scusanti! Punto!" Quasi con le lacrime agli occhi, Hideto
alzò entrambi i suoi Digivice, e sia ChaosWarGreymon che BlackMetalGarurumon
iniziarono a pulsare di energia... "ChaosWarGreymon! BlackMetalGarurumon! E' il
momento! Unite le vostre forze e spazzate via chiunque si opponga a Neo-sama! VE
LO ORDINO!" gridò, facendo scontrare tra loro i suoi Digivice! Un lampo di luce
nera avvolse i D-3, che trasmisero ancora più potenza ai Digimon
artificiali...
"FERMO!" esclamò Taichi. "Tu non sai quello che stai facendo..."
Hideto scosse di nuovo la testa, interrompendo il prescelto del Coraggio. "Lo
so benissimo... quello che sto facendo! E non posso sottrarmi a questo mio
dovere! DIGIEVOLVETE ANCORA, VOI DUE!"
Un ghigno quasi sadico incurvò le labbra di ChaosWarGreymon, che si voltò
verso il suo compagno. I due Digimon fecero in tempo a scambiarsi uno sguardo di
intesa, prima che i loro corpi si tramutassero in scie di pura energia e
iniziassero a salire turbinando verso il cielo, in uno spettacolo di luci e
colori che i loro avversari avrebbero anche trovato suggestivo... se solo fosse
stato dalla loro parte!
"Oh, no! Una digievoluzione DNA!" esclmò Agumon.
Purtroppo, gli eventi successivi gli diedero ragione. Le comete di oscurità
nelle quali ChaosWarGreymon e BlackMetalGarurumon si erano trasformati girarono
l'una attorno all'altra sempre più vorticosamente... e quando si scontrarono,
un'esplosione di energia oscura accecò temporaneamente i presenti, accompagnata
da un paio di voci tonanti!
"CHAOSWARGREYMON!"
"BLACKMETALGARURUMON!"
"Ankoku Jogress shinka..."
Le tenebre si solidificarono nel punto in cui i due Digimon artificiali si
erano incontrati, creando una gigantesca forma umanoide coperta da una spessa
armatura e con un ampio mantello sulle spalle. Man mano che i suoi contorni
diventavano sempre più definiti, i due prescelti e i loro compagni videro con
crescente disappunto un elmetto a tre corna... corte braccia simili alle teste
dei due Digimon da cui quella fusione era nata... poi grandi piedi con tre dita
artigliate... e quegli occhi azzurri nei quali ora brillavano folli schegge di
morte, al posto della fierezza che erano abituati a vedere! Quando finalmente la
fusione fu completata, una forma colossale, di almeno trenta metri d'altezza,
atterrò davanti a loro con uno schianto terribile! Era simile ad Omnimon in
maniera quasi speculare... ma la corazza era di un bianco più brillante... in
qualche modo più... come dire... strano... era un bianco troppo splendente per
essere qualcosa di naturale... e poi, c'era il colore diverso delle braccia, una
blu (quella corrispondente a ChaosWarGreymon), e una nera (quella corrispondente
a BlackMetalGarurumon). Ma per il resto, il risultato di quella digievoluzione
DNA era identico al più potente Digimon del gruppo di Taichi!
"VIRAL OMNIMON!"
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: ViralOmnimon
Anche chiamato: VirusOmegamon
Tipo: Guerriero
Attributo: Virus
Livello: Mega
Attacchi: Chaos Sword, Hell Cannon
L'innaturale risultato della Digievoluzione DNA tra due Digimon oscuri.
ViralOmnimon possiede tutte le abilità e le caratteristiche della sua
controparte benevola, Omnimon... ma nel suo caso, queste capacità sono usate a
scopi distruttivi. Egli distrugge ciò che i Digimon buoni proteggono, e provoca
caos ovunque vada! Pochi potrebbero opporsi a questo cavaliere
decaduto...
"Ugh... perchè avevo il vago presentimento che sarebbe successa una cosa del
genere?" grugnì Taichi, sotto lo sguardo implacabile della versione virale di
Omnimon che si era appena materializzata davanti ai suoi occhi.
"A questo punto, trovo inutile parlare più a lungo..." esclamò Agumon.
"Dobbiamo per forza combattere... e ci serve Omnimon, se vogliamo vincere! Hey,
Gabumon, sei pronto? Questa volta dovremo davvero impegnarci come mai prima
d'ora!"
Il Digimon impellicciato annuì. "Sì, me ne rendo conto... abbiamo a che fare
con un avversario che ha gli stessi poteri di Omnimon. Anzi, sono convinto che
potrebbero essere anche superiori! Vincere... non sarà per niente facile! Ma ci
proveremo in ogni caso!"
Yamato estrasse il suo Digivice, subito imitato da Taichi. "Va bene,
ragazzi... tenetevi pronti! Speravamo di non dover combattere, ma ormai..."
"Agumon! Gabumon! Forza, ragazzi, DIGIEVOLVETE!" esclamò il prescelto del
Coraggio mentre attivava il suo Digivice. Più indietro rispetto alla sua nuova
creatura, Hideto osservava impassibile i due Digiprescelti. L'espressione sul
suo volto era tornata seria, distaccata... quella maschera di falsa
determinazione con cui, ormai Yamato se ne era reso conto, il ragazzino moro
nascondeva la sua riluttanza nell'eseguire gli ordini del suo feroce capo...
"Agumon warp shinka... WARGREYMON!"
"Gabumon warp shinka... METALGARURUMON!"
Ancora una volta, i due Rookie si trasformarono nelle loro forme Mega in
mezzo ad uno spettacolare tripudio di effetti speciali di fuoco e ghiaccio...
poi i loro corpi si trasformarono in energia pura, come avevano fatto le loro
controparti oscure un attimo prima, e salirono ad alta velocità verso il cielo,
scontrandosi a mezz'aria!
"WARGREYMON!"
"METALGARURUMON!"
"Jogress shinka... OMNIMON!"
E per la quarta volta, il gigantesco Cavaliere Reale in armatura bianca
apparve su quello che in breve sarebbe diventato il campo di battaglia, con il
mantello che svolazzava fieramente dietro le sue spalle e gli occhi azzurro
cielo fissi in quelli scintillanti d'odio di ViralOmnimon. Tuttavia, al
contrario di quanto era successo le altre volte (con Diaboromon, Galfmon e
Balormon), questa volta non c'era in Taichi e Yamato, nè in Omnimon stesso, la
consapevolezza della possibilità di vittoria... solo la coscienza che stavano
andando incontro ad un duro confronto, da cui non era più così scontato uscirne
vincitori!
I due cavalieri bianchi fecero un passo in avanti, Omnimon dopo aver mandato
uno sguardo rassicurante ai partner dei due Digimon da cui era derivato, e si
squadrarono in silenzio per qualche secondo, prendendo mentalmente la misura del
loro avversario. La tensione stava salendo, e ormai era diventata palpabile...
persino l'aria sembrava diventata più calda e pesante, sostituendo il vento
gelido che soffiava fino a pochi istanti prima...
Poi, senza preavviso, sia Omnimon che ViralOmnimon si scagliarono l'uno
contro l'altro, e dalle bocche delle loro braccia WarGreymon uscirono fuori due
enormi spade d'acciaio grigio con le lame larghe e affilate, e diverse rune
intarsiate su di esse, che crepitavano di energia mentre i due contendenti si
avvicinavano...
"GREY SWORD!"
"CHAOS SWORD!"
Entrambi i Digimon fusione sferrarono uno spaventoso fendente, e le due spade
cozzarono tra loro con un assordante clangore di metallo su metallo, talmente
forte che Taichi, Yamato ed Hideto erano stati costretti a tapparsi le orecchie
con una smorfia di dolore, e una pioggia di scintille dorate! Poi, Omnimon e
ViralOmnimon iniziarono a spingere l'uno sulla spada dell'altro, mettendoci
tutta la forza loro possibile, ma senza comunque riuscire a far indietreggiare
l'avversario neanche di un passo. Un ruggito strozzato si levò dalla gola del
cavaliere virale, più di rabbia che di vera e propria fatica, e dal punto in cui
le spade si erano incrociate si dipartirono scariche elettriche sotto forma di
fulmini arancioni e azzurri che illuminavano violentemente i volti dei due
contendenti. Fin dalle prime battute, il duello tra i due campioni si stava
rivelando micidiale!
Finalmente, Omnimon e la sua controparte interruppero il contrasto... ma
ViralOmnimon si riprese per primo, e fece scattare in avanti il braccio
BlackMetalGarurumon, sperando di assestare un colpo tremendo al rivale. Omnimon
si accorse in tempo di questo tentativo e alzò la spada, deflettendo il colpo
con il piatto della sua arma! Il cavaliere virale, per nulla impressionato, alzò
di nuovo la spada e sferrò un fendente dall'alto verso il basso, che però
Omnimon riuscì nuovamente a deviare con la spada... per poi iniziare a fare un
pò di pressione all'avversario con un paio di finte a sinistra che gli fecero
abbassare la guardia per un momento. Cogliendo al volo l'occasione, Omnimon si
scagliò in avanti e sferrò un calcio all'addome della sua controparte virale...
solo per vederselo bloccato quando ViralOmnimon abbassò il braccio
BlackMetalGarurumon, più veloce di quanto i ragazzi si aspettassero.
Rapidamente, Omnimon balzò all'indietro, in modo da mettere un pò di distanza
tra lui e il suo avversario... poi lo colse di sorpresa con un attacco diretto e
uno spettacolare affondo! Nonostante questo, però, ViralOmnimon fu rapido a
reagire, e si scagliò a sua volta su ViralOmnimon con la spada puntata...
*SLAAAAAAASH!*
Le due mortali lame vibrarono un colpo in contemporanea mentre il Cavaliere
Reale e il suo doppione oscuro si oltrepassavano... una scia luminosa rossa
tracciò il percorso nell'aria delle due spade sotto gli occhi ansiosi degli
spettatori... poi, Omnimon e ViralOmnimon mossero ancora qualche passo in
avanti, la spada ancora puntata davanti a sè... e si immobilizzarono, rimanendo
fermi come due statue!
In un silenzio di tomba tale che Taichi e Yamato poterono giurare di aver
sentito i battiti dei loro cuori, i tre spettatori attesero il risultato...
Ancora qualche secondo...
E altri ancora...
Poi, i loro occhi videro delle linee azzurre sui drappi dei due Digimon
fusione... e gli angoli dei mantelli di Omnimon e ViralOmnimon si staccarono,
separati dal resto del tessuto con un taglio perfetto! La stoffa tranciata
fluttuò in aria per qualche secondo, eseguendo una sorta di aggraziata danza di
rosso e bianco... poi si dissolse e si trasformò nuovamente in dati, mentre i
due cavalieri riprendevano la loro posizione di guardia, voltati l'uno verso
l'altro. L'unica differenza era che le posizioni si erano invertite dopo quel
reciproco scambio di colpi...
Il silenzio tornò a regnare sul campo di battaglia mentre i due cavalieri si
squadravano... poi, Omnimon fece per annuire, e dalla sua bocca, con tono
neutrale, uscì una semplice frase.
"Sei in gamba."
ViralOmnimon accettò il riconoscimento con un cenno affermativo. "Anche
tu, Omnimon. Ma non mi aspettavo niente di meno dal Digimon a partire dal quale
sono stato creato." sentenziò, la voce rimbombante che sembrava una fusione
di quella focosa di ChaosWarGreymon e quella più distaccata di
BlackMetalGarurumon. Poi, senza perdere mai di vista l'avversario, il cavaliere
virale alzò di nuovo la spada. "Ma le parole sono inutili, per due come noi.
Mi renderò conto meglio del tuo valore una volta che questo combattimento sarà
ripreso, mio degno avversario!"
Omnimon imitò il gesto del suo rivale. "E dunque così sia, ViralOmnimon!
Riprendiamo pure!"
I guerrieri ripresero a studiarsi a vicenda, muovendosi a piccoli passi
laterali come se stessero eseguendo una lenta, solenne e mortale danza attorno
allo stesso punto e cercando nel contempo un punto debole nel rispettivo
avversario. Approfittando di quel breve istante di stanca nella battaglia,
Taichi si distrasse un secondo dai due Digimon, e rivolse gli occhi ad Hideto,
che si trovava là, ad appena una decina di metri da loro, e manteneva sempre
quell'espressione illeggibile, in egual misura determinata e sofferente...
Yamato, a sua volta, rivolse uno sguardo cupo all'amico. Per quanto il biondo
Digiprescelto dell'Amicizia si fosse reso conto, per esperienza diretta, della
situazione in cui si trovava Hideto e provasse una certa pena per lui...
altrettanto non si poteva dire di Taichi, che vedeva in Hideto soltanto uno dei
responsabili della scomparsa di Hikari. Non che Yamato potesse biasimarlo, del
resto... molto probabilmente anche lui si sarebbe sentito allo stesso modo se ad
essere rapito fosse stato Takeru...
Un fruscio!
I due Digiprescelti ed Hideto riportarono i loro occhi ai due cavalieri di
livello Mega, e al loro combattimento appena ripreso! Questa volta, era stato
ViralOmnimon a prendere l'iniziativa, ed era scattato verso Omnimon colpendolo
con un pugno al torace che era arrivato troppo velocemente perchè il Digimon
anti-virus potesse pararlo. Omnimon barcollò, ma si rimise a posto quasi subito,
e rispose a tono con un manrovescio al volto di ViralOmnimon che ristabilì un pò
di distanza tra i due. poi, le spade ripresero a cozzare e a riempire l'aria del
loro infernale clangore mentre i due cavalieri iniziavano uno spettacolare
duello, tra fendenti ed affondi che piovevano come grandine su lame ed armature.
Due poderosi fendenti, sferrati di nuovo nello stesso istante, si intercettarono
a mezz'aria, liberando altre scintille...
I due cavalieri bianchi si separarono di nuovo, poi si attaccarono ancora una
volta con due pugni sferrati in perfetta sincronia! Sembrava quasi che qualche
mano esterna li stesse manovrando in modo che ciascuno di loro facesse le stesse
cose dell'altro, e il combattimento stava rapidamente degenerando in un fulmineo
botta e risposta. Ogni volta che uno di loro tentava un attacco, l'altro
riusciva quasi sempre a pararlo grazie alla familiarità con la propria stessa
tecnica di combattimento...
Taichi strinse i denti quando un fendente della Chaos Sword di ViralOmnimon
graffiò l'elmetto di Omnimon, facendo volare in aria ancora più scintille e
staccando da esso un minuscolo (almeno, rispetto alle mastodontiche dimensioni
dei contendenti...) pezzo di metallo, che volteggiò in aria e si andò a piantare
nel terreno a pochi metri dai due prescelti! "Diavolo..." mormorò il ragazzo dai
capelli castani, reprimendo un brivido. "C'è mancato davvero poco... il duello
sembra perfettamente alla pari! Così rischia di durare un'eternità!"
Yamato, non altrettanto convinto, serrò gli occhi come per inquadrare meglio
la scena della lotta. Sì, forse in apparenza poteva essere così... anzi, era
abbastanza chiaro che i due contendenti si equivalevano perfettamente... ma
c'era qualcosa di cui il ragazzo biondo riuscì ad accorgersi, che invece a
Taichi pareva essere sfuggita...
"Taichi... io non credo che durerà poi così tanto... Omnimon è in
svantaggio!" replicò freddamente. Ma nella frase si poteva avvertire una punta
di allarme...
Il suo migliore amico rivolse uno sguardo stupefatto verso di lui e sbattè
gli occhi, prima di chiedergli cosa volesse dire. "Eh? Y-Yamato! Ne... ne sei
davvero sicuro? Eppure, a guardarli così, mi sembra che la loro forza sia più o
meno uguale..." commentò.
"Sì, questo è vero..." rispose il biondino, gli occhi stretti fino quasi a
formare due fessure azzurro cielo. "Ma... c'è qualcosa che non mi convince in
tutto questo... non hai notato che i colpi di Omnimon cominciano a rallentare?
Invece quelli del suo avversario sono rimasti potenti come all'inizio dello
scontro... più va avanti questo scontro, più i nostri Digimon accumulano
svantaggio su di lui!"
Sorpreso da queste parole, il prescelto del Coraggio guardò nuovamente verso
i duellanti... appena in tempo per vedere ViralOmnimon che, superata la guardia
della sua controparte anti-virus, la colpiva in pieno volto con un feroce,
fragoroso pugno che la fece barcollare come un birillo! Omnimon grugnì di dolore
e indietreggiò di un paio di passi... ma ViralOmnimon non aveva intenzione di
fargli riprendere fiato, e si scagliò nuovamente contro di lui con la spada
sollevata! Appena in tempo Omnimon riuscì a sollevare la sua spada e bloccare un
terrificante affondo, che sollevò un tremendo clangore di acciaio contro acciaio
che la diceva lunga sulla potenza di quell'attacco! In quel momento, Taichi si
rese conto che il suo migliore amico aveva perfettamente ragione! Col passare
del tempo, Omnimon cominciava a stancarsi... mentre ViralOmnimon non sembrava
afetto dallo stesso problema! I due non erano per niente alla pari come poteva
sembrare ad una prima occhiata! Prima o poi, Omnimon si sarebbe indebolito
abbastanza da non riuscire a bloccare il successivo attacco della sua
controparte virale... e allora sì che sarebbero stati guai seri!
Hideto, da parte sua, era passato dal freddo distacco ad un sorrisetto poco
gradevole non appena era apparso chiaro che ViralOmnimon stava vincendo, e non
riuscì più a resistere alla tentazione di fare il tifo per lui. "Sì,
ViralOmnimon! Continua così, tienilo sotto pressione! Tu sei più forte di
lui!"
Il cavaliere virale sembrò quasi sogghignare, e con un impeto di rinnovata
forza spinse via la lama di Omnimon, facendo indietreggiare la sua controparte
di alcuni passi... ma, come se la situazione difficile gli avesse dato una
scossa, Omnimon puntò i piedi artigliati a terra e si ancorò saldamente, per poi
lanciarsi di testa contro il suo rivale, che spalancò gli occhi, non
aspettandosi un simile attacco diretto, prima di essere centrato in piena fronte
da una micidiale testata! Con grande disappunto di Hideto, ViralOmnimon perse
l'equilibrio e crollò a terra di schiena, scavando una trincea nel punto di
atterraggio! La sua spada scomparve all'interno del braccio ChaosWarGreymon, e
il cavaliere virale restò per qualche secondo stordito prima di rialzarsi di
nuovo, furente per la temporanea sconfitta...
Ma Omnimon non gli diede il tempo di riorganizzarsi, e con un rapido scatto
coprì la breve distanza che lo separava da lui, e attaccò con un potente calcio
laterale al petto, che fece sobbalzare ViralOmnimon! Il cavaliere virale grugnì,
sentendo gli effetti del colpo, ma si riprese fin troppo rapidamente, e sferrò
una raffica di tremendi pugni ad Omnimon che interruppero la sua rimonta, e lo
costrinsero ad una disperata difesa, la spada che si muoveva qua e là nel
tentativo di intercettare i colpi! Il Cavaliere Reale indietreggiò di nuovo,
cercando di pensare ad un modo di ribaltare la situazione ancora una
volta...
...e proprio in quel momento, ViralOmnimon vide un'apertura nella sua difesa,
e non esitò a sfruttarla, indirizzando un feroce diretto all'addome di Omnimon e
forzando l'aria fuori dai suoi polmoni con un colpo che levò un tonfo
impressionante! Taichi e Yamato strinsero i denti, rendendosi conto della verità
delle parole del cantante biondo, allorchè Omnimon scivolò in ginocchio,
disperatamente aggrappato al braccio che lo aveva appena centrato in pieno
stomaco. Il respiro del Cavaliere Reale era affannoso, e sembrava che stesse
esaurendo le sue forze... mentre ViralOmnimon, essendo artificiale, era ancora
fresco come una rosa nonostante avesse anche lui subito dei duri colpi!
"Omnimon! Non ti arrendere! Rialzati!" esclamò Taichi, cercando di fare
coraggio al suo Digimon... poi, si accorse di Hideto e del sogghigno compiaciuto
che aveva sfoderato, e non riuscì più a trattenere la sua indignazione! Come
poteva quel ragazzo restare indifferente a quanto stava facendo? Poteva davvero
essere così accecato dal suo senso di colpa da non importargli più nulla del
resto? A guardarlo così, lo si sarebbe detto un ragazzino tranquillo e pacifico,
e anzi Taichi e Yamato SAPEVANO che in realtà era proprio così... ma allora,
perchè le sue azioni dimostravano il contrario? Davvero si era lasciato
condizionare fino a quel punto?
"E allora, Tsujimoto?" esclamò il Digiprescelto del Coraggio, mentre davanti
a lui Omnimon cominciava lentamente a rialzarsi, benchè la sua controparte
virale cercasse di costringerlo a terra... "Sei soddisfatto di quello che stai
facendo? Ti sei anche soltanto soffermato a pensare alle conseguenze? O sei così
apatico che non te ne importa niente di capirlo? Pensi soltanto a scontare le
tue presunte colpe, senza pensare a quelle VERE di cui ti stai macchiando in
questo momento collaborando ad un piano malvagio? A questo sei giunto, eh?". Il
ragazzo dai capelli castani alzò pericolosamente la voce, sperando che almeno
una bella strigliata riuscisse a far recuperare la ragione ad Hideto, laddove la
diplomazia aveva fallito...
Yamato e Taichi videro l'espressione sicura sul volto del loro avversario
traballare, e ancora una volta quella luce di tristezza e senso di colpa
attraversare il suo sguardo... ma fu un attimo. Il più giovane degli Alias-3,
infatti, distraendosi completamente dalla lotta tra Omnimon e ViralOmnimon, si
voltò di scatto verso di loro, fulminandoli con lo sguardo.
"Che cosa credi di sapere tu di me, eh? Taichi Yagami, Digiprescelto del
Coraggio... con quale diritto ti metti a giudicare quello che faccio senza
sapere nulla di quello che sto provando?" esclamò, e ai ragazzi più grandi parve
per un attimo di vedere le lacrime nei suoi occhi, che facevano pressione sulle
palpebre per uscire... "Quando ho provocato l'incidente in cui Rei-chan è
rimasta paralizzata... una parte del mio cuore è morta! Vi rendete conto di
quello che significa rendersi quasi responsabili della morte di una persona
cara, eh? No, voi non lo sapete! Non lo potete capire! Per giorni interi sono
rimasto chiuso in casa, non pensando ad altro che a come fare per rimediare a
quello che avevo fatto! Lo dovevo a Rei-chan... a Neo-sama... alla loro mamma...
io DOVEVO pagare per la mia colpa! E in che altro modo se non facendo quello che
Neo-sama mi ordinava di fare?"
Taichi sentì le fiamme salirgli al volto alle parole di Hideto... il
ragazzino moro non se ne rendeva conto, ma era LUI quello che stava parlando
senza sapere nulla di chi aveva davanti... ma le sue irate riflessioni giunsero
al termine quando Omnimon si rialzò con uno scatto furibondo, e riuscì a
sferrare una rapida combinazione di pugni alla sua controparte, facendola
vacillare pericolosamente! Infuriato, ViralOmnimon indietreggiò ancora e sollevò
il braccio ChaosWarGreymon davanti a sè, concentrandosi per evocare di nuovo la
sua spada...
"CHAOS SWORD!" ringhiò ViralOmnimon, e la lama decorata di rune partì
di scatto dalle fauci spalancate e si fermò a pochi centimetri dalla testa di
Omnimon, che era riuscito a frenare il suo attacco appena in tempo per non
essere infilzato. Ma la sua indecisione durò solo qualche frazione di secondo,
prima che anche Omnimon sollevasse la sua spada e deviasse quella del rivale.
Ancora una volta, i due cavalieri ripresero a far scontrare le lame... ma i
colpi di Omnimon avevano perso di vigore, e il cavaliere anti-virus faceva
chiaramente fatica a sostenere il ritmo di quelli del suo nemico. Il quale, da
parte sua, stava iniziando a stufarsi della resistenza che Omnimon opponeva, e
decise che era il caso di concludere lo scontro una volta per tutte...
"E' stato un combattimento soddisfacente, Omnimon, ma ogni gioco è bello
quando dura poco! Prendi questo!" ringhiò ViralOmnimon, per poi assestare un
tremendo fendente di piatto alla testa del Cavaliere Reale, talmente forte da
far vibrare il metallo del suo elmetto come un diapason! Omnimon ringhiò di
dolore, e questa volta le sue gambe non ressero, e cadde al suolo con un
violento rimbombo che sollevò una breve scossa tellurica. Taichi e Yamato non
poterono fare altro che osservare con rabbia impotente il loro campione, ormai
in evidente svantaggio, che subiva l'attacco della sua controparte virale.
"Andiamo, Omnimon, non puoi perdere!" esclamò il Prescelto del Coraggio. "Non
adesso! So che ce la puoi fare!"
"No, non ce la può fare..." sentenziò Hideto, di nuovo indossando quella
maschera di fredda sicurezza che non rispecchiava per niente come lui si sentiva
internamente. "E' inutile. I nostri Digimon sono stati creati dalla pietra del
Dark Ocean, come quelli di Mephistomon tre anni fa... non si stancano mai, e
sono più forti rispetto a Digimon del loro stesso livello... in poche parole,
partono in vantaggio sui vostri!"
Il ragazzino dai capelli castani sentiva la sua pazienza, già messa a dura
prova, venire pericolosamente meno, e soltanto un rapido intervento di Yamato,
che gli afferrò un polso appena in tempo, riuscì ad impedirgli di scagliarsi su
Hideto...
Omnimon, nel frattempo, stava cercando in qualche modo di difendersi sotto la
grandinata di colpi che ViralOmnimon gli stava indirizzando contro, e muoveva la
spada davanti a sè nel tentativo di intercettare i colpi. A causa della
stanchezza, però, alcuni pugni del cavaliere virale riuscirono a superare le sue
difese e a lasciare il segno su di lui... gli attacchi di ViralOmnimon erano
troppo veloci e potenti, e non gli davano neanche il tempo di rialzarsi...
All'improvviso, Omnimon vide la sua controparte alzare la spada sopra la
testa e fissarlo come per prendere la mira! Era facile intuire, dall'espressione
crudele che scintillava nei suoi occhi, che l'intenzione era quella di
piantargliela nel torace...
"N-No... maledetto impostore... io sono uno dei Cavalieri Reali! NON MI
ARRENDERO' COSI'! GREY SWORD!"
...ma in quel momento fatale, prima che ViralOmnimon potesse calare il
fendente decisivo, Omnimon riuscì a tirare il fiato per una preziosa frazione di
secondo e, con energia rinnovata dalla forza della determinazione, si scagliò
contro il suo doppione e, muovendo il braccio in un ampio arco davanti a sè,
riuscì a sferrare un affondo spettacolare, che riuscì a colpire ViralOmnimon al
fianco destro, in un punto non protetto dall'armatura! Una scia di luce dorata
seguì il percorso della Grey Sword mentre andava a segno, e l'Omnimon virale
ruggì per il dolore e la sorpresa prima di barcollare pericolosamente... e
ricevere un altro pugno in faccia da parte dell'originale, che proseguì poi
l'attacco senza dargli la possibilità di prendere fiato! Un pugno al torace, un
calcio al fianco, e un colpo di piatto dopo, le posizioni si erano nuovamente
invertite, ed era ViralOmnimon a subire un duro attacco!
"Forse quello che dici tu sui vostri Digimon è vero, Tsujimoto-kun..."
commentò Yamato, con l'accenno di un sorriso sulle labbra. "Però, a quanto vedo,
anche i nostri hanno qualcosa che i vostri non hanno..."
"Ed è la volontà di non arrendersi mai! Mentre tu... beh, tu hai gettato la
spugna prima ancora che la battaglia iniziasse, non sei d'accordo?" proseguì
Taichi, gettando uno sguardo a metà tra l'indignato e lo spocchioso al più
giovane degli Alias-3, il cui contegno aveva già ripreso a mostrare le sue
crepe...
ViralOmnimon continuò a subire la raffica di attacchi della sua controparte
anti-virus, senza trovare il tempo di reagire... poi, riuscendo a riorganizzarsi
per un secondo, il cavaliere virale riuscì a staccarsi dall'avversario e a
volare verso l'alto, subito seguito a ruota! In breve tempo, agli occhi dei
ragazzi che assistivano da terra, i due Digimon divennero poco più che due
puntini bianchi nel cielo tempestoso...
Un momento!
Improvvisamente, i ragazzi videro un terzo Digimon, di dimensioni minori di
quelle dei due Omnimon, ma il cui corpo era avvolto da un'aura di energia quasi
altrettanto potente... un punto nero che si avvicinava di gran carriera ai due
cavalieri bianchi, puntando contro quello che si trovava più in alto!
"Hey, guardate là! Quello... quello è..." esclamò Taichi, indicando il nuovo
arrivato...
I due Omnimon continuavano a salire vertiginosamente, gli sguardi fissi negli
occhi della rispettiva controparte, e sembravano non essersi accorti del Digimon
nero che si avvicinava a loro sempre di più, ognuno concentrato com'era solo
sull'avversario che aveva davanti. ViralOmnimon, ormai giunto ad una certa
distanza dal Cavaliere Reale, decise che la distanza era quella giusta, e che
valeva la pena di tentare un approccio diverso allo scontro...
Lentamente, il braccio BlackMetalGarurumon si mosse verso Omnimon e mirò
verso il terreno, mentre delle scariche di energia blu iniziavano a danzare
attorno alle fauci semispalancate. Omnimon serrò gli occhi, percependo l'energia
che si accumulava nel braccio del suo avversario e tenendosi pronto a
schivare...
"Prendi questo, Omnimon! HELL CANN..."
*KA-BLAAAAAM!*
Improvvisamente, prima che ViralOmnimon potesse completare il nome del suo
attacco, un tonfo assordante soffocò le sue parole, e il cavaliere virale
spalancò gli occhi per il dolore e venne brutalmente scagliato verso il suo
sorpreso rivale, mentre la figura nera che era volata addosso a ViralOmnimon e
l'aveva colpito si presentava finalmente anche alla sua vista!
Un corpo muscoloso.
Squame nere.
Criniera dorata che fuorisciva da un elmetto con tre corna.
Una robusta corazza di Chrome-Digizoid, con le braccia munite di lunghi
artigli.
Il simbolo del Coraggio disegnato sullo scudo che gli proteggeva la
schiena.
E quello sguardo freddo e inconfondibile.
BlackWarGreymon.
Il Digimon artificiale creato da Mephistomon, e che aveva aiutato i
Digiprescelti sacrificandosi contro Galfmon... ed era stato poi riportato in
vita da Azulongmon... era tornato!
"BlackWarGreymon, sei tu!" esclamò Omnimon, così sbalordito che quasi
rischiò di perdere di vista ViralOmnimon che precipitava verso di lui! A terra,
anche Taichi e Yamato avevano riconosciuto il loro vecchio alleato, e la loro
gradita sorpresa non conosceva limiti! Certo, anche Hideto era stato colto di
sorpresa... ma nel suo caso, non era certo perchè gli avesse fatto piacere
vedere BlackWarGreymon!
Il dinosauro nero rivolse un sogghigno a fior di labbra, reso invisibile
dall'elmetto, al cavaliere bianco, poi puntò un braccio artigliato verso il
corpo in caduta libera di ViralOmnimon. "A dopo i saluti, guerriero. Ora
abbiamo un invasore di DigiWorld che dobbiamo far stare al suo posto!"
ringhiò BlackWarGreymon con tono spiccio. Risvegliato dalla sua sorpresa,
Omnimon scosse la testa e si gettò ad alta velocità contro la sua controparte
virale, tirandole un potente pugno nello stomaco mentre questa precipitava a
faccia in giù! Un altro tremendo boato accompagnò il colpo sferrato dal
Cavaliere Reale, e ViralOmnimon si piegò in due con un ringhio di dolore,
espellendo l'aria dai polmoni!
"La sai una cosa, BlackWarGreymon? Siamo perfettamente d'accordo, noi
due!" rispose Omnimon, usando per una volta la prima persona plurale per
riferirsi ad entrambi i Digimon di cui era composto. Poi, con un rapido
movimento del corpo, il Cavaliere Reale scagliò il suo avversario tramortito
verso il terreno... ma ViralOmnimon riuscì a rimettersi in piedi a mezz'aria e
si voltò nuovamente verso i suoi avversari, puntando contro di loro il braccio
BlackMetalGarurumon che non aveva perso la sua carica! Sul terreno, Hideto tirò
un sospiro di sollievo quando il suo Digimon fusione si rimise in guardia dopo
quell'istante di smarrimento.
Le fauci del braccio BlackMetalGarurumon si spalancarono, rivelando una
grossa sfera di energia azzurra che crepitava pronta ad esplodere! "Non mi
interessa se siete in due o in uno solo! Il risultato sarà lo stesso... io e
Hideto non possiamo permetterci di perdere! HELL CANNON!" ringhiò il
cavaliere virale... e l'energia esplose violentemente verso l'esterno sotto
forma di una scarica di sfere di luce che sciamarono nell'aria attorno ad
Omnimon e BlackWarGreymon, puntando dritti contro di loro! Per loro fortuna, i
due Digimon si mossero rapidamente, e riuscirono a schivare una micidiale prima
ondata di proiettili... ma la seconda, meno potente ma più fitta, riuscì a
costringerli alla difesa! BlackWarGreymon incrociò la braccia davanti a sè e
grugnì leggermente quando diverse sfere di energia si schiantarono su di lui,
esplodendogli addosso e ricoprendolo di un fitto polverone. Quando l'ex-Digimon
artificiale riemerse dalla serie di esplosioni, Omnimon riuscì a vedere che la
sua corazza era rimasta danneggiata, e sul suo corpo c'era qualche segno del
colpo subito... eppure, BlackWarGreymon non sembrava minimamente preoccupato...
anzi, Omnimon riusciva chiaramente a vedere che stava sogghignando!
"Hey, BlackWarGreymon! Tutto bene?" esclamò il Cavaliere Reale,
volendo assicurarsi che il suo alleato fosse ancora in buone condizioni.
La risposta gli arrivò quasi divertita dalle labbra del dinosauro nero.
"Quel colpo... mi ha fatto male, questo lo devo ammettere..." ringhiò
BlackWarGreymon, parlando più a sè stesso che ad Omnimon... poi, squadrò
ViralOmnimon con decisione e alzò entrambe le braccia in aria. "Se sei
riuscito ad infliggermi dolore, ViralOmnimon, significa che sei un avversario
degno di me! Era da fin troppo tempo che non ne affrontavo uno! BLACK
TORNADO!"
BlackWarGreymon iniziò a girare su sè stesso con velocità sempre maggiore,
fino a trasformarsi in una vera e propria trivella vivente che si gettò a
capofitto contro ViralOmnimon, superando la selva di proiettili che gli veniva
sparata contro! La copia di Omnimon spalancò gli occhi, ormai troppo vicina per
schivare l'attacco... e venne centrata in pieno dal proiettile vivente, che aprì
delle profonde fenditure nella sua armatura e lo scagliò a diversi metri di
distanza prima di rimbalzare indietro, smettere di roteare, e rimettersi in
posizione di guardia! ViralOmnimon ringhiò ferocemente mentre cercava di
riguadagnare la posizione eretta... ma Omnimon non aveva perso tempo e aveva
immediatamente seguito l'attacco di BlackWarGreymon con una raffica di pugni e
calci che colsero impreparata la sua controparte virale! Non più in grado di
difendersi efficacemente, ViralOmnimon non potè fare altro che subire l'attacco
furioso, che ammaccò ulteriormente la sua armatura e lo lasciò senza fiato!
"E non ho ancora finito, caro il mio copione! GREY SWORD!" ringhiò
Omnimon, prima di gettarsi di nuovo contro l'avversario con la spada avvolta da
un'aura di energia argentata. Tirò indietro il braccio, poi sferrò un fendente
con tutta la sua forza, mirando al torace del cavaliere virale, il quale cercò
in qualche modo di difendersi con la sua lama...
Un terrificante rumore di acciaio su acciaio risuonò ancora una volta
tutt'attorno quando le due potenti spade si scontrarono, sprigionando un lampo
di luce tale che anche Taichi, Yamato ed Hideto, alla distanza a cui si
trovavano, furono costretti a schermarsi gli occhi per una frazione di
secondo... poi, quando tutto tornò normale, tutti poterono vedere l'incredibile
spettacolo della metà della spada di ViralOmnimon che volteggiava in aria come
priva di peso, staccata dal resto dell'arma dal poderoso colpo di Omnimon! Il
Cavaliere Reale era ancora nella sua posa d'attacco, con il braccio WarGreymon
esteso al suo fianco e gli occhi fissi sul volto contorto dall'orrore della sua
controparte... la quale, dal canto suo, osservava incredula ciò che rimaneva
della sua arma spezzata! Lo stallo si era risolto in maniera completamente
diversa a quella in cui lui aveva sperato, ed ora era lui ad essere in
svantaggio rispetto ai due protettori di DigiWorld!
Mentre BlackWarGreymon ed Omnimon volavano fianco a fianco, pronti a
sostenere un altro attacco della Digievoluzione DNA artificiale, il cavaliere
bianco si rivolse al dinosauro nero, sorridendo tra sè dell'ironica
contrapposizione tra i due... bianco e nero... luce e ombra... eppure
combattevano in perfetta sintonia!
"Allora, BlackWarGreymon, come mai qui?" esclamò Omnimon, mentre
preparava di nuovo la sua spada. Davanti a loro, ViralOmnimon aveva ritirato nel
braccio ChaosWarGreymon il moncone della sua spada e si era rimesso in
posizione, deciso a non farsi sconfiggere almeno quanto lo erano loro.
"Indovino se dico che hai percepito qualcosa di strano in questo settore e ti
sei precipitato?"
"Indovini perfettamente!" ringhiò il dinosauro nero con un cenno della
testa. "I Digimon di questi intrusi sono composti della stessa pietra del
Dark Ocean dalla quale sono nato io... e soprattutto quando raggiungono uno
stadio evolutivo così elevato, riesco a percepirne la presenza anche a miglia di
distanza, come ho fatto con Galfmon tre anni fa! Non apena ho sentito che questo
vostro copione aveva raggiunto il vostro stesso livello, ho pensato che sarebbe
stato necessario il mio aiuto per pareggiare i conti, e ho chiesto ad
Azulongmon-sama il permesso di intervenire."
"Il pensiero è senza dubbio gradito!" esclamò Omnimon. "Allora,
forza, BlackWarGreymon, sistemiamo questo copione insieme!"
"Con immenso piacere!" concluse BlackWarGreymon, prima che i due si
scagliassero come un solo Digimon contro il guerriero artificiale di Hideto, che
ringhiò in preda alla furia e rispose a sua volta con una carica a testa bassa!
Le grida di battaglia dei Digimon si sovrapposero l'una all'altra, mentre il
duello continuava senza esclusione di colpi sotto gli occhi dei tre
Digiprescelti rimasti appiedati... e ben presto, l'ormai indebolito ViralOmnimon
si ritrovò a ricevere un'altra raffica di colpi dai suoi due agguerriti
avversari! Pur non potendo stancarsi, in quanto Digimon artificiale... poteva
comunque sentire l'effetto dei colpi presi, e quelli che Omnimon e
BlackWarGreymon avevano sferrato gli avevano lasciato il segno!
Hideto, messo di fronte a questo inaspettato sviluppo dei fatti e ad una
possibile sconfitta del suo campione, sembrava aver smarrito il lume della
ragione... e quando ViralOmnimon prese un altro colpo dalla sua controparte
anti-virus, ogni parvenza di controllo che ancora aveva svanì nel nulla,
lasciandolo tremante e con il volto pallido per il misto di rabbia... paura...
vergogna... che si agitava nel profondo della sua anima! Il suo Digimon stava
per essere sconfitto... proprio dopo aver raggiunto il suo stadio evolutivo più
potente? La sua missione... stava per fallire? E con essa... stava per
naufragare ogni possibilità che aveva di farsi perdonare e perdonarsi per
l'incidente di Rei? No... questo non poteva essere... non poteva accettarlo! No!
Non poteva!
"No... no, no, no... NO! NON PUO' ANDARE COSI'!" Questa raffica di negazioni
iniziò come una serie di boccheggi inaudibili che crebbero man mano di intensità
fino a trasformarsi in un urlo di disperazione. "ViralOmnimon... non puoi essere
sconfitto! Non puoi, non te lo permetto! Ero... ero così vicino... a pagare
quello che dovevo a Neo-sama... a riguadagnare l'amicizia di Rei... Com'è
possibile... che ViralOmnimon... perda adesso? No, non lo accetto... non lo
accetterò mai!" Ormai, il ragazzino era crollato sotto il peso della missione
che, prima ancora di essergli imposta da Neo, lui stesso si era autoimposto, e
il pensiero di stare per fallirla quando era ad un passo dallo sconfiggere
Taichi e Yamato... lo riempiva di disperazione! Non era giusto... non era
assolutamente giusto! Non poteva fallire proprio quando era così vicino!
Taichi e Yamato, in ogni modo, non erano dell'umore giusto per stare a
sentire il giovane Digiprescelto oscuro che cadeva nell'autocompatimento... e il
ragazzo biondo decise di far sentire la sua voce, afferrando Hideto per la
spalla della maglietta e cercando di scuoterlo da quella specie di trance nella
quale era caduto. Quando parlò, la sua voce era calma ma decisa, e si percepiva
che non si sarebbe fermato fino a che il suo interlocutore non l'avesse
ascoltato fino in fondo! "Adesso smettila, Tsujimoto-kun, e richiama il tuo
Digimon se non vuoi che si faccia ancora più male! Ormai hai perso, di questo
dovresti renderti conto anche tu!" esclamò a muso duro, i suoi occhi celesti che
fissavano con rabbia trattenuta le pupille nero-bluette del ragazzino più
giovane. Ma Hideto, pur riconoscendo che si trovava in condizioni di
inferiorità, si rifiutava ostinatamente di ascoltare la ragione, e si liberò
dalla presa di Yamato con uno strattone rabbioso prima di restituirgli lo
sguardo. Quando i suoi occhi incrociarono di nuovo quelli di Yamato, il
musicista biondo riuscì a vedere chiaramente le lacrime che facevano di nuovo
pressione sui suoi occhi... lacrime di rabbia e disperazione che il giovane
Digiprescelto oscuro, nonostante tutto, non riusciva più a trattenere...
"Smetterla? Io dovrei smetterla? No... qui siete VOI che dovete smetterla di
dirmi cosa devo o non devo fare!" sibilò Hideto, in tono quasi isterico, senza
più neanche preoccuparsi della coerenza di quanto stava dicendo. "Ma voi... cosa
credete di sapere di me e del perchè faccio tutto questo? Voi non avete fatto
quello che ho fatto io ad una persona a voi cara! Non potete capire la mia
sofferenza! Nessuno... NESSUNO può capire come mi sento io in questo momento!"
Quest'ultima parte venne urlata a squarciagola, con gli occhi serrati e le
lacrime che iniziavano a scorrere sulle guance. "E voi volete dirmi di fermarmi
qui? Io... DOVEVO aiutare Neo-sama a realizzare il suo sogno! Era la mia
punizione... una cosa che dovevo a Rei e alla sua famiglia! Se solo... se solo
voi... non foste... AVETE ROVINATO TUTTO! TUTTO!"
*POW!*
La sfuriata isterica del giovane Digiprescelto oscuro fu interrotta da
Taichi, che ormai stufo di quelle rimostranze senza senso, si era avvicinato ad
Hideto e, senza tanti giri di parole, gli aveva sferrato un diretto alla guancia
con il pugno destro, mettendoci dentro tutta la sua rabbia, e allo stesso tempo
il compatimento, che provava verso gli Alias-3! Impreparato a quel colpo
improvviso, Hideto spalancò gli occhi incredulo e, per qualche frazione di
secondo che a lui sembrò durare intere ore, si sentì fluttuare senza peso nella
fredda aria del settore dove sorgeva la Spiral Mountain... poi, i suoi sensi
ripresero a funzionare quando il suo corpo finì seduto per terra, e un acuto
dolore gli invase il fianco e la guancia sinistri, ricordandogli brutalmente
della sua situazione attuale! Yamato, poco più in là, rimase piuttosto sorpreso
di quello che aveva fatto il suo migliore amico... ma del resto, non se la
sentiva davvero di dargli torto! Tra le lagne di quel ragazzino, e la rabbia che
Taichi provava per la scomparsa di sua sorella, si aspettava che prima o poi il
prescelto del Coraggio avrebbe reagito con la violenza fisica. E poi, doveva
ammetterlo, anche lui stava per mollare uno scapaccione ad Hideto, irritato dal
fatto che quest'ultimo si stesse rifiutando di ragionare...
"Adesso ho proprio perso la pazienza!" esclamò Taichi, quasi urlando in
faccia al malcapitato ragazzino che, nondimeno, continuava a fissarlo con occhi
spalancati e faccia sconvolta. "Mi hai stufato con le tue lagne, caro il mio
Tsujimoto! E così, NOI avremmo rovinato tutto, eh? Ma ti ascolti mentre parli?
Tu continui a darti la colpa di qualcosa che non potevi controllare... e PRIMA
che tu possa dire che noi non possiamo capire la tua situazione, ti dico che
invece io posso capirla benissimo!"
Hideto si portò una mano alla guancia dolorante, sulla quale stava apparendo
un livido rosso... e i suoi occhi tremarono mentre restituiva lo sguardo a
Taichi, anche se era difficile capire se era perchè non credeva a quello che
stava sentendo, o perchè ne era rimasto stupefatto. Mosse le labbra, ma dalla
bocca non gli uscì alcun suono... lo shock era semplicemente troppo grande per
permettergli di parlare.
"Sì, e così..." continuò Taichi, incupendosi improvvisamente. La rabbia di
poco prima sembrava essersi spenta di colpo, e aveva lasciato il posto ad quella
dolorosa sensazione di vuoto che il Digiprescelto del Coraggio avvertiva ogni
qualvolta quella storia tornava a galla. "Io lo so benissimo cosa si prova a
mettere in pericolo la vita di una persona cara... una volta, quando ero
piccolo, ho rischiato di far morire mia sorella!"
Qualunque risposta Hideto potesse avere in mente, venne stroncata prima
ancora che il giovane Digiprescelto oscuro potesse aprire bocca per esprimerla,
e i suoi occhi si spalancarono per la sorpresa, accompagnati da un'esclamazione
indistinta di sgomento... mentre Yamato, pochi passi più in là, premeva le
labbra l'una sull'altra. Sapeva bene quanto costava, a Taichi, richiamare quel
triste momento della sua infanzia...
Dopo un lungo istante di attonito silenzio, durante il quale lo sconvolto
Hideto cercava di processare quanto aveva appena sentito, Taichi riprese a
parlare, la voce nuovamente indurita. "E' stato quando eravamo bambini, io e
Hikari... quando era più piccola, mia sorella era di salute cagionevole, e in
quell'occasione si era appena ripresa da un'influenza. Io, per distrarla, per
farla divertire un pò... le ho proposto di fare due tiri al pallone con me... ma
avevamo appena iniziato a giocare, che Hikari è crollata a terra priva di sensi,
ed è rimasta là come morta! Ha rischiato di morire, lo capisci questo? E se io
non avessi insistito tanto per farla giocare con me, non sarebbe successo nulla!
Quindi, non dire che non posso capire quello che provi, perchè io ho fatto una
cosa molto peggiore di quella di cui tu ti accusi e Neo ti accusa!"
Hideto continuava a guardare davanti a sè, come inebetito, senza dire una
parola...
"Ma... lo sai qual è stata la cosa più importante in tutto questo? Lo sai
dove sto cercando di arrivare con questo mio discorso? Se non lo sai, te lo
spiego subito!" proseguì Taichi. "Alla fine, nonostante tutta la paura che io e
i miei genitori abbiamo avuto... Hikari è guarita perfettamente, ed è tornata a
casa dall'ospedale senza mai darmi la colpa di quanto era successo! E anche i
miei genitori, che pure si sono arrabbiati con me quando questo è successo, poi
mi hanno perdonato... Tuttavia, quello che non riusciva a perdonarmi per quello
che avevo fatto ero io stesso! E' stato da quel giorno che ho promesso a me
stesso di proteggere Hikari in ogni momento, ad ogni costo... allo scopo di
ovviare al male che le avevo fatto... Ma col tempo, mi sono reso conto che
questo mio continuare ad accusarmi di quello che era successo a mia sorella era
sbagliato! E' vero, ero stato io a sbagliare... io avevo avventatamente
rischiato la sua vita... ma cosa sarebbe cambiato, anche se avessi continuato a
punirmi e ad avercela con me per tutta la vita? Niente, ecco la risposta che mi
sono dato! Assolutamente niente! Quello che era accaduto, era accaduto... e in
qualunque modo io mi accusassi, non avrei potuto modificare il passato! Quello
che potevo fare... era trarre insegnamento dagli errori che avevo fatto, per
cercare di non ripeterli mai più! Solo così questa esperienza mi sarebbe stata
davvero utile! Lo sterile senso di colpa non mi avrebbe portato da nessuna
parte! Capisci quello che voglio dire?"
Il braccio con cui Hideto si stava reggendo iniziò a tremare sotto il peso
del suo corpo, mentre il giovane membro degli Alias-3 ascoltava sbalordito
l'energico discorso di Taichi. Ormai, il ragazzino moro non sapeva più cosa
pensare... in meno di dieci minuti di tempo, aveva visto il suo Digimon,
apparentemente invincibile, prendere una solenne ripassata da parte di Omnimon e
BlackWarGreymon... si era sentito raccontare un doloroso segreto che Taichi
portava dentro di sè... e stava vedendo le proprie convinzioni smontate una dopo
l'altra da quella rivelazione. Tutta questa raffica di shock, capitatigli uno
dopo l'altro a breve distanza, lo aveva semplicemente paralizzato...
Fu Yamato a rompere il silenzio, facendosi avanti e guardando Hideto dritto
negli occhi, assicurandosi che lo stesse ascoltando, prima di dire la sua. "E
poi, riflettici su un momento, Tsujimoto-kun..." lo invitò. "Io... penso che
Rei-san abbia già abbastanza a cui pensare, a causa dell'incidente che le è
capitato. Cosa pensi che direbbe, se vedesse che stai sprofondando
nell'autocompatimento e nell'odio per te stesso a causa sua? Non credi che ne
sarebbe rattristata ancora di più? Quindi smettila di considerarti responsabile
per una cosa sulla quale non avevi alcun controllo... Rei-san non lo vorrebbe,
coe Hikari non avrebbe voluto che Taichi continuasse a sentirsi in colpa per
causa sua!"
Hideto prese ancora fiato, questa volta più lentamente, e i battiti frenetici
del suo cuore rallentarono mentre una strana debolezza si riversava sulle sue
membra, facendogli venire la tentazione di afflosciarsi sul terreno. La guancia
gli faceva ancora male, e ora stava iniziando a gonfiarsi leggermente... ma per
qualche motivo, il dolore fisico era proprio l'ultima delle sue preoccupazioni.
In contrasto con la sua guancia illividita, il suo cuore provava una sensazione
piacevole... come un sollievo, come se il dolore che per tanto tempo aveva
provato per le sue 'colpe' si fosse alleggerito... più ci rifletteva, più si
rendeva conto che quello che i due amici gli stavano dicendo era una cosa logica
e corretta... che lui si era rifiutato di ammettere soltanto perchè era troppo
preso dal suo dolore per rendersi conto di ciò che stava facendo!
E tuttavia... c'era ancora un elemento che gli impediva di fare il passo
decisivo... lentamente, con esitazione quasi straziante, Hideto aprì la bocca e,
dopo aver guardato negli occhi ora di Taichi, ora di Yamato, riprese a
parlare.
"P-Però... ecco..." mormorò, con delle lunghe pause nel discorso per cercare
le parole giuste. "Io... Neo... Neo-sama mi aveva detto... sì, insomma... mi
aveva detto che, poichè era colpa mia di quello che era successo a Rei... e io
non vedevo come dargli torto... beh... il fatto che io mi fossi messo al suo
servizio... era un pò un modo per ripagarlo... per scontare la mia punizione...
lui... mi diceva che era la cosa più giusta che io potessi fare... è per
questo... che gli sto dando una mano nella sua..." si interruppe scuotendo la
testa, lasciando bene intuire ai due amici la parola che veniva dopo.
"Nella sua... conquista di DigiWorld, vero?" continuò Taichi. "E' per questo
che ti sei lasciato sottomettere da lui, vero? Beh, allora ascoltami bene,
Tsujimoto-kun... lo sai cosa devi fare la prossima volta che quel Neo cerca di
metterti i piedi in testa? Lo devi mandare al diavolo!"
"Sono perfettamente d'accordo con Taichi!" replicò Yamato. "Si può capire che
anche lui sia sconvolto per Rei-san... ma questo non lo autorizza a sfogare la
sua rabbia sugli altri e a farti fare quello che tu non vuoi fare!". A quelle
parole, Hideto spalancò gli occhi, e il ragazzo biondo, intuendo quello che
stava pensando, annuì di nuovo. "Sì, Tsujimoto-kun... l'avevo capito fin da
subito che non eri d'accordo con quello che stavano facendo i tuoi compagni.
Quando ci siamo incontrati in sala prove, mi hai subito dato l'impressione di un
ragazzo pacifico ed onesto... non era nella tua indole collaborare ad un
progetto come quello di Neo, e ho capito subito che ti stavano costringendo a
farlo, contro la tua volontà."
"E il fatto che per farlo sfruttassero i tuoi sensi di colpa, rende la cosa
doppiamente spregevole." concluse Taichi. "Neo ha voluto approfittare delle tue
debolezze, facendo leva sul tuo dolore, e questa è una delle azioni più vili di
cui un essere umano possa macchiarsi!"
Hideto abbassò la testa, e permise ad un paio di lacrime, lacrime di
pentimento e liberazione, di scorrergli sulle guance. Il suo sguardo si posò sui
due D-3 oscuri che portava appesi al fianco, e la sua mente rivisse tutta la
distruzione che i Digimon che ad essi rispondevano avevano provocato... per
motivi, solo in quel momento Hideto se ne rendeva conto ragionandoci a mente
fredda, così spaventosamente futili da sembrare quasi ridicoli... finalmente, la
verità sulle conseguenze delle loro azioni lo colpì, facendogli capire di cosa
veramente avrebbe dovuto farsi scrupolo...
"Ma allora... allora noi... abbiamo sbagliato. Abbiamo sempre sbagliato
tutto..." mormorò il ragazzino, a voce talmente bassa da sembrare quasi
inudibile. Finalmente, pronunciate quelle parole, Hideto sentì il senso di colpa
che da fin troppo tempo attanagliava il suo cuore allentarsi man mano... e gli
sembrò quasi di respirare meglio...
L'espressiione di Taichi, che era stata tesa fin da quando lo scontro tra
Omnimon e ViralOmnimon era iniziato, si addolcì a sua volta... e il
Digiprescelto del Coraggio, con un sorriso, tese la mano a quello che era stato
il suo avversario. "Tutti noi commettiamo degli errori, Tsujimoto-kun... non sai
quanti ne abbiamo fatti io, i miei amici, i nostri Digimon... ma l'importante
non è non sbagliare, ma imparare dai nostri sbagli! Forza, Hideto-kun... direi
che può bastare! Mettiamo fine a questa inimicizia senza senso... non sei
d'accordo anche tu?"
"I-Io..." cominciò Hideto, non ancora del tutto sicuro. Da una parte, ora si
rendeva conto degli errori commessi... ma dall'altra, il giogo psicologico sotto
il quale Neo lo teneva era ancora troppo forte per permettergli di andare così
apertamente contro ciò che il suo capo gli aveva ordinato di fare. "Io... io
penso che..."
"Avanti, Tsujimoto-kun... dì semplicemente quello che vuoi fare tu." lo
esortò Yamato. "Non farti condizionare da quello che dice Neo!"
Ancora qualche secondo passò, senza che il ragazzino dai capelli neri
pronunciasse una parola... poi, lentamente, Hideto si alzò, lasciandosi cadere
un'ultima lacrima dagli occhi... e alzò la testa, mostrando per la prima volta
dopo tanto tempo un sorriso vero, pieno di speranza!
"Sì, avete ragione voi... d'ora in poi, io sono fuori dai piani di Neo!"
Yamato gli strinse la mano, facendo il segno dell'okay. "Bravo, così si
fa!"
----------
Mentre i tre Digiprescelti discutevano, a decine di metri sopra le loro teste
proseguiva più accanita che mai la battaglia tra Omnimon e BlackWarGreymon, e il
Digimon artificiale che aveva l'aspetto del Cavaliere Reale. ViralOmnimon,
nonostante fosse stato messo a dura prova dall'attacco combinato dei difensori
di DigiWorld, era riuscito a rimontare un pò lo svantaggio, e in quel momento
stava sferrando un paio di pugni in carica ai suoi avversari, facendoli
indietreggiare e spezzando una spalliera dell'armatura di BlackWarGreymon. Il
dinosauro nero grugnì di dolore e cercò di controbattere con un colpo
d'artiglio, ma ViralOmnimon riuscì ad intercettarlo con il braccio
BlackMetalGarurumon, prima di rispondere con un calcio all'addome. Omnimon cercò
di attaccare mentre il suo replicante era distratto, ma quest'ultimo, usando il
braccio ancora libero, lo colpì al torace con un pugno e lo costrinse ad
indietreggiare. Nonostante tutto, la versione virale di Omnimon stava lottando
con le unghie e i denti, mettendoci sia la passione di ChaosWarGreymon che il
freddo distacco di BlackMetalGarurumon... una combinazione davvero
micidiale!
Omnimon e BlackWarGreymon si ritirarono, tentando di pensare ad una strategia
d'attacco. Ormai, il loro avversario riusciva ad intercettare qualsiasi cosa
tentassero di fare... quindi era il caso di tentare qualcosa di veramente
nuovo!
"Omnimon, hai qualche idea? Temo che ormai questo Digimon sappia fin
troppo bene cosa siamo in grado di fare. Non possiamo continuare come abbiamo
sempre fatto..." ringhiò BlackWarGreymon, senza mai staccare lo sguardo dal
braccio BlackMetalGarurumon del loro avversario. Per quanto la sua Chaos Sword
fosse stata distrutta, il suo micidiale cannone era ancora intero e più
pericoloso che mai... e a giudicare dalle lucette azzurre che cominciavano ad
apparire attorno alle fauci del braccio lupino, sarebbe stato pronto ad usarlo
molto presto...
Omnimon serrò gli occhi, cercando di pensare. Era vero, ViralOmnimon si era
ripreso il vantaggio... ed ora aveva decisamente alzato la guardia e
moltiplicato i suoi sforzi per vincere... ma se Omnimon fosse riuscito ad aprire
un varco nella sua difesa, allora forse...
Il Cavaliere Reale ci pensò su un istante. Sì, forse era un'idea rischiosa...
però valeva la pena di tentare! "Sì, BlackWarGreymon... forse so come
possiamo fare! Ascoltami bene, adesso io..." esclamò, mentre si avvicinava
all'ex-Digimon artificiale e chinava la testa verso il suo orecchio, come se
avesse voluto parlargli sottovoce. BlackWarGreymon non ebbe obiezioni, e si mise
ad ascoltare con attenzione quello che il suo alleato gli stava dicendo...
mentre ViralOmnimon serrava gli occhi innervosito. Cosa stavano cercando di
fare? Stavano architettando qualche strategia? Beh, non importava... non
avrebbero avuto comunque il tempo di metterla in atto, visto che adesso lui li
avrebbe cancellati una volta per tutte... Lentamente, ViralOmnimon sollevò il
braccio BlackMetalGarurumon, concentrando l'energia al suo interno...
E nello stesso momento, BlackWarGreymon sollevò l'orecchio dalla bocca di
Omnimon, una strana espressone torva visibile sul suo volto coperto
d'acciaio.
"Allora... sarebbe questo il tuo piano, Omnimon? Il tuo piano per rimanere
arrostito?" grugnì, ancora stupefatto che il suo alleato potesse davvero
credere che una cosa del genere avrebbe funzionato... "Ti rendi conto, vero,
che rischi grosso se fai una cosa di questo genere..."
"Sì, lo so, ma è un rischio calcolato..." gli rispose Omnimon,
impassibile, mentre ViralOmnimon continuava a caricarsi in previsione
dell'attacco finale. "Se riesco ad oltrepassare le sue difese, posso
sferrargli un colpo decisivo... ma ho bisogno di fare così per chiudere la
distanza abbastanza rapidamente!"
BlackWarGreymon, non ancora del tutto convinto, serrò gli occhi... poi scosse
la testa, rendendosi conto che era inutile discuterne ancora. "E va bene,
allora facciamo come vuoi tu... ma spero per te che funzioni, o saremo alla
mercè di quel tuo copione!"
Dopo che Omnimon gli ebbe risposto con un cenno affermativo, BlackWarGreymon
iniziò a concentrarsi... poi, senza attendere oltre, il Cavaliere Reale sfoderò
la sua spada e gettò uno sguardo di sfida a ViralOmnimon... e infine, si gettò
contro di lui a tutta velocità, con un grido di battaglia! Ghignando dietro la
sua maschera, ViralOmnimon prese la mira, ormai quasi carico, e si apprestò ad
abbattere il suo originale con il suo Hell Cannon...
"TERRA DESTROYER!"
...ma prima che potesse iniziare a pronunciare il nome del suo attacco
finale, la figura di Omnimon venne avvolta da una obnubilante luce nera
proveniente dalle sue spalle! Sorpreso, ViralOmnimon inclinò la testa per vedere
cosa stava succedendo... e vide BlackWarGreymon con le braccia alzate, e una
gigantesca sfera di energia negativa tra le mani, pronta per il lancio! Con un
grugnito irritato, ViralOmnimon riportò la sua attenzione al suo originale...
cosa sperava di fare BlackWarGreymon? Da lì non poteva certo colpirlo senza
travolgere anche Omnimon...
...un momento!
Quando BlackWarGreymon portò avanti le braccia e scagliò la sua sfera di
energia, mettendoci tutta la forza di cui era capace, ViralOmnimon si rese conto
del terribile errore di valutazione che aveva commesso: il bersaglio di
quell'attacco era proprio Omnimon!
"C-COSA? Ma... non è possibile..."
Ormai, il colpo di BlackWarGreymon era arrivato troppo vicino alla schiena di
Omnimon perchè lui potesse deviarlo... e infatti, una frazione di secondo dopo,
il Cavaliere Reale gettò un breve ringhio di dolore allorchè il Terra Destroyer
lo colpì, esplodendo in un lampo di pura oscurità! Il terribile impatto scagliò
in avanti Omnimon, ad una velocità più che raddoppiata... e la sua controparte
virale, sorpresa oltre ogni dire, se lo ritrovò ad appena un metro dalla faccia,
con il braccio MetalGarurumon puntato contro il torace, così rapidamente che se
avesse sbattuto gli occhi non sarebbe riuscito a vederlo avvicinarsi!
Figuriamoci poi difendersi...
Ebbe appena il tempo di vedere, seminascosto dalla luce nera residua che
permeava i dintorni, il fiero bagliore degli occhi celesti di Omnimon,
poi...
...
...
"GARURU CANNON!"
...
*KA-BLAAAAAAAAAAM!!!!!!*
"GWAAAAAAAAAAH!!!!!"
A quella distanza, era impossibile mancare il bersaglio... Il mondo attorno a
ViralOmnimon si dissolse in un terrificante caos di rumore e luce quando il
braccio MetalGarurumon della sua controparte anti-virus esplose un colpo a
bruciapelo! Il cavaliere virale riuscì, per un istante, a sentire il proprio
stesso urlo di panico e dolore, prima di essere brutalmente trascinato verso il
terreno! Omnimon aumentò la potenza del colpo, contraendo tutti i muscoli per
opporsi all'incredibile effetto di rinculo... e lanciò un altro grido di
battaglia mentre spingeva il suo avversario verso il terreno! Poco dopo, il
gigantesco corpo di ViralOmnimon atterrò violentemente, e il raggio di energia
che lo spingeva verso il basso deflagrò, sommergendolo in una cupola crepitante
di luce azzurra attorno alla quale si levavano pezzi di terra e roccia fitti
come grandine! I tre Digiprescelti, che si trovavano qualche decina di metri più
in là, sobbalzarono per le scosse telluriche e si coprirono le orecchie per non
restare assordati dal terrificante rumore, mentre gli esausti BlackWarGreymon ed
Omnimon restavano fermi nella loro posizione, ad ammirare il risultato del loro
gioco di squadra: quando tutto si calmò, nel punto dove ViralOmnimon era caduto
si trovava soltanto una enorme voragine fumante, con due piccoli puntini neri al
suo interno che ansimavano per la fatica. Ancora per qualche secondo, l'eco
dell'esplosione risuonò tra i picchi senza luce... per poi quietarsi, come
l'ultimo ruggito di un animale ferito a morte. I due protettori di DigiWorld
tirarono un sospiro di sollievo, lieti che quella terribile battaglia fosse
finalmente giunta al suo termine...
"Finalmente... è finita! Ce l'abbiamo fatta, BlackWarGreymon... Grazie...
dell'aiuto... uff... uff..." mormorò Omnimon. Ormai era così stanco che non
riusciva quasi più a tenere sollevato il suo cannone... "Non... non credo...
di essermi mai stancato... in vita mia..."
BlackWarGreymon, anche lui abbastanza esausto, si sgranchì il collo e si
diede un'occhiata, controllando i danni subiti dalla sua armatura. Era molto
segnata, e alcune parti erano state spezzate di netto... doveva dare ragione ad
Omnimon, quella sua controparte virale era un avversario pericoloso...
"Bah... di niente, Omnimon, ho fatto quello che dovevo, e ho combattuto
contro un avversario degno. Tutto qui." grugnì seccamente. "Ma ora è
meglio controllare... dovremmo averlo sconfitto, ma non si sa mai cosa possono
fare questi prodotti della Dark Area..."
Omnimon si disse d'accordo, e i due Digimon fluttuarono lentamente verso il
terreno, verso la voragine alla quale stavano già correndo anche Taichi, Yamato
ed Hideto, e all'interno della quale si trovavano gli storditi BlackGreymon e
BlackGarurumon, de-evoluti dalla loro potente digievoluzione DNA. Quando furono
scesi ad una quota abbastanza ridotta, Omnimon e BlackWarGreymon riuscirono a
vedere che i due Digimon artificiali, anche dopo tutti quei colpi, riuscivano
ancora a muoversi, anche se ormai erano troppo deboli per essere una
minaccia...
"Omnimon! BlackWarGreymon!" esclamò Taichi, raggiungendo la scena. "Ce
l'avete fatta! Congratulazioni! State tutti bene?"
Il cavaliere bianco si passò una mano sulla fronte in segno di fatica.
Inutile nasconderlo, quello 'scontro allo specchio' era stato uno dei
combattimenti più duri che avesse mai sostenuto... "Ho visto di meglio,
Taichi... ma me la caverò. Per adesso, spero solo che gli altri se la stiano
cavando meglio di noi..."
"Io sto bene." rispose BlackWarGreymon, semplicemente. Poi, la coda
del suo occhio scattò verso la voragine creata dal Garuru Cannon di Omnimon, e
vide che BlackGreymon, nonostante fosse allo stremo delle forze e respirasse con
affanno, si era rialzato faticosamente e si era rimesso in posizione di guardia.
"Ma... vedo che qualcuno non si è ancora rassegnato al risultato."
"Ugh... infatti... io... non mi rassegno..." mormorò il Champion artificiale,
mentre anche BlackGarurumon, poco più in là, iniziava a rimettersi in piedi.
"Hanf... hanf... noi... dobbiamo continuare a combattere... lo dobbiamo ad
Hideto, e al nostro capo Neo... non ci fermeremo adesso..."
"Lo... lo stesso... vale per me... huff... huff..." ansimò BlackGarurumon, in
piedi sulle zampe non ben ferme. Sembravano in procinto di attaccare di nuovo,
nonostante l'evidente svantaggio abissale che avevano...
"No! No, ragazzi, basta così!"
L'esclamazione di Hideto, che si fece avanti con le mani alzate per indicare
ai suoi Digimon che non era più necessario combattere, li fece voltare sorpresi
verso di lui. L'espressione di entrambi era di incredulità: Hideto voleva
smettere di combattere? E per quale motivo? Se fino a quel momento ci teneva ad
eseguire gli ordini di Neo per farsi perdonare da lui... e da sè stesso...
"Hi... Hideto?" chiese BlackGarurumon.
Il ragazzino dai capelli neri scosse la testa, con un sospiro. "Basta...
basta così, ragazzi. Apprezzo quello che avete fatto per me... per soddisfare i
miei desideri egoistici... ma ora non è più necessario combattere! Abbiamo
perso... e io mi sono reso conto che quello che stavo facendo non aveva senso...
da ora in poi, non faremo più parte degli Alias-3! Basta così, ragazzi, avete
già fatto più che troppo per me, quando in realtà ero io quello che doveva
svegliarsi ed agire!"
I due Champion oscuri si guardarono a vicenda, entrambi piuttosto sorpresi
della decisione del loro partner... poi, il lupo nero abbassò il capo, come in
segno di sottomissione, e un lieve sorriso apparve sul suo muso. "D'accordo,
Hideto. Allora... facciamo come vuoi tu..." rispose, mentre BlackGreymon si
limitò ad annuire con serietà.
Hideto tirò fuori i suoi due Digivice, e li puntò contro i suoi compagni
digitali. "Mi fa piacere che l'abbiate accettato... ora forza, ragazzi, tornate
alla base... vi meritate un bel riposo! BlackGreymon, BlackGarurumon,
Digitize!" esclamò, attivando i due congegni oscuri per quella che lui
sperava essere l'ultima volta come membro degli Alias-3. I due Digimon
artificiali non fecero storie mentre i loro corpi si scomponevano in dati e
venivano riassorbiti dai D-3 neri... e in breve tempo, la situazione tornò alla
normalità, ed Omnimon si scisse negli esausti Agumon e Gabumon.
Mentre Taichi e Yamato andavano a recuperare i loro compagni, e a ringraziare
sia loro che BlackWarGreymon per l'aiuto, Hideto guardò gli schermi dei suoi
Digivice, sui quali erano ricomparse le immagini dei suoi due Digimon. Il
giovane ex-membro degli Alias-3 pareva perso in riflessioni molto serie... e
infatti, poco dopo, prese la decisione che sancì la sua rottura definitiva con
il passato! Ora sì che aveva qualcosa da fare, per rimediare ai suoi VERI
sbagli... e quella era l'occasione giusta per iniziare! Alzò lo sguardo verso
Taichi, Yamato e gli altri Digimon, che erano ancora impegnati nella loro
riunione...
"Hey, Agumon! Sei stato favoloso!"
"Heheheee... direi che il merito è stato anche di BlackWarGreymon, qui
presente..."
"Ho fatto il mio dovere. E mi ha fatto piacere combattere con un
avversario alla mia altezza."
"Grazie comunque, BlackWarGreymon. E complimenti anche a te, Gabumon..."
"Aaaah, per così poco..."
"Mi dispiace, Neo... ma ora, è giusto che i Digiprescelti sappiano tutto
di te... e di quel mostro che ci ha consegnato questi Digivice!" riflettè
Hideto, guardando l'espressione sollevata di Taichi, e quella serena di
Yamato...
CONTINUA...
Note dell'autore: E così, con questa lunga e terribile battaglia, Hideto esce
dalla cerchia degli Alias-3! Cavolo, devo dire che pensavo che un 'mirror match'
tra Omnimon e ViralOmnimon sarebbe stato più difficile da scrivere. Non
chiedetemi perchè, ma avevo questa sensazione... E BlackWarGreymon è tornato in
scena, questa volta per restare! Immagino che questa notizia farà piacere a
molti... a me per primo! Nel prossimo capitolo, toccherà a Sora, Biyomon, Mimi e
Palmon tentare di fermare Mari e il suo Eaglemon. Questo vorrà dire che c'è una
nuova Digievoluzione in arrivo?
Sinceramente, non so se ViralOmnimon esista ufficialmente... comunque, nulla
mi impedisce di usarlo, no? Dopotutto, se esiste un BlackImperialdramon...
Non chiedetemi poi da dove mi sia venuta l'idea di introdurre quei due
PetitMamon, Pal e Pul, come personaggi comici e guide di Rei a DigiWorld... un
pò come Bokomon e Neemon in Frontier... è stata una cosa fatta sul'impulso del
momento, se devo essere sincero! Ad ogni modo, spero che la loro presenza sia
gradita... e che siano riusciti a strapparvi qualche risata, dopo il cupo
Capitolo 15!
Allora, ragazzi, restate sintonizzati! Nel prossimo capitolo ci attende un
altro bel pò di azione!
Justice Gundam
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Capitolo 17 *** Sincerità ***
Invasion-17
Digimon Adventure 02: Invasion
Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam
Salve a tutti, amici lettori, e bentornati al tanto agognato (almeno
spero...) appuntamento con la mia storia di Digimon! Ancora una volta, ci
aspettano avventure mozzafiato, nuove evoluzioni, e nuovi colpi di scena... e
accidenti a me, non riesco a pensare a nulla di originale da scrivere per questa
cavolo di presentazione!
Quindi, che ne ditese saltiamo i preamboli e passiamo direttamente al
capitolo e alle risposte alle recensioni?
...
La risposta è sì, come immaginavo!
KillKenny: Ebbene sì, Hideto è uscito dalla banda, e gli altri Alias-3
stanno per vedersela brutta! Ora tocca a Mari e ad Eaglemon, che dovranno
vedersela con Mimi, Sora, Palmon e Biyomon! Come andrà a finire? Kukukukukuuu...
(risata inquietante stile Kururu)
TopoMouse: L'idea di inserire Pul & Pal mi è venuta quasi per caso,
pensando che sarebbe stato il caso di inserire qualche elemento comico per
bilanciare il tono dark delle puntate ambientate nel Dark Ocean. Mi fa piacere
poi che tu abbia trovato spettacolare il combattimento tra Omnimon e
ViralOmnimon... è stato un duello che non vedevo l'ora di scrivere fin da quando
questa storia è iniziata... ancora un anno fa!
Kari 89: Grazie anche a te per il tuo puntualissimo commento! La scena in
cui Taichi e Yamato hanno fatto 'vedere la luce' ad Hideto è stata una delle mie
preferite tra tutte quelle che ho scritto, e mi ha dato la possibilità di dare
un bello sguardo al personaggio di Taichi! Bene, ora che il capitolo 17 è
arrivato, spero che tu te lo goda... e non ti preoccupare per il numero, sento
che anche questo capitolo sarà fortunato!
Driger: Ed è un piacere per me risponderti! Mi fa piacere che anche tu
abbia apprezzato l'entrata in scena dei PetitMamon, e anche il ritorno in scena
di BlackWarGreymon... che da ora in poi giocherà un ruolo molto maggiore! E
credimi, con Arkadimon in procinto di fare il suo ingresso 'trionfale', ai
Digiprescelti servirà tutto l'aiuto che potranno procurarsi!
SmartGirl: Mi fa piacere avere una nuova lettrice, e ringrazio
infinitamente anche te per i complimenti! Siete tutti davvero troppo gentili!
Beh, sì, capisco che tu sia rimasta un pò... come dire... ancorata alle prime
due serie, che molti considerano le migliori (vabbè, le mie serie preferite sono
Frontier e Savers, ma non importa). Comunque, sono anch'io convinto che ti farà
piacere conoscere nuovi personaggi e scoprire le loro storie... tra non molto,
dovrebbero fare il loro definitivo rientro in scena Sho Kusanagi e i
Digiprescelti di primissima generazione, protagonisti della mia fanfiction
'Digimon Zero' (a proposito... ci hai dato un'occhiata, per caso?).
Neo, sua sorella Rei, Sigma, Mari ed Hideto provengono tutti dal manga
'Digimon V-Tamers', di cui sono stati pubblicati alcuni numeri in Italia, ma del
quale poi non si è fatto più niente... peccato, perchè era una gran bella
storia! Spero di beccarne una traduzione on-line...
Bene, questo è tutto, per quanto riguarda le recensioni! Ora, vi lascio alla
nuova battaglia, a qualche altra stramberia di Pal & Pul, ai poveri
Digiprecelti di seconda generazione che sono rimasti intrappolati nel Dark
Ocean... e magari a qualche nuova Digievoluzione! Il titolo dovrebbe già darvi
qualche dritta in proposito...
Sappiatemi dire cosa ne pensate, e per il momento, buona lettura!
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Capitolo 17 - Sincerità
Come sempre era stato da quando i Digiprescelti avevano battuto Galfmon e
MaloMyotismon, fino a quando gli Alias-3 non avevano fatto vedere per la prima
volta le loro facce in giro per DigiWorld, le zone boscose che ricoprivano la
parte centrale del Mondo Digitale erano tranquille e serene, con l'unica
interruzione, di tanto in tanto, di qualche Digimon che scorrazzava qua e là
senza una meta precisa, in cerca di chissà quale appassionante avventura. I
raggi del sole filtravano gentilmente tra le fronde degli alberi, e il suono del
vento che scompigliava le fronde degli alberi, facendole frusciare tra loro
contribuiva ad immergere la zona attorno alla casa di Gennai in un'atmosfera di
calma e rilassatezza. Certo, ben pochi degli abitanti di DigiWorld sapevano che
quella situazione idilliaca non corrispondeva affatto a quanto stava accadendo
in realtà, e non avevano la più pallida idea della calamità che si stava
addensando sopra le loro teste... ma per il momento, la vita andava avanti senza
intoppi.
Un paio di Biyomon rosati che stavano zampettando là attorno, cercando
qualche seme o qualche bruco con cui sfamarsi, si volse improvvisamente verso
uno dei cespugli vicini quando un fruscio più forte degli altri, e un rumore di
rami spezzati accompagnati dalle esclamazioni di disappunto di un paio di vocine
garrule, si levò da esso, tradendo la presenza di qualche intruso. Intimoriti, i
due Digimon simili ad uccellini dalle piume rosa si ritirarono di qualche passo,
osservando guardinghi il cespuglio da cui il suono proveniva, che continuava ad
agitarsi come se in esso ci fosse nascosto qualche animale...
A rispondere ai loro timori, tuttavia, non fu il grido di battaglia di
qualche Digimon dotato di cattive intenzioni, bensì la vocetta melodiosa di una
ragazza sui sedici anni che invitava alla calma il possessore dell'altra che
aveva parlato un attimo prima...
"Ugh... stai calma, Pal-chan, non è successo niente! Si è solo rotto un ramo,
tutto qui..." mormorò un pò timidamente la voce di Rei Saiba, la cui figura
emerse finalmente dalle ampie fronde accompagnata da quelle più piccole - ma
decisamente più vivaci - di Pal e Pul, i due PetitMamon che aveva conosciuto
poche ore prima in quel villaggio sulle rive del lago, e che si erano offerti di
farle da guida verso la casa del saggio di DigiWorld... non prima, ovviamente,
di aver saputo che la minaccia rispondeva al nome di Daemon, un Digimon con il
quale, stando a quanto avevano detto loro stessi, avevano delle vecchie ruggini
da sistemare...
"Questa foresta è troppo intricata per i miei gusti, accidentaccio!" si
lamentò la buffonesca Digimon mentre avanzava tra il fogliame spazzolandosi di
dosso pezzetti di ramo, fiori e altre amenità che le erano rimasti attaccati.
Dietro di lei, il suo compagno più passivo di nome Pul era ancora in lotta con
un paio di rami testardi che si erano impigliati nel suo costume e non volevano
fargli la grazia di lasciarlo andare. Finalmente, con un sospiro esasperato, Pal
decise che ne aveva avuto abbastanza e andò personalmente a spezzare i rametti
che tenevano imbrigliato il suo amico, borbottando qualcosa circa il trovarsi un
nuovo partner che non inciampasse nei propri stessi piedi ad ogni tre passi.
"Uff... grazie, Pal, cominciavo a temere che ci sarei rimasto incastrato!"
sospirò il diavoletto, mentre si toglieva di dosso ciò che restava del ramo
incriminato e lo gettava a terra con rabbia. I Biyomon che stavano becchettando
allegramente nella radura si tirarono immediatamente da parte, gli sguardi
nervosamente fissi sull'insolito terzetto e le nuche solcate da degli
inequivocabili goccioloni di sudore che esprimevano tutto il loro stupore...
"Un'altra volta cerca di stare più attento, no? Ma come si fa ad impigliarsi
in uno stupidissimo cespuglio? Razza di imbranato!" lo rimproverò Pal. Il più
mite dei due PetitMamon scosse le mani davanti a sè per calmare la sua partner,
che sbuffò con irritazione, e la cui palpebra scattò verso l'alto come in un
tic, a significare che la pazienza della piccola diavoletta veniva messa a dura
prova dalla goffaggine del compagno.
Rei ridacchiò davanti alla loro innocua lite, poi usò le mani per spazzarsi
di dosso le foglie e le impurità che erano rimaste attaccate ai suoi vestiti, in
modo particolare alla sua gonna. Si ripromise che la prossima volta che fosse
stata chiamata per una missione a DigiWorld, si sarebbe ricordata di
'programmarsi' dei vestiti un attimo più comodi... con quelli, avanzare nella
foresta stava diventando un'impresa! Con tutte le ore che avevano camminato
sotto il sole, poi, quei vestiti si erano sporcati in maniera incredibile, e
chissà cosa ci sarebbe voluto per farli ritornare puliti...
Rei sospirò e scosse la testa. Ci avrebbe pensato dopo a quelle sciocchezze,
per il momento l'importante era trovare questo fantomatico Gennai, e con lui i
bambini prescelti...
"Okay, Pal-chan e Pul-chan... adesso non è il caso di litigare per così
poco..." propose Rei, facendo da paciera tra la coppia di sgangherati. "Allora,
ragazzi, avete detto che la dimora di Gennai dovrebbe distare non più di un'ora
di cammino, da qui in poi, giusto?"
"Sì, certo... ma è già la terza volta che ti diciamo che conosciamo la
strada!" rispose Pal con un'alzata di spalle un pò irritata. "Insomma, se hai
chiesto la nostra guida, almeno fidati di noi, no? Se ti diciamo che abbiamo
girato DigiWorld in lungo e in largo, che lo conosciamo, e ci siamo fatti un
nome un pò dappertutto, allora puoi stare tranquilla!"
Rei si sentì un pò stupida per aver fatto quella domanda. "Ehm, sì, in
effetti avete ragione, non avrei dovuto... anzi, scusate se sono così
insistente, ma il fatto è che sono un pò nervosa. Insomma, vi ho detto che per
me è una faccenda molto importante, quella di consegnare questa cosa a
Gennai-san e ai Digiprescelti..." si scusò con i suoi accompagnatori.
"Vabbè, vabbè... non stiamo tanto a rimuginarci, sei scusata!" rispose Pal
con un gesto noncurante della mano. Tuttavia, per quanto la PetitMamon cercasse
di fare la dura, una parte di lei era curiosa di sapere come mai quell'umana ci
tenesse tanto a portare a termine quel compito, e con la sua domanda successiva,
Pal espresse questa sua curiosità. "Ma... senti, Rei, da cosa viene tutto questo
tuo interessamento? D'accordo che anche il tuo mondo è in pericolo, se quel
fetente di Daemon si ripresenta in scena, ma mi dai come l'impressione di avere
un altro motivo per cui sei così concentrata su questa tua... 'missione'. O
sbaglio?"
L'espressione della ragazzina, fino a quel momento gioviale e tranquilla
tanto quanto la situazione glielo permetteva, lasciò posto ad un'espressione
cupa, e il suo sguardo si abbassò verso il medaglione di Azulongmon che teneva
nella mano destra. Da quando il viaggio era iniziato, le sue mani non erano mai
state lontane troppo a lungo dal prezioso talismano nel quale le Luci della
Vittoria erano custodite, quasi esso fosse un portafortuna contro le insidie e
le insicurezze... il semplice toccarlo serviva ad infonderle più coraggio...
Pal e Pul corrugarono la fronte davanti a quell'improvvisa caduta dell'umore
della loro compagna umana. "Huh? E... e adesso che succede? Sei diventata
silenziosa tutt'a un tratto..." chiese Pal, sentendosi per qualche assurdo
motivo leggermente in colpa per aver fatto quella domanda. Insomma, lei era
sempre stata una che non chiedeva scusa a nessuno, e perchè quindi avrebbe
dovuto iniziare in quel momento? Eppure, c'era qualcosa nel modo di fare di Rei
che le impediva di assumere l'atteggiamento strafottente con cui di solito si
poneva...
Rei sospirò, prima che la risposta uscisse dalle sue labbra in maniera quasi
automatica. "Vedi, Pal-chan... per spiegarti il motivo per cui ho deciso di
sobbarcarmi questo compito, dovrei raccontarti tutta la storia di come sono
diventata una... 'Digiprescelta'. E, sinceramente, non credo proprio che tu e
Pul-chan abbiate voglia di annoiarvi con tanti dettagli... comunque, avete
presente i ragazzi che si sono fatti un nome in tutto DigiWorld, recentemente?
Gli Alias-3, mi sembra che si facciano chiamare..."
Pul alzò le spalle. "E chi non ne ha mai sentito parlare? Hanno combinato un
bel pò di caos da queste parti, anche se adesso i Digiprescelti stanno cercando
di fermarli..."
Mentre il diavoletto parlava, Rei sentì di nuovo quella lieve, abituale fitta
di dolore al petto che sentiva ogni volta che sentiva parlare delle 'prodezze'
di suo fratello e dei suoi compagni. Era ancora peggiore il pensiero che, per
certi versi, anche lei era stata causa, pur involontaria, di questo suo
cambiamento... ma decise che era il caso di essere franca con i suoi
accompagnatori, e di dire le cose come stavano.
"Vedete..." spiegò ai PetitMamon, voltandosi verso di loro. "Inizialmente, ho
intrapreso questo viaggio a DigiWorld perchè... beh, potrà sembrarvi una ragione
assurda, ma sentivo che era mio dovere... non vi spiego tutto per filo e per
segno, ma mi basti dire che in un mio sogno... o forse, meglio ancora, mentre
ero sospesa tra la vita e la morte in un letto d'ospedale... ho ricevuto una
visita da Azulongmon-sama in persona. Sì, proprio lui, ragazzi... il Digimon
Guardiano che governa questo Mondo Digitale!"
"Cavolo, un pezzo grosso, come diremmo noi!" replicò Pal.
"Hehehee... sì, immagino che si possa dire così..." rispose Rei, divertita
dal modo di parlare un pò spiccio della diavoletta. "Comunque, sì, inizialmente
era soltanto perchè mi sentivo in dovere nei confronti di Azulongmon-sama...
aveva detto che era una missione che potevo svolgere soltanto io, e che sarebbe
stata cruciale per entrambi i mondi, e questa per me era una ragione più che
sufficiente per accettarla. Tuttavia, più avanti, ho scoperto qualcosa che mi ha
lasciato sconvolta, e che mi ha dato anche un motivo personale per assumermi
questo incarico..."
Rei fece una pausa, quasi volesse organizzarsi meglio le parole in vista
della sconvolgente verità che stava per rivelare ai suoi accompagnatori... e
quando i PetitMamon le fecero cenno di andare avanti, prese un bel respiro e si
fece uscire il resto della storia.
"Ho scoperto..." raccontò. "...che uno di quei ragazzi che stanno attaccando
DigiWorld per conto di Daemon... è mio fratello Neo!"
Pul spalancò gli occhi con un breve verso di sopresa, e Pal strinse i denti,
sentendosi una volta tanto arrabbiata con sè stessa. Erano là che parlavano con
tanta nonchalance di quei ragazzi che provocavano tutti quei disastri in giro
per DigiWorld... e non si immaginavano neanche che quella che accompagnavano...
quella che avevano davanti... era la sorella di uno di loro! Del capo, per
giunta! Che figuraccia da chiodi... per una volta, a Pal non veniva neppure in
mente una rispostina veloce veloce da dare...
"Ugh... Ehm... Cavolo... alla faccia della parola sbagliata detta al momento
sbagliato..." borbottò la PetitMamon, lo sguardo fisso verso il terreno. Per
quanto la cosa stridesse con il suo carattere sfacciato, per una volta sentì che
era il caso di fare delle scuse... "Senti... mi dispiace di aver detto quelle
cose, okay, ragazzina? Non... non sapevo che tuo fratello faceva parte di quel
gruppo, okay? Ho parlato senza averne la più pallida idea!"
"Chiedo..." iniziò Pul, guardandosi le dita della mano destra con imbarazzo.
"Chiedo scusa anch'io. Non volevo... beh, insomma, hai capito!"
Rei dissipò le preoccupazioni dei due Digimon con un gesto della mano e uno
dei suoi sorrisi gentili. "No, ragazzi, non dovete mica scusarvi... come avete
detto anche voi, non ne sapevate nulla, e avete parlato in buona fede...
Comunque, dopo essere venuta a sapere che Neo era il capo di quel gruppo di
'Digiprescelti oscuri', come li potremmo definire... ho sentito ancora più forte
il desiderio di andare a DigiWorld e cercare di fermare i loro piani. Sapete,
mio fratello non è sempre stato così. Una volta... beh, una volta era molto
piùgentile, parlavamo assieme di ogni cosa... era un amico leale e un
confidente, per me... come, in fondo, dovrebbe essere ogni fratello, non
trovate?"
Pal e Pul si guardarono tra loro e, dopo qualche istante di silenzio colmo di
riflessione (a proposito, che strana sensazione che dava il riflettere sulla
loro prossima mossa... era una cosa che non facevano da un sacco di tempo,
abituati com'erano a prendere le decisioni sull'impulso del momento...) si
scambiarono un cenno di assenso. "Beh... sì, immagino che tu abbia ragione...
Rei-chan!" disse poi Pal, chiamando Rei per la prima volta con un diminutivo
amichevole. "Sai... anche io e Pul siamo fratelli, e abbiamo sempre fatto tutto
assieme... sia quando ci siamo uniti all'esercito di Daemon, ancora tanti secoli
fa che ricordarmene mi fa quasi paura...sia quando poi ne siamo stati buttati
fuori... e poi, per tutto il tempo che abbiamo vagato per DigiWorld a fare i
nostri dispettucci e i nostri scherzetti ai Digimon che ci capitavano... assieme
siamo sopravvissuti al dominio di tanti tiranni, che adesso non sto neanche qui
ad elencarli... a memoria ricordo Watchmon, Anthraxmon, Devimon, Myotismon, i
Dark Masters... aaaah, chi più ne ha più ne metta! Insomma, per farla breve, ci
siamo ficcati in più guai di quanti mi faccia piacere ricordare! Ed eravamo
sempre assieme! Sempre pronti a spalleggiarci e a tirarci fuori dagli intrighi a
vicenda!"
"Anche se come carattere siamo un pò diversi..." aggiunse Pul, con le braccia
incrociate sul petto. "Pal è più aggressiva, più testarda, è una che non resta
tanto ferma ad aspettare... hey, adesso non guardarmi così, Pal, lo sai pure tu
che è vero!". Questa frase fu dettata dal fatto che la diavoletta aveva gettato
verso il suo 'fratellino' uno sguardo feroce. "Mentre io... beh, sono un mite,
un imbranato per certi versi... heh, questo l'avrai visto anche tu! Ad ogni
modo... sì, posso dire che Pal è la mia migliore amica, e assieme ne abbiamo
passate un'infinità! Quindi... sì, possiamo capire perfettamente quello che vuoi
dire quando parli di un rapporto tra fratelli..."
Le parole dei due fratelli PetitMamon fecero salire un sorriso un pò
malinconico alle labbra della ragazzina, che proseguì il suo racconto più
rincuorata. "Immaginavo che avreste capito... ma tornando al discorso di prima,
le cose tra noi hanno iniziato a cambiare quando ho avuto un incidente che mi ha
lasciato paralizzata dalla vita in giù... da allora, mio fratello ha cominciato
a cambiare, è diventato sempre più scontroso e cupo... come se qualcosa fosse
morto dentro di lui... e ha cominciato a frequentare delle compagnie che non mi
piacevano tanto, oltre che accusare uno dei miei migliori amici di essere stato
la causa di quel famigerato incidente. Un giorno, non so neanche come sia
successo... è stato contattato da quel Daemon con cui voi avete qualche conto da
regolare... e il risultato, lo potete vedere da voi. In qualche modo, quel
demone ha dato a lui e ai suoi compagni dei Digimon e dei Digivice... ed eccoli
qui, a devastare DigiWorld per motivi che, con tutta la buona volontà, io non
riesco a capire..."
Nell'ultima parte del discorso, Rei si era ritrovata a fare delle pause più
spesso di quanto a lei non facesse piacere, e percepiva quella crudele morsa al
cuore stringersi sempre più man mano che parlava... e lentamente, gli occhi le
si fecero sempre più pesanti, finchè un paio di lacrime, senza che lei riuscisse
a controllarle, scivolarono giù dalle palpebre e corsero lungo le sue guance
fino a schiantarsi sul terreno ricoperto di foglie secche. La ragazzina, un pò
imbarazzata, si passò una mano sugli occhi per asciugarseli, e riprese il
discorso. "Ora... capite perchè voglio portare a termine questa missione e
perchè spero che i Digiprescelti riescano a fermare la folle corsa di mio
fratello e dei suoi amici? Io... voglio credere che in Neo ci sia ancora quel
ragazzo buono e gentile di una volta, seppellito dietro tutta quella rabbia...
voglio credere che per lui ci sia ancora una speranza di salvezza... e se i
Digiprescelti riuscissero a fermare Daemon e a liberare Neo dal suo influsso,
allora... beh, allora ci sarebbe la possibilità che tutto ritorni alla
normalità! Capite cosa voglio dire?"
Pal si sfregò il mento con il pollice e l'indice della mano sinistra, mentre
giocherellava distrattamente con lo scettro in quella destra. "Hm, hmmm... già,
già, già, capiamo benissimo cosa vuoi dire, e ora che ce l'hai detto... beh, ci
hai dato un motivo in più per desiderare di vedere quella canaglia ammantata in
ginocchio sui ceci! Bene, Rei-chan, allora cosa stiamo ancora qui ad aspettare?
Mentre parliamo, quel fetente continua a fare indisturbato il bello e il cattivo
tempo! Forza, Pul, in marcia, anche tu! Abbiamo un'amica a cui dare una mano...
e dobbiamo arrivare a casa del vecchio Gennai prima che faccia buio!"
Il più mite dei due fratelli rispose facendo roteare un braccio, come per far
vedere che non era stanco. "Ricevuto, sorellina!" esclamò vivacemente. "Non ti
preoccupare, sono fresco come una rosa... e pronto ad accompagnare Rei-chan!"
Quelle parole furono, per Rei, una vera e propria iniezione di fiducia.
"Vi... vi ringrazio infinitamente, ragazzi! Non sapete cosa significhi per me
sentire queste parole, dico sul serio!" esclamò, senza riuscire a trattenere un
grande sorriso di gioia che le illuminò il visetto malinconico.
Ciò nonostante, i due demonietti non sembravano aver perso la loro voglia di
fare i duri... "Okay, okay, abbiamo capito... adesso non c'è bisogno di fare
tante scene lacrimevoli, okay? Dobbiamo ancora raggiungere la dimora del
vecchio, e non sarà certo restando qui a parlottare che lo faremo!" sbottò Pal
con affettata severità, anche se in cuor suo era (con sua grande sorpresa)
contenta di aver tiraro un pò su di morale Rei... e pensare che inizialmente non
erano minimamente interessati a darle una mano. Era stata soltanto l'idea di
poter mettere i bastoni tra le ruote a Daemon a motivarli, ma adesso... beh,
adesso avevano una motivazione in più, che dava loro altrettanta determinazione!
Poteva essere, che quello fosse l'inizio di una vera e propria amicizia?
Rei annuì, e il terzetto si mise nuovamente in marcia, con maggior vigore.
"Sì, ragazzi, avete ragione! Muoviamoci e raggiungiamo la casa di Gennai-san...
e aiutiamo i Digiprescelti a sistemare quel Daemon una volta per tutte!"
"Grande, Rei-chan! Così si parla!" si complimentò Pul, che poi si volse verso
la sorella più volitiva e si scambiò un cinque con lei, prima che il gruppo
riprendesse la sua strada nei tortuosi sentieri che attraversavano il bosco. In
una manciata di secondi, Rei e i suoi accompagnatori erano scomparsi tra le
foglie... e i due Biyomon che prima stavano becchettando senza tanti pensieri
tra le foglie, e che si erano fatti da parte non appena il terzetto si era fatto
vedere, ritornarono al loro posto e scossero la testa.
"Di questi giorni, si vedono le cose più strane..." commentò uno dei due.
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Da tutt'altra parte, presso ciò che rimaneva di quello che una volta era il
parco giochi WonderSwan Park, i Digimon di Sora e Mimi, già evoluti al loro
stadio più potente, si stavano preparando ad affrontare Mari Goutokuji e il suo
Eaglemon. La ragazza dai capelli ossigenati era in piedi, vicino al suo Digimon
dall'armatura dorata, e fissava con spocchia i suoi avversari, sicura che il suo
Digimon avrebbe facilmente avuto la meglio su di loro.
"Allora, vogliamo cominciare il nostro scontro decisivo, signorine?"
cantilenò, facendo un beffardo occhiolino alle prescelte dell'Amore e della
Sincerità mentre Phoenixmon e Lillymon si mettevano in guardia. "Sapete, io ed
Eaglemon non abbiamo tutta la giornata da dedicarvi... e questo pacchiano parco
giochi deve fare spazio all'arena gladiatoria che renderà ancora più fulgido il
nuovo DigiWorld!"
"Parli come se avessi già vinto..." commentò Sora, sentendo una sorta di
fiamma rabbiosa ardere dentro di lei davanti alla noncuranza con cui Mari
parlava della distruzione che aveva provocato. "Ma quello che non mi spiego è...
perchè stai collaborando con quel Neo? Perchè stai eseguendo i suoi ordini e
stai facendo tutto questo? Da tutta questa distruzione non potrà venire fuori
niente di utile, lo sai anche tu!"
"Visto che tu sei la Digiprescelta dell'Amore, credevo che fossi un attimo
più percettiva per queste cose..." rispose Mari, con un tono di sufficienza che
sembrava voler dire che la risposta era scontata. "Via, di solito perchè si fa
qualcosa per una persona? Perchè si cerca di soddisfarlo in tutti i modi
possibili e di spianargli la strada? Se non vado errata, anche tu, Sora
Takenouchi, hai un ragazzo, quel Taichi Yagami che conosci fin da bambina... e
vorresti farmi credere che non comprendi il motivo per cui sto facendo tutto
questo per Neo-sama?"
La ragazza dai capelli arancioni non comprese subito quello che la giovane
Digiprescelta oscura voleva dire... ma un istante dopo, un lampo di intuizione
attraversò il suo cervello, e Sora non potè impedirsi di provare un leggero
disgusto per quello che Mari sembrava voler dire...
"Aspetta un momento!" esclamò Lillymon, puntando un indice contro Mari ed
Eaglemon. "Vorresti dire che stai facendo tutto questo perchè sei innamorata di
quel Neo, e vuoi aiutarlo a trasformare DigiWorld nella forma che lui vuole? E'
questo che vuoi dire?"
Mari sfoderò un ghigno di trionfo, così terribilmente simile a quelli del
ragazzo dai capelli bianchi da indurre a pensare che l'avesse copiato da lui.
"Esattamente, fatina! Bingo! Hai fatto centro! Io sono al servizio di Neo-sama
perchè lo amo, e voglio realizzare il suo ideale di DigiWorld, che consisterà
nell'eliminare tutti i Digimon deboli ed indegni, e fare posto soltanto a quelli
forti e capaci! Niente più infantili svenevolezze come questo parco giochi,
niente più stupide perdite di tempo, giocattoli, dolciumi... ma un Mondo
Digitale in cui l'unica legge vigente sarà l'unica legge che davvero vale,
quella del più forte! Non credete anche voi che un DigiWorld come quello che ho
appena descritto sia più coerente con le leggi di natura?"
Mimi era incredula. Non poteva assolutamente credere che quello che Mari
diceva corrispondesse al suo pensiero... un DigiWorld come quello che aveva
appena descritto, dove i forti predavano i deboli, corrispondeva più ad un
inferno che ad un paradiso! Ma quello che più di ogni altra cosa la lasciava
senza parole era il fatto che quella ragazza sembrava credere davvero che ad un
progetto così mostruoso si potesse collaborare per amore di una persona! Era...
era semplicemente folle, inconcepibile! Non riusciva a capire perchè mai
qualcuno avrebbe voluto fare una cosa del genere!
"Che... che cosa? Tu... tu stai dicendo... che soltanto per questo stai
provocando tutta questa rovina in giro per DigiWorld? Soltanto perchè sei
innamorata di quel tipo?" chiese la Digiprescelta della Sincerità, quando
l'incredulità le permise di trovare abbastanza voce da replicare alle assurdità
che Mari stava dicendo.
L'espressione della Digiprescelta di Daemon si incupì improvvisamente, e le
sue sopracciglia si inclinarono improvvisamente verso il basso, dipingendo sul
suo volto truccato una sgradevole espressione di fastidio. "Come sarebbe a dire,
Tachikawa? 'Soltanto per questo', tu dici? Guarda che per me, l'amore che provo
per Neo-sama è tutto! Lui è una persona forte, e un vincitore che sa quello che
vuole dalla vita, e non ha bisogno che nessuno gli dica quello che deve o non
deve fare, e per questo merita tutta la mia devozione! Non è un mediocre come
tutti quelli che ci stanno accanto... e io non cerco un mediocre, ma un
vincitore, un leader! Quando avremo tolto di mezzo voi domatori di terza classe
e i vostri animaletti addomesticati, non ci sarà più nulla ad impedire a
Neo-sama di prendere il posto che gli spetta come dominatore di DigiWorld! E io,
la sua amata Mari-chan, siederò al suo fianco!"
Mimi strinse i denti. E QUELLO era il concetto che Mari aveva dell'amore?
Secondo lei, una persona doveva essere amata soltanto perchè era forte, aveva
successo, era un 'vincitore'? E in nome di questo suo amore egoistico, Mari
avrebbe rinunciato a pensare per sè, e si sarebbe conformata alla contorta idea
di 'forza' e di 'vittoria' di Neo? Ma... ma tutto questo era assurdo!
Annientarsi fino a questo punto per un uomo... che molto probabilmente non la
considerava neanche! Ma dov'era finito l'amor proprio di quella ragazza...?
Gli occhi della Digiprescelta della Sincerità si strinsero pericolosamente.
Ma certo, era così ovvio, ora che ci pensava su... Mari non si rendeva conto che
per Neo lei era soltanto una pedina... e forse, se fosse riuscita a farle capire
questo... se fosse riuscita a farle aprire gli occhi sulla verità...
Ma non ebbe il tempo di dare voce alla propria opinione, prima che entrambe
le loro Digimon prendessero quota e si preparassero a combattere!
"Beh, noi abbiamo qualcosa da dire a riguardo!" esclamò Phoenixmon con
indignazione. "Impediremo a voi e al vostro capo di fare del male ai Digimon
innocenti di questo mondo, e di costruire la vostra cosiddetta 'utopia'! Quindi,
basta con le parole, e combattiamo!"
Eaglemon, che era rimasto in silenzio per tutto quel tempo, ghignò
crudelmente davanti alla sfida della sua controparte, e si alzò di nuovo in
volo, gettando uno sguardo di intesa alla sua partner umana. "Oh, finalmente
fate sul serio! Credevo che non vi sareste più decisi a passare all'azione, ma
evidentemente avete un pò di fegato, dopo tutto! Okay, Mari-sama, lei resti qui
al sicuro! Mi occuperò io di queste due seccatrici!" esclamò con la sua voce
gracchiante. Quando il Digimon dorato si fu sollevato a sufficienza, Mari ghignò
a sua volta e gli rispose. "Molto bene, Eaglemon... mi aspetto il massimo da te,
in questo scontro! Vedi di non deludermi, o Neo-sama non sarà per niente tenero
con noi!"
"Può stare sicura, Mari-sama, non succederà!" promise Eaglemon. Poi,
bramoso di combattere, il Digimon dorato sbattè le ali un paio di volte, e da
esse si staccarono alcune finissime piume scintillanti che eseguirono dei
volteggi attorno al loro proprietario prima di scendere verso terra, dando alla
creatura un aspetto ancora più regale e pericoloso! "Perciò, fatevi sotto,
perdenti! Mostratemi cosa sapete fare voi domatori di terza classe!"
"Ancora quella parola... 'domatori di terza classe', la stessa che quel
Neo usa in continuazione!" notò Sora, mentre stringeva tra le mani il suo
Digivice pulsante di energia. "Quella ragazza sembra essere così ossessionata
dal suo... 'amore' per Neo, che involontariamente ha cominciato ad usare i suoi
stessi modi di esprimersi... e il suo Digimon la imita a sua volta..."
"Phoenixmon, stai attenta! Questo sarà uno scontro duro!" si raccomandò la
Digiprescelta dell'Amore.
"Anche tu, Lillymon! Aiuta Phoenixmon il più possibile, ma cerca di non
strafare!" aggiunse Mimi, piuttosto preoccupata dal fatto che la sua Digimon
fosse di livello inferiore agli altri due. Questo era uno svantaggio da non
sottovalutare... ma la Digiprescelta della Sincerità si tranquillizzò almeno un
pò quando ricordò che nel precedente scontro con gli Alias-3, la Flower Wreath
della fatina era pure riuscita a bloccare Eaglemon almeno per un pò... forse, se
Lillymon si fosse mossa abbastanza velocemente, avrebbe potuto tentare la stessa
cosa...
Come se avesse potuto leggere nella mente della sua partner, Lillymon si
volse verso Mimi e le fece un occhiolino. "Stai tranquilla, Mimi-chan! Ora
sistemiamo questo pennuto troppo sviluppato, e siamo subito da voi!" esclamò la
fatina floreale.
"Non preoccuparti, Sora, non ci lasceremo sconfiggere tanto
facilmente!" fu la rassicurazione di Phoenixmon alla prescelta dell'Amore.
Dopo aver ricevuto un sorriso e un cenno di assenso da Sora, il gigantesco
uccello da preda dalle piume fiammeggianti squadrò nuovamente Eaglemon, e
rilanciò la sua sfida. "Molto bene, Eaglemon... Visto che vuoi tanto vedere
di cosa siamo capaci, ti accontento subito! STARLIGHT EXPLOSION!"
Il cielo si tinse improvvisamente di rosso infuocato, e una raffica di
meteore infuocate, ciascuna grande come un pallone da basket e avvolta da fiamme
scarlatte, si dipartì dalle stupende ali di Phoenixmon e piovve su Eaglemon, che
riuscì ad evitare il grosso del colpo grazie alla sua agilità... ma un
proiettile vagante gli arrivò più vicino di quanto a Mari non piacesse,
scottandogli l'ala destra. Con un grugnito, il Digimon artificiale dalla corazza
dorata virò, lasciando che i colpi infuocati di Phoenixmon esplodessero in
lontananza e riempissero l'aria del loro frastuono infernale.. poi si lanciò
contro Phoenixmon e Lillymon ad artigli spiegati. Immediatamente, le due Digimon
si separarono, e mentre Eaglemon si scagliava contro Phoenixmon (vedendola
ovviamente come la minaccia maggiore), la fatina floreale congiunse le mani, che
si trasformarono in un grande fiore dai profumati petali rosa, e indirizzò il
suo colpo migliore contro l'avversario!
"Una consegna speciale! Flower Cannon!" esclamò Lillymon. Il fiore
rosa che le era apparso al posto delle mani si aprì rivelando la bocca di un
cannone, e da esso partì ad alta velocità un proiettile energetico verde che
colpì il fianco di Eaglemon! Sfortunatamente, però, la robusta corazza che
ricopriva il Digimon alato si rivelò più che sufficiente a fermare il colpo di
Lillymon, e il proiettile si infranse senza danni contro di essa. Lillymon
strinse i denti per il disappunto... ma l'avversario non si fermò neanche a
guardarla e proseguì la sua energica carica contro Phoenixmon, attaccandola con
i suoi affilati artigli e il suo rostro ricurvo. La fenice, tuttavia, si stava
rivelando un'avversaria scaltra, e riusciva a difendersi efficacemente sbattendo
le ali davanti a sè, usandole per precludere la visuale al Digimon
artificiale... poi, non appena vide che Eaglemon aveva abbassato un pò la
guardia, aprì il becco e soffiò contro di lui un potente getto di fiamme rosse!
Eaglemon venne colpito in pieno petto e grugnì, sentendo la fiammata
riscaldargli pericolosamente la corazza... poi perse quota, e Lillymon cercò di
approfittare di quel suo istante di distrazione per fare la sua mossa! La fatina
volò dritta verso il Digimon dorato e, dopo essersi allineata a lui, creò tra le
proprie mani la corona di fiori che usava per indebolire i Digimon malvagi!
"Grazie per averlo distratto, Phoenixmon! Ora ci penso io!
Flower..."
*SBAAAAAAM!*
"Aaaargh!"
Ma non ebbe il tempo di finire la frase: con una rapidità e una precisione
che avevano dell'incredibile, Eaglemon sferrò un calcio all'indietro con le
zampe posteriori, e colpì in pieno l'esile corpo di Lillymon proprio mentre
questa si accingeva a mettergli la Flower Wreath addosso! Con un breve urlo di
dolore, la fata della natura precipitò verso terra, sotto lo sguardo angosciato
di Mimi!
"Lillymon, no!" esclamò la Digiprescelta americana, portandosi entrambe le
mani alla bocca. Per fortuna, Lillymon era riuscita ad eseguire una virata a
mezz'aria e ad evitarsi una rovinosa caduta, ma nel frattempo Eaglemon stava
continuando il suo attacco a Phoenixmon, e questa volta il Digimon di Sora non
riuscì a difendersi dall'attacco!
"MYSTIC BREAK!" esclamò Eaglemon. Dalla decorazione sul suo elmetto
partì un potente raggio di energia dorata che raggiunse Phoenixmon in pieno
petto, strappandole un acuto strillo e facendo perdere quota anche a lei! Sora
sobbalzò per la paura, ma fu un attimo, prima che la sua Digimon si rimettesse
in posizione... ma Eaglemon riprese ad attaccare, con una raffica di laser
dorati che Phoenixmon riuscì a malapena a schivare con un disperato slalom tra i
raggi energetici. Alcuni dei colpi, sfrecciati oltre il corpo della Digimon
piumata, andavano a schiantarsi sul terreno già danneggiato, aprendo delle
voragini, e facendo saltare in aria enormi quantità di terra!
"Aaaagh! Mimi-chan, è meglio che ci allontaniamo un pò di più!" esclamò Sora
quando un raggio energetico cadde a pochi metri da lei, facendole quasi perdere
l'equilibrio con la sua onda d'urto. "Se restiamo qui, corriamo il rischio di
essere arrostite!"
"Concordo. Quella pazza non sembra badare molto a dove finiscono i colpi del
suo Digimon..." rispose Mimi, gettando uno sguardo di disapprovazione a Mari,
che stava ammirando inorgoglita il combattimento del suo partner. La ragazza
bionda teneva i pugni stretti e leggermente sollevati, e le sue labbra erano
incurvate in un ghigno di crudele trionfo.
"Sì, Eaglemon, continua così!" esclamò Mari, mentre il Digimon dorato
continuava a bombardare Phoenixmon con il suo attacco... e Lillymon non riusciva
neanche ad avvicinarsi a causa delle scie energetiche che volavano da tutte le
parti. "Così deve combattere un Digimon al servizio di Neo-sama! Dimostra che
quelle due sono soltanto delle perdenti! Hahahahaaaa!"
Spronato dalle parole della sua partner, Eaglemon gettò indietro la testa per
caricare il colpo... poi sparò un altro Mystic Break contro Phoenixmon, questa
volta molto più potente di quelli precedenti! La fenice dalle piume dorate, non
avendo il tempo di schivare il colpo, strinse gli occhi minacciosamente... e,
prima che chiunque avesse il tempo di capire cosa stava facendo, si circondò di
una risplendente aura di fiamme rossastre, che ancora una volta accesero il
cielo come se fosse stato al tramonto, gettando una calda luce scarlatta su ciò
che si trovava sotto...
"Phoenixmon!" esclamò Sora, capendo cosa voleva fare la sua Digimon...
E, per fortuna, Phoenixmon riuscì ad agire in tempo!
"CRIMSON FLAME!" strillò l'uccello leggendario aprendo le ali.
Immediatamente, dal suo corpo scaturì, con un ruggito simile a quello di una
tigre infuriata, una enorme fiammata scarlatta che investì il Mystic Break di
Eaglemon, dissolvendolo e colpendo in pieno e con violenza il Digimon
artificiale, che ringhiò di dolore mentre veniva spinto indietro. Allo stesso
tempo, la fiammata investì anche Lillymon, che stava riprendendo quota... ma
anzichè danneggiarla, la rinvigorì e le permise di recuperare dall'attacco
precedente! Sorridendo tra sè, la fatina volò incontro ad Eaglemon e, mentre
passava, gli assestò un potente calcio sotto il mento, che non riuscì a fare
molti danni, ma stordì Eaglemon e lo fece barcollare quel tanto che bastava a
permettere a lei e a Phoenixmon di rimettersi in posizione l'una di fianco
all'altra. Mari, dal canto suo, non gradì l'improvvisa rimonta delle sue
avversarie, e una smorfia di disappunto, per la prima volta da quando il duello
era iniziato, le attraversò la faccia.
"Come osate, voi due?" sibilò la ragazza bionda, mentre la Crimson Flame di
Phoenixmon si dissipava e lasciava lo stordito Eaglemon senza fiato e dolorante
a diversi metri di distanza dalle sue avversarie. "L'avete voluto voi! Eaglemon,
basta giocare! Schiaccia quelle due usando tutta la tua forza! Te lo
ordino!"
Eaglemon restò fermo per un attimo a massaggiarsi la mascella, nel punto dove
Lillymon lo aveva colpito, poi aprì di nuovo le ali e puntò contro le sue
avversarie, deciso a vendicare l'umiliazione subita! "Ogni suo desiderio...
per me è un ordine e un piacere, Mari-sama!" esclamò, mentre tirava di nuovo
indietro un artiglio e sferrava un fendente davanti a sè. Sia Phoenixmon che
Lillymon riuscirono ad evitare l'attacco, ma l'uccello leggendario offriva un
bersaglio chiaramente più grande, e le lame affilate che Eaglemon aveva sulle
mani sfiorarono le sue 'code' color rubino e le fecero provare un breve istante
di dolore. Quasi immediatamente, la fenice reagì con una spettacolare manovra
aerea e si girò verso l'avversario in una frazione di secondo... poi, con un
solo, poderoso battito di ali inviò un'onda d'urto contro Eaglemon, che si
difese incrociando le braccia davanti a sè. Poi, senza dare a Phoenixmon il
tempo di organizzare un altro attacco, coprì con uno slancio la distanza che lo
separava da lei e la centrò con una testata al torace che lasciò stordito
l'uccello leggendario e fece volare via qualche piuma dal suo mantello
fiammeggiante... prima di dedicare la sua attenzione a Lillymon, che si stava
avvicinando rapidamente da un lato, e tenerla a distanza con un'altra raffica di
laser dorati sparati dal suo elmo!
"MYSTIC BREAK!" esclamò Eaglemon con rabbia mentre indirizzava il
colpo contro la rivale. Lillymon spalancò gli occhi e virò, evitando per un pelo
i raggi letali, che sfrecciarono a pochi centimetri dalle sue delicate ali a
forma di foglia. Impossibilitata ad avvicinarsi, la fatina cercò almeno di
tenere a bada il volatile corazzato con qualche colpo del suo Flower Cannon che
lo costrinse a tenersi sulla difensiva...
Ma non appena Lillymon si fu allontanata abbastanza, Eaglemon rivolse di
nuovo tutta la sua attenzione alla forma Mega di Biyomon e le andò addosso,
incalzando furiosamente con i suoi artigli e il suo becco senza darle il tempo
di tentare un contrattacco. La sua difesa non poteva durare a lungo, e infatti
un attimo dopo, quando Eaglemon scagliò un altro Mystic Break, la fenice venne
colpita a metà tra un'ala e il corpo, e ancora una volta perse quota, mentre le
due Digiprescelte, rimaste sul terreno, continuavano a guardare con il fiato
sospeso...
Phoenixmon, decisa a non farsi sconfiggere tanto facilmente, riprese
stabilità e volò in un ampia traiettoria parabolica attorno ad Eaglemon, che
continuava a bersagliarla con i raggi laser sparati dal suo elmo, che la fenice
riusciva ad evitare solo per un pelo. Poi, quando fu sicura di essersi
allontanata abbastanza da non costituire più un bersaglio facile, Phoenixmon
sollevò la testa e sparò altre fiamme scarlatte contro il Digimon dorato,
costringendolo ad interrompere il suo flusso costante di laser e a mettersi
sulla difensiva. Proprio in quel momento, Lillymon svolazzò a fianco della sua
compagna di squadra di livello più alto, in modo da concordare con lei una
strategia per avvicinarsi all'avversario.
"Phoenixmon, se voglio piazzare la mia Flower Wreath su quel Digimon
artificiale, ho bisogno di avvicinarmi molto..." propose la fatina floreale.
"Riusciresti a darmi copertura?"
"Naturalmente!" esclamò la fenice, evitando qualche altro raggio che
saettava attorno a loro. "Ma esattamente, cosa proponi di fare per
avvicinarti ad Eaglemon?"
"Vorrei sfruttare il fatto che la tua Crimson Flame non mi danneggia...
ascoltami..." Lillymon si avvicinò alla testa di Phoenixmon e iniziò a
mormorarle qualcosa nell'orecchio... poi si staccò e iniziò a prendere quota.
"Pensi di potercela fare?"
La fenice dalle piume ardenti annuì con energia mentre aumentava la sua
velocità per sfuggire ad altri Mystic Break. "Nessun problema! Tu pensa a
metterti nella posizione giusta, e io farò il resto! Ma stai attenta quando ti
avvicini!" esclamò, mentre già delle fiamme cremisi cominciavano ad ardere
attorno ai bordi delle sue magnifiche ali. La fatina le rispose con un
occhiolino e si alzò di quota per poi eseguire una spettacolare cabrata e
portarsi un pò sopra la sua compagna... ma Eaglemon continuava a prendere di
mira Phoenixmon con i suoi laser.
Finalmente, dopo un altro pò di colpi andati a vuoto, il Digimon dalla
corazza dorata si stufò di quello stupido gioco del gatto col topo e scese giù
in picchiata verso Phoenixmon, cercando nuovamente di colpirla con i suoi
artigli. Ma questa volta, la fenice si era aspettata l'attacco, e reagì
invertendo bruscamente la sua direzione di volo ed assestandogli una poderosa
testata nello stomaco, che fece perdere ad Eaglemon la sua stabilità! Con uno
stridio infastidito, il Digimon di Mari sbattè disordinatamente le ali mentre
cercava di rimettersi in equilibrio, e Phoenixmon ne approfittò per soffiargli
addosso un'altra fiammata, infliggendogli ulteriori danni. Irritato, Eaglemon
rispose con un ennesimo Mystic Break, questa volta a bruciapelo... e Phoenixmon
riuscì appena in tempo a richiudere le ali davanti a sè e a parare il
colpo...
Ma questa volta, il fatto di distrarsi da Lillymon si rivelò un errore, in
quanto la fatina sbucò all'improvviso da dietro il corpo di Phoenixmon e scagliò
un altro attacco Flower Cannon contro Eaglemon, questa volta centrandolo in
pieno petto! Anche l'armatura da cui il Digimon alato era ricoperto non servì ad
attutire il colpo, e per un istante Eaglemon si ritrovò stordito e con il fiato
mozzato in gola! Senza perdere altro tempo, Lillymon si piazzò proprio davanti a
Phoenixmon, che approfittò di quell'istante di respiro che le era stato concesso
per caricare ancora la sua Crimson Flame, mentre la fatina si accingeva a
prendere la mira e preparare un altro Flower Cannon... o almeno così sembrava!
Ripresosi dall'attacco precedente, Eaglemon si preparò a scagliarsi di nuovo
contro Phoenixmon... ma la mossa che le due Digimon stavano per fare lo lasciò
incredulo e spiazzato: sembrava che Phoenixmon stesse per sparare la Crimson
Flame senza badare al fatto che la sua alleata fosse sulla linea di tiro, una
cosa che da Digimon appartenenti ai Digiprescelti proprio non si
aspettava...
A terra, Sora e Mimi sorrisero tra sè, capendo cosa volevano fare le loro
Digimon... mentre l'espressione stupita di Mari rispecchiava quella del suo
guerriero artificiale...
Ma prima che la spasimante di Neo potesse aprire bocca e dare voce ai suoi
dubbi, la mossa di Phoenixmon glieli schiarì una volta per tutte! Il
meraviglioso uccello dalle piume fiammeggianti prese la mira, raccolse le ali
contro il corpo... poi, le spalancò di colpo scatenando un altro impetuoso
torrente di fiamme contro Eaglemon, questa volta talmente violento che l'onda
d'urto provocata minacciò di far perdere la presa sul terreno alle
Digiprescelte!
"CRIMSON FLAME!" esclamò Phoenixmon. Il ruggito delle fiamme
distruttrici che piombavano contro il Digimon artificiale fece tremare
leggermente il terreno, e ancora una volta la volta celeste si accese della sua
tinta sanguigna! Eaglemon spalancò gli occhi per l'orrore, e si sollevò in aria
con un singolo colpo delle sue grandiose ali, facendo in modo che la fiumata
incandescente gli passasse sotto e si perdesse in lontananza. Investito
dall'ondata di aria calda, Eaglemon stridette rabbiosamente e agitò le ali per
riprendere l'equilibrio... poi, quando il colpo si dissolse e il Digimon
artificiale tornò a vedere normalmente, vide con suo estremo stupore che
Lillymon era scomparsa dalla sua posizione! Interdetto, il Digimon iniziò a
guardarsi attorno... e i suoi sensi ipersviluppati lo avvertirono di qualcosa
che sfrecciava verso di lui ad altissima velocità, proveniendogli da dietro!
"Cosa? Ma cosa accidenti ha fatto?" ringhiò Eaglemon. Il suo stupore
aumentò in maniera esponenziale, assieme alla sua rabbia per aver sottovalutato
la sua avversaria, quando ad appena una decina di metri da lui vide schierate in
formazione non una, ma ben cinque Lillymon tutte con le tanto temute corone di
fiori tra le mani... e lo spiazzato Digimon artificiale non potè fare altro che
indietreggiare davanti a quello stormo minaccioso, nel tentativo di non farsi
appendere al collo quegli scomodi ornamenti che avrebbero ridotto la sua
forza...
Ma, nella frenesia di non farsi prendere da Lillymon, Eaglemon aveva voltato
le spalle a Phoenixmon, che non si fece certo scappare quell'occasione!
L'uccello leggendario si fiondò infatti contro il suo rivale corazzato e lo
centrò in pieno con tutto il suo peso, facendolo strillare per il disappunto e
mandandolo dritto contro lo schieramento di Lillymon!
"No, Eaglemon! Schivale!" esclamò Mari, non riuscendo a farsi venire in mente
nulla di più sensato.
In preda al panico, semistordito dal colpo appena preso, Eaglemon non potè
fare nulla per seguire il consiglio della sua partner umana, e poi le Lillymon
erano tutte troppo piccole rispetto alla sua mole, e troppo agili perchè il
mostro alato potesse fermarle tutte: sarebbe stato come cercare di parare una
scarica di pallini da caccia! Nella foga del momento, Eaglemon fece la prima
cosa che gli venne in mente e abbassò uno dei suoi pugni sulla Lillymon più
vicina... ma il colpo le passò attraverso senza farle nulla, facendone solo
sfumare i contorni! Gli occhi di Eaglemon si spalancarono ancora di più e si
accesero di rabbia quando si rese conto che era stata circondata da un gruppo di
immagini residue!
"Sei sorpreso? Due distrazioni allo stesso tempo!" si sentì arrivare da sopra
la vocetta acuta di Lillymon, la VERA Lillymon questa volta! Il Digimon
artificiale ringhiò per il disappunto quando si rese conto di essere caduti in
una trappola tutt'altro che banale... Lillymon si era fatta trascinare via,
oltre il corpo di Eaglemon, dalla Crimson Flame della sua compagna, e sembrava
che si fosse semplicemente portata alle spalle di Eaglemon per attaccarlo di
sorpresa... ma quando il Digimon artificiale vide svanire tutte e cinque le
Lillymon che lo stavano attaccando e si ritrovò con quella vera vicino al collo,
si rese conto che la trappola che le sue avversarie gli avevano teso non era
così lineare!
Lillymon coprì rapidamente la distanza che la separava da Eaglemon e si
afferrò al retro del suo elmetto, in un punto in cui gli affilati artigli della
bestia alata non potevano giungere, e riuscì a tenersi stretta mentre
l'avversario si agitava per scrollarsela di dosso... ma sapeva che non avrebbe
potuto resistere a lungo! Doveva agire subito, se voleva neutralizzare il
Digimon di Mari!
"Presto, Lillymon! Adesso che lo hai in pugno!" la esortò Phoenixmon,
e la fatina della natura non se lo fece ripetere due volte. Con un semplice
pensiero, creò nella sua mano libera una delle sue famose corone di fiori e poi,
con un rapido movimento, la appoggiò al corpo del suo avversario, dove si
espanse rapidamente fino a circondargli il collo!
"Detto fatto, Phoenixmon! Flower Wreath!" esclamò Lillymon.
Immediatamente, gli effetti si fecero sentire e, come la volta precedente,
scariche di energia iniziarono a percorrere dolorosamente il corpo di Eaglemon e
gli fecero stringere i denti. Mentre il Mega artificiale si agitava e ringhiava
con voce stridula, nel tentativo di liberarsi dall'irritante ornamento, Lillymon
riprese il volo e si portò fuori dal raggio d'azione dei suoi letali pugni per
poi posizionarsi nuovamente al fianco di Phoenixmon!
"Grande, Lillymon! Phoenixmon! Bellissimo gioco di squadra!" eclamò Mimi da
terra, non trattenendosi dal gettare un piccolo sguardo di trionfo verso Mari,
che osservava furente lo spettacolo indecoroso del suo Digimon che lottava per
liberarsi della decorazione floreale!
"Eaglemon! Che accidenti stai combinando?" sibilò infuriata la ragazza dai
capelli ossigenati. "Liberati da quella stupida cosa e falle a pezzi! Te lo
ordino!". Ma, nelle condizioni in cui era, Eaglemon non era in grado di eseguire
gli ordini che, normalmente, avrebbe eseguito senza pensarci su due volte... più
sembrava agitarsi, più la collana pareva stringersi attorno al suo collo,
togliendole le forze...
"Ti abbiamo preso di sorpresa, eh?" chiese Lillymon. "Ti abbiamo fatto
credere che io avessi usato l'attacco di Phoenixmon per portarmi alle tue
spalle... cosa che in effetti ho fatto... ma a quel punto, volando ad una
velocità sufficientemente alta mentre mi avvicinavo, ho creato quelle cinque
immagini residue di me stessa che tu hai visto avvicinarsi... intanto che io
facevo il giro e ti prendevo dall'alto! Non è proprio la trappola più banale che
ci potesse venire in mente, ma è per questo che ha funzionato, no?"
Ancora in lotta apparente con la Flower Wreath che gli sottraeva le forze,
Eaglemon rivolse uno sguardo pieno di livore alle due Digimon avversarie e diede
una risposta quasi ringhiata. "Ugh... sì, esatto... e io ci sono cascato in
pieno, maledizione..."
"E adesso..." dichiarò Phoenixmon, raccogliendo di nuovo le ali
attorno al corpo e incanalando ulteriore energia. "...chiudiamo questo
discorso una volta per tutte! STARLIGHT..."
Ma proprio in quel momento, quando sia alle due Digiprescelte di Azulongmon
che a Mari sembrava che il risultato della battaglia fosse deciso, accadde
qualcosa che nessuno si aspettava e che lasciò tutte a bocca aperta!
L'espressione sofferente sul volto di Eaglemon scomparve all'istante, e venne
rimpiazzata da un ghigno di trionfo e superiorità, troppo spontaneo per essere
una finta!
"Hehehee... scherzetto!" ringhiò il Digimon artificiale. Con una forza
ed una decisione che contrastavano spiccatamente con la difficoltà che aveva
avuto (o che, a quel punto era meglio dire, aveva finto di avere) un attimo
prima, Eaglemon afferrò la Flower Wreath con entrambe le mani e tirò in
direzioni opposte, strappandola in due parti nette con facilità spaventosa! Sia
Lillymon che Phoenixmon sobbalzarono e si sentirono mancare il fiato in gola per
lo sbigottimento... la mossa con la quale contavano di fermare il loro
avversario si era rivelata completamente inutile! "Davvero speravate che la
stessa idea potesse funzionare contro di me due volte? Povere illuse... non
crediate che me ne sia rimasto con le mani in mano dal nostro primo incontro,
anch'io mi sono migliorato e ho imparato a resistere a stupidi trucchetti come
questo! Perciò, mi spiace dirvelo, ma avete sprecato la vostra occasione...
KAISER PHOENIX!"
Una luminosa aura di luce dorata avvolse completamente il corpo di Eaglemon,
che si gettò contro le sue avversarie a velocità subsonica, tracciando una scia
luminosa nel cielo! Troppo sorprese per reagire in tempo, entrambe le Digimon
vennero investite da quel potentissimo attacco, che scagliò Lillymon al suolo
come se fosse stata una foglia morta nel vento, poi centrò in pieno petto
Phoenixmon con una violenza inaudita! La fenice lanciò uno strillo acuto e,
incapace di resistere ad un simile impeto, precipitò anche lei, andandosi a
schiantare contro una ruota panoramica per fortuna non in funzione, mentre
Lillymon atterrava dolorosamente sul terreno vicino alle agghiacciate Sora e
Mimi e rimbalzava un paio di volte, il vestito sporco di polvere e lacerato in
più punti. Con un frastuono pauroso, la ruota panoramica si abbattè al suolo
assieme alla Digimon che vi si era abbattuta sopra, sollevando una immensa nube
di polvere, detriti e calcinacci, mentre Lillymon fece un goffo tentativo di
rialzarsi ma poi, stremata, si accasciò di nuovo a terra respirando
affannosamente... e nel cielo sopra tutto qusto, Eaglemon frenò la sua folle
corsa e si fermò in sospensione, ad ammirare compiaciuto i risultati del suo
attacco!
"Phoenixmon! Lillymon! NO!" esclamò Sora, raggelata da una scena così
brutale.
Mimi corse al fianco della sua Digimon e, con il cuore in gola per l'ansia,
cercò di aiutarla ad alzarsi. "Lillymon! Lillymon, come stai? Ti prego,
Lillymon, rispondimi!"
"Uuuugh..." mormorò la fatina, alzando un braccio a fatica e portandoselo
alla fronte mentre la Digiprescelta della Sincerità le prendeva l'altra mano.
"M-Mimi-chan... ugh... sono... sono stata meglio... ma... ngh... me la caverò...
in qualche modo..." rispose, cercando di non far preoccupare la sua partner. In
realtà, si sentiva come se l'avessero fatta passare per un frullatore... ma
stava comunque cercando di dare fiducia a Mimi...
Allo stesso tempo, Sora era corsa a vedere come stava Phoenixmon, e aveva
tirato un sospiro di sollievo quando aveva visto che la fenice dorata si stava
tirando su, seppure un pò a fatica, facendo cadere al suolo alcune delle sue
piume incandescenti. Ad ogni modo, era chiaro che entrambe le Digimon avevano
subito un duro colpo, e non sarebbero state in grado di combattere ancora a
lungo... dopodichè Sora e Mimi sarebbero state in balia di Mari e del suo
Eaglemon!
La Digiprescelta oscura, dal canto suo, era rimasta estasiata di quella
spettacolare rimonta da parte del suo partner. La sua espressione contrita si
era trasformata rapidamente in un ghigno di perfidia, che poi si sciolse in un
risolino nervoso, di trionfo e liberazione al tempo stesso!
"Huhuhuhuuu... Heheheheee... Eaglemon, per un attimo mi ero persino
preoccupata che tu fossi in difficoltà!" esclamò, attirando su di sè
l'attenzione del suo partner artificiale mentre Lillymon e Phoenixmon si
rialzavano lentamente. "E invece le hai stracciate letteralmente! Favoloso!
Strepitoso, inimitabile! Hahahahahaaa! Ma dimmi, come hai fatto a resistere ai
trucchetti di quella stupida fatina?"
Eaglemon alzò le spalle. "Heh. Pensare davvero che non avessi imparato
nulla dalla mia prima esperienza è stato un errore fatale! Forse tu non lo sai,
Mari, ma ho scoperto che se mi concentro abbastanza posso contrastare l'effetto
dell'attacco di quella Lillymon. Non so se sia dovuto alla pietra del Dark Ocean
di cui sono composto, ma ha senz'altro funzionato, come puoi ammirare con i tuoi
stessi occhi!"
Le orecchie di Sora, Mimi e delle due Digimon captarono l'ultima parte del
discorso. "Allora... è proprio vero! Dev'essere stato proprio quel Dragomon
di cui ci parlava Gennai ad aver fornito a Neo e ai suoi uomini quei Digivice
neri..." riflettè la Digiprescelta dell'Amore. "...e adesso, in cambio di
Hikari-chan, ha concesso loro il potere di fare quello che vogliono di
DigiWorld... che scambio disgustoso... non posso credere che si siano abbassati
a scendere a patti con un mostro come Dragomon, soltanto per soddisfare i loro
desideri egoistici, ci deve per forza essere qualcos'altro dietro!"
"Huhuhuhuuu... sì, hai dato veramente una bella lezione a queste due
smorfiosette!" rise Mari, e mosse un paio di passi verso Mimi e Sora con l'aria
di una che è sicura di aver già vinto. "Ed ora... beh, che cosa mi dite, mie
care Digiprescelte di seconda categoria? Siete convinte che le vostre ridicole
compagne non possono niente contro la potenza dei Digimon creati dal Dark Ocean?
Quando porterò a Neo-sama i vostri Digivice e avrò raso al suolo questo posto,
lui sicuramente mi vorrà come regina del nuovo mondo che sorgerà dalle ceneri di
questo!" Si guardò attorno compiaciuta, e ammirò con malvagia soddisfazione le
giostre che il suo partner aveva abbattuto. Pezzi di muratura e di ornamenti
giacevano sparsi qua e là sull'asfalto, e ad aggiungere un'ulteriore ombra
sinistra a quello spettacolo di distruzione contribuiva il fumo plumbeo che si
levava dalle strutture che Eaglemon aveva demolito. Il WonderSwan Park, fino a
poche ore prima un luogo allegro e pieno di vita, era stato trasformato in una
zona di guerra, un luogo degno del folle disegno che Neo aveva in mente per
DigiWorld!
"Ad ogni modo, buona parte di questo postaccio disgustoso è andata distrutta
nel combattimento... non ci resta altro da fare che radere al suolo ciò che
rimane, eliminare queste fastidiose Digimon... e il nostro lavoro sarà
completo!" esclamò compiaciuta la ragazza ossigenata, che poi incrociò le
braccia sul petto e fece un'altra breve risatina di autocompiacimento. "Non
potrebbe davvero andarmi meglio... non vedo l'ora di tornare dal mio amato
Neo-sama a fare rapporto!"
Tutto quel parlare di Neo e del suo amore per lui da parte di Mari aveva
messo a dura prova la pazienza di Mimi. La Digiprescelta della Sincerità, dopo
essersi gettata il braccio di Lillymon sopra la spalla per farle da supporto
mentre si rialzava, sollevò uno sguardo insolitamente deciso verso la sua
controparte dal trucco pesante.
"Tu non fai altro che parlare di Neo, vero?" la apostrofò duramente. "Per te
sembra esistere soltanto lui, e non ti importa niente di quello che dovrai fare
per ingraziartelo! Ma non ti rendi conto che stai facendo soffrire tante
creature innocenti per questo tuo desiderio egoistico? Sei talmente accecata da
questo tuo amore a senso unico che non ti importa nulla di tutto il resto? Se è
così, non mi stupisce che Neo riesca a manipolarti così!"
Una nera nube di rabbia calò sull'espressione di trionfo di Mari, il cui
sorriso si spense all'istante mentre rivolgeva uno sguardo bieco alla
Digiprescelta americana... e i suoi occhi verdi scintillarono di indignazione
mentre guardava in quelli nocciola di Mimi. "Che cosa stai dicendo, americanina?
Amore a senso unico? Manipolarmi? Per tua norma e regola, io sto facendo tutto
questo perchè Neo-sama si è affidato a me per realizzare il suo grande progetto
e per avere il potere che gli serve! Sigma ed Hideto sono soltanto delle
pedine... ma per quanto riguarda me, Neo mi ha scelta perchè mi vuole accanto
quando diventerà il dominatore di questo mondo! E per quanto riguarda i Digimon
che distruggiamo... beh, in fondo sono soltanto dei programmi, no? Che
sentimenti volete che provino degli ammassi di istruzioni? Perdete il vostro
tempo a fare tanti inutili sentimentalismi..."
Sora, a fianco di Phoenixmon che si stava lentamente rialzando, sentì un moto
di rabbia percorrerle la spina dorsale. Ma come faceva quella ragazza a
ragionare in quel modo, considerando che anche lei aveva un compagno...
"Ma come fai a dire una cosa del genere, se anche tu hai un Digimon come
partner?" si indignò Mimi, involontariamente rubando le parole a Sora. "E poi,
chi ti ha detto che Neo ti ama quanto dici di fare tu? Lo hai deciso da sola,
ecco la verità... ma in realtà Neo sta usando anche te come una pedina
sacrificabile! E' così ovvio, eppure tu sei accecata dal tuo 'amore' al punto
tale che fingi di non capirlo!"
"Tu non puoi giudicare! Che cosa c'entri tu con quello che prova Neo-sama per
me, eh? Me lo vuoi spiegare?" strillò Mari, cercando di darsi un tono
indignato... ma Mimi riuscì a sentire un appena percettibile accenno di
disperazione nella sua voce. "Quello che dici è del tutto falso! Io e Neo-sama
ci amiamo... io sarei disposta a fare qualunque cosa per lui, e viceversa! Mi
hai capito? Qualsiasi cosa!"
Mimi aveva capito di aver destabilizzato le certezze della sua avversaria, e
decise che era venuto il momento di aprirle gli occhi del tutto. "Ti illudi,
Mari... illudi te stessa e credi di riuscire ad illudere gli altri, ma non
credere che sia poi così difficile capirlo! La verità è che ti interessa solo di
te stessa... non badi ai sentimenti degli altri, ti limiti a proiettare quello
che tu provi su Neo, e a fare tutto quello che lui vuole sacrificandogli la tua
indipendenza! Questo non è amore... credimi! Io ho imparato, durante i miei
viaggi a DigiWorld... che essere sinceri con sè stessi e verso gli altri è il
modo migliore per vedere le cose come stanno davvero! Ma tu vuoi a tutti i costi
credere che Neo provi qualcosa per te... e in nome di questo, tu e il tuo
Digimon continuate a fare del male a questo mondo! Ascoltami, Mari, per favore!
Questo combattimento è insensato! Smettila di combattere per uno a cui non
importa niente di te! Ammettilo, in fondo... anche tu avrai avuto qualche
sospetto, no? Visto che lo vedi praticamente tutti i giorni..." esclamò, con un
tono a metà tra lo speranzoso e l'indignato. Pregava con tutte le sue forze che
Mari decidesse infine di dare ascolto alla ragione... ma la testardaggine con la
quale la bionda difendeva la sua indifendibile posizione non la faceva ben
sperare...
Sora rivolse uno sguardo di ammirata sorpresa alla sua migliore amica. Che
differenza con la Mimi viziata e lagnosa che aveva iniziato il suo viaggio a
DigiWorld sei anni fa... ora, al suo posto, c'era una ragazza forte, dolce ma
decisa e sicura di sè... onesta con sè stessa e con gli altri... una che sapeva
dire le cose come stavano, e invitare gli altri a fare la stessa cosa. La
Digiprescelta dell'Amore sorrise, contenta per la sua amica... e la delicata
luce bianca che, lentamente, iniziò a sprigionarsi dal Digivice di quest'ultima
non la sorprese più di tanto...
La Digiprescelta americana, attirata da quello strano fenomeno, guardò
incuriosita il suo Digivice... e vide il simbolo della Sincerità acceso sullo
schermo, che irradiava una luce mai vista prima d'ora, una luce candida che un
istante dopo anche la Crest iniziò ad emanare! Il respiro di Mimi si mozzò in
gola, trasformato in un gemito di sorpresa, quando capì cosa stava per
accadere... e vide Lillymon che iniziava a riprendersi dai colpi subiti e stare
in piedi da sola, il corpo avvolto da una splendente aura color smeraldo!
"Lillymon!" esclamò. "Tu... questa... questa è..."
La fata dei fiori, ora libera dai dolori di poco prima, si alzò in piedi ben
eretta, e fece alla sua compagna un sorriso e un occhiolino. "Beh, Mimi... prima
o poi doveva accadere, no? E io... non ho mai dubitato che questo momento
sarebbe arrivato presto!"
Dal canto suo, Mari era rimasta totalmente sconvolta da quell'ultima frase di
Mimi... ogni parola, per la sicurezza, la forza con cui veniva detta... la
SINCERITA' che trapelava da esse... era come un pugno per la Digiprescelta
oscura. Mari si ritrovò costretta a fermarsi... a fermarsi e a pensare... che
forse quello che Mimi le stava dicendo corrispondeva alla verità...
Dopotutto, obiettivamente parlando, quando mai Neo aveva avuto un gesto
affettuoso verso di lei? Si era sempre tenuto sulle sue, ogni tanto
assecondandola quando lei veniva a fare la ruffiana... le dava retta, sì, ma
c'era qualcosa... c'era qualcosa nel suo modo di fare che le sembrava così...
così... freddo... distante... come se Neo ricambiasse i suoi gesti di affetto
solo perchè doveva... ma allora... quello che aveva sentito era proprio vero?
Lui... davvero non aveva nessuna considerazione di lei? Davvero stava
combattendo per uno che poi l'avrebbe gettata via come spazzatura?
Mentre il suo Eaglemon, sospeso in aria sopra di lei, era rimasto fermo in
attesa, percependo la confusione che le parole di Mimi avevano causato nella sua
partner, Mari sentì un rivoletto di freddo sudore colarle lungo la tempia... la
sua mente era nel caos più completo... e soltanto per quelle quattro parole
dette da quella sciocca americanina! Eppure... eppure... il modo in cui erano
state dette... le facevano pensare... le facevano anzi TEMERE... che il suo non
fosse un semplice recitare per salvare la pelle a sè stessa e alle sue
amiche...
Davvero Neo la considerava solo una pedina?
Davvero aveva perso tutto quel tempo per un uomo a cui non importava nulla di
lei?
No... No, non poteva essere vero... Si rifiutava di crederlo! Non era
possibile che tutto quello che lei aveva fatto per Neo... non fosse davvero
valso niente ai suoi occhi!
"No... no, no... no, no, NO, NO!" strillò Mari, come una ossessionante
litania. La sua testa si muoveva furiosamente da una parte all'altra, nel
furioso tentativo di negare l'evidenza che ormai le si presentava sempre più
chiara. "Tu... tu stai mentendo! Quello che dici è falso! Io e Neo-sama ci
amiamo reciprocamente e profondamente... quindi smettila di tormentarmi, mi sono
spiegata?"
Lillymon distolse lo sguardo dalla sua partner umana... e fissò Mari con una
tae intensità che la bionda Digiprescelta oscura fece un passo indietro davanti
a tanta sicurezza! "Ah, adesso pensi che la mia amica Mimi stia mentendo? Lei,
che di tutte le nostre doti rappresenta la Sincerità? Se davvero sei giunta a
questo punto pur di non vedere quello che ti sta davanti agli occhi... allora
non vedo altra soluzione, per farti capire come stanno le cose... che
sconfiggere te e il tuo Digimon!"
"E anche se odio la violenza..." proseguì Mimi. "Io e Palmon abbiamo degli
amici da difendere... un MONDO da difendere... DigiWorld è diventato la mia
seconda casa, e non ti permetterò di distruggerlo per i tuoi desideri egoistici!
Quindi... se è per questo motivo... io e Palmon combatteremo!"
Quelle parole di Mimi furono l'ultima, decisiva frase che fece avvenire
quello che ormai era inevitabile! Un lampo di luce bianca si sprigionò
vivacemente dalla Crest della Sincerità posta al collo della Digiprescelta,
avvolgendo lei e Lillymon e costringendo sia le loro amiche che i loro avversari
a coprirsi gli occhi! Un delicato sibilo annunciò la discesa di una colonna di
energia dal cielo sopra di loro... e Lillymon venne avvolta dal raggio... e
cominciò a trasformarsi, avvolta in un vortice di petali rossi!
"Lillymon... kyokugetsu shinka..."
Il turbine di delicati petali scarlatti si restrinse attorno all'esile corpo
della fatina, che cominciava ad aumentare di dimensioni e a maturare per
diventare quello di una giovane donna... ma non fu possibile vedere altro prima
che il vortice avvolgesse completamente la Digimon, dalla quale si sprigionarono
raggi di energia del colore dell'erba fresca... Mimi la vide ripiegarsi in una
posizione fetale prima che la vista le fosse oscurata... poi, dopo qualche
secondo in cui la Digiprescelta della Sincerità continuò ad osservare
affascinata lo spettacolo, i petali rossi delinearono un'alta figura femminile
dalle forme voluttuose, al cui corpo sinuoso aderirono in modo da formare un
attillato vestito color cremisi...
Un altro lampo di luce abbagliò i presenti... e un attimo dopo, annunciata da
un altro sciame di petali che fluttuavano come farfalle nel vento, la forma Mega
di Palmon apparve!
Mimi, Sora e Phoenixmon rimasero allibite ad ammirarne la straordinaria
bellezza: alta poco più di un uomo comune, era una donna matura vestita di un
costume rosso che aderiva alle sue forme quasi come se ci fosse stato dipinto,
adornato da una lunga scollatura che le percorreva il centro del torace e
dell'addome fino alla bocca dello stomaco, senza lasciare troppo nè troppo poco
all'immaginazione. Indossava inoltre un paio di lunghi stivali neri che
iniziavano poco sopra il ginocchio e le avvolgevano completamente le gambe, un
mantello verde dall'interno nero che ricordava un pò una foglia, e un paio di
guanti rossi, anch'essi molto lunghi, che iniziavano appena sotto la spalla,
aumentando ancora il suo aspetto fascinoso. Sulle spalle altrimenti nude,
portava un paio di decorazioni simili a grandi ciuffi di erba smeraldina, dai
quali si dipartivano dei tralci verdi ricoperti di spine, simili a gambi di
rose, che si avvolgevano attorno alle braccia della Digimon per poi restare
sciolte, formando un paio di vere e proprie fruste vegetali che la forma Mega di
Palmon brandiva contemporaneamente senza alcun problema. Ma il particolare più
notevole era senza ombra di dubbio il grande copricapo rosso intenso a forma di
bocciolo di rosa che ricopriva quasi del tutto la testa della nuova arrivata,
nascondendone gli occhi e dando alla sua figura anche una certa attrattiva
misteriosa. Labbra rosse e carnose erano sollevate in un sorriso dolce ma fiero
al tempo stesso, e da sotto il copricapo spuntavano lunghe ciocche di capelli di
un inusuale, ma spettacolare, verde brillante!
La Digimon vestita di rosso eseguì un'aggraziata piroetta, quasi danzando a
mezz'aria... e le sue fruste di spine tracciarono una scia di petali azzurri
nell'aria, prima che la loro proprietaria si mettesse in posa e declamasse il
suo nome!
"ROSEMON!"
"Questa... è la forma Mega di Palmon?" mormorò Mimi, ancora abbagliata da
tanto splendore. "E'... è bellissima..."
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Rosemon
Tipo: Folletto
Attributo: Dati
Livello: Mega
Attacchi: Roses Rapier, Forbidden Temptation
Considerata la guardiana delle foreste di DigiWorld, Rosemon è molto
probabilmente la più forte di tutti i Digimon pianta! Usa le sue fruste di spine
come vere e proprie spade, che possono penetrare ogni corazza... e quando è
davvero determinata, può colpire i nemici di DigiWorld con una potentissima onda
energetica! La sua forza aumenta quando è illuminata dalla luce del sole, e può
inoltre volare ad alte velocità.
Lentamente, Rosemon si voltò verso la sua partner umana, ancora risplendente
dell'energia che aveva sprigionato durante la Digievoluzione... e la
Digiprescelta della Sincerità fu sicura di aver percepito che la Digimon le
aveva fatto l'occhiolino, anche se il copricapo a forma di rosa celava i suoi
occhi.
"Ciao, Mimi-chan!" esclamò allegramente, mettendosi in una posa da modella.
Parlava con una voce dolce e melodiosa, degna del suo aspetto. "Allora, che te
ne pare della mia forma Mega? Risponde alle tue aspettative?"
La faccia sbalordita della Digiprescelta americana si illuminò di un sorriso
entusiasta. "E come potresti dubitarne? Sei stupenda, Rosemon! Chiunque abbia
scelto i tuoi colori... beh, aveva buon gusto!"
"E' merito tuo, Mimi-chan... difendendo la qualità che tu rappresenti, hai
dato alla tua Crest abbastanza energia da consentirmi questa evoluzione!" spiegò
la donna vestita di rosso. "Ti devo ringraziare... e sono orgogliosa di essere
la tua partner!"
"Posso dire altrettanto di me, Rosemon!" rispose la ragazzina.
L'espressione sconvolta di Mari si stava facendo sempre più terrificata.
Quella situazione era del tutto imprevista... non immaginava che quella modaiola
da quattro soldi fosse in grado di far raggiungere alla sua Digimon un livello
così elevato... lentamente, il suo nervosismo si stava trasformando in panico, e
sentiva le ginocchia tremare sotto il peso del suo corpo. Eaglemon, invece, era
rimasto calmo e tranquillo, ed osservava quasi con distacco la Digimon floreale,
come se il livello più elevato a cui era evoluta non lo riguardasse più di
tanto...
Finalmente, dopo un opprimente silenzio durato diversi secondi, Eaglemon aprì
il rostro e parlò. "E così, ragazzina... sei riuscita a far evolvere la tua
ridicola Digimon! Livello Mega, eh? Bah, sai che differenza farà? Niente!
Assolutamente niente! Io e i miei compagni siamo stati creati dalla materia
oscura del Dark Ocean, e il potere delle tenebre ci ha dato la vita! Siamo più
forti di un comune Digimon... e quindi, se pensi che questa evoluzione ti
salverà, temo di doverti dare una seria delusione! Voi due cadrete per mano
mia!"
L'espressione quasi sbarazzina di Rosemon non cambiò quando la fata si voltò
verso il gigante dalle ali dorate... e quel sorrisetto accennato sul suo volto
candido ebbe contemporaneamente l'effetto di scuotere la sicurezza di Eaglemon e
di mettergli addosso una certa irritazione. Non tollerava che l'avversaria non
sembrasse prenderlo sul serio... e al tempo stesso, sentiva che quell'aria di
sicurezza veniva dalla consapevolezza di piterlo sconfiggere...
"Heh... voi scagnozzi del cattivone di turno pensate che la forza sia tutto,
vero?" lo dileggiò, facendo volteggiare una delle sue fruste ricoperte di spine.
"Perchè non facciamo una prova? La tua armatura e i tuoi artigli, contro le mie
fruste! Che ne dici, ti va?"
"Sei tu quella troppo sicura di te, fatina!" ringhiò il Digimon
artificiale. "Certo che mi va! Non mi farò certo problemi a fare a pezzi una
come te!" Con queste parole, Eaglemon diede un altro colpo con le sue
possenti ali, e si scagliò in picchiata contro Rosemon, gli artigli protesi e
pronti a colpire! La fatina restò per un attimo ferma al suo posto, per valutare
l'avversario... poi, si lanciò a sua volta all'attacco, volando dritta verso
l'avversario che si avvicinava ad alta velocità!
"Attenta, Rosemon! Credo che stia per usare di nuovo quell'attacco!" esclamò
Mimi quando notò che una familiare aura dorata era apparsa attorno al corpo di
Eaglemon. In effetti, mentre guadagnava velocità, il Digimon artificiale stava
accumulando energia... e quando ormai soltanto poche decine di metri lo
separavano da Rosemon, nell'aria risuonò di nuovo il nome del suo colpo più
potente!
"KAISER PHOENIX!" ringhiò Eaglemon, trasformato in un proiettile di
luce. Il devastante colpo si diresse a tutta velocità verso Rosemon, che
nondimeno continuò la sua traiettoria come se nulla fosse... ed estese anzi una
delle sue braccia contro Eaglemon! La frusta di spine avvolta attorno a quel
braccio iniziò a muoversi come un serpente pronto a colpire, ed un istante dopo
schizzò contro il Digimon artificiale!
"Roses Rapier!" esclamò Rosemon. Il tralcio ricoperto di aculei si
allungò per magia, estendendosi verso il Digimon artificiale che non poteva fare
nulla per cambiare la direzione verso la quale era diretto... tuttavia,
l'attacco non sembrò preoccuparlo più di tanto, ed Eaglemon si permise anche un
sogghigno.
"Hah! Cosa vorresti fare con quella misera piantina, eh?" esclamò.
"La mia armatura la respingerà senza problemi! Non potrà farmi più danno
della puntura di un insetto!"
Rosemon sogghignò. Quel Digimon che pensava soltanto alla forza fisica era
caduto nella trappola... "E credi che non me ne sia resa conto? In condizioni
normali, quello che dici sarebbe vero, ma... vediamo se la pensi allo stesso
modo dopo QUESTO! HAH!". Accompagnando le sue parole con un deciso gesto del
braccio, la fata tirò verso di sè la frusta che stava estendendo... e la sua
estremità affilata virò di colpo, puntando ad una fessura quasi invisibile tra
le piastre dell'armatura di Eaglemon! Il Digimon artificiale non si rese conto
in tempo del pericolo, e la frusta acuminata, come un fioretto, si intrufolò in
quel piccolo ma significativo punto debole, trapassando la robusta corazza e
affondando nel corpo dell'avversario! Un lampo di luce avvolse il corpo di
Eaglemon, che si fermò di colpo a mezz'aria, proprio a pochi metri dal
bersaglio, e sentì gli occhi spalancarsi e il respiro uscirgli dai polmoni per
il dolore! In un attimo, Rosemon aveva disperso l'energia della Kaiser Phoenix e
vanificato l'attacco!
"No! Eaglemon!" esclamò Mari, ormai tremante di paura. La Digiprescelta
oscura non poteva e non voleva credere ai suoi occhi... il suo imbattibile
Eaglemon era stato fermato! Il suo Digimon, con il quale aveva terrorizzato
DigiWorld... era in difficoltà contro un'avversaria in apparenza
trascurabile!
"Allora, cosa te ne è parso?" chiese canzonatoria Rosemon, mentre Eaglemon
ansimò dolorosamente e afferrò la frusta con una mano artigliata per togliersela
di dosso... ma la liana, che sembrava dotata di vita propria, continuava ad
agitarsi e a restare impiantata nella ferita. "Anche l'armatura più robusta ha
qualche passaggio, dopotutto... altrimenti, non riusciresti a muoverti con
quell'agilità, non ti pare? Le mie fruste sono fatte apposta per sfruttare
questi piccoli punti deboli!"
Eaglemon ringhiò crudelmente, e le sue mani si strinsero spasmodicamente
attorno all'arma che lo aveva trafitto... ma più cercava di liberarsene, più le
spine affilate gli graffiavano i palmi, aumentando il dolore e l'irritazione.
"Ugh... come... hai fatto a... M-maledizione... fermato da un trucchetto
banale come questo, non posso crederci!"
"Ma dovresti, perchè è la verità! E non ho certo finito con te!" esclamò
Rosemon. Con uno scatto improvviso, la Digimon floreale mollò la frusta, che si
srotolò dal suo braccio e si avvolse rapidamente, come un anaconda, attorno al
braccio del sorpreso Eaglemon. Il Digimon dorato, furente, caricò un altro
Mystic Break e sparò il suo laser contro la sua avversaria, ma quest'ultima si
rivelò troppo agile per lui, e schivò il fascio di luce senza problemi. Poi,
fece scorrere sul proprio braccio anche l'altra frusta, e la fece scattare
contro Eaglemon, questa volta mirando ad una giuntura fra torace ed addome!
"Roses Rapier!"
Ancora una volta, il colpo di Rosemon andò a segno, vanificò la protezione di
Eaglemon e affondò nel suo fianco strappandogli un acuto stridio di dolore. Poi,
Rosemon mollò anche quella frusta, che imitò la precedente e si avvinghiò
strettamente attorno al fianco destro del Digimon artificiale. Inutilmente,
quest'ultimo cercò di afferrare le liane affilate con i suoi artigli: queste
resistevano con una tenacia quasi innaturale, e dai punti in cui si erano
piantate scaturivano lampi di luce smeraldina che simboleggiavano l'energia che
stavano assorbendo. Eaglemon urlò di nuovo quando le fruste aumentarono di
dimensioni e si strinsero attorno a lui, e raccolse le zampe attorno al corpo in
un vano tentativo di proteggersi, mentre Rosemon tornava velocemente indietro,
il mantello che ondeggiava nel vento, e si poneva al fianco di Phoenixmon. La
fenice, intanto, si era quasi del tutto ripresa dal colpo di prima, e si era
rialzata in volo con un singolo battito delle sue potenti ali, sempre
accompagnata dallo sguardo incoraggiante di Sora.
"Lieta di rivederti in piedi, Phoenixmon!" esclamò Rosemon. "Allora, come ti
senti? Che dici, diamo una bella lezione a questa biondina ossigenata e a uesto
gallinaccio?"
Phoenixmon aprì le ali e inquadrò Eaglemon, che continuava ad agitarsi senza
risultato per liberarsi delle liane che lo stavano avvolgendo, con i suoi occhi
fiammeggianti. "Che combinazione, Rosemon, stavo per farti la stessa domanda!
Credo che sia ora che Mari e il suo Digimon aprano gli occhi sulla verità e su
quello che stanno facendo!" rispose.
La fata floreale annuì, e il suo corpo agile e scattante venne avvolto da una
gentile luminescenza rosata mentre si preparava a sferrare il suo attacco.
"Esattamente quello che pensavo! Forza, allora!" esclamò, e l'aura di energia
attorno al suo corpo si espanse, mentre attorno a Phoenixmon appariva una luce
simile, ma di colore rosso scarlatto. Le due Digimon si stavano preparando a
sferrare il colpo decisivo contro Eaglemon, che non riusciva ancora a liberarsi
dalle fruste di Rosemon...
"Che stai faendo, Eaglemon? Devi reagire! Devi distruggerle!" esclamò
disperatamente Mari, ormai in preda all'isteria. "Non puoi fallire adesso!
Dovevo... dovevo diventare la donna di fiducia di Neo-sama! Dovevo aiutarlo a
diffondere il suo ideale per tutto il Mondo Digitale! Non posso farmi
sconfiggere adesso!"
"Ma è questo che succederà, mi dispiace dirtelo!" esclamò Sora, mentre lei e
Mimi cominciavano ad indietreggiare, senza mai staccare lo sguardo dalle loro
partner. "Mimi-chan! Adesso è meglio che ci ritiriamo! L'attacco combinato di
Phoenixmon e Rosemon sarà devastante!"
"Non ho motivo di dubitarne, Sora-neechan!" esclamò la Digiprescelta della
Sincerità. "Rosemon! Phoenixmon! Fatevi valere!"
Mentre ormai l'energia del suo attacco quasi premeva contro il suo corpo,
implorando di essere liberata contro Eaglemon, Rosemon volse lo sguardo alla sua
partner e le sorrise di nuovo. "Stai tranquilla, Mimi-chan! Ormai lo abbiamo in
pugno!" Poi si voltò di scatto verso Eaglemon e portò entrambe le mani davanti a
sè, creando nei palmi una grossa, crepitante sfera di energia bianca dai
contorni rosati.
"Adesso, Phoenixmon! Forbidden... Temptation!"
"STARLIGHT EXPLOSION!"
Phoenixmon sbattè violentemente le ali e creò un altro sciame di meteore
infuocate attorno a sè, che fece volare dritte contro il Digimon artificiale di
Mari... e nello stesso tempo, la sfera di energia che Rosemon teneva tra le mani
esplose letteralmente, liberando un raggio di intensa energia color fucsia che
tinse del suo colore una vasta area attorno a sè e sfrecciò contro il bersaglio!
Eaglemon stridette di terrore quando vide l'attacco combinato dirigersi verso di
lui, e incrociò rapidamente le braccia davanti a sè per proteggersi... ma contro
un colpo di quella portata, e indebolito com'era dal precedente attacco di
Rosemon, non aveva nessuna possibilità di resistere, e venne colpito in pieno!
Una raffica di esplosioni assordanti accompagnò ognuna delle meteore infuocate
di Phoenixmon al momento dello schianto, e allo stesso tempo la Forbidden
Temptation della Digimon di Mimi lo raggiunse in pieno petto e mandò in pezzi
l'armatura! Eaglemon gridò un'altra volta prima di essere sommerso dalla luce e
dalle fiamme! Mari urlò a sua volta quando una folata di vento caldo la investì
e le scompigliò i capelli, e anche Mimi e Sora, pur trovandosi a distanza
maggiore, furono costrette a schermarsi con le braccia per non essere scottate,
mentre il frastuono infernale scuoteva il terreno sotto i loro piedi e faceva
cadere alcune delle poche attrazioni ancora rimaste. Ma quella situazione di
caos durò poco più di qualche secondo... e quando tutto finì, e la luce
scarlatta si fu diradata, le tre Digiprescelte poterono vedere l'enorme figura
di Eaglemon, l'armatura ormai inutilizzabile, il corpo fumante, e le ali
terribilmente danneggiate, afflosciarsi in avanti con un lamento che suonava
quasi un sospiro rassegnato... per un pò, sembrò che stesse ancora volando senza
peso, le ali spiegate... ma subito dopo, il Digimon artificiale si abbattè
rumorosamente al suolo, ormai senza più forze! Il suo enorme corpo brillò e
rimpicciolì, e in breve tempo era de-evoluto allo stadio Champion, Weedmon,
sotto gli occhi pieni di orrore della sua partner! Rosemon, visto che ormai era
tutto finito, tirò il fiato e abbassò le braccia.
"Uff... beh, partita finita, Mari... e abbiamo vinto noi!" commentò
semplicemente, prima che Mimi esplodesse in un grido di gioia e abbracciasse
Sora, saltellando per la gioia e festeggiando la vittoria delle loro
Digimon!
"Yahooooo! Hai visto, Sora-neechan? Hai visto? Rosemon e Phoenixmon hanno
vinto! Hanno vinto! Lo sapevo, lo sapevo, lo sapevo! Yuhuuuu!" esclamò la
ragazzina con trasporto. La più pacata Digiprescelta dell'Amore, un pò
sbalordita per l'esternazione di gioia dell'amica, ma altrettanto fiera della
vittoria, rise e si agitò leggermente nell'abbraccio di Mimi.
"Ha... hahahahaaa! Sì, Mimi-chan, l'ho visto... sono state grandi, tutte e
due!"
Mari, appena una decina di metri più in là, continuava a guardare stupefatta,
incredula... quasi offesa... il corpo ansimante di Weedmon, accasciato al suolo
e senza più neanche un briciolo della fierezza di poco prima. Non ci poteva
credere! Non voleva crederci! Aveva avuto il vantaggio fin dall'inizio... ed
ora, invece, si ritrovava sconfitta ed umiliata da quelle due 'domatrici di
terza classe'? Lei, Mari Goutokuji, la donna amata dal grande Neo Saiba? No...
no, non poteva esserlo, ci doveva essere un errore! Un errore!
E di nuovo, come un mantra, le parole che Mimi le aveva detto poco prima che
Lillymon evolvesse le risuonarono nel cervello, prendendo in giro quella che per
lei era una certezza...
"E poi, chi ti ha detto che Neo ti ama quanto dici di fare tu? Lo hai deciso
da sola, ecco la verità... ma in realtà Neo sta usando anche te come una pedina
sacrificabile! E' così ovvio, eppure tu sei accecata dal tuo 'amore' al punto
tale che fingi di non capirlo!"
"Ti illudi, Mari... illudi te stessa e credi di riuscire ad illudere gli
altri, ma non credere che sia poi così difficile capirlo! La verità è che ti
interessa solo di te stessa... non badi ai sentimenti degli altri, ti limiti a
proiettare quello che tu provi su Neo, e a fare tutto quello che lui vuole
sacrificandogli la tua indipendenza..."
Il respiro affannoso di Weedmon, che in quel momento cercava di rialzarsi
nonostante i dolori, la riportò alla realtà... e, seguendo nulla più che uno
strano istinto che le diceva di farlo, Mari corse al fianco del suo semisvenuto
partner, controllandone le condizioni. Quando si rese conto che Weedmon, per
quanto gravemente danneggiato, non era in pericolo, esalò il fiato che non si
era nemmeno resa conto di aver trattenuto e alzò uno sguardo pieno di rabbia...
angoscia... frustrazione... e un sottofondo di paura che Mari stessa
probabilmente non avrebbe mai ammesso di provare... verso le due
Digiprescelte!
"Come avete potuto farmi questo? Eh? Siete contente di aver infranto il mio
sogno?" sibilò con tono di minaccia. "Io... io... dovevo governare DigiWorld al
fianco del mio amato Neo-sama... e invece sono stata sconfitta da voi! E
Neo-sama... non tollera fallimenti! Non mi permetterà più di stare al suo
fianco!"
"Ma insoma, ti rendi conto di cosa stai dicendo?" le chiese a bruciapelo
Sora, volendo dire la sua. "Ancora una volta, tu che dici di amare Neo, in
realtà non pensi ad altri che a te stessa! Insomma, non ti sfiora neanche il
pensiero che colui che si è dato tanto da fare per assecondare i tuoi
capricci... fosse il tuo Digimon? E' stato lui a combattere per te... come noi
non dimentichiamo mai che sono Biyomon e Palmon quelle che combattono per noi!
Non dirmi che di questo non ti importa! Sei egoista fino a questo punto?"
Un'espressione agitata, quasi sconvolta, cancellò la rabbia che si leggeva
chiaramente sul volto di Mari, e la Digiprescelta oscura sbattè lentamente gli
occhi mentre si allontanava di un passo dalla Prescelta dell'Amore. "Che... che
cosa? Ma... ma che stai dicendo? Weedmon si sarebbe..."
"Perchè, pensavi che ti obbedisse soltanto perchè era programmato per farlo?"
proseguì Mimi. "Beh, ti sbagli, e di grosso anche! Lui lo faceva perchè crede in
te, e ti è affezionato! Lui sì che prova affetto verso di te... possibile che tu
non ti renda conto che Neo vuole soltanto usarti? Tu ti illudi che ricambi i
tuoi sentimenti... ma in realtà non ha più considerazione per te di quanta ne
abbia per Hideto-kun e Sigma!"
"E' questo che volevamo dire prima..." si aggiunse Rosemon alla
conversazione. "Mari, non credere che non riusciamo a capire quello che provi
per Neo... ma ti stai spingendo a degli estremi assurdi! Tu... vuoi a tutti i
costi pensare che lui ricambi i tuoi sentimenti, ma se ci rifletti su, capirai
che forse non è proprio come pensi! E questo non lo diciamo perchè ci fa piacere
farti soffrire, ma perchè vediamo che la strada che hai preso non ti porterà da
nessuna parte! E noi non vogliamo che questo succeda..."
Detto questo, la Digimon floreale tese una mano alla ragazza bionda, che la
guardò stupita per qualche istante... poi si tirò indietro, come un animale
spaventato, e tirò fuori il suo Digivice. Il suo sguardo tradiva senza
possibilità di errore la confusione di sentimenti che aveva in testa... da una
parte, non voleva credere che quello che le avevano detto fosse vero, ma
dall'altra la parte razionale di lei continuava ad urlarle che non poteva essere
altrimenti... e, come risultato, Mari non sapeva che pesci pigliare. Alla fine,
premette un pulsante del suo D-3 nero e lo puntò verso lo stordito Weedmon.
"Adesso... adesso basta! Smettetela di tormentarmi, voi! Mi avete sconfitto,
non vi basta ancora? Weedmon, Digitize!" esclamò la bionda. Un raggio
luminoso bianco uscì dallo schermo del Digivice nero e riassorbì il Digimon
vegetale all'interno del congegno elettronico. Poi, senza neanche fermarsi a
rispondere alle due Digiprescelte, la bionda puntò il D-3 verso un punto
imprecisato dietro di sè e lo attivò ancora. "Digiport Open!"
"Aspetta, Mari! Dove vorresti..." esclamò Sora, cercando di fermare la
Digiprescelta oscura prima che se ne andasse, ma era già troppo tardi, e un
cancello dimensionale scintillante si spalancò a mezz'aria. Gettando un ultimo
sguardo furente alle sue avversarie, Mari entrò nel portale e scomparve, non
prima però di aver lanciato un'ultima frecciata a Sora e Mimi.
"Sentirete ancora parlare di me! Ricordatevelo!" esclamò prima di scomparire.
Il Digiport si richiuse non appena Mari lo ebbe varcato, lasciando le
Digiprescelte di Azulongmon e le loro Digimon in mezzo al parco giochi
devastato.
"Accidenti... e io che speravo di poter discutere con lei..." mormorò Sora
con un sospiro rassegnato. "Beh, se non altro le abbiamo impedito di demolire
completamente il parco giochi... e il merito lo dobbiamo proprio a te e a
Palmon, Mimi-chan!"
La Digiprescelta più giovane sorrise in segno di ringraziamento, e volse lo
sguardo a Rosemon, che le stava fluttuando al fianco. "Grazie, Sora-neechan...
il fatto è, che quando ho sentito tutte le sciocchezze che stava dicendo quella
ragazza, non ce l'ho più fatta a trattenermi, e le ho detto quello che pensavo!
E... heheheee... devo anche dire che non sapevo di poter essere così
irruenta!"
"Anche questo fa parte della tua indole, e della qualità che rappresenti,
Mimi-chan!" rispose Rosemon, una mano appoggiata sulla spalla della sua amica.
"E poi... beh, l'importante è che abbia funzionato, e che ora abbiamo un Mega in
più dalla nostra parte!"
Mimi strizò un occhio alla sua Digimon. "Rosemon, che tu sia un Mega o
qualsiasi altra cosa... per me sarai sempre tu la numero uno di tutti i
Digimon!" rispose con un sorriso. Sora annuì, e poi si rivolse a Phoenixmon.
"E... grazie anche a te, Phoenixmon! Il tuo aiuto è stato determinante!"
disse la Digiprescelta dell'Amore rivolta alla sua partner, che fece a sua volta
un lieve sorriso e mosse il becco su e giù in segno di assenso.
"Di niente... non è stata un'impresa facile, ma ce l'abbiamo fatta! Grazie
anche a voi, ragazze!" disse la fenice con la sua voce potente e morbida al
tempo stesso. Poi, con un sospiro, Phoenixmon rimpicciolì e de-evolse alla sua
forma Rookie, subito imitata da Palmon. Le esauste Biyomon e Palmon si
afflosciarono tra le braccia delle loro partner umane, che le accolsero con
affetto.
"Credo che vi siate meritate un bel pò di riposo, ragazze..." commentò Mimi
accarezzando la testolina di Palmon. "Ora vi riportiamo alla base... e speriamo
che anche gli altri se la stiano cavando!"
"Sono convinta di sì, Mimi-chan..." rispose Palmon, alzando lo sguardo
esausto e ricambiando un pò debolmente il sorriso di Mimi. "Finora se la sono
sempre cavata, e vedrai che non basteranno un gruppo di ragazzini esaltati a
fermarli!"
Sora annuì, ma la sua preoccupazione non scemò. "Sì, Palmon ha ragione... ma
stavo pensando anche a Daisuke-kun e agli altri che sono nel Dark Ocean per
salvare Hikari-chan... spero che riescano a cavarsela anche loro..."
----------
Un soffio di vento gelido spazzò desolatamente una grigia spiaggia del Dark
Ocean, sopra il gruppetto di Digiprescelti svenuti che giacevano ai piedi dalla
rupe nera sopra il quale sorgeva, terrificante ed oppressivo, il palazzo di
Dragomon. Distesi sulla spiaggia, attorniati dai pezzi della loro zattera
mandata in frantumi dalla bufera scatenata dal Signore delle Acque, Daisuke,
Miyako, Ken, Iori, Takeru e i loro Digimon sembravano quasi privi di vita,
macabro omaggio al potere di Dragomon e al suo obiettivo di estinguere ogni
speranza. Non un suono proveniva dal loro giaciglio, escluso il sibilo del vento
che portava con sè la sabbia grigiastra e il sentore di morte che permeava quel
mondo senza luce.
Per diversi minuti, nulla si mosse, e i Digiprescelti restarono là
immobili... Poi, lentamente, un gemito dolorante si levò da Daisuke, le cui dita
si strinsero leggermente attorno alla sabbia umida del bagnasciuga, e i cui
occhi si aprirono con esitazione, accolti da niente più che da sagome grigie ed
annebbiate. Il ragazzino strinse i denti per il dolore sordo che gli invadeva le
costole e gli rendeva difficili i movimenti, rendendosi lentamente conto di
essere ancora vivo nonostante la catastrofe nella quale era appena passato. Si
sentiva il corpo insensibile, come se si stesse risvegliando da un'anestesia
totale, le orecchie gli ronzavano, e aveva la gola secca come cartone.
Istintivamente, il secondo leader dei bambini prescelti allungò una mano davanti
a sè e aprì la bocca...
...e se ne pentì all'istante quando un'ondata gli investì la faccia,
ricoprendola dell'immondo liquido che costituiva il Dark Ocean! Un sapore
orribile, simile a quello di una medicina disgustosa, invase la bocca di Daisuke
e lo fece risvegliare all'istante dallo stato di semicoscienza in cui si
trovava, e il ragazzo si rialzò di scatto sulle ginocchia e sputò una boccata di
acqua nera sulla spiaggia davanti a sè, spalancando gli occhi per l'orrore!
"Ugh... Bfff... PUAAAH! Cough... cough..." Daisuke tossì un paio di volte e
ansimò, mentre con le mani cercava di liberarsi la bocca da quella sostanza
rivoltante. "Ah... Gh... Che... che schifo! Q-quest'acqua sa di mercurio
cromo!"
Ancora per qualche istante, il ragazzino rimase seduto sulla sabbia umida,
impegnato a sputare quello che gli era finito in gola mentre la vista gli
tornava normale. Quando il terrificante sapore che gli aveva invaso la bocca si
fu calmato, Daisuke ansimò ancora un paio di volte, e costrinse i muscoli
indolenziti a muoversi, mentre si guardava attorno per capire la situazione. Ben
presto, le sagome senza forma che occupavano il suo campo visivo vennero
sostituite dalle rupi scoscese e dal mare tenebroso, mentre il vento sferzava la
sua faccia e raffreddava le gocce di acqua densa e viscosa che gli era ancora
appiccicata al viso... e, come in un incubo, gli ultimi avvenimenti si
ripresentarono alla sua mente, dal loro ingresso nel Dark Ocean, al loro
spiacevole incontro con Dragomon...
"Un... un momento... Dragomon... oh, no! R-ragazzi, dove siete? Veemon..."
esclamò, ricordandosi in quel momento degli altri Digiprescelti, e si guardò
attorno con la paura di non vedere nessuno. Una favolosa sensazione di
leggerezza gli fece quasi perdere quel pò di forze rimaste quando vide i suoi
compagni e i loro Digimon distesi a terra sulla sabbia grigia e priva di vita
davanti a lui. Erano privi di sensi, ma per fortuna erano tutti ancora vivi...
poi, abbassando lo sguardo, Daisuke vide Veemon disteso a pancia in su sul
bagnasciuga, a qualche metro da lui. Rapidamente, il Digiprescelto si trascinò
sulle ginocchia e sulle mani verso il suo partner, controllando le sue
condizioni.
"Hey, Veemon! Veemon, mi senti? Tutto bene? Veemon!"
Con suo grande sollievo, il draghetto azzurro emise un gemito soffocato...
poi si alzò di scatto e tossì fuori l'acqua nera dai polmoni, aiutato da Daisuke
con qualche pacchetta sulle spalle. Dopo essersi ripreso e aver riempito i
propri polmoni di ossigeno, Veemon alzò gli occhi verso il suo partner,
stringendoli per mettere a fuoco la figura del ragazzo dai capelli scuri.
"Veemon! Stai bene, per fortuna... Riesci ad alzarti?" chiese Daisuke.
"Ugh... Dai... sei... sei tu?" chiese Veemon, rassicurato dal vedere il suo
partner accanto a lui. "Che... che cosa è successo? Dove... dove siamo ora?"
CONTINUA...
Note dell'autore: E così, un altro membro degli Alias-3 è stato sconfitto, e
un altro Digimon dei bambini prescelti ha ottenuto il suo livello Mega! Allora,
vi è piaciuta l'entrata in scena di Rosemon? Ora manca soltanto Koushiro, ma chi
può dire che Tentomon non evolva nel prossimo capitolo, che tratterà lo scontro
suo e di Gomamon contro il Murmuxmon di Sigma? Spero di fare un buon lavoro
anche per il prossimo scontro!
E intanto, ho approfittato del capitolo per inserire qualche piccola sequenza
con Rei e i PetitMamon Pal e Pul... un pò delle loro battutine divertenti, e al
tempo stesso un pochino di approfondimento per Rei... e mi sono poi
'sintonizzato' di nuovo con il Dark Ocean per mantenere i contatti con il gruppo
di Daisuke! Riusciranno a salvare Hikari prima che sia troppo tardi? E Daemon,
nel frattempo, cosa starà facendo? Accidenti, si stanno muovendo un sacco di
cose...
Approfitto per comunicarvi che, per un pò, dedicherò meno attenzione alle mie
fanfic di Tamers, Frontier e Savers per concentrarmi su questa, su Digimon Zero,
e su The Lost Past, che sono quelle che terrei a completare per prime. La
stesura di Tamers Reload e Record of Digital Wars riprenderà a tempo pieno il
prima possibile, ma non escludo di riservare ancora un pò di attenzione, di
quando in quando, a quest'ultima anche in questo periodo! Beh, allora, che altro
dire? Godetevi le avventure di Taichi, Daisuke, Sho e dei loro amici, e
arrivederci al prossimo capitolo! Ora ho una serata da dedicare alla mia storia
di MegaMan Battle Network... il cui prossimo capitolo dovrebbe uscire a
giorni!
Vi saluto con affetto, e mi raccomando... restate sintonizzati!
Justice Gundam
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Capitolo 18 *** Conoscenza ***
Invasion-18
Digimon Adventure 02: Invasion
Una fanfiction di Digimon Adventure scritta da: Justice Gundam
Salve, ragazzi! Bentornati, finalmente, alla mia storia di Digimon!
Mi sembra che sia passata un'eternità, ormai, da quando ho rimesso mano alla
mia opera, e di questo mi devo scusare. Purtroppo, sono in periodo di esami -
che non stanno neanche andando troppo bene, mi secca dirlo... e sono anche
capitato tra le grinfie di un professore che non ha abbastanza rispetto per i
suoi allievi e mi ha trattato come un'idiota quando ha visto che non ero
preparato come credevo! - e non posso scrivere quanto e come vorrei... ma questa
storia andrà avanti, ve lo prometto! Qualsiasi cosa accada, non smetterò mai di
scrivere. E' il mio modo di esprimere quello che sento dentro, un modo per
rilassarmi e sfogarmi dopo una giornata dura come questa. E' la mia più grande
fonte di piacere, e ciò che in certe occasioni mi fa restare sano... assieme
alla vostra vicinanza e al vostro affetto.
Perdonatemi se ho fatto tutto questo discorso mieloso e forse anche un pò
incoerente, ma dopo l'esperienza di oggi, un esame in cui credevo di cavarmela
bene, e in cui invece ho miseramente fallito, non riuscivo più a tenermi tutto
dentro. Quell'essere spregevole che si fa chiamare un professore mi ha preso in
giro, ha ridicolizzato tutti i miei sforzi per passare questo dannato esame... e
adesso il mio più grande desiderio sarebbe farlo soffrire cento volte più di
quanto lui ha fatto soffrire me con i suoi modi supponenti. D'accordo, forse non
ero abbastanza preparato... e allora? Questo gli dà il diritto di trattarmi come
una pezza da piedi e farmi sentire un fallito, come mi sento adesso? Proprio non
capisco...
Okay, mi sono sfogato...
Beh, passiamo ad argomenti più lieti, ovvero... la mia storia! In questo
capitolo vedremo la battaglia di Koushiro e Jyou con il terzo membro degli
Alias-3, ovvero il misterioso ragazo mascherato di nome Sigma. Riusciranno i
nostri eroi a fermare lui e il suo Murmuxmon? E i Prescelti che sono rimasti nel
Dark Ocean riusciranno a cavarsela? Beh, non vi resta che leggerlo per saperlo!
Ovviamente, non prima che io abbia risposto a tutte le recensioni che mi sono
arrivate... grazie ancora, ragazzi, vedere che siete in così tanti e così
affezionati mi tira su di morale in questo momento buio...
Kari89: Grazie mille per la tua recensione! Ero sicuro che Rosemon ti
sarebbe piaciuta! Oh, a proposito, il nome della ragazza degli Alias-3 è Mari, e
si pronuncia come si legge! ^_^
KillKenny: E grazie infinite anche a te! Intanto, Mari si è presa una
piccola ripassata da Sora, Mimi e dalle loro partner, e vedremo se in seguito
anche lei passerà dalla parte dei prescelti di Azulongmon.
Sì, ormai gli Alias-3 stano perdendo il loro status di nemici principali,
messi in secondo piano da Dragomon, e da un Daemon che sempre più
prepotentemente cerca di prendersi il ruolo di villain della storia. Ora manca
da vedere se Sigma e Neo verranno sconfitti come i loro compagni...
Smartgirl: Mamma mia, che recensione lunga! Ma di solito, sono queste
quelle che mi piace leggere di più... mi fa un piacere infinito che pensi che le
mie storie sono scritte bene, mi fa capire che c'è almeno qualcosa che so fare
bene... uff, scusa, sono ancora molto triste per quello che è successo... era un
esame a cui tenevo moltissimo...
Per il momento, Mari è stata sconfitta... e anche lei, si spera, capirà i
suoi errori e si schiererà dala parte dei nostri! Il capitolo 18 è qui, e ora
potrai toglierti la curiosità di sapere se anche l'ultimo di Digiprescelti di
prima generazione farà evolvere il suo compagno a livello Mega! Jun dovrebbe
ritornare in scena nel prossimo capitolo - è vero, l'ho un pò trascurata, di
recente, ma la storia del Dark Ocean e degli scontri con gli Alias-3 mi ha
costretto a darle minore rilevanza, almeno per adesso...
Oh, e grazie anche per quanto riguarda le altre mie storie! Per il momento
sono interrotte, ma ci rimetterò mano non appena avrò un pò più di
tempo...
TopoMouse: Sì, è vero... senza neanche rendermene conto, ho creato una
situazione un pò ironica, visto che nel manga di 'V-Tamers' la partner di Mari è
proprio Rosemon! Spero che in questo capitolo ti piacerà la sfida tra Koushiro e
Sigma... e poi, quello che farà Neo... lo vedremo! ^_^
Grazie a tutti, amici miei... e buona lettura!
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Capitolo 18 - Conoscenza
"Che cosa è successo? Dove siamo ora?" chiese Veemon, guardandosi attorno
freneticamente. Ai suoi occhi, che ancora cercavano di mettere a fuoco il mondo
attorno a lui, risposero forme nebulose prive di colore, che gli ricordarono
brutalmente che si trovava nel luogo più pericoloso sulla faccia di DigiWorld:
il Dark Ocean, il dominio di Dragomon...
"Beh, ecco la tua risposta... nello stesso posto in cui ci trovavamo qualche
ora fa..." rispose il suo partner umano con cupo sarcasmo. "Il padrone di
casanon ha gradito molto che noi ci fossimo autoinvitati... e i risultati li
puoi vedere anche tu..."
Il draghetto, ora alzatosi in piedi, scosse la testa, e la visuale tornò
normale presentandogli quel cupo panorama... e ricordandogli della schiacciante
sconfitta che lui e i suoi compagni avevano subito per mano della mostruosità
che aveva sottratto loro Hikari. Con un sospiro, Veemon abbassò gli occhi verso
le acque nere simili a pece che lambivano disgustosamente la fredda sabbia della
spiaggia dove si trovavano, e un forte senso di colpa per non essere stato
all'altezza della situazione lo prese mentre immagini della lotta gli passavano
rapidamente davanti agli occhi, come dei flashback istantanei. "Ugh... si, è
vero... abbiamo affrontato Dragomon, e lui ci ha battuti tutti senza problemi.
Persino Imperialdramon non è stato in grado di opporre resistenza... Mi
dispiace, Dai, non sono stato all'altezza della situazione..." si scusò.
Daisuke riuscì a sorridere leggermente, anche se in fondo condivideva i
sentimenti del suo partner (del resto, non era riuscito a proteggere i suoi
amici da Dragomon e non era riuscito a salvare la ragazza del suo cuore... che
razza di leader era?), e grattò la testa a Veemon per fargli coraggio. "Non te
la prendere, Veemon... hai visto quanto era forte quell'avanzo di insalata di
mare, no? Senza il Digimental dei Miracoli non c'era niente che potessimo fare
contro di lui..."
Mentre Daisuke parlava, Veemon notò che il suo sguardo si era sollevato un
pò, ed ora puntava verso l'orizzonte ingombrato da nubi tenebrose. Non serviva
avere l'empatia che c'era tra Digiprescelto e partner per capire che Daisuke non
aveva preso molto bene quella sconfitta, e che per lui era una dimostrazione di
inadeguatezza...
Comunque, nessuno dei due compagni era mai stato il tipo da restare abbattuto
troppo a lungo. L'energia e la determinazione fecero ben presto tacere i sensi
di colpa, e Daisuke e Veemon si voltarono verso il resto dei loro amici, ancora
distesi sulla gelida battigia... macchie di vita su quello scenario desolante.
"Ad ogni modo, per adesso abbiamo problemi più urgenti... i nostri amici hanno
bisogno di una mano, credo..." propose Daisuke, avvicinandosi ai più vicini,
cioè Takeru, Patamon, Miyako ed Hawkmon e controllando un'altra volta che non
fossero feriti. Veemon fece la stessa cosa con Ken, Iori e i loro partner, e li
scossero leggermente per farli svegliare.
"Hey, ragazzi... Ragazzi, sveglia! State bene? Avanti, non restatevene lì!"
esclamò il draghetto azzurro, afferrando la manica della camicia di Ken, e con
l'altra mano appoggiata alla nuca di Wormmon. Quando poi voltò lo sguardo verso
Iori ed Armadillomon, tirò un sospiro di sollievo nel vedere che loro due si
stavano risvegliando, e il piccolo mammifero corazzato stava aprendo gli occhi,
una zampina artigliata sollevata per massaggiarsi la testa dolorante.
"Armadillomon!" esclamò Veemon. "Tu e Iori come state?"
Il partner di Iori attese qualche secondo che la vista gli tornasse normale
prima di rispondere. "Ugh... ragazzi, mi serve l'aspirina più grande che sia mai
esistita... ho un mal di testa... oh, Veemon, sei tu... siamo... siamo tutti
ancora vivi?"
"Direi di sì..." rispose il draghetto azzurro, guardandosi attorno. "Non ci
siamo ancora tutti rialzati, ma l'importante è che, in qualche modo, siamo
sopravvissuti..."
Armadillomon seguì lo sguardo di Veemon mentre questo spaziava da Daisuke
agli altri membri del gruppo ancora distesi sulla spiaggia... poi, un lievissimo
gemito proveniente da dietro la sue spalle, e appartenente senza ombra di dubbio
a Iori, lo fece trasalire. Era vero, il suo partner! Nello stordimento e nel
cercare di rendersi conto di cosa fosse successo mentre era svenuto, si era
quasi dimenticato di lui...
"Hey, Iori!" esclamò Armadillomon, voltandosi di scatto verso il più giovane
dei Digiprescelti, che si era alzato sulle ginocchia, sedendosi sui talloni, e
si teneva la testa con una mano nel tentativo di scacciare le vertigini. "Iori,
sei tutto intero?"
"Uuuuh... A-... Armadillomon... sei tu, vero?" rispose il ragazzino, cercando
di ignorare i dolori che un pò dappertutto gli davano fastidio. Dopo qualche
tentativo un pò incerto, riuscì ad alzarsi in piedi sulle gambe tremanti, e dai
suoi pantaloni cadde una grandinata di sabbia grigia. "S-sì... credo... di
essere tutto intero... E gli altri? come stanno? Dove sono finiti?"
"Per fortuna ci siamo tutti..." rispose il mammifero corazzato, indicando poi
Daisuke e gli altri Digiprescelti con un cenno della zampa. "Anche se, dopo
quell'esperienza, non credo saremo al massimo della forma..."
Iori si voltò nella direzione che il suo Digimon stava indicando... e provò
un immenso sollievo quando vide Takeru, Miyako, Ken, Daisuke e i rispettivi
partner. Se non altro, almeno erano tutti ancora vivi, e data la situazione
disastrosa nella quale si trovavano... beh, era già quella una buona
notizia...
Anche se, dovette ammettere il giovane campione di kendo con rammarico, si
era visto chiaramente che non avevano nessuna possibilità di affrontare Dragomon
nel suo stesso mondo... forse era davvero come diceva lui? Forse... avevano
davvero tentato un'impresa al di là delle loro possibilità? Faceva male pensare
che non sarebbero riusciti a salvare Hikari dalle grinfie di quell'orrore... ma,
obiettivamente parlando, che possibilità avevano di portare a termine quella
missione? Se Dragomon era stato in grado di sconfiggere persino Imperialdramon
Fighter Mode...
"Su, su, ragazzi... non è il momento di starsene a poltrire!" disse Daisuke,
rivolto a Takeru e Miyako. Il leader del gruppo si era chinato verso i suoi
compagni e li stava tenendo per le spalle, scuotendoli un pò... e poco dopo, la
ragazzina con gli occhiali emise un grugnito e aprì lentamente gli occhi. La
prima cosa che le apparve davanti fu, abbastanza ovviamente, il volto del suo
amico-rivale.
"Oh, finalmente ti sei svegliata..." commentò lui, mentre la ragazza si
metteva a sedere.
"Hmmm... cavolo, mi fanno male tutte le ossa..." si lamentò Miyako.
"Daisuke-kun, non sei esattamente la migliore vista che una ragazza possa
trovarsi davanti quando si sveglia dopo essere quasi annegata..."
Il ragazzino soffocò una breve risata sarcastica. Se Miyako riusciva a
lanciargli qualcuna delle sue frecciate, voleva dire che stava bene... "Heh. Lo
prenderò come un complimento... ma l'importante è che tu ed Hawkmon stiate
bene..."
"Uuh... beh, in senso abbastanza relativo, visto che abbiamo rischiato di
morire..." commentò Hawkmon, che si stava rialzando in quel momento, le piume
inzaccherate di quello schifoso liquido simile a bitume. "Ma a parte questo...
sì, almeno ce la siamo cavata... anche se mi chiedo come abbiamo fatto..."
Mentre Daisuke andava a vedere di Takeru, Ken e dei loro compagni, Iori e
Armadillomon si rialzarono e, pur ancora barcollanti, raggiunsero lentamente
Miyako ed Hawkmon. Il più giovane dei Digiprescelti si massaggiò la fronte e
rispose ai commenti dell'aquilotto. "Uff... sì, capisco cosa vuoi dire,
Hawkmon... si direbbe quasi che qualcuno... in qualche modo... ci abbia salvato,
per qualche motivo..." disse. Lì vicino, Daisuke aveva appena aiutato Takeru,
Patamon e Gatomon a rialzarsi, e dopo averli aggiornati sulla situazione ed
essersi assicurato che anche loro non avessero problemi, si stava dirigendo
verso Ken, ancora privo di sensi e vegliato da Veemon. Patamon scosse la testa,
muovendo le sue buffe ali, e si rivolse ai suoi compagni.
"Ugh... ragazzi, state tutti bene, vedo..." mormorò il piccolo mammifero.
"Ma... di cosa stavate parlando...?"
Fu Miyako, che si stava pulendo gli occhiali per togliere le goccioline di
acqua nera dalle lenti, a rispondere al prescelto della Speranza. "Oh,
ragazzi... bentornati nel mondo dei vivi anche a voi... Iori-chan e Armadillomon
stavano dicendo che forse non ci siamo salvati per pura fortuna, ma perchè
qualcuno è intervenuto in qualche modo e ci ha salvati tutti... non so chi possa
essere stato nè per quale motivo lo abbia fatto..."
Un colpo di tosse, proveniente dal corpo inerte di Ken, interruppe la
risposta di Miyako, e la Digiprescelta dai capelli rosati si voltò di scatto,
ansiosa, verso il bagnasciuga, dove si trovava il ragazzo per cui aveva una
cotta. Lei, Iori, Takeru e i loro Digimon videro Daisuke e Veemon inginocchiati
al fianco di Wormmon e dell'ex-Imperatore, che cercavano di rialzarsi. Tuttavia,
era chiaro che Ken aveva qualche problema... a giudicare da come barcollava,
anche con le mani appoggiate per terra, e dal suo respiro breve e ansimante, era
palese che dei cinque ragazzi, era quello che se l'era passata peggio in tutto
quel trambusto. Dopo aver piegato la testa in avanti, Ken fece una smorfia, e
sputò fuori una boccata di acqua nera che si spiaccicò disgustosamente sulla
sabbia, facendo quasi venire un colpo ai presenti, che temevano per il benessere
del loro amico.
"Ken!" esclamò Daisuke, provando una stretta al cuore nel vedere uno dei suoi
migliori amici in quelle condizioni. "Come ti senti? Non stai male, vero? E tu,
Wormmon... tutto ok?"
Miyako, anche lei con il cuore in gola per quello che gli era successo,
raggiunse Ken e si chinò al suo fianco, appoggiandogli una mano sulla spalla per
fargli coraggio. "Ken! Ken, rispondi! Tutto bene?"
Debolmente, Ken diede qualche colpo di tosse, poi si pulì la bocca con un
gesto della mano e annuì mentre riprendeva fiato, sotto gli occhi preocupati
degli altri ragazzi e dei Digimon. Con lentezza, sentendosi la testa girare e la
nuca bruciare, il ragazzo riuscì a mettersi a sedere e raccolse Wormmon, che in
quel momento iniziava a svegliarsi... poi, con voce un pò roca, iniziò a
parlare.
"Cough... cough... non proprio benissimo... ma me la caverò..." ansimò, per
poi cercare di rimettersi in piedi. Ma un improvviso capogiro, talmente forte da
offuscargli la vista, lo costrinse a restare seduto.
"Aspetta, Ken! Non muoverti ancora!" lo esortò Takeru. "Non ti sei ancora
ripreso del tutto..."
"Va bene..." rispose il ragazzo dai capelli neri con una mano appoggiata
sulla fronte. Fece altri due respiri, poi si accorse, da come Wormmon cominciava
a muoversi tra le sue braccia, che anche il piccolo bruco si era svegliato e
controllò che stesse bene. "Wormmon... Wormmon, stai bene? Non sei ferito?"
Il bruco verde tossì, poi alzò la testa per trovarsi davanti agli occhi il
volto preoccupato del suo partner. "Ugh... phew... Ken... Ragazzi... siamo...
siamo ancora... vivi? Tutti quanti?" mormorò, e Ken gli rispose con un lieve
sorriso e un cenno affermativo della testa.
"Sì, Wormmon... per fortuna sì... e sono contento di vedere che anche tu stai
bene..." rispose il ragazzo. Poi, l'espressione del suo volto si scurì, e Ken
alzò lo sguardo verso i suoi compagni. "Miyako... ragazzi... ho... ho sentito
quello che vi stavate chiedendo prima... chi potrebbe averci salvato e per quale
motivo... e purtroppo... io temo di sapere chi sia stato..."
Miyako si chinò leggermente verso il ragazzo. "Come? Che... che cosa vuoi
dire con 'temo'? Spiegati meglio, Ken!"
"Non starai mica dicendo che... si tratta di lui..." sibilò Gatomon,
minacciosa e impaurita al tempo stesso. Aveva evitato di pronunciare quel nome
come se questo potesse allontanare l'ipotesi che lei più temeva...
L' ex-Imperatore strinse i denti e si massaggiò la parte posteriore del
collo, il punto da dove la spiacevole sorpresa di poco prima aveva estratto ciò
che non sarebbe mai dovuto venire alla luce... e dopo un attimo di silenzio
carico di tensione, diede una risposta che gelò il sangue a tutti quanti!
"Purtroppo sì, Gatomon... E' stata tutta una trappola, ragazzi... noi, Hikari
e persino Dragomon... eravamo soltanto delle pedine... è stato Daemon ad
organizzare tutto questo!"
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Nel frattempo, sulla costa dell'isola di File, mentre si concludevano le
battaglie con BlackOmnimon ed Eaglemon, altri due Digiprescelti erano alle prese
con il terzo membro degli Alias-3, e i loro Digimon si stavano già apprestando a
digievolvere. Ciò nonostante, il misterioso ragazzo mascherato di nome Sigma non
dava segno di essere minimamente impressionato, e nemmeno quel Digimon
dall'aspetto tenebroso che aleggiava come un fantasma al suo fianco...
"Hmm... sì, ho già visto le vostre Digievoluzioni..." commentò apaticamente
Sigma, mentre il suo Murmuxmon restava là impassibile, illuminato dai raggi di
luce che fuoriuscivano dai Digivice di Koushiro e Jyou. "Se credete che farmele
vedere di nuovo possa intimorirmi, siete in errore."
"L'errore è tuo, meraviglia mascherata!" rispose Gomamon, non resistendo alla
tentazione di lanciare una delle sue frecciatine a Sigma. "Credi davvero che noi
restiamo sempre fermi allo stesso livello? Beh, sto per darti una cocente
smentita!"
"Koushiro! Jyou! Noi siamo pronti, quando volete!" ronzò Tentomon, prima che
la luce avvolgesse lui e Gomamon e iniziasse a modificare i loro dati... I
Digiprescelti dell'Affidabilità e della Conoscenza fecero in tempo ad augurare
loro buona fortuna prima che scomparissero e la loro Digievoluzione
iniziasse...
"Tentomon shinka... KABUTERIMON! Kabuterimon chou shinka...
MEGAKABUTERIMON!"
Come Sigma e Murmuxmon si aspettavano, la piccola coccinella rossa scomparve
e venne rimpiazzata nello spazio di frazioni di secondo dal titanico coleottero,
che aprì le sue quattro braccia artigliate e puntò l'enorme corno che adornava
il suo muso feroce verso di loro. Ma quello che provocò in Sigma una rara
reazione di sorpresa fu vedere Gomamon, avvolto dall'energia del Digivice, che
balzava verso il mare e iniziava una Digievoluzione diversa da quella che lui si
era aspettato... una Digievoluzione a livello Mega!
"Gomamon... warp shinka... PLESIOMON!"
Celato da quella sua maschera priva di espressione, il viso di Sigma si
contrasse, e la sua fronte si corrugò quando, anzichè trasformarsi in Zudomon,
il Digimon foca assunse l'aspetto di un mastodontico dinosauro acquatico dalle
squame del colore della neve, decorate di motivi azzurri simili alle onde del
mare e con due sottili ali bianche ai lati del corpo, proprio alla base del suo
lungo collo. Riuscì a cogliere lo sguardo fiero dei suoi occhi celesti, prima
che Plesiomon piombasse fragorosamente in mare, sollevando una colonna d'acqua
che poi ricadde al suolo lacerata in milioni di goccioline salate. Koushiro,
Jyou, Sigma e i Digimon indietreggiarono di qualche passo e cercarono di
ripararsi alla meno peggio dalla pioggia, mentre Plesiomon tirava fuori la testa
dall'acqua e la scuoteva fieramente, le goccioline fluttuanti che rifrangevano i
raggi del sole in vivaci ombre iridate.
"Plesiomon... capisco che ti piacciano le entrate in scena trionfali, ma la
prossima volta potresti stare attento a non alluvionarci?" chiese Jyou, ora
grondante d'acqua e con i capelli completamente spettinati. Dietro di lui,
Koushiro non era messo molto meglio... e MegaKabuterimon aveva tutta la corazza
inzuppata di acqua salata!
"Hehehee..." sghignazzò Plesiomon con la sua migliore faccia da
innocentino. "Hai ragione, Jyou, scusami tanto... è che è passato così tanto
tempo dall'ultima volta che sono diventato Plesiomon, che volevo mettermi un pò
in mostra!".
Jyou ridacchiò, capendo il punto di vista del suo partner. In fondo, l'unica
volta che aveva avuto modo di mostrare questa Digievoluzione era stato durante
l'attacco al palazzo di Balormon e lo scontro con Ahuizomon, il Natale di due
anni e mezzo prima...
Irritato da quelle che a suoi occhi erano niente più che perdite di tempo,
Murmuxmon si scrollò l'acqua dal mantello e si fece avanti, la mano destra
sollevata davanti al viso e avvolta di spettrali fiamme violacee. "Se avete
finito con le vostre parentesi comiche, potremmo anche iniziare a combattere...
sempre, ovviamente, che voi non decidiate di fare la cosa più intelligente e vi
ritiriate adesso..." sentenziò freddamente. I suoi occhi diabolici stavano già
scandagliando il gigantesco Plesiomon, cercando di capire quanto più possibile
di un avversario che non aveva mai visto prima...
Plesiomon lo fissò quasi ferocemente, gli occhi che già si stringevano come
se il dinosauro acquatico stesse mirando. "Ritirarci adesso? Secondo me, tu
hai bisogno che qualcuno riveda un pò il tuo programma mnemonico... altrimenti
non ci sugeriresti una cosa che sai per certo che non faremo!"
Come per il suo partner, anche la sorpresa di Sigma non era durata a lungo,
visto che quasi subito aveva ripreso il suo contegno inumanamente razionale e
logico.
"E così, avete un'altra Digievoluzione Mega dalla vostra parte." disse, senza
mostrare alcuna emozione. "Questo non lo sapevo, ma poco cambia. I nostri
Digimon sono molto più forti di un normale Mega, e per quanto riguarda le
dimensioni, vi posso dire che non vi saranno utili una volta che avrò
determinato i vostri punti deboli. Murmuxmon, vuoi fargli vedere cosa voglio
dire?"
"Certamente, Sigma! Gehenna Flame!" rispose il demone, mentre il suo
partner si poneva a distanza di sicurezza. Con un rapido gesto del braccio,
Murmuxmon afferrò un lembo del suo mantello e se lo avvolse attorno al corpo...
poi lo aprì altrettanto repentinamente, e scagliò una raffica di ululanti fiamme
violacee contro i due Digimon avversari. MegaKabuterimon, con agilità
inaspettata, eseguì uno slalom tra i proiettili infuocati e li schivò uno dopo
l'altro, mentre il più ingombrante Plesiomon si tuffò e scomparve sotto la
superficie dell'acqua, dove la Gehenna Flame si spense con uno sfrigolio acuto.
Rapidamente, Murmuxmon si scagliò contro MegaKabuterimon tenendo alta la
guardia, ma Plesiomon aveva già previsto questa mossa e aveva puntato la coda
contro di lui... per poi trasformarla in un grosso cannone e dirigere un
violento torrente d'acqua contro Murmuxmon!
"WATER TAIL BLASTER!" esclamò il dinosauro acquatico, e Jyou rimase ad
osservare, con una certa soddisfazione, quando vide la potente scarica di acqua
gelida solcare il cielo con un rombo tremendo e dirigersi ad alta velocità
contro il Digimon artificiale di Sigma. A quanto pareva, il lungo periodo senza
combattere non aveva in alcun modo arrugginito la sua abilità...
Murmuxmon si voltò di scatto verso il dirompente getto d'acqua e sussultò
allarmato... prima di eseguire un rapido scarto ed allontanarsi da dove si
trovava, ad una velocità tale da rendersi invisibile per un istante. Ma anche
così, il Water Tail Blaster riuscì a colpirlo di striscio e a fargli perdere
l'equilibrio, costringendolo ad una rapida discesa verso terra. MegaKabuterimon
non si fece scappare questa occasione e si lanciò contro il demone... che però,
improvvisamente, si moltiplicò e si scisse in quattro figure assolutamente
identiche per poi cambiare direzione a mezz'aria e puntare dritto contro il
gigantesco scarabeo, il cui corno già crepitava di energia...
"Attento, MegaKabuterimon! Murmuxmon è in grado di creare illusioni di sè
stesso... Solo uno di questi è quello vero!" Koushiro, ricordandosi di quello
che Rosa gli aveva raccontato del suo incontro con il loro avversario, avvertì
il suo Digimon, che gli fece un cenno di assenso e si concentrò brevemente, nel
tentativo di distinguere quello falso dagli altri... ma rimase di sasso quando
percepì che tutti e quattro i Murmuxmon emettevano la stessa energia! Più in là
Sigma, che aveva sentito bene quello che Koushiro aveva detto, sghignazzò
sinistramente, pregustandosi la sgradita sorpresa che i suoi avversari avrebbero
ricevuto...
...e che, purtroppo, non tardarono molto a ricevere. Mentre MegaKabuterimon
era ancora sorpreso, e Plesiomon riemergeva per prendere la mira ed attaccare di
nuovo, due dei 'falsi' Murmuxmon fecero un rapido dietro-front verso il
dinosauro acquatico, e gli altri due volarono in direzioni opposte in modo da
cogliere MegaKabuterimon ai fianchi. All'unisono, i quattro 'doppioni' crearono
altre fiamme oscure tra le proprie mani artigliate, e i due Digiprescelti videro
i loro occhi scintillare di una innaturale luminosità gialla prima che
scagliassero, tutti contemporaneamente, il loro attacco principale!
"Gehenna Flame! Quattro volte!" esclamarono in perfetto unisono i
quattro Murmuxmon. Un autentico sciame di palle di fuoco nerastre partì dale
punte delle loro dita e grandinò pesantemente su Plesiomon e MegaKabuterimon,
che non poterono fare nulla per evitarle! Con grande sorpresa di tutti, i
proiettili di tutte le quattro le 'copie' di Murmuxmon andarono a segno, ed
entrambi i Mega ruggirono di dolore e si ritrovarono costretti ad
indietreggiare, Plesiomon affondando leggermente, mentre MegaKabuterimon
perdendo quota. Ma i Murmuxmon non avevano ancora finito, e un attimo dopo
scatenarono un'altra, ancora più feroce, salva di proiettili infuocati contro i
loro avversari! Lingue di fuoco viola-nerastre guizzarono di nuovo verso il
coleottero e il dinosauro, che cercarono di tenerle a bada come meglio
potevano... ma i Murmuxmon erano così agili e veloci che era impossibile
difendersi da tutti!
"Plesiomon! Attento!" esclamò un allarmato Jyou Kido quando il suo Digimon
grugnì di dolore sotto la bruciante raffica di fiammate che i due Murmuxmon gli
stavano scatenando contro. Anche Koushiro era rimasto stupefatto dall'accaduto,
ed osservava con una certa ansia il suo Digimon costretto alla difesa sotto un
torrente di fuoco infernale, pregando tra sè che riuscisse a resistere... Per
fortuna, la dura corazza che rivestiva MegaKabuterimon lo proteggeva bene, ma di
certo non avrebbe retto in eterno...
"E' incredibile, eppure..." commentò il Digiprescelto della Conoscenza. "Quei
Murmuxmon non sono illusioni! Sono tutti reali! Com'è possibile tutto
questo?"
Uno sghignazzo divertito, chiaramente proveniente da Sigma, rispose alla sua
domanda, e il ragazzo dai capelli rossi che deteneva la Crest della Conoscenza
si voltò verso la sua controparte mascherata, che si era appoggiata
distrattamente con la schiena ad una palma vicina.
"Huhuhuu... è tutto molto semplice, in realtà, mio caro Izumi... quella che
tu vedi è una nuova funzione che io ho assegnato al mio Digimon: il potere di
moltiplicarsi fisicamente, senza più doversi limitare a creare illusioni di sè
stesso!" rispose Sigma, non preoccupandosi di nascondere un certo
autocompiacimento. "Vedi, nel tempo che è intercorso tra il nostro primo
incontro e questo, ho passato un pò di tempo a studiare la struttura del
programma di Boogeymon, la forma evolutiva inferiore del mio Digimon, e grazie
alle mie conoscenze in campo di programmazione, l'ho modificato in modo da
conferirgli questa abilità ulteriore!"
Il volto di Koushiro si incrinò in un misto di sorpresa e rabbia nel sentire
la confessione del ragazzo mascherato e, dopo aver gettato un'altra occhiata
alla lotta tra MegaKabuterimon e i due Murmuxmon che lo bersagliavano con le
loro sfere infuocate, il prescelto della Conoscenza rspose a tono al suo rivale.
"In altre parole... tu hai modificato la struttura... anzi, la natura stessa del
tuo Digimon... soltanto per farne un'arma ancora più perfetta di quanto già
fosse?" gli chiese, con percettibile indignazione.
Sigma non sembrò per nulla vergognarsi di ciò di cui lo accusava Koushiro, e
confermò senza alcuna esitazione. "Certamente. Ho fatto qualcosa di male? Quello
che ho fatto dovrebbe farti capire che la conoscenza, sfruttata bene, può
portare a dei risultati strabilianti... è stato grazie alla mia esperienza di
programmatore e a quello che ho imparato su DigiWorld se sono stato in grado di
modificare Murmuxmon in questo modo, e non credo ci sia bisogno di altra prova
che conoscere... significa detenere il potere! Mentre tu... sprechi la tua
intelligenza e il tuo sapere in nome di cosa? Di belle parole come l'amicizia
verso dei meri programmi? Ti facevo più intelligente, Izumi..."
"Credo di avertelo già detto, io non farei mai una cosa così orribile a
Tentomon soltanto per farlo diventare più potente." rispose sicuro Koushiro.
"Quello che stai facendo non è nè più nè meno che pervertire la natura stessa di
un essere vivente, e interferire con l'equilibrio di DigiWorld per i tuoi
fini!"
"E io, nel caso ce ne sia bisogno, ribadisco quello che penso: capire il
mondo che ci circonda non è sufficiente - l'essere umano deve saperlo
controllare, dominare e piegare ai suoi voleri." controbattè Sigma, una risposta
gelidamente razionale che si accompagnava benissimo alla sua maschera priva di
lineamenti. "Altrimenti, a cosa servirebbe l'intelligenza superiore di noi
umani? Il nostro raziocinio deve servire a porci al centro dell'universo e
dettare noi le nostre regole, non vi sembra?"
"No, per niente..." rispose Jyou, facendosi sentire a sua volta. "Questa
sarebbe pura e semplice arroganza. Noi uomini non siamo onnipotenti, nè possiamo
pretendere di esserlo. Ci saranno sempre delle cose su cui non avremo
controllo."
"Chissà perchè, mi aspettavo che avreste risposto una cosa del genere..."
rispose spocchioso Sigma. "Ad ogni modo, visto che vi ostinate a negare che le
cose stanno come la vedo io, credo di dovervi dare una dimostrazione ancora più
diretta. Murmuxmon, elimina quegli inutili Digimon."
Tutte le quattro le copie in cui il Digimon demoniaco si era scisso
ghignarono contemporaneamente, e risposero all'unisono. "Con immenso piacere,
Sigma! Ancora una volta... Gehenna Flame!"
Ancora una volta, uno sciame apparentemente interminabile di fiamme nere
scaturì dalle mani aperte dei Murmuxmon e grandinò su Plesiomon e
MegaKabuterimon... ma questa volta, l'insetto gigante e il suo partner umano
avevano già capito come regolarsi, e Koushiro diede il segnale al suo Digimon,
che rispose con un cenno del suo enorme corno... e prese quota, evitando le
fiammate nere dei suoi avversari un attimo prima che queste lo potessero colpire
e mandandole a schiantarsi contro la fiancata di una scogliera! Prima che i due
Murmuxmon potessero aggiustare il tiro, MegaKabuterimon creò un fulmine
globulare crepitante sulla punta del suo corno, e scatenò una fiumata di
elettricità contro di loro!
"Horn Buster!" esclamò l'insetto gigante. In condizioni normali,
l'attacco di un Digimon Ultimate avrebbe potuto fare ben poco contro uno di
livello Mega... ma in quel particolare frangente, non fu così, e i due Murmuxmon
ringhiarono di dolore e sorpresa quando la scarica elettrica di MegaKabuterimon
li travolse! Spinti giù dalla violenza del colpo, andarono a schiantarsi
violentemente sulla sabbia e rimasero là storditi, davanti agli occhi increduli
di Sigma e degli altri due cloni... e anche Jyou e Plesiomon erano rimasti senza
parole davanti a quella che sembrava un'impresa quasi impossibile...
"Cosa?" esclamò il ragazzo mascherato, in un raro momento di perdita della
sua calma imperturbabile. "Com'è possibile? Un Ultimate che colpisce due Mega?
Che razza di trucco è questo?"
"Nessun trucco, Sigma..." gli rispose Koushiro, prima di lanciare un
avvertimento anche ai suoi compagni. "Jyou-san! Plesiomon! Non fatevi intimorire
dal numero, non sono forti come l'originale! Potete metterli al tappeto senza
sforzo!"
Plesiomon si riscosse immediatamente dal suo stupore e, senza perdere altro
tempo, puntò la coda trasformata in un gigantesco idrante contro i due Murmuxmon
che stava affrontando. "Beh, non so come questo sia possibile... ma non mi
faccio certo scappare questa occasione! WATER TAIL BLASTER!" ringhiò il
dinosauro acquatico... e, con un ruggito quasi mostruoso, un'altra valanga
d'acqua eruppe dalla sua coda-cannone e travolse in pieno i due Murmuxmon
rimanenti, trascinandoli via e facendoli atterrare, grondanti e storditi,
accanto ai due che MegaKabuterimon aveva appena messo a terra. Jyou e Plesiomon
erano stupiti dalla facilità con cui erano riusciti a danneggiare quei due
Mega... almeno, prima che Koushiro esponesse la sua intuizione.
"Nulla si crea e nulla si distrugge. Questa è la regola fondamentale della
fisica." spiegò il ragazzino dai capelli rossi. "Anche se il tuo Digimon ha la
possibilità di scindersi, è comunque composta da una certa quantità di dati, che
non varia nel tempo. Per creare quattro copie di sè stesso, deve per forza
suddividere equamente i suoi dati, cioè i componenti della sua struttura e ciò
che definisce le sue caratteristiche."
"Ma così facendo..." proseguì MegaKabuterimon, terminando la spiegazione del
suo partner. "...anche la sua forza e la sua resistenza vengono divise in
quattro. Perciò, tutti quei colpi che ci hanno sferrato non erano poi molto
dannosi, mentre noi, attaccando le copie del tuo Murmuxmon, attaccavamo un
bersaglio le cui capacità erano molto ridotte rispetto all'originale. E' per
questo che ci è stato così facile spazzarli via. Come puoi vedere... la tua
cupidigia di controllare e modificare la struttura di DigiWorld e del tuo stesso
Digimon ha dato anche effetti collaterali. E' stata una cosa su cui non hai
avuto controllo, nonostante la tua esperienza."
Jyou corrugò un pò la fronte e si sfregò il mento, evidentemente
raccapezzandosi di quanto avevano detto i suoi compagni. "Hmmm... Ma certo, è
logico, una volta che ci si ferma a pensare senza lasciarsi impressionare dalle
apparenze... non poteva aumentare magicamente i dati a sua disposizione, e
quindi, per dividere in quattro il suo Digimon, li ha dovuti distribuire tra i
quattro 'cloni'... ancora una volta, di tutti noi, Koushiro-kun è quello che
meglio di tutti riesce amantenere la calma e a pensare chiaramente in situazioni
di pericolo. Devo ammettere che un pò invidio questa sua abilità. Io, in
situazioni critiche, tendo a farmi prendere ancora dal panico..."
Sigma parve ribollire di rabbia mentre i quattro Murmuxmon si fondevano
nuovamente in uno solo. Un pò stordito per i colpi presi dalle sue copie, il
demone si tirò su lentamente e si spazzò la sabbia dall'armatura e dal mantello,
per poi puntare di nuovo i suoi avversari. Malgrado mantenesse un'espressione
illeggibile, Koushiro, Jyou e i Digimon riuscivano chiaramente a percepire
l'iritazione che lo pervadeva. Lui e il suo partner avevano subito uno smacco in
quella che doveva essere la loro area di competenza, la strategia... e Murmuxmon
aveva tutta l'intenzione di vendicarlo!
MegaKabuterimon e Plesiomon si girarono lentamente per affrontare il Digimon
artificiale, che si concentrò fino a far apparire una poco rassicurante aura
nero-violacea attorno al proprio corpo. Sia i due Digimon che i loro partner
indietreggiarono di un passo, guardinghi, quando il cielo che sovrastava File
Island, fino ad un attimo prima limpido e cristallino, si scurì, e delle strane
nuvole grigie apparvero dal nulla ad oscurare il sole. Le onde del mare,
dapprima tranquille, cominciarono ad alzarsi minacciose...
"E va bene... a quanto pare vi ho sottovalutati..." affermò Sigma, la calma
ritrovata rapidamente come l'aveva persa. "Tuttavia, vi posso assicurare che non
avete visto ancora nulla di quello che il mio Murmuxmon è in grado d fare
adesso... e vi posso assicurare che stavolta non ci sarà strategia in grado di
salvarvi! Forza, Murmuxmon, fai vedere di cosa sei davvero capace!"
Il demone dall'aspetto misterioso spalancò le grandi ali rosse da pipistrello
che teneva ripiegate dietro la schiena... e alcune delle fiammate che lo
circondavano si condensarono e formarono delle inquietanti apparizioni simili a
teschi infuocati che fluttuavano in circolo attorno al suo corpo. Un ululato
spettrale che fece accapponare la pelle ai due Digiprescelti di Azulongmon si
levò dalle loro bocche semiaperte, mentre varie paia di occhi infuocati si
accendevano nelle loro orbite.
"Cosa? E... e adesso cosa sta... succedendo?" mormorò Jyou, stringendo i
denti nel tentativo di dissimulare la paura.
Koushiro indietreggiò di un passo, mentre Sigma continuava a restare fermo al
suo posto dietro di loro, sghignazzando malignamente. "Non lo so, Jyou-san, ma
non mi piace neanche un pò..." rispose il piccolo genio dai capelli rossi.
Plesiomon ruppe gli indugi e puntò nuovamente la sua coda-idrante contro il
demone. "Beh, di certo non ho intenzione di restare qui a scoprirlo! WATER
TAIL BLASTER!" ringhiò il dinosauro acquatico... e ancora una volta sparò
una dirompente fiumata d'acqua contro Murmuxmon, sicuro di penderlo in pieno! Ma
questa volta, i teschi di fiamme grigie che fluttuavano attorno al suo corpo
ammantato si spostarono rapidamente davanti a lui, creando una impenetrabile
barriera sulla quale il poderoso getto si andò a schiantare, dividendosi in due
parti nette con il ruggito di un leone frustrato che non riusciva a raggiungere
la preda! L'impatto fu tale che Murmuxmon, con un breve grugnito, fu costretto
ad indietreggiare di almeno mezzo metro, ma la potente barriera che aveva eretto
attorno a sè impediva al getto d'acqua di colpirlo direttamente, non importa
quanto Plesiomon aumentasse la pressione!
MegaKabuterimon prese di nuovo il volo e si portò sopra il suo avversario,
preparandosi a scagliare un altro Horn Buster... ma proprio in quel momento, la
strana aura di energia oscura che circondava Murmuxmon sembrò espandersi,
rendendo il cielo ancora più nero! L'ululato spettrale che si levava dai teschi
di fiamme che formavano la sua barriera aumentò di intensità, e per un attimo,
l'insetto gigante rimase sbalordito: era una sua impressione, o Murmuxmon stava
diventando più grande? MegaKabuterimon vedeva la sua apertura alare dilatarsi, i
muscoli gonfiarsi sotto le vesti e il pettorale simile al volto di un rapace
mostruoso... la sua ombra allungarsi cupamente sul terreno sabbioso...
"Guardate! Non so come faccia, ma si sta... sta aumentando di dimensioni!"
esclamò all'improvviso Jyou, confermando i timori di MegaKabuterimon: in breve
tempo, Murmuxmon era diventato alto il doppio, e non accennava a volersi
fermare! Temendo che in qualche modo il demone stesse assorbendo il suo attacco
e lo stesse usando per potenziarsi, Plesiomon interruppe il getto... ma non
servì a molto, in quanto Murmuxmon continuò ad espandersi allo stesso ritmo di
prima!
Koushiro sbattè gli occhi davanti a quel terrificante spettacolo. Era un tipo
razionale, certo, ma davanti ad un simile evento... beh, era difficile pensare
che la logica avesse qualcosa a che fare con esso! Con una sgradevole sensazione
di terrore che gli attanagliava lo stomaco, il ragazzo dai capelli rossi vide il
demone continuare a crescere, le sue mani artigliate contrarsi crudelmente... i
suoi vestiti e il suo mantello farsi sempre più ampi, oscurando il sole ancora
più di quanto già non fosse... e sempre, incessante, quell'ululato sepolcrale,
che ora si era fatto intermittente e rapido in quella che voleva essere la
parodia di una risata.
"Osservate e disperate, Digiprescelti di Azulongmon! Avrete l'onore di vedere
ciò che nessuno ha mai visto prima! Necro Interrogation!" esclamò
Murmuxmon, la cui voce si era fatta improvvisamente più possente... cavernosa...
al punto che i presenti, tranne Sigma che sembrava del tutto indifferente a quel
terrificante spettacolo (anzi, Koushiro venne sfiorato dal dubbio che al loro
avversario in qualche modo fosse stata risparmiata quella vista infernale...),
sentirono la terra sabbiosa vibrare sotto i loro piedi, o sentirono l'aria e
l'acqua attorno a loro farsi più dense... come se fossero state gravate di
anidride carbonica o petrolio... I teschi che circondavano Murmuxmon giravano
sempre più velocemente, e le nuvole si scurivano sempre di più... la risata che
pervadeva l'aria era diventata poco più che un'esplosione cacofonica, terribile
a sentirsi... Ormai Murmuxmon aveva raggiunto le dimensioni di MegaKabuterimon,
e non accennava a volersi fermare...
Koushiro, Jyou e i loro compagni non riuscirono più a resistere, e quando
videro lo scenario attorno a loro andare a pezzi come un vetro rotto, lanciarono
un collettivo urlo di paura e si schermarono gli occhi come potevano! I contorni
degli oggetti che li circondavano sfumarono per poi infrangersi, uno spettacolo
surreale che dissolse completamente il paesaggio e li lasciò soli nel bel mezzo
di un vuoto nero senza fine, nel quale restarono sospesi senza peso. Pareva
quasi che l'attacco di Murmuxmon, la cui enorme figura si era dissolta assieme
alla spiaggia e al mare, avesse spazzato via l'intera isola di File, lasciando
al suo posto il nulla più assoluto con i due ragazzi e i loro partner
intrappolati al suo interno. Non c'era più nemmeno Sigma...
...eppure, il raziocinio, che non era venuto meno neanche in quel momento di
terrore, permise ai prescelti di comprendere che quello che stavano vedendo non
era reale... per quanto il freddo e la sensazione di vuoto sembrassero
estremamente veri... quello che stavano vivendo doveva essere un'illusione! Ma
allora... perchè non riuscivano a risvegliarsene?
Era come un incubo... le luci e i colori erano scomparsi, e nelle loro
orecchie, talmente forte da impedire persino la conversazione, continuava a
risuonare la risata di Murmuxmon... dopo qualche secondo, Koushiro e
MegaKabuterimon videro, con loro grande orrore, Jyou e Plesiomon che
scomparivano nell'oscurità, le mani e le pinne disperatamente protese fino
all'ultimo, e le bocche aperte in un grido silenzioso che pareva non finire
mai... I due amici cercarono disperatamente di intervenire, nuotando nel vuoto
per raggiungerli... ma ogni loro tentativo si rivelò inutile, e non riuscì a
farli avanzare nemmeno di un centimetro prima che i loro compagni fossero
inghiottiti senza lasciare traccia nel nero infinito... In un impeto di
disperazione, Koushiro tentò di chiamarli... ma la cacofonica melodia che si
riversava nei suoi timpani era talmente potente ed ossessionante che non riuscì
a sentire la propria stessa voce. Anche MegaKabuterimon fece un ultimo tentativo
di opporsi a quella visione infernale, e caricò un altro Horn Buster per poi
scagliarlo verso il punto in cui ricordava che Murmuxmon si trovava... l'enorme
scarica elettrica, tuttavia, non colpì altro che il nulla senza fine, e non ebbe
alcun effetto sull'allucinazione mortale in cui lui e il suo partner umano erano
intrappolati. Lo scarabeo gigante emise un sospiro, un verso di rabbia e di
frustrazione, prima che le sue braccia chitinose si abbandonassero senza forza
lungo i fianchi... poi, sotto gli occhi di Koushiro, il suo corpo brillò e si
ridusse di dimensioni, fino a che il Digimon insetto non regredì allo stadio
Rookie, gli occhi rivolti desolatamente verso la terra (o meglio, verso dove la
terra avrebbe dovuto trovarsi...) e le antenne afflosciate. Il ragazzino cercò
di raggiungerlo, ma ancora una volta si rese conto di non poter nuotare nel
vuoto... non c'era aria contro cui fare forza...
Finalmente, dopo quella che era sembrata un'eternità, il tremendo rumore di
sottofondo cessò di botto, immergendo l'oscurità in un silenzio sepolcrale...
che per fortuna durò solo pochi istanti prima di essere interrotto dalla voce di
Sigma. Koushiro e Tentomon, i nervi tesi al massimo, videro la faccia del
Digiprescelto mascherato, che ora era cresciuta fino a dimensioni colossali,
apparire davanti a loro, e poterono giurare di aver visto un lampo di presa in
giro nei suoi occhi celati dalle aperture della maschera...
"Allora, Koushiro Izumi, che te ne pare? Stai assistendo alla specialità del
mio Murmuxmon... grazie ai suoi poteri telepatici, egli è in grado di entrare
nella tua mente e causare queste allucinazioni particolarmente vivide,
semplicemente sfruttando i tuoi ricordi e fabbricandoci attorno delle
illusioni!" spiegò Sigma, con un distacco che rendeva la situazione ancora più
agghiacciante. Aveva due Digiprescelti e relativi partner completamente alla
mercè del suo Digimon, e tuttavia non ne sembrava per niente interessato...
sarebbe bastato un suo cenno, e Murmuxmon avrebbe fatto di loro ciò che Sigma
voleva, ma la cosa non sembrava avere effetto sul Digiprescelto mascherato.
Nonostante la paura, Koushiro non era tipo da perdere il sangue freddo tanto
facilmente, o da non riuscire a recuperarlo presto nei rari casi in cui lo
perdeva... e infatti, dopo aver preso un bel respiro, che alle narici sue e di
Tentomon apparve come una boccata di aria pesante, il ragazzo dai capelli rossi
rispose all'enorme volto senza lineamenti. "Con questo... cosa vorresti
dimostrare? Che la 'conoscenza' di cui parli tu è utile anche quando si tratta
di conoscere i pensieri e i ricordi del tuo avversario e manipolarli in modo da
usarli contro di lui? E' questo che volevi dire?" chiese, aspettandosi già la
risposta.
Percepì quasi il sogghigno del volto mascherato allorchè Sigma si accingeva a
dare la sua risposta. "Sai, Izumi, è davvero un peccato... lo dico e lo ripeto,
è un peccato... tu che sei sempre stato il più intelligente del gruppo, che
anche adesso hai dimostrato di comprendere il mio pensiero... tu ti ostini a
pensare che ci sia modo e modo di usare la propria conoscenza. Sì, era proprio
questo che volevo dire... volevo mostrarti un altro tipo di conoscenza, la
conoscenza delle insicurezze e degli intimi conflitti dell'animo umano, una
conoscenza che è anche essa potere, in quanto permette di piegare ogni persona
alla propria volontà! Murmuxmon, perchè non gli dai una dimostrazione pratica di
quello che vogliamo dire?"
"Aspetta, fermo!" ronzò Tentomon. "Che cosa vorresti fare a Koushiro? E cosa
ne hai fatto dei nostri amici?"
La voce ultraterrena di Murmuxmon rispose con quello che poteva suonare come
un cenno affermativo, ignorando del tutto la domanda del Digimon insetto, e
subito dopo il volto di Sigma sbiadì e scomparve da davanti agli occhi di
Koushiro e Tentomon, subito sostituita da una scena che sembrava un'immagine
vista sul maxischermo di un cinema... ma era un'immagine disturbata e dai
contorni non troppo chiari, come un vecchio film. Davanti agli stupefatti
compagni, si stava ripresentando una scena che Koushiro ricordava fin troppo
bene... certo, la visuale era quella che era, ma in quel momento non era certo
quella che contava quanto il senso della visione...
Due persone adulte, che al ragazzo dai capelli rossi erano molto familiari...
sedute davanti ad un televisore acceso, il cui schermo gettava una luminosità
soffusa, addirittura minacciosa, sulla stanza nella quale si trovavano. Entrambi
vestiti da casa, in un salotto immerso nella semioscurità della notte... e non
era necessario avere la sensibilità di Tentomon per rendersi conto che c'era
qualcosa che li tormentava. Anche soltanto guardandoli si poteva percepire la
confusione... l'indecisione e la tristezza che c'era in loro...
Koushiro sentì il cuore stringersi, e senza quasi che lui se ne rendesse
conto i suoi occhi si inumidirono quando la 'ripresa' si spostò sulla figura di
un bambino dai capelli rossi, vestito di un pigiamone a maniche lunghe fin
troppo grande per lui, che timidamente si affacciava ad una porta socchiusa
posta alle spalle della poltrona a cui erano seduti di due adulti... e che,
mentre questi muovevano la bocca, restava là come stupefatto, ammutolito da
quello che aveva appena sentito. Le loro parole non raggiungevano i veri
Koushiro e Tentomon, ma il piccolo genio non aveva bisogno di sentirle per
ricordarle...
Certo, come avrebbe potuto dimenticarsi di quella nottata... la nottata che
forse più di ogni altra, prima del suo arrivo a DigiWorld, aveva segnato la sua
esistenza?
Perchè, a quel punto, era inutile farne ulteriore mistero... quel bambino
affacciato alla porta... era proprio LUI, Koushiro, all'età di cinque-sei anni,
quando aveva sentito per caso una discussione dei suoi genitori... che gli aveva
rivelato che era un figlio adottivo!
Per lui era stato un duro colpo... improvvisamente, aveva sentito un vuoto
dentro di sè... non ce l'aveva con i suoi genitori adottivi, e non aveva mai
avuto nulla da rimproverare loro, visto che gli avevano voluto bene come ad un
vero figlio... però da quel giorno, fino al fatidico viaggio a DigiWorld in cui
aveva conosciuto Tentomon... aveva cercato in qualche modo di colmare quella
dolorosa sensazione... e il modo migliore che aveva trovato era quello di
interessarsi del mondo che lo circondava, quasi nel tentativo di riempire quella
parte del suo cuore che lo faceva sentire smarrito e confuso...
Quasi a confermare i suoi pensieri, ecco che le immagini sullo 'schermo'
virtuale vennero sostituite da spezzoni del suo viaggio sull'isola di File... in
una era seduto davanti ai geroglifici con il suo portatile sulle ginocchia,
intento a prendere nota e ignorando Mimi che, alle sue spalle, cercava di
attirare la sua attenzione...
Poi, eccolo là a fluttuare nella dimensione di Vademon, e poi affermare, dopo
aver recuperato la sua mente, che il suo desiderio di conoscere era una parte di
lui stesso e che non ci avrebbe rinunciato...
Si vide poi, tempo dopo, impegnato al suo PC nel tentativo di aiutare Taichi
e Yamato nella loro lotta contro Diaboromon...
...e ancora, ormai tredicenne, che analizzava i D-3 dei Digiprescelti di
nuova generazione... e poi seduto in camera sua quella sera vicino a Natale,
assieme a Miyako, nel tentativo di mettere i bastoni tra le ruote a Balormon, le
cui invenzioni, i Kooun-Yubiwa, amplificavano l'egoismo umano in maniera
esponenziale per trasferire a lui l'energia necessaria a rendersi praticamente
immortale... in quell'occasione, era stato grazie a lui, Miyako e Tentomon se i
Digiprescelti avevano finalmente trovato il punto debole del folle
conquistatore...
Mentre il carosello di immagini continuava ad apparire davanti a Koushiro,
Sigma parlò di nuovo, con lo stesso distacco che avrebbe avuto se avesse detto
che fuori faceva bel tempo.
"Vedo, vedo... quindi questo è il tuo passato, Koushiro Izumi... tu hai
cercato nei libri, nei computer, nella conoscenza in generale quel qualcosa che
riempisse il vuoto che ti portavi dentro. Hai voluto trovare qualcosa che ti
aiutasse a non pensare alla tua condizione... qualcosa che ti aiutasse a gestire
i sentimenti che si agitavano dentro di te. Cosa posso dire... per essere il
Digiprescelto della Conoscenza, devo dire che questo comportamento mi sembra
alquanto irrazionale. Davvero non hai pensato che il tuo sapere potesse recarti
dei vantaggi più immediati?" sentenziò il ragazzo mascherato, nascosto chissà
dove.
Tentomon scosse la testa, irritato. "Certo che tu non hai mai sentito parlare
di privacy, eh? Chi ti dà il diritto di usare i ricordi di Koushiro contro di
lui? E tu, Koushiro, perchè non gli rispondi?"
"E poi..." proseguì Sigma. "E poi... vedo che sei sempre stato uno diverso
dagli altri ragazzi... brillante, studioso... ma solitario... impacciato nei
rapporti con gli altri. Hai sempre avvertito una certa distanza tra te e gli
altri Digiprescelti, e come darti torto? Degli sciocchi ottusi come loro non
potevano certo capirti... tu eri ad un altro livello rispetto a loro, ed era
ovvio che non ci potesse essere intesa tra te e loro..."
Mentre il Digiprescelto della Conoscenza rimaneva in silenzio, senza
controbattere a ciò che sentiva, lo sguardo ancora fisso verso il fiume dei suoi
ricordi che gli scorreva davanti, Sigma continuò a parlare... e ancora una
volta, fece il tentativo di avvicinare Koushiro al suo punto di vista.
"E' l'ennesima volta che me lo chiedo... siamo poi così diversi, noi due, da
precludere ogni possibilità di intesa?" si chiese, rivolto più che altro a sè
stesso. "Entrambi noi desideriamo sapere... conoscere ciò che ci circonda.
Entrambi teniamo in alta considerazione l'intelligenza. Entrambi ci sentiamo in
qualche modo diversi dal resto dell'umanità e ne prendiamo le distanze. Al che
mi chiedo, Koushiro Izumi... perchè ti ostini a negare che noi siamo spiriti
affini? La conoscenza è tutto per noi... e questo dovrebbe prendere la
precedenza su ogni altra considerazione..."
"La risposta è no, Sigma."
Il ragazzo mascherato si bloccò di colpo quando il ragazzino dai capelli
rossi diede questa secca, lapidaria risposta alla sua retorica. Per un attimo,
fu possibile sentire il componente degli Alias-3 che tratteneva il respiro per
la sorpresa, non aspettandosi una simile reazione da parte del suo
interlocutore. Poi, lentamente, Koushiro alzò la testa... e le immagini che gli
scorrevano davanti si fermarono, sfarfallando come su un vecchio televisore.
"Koushiro..." mormorò Tentomon, speranzoso.
"No, noi non siamo simili. Mi sembrava di averlo già detto prima. Ci
assomigliamo per certi versi, questo lo devo riconoscere, ma tu e io siamo due
persone, due caratteri diversi." spiegò il piccolo genio, la mano aperta davanti
a sè e gli occhi rivolti verso la Crest della Conoscenza, debolmente luccicante,
che gli giaceva nel palmo. Un sorriso dolce e malinconico attraversava il suo
volto, mentre parlava. "Sei tu quello che pone la ricerca del sapere al di sopra
di ogni altra cosa, al punto che non ti importa nulla dei sentimenti degli
altri, di quelli del tuo Digimon e nemmeno dei tuoi stessi. Io... non sono così.
Non potrei mai sacrificare il mio cuore... perchè vorrebbe dire rinunciare alla
conoscenza più importante - le persone a cui voglio bene e che mi vogliono bene.
Mamma e papà, che per quanto non siano i miei genitori biologici... sono
comunque i miei genitori di cuore! E i miei amici, Tentomon, e gli altri
Digiprescelti e Digimon, grazie ai quali ho imparato cose che non si possono
imparare su alcun libro!". Non appena il Digiprescelto ebbe terminato la frase,
la luce della sua Crest si intensificò, e la sua mano tesa venne avvolta da un
alone di luce iridata che avvolse anche Tentomon! Il piccolo insetto alzò le
antenne e guardò il suo partner con orgoglio, mentre l'energia cominciava a
diffondersi nel suo esile corpo...
"Questo sì che è un discorso degno di te, Koushiro!" commentò Tentomon,
ricevendo in risposta un sorriso e un cenno di ringraziamento dal ragazzo. "Sei
davvero maturato molto in tutto questo tempo, e per questo sono fiero di
te!"
Quando Sigma rispose, Koushiro e Tentomon riuscirono a percepire una certa
irritazione nella sua voce. "Mi deludi. Mi deludi davvero... Questo tipo di
conoscenza è fallimentare, Izumi. Essa non risponde a quello che è il compito
fondamentale del sapere - ovvero, permettere di manipolare e modificare il
mondo, conseguire il potere! E' a questo che serve la conoscenza, e a niente
altro!" esclamò, con un tono decisamente più forzato di quello che il prescelto
della Conoscenza e il suo partner erano abituati a sentire da lui.
Ma Koushiro non ebbe dubbi, e proseguì nella sua risposta. "Vedi, Sigma...
quello che dici è soltanto il tuo modo di vedere le cose. Forse quello che hai
detto sul fatto che io abbia cercato la conoscenza per guarire le ferite del mio
cuore è vero... ma solo fino ad un certo punto. Perchè, vedi, in un certo
momento della vita viene il momento in cui ci si chiede come fare uso delle
proprie doti, e io mi sono dato una risposta. Mentre tu vuoi usare la tua
conoscenza per scopi egoistici, per aumentare il tuo potere e piegare il mondo
attorno a te ai tuoi voleri... io invece voglio usarla per aiutare gli altri a
vivere meglio, nè mi illudo che questa mia dote, se vogliamo chiamarla così, sia
in grado da sola di fare la differenza per tutti. Solo unitamente alle qualità
di tutti gli altri essa potrà valere qualcosa. Da sola, non è assolutamente
niente!"
Quel discorso fu la prova decisiva, e la Crest della Conoscenza rispose ad
essa accendendosi della ormai consueta luce abbagliante che accompagnava ogni
nuovo livello evolutivo! Koushiro si schermò gli occhi con la mano libera,
mentre la luminescenza spazzava rapidamente via l'illusione che Murmuxmon aveva
costruito attorno a Koushiro e a Tentomon e squarciava il buio in cui erano
precipitati! Murmuxmon lanciò un ruggito roco, pieno d'ira, e la sabbia del
litorale iniziò a rimaterializzarsi sotto i piedi di Koushiro, mentre Tentomon
si librava in aria, le elitre spalancate, ed iniziava ad aumentare di
dimensioni...
"TENTOMON... WARP SHINKA..."
Il corpo di Tentomon si trasformò in pura energia per diversi secondi, e
continuò a modificarsi in mezzo allo spettacolare gioco di luci e colori. Quando
fu possibile vedere di nuovo, l'illusione di Murmuxmon era stata completamente
dissolta, riportando davanti agli occhi di Koushiro la figura del partner
artificiale di Sigma, il volto spettrale contorto in quella che poteva essere
una smorfia di disappunto e le dimensioni tornate normali... e i confusi Jyou e
Plesiomon, entrambi nella stessa posizione in cui si trovavano all'inizio
dell'attacco di Murmuxmon e completamente illesi. Per quanto riguardava
Tentomon... ora al suo posto si ergeva un Digimon insettoide di dimensioni
semplicemente pazzesche, tutto coperto da uno scintillante esoscheletro dorato
che lo copriva quasi del tutto, lasciando scoperte soltanto alcune piccole
porzioni del suo corpo rossiccio, e che risplendeva alla luce del sole, ora
tornato a splendere sopra le teste dei contendenti. Il suo corpo era muscoloso e
possente, e raggiungeva un'altezza che, ad occhio e croce, Koushiro stimò pari
ad almeno la metà di quella di VenomMyotismon, la forma Mega inferiore di
Myotismon. Aveva quattro braccia relativamente lunghe ed esili, ognuna
terminante con una minacciosa mano a tre dita dotata di artigli ricurvi come
lame di falce, ed ognuna uscente da una sorta di robusto pettorale chitinoso che
proteggeva completamente il busto, fatta eccezione per una sezione rossa
all'altezza dell'addome del mostruoso coleottero. Le gambe erano invece
relativamente corte, e non erano protette come il resto del corpo, ma nonostante
ciò davano comunque un'idea di potenza ed agilità, ed erano rafforzate da un
paio di 'ginocchiere' naturali con le punte rivolte verso l'alto, mentre i piedi
erano a due dita, lunghe ed artigliate come quelle delle mani. Dietro la
schiena, un paio di elitre mastodontiche erano tenute spalancate, e rivelavano
due paia di ali trasparenti solcate da complesse venature. Comunque, era la
testa il particolare più terrificante: era tozza e un pò allungata, con
spaventose mandibole che si spalancavano sia orizzontalmente che verticalmente,
ed era protetta da una sorta di 'casco' naturale dotato di ben quattro corna
tutte rivolte in avanti, una delle quali era posta sulla sommità della testa,
con due più grandi ai lati, e un ultimo, il più grande di tutti, posto sulla
punta del naso e molto simile a quello di MegaKabuterimon... con l'unica
differenza che terminava in una lama affilatissima anzichè nell'estremità
contundente tipica della sua forma Ultimate. La forma Mega di Tentomon alzò le
sue possenti braccia verso il cielo, e tra le dita artigliate scaturirono lampi
elettrici crepitanti... poi, il colossale insetto abbassò di colpo le braccia e
si mise in guardia, esclamando il proprio nome!
"HERCULES-KABUTERIMON!"
"No... no, non può essere vero!" esclamò la voce di Sigma. Koushiro si voltò
di scatto, e vide che anche il ragazzo mascherato era riapparso assieme al resto
dell'isola di File... solo che adesso, Sigma stava tremando visibilmente, e
anche la sua maschera non riusciva a nascondere il terrore che chiaramente era
percepibile in lui davanti a quello sviluppo inaspettato! "Questo... questo non
era previsto! Io... io credevo... che l'illusione di Murmuxmon... vi avrebbe
tolto ogni volontà di combattere... come... come avete fatto a venirne fuori? E'
inconcepibile!"
"K-Koushiro-kun?" si chiese Jyou, scuotendo la testa e poi ammirando
stupefatto la colossale figura di HerculesKabuterimon. "Ma... ma cosa è
successo... per un attimo io e Plesiomon abbiamo visto tutto buio, poi un sacco
di immagini del passato... era un'illusione? E... e questo sarebbe...
Tentomon?"
"Jyou-san! Plesiomon! Tutto bene?" rispose il piccolo genio. "Sì, era
un'illusione... Murmuxmon ha cercato di sconfiggerci entrando nelle nostre menti
e usando i nostri ricordi e pensieri contro di noi... ma io e Tentomon siamo
riusciti a spezzare il suo incantesimo."
"E come potete vedere... reagendo alle provocazioni con cui Sigma e
Murmuxmon tentavano di farci gettare la spugna, Koushiro ha trovato il modo di
farmi evolvere a livello Mega! Sapevo che un giorno o l'altro anche lui ce
l'avrebbe fatta!" proseguì HerculesKabuterimon, la cui voce suonava come una
versione amplificata di quella già potente di MegaKabuterimon. "Che ne
pensate? Direi che adesso lo scontro è molto più alla pari!"
Plesiomon si fece uscire dalle fauci un fischio ammirato. "La tua forma
Mega, eh? Impressionante, dico davvero!"
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: HerculesKabuterimon
Anche chiamato: HeraclesKabuterimon
Tipo: Insetto
Attributo: Anti-Virus
Livello: Mega
Attacchi: Giga Electro Shocker, Giga Scissor Claw
La forma Mega di Tentomon, e uno dei Digimon insetto più potenti che
esistano. Un solo movimento del suo corno è in grado di sgretolare un muro di
roccia e scatenare una tormenta elettrica. E' uno dei primi Digimon di livello
Mega apparsi nel Mondo Digitale dell'Est, e nonostante le enormi dimensioni vola
con estrema agilità grazie alle sue ali e alle sue elitre, dotate di una
struttura particolare.
HerculesKabuterimon si voltò lentamente verso il terrificato Murmuxmon,
inchiodandolo nel posto in cui si trovava con uno sguardo truce che esprimeva la
sua indignazione per quello che lui e il suo partner mascherato avevano fatto a
DigiWorld e a Koushiro. Le sue dita artigliate si contrassero nervosamente, e
anche a quella distanza il demone creato dalla pietra della Dark Area avvertì
una forza spaventosa dietro di essi... quasi senza rendersene conto, stava
facendo qualche passo indietro, e una delle sue mani era chiusa a pugno dietro
di lui e avvolta da una fiammata violacea, suo estremo tentativo di difesa che
appariva ridicolo davanti a due Mega così potenti...
"Murmuxmon, tu e il tuo capo avete commesso delle azioni inqualificabili
in nome del vostro cosiddetto desiderio di conoscenza." tuonò l'immenso
scarabeo dorato, il corno già carico di energia. "Non avete avuto riguardi
nei confronti dei Digimon di questo modo, e siete giunti persino a tentare di
usare i ricordi di Koushiro contro di lui pur di manipolarlo. Siete una coppia
di vigliacchi. Cosa pensate di fare per rimediare a tutto il male che avete
causato?"
Ma Murmuxmon non rispondeva, tremava e basta, la testa che scattava da una
parte e dall'altra nel disperato tentativo di cercare una via di fuga. Davanti a
lui, si ergeva HerculesKabuterimon pronto a colpire, e cercare di superarlo
sarebbe stata la stessa cosa che tentare di buttare giù un muro di granito con
un pugno... mentre alla sua sinistra, un'alta formazione rocciosa che si
innalzava dietro la spiaggia rendeva improbo ogni tentativo di fuga.
HerculesKabuterimon lo avrebbe raggiunto in un attimo... e poi, a destra, c'era
il mare... forse avrebbe potuto scappare da quella parte per poi aggirare
l'insetto colossale, riunirsi al suo partner e tentare poi la fuga con lui, ma
sfuggire agli attacchi di Plesiomon suonava molto più facile a dirsi che a
farsi... Ma doveva trovare una soluzione alla svelta, o HerculesKabuterimon lo
avrebbe raggiunto... e allora sì che sarebbero stati guai per lui!
Ancora per qualche secondo, Murmuxmon restò fermo al suo posto sotto lo
sguardo sdegnato dei due potenti Mega... stava attendendo, sperando che un breve
calo di attenzione da parte di uno dei due gli desse la possibilità di
sgattaiolare via...
Ma alla fine, quando ormai la tensione si fece troppa perchè anche il gelido
Murmuxmon potesse sopportarla, il demone prese lo slancio e, scomparendo dalla
sua postazione, volò verso il mare, schizzando come un razzo al fianco di
Plesiomon e cercando di aggirarlo. Il dinosauro marino voltò di scatto il
lunghissimo collo, cercando di stare dietro ai movimenti del Digimon artificiale
che volava a pelo d'acqua, sollevando alti schizzi da entrambi i lati. Murmuxmon
stava caricando un'altra Gehenna Flame, nella speranza di riuscire a colpire
almeno uno dei due Digimon e distrarli quel tanto che bastava per raggiungere
Sigma... ma i Digiprescelti di Azulongmon avevano altre idee a riguardo.
"Plesiomon, attento! Vuole attaccarti alle spalle!" avvertì Jyou, un
indice puntato verso la figura ormai quasi invisibile, tanta era la velocità,
del partner di Sigma.
Plesiomon tranquillizzò subito il suo ansioso compagno con un sorriso
sornione che evidentemente aveva mutuato dalla sua forma Rookie... "Non ti
preoccupare, Jyou! Sarà anche veloce, ma non ha alcuna possibilità di sfuggirmi
se sono nel mio elemento... SHAKING PULSE!"
Il plesiosauro si concentrò, e venne circondato da una gentile aura di luce
blu che risplendeva dei colori del mare... e un attimo dopo, le acque fino a
quel momento relativamente calme iniziarono a ribollire mosse unicamente dalla
volontà del Mega acquatico! Grandi colonne d'acqua partirono ruggendo verso il
cielo, tagliando la strada a Murmuxmon e costringendolo ad un disperato slalom
che comunque non gli evitò di essere colpito. Riuscì a schivare soltanto i primi
due colpi prima che il terzo, proveniente esattamente da sotto di lui, lo
travolgesse e lo sollevasse in aria con la potenza di un treno espresso!
Murmuxmon ringhiò di rabbia e si agitò disperatamente all'interno del flusso
d'acqua, nel tentativo di sfuggire alla sua devastante pressione, ma la sua
forza era insufficiente, e il geyser liquido gli fece fare un volo pazzesco, ad
una quota tale che già faceva fatica a distinguere le figure dei ragazzi sulla
spiaggia dell'isola! In qualche modo, Murmuxmon riuscì a rimettersi 'in piedi' a
mezz'aria e si preparò a scendere in picchiata sui suoi avversari, nel tentativo
di coglierli di sorpresa... ma si accorse una frazione di secondo dopo, quando
l'enorme sagoma di HerculesKabuterimon gli volò incontro oscurandogli la
visuale, che i suoi avversari avevano previsto la sua mossa!
"Non credo di aver sentito la tua risposta! YAAAAAH!" ringhiò il
colossale insetto. Una delle sue immense mani corazzate di chitina dorata scattò
in avanti, e colpì il demone con un pugno potentissimo che lo spostò di diverse
decine di metri, come se fosse stato un fuscello in balia della tempesta! In un
impeto di rabbia dettato più dall'istinto di sopravvivenza che da altro,
Murmuxmon caricò entrambe le mani e le puntò contro lo scarabeo mostruoso,
scatenandogli contro ancora una volta la potenza della sua Gehenna Flame!
"Eccola, la mia risposta! Gehenna Flame!" esclamò il demone. Uno
sciame di palle di fuoco nere e violacee si diresse verso HerculesKabuterimon
come tante locuste infuriate, tingendo una parte di cielo dei suoi macabri
colori, e lo scarabeo gigante, troppo grande per poter schivare un attacco così
rapido, non potè fare altro che riceverle ed indietreggiare con un grugnito di
dolore. Prima che potesse riorganizzarsi, Murmuxmon si scisse di nuovo in
quattro... e ognuno dei cloni volò in una direzione diversa e attaccò, tentando
di tenere l'avversario sotto pressione da tutti i lati. HerculesKabuterimon alzò
le braccia davanti a sè e parò gli attacchi come poteva, iniziando allo stesso
tempo a caricare il suo corno...
"Ti sei messo in trappola da solo, HerculesKabuterimon! A questa altezza, il
tuo amichetto non ti può aiutare!" ringhiò uno dei cloni di Murmuxmon,
indirizzando contro la forma Mega di Tentomon altre fiammate di colore
innaturale. Tuttavia, il tono frenetico che il demone metteva in quanto stava
dicendo faceva pensare che lo stesse dicendo per convincere sè stesso, piuttosto
che il suo avversario... e infatti, quando HerculesKabuterimon alzò la testa e
sollevò verso il cielo il suo corno elettrificato, capì con orrore che i suoi
attacchi non avevano sortito quasi nessun effetto!
"Davvero mi sarei messo in trappola? E tu dovresti essere l'esperto di
strategia? Questa idea della scissione può funzionare la prima volta, ma ormai
ho già capito qual è il suo punto debole! Se fossi rimasto intero avresti potuto
farmi qualcosa, ma così..." ringhiò il titanico coleottero, riferendosi alla
diminuzione di potenza che gli attacchi di Murmuxmon subivano quando si
scindeva... poi, senza preavviso, abbassò il corno e sparò contro i quattro
cloni di Murmuxmon un fulmine iridato di inusitata potenza, che scaturì dalla
punta del corno che aveva sul naso e spazzò il cielo in un immenso arco di luce
mentre HerculesKabuterimon muoveva la testa!
"GIGA ELECTRO SHOCKER!"
Due dei cloni vennero immediatamente raggiunti e colpiti in pieno, e i loro
corpi vennero inghiottiti da una gigantesca esplosione tra urla di dolore e
ondate luminose quasi psichedeliche prima di essere violentemente scaraventati
verso il terreno! Spaventati da quella potenza, gli altri due Murmuxmon
interruppero l'inutile attacco e tentarono di fuggire... ma non andarono molto
lontano prima che HerculesKabuterimon, con un semplice movimento del collo,
puntasse il suo corno elettrificato contro di loro e li investisse in pieno,
facendo loro fare la stessa fine dei loro compagni!
"AAAAAAARGH!"
Da terra, i tre Digiprescelti e Plesiomon videro, di tutto ciò, niente più
che un gigantesco fulmine globulare rosso e azzurro che fiorì letteralmente nel
cielo limpido e irradiò la spiaggia di una luce abbagliante che li costrinse a
distogliere lo sguardo per non rimanere abbacinati. Sigma gridò, un misto di
rabbia, paura e quasi dolore, come se l'attacco di HerculesKabuterimon avesse
colpito lui piuttosto che Murmuxmon... e, in maniera apprentemente inspiegabile,
la sua maschera piatta si riempì di crepe, come un intonaco sul punto di
crollare! Si afferrò la testa tra le mani e piegò le ginocchia, facendo
sobbalzare per l'allarme Koushiro e Jyou.
"Sigma?" esclamò il Digiprescelto della Conoscenza. "Che... che cosa
sta..."
"M... Murmux... mon..." balbettò Sigma, la cui voce si era fatta
improvvisamente strozzata, come se non riuscisse a respirare. "Lui... il suo
dolore... io lo sento... ugh... non riesco... a sopportarlo... AAAAAAH!
Fatelo... FATELO SMETTERE!"
Jyou, anche lui preoccupato per quanto stava accadendo a Sigma, mosse un
passo verso il Digiprescelto oscuro per verificarne le condizioni e cercare di
calmarlo... ma proprio in quel momento Sigma smise di urlare e staccò le mani
dalle tempie, rivelando la maschera semidistrutta, dalla quale si staccava
qualche pezzetto... e due occhi grigi spalancati dall'incredulità e dal dolore,
quasi sconvolti. Il ragazzo mascherato barcollò pericolosamente... e infine
crollò in ginocchio sulla sabbia, mentre poco distante da lui atterravano una ad
una le quattro copie che Murmuxmon aveva fatto di sè stesso, formando una pila
di corpi che luccicò debolmente per un istante... prima che le riproduzioni si
riunissero tutte in un unico Digimon artificiale e de-evolvessero a Boogeymon,
la forma Champion di Murmuxmon.
"Evvai!" esclamò Plesiomon. "Bravissimo,
HerculesKabuterimon!"
"Murmux... mon... noi... noi abbiamo... perso?" balbettò Sigma, ancora
incredulo di quanto era successo. Stordito, il fanatico di conoscenza degli
Alias-3 si alzò in piedi barcollando e si appoggiò le mani sulle ginocchia per
riprendere fiato... poi, ancora incerto, si diresse verso il suo Digimon,
de-evoluto e privo di sensi. "Come... come abbiamo fatto... a perdere...? Io...
ero convinto di sapere tutto sui miei avversari... ero convinto che, con la mia
conoscenza, avrei potuto ottenere qualsiasi risultato... e invece... nonostante
tutto... sono stato sconfitto? Come... come è stato possibile?"
"Non lo hai capito, Sigma?" gli chiese Koushiro con tutta calma, rivolgendo
per un attimo lo sguardo verso HerculesKabuterimon che scendeva lentamente verso
terra, le elitre spalancate a mò di paracadute. "La conoscenza di cui parli
tu... è solo questo! Logica, freddi numeri che non hanno nessun riguardo per i
sentimenti di coloro che gli stanno attorno. E' una conoscenza sterile, fine a
se stessa."
"Quello che Koushiro vuole dire è che il sapere di cui parli tu non è
finalizzato a qualcosa e non ha cuore... è solo un ammassarsi di nozioni che
sfrutti per manovrare il mondo che ti circonda, e come tale, non può andare
molto lontano! Non ha quella spinta... quel qualcosa in più che invece gli
servirebbe, e che invece Koushiro ha dimostrato di avere! Lui vuole usare il suo
sapere per il bene di tutti, vuole condividerlo con gli altri... invece tu lo
sfrutti per i tuoi scopi egoistici." proseguì HerculesKabuterimon,
atterrando in quel momento sulla sabbia con un tonfo sordo. Per quanto si fosse
premurato di scendere con prudenza, per non scuotere il terreno con la sua massa
imponente, riuscì comunque a sollevare una nuvola di sabbia attorno a sè.
Sigma si irrigidì rabbiosamente, e strinse tra le mani il suo D-3 nero prima
di attivarlo e puntarlo verso il suo Digimon stordito, che iniziava solo in quel
momento a rialzarsi sulle gambe incerte. "Ugh... Non capisco... di cosa diavolo
parliate! La... la conoscenza... non ha nulla a che fare con i sentimenti! A
meno che, ovviamente, non si tratti di conoscere i sentimenti degli altri per
manipolarli ed indurli a fare ciò che si vuole!" ringhiò.
"Ti sbagli, Sigma. In questo modo, essa diventa soltanto un mezzo di
prevaricazione, possibile che non te ne rendi conto?" proseguì Jyou. "Noi esseri
umani... e i Digimon che popolano questo mondo... non siamo creature di pura
logica, e non siamo neanche pedine da sacrificare o giocattoli con cui
divertirci! Non dirmi che non hai percepito la sofferenza del tuo Digimon quando
HerculesKabuterimon lo ha colpito!"
Sigma prese fiato per rispondere... ma si bloccò all'improvviso, rendendosi
conto con estremo sgomento di non avere più alcun argomento logico con cui
controbattere! Quello che Jyou aveva detto era fin troppo vero... non aveva
forse sentito anche lui il dolore e l'angoscia di Murmuxmon? Eppure... eppure
era convinto che fosse un semplice strumento! Un'arma senza emozioni! Un ammasso
di dati come tutti gli altri... forse... forse si stava sbagliando? In un mondo
fatto di dati, la cosa gli sembrava impossibile... ma quanto aveva appena
provato lo smentiva! Ma allora... qual era la verità?
"Sigma-... sama..." sentì ansimante Boogeymon dietro di lui. Il Digimon
simile ad un diavoletto rosso si era rialzato in piedi, usando il suo forcone
come appiglio, e si stava lentamente avvicinando al suo partner. "Non... non
possiamo... perdere altro tempo... dobbiamo tornare alla base e affidare il
resto a Neo-sama e ai nostri compagni! Si ricordi quali sono gli ordini e perchè
siamo qui!" Quelle parole, pronunciate con sempre maggiore urgenza, scossero
Sigma dallo stupore nel quale era caduto, e il ragazzino mascherato si voltò
rapidamente verso di lui, attivando il Digivice per risucchiarlo al suo
interno.
"Sì, Boogeymon... hai perfettamente ragione! Boogeymon, Digitize!"
esclamò. In breve tempo, il demonietto rosso si trasformò di nuovo in dati che
vennero assorbiti dal Digivice nero, che poi Sigma riattivò per creare un
Digiport davanti a sè. Prima che Jyou, Koushiro e i loro Digimon potessero
fermarlo, Sigma varcò il cancello dimensionale e scomparve, non senza prima aver
lanciato un ultimo avvertimento...
"Non finisce così, ricordatevelo! Sentirete ancora parlare di me!" fu la sua
ultima frase prima di scomparire...
Koushiro mosse qualche passo verso di lui, cercando di richiamarlo... ma
prima che il Digiprescelto della Conoscenza potesse anche soltanto aprire bocca,
il Digiport si chiuse dietro Sigma e scomparve, lasciando quella spiaggia
dell'isola di File immersa in un cupo silenzio e nella devastazione provocati
dalla breve battaglia.
"Ugh... Detesto doverlo ammettere, ma avere dei Digivice come quello ci
avrebbe fatto comodo, quando abbiamo affrontato Mephistomon..." commentò
HerculesKabuterimon prima di emettere un breve sospiro e de-evolvere ancora una
volta alla sua forma Rookie. Si afflosciò esausto sulla spiaggia del litorale, e
Koushiro andò rapidamente ad assisterlo.
"Tentomon!" esclamò il ragazzo dai capelli rossi, raccogliendo l'esausto
Digimon coleottero, che alzò stancamente la testa e gli rispose con quello che,
sul suo volto da artropode, poteva essere l'equivalente di un sorriso. Comunque,
ormai, con tutto il tempo che Koushiro aveva passato con Tentomon e che erano
stati amici, il piccolo genio non aveva bisogno di tanti indizi per vedere che
il suo compagno digitale era felice.
"Heh... accidenti, non credevo che fare una Digievoluzione Mega fosse così
stancante! Comunque grazie, Koushiro... sei stato tu l'eroe di oggi!" gli
rispose, la voce ritornata nasale e ronzante.
"Addirittura..." mormorò Koushiro con un certo imbarazzo, permettendosi un
sorriso nel vedere che Tentomon stava bene nonostante tutto. Per un ragazzo
modesto come lui, essere definito l'eroe della situazione era qualcosa che gli
faceva quasi girare la testa... "Non stai esagerando un pò, Tentomon?"
"Per niente! Anzi, che diamine, hai tutto il diritto di alzare un pò la
testa!" rispose la vocetta vivace di Gomamon. Il piccolo Digimon foca, ora
tornato alla sua forma Rookie, aveva raggiunto di nuovo la spiaggia e si era
riunito con Jyou. "Se non fosse stato per HerculesKabuterimon... cavolo, un nome
un pò più corto, no?... ora saremmo ancora là a fare le belle statuine nel
piccolo mondo virtuale di quella specie di uccellaccio!"
Jyou rivolse uno sguardo meravigliato al suo partner. "Belle statuine?"
chiese, un pò confuso.
"Hey, ho detto semplicemente le cose come stavano! Eravamo là impalati senza
fare niente, mentre quello ci propinava la sua interpretazione delle teorie di
Freud!" rispose Gomamon con un'alzata di spalle.
Koushiro e Tentomon fecero una breve risata, divertiti dalla battuta. "Beh...
grazie, ragazzi, ma adesso temo che i nostri problemi non siano finiti..."
dichiarò poi il ragazzo dai capelli rossi. "Gli Alias-3 hanno sferrato questo
attacco solo per distrarci da qualcosa... anche se non sappiamo esattamente
cosa... e quindi, non possiamo ancora permetterci di abbassare la
guardia..."
"Purtroppo è vero..." assentì il suo compagno occhialuto. "Abbiamo vinto una
battaglia... ma temo che la vera guerra debba ancora iniziare... e spero che
Daisuke e gli altri, là nel Dark Ocean, se la stiano cavando in qualche
modo..."
CONTINUA...
Note dell'autore: Avrei desiderato farlo un attimo più lungo, questo
capitolo... ma le circostanze mi costringono a pubblicarlo così com'è adesso.
Vorrà dire che mi rifarò nel successivo...
Comunque, sono abbastanza orgoglioso di come ho fatto andare lo scontro tra
Koushiro e Sigma... ed ora, tutti i Digiprescelti di vecchia generazione hanno
fatto raggiungere le forme Mega ai loro compagni! Non è un evento memorabile?
Spero quindi che, se questo capitolo non eccelle in quantità, almeno la qualità
sia buona. Non so, a me da questa impressione, ma lascio a voi ogni
giudizio!
Nel prossimo capitolo, seguiremo ancora un pò Daisuke e i suoi compagni nel
Dark Ocean, rivedremo brevemente Dragomon... e poi, finalmente, andremo a dare
un'occhiata a quello che stanno facendo i Digiprescelti stranieri (Michael,
Rosa, Derek e Catherine) e Jun, che saranno impegnati in un duro scontro con Neo
e il suo BlackMetalGreymon! Grazie ancora del vostro supporto, che mi è stato
utile in questo periodo non troppo felice... e spero di risentirvi presto!
Al prossimo capitolo di... qualsiasi cosa aggiornerò in seguito!
Justice Gundam
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Capitolo 19 *** Neo contro i Digiprescelti ***
Invasion-19
Digimon Adventure 02: Invasion
Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam
E, per l'ennesima volta, bentornati alla mia fanfiction di Digimon!
Può sembrare incredibile, ma sono ormai più di due anni (con lo scorso mese
di giugno) che sto dietro alla mia mega-saga, e continuo a sfornare un capitolo
dopo l'altro. Scrivere il capitolo precedente mi è stato di grande aiuto per
scordare un pò la settimana sottotono che ho passato... ed ora, dopo essere
tornato dal viaggio che aspettavo da tanto tempo, ho il piacere di presentarvi
il capitolo 19!
Ebbene sì! Come regalo per la mia laurea, i miei genitori mi hanno regalato
un bel viaggio di due settimane in Giappone! Ed è stato un viaggio FANTASTICO!
Tanta di quelle cose da vedere che non mi basterebbero tre capitoli della mia
fanfiction per descriverli!
Per adesso, seguiamo i Digiprescelti stranieri e Jun nella loro lotta contro
il perfido Neo Saiba e il suo BlackMetalGreymon... e diamo un'occhiata anche a
quello che sta accadendo nel Dark Ocean, con Daemon e i suoi scagnozzi...
Oh, già, le recensioni! Preso dall'entusiasmo, me ne stavo completamente
dimenticando...
KillKenny: Grazie ancora! Beh, che tu ci creda o no... in effetti è stato
Sigma (nel manga originale di V-Tamers) il precursore dell'effetto feedback dei
Tamers! Infatti, in quella storia, ogni volta che il suo Digimon (che, nel
fumetto, era Piedmon...) subiva dei danni, la sua maschera si incrinava... Per
quanto riguarda le illusioni di Murmuxmon... beh, sinceramente non mi sembra che
fosse in grado di fare una cosa del genere anche nel film di Digimon Frontier
(la produzione ufficiale in cui questo tipo di Digimon è apparso per la prima
volta), ma ho pensato che, per sviluppare meglio il confronto tra Koushiro e
Sigma, e permettere al Digiprescelto della Conoscenza di tirare fuori il meglio
di sè, questo sarebbe stato un buon modo... dopotutto, questa è una fanfiction,
e anche se non rispetto i fatti canonici al 100%, non credo me ne si possa fare
una colpa, no? ^_^
Kari 89: Lieto che ti sia piaciuta l'entrata in scena dell'ultima forma
Mega della vecchia generazione! E così, anche Sigma cessa di essere una
minaccia... Jun e gli altri, li potrai vedere in azione in questo capitolo,
pronti a dare una sonora lezione a Neo! Oh, e grazie degli auguri per gli
esami!
SmartGirl: Mi fa piacere che tu pensi che abbia fatto un buon lavoro con
Koushiro. Sì, hai ragione, non è un personaggio molto considerato... però, se ci
si pensa un pò su, è estremamente interessante! Era mia intenzione renderlo al
meglio in quest'ultimo capitolo, e sono, modestia a parte, abbastanza contento
del lavoro svolto! Bene, in questo capitolo ci sarano un pò di 'simpatiche'
scenette dal Dark Ocean... e anche tu potrai toglierti lo sfizio di vedere Jun e
i Digiprescelti stranieri in azione!
Oh, a proposito... grazie anche delle buone parole! Non sai che piacere mi
abbia fatto sentirle! Hai ragione, come dice Takeru... mai perdere la speranza!
L'ottimismo è il profumo della vita, giusto? ^_^
TopoMouse: Hmmm... quindi il duello con Sigma non è stato proprio
all'altezza delle tue aspettative? Prometto che i prossimi combattimenti (magari
non questo con BlackMetalGreymon, ma sicuramente più avanti...) saranno più
entusiasmanti! Grazie ancora della tua recensione!
E allora, gente... buona lettura!
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Capitolo 19 - Neo contro i Digiprescelti
"E finalmente, miei fedeli seguaci... il Dark Seed di Ken Ichijouji è
caduto nelle nostre mani!"
Questo annuncio, fatto da Daemon in persona ai suoi quattro diretti
servitori, scatenò un coro di esclamazioni di vittoria. SkullSatamon alzò in
aria il suo scettro elettrificato e aprì le mandibole ossute per lanciare un
cupo ululato. MarineDevimon gettò indietro la testa e dalle sue fauci piene di
denti affilati si levò un verso di giubilo. LadyDevimon incrociò le braccia sul
petto prima di scoppiare in una risata chioccia... mentre NeoDevimon rimaneva
silenzioso come il solito, ma le dita artigliate delle sue mani si mossero per
esprimere la sua soddisfazione... Davanti al sinistro quartetto festante, si
trovava il Signore dei Demoni associato all'Ira in persona, la mano destra tesa
verso di loro a mostrare il frutto della riuscita del loro piano: un piccolo
oggetto sferico, circa delle dimensioni di un chicco da caffè, che emanava una
strana luce purpurea, chiaramente visibile anche in quell'antro cupo. Era
difficile credere, a giudicare dalle dimensioni e dall'aspetto, che quello fosse
il prezioso artefatto maligno che Daemon e i suoi seguaci stavano cercando da
chissà quanto tempo... eppure, una volta che si fosse sentita l'aura di gelo e
malvagità che il Dark Seed irradiava, la sorpresa non sarebbe poi stata così
grande...
Sì, ormai uno degli oggetti più temuti della storia di DigiWorld... una
creazione maligna che aveva provocato disastri di proporzioni apocalittiche,
ormai perduti nei più oscuri meandri del tempo e dello spazio... era là, nella
mano artigliata di Daemon, e pronto per essere usato per chissà quali
terrificanti progetti! Terrificanti lampi di luce violetta crepitavano attorno
ad esso, e l'energia maligna in esso racchiusa sembrava quasi implorare il suo
nuovo padrone di essere liberata...
"Dragomon... i bambini prescelti... si sono rivelati le pedine perfette
per il nostro progetto, e alla fine tutto si è svolto secondo le nostre
previsioni. Finalmente, abbiamo a nostra disposizione quello che per secoli
abbiamo atteso!" esclamò Daemon. "Da adesso in poi, miei fedeli seguaci,
il nome di Daemon sarà conosciuto e temuto in tutti i mondi e le dimensioni! Il
potere di cui che tutti temono è nelle mie mani, ora e per sempre!"
"Non abbiamo parole per esprimere la nostra gioia, supremo Daemon!" esclamò
LadyDevimon. "Sarà una gioia per noi vederla dominare su tutto ciò che esiste! E
cominceremo proprio dal mondo di quei ragazzini che ci hanno messo i bastoni tra
le ruote così tante volte!"
"Già... E la cosa migliore è non abbiamo più neanche bisogno di
quell'impiastro di Neo e dei suoi leccapiedi!" continuò MarineDevimon. "Il Dark
Seed da solo sarà più che sufficiente a prenderci la nostra vendetta sui
Digiprescelti... sia quelli di adesso che quei ragazzini dell'altra volta!
Ancora non ho dimenticato il modo in cui ci hanno umiliato!"
SkullSatamon emise una breve, gracchiante risata di disprezzo quando il suo
viscido collega gli ricordò gli eventi di molto tempo prima. Anche per lui, era
stato uno smacco difficile da cancellare, per quanto all'epoca lui e i suoi
compagni non possedessero ancora la forza incredibile che li aveva resi il
terrore di quasi tutto il Dark Ocean. "Heh. Già, anch'io me li ricordo come se
fosse ieri... Sho Kusanagi, i suoi quattro compari e quei cinque animaletti
addomesticati che gli scodinzolavano dietro... e soprattutto, non mi sono
dimenticato di quel maledetto AlforceVeedramon! Ho atteso da fin troppo tempo il
momento di mettere loro le mani addosso!"
"E non dovrai più attendere oltre, SkullSatamon!" tuonò Daemon.
"Quando avrò assimilato in me il Dark Seed, superare i varchi dimensionali
diventerà per me facile come un respiro! Condurremo il nostro esercito contro il
Mondo Reale e il Mondo Digitale dell'Est, e spazzeremo via ogni resistenza, poi
passeremo agli altri Mondi Digitali e ai Mondi Reali ad essi associati... finchè
l'intero creato non sarà sotto il mio totale dominio! Devo soltanto
concentrarmi... e incorporare i dati del Dark Seed nella mia struttura! Ora
allontanatevi tutti! Questo procedimento richiederà molta concentrazione, e non
desidero essere disturbato!"
"Certamente, mio signore... allontanatevi, e lasciate che il supremo Daemon
faccia ciò che deve!" fu la risposta di NeoDevimon. Il demone mascherato mosse
un braccio per fare cenno agli altri tre di indietreggiare, e il quartetto di
servitori diabolici eseguì prontamente l'ordine del loro signore. Quest'ultimo
annuì soddisfatto... poi avvicinò a sè il braccio con il quale reggeva il seme
maligno, guardandolo con un paio di occhi luccicanti e privi di pupille nei
quali danzava una scintilla di folle trionfo...
Sì... finalmente il Dark Seed era suo! Era una notizia così fantastica e
aveva aspettato questo giorno per così tanto tempo... che quasi non riusciva a
credere che si fosse avverato! Sembrava quasi che volesse esaminare con
attenzione il Dark Seed per l'ennesima volta, giusto per assicurarsi che quello
non fosse semplicemente un bel sogno...
E invece no! Era una realtà... una stupenda realtà!
Con una risata gutturale, Daemon contrasse la mano... e sulle punte dei suoi
artigli cominciarono a danzare delle scintille di fuoco nerastro che lambivano
la superficie del seme del male, la cui luminosità oscura si affievolì in
maniera a malapena percettibile. Immediatamente, dalla piccola superficie
sferica si dipartirono dei fulmini di gelida energia negativa, che penetrarono
nella mano di Daemon come acqua in una spugna. Compiaciuto, il Demone dell'Ira
si concentrò ulteriormente, impaziente di assorbire ancora più potere... mentre
i suoi quattro scagnozzi osservavano da distanza di sicurezza, e l'aria
risuonava dei loro sinistri sghignazzi...
"Finalmente..." sibilò infine NeoDevimon. "Finalmente stiamo per assistere
alla nascita del più grande conquistatore di tutti i tempi..."
Ma aveva parlato troppo presto. All'improvviso, con quello che poteva suonare
come un grugnito di dolore, Daemon mollò la presa sul Dark Seed e indietreggiò
di un passo scuotendo la mano, e lasciando il seme del male sospeso a mezz'aria
nello stesso luogo in cui si trovava! Colti di sorpresa, NeoDevimon e gli altri
sobbalzarono, e il Digimon ammantato mosse nervosamente le dita della mano
indolenzita, squadrando minaccioso il Dark Seed...
"Mio... mio signore!" esclamò uno sbigottito SkullSatamon. "Che... che cosa
succede? C'è qualcosa... che non va?"
"Sembra quasi che il Dark Seed stesso lo abbia respinto..." fece eco
LadyDevimon, che si era messa a girare sospettosamente attorno al seme oscuro,
guardandolo da tutti i lati ma tenendo sempre una distanza di sicurezza. "Sommo
Daemon, cosa è successo? Come mai non ha assorbito il Dark Seed?"
Quando Daemon parlò, non si sentiva nella sua voce gutturale nemmeno una
traccia della rabbia sorpresa con cui si era ritirato un istante fa. Era di
nuovo calmo e padrone di sè, e i suoi uomini non si sentirono di escludere che,
in effetti, il loro signore si fosse aspettato quella strana reazione da parte
del suo 'bottino di guerra'.
"Una cosa che avevo previsto... ma non credevo si sarebbe verificata così
presto." rispose. "Il Dark Seed sta rifiutando di farsi usare."
Gli occhi scarlatti e diabolici di MarineDevimon si spalancarono per la
sorpresa, e i disgustosi tentacoli sparsi sul suo dorso iniziarono ad agitarsi
spasmodicamente, per esprimere la sua confusione. "Cosa? Mio signore... supremo
Daemon... come sarebbe a dire che sta rifiutando di lasciarsi usare? Un... un
oggetto senza mente che si ribella al suo possessore? Com'è possibile?"
"Ti devo forse ricordare a chi apparteneva il Dark Seed, MarineDevimon? E
non mi riferisco certo ad Ichijouji..." rispose bruscamente Daemon.
"Credi davvero che un oggetto del genere possa essere usato da
chiunque?"
"Hm? Non si riferiva a... ehm... è... è vero, Daemon-sama... mi perdoni, me
n'ero dimenticato..." Il calamaro demoniaco deglutì nervosamente, intimorito
dalla semplice implicazione che il suo signore aveva fatto. "Quindi... dal
momento che apparteneva a LUI... ha conservato abbastanza del SUO potere da non
essere utilizzabile neanche da lei, allo stato attuale delle cose..."
"Esatto." confermò Daemon, non celando un sospetto di disappunto.
"Al momento, non sono ancora abbastanza potente da assorbire completamente il
Dark Seed... e anche se potessi farlo, non sarei ancora in grado di usare il suo
potere al cento per cento... speravo che così fosse, ma evidentemente anche
tutto questo tempo passato nel Dark Ocean non ha aumentato la mia forza fino a
questo punto..."
NeoDevimon grugnì per la frustrazione. "Maledizione, quindi neanche con i
suoi nuovi poteri... e adesso, Daemon-sama, come ci comportiamo? Senza il potere
del Dark Seed, non possiamo portare a termine il nostro piano, non è così?"
"Proprio adesso che ci eravamo così vicini..." brontolò MarineDevimon. Anche
SkullSatamon e LadyDevimon cominciarono a rumoreggiare, frustrati... prima che
Daemon si schiarisse la gola e imponesse l'ordine con un gesto imperioso della
mano.
"Un momento! Ordine, miei servitori! Innanzitutto, non ho detto che
l'operazione è stata un fallimento totale! Osservate con attenzione!"
tuonò... e quando i suoi scagnozzi si voltarono verso di lui, zittendosi di
botto, Daemon agitò la mano davanti a sè e strinse gli occhi,
concentrandosi...
Per qualche secondo, non accadde nulla... Poi, con un cupo rumore vibrante,
l'aria davanti a Daemon sembrò agitarsi, e degli strani cerchi concentrici
apparvero dal nulla a pochi metri da lui, come le piccole onde provocate da un
sasso che cade in uno specchio d'acqua, distorcendo i contorni degli oggetti
attorno a loro... poi, i cerchi nell'aria iniziarono a risplendere di una strana
luce purpurea che si addensò sempre di più, fino a formare una sorta di
corridoio di luce sospeso nell'aria, che sembrava estendersi all'infinito e
perdersi nel nulla! Gli scagnozzi di Daemon ammutolirono del tutto... quello che
Daemon stava creando... era un Digiport!
"M... mio signore..." gracchiò SkullSatamon. "Questo... è un cancello
dimensionale... questo significa che..."
"Sì, SkullSatamon, significa proprio questo! Adesso... ho il potere di
aprire tutti i Digiport che vogliamo!" confermò il Digimon incappucciato.
"Ho assorbito una porzione sufficiente dell'energia del Dark Seed da poter
aprire dei passaggi dimensionali in qualsiasi momento... e quindi, il nostro
piano di invasione del Mondo Reale non è stato modificato! Anche senza tutti i
suoi poteri, possediamo comunque un esercito abbastanza numeroso da mettere a
ferro e fuoco la Terra e vendicarci dei Digiprescelti! E poi, il fatto che io
sperassi di ottenere subito tutto il potere del Dark Seed non significa certo
che non avessi previsto uno scenario a noi meno favorevole!"
"Raggiungere il Mondo Reale... e vendicarci finalmente dei Digiprescelti! E'
una cosa talmente grandiosa che non sto più nella pelle... ovviamente in senso
relativo!" rispose SkullSatamon, facendo una smorfia quando, alla vista del
proprio corpo fatto di sole ossa e metallo, si rese conto di aver detto
involontariamente una battutaccia. "Ma... esattamente, cosa prevede questo suo
piano di emergenza, mio signore? E' qui che entrano in gioco quell'impudente
ragazzino umano e il Digimon che noi abbiamo creato, Arkadimon?"
Daemon strinse a pugno la mano che aveva aperto poco prima, e il Digiport che
aveva spalancato si spense come una candela nel vento, immergendo di nuovo la
sala nell'oscurità. "Corretto, SkullSatamon. Il mio piano di emergenza, nel
caso non fossi riuscito a controllare subito il Dark Seed, prevedeva proprio
questo... quello sciocco ragazzino umano, accecato com'è dalla rabbia, era il
soggetto ideale, questo lo avevo capito fin dall'inizio... ed ora più che mai
sarà un'utile pedina per i nostri piani... almeno finchè, ovvio, non avrò preso
il controllo completo del Dark Seed!"
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Da un'altra parte del Dark Ocean, del tutto inconsapevole di quanto stava
accadendo nella tana di Daemon, una prigioniera del mondo senza luce stava
continuando la sua battaglia personale contro le forze dell'apatia che tentavano
di sopraffare la sua anima. Racchiusa nella sua bara di cristallo nella sala più
interna del palazzo di Dragomon, la Digiprescelta della Luce Hikari Yagami si
agitava debolmente, come una persona in preda ad un incubo, e i gemiti di paura
che emetteva erano soffocati dalle spesse pareti trasparenti che la tenevano
prigioniera. La ragazzina stava lottando con tutta la sua forza di volontà, e
fino a quel momento era riuscita ammirevolmente a tenere lontano il momento
fatale... ma il suo aguzzino, l'orribile mostruosità che la osservava dalla sua
posizione di vantaggio, sapeva fin troppo bene che non sarebbe potuta durare
all'infinito. Per quanto potente, anche la Digiprescelta della Luce era un
essere umano... e presto o tardi, la sua resistenza avrebbe avuto fine, e la sua
mente si sarebbe piegata al volere dell'oscuro sire del Dark Ocean!
Dragomon ghignò con aria di superiorità quando vide il bel viso di Hikari
contorcersi per la paura, e le sue candide mani stringersi a pugno ai suoi
fianchi. Non ricordava di aver mai assistito ad uno spettacolo così divertente,
in tutte le ere in cui era vissuto... vedere qualcuno lottare contro il potere
del Dark Ocean gli faceva provare una gioia immensa, soprattutto in quanto
sapeva che per la sua prigioniera era una battaglia persa in partenza. Nulla,
alla sua mente contorta, era più piacevole che vedere una persona impegnarsi al
massimo per sfuggirgli... fare tutti gli sforzi possibili per tenersi ancorato
alla propria speranza... e infine, davanti all'ineluttabilità del suo destino,
arrendersi e permettere al potere oscuro di contaminare la sua mente. La morte
della speranza... questo era quello che dava più piacere al mostro marino...
questo era ciò che, più di ogni altra cosa, confermava il suo potere... il
potere a cui presto l'intero universo sarebbe stato soggetto...
Il signore del Dark Ocean picchiettò un paio di volte con il suo tridente sul
ruvido pavimento di corallo, e i suoi occhi fiammeggianti squadrarono bramosi la
Digiprescelta della Luce mentre questa si agitava nel suo sonno tormentato. Il
suo orribile volto si contorse in un ghigno, mentre inviava un messaggio
telepatico alla vittima che più di ogni altra lui attendeva.
"Allora, Hikari Yagami... figlia della Luce... vorresti davvero
continuare a resistere pur sapendo che è inutile? Te l'ho detto, tu appartieni a
me... sei sempre appartenuta a me, fin da prima che questa storia iniziasse! Tu
sei lo strumento con cui realizzerò il mio destino di dominatore di tutti i
mondi... perchè continuare ad opporti a questo? Dovresti avere capito che,
qualunque cosa tentiate tu o i tuoi amici, è del tutto inutile! I tuoi ridicoli
compagni hanno già provato ad invadere il mio reame e portarmi via ciò che è
mio... e io li ho seppelliti, come ho fatto con chiunque abbia osato sfidare il
mio potere!"
Terminato questo pensiero, Dragomon emise una risata gutturale e al tempo
stesso strascicata, contaminata dal sale e dalle alghe che infestavano la sua
gola. Sicuramente, la notizia della morte degli altri Digiprescelti avrebbe
distrutto una volta per tutte le speranze della Digiprescelta della Luce... o
almeno, questo era quello di cui Dragomon era convinto. Il signore del Dark
Ocean non si aspettava che la sua prigioniera rispondesse, e quando una vocina
femminile riecheggiò nella sua mente, il demone acquatico non riuscì a
nascondere un pò di sorpresa... una sensazione che ormai, per lui, era
sconosciuta da chissà quanto tempo...
"Quello che dici, Dragomon... è falso... Tu... credi davvero che alla fine
avrai quello che vuoi? Sei un illuso... un povero illuso... lo sei sempre
stato..."
L'ooripilante demone acquatico indietreggiò di un passo, e i suoi occhi
disumani si strinsero inquadrando la Digiprescelta della Luce che giaceva
indifesa all'interno della sua bara di cristallo. Per un attimo, gli sembrò che
fosse stata Hikari ad inviargli quel messaggio telepatico... ma poi,
riflettendoci meglio, si rese conto che così non poteva essere. Quella voce che
aveva sentito nella sua testa aveva qualcosa di diverso... aveva un che di
dolce, e al tempo stesso autoritario e sicuro di sè, che lasciavano Dragomon
spiazzato. Era una voce che la mostruosa creatura aveva già sentito prima...
molto prima che i primi Digiprescelti arrivassero su DigiWorld... ma
probabilmente era passato così tanto tempo che, pur con la sua memoria
formidabile, non ricordava di chi potesse trattarsi...
"E tu... tu chi saresti?" tuonò telepaticamente. "Come
osi interferire con questo rituale? Questo è il Dark Ocean, la mia dimora... e
qui la mia volontà è legge! Chi sei tu, e con quale ardimento osi
minacciarmi?"
La misteriosa creatura femminile sembrò quasi divertita dalla risposta brusca
di Dragomon, e gli rispose con una flemma quasi innaturale. "Sembra che la
tua memoria sia un pò peggiorata in questi ultimi tempi... davvero non ricordi,
Dragomon? Eppure hai sempre tenuto d'occhio la Digiprescelta della Luce... mi
deludi, sul serio! Ti ricordavo più capace."
Dragomon grugnì di rabbia. Se quella misteriosa creatura che si era
impossessata del corpo della sua prigioniera voleva prenderlo in giro, aveva
scelto il momento sbagliato per farlo! Non gli andava di essere disturbato
proprio adesso che stava...
Un momento.
Qualcuno si era impossessato di Hikari?
La fronte bulbosa di Dragomon si corrugò, attraversata da profonde rughe di
dubbio. Ma certo, come aveva fatto a non pensarci prima? Era fin troppo
semplice, ora che ci pensava... Stava parlando con la stessa, misteriosa entità
che aveva parlato per bocca di Hikari sei anni prima, subito dopo il fatidico
scontro tra Taichi e Yamato, tra WarGreymon e MetalGarurumon nel Mondo Digitale!
Quella che per lui, che già da allora teneva d'occhio la ragazzina in attesa del
momento giusto per prenderla, era stata la necessaria conferma...
"Tu? Tu qui, nel mio mondo? Questo... questo è semplicemente inaudito!
Non era mai accaduto prima d'ora!" fu il suo pensiero di risposta.
"Che cosa sei venuta qui a fare, eh? Lo sai che non hai potere quando
possiedi il corpo della Digiprescelta della Luce... quindi per quale motivo
saresti qui? Non sei in grado di impedirmi di prendere il controllo di Hikari
Yagami e fare di lei la mia regina!"
"Sono qui per assistere la mia prescelta in questo momento così
difficile... e per fare in modo che tu non raggiunga il tuo scopo, essere
immondo. La tua ignoranza ti farà perdere, Dragomon... tu sottovaluti la forza
degli esseri umani, come al solito..." rispose la misteriosa entità. "Tu
sei convinto che la tua forza, qui nel Dark Ocean, ti renda capace di fare ogni
cosa... ma sappi che non riuscirai mai a sopraffare lo spirito di quei
ragazzi... non importa quanto grandi siano i tuoi poteri, c'è una forza nei
Digiprescelti che tu non potrai mai sconfiggere. Rassegnati all'idea... perchè
presto perderai la Digiprescelta della Luce, e anche ogni prospettiva di vedere
i tuoi folli piani realizzati!"
Dragomon ghignò, e i tentacoli sparsi attorno alla sua bocca eseguirono
qualche guizzante movimento, come tanti serpenti pronti a colpire. "Perchè
mi aspettavo che avresti detto una cosa del genere, mia vecchia nemica? Povera
sciocca, finchè sono nel Dark Ocean posso fare tutto! Tutto questo mondo si
piega ai miei voleri, e i Digiprescelti non avevano l'ombra di una possibilità
di sopravvivere alla furia delle mie acque! E anche se per caso ci fossero
riusciti... non tenteranno di sfidarmi di nuovo, dopo aver visto di cosa sono
capace!"
"L'ho detto, e lo ribadisco... sei uno sciocco, Dragomon, se pensi davvero
che il tuo potere sulle acque oscure ti renda invincibile... i Digiprescelti, se
li conosco bene come credo, non si lasceranno impressionare da nessuna
dimostrazione di potere tu possa dare loro, e ben presto verranno qui a salvare
la loro compagna e a porre fine una volta per tutte al tuo regno di
terrore." rispose l'entità. Dragomon vide le labbra di Hikari muoversi
leggermente mentre queste parole risuonavano nella sua mente... ma la sua unica
reazione fu un grugnito sprezzante.
"Molti prima di loro hanno tentato di fare quello che tu dici... e come
puoi ben vedere, nessuno c'è mai riuscito! E allora... se quegli stupidi bambini
prescelti saranno così testardi da venire qui a sfidarmi... lascerò che vengano,
per godermi lo spettacolo della loro speranza che si trasformerà in disperazione
allorchè si renderanno conto che nulla di quello che potranno fare gli sarà
utile!" rispose, ormai sicuro al cento per cento della sua vittoria
finale. "Li schiaccerò definitivamente... e tu non potrai fare altro che
stare a guardare mentre conquisto il Mondo Digitale e il Mondo Reale!
Distruggerò loro e tutto ciò che loro rappresentano... e diventerò il principio
a cui dovrà attenersi ogni forma di vita!"
Se la creatura senza corpo avesse potuto sorridere, sicuramente in quel
momento lo avrebbe fatto...
"Voglio proprio vedere se sarai capace di mantenere questo tuo proposito,
Dragomon..." gli rispose, quasi canzonatoria. "Ma posso già garantirti
che questa volta la vittoria non ti arriverà su un piatto d'argento... di questo
puoi essere sicuro!"
Dragomon sentì la sua interlocutrice andarsene dal corpo di Hikari.
L'atmosfera del Dark Ocean era troppo intrisa di malvagità perchè una creatura
del Bene potesse sopportarla a lungo, e questa volta non era riuscita a
mantenere il corpo della ragazzina sotto il proprio controllo molto a lungo...
Quando fu sicuro che l'intrusa avesse definivamente abbandonato il campo, il
Signore delle Acque lanciò un'altra occhiata all'inerme Digiprescelta della
Luce, che continuava silenziosa la sua lotta interiore rinchiusa nella sua
prigione di cristallo. Un ghigno satanico distorse le sue labbra disgustose,
mentre rigirava nella mano tentacolare il tridente che portava sempre con sè. Il
discorso che aveva appena sentito non significava un bel nulla per lui... cosa
poteva contrastare il suo potere sulle acque oscure? Certo non un gruppetto di
ragazzini umani con i loro patetici Digimon... li aveva schiacciati una volta,
cosa gli impediva di farlo una seconda?
Niente, ecco la risposta! Assolutamente niente!
"Huhuhuhuuu... bene, mia vecchia nemica... se davvero pensi che i tuoi
preziosi mocciosetti potranno fare qualcosa contro di me, allora non resta che
verificare se quello che dici è vero! Ma temo... che resterai delusa! Nulla
potrà contrastarmi, una volta che la mente e l'anima di Hikari Yagami
apparterranno a me! Mi hai sentito? ASSOLUTAMENTE NULLA!
HAAAAHAHAHAHAHA!"
Mentre Dragomon esplodeva in una terrificante risata, talmente potente da
scuotere i muri di corallo della sua inespugnabile fortezza e mandare brividi di
terrore a tutte le anime senza corpo che fluttuavano nei suoi meandri
tenebrosi... Hikari, nella sua bara, fece un lieve movimento con la testa e si
contorse lievemente, quasi volesse cercare di mettersi più comoda... quando, in
realtà, stava ancora lottando con gli incubi che la perseguitavano. Nella sua
mente, la ragazzina vedeva sè stessa fluttuare in un oceano infinito di
oscurità, assalita da ogni parte da ombre sfuggenti e visioni spaventose...
ognuna delle quali passava a pochi centimetri da lei, sfiorandole e facendole
sentire il gelo crudele di cui erano composte, come una raggelante ventata di
bora. Facce orribili, contorte in ghigni indistinti e demoniaci, aleggiavano
tutt'attorno, e alle sue orecchie giungevano i loro ululati e i gemiti disperati
delle innumerevoli anime perse del Dark Ocean... era un'esperienza
insostenibile, che avrebbe già fatto crollare qualunque essere con una volontà
anche solo un pò inferiore alla sua...
Eppure, la visione che Hikari aveva di sè stessa, pur terrorizzata e in preda
al marasma di oscurità e malvagità, continuava a resistere, anche se ormai
sentiva le forze affievolirsi sempre più... sapeva bene che, se avesse ceduto,
sarebbe stata la fine di tutti i suoi amici, e di entrambi i mondi che lei
conosceva e amava... e si teneva aggrappata alla propria sanità mentale con le
unghie e i denti, decisa a resistere fino all'ultimo se fosse stato necessario.
Un altro fantasma le passò accanto, e la sua gelida carezza di morte le fece
correre un brivido lungo la schiena... ma l'immagine mentale di Hikari strinse i
pugni fino quasi a farsi sanguinare i palmi delle mani e continuò la sua
lotta...
In tutto questo, nonostante fosse immersa nel male più puro ed intenso,
Hikari continuava a sentire quella sensazione calda e rassicurante che le dava
conforto fin da quando quell'ordalia era iniziata. Nelle tenebre eterne,
brillava una scintilla di luce, che le permetteva di continuare a sperare...
"Questa sensazione... questa strana forza che continuo a percepire..."
si disse mentalmente, il pensiero che riecheggiava nelle sue orecchie come se
avesse parlato davvero. "Sì, più la sento, e più mi convinco di averla già
provata... una luce aurea... un calore... Ma... ma sì... certo, adesso l'ho
capito... come ho fatto... a non rendermene conto subito? La risposta era qui...
davanti ai miei occhi... e continuavo a non accorgermene..."
Il corpo di Hikari cessò la sua strenua lotta... e quando Dragomon abbassò lo
sguardo con un ghigno satanico, convinto che questo volesse dire che finalmente
la sua prigioniera aveva ceduto... rimase una volta tanto interdetto quando vide
la minuta ragazzina vestita di bianco sorridere... un sorriso quasi invisibile,
ma sereno...
E, nonostante Dragomon fosse sicuro che a comunicazione mentale fosse
cessata, potè giurare di aver sentito di nuovo quella voce femminile parlargli
con quel tono serafico che alle sue orecchie suonava come una presa in giro.
"Sei condannato, Dragomon. Tu e tutte le tue ambizioni."
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Di ritorno nel Mondo Digitale...
La città-fabbrica dei Guardromon si era trasformata in pochi minuti da
un'operosa industria in una zona di guerra, ancora peggiore di quando
SkullSatamon e i suoi sgherri l'avevano posta sotto assedio al solo scopo di
catturare Ken. Questa volta, però, il pericolo non proveniva da uno scheletro
demoniaco e dalla sua orda berciante di Vilemon... ma da un gigantesco
BlackMetalGreymon che avanzava a passi pesanti nelle strade ricoperte di asfalto
ed acciaio, portandosi sulle spalle un ragazzo umano dagli sconvolti capelli
bianchi che lo comandava a bacchetta e sembrava atteggiarsi a conquistatore,
ordinandogli di scatenare la sua furia distruttiva ora su una zona della città,
ora su un'altra...
Neo Saiba, leader degli Alias-3, ghignò perfidamente quando vide un ennesimo
gruppetto di Guardromon, tra cui un comandante dalla corazza argentata,
fuoriuscire da un vicolo laterale e sparare un'altra salva di missili sibilanti,
nell'inutile tentativo di rallentare la sua inarrestabile avanzata.
Semplicemente muovendo la testa, il ragazzo diede un'ordine che per
BlackMetalGreymon era ormai diventato un riflesso condizionato... e il dinosauro
cibernetico obbedì all'istante, sollevò il braccio metallico davanti a sè e lo
usò per fare scudo al suo padrone, lascindo che i missili si schiantassero
contro la sua corazza senza infliggergli alcun danno. Neo restò in piedi sulla
spalla del suo Digimon, sotto il fuoco dei Guardromon, come niente fosse, le
mani in tasca e la sciarpa che ondeggiava selvaggiamente nel vento. Un ghigno di
superiorità sembrava essersi inciso permanentemente sul suo volto, mentre
assisteva ai ridicoli sforzi che i guardiani della città-fabbrica facevano per
difendere il loro territorio. Tutti Digimon deboli, indegni di abitare il nuovo
mondo che lui avrebbe creato... Poco più che un fastidio, per il suo partner
nato dalla materia oscura del Dark Ocean... in quel momento, Neo si sentiva
inarrestabile... il pensiero del potere che Daemon gli avrebbe concesso di lì a
poco era inebriante! Ben presto, tutto DigiWorld sarebbe finito nelle sue
mani... e allora sì che avrebbe potuto ridere in faccia alla sorta che si era
fatta beffe di lui fino a quel momento! Avrebbe potuto concedere una vita
migliore a sè stesso... a sua madre... a Rei... e avrebbe schiacciato tutti
coloro che erano stati causa della sua infelicità! Sarebbe stato LUI il padrone!
LUI avrebbe dettato le regole! Per il resto della sua vita!
"Continua così, BlackMetalGreymon! Distruggi quelle insignificanti
creaturine!" ordinò spietato, gli occhi due pezzi di ghiaccio scintillante che
fissavano ogni bersaglio come due freddi mirini che inquadravano la vittima
prima di sferrarle il colpo di grazia. Il dinosauro semi-robotico, con un
grugnito atono che poteva suonare come un 'Ricevuto!', eseguì immediatamente
l'ordine, e la piastra protettiva che aveva sul torace si aprì, rivelando le sue
bocche lanciamissili da cui un paio di proiettili cominciavano ad emergere.
"Come Neo-sama desidera, così sarà fatto..." ringhiò
BlackMetalGreymon. "GIGA..."
"Fermo lì! Thunder Ball!" esclamò improvvisamente una voce giovanile,
appartenente ad una delle due figure umanoidi che si stava avvicinando di corsa,
proveniendo dall'ingresso di un alto palazzo davanti al duo
Neo-BlackMetalGreymon. Il dinosauro oscuro interruppe il suo attacco per
voltarsi in quella direzione, e ai suoi occhi accesi dalla rabbia apparvero, a
poche decine di metri da loro, Jun e Wizardmon, che accorrevano sul luogo della
battaglia. Il Digimon dall'aspetto di mago sollevò la sua bacchetta e sprigionò
dalla sua punta un grosso fulmine globulare scintillante di luce gialla, che
raggiunse il torace in quell'istante scoperto di BlackMetalGreymon e riuscì ad
infliggergli qualche danno pur lieve! Con un grugnito di fastidio, come se
avesse toccato una foglia di ortica, BlackMetalGreymon si ritrasse, i missili si
ritirarono nel compartimento all'interno del suo corpo, e il portellone si
richiuse con un potente clangore metallico, mentre scintille elettriche
provenivano dai circuiti danneggiati. Il ghigno di Neo si trasformò in una
smorfia irritata, e il ragazzo dai capelli bianchi fu costretto a spostarsi
goffamente sulla spalla del suo oscuro partner per non venire sbalzato giù... ma
in breve tempo, BlackMetalGreymon si riprese e riassunse la posizione di
combattimento, rivolgendo la sua attenzione ai due intrusi che avevano osato
sfidare lui e Neo-sama. Anche il ragazzo squadrò attentamente Jun e Wizardmon,
chiedendosi da dove venissero fuori. Non ricordava di aver visto quella ragazza
più grande, dai capelli pettinati in tante punte castane... anche se qualcosa di
lei gli faceva tornare alla mente quel fastidioso ragazzino con la giacca
decorata con le fiamme che si trascinava dietro quel Veemon starnazzante... nè
ricordava di aver mai visto il Digimon mago dal volto celato che la
accompagnava... erano due elementi imprevisti, dai quali non sapeva cosa
aspettarsi... ma in ogni caso, si disse una frazione di secondo dopo, non erano
alla sua altezza. Quel Wizardmon era soltanto un Champion, e se quella
spilungona fosse stata capace di farlo evolvere ad un livello più alto l'avrebbe
già fatto... No, non rappresentavano una minaccia. Non restava che schiacciarli
come tutti coloro che si opponevano a lui...
Giunti a pochi metri dal sinistro duo, Jun e Wizardmon si fermarono, e la
ragazza riprese fiato un paio di volte, stancata dalla corsa, prima di rivolgere
a Neo uno sguardo irritato.
"Uff... uff... e così... tu saresti uno di quei combinaguai che vanno in giro
per DigiWorld a seminare il panico, eh?" gli chiese, stringendo il D-3 tra le
mani. Nonostante stesse cercando di mostrarsi coraggiosa, tenere il suo Digivice
tra le mani era una sorta di ulteriore garanzia... era il suo primo
combattimento vero e proprio contro i veri nemici di DigiWorld, avversari che
comandavano poteri molto superiori a quelli del semplice Guardromon che lei e
Wizardmon avevano disattivato poco prima... e un pò di paura ce l'aveva! E
tuttavia, Jun non sarebbe stata Jun se se la fosse filata con la coda tra le
gambe davanti ad un prepotente come quel mocciosetto albino! E poi, con
Wizardmon al suo fianco, era convinta che ce l'avrebbe potuta fare... che
avrebbe potuto respingere quel nemico!
Neo, per nulla impressionato, restituì a Jun il suo classico sorrisetto e si
rimise le mani in tasca, curandosi di fare in modo che lei capisse che per lui
non contava assolutamente niente. Muovendosi con noncuranza sulla spalla del suo
servitore artificiale, il leader degli Alias-3 diede la sua risposta.
"Hmmm... ma guarda cosa abbiamo qui... una Digiprescelta di cui non sapevamo
niente, e il suo ridicolo Wizardmon... che vorrebbero tentare di fermare me, Neo
Saiba, il leader degli Alias-3?" chiese retoricamente. "Sì, sono proprio uno di
quei... 'combinaguai'... di cui dici, ragazzina. E se sai cosa è meglio per te,
te ne andrai in questo momento, e mi lascerai proseguire!"
C'erano diverse cose in grado di irritare Jun Motomiya. Una di queste era
quando suo fratello minore occupava il bagno per ore di fila, o (tempo prima) la
prendeva in giro per la sua cotta per Yamato. Un'altra ancora erano i brufoli
sulla faccia, soprattutto se se ne accorgeva la mattina presto...
Ma il modo migliore per farle venire la mosca al naso... era trattarla con
supponenza, come stava facendo in quel momento Neo. E allora, guai al povero
stupido che avesse osato tanto...
"Hmph. Complimenti, ti conosco soltanto da dieci secondi, e sei già riuscito
ad essermi antipatico. Sentiti orgoglioso, perchè hai stabilito un nuovo
record... moccioso!" lo apostrofò la ragazza, stando bene attenta a
sottolineare l'ultima parola in modo da irritare il più possibile il ragazzo dai
capelli bianchi. Quest'ultimo non cambiò espressione, ma Jun riuscì a vedere il
suo sopracciglio destro guizzare rapidamente verso l'alto come in un tic. A
quanto pareva, la ragazza dai capelli appuntiti aveva toccato un punto
sensibile...
"Sai cosa me ne faccio della tua opinione... Mi ci pulisco le mani!" le
rispose Neo, squadrando lei e Wizardmon dall'alto in basso dalla sua posizione
di vantaggio. "Ma ora, reitero la mia domanda. Allora, ragazzina, preferisci
andartene con le buone o con le cattive? E' il mio ultimo avvertimento."
Jun, facendo appello alla sua forza di volontà, piantò i piedi a terra,
reprimendo l'impulso di indietreggiare davanti al minaccioso BlackMetalGreymon.
Farsi fare paura in quel momento sarebbe risultato in una figura ridicola... e
la maggiore dei fratelli Motomiya non era dell'umore di farsi menare per il naso
da quel galletto presuntuoso! I suoi occhi nocciola si volsero rapidamente verso
Wizardmon che, già da un bel pò appostato al suo fianco, aveva già la bacchetta
puntata contro l'avversario, pronta a scatenare la potenza della sua magia. Il
mago restituì alla sua partner umana uno sguardo altrettanto espressivo e annuì
per confermarle che era pronto.
"Tanto spiacente, ragazzino. Noi di qua non ci muoviamo." sibilò Jun,
voltandosi di nuovo verso Neo e guardandolo dritto negli occhi. "Se credi di
esserne in grado, spostaci tu!"
Neo alzò le spalle ed emise un risolino maligno, colmo di disprezzo mischiato
ad una punta di irritazione. Quella stupida mocciosa, che si ostinava ad opporsi
a lui nonostante l'ovvia differenza di forza, gli stava dando un tremendo
fastidio, con quella sua ostinazione... "Come preferisci, capelli a punta. Io ti
ho dato la possibilità di tirarti indietro, ma se sono le maniere forti che
preferisci... Avanti, BlackMetalGreymon! Getta via un pò di spazzatura e riporta
quel Digimon all'ammasso di zeri e uni da cui è nato!" esclamò, l'indice puntato
verso il Digimon che sarebbe diventato presto bersaglio della furia del suo
servitore artificiale.
Come un soldato perfettamente addestrato, BlackMetalGreymon accolse l'ordine
del suo signore con un grugnito di assenso, e la sua testa corazzata di acciaio
si abbassò in maniera appena percettibile, facendo vedere a Jun la tremenda
affilatura del corno sul naso ed impressionandola non poco. Il dinosauro
cibernetico alzò poi il braccio robotico, e una luce crudele danzò per un
istante sulle mortali punte dei suoi artigli di ferro, aggiungendosi
all'espressione truce del feroce Digimon artificiale.
"Ho sentito, Neo-sama. E obbedisco." tuonò BlackMetalGreymon. Il suo
primo passo scosse il terreno sotto i piedi di Jun e Wizardmon, facendo
stringere i denti alla ragazza e costringendole a reggersi alla parete di un
edificio vicino per non cadere a terra. I Guardromon che si trovavano là attorno
si ritrassero lentamente, ma sempre tenendo i missili puntati contro il Digimon
dinosauro nell'eventualità Jun e Wizardmon avessero bisogno di una mano.
Lentamente, BlackMetalGreymon abbassò lo sguardo verso Wizardmon e la sua
partner, e li guardò intensamente per qualche secondo. Quello che in quel
frangente sorprese Jun fu il vedere, in quegli enormi occhi da rettile, un
sentimento che poteva assomigliare all'animosità, ma che in realtà non esprimeva
vera ostilità verso di loro... era più un'espressione di feroce determinazione,
lo sguardo di uno che non si sarebbe fermato fino al raggiungimento del suo
obiettivo...
"Io non ho assolutamente nulla contro di voi... ma non posso disobbedire
agli ordini di Neo-sama, perciò, preparatevi a subire una dura sconfitta.
YAAAAAH!" esclamò BlackMetalGreymon, la cui voce pareva quasi priva di
emozione, per poi gettare un tremendo ruggito di battaglia e far scattare verso
di loro il suo enorme artiglio metallico. Wizardmon spalancò gli occhi alla
vista delle tre micidiali lame che coprivano le sua visuale, e anche Jun riuscì
a sentire il suo cuore mancare di un battito alla vista del suo Digimon in
pericolo!
"Attento, Wizardmon!" strillò a squarciagola l'adolescente.
Il suo avvertimento giunse appena in tempo, e Wizardmon riuscì a fare un
balzo all'indietro un istante prima che fosse troppo tardi. Gli artigli di
BlackMetalGreymon mancarono di pochissimo il Digimon mago, limitandosi a fargli
un taglio sulla veste ma risparmiando il suo piccolo corpo, e si piantarono nel
terreno davanti a lui con un terrificante rumore di asfalto lacerato. Wizardmon
sollevò una falda del suo mntello davanti a sè, e si protesse il volto dalla
raffica di frammenti di asfalto, poi, mentre il gigantesco dinosauro si
sollevava e si preparava a colpire di nuovo, sotto lo sguardo soddisfatto di Neo
che gli era ancora comodamente in piedi sulla spalla...
"Thunder Ball!" esclamò nuovamente Wizardmon. Mentre era ancora a
mezz'aria, il Digimon prestigiatore sollevò la sua bacchetta ed indirizzò un
altro fulmine globulare contro il suo nemico, questa volta mirando al braccio
cibernetico. La sfera folgorante sfrecciò con rapidità folle contro il Digimon
artificiale, che sollevò lo sguardo dal punto in cui il suo bersaglio si
trovava... poi, con una rapidità sconcertante per una creatura di quelle
dimensioni, BlackMetalGreymon sferrò un poderoso manrovescio davanti a sè,
intercettando la Thunder Ball di Wizardmon e mandandola in frantumi! Si sentì
uno sfrigolio elettrico, e un forte odore di ozono pervase l'aria per qualche
secondo allorchè il proiettile si dissolveva, e un istante dopo Jun si ritrovò a
fissare incredula e spaventata il suo colossale avversario che non aveva subito
nemmeno un graffio! Dal canto suo, Neo rise di gusto, divertito dall'espressione
sconvolta che troneggiava sul volto della sua avversaria, mentre Wizardmon
atterrava elegantemente qualche metro più in là e abbassava leggermente lo
sguardo. Era evidente che si aspettava questo risultato, ma sperava in
qualcosina di meglio...
"Heh. Non avrai davvero pensato che quel giochetto da bambini potesse fermare
il mio BlackMetalGreymon, vero?" sghignazzò borioso il ragazzo dai capelli
bianchi. Fin da quando il duello tra il suo Digimon e quello di Jun era
iniziato, l'espressione di altezzosa presa in giro sul suo volto non era mai
venuta meno, neanche per un istante...
"Ma... ma... ma... come è possibile?" balbettò Jun, la sua determinazione
scossa da quel tentativo fallito. "Eppure... eppure prima eravamo pure riusciti
a fargli qualcosa... come mai adesso non funziona?"
"Temo di sapere fin troppo bene il perchè, Jun..." rispose Wizardmon, la cui
espressione rimaneva sempre invidiabilmente calma nonostante la situazione.
"Quello di prima era stato un attacco a sorpresa, e abbiamo colto
BlackMetalGreymon in un punto particolarmente sensibile, ovvero le sue bocche
lanciamissili. Per questo ha avuto qualche effetto... ma in condizioni normali,
un Digimon di un certo livello ha difficoltà a combattere contro uno di livello
superiore."
Neo ridacchiò perfidamente. "Heheheheee... il tuo maghetto ha perfettamente
ragione. E' soltanto a livello Champion, mentre il mio BlackMetalGreymon è un
Ultimate. Non potete competere con lui, quindi vi consiglio di arrendervi finchè
siete in tempo!"
Ancora una volta, Jun fu colta dalla terribile tentazione di darsela a
gambe... ma poi prese un profondo respiro, che la aiutò a calmarsi, e rispose a
tono alle provocazioni del Digiprescelto oscuro. Un mezzo sorriso le riapparve
sulle labbra mentre scandiva le parole.
"Sì, forse hai ragione tu... ma, purtroppo per te, hai a che fare con una
Motomiya, e noi Motomiya non gettiamo la spugna tanto facilmente! Questa è una
cosa che mi ha insegnato quella peste del mio fratellino, e io l'ho sempre presa
molto a cuore... perciò, ancora una volta, sono costretta a deluderti e a dirti
di no!" fu la sua risposta. "E credo che il qui presente Wizardmon la pensi più
o meno come me... giusto, Wizardmon?"
Il Digimon mago annuì, poi si rimise lentamente in piedi dalla posizione
accucciata in cui era atterrato, e si sistemò il cappello a larghe falde. "Più
che giusto. Come partner di un Digiprescelto, il mio compito è proteggere
DigiWorld da quelli come te, e tirarmi indietro adesso vorrebbe dire venire meno
al mio dovere. Combatterò contro di te e contro il tuo Digimon finchè avrò fiato
in corpo." affermò, sostenendo lo sguardo sprezzante del capo degli Alias-3.
Quest'ultimo, per niente impressionato, alzò le spalle con noncuranza. "Heh.
Ma guardatevi, che bel duetto di cuori impavidi. Una perfetta dimostrazione di
stupidità, visto che l'avversario a cui volete opporvi vi è chiaramente
superiore... avanti, BlackMetalGreymon, finisci il lavoro!" ordinò infine al suo
partner.
"Ho sentito ed obbedisco." rispose BlackMetalGreymon quasi
meccanicamente, poi riprese ad avanzare verso Jun e Wizardmon facendo tremare il
terreno con i suoi passi tonanti. Un improvviso sibilo provenne da un gruppo di
Guardromon, che era sbucato fuori improvvisamente dal suo nascondiglio e aveva
indirizzato contro l'invasore una scarica di missili... ma ognuno dei proiettili
esplose senza fare danni sulla spessa corazza che proteggeva l'enorme corpo del
dinosauro robotico, e si limitò a sollevare una spessa coltre di fumo. Neo rise,
divertito dall'inutile tentativo dei difensori della città-fabbrica, poi
continuò inesorabile la sua avanzata vrso Jun e Wizardmon.
La ragazza, pur cercando di rimanere calma e tranquilla, dentro di sè si era
messa a pensare in maniera febbrile ad una possibilità di uscire vivi da quella
difficile situazione. Il fatto che BlackMetalGreymon torreggiasse sopra lei e
Wizardmon e fosse abbastanza ben protetto da non subire danni da una salva di
missili non aiutava di certo... eppure DOVEVA esserci un modo per batterlo! Non
era possibile che quel lucertolone vestito di latta non avesse alcun punto
debole... e sia la ragazza che il suo partner digitale, in quel momento, ne
stavano cercando uno in quella montagna di carne e circuiti...
"Accidenti, che situazione..." pensò tra sè Jun, sentendo una goccia
di freddo sudore scorrerle lungo una tempia. "E' il mio primo giorno come
Digiprescelta, e rischia di essere anche l'ultimo! Okay... okay, vediamo di
ragionare un pò... ugh, diavolo, è facile a dirsi, ma quando ti trovi davanti
una mostruosità come questa, c'è ben poco da ragionare! Se solo avessi un'idea
di dove Wizardmon potrebbe colpirlo per fargli abbastanza male..."
Non appena questo pensiero ebbe attraversato la sua mente, Jun trasalì, e le
si accese una lampadina in testa! Ma certo, come aveva fatto a non pensarci
prima! Non era necessario che Wizardmon attaccasse direttamente il colosso
coperto di squame e metallo... e del resto, non era un avversario con cui
Wizardmon poteva misurarsi dal punto di vista fisico... forse sarebbe stato
possibile metterlo fuori combattimento in un altro modo!
Rapidamente, sempre tenendo lo sguardo fisso sul colosso cibernetico che si
avvicinava sempre più, Jun si avvicinò a Wizardmon e, una volta a pochi
centimetri da lui, si abbassò piegandosi un pò sulle ginocchia e gli parlò a
voce bassa. "Wizardmon... non conosci qualche altra magia oltre a quell'attacco
elettrico?"
"Certamente..." rispose il maghetto, non troppo convinto. "Posso creare delle
illusioni di me stesso, oppure rendermi invisibile. Ma temo che ognuna di queste
cose ci servirà a poco contro BlackMetalGreymon. Non gli sarà troppo difficile
individuarmi, anche se uso il mio Magical Game. A meno che, ovviamente, tu non
proponga di fare entrambe le cose contemporaneamente..."
"Beh..." Jun ci pensò su per un attimo, poi annuì energicamente. "Perchè no,
a questo punto non credo che abbiamo molto da perdere! Che dici, Wizardmon, te
la senti di tentare?"
Il maghetto sollevò la sua bacchetta magica davanti al volto. "Non ho mai
provato a fare quello che intendi dire, ma come hai detto tu, a questo punto
tanto vale rischiare. Okay, ci provo." commentò, preparandosi mentalmente a
sostenere lo scontro. Ormai soltanto pochi metri separavano BlackMetalGreymon da
loro due, e il frastuono delle sue zampe che si abbattevano sull'asfalto si era
fatto quasi insopportabile. In due falcate, il dinosauro cibernetico li avrebbe
raggiunti...
"Hehehehee... si può sapere di cosa state parlando di bello, voi due
falliti?" sghignazzò Neo. "Forse vi state confidando le vostre ultime volontà,
prima che il mio BlackMetalGreymon vi stritoli come le formiche che siete?"
Jun alzò di scatto lo sguardo verso il ragazzo albino. "Hah! Ne rimarresti
sorpreso... forza, Wizardmon, diamo a questo bulletto una piccola lezione di
strategia! Credo che abbia bisogno di una piccola lezione di umiltà!"
"Con piacere, Jun!" rispose il maghetto. Rapidamente, si afferrò una falda
del mantello con una mano e la usò per coprirsi... e un attimo dopo, dove c'era
un solo Wizardmon se ne trovavano quattro! "Magical Game!"
Tuttavia, Neo e il suo BlackMetalGreymon non parvero molto colpiti da quella
mossa, e proseguirono inarrestabili la loro carica furiosa. Il ragazzo albino
sghignazzò con arroganza, e dileggiò quello che, ai suoi occhi, era soltanto un
inutile tentativo di guadagnare tempo. "Una lezione di umiltà, dici? Hai
ragione, infatti adesso mi umilierò a fare fuori un Digimon insignificante come
il tuo maghetto! Queste stupide illusioni non funzionano sul mio
BlackMetalGreymon! Fagli vedere che cosa voglio dire!"
Il dinosauro cibernetico si apprestò ad ubbidire, e la placca di acciaio sul
suo torace si aprì lentamente per rivelare un altro paio di missili, puntati
contro Jun e Wizardmon... ma proprio mentre BlackMetalGreymon si apprestava a
prendere la mira, Wizardmon e le sue tre immagini illusorie sollevarono
all'unisono la bacchetta magica, pronunciando di nuovo la formula.
"Magical Game!" risuonò la sua voce giovanile. Un vortice di minuscole
stelle luminose si dipartì dalla punta di ciascuna verga e ricadde attorno a
Wizardmon e ad ognuna delle sue copie illusorie, e i contorni del Digimon mago
sfumarono... poi svanirono del tutto, lasciando di stucco il Digimon artificiale
e strappando a Jun un sogghigno di vittoria! I quattro Wizardmon si erano resi
invisibili davanti ai loro stessi occhi!
"Che... che cosa?" tuonò BlackMetalGreymon, frenando di botto e
spalancando gli occhi dinnanzi a quello sviluppo inaspettato. "Ma come...
come ha fatto? E dov'è finito? Non lo vedo più!"
La situazione non sembrava aver turbato più di tanto il leader degli Alias-3,
che continuava a restarsene spocchiosamente in piedi sulla spalla del suo
partner, le braccia conserte sul petto e il D-3 nero ben stretto in una mano.
"Calmati, BlackMetalGreymon, non è un problema!" sogghignò. "Non sei in grado di
individuarlo, anche se si rende invisibile?"
BlackMetalGreymon richiuse i portelli delle sue bocche lanciamissili, e
indietreggiò di un paio di passi, sentendosi terribilmente mortificato per la
risposta che si trovò a dover dare al suo partner. "Non... non è così
semplice, Neo-sama... per individuare efficacemente la presenza di un Digimon
che non riesco a vedere, devo comunque avere una vaga idea di dove si trova... e
normalmente non avrei avuto problemi, ma in questo caso prima di rendersi
invisibile si è moltiplicato! Non ho fatto in tempo a capire quale fosse quello
vero, ed ora non riesco a seguire i suoi movimenti! Ma non mi aspettavo che
fosse in grado di scindersi e diventare invisibile al tempo stesso..."
Questa notizia fece scomparire un pò del sogghigno diabolico dalle labbra di
Neo, e sul suo volto apparve per la prima volta dall'inizio dello scontro una
espressione di rabbia, frustrazione e un minimo di ansia... "Che... che stai
dicendo? Che ora non riesci più a capire dove...?"
"Purtroppo no..." gli confermò il suo partner. "Dovrei avere almeno
un'idea di dove sono, e sapere quale sia quello vero, ma ha fatto tutto troppo
velocemente... questa ragazzina e il suo Digimon non sono i sempliciotti che
credevamo all'inizio..."
Neo ringhiò per l'irritazione. "Maledizione! BlackMetalGreymon, datti da
fare! Tu sei il mio Digimon, no? Tu sei il Digimon di Neo Saiba, il più grande
domatore di Digimon di tutti i tempi... non puoi farti umiliare da queste
ridicole creaturine! Trovalo e distruggilo!"
Il dinosauro oscuro strinse i denti, provando un accenno di esasperazione.
Neo parlava come se fosse facile, ma non sapeva affatto come il suo partner si
sentisse durante ogni battaglia... altrimenti non avrebbe parlato con tanta
leggerezza! Per un attimo, lo sfiorò la tentazione di rispondergli... tuttavia,
il suo senso del dovere fu più forte dei suoi impulsi di ribellione, e il
Digimon artificiale cercò di concentrarsi per individuare la posizione del suo
avversario...
"Thunder Ball!" risuonò improvvisamente la voce dell'invisibile
Wizardmon, e BlackMetalGreymon drizzò improvvisamente le orecchie, con un moto
di allarme...
Ma era già troppo tardi. Prima ancora di potersi rendere conto di cosa stava
accadendo, BlackMetalGreymon si vide arrivare addosso non uno, ma quattro
fulmini globulari dorati, tutti da direzioni diverse! Con un ringhio, il
dinosauro cibernetico cercò di spostarsi, ma a causa della combinazione di
illusione ed invisibilità di Wizardmon, non aveva fatto in tempo a capire quale
dei quattro colpi era quello vero, e una potente scarica elettrica lo raggiunse
da dietro, elettrizzandogli la spalla sinistra ricoperta di acciaio! Mentre Jun
stringeva il pugno davanti a sè in segno di trionfo, un lampo di luce gialla
avvolse per una frazione di secondo il campo di battaglia, e BlackMetalGreymon
emise un breve grugnito quando la scarica elettrica gli percorse il braccio
meccanico, intorpidendoglielo e costringendolo a piegarsi in avanti!
"Aaaargh!" urlò Neo, perdendo l'equilibrio mentre le scariche elettriche
saettavano a poca distanza da lui e gli facevano rizzare i capelli. A causa del
movimento brusco che il suo Digimon aveva fatto, il ragazzo dai capelli bianchi
si era inclinato pericolosamente in avanti, minacciando di cadere dalla sua
posizione, e aveva sentito un gelido brivido di paura percorrergli la spina
dorsale alla vista dell'altezza a cui si trovava e alla sensazione di aver perso
il controllo del proprio corpo... ma BlackMetalGreymon, vincendo il dolore della
scossa, aveva rapidamente mosso il braccio destro ed era riuscito a frenare la
caduta del suo padrone. Anche così, il leader degli Alias-3 sentì un improvviso
dolore quando il suo corpo andò a sbattere contro lo squamoso palmo della zampa
del suo partner digitale.
"N-Neo..." grugnì BlackMetalGreymon. "Stai... stai attento... tutto
bene?"
Un pò stordito per l'impatto, ma soprattutto furente per l'umiliazione che
Jun gli aveva inflitto e per quell'istante di paura che aveva provato, non trovò
niente di meglio da fare, una volta che il suo partner si fu rimesso in
posizione eretta e gli avesse consentito di sistemarsi alla meglio, che sfogare
la sua ira sull'incolpevole BlackMetalGreymon. "Ugh... tu... sei un maledetto
idiota... farti imbrogliare così da un Digimon di livello inferiore e da una
mocciosetta alle prime armi! Sei un'autentica vergogna! Come hai fatto a cascare
in questo stupido trucchetto, razza di incapace?" gli sbraitò dietro, la voce
grondante di veleno. Il Digimon artificiale sentì ancora una volta la fiamma
della rabbia ardergli nel petto, ma si limitò a stringere i denti e mordersi la
lingua per trattenere la risposta che gli stava venendo spontanea...
A rispondere alle sue accuse fu invece Jun, la cui esaltazione per la
temporanea vittoria si era trasformata in irritazione dopo aver sentito le
parole del leader degli Alias-3. "Hey, bulletto, ma chi ti credi di essere per
parlare in questo modo ad un Digimon che sta combattendo per te?" gli chiese
severamente, mettendosi le mani sulle anche per apparire più minacciosa (per
quanto, ovviamente, potesse esserlo davanti a un bestione delle dimensioni di
BlackMetalGreymon...). "Non credi che il tuo Digimon abbia fatto del suo meglio?
Ti ha anche impedito di schiantarti al suolo, e tu lo ripaghi in questo modo?
Con le parole brusche e gli insulti?"
Neo si afferrò la tempia con una mano per fermare i capogiri, e restituì a
Jun uno sguardo feroce. "Ugh... di... di cosa ti impicci, mocciosa? Come io
tratto il mio Digimon sono affari miei, e una domatrice di terza classe come te
dovrebbe stare zitta!" le rispose quasi sibilando. Il suo sguardo irato si
spostò rapidamente da Jun a Wizardmon quando quest'ultimo riapparve al fianco
della ragazza dai capelli appuntiti una volta che l'effetto del suo Magical Game
si fu esaurito. Anche le tre immagini illusorie di sè stesso che aveva creato
erano scomparse.
"Sei un giovanotto un pò troppo presuntuoso, lo sai?" rispose lei, senza
lasciarsi intimorire... e anzi, con una venuzza pulsante che le era apparsa
sulla tempia in segno di fastidio! "Prima di tutto, io sono più grande di te,
quindi semmai il moccioso sei tu! E poi, qualsiasi cosa riguardi i Digimon
riguarda anche me, dal momento che sono una Digiprescelta... anche se da poco
tempo! E come tale, il mio compito è proteggere DigiWorld da chiunque voglia
danneggiarlo e danneggiare i suoi abitanti... come stai facendo tu in questo
momento!"
Il solito, irritante, ghigno di superiorità tornò sul volto del ragazzo
albino. "Oh, oooh... abbiamo una pivellina che fa la voce grossa, qui... Ma non
farti illusioni, quell'attacco di prima è riuscito soltanto a farmi perdere un
pò di tempo! Al livello in cui si trova il tuo Digimon, non mi puoi certo
impensierire!"
Jun provò una sensazione di fastidio sentendo che Neo parlava soltanto di sè
stesso, senza menzionare il suo Digimon... dopotutto, chi è che aveva
combattuto, mentre lui non faceva altro che abbaiare ordini? Tuttavia,
irritazione personale a parte, doveva riconoscere che non aveva tutti i torti.
Il piano suo e di Wizardmon era stato efficace, ma quanto a lungo quei
trucchetti avrebbero potuto funzionare? Se solo avesse potuto far evolvere
Wizardmon a livello superiore... La ragazza e il suo Digimon, entrambi coscienti
della loro condizione di inferiorità, cercarono di pensare ad un altro
stratagemma per oltrepassare le difese di BlackMetalGreymon, che sfruttasse al
meglio le poche risorse a loro disponibili...
"Forse lei no, ma noi sì, galletto! Prendi questo! Thunder
Javelin!"
La voce possente di un drago marino interruppe i pensieri di Jun e Wizardmon,
e subito dopo BlackMetalGreymon spalancò gli occhi allarmato e si ritrasse
appena in tempo per evitare un enorme fulmine azzurro che si schiantò
fragorosamente sull'asfalto, bruciando la strada e inviando scintille e calore
in ogni direzione! Quando il dinosauro cibernetico alzò la testa, desideroso di
sapere chi avesse osato attaccarlo... il successivo colpo lo raggiunse in pieno
petto, facendolo barcollare!
"Gatling Attack!"
Quando BlackMetalGreymon guardò davanti a sè, fece appena in tempo a vedere
le sagome di quattro Digimon che si dirigevano ad alta velocità verso di lui...
poi, una raffica di missili a forma di piranha volò dritto contro il Digimon
artificiale ed esplose al contatto, constringendolo ad indietreggiare e
minacciando ancora una volta di far cadere Neo! Il ragazzo dai capelli bianchi,
con un'imprecazione soffocata tra i denti, si afferrò stretto ad una sporgenza
dell'armatura metallica del suo Digimon ed evitò di farsi sbalzare giù... poi,
quando lo sballottamento ebbe termine, si rimise in posizione stabile e puntò i
suoi occhi glaciali nella stessa direzione del suo partner...
E davanti a lui, e anche a Jun e Wizardmon che si erano girati in quel
momento nella direzione da cui l'attacco era provenuto, apparvero come nella
scena culminante di un film d'azione cinque Digimon, quattro dei quali
accompagnati dai rispettivi partner! In testa al gruppo, il corno seghettato
ancora scintillante di energia e puntato contro Neo e il suo partner, stava
MegaSeadramon, con il biondo Michael in groppa! Il Digiprescelto americano
squadrava pericolosamente il leader degli Alias-3, con il quale aveva ancora una
ruggine da quando lo aveva incontrato presso il ristorante di Digitamamon...
Al fianco sinistro di MegaSeadramon e Michael, volavano Megadramon, coperto
dalla sua lucida corazza, e Derek! Il drago meccanico teneva spiegate le sue
enormi ali di ferro grigio, al cui interno erano già pronti vari missili pronti
ad essere lanciati, mentre il suo partner dai capelli ricci, detentore della
Crest dell'Adattabilità, era seduto vicino alla sua nuca, e si teneva stretto
alla sua criniera.
Dall'altro lato, il massiccio Triceramon di Rosa avanzava con passo lento ma
sicuro, portando in groppa la sua giovanissima partner, la sua amica francese
Catherine, e Deramon, la forma Ultimate della partner di quest'ultima, mentre in
testa al gruppetto si trovava Andromon, che stava in quel momento richiudendo i
bocchettoni sul torace metallico da cui aveva fatto uscire i suoi
missili-piranha... e tutti loro, come i due ragazzi e i rispettivi draghi,
avevano un'espressione terribilmente determinata che fece vacillare persino la
testarda convinzione di Neo!
"Hey, ma voi chi siete..." iniziò a dire Jun, prima che i suoi occhi si
posassero sul biondo Digiprescelto americano della Giustizia, che ricordava,
seppur vagamente, di aver già visto qualche anno prima! "Un momento, tu sei quel
ragazzo che mio fratello mi ha fatto conoscere quella volta! Me lo ricordo
benissimo! Ti chiami Michael, non è vero?"
Michael guardò in basso, verso la fonte della voce... e rimase stupito quando
vide la ragazza dai capelli appuntiti a cui Daisuke lo aveva presentato durante
il suo brevissimo 'soggiorno' in Giappone! Allora era lei la nuova Digiprescelta
di cui Gennai aveva parlato! Quando si dice la coincidenza! "Tu... tu sei la
sorella di Daisuke Motomiya, vero? Ci avevano detto che era arrivata una nuova
Digiprescelta, ma non immaginavo fossi proprio tu!" esclamò stupito. Poi,
rivolgendosi a Derek e a Megadramon, che lo stavano guardando come per
chiedergli spiegazioni: "Sì, ragazzi, avete sentito giusto... è la sorella di
Daisuke. Io e Betamon l'abbiamo conosciuta tre anni fa, in Giappone, appena
prima dell'incidente di MaloMyotismon. Ma... quel Digimon che è con lei, non
ricordo di averlo mai visto..."
"Beh, dopo ci sarà tutto il tempo per le presentazioni! Ahora,
dobbiamo dare una lezione a questo chaval dai capelli strani!"
esclamò Rosa. "Hey, chico! Ti ricordi di noi? Siamo quelli a cui i tuoi
amichetti hanno dato il bentornato a DigiWorld a modo loro!"
"E adesso vorremmo ricambiare il favore, giusto per educazione!" ringhiò
Triceramon. Il dinosauro bipede si arrestò in mezzo alla strada, puntando i
piedi a terra con un pesante rombo, e si mise in guardia. Gli altri fecero lo
stesso, disponendosi davanti al loro avversario.
"Ora arrenditi, getta via il tuo Digivice, e non dovremo ricorrere alla
violenza!" gli ordinò MegaSeadramon. "Ma se tu e il tuo Digimon resisterete,
temo che dovremo ricorrere a mezzi più diretti!"
Davanti ad un simile schieramento di Digimon, quasi tutti di livello
Ultimate, Neo capì con sua enorme rabbia di essere in svantaggio. Contro uno
avrebbe potuto farcela senza problemi, anche con due... contro tre, ancora
ancora qualche possibilità ce l'avrebbe avuta... ma i suoi aggressori erano
cinque Digimon di livello Ultimate, più un Champion che si stava rivelando più
duro del previsto! Le sue possibilità parevano ridotte al lumicino, e al tempo
stesso non se la sentiva neanche di fuggire... che figura ci avrebbe fatto
davanti ai suoi fedelissimi, se fosse scappato davanti a quei mocciosi? Ma se
fosse rimasto a combattere, molto probabilmente sarebbe stato sconfitto, e
questo non se lo poteva permettere! Non in quel momento, che era così vicino
alla sua meta!
"Maledizione... non riesco a crederci, questo mocciosi mi stanno mettendo
alle strette..." riflette con livore, lo sguardo che scattava da una parte e
dall'altra nel tentativo di trovare una via di fuga. Ma era inutile: davanti a
lui si ergevano i quattro Digiprescelti stranieri e i loro compagni, Jun e
Wizardmon, ed Andromon, tutti pronti ad attaccare lui e BlackMetalGreymon nel
caso avessero tentato qualcosa di strano. Dietro di lui, i Guardromon guardiani
parevano aver ripreso animo dopo il furioso assalto di Neo di poco prima, e
stavano serrando i ranghi attorno a lui, impedendogli i ripercorrere i propri
passi se non al prezzo di una scarica di missili. Era tra l'incudine e il
martello, e nè scappare nè combattere parevano opzioni allettanti. Quanto
detestava queste situazioni...
Mentre Neo cercava furiosamente di pensare ad una via d'uscita onorevole da
quella complicata situazione, improvvisamente il suo D-3 nero iniziò a vibrare
ed emise un sonoro bip bip tra le sue mani, che anche i
Digiprescelti riuscirono a sentire. Rapidamente, il leader degli Alias-3 si
rigirò il Digivice tra le mani e ne osservò lo schermo lampeggiante, poi
premette il pulsante di comunicazione... e non trattenne un piccolo scatto di
sorpresa quando sul piccolo schermo apparve la tetra figura incappucciata di
Daemon!
"Hmm. Sembra che io sia giunto appena in tempo, ragazzo... mi pare di
capire che non sei in una buona posizione..." disse il Demone dell'Ira. A
quella distanza, tuttavia, i Digiprescelti presenti riuscirono a sentire
soltanto un indistinto brusio cavernoso, che comunque li allarmò non poco e fece
loro chiedere chi ci fosse all'altro capo della comunicazione. "E' una
fortuna per te che io sia arrivato proprio in questo momento, non ne
convieni?"
Irritato, Neo rispose bruscamente, alzando la voce quel tanto che bastava per
far comprendere la sua rabbia a Daemon senza contemporaneamente farsi sentire
dai ragazzi. "Non è il momento di parlare per indovinelli, tu! Adesso, per quale
motivo mi stai chiamando qui? Non sarà per chiedermi qualche altro favore, vero?
Perchè te ne sto facendo già troppi, per quanto mi riguarda!"
Nonostante la risposta brusca, Daemon ancora una volta non si offese,
dimostrando il suo solito, innaturale autocontrollo... e anzi, a Neo parve di
percepire il ghigno crudele che increspava il suo volto celato dalla cappa.
"Huhuhuu... se è di questo che ti preoccupi, no, non si tratta di un favore!
Anzi... credo proprio che dovrei farti un presente per il disturbo che ti ho
arrecato!" rispose lusinghiero il Demone dell'Ira. Questa risposta fece
cambiare almeno un pò l'espressione arcigna di Neo, che si distese fino a
formare quello che, già da quella distanza, Jun e Wizardmon vedevano come un
ghigno di trionfo. Pur non riuscendo a sentire quello che i due nemici di
DigiWorld si stavano dicendo, nè chi ci fosse all'altro capo del Digivice,
"Ma... con chi sta parlando? E soprattutto... perchè adesso sembra così
allegro, mentre prima era arrabbiato nero?" si chiese la ragazza dai capelli
appuntiti.
Wizardmon scosse la testa. "Non lo so... ma non mi piace. Per niente."
"Un... presente?" chiese Neo, la mano libera stretta a pugno e i nervi
percorsi da una folle eccitazione che si stava palesando nella scintilla
rabbiosa che gli si era accesa negli occhi. "Mi stai dicendo che... che il
tuo..."
"Esatto." rispose Daemon, interrompendo la domanda. "Il progetto
Arkadia è pronto, e non aspetta altro che tu te ne impossessi. Inoltre, i
Digiprescelti che si sono avventurati nel dominio di Dragomon mi hanno...
consegnato quello che cercavo. Quindi, quando vuoi, ci possiamo incontrare per
finalizzare il nostro patto! Ti darò io le direttive, basta che tu apra un
Digiport fino al luogo che ti sto comunicando."
Gli spiazzati Digiprescelti videro il leader degli Alias-3 divorare con gli
occhi qualcosa che era apparso sullo schermo del suo D-3... per poi attivare il
piccolo strumento elettrico e declamare ad alta voce quello che nessuno di loro
si augurava di sentire!
"DIGIPORT OPEN!" esclamò Neo. Il D-3 creato da Daemon e Dragomon emise una
pulsazione di luce oscura (per quanto il termine fosse un ossimoro...), e appena
un metro davanti a Neo e a BlackMetalGreymon si aprì, con un suono spettrale, un
portale abbastanza grande da consentire il passaggio persino ad un essere delle
dimensioni di BlackMetalGreymon!
"Attend, monsieur Neo!" esclamò Catherine, nel vano tentativo di
fermare il ragazzo dai capelli bianchi. "Dove sta andando?"
"Ti consigliamo di arrenderti e desistere dai tuoi intenti." lo consigliò
Andromon.
A rispondere a loro due e agli altri Digiprescelti fu una risata di scherno,
allorchè BlackMetalGreymon, pur con riluttanza, si avvicinava al passaggio
dimensionale. "Hahahahahaaa! E voi credete di potermi minacciare così? Di poter
minacciare così Neo Saiba, il più grande domatore di Digimon di tutti i tempi?
Per questa volta, avete avuto fortuna, manica di imbecilli, quindi godetevi la
vittoria finchè potete! Tra non molto, avrò a disposizione un'arma
invincibile... e allora nè voi nè nessun altro potrete più nulla contro di me!
Addio!"
"Fermiamolo, presto!" esclamò Megadramon, dirigendosi verso il portale
seguito dagli altri Digimon...
Tutto inutile. La risata dell'albino risuonò nelle loro orecchie finchè sia
lui che il suo partner non vennero risucchiati dal Digiport, che poi si chiuse
emettendo un forte rumore di risucchio e scomparve prima che Megadramon potesse
seguire i due, lasciando lui e gli altri Digiprescelti e Digimon a becco
asciutto. Il drago meccanico si arrestò a mezz'aria, facendo fare un sobbalzo al
malcapitato Derek che gli stava in groppa, e ripiegò le ali contro il corpo,
grugnendo frustrato.
"Maledizione... mi sono sfuggiti tutti e due!" brontolò Megadramon.
Michael sospirò rassegnato e guardò di nuovo verso il basso, dove Jun e
Wizardmon osservavano lui e gli altri membri del suo gruppetto con espressione
interrogativa. "Di quei due ci occuperemo dopo. Per adesso, torniamo al motivo
principale per cui siamo qui... e cioè la nuova Digiprescelta e il suo compagno.
Hey, laggiù! Tutto bene?"
"Sì, certamente!" fu la risposta di Jun. "Ma il vostro intervento è stato
provvidenziale, non so se saremmo durati contro quel pazzoide e il suo
lucertolone!"
"Di niente!" concluse MegaSeadramon. "Voi due aspettateci lì, adesso vi
raggiungiamo..."
Megadramon e MegaSeadramon atterrarono vicino a lei e permisero a Michael e
Derek di scendere, e Triceramon, dopo essersi avvicinato abbastanza a sua volta,
fece smontare dal suo dorso Rosa, Catherine e Deramon. Poi, ogni Digimon dei
prescelti internazionali ritornò allo stadio evolutivo iniziale, non essendoci
più pericoli in vista, e sia loro che i loro partner raggiusero Jun e
Wizardmon.
"Meno male che siamo arrivati appena in tempo..." commentò il Gotsumon di
Rosa. "E così... voi siete la nuova Digiprescelta e il suo partner. Beh, onorati
di conoscervi."
"Altrettanto." rispose Wizardmon, facendo l'accenno di un inchino e rubando
senza accorgersene la parola a Jun. "Il mio nome è Wizardmon... e lei è la mia
partner, Jun Motomiya."
"Piacere mio!" fece la giapponese, una mano alzata e un occhio strizzato in
un saluto gioviale ai prescelti stranieri. "Voi dovete essere quei Digiprescelti
internazionali di cui mio fratello Daisuke mi ha parlato... conosco già
Michael-kun e Betamon, ma gli altri credo proprio di no."
"In tal caso..." rispose Derek, permettendo a Crabmon di salirgli sulla
spalla. "...faremo tutte le dovute presentazioni non appena saremo tornati alla
casa di Gennai. Lì, potremmo spiegarti per filo e per segno cosa sta succedendo
qui a DigiWorld... e credimi, non è nulla di piacevole!"
La ragazza dai capelli appuntiti annuì, la sua normale cordialità annuvolata
da una maschera cupa mentre guardava la parte di città che Neo e il suo Digimon
avevano percorso, disseminata di macerie, tubi spezzati e fenditure che i
Guardromon guardiani, cessato il pericoloso, si stavano già dando da fare per
riparare. Non era la prima volta che vedeva la distruzione provocata da qualche
Digimon deviato... ma questa era la prima volta che essa era causata, prima di
ogni altra cosa, da un essere umano altrettanto fuori di testa!
"Già, ce ne siamo accorti..." rispose Jun. "Ho idea che davanti a noi abbiamo
una strada in salita..."
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Da un'altra parte...
"Okay, Rei, ci dovremmo essere!" esclamò Pul mentre smuoveva l'ennesimo ramo
che sbarrava la strada a lui, sua sorella e alla loro amica umana. "Un pò di
pazienza, tra non molto arriveremo alla casa del vecchio Gennai!"
La diavoletta, Pal, grugnì sarcastica. "Sì, certo, come no... mi sembra di
avertelo già sentito dire tre o quattro alberi fa! Sei sicuro di sapere dove
stai andando, o pensi che saremo costretti a girare in tondo ancora a lungo?" lo
apostrofò.
"Beh, perchè tu sapresti fare di meglio?" esclamò il PetitMamon maschio,
decisamente stizzito. "Se non ricordo male, quando eravamo esploratori
nell'esercito di Mister Cappuccetto Rosso con le corna, eri tu quella che
confondeva sempre i punti cardinali, e non riusciva mai a dare le posizioni
giuste ai nostri superiori!"
Due comiche nuvolette di vapore uscirono dalle orecchiette a punta di Pal con
il fischio di una teiera sotto pressione, mentre Rei, dopo essere rimasta
leggermente stranita al sentire il nomignolo che quei due pazzoidi avevano
affibbiato a Daemon, alzava gli occhi al cielo in una parodia di esasperazione.
"Ah, sì? E che mi dici, allora, del fatto che tu non sai nemmeno che il muschio
cresce verso ovest? Lo sanno anche i Digimon appena usciti dai Digi-Tama!"
sbraitò Pal, un indice puntato verso il fratello in melodrammatica accusa.
Pul si sbattè una mano sulla fronte. "Verso NORD, sorellina! Il muschio
cresce verso nord!"
"Ehm... okay, okay... cerchiamo di non litigare proprio adesso..." cercò di
calmarli Rei, piazzandosi tra i due e facendo dei gesti pacificatori con le
mani. Sperò che non si vedesse la grossa gocciolona di sudore che le stava
colando lungo la nuca... "Pul, Pal, so che voi due state facendo del vostro
meglio per guidarmi verso la dimora di Gennai-san, e ve ne sono grata... ma ora
cerchiamo di fissare un punto di riferimento, e a partire da quello possiamo
scandagliare meglio la zona... oh, ecco, quello potrebbe essere un inizio!
Quella strana casa in mezzo al lago, non potrebbe essere un punto di partenza?"
Con un gesto del braccio, Rei scostò le fronde di un cespuglio spinoso che le
sbarrava la strada, e indicò la maestosa vallata che si era rivelata dietro la
vegetazione: una pianura verdeggiante e coperta di fiori multicolori, affiancata
da un grande lago dalle acque cristalline al centro del quale sorgeva una
costruzione dall'aspetto futuristico.
I due PetitMamon interruppero il loro bisticcio tra fratelli, e si voltarono
incuriositi verso la loro amica umana... poi svolazzarono fuori dalla foresta ed
osservarono ad occhi spalancati la magnifica costruzione, immersa in un panorama
altrettanto impressionante! Per qualche secondo, il duo di demonietti non disse
nulla, e Rei li osservò con aria interrogativa, chiedendosi cosa mai stessero
pensando e perchè sembrassero così stupefatti. Poi, sempre con quella faccia
stranita, Pal puntò un indice verso la costruzione in mezzo al lago...
"Ehm... Rei, ragazza mia, so che potrai considerarlo uno scherzo, ma..."
iniziò, interrompendosi a metà frase.
La ragazzina inclinò la testa da un lato e sbattè gli occhi, non sapendo cosa
volesse dire la Digimon. "Ma?"
Pal deglutì prima di andare avanti, e una piccola goccia di sudore le calò
dalla tempia. "Hai... hai trovato la casa di Gennai prima di noi..."
Non ci fu molto che Rei, totalmente stupefatta da quella rivelazione, potesse
dire, se non lasciarsi cadere la mascella e guardare prima Pal, poi Pul, con gli
occhi trasformati in puntolini neri...
"Beh, guardando il lato positivo..." commentò Pul, sentendosi piuttosto
scoraggiato all'idea che una ragazza umana, seppure per caso, avesse saputo
orientarsi meglio di due 'assi' come loro. "Almeno abbiamo trovato quello che
cercavamo... anche se mi fa un pò rabbia che non abbiamo potuto esserti tanto
utili..."
Rei si scosse dal suo sbalordimento, e si affrettò a rispondere al
demonietto. "Ehm... no, no, cosa stai dicendo, Pul-chan... voi due mi siete
stati terribilmente d'aiuto! Senza di voi non sarei riuscita nemmeno a capire
dove mi trovavo... quindi vi sono grata per avermi guidato fin qui! E'... è solo
che non mi aspettavo di trovare la casa di Gennai-san così facilmente... senza
tante complicazioni! Per una volta, qualcosa va per il verso giusto!" rispose,
con una breve risatina nervosa. Poi, si schiarì la voce e fece cenno ai suoi
compagni di seguirla verso l'ingresso. "Pul-chan, Pal-chan, venite anche
voi?"
"E ce lo chiedi, anche?" rispose la piccola demone, mentre suo fratello
sfoderava un sorrisone da gatto del Cheshire. "Certamente che veniamo! E' da
un'eternità che non ci scomodiamo a fare una visitina al vecchio, e sono sicura
che farà i salti di gioia quando ci vedrà! Non ne convieni, fratellino?"
"Assolutamente sì, sorellina! Dopotutto, chi non sarebbe felice di
rivederci?" rispose lui, muovendo una mano come per riavviarsi un immaginario
ciuffo di capelli.
Rei, in procinto di avviarsi verso il lago e la casa futuristica che usciva
dalle sue acque limpide, si mise una mano davanti alla bocca e trattenne una
gentile risata. Quei due esibizionisti erano una delle cose migliori che le
fossero capitate da quando era arrivata a DigiWorld per la prima volta...
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Mentre nel Mondo Digitale si concludevano le battaglie con gli Alias-3, e
Rei, con l'aiuto dei suoi inusuali compagni di viaggio, raggiungeva la sua
destinazione...
Mentre, nella orribile Dark Area, i Digiprescelti cercavano di
riorganizzarsi, e Dragomon e Daemon facevano le loro mosse...
Il Mondo Reale, e più esattamente la metropoli di Tokyo, continuava la sua
vita. All'imbrunire, alle cinque e mezza del pomeriggio di agosto, le strade
della capitale del Giappone erano percorse da un ordinato traffico, e i luoghi
di lavoro vedevano uscire parte dei loro impiegati, impegnati nella loro
attività anche nel mese più caldo dell'anno. Anche l'aeroporto di Narita, il
principale scalo aereo della città, proseguiva il suo funzionamento come da
norma, tra voli che partivano e arrivavano, e veicoli che andavano e venivano
lungo il collegamento con la città.
Tra questi ultimi, all'interno di un bus-navetta, erano seduti due giovani -
un ragazzo moro di statura un pò bassa, e una ragazza alta e snella dai capelli
del colore del cobalto - con i rispettivi zaini firmati e un pò impiastricciati
di graffiti, dai quali spuntavano leggermente le teste di due familiari Digimon,
un piccolo tirannosauro bianco, e un bruco giallo e nero dalle lunghe antenne.
Sia gli umani che i Digimon non facevano mistero del fatto di essere piuttosto
eccitati, e facevano piccoli, rapidi movimenti con le gambe come se non ne
potessero più di stare seduti.
"Mi riesce ancora difficile crederlo, Sho-chan..." mormorò Yurika, ammirando
il panorama cittadino che scorreva al di là dei finestrini. "Finalmente, dopo
così tanto tempo, la prima squadra di Digiprescelti della storia è di nuovo in
azione... tutti assieme!"
"Già... sono passati due anni dall'ultima volta che abbiamo incontrato
Kevin-chan, Felipe-kun, Jolene-chan e i loro Digimon! E ben dieci dall'ultima
volta che abbiamo dovuto usare i nostri Digivice, per sconfiggere Apocalymon!"
rispose il ragazzo. "Mi ritornano in mente tanti di quei ricordi... come quando
ti sei evoluto per la prima volta, vero, SnowAgumon? E' stata un'esperienza
unica..."
Il dinosauro dalle squame bianche guardò il suo amico di vecchia data con uno
dei suoi sorrisi limpidi, perdendosi per qualche secondo nel mare dei ricordi
assieme a lui. "Già... è stato per difendervi da quel Dimetromon che era sotto
il controllo di Watchmon. Da lì ne abbiamo fatta di strada, eh?"
"Puoi dirlo forte... io sono diventato Flymon, e poi da lì CannonBeemon... e
infine TigerVespamon! E ogni mia forma evolutiva era più bella della precedente,
se posso dire la mia!" disse Kunemon con la sua voce ronzante. Il bruchino gettò
indietro le antenne come era solito fare quando voleva mettersi un pò in mostra,
e Yurika ridacchiò gentilmente tra sè. Nonostante tutto il tempo passato, certe
abitudini dei loro Digimon erano rimaste quelle...
"Purtroppo... se stiamo per incontrare di nuovo Felipe e gli altri, in questo
caso non è per una rimpatriata tra amici..." proseguì Sho, smorzando un pò
l'allegria del gruppetto. "C'è un problema a DigiWorld, abbastanza grave da fare
sì che i Digiprescelti attuali abbiano bisogno del nostro aiuto. E considerando
che ormai non possiamo più far raggiungere ai nostri Digimon le loro forme
Mega... beh, credo che questo la dica molto lunga!"
"E' vero..." rispose Kunemon, e le sue antenne si afflosciarono un pò al
pensiero. "Chissà di cosa si tratterà, per essere così spaventoso... Io... ho
come il presentimento che si tratti di quel Daemon che abbiamo affrontato
durante l'ultima parte del nostro viaggio a DigiWorld... ve lo ricordate,
immagino!"
"Non potremmo dimenticare quell'ordalia neanche tra un millennio,
Kunemon-chan... Daemon, assieme a quell'altro... come si chiamava... Antrusmon,
o cose del genere... è stato uno dei nostri avversari più temibili!" rispose
Yurika, tamburellando distrattamente con il dito sulla poltrona su cui era
seduta. "E l'idea che possa esserci lui dietro a tutto questo mi inquieta non
poco, accidenti..."
"In realtà, si chiamava Anthraxmon..." SnowAgumon corresse la giovane dai
capelli blu. "Ma hai ragione, anche quando sono diventato AlforceVeedramon,
sconfiggerlo non è stato una passeggiata. E ora, con tutto il tempo che ha
passato a rendersi più forte, avrà sicuramente delle sgradite sorprese in
serbo... e vorrà vendicarsi di noi!"
Sho sospirò, accarezzando affettuosamente il suo Digimon che faceva capolino
dallo zaino. "La situazione non ci sorride, lo so... ma non è il caso di
abbattersi adesso! Intanto, non sappiamo per certo se si tratta davvero di
Daemon... e poi, di qualunque cosa si tratti, non saremo noi i soli ad
affrontarla! Combatteremo pure al fianco degli altri Digiprescelti, e chissà...
magari in qualche modo otterremo di nuovo le nostre Digievoluzioni Mega! Chi può
dirlo, sappiamo ancora poco della faccenda, ed è troppo presto per fare
previsioni!" commentò il giovane motociclista. L'espressione preoccupata di
Yurika si addolcì a quelle parole, e la ragazza mise un braccio sulle spalle del
suo fidanzato e gli diede un rapido bacio sulla guancia, facendo tingere il suo
volto di un tenue, ma inequivocabile, rosso.
"E' per questo che sei stato il leader migliore che la nostra squadra potesse
avere... non ci permettevi mai di buttarci giù, neanche quando la situazione era
disperata!" mormorò dolcemente Yurika. Sho le restituì il sorriso, e i due
fidanzati si scambiarono un tenero abbraccio che durò qualche secondo, prima che
si separassero e si rimettessero composti sui loro sedili. I loro Digimon,
rintanati negli zaini che i loro partner umani avevano poggato davanti a sè,
osservarono la scena romantica con sentimenti alquanto diversi: mentre
SnowAgumon sembrava felice come una Pasqua per il suo partner e la sua amica
d'infanzia, Kunemon mormorava qualcosa circa un attacco di carie acuta che
minacciava di venirgli...
"Siamo quasi arrivati all'aeroporto di Narita!" esclamò Sho, alla vista del
grande aeroporto che si profilava in lontananza. Dopo aver dato un'occhiata
all'orologio, e aver controllato che mancava ancora almeno un'ora all'arrivo dei
loro amici stranieri, il primo leader dei bambini prescelti guardò SnowAgumon
negli occhi... e, silenziosamente, i due rinnovarono la promessa che si erano
fatti a DigiWorld, la prima volta che si erano visti.
"Di qualunque pericolo si tratti... lo affronteremo assieme e ne verremo
fuori!" disse il piccolo dinosauro. Sho, Yurika e Kunemon annuirono
energicamente, e si prepararono tra sè alla nuova avventura che li
attendeva...
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"CHE COSA? Vorresti dire che... Daemon è TORNATO?"
Questa era stata la reazione di Daisuke dopo che Ken ebbe concluso il
racconto di ciò che era accaduto mentre gli altri erano privi di sensi... in
poche parole, che Daemon era saltato fuori apparentemente dal nulla ed aveva
estratto quello strano oggettino nero, il Dark Seed, dal suo corpo, per poi
svanire con una risata satanica! In quel momento era apparso chiaro a tutti loro
che persino il rapimento di Hikari, con tutto ciò che ne stava dietro, non era
altro che una parte di una trappola più complessa... nella quale erano caduti in
pieno!
"Purtroppo sì, Daisuke..." confermò l'ex-Imperatore al suo migliore amico e
ai terrificati Digiprescelti e Digimon, sfregandosi il punto della nuca da cui
il Demone dell'Ira aveva estratto il seme oscuro. "Purtroppo... temo che lui
abbia organizzato tutto, o buona parte, della situazione attuale di DigiWorld.
Compresi gli Alias-3 e i loro partner... il tutto allo scopo di impossessarsi
del Dark Seed che era nascosto dentro di me, e usarlo per i suoi scopi..."
"Il... Dark Seed?" chiese Gatomon, tanto perplessa quanto sconvolta
dall'inaspettata rivelazione. "Ma... che cosa sarebbe, esattamente?"
Ken si prese la tempia con una mano e scosse la testa, desolatamente.
"Questo... questo non lo so con esattezza... non so quando è entrato in me, e
come ne sono entrato in contatto... i miei ricordi del passato sono ancora così
sbiaditi... però, una cosa ve la posso dire per certo, e cioè che era proprio il
Dark Seed quello che Daemon voleva fin dall'inizio! Ed ora... ed ora è nelle sue
mani, ed è questo quello che conta!"
"Era tutta una trappola, fin dall'inizio..." mormorò il piccolo Iori. "E
anche molto ben architettata... ci ha portato tutti qui nel Dark Ocean,
sfruttando Dragomon e i le sue brame di potere... e poi ha colpito!"
Dopo che il più giovane del gruppo ebbe tratto le sue conclusioni, una nera
coltre di silenzio calò sul gruppo. La situazione era peggiorata ancora più di
quanto già non fosse compromessa, e ora lo sapevano bene anche loro!
"E... e adesso... adesso cosa possiamo fare?" balbettò Miyako, seduta per
terra, sui talloni, con le mani sulle ginocchia. La ragazza stava cominciando ad
andare in panico, e del resto... come darle torto, considerata la situazione in
cui erano? Là, nel Dark Ocean, appena sconfitti da un mostro potentissimo che
aveva la loro amica, e che anche i loro Digimon più forti non erano riusciti a
scalfire... sotto quel cielo nero privo di vita, circondati dall'acqua oscura,
dalla terra fredda e sterile e da quel vento che portava con sè quella
sensazione orrendamente claustrofobica... Voleva tornare a casa... voleva che
tutto quello che stava vivendo fosse soltanto un folle incubo... e invece no...
era la spietata realtà!
"Miyako..." mormorò Hawkmon, avvicinandosi alla sua compagna mentre questa
iniziava a tremare.
La ragazza con gli occhiali non diede neanche segno di aver sentito il suo
Digimon, e Hawkmon capì subito che la sua partner stava cominciando ad andare in
panico. L'autocontrollo non era mai stato il suo forte... ma il Dark Ocean non
era il posto migliore per farsi prendere dal terrore!
"Per favore, Miyako... calmati!" le parlò Hawkmon, le ali alzate in un gesto
che intendeva riportare la sua amica alla ragione... ma sfortunatamente, Miyako
non sembrava in vena di ascoltarlo, e cominciò a respirare affannosamente.
"Noi... noi... cosa... cosa possiamo fare?" mormorò, tra gli ansimi che le
riempivano i polmoni di quell'aria disgustosa. "Questo... questo è troppo per
noi! Dragomon è invincibile, e ora lo è anche Daemon! Hikari è nelle mani di
quel mostro... e noi... noi siamo gli unici che possono salvarla? E'... è
pazzesco... noi... noi siamo solo... dei ragazzi... non dovremmo... essere...
qui..."
Fu Ken a prendere in mano la situazione. L'ex-Imperatore, più deciso che mai,
allungò una mano verso Miyako e le afferrò la spalla, parlandole con calma e
fermezza al tempo stesso. "Miyako, ascolta il tuo Digimon... CALMATI!"
La ragazza si zittì all'istante, e i suoi occhi si fecero ancora più grandi
dietro le lenti dei suoi occhiali, mentre ogni Digiprescelto e Digimon lì
presente restava ammutolito davanti al piglio che Ken aveva dimostrato. Dopo
aver ripreso fiato per un istante, ed essersi schiarito la voce, il
Digiprescelto della Bontà riprese. "A-Ascolta... lo so, siamo in una situazione
molto brutta..." disse, tirando un sospiro ansioso. Quasi non riusciva a credere
di aver alzato la voce davanti ad una sua compagna... "Lo sappiamo tutti... ma
ora più che mai è necessario mantenere il sangue freddo, o non riusciremo mai ad
uscirne vivi. E' proprio quando la situazione sembra più nera che... che bisogna
darsi più animo e combattere più duramente. Questa... è una delle tante cose che
ho imparato stando con voi ragazzi... e credimi, Miyako, ne so qualcosa circa il
trovarsi in brutte situazioni... siete stati voi, Daisuke-kun e Wormmon per
primi ma anche tutti voi altri... a convincermi a lottare per tirarmene fuori.
Se non vi avessi incontrato... chissà dove sarei adesso!"
Le parole dell'ex-Imperatore sembravano aver fatto effetto, e il respiro di
Miyako tornò normale e regolare. Onestamente, faceva un certo effetto sentire
che, per una volta, era Ken a fare il discorso per motivarla... "S-scusatemi...
avete... avete ragione... mi... mi sono fatta prendere..."
"Tu non hai nulla di cui scusarti..." proseguì Patamon. "E' comprensibile...
ma adesso ci rimane un altro problema! Come facciamo adesso? Daemon tornerà nel
Mondo Digitale da un momento all'altro, e non abbiamo modo di affrontare
Dragomon senza il Digimental dei Miracoli. Le nostre opzioni... sono piuttosto
limitate."
Gatomon annuì. "Sì, questo è vero... però, per noi che siamo nel Dark Ocean,
adesso la priorità è salvare Hikari. Taichi e gli altri ci hanno affidato questo
compito, e hanno messo la sua salvezza nelle nostre mani. Dobbiamo, a nostra
volta, avere fiducia in loro e affidare loro la sicurezza di DigiWorld e del
Mondo Reale. Almeno per adesso..." disse, sensata e diretta come sempre.
Nessuno si trovò in disaccordo con le parole della gattina bianca, ma
Armadillomon non sembra convinto al cento per cento. Il piccolo mammifero
corazzato, seduto sulle zampe posteriori sulla fredda sabbia, si grattò la testa
con una zampina artigliata prima di dare voce ai suoi dubbi. "Beh... quello che
Gatomon dice è giusto, ma... adesso come faremo ad introdurci nel palazzo di
Dragomon e liberare Hikari? Non sappiamo neanche dove ci troviamo..."
"Tu dici? Perchè non provi a dare un'occhiata sopra di te?" propose Veemon,
indicando con lo sguardo la sommità dell'irta rupe ai piedi della quale si
trovavano. Armadillomon e qualcun altro alzarono rapidamente lo sguardo... e,
con loro immensa sorpresa, videro che si trovavano proprio SOTTO la spettrale
roccaforte del Signore delle Acque, che si ergeva sopra di loro, tetra e
minacciosa foriera di disperazione! Eppure, in quel momento, sapere di essere
così vicini alla meta aveva l'effetto opposto a quello che quella visione da
incubo avrebbe avuto di solito...
"Ci siamo vicini... vicinissimi!" esclamò Veemon, il suo ottimismo per nulla
intaccato dalla sconfitta di poco prima. "Se riusciamo ad introdurci là dentro e
liberare Hikari, una parte dei nostri problemi è risolta! Dragomon si ritroverà
con le mani legate, e noi potremo tornare a DigiWorld e concentrarci tutti su
Daemon e sugli Alias-3!"
"Anche... anche questo è vero..." mormorò Iori. "Ma... come facciamo ad
entrare là dentro? Quella mostruosità avrà occhi ovunque!"
Takeru, che per tutto quel tempo era rimasto in silenzio, abbozzò un sorriso
tranquillo. "Beh... un vantaggio ce lo abbiamo, su di lui!" iniziò. "Dragomon...
per adesso, lui pensa che siamo morti, tutti quanti! Questo ci dà almeno il
vantaggio della sorpresa, se stiamo attenti e non ci facciamo scoprire!"
Daisuke ghignò, il suo ormai celeberrimo sorriso di sicurezza che
rispecchiava parecchio quello del suo idolo Taichi. "Adesso sì che si ragiona,
ragazzi! Questo è parlare! Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a
giocare!"
"E non dimentichiamo che non sarà necessario combattere contro Dragomon..."
ricordò Wormmon. "A noi basta che Hikari sia salvata... e questo lo possiamo
fare, giusto?"
"Giustissimo! Quindi forza, alziamo le nostre natiche e andiamo a dire a quel
calamaro troppo cresciuto che Hikari non è proprietà di nessuno!" esclamò
Gatomon, strizzando un occhio al bruco verde.
Le parole di ognuno di loro, di Ken, Gatomon, Veemon, Takeru, Daisuke e
Wormmon ebbero l'effetto voluto, e il fuoco della speranza, che le acque nere di
Dragomon avevano rischiato di soffocare per sempre, tornò a divampare più forte
che mai nel cuore di ognuno di loro! Lentamente, tutti i membri del gruppo si
alzarono, di nuovo determinati, e i loro sguardi si posarono sull'angusta
stradina che, a partire dalla spiaggia, si inerpicava lungo la rupe a
strapiombo, portando dritta al palazzo del dominatore del Dark Ocean.
"Aspettaci, Hikari-chan... e voi, ragazzi... resistete ancora un pochino!
Stiamo arrivando!" disse tra sè Daisuke, stringendo il suo D-3 in mano. Nè
Dragomon, nè tantomeno Daemon avrebbero avuto partita vinta... non finchè lui e
i suoi amici avevano da dire a riguardo!
CONTINUA...
Note dell'autore: E un altro capitolo si completa! Sono così eccitato che già
domani inizierò a lavorare sul successivo! Molto presto, vedremo il vero volto
del misterioso 'Progetto Arkadia' di cui Daemon ha parlato... e conosceremo
Arkadimon, uno dei Digimon più spaventosi che siano mai esistiti! L'idea che Neo
possa diventarne il proprietario, credetemi, vi farà rabbrividire!
Inoltre, conto di farvi finalmente rivedere tutti i Digiprescelti e Digimon
della mia storia 'Digimon Zero'... E per gli amanti del romanticismo... conto di
inserire qualche scena tra Ken e Miyako già nel prossimo chappy! Restate
sintonizzati, perchè il Mondo Digitale, quello Reale e il Dark Ocean stanno
diventando una polveriera! E basterà una scintilla a far saltare tutto in
aria!
Fino al prossimo aggiornamento, allora... in bocca al lupo a tutti, e buon
proseguimento di vacanze!
Justice Gundam
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Capitolo 20 *** Arkadimon ***
Invasion-20
Digimon Adventure 02: Invasion
Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam
Hm, hm, hmm... hm, hm, hmm...
Ehilà, già di ritorno? Non è passato molto tempo da quando ho aggiornato... o
almeno, non molto considerando che in questo periodo ho cercato di portare
avanti un pò tutte le mie storie! Diavolo, a volte mi chiedo se non sto cercando
di fare un pò troppo... E poi mi rispondo di no!
Comunque, la situazione è abbastanza buona, per il momento... i miei esami
sono a buon punto, e con un pò di fortuna dovrei terminare la laurea
specialistica tra due o tre anni. Almeno, questo è quello che mi auguro... e
poi, non dimentichiamo che ho compiuto gli anni, durante il mio viaggio in
Giappone! Cavolo, perchè comincio a sentirmi un pò vecchio?
Ho avuto modo di vedere che, dopo la mia assenza per il mio viaggio in
Giappone, i miei lettori più affezionati si sono gettati a pesce sull'ultimo
capitolo! Ed è quindi con estremo piacere che passo a rispondere alle vostre
recensioni!
TopoMouse: Ma guarda, questa volta il primo a recensire sei stato tu!
Hmm... capisco, forse avrei dovuto rendere Sigma un attimo più tosto, e fare in
modo che la sua presenza avesse un impatto maggiore su Koushiro. Comunque, mi fa
piacere che il duello tra Jun e Neo abbia invece riscosso i tuoi favori... e sì,
in futuro quello che i nostri amici affronteranno farà sembrare una barzelletta
quello che sta accadendo adesso! E soprattutto farà sembrare una barzelletta lo
squallido 'scontro' tra la seconda generazione e Daemon che la serie canonica ci
ha propinato! Anche i prescelti di Digimon Zero avranno la loro parte... e già
in questo capitolo li vedremo riuniti, quindi reggiti forte!
Kari 89: Beh, sì, per essere la loro prima battaglia vera e propria, Jun
e Wizardmon se la sono cavata bene... anche se, immagino, avranno gradito
l'intervento di Michael e compagni! Come ho detto, anche Sho, SnowAgumon,
Yurika, Kunemon e i loro amici avranno modo di rendersi utili... anche se, per
adesso, sono poco più che spettatori degli eventi! Purtroppo, non credo di avere
la possibilità di fare un remake della prima serie... anche perchè,
sinceramente, non mi sembra che essa abbia bisogno di essere modificata in alcun
modo, è già perfetta così com'è! Comunque, grazie dei complimenti, e ti prometto
che andrò avanti presto anche con le altre serie!
KillKenny: La polveriera, mi sa, è tutt'attorno ai Digiprescelti... e tra
non molto giungerà al livello critico! E se pensi che Arkadimon abbia della
controindicazioni che non faranno piacere a Neo... beh, dopotutto noi lo
conosciamo bene, l'amico Daemon! ^_^
Il tuo alter ego maghesco si chiama Danny? Chissà perchè mi fa venire in
mente un certo ragazzo mezzo-fantasma nato dalla matita di Butch Hartmann il cui
cartone animato si è concluso di recente... ^_^
Smartgirl: Grazie ancora per la recensione! Adoro le storie lunghe, mi
danno modo di immergermi nell'ambientazione! L'incontro tra Wizardmon e Gatomon,
quello di Rei con i Digiprescelti, il ritorno in campo dei Digiprescelti
originali... sono tutti eventi a cui assisterai presto! Ma prima, dobbiamo
vedere cos'è esattamente questo Arkadimon, e dobbiamo vedere se Daisuke e gli
altri riusciranno a salvare Hikari da Dragomon! Chissà se il signore del Dark
Ocean è destinato a durare ancora a lungo...?
Il mio viaggio in Giappone è stato uno dei più belli che io abbia mai fatto,
in assoluto! Ora, se solo riuscissi a mettere qualcosa su YouTube, potrei
condividere con voi lo spettacolo del tempio Meiji, della Torre di Tokyo, di
Shibuya, dei daini di Nara... comunque, resta sintonizzata! Vedrò di farlo il
prima possibile!
Okay, lo spazio recensioni è terminato! Si torna a DigiWorld, e questa
volta... per assistere a dei seri guai! Neo sta per ricevere Arkadimon, e la
lotta, per i nostri eroi, sta per diventare ancora più ardua!
Buona lettura!
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Capitolo 20 - Arkadimon
Era un posto orribile - nella migliore delle ipotesi. L'altopiano dove, dieci
anni prima in termini umani, ma sicuramente molto più tempo se si guarda il
diverso scorrere del tempo a DigiWorld, sorgeva il castello di Daemon era un
luogo di profondi crepacci e rupi dalle rocce crudelmente affilate, sepolto
perennemente da un cielo ingombro di nubi rosso-violacee che si muovevano con
velocità innaturale, come una sorta di immenso uccello rapace le cui ali
oscuravano il sole. Pochi arbusti ormai avvizziti spuntavano desolati tra alcune
rocce, spazzate da un vento caldo e secco. A completare l'atmosfera lugubre di
quel posto, contribuivano le rovine di quella che una volta era stata la tana
del Demone dell'Ira, una volta un mastodontico maniero dalle mura fortificate,
ornato di statue mostruose e spuntoni ricurvi che ne aumentavano l'aspetto
aggressivo, ma ora niente più che un ammasso di rovine e muri abbattuti, parodia
della sua gloria passata.
E tuttavia, dovette ammettere Neo, mentre lui e il suo silenzioso
BlackMetalGreymon si aggiravano tra ciò che di esso rimaneva, anche ora quelle
rovine davano l'idea di qualcosa di minaccioso e crudele, esattamente come in
quelle epoche passate. Il ragazzo dai capelli bianchi ripensò a quello a cui
Daemon gli aveva accennato... gli era stato detto, anche se di sfuggita, che
dieci anni prima c'erano stati degli altri Digiprescelti - dei ragazzini
all'epoca dodicenni o attorno a quell'età che, grazie ai loro compagni Digimon,
erano riusciti ad introdursi nel suo castello, sconfiggere i suoi tre scagnozzi
(all'epoca, NeoDevimon non si era ancora unito ai Daemon Corps...) e, infine,
affrontare lui stesso in duello. Per quanto il Demone dell'Ira fosse potente e
terribile, non era ancora ai livelli di potenza di cui Daisuke e i suoi compagni
erano stati testimoni, e il Digimon del leader del quintetto, un guerriero
draconico di nome AlforceVeedramon, si era rivelato molto più forte del
previsto. E così, alla fine, anche Daemon era stato sconfitto e sigillato... ma
non prima di aver giurato vendetta!
Comunque, l'interesse di Neo non era attirato da tali prolissità. Al crudele
Digiprescelto oscuro non interessava nulla delle circostanze nelle quali il suo
pericoloso alleato era stato imprigionato, nè cosa avesse intenzione di fare una
volta libero... l'unica cosa che lo riguardava, in quel momento, era ricevere i
frutti del suo operato, e finalmente, il Digimon che gli avrebbe conferito il
potere che lui tanto bramava! Arkadimon... se non ricordava male, era questo il
nome che Daemon aveva menzionato... una mostruosità dotata di una capacità di
sviluppo praticamente infinita!
Ghignando malvagiamente, Neo diede un calcio ad una pietra frastagliata che
giaceva ai suoi piedi. Grazie ad Arkadimon, finalmente sarebbe stato lui a
dettare le regole, invece di subirle continuamente! Finalmente... sarebbe stato
padrone della sua vita, una giusta ricompensa dopo tutti i colpi bassi che il
destino gli aveva tirato! Avrebbe potuto trasformare DigiWorld in un nuovo
mondo, nel quale sarebbe stato lui a dettare legge! Il semplice pensiero di
essere così vicino all'agognata meta lo fece fremere di gioia, mentre il ragazzo
e il suo BlackMetalGreymon si spostavano verso il centro di quello che ai tempi
doveva essere una enorme sala riunioni, ora ridotta a niente più che un enorme
quadrato decorato con immagini sbiadite e coperte di polvere, i cui lati erano
delimitati da ciò che rimaneva dei muri di una volta. Giunti più o meno nel bel
mezzo dello spiazzo desolato, il ragazzo e il dinosauro cibernetico si fermarono
e si misero in attesa che succedesse qualcosa.
"E' questo il posto di cui Daemon mi ha dato le coordinate... beh, devo
ammettere che ha scelto proprio il posto adatto." riflettè Neo a voce alta. "Io
ho fatto quello che mi aveva detto, ed ora spero per lui che non si faccia
attendere."
Non dovettero aspettare a lungo. Appena dieci secondi dopo il loro arrivo, le
nuvole che li sovrastavano si tinsero di un inquietante colore blu-viola, e le
rovine del castello di Daemon vennero ricoperte da un'ombra nera e fredda che
recava con sè un orrido sentore di morte e malvagità, tale da far venire i
brividi anche ad un individuo senza cuore come Neo. Il ragazzo strinse i denti e
represse un brivido, mentre davanti a lui cominciava ad apparire un Digiport
nero nel quale turbinavano luci verdi e purpuree. Un pò allarmato, il ragazzo
mosse un passo indietro, mentre il suo BlackMetalGreymon si metteva in guardia,
pronto a difenderlo nella peggiore delle ipotesi...
"E... e adesso che diavolo..." mormorò tra sè Neo, il Digivice oscuro stretto
in una mano. Nell'eccitazione precedente, quasi non si era reso conto di come il
congegno oscuro creato da Daemon e Dragomon fosse diventato freddo, come se
fosse stato per molto tempo chiuso in un frigorifero. Sembrava quasi che
reagisse alla presenza malvagia che aleggiava sull'altopiano brullo...
Un suono vibrante e cupo si levò dal portale che gli si era aperto davanti,
annunciando l'arrivo di qualcosa o qualcuno... e poco dopo, Neo si sentì
sollevato alla vista di una familiare figura, ammantata di una tunica e un
cappuccio rossi, che si avvicinava lentamente, seguita a ruote da quattro figure
mostruose, una delle quali metteva in ombre tutte le altre con la sua mole e la
miriade di tentacoli che gli spuntavano dalla schiena. Man mano che i cinque
mostri si avvicinavano, Neo potè distinguere meglio i loro colori cupi, e i loro
volti distorti dalla malvagità...
...finchè, con un passo solenne che esprimeva tutta la sua ansia di libertà,
Daemon non emerse completamente dal Digiport, i pugni stretti ai suoi fianchi e
tremanti per l'eccitazione!
Il Grande Signore dei Demoni dell'Ira stava nuovamente calcando il suolo di
DigiWorld.
Mentre, dietro di lui, i suoi quattro scagnozzi emergevano l'uno dopo
l'altro, saziandosi gli occhi con quel gradito cambio di scenario dopo tre anni
di soggiorno forzato nel Dark Ocean, Daemon prese un profondo respiro... ed
espirò sonoramente, godendosi ogni istante di quell'aria pura e fresca! Alle sue
narici, ormai sature dell'aria stantia del dominio di Dragomon, sembrava quasi
che il vento secco profumasse!
"Finalmente... finalmente, dopo tanto tempo trascorso in quella fogna...
Sono tornato a DigiWorld!" ringhiò Daemon, con gioia feroce a malapena
trattenuta. LadyDevimon spiegò le ali e mosse la testa, lasciando che il vento
le soffiasse tra i suoi lunghi capelli canuti. SkullSatamon, con una risatina
gracchiante, piantò il suo scettro elettrificato nel terreno roccioso, quasi
fosse una bandiera. MarineDevimon gettò le braccia tentacolari verso l'alto e
proruppe in un agghiacciante gorgolio di trionfo, mentre i numerosi tentacoli
più piccoli che gli spuntavano dalla schiena fremevano eccitati. Infine, per
ultimo, apparve il rinsecchito e deforme NeoDevimon, la sua espressione
illeggibile grazie all'orrida maschera che indossava e al suo incedere che non
tradiva alcuna emozione. In una delle sue mani artigliate, giaceva un Digi-Tama
grande come un pallone da basket, rotondo, violaceo e spugnoso, che pulsava in
maniera disgustosa...
"Dopo tanto tempo... finalmente libero! E tutto questo lo devo a te, Neo
Saiba! Hai fatto un ottimo lavoro, e sapevo che non mi avresti deluso!"
tuonò Daemon dopo essersi goduto a sufficienza quella riscoperta sensazione di
libertà, rivolto a Neo che gli si stava avvicinando con in mano il Digivice
nero. Il ragazzo dai capelli bianchi notò che il suo interlocutore teneva una
mano stretta a pugno, e tra le sue dita filtravano dei raggi di una stranissima
luce nero-violacea... ma in quel momento, Neo era troppo ossessionato dall'idea
della sua ricompensa per pensare ad un particolare così secondario. Quindi, dopo
essersi inchinato rapidamente, mostrando a Daemon quel minimo di rispetto che
gli conveniva, Neo saltò i preamboli e giunse subito al sodo.
"Sono ieto di esserti stato di aiuto, Daemon... ma non dimenticare quello che
avevi promesso!" esclamò, ignorando gli sguardi di disapprovazione che gli
stavano arrivando da SkullSatamon e dagli altri. "Ricordati che hai promesso di
conferirmi abbastanza potere da plasmare DigiWorld a mio piacimento... e hai già
rimandato un pò troppo a lungo, non ti pare?"
"Come osi parlare così a Daemon-sama, impudente moccioso umano?" ringhiò
MarineDevimon, infuriato per la temerarietà di quella richiesta. Nessuno poteva
parlare così al suo signore e passarla liscia, men che meno quel piccolo
presuntuoso! BlackMetalGreymon, dietro Neo, si accucciò sulle zampe posteriori e
si tenne pronto a scattare nel caso il demone acquatico avesse cercato di
attaccare... ma ogni possibile ostilità tra i due gruppi venne messa a tacere da
un deciso gesto della mano da parte di Daemon.
"MarineDevimon, sei pregato di restare al tuo posto." intimò il Demone
dell'Ira senza mezzi termini. Il calamaro demoniaco si zittì all'istante e
mormorò qualche parola di scusa verso il suo signore, ma i suoi tre occhi
scarlatti senza pupille fissarono Neo come se volessero ricordargli che era vivo
soltanto per intercessione del suo signore.
"Come stavo dicendo, Neo... ho tutta l'intenzione di mantenere la mia
parola. Tu hai fatto quello che io ti avevo chiesto di fare, e io non sono uno a
cui piace contrarre dei debiti. Quindi... NeoDevimon, se volessi fare il favore
di portare l'uovo di Arkadimon..." rispose il demone. La sua mano destra si
alzò, facendo un cenno al suo nuovo servitore, che non fece alcun commento e,
dopo aver annuito, cominciò ad avvicinarsi con in mano il mostruoso Digi-Tama
violaceo.
Incuriosito, Neo si alzò dalla sua posizione accucciata, mentre il suo
Digimon artificiale abbandonava la posizione di guardia, ed osservò NeoDevimon
che si avvicinava, recando con sè quella strana porcheria sferica che pulsava
sempre più velocemente. A quella distanza, il ragazzo dai capelli bianchi
riusciva a sentire un disgustoso suono di membrane umidicce che si spostavano, e
vide vari rigonfiamenti e rientranze apparire sulla superficie della sua
'ricompensa'. Per un attimo, si chiese se davvero fosse tutta lì la liquidazione
per tutto quello che aveva fatto per Daemon... ma si ricordò che un libro non va
giudicato dalla copertina, e si astenne da qualsiasi commento, limitandosi
invece ad allungare le mani verso il Digi-Tama per afferrarlo...
Non si accorse neanche (e anche se lo avesse fatto probabilmente non gliene
sarebbe importato nulla) dello sguardo quasi addolorato che BlackMetalGreymon
gli stava rivolgendo. Dopotutto, Neo era pur sempre il suo partner, e l'idea di
stare per essere sostituito da un altro Digimon gli faceva sentire uno strano
sconforto nel profondo del suo cuore artificiale. Una sensazione sgradevole, a
cui BlackMetalGreymon non sapeva dare un nome... si sentiva male, anche se non
era stato ferito... una cosa difficile da spiegare, per una creatura come lui
che aveva visto la luce soltanto da qualche giorno...
"So che a guardarlo così potrebbe non sembrare niente di che, ragazzo
mio..." tuonò Daemon, come se avesse letto nel pensiero di Neo. "Ma... il
Digimon che emergerà da quest'uovo è quanto di più incredibile il Mondo Digitale
dell'Est abbia mai visto! Una creatura dotata di un potere virtualmente
illimitato, davanti alla quale i Digiprescelti non potranno fare altro che
arrendersi! Neo Saiba, è per me un grandissimo onore presentarti... il mio più
grande esperimento, e il risultato finale del progetto Arkadia! Il Digimon più
potente in assoluto... sorgi, Arkadimon, ed esegui gli ordini del tuo
padrone!"
Daemon concluse questa presentazione alzando un braccio verso il cielo
ingombro... e un fulmine attraversò le nubi, illuminando in confuso la zona
circostante ed esplodendo in un cupo rimbombo in lontananza. Nello stesso
momento, la mano tremante per l'eccitazione di Neo entrò in contatto con la
superficie dell'orrido Digi-Tama e affondò di un pò nella sua superficie
gommosa...
E immediatamente, accadde ciò che tutto DigiWorld avrebbe ricordato come uno
degli eventi più infausti della sua storia!
La superficie spugnosa e molliccia del Digi-Tama si squarciò, e da essa
cominciarono a fuoriuscire dei raggi di luce bluastra che si fecero sempre più
intensi, fino a diventare di un abbagliante bianco-azzurrino che avvolse
completamente lo sbalordito Neo, irritandogli gli occhi. Contemporaneamente,
Daemon alzò il pugno che teneva serrato e ne aprì le dita, rivelando nel palmo
della sua mano quel piccolo, minaccioso oggetto nero simile ad un chicco di
caffè che emetteva un'empia luce tenebrosa e pulsante! Ghignò e, con un semplice
comando mentale, fece scaturire da esso alcuni raggi di energia oscura che si
aggiunsero alle luci accecanti che stavano avvolgendo Neo! In mezzo a quel
marasma di luci ed ombre che si sovrapponevano in una folle danza, gli scagnozzi
di Daemon si ritirarono allarmati, e per un attimo il ruggito inferocito di
BlackMetalGreymon sovrastò ogni altro rumore...
Poi, rapidamente come era venuto, l'abbagliante spettacolo cessò, e
l'altopiano tornò come era prima, brullo e desolato sotto il cielo
tempestoso...
Quando non sentì più quei febbrili colori martellare la retina dei suoi
occhi, Neo grugnì infastidito e, un pò esitante, aprì lentamente i suoi occhi...
rivelando che ora, al posto dell'azzurro glaciale che era sempre stato il colore
delle sue iridi, al loro interno bruciavano due sfere scarlatte che parevano
fatte di magma incandescente! LadyDevimon, che degli scagnozzi di Daemon era
stata la prima a riaprire gli occhi, fu sicura di aver visto il Dark Seed nella
mano del suo signore emettere ancora qualche raggio, e il corpo di Neo venire
avvolto da una fumosa aura nera a malapena visibile... prima che il Demone
dell'Ira richiudesse il pugno, nascondendo ancora una volta il suo prezioso
bottino...
Ma la differenza principale... era che ora il Digi-Tama viola non si trovava
più nelle mani di NeoDevimon! Il nuovo arrivato dei Daemon Corps si era
ritirato, e si era riunito ai suoi compagni, che osservavano con stupore ciò che
era uscito dal guscio molle che giaceva squarciato, gocciolante di fluidi
disgustosi, sulla nuda roccia...
Gli occhi ora rossi di Neo guardarono verso il basso, verso la strana,
repellente creaturina dalle squame rosate che, una volta uscita dalla sua
incubatrice, si stava scrollando di dosso gli ultimi resti di liquido amniotico
prima di sgranchirsi le membra ed ergersi in tutta la sua statura...
Non assomigliava a nulla che Neo, o anche qualsiasi scagnozzo di Daemon,
avesse mai visto, decisamente. La sua altezza totale non superava i settanta
centimetri, ma nonostante ciò aveva un aspetto ben piantato, con un corto collo
al quale era attaccata una testa la cui forma ricordava parecchio quella di un
ramarro, allungata e affusolata con un paio di lunghe corna acute come pugnali
che spuntavano da dietro la nuca, e occhi neri stretti e affossati nei quali
luccicava una pericolosa luce rossa, prova evidente dell'odio che bruciava nella
mente e nel cuore di quel Digimon! Il piccolo torace era muscoloso, per la
stazza ridotta della disgustosa bestiolina, e un paio di linee ondulate
attraversava i pettorali, partendo da sotto le ascelle, mentre le braccia erano
piuttosto corte, ma terminavano, anzichè con mani, con due grandi lame rosse
falciformi che gli davano un aspetto molto pericoloso, e che in quel momento il
Digimon neonato stava agitando debolmente in cerca di prede. Le gambe, per
contro erano lunghe, nervose e robuste, pronte a scattare al minimo stimolo e
dalle articolazioni quasi esageratamente sviluppate, e al posto dei piedi aveva
dei lunghi artigli uncinati che grattavano sul terreno in maniera inquietante.
Altre brevi righe marroni decoravano il retro delle cosce, accompagnate da una
coda sottilissima che ricordava quella di un ratto di chiavica tranne che per il
colore purpureo. A rendere il suo aspetto ulteriormente mostruoso, contribuivano
gli spuntoni acuminati del colore del sangue che gli spuntavano dalla schiena, e
quel resto di viscide sostanze nutritive liquide delle quali era ancora
insozzato.
La disgustosa creaturina si mosse apparentemente a caso per qualche istante,
allungando alla cieca le braccia e le gambe come nel tentativo di orientarsi...
poi, obbedendo ai suoi istinti programmati, alzò lo sguardo verso Neo ed emise
una serie di brevi, striduli squittii, quasi volesse attirare l'attenzione del
partner che gli era stato assegnato.
"E così... questo sarebbe Arkadimon..." commentò Neo, guardando incredulo la
nuova creatura...
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Arkadimon (Child)
Tipo: Bestia Stregata
Attributo: Virus
Livello: Rookie
Attacchi: Soul Absorption, Erase Sickle
Il Digimon grazie al quale Neo creerà un nuovo Mondo Digitale è una
terrificante creazione di Daemon, e ha la capacità, mai vista prima nel
DigiWorld dell'Est, di assorbire i dati degli avversari che sconfigge, in modo
da rendersi sempre più forte! Nessuno può prevedere fin dove la sua forza possa
arrivare... e nelle mani dello spietato domatore Neo Saiba, diventerà
un'autenica arma di distruzione di massa!
La scena, bisognava ammetterlo, era piuttosto surreale. Da una parte c'era
Arkadimon, con dietro Daemon e il resto della sua banda, che guardava il suo
domatore con quei piccoli occhietti rossi di fuoco, piantati in quel viso privo
di lineamenti che lo rendeva terribilmente inquietante. Dall'altra, c'erano Neo
e il suo BlackMetalGreymon, che a loro volta stavano esaminando da capo a piedi
il disgustoso Digimon neonato. Certo non aveva l'aspetto di un Digimon capace di
mettere a ferro e fuoco l'intero Mondo Digitale, e ancora una volta Neo si
chiese se Daemon non stesse cercando di prenderlo in giro...
Il surreale silenzio venne interrotto da Daemon stesso. "Mi rendo conto
che sei ancora scettico, ragazzo... e va bene non te ne posso fare un torto. Se
hai dei dubbi sulla validità del Digimon che ho creato, perchè non lo sottoponi
ad una prova? Lui contro il tuo BlackMetalGreymon! Posso garantire che
rimarrai... piacevolmente sorpreso!" tuonò il Demone dell'Ira.
Per diversi secondi, Neo non diede alcuna risposta. Gli occhi ora rossi fissi
sullo schermo del suo Digivice, che da quando Arkadimon era emerso dal suo uovo
non faceva altro che sfarfallare in confuso come una vecchia televisione,
sembrava rimuginare sulla proposta che il demone ammantato gli stava facendo.
Qualche istante più tardi, dopo aver alzato la testa, percorse con lo sguardo il
quartetto dei comandanti dei Daemon Corps, ricevendo in cambio le loro
occhiataccie di antipatia (in particolare dal feroce SkullSatamon...), e infine,
dopo aver rivolto a Daemon stesso un'espressione minacciosa che sembrava voler
dire che, nel caso avesse cercato di prenderlo in giro avrebbe avuto di che
pentirsene... il ragazzo albino alzò la mano libera e schioccò le dita.
"BlackMetalGreymon!" esclamò. Il dinosauro cibernetico, che fino a quel
momento non si era fatto praticamente sentire, grugnì qualcosa che voleva essere
un affermativo e mosse un passo verso il suo padrone, chinando la testa per dire
che era pronto ad eseguire qualsiasi cosa lui chiedesse.
"Comandi, Neo-sama..." ringhiò cupamente. Anche se già immaginava cosa Neo
gli avrebbe chiesto di fare...
"Perchè non mi dai una bella dimostrazione della tua forza, una volta di
più?" richiese il malvagio domatore. "Ora hai l'opportunità di essermi davvero
molto utile... e lo farai affrontando in combattimento questo... Arkadimon! Se
vincerai, riconoscerò che sei un grande Digimon, e da questo momento in poi
concederò soltanto a te, e a nessun altro, di essere il mio partner!"
Chiunque fosse stato abbastanza vicino avrebbe potuto vedere lo scintillio
bramoso, quasi disperato, che si accese negli occhi da rettile di
BlackMetalGreymon. Era quello che aveva sempre sperato... un'occasione unica! Se
fosse riuscito a sconfiggere quello sgorbio... allora finalmente si sarebbe
guadagnato ciò che da sempre desiderava... la fiducia e il rispetto del suo
partner umano! Finalmente sarebbe stato visto come qualcosa di più che un'arma
da usare contro i suoi nemici! Un brivido di eccitazione gli corse lungo la
spina dorsale, e il dinosauro cibernetico non ebe bisogno di pensarci su due
volte prima di dare la sua risposta, stringendo davanti a sè la mano
organica.
"Sì, Neo-sama! Affronterò Arkadimon, e la renderò fiera di me, non dubiti!"
affermò BlackMetalGreymon. Pur essendo preso dall'esaltazione, il dinosauro
robotico sapeva di non potersi permettere di sottovaluare l'avversario, e
continuava a squadrarlo con attenzione. Poteva essere soltanto una creaturina
deforme, soltanto un Digimon di livello Rookie... ma dal momento che era stato
creato da Daemon, era lecito aspettarsi qualche brutto scherzo... forse sarebbe
stato meglio partire subito con gli attacchi più potenti...
Poco più in là, tra il quartetto di attendenti di Daemon, NeoDevimon mosse
nervosamente le dita artigliate. Se avesse avuto un volto, il mostruoso demone
avrebbe certamente sorriso della risposta di BlackMetalGreymon... "Quel
povero stupido... mi fa quasi pena, non ha nessuna seranza contro Arkadimon.
Beh, se non altro, farà da buona vittima sacrificale..." pensò tra sè.
Daemon, le braccia incrociate sul petto, annuì vigorosamente. "Perfetto,
Neo, ragazzo mio... mi sembra una scelta molto oculata! Miei servitori! Ora
allontaniamoci di qui, e lasciamo che questi due Digimon combattano tra loro per
il diritto di essere il partner di Neo! Nessuno dovrà interferire nello scontro,
ci siamo intesi?" tuonò, con un ampio gesto del braccio che finì per
indicare uno spiazzo desolato, probabilmente corrispondente ad un cortile, a
distanza di sicurezza da BlackMetalGreymon ed Arkadimon.
Nessuno ebbe nulla da ridire, e dopo che Neo ebbe dato al suo Digimon le
ultime direttive, anche il giovanotto dai capelli bianchi si allontanò dallo
spiazzo adibito ad arena gladiatoria, lasciando i due Digimon là in piedi, a
pochi metri di distanza l'uno dall'altro e già in posizione di guardia. Con cupa
soddisfazione, Neo prese il suo posto, deliberatamente vicino a Daemon quasi
volesse insultare i suoi scagnozzi, appoggiò a terra il suo D-3 oscuro, e si
mise in attesa.
Ancora per un pò, non accadde nulla. Molto semplicemente, BlackMetalGreymon
continuava ad osservare stoicamente il suo avversario. Si chiedeva quali
pericoli potesse nascondere quella misteriosa aberrazione... ma poi scosse la
testa e decise che non era importante. Quello che contava era sconfiggerla il
più rapidamente possibile, in modo che il suo padrone potesse essere fiero di
lui e non sostituirlo! Questo era il pensiero che gli dava la carica necessaria
per combattere.
Infine, SkullSatamon alzò in aria il suo nodoso scettro... e, dopo averlo
tenuto lì in bella vista per un istante, lo abbassò di colpo descrivendo una
traiettoria ad arco davanti a sè! "Combattete!"
BlackMetalGreymon non stava aspettando altro. Facendo appello a tutte le sue
forze, superiori a quelle di un comune Ultimate grazie alla sua natura di
Digimon artificiale, il tirannosauro cibernetico si piazzò in una posizione
stabile, e il terreno tremò quando la sua zampa artigliata si abbattè su di
esso... poi, con un ruggito di battaglia, spalancò il portello delle sue bocche
lanciamissili e sparò il suo attacco migliore!
"Giga Destroyer!" ringhiò BlackMetalGreymon. Come sempre, gli ormai
consueti missili decorati con i volti famelici di due squali vennero esplosi dal
suo petto, e puntarono dritti contro Arkadimon, che rimase al suo posto e li
osservò muto mentre si dirigevano verso di lui. Pareva non essersi nemmeno reso
conto di essere in pericolo...
"Tsk... e cosa dovevo aspettarmi da quel nanerottolo?" grugnì antipaticamente
Neo. "E' troppo piccolo e debole per essere il Digimon supremo... verrà
annientato in men che non si dica..."
Al suo fianco, Daemon nascose abilmente il suo sogghigno di trionfo. Presto
se ne sarebbe accorto, quel moccioso impudente, della forza della sua
creatura...
Come rapaci inferociti, i due missili di BlackMetalGreymon raggiunsero
Arkadimon, che al loro confronto pareva addirittura ridicolo... ed esplosero,
riempiendo l'aria del loro scoppio tonante e facendo volare in giro polvere e
pezzi di roccia! Il dinosauro abbozzò un sogghigno quando vide che il suo
attacco aveva colpito in pieno il suo avversario. Non c'era possibilità che
fosse sopravvissuto a tanto, e il suo posto come partner di Neo-sama era al
sicuro...
Neo alzò le spalle. "Hmph! Come mi immaginavo, questo Arkadimon non era altro
che una fregatura..." sentenziò. "Era tutto un tuo trucco per farti dare quello
che volevi, non è così, Daemon?"
Ma, ancora una volta, le accuse del ragazzo albino non scalfirono la
terribile calma di Daemon, che si limitò a sghignazzare tra i denti. Fu invece
LadyDevimon a rispondergli, puntando il dito artigliato e dall'unghia laccata di
rosso cremisi verso la massa di polvere che il vento cominciava a disperdere.
"Perchè non dai un'occhiata un pò più attenta, ragazzino? Davvero credi che il
mio signore avrebbe perso tempo a creare un Digimon inutile?" chiese
retoricamente. "Evidentemente, non lo conosci bene come pensi..."
Poco convinto, Neo guardò di nuovo nella direzione che la demonessa gli aveva
indicato... e quando la polvere iniziò a rarefarsi, facendo intravedere in mezzo
ad essa una piccola sagoma con le braccia artigliate, il respiro gli si mozzò in
gola per la sorpresa! Là, nel bel mezzo del terreno incenerito dall'esplosione e
ancora rovente, stava in piedi Arkadimon, come niente fosse e ancora
completamente intatto! Il colpo diretto del Giga Destroyer di BlackMetalGreymon
non gli aveva fatto nessun effetto! Non ci poteva credere! Nessun effetto! Ed
era soltanto a livello Rookie!
"Allora?" gracchiò SkullSatamon, godendosi l'espressione incredula del
ragazzo. "Pensi ancora che Daemon-sama ti abbia imbrogliato, ragazzino?"
Anche BlackMetalGreymon aveva visto la sagoma del piccolo mostro farsi
facilmente strada tra la polvere, ed era rimasto congelato per la sgradita
sorpresa! Eppure quello... quello era il suo colpo migliore! Come aveva fatto
quel mostriciattolo ad uscirne illeso? Che razza di mostruosità era quella che
Daemon aveva creato? Reprimendo quell'accenno di paura che iniziava a farsi
strada in lui, il Digimon artificiale mosse un passo indietro, tentando di
elaborare una strategia più accorta dello scontro frontale...
Ma ogni opzione lui potesse avere in mente gli fu negata. Con un'agilità che
avrebbe fatto invidia ad un felino, Arkadimon scattò verso di lui, usando le sue
robuste gambe per prendere lo slancio, e BlackMetalGreymon si vide arrivare
quello sgorbio dalle squame rosate e dalle braccia a falce volargli incontro a
velocità folle! Con un grugnito mezzo di rabbia mezzo di angoscia, il dinosauro
si preparò a ricevere la carica e a colpire Arkadimon con il suo tridente non
appena questo fosse arrivato a portata di tiro... ma venne colto del tutto
impreparato quando l'aberrazione gli puntò contro entrambe le braccia...
...e gli arti di Arkadimon si allungarono di scatto come se fossero stati di
gomma, puntando dritti al torace ancora esposto del Digimon artificiale! Gli
occhi di BlackMetalGreymon si spalancarono, due specchi opachi pieni di
orrore... ma non c'era nulla che il dinosauro potesse fare per salvarsi!
Entrambe le lame ricurve, in un istante di terrore, gli trafissero il petto,
ferendolo mortalmente!
"UUUUUH!" ringhiò BlackMetalGreymon quando gli artigli di Arkadimon lo
impalarono... e in meno di due secondi, le forze gli venirono meno e crollò in
ginocchio sul pavimento di roccia levigata, mentre Arkadimon atterrava in piedi
senza problemi, con le braccia ancora estese e gli artigli piantati nel corpo
dell'avversario. BlackMetalGreymon vedeva chiaramente dei pixel luminosi
separarsi dal suo corpo e fluttuare verso quello minuto di Arkadimon, per poi
esserne assorbiti!
E, in quell'istante fatale, anche se troppo tardi per lui, il velo venne
sollevato e BlackMetalGreymon comprese.
"M-... Maledizione..." pensò il Digimon agonizzante. Persino
riflettere stava diventando sempre più difficile, ora che la morte si
avvicinava. "Allora... era questo... il segreto di Arkadimon... può...
assorbire... i dati degli avversari che sconfigge... Quale... follia... questo
Digimon... sarà la rovina di tutto... il Mondo Digitale..."
Con le sue ultime forze, BlackMetalGreymon si voltò verso il suo domatore...
e lo vide passare dallo sbalordimento ad un ghigno di folle gioia! Quella vista,
quella rivelazione finale, non fece altro che disanimare completamente
BlackMetalGreymon, il cui corpo si era già dissolto quasi per metà. A Neo non
era mai importato nulla di lui. Non lo voleva. Non gli interessava. Gli serviva
soltanto come arma per terrorizzare i suoi avversari... e il suo destino era di
essere sostituito e sacrificato non appena il suo domatore avesse trovato
qualcosa di meglio! Eppure... eppure lui... aveva sempre cercato di servirlo
fedelmente, e si era sempre impegnato al massimo... era questa la sua
ricompensa?
"I-io... ho sempre fatto... quanto potevo per te... Ti sono sempre...
stato... fedele... Anche quando tu mi rispondevi male... anche se sapevo che per
te ero solo uno strumento... l'ho fatto perchè questo dava uno scopo alla mia
vita... e perchè tu... eri il mio punto di riferimento... E tu, ora, così mi
ripaghi... ma stai in guardia, Neo Saiba... perchè i Digiprescelti ti
fermeranno... non importa... quanto forte diventi quell'abominio... quei
ragazzi... alla fine... saranno... più forti... Ti fermeranno... te... e
Daemon... ricordatelo, Neo... ricordatelo..."
Poi, con un sospiro rassegnato, BlackMetalGreymon venne cancellato del tutto,
e Arkadimon assorbì i suoi dati.
In tutto questo, Daemon e il suo quartetto di servitori erano rimasti fermi
al loro posto, crudelmente divertiti, ad assistere alla prima battaglia della
loro mostruosa creazione che, dopo aver assorbito i dati di quella che sarebbe
stata, molto probabilmente, la prima di una lunghissima serie di vittime, stava
lentamente pulsando di una innaturale luce rossa proveniente da sotto la sua
pelle squamosa, come se nelle sue vene scorrere lava fusa. Ad un occhio attento,
sarebbe potuto sembrare che Arkadimon fosse diventato un pò più grosso e
muscoloso...
Daemon strinse un pugno al suo fianco per l'eccitazione. Questa era la prova
che il suo esperimento era riuscito! Ce l'aveva fatta! Non soltanto era libero,
dopo tutti quegli anni di prigionia... ma il suo grande esperimento, la creatura
che avrebbe messo i Digiprescelti in ginocchio... si era rivelata veramente
efficace! Con un ghigno sul volto mostruoso, celato dietro il suo onnipresente
cappuccio, il Demone dell'Ira alzò lo sguardo verso Neo. "Allora, ragazzo?
Adesso ti sei convinto della potenza di Arkadimon? Egli è in grado di assorbire
i dati degli avversari sconfitti, in modo da incorporarli nella propria
struttura e diventare sempre più potente con ogni combattimento!" spiegò
trionfante. "Ma se già al semplice livello Rookie è in grado di distruggere
un Ultimate con tale irrisoria facilità... pensa cosa sarebbe in grado di fare
ad un livello più elevato! Champion... Ultimate... addirittura Mega! Non c'è
limite alla crescita di questo Digimon! Allora, non pensi che esso sia degno di
appartenere al più grande domatore di Digimon che i due mondi abbiano mai
conosciuto?"
Neo non rispose subito. Si sentiva tremare dentro. Assistere ad una simile
dimostrazione di potenza da parte della creatura che aveva ricevuto come
premio... lo aveva mandato in estasi, e sentiva un inebriante formicolio
corrergli lungo la spina dorsale e diffondersi lungo le braccia e le dita delle
mani, fino a raggiungere il D-3 nero!
Non poteva crederci! Non... poteva... crederci! Un simile potere... e tutto
nelle sue mani!
Finalmente, dopo un pò di silenzio... il ragazzo albino piegò leggermente la
testa in avanti, e il suo corpo iniziò a sobbalzare lievemente, scosso da una
crudele risata satanica che iniziò con una raffica di quieti sussulti... poi si
trasformò, gradualmente, in uno sghignazzo... una risatina a denti stretti... E
infine, gettata indietro la testa, Neo scoppiò in una terribile risata
trionfante, che riecheggiò sinistramente nei dintorni, tra le rupi a picco e le
rovine del castello!
"Huhuhuhuhuuu... HAHAHAHAHAAAAA! Sì! Sì! E' QUESTO! E' questo il potere che
volevo!" esclamò come allucinato, gli occhi ora scarlatti simili a braci ardenti
e il corpo avvolto da una strana, evanescente aura di fiammelle nere. "Ora...
ora più nessuno potrà ostacolarmi! Sono io... sono io che detto le regole! Io,
Neo Saiba, il più grande domatore di tutti i tempi! Grazie ad Arkadimon...
schiaccerò chiunque tenti di opporsi a me! Imporrò il mio volere in ogni angolo
di DigiWorld... e creerò il mio mondo perfetto! Allearmi con te, Daemon... è
stata la mossa vincente!"
Persino i quattro membri dei Daemon Corps erano piuttosto recalcitranti, di
fronte all'espressione lunatica del loro sgradevole alleato. Mentre il ragazzo
albino si produceva in un'altra risata, NeoDevimon scosse la testa con aria di
disapprovazione, LadyDevimon si limitò ad emettere un 'Hmph!' di disprezzo,
evidentemente considerando di cattivo gusto una dimostrazione di superbia così
plateale... e infine, MarineDevimon si chinò verso SkullSatamon, sussurrandogli
qualcosa nell'orecchio.
"Hey, SkullSatamon... siamo proprio sicuri che questo ragazzo sia umano?"
gorgogliò a bassa voce il demone simile ad un calamaro gigante. "No, perchè a
guardarlo così... non si direbbe proprio! Hai visto con che gioia ha assistito
alla fine del suo Digimon? Non ho mai visto un simile compotamento in un
umano..."
"Detto francamente, MarineDevimon..." gracchiò lo scheletro demoniaco in
risposta. "Non potrebbe importarmene di meno del fatto che quel mocciosetto sia
umano o no. Quello che mi preoccupa è il fatto che possa usare Arkadimon contro
di noi... Daemon-sama ha detto che ha già previsto questa eventualità, ma... non
è stato più esplicito a riguardo. E questo, se devo dirla tutta, mi inquieta un
pò."
MarineDevimon strinse i suoi tre occhi scarlatti, esprimendo la sua scarsa
convinzione... ma si astenne da ogni commento. Dopotutto, la volontà di Daemon
era legge, anche se voleva dire allearsi con Dragomon o con un umano... però
doveva ammettere che SkullSatamon aveva la sua parte di ragione...
I Daemon Corps, comunque, non ebbero modo di riflettere più a lungo, visto
che il loro leader proseguì il suo discorso rivolto a Neo. "Huhuhuhuuuu...
Sapevo che Arkadimon, alla fine, sarebbe stato di tuo gradimento... Con questo
Digimon, potrai vendicarti di tutti coloro che ti hanno ostacolato finora...
quindi perchè aspettare? Mostra la tua nuova forza a quei miserabili
Digiprescelti! Mostra che la loro era è finita, ed è iniziata quella di Neo
Saiba, dominatore del Mondo Digitale!" tuonò eccitato, la mano libera
leggermente alzata e con delle fiammelle crepitanti che danzavano sulla punta
delle sue unghie.
Una persona normale, nel pieno possesso delle sue facoltà mentali, si sarebbe
probabilmente chiesta quale fosse la contropartita di un simile potere... e
sicuramente, avrebbe saputo che fare un patto con un'alta potenza del Male come
Daemon era un'idea quantomeno azzardata... ma Neo era troppo accecato dalla sua
rabbia e ubriacato dal potere per considerare seriamente queste domande. Tutto
quello di cui gli importava... era quell'inespressivo, mostruoso, potentissimo
Digimon assorbitore di dati che ora, dopo aver distrutto quel 'fallito' di
BlackMetalGreymon, aveva rivolto il suo sguardo vacuo e al tempo stesso rabbioso
su di lui, come un automa in attesa di ordini.
Sempre con quel ghigno insano sul volto, senza neanche voltarsi verso il suo
interlocutore... Neo annuì, poi fare cenno ad Arkadimon di avvicinarsi, e la
mostruosa creatura obbedì senza emettere un fiato. Compiaciuto per quella
dimostrazione di obbedienza, il ragazzo dai capelli bianchi attivò nuovamente il
suo D-3 e si preparò ad aprire un altro portale, questa volta diretto verso il
luogo del rendez-vous con i suoi sottoposti.
"Huhuhuhuuuu... Sarà un piacere schiacciare i Digiprescelti sotto i miei
piedi come le formiche che sono... non chiedo di meglio, in effetti... ma prima
dovrei fare una cosetta... heheheheee, dopotutto ho dato appuntamento a Mari,
Sigma e a quell'altro imbecille in un punto preciso, una volta che fossero
riusciti nella loro missione... e non vorrei mai farli attendere! Vieni con me,
Arkadimon! DIGIPORT OPEN!" rispose Neo mentre attivava il suo Digivice. Un nuovo
portale si aprì di colpo, e sia Neo che il suo nuovo Digimon vi entrarono senza
dire una parola. In silenzio altrettanto perfetto, Daemon e i suoi scagnozzi li
osservarono mentre si allontanavano, e il portale digitale si richiudeva dietro
di loro.
"Uff... finalmente! Cominciavo a sentirmi nervoso, con quel moccioso
appiccicato..." sospirò MarineDevimon. "Ma... Daemon-sama, mi può togliere una
curiosità? Cos'era quella strana luce nera che ho visto aleggiare intorno a quel
Neo? E come mai i suoi occhi sono cambiati di colore all'improvviso? Per caso...
questo ha a che fare con Arkadimon?"
"Sì e no, MarineDevimon. Sì e no." rispose il demone ammantato. In
quel momento, prima che il suo discorso riprendesse, i comandanti dei Daemon
Corps notarono che il Dark Seed che il loro capo teneva stretto in una mano non
brillava più con lo stesso fervore di prima, e ora solo qualche sparuto raggio
di oscurità oltrepassava la barriera delle sue dita.
Daemon, notando che i suoi luogotenenti si erano resi conto di questo
particolare, anticipò la domanda. "Vedete, quando ho consegnato Arkadimon al
nostro stimato collaboratore... ne ho approfittato anche per trasferire in lui
una parte del potere del Dark Seed. Questo lo ha reso un pò meno affabile, e ha
reso il Dark Seed stesso un pò meno potente... ma il lato positivo, adesso, è
che adesso il seme è più facile da controllare, e ha ancora un potere più che
sufficiente a servire ai nostri scopi! Inoltre, ci fa molto comodo che adesso
quel moccioso veda le cose... beh, diciamo un pò più secondo il mio punto di
vista... huhuhuhuhuuu... così, sarà più disposto a collaborare al momento del
dunque, quando Arkadimon si sarà sviluppato a sufficienza!" spiegò.
Impressionata favorevolmente dalla lungimiranza del suo signore, LadyDevimon
ghignò e mosse la testa su e giù. "Capisco... quindi, lei aveva previsto ogni
eventualità fin dall'inizio, Daemon-sama..."
"Proprio così." fu la risposta del Demone dell'Ira. "Ora che il suo
potere è diminuito, mi sarà più facile imparare a controllare il Dark Seed senza
che questo rifiuti il mio comando, e quando quel moccioso non ci servirà più, mi
riprenderò quel pò di potere oscuro che gli ho conferito. Per ora, mi interessa
che faccia quello che vuole e distrugga i Digiprescelti... ma noi, miei
luogotenenti, abbiamo cose più grandi da fare! Qui, ora, e in questo momento, il
nostro castello risorgerà, in tutta la sua gloria passata... e il nostro
esercito si riunirà, pronto per la nostra marcia finale sul Mondo
Reale!"
I quattro demoni al suo servizio proruppero in un breve, collettivo urlo di
gioia mentre Daemon alzava la mano contenente il Dark Seed e, ancora una volta,
iniziava a concentrarsi. Quasi immediatamente, dei cerchi concentrici di energia
nera si dipartirono dal seme del male estratto dal corpo di Ken... mentre le
rovine che circondavano il quintetto di Digimon malvagi iniziavano a rinnovarsi!
I muri crollati si rigeneravano man mano. Le crepe del pavimento si saldavano, e
la polvere veniva spazzata via da refoli di vento che la spostavano con
precisione chirurgica, come mossi da una volontà esterna. Persino gli stemmi che
una volta decoravano il cupo maniero di Daemon riapparvero al loro posti man
mano che i muri si ricostruivano, grazie al potere del Dark Seed di manipolare
lo spazio e il tempo. Il castello di Daemon, la mostruosa costruzione che una
volta aveva terrorizzato l'intero Mondo Digitale prima del suo abbattimento,
stava risorgendo, pronto a far rivivere quei giorni di terrore ad entrambi i
mondi...
"La vendetta, bambini prescelti, è un piatto che va gustato
freddo..." pensò tra sè il Demone dell'Ira, riempito di orgoglo dallo
spettacolo del suo castello che ritornava allo splendore passato. "Ma
soprattutto... va gustato lentamente! E io... mi prenderò il mio tempo per
godermelo appieno!"
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"Per di qua, ragazzi. In questo anfratto dovremmo essere al sicuro... o
almeno spero!" disse Ken mentre cercava di infilarsi in una larga spelonca
scavata nella roccia grigia del Dark Ocean. Dopo essersi risvegliati sulla
spiaggia ed essersi resi conto della situazione in cui si trovavano, i
Digiprescelti più giovani non avevano perso tempo, e avevano iniziato a seguire
la stradina tortuosa che si inerpicava sulla rupe a picco sopra la quale sorgeva
il loro obiettivo - il Palazzo delle Acque, dove era tenuta Hikari. Tuttavia,
dopo circa due ore di cammino, la stanchezza cominciava a farsi sentire, e
premeva su di loro la necessità di trovare un rifugio dove rilassarsi un pò e
riprendere le forze. Per loro fortuna, Ken sembrava aver trovato un luogo
adatto, una piccola caverna, ampia a sufficienza da far stare tutti i ragazzi e
i Digimon, e nascosta tra le rocce in modo tale che eventuali ospiti poco
graditi non potessero scorgerla tanto facilmente. I Digimon per primi si
infilarono nella spelonca, per verificare che non ci fosse qualche inquilino
ostile... poi, dopo essersi assicurati che il rifugio fosse sicuro, fecero cenno
ai ragazzi di seguirli.
"Tutto a posto, gente!" esclamò Veemon strizzando un occhio. "Qui non c'è
nessuno! Possiamo entrare senza problemi!"
Daisuke tirò un sospiro di sollievo. Una delle poche buone notizie che
avevano ricevuto da quando quell'intricata situazione era iniziata... "Meno
male... allora, ragazzi, ci riposeremo qui per un pò... e poi riprenderemo la
scalata, e cercheremo un passaggio per intrufolarci nel palazzo di Dragomon.
Siete tutti d'accordo?"
"Direi di sì..." rispose Takeru dopo aver ricevuto le risposte sussurrate del
resto del gruppo. Uno dopo l'altro, i ragazzi seguirono i loro partner digitali
all'interno della caverna, intrufolandosi agilmente tra le rocce calcaree fredde
come ghiaccio. Certo, non era un posto particolarmente comodo... ma dato il
posto in cui si trovavano, sarebbe stato difficile trovare di meglio!
Il loro slalom tra le rocce non durò molto, e dopo aver percorso appena un
metro di corridoio, i ragazzi e i Digimon raggiunsero una grande camera di
roccia grezza, grande abbastanza da farli accomodare tutti, e dopo essersi
sincerati, ancora una volta, che non ci fosse alcun pericolo in vista
(soprattutto in un posto come il Dark Ocean, la prudenza non era mai troppa...),
si sedettero per terra, permettendo finalmente alle loro membra stanche e
indolenzite di riprendere un pò le forze. Alcuni di loro emisero dei sospiri di
sollievo, godendosi la sensazione di peso che se ne andava dai loro corpi, e
anche la durezza della roccia su cui si dovettero sedere non sembrò preoccuparli
più di tanto.
"Haaaa! Mamma mia, non vedevo l'ora di distendermi un pò!" esclamò
Armadillomon, afflosciato pigramente sul terreno senza tanto rispetto per le
buone maniere. Un deciso contrasto con il suo serio partner umano, Iori, che lo
guardava un pò incredulo mentre si sedeva sui talloni, con la grazia di un
esperto di kendo in meditazione.
Daisuke e Veemon, con un contemporaneo sospiro, si accasciarono sul fondo
della caverna, la schiena appoggiata al muro e gli occhi chiusi in
un'espressione di beatitudine, mentre i più posati Takeru e Patamon, Ken e
Wormmon, e Gatomon si accontentarono si sedersi per terra usando le mani come
sostegno. Invece, Miyako ed Hawkmon erano rimasti in piedi, ad osservare i loro
amici che si accomodavano. Sembrava che la ragazzina con gli occhiali non avesse
voglia di sedersi, e l'espressione sul suo volto, anzichè allegra e sicura di sè
come era quasi sempre, aveva qualcosa di malinconico. La cosa non sfuggì agli
altri ragazzi.
"Miyako-san, tu non vuoi riposarti?" chiese Iori, alzando la testa verso la
sua amica. "Anche tu sarai stanca, dopo tutto quello che abbiamo passato
oggi..."
"Iori-chan ha ragione, se non recuperi un pò le forze, poi sarai spossata al
momento di entrare nella tana di Dragomon..." la consigliò Hawkmon. Tuttavia, la
più grande del gruppo rispose con un gentile sorriso e scuotendo la testa, un
gesto di formale diniego...
"A dire la verità..." iniziò. "Io... pensavo che fosse meglio che uno di noi
facesse la guardia all'ingresso. E' vero... che questa grotta è ben coperta, ma
insomma... non si può mai sapere! Se arriva qualche scagnozzo di Daemon... o di
Dragomon... se uno di noi può avvertire gli altri con anticipo, meglio così,
no?"
Patamon storse un pò il naso, poi anuì. "Beh... sì, in effetti Miyako ha
ragione! E va bene! Allora, se permettete, faccio io il primo turno mentre voi
vi riposate, okay?" Il piccolo mammifero alato terminò la frase scattando in
piedi, come se non fosse stato per niente stanco, e spiegando le sue ali da
pipistrello mentre faceva una giravolta su sè stesso.
Tuttavia, Miyako aveva un'altra idea. "No, aspetta, Patamon-chan... a dire la
verità, pensavo di farlo io, il primo turno!" spiegò, e subito un pò di sguardi
stupiti si rivolsero su di lei. "Beh... insomma, in fin dei conti siete voi
Digimon quelli che combattono e rischiano di più. Trovo giusto che adesso siate
voi a riposarvi, no? Quindi... se potessi fare la guardia io, almeno per un pò,
ve ne sarei molto grata!"
Obiettivamente, era una richiesta un pò inusuale da parte di Miyako. Ai
Digimon e agli altri ragazzi pareva che la loro compagna stesse chiedendo loro
per favore di essere la prima a fare la guardia. Il che, se da una parte le
stava valendo la gratitudine dei suoi compagni, dall'altra stava facendo sorgere
in loro il dubbio che ci fosse qualcosa che non andava in lei. Tuttavia, nessuno
di essi ebbe nulla da ridire.
"Beh..." rispose infine Daisuke. "Se... se proprio vuoi, fai pure, non saremo
certo noi ad impedirtelo... Ma cerca di non addormentarti, eh? No, che magari ti
metti a sognare ad occhi aperti come fai di solito, eh?"
Un breve giro di risate sommesse, che spezzarono il clima cupo in cui era
caduto il gruppo, accolse la battuta bonariamente ironica di Daisuke, e anche la
diretta interessata non si irritò come avrebbe fatto di solito. Miyako si limitò
a storcere il naso, e a sfoderare un ghigno di sfida rivolto al Digiprescelto
con cui litigava più volentieri. "Ha, ha, ha. Sei sprecato come digiprescelto,
lo sai, Motomiya-kun?" sghignazzò, con voce falsamente acida. "Perchè invece non
provi a cercare lavoro in un circo? Lì ti prenderebbero di sicuro, come
pagliaccio intendo!"
"E' una cosa a cui ho pensato, ma poi ho deciso che era meglio di no: non
volevo rubarti il posto, sai com'è..." ribattè Daisuke senza battere ciglio, e
provocando un altro pò di ilarità nel gruppo. Questa volta, anche il serio Iori,
pur gettando un'occhiata di lieve disapprovazione al suo amico, fu incapace di
trattenere un sorriso... più che altro perchè apprezzava il fatto che, anche in
un momento così difficile, ci fosse chi cercava di mantenere alto il morale
della squadra. Lo Iori di un tempo avrebbe disapprovato un simile atteggiamento,
ritenendolo frivolo e inappropriato... ma ora non era più lo Iori di tre anni
fa, e la sua visione era un pò cambiata, in tutto quel tempo...
Miyako, dopo aver mostrato la lingua a Daisuke, iniziò a trotterellare verso
l'uscita della caverna e si intrufolò di nuovo tra le sporgenze di roccia,
sfoderando un'espressione che, per qualche strano motivo, a Ken sembrava... come
dire... non gli sembrava che rispecchiasse quello che la ragazza sentiva in quel
momento. C'era qualcosa di artificioso nel suo modo di fare... e perciò, mentre
i suoi compagni attorno a lui si distendevano sulla nuda terra, cercando di
rilassarsi quanto più possibile in quella situazione, l'ex-Imperatore si alzò e
fece per seguire la sua amica.
"Ken... va tutto bene?" gli chiese Wormmon, vedendolo alzarsi. Il ragazzo dai
capelli neri rispose con un cenno affermativo, e una carezza sulla testa del
piccolo bruco.
"Tutto a posto, Wormmon... è solo che Miyako mi era sembrata un pò strana...
e volevo andare a vedere se era a lei che andava tutto bene..." spiegò. "Tu
pensa a riposarti, io torno tra poco, okay?"
"Va bene!" rispose il bruco, strizzando un occhio al suo partner, mentre
questo gli faceva il segno dell'okay e si incaminava dietro Miyako...
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Il nero infinito del cielo e del mare del Dark Ocean era tutto ciò che si
stendeva davanti allo sguardo di Miyako, che guardava pensierosa l'orizzonte
dalla sua posizione di vantaggio vicino all'uscita del loro improvvisato
rifugio. Dopo tante ore passate in quell'orribile posto, sia lei che gli altri
si erano più o meno adattati, anche se non abituati, all'aria stantia che
spirava loro nelle narici, e al terribile sentore di morte e disperazione che
pervadeva ogni cosa... ma ciò non voleva dire che si fossero abituati, e forse
lei più di tutti soffriva il contatto con quell'ambiente così ostile. Non osava
pensare a come si poteva sentire in quel momento la sua amica, lontana chissà
quanto da loro e nelle grinfie del dominatore di quel mondo senza luce...
Il pensiero fece provare una fitta al cuore di Miyako. Quando aveva sentito
parlare per la prima volta degli Alias-3, e dei loro attacchi a DigiWorld, non
avrebbe certo immaginato che dietro la loro apparizione ci fosse in realtà un
complotto così vasto, in cui fossero coinvolti nientemeno che Dragomon e Daemon.
Aveva sperato che la cosa si potesse concludere in breve tempo, una volta che
quei ragazzi fossero stati ricondotti alla ragione... ma da quando Hikari era
stata rapita, le cose avevano cominciato a sfuggire al loro controllo... prima
lei, poi Dragomon e i poveri Divermon a lui sottomessi... e adesso, il Dark
Seed, e Daemon che lo aveva estratto dal corpo di Ken per farci chissà cosa!
La ragazza si strinse le braccia attorno al corpo. Assieme a Dragomon, Daemon
era stato il loro nemico più crudele e terribile... nemmeno Imperialdramon era
stato sufficiente contro di lui... e ora che aveva in pugno il Dark Seed,
sicuramente i suoi poteri sarebbero aumentati! Il pensiero della distruzione che
quell'essere diabolico avrebbe potuto provocare era abbastanza da farla sentire
male, nonostante i discorsi di incoraggiamento che i suoi compagni le avevano
fatto poco prima...
Era stanca... provata... e l'unica cosa che desiderava era che quel folle
incubo finisse, e tutti loro potessero tornare a casa, dai loro genitori e dai
loro amici...
Il suo pensiero andò alla sua famiglia... chissà cosa stavano facendo la sua
mamma, il suo papà, e i suoi fratelli, in quella situazione? Sicuramente
sarebbero stati molto in pensiero per lei... soprattutto per il fatto che non
sarebbe tornata tanto presto... ma del resto, questi sentimenti erano comuni
alle famiglie di tutti i suoi amici, no? Era uno degli svantaggi che
accompagnava l'onore di essere dei Digiprescelti... il fatto che, quando il
dovere chiamava, dovevano essere pronti a rispondere!
Data la situazione in cui si trovavano, dentro di sè Miyako si chiese se
questa non sarebbe stata l'ultima loro avventura... nel senso peggiore!
Improvvisamente, la ragazza occhialuta sobbalzò allarmata, percependo un
movimento dietro di lei! Già in allarme, si voltò di scatto con un breve verso
di paura... e, con suo immenso sollievo, si trovò davanti il viso di Ken, sulle
cui labbra era dipinto un gentile sorriso appena accennato. L'ex-Imperatore alzò
una mano per tranquillizzare la sua amica.
"Uff... Ken-kun, per un attimo ho temuto che si trattasse di qualche
Digimon..." sospirò Miyako, permettendosi a sua volta un sorriso.
"Scusa, non volevo farti paura..." disse il ragazzo dai capelli neri, con
tono apologetico. "Volevo... ecco... volevo soltanto vedere come andava, visto
che prima mi eri sembrata un pò svagata. Sicura che sia tutto a posto?"
Miyako tamburellò distrattamente con le dita sulla fredda roccia calcarea,
rammaricandosi del fatto che persino quella sembrasse priva di vita come tutto
ciò che la circondava. "Tutto a posto... ovviamente nella misura in cui può
esserlo!" rispose, senza preoccuparsi di nascondere la sua preoccupazione.
Nascondere i suoi sentimenti non faceva partedel suo carattere, e Ken lo sapeva
bene. "Hikari-chan è ancora nelle mani di quell'insalata di mare troppo
cresciuta, Daemon è a piede libero, gli Alias-3 stanno facendo quello che
vogliono a DigiWorld... e tu... beh... tu ti senti bene, dopo tutto quello che
ti è successo? Voglio dire, farti estrarre quella roba dal collo non deve essere
stato molto piacevole, no? Sicuro di non essere ferito, o che altro?"
Ken sbattè gli occhi, un pò sorpreso davanti alla valanga di parole che
Miyako era riuscita a farsi uscire di bocca, anche nello stato di ansia in cui
si trovava. Anche senza di esso, non sarebbe stato difficile capire il suo stato
d'animo, semplicemente guardando quella luce di paura che luccicava nell'azzurro
dei suoi occhi, dietro le sue lenti...
Il ragazzo si rese conto di essersi perso per un istante a guardarla negli
occhi, e si richiamò mentalmente alla realtà per rispondere alla domanda.
"Ehm... sinceramente, Miyako-san, io mi sento benissimo. Quando... sì... quando
il Dark Seed mi è stato estratto ho sentito un gran bruciore, questo è vero, ma
adesso mi sento bene... e no mi è rimasta neanche una cicatrice, o almeno così
mi sembra..."
"Aspetta, do un'occhiata..." disse la ragazzina, gettando un rapido sguardo
dietro il collo del suo amico. Sulla nuca, nel punto da cui il seme del male era
stato asportato, non c'era alcun segno dell'agonizzante operazione effettuata da
Daemon, e la pelle non appariva nemmeno arrossata o irritata. "Hmmm... no, mi
sembra che vada tutto bene. Non hai nulla di strano, e non ti è rimasto alcun
segno..."
Ken annuì, poi si mosse nuovamente di fronte alla sua amica e si sedette su
una sporgenza rocciosa, mentre lei faceva lo stesso. "Grazie... allora, come
stavo dicendo... io... ehm... mi sento bene, e anche gli altri... anche se siamo
abbastanza stanchi per quello scontro con Dragomon. E poi... beh, questa non è
la prima volta che ci troviamo in una brutta situazione. Ti ricordi il Natale di
tre anni fa, quando stavamo affrontando Balormon e i suoi scagnozzi?"
"Io non ero là a combattere con voi, ricordi?" rispose lei, cercando di
tenere lo sguardo sul pavimento. "Io e Koushiro-san eravamo rimasti nel Mondo
Reale, e cercavamo di darvi una mano nel limite delle nostre possibilità."
Ken disse di sì con la testa. "Sì, me lo ricordo bene... e tuttavia, anche lì
eravamo nei guai con un nemico subdolo, che aveva trovato il modo di rendersi
quasi imbattibile. Alla fine, tuttavia... ne siamo usciti vincitori, e questo
anche grazie all'aiuto tuo e di Izumi-san, che avete trovato il punto debole
della difesa apparentemente impenetrabile di Balormon. E anche contro
MaloMyotismon, ricordi? Alla fine... siamo pur riusciti, tutti assieme, a
fermarlo. E' vero che è stato Imperialdramon Fighter Mode a sconfiggerlo... ma
non sarebbe stato possibile senza l'aiuto di tutti noi."
Le mani di Miyako si strinsero convulsamente, appoggiate alle sue ginocchia.
"Sì... ma questa volta... questa volta è diverso... questa volta ci troviamo di
fronte ad un nemico veramente invincibile! Senza il Digimental dei Miracoli, non
siamo nulla in confronto a Dragomon, e non abbiamo nessuna possibilità di
recuperare Hikari-chan! E anche se in qualche modo ce la facessimo... come ce la
caveremmo contro Daemon e quei barbari che si divertono a distruggere DigiWorld?
Questa volta... odio ammetterlo, ma questa volta potremmo trovarci di fronte a
qualcosa di troppo grande per noi!"
Ken sentì una dolorosa stretta al cuore quando vide che la sua amica,
evidentemente provata dallo stress degli ultimi giorni, si tolse gli occhiali e
si passò una mano sugli zigomi, per scacciare alcune lacrime che minacciavano di
superare la barriera delle sue palpebre. Lei, la forte e decisa Miyako Inoue...
in quel momento non provava che un sentimento di disperazione e
scoraggiamento... "Io... sniff... quando ho ricevuto il mio Digivice...
immaginavo che sarebbe stata un'impresa difficile... ma... ma da qui a pensare
che a rischio ci sono la tua vita e quella dei tuoi cari... io... non me ne sono
resa conto subito, e solo col tempo, ho capito che grande responsabilità fosse
essere una Digiprescelta... Ed ora... ed ora mi sento impotente di fronte a
questa realtà! Qui... ci sono forze in gioco... che potrebbero essere al di là
della nostra portata!"
Quasi imbarazzata per essersi lasciata andare allo sfogo emotivo in una
situazione così delicata, Miyako si passò di nuovo la manica sugli occhi, e si
rimise a posto gli occhiali. "Scusa, Ken-kun... mi sono lasciata un pò
andare..."
Ci volle qualche secondo prima che Ken radunasse le idee giuste e desse la
sua risposta. Dopo aver preso un bel respiro, il Digiprescelto della Bontà alzò
lo sguardo, incontrando di nuovo le iridi celesti della compagna... e, mosso dal
solo desiderio di farle coraggio, le mise una mano sulla sua, dolce e deciso al
tempo stesso. Miyako sobbalzò leggermente per la sorpresa, e il suo viso si
tinse di un colorito rosato... quella mano era così calda... e il suo tocco le
fece provare un brivido che era un misto di gioia, sorpresa e apprensione...
"Non hai niente di che scusarti, Miyako-san, posso capire che tu in questo
momento abbia paura... molta paura..." spiegò, sperando che la sua amica non
percepisse l'accelerazione improvvisa nel battito del suo cuore. "Anche io,
Daisuke-kun, Takeru-kun e Iori-kun ne abbiamo... e anche i nostri Digimon... è
difficile restare indifferenti dopo aver incontrato un mostro del calibro di
Dragomon... però, come avevamo anche detto prima, non siamo i soli a combattere.
Anche Taichi-san e gli altri, là a DigiWorld, stanno facendo del loro meglio per
fermare gli Alias-3... noi dobbiamo aver fiducia in loro, e completare la nostra
missione, che è salvare Hikari-san. Dopotutto, non è questa una delle prime cose
che abbiamo imparato come Digiprescelti? Nessuno può fare tutto da solo... a
volte, dobbiamo saper riporre la nostra fiducia negli altri, come ha fatto
Taichi-san con noi. Si è fidato di noi al punto, che ci ha affidato la vita di
una delle persone a lui più care..."
La sua amica restò in silenzio, imbarazzata... poi, un pò timidamente, annuì.
"Già... capisco... quindi, è giusto che noi ricambiamo questa fiducia e
affidiamo a loro DigiWorld... hai ragione, entrambi i nostri gruppi hanno delle
missioni molto importanti, e uno non può fare tutto da solo... ma scusa,
Ken-kun, come pensi che possiamo fare... ad introdurci nel palazzo di Dragomon e
trovare Hikari-chan... senza dover affrontare quell'orrore? Tu... pensi davvero
che abbiamo qualche possibilità?"
Ken si lasciò scappare un sorriso, mentre ricordava le sue prime avventure a
DigiWorld a fianco del gruppo che tanto a lungo era stato suo avversario. "Beh,
sai... credo di aver preso un pochino da Daisuke-kun, perchè a questa domanda ti
rispondo come penso farebbe lui. Ovvero, dicendo che non c'è modo di saperlo
finchè non si prova. Non abbiamo idea di come sia il palazzo di Dragomon, nè
cosa ci attenda al suo interno, e non abbiamo modo di saperlo... quindi, inutile
preoccuparsi tanto per qualcosa che è al di là del nostro controllo. Ci
penseremo... quando verrà il momento!"
Passato un momento di stupore... il viso di Miyako riprese il suo aspetto
radioso! "Forse... forse hai ragione, Ken-kun! Preoccuparmi prima del tempo... è
servito solo a farmi dubitare delle nostre possibilità! Grazie, Ken! Grazie
infinite!"
Ken sbattè gli occhi, un pò confuso. "E... e per cosa, scusa?"
"Perchè... beh, perchè sei sempre te stesso!" rispose lei, avvicinando un pò
il viso a quello del suo amico. "Sei sempre la persona gentile e disponibile che
conosciamo, fai sempre tutto quello che puoi per rendere felice chi ti sta
attorno... e noi non vogliamo che tu cambi! Grazie ancora, Ken!"
E in quel momento, in quel mondo che mai prima d'allora aveva visto un
sentimento umano, Miyako decise di seguire l'impulso del momento...
...e, dopo essersi sporta un pò in avanti, diede un bacio sulla guancia a
Ken!
Il Digiprescelto della Bontà trasalì per la sorpresa, e con un gesto esitante
della mano si toccò lo zigomo nel punto in cui le morbide labbra della ragazzina
con gli occhiali lo avevano toccato, lasciando una traccia di umidità appena
percettibile. Per un attimo, il ragazzo rimase ammutolito, gli occhi spalancati
in un'espressione di stupore e gradimento fissi in quelli pieni di amore della
sua amica... poi, quando parlò, la sua voce uscì leggermente strozzata.
"M-Miyako... -san..." mormorò, ancora non del tutto sicuro di cosa fosse
successo. "Q-questo... questo era..."
La Digiprescelta più grande, senza più preoccuparsi di nascondere la tinta
rossa delle sue gote, strizzò un occhio. "Un altro modo di mostrarti la mia
gratitudine! Grazie, Ken, ora mi sento più tranquilla! Se vuoi andare a
riposarti, fai pure... qui penso io a tenere la situazione sotto controllo!
Però, se volessi rimanere qui con me... la cosa mi farebbe molto piacere!"
L'espressione stupita di Ken si addolcì di nuovo, e una breve, educata risata
di divertimento risalì dal suo naso. Del resto, era questo uno dei motivi per
cui sentiva che Miyako gli piaceva così tanto... era diretta senza essere
invadente, diceva sempre quello che pensava con onestà, e allo stesso tempo era
una ragazza dolce e amorevole... quando non la facevano arrabbiare, si intende!
"Beh... se ti fa piacere, Miyako-san, non ci sono problemi! Resto volentieri!
Posso... ehm... posso sedermi qui vicino?"
"Ti pare? Prego, fai pure!" lo esortò la ragazza, facendogli spazio al
proprio fianco. Ken si sedette, e per un attimo i due si scambiarono uno sguardo
profondo, prima di riprendere a guardarsi attorno in cerca di eventuali
pericoli. Adesso, tuttavia, entrambi percepivano dentro di sè i battiti
accelerati dei loro cuori, e il calore che era salito ai loro volti.
"Ken... Quando tutto questo sarà finito, allora forse potrò dirti il
resto..." riflettè Miyako, mentre gettava un'altra breve occhiata al gentile
ragazzo dai capelli neri che le era seduto a fianco, i cui pensieri scorrevano
quasi in parallelo con quelli della ragazza occhialuta.
"Chi lo sa... magari un giorno, riuscirò a dirtelo... Miyako-chan..."
pensò Ken, lui stesso stupito di aver usato un suffisso vezzeggiativo nei suoi
pensieri. Non lo aveva mai fatto con nessun altro...
Ben nascosti dietro un paio di rocce appena oltre l'ingresso della stanza di
pietra grigia, Hawkmon e Wormmon si scambiarono uno sguardo di intesa. Da lì non
vedevano i loro partner umani... ma non era difficile immaginare come stesse
andando la conversazione tra i due!
"Lo sai, Wormmon? Ho idea che Miyako-chan non ci metterà molto a dichiararsi,
una volta che avremo risolto questo caso!" cinguettò il falchetto, strizzando un
occhio in direzione di Wormmon.
Il piccolo bruco verde rise divertito. "Heheheee... chissà perchè, ho pensato
la stessa cosa!"
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Da un'altra parte, sotto la luce del sole estivo che scaldava la radura e il
lago attorno alla casa di Gennai, altre tre vecchie conoscenze erano arrivate,
con grande stupore di loro stesse, alla loro destinazione, e si stavano
incamminando lungo il corto ponticello di metallo che collegava la futuristica
casa alla terraferma. Rei, accompagnata dai suoi improvvisati - e stravaganti -
compagni di viaggio Pal e Pul, si stava avvicinando alla porta scorrevole di
ingresso, e teneva ben stretto in una mano il medaglione che Azulongmon le aveva
consegnato.
La ragazzina si sentiva sempre più emozionata man mano che la sua
destinazione si avvicinava. Molto presto sarebbe giunto il momento della
verità... avrebbe potuto passare ai Digiprescelti le Luci della Vittoria, l'arma
con cui avrebbero potuto fermare Daemon... e suo fratello...
Scosse la testa, prima di disperdersi in qualche altro cupo pensiero.
Inutile, per quanto fosse stata preparata all'idea ancora prima che tutto
iniziasse... sapere che proprio il suo amato fratello maggiore Neo fosse una
delle menti dietro al caos degli ultimi giorni la riempiva di angoscia. Ma il
discorso che aveva fatto con i suoi due accompagnatori, appena qualche ora
prima, le tornò in mente, e fece in modo che la sua risoluzione non vacillasse.
Dopo aver preso un profondo respiro, Rei proseguì e si avvicinò ancora un pò
alla grande porta principale, che ormai copriva quasi del tutto la loro visuale,
le scarpe che emettevano un lieve clangore metallico ad ogni passo che lei
faceva.
Giunta a quel punto, non poteva fare altro che terminare il suo compito, e
affidare il resto ai Digiprescelti. Sperando che tutto andasse per il meglio, e
suo fratello potesse torare alla ragione...
I due PetitMamon, da parte loro, continuavano a svolazzare incuriositi
attorno alla loro amica, attratti in modo particolare dal talismano in stile
yin-yang che giaceva nella sua mano. Adesso che lo guardavano bene, si rendevano
conto che emetteva una strana energia... e non si sarebbero stupiti, se Rei
avesse detto loro che era quella la cosa che doveva consegnare. Tuttavia, anche
se percepivano che il potere in esso contenuto era qualcosa di sacro e puro...
la loro naturale curiosità li spingeva a chiedersi cosa fosse esattamente e a
cosa sarebbe servito. Sulle prime non se ne erano interessati granchè, ma
adesso...
"Ehm... senti, Rei, non ti dispiace se ti facciamo una domanda?" chiese Pal,
la più intraprendente dei due, dopo essersi chiarita la gola. Quando Rei le fece
cenno di fare pure la sua domanda, la demonietta si grattò la testa con
l'estremità del suo scettro, poi proseguì. "Beh... è una cosa a cui, sulle
prime, non avevamo pensato, ma volevamo chiederti... esattamente, cos'è quella
cosa di cui parlavi che devi consegnare al vecchio e ai Digiprescelti? Hai detto
che serviva a sconfiggere il signor Cappuccetto Rosso con le corna, ma per il
resto..."
Ancora una volta, quello strano nomignolo che Pal e Pul avevano affibbiato a
Daemon strappò una risatina a Rei... poi, la ragazza raggiunse la soglia e
appoggiò una mano su quello che, almeno a lei, sembrava essere un campanello.
"E' un pò lunga da spiegare, Pal-chan... ti posso dire, comunque, che è un
'regalino' da parte di Azulongmon-sama in persona!" spiegò. "Se... beh, se
voleste restare con me ancora un pò, forse io e Gennai-san potremmo scendere più
nei particolari. Che ne dite, vi va l'idea?"
I due PetitMamon si consultarono a vicenda tramite un muto gioco di
sguardi... e dal momento che nè Pal nè Pul ebbero nulla in contrario, entrambi
diedero il loro assenso. "Dopotutto, possiamo dire che ormai siamo compagni di
viaggio, Rei-chan... e questa storia si prospetta come un'avventura molto
interessante!" fu la risposta di Pul. "Quindi... va bene, visto che ci siamo
dentro, tanto vale arrivare fino in fondo, no?"
"Giustissimo, fratellino! Ormai sei una dei nostri!" ribattè Pal. "E poi...
beh, magari avremo la possibilità di rivedere il nostro vecchio capo e
consegnargli qualche... pensierino! Hehehee... d'accordo, Rei-chan, siamo ancora
nella stessa barca!"
Mentre appoggiava la mano sul 'campanello', Rei sfoderò un radioso sorriso.
Avere quei due come compagni e orecchi amici a cui parlare non le suonava male
come idea. "Grazie, ragazzi! Allora, se aspettate un momento che Gennai-san
venga ad accoglierci..."
Mentre la ragazzina parlava, un lieve rumore di qualcosa che scorreva e il
soffio di impianti pneumatici annunciò l'arrivo di un familiare volto giovanile
dai capelli castani, con addosso un saio bianco sciamito simile all'abito di un
Jedi. Immediatamente, ogni discorso si interruppe, e tre paia di occhi si
voltarono verso la guida di DigiWorld che emergeva dal corridoio d'ingresso.
Gennai uscì fuori alla luce del sole, e i suoi occhi si posarono sulla
Digiprescelta dai capelli castani davanti a lui. Rei, a sua volta, alzò lo
sguardo rispetosamente, ed entrambe le sue mani si congiunsero all'altezza del
cuore, stringendo il medaglione di Azulongmon... mentre Pal e Pul,
temporaneamente dimenticati, svolazzarono dietro la loro amica gettando qualche
sguardo interrogativo al giovanotto castano che le stava davanti. C'era qualcosa
di familiare, in quel tizio, eppure erano sicuri di non averlo mai visto prima
di allora... che strano...
"Hey, sorellina, non mi risultava che il vecchio avesse qualche
maggiordomo..." commentò Pul a bassa voce. Pal si limitò ad alzare le spalle e
mostrare al fratello i palmi delle mani guantate, in un'espressione che voleva
dire 'non lo so...'.
Ma prima che i due buffi demonietti potessero farsi ulteriori domande, le
loro riflessioni vennero interrotte dalla voce giovanile della guida di
DigiWorld, che accolse Rei con un lento, elegante inchino. "Tu devi essere Rei
Saiba, giusto? Stavo aspettando il tuo arrivo, ed è un onore per me
conoscerti... prego, accomodati pure."
"L'onore è tutto mio... sì, Gennai-san, io sono Rei Saiba, e vengo per conto
di Azulongmon-sama..." iniziò a rispondere Rei...
"EEEEEEEEH?"
Rei trasalì e strinse i denti quando Pal e Pul gridarono tutta la loro
sorpresa davanti a quella che, per loro, era una rivelazione scioccante. Senza
pensare ad altro, i due demonietti si fiondarono davanti alla loro compagna e
svolazzarono davanti alla faccia sorpresa di Gennai, che fu costretto ad
indietreggiare davanti alla loro foga!
"Hey, hey, hey! Un momento! Time out! Fermate DigiWorld, noi scendiamo!"
strillò la demonietta, con una mano posta in verticale e una in orizzontale a
formare una T. "Questo... questo bellimbusto sarebbe il vecchio Gennai? Ma com'è
possibile? Noi ci ricordavamo un vecchietto pieno di rughe!"
"Ho sentito parlare di lifting, ma questo è davvero troppo!" commentò Pul,
toccando con un dito la guancia di Gennai come se volesse la conferma che aveva
davanti l'articolo originale! Esterrefatto, il saggio di DigiWorld si ritirò di
un altro passo... quasi non osava credere al fatto che davanti ai suoi occhi
fosse ricomparsa una parentesi del suo passato, per quanto buffa e
sconclusionata!
"R-Rei... questi sono... sono Pal e Pul, giusto?" chiese Gennai. Bisognava
ammettere che sentire la sua voce normalmente chiara e sicura venire quasi meno
per l'incredulità faceva uno strano effetto... e tuttavia, il fatto che si
ricordasse i nomi di quei due scalmanati fu per i diretti interessati motivo di
orgoglio, visto che interruppero all'istante tutte le loro evoluzioni aeree e si
misero in posa a mezz'aria, Pal incrociando le braccia davanti al petto, e Pul
disponendosi al fianco della sorella in una posa degna di un telefilm di
sentai!
"Hehehehee... vedo che anche a distanza di tanto tempo, il ricordo delle
nostre prodezze è indelebile!" commentò la demonietta. "Del resto, come
dimenticarsi dei magnifici Pal & Pul e delle loro mirabolanti imprese? Il
segno che noi lasciamo è per sempre!"
Una goccia di sudore scese lungo la fronte dello sbalordito Gennai. Diciamo
che la presenza di quei due non era un fattore previsto...
"Er... Gennai-... san?" chiese Rei, un pò esitante. "Ehm... heheheee... come
posso dire... non... non si lasci impressionare più di tanto, questo è il loro
modo personale di salutare i vecchi amici... o almeno, credo che sia così..."
Imbarazzata per le figure a cui i suoi compagni di viaggio si stavano esponendo,
la più giovane dei fratelli Saiba si mise una mano dietro la nuca e ridacchiò.
"Ehm... comunque... mi sembra di capire che lei conosce già Pal-chan e
Pul-chan... come loro mi avevano detto..."
Gennai fece una breve risata a sua volta, nel tentativo di non mostrarsi
troppo a disagio. "Si... si può dire di sì, Rei! E' una storia... beh, non
troppo lunga ma non per questo noiosa! Magari adesso, che abbiamo un pò di tempo
prima che arrivino i ragazzi, posso raccontartela..."
"Perfetto!" cinguettò Pul. "A quanto sembra, abbiamo tutti qualcosa da
raccontarci..."
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Ad un'uscita passeggeri dell'aeroporto di Narita, in piedi in mezzo alla
folla in attesa, la ventiduenne Yurika Kagura gettò una rapida occhiata al suo
orologio da polso, notando che ormai erano quasi le sette, e prese un respiro
per calmare i battiti del suo cuore. Nell'emozione del momento, riusciva quasi a
non sentire l'onnipresente brusio della folla, accompagnato dal rumore di
valigie che venivano trascinate qua e là, e da quello di autobus navetta, taxi e
altri mezzi di trasporto che andavano e venivano da parcheggi esterni appena
fuori dalle ampie finestre. Per lei era un momento di grande emozione. Dopo
tanto tempo, finalmente avrebbe rivisto il suo amico Kevin, il più giovane del
primo gruppo di Digiprescelti... quell'allegro e dinamico ragazzino di colore,
con un Bearmon come compagno, che lei era arrivata a considerare una specie di
fratello minore... Ricordava ancora i giochi che loro due facevano durante
quello straordinario viaggio... gli scherzi e le risate... tutte memorie che non
avevano mai abbandonato il suo cuore...
E tuttavia, si ricordò la giovane esperta di arti marziali, erano ricordi
vecchi dieci anni. Chissà com'era diventato Kevin, in tutto quel tempo... chissà
poi se sarebbe riuscita a riconoscerlo...
Kunemon, ben nascosto nella borsa che la sua partner umana portava a
tracolla, intuì i pensieri di Yurika, e si sporse leggermente dalla tasca per
appoggiarle una zampina artigliata sul polso. La giovane, richiamata dalla breve
pressione, si guardò attorno per sincerarsi che nessuno stesse badando a lei...
e, dopo aver inclinato leggermente la testa verso il suo compagno digitale, fece
la sua domanda. "Sì, Kunemon-chan? Dimmi pure..."
Il vanitoso bruchino giallo, dopo aver incurvato in un sorrisetto le sue
mandibole a becco, battè un paio di pacchette amichevoli sul braccio della sua
amica. "Ti vedo un pochino ansiosa, Yurika. E, in effetti, posso anche capire...
anch'io, è da un sacco di tempo che non vedo Bearmon e gli altri, e anch'io sono
molto emozionato da questa evenienza!"
Yurika grattò la testa a Kunemon con un indice e rispose, un pò
sovrappensiero. "Heh... beh, Kunemon-chan, il tuo caso è un pochino diverso...
voi Digimon siete fatti di dati, e a meno che questi non vengano modificati,
restate sempre quello che siete. Noi esseri umani, invece, cambiamo così tanto
col passare del tempo... e non parlo solo dal punto di vista fisico, ma anche
come carattere, comportamenti... se ripenso a com'ero prima di partire per
DigiWorld, rispetto a come sono adesso... a volte faccio fatica a riconoscermi!
Con questo, non voglio dire nè che sia un bene, nè che sia un male, beninteso!
Semplicemente... sono diversa, ecco tutto! Il tempo e l'esperienza ci fanno
cambiare molto..."
Kunemon annuì. "Beh... sì, in effetti hai proprio ragione. Sì, ho visto
anch'io come cambiate voi esseri umani, in un tempo che noi Digimon
considereremmo irrisorio... ma il ricordo rimane sempre, e... Hey, aspetta un
momento! Mi sembra di vedere gente che comincia ad uscire! Yurika-chan, tienti
pronta, i passeggeri del volo proveniente da San Francisco stanno
arrivando!"
Con un tuffo al cuore, la ragazza dai capelli blu si voltò verso il gate di
sbarco e tirò fuori dalla borsa un piccolo cartello colorato sul quale stava
scritto, a caratteri cubitali, il nome di Kevin Nicholson. Kunemon, a sua volta,
drizzò le antenne e si mise in attesa, mentre una voce femminile proveniente
dagli altoparlanti annunciava quello che loro due avevano già intuito.
"Attenzione. I passeggeri del volo DA-783 della Delta Airlines,
proveniente da San Francisco, sono in uscita al gate A32. Passeggeri volo DA-783
Delta Airlines in uscita al gate A32."
In trepidante attesa, con le gambe che quasi le tremavano per l'emozione,
Yurika rimase in piedi dietro la ringhiera di ferro che la separava dal gate,
mentre le porte di quest'ultimo si aprivano e cominciavano a far uscire l'ormai
usuale fiumata di passeggeri, ciascuno con le proprie valigie e i propri bagagli
portati a mano, o su appositi carrelli da aeroporto. In mezzo alla folla, Yurika
distinse le facce più varie, tra giapponesi, bianchi e neri, uomini e donne,
vecchi, giovani e bambini... e tuttavia, in nessuna di queste riusciva a
riconoscere la persona che aspettava...
In effetti, era talmente impegnata a cercare da non accorgersi del ragazzo
alto e atletico, vestito all'ultima moda con ampi pantaloncini corti, t-shirt
con sopra disegnato il logo di una delle più famose squadre di pallacanestro, i
Miami Giants, berretto da baseball rosso, e sandali Birkenstock marroni scuri,
che si stava avvicinando da lato, trascinando la sua valigia e gettando un breve
sguardo, quasi un cenno di intesa, allo zaino Invicta che portava sulle spalle.
Con un sorrisetto divertito ed emozionato al tempo stesso, il nuovo arrivato si
pose a fianco di Yurika e, dopo essere rimasto un attimo a guardarla
incuriosito, richiamò la sua attenzione.
"Hey, signorina!" esclamò, con un tono cordiale, quasi informale, che certo
non era tipico di un giapponese. "Mi sembra molto assorta... Aspetta qualche suo
amico, o conoscente?"
Un pò infastidita da quell'importuno disturbatore, la ragazza dai capelli blu
storse il naso. "In... in effetti, sì, signore... c'è un mio amico, in arrivo da
San Francisco, che non vedo da un sacco di tempo, e non so neanche se lo
riconoscerò quando lo vedrò..." rispose, cercando di essere più educata
possibile, ma allo stesso tempo tenendo lo sguardo sui passeggeri in uscita.
"Come mai, scusi se sono brusca, le interessa tanto saperlo?"
Il ragazzo fece finta di pensarci un pò su. "Hmmm... vediamo un pò, per quale
motivo dovrebbe interessarmi... beh, per esempio, che ne dice di: io sono appena
arrivato da San Francisco, e il mio nome corrisponde a quello della targhetta
che lei tiene tra le mani?" rispose.
Il cuore di Yurika mancò di un battito... e quando la targhetta le scivolò
giù dalle mani, Kunemon temette per un istante che stesse davvero per
svenire!
"C-come... come ha... d-detto?" balbettò Yurika, voltandosi quasi a scatti.
"L-lei... anzi, no, scusa... tu... tu sei..."
In quel momento, Yurika e Kunemon si accorsero che il ragazzo che era
arrivato loro a fianco, e che sovrastava la giapponese di quasi venti
centimetri, aveva la pelle scurissima, quasi nera, la tonalità tipica degli
afro-americani! E non solo quello... alzando lo sguardo, Digiprescelta e Digimon
videro un sorriso smagliante, bianchissimo, accompagnato da un paio di occhi
neri e profondi che avrebbero riconosciuto ovunque... e la cui vista, nonostante
Yurika cercasse di trattenersi, fece scorrere una lacrima di gioia e commozione
lungo il suo bel viso! Il ragazzo, con un caldo sorriso, alzò la mano libera e
fece il segno dell'okay!
"Hey, Yurika! Ti vedo bene!" furono le prime parole, dopo tanto tempo, del
diciannovenne Kevin Nicholson alla sua compagna di avventura!
Ancora per qualche secondo, la prima Digiprescelta dell'Amore e il suo
partner rimasero là, senza fiato per la sorpresa, i cuori che andavano a mille,
a guardare quell'altissimo ragazzo che si era presentato loro davanti... poi,
con un grido di gioia, Yurika corse incontro a Kevin, e i due si scambiarono uno
stupendo abbraccio di pura amicizia in mezzo al corridoio d'aspetto
dell'aeroporto!
"KEVIN-CHAN! Non posso crederci, sei proprio tu!" esclamò Yurika, al settimo
cielo.
Il ragazzone di colore esplose in una gioviale risata. "Hahahahaaa! Heh, ora
che sono io più alto di te, quel '-chan' suona un pò strano! Comunque, sono
felicissimo anch'io di rivederti! Non sai quanto ho atteso questo momento!"
"Anche noi, Kevin! Anche noi!" gli rispose Kunemon dalla borsetta della sua
amica. "Ma... com'è che qui non vedo Bearmon? Dov'è che si nasconde?"
"Qualcuno mi ha chiamato, per caso?" esclamò la ben nota vocetta
dell'orsacchiotto esperto di arti marziali. Yurika e Kunemon sobbalzarono
quando, dopo che Kevin si fu voltato di qualche grado, Bearmon sbucò fuori dal
suo zainetto con una zampetta alzata in segno di saluto! "Ehilà, ragazzi!
Davvero pensavate che dove va il mio amico, non andassi anch'io? Credevo mi
conosceste meglio di così!"
"Grande! C'è anche Bearmon-chan!" esclamò la giovane dai capelli blu, mentre
il diretto interessato scendeva dallo zaino del suo partner con un'agile
capriola e atterrava in piedi sul pavimento dell'aeroporto.
"Hehehee... ebbene sì, di questo piccolo furfante non ci si sbarazza mai!"
rise Kevin, e per tutta reazione Bearmon si diede una finta pacca sulla testa e
tirò fuori la lingua. "Ma... voi due, piuttosto, ditemi, dov'è finito il
fratellone Sho? E' andato ad accogliere Felipe e Jolene, immagino..."
"Sì, ad un altro terminal!" rispose Kunemon. "Abbiamo appuntamento tra una
mezz'ora all'uscita dell'aeroporto, e da lì prenderemo il bus per Tokyo! Ma
intanto che ci incamminiamo, raccontateci un pò... che novità ci sono, dopo
tanto tempo? Diteci, diteci..."
Kevin e Bearmon risero allegramente, e le due coppie prescelto-Digimon
iniziarono a discutere mentre si dirigevano verso la loro meta...
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Al terminal C4, da tutt'altra parte dell'enorme aeroporto, una scena molto
simile stava avendo luogo... tra Sho e una coppietta formata da un familiare
spagnolo dai capelli biondi e una giovane inglese castana!
"Beh... ne è passato di tempo, Felipe-kun!" commentò Sho, scambiandosi una
stretta di mano con Felipe mentre SnowAgumon riabbracciava Falcomon. Più in là,
Jolene guardava i due amici con un sorriso raggiante, e BlackGatomon osservava a
zampe incrociate, facendo finta di non essere interessata. "Finalmente... il
team dei Digiprescelti è di nuovo insieme!"
"Già... puoi dirlo forte, giapponesino!" ribattè il ragazzo spagnolo, primo
detentore della Crest dell'Amicizia. Anche con lui, gli anni sembravano essere
stati gentili, dopo le vicissitudini che avevano segnato la sua infanzia: ora
ventiduenne, era riuscito a trasferirsi in Inghilterra per frequentare
l'università a cui era riuscito ad accedere dopo tanti sacrifici, e pur essendo
qualche anno indietro rispetto agli altri studenti, poteva comunque vantare un
buon rendimento. Il suo abbigliamento non era cambiato molto da quando aveva
dodici anni, e vestiva anche in maniera piuttosto informale, con una t-shirt
gialla, leggeri pantaloni lunghi blu, e scarpe da ginnastica, oltre ad una
catenella dorata attorno al collo... ma ora era diventato più sicuro di sè, la
rabbia interiore che lo accompagnava durante il suo primo viaggio a DigiWorld
pareva essere soltanto un ricordo del passato, e ora aveva riguadagnato quella
fiducia negli altri che le esperienze dell'infanzia gli avevano fatto perdere.
Insomma, Sho poteva dire con sicurezza che, proprio come lui e tutti gli altri,
Felipe era stato cambiato dal suo viaggio a DigiWorld!
"Accidenti, chi l'avrebbe mai pensato che quell'incontro fortuito in quello
strano mondo, dieci anni fa, ci avrebbe fatto arrivare fin qui? Mi sembra
incredibile..." proseguì lo spagnolo.
Sho represse una risatina. "Hehehee... ma non eri tu quello di poche parole,
Felipe-kun? Adesso devo pensare che ti sia venuta la passione per i discorsi
sentimentali?". Questo commento ironico gli valse un pugnetto sulla spalla.
"Ma taci, buffone..."
Jolene sghignazzò tra sè, poi fece un cenno alla sua compagna BlackGatomon di
unirsi ai due ragazzi. Anche loro due, come tutti, erano state cambiate molto
dalle loro esperienze a DigiWorld e dai dieci anni che erano passati da allora.
Una volta una ragazzina timida ed insicura, che non aveva mai il coraggio di far
sentire la sua opinione e viveva nel dovere autoimposto di rendere fieri di lei
i suoi genitori, Jolene era maturata in una giovane donna dallo spirito forte,
che sapeva quello che voleva dalla vita, e non aveva bisogno di essere guidata
da nessuno. Ora frequentava anche lei l'università... che, per un fortuito caso,
era lo stesso istituto pubblico a cui Felipe era riuscito ad iscriversi, e stava
studiando per diventare una biologa marina, suo sogno fin da quando era piccola.
Spesso trovava anche il tempo di fare qualche lezione di recupero al suo amico
proveniente dalla Spagna, e anzi, stando alle ultime mail che Sho e Yurika
avevano ricevuto... pareva che il loro rapporto avesse la possibilità di
evolversi in qualcosa di più sostanzioso!
Per quanto riguarda BlackGatomon, non era più la Digimon solitaria e
diffidente che avevano incontrato a DigiWorld. La vicinanza dei suoi amici, e in
modo particolare di Jolene, aveva contribuito a guarire le ferite della sua
anima, e l'aveva convinta ad aprire loro il suo cuore... e, doveva ammetterlo,
godersi la vita senza stare a pensare, ogni volta, che qualcuno volesse
imbrogliarla, tradirla o comunque approfittare di lei era una sensazione
stupenda!
"Anche a me e a BlackGatomon fa molto piacere rivederti, Sho..." salutò
educatamente la Digiprescelta inglese, vestita di un'elegante camicia di seta
bianca, una minigonna di stoffa a quadretti scuri, e sandali bianchi dai tacchi
a spillo, oltre ad un paio di occhiali da vista piazzati sul naso. I suoi
capelli castani, ora più lunghi rispetto a quando era bambina, erano raccolti
dietro la nuca, dandole un'aria ordinata che bene si addiceva al suo carattere.
"E speriamo che a te e a Yurika continui ad andare tutto bene..."
"Tranquilli, tranquilli... qui va sempre tutto a gonfie vele!" rispose
SnowAgumon al posto di Sho. "E tu e Felipe-kun? Sempre studiosi, come al
solito?"
"E soprattutto... hehehee... fino a che punto siete arrivati? Siete già in
seconda base?" scherzò il giovane motociclista, facendo arrossire leggermente il
viso della giovane inglese e guadagnandosi un altro pugno scherzoso da parte di
Felipe. BlackGatomon, memore dei tempi di DigiWorld, alzò gli occhi al cielo e
fece un sorrisetto di scherno, alzando le spalle come una che la sa lunga.
"Tipico... dopo tutti questi anni, si comportano ancora come dei bambinoni!"
commentò la gattina nera. "Beh, comunque... la cosa non mi dispiace! Per
fortuna, certe cose non cambiano..."
"Heheheheee... allora, Sho, dicci tu qual è il piano!" esordì Falcomon.
"Yurika e Kevin ci aspettano da qualche parte, o vengono qui? E poi, una volta
che ci siamo tutti... dove andiamo?"
"Vi abbiamo trovano un ryokan molto carino, nel quartiere di Musashino. Ci
fermeremo lì a cenare e a dormire tutti assieme, almeno per stanotte." propose
il leader del primo gruppo di bambini prescelti. "Poi, domani mattina, quando
saremo tutti un pò più freschi e riposati, beh... cominceremo a indagare, e
cercheremo di scoprire come mai i nostri Digivice si sono attivati dopo tanto
tempo."
Felipe annuì, la precedente allegria rimpiazzata da una coltre di
preoccupazione. "Già... perchè mai DigiWorld dovrebbe avere bisogno anche del
nostro aiuto, dopo dieci anni in cui non abbiamo fatto nulla? Ma se davvero
serviamo anche noi, vuol dire che la situazione è davvero seria..."
Volendo evitare che la riunione, da tanto tempo attesa, cadesse nella
malinconia, SnowAgumon si fece di nuovo avanti, sfoderando tutto l'ottimismo di
cui aveva dato già ampia prova ai tempi della loro avventura. "Oh, beh...
comunque, per stasera, almeno... non credete che dovremmo festeggiare un pò? I
cinque Digiprescelti e i loro compagni sono di nuovo assieme! Non credete che
questo meriti un pò di celebrazione?"
"Heheheee... sapete, mi sa tanto che SnowAgumon ha ragione..." rispose
Jolene, con una mano dietro la nuca. "Questo è un pò un momento storico per
noi... mi sembra giusto godercelo finchè è possibile!"
Mentre i suoi compagni, umani e digitali, scoppiavano in una breve, fresca,
cristallina risata di gioia tutt'attorno a lui, Sho provò una grande sensazione
di calore in fondo al cuore. Sì, quello che diceva Jolene-chan era proprio
vero... il fantastico primo gruppo di Digiprescelti stava per tornare all'opera!
Un mare di ricordi agrodolci percorse la sua mente, e davanti ai suoi occhi, per
un secondo, potè rivedere le loro battaglie contro Watchmon, poi contro
Anthraxmon e i suoi scagnozzi... e le mille piccole avventure che avevano fatto
da sfondo e da interludio tra quegli scontri epici.
In quel momento, in quella piccola sala d'aeroporto, la leggenda stava
rinascendo...
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"Allora... mi state dicendo che i Digiprescelti vi hanno sconfitti e
umiliati. Costretti alla fuga con la coda tra le game come un branco di conigli,
non è vero? E come se non bastasse, quella mezza tacca di Hideto non si è
nemmeno più ripresentato..."
Mari e il suo malandato Weedmon strinsero i denti, terrificati dalla calma
glaciale con cui Neo stava parlando del loro fallimento e di quello dei loro
compagni. Lei e Sigma, assieme ai loro partner, erano fuggiti nel settore che
Neo aveva loro indicato per il rendez-vous prima dell'inizio dell'operazione, il
cuore di una fitta foresta vergine... e su di loro era ricaduto il poco grato
compito di comunicare al loro inflessibile capo la notizia della loro sconfitta!
Sapevano già che non l'avrebbe presa bene, e quel suo atteggiamento freddo e
tranquillo non contribuiva esattamente a farli sentire più calmi... si
aspettavano che Neo esplodesse da un momento all'altro e scatenasse la sua ira
su di loro!
"Ecco..." iniziò Sigma, la sua usuale, monolitica certezza incrinata dal
timore. "Purtroppo... purtroppo, sì, Neo-sama, il risultato dell'operazione è
stato un quasi completo disastro! Due dei Digiprescelti, quella della Sincerità
e quello della Conoscenza, hanno fatto evolvere i loro partner a livello Mega! A
causa di questo sviluppo inaspettato, non siamo riusciti a tenere loro testa...
e come se non bastasse, non abbiamo più notizie di Hideto!"
"Ecco, ora viene la grandine..." mormorò tra sè Mari, mentre Sigma si
azzittiva e abbassava gli occhi seminascosti dalla maschera. Non restava altro
da fare che aspettare, e pregare che il loro capo non si arrabbiasse
troppo...
"Beh, non importa."
Tre parole. Tre parole dette con tale flemma, che per un attimo ai due
Digiprescelti oscuri sembrò di aver sentito una voce fantasma. Neo... NEO
SAIBA... aveva affermato che quella sconfitta non era un problema? Proprio lui
che se la prendeva per ogni minima inefficienza dei suoi uomini o dei suoi
Digimon? Proprio lui che si aspettava da loro la perfezione assoluta? C'era
qualcosa di strano... e, conoscendolo, Mari e Sigma sapevano che non era
necessariamente una cosa positiva per loro...
"N-... Neo-sama?" chiese Mari, sbattendo incredula gli occhi. "Ha... ha
detto... che... che non importa? Che... che non fa alcuna differenza? Ma... ma
come..."
"Se Hideto non è tornato, significa che è fuggito, o che magari lo hanno
fatto fuori." rispose il ragazzo dai capelli bianchi. "Non abbiamo perso
granchè, era soltanto un codardo e un frignone!"
"Ma... ma, Neo-sama, se non sono indiscreto..." rispose Sigma. "Hideto...
aveva la possibilità di far unire i suoi due Digimon in un ViralOmnimon! Era il
più forte dei Digimon a nostra disposizione! Come fa a dire che non è una gran
perdita?"
Un luccichio malvagio si accese negli occhi di Neo, e in quel momento i suoi
due scagnozzi e i loro Digimon si accorsero, con loro grande orrore, che il
colore delle sue iridi era cambiato... da azzurro ghiaccio ad un rosso fuoco da
brivido!
"Hai detto bene, caro il mio Sigma... ViralOmnimon ERA il nostro Digimon più
forte!" rispose Neo. "E scommetto che vi chiederete anche dov'è il mio
BlackMetalGreymon, immagino... bene... allora vi rispondo, molto semplicemente,
che da questo momento in poi non avremo più bisogno di nessuno di quei deboli ed
insignificanti giocattolini!"
Ci volle tutto l'autocontrollo di Mari per impedirle di urlare. "C-come?"
chiese, ormai senza fiato per la sorpresa. "Ma... ma... Neo-sama, cosa vuol dire
con questo? Io... avevo notato che BlackMetalGreymon non c'era, ma... pensavo
l'avesse richiamato nel suo Digivice. E... e invece..."
Il perfido sorriso di Neo si allargò. Pareva quasi che il ragazzo albino
provasse una certa gioia perversa nel far stare sulle spine i suoi sottoposti.
Poi, proprio quando la tensione iniziava a farsi insopportabile, il capo degli
Alias-3 schioccò le dita, e alcune fronde dietro di lui si mossero con un
fruscio sinistro, facendo comparire, davanti agli occhi stupefatti di Mari e
Sigma, la repellente figura rosata di Arkadimon, artigli alzati e pronti alla
lotta!
"Ho l'onore di presentarvi... il Digimon grazie al quale estenderò il mio
potere su tutto il Mondo Digitale!" dichiarò Neo, pieno di orgoglio. "Miei cari
seguaci... salutate come si conviene il Digimon più potente mai esistito!
ARKADIMON!"
CONTINUA...
Note dell'autore: E' successo. Ormai è fatta. L'uovo di Arkadimon si è
schiuso, e da esso è uscito il Digimon che porterà la distruzione in tutto il
Mondo Digitale! E come se non bastasse, ora che Daemon ha riversato in Neo parte
del potere del Dark Seed, il leader degli Alias-3 è stato più che pronto a
diventare lui il domatore di questa mostruosità! Oltre a non essere diventato
certo più affabile... anzi, è stato disposto a sacrificare il suo stesso
partner, in nome del potere!
E non è finita! Daemon sta anche ricostruendo la sua dimora e radunando il
suo esercito, in preparazione all'attacco al Mondo Reale! Se già prima la
situazione era critica... adesso oserei dire che è addirittura disperata! Il
fatto che Rei, Pal e Pul siano riusciti ad arrivare a destinazione... potrà
cambiare un pò le cose?
D'altro canto, spero di avervi regalato una scenetta edificante con la
quasi-dichiarazione tra Ken e Miyako... ^_^. E anche con il ritorno definitivo
in scena dei Digiprescelti di Digimon Zero! Nel prossimo capitolo, i
Digiprescelti si riuniranno, e finalmente Taichi e gli altri incontreranno per
la prima volta Jun nei panni di loro collega! Chissà quanto la cosa li
sorprenderà... heheheee...
Cavolo, non ho più tempo di scrivere! Allora... appuntamento al prossimo
capitolo, e nel frattempo date un'occhiata a Digimon Zero... perchè sarà quella
la prossima storia di Digimon che aggiornerò! Sono tornato a lavorare anche su
Tamers Reload e sul crossover Frontier-Savers, non preoccupatevi!
Arrivederci!
Justice Gundam
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Capitolo 21 *** Assalto! ***
Invasion-21
Digimon Adventure 02: Invasion
Una fanfiction di Digimon scritta da: Justice Gundam
Ehilà! Bentornati a tutti, amici vicini e lontani! Ancora una volta, Justice
Gundam, il vostro autore di Digimon preferito (heheheee... concedetemi un attimo
di auto-glorificazione...), è pronto a cercare di stupirvi e affascinarvi con
quella che finora è stata la sua storia preferita dopo Record of Digital Wars!
Mentre scrivo, ho anche ripreso con le altre fanfiction... e spero di poter
pubblicare molto in questo periodo, dopo il caos degli esami!
Okay, ragazzi, ci stiamo avvicinando ad un momento cruciale. Daemon ha il
Dark Seed, ed è pronto ad usarlo. Neo ha Arkadimon e una frazione del potere del
Dark Seed, e anche lui è pronto ad usarlo. Dragomon ha Hikari, e sta
pazientemente attendendo il momento in cui lei si arrenderà. Sho e Yurika hanno
incontrato i loro amici di dieci anni fa. E Daisuke e gli altri si apprestano a
raggiungere il Palazzo delle Acque. Qualcosa accadrà di sicuro... ma sarà in
meglio o in peggio?
Con questo interrogativo in sospeso, passo a leggere le vostre recensioni, e
a rispondere adeguatamente...
SmartGirl: Ancora una volta, grazie mille dei complimenti! Eh, già,
povero BlackMetalGreymon, non ha fatto una grande fine... ma mi serviva per far
capire ai lettori fino a che punto Neo fosse disposto ad arrivare pur di
raggiungere i suoi scopi, e ne avremo altri esempi più avanti! Per Ken e
Miyako... beh, dovevo far fare loro il primo passo, no? E serviva un pò di
rilassatezza dopo quello che è accaduto... rilassatezza che anche i nostri Pal
& Pul sono riusciti a convogliare! Più vado avanti coi capitoli, più mi
compiaccio di avere inserito quei due pazzoidi, devo dire...
Arkadimon avrà davvero un punto debole? Mah, si vedrà... per adesso, è Daemon
ad avere il coltello dalla parte del manico. Ma i nostri eroi non se ne staranno
buoni a guardare, e se vuoi la mia opinione, Dragomon potrebbe avere i capitoli
contati!
KillKenny: Ti viene in mente un fungo atomico? Bene, perchè è quella
l'idea... La Legge dello Scambio Equivalente, comunque, si farà sentire. Con
conseguenze che Neo non gradirà molto. Grazie del bel voto, e spero che questo
capitolo valga altrettanto!
Kari 89: Per Digimon 01... beh, squadra che vince non si cambia! E' stato
questo, secondo me, l'errore delle Toei nella seconda serie... oltre agli
immensi buchi nella trama! Come ho detto, BlackMetalGreymon è stato sacrificato
per far vedere a tutti che persona spregevole fosse diventato Neo... e
purtroppo, credo che non sarà lui l'unica vittima della follia di quel ragazzo!
Molto presto, comunque, i Digiprescelti si riuniranno... riusciranno a fare
fronte comune contro la terribile creatura di Daemon?
TopoMouse: Daemon - da buco nella trama a cattivo ben sviluppato!
Il tuo commento mi ha fatto molto piacere, significa che riesco a gestire
bene i cattivi, quando voglio! In effetti, per quel poco che è apparso nella
serie, Daemon mi ha dato proprio questa impressione, del pianificatore abile e
gelido che prevede sempre ogni variabile, e non si vanta soltanto del suo
potere. Come hai detto tu, si è preso già un grosso vantaggio... e non è tipo da
adagiarsi sugli allori!
Driger: Rispondo a tutte le tue recensioni adesso... beh, in effetti ti
ho già anche spedito quella mail, ma insomma, a tutti i lettori fa piacere
sapere che l'autore li considera! Non ti preoccupare per Mari e Sigma... si
pentiranno della loro testardaggine MOLTO presto, e resteranno - come si suol
dire - in braghe di tela! Poi, mi ha fatto piacere vedere che ti è piaciuto il
ritrovo dei Digiprescelti di primissima generazione! Tra un pò, si troveranno di
nuovo di fronte al loro vecchio compito, e dal momento che non hanno più le
Crest, si preannuncia un'impresa difficile... Aspettati, più avanti, qualche
scenetta del genere tra Taichi e Sora, tra Daisuke e Hikari, e tra Mimi e
Jyou... e non escludo, anche tra Jun e Shuu! ^_-
Bene, ragazzi, pronti per il nuovo capitolo? Anche se non lo siete... io
comincio a scriverlo lo stesso! Buona lettura, e allacciatevi le cinture di
sicurezza! Il vero ballo sta per iniziare!
----------
Capitolo 21 - Assalto!
"Quello... quello è Arkadimon?"
Gli sguardi stupefatti di Mari e Sigma si posarono sulla mostruosa creatura
che era apparsa quasi dal nulla e si era affiancata al leader degli Alias-3 come
una sorta di terrificante guardia del corpo, con gli artigli sollevati e gli
occhi inumani puntati contro la bionda e il ragazzo mascherato. I suoi muscoli,
innaturalmente sviluppati per una creatura così piccola, sembravano pulsare
lentamente sotto la disgustosa membrana rosa che costituiva la sua pelle, e agli
occhi attenti di Sigma pareva che quello strano orrore stesse fremendo,
impaziente di ricevere l'ordine di farli a pezzi. Persino la sua fredda
razionalità stava cominciando a venire meno, sostituita da una sconfortante
paura... una perdita di controllo che Sigma credeva di aver superato già da
tempo... non riusciva a togliersi dalla testa un'immaginaria voce che gli
gridava, lo implorava con tutte le sue forze di scappare e salvarsi, prima che
Arkadimon si scatenasse su di loro...
E anche Weedmon e Boogeymon avevano percepito qualcosa che non andava in quel
Digimon... non sapevano esattamente cosa, ma c'era un qualcosa in lui che li
ripugnava e li terrorizzava... riuscivano quasi a percepire la malvagità e il
pericolo che Arkadimon rappresentava, e sentivano che era una creatura
innaturale e perversa... qualcosa che non sarebbe mai dovuto essere stato
creato... e lo stesso strano sentore veniva irradiato anche dal corpo di
Neo!
Neo, dal canto suo, allargò il suo ghigno di superiorità, compiaciuto degli
sguardi terrorizzati dei suoi attendenti. "Esatto... finalmente Daemon ha
mantenuto la sua parola, e ha scelto me come domatore del suo Digimon più grande
e potente! Ora ho tutto il potere che voglio, e posso finalmente creare il mondo
che desidero! Il mondo che andrà secondo le MIE regole... E se volete, posso
darvene una dimostrazione già adesso! Arkadimon!"
L'aberrante Digimon non disse nemmeno una parola: freddo e spietatamente
efficiente, come una macchina programmata per uccidere, Arkadimon si voltò verso
i terrorizzati Weedmon e Boogeymon... e senza attendere altro, senza esitazione,
puntò i suoi artigli contro di loro...
Fu un attimo. Prima che Mari e Sigma potessero anche soltanto rendersi conto
di cosa stava accadendo, le esili braccia di Arkadimon si allungarono come se
fossero state di gomma... e, con un fruscio sinistro, i suoi artigli a forma di
falce trafissero in pieno i loro Digimon, che ebbero giusto il tempo di
contorcere i loro volti in espressioni di orrore! Un brivido gelido percorse la
spina dorsale di Mari alla vista di una simile crudeltà... e Sigma, non appena
Boogeymon venne infilzato, si portò entrambe le mani al torace e lanciò un
acuto, straziante grido di sofferenza, a malapena trattenuto dalla sua maschera
crepata, mentre un dolore lacerante gli squarciava il petto, come un ferro
rovente piantato nella carne!
Arkadimon serrò i suoi occhi inumani, quasi godendosi la breve, inutile lotta
che le sue due vittime tentarono... poi, senza più vita, ancora impalati su
quelle orribili lame ricurve, Weedmon e Boogeymon si afflosciarono, e i loro
corpi si disgregarono in tante stringhe di dati che svolazzarono obbedienti
verso il loro assassino, per essere da lui assorbite come acqua in una
spugna.
Il dolore al petto di Neo cessò di colpo, ma a rimpiazzarlo venne una cupa,
opprimente sensazione di vuoto, quasi che il suo cuore fosse stato estratto dal
suo torace... il ragazzino cadde in ginocchio, stremato dallo shock, e appoggiò
una mano a terra, mentre le crepe della sua maschera si facevano sempre più
profonde, emettendo un appena percettibile scricchiolìo... e infine, con un
secco suono, come se stesse rispecchiando la condizione di Boogeymon, l'intera
maschera si sbriciolò, e i suoi pezzi si sparpagliarono attorno al loro
ex-proprietario, rivelando un volto magro e smunto, in quel momento paralizzato
dallo shock. Tremanti, i due Alias-3 rimanenti non poterono fare altro che
osservare impotenti ciò che restava dei loro Digimon scomparire, per entrare a
far parte di quella mostruosità che Neo chiamava 'il Digimon supremo'.
"Che... che cosa..." balbettò Mari, ancora non riuscendo a credere che il suo
capo, il ragazzo che lei amava e per il quale avrebbe fatto qualsiasi cosa,
sarebbe arrivato a farle questo. "N-Neo... -sama... che... che cosa significa...
tutto... questo? Q-quelli... Quelli..." Dopo qualche istante passato a cercare
di contenere le proprie emozioni, Mari esplose di rabbia e strinse entrambi i
pugni davanti a sè, alzando la voce quanto più poteva, fino a farsi bruciare la
gola. "QUELLI ERANO I NOSTRI DIGIMON! Perchè... Perchè li ha uccisi? Cosa hanno
fatto per meritarselo?"
Anche davanti all'ira della sua ex-sottoposta, Neo mantenne un atteggiamento
di pacata strafottenza, corredato dal suo immancabile ghigno. "Come ho già
detto, ViralOmnimon ERA il nostro Digimon più forte... e come ho detto, ora non
ci servono, anzi non MI servono, più Digimon deboli ed insignificanti come i
vostri! Arkadimon, il capolavoro che vedete con i vostri occhi, è più che
sufficiente per tenere testa a quegli insignificanti Digiprescelti! Quello di
cui siete appena stati testimoni... è il suo potere di assorbire i dati degli
avversari sconfitti, integrarli nella sua programmazione, e diventare così
sempre più potente! Di fronte ad un simile potere, a cosa pensate che mi servano
i ridicoli giocattoli che voi definivate i vostri Digimon? Loro non erano altro
che pedine sacrificabili... Arkadimon è capace di ben altro!"
"U... un momento..." mormorò lo sconvolto Sigma, in un terribile momento di
realizzazione. "N-Neo... -sama... lei... lei vorrebbe dire che... lo scopo dei
nostri Digimon... era soltanto quello... quello di..."
La cupa risata di Neo diede a Sigma e a Mari la risposta che temevano... e
qualcosa di più. "Huhuhuhuuu... beh, non avevano proprio SOLTANTO quella
funzione! Vedete, serviva un pò di tempo a Daemon-sama per ottenere quello che
voleva... e questo non sarebbe stato possibile, se voi e quel pezzente di Hideto
non aveste attirato quei perdenti con i Digimon artificiali che Daemon-sama e
Dragomon ci hanno gentilmente fornito! Fatto questo, il nostro compito era di
consegnare la Digiprescelta della Luce, Hikari Yagami, a Dragomon, perchè ne
facesse quello che voleva. Daemon-sama sapeva bene che un gruppo di
Digiprescelti sarebbe andato in suo soccorso, e tra questi... ci sarebbe stato
Ken Ichijouji, che all'interno del suo corpo custodiva il Dark Seed che
Daemon-sama voleva!"
"Neo... -sama..." bisbigliò Mari, temendo di capire dove il suo capo stava
andando a parare. "E... e che... che se ne faceva Daemon-sama del Dark...
Seed?"
Il ragazzo dai capelli bianchi alzò le spalle... poi, neanche fosse stato un
grazioso cagnolino, fece una carezza sulla testa ad Arkadimon. "Oh, questo non
lo so, e se devo essere sincero non me ne frega niente... del resto, neanche a
voi è interessato particolarmente saperlo, no? Eravate tutti così presi dai
vostri patetici desideri, che eravate pronti a fare tutto ciò che Daemon-sama
richiedeva, se non ricordo male! Heheheheheee..."
Non c'era molto che i suoi ex-scagnozzi potessero fare se non stringere i
denti, in un gesto di rabbia impotente dettato dalla consapevolezza che quello
che Neo aveva detto... corrispondeva alla verità! I loro desideri, quello di
stare al fianco del suo capo nel caso di Mari, e quello di conoscere DigiWorld e
la sua struttura in ogni dettaglio per poterlo manipolare a suo piacimento nel
caso di Sigma, avevano prevalso sul loro buon senso...
"E lo stesso si può dire di me, in fondo..." proseguì Neo, allargando il suo
maniacale ghigno di trionfo. "Con l'unica differenza che, al contrario di voi,
io SAPEVO che alla fine mi sarebbe spettato un premio sostantioso... e come
vedete, avevo ragione! Una volta che la mocciosa fosse stata consegnata a
Dragomon e i suoi compagni fossero andati nel Dark Ocean a cercare di salvarla,
tutto quello che i vostri Digimon dovevano fare era tenere occupati gli altri
del gruppo finchè Daemon-sama non avesse recuperato quello che gli serviva! E
adesso che questo è accaduto, voi due e Hideto siete diventati completamente
inutili! Ora io, Neo Saiba, ho il Digimon che mi serve per creare un nuovo
DigiWorld, governato esclusivamente dalla legge del più forte! Arkadimon non ha
limiti... più dati assorbe, più diventa potente... e già adesso è abbastanza
forte da distruggere facilmente un Digimon di livello Ultimate! Una volta che
sarà evoluto... non ci sarà più niente, assolutamente niente, in grado di
fermarmi! DIGIPORT OPEN!"
Puntando il suo D-3 nero dietro di sè, il perfido ragazzo albino aprì un
portale scintillante e vi entrò con passo sicuro, facendo cenno ad Arkadimon di
venirgli dietro. Impotenti, Mari e Sigma non poterono fare altro che stare a
guardare la sinistra coppia Digiprescelto oscuro - Digimon oltrepassare il varco
dimensionale, con il loro ex-leader che si voltava verso di loro per lanciare
un'ultima frecciata.
"Ed ora, se permettete, non ho più tempo da perdere con delle pedine come
voi... devo andare a caccia di Digimon he possano essere una degna preda per il
mio Arkadimon! In ogni caso, consideratevi onorati, poveri sciocchi..." sibilò
crudelmente. "Siete stati i primi gradini sui quali Neo Saiba, il più grande
Tamer di tutti i tempi, è salito per cogliere il suo momento di gloria! Soltanto
questo... dovrebbe esservi di conforto, non trovate? HAAAAHAHAHAHA!"
La sua terribile risata riecheggiò sinistra nelle orecchie di Mari e Sigma,
prima che il Digiport si richiudesse, e trasportasse chissà dove il
Digiprescelto malvagio e la sua orrenda macchina di distruzione, immergendo la
radura in un cupo silenzio. Per diversi secondi, i due ex-membri degli Alias-3
restarono a guardare il punto in cui il loro ex-capo traditore era scomparso, e
le espressioni dei loro volti facevano bene intendere che ancora non riuscivano
a credere che tutto quello... fosse davvero successo! Infine, Mari crollò a
terra in ginocchio, sopraffatta dal peso di quelle sconvolgenti rivelazioni e
dalla consapevolezza di essere stata usata in un gioco mostruoso di cui aveva
sempre scelto di ignorare l'esistenza. Un ciuffo dei suoi capelli dorati le
ricadde sulla fronte... mentre una lacrima le scendeva dall'occhio destro,
desolata e silenziosa.
"Mio Dio... che cosa abbiamo fatto..." mormorò.
----------
Nel Mondo Reale, e più precisamente in una piccola via di Musashino, un
quartiere residenziale alla periferia di Tokyo...
Mentre nel Mondo Digitale si stava consumando la fine degli Alias-3, e Neo
portava a termine il suo infame tradimento, un quintetto di vecchi amici, tutti
accompagnati dai rispettivi Digimon, si avvicinava all'ingresso tenuemente
illuminato di un ryokan, un albergo in stile tradizionale giapponese,
scambiandosi notizie degli ultimi tempi e parlando dei vecchi, beatamente
inconsapevoli della bufera che si stava addensando sopra le loro teste e sopra
l'intera città di Tokyo. I cinque ragazzi, tre uomini e due donne di età
compresa tra i diciannove e i ventidue anni, e i Digimon che li accompagnavano,
erano finalmente giunti alla loro destinazione, e non chiedevano niente di
meglio che passare una serata tranquilla in compagnia, a ricordare il loro primo
fatidico viaggio... e a sembrare niente più che un'allegra combriccola di
amici!
"Allora, è questo il... ehm... ryokan... di cui ci parlavate, giusto,
ragazzi?" chiese Kevin, alzando lo sguardo verso l'insegna luminosa dell'albergo
sulla quale troneggiava il nome 'Fukuzumi', scritto sia in kanji che in
caratteri occidentali. "Sembra un posto molto carino..."
"E lo è, infatti..." rispose Kunemon dalla spalla di Yurika. "Sho e Yurika ci
sono già stati assieme a me e a SnowAgumon, qualche volta, e possiamo dirvi con
tutta sicurezza che vi troverete bene. Certo, è un pò diverso dagli standard a
cui voi occidentali siete abituati, ma..."
"Ma alla fine, sono sicuro che vi piacerà passare la notte qui!" concluse
Sho, dirigendosi verso la doppia porta di ingresso, che si aprì non appena il
vecchio leader del gruppetto fu entrato nel raggio d'azione della telecamera.
"Forza, ragazzi, non fate complimenti! Entriamo e prendiamo le nostre
stanze!"
"Ricevuto!" risposero in coro tutti quanti, seguendo il loro amico
all'interno del ryokan...
Non appena i Digiprescelti di prima generazione ebbero varcato la porta
d'ingresso, trascinando con sè i loro bagagli, vennero subito accolti da una
calma, rilassante musica orientaleggiante che ebbe l'immediato effetto di
immergerli in una calda, tranquilla atmosfera da Giappone tradizionale, e
davanti ai loro occhi apparve un atrio di piccole dimensioni, con alla loro
destra una reception dove, dietro al contatore e al computer, si trovavano i
membri dello staff; alcune poltrone basse disposte ordinatamente, in modo da
formare una sorta di cerchio, pochi metri davanti a loro; e un distributore
automatico di bevande come se ne trovavano a centinaia lungo le strade di Tokyo
e di altre grandi città giapponesi, oltre che qualche inserviente in kimono,
calze bianche e tabi, con i capelli raccolti elegantemente dietro la nuca, che
andava da una parte all'altra con grazia tipicamente orientale. Gli interni
erano illuminati da una luce soffusa, che dava ancora di più il senso di
rilassatezza... e a Kevin, Bearmon, Felipe, Falcomon, Jolene e BlackGatomon, non
abituati a quella sensazione di serenità, sembrò per un attimo di stare
sognando...
"Che... che tranquillità..." mormorò la ragazza inglese, tenendo la voce
bassa come se avesse paura di disturbare l'atmosfera. "Questo... questo è il
luogo dove passeremo la notte? Accidenti, sono stupefatta!"
"Potevate dirlo prima, che era così calmo..." proseguì Falcomon, con gli
occhi chiusi come se volesse godersi fino in fondo la calda musica proveniente
dalle casse acustiche. Yurika si mise una mano davanti alla bocca e sghignazzò
divertita, prima che una inserviente, vecchia conoscenza sua e di Sho, venisse
ad accoglierli.
"Benvenuti, Sho-san e Yurika-san..." disse pacatamente la donna, che
indossava un grazioso kimono verde erba con decorazioni floreali bianche simili
a gigli, oltre che calze bianche e sandali infradito in stile tradizionale, dopo
aver fatto un inchino ai Digiprescelti giapponesi e ai loro partner. "E' un
onore e un piacere per noi rivedervi."
"Altrettanto un onore è per noi tornare qui, Naoko-san." rispose Sho, mentre
lui, la sua fidanzata, e i loro Digimon ricambiavano il formale saluto. "Questa
volta, però, abbiamo portato un pò di nostri amici... mi sembra che gliene
avevamo parlato per telefono, qualche giorno fa. Quindi, volevamo sapere se sono
libere delle camere per tutti noi."
La donna di nome Naoko sorrise educatamente per poi rivolgere la sua
attenzione alle tre coppie Digiprescelto-Digimon che seguivano a ruota i suoi
affezzionati clienti: l'alto ragazzo di colore e l'orsacchiotto col berretto da
baseball, il giovanotto biondo e lo strano piccolo rapace, simile ad un incrocio
tra un gufo e un falco; e la graziosa ragazza castana con la gattina nera dai
guanti viola. "Benvenuti al ryokan Fukuzumi, signori. Voi dovete essere gli
amici di Sho-san e Yurika-san, immagino." Salutò di nuovo con un inchino, questa
volta più profondo, quasi a novanta gradi.
Fu Jolene, che molto probabilmente era la più attenta alle buone maniere, a
rispondere all'inserviente con un inchino simile. "Ehm... sì, signorina, siamo
noi... il mio nome è Jolene Spencer, e vengo dal Regno Unito; e questa è la mia
Digimon, BlackGatomon..." La gattina nera sollevò una zampetta guantata e, con
un mezzo sorriso, fece un cenno di saluto. "E poi... loro sono i miei amici! Il
ragazzo più alto è Kevin Nicholson, e viene dagli Stati Uniti, mentre il suo
Digimon si chiama Bearmon; Mentre il ragazzo biondo... ehm..." Qui, la ragazza
si fermò per un istante e diede un leggero colpo di tosse per mandare via
l'imbarazzo, riprendendo a parlare solo quando Felipe e Falcomon le diedero il
segno dell'okay. "Lui... è il mio fidanzato, Felipe Ortega, e viene dalla Spagna
assieme al suo Digimon Falcomon. Per noi tutti è un grande onore conoscerla e
poter riposare in questo albergo!"
"Piacere." proseguì Felipe, inchinandosi a sua volta. "Ribadisco quanto ha
detto Jolene, e vi faccio i complimenti. E' davvero un bell'ambiente, lo sa?"
Kevin fu l'ultimo a ricambiare i saluti, ma non per questo fu meno educato...
anche se la formalità giapponese strideva un pò con la cordalità e quasi
familiarità a cui era abituato negli Stati Uniti. "Lo stesso vale per me,
signorina. Piacere."
"Altrettanto!" risposero in coro Bearmon e Falcomon, imitando il gesto di
cortesia dei loro partner umani. BlackGatomon, meno avvezza a tali formalismi,
si limitò a scuotere ancora una volta la zampina guantata.
"Ooooh... vedo che anche i vostri amici hanno dei Digimon! Vederli in giro,
qui a Tokyo, non è più così straordinario, dopo tutti quegli avvenimenti..."
commentò la donna. "Comunque, perdonate... mi avevate chiesto se erano libere
delle stanze per voi e i vostri amici? Beh, ho delle buone notizie... ci sono
delle camere libere al terzo piano, adiacenti l'una all'altra... e sono giusto
cinque, una per ciascuno di voi! Se passate alla reception, potete chiederne le
chiavi!"
"Grazie infinite, signora Naoko!" replicò Sho, rispondendo con un altro
inchino alla donna. Lui e il suo gruppo si diressero alla reception, dove due
gestori dell'albergo in stile tradizionale, uno occupato a controllare dei dati
su un computer, li accolsero gentilmente.
"Buonasera, signori." disse pacato. "Posso esservi utile in qualche
modo?"
"Io e i miei amici vorremmo prendere delle camere per stanotte." rispose Sho,
indicando il gruppo di giovani e Digimon che lo seguiva. "Mi è stato detto che
ci sono delle camere libere adiacenti le une alle altre al terzo piano, quindi
se possibile vorremmo prendere quelle... Oh, e per quanto riguarda i nostri
Digimon... crede che potrebbero stare con noi, nelle nostre stanze?"
"Sa com'è, non ci sono molte pensioni per Digimon qua a Tokyo... soprattutto,
non ce ne sono molte che danno anche pasti completi!" esclamò SnowAgumon con la
sua vocetta cristallina. I due addetti alla reception, incuriositi, si sporsero
in simultanea oltre il banco e diedero un'occhiata al pavimento... e ad
accogliere i loro sguardi, trovarono il sorridente quintetto di Digimon!
Il tizio che stava al computer sgranò gli occhi per un istante... poi,
scuotendo la testa e mormorando qualcosa circa il fatto che il mondo stava
diventando sempre più matto, ritornò alla tastiera e digitò alcuni comandi.
"Hmmm... okay, se a voi va bene e non sporcano... ma ci aspettiamo che siate voi
a controllarli, siamo intesi?" si raccomandò. "Per quanto riguarda le stanze...
sì, ce ne sono cinque di libere al terzo piano! Se avete la pazienza di
aspettare un momento, vi consegnamo le chiavi, e potrete già salire."
"Vi ringraziamo infinitamente!" rispose Kevin... mentre Kunemon borbottava
per quello che il responsabile aveva detto in precedenza!
"Se non sporchiamo, dice lui..." sibilò irritato il bruco giallo dalle lunghe
antenne. "Dico, ma mi ha visto bene? IO che sporco da qualche parte? Tsk, è
evidente che questo qui non mi conosce e non sa quanto sono pulito!" Con un
movimento sdegnoso della testa, Kunemon scosse comicamente le antenne, e dietro
di lui apparve (anche se solo nella sua immaginazione) un background azzurro
scintillante che doveva, nelle intenzioni del vanitoso Digimon bruco, mettere in
risalto la sua maestosità!
Yurika rise tra sè e scosse la testa. Erano passati dieci anni da quando si
erano conosciuti (anzi, per Kunemon erano stati sicuramente molti di più...) ma
certi modi di fare non erano mai andati persi!
"La cena vi verrà servita in camera tra un'ora esatta." continuò Naoko, che
aveva raggiunto il gruppo. "Nel frattempo, voi e i vostri Digimon avrete il
tempo di lavarvi, cambiarvi e mettere a posto le vostre cose. Dopo cena, se
posso, vi consiglierei di passare per le nostre onsen. Sono un ottimo modo per
rilassarsi!"
Felipe e Kevin rimasero un pò perplessi di fronte a quel termine che non
avevano mai sentito prima. "Onsen?" chiese il ragazzo spagnolo.
"E' il nome giapponese delle terme." spiegò Jolene, aggiustandosi gli
occhiali. "Ne ho sentito parlare molto bene, dicono che siano un vero toccasana!
Va bene, signora Naoko, magari ci faremo un salto!"
L'inserviente fece un cenno affermativo. "Avete buon gusto, ragazzi... okay,
adesso vi porto alle vostre camere, e se volete vi porto anche gli yukata... vi
aiuteranno ad immergervi del tutto nell'atmosfera del Giappone tradizionale! Ci
auguriamo che il servizio sia di vostro gradimento, e che saprete godervi il
vostro soggiorno in GIappone!"
"Grazie infinite, signora!" concluse Bearmon. "Stia sicura che non
mancheremo!"
Dopo aver ricevuto ognuno la chiave della sua stanza, i ragazzi e i Digimon
presero i bagagli e seguirono Naoko verso gli ascensori, non pensando ad altro
che a godersi quella serata quanto più potevano. L'atmosfera di pace e allegria,
sottolineata dalla rilassante musica orientaleggiante che risuonava nella hall,
non lasciava certo presagire quale bufera si stesse addensando sopra le loro
teste... e nessuno di loro immaginava quanto poco sarebbero durati i
festeggiamenti per la loro rimpatriata...
Perchè quella, a loro insaputa, sarebbe stata ricordata come una delle notti
più buie per il Giappone... e forse per il mondo intero!
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Mondo Digitale, casa di Gennai.
Rei Saiba fece una educata risatina non appena la guida di DigiWorld
dall'aspetto di Jedi ebbe finito il suo racconto, con Pal e Pul che svolazzavano
rumorosamente attorno a lei con delle espressioni un pò irritate. Non che si
potesse dare loro del tutto torto, in fondo... per due come loro, che amavano
darsi delle arie e farsi vedere come più di quello che erano, sentirsi narrare
nuovamente la VERA storia del loro arrivo nel DigiWorld dell'Est era piuttosto
umiliante...
"E... e così, questi due furfantelli, dopo aver lasciato l'esercito di
Daemon, sono venuti a... per così dire... chiedere asilo a DigiWorld?" chiese la
ragazzina castana, seduta ad un tavolo di fronte a Gennai. "E avevano lasciato
l'esercito di Daemon perchè avevano visto che Daemon non apprezzava i loro
tentativi di sollevare il morale alle sue truppe?"
"Hmph!" grugnì irritata Pal. "Esatto, se la vogliamo mettere su questo
piano... Hah! Ve lo dico io, quel fetente ha il buon gusto di una lumaca e il
buon senso di una cozza impanata! Come si fa ad avere un esercito forte ed
efficiente, se non c'è nessuno a far divertire le truppe e a dar loro la tempra
necessaria per combattere? Tsk... il nostro indubbio talento era sprecato per
degli ignoranti come lui e i suoi Daemon Corps, così siamo andati alla ricerca
di un luogo in cui saremmo stati apprezzati come meritavamo! Ecco, questa è la
nostra storia... contenti, adesso?"
"Anche se ancora non abbiamo ricevuto i consensi che speravamo..." commentò
Pul, giocherellando nervosamente con le dita mentre si aggirava attorno a Rei.
"Sembra che ovunque andiamo, non riusciamo a trovare chi capisca il nostro
humour..."
Pal incrociò le braccia sul petto e alzò il naso in aria. "Hah! Di questo non
ti devi preoccupare, fratellino... vedrai che molto presto avremo la fama che ci
meritiamo!" esclamò con la sua vocina da topo... poi, un ghigno saccente si
accese sulle sue labbra, come se si fosse appena resa conto di un importante
particolare. "Senza contare il fatto che stiamo per conoscere i famosi
Digiprescelti e partecipare alla loro battaglia contro il nostro ex-capo! Sai
cosa significa questo? Che avremo qualcosa di cui vantarci con gli altri
Digimon! Sai la popolarità che ci verrà ioncontro da sola, quando tutti sapranno
cosa hanno fatto gli eroici Pal e Pul, il duo invincibile? Tutti i Digimon
sciameranno attorno a noi da ogni parte di DigiWorld! Vorranno sapere tutto,
capisci? Verranno da destra e sinistra, tutti desiderosi di sapere tutto della
grande battaglia! E così, approfittando del nostro momento di gloria, renderemo
noto a tutto DigiWorld il nostro talento di artisti! Vedrai, diventeremo delle
star internazionali! Il nostro nome verrà pronunciato in eterno dalle bocche
degli abitanti di DigiWorld! Questa è la nostra grande occasione, fratellino, e
noi non ce la faremo sfuggire!"
"Ben detto, sorellina!" ripetè il più mite dei due demonietti. Entrambi si
misero ad eseguire una sorta di strano balletto a mezz'aria, alzando le
ginocchia e battendosi le mani tra loro... per poi atterrare in un'altra delle
loro pose plastiche, Pal piegata su un ginocchio e con un indice alzato verso
l'alto, e Pul leggermente inclinato sul proprio fianco, con entrambe le braccia
alzate in segno di festa! A completare la scenetta, da dietro i due combinaguai
apparvero i raggi bianchi e rossi di un sole nascente, nell'inutile tentativo di
dare alla loro esibizione la solennità di un spettacolo da teatro Kabuki!
"Un applauso, prego!" concluse Pal, rivolt ad un pubblico immaginario.
All'esibizione dei due fratelli PetitMamon seguì qualche imbarazzato istante
di silenzio, e un paio di comiche gocciolone di sudore che scendevano dalle
teste di Rei e di Gennai... "Beh, se non altro, non si può dire che non ci
mettano entusiasmo..." commentò la ragazzina.
Gennai si mise una mano dietro la testa e si sfregò la nuca, in maniera quasi
apologetica. "I nostri amici Pal e Pul sono sempre stati... per così dire... un
pò sopra le righe!" spiegò. "Hanno sempre avuto questa gran voglia di essere al
centro dell'attenzione... ma allo stesso tempo, non erano tipi da restare
nell'esercito di Daemon! Troppo buoni di cuore, e non gli interessava dominare
su nulla, se non sul palcoscenico..."
"Hmph! Più che altro, si dovrebbe dire che era Daemon a non meritarci!"
cinguettò Pul, le braccia incrociate sul petto. "E che adesso voglia tornare a
fare il bello e il cattivo tempo su DigiWorld, ci dà parecchio fastidio! Ecco
perchè abbiamo deciso di aiutare Rei-chan, qui presente, a trovarti... adesso
deve consegnare ai Digiprescelti delle cose chiamate Luci della Vittoria...
adesso non ho capito molto bene di cosa si tratti..."
"Non importa, Pul-chan, ora spiego tutto..." riprese Rei, facendo un
occhiolino al suo piccolo amico. "Tu e Pal-chan avete già fatto più che
abbastanza per oggi... Allora, Gennai-san, come lei sa già, il motivo per cui
sono venuta a DigiWorld è per conferire ai Digiprescelti il potere che, forse,
permetterà loro di sconfiggere Daemon. Azulongmon-sama in persona me l'ha
consegnato quando ho fatto visita al suo santuario, alcuni giorni fa... e adesso
è tutto contenuto qui, in questo medaglione..."
Così detto, la ragazzina si mise il talismano circolare, suddiviso in due
metà una verde e una gialla, nel palmo della mano e lo sollevò, in modo che sia
la guida di DigiWorld che i suoi due buffi accompagnatori potessero vederlo
bene. "Hmmm... sì, percepisco che in questo medaglione è contenuto un potere
enorme... ed è proprio il potere sacro di Azulongmon-sama! Sia io che tutti i
ragazzi ti saremo infinitamente grati per averci aiutato... forse è questa
l'arma che ci permetterà di superare questa crisi... Ovviamente, chiedo scusa se
ti ho in qualche modo offeso..."
Rei scosse mestamente la testa. "No... non si preoccupi, Gennai-san... è una
cosa di cui mi sono fatta una ragione..."
Pal e Pul scelsero saggiamente di restare in silenzio, capendo che Rei e
Gennai si riferivano al fatto che il leader degli invasori di DigiWorld, e
principale pedina nel piano di ritorno al potere del Demone dell'Ira, fosse
proprio il fratello maggiore di Rei. Comunque, la loro curiosità si fece
sentire, e i due si avvicinarono come ipnotizzati al medaglione circolare che la
loro amica stava esibendo, attratti dalla singolare energia che lo sentivano
emanare.
"E così..." iniziò Pal. "Questo talismano ti è stato dato da Azulongmon in
persona! Wow, quando si dice avere degli amici altolocati! Ma dimmi, Rei... come
ne sei entrata in possesso? Non credo che... il pezzo grosso... dia un simbolo
del suo potere come questo a uno qualsiasi. Dico bene?"
Rei annuì lentamente, e i suoi occhi mostrarono un pò di ansia nel ricordare
quel giorno lontano, in cui la sua vita era cambiata per sempre. "In effetti...
beh, è una storia un pò lunga, se proprio volete ascoltarla... e se Gennai-san
non si annoierà a sentirla, ovviamente..." rispose, rivolgendo uno sguardo alla
guida di DigiWorld, che rispose con un gentile cenno della mano che voleva dirle
di andare avanti.
"Mi sembra giusto che anche loro sappiano..." rispose Gennai.
Rei annuì, poi riprese il suo discorso. "Bene, Pul-chan... Pal-chan... vi
racconterò in breve come sono andate le cose. Allora, vi avrò già raccontato che
nel Mondo Reale io non sono in grado di camminare..." spiegò, facendo vagare per
un pò il suo sguardo verso il pavimento di linoleum che stava sotto il
tavolo.
"Hmmm... sì, questo ce lo hai detto..." rispose Pul. "Ma... ha qualcosa a che
fare con la missione che Azulongmon ti ha affidato?"
Il fatto che i due PetitMamon non usassero il suffisso '-sama' neppure per
Azulongmon fece sorridere Rei, che bene si rendeva conto di che razza di
teppistelli fossero... "Hehe... beh, in effetti ha molto a che fare... vedete,
il fatto è che quell'incidente... me lo sono procurato a causa della mia
disattenzione, per quanto mio fratello insista a dare la colpa al mio amico
Hideto-kun... Ho attraversato la strada senza prestare attenzione a dove andavo,
e il risultato è stato che una macchina mi ha colpita, procurandomi una lesione
alla spina dorsale... ed è questo il motivo per cui sono paralizzata, nel Mondo
Reale... ma, questo è un discorso in più. A seguito di quell'incidente, ho perso
conoscenza per un certo tempo, ed è stato allora che..."
"Venerabile Gennai! Ci sono delle novità!"
Il racconto di Rei venne improvvisamente interrotto da una vocina acuta,
appartenente al piccolo Digimon alato, ricoperto di pelliccia rosa e armato di
lancia, che aveva fatto irruzione in volo dalla porta spalancata all'estremo
opposto della sala principale. Piximon, molto contento della notizia che stava
per dare, si era diretto a tutta la velocità che gli era possibile verso la
guida di DigiWorld... ma frenò di botto quando vide che nella sala principale
c'erano degli ospiti. "Oh, Piximon! Tu, Ogremon e Leomon avete delle novità!" lo
accolse il saggio, mentre Rei e i due PetitMamon volgevano degli sguardi un pò
sorpresi verso l'inaspettato nuovo arrivo.
"Uuh, che carino!" mormorò tra sè Rei, vedendo il batuffolo rosa
avvicinarsi.
"Sì sì sì, venerabile Gennai, e per una volta sono lieto di comunicarle che
ci sono buone notizie!" esclamò il Digimon folletto, con il suo solito tono
allegro. Tuttavia, prima di parlare, rivolse lo sguardo a Rei e fissò
attentamente sia lei che il suo medaglione. "E così... questa è la ragazza dal
cuore puro a cui Azulongmon-sama ha affidato il suo potere? Bene, bene, bene...
anche questa è una buona notizia! Benvenuta nella casa del venerabile Gennai, e
mi scuso per non essermi presentato prima! Io sono Piximon, e sono stato
l'insegnante dei Digiprescelti nel corso del loro primo viaggio! Piacere di
conoscerti!"
Rei ridacchiò gentilmente, mentre i suoi due compagni, improvvisamente non
più al centro dell'attenzione, cominciarono a borbottare tra sè. "Piacere di
conoscerla, Piximon-san... lei dev'essere un collaboratore di Gennai-san,
immagino!" lo accolse, estendendo l'indice della mano destra verso di lui. Il
piccolo Digimon staccò la mano destra dalla sua arma e afferrò il dito teso di
Rei, dando un'energica scossa.
"Non ti sbagli, no no no!" rispose. "Ho aiutato i tuoi colleghi a drizzare un
pò quelle loro schiene... e credimi, avevano davvero le ossa debolucce, quando
li ho conosciuti... e ora collaboro con il venerabile Gennai a mantenere la pace
su DigiWorld! Comunque, come stavo dicendo prima, sembra che i Digiprescelti
abbiano completato la loro missione. Il gruppo di Michael ha recuperato la loro
nuova compagna di squadra, e gli altri hanno respinto gli Alias-3. Quindi,
piccola, tra non molto potrai compiere la tua missione, e poi, se vorrai,
tornare a casa! Ti fa piacere saperlo?"
"Sì, molto..." ribattè la più piccola dei fratelli Saiba. "Così potrò tornare
a casa, e mia mamma non dovrà preoccuparsi per me..."
La leggera pressione di un minuscolo dito sulla spalla fece voltare Piximon,
che si ritrovò davanti l'espressione irritata di una certa demonietta malata di
protagonismo, che lo fissava torva e teneva una mano serrata sullo scettro.
"Hmmmm? E qui chi abbiamo? Non lo sai che è da maleducati interrompere una
persona mentre parla?" chiese Piximon con espressione furbesca, mentre scrutava
attentamente la creaturina alta poco più di lui.
Alla PetitMamon più impulsiva dava sui nervi quel modo di fare saccente...
"Tsk... ma sentitelo, il signorino... e noi due cosa saremmo, carne macinata?
Non mi importa che tu sia Piximon, o chi altro! Sei piombato qui all'improvviso,
e non ci hai neanche salutato... e questo a noi non piace!" squittì, ignorando
completamente gli sguardi di Rei e di suo fratello che la imploravano
silenziosamente di lasciar perdere...
"Hmmm... abbiamo una persona un pò bisbetica, qui..." commentò il folletto
rosa, senza perdere un briciolo della sua pazienza. "Sei schietta, questo lo
devo ammettere... ma mi sembra che tu sia un pò troppo spavalda, sì sì sì! Il
coraggio senza criterio è come una barca sulla terraferma, non va lontano!"
"Non sono qui per una lezione, batuffolino!" strillò Pal, andando quasi in
faccia a Piximon che, con grande irritazione della sua interlocutrice,
continuava a restarsene calmo e tranquillo. "Sono qui perchè volevo accompagnare
la mia amica Rei, non per ascoltare una tua paternale!"
Piximon alzò le spalle. "Peccato, perchè mi sembra che una piccola lezione di
umiltà ti servirebbe... ma non oggi, visto che abbiamo delle questioni più
importanti!" disse, per poi riprendere a parlare con Gennai e lasciare la
PetitMamon a borbottare oltraggiata tra sè! "Allora, come stavo dicendo, i
Digiprescelti stanno tornando alla base... assieme alla loro nuova compagna...
quindi credo sia il caso di andare ad accoglierli come meritano!"
Rei e Gennai si alzarono dai loro posti e seguirono Piximon verso la sala del
Digi-Port, mentre Pul cercava di ammansire la sua irritatissima sorella. "Sì, mi
sembra una buona idea..." commentò Gennai. "Pal, Pul, se volete potete venire
anche voi! E' la vostra occasione di conoscere i famosi Digiprescelti!"
Con un sospiro irritato, Pal cessò le sue rimostranze e seguì il fratello,
Rei, Gennai e Piximon attraverso la porta scorrevole che dava sul lungo
corridoio che conduceva alla sala del Digiport. Erano arrivati appena a metà
strada quando un inconfondibile, per quanto contenuto, bagliore filtrò
attraverso il lato opposto, accompagnato dall'inequivocabile rumore di qualcosa
che cadeva accatastandosi.
"Owwwww!" esclamò un'acuta voce femminile, in mezzo alle esclamazioni che si
fecero sentire un istante dopo. "Cavolo, non potrebbero fare i portali in modo
che la gente non si vada a schiantare dall'altra parte quando li usa? Dovrebbero
avere una garanzia e un'assicurazione, queste cose..."
"Ayayayay... No te preocupe, chica, prima o poi ci farai
l'abitudine... Ow! Scusa, Gotsumon, non è che spostaresti il tuo dolce peso
dalla mia schiena, por favor?" ribattè l'allegra voce dall'accento
spagnolo di una ben conosciuta Digiprescelta...
Gennai alzò gli occhi al cielo, e si rivolse ai suoi ospiti con un sorriso
bonario. "Ecco, adesso sono arrivati..." commentò la guida di DigiWorld,
coprendo la distanza restante che separava il gruppo dalla sala del Digiport. La
porta d'ingresso scivolò lentamente di lato, e davanti agli occhi di Rei e dei
PetitMamon apparve un quintetto di Digiprescelti, ognuno con il proprio Digimon,
accatastati l'uno sull'altro in un caotico groviglio di braccia, gambe e
proteste da cui cercavano in qualche modo di districarsi!
"Owww... tutto questo è alquanto sconveniente, per una signorina..." commentò
con calma Floramon, mentre lei e Catherine si rialzavano cercando di rimettersi
a posto. Derek e Crabmon erano seduti per terra vicino a lei, mentre Michael
cercava di togliersi da sopra il suo malcapitato Betamon, che gli era finito
proprio sotto nel momento in cui erano usciti dal Digiport! Rosa e Gotsumon
erano nella loro stessa posizione, solo che in questo caso era il Digimon a
trovarsi sopra la sua partner umana... e infine, una Digiprescelta più grande,
dai capelli castani pettinati in larghe punte, era distesa faccia a terra
proprio davanti alla TV che faceva da portale, con un Candlemon lì accanto che
la guardava stranito! Inutile dirlo, non stavano dando esattamente l'impressione
del gruppo che in teoria avrebbe dovuto salvare DigiWorld...
"Ehm... non per essere petulante, ma mi aspettavo qualcosina di più..."
mormorò Pul, mentre ispezionava dall'alto il gruppetto che si stava lentamente
rialzando.
"Ouch... beh, se non altro siamo tutti qui, e abbiamo respinto quell'esaltato
dai capelli bianchi..." rispose Michael, raccogliendo il suo Betamon ed
assicurandosi che stesse bene. Il Digimon simile ad un girino scosse la testa, e
i suoi occhi, che prima si erano trasformati in spirali per lo stordimento,
tornarono normali e si fissarono sulla figura di Gennai.
"Bentornati, ragazzi..." li salutò la guida di DigiWorld. "Piximon mi ha
appena comunicato che siete riusciti a respingere gli Alias-3 dalla
città-fabbrica dei Guardromon... e vedo che avete trovato anche la nostra nuova
compagna! Ottimo lavoro!"
Michael diede una mano a Derek e Crabmon a rialzarsi, mentre Jun si rimetteva
in ginocchio sfregandosi il naso indolenzito. "Ehm... sì, Gennai... anzi, scusa
l'arrivo un pò rocambolesco. Abbiamo completato il nostro incarico, e trovato la
nostra nuova compagna... che adesso abbiamo il piacere di presentarle! Hmmm...
ma sbaglio, o c'è qualcuno in più da quando siamo partiti?"
"Non sbagli, ragazzo mio..." rispose Gennai. "Digiprescelti, ho il piacere di
presentarvi qualcuno che è venuto a darci una mano in questa difficile
situazione... questa ragazza che vedete è Rei, e i due diavoletti che svolazzano
sopra la mia testa, e dai quali non ci libereremo tanto facilmente..." disse
quest'ultima parte con una punta di rassegnata ironia. "...sono Pal e Pul,
l'autonominata 'coppia d'oro di DigiWorld'..."
Al sentir chiamare il suo nome, Rei entrò timidamente nella sala del
Digiport, e gli sguardi dei Digiprescelti si posarono su di lei, non
contribuendo certo a renderla più tranquilla... E contemporaneamente, Pal e Pul
scesero di quota, presentandosi al quintetto di ragazze e ragazzi in una delle
loro ormai classiche pose di presentazione!
"Qualcuno ha chiamato noi?" esclamò Pal, con le alucce spiegate e il corpo in
una posa plastica in perfetto stile Sentai. "Eccoci qui, per servirvi!"
"Non può iniziare la festa, se non ci siamo noi!" concluse Pul, rispecchiando
la posa della sorella.
La reazioni del gruppo davanti allo spettacolo improvvisato dei due
PetitMamon furono abbastanza diversificate. Michael e Derek sbattero gli occhi,
evidentemente non del tutto sicuri che quello che stavano vedendo fosse la
verità. Betamon scosse la testa. Crabmon si sbattè la chela più grande sul dorso
della corazza, mormorando qualcosa circa il fatto che di pazzi ce ne fossero
tanti in giro anche nel Mondo Digitale. Floramon si era messa una mano davanti
alla bocca per soffocare una risata... mentre Rosa, dopo qualche goffo
tentativo, aveva liberamente dato sfogo alla sua ilarità con una risata
divertita! Dal canto suo, Catherine si era avvicinata con curiosità a quei due
buffi demonietti... e Jun e Candlemon, rialzatisi solo in quel momento, si
stavano guardando attorno con curiosità, posando gli occhi su tutto ciò che
attirava la loro curiosità. Prima Pal e Pul, poi la sala dall'aspetto sterile,
illuminata di soffuse luci alogene... e infine su Gennai e su Rei, che se ne
stavano in disparte ad aspettare con pazienza che i loro ospiti si
ricomponessero.
Gennai fu il primo a rivolgere la sua attenzione alla neo-Digiprescelta dai
capelli appuntiti, e al Digimon simile ad una candela. "E così... tu sei la
nuova Digiprescelta. Hai anche già ricevuto il tuo partner e la tua Crest, a
quanto vedo..." esordì. "A questo punto, credo di dovermi presentare. Io sono
Gennai, e ho fatto da guida ai Digiprescelti fin da quando Taichi e i suoi
compagni sono arrivati qui per la prima volta. Conoscere una loro nuova
compagna, per me, è sempre un onore."
"Piacere anche da parte mia..." salutò Rei, con un breve inchino. Dopo che
Pal e Pul ebbero finito la loro presentazione ai Digiprescelti internazionali,
anche questi ultimi si erano rivolti verso Gennai, Rei e Piximon, per ascoltare
quello che avevano da dire.
"Ehm..." iniziò Jun, con un pò di inusuale incertezza. La maggiore dei
fratelli Motomiya era una tipa spigliata, che non aveva problemi a parlare con
gli altri... però quella era una situazione un pò particolare, ed era di fronte
per la prima volta ad una personalità importante di DigiWorld... quindi ci
teneva a fare una buona figura! "E va bene... allora, Candlemon, credo sia
giunto il nostro turno di presentarci. Non sei d'accordo anche tu?"
Il Digimon di cera fece crepitare più intensamente la fiamma accesa sul suo
stoppino, per indicare assenso. "Assolutamente... allora, come ha già detto il
venerabile Gennai, noi siamo i nuovi Digiprescelti. Il mio nome è Candlemon, e
lei è la mia partner, Jun... ma lascio fare a lei la sua presentazione!" replicò
il Digimon candela, facendo un cenno alla ragazza dai capelli appuntiti.
Jun annuì e, dopo aver preso un pò fiato, iniziò a parlare. "Grazie,
Candlemon... allora, il mio nome è Jun Motomiya, e ho 19 anni. Sono... una
comune ragazza di Tokyo a cui piacciono i bei ragazzi e la musica moderna... e
vengo da una famiglia composta da papà, mamma e quella peste del mio fratellino
Daisuke! Che immagino voi conosciate già... è un autentico danno, non
trovate?"
Quest'ultimo commento fece ridere sommessamente un pò tutti i presenti.
Nonostante quelle fossero le parole di Jun, si sentiva che le pronunciava con
affetto... "Beh, in effetti abbiamo avuto modo di vedere che è un impulsivo, e
non si ferma tanto a riflettere prima di agire!" affermò Michael grattandosi la
nuca. "Però... alla fine dobbiamo ringraziare anche la sua testa dura se siamo
riusciti a cavarcela!"
"Sì, sì, come no..." rispose Jun, alzando gli occhi al cielo con un
sorrisetto a fior di labbra. Con un gesto quasi distratto della mano la ragazza
afferrò tra il pollice e l'indice la Crest dorata che portava al collo, sulla
quale era inciso un numero otto posto orizzontalmente e attorniato da quattro
segmenti. "Comunque, scherzi a parte... questa è la mia Crest, la Crest della
Libertà, che mi è stata consegnata assieme al Digivice. E questo..." si fermò
per un attimo, infilando una mano della tasca dei pantaloncini ed estraendone un
D-3 azzurro. "Questo dovrebbe essere il mio Digivice, giusto? Mio fratello ha un
affare simile..."
Gennai annuì lentamente alla vista del medaglione e del congegno elettronico
che Jun gli stava mostrando, e non mancò di notare certi termini un pò spicci
che la nuova Digiprescelta usava per designare certe cose. Chiaramente, si
disse, questo si doveva alla sua ancora scarsa familiarità con DigiWorld... "Hm,
hmmm... sì, vedo... molto bene, dunque, Jun Motomiya. Sono contento che tu ti
sia unita al nostro gruppo, e sono convinto che il tuo apporto alla squadra sarà
fondamentale nella risoluzione di questa crisi. Io e i miei collaboratori, da
parte nostra..." fece un leggero cenno con gli occhi a Piximon, che rispose
annuendo. "...saremo lieti di farti da guida, aiutarti, e rispondere ad ogni tua
domanda. Ma per adesso... beh, mi piacerebbe che tu e i tuoi amici faceste la
conoscenza dell'altra persona che è venuta qui per aiutarci. Rei, se
vuoi..."
Un incuriosito Crabmon si voltò per primo verso la misteriosa ragazzina dai
capelli castani. Era vero, sulle prime non ci avevano fatto caso, per la
concitazione del momento, ma c'era un'altra Digiprescelta da quelle parti...
come mai era lì, e perchè non aveva un partner? A meno che non fosseto quei due
strambi demonietti...
La ragazzina dai capelli castani annuì, rivolta al saggio di DigiWorld, al
folletto rosa e ai due demonietti che la accompagnavano... poi si fece avanti e
si inchinò a Jun, Candlemon e ai Digiprescelti internazionali. "Sì,
Gennai-san... allora... sono molto onorata di fare la vostra conoscenza,
Digiprescelti! Immagino che non mi conosciate, e quindi mi presento. Il mio
nome..." esitò per un istante, raccogliendo le idee, poi si decise e lo disse
tutto d'un fiato. "Il mio nome è Rei Saiba... Piacere di conoscervi..."
Jun, Candlemon e i loro compagni guardarono la ragazzina mentre si inchinava
educatamente... e in quel momento, una lampadina si accese nella testa della
giovane dai capelli appuntiti. Ricordava di aver già sentito quel cognome,
Saiba, e anche di recente... un momento! Ma certo, ecco dove! Prima ancora di
poter pensare di trattenersi, aprì la bocca ed emise un verso di sorpresa. "Ah!
Aspetta... aspetta un momento... quindi, tu sei... Hmph!" si tappò la bocca
appena in tempo, prima di dire qualcosa che potesse ferire i sentimenti della
nuova arrivata, e maledisse tra sè la sua linguaccia... ma la detentrice delle
Luci della Vittoria aveva già capito cosa voleva dire la ragazza più grande, e i
lineamenti del suo viso mostrarono appena un accenno di tristezza davanti alle
facce sorprese degli altri Digiprescelti, e a quelle contrite di Gennai e
Piximon.
"Tanto vale che ve lo dica subito..." disse, quasi in un sospiro. "Sì, avete
sentito bene, Rei Saiba. Neo... il capo degli Alias-3... è mio fratello
maggiore."
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"Coraggio, ragazzi... ancora un piccolo sforzo e ci siamo!"
Ansimando per la fatica mentre pronunciava queste parole, Veemon afferrò una
sporgenza rocciosa e si issò sopra di essa, con tutte le forze contenute nel suo
piccolo corpo. Lui per primo, del gruppo di Daisuke, era riuscito a salire in
cima al costone di roccia sopra il quale sorgeva il loro obiettivo, e una volta
salito diede un'occhiata verso il basso per vedere a che punto erano i suoi
compagni. Takeru, Daisuke e Ken, i più prestanti fisicamente degli esseri umani,
erano già quasi arrivati a destinazione, mentre Iori e Miyako stavano un pò
arrancando. Nel caso del più giovane del gruppo, questo si doveva al fatto che
stava trasportando Armadillomon sulla schiena, dal momento che il piccolo
mammifero corazzato non era assolutamente in grado di arrampicarsi. Pur essendo
in grado di volare, Patamon ed Hawkmon si erano attardati dietro ai loro
partner, per cercare di aiutarli il più possibile nella salita. Gatomon e
Wormmon, infine, si arrampicavano sulla parete di roccia con grande
disinvoltura, e la Digimon felina aveva già quasi raggiunto Veemon, che le porse
una mano per aiutarla a fare l'ultimo tratto.
"Posso fare da sola... ma grazie comunque!" ringraziò Gatomon, accettando la
mano che le veniva porta. Poco dopo, anche Daisuke, Takeru, Patamon, Ken e
Wormmon raggiunsero la cima e aiutarono i loro compagni rimanenti. Finalmente,
dopo quella lunga arrampicata, i Digiprescelti si concessero qualche secondo per
riprendere fiato e detergersi il sudore che, nonostante il gelo innaturale del
Dark Ocean, colava lungo le loro fronti e le loro tempie.
"Hanf... hanf... Armadillomon... scusa se ti sembrerò troppo brusco, ma...
non pensi che dovresti mangiare un pò meno? Sai... sei un pò... pesante... senza
offesa, ovviamente..." commentò Iori, la spina dorsale indolenzita dal non
indifferente peso del suo amico corazzato. Da parte sua, Armadillomon fece una
smorfia apologetica e si sfregò la nuca con una zampina artigliata.
"Heheheee... scusa tanto, Iori... ma sai come sono fatto io, quando vedo
qualcosa di buono..." si giustificò.
"Non sai resistere, lo sappiamo!" concluse ridendo Hawkmon, prima di
scrollarsi la polvere dalle ali e rivolgersi alla sua partner. "E tu, Miyako,
come stai?"
"Huff... huff... non ricordo... di aver mai fatto tanta fatica in vita
mia..." ansimò Miyako mentre si sgranchiva le braccia indolenzite. Per
guadagnare la cima di quella scogliera, lei e i suoi compagni erano stati
costretti a sfruttare ogni appiglio, anche il più insignificante, e a mantenere
l'equilibrio con le mani e i piedi infilati in strette fessure di pietra e
corallo che minacciavano di sbriciolarsi da un secondo all'altro. Pur essendo
stata tutto sommato breve, quella scalata era sembrata non finire mai, e aveva
costretto i ragazzi ad un notevole dispendio di forze... ma alla fine, la
faticosa impresa li aveva portati proprio ai piedi del luogo dove la loro
compagna era tenuta prigioniera!
Daisuke, le mani sulle ginocchia, prese a sua volta fiato prima di alzare lo
sguardo e incrociare con decisione quello dei suoi compagni. "Huff... huff...
avete ragione, ragazzi, non è stata una scalata facile... però adesso siamo
arrivati, e possiamo prendere un pò di respiro... in preparazione a quello che
ci aspetta..." commentò il secondo leader dei Digiprescelti. Con un pò di
esitazione, il suo sguardo e quello dei suoi compagni si posò sulla immensa
costruzione che si trovava alle loro spalle, e che gettava un'ombra
terrorizzante su tutto il già lugubre paesaggio.
"Già..." rispose Patamon. "Siamo arrivati adestinazione... Hikari si trova
proprio... là dentro!"
In silenzio, i Digiprescelti osservarono l'enorme muro di corallo grigio,
assolutamente privo di porte, che si ergeva di fronte a loro, distante qualche
decina di metri e alto e largo più di qualche centinaio, ornato da gigantesche
colonne in stile dorico e statue di Dragomon talmente realistiche da sembrare in
procinto di muovere i loro orrendi tentacoli facciali. Non importa quanto
terrificante potesse sembrare da lontano il Palazzo delle Acque, da vicino dava
addirittura l'impressione di essere vivo, e sul punto di avanzare verso di loro
e schiacciarli come formiche, esattamente come aveva fatto Dragomon stesso non
più di qualche ora prima! Non solo, ma il sentore di malvagità che permeava
l'aria si era fatto ancora più denso, trasformandosi in un presagio di morte,
quasi una voce senza corpo che continuava a gridare nel vento per avvertire gli
sfortunati visitatori della loro imminente fine. Le nuvole tempestose che
fluttuavano nel cielo color del petrolio erano percorse da lampi di febbrili
colori violacei, e da ogni parte, a malapena soffocati dal vento impetuoso, si
sentivano i gemiti dei perduti, delle anime disperate condannate ad un'eternità
di sofferenza. Se c'era un luogo che definiva il male assoluto, non poteva
essere che quel palazzo senza luce.
Tra la mostruosa visione del Palazzo delle Acque, le ombre che lo
avvolgevano, e gli altrettanto macabri effetti sonori che facevano da sfondo, i
Digiprescelti dovevano ammettere che l'effetto d'insieme era degno dei migliori
film horror!
Ma quello... non era certo il momento di avere paura, e loro lo sapevano
bene!
Dopo qualche secondo di silenzio, Miyako si fece avanti per prima,
sbattendosi un pugno sulla mano. "E va bene, ragazzi... ora, quello che dobbiamo
fare è trovare un modo di entrare là dentro, salvare Hikari-chan e scappare da
questo postaccio facendola in barba a quel calamaro troppo cresciuto!" esclamò
seriamente. "Poi, penseremo a Daemon e a quei teppistelli! Allora, ragazzi, voi
vedete qualche ingresso che sia a portata di mano?"
"Hmm... sinceramente no, non ne vedo poi così tanti..." rispose Wormmon,
guardando pensoso l'enorme fiancata della reggia di Dragomon. I muri di corallo
grigio, che emanavano il disgustoso odore metallico del mare da cui provenivano,
erano stati scolpiti e levigati in modo da essere quasi completamente lisci, e
non sarebbe stato possibile arrampicarsi su di essi per raggiungere una finestra
o un terrazzo, distanti da terra almeno una ventina di metri. Un'impresa improba
anche per gli scalatori più esperti... Oltretutto, i ragazzi non erano
esattamente ansiosi di ripetere la faticata di poco prima su un altro muro!
"E quelle finestre sono davvero troppo alte..." commentò Wormmon. "Per
raggiungerle, dovremmo Digievolvere tutti, col rischio di farci scoprire."
"Lo sappiamo... dobbiamo pensare ad un altro metodo..." mormorò Daisuke, con
un pizzico di irritazione non diretta al piccolo bruco. Il suo istinto sarebbe
stato quello di dare una bella lezione di umiltà a quell'ammasso di sushi andato
a male che credeva di poter fare quello che voleva della ragazza per cui lui
aveva una cotta... ma si rendeva conto che senza il Digimental dei Miracoli
questo non sarebbe stato possibile, e che era meglio optare per una soluzione
più furtiva.
Fu il piccolo Iori a proporre una soluzione per primo. Il più giovane dei
Digiprescelti alzò una mano, richiedendo la parola, e quando fu sicuro di avere
l'attenzione di tutti iniziò a parlare. "Forse, ragazzi... ho un'idea che forse
potrebbe funzionare, ma comporta un pò di rischio. Se decidessimo di usarla, poi
dovremmo muoverci con estrema rapidità, sfruttando l'effetto sorpresa." propose
il giovane esperto di kendo.
"Un'idea?" ripetè Veemon. "Beh, sentiamola pure, a questo punto siamo apert
ad ogni suggerimento!"
"Grazie..." annuì Iori. "Allora, quello che stavo pensando era che...
Armadillomon, tu riusciresti a fare una Digievoluzione Armour? Hai ancora
abbastanza energie per farla?"
Il piccolo mammifero corazzato annuì. "Certamente, Iori... vediamo se ho
capito, tu stai proponendo che io Armour-evolva in Digmon e scavi un buco nella
fiancata del muro, ho indovinato?" chiese, immaginando già come ragionava il suo
partner umano.
Senza cambiare la sua ormai classica espressione seria e concentrata, Iori
rivolse lo sguardo al suo Digimon e fece un cenno affermativo. "Sì,
Armadillomon... pensavo che Digmon potrebbe avere la forza sufficiente per
aprire un varco in uno di questi muri... e al tempo stesso, non correremmo il
rischio di far crollare la parete, visto che mi sembra molto alta e robusta. Il
solo problema è che chiunque si trovi nelle vicinanze sentirà il rumore del buco
che Digmon scaverà... è per questo che dico che, una volta dentro, dovremmo
muoverci in fretta e trovare Hikari-san il prima possibile. Possiamo contare
sulla sorpresa, in quanto Dragomon probabilmente pensa che siamo morti... ma se
ci intercetta, siamo veramente nei guai. Comunque, il mio è solo un
suggerimento, e se qualcuno di voi ha in mente un piano che potrebbe essere più
efficace, sono pronto ad ascoltarlo..."
Daisuke e i suoi compagni si fermarono a riflettere per un pò sulla proposta
di Iori. In effetti, poteva non essere una cattiva idea... se fossero riusciti
ad introdursi di sorpresa nella tana di Dragomon, e a liberare la loro compagna
prima che il Signore delle Acque potesse intercettarli, avrebbero portato a
termine la loro missione senza troppe complicazioni... tuttavia, c'era il
problema di trovare Hikari. Chissà dove era nascosta... in un palazzo di quelle
dimensioni, trovarla sarebbe stato una vera impresa...
"Hmmm... in effetti, l'idea potrebbe funzionare..." rispose il nuovo leader
dei bambini prescelti. "L'unico problema è che Hikari potrebbe essere ovunque,
in quella stamberga puzzolente... saremo in grado di trovarla prima che
quell'insalata di mare ambulante o i suoi servi trovino noi?"
Takeru diede un'occhiata al suo Digivice... e sorrise quando vide che sullo
schermo era apparsa una lucetta rossa che indicava una zona abbastanza vicina a
loro. "Credo proprio di sì, ragazzi!" esclamò il Digiprescelto della Speranza.
"I nostri D-3 ricevono anche qui il segnale del Digivice di Hikari-san... e
quindi, immagino che lei non possa essere molto lontana!"
"Cosa, cosa, cosa?" esclamò Daisuke, estraendo a sua volta il suo D-3. Lui,
Veemon e Gatomon puntarono immediatamente gli occhi sullo schermo, e
un'espressione di estremo sollievo e soddisfazione apparve sui loro volti quando
videro proprio quello che Takeru aveva detto! "Ma sì! Certo, che stupido! Come
ho fatto a non pensarci? Il D-3 di Hikari c'è ancora... e ora siamo abbastanza
vicini perchè i nostri Digivice ne avvertano la presenza!"
"Stando alle nostre rilevazioni, Hikari-chan dovrebbe trovarsi rinchiusa in
una stanza di questo palazzo... a circa una sessantina di metri di altezza da
dove ci troviamo noi ora!" esclamò Hawkmon, dando un'occhiata al Digivice di
Miyako. "Allora forse ce la facciamo, se siamo abbastanza rapidi! Che ne dite,
ragazzi... ve la sentite di provare?"
Ken e Wormmon si guardarono intensamente negli occhi. Era un piano rischioso,
ma del resto non c'era più molto tempo da perdere... se non avessero fatto alla
svelta, Hikari sarebbe stata soggiogata dalle forze del male, e Daemon avrebbe
avuto il tempo di fare chissà cosa, con il Dark Seed che aveva da poco
recuperato. Non era più il momento di temporeggiare, in questo caso bisognava
essere rapidi e decisi, e portare a termine il compito una volta per tutte,
nella maniera più veloce possibile! Guardandosi attorno, il Digiprescelto della
Bontà e il suo partner lessero negli occhi dei loro compagni che anche loro, pur
con il dovuto nervosismo che inevitabilmente accompagnava una situazione tanto
delicata, la pensavano allo stesso modo...
"E va bene, allora..." concluse Miyako. Si riaggiustò gli occhiali, sulle cui
lenti brillò una luce determinata nel bel mezzo dell'oscurità del Dark Ocean...
poi alzò lo sguardo dal suo D-3 e si rivolse al suo vicino di casa e al suo
partner corazzato. "Iori-chan! Armadillomon! Proseguiamo con la vostra idea!
Crediamo... che sia il sistema più rapido ed efficace..."
Incurvando leggermente gli angoli della bocca in uno dei suoi rari sorrisi,
il Digiprescelto più giovane richiamò il Digimental della Conoscenza dal suo
D-3. "E va bene... Armadillomon, ti invio il Digimental! Ora tocca a te,
quindi... ti prego, cerca di essere più veloce possibile!" si raccomandò.
Armadillomon raggiunse il muro e si acquattò contro la fredda roccia, quasi
volesse prendere lo slancio per poi scattare contro il suo bersaglio non appena
fosse evoluto. "Non ti preoccupare, Iori! Questo è corallo, e per quanto duro
possa essere... le trivelle di Digmon hanno visto ben di peggio! Quando vuoi, io
sono pronto!"
"Benissimo!" concluse Takeru. "Tutti gli altri si mettano dietro di lui!
Dobbiamo essere pronti ad entrare non appena Digmon avrà ricavato un ingresso,
non avremo un secondo da perdere! Patamon, nel caso qualcosa dovesse andare
storto... te la senti di tentare quella Digievoluzione che abbiamo usato contro
Kerpymon e Balormon?"
Il piccolo mammifero alato, dapprima un pò spiazzato dalla proposta del suo
partner, nondimeno non ebbe bisogno di rifletterci su più di tanto. "Vuoi
dire... certamente, Takeru! Puoi starne sicuro! Quel Dragomon dovrà vedere con
chi ha a che fare!" esclamò, quasi rabbiosamente.
Miyako si avvicinò lievemente al suo biondo compagno di squadra.
"Takeru-kun... stai dicendo che se per caso Dragomon dovesse intercettarci, ci
pensereste tu e Patamon a trattenerlo? Siete sicuri di poterlo fare?" chiese
preoccupata. Non era stata presente quando Seraphimon aveva terminato Balormon,
ma ricordava comunque quando aveva aiutato a lottare contro il Kerpymon che il
Digiprescelto del Colorado, Wallace, aveva inavvertitamente creato... quindi
sapeva bene che si trattava di una Digievoluzione potente. Ma il fatto che il
loro avversario, in questo frangente, fosse Dragomon, non le permetteva di
essere troppo ottimista...
"Forse non possiamo sconfiggere definitivamente Dragomon senza il Digimental
dei Miracoli..." rispose Takeru, gli occhi verdi e limpidi freddamente diretti
verso una statua del mostruoso Signore delle Acque che li osservava, quasi
beffarda, da un cornicione sopraelevato. "Tuttavia, penso che Seraphimon
potrebbe essere abbastanza potente da trattenerlo, almeno finchè non avremo
liberato Hikari-san... E poi, io e Patamon abbiamo un pò un conto in sospeso con
lui..."
"E' vero..." assentì il piccolo mammifero. "Quella mostruosità ha preso in
giro ciò che per noi è più importante, ciò che noi rappresentiamo... e questa
non gliela possiamo perdonare! Gli faremo vedere quanta forza c'è in quella
speranza che lui tanto disprezza!"
Senza dire una parola, Miyako mosse la testa come per dire di sì... senza
poter nascondere a sè stessa che in certe situazioni Takeru e Patamon la
impressionavano un pò! Quando avevano a che fare con l'oscurità, e più in
generale con le forze del Male, il Digiprescelto della Speranza diventava in
qualche modo più feroce, anche se l'intransigenza di un tempo si era un pò
mitigata...
"Ora tocca a te, Armadillomon!" esclamò infine Iori, quando fu sicuro che
anche i suoi compagni erano pronti. "Iniziamo! Digi-Armour Energize!"
"Armadillomon armour shinka... DIGMON, La Trivella della Conoscenza!"
esclamò a squarciagola il Digimon, mentre il suo piccolo corpo corazzato
lasciava posto a quello della sua evoluzione Armour, l'enorme grillotalpa armato
di trivelle. Senza porre ulteriori indugi, Digmon alzò le braccia, prese lo
slancio, e si scagliò contro la parete di corallo, affondandoci dentro le sue
trivelle turbinanti! Nonostante la sua consistenza simile a quella della pietra,
il muro non resse alle potenti armi di Digmon, e cominciò a sbriciolarsi,
scagliando frammenti e schegge per ogni dove! I Digiprescelti si ritirarono di
un pò per non essere colpiti dagli affilati pezzi di corallo, mentre il Digimon
Armour affondava sempre di più nella fiancata del Palazzo delle Acque.
"Spiacente per il muro, Dragomon!" ringhiò l'insetto corazzato. "Il citofono
era rotto, quindi ci siamo permessi di invitarci!"
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Rinchiusa nella sua bara di cristallo, immersa nel suo inquietante sonno,
Hikari riuscì a sorridere leggermente... e poi, con lentezza, i suoi occhi si
aprirono, rivelando un paio di iridi nocciola un pò velate dalla stanchezza...
ma nelle quali ancora splendeva la scintilla di vita che i suoi amici erano
abituati a vedere! In qualche modo, la ragazzina era riuscita a percepire i suoi
amici mentre si introducevano nel Palazzo delle Acque... e ora non le restava
che aspettare che arrivassero! E a quel punto... a quel punto sì che per
Dragomon sarebbe stati dolori! Soprattutto considerando quello che aveva
scoperto mentre era in preda agli incubi... quella sensazione di calore e
sicurezza che aveva percepito in mezzo a tanto freddo e disperazione, come un
faro nella notte... per chi ne era entrato in contatto anche solo una volta, era
inconfondibile!
Attorno a lei, i Divermon grigi che vegliavano sul rituale spalancarono gli
occhi, una volta tanto allarmati... e fuggirono come se avessero avuto il
diavolo alle calcagna! Hikari li vide disperdersi frettolosamente, e si concesse
un breve sorriso all'idea che le cose non stessero andando per nulla come il suo
rapitore aveva previsto!
"Daisuke-kun... ragazzi... finalmente siete arrivati! Lo sapevo che ce
l'avreste fatta!" disse tra sè, mentre iniziava a sgranchirsi. Le braccia e le
gambe erano un pò anchilosate per tutto il tempo in cui era rimasta immobile, e
le faceva un pò male la schiena per aver poggiato per tanto tempo sulla rigida
superficie di cristallo... ma il pensiero che i suoi amici fossero venuti a
prenderla era così elettrizzante che quasi non sentiva sconforto!
"Ancora un piccolo sforzo, ragazzi..." si raccomandò. "C'è una piccola
sorpresa che aspetta... sia voi che Dragomon!"
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Nella casa di Gennai, il saggio di DigiWorld, Rei, i due PetitMamon, Piximon
e il piccolo gruppo di Digiprescelti internazionali, a cui nel frattempo si
erano uniti anche Ogremon e Leomon, erano tornati a sedersi al tavolo del
soggiorno, e Rei aveva appena finito di raccontare la sua storia ai nuovi
arrivati, chiarendo in particolare il suo collegamento con Neo e come aveva
ricevuto il medaglione da Azulongmon. Questo, ovviamente, aveva comportato anche
parlare del suo incidente e del coinvolgimento di Hideto...
"E così, poco tempo fa, sono arrivata a DigiWorld e mi sono state consegnate
queste... Luci della Vittoria, così si chiamano... da Azulongmon-sama in
persona." terminò la spiegazione. "Il mio compito è consegnarvele, in modo che
aveste il potere che vi serve per combattere contro la minaccia che incombe su
DigiWorld e sul Mondo Reale."
Il Digimon di Michael, Betamon, fu il primo a guardare verso il medaglione
circolare che Rei aveva tirato fuori e stava mostrando al gruppo incuriosito.
Non appena nelle mani della ragazzina castana, il talismano iniziò ad emettere
una calma luce bianca che illuminò il soggiorno come una stella in
miniatura.
"Accidenti, che splendore..." esclamò Floramon dalle braccia di Catherine.
"Quindi, questo sarebbe un frammento del potere di Azulongmon-sama?"
Leomon, che si trovava a poca distanza dalla bionda Digiprescelta francese,
annuì lentamente, anche lui con lo sguardo fisso, quasi ipnotizzato, sul
medaglione luminoso. "Si percepisce già così che dietro quel medaglione si
nasconde un potere immenso... ma dimmi, giovane Rei, la minaccia a DigiWorld di
cui parlava Azulongmon-sama, e che sta dietro alla venuta di questi Alias-3...
sai di cosa si tratta, esattamente?"
Derek sbattè gli occhi, come se si fosse ricordato di qualcosa di molto
importante e ne fosse rammaricato. "Hm? Accidenti, ora che ci penso, è vero...
non conosciamo ancora l'identità del mandante di quei teppistelli..." riflettè
ad alta voce. "Per caso, Rei, Azulongmon te ne ha parlato? Si tratta di
Dragomon?"
Rei scosse la testa. "No, non si tratta di lui, anche se è implicato...
Azulongmon-sama mi ha detto che si tratta di..."
La risposta venne interrotta da una serie di suoni inequivocabili che
indicavano l'arrivo di numerosi Digiprescelti dalla sala del Digiport.
Immediatamente, i discorsi che Gennai e gli altri stavano facendo si
interruppero, e la loro attenzione passò al coro di voci, risate, esclamazioni
di sorpresa e simili che si fecero sentire oltre la porta scorrevole. Come da
programma, pochi minuti dopo la porta si aprì, e da dietro essa apparve un
enorme gruppo di Digiprescelti e Digimon, con in testa Taichi, Yamato, Agumon,
Gabumon e un familiare (almeno a Rei, che sobbalzò per la sorpresa non appena lo
vide) ragazzo dai capelli neri...
"Oh, chi si rivede!" esclamò Gennai. "Bentornati, ragazzi, mi chiedevo giusto
quando sareste tornati! Immagino che siate riusciti a fermare gli Alias-3,
giusto?"
Taichi, gioviale come sempre, alzò una mano per salutare. "Ehilà, Gennai!"
esclamò. "Ebbene sì, ci siamo tutti! Abbiamo battuto gli Alias-3 e siamo anche
riusciti a convincere uno di loro a... hey, ma vedo che è arrivata un bel pò di
gente anche qui! E nuova gente, a quanto sembra!"
"Vedo, vedo..." proseguì Yamato, scrutando i nuovi volti che popolavano il
soggiorno. "Michael-san e gli altri sono già tornati... e poi Ogremon, Leomon,
Piximon, Rei, Jun... Insomma, vedo che la compagnia si è..."
Un momento.
Yamato si bloccò, con la bocca semiaperta. Aveva... aveva appena detto...
Il meravigliato silenzio che aveva fatto seguito alle sue parole era già un
pò una conferma... ma giusto per essere sicuro al cento per cento di quello che
aveva visto, rivolse lentamente lo sguardo alla ragazza dai capelli appuntiti
che stava seduta al tavolo, in una comoda posa informale con le gambe
accavallate. Accanto a lei, affiancata da quei due strani demonietti in
calzamaglia viola, c'era un'altra ragazza più giovane, che Yamato aveva già
visto in passato... e che non si aspettava certo di vedere là, seduta a quel
tavolo!
Ebbene sì: proprio Rei Saiba, la sorella minore di Neo, la ragazzina disabile
che Yamato aveva incontrato la sera del giorno dell'incisione del CD... in quel
momento era seduta lì vicino a Gennai e ai Digimon, e li guardava tutti con
espressione imbarazzata, come se stesse cercando lei stessa le parole per
spiegare la sua presenza...
"Y-Yamato..." mormorò Gabumon. "E'... una mia impressione, o quella è..."
"Non ditemi... no, non posso crederci! E' lei la nuova Digiprescelta?"
proseguì Jyou, altrettanto sbalordito.
"E quell'altra ragazza chi è?" chiese Gomamon, squadrando Rei con curiosità.
"Hey, signorino Ishida, lei sembra conoscerla benino... non è che potrebbe darci
un piccolo aggiornamento?"
Altri commenti di sorpresa da parte dei Digiprescelti fecero da sottofondo
alla surreale scena, prima che Hideto si facesse avanti, guardando fisso verso
l'amica della cui disgrazia lui riteneva di essere responsabile. "Rei...
Rei-san? Anche... anche tu qui? Ma... come hai fatto? Io... e Neo... non ne
sapevamo niente..." mormorò senza fiato. Dietro di lui, Taichi annuì in segno di
approvazione nonostante la sorpresa che lo aveva quasi sopraffatto. Già il fatto
che non usasse più il suffisso '-sama' per il ragazzo dai capelli bianchi voleva
dire che, forse, la sua sudditanza psicologica nei confronti di Neo stava
retrocedendo.
"Hideto-kun!" esclamò Rei, e sorprese Yamato ancora una volta alzandosi sulle
sue gambe e correndo dal ragazzo dai capelli neri per abbracciarlo. "Hideto-kun,
che sorpresa vederti qui! Allora... allora hai deciso di non aiutare più mio
fratello? Meno male, non sai quanto ero preoccupata per te..."
Queste parole fecero provare una stretta al cuore al mite Digiprescelto
oscuro. Lui si era considerato responsabile per tutto quello che le era
accaduto, mentre lei in realtà aveva sempre dato alla propria disattenzione la
colpa del suo incidente... ed era sempre stata in pena all'idea che Neo lo
costringesse a combattere contro i veri Digiprescelti, col rischio di farsi male
o peggio. Le braccia gli tremarono leggermente, mentre ricambiava l'abbraccio
della sua amica. "I-io... non... non so... non so cosa dire, Rei-san, sono...
senza parole! Ma... ma tu stai... stai camminando! Come è possibile?"
"E' una lunga storia, Hideto-kun..." rispose Rei, interrompendo brevemente
l'abbraccio per guardare negli occhi il suo amico. "Finchè sono a DigiWorld,
posso stare in piedi da sola... ma ci sarà tutto il tempo più tardi, per
raccontarti le cose! Ora... mi basti dire che sono qui per un motivo molto
importante!"
Nel frattempo, Yamato e gli altri Digiprescelti avevano rivolto la loro
attenzione ad una Jun Motomiya che, tutta bella e sorridente, se ne stava là a
guardarli come niente fosse, fiancheggiata dai Digiprescelti internazionali e da
uno strano Digimon a forma di candela che, agli occhi di Taichi e degli altri,
aveva qualcosina di familiare...
"Helloooo, ragazzi! Hello, Yamato-kun!" li salutò Jun con il tono più allegro
che essi potessero immaginare, rivolta in particolare al ragazzo biondo che, pur
non essendo più la sua cotta adolescenziale, era sempre stato il suo idolo
musicale. "Sorpresi di vedermi qui? Vi presento il mio partner, Candlemon! Da
adesso in poi, sarò anch'io un membro della vostra squadra! Questa è la mia
Crest, ammirate!"
"Piacere di conoscervi!" rispose Candlemon, la fiamma sul suo stoppino che
ardeva più forte che mai mentre Jun mostrava orgogliosa la Crest della Libertà
ai suoi nuovi compagni. "Io sono il Digimon di Jun, e come ha detto lei, il mio
nome è Candlemon! Spero che sarò un buon acquisto!"
I Digimon, riuniti attorno al loro nuovo collega, rimasero in dubbioso
silenzio per qualche istante, prima che Agumon si mettesse una zampina dietro la
nuca e salutasse con un cenno della testa. Chissà perchè, non riusciva a
togliersi dalla mente l'idea di aver già visto quello strano Digimon candela...
"Ehm... beh, anche noi siamo felici di conoscerti, Candlemon! E sei il benvenuto
nella nostra squadra... ma dimmi, sul serio saresti il partner di Jun? Scusa se
ti faccio una domanda stupida, ma..."
A rispondere ai dubbi di umani e Digimon provvide il sempre presente Gennai,
che si schiarì la voce e spiegò la situazione ai confusi Digiprescelti. "Vedo
che siete rimasti un pò spiazzati da tutto quello che è successo mentre eravate
assenti... e non posso darvi torto! Beh, ragazzi, in tal caso... credo di
dovervi presentare la vostra nuova amica, Rei Saiba... che, a quanto pare, il
nostro Yamato conosce già... e la nuova Difiprescelta di cui vi parlavo, e che
Michael e i suoi compagni hanno appena recuperato dalla città-fabbrica! Lei è la
Digiprescelta della Libertà, Jun Motomiya!"
Gli sguardi passarono rapidamente da Rei e Hideto... a Jun e a Candlemon...
poi di nuovo da una parte... e di nuovo dall'altra... come se si volessero
assicurare che non era un sogno! E invece no, sia la ragazzina castana che nel
Mondo Reale era costretta sulla sedia a rotelle... che la ex-spasimante di
Yamato... erano lì davanti a loro! E se non fossero state Digiprescelte, questo
non sarebbe mai potuto accadere!
"Ehm... in effetti, Gennai-san... tutto questo..." iniziò a dire Sora.
"...ci lascia alquanto perplessi..." proseguì Mimi. "Hey, Yamato-kun, che
succede? Sei... sei sicuro di sentirti bene? Hai una faccia..."
Una comica espressione di incredula sorpresa si era praticamente stampata sul
volto del biondo Digiprescelto dell'Amicizia, che restava là imbambolato con lo
sguardo che passava rapidamente da una Digiprescelta all'altra, e la bocca
semiaperta che minacciava di lasciar colare un pò di bava sul pavimento!
Jun Motomiya... la ragazza che gli andava dietro ai tempi del loro ritorno a
DigiWorld...
... e Rei Saiba... la sorella del nuovo nemico di DigiWorld...
Erano lì... Erano Digiprescelte... e una di loro aveva addirittura un
partner!
Finalmente, quando lo stupore ebbe permesso ai suoi centri nervosi di
riprendere un pò di attività, il ragazzo biondo fece, o meglio disse, la prima
cosa che sarebbe venuta in mente a qualsiasi altro al suo posto...
"AAAAAAAAARRRRRRRGGGGGGHHHHH!"
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"Hmmm? Hey, non ti sembra di aver sentito qualcosa?" chiese un Monochromon,
che stava tranquillamente pascolando in una pianura erbosa a chissà quanti
chilometri di distanza, al suo 'collega', che non si era nemmeno degnato di
alzare la testa dal suo pasto a base di erba coperta di rugiada.
L'altro Digimon dinosauro, senza nascondere un sospetto di irritazione,
rivolse lo sguardo al compagno. "Qualcosa? E cosa sarebbe questo
'qualcosa'?"
"Non lo so..." rispose il primo Monochromon, fiutando l'aria. "Era come
l'urlo di un essere umano, ma da questa distanza non posso esserne
sicuro..."
Il secondo alzò le spalle, mentre deglutiva il suo boccone di erba fresca.
"Bah. Sarà stata una tua impressione."
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"Owwww..." si lamentò Taichi, massaggiandosi le orecchie doloranti.
"Yamato-kun, la prossima volta che urli per la sorpresa, non è che potresti
darci un avvertimento? Sai com'è, essendo un cantante, tendi ad avere una voce
potente...".
"Owwww... credo che con questo, non riprenderò il senso dell'orientamento per
almeno due settimane..." commentò uno stordito Tentomon, le piccole zampe
artigliate appoggiate su quelle che dovevano essere le tempie, e le antenne
tutte spiegazzate dalle onde sonore. In effetti, un pò tutti quelli che si
trovavano nel soggiorno erano stati investiti dall'onda d'urto provocata
dall'urlo incredulo di Yamato, e le loro orecchie fischiavano come flauti
stonati!
"Se ce n'era bisogno... adesso sì che mi spiego come mai Ishida-san è il
vocalista dei Teenage Wolves..." commentò Hideto, con gli occhi trasformati in
spirali!
Rapidamente come l'aveva persa - e, non mancò di notare, era sempre Jun
quella che gli faceva questo effetto, complici all'epoca gli strilli da fan
adorante e i suoi innumerevoli tentativi di ottenere un appuntamento galante con
lui - Yamato riprese la sua naturale calma e finezza, e si mise una mano davanti
alla bocca per schiarirsi la gola. "Eh-hm... chiedo scusa, è stato un attimo di
sorpresa..." si scusò, per poi rivolgersi alle due nuove compagne di squadra e a
Candlemon. "Nessuno di noi si immaginava che foste voi le nuove Digiprescelte di
cui parlava Gennai-san... e tu, Motomiya-san, hai già anche la tua Crest e il
tuo partner!"
Jun, dopo essersi scossa di dosso quella fastidiosa sensazione di stridio,
sfoderò quel sorrisone suadente che era solita fare quando tentava le sue avance
al biondino. "Indovinato, Ishida-kun!" esclamò con orgoglio, sventolando ancora
la sua Crest in faccia ai suoi colleghi più giovani e indicando Candlemon con la
mano libera. "E abbiamo anche già sostenuto il nostro primo scontro!"
"Pensate un pò, abbiamo affrontato niente meno che..." iniziò a dire
Candlemon... prima che un'indignata demonietta in costume viola armata di un
inusuale scettro si parasse davanti al viso di Jun, sentendosi trascurata!
"Hey, hey! Un momento, e io e mio fratello qui cosa siamo, carne macinata? Ci
terrei a ricordare ai signori qui presenti che abbiamo fatto anche noi la nostra
parte, in tutto questo!" esclamò Pal con la sua vocina penetrante.
Immediatamente, il sorpreso Taichi Yagami se la ritrovò davanti al viso, seguita
a breve distanza dal suo più mite - ma non per questo meno esibizionista -
fratello!
"Ehm..." mormorò Taichi, cercando di allontanarsi da quei buffi Digimon
diavoletti quel tanto che bastava per averne una buona visuale. "E... voi due
sareste?"
"Siamo la banda dei PetitMamon, capelli grossi! Pal & Pul, per te!"
ribattè Pal con espressione quasi indignata. "Certo che per essere il leader dei
Digiprescelti sei poco informato! Non sai nulla della dinamica coppia di
DigiWorld? Bah, con che ignoranza si ha a che fare oggigiorno!"
"HEY! Per vostra norma e regola, questi capelli li ho portati così fin da
quando..." iniziò a sbraitare Taichi, facendo una faccia minacciosa e sentendosi
punto nell'orgoglio... prima che Sora gli piazzasse una mano sulla spalla per
fargli segno di stare tranquillo.
"Calma... calma, Taichi-chan!" esclamò la sempre diplomatica fidanzata del
primo leader. "Sono sicura che Pul-chan e Pal-chan ci possono spiegare tutto!
Non è vero, ragazzi?" Concluse la frase facendo un occhiolino ai due PetitMamon,
e l'oltraggio che Taichi sentiva in quel momento evaporò quasi all'istante. Del
resto, come si poteva restare arrabbiati se c'era qualcuno di dolce e
convincente come Sora a fare da paciera?
"Oookay..." rispose Taichi, non senza un pò di riluttanza. "E va bene,
sentiamo cosa avete da dire..."
Pul annuì soddisfatto. "Heh... dovresti imparare dalla tua fidanzatina,
capelli grossi! Mi dà tutta l'impressione di essere più intelligente di te!"
disse il demonietto alato, guadagnandosi uno sguardo irritato dal prescelto del
Coraggio, che però mandò giù l'orgoglio e rimase ad ascoltare. "Allora, ecco le
cose come stanno: io e la mia sorellina qui presente abbiamo accompagnato la
nostra nuova amica, Rei Saiba, fino a qui! Ci aveva detto che doveva consegnarvi
qualcosa di molto importante, e abbiamo visto che ci teneva molto, quindi... un
pò perchè siamo dei bravi Digimon, un pò perchè abbiamo pensato che sarebbe
stata un'esperienza divertente, abbiamo accettato di farle da guide! Allora?
Meritiamo un applauso sì o no?"
"Hehee... sì, è vero... Vi ringraziamo di quello che avete fatto per
Rei-san!" rispose Sora, facendo un piccolo inchino ai due demonietti.
Fu Koushiro a riprendere il discorso. "Facciamo i nostri ringraziamenti a
nome di tutti... questo, però, ci riporta al discorso di prima. Rei Saiba-san,
potresti dirci che cosa sei venuta a consegnarci, e a cosa servirà esattamente?"
chiese il piccolo genio dai capeli rossi.
Immediatamente, l'attenzione di tutti si spostò su Rei, che, seduta al
proprio tavolo accanto a Gennai e al suo amico ritrovato Hideto, teneva nel
palmo della mano destra il suo medaglione luccicante. La ragazzina castana aveva
un'espressione triste, e al tempo stesso molto determinata - sapeva che quello
era il momento della verità, il momento in cui avrebbe rivelato ai suoi nuovi
amici il motivo per cui era lì. E sapeva anche che questo motivo non avrebbe
fatto loro piacere...
----------
"Mio signore! Le nostre truppe aeree si sono radunate quasi del tutto!"
esclamò con gioia feroce LadyDevimon, tenendo d'occhio l'enorme sciame di
Digimon malvagi che planava sopra quello che, fino ad alcuni minuti prima, era
un altopiano brullo e desolato, ricoperto di rovine... e sul quale ora, a così
breve distanza dalla consegna di Arkadimon a Neo, sorgeva un terrificante
castello che non sarebbe stato fuori luogo in un romanzo dell'horror gotico! Era
una costruzione di dimensioni titaniche, e avrebbe fatto la sua figura persino
dinnanzi all'immenso Palazzo delle Acque di Dragomon, anche grazie alle sue
guglie minacciose che elevavano verso il cielo lame affilate come rasoi e ogni
sorta di ornamenti mostruosi ed inquietanti. Imponenti gargolle di pietra, le
membra contorte in posizioni di attacco, svettavano qua e là sulle mura, oltre
le quali si levavano alte torri di granito nero. L'ingresso principale, alto più
di quindici metri, ricordava molto un paio di fauci spalancate, talmente
realistiche da sembrare in procinto di chiudersi su chiunque si azzardasse ad
entrare, e le mura erano ornate da feritoie e finestre in vetro istoriato nelle
quali si potevano vedere volti contorti in espressioni di pura ferocia. Ma per
quanto terribile fosse il suo aspetto, era sicuramente il fatto che fosse
apparso quasi dal nulla, in così poco tempo, a fare più paura! Ovviamente, la
cosa poteva essere attribuita al trionfante Digimon in tunica rossa e cappuccio
che, il Dark Seed ardente di energia ben stretto nella mano destra, si ergeva
fiero in cima alla torre più alta, continuando a richiamare a sè Digimon malvagi
dall'enorme varco nero che si era aperto nella volta celeste... uno squarcio
dimensionale che, cosa inaudita, aveva messo il Dark Ocean direttamente in
comunicazione con il Mondo Digitale!
Concedendosi un istante di pausa nella sua terrificante opera, Daemon alzò i
suoi ardenti occhi sena pupille al cielo oscurato, nel quale saettavano lampi di
oscurità provenienti dal cancello dimensionale che il Dark Seed - il SUO Dark
Seed! - aveva spalancato. E la sua vista venne deliziata dalla nube di mostruose
creature, tutte a lui asservite, che eseguivano folli manovre a mezz'aria e
riempivano l'atmosfera di ruggiti, stridii e urla. Enormi Airdramon, Flymon,
Kuwagamon e Okuwamon corazzati, Bakemon che levavano terribili ululati,
Gigadramon, Snimon dalle braccia taglienti, mostruosi Devidramon, alcuni
Saberdramon dalle piume nere, addirittura qualche minuscolo e sfuggente
Thundermon... ogni genere di Digimon alato sembrava sfilare in cielo sotto lo
sguardo ferocemente soddisfatto di LadyDevimon, NeoDevimon e del loro leader
ammantato.
Con un unico gesto della mano libera, Daemon diede un ordine telepatico... e
immediatamente, dal varco dimensionale che aveva spalancato si riversò, con il
ruggito di mille leoni, una immensa cascata di acqua grigia del Dark Ocean,
abbastanza grande da riempire il canyon che circondava l'altopiano e cambiare
letteralmente la geografia del luogo! Con un ghigno soddisfatto, MarineDevimon
si tuffò nell'enorme specchio d'acqua immonda che si era appena venuto a creare,
e si mise ad osservare le truppe acquatiche che si riversavano in massa nel lago
artificiale. Ancora una volta, si trattava di Digimon di tutti i tipi, molti dei
quali i Digiprescelti avevano già incontrato in passato: Seadramon, Whamon,
Ebidramon, Divermon grigi sottratti evidentemente alle fila dei servitori di
Dragomon, alcuni Shellmon che nuotavano nell'acqua densa, trascinandosi dietro
la loro conchiglia come se non pesasse nulla; alcuni disgustosi Raremon, ammassi
di fanghiglia grigia con gli occhi rossi e pezzi di metallo conficcati nei loro
corpi, che si muovevano con ampie spazzate delle loro braccia mollicce... e poi
dei Gesomon, Digimon simili a calamari grandi come un uomo adulto; degli
Octomon, che ricordavano dei polpi rossi con la testa ficcata in un'anfora rotta
che faceva loro da elmetto, e che rivelava soltanto i loro occhi tondi e le
corna che ornavano la loro testa, mentre in due dei loro tentacoli prensili
tenevano una corta spada da pirata e una pistola futuristica; degli Scorpiomon,
Digimon simili a canocchie giganti, uno dei quali era stato servitore di
MetalSeadramon sei anni prima; e, ultimi ma non certo ultimi, arrivarono alcuni
WaruSeadramon, Digievoluzioni corrotte di Seadramon che assomigliavano molto ad
un MegaSeadramon con le scaglie nere e un'espressione più feroce.
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Octomon
Tipo: Mollusco
Attributo: Virus
Livello: Champion
Attacchi: Spurting Ink, Octopus Trap
Questo Digimon vive sui fondali marini, alla ricerca di prede che avvinghia e
stritola con i suoi tentacoli. Può spruzzare getti di inchiostro, che usa come
efficaci armi di attacco e difesa, e anche per coprirsi la fuga quando è in
difficoltà.
Nome: WaruSeadramon
Tipo: Animale Marino
Attributo: Virus
Livello: Ultimate
Attacchi: Poison Wave, Dark Thunder
Versione malvagia di MegaSeadramon, le cui differenze rispetto alla normale
Digievoluzione sono tutt'altro che puramente cosmetiche. E' ancora in grado di
scatenare potenti scariche elettriche dal suo corno, come la sua versione Dati,
ma ha anche il potere di contaminare l'acqua con la sua semplice presenza,
rendendola inabitabile per ogni forma di vita.
"Anche qui, tutto a meraviglia! Le nostre truppe acquatiche sono presenti e
pronte alla lotta, supremo Daemon!" ringhiò MarineDevimon, agitando un tentacolo
verso il suo leader dopo essersi assicurato che non ci fossero più altri
Digimon. Il sempre scrupoloso Signore dei Demoni dell'Ira controllò una seconda
volta, e quando si fu accertato che il suo seguace acquatico aveva detto la
verità, annuì tra sè e rivolse lo sguardo al grande spiazzo davanti al castello,
dove SkullSatamon era intento ad arringare le truppe di terra.
"Allora, qual è la situazione da te, SkullSatamon?" tuonò Daemon
dall'alto della sua torre, deliziandosi gli occhi con la marea di Digimon che
rispondevano ad ogni minimo cenno dello scheletro demoniaco. "Le truppe di
terra sono pronte e schierate?"
Dopo aver dato ai soldati semplici l'ordine di restare fermi al loro posto
con un secco movimento trasversale del suo scettro elettrificato, SkullSatamon
si voltò verso il suo signore e alzò lo sguardo, permettendo a Daemon di vedere
il ghigno di feroce allegria che danzava sulla sua faccia scheletrica. "Tutti i
nostri contingenti sono pronti e schierati, Daemon-sama! Quando lei vuole,
possiamo iniziare l'invasione del Mondo Reale!"
Un grido di folle gioia proruppe dalla marmaglia eterogenea che stava sotto
il comando di SkullSatamon. Con una sola, rapida occhiata, Daemon riuscì a
distinguere almeno una ventina di specie diverse di Digimon: da una parte,
interi battaglioni di Goblimon che cavalcavano dei SangLoupmon affiancavano
squadriglie urlanti di Dracmon, Vilemon, Gizamon, Gazimon e Numemon...
dall'altra, si vedevano mostruose bestie corazzate che quasi si calpestavano a
vicenda per la smania di raggiungere il Mondo Reale e dare inizio alla
battaglia... e tra esse, Daemon distinse Tuskmon, DarkTyrannomon, Monochromon,
Deltamon, WaruMonzaemon, Dokugumon velenosi, Gorillamon, alcuni ripugnanti
Vegiemon e RedVegiemon, Golemon solidi come la pietra, bestiali Cyclonemon,
alcuni Tortomon dai gusci ricoperti di aculei affilatissimi; e, più in là, un
solido gruppetto di SkullScorpiomon, Digimon insettoidi il cui aspetto ricordava
quello di mostruosi scorpioni grandi come locomitive, tutti coperti da una
corazza bianca e la cui testa scheletrica era perennemente contorta in una
maschera di rabbia e odio. Avevano dieci zampe segmentate, le prime due delle
quali terminavano in pinze frastagliate dall'aspetto crudele, mentre le sei in
mezzo erano completamente rosse e sembravano lame di falci, e l'ultimo paio era
più grosso e robusto, per permettere alle creature aracnoidi di darsi lo
slancio. Infine, la loro coda si alzava ad arco sopra la loro schiena fino quasi
a sovrastare la testa, esponendo un pungiglione velenifero più simile alla lama
di un'alabarda che ad altro!
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: SkullScorpiomon
Anche chiamato: Scorpiomon
Tipo: Insettoide
Attributo: Dati
Livello: Ultimate
Attacchi: Black Out, Poison Pierce
Pericolosissimo e feroce Digimon predatore, forse dotato del veleno più
potente di tutto DigiWorld! Si dice che la tossina che inietta con il suo
pungiglione sia così potente e rapida da lasciare alla vittima soltanto il tempo
di capire che è stata punta! Alcuni SkullScorpiomon, in passato, hanno lavorato
per il misterioso signore dei demoni Anthraxmon...
(Nota dell'Analizzatore: Attenzione! Il nome alternativo di questo Digimon
potrebbe farlo confondere con lo Scorpiomon acquatico, il cui nome originale è
Anomalocarimon. Per non indurre confusione, si userà Scorpiomon per il Digimon
acquatico simile ad un crostaceo preistorico, e SkullScorpiomon per il Digimon
qui sopra descritto.)
Poi, un pò più in là, stava un gruppetto di Meramon, affiancati dalle loro
due possibili forme evolute - alcuni SkullMeramon, giganti muscolosi con una
maschera di metallo e delle catene roventi avvolte attorno alle braccia, e
qualche BlueMeramon, che avevano un aspetto molto simile alla loro versione
pre-evoluta, ma erano composti di fiamme azzurre. E poi Mammothmon, Tankmon,
Mekanorimon, Roachmon, Fugamon, Garbagemon, Woodmon... decisamente, bastava
volgere lo sguardo da qualche parte per vedere ogni tipo di Digimon... e ormai,
l'esercito di Daemon invadeva quasi tutto il suo campo visivo!
E, cosa peggiore in assoluto, erano tutti pronti a marciare sul Mondo
Reale!
Dopo aver dato un'altra occhiata inorgoglita al suo immenso esercito, il
Demone dell'Ira ghignò dietro il suo cappuccio e strinse la mano destra attorno
al Dark Seed. Quasi contemporaneamente, l'enorme buco nero che si era aperto nel
cielo e aveva messo in comunicazione il Mondo Digitale dell'Est e il Dark Ocean
si richiuse, con un suono cupo che ricordava una singola nota d'organo, e il
cielo ritornò del suo opprimente colore di prima. Poi, ad un semplice cenno di
Daemon, LadyDevimon e NeoDevimon ridiscesero, andandosi ad appoggiare con
eleganza su due piattaforme di roccia che il loro capo, con un semplice
pensiero, aveva fatto apparire a fianco della propria torre; intanto,
SkullSatamon e MarineDevimon abbandonavano le loro posizioni, dopo essersi
assicurati che i Digimon sotto il loro comando fossero ben allineati, e si
schieravano ai piedi della torre sulla quale stava il loro signore e padrone. Il
sinistro quintetto si volse lentamente verso l'eterogenea, ma potente, marmaglia
di Digimon malvagi, e Daemon si schiarì la gola prima di pronunciare un breve
discorso per infiammare gli animi!
"Miei fedeli! Dopo un tempo che a molti di noi è parso interminabile,
finalmente il nostro momento è giunto!" tuonò Daemon, aprendo di nuovo la
mano destra per far vedere il Dark Seed. Seguì un'esplosione di ovazioni
dall'eserito schierato, che il demone ammantato accettò con orgoglio prima di
continuare. "Questa è la nostra possibilità di vendicarci di tutti coloro che
ci hanno negato il potere a cui aspiriamo! Di Dragomon, di Azulongmon, dei
Digiprescelti... ormai, grazie al Dark Seed, viaggiare da una dimensione
all'altra è diventato per noi facile come un respiro! E allora, io vi chiedo...
quale modo migliore per mostrare a tutto l'universo il nostro potere, che usarlo
per attaccare il Mondo Reale? Questo sarà il primo passo verso il dominio del
creato, e la nascita di un nuovo ordine in cui io e coloro a me devoti, primi
tra questi i miei devoti SkullSatamon, LadyDevimon, MarineDevimon e
NeoDevimon... saremo al vertice di ogni cosa! Diventeremo una potenza... senza
precedente!"
Un altro coro di applausi, ruggiti, ululati ed esclamazioni di vittoria,
ringhiate in voci esaltate e disumane, fu la risposta dell'esercito di Daemon a
questa breve arringa. Il Demone dell'Ira e i suoi quattro luogotenenti furono
costretti ad attendere non meno di un minuto, prima che la cacofonia si
quietasse abbastanza da permettere di proseguire la discussione. Per fortuna, la
pazienza era una cosa che Daemon aveva in abbondanza...
"Sapevo che questa sarebbe stata la vostra risposta!" tuonò.
"Dunque, miei fedeli, il momento è giunto! Che il Dark Seed ci spalanchi le
porte del Mondo Reale... e abbia inizio... L'ERA DEI DIGIMON!"
Non appena il demone ammantato ebbe pronunciato queste parole fatidiche, il
Dark Seed riprese a pulsare, emettendo raggi di luce bianca e violacea... e
attorno al castello di Daemon e alle sue truppe apparve una immensa colonna di
energia che precluse loro la vista del desolato paesaggio tutt'attorno. Una
inebriante sensazione di potere iniziò a percorrere i corpi delle mostruose
creature... e, lentamente, frammenti di terreno iniziarono a separarsio
dall'altopiano e a fluttuare verso l'alto, spinti dalla pressione esercitata dal
seme oscuro! Dapprima erano solo ciottoli e turbini di sabbia... ma ben presto,
le zolle aumentarono di dimensioni, e la forza aspirante si fece così intensa da
sollevare persino i Digimon più grandi, e risucchiarli verso un secondo, ancora
più mastodontico, Digiport rosso che si era aperto nella volta celeste, gettando
tutt'attorno un bagliore sanguigno! Uno alla volta, tra grida ed esclamazioni di
gioia, tutti i Digimon dell'armata di Daemon attraversarono il portale, diretti
verso il Mondo Reale...
...e infine, la terra iniziò a tremare sotto le fondamente del castello...
dapprima in maniera impercettibile... poi sempre più forte... sempre più
forte... al punto che sembrava incredibile che persino una costruzione così
enorme e robusta restasse illesa sotto un tale sisma...
*GGRRRRRUUUUUUUUNCH!*
Un rumore spaventoso, udibile a chilometri e chilometri di distanza, annunciò
che il castello di Daemon era stato letteralmente sradicato dalle sue fondamenta
e stava salendo verso il portale digitale, che ormai era diventato talmente
grande da inghiottirlo intero! Il tetro maniero, con proprietario, servitori e
tutto, si sollevò lento ma inesorabile, tra i sibili dell'energia che saettava
tutt'attorno... e la folle risata di trionfo di Daemon!
Se qualcuno fosse stato presente alla scena, avrebbe goduto dello stupendo e
terrificante spettacolo di una colossale zolla di terra, sulla quale sorgeva la
tana del demone, che prendeva il volo e, per qualche minuto, restava sospesa in
aria senza apparentemente nulla che la tenesse...
...e poi, scompariva nel Digiport, che si richiuse subito dopo!
Il resto fu un silenzio che suonava come un presagio di morte.
----------
Per la prima volta dopo tanti millenni... Azulongmon, il saggio Digimon
divino che governava il Mondo Digitale dell'Est, era pieno di terrore! Nemmeno
le sue previsioni più pessimistiche lo avevano preparato per quanto stava
accadendo... ed era di gran lunga la cosa più terribile che si potesse
verificare!
"Il... Il Dark Seed... caduto nelle mani di Daemon..." mormorò,
guardando terrificato il luogo dove fino ad un attimo prima si trovava la
visione a cui stava assistendo. "Che... che Huanglongmon-sama ci salvi
tutti... questo... potrebbe benissimo essere... l'inizio della fine!"
----------
Mentre tutto questo stava accadendo a DigiWorld... nel Mondo Reale, nel
corridoio al terzo piano del ryokan Fukuzumi di Musashino, un gruppo di vecchi
amici si stava riunendo davanti alle rispettive camere, dopo aver indossato
degli eleganti kimoni bianchi decorati con foglie e fiori blu, offerti
dall'albergo in stile tradizionale. I ragazzi e i loro Digimon erano già pronti,
anche se per Kevin non era stato facile trovare un kimono, visto che era così
alto!
"Dite pure che non capisco la cultura orientale..." commentò un pò
imbarazzato il ragazzone di colore, sul quale il kimono creava un netto
contrasto con la sua pelle scurissima e i suoi corti capelli neri. "...ma io non
mi sento molto a mio agio con questa specie di accappatoio!"
"Hehehee... ma che dici, Kevin, ti sta a meraviglia!" ridacchiò un divertito
Bearmon. "Mi sono sempre chiesto come saresti stato, con uno di quelli addosso,
e devo riconoscere che fai la tua figura!"
Il primo Digiprescelto della Speranza alzò gli occhi al cielo. "Sì, certo,
come no... una bella figura da chiodi!" scherzò, facendo sghignazzare Sho,
SnowAgumon e Falcomon, e strappando una breve risata anche a Felipe.
"Sul serio, Kevin, non ti sta per niente male quel kimono..." commentò Sho,
strusciando le pantofole sul pavimento. "Bene, noi ci siamo... adesso dobbiamo
solo aspettare le ragazze, che chissà quanto tempo ci metteranno..."
"Perchè, scusa?" gli arrivò improvvisa la voce falsamente seccata di Yurika.
"Noi ragazze dobiamo per forza essere in ritardo, signor so-tutto-io?"
I ragazzi si voltarono verso il corridoio alla loro destra, da dove era
venuta la voce... e ai loro occhi apparve lo spettacolo di Yurika e Jolene in
kimono e pantofole, con i capelli sciolti e ondeggianti dietro la schiena, che
avanzavano con grazia tipicamente orientale, accompagnate dagli inseparabili
Kunemon e BlackGatomon. La vista delle rispettive fidanzate così agghindate e
aggraziate fu sufficiente a lasciare Sho senza parole e a strappare un fischio
di approvazione a Felipe.
"Ta-daaaan! Allora, come stiamo?" chiese Yurika, mettendosi in una posa da
modella non appena giunta vicino al gruppo dei suoi amici. Appena dietro di lei,
Jolene si appoggiò delicatamente la punta di un dito sugli occhiali e se li
rimise a posto, nel tentativo di mostrarsi più posata della sua esuberante amica
dai capelli blu.
Sho dovette schiarirsi la gola per nascondere quel pelo di imbarazzo che lo
aveva colto. "Eh-hm... sei... sei bellissima, Yurika-chan... quel... kimono ti
dona molto, lo sai? Si... si intona con i tuoi capelli..." mormorò, cercando di
nascondere il suo viso arrossato allo sguardo divertito di SnowAgumon, Kunemon e
Bearmon. Notando i suoi tentativi poco fruttuosi, BlackGatomon incrociò le
zampine sul petto e alzò gli occhi al cielo, le labbra appena appena alzate in
un sorrisetto...
"E anche tu stai benissimo, Jolene!" si complimentò Felipe, raggiungendo la
sua ragazza e prendendole delicatamente la mano. "Sai, sembri un pò una geisha
d'altri tempi, a parte gli occhiali!"
Jolene sentì il suo bel viso colorarsi di rosso, e si appoggiò l'indice e il
medio della mano libera sulle labbra in segno di timidezza. "Beh... grazie,
Felipe, mi fa... davvero molto piacere sentirmelo dire! Heheheee... A-allora...
ragazzi... mi sembra che manchi ancora un pò all'ora di cena... voi... che cosa
pensate che potremmo fare, intanto?" chiese la prima Digiprescelta della
Sincerità.
Fu SnowAgumon a dare la risposta. "Hmmm... beh, intanto questo ryokan ha un
internet point, e se volete mandare una mail alle vostre famiglie per dire che
siete arrivati senza problemi!" disse il piccolo dinosauro bianco. "E dopo cena,
magari, perchè non facciamo un salto a..."
Improvvisamente, alcune grida allarmate si levarono attorno a loro,
provenienti dagli altri corridoi... e il pavimento sotto i loro piedi iniziò a
scuotersi, agitato da un lieve terremoto che fece ondeggiare le lampade e i
quadri appesi ai muri, oltre a minacciare di far perdere l'equilibrio a ragazzi
e Digimon! Con un'esclamazione di sorpresa, Kevin si appoggiò alla porta della
sua camera, mentre Yurika cadeva in avanti solo per essere afferrata al volo da
Sho e SnowAgumon! Prima ancora che la ragazza dai capelli blu potesse
ringraziare il suo fidanzato per averle impedito di cadere, un terremoto più
forte colpì, e dei lampi di luce bianca penetrarono nell'albergo dalle finestre
a loro più vicine, gettando un bagliore confuso e terrorizzante sul
corridoio!
"C-cosa... cosa sta... succedendo?" esclamò Kevin. "E'... un terremoto?"
"Mi... mi sembra strano..." rispose Sho, aiutando Yurika a rimettersi in
piedi e guardandosi attorno confuso. "Questa... questa parte del Giappone non è
un granchè sismica! E questo terremoto... è piuttosto strano! Sembra andare a
singhiozzi!". Come a dargli ragione, la scossa sismica si quietò per qualche
secondo, riducendosi fino allo stato strumentale... e poi riprese, più violenta
di prima! Yurika prese in braccio Kunemon con aria protettiva, mentre Bearmon e
Kevin si appiattivano contro il muro, e Falcomon prendeva il volo verso la
finestra più vicina, dalla quale continuava a provenire la strana luce bianca di
prima! BlackGatomon gli andò dietro e si arrampicò sulla cornice, rivolgendo uno
sguardo alla città avvolta nella luce innaturale di quell'inaspettata
perturbazione...
"I-Insomma... che sta succedendo?" chiese Felipe, sorreggendo Jolene che
cercava quanto più possibile di trattenere la paura. "Che sta succedendo là
fuori? Cos'è questo assurdo terremoto che va a scatti? Vorrei saperlo,
maledizione!"
Un'esclamazione di orrore si levò, quasi in risposta, dal becco ricurvo di
Falcomon. "Hey, Felipe... sei davvero sicuro di volerlo sapere?" chiese
BlackGatomon, affacciata alla finestra assieme al Digimon rapace. Gli occhi
dorati della gattina nera erano spalancati in una rara espressione di sgomento
che gettò in allarme i primi Digiprescelti. In fondo, con tutto quello che aveva
vissuto, ce ne voleva per spaventare una Digimon indurita come la partner di
Jolene...
"Perchè, BlackGatomon? Di cosa si tratta..." chiese Sho, dirigendosi a passo
rapido verso la finestra e dando un'occhiata fuori. La calma e tranquilla luce
dell'imbrunire di agosto era stata sopraffatta dagli innaturali lampi bianchi
provenienti dal cielo... e quando Sho alzò lo sguardo, inorridì alla vista di
ciò che stava scatenando quelle scariche di luce! A centinaia di metri sopra la
capitale del Giappone era apparso dal nulla un colossale Digiport, dal quale
stava discendendo, lenta e inesorabile sopra la baia di Tokyo, una sorta di
isola di roccia sulla quale era assiso un castello dall'aspetto malvagio,
circondato da un nugolo di Digimon volanti di tutti i tipi i cui versi
riempivano l'aria come il ronzio di milioni di mosche impazzite! Innumerevoli
altri Digimon si trovavano in piedi sull'isola galleggiante, evidentemente
smaniosi di combattere a giudicare dalle loro grida di esaltazione, mentre altri
Digimon di tipo acquatico fuoriuscivano dal portale e venivano appoggiati sulle
acque della baia dall'energia che permeava l'aria. Alcune colonne di luce
scendevano dal cancello digitale, aumentando la spettacolarità e l'orrore di
quella vista, mentre da terra si sentivano le esclamazioni di panico e
incredulità della popolazione di Musashino. Già da quella distanza, i ragazzi e
i loro partner riuscirono a distinguere abbastanza della costruzione per capire
di cosa si trattasse... e per restare impietriti dall'orrore!
"S-Sho..." balbettò SnowAgumon, riuscendo appena a scandire le parole per la
sorpresa. "Quello... quello è..."
"Non è possibile... non è possibile..." mormorò Yurika come una litania,
mentre cercava di fare coraggio a Jolene che pareva sul punto di svenire da un
momento all'altro! Dietro di loro, Kevin, Felipe e Bearmon osservavano
l'innaturale scena altrettanto increduli...
Sì, non c'erano dubbi! Quello era il castello nel quale avevano sostenuto una
delle loro prove più dure come Digiprescelti, dieci anni prima! E la sua
inaspettata ricomparsa non poteva certo risvegliare bei ricordi nelle loro
menti, considerando che avevano corso il serio rischio di essere distrutti! Il
fatto poi che ora fosse accompagnato da un esercito di Digimon in piena
regola... beh, non migliorava certo le cose!
"Quello... è... è il castello... di Daemon!" esclamò Sho, l'ultima parola
quasi sputata.
L'assalto al Mondo Reale era iniziato.
CONTINUA...
Note dell'autore: Ebbene sì, ci siamo. Ormai, siamo al punto di non
ritorno... Daemon e i suoi scagnozzi sono sbarcati nel Mondo Reale, con al
seguito migliaia e migliaia di Digimon malvagi a loro fedeli! Nel frattempo, i
Digiprescelti sono ancora fermi a DigiWorld, e Neo Saiba ha iniziato a
sguinzagliare il suo mostruoso Arkadimon sui Digimon innocenti del DigiWorld
dell'Est! I nostri saranno, ancora una volta, costretti a combattere una guerra
su due fronti... anzi, su tre, visto che ora Daisuke e gli altri sono entrati
nel palazzo di Dragomon! Mamma mia, aveva ragione chi si stava immaginando un
fungo atomico! Mi chiedo io stesso come ho fatto a mettere su una simile
confusione... per usare un termine politicamente corretto!
E finalmente, si spiega il titolo di questa fanfiction...
Da adesso, per un pò di capitoli, mi concentrerò sulla situazione nel Dark
Ocean... ma non preoccupatevi, anche Neo e l'invasione del Mondo Reale
riceveranno la giusta cronaca! Rei sarà arrivata in tempo per dare una mano? Le
Luci della Vittoria cambieranno davvero una situazione che si preannuncia
disperata, e che nemmeno Azulongmon in persona aveva potuto prevedere? E come se
la caveranno Sho e i suoi compagni senza le loro Crest? Hikari verrà salvata,
una buona volta?
Accidenti, quante domande! Facciamo così, ci vediamo al prossimo capitolo...
e vi saprò dire di più! Per ora vi lascio, che ho ancora degli esami da
preparare!
Ciao, alla prossima!
Justice Gundam
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Capitolo 22 *** Punto di svolta ***
Invasion-22
Digimon Adventure 02: Invasion
Una fanfiction di Digimon Adventure 02 scritta da: Justice Gundam
Allora... vediamo un pò... le provviste di emergenza ci sono... le pallottole
e i fucili ci sono... accendino... legna da ardere... corda... coltello...
Come dite? Di cosa sto facendo l'inventario? Ma mi sembra ovvio! Daemon sta
per attaccare... e mi sto preparando a fare le barricate... per quel poco che
possono servire! Mammaaaaaa...! Paura, paura, PAURAAAAA!!!!! o_O
Ebbene sì, signore e signori, Daemon è ufficialmente riuscito nel suo intento
di entrare nel Mondo Reale... e potete scommettere che non ha intenzione di fare
prigionieri! Tutto quello che l'umanità ha da opporgli è l'esercito regolare,
che molto probabilmente sarà efficace come un uovo su un muro di granito... e
cinque Digiprescelti di vecchia data, con Digion che però al massimo potranno
raggiungere il livello Champion! Poco, me ne rendo conto, ma immagino che sarà
già più efficace dell'esercito!
Sapendo questo... non sareste corsi anche voi a trincerarvi?
Ehm... già, peccato che io, prima di farlo, debba scrivervi questo nuovo
capitolo della mia storia! Preparatevi, perchè il rating 'Giallo' comincerà a
trovare giustificazione in quello che l'esercito di Daemon farà... in questa
occasione, mi spingerò più avanti di quanto non abbia mai fatto nella mia saga
di Digimon, quindi... siate avvertiti!
Ed ora, passiamo alle recensioni!
KillKenny: Heheheee... d'accordo, io vado a chiedere se mi possono
prestare i Dragonar, e magari anche il Freedom Gundam, e... ASPETTA UN MOMENTO!
HAI DETTO... GEAR FIGHTER DENDOH? Lo conosci? E' ufficiale, sei un mito! ^_^
Più tardi dovrò mandarti una mail, giusto per darti un'informazione che
potrebbe interessarti e per chiederti due cose...
Aspetta a dire che l'entrata in scena è stata spettacolare... Daemon e i suoi
sgherri devono ancora consegnare i biglietti da visita!
Kari 89: Heheheee... beh, anche Yamato, nonostante la sua quasi costante
calma e finezza, ha qualche momento in cui perde il controllo... e nella seconda
serie, era soprattutto Jun a fargli questo effetto! ^_^
Ormai mi sembra di aver dimostrato a quali bassezze Neo è disposto a
scendere... anche se, in effetti, è colpa ANCHE del potere del Dark Seed che lo
influenza... ma non ti preoccupare, avrà anche lui quello che merita... forse!
Sho e i suoi compagni rientrano in azione in questo capitolo, e più avanti
avranno un ruolo decisamente maggiore... oltretutto, non vedo l'ora di scrivere
la scena in cui incontreranno i loro successori! Sarà interessante, non
pensi?
A proposito, la tua fic... ti prometto che ci darò un'occhiata il prima
possibile, e ti lascerò una recensione! Scusa il ritardo, ma tra una cosa e
l'altra mi è passato di mente... -_- U
SmartGirl: Se già leggere dell'arrivo di Daemon nel Mondo Reale e della
composizione del suo esercito ti ha fatto venire i brividi... allora quello che
faranno adesso ti lascerà completamente scioccata, credimi! C'è un motivo per
cui questa fanfiction ha il rating 'Giallo'... Ma non ti preoccupare, perchè i
nostri eroi faranno del loro meglio per fermarlo! Intanto Sho e compagni, che
anche se sono in minoranza non si faranno intimorire... e poi, tra non molto,
arriveranno anche Taichi e gli altri, e la situazione DOVREBBE diventare un
attimo più equilibrata. Grazie per i tuoi auguri, che mi hanno dato la carica
giusta... e attendi con pazienza il prossimo capitolo di 'Digimon Zero', che
arriverà il prima possibile!
TopoMouse: Ebbene sì, siamo ad un punto critico! Si sta avvicinando il
momento in cui i Digiprescelti dovranno vedersela con i loro più grandi
nemici... e in ballo c'è il destino di entrambi i mondi! Vedrai, ci sarà di che
restare col fiato sospeso!
E con questo, ho concluso! Vi lascio a questo capitolo e... TORNO A
RIFUGIARMI NELLA MIA TRINCEA! Almeno finchè non mi arrivano i robot...
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Capitolo 22 - Punto di svolta
Com'era prevedibile, la città di Tokyo era in subbuglio, dopo l'apparizione
dell'isola fluttuante che faceva da base all'esercito di Daemon... e in men che
non si dica, tutte le attività della grande metropli si erano arrestate,
allorchè tutti volgevano la loro attenzione e la loro preoccupazione alla
terribile apparizione che, dopo aver oscurato i cieli della baia di Tokyo, si
era appoggiata sulle acque del mare ad appena qualche centinaio di metri dalla
costa. Una distanza risibile, per un simile esercito di mostri... e la posizione
ideale per sferrare un attacco in massa! Tuttavia, fino a quel momento, i
Digimon malvagi non avevano sferrato nessun attacco, come se stessero aspettando
la risposta degli essere umani a quell'intrusione. O forse, più semplicemente,
volevano prendersi il tempo necessario ad organizzare un assalto...
Mentre la città veniva soffocata dal traffico congestionato, e la gente si
riversava a fiumi nelle strade, nel tentativo di capire qualcosa di quello che
stava succedendo (o di fuggire, a seconda dei casi...), un paio di elicotteri
civili, appartenenti a due diverse compagnie televisive, si stava lentamente
avvicinando al terrificante castello, che dominava l'intera baia con le sue
dimensioni e il suo aspetto minaccioso. Sotto un cielo avvolto dal bagliore
arancio-violetto, innaturale e malato, del Digi-Port ancora leggermente aperto,
e dalle nubi temporalesche che si erano raggruppate sopra la fortezza, quasi
volessero rendere omaggio al nuovo signore del Male, i due velivoli si
dirigevano verso l'oggetto del terrore generale, le eliche che sbattevano
rumorosamente mentre prendevano quota. Al loro interno, vari reporter con le
telecamere, i microfoni e le ricetrasmittenti aspettavano apprensivi il momento
in cui il castello di Daemon fosse stato ben visibile ai loro strumenti, e nel
frattempo facevano la cronaca diretta del misterioso avvenimento... una cronaca
che veniva trasmessa in tempo reale alle televisioni di tutto il paese!
"Signori, non ci possiamo avvicinare molto più di così..." esclamò il pilota
di uno degli elicotteri, tenendo il mezzo in sospensione sopra la baia di Tokyo,
a distanza appena sufficiente perchè le telecamere riuscissero ad inquadrare il
castello di Daemon e le torme di Digimon che lo circondavano con sufficiente
dettaglio. "Non sappiamo se quelle... quelle... COSE... siano ostili, e
sinceramente non voglio correre il rischio di scoprirlo!"
Una reporter, tenendo stretto in mano il suo microfono, annuì prima di fare
cenno al suo cameraman di inquadrare la fortezza per qualche secondo. Nonostante
l'evidente paura che aveva, l'uomo era un operatore esperto, che era già stato
in situazioni pericolose prima di allora, e riuscì a mantenere un invidiabile
sangue freddo e a fare una lunga ripresa prima di spostare l'obiettivo sulla sua
collega. La giornalista, a sua volta, si schiarì la gola prima di iniziare a
spiegare la situazione a tutti i telespettatori.
"Eh-hm... allora..." mormorò, chiaramente emozionata. "Buonasera... buonasera
a tutti, signore e signori... qui è la vostra Fujiko Kobayashi che vi parla, in
diretta da un elicottero sopra la baia di Tokyo. A tutti i cittadini del
Giappone, vorrei comunicare che in questo momento ci troviamo di fronte ad un
avvenimento senza precedenti, le cui conseguenze potrebbero essere molto più
importanti anche del bombardamento di Hiroshima e Nagasaki alla fine della
Seconda Guerra Mondiale. Appena mezz'ora fa, la città di Tokyo ha assistito
all'arrivo della misteriosa costruzione di cui il mio collega vi ha poco fa
offerto delle impressionanti riprese, e di un autentico esercito di Digimon,
abbastanza numerosi da essere motivo di preoccupazione per tutti noi. Voi tutti
ricorderete, immagino, la vicenda della nebbia di Odaiba di sei anni fa,
occasione in cui abbiamo avuto il primo contatto documentato con forme di vita
provenienti da una dimensione parallela... forme di vita a volte ostili, a volte
amichevoli... ma tutte dotate di poteri magici e misteriosi che sfuggono alla
nostra comprensione! Forme di vita chiamate Digimon, uno dei quali, di nome
Myotismon, ha tenuto la città sotto scacco per settimane, prima di essere
annientato."
La donna fece una pausa, chiaramente intesa per lasciare ai telespettatori il
tempo di rendersi conto di cosa volesse dire... poi, come l'elicottero cambiò
direzione e cominciò a dirigersi di nuovo verso la costa, tenendosi la fortezza
di Daemon alla propria destra, riprese. "Ora, la città di Tokyo si trova, molto
probabilmente, ad affrontare una crisi molto simile... al momento, le autorità
sembrano non raccappezzarsi di fronte a questo imprevisto, e non sappiamo
neanche chi siano i Digimon arrivati nel nostro mondo e quali siano le loro
intenzioni. Vi terremo aggiornati in tempo reale non appena ci saranno novità, e
nel frattempo io e i miei colleghi ritorniamo alla base. Qui è Fujiko Kobayashi
di Tokyo TV, a voi studio..."
Con queste parole, la giornalista fece cenno al suo cameraman di terminare la
ripresa, e il pilota dell'elicottero si sentì terribilmente sollevato al
pensiero di potersi finalmente allontanare da quella marmaglia di Digimon
urlanti che infestavano cielo, terra e mare attorno alla nuova isola. Chiese ai
reporter di sedersi o di ancorarsi a qualcosa, e spinse la cloche verso di sè,
cercando di far virare l'elicottero... mentre l'altro velivolo continuava a
restare più o meno fermo al suo posto, evidentemente cercando di fare delle
riprese più lunghe...
Nessuno di quei malcapitati sapeva che la domanda se i 'visitatori'
provenienti da DigiWorld fossero ostili o meno avrebbe trovato risposta prima di
quanto a chiunque potesse piacere...
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"Aaaaaah! Finalmente... finalmente ci siamo! Miei fedeli, la nostra
pazienza è stata finalmente premiata! Abbiamo raggiunto il Mondo Reale... e
possiamo disporne come vogliamo!"
Un collettivo grido di folle gioia ed esaltazione, partito da SkullSatamon,
MarineDevimon, LadyDevimon e NeoDevimon per poi scorrere lungo l'intero esercito
di Digimon malvagi, accolse queste tonanti parole; Daemon, in piedi sulla cima
della torre più alta del suo castello, il pugno stretto attorno al Dark Seed che
aveva permesso a lui e al suo esercito quell'incredibile salto dimensionale,
prese un respiro profondo e si riempì i polmoni dell'aria tiepida della sera di
Agosto, godendosene il profumo di salsedine. Alle sue narici, esso giungeva come
un aroma paradisiaco, dopo tutto il tempo in cui aveva dovuto sopportare l'aria
stantia e puzzolente del Dark Ocean... e il brivido che gli corse lungo la spina
dorsale al sentirlo lo inebriava come e anche più del piccolo strumento di morte
che aveva estratto solo poche ore prima dal corpo di Ken! Dopo tanto tempo...
finalmente le sue ambizioni stavano per diventare realtà! Era riuscito a fare
quello che persino Lucemon non era riuscito... e il premio, un gigantesco
pianeta abitato da miliardi di futuri schiavi completamente indifesi di fronte
alla sua potenza, si estendeva davanti ai suoi occhi demoniaci, pronto ad essere
raccolto!
Sì, Daemon e i suoi diretti sottoposti potevano dire in tutta sincerità... di
essere nel momento del loro trionfo!
Oh, ma non c'era bisogno di avere fretta: certo, se solo avesse voluto
avrebbe potuto radere al suolo quella ridicola città con una sola fiammata,
ma... no, non sarebbe stato soddisfacente lanciare un semplice attacco frontale,
radendo al suolo tutto ciò che si parava loro davanti. Dopotutto, per quanto
deboli fossero, gli esseri umani erano una risorsa che andava sfruttata il più
possibile... e avrebbe avuto soltanto da perdere a sterminarli, escluso
ovviamente il piacere di vederli contorcersi u pò prima della morte! Era meglio
cominciare con degli attacchi preventivi, giusto per far vedere a tutti di cosa
era capace... E poi, c'erano delle questioni che il Demone dell'Ira voleva
risolvere per conto suo... Non sarebbe stata la stessa cosa, se non avesse visto
con i suoi occhi la morte di quei cinque insulsi mocciosi che lo avevano fermato
dieci anni prima... la vendetta su di loro doveva essere qualcosa di mirato, di
personale... una lezione da impartire al mondo intero per far vedere quale fosse
il destino di coloro che gli si opponevano!
Proprio allora, l'attenzione sua e dei suoi quattro generali venne attirata
da un lieve rumore di elicotteri in volo, proveniente da qualche punto sopra il
mare che separava la sua inespugnabile roccaforte dall'isola artificiale di
Odaiba. Subito, gli sguardi dei cinque leader dei Daemon Corps si spostarono in
quella direzione, giusto in tempo per vedere i due velivoli dei rappresentanti
dell'informazione che si libravano sopra il mare agitato, come un paio di
libellule gigantesche e rumorose. Con freddo disprezzo, il demone ammantato
guardò uno dei due che cominciava a fare manovra per tornare sulla terraferma,
mentre l'altro rimaneva fermo al suo posto, appena fuori la portata delle sue
forze aeree... o almeno, così credevano gli occupanti dell'elicottero!
LadyDevimon, in volo presso la torre, sogghignò freddamente mentre osservava
i due velivoli... poi, parlò per prima, la voce intrisa di intenzioni malvagie e
tagliente come un coltello di ghiaccio. "Huhuhuhuuu... Gli esseri umani non
hanno perso tempo, vedo... stanno già cercando di contattarci e trattare con
noi..." sghignazzò, esaltata al pensiero del brusco risveglio che avrebbero
ricevuto gli umani di lì a poco...
"Sono davvero fastidiosi. Hanno quel modo di svolazzare qua e là come api
affaccendate, e di correre dietro alle loro questioni con quella loro tipica
fretta... che mi irrita notevolmente!" disse NeoDevimon, a poca distanza dalla
sua collega dai capelli bianchi. "Non è d'accordo anche lei, supremo
Daemon-sama?"
"Hmph..." grugnì Daemon. "Insetti così piccoli che fanno tanto
rumore. Non mi sono mai piaciuti. Bah, non importa, immagino che questa sia
un'occasione buona come un'altra. Miei fedeli, che ne dite di dare loro
l'accoglienza che meritano, e presentarci come si deve a tutte le genti di
questo misero mondo?"
MarineDevimon, in piedi vicino alla torre sulla quale stava il suo signore,
si sfregò con impazienza le braccia tentacolari. "Huhuhuhuu... se abbiamo il suo
permesso, Daemon-sama, sarà per noi un autentico piacere! Allora, SkullSatamon,
che ne dici? Una gara tra noi due,e chi vince potrà guidare la prima linea
d'assalto! Ti va come scommessa?" gorgogliò soddisfatto, la domanda rivolta al
suo collega armato di scettro, che si struggeva dalla voglia di provocare quanti
più danni possibile...
Nonostante la sua impazienza, SkullSatamon decise che non era il caso di
lasciarsi prendere dai suoi impulsi, e offrì a MarineDevimon un sorrisetto di
circostanza. "Oh, per me va benissimo. Anzi, sai che ti dico? Che lascio a te
l'onore del primo colpo! Voglio proprio vedere se la tua mira non si è
arrugginita ,dopo tutto quel tempo passato nel Dark Ocean!" gracchiò lo
scheletro alato, giocherellando sinistramente con il suo scettro dal pomo
elettrificato.
MarineDevimon sghignazzò, sprezzante. "Ooooh... gentilissimo!" gorgogliò,
prima di rivolgere la sua attenzione ai due elicotteri che svolazzavano vicino
al castello. Erano ad una certa distanza, bisogna ammetterlo, ma non abbastanza
da essere al sicuro...
Con gioia feroce, il demone tentacolare prese un bel respiro, puntando
l'elicottero che restava in sospensione, e...
"Dark Deluge!" esclamò... e immediatamente, quella che sembrava essere
una fiammata nera eruppe dalla gola incrostata di alghe della mostruosa creatura
e sfrecciò nel cielo ingombro di nubi, lasciandosi dietro una scia di luce
oscura mentre si avvicinava al suo bersaglio...
A MarineDevimon sembrò quasi di sentire le urla di terrore degli occupanti
del velivolo nel momento in cui si rendevano conto della loro fine imminente...
un suono che riempiva di gioia la sua anima perversa...
Poi, il proiettile di energia oscura colpì la fiancata dell'elicottero, e ne
raggiunse il motore, danneggiandolo irrimediabilmente! Il veicolo sussultò
paurosamente ed eseguì un vertiginoso giro su sè stesso, come se stesse
disperatamente cercando di mantenere quota... e questa volta, le grida di
terrore dell'equipaggio si sentirono benissimo fino al castello! Ma il tutto
durò soltanto un attimo. Subito dopo, con uno sbuffo di puzzolente fumo
nerastro, l'elicottero precipitò verso i flutti...
...e vi si schiantò dentro, esplodendo al momento dell'impatto. Assieme a
tutti i suoi occupanti.
MarineDevimon esplose in un grido di diabolica esultanza quando vide
l'esplosione di fiamme rosse e gialle scaturire dal mare nel punto in cui
l'elicottero era precipitato. Si sentiva estremamente fiero di sè stesso, e sul
suo volto orripilante era dipinto un sogghigno di superiorità mentre si voltava
verso SkullSatamon. "HAHAHAHAHAHAAAA! Allora, SkullSatamon, cosa te ne pare?
Niente male, considerando che per tre anni non ho fatto pratica che con qualche
sparuto Divermon! La mia mira non è diminuita per niente!" si vantò, indicando
con il braccio-tentacolo la carcassa bruciata che lentamente affondava nella
baia di Tokyo.
Per nulla impressionato, SkullSatamon incrociò le braccia sul petto e alzò le
spalle. "Hm. Sì, sì, ammetto che non era male, come colpo..." gracchiò in tono
condiscendente, mentre guardava il rimanente elicottero con la coda dell'occhio.
"Tuttavia, sono convinto di poter fare di meglio... e se vuoi, te lo posso anche
dimostrare!"
"Non sarò io ad impedirtelo." rispose MarineDevimon, con tutta calma. "Prego,
fai pure. Ora vediamo se anche la tua abilità è quella di un tempo..."
Il gigantesco scheletro alato spostò le mani adunche sullo scettro, il cui
pomo emetteva già delle ronzanti scariche elettriche. Dopo aver rivolto al
demone acquatico uno sguardo che sembrava dire 'osserva e impara', SkullSatamon
si concentrò sulla figura dell'elicottero in fuga e prese accuratamente la mira,
con la fredda efficienza di un cecchino consumato. Quando percepì che l'energia
accumulata era sufficiente, pronunciò il nome del suo attacco principale, e dal
pomo dello scettro partì uno scintillante fulmine globulare!
"Nail Bone!" esclamò SkullSatamon... e il proiettile crepitante
sfrecciò impietoso verso la sua vittima, seguito dallo sguardo divertito del
servitore di Daemon...
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"Fujiko, qua è meglio se acceleriamo!" esclamò il cameraman, la cui
professionalità aveva lasciato il posto ad una smorfia di terrore alla vista di
cosa era successo al primo elicottero. "Questi Digimon vogliono farci a
pezzi!"
Per quanto la giornalista fosse già stata anche lei in situazioni pericolose
prima di allora, anche lei condivideva la paura dei suoi colleghi. Prendendo un
profondo respiro, Fujiko appoggiò il microfono nel primo posto che le capitò e,
sudando freddo per la paura, raggiunse il sedile del pilota. "Sì, certo...
pilota, accelera il più possibile! Prima torniamo sulla terraferma, e meglio mi
sentirò!"
"Ci sto provando, signorina, ma il nostro elicottero non può andare oltre una
certa velocità... Huh? E quello... e quello che cosa diavolo..." iniziò a
rispondere il pilota, tirando la cloche verso di sè nel tentativo di eseguire
una virata... ma si interruppe subito quando i suoi occhi acuti colsero qualcosa
che scintillava vicino alla torre. Il suo allarme si trasformò in terrore cieco
un istante dopo, quando la vera natura di quello strano fenomeno apparve
evidente: un enorme proiettile energetico, del diametro di più di un metro,
circondato da scariche elettriche dorate!
"Un... un... un fulmine globulare!" esclamò la reporter, anche lei sempre più
in preda al panico man mano che il Nail Bone di SkullSatamon invadeva il suo
campo visivo. "Presto, cerchi di schivarlo! La prego!"
Quasi isterico per la paura, il pilota fece un brusco movimento con la
cloche, che però si rivelò del tutto inutile: il colpo elettrificato era, molto
semplicemente, troppo veloce per essere evitato... e una frazione di secondo
dopo, la sua luce avvolse completamente l'elicottero e i suoi terrorizzati
occupanti! "Io... io ci provo... ma... No! Non ce la faccio... UWAAAAAAAH!"
Il pilota sentì il proprio ultimo grido, prima che lui e gli operatori
televisivi fossero avvolti da una grande luce...
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Dall'isola sulla quale sorgeva il castello di Daemon, SkullSatamon ammirò
orgoglioso il risultato del suo attacco: una grande palla di fuoco sospesa a
decine di metri da terra, e la successiva pioggia di detriti infuocati e corpi
umani senza vita, che affondarono quasi subito nelle acque della baia di
Tokyo.
"Hahaa! Ho fatto centro! E devo dire, che i fuochi d'artificio non erano
niente male!" ringhiò lo scheletro scarlatto, con la stessa incurante allegria
che avrebbe avuto un bambino al momento di vincere un giocattolo al tiro a
segno. "Vedo che anch'io ho conservato la mia abilità... e allora,
MarineDevimon, che ne dici? Direi che la nostra gara l'ho vinta io! Dopotutto,
il mio era un bersaglio molto più difficile!"
Il demone acquatico grugnì sprezzante. "Hmph! Esibizionista!" commentò con
tono dimesso.
Fu Daemon a mettere fine alla loro gara, alzando una mano per imporre
l'ordine. "Basta così, voi due! Credo che abbiamo dato agli esseri umani un
biglietto da visita abbastanza esplicito... ed ora, è il momento di inasprire i
toni! LadyDevimon, NeoDevimon! Voi due prendete il comando delle forze aeree, e
cominciate con un raid sulla città di Tokyo! Creerete una testa di sbarco
scendendo sul porto e affondando le navi ormeggiate, in modo che poi potremo
dirigerci in tutta tranquillità verso quella zona e da lì invadere la
terraferma!"
La demonessa dai capelli bianchi e il mostro dal corpo sfigurato risposero
con una sorta di saluto militare nazista. "Ricevuto, supremo Daemon-sama!"
rispose LadyDevimon. "Sarà un piacere portare a termine questo compito!"
Il demone ammantato sghignazzò tra sè, e annuì in direzione della sua
sottoposta. "Eccellente! SkullSatamon e MarineDevimon resteranno indietro, e
nell'attesa disporranno in maniera ottimale le forze di terra e quelle
acquatiche! Una volta sbarcati, avete carta bianca! Portate quanta più
distruzione possibile! Uccidete, distruggete, terrorizzate... fate tutto quello
che è in vostro potere affinchè il mondo intero ricordi questo giorno! Poi,
quando io vi darò il segnale, vi ritirerete e attenderete che l'umanità risponda
all'ultimatum che gli invierò! E' chiaro?" esclamò, mentre arringava il
resto della sua imponente armata di mostri.
Era chiaro che SkullSatamon e MarineDevimon avrebbero voluto attaccare
subito, ma comprendevano la logica del loro signore... e, soprattutto, non
osavano mettere in dubbio i suoi ordini! Perciò, si limitarono ad annuire e ad
adattarsi... in fondo, non potevano lamentarsi: si erano già presi un pò di
meritato divertimento con quegli elicotteri della TV...
Con un fremito eccitato, NeoDevimon diede un potente colpo d'ali e si innalzò
verso il cielo tempestoso, puntando un dito artigliato verso la costa! "Sarà
fatto, mio signore Daemon-sama! Okay, truppe... avete sentito anche voi quali
sono gli ordini! Seguiteci, ed eseguiteli alla lettera! Oggi è l'inizio della
fine, per l'era dell'uomo! Alla carica!"
Le grida di giubilo dei Digimon malvagi volanti si mischiarono in un'atroce
cacofonia di trionfo chiaramente udibile dall'ormai terrorizzata popolazione di
Tokyo, mentre i loro due comandanti guidavano l'assalto con feroce gioia. Mostri
di ogni genere e dimensioni iniziarono a riversarsi sulla città, in preda ad una
sorta di estasi distruttiva che non si sarebbe placata finchè il loro signore
non fosse stato soddisfatto del sangue versato! Creature immense e spaventose,
affiancate da mostriciattoli piccoli e sfuggenti, sciamarono contro uno sfondo
di nubi temporalesche, creando un effetto veramente apocalittico e una nuvola
turbinante di ali, zanne, artigli, pungiglioni, muscoli e pelli corazzate!
In effetti, a guardare la situazione dalla costa, si sarebbe potuto benissimo
pensare che la fine del mondo fosse alle porte!
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Quasi tutta la città di Tokyo, in quel momento, era paralizzata dall'orrore,
gli sguardi di tutti inchiodati sugli schermi televisivi e sul segnale statico
che li occupava interamente. In quei terrificanti minuti, tutti erano stati
testimoni degli ultimi, febbrili istanti di vita della troupe televisiva che,
coraggiosamente, aveva sfidato l'ignoto e aveva cercato di capie le intenzioni
dei Digimon appena arrivati. Purtroppo, la risposta era stata quanto di più
diretto e mortale... e ora, l'intera popolazione del Giappone, e ben presto del
mondo intero, sapeva di essere in pericolo!
Tuttavia, qualcuno era deciso a non lasciare che Daemon facesse quello che
voleva, a prescindere dal fato che non sarebbero mai riusciti a trattenere un
simile esercito. Non appena era parso loro evidente quello che stava succedendo,
un noto quintetto di vecchi Digiprescelti, accompagnato dai loro più grandi
amici, si era fiondato fuori dal ryokan nel quale avevano intenzione di passare
la notte, e si era messo a correre per le strade ora in preda al caos, schivando
folle terrorizzate e automobili in coda in un disperato tentativo di bloccare
l'esercito di Daemon prima che potesse arrecare danni. Con Sho e SnowAgumon in
testa, i Digiprescelti della primissima generazione si preparavano alla loro
nuova battaglia, dopo dieci anni in cui il loro ruolo nelle vicende di DigiWorld
sembrava essere stato dimenticato!
Il giovane motociclista alzò lo sguardo quando la tempesta di stridii,
proveniente dalle truppe volanti dell'esercito invasore, si fece più
assordante... e, con suo grande orrore, vide scendere sul quartiere avvolto
nelle fiamme del panico torme di Digimon alati di ogni genere che si stavano
dando alla distruzione spietata di ogni cosa capitasse loro per le mani. Le urla
dei cittadini inermi che venivano aggrediti... feriti... uccisi... si
mescolarono alle grida di giubilo dei mostri di Daemon, in una folle cacofonia
di guerra e morte che stava rapidamente avvolgendo Tokyo!
Non c'era distinzione tra cose e persone... non c'era criterio negli
attacchi... quelle malvagie creature, molto semplicemente, falciavano chiunque e
qualsiasi cosa fosse tanto sfortunata da incrociare il loro volo! Non c'era
compassione, pietà, esitazione... niente! I Digimon nemici sembravano macchine
di sterminio... o meglio, lo sarebbero sembrati, se la chiara gioia che
provavano nel fare a pezzi le loro vittime non fosse trapelata da ogni
movimento, da ogni ringhio, da ogni risata che facevano! Nel giro di pochi
secondi, sulla via principale di Musashino si susseguirono, in piena vista dei
Digiprescelti più grandi, una serie di scene che non sarebbero state fuori posto
in un film horror...
Snimon che falciavano le persone con i loro artigli, mandando spruzzi di
sangue sull'asfalto, sui muri e sulle vetrate...
Bakemon che sfondavano le finestre delle abitazioni... per poi riemergere con
prigionieri urlanti tra gli artigli...
Airdramon, Kuwagamon ed Okuwamon che demolivano le costruzioni a testate, o
usavano le loro possenti mascelle per sradicare letteralmente alberi, cartelli
stradali e lampioni, e gettarli con rabbia sulla strada...
E dappertutto, urla, invocazioni di pietà, lamenti, corpi senza vita... e
sangue che scorreva a fiumi! Uomini, donne, vecchi, bambini, animali... nulla e
nessuno veniva risparmiato dalla frenesia omicida dei Digimon di Daemon, che
continuavano la loro opera di morte in preda ad una spaventosa estasi
distruttiva! Per quanto nessuno dei ragazzi avesse mangiato, davanti a quella
scena più di uno fu costretto a mettersi la mano davanti alla bocca per non
vomitare.
"E'... è orribile..." mormorò Jolene, con le lacrime agli occhi. "Tutte
quelle persone...". Era passata soltanto mezz'ora, e già la conta dei morti era
più alta di quella dell'incidente della nebbia di Odaiba, o di quella della
venuta di MaloMyotismon... Disgustato e in preda all'orrore per quello che stava
vedendo, Sho mise mano al suo Digivice.
"E' un'infamia... e non possiamo permettere che vada avanti! Non so voi,
ragazzi, ma io combatterò fino alla fine per proteggere gli abitanti di Tokyo!"
esclamò SnowAgumon, mettendosi a fianco del suo partner, e ricevendo da lui una
carezza e un sorriso privo di allegria.
Allo stesso tempo, Kunemon scese dalla spalla di Yurika... e Bearmon,
Falcomon e BlackGatomon si posero davanti ai loro compagni e assunsero la
posizione di guardia! Tutti e cinque i Digimon, pur sapendo che senza le Crest
non sarebbero mai riusciti a superare il livello Champion, si schierarono a
difesa dei loro compagni umani e degli abitanti di Tokyo! "Lo stesso vale per
noi! Ragazzi, quando volete, possiamo iniziare!" esclamò Bearmon, mentre si
sistemava il frontino del suo berretto da baseball. La paura era tanta, e il suo
piccolo cuore batteva come se volesse uscire dal petto... ma ormai, lui e i suoi
compagni erano risoluti!
Seguendo l'esempio di Sho, uno alla volta, Yurika, poi Felipe, Kevin, e
infine Jolene estrassero i loro vecchi Digivice... dei modelli ormai obsoleti,
simili a quelli che erano appartenuti a Taichi e ai suoi compagni durante il
primo viaggio a DigiWorld. Certo, il vederli di nuovo e l'attivarli dopo così
tanto tempo, era come spalancare una diga che teneva fermo un fiume di
ricordi... ma quello non era il momento di stare a ricordare il passato! C'era
una battaglia da combattere... una battaglia che non potevano, e che al tempo
stesso DOVEVANO vincere!
"Sapete, ragazzi..." mormorò cupamente Yurika, alzando un pò le labbra in un
mesto sorriso. "Quando ho ricevuto quello strano file, ancora dieci anni fa...
non avrei mai creduto che sarei morta in una guerra contro dei Digimon
invasori... Hmph... certo che i casi della vita sono strani, eh?"
"Decisamente..." le rispose Kunemon, le mandibole a becco leggermente
abbassate. Poi, rispolverando un pò del suo carattere vanitoso, alzò la testa e
scosse fieramente le antenne, apparendo per una manciata di secondi più grande
della sua piccola statura. "Bene... se devo morire, e molto probabilmente sarà
così... voglio andarmene in un lampo di gloria! Facciamo sì che questa sia la
nostra migliore esibizione prima che cali il sipario!"
"Tsk!" esclamò Felipe, a sua volta sfoderando il cinismo che lo
caratterizzava all'inizio del suo viaggio a DigiWorld. "Da quando in qua ci
mettiamo a parlare di morte? Non mi ricordo che l'avessimo mai fatto, a
DigiWorld..."
BlackGatomon annuì energicamente. "Giusto! Quindi bando alle ciance,
ragazzi... Attivate i Digivice! La festa comincia!"
I Digivice dei ragazzi si illuminarono, e la scarica di inebriante energia
che faceva da preludio alla Digievoluzione, sensazione della quale i Digimon
quasi non si ricordavano più, tornò a circolare nei loro corpi, scomponendo i
dati dei loro corpi e riformandoli in qualcosa di nuovo e più potente!
"SnowAgumon shinka... VEEDRAMON!"
Al posto del piccolo dinosauro dalle squame color delle neve, ora si ergeva
un maestoso dragone alato azzurro con alcune parti del corpo bianche, le corna a
forma di V, e il muso allungato dai tratti vagamente felini, che strinse le dita
artigliate per esprimere la sua impazienza a dare inizio al combattimento!
"Kunemon shinka... FLYMON!"
In uno spettacolare gioco di luci, che Kunemon avrebbe trovato appropriato a
lui, apparve una vespa gigante gialla a righe nere, dalle zampe artigliate,
terrificanti mandibole uncinate sia orizzontali che verticali, antene a frusta e
due paia di ronzanti ali viola sulle quali erano incisi degli occhi
stilizzati.
"Falcomon shinka... DIATRYMON!"
Un'esplosione luminosa, e il feroce uccello preistorico inetto al volo si
alzò nuovamente in tutta la sua ragguardevole statura, il becco raccapricciante,
le ali dalle piume di metallo, e i lunghi artigli delle zampe pronti a fare a
brandelli le truppe di Daemon!
"Bearmon shinka... GRIZZMON!"
Ora, il Digimon di Kevin non era più un tenero orsacchiotto, ma un muscoloso
plantigrado di più di due metri e mezzo, con un vaporoso mantello di pelliccia
viola, lineamenti che ricordavano quelli di un lupo, e mani coperte da guantoni
da combattimento, dai quali spuntavano i suoi artigli!
BlackGatomon, già a livello Champion, si limitò a sfoderare gli artigli e
farsi avanti coraggiosamente, sfidando la marea di Digimon malvagi che si era
riversata sulla città... mentre dietro di loro, i cinque Digiprescelti
guardavano con apprensione i loro amici, augurando loro buona fortuna. Ne
avrebbero avuto bisogno, se le dimensioni e la ferocia dell'esercito di Daemon
non mentivano...
"Ora, ragazzi... facciamo vedere a Daemon e ai suoi uomini che non abbiamo
perso il nostro piglio di Digiprescelti!" esclamò Sho. "Andiamo!"
Veedramon sghignazzò e si fiondò a testa bassa contro un Bakemon che stava
per assalire un bambino indifeso. "Non aspettavo altro che tu lo dicessi, Sho!
Prendete questo, scagnozzi di Daemon! V-Breath Arrow!"
Il drago azzurro aprì le fauci e scagliò un proiettile energetico azzurro e
verde contro il Digimon fantasma, che ebbe appena il tempo di voltarsi e
spalancare gli occhi prima di essere colpito in pieno! Con un gemito, il Bakemon
si dissolse nel nulla, e Veedramon atterrò vicino al ragazzino per assicurarsi
che stesse bene. "Hey, piccolo, tutto okay? Quella bestiaccia non ti ha fatto
nulla, vero?"
Ma la piccola vittima del Bakemon non rispose e, seduto per terra con le mani
appoggiate sull'asfalto, continuò a guardare davanti a sè con occhi terrorizzati
e bocca spalancata, spaventato anche da Veedramon. Riuscì a calmarsi e a tornare
almeno in parte padrone di sè solo quando Sho raggiunse il suo partner. "Non
avere paura, piccolo..." lo rassicurò il giovane motociclista. "Veedramon è un
amico, puoi fidarti di lui... e anche di tutti i Digimon dei miei compagni! Stai
tranquillo, non hai nulla da temere da noi!"
Il bambino sbattè gli occhi e, timidamente, allungò una mano verso il suo
salvatore. "S-signore..." mormorò. "Voi... voi avete dei Digimon? Ci... ci
proteggerete?"
Nonostante la grave situazione in cui si trovavano, e nonostante fosse chiaro
che da soli non sarebbero mai riusciti ad arginare una simile invasione,
Veedramon sorrise e fece un cenno affermativo. "Certo, potete starne sicuri! Ora
però, cerca di allontanarti da qui... questo quartiere si è fatto molto
pericoloso! Raggiungi i tuoi, e poi correte verso un rifugio, prima che quei
mostri vi prendano! Al resto, ci pensiamo io e i miei amici!"
"Faremo il possibile e l'impossibile per salvarvi! Ti do la mia parola
d'onore!" concluse il primo Digiprescelto del Coraggio mentre tendeva la mano al
bambino. Tutt'attorno a loro, la battaglia infuriava, ma questa volta i membri
dell'esercito di Daemon avevano a che fare con qualcuno che era davvero in grado
di opporre resistenza, ed erano stati costretti a cessare i loro attacchi ai
civili, consentendo a questi ultimi di scappare verso una temporanea salvezza.
Yurika, pochi metri più in là, stava esortando a squarciagola Flymon... e la
vespa gigante, dopo aver eseguito una serie di spettacolari manovre aeree
attorno ad un Kuwagamon verde inferocito, riuscì ad infilare il pungiglione
acuminato in una giunzione tra le piastre dell'armatura del torace, ferendo
mortalmente il mostruoso coleottero e facendolo dissolvere! Allo stesso tempo,
Grizzmon se la stava cavando egregiamente contro un Airdramon, Diatrymon era
appena riuscito a tirare giù un Sabirdramon con una scarica di energia sonora
emessa dalle sue ali, mentre BlackGatomon aveva cancellato un Devidramon con una
Lightning Paw ben assestata! I rimanenti Digimon lanciarono un collettivo
ringhio di rabbia e si ritirarono di qualche passo, rendendosi conto di avere a
che fare con degli avversari pericolosi... ma sapevano bene che il quintetto di
difensori dell'umanità non avrebbe potuto trattenerli a lungo, e si lanciarono
di nuovo all'attacco un istante dopo, nel tentativo di sopraffarli con il
numero!
Sho strinse i denti, dopo essersi assicurato che il bambino che aveva salvato
si fosse allontanato e messo al sicuro. Già nelle immediate vicinanze sue e dei
suoi compagni, c'erano abbastanza Digimon nemici, in particolare Bakemon, da
rendere difficile contarli...
"Purtroppo, come si suol dire, la quantità ha una sua qualità..." mormorò il
giovane motociclista. "Per adesso possiamo ancora resistere, ma purtroppo temo
che Musashino sia ormai persa... possiamo solo far guadagnare tempo ai
superstiti perchè si mettano in fuga...". Mentre diceva questo, Sho non poteva
fare a meno di guardare, in un misto di orrore e disgusto, i numerosi corpi
senza vita, orribilmente dilaniati e coperti di sangue, di coloro che non erano
stati abbastanza veloci da sfuggire all'assalto iniziale... e un moto di rabbia
minacciò di fargli perdere il controllo quando vide che alcuni dei Digimon
atterravano tranquillamente sui cadaveri e li calpestavano, come niente
fosse!
"Daemon e i suoi mostri..." sibilò Kevin. "...non hanno rispetto neppure per
i morti! Mi fanno vomitare!"
"Di questo ci occuperemo dopo, Kevin-chan!" ringhiò Veedramon, schierato in
una fila orizzontale assieme agli altri Digimon, in modo da creare un muro
improvvisato che separasse le truppe aeree di Daemon dai cinque amici. Nessuna
delle due fazioni sembrava voler arretrare o avanzare, solo attendere che
l'altra facesse la prima mossa, e con essa il primo errore. Tutt'attorno,
aleggiava un tetro sentore di guerra e di morte, e l'aria era pregna dell'odore
di fumo misto a quello pungente del sangue, il tutto contribuendo a fornire
un'immagine da autentico inferno in terra!
Yurika sogghignò cupamente. Mai paragone era stato più azzeccato... se Daemon
fosse davvero riuscito nel suo obiettivo, la Terra sarebbe diventata un
inferno...
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Mentre sotto di lei, nelle strade di Musashino trasformate in un campo di
battaglia dove le barbarie si susseguivano a catena, la disperata lotta dei
cinque Digiprescelti originali era appena iniziata... LadyDevimon sghignazzò
perfidamente tra sè, rendendosi conto di quello che era appena successo e del
perchè improvvisamente il suo contingente alato si fosse fermato. A quanto
pareva, trovare quei cinque mocciosi che avevano ostacolato i piani del supremo
Daemon la volta prima era stato più facile del previsto... ma del resto,
conoscendo la loro assurda solidarietà, era prevedibile che non se ne sarebbero
rimasti con le mani in mano mentre la loro città e i loro compaesani venivano
assaliti!
La demone dai capelli bianchi si leccò le unghie laccate di rosso, mettendo
in mostra i suoi canini vampireschi... poi, sul suo volto pericolosamente
seducente apparve il sorriso che poteva avere un serpente che si apprestava a
colpire!
"Huhuhuhuuu... come si suol dire, ognuno di noi, presto o tardi, deve fare i
conti con il proprio passato... I ragazzi sono cresciuti e sono diventati degli
uomini, ma rimangono comunque una spina del fianco che va eliminata..." disse
tra sè, fissando la strada dalla sua posizione di vantaggio sopra il tetto di un
alto complesso residenziale. "Bene... ho aspettato da troppo tempo questo
momento, ed ora me lo godrò il più possibile!"
Fu in quel momento che NeoDevimon, scortato da un contingente di Bakemon e
Devidramon le passò dietro e si fermò in sospensione a pochi metri da lei,
sbattendo rumorosamente le sue potenti ali membranose. La demonessa voltò appena
la testa verso il suo collega, che atterrò sul tetto vicino a lei per
aggiornarla sulla situazione. "Hmph... mi chiedevo quando ti saresti unito a me,
NeoDevimon. In questo momento, mi sto godendo uno spettacolo niente male. Sai, i
nostri incursori aerei si sono rivelati dei veri artisti... guarda come sono
state ben pitturate ed arredate le strade di questa squallida città!" commentò,
mostrando la strada ingombra di macerie e cadaveri con un ampio gesto del
braccio artigliato. "E poi, proprio adesso mentre stiamo parlando, stanno per
fare a fettine quel vecchio gruppetto di mocciosi prescelti di cui ti avevamo
più volte accennato! Che ne dici, collega... vuoi unirti a me ed ammirare il
massacro?"
NeoDevimon alzò le spalle, del tutto disinteressato. "Hm. Sì, mi avete
parlato più volte di Sho Kusanagi, del suo SnowAgumon che è riuscito per qualche
oscuro miracolo a battere Daemon-sama... e dei primi cinque Digiprescelti! Ma al
momento, non credo che ci convenga perdere tempo qui... la zona del porto è
saldamente nelle nostre mani, e possiamo usarla come zona di sbarco per il
nostro esercito di terra! Era questo che ci interessava, no?" sibilò in
risposta.
LadyDevimon ridacchiò tra sè. "Hmhmhmm... sempre il solito musone, eh,
NeoDevimon? Non te la prendi mai una pausa, giusto per goderti un pò il
panorama?" chiese, ancora una volta concentrata sulla battaglia nelle strade di
Musashino. Un potente colpo di Grizzmon aveva appena fatto volare uno Snimon
sull'asfalto, ma il Digimon orso si era subito dopo visto braccato da un paio di
sfuggenti Thundermon, ed era stato costretto a ritirarsi di qualche passo... e
più in là, un attacco combinato di Veedramon e Flymon aveva messo fuori uso un
altro Airdramon. Per il momento, i cinque Digiprescelti originali e i loro
partner se la stavano cavando bene, ma LadyDevimon sapeva che era solo questione
di tempo...
Tuttavia, NeoDevimon sembrava avere idee diverse. "Non abbiamo tempo da
perdere con queste frivolezze. Daemon-sama ha ordinato soltanto un'azione
dimostrativa ed esplorativa, e non ha intenzione di danneggiare troppo questa
città. La vostra vendetta su quei miseri umani ve la potrete prendere in
seguito, con tutta calma... dopotutto, con i Digimon al massimo a livello
Champion, non credo possano davvero costituire una minaccia, no? Inoltre, credo
che tra non molto l'esercito di difesa giapponese interverrà, e dobbiamo essere
tutti pronti ad accoglierlo come merita." replicò con gelida logica. LadyDevimon
storse il naso irritata, ma si rese conto che il suo collega dal corpo deforme e
dal volto mascherato aveva ragione... gli ordini di Daemon prevedevano soltanto
un attacco rapido, che mostrasse alla città la potenza dei Daemon Corps, e poi
una ritirata altrettanto celere, una volta che fossero state prese le posizioni
che a loro interessavano.
Così, con un sospiro rassegnato e un'alzata di spalle, la perfida guerriera
in costume nero acconsentì. "Hmph... e va bene... proprio ora che eravamo sul
più bello, ma gli ordini sono ordini. Come vuoi..." replicò con evidente
fastidio... poi, si piazzò due dita sulla fronte e, sfruttando inuovi poteri che
aveva sviluppato durante la sua prigionia nel Dark Ocean, inviò un messaggio
telepatico alle truppe volanti ancora impegnate in battaglia, ordinando loro di
cessare le ostilità e ripiegare. Ovviamente, nessuno dei Digimon osò mettere in
discussione l'ordine, e ben presto, con notevole stupore di Sho e compagni,
presero il volo e si allontanarono verso la baia di Tokyo per riunirsi al resto
delle truppe aeree. Quando l'assembramento di Digimon malvagi si fu diradato a
sufficienza LadyDevimon riuscì a vedere, in lontananza, le sagome di Sho,
Yurika, Veedramon, Flymon e i loro amici, tutti inconfondibili nonostante gli
anni - o, per lei, i secoli - che erano passati. Gli occhi sanguigni della
demone si strinsero, e un feroce bagliore di vendetta si accese nelle loro
profondità prima che LadyDevimon seguisse NeoDevimon nella ritirata.
"Per questa volta vi è andata bene, mocciosi... Questo doveva essere solo un
attacco preliminare..." ringhiò minacciosa. "Ma la prossima volta, non mi
fermerò finchè non vi avrò presi per la collottola e portati dritti al cospetto
di Daemon-sama!"
Poi, con un colpo d'ali, LadyDevimon si sollevò dal cornicione su cui stava e
prese il volo, accompagnata da una piccola torma di Digimon malvagi e dal lieve
tintinnìo delle sue catene. Dietro di loro, Musashino era stata trasformata in
uno scenario da incubo, disseminato di macerie, sangue, morti e feriti. E
l'invasione vera e propria... quella non era nemmeno iniziata!
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"Hm? E... e adesso cosa succede?" si chiese perplessa BlackGatomon quando,
uno alla volta, i Digimon che stavano affrontando tolsero l'assedio e si
levarono in volo, allontanandosi rumorosamente nel cielo coperto di nubi
temporalesche. "Come mai adesso se la filano tutti, dopo aver fatto tutto questo
casino?"
Jolene rivolse lo sguardo in direzione della baia, la preoccupazione
chiaramente visibile sul suo viso grazioso mentre si puliva gli occhiali dal
fumo che li appannava. "Temo di immaginare il perchè, BlackGatomon... questo
voleva essere soltanto un attacco preliminare, e l'unico obiettivo che si erano
posti era quello di sgomberare il porto di Odaiba... in modo da assicurarsi uno
sbarco indisturbato quando verrà il momento dell'assalto vero e proprio!
Inoltre, hanno voluto mostrare di quale potenza e di quali crudeltà erano
capaci... e se volete la mia, ci sono riusciti alla perfezione! Purtroppo... per
molte di queste persone non avremmo potuto fare niente in ogni caso..."
Sho sospirò addolorato. La consapevolezza che quello che la ragazza inglese
stava dicendo era assolutamente vero non rendeva la realtà davanti ai suoi occhi
meno difficile da accettare. La via principale di Musashino era coperta di
sangue, macerie, e dei corpi di coloro che non erano riusciti a sottrarsi alla
furia dell'esercito di Daemon. Assieme alle vittime, giacevano anche i
numerosissimi feriti, le cui grida strazianti avevano presto iniziato a coprire
quell'innaturale silenzio che l'esercito invasoresi era lasciato dietro nella
sua ritirata inaspettata... mentre alcuni idranti sradicati facevano zampillare
acqua dalle tubature sotterranee, rendendo ancora più cupo lo scenario. L'odore
di sangue e di bruciato si diffondeva tutt'attorno, assieme ad una sensazione di
terribile impotenza che si faceva strada nei cuori dei Digiprescelti alla vista
di quella catastrofe che non avevano potuto fermare.
"Mio Dio, guardate che roba..." mormorò Yurika, con una mano stretta sul
cuore. "Che... che cosa hanno fatto Daemon e i suoi uomini... tutte quelle
persone... uccise così, come tanti agnelli..."
Rendendosi conto di quanto sconvolta fosse la sua fidanzata davanti ad un
simile massacro - non che gli altri non condividessero i suoi sentimenti - Sho
raggiunse Yurika e la abbracciò con fare protettivo, sentendola poi rilassarsi
tra le sue braccia. Normalmente, alla prima Digiprescelta dell'Amore non sarebbe
piaciuto sentirsi protetta come una bambina piccola... ma in quel momento, il
caldo abbraccio del suo fidanzato era più benvenuto che mai, e servì allo scopo
di scacciare almeno in parte l'angoscia che la pervadeva.
Grizzmon sospirò tristemente prima di regredire al livello Rookie... e lui e
Kevin si tolsero i berretti da baseball in segno di rispetto ai caduti, mentre
tutt'attorno a loro anche gli altri Digimon de-evovevano e si rilassavano dopo
il breve ma estenuante scontro. Dietro di loro, si sentivano le sirene delle
ambulanze e delle auto dei pompieri, che venivano a soccorrere quelli che ancora
avevano qualche speranza...
Mettendo da parte l'angoscia e il dolore per un istante, i Digiprescelti si
scostarono per consentire ai mezzi di soccorso di fare il loro lavoro.
"Ragazzi... credo che sia il caso di approfittare il più possibile di questa
pausa che Daemon e i suoi uomini ci hanno concesso..." propose Falcomon. "Per
adesso, credo che la cosa migliore da fare sia aiutare i feriti... poi,
penseremo a come fare per opporci all'esercito nemico... anche se, temo di
doverlo dire, non stiamo facendo altro che resistere..."
SnowAgumon scosse la testa. "Accidenti, ma non c'è proprio nulla che possiamo
fare in più...? E pensare che in passato abbiamo battuto Apocalymon... e invece
adesso, ci troviamo in difficoltà contro un gruppo di Champion e Ultimate!
Diavolo, mi sento così stupidamente inutile senza le Crest..."
"Ma purtroppo, temo che dovremo farci l'abitudine..." confermò Yurika,
appoggiando una mano su quella di Sho che le cingeva la spalla sinistra, mentre
osservava i paramedici che scendevano dalle ambulanze recando con sè barelle,
defibrillatori e altri spaventosi strumenti medici, che altro non facevano che
rendere ancora più cruda la terribile realtà che i ragazzi stavano vivendo.
"Senza le Crest, non possiamo farvi evolvere a livello Ultimate o Mega, e senza
quei livelli, siamo del tutto inadeguati contro Daemon e i suoi uomini..."
"Già... per non parlare del fatto che, con tutto il tempo che ha passato nel
Dark Ocean, sarà diventato ancora più potente di quando lo abbiamo
affrontato..." commentò Kunemon mentre risaliva in braccio alla sua partner. "E
già allora, ci è voluto AlforceVeedramon per tenerlo a bada..."
"In qualche modo ce la caveremo..." concluse Sho. "O almeno, questo è quello
che spero... Ora forza, ragazzi... andiamo a dare una mano ai soccorritori, per
quello che possiamo..."
Sho, Yurika, Kevin e i loro Digimon si scambiarono dei cenni di assenso quasi
rassegnati prima di unirsi ai soccorritori. Jolene, Felipe, BlackGatomon e
Falcomon rimasero indietro per un attimo, il tempo sufficiente al biondo
spagnolo di prendere la mano alla sua fidanzata in quello che voleva essere un
gesto rassicurante, prima che anche loro andassero a dare il loro
contributo.
"Hai paura, Jolene, lo so..." mormorò Felipe, mostrandole quel suo lato
sensibile che a pochi dava il privilegio di vedere. "Anch'io... e anche i nostri
Digimon, ne sono convinto... Ma abbi fiducia, come ha detto Sho... ce la
caveremo, in qualche modo..."
"Sì, ha ragione..." mormorò BlackGatomon. "Finora ce l'abbiamo sempre fatta,
in un modo o nell'altro... dobbiamo avere fiducia, e non arrenderci. Questo è
tutto quello che possiamo fare, per ora. Quando Daemon attaccherà di nuovo... lo
accoglieremo come merita!"
Per un attimo, lo sguardo di Jolene indugiò sulla sua partner digitale,
seminascosto dalle lenti degli occhiali. Era abbastanza stupefacente, ora che ci
pensava... quando loro due si erano incontrate, BlackGatomon era una Digimon
distante e diffidente, a cui interessava una partner umana soltanto perchè le
avrebbe dato la possibilità di Digievolvere e di ottenere più potere... ma il
viaggio che aveva intrapreso con Sho e gli altri le aveva fatto riconsiderare
molte delle sue posizioni, e l'aveva trasformata man mano in una compagna fedele
e devota, che aveva sfoderato il meglio di sè al momento del fatidico scontro
finale con il tirannico Watchmon. Ed ora, eccola là a cercare di farle
coraggio... cosa che la BlackGatomon di dieci anni prima non avrebbe mai neanche
pensato! E per Felipe, beh... si poteva dire più o meno la stessa cosa!
Jolene prese un profondo respiro, ignorando l'aria puzzolente di bruciato che
invase le sue vie respiratorie, e abbozzò un sorriso che diede un pò di
sicurezza anche a Felipe e alla gattina nera. "Sì, avete ragione... per adesso,
non c'è nulla che possiamo fare se non aiutare i soccorritori... quindi
facciamolo!"
"Brava, Jolene! Questo è lo spirito!" si complimentò BlackGatomon.
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Nel Mondo Digitale, lo sconvolgimento dimensionale provocato dall'utilizzo
del Dark Seed non era passato inosservato agli strumenti della base di Gennai,
che avevano suonato l'allarme rosso nel momento stesso in cui il castello di
Daemon iniziava il suo viaggio verso il Mondo Reale. In men che non si dica, il
saggio di DigiWorld, i Digiprescelti, e tutti i Digimon indipendenti che si
trovavano assieme a loro si erano radunati nella sala del mainframe, nel
tentativo di capire cosa stesse accadendo... ma sapendo già, in cuor loro, che
li attendeva qualcosa di terrificante!
Sfortunatamente per loro, non potevano immaginare che l'incubo nel quale
stavano per imbarcarsi superava qualsiasi loro previsione, per quanto
pessimistica questa potesse essere...
E questa crudele realtà si fece prepotentemente evidente quando l'allarmato
Gennai, aperta la porta della sala di controllo, diede un'occhiata alle immagini
che venivano trasmesse sul maxischermo... le immagini, raccappriccianti, di una
gigantesca fortezza dall'aspetto mostruoso che si sollevava, radicata su
un'enorme isola di roccia, verso un grande squarcio nero nel cielo... circondata
da ogni tipo di Digimon oscuro, che la seguiva nella sua ascesa! I Digiprescelti
videro la loro guida, per la prima da quando l'avevano conosciuta, irrigidirsi
per lo spavento alla vista di quella scena... come se sapesse benissimo di cosa
si trattava!
"Che... che cosa... oh, mio Dio, non può essere vero..." mormorò il saggio di
DigiWorld, congelato nel bel mezzo della sala con gli occhi spalancati
dall'orrore. Dietro di lui, i Digiprescelti si erano disposti in ordine sparso
lungo il muro e gli angoli, e guardavano con allucinato stupore le immagini
registrate, non sapendo esattamente di cosa si trattava... ma capendoci
abbastanza da rendersi conto che sarebbero stati guai per tutti!
"E... e... e QUELLA che accidenti è?" strillò Jun, puntando un indice
tremante verso lo schermo del computer. "Un... un castello che fluttua in
aria... e un buco nero in mezzo al cielo? E tutti quei mostri che gli stanno
attorno... insomma, si può sapere che diamine sta succedendo?"
"Non ne ho idea, Jun, ma saranno grane..." rispose Candlemon con un
percettibile tremito nella voce. "La situazione si è appena fatta molto più
pericolosa..."
"E non sapete quanto, no no no!" Questo era, ovviamente, Piximon, che
condivideva lo sgomento dei presenti. "Voi... non sapete di cosa si tratti,
vero? Altrimenti sono sicuro che avreste molta più paura, sì sì sì!"
Jun sbattè gli occhi, confusa, e alzò lo sguardo verso il folletto rosa. In
quel momento, potè vedere che anche Leomon aveva corrugato la fronte e stretto i
denti, di fronte a quell'incredibile spettacolo... mentre la faccia di Ogremon
era diventata letteralmente livida, con delle righine blu di paura sulla fronte!
"Che... che significa, scusate? Sapete com'è, non essendo una Digiprescelta, mi
sono persa un pò di puntate..."
"E' proprio vero, allora... c'era lui dietro tutto questo, e noi siamo caduti
nella sua trappola!" mormorò Gennai a denti stretti. Era talmente sconvolto da
non aver quasi prestato attenzione alla domanda della neo-Digiprescelta, e la
sua fronte era imperlata di freddo sudore.
Taichi, già nervoso per conto suo, si fece avanti e appoggiò una mano sulla
spalla della guida di DigiWorld, con un fare più brusco di quanto fosse sua
intenzione. "Ma insomma, Gennai, cosa sta succedendo? Cos'è quella gigantesca
fortezza che svolazza in cielo come una nuvola, e cosa sono tutti quei Digimon
che la seguono?" esclamò, più un ordine che una domanda. "E soprattutto... nella
trappola di CHI siamo caduti?"
Yamato andò dal suo amico e gli afferrò il polso con una mano, staccando
Taichi dal saggio dalle sembianze di Jedi, per poi rimproverarlo severamente.
"Taichi, per favore, controllati! Siamo tutti nervosi quanto te, e non
risolverai nulla prendendotela con Gennai-san! Non hai visto che lui è sconvolto
quanto e più di noi?" esclamò. Per un attimo, il Digiprescelto del Coraggio
restituì al suo amico e rivale uno sguardo irato, e i occhi castani incrociarono
quelli azzurri di Yamato in un gesto quasi di sfida...
Ma la tensione durò solo un attimo, prima che la ragione tornasse a farsi
sentire, e Taichi abbassasse il braccio, quasi vergognandosi di quello sfogo
aggressivo. "Ugh... hai... hai ragione, Yamato-kun..." mormorò imbarazzato.
"Mi... mi sono lasciato prendere dalla rabbia e ho agito senza pensare... Chiedo
scusa a tutti..."
Il ragazzo biondo, detentore della Crest dell'Amicizia, annuì forzatamente...
poi si rivolse a Gennai e gli fece di nuovo la domanda che Taichi gli aveva
fatto un attimo prima. "E per il resto, Gennai-san... ci puoi dire, una volta
per tutte, che cosa accidenti è quel castello fluttuante? E a chi ti riferisci
quando dici che ci hanno teso una trappola?"
Gennai sospirò rabbiosamente e fece per rispondere... ma prima che potesse
pronunciare anche solo una sillaba, Hideto arrivò da dietro il gruppo di
Digiprescelti, accompagnato a breve distanza da Rei e dai due PetitMamon, e
rispose al suo posto.
"Ragazzi..." mormorò con tono afflitto, chiaramente riconoscendo che la
responsabilità di quello che stava accadendo era anche colpa sua. Se solo non
avesse accettato di reggere il sacco a Neo... Se solo non si fosse lasciato
manipolare... forse ora i Digiprescelti... per non dire entrambi i mondi... non
si ritroverebbero in quella disastrosa situazione!
Quando fu sicuro che tutti i presenti avevano rivolto a lui la loro
attenzione, e ricevette da Gennai il permesso di parlare, Hideto prese fiato,
con Rei che gli appogiava una mano sulla spalla per incoraggiarlo, e proseguì la
sua spiegazione. "Io... temo di sapere di cosa si tratti..." disse, sperando che
il rossore di vergogna che gli colorava il viso non si notasse nella penombra.
"Quello... quello che state vedendo sullo schermo... altro non è che...
ecco..."
"Che? Che cosa? Non tenerci sulle spine!" esclamò Agumon, tentando di cavare
le parole dalla bocca dell'ex-membro degli Alias-3. Hideto deglutì, sentendosi
improvvisamente come un bambino in procinto di sottoporsi ad un intervento
dentistico... poi, brandendo il coraggio a due mani, diede la notizia
fatale.
"Quello... è la dimora del tizio che ci ha consegnato i Digivice... quei D-3
neri con i quali potevamo apparire in ogni luogo di DigiWorld e scatenare il
panico..." ammise il ragazzo. "Il nostro capo... ovvero Neo-sama..." In quel
momento, sentì la mano di Rei stringersi involontariamente attorno alla sua
spalla, e la cosa non fece altro che farlo sentire ancora peggio. "...si era
messo d'accordo con un Digimon malvagio che voi avevate già... sconfitto in
passato... sconfitto ma non distrutto... Un mostro di nome Daemon, che ha
ordinato a Neo-sama di consegnargli Hikari-san!"
La rivelazione fu come un'improvvisa ventata di aria gelida che spazzò i
Digiprescelti, facendoli restare immobilizzati sul posto! In particolare, Rosa,
Michael, Derek, Catherine e i loro partner, che avevano partecipato allo scontro
con il terribile Demone dell'Ira, trattennero il fiato in un istante di puro
orrore, i ricordi della spaventosa potenza del Digimon incappucciato che si
facevano prepotentemente largo nelle loro menti. Tre anni fa, quando Ken
Ichijouji era stato rapito... loro e il gruppo di Daisuke si erano occupati di
andarlo a recuperare... e se l'erano dovuta vedere con Daemon e i suoi diretti
servitori, i Daemon Corps! Mentre SkullSatamon, LadyDevimon e MarineDevimon non
avevano costituito una sfida così insormontabile, il demone ammantato si era
rivelato tutt'altra faccenda, anche con il nuovo Digimon, Imperialdramon, al
loro fianco! Erano riusciti a salvarsi soltanto perchè Ken aveva usato il potere
oscuro residuo nel suo Digivice, e l'aveva rimandato nel Dark Ocean assieme ai
suoi complici... ma Daemon aveva promesso che sarebbe tornato, ed era fin troppo
evidente che aveva trovato il modo di farlo!
"Che... che cosa... che stai dicendo, tu? Che mia sorella... era soltanto una
pedina nel piano di quel bastardo? E quel Dragomon di cui ci ha parlato
Gennai-san allora... come diavolo c'entra?" chiese Taichi con fare quasi
spaventoso, sentendosi il cuore avvinghiato da una fiamma rabbiosa. E del resto,
la sua rabbia era comprensibile... l'idea che la sorellina a cui teneva così
tanto fosse stata usata come moneta di scambio nei loschi affari di Daemon e
Dragomon lo disgustava oltre ogni dire... e a giudicare dalle espressioni di
Yamato, Mimi, Sora, Agumon, Gabumon e numerosi altri, non era l'unico.
Hideto strinse i pugni al proprio fianco, ogni parola più dolorosa della
precedente. "Il fatto è che... Daemon voleva attirare il vostro compagno,
Ichijouji-san, nel Dark Ocean, senza che nessuno sospettasse del suo
coinvolgimento... voleva far credere a tutti, fino al momento giusto, che fosse
soltanto Dragomon ad essere implicato in questo affare... e Hikari-san serviva,
oltre che a questo, anche allo scopo di distrarre l'attenzione di Dragomon dal
vero obiettivo di Daemon... il Dark Seed all'interno di Ichijouji-san!" spiegò,
le ultime parole più simili ad un grido disperato che ad altro.
Il pugno di Taichi fendette l'aria... e andò a colpire il muro della sala con
una tale forza da spellarsi le nocche! "MALEDIZIONE! Ma allora... fin
dall'inizio... anche Dragomon non era altro che una marionetta!" urlò a
squarciagola, finalmente dando sfogo a tutta l'amarezza che si era tenuto dentro
fin dal momento in cui Hikari era scomparsa. La frustrazione per essersi
lasciati giocare, l'ansia per la sorte di Hikari, e la situazione in cui si
trovavano... tutta questa combinazione di fattori aveva messo a dura prova il
suo autocontrollo.
Per una volta, anche Pal e Pul si ritrovarono senza parole di fronte alla
dura realtà. I due Digimon diavoletti, svolazzando sopra le teste dei
Digiprescelti lì riuniti, puntarono uno sguardo sprezzante verso
l'impressionante costruzione. Neanche loro avevano dei ricordi molto piacevoli
di quello che avevano passato al suo interno... e ora se la ritrovavano davanti
così, come un incubo dal quale non ci si riusciva a svegliare!
"Ugh... purtroppo, mi sa tanto che il signorino ha ragione..." ringhiò Pal,
il naso contorto dal disgusto. "Quello che vedete... è proprio il castello di
Daemon! In passato, prima ancora che voi diventaste Digiprescelti... lui se ne
stava lì, con le chiappe al caldo, a fare il bello e il cattivo tempo su tutto
il Mondo Digitale! Fortuna ha voluto che poi arrivassero i vostri predecessori e
gli facessero fare le valigie..."
"Pazzesco..." mormorò Palmon. Per un attimo, le sorse la curiosità di
chiedere chi fossero quei vecchi Digiprescelti di cui più di una volta aveva
sentito parlare, ma decise che quello non era nè il luogo nè il momento adatto
per chiedere informazioni a riguardo. "E... questo Dark Seed di cui parlava
Hideto-san... era quello di cui Daemon aveva bisogno per tornare a DigiWorld,
immagino... e per trasferirci anche il suo esercito!"
Hideto annuì lentamente, senza una parola.
Il teso momento di silenzio che seguì, quasi assordante a sentirsi, fu
interrotto da Jun. "Non... non ho idea di chi sia esattamente questo Daemon...
ma se assomiglia anche soltanto un pò a quel Myotismon che ho visto anni fa...
allora mi sa tanto che siamo nei guai fino al collo... e adesso le nostre
famiglie, e la nostra città... sono in sua balìa!" esclamò.
Gennai sospirò. "Mi dispiace dirtelo, Jun Motomiya... ma Daemon non
assomiglia per niente a Myotismon... è molto, molto peggio di quanto Myotismon
avrebbe mai potuto anche soltanto sognare di essere! E come se non bastasse, nei
tre anni in cui è rimasto nel Dark Ocean, il suo potere dev'essere aumentato a
dismisura! Se poi aggiungiamo che adesso possiede anche il Dark Seed, e ora può
spostarsi dal Mondo Digitale a quello Reale a suo piacimento..."
"Possiamo ben dire che sono guai per tutti!" concluse Michael.
Il momento di stanca successivo alla sconfitta degli Alias-3 era durato fin
troppo poco, e ora i Digiprescelti si trovavano in una situazione peggiore di
ogni altra che avevano affrontato! Il tutto era sfuggito loro di mano prima
ancora che se ne potessero rendere conto, ed entrambi i mondi stavano per
pagarne le conseguenze. Ad aggiungersi a tutto ciò, stava il fatto che non
sapevano dove fossero finiti i rimanenti membri degli Alias-3, e che non
sospettavano minimamente quale orrore Daemon avesse consegnato a Neo a suggello
del loro scellerato patto...
Ma il sentimento prevalente, in tutti loro, era la preoccupazione per le loro
famiglie. Se davvero quel Daemon era come i racconti di Daisuke e compagni lo
avevano dipinto... e non c'era motivo di credere che così non fosse... allora
tutti i loro cari e i loro concittadini erano in pericolo! Quel demone non si
sarebbe certo fatto scrupolo a sfogare su di loro la sua sete di vendetta...
I pensieri di Sora andarono a sua madre. Quelli di Yamato, Taichi, Koushiro e
Jun ai loro genitori. Quelli di Jyou, oltre a che a questi, anche ai suoi
fratelli, che molto probabilmente stavano uscendo dall'università proprio in
quel momento. Mimi, dal canto suo, sapeva che i suoi genitori erano in America,
e per il momento erano al sicuro... ma lo stesso mormorò una preghiera e sperò
con tutto il cuore che i suoi compagni non dovessero perdere i loro cari, come
fecero anche Michael e gli altri Digiprescelti internazionali, Hideto e
Rei...
Tuttavia, il momento di sconforto non durò molto, visto che Taichi, ora in
grado di ragionare meglio dopo aver sfogato un pò della sua amarezza, assunse il
suo classico piglio da leader e chiamò a sè l'attenzione di tutti. "Starcene qui
a rimuginare non servirà a nulla... dobbiamo tornare nel Mondo Reale e far
fronte a questa invasione, siamo gli unici in grado di farlo! E allo stesso
tempo, dobbiamo ritrovare gli altri membri degli Alias-3 e Neo... quindi
ascoltate, credo che a questo punto sia necessario dividerci di nuovo! Un gruppo
tornerà nel Mondo Reale, mentre l'altro resterà qui alla ricerca di Goutokuji,
del fratello di Rei-san, e di quel tizio mascherato di nome Sigma! Allora, chi è
che va con chi?"
"Credo che voi del gruppo originale potreste tornare nel Mondo Reale...
dopotutto, è la vostra città quella che Daemon sta attaccando!" rispose
prontamente Michael. "Io e gli altri del gruppo degli... ehm... 'stranieri',
resteremo qui a DigiWorld e cercheremo di indurre Neo e i suoi complici alla
ragione... dopotutto, l'abbiamo già affrontato una volta, e abbiamo già un'idea
di cosa aspettarci..."
"D'accordo..." rispose Sora, poi si rivolse a Jun. "Motomiya-san, forse è
meglio se rimani qui e fai da supporto a Michael-san e gli altri... Scusami, non
è per non avere fiducia in te, ma non è da molto che tu e Candlemon fate parte
dei Digiprescelti, e credimi... non penso proprio siate preparati ad una
mostruosità come Daemon!"
"Hey, un momento!" esclamò Jun, leggermente irritata. Da brava Motomiya
purosangue, non le piaceva essere sottovalutata. "Come sarebbe a dire che non
siamo preparati? Io e Candlemon abbiamo tenuto testa a quel Neo, poco fa...
Perchè non dovremmo essere in grado di aiutarvi?"
Fu Catherine a rispondere al posto della Digiprescelta dell'Amore. "Oui,
Mademoiselle... non mettiamo in dubbio la sua abilità, ma mi creda... Daemon
è tutt'altra cosa rispetto agli Alias-3! Lo sappamo perchè l'abbiamo già
incontrato tre anni fa... e per poco non ci spazzava via tutti!"
"Catherine ha ragione!" proseguì il Gotsumon di Rosa. "Al momento, non sei in
grado di affrontare un demone di quella fatta, Jun! Tu e il tuo Digimon avete
bisogno di fare ancora esperienza... e se veniste con noi, avreste la
possibilità di farlo senza esporvi a troppi rischi!"
"Poi, quando torneremo sulla Terra, penseremo a Daemon... ma per ora credo
sia meglio lasciare che siano Taichi e gli altri ad occuparsene!" concluse
Derek.
Jun prese un lungo respiro con il naso, e premette le labbra l'una
sull'altra. Da una parte, si rendeva conto che i suoi compagni avevano ragione e
che lei, divenuta Digiprescelta da così poco, non poteva sperare di fare molto
contro le terribili armate di Daemon... il suo Digimon non aveva ancora superato
il livello Champion, dopotutto... ma dall'altro, si sentiva male per non essere
in grado di proteggere il suo mondo e i suoi cari... oltre al fatto che non le
piaceva restare in secondo piano! Tuttavia, si rese conto che le sue
considerazioni personali potevano attendere... la questione in ballo era molto
più urgente!
Con riluttanza, la ragazza dai capelli appuntiti sospirò e fece un cenno di
assenso. "E... e va bene, allora... resterò qui!" disse, per poi sorridere di
nuovo e sfoderare un'altra volta la sua tipica verve. "Ma... vi chiedo di dare
una lezione a quel Daemon anche per me! Mi raccomando, ci conto!"
Nonostante la gravità della situazione, Taichi riuscì a fare un sorriso e un
segno dell'okay. "D'accordo, Jun! Lo faremo senz'altro!" rispose. "Allora... c'è
qualcuno che vuole aggiungere altro?"
Leomon, dopo essersi brevemente consultato con Ogremon e Piximon, alzò una
mano. "Io e i miei compagni vorremmo aggiungere qualcosa." affermò il
guerriero-leone. "Vorremmo venire con voi nel Mondo Reale e dare anche il nostro
contributo, nel limite delle nostre possibilità."
"Io invece resterò qui, e farò da spalla da Michael-san e agli altri."
affermò Hideto. "E' vero che i miei Digimon sono ancora indeboliti, ma... visto
che ho collaborato con Neo e l'ho aiutato a devastare questo mondo, mi sembra
giusto che adesso io faccia qualcosa per fermarlo."
"E ci siamo anche noi!" si fece sentire la piccola Pal. "Io e mio fratello
abbiamo promesso a Rei di aiutarla a ritrovare il suo, di fratello... e andremo
fino in fondo!". Tra sè, la ragazzina castana mormorò delle parole di
ringraziamento ai due bizzarri demonietti dal cuore d'oro.
"D'accordo." annuì Yamato. "C'è qualcun altro che vuole dire qualcosa?"
Rei decise che era il momento di farsi sentire e, con grande sorpresa di
tutti, alzò una mano. "Aspettate! Anch'io avrei qualcosa da dire, prima che vi
imbarchiate in questa missione! Era il motivo per cui sono venuta qui, ma tra
una cosa e l'altra, poi non sono riuscita..."
"Rei-san?" esclamò Jyou, rivolgendo uno sguardo stupito alla Digiprescelta
onoraria... che, da parte sua, afferrò il medaglione che portava al collo e lo
mostrò a tutti i presenti. Non appena lo strano talismano apparve agli occhi di
tutti, iniziò nuovamente a brillare come un piccolo sole, e illuminò quasi a
giorno la sala semibuia del mainframe. Gennai, che fino a quel momento era
rimasto in disparte ad ascoltare il piano dei ragazzi - sentendosi, tra sè,
orgoglioso che ormai non avessero più bisogno della sua guida -, si avvicinò a
Rei, schermandosi il volto con una manica del suo saio.
"Le Luci della Vittoria..." mormorò il saggio di DigiWorld. "Sì, credo
proprio che sia questo il momento giusto per consegnarle..."
Gli occhi di Taichi, assieme a quelli di molti altri Digiprescelti e Digimon,
si sporsero verso il medaglione luccicante. "Cosa? Le Luci della Vittoria?"
chiese il ragazzo dai capelli scompigliati, sentendone parlare in quel momento
per la prima volta. "E... che cosa sono? Non le ho... mai sentire, prima
d'ora..."
Rei sospirò, ma la sua mano restò aperta attorno al medaglione, come se
volesse dire che non aveva nulla da nascondere. "Era una cosa di cui stavo per
parlarvi, prima che suonasse l'allarme. Beh, in effetti, è una storia un pò
lunga, quindi... se avete un attimo di pazienza, cercherò di essere più breve
possibile..."
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"MALEDIZIONE!"
Un tridente di corallo si abbattè implacabile sul muro della sala del trono,
accompagnato dal tremendo ruggito di rabbia della mostruosa creatura marina che
lo reggeva nella mano tentacolare... e, con uno stridio da brivido, alcuni pezzi
di intonaco si sbriciolarono, facendo fare un salto per la paura ai Divermon
grigi che attendevano Dragomon! Per la prima volta dopo tanto tempo... forse
addirittura da ere... le misere creature provavano qualcosa di diverso
dall'apatia e dalla sudditanza psicologica... e la loro condizione era condivisa
dalle anime erranti che si trovavano lì in quel momento, e persino dalle
fluttuanti lucette blu che davano un minimo di luminosità a quell'orribile
luogo! Non avevano mai visto il loro padrone così arrabbiato... anzi, non lo
avevano mai visto arrabbiato, punto e basta! Seccato, in certi casi... a volte
irritato... ma veramente arrabbiato? No, questo mai... E in quel momento, si
rendevano conto che non avrebbero mai neanche VOLUTO vederlo in quelle
condizioni! Non avrebbero mai immaginato una furia simile nemmeno nei
demoni!
E del resto, dopo quello che era appena successo, non era difficile
immaginare il perchè il Signore delle Acque se ne stesse là, con gli occhi
dardeggianti di furia e il respiro che gli usciva dalla gola in rantoli
incrostati di alghe e salsedine marcia... I sensi soprannaturali di Dragomon lo
avevano avvertito che una parte del Dark Ocean era semplicemente... sparito!
Assieme ad una considerevole guarnigione di Digimon oscuri, per giunta! Sulle
prime, l'orribile demone era rimasto esterrefatto, non osando credere a quello
che stava succedendo... ma poi, una realizzazione lo fulminò, e allora gli parve
tutto fin troppo chiaro!
Era stato raggirato. Lui, il potente Dragomon, signore del Dark Ocean... era
stato raggirato da Daemon! Il Demone dell'Ira aveva saputo giocare bene le sue
carte... e pur sapendo bene che aveva dei secondi fini, Dragomon era stato
troppo accecato dalla prospettiva di impadronirsi finalmente della Digiprescelta
della Luce, per concentrarsi sul vero obiettivo di Daemon!
Era il Dark Seed... forse l'unica cosa che lui temesse davvero, a parte
l'introvabile Digimental dei Miracoli!
Sì, impossibile che fosse altrimenti... solo il Dark Seed avrebbe potuto
permettere a Daemon e al suo esercito di fuggire da quel luogo senza luce! E
tuttavia, non si spiegava come il suo acerrimo rivale avesse potuto mettere le
mani su un artefatto oscuro così potente... A meno che, ovviamente...
In quello che per Dragomon fu il più grande accesso di rabbia che avesse mai
sperimentato... il velo venne sollevato, e finalmente comprese!
"Questo... questo significa... che il Dark Seed era nel corpo di uno di
quei mocciosi! E il fatto che Daemon sia riuscito a recuperarlo implica... che
quei ragazzini sono ancora vivi! Ecco perchè non si è fatto problemi a
consegnarmi la figlia della Luce! Sapeva benissimo che ne avrebbe ricavato
qualcosa di più... e io questo NON L'AVEVO CONSIDERATO! RAAAAAAAARGH!"
Un tremendo ruggito si levò dalla gola dell'orribile creatura, e il suo
tridente di corallo si sollevò di nuovo e si abbattè sullo schienale del suo
trono, spaccandolo a metà! Come era possibile che una situazione del genere si
fosse verificata? Lui era Dragomon! DRAGOMON! Il Signore del Dark Ocean! Finchè
era là, poteva tutto! Come era potuto sfuggirgli questo particolare? Certo che
Daemon sarebbe stato disposto a consegnargli Hikari Yagami... se fosse riuscito
ad impadronirsi del potere del Dark Seed, forse Dragomon non avrebbe potuto
competere con lui neanche diventando un tutt'uno con la Figlia della Luce! Si
stava parlando del potere di un Digimon davanti al quale persino l'onnipotente
Lucemon avrebbe tremato!
Una fredda, spietata decisione prese rapidamente il posto della rabbia, e
Dragomon rafforzò la presa sul suo tridente per calmare le sue emozioni. "E
va bene... con calma, e cerchimo una soluzione... stiamo parlando del Dark Seed,
un artefatto... o meglio, un ricettacolo di potere oscuro ed essenza digitale...
creato proprio da LUI... Il suo potere complessivo supera quello di qualsiasi
altra cosa si sia mai vista in tutti i Mondi Digitali... quindi non è possibile
che Daemon, che è molto meno forte di quanto Lucemon fosse, sia in grado di
controllarlo facilmente! Ma certo... non può essere che così! Forse sono ancora
in tempo a fermarlo..." Rapidamente, la mostruosa creatura alzò la testa e
gelò uno dei Divermon presenti con un'occhiata nella quale luccicavano fuoco e
ghiaccio al tempo stesso. "Non volevo ricorrere a questo sistema, ma ormai è
inevitabile! Portatemi dalla mia regina, così che io possa finalmente unirmi a
lei! Molto probabilmente, non è ancora stata soggiogata, e quindi il potere che
otterrò dalla fusione sarà inferiore... ma a questo punto, non c'è altra scelta!
Una volta che avrò assorbito Hikari Yagami, entrerò nel Mondo Reale e
distruggerò Daemon e i suoi uomini prima che diventino un pericolo!"
Il Divermon, tremante e confuso davanti all'inusitata furia del suo padrone,
si chinò rapidamente. "S... sì... Sì, onnipotente... la condurremo subito
dalla Figlia della Luce!" mormorò, la sua usuale apatia incrinata dalla
paura. "V... Venite... con noi... la sacra unione avrà luogo
subito..."
Mentre il Divermon prendeva con sè i suoi compagni e assieme, con il loro
signore in coda, le creaturine grigie uscivano dalla sala del trono sotto gli
sguardi delle miriadi di anime perse fluttuanti... si poteva percepire
un'apparentemente incongruo misto di decisione e riluttanza nei loro
movimenti... nel loro passo... nel loro stesso modo di fare! Quello che era
successo, l'idea che qualcuno potesse in effetti aver messo in scacco
l'onnipotente Dragomon... era una cosa troppo grande per essere concepita dalle
loro menti sconvolte da secoli passati nella schiavitù e nello squallore senza
fine della Dark Area! Forse sentivano che in quel momento, qualcosa era
cambiato... e che nulla sarebbe stato più come prima!
E anche Dragomon era convinto che così sarebbe stato... in quel momento, e in
quell'occasione, avrebbe finalmente posto fine alla sua guerra con Daemon, in un
modo o nell'altro! Con la Digiprescelta della Luce unita a lui, era comunque
sicuro che alla fine la vittoria sarebbe spettata a lui; e il resto dei
Digiprescelti, beh... quelli erano pesci piccoli, a quel punto. Non erano stati
in grado di opporsi a lui prima, e quindi... quali speranze avevano di
affrontarlo una volta che avesse avuto in mano SIA la Digiprescelta della Luce
CHE il Dark Seed? Nessuna, assolutamente nessuna...
Certo, non gli passava neanche per l'anticamera del cervello che ci potesse
essere qualche sviluppo inatteso...
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Anche nel resto del Mondo Digitale, il varco che Daemon aveva aperto verso il
Mondo Reale non era passato inosservato... e il primo a rendersene conto, grazie
ai suoi sensi innaturalmente affinati, fu BlackWarGreymon, in quel momento in
piedi su un costone di roccia, lo sguardo gelido rivolto verso il cielo notturno
punteggiato di stelle tremolanti... come se la volta celeste stessa avesse paura
di quanto stava accadendo...
"La situazione... è precipitata all'improvviso..." mormorò tra sè, e
per la prima volta in vita sua, l'ex-Digimon artificiale di Mephistomon credette
d capire cos'era quello strano sentimento che gli altri chiamavano paura...
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All'interno di una piccola casa scavata nel tronco di un albero
secolare...
"Hmmm... non va niente bene, anzi... la situazione è davvero pessima!"
esclamò la piccola Digimon maga dal cappello a larghe falde, muovendo le mani
attorno alla sua sfera di cristallo. "Vedi nuvole e tuoni... e poi... oh, no...
no, non è possibile!"
Il compagno della Digimon spalancò allarmato i suoi piccoli occhi dalle
pupille ellittiche, simili a quelle di un gatto. "Che ssssuccede, compagna? Cosa
hai visssto nella tua sssfera?" chiese con voce sibilante, trascinando a lungo
le esse.
L'altra Digimon scosse la testa. "Sho e gli altri sono in pericolo,
Cobramon... questi sconvolgimenti che ho percepito appena adesso non riguardano
soltanto DigiWorld, ma anche il Mondo Reale!"
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Da un'altra parte, in una zona di DigiWorld molti millenni prima (secondo i
criteri cronologici del Mondo Digitale) conosciuta come Nexus Peak, un enorme
drago senza ali, coperto di squame nere che sembravano placche di magma
raffreddato, e il suo attendente, un Digimon simile ad un guerriero samurai in
armatura ashigaru con tanto di katana e mascherone da oni, guardavano apprensivi
verso il cielo, preoccupati per quanto stava accadendo...
"Non c'è più tempo da perdere, Musyamon... dobbiamo intervenire anche noi,
o Sho e gli altri rischieranno di perdere la vita..." commentò il dragone
conosciuto da tutti come Volcdramon.
Il suo braccio destro, il nobile guerriero Musyamon, annuì. "Lo so,
Volcdramon-sama... e mi sono preso la libertà di contattare tutti i Digimon a
lei fedeli. Ci servirà l'aiuto di tutti loro, per opporci a questa
follia..."
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Di ritorno nel Dark Ocean...
Con un fragore assordante, finalmente la durissima parete di corallo cedette
sotto i ripetuti colpi di trivella di Digmon, lasciando al proprio posto una
grossa voragine più che sufficiente a consentire l'ingresso del quintetto di
Digiprescelti e Digimon che si trovavano all'interno! Colti di sorpresa, gli
occupanti della sala in cui Daisuke e i suoi compagni erano riemersi... niente
più che uno sparuto gruppetto di Divermon e di fuochi fatui, in effetti... si
ritirarono con un sobbalzo impaurito, completamente sbigottiti, e non riuscirono
neanche a muovere un muscolo quando le cinque coppie Digiprescelto-Digimon
fecero irruzione nel palazzo, superandoli con agilità per poi infilare una
enorme rampa di scale poco distante, e scomparire nel tunnel oscuro con Takeru e
Patamon in testa!
"Forza, ragazzi, da questa parte!" li incitò il Digiprescelto della Speranza,
voltandosi indietro brevemente per assicurarsi che nessuno fosse rimasto
indietro. "Dobbiamo raggiungere Hikari, prima che Dragomon ci trovi!"
"Ci siamo, ci siamo tutti!" esclamò Veemon, dando una rapid controllata
attorno a sè per verificare che tutti i membri del gruppo fossero passati.
Daisuke, un passo più indietro, controllò a sua volta, e vide Miyako, Hawkmon,
Ken, Wormmon, Iori e Digmon passare uno alla volta attraverso lo squarcio nel
muro e affrettarsi per le scale, seguendo il segnale del Digivice della compagna
rapita. Con un profondo respiro, il nuovo leader dei Digiprescelti calmò il suo
cuore, i cui battiti erano accelerati notevolmente, e corse nella stessa
direzione, deciso a salvare la sua amica più cara!
"Aspettaci, Hikari-chan! Stiamo arrivando!"
CONTINUA...
Note dell'autore: Ebbene sì, ragazzi, è giunto il momento decisivo! I
prossimi capitoli saranno quasi del tutto dedicati al gruppo nel Dark Ocean
e...
(Rullo di tamburi, please!)
...ALLA BATTAGLIA CON DRAGOMON!
Ve l'avevo detto, che questo era un punto di svolta! Stavolta, i ragazzi non
potranno cavarsela facilmente come la volta scorsa... riusciranno a trovare un
modo di sconfiggere il Signore delle Acque, o la loro pista finisce qui?
Vi lascio con questo interrogativo... e vi do appuntamento alla prossima
volta! Ciao!
Justice Gundam
P.S.: Spero che questo capitolo mi sia venuto decentemente. Io penso che in
certe parti avrei potuto fare meglio...
|
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Capitolo 23 *** Combattimento nel Palazzo delle Acque ***
Invasion-23
Digimon Adventure 02: Invasion
Una fanfiction di Digimon Adventure 02 scritta da: Justice Gundam
(L'autore riemerge timidamente da una montagna di sacchi di cemento, cavalli
di Fresia, e armamenti vari sparpagliati qua e là, nella caverna in cui si è
rifugiato...)
Hmmm...
C'è... c'è nessuno qui?
...
Oh, bene, sembra che per ora l'esercito di Daemon abbia smesso di attaccare.
Per fortuna... però ho poco tempo per uscire e dare il benvenuto ai miei
lettori, prima che Daemon e i suoi tornino alla carica... Quindi vedrò di
approfittarne!
Okay, salve a tutti, amici lettori! Come potete vedere con i vostri stessi
occhi, qui si stanno facendo le barricate, e temo che ben presto non saranno più
sufficienti! Quindi, finchè ho un pò di tempo per parlarvi, cerco di farne
tesoro... come se non ci fosse una prossima volta! o_O
Avrete visto che ormai, la situazione ha raggiunto un punto critico. Qualcosa
accadrà tra non molto, e il risultato sarà sicuramente devastante per entrambi i
mondi! Sia Daemon che Dragomon hanno deciso di fare le loro mosse vincenti, con
il Signore delle Acque per adesso in svantaggio sul rivale. I Digiprescelti del
gruppo di Daisuke sono entrati nella dimora di Dragomon e stanno cercando di
liberare Hikari prima che la versione digitale di Cthulhu la assorba e sia
libera di scorrazzare per i mondi; a Jun, Hideto e ai Digiprescelti
internazionali è stato assegnato il compito di fermare Neo, prima che Arkadimon
faccia troppi danni... mentre Taichi e il suo gruppo hanno deciso di tornare nel
Mondo Reale, dove daranno una mano a Sho e agli altri nella loro disperata
resistenza contro l'esercito invasore di Daemon, che ha già sparso parecchio
sangue nelle vie di Tokyo! Ma prima, Rei dovrà finalmente consegnare le dieci
Luci della Vittoria ai Digiprescelti... di cosa si tratterà, esattamente?
Forse la risposta ad alcune di queste domande dovrà attendere un pò, visto
che questi due capitoli saranno incentrati sulla battaglia dei ragazzi contro il
crudele signore del Dark Ocean, Dragomon! Riusciranno a salvare Hikari, e ad
impedire che la già tremenda situazione precipiti ulteriormente? Esiste davvero
un modo di sconfiggere il dominatore del Dark Ocean sul suo stesso terreno di
gioco? E che sorpresa ha in serbo la nostra Hikari?
Per saperlo, non dovete fare altro che continuare con la lettura... dopo che
avrò risposto alle vostre sempre gradite recensioni!
KillKenny: Sì, credo che il Gear Fighter Ogre sia
adeguato all'apocalisse che sta per scatenarsi... da parte mia, io ho chiesto ad
un certo Kira Yamato di prestarmi il suo robot, il Freedom Gundam... un pò di
potenza di fuoco in più non fa mai male, no?
Se la vedi grigia, fai molto bene... anche perchè questi due capitoli saranno
quasi del tutto ambientati nel Dark Ocean! E Neo non se ne starà certo zitto,
ora che ha un Digimon così potente dalla sua parte. Comunque, come hai detto tu,
Dragomon si è improvvisamente ritrovato con le spalle al muro, e adesso
combatterà come una iena in trappola!
Kari 89: Ho intenzione di leggere la tua fanfiction
molto presto, non appena gli impegni universitari me lo concederanno... e
lascerò un commento, stai tranquilla... anzi, forse, mentre leggi queste righe
l'ho già fatto! Hehehee... Per i Digiprescelti di primissima generazione... beh,
non ti faccio anticipazioni, ma ti informo che, sì, vedremo finalmente la
battaglia con Dragomon! Come andrà?
SmartGirl: Troppo, troppo buona... io cerco solo di
scrivere come mi viene naturale, cercando di far calare il lettore
nell'atmosfera... e anzi, in questo periodo, mi sembra di non essere sempre
concentrato al massimo. Comunque, finchè la storia piace, immagino di poter
continuare su questa strada! Come puoi vedere, la drammaticità è salita di molto
rispetto agli inizi della mia storia, e il rating 'Giallo' ora si giustifica.
Dopotutto, diciamoci la verità: è realistico che un esercito di Digimon
invasori... o anche soltanto uno della potenza e della crudeltà di Daemon...
entri nel nostro mondo senza fare almeno qualche vittima? Ma i Digiprescelti non
sono gente che si arrende così facilmente, eh no! Come hai detto tu, stanno
uniti anche di fronte agli orrori più spaventosi... e hanno sempre un asso nella
manica! Forse, più avanti, saranno Dragomon e Daemon a vedersela brutta! E poi,
come hai visto, anche i Digiprescelti non sono privi di alleati!
Spero che ti godrai lo scontro! Conto di fare del mio meglio per descriverlo
e portarlo a termine!
TopoMouse: Vero? C'erano indizi che facevano
ipotizzare che il Dark Seed venisse da Lucemon, e invece... sfortunatamente,
nonostante la sua forza incommensurabile, non è Lucemon al vertice della
gerarchia del male nell'universo di Digimon... E sì, ben presto si saprà cosa
sono le Luci della Vittoria! Grazie anche per i complimenti sul capitolo
precedente, che non mi sembrava venuto tanto bene...
C'è qualcun altro? No? Bene... allora, se permettete, io mi rifugio di nuovo
nella mia trincea! Sentò già i passi degli scagnozzi di Daemon che scuotono il
pavimento! Aiuto, mammaaaaaaaa!
Ci risentiamo a fine capitolo... se sarò ancora vivo! O_o
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Capitolo 23 - Combattimento nel Palazzo delle Acque
La situazione di tensione che regnava sovrana nella casa di Gennai... il muto
terrore che la barbarica avanzata dell'esercito di Daemon aveva disseminato nel
Mondo Reale... il caos che aveva investito il Palazzo delle Acque, come
un'ondata sulla quale Dragomon non aveva alcun controllo (e il pensiero di non
avere qualcosa sotto controllo nel suo reame equivaleva, per Dragomon, ad una
blasfemia inimmaginabile)... a tutti questi sintomi di una spaventosa
rivoluzione in atto se ne stava aggiungendo un altro, più nascosto, ma non per
questo meno pericoloso e più trascurabile. Una furia cieca, assetata di potere,
che in quel momento percorreva le pianure e le foreste del Mondo Digitale.
Appariva di sorpresa e colpiva, lasciando solo vuoto e terrificato silenzio
dietro di sè... oltre che i lamenti dei Digimon che avevano perso i loro cari.
Un terrore senza nome e senza volto, che cancellava le sue vittime con orrenda
facilità, e contro il quale gli abitanti del DigiWorld dell'Est non avevano
difese. Nessuno di loro aveva mai visto una cosa del genere, nessuno di loro
aveva idea del suo potere, di come difendersi da essa, come evitarla... era
semplicemente un messaggero di morte, che banchettava con malvagia gioia sui
dati delle sue vittime, ad un semplice, noncurante comando del suo padrone dai
capelli bianchi.
E, nel bel mezzo di una pianura rocciosa nelle zone centro-orientali di
DigiWorld, un paio di Tyrannomon stavano provando sulla loro pelle ciò che
questo voleva dire.
"Fire Blast!" esclamò uno dei due tirannosauri rossi, prendendo un bel
respiro prima di sputare una enorme palla di fuoco scarlatta dalle fauci munite
di denti grandi come pugnali. L'enorme meteora solcò l'aria, irradiando
tutt'attorno un calore infernale, e calò a tutta velocità sul disgustoso Digimon
dalle squame rosate, alto a malapena quanto un essere umano, che attendeva
impassibile a pochi metri di distanza. Il suo volto senza espressione osservava
il Fire Blast del Tyrannomon nemico con un accenno di quella che poteva essere
curiosità, quasi che la sua mente aliena facesse fatica ad afferrare persino il
semplice concetto di 'pericolo'. Arkadimon non provava il benchè minimo
desiderio di spostarsi per evitare il colpo... nè Neo, che stava in piedi con la
schiena appoggiata ad un costone di roccia, le braccia incrociate sul petto in
chiaro segno di strafottenza, pareva preoccupato in qualsivoglia modo per la
sicurezza di quel Digimon che pure gli era costato tempo e fatica...
Due secondi passarono come al rallentatore, prima che il Fire Blast
investisse in pieno Arkadimon ed esplodesse fragorosamente, liberando nell'aria
una marea di detriti infuocati e un rombo assordante che riverberò per diverse
miglia tutt'attorno, e costrinse persino i Tyrannomon a contorcere i loro volti
da rettile in una smorfia di leggero dolore. Un'istantanea ondata di calore
spazzò la zona, e per un attimo i contorni degli oggetti si videro sfocati a
causa dell'elevata temperatura, mentre una densa nube di fumo nero dall'acre
odore di argilla carbonizzata si levava dal cratere che il proiettile infuocato
aveva scavato nel terreno roccioso. Dopo un colpo del genere, nessuno si sarebbe
potuto aspettare che un Digimon di livello Rookie sopravvivesse, e infatti i due
Tyrannomon si permisero un sospiro di sollievo quando videro il mostriciattolo
rosa scomparire tra le fiamme...
Ma Neo sapeva meglio di loro come stavano le cose, e quando vide le loro
espressioni, fiduciose della loro vittoria, non riuscì a trattenere un crudele
sghignazzo. Molto presto, avrebbero ricevuto un richiamo alla realtà di quelli
che non si ha il tempo di dimenticare...
"Uff... ottimo lavoro, amico mio! Gli hai abbrustolito il sedere!" ringhiò il
Tyrannomon che non aveva sferrato l'ultimo colpo, non suonando esattamente
soddisfatto come ci si sarebbe potuti aspettare. Era stato un combattimento
duro, e ai due dinosauri carnivori non era rimasta una gran voglia di
festeggiare, dopo una tale fatica... quindi, l'altro Tyrannomon si limitò ad
accettare i ringraziamenti del suo compagno con un grugnito e un cenno della
testa, mentre i suoi occhi da rettile osservavano il risultato del suo
lavoro...
"Già... finalmente l'ho cancellato! Cavolo, non credevo che un Digimon in
apparenza così insignificante potesse darci tanti problemi, eh?" chiese
retoricamente. "Beh, ormai è storia passata, quindi... Huh? Cosa... Hey, aspetta
un momento, e quello cosa...?"
Gli occhi dell'altro Tyrannomon si strinsero sospettosi, mentre inquadravano
la voragine ancora fumante che sembrava aver inghiottito Arkadimon. Per diversi
secondi, il fumo fu troppo fitto per vederci qualcosa... eppure, la sua vista
poco sensibile ai colori ma attentissima al movimento riuscì a distinguere, pur
a malapena, un piccolo corpo che si muoveva ancora, nel buco annerito che il
colpo del suo collega aveva aperto...
Ma non ebbe il tempo di chiedersi di cosa si trattasse. Con un sibilo
sinistro, un paio di larghi artigli a forma di falce schizzarono fuori dalla
cortina di fumo e sfrecciarono verso di lui, fendendo l'aria ad una velocità
quasi accecante... e centrandolo in pieno petto! Il Tyrannomon spalancò gli
occhi, e le sue possenti mascelle si aprirono in un urlo silenzioso che sembrava
non finire mai... e invece il tutto durò soltanto una frazione di secondo, prima
che il corpo mortalmente ferito dell'enorme rettile si scomponesse in una
pioggia di pixel rossi che turbinarono verso il luogo da cui erano provenuti gli
artigli portatori di morte.
"Che... Che cosa? NO!" ringhiò l'altro, assistendo
impotente alla tragica fine e all'assorbimento del suo amico, mentre la risata
crudele di Neo provvedeva a fornire un malvagio sottofondo alla terribile scena.
Proprio allora, il fumo nero causato dal precedente Fire Blast si diradò del
tutto... e dalla voragine, come se nulla fosse successo, apparve Arkadimon, il
cui corpo sembrava essere aumentato leggermente sia in altezza che in robustezza
rispetto ad appena qualche secondo prima! Il terreno attorno a lui era stato
letteralmente divelto, le rocce carbonizzate e surriscaldate quasi al punto di
fondersi... ma l'abominio era ancora vivo, e anzi completamente illeso!
Un grivido di terrore percorse la schiena corazzata del
Tyrannomon superstite, che indietreggiò di un passo tenendo le braccia
artigliate alzate davanti a lui, in quello che pareva essere un ultimo, futile
tentativo di difesa. "Non... non è... possibile... Lo... lo avevo colpito in
pieno, ne sono sicuro!" ringhiò spaventato, mentre la sua mente cominciava
freneticamente a pensare ad un modo di uscire vivo da quella situazione. "Ma
lui... non ha subito nessun danno! Che... che razza di mostro è mai questo?"
A rispondere al suo interrogativo pensò Neo Saiba, che
si staccò dal muro di roccia a cui era appoggiato e, tenendo gli occhi
sdegnosamente chiusi, fece due passi in direzione del suo orribile partner.
"Huhuhuhuuu... immagino che ti piacerebbe saperlo, no, stupido ammasso di dati?
Quello che vedi con i tuoi occhi è colui che darà inizio ad una nuova era su
DigiWorld! Colui che starà al vertice del nuovo mondo che io creerò, un mondo
dove la ragione starà dalla parte di chi ha il potere, dove sarà il più forte a
decidere cosa è giusto e cosa è sbagliato! Heheheheee... già, immagino che già
tu riesca a visionarlo, no? Peccato, però..." e qui gli occhi di Neo si
spalancarono e un paio di iridi rosse come il fuoco, e dall'espressione
spiritata, guardarono dritte in quelli spaventati del dinosauro. "Che tu non
sarai qui ad assistere! Finiscilo, Arkadimon!"
Senza la benchè minima traccia di emozione, il mostruoso
Digimon artificiale, nato per uccidere, ripetè la stessa mossa con cui, soltanto
secondi prima, aveva posto fine alla vita del primo Tyrannomon, allungando a
dismisura le sue braccia armate di falci e inviandole a tutta velocità verso il
torace scoperto della sua vittima. Fu soltanto puro, disperato istinto di
sopravvivenza a permettere al Tyrannomon rimasto di anticipare il colpo e
scansarsi di lato, facendo sì che le lame che avevano ucciso il suo amico gli
passassero a fianco, e per un istante si permise addirittura di sperare: forse
sarebbe riuscito a salvarsi...
Ma quell'istante passò fin troppo in fretta. Senza alcun
preavviso, le lame di Arkadimon cambiarono direzione a mezz'aria e cambiarono
bersaglio, puntando al fianco del dinosauro carnivoro, che questa volta non potè
fare nulla per evitarle, e se le ritrovò immerse nel torace prima ancora di
rendersi conto di cosa stesse accadendo. Per un istante, l'ennesima vittima
sacrificale alla sete di potere di Neo rimase paralizzata dallo stupore e
dall'orrore, come immobilizzata in un eterno istante... ma poi, anch'essa fece
la stessa fine di BlackMetalGreymon, dei Digimon di Sigma e Mari... e di
innumerevoli altri: i suoi dati vennero assorbiti da Arkadimon e integrati nella
sua struttura, e Neo si concesse un'altra breve, maliziosa risata di
trionfo.
"Heheheheee... complimenti, Arkadimon! Una brillante
vittoria! Quegli stupidi lucertoloni non avevano nessuna speranza di batterti!"
rise, giocherellando con il suo D-3 nero. "Ora, quale altra zona di DigiWorld
potrebbe richiedere la nostra atenzione, eh? Vediamo un pò..."
Un sibilo che aveva poco di familiare, proveniente dallo
schermo del suo Digivice, interruppe le sue riflessioni, e Neo abbassò lo
sguardo per vederlo illuminarsi di una strana luce viola che, dipartendosi dai
cristalli liquidi, solcava l'aria per un breve tratto e penetrava nel corpo
innaturale di Arkadimon, venenone assorbita come acqua in una spugna.
L'orripilante Digimon emise un verso soffocato che ricordava un gorgoglìo...
poi, quasi provasse dolore si piegò su sè stesso, e il suo corpo iniziò a
brillare di luce oscura. Per un attimo, Neo rimase perplesso davanti a
quell'insolito spettacolo... ma poi, si rese conto di cosa stava realmente
succedendo, e il ghigno maniacale che già prima era stampato sul suo volto
esangue si allargò ulteriormente!
"Huhuhuhuhuuu... HAAAAAHAHAHAHAHA!" scoppiò a ridere,
con gli occhi dilatati in una maschera di folle sete di potere. "Sì! Così mi
piace! COSI' MI PIACE! Stai finalmente Digievolvendo! Stai diventando ancora più
forte! Sì! Sì, Arkadimon, evolvi! Trasformati! Nulla ti potrà fermare! Voglio
che diventi sempre più forte! Non avrai rivali! HAAAAHAHAHAHAHA!"
Davanti ai suoi occhi, l'orribile processo di
Digievoluzione stava andando avanti, modificando in maniera drammatica il corpo
del parto malato della mente di Daemon: il corpo minuto dell'orribile bestia,
già abbastanza muscoloso di suo, aumentò di dimensioni, fino a raggiungere una
taglia circa doppia rispetto a quella di un essere umano, con un corpo
scimmiesco dalle braccia esageratamente lunghe terminanti con enormi mani a
quattro dita anzichè le falci di poco prima. Sembrava una specie di aberrante
babbuino, oscenamente glabro, e con parti del corpo evidentemente fuori posto.
La pelle, dal rosa carnoso di prima, era passata ad uno spento colore arancione
pallido che si sarebbe potuto facilmente scambiare per un rosa più tenue. La
testa era rimasta abbastanza simile a prima, come forma, ma un terzo occhio
violaceo, senza pupilla, si apriva al centro della fronte, e in qualche modo lo
sguardo era divenuto più sfuggente. Il tronco era ora coperto da un'armatura di
chitina che spiccava sul suo corpo pallido, ornata da un paio di corte spalliere
grigio-verdi. La parte superiore delle braccia, che fuoriuscivano dalle
spalliere come se queste non potessero contenerne la muscolatura, era verde,
l'unico cenno di variazione cromatica in quel corpo uniforme, mentre dagli
avambracci fuoriuscivano degli strani spuntoni contorti, di colore rosso sangue.
Le gambe dell'orrenda creatura mantenevano la stessa conformazione della sua
forma Rookie, pronte allo scatto, ma ora i piedi erano più lunghi, e Arkadimon
si reggeva sulla loro parte anteriore facendo sì che le unghie purpuree
grattassero sul terreno. Inoltre, ora si vedevano due importanti differenze
rispetto alla forma Rookie: non soltanto dalle sue scapole erano spuntate un
paio di ali ridicolmente piccole, che apparentemente non sarebbero mai riuscite
a tenerlo in volo... ma ora la sua spina dorsale terminava in una lunga, esile
coda simile ad un cavo elettrico contorto. Finita la mostruosa Digievoluzione,
la nuova forma di Arkadimon gettò indietro la testa e sollevò le braccia verso
il cielo, emettendo un pauroso ruggito che fece da eco alla risata malvagia di
Neo!
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Arkadimon Adult
Tipo: Bestia Stregata
Attributo: Virus
Livello: Champion
Attacchi: Snatch Whip, Prison Arm
Ora che Arkadimon è evoluto alla sua forma Champion, i
suoi poteri già spaventosi sono ulteriormente aumentati, assieme alla sua forza
e alla sua velocità! Usa le sue lunghe braccia per afferrare i nemici, poi li
infilza con gli spuntoni delle braccia e ne assorbe i dati! Inoltre, nonostante
le ali sembrino vestigiali, sono in grado di sostenerlo in volo con poco
sforzo.
Con sguardo avido, Neo si avvicinò al suo Digimon appena
evoluto e lo squadrò attentamente, guardandolo dall'alto in basso nonostante
quest'ultimo fosse alto quasi il doppio di lui... e per tutto quel tempo, il suo
ghigno di trionfo non sbiadì neanche di un pò. Sì, era proprio come Daemon gli
aveva assicurato! Con un Digimon come quello, non c'era davvero nulla che lui
non potesse fare... incluso creare il suo nuovo mondo perfetto! La sua Arcadia!
All'improvviso, si spiegò come mai Daemon aveva battezzato così la sua
creatura...
Beh, non era quello il momento di pensare a certe
sciocchezze... c'erano molte altre zone di DigiWorld da setacciare alla ricerca
di buoni dati, e la crescita di Arkadimon era soltanto all'inizio! Se fosse
riuscito ad evolvere ancora... chissà fin dove sarebbe potuto arrivare il suo
potere! Un brivido di eccitazione percorse la spina dorsale del Digiprescelto
malvagio all'idea che forse il suo schiavo sarebbe potuto diventare ancora più
potente di Daemon! E in fondo... perchè no? In fondo, ora che aveva quello che
voleva... a cosa gli serviva Daemon?
Ma decise che, per il momento, era meglio continuare a
fare vittime su DigiWorld, e lasciare che Daemon facesse le sue cose. Una volta
che Arkadimon fosse evoluto ancora, e Daemon fosse stato distratto... il
pensiero era più che sufficiente a farlo sentire elettrizzato in maniera quasi
ubriacante... allora lui e Arkadimon sarebbero intervenuti, e lo avrebbero
ucciso per assorbirne i dati! Avrebbero avuto il potere assoluto su entrambi i
mondi! Finalmente, sarebbero stati loro a decidere ogni cosa! Sarebbe stato il
riscatto definitivo dalle amarezze che la vita gli aveva riservato!
"Heheheheee... molto bene, Arkadimon... la giornata è
ancora lunga, e ci sono molti altri posti, a DigiWorld, che non abbiamo
visitato..." iniziò Neo, con il tono di un serpente che si apposta per mordere
la preda. "Che ne dici? Continuiamo la nostra caccia? Diventerai l'essere più
potente di DigiWorld in men che non si dica!"
L'orribile Digimon artificiale non rispose nulla di
intelleggibile, ma dalla sua gola si levò un gorgogliante ruggito che bene
esprimeva il suo accordo. Con obbedienza assoluta nonostante l'abissale
differenza di forza, Arkadimon si appostò dietro il suo padrone (perchè questo
era il rapporto che lo legava a Neo, invece che la pura e semplice amicizia come
nel caso dei Digiprescelti...), e attese, mentre Neo tirava fuori un'altra volta
il suo Digivice nero e si preparava ad aprire un nuovo Digiport...
Molto presto, un altro settore di DigiWorld sarebbe
stato alla mercè dell'orrore nato dalla mano di Daemon...
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Nel Palazzo delle Acque, ignari di quanto stava
accadendo negli altri mondi, ma comunque ben consapevoli che se non si fossero
sbrigati le conseguenze sarebbero state disastrose, Daisuke, Veemon e i loro
compagni salirono di corsa un'altra rampa di scale pietrose e puzzolenti di
acqua marina stagnante, facendosi largo tra le torme gementi di anime e fuochi
fatui che non opponevano la benchè minima resistenza al loro passaggio. Fino a
quel momento, l'unica opposizione che avevano incontrato era stata rappresentata
da alcuni sparuti Divermon grigi... ma anche questi erano così deboli che erano
bastati Digmon e Gatomon a stordirli e a farli desistere. In rapida successione,
i ragazzi montarono sull'ultimo gradino e si fermarono per un attimo a prendere
fiato, prima che Takeru sollevasse lo sguardo e si desse un'occhiata prima
attorno, poi allo schermo del Digivice. In quel momento, si trovavano in una
gigantesca sala quasi completamente vuota, a parte delle colonne semisepolte nei
muri di corallo, il cui opprimente soffitto incombeva sulle loro teste, sospeso
ad almeno una quarantina di metri di altezza e decorato da strani motivi simili
a mosaici astratti... che ad un'occhiata più attenta si rivelarono essere
stalattiti affilate come coltelli, e ancora gocciolanti di acqua nera, gelida ed
appiccicosa! Le mortali punte si protendevano verso di loro come spade di
Damocle, e sia Takeru che Patamon deglutirono nervosamente prima di riportare lo
sguardo al pavimento completamente spoglio, disseminato di piccole crepe e
irregolarità. Gli unici altri due ingressi alla sala, oltre alla rampa di scala
da cui i Digiprescelti erano appena comparsi, erano due strutture simili ad
archi di trionfo, affiancate da torce accese di innaturali fiamme blu che
emettevano gelo anzichè calore, ma che servivano allo scopo di fornire un minimo
di illuminazione a quell'ambiente lugubre. Una delle due uscite si apriva alla
loro sinistra, a decine di metri di distanza... mentre l'altra, più vicina, era
posta all'altro lato della stanza, ed era sormontata da strane rune che
ricordavano molto, come forma, versioni spaventosamente mutate di creature
marine come polipi o granchi. Entrambe, comunque, superavano l'altezza di venti
metri ed erano larghe in proporzione, e a guardarle così non sarebbe stato
difficile scambiarle per delle enormi fauci spalancate, pronte ad inghiottire
chiunque fosse così avventato da avventurarvisi dentro! Reprimendo un brivido,
il Digiprescelto della Speranza e il suo partner guardarono di nuovo i loro
Digivice, poi puntarono gli occhi verso l'arcata che stava loro davanti.
"Allora, Takeru, com'è la situazione?" chiese
ansiosamente Miyako, quasi non riuscendo a credere che quell'incubo stesse per
finire. Certo, mancava ancora un pò, però con un minimo di fortuna forse...
"Ci siamo quasi, ragazzi!" fu la risposta del ragazzo
biondo, che iniziò a muovere qualche passo verso l'arcata più decorata. "A
quanto pare, Hikari-san è tenuta qui dentro! Se ci sbrighiamo e la liberiamo,
forse riusciamo ad uscire di qui senza ulteriori intoppi!"
A queste parole, un sorriso entusiasta apparve sul volto
di Daisuke, che si avvicinò al suo amico-rivale dai capelli biondi e gli battè
una mano sulla spalla, quasi facendogli male per la foga! "Benissimo! Allora,
che stiamo ancora qua ad aspettare? Entriamo là dentro e salviamo Hikari!
Lasceremo quel calamaro puzzolente con un palmo di naso!"
"Heheheee... già, peccato che il naso non ce l'abbia!"
ironizzò Veemon, mettendosi una mano davanti alla bocca e sghignazzando per
alleviare un pò la tensione del momento. Una breve, sommessa risata proveniente
da altri membri del gruppo rispose alla sua battuta, più per spirito di
collaborazione e apprezzamento che perchè davvero l'avessero trovata
divertente... poi, i Digiprescelti si scambiarono cenni di assenso e fecero per
avanzare verso l'arcata...
"A quanto vedo, la lezione che
vi ho dato non è servita a molto! Mantenete sempre il vostro solito, irritante
ottimismo!"
I Digiprescelti gelarono, e l'atmosfera di fiducia che
si era venuta a creare si infranse brutalmente quando la voce rimbombante
risuonò dall'arcata rimanente come lo squillo di una tromba dell'Apocalisse, e
le pareti della sala tremarono leggermente, quasi esse stesse avessero preso
paura. L'aria, già pesante e pervasa di malignità di suo, venne pervasa da un
ributtante odore di alghe marce, che rievocava immagini di quella morte e
stagnazione che regnavano sovrane nel Dark Ocean, e passi pesanti e come
'bagnati' iniziarono a scuotere leggermente il pavimento di corallo sotto i loro
piedi. Un'ombra di paura era improvvisamente calata, poichè i Digiprescelti
avevano già avuto un poco piacevole incontro con il proprietario di quella
voce...
"Oh, no..." mormorò Wormmon, le antenne che si
drizzavano rigide sopra la testa. "Proprio adesso... che eravamo così
vicini..."
La visione da incubo che tutti si aspettavano non venne
subito, quasi volesse ritardare il più possibile il suo arrivo soltanto per
aumentare il terrore nele sue vittime. Prima di lui, arrivò un piccolo plotone
di Divermon grigi armati di arpioni, tutti con l'aria più determinata di quelli
di prima... ma comunque con uno sguardo vacuo e privo di volontà. In breve
tempo, una selva di acuminate punte di acciaio venne schierata, mentre uci blu e
anime perse uscivano gemendo dall'arcata, seguita a ruota da una forma colossale
e tentacolare che brandiva un tridente di corallo con letale facilità. Sulle
prime, i Digiprescelti e i loro compagni riuscirono a vedere soltanto la forma
del suo corpo... ma ben presto, chiazze di pelle viscida e azzurrina fecero
capolino dall'oscurità, accompagnate da braccialetti dorati, catene e tubi
grigi, una bocca piena di denti aguzzi incassata in una testa a forma di piovra
e armata di zanne affilate come rasoi... e quegli occhi, sempre quegli occhi
rossi come il sangue che rappresentavano l'unica dimostrazione di qualche
sentimento, per quanto negativo, in quel luogo senza speranza...
"Dragomon..." mormorò Hawkmon, assumendo una posizione
di guardia, per quel poco a cui essa sarebbe servita, quando il mostruoso
governtore del Dark Ocean emerse dall'oscurità, il tridente puntato contro i
cinque umani e Digimon che si erano resi colpevoli di una tale inaudita
trasgressione... Con una lentezza fatta apposta per incutere quanto più terrore
possibile, il colossale demone acquatico entrò nella sala, apparendo in tutto il
suo orrore alieno, e il suo sguardo feroce passò in rassegna i Digiprescelti e i
sei Digimon che li accompagnavano.
"Per certi versi, mocciosi
mortali, devo riconoscere che vi ammiro..." tuonò disgustato il Signore
delle Acque. Era chiaro che provava disgusto nel riconoscere le qualità dei suoi
avversari, ma in quel momento le sue parole corrispondevano esattamente a quello
che pensava. "Nessuno era mai giunto al punto di
invadere la mia dimora, e osare sfidarmi proprio nel mio palazzo, dove il mio
potere è all'apice. E' evidente che tenete molto alla vostra amica, anche se il
motivo per cui dovreste dare tanto valore ad una sola vita mi sfugge
completamente..."
Nonostante la paura che le serrava lo stomaco, Miyako
trovò il coraggio di rispondere a tono. "Tsk... non ci aspettiamo certo che un
essere incapace di amare capisca queste cose..." gli sibilò dietro, mentre la
sua mano si stringeva sul D-3. "E se credi che basti sconfiggerci una volta per
farci desistere, ti sbagli! Noi ce ne andremo di qui con la nostra amica, o non
ce ne andremo per niente!"
Ken si permise un piccolo sorriso davanti al coraggio
che la ragazza per cui provava qualcosa stava dimostrando... ma Dragomon non fu
altrettanto impressionato, e dalla sua gola si levò una cupa, secca risata che
sembrava provenire dai più neri abissi marini... un suono vuoto, intriso di
morte e che dava un opprimente senso di orrore cosmico!
"E sia, allora. Visto che vi
rifiutate di ammettere la futilità dei valori in cui credete, e vi ostinate
nell'inutile tentativo di salvare la vostra amica... non mi resta che eliminarvi
personalmente, in modo che voi e Daemon siate di monito per tutti coloro che
oseranno opporsi a me!" ringhiò l'orripilante bestia tentacolare. Con un
unico, deciso gesto del braccio-tentacolo, Dragomon diede ordine alle sue truppe
di lasciar fare tutto a lui e di ritirarsi... poi avanzò a passi pesanti,
maneggiando il suo tridente di corallo con inquietante nonchalance mentre
riduceva sempre più la distanza. Ad ogni passo, il ributtante odore di acqua
salata stagnante si faceva sempre più insopportabile, e gli orribili particolari
del corpo di Dragomon apparivano in dettaglio sempre maggiore... la pelle
azzurra e viscida... il groviglio di tentacoli, tubi e catene che componeva i
suoi arti... le rune incise sui suoi gioielli... e soprattutto, onnipresente,
quel senso di schiacciante oppressione, quel vuoto che lo accompagnava e
flagellava le loro menti e le loro anime con quel suo terribile annuncio di
morte...
E tuttavia, ognuno di loro mantenne il suo posto,
aspettando con ansia e al tempo stesso con sicurezza, l'arrivo di quell'orribile
avversario. Daisuke e Veemon già si preparavano ad eseguire la Digievoluzione e
attaccare con tutte le loro forze, pur memori della sonora sconfitta ricevuta in
precedenza... ma Takeru si sporse e gli afferrò una spalla con una mano,
sttirando la sua attenzione.
"Hey, ma cosa stai..." iniziò a chiedere Daisuke. Quando
si girò, vide che lo sguardo del biondo Digiprescelto della Speranza, assieme a
quello di Patamon, non era voltato verso di lui, ma continuava a sostenere la
visione da incubo di Dragomon. Per un istante, Daisuke e Veemon rimasero in
silenzio, chiedendosi cosa avessero in mente i loro compagni... prima che Takeru
parlasse.
"Daisuke... tu, Veemon e Gatomon non dovete per forza
partecipare a questo scontro." mormorò. "Ricordati che siamo venuti qui per
qualcosa di molto più importante, ed è salvare Hikari! Noi distraiamo Dragomon,
e tu entra là dentro e portala in salvo! Poi, potremo finalmente andarcene da
questo posto!" Con un cenno dalla testa, indicò l'arcata verso la quale avevano
avuto intenzione di dirigersi, e che Dragomon non sembrava essersi preoccupato
di difendere.
Il nuovo leader dei bambini prescelti rimase incredulo
davanti alla proposta del suo compagno, e fu Veemon ad esprimere le sue
perplessità. "Cosa? Vorreste dire che dovremmo andare là e lasciarvi soli a
combattere contro... ma siete sicuri di quello che..."
"Per adesso, la cosa più importante è mettere in salvo
Hikari..." spiegò Patamon, squadrando Dragomon che si fermava a circa una decina
di metri da loro e li osservava con sufficienza, gli angoli della bocca
sollevati in un sorriso sardonico. "Senza di lei, Dragomon non potrà più
realizzare i suoi piani... e non vi preoccupate per noi, abbiamo qualcosa che
potrebbe permetterci di guadagnare abbastanza tempo! Ti ricordi del Natale di
tre anni fa, quando abbiamo lottato contro Balormon?"
Gatomon spalancò leggermente gli occhi. Certo che
ricordava quel frangente... era stato in quell'occasione che Patamon aveva
ricevuto la sua forma Mega e aveva distrutto il crudele demone che manipolava i
desideri delle persone con i suoi anelli. E ora, a quanto pareva, era il momento
di farla tornare in azione. "Sì, capisco... ma anche così, non so quanto tempo
potrete resistere..." commentò la gattina bianca. "Però avete ragione, adesso
come adesso non siamo in grado di affrontare Dragomon... credo che quella che
proponete sia l'unica scelta ragionevole..."
Pur con riluttanza, Daisuke si vide costretto ad
assentire. "Ugh... e va bene, allora faremo così... ma voi, ragazzi, cercate di
non strafare, eh? Noi e Gatomon torneremo presto, e con Hikari-chan! Voi non
permettete a Dragomon di farvi fuori, okay? Ricordatevi che dobbiamo rivederci
vivi!"
"Io ho fiducia in voi!" reiterò Veemon, mentre
cominciava a dirigersi verso l'arcata oltre la quale si trovava la prigione di
cristallo di Hikari. Dragomon, che pure aveva assistito a tutta la scena, non
sembrava minimamente preoccupato, e continuava a mantenere quell'espressione
altezzosa, come se avesse saputo fin dall'inizio quale sarebbe stato il
risultato di quella sfida.
"Huhuhuhuhuuu... ma bravi, vedo
che state cercando di fare i furbi con me... molto carini, davvero!" ringhiò
l'orribile demone, evidentemente divertito come un adulto che ascoltava le
fantasie di un bambino. "Ma se voi pensate che vi
lascerò fare quello che volete, vi sbagliate di grosso! Nessuno di voi passerà
quell'entrata! Non poserete neanche uno sguardo sulla mia regina!"
Daisuke, già in corsa verso l'arcata, alzò lo sguardo
per rispondere a tono e dare a quell'essere spregevole una degna risposta... ma
vide con sgomento che il demone acquatico, più velocemente di quanto gli occhi
potessero cogliere, aveva spostato il suo tridente in modo che le punte
crepitanti di energia fossero rivolte verso di lui! Lui, Veemon e Gatomon erano
proprio sulla linea di tiro, e non ci sarebbe stato il tempo di spostarsi...
...ma proprio in quel momento, Takeru, Miyako, Iori e
Ken attivarono i loro Digivice, approfittando dell'istante di distrazione di
Dragomon!
"Questo è il momento, ragazzi!" esclamò Wormmon quando
il suo partner umano attivò la Digievoluzione più potente. "Dobbiamo fare del
nostro meglio per trattenere Dragomon, mentre Dai-kun e gli altri salvano
Hikari!"
"Ricevuto!" ribattè Digmon, de-evolvendo subito dopo ad
Armadillomon per prepararsi ad una evoluzione più potente. "Mi sento già
caricato! Iori! Ragazzi, noi siamo tutti pronti!"
Takeru annuì e si scambiò un segno di intesa con Ken,
Iori e Miyako prima di sollevare in aria il D-3 crepitante di lampi bianchi.
"Perfetto! Allora forza, amici! Questo è per Hikari... e per tutte le persone a
cui teniamo! Che il vuoto del Dark Ocean non debba mai toccarle!"
"Faremo del nostro meglio... e le salveremo!" esclamò
Ken con decisione.
Miyako strinse un pugno davanti a sè. "Contate pure su
di me! Questa volta non avrai vita facile, sottospecie di totano sott'aceto che
soffre di manie di persecuzione!"
"Dobbiamo proteggere tutti... e per fare questo,
dobbiamo aiutare Daisuke-san in ogni modo possibile!" concluse Iori. Tutti
assieme, i Digivice dei Digiprescelti di nuova generazione si illuminarono, ed
emisero una radiosa scarica di energia che investì i Digimon e li fece evolvere
alle loro forme più potenti!
"Patamon... warp shinka...
SERAPHIMON!"
Patamon passò rapidamente attraverso tutte le sue forme
evolutive, andando prima ad Angemon e poi a MagnAngemon... prima di trasformarsi
nel colossale spirito angelico corazzato, armato di verga e coronato da cinque
gloriose paia di ali dorate, risplendenti di luce propria, che lo avvolgevano
come un'aureola gigantesca, irradiando anche gli angoli più remoti della stanza!
Dragomon ruggì di rabbia, furioso al pensiero che un Digimon sacro avesse potuto
materializzarsi nel cuore del suo santuario, e si riparò gli occhi con il
braccio-tentacolo, infastidito dalla luce pura che veniva irradiata dalla
corazza argentata di Seraphimon. I Divermon grigi che assistevano poco più
indietro, molto meno resistenti alla luce del loro despota, gemettero, un verso
metà di disperazione, metà di liberazione, prima che i loro corpi si
dissolvessero nel nulla, e tornassero ad essere anime vaganti nell'infelicità
eterna, mentre Seraphimon spiegava le sue grandi ali e si metteva in guardia,
pronto alla più grande battaglia che avesse mai sostenuto!
Nel frattempo, anche i Digimon degli altri ragazzi
avevano finito di evolvere e avevano preso posizione...
"Wormmon shinka... STINGMON!
Stingmon chou shinka... DINOBEEMON!"
"Hawkmon shinka...
AQUILAMON!"
"Armadillomon shinka...
ANKYLOMON!"
Mentre Dragomon indietreggiava di un passo, disturbato
dalla luce, Seraphimon iniziò la sua avanzata e puntò la verga contro l'antico
terrore. Un istante dopo, la sua voce decisa, imperiosa e carica di buoni
intenti al tempo stesso risuonò stentorea tra le pareti della stanza, che quasi
si ritrassero in segno di rispetto. "Dragomon! Creatura
infame, quanto a lungo vuoi continuare a tormentare gli esseri umani per
realizzare i tuoi egoistici desideri? Quante speranze e quanti sogni vuoi
schiacciare sotto i tuoi piedi, prima di sentirti soddisfatto?" tuonò il
potente spirito del bene, con abbstanza forza da far esitare per un istante
persino l'invulnerabile Signore delle Acque. "Ma ora...
ora il tuo impero di dolore e terrore conoscerà la sconfitta! I Digiprescelti
sono stati posti sotto la nostra tutela, e da te non verrà loro alcun male
finchè ci saremo noi!"
"Giustissimo!" tuonò DinoBeemon, in sospensione vicino
al suo compagno angelico. L'enorme drago-insetto aveva sfoderato i suoi
terrificanti artigli, e si apprestava a scagliarsi su Dragomon non appena gli
fosse stato dato il segnale. Anche Aquilamon ed Ankylomon, pur nettamente
inferiori rispetto a Dragomon e agli altri due Digimon, mantenevano la loro
posizione, ergendosi come muro tra il signore del Dark Ocean e i loro partner
umani. Con un grugnito di fastidio, l'antico Digimon malvagio fu costretto a
distogliere la sua attenzione da Daisuke, Veemon e Gatomon e a permettere loro
di infilare il corridoio che portava verso la stanza del rituale sacrilego con
cui sperava di vincolare la sua 'regina' a sè... ma alzò le spalle al pensiero
che, in ogni caso, per lui non c'era alcun pericolo. Per adesso, era il caso di
occuparsi di questa banda di seccatori...
"Ma bene... abbiamo un gruppetto
di benefattori qui!" ringhiò crudelmente il Signore delle Acque, gettando un
ultimo sguardo di sottecchi a Daisuke, Veemon e Gatomon, che inviarono un
augurio di buona fortuna ai loro compagni prima di dileguarsi nel corridoio. Non
importava, anche se fossero riusciti a liberare la Figlia della Luce... presto
si sarebbero resi conto della futilità di quanto stavano facendo! "Devo ammettere che il vostro coraggio è lodevole, ma trovo
sinceramente idiota il fatto che voi continuiate a nutrire speranze anche dopo
aver visto di cosa sono capace! Come ho sempre detto, la Speranza non è altro
che un'ortica dannosa, che va estirpata affinchè tutti possano vivere meglio
nella rassegnazione. Senza di essa, voi esseri umani vi arrendereste subito
davanti ad una situazione difficile, e vi risparmiereste tante inutili
sofferenze!"
"Comincio a non sopportare più questa sua mania..."
mormorò un'infastidita Miyako.
Takeru, dal canto suo, represse un cenno di nausea che
gli attraversò il corpo come un brivido al sentire il valore che lui
rappresentava insultato in questo modo... poi fece un passo avanti e sostenne lo
sguardo colmo di disprezzo di Dragomon, che pure era abbastanza più grande di
lui da poter fare un passo avanti in qualunque momento e schiacciarlo come una
formica. Lo sguardo fisso di quei terribili occhi rossi, due fosse di fuoco
scintillante nel grigio squallore del Dark Ocean, lo fecero sentire
improvvisamente piccolo e vulnerabile, ma non sminuirono in alcun modo la sua
decisione. Questa volta... questa volta non avrebbe permesso a Dragomon di fare
quello che voleva! Gli avrebbe risposto a tono, e avrebbe difeso quello in cui
credeva, a qualsiasi costo!
"Quello che dici è un'ipocrisia bella e buona,
Dragomon!" esclamò, calmo ma fermo. "Secondo il tuo punto di vista, le persone
dovrebbero rassegnarsi a quello che un invisibile destino ha deciso per loro, e
non fare nulla per migliorare la propria condizione? Beh, posso dirti che ti
sbagli. E' nella natura di noi esseri umani cercare di superare i nostri limiti,
cercare di fare ogni giorno un passo avanti per migliorarci... e il motore di
tutto questo altro non è che quella Speranza che tu tanto disprezzi! Come
dicevano prima i miei amici... noi non saremmo mai arrivati a questo punto, se
non avessimo avuto la speranza che dai nostri sforzi sarebbe nato qualcosa di
buono!"
Con orgoglio, Seraphimon rivolse uno sguardo bonario a
Takeru... poi, un istante dopo, si voltò nuovamente verso il suo avversario e lo
squadrò con fierezza. "Spero che tu ti sia ben impresso
in mente questo discorso, Dragomon... perchè quanto ha detto questo ragazzo
simboleggerà la fine del tuo regno! Nemmeno tu puoi schiacciare la scintilla che
arde in ognuno di noi, e che ci permette di continuare a combattere anche quando
la situazione è più disperata! Un qualcosa in più che tu e i tuoi servitori
senza volontà non avrete mai!" esclamò.
Con un grugnito di disprezzo, Dragomon sollevò il suo
tridente, attorno al quale risplendeva un'aura minacciosa di energia verde e
viola. I Digimon strinsero gli occhi, riconoscendo il preludio al Forbidden
Trident...
"Aquilamon! Ankylomon! Voi limitatevi a coprirci a
distanza e distrarre Dragomon! Io e Seraphimon ci occuperemo dell'attacco
diretto..." propose DinoBeemon, voltando leggermente la testa verso i suoi
compagni, mentre i Digiprescelti si mettevano a distanza di sicurezza. "Ma, per
adesso, tenetevi pronti a schivare al momento giusto! Questo attacco è
velocissimo, se ricordate bene..."
"Ricevuto!" risposero assieme i due Champion, proprio
mentre Dragomon abbassava il tridente e scagliava il suo attacco!
"Come desiderate, allora! Sarà
la forza a decidere chi di noi è nel giusto! FORBIDDEN TRIDENT!" ringhiò, e
subito un enorme scarica di energia si dipartì dalle punte del suo tridente,
assumendo l'aspetto di un fulmine mortale che illuminò di colori febbrili la
stanza! Per fortuna, questa volta i Digimon avevano previsto la mossa, e
riuscirono a spostarsi proprio nell'istante in cui la terribile scarica di
energia saettava attraverso l'aria. Ognuno di loro fu in grado di evitare
l'attacco, anche se Aquilamon ed Ankylomon soltanto di poco, e il fulmine
energetico sfrecciò attraverso l'aria e colpì il muro dietro di loro,
sgretolandolo e spedendo frammenti di corallo duri come roccia per ogni dove!
Prima che Dragomon potesse riorganizzarsi e attaccare di nuovo, Seraphimon aprì
le sue ali e creò sette sfere di luce dorata, che si disposero come i nodi
dell'albero sefirotico prima che il potente spirito del Bene le scagliasse
contro il Signore delle Acque!
"Se ascolterai soltanto la
forza, Dragomon, vedrò di farmi capire! SEVEN HEAVENS!" esclamò Seraphimon.
Il demone acquatico era troppo vicino per sperare di poter schivare il colpo, ed
una ad una le sfere di luce impattarono su di lui ed esplosero, avvolgendolo di
una sacrale luce dorata. Nello stesso momento, anche DinoBeemon, Aquilamon ed
Ankylomon sferravano i loro attacchi, cercando di tenere sotto pressione il
terribile avversario!
"Irritant Buzz!" esclamò
DinoBeemon, sbattendo rapidamente le sue ali per creare delle rapidissime
scariche di onde sonore, che investirono in pieno il Signore delle Acque.
"Blast Rings!" Fu il turno
di Aquilamon, il cui becco si aprì per far uscire una raffica di rossi anelli
energetici. Ankylomon, dal canto suo, si spostò con insospettabile rapidità
dietro una sporgenza rocciosa, ed eseguì un elegante giro su sè stesso, colpendo
la protuberanza di pietra con la sua possente coda e spedendola contro Dragomon.
Il demone acquatico, colto di sorpresa da un simile attacco cooperativo e
dall'attacco andato a segno poco prima, non riuscì a difendersi con efficacia e
venne raggiunto da tutti i colpi, che lo costrinsero ad indietreggiare fin sotto
l'arcata da cui era provenuto. Un denso fumo si levò dal corpo di Dragomon,
occultandolo alla vista dei presenti, e Miyako si permise anche una piccola
esclamazione di vittoria... ma neanche lei rimase male quando, come si era
aspettata, vide il Signore delle Acque riemergere dalla nube di fumo, totalmente
illeso, solo tre secondi dopo. Il suo orrendo volto da piovra era contorto in un
ghigno maniacale, e il suo mortale tridente scintillava minaccioso mentre
tornava a puntare Seraphimon e gli altri Digimon...
"Come previsto, i nostri attacchi non gli fanno
nulla..." mormorò Iori. "Speriamo che Daisuke-san e gli altri si
sbrighino..."
Ancora una volta, l'odiata voce di Dragomon interruppe
la frase del più giovane dei Digiprescelti, rimbombando sui muri come il suono
di un diapason. "Huhuhuhuhuuu... e se non si
sbrigassero, cosa pensi che cambierebbe? Finchè sarete qui, nel Dark Ocean,
sarete in mio potere! Questa dimensione si piega ad ogni mio volere, e dovunque
voi andiate, non potrete sfuggire alla mia volontà! Non ci sarà luogo, anfratto
o grotta in cui sarete al sicuro, poichè la natura stessa del Dark Ocean si
piega al mio volere! E come se non bastasse, nessuno dei vostri Digimon è in
grado di ferirmi! Davvero osate pensare di avere una possibilità di uscire vivi
da qui? E anche nell'incredibile caso che vi riusciste, davvero credete che non
troverò il modo di rintracciarvi e recuperare la mia regina? Siete davvero
troppo ottimisti, l'ho sempre detto... Vi date tanta pena per sfuggire al
destino, e poi finite per assecondarlo che lo vogliate o no! Come lo scoiattolo
fugge dal serpente a sonagli, per poi finirgli in bocca da solo!"
Seraphimon strinse i denti e si mise di nuovo in
guardia, subito imitato da DinoBeemon, Aquilamon e Ankylomon. Purtroppo era
vero, se Dragomon era in grado di controllare il suo cupo dominio con un
semplice pensiero, allora non c'era davvero posto dove rifugiarsi... ma non era
quello un buon motivo per tirarsi indietro e lasciargli campo libero!
"Tu continui a sottovalutarci,
Dragomon..." lo avvertì Seraphimon. "Non ti
consiglierei di farlo, poichè già in passato questi ragazzi che ci accompagnano
si sono dimostrati capaci di fare l'impossibile. E non considerare tua la
Digiprescelta della Luce. Ella non appartiene a nessuno, e deciderà da sola il
suo destino."
Il mostro marino grugnì infastidito, e imbracciò di
nuovo il suo tridente, pronto ad incrociarne di nuovo i rebbi con la verga sacra
del Digimon arcangelo. "Tsk... ancora con questa storia
del libero arbitrio, angioletto? Non ascolterò certo le parole di un ignorante
che non ha idea di come stiano le cose..."
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L'odore di acqua stantia, e il suono del corallo che si
sgretolava sotto le suole delle scarpe assalivano i sensi di Daisuke, Veemon e
Gatomon mentre correvano lungo il corridoio che li avrebbe portati alla loro
compagna e amica, e il sentore maligno che rendeva l'aria pesante pareva
intensificarsi man mano che la fine del tunnel, con la flebile luce bianca che
proveniva dalla sala del rituale, si avvicinava. Per più di una volta, i tre
furono costretti a fermarsi e riprendere fiato per la stanchezza... ma quei
momenti di pausa non duravano più di qualche secondo. La consapevolezza che la
ragazza di cui Daisuke era sempre stato innamorato fosse lì a due passi e
aspettasse solo di essere liberata, e quella che se non si fossero sbrigati, i
loro amici sarebbero stati spazzati via da Dragomon, erano più che sufficienti a
dare a tutti e tre la voglia di andare avanti, nonostante le loro gambe
protestassero a voce alta. Finalmente, dopo quella folle corsa, il tunnel oscuro
terminò, sfociando in una grande e minacciosa stanza vuota sormontata da una
cupola che pareva levarsi a dozzine di metri dal suolo... e in cui l'unico
ornamento era uno strano cristallo bianco a forma di prisma posto giusto al
centro, dal quale proveniva una luce tetra, e nel quale fluttuava senza peso una
familiare ragazza dai lunghi capelli castani, vestita soltanto di una diafana
veste bianca che ondeggiava eterea attorno alla sua snella figura. Senza perdere
tempo, Daisuke e i due Digimon si avviinarono, sopraffacendo il sentore di
nausea che gli veniva da quell'ambiente claustrofobico...
...e non appena si furono avvicinati abbastanza,
riconobbero quella figura per colei che già avevano immaginato che fosse!
"Hikari!" esclamò Gatomon, divisa tra la gioia di
rivedere la sua amica umana, e la preoccupazione di saperla intrappolata in
quella prigione di cristallo, in preda a chissà quali incubi... E i suoi
sentimenti erano condivisi da Daisuke e da Veemon, che si fiondarono
immediatamente ai lati della bara di cristallo per sincerarsi che la
Digiprescelta della Luce stesse bene...
"Hikari-chan!" esclamò il ragazzo, appoggiando le mani
sul freddo cristallo che avvolgeva la sua amica. Distesa lì, gli occhi chiusi e
la bocca semiaperta, con addosso quella semplice veste bianca che abbracciava le
sue forme, e gli splendenti capelli castani che fluttuavano attorno al suo viso
e alle sue spalle, Hikari aveva un aspetto veramente angelico, e Daisuke non
mancò di arrossire leggermente alla sua vista... ma si riportò subito alla
realtà e cercò di richiamarla dal sonno tormentato in cui era immersa.
"Hikari-chan!" esclamò, picchiettando sullo spesso
cristallo. "Hikari-chan, riesci a sentirmi? Mi senti? Siamo venuti! Siamo venuti
a prenderti!"
Anche Veemon e Gatomon si erano uniti agli sforzi di
Daisuke, e cercavano di fare del loro meglio per farsi sentire dalla
Digiprescelta della Luce. "Hikari! Hey, Hikari, svegliati! Ora ti tiriamo fuori!
Ce ne andiamo di qui!" esclamò il draghetto blu, mentre Gatomon graffiava
ferocemente la superficie cristallina, facendo uno sgradevole rumore stridente,
come quello di un gesso che cigola sulla lavagna.
"Hikari, siamo qui!" esclamò la gattina bianca,
moltiplicando i suoi sforzi. "Su, forza, svegliati! Abbiamo poco tempo! Dobbiamo
andarcene da questo posto!"
Per qualche secondo di crescente apprensione, tutti i
richiami del ragazzo e dei due Digimon non sembrarono penetrare la barriera
fisica del cristallo e quella mentale delle visioni da incubo nelle quali la
dormiente Hikari era immersa ormai da tempo... e Daisuke stava già cominciando a
guardarsi attorno alla ricerca di qualcosa con cui aiutarsi in quella che
sembrava un'impresa disperata... quando improvvisamente, un piccolo cigolìo
cristallino, simile al suono di vetro tagliato, raggiunse le sensibili orecchie
di Gatomon, che si voltò verso la bara di cristallo di Hikari con il battito
cardiaco accelerato. Un largo sorriso si spalancò sul suo muso felino quando
vide che gli occhi di Hikari cominciavano a muoversi, e le dita delle sue mani,
fino a quel momento abbandonate inerti ai suoi fianchi, facevano dei piccoli
movimenti che preludevano al risveglio...
"Sì! Ragazzi, guardate! Mi sembra che si stia
svegliando!" esclamò Gatomon, attirando l'attenzione degli altri due. Inutile
dirlo, Daisuke si fiondò subito a fianco del giaciglio cristallin e spostò il
viso sopra quello di Hikari, per controllare se fosse vero.
"Cosa? Ne... ne sei sicura, Gatomon? L'hai visto bene?"
esclamò il ragazzo, mentre fissava attentamente il viso placido della ragazza
del suo cuore per verificare personalmente. Un istante dopo, anche lui sorrise
per la felicità quando la ragazzina castana iniziò a muoversi... e finalmente,
dopo quella che era sembrata un'eternità, aprì gli occhi, risvegliandosi dallo
stato di catalessi in cui Dragomon l'aveva immersa! Due profondi occhi nocciola,
con ancora splendente il bagliore della vita e della gioia, che diedero a
Daisuke, Veemon e Gatomon la tanto attesa conferma che non erano arrivati troppo
tardi! Finalmente, dopo tutte quelle complicazioni, una buona notizia!
"Hikari!" esclamò nuovamente Daisuke. "Hikari-chan,
mi... mi senti? Sono io, sono Dai! E qui con me ci sono Veemon e Gatomon! Gli
altri ci aspettano fuori! Non preoccuparti, adesso ti tiriamo fuori di lì!"
La ragazzina vestita di bianco, ancora un pò intontita
dal lungo sonno, sbattè gli occhi e mosse le braccia e le gambe per liberarsi
dal torpore che le invadeva il corpo, e ben presto le parti nude della sua pelle
sentirono il freddo contatto con il cristallo del Dark Ocean, e i suoi occhi
ripresero a distinguere i pochi colori della realtà che la circondava. Sulle
prime, le figure le apparvero annebbiate e confuse, ma già così riuscì a
distinguere quel familiare muso felino, e quella testa dai capelli
appuntiti...
"D-... Daisuke... -kun? Gatomon...?" mormorò, con voce
così flebile per il torpore che quasi non riuscì a sentirla lei stessa.
Finalmente, la vista tornò normale e, attraverso la membrana di cristallo
semitrasparente, Hikari riuscì a distinguere il tutto più chiaramente! Ora
completamente risvegliata, si alzò dalla sua posizione quel poco che poteva e
appoggiò le mani sull'interno della sua prigione, chiamando i suoi due migliori
amici con voce gioiosa! "Daisuke-kun! Gatomon! Sì, sono sveglia! Vi... vi sento!
Siete venuti! Lo sapevo! Lo sapevo che ce l'avreste fatta! Ci.. ci sono anche
gli altri? Miyako-chan, Takeru-kun e gli altri?"
"Sì, Hikari! Ci sono tutti, e ti stanno aspettando
fuori!" esclamò Veemon, balzando sull'enorme prisma di cristallo. "Aspetta un
attimo, ora provo a liberarti da qui! Tu resta ferma, e cerca di non fare troppi
movimenti!"
"Stai attento, Veemon..." si raccomandò gentilmente
Daisuke. "Cerca di non colpire troppo forte, o potresti ferire Hikari!"
Il draghetto azzurro si voltò verso il suo partner umano
e la Digimon di Hikari, che lo stavano guardando speranzosi, e li tranquillizzò
facendo loro un occhiolino e un segno dell'okay! "Lo so! State tranquilli, so
già come fare... e sono sicuro di non fare errori! Mi basta solo dosare un pò la
forza e... okay, ci siamo! Vee Headbutt!"
Con un brusco movimento, eseguito con tutta la forza di
cui era capace, il vivace draghetto azzurro alzò la testa... e poi,
repentinamente, la abbassò sulla dura superficie di cristallo, colpendola con
una testata poderosa che fece saltare via numerose schegge e aprì delle evidenti
crepe su di essa, indebolendone la struttura! Daisuke e Gatomon si ritrassero
per non essere colpiti dalle schegge taglienti, mentre Hikari non potè fare
altro, limitata nei movimenti come era, che stringere i denti e sopportare il
riverbero del rumore di cristallo sfondato che le assalì le orecchie, facendole
provare per un istante un acuto dolore. Per fortuna, tutto durò soltanto un
istante, e quando riaprì gli occhi, Hikari si trovò davanti il vetro crepato
della sua prigione, ormai talmente fragile da poter essere facilmente rotto con
una decisa spinta dall'interno...
"Ce l'ho fatta! Sono riuscito ad indebolire il
cristallo!" esclamò Veemon, stringendo i pugni davanti a sè. "Ora tocca a te,
Hikari! Cerca di spingere più che puoi!"
La ragazzina fece un cenno affermativo con la testa.
"Ricevuto..." mormorò flebilmente, prima di fare appello a tutte le sue forze e
appoggiare di nuovo le mani sul vetro ora molto più fragile. Si ancorò alla
propria posizione meglio che poteva, e cercò di rendersi più stabile possibile,
prima di dare una decisa spinta ai grossi pezzi di cristallo in cui la testata
di Veemon aveva diviso il coperchio della sua bara. Li sentì spostarsi, e questo
le diede ancora più carica!
"Forza, Hikari-chan, ancora un
piccolo sforzo e ci sei..." si esortò, mentre le voci dei suoi amici che la
incoraggiavano si facevano più forti. Dopo aver preso un bel respiro e aver
raccolto di nuovo le forze, Hikari spinse di nuovo contro il coperchio della sua
cella semitrasparente...
...e questa volta, con suo grande sollievo, i pezzi si
spostarono e caddero al suolo con un tremendo fragore di cristallo rotto, mentre
Veemon saltava giù, e l'aria pesante e stantia, ma mai come in quel momento
gradita, del Palazzo delle Acque riprendeva a scorrere nelle narici di
Hikari.
Era libera. Finalmente libera... dopo chissà quante ore
passate in preda alle visioni e agli assalti mentali con cui Dragomon aveva
cercato di piegarla! Tuttavia, non ebbe il tempo di pensarci su, visto che non
appena si mise seduta e sporse la parte superiore del corpo dalla sua cella
cristallina, venne accolta da un caloroso, entusiasta abbraccio da parte di
Daisuke, Veemon e Gatomon!
"Hikari-chan! Grande, grande, grandissimo! Sapevo che ce
l'avresti fatta! Sei la migliore!" esclamò eccitato il secondo leader dei
bambini prescelti! Hikari, ancora un pò stordita dal lungo sonno, arrossì un
pò... poi, avvolse le braccia attorno al suo amico e ricambiò il suo abbraccio,
lasciandosi scappare dalle labbra una vivace risatina di imbarazzo. Per un
attimo, i due ragazzi rimasero abbracciati gioisamente, ognuno estasiato di
rivedere l'altro... poi, si separarono e Hikari ricambiò gli abbracci di Gatomon
e Veemon, ringraziandoli per averla salvata! Per quel lasso di tempo, sembrava
che tutti e quattro avessero dimenticato la situazione pericolosa in cui si
trovavano, e non volessero fare altro che godersi quell'istante di gioia e di
ritrovo...
Ma tutti loro sapevano che la cosa non poteva durare a
lungo, e sebbene con un pò di riluttanza, si separarono. "Scusa, Hikari-chan, ma
credo che per i festeggiamenti dovremmo aspettare più tardi! Dobbiamo fuggire da
questo posto e tornare nel Mondo Digitale... poi ti spiego cosa ci stava sotto,
ma sappi che sta accadendo un disastro!" spiegò Daisuke con tono di urgenza. Già
alle sue orecchie cominciavano ad arrivare i minacciosi rumori della battaglia
che si stava svolgendo nella stanza attigua, tra grida, rumori di oggetti che si
schiantavano sui muri... e la risata terribile di Dragomon, che non lasciava
molti dubbi circa il fatto che lo scontro non stesse proprio andando come
sperato...
Hikari si stropicciò gli occhi... poi, con un pò di
aiuto da parte dei suoi tre liberatori, scese dalla bara di cristallo e appoggiò
i piedi scalzi sul freddo pavimento di corallo, stando attenta a non calpestare
i frammenti sparsi al suolo. "Sì, hai ragione... però prima, Dai-kun, ragazzi...
credo di dovervi far vedere una cosa molto importante! Forse..." si interruppe,
afferrando il Digivice che, per qualche motivo, Dragomon non le aveva tolto.
"Forse sarà la nostra unica opportunità di sconfiggere Dragomon!"
La notizia fece restare spiazzati tutti e tre, mentre
osservavano la Digiprescelta della Luce armeggiare con il suo Digivice e
puntarlo verso il prisma di cristallo ora infranto nel quale aveva dormito per
tutte quelle ore. Ancora un pò di luce spettrale si levava dalla superficie
cristallina, quasi essa avesse assorbito un pò dell'elemento della ragazza
castana... "Cosa...? Hey, Hikari, adesso cosa stai facendo? E che vuoi dire
con... sconfiggere Dragomon? Immagino tu non lo sappia, ma... senza il
Digimental dei Miracoli, non possiamo nulla contro di lui!" esclamò Gatomon.
Stava per chiamare di nuovo la sua partner umana... quando, improvvisamente, il
D-3 di Hikari si illuminò, e un fascio di luce bianca squarciò le tenebre della
sala, risalendo fino al soffitto sotto gli sguardi increduli dei presenti!
"Cos...?" esclamò Daisuke, facendo un salto per la
sorpresa. "E... e questo cosa significa?"
Finalmente, Hikari si decise a rivelare quello che lei
aveva già percepito da un pò di tempo. Si voltò rapidamente verso Daisuke e i
due Digimon, richiamandoli verso di sè con un gesto della mano. "Il... il fatto
è che è proprio questo che volevo dire! Qui... l'ho percepito chiaramente mentre
ero in trance... qui si trova proprio il Digimental dei Miracoli!"
Gli occhi di Daisuke e dei Digimon si spalancarono più
di quanto la Digiprescelta della Luce credeva umanmente possibile! Non era
possibile! Il Digimental dei Miracoli, proprio l'oggetto che aveva permesso loro
di configgere Chimeramon e Kerpymon, e di cui non si sapeva nulla da un sacco di
tempo... era finito lì, in quell'orribile posto? Era proprio l'ultimo luogo in
cui ai ragazzi sarebbe venuto in mente di cercare!
"Stai... stai dicendo sul serio, Hikari-chan? Il... Il
Digimental dei Miracoli... qui, nel palazzo di Dragomon..." iniziò a dire, la
voce che sovrastava il sibilo dell'energia che saliva verso la cupola... ma si
fermò non appena la realizzazione gli si presentò, Ma certo, era così logico!
Come aveva fatto a non pensarci prima! Vista da così, la cosa improvvisamente
aveva senso... "E... e va bene, allora... Hikari-chan, credi anche tu... che ci
convenga tentare di utilizzarlo di nuovo, immagino!"
Hikari annuì lentamente, senza mai staccare gli occhi
dalla colonna di luce che si dipartiva dal suo D-3. "Dragomon... è in grado di
controllare qualsiasi aspetto del Dark Ocean, e questo rende sicuramente ogni
tentativo di fuga un'impresa disperata! Non importa dove fuggiamo, lui riuscirà
sempre ad individuarci e ad impedirci la fuga! E se... se anche riuscissimo a
sfuggire al Dark Ocean adesso, Dragomon non si rassegnerà tanto facilmente! In
qualche modo, riuscirà a raggiungermi di nuovo e a trascinarmi nel suo regno,
mettendo tutti di nuovo in pericolo! Se... se però riuscissimo a sconfiggerlo
adesso, e a debellare una volta per tutte la sua minaccia... e il Digimental dei
Miracoli è proprio quello che ci servirebbe per farlo! Forza, Dai-kun, metti il
tuo Digivice vicino al mio! Proveremo a richiamarlo assieme! La prima volta, eri
stato tu a farlo apparire... mentre la seconda volta, il potere combinato di
Seraphimon e Magnadramon l'ha fatto materializzare! Forse, se adesso uniamo le
forze, riusciremo a farlo apparire di nuovo!"
"Probabile..." esclamò Gatomon, mentre Daisuke, pur con
un pò di esitazione, tirava fuori il D-3, lo attivava, e si piazzava al fianco
della Digiprescelta della Luce, osservando meravigliato la colonna di energia
che saliva dal suo congegno e aggiungeva la sua brillantezza a quella del D-3
dell'amica. "Ma... scusami tanto, Hikari, come hai fatto a capire che il
Digimental dei Miracoli era da queste parti?"
Hikari sorrise leggermente. "In realtà... non ne sono
molto sicura nemmeno io!" rispose, semplicemente. "Voi... ricordate che sono
sempre stata piuttosto sensibile al potere della Luce e delle Tenebre, no?" fece
un attimo di pausa, e rivolse lo sguardo a Daisuke e ai due Digimon per
osservare la loro reazione. "Beh... tutto quello che posso dire è che, mentre
ero immersa in quello strano sonno pieno di incubi in cui mi avete visto...
mentre cercavo di resistere alla forza del Male che minacciava di rendermi sua
schiava... ho percepito qualcosa che 'disturbava', per così dire, le tenebre di
questo luogo. Sulle prime, non ho capito bene cosa fosse, ma poi... il suo
sentore mi è sembrato così... incredibilmente familiare! Non so se rendo l'idea,
è un pò difficile da spiegare senza percepirlo di persona..."
In effetti, Daisuke non aveva idea di che sensazione
dessero il potere della Luce e delle Tenebre quando venivano percepiti da chi
era in grado di farlo, e non aveva molta voglia di scoprirlo, quindi si limitò
ad annuire alla sua compagna. "Sì... ho capito, Hikari-chan! E va bene,
allora..." disse, facendo il suo classico sogghigno sicuro. "Diamo a Dragomon
qualcosina su cui riflettere! Veemon, Gatomon, siete pronti? Credo proprio che
ci sarà da ballare!"
Gatomon sfoderò gli artigli, mentre Veemon alzava un
pugno in aria con convinzione. Per la prima volta da quando erano entrati nel
Dark Ocean, la situazione sembrava essere DAVVERO a loro favore! "Quando volete,
ragazzi! Io non vedo l'ora di dare una lezione a quel calamaro troppo
cresciuto!" esclamò la gattina, le cui unghie scintillavano quasi sinistramente
nella penombra della sala del rituale.
"Nemmeno io!" esclamò Veemon sbracciandosi. "Siamo
pronti a tutto, ragazzi, quindi... non avete che da darci il via!"
Daisuke si scambiò un segno dell'okay con il suo
Digimon, mentre Hikari voltava lo sguardo verso Gatomon, che la ringraziò con un
espressivo cenno della testa. Poi, i due Digiprescelti si voltarono l'uno verso
l'altra, e in un breve istante di pura magia, si guardarono negli occhi,
trasmettendosi l'un l'altro qualcosa di indefinito e al tempo stesso
indiscutibilmente concreto... un momento di empatia, sottolineato ulteriormente
quando la mano forte di Daisuke prese con gentilezza quella delicata di Hikari,
rivelando alla ragazzina un pò dei sentimenti che provava. La realizzazione fece
provare un istante di sorpresa ad Hikari, e le fece accelerare il battito
cardiaco... ma ben presto lo sbalordimento lasciò posto ad un caldo sorriso, e
la mano della Digiprescelta della Luce si strinse empaticamente attorno a quella
del suo compagno...
*SHAAAAAAAA!*
E proprio allora, i giochi di luce esplosero in tutta la
loro vivacità e potenza, inondando la stanza! Le due colonne di energia
provenienti dai Digivice raggiunsero la sommità della cupola, ed entrambi
sentirono il rumore di vetro che si rompeva... prima che un bagliore dorato,
puro ed abbagliante nell'oscuro squallore del Dark Ocean, si diffondesse
tutt'attorno come i raggi di un sole in miniatura, avvolgendo nel suo caldo
abbraccio Daisuke, Hikari e i loro Digimon, che furono costretti a coprirsi gli
occhi per qualche istante. Quando poterono riaprirli, alzarono lo sguardo verso
il soffitto e videro, con loro grande gioia, proprio quell'oggetto dorato che
per tanto tempo era scomparso dalla faccia di DigiWorld, e che per loro
significava la possibilità di affrontare il Signore delle Acque ad armi pari! A
forma di calice, come una specie di Santo Graal, fluttuava lentamente verso il
terreno, e la sua luce aurea, purificatrice, che invadeva ogni anfratto della
sala del rituale facendosi beffe dell'ordine costituito di Dragomon,
rappresentava un raggio di speranza nel buio senza fine, e uno spregio al
dominio del terribile demone! A dare la conferma dell'identità dell'oggetto,
pensò il simbolo vagamente simile allo stemma di una famiglia nobile del
Medioevo che brillava su una delle sue facce!
"E' proprio lui..." commentò Veemon. "Il Digimental dei
Miracoli..."
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"Le Luci della Vittoria... Allora, dicci pure, Rei-san,
di cosa si tratta, esattamente?" chiese incuriosita Sora, guardando incuriosita
il talismano giallo e verde che stava nella mano della ragazzina castana. La
luce che si dipartiva da esso stava illuminando la sala del mainframe sotto gli
occhi di tutti i Digiprescelti e dei loro amici Digimon, e dieci piccole sfere
di luce si erano materializzate sopra la testa di Rei e attorno ad essa
orbitavano, formando una sorta di aureola.
"Sì..." rispose la più piccola dei fratelli Saiba,
mentre radunava i pensieri e cercava di stringare il discorso il più possibile.
"Dovete sapere che tanto fa... dopo l'incidente nel quale ho perso l'uso delle
gambe..." la sua espressione e quella di Hideto si incupirono a questo pensiero,
ma la ragazzina non si fermò ad arrovellarsi su questo. "Ho ricevuto questo
medaglione da Azulongmon-sama in persona, e qualche giorno fa sono venuta a
DigiWorld, ad insaputa di tutti, per ricevere queste fonti di potere...
Azulongmon-sama mi ha detto che dovevano andare a voi, e che sarebbero servite
ad affrontare Daemon, ma non è stato più specifico... Gennai-san, forse lei può
dare qualche informazione in più?"
"Senza dubbio..." rispose pacatamente la guida di
DigiWorld, prima di schiarirsi la gola e spiegare in breve di cosa si trattasse.
"L'origine delle Luci della Vittoria, ragazzi, risale ad un'epoca talmente
lontana da sfidare ogni collocazione storica... un'epoca in cui i Mondi Digitali
erano ancora giovani, e si erano susseguite molte lotte per la supremazia...
queste dieci fonti di potere sono state create da Azulongmon-sama in persona,
usando una frazione del suo potere. All'epoca, le Luci della Vittoria sono state
le basi dalle quali Azulongmon-sama ha dato vita ad altrettanti Digimon
leggendari per combattere contro un Digimon tirannico di nome Lucemon."
"Lucemon?" chiese Rei, vedendo le facce perplesse de.
"Forse Azulongmon-sama me ne ha già parlato... non era quel Digimon angelico che
poi si è corrotto e si è votato al male? Il Digimon che poi ha creato Daemon
stesso?"
"Esattamente." rispose Genai, semplicemente. Ai suoi
occhi attenti non sfuggirono le espressioni esterrefatte di alcuni, in
particolare di Taichi, Jyou e dei Digiprescelti internazionali. Chiaramente,
l'idea stessa che potesse esistere qualcuno più forte di Daemon non li
tranquillizzava granchè. "Comunque, questa è soltanto una parentesi, una
digressione... quello che conta è che in seguito, prima di scomparire senza
lasciare più tracce di sè, questi dieci Digimon, gli Antichi Spiriti, hanno
lasciato dietro di sè due Digi-Spirit ciascuno, mentre i loro dati di base, che
sono appunto le Luci della Vittoria, sono tornati ad Azulongmon-sama. Adesso, ci
sono state concesse per permetterci di affrontare Daemon ad armi pari."
"Beh, se queste Luci delle Vittoria... o meglio, le
creature che sono nate da esse... sono riuscite a sconfiggere un Digimon forte
come Lucemon, immagino che ci daranno una possibilità di combattere contro
Daemon e il suo esercito!" commentò Tentomon.
"Azulongmon-sama avrà tutta la nostra gratitudine..."
commentò Betamon... e proprio in quel momento, una delle luci si staccò
dall'aureola che orbitava sopra la testa di Rei e, senza un suono, entrò nel suo
corpo, passando attraverso la sua pelle umida come acqua in una spugna.
Immediatamente, una sensazione di calore si diffuse nel corpo del Digimon
girino, che provò una calma e una serenità che difficilmente avrebbe potuto
ricordare di aver mai provato in vita sua... ricordava di aver provato
sensazioni simili soltanto quando aveva incontrato Michael per la prima volta...
E poi, il suo piccolo corpo venne come pervaso da una scarica di energia,
facendogli tendere i muscoli e inviandogli una sensazione corroborante. Betamon
chiuse gli occhi per un istante, sentendo il potere pervadere ogni singolo
centimetro del suo corpo... gli piaceva questa sensazione. Lo faceva sentire in
grado di affrontare qualsiasi nemico!
Il ragazzo americano, intanto, aveva seguito con lo
sguardo la lucetta fluttuante, finchè non l'aveva vista entrare nel corpo del
suo Digimon. "Allora, Betamon?" chiese, più per curiosità che per vero allarme.
"Come va? Queste... Luci della Vittoria stanno facendo effetto?"
Il Digimon girino annuì energicamente. "Puoi dirlo
forte, Michael! Improvvisamente, mi sento molto più forte di quanto non sia mai
stato!" esclamò, mentre osservava altre quattro Luci della Vittoria avvicinarsi
al Gotsumon di Rosa, alla Floramon di Catherine, al Crabmon di Derek, e al
Candlemon di Jun. Uno alla volta, i piccoli ricettacoli di potere sacro vennero
assorbiti dai corpi dei Digimon, facendo loro lo stesso esaltante effetto che
avevano fatto a Betamon... mentre gli altri cinque restavano misteriosamente
sospesi in aria sopra Rei, senza andare da nessuna parte.
"Che strano..." commentò Biyomon. "Come mai quelle Luci
della Vittoria non si dirigono verso qualche Digimon?"
Rei storse leggermente il naso mentre alzava la testa e
osservava lo strano fenomeno. In effetti, era una cosa che non si spiegava...
ognuna delle Luci della Vittoria sarebbe dovuta andare ad un Digimon, no? Quindi
come mai quelle restavano là? "Hmmm... se devo essere sincera, non ne ho idea...
credevo che una volta che fossi arrivata da voi, ognuna avrebbe scelto il
proprio possessore." spiegò.
"Probabilmente, le cinque Luci rimaste non scelgono
nessuno... perchè non percepiscono che qualcuno qui abbia bisogno di loro!"
spiegò la guida di DigiWorld. "Forse reputano che, siccome molti dei Digimon qui
presenti possono già evolvere a livello Mega, non hanno davvero bisogno di
ricevere un'ulteriore potenziamento..."
Yamato si sfregò il mento. "Hmm... capisco, ma... se ci
sono state date, immagino che tutte e dieci le Luci della vittoria dovranno
entrare in gioco, ad un certo punto... quindi, a chi potrebbero andare le
rimanenti cinque?" si chiese, mentre le cinque Luci rimanenti smettevano di
orbitare e poi convergevano verso i Digivice di Taichi, Sora, Yamato, Mimi e Koushiro, venendone assorbiti. La Digiprescelta onoraria, non avendo una risposta a questa domanda, scosse la
testa, e anche Gennai non sembrava avere le idee molto più chiare a
proposito.
"Non ne ho davvero idea, ragazzi... a meno che,
ovviamente..." si interruppe, pensando ad una possibilità che gli era venuta in
mente solo in quel momento. Certo, era una possibilità un pò remota, ma una
volta eliminato l'impossibile...
"A meno che...? Ci sono degli altri Digiprescelti che
potrebbero averne bisogno?" chiese Taichi.
Gennai fece un cenno affermativo con la testa. "In
effetti, potrebbero essercene... e sarebbero esattamente cinque, guarda caso. Vi
ricordate che, molto tempo fa, vi ho parlato dei cinque Digiprescelti venuti
prima di voi, che avevano sconfitto Apocalymon per la prima volta e lo avevano
sigillato dietro il Muro di Fuoco?"
"Certamente..." disse Agumon, per poi fare un salto non
appena gli apparve chiaro dove Gennai voleva andare a parare! "Uh! Hey, Gennai,
un momento! Vuoi dire che... quelle Luci della Vittoria... starebbero aspettando
solo i cinque Digiprescelti venuti prima di noi?"
"I Digiprescelti originali? Sul serio?" esclamò Taichi,
facendosi portavoce della meraviglia di tutti. "Cavolo, questa no che non me
l'aspettavo! Allora... noi dovremmo cercare questi Digiprescelti e consegnare
loro le Luci della Vittoria? Ma... sappiamo chi siano, e dove si trovino in
questo momento?"
"Mio giovane amico, non sottovalutare la mia memoria!"
rispose Gennai, strizzando amichevolmente un occhio. "Essendo io un'entità
computerizzata, non posso dimenticare tanto facilmente... e in particolare, non
potrò mai dimenticare quel quintetto di ragazzi che ha dato origine alla
leggenda di cui voi tutti fate parte!"
Jun sorrise tra sè, lieta che la situazione cominciasse
finalmente a volgere a loro favore. "E quindi... di chi si tratta? Forse
riusciamo a trovarli e a convincerli a combattere al nostro fianco..."
chiese.
Ancora una volta, Gennai aveva la risposta pronta. "Beh,
per quanto riguarda convincerli... non credo proprio che ce ne sarà bisogno!
Vedete, se le cose sono andate come penso io, a quest'ora almeno due di loro
saranno già a Tokyo assieme ai loro Digimon... e non escludo che possano esserci
addirittura tutti e cinque! Sarebbe un grandissimo colpo di fortuna, cosa che di
recente ci è mancata parecchio, ma non è impossibile! Aspettate che faccio due
controlli..."
Con queste parole, la guid di DigiWorld raggiunse di
nuovo il suo mainframe e iniziò a comporre delle stringhe di comandi, pregando
tra sè che, per una volta, la dea bendata non avesse voltato loro le
spalle...
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"TENTACLE CLAW!"
Con un rapido e deciso movimento, Dragomon fece un mezzo
giro su sè stesso, poi sferrò un micidiale colpo con il suo braccio-tentacolo,
che si allungò all'improvviso e colpì in pieno petto Seraphimon, forzando l'aria
fuori dai suoi polmoni. Lo spirito angelico incespicò con un breve gemito, e
cadde in ginocchio, usando la sua verga per tenersi su in qualche modo, ma già
sentiva che le forze gli stavano venendo meno. Come temeva, il duello con
Dragomon era già deciso prima ancora di iniziare... qualsiasi cosa lui,
DinoBeemon, Aquilamon e Ankylomon facessero, nulla riusciva anche soltanto a
scalfire l'immensamente potente signore del Dark Ocean, che in effetti non aveva
ancora neanche un graffio. Mentre, per contro, i Digimon di Takeru e dei suoi
compagni erano ridotti decisamente male: di tutti loro, Seraphimon era l'unico
ad aver mantenuto la Digievoluzione... e Wormmon, Hawkmon e Armadillomon erano
distesi a terra dietro di lui, esausti e senza forze, assistiti dai rispettivi
partner umani. La loro era una resistenza disperata, contro un avversario che,
molto semplicemente, non potevano nemmeno infastidire.
"Seraphimon! Tutto bene?" chiese preoccupato Takeru,
vedendo il suo Digimon ormai sull'orlo del collasso. Lo spirito angelico, la cui
determinazione non era facile da piegare quanto il suo corpo, strinse i denti
dietro il suo elmetto di metallo e fece un cenno con la testa che però non
riuscì a tranquillizzare del tutto il Digiprescelto della Speranza... poi, con
le forze che gli erano rimaste dopo gli attacchi di Dragomon, si rimise in piedi
barcollando un pò e alzò di nuovo la guardia davanti al Signore delle Acque.
"Posso... posso ancora farcela,
Takeru! Ugh... Non ti preoccupare, posso resistere..." lo rassicurò
Seraphimon. "Fino al mio ultimo fiato, non permetterò
che Dragomon faccia del male a te o ai nostri amici!"
Il Signore delle Acque, divertito all'idea che un
'essere inferiore' potesse ancora opporsi a lui con tanta determinazione,
sghignazzò dall'alto della sua posizione di vantaggio. "Irrazionali fino all'ultimo, devo dire... Comunque, se
fossi in te non mi preoccuperei tanto, visto che è una promessa ben facile da
mantenere! Stai per tirare il tuo ultimo fiato, Seraphimon, assieme ai tuoi
amici! FORBIDDEN TRIDENT!"
Il tridente di corallo di Dragomon puntò dritto contro
Seraphimon... e un'altra scarica di energia venne sparata dalle sue punte,
questa volta colpendo in pieno il potente Digimon angelico e strappandogli un
grido di dolore mentre febbrili colori verdi e violacei percorrevano la sua
armatura! Takeru strinse i denti quando vide la forma Mega del suo Digimon, che
fino a quel momento non aveva avuto rivali, venire scagliata a terra dall'immane
potenza del colpo, e scuotere con il suo peso i muri dell'inquietante sala di
corallo... per poi rimpicciolire e de-evolvere in uno stordito Patamon, le cui
ali erano stancamente afflosciate a terra. L'ultimo difensore della squadra di
soccorso di Hikari era caduto... e anche se Veemon e Gatomon fossero stati
presenti, era praticamente sicuro che non avrebbero fatto alcuna differenza!
"E ora... anche Seraphimon..." mormorò Miyako,
avvicinandosi involontariamente a Ken che, al suo fianco, teneva in braccio un
Wormmon semisvenuto. Non appena Takeru corse a recuperare il suo Digimon e a
sincerarsi che stesse bene, Dragomon si deliziò gli occhi con il meraviglioso
(dal suo punto di vista) panorama dei suoi oppositori sconfitti e sparpagliati
al suolo, la paura chiaramente visibile nei loro occhi e percepibile nei loro
spiriti. Nulla deliziava di più quella creatura perversa che distruggere le
speranze degli altri... e come aveva fatto con i Digiprescelti, avrebbe fatto
con il resto dell'umanità, una volta assorbita Hikari e varcati i confini che lo
separavano dal Mondo Reale! Quella piccola vittoria conseguita nel chiuso del
suo palazzo, per lui altro non era che un assaggio degli innumerevoli trionfi a
venire!
Giusto per il piacere di sottolineare la loro impotenza,
e far vedere quanto inutili fossero stati le loro speranze e l'impegno profuso,
Dragomon lanciò un'ultima frecciata ai Digiprescelti, squadrando loro e i loro
esausti partner dall'alto della sua superiorità. "Huhuhuhuhuuu... e allora, ve ne siete convinti? Avete visto
che la volontà e il credere in sè stessi non serve a niente, quando si ha così
tanto contro? O forse continuate a credere che qualche miracolo vi salverà, eh?
Huhuhuhuhuuu... poveri sciocchi, alla fine vi siete resi conto della verità? Gli
innocenti e i deboli soccombono, non importa quanto si impegnino, la felicità
spetta soltanto ai forti, e i sogni che si realizzano esistono soltanto nelle
fiabe! Prima le creature inferiori si renderanno conto di questa verità, meglio
sarà per tutte loro! E quando sarò diventato un tutt'uno con la Figlia della
Luce e con il Dark Seed, potrò invadere ogni mondo e ogni dimensione, e imporre
il mio dominio su tutti coloro che vi conducono strisciando le loro vite inutili
e miserabili! Sotto il mio dominio, ogni sogno e ogni speranza verrà
schiacciato, e ogni creatura si rassegnerà a vivere nell'apatia, libera da ogni
affanno! Certamente, questo è molto meglio di quello che propugnate voi paladini
della giustizia, no? Voi predicate che i sogni possono realizzarsi se ci si
crede davvero e ci si impegna per farli avverare; e che se si rimane uniti e ci
si tiene aggrappati alla... speranza... si può trovare una via d'uscita da ogni
situazione! Pure e semplici illusioni, con cui ingannate il prossimo! Il Dark
Ocean offre qualcosa di molto più onesto, non trovate?"
"Onesto?" chiese disgustato Ken, mentre si alzava in
pieno tenendo in braccio uno stordito Wormmon. "Tu chiami onesto quello che hai
in mente di fare? Tu dici che tutti dovranno rinunciare ai loro sogni e alle
loro aspettative... quando tu, invece, non vuoi rinunciare ai tuoi; e cioè
dominare l'universo e fare tutti tuoi schiavi. Non è ipocrita tutto questo, per
non dire che rubare la speranza agli altri è una delle cose più spregevoli che
si possano fare?" Lo sguardo dell'ex-Imperatore era fermo, deciso, e fissava con
giusta indignazione gli occhi diabolici del Signore delle Acque, che però non
venne minimamente scosso dalla sua rampogna, e rispose con un altro
sghignazzo.
"Stupido insetto petulante, non
c'è nessuna ipocrisia in quello che predico!"
tuonò Dragomon, a metà tra il divertito e il disgustato. "Chi è forte, come me, ha il diritto di prendersi tutto
quello che vuole, e chi è debole deve solo rassegnarsi a questa realtà! Pensavo
che tu, ex-Imperatore, avessi capito questa lezione meglio dei tuoi stupidi
compagni... che spreco, mio caro Ken Ichijouji, bambino-genio affamato di amore
che ha cercato di assomigliare così tanto al fratellone capace di tutto... eri
così promettente, e invece ti sei lasciato rammollire dai loro discorsetti
idioti! Mi fai quasi pena! HAAAAAHAHAHAHAHAHA!"
La risata del demone risuonò spaventosa per tutto il
palazzo, quasi scuotendolo dalle fondamenta, e costrinse molti dei ragazzi e dei
Digimon a tapparsi le orecchie. La paura e la sensazione di impotenza che si
agitavano in loro si mischiarono ad una profonda rabbia per la noncuranza con
cui Dragomon rivangava il passato doloroso e le scelte sbagliate di Ken... come
se un essere spregevole come lui avesse il diritto di giudicare! Ma ogni
risposta che poteva venire loro in mente morì loro in gola, allorchè il Signore
delle Acque abbassò di nuovo lo sguardo e li fissò con gioia maligna, il
tridente già crepitante di energia.
"Huhuhuhuhuuu... ma ormai questo
non conta più! E' ora che voi mocciosi veniate schiacciati come meritate,
quindi..."
*FLAAAAAAAAAASH!*
La frase di Dragomon venne interrotta di colpo quando
una luce dorata, chiara e splendente, irruppe dall'arcata nella quale Daisuke,
Veemon e Gatomon erano scomparsi, e squarciò le tenebre eterne che avvolgevano
il Palazzo delle Acque, proiettando il suo bagliore sacrale su ogni muro e ogni
anfratto! Gli sguardi stupiti di Digiprescelti e compagni si voltarono verso il
corridoio che i loro compagni avevano imboccato, mentre Dragomon si riparava il
volto con il braccio tentacolare e lanciò un feroce grido di rabbia e fastidio,
come se quella luce gli stesse provocando dolore fisico! E in effetti, la cosa
non era troppo distante dalla realtà... c'era qualcosa, in quella luce, che non
gli piaceva... qualcosa che ripugnava alla sua natura e che riusciva ad
instillare un sospetto di ansia nel suo nero cuore!
"Graaaah! Che... che
diavolo..." ringhiò il demone, gli occhi ridotti a fessure per l'intensità
della luce. "Cos'è questa insopportabile luce? Che
significa tutto questo?"
Patamon, pur ancora debole per la lotta, si concesse un
sorriso. "Sai, Dragomon... credo proprio che i nostri compagni abbiano saputo
sfruttare bene il tempo che gli abbiamo dato... non so esattamente cosa abbiano
fatto, ma credo proprio... che di qualsiasi cosa si tratti, ci toglierà da un
bel pò di guai!"
"Hanno salvato Hikari-chan..." disse Miyako, mentre lei
ed Hawkmon guardavano ammirati l'arcata dalla quale uscivano i raggi di luce.
Proprio allora, le figure di due ragazzi umani, accompagnati dai rispettivi
Digimon, si profilarono sullo sfondo della luce aurea e iniziarono a dirigersi
verso la stanza, lentamente ma con calma e sicurezza. Non c'era bisogno di un
genio per capire di chi si trattava...
Chiaramente, Dragomon era meno contento della cosa, ma
mantenne il suo tono presuntuoso e sicuro della vittoria anche in quel
frangente. "Tsk! E così il vostro stupido piccolo capo
ha liberato la sua principessa. eh? Come nelle fiabe a lieto fine...
disgustoso!" tuonò contrariato, prima di sogghignare nuovamente. "Ma questa volta... temo proprio che il lieto fine non ci
sarà! Il vostro amichetto non sta facendo altro che condurre a me la mia regina,
in modo che io possa finalmente completare la sacra unione! Cercando di
salvarla, ha soltanto fatto il mio gioco, povero idiota!"
"Hey!" esclamò la vocetta di Veemon. "Ritira quello che
hai detto, calamaro troppo cresciuto! Dai non è un idiota, ed è qui per
dimostrartelo!"
Con grande gioia di Takeru e degli altri, finalmente le
figure di Daisuke e Hikari, quest'ultima ancora vestita del suo candido abito,
si resero distinguibili sullo sfondo della luce dorata che li seguiva, i
Digivice alla mano... e la prescelta della Luce, con una fermezza che le era
mancata fin da quando era stata rapita dagli Alias-3 e consegnata a quel luogo
infernale, alzò lo sguardo verso il suo aguzzino e parlò. "Io non sarò mai tua,
Dragomon. Non collaborerò mai ai tuoi piani di conquista... e soprattutto, non
perderò mai la speranza e la fiducia nei miei amici. Come puoi vedere, loro sono
venuti ad aiutarmi in questo momento difficile... e io, a mia volta, li sosterrò
con tutta me stessa!"
Dragomon sghignazzò di nuovo. "Ma che nobili propositi, sono commosso! Vorrei solo
chiedervi una cosa... come pensate di fare a sfuggirmi, visto che tutto quello
che avete fatto finora si è rivelato inefficace? Guardate un pò i vostri
amici... mi sono bastati pochi minuti per ridurli così! Voi... cosa sperate di
poter fare?" tuonò, la preoccupazione di prima rimpiazzata dalla sua solita,
arrogante, monolitica sicurezza.
Gli sguardi dei due ragazzi e dei loro Digimon
spaziarono dall'uno all'altro dei loro compagni, e videro i Digimon feriti che
li guardavano come chiedendo loro di fare qualcosa... una qualsiasi cosa... per
salvare la situazione. Patamon, Hawkmon, Armadillomon e Wormmon erano tutti
esausti e pieni di contusioni, ed era chiaro che, pur avendo combattuto al
massimo delle loro possibilità, erano stati sopraffatti con tremenda facilità.
Anche negli sguardi dei ragazzi, balenava la stessa luce quasi implorante...
Per qualche secondo, Daisuke rimase in silenzio... e
solo allora, Dragomon si accorse, con una certa perplessità della mano che il
ragazzo teneva nascosta dietro la schiena, dalla quale proveniva quella luce
abbagliante che aveva assalito i suoi sensi soprannaturali. L'espressione del
secondo leader dei Digiprescelti rimase per un pò di tempo illeggibile, ma si
poteva chiaramente percepire la rabbia che provava nel vedere i suoi amici
ridotti in quello stato...
Ma poi, con grande sorpresa di tutti, Daisuke e Veemon
fecero un sogghigno, in perfetta sincronia... e Miyako si chiese, non senza un
pochino di dubbio, cosa avessero in mente quei due imbranati... Di qualunque
cosa si trattasse, meglio che fosse qualcosa di VERAMENTE buono!
"Beh, Dragomon, per rispondere alla tua domanda..."
iniziò Daisuke, con una placidità quasi innaturale. "Ti diamo tre possibilità di
scelta... e ti informiamo subito che le prime due non contano!"
Rapidamente, Daisuke si tolse la mano da dietro la
schiena... e rivelò la fonte della luce! Un Digimental simile ad un calice
dorato, che gli altri ragazzi ricordavano bene, e alla cui vista fecero un salto
di sorpresa!
L'istante del trionfo, per Dragomon, si mutò in un
incubo in meno di un secondo, e il sogghigno di superiorità scomparve dal suo
volto mostruoso! Per la prima volta dopo ere, gli occhi del Signore delle Acque
si spalancarono per la paura, e le sue dita viscide quasi mollarono la presa sul
tridente mentre lui barcollava indietro di qualche passo, lanciando un terribile
ululato di orrore quando la luce aurea investì il suo repellente corpo! In
quell'istante di cieco panico, gli apparve finalmente chiaro il perchè di quello
strano sentore di un attimo prima... Quello... quello era... No, non era
possibile! NON ERA POSSIBILE! Come faceva ad essere lì? Non aveva senso! NON
AVEVA SENSO...
"GWAAAAAAAH!" ringhiò il
demone acquatico, schermandosi come meglio poteva dalla luce che bruciava come
il sole di Agosto. "Quello... quello... no, non è
possibile! Non può essere qui! E' assurdo!"
"Il... Il Digimental dei Miracoli?" esclamò Takeru,
anche lui mezzo abbagliato dalla luce, i cui raggi filtravano gentili attraverso
la pelle dei Digimon e li guarivano dalle ferite, facendoli tornare in forma
come e più di prima. "Ma... ma questo come... come è possibile? Come ha fatto ad
arrivare fin qui?"
Hikari rivolse uno dei suoi caldi sorrisi al suo amico
biondo. "A dire la verità... nè io, nè Dai-kun, nè i nostri Digimon lo
sappiamo... però... mentre ero sotto l'influsso di Dragomon, mentre cercavo di
lottare per preservare la mia sanità mentale... ho percepito la sua presenza
esattamente nella sala in cui ero tenuta! Quando Dai-kun è venuto a salvarmi,
beh... ho pensato che potevamo cercare di richiamarlo, affinchè ci desse una
mano contro Dragomon!" spiegò, mentre i Digimon, ora completamente
rivitalizzati, si distaccavano gentilmente dai loro partner e si schieravano di
nuovo di fronte al mostro marino, avvolti da un'aura di luce dorata che
conferiva loro un contegno nobile e battagliero! Dragomon, cominciando a fiutare
che le cose si stavano mettendo male, indietreggiò di un passo, ma tenne saldo
nella mano il suo tridente.
"TOTALMENTE ASSURDO!" tuonò
la mostruosa creatura, come se stesse cercando di protestare contro l'evidenza
dei fatti. "Il Digimental dei Miracoli QUI, in questo
mio palazzo? Tutto questo non ha senso! Com'è possibile che un artefatto del
Bene come questo... sia finito qui, nel Dark Ocean? Nel luogo dove la luce
scompare e ogni ideale muore? Non ha assolutamente senso!"
"Invece, ora che ci penso, ha senso eccome..." riflettè
Iori a voce alta, rispondendo alla furia di Dragomon con una razionalità che
metteva quasi in ridicolo il Signore delle Acque. "In fondo... non si dice che
dove le tenebre sono più fitte, la luce brilla più luminosa? E non c'è posto in
cui le tenebre siano più concentrate che nel Dark Ocean... il fatto che il
Digimental dei Miracoli sia comparso qui, proprio nel tuo palazzo, voleva
significare che anche in fondo al tunnel più buio e tetro c'è una speranza... un
sentimento che tu disprezzi con tutto te stesso, ma che è la linfa vitale di
ogni creatura che popoli i nostri mondi!"
Veemon e Gatomon, ora brillanti della stessa aura dorata
che circondava gli altri Digimon, si fecero avanti per incitare i loro compagni,
mentre la luce dorata emanata dal Digimental dei Miracoli cambiava direzione e
penetrava nei Digivice degli altri ragazzi, tingendoli del suo colore aureo.
"Ragazzi... adesso, stiamo combattendo per Hikari, per i nostri amici e per la
salvezza di entrambi i mondi!" esclamò la gattina, stringendo una zampa
anteriore davanti a sè mentre incrociava gli occhi oltraggiati del mostro che
aveva rapito la sua migliore amica, in una silenziosa promessa di vendetta. "E'
ora di porre fine al regno di Dragomon, una volta per tutte! Siete con me?"
"Credo proprio di parlare per tutti se dico che è così!"
rispose con sicurezza Wormmon. In breve tempo, la piccola squadra di Digimon si
era piazzata davanti a Dragomon, formando un piccolo muro tra lui e i
Digiprescelti... un muro splendente di oro e luce che il Signore delle Acque
esitava ad attaccare, nonostante tutto il suo potere...
Nello stesso momento, anche i Digiprescelti si erano
riuniti, e Hikari si era scmbiata un breve abbraccio di ritrovo con Miyako e con
Takeru, prima che tutti e sei rivolgessero di nuovo la loro attenzione alla
guerra di nervi tra Dragomon e i loro partner... e infine, ai loro Digivice
lucenti! Tutti loro sapevano che era quello il momento... se non fossero
riusciti ad eliminare il persecutore di Hikari lì e in quel momento, le
conseguenze per entrambi i mondi sarebbero state devastanti! Era una battaglia
che loro e i loro compagni non potevano permettersi di perdere... e che ora,
grazie al ritrovato Digimental dei Miracoli che stava ancora nella mano di
Daisuke, potevano DAVVERO vincere!
Ken fu il primo a parlare, spezzando il lungo periodo di
concentrato mutismo. "Allora, amici... siete tutti pronti? Questa battaglia non
sarà uno scherzo..."
"Sì, lo sappiamo..." rispose Daisuke, gettando uno
sguardo di intesa al suo migliore amico. "Ma so anche che adesso abbiamo una
possibilità di vittoria... e questo mi è più che sufficiente!"
"Stiamo lottando per la nostra Terra e per DigiWorld..."
continuò Hikari, stringendo a sua volta il suo Digivice.
"Oltre che per proteggere le speranze di miliardi di
creature..." fu la volta di Miyako.
"Non permetteremo a Dragomon di soffocare la vita e la
gioia di tutte loro soltanto per soddisfare le sue ambizioni egoistiche!"
proseguì Iori.
E, per finire, Takeru compì il gesto che diede inizio
alla grande battaglia, sollevando in aria il suo Digivice subito imitato da
tutti gli altri! "E allora, forza, ragazzi! Combattiamo a fianco dei nostri
Digimon!"
"CERTAMENTE! DIGI-ARMOUR
ENERGIZE!"
Questo grido collettivo venne seguito da un lampo
accecante che si dipartì dai sei Digimon, investendo Dragomon e costringendolo a
ritirarsi ancora con un ruggito di dolore! Immersi nella luce sacra, Veemon e i
suoi compagni si sentirono pervadere dal potere del Digimental dei Miracoli,
provando una sensazione di potenza e al tempo stesso di calma e tranquillità
mentre i loro dati venivano riorganizzati...
E finalmente, per la rabbia di Dragomon e l'esultanza
dei Digiprescelti, nelle viscere più profonde e crudeli del Dark Ocean, la
Digievoluzione dorata ebbe luogo!
"Veemon... armour
shinka..."
Il piccolo corpo di Veemon si espanse rapidamente di
dimensioni, diventando più grande, più robusto e al tempo stesso più snello,
fino ad assomigliare ad una versione leggermente ridotta della sua forma
Champion ExVeemon, con l'unica differenza che non c'erano le cicatrici
incrociate sul torace, e la coda era un pochino più corta. Una splendida
armatura dorata dall'aspetto dinamico, composta di pettorale, elmetto,
spalliere, manicotti, cintola e schinieri apparve dal nulla sul suo corpo:
l'elmetto era leggermente allungato, in modo da adattarsi alla sua testa
rettiliforme, e un paio di spuntoni affilati spuntavano dal cimiero proprio
sopra i suoi occhi verdi, l'unica parte del suo viso che fosse visibile. Le
spaliere erano molto allungate, in modo da dare l'impressione che il Digimon si
potesse muovere a velocità pazzesche anche con tutto quel metallo addosso... e
il pettorale era piccolo e tozzo, un pò ingrossato verso metà, e copriva
soltanto le costole lasciando l'addome sguarnito. I manicotti che proteggevano
il braccio dal gomito fino al polso erano dotati di piccole lame triangolari
sulle estremità, mentre sulla cintola era inciso lo stesso simbolo mistico che
appariva sul Digimental dei Miracoli... e per finire, i suoi stivali dorati
proteggevano le gambe dal ginocchio in giù, iniziando con un paio di ginocchiere
a forma di V e terminando ciascuno con tre corti artigli di metallo sulle punte.
Su ogni parte dell'armatura si aprivano diverse bocche lanciamissili, tutte
armate e pronte a sparare! Il nuovo Digimon (anche se, in effetti, non era poi
tanto nuovo...) eseguì una capriola in aria, poi atterrò in una fiera posa di
combattimento!
"...MAGNAMON!"
"Hawkmon... armour
shinka..."
In un obnubilate bagliore dorato, il piccolo e innocuo
Hawkmon venne sostituito da uno stupendo volatile meccanico simile ad un
incrocio tra un pavone e un feroce uccello da preda: tutto il suo corpo era
composto da splendente Chrome-Digizoid azzurro cielo che diventava blu sulle
giunture, sulla sommità della testa, e sul bordo superiore delle sue enormi ali,
composte da niente più che delle enormi piume di luce multicolore, affilate come
lame, attaccate a spuntoni affilati che fuoriuscivano dal 'braccio'. La testa
aveva un'aria veramente feroce, snella e aerodinamica con un becco ricurvo e
piccoli occhi rossi da predatore, e attorno al suo collo si ergeva una selva di
spuntoni acuminati che luccicavano minacciosi, illuminati dagli sgargianti
colori iridati che il corpo dell'uccello meccanico emanava. Le zampe erano
piuttosto lunghe e robuste, per essere quelle di un uccello, e terminavano con
corti artigli di acciaio grigio che la creatura teneva costantemente rivolti
verso l'alto, e una piccola coda a ventaglio si apriva dietro la schiena,
spargendo altri colori tutt'attorno mentre la nuova forma Armour di Hawkmon
eseguiva una cabrata in aria e atterrava con le ali spalancate e il becco aperto
in un glorioso grido di battaglia!
"...PEACOCKMON!"
"Armadillomon... armour
shinka..."
Al posto del piccolo e buffo Armadillomon, apparve in
una manciata di secondi un colossale pachiderma, un elefante grande come una
balenottera dalla robusta pelle grigio chiaro e il corpo ulteriormente protetto
da minacciosi impianti cibernetici che, tuttavia, nulla toglievano al suo nobile
contegno da guerriero: la testa era coperta da un elmetto blu scuro, quasi
piatto sulla sommità del cranio, che lasciava scoperti soltanto i suoi occhi,
due sfere di luce verde che brillavano in un paio di orbite nere, e la sua lunga
proboscide, ulteriormente rafforzata da un paio di spuntoni montati
sull'estremità... e, cosa ancora più strana, al posto delle orecchie, il Digimon
mastodonte aveva un paio di grandi ventole rosse che giravano vorticosamente,
creando una burrascosa corrente d'aria attorno alla creatura, mentre le sue
zanne, che spuntavano appena sotto la proboscide, erano corte e di colore rosso,
abbastanza appuntite da sembrare in grado di perforare la roccia! La schiena era
protetta da una bardatura dello stesso colore dell'elmetto, e così la parte
inferiore delle zampe, dalla cui corazza fuoriscivano tozzi unghioni quasi
neri... e la coda, che sbatteva lenta e metodica dietro il suo corpo enorme, era
a ciuffo come quella di un leone! Il pachiderma alzò la proboscide in aria, e
pronunciò il suo nome in un barrito assordante!
"...ELEPHANTMON!"
"Gatomon... armour
shinka..."
La gattina bianca svanì, scomponendosi in particelle di
luce prima di ricomparire... sotto forma di un enorme drago tutto coperto di
acciaio! Il suo intero corpo era coperto da una complessa armatura argentata che
non faceva vedere quasi niente del suo corpo, se non la criniera azzurra che
fuoriusciva per un breve tratto dal retro di un elmetto dorato, decorato con una
punta di lancia sulla sommità, che copriva interamente la sua testa allungata,
collegata al corpo da un collo protetto da una bardatura segmentata. Una enorme
piastra di forma quasi pentagonale, con una gemma triangolare rossa incastonata
sul davanti e il bordo dorato, copriva il torace del Digimon draconico, e da
dietro essa spuntavano due grandi ali anch'esse dorate, attaccate ad un corpo
robusto e protetto da ulteriore acciaio argentato con le giunture di oro
massiccio, che ricordava vagamente quello di MetalGarurumon... mentre le zampe
erano un pò corte, ma comunque poderose e armate ciascuna di tre potenti artigli
pure essi dorati! Per finire, la coda della creatura era lunga ed esile,
anch'essa ricoperta dalla stessa corazza segmentata del collo, e terminava con
una feroce punta in oro splendente che fendeva l'aria attorno a sè! Con un
ruggito mezzo soffocato dall'elmetto, il dragone metallico si impennò... e
sbattè fragorosamente a terra le zampe anteriori mentre si presentava!
"...MAILDRAMON!"
"Patamon... armour
shinka..."
Il piccolo e tozzo corpo di Patamon si ingrandì e si
fece più muscoloso, fino a toccare i nove metri di lunghezza, e la sua pele si
fece spessa e cambiò colore, diventando di un minaccioso grigio piombo... e
quando la luce svanì, si potè vedere che il piccolo mammifero alato si era
trasformato in un gigantesco rinoceronte il cui corpo era quasi tutto nascosto
sotto una corazza dorata abbastanza spessa da sembrare in grado di fermare anche
una raffica di mitragliatrice, che lasciava scoperte soltanto le piccole
orecchie a sventola, la mascella inferiore, e una parte delle zampe. Questa
corazza era composta da larghe piastre di Chrome-Digizoid dorato dal bordo in
argento che si incastravano l'una sull'altra, tappezzate di rune argentate a
forma di onde poste anche in corrispondenza degli occhi. Due lunghe corna,
simili a punte di lancia, si dipartivano dal suo elmo, una più piccola in mezzo
agli occhi... e un'altra, quasi più lunga della testa stessa, dalla punta del
muso feroce! Il bordo inferiore dell'elmo e le giunture tra il corpo principale
e le 'gambe' dell'armatura erano decorati da gemme rosse romboidali che
contribuivano a dare al pachiderma corazzato un aspetto ancora più combattivo.
Per finire, i 'piedi' della bestia erano protetti da una sorta di zoccoli dorati
armati di corte unghie dorate, e la sua corta coda a punta frustava nervosamente
l'aria, mentre due sbuffi di vapore bianco fuoriuscivano dalle sue narici!
"...RHINOMON!"
"Wormmon... armour
shinka..."
Per finire, Wormmon scomparve in una colonna di luce...
e venne sostituito da un enorme scarabeo alto almeno tre metri e mezzo la cui
altezza era quasi eguagliata dalla sua circonferenza, tutto coperto da una
robusta corazza chitinosa, tutta dorata e splendente! Si teneva in piedi sulle
ultime due zampe, più robuste delle altre e dotate di piedi a due dita muniti di
artigli affilati, e le grandi, nere mani con cui terminavano le sue sei braccia
reggevano ciascuna un Vajra, un simbolo sacro della religione hinduista che
ricordava molto un piccolo scettro con un pomo ramificato ad entrambi i capi.
Attorno alla sua larga vita era legato un cordone intrecciato da cui penzolava
una sorta di perizoma azzurro dal bordo giallo, decorato con kanji complessi e
simboli buddhisti, mentre attorno al collo portava una grossa collana di perle
di magatama viola. Un paio di antenne piegate in avanti fuoriusciva dall'elmetto
che copriva la sua testa, rivelando soltanto i suoi grandi occhi rossi e le sue
piccole mandibole frastagliate, mentre uno spuntone uncinato fuoriusciva dalla
sommità delle sue spesse elitre. Con un abile gesto, il coleottero fece roteare
i suoi Vajra nelle mani e si mise in posizione di guardia, pronto a
combattere!
"...KONGOUMON!"
Finalmente, la luce che aveva avvolto i sei Digimon si
smorzò, e Dragomon fece una smorfia disgustata quando si vide apparire davanti i
sei nuovi Digimon di livello Armour, con Magnamon in testa! Il drago dalla
corazza dorata fece un passo, e la sua zampa calzata di stivale aprì delle
piccole crepe nel pavimento di corallo grigio da cui filtrarono dei piccoli
raggi di luce, che contribuirono a loro volta a dissipare le tenebre!
"Dragomon! Questo è il momento della verità!" esclamò
Magnamon con voce stentorea, librandosi nell'aria proprio davanti al Signore
delle Acque. Si mise in guardia, e un'aura dorata pulsò attorno al suo corpo,
facendolo sembrare più grande di quanto in realtà non fosse!
"Combatti!"
CONTINUA...
Note dell'autore: C'è poco da dire, in realtà. Il
Digimental dei Miracoli si è rivelato, e questa volta il nostro emulo di Chtulhu
preferito (?) ha di fronte degli avversari validi! Ora, i Digiprescelti stanno
per affrontare la battaglia decisiva con Dragomon! Il destino di entrambi i
mondi sarà, se non deciso, quantomeno sostanzialmente modificato dal risultato
di questo scontro! Come finirà?
Già domani inizierò a scrivere il prossimo capitolo,
così lo saprete prima! Wow, sono eccitato!
Sappiatemi dire come avete trovato questo capitolo! Alla
prossima!
Justice Gundam
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Capitolo 24 *** La fine di Dragomon ***
Invasion-24
Digimon Adventure 02: Invasion
Una fanfiction di Digimon Adventure 02 scritta da: Justice Gundam
Chiedo scusa se mi ci è voluto parecchio per aggiornare... ancora una volta,
io propongo, e la vita reale dispone, che ci volete fare... tra il fatto che ho
un compitino in preparazione, con conseguente intensificarsi della mole di
studio, le altre mie fanfiction che porto avanti, e qualche nuovo anime che sto
guardando nei miei pochi momenti liberi (mi sto appassionando a Mai HIME, alle
varie serie di Pretty Cure e a Nanoha, non so se li conoscete...), ho trovato
meno tempo per andare avanti, e in certi momenti non mi sentivo neanche troppo
ispirato. Comunque, ora il nuovo capitolo è pronto, e mi auguro che mi farò
perdonare per il ritardo! Oh, e tra non molto dovrebbe apparire on-line anche il
prossimo capitolo di 'Record of Digital Wars', per non parlare del fatto che
dopo il 17 (data del mio compitino), avrò più tempo per scrivere, e inizierò a
rieditare e a rimettere on-line la mia fanfiction di Super Robot Taisen! Ebbene
sì, i robot giganti stanno per fare il loro ritorno, in un mega-crossover tutto
da godere!
Comunque, per adesso ho da raccontarvi la battaglia dei Digiprescelti con il
potente Dragomon, signore del Dark Ocean... sarà una delle battaglie decisive di
questa storia, e sono orgoglioso di essere arrivato così lontano dopo tanto
tempo che scrivo fanfiction! Ho cercato di fare del mio meglio per questo
importantissimo scontro... e mi auguro che i risultati siano all'altezza! Grazie
a tutti voi per il supporto che avete dimostrato, è anche grazie all'affetto e
alla fedeltà di tanti di voi se sono arrivato così lontano... e farò ancora
meglio in futuro, o almeno spero! :)
Okay, bando ai preamboli! Ora vediamo un pò le recensioni...
Kari 89: L'hai detto! Ora sì che si comincia a combattere sul serio! Non
vorrei essere al posto di Dragomon in questo momento... heheheheheee... E sì,
hai indovinato, le restanti cinque Luci della Vittoria andranno proprio a Sho e
compagni! Quindi, tra non molto vedremo anche le forme Mega dei Digimon del
primissimo gruppo! Continua a seguirmi, che se ne vedranno delle belle! A
cominciare da questo capitolo!
Talpina Pensierosa: Ed eccoti qui il prossimo capitolo! Mi auguro che te
lo godrai quanto i precedenti... e grazie per il bel complimento!
KillKenny: Non dovrete attendere molto, gentili signori... insalata di
polpo formato gigante in arrivo al tavolo! Per direttissima, e con l'assistenza
straordinaria ai fornelli di Daisuke Motomiya, Hikari Yagami, Takeru Takaishi,
Iori Hida, Miyako Inoue, Ken Ichijouji e i loro Digimon! Garantita soddisfazione
al 100%!
La vedi brutta per Dragomon, eh? E fai MOLTO bene!
Vivi: Quest'idea di collegare l'universo delle prime due serie con quello
di Frontier in questo modo mi è venuta un pò così, all'improvviso... però ho
visto che funzionava, e quindi ho pensato di implementarla! Comunque, puoi stare
sicuro che saranno efficaci!
Si, sì... per Dragomon, il momento della gloria sta per finire, o almeno
speriamo tutti... Sì, il Digimental dei Miracoli ha la stessa potenza di un
Digimon di livello Mega. Queste sono informazioni ufficiali, non me le sono
inventate... Per quanto riguarda la tua domanda finale, del perchè non esistano
quelle Crest di cui dici... beh, temo che la mia risposta possa essere una sola,
e cioè: chiederlo direttamente alla Toei, visto che una spiegazione non è mai
stata data!
TopoMouse: Lieto che ti siano piaciute le Digievoluzioni... e purtroppo,
per l'annosa questione Takari vs. Daikari, beh... sfortunatamente, non sono in
grado di accontentare tutti, quindi spero che continuerai a seguire anche se c'è
una coppia che non ti piace molto... heh, io stesso seguo un discreto numero di
Yamato-Sora, e non c'è pairing che incontri meno i miei gusti... tranne forse
Shinn-Lunamaria in Gundam SEED Destiny... quello l'ho trovato ancora più campato
in aria...
Prima di cominciare, faccio i miei ringraziamenti a KillKenny per avermi
suggerito (ancora molto tempo fa, KK... non so se ricordi...), qualche idea per
le Crest di Daisuke, Miyako e Iori. I suoi suggerimenti verranno implementati
proprio in questo capitolo, e lascio a voi vedere come!
Grazie ancora, KK... e buona lettura!
So già che il titolo piacerà a molti...
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Capitolo 24 - La fine di Dragomon
Dragomon era incredulo. Oltraggiato ed incredulo. Era appena accaduta, sotto
i suoi stessi occhi, una cosa che mai si sarebbe aspettato, e che non aveva
precedenti nelle migliaia di anni in cui aveva regnato sovrano sul Dark Ocean.
Il Digimental dei Miracoli era riapparso propriò lì, vicino al trono da cui
governava le tenebre eterne, e quel branco di mocciosi era riuscito a scoprirlo
proprio quando lui era sicuro di riuscire ad assorbire la Digiprescelta della
Luce e raggiungere finalmente il suo scopo. Ora, quei sei avversari che era
riuscito a sconfiggere senza sforzo appena qualche minuto prima si erano
rialzati, completamente rinnovati, e gli si paravano davanti forti come non
mai... e pronti a lottare fino alla morte per proteggere Hikari, i loro amici e
i loro mondi! La luce dorata che veniva irradiata dalle loro armature era quasi
abbagliante, e le tenebre che fino a quel momento avevano permeato l'orribile
palazzo del Signore delle Acque recedevano, quasi spaventate da quel bagliore
sacro che si prendeva gioco della perversa filosofia di Dragomon!
"E così..." ringhiò il Signore delle Acque tornando a brandire il suo
tridente, e cercando comunque di mantenere il suo classico tono autoritario e di
superiorità. "Così, solo perchè è accaduto qualcosa che non avevo previsto, e
il maledetto Digimental dei Miracoli è nelle vostre mani... voi credete davvero
che vi permetterò di sconfiggermi? Hah! Pura illusione! Non importa quale potere
voi utilizziate... finchè mi trovo nel Dark Ocean, il vantaggio è comunque
mio!" Ma, nonostante queste fossero le sue parole, i nuovi Digimon di
livello Armour, che formavano un lucente muro dorato tra lui e i loro partner
umani, riuscirono ad avvertire un appena percettibile accento impaurito in
quella voce innaturale. Per la prima volta dopo millenni, Dragomon si trovava
davanti degli avversari degni di lui, e questo lo sapeva bene! Grazie al
Digimental dorato, sarebbero stati in grado di danneggiarlo seriamente... e
forse addirittura di distruggerlo! Questa volta, il crudele mostro marino si
rendeva conto che non sarebbe stata la solita battaglia che, scontatamente, si
sarebbe conclusa con la sua vittoria... stavolta, il demone era in una
situazione per lui pericolosa, e non aveva altra scelta che giocarsi il tutto
per tutto! Impossessarsi della Digiprescelta della Luce, o venire distrutto nel
tentativo... queste erano le uniche due scelte!
Da parte sua, Magnamon, alla testa del gruppetto di risplendenti Digimon,
fece scontrare tra loro i pugni e sollevò fieramente lo sguardo verso gli occhi
iniettati di sangue del dominatore del Dark Ocean. "Il tempo delle parole e
delle intimidazioni è finito, Dragomon. Questa volta, ti sconfiggeremo e
metteremo fine al tuo regno!" esclamò con voce stentorea, mentre gli altri
Digimon si mettevano tutti in guardia. Peacockmon prese il volo con un battito
delle sue grandi ali di luce. Rhinomon, Elephantmon e Maildramon si acquattarono
leggermente sul pavimento e abassarono la testa, pronti alla carica. E infine,
Kongoumon fece roteare nuovamente i suoi Vajra nelle mani, muovendoli con
l'abilità di un esperto giocoliere mentre si avvicinava al ripugnante
demone...
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Magnamon
Tipo: Guerriero
Attributo: Anti-Virus
Livello: Armour
Attacchi: Magna Punch, Magna Kick, Magna Blast, Magna Explosion
Armour-Digievoluzione di Veemon con il Digimental dei Miracoli. Questo nobile
guerriero, capace di muoversi a velocità supersoniche, è dotato di una grande
quantità di armi nascoste nell'armatura, e può incanalare la luce dell'ambiente
circostante in raggi luminosi di elevata potenza distruttiva, pari ad un Digimon
di livello Mega! E' uno dei dodici Cavalieri Reali.
Nome: Peacockmon
Tipo: Macchina
Attributo: Dati
Livello: Armour
Attacchi: Rainbow Flapping, Strelitzia
Un feroce ma benevolo predatore d'acciaio dalle ali affilate come rasoi. Un
arcobaleno segue il suo volo ovunque egli vada, e la sua arma principale è
costituita dai raggi di colore sgargiante che emette dalle sue ali e del suo
becco. La corazza che lo ricopre gli offre notevole protezione, ma non
diminuisce per niente la sua agilità!
Nome: Elephantmon
Anche chiamato: Elephamon
Tipo: Androide
Attributo: Anti-Virus
Livello: Armour
Attacchi: Nitro Turbine Wave, Tusk Missile
Questo mastodonte corazzato è un'autentica macchina da assedio vivente, in
grado di resistere anche al fuoco più fitto senza indietreggiare! Le sue ventole
sono in grado di scatenare bufere di vento che mandano in confusione interi
eserciti, ma la sua arma principale sono le zanne scagliate come missili!
Estremamente protettivo dei suoi compagni e dei suoi simili, oltre che dotato di
una discreta intelligenza.
Nome: Maildramon
Tipo: Androide
Attributo: Anti-Virus
Livello: Armour
Attacchi: Iron Press, Lightning Spear
Forma Armour-digievoluta di Gatomon tramite il Digimental dei Miracoli.
Torreggia sulla maggior parte dei nemici, e può usare la sua immensa stazza per
schiacciarli letteralmente, anche se preferisce combattere evocando fulmini e
scariche elettriche. La corazza che la ricopre le offre una protezione pressochè
totale dalla maggior parte degli attacchi!
Nome: Rhinomon
Tipo: Mammifero
Attributo: Anti-Virus
Livello: Armour
Attacchi: Split Blade, Atomic Burst
Pur essendo dotato di vista molto scarsa, Rhinomon si affida al suo udito
finissimo e al suo olfatto acuto per snidare i Digimon malvagi, poi li carica e
li colpisce con il suo enorme corno, capace di far ribaltare un aereo di linea!
La sua velocità di carica è stimata attorno ai trecento chilometri all'ora!
Nome: Kongoumon
Tipo: Insettoide
Attributo: Dati
Livello: Armour
Attacchi: Power Slapping, Multiple Arm Bomber
Un Digimon di livello Armour che vanta una straordinaria forza fisica, e una
destrezza insospettabile per la sua mole. Usa i suoi Vajra come potenti e
precise armi da lancio, facendoli detonare come bombe... e la sua corazza è
composta da Chrome-Digizoid leggero e al tempo stesso estremamente resistente!
Ciò nonostante, molti di questi Digimon preferiscono una vita
tranquilla...
Un grido di incoraggiamento si levò dal gruppo dei Digiprescelti, e fu
Daisuke, con il suo spirito di leadership, a dare il proverbiale 'la' ai suoi
compagni. "Bravo, Magnamon! Gli hai detto quello che meritava! Forza, ragazzi,
fatevi valere!"
"Noi tutti abbiamo fiducia in voi! Siete i migliori!" esclamò Hikari, mentre
altre esortazioni simili provenivano da Miyako, Iori, Takeru e Ken, in un
crescendo di entusiasmo che riempiva i sei Digimon Armour di sicurezza, ma che
sui nervi di Dragomon aveva l'effetto di una irritante nenia. Nonostante
l'irritazione, però, il Signore delle Acque si impose di non perdere la testa...
è vero, avevano ottenuto il Digimental dei Miracoli, ma questo non assicurava
loro la vittoria! Dopotutto, lo stavano comunque sfidando sul suo campo di
battaglia, nel palazzo dove i suoi poteri erano al massimo! Avrebbe scatenato su
di loro tutta l'oscura potenza del Dark Ocean... e questa volta, avrebbe fatto
in modo che quei mocciosi intriganti e i loro compagni restassero per sempre in
quegli abissi senza luce!
Il Cavaliere Reale dall'armatura dorata si voltò leggermente e rispose con un
cenno di assenso e un sorriso appena accennato... poi, fieramente, si voltò
verso Dragomon e si alzò ancora un pò di quota. Non una parola proveniva nè da
lui, nè dagli altri Digimon Armour, che sostenevano la furia trattenuta del
Signore delle Acque con una fermezza incredibile... e ora, anche i bambini
prescelti si erano zittiti, rimanendo in disparte con i Digivice in mano e senza
emettere un fiato per paura di rovinare la tensione del momento... come se una
sola loro parola, detta al momento meno opportuno, potesse farli distrarre e
dare al demone acquatico la possibilità di colpire...
Decidendo finalmente di rompere gli indugi, Dragomon lanciò un orrendo
ringhio gorgogliante che suonava come il rumore di acqua stagnante che
precipitava in un lavandino... e il suo tridente di corallo si alzò di nuovo,
puntando verso i sei Digimon! Una luce verde-purpurea iniziò a brillare sui suoi
micidiali rebbi, oscurando leggermente la luce proveniente da Magnamon e dai
suoi compagni... e, dalle loro esperienze precedenti, i sei guerrieri della
speranza capirono subito cosa stava per accadere!
"FORBIDDEN TRIDENT!" esclamò Dragomon... e con un rumore assordante,
una saetta di energia oscura scaturì dall'arma del mostro marino e sfrecciò
verso i Digimon, che si dispersero rapidamente, facendo sì che il colpo del
Signore delle Acque centrasse soltanto il pavimento che si trovava sotto i loro
piedi appena un istante prima! Mentre Maildramon e Kongoumon saltavano di lato,
Peacockmon e Magnamon prendevano quota, ed Elephantmon faceva un salto
all'indietro che difficilmente qualcuno avrebbe pensato possibile per una
creatura di tali dimensioni... Rhinomon prese l'iniziativa e scattò a testa
bassa contro Dragomon, tenendo le sue enormi corna puntate contro il demone!
Ringhiando allarmato, Dragomon diede un ordine telepatico alla struttura stessa
del Dark Ocean, e il pavimento davanti a Rhinomon si sollevò di colpo con un
brusìo infernale, formando un vero e proprio muro di corallo solido come roccia
davanti al rinoceronte corazzato...
"Split Blade!" ringhiò Rhinomon...
*CRAAAAAAASH!!!!*
Nulla avrebbe potuto preparare Dragomon per quello che accadde dopo: infatti,
senza potere nè volere rallentare la sua corsa, Rhinomon caricò il muro che il
Signore delle Acque aveva edificato... e lo sbriciolò letteralmente con l'impeto
della sua carica, per poi proseguire la sua corsa furiosa, spiccare un salto
enorme che lo trasformò in una sorta di proiettile corazzato in oro e argento...
e impattare direttamente contro il torace viscido e muscoloso di Dragomon, che
lanciò un breve ruggito di rabbia e di dolore e indietreggiò di qualche passo,
trovandosi immediatamente con le spalle al muro! Prima che potesse ricomporsi e
tornare alla carica, Magnamon gli fu addosso, e lo colpì con un pugno circondato
di energia dorata!
"Magna Punch!" esclamò la Digievoluzione dorata di Veemon. Il suo
pugno centrò Dragomon in pieno viso, strappandogli un'altra esclamazione di
dolore, e questa volta la potenza del colpo fu tale che Dragomon venne
letteralmente infilato nel muro di corallo dietro di lui, scavandoci dentro un
buco della forma del suo repellente corpo! Acqua marina putrescente e frammenti
di corallo morto schizzarono per ogni dove dalle crepe che il Digimon malvagio
aveva aperto col proprio corpo, mentre gli altri quattro compagni di Magnamon
caricavano alcuni dei loro attacchi e li lanciavano contro Dragomon, senza
dargli neanche il tempo di pensare ad un contrattacco!
Elephantmon piantò le robuste zampe a terra, e le sue piccole zanne scarlatte
emetterono un paio di fiammate blu dalla base... prima di staccarsi e volare
dritte verso Dragomon! "Tusk Missile!" esclamò l'elefante corazzato,
mentre i suoi missili solcavano la distanza che li separava dal loro
bersaglio... e infine lo raggiungevano ed esplodevano a contatto!
Maildramon si impennò, e una scarica elettrica dorata crepitò attorno alla
punta di lancia che aveva sulla sommità dell'elmo. "Thunder Press!"
esclamò la draghessa corazzata... e la lama affilata pulsò brevemente prima di
inviare una potentissima saetta scintillante che investì in pieno il mostruoso
tiranno, aiutata anche dall'umidità che impregnava la sua pelle azzurrina e
disgustosa! Dragomon ringhiò orrendamente, e sentì chiaramente la scarica che lo
spingeva ancora più in dentro nel muro!
"Rainbow Flapping!" Fu la volta di Peacockmon, che si librò ancora più
in alto nel cielo, fino quasi a toccare il soffitto irto di stalattiti affilate,
poi raccolse le sue grandi ali lucenti attorno al corpo... e le aprì di scatto,
bombardando Dragomon con una spettacolare, quanto devastante, tempesta di raggi
dei colori dell'arcobaleno, che riempirono di toni vivaci la tetra atmosfera del
Palazzo delle Acque, e colpirono le carni immonde del tiranno, dalle quali si
levarono sbuffi di fumo bianco!
"E adesso tocca a me! Multiple Arm Bomber!" esclamò Kongoumon. Le sue
sei mani scattarono in avanti e scagliarono i suoi Vajra con rapidità quasi
accecante, e le insolite armi splendenti del colore del sole di mezzogiorno
solcarono l'aria e atterrarono su Dragomon, esplodendo a contatto! Ognuno dei
sei attacchi aveva lasciato il segno sul demone, che però si riprese con
rapidità sconcertante e reagì con un rapido, letale fendente del suo
braccio-tentacolo, che colpì in pieno Magnamon mentre questo si organizzava per
un altro attacco, e lo scagliò verso il muro opposto con un lieve gemito. Senza
perdere tempo, Dragomon si staccò dal muro, facendo cadere altra acqua e
detriti... e lanciò il suo tridente come un giavellotto, colpendo Peacockmon
sull'ala e facendolo scendere di quota con uno strillo! Immediatamente, l'arma
che simboleggiava il dominio di Dragomon sulle acque scomparve, e riapparve in
mano al suo padrone, seguendo la sua volontà, mentre Peacockmon atterrava
disordinatamente sul pavimento gelido. Rhinomon tentò un altro attacco, e questa
volta cercò di incontrare le gambe tentacolari di Dragomon, ma il demone
acquatico lo fermò con un calcio poi, dopo essersi concentrato per un breve
istante, fece scaturire dal pavimento delle grosse braccia di pietra che
iniziarono a martellare di pugni i quattro Digimon atterrati, le cui armature si
rivelarono non del tutto efficaci nel respingere il terribile assalto. Ognuno di
loro venne ripetutamente bombardato dalle sporgenze di duro corallo che si
levavano dal pavimento, e mentre Maildramon riuscì in qualche modo a resistere
appallottolandosi su sè stessa, Kongoumon ed Elephantmon vennero colpiti più
volte e scagliati a terra. Finalmente, dopo qualche secondo, Dragomon cessò il
violento assalto e si scosse di dosso i rimanenti frammenti di corallo, mentre i
Digimon Armour si rialzavano, un pò doloranti, e cercavano di rimettersi in
posizione.
"Oh, no... ragazzi, tutto bene?" chiese Miyako. La battaglia non era iniziata
nel migliore dei modi, anche se già infliggere dei danni a Dragomon era un pò
una vittoria... ma Magnamon, la cui fiducia in sè stesso non era stata
minimamente scossa dagli attacchi ricevuti, la tranquillizzò con un cenno della
testa.
"Anche con il Digimental dei Miracoli dalla nostra, Dragomon rimane comunque
un avversario difficile..." commentò Takeru, cercando di non sembrare troppo
preoccupato, ma senza riuscire nell'intento. "Dobbiamo cercare di trovare un
altro modo di attaccarlo, o ce la vedremo brutta..."
Daisuke strinse i denti, e le sue dita sfregarono nervose il Digivice che
giaceva nella sua mano. "Lo so, ci sto pensando..."
Comunque, nonostante fosse riuscito a recuperare l'iniziale istante di
incertezza, era chiaro che Dragomon non era uscito per niente illeso dalla
scarica di attacchi che i Digimon gli avevano diretto contro: la sua pelle
azzurrina era segnata in più punti, e il grosso buco di forma semi-umanoide che
si era lasciato dietro nella caduta troneggiava ancora sul muro dietro di lui,
testimone silenzioso ma chiaramente visibile della effimera sconfitta che aveva
subito nel suo stesso ricettacolo di potere... e nonostante mantenesse la sua
aria di fredda sicurezza, il Signore delle Acque dentro di sè ribolliva di
rabbia a malapena trattenuta... erano ormai secoli che nessuno riusciva a fargli
provare dolore, e quei segni che erano apparsi sul suo corpo non accennavano a
scomparire in un istante come era successo nella sua battaglia con
Imperialdramon e gli altri... no, questa volta era stato danneggiato sul
serio!
"Tsk... adesso sembra che tu non sia poi così invincibile... eh, Dragomon?"
tuonò Elephantmon, rimessosi in piedi dopo l'attacco di poco prima. La sua
proboscide puntava verso i lividi che ora il mostro marino si portava addosso.
Infastidito, Dragomon grugnì, facendosi uscire una nuvoletta di vapore verdastro
e puzzolente dall'angolo della bocca prima di rimettersi in posizione di
guardia.
"Un errore. Vi posso assicurare, misere creature, che non si
ripeterà." tuonò Dragomon, mentre i suoi occhi scarlatti, iniettati di
sangue, si muovevano spasmodicamente verso quella proprietà che gli era stata
sottratta da quelli che, dal suo punto di vista, erano soltanto dei ridicoli
ragazzini mortali ficcanaso che avevano deciso di interferire là dove non gli
competeva! "Hikari Yagami... la figlia della Luce... lei è mia! Mi spetta di
diritto! E non sarete voi a sottrarmela! Digiprescelti, io distruggerò voi e i
vostri animaletti domestici, me la riprenderò, e vi scaglierò negli abissi del
Dark Ocean, verso la vostra punizione eterna!"
Daisuke, irritato, alzò gli occhi verso il cielo. "Sigh... te lo dobbiamo
proprio sillabare, eh, Dragomon? Hikari-chan non appartiene a nessuno! Men che
meno ad un presuntuoso ammasso di sushi andato a male come te!" rispose, a muso
duro.
"Lei deciderà da sola la sua strada, come la decidiamo tutti noi!" proseguì
Miyako. "Nessuno di noi ti permetterà di controllare il loro destino, di rubare
loro la speranza e la fiducia nel domani! Hai capito, insalata di mare troppo
cresciuta? Noi e i nostri Digimon... non ti permetteremo mai di vincere!"
Il mostro marino grugnì di nuovo e sollevò ancora una volta il suo micidiale
tridente. "Davvero la pensate così? E va bene... allora provate a fermarmi,
se ci riuscite, poveri imbecilli illusi! Qui, nel Dark Ocean, la mia parola è
legge! E non sarete voi a cambiare le cose! FORBIDDEN TRIDENT!"
Ancora una volta, le punte del suo tridente si accesero di quella bizzarra ed
inquietante luce verde-violacea... ma questa volta, con grande sorpresa di
tutti, non furono delle crepitanti saette a scaturire da esso, bensì una serie
di sfere di energia negativa che sciamarono in giro per la stanza come uno
sciame impazzito, rimbalzando sui muri e addosso ai sei Digimon di livello
Armour, che non poterono fare altro che chiudersi in difesa per limitare i
danni. I più grandi di loro, in particolare Maildramon ed Elephantmon, si
trovarono immediatamente sotto il fuoco incrociato... e anche i Digiprescelti si
ritrovarono in pericolo di punto in bianco, sotto la scarica di quei letali
fasci energetici e i pezzi di muro che essi staccavano esplodendo addosso alle
pareti.
"Aaaargh! Almeno guardasse dove prende la mira, quella specie di totano mal
cresciuto!" strillò Miyako, cercando di ripararsi con le braccia da alcuni
detriti che si erano staccati dal soffitto. Le stalattiti sopra di loro stavano
traballando in maniera inquietante, ed era chiaro che non ci sarebbe voluto
molto prima che si staccassero e precipitassero giù...
"Cercate di ripararvi! Qui non siamo al sicuro!" esclamò Takeru, guardandosi
attorno alla ricerca di un posto riparato dove proteggersi dalle rocce cadenti.
Tutto inutile. Non c'era angolo della stanza in cui ci si sarebbe potuti
ritirare, visto che mancavano suppellettili e sporgenze, e i muri stessi erano
completamente lisci! Forse le arcate, un pò più in là... no, anche quelle erano
state indebolite dal colpo sferrato da Dragomon e dagli shock precedenti della
battaglia... avrebbero potuto crollare da un momento all'altro! Tutto quello che
potevano fare era cercare di schivare eventuali detriti in caduta, e sperare per
il meglio...
Fece un salto quando un pezzo di corallo grande come il pugno di un essere
umano si schiantò sul pavimento vicino a lui, passandogli a pochi centimetri
dall'orecchio e atterrando con uno schianto secco vicino alle sue scarpe. In un
attimo di paura, Hikari si afferrò a Daisuke, e lui fece lo stesso... prima che
i due si ritrovassero a guardarsi negli occhi e a diventare rossi come pomodori
maturi! Con un breve grido imbarazzato (anche dovuto al fatto che quel lungo
vestito di seta bianca era tutto ciò che Hikari sembrava avere addosso in quel
momento...), il nuovo leader dei Digiprescelti e la rappresentante della Luce si
separarono, balbettando qualche parola di scusa.
"Ah! Ehm, scusa, Hikari-chan... non volevo... sì, insomma... cioè, non che
non lo volessi, ma... beh, ecco... hai capito quello che volevo dire!" balbettò
Daisuke, maledicendo quella sua lingua che si stava muovendo da sola, e i suoi
ormoni che le stavano dettando cosa dire al posto del suo cervello!
"Accidenti, però... questo sì che è quello che io chiamo un incontro
ravvicinato del miglior tipo! Stavo... Hikari-chan si stava abbracciando a
me!"
Hikari, il cui bel viso aveva praticamente raggiunto l'incandescenza, si mise
due dita davanti alla bocca e fece a sua volta le sue scuse. "S-Scusami tu,
Daisuke-san, anch'io... cioè, insomma, non che non volessi... ho preso paura
e... comunque, scusami, non volevo metterti in imbarazzo..."
"Oh, mamma, lo stavo abbracciando... mamma mia, adesso il cuore mi batte
come se volesse uscirmi dal petto!"
Tutto questo accadde esattamente nello spazio di una frazione di secondo,
mentre Dragomon continuava a scagliare fasci di luce verde e viola contro i suoi
avversari. Stavolta, però, i Digimon riuscirono a prevedere con maggior
esattezza le traiettorie dei proiettili, e si spostarono in un ubriacante
dribbling per evitarli, o per fare sì che essi raggiungessero solo le parti
meglio corazzate dei loro corpi. Magnamon attivò le dozzine di propulsori sparse
sulla sua armatura, e riuscì a schivare una raffica del Forbidden Trident con
un'abile manovra che lo portò in alto, poi indietro; questo lo costrinse ad
allontanarsi da Dragomon e interrompere l'attacco, ma il Cavaliere Reale dorato
si spostò immediatamente di lato e cercò di attaccare il Signore delle Acque da
un'altra posizione. Peacockmon, nel frattempo si era messo a scagliare raggi
iridati con letale precisione, disintegrando i proiettili prima che essi si
avvicinassero troppo ai Digiprescelti.
"Attenti, ragazzi! Ora provo a cambiare un pò l'aria!" arrivò loro la voce
rude di Elephantmon, che era rimasto indietro per fare da scudo ai Digiprescelti
con il suo corpo. Tutti i ragazzi e i Digimon si concessero una frazione di
secondo per distrarre la propria attenzione da Dragomon e rivolgerla al
pachiderma corazzato... e videro che le gigantesche ventole rosse che aveva al
posto delle orecchie stavano cominciando a girare, emettendo un suono di
aspirazione quasi assordante! Un vento violento iniziò a flagellare la stanza,
sollevando una nube di polvere che oscurò lievemente la visuale... e in un
attimo, i Digimon capirono cosa aveva intenzione di fare il loro collega!
"Ricevuto! Vedi di dare una bella ripulita a questo posto!" scherzò
Peacockmon. "Forza, ragazzi, tutti al riparo!"
Gli altri Digimon non se lo fecero dire due volte, e si appiattirono quanto
più possibile contro i muri della sala, evitando le scie luminose che il
tridente di Dragomon continuava ad emettere. Perplesso da quella mossa, il
Signore delle Acque abbassò il tridente per un attimo... proprio il tempo
necessario ad Elephantmon per organizzarsi e caricare il suo attacco! Mentre il
rumore di risucchio aumentava di intensità, il vento impetuoso che Elephantmon
aveva provocato sollevò letteralmente in aria numerosi dei pezzi di roccia
caduti, e fece fermare, letteralmente FERMARE, i proiettili energetici creati
dal Forbidden Trident, che restarono sospesi a pochi metri dai loro bersagli,
premendo per raggiungerli, ma senza riuscire ad avanzare di un millimetro!
"Cosa..." esclamò un incredulo Dragomon. "Ma che diavolo... cosa
significa tutto questo? Che razza di trucco è?"
L'elefante cibernetico piantò i grossi piedi a terra, in modo da trovare
maggiore stabilità... e alzò la testa corazzata verso Dragomon, ringhiandogli
contro con una voce che sovrastava persino l'impeto delle sue turbine! "Nessun
trucco, Dragomon! Significa semplicemente... QUESTO! Nitro Turbine
Wave!"
Il ruggito di Elephantmon fu terribile, e lo fu ancora di più il rumore delle
ventole che aumentavano di velocità e potenza! Il vento furioso spazzò via sia i
pezzi di roccia che i proiettili energetici di Dragomon... e li fecero
grandinare come raffiche di mitra sul repellente corpo del tiranno, scatenando
una serie di esplosioni che lo sbalzarono fragorosamente contro il muro, mentre
il vento impetuoso di Elephantmon continuava a fare pressione! Dragomon ruggì
per la rabbia e il dolore mentre veniva bombardato dalle pietre e dal suo stesso
attacco, e cercò di separarsi un'altra volta dal muro ed avanzare verso i
Digiprescelti... ma Elephantmon, usando tutte le sue energie, aumentò
ulteriormente la pressione del vento e lo rispedì al punto di partenza, dove la
sua schiena andò violentemente a sbattere! Decisi a non lasciare a Dragomon il
tempo di riorganizzarsi, anche altri Digimon decisero di intervenire, e
Peacockmon scatenò di nuovo i suoi raggi dei colori dell'arcobaleno, mentre
Rhinomon sollevava la testa, il cui corno stava crepitando di energia!
"Rainbow Flapping!" esclamò il pavone meccanico, scatenando un'altra
scarica di colore contro il Signore delle Acque, che sibilò rabbiosamente sotto
quella bruciante pioggia iridata! Mentre era occupato con gli attacchi combinati
di Peacockmon ed Elephantmon, Rhinomon colse l'occasione e abbassò il corno sul
pavimento, colpendolo con tremenda violenza!
"Atomic Burst!" esclamò il rinoceronte corazzato... e subito, una
violenta onda d'urto attraversò il pavimento, spaccando letteralmente il duro
corallo mentre avanzava e scagliando altri pezzi di roccia per ogni dove nella
sala ormai devastata... prima di impattare sull'enorme corpo di Dragomon,
infliggendogli altri danni! In quell'istante, sia Maildramon che Kongoumon
abbandonarono le loro posizioni e si scagliarono in contemporanea contro il
tiranno del Dark Ocean, mettendo tutto il loro impeto e la loro volontà di
proteggere i loro partner in quell'attacco!
"Questo è per Hikari! E' ora di pagare, Dragomon! Iron Press!" esclamò
la draghessa corazzata, scagliandosi con tutto il suo enorme peso contro il
Signore delle Acque proprio nell'istante in cui Elephantmon interrompeva la sua
Nitro Turbine Wave.
"E questo invece è per Ken! Power Slapping!" ringhiò Kongoumon,
spiccando un salto elevatissimo mentre estendeva i suoi tre pugni sinistri,
avvolti di energia dorata, contro il suo avversario! Entrambi gli attacchi
centrarono il bersaglio, e i pugni di Kongoumon grandinarono sulla guancia
sinistra di Dragomon mentre il terrificante peso di Maildramon schiacciava il
suo corpo contro la parete, indebolendola ulteriormente! Dragomon grugnì di
nuovo, ma i due Digimon, senza lasciargli il tempo di controbattere, si
scagliarono di nuovo contro di lui e lo colpirono ancora, facendolo sprofondare
sempre di più nel muro... prima di ritirarsi e lasciare che fosse Magnamon a
sferrare il suo colpo! Sibilando d'odio, il Signore delle Acque si staccò dal
muro e cercò di avanzare verso il Cavaliere Reale dorato che gli fluttuava
davanti... ma quest'ultimo, con straordinaria prontezza di riflessi, schivò la
frustata che Dragomon cercò di assestargli con il suo tentacolo prensile e
ridiscese, entrambi i pugni sollevati e pronti a colpire! Prima che Dragomon
potesse tentare di difendersi in qualche modo, Magnamon era già davanti al suo
mostruoso volto... e un attimo dopo, il suo pugno destro andò fragorosamente a
segno, facendo spalancare gli occhi al mostro marino e costringendolo a piegare
la testa di lato! Poi, la mano sinistra scattò a sua volta, e centrò di nuovo il
mostruoso volto di Dragomon... e in men che non si dica, Magnamon stava
scatenando un bombardamento di pugni sul Signore delle Acque, che si ritrovò a
non poter fare nulla per difendersi! Più e più volte, i colpi del Cavaliere
Reale in armatura dorata martellarono il demone, e la lunga sequenza di colpi
sembrò terminare con un micidiale colpo a mani unite, sferrato dall'alto verso
il basso, che centrò Dragomon proprio in mezzo agli occhi, facendogli spalancare
la bocca in un grido silenzioso e lasciandolo confuso e stordito mentre Magnamon
riprendeva quota...
L'attacco SEMBRO' terminare... ma non fu così!
"E questo è da parte di tutti noi! Magna Kick!" esclamò Magnamon,
scendendo improvvisamente in picchiata con tutti i propulsori attivati, con la
velocità e la sicurezza di un falco che si getta sulla sua preda! La gamba
destra di Magnamon era puntata verso Dragomon, e un alone di luce dorata la
circondava, sottolineando la forza che il guerriero sacro stava mettendo in quel
colpo...
E un istante dopo, il calcio volante di Magnamon centrò in pieno Dragomon,
affondando violentemente tra il torace e l'addome e facendogli espellere l'aria
dai polmoni con un roco rantolo! La potenza del colpo fu tale che Dragomon fu
costretto a mollare il tridente, e venne sollevato di peso e scagliato in aria,
nuovamente contro il muro dal quale era a malapena riuscito a staccarsi! La
parete senza vita di grigio corallo, già duramente provata dai ripetuti colpi
sostenuti, non resse più e si sgretolò sotto il peso del signore del Dark Ocean,
franando dietro la sua schiena con un tremendo rombo e trascinandosi dietro il
suo orrendo proprietario, il cui peso immane fece tremare l'intero edificio al
momento dello schianto! Una scossa tellurica percorse il pavimento mentre
Dragomon si accasciava a terra stordito, e sia i Digiprescelti che i Digimon
rimasti appiedati si ritrovarono a doversi destreggiare per tenersi in
equilibrio!
Gli effetti del colpo non si esaurirono lì: la struttura stessa del Palazzo
delle Acque aveva subito seri danni nell'impatto appena verificatosi, oltre che
in quelli precedenti... e ancora una volta, il soffitto iniziò a franare, questa
volta però in pezzi molto più grandi e pericolosi! Per fortuna dei
Digiprescelti, i loro Digimon accorsero subito a proteggerli, Peacockmon
scagliando altri raggi di luce colorata che disintegravano i macigni cadenti a
mezz'aria... e Kongoumon prendendo a pugni tutti i detriti che sopravvivevano, e
spedendoli lontano dove non potessero fare danni!
"Restate vicini a me!" si raccomandò Elephantmon, le cui zanne erano già
puntate contro il soffitto pronte ad essere scagliate in caso di emergenza,
mentre si avvicinava ai Digiprescelti, che a loro volta cercavano di restare più
vicini possibile gli uni agli altri per fornirsi una migliore protezione. "Non
abbiate paura, ragazzi, abbiamo la situazione sotto controllo! Voi, come va?
State tutti bene?"
Pur un pò scossi dal titanico duello che si stava svolgendo ad appena una
dozzina di metri da loro, i Digiprescelti furono in grado di annuire, con
convinzione. "Sì... grazie mille, Elephantmon!" lo ringraziò Iori, mentre la
pioggia di detriti iniziava a calmarsi. "State davvero... facendo più di quanto
dovreste! Ma voi, siete sicuri di farcela? Quel Dragomon è un osso duro... anche
con i vostri nuovi poteri, vedo che state facendo un pò di fatica..."
"Sì, senz'altro i suoi poteri sono enormi... e anche con il Digimental dei
Miracoli dalla nostra, dovremo fare molta fatica per tenerlo a bada!" proseguì
Rhinomon, il corno abbassato e puntato verso l'ora prono Signore delle Acque.
"Ma non preoccupatevi, sono sicuro che riusciremo a sconfiggerlo! Dopotutto...
ci siete sempre voi a darci man forte, no?"
"Finchè sapremo di poter contare sui vostri cuori, non avremo limiti!"
confermò Maildramon, avvicinandosi di nuovo ai bambini prescelti e volgendo
verso di loro il viso coperto dall'elmetto dorato. Anche attraverso il cimiero
che impediva loro di vedere i suoi occhi, i ragazzi riuscirono a percepire il
coraggio e lo spirito combattivo che in essi ardeva... e che rispecchiavano
completamente la fierezza di Gatomon!
Con un breve sorriso, Hikari annuì... e le sue mani strinsero al cuore il D-3
luminoso che lei teneva tra esse. "Grazie, Maildramon... grazie a tutti voi...
vorrei poter fare qualcosa di più sostanziale per aiutarvi, visto che siete
sempre voi a rischiare la vita per noi..."
"Non è per niente vero..." replicò Peacockmon, mentre si abbassava di quota e
volgeva la testa armata di becco ricurvo verso la sua partner umana e i suoi
amici. "Siete stati voi a rischiare le vostre vite... e anche di più... venendo
qui nel Dark Ocean, e noi vi abbiamo seguito di nostra spontanea volontà. Perchè
è questo che fanno gli amici, no? Si aiutano a vicenda! E poi, se non fosse
stato per voi, non avremmo mai potuto aiutare quei Divermon, lì al faro... non
saremmo mai arrivati fin qui... e soprattutto, non avremmo trovato il Digimental
dei Miracoli, con il quale ora abbiamo la possibilità di porre fine a tutta
questa follia!"
"Grazie, Peacockmon..." rispose Miyako con uno dei suoi sorrisi smaglianti.
"Ricordami che quando tutto questo sarà finito, ti devo tutte le merendine che
vuoi, e un bel giro al luna park!"
Dragomon, dal canto suo, non aveva la fortuna di avere qualcuno disposto a
difenderlo dalla pioggia di calcinacci... e, in effetti, non ne avrebbe neanche
avuto bisogno visto che, non appena il Signore delle Acque si vide arrivare
addosso quella mortale raffica di pezzi di soffitto, sollevò il braccio destro e
ne aprì le dita tentacolari, emettendo nel contempo un suono gutturale che
ricordava molto un ruggito soffocato dall'acqua. Ancora una volta, la sua
assoluta padronanza dell'ambiente del Dark Ocean gli permise di evitare
ulteriori danni, e con un semplice pensiero, Dragomon ordinò alle rocce cadenti
di disintegrarsi a mezz'aria... cosa che i frammenti di soffitto fecero
immediatamente, come se fossero stati abituati da secoli ad essere comandati! Si
sentì un penetrante suono di roccia che si polverizzava... e ben presto, là dove
prima c'era una slavina di frammenti di corallo pronti a seppellire Dragomon, si
trovò niente più che una nube di finissima polvere blu-grigia, puzzolente di
acqua marina stagnante e di pesce andato a male! Soltanto alcune rocce erano
sopravvissute... e anche quelle, soltanto perchè Dragomon aveva in mente quacosa
di meglio per loro!
"Maledizione... ma c'è un limite a quello che quella frittura mista vivente
può fare?" esclamò Daisuke, vedendo l'impressionante facilità con cui Dragomon
si era difeso da quella frana. Visibilmente irritato, il demone acquatico si
alzò lentamente, sempre tenendo sospese in aria le rocce e la polvere con la
semplice forza di volontà... poi, diede un'ordine mentale al suo tridente, che
scomparve dal punto dove era caduto, e riapparve nella sua mano destra. Le dita
si strinsero automaticamente attorno al manico, avvolgendosi disgustosamente
sull'impugnatura di corallo intarsiata di rune, e Dragomon scosse la testa per
mandare via lo stordimento. Pur non dandolo a vedere, il demone acquatico
cominciava seriamente a preoccuparsi... era da parecchio tempo che nessuno
riusciva a fargli provare dolore fisico... da talmente tanto tempo che lui
stesso, nonostante la sua infallibile memoria, faceva fatica a collocare
temporalmente l'ultima volta che questo fosse successo... e inoltre, quei sei
Digimon dimostravano un'inventiva e uno spirito di collaborazione che lo
lasciavano stupefatto. Nessuno, prima di allora, aveva mai attraversato il Dark
Ocean riuscendo a mantenere un simile cameratismo con i suoi compagni... ma in
qualche modo, quelli ci erano riusciti! Dragomon non si spiegava bene come
avevano fatto... ma sapeva fin troppo bene che erano delle minacce al suo
potere, e che andavano eliminate al più presto!
Senza perdere altro tempo, Dragomon spalancò le fauci e da esse vomitò un
violento fiotto della ripugnante acqua grigia, densa come mercurio, che
componeva il mare senza vita dove egli spadroneggiava. Per quanto inaspettato,
l'attacco fu troppo lineare per cogliere di sorpresa i Digimon, e infatti sia
Magnamon che gli altri riuscirono ad allontanarsi in tempo, facendo sì che il
liquido letale si schiantasse sul pavimento senza conseguenze oltre ad un
ripugnante suono di fluido spiaccicato. Tuttavia, lo scopo di Dragomon non era
quello di colpire... bensì di distrarre i Digimon abbastanza a lungo da
attaccare con le rocce e la polvere che aveva 'collezionato'! Il tridente del
Signore delle Acque si mosse di nuovo, e la nube di polvere blu-grigia venne
spazzata ad altissima velocità contro i Digimon, graffiando loro le armature,
penetrando nelle fessure delle loro protezioni, ed irritandogli dolorosamente
gli occhi!
"Aaaaargh!" ringhiò Magnamon, piazzandosi una mano sugli occhi brucianti.
"Ma... Maledizione... le nostre armature... non ci proteggono dalla polvere!
Elephantmon, cerca di spazzarla via!"
L'elefante cibernetico barrì di rabbia e cerò di avviare di nuovo le sue
orecchie-ventole... ma sfortunatamente, le particelle di polvere le avevano
bloccate, e per quanto Elephantmon cercasse con tutte le sue forze di farle
ruotare ancora, l'unico risultato fu un desolante cigolìo accompagnato dal
rumore di ingranaggi grippati. "Ugh... non ci riesco, Magnamon! Le mie ventole
sono danneggiate! Maledizione, stavolta Dragomon ha pensato ad ogni cosa!"
ringhiò, cercando di tenere la testa bassa in un vano tentativo di proteggersi
gli occhi...
E Dragomon non si fece scappare questa opportunità! Ghignando malvagiamente,
il Signore delle Acque diede un altro ordine telepatico... e le rocce che teneva
sospese in aria cominciarono ad orbitare sul posto, formando un autentico
tornado di pietre che il demone non perse tempo a scatenare contro i Digimon dei
ragazzi! Mezzi accecati e graffiati dalla polvere di corallo, Magnamon e i suoi
compagni non riuscirono a schivare con sufficiente rapidità... e, uno alla
volta, vennero sollevati in aria e intrappolati nel vortice, poi percossi più
volte, sempre più dolorosamente, dalle rocce che la tremenda folata si
trascinava dietro! I Digiprescelti, da parte loro, non poterono fare altro che
cercare, quanto più possibile, di proteggersi dal vento e dai frammenti di
roccia!
"Attenti, ragazzi! Cercate di difendervi!" esclamò Takeru, pur sapendo che
c'era ben poco che i loro Digimon potessero fare contro un attacco simile. Dopo
qualche secondo, uno alla volta, vennero scagliati via e atterrarono
fragorosamente, in disordine, sui muri e sul pavimento della sala, prima che
Dragomon concludesse il micidiale attacco scagliando una ad una, con la sola
forza di volontà, le pietre contro di loro! Magnamon ringhiò di dolore quando
una di esse lo prese in pieno stomaco, mentre un sinistro GONG si levò
dall'elmetto dorato di Maildramon nel momento in cui un'altra delle meteore di
corallo andò a collidere con esso. Finalmente finita la tortura, ognuno dei
Digimon scivolò a terra senza fiato, e Daisuke sentì il proprio cuore fermarsi
per un attimo nel vederli accasciati a terra e immobili...
"Forza, ragazzi! Non arrendetevi! Non fatevi mettere i piedi in testa da
questo totano troppo cresciuto!" esclamò il ragazzo... e un'incredibile
sensazione di sollievo si impadronì del suo cuore quando vide che Magnamon dava
segni di vita! Con un grugnito, il Cavaliere Reale in armatura dorata diede un
agile colpo di reni... e si rialzò, pur barcollando un pò per i colpi presi; e
nello stesso momento, anche Rhinomon, Peacockmon e Kongoumon iniziavano a
tirarsi su, laddove Elephantmon e Maildramon continuavano a restare stesi per
terra, intontiti...
"Non... non vi preoccupate, ragazzi!" li rassicurò Magnamon, spazzandosi la
polvere di corallo dall'armatura. "Ci vorranno... ben altro che questi stupidi
trucchetti per metterci fuori combattimento! Possiamo ancora combattere!"
Miyako tirò un sospiro di sollievo, e congiunse le mani davanti a sè.
"Phew... per fortuna state bene... per un attimo ho davvero avuto paura..."
mormorò, guardando con gratitudine i Digimon che stavano rischiando la vita per
loro e la loro amica... e desiderando, tra sè, poter fare qualcosa di più che
starsene in disparte e tifare per loro.
Peacockmon si scrollò di dosso la polvere, per poi riavviare le sue
magnifiche piume luminose. "Non possiamo dire di essere al cento per cento,
Miyako-chan... ma può andare, abbiamo visto di peggio!" esclamò il pavone
meccanico, librandosi di nuovo nell'aria pesante ed irrespirabile del Palazzo
delle Acque. Rhinomon abbassò di nuovo il suo corno e si preparò ad un'altra
carica, mentre altri Vajra apparivano dal nulla nelle mani artigliate di
Kongoumon, e l'insetto dorato si rimetteva in posizione di guardia. Gli occhi
disumani di Dragomon si ridussero a due fessure scarlatte, e le fiamme che
portava tatuate sulla sua fronte bulbosa parevano quasi guizzare verso il
soffitto, esprimendo la sua rabbia e il suo desiderio di porre fine a
quell'irritante combattimento. Mentre i Digimon Armour e il Signore delle Acque
si preparavano a scontrarsi di nuovo, la stanza cadde nel silenzio, l'unico
suono dato dai passi metallici di Magnamon e dei suoi amici sul pavimento di
corallo friabile... e dal respiro roco, incrostato di sale, del dominatore del
Dark Ocean.
Dragomon si rigirò il tridente nella mano e fece una finta, un breve
tentativo di affondo, sperando di far abbassare la guardia a Magnamon... ma il
Cavaliere Reale dorato alzò la guardia e fece finta di spostarsi, soltanto per
restare fermo al suo posto. Con un grugnito, Dragomon espresse la sua
irritazione... quel duello stava diventando davvero troppo lungo per i suoi
gusti!
Mentre Elephantmon e Maildramon si rialzavano a loro volta, Dragomon si rese
conto che avrebbe fatto bene a ridurre il più possibile il numero dei suoi
nemici finchè ne aveva la possibilità... e quindi, ancora una volta, sollevò il
suo tridente e lo caricò di energia, la luminescenza verde e viola che danzava
attorno alle punte più che sufficiente a far capire a Magnamon e agli altri cosa
stava per accadere...
"FORBIDDEN TRIDENT!"
Ancora una volta, il velocissimo raggio di energia distruttiva sfrecciò verso
i Digimon, che però avevano anticipato l'attacco e riuscirono a difendersi:
Magnamon e Peacockmon presero quota, mentre gli altri si scansavano di lato con
agilità insospettabile, per delle creature coperte di armatura dalla testa ai
piedi, e il raggio si schiantò di nuovo contro il muro, disintegrandone una
sezione. Con disappunto, Dragomon si rese conto che aveva perso il vantaggio che
si era preso... ma non ebbe il tempo di rammaricarsene, perchè si vide arrivare
addosso Kongoumon a tutta velocità! L'insetto dorato, trasformato in un
proiettile vivente, stava sfrecciando verso di lui con la testa in avanti... e,
prima che il demone acquatico potesse difendersi, gli arrivò una poderosa
testata in pieno torace, che gli fece espellere l'aria dai polmoni, e lo fece
indietreggiare di qualche metro con un frastuono quasi agghiacciante al momento
dell'impatto, mentre Kongoumon eseguiva una capriola in aria e atterrava senza
problemi davanti al nemico. Ringhiando furiosamente, il Signore delle Acque
piantò i piedi a terra e riuscì ad evitarsi di cadere... ma l'istante dopo si
pentì di averlo fatto, perchè almeno cadere prono gli avrebbe permesso di
evitare la maggior parte dei colpi che gli stavano arrivando addosso!
"Magna Blast!" esclamò Magnamon. Il Cavaliere Reale dorato aprì
braccia e gambe... e dai numerosi compartimenti sparsi sulla sua armatura
uscirono, accompagnati da sbuffi di fumo bianco, missili bianchi in quantità
innumerevole, tutti avvolti dalla stessa luce dorata che aveva fatto evolvere i
sei Digimon! Dragomon spalancò gli occhi e si chiuse in difesa, cercando in
qualche modo di attutire il colpo... ma era un bersaglio troppo grande per
essere mancato, e numerosi missili si schiantarono su di lui e gli esplosero
addosso! Con un tremendo ruggito di rabbia e dolore, il mostro marino si lanciò
contro Magnamon e cercò di infilzarlo sulle punte del suo tridente, ma gli altri
Digimon avevano altre idee... e fu Rhinomon ad esprimere il suo dissenso per
primo, abbattendo sul terreno il corno carico di energia, mentre Maildramon
caricava ancora di elettricità il suo corno! In perfetta simultaneità, il
rinoceronte e il drago corazzato scatenarono i loro colpi migliori, scagliando
contro Dragomon una letale onda sismica, e una potente scarica elettrica rossa e
dorata!
"Atomic Burst!"
"Lightning Spear!"
Ci fu un lampo abbagliante che, per un millesimo di secondo, precluse a tutti
la vista del risultato... poi, i due attacchi raggiunsero contemporaneamente
Dragomon e lo investirono, strappandogli un tremendo ruggito di dolore e
facendolo indietreggiare ancora, fino a spingerlo al centro della sala dalla
quale aveva fatto il suo ingresso poco prima! Ancora una volta, il pavimento di
corallo venne letteralmente strappato via dalla foga del colpo di Rhinomon, che
scavò una trincea nel bel mezzo della stanza... e quando Dragomon riuscì a
rimettersi in guardia, fu soltanto per vedersi arrivare addosso una raffica di
missili a forma di zanna di elefante, che lo colpirono in pieno a loro
volta!
"Tusk Missile!" barrì Elephantmon, scagliando altri proiettili a forma
di zanna che martellarono ancora, e ancora, il Signore delle Acque,
costringendolo ad arretrare ulteriormente. Finalmente, Elephantmon interruppe il
suo incalzante attacco, ma fu soltanto per fare posto a Peacockmon, che si
lanciò contro Dragomon con uno strillo acuto e un forte sbattere d'ali,
lasciando dietro di sè una spettacolare pioggia di piume luminose che si
staccavano dalla sua corazza! Dando prova delle sue incredibili abilità di volo,
il pavone meccanico eseguì un avvitamento in aria, tracciando dietro di sè una
raffica di scie iridate mentre chiudeva le distanze tra sè e Dragomon, come un
missile dai mille colori...
"E adesso Dragomon, un regalino da parte mia! Strelitzia!" esclamò
Peacockmon mentre si avventava contro il repellente mostro marino. Per un
attimo, gli occhi acuti del Digimon alato, e quelli rossi, irosi e terribili del
Signore delle Acque si incrociarono, fiera compostezza contro furia diabolica,
quasi i due si stessero lanciando una sfida... poi, trasformato in una cometa di
colori splendenti che si avvolgevano e si mescolavano l'uno con l'altro,
Peacockmon colpì in pieno torace Dragomon, sollevando un frastuono terrificante
e facendo letteralmente tremare il Palazzo delle Acque dalle fondamenta per la
potenza del colpo! Gli occhi di Dragomon si spalancarono per il dolore e
l'incredulità, e il Signore delle Acque lanciò un lungo, terribile urlo che
riecheggiò tetro tra le mura di corallo morto della sua fino ad allora
inespugnabile roccaforte, mentre raggi di luce di ogni colore si dipartivano dal
punto in cui Peacockmon aveva centrato il suo bersaglio! Un istante dopo,
Dragomon venne proiettato contro la parete dietro di lui a velocità folle, e vi
si schiantò contro, facendone franare una parte e indebolendo ulteriormente la
già provata struttura del palazzo... mentre, approfittando di quel momento,
Peacockmon frenava la sua folle corsa, facendo scomparire l'aura iridata che lo
aveva avvolto, faceva un'inversione ad U a mezz'aria sbattendo un paio di volte
le sue magnifiche ali... e, prima che Dragomon potesse riprendersi, si riunì ai
suoi compagni, che già si erano schierati all'ingresso della stanza, in una
perfetta formazione che il Digimon uccello meccanico completò atterrando sul
terreno roccioso accanto a loro e iniziando a caricarsi di energia...
"E... e adesso che stanno facendo?" si sentì chiaramente la voce di Hikari,
che guardava con un briciolo di timore la fila di Digimon corazzati che si era
schierata tra loro e Dragomon. La Digiprescelta della Luce riusciva a percepire
che quei Digimon stavano accumulando una quantità ENORME di energia, una
quantità che di solito sarebbe stata accessibile soltanto ad un Digimon di
livello Mega! E come se non bastasse, il Digimental dei Miracoli che stava
sospeso in aria a pochi centimetri dalla mano aperta di Daisuke aveva iniziato
ad emettere una luce iridata quasi obnubilante, tale che il suo compagno era
stato costretto a proteggersi gli occhi con l'avambraccio libero. Nonostante
l'abbaglio, però, tutti i Digiprescelti riuscivano a vedere il sorriso sicuro
che danzava sulle labbra del nuovo leader dei Digiprescelti!
"Non lo so proprio, Hikari-chan..." rispose, guardando dritto davanti a sè
verso il gruppo di Digimon. "Ma credo proprio che a noi piacerà molto e a
Dragomon per niente!"
"Questo è il momento, ragazzi! Dobbiamo sferrare l'attacco decisivo a
Dragomon!" esclamò Magnamon, tenendo lo sguardo fisso sulla figura del Signore
delle Acque che, addossato al muro, cercava di tirarsi su e contrattaccare,
seppure a fatica. Il guerriero dall'armatura dorata era avvolto da spire lucenti
create dall'energia che stava accumulando in sè... e che poco dopo, iniziarono a
scintillare anche attorno a Peacockmon, Rhinomon, Elephantmon, Maildramon e
Kongoumon: ognuno di essi stava cercando di fare appello a tutte le sue forze
per un ultimo, conclusivo assalto al malvagio signore del Dark Ocean... il
quale, da parte sua, era riuscito a rialzarsi e si era lanciato in una corsa
furiosa per fermare l'attacco combinato.
"Maledetti... maledetti invasori! Non mi porterete via la Figlia della
Luce! Non me la sottrarrete! Lei è mia, e tale rimarrà! Dark Ocean, ascolta la
mia chiamata... e punisci coloro che mancano di rispetto al tuo signore!
RAAAAAAARGH!" ringhiò Dragomon come impazzito. Fece roteare il tridente un
paio di volte sopra la testa, poi spiccò un salto enorme, che lo portò a solcare
quasi metà della notevole distanza che lo separava dai suoi avversari... e
atterrò con un frastuono d'inferno, infilzando il suo micidiale tridente nel
pavimento di corallo grigio! Il rumore di pietre frantumate invase i timpani dei
presenti, e davanti ai loro occhi il pavimento del Palazzo delle Acque sembrò
letteralmente prendere vita, sollevandosi di fronte ai sei Digimon Armour e
trasformandosi in una selva di punte acuminate, ciascuna grossa come un
alberello, che corse verso di loro come un'onda di marea, facendo tremare il
terreno! In meno di un secondo, gli spuntoni di corallo avevano coperto l'intero
campo visivo... e si avvicinavano sempre di più!
Miyako strinse i denti alla vista del mare di roccia che caricava verso di
loro, e minacciava di travolgere i loro Digimon! Qualunque cosa volessero fare
Magnamon e gli altri, sperava davvero che funzionasse... o sarebbe stata la
fine...
Il colpo di Dragomon continuò ad avvicinarsi inesorabile... ormai soltanto
pochi metri separavano gli spuntoni dal cuore di Magnamon...
...e gli occhi del Digimon dorato si spalancarono, brillando di una feroce
luce del colore della giada più pura! "ADESSO!" esclamò, alzando il pugno chiuso
verso il mare di punte in avvicinamento... e come se non aspettassero altro che
questo segnale, tutti i Digimon puntarono le loro armi nella stessa
direzione!
...
...
"GOLDEN RADIANCE!"
Le voci dei sei Digimon risuonarono come una sola all'interno del cupo antro
di Dragomon... e l'energia esplose dai loro corpi, riversandosi sul loro
bersaglio con effetti devastanti!
Con il boato di un fulmine che cadeva pericolosamente vicino, sei enormi
raggi di luce bianca scaturirono dai corpi dei Digimon e sfrecciarono verso le
punte di corallo che Dragomon aveva scatenato contro di loro! Le più vicine,
ormai a meno di un metro di distanza, vennero letteralmente strappate dal
terreno dalla potenza del colpo, e vaporizzate all'istante... poi, i sei raggi
proseguirono la loro corsa folle, sfrecciando attraverso la selva di spuntoni e
radendoli tutti al suolo con la stessa facilità con cui uno schiacciasassi
avrebbe stritolato un pacchetto di crackers! Dragomon spalancò gli occhi e
lanciò un tremendo boato di rabbia disperata quando si vide arrivare addosso sei
raggi di energia positiva... che poi si avvicinarono improvvisamente tra loro e
si condensarono in un unico, enorme fascio di luce bianca la cui luminescenza
arrivò in ogni luogo della tetra roccaforte, squarciandone le tenebre e gettando
nel panico che le anime perse che lì dimoravano. Con la forza della
disperazione, Dragomon divelse il suo tridente dal terreno e usò entrambe le
braccia per farsi scudo, piantando a terra le sue gambe tentacolari nel
tentativo di reggere all'impatto!
E una frazione di secondo dopo, l'impatto venne, e il raggio di solida
energia luminosa si schiantò sulla guardia di Dragomon, facendolo indietreggiare
di diversi metri mentre lui continuava a spingere verso i sei Digimon! Il
frastuono della Golden Radiance che premeva contro il Signore delle Acque
riecheggiò ovunque, e i Digiprescelti furono costretti a tapparsi le orecchie
per non rimanere assordati... ma anche così, le vibrazioni prodotte erano
talmente forti da rischiare di far perdere loro l'equilibrio! Magnamon e
Dragomon premevano l'uno contro l'altro, ognuno mettendoci tutta la sua forza,
nel tentativo di sopraffare l'avversario. La concentrazione di entrambi era al
massimo... ognuno sapeva che il minimo tentennamento, la minima distrazione...
avrebbe permesso all'avversario di prendere il sopravvento!
Per diversi, eterni secondi, la terribile situazione di stallo continuò, tra
candidi lampi di energia e scoppi tonanti... il duello di opposte volontà andava
avanti senza tregua, senza che nessuno dei due contendenti prevalesse...
Ma finalmente, Magnamon e i suoi compagni fecero la mossa decisiva! Con un
supremo sforzo, ognuno di loro infuse ancora più energia nell'attacco... e una
scarica di energia dorata percorse l'intero gruppo, dando ancora più potenza al
loro già micidiale attacco!
"VAIIIIIIIII!". L'urlo di Magnamon fu tremendo, assordante... e nello stesso
momento, la Golden Radiance aumentò di intensità e investì Dragomon come un
fiume in piena, vincendo ogni sua resistenza! Ringhiando di rabbia, il tiranno
del Dark Ocean si rese conto di stare cominciando a perdere la presa sul
terreno... e che nonostante il suo potere di plasmare il suo dominio a suo
piacimento, non avrebbe potuto difendersi da quel colpo!
Questo... questo era impossibile! IMPOSSIBILE! Come poteva essere...
"U-ugh... non... non vi lascerò... vincere..." ansimò Dragomon, ormai
quasi accecato dalla luce per lui deleteria. "Io... io sono Dragomon...
Signore delle Acque... le tenebre si piegano ai miei comandi... Io... Io... non
sarò mai sconfitto... da questa... questa... UAAAAAAAARGH!"
Alla fine, fu Dragomon il primo a cedere... e l'attacco combinato dei sei
Digimon esplose su di lui, avvolgendolo completamente e scagliandolo come una
foglia al vento contro il muro a diverse decine di metri dietro di lui, dove si
schiantò con un boato spaventoso! Il Signore delle Acque lanciò un urlo
terrificante nel momento in cui il raggio di energia scagliato da Magnamon e dai
suoi compagni esplose su di lui, letteralmente scagliandolo attraverso il muro
del suo palazzo, che si sbriciolò come se fosse stato di gesso! Poi, il mondo
attorno a loro si ridusse ad un caotico amalgama di luce e rumore che costrinse
i Digiprescelti ad acquattarsi a terra per non essere travolti dall'onda d'urto,
mentre Magnamon e gli altri Digimon si ancoravano saldamente al suolo e
cercavano di resistere al tremendo rinculo! Per un istante, il Cavaliere Reale
dorato fu sul punto di cedere ed essere scagliato via, ma Elephantmon, che era
il più vicino a lui, intervenne e lo afferrò con la proboscide per impedirgli di
cadere.
Il bagliore crebbe di intensità, e sopra il boato dell'esplosione si sentì il
tremendo ruggito di Dragomon, e il frastuono del muro che crollava... prima che
ogni cosa svanisse in un lampo insopportabile!
Poi, il silenzio calò, terribile e colmo di tensione... mentre la vista, pian
piano, tornava normale, disturbata unicamente da una serie di macchioline
colorate ed indistinte che apparivano e scomparivano davanti agli occhi degli
eroici Digimon, che si afflosciarono in ginocchio con un sospiro che esprimeva
tutta la loro stanchezza, e dei loro partner umani. Ken fu il primo ad aprire,
pur lentamente, gli occhi, e a lui per primo si presentò il terrificante
spettacolo della distruzione provocata dall'attacco combinato: il colpo aveva
scagliato via Dragomon con una tale potenza da fargli scavare una doppia trincea
che, attraversando completamente la sala, si fermava bruscamente sul bordo del
muro, affiancata da striscie di corallo sgretolato e surriscaldato dalla
mostruosa potenza scatenata. Là dove prima c'era uno spesso, incrollabile muro
di corallo puzzolente di acqua marina stagnante... ora c'era un immenso,
desolante varco dai bordi fumanti, abbastanza grande da farci passare attraverso
Dragomon... e soltanto qualche sparuto sassolino cadente dava ancora una fugace
impressione che qualcosa avrebbe potuto sopravvivere a tanto! Attraverso lo
squarcio, l'aria spenta e stagnante del Dark Ocean invadeva il palazzo,
schiantandosi come un pugno contro i nasi dei Digiprescelti... e da esso
penetravano uno scorcio di cielo grigiastro, senza vita... e il cupo rumore
della risacca che si infrangeva sugli scogli freddi e senza vita.
Daisuke e gli altri iniziarono lentamente a muoversi e a riavvicinarsi ai
loro esausti Digimon, con l'esitazione di chi non riusciva a credere che una
simile battaglia si fosse conclusa a loro favore. Senza una parola, accompagnati
soltanto dal rumore dei frammenti di corallo che scricchiolavano sotto le suole
delle loro scarpe (ovviamente Hikari, essendo ancora priva di calzature, evitava
attentamente di calpestare i taglienti pezzi di roccia), i ragazzi raggiunsero i
loro compagni, e Daisuke per primo appoggiò una mano sulla spalla di Magnamon,
che alzò la testa e gli rivolse un timido sorriso... che però non esprimeva lo
stesso sollievo del suo partner umano...
"Magnamon..." mormorò Daisuke, fissando gli occhi verdi del suo compagno per
poi voltarsi verso lo squarcio nel muro, mentre gli altri Digiprescelti
raggiungevano i rispettivi compagni. Un breve istante di silenzio regnò tra i
due... prima che il sorriso di Daisuke si trasformasse nel suo usuale ghigno di
vittoria! "Ce l'avete fatta, ragazzi! Lo avete sconfitto! Avete sconfitto quella
specie di piovra mal riuscita!"
Magnamon prese fiato un paio di volte... e, sempre tenendo gli occhi su
Daisuke, scosse gentilmente la testa. "Hanf... Hanf... no... uff... purtroppo...
purtroppo, Daisuke, ti devo deludere..." mormorò, spegnendo immediatamente
quella scintilla di celebrazione che si era accesa nei cuori dei ragazzi.
Hikari sobbalzò, e un brivido freddo le percorse la spina dorsale.
"C-come?"
"E' molto... molto semplice, Hikari-chan..." rispose Maildramon, e la
Digiprescelta della Luce fu sicura di percepire un sorriso amaro sulle sue
labbra, anche se queste erano nascoste dall'elmetto. "Dragomon... Dragomon è
ancora vivo!"
Iori, che si era avvicinato a sua volta ad Elephantmon e gli stava facendo
una carezza, si voltò con un certo allarme verso l'enorme voragine che la Golden
Radiance aveva aperto nella fiancata del palazzo ormai disastrato. Ancora una
volta, una folata di vento gelido e puzzolente, che portava con sè la fredda
carezza della disperazione, schiaffeggiò il suo viso, facendogli provare una
reazione di disgusto. "D-... Davvero?" mormorò il più giovane dei Digiprescelti,
sentendosi ancora emotivamente sfiancato dopo una simile battaglia svoltasi
proprio davanti ai suoi occhi. "Ma... ma com'è possibile? Dopo tutti quei
colpi..."
"Non riesco a crederci... davvero quel sopravvissuto di un romanzo di
Lovecraft è ancora..." iniziò a dire Miyako mentre aiutava Peacockmon a
rialzarsi. La ragazzina occhialuta si congelò per la paura e interruppe la frase
non appena sentì un lento, minaccioso frullo di ali di cuoio che sbattevano
contro l'atmosfera gelata che circondava il Dark Ocean... e un'ombra fin troppo
conosciuta inziò a profilarsi alla bocca della voragine, subito seguita da un
corpo massiccio e fumante che si stagliò contro il cielo plumbeo, alzandosi in
volo come un messaggero di morte! I suoi occhi scarlatti luccicavano sinistri, e
la sua bocca, contorta in una smorfia di odio e rabbia, faceva agitare
convulsamente i tentacoli che la circondavano. Sotto gli occhi sbalorditi dei
ragazzi, Dragomon si stabilizzò a mezz'aria e brandì nuovamente il suo tridente,
puntandolo verso il cielo!
"Diavolo, non ci posso credere... quello è davvero immortale!" esclamò
Daisuke, con evidente frustrazione.
Gli occhi infuocati di Dragomon si strinsero leggermente, mentre osservava le
sue vittime con furia a malapena contenuta. "Mi devo congratulare, questo ve
lo concedo... non avrei mai immaginato che sareste riusciti a mettermi
all'angolo in questo modo, e in effetti non ricordo l'ultima volta che questo è
successo... se mai è successo!" tuonò. "Per onorare la vostra impresa, vi
concederò l'onore di essere schiacciati dalla mia piena potenza! L'intero Dark
Ocean vi sommergerà! RAAAAAAARGH!"
Un sordo, gorgogliante ruggito si levò dalla gola mostruosa del crudele
Digimon mentre questo gettava indietro la testa... e le punte del suo tridente
cominciarono ad emanare scintille crepitanti di vari colori, allo stesso tempo
cupi e febbrili. Prima che chiunque potesse fare qualcosa, il terreno iniziò a
tremare ancora una volta, iniziando con una lieve, quasi strumentale, scossa
tellurica... che però ben presto si intensificò fino a far loro scivolare il
terreno sotto i piedi, mentre le onde del mare di morte che infinito si
estendeva oltre la scogliera salivano minacciose, agitando sempre di più
l'oceano oscuro! Sopra la testa di Dragomon, le nuvole sparute che fluttuavano
nel cielo iniziarono a scurirsi e a turbinare sempre più velocemente... e
infine, con un ruggito pauroso, le acque del Dark Ocean si sollevarono
letteralmente, creando un vero e proprio muro d'acqua, alto più una sessantina
di metri e largo più che abbastanza da non concedere nessuna illusione di
potergli sfuggire, che poi restò in sospensione dietro la schiena del Signore
delle Acque, sciabordando sommessamente come se implorasse il suo creatore e
padrone di concedergli di abbattersi giù e divorare le sue prede!
"Che... che cosa?" esclamò Takeru, i pessimi ricordi di diverse ore prima
ancora freschi nella sua mente. Quello... era lo stesso attacco con cui Dragomon
li aveva sconfitti quella volta! "Dragomon! Che significa? Che cosa hai
intenzione di fare?" chiese, pur sapendo già in cuor suo la terrificante
risposta.
L'incubo vivente di zanne e tentacoli emise una ringhiante, gutturale risata.
Adorava vedere la paura negli occhi delle sue vittime, percepirla mentre si
insinuava nel loro animo e paralizzava loro muscoli e nervi... nulla lo faceva
sentire altrettanto potente!
"Huhuhuhuhuuuu... mi sembra ovvio, no?" esclamò, facendo sollevare
ancora di un pò il muro d'acqua plumbea. "Ho evocato la piena potenza del
Dark Ocean, e ho ordinato alle sue onde di sommergervi con tutta la loro
furia! Nessuno mi aveva mai costretto a ricorrere a tutto il mio potere... voi
siete i primi ad aver avuto questo privilegio! Sentitevi onorati!"
"Dragomon!" esclamò Hikari, sperando di far perdere convinzione alla creatura
maligna. "Così sconfiggerai te stesso, oltre a noi! Se ordini alle acque di
sommergerci, morirò anch'io, e allora non potrai più costringermi a fondermi con
te!". Ma anche queste parole furono accolte da una grassa, selvaggia risata di
divertimento!
"HAAAAAHAHAHAHAHA! Piccola stupida, sei proprio uguale a quegli ignoranti
insetti che tu chiami amici, illudendoti che essi siano al tuo stesso livello!
Mi aspettavo di più da te, Figlia della Luce!" ringhiò, finalmente
avvicinandosi abbastanza da permettere ai ragazzi di vedere le ammaccature e i
segni neri che la Golden Radiance di poco prima avevano lasciato su quasi tutto
il suo corpo. Ancora qualche voluta di fumo si levava dalla sua pelle umida, e
le sue ali di cuoio arancione erano sbrindellate, come delle macabre vele
appartenenti ad un relitto vecchio di secoli. "Ti ricordo che io sono il
dominatore del Dark Ocean! Ogni aspetto di questo mondo senza luce obbedisce al
mio volere! Posso benissimo fare in modo che l'ondata ti lasci illesa... ma
trascini i tuoi ridicoli amici e i vostri animaletti addomesticati negli abissi
senza fine! Tu diventerai la mia sposa... e tutti gli altri incontreranno
soltanto una gelida morte! HAAAAAHAHAHAHAHA!" La sua risata era furente, e
al tempo stesso trionfante, un infernale turbinio di odio e follia che pareva
scuotere il palazzo stesso dalle sue fondamenta, mentre la massa d'acqua
cresceva sempre di più...
"Ugh... purtroppo è vero, ha ragione lui..." esclamò Rhinomon, chiamando a sè
tutte le forze che gli erano rimaste per rimettersi in piedi. "Se davvero gli
elementi stessi, in questo orribile posto, obbediscono alla sua volontà, allora
può benissimo sommergere tutti noi, e lasciare in vita Hikari!"
"Se è così... allora dobbiamo respingere questo colpo e sferrare noi
l'attacco decisivo... tutto in un'unica mossa!" concluse Kongoumon. "Ma...
abbiamo abbastanza potere per fare una cosa di questo genere? Non credo che
quell'ondata che sta per usare sarà uno scherzo da contrastare..."
Magnamon si mise in piedi e strinse i pugni, fieramente convinto a resistere
fino all'ultimo. "Ci dobbiamo riuscire, in un modo o nell'altro... non possiamo
permettere a Dragomon di assorbire Hikari e di entrare nel Mondo Reale... se
dovesse riuscirci, porterebbe lì la sua guerra a Daemon, e sarebbe molto
probabilmente la fine dell'umanità! Dobbiamo impedirglielo a tutti i costi... il
problema è che non so come! Abbiamo troppo poca energia, e quella che ci
rimane... molto probabilmente non sarà sufficiente!"
Takeru strinse i denti per il disappunto... allora, sarebbe stata quella la
loro fine? Dopo tutto quello che avevano fatto... avrebbero dovuto arrendersi
proprio quando erano ad un passo dalla vittoria? Permettere a Dragomon di
ottenere il potere grazie al quale avrebbe potuto estendere il suo regno di
terrore in tutto l'universo... e lasciargli prendere la loro amica? No, non
poteva finire così... ci DOVEVA essere un modo... un modo qualsiasi per
fermarlo...
Un momento! Il ricordo di quello che era successo prima riemerse nella mente
del biondo Digiprescelto della Speranza, che gettò immediatamente un'occhiata al
suo D-3... e vide, con sua enorme soddisfazione, che sullo schermo a cristalli
liquidi era ancora accesa la runa simile ad un calice che anche il Digimental
dei Miracoli recava! Il piccolo congegno elettronico era ancora caldo, pulsante
di un'energia e di una luce rassicuranti... e lo stesso valeva anche per i D-3
dei suoi compagni! Forse... forse il potere del Digimental dorato era ancora
attivo dentro i loro Digivice... e questo fatto, oltre al ricordo di cosa era
successo tempo prima con Daemon, diede al ragazzino biondo un'idea che, forse,
avrebbe potuto ribaltare la situazione!
"Ken! Ragazzi!" esclamò Takeru, con un tono diretto che raramente gli altri
Digiprescelti gli avevano sentito usare. "Anche i vostri Digivice stanno
brillando così? Anche voi avete ancora il simbolo del Digimental dei Miracoli
sullo schermo?"
La sorpresa sostituì temporaneamente l'apprensione nell'animo dei ragazzi, e
Ken per primo gettò un'occhiata al suo D-3. "Uhm... sì! Sì, Takeru-kun, ce
l'abbiamo ancora! Dì pure, hai qualche idea per aiutare i nostri Digimon?"
chiese, iniziando già ad immaginare quale sarebbe stata la risposta del suo
amico.
"Sì... sì, forse ne ho una... ma abbiamo una sola possibilità di farla
funzionare!" esclamò Takeru, mentre il fragore dell'acqua smossa da Dragomon si
faceva sempre più forte, al punto che ormai era possibile conversare soltanto
urlando. "Questo simbolo... significa che il potere del Digimental dei Miracoli
è ancora attivo! Forse, se ci concentriamo e lo trasmettiamo ai nostri Digimon,
potrebbe dare loro la forza che gli serve per annientare Dragomon una volta per
tutte! Un pò come hai fatto tu, quella volta... hai usato il potere oscuro
ancora contenuto nel tuo D-3 per aprire un varco verso il Dark Ocean e
rinchiuderci dentro Daemon! Forse possiamo fare qualcosa di... come dire...
uguale e contrario... e trasmettere più potenza ai nostri Digimon!"
"E' un'idea rischiosa, ma a questo punto, non vedo molte altre soluzioni..."
esclamò Iori, guardando a sua volta lo schermo del D-3. "Voi cosa ne pensate,
ragazzi? Io direi di tentare!"
"A questo punto, non credo che abbiamo molto da perdere..." riflettè
cupamente Miyako. "D'accordo, io ci sono!"
"Anch'io!" fu la risposta di Daisuke, nella cui mano il Digimental dei
Miracoli continuava a brillare e ad emettere energia. "Questa volta... questa
volta, chiuderemo la faccenda in maniera definitiva! Hikari-chan, ci stai anche
tu, vero?"
"Puoi giurarci, Dasuke-kun..." rispose la ragazzina vestita di bianco,
brandendo a sua volta il D-3. "Se non fosse stato per voi... per il vostro aiuto
e il vostro sostegno... io sarei stata soggiogata dal potere del Dark Ocean già
da tempo... voi, e mio fratello, siete stati gli appigli che mi hanno permesso
di conservare la mia sanità mentale... ed ora, è il momento che anch'io faccia
tutto quello che posso per voi! Contate su di me!"
"Perfetto!" esclamò Takeru, con un lieve sorriso sulle labbra. Forse,
riflettè, avevano ancora la possibilità di vincere... era una manovra disperata,
ma tanto valeva tentare, no? "allora, ragazzi, tenete i vostri Digivice fermi
davanti a voi, come faccio io adesso... e concentratevi al massimo! Dovete fare
in modo che il potere del Digimental giunga ai nostri Digimon nella maggiore
quantità possibile! Magnamon! Ragazzi, voi come vi sentite? Siete in grado di
tentare un ultimo attacco?"
"Se abbiamo voi a darci una mano, siamo sicuri di poter fare qualsiasi cosa!"
rispose prontamente Peacockmon, rialzatosi a sua volta, le piume metalliche
circondate da una vivace danza di macchie di colore iridescenti. "Forza,
ragazzi! Con questo ci giochiamo tutto!"
Uno alla volta, tutti i Digimon nati dalla Digievoluzione Armour con il
Digimental sacro si rialzarono e si misero in guardia, pronti a resistere fino
all'ultimo al tremendo attacco di Dragomon, mentre i Digiprescelti prendevano
posizione dietro di loro. Uno alla volta, i ragazzi estrassero i loro D-3 e li
puntarono verso i loro compagni, facendo sì che essi venissero illuminati dai
raggi dorati che dai loro schermi scaturivano... e immediatamente, ciascuno dei
guerrieri corazzati venne pervaso di nuovo dalla stessa sensazione di pace che
avevano provato al momento dell'evoluzione. Delle luci multicolori
attraversarono i loro corpi, facendoli risplendere di ogni tinta immaginabile
prima di raccogliersi in una solida aura semisferica che avvolse i sei Digimon
nel suo caldo bagliore! L'energia si stava accumulando sempre di più, in
risposta alla spaventosa ondata che Dragomon stava per scatenare contro di
loro...
Finalmente, dopo alcuni secondi di stallo in cui i Digiprescelti si erano
concentrati al massimo per far pervenire l'energia del Digimental ai loro
compagni... Dragomon ruppe gli indugi, e il suo mortale tridente puntò verso lo
squarcio nella fiancata del suo palazzo, indicando impietoso i ragazzi!
"THOUSAND WAVES!"
Come se stessero gridando di gioia per il favore che il loro padrone aveva
loro concesso, le acque, raccolte in un muro spaventoso che gorgogliava e
turbinava senza sosta, si lanciarono ruggendo verso l'apertura nella muraglia
del Palazzo delle Acque, e verso i Digiprescelti e Digimon che lì erano rimasti
intrappolati! Uno tsunami terrificante, talmente violento che anche soltanto
pensare di potersi mettere al riparo sarebbe stata pura follia... e in quel
momento era diretto su di loro, in tutta la sua incomparabile potenza
distruttiva!
Anche quel poco di luminosità che penetrava nel palazzo attraverso lo
squarcio nel muro si dissipò... e come la volta precedente, i Digiprescelti
videro l'ombra della morte incombere su di loro...
Ma stavolta c'era una differenza: stavolta, tra loro e l'ondata si paravano
sei potentissimi Digimon di livello Armour che usavano il potere del Digimental
dei Miracoli... l'unica cosa che potesse opporsi a Dragomon! E Magnamon e i suoi
compagni, da parte loro, non intendevano arrendersi senza aver fatto del loro
meglio! Quando l'ondata apocalittica fu sul punto di fare irruzione nella sala,
Magnamon spalancò gli occhi e puntò il pugno destro verso la massa di liquido
letale, concentrandosi quanto più poteva!
"E' il momento..." si disse il Cavaliere Reale dorato. "Il momento
della verità! O la va... o la spacca!"
"ADESSO! Forza, ragazzi, uniamo la nostra energia! Solo così riusciremo a
battere Dragomon!" esclamò subito dopo. L'energia dorata sembrò accendere una
fiammata attorno ai corpi corazzati dei sei Digimon, e scintille di luce dello
stesso colore si dipartirono in ogni direzione, quasi filtrando attraverso
l'ondata e oltre lo squarcio nella fiancata del palazzo...
E subito dopo, con un grido di battaglia, Magnamon inquadrò il suo bersaglio
e si scagliò contro di lui, il pugno destro sollevato e avvolto da un'aura
dorata!
"YAAAAAAAAH! Magna Punch!" esclamò il Digimon dorato, sfrecciando
verso la massa d'acqua ad una tale velocità da scavare una piccola trincea nel
pavimento di corallo ormai devastato! In una brevissima manciata di istanti
concitati, Magnamon vide l'ondata espandersi fino a coprire del tutto il suo
campo visivo, sentì il suo ruggito che si faceva sempre più fragoroso. Tutti gli
altri restarono fermi al loro posto, osservando muti quello che sembrava essere
un attacco suicida...
...e quando ormai pareva sicuro che Magnamon sarebbe stato travolto dalla
furia delle acque tempestose, accadde l'incredibile! Il Cavaliere Reale sollevò
il suo pugno scintillante e, con un altro lungo grido di battaglia, lo abbattè
sulla massa d'acqua con uno schianto assordante! Per una frazione di secondo, il
lampo che scaturì dal punto dell'impatto obnubilò i sensi di tutti i presenti...
e subito dopo, davanti agli occhi di tutti apparve il surreale spettacolo di
Magnamon che, con la sola forza del suo pugno destro, teneva ferma la spaventosa
ondata, impedendole di travolgere i suoi amici! Un autentico muro di luce aurea
circondava il pugno del Digimon guerriero, impedendo anche alla più piccola
goccia d'acqua di scorrere verso i suoi amici, mentre il ruggito della marea
aumentava di intensità, come se l'oceano stesso fosse oltraggiato ed incredulo
davanti alla resistenza di Magnamon!
Con determinazione, Magnamon spinse ancora più forte, e riuscì a far
indietreggiare l'ondata di qualche altro centimetro... ma subito dopo, la
mareggiata riprese ad avanzare, e riguadagnò il terreno perso! Magnamon ringhiò
ferocemente e diede gas ai numerosi propulsori nascosti nella sua armatura, che
lasciarono dietro di lui una scia di luce bianco-verde che si infrangeva in una
fine polverina scintillante. Ancora per diversi secondi, lo stallo tra il colpo
di Magnamon e quello di Dragomon proseguì, nessuno dei due in grado di
sopraffare l'altro...
All'esterno del palazzo, Dragomon strinse i denti per la rabbia e incanalò
ancora più energia nel suo tridente, cercando di aumentare la potenza della sua
ondata... e per un attimo, Magnamon sentì una pressione tremenda infrangersi su
ogni fibra del suo corpo corazzato, costringendolo a fare appello a tutta la sua
forza per resistere...
Ma, seguendo alla perfezione la strategia che avevano elaborato tra loro, i
Digimon suoi compagni rilasciarono la loro energia in quel preciso momento,
incanalandola tutta nell'armatura del loro amico!
"E ora, ragazzi... tocca a noi!" esclamò Maildramon, sollevando il corno
crepitante di energia elettrica dorata. "Diamo tutta la nostra forza a Magnamon!
Thunder Spear!"
"Con piacere!" esclamò Kongoumon, scagliando i suoi Vajra pulsanti di luce
verso Magnamon. "Multiple Arm Bomber!"
"Atomic Burst!" ruggì Rhinomon, abbattendo il suo corno sul terreno e
scatenando una potente onda d'urto!
"Rainbow Flapping!" Peacockmon aprì le sue ali luminose e scatenò
un'altra raffica dei suoi raggi colorati.
"Nitro Turbine Wave!" esclamò infine Elephantmon, riattivando le sue
ventole e soffiando una potentissima raffica di vento!
I cinque colpi si unirono tra loro, fondendosi in un'unica, lucente sfera di
energia bianco-azzurrina che sfrecciò verso Magnamon e lo avvolse completamente,
venendo assorbito dalla sua pelle squamosa e dalla sua lucente armatura! Una
scarica corroborante percorse il suo corpo, fornendogli una carica che il
Digimon dorato non ricordava di aver mai sentito nemmeno quando diventava
Imperialdramon Fighter Mode! Era un'energia piena di vita... vibrante... che lo
faceva sentire capace di fare qualsiasi cosa... compreso spazzare via
quell'ondata che minacciava di schiacciare lui e i suoi amici!
E visto che si sentiva in grado di farlo... perchè non cominciare proprio da
quello, si chiese Magnamon con un breve sogghigno.
Spingendo al massimo i suoi propulsori, Magnamon si aprì letteralmente un
varco attraverso la corrente impetuosa e riuscì finalmente a sopraffarne la
potenza, scagliandola fuori dal Palazzo delle Acque in un impulso di energia
inarrestabile! Il ruggito quasi furioso dell'oceano sembrò tramutarsi in un
grido di orrore allorchè il Magna Punch di Magnamon costrinse l'ondata ad
invertire la rotta... e infine la scagliò fuori, lacerata in un miliardo di
inoffensive goccioline! Gli occhi disumani di Dragomon, ancora sospeso in aria
davanti allo squarcio, si spalancarono per l'orrore quando il suo colpo, fino a
quel momento inarrestabile, venne deviato... e Magnamon volò fuori
dall'apertura, con il pugno scintillante sollevato e pronto a colpire! La
distanza tra i due venne coperta in una frazione di secondo... e il Cavaliere
Reale attaccò, mirando dritto allo stomaco del Signore delle Acque!
"Che... che cosa...? No... non... non è possibile! Questo... questo
è..."
"Questa... è la resa dei conti, Dragomon! Magna Punch!" rispose
Magnamon, mettendo tutta la sua potenza e la sua volontà in quel colpo
potentissimo che superò le difese del mostro marino e lo centrò in pieno
stomaco, facendolo piegare in due e costringendolo a mollare il suo tridente,
che precipitò verso le acque...
Ma la terribile arma che rappresentava il dominio di Dragomon sul Dark Ocean
non toccò mai la superficie dell'oceano di morte. Investita da raggi
dell'energia positiva emanata da Magnamon, essa iniziò a creparsi non appena le
dita tentacolari di Dragomon lasciarono la presa su di essa... e un istante
dopo, le fessure si allargarono, e il tridente di corallo si disintegrò in uno
spettacolare gioco di luci che sparpagliò polvere e detriti per ogni dove! Nello
stesso momento, Magnamon proseguiva il suo volo supersonico, trascinandosi
dietro Dragomon ancora impalato sul suo devastante pugno! Il Cavaliere Reale
stava cercando con tutte le sue forze di vincere le ultime resistenze del suo
avversario e di porre finalmente termine a quell'estenuante combattimento...
Ma purtroppo, ancora una volta, le sue aspettative vennero frustrate!
Dragomon passò rapidamente da un misto di dolore incredulo, ad una maschera di
furia e odio omicida... e le sue braccia si serrarono attorno al corpo di
Magnamon, cercando di stritolarlo! Il demone era stremato per tutti i colpi
presi, ma in quel momento, l'umiliazione per lo smacco subito nel suo stesso
regno gli dava forza più che sufficiente per continuare a combattere, senza
mostrare il minimo segno di stanchezza! Mentre Magnamon, ora allarmato, si
dibatteva inutilmente per cercare di sfuggire all'abbraccio mortale, il Signore
delle Acque moltiplicò i suoi sforzi, e i due Digimon formarono un groviglio di
tentacoli, squame e Chrome-Digizoid dorato che fluttuava a mezz'aria, ognuno nel
disperato tentativo di avere la meglio!
"CHE TU SIA MALEDETTO, MAGNAMON!" urlò Dragomon come impazzito.
"Maledetti tutti voi! Nessuno aveva mai osato umiliarmi così! Ma non vi
servirà a nulla... voi non riuscirete mai a sconfiggermi! Io, Dragomon, regnerò
incontrastato su terre, mari e su ogni dimensione... per tutta l'eternità a
venire! Non sarete voi insetti insignificanti a fermarmi! Voi non siete nulla in
confronto a me! Nulla! NULLA, AVETE CAPITO? RAAAAAAAARRRRGH!"
Le braccia del Signore delle Acque, innaturalmente potenti pur essendo
composte da niente più che tentacoli intrecciati, si chiusero su Magnamon,
comprimendolo furiosamente contro il torace del mostro, mentre il Cavaliere
Reale cercava di dare quanto più gas possibile ai suoi propulsori, nel tentativo
di sfuggire a quella morsa fatale. Ma i suoi tentativi erano destinati al
fallimento: nonostante l'apparente vantaggio che si era preso su Dragomon, il
Signore delle Acque era nel suo ambiente, e combatteva come un leone in
trappola, consapevole che questa volta avrebbe vinto o perso tutto... e
lentamente, il guerriero dorato iniziò a sentire le proprie forze venire meno, e
la pressione si stava dimostrando troppo forte persino per lui... la luce
cominciava a venire meno, soffocata dalle tenebre...
...e la grave situazione veniva avvertita anche dagli altri Digimon,
all'interno del palazzo! Mentre prima, mentre fornivano energia a Magnamon, gli
altri cinque guerrieri dorati erano sembrati carichi e fiduciosi, ora
cominciavano ad ansimare, e i loro attacchi stavano perdendo di vigore... il
bagliore dorato che fino a quel momento circondava i loro corpi, e i Digivice
dei loro partner umani, si stava affievolendo... i D-3 stessi sembravano
improvvisamente essere diventati di piombo tra le mani dei loro possessori, che
stavano sudando nonostante il gelo che regnava incontrastato!
"Non... non sta funzionando..." disse Takeru. "Dragomon... sta resistendo ad
ogni nostro tentativo... e i nostri Digimon sono ormai esausti... dobbiamo
escogitare... un altro modo... o non riusciremo mai a batterlo..."
"A-Allora..." mormorò Hikari, che più di tutti pativa gli effetti della lunga
esposizione alla pura malevolenza del Dark Ocean. "Allora... non vedo altra
soluzione... che quella di dare fondo... a tutte le nostre energie...
Dobbiamo... concentrarci al massimo... e fare in modo che ai nostri Digimon...
arrivi tutta la potenza sia dei Digivice... che del Digimental dei
Miracoli..."
Daisuke strinse i denti, mentre cercava con una mano di tenere saldo il suo
D-3, e con l'altra di reggere il Digimental dei Miracoli che era diventato
bollente nella sua mano! Il ragazzino si sentiva tremare le ginocchia... ma
ancora una volta, la sua incrollabile forza di volontà gli permise di restare in
piedi e di continuare a lottare. "E'... è quello... che sto cercando di fare,
Hikari-chan..." mormorò, la vista che cominciava ad annebbiarsi. Ormai, non
vedeva niente più che qualche indistinta sagoma luminosa là dove avrebbero
dovuto esserci i Digimon dei suoi amici... ma, dopo aver sbattuto gli occhi, si
costrinse a focalizzare meglio le figure. "Non... non credevo... che fare da
tramite... fosse così stancante... ma non importa! Forza, ragazzi, ancora un
piccolo sforzo! Siamo arrivati fino a questo punto... e non possiamo arrenderci
adesso!"
Nonostante l'esaustione, Miyako riuscì a sogghignare alle parole del suo
amico-rivale. "Tsk... tu preoccupati per te, testone, che qui ci pensiamo noi al
resto... e non abbiamo nessuna intenzione di mollare prima di aver dato una
lezione a quell'ammasso di sushi ambulante!"
"Concentratevi..." esclamò Iori, focalizzando nella propria mente le immagini
di sua madre, suo nonno... e ultima, ma non certo meno importante, quella di suo
padre, il suo maestro di vita e la persona che più di ogni altra aveva
contribuito a renderlo quello che era. Erano immagini che, nel bel mezzo
dell'infinita desolazione del Dark Ocean, riuscivano a dargli speranza e a
conferirgli la giusta carica per affrontare quella difficile sfida. "Pensate...
alle persone a voi care... a quello che sareste disposte a fare per
proteggerle... i vostri sentimenti... daranno ancora più forza al Digimental dei
Miracoli..."
Ken chiuse gli occhi, e visualizzò i volti dei suoi genitori, e quello del
fratello perduto, Osamu... oltre che quelli degli amici che si era fatto, di
tutte le persone care che aveva riscoperto... e allo stesso modo, Miyako pensò
ai suoi genitori e ai suoi fratelli maggiori... ognuno di loro cercò di
concentrarsi il più possibile sui suoi affetti più cari, di pensare a cosa
sarebbe stato di loro se Dragomon avesse vinto... e questo rafforzò
ulteriormente la loro determinazione, e fece scorrere un nuovo impulso di
energia nei loro corpi... energia che poi si trasferì al D-3... e da lì ai
Digimon, sotto forma di un raggio di luce bianca che raggiunse il quintetto e
penetrò nei loro stanchi corpi corazzati, mentre il Digimental dei Miracoli
ormai sovraccarico scottava sempre di più nella mano di Daisuke! Ma nonostante
il dolore, il ragazzo non mollava, e si sforzava di rivolgere i suoi pensieri
alla sua famiglia, ai suoi amici... e alla Digiprescelta che per prima era stata
sua amica, che aveva rubato il suo cuore e che ora era lì, al suo fianco, a
dargli man forte in questo momento decisivo! Per un attimo, sembrò che la cosa
non avesse alcun effetto, e i Digimon rimasero fermi al loro posto...
Ma ecco che, uno alla volta, iniziarono a rimettersi in sesto una volta di
più. A partire da Maildramon, ognuno di loro assunse una posizione più stabile e
incanalò ancora più potenza nel proprio attacco, cercando disperatamente di
sopraffare la pressione esercitata da Dragomon e permettere a Magnamon di
vincere il contrasto...
Nel bel mezzo della confusione di luce e tenebre, che circondavano il
quintetto di eroi e si avvinghiavano l'una sull'altra... Daisuke spalancò gli
occhi, nei quali brillava una luce dorata quasi innaturale!
"Noi..." mormorò, prima che la sua voce si levasse forte e decisa nella
stanza semidistrutta. "Noi non molleremo! NON MOLLEREMO MAI, DRAGOMON! Ti
sconfiggeremo, e salveremo i nostri mondi! Eccoti... tutta la nostra
determinazione! HAAAAAAAAAAA!"
L'energia esplose in tutta la sua violenza, e dai cinque Digimon riuniti
davanti a loro partì un impulso di luce dorata che illuminò a giorno non
soltanto la stanza in cui si trovavano... ma anche l'intero Palazzo delle Acque,
squarciandone le tenebre e gettando nel panico sia i Divermon grigi che le anime
perse! Dall'esterno, Dragomon vide con disappunto che dalle aperture della sua
'inespugnabile' dimora fuoriuscivano raggi di luce, stoccati di una serie di
tinte rosse, azzurre e verdi che si diffondevano tutt'attorno assieme ad un
potente, e al tempo stesso rassicurante, rumore di qualcosa che si accendeva...
come se entro quelle mura turrite stesse ardendo un sole in miniatura che si
opponeva all'oscurità eterna, tentando di squarciarla!
Ma tutto durò soltanto un paio di secondi... perchè subito dopo, l'energia
proruppe fragorosamente dallo squarcio che Magnamon aveva aperto nelle mura del
palazzo, e si diresse verso il Cavaliere Reale dorato, sotto forma di una
luminosa sfera di energia multicolore che pareva un miscuglio di fuoco, fulmini,
pezzi di roccia turbinanti, e pura luce! Prima che il Signore delle Acque
potesse fare qualsiasi cosa per fermarla, la sfera coprì la distanza che la
separava da Magnamon... e lo raggiunse passando attraverso le braccia muscolose
di Dragomon che minacciavano di stritolarlo! Il conglomerato di energie di vario
tipo, potenziato ulteriormente dal Digimental dei Miracoli, penetrò nel corpo di
Magnamon... e improvvisamente, Dragomon sentì una sgradevole sensazione di
calore, mentre l'armatura del suo prigioniero cominciava ad emettere gli stessi
baluginanti colori che si erano visti un attimo prima! Sotto di loro, le acque
stavano ribollendo follemente, quasi anch'esse avessero percepito la potenza che
i Digimon eroici avevano raccolto, e ne fossero terrorizzate!
"Che... che cosa?" tuonò Dragomon, improvvisamente impaurito. La sua
sicurezza era già da tempo evaporata, e il fattto che, pochi istanti dopo,
Magnamon iniziò a divincolarsi e a divaricare le sue braccia non servì ad altro
che allarmarlo ancora di più! "Che... che significa questo... che... che
razza di trucco...? Aaaaaargh! No! NON E' POSSIBILE! NON PUO' ESSERE!"
Ma lo era. E come se lo era! Davanti ai suoi occhi sbalorditi, Magnamon era
riuscito a liberarsi quel tanto che bastava per usare le braccia, e afferrare i
polsi della mostruosa creatura che tentava di stritolarlo... poi, lentamente ma
senza esitazioni, con uno sforzo quasi risibile, il Cavaliere Reale dorato
iniziò a divaricarli e a scostarli, aprendosi un varco in quella micidiale
stretta grazie alla sua forza ripristinata! Dragomon ringhiò, un misto di rabbia
e di terrore, quando il suo abbraccio fatale venne completamente vanificato... e
Magnamon riapparve davanti ai suoi occhi, le braccia divaricate che reggevano
ciascuna uno dei polsi del tiranno del Dark Ocean, gli occhi accesi di luce
dorata e privi di pupilla, e l'armatura che risplendeva di riflessi di ogni
colore immaginabile, una danza di luce stupenda e terrificante che gettò nel
panico persino l'apparentemente gelido Dragomon. Il mostro marino percepiva un
potere enorme emanare dal Cavaliere Reale... e dal luogo in cui i suoi compagni
si trovavano... un potere che non aveva mai sperimentato prima di allora... e
che, lui lo sapeva, avrebbe potuto determinare la sua fine! Troppo tardi, il
Signore delle Acque si rese conto che quello che era iniziato come un fuoco di
paglia sarebbe potuto benissimo essere il suo ultimo combattimento...
"Possibilissimo, invece." rispose Magnamon, stringendo sempre più la presa
man mano che Dragomon lottava per liberarsi. Sembrava reggere la forza del
demone acquatico senza alcuno sforzo, e questo non faceva che mandare ancora più
in panico il suo avversario. "Dragomon, tu non hai portato altro che dolore e
sofferenza ad ogni forma di vita sia stata sottoposta al tuo dispotismo! Hai
cercato di distruggere i sogni e le speranze di miliardi di persone e Digimon,
di avvelenare le loro anime con la tua malvagità e l'apatia del tuo regno
infernale... hai rapito la nostra amica, e l'hai torturata per costringerla ad
unirsi a te nei tuoi folli propositi! Ora... è tempo che tu paghi il fio delle
tue colpe!"
La luce si intensificò, e il corpo di Magnamon sembrò quasi pulsare,
circondato da un'accecante aura di energia positiva che bruciava come i raggi
del sole! Volute di fumo bianco si levavano dalla pelle molliccia di Dragomon,
che inutilmente moltiplicò i suoi sforzi mentre con le parole continuava a
protestare contro questo infausto volgere degli eventi! "No! Come fate,
voi... misere creature... a combattere così? Come potete... mettere all'angolo
me, il potente Dragomon! Non è possibile! E' assurdo! Ridicolo! No! No!
INDIETRO! NON LO FARE... NO!"
"Addio, Dragomon." sentenziò Magnamon. Come se si stesse muovendo al
rallentatore, il guerriero draconico raccolse leggermente le braccia e le gambe
attorno al corpo... poi le divaricò di colpo, e scatenò tutta l'energia che lui
e i suoi amici avevano accumulato... dritta sul Signore delle Acque!
...
...
"Magna... EXPLOSION!"
I risultati furono, per essere riduttivi, devastanti.
Un rombo paragonabile soltanto allo scoppio di un centinaio di tuoni percosse
mari e terre... e come era successo alla fine del combattimento con Chimeramon,
l'aura dorata che circondava il Cavaliere Reale esplose letteralmente verso
l'esterno, come una supernova in procinto di travolgere un piccolo pianeta, e
inghiottì tutto quello che si trovava attorno a Magnamon in un raggio di decine
di metri, quasi toccando il Palazzo delle Acque, mentre i suoi raggi di luce
illuminavano il cupo ambiente per chilometri e chilometri, creando una sorta di
spettacolare aurora boreale che spezzò il grigiore eterno dello squallido
non-cielo, attirando l'attenzione di tutti gli abitanti di quella lugubre
dimensione... che per una volta, alzarono gli occhi al cielo con meravigliata
speranza! Ad una distanza così ravvicinata, Dragomon non aveva nessuna
possibilità di difendersi, e non potè fare altro che stare a guardare, gli occhi
spalancati dall'orrore, mentre la luce dorata cominciava ad avvolgerlo, e a
cancellare i suoi dati!
"GWAAAAAAAAAAAH!" urlò Dragomon. "No... LA LUCE
NOOOOOOOOOOOOHHHH...!"
E queste furono le sue ultime parole. La Magna Explosion di Magnamon si
espanse ancora, inghiottendo del tutto il suo corpo repellente... e Dragomon
lanciò un ultimo, spaventoso urlo di morte che riverberò agghiacciante nei cieli
vuoti del suo reame infernale, quasi facendoli vibrare. Pareva quasi che la
terra e il mare fossero attoniti per quella inaspettata conclusione, per la
sconfitta di colui che per ere li aveva dominati e plasmati a suo piacimento...
e che ora si dissolveva senza scampo nella luce! Raggi di luce azzurrina
eruppero dal corpo del Signore delle Acque morente, e i suoi dati si dispersero
definitivamente, facendolo scomparire in uno spettacolare gioco di colori
vibranti che segnò la fine del suo millenario regno di terrore!
Un istante dopo, tutto finì. Di Dragomon non era rimasto altro che qualche
dato fluttuante nel vento.
Mentre la luce che lo circondava iniziava a dissolversi, e a far precipitare
di nuovo il Dark Ocean nelle tenebre, Magnamon aprì leggermente gli occhi e,
sentendosi improvvisamente pervadere da una tremenda debolezza, abbandonò le
braccia lungo i fianchi e, con un sospiro, si lasciò cadere verso le acque
plumbee... ma, per sua fortuna, non riuscì neanche a fare un metro di caduta
prima che una rapida, iridescente forma alata lo prendesse al volo, chiudendo i
suoi artigli sulle sue spalliere e sollevandolo in aria con un rapido colpo
d'ali. L'improvvisa decelerazione diede una svegliata al Cavaliere Reale dorato,
che riaprì rapidamente gli occhi e alzò lo sguardo verso il rapace
meccanico.
"Ugh..." mormorò, ancora stordito. "P-Peacockmon?"
La nuova forma Armour di Hawkmon incurvò leggermente il becco in un sorriso,
per poi fare una virata e dirigersi nuovamente verso l'ormai quasi demolito
Palazzo delle Acque. Ora che Dragomon era morto, l'aria si era fatta in qualche
modo più respirabile, e non recava più con sè quel sentore stantìo... e anche se
il paesaggio era cambiato ben poco... anzi, quasi per niente... ai due Digimon
parve di percepire un minimo sentore di vita, di vivacità... di quella volontà
di vivere e lottare che il malvagio Signore delle Acque aveva sempre soffocato
sotto il suo opprimente giogo! "Come direbbe Miyako-chan.. siete sempre tu e
Daisuke quelli che ci danno più da pensare, eh?" scherzò Peacockmon, mentre si
riavvicinava al luogo dove si trovavano i loro compagni. "Scherzi a parte, siete
stati impressionanti! Dico davvero! Quell'ultimo colpo è stato qualcosa di
spettacolare!"
Nonostante la stanchezza, Magnamon riuscì a sorridere a sua volta, mentre
Peacockmon entrava nuovamente nell'apertura nella fiancata del palazzo, si
abbassava verso il pavimento danneggiato, e ce lo appoggiava gentilmente sopra.
"Heh... anche io e Daisuke dobbiamo ringraziare voi... se non fosse stato per
quella vostra idea fulminea, non saremmo qui adesso... Questa vittoria, come
sempre... l'abbiamo ottenuta assieme!"
"Magnamon! Peacockmon!"
"Ragazzi, ce l'abbiamo fatta!"
"Abbiamo sconfitto Dragomon!"
"Ancora non ci credo... è fatta, abbiamo vinto!"
Prima che Peacockmon potesse rispondere, le esclamazioni festanti dei ragazzi
e degli altri Digimon interruppero la loro discussione, e i loro amici
arrivarono di corsa dalla stanza attigua, visibilmente stanchi ma elettrizzati
per quella incredibile vittoria! Chiaramente, in testa al gruppo c'era Daisuke,
che correva verso di loro con la mano sinistra alzata in segno di saluto, quasi
senza accorgersi del Digimental dorato, caldo e ancora splendente che giaceva
nell'altra sua mano. Ridendo di gioia, Daisuke saltò addosso a Magnamon e lo
abbracciò stretto, mentre Miyako faceva la stessa cosa con Peacockmon, e gli
altri Digimon prorompevano in ulteriori esultazioni!
"MAGNAMON!" esclamò un estasiato Daisuke Motomiya. "Ce l'abbiamo fatta! Ce
l'abbiamo fatta! Non ho mai avuto dubbi! Grande lavoro, amico! Abbiamo fritto
quella specie di calamaro troppo cresciuto!"
Il Cavaliere Reale, permettendo alla natura giocosa di Veemon di farsi
sentire, proruppe in una risata un pò imbarazzata. "Ha... Hehehehee... Beh, Dai,
dobbiamo ammettere che... sì, siamo stati fortissimi, tutti quanti... e
soprattutto, abbiamo salvato Hikari e mandato all'aria i piani di Dragomon!
Questo sicuramente leverà un grosso fardello dalle spalle dei nostri compagni...
ora che non c'è più il rischio di una guerra su due fronti!" disse, per poi
rivolgersi agli altri Digimon. "A proposito, ragazzi... grazie infinite, grazie
a tutti voi! Se non fosse stato per il vostro prezioso aiuto, non saremmo
riusciti ad accumulare abbastanza energia da sconfiggere Dragomon... ognuno di
voi ha contribuito alla sua sconfitta!"
"Hehehee..." si schermì Elephantmon, muovendo la proboscide a destra e a
sinistra. "In effetti, è Takeru quello che devi ringraziare per l'idea! E' stato
lui a spronarci, e lui a scoprire il modo di potenziarci quel tanto che bastava
per... beh, fare quello che hai fatto!"
Il ragazzino biondo si sfregò la nuca con una mano. "Addirittura... io ho
solo suggerito quello che mi sembrava più sensato al momento, tutto qui! E poi,
in quella situazione dovevamo pur tentare il tutto per tutto, no? Anche se di
solito non mi piace tentare qualcosa così, senza pensarci... in questo caso ha
funzionato, ed è questo quello che conta!"
"Grazie comunque, Takeru-kun... credo di dovere una cosa sia a te, che a
Daisuke-kun!" commentò Hikari, avvicinandosi ai suoi due migliori amici. Con
fare un pò titubante, ma allo stesso tempo convinto, la ragazzina castana si
piegò verso ciascuno di loro e, con tutta naturalezza, diede loro un bacio sulla
guancia per esprimere tutta la sua gratitudine... un bacio rapido e casto, ma
che comunque ebbe l'effetto di far arrossire Takeru, e di far accelerare di
almeno cinquanta volte il cuore di Daisuke! Ken, Miyako, Iori e i Digimon non
riuscirono a trattenere delle brevi risate alla vista delle facce assurde che
Daisuke si mise a fare, e delle parole inarticolate che presero ad uscirgli di
bocca!
Hikari lo aveva baciato! Hikari lo aveva baciato! D'accordo, d'accordo, aveva
baciato anche Takeru, ed era sulla guancia quindi non voleva dire nulla... ma
insomma... era pur sempre un bacio dalla ragazza del suo cuore, e in quel
momento Daisuke si sentiva lo stomaco che faceva le capriole e il cervello che
apriva le ali e se ne volava via, mentre una miriade di stelline luminose
iniziavano a luccicare attorno al suo corpo! Il ragazzino si sentiva al settimo
cielo, pieno di vigore e di sicurezza comr mai prima di allora era stato... e
non sapeva se era più per il bacio o per l'eccitazione della vittoria!
L'idillio venne interrotto da Rhinomon, che fece notare una cosa che
rischiava di essere dimenticata. "Ehm... scusate, ragazzi, non è per essere
pedante, ma..." iniziò a dire il rinoceronte corazzato, con la sua voce rude.
"Ma... questo Digimental dei Miracoli, adesso? Che fine farà?"
Daisuke scosse la testa, come sorpreso dalla domanda, e abbassò lo sguardo
verso il Digimental dorato che ancora giaceva nella sua mano. Da quando aveva
fatto evolvere i Digimon, e aveva permesso loro di scatenare quel bombardamento
di luce su Dragomon, la sua luce si era affievolita, e in quel momento si era
ridotta al punto da rendere il Digimental niente più che un blocco di solida
luce nel palmo della sua mano. "Uhm... beh... in effetti... in effetti, quello
che dice Rhinomon è vero!" si rese conto Daisuke, mentre cercava di pensare al
problema. "Il Digimental dei Miracoli, ora... che ne sarà? Lo terremo noi,
oppure..."
Per fortuna, era un problema che si risolse da solo: improvvisamente, Daisuke
sentì il Digimental perdere sostanza e scomporsi in tre pezzi sotto il tocco
della pelle scottata della sua mano... e fece quasi un salto in aria per la
sorpresa quanto constatò che le tre parti si stavano rimpicciolendo a vista
d'occhio, e stavano cambiando forma... finchè, nella sua mano non apparvero tre
nuove Crest, una delle quali recava proprio il simbolo dei Miracoli! Le altre
due, invece, avevano inciso rispettivamente un cuore stilizzato da cui
fuoriusciva una freccia che puntava in diagonale, in basso a sinistra, con una
breve linea perpendicolare che la tagliava in due parti verso metà (e, Daisuke
doveva ammetterlo, questo simbolo assomigliava in maniera incredibile a quello
inciso sulla Crest dell'Amore...); e un piccolo quadrato dagli angoli
leggermente smussati, con inciso al proprio interno un simbolo che ricordava
molto una Alpha, la prima lettera dell'alfabeto greco. Ancora più sorpresi
furono i Digiprescelti quando le due Crest appena descritte si sollevarono
lentamente in volo e, fluttuando gentilmente nell'aria, giunsero davanti a
Miyako e a Iori rispettivamente... mentre tutt'attorno, i Digimon scioglievano
le loro evoluzioni Armour e tornavano a livello Rookie dopo l'estenuante
combattimento!
"Tre... nuove Crest?" si chiese la ragazzina con gli occhiali, guardando
stupefatta il prezioso oggetto che restava sospeso in aria a poche decine di
centimetri dal suo naso. "Il Digimental... si è trasformato in tre Crest che non
ho mai visto prima! Hey, Hawkmon, hai visto?"
Il Digimon aquilotto raggiunse la spalla della sua partner umana, e osservò
con attenzione il nuovo medaglione. Questa era una cosa che coglieva di sorpresa
anche lui... non aveva mai sentito parlare di queste nuove Crest, anzi non
sapeva neanche che cosa volessero rappresentare. "Sì... le ho viste eccome,
Miyako-chan! Solo che non saprei dirti esattamente cosa sono... che cosa
dovrebbero rappresentare..."
"Comunque, se sono venute a noi così... immagino questo significhi che ci
appartengono, giusto?" tentò Daisuke, avvicinando la mano alla sua Crest con un
pochino di esitazione... prima che una strana, pacata voce femminile arrivasse
all'improvviso da chissà dove, risuonando con calma ma anche con fermezza nei
cupi meandri di quella che, fino ad un attimo prima, era stata la fortezza dove
Dragomon aveva opposto la sua ultima resistenza... una voce che parlava con
abbastanza autorità da poter essere quella di una regina, ma che faceva comunque
trasparire tanta umanità e gentilezza da non lasciare dubbi circa le buone
intenzioni della creatura a cui apparteneva.
"E' così, giovane Daisuke. Quelli che vedete davanti a voi sono tre nuovi
medaglioni... tre nuove Crest, per usare il termine tecnico, che noi dell'Ordine
abbiamo creato per permettervi di affrontare questo momento di crisi."
rispose la voce senza corpo. I Digiprescelti e i Digimon si guardarono attorno,
cercando di capire da dove venisse quella voce... tranne Hikari che, per qualche
motivo, tenne stretto a sè il suo D-3, che ancora emetteva una tenue luce
dorata. Non era la prima volta che sentiva quella voce, ne era sicura... anche
se non avrebbe saputo dire con esattezza dove e quando, sentiva che le era molto
familiare...
"Tu..." iniziò a dire la ragazzina, mentre tutti volgevano incuriositi lo
sguardo verso di lei. "Io... ti conosco, anche se non so chi sei... non so
perchè, ma ho questa impressione..."
"Hi... Hikari?" domandò Miyako, perplessa.
La voce misteriosa fece quella che pareva essere una breve risata soffocata,
poi riprese a parlare. "Come al solito, giovane Hikari, essendo la
rappresentante della Luce sei più sensibile rispetto a certe cose... in effetti,
è così... io e te ci siamo già incontrate in precedenza... ma ci vorrà ancora
del tempo prima che tutto ti appaia chiaro, e adesso non è nè il luogo nè il
momento. Mi scuso anzi con tutti voi per l'impressione di segretezza che sto
dando, ma... al momento non è importante che voi sappiate con esattezza chi
sono. Vi basti sapere che sono dalla vostra parte, e che a lungo ho osservato le
imprese vostre e dei vostri predecessori. Ma considerazioni più importanti mi
hanno, con mio rammarico, impedito di intervenire direttamente."
Iori storse un pò il naso. Quel tono, per quanto gentile, sembrava quello di
una che voleva mantenere un segreto a tutti i costi, e si sapeva che il più
giovane dei bambini prescelti aveva una forte avversione per le bugie, o anche
soltanto per il nascondere la verità. Tuttavia, pensò tra sè, chiunque stesse
parlando pareva anche sinceramente rammaricata di non poter spiegare tutto in
quel momento quindi, seppure con un pò di riluttanza, accettò la spiegazione con
un cenno della testa.
"E quindi, tu... sai qualcosa di queste nuove Crest?" chiese Armadillomon,
voltando la testa qua e là, non del tutto sicuro di dove avesse dovuto girarla
per parlare.
"Ovviamente." rispose lei, senza scomporsi. "Quelle che vedete sono
le Crest che il Digimental dei Miracoli si è lasciato dietro: le Crest dei
Miracoli, dell'Affetto e della Saggezza... avete provato il vostro valore e la
vostra maturità affrontando Dragomon senza piegarvi alle sue manipolazioni e
alle sue menzogne, e quindi l'Ordine vi ha reputato degni di possedere queste
Crest, che vi saranno molto utili per la battaglia a venire... Daisuke Motomiya,
Miyako Inoue e Iori Hida... prego, prendetele pure! Grazie a queste, la vostra
battaglia contro Daemon e il suo esercito oscuro sarà, sperabilmente, meno
difficile."
I dubbi continuavano a turbinare nella mente di Daisuke, nonostante la
sicurezza che gli veniva dall'aver sconfitto un avversario della statura di
Dragomon. Quella creatura stava dimostrando di sapere molto di loro... fin
troppo, per farlo stare tranquillo. E che cos'era quell'Ordine di cui parlava?
Quanto aveva a che fare con i Digimental, le Crest... e tutto il resto?
Tuttavia, per quanto avesse lasciato molti elementi in forse, quella creatura
non riusciva proprio a farlo dubitare della sua sincerità... Daisuke stesso non
sapeva il perchè... era come un istinto, un avvertimento dal profondo della sua
anima che lo spingeva a fidarsi di lei... un qualcosa che lo convinceva... e
così, lentamente ma senza esitazione, i tre ragazzi allungarono la mano e
ricevettero le loro nuove Crest scintillanti, rigirandole tra le dita per
ammirarle in tutto il loro splendore.
"Delle Crest... tutte nostre, quindi!" esclamò Veemon. "Wow! Questo
significa... che per raggiungere il livello Mega non avremo più bisogno della
Digievoluzione DNA, vero?"
La misteriosa creatura ridacchiò gentilmente. "Hehee... esatto, piccolo
Veemon, è così! Ora ognuno di voi potrà arrivare al livello Mega per conto
suo... è il minimo di aiuto che possiamo darvi noi dell'Ordine, per la battaglia
a venire... oh, e credo che qualcuno qui voglia ringraziarvi... avete fatto
molto anche per loro, dopotutto..."
Gatomon sbattè gli occhi e iniziò a guardarsi attorno. "Qualcuno che vuole...
e di chi si... ah, adesso ho capito!" esclamò, dapprima perplessa... ma poi, la
risposta alla sua domanda le apparve chiara quando vide un folto gruppo di
Divermon grigi apparire dall'oscurità attorno a loro, accompagnati da un piccolo
sciame di quelle lucine blu senza sostanza che fluttuavano senza meta nel
Palazzo delle Acque, dandogli un minimo di colore. Inizialmente allarmati, i
Digiprescelti si ritrassero di un passo... ma subito dopo videro che i Digimon
subacquei non avevano più l'aria di angoscia e cieca obbedienza che li
caratterizzava durante il regno di Dragomon! Anzi, ora le loro voci e i loro
modi avevano riacquisito un pò di volontà... e qualcuno di loro si spingeva
addirittura a sorridere!
Quella vista, di tutti quei Digimon che si riunivano attorno a loro per
ringraziarli di averli liberati dalla prigionia, fu un'iniezione di fiducia per
i Digiprescelti, e la riconferma, ovemai ce ne fosse stato bisogno, che avevano
fatto davvero la cosa giusta opponendosi a Dragomon... avevano salvato quelle
anime perdute dalla disperazione eterna, avevano fatto loro vedere che una
speranza c'era sempre... e questo li faceva sentire più carichi per la battaglia
che si prospettava, contro l'altro loro grande nemico...
"Noi..." disse il Divermon più grande, alla testa del nutrito gruppo,
con un mesto sorriso. "Noi abbiamo verso di voi un debito che non potremo mai
ripagare. Per secoli e secoli... abbiamo dovuto rassegnarci ad essere le pedine
di Dragomon, e ad essere soggetti a tutti i suoi desideri. Non potevamo nemmeno
sognare che la situazione potesse in qualche modo migliorare... ma voi, bambini
prescelti, oggi avete distrutto Dragomon e ci avete liberato dalla sua
tirannia... e per questo vi saremo infinitamente grati... anche se, purtroppo,
non potremo comunque lasciare questo posto, dove siamo condannati a rimanere per
l'eternità... immagino che, forse, speravate di fare qualcosa anche per noi...
ma purtroppo, non potete salvare chi è già condannato. Noi siamo qui per
scontare una vita mal condotta, e questo è il nostro destino, a cui dobbiamo
chinare il capo." Concluse la frase con un sospiro stentato, e muovendo la
testa da un lato e dall'altro per esprimere il suo rammarico...
Quella notizia spense un pò gli animi dei Digiprescelti, che avevano sperato
che la situazione potesse migliorare anche per quei poveri Digimon senza colore.
"Ah... e quindi... voi dovrete comunque rimanere qui, anche se Dragomon è
morto..." mormorò Patamon, ricevendo come risposta un cenno affermativo da parte
del Divermon. "Ma... ma allora cosa farete, d'ora in poi?"
Questa volta, nel sorriso del Divermon, il Digiprescelto della Speranza e il
suo Digimon videro autentica vitalità e vigore. "Noi... continueremo a vivere
qui, memori dell'impresa che tutti voi avete compiuto... solo che stavolta, le
nostre vite saranno molto migliori, poichè adesso sappiamo che la speranza non
muore mai, neanche nei momenti più difficili! Vi ringraziamo di tutto, bambini
prescelti... abbattendo Dragomon, compiendo questa impresa che tutti noi
ritenevamo impossibile... avete reso un servizio inestimabile sia a noi che alla
causa del Bene... e anche se non possiamo aiutarvi materialmente, saremo con voi
in spirito, quando affronterete le nuove prove che vi stanno davanti. Grazie
ancora a tutti voi. Possa il vostro futuro essere roseo... quanto ci auguriamo
che il nostro sia illuminato da un barlume di gioia."
Veemon si fece avanti e, dopo aver guardato negli occhi il capo dei Divermon
per un attimo, gli rivolse un segno dell'okay. "Di niente, ragazzi! Grazie a
voi... e buona fortuna! Vi auguriamo ogni bene anche noi!" disse con la sua
vocetta cinguettante. Attorno a lui, anche gli altri membri del gruppo avevano
rivolto degli sguardi di gratitudine e buon augurio ai condannati del Dark
Ocean, uno sguardo che esprimeva tutta la loro compassione, ma allo stesso tempo
la loro fiducia...
Ben presto, sarebbe stato il momento di una nuova sfida... ma intanto, il
fatto di aver salvato Hikari e aver riportato uno spiraglio di luce nelle
tenebre eterne del Dark Ocean era una vittoria importante!
"E va bene..." disse Hikari alla fine, tirando un lieve sospiro e riolgendo
ai Divermon un ultimo sorriso di addio, tinto di una certa malinconia. "Allora,
adesso dobbiamo tornare indietro..."
Le parve quasi di sentire la misteriosa creatura annuire, prima che la sua
voce si facesse di nuovo sentire. "Certamente. Digiprescelti, tenetevi
forte... perchè sto per riportarvi nel Mondo Digitale... sarà un viaggio un pò
movimentato..."
CONTINUA...
Note dell'autore: Ebbene sì, amici lettori. Avete letto proprio quello che è
successo. Con questo capitolo, Dragomon ci saluta per sempre. Andato. Stecchito.
Per citare Terence Hill, sta guardando crescere le margherite dalla parte delle
radici. Ha finito di tormentare Hikari e di fare il duro con le anime del Dark
Ocean. Magnamon lo ha tolto di mezzo per sempre! E con lui, viene a mancare uno
dei principali cattivi dell'universo di Digimon... ora, però, ai Digiprescelti
manca da sistemare Daemon, per non parlare di Neo e Arkadimon in giro per
DigiWorld... e infatti, il prossimo capitolo parlerà proprio di come Taichi e
gli altri cercano di tenere a bada queste minacce intanto che Daisuke e il suo
gruppo se la vedevano con l'ormai ex Signore delle Acque!
Spero che il combattimento sia stato di vostro gradimento. Mi è sembrato più
lungo di quelli che scrivo di solito, ma... beh, questo era anche naturale, se
si pensa al tipo di nemico che Dai e gli altri hanno affrontato! E spero che la
piccola scena Daikari non vi abbia fatto troppo arrabbiare... ;p
Oh, e la parte finale... beh, quella forse non mi è venuta molto bene, ma
purtroppo avevo il tempo contato per pubblicare questo capiitolo! Spero che sia
comunque tollerabile...
Ad ogni modo, tra non molto aggiornerò il mio crossover Frontier-Savers, poi
ripasserò, dopo tanto tempo, alla saga di Digimon per cui sono meno ispirato -
Tamers. Devo continuare a scriverne il Reload, visto che ho i miei fan che
aspettano chissà da quanto...
Ringrazio ancora KillKenny per le idee che mi ha dato per le nuove Crest, e a
cui io ho aggiunto qualcosina. Il tuo supporto è sempre gradito, KK! Anche per
quanto riguarda il mio mega-crossover di robottoni! ;)
Grazie a tutti della cortese attenzione... e ci vediamo il prima possibile
con Record of Digital Wars!
Justice Gundam
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Capitolo 25 *** Un feroce ultimatum ***
Invasion-25
Digimon Adventure 02: Invasion
Una fanfiction di Digimon Adventure 02 scritta da: Justice Gundam
SONO TORNATO! E ora che il mio periodo di esami è finito, almeno per adesso,
mi auguro di riuscire a dedicare un pò più di attenzione alla mia carriera di
scrittore! Innanzitutto, a tutti voi che seguite con tanta fedeltà la mia saga
di Digimon, auguro un buon Natale... e un felice Anno Nuovo! E che il 2008 sia
un anno propizio per tutti noi! Da parte mia, devo dire che è stato discreto...
non mi posso lamentare!
L'ultima volta, abbiamo assistito allo scontro decisivo tra i Digiprescelti e
Dragomon, scontro molto combattuto, che si è concluso con la vittoria di
Magnamon e la distruzione del Signore delle Acque! Perfetto! Adesso Hikari è al
sicuro, e i Digiprescelti sono di nuovo assieme! E' il momento di concentrare la
potenza di fuoco su un avversario ancora più pericoloso: l'esercito dei Daemon
Corps... e non dimentichiamoci di Arkadimon e Neo, ancora liberi di scorrazzare
per il Mondo Digitale! E neanche dei poveri (?) Sigma e Mari, che ancora vagano
per DigiWorld senza una meta, e senza più i loro partner...
In questo capitolo, cercherò di dividere la mia attenzione su entrambi i
problemi, seguendo i Digiprescelti nel loro ritorno al Mondo Reale, e Jun e gli
internazionali nel loro tentativo di fermare Neo e il suo mostro! Oh, e
ovviamente, vedremo anche i Digiprescelti di Digimon Zero... e i tentativi del
governo giapponese di arginare l'invasione! Perchè, pensavate che non si
sarebbero mobilitati anche loro? Con quali risultati, rimane tutto da
vedere...
Le vostre recensioni... ooooh, vedo che lo scorso capitolo è stato accolto
molto bene! E di questo vado molto fiero! Grazie a tutti voi, e spero che il
resto della mia storia... che adesso comincia ad avviarsi alle battute finali...
sia ancora più emozionante!
Vivi: Heheheheee.. in effetti, quelle Crest sono state un suggerimento -
almeno in parte - di KillKenny, uno dei miei lettori più appassionati! Come hai
detto tu, non ho ancora fatto entrare in scena la versione ulteriormente evoluta
di Imperialdramon, cioè Imperialdramon Paladin Mode! Non ti preoccupare, il
fatto che Daisuke, Miyako e Iori abbiano le loro Crest significa soltanto che
non avranno più bisogno della Digievoluzione DNA per raggiungere le loro forme
Ultimate e Mega... anzi, significa che vedremo altre forme Mega che nell'anime
non si sono mai viste! Come hai potuto vedere, Digimon Zero è stato
aggiornato... e sto cercando di lavorarci il più assiduamente possibile!
^_^
Talpina Pensierosa: Grazie dei complimenti! ^_^
Ormai, Dragomon non è più un problema... ma di Daemon, purtroppo, non si può
dire la stessa cosa! Segui ancora, che ci aspettano degli scontri epici!
Riusciranno i Digiprescelti ad avere ragione di Daemon, cosa che non sono mai
riusciti a fare nell'anime?
Kari 89: Come ho già detto, non preoccuparti per Imperialdramon! Lo
vedremo ancora, solo che non servirà più la Digievoluzione DNA per farlo
apparire! In questo capitolo, vedremo cosa è successo mentre i nostri
affrontavano Dragomon... e temo, che non saranno buone notizie per la città di
Tokyo!
KillKenny: Heheheheee... sembra che Deep Sea Dolphin non avrà bisogno di
fare nessuna incursione! Ci hanno già pensato i nostri, a quel clone di Cthulhu!
Adesso... sì, è proprio il momento di cambiare bersaglio... e di concentrare il
fuoco!
SmartGirl: Hai ragione, senza Takeru il gruppo non sarebbe lo stesso! Ma,
in effetti, ognuno di loro fa la sua parte nel rendere il gruppo così forte e
unito! Ovviamente, questa DOVEVA essere una battaglia sul filo del rasoio... in
fondo, si stava parlando di Dragomon, uno dei Digimon più potenti mai esistiti!
Doveva pur essere uno scontro al cardiopalma, altrimenti sarebbe stata un pò una
delusione, no? E aspettati ancora di più per la battaglia finale!
Ci vorrà, sì, ancora un pò prima che la mia storia si concluda, e intendo
farlo nel migliore dei modi, quindi spero continuerai a seguirmi! Il gruppo di
Taichi e quello di Sho avranno le loro brave grane, con l'esercito di Daemon, e
anche il governo non resterà zitto, ora che sta subendo un'invasione in piena
regola! Se prevedi guai, prevedi giusto...
TopoMouse: Già, in effetti è proprio roba da niente... Abbiamo un bel pò
di Digimon da portare al livello Mega, e i nostri dovranno affrontare un Grande
Signore dei Demoni ulteriormente potenziato dal Dark Seed, il suo esercito, e un
Digiprescelto fuori di testa che si porta dietro una cosa che più che un Digimon
è un'arma impropria! Per quanto concerne la tua domanda... heheheheee, chi lo
sa? Segui e forse lo scoprirai! ^_^
C'è qualcun altro a cui devo rispondere? No? Beh, allora, vi lascio al
capitolo 25! Godetevelo, e sappiatemi dire cosa ne pensate!
----------
Capitolo 25 - Un feroce ultimatum
"Comunque, vi ho chiamati per dirvi che, per fortuna, noi stiamo bene, e non
ci è successo niente... sì... sì, certo, papà... io, BlackGatomon e Felipe
staremo molto attenti. Non preoccuparti, faremo in modo di uscirne fuori, anche
se ancora non so come... Sì... intanto voi, continuate a guardare i
telegiornali, ci saranno di sicuro degli sviluppi importanti nelle prossime
ore... D'accordo... e dì alla mamma che qui è tutto okay, almeno per noi...
ciao, papà, ti voglio bene! Ciao!"
Dopo aver mandato un bacio d'affetto al genitore, Jolene riappese la cornetta
e, sentendosi un pò più tranquilla dopo la chiamata, si riunì ai suoi amici,
radunati su delle poltrone nella hall del loro albergo, a guardare un notiziario
che informava il mondo intero del recente approdo nel Mondo Reale dei Daemon
Corps. I cinque Digiprescelti originali, che avevano già fatto le loro
telefonate a casa, i loro partner, e gli altri clienti dell'albergo seguivano le
notizie con crescente apprensione, e la triste consapevolezza di essere finiti
in una zona di guerra nella quale non si faceva nessuna distinzione tra militari
e civili... In particolare, in quel momento, stavano trapelando delle notizie
decisamente gravi, che significavano che il già elevato conteggio dei morti
sarebbe potuto salire, e di molto...
"A poche ore dall'attacco di Digimon sconosciuti al porto di Odaiba, e
dalla feroce incursione sulla terraferma che ne è seguita, il mondo intero
guarda con sospetto e paura al misterioso castello apparso dal nulla nella baia
di Tokyo. Nulla faceva presagire un simile evento, e i leader di varie nazioni,
colti di sorpresa e costretti ad abbandonare le loro mansioni, stanno
freneticamente cercando un modo di arginare i danni. Ma per adesso, nulla è
stato deciso, se non che il governo giapponese ha intenzione di impegnare tutte
le sue forze aeree in un attacco massiccio contro l'invasore. Si spera che
questa contromisura sia sufficiente a respingere il nemico..."
"E'... E' un'assurdità! Sperano davvero di fermare Daemon e il suo esercito
con l'aviazione?" esclamò incredulo Sho Kusanagi, alzandosi di scatto dalla sua
sedia. Dopo la breve quanto devastante incursione dei Daemon Corps sulla città
di Tokyo, e dopo aver aiutato per quanto possibile i soccorritori a sistemare le
vittime e i feriti, i cinque Digiprescelti di primissima generazione e i loro
compagni si erano di nuovo ritirati all'interno del ryokan da loro prenotato, e
avevano iniziato a seguire, sulla tv comune, gli aggiornamenti in tempo reale,
dati da una cronista della BBC in mondovisione. Subito era apparso chiaro che
l'arrivo di Daemon e dei suoi seguaci preannunciava un possibile disastro per il
mondo intero, e anche se fino a quel momento era stato solo il Giappone a subire
la furia devastatrice del Demone dell'Ira, il caos e il panico si erano diffusi
a macchia d'olio in tutto il pianeta non appena era stata data la notizia
dell'invasione.
Ed ora, veniva fuori che il governo giapponese aveva deciso di attaccare
Daemon con l'aviazione... quando molti dei Digimon dell'esercito nemico erano
grandi come caccia, e molto probabilmente dotati di altrettanta potenza
distruttiva! Un gesto scriteriato, dettato dal panico e dalla confusione, che
poteva costare chissà quante altre vittime...
"Ma... dopo l'incursione lampo portata avanti dai Digimon invasori, e la
devastazione che ne è seguita, non ci sono certezze..." proseguì la donna
sullo schermo televisivo, assumendo in quel momento un'espressione contrita e
portandosi una mano alla bocca. "...se non che il bilancio provvisorio delle
vittime, destinato purtroppo a crescere col tempo, è di ben sessantadue morti e
più di due centinaia di feriti; e che quella a cui stiamo assistendo potrebbe
benissimo diventare la più grande tragedia nella storia di questo paese, ancora
più delle stragi di Hiroshima e Nagasaki nell'ultimo anno della Seconda Guerra
Mondiale. Ci auguriamo che l'intervento dell'esercito regolare possa portare
questa vicenda ad una rapida e definitiva conclusione... ma l'umore degli alti
ufficiali, dopo quanto è successo, può solo essere definito tetro. E in questo
momento, mentre stiamo parlando... i nostri pensieri vanno alle vittime, e alle
famiglie di quei giornalisti coraggiosi che per primi si sono recati sul luogo,
e vi hanno incontrato la morte. I... I Digimon invasori... li hanno attaccati
senza provocazione, senza nemmeno tentare un approccio pacifico..."
Il discorso della cronista si interruppe, e lei abbassò cupamente il viso,
cercando di non far trasparire le proprie emozioni. Tuttavia, nessuna delle
centinaia di migliaia di persone che stava guardando lo speciale se la sentiva
di fargliene una colpa... Di fronte ad un atto di malvagità così... orribile...
gratuito... fatto soltanto per il piacere di fare del male... chiunque si
sarebbe trovato spaesato e terrorizzato. E purtroppo, Sho, SnowAgumon e i loro
compagni avevano visto in prima persona di cosa erano capaci Daemon e i suoi
uomini, quando ancora erano bambini e viaggiavano nel Mondo Digitale per porre
fine ai piani suoi e di Anthraxmon. I Daemon Corps erano nemici feroci. Non
chiedevano e non concedevano pietà, e combattevano spinti da una sacrilega sete
di sangue, dal puro desiderio di spargere morte e rovina... come avevano appena
fatto con Odaiba, Musashino, e altri quartieri di Tokyo...
Dopo essere rimasta un pò ferma al suo posto, a cercare di tenere sotto
controllo le emozioni, la cronista alzò di nuovo la testa, guardando verso il
pubblico con fredda professionalità... dietro la quale, però, si riusciva ancora
a percepire una grande paura. "Ci terremo in contatto ventiquattro ore su
ventiquattro con Tokyo, e vi daremo gli aggiornamenti sulla situazione in tempo
reale. Nel frattempo, invitiamo tutta la popolazione alla calma, e a non
commettere gesti avventati. Tutte le principali autorità mondiali si sono
mobilitate, e stanno cercando un modo di risolvere la questione nel caso
l'attacco aereo dovesse fallire..."
Il discorso proseguì, ma ormai Sho e i suoi compagni non ci facevano più
attenzione. Con un sospiro rassegnato, Yurika si alzò dal suo posto e si
incamminò lentamente verso la finestra, con il sempre presente Kunemon
appollaiato sulla spalla, e seguita dagli occhi preoccupati di un pò tutti i
clienti del ryokan. La giovane donna dai capelli blu raggiunse una finestra e,
con la mano, scostò le tendine che coprivano il vetro, osservando quasi senza
guardare la strada che correva di fronte alla locanda in stile tradizionale. Di
solito, anche a quell'ora (era quasi scoccata la mezzanotte), Tokyo era ancora
abbastanza attiva... ma dopo il disastro di poche ore prima, tutto quello che si
poteva vedere per le strade erano i pezzi di edifici e oggetti che la furia
bestiale degli invasori avevano divelto, e i veicoli dei soccorritori che
freneticamente andavano qua e là, nel disperato tentativo di soccorrere i feriti
rimasti e rimuovere i corpi di coloro per cui, purtroppo, non c'era più nulla da
fare. C'era qualcosa di irreale in quanto stava accadendo davanti ai loro
occhi... sembrava quasi un'immagine di quei film apocalittici in cui una civiltà
aliena sbarca sulla Terra per conquistarla, e gli esseri umani cercano
disperatamente di resistere, nonostante la loro evidente inferiorità... scene
del genere si vedevano in Independence Day, o altri film apocalittici di
quel calibro...
Ma quella... quella era la realtà. In quel momento, Tokyo stava davvero
cercando disperatamente di resistere ad un nemico nettamente superiore, che se
solo avesse voluto l'avrebbe potuta radere al suolo in un attimo... e
sfortunatamente, in quel caso il lieto fine non era garantito...
Dopo qualche cupo secondo di silenzio, Yurika sospirò di nuovo, e il suo
fiato appannò lievemente il vetro. "La situazione... è davvero pessima. Non
possiamo fare altro che aspettare e sperare, anche se da sperare c'è ben
poco..." mormorò, grattando assentemente la testa al suo partner. "Se solo... se
solo i nostri eredi fossero qui, forse sarei un pò più fiduciosa, ma così... Ma
cosa staranno facendo, in questo momento? Perchè non sono qui?"
"E' molto probabile che abbiano anche loro i loro problemi, Yurika..." ronzò
Kunemon, accoccolandosi sul viso della sua partner per farle coraggio. "Se
conosco quella carogna di Daemon bene come lo ricordo, è uno che non lascia mai
niente al caso. Molto probabilmente avrà costretto i Digiprescelti a restare nel
Mondo Digitale per mettere a posto un problema che lui ha creato... e adesso non
possono venire ad aiutarci! Sigh... è in momenti come questi che rimpiango di
non poter più evolvere a livello Mega... mi sento così inutile..."
"Noi tutti ci sentiamo inutili, in questo momento, Kunemon-chan..." disse
Sho, avvicinandosi alla sua fidanzata e appoggindole una mano sulla spalla
libera. Lei rispose prendendogli la mano e stringendola leggermente, trovando
conforto in quell'intesa silenziosa che c'era sempre stata tra loro due.
"Purtroppo, anche io e SnowAgumon sappiamo di non poter fare niente, in questo
momento... ci sentiamo così dannatamente impotenti, di fronte a questa
realtà..." Le ultime parole del ragazzo vennero pronunciate a denti stretti, con
rabbia a malapena trattenuta... e bisognava dire che sentire un tono simile, di
riluttante rassegnazione, provenire dalle labbra del primo leader dei bambini
prescelti era abbastanza da far provare la stessa rabbia disperata a tutti
coloro che lo conoscevano. Felipe, Kevin e i loro Digimon sospirarono a loro
volta, e guardarono verso il pavimento di lucido marmo, scuri in volto... mentre
Jolene si riaggiustò gli occhiali, giusto per non far trapelare troppo le sue
emozioni, e accarezzò distrattamente BlackGatomon. Da parte sua, la gattina
nera, di solito non molto portata per i gesti affettuosi, rivolse alla sua
compagna uno sguardo comprensivo, pieno di tristezza, ma dietro il quale ardeva
la rabbia disperata della BlackGatomon scostante e asociale che l'inglese aveva
conosciuto a DigiWorld. Dalla luce che brillava ferocemente quelle iridi dorate,
era chiaro che la gattina nera avrebbe voluto assalire il castello da sola e
fare a pezzi Daemon con le sue mani, per tutte le sofferenze che stava causando
ai cittadini di Tokyo... ma la consapevolezza che non sarebbe mai riuscita ad
oltrepassare neanche le prime linee del suo esercito le faceva presto
dimenticare ogni proposito.
Tuttavia, l'umore di SnowAgumon non rifletteva per niente quello dei suoi
compagni. Il piccolo dinosauro bianco, anzichè sentirsi debole e impotente come
gli altri, provava una grande rabbia ed indignazione... e non aveva intenzione
di fare ulteriore mistero di quello che pensava! Così, con un cipiglio quasi
minaccioso, si piazzò proprio nel bel mezzo alla reception, seguito da numerosi
sguardi interrogativi...
"SnowAgumon?" gli chiese Sho, sbattendo gli occhi un paio di volte. "Che...
che cosa stai..."
Non ebbe il tempo di finire la domanda, in quanto il suo partner, una volta
sicuro di essersi attirato l'attenzione di tutti, prese un bel respiro e iniziò
a parlare ad alta voce, con quel tono cristallino che ora però conteneva
l'asprezza e l'affilatura del vetro tagliato. "Non posso credere a quello che
sento! Dove sono finiti i Digiprescelti di dieci anni fa? Loro non si sarebbero
mai arresi così agli eventi!" esclamò, squadrando ora l'uno, ora l'altro con un
inusuale tono accusatorio. "Non vi siete arresi quando Watchmon ci ha fatto
rubare i Digivice! Non vi siete arresi quando i Digi-Ghost minacciavano i nostri
mondi... e alla fine avete sconfitto persino Anthraxmon e gli altri Cavalieri
dell'Apocalisse! Dov'è finita la vostra determinazione di allora? Non ditemi che
volete lasciare che Daemon e i suoi leccapiedi facciano quello che
vogliono!"
L'uditorio, Digiprescelti di vecchia generazione e clienti del ryokan, fece
silenzio, attonito, e per un pò di tempo, nella reception si sentirono soltanto
i rumori soffocati provenienti dalla strada, tra cui sirene di ambulanze e voci
impaurite ed affrante. Era un pò una sorpresa, per tutti loro, sentire il
normalmente tranquillo e vivace dinosauro bianco parlare con tanta foga...
Fu Falcomon il primo a rispondere, dopo un breve momento di esitazione.
"Ehm... non vorrei essere pedante, SnowAgumon, ma non ti sembra il caso di
guardare la situazione con una certa logica?" disse. "Voglio dire, considera in
che situazione ci troviamo! Non abbiamo più le Crest, non siamo più in grado di
evolvere a livello Mega... come facciamo, secondo te, a resistere a
quell'esercito di mostri? Per non parlare di Daemon stesso e dei suoi servitori
diretti! Persino AlforceVeedramon ha avuto problemi contro di lui!"
"E allora? Questo significa che dobbiamo semplicemente sederci qui e
aspettare che venga a distruggerci? Perchè, se lo conosco bene, Daemon non ci
perdonerà lo scherzetto che gli abbiamo combinato dieci anni fa!" ribattè
SnowAgumon. "Ci DEVE essere un modo... una soluzione per non soccombere! E... e
anche se non ci fosse... non possiamo starcene qui senza fare niente! Dobbiamo
almeno tentare, no? Se non altro... se non altro non gli daremo la soddisfazione
di costringerci in ginocchio!"
Ancora silenzio. Terribile silenzio. L'aria si era fatta stranamente pesante,
e si riusciva a percepire il conflitto che regnava nei cuori dei Digiprescelti,
e la confusione degli estranei che assistevano alla scena. Quello che diceva
Falcomon era vero... senza le Crest, non potevano raggiungere un livello
evolutivo sufficiente a sfidare Daemon e i suoi sgherri... ma arrendersi,
lasciare le cose come stavano... era da loro, una cosa del genere?
Sho per primo, serrando gli occhi e corrugando la fronte, giunse ad una
risposta. "Quello... quello che dice SnowAgumon è vero... Ci sono situazioni in
cui una persona ha il dovere morale di agire..." sentenziò, la voce turgida come
ferro battuto a freddo. "Noi... noi, amici miei, siamo gli unici che possono
davvero fare qualcosa per gli abitanti di questa città, almeno finchè i
Digiprescelti non potranno prendere in mano la questione."
Felipe, riavviandosi i biondi capelli con un gesto della mano, sospirò a sua
volta, tenendo i denti serrati. "E... E come facciamo, secondo te? Contro un
esercito simile, e con i poteri dei nostri Digimon ridotti al minimo, che
possibilità abbiamo?" chiese. "Non che non capisca il tuo punto di vista, ma...
beh, mi sono spiegato, no?"
Al suo fianco, dopo essere rimasto in silenzio e intento a riflettere per
lungo tempo, Falcomon alzò la testa e permise ad un breve sorriso di graziare il
suo volto piumato. "Una risposta ponderata e razionale, eh? Proprio come mi
aspettavo da te, Felipe!" esclamò allegramente, alleviando un minimo la tensione
accumulata e facendo ridere brevemente il gruppo.
"Sapete, una volta ho sentito dire una cosa..." proseguì Kunemon, lisciandosi
l'una sull'altra le antenne di cui andava fiero. "E cioè, che se tu non facessi
niente, perchè pensi che tanto sarebbe tutto inutile, allora finiresti per fare
meno di niente, perchè non cambierebbe nulla, e non finirebbe nulla! E' una
frase che mi ha molto colpito..."
Yurika, con quell'espressione da monella saccente che di tanto in tanto amava
sfoderare per darsi un pò di arie, sguardò di sottecchi il suo partner. "Heh. Dì
pure che l'hai sentita guardando Gundam Seed con me... Comunque, è vero, se ci
pensiamo. Se non altro, possiamo aiutare questa gente. Possiamo offrire loro la
speranza, la possibilità di vedere la mattina del giorno dopo non soltanto
combattendo... ma anche con il nostro esempio!"
"Penso di capire cosa vuoi dire, Yurika..." Kevin, che per esperienza
personale sapeva bene di cosa la giovane donna stava parlando. "Tu vuoi dire
che... possiamo aiutare i soccorritori nel limite delle nostre capacità...
possiamo cercare di tenere unite le persone, e non far perdere loro la speranza!
Anche questo, in fondo, è un modo di combattere, no?"
"Mentre Daemon cerca di seminare paura e disperazione..." riprese Jolene,
sentendosi d'un tratto molto più serena. "...noi possiamo dare alla gente la
forza di resistere, almeno finchè i nostri successori non torneranno! Va bene,
ragazzi, io ci sto!"
"Heh. Una volta avrei trovato ridicolo questo discorso, quindi... mi fa quasi
impressione dire che sono d'accordo anch'io!" concluse BlackGatomon, mentre
volgeva i suoi occhi dorati verso Bearmon, ed osservava il suo energico annuire.
"Allora... siamo tutti d'accordo? I Digiprescelti... scendono di nuovo in campo
a combattere, per la prima volta dopo dieci anni!"
Un enorme sorriso tagliò da un orecchio all'altro il muso da rettile di
SnowAgumon. "Bravi! Adesso sì che vi riconosco! Non diamola vinta a quel buffone
di Daemon, e facciamogli vedere che siamo ancora fatti della stessa pasta di
dieci anni fa!"
"Ah, questo è poco ma sicuro!" esclamò Sho, tirando fuori il suo vecchio
Digivice. Nonostante gli anni fossero passati, il piccolo congegno elettronico
era sempre rimasto in ottimo stato, anche perchè il ragazzo, tenendo a quel bel
ricordo del suo passato, lo aveva sempre mantenuto pulito e ben conservato. Dopo
aver rimirato per un pò l'oggetto che aveva cambiato per sempre la sua vita, che
gli aveva permesso di conoscere degli amici fidati come SnowAgumon, gli altri
Digimon, Felipe, Kevin e Jolene... e che aveva, a modo suo, contribuito a
rendere il suo rapporto con l'amata Yurika quello che era ora... Sho guardò
verso SnowAgumon e incrociò i suoi occhi, nei quali brillavano gli stessi
riflessi azzurri, puri come l'acqua di sorgente, che gli aveva visto nello
sguardo al momento del loro primo incontro. I due si scambiarono un cenno di
assenso... mentre, uno alla volta, i primi Digiprescelti e i loro partner si
radunavano vicino alla porta d'uscita del ryokan. Nelle mani di ciascuno dei
primi bambini prescelti, giaceva il mai dimenticato Digivice, rimasto inattivo a
lungo, ma ora pronto ad essere usato di nuovo! L'atmosfera di intesa, complicità
e solidarietà che regnava tra loro aveva un sapore dolce, deciso e nostalgico,
richiamando alle loro menti tutti i bei momenti passati assieme nella loro prima
avventura.
Il momento fu gentilmente interrotto dalla proprietaria del ryokan, che si
avvicinò a Sho, Yurika, SnowAgumon e Kunemon con espressione accomodante, anche
se visibilmente preoccupata per i suoi giovani ospiti. "Allora, Kusanagi-san...
Kagura-san... voi e i vostri amici... avete davvero intenzione di provare a
resistere a quest'invasione?" chiese, mantenendo quel tono formale, e al tempo
stesso materno, con il quale parlava sempre. La sua ansia, pur frammista
all'ammirazione verso quei giovani coraggiosi, era palpabile, ma cercava di
mantenere i suoi sentimenti il più discreti possibile.
Lentamente, Sho si voltò verso la signora e disse di sì con la testa. "Sì,
signora... noi siamo i soli, in questo momento, che possano fare qualcosa. Non
per non avere fiducia nel nostro esercito, ma si stanno gettando contro un
nemico troppo forte per loro come tanti agnellini al macello, e purtroppo temo
che noi non potremo fare nulla per impedirlo. Quello che possiamo fare ora, è
aiutare questa città nel momento del bisogno."
"La ringraziamo per l'ospitalità che ci avete offerto, e per la sua
gentilezza." proseguì Jolene, con tutta la flemma e la formalità che di solito
erano associate ai sudditi della Regina. "E promettiamo che quando tutto questo
sarà finito, ci sdebiteremo con lei."
"Non si preoccupi per noi, signora. Può stare sicura che ci rivedremo vivi."
assicurò Felipe, facendo il segno dell'okay.
Il resto dei clienti del ryokan non poteva che essere ammirato, di fronte
alla forza d'animo dimostrata da quei cinque giovani coraggiosi, e dai loro
Digimon. Mentre il gruppo di 'veterani' si apprestava a varcare la soglia
d'uscita dell'albergo, e rientrare nella zona di guerra che ormai era diventato
il quartiere, si sentirono chiaramente degli auguri, fatti con tono sincero, di
tornare vivi e in buona salute. A ciascuno di loro, Sho e i suoi amici risposero
con un inchino di gratitudine, prima di salutare agitando la mano...
...e di uscire dal ryokan, trovandosi improvvisamente a respirare di nuovo
l'aria calda, appesantita dalla polvere e dal sentore di morte, del campo di
battaglia. Il cielo si era fatto nero, appesantito da nubi temporalesche che
turbinavano sopra le loro teste, aggiungendo un che di innaturale e malato al
paesaggio, e dei lampi scarlatti saettavano in lontananza, illuminando di tanto
in tanto la volta celeste di una luce sanguigna.
Con lo sguardo fisso all'infernale spettacolo, stando bene attenta a non
inciampare nei pezzi di asfalto, nelle crepe e nelle cartacce che ora
costellavano quella che, fino a poche ore prima era stata una strada trafficata
e piena di vita, Yurika parlò, con ironia cupa e al tempo stesso quasi
divertita. "Sapete, più ci penso, più mi convinco che stiamo facendo una
pazzia..." commentò, rivolta ai suoi amici. "Eppure, se mi chiedete se ho
rimpianti, io vi rispondo di no. Mi sento tranquilla, e in pace con la mia
coscienza."
"Comprensibile..." commentò Bearmon, piazzandosi una mano su un fianco prima
di riaggiustarsi il berretto, quasi fosse un rituale di inizio delle ostilità.
"E poi, cosa vuoi che ti dica. Le pazzie si fanno meglio in dieci, no?"
"Lo puoi dire forte, Bearmon..." fu il commento di Kevin.
Con decisione, anche Sho e SnowAgumon guardarono verso il cielo infranto... e
per qualche secondo, parve loro di vedere, frammisti tra i nembi oscuri e i
lampi cremisi, un paio di occhi diabolici che li fissavano con odio e ferocia, e
a cui loro risposero con una calma glaciale dettata dalla loro indignazione
davanti alle sofferenze che quella mostruosa creatura aveva causato ad entrambi
i mondi...
"Dieci anni fa, il nostro discorso è rimasto in sospeso, Daemon..." mormorò
SnowAgumon. "Stavolta, in un modo o nell'altro, lo chiuderemo per sempre! Questa
è una promessa!"
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Le vie principali di Tokyo, fino a poche ore prima brulicanti di vita e
attività, erano ridotte ad un deserto, popolato soltanto da qualche impaurita,
fugace creatura umana che si aggirava tremante di paura tra gli edifici
danneggiati e i vetri infranti sparsi sull'asfalto, guardandosi attorno con
mille occhi per scorgere eventuali Digimon invasori rimasti a scorrazzare per le
strade. Un vento caldo e desolato spazzava lungo l'asfalto sfondato cartacce e
nubi di polvere, creando un panorama quasi apocalittico, e le luci intermittenti
che venivano da alcuni lampioni divelti non facevano altro che creare un effetto
ancora più tetro, squarciando la notte di tanto in tanto per rivelare la
devastazione che gli scagnozzi di Daemon si erano lasciati dietro.
E, purtroppo, nonostante le squadre di soccorso avessero svolto con
efficienza il loro triste incarico, rimanevano sul terreno e sui muri orribili
macchie di sangue, silenziose testimoni, nei loro coloro cremisi, della strage
compiuta.
Questo fu il panorama che, non appena furono emersi dal Digiport apertosi in
un vicoletto laterale, Taichi e i suoi compagni si videro apparire davanti. Lui,
Agumon, gli altri Digiprescelti e Digimon, Leomon, Ogremon e Piximon si
trovarono di punto in bianco in piedi in mezzo ad una strada desolata,
sormontata da un cielo ingombro di nubi nere e pervasa da un terrificante
sentore di morte!
"Mio... mio Dio... e... e tutto questo è successo... in poche ore..." mormorò
terrificato Koushiro, la sua usuale calma razionale che vacillava di fronte allo
spaventoso scenario che si parava davanti ai suoi occhi. "Il... il quartiere di
Musashino... è stato preso d'assalto..."
"E ora guardate come è ridotto..." proseguì Taichi. "Non posso credere che
esistano Digimon così crudeli da fare una cosa del genere... a delle persone
indifese! Nemmeno Myotismon è mai giunto a questi estremi!"
Gabumon deglutì, trattenendo a stento un moto di paura. "Tokyo... è ormai
irriconoscibile... non riesco a credere che siamo partiti soltanto poco tempo
fa!"
Anche Leomon, Ogremon e Piximon, nonostante la loro maggiore esperienza e il
fatto che i loro occhi avevano già visto ben più di un campo di battaglia,
rimasero senza fiato di fronte alla distruzione... alla dimostrazione di pura
malvagità e sete di morte che si parava loro davanti. Già così, ad un primo
sguardo, osservando le fenditure, le spaccature, gli idranti divelti che
lasciavano sgorgare desolanti pozze d'acqua... i cavi elettrici tranciati... e
il sangue che imbrattava gli edifici e i marciapiedi... si poteva capire la foga
abominevole che l'esercito di Daemon aveva messo in quell'attacco. Ogni
resistenza umana era stata spazzata via... e anche coloro che non potevano
difendersi erano stati assaliti e brutalmente trucidati. Più che una guerra, si
doveva parlare di un autentico massacro, deliberato e freddamente portato a
termine!
Il silenzio attonito, terrificato, durò diversi secondi, mentre i
Digiprescelti muovevano i loro primi, incerti passi lungo le strade di
Musashino. Dalla loro posizione, era ben visibile la baia di Tokyo, e l'isola
artificiale di Odaiba... e soprattutto, era visibile l'orribile castello
dall'apparenza inespugnabile che dominava completamente la scena, attorniato da
una nera nube di Digimon malvagi che urlavano e ridevano istericamente, tronfi
della loro schiacciante superiorità! Assiso contro un cielo notturno ormai
sconvolto dalla massa nuvolosa del colore del piombo corroso, il maniero di
Daemon svettava dalle acque, apparizione spaventosa che diceva interi volumi su
cosa sarebbe spettato agli abitanti della malcapitata metropoli.
"Eccolo... è proprio il castello di Daemon, come Gennai-san ci ha fatto
vedere..." disse Yamato, indicando la mostruosa fortezza con occhi azzurri che
scintillavano come ghiaccio per la rabbia che provava. Il Digiprescelto
dell'Amicizia, pur non dandolo a vedere, era furioso... furioso con Daemon e i
suoi sgherri, che avevano fatto una cosa così orribile... e furioso con Neo, che
aveva permesso simili atrocità senza pensare a null'altro... senza considerare
la sua famiglia, e i sentimenti di quella sorella che, in quel momento, a
DigiWorld, lo stava cercando disperatamente. Il cantante biondo non si spiegava,
con tutta la buona volontà, come una persona potesse essere accecata fino a
questo punto dall'odio e dalla sete di potere...
E chiaramente, non se lo spiegavano nemmeno i suoi compagni, che continuavano
a guardare con rabbia, orrore, disgusto ciò che li circondava, ciò a cui Tokyo
era stata ridotta dall'incursione dei Digimon malvagi. Ma sfortunatamente, non
avevano il tempo di restare a lungo indecisi, e sapevano bene che per evitare
che quel disastro avesse conseguenze ancora più drammatiche, dovevano fare in
fretta, e trovare i Digiprescelti originali prima che fosse troppo tardi...
intanto che le truppe di Daemon avevano concesso loro un attimo di
respiro...
"Ragazzi..." disse finalmente Palmon, rompendo la cappa di silenzio che si
era fatta ormai insopportabile. "Sentite un pò, che ne dite se andassimo io e
Mimi-chan a cercare questi Digiprescelti? Sappiamo già che si trovano qui, a
Musashino, e con un pò di fortuna, potremmo incrociarli qua attorno... voi,
intanto, andate a vedere delle vostre famiglie!"
Queste parole inaspettate colsero di sorpresa un pò tutti, e diverse paia di
occhi supiti si rivolsero alla Digiprescelta della Sincerità e alla sua partner,
che avevano già iniziato a scandagliare le strade alla ricerca dei loro
obiettivi, Digivice nelle mani della ragazzina. L'espressione sui loro volti era
di decisione, una cosa che, a chi non conosceva davvero bene le due, poteva
sembrare inusuale... "Mimi... Palmon... siete sicure di poter fare da sole?"
chiese Sora dopo un istante di smarrimento. "Non avrete bisogno di aiuto?"
"Infatti un pò di aiuto ce l'avranno, sì sì sì!" esclamò la vocetta acuta di
Piximon, che svolazzò a fianco della Digiprescelta della Sincerità e venne da
questa accolto con una leggera carezza sulla testa che lo fece sentire un pò in
imbarazzo... "Leomon, Ogremon... voi due, volete venire con noi e aiutare Mimi
nella sua ricerca? So che voi due avete già incontrato i Digiprescelti di una
volta..."
Il guerriero-leone annuì, mentre Ogremon sghignazzò con un certo imbarazzo,
ricordando le circostanze quantomeno inusuali (per non dire poco simpatiche) in
cui aveva fatto la conoscenza di Sho Kusanagi, di SnowAgumon e dei loro
compagni. "Infatti. Credo che, se li incontrassimo adesso, riusciremmo a
riconoscerli." rispose Leomon, prima di rivolgersi agli altri Digiprescelti.
"Per quanto riguarda voi, ragazzi, non preoccupatevi, e andate a vedere se le
vostre famiglie stanno bene. E' chiaro che siete preoccupati per loro, e nessuno
di noi può darvi torto."
"Io non ho questo problema, dato che mamma e papà sono ancora a New York..."
proseguì Mimi. "Ma voi... beh, è meglio se vi togliete subito questo peso dal
cuore... non preoccupatevi per noi e i ragazzi, sapremo fare anche da soli!" La
frase venne conclusa con uno dei suoi radiosi sorrisi e una graziosa strizzatina
d'occhio, che servì a sollevare un pò lo spirito dei suoi compagni in
quell'ambiente quasi sepolcrale.
Jyou tirò un sospiro di sollievo, ritrovandosi, ancora una volta, ad ammirare
le qualità che rendevano Mimi la ragazza popolare e piena di amici che era... e
la ragazza che era riuscita a conquistare il suo cuore senza neanche provarci.
Dietro le sue arie da principessina, in effetti meno pronunciate rispetto a
quando era partita per DigiWorld la prima volta, si nascondeva una ragazza dolce
e sensibile, che riusciva a cogliere i sentimenti degli altri e faceva del suo
meglio per venire loro incontro. I sentimenti di gratitudine che gli altri
Digiprescelti provavano nei suoi confronti erano gli stessi, e riuscivano a dare
loro un pò di nuova speranza in mezzo all'oscurità che li circondava...
"Beh... che altro dire, Mimi... grazie infinite, in effetti siamo tutti
quanti molto preoccupati per le nostre famiglie!" rispose infine Taichi, dopo
essersi rapidamente consultato con gli altri ragazzi. "Va bene, ragazzi, allora
sentite... Odaiba non è troppo lontana da qui, se camminiamo a passo svelto
possiamo arrivarci in... penso una ventina di minuti circa. Intanto tentiamo di
contattare le nostre famiglie con i cellulari, poi, se non dovesse funzionare,
andiamo ad Odaiba a cercarli! Va bene così?"
"Certamente!" rispose Sora, tirando fuori per prima il suo telefonino e
attivandolo. Con discreto disappunto di un pò tutti i membri del gruppo, il
segnale ci mise un pò ad arrivare ai loro apparecchi, forse a causa di qualche
disturbo che la presenza del castello di Daemon generava attorno alla città
sotto assedio... e fu solo dopo due minuti dall'accensione dei loro cellulari,
dopo che Mimi, Palmon e gli altri tre Digimon si furono allontanati con un
saluto e un augurio di buona fortuna, che fu loro possibile fare una chiamata.
Sentendosi fremere per la tensione, Taichi compose il numero di cellulare di suo
padre con dita tremanti, poi premette il tasto di chiamata e si mise ad
attendere trepidante, osservando Sora, Yamato, Koushiro e Jyou che facevano la
stessa cosa.
Qualche istante di silenzio... uno squillo... due squilli...
E il suono di chiamata ricevuta, dall'altro capo, giunse alle sue orecchie
come il più bel suono del mondo, seguito dalla voce non troppo ferma del padre.
"P-pronto? Taichi... Taichi, sei tu?"
Taichi sospirò di sollievo, non ricordando di essersi mai sentito così
leggero in vita sua. "Papà... papà! Sì, sono io! Sono Taichi! Mi senti bene?
Come state, tu e la mamma? E Miko? La nostra casa? Non vi è successo niente,
vero, in tutto il casino che è scoppiato?" esclamò, le parole che uscivano dalla
sua bocca come un treno in corsa. Del resto, l'attuale Digiprescelto del
Coraggio non era conosciuto come uno che nascondeva volentieri i propri
sentimenti.
Ancora più rassicurante fu sentire la breve, gioviale risata del signor
Yagami rispondere alla sua sfilza di interrogativi. "Hahahaaa! Hey, figliolo,
con calma! Un pò di pazienza, non farti uscire tutto l'ossigeno dai polmoni!
Comunque... sì, stiamo tutti bene, anche Miko-chan... anche se siamo ancora un
pò sconvolti, con tutto quello che è successo. Purtroppo, sembra che ci siano
state un sacco di vittime, e non le hanno ancora contate tutte..."
Taichi annuì in silenzio, ora in ansia per i suoi amici, dei cui cari ancora
non si sapeva nulla. Guardandosi attorno, vide che Yamato era, per fortuna,
riuscito a contattare suo padre, e Jyou stava in quel momento parlando con suo
fratello maggiore. Koushiro e Sora stavano ancora componendo un numero, premendo
freneticamente i tasti sui loro cellulari. "Bene... meno male, almeno voi siete
al sicuro... ma, a proposito, dove vi trovate, adesso? Non siete a casa,
immagino..."
Il signor Yagami non rispose subito, e all'altro capo del ricevitore, il
Digiprescelto del Coraggio fu sicuro di aver sentito un cupo sospiro che
riaccese la sua preoccupazione. "Papà? Papà, che c'è? C'è qualcosa che non va?
Papà!"
"Figliolo..." rispose il signor Susumu Yagami, cercando le parole. "Vedi...
il fatto è che in questo momento... ci troviamo in un bunker, assieme ad altri
rifugiati! Purtroppo... quando quei Digimon sono venuti, hanno attaccato il
nostro appartamento e lo hanno quasi distrutto. Io, la mamma e Miko-chan siamo
riusciti per un pelo a metterci in salvo... e quando quei mostri si sono
ritirati, sono arrivati degli uomini dell'esercito giapponese a scortarci fino
ad un rifugio anti-atomico... adesso qui saremo qualche centinaio... e so che ce
ne sono molti altri, da qualche altra parte... ancora non abbiamo ricevuto
l'autorizzazione ad uscire, e non sappiamo cosa stia succedendo là fuori..."
"Lo vediamo noi, purtroppo..." mormorò Taichi, gettando un'altra occhiata
alle strade semideserte. "Daemon e i suoi uomini hanno fatto piazza pulita di
tutto... non c'è un'anima in giro! E quello che è peggio è che non sappiamo
quando quel dannato colpirà di nuovo... Papà, ascoltami! So che la situazione è
delicata, ma adesso ci siamo qui noi! Noi e i nostri Digimon proteggeremo questa
città, per quanto ci sarà possibile! Dì alla mamma che stiamo tutti bene... e
che ci rivedremo presto!"
Susumu annuì. "E... Hikari come sta? E' con te, per caso?"
Taichi strinse i denti. Per quanto non fosse nella sua natura mentire, in
questo caso era molto probabilmente la cosa migliore da fare... i suoi genitori
avevano già abbastanza preoccupazioni di loro, e non era il caso di dare loro
anche questa. "Ancora... ancora no, purtroppo... Ci sono stati dei problemi a
DigiWorld, e Hikari è dovuta restare là... Quel Daemon che sta attaccando Tokyo
ha fatto in modo di tenerci occupati anche a DigiWorld! Ma ci sono Daisuke-kun,
Takeru-kun e gli altri con lei, quindi sono sicuro che starà bene! Non appena
avranno finito, verranno qui a darci una mano! Per il momento siamo io,
Yamato-kun, Sora-chan, Jyou-kun, Koushiro-kun, Mimi-chan, i nostri Digimon... e
qualche Digimon nostro amico, che si è offerto di darci una mano!"
"Capisco..." rispose il padre. "Allora, possiamo stare... Argh! Hey, tesoro,
aspetta un momento! Non essere così..."
Taichi spalancò gli occhi e si fece sfuggire una gocciolina di sudore lungo
la fronte quando dei rumori dall'altro capo del cellulare lo avvisarono che sua
madre si era impossessata del ricevitore, in maniera non eccessivamente
elegante, nè femminile... e un attimo dopo, si ritrovò con la ben conosciuta, e
fin troppo acuta, voce che quasi gli strillava nelle orecchie. "Taichi! Taichi,
tesoro, state tutti bene? Sia tu che Hikari, non siete feriti? Cosa sta
succedendo lì a DigiWorld? E chi è questo tizio che ci sta attaccando? Lo
conoscete già? Per favore, Taichi, non essere imprudente e cerca di..."
Per qualche minuto buono, con estremo sbigottimento di Taichi ed Agumon, la
signora Yuuko Yagami continuò la sua interminabile sfilza di domanda, chiedendo
al figlio maggiore le cose più varie e disparate! E quando ormai il ragazzo
temeva che la sua sfuriata ansiosa non dovesse mai avere fine, finalmente la
giovane madre si fermò e riprese fiato, permettendogli di rispondere. "Ehm...
siamo... heheheee... siamo davvero spiacenti che tu ti sia preoccupata così
tanto per noi, mamma..." rispose, con una risatina nervosa e la mano che si
sfregava la nuca. "Ma non ci è successo nulla di grave, almeno per ora...
piuttosto, sei sicura di stare bene anche tu? Non ti hanno fatto niente, i
Digimon al servizio di quel megalomane... a parte darti quello spavento?"
"Per... per fortuna, no, tesoro, anch'io sto bene... ma molte persone non
hanno avuto la stessa fortuna, purtroppo..." rispose lei, con un mesto sorriso
che veniva dal sollievo di aver saputo che i suoi figli stavano bene, e dalla
tristezza di sapere che molti altri figli non avrebbero avuto la stessa fortuna
con i loro genitori e i loro cari. "Questi Digimon stanno trasformando Tokyo in
un inferno... Taichi, so che tu e Agumon-chan combatterete, e so che non posso
fare nulla per impedirvelo... ma ti prego, tesoro, stai attento! Questa...
questa volta... io... sniff... non lo so, ho tanta paura che... che voi...
Sigh... So... so che è irrazionale da parte mia, ma ho questo presentimento che
succederà qualcosa di orribile..."
"Mamma!" esclamò Taichi, parlando con calore, ma al tempo stesso con
fermezza, in modo da calmare le ansie della madre. "Ascoltami, mamma... io e i
miei amici non resteremo soli a lungo! Da DigiWorld arriveranno anche
Daisuke-kun, Hikari e gli altri, e affronteremo assieme Daemon! Stai tranquilla,
farò l'impossibile per evitare che a qualcuno succeda qualcosa di irreparabile!
Ci rivedremo vivi, promesso!"
"Mi associo!" esclamò Agumon, salendo con un balzo fino alla cornetta e
aggrappandosi alla spalla di Taichi, minacciando di fargli perdere l'equilibrio
con il suo dolce peso! "Mamma di Taichi, lo sai che ho promesso di proteggere
Taichi ad ogni costo! Beh, ora più che mai è il momento di mantenere questa
promessa! Finchè ci sarò io, non gli accadrà nulla di male, garantito!"
"Aaargh! A-Agumon, mi fai cadere!" esclamò il Digiprescelto dai capelli
scompigliati, cercando in qualche modo di mantenere l'equilibrio. "Ma quanto
pesi? Ti dico sempre che non devi mangiare tanto!"
"Ah! Scusa, Taichi!" si scusò il piccolo dinosauro, mollando la presa sulla
spalla del partner e ripiombando a terra con una risatina imbarazzata.
"Heheheee... è che a volte mi dimentico..."
"Non importa, non importa..." concluse Taichi, poi, rivolto alla madre,
"Comunque... sì, io e Agumon combatteremo per proteggere voi, e l'intera città!
Stai tranquilla, finchè ci sarà lui al mio fianco, e io sarò al suo, non ci
accadrà niente di male! Ce la caveremo, tu e papà non vi preoccupate e
riguardatevi!"
"D'accordo..." disse, con sollievo, la signora Yagami. Poi, dopo un attimo di
silenzio, aggiunse: "Sei... un ragazzo straordinario, Taichi... siete tutti
straordinari, tu e i tuoi amici... e i vostri Digimon, ovviamente! Tu, Hikari e
Agumon... siete le cose più belle che mi siano capitate, in tutta la mia
vita!"
"Beh... heheheheee... modestamente, ne sappiamo qualcosa di come fare bella
figura!" rise Taichi, dando un pò sfogo a quel suo fondo di altezzosità che non
era mai scomparso con il passare degli anni. Fatta una breve risata, che era
servita a mandare via la tensione accumulata, il ragazzo si calmò un pò e
concluse la chiamata. "Ad ogni modo... questo è quanto, mamma! Vedrai, non ci
succederà niente, e metteremo fine a questo incubo... tutti assieme! Ciao, ti
voglio bene!"
"Anch'io, tesoro..." ripetè la giovane madre. "Anch'io..."
Con un sospiro, Taichi premette il tasto di fine chiamata, e il telefono
cellulare si quietò con un lieve suono prima che il ragazzo volgesse la sua
attenzione ai suoi compagni, vedendo che Yamato aveva appena finito la sua
chiamata, e stava tirando un sospiro di sollievo.
"I miei genitori sono riusciti ad arrivare ad un rifugio subito dopo l'inizio
dell'attacco..." spiegò il Digiprescelto dell'Amicizia, anticipando la domanda
del suo amico. "Per fortuna, se la sono cavata con un grosso spavento e
basta..."
"Meno male... mi fa piacere saperlo!" rispose Gabumon, per poi guardarsi
attorno e tentare di capire come se la cavavano gli altri membri del gruppo.
"Qui tutto okay!" esclamò Tentomon, alzando una zampina artigliata. "C'è
voluto un pò di tempo, ma Koushiro è riuscito a contattare la sua mamma!"
"E anche dalle parti di Jyou, la situazione è buona... per fortuna!" commentò
Gomamon. "Al momento, Jyou sta parlando con suo fratello... per fortuna, sembra
che le nostre famiglie non abbiano subito gravi conseguenze... come si suol
dire, la classica fortuna nella sfortuna!"
Taichi ridacchiò tra sè. "Già, puoi dirlo forte..." rispose tra sè, per poi
rivolgere il suo pensiero all'unico membro del gruppo che ancora non sembrava
aver chiamato, e che ora stava in piedi vicino al marciapiede, con il viso
rivolto verso una vetrata infranta, il cellulare all'orecchio, e Biyomon a
fianco che la guardava con apprensione. "Ma... per quanto riguarda Sora-chan,
come vanno le cose?"
"Non lo sappiamo..." rispose Gomamon, con un'espressione insolitamente seria
- e che tuttavia, date le circostanze, non era assolutamente fuori luogo.
"Tuttavia, Biyomon se ne sta là in silenzio, e se devo essere sincero la cosa
non mi piace! Quando Biyomon sta in silenzio, è segno sicuro che c'è qualcosa
che non va..."
Taichi corrugò leggermente la fronte quando la ragazza si staccò il cellulare
dall'orecchio... e rimase a guardarlo, in terribile silenzio, mentre Biyomon si
avvicinava alla sua partner e la guardava ansiosamente! C'era qualcosa che non
andava... quel modo di comportarsi non era tipico di Sora, e voleva dire che
stava succedendo qualcosa di grave!
"Sora-chan?" chiese Taichi, avvicinandosi con cautela alla sua fidanzata.
"Sora-chan, va tutto bene? Che... che succede, c'è qualcosa...?"
Un singhiozzo. Un unico suono che fece stringere il cuore a Taichi,
proveniente dalla ragazza dai capelli arancioni. "Sora... Sora-chan?" chiese di
nuovo il ragazzo, avvicinandosi un pò di più...
E Sora si girò lentamente verso di lui, rivelando le lacrime che le
riempivano gli occhi, e che lei cercava disperatamente di non lasciar
cadere.
"T-Taichi..." mormorò la ragazza, davanti alle espressioni attonite e
preoccupate di tutti i suoi amici. "Mia madre... non risponde! Nè al telefono...
nè al cellulare!"
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"Beh... non si può dire che quel tizio non si sia dato da fare!" commentò con
amara ironia Pal, guardando rabbiosamente la distesa di terra bruciata dove fino
a poco tempo prima si doveva trovare un villaggio di Digimon... a giudicare dai
pezzi di legno carbonizzati sparsi per ogni dove, e dai resti di piccole case
sparpagliati qua e là come tragici giocattoli rotti!
Mentre tutto questo stava avvenendo nel Mondo Reale, in quello Digitale la
situazione non era meno caotica... e Jun, Rei, i Digiprescelti internazionali, e
i due PetitMamon fratelli che li accompagnavano se ne stavano rendendo conto in
quel preciso momento! Non era stato troppo difficile individuare il settore di
DigiWorld dove si trovavano Neo e il suo mostruoso Digimon, e Gennai aveva fatto
in fretta ad aprire un Digi-Port verso il luogo... ma lo spettacolo risultante
dal passaggio di Arkadimon era qualcosa per cui difficilmente la
neo-Digiprescelta e i loro compagni avrebbero potuto essere preparati!
Mentre Rei si metteva le mani davanti alla bocca, non volendo credere che suo
fratello fosse stato capace di fare una cosa così orribile, ma al tempo stesso
sapendo che era quella la verità, Jun e Candlemon si avvicinarono lentamente
alla distesa senza vita di cenere e polvere, gli sguardi cupamente rivolti verso
di essa. Il primo incontro con Neo, nella città-fabbrica di Andromon, le aveva
già fatto capire che quel ragazzo era un tipo pericoloso... ma da qui a
commettere una simile atrocità ne passava, e davvero troppo per i gusti della
ragazza dai capelli appuntiti! Jun non riusciva a capacitarsi del perchè una
persona potesse scendere a questi livelli di bestialità... che giustificazione
ci poteva essere? Quale motivazione poteva valere?
Mentre Jun si chinava verso l'erba bruciata che copriva il terreno, e se ne
rigirava un filo tra le mani, quasi volesse rendersi conto al cento per cento
della brutalità che aveva animato le azioni di Neo, le ritornò in mente un
episodio che risaliva a sei anni prima... a quando lei e la sua famiglia erano
prigionieri di Myotismon...
[FLASHBACK]
"No! Lasciami andare, brutto pagliaccio!" strillò un Daisuke di otto anni,
divincolandosi nella presa d'acciaio di Myotismon, che gli aveva afferrato il
polso e lo stava trascinando verso il gruppo degli altri bambini. Più in là, sua
sorella maggiore e i suoi genitori non potevano fare altro che osservare
impotenti e terrorizzati, sperando che quell'essere mostruoso non facesse del
male nè a lui, nè a loro...
Senza tante cerimonie, il vampiro dai capelli biondi mollò Daisuke, con un
brusco gesto del braccio, e il ragazzino barcollò all'indietro per alcuni metri,
prima di finire addosso a due ragazzi più grandi. Daisuke strinse i denti mentre
un forte dolore gli pervadeva la mano destra, ma si riprese quasi subito e alzò
lo sguardo verso Myotismon, guardandolo con rabbia e aria di sfida, quasi
volesse scagliarsi contro di lui e riempirlo di pugni! In effetti, sembrava che
solo il fatto che i due ragazzi più grandi lo stessero trattenendo gli impedisse
di assecondare il suo primo istinto...
"Razza di vigliacco!" esclamò, scaricando addosso a Myotismon tutta la sua
rabbia. "Chi ti credi di essere, per trattarci così?"
Da parte sua, Myotismon gli restituì un cupo sguardo di sufficienza e
disprezzo. "Hmph... l'espressione dei tuoi occhi non mi piace, moccioso. Hai
l'aria di volermi uccidere con lo sguardo, e questa è una cosa che non
sopporto." disse, paragonando tra sè il suo giovane ostaggio alla sua servitrice
più ribelle, Gatomon... "Se avessi il tempo di preoccuparmi di te, ti insegnerei
a non alzare la cresta, ma al momento ho cose più importanti da fare. Ritieniti
fortunato."
"Adesso basta!" esclamò una tanto confusa quanto furente Jun Motomiya,
all'epoca tredicenne, attirando su di sè l'attenzione del crudele vampiro. I
signori Motomiya fecero un tentativo di dissuaderla con dei silenziosi gesti
delle mani, ma ormai la ragazza era lanciata, e nulla avrebbe potuto impedirle
di dire quello che pensava! "Perchè stai facendo tutto questo? Che cosa speri di
ottenere imprigionandoci tutti qui dentro?"
"Sorellina, attenta!" la avvertì Daisuke, con un sentimento di apprensione
mentre il vampiro si voltava verso di lei...
Per diversi secondi, Myotismon non rispose, guardando Jun e i suoi genitori
come se avesse voluto sottolineare il fatto che la loro vita dipendeva dalla sua
decisione... o meglio, dal suo capriccio! Poi, le sue labbra sottili si
sollevarono lentamente, scoprendo leggermente un paio di affilati canini
triangolari...
"Perchè, mi chiedi, mocciosa?" ripetè, senza alcuna esitazione, nè alcun
cenno di vergogna. "Perchè sto facendo questo? E' molto semplice, in realtà...
perchè il mio scopo è dominare questo mondo, e il Mondo Digitale! Perchè io
posso farlo, e voglio che tutti si pieghino al mio volere... non è lo stesso per
voi esseri umani, forse? Anche molti di voi umani, nel corso della vostra
storia, hanno fatto la stessa cosa che sto facendo io, no? Hanno cercato di
conquistare il mondo senza alcun particolare motivo... se non il fatto che
volevano il potere! Quindi, perchè il mio comportamento vi scandalizza tanto?
Sto soltanto facendo quello che ognuno di voi umani farebbe se potesse!"
Folgorata da questo discorso, Jun rimase ferma al suo posto, come inchiodata
al suolo. Non c'erano parole per ribattere a questo discorso... la ragazzina non
potè fare altro che ritirarsi verso i suoi genitori, mentre il fratello minore,
pur trattenuto dai più grandi per evitargli di fare sciocchezze, continuava a
sfidare il vampiro con lo sguardo!
"Brutta canaglia!" strillò Daisuke. "Non andrà come vuoi tu! Te la farò
pagare, vedrai!"
La risposta di Myotismon fu una breve, gutturale risatina. "Huhuhuu... sei
divertente, ragazzino, lo sai?" mormorò. "TU... proprio TU... me la farai
pagare? Non vedo proprio come... ma adesso non ho tempo per le tue spacconate!
Voi, là in fondo! Restate al vostro posto, e non fate i furbi!"
[FINE FLASHBACK]
Riportandosi alla realtà, Jun si permise un breve sghignazzo. Myotismon aveva
detto così... e poi, tre anni dopo, sarebbero stati proprio Daisuke e
Imperialdramon Fighter Mode a distruggere MaloMyotismon, la sua forma più
potente! Ma adesso, c'erano problemi più gravi, che andavano risolti al più
presto, per evitare che si ripercuotessero su altri...
"E' veramente un disastro..." mormorò Gotsumon, mentre lui e gli altri
ragazzi internazionali si avvicinavano a Jun e Candlemon. "Mi chiedo che mostro
di Digimon deve avere con sè questo Neo, per fare una cosa del genere... e sì
che quel BlackMetalGreymon non mi sembrava così terribile, a guardarlo
così..."
Michael e Betamon si avvicinarono a loro volta, e il ragazzo americano scosse
la testa mentre osservava il tappeto bruciato che Neo si era lasciato dietro.
Loro due per primi avevano visto di cosa era capace il leader degli Alias-3, e
ne erano rimasti disgustati... ma non avrebbero mai creduto nemmeno loro che
fosse capace di fare simili atrocità.
"Mi... mi dispiace infinitamente..."
I Digiprescelti furono riscossi dalle loro cupe riflessioni quando la voce
tenue di Rei giunse alle loro orecchie, e ognuno di loro si voltò, leggermente
confuso, verso la prescelta onoraria che, affiancata da Pal e Pul, si stava
avvicinando lentamente, una mano stretta sulla spalla della sua maglietta e il
viso evidentemente contrito per il dispiacere.
"Madamoiselle Rei..." mormorò Catherine, colpita dal suo evidente tormento.
Del resto, se un suo parente fosse stato responsabile di quello che Neo aveva
fatto, anche lei si sarebbe vergognata e non avrebbe più saputo con che faccia
presentarsi davanti ai Digiprescelti...
"Io..." continuò la ragazzina castana, lo sguardo che vagava verso il
terreno, e l'erba carbonizzata che scricchiolava sotto le suole delle sue
scarpe. "Io... non riesco proprio a capire cosa possa aver spinto mio fratello a
fare tutto questo... da... da quando è successo quello che è successo... lui non
è più stato lo stesso... eppure mi ricordo bene che una volta era così
gentile..."
Hideto appoggiò una mano sulla spalla della sua amica, e Rei rispose alzando
lo sguardo verso di lui e facendogli un cenno di gratitudine. "Lo sappiamo,
Rei-san... non ti preoccupare, lo sappiamo molto bene... anch'io, dopotutto, ero
suo amico, e questo suo improvviso cambiamento ha lasciato anche me senza
parole..." mormorò, armeggiando con uno dei suoi Digivice oscuri nel tentativo
di calmare il suo nervosismo. "Io... continuo a pensare che se non fosse stato
per quell'incidente... se quel giorno non ti avessi chiamata..."
"Alt! Time out, amico! Non tirare di nuovo fuori questa storia, adesso!"
esclamò improvvisamente Pal, svolazzando tra Rei e Hideto, e costringendo i due
ragazzini a tirare indietro la testa con espressione stupefatta. "Senti, tu,
piccolo... ti ha già detto Rei che non è stata colpa tua, no? Quindi dacci un
taglio, okay?"
"Ehm... va... va bene, d'accordo..." mormorò il ragazzo dai capelli neri,
sbattendo gli occhi un paio di volte davanti alla decisione di quella piccola ma
volitiva Digimon.
"Ecco. Vedi di ricordartelo." proseguì Pal, per poi voltarsi verso Rei. "E
tu, Rei, non puoi sentirti responsabile per quello che tuo fratello sta facendo!
Ha deciso lui di aiutare Mister 'Io Sono Grosso e Cattivo' a conquistare il
mondo, no? E' una decisione che lui ha preso, indipendentemente da te!"
Visto che Pal stava cominciando ad infervorarsi un pò troppo per i suoi
gusti, il fratello decise di intervenire, alzando una mano e svolazzando verso
di lei. "Ehm... Sorellina, non per dire... ma mi sembra che tu non stia
centrando il punto della situazione! Scusa tanto se te lo dico..."
Pal alzò gli occhi al cielo. "Ti ci metti anche tu, adesso, Pul? Qui stiamo
perdendo tempo a discutere, mentre qualche Digimon con qualche rotella fuori
posto va in giro a sfasciare il Mondo Digitale!" brontolò.
"No, aspetta, piccola! Qui ha ragione tuo fratello, non hai capito bene cosa
voleva dire Rei!" si intromise Crabmon, sollevando una delle sue chele. Pal
storse leggermente il naso al sentirsi chiamare così, ma non disse nulla. "Rei
non voleva dire che si ritiene responsabile di quello che Neo sta facendo... ma
che comunque le dispiace per questo, per quello che Neo sta rischiando di
diventare, e per i problemi che lui sta causando ai suoi amici! Visto che anche
tu sei una sorella, penso che tu possa capire i sentimenti di Rei-chan, no?"
Floramon si portò una mano all'orecchio... o meglio, sul punto della corolla
dove l'orecchio avrebbe dovuto trovarsi... e l'espressione sul suo viso da fiore
si fece allarmata. "Aspettate! Fate un attimo silenzio, per favore! Mi sembra di
aver sentito qualcosa! Qualcosa che si sta avvicinando!" esclamò la Digimon
fiore. "Ma non riesco a capire di cosa si tratti, nè se è amichevole o
meno..."
"Cosa?" esclamò Rosa, tendendo la mano verso il suo Digivice e avvicinandosi,
quasi inconsciamente, a Gotsumon, il quale a sua volta si mise in guardia.
"Esto no era en trato... Guardaos, chicos! Se si tratta di quel
Neo, dobbiamo prepararci al peggio..."
"E, sinceramente, non so chi altro potrebbe essere..." mormorò cupamente
Derek. "Crabmon, sei pronto? Se è davvero Neo, gli faremo vedere di cosa siamo
fatti!"
Betamon si acquattò sul terreno, Candlemon alzò le sue braccia semiliquide in
una posizione di guardia, mentre Crabmon sollevava le chele con impazienza, e
Hideto afferrava i suoi Digivice neri, pronto a far comparire i suoi Digimon nel
caso si fosse arrivati a questo. Anche pal e Pul, messo da parte il loro
temporaneo bisticcio, si erano voltati nella direzione che Floramon aveva
indicato... una piccola macchia di foresta a circa una decina di metri da loro,
rimasta in qualche modo intonsa, dalla quale si levavano degli inequivocabili
fruscii che preannunciavano l'arrivo di qualcuno...
"Tenetevi pronti, ragazzi... Candlemon, te la senti di combattere di nuovo?"
mormorò Jun. Il suo Digimon, voltandosi rapidamente verso di lei, le fece un
cenno affermativo, e la fiamma sopra il suo stoppino arse con maggiore vigore
per un istante, prima di voltarsi di nuovo nella direzione da cui proveniva la
presunta minaccia. Il rumore di rami e foglie spostate si fece più secco, più
forte col passare dei secondi... e finalmente, in un istante di pura tensione,
la figura che vi si nascondeva emerse, mostrandosi alla luce della sera...
Anzi, no, LE figure! L'espressione dei Digiprescelti e dei loro compagni
passò dalla tensione allo stupore quando Mari e Sigma emersero dalla macchia,
con espressioni inusualmente smarrite, e i vestiti pieni di polvere e foglie. I
biondi capelli di Mari erano scompigliati, e la fiera, elegante pettinatura che
aveva sfoggiato quando l'attacco a DigiWorld era iniziato era ora arruffata, con
i vestiti pieni di strappi... mentre Sigma, ora privo della maschera, mostrava
chiaramente paura e insicurezza, l'esatto contrario della fredda sicurezza che
sfoggiava quando il suo Murmuxmon stava combattendo i Digimon di Jyou e
Koushiro. Davano entrambi l'impressione di essere confusi e smarriti, e non
avevano nulla dei feroci invasori che avevano turbato la pace di
DigiWorld...
Hideto fu il primo a riconoscere i due. "Mari-san! Sigma-san! Siete... siete
proprio voi? E... dov'è Neo-san?" chiese, mentre i Digiprescelti dietro di lui
guardavano confusi i due ex-Digiprescelti oscuri. Michael notò che non erano
accompagnati dai loro Digimon, e la cosa gli sembrò alquanto strana... certo,
aveva sentito da Taichi e compagni che erano stati sconfitti sonoramente... ma
era comunque un pò strano vederli senza i loro partner. Decisamente, davano
un'impressione di vulnerabilità ancora maggiore...
Mari spalancò gli occhi a sua volta, mentre con una mano si spazzava la
polvere dalla minigonna. "Hi... Hideto?" mormorò, stupendosi lei stessa di
essere lieta che il più giovane dei suoi compagni fosse ancora vivo. "Allora...
allora sei ancora vivo! Meno male, per un attimo ho davvero creduto che... uff,
non importa... so che può sembrarti strano, ma siamo felici di vederti!"
Ora, i Digiprescelti non sapevano proprio cosa dire. Quelli... quelli erano
davvero gli Alias-3? Gli spietati collaboratori di Neo, che avevano distrutto le
case e le vite di così tanti Digimon? Non ne davano proprio l'aria... anzi, in
quel momento sembravano proprio due impauriti ragazzini indifesi... e
soprattutto, Mari non aveva nulla della ragazzaccia arrogante che Catherine
aveva visto a DigiWorld, nè Rosa ricordava che Sigma avesse mai mostrato così
chiaramente le sue insicurezze! Era successo qualcosa, questo era più che
chiaro!
"Rei-chan..." mormorò una Jun piuttosto confusa, rivolta alla Digiprescelta
onoraria. "Quei ragazzi... sono per caso gli amici di tuo fratello? Quegli
Alias-3 di cui ho sentito parlare?"
La ragazzina sbattè gli occhi un paio di volte, spaesata quanto la ragazza
più grande di fronte a quell'inaspettato sviluppo della situazione. "Ehm...
sì... sì, sono proprio loro... Mari Goutokuji e Sigma... li avevo visti un paio
di volte, mentre ero a casa, ma non li conosco molto bene. Comunque sì, so che
stavano aiutando mio fratello... ma cosa ci facciano qui, proprio non lo
so..."
"Beh, in questo caso... perchè non farcelo dire da loro?" propose Betamon,
prima di rivolgersi ai due ex-membri degli Alias-3, la cresta sul capo ancora
sollevata nel caso quei due avessero avuto cattive intenzioni. "Voi due, cosa
siete venuti qui a fare? Siete qui per combattere? L'ultima volta che ci siamo
visti, non è stato esattamente per un tè..."
Con sua grande sorpresa, Mari gli rivolse un'occhiata rabbiosa, e al tempo
stesso rassegnata. "Anche se avessimo voglia di combattere, sarebbe un pò
difficile, ora che non abbiamo più i nostri Digimon... Neo-sama li ha fatti
distruggere dal suo nuovo Digimon, che poi li ha assorbiti!" ringhiò, mentre le
sue mani spazzavano nervosamente i suoi capelli.
Per un istante, i Digiprescelti internazionali e Jun non si resero pienamente
conto di quello che la biondona aveva detto... e quando questo accadde, ne seguì
un lungo, esterrefatto silenzio! Avevano capito bene? Neo... aveva tradito i
suoi stessi compagni? Aveva ottenuto un nuovo Digimon, e con quello aveva
distrutto... e ASSORBITO... quelli degli altri Alias-3? Che... che razza di
storia era quella?
"C... Cosa?" mormorò Derek, incredulo. "Un nuovo Digimon? Che significa? Dove
l'avrebbe trovato?"
Fu Sigma a dare la spiegazione, tenendo lo sguardo rivolto verso il terreno e
parlando con lenta, desolante rassegnazione. Sembrava quasi che la distruzione
di Boogeymon / Murmuxmon avesse spento ogni sua sicurezza... "Forse... forse
Hideto vi ha già parlato del fatto... che Neo-sama e noi collaboravamo con
Daemon, no?" chiese retoricamente, gettando un breve sguardo al ragazzino dai
capelli neri, che annuì senza dire una parola. "Bene... vedete, Daemon aveva
intenzione, una volta che i suoi piani di tornare nel Mondo Digitale fossero
stati realizzati, di consegnare a Neo-sama un Digimon di sua creazione... un
Digimon di nome Arkadimon, dotato del potere mai visto prima di assorbire i dati
degli avversari sconfitti, e di usarli per diventare più forte... è una creatura
potentissima, e la sua crescita potenziale non ha limiti... se lasciato fare,
potrebbe diventare persino più forte di Daemon stesso, e già adesso, che è solo
a livello Rookie, è in grado di distruggere un Ultimate senza sforzo..."
Rosa e Gotsumon si sentirono mancare la terra sotto i piedi, e le espressioni
di Jun, Candlemon, Rei, Pal e Pul, e degli altri ragazzi stranieri facevano
capire che il loro stato d'animo era lo stesso! "C... Como? No puede ser!
Mi... mi state dicendo... che Daemon ha appositamente creato questo Digimon
superforte... per consegnarlo al vostro capo?" esclamò. "E... E a quale scopo,
tutto questo?"
"Appunto!" proseguì Floramon. "Se davvero questo Arkadimon può diventare più
potente di Daemon con i dati che assorbe, allora perchè Daemon lo affiderebbe a
Neo? Non teme che Neo potrebbe tradirlo?"
"Beh, questo noi non possiamo mica saperlo! Non possiamo mica entrare nella
testa di quel fissato!" sbottò antipaticamente Mari. "Quello che sappiamo è
questo, che Daemon ha completato Arkadimon, e l'ha consegnato a Neo-sama... e la
prima cosa che Neo-sama ha fatto, è stato dare il suo BlackMetalGreymon in pasto
al suo nuovo mostro! E poi, ha fatto lo stesso con il mio Weedmon, e il
Boogeymon di Sigma! Quindi adesso, è già sulla strada per diventareun Champion,
e chissà che non lo sia già diventato! Contenti? Vi va bene, come risposta? Ho
reso in che casini ci troviamo?"
Pul deglutì involontariamente. "Ehm... quando passa il prossimo Trailmon
espresso? Improvvisamente, mi è venuta una passione per i lunghi viaggi..."
Una fredda scossa di rabbia percorse la spina dorsale di Michael, alla
notizia che Neo era stato capace di sacrificare persino i suoi alleati alla sua
sete di potere... uccidere il proprio stesso Digimon! Follia pura! Quale essere
umano avrebbe acconsentito a far morire il suo migliore amico... la persona a
lui più fedele... per un capriccio così egoistico?
"E... e adesso... non sapete per caso dove si trovi Neo? Dov'è mio fratello?"
esclamò Rei, raggiungendo Mari e afferrandole le spalle, in un impeto di
veemenza che non si ricordava di avere mai avuto in vita sua. "Che intenzioni
ha? Cosa vuole fare, con quel mostruoso Digimon?"
"Noi... noi non ne abbiamo idea..." mormorò un intimorito Sigma. "Sappiamo...
sappiamo soltanto che Neo-sama aveva spesso parlato di... di creare un nuovo
mondo in cui fosse lui a fare le regole... e che per fare questo gli serviva il
potere che Daemon gli avrebbe donato! Immagino... beh, immagino che adesso sia
da qualche parte... a DigiWorld... a distruggere più Digimon possibili e a darne
i dati in pasto ad Arkadimon!"
Michael non potè più trattenere la sua indignazione. Con lo sguardo
dardeggiante di rabbia, il biondo Digiprescelto americano marciò letteralmente
verso Sigma e, senza badare alla sua espressione impaurita, gli afferrò una
spalla e lo costrinse a voltarsi... verso il mucchio di ceneri ed erba
carbonizzata sul quale, prima del passaggio di Neo, sorgeva un villaggio di
Digimon! "Ah, davvero? Ce lo dici così, senza farti tanti problemi, eh? Beh,
guarda un pò là! Guarda cosa ha fatto, il tuo capo!" ringhiò furiosamente. "Là,
dove ora vedi tutta quella distruzione... c'erano dei Digimon! C'erano delle
creature che vivevano, sognavano, provavano sentimenti... come noi! E anche i
vostri Digimon lo erano! Ma a voi non importava niente, non è vero? Erano
soltanto degli ammassi di dati, non è così? Eh, razza di carogne? Se adesso il
Mondo Digitale è in queste condizioni, la colpa è anche di voi due! Siete stati
voi ad aiutare il vostro capo a..."
"Michael!" lo rimproverò severamente Betamon, alzando la voce. "C'è bisogno
di rigirare il coltello?"
Il ragazzo biondo si girò di scatto verso il Digimon girino. "Sto solo
dicendo la verità, Betamon! Loro hanno collaborato con Neo, e sono colpevoli
quanto lui!"
"Forse, ma non ti sembra di trascurare un dettaglio?" ribattè Betamon,
indicando al proprio fianco con una pinnetta artigliata.
Quando Michael, inizialmente non molto sicuro di quello che il suo Digimon
voleva dire, seguì l'indicazione e voltò la testa... si rese conto di cosa
esattamente si era dimenticato: di Hideto, anche lui ex-collaboratore di Neo, al
quale le parole poco ponderate del Digiprescelto della Giustizia avevano
risvegliato il senso di colpa:il ragazzino dai capelli neri teneva lo sguardo
basso, e Rei, preoccupata per lui, si era premurata di fargli coraggio
appoggiandogli le mani sulle spalle... mentre Derek, Crabmon, Jun, Candlemon,
Rosa e Gotsumon guardavano con irritata disapprovazione il loro compagno.
Rendendosi conto di aver esagerato, Michael mollò Sigma e, abbandonato ogni
atteggiamento aggressivo, congiunse le mani davanti a sè, intrecciando le dita
con fare apologetico.
"Mi... mi dispiace..." si scusò, sinceramente pentito. "Ho... ho parlato
senza collegare il cervello..."
Jun sospirò, e si appoggiò le mani sui fianchi. "Va bene, va bene... sei
scusato, ma cerca di stare più attento quando apri bocca, okay? Giuro, a volte
mi ricordi mio fratello, con certi tuoi modi di fare..." commentò, prima di
riportare il discorso sul problema. "Ma non importa, adesso abbiamo qualcosa di
molto più importante a cui pensare..."
"Appunto..." assentì Catherine. "Dobbiamo trovare monsieur Neo, e
cercare di convincerlo ad abbandonare i suoi folli progetti..."
"Huhuhuhuuu... la prima parte della tua idea sarà molto più semplice di
quanto credi, francesina..."
Catherine si bloccò di colpo ed ebbe un singhiozzo di sorpresa quando una
voce maschile, distintamente fredda e crudele, arrivò da dietro le sue spalle,
accompagnata da un'ombra minacciosa che si allungò tetra sul gruppetto di
Digiprescelti e Digimon, gelando ogni parola nelle loro corde vocali. Un'ombra
lunga, allampanata, appartenente ad una creatura deforme che era atterrata senza
il minimo preavviso, in perfetto silenzio, ad appena qualche metro dal gruppo:
un essere mostruoso, di quasi quattro metri d'altezza, vagamente scimmiesco ma
oscenamente glabro, con un paio di occhi disumani che squadravano bramosi i
Digimon dei ragazzi... e sulla cui spalla, assiso come un dominatore, stava un
familiare ragazzo dai capelli bianchi e dagli occhi rossi...
"La seconda parte, però... temo che non lo sarà altrettanto... huhuhuhuuu..."
sghignazzò Neo, mentre Arkadimon cominciava ad avanzare con studiata e
terrorizzante lentezza...
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Ben poco era rimasto in piedi, del quartiere di Odaiba... la furia
distruttrice dell'esercito di Daemon aveva fatto a pezzi case e appartamenti,
riempiendo le strade di tragici detriti e polvere, e non c'era finestra in tutto
il centro abitato che non fosse andata in pezzi. Con grande orrore di Sora e
Biyomon e di Taichi e Agumon, il negozio di fiori della famiglia Takenouchi non
faceva parte dei pochi edifici fortunati: i bellissimi fiori che la signora
Toshiko, la madre di Sora, curava con tanta dedizione erano stati brutalmente
strappati e sparpagliati per ogni dove, assieme a brandelli di tende e cocci di
porcellana... e il negozio stesso non era in condizioni migliori, visto che già
da pochi metri di distanza si riuscivano a vedere i mobili e le sedie buttati
all'aria... fatti a pezzi... le stanze sventrate come da un terremoto, con altri
petali strappati a giacere qua e là... e i mucchi di detriti di cemento
accumulati nella hall principale! Ma la cosa che faceva loro più impressione era
il fatto... che della proprietaria del negozio non c'era traccia, da nessuna
parte!
"Oh, mio dio..." mormorò Sora, portandosi le mani davanti alla bocca, con gli
occhi che ancora una volta si appesantivano per le lacrime. Senza attendere
altro, senza pensare a quanto sicuro potesse essere ciò che rimaneva della loro
casa, la Digiprescelta dell'Amore e la sua partner corsero verso il rudere,
chiamando a squarciagola! "Il... il nostro... negozio... Mamma! Mamma, dove sei?
Mamma!"
Taichi e Agumon le seguivano da poca distanza, quasi altrettanto in ansia.
"Signora... signora Takenouchi! Signora, siamo noi! Siamo Taichi e Sora! Ci
sente? La prego, ci risponda!"
"Mamma di Sora! Mamma di Sora, ti prego! Se ci sei, rispondici!" cinguettò
Biyomon, guardandosi disperatamente attorno mentre la sua partner umana, senza
pensare alla propria sicurezza, iniziava a smuovere i detriti che ingombravano
la sala principale del negozio, alla ricerca di qualche indizio che sua mamma
fosse ancora viva. Stava per scattare nel retro del negozio, quando alle sue
orecchie giunse un suono un pò soffocato, che poteva assomigliare a dei colpi di
tosse, e si fermò tendendo le orecchie al massimo, nel tentativo di riconoscere
la voce...
"Sora!" esclamò Agumon. "Li hai sentiti, vero, questi colpi di tosse? C'è
qualcun altro, qua dentro... forse è proprio la tua mamma!"
La ragazza dai capelli arancioni prese fiato un paio di volte, sentendo il
cuore batterle fuori dal petto per l'apprensione... e la porta che dava sullo
scantinato del negozio, sul muro davani a lei, si aprì con un lieve cigolio,
facendo cadere un pò di polvere sul pavimento, e rivelando una donna di mezza
età, vestita di un elegante kimono, che usciva lentamente, guardandosi attorno e
tenendosi un gomito con l'altra mano. La sua voce, calma e gentile nonostante la
paura che provava, fece provare a Sora una sensazione di sollievo incredibile,
non appena la ragazzina si rese conto che le sue preghiere non erano rimaste
inascoltate...
"Sora... cough... Sora-chan? Sei... sei proprio tu, bambina mia...?" mormorò
la signora Takenouchi, uscendo finalmente dallo scantinato. Ebbe appena il tempo
di rendersi conto di quello che stava accadendo, prima che Sora le corresse
incontro e la abbracciasse con fervore, lasciando che qualche lacrima di
sollievo scorresse dalle sue palpebre.
"MAMMA!" esclamò Sora tra i singhiozzi, il petto finalmente liberato da una
crudele morsa di terrore, mentre la madre ricambiava il suo abbraccio. "Meno
male... sniff... meno... male... che stai bene... ho... ho avuto... tanta
paura... temevo che quei mostri... che loro...". Si interruppe, non osando
nemmeno pensare a quella che era stata l'ipotesi peggiore che aveva fatto tra
sè, mentre Taichi ed Agumon esalavano un profondo sospiro di sollievo, e Biyomon
sorrideva tra sè...
"Uff... meno male, per un attimo ho veramente temuto che fosse successo
qualcosa di terribile..." disse il piccolo dinosauro.
Dopo essere rimaste abbracciate ancora per qualche secondo, stringendosi l'un
l'altra come se volessero essere sicure che quella non era una qualche crudele
illusione, madre e figlia si staccarono un pò, ma si tennero comunque per le
spalle, con Sora che staccò una mano soltanto per asciugarsi gli occhi con la
manica della sua t-shirt. "Sora, tesoro... no, non ti preoccupare, io sto
bene..." la tranquillizzò, muovendo un pò il braccio destro come per
sgranchirselo. "Solo, mi sono fatta un pò male al braccio mentre stavo
nascosta... quando ho visto tutti quei Digimon arrivare, ho cercato rifugio
nello scantinato... e per fortuna se ne sono andati, prima che a qualcuno
venisse in mente di cercarmi lì... so che molti si sono diretti ai bunker, ma...
l'attacco dei Digimon mi ha colto così di sorpresa che non ho pensato a questa
possibilità... scusa tanto, Sora-chan, se ti ho fatto preoccupare..."
La ragazzina scosse la testa. "No... non scusarti, mamma... l'importante è
che tu stia bene... e che anche noi stiamo bene, tutti quanti..."
La signora Takenouchi sorrise alla figlia, e le accarezzò la guancia con una
mano. "Mi fa piacere saperlo, tesoro... è una buona notizia, in mezzo a questo
disastro... oh, a proposito, Taichi, Biyomon-chan... grazie per aver protetto la
mia piccola Sora e Mimi-chan, nel Mondo Digitale..." aggiunse poi, rivolta al
ragazzo dai capelli scompigliati e ai due Digimon. "Sapevo che potevo contare su
di voi..."
"Di niente, signora Takenouchi..." rispose Taichi. "Comunque, sono felice che
lei stia bene..."
"Abbiamo... soltanto fatto il nostro dovere!" cinguettò allegramente Biyomon,
sfregandosi la testa con una delle sue piccole ali. "Purtroppo, però, non
abbiamo fatto in tempo a tornare qui per respingere Daemon e i suoi
uomini..."
Improvvisamente, i due ragazzi, i Digimon e la signora Takenouchi sentirono
un rumore molto forte, simile a quello di un qualche genere di motori, provenire
dall'esterno... un rumore dapprima abbastanza contenuto, ma che in pochi secondi
si intensificò al punto da dare loro fastidio alle orecchie e far tremare i
pezzi di vetro ancora attaccati alle finestre. Incuriositi, i presenti si
diressero verso l'uscita del negozio pericolante (cosa che avevano comunque
intenzione di fare il prima possibile), stando attenti ai cumuli di detriti
sparsi qua e là, e alzarono lo sguardo, trovandosi davanti numerose scie di fumo
bianco che tagliavano il cielo ingombro di nubi nere, trascinate da altrettanti
caccia e aerei militari disposti in una perfetta, ordinata formazione diretta
verso la mostruosa fortezza che sorgeva dalla baia di Tokyo... e verso le
centinaia, migliaia di mostri che la presidiavano! Ad occhio e croce, a guardare
lo schieramento da terra, doveva essere una piccola avanguardia, mandata per
sferrare un attacco preliminare... ma anche così, si trattava di uno squadrone
ben nutrito, di almeno quaranta velivoli armati fino ai denti!
"Hey, Taichi, guarda là!" esclamò Agumon, puntando una zampina artigliata
verso il cielo. "Quelli... non sono gli aerei che mi hai fatto vedere, qualche
volta? Stanno volando verso la fortezza di Daemon!"
Con disappunto, il Digiprescelto del Coraggio si rese conto che il suo amico
aveva perfettamente ragione! Considerando gli immensi poteri che Daemon aveva
accumulato, quello squadrone si stava gettando in un attacco kamikaze, nè più nè
meno! "Ugh... purtroppo... purtroppo è così, Agumon..." sbottò Taichi, a denti
stretti. "L'Esercito di Difesa nazionale deve aver deciso di mettere in campo le
sue forze, e non ha idea di che cosa si trova davanti..."
"E' terribile..." mormorò Sora, in pena per quei soldati che stavano andando
verso una morte sicura senza nulla sapere. "Quei piloti... non hanno nessuna
possibilità contro un simile esercito di Digimon..."
Taichi sospirò rabbiosamente, mentre la signora Takenouchi e Biyomon si
avvicinavano alla ragazza per darle conforto. "Detesto sembrare pessimista,
Sora-chan... ma temo che sia proprio così..."
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Il disperato tentativo della forze armate giapponesi non era certo passato
inosservato alla città... ai Digiprescelti che, nel quartiere di Musashino,
attendevano una segnalazione da parte del loro primo leader... ai vecchi
Digiprescelti che cercavano di fare il possibile per alleviare le sofferenze
della popolazione... e, ovviamente, non poteva passare inosservato ai diretti
interessati, ovvero a Daemon e ai suoi uomini! In quel momento, seduto su
un'impressionante trono di ossidiana nera nella sala principale del suo
castello, il Demone dell'Ira stava osservando, senza dare mostra di particolare
interesse, quelle 'irritanti mosche di metallo', come lui stesso le aveva
definite, all'interno di una sfera di cristallo ambrato che teneva stretta nella
mano artigliata. Il fatto che il loro bersaglio fosse proprio la sua roccaforte
sembrava non turbarlo minimamente...
"E così, gli esseri umani hanno deciso di tentare una futile, disperata
resistenza, eh?" si disse, rigirando la sfera magica nella mano e
guardandola con occhi incandescenti che sprizzavano scintille azzurre. "Come
preferiscono... in tal caso, credo sia ora di impartire loro la lezione che
meritano per avermi sfidato." Con queste parole, il demone incappucciato
appoggiò la sfera magica su un tavolino basso a fianco del suo trono, e si alzò
lentamente, le sue ali da pipistrello che si aprivano di scatto, con il suono
appena pronunciato delle vele che si gonfiavano al vento.
I suoi quattro servitori diretti, in piedi vicino a lui, decisero di cogliere
l'occasione per sfogare un pò del loro desiderio di combattere, e fu
MarineDevimon il primo ad alzare una mano tentacolare per chiedere la parola.
"Non c'è bisogno che lei combatta di persona, Daemon-sama." ringhiò il mostro
marino. "Se vuole, ci possiamo pensare noi a quegli insetti. Non è il caso che
lei si scomodi."
Daemon, capendo bene che l'intenzione del suo servitore era di attirarsi i
suoi favori, ghignò leggermente sotto il suo cappuccio... poi, alzò una mano in
segno di diniego. "No, MarineDevimon. Finora ho lasciato che fosse il mio
esercito a dare dimostrazione della mia potenza... adesso, invece, è il caso che
gli abianti del Mondo Reale si rendano conto di con chi hanno davvero a che
fare. Voglio dare loro un assaggio della mia forza."
"Come preferisce..." mormorò un MarineDevimon un pò deluso, ritornando al suo
posto.
Daemon annuì tra sè, poi rivolse un'altra domanda ai suoi scagnozzi. "Per
quanto riguarda Sho Kusanagi e i suoi compagni... siete riusciti ad
individuarli?"
"Purtroppo, siamo ancora in alto mare, mio signore." ammise SkullSatamon.
"Stiamo ancora cercando, ma prevedo che tra non più di due giorni avremo tutte
le informazioni che vuole."
"Capisco." concluse Daemon, senza il minimo accenno di irritazione.
"Non importa, per adesso quegli irritanti ragazzini che mi hanno ostacolato
quella volta sono un obiettivo secondario. Ci sarà tutto il tempo di occuparsi
di loro, quando avrò posto questo pianeta sotto il mio controllo. Ora, devo
occuparmi di una questione più immediata. Voi restate qua, e godetevi lo
spettacolo. Sono convinto che sarà breve, ma interessante."
LadyDevimon, SkullSatamon e MarineDevimon ghignarono sadicamente... mentre
NeoDevimon rimase impassibile, anche se dentro di sè provava la stessa gioia
feroce dei suoi compagni. Anche se non avevano ancora la possibilità di dare
sfogo alla loro sete di violenza, l'idea che degli esseri umani provassero il
terrore di combattere contro il loro signore al massimo della sua forza (e
potenziato dal Dark Seed, per giunta...) li faceva fremere dall'eccitazione.
"Bene, supremo Daemon-sama..." rispose LadyDevimon, per poi leccarsi i lunghi
artigli scarlatti in un atto che pregustava il sangue che sarebbe stato sparso.
"Faremo in modo di non perdercene neanche un istante!"
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Il capitano Kakizaki, dell'aeronautica militare giapponese, era quello che
normalmente si definirebbe un veterano: aveva partecipato in molte azioni in
Paesi in guerra, e aveva abbastanza esperienza da poter dire che la paura,
elemento con cui un pilota abitualmente convive, era qualcosa che ormai sentiva
a malapena, sublimata e trasformata in concentrazione e determinazione a portare
a termine la sua missione. E tuttavia, mentre la sua squadra si dirigeva verso
l'obiettivo, il suo pollice strisciò nervosamente sulla cloche, per sfogare quel
pò di apprensione che sentiva al pensiero di affrontare un nemico sconosciuto,
del cui potenziale bellico nulla si sapeva, se non il fatto che era immenso.
Mentre guidava i suoi uomini verso il bersaglio, pronto a sferrare l'attacco
preliminare, si trovò a sperare tra sè che i suoi superiori sapessero quello che
stavano facendo...
"Kakizaki-taichou," gli arrivò la voce di un tenente, dal caccia che
gli volava al fianco. "Tutti gli uomini sono in formazione, e l'obiettivo è a
ore dodici. Distanza stimata, seicento metri. Tutte le unità pronte
all'ingaggio. Ci sono ordini?"
"Restate in formazione, e tenetevi pronti a tutto." rispose il comandante,
portandosi la radio vicino alla bocca e tenendo sempre lo sguardo sulla
minacciosa orda di mostri alati che volava in circolo sopra la fortezza
fluttuante nella baia di Tokyo. Alcuni Airdramon, Snimon e Devidramon, tra gli
altri, si erano staccati dallo stormo principale, e stavano volando verso la
squadra... "Il nemico si sta dirigendo verso di noi, quindi armate i missili...
e al mio segnale, fuoco a volontà!"
Il pilota annuì, prima di spostare di nuovo la sua attenzione sui Digimon
alati. "Ricevuto, com... UAAAAAAAH!"
Improvvisamente, senza il minimo preavviso, l'aereo che volava a fianco di
quello di Kakizaki esplose, trasformandosi in una palla di fuoco che costrinse
il sorpreso comandante a virare bruscamente, e gettò pezzi di metallo contorto
ed incandescente in ogni direzione! Il pilota aveva avuto appena il tempo di
urlare, prima che una forma scarlatta, così veloce da essere impossibile da
seguire ad occhio nudo, scendesse in picchiata sul suo caccia e lo disintegrasse
semplicemente cozzandovi contro, e scatenando il putiferio tra le forze
dell'aviazione giapponese, che furono costrette a disperdersi, in preda alla
confusione!
"NO! Pilota Endo!" esclamò Kakizaki, guardando con orrore i resti dell'aereo
distrutto che precipitavano in fiamme e si schiantavano miseramente sulla
superficie delle acque, trasformandosi in un relitto infuocato. Imprecando tra
sè, Kakizaki prese la radio e aprì una comunicazione con gli altri membri dello
stormo. "Attenzione! Attenzione, a tutti i piloti! Siamo sotto attacco! Il
nemico ha deciso di prendere l'iniziativa! Sparpagliatevi! Adesso siamo un
bersaglio troppo facile! E tenete gli occhi aperti, non so da dove sia arrivato
quest'ultimo attacco!"
Nonostante la sorpresa, la squadra d'assalto era abbastanza ben addestrata da
non farsi prendere dal panico, e infatti, con perfetto tempismo, si separò in
tre squadriglie più piccole, che presero direzioni opposte nel tentativo di
sfuggire al nemico. Sfortunatamente, però, anche questa precauzione si rivelò
insufficiente... in quanto la figura scarlatta ammantata che aveva colpito poco
prima riprese quota, volteggiando con grazia sinistra nel cielo... sotto gli
occhi increduli di tutti i piloti!
"C-comandante!" esclamò la voce di un altro pilota, riferendosi alla
creatura umanoide incappucciata e dotata di ali da pipistrello che si parava
loro davanti, per nulla intimorita dalla netta superiorità numerica delle forze
di difesa. "Quello... quello è un Digimon? Quella... specie di mago?"
Kakizaki guardò incredulo quello che, giustamente, ipotizzò essere il
comandante dell'esercito nemico: era decisamente più piccolo e meno
impressionante di quanto lui si aspettasse... per qualche motivo, credeva che si
sarebbe trovato davanti una specie di kaiju in stile Godzilla, e invece...
Tuttavia, Daemon pensò subito a chiarirgli le idee: dopo aver rivolto alla
squadriglia di Kakizaki uno sguardo sprezzante, carico di derisione, il Demone
dell'Ira scelse come bersaglio la formazione più lontana... tredici aerei da
guerra che volavano in perfetta sincronia gli uni con gli altri, e che in quel
momento stavano cercando di avvicinarsi a lui per attaccarlo. Con crudele
divertimento, Daemon guardò i difensori della razza umana che viravano di nuovo
per poi puntargli contro... e i suoi occhi si illuminarono di una poco
rassicurante luce rossa! Prima che Kakizaki potesse capire cosa stava accadendo,
Daemon attaccò, rapido e letale!
"CHAOS FLARE!"
I malcapitati piloti ebbero a malapena il tempo di capire cosa stava
accadendo. Gli occhi infuocati di Daemon si illuminarono per un istante, e da
essi, con un sibilo assordante, partì una devastante raffica di raggi di energia
azzurra e rossa, che illuminarono il cielo quasi a giorno e si schiantarono, uno
dopo l'altro, sugli aerei nemici, facendoli esplodere al primo contatto assieme
ai loro piloti! Non un colpo andò a vuoto, e il Demone dell'Ira non ebbe bisogno
di spararne nemmeno uno in più di quanti fossero i velivoli della squadriglia...
Con muto orrore, gli altri membri delle forze di difesa non poterono fare altro
che vedere i loro compagni sterminati con orrenda facilità da un mostro alto a
malapena un quarto di quanto i loro caccia erano lunghi!
"C-comandante Kakizaki! Quello... quello è un demonio! Ci... ci sta
abbattendo come mosche!" esclamò terrorizzato un altro pilota, davanti a
quella spaventosa strage. Una alla volta, le carcasse dei caccia abbattuti
precipitavano nella baia di Tokyo ed esplodevano, illuminando lo scenario di un
terribile bagliore che comunicava a tutti i terrorizzati abitanti della capitale
giapponese che i loro difensori venivano spazzati via! Kakizaki stesso era
rimasto senza parole, e sembrava quasi che cercasse di convincersi che quello
che stava vivendo non era altro che un terrificante, estremamente realistico
incubo... ma i resti degli aerei caduti, che affondavano miseramente davanti ad
Odaiba, provvedevano a fargli capire che quell'incubo era una dura realtà!
Cercando in qualche modo di mantenere la calma, il comandante provò un
ultimo, disperato contrattacco! "Non... non fatevi prendere dal panico! Siamo
pur sempre più numerosi! Se riusciamo ad abbattere il leader dell'esercito
nemico, il loro morale crollerà! Quindi... a tutte le unità, convergete sul
bersaglio e sparate tutti i missili! Dobbiamo abbatterlo ad ogni costo!"
Pur terrorizzati dalla situazione, i soldati sapevano che dovevano fare il
loro dovere... quindi, dopo aver fatto virare i loro aerei, entrambe le
formazioni rimaste si diressero verso Daemon come sciami di enormi locuste
d'acciaio, puntando tutti i loro missili contro il Demone dell'Ira in un
disperato tentativo di fermarlo! Il leader dell'esercito invasore, come se la
cosa non lo riguardasse affatto, si voltò verso lo stormo di caccia che, in un
caotico concerto di esplosioni e sibili, rilasciò una scarica apparentemente
infinita di missili verso di lui, quasi oscurandogli la visuale!
"Crepa, maledetto schifoso!" esclamò il furente capitano Kakizaki, squadrando
con rabbia il mostro che aveva preso le vite di tanti dei suoi uomini. I
missili, nello spazio di una manciata di secondi, avevano percorso quasi tutta
la distanza che li separava dal loro bersaglio, che dal canto suo restava calmo
e tranquillo al suo posto, con apparente strafottenza... Ormai, sembrava sicuro
che sarebbe stato colpito ed annientato...
Ma improvvisamente, delle lingue di fuoco danzarono sulle punte delle sue
dita artigliate, e i suoi occhi senza pupille si strinsero: il demone aveva
tutta l'aria di voler dire che i giochi erano finiti e si iniziava a fare sul
serio!
L'istinto di soldato di Kakizaki gli fece capire che qualcosa non andava, e
il veterano spostò la cloche per togliersi dalla linea di tiro. Stava per
avvertire i suoi uomini di fare lo stesso, quando la voce innaturale di Daemon
rimbombò come un tuono nell'aria, minacciando di infrangere i vetri del suo
aereo con il suo volume!
Daemon puntò entrambe le mani in avanti, e declamò il nome del suo colpo più
potente...
"EVIL... INFERNO!"
...e colpì, con effetti devastanti!
Dai palmi delle mani di Daemon scaturì, con il ruggito di un vulcano attivo,
un autentica fiumata di fiamme cremisi che squarciò il cielo ed intercettò
l'innumerevole sciame di missili che gli sfrecciava contro, facendoli esplodere
tutti a mezz'aria prima che potessero anche soltanto avvicinarsi! Poi, la
gigantesca fiammata, che tinse rapidamente di rosso l'intero paesaggio della
baia di Tokyo, proseguì la sua corsa inesorabile... e investì in pieno il resto
dello stormo di caccia, mancando soltanto il velivolo di Kakizaki, e quelli di
due piloti particolarmente fortunati che erano riusciti a schivare all'ultimo
momento, facendoli piroettare paurosamente nell'aria, ma senza riuscire a farli
cadere grazie alla perizia dei loro conducenti!
Ma il resto dei piloti non fu così fortunato.
L'orrore crebbe in maniera esponenziale quando i tre superstiti sentirono
arrivare dalle loro radio le urla strazianti dei loro compagni investiti dallo
Evil Inferno. Gli aerei, e i loro piloti, bruciavano come carta velina, l'impeto
delle fiamme che strappava letteralmente pezzi di carlinga e li inceneriva,
facendo piovere una macabra polvere nera sul mare in burrasca, mentre alta,
trionfante e satanica, si levava la risata di Daemon mentre le sue fiamme
proseguivano la loro corsa nel cielo annerito, come una cometa maledetta. Quando
tutto fu finito, quando la fiammata di Daemon si fu dileguata... quando lo
spaventoso bagliore scarlatto si fu dissipato e la visione fu tornata normale,
agli occhi del trionfante esercito di Digimon invasori non apparvero che tre
sparuti aerei da guerra, completamente privi dell'aria combattiva che aveva lo
stormo fino a poco tempo prima, che svolazzavano in circolo, quasi in panico, i
loro piloti attoniti davanti all'orrenda fine dei loro amici e all'inutilità dei
loro sforzi contro un nemico così nettamente superiore...
L'avanguardia dell'esercito giapponese era stata completamente spazzata
via... da un solo Digimon!
Con diabolico compiacimento, Daemon si guardò la mano ancora avvolta da
un'aura scarlatta luminescente, soddisfatto dell'incremento di potenza che il
Dark Seed gli aveva conferito... poi, senza alcuna fretta, fissò nuovamente i
tre caccia rimasti, che su ordine del loro comandante avevano fatto l'unica cosa
che potesse apparire sensata in una tale situazione: avevano ripiegato,
dileguandosi e scomparendo all'orizzonte con un ultimo rombo di motori. Annuendo
tra sè, Daemon li lasciò andare e fluttuò lentaente verso la torre più alta del
suo castello, vicino alla quale si erano librati in volo SkullSatamon,
LadyDevimon e NeoDevimon. MarineDevimon, l'unico non in grado di volare, si era
invece scelto un posto vicino all'ingresso della fortezza, da dove aveva
ssistito al massacro con lo stesso feroce divertimento dei suoi compagni.
"Allora, miei fedeli schiavi?" chiese Daemon, voltandosi verso i suoi
quattro servitori diretti. "Ve l'avevo detto, che avreste assistito ad uno
spettacolo niente male! Ditemi dunque, vi è piaciuto?"
NeoDevimon ghignò dietro la sua maschera, e rispose per i suoi compagni.
"Huhuhuhuu... sì, in effetti è stato molto divertente, supremo Daemon-sama... ma
mi chiedevo, come mai sta lasciando andare quei tre? Pensavo che li avrebbe
distrutti tutti..."
Con indifferenza, Daemon alzò le spalle. "Puro e semplice pragmatismo, mio
fedele NeoDevimon. Ho pensato che fosse una buona idea lasciar andare
qualcuno... in modo che possano raccontare al mondo intero il terrore che hanno
provato dinnanzi al mio potere, in modo che chiunque abbia in mente di opporsi a
me possa cambiare subito idea! Ma ora, non abbiamo tempo per le quisquilie! E'
ora di lanciare il nostro ultimatum alla razza umana! Quindi seguitemi, miei
fedeli! Oggi sarà ricordato come l'avvento dell'era delle tenebre sulla Terra, e
il primo giorno della mia conquista del creato!"
"AGLI ORDINI!" esclamarono contemporaneamente i quattro demoni di rango
inferiore, seguendo il loro signore all'interno della sua fortezza mentre il
resto dell'esercito continuava a lanciare feroci ringhii di gioia per il trionfo
del suo oscuro condottiero...
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"Siamo... siamo costernati di comunicarvi... che l'attacco preliminare
dell'esercito giapponese contro il quartier generale dei Digimon
invasori..." mormorò un impaurito, tremante cronista sulle
televisioni di tutto il mondo. "...si è risolto in un disastro
pressochè totale..."
Sho esalò il fiato in un lento, triste respiro di rassegnazione, a malapena
sentendo la mano di Yurika che si appoggiava sulla sua schiena, e quella di
SnowAgumon che gli accarezzava la gamba, per fargli animo. Tutto si era risolto
come lui temeva. Nel peggiore dei modi. Altre vite umane, crudelmente
sacrificate all'ambizione di Daemon. Lui, i suoi amici, e altre persone là
presenti erano in piedi, davanti ad un negozio di televisori rimasto quasi del
tutto intatto dopo l'attacco dell'esercito di Daemon, e stavano seguendo gli
aggiornamenti in tempo reale sulla situazione. Ogni canale aveva interrotto le
trasmissioni regolari, ed ora ogni emittente, in mondovisione, trasmetteva
non-stop telegiornali e bollettini che altro non facevano che rafforzare il
senso di terrore ed impotenza che si stava diffondendo ovunque sulla
Terra...
"Dei quaranta aerei inviati per un attacco preliminare alla roccaforte
degli invasori..." proseguì il dipendente della BBC, le mani sudate che
voltavano un foglio dopo l'altro. "...soltanto tre sono tornati... e i
piloti, in stato di evidente shock, hanno comunicato che a distruggere l'intera
flotta è stato un unico Digimon, forse il leader dell'esercito nemico... In
seguito a questo fallimento... il governo giapponese ha deciso di non tentare
nessun attacco, per evitare ulteriori perdite di vite umane... e in questo
momento, le Nazioni Unite stanno tenedo una riunione urgentissima per approntare
una strategia di risoluzione a questo problema... ma con il passare delle ore,
appare sempre più chiaro che ci troviamo di fronte ad un invasore i cui poteri
superano di gran lunga quelli di qualsiasi esercito in dotazione anche alle più
grandi potenze militari... un nemico la cui forza sembra crescere sempre di
più..."
Il resto del servizio passò sotto silenzio, almeno a Sho e al suo gruppo.
Staccando gli occhi dallo schermo, Jolene si appoggiò una mano sulla tempia e
scosse desolatamente la testa. "Non posso crederci... è una cosa orrenda..."
mormorò, la voce che minacciava di spezzarsi da un momento all'altro, e soltanto
l'intervento di Felipe, che le mise le mani sulle spalle, le impedì di crollare.
"Tutte quelle persone uccise così... come formiche bruciate!"
"Capisco cosa vuoi dire, Jolene... purtroppo, questo è il modo di fare di
Daemon, non ha riguardo per le vite degli altri..." le rispose BlackGatomon, con
un tono gentile che, a chi l'avesse conosciuta prima del suo incontro fatidico
con Jolene, sarebbe sembrato veramente inusuale. La gattina nera guardava, con
la stessa rabbia impotente dei suoi compagni, lo schermo televisivo, sul quale
si avvicendavano come in un film dell'orrore i fotogrammi del disastroso attacco
preliminare sferrato dalle forze armate giapponesi, e sentiva ardere di nuovo in
lei un feroce desiderio di combattere. Dopo dieci anni... o anche di più,
considerando il tempo passato a DigiWorld... in cui non aveva dovuto combattere,
non aveva dovuto distruggere altri Digimon per salvarsi la vita... ora era
chiamata di nuovo a rischiare la vita, e stavolta era anche lieta di non
combattere più per sè stessa, come aveva sempre fatto. Ma, non più abituata a
vedere altri Digimon morirle sotto gli occhi... non più abituata alla crudele
filosofia dell'uccidere o essere uccisi tipica delle guerre che avevano avvolto
DigiWorld... non sapeva se sarebbe riuscita a rientrare in quell'ordine di idee
tanto facilmente, ora che Jolene le aveva mostrato un cammino diverso...
Le sue riflessioni furono interrotte da Bearmon, che trasalì quando vide
l'immagine sugli schermi televisivi del negozio sfocare e cominciare a
sfarfallare, come se un guasto avesse colpito contemporaneamente tutti gli
apparecchi. "Hey, ragazzi, guardate là!" esclamò l'orsacchiotto, mentre le
persone riunite attorno a lui cominciavano a rumoreggiare impaurite, e
l'immagine sembrava disgregarsi sotto i loro occhi, accompagnata da uno
sgradevole suono di interferenza che risuonava nelle orecchie di tutti. "Sta...
sta succedendo qualcosa! La trasmissione è disturbata!"
"Al diavolo!" imprecò Felipe con disappunto. "Proprio adesso devono
guastarsi, questi stupidi..."
"Salute a voi, esseri umani!"
Le parole morirono in gola a Felipe, e il ragazzo spagnolo fece un salto per
lo spavento quando l'immgine tornò chiara e nitida... ma ora, sugli schermi
televisivi, non c'era più lo sterile, ma tutto sommato rassicurante studio
televisivo, con il suo annunciatore vestito formalmente, e gli operatori che
lavoravano sullo sfondo...
...bensì una nera sala del trono, sul cui seggio, attorniato dai suoi uomini
più fedeli, sedeva con arrogante comodità Daemon, una coppa di vino stretta in
una mano, e l'altra mano appoggiata sulla tempia destra, ad esprimere la sua estrema
sicurezza che la situazione fosse sotto il suo controllo!
"DAEMON!" esclamò SnowAgumon con rabbia, assumendo quasi involontariamente
una posizione di guardia mentre molte delle persone che li attorniavano si
ritiravano spaventate. Sì, era proprio lui, non c'era alcun dubbio! Avrebbe
riconosciuto quel cappuccio rosso e quei simboli mistici ovunque! Daemon era
stato uno dei loro avversari più terribili ai tempi di DigiWorld... anche
evolvendo in AlforceVeedramon, era stato un combattimento molto duro, che lo
aveva costretto a dare fondo a tutte le sue riserve... e non c'era da stupirsi
che SnowAgumon e Sho lo ricordassero con tale odio! Del resto, gli altri Digimon
non avevano ricordi molto migliori di tre dei quattro comandanti dei Daemon
Corps...
"Guardate, quello è SkullSatamon!" cinguettò Falcomon, sbattendo le ali
infuriato. "Saranno passati anche anni, ma una faccia come quella non la si
dimentica!"
BlackGatomon rizzò il pelo alla vista di LadyDevimon. Vedere quei lunghi
capelli bianchi, quegli occhi rossi luccicanti di malizia, e quelle labbra rosse
da predatrice di uomini, il cui sorriso metteva leggermente in mostra i canini
affilati, le faceva tornare in mente dei pessimi ricordi...
"MarineDevimon..." mormorò con rabbia Kunemon. "Ricordo fin troppo bene
quando ho combattuto contro quel pezzo di sushi troppo cresciuto... a momenti ci
restavo secco!"
"E quell'altro buffone, non lo conosco proprio..." sibilò Bearmon, la sua
attenzione volta alla figura alta e malforme di NeoDevimon. "Ma sicuramente non
si è unito a Daemon per cospargere la Terra di margherite, non ci vuole un genio
per capirlo..."
"Credetemi, è una grande gioia per me fare la conoscenza dei miserabili
esseri umani che popolano questo debole pianeta..." proseguì Daemon, la voce
intrisa di crudele ironia. "Ma immagino che molti di voi non mi
conosceranno... per cui, sarò più che lieto di fare le presentazioni! Il mio
nome è Daemon, e sono il comandante supremo dell'esercito di Digimon oscuri che
è apparso alle porte di Tokyo non più di qualche ora fa! Quelli che vedete
accanto al mio trono, sono i miei servitori più fedeli: nell'ordine, dalla
vostra sinistra, sono SkullSatamon, LadyDevimon, MarineDevimon e
NeoDevimon!" Man mano che il Demone dell'Ira chiamava, ognuno dei diretti
interessati faceva un breve inchino. "Essi comandano i Daemon Corps,
quell'esercito che ha fatto a pezzi le vostre case, e ha distrutto i vostri
cari! E credetemi, i miei Digimon sono capaci di fare molto peggio!"
Yurika, mandando al diavolo le buone maniere tipicamente giapponesi, sputò
per terra. "E lo dici così, come niente fosse? Eh, bastardo?" ringhiò
ferocemente, i suoi grandi occhi del colore del cielo che mandavano lampi di
odio verso gli schermi sui quali troneggiava la figura incappucciata.
Ignaro della rabbia che la ex-Digiprescelta dell'Amore gli stava spruzzando
contro da ogni poro, Daemon si mise più comodo sul trono e, con estrema voluttà,
prese un sorso appena percettibile del rosso vino che teneva nel bicchiere,
prima di continuare il suo discorso. "Credo di aver ormai ampiamente
dimostrato le capacità del mio esercito. Io, da solo, appena qualche minuto fa,
ho spazzato via senza problemi un intero battaglione delle vostre forze
armate... e anche quei pochi che sono riusciti a tornare vivi, lo hanno fatto
soltanto perchè io ho permesso loro di farlo! Davanti ai poteri dei Digimon a me
fedeli, qualsiasi arma creata e concepita sulla Terra perde completamente di
significato. Ciò che voglio dire, in sintesi, è che tutti voi siete alla nostra
completa mercè, e non potete fare altro che attendere mentre i miei seguaci vi
conquistano e radono al suolo tutto ciò che trovano, come hanno fatto con due
quartieri di Tokyo. Immagino che i vostri servizi di informazioni vi abbiano già
avvertito di quanto è successo, no?"
Un disgustoso sapore di bile salì in bocca a Sho e a Felipe, alla
consapevolezza che il loro odiato nemico aveva perfettamente ragione circa la
loro impotenza...
"Ma poichè avere qualche milione di schiavi mi torna più utile che avere
qualche milione di cadaveri," proseguì Daemon, spietato. "Ho deciso di
darvi un'altra possibilità. Vi darò tre giorni di tempo, a partire dalla fine di
questo annuncio. Se, entro lo scadere di questo tempo, mi verranno concessi i
pieni poteri su tutti gli stati di questo misero mondo, e mi sarà accordato di
governare con assoluta potestà, vi concederò di sopravvivere come miei schiavi.
Ovviamente, sarete sfruttati come forza lavoro, ed eseguirete tutti gli ordini
che io e i miei Digimon vi impartiremo... ma una vita qualsiasi è meglio che
nessuna vita, non ne convenite anche voi? Se invece respingerete questa mia
semplice richiesta, ogni giorno, finchè i vostri toni non cambieranno, il mio
esercito raderà al suolo un'intera città, e ne sterminerà gli abitanti fino
all'ultimo! Uomini, donne e bambini! Nessuno sarà risparmiato, a patto che
ovviamente non cambiate idea e non decideste di accettare la mia proposta! Se,
allo scadere dei tre giorni, non avrò ancora ricevuto una risposta, che mi dovrà
essere comunicata da un ambasciatore da voi scelto che allo scopo si recherà
personalmente al mio castello... allora ci comporteremo come se la vostra
risposta fosse stata un rifiuto, e daremo inizio al massacro! Avete tre giorni
di tempo, esseri umani! Tre giorni in cui decidere se dovrò essere magnanimo
nella mia vittoria, oppure se dovrò schiacciarvi sotto i miei piedi come le
formiche che siete finchè non cambierete idea! Lascio a voi la scelta, miseri
abitanti di questo pianeta... e mi auguro per voi che sia quella
giusta!"
Daemon e i suoi uomini, all'unisono, scoppiarono in una risata satanica
mentre le immagini sullo schermo riprendevano a sfarfallare e si dissolvevano in
un confuso segnale di statico... al cui rumore si sovrappose, un istante dopo,
il clangore di vetri infranti provocato dal sasso che Sho aveva raccolto da
terra e scagliato contro i cinque demoni in un impeto di rabbia cieca!
"Che tu sia maledetto, Daemon!" ruggì il ragazzo, sotto gli sguardi impauriti
di tutti gli altri presenti, per poi restare in piedi in mezzo alla strada,
respirando affannosamente nel tentativo di calmarsi... e senza ottenere grandi
risultati! Intorno a lui, era caduto un silenzio di tomba, e la paura per quanto
stava accadendo si era fatta quasi palpabile: i civili presenti si stringevano
gli uni agli altri, quasi cercassero conforto nella vicinanza di qualcun
altro... e i Digiprescelti e i loro partner restavano fermi ai loro posti,
furiosamente impotenti davanti a quella dura realtà...
"Eccoli! Sì, sono proprio loro!" esclamò improvvisamente una voce roca, che
suonava stranamente familiare alle orecchie di Sho, SnowAgumon e dei loro amici,
e il cui proprietario aveva fatto indietreggiare i passanti con la sua
impressionante stazza. Sorpresi, i Digiprescelti ora adulti si voltarono nella
direzione della voce...
...e rimasero sbalorditi oltre ogni dire nel vedere Ogremon e Leomon sbucare
fuori da una stradina laterale, accompagnati da una elegante ragazzina sui
sedici anni dai capelli castani chiari, e da una vivace Palmon!
"Sho Kusanagi... e i Digiprescelti che sono venuti prima di noi..." mormorò
Mimi, guardando con stupore e rispetto i ragazzi più grandi mentre lei e Palmon
avanzavano eccitate verso di loro...
CONTINUA...
Note dell'autore: Phew... ho scritto così tanto, stasera, che mi fa quasi
male la mano! E prevedo di fare di più dopo Natale, e fino a fine anno! Vedete,
dall'1 all'8 gennaio andrò a Dubai in vacanza con i miei genitori, e quindi
approfitto di questi giorni di libertà per portarmi più avanti possibile con le
mie storie! In particolare, spero di aggiornare 'Network Transmission' e 'Super
Robot Wars R' prima di partire...
Ad ogni modo, amici lettori... grazie infinite per essere rimasti con me
tutto questo tempo, e auguro a tutti voi un felice Natale... e, se non dovessimo
risentirci prima di allora, un buon anno nuovo!
Justice Gundam
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Capitolo 26 *** Tre generazioni ***
Invasion-26
Digimon Adventure 02: Invasion
Una fanfiction di Digimon Adventure scritta da: Justice Gundam
Ehilà! Salve a tutti! Finalmente sono tornato da Dubai... il che mi dispiace
non poco, visto che è stata una delle vacanze più belle della mia vita! Era da
un pò che non mi facevo un Natale senza la preoccupazione degli esami a Gennaio!
Comunque, ad un certo punto, bisogna pur tornare alla vita di tutti i giorni, e
non mi dispiace certo poter tornare a scrivere la mia fanfiction di Digimon... e
tutte le altre storie che ho lasciato in sospeso! E conto di premere
l'acceleratore su questa storia, che da un bel pò attende una continuazione... e
che si avvicina sempre di più ad un epico finale!
Finalmente, dopo tanto tempo, vedremo l'incontro tra tutte le generazioni di
Digiprescelti! Che la situazione migliori, almeno un pò, per il Mondo Reale, ora
sotto assedio da parte di Daemon e del suo esercito oscuro? E poi, Jun e i
Digiprescelti internazionali riusciranno a tenere a bada il terribile Arkadimon?
Esisterà un modo di sconfiggerlo e di riportare Neo alla ragione?
Questi capitoli si preannunciano sempre più esplosivi, in previsione del
confronto finale! Ormai, quasi tutti gli elementi sono al loro posto... e non
aspettano altro che la scintilla giusta per reagire! E allora... beh, diciamo
soltanto che vedremo un pò di fuochi d'artificio!
Come sempre, rispondo ai vostri commenti...
Talpina Pensierosa: Grazie infinite dei tuoi auguri e dei tuoi
complimenti! Il capitolo 26 è qui... accidenti, questo significa che questa
storia è quella più lunga (finora) tra quelle che ho scritto io! Molto
probabilmente anche quelle di MegaMan Battle Network e di Super Robot Taisen
supereranno questo limite, ma i capitoli di queste tendono ad essere più
brevi... Goditi questo nuovo capitolo!
KillKenny: Ora l'azione si è ufficialmente spostata nel Mondo Reale, e
sarà lì che si svolgeranno gli ultimi scontri... il che significa sempre più
caos e distruzione! Sigh... sfortunatamente, nella storia degli anime, la JSDF
non ha mai brillato per particolare efficienza. Beh, in effetti, le eccezioni ci
sono... in Beast Machine God Dancougar, riuscivano pure a tirare giù qualche
astronave nemica...
In questo capitolo, Jun e i Digiprescelti internazionali inizieranno a
lottare contro Arkadimon, ora a livello Champion... vedremo presto qualche altra
evoluzione? Ah, puoi scommetterci! Grazie ancora del tuo voto... e continua a
seguirmi!
Kari 89: Ebbene sì, i Digiprescelti della primissima generazione potranno
finalmente ritornare alla ribalta, grazie alle Luci della Vittoria! Grazie
ancora dei tuoi auguri, e spero che tu abbia passato delle vacanze altrettanto
buone!
SmartGirl: Non sai quanto piacere mi abbia fatto sentire che consideravi
il nuovo capitolo della mia storia come un regalo di Natale... e sono felice che
tu pensi che sia ancora all'altezza dei precedenti! Molto bene, come puoi
vedere... ora Daemon sta dando libero sfogo alle sue smanie di potere, e il
mondo intero ne sta pagando le conseguenze! Ma credo proprio che il nostro
Grande Signore dei Demoni e i suoi perfidi scagnozzi festeggeranno ancora per
poco... anche se, certo, non sarà facile sconfiggere lui e il suo Arkadimon.
Spero che l'aggiornamento sia arrivato abbastanza presto per i tuoi gusti! Buona
lettura!
TopoMouse: Forse sì o forse no... chissà se davvero AlforceVeedramon ed
Omnimon saranno sufficienti a sconfiggerlo! Di certo i nostri non risparmieranno
alcuno sforzo!
Driger: Rispondo a tutte le tue recensioni... grazie ancora per il tuo
affetto e la tua vicinanza, e spero che anche questo capitolo ti soddisfi come
gli altri! Ora che Dragomon ha tolto il disturo, la storia si avvia verso le sue
battute finali... e ti posso assicurare che molti misteri si sveleranno quando
tutto sarà finito! Certo, questo non vuol dire che non ne sorgeranno altri...
hehehehee...
Per adesso è tutto! Buon divertimento con il capitolo 26!
E buon 2008 a tutti quanti!
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Capitolo 26 - Tre generazioni
Qualcosa di assolutamente inaspettato, un ricordo del passato che avevano
condiviso, e allo stesso tempo una coalizione che mai si sarebbero aspettati di
vedere, si era materializzato davanti agli occhi di Sho, SnowAgumon e dei loro
compagni. Mentre i presenti, già terrorizzati dalla dimostrazione di potenza di
Daemon e dal tremendo ultimatum che il Demone dell'Ira aveva appena lanciato, si
ritiravano impauriti, agli occhi dei primi Digiprescelti apparvero due vecchie
conoscenze che loro ricordavano come acerrimi rivali, e che ora stavano là,
l'una a fianco dell'altra, con accanto quella graziosa ragazzina castana
accompagnata da una Palmon, che li guardava con un misto di meraviglia e
speranza - come se avesse appena trovato qualcosa che stava cercando da tanto
tempo, con tutte le sue forze! In effetti, la realtà era più o meno
quella...
"Sì... sono proprio loro, non ho dubbi!" ringhiò Ogremon, i suoi grandi occhi
ferini che spaziavano ora sulla ragazza inglese con gli occhiali, ora sull'alto
ragazzo di colore... e poi sui loro Digimon! "Sono... sono passati chissà quanti
anni, e il loro aspetto è cambiato da allora... ma sono sicuro al cento per
cento che sono loro! Sho Kusanagi e i Digiprescelti che sono venuti prima di
voi!"
"Voi... voi siete..." mormorò SnowAgumon, puntando un dito artigliato verso
il duo di amici-rivali. "Voi siete Ogremon... e Leomon? Non... non posso
crederci, siete proprio voi! Ma... ma come fate ad essere qui?"
"E... E soprattutto, com'è che adesso sembrate collaborare?" chiese Bearmon,
dopo essersi sfregato gli occhi per verificare che non stesse avendo le
traveggole. "L'ultima... l'ultima volta che vi ho visti, eravate l'uno alla gola
dell'altro! Adesso invece...?"
Anche gli altri Digiprescelti e Digimon erano rimasti piuttosto interdetti da
quello sviluppo inaspettato. Durante il loro primo viaggio nel Mondo Digitale,
Ogremon era stato un collaboratore di Watchmon, il crudele Digimon dai molti
occhi che era stato il loro primo avversario principale. Li aveva messi
parecchio in difficoltà, visto che, pur disponendo loro delle Crest, il Digimon
orco e la sua banda erano riusciti a sottrarre loro tre Digivice e a nasconderli
in un luogo orribile ed inospitale, le Fortran Heights, tana di un altro
spietato servitore di Watchmon, il feroce MetalPhantomon...
...e in quell'occasione, era stato proprio Leomon, assieme a Cobramon e a
Witchmon, ad aiutarli a recuperare i preziosi oggetti e a salvare la situazione.
Ora invece... ora si trovavano di fronte un Ogremon che sembrava completamente
cambiato, e un Leomon che dava l'impressione di fidarsi di lui! Cos'era
successo, in tutto quel tempo che erano rimasti lontani da DigiWorld?
"E... e voi, poi..." proseguì Yurika, squadrando con curiosità l'elegante
ragazzina e il Digimon floreale che stavano in mezzo ai due rivali storici. "Voi
dovete essere... Mimi Tachikawa, l'attuale Digiprescelta della Sincerità... e
Palmon, la sua partner! Stavate... stavate cercando... proprio noi? Ma... cosa
sta succedendo a DigiWorld? E... e i tuoi compagni? Sono qui con te,
oppure..."
Mimi sgranò gli occhi e alzò le mani davanti a sè per calmare la ragazza più
grande, che l'aveva tempestata di domande. "Ah... hey... hey, un momento,
signorina! Ogni cosa a suo tempo! Prima... prima di tutto, sì, io sono Mimi
Tachikawa, e questa che vedete con me è la mia partner, Palmon! Piacere di
conoscervi!" rispose, facendo un elegante inchino ai ragazzi più grandi, che
risposero a tono.
"Piacere anche da parte mia!" proseguì Palmon. "Come ha detto Mimi-chan, io
sono Palmon! E' un vero onore conoscere i partner dei Digiprescelti originali! E
per quanto riguarda la questione di Ogremon e Leomon... beh, c'è un pò di storia
dietro, e ve la racconteremo quando avremo più tempo! Comunque, per adesso
l'importante è avervi trovati! Possiamo... sapere i vostri nomi, per
favore?"
Jolene annuì tra sè, visibilmente impressionata dalle 'eredi spirituali' sua
e di BlackGatomon. Davano proprio l'impressione delle persone schiette e
limpide, senza peli sulla lingua e che pur rispettando gli altri non avevano
problemi a dire quello che pensavano. Decisamente, persone degne di ereditare la
sua Crest della Sincerità... "Ehm... certamente! Ragazzi, se non vi dispiace
facciamo noi le presentazioni!" disse poi, rivolta agli altri Digiprescelti, che
risposero con un silenzioso cenno di assenso. "Allora, io sono Jolene Spencer...
il ragazzo alto con la pelle scura è Kevin Nicholson, il biondo è il mio
Felipe... Felipe Ortega..." si interruppe per un attimo, incrociando lo sguardo
del suo fidanzato con le guance tinte da un rossore appena accennato, e
ricevendo in cambio uno dei rari sorrisi del ragazzo. "E infine, abbiamo i
nostri intrepidi leader, Sho Kusanagi e Yurika Kagura!" Ognuno degli interessati
agitò la mano in corrispondenza del proprio nome.
"Per quanto riguarda i Digimon..." proseguì BlackGatomon, indicando uno ad
uno quelli che inizialmente le aveva considerato soltanto utili alleati, e che
poi si erano trasformati nei suoi più grandi amici... "Allora, io sono la
partner di Jolene, e mi chiamo BlackGatomon... l'orsacchiotto col berretto è
Bearmon, il partner di Kevin... poi c'è Falcomon, compagno di Felipe... il
dinosauro bianco è il Digimon di Sho, e si chiama SnowAgumon; e infine, il bruco
con le antenne si chiama Kunemon, ed è assegnato a Yurika... Ma se vuoi delle
presentazioni più dettagliate, credo proprio che dovranno aspettare! Prima di
tutto, per quale motivo ci stavi cercando?"
Leomon sorrise ironicamente. Anche se i tempi erano cambiati, questo aspetto
di BlackGatomon, il suo essere sempre sul chi vive, era rimasto sempre lo
stesso... "So che tutto questo può sembrarvi incredibile, ragazzi miei..." disse
il saggio guerriero-leone, avvicinandosi ai suoi più vecchi amici umani. "Ma io
e Ogremon ora siamo dalla stessa parte. Ogremon è molto cambiato in tutto questo
tempo, e non è più quello che conoscevate... per il resto, siamo qui perchè
vogliamo aiutarvi e abbiamo a nostra volta bisogno del vostro aiuto."
"E così..." proseguì Mimi, il cui contegno si era fatto decisamente più
serio. "Avete visto anche voi di cosa è stato capace Daemon, e di quale potere
sia dotato... anche se capisco che dover tornare a combattere non vi faccia
piacere, dopo i tanti anni di pace che avete passato, vi chiediamo di darci una
mano... io e i miei amici stiamo cercando di porre rimedio ai danni provocati
dal suo esercito, ma... da soli, temo che non potremo farcela."
"Per raggiungere il Mondo Reale, Daemon si è impossessato, grazie ad un piano
ben architettato, di un oggetto estremamente potente, chiamato Dark Seed, che ha
usato per trasferire sè stesso, il suo esercito, e tutta la sua fortezza sul
vostro mondo!" Palmon mandò avanti la spiegazione. "Grazie al Dark Seed, la sua
forza è cresciuta al punto che noi, da soli, potremmo non essere in grado di
fare nulla contro di lui! Il vostro aiuto potrebbe fare la differenza!"
Sho strinse il pugno destro vicino al suo cuore. Per quanto riguarda
combattere, la cosa non gli dava fastidio, anzi... era ben felice di tornare in
campo, se questo voleva dire avere la possibilità di salvare la sua città, i
Digimon e le persone a lui care, e già lui e Veedramon avevano lottato contro le
truppe aeree di Daemon, riuscendo a distruggerne un bel pò... ma ancora una
volta, nè lui nè gli altri potevano dimenticare il problema principale...
"Noi..." rispose il primo Digiprescelto del Coraggio, quasi in un sospiro.
"Noi lo faremmo molto volentieri, Mimi-san... i nostri Digimon hanno già
combattuto contro alcuni soldati di Daemon, e sono riusciti a respingerli. Ma
vedi, ci sarebbe un piccolo problema che temo ci impedirà di darvi una mano come
vorremmo..."
Fu SnowAgumon a proseguire il suo discorso. "Il fatto è, che quando abbiamo
lasciato DigiWorld dopo aver sconfitto Apocalymon... questo immagino che il
venerabile Gennai ve l'abbia detto... abbiamo dovuto riconsegnare le nostre
Crest, in modo che altri Digiprescelti dopo di noi potessero usarle! Con questo
voglio dire, che adesso non siamo più in grado di evolvere ad un livello
superiore a Champion!"
"E senza le nostre evoluzioni più potenti, non possiamo nulla contro
SkullSatamon, MarineDevimon e LadyDevimon... per non parlare di Daemon in
persona!" fu la volta di Kunemon. "Quindi, noi accettiamo di buon grado, ma non
vedo come potremmo esservi utili..."
Ogremon incrociò le braccia sul petto e sghignazzò tra sè, con l'aria di chi
aveva sempre la risposta pronta... e i Digiprescelti originali si volsero, tutti
più o meno sorpresi verso il loro ex-nemico, chiedendosi cosa avesse tanto da
vantarsi...
"Heheheheee... E qui viene il bello, ragazzi miei!" rispose l'orco verde.
"Vedete, a quanto pare, il vecchio Gennai e il nostro pezzo grosso Azulongmon
hanno pensato anche a questo... e infatti, direttamente da DigiWorld, i nostri
amici vi hanno portato dei simpatici oggettini chiamati le Luci della Vittoria,
che adesso noi abbiamo il compito di consegnarvi!"
L'inaspettata, incredibile quanto gradita buona notizia sorprese tutti.
Falcomon tirò un pò indietro la testa e sbattè gli occhi, ignorando il modo poco
rispettoso con cui Ogremon aveva parlato di Gennai ed Azulongmon. "Come...?
Avreste trovato un modo di... permetterci di nuovo l'evoluzione fino a livello
Mega? Con queste cose chiamate... ehm... Luci della Vittoria, giusto?"
"Se è così, allora siamo ancora più desiderosi di aiutarvi!" proseguì Felipe.
"Se ci dite quello che dobbiamo fare... noi siamo pronti a farlo!"
"Farò qualunque cosa per difendere il mio mondo e le persone a me care!" fu
la volta di Kevin.
"E noi Digimon, a nostra volta, faremo il possibile e l'impossibile per
aiutare Felipe e gli altri!" stridette Falcomon. "Loro hanno più e più volte
rischiato la vita per il Mondo Digitale, ed è ora che ripaghiamo il favore!
Torneremo a livello Mega, e sconfiggeremo Daemon assieme a voi!"
"Ben detto, Falcomon! Così mi piaci!" esclamò SnowAgumon.
Leomon annuì tra sè. Quelli sì che erano i Digiprescelti che conosceva da
dieci anni prima... pur con le loro paure e insicurezze, erano sempre decisi ad
andare avanti, e affrontare tutti i pericoli e gli ostacoli che la vita gli
indirizzava contro... E questa loro qualità si era intensificata col tempo.
"Questa è una delle migliori notizie che abbiamo ricevuto da quando questa
storia è iniziata..." proseguì il guerriero-leone. "Se volete seguirci, vi
illustreremo quello che dovete fare..."
"Oh, e ovviamente... ben tornati in squadra!" concluse Pgremon, rivolgendo ai
Digiprescelti più grandi uno smagliante sorriso che mise in mostra i suoi storti
canini e strappò a Mimi e a Palmon una risatina. Sho e i suoi compagni rimasero
per un attimo esterrefatti davanti ad un Ogremon improvvisamente così affabile e
socievole, e sgranarono gli occhi per l'incredulità... ma il momento di ilarità
durò solo un attimo, prima che i vecchi Digiprescelti si scambiassero
vicendevolmente qualche cenno di assenso e si avvicinassero con decisione a
Mimi, Palmon e ai due Digimon amici-rivali.
"Okay..." disse Sho, accarezzando la testa di SnowAgumon. "Allora è
ufficiale: la squadra di Sho è tornata in scena!"
"Abbiamo affrontato già una volta Daemon, e siamo riusciti a batterlo..."
disse il dinosauro bianco. "Ora che potremo riavere la nostre Digievoluzioni
Mega, lo distruggeremo una volta per tutte!"
Palmon fece un grande sorriso da un orecchio all'altro, e le sue mani fatte
di liane si strinsero davanti a lei. "Così mi piace, ragazzi! Allora forza,
seguitemi! Non abbiamo molto tempo, e abbiamo un bel pò di cose da
organizzare!"
"Organizzare?" chiese un incuriosito Bearmon, mentre Mimi e i Digimon che la
accompagnavano si giravano e cominciavano ad allontanarsi lungo la strada
dissestata, seguiti a ruota dal gruppo di Sho. "Avete già in mente qualche piano
per contrastare Daemon quando ci attaccherà di nuovo?"
La ragazzina americana detentrice delle Crest della Sincerità si sfregò la
nuca con una mano. "Beh... in effetti, non ancora... ma una volta che saranno
tornati Daisuke-kun e gli altri... cioè i Digiprescelti più giovani della nostra
compagnia... avremo tutto il modo di elaborare un piano di difesa!" rispose,
ormai lontana dalla folla che era rimasta a guardare, in un misto di stupore e
speranza, l'inusuale conversazione che si era tenuta. Per quanto il massacro
delle forze di difesa da parte del solo Daemon fosse ancora spaventosamente
fresco nelle loro menti, e il vedere Leomon ed Ogremon, due Digimon
indipendenti, schierati dalla parte degli esseri umani, li aveva lasciati
abbastanza interdetti... ma il fatto che i Digiprescelti, i coraggiosi ragazzi
che già due volte avevano salvato Tokyo, e forse il mondo intero, dalla
distruzione totale, fossero tornati e stessero combattendo per difenderli dava
speranza a tutti loro, e faceva credere che in quella situazione così disperata
ci fosse uno spiraglio di luce. Numerosi sguardi, in un silenzioso augurio di
buona fortuna, seguirono la piccola figura di Mimi, quella ancora più piccola di
Palmon, e quelle dei suoi vecchi e nuovi alleati mentre queste si allontanavano,
gettando loro di tanto in tanto un cenno rassicurante... un ulteriore
assicurazione che tutto sarebbe andato bene, e che avrebbero fatto di tutto per
impedire ai Digimon malvagi di mietere altre vittime!
"Ora, ragazzi... seguiteci! Vi spiegheremo tutto strada facendo!" disse
Palmon, indicando con un cenno del capo la strada piena di fessure che si
stendeva davanti a loro. "I nostri compagni vi stanno aspettando, e avrete modo
di fare la loro conoscenza... e quella delle Luci della Vittoria!"
"Già... conoscere i nuovi Digiprescelti..." mormorò tra sè Kunemon,
lisciandosi le lunghe antenne come era sua abitudine per meglio presentarsi. "Li
avevamo già visti in televisione, è vero... ma incontrare dal vivo i nostri
successori sarà tutt'altra cosa! Confesso che sono emozionato!"
Yurika sorrise, mentre la sua mano si allungava verso quella del suo
fidanzato Sho e la stringeva, ricevendo in cambio lo stesso rassicurante gesto.
"Lo siamo un pò tutti, Kunemon-chan... in questo momento, stiamo praticamente
scrivendo la storia di entrambi i mondi! E poi, confesso che anch'io sono molto
curiosa di conoscere la persona che ha ereditato la mia Crest..." disse la
giovane donna dai capelli color cobalto.
"Lo siamo un pò tutti, Yurika-chan..." rispose Sho. "Ho già avuto modo di
vedere i nostri successori, è vero... ma anch'io sono emozionato quanto te e
Kunemon-chan... e scommetto che anche tu, SnowAgumon, la pensi allo stesso modo,
non è vero?"
Al suo fianco, il piccolo dinosauro alzò un dito artigliato per dargli il
segno dell'okay, e gli angoli della sua bocca si sollevarono... mentre, appena
dietro di loro, anche Felipe e Jolene erano impegnati in una simile
conversazione tra loro e con i loro Digimon, a cui partecipavano anche Kevin e
Bearmon... e Leomon ed Ogremon, camminando ai fianchi del gruppo, si scambiavano
cenni di intesa.
Guardando la scena, Mimi e Palmon non poterono reprimere un sorriso. Per
quanto disperata fosse la situazione, improvvisamente la vittoria e la salvezza
dei loro mondi non sembravano più un miraggio, ora che i Digiprescelti originali
erano dalla loro parte
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Il gruppo, con Jun e Hideto in testa, era paralizzato: davanti a loro, in
tutto il suo alieno orrore, si stagliava l'inumana figura di Arkadimon,
accompagnata da quella trionfante di Neo, in piedi sulla sua larga spalla e con
un sorriso diabolico a troneggiare sulle sue labbra sottili. Due paia di occhi
rossi, simili a tizzoni ardenti, scrutavano con feroce il silenzioso,
terrificato uditorio, ma le loro espressioni erano estremamente diverse:
divertito odio e disprezzo in quelli del leader degli Alias-3... e in quelli del
mostruoso Digimon artificiale, una furia incontenibile, un sacrilego desiderio
di estinguere ogni forma di vita e incorporarla dentro di sè... come la terra
che trema prima che il vulcano erutti in tutta la sua potenza, così le vacue
pupille di Arkadimon dardeggiavano implacabili sulla squadra guidata da Jun, che
cercava in qualche modo di disporsi in modo da affrontare quell'orrore...
"N... Neo-sama..." bisbigliò Mari, terrorizzata dalla vista della forma
Champion di Arkadimon. "E quello... quello è Arkadimon? Quando... quando l'ho
visto, l'altra volta, non era affatto così... è... è gigantesco!"
"Dev'essere Digievoluto... grazie a tutti i dati che ha assorbito!" mormorò
Sigma. "Ora... è molto più grande... e fa molta più paura..."
"Heh. Fossero solo le dimensioni..." mormorò il burbero Crabmon, le chele
sollevate davanti a sè. "Ragazzi, qui la vedo grigia... non so come... ma
quella... quella COSA... ha una forza smisurata! Riesco a percepirla già da qui,
senza neanche aver iniziato a combattere!"
Derek deglutì sonoramente. Anche a lui e agli altri Digiprescelti, che non
avevano i sensi sovrasviluppati dei loro Digimon, pareva di percepire qualcosa
di indefinibile, oscuro e minaccioso che aleggiava attorno al mostruoso Digimon
di Neo, quasi l'aria stessa tremasse davanti al suo potere... quasi la natura
stessa di DigiWorld si stesse arrendendo, sopraffatta da quella mostruosità
senza scopo per la quale non ci sarebbe mai stato un posto nel suo ordine...
Arkadimon era davvero una cosa uscita dal peggiore degli incubi... e ora lo
avevano di fronte!
L'odiata voce di Neo li riscosse dal loro terrificato stupore, vibrante di un
accento innaturale che nessuno di loro ricordava di avergli mai sentito usare.
"Huhuhuhuhuuu... e allora, siete sbalorditi? Certo che sì, mio caro Sigma,
quello che vedete è proprio Arkadimon, Digievoluto a livello Champion! Decine di
Digimon ora fanno parte di lui, e gli hanno donato la loro forza, per renderlo
l'essere più potente che sia mai esistito in entrambi i mondi!" esclamò il
crudele ragazzo dai capelli bianchi. "Ma parlando un pò di noi... vedo che tu e
gli altri due perdenti siete caduti più in basso di quanto avrei mai potuto
immaginare! Allearvi con i Digiprescelti in un disperato tentativo di
sopravvivere, eh? Significa proprio che siete arrivati alla frutta! E comunque,
forse non dovrei stupirmi... i falliti se ne stanno con i falliti, è una cosa
naturale! Hahahahahahaaa!"
La paura di Arkadimon messa da parte per un momento, Jun strinse il pugno al
proprio fianco, più che desiderosa di salire sulla spalla di quella cosa
orribile e far ingoiare a quel moccioso tutte le sue arie di superiorità con un
ben assestato cazzottone. Ma si trattenne, conscia che Arkadimon l'avrebbe
polverizzata se solo lei avesse cercato di muoversi...
Pal, dal canto suo, non sembrava altrettanto intimorita... o forse lo era, ma
il suo orgoglio a volte anche troppo grande le impediva di starsene buona mentre
lei, suo fratello e i suoi amici venivano insultati da quel galletto
presuntuoso! "Hah! Ma sentitelo, parla il grande eroe che può darsi tante arie
soltanto perchè ha quel Digimon grosso e cattivo!" stridette la demonietta,
avvicinandosi di qualche centimetro ad Arkadimon mentre Pul cercava di
trattenerla per un braccio. "Ma sì, ciancia, ciancia... che tutto quello che
dici non cambia il fatto che senza quello scimmione te la faresti sotto dalla
paura! Avanti! Perchè non scendi giù da lì e non ci ripeti faccia a faccia
quello che hai detto, se sei un uomo?"
"S-sorellina..." la pregò Pul, mentre Neo li fissava con irritante
noncuranza, come se fossero stati soltanto due mosche fastidiose. "Non... non
credo sia il caso di stuzzicarlo..."
Ma la demonietta, che nello spazio di tre secondi si era attirata dietro gli
sguardi stupefatti di tutti, che si chiedevano con assoluta incredulità se il
suo fosse coraggio o semplice incoscienza, non aveva ancora finito, e il suo
piccolo pugno si alzò contro Neo in tono accusatore. "E poi, c'è una persona qui
con noi che ti deve dire un paio di cosette! E non sono tutte rose e fiori, per
tua informazione!"
Questa volta, Neo scoppiò decisamente a ridere. "Huhuhuhuu...
HAHAHAHAHAHAAAA! Ma sentitela! Una persona che vorrebbe parlare con me e avrebbe
anche da lamentarsi?" sghignazzò. "Bene, se ci tiene tanto, che venga pure
avanti! Saprò io come..."
Si interruppe di colpo, la sua arrogante risata gli morì in gola, e i suoi
occhi spalancati passarono repentinamente dallo scarlatto all'azzurro glaciale
che era loro proprio quando notò l'esile figura dai capelli castani che,
distaccatasi dal gruppo dove avrebbe potuto facilmente passare inosservata,
stava avanzando lentamente, con tristezza ma anche con dignità, verso di lui e
verso Arkadimon. Un brivido freddo gli corse lungo la schiena e gli fece venire
il groppo in gola, proprio a lui che fino a quel momento era convinto di essersi
lasciato alle spalle questi inutili sentimenti... al punto che per qualche
istante non riuscì nemmeno a rendersi conto del fatto che lei stava camminando,
quando in realtà non avrebbe dovuto essere in grado di farlo...
"R... Rei? Rei... sorellina, sei tu?" boccheggiò un incredulo Neo Saiba, la
voce divenuta improvvisamente molto più umana. La ragazzina castana si fermò,
appena oltre il limite di un cerchio avente come raggio le braccia di Arkadimon,
ma i suoi grandi occhi limpidi, nei quali luccicava appena il vago sospetto di
una lacrima, non si staccarono mai da quelli del fratello maggiore, inviandogli
sensazioni di affetto, di rimprovero, di nostalgia... e di indignazione, tutti
nello stesso momento. Un simile miscuglio di sensazioni sarebbe stato abbastanza
a far esitare chiunque... e persino sotto l'influsso del Dark Seed, Neo non ne
era immune...
"Ciao, fratellino." mormorò Rei, quasi inaudibile... eppure con forza e
autorità. Nella sua voce non c'era il calore che di solito si associa ad un
saluto ad un parente così stretto. "Ti ho cercato a lungo... speravo di poterti
parlare."
Neo si ritrovò a non sapere cosa rispondere, e ad aprire e chiudere la bocca
come un pesce fuori dall'acqua. Cosa ci faceva Rei lì? Non doveva essere a casa,
assieme a sua mamma, in quel momento? Cosa c'entrava lei con DigiWorld? Come
aveva fatto ad entrarci? E perchè era con i Digiprescelti e con i suoi
ex-scagnozzi? A che razza di gioco si stava giocando? Una miriade di domande,
tutte terribilmente difficili, stava sciamando nella sua mente... senza che
nessuna risposta gli si presentasse!
Rei proseguì, sempre stando attenta a non avvicinarsi troppo ad Arkadimon,
che la guardava famelico. "Neo... che cosa ti è successo? Come mai sei diventato
così... così feroce?" chiese Rei, a metà tra l'implorante e l'indignato. "Cosa
speri di risolvere distruggendo DigiWorld, e offrendoti spontaneamente come
pedina nel piano di un Digimon assetato di potere come Daemon? Quello che stai
facendo non aiuterà nessuno, causerà soltanto inutili sofferenze e distruzione!
Come fai a non rendertene conto? Per favore, Neo... fratellino... abbandona
questo piano, e torna a casa con me! Non è ancora troppo tardi! Possiamo ancora
uscire assieme da questo tunnel nel quale ti sei messo!"
Ancora per qualche istante, Neo continuò a guardare tremante la sorella
minore, cercando le parole giuste con cui rispondere... poi, lentamente, gli
angoli della sua bocca si sollevarono, e il ragazzo dai capelli bianchi fece un
sorriso che voleva essere rassicurante, ma che ottenne solo l'effetto opposto.
"R-Rei... ma... ma che stai dicendo, sorellina? Come sarebbe a dire che quello
che sto facendo non risolverà niente? Ma... ma... tu non ti rendi conto... che
tutto questo... lo sto facendo per noi? Per la nostra famiglia?" balbettò, col
tono di uno che cerca di convincere sè stesso piuttosto che il suo
interlocutore. "Ti rendi conto... dell'occasione che Daemon-sama mi ha offerto?
Quando... quando Arkadimon avrà raggiunto il suo stadio evolutivo superiore, non
ci sarà nulla, in tutto l'universo, a potersi opporre a lui... e allora, io
potrò dominare il Mondo Digitale, e trasformarlo nel mio... anzi, nel NOSTRO
mondo perfetto! Come fai a non rendertene conto? Con un simile potere... saremo
NOI a fare le regole! NOI a decidere della nostra vita! Non saremo più schiavi
di questo destino crudele, che finora ci ha dato soltanto dispiaceri! potremo
fare tutto quello che vorremo! Potrò guarire la tua paralisi... io, te e la
mamma potremo vivere nel benessere... anzi, addirittura nel lusso... avremo un
mondo intero ai nostri piedi, e tutti dovranno rispettarci, invece che
disprezzarci come hanno fatto finora! Ho... ho solo bisogno... di un pò di
tempo... e tutto tornerà perfetto, come avrebbe sempre dovuto essere! E' la
verità, sorellina... saremo finalmente felici, e tutto grazie ad Arkadimon!
Schiacceremo tutti coloro che ci hanno fatto dei torti, e saremo le persone più
importanti del Mondo Digitale!"
"Questo è pazzo..." mormorò nervosamente Jun. "No, questo è VERAMENTE
pazzo..."
Rei non riuscì a trattenere lacrime di rabbia e amarezza, e alzò lo sguardo
verso il fratello maggiore, questa volta quasi arrischiandosi ad arrivare alla
portata dell'abominio senza mente che lo trasportava. "NEO! Ma ti ascolti,
mentre parli? Non sei più tu! Il Neo che io conosco non avrebbe mai fatto una
cosa così terribile! La... la rabbia ti ha accecato fino a questo punto? Da
quando ho avuto quell'incidente, ti sei messo ad odiare tutti, e a cercare
vendetta contro il mondo intero... perchè?" gridò energicamente. "Non sai quanta
sofferenza hai causato a me... alla mamma... e alle persone che ti vogliono
bene? E poi... come puoi fidarti davvero di un essere come Daemon? Non capisci
che ti sta soltanto usando, come ha usato Mari-san, Sigma-san e Hideto-kun... e
che il suo unico scopo è invadere entrambi i mondi, e diventarne il sovrano
assoluto? Per favore... per favore, Neo! Ripensaci! Non è già stato sparso
abbastanza sangue? Non sono già morti abbastanza Digimon innocenti?"
Ma Neo sembrava non aver sentito nulla da un certo punto in poi. Come due
tizzoni che si riaccendono all'improvviso, alimentati da un vento gelido, i suoi
occhi tornarono al loro inquietante colore scarlatto, e il ragazzo dai capelli
bianchi strinse ferocemente i denti, fissando la sorella minore con rabbia. Il
Dark Seed lo stava di nuovo controllando. "Ti... Ti ho già detto mille volte,
Rei... che non devi avere più nulla a che fare con quel vermiciattolo che tu
chiami amico! Ti devo ricordare che è lui il responsabile del tuo incidente?"
ringhiò, spostando il suo sguardo ad Hideto, che indietreggiò di un passo,
intimorito dall'odio che brillava in quelle diaboliche iridi sanguigne.
Immediatamente, Michael e Betamon si posero tra il ragazzino moro ed Arkadimon,
pronti a difenderlo nel caso Neo avesse dato qualche ordine dettato dalla
rabbia. "Con... con il potere che Daemon-sama mi ha concesso, ci vendicheremo
anche di lui! E se tu ti sei lasciata muovere a compassione dalle sue lagne, e
dalle bugie che i Digiprescelti ti hanno detto... beh, io so ragionare molto più
lucidamente, e non cado nello stesso tranello! Non mi farò ostacolare da nulla e
nessuno, e tu non mi convincerai a cambiare idea!"
"Fratello! Adesso smettila..." iniziò a dire Rei...
Ma ormai, Neo era al di là della portata di qualsiasi ragionamento. Con una
risata, il leader degli Alias-3 balzò giù dalla spalla di Arkadimon e, tra lo
sgomento dei presenti, alzò il suo D-3 nero e diede un unico, agghiacciante
ordine alla spaventosa aberrazione. "HAHAHAHAHAAA! No che non smetto! Perchè
dovrei! Il vero gioco comincia adesso! ARKADIMON! DISTRUGGILI TUTTI, TRANNE REI!
Questo è il mio ordine!"
"NEO!" strillò la ragazzina castana, e Rosa dovette trattenerla per un polso
per impedirle di marciare verso Arkadimon...
Purtroppo, il danno era ormai fatto. Arkadimon, che era rimasto quiescente
fino a quel momento, improvvisamente si drizzò in tutta la sua fenomenale
altezza, e lanciò un ruggito che suonava più come un indistinto gorgoglio,
mentre si preparava a lanciarsi sui Digiprescelti! Mari urlò di terrore e corse
a nascondersi dietro un albero, Sigma rimase paralizzato dal terrore e con lo
sguardo fisso verso il Digimon artificiale... e Pal e Pul si ritrassero,
cercando di mantenere la calma senza dare l'impressione di riuscirci troppo
bene. Con un rapido movimento, i Digiprescelti presenti afferrarono i loro
Digivice e si posero di fronte alla terrificata Rei e agli altri loro compagni
d'avventura, pronti alla lotta!
"Mi sa tanto che la diplomazia ha fallito, ragazzi..." commentò Derek. "Mi
dispiace, Rei... ma temo che tuo fratello abbia intenzione di ascoltare soltanto
la forza! Dovremo combattere!"
"S-sì... sì, capisco..." Ancora stupefatta e addolorata per la reazione del
fratello maggiore, e per non essere riuscita a convincerlo, Rei annuì senza fare
obiezioni, e mosse qualche passo indietro, andando a ricongiungersi con Hideto,
Pal, Pul e gli altri Alias-3 per poi gettare ai suoi nuovi amici uno sguardo che
voleva essere un augurio di buona fortuna. Poteva solo sperare che i loro
Digimon e la loro forza riuscissero là dove le sue parole non erano state in
grado di fare nulla...
"E' ora di combattere, chicos!" esclamò Rosa, mischiando al discorso
qualche parolina in spagnolo come era sua abitudine. Gotsumon si fece avanti,
sbattendo i pugni l'uno sull'altro per affermare che era pronto alla lotta... e
tutti i Digivice si illuminarono in mano ai loro proprietari!
"Candlemon shinka... WIZARDMON!". Il Digimon simile ad una candela era
stato sostituito dal redivivo maghetto, che fece volteggiare abilmente in mano
la sua bacchetta magica prima di mettersi in guardia.
"Betamon shinka... SEADRAMON! Seadramon chou shinka...
MEGASEADRAMON!". Il serpente marino dalle squame cremisi si levò
maestosamente in aria, torreggiando su Arkadimon e su molti dei suoi compagni.
"Gotsumon shinka... MONOCHROMON! Monochromon chou shinka...
TRICERAMON!" Dove prima c'era un piccolo ometto di roccia, ora si ergeva un
colossale triceratopo umanoide, fremente di gettarsi nella mischia!
"Crabmon shinka... COELAMON! Coelamon chou shinka... MEGADRAMON!". Il
drago meccanico spalancò le sue potenti ali, e le bocche lanciamissili sulle sue
mani si prepararono a fare fuoco contro il nemico...
"Floramon shinka... KIWIMON! Kiwimon chou shinka... DERAMON!". E
infine, con un'agile capriola in aria, la regale colomba apparve al posto di
Floramon, agitando le sue piccole ali.
In appena cinque secondi, tutti i Digimon avevano raggiunto il loro stadio
evoluto più elevato e si erano schierati davanti al mostruoso Arkadimon, pronti
a farsi valere! Per nulla impressionato, Neo sghignazzò tra sè, la confusione e
la vulnerabilità che aveva esibito poco prima completamente svanite, e alzò un
braccio in aria, pronto a dare ad Arkadimon il segnale. "Tsk... tutto qui,
quello che riuscite a fare? Un insignificante Champion e quattro Ultimate...
nulla che il mio Arkadimon non possa gestire! Forza, Arkadimon! Visto che questi
vermi desiderano tanto morire, annientali tutti e assorbi i loro dati!
Esegui!"
L'aberrante Digimon non se lo fece ripetere due volte. Come un robot
programmato per uccidere, Arkadimon si acquattò sul terreno ricoperto di erba
carbonizzata, facendo scricchiolare la cenere con il suo peso... poi, veloce
come un fulmine, si scagliò contro i cinque eroici Digimon, arrivando loro
davanti in meno di un secondo! Deramon ebbe appena il tempo di emettere un verso
strozzato di sorpresa sgradita, prima che una delle braccia spaventosamente
flessibili della creatura malvagia saettasse verso di lei, con la rapidità di un
cobra all'attacco, e la colpisse in pieno viso!
"Deramon! No!" esclamò Catherine, vedendo il Digimon colomba che veniva
sollevato da terra e solcava l'aria per diversi metri prima di atterrare in un
cespuglio vicino con un sinistro fruscio di rami spezzati. Nella frazione di
secondo in cui questo era accaduto, Arkadimon aveva però già cambiato bersaglio,
e si girò verso MegaSeadramon, cogliendolo mentre cercava di puntargli contro il
suo corno seghettato. Il serpente marino, non aspettandosi una simile rapidità e
spietata efficienza, grugnì di disappunto e cercò comunque di portare a termine
il suo attacco, ma l'avversario non gliene diede il tempo, e coprì con un paio
di rapidissime falcate più di metà della distanza che lo separava da
MegaSeadramon. Prima che il Digimon di Michael potesse anche soltanto iniziare a
concentrarsi, Arkadimon sferrò un pugno in aria... e il suo braccio gommoso si
allungò a dismisura e un tremendo diretto colpì MegaSeadramon sull'occhio
sinistro, facendolo ringhiare di dolore e cadere all'indietro, oltre a rovinare
il suo attacco. Il serpente marino si abbattè al suolo, travolgendo un paio di
arbusti con la sua enorme stazza e facendo tremare la terra!
"MegaSeadramon!" esclamò Michael, non riuscendo quasi a credere alla forza
dimostrata da Arkadimon. In breve tempo, era riuscito a colpire seriamente due
dei loro Digimon più forti... ed era soltanto un Champion! Nessun paragone con
il BlackMetalGreymon che Neo usava tempo prima!
"Thunder Ball!" esclamò Wizardmon, scagliando una sfera di energia
elettrica crepitante contro l'orribile demone. Il proiettile si infranse sulla
pelle gommosa di Arkadimon senza infliggere alcun danno, e anzi il Digimon
artificiale sembrò non accorgersi nemmeno dell'attacco, visto che spostò la
propria attenzione su Triceramon e Megadramon. I due possenti rettili erano
riusciti ad organizzarsi e ad attaccare il nemico, sperando di sopraffarlo con
il numero e la pura potenza fisica.
"Darkside Attack!" esclamò il dragone meccanico... e dalle sue ali,
con una raffica di esplosioni, partì una pioggia di missili che circondò
Arkadimon, costringendolo alla difesa. Il mostro artificiale grugnì, il suo
verso appena udibile tra i boati dei missili che impattavano tutt'attorno, e
qualche proiettile centrò il suo corpo, facendolo ulteriormente indietreggiare.
Vedendo quella finestra di opportunità, Triceramon cercò di approfittarne per
piazzare a sua volta un attacco.
"Ed ora, se permettete, tocca a me! Tri-Horn Attack!" tuonò il
dinosauro corazzato. Con agilità insospettabile per un essere di quella taglia,
Triceramon fece un balzo in aria, eseguì una spettacolare capriola... e poi, tra
l'esultazione e gli incitamenti di Rosa, scese giù in picchiata, puntando le sue
affilate corna contro il Digimon artificiale di Neo, che pareva ancora in
difficoltà. L'aria sibilò attorno al triceratopo mentre la sua precipitosa
discesa proseguiva, apparentemente inarrestabile...
Ma ancora una volta, l'imperturbabile Neo sogghignò.
"E' tutto inutile, perdenti!" sentenziò. "Arkadimon! Usa la tua Prison
Arm!"
Quando ormai poco più di un metro separava Triceramon da Arkadimon, il
Digimon artificiale, rapido come un fulmine, si riprese dallo spiazzamento di un
attimo prima e allungò nuovamente le proprie braccia... solo che questa volta,
aprì le mani e fece allungare le sue dita come viscidi tentacoli, avvinghiandole
con un sinistro suono di carta appiccicata attorno alle corna frontali del
sorpreso Triceramon! Il dinosauro umanoide grugnì, ritrovandosi improvvisamente
impossibilitato a frenare la sua picchiata... e alla completa mercè
dell'avversario! Ma non ebbe il tempo di pensare a come reagire, in quanto
Arkadimon fece un movimento torsorio con il busto, e ruotò su sè stesso,
trascinando con sè Triceramon per un breve tratto prima di mollare
repentinamente la presa e scagliare il Digimon di Rosa a decine di metri di
distanza! Triceramon lanciò un lungo urlo di rabbia non appena si sentì mancare
la presa di Arkadimon, e dopo aver solcato l'aria per un lungo tratto, cadde di
schiena sul terreno bruciacchiato, mentre le braccia dell'avversario tornavano
normali in un batter d'occhio! Il Digimon artificiale, con spietata efficacia,
rivolse poi la sua attenzione a Megadramon, e gli si scagliò contro, colpendo il
suo torace corazzato con rapidi e potenti pugni. Anche il partner di Derek,
nello sgomento generale, cadde al suolo, il fiato corto e la corazza ammaccata,
e Arkadimon schizzò nuovamente a fianco del suo folle padrone, senza mai
abbassare la guardia e pronto ad eseguire i suoi nuovi ordini!
"HAHAHAHAHAAAA! Avete visto? Avete visto?" gridò Neo come assatanato.
"Questa... questa è la forza di Arkadimon! Il Digimon più potente mai esistito!
Voi non siete nulla al confronto, avete capito? Assolutamente nulla! Potete
soltanto inginocchiarvi davanti a lui e implorare pietà, per quel poco che vi
servirà! Avanti, perdenti, non eravate voi quelli che volevano difendere
DigiWorld ad ogni costo? Mostratemi questa vostra determinazione! Vediamo come
riuscirete a sconfiggere Arkadimon con il vostro... cuore! HAAAAHAHAHAHAHA!"
Ogni parola del fratello era come una stretta al cuore per Rei. La ragazzina
aveva assistito alla dimostrazione di potenza del Digimon di Neo, resistendo
alla forte tentazione di distogliere lo sguardo... e più il tempo passava, meno
riusciva a capire come Neo avesse potuto cambiare così radicalmente. Il fratello
gentile e affettuoso che era sembrava soltanto un ricordo del passato; ora c'era
soltanto questo... questo... squallido imitatore, questa parodia di quello che
Neo era una volta. Una persona completamente diversa, che solo per caso aveva il
suo stesso volto, parlava allo stesso modo, e vestiva allo stesso modo.
Anche gli altri Digiprescelti, Pal, Pul e gli ex-membri degli Alias-3 erano
terrificati, mentre osservavano i Digimon rialzarsi lentamente dopo
quell'attacco furioso. Un solo Champion era riuscito a sbaragliarli tutti con
spaventosa facilità, e come se non bastasse, dava l'impressione di non stare
ancora facendo sul serio!
"Beh... a quanto pare, è in grado di tenere testa a tutti noi messi assieme."
commentò Wizardmon, abbassando la sua bacchetta magica mentre cercava di pensare
ad un modo di attaccare il potentissimo Digimon malvagio. "Attaccare senza
criterio non ci porterà da nessuna parte. Dobbiamo pensare ad un suo possibile
punto debole, e sfruttarlo a nostro favore."
"Già... il problema è quale!" grugnì Megadramon mentre si rialzava. "Ora come
ora, non mi sembra di vedere qualche partedel suo corpo che sia più esposta
rispetto alle altre... ma se qualcuno di voi ha un suggerimento, io sono tutto
orecchi!"
Jun serrò gli occhi. Quello che si dice una domanda da unmilione di
dollari... a guardarlo così, Arkadimon non dava l'impressione di avere nessun
punto debole! Era semplicemente troppo forte, troppo veloce e troppo potente...
eppure ci DOVEVA essere un modo per sconfiggerlo! Per un attimo, la ragazza dai
capelli appuntiti rimpianse che il fratello minore non li avesse potuti
accompagnare... Daisuke e i suoi compagni avevano già avuto a che fare con
Digimon malvagi e potenti come questo, e averli al proprio fianco sarebbe stata
un'iniezione di fiducia in più... loro erano più abituati a reggere la pressione
di questi scontri apparentemente impossibili... lei, che esperienza aveva? Due
battaglie, una delle quali non era stata neanche particolarmente impegnativa...
e già sentiva un nodo di paura allo stomaco davanti alla potenza spropositata di
quel Digimon...
E avere Rei, Mari, Sigma e i due PetitMamon dietro di sè... essere gli unici
a poterli proteggere dalla furia distruttiva di Arkadimon... non era certo
d'aiuto per il suo autocontrollo, campo che decisamente non era il suo
forte!
"Attends! Credo di aver trovato un possibile punto debole!" esclamò
Catherine all'improvviso, spalancando gli occhi. "Ho... ho osservato come agisce
Arkadimon, e credo di avere un'idea su come possiamo fare a tenergli testa!"
"Cosa?" esclamò Michael, a metà tra il sorpreso e l'incoraggiato. La
Digiprescelta francese era sempre stata uno dei membri del gruppo più tranquilli
e razionali (non per niente aveva la Crest della Fermezza), ed era riuscita,
anche in una situazione così difficile, a mantenere la calma e ragionare sul
comportamento di Arkadimon... tuttavia, ancora non era chiaro quale fosse il
punto debole che la biondina aveva individuato. Neo, dal canto suo, pur avendo
sentito bene cosa aveva detto Catherine, non ci stava dando molto peso,
immaginando che in ogni caso le sue intuizioni sarebbero servite a poco contro
la potenza superiore del suo Digimon.
"Fate pure quello che volete..." commentò il Digiprescelto malvagio, mentre i
Digimon riprendevano posizione e puntavano di nuovo le loro armi contro
Arkadimon. "Sarà tutta una perdita di tempo. Nulla può competere con Arkadimon,
e voi lo sapete già!"
Ignorando il presuntuoso ragazzo, i Digimon fecero un paio di passi indietro,
avvicinandosi ai rispettivi partner. Deramon e Wizardmon, ben protetti dalla
stazza dei loro compagni, che avevano formato un muro divisorio con i loro
corpi, raggiunsero la Digiprescelta francese per sentire quale fosse la sua
idea. "Okay, Catherine... dicci pure! Hai scoperto una possibile debolezza di
quella cosa?" chiese la colomba, sperando tra sè che i Digimon più grandi
riuscissero a far loro guadagnare abbastanza tempo. Anche gli altri, compresi
Rei, i due PetitMamon e gli altri Alias-3, si avvicinarono alla ragazzina
bionda, che prese un respiro profondo e iniziò a parlare.
"In... in realtà non ne sono del tutto sicura..." disse lei, organizzando il
discorso. "Mi baso semplicemente sull'osservazione... comunque, la prima cosa da
fare è cercare di costringere Arkadimon ad allungare le braccia..."
"Allungare le braccia? Ti è partito il cervello, ragazzina?" saltò su Mari.
"Vuoi dare a quella cosa la possibilità di attaccarci di nuovo?"
Wizardmon serrò gli occhi, intuendo quello che Catherine aveva in mente. "In
realtà... credo di capire cosa voglia dire Catherine! Può essere una
soluzione... Non so se funzionerà, ma per adesso, tanto vale provare! D'accordo,
allora... tentiamo così!"
Deramon si separò da Catherine, dopo averle rivolto un cenno di intesa, e
raggiunse Triceramon e gli altri, che stavano ancora tenendo d'occhio
l'impassibile Arkadimon. "D'accordo... e va bene, ragazzi, ascoltate! Forse
abbiamo trovato un modo per fermarlo, almeno temporaneamente! Megadramon, pensi
di essere in grado di fargli allungare di nuovo le braccia?" tubò, rivolta al
drago cibernetico.
"Allungare le braccia? Ancora non capisco a cosa dovrebbe servire..." mormorò
tra sè Derek. Tuttavia, conosceva abbastanza bene Catherine da poter dire che le
sue idee erano quasi sempre ben ragionate, quindi c'era da fidarsi di lei...
Megadramon, lo sguardo sempre puntato su Arkadimon e sul suo padrone, annuì.
"Hmm... sì, posso farlo. E' un rischio, ma vale la pena di correrlo, se può
sbarazzarci di questa mostruosità. MegaSeadramon, Triceramon... siete pronti? Ho
bisogno che voi mi diate una mano..."
"Va bene, conta pure su di noi!" rispose il serpente marino, arrotolandosi su
sè stesso, ma tenendo la parte superiore del corpo sollevata in modo da essere
pronto a colpire. Il suo corno seghettato iniziò ad emettere un lieve rumore
sibilante, mentre l'aria veniva permeata da un appena percettibile odore di
ozono, e alcune scintille elettriche scoppiettavano sulla punta della micidiale
arma. Triceramon si spostò leggermente e abbassò le corna, pronto a tentare una
nuova carica...
"Beh? Che cosa fate? Non volete più attaccare? Ve la state facendo sotto
dalla paura, eh? Beh, non importa, ci penso io a venire da voi!" si vantò Neo,
prima di schioccare le dita e dare un altro ordine al suo distruttore. "Forza,
Arkadimon! Quei patetici Digimon sono il tuo prossimo pasto! Attaccali, e
distruggili tutti! Non ne lasciare in piedi nemmeno uno!"
Ancora una volta, Arkadimon obbedì senza la minima esitazione, e cominciò ad
avvicinarsi al gruppo con passo spedito, prendendone accuratamente le misure
prima di tentare di sferrare un attacco decisivo... ma questa volta,
MegaSeadramon non gli lasciò l'iniziativa ed attaccò per primo, scaricandogli
contro una scintillante folgore dal suo corno seghettato!
"Thunder Javelin!" esclamò il serpente marino scarlatto. La saetta
tracciò una perfetta linea retta a mezz'aria e sfrecciò verso Arkadimon che,
senza scomporsi, fece un passo laterale ed evitò l'attacco con il minimo sforzo
e la massima efficienza. Ma così facendo perse un prezioso istante, che diede la
possibilità a Triceramon, Megadramon e Wizardmon di organizzare un contrattacco!
Il triceratopo fu il primo a scattare in avanti, mentre Wizardmon lo copriva con
scariche energetiche prodotte dalla sua bacchetta magica, e il terreno venne
scsso dalla sua possente mole mentre si produceva in una tonante carica verso
Arkadimon... questa volta, però, senza tenere le corna puntate verso di
lui...
Prima che Arkadimon, ammesso che fosse in grado di pensare, potesse
raccappezzarsi su quanto stava succedendo, Triceramon si gettò a terra e scivolò
verso le gambe uncinate dell'avversario, rivelando dietro di sè una scarica di
colpi energetici, tutti da parte di Wizardmon, che sfrecciarono sul Digimon
artificiale e lo colpirono in pieno, senza infliggergli nessun danno, ma
costringendolo comunque a distogliere l'attenzione dal bersaglio principale.
Mentre la creatura di Daemon era impegnata a difendersi dai colpi del Digimon
mago, le enormi mani di Triceramon si serrarono come morse d'acciaio attorno
alle sue caviglie, immobilizzandola al suolo! Arkadimon si contorse furiosamente
e cercò di colpire Triceramon con gli spuntoni ricurvi sulle braccia, ma i
Digimon dei prescelti non avevano ancora finito, e infatti Megadramon si levò in
aria e puntò entrambe le zampe artigliate contro il distratto Arkadimon,
apparentemente preparandosi a lanciargli contro dei missili...
"Tsk! Siete degli ottimisti! Sperate che questi trucchetti disorientino il
mio Arkadimon? Forza, mia creatura! Usa di nuovo la Prison Arm, e fa in modo che
questa volta non ti sfuggano! Esegui!" rise Neo, divertito da quelli che, ai
suoi occhi, erano futili tentativi di resistenza...
Ignorando completamente Triceramon, che continuava a stringergli gli arti
inferiori, Arkadimon allungò nuovamente le sue braccia elastiche, e trasformò le
dita in tentacoli, facendoli avvolgere attorno alle zampe di Megadramon come la
lingua di un camaleonte attorno ad un insetto. Il drago cibernetico tirò verso
di sè, apparentemente nel tentativo di liberarsi le mani, ma la presa di
Arkadimon era troppo forte, anche se l'orrore era sotto pressione da più
lati...
E tuttavia, Megadramon sogghignò tra sè. Ora sì che aveva capito bene qual
era il piano di Catherine...
"Heh. Direi invece che l'ottimista sei tu, caro il mio Neo!" ringhiò,
continuando a fare forza per opporsi alla spinta di Arkadimon. "Contavamo
proprio sul fatto che tu usassi di nuovo questa mossa! Adesso, Deramon! E'
tuo!"
L'espressione trionfante di Neo sbiadì leggermente, e il leader degli Alias-3
rivolse uno sguardo dubbioso alla colomba azzurra che era balzata fuori da
dietro Triceramon. Correndo alla massima velocità che le era possibile, Deramon
salì sulla coda dell'ancora prono Triceramon, che subito la sollevò in modo che
la compagna potesse usarla come trampolino di lancio...
...e balzò verso Arkadimon, trasformandosi in un autentico proiettile avvolto
da una rilucente aura bianca! Troppo tardi, Neo si rese conto di essersi
esaltato troppo e di aver sottovalutato i suoi avversari, mentre il bolide che
era Deramon continuava il suo tragitto verso gli arti allungati della
mostruosità aliena...
"Beak Buster!" esclamò Deramon al momento dell'impatto. Il colpo
raggiunse il gomito sinistro di Arkadimon, spezzando uno dei suoi spuntoni, che
volteggiò in aria per un breve tratto prima di svanire nel nulla, e gli fece
rattrappire le mani, mentre l'orribile creatura emanava un sordo, quasi
inaudibile gorgoglìo di dolore e mollava la presa su Megadramon! Le sue braccia
ora danneggiate si ritirarono, tornando delle dimensioni normali, e il mostro
artificiale, divincolatosi dalla presa di Triceramon, fece qualche barcollante
passo all'indietro, agitando in aria gli arti superiori nel tentativo di
scacciare l'intorpidimento che si era impadronito di essi!
"COSA!?" esclamò Neo, non riuscendo a credere che il suo Digimon
apparentemente invincibile potesse essere stato ferito... ma l'attacco dei
Digiprescelti non era finito lì, e infatti MegaSeadramon e Wizardmon avevano
pronti altri attacchi elettrificanti per lui!
"Thunder Javelin!"
"Thunder Ball!"
I due proiettili elettrici si combinarono a mezz'aria, formando una
gigantesca sfera di azzurra energia sfrigolante che centrò in pieno lo stordito
Arkadimon, finalmente infliggendogli qualche danno, e scagliandolo via di
qualche metro in una gigantesca nube di polvere e detriti! Il mostro lanciò un
altro, agghiacciante verso soffocato mentre l'elettricità attraversava il suo
corpo innaturale... e un istante dopo, andò a schiantarsi, con un secco suono di
legno spezzato, contro il tronco di un albero secolare, scuotendone i rami per
poi scivolare al suolo stordito!
"SIIII! Ha funzionato!" esclamò Jun, alzando un pugno in aria. "Ma dimmi,
Catherine-san, come sapevi che avrebbe funzionato?"
La Digiprescelta francese sorrise con modestia. "Heh... vous savez...
actualmènt, come ho detto, io non sapevo proprio niente... sono andata
per semplice logica..." disse, sfiorandosi le labbra con un indice. "Vedete, ho
pensato che, una volta allungate, le braccia di Arkadimon sarebbero state più
vulnerabili a certi stimoli... dopotutto, quando si allunga un elastico, questo
diventa progressivamente meno resistente. Ho immaginato che lo stesso valesse
per lui, tutto qui."
"E hai avuto una bella pensata, altro che!" rispose Pul, sgranando un pò gli
occhi alla vista di Arkadimon a terra... "Ora, immagino che quel tipo farà meno
il gradasso..."
Sigma tirò un sospiro di sollievo, congratulandosi con la Digiprescelta della
Fermezza. "Davvero..." disse a bassa voce, sinceramente ammirato. Lui, al suo
posto, sarebbe stato troppo preso dal panico per farsi venire in mente una
simile idea... "Sei... sei riuscita a restare calma, e hai analizzato la
situazione, trovando qualcosa che poteva essere volto a nostro favore... i miei
complimenti, io non sarei stato capace di fare altrettanto, adesso come
adesso..."
"Già..." esclamò Mari. "Forse... forse abbiamo addirittura una possibiltà di
cavarcela..."
Ma l'esultanza durò fin troppo poco. Con un agile balzo, il Digimon
artificiale si scrollò di dosso i colpi appena presi e si rialzò, riprendendo
quella che per lui era la posizione eretta in meno di un secondo, e puntando di
nuovo i suoi occhi vuoti ed inespressivi contro il gruppo, che si rimise
rapidamentein guardia, soffocando qualche esclamazione di disappunto. Speravano
che quella cosa restasse al tappeto un pò più a lungo...
"Heh... heheh... heheheheheee..." sghignazzò Neo, ripristinando quel
sorrisetto odioso che lo aveva accompagnato fin dall'inizio dello scontro.
"Ammetto... che per un attimo mi avete fatto prendere paura... sì, questo lo
devo ammettere... non credevo che Arkadimon potesse essere ferito, e vi faccio i
complimenti per la vostra strategia! Tuttavia, beh... come posso dire... temo
che non servirà a molto! Guardate qua!"
Con un gesto della mano, Neo indicò il suo orribile partner, che quasi
meccanicamente sollevò il braccio sinistro e tenne alto l'avambraccio
danneggiato. Davanti agli occhi dei Digiprescelti e dei loro accompagnatori, lo
spuntone ricurvo che Deramon era riuscita a mutilare riapparve in tutta la sua
pericolosità, spuntando nuovamente fuori dal moncone! MegaSeadramon borbottò tra
sè qualcosa di dettato dalla frustrazione, prima di ergersi di nuovo per
affrontare il secondo attacco di Arkadimon...
"Maledizione, non posso crederci!" ringhiò Triceramon. "Avete visto? Quella
cosa gli è ricresciuta in un attimo!"
"Demonios, esto se pone mal!" strillò Rosa, contraendo le dita attorno
al suo Digivice. "Como se puede derrotar questa cosa, se questa guarisce
subito da ogni colpo che le diamo?"
"In tal caso, mi sa che la risposta è ovvia... purtroppo..." mormorò Jun.
"Dobbiamo cercare di crearci una nuova apertura, e poi attaccarlo alla massima
potenza, in modo da distruggerlo con un unico attacco... non vedo altro modo,
per impedirgli di recuperare troppo velocemente..."
Deramon sbattè le ali, e si abbassò sul terreno coperto di erba bruciata,
squadrando Arkadimon nell'attesa di una sua mossa. "E va bene... non sarà
facile, ma cercheremo di farlo... temo però che adesso sarà meno facile... Neo e
quella cosa saranno certamente meno avventati, adesso che sanno di avere un
punto debole..."
"Anche questo è vero, purtroppo..." ammise Michael. "Ma dobbiamo comunque
tentare così, non c'è altro modo... Forza, ragazzi, se collaboriamo come abbiamo
fatto prima, forse ce la facciamo ancora!"
Jun trattenne una risata divertita. Nonostante qualche sostanziale
differenza, la minore avventatezza e in generale una maggiore razionalità,
Michael assomigliava davvero molto a suo fratello Daisuke... anche nelle
situazioni più difficili, cercava sempre di incoraggiare gli altri, e sosteneva
quel lavoro di squadra che Daisuke aveva imparato nelle sue prime avventure a
DigiWorld. Tutto questo, assieme alla sua onestà personale, rendeva facile
capire come mai la Crest della Giustizia fosse stata affidata a lui...
"Avete avuto la vostra opportunità, e l'avete miseramente sprecata, che
peccato..." sghignazzò Neo, riportando alla realtà la ragazza dai capelli
appuntiti. Avevano ancora davanti un combattimento molto duro... "Comunque, il
tentativo è stato lodevole. Ora, se permettete, tocca di nuovo a me e ad
Arkadimon! Mi raccomando, mocciosi, cercate di non deludermi! Opponete almeno un
pò di resistenza, prima che il mio compagno faccia fuori i vostri
cuccioletti!"
Rosa strinse i denti rabbiosamente, la presunzione di quel pessimo individuo
le stava veramente dando sui nervi. E tuttavia, era nella posizione ottimale per
vantarsi... dovevano pensaread una buona strategia, se volevano avere ragione di
quell'orribile creatura senza cuore, e non avevano molto tempo per farlo, per
non parlare della pressione che si sentivano già addosso...
"S-Sigma-kun..." balbettò Mari, la sua solita sicurezza rimpiazzata dalla
paura per quello che avrebbe potuto accaderle. "Pensi... pensi davvero che
questi tipi abbiano qualche possibilità... contro Arkadimon?"
Il cervello degli Alias-3, la cui freddezza quasi inumana sembrava essersi
infranta assieme alla sua maschera al momento della morte di Boogeymon, scosse
la testa, troppo spaventato anche soltanto per tentare di voltarsi verso la sua
compagna. "Questo... questo è difficile dirlo, Mari-san... riconosco... che i
loro Digimon sono molto forti, ma... ma Arkadimon... ugh... beh, quello va al di
là di qualsiasi cosa io abbia mai visto! Non so davvero se ce la faranno..."
Mentre Mari si rattrappiva per la paura, Hideto volse lo sguardo verso Rei,
che stava mormorando una muta preghiera nella speranza che i Digiprescelti
potessero sconfiggere la mostruosità di Daemon e ricondurre alla ragione suo
fratello. Un'ondata di angoscia e senso di colpa minacciò di travolgerlo alla
vista della sua amica, e dei due piccoli PetitMamon che le svolazzavano vicino,
come due stravaganti angeli custodi che ben poco avrebbero potuto contro il
furente demonio che stava loro davanti. Se ora DigiWorld... i suoi amici... e i
Digimon... si trovavano in questa terribile posizione, la responsabilità era
anche sua! Era stato lui a farsi manipolare da Neo e da Daemon, e a lasciarsi
convincere a prestare le sue capacità ad un piano così folle. Se solo... se solo
lui avesse potuto fare qualcosa per rimediare... per riparare almeno un pò a
quello che aveva commesso...
Qualcosa di pesante andò a sbattere leggermente contro la sua gamba,
facendolo sobbalzare per la sorpresa. Hideto abbassò rapidamente i suoi occhi
neri, che subito incontrarono la fonte di quel lievissimo disturbo: i suoi
Digivice oscuri, ancora funzionanti e agganciati alla sua cintura... e
soprattutto, con ancora i suoi Digimon artificiali al loro interno!
Un'idea attraversò brevemente il suo cervello... e se avesse cercato di
contribuire anche lui? In fondo, ora i suoi Digimon si erano riposati un bel pò,
dopo la loro sonora sconfitta per mano di Omnimon e BlackWarGreymon...
Eppure, un solo sguardo ad Arkadimon, la cui forza permaneva quasi palpabile,
e subito una morsa di paura e maldisposto rispetto nei confronti di Neo gli
impediva di fare una mossa. La sudditanza psicologica che provava nei confronti
del suo leader lo paralizzava, e gli faceva perdere ogni sicurezza...
Eppure DOVEVA fare qualcosa... e al tempo stesso non RIUSCIVA ad opporsi a
Neo!
Cosa poteva fare? COSA?
Mentre queste domande continuavano a torturarlo, Arkadimon alzò la testa e
proruppe in un altro ruggito, pronto ad un nuovo attacco...
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Con un lieve suono vibrante, il Digiport nella dimora di Gennai si aprì,
facendo uscire sei ragazzi accompagnati dai loro esausti ma trionfanti Digimon.
Il gruppo di Daisuke era appena uscito dal Dark Ocean, dopo essere riuscito a
recuperare Hikari, e a sconfiggere Dragomon dopo una dura lotta che li aveva
impegnati fino quasi all'ultimo respiro. Finalmente, uno dei loro più grandi
nemici era stato tolto di mezzo... anche se, purtroppo, tutti loro sapevano che
non c'era molto tempo per festeggiare. Il loro nemico principale adesso era
chissà dove, e dovevano raggiungere i loro compagni il più rapidamente
possibile, per dare loro una mano contro di lui...
"Ce l'abbiamo fatta! Ragazzi, quanto mi mancava questo posto!" esclamò
Veemon, uscendo per primo dal Digiport con un agile balzo e atterrando sul
pavimento della loro 'base operativa'. Voltandosi per vedere se i suoi amici lo
stavano seguendo, vide Daisuke, Takeru e Patamon arrivare subito dopo, seguiti a
ruota da Gatomon e da Hikari, quest'ultima ancora vestita del diafano abito
bianco che portava mentre era prigioniera di Dragomon.
"A chi lo dici... mi sembra che siano passati secoli dall'ultima volta che
l'ho visto!" rispose la Digiprescelta della Luce mentre usciva dal cancello
dimensionale, sgranchendosi le ossa ancora un pò indolenzite. "Ragazzi, non vi
ringrazierò mai abbastanza per avermi salvato... riconosco che in certi momenti,
ho avuto davvero paura..."
"Ormai è finita, Hikari-chan! Non ci pensare più!" rispose allegramente
Miyako, accompagnando Hawkmon, Iori, Armadillomon, Ken e Wormmon fuori dal
Digiport. "Siamo fuori da quell'orribile posto, abbiamo sistemato Dragomon,
abbiamo trovato le nostre nuove Crest... e abbiamo liberato quei Digimon dal
terrore! Direi che, per adesso, abbiamo raggiunto un risultato soddisfacente!
Oh, e a proposito, Hikari-chan, ora che me ne accorgo... sai che quell'abitino
ti sta molto bene? Giuro, ti dona moltissimo!"
"In effetti, per una volta, io e la quattrocchi siamo d'accordo..." rispose
Daisuke, rivolgendo uno sguardo affettuoso alla ragazzina per cui aveva una
cotta. In effetti, tra la semplice eleganza di quel vestito candido, e il
contrasto tra esso e i suoi lunghi capelli castani, Hikari aveva un aspetto
leggiadro e quasi fatato. Adesso poi che si trovavano in un luogo in cui un pò
di luce filtrava, su di esso erano apparsi dei giochetti di luce simili a
lustrini, creati dalla rifrazione, che intensificavano quell'effetto. "Sei molto
carina con quel vestito! Magari dovresti mettertelo da parte per le occasioni
speciali!"
Takeru diede una breve occhiata alla sua amica, e sorrise giovialmente. "Non
sarebbe una cattiva idea, lo sai? Non sei d'accordo anche tu, Patamon?"
"E la cosa migliore, è che si tratta di un gentile omaggio! Heheheee..."
scherzò il piccolo mammifero alato.
Hikari si mise una mano davanti alla bocca, ridacchiando con ironia prima di
rispondere ai suoi amici. "Huhuhu... ragazzi, non so se devo sentirmi lusingata
o imbarazzata! Io, se devo essere sincera, mi sento un pò nuda con questa cosa
addosso! Mi mancano i miei vestiti..." disse, sollevando un piccolo lembo della
sua gonna con due dita e mostrandone il tessuto finissimo. "Ammetto, però, che
non mi dispiace..."
"Mi fa piacere vedere che non hai perso la tua allegria..." commentò Gatomon,
strizzando l'occhio alla sua partner umana. "Meno male che quello che hai
passato nel Dark Ocean non ti ha lasciato strascichi... o almeno così
sembra!"
"Già... so per esperienza che non è facile resisterci..." commentò Ken,
incupendosi un pò al ricordo di quando lui aveva ricevuto il suo Digivice oscuro
da colui che in seguito sarebbe diventato Mephistomon. Tuttavia, deciso a non
stare più a rimuginare sul passato come faceva quando era più giovane, si
riscosse da quei pensieri, e riportò la sua attenzione sul problema attuale,
sfregandosi il punto sulla nuca da cui Daemon aveva estratto il Dark Seed.
"Anch'io sono felice che tutto si sia risolto bene, almeno per adesso... ma,
purtroppo, la nostra battaglia non è finita... sapete già il perchè..."
"Infatti..." rispose Armadillomon, a fianco del sempre attento Iori. "Ora
dobbiamo vedercela con Daemon, e sinceramente non è che non vedo l'ora di
affrontarlo..."
Il lieve suono della porta d'ingresso che scorreva lateralmente attirò
l'attenzione del Digimon armadillo, e la familiare, rincuorante figura di
Gennai, un'espressione sollevata sul suo volto giovanile, apparve dietro di essa
per poi avanzare lentamente nella sala del Digiport, accogliendo i suoi giovani
amici.
"Ehilà, Gennai-san! Finalmente ci si rivede!" esclamò Daisuke, voltandosi
verso la guida di DigiWorld con una mano sollevata. Il saggio ricambiò il gesto,
poi diede un'occhiata al gruppetto di amici, notando con sollievo che tra loro
c'era anche Hikari. Per fortuna, la missione era andata a buon fine...
"Bentornati a DigiWorld, ragazzi... ed è una gioia per me vedere che sei sana
e salva, giovane Hikari!" disse Gennai. "Devo dire, che le vostre prestazioni
hanno superato le mie previsioni più ottimistiche! Davvero, non immaginavo che
sareste riusciti a trovare il Digimental dei Miracoli proprio nel Dark Ocean...
nella sala del trono di Dragomon, per giunta! E di conseguenza, non mi aspettavo
che sareste riusciti a sconfiggere quella mostruosità! Ancora una volta, mi
avete stupito!"
"Sapeva già come sono andate le cose, Gennai-san?" chiese conferma Iori,
ricevendo un cenno affermativo in risposta.
"Non proprio... purtroppo, non è possibile per me seguire quello che accade
nel Dark Ocean..." rispose. "Però, quando avete ritrovato il Digimental dei
Miracoli, i miei terminal si sono attivati all'improvviso, e da lì ho capito che
doveva essere accaduto qualcosa di eccezionale... In ogni caso, ragazzi, mi devo
vivamente complimentare con voi. Avete compiuto la vostra missione meglio di
quanto io stesso mi aspettassi, e ora Dragomon non sarà più motivo di
preoccupazione per questo mondo e per il vostro."
Il saggio vestito da Jedi fece una breve pausa nel discorso, ammirando i
volti sorridenti dei ragazzi e dei Digimon... poi sospirò, incupendosi
visibilmente. "Purtroppo, per quanto mi dispiaccia doverlo dire, la battaglia
non è ancora finita. Immagino voi sappiate già il perchè..."
Wormmon annuì. "Purtroppo sì, lo abbiamo scoperto mentre eravamo in
quell'orrendo posto... Daemon è tornato, e questa volta, grazie a quell'oggetto
misterioso che ha preso a Ken..." si interruppe un attimo, ricevendo dal suo
partner umano una carezza rincuorante che voleva dire che sarebbe andato tutto
bene. "...questa volta, è in grado di andare e venire da DigiWorld tutte le
volte che vuole! Non oso pensare cosa può aver fatto di questo suo nuovo
potere..."
Gennai guardò verso il freddo pavimento di linoleum, rendendosi bene conto
che era arrivato il momento di dare la notizia tanto temuta...
"Gennai-san?" chiese Takeru, preoccupato e allarmato al pari dei suoi amici
alla vista di quella cupa reazione da parte del loro amico e confidente. "C'è...
qualche problema? E... e mio fratello e gli altri... dove sono adesso?"
Gennai prese di nuovo un bel respiro... e cominciò a spiegare quello che
stava succedendo. "Purtroppo, ragazzi... il nostro nemico ha già fatto la sua
mossa, e i vostri compagni stanno cercando di fare l'impossibile per fermarlo.
Venite con me, vi mostrerò la situazione nel Mondo Reale..."
Mentre Gennai si incamminava nel corridoio, facendo cenno ai suoi giovani
amici di seguirlo, un sentimento di ansia e paura si impadronì di loro,
accompagnato da un ben comprensibile timore per le loro famiglie. Daemon aveva
già fatto la sua mossa? Questo non voleva dire niente di buono... Uno alla
volta, i ragazzi e i Digimon seguirono la loro guida nel corridoio,percorrendo
gli ormai familiari passaggi e stanze fino a giungere alla sala del terminal,
sul cui maxischermo era ancora visibile una terrificante inquadratura di quello
che la baia di Tokyo, proprio di fronte ad Odaiba, era diventata...
"Gennai-san, e quello cosa..." iniziò a dire Iori...
Ma la voce morì in gola al Digiprescelto più giovane quando i suoi occhi si
posarono sul terrificante spettacolo di un enorme, mostruoso castello di roccia
dai minacciosi torrioni e dall'aspetto inespugnabile che emergeva da acque
costellate di detriti e pezzi di aeroplani bruciati, con sullo sfondo un cielo
notturno offuscato da tinte febbrili... e da nugoli di Digimon malvagi alati, le
cui urla di ferocia e di crudele gioia riecheggiavano tutt'attorno nella stanza!
I Digiprescelti erano senza fiato per l'orrore: quello... quello era il loro
mondo... la loro città... la loro casa! Ma cosa... cosa stava succedendo? Come
era apparsa quella mostruosità nel bel mezzo della baia? Erano sicuri, comunque,
che la risposta non poteva che essere una sola...
"G-... Gennai..." mormorò Veemon, il cui volto era quasi del tutto privo di
colore, mentre indicava tremante la mostruosa visione. "Quello... quello non è
per caso..."
"Daemon... in qualche modo è già riuscito a controllare il Dark Seed..."
rispose tristemente Gennai, dando voce al più grande terrore dei ragazzi. "Non
so esattamente come abbia fatto, dal momento che, in teoria, il potere del Dark
Seed avrebbe dovuto essere troppo grande da controllare persino per lui... ma
fatto sta che adesso il nostro nemico è in grado di aprire dei portali che lo
conducano anche nel Mondo Reale! A quanto pare, vuole vendicarsi di voi e dei
vostri predecessori prima di dedicarsi al resto dei suoi piani, e per questo ha
deciso di attaccare prima il vostro mondo... ha radunato uno sterminato esercito
di Digimon malvagi, e tramite i suoi nuovi poteri ha creato un Digiport
abbastanza grande da farlo passare tutto! Le forze di difesa hanno tentato di
opporsi a lui... ma come potete vedere, non sono riuscite a fare un
granchè..."
L'inquadratura, a dimostrazione di quanto Gennai stava dicendo, si spostò
sulla superficie della baia di Tokyo, mostrando agli occhi dei Digiprescelti uno
spettacolo agghiacciante: decine di resti umani, sfigurati e irriconoscibili,
galleggiavano qua e là sulle acque intorbidite, assieme a frammenti di aerei ed
elicotteri, e qua e là, dalle carcasse dei velivoli abbattuti, si levavano
ancora volute di fumo nero, lamiere contorte... e, in certi casi, puzzolente
fuoco di benzina che non si era ancora spento del tutto, e che galleggiava
sull'acqua dando un aspetto ancora più innaturale alla terribile scena.
Le reazioni dei Digiprescelti, ad una simile vista, furono diversificate...
ma tutte esprimevano orrore, rabbia, sgomento, paura e condanna per le atrocità
perpetrate da Daemon. Takeru aveva stretto i pugni, tremando per
l'indignazione... Veemon era rimasto come incantato a guardare quell'orribile
massacro, una scena talmente orribile che non riusciva a staccargli gli occhi di
dosso... Hikari aveva dato un breve strillo e si era coperta la bocca con le
mani, gli occhi luccicanti di lacrime... Gatomon aveva drizzato il pelo
infuriata, e la sua coda si muoveva come un serpente irritato... da ogni poro
del suo corpo traspariva il desiderio di acciuffare chi si era macchiato di un
simile orrore, e di fargliela pagare...
Qualche secondo di silenzio... terribile silenzio. Quello che Daemon aveva
fatto andava al di là di qualsiasi parola si potesse usare per commentarlo.
Finalmente, Daisuke parlò, e quando lo fece, tutti poterono sentire la sua
voce normalmente allegra e gioviale incrinata dall'odio. Non serviva essere
chissà che geni per capire che il suo più grande desiderio, in quel momento, era
lo stesso di Gatomon...
"Daemon... maledetto..." ringhiò, sentendosi quasi sputare fuoco. "Come...
come hai osato fare questo...? Soltanto... gh... soltanto... per vendicarti...
tu hai ucciso... tutte quelle persone... che non c'entravano niente! Giuro...
giuro che... se hai fatto qualcosa alla mia famiglia o ai miei amici... io... io
ti..." La sua voce si spezzò per un istante, esprimendo la sua incapacità di
pensare all'eventualità peggiore...
"Dai..." mormorò Veemon... per poi rivolgersi a Gennai, spezzando il muro di
silenzio che era calato sulla scena. "Venerabile Gennai, dobbiamo tornare nel
Mondo Reale! Se i nostri amici sono là a combattere contro Daemon, allora
dobbiamo raggiungerli il prima possibile! Dobbiamo aiutarli a qualsiasi
costo!"
"E poi..." proseguì Iori, la cui ansia minacciava di incrinare il suo
atteggiamento normalmente calmo. "E poi... vorremmo sapere che ne è stato delle
nostre famiglie! Con... con la confusione che ci sarà stata dopo l'arrivo di
Daemon, chi lo sa cosa potrebbe essergli successo?"
"Capisco la vostra ansia, ragazzi... e, se devo essere sincero, anch'io la
condivido. Non posso nascondervi che le vostre famiglie sono in pericolo ad ogni
secondo che passa, e che da soli, i ragazzi più grandi non riusciranno mai a
resistere ad un esercito così grande... anche se non si può dire che siano da
soli..." commentò Gennai, osservando con comprensione i sei ragazzi e i sei
Digimon che lo fissavano con sguardo implorante, chiedendogli silenziosamente di
consentire loro di tornare nel Mondo Reale. "Tuttavia, vi devo mettere in
guardia. Il potere del Dark Seed, a cui vi apprestate ad opporvi, è qualcosa che
va al di là di ogni ragionevole comprensione. Neppure io so... anzi, neppure
Azulongmon-sama sa con esattezza a quali livelli possa arrivare! Per adesso, è
ragionevole pensare che Daemon non se ne sia impadronito del tutto... altrimenti
la vostra città sarebbe in condizioni ancora peggiori di quanto è adesso... ma
sicuramente sta cercando di migliorare il suo controllo su di esso, e non sono
in grado di dirvi quanto il suo potere aumenterà quando questo si verificherà.
Avrete... bisogno di alleati, o temo che anche i vostri sforzi saranno vani..."
"Se si sta parlando di alleati, venerabile Gennai... credo che non ci sarà
più bisogno di cercare!"
Una voce tonante raggiunse Gennai e i Digiprescelti dagli altoparlanti della
sala del terminal, e i presenti si voltarono di scatto verso di essa
riconoscendo il loro ex avversario, BlackWarGreymon. Nello stesso momento, le
terribili immagini di morte che affollavano lo schermo principale sfarfallarono
e si dissolsero, per essere sostituite dal volto severo, nascosto dalla maschera
metallica, del Digimon oscuro creato da Mephistomon. Come sempre, la sua
espressione era illeggibile, ma si poteva percepire, appena appena, una qual
certe urgenza nel suo modo di fare; evidentemente, anche lui era ben al corrente
della situazione che si trovavano a dover gestire...
"BlackWarGreymon, sei tu!" esclamò Daisuke, un pò sollevato dal rivedere il
loro alleato. "Anche tu hai i tuoi conti da regolare con Daemon,
immagino..."
"Sapere che possiamo contare su di te ci fa molto piacere..." proseguì
Armadillomon. "Sicuramente, grazie a te, la battaglia contro quell'essere
diabolico non sarà più tanto impari..."
Il dinosauro nero guardò al proprio fianco mentre dava una risposta ai
commenti dei due vivaci membri dei Digiprescelti. "In realtà, Digiprescelti,
non stavo parlando solamente di me quando dicevo che non avreste più avuto
bisogno di cercare alleati. Date un'occhiata."
Un pò perplesso, Gennai andò alla console, e regolò la visuale in modo da
prendere una zona più ampia... e subito dopo, sia lui che i Digiprescelti
sgranarono gli occhi per la meraviglia: dietro il colossale Mega oscuro si
stavano affrettando, proveniendo da chissà quante zone di DigiWorld, i Digimon
più svariati, in una colorata marcia che ricopriva quasi del tutto la pianura
attorno alla base operativa della guida di DigiWorld! E molti di questi, come se
non bastasse, erano vecchie conoscenze dei Digiprescelti - loro e i loro Digimon
riconobbero subito il panciuto ShogunGekomon, alla testa del suo personale
esercito di Gekomon e Otamamon; alcuni Numemon che avevano servito
Machinedramon; Andromon e un'intera compagnia di Guardromon... e poi altri
ancora, come Meramon, Centarumon, Frigimon, Mojyamon, Starmon, DigiTamamon,
Deputymon... tutti i loro vecchi e nuovi alleati, riuniti una volta di più per
combattere al loro fianco! E non si misuravano in decine, o in dozzine: erano
letteralmente CENTINAIA di Digimon dei tipi più svariati, un esercito che quanto
a numeri e a determinazione non aveva nulla da invidiare a quello di Daemon!
Monochromon e Tyrannomon marciavano fianco a fianco... Allegre Floramon
accompagnavano combattivi Gazimon e Gotsumon... e poi Monzaemon, Garurumon,
Gorillamon, Drimogemon, Apemon, Ninjamon, qualche Mammothmon, addirittura alcuni
Roachmon... per non parlare poi delle miriadi di altri Digimon, molti dei quali
sconosciuti, che si erano aggiunti al gruppo delle vecchie conoscenze! A capo di
un gregge di Monochromon e Ankylomon, tra i quali erano mischiati anche dei
Monochromon più grossi e di colore rosso vermiglio, stava un lucertolone dalle
zampe un pò storte, con una strana struttura a forma di vela che gli percorreva
la spina dorsale, e la testa affusolata da predatore, completa di aguzzi denti
ricurvi. Alcuni Digimon simili ad un selvaggio incrocio tra un leone e un puma,
completi di mantello fulvo e folta criniera, marciavano pronti a combattere
mischiati a quelli che parevano essere le loro versioni pre-evolute, dei
leoncini dal pelo chiaro con un ciuffo rosso sulla testa e un ciondolo color
acquamarina attaccato al collarino... e alla testa di questo gruppo di nobili
felini, stava un enorme leone meccanico dorato, la cui coda terminava con una
palla d'acciaio nero irta di spuntoni! Un pò più in là, un enorme drago nero le
cui scaglie sembravano fatte di pietra lavica, con un bagliore magmatico che
ardeva nei suoi occhi e all'interno della sua bocca, e circondato da una corona
di denso fumo nero, guidava un piccolo esercito di draghi più piccoli, tutti di
varie forme e dimensioni... e vicino a lui stava un Musyamon, un Digimon samurai
vestito di armatura ashigaru e armato di katana, al cui fianco marciavano
compatti Knightmon e altri Digimon guerrieri di questo tipo...
E non era finita lì! Quando l'inquadratura si spostò verso l'alto, fu
possibile vedere che anche dall'aria arrivavano nuovi alleati! Unimon che
galoppavano nel cielo, Birdramon, Kuwagamon, Tapirmon, oltre ad altre facce
nuove... Digimon api grossi come cagnolini, a strisce gialle e nere, che
sbattevano rumorosamente le loro piccole e delicate ali... vespe meccaniche dai
pungiglioni affilati... alcuni strani e grossi Digimon simili a dirigibili, che
fluttuavano in alto nel cielo proiettando le loro ombre sul resto dell'esercito
alleato... gigantesche locuste rosse che volavano in una perfetta formazione...
Poi, un primo piano su una stravagante Digimon che ricordava parecchio una
versione abbellita della classica strega delle favole, con il suo ampio cappello
nero a punta, e la consunta scopa volante grazie alla quale si librava
nell'aria! Avvinghiato pacificamente, quasi fosse stato una stola, attorno alle
spalle di questa Digimon, si trovava un Digimon simile ad un cobra gigantesco,
le cui squame multicolore erano talmente lucide da riflettere la luce del sole!
E infine, quando l'inquadratura si spostò nuovamente a valle, e inquadrò un
grande fiume che scorreva poco lontano, tutti poterono vedere la schiera di
Digimon simili a delfini che sguazzava nelle acque calme, accompagnata da interi
branchi di colorati pesci tropicali dotati di piccole ali... da Divermon azzurri
la cui vivacità serviva da perfetto contrasto al cupo grigiore dei servitori di
Dragomon... alcuni enormi Whamon, che portavano sulla schiena altri Digimon di
terra, di tutti i tipi... Ikkakumon... Betamon... Crabmon ed Ebidramon...
Sembrava che ogni tipo di Digimon buono sulla faccia del Mondo Digitale fosse
rappresentato, in quella caotica e al tempo stesso ordinata schiera che marciava
dignitosamente verso la casa di Gennai, per poi fermarsi e mettersi
sull'attenti, quasi attendessero un comando dai loro superiori! I Digiprescelti
erano allibiti da una simile moltitudine, della quale non avevano mai visto
qualcosa di simile... ma il loro stupore si trasformò ben presto in gioia! Ora
l'intero Mondo Digitale stava praticamente combattendo al loro fianco! Tutti,
chi più chi meno, era arrivato per aiutarli... per ricambiare almeno un pò quei
coraggiosi ragazzini che più di una volta avevano salvato il loro mondo a
rischio delle loro vite!
"Ero in ricognizione, per tenere d'occhio le attività degli altri
scagnozzi di Daemon... quando ho ricevuto la notizia. Tutti questi Digimon sono
venuti da ogni parte del Mondo Digitale, allarmati dalle recenti emergenze, e
hanno tutti espresso la volontà di unirsi a voi, bambini prescelti, per tentare
di risolvere questa situazione." spiegò BlackWarGreymon. "I comandanti in
carica, ShogunGekomon, Dimetromon, Volcdramon, Musyamon, LoaderLeomon, Witchmon
e Cobramon, assieme ai loro amici e compagni, chiedono di partecipare alla
vostra lotta."
"S... S... Stra... STRATOMITICO!" Daisuke esplose nella sua tipica
esclamazione di gioia, facendo un balzo in aria e agitando scompostamente un
pugno. Questa era la notizia migliore che avevano ricevuto da quando la crisi
era iniziata.. se si escludono, ovviamente, il ritrovamento del Digimental dei
Miracoli e il salvataggio di Hikari! "Guardate che roba... non ci posso credere!
Sono venuti proprio tutti!"
"Stento a credere ai miei occhi... ma... ma una simile armata riuscirà a
passare attraverso un Digiport?" chiese Takeru, mettendo un pò a freno i troppo
facili entusiasmi del suo compagno meno disciplinato. "E poi, Gennai-san... se
tutti questi Digimon dovessero entrare nel Mondo Reale, non si scatenerebbe
un'ondata di panico ancora maggiore? Voglio dire, già Myotismon e Balormon non
hanno esattamente contribuito a dare una buona fama ai Digimon..."
La guida di DigiWorld annuì, un pò pensosamente. "Anche questo è vero...
tuttavia, come si suol dire, chi mendica non può scegliere... e se vogliamo
impedire a Daemon di impadronirsi di entrambi i mondi, abbiamo bisogno di tutto
l'aiuto che ci viene dato."
"Non possiamo sconfiggere da soli un intero esercito..." assentì Iori. "A mio
modesto parere, credo sia più conveniente far passare soltanto un pò di Digimon
alla volta, in modo che avremo il tempo di parlare alla popolazione di Tokyo, e
di far loro capire che questi Digimon sono dalla loro parte. In ogni caso..." e
qui, il serioso ragazzino si concesse uno dei suoi rari sorrisi, la sua
preoccupazione per la sua famiglia mitigata almeno in parte dalle buone notizie
ricevute. "In ogni caso, siamo felici di sapere che possiamo contare su tutti
quanti voi!"
"Ma ti pare? E' una bazzecola!" rispose Witchmon, la Digimon vestita da
strega, facendo scendere la sua scopa magica quasi a rasoterra. "Oh, già...
credo che sia giusto presentarci! Il mio nome è Witchmon, e questo che vedi
sulle mie spalle..." indicò l'enorme serpente dal cappuccio di pelle che le
stava avvinghiato sulle spalle, tranquillo e rilassato come un innocuo
animaletto domestico. "...è il mio amico e insostituibile assistente, Cobramon!
Piacere di fare la vostra conoscenza, bambini prescelti... e scusate se mi sono
dimenticata il blocco degli autografi!"
Cobramon, il variopinto serpente, si stiracchiò e aprì pigramente il suo
disco, la lingua biforcuta che guizzava sfuggente fuori dalle sue labbra
sottili. "Il giorno in cui riuscirai a mettere nel giussssto ordine le tue
priorità, compagna... ssssarà il giorno che mi cresceranno le zampe!" sibilò,
con un tono ironico che veniva accentuato dalla sua S sibilante. Inutile dirlo,
questa inusuale presentazione fece correre qualche goccia di sudore sulle teste
di più di un Digiprescelto! "Ad ogni modo, Digiprescelti... è un onore per me
conoscervi! Ssssono Cobramon, piacere!"
"Piacere... piacere nostro!" mormorò Hawkmon con il suo solito tono formale,
non dando a vedere quanto fosse rimasto stupito da quei due inusuali compagni.
Non davano l'impressione di essere troppo combattivi... ma il falchetto fece un
sorriso di rimprovero a sè stesso, ricordandosi che neanche molti membri del suo
gruppo avevano un aspetto troppo minaccioso!
A parlare per secondo fu il drago nero, che si avvicinò, sempre accompagnato
dal Digimon samurai - che i Digiprescelti riconobbero come un Musyamon - allo
schermo della telecamera e scrutò per qualche istante i ragazzi, quasi volesse
accertarsi del loro valore... prima di sfoderare un sorriso soddisfatto e
annuire con la testa, rivelando le punte di ossidiana che coprivano la sua nuca.
"Immagino che non conosciate nemmeno me, bambini prescelti... il mio nome è
Volcdramon, e sono il Digimon a cui è stata affidata la tutela di una regione
chiamata Nexus Peak. Io e la mia guardia del corpo, Musyamon..." fece un
cenno quasi impercettibile al Digimon samurai, che si inchinò elegantemente.
"...abbiamo risposto all'emergenza che incombeva su DigiWorld, e abbiamo
portato con sè tutti coloro, tra i Digimon a noi fedeli, che si sono offerti per
questa importante missione... Dieci anni fa, almeno secondo la vostra misura del
tempo, ho aiutato i primi Digiprescelti, e adesso sarà un onore combattere di
nuovo al fianco dell'umanità!". La sua frase si concluse con un leggero
colpo di tosse, che fece uscire una nuvoletta di fumo caliginoso dalle sue
narici, e il dragone vulcanico arcuò maestosamente il collo in un gesto di
saluto agli stupefatti ragazzi, mentre da dietro il suo enorme corpo
incandescente si avvicinavano numerosi draghi che applaudivano il loro
leader.
"Beh... Grazie, signor Volcdramon!" ringraziò Veemon con il suo sorrisetto
vivace. "E... quei Digimon dietro di lei? Non ne ho mai visti di simili..."
Volcdramon alzò un pò lo sguardo, e osservò con curiosità il draghetto
azzurro che aveva parlato, e il suo partner dai capelli appuntiti. "Hmm... un
Veemon, eh? Non se ne vedono tanti in questa zona di DigiWorld. Comunque, per
rispondere alla tua domanda..." si volse per un attimo verso il piccolo
esercito di draghi, che ormai si era avvicinato abbastanza da permettere di
vedere le fattezze dei suoi membri: per la maggior parte, erano dei draghetti
delle stesse dimensioni di Veemon, con le squame verdi acquamarine e il
sottopancia bianco, grandi occhioni scarlatti, e un paio di corna ramificate,
simili a delle versioni semplificate di quelle di un cervo, sopra la testa. Si
reggevano in piedi sulle robuste zampe posteriori, usando una corta e
relativamente tozza rispetto al corpo come bilanciere mentre sbattevano
lentamente e con regolarità le piccole ali rosse da pipistrello, e su ogni mano
e piede avevano tre dita dai lughi artigli bianchi. Dalle loro piccole bocche,
piene di dentini triangolari, usciva di tanto in tanto uno sbuffo di fiamme
scarlatte, ad esprimere la voglia di combattere delle piccole creature
draconiche!
Frammisti a questo esercito di piccoli draghi, c'erano dei Digimon più
grandi, che evidentemente facevano da comandanti: guardando qua e là, Daisuke e
i suoi compagni videro dei grandi draghi muscolosi dalle squame dorate, la cui
altezza raggiungeva tranquillamente quella di un Greymon o di un Garurumon, e
dal cui aspetto si poteva chiaramente evincere che erano le versioni evolute dei
Digimon draghi più piccoli: la struttura fisica era la stessa, a parte il colore
delle squame, ma le corna erano più ramificate, la coda più snella ed agile, e
gli artigli più lucenti e letali. Inoltre, ad aggiungersi alle armi naturali
delle creature, c'erano una lunga cresta di spine rosse che percorrevano la loro
spina dorsale, partendo dalla sommità del cranio e giungendo fino alla punta
della coda... e un corno addizionale, ricurvo come quello di un rinoceronte,
sulla punta del muso!
"...i Dracomon e i Coredramon sono i miei soldati più devoti." rispose
Volcdramon con orgoglio. "Il loro valore in battaglia è grande, e confido che
riusciranno a mettere paura all'esercito di quel maledetto Demone
dell'Ira!"
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Dracomon
Tipo: Piccolo Drago
Attributo: Dati
Livello: Rookie
Attacchi: Baby Breath, Tail Smash
Tra i Digimon di livello Rookie, Dracomon è rinomato per la sua forza e
agilità, e pare che sia stato il primo Digimon di tipo Drago mai esistito -
escludendo Huanglongmon ed Azulongmon. Tra le sue squame, ce n'è una chiamata
gekirin, che gli consente di mantenere il controllo dei suoi poteri.
Nome: Coredramon
Tipo: Drago
Attributo: Virus
Livello: Champion
Attacchi: Green Flare Breath, Strike Bomber
Dopo aver assorbito grandi quantità di un metallo raro chiamato Malachite
Verde, un Dracomon evolve in questo potente corridore, poco abile nel volo ma
impareggiabile nelle battaglie sul terreno. Le sue fiamme hanno un'elevatissima
potenza distruttiva, e sono in grado di oltrepassare la maggior parte delle
armature.
"E poi non dimenticate che ci sono anch'io! Anch'io ho giurato fedeltà a
Volcdramon-sama, e metterò la mia forza al suo servizio e al servizio del Mondo
Reale!" ringhiò la lucertolona con la vela sulla schiena, affiancandosi ai
numerosi Dracomon. "Io, Dimetromon, ricambierò il favore che i vostri
predecessori mi hanno fatto liberandomi dall'influsso delle forze malvagie! Vi
aiuterò con tutte le mie forze a respingere Daemon e i suoi leccapiedi!"
"E lo stesso vvvvvale per nnnnnoi!" ronzò una delle locuste rosse che stavano
svolazzando sopra di loro in un folto sciame, abbassandosi lentamente fino a
giungere quasi all'altezza della testa di Dimetromon. "Annnnnche nnnnoi Battamon
siamo stati aiutati dai primi Digiprescelti, che ci hannnnno liberato da unnnn
feroce connnndizionamennnnto, e adesso è il momennnnto giusto per ricammmmbiare
loro il favvvvore! Innnnoltre, lo dobbiamo annnnche a vvvvoi, che avete così
vvvvalorosamennnnte portato avvvvannnnti la loro opera di salvvvvezza!"
"Tutto questo mondo vi deve molto, ragazzi prescelti!" ruggì il leone
meccanico che guidava l'esercito dei felini. Oltre ai leoncini e ai leoni più
grandi di poco prima, Gatomon vide creature simili a lei, ma bianche screziate
di rosso e nero. "Il mio nome è LoaderLeomon, e anch'io ho avuto modo di
conoscere i primi esseri umani che hanno messo piede su DigiWorld. In nome
dell'amicizia che mi lega ad essi, e della mia gratitudine nei vostri confronti,
pongo le mie armi al vostro servizio, e prometto di aiutarvi al meglio!"
Gatomon diede una bella occhiata al leone meccanico: tutto coperto da una
corazza dorata, sotto le zampe artigliate presentava delle piccole ruote che per
il momento restavano inattive, ma che sembravano pronte a scattare al minimo
cenno del loro proprietario, e numerose bocche lanciamissili erano sparse sul
suo corpo, aumentando il senso di minaccia che veniva dato dalla sua coda a
mazza ferrata... e soprattutto, dai suoi affilati canini luccicanti e dalla
trivella anti-roccia che aveva al posto della criniera! Sulla sua fronte, in
mezzo alle sue orecchie appuntite, brillava una piccola gemma circolare di
colore verde.
"LoaderLeomon, eh? Beh, piacere di conoscerla!" disse Gatomon, non
nascondendo una certa buona impressione iniziale. Sembrava un Digimon che sapeva
il fatto suo... "E quei Digimon che guida, ce li potrebbe presentare?"
"Certamente!" ruggì LoaderLeomon, indicando per primi i leoncini dal pelo
dorato e dal ciuffo rosso sulla fronte, che recavano al collo dei collarini
dorati con una gemma verde incastonata sul davanti. "Questi che vedete sono i
Leormon, la prima linea d'assalto! Sono piccoli, ma vi posso assicurare che
hanno coraggio da vendere! E assieme a loro, ci sono i miei Liomon, che hanno il
compito di guidarli ed educarli, e i miei agili e potenti Mikemon! Ognuno di
loro farà del suo meglio per aiutarvi!" Proseguì, indicando prima i leoni più
grandi, che avevano un corpo muscoloso, dal mantello più scuro, con la criniera
legata in alcuni dreadlocks e due code con il ciuffo che si muovevano in circolo
dietro di loro... e poi i Digimon dal mantello screziato simili a Gatomon!
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Leormon
Tipo: Bestia Sacra
Attributo: Anti-Virus
Livello: Rookie
Attacchi: Leo Claw, Critical Bite
Un Digimon sacro con forti istinti territoriali, le sua esistenza è stata
confermata solo recentemente. Il ciuffo sulla sua testa si carica di elettricità
statica mentre è in battaglia, e produce un suono minaccioso che spaventa il
nemico.
Nome: Liomon
Tipo: Bestia Sacra
Attributo: Anti-Virus
Livello: Champion
Attacchi: Critical Strike, Thunder of the Kings
Forma Champion di Leormon, dal portamento regale e dal temperamento
combattivo, ama misurarsi con avversari più forti di lui. La sua criniera ha
aumentato la conduttività elettrica, e ora può scatenare scariche paralizzanti
sugli avversari!
Nome: Mikemon
Tipo: Bestia
Attributo: Dati
Livello: Champion
Attacchi: Neko Claw, Meatball Punch
Imparentato con la famiglia dei Gatomon, Mikemon compensa la sua mancanza di
poteri ipnotici con una maggiore prestanza fisica. Si dice che il suo Metaball
Punch sia in grado di far volare un avversario oltre l'orizzonte!
"E non dimentichiamoci di noi!" gracidò ShogunGekomon, portando avanti la sua
considerevole mole, seguito a ruota dai suoi sudditi Gekomon e Otamamon. "Potete
contare anche sulla mia regale mole, per allontanare quel seccatore di Daemon
dal vostro mondo! Per non parlare di tutti i Digimon acquatici che assedieranno
Daemon dal mare! Guardate un pò là, e ditemi se questa non è una forza d'assalto
in piena regola!"
In effetti, nelle acque del fiume, sguazzavano i Digimon acquatici più
colorati e svariati, con in testa i Digimon azzurri simili a delfini che
tracciavano eleganti archi sulla superficie dell'acqua e sguazzavano
vivacemente, esprimendo con i loro fischi e le loro evoluzioni il loro desiderio
di combattere al fianco dei bambini prescelti... c'erano talmente tanti Digimon
che quasi non se ne vedeva la fine, e continuavano ad arrivarne, via aria, via
terra e via acqua! Un autentico esercito, BlackWarGreymon in testa, schierato a
fianco dei Digiprescelti, e pronto a combattere per la salvezza dei due mondi!
Un evento mai visto prima nella lunga storia del DigiWorld dell'Est!
Seguì qualche attonito minuto di silenzio da parte di Gennai... che poi, con
un sorriso soddisfatto, si voltò verso i ragazzi che aveva aiutato a giungere
fino a quel punto. "Beh, ragazzi... direi che abbiamo trovato tutti gli alleati
che potevano servirci, e anche di più! Non credete anche voi?" chiese,
improvvisamente molto più tranquillo.
Takeru annuì energicamente, e una luce di speranza brillò nei suoi occhi del
colore della giada pura. "Ne... ne siamo orgogliosi, Gennai-san... questo...
questo è davvero il momento in cui toccherà a noi scrivere la storia..."
CONTINUA...
Nota dell'autore: E così, prosegue la lotta contro Daemon. Ma ora, la
situazione comincia un pò a girare a favore dei nostri! Sho e compagni sono
stati ritrovati, Jun e i suoi amici sono impegnati in battaglia con Arkadimon e
Neo... e i Digiprescelti del team di Daisuke sono tornati alla base, e loro e
BlackWarGreymon si apprestano a guidare un'intera armata di Digimon contro
Daemon e i suoi sgherri! Ci saranno molti nuovi Digimon da introdurre, nuovi
sviluppi a cui assistere... e soprattutto, nuove, emozionanti battaglie da
sostenere! Come proseguirà la sfida per la salvezza della Terra? Riusciranno i
nostri a fermare Arkadimon e a salvare la situazione a DigiWorld? E cosa li
aspetta, una volta che saranno tutti riuniti? Aspettate e vedrete...
Chiedo scusa per la gran quantità di tempo che ho impiegato per aggiornare,
ma come vi ho detto, sono andato una settimana a Dubai in occasione della fine
dell'anno, e ho potuto riprendere a scrivere solo il 9 di questo mese! D'ora in
poi, comunque, gli update riprenderanno regolarmente... e ora tocca a Tamers
Reload! Quindi, fan di Digimon, restate sintonizzati! C'è ancora molto da
leggere!
Alla prossima!
Justice Gundam
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Capitolo 27 *** Cambio di scenario ***
Invasion-27
Digimon Adventure 02: Invasion
Una fanfiction di Digimon Adventure scritta da: Justice Gundam
Bentornati a tutti, signore e signori! La mia saga di Digimon Adventure
riprende, più indiavolata che mai... e ora che le vicende sono giunte ad un
punto critico, potete stare sicuri che ci sarà molto da leggere! La battaglia
finale è sempre più vicine, ed entrambi gli schieramenti - Digiprescelti e
Daemon Corps - si preparano a far scendere in campo un esercito veramente
imponente! Il campo di battaglia sarà Tokyo, e la posta in gioco sarà la
salvezza del Mondo Reale e di quello Digitale... e anche di tutte le altre
dimensioni, visto che se Daemon dovesse impadronirsi completamente del potere
del Dark Seed, nulla sarà più al sicuro neanche al di fuori dei nostri confini
dimensionali!
Con ancora meno di tre giorni di tempo prima che Daemon dia inizio ad una
vera e propria campagna di sterminio, i Digiprescelti cercano di riorganizzarsi,
di riunirsi e di fare fronte comune contro questa minaccia, anche con l'aiuto di
Sho e dei Digiprescelti di Digimon Zero! Ma sarà sufficiente questo e l'aiuto
dei loro vecchi e nuovi alleati a superare questa prova? E Sho e i suoi compagni
riceveranno finalmente le Luci della Vittoria, che permetteranno loro di
affrontare i servitori di Daemon ad armi pari?
E come se la caveranno Jun e i Digiprescelti stranieri contro Arkadimon e il
suo padrone Neo, che ormai sembra aver completamente smarrito il lume della
ragione, ed è ossessionato dal desiderio di creare il suo Mondo Digitale
perfetto? E poi, cos'è davvero il Dark Seed? Quali sono le sue origini? Ancora
non se ne sa quasi niente...
C'è davvero molta carne al fuoco, anche ora che Dragomon ha tolto il
disturbo... se volete saperne di più, non mi resta che rispondere alle vostre
recensioni, e poi procedere con questo nuovo capitolo!
Talpina Pensierosa: Grazie ancora della tua recensione... e spero che
questo capitolo sia all'altezza delle tue aspettative!
KillKenny: Già... se Hideto riuscisse a ribellarsi allo stato di
sudditanza psicologica a cui Neo lo ha ridotto, credo proprio che lui e i suoi
Digimon avrebbero molto da dire, a quel pazzoide! Chissà, anche senza
necessariamente dover diventare ViralOmnimon, forse... e per quanto riguarda
Michael, posso dire che mi hai in parte letto nel pensiero!
Sì, Daemon questo non lo aveva calcolato... adesso sì che il gioco si fa
paritario. Almeno, così si spera. E come hai detto, molti dei componenti
dell'esercito alleato sono veterani... quindi, chi ci dice che non abbiano
qualche sorpresa in mente per il nostro Grande Signore dei Demoni preferito?
^_^
Kari 89: La battaglia sta per iniziare, e ti posso promettere già da
adesso che farà faville! Sì, Neo non è molto a posto con la testa... come si
suol dire, il potere logora, e quel tipo aveva già il cervello abbastanza logoro
di suo... ma vedrai che, prima o poi, gli daranno una bella lezione e gli
faranno capire dove sta la ragione... anche a ceffoni, se necessario! Ecco il
prossimo aggiornamento... e spero che te lo godrai! Sappimi dire! Ciao!
SmartGirl: Mah, che ti posso dire... avevo già in mente la storia da un
bel pò di tempo, poi pare che io abbia una certa fantasia, e che riesca a
scrivere le storie di getto, senza starci troppo a pensare... e il risultato è
che riesco a scrivere molto! E, a quanto sento, anche benino... sì, un giorno
devo davvero provare a scrivere qualcosa di mio! Per il resto... heheheee... il
gruppo dei Digiprescelti sta per riunirsi al gran completo, e per Daemon saranno
grossi guai questa volta! Credo che sarà interessante vedere l'incontro di
Taichi e Daisuke con Sho, e lo scontro tra i due eserciti... come anche vedere
il gruppo di Jun alle prese con Arkadimon! Riusciranno loro e Rei a ricondurre
Neo alla ragione?
TopoMouse: Infatti... a parte il film di Digimon Frontier, 'Island of
Lost Digimon', non credo che si sia mai vista davvero una battaglia tra eserciti
di Digimon. Bene, tra qualche capitolo rimedierò io! Per quanto riguarda la mia
teoria sui Dark Masters... hmmm... beh, interessante, devo dire... e ti posso
dire che uno di loro, lo vedremo, prima che questa storia termini... ma potrebbe
non essere quello che ti aspetti tu...
Ci siamo tutti? Sì? Siete pronti? Siete caldi? Come no, mi sembra di sentirvi
dire...
E allora forza, cominciamo! La grande battaglia finale è alle porte!
Resterà qualcosa di Tokyo?
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Capitolo 27 - Cambio di scenario
Non erano molti gli abitanti di Tokyo a ricordare l'ultima volta che si era
verificata una simile emergenza, e sicuramente a nessuno di loro faceva piacere
ricordarla: eppure, la triste realtà era davanti agli occhi di tutti. Quella che
fino a mezza giornata prima era stata una metropoli vitale, popolosa e fiorente
era stata trasformata per buona parte in una città morta, e gli abitanti che ne
affollavano le strade erano stati sostituiti da macerie, automobili distrutte e
annerite dal fuoco, idranti divelti che spargevano desolate pozze d'acqua
tutt'attorno, lampioni piegati dalle luci intermittenti, e così via. Grazie
all'attacco dell'esercito di Daemon, e al terribile caos che era seguito
all'ultimatum lanciato dal feroce Grande Signore dei Demoni, la nazione intera
era in preda ad uno stato di confusione, terrore e disperazione come aveva
conosciuto soltanto ai tempi del massacro nucleare di Hiroshima e Nagasaki.
Gli abitanti di Tokyo, per la maggior parte evacuati e sistemati in campi di
accoglienza oltre il perimetro della grande capitale, erano i primi a soffrire
di questo clima insostenibile. La tensione, nei rifugi, era palpabile,
nonostante la disciplina e l'autocontrollo tipici del popolo giapponese... tutti
temevano che, prima o poi, un altro squadrone dell'esercito di Daemon sarebbe
arrivato a terminare l'opera di distruzione che i primi incursori avevano
iniziato, e molti di loro avevano perso delle persone care per opera di quei
mostri, o le avevano smarrite, e non erano riuscite a trovarle nel campo
profughi. In quel momento, i numerosi soldati della JSDF venuti a stabilizzare
la situazione si trovavano con le mani piene, a causa delle numerose domande e
richieste di aiuti che provenivano dai cittadini spaventati.
"Insomma, non possono far venire un esercito più potente?" stava chiedendo un
uomo. "Saranno anche forti e potenti, ma quei mostri non possono essere poi così
tanti!"
"E i dispersi? Li state cercando?" incalzò una donna. "Mia sorella non è qui,
e sono sicura che non era con me uando abbiamo abbandonato Odaiba... non state
mandando delle squadre di soccorso?"
I malcapitati soldati che si trovavano lì in quel momento cercarono, con dei
gesti pacificatori delle mani, di ricondurre alla ragione la folla. "Un... un
momento, signori! Un pò di calma!" stava dicendo uno di loro, che doveva essere
una recluta entrata da poco nell'esercito, visto che non aveva ancora la
freddezza e il controllo di sè di un soldato professionista. "Purtroppo...
stiamo facendo tutto quello che possiamo... ma... vogliate capire che ci
troviamo di fronte ad una situazione mai vista prima... non credevamo che
sarebbero arrivati dei mostri... dei Digimon... da un'altra dimensione, e
avrebbero per giunta portato con sè un castello e un intero esercito! Stiamo...
stiamo cercando di organizzare i soccorsi, ma dobbiamo vagliare bene ogni
rischio e ogni possibilità..."
"E a questo proposito, cosa hanno intenzione di fare?" esclamò una ragazza,
decisamente alterata. "Non vorrete mica dirci che hanno intenzione di lasciar
fare quei mostri, no? Stanno organizzando un contrattacco, vero?"
Hideaki Ishida, che stava osservando da una certa distanza la ressa di
persone che dava l'assalto ai soldati, sospirò cupamente e, dopo essersi
allontanato un pò in modo da non dare fastidio a nessuno, si accese una
sigaretta e prese una boccata, guardando verso i quartieri che i profughi si
erano lasciati dietro. Odaiba e Musashino erano ora saldamente sotto il
controllo dei Daemon Corps, e la popolazione che non era stata accolta nei campi
di accoglienza ormai stracolmi si era dovuta accontentare di ritirarsi in
quartieri più interni, dove i soldati dell'esercito demoniaco non avrebbero
potuto arrivare immediatamente... ma era abbastanza ovvio che quella era
soltanto una soluzione temporanea, e che l'unico modo per salvarsi - o almeno,
data la situazione, per allungarsi la vita - sarebbe stata quella di fuggire il
più lontano possibile... Già, peccato che la situazione di estrema tensione
avesse provocato la sospensione di tutti gli shinkansen e tutti i voli, e le
autostrade erano intasate dai numerosi veicoli degli abitanti in fuga...
"E, giusto per mettere la cosiddetta ciliegina sulla torta, l'esercito
giapponese non può nulla contro queste creature... Si è già visto cosa hanno
fatto a quella flotta della JSDF..." mormorò tra sè il signor Ishida, espirando
una nube di diafano fumo grigiastro, e tenendo la sigaretta accesa tra l'indice
e il medio della mano destra. Più di molte persone, in una situazione come
quella, l'uomo era in grado di mantenere una calma invidiabile, e di ragionare
freddamente sugli eventi... ma questo non voleva dire che anche lui non avesse
le sue preoccupazioni, riguardanti in particolare la sua famiglia e i suoi
amici... La chiamata che aveva ricevuto da Yamato poco prima aveva dissipato un
pò delle sue ansie, ma ancora non aveva notizie dell'altro suo figlio, Takeru...
Yamato aveva detto che era dovuto rimanere a DigiWorld, per badare ad
un'emergenza inaspettata... lasciando intendere che la situazione su DigiWorld
era molto seria, e il gruppo aveva dovuto dividersi per far fronte a varie
emergenze. Non esattamente lo scenario più edificante che si potesse
immaginare.
"Per quanto io ti conosca già da molto tempo, Hideaki..." L'uomo si sentì
chiamare da una voce femminile a lui molto nota, dal timbro dolce e calmo. "Mi
sorprende sempre come tu sia in grado di restare calmo anche in una situazione
così brutta."
Il signor Ishida fece un sorriso a fior di labbra, e si voltò nella direzione
della voce, trovandosi davanti agli occhi proprio il volto dai capelli biondi
della sua ex-moglie, Natsuko Takaishi, che lo guardava con le mani congiunte, e
un'espressione comprensiva sul viso. Dopo aver gettato via la sigaretta ormai
ridotta ad un mozzicone, l'uomo alzò le spalle come per dire che quello che lui
stava facendo non era poi nulla di straordinario. "Anche se perdessi la calma e
mi mettessi a sbraitare come sta facendo quella gente là davanti..." commentò,
indicando con lo sguardo la folla che continuava a far piovere una domanda
dietro l'altra sui malcapitati soldati della JSDF. "Non credo che risolverei
nulla, non ti pare, Natsuko? Purtroppo, anche se è difficile ammetterlo, la
situazione è, ancora una volta, nelle mani di quei ragazzi... di Yamato, Takeru
e dei loro compagni... e noi adulti, in questo caso, non possiamo fare altro che
credere in loro."
La donna bionda si avvicinò all'ex-marito, e gli strinse una mano sulla
spalla, mano che poi l'uomo coprì con la sua per darle calore. "Lo so,
Hideaki... ma questo non mi impedisce di sentirmi in pena per loro. Loro... sono
solo dei ragazzi, a cui è stata data una responsabilità enorme... la loro... non
è la vita che fa un ragazzo normale. Da un minuto all'altro, possono essere
chiamati a salvare il mondo... anzi, entrambi i mondi, sia questo che quello
digitale... da chissà quale orrore. A volte mi chiedo... se i nemici che hanno
affrontato erano tutti orribili e devastanti come quel MaloMyotismon, tre anni
fa... o anche peggio..."
"Il fatto è, Natsuko... che se ci pensi, nessuno fa la vita che fa 'un
ragazzo normale'!" disse Hideaki, ridacchiando sotto i baffi. "Sì, lo so che
sentire queste cose dette da me può sembrare un pò strano, ma... dopotutto, non
è forse vero che ognuno di noi fa esperienze diverse, man mano che cresce...
vede cose diverse... si forma, in pratica, in maniera diversa?"
Il sorriso di Natsuko si allargò. A volte, la sorprendeva il fatto che il suo
ex-marito potesse essere una persona così saggia e amorevole dietro la sua aria
trasandata e il suo attaccamento al lavoro... quello stesso attaccamento che li
aveva fatti allontanare, e aveva portato alla loro separazione.
Già, la separazione... la loro decisione più sofferta, quella che più aveva
fatto soffrire Yamato e Takeru, e quella a cui ancora, qualche volta, lei
guardava con rammarico e rimpianto. Forse, se non avesse avuto troppa fretta, le
cose sarebbero potute andare diversamente... in modo migliore...
"Heh... Hai ragione, Hideaki..." disse lei, dopo averci pensato su un attimo.
"Ai nostri ragazzi, e ai loro amici, è stata data questa responsabilità, senza
che loro l'avessero mai chiesta. Però spesso nella vita è così... è una delle
tante realtà con cui dobbiamo avere a che fare. E poi, finora sono sempre
riusciti a superare ogni avversità... questo non vuol dire che io sia meno
preoccupata per loro, ma... almeno, mi fa sperare che questa brutta storia possa
risolversi bene. E poi, so che Gabumon e Patamon sono con loro, e finchè
lavoreranno assieme, non c'è nessuno che possa fargli paura."
"Anch'io sono molto in pensiero per Yamato e Takeru." continuò Hideaki. "Ma
giustamente, mi rendo conto che il loro compito di Digiprescelti non è una cosa
in cui noi possiamo entrare..."
I due ex-coniugi rimasero qualche secondo fermi, a guardare assieme verso la
città di Tokyo che si stagliava contro il sole al tramonto, a qualche chilometro
i distanza. Immersa nella luce statica, maestosa, del tramonto estivo, la grande
metropoli giapponese proiettava una sensazione di calma e tranquillità che non
corrispondeva certo agli orrori che si erano svolti lungo le sue strade soltanto
diciotto ore prima. Eppure, proprio là, oltre i palazzi, nella baia di Tokyo,
invisibile a tutte le famiglie che si erano rifugiate in quel campo di sfollati
per sfuggire a una morte terribile, si trovava il mostruoso palazzo che era
sceso improvvisamente dal cielo, e aveva provocato tutto quel caos. Molte delle
famiglie che erano con loro nel rifugio avevano perso qualche congiunto per
colpa della folle sete di potere di Daemon, o della follia omicida dei suoi
mostri...
Già... la calma quasi irreale che ora regnava sulla città non era il silenzio
rilassante, tranquillo, di una sera come tante. Era un momento di stanca in una
guerra impari tra un esercito di demoni e un'umanità costretta ad una crudele
lotta per la sopravvivenza... un'umanità che cercava di aggrapparsi con ogni
mezzo a quello che aveva, e di lottare per continuare ad esistere anche soltanto
un giorno in più. Era la tranquillità piena di paura di una Terra che assisteva
attonita alle atrocità perpetrate dai suoi invasori, quasi rammaricata all'idea
di non poter fare nulla per proteggere i suoi figli...
E quegli esseri umani che stavano là ad osservare, erano soltanto spettatori
inermi di un destino più grande di loro...
"Ishida-san! Takaishi-san!" li chiamò la voce della signora Yuuko Yagami, la
madre di Taichi e Hikari, che stava arrivando accompagnata dal marito e portando
in braccio Miko, il gatto bianco di mezza età di casa Yagami. La giovane madre
dai capelli castani, a cui ormai la figlia assomigliava fisicamente come una
fotocopia, era appena uscita da una tenda lì vicino, dove stavano arrivando
alcune persone rimaste ferite in maniera lieve negli scontri iniziali. Lei
stessa aveva ricevuto una botta su uno zigomo durante la fuga, e una macchia
blu-violacea spiccava ora sotto il suo occhio destro, mentre il marito aveva una
benda legata sopra il gomito sinistro a causa di un taglio, per fortuna di lieve
entità, inflittogli da uno Snimon.
"Oh, signora Yagami..." rispose prontamente Natsuko. "Io e Hideaki eravano
venuti qui a cercare di sapere qualcosa di più... ma sfortunatamente sembra che
l'intero paese sia in preda alla confusione, e che le forze armate non sappiano
come comportarsi di fronte ad una simile emergenza. Ma... piuttosto, voi come
state? Non siete feriti gravemente, vero?"
Il signor Susumu Yagami, con una buffa espressione da duro, flettè il braccio
sinistro per far vedere che non gli faceva male. "Non preoccupatevi, signori, io
e mia moglie siamo più duri di quanto non sembri!" esclamò, per poi strizzare
gli occhi a causa dell'improvvisa fitta di dolore che gli trafisse la spalla. Si
afferrò il braccio ferito con la mano libera e cominciò a sfregarselo per
calmare il dolore, mentre sua moglie scuoteva la testa e andava a dargli una
mano... e Miko dava la sua opinione sbadigliando in maniera piuttosto
sguaiata!
"Susumu, lo sai che non lo dovresti muovere più di tanto, quel braccio..."
mormorò la signora Yagami. "Questo è quello che ti meriti per aver cercato di
fare l'eroe! Ma tornando a noi... quindi, Ishida-san, il governo non sa ancora
cosa fare..."
"Purtroppo no..." rispose seriamente Hideaki, rimettendosi a posto i capelli
con un gesto distratto della mano e asciugandosi un pò di sudore che gli
imperlava la fronte. Nonostante la sera stesse calando, il calore che aveva
regnato sovrano per buona parte della giornata, assieme al terrore e al dolore
degli abitanti di Tokyo, non era diminuito poi di tanto... "Sembra che qualcuno
abbia proposto di chiedere aiuto alle Nazioni Unite, in modo che mandino
rinforzi, ma non è stato ancora deciso nulla. E sinceramente, anche se
arrivassero dei mezzi e dei soldati in più, ho paura che non farebbero molta
differenza."
Susumu, i cui dolori al braccio si erano finalmente calati, guardò sconsolato
verso il terreno polveroso. "Ne... ne è proprio convinto, Ishida-san?"
"Sfortunatamente, temo di dover dire che sono d'accordo con Hideaki..."
ammise Natsuko. "Anche se vorrei ancora credere che ci sia qualche possibilità,
abbiamo tutti visto di cosa è capace Daemon. Ha trasportato in pochi minuti sul
nostro mondo sia la sua fortezza che il suo esercito, ha sferrato in un attimo
un attacco che avrebbe potuto radere al suolo l'intera città, se non avesse
richiamato il suo esercito... ha spazzato via lo squadrone delle forze di
difesa, e poi ci ha lanciato quell'ultimatum, intimandoci di arrenderci o essere
distrutti. Non abbiamo visto nulla, purtroppo, del suo vero potere, e
sicuramente è capace di fare molto più di questo..."
Era vero, si rese conto tristemente la signora Yagami. Davanti ai poteri
sovrannaturali di cui la stragrande maggioranza dei Digimon era dotata, la
potenza di fuoco dell'esercito terrestre perdeva completamente di valore. Anche
dei piccoli Rookie erano molto più forti di un essere umano medio. La disparità
di forze era evidente, e non era sicuro che nemmeno le misure più drastiche, le
armi non convenzionali, avrebbero funzionato...
"Ma, parlando d'altro..." proseguì Hideaki, cercando di non restare troppo a
parlare di un argomento così spiacevole e di tenere viva un pò di speranza. "Si
sa nulla delle altre famiglie? I soccorsi... sono riusciti a recuperare
qualcuno?"
"Per fortuna sì..." rispose la voce della signora Izumi, la madre adottiva di
Koushiro, che aveva sentito la conversazione, e aveva deciso di partecipare.
Salutò con un inchino e poi, al cenno della signora Yagami, andò avanti con il
discorso. "La signora Hida, il signor Chikara Hida, e i signori Motomiya sono
arrivati proprio pochi minuti fa... e per fortuna, anche se alcuni di loro sono
piuttosto scossi, non sembrano essere feriti. I signori Inoue e i loro figli
maggiori, assieme ai signori Ichijouji, stanno arrivando con il prossimo
trasporto, o almeno così ho sentito... Per fortuna, a quanto sembra, le famiglie
dei nostri ragazzi sono tutte qui."
La buona notizia, in mezzo a quella tesa incertezza, servì a rallegrare
almeno un pò gli animi. Il fatto che i loro eroici ragazzi non dovessero più
preoccuparsi per le vite dei loro cari dava sicuramente un pò di speranza in
più... "Meno male... questo è quello che si dice, la classica fortuna nella
sfortuna." commentò Natsuko. Poi, fece un sospiro pensando a quelle famiglie
che, purtroppo, non avrebbero ricevuto la stessa buona notizia... il recupero
dei corpi non era ancora stato completato, e c'era costantemente la possibilità,
anzi praticamente la certezza, che qualcuno dei feriti più gravi non ce
l'avrebbe fatta. "Purtroppo, però... devo contraddirla, signora Izumi, non è
proprio vero che sono tutti al sicuro. Sembra che non ci siano ancora notizie
della signora Toshiko Takenouchi... ancora non l'hanno trovata, e cominciano a
temere il peggio..."
"La... la mamma di Sora-chan?" chiese allarmata Yuuko, e Susumu spalancò gli
occhi per la sorpresa sgradita. Con il fatto che i loro figli erano stati amici
fin da piccoli, e di recente si erano fidanzati, i signori Yagami e la signora
Takenouchi avevano stretto un profondo rapporto di amicizia a loro volta... e
ora più di tutti i signori Yagami erano in pensiero per la madre della fidanzata
del loro figlio maggiore. "Mio Dio... speriamo in bene..."
Un unico sospiro da parte del signor Ishida, sullo sfondo del vociare caotico
della folla che ancora cercava di pressare i soldati della JSDF, nel tentativo
di ottenere qualche risposta, fu tutto ciò che seguì. Un suono di desolata
rassegnazione che bene si accompagnava al clima cupo di quella infausta
giornata...
Tutto quello che rimaneva loro era la speranza. Una speranza che ad ogni
secondo, man mano che lo scadere dell'ultimatum di Daemon si avvicinava,
gocciolava via...
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...ma qualcuno aveva deciso che non l'avrebbe mai e poi mai lasciata
disperdersi del tutto. Nei quartieri di Tokyo più colpiti dall'assalto iniziale
delle forze di Daemon, alcuni Digiprescelti di vecchia e nuova generazione si
stavano ritrovando e riorganizzando, desiderosi di opporsi al Demone dell'Ira
con tutte le loro forze. Il gruppo dei Digiprescelti più grandi, dal quale
mancavano Taichi, Agumon, Sora, Biyomon, Mimi e Palmon, stava attendendo nel bel
mezzo di una piazza deserta il ritorno dei loro compagni. Il piccolo Piximon,
lancia in mano, stava controllando i dintorni, verificando se qualche Digimon
dell'esercito nemico non fosse per caso rimasto indietro, mentre Tentomon,
Gomamon e Gabumon stavano accanto ai loro partner umani, cercando di dare loro
un pò di coraggio con la loro presenza.
Yamato Ishida sospirò, un misto di ansia e calore, sentendo i raggi del sole
che gli battevano sulla schiena, e andò a ripararsi sotto l'ombra di un edificio
squarciato, sotto il quale giacevano sparpagliati alla rinfusa pezzi di muro e
frammenti di legno, tristi testimonianze della furia omicida dei seguaci di
Daemon, che Yamato scostò da sè con un calcio dato di malavoglia.
Non era il solo ad essere teso. Anche i suoi compagni condividevano il suo
stato d'animo, anche se Koushiro riusciva a nascondere molto bene la sua
apprensione grazie alla sua razionalità e al suo sangue freddo. Non altrettnto
si poteva dire di Jyou: per quanto il più grande dei Digiprescelti originali
avesse un pò temperato, con il tempo e l'esperienza, la sua tendenza a
preoccuparsi per tutto, non se ne era comunque sbarazzato per sempre, e di tanto
in tanto gettava un'occhiata al suo orologio, per assicurarsi che non fosse
passato troppo tempo da quando Taichi, Sora, Mimi e i loro Digimon se ne erano
andati.
Chiaramente, c'era qualcuno che non poteva lasciarsi scappare quest'occasione
per fare una battuta, e questo qualcuno era un certo Digimon foca con la
crestina da punk!
"Sai, Jyou, se fossimo in Europa, nel Medioevo, avresti un posto assicurato
come banditore pubblico!" scherzò. "Sei sempre lì a controllare l'ora! Scherzi a
parte, non ti preoccupare! Taichi e gli altri sanno badare a sè stessi, e non
sarà certo qualche soldatino da quattro soldi dell'esercito di Daemon a mettere
loro i bastoni tra le ruote!"
Jyou sospirò e si riaggiustò gli occhiali, trattenendo una breve risata. Dove
sarebbe stato, si chiese una volta di più, se non avesse avuto al suo fianco
quel Digimon dalle buffe pinne artigliate, che riusciva sempre a stemperare ogni
situazione con una delle sue uscite? Era proprio il partner perfetto per uno che
si faceva prendere dall'ansia come lui... "Hai ragione, Gomamon, ma
sfortunatamente adesso non è come nel Mondo Digitale, dove potevamo appoggiarci
a Gennai... adesso, Daemon e il suo esercito stanno dando l'assalto alle nostre
case, e... stanno minacciando le nostre famiglie..." rispose, incupendosi verso
la fine della frase. Certo, non era un bello spettacolo per nessuno vedere la
propria casa, il proprio quartiere, la propria città... demoliti così da qualche
megalomane che aveva causato tutta quella rovina soltanto perchè era in grado di
farlo. E per loro, che stavano appena varcando le soglie dell'adolescenza, era
ancora più difficile avere a che fare con quella crudele realtà. "Se... se
Taichi e gli altri fossero sorpresi da qualche mostro mentre sono separati dal
gruppo, sarebbero nei guai... e ti confesso che sono molto in pensiero per
loro... per Taichi-kun, Sora-san, Mimi-san..."
Gomamon sorrise di nuovo... ma questa volta non era più il sorriso allegro,
un pò saccente, che il piccolo leone marino era abituato a sfoderare quando
voleva far vedere che ne sapeva di più. C'era un timbro più comprensivo, più
complice, in quella sua espressione... come se volesse dire 'io sono dalla tua
parte'.
"Soprattutto per Mimi, vero?" chiese Gomamon, strizzando un occhio al suo
partner, ma tenendo la voce bassa in modo da non rendere noti ai quattro venti i
suoi sentimenti. Jyou fece un breve sobbalzo, e il suo viso passò ad un appena
accennato colore rosso... ma si calmò subito e si mise una mano dietro la nuca,
sorridendo goffamente.
"Heheheee... immagino che la cosa sia molto evidente, eh, Gomamon?" chiese,
sentendosi improvvisamente piuttosto stupido.
Gomamon sghignazzò sotto i baffi. "Jyou, Jyou, Jyou... lo sai che a me piace
pensare di conoscerti meglio di chiunque altro a parte i tuoi genitori e tuo
fratello Shin... dì la verità, Mimi ti è sempre piaciuta, fin da quando siete
andati per la prima volta nel Mondo Digitale!" rispose, muovendo una pinnetta
artigliata come per dire di no. "E da un pò di tempo a questa parte, ti sei reso
conto di provare qualcosa di più, dico bene? Solo che... non hai mai pensato che
fosse il caso di parlargliene, vero? Pensavi che ci fossero cose più importanti
a cui pensare, e non hai tutti i torti..."
"Beh..." rispose Jyou. "In fondo, dovevamo pur vedercela con... fammi fare i
conti... prima Mephistomon e il ritorno di Myotismon... poi, è saltato fuori
Balormon, il Natale di tre anni fa in cui Taichi-kun e Sora-san si sono messi
assieme... e adesso, Daemon e Dragomon, più quel tipo di nome Neo che sta
andando in giro per DigiWorld a provocare il caos... anzi, spero che Jun e gli
altri se la stiano cavando..."
"Heheheee... il buon vecchio e affidabile Jyou!" ridacchiò il Digimon foca.
"Lui sì che sa sempre a cosa dare la priorità!"
"Che ci posso fare, è il mio modo..." disse goffamente il ragazzo occhialuto.
"e poi... beh, so che è un pò stupida come cosa, ma ho sempre pensato che
Mimi-san non avrebbe potuto essere davvero interessata a me. Voglio dire, non
nego di avere le mie qualità, però... una ragazza forte e determinata, ma allo
stesso tempo dolce e gentile come Mimi può trovare un sacco di ragazzi migliori
di me, così ho sempre pensato. Del resto, vivendo sempre a stretto contatto con
Michael-san, mi è venuto da pensare che loro due... insomma... hai capito dove
voglio arrivare!"
"Già..." rispose Gomamon, tornando al suo usuale sorriso furbesco. "Solo che,
dopo quattro anni dal giorno in cui si è trasferita a New York, i rapporti tra
lei e Michael non sono mai andati oltre la semplice amicizia!"
"E anche questo è vero..." riprese il Digiprescelto dell'Affidabilità. "Beh,
comunque, ti conosco abbastanza per sapere dove vuoi arrivare... tu vuoi dirmi
che dovrei parlare dei miei sentimenti a Mimi-san, e farle sapere quello che
provo per lei; e io ti rispondo che ho intenzione di farlo il prima possibile,
non appena le acque si saranno un pò calmate. Hai ragione, Gomamon, ho indugiato
troppo a lungo, e non voglio perdere quest'occasione soltanto perchè non ho
abbastanza sicurezza in me stesso!"
"Bravo, Jyou! Questo sì che si chiama parlare!" esclamò il Digimon foca,
fiero del suo Digiprescelto. Che differenza con il Jyou timido e imbranato di
sei anni fa...
E, a sua volta, Jyou fece una carezza al suo Digimon, guardandolo con
l'affetto che un fratello maggiore porta al fratellino più piccolo. Conoscendo
il piccolo leone marino, Jyou sarebbe stato pronto a scommettere che questo
discorso che Gomamon aveva messo su sulla sua vita sentimentale aveva più che
altro lo scopo di fargli mettere da parte, almeno per un pò, le inevitabili
preoccupazioni...
La conversazione ebbe termine quando, a pochi metri da loro, Gabumon voltò la
testa verso Piximon, con un'espressione a metà tra l'incuriosito e l'allarmato.
Yamato, Koushiro e Tentomon si voltarono a loro volta, guardando il piccolo
folletto rosa che agitava la lancia con energia, come se avesse appena ricevuto
un'ottima notizia!
"Guardate! Piximon sta cercando di dirci qualcosa..." esclamò Koushiro,
dirigendosi verso il loro severo ma giusto maestro.
"Piximon! Che sta succedendo? Qualcosa di buono, spero... in questo momento,
ne abbiamo tutti bisogno!" esclamò Tentomon. Con suo sommo sollievo, il folletto
rosa, non appena giunto a portata delle loro orecchie, annuì con energia e diede
la buona notizia!
"Ho delle notizie stupende, sì sì si!" confermò lui, indicando con la sua
lancia la strada desolata che si immetteva nella piazzetta nella quale stavano
aspettando. "Guardate un pò chi sta arrivando! Credo che quella sia un'OTTIMA
notzia, considerando la situazione!"
"Un'ottima notizia? Quelli... quelli sono... Sì! Sembra che ce l'abbiano
fatta!" esclamò Yamato, guardando nella direzione indicata da Piximon... e
vedendo arrivare una nutrita schiera di ragazzi... alcuni dei quali più grandi
di lui e dei suoi amici di qualche anno... e Digimon, accompagnati da una
signora in kimono che tutti loro conoscevano almeno di vista...
"Quelli... quelli sono i nostri amici... e la signora Takenouchi! E quelli...
quelli devono essere..." esclamò allegramente Gabumon, indicando il nutrito
gruppo che si dirigeva verso di loro, e nel quale si vedevano chiaramente
Taichi, Sora, Mimi, Agumon, Biyomon, Palmon... e poi Ogremon, Leomon, la mamma
di Sora... e infine, cinque ragazzi che sembravano aver passato da poco i
vent'anni, accompagnati da altrettanti Digimon! Un Agumon bianco, un bruco
giallo con le antenne esageratamente lunghe e dei motivi a fulmine sul corpo, un
falchetto marrone, un orsacchiotto con il berretto da giocatore di baseball, e
una Gatomon nera con i guantini viola!
Sì, non c'era davvero alcun dubbio in proposito... quelli... quelli non
potevano che essere...
Fu Piximon a dare la conferma, con un largo sorriso sul volto. "Sì... sì,
ragazzi... quelli... li riconosco! Sono proprio i Digiprescelti venuti prima di
voi! Quelli che hanno sconfitto Apocalymon per la prima volta... quelli che per
la prima volta hanno fatto sì che i nostri due mondi si unissero! Sì, sono
proprio loro! E' passata un'eternità... ma li potrei riconoscere anche tra
mille!"
E in effetti, i suoi ricordi non lo ingannavano: davanti ai suoi occhi,
c'erano proprio i cinque Digiprescelti di primissima generazione, i loro quasi
leggendari predecessori! Sho Kusanagi e SnowAgumon. Yurika Kagura e Kunemon.
Felipe Ortega e Falcomon. Kevin Nicholson e Bearmon. Jolene Spencer e
BlackGatomon. I cinque, di nuovo al completo, si erano uniti ai loro successori,
e li stavano aiutando nella loro battaglia contro un antico nemico comune!
"Sono loro, quindi..." mormorò Tentomon, avvicinandosi a Koushiro, che lo
accolse sulla sua spalla. "Devo... devo dire... che sono molto emozionato!"
Il piccolo genio dai capelli rossi afferrò una delle zampette artigliate del
Digimon coleottero e la strinse, per fargli sentire la sua vicinanza. "Anch'io,
Tentomon... so che può sembrare assurdo, ma... in questo momento, stiamo davvero
facendo la storia dell'umanità..."
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"Aaaaargh! Ancora non ci credo! E'... è... è semplicemente favoloso!
Stratosferico! Galattico! Suggeritemi altri aggettivi, perchè sto cominciando a
finirli!" esclamò Agumon, al settimo cielo, mentre saltellava allegramente
attorno agli sbalorditi Digiprescelti più grandi, osservando i loro partner
dalla testa ai piedi, annusandoli, e tempestandoli di lodi. Il piccolo dinosauro
arancione era letteralmente trasalito non appena il suo gruppetto e quello di
Mimi si erano incontrati, e aveva avuto modo di conoscere, dopo tanto tempo che
ne sentiva parlare, coloro che li avevano preceduti nel loro viaggio a
DigiWorld!
Sora, il cui umore era decisamente migliorato ora che aveva saputo che sua
madre era viva e stava bene, fece una risatina. "Hehehee... su, dai, Agumon, un
pò di contegno, per favore! Posso capire che sei eccitato, ma cerca di non
essere troppo esuberante..."
"Ma Sora-chan!" esclamò Taichi, il cui entusiasmo era pari a quello del suo
amico digitale. "Ti rendi conto che qui siamo di fronte ai nostri predecessori?
Ai cinque Digiprescelti che per primi hanno fatto il grande viaggio a DigiWorld?
Questi... questi sono dei veri professionisti! Oh, beh... in realtà tutti noi
Digiprescelti siamo professionisti, per così dire... ma... ma... che diamine,
questi cinque e i loro Digimon sono gente da Hall of Fame!"
"L'hai detto!" esclamò di rimando Agumon, facendo sorgere qualche punto
interrogativo al suo 'collega' del colore della neve, che sbattè per un paio di
volte i suoi occhi cerulei e alzò poi lo sguardo verso Sho.
"Hey, Sho, non ho mai sentito parlare di una Hall of Fame... cos'è, una cosa
che si mangia?" chiese, con tutta l'innocenza e l'ingenuità che lo
contraddistingueva ai vecchi tempi...
Una goccia di sudore scese lungo la tempia dell'imbarazzato primo
Digiprescelto del Coraggio. "Non esattamente, SnowAgumon..."
"Heheheee... aaaah, questi maschi devono sempre mettersi in mostra... in un
modo o nell'altro, eh?" si chiese Mimi, per poi rivolgere un occhiolino alla
ragazza che, le era stato rivelato, aveva posseduto in passato la Crest della
Sincerità. "Jolene-san, giusto? Mi ha fatto piacere conoscere la passata custode
della mia Crest!"
"E per me è stato un onore conoscere la ragazza che si è assunta l'impegno di
custodirla dopo di me!" rispose la giovane inglese. "Ti chiami Mimi Tachikawa,
vero? E i tuoi amici sono... ehm... Taichi Yagami e Sora Takenouchi,
giusto?"
"Esattamente!" rispose allegramente Palmon, il fiore sulla sua testa che
ondeggiava allegramente con ogni passo, spargendo in giro un polline profumato
che ravvivava la cupa atmosfera della città in rovina. "Loro hanno le Crest del
Coraggio e dell'Amore... come le avete avute voi in passato, se non ricordo
male!" Concluse la frase guardando verso Yurika e Kunemon, e la giovane dai
capelli blu fece un cenno di assenso al Digimon fiore.
"Indovinato! E considerato il rapporto che c'è tra me e Sho... e tra i tuoi
due amici..." disse, con il fare da monella saccente che di tanto in tanto amava
ancora sfoderare. "Beh, si può proprio dire che la storia si ripete!"
"Yurika-chan, per favore..." mormorò Sho, diventando improvvisamente rosso in
viso. "D'accordo che siamo fidanzati, ma non credo ci sia proprio bisogno di
sbandierarlo ai quattro venti!"
"Perchè? Yurika sta solo dicendo la verità!" esclamò Kunemon, inclinando la
testa da un lato come per dire che ne sapeva più di lui...
La signora Takenouchi, rallegrata da quella vivace compagnia, si mise una
mano davanti alla bocca per coprire una risata, prima di rivolgersi alla figlia
e al fidanzato di quest'ultima. "Meno male che siete riusciti a trovare gli
altri Digiprescelti... è stata veramente una fortuna! Ma... Daisuke e gli altri
ragazzi, non sono ancora tornati? C'è... qualche altro problema a
DigiWorld?"
"Purtroppo sì, signora Takenouchi..." rispose Taichi, il suo contegno allegro
ora rimpiazzato da un'espressione seria. "Purtroppo, Daemon aveva previsto molte
delle nostre mosse, e ha manipolato un pò di eventi da dietro le quinte in modo
che dovessimo dividere le nostre forze su più fronti. Il rapimento di mia
sorella da parte di Dragomon, di cui le ho parlato, è soltanto uno dei diversivi
che Daemon aveva architettato per impedirci di fare fronte comune... e adesso,
mentre stiamo parlando, Daisuke, takeru, Ken, Iori e Miyako si dovrebbero
trovare nel Dark Ocean, il dominio di Dragomon, a cercare di salvare Hikari...
spero che ce la facciano ad uscire tutti, da quel posto maledetto..."
Sora appoggiò una mano sulla spalla del suo fidanzato, e la sua vicinanza lo
fece rilassare un pò, impedendogli di disperdersi troppo in questi cupi
pensieri. "Daemon aveva fatto un patto con il suo antico nemico, Dragomon,
offrendogli Hikari-chan in cambio della sua collaborazione, e Dragomon ha
accettato fin troppo volentieri... ma era tutto un trucco. In realtà, Daemon ha
raggirato Dragomon in modo da avere la possibilità di ottenere ciò che gli
avrebbe permesso di tornare al potere. E non basta... ha anche radunato un
gruppo di Digiprescelti oscuri per tenerci occupati... e ha creato un Digimon
terribilmente potente di nome Arkadimon, che ha consegnato al capo di questo
gruppetto! Il tutto allo scopo di farci dividere e impedirci di concentrarci su
di lui!"
"Tsk..." grugnì Felipe. "Un piano davvero astuto... anche quando eravamo a
DigiWorld, Daemon è sempre stato uno che non lasciava quasi niente al caso!"
"Se penso a quando lo abbiamo affrontato, e che dovrmo farlo di nuovo ora che
è molto più potente, mi vengono i brividi..." confessò Falcomon. "Se non fosse
stato per AlforceVeedramon, non saremmo mai riusciti a batterlo!"
La signora Takenouchi scosse la testa, impressionata da quello che stava
sentendo. L'idea che la sua bambina e i suoi amici fossero costantemente
occupati ad affrontare simili mostri l'aveva sempre spaventata, ma era niente in
confronto a sentirsi raccontare direttamente quello di cui erano capaci... "Mio
Dio, è una cosa terribile! Questo... Daemon... che razza di creatura è?" si
chiese ad alta voce.
"E' un demone, signora Takenouchi-san... un demone che esiste soltanto per
rendere la vita un inferno a tutti noi!" ringhiò Sho, un pugno stretto davanti a
sè. "Lui e i suoi scagnozzi, LadyDevimon, SkullSatamon, MarineDevimon... e
quell'affare lungo lungo dalla faccia mascherata che si è unito di recente alla
sua marmaglia! Fin dai tempi più remoti, DigiWorld è stato minacciato dalla sua
ambizione, e ora che ha ottenuto il Dark Seed, può fare la stessa cosa al nostro
mondo, come potete vedere!"
Con un gesto indignato del braccio, Sho mostrò il desolato panorama cittadino
che scorreva lentamente attorno a loro mentre andavano a riunirsi con i loro
compagni d'avventura. Non c'era bisogno di guardare molto lontano, per vedere il
caos e la distruzione che il primo attacco preliminare dei Daemon Corps avevano
provocato. Tra edifici crollati o sventrati, strade interrotte, pali della luce
sradicati e vetri infranti, tutto attorno a loro rimandava alla guerra non
dichiarata che il Demone dell'Ira stava portando avanti contro di loro.
"Il fatto che noi e Mimi siamo riusciti a trovarvi, ragazzi, ci apre un
piccolo spiraglio." affermò Leomon, che era rimasto in silenzio già da un pò di
tempo. "Non appena ci saremmo riuniti con gli altri ragazzi, che mi sembra di
vedere già in lontananza, vi consegneremo le Luci della Vittoria, gli strumenti
sacri che permetteranno ai vostri Digimon di raggiungere, ancora una volta, i
livelli evolutivi più alti. In questo modo, almeno spero, la battaglia contro le
forze di Daemon si farà più equilibrata."
"Ma... esattamente cosa sarebbero queste Luci della Vittoria, signor Leomon?"
chiese Bearmon, incuriosito. "Se ho capito quello che la signorina Mimi ci ha
detto, dovrebbero essere una porzione del potere di Azulongmon-sama, il Digimon
sacro che governa il nostro Mondo Digitale..."
"Infatti..." rispose la Digiprescelta della Sincerità, facendo un breve
sorriso al simpatico orsacchiotto. "Azulongmon-sama le ha create proprio perchè
aveva previsto un periodo di crisi... anche se, purtroppo, nemmeno lui
immaginava che ci fosse il Dark Seed dietro l'attuale situazione... e le ha
consegnate ad una nostra amica, la quale poi le ha passate a noi, proprio perchè
i Digimon di tutti noi potessero tirare fuori tutto il loro potenziale!"
"E a proposito di amici..." proseguì Biyomon, puntando un'aluccia verso la
piazza a cui si stavano avvicinando. "Eccoli lì, gli altri Digiprescelti! Ci
stanno venendo incontro in questo momento!"
"I nuovi Digiprescelti..." disse tra sè Sho, avvicinandosi un pò a SnowAgumon
e a Yurika mentre rivolgeva lo sguardo al trio di ragazzi, affiancati dai
rispettivi Digimon, che si dirigevano verso di loro a passo leggero. Il gruppo
di Sho, guardando avanti a sè, distinse chiaramente un ragazzo dai capelli rossi
affiancato da un Tentomon... un ragazzo biondo e di bell'aspetto ("Lasciatemi
indovinare. Il lupo solitario del gruppo." aveva ironizzato tra sè Felipe,
con una risata a mezza bocca.) con un Gabumon al suo fianco, un Piximon... e un
ragazzo più grande, con i capelli blu un pò lunghi e gli occhiali, e con un
Gomamon come compagno. Tutti e sei sembravano piuttosto emozionati mentre si
avvicinavano, anche se il biondo e il rossino sembravano controllare meglio i
loro sentimenti.
"Stiamo... per conoscere i nostri eredi..." mormorò Kevin con aria solenne.
Il più grande di quel gruppo doveva avere più o meno la sua età... il che non
faceva che acuire in lui la sensazione di quanto tempo era passato dall'ultima
volta!
"Yamato-kun! Ragazzi, tutto bene?" esclamò Taichi, andando dal suo migliore
amico e scambiandosi un cinque con lui. "Come potete vedere... la nostra
missione ha avuto successo! Siamo riusciti a trovare la mamma di Sora, che per
fortuna non si era fatta niente... e Mimi-chan, Leomon ed Ogremon hanno
ritrovato per noi i nostri predecessori!"
"Meno male... se non altro, qualcosa va per il verso giusto!" tirò un sospiro
di sollievo Yamato. "Signora Takenouchi, mi fa piacere che anche lei sia sana e
salva. Abbiamo tutti avuto molta paura quando abbiamo sentito che lei non aveva
raggiunto il centro di evacuazione, come gli altri membri delle nostre
famiglie."
Sora sospirò tristemente, e si avvicinò alla madre, abbracciandola con
affetto. "E' stato terribile, mamma, davvero..." mormorò, la voce soffocata dal
tessuto del kimono della madre e dalle lacrime che la ragazzina dai capelli
arancioni cercava di trattenere. "Io... non so cosa avrei fatti se tu... se tu
fossi..." Si interruppe, come se non riuscisse neanche a parlare del caso
peggiore che si sarebbe potuto verificare.
Toshiko Takenouchi fugò ogni preoccupazione con un gesto della mano, e
accarezzò i capelli alla figlia. "Mi dispiace che voi abbiate avuto tanta pena
per me, ragazzi... e tu in particolare, tesoro... purtroppo, quando quei mostri
hanno attaccato Odaiba, io ero proprio nel mio negozio... mi sono fatta prendere
dal panico, e mi sono rifiugata nel primo luogo che... oh, Sora, mi dispiace
tanto che tu ti sia preoccupata tanto..."
"Di... di questo non si preoccupi, Takenouchi-san..." rispose Mimi,
appoggiando una mano sulla spalla della sua migliore amica per darle conforto. A
quel contatto, Sora sembrò consolarsi, e sollevò il viso ora sorridente dalla
spalla della madre. "Possiamo capire perfettamente... Quando Daemon e i suoi
uomini hanno attaccato, dev'esserci stata una confusione terribile. Non è certo
colpa sua se non è riuscita a... raggiungere un posto più sicuro! E comunque,
l'importante è che non le sia successo niente, e stia bene!"
"Sì... sì, per quello sì!" rispose Toshiko, ricambiando il sorriso della
figlia. "Comunque... credo che adesso, ragazzi, voi dobbiate presentarvi ai
vostri predecessori, che sono qui e vi stanno aspettando!" proseguì in tono
leggermente ironico, indicando con lo sguardo i Digiprescelti più grandi che
attendevano in silenzio e con pazienza dietro di lei.
"Si figuri, non c'è fretta..." cercò di schernirsi Sho. "Possiamo capire, se
siete contenti di rivedervi e date priorità al vostro ritrovo."
Yurika assentì con quello che aveva detto il suo amato, mentre gettava uno
sguardo pieno di orgoglio e fiducia alla ragazzina dai capelli arancioni.
"Così, lei... Sora Takenouchi... è l'erede della mia Crest dell'Amore...
heh... e anche lei aveva, come me, dei dubbi sul fatto che quella fosse la Crest
giusta per lei! Come sento spesso dire, è proprio vero che la storia si
ripete!" pensò tra sè. "In ogni caso... la Crest dell'Amore non poteva
avere erede migliore, questo è sicuro!"
"Predecessori?" ronzò meravigliato Tentomon, avvicinandosi con curiosità al
gruppetto di ragazzi più grandi. "Allora... è proprio così! Siete voi i ragazzi
che hanno sconfitto Apocalymon dieci anni fa, prima che lo facessero Koushiro e
i suoi amici! Piacere, io sono Tentomon!"
"E il mio nome è Gomamon!" esclamò il piccolo Digimon foca, avanzando verso
il gruppo di Sho sospingendosi sulle sue pinnette artigliate. "Piacere di
conoscervi! Cavolo, sono davanti a delle celebrità di DigiWorld! Peccato che non
abbia il libretto degli autografi, in questo caso mi sarebbe tornato molto
utile! Sai che roba, avere la firma dei famosi cinque Digiprescelti originali!
Tutti i Digimon mi avrebbero invidiato!"
"Gomamon..." mormorò Jyou, alzando leggermente gli occhi al cielo. "Ehm, non
badategli troppo... Gomamon fa sempre così, quando incontra qualcuno!
Comunque... immagino che le presentazioni siano d'obbligo. Voi... voi siete Sho
Kusanagi-san e i suoi compagni, immagino..."
Sho annuì. "E immagini corretto... Jyou Kido-kun, vero? Mimi-san e Taichi-kun
mi hanno accennato già un pò a voi e ai vostri amici... comunque, sì, siamo
proprio noi! Io sono Sho Kusanagi, e questo è il mio compagno, SnowAgumon!"
disse, facendo una carezza al dinosauro bianco che gli camminava a fianco. "E
quelli che vedete dietro di me sono i miei compagni... la mia fidanzata Yurika
Kagura con Kunemon..." Non appena ebbe pronunciato i loro nomi, la giovane donna
dai capelli blu fece un segno di vittoria arrossendo leggermente, mentre Kunemon
scrollava le antenne con il suo tipico fare vanitoso. "E poi... il mio amico
Felipe Ortega con Falcomon, Jolene Spencer con BlackGatomon, e Kevin Nicholson
con Bearmon! Tutti al completo, e pronti a questa nuova missione!"
Man mano che Sho faceva i loro nomi, i ragazzi e i Digimon si presentavano,
ognuno a modo loro: Felipe e BlackGatomon con dei movimenti del corpo appena
accennati, Bearmon, Kevin e Falcomon agitando cordialmente la mano (e
l'orsacchiotto si era anche tolto il berretto da baseball per sventolarlo qua e
là), e Jolene facendo un occhiolino. Se per i Digiprescelti più giovani era un
momento davvero speciale, anche Sho e il suo gruppo non riuscivano a nascondere
una certa emozione... dopo dieci anni, tornavano a combattere, e lo facevano a
fianco dei loro successori, che avevano avuto modo di vedere soltanto di
sfuggita, durante la fugace seconda apparizione di Apocalymon, e durante la
crisi provocata da MaloMyotismon! Era un momento solenne, e allo stesso tempo di
grande eccitazione, per tutti loro...
Inorgoglito dal fatto di trovarsi assieme ai leggendari primi Digiprescelti,
Taichi presentò a sua volta i suoi compagni. "Bene... allora, immagino che
adesso tocchi a noi fare le dovute presentazioni!" affermò, indicando i suoi
amici uno ad uno. "Conoscete già Sora-chan... ehm, volevo dire, Sora
Takenouchi... e Biyomon, e Mimi Tachikawa e Palmon. E questi sono tre dei nostri
compagni nel nostro primo viaggio... il mio migliore amico Yamato Ishida e
Gabumon, il piccolo genio Koushiro Izumi e Tentomon, e il responsabile Jyou Kido
e Gomamon!" Uno alla volta, sentendosi chiamare, i diretti interessati fecero un
passo avanti e si chinarono rispettosamente a quelli che, a tutti gli effetti,
potevano considerare i loro 'senpai'.
"Piacere di conoscervi da parte di tutti noi." disse Koushiro educatamente.
"Al momento, purtroppo, il nostro gruppo non è completo, visto che molti dei
nostri compagni sono ancora a DigiWorld. Immagino che Sora-san e Taichi-san vi
avranno spiegato quello che sta succedendo..."
"Purtroppo sì..." rispose SnowAgumon, incupendosi al rinnovato pensiero del
loro antico nemico. "Credevamo di esserci sbarazzati di Daemon per sempre,
quindi immaginate la nostra sorpresa quando ci siamo visti praticamente apparire
il suo castello sopra le nostre teste! Eravamo in un ryokan, e stavamo per
passare una serata tutti assieme, quando... beh, è successo quello che è
successo! E ora tutta la nostra città ne paga le conseguenze..."
Falcomon scosse la testa. "Purtroppo, era prevedibile che sarebbe andata
così... Daemon non si ferma davanti a niente pur di raggiungere il suo
obiettivo, e adesso che ha per le mani questo Dark Seed... come lo avete
chiamato voi... e che è riuscito ad incastrare il suo rivale Dragomon, ha tutto
il modo di realizzare le sue ambizoni! Se non lo fermiamo, le conseguenze
saranno catastrofiche."
"Purtroppo, senza queste... Luci della Vittoria di cui Taichi-san e Mimi-san
ci hanno parlato, non possiamo fare niente. I nostri Digimon non arrivano ad un
livello evolutivo sufficiente da fermare un simile esercito." affermò Jolene,
scuotendo la testa davanti alla dura realtà dei fatti. "La nostra unica
speranza, sono proprio questi... artefatti... che Azulongmon ha creato per noi.
Taichi-san, quand'è che potremo riceverle? Scsa se posso sembrarti frettolosa,
io di solito non lo sono, però..."
"Però la situazione richiede di agire il prima possibile, è questo il punto."
concluse BlackGatomon.
Yamato rivolse lo sguardo al suo Digivice vecchio modello. "Infatti...
abbiamo intenzione di consegnarvele il prima possibile. Ma non adesso. In questo
momento siamo troppo vicini alla baia di Tokyo, e se vi consegnassimo le Luci
della Vittoria, potremmo allertare Daemon del nostro ritorno nel Mondo Reale...
e allora, lui probabilmente considererà disatteso il suo stesso ultimatum e
attaccherà in forze! Dobbiamo prima allontanarci da qui, e magari portare la
signora Takenouchi-san ad un centro di sfollamento... lì avremo la possibilità
di consegnarvi le Luci della Vittoria senza problemi."
"Hmm. Mi sembra una buona idea, Yamato-kun." rispose Taichi, rivolto al suo
migliore amico. "Sappiamo già come raggiungere il campo?"
Gabumon indicò una via alle loro spalle, che proseguiva verso un posto di
blocco posto dalla JSDF per proteggere i cittadini che si erano rifugiati nei
quartieri più interni. "Credo proprio di sì, ragazzi! Da queste parti circolano
ancora delle pattuglie militari, alla ricerca di superstiti del primo attacco.
Se ci rivolgiamo a loro, potremmo chiedere loro di condurci tutti al campo
profughi... dove, tra l'altro, ci sono le nostre famiglie che ci aspettano!"
Un improvvisa sensazione di angoscia investì Taichi al pensiero della sorella
minore, che forse era ancora imprigionata nel Dark Ocean, in balìa di Dragomon.
Come avrebbe potuto dirlo ai suoi genitori... soprattutto alla madre, che era
conosciuta per non essere esattamente molto razionale quando ci andavano di
mezzo i suoi figli? "Già... e speriamo che vada tutto bene... non muoio dalla
voglia di dire ai miei che Hikari-chan è ancora in quel posto infernale... anche
se ho fiducia che Dai-kun e gli altri la riporteranno a casa... ugh, accidenti!
Non è questo il momento di perdersi in tante riflessioni! Va bene, allora
seguitemi! Signora Takenouchi-san, la accompagnamo al campo profughi! Lì sarà
sicuramente più al sicuro che qui."
"Certo. Senza dubbio." rispose Toshiko, semplicemente, mentre il gruppo
cominciava ad incamminarsi verso le barricate, preparandosi mentalmente alla
prova che avrebbero dovuto sostenere entro breve. I Digiprescelti di prima
generazione seguirono a ruota, dopo essersi scambiati una serie di cenni
affermativi.
"Questa è la nostra ultima occasione di regolare i conti una volta per tutte
con Daemon, e salvare il nostro mondo." disse SnowAgumon, la voce cristallina
appesantita dalla preoccupazione. "Siamo di fronte alla battaglia più importante
della nostra vita, assieme a quella con Apocalymon... e spero per voi che vi
sentiate pronti!"
"Lo saremo..." rispose Yurika, guardando dietro di sè e vedendo i volti seri,
e al tempo stesso pieni di grinta, di Kevin, Bearmon, Felipe, Falcomon, Jolene e
BlackGatomon. "Dobbiamo esserlo. Le vite di milioni di persone dipendono da noi
e dai nostri compagni. Non possiamo permetterci di fallire. Ma..." e qui la
prima Digiprescelta dell'Amore si concesse un sorriso. "Ma con alleati del
genere, chi mai potrebbe credere che siamo destinati a perdere?"
"Spero solo che gli altri ragazzi di cui hanno detto arrivino presto... e che
queste Luci della Vittoria funzionino davvero..." commentò Kevin, mentre davanti
a loro Taichi, Agumon, Yamato e Gabumon correvano verso la barricata per farsi
riconoscere dai soldati. "Altrimenti, la situazione rischia di farsi davvero
brutta..."
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"Accidenti..." ringhiò MegaSeadramon, puntando ancora una volta il suo corno
folgorante verso Arkadimon, ancora in piedi nonostante tutti gli attacchi
subiti. "I nostri attacchi non gli hanno fatto poi questo granchè, e non credo
proprio che Neo e la sua bestiaccia cascheranno due volte nello stesso
tranello!"
Michael, assieme a tutti coloro che lo stavano assistendo nella lotta contro
l'immensamente potente Arkadimon, sentirono uno sgradevole gusto di bile salire
loro in gola alla constatazione che le parole del serpente marino
corrispondevano alla verità... i loro Ultimate non sembravano in grado di
danneggiare seriamente il Digimon artificiale creato da Daemon... per non
parlare poi di Wizardmon, a livello evolutivo troppo basso per costituire una
minaccia per Arkadimon... e di Pal e Pul, che tutto erano tranne che esperti
guerrieri! La battaglia stava prendendo una brutta piega, e dovevano trovare un
modo di capovolgere la situazione... al più presto!
In tutto questo, l'unico a divertirsi un mondo era proprio il proprietario di
Arkadimon... ovvero Neo, che se ne stava in disparte, con le braccia incrociate
sul petto, ad assistere compiaciuto alla battaglia del suo campione. Non
dubitava neppure per un istante della sua vittoria, e pregustava le espressioni
di shock e orrore che avrebbe visto stampate sui volti dei suoi nemici non
appena i loro Digimon fossero stati cancellati e integrati nella programmazione
di Arkadimon! Forse poteva addirittura sperare in una nuova evoluzione... quello
sì che sarebbe stato il massimo! Quello sì che gli avrebbe messo in mano un'arma
terrificante! Un Digimon di potenza mai vista prima, con il quale avrebbe
davvero potuto trasformare DigiWorld nel suo mondo perfetto! Quasi stentava a
crederlo... finalmente il suo desiderio si sarebbe realizzato! Incontrare
fortuitamente Daemon, quel giorno, per caso, era stata la più grande fortuna
della sua vita!
"Heheheee... l'avete capito, no?" esclamò Neo, guardando Jun e i suoi
compagni con occhi febbricitanti e spalancati dalla pazzia. "L'avete capito,
ora, che non potete nulla contro il mio Arkadimon? E ora... bambini prescelti...
che cosa volete fare? Preferite arrendervi ora, oppure combattere una battaglia
persa in partenza? Il risultato finale sarà lo stesso, ma una delle due scelte
vi permetterà di evitarvi tanta inutile fatica! Allora, quale scegliete?"
Già dalla prima volta che aveva visto Neo, la piccola Rosa aveva deciso che
quel tipo non le piaceva per niente... e la sua spocchiosa domanda non fece
altro che confermare, una volta di più, tutte le impressioni negative iniziali!
Storcendo il naso in maniera buffa, la ragazzina messicana alzò lo sguardo verso
il nuovo nemico dei Digiprescelti, fulminandolo con uno sguardo dei suoi occhi
castani! E, come molti - Dragomon compreso, se fosse stato ancora vivo -
potevano testimoniare, la piccola Digiprescelta della Vitalità sapeva davvero
parlare a muso duro, quando ce n'era bisogno!
"Me he cansado di ascoltare le tue spacconate, chavàl!" esclamò
con voce quasi stridente. "Perchè non aspetti che sia finita, prima di sputare
sentenze su chi vince o perde?"
Per nulla intimorito da quelli che, ai suoi occhi, erano soltanto i capricci
di una bambina che voleva il giocattolo a tutti i costi, Neo guardò Rosa con
disprezzo, sbandierando come al solito quel ghigno malefico che la bambina
avrebbe voluto strappargli con un pugno sulle labbra! "Perchè, piccolina, questo
combattimento è praticamente già deciso! Ormai dovreste averlo visto, non c'è
nulla in tutto il Mondo Digitale che possa opporsi ad Arkadimon! Egli assorbe i
dati di coloro che sconfigge, diventando sempre più forte! Anche voi, in questo
momento, combattendo contro di lui, non state facendo altro che renderlo più
forte!"
Triceramon, che si era appena rimesso in guardia e stava puntando le sue
corna contro l'abominio dalle sembianze di scimmia, si lasciò scappare un
grugnito di disappunto. Quello che diceva Neo era probabilmente vero... ma non
era un buon motivo per smettere di combattere!
Neo spalancò le braccia, iniziando a pronunciare un discorso delirante, con
gli occhi rossi rivolti verso il cielo mentre Arkadimon, con uno scatto talmente
veloce da essere quasi impossibile da seguire, riprendeva il suo assalto
furioso! "La sua forza... il suo potere... sono tutto! Nella vita, soltanto chi
ha la forza può avere quello che desidera... il potere mette dalla parte del
giusto... e io farò in modo di essere il vincitore, una volta che tutto questo
sarà finito! HAAAAHAHAHAHA!" Neo concluse il suo discorso con una terribile
risata, che giunse in contemporanea con il tonfo colossale che fecero Triceramon
e Megadramon dopo essere stati scagliati via come strofinacci dal potente
Arkadimon. Deramon cercò di attaccarlo con una raffica di noci-proiettile, e
MegaSeadramon di schiaffeggiarlo con la coda, mentre Wizardmon sparava una sfera
di energia elettrica dietro l'altra, ma nulla di quello che facevano sembrava
avere effetto sul mostruoso Digimon, che allungò gli spuntoni sulle braccia nel
tentativo di impalare Wizardmon. Il Digimon mago schivò l'attacco, ma fu
costretto a ritirarsi sotto una pioggis di fendenti.
Per tutta la durata dello scontro, Rei non aveva potuto fare altro che
assistere impotente al duello tra i Digimon dei suoi amici, e la mostruosità che
Daemon aveva 'donato' al fratello maggiore, quella stessa mostruosità che lo
aveva fatto uscire di testa... ma ora, le terribili parole pronunciate da Neo le
diedero la forza di ribellarsi, ancora una volta, e la ragazzina castana avanzò
coraggiosamente verso il fratello, pregando tra sè che questa volta volesse
ascoltarla.
"NEO!" strillò a squarciagola, un misto di determinazione, rabbia e dolore
per quel fratello che sembrava non essere più la stessa persona. "Ma... ma cosa
ti salta in mente di dire? Quindi... quindi in nome di questo potere, sei stato
disposto ad abbandonare anche me e la mamma? Non contavamo proprio nulla, per
te? E che mi dici di come hai trattato Mari-san, Sigma-san e Hideto-kun? Li hai
usati, e poi hai voltato loro le spalle nel momento in cui avevano più bisogno
di te!"
"Ma, sorellina..." mormorò Neo, il tono di voce un attimo più umano, ma non
per questo meno inquietante. "Possibile che tu non te ne renda conto? Io...
tutto questo... l'ho fatto anche per te e la mamma! Una volta che Daemon mi avrà
dato il potere... io potrò fare tutto quello che voglio! Potrò farti camminare
di nuovo quando tornerai nel Mondo Reale... potrò far fare una vita agiata a te
e alla mamma... tutto, mi spiego! Davvero tutto! Non dirmi che non lo vorresti
anche tu! Dopo tutti i colpi bassi che la vita ci ha dato... finalmente potremo
farle noi, le regole! Non dirmi che non è anche il TUO sogno!"
Rei strinse i denti, rendendosi dolorosamente conto che c'era un metodo,
nella pazzia del fratello maggiore... e questa consapevolezza le fece salire le
lacrime agli occhi, che lei cacciò indietro con coraggio.
Certo che avrebbe mentito, se avesse detto che non voleva camminare di nuovo!
Certo che le sarebbe piaciuto condurre una vita un pò più agiata, invece che una
vita che, pur dignitosa, comportava comunque le sue rinunce e le sue
ristrettezze economiche... ma... ma non era certo quello il modo! Si sarebbe
vergognata per il resto della sua vita, se la sua guarigione fosse stata grazie
ad un patto che suo fratello aveva stretto con uno dei mostri più orribili e
crudeli che il Mondo Digitale avesse mai visto... al prezzo delle vite di tanti
suoi amici e di tante persone che non c'entravano niente!
Eppure, di tutto questo, a Neo non sembrava importare...
Mentre Megadramon si rialzava, e scagliava una raffica di missili che
costrinsero Arkadimon a retrocedere, anche se solo un pò, Rei fece un altro
passo avanti, prese fiato, e continuò il suo discorso con veemenza sempre
maggiore! "Ecco quello che volevo dire, Neo! Tu CREDI di pensare a noi... CREDI
di fare tutto questo per il bene della nostra famiglia... e non capisci che stai
solo agendo per scopi egoistici!" esclamò, ora senza più trattenere qualche
lacrima. "Non ti rendi conto che quello che stai facendo potrebbe costare la
vita a migliaia di persone innocenti? E che... che Daemon non ha nessuna
intenzione di mantenere la sua promessa? Come tu hai fatto con Hideto-kun e gli
altri... lui ti userà finchè non gli servirai più, e poi ti getterà via! Non
manterrà la parola, Neo! Lui... non vuole dividere il suo potere con
nessuno!"
Neppure questo sembrò distogliere Neo dai suoi propositi. "Heh... lo dici
comese io non lo sapessi gia!" rispose il ragazzo dai capelli bianchi, con una
sempicità e una nonchalance che fecero sentire Rei completamente disarmata. "Mia
cara sorellina, ti ricordo che io sono il fratello maggiore, e credo di avere un
attimo di esperienza più di te! So bene che molto probabilmente l'intenzione di
Daemon è quella di eliminarmi una volta che avrà ottenuto quello che vuole... ma
con Arkadimon al mio fianco, non avrò più da temere nulla nemmeno da lui! Una
volta che Arkadimon sarà evoluto a livello Mega, sarà abbastanza potente da
distruggere e assorbire persino Daemon... e così, se Daemon non vorrà
ricompensarmi per quello che ho fatto per lui, potrò semplicemente eliminarlo, e
prendermi la ricompensa che ci spetta! In ogni caso, vinciamo noi! Non è
fantastico, tutto questo? Finalmente... finalmente saremo LIBERI, sorellina!
Liberi di fare tutto quello che vorremo!"
Senza attendere una risposta che la sua sconvolta sorella minore tardava, il
folle Digiprescelto oscuro si rivolse di nuovo ad Arkadimon, che era riuscito ad
evitare fortunosamente un attacco combinato di Wizardmon, Deramon e Triceramon,
i quali avevano architettato una buona strategia 'mordi e fuggi' per farlo
cadere in trappola. Sfortunatamente, ancora una volta, le superiori capacità
fisiche del mostro artificiale gli avevano permesso di uscirne quasi del tutto
illeso...
"Ora i giochi... sono durati abbastanza, Arkadimon!" esclamò Neo, pazzo di
gioia. "Distruggi quei Digimon e assorbi i loro dati! Liberami per sempre dalle
catene del mio passato... e libera la mia famiglia dal destino che la opprime!
HAHAHAHAHAHAAAA!"
Ancora una volta quella parola.
Jun serrò la mano attorno alla Crest della Libertà che teneva nel palmo,
reprimendo un moto di disgusto. Di nuovo, quella parola.
Quel ragazzo... parlava di libertà.
Ne parlava così, come niente fosse... come se ottenere la sua libertà avesse
significato per forza dover fare tutte quelle orribili nefandezze! E
soprattutto, ne parlava senza neppure rendersi conto di come stavano veramente
le cose! Ma non lo capiva, quel Neo, di essere soltanto una marionetta in mano a
Daemon? Non capiva, che stava soltanto facendo quello che Daemon voleva? E
davvero sperava che Daemon, con chissà quanti secoli di esperienza più di lui,
non avesse previsto ogni cosa prima di lui? Che non si fosse premunito contro
eventuali tradimenti?
Jun si guardò attorno, osservando le reazioni di tutti al folle delirio del
Digiprescelto oscuro. Mari aveva ormai abbandonato ogni parvenza di controllo, e
si teneva aggrappata, tremante e terrorizzata, con le lacrime che le sgorgavano
dagli occhi, al tronco di un albero rimasto in piedi. Sigma restava fermo come
una statua, osservando terrorizzato Arkadimon che avanzava verso di loro, dopo
aver gettato di lato MegaSeadramon con facilità sprezzante. Hideto teneva la
testa bassa e stringeva nelle mani i suoi D-3 neri, in assoluto silenzio... Rei
guardava il fratello con le lacrime agli occhi, ed era evidente la sua tristezza
e la sua rabbia per non essere riuscita a farlo ragionare. Pal e Pul erano
anch'essi silenziosi, e la gravità del momento aveva fatto loro perdere persino
la voglia di sparare le loro immancabili battute. Gli altri ragazzi osservavano
trepidanti la battaglia, e pregavano in silenzio per la vittoria sempre più
remota dei loro Digimon...
E i Digimon... i Digimon, tra cui anche il suo amico Wizardmon, combattevano
con tutte le loro forze, pur essendo evidente che Arkadimon era loro nettamente
superiore.
E tutto questo... tutto questo, Neo lo faceva in nome della sua libertà? Ma
libertà da cosa? Quello stupido si rendeva conto delle assurdità che stava
dicendo? No... no che non se ne rendeva conto! Come poteva essere? Era troppo
accecato dalla sua stupida vendetta contro il mondo per ascoltare ragioni...
Ma Jun Motomiya condivideva diversi tratti caratteriali con il fratello
minore. E uno di questi era... che quando Jun Motomiya diceva 'basta', voleva
proprio dire 'basta'! Dopo aver preso un bel respiro, Jun sorprese tutti facendo
un passo in avanti... e iniziando a parlare a muso duro a Neo!
"Adesso basta, ragazzino! Questo è troppo!" esclamò, la voce decisa che quasi
coprì il rumore della battaglia e fece convergere verso di lei gli sguardi,
meravigliati ed allarmati, di molti dei suoi compagni! "Tu parli di libertà...
senza neanche sapere che cosa sia!"
Se non fosse stato per il chiasso che la battaglia tra Arkadimon e gli altri
Digimon stava sollevando, un silenzio di tomba sarebbe calato sulla radura. Come
scioccato all'idea di essere stato rimproverato, Neo sobbalzò, e voltò
lentamente lo sguardo verso Jun, fissandola con occhi scarlatti accesi di odio
ed indignazione. Come... come si permetteva... quella mocciosa ridicola... di
parlare con quel tono a lui, Neo Saiba, il futuro dominatore del Mondo
Digitale?
"Come... come hai osato chiamarmi, tu?" sibilò il ragazzo dai capelli
bianchi. La sua sciarpa rossa, mossa dal vento, pareva ballare una ridda
infernale.
Pal strinse i denti, deglutendo quel pò di saliva che le era rimasta in gola.
"Ugh... ma... ma quella lì è impazzita, o cosa? Quel... quel pazzoide le
sguinzaglierà contro il suo mostriciattolo in men che non si dica!" mormorò.
"Cosa le salta in mente di..."
"Aspetta, sorellina..." la consigliò Pul, corrugando leggermente la fronte
mentre osservava la Digiprescelta più grande. "Io... io credo che Jun abbia in
mente qualcosa... non so cosa, ma..."
La PetitMamon si bloccò, e guardò sorpresa il fratello. "Cosa? Tu... tu dici
che Jun..."
"Altrimenti, perchè sentirei una strana energia provenire da lei?" rispose
Pul. "E poi... e poi, guarda là! Non ti sembra che anche Wizardmon...?"
Pal spalancò gli occhi e guardò meglio Jun e il suo partner, che in quel
momento le si era posto al fianco, puntando la bacchetta magica contro il
terribile demone artificiale. Era vero. C'era qualcosa di diverso in loro,
rispetto a prima. I due demonietti riuscivano a percepire una strana aura
attorno a loro... un'aura potente e al tempo stesso serena... e dalla Crest
stretta nella mano di Jun fuoriusciva una flebile luce dorata, così come dal D-3
che lei si portava al fianco.
Anche gli altri membri del gruppo se ne erano accorti, e osservavano
meravigliati la scena. "Ragazzi, avete visto?" esclamò un sorpreso Derek. "Il...
Il Digivice di Jun... e la sua Crest... non riesco a credere che sia riuscita a
farla illuminare così presto dopo averla ricevuta!"
"Beh, anche noi siamo riusciti a farlo, se non ricordo male..." rispose
Deramon. "Non mi sembra sia passato più di un giorno da quando abbiamo ricevuto
le nostre Crest, al momento in cui le abbiamo attivate!"
"C'est vrai..." rispose Catherine, ripensando allo scontro che Kiwimon
aveva sostenuto con la malvagia LadyDevimon nel Primary Village, quando la
demonessa aveva minacciato di uccidere i cuccioli di Digimon. "E... non credo di
allontanarmi molto dalla verità se dico... che forse questo si deve anche alle
Luci della Vittoria che mademoiselle Rei ci ha consegnato! Guardate il
D-3 di mademoiselle Jun! Non vedete come si illumina? Se non ricordo
male... le Luci della Vittoria facevano lo stesso effetto!"
"E' vero..." ammise Michael, guardando lo strano fenomeno. "Accidenti, non
immaginavo che le Luci della Vittoria potessero essere usate in questo modo...
se è così, allora forse abbiamo una possibilità... ma bisogna che MegaSeadramon
sia d'accordo..." Concluse la sua riflessione ad alta voce gettando uno sguardo
preoccupato al serpente marino dalle squame scarlatte, che stava cercando di
rialzarsi nonostante i colpi presi.
"Michael..." ringhiò l'affaticato MegaSeadramon, che cominciava seriamente a
sentire la stanchezza della lotta.
"Ti ho chiamato ragazzino... perchè è questo che tu sei! Un ragazzino
immaturo e viziato!" esclamò Jun, in risposta alla domanda del leader degli
Alias-3. "Ma lo sai di cosa parli, quando dici 'libertà'? Di certo non è quella
che intendi tu! Tu credi di essere libero soltanto perchè puoi fare quello che
vuoi... e non ti rendi conto che Daemon ti sta manipolando! Stai facendo
esattamente quello che vuole! O credi che ti stia aiutando senza pretendere
nulla in cambio?"
Neo ridacchiò sprezzante, ma a Wizardmon sembrò che non ci fosse allegria
nella sua risata... e che fosse semplicemente un modo per nascondere la sua
insicurezza! "Tsk... io l'ho aiutato a liberarsi dalla sua prigionia, e lui mi
ha consegnato Arkadimon, in modo che ne facessi quello che voglio! Mi sembra uno
scambio equo, no? Con questo Digimon... io posso davvero fare tutto quello che
voglio! Con lui sì che sono libero!"
Quella parola, usata una volta di più a sproposito, fece vedere rosso a Jun.
"Ah, quindi tu ti definisci libero? Tu, che hai bisogno di appoggiarti a questa
mostruosità per combattere seriamente?" esclamò, un indice puntato in maniera
poco elegante contro Arkadimon. "Tu ti definisci libero... e non ti rendi conto
di non essere altro che una marionetta che danza sui fili tesi da quel pazzo di
Daemon! Sei davvero ridicolo, lo sai?"
"Jun-san..." mormorò Rei, appoggiandosi una mano sul cuore dopo essersi
asciugata le lacrime. Certo, non era molto bello per lei sentir dire certe cose
di suo fratello... ma il fatto era, che non se la sentiva di biasimare Jun,
visto che anche lei era d'accordo con quanto diceva. Quello con cui stava
parlando in quel momento non era suo fratello... soltanto un individuo debole
che si era lasciato manipolare da Daemon, e che aveva bisogno di una
svegliata!
In ogni caso, il leader degli Alias-3 non pareva avere voglia di
svegliarsi... anche se la sua rabbia isterica, davanti alla calma con cui Jun e
Wizardmon lo affrontavano, gli dava un aspetto davvero ridicolo! "Tu... tu...
maledetta mocciosa... come ti permetti? Come ti pemetti? Tu... non sai con chi
hai a che fare! Il mio Arkadimon ti potrebbe schiacciare in un attimo, e di te
resterebbe ben poco da seppellire! Basterebbe un mio ordine, e tu saresti morta!
Te ne rendi conto, di questo, vero?" strillò. Neo sembrava impazzito, pareva
ormai aver smarrito ogni contatto con la realtà tranne l'affetto che tuttora
continuava a provare per la sorella minore...
Wizardmon chiuse gli occhi, con tutta calma. "Ancora non te ne rendi, conto,
Neo Saiba?" chiese, pacato ma sicuro di sè come era stato anche davanti a
Myotismon, nel momento di salvare la vita a Gatomon. "E' per questo che sei
debole... non importa quanto forte sia Arkadimon, tu resti debole... perchè ti
appoggi solo ed esclusivamente a lui. E' tutto quello che hai, e senza di lui
non saresti in grado di fare nulla... o almeno, così credi tu. E' per questo che
diciamo che non sei altro che un pupazzo in mano a Daemon."
"Essere liberi, come tu pretendi di essere, è tutt'altra cosa." proseguì Jun,
e in quel momento, la luminescenza dorata che la sua Crest e il suo D3 emanavano
si espanse, e avvolse lei e il suo amico digitale in un abbraccio di luce e
calore, accompagnato da sfumature di vapore iridato. "Significa saper camminare
con le proprie gambe, e usare la testa, senza farsi condizionare dal passato, o
da nient'altro! Cosa che tu non mi sembri in grado di fare, vero? Sei soltanto
un ragazzino immaturo, ecco cosa sei... e hai una strana idea della
libertà!"
Neo aprì la bocca per protestare... ma per quanto Jun e Wizardmon avessero
finito di dire la loro, il loro Digivice non sembrava essere dello stesso
parere, e nemmeno la loro Crest! Con un sibilo, il medaglione e il congegno
elettronico presero letteralmente vita, e il Digimon mago chiuse gli occhi
mentre veniva avvolto da un bozzolo di energia bianca! Jun strinse i denti e
fece un passo indietro allarmata... ma si rassicurò subito vedendo il suo
Digivice attivo, e dopo un breve istante di sorpresa, sorrise tra sè, capendo di
essere riuscita a fare qualcosa che forse avrebbe ribaltato il risultato di
quella sfida!
"Ce... ce l'ho fatta davvero!" esclamò. "E... e pensare che avevo dei
dubbi!"
"Senorita Jun!" sentì Rosa esclamare, oltre il suono della
Digievoluzione. "Il suo Digimon sta evolvendo! E'... è riuscita ad illuminare la
sua Crest!"
"Che mi venga un colpo, ce l'ha fatta!" squittì un'incredula Pal.
Anche Hideto alzò lo sguardo da terra, e spalancò gli occhi per
l'incredulità. "Jun-san..." mormorò, prima di guardare di nuovo i suoi Digivice
neri, che giacevano nelle sue mani apparentemente dimenticati...
Prima che Hideto potesse riprendere la sua linea di pensiero, l'energia che
avvolgeva Wizardmon esplose letteralmente, e il Digimon mago salì alla sua forma
superiore!
"Wizardmon... chou shinka..."
Quando la luce si dissipò, un possente guerriero in armatura, alto almeno due
metri e mezzo e dal fisico statuario, si sollevò dal punto in cui Wizardmon si
trovava fino ad un istante prima, spada sollevata e pronta a colpire! Tutto
coperto da una maglia di ferro rossa, il guerriero digitale era ulteriormente
protetto da un pettorale di Chrome-Digizoid grigio finemente intarsiato di rune
dorate, con complessi glifi rossi e gemme incastonate a decorarne la parte
anteriore. Un gonnellino dello stesso colore proteggeva i fianchi, e gli
avambracci erano ulteriormente coperti da un paio di manicotti, su ognuno dei
quali era incastonata una grande gemma blu di forma circolare ed era montato un
piccolo fucile laser. In una delle sue robuste mani, il guerriero teneva una
larga spada di acciaio blu-bianco, la cui lama era lambita da una fiamma
arancione che non si spegneva mai, e continuava ad ardere senza combustibile...
mentre nell'altra mano, si era formata una sfera di energia luccicante. Le
spalliere del Digimon terminavano in un paio di spuntoni, che si alzavano verso
il cielo in modo da rendere la sua figura ancora più minacciosa. Portava in
testa un elmo azzurro che ricordava piuttosto un cappello conico da mago, e il
suo volto ricordava molto quello che poteva essere il viso di Wizardmon senza le
falde del suo mantello a coprirlo, con un paio di occhi fieri, e un contegno
nobile, quasi regale, su un volto bianco come l'alabastro e incorniciato da
lunghi capelli biondi. Ai piedi, il cavaliere magico portava un paio di stivali
di metallo grigio con la punta rinforzata, che sollevarono un rombo di tuono
quando il nuovo arrivato li abbattè sul terreno, agitando la sua spada infuocata
e proclamando il proprio nome!
"...MYSTIMON!" esclamò la forma Ultimate di Wizardmon, tracciando un
arco di fuoco nell'aria con un preciso fendente.
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Mystimon
Tipo: Guerriero Magico
Attributo: Virus
Livello: Ultimate
Attacchi: Core Dart, Blast Flame
Un guerriero che fonde assieme abilità con la spada e potere magico, in un
tutt'uno perfettamente armonico. Grazie al suo speciale addestramento, è in
grado di lanciare incantesimi anche con addosso l'armatura. Preferisce gli
attacchi basati sul fuoco.
Neo fece un passo indietro quando il nuovo Digimon apparve in luogo di quell'
"insignificante maghetto" ai cui attacchi Arkadimon aveva resistito come un muro
di granito resiste ai pugni di un bambino soltanto pochi minuti prima, e
numerose paia di occhi, sia di Digimon che di esseri umani seguirono rapiti la
miracolosa Digievoluzione. Finalmente, Mystimon riemerse dalla luce che ormai si
stava dissipando, e si mise in guardia, brandendo la sua spada fiammeggiante con
entrambe le mani mentre guardava con grave indignazione Arkadimon... il quale, a
sua volta, si era bloccato sul posto ed osservava quasi senza capire il nuovo
Digimon, come se non arrivasse a rendersi conto che anche i suoi avversari
potevano evolvere all'improvviso come faceva lui...
"Q-questo..." balbettò Mari, staccatasi per un istante dall'albero a cui si
era avvinghiata. "Questo è..."
Pal scosse la testa. "Che io sia cancellata se questa non era una
Digievoluzione come si deve!"
"Es increìble!" esclamò entusiasta Rosa. "Il Digimon della senorita
Jun è davvero faantastico! Ma... basterà a farci vincere contro quella...
cosa fea?"
Michael, il più vicino alla Digiprescelta messicana, corrugò la fronte,
valutando attentamente la situazione. Forse no, forse quel Digimon non poteva
fare la differenza... da solo! Ma chissà, forse se le cose andavano in un certo
modo... poteva essere un validissimo aiuto!
Ovviamente, però, nessuno era più entusiasta di Jun per questa inaspettata
Digievoluzione! La neo-Digiprescelta era rimasta in piedi al suo posto, quasi
raggiante d'orgoglio, mentre osservava il suo Digimon prendere forma e
schierarsi davanti a lei e ai suoi compagni più giovani, la spada sollevata che
sembrava dire che lui ora era lì, e che non avrebbe permesso a nessuno di far
loro del male! Si sentiva estatica, quasi confusa per la contentezza... lei, Jun
Motomiya, la più normale di tutte le ragazze che vivevano a Tokyo... era stata
parte di qualcosa di unico: era diventata una Digiprescelta, aveva conosciuto un
Digimon di cui poi era diventata amica... un Digimon che, tra l'altro, era una
vecchia conoscenza dei Digiprescelti, ed era perito per salvare loro la vita...
e in un solo giorno aveva stretto un legame con lui, e lo aveva portato ad
evolvere al livello Ultimate! Ora... ora lei era Jun Motomiya, Digiprescelta
della Libertà... e non sarebbe stato quello scimmione troppo cresciuto che
quell'albino fanatico si portava dietro a smentire lei e Mystimon!
"Wi... Wizardmon..." mormorò, balbettando per l'emozione. "Ce... ce l'ho...
fatta davvero? Ti ho... fatto evolvere... io? Wow, non ci posso quasi
credere!"
Mystimon eseguì un paio di abili volteggi con la spada, prima di puntarla
contro l'abominio creato da Daemon, quasi a minacciarlo. Poi, con un sorriso
appenaaccennato, si voltò verso la sua partner umana, e le diede la risposta che
lei sperava di sentire. "Jun... quando abbiamo iniziato questo viaggio, non
sapevano ancora cosa ci sarebbe aspettato... ed era naturale che tu non fossi
sicura al cento per cento di quello che stavi facendo. Però... anche così, non
ti sei lasciata scoraggiare dalle difficoltà, e hai saputo seguire le orme di
quelli che ti hanno preceduto! Sei una ragazza forte... e sono fiero di essere
il tuo partner!"
Jun fece il segno dell'okay, tirando fuori un ghigno a cinquantaquattro denti
che ricordava parecchio quelli di Taichi o di suo fratello Daisuke. "Che posso
dire, è una cosa che corre nella famiglia Motomiya!" esclamò. "E comunque...
anch'io sono fiera di te, Mystimon! Ora forza, riprendiamo... e diamo una
lezione tutti assieme a quello scimmione pelato!"
"Giusto." declamò Mystimon, voltandosi di nuovo per affrontare lo sbalordito
Arkadimon, che ancora non si raccappezzava di quanto erasuccesso davanti ai suoi
occhi. In un lampo, al fianco del guerriero magico si erano schierati anche
tutti gli altri Digimon: MegaSeadramon e Megadramon sospesi maestosamente in
aria sopra di lui, le ali del drago cibernetico spalancate e armate di centinaia
di missili pronti al lancio... Deramon e Triceramon in posizione di guardiaai
suoi fianchi, pronti a scattare al minimo cenno di attacco da parte della
mostruosità! Tutti i Digimon sembravano stanchi e provati... ma la loro voglia
di combattere era rimasta immutata!
Per un attimo, solo un attimo, la maschera spocchiosa che Neo indossava
minacciò di infrangersi, e il ragazzo dai capelli bianchi osservò con muto
timore prima lo schieramento di Digimon davanti al suo campione... poi gli occhi
castani della sorella minore, nei quali oltre al dolore per la rabbia senza
senso del fratello, ora si era fatta strada un pò di speranza... un paio di
occhi che lo imploravano di lasciar perdere tutto, gettarsi alle spalle il
passato prima che gli arrugginisse dentro... e tornare a casa, essre di nuovo
una famiglia. Per un istante, Rei vide il rosso negli occhi del fratello
lasciare di nuovo spazio all'azzurro del cielo...
Ma ancora una volta, fu solo un attimo. Con grande dispiacere di Rei, la
tinta sanguigna tornò ad inquinare lo sguardo di Neo, e il ragazzo albino scosse
la testa furiosamente, rimproverandosi di essersi lasciato intimorire da così
poco!
"Tsk..." grugnì Neo. "E... e voi pensate... che basterà una semplice
Digievoluzione a fermare il mio Arkadimon? Fino adesso vi ha battuti tutti con
uno sforzo minimo... cosa vi fa pensare che ora andrà diversamente? Avrete anche
un Ultimate in più dalla vostra... ma è soltanto uno!"
"E allora?" chiese Derek. "Solo perchè è uno, non dovresti sottovalutarlo...
Potrebbe riservarti più sorprese del previsto!"
"Già... e non solo lui..." pensò tra sè Michael. Il biondo
Digiprescelto della Giustizia chiuse lentamente gli occhi, e iniziò a
concentrarsi al massimo, cercando di inquadrare mentalmente il suo Digimon...
cercando di pensare a quali potevano essere i suoi sentimenti in quel momento...
forse, se ci fosse riuscito... avrebbero potuto prendersi un vantaggio ancora
maggiore su Arkadimon... un vantaggio di cui avevano un bisogno disperato!
Arkadimon, obbediente agli ordini del suo folle padrone, si acquattò sul
terreno, e si preparò a lanciarsi sul gruppo, che già stava elaborando una
strategia per fermarlo, e si apprestava a disperdersi non appena il mostro
avesse caricato. Mystimon sferrò un fendente di prova davanti a sè, cercando di
saggiare le difese e i riflessi della terribile creatura prima dell'attacco, e
riuscì a farle fare un sobbalzo... mentre Triceramon puntava le sue corna
affilate contro il bersaglio! La tensione era palpabile, si poteva quasi
tagliare con un coltello...
Quando l'imprevisto venne in ulteriore soccorso dei Digiprescelti!
Sigma, Mari, Pal, Pul e anche Rei non trattennero un moto sbigottito quando
il silenzioso Hideto, che fino a quel momento era rimasto in disparte a guardare
il terreno, ancora vittima della sudditanza psicologica che provava nei
confronti di Neo... improvvisamente si drizzò in piedi, afferrò i suoi Digivice,
e si dispose al fianco dei Digiprescelti, stupendoli tutti con le parole che
esclamò una frazione di secondo dopo!
"BlackGreymon! BlackGarurumon! REALIZE!" esclamò il ragazzino dai
capelli neri, sollevando in aria entrambi i suoi Digivice. "Fermate Arkadimon!
Cercate di tenerlo fermo!"
"COSA?" esclamò Neo, furente ed oltraggiato ora da qualcosa di più che dalla
nuova evoluzione di Wizardmon. "Che stai facendo, Hideto? Come ti permetti
di..."
Non ebbe il tempo di finire la frase, prima che due scie di luce e pixel
venissero proiettate dagli schermi dei suoi D3 neri, e si condensassero nelle
versioni virali di Greymon e Garurumon, a pochi metri ormai dal terribile
Digimon artificiale, che tentò disperatamente di evitare le loro fauci
spalancate...
Quella distrazione gli fu fatale. Mystimon, colta l'occasione, sollevò la sua
spada fiammeggiante sopra la testa, e un'ondata di calore lo avvolse,
costringendo i Digiprescelti a fare un passo indietro per evitare di rimanere
scottati. Un istante dopo, il guerriero magico abbassò la spada e tracciò un
potente arco di fiamme in aria, scagliando un proiettile incandescente contro
Arkadimon!
"Blast Flame!" esclamò Mystimon. Colto di sorpresa da due attacchi
contemporaneamente, Arkadimon perse una preziosa frazione di secondo a guardarsi
attorno alla ricerca di una via di fuga, e reagì troppo tardi, venendo colpito
al fianco dalla fiammata di Mystimon! Con un orrendo gorgoglìo, il mostro
artificiale barcollò indietro, afferrandosi con una mano la parte del corpo
danneggiata, e dando ai pur notevolmente inferiori BlackGreymon e BlackGarurumon
il tempo necessario ad afferrarlo per le spalle con le loro fauci! Arkadimon si
contorse e grugnì ancora, più e più volte, ma l'attacco repentino e inaspettato
lo aveva spiazzato, e il suo primo tentativo andò a vuoto.
"Arkadimon!" esclamò Neo. "Che... che cosa ti hanno fatto? Ugh... che tu sia
maledetto, Hideto, spregevole verme! Non ti avevo detto che avresti dovuto stare
dalla mia parte, e lavorare per me finchè non mi avessi ripagato per il male che
avevi fatto a Rei? Te ne sei dimenticato? Sei tu la causa per cui lei non è più
in grado di camminare! E ora... ora, non solo ti rifiuti di obbedirmi, ma osi
addirittura opporti a me?"
Hideto, con ancora i Digivice tra le mani e sollevati in aria, sostenne lo
sguardo colmo di odio del suo ex-superiore. Per una frazione di secondo, un
leggerissimo tremolio nei suoi occhi diede a Rei il timore che il suo amico dai
capelli neri si lasciasse di nuovo mettere sotto i piedi dal prepotente ragazzo
albino... ma un attimo dopo, Hideto deglutì e restituì, per la prima volta in
vita sua, un'espressione di ribellione al suo sfruttatore!
"Io..." iniziò Hideto, prima di prendere confidenza. "Io non ho più
intenzione di continuare a darmi la colpa! Non ho più intenzione di fare la
vittima soltanto per fare piacere a te, Neo Saiba! Questo maledetto Digimon...
Arkadimon... ti sta risucchiando ogni parvenza di umanità... ti sta rendendo un
mostro alla pari di Daemon! Per l'affetto che mi lega a te, e a Rei-chan, io
devo fare del mio meglio per fermarti! Al momento, BlackGreymon e BlackGarurumon
non hanno ancora recuperato abbastanza forze da poter evolvere in
ViralOmnimon... ma non mi interessa! Anche così, possiamo fare qualcosa per
fermarti!"
"Ugh... come... come vi... permettete...?" balbettò Neo, facendo un
involontario passo indietro. Quanto stava accadendo andava al di là delle sue
previsioni più pessimistiche... lui, Hideto Tsujimoto, il ragazzino debole e
sottomesso che era così facile da manipolare... che lui aveva manovrato per così
tanto tempo facendo leva sul suo senso di colpa e sulla sua sudditanza
psicologica... lui, in questo momento, si stava ribellando? Stava dicendo che
non era colpa sua? E anche con quei Digimon così miserabili, stava tenendo fermo
Arkadimon? Il suo sbigottimento era tale che sembrava ripercuotersi anche su
Arkadimon, che cercava inutilmente di liberarsi dalla stretta delle fauci dei
due Digimon virali, senza riuscire ad usare i suoi poteri...
"Tu... tu..." continuò a balbettare Neo, troppo incredulo per fare un
discorso coerente.
"E' inutile che cerchi tante scuse per accusarlo, fratellone!" esclamò Rei,
con rinnovata decisione... e ancora una volta, gli occhi di Neo passarono dal
rosso all'azzurro per un breve istante, allorchè il potere del Dark Seed
immagazzinato nel suo corpo si indeboliva brevemente. "Quell'incidente è stata
colpa mia, e tu lo sai quanto me! Dovevi aspettartelo che un giorno o l'altro,
Hideto-kun si sarebbe ribellato! Non puoi trattare sempre così la gente senza
mai pagare!"
Ma BlackGreymon e BlackGarurumon non erano gli unici ad aver colto
l'occasione per attaccare Arkadimon. Vedendo quel terribile avversario
imprigionato nella morsa dei due Digimon oscuri, Deramon scattò in avanti, ed
eseguì il suo ormai celebre attacco Beak Buster, volando come un missile vivente
contro il mostruoso Digimon, avvolta da un'aura di luce bianca! "Beak
Buster!" esclamò la colomba, andandosi a schiantare contro il torace
muscoloso del Digimon malvagio. L'impatto scosse violentemente Arkadimon, che
ringhiò ancora più forte, e minacciò di svincolarsi dalla presa dei Digimon di
Hideto, che però tennero duro e strinsero il mostro ancora più forte,
impedendogli di reagire e dando agli altri Digimon un'altra possibilità di
attaccarlo!
E fu Mystimon il successivo ad assalire il mostro artificiale, creando dei
dardi di magma incandescente davanti a sè, e scagliandoli uno ad uno contro
Arkadimon, senza mandarne a vuoto nemmeno uno! "Core Dart!" esclamò il
guerriero-mago, facendo sobbalzare con i suoi proiettili in corpo dell'orrore
digitale, che venne poi centrato in pieno dai colpi di coda di Megadramon e
Triceramon. Finalmente, Arkadimon spezzò la presa nella quale BlackGreymon e
BlackGarurumon lo avevano afferrato, ma soltanto per essere scagliato contro un
albero dalla forza dell'attacco combinato dei due potenti Digimon rettili.
Grugnendo di dolore, Arkadimon scivolò al suolo, ma si rialzò subito, giusto in
tempo per parare una Nova Blast scagliata da BlackGreymon che gli fece qualche
segno nero sulle esili braccia.
"ARKADIMON!" gridò istericamente Neo. "Che stai facendo? Tu sei più forte di
queste nullità! Attaccale! Distruggile! Non averne pietà! Non ti farai certo
sopraffare da così poco, vero?"
Le parole del suo padrone, il suo unico punto di riferimento, sembrarono dare
una scossa ad Arkadimon, che però aveva perso gran parte del vantaggio
iniziale... e il mostruoso Digimon artificiale si mise in guardia ancora una
volta, deciso a togliere di mezzo una volta per tutte quei fastidiosi insetti e
ad assorbirne i dati davanti agli occhi dei loro partner! Ringhiando, Arkadimon
iniziò a strisciare aggressivamente contro i Digimon, senza chiedersi come mai
MegaSeadramon se ne stesse in disparte, concentrato al massimo...
"Petit Nightmare!"
Inaspettatamente, anche Pal e Pul si staccarono dal gruppo di Digiprescelti,
e attaccarono Arkadimon! Con precisione millimetrica, i due fratellini
PetitMamon avevano scagliato, in sincronia quasi perfetta, un lampo di luce nera
contro gli occhi del mostro, senza infliggergli nessun danno... ma abbagliandolo
quel tanto che bastò ai Digiprescelti per riorganizzarsi ed elaborare una nuova
strategia d'attacco! Con una fierezza sottolineata dal ghigno da monelli che
avevano sul volto, i due demonietti svolazzarono qualche centimetro sopra il
gruppo dei Digiprescelti, che li guardavano con stupore, e tennero gli indici
puntati contro la terribile creatura di Daemon, quasi fossero stati dei
giustizieri che si apprestavano a dare il colpo di grazia al mostro
dell'episodio!
"Hahaaa! Scommetto che questa non te l'aspettavi, eh, brutto sgorbio?"
cinguettò Pal. "Beh, hai fatto male a non curarti di noi! Noi siamo Pal e Pul,
la più grande coppia di malandrini del Mondo Digitale! E nessuno ci mette i
piedi in testa, mi sono spiegata? Men che meno uno scimmione pelato uscito
difettoso come te!"
Mentre Arkadimon indietreggiava con le mani artigliate premute sugli occhi,
nel tentativo di schiarirsi la visuale, Rei alzò lo sguardo verso i due
demonietti che l'avevano accompagnata per tutto questo tempo, più di tutti
stupita dal loro atto di coraggio.
"Pal... Pul... voi..." mormorò la ragazzina castana, non riuscendo a trovare
le parole.
"Ugh... ma... ma che vi è saltato in mente? Siete impazziti, per caso?"
esclamò irritata Jun. "Se il vostro attacco non fosse riuscito, quella cosa se
ne sarebbe fatta un baffo, e avrebbe potuto cercare di distruggere voi prima di
noi! Vi rendete conto di cosa avete rischiato?"
"Rigirando la domanda, vi potremmo chiedere se davvero pensate che non ce ne
rendiamo conto!" rispose Pul un pò sfacciatamente. "Sappiamo come e più di tutti
voi quanto sia pericoloso questo Digimon... ma dopo aver visto che anche Hideto
stava cercando di dare una mano, non potevamo certo permetterci di restarne
fuori! Altrimenti, scusa, che figura ci avremmo fatto?"
"Noi siamo la coppia dei PetitMamon, nel caso ci sia bisogno di ripeterlo!"
esclamò Pal, alzando drammaticamente l'indice verso il cielo. "Un giorno, saremo
famosi in tutto il Mondo Digitale! E non ci faremo certo spaventare dal primo
sbarbatello che viene qui e si mette a giocare a fare il capo del mondo!"
"Pal... Pul... grazie mille!" mormorò Hideto, sorridendo con un pizzico di
imbarazzo, mentre qualcuno attorno a lui faceva una risatina.
Nel frattempo, Arkadimon si era ritrovato dalla proverbiale padella alla
brace. La temporanea cecità che il Petit Nightmare di Pal e Pul gli aveva
inflitto si era rivelata uno svantaggio ancora più pesante ora che i Digimon
avversari ricorrevano ad attacchi a distanza contro di lui. Megadramon spalancò
le ali, indirizzandogli contro una salva di missili che gli esplosero
tutt'attorno, senza dargli via di scampo. Mystimon continuò a scagliare attacchi
infuocati su di lui, dandogli più fastidio di quanto non avessero già fatto gli
altri Digimon nel corso della battaglia. Deramon continuava a far piovere
raffiche di noci, come scariche di mitragliatrice... BlackGreymon e
BlackGarurumon a loro volta si occupavano di disturbarlo con i loro attacchi a
distanza...
E MegaSeadramon e Michael restavano fermi, in disparte, con espressione
concentrata, quasi distaccatadal mondo esterno. Mystimon e gli altri Digimon,
grazie anche all'inaspettato aiuto di Hideto e di Pal e Pul, stavano dando molto
più filo da torcere ad Arkadimon di quanto loro osassero sperare... e questo
dava loro tutto il tempo di preparare la loro prossima controffensiva. Il biondo
Digiprescelto americano della Giustizia, in quel momento, teneva il Digivice tra
le mani e gli occhi chiusi, e stava apparentemente cercando di ricordare
qualcosa... la sua bocca era semiaperta, e una gentile aura bianca circondava il
suo corpo, forse preludio a quanto stava per accadere.
"Hmm?" chiese Derek, guardando verso il suo compagno. "Michael? Michael, che
succede? Cosa stai cercando di..."
L'unica risposta che il Digiprescelto australiano ottenne fu che Michael
abbassò la testa e chiuse la bocca. Nella mente del ragazzo biondo, si
avvicendavano innumerevoli immagini... del suo passato... del suo presente... di
quello che forse sarebbe stato il suo futuro... tutti i suoi amici, tra cui
Mimi... la sua famiglia... ma ognuna di queste svaniva subito dopo, senza
restare nellasua mente più di qualche secondo. Il ragazzo americano strinse i
denti, leggermente frustrato, quando anche la figura di Betamon apparve e
scomparve davanti agli occhi della sua mente... sembrava che, qualunque cosa lui
facesse o pensasse, non riusciva a concentrarsi abbastanza sulle Luci della
Vittoria che aveva ricevuto... non abbastanza da attivarne il potere...
Con rabbia, il Digiprescelto americano corrugò la fronte, cercando di
concentrarsi ancora di più... tutti i rumori esterni svanirono, lasciando
Michael immerso nel suo mondo di tenebra e pensiero... ancora niente... non
riusciva a cogliere l'immagine giusta... a focalizzarsi sul pensiero
corretto...
Michael... Michael...
Una voce... o forse no... forse era soltanto la sua immaginazione... no, non
poteva fermarsi a pensare adesso... doveva fare in fretta, se voleva aiutare i
suoi amici... non sapeva per quanto ancora sarebbe durata la loro
resistenza...
Michael... Michael, mi senti?
Huh? Che... che cosa... Mega... MegaSeadramon, sei tu? pensò finalmente
Michael, riconoscendo la voce del suo partner che lo chiamava. Anche in quel
momento, nel suo stato di massima concentrazione, il Prescelto della Giustizia
riusciva a percepire la presenza del suo partner, che fluttuava in aria a
qualche metro da lui...
Sì... sì, sono io! Michael, non è così chedevi fare! Stai avendo troppa
fretta... non è così che si può eseguire una Digievoluzione! I risultati
sarebbero pessimi!
MegaSeadramon... rispose telepaticamente il ragazo biondo. Le parole del
suo Digimon lo confusero un pò, e al tempo stesso gli misero addosso un pò di
vergogna. Nella fretta di aiutare i suoi compagni nella lotta contro Arkadimon,
non aveva pensato all'ipotesi che il suo Digimon non si sentisse ancora
pronto...
No, no, Michael, non è così! Il fatto è... che io mi sento pronto ad
evolvere! lo contraddisse MegaSeadramon. Solo che... le Luci della
Vittoria funzionano in maniera un pò diversa dalle altre forme di
Digievoluzione... ancora non mi è del tutto chiaro come, ma... mi sembra di
capire che ci vuole un'unità di intenti... e di pensieri... da parte sia del
Digiprescelto che del Digimon!
Michael corrugò leggermente la fronte, mentre i rumori provenienti
dall'esterno, dei Digimon che sferravano i loro colpi migliori contro Arkadimon,
riprendevano a fluire nelle sue orecchie. Per un attimo, il Digiprescelto
temette che la sua concentrazione fosse infranta, ma riuscì a riprendere il
controllo dei suoi pensieri. Unità di intento... e di pensiero...? Credo...
credo di capire cosa vuoi dire, ma... anche se immagino che i nostri intenti
siano gli stessi, non so se riuscirò... in pratica, volevi dire che dobbiamo
pensare entrambi la stessa cosa, nello stesso momento?
Sì... lo so che non è facile, ma forse possiamo darci una mano a vicenda!
gli suggerì il gigantesco serpente marino. Pensa... pensa ad un ricordo molto
bello che potremmo aver condiviso... pensaci intensamente... e concentrati poi
sul nostro compito. Sono convinto che sarà questa la chiave del successo! Ma non
avere fretta... non è una cosa che può venire così, in un lampo... abbi fiducia
nei nostr amici, per il momento mi sembra che se la cavino bene...
D'accordo... Io ci provo! concluse Michael, riprendendo la sua linea di
pensiero, e scavando poi nei propri ricordi... visualizzandoli nella propria
mente, alla ricerca di qualcosa che accomunasse lui e MegaSeadramon... anzi, no,
che stava dicendo... Betamon! Non poteva essersi dimenticato di questo! Prima
che un combattente... prima ancora che un Digimon... Betamon era il suo migliore
amico, non una semplice arma che doveva essere rivolta contro le forze del male!
Nella sua fretta di farlo evolvere, se ne era quasi dimenticato...
Il ragazzo americano scosse la testa, e strinse un pugno davanti a sè come se
volesse rimproverarsi per questa mancanza. In effetti, non poteva dire di
sentirsi molto fiero del proprio comportamento... prima quelle parole dette con
rabbia a Sigma e a Mari, quel rinfacciare loro gli errori commessi che aveva
finito per ferire anche Hideto, e ora questo... No, non doveva accadere più. Non
doveva lasciare che la rabbia e la fretta offuscassero i suoi pensieri, e lo
portassero a commettere errori... doveva semplicemente pensare a qualcosa che lo
facesse stare bene... qualcosa che lo rendesse felice... e qualcosa a cui,
probabilmente, anche il suo compagno digitale stava pensando...
...
Un momento!
Qualcosa... a cui stava pensando anche il suo compagno...
Ma certo! Come aveva fatto a non immaginarlo prima! Se anche MegaSeadramon
stava cercando di concentrarsi su un ricordo per lui prezioso...
Michael prese un bel respiro profondo, si riempì i polmoni di quell'aria
nella quale aleggiava ancora un forte puzzo di bruciato... e si rilassò,
visualizzando nella propria mente il momento che, sei anni prima, aveva cambiato
la sua vita per sempre...
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(FLASHBACK)
"Che... strano animale..." mormorò un ragazzino biondo di circa undici anni,
chinandosi verso la strana creatura simile ad un girino che gli era apparsa
davanti, strisciando fuori da un canale artificiale che attraversava quel
quartiere di New York. Soltanto da qualche minuto gli strani fenomeni nel cielo
erano cessati, e quella strana creatura che fluttuava nel vuoto, sospesa in aria
su una struttura poliedrica da cui uscivano tentacoli di metallo, si era
dissolta nel nulla... ma mentre la situazione stava tornando normale, molti
abitanti della Terra avevano visto delle scie luminose fuoriuscire dallo
squarcio apertosi nel cielo... e disperdersi chissà dove.
Ed ora, spinto dalla sua curiosità, il piccolo Michael si era avvicinato al
punto in cui era caduto uno di quegli strali di luce... e il risultato era che
adesso si trovava davanti quella piccola creatura verde con la cresta rossa, che
lo osservava guardinga, riparandosi sotto una panchina. Michael si inginocchiò,
guardando con crescente attenzione lo strano essere, e facendogli cenno con la
mano di avvicinarsi. Il timore iniziale aveva fatto posto ad un infantile,
giocoso desiderio di conoscere meglio quello strano essere, che dava l'idea di
possedere una certa intelligenza...
"Ciao..." mormorò il ragazzino. "Tu... chi sei? E... da dove vieni? Riesci...
riesci a parlare con me? Non aver paura, non voglio farti del male..."
Il girino verde, spostandosi sulle sue zampette artigliate, continuò comunque
a restare a distanza, non del tutto sicuro se potesse o meno fidarsi del
ragazzino. Dopotutto, in quegli ultimi tempi, su Digiworld era successo un
disastro dopo l'altro, ed essere sospettosi e guardinghi era il metodo migliore
per sopravvivere in quell'ambiente ostile...
Ma quel ragazzo... quel ragazzo... aveva qualcosa di diverso dai Digimon
predatori che da molto tempo ormai, sotto la guida dei Dark Masters, devastavano
il Mondo Digitale... Betamon non sapeva bene cosa lo spingesse a pensarlo... ma
sentiva che di quel giovanotto poteva fidarsi... non gli avrebbe fatto del
male.... anzi, forse avrebbero potuto anche diventare amici...
"Io... io mi chiamo Michael. Michael McComak." disse il bambino biondo, dopo
qualche secondo di esitazione. "E... tu chi sei? Sei... in grado di
parlare?"
"Hm! Certo che sì!" rispose prontamente Betamon, vincendo la sua iniziale
insicurezza... e facendo fare un piccolo salto per la sorpresa al suo
interlocutore. "Sono un Digimon, e il mio nome è Betamon... ma dimmi, che posto
è questo? E dove mi trovo, di preciso?"
Per qualche secondo, Michael rimase immobile, squadrando meravigliato quella
piccola creatura che gli aveva parlato con quella vocetta gracchiante, un pò
rude, ma tutto sommato amichevole. "E-ecco... beh... è semplice! Siamo sulla
Terra... tu vieni da un altro mondo, quindi... immagino che tu non la
conosca..."
(FINE FLASHBACK)
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Michael sorrise, ricordando con nostalgia quel magico momento della sua
infanzia. Sì... è stato il momento più significativo della mia vita... quando
ho conosciuto Betamon, appena dopo che Taichi e gli altri avevano sconfitto
Apocalymon... e poi da lì, tutto si è evoluto... ho ricevuto il mio Digivice...
poi la mia Crest... abbiamo combattuto assieme contro Mephistomon... e poi
contro Daemon e MaloMyotismon...
Mentre pensava, Michael provava una strana sensazione... come una musica
distante e melodica che risuonava nella sua mente, proveniendo da chissà dove...
e qualcosa di caldo e rassicurante che ora pulsava dentro di lui e all'interno
del suo Digivice... percepì la luce dorata che lo schermo del suo Digivice stava
emanando... un'energia particolare, diversa da qualsiasi cosa avesse mai sentito
finora... e l'istinto gli fece capire che, finalmente, aveva raggiunto l'unità
di pensiero con Betamon! Qualcosa dentro di lui si era risvegliato, rivelandogli
questa verità... SENTIVA che lui e MegaSeadramon erano sulla stessa lunghezza
d'onda, e che il potere della Luce della Vittoria a lui affidata si era
attivato, pervadendo il suo corpo di pura energia!
"MICHAEL! Ce l'hai fatta!" esclamò entusiasta MegaSeadramon, i cui dati già
iniziavano la riconfigurazione... "Lo sapevo che non mi avresti deluso! Lo
sapevo!"
La luce dorata proveniente dalla Crest e dal Digivice di Michael esplose
finalmente, creando una colonna luminosa che si innalzò fino al cielo, e
costrinse tutti i presenti ad interrompere quello che stavano facendo, e ad
osservare sbalorditi il miracolo! Persino Neo vacillò, colto da un istante di
paura... e il suo Digivice oscuro cadde per terra, rimbalzando con un suono
ovattato sul terreno ricoperto di cenere e rami secchi... e Arkadimon diede uno
strillo acuto e si riparò con le braccia, come se quella luce sacra fosse in
grado di causargli danni fisici!
"Che... che cosa..." mormorò il ragazzo albino. Ancora per qualche secondo,
lo spettacolo di luce continuò, abbagliando tutti i presenti e rischiarando la
zona desolata come una specie di secondo sole, mentre l'immenso corpo serpentino
di MegaSeadramon si innalzava nella colonna radiosa...
E finalmente...
"MEGASEADRAMON... KYOKUGETSU SHINKA..."
Un lampo tremendo, ancora più luminoso degli altri, fece svanire tutto per un
istante... e quando si dissipò, tutti quanti, una volta riaperti gli occhi e
scacciato lo stordimento, poterono ammirare la forma Mega di Betamon... che non
assomigliava molto a quello che qualcuno di loro si aspettava...
In effetti, il Digimon in cui MegaSeadramon era evoluto aveva una certa
somiglianza con MetalSeadramon, il Dark Master che controllava l'oceano e che si
era reso responsabile della morte di Whamon... ma le differenze erano subito
evidenti, ad un esame un attimo più attento. Infatti, quello che i ragazzi
avevano davanti era molto più grande, al punto da superare Whamon stesso come
lunghezza, e il suo enorme corpo serpentino, lungo almeno una trentina di metri,
era ricoperto di lucide squame celesti, a malapenavisibili sotto l'armatura
dorata dai riflessi bianchi che lo proteggeva quasi del tutto! Soltanto le pinne
a spatola e la sua coda da pesce, oltre alle fauci armate di denti simili a
gigantesche lame di pugnale, rimanevano scoperte, e in diversi punti della
schiena, l'armatura presentava delle sporgenze affilate che ricordavano molto le
pinne dorsali di uno squalo. Un paio di occhi verdi smeraldo luccicavano
fieramente nelle orbite dell'elmo... e, al contrario di quanto accadeva con
MetalSeadramon, la parte anteriore del muso non era stata trasformata in un
cannone, ma terminava con placche corazzate dorate simili ad un rostro per lo
speronamento. La coda era simile a quella di un pesce, con due pinne a raggiera
che si dipartivano in direzioni opposte. Per finire, distribuite su vari punti
della sua corazza di Chrome-Digizoid dorato, la nuova forma evolutiva di Betamon
aveva dei propulsori, che gli permettevano di muoversi sia in aria che in acqua
con agilità insospettabile! Il nuovo Digimon si contorse ancora per un attimo...
poi, sollevando la testa corazzata verso il cielo, esplose in un ruggito di
battaglia!
"...GIGASEADRAMON!"
Michael strinse i pugni sul proprio petto, guardando con orgoglio l'enorme
serpente cibernetico che prendeva forma davanti ai suoi occhi. "Ce... ce
l'abbiamo fatta, Betamon... questa... questa è la tua forma Mega! Non posso
crederci..."
Finalmente, i giochi di luce cessarono, e GigaSeadramon guizzò attraverso
l'aria con la grazia letale e l'agilità di un serpente marino in caccia, il sole
che si rifletteva sulla sua corazza... prima di abbassare lo sguardo e fare un
occhiolino al suo partner umano. "Eppure è così, Michael! Congratulazioni
anche a te... sei riuscito ad usare il potere della tua Luce della Vittoria, e
mi hai permesso di evolvere! Ora la partita volge a nostro favore!"
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: GigaSeadramon
Tipo: Cyborg
Attributo: Dati
Livello: Mega
Attacchi: Sky Wave, Giga Sea Destroyer
La vera forma Mega di Seadramon! Anche conosciuto come 'la gigantesca
portaerei d'assalto', è uno dei più grandi Digimon mai esistiti, ed è in grado
di trasportare numerosi Digimon al proprio interno! La sua presenza è in grado
di modificare le condizioni atmosferiche della zona, scatenando temporali!
"Guardate che roba!" esclamò Jun, schermandosi gli occhi con una mano a causa
dei riflessi abbacinanti che provenivano dalla corazza di GigaSeadramon, che in
quel momento stava volteggiando maestosamente nel cielo, lasciando che i raggi
del sole rimbalzassero sul proprio corpo. "Questa... questa è la Digievoluzione
a livello Mega? Mio... mio fratello me ne ha parlato, ma non credevo che fosse
così spettacolare!"
"Es fantastico..." mormorò la piccola Rosa. "Adesso sì che sono guai
per Arkadimon!"
In effetti, Neo aveva ormai capito che la situazione stava decisamente
volgendo a suo sfavore, e anche se impercettibilmente, aveva iniziato ad
indietreggiare. Per quanto Arkadimon fosse estremamente potente per un Digimon
di livello Champion, lo scontro con gli altri Digimon lo aveva indebolito
molto... e adesso, Neo non era più tanto sicuro che il suo mostro fosse in grado
di resistere agli attacchi di un titano come GigaSeadramon! Arkadimon stesso,
pur non essendo dotato di emozioni, percepiva che quel nuovo Digimon era un
avversario pericoloso anche per lui, e che aveva bisogno di assorbire molti più
dati per sconfiggerlo...
Tuttavia, lasciare che quella orrenda aberrazione tornasse ad uccidere altri
Digimon e a mettere in pericolo il Mondo Digitale non rientrava tra i piani a
breve termine nè di Michael, nè dell'appena risvegliato GigaSeadramon. Un breve
scambio di sguardi fu tutto quello che servì ai due amici per intendersi... e
con in sottofondo gli incoraggiamenti di tutti, il gigantesco serpente
cibernetico spalancò la bocca, puntandola contro Arkadimon, ma stando bene
attento a non coinvolgere anche Neo. Si sentì un rumore di caricamento, e una
sfera di luce dorata iniziò a pulsare nella gola di GigaSeadramon, accompagnata
da scariche elettriche che tingevano l'aria di un'appena percettibile odore di
ozono, mentre il cielo sopra il gruppo si rannuvolava di colpo...
"Che... che stai... che stai facendo...?" balbettò Neo, cercando di
nascondere la sua paura con un tono che voleva sembrare aggressivo, e che in
realtà riusciva soltanto a rendere ancora di più l'idea di quanto fosse
terrorizzato. "Non... non penserai davvero... che quella cosa... sia in grado di
distruggere il mio Arkadimon, vero?"
GigaSeadramon non si fece impressionare, e continuò a caricare il colpo...
sempre di più... e assieme alla sua energia cresceva anche la tensione di
Neo...
E finalmente, dopo qualche secondo in cui sembrava che tutto si fosse
bloccato...
"GIGA SEA DESTROYER!" tuonò GigaSeadramon! La sua testa si abbassò di
colpo, e il proiettile di energia dorata che si era formato all'interno delle
sue fauci partì ruggendo, come un fulmine, verso l'aberrante Digimon
artificiale, che lanciò un mostruoso gemito di orrore e si coprì con le braccia
nel disperato tentativo di resistere all'impatto! In un istante di panico, Neo
fece un salto indietro, portandosi ulteriormente fuori la portata del tremendo
attacco...
...che, poche frazioni di secondo dopo, piombò sul terreno, scatenando
un'apocalisse!
Il terreno sembrò sollevarsi letteralmente e venire spedito in orbita, come
se fosse esploso un vulcano sotterraneo... e innumerevoli frammenti di roccia e
detriti partirono verso il cielo, sospinti da una colonna di luce dorata che
ruggiva e scuoteva la terra, come un mastodontico sisma! I Digiprescelti si
coprirono gli occhi e gridarono, ma il loro urlo venne coperto dall'immane
frastuono dell'esplosione, e dai detriti che piombavano loro addosso, resi caldi
dall'immensa energia sprigionata! Per un breve istante, Jun e Mystimon, i più
vicini al luogo dell'esplosione, riuscirono a vedere di sfuggita le figure di
Neo e Arkadimon che scomparivano nella luce,. prima che il vento caldo che
sferzava i loro vestiti e i loro volti li costringesse a chiudere gli occhi e ad
acquattarsi al suolo per non essere spazzati via...
"AAAAAARGH!" esclamò Pul, aggrappandosi stretto alla mano della sorella, che
a sua volta si era afferrata al tronco di un albero mezzo bruciato. "Questo è
quello che io chiamo fare terra bruciataaaaaa!"
"KYAAAAAH! Che... che potenza... Non... posso... crederci..." balbettò Mari,
costretta contro il tronco dell'albero dalla potenza del vento...
Il caos totale andò ancora avanti per qualche secondo di pura confusione...
ma finalmente, in modo lento e graduale, il rombo dell'esplosione si attenuò
risuonando in lontananza come lo scoppio di un tuono... e la luce si attenuò man
mano, presentando agli occhi ancora abbacinati dei Digiprescelti la spaventosa
nube di fumo e terra polverizzata che si levava dal cratere annerito apertosi
nel punto dove Arkadimon si trovava un attimo prima! Il silenzio regnava
sovrano, spettrale ed inquietante, interrotto dopo un pò soltanto dalla voce di
Rei che, timidamente, chiamava il proprio fratello maggiore, preoccupata per la
sua sorte.
"F-fratellone...?" mormorò Rei, usando una mano per spazzare via il fumo
puzzolente di argilla bruciata che le penetrava negli occhi e nelle narici.
Facendosi coraggio, accompagnata dagli altrettanto ansiosi Jun e Michael, la
ragazzina fece un passo nella nube di fumo... poi un altro... e un altro
ancora...
"Abbiamo... abbiamo davvero vinto...?" si chiese Catherine, spostando il
proprio sguardo dai suoi compagni, a GigaSeadramon che stava riprendendo fiato.
"E... quel ragazzo... starà bene?"
GigaSeadramon tirò un breve sospiro, e rispose con tono piuttosto ansioso.
"Huff... a... ad essere sincero... non lo so neanche io... Io... spero di non
avergli fatto del male... ma di essere riuscito a far fuori Arkadimon!"
Anche BlackGreymon si arrischiò a dare un'occhiata nella nube di fumo, e
BlackGarurumon annusò l'aria attorno a sè, nel tentativo di capire cosa fosse
successo... ma l'odore di bruciato era troppo forte, e il lupo nero fu costretto
ad arrendersi e a scuotere la testa. "Niente da fare... c'è troppo fumo, il mio
naso non riesce a distinguere gli odori! Non riesco a capire se ci sia ancora
qualcuno o no..." si scusò.
Come se qualche entità superiore volesse esaudire le preghiere dei
Digiprescelti, il fumo iniziò a diradarsi...
E quello che si presentò agli occhi dei Digiprescelti stranieri e di Jun fece
congelare tutti!
Dove si trovavano prima Arkadimon e Neo... ora c'erano due Digiport neri a
malapena più grandi di un essere umano, che emisero uno strano suono vibrante
prima di chiudersi definitivamente, lasciando il gruppo da solo nella radura
devastata... e senza più i loro avversari! Mystimon strinse la propria presa
sulla spada, e Rosa fece schioccare le dita per il disappunto, mentre Pul e Pal
si staccavano dal ramo e mormoravano qualcosa di poco ripetibile...
"Due... due Digiport...?" mormorò esterrefatta Rei. "Non... non è possibile!
Questo... questo significa..."
"Significa che Arkadimon ci è sfuggito, e che Neo è ancora con lui!"
grugnì rabbiosamente GigaSeadramon. "E mi sembra anche abbastanza chiaro chi
possa essere stato... maledizione, e dire che ci mancava così poco! Mi dispiace,
Rei, non siamo riusciti a fermare Arkadimon..."
"Se solo ci fossimo riusciti... a distruggerlo, intendo... forse saremmo
riusciti a liberare tuo fratello dal condizionamento..." proseguì Derek. "Solo
che questo non lo avevamo proprio previsto..."
Rei scosse la testa, e guardò il suo Digivice ora vuoto. Si sentiva
terribilmente triste e frustrata, per essere quasi riuscita a parlare con Neo
soltanto per vedere i suoi tentativi fallire all'ultimo istante... ma quello non
era il momento di stare a piangerci su, c'era qualcosa di ben più urgente a cui
pensare! "Di questo... di questo ci occuperemo più avanti, ragazzi... non serve
che vi scusiate... ora però... dobbiamo trovare il modo di seguire mio
fratello..."
Jun annuì, e stava per rispondere qualcosa prima che un bip bip
proveniente dal suo Digivice la allertasse di un messaggio in arrivo... un
messaggio molto probabilmente di Gennai...
----------
La visuale di Neo era passata rapidamente da normale, all'oro luccicante e
spaventoso del proiettile che GigaSeadramon aveva indirizzato contro
Arkadimon... al nero più profondo, che però era durato soltanto una frazione di
secondo, in cui il ragazzo si era sentito fluttuare senza peso nl vuoto
assoluto... e un attimo dopo, si era ritrovato di nuovo con la terra sotto i
piedi, questa volta il duro marmo di un pavimento, e con davanti agli occhi un
grande antro tetro i cui muri e soffitti brillavano debolmente di una luce
blu-verdastra. Per qualche secondo dopo l'emersione dal Digi-Port che lo aveva
condotto fin lì, il ragazzo albino si ritrovò con la vista annebbiata, e riuscì
a distinguere, solo vagamente, alcune figure davanti a lui...
"Uuuugh..." mormorò debolmente, scuotendo la testa per scacciare le
vertigini. "Che... che diavolo... è successo...? Ero... ero lì che stavo
combattendo contro i mocciosi... e uno di loro ha fatto una strana cosa al suo
Digimon e l'ha fatto passare a livello Mega... e poi... e poi..."
Finalmente, la vista tornò normale... e Neo sobbalzò quando vide davanti a sè
le figure sinistre di Daemon e dei suoi quattro servitori diretti, che lo
osservavano con espressioni tetre sui loro volti mostruosi! Il Demone dell'Ira
teneva una sfera magica in una mano, e l'altra, che era sollevata davanti al suo
volto perennemente oscurato, reggeva il Dark Seed pulsante tra il pollice e
l'indice. Era abbastanza evidente, ora, chi aveva aperto il Digiport che lo
aveva salvato...
Un momento! Il Digiport! Neo ebbe un sobbalzo quando si ricordò di questo
particolare... ma Daemon, come se gli avesse letto nel pensiero, rispose subito
alla domanda.
"Se è di Arkadimon che ti preoccupi, non ce n'è bisogno." tuonò il
demone incappucciato, la voce priva di qualsiasi traccia di humour. Fece un
cenno con il braccio che teneva il Dark Seed, e un altro Digiport di piccole
dimensioni si spalancò brevemente al suo fianco, giusto il tempo di espellere un
apparentemente confuso Arkadimon prima di richiudersi. Neo tirò un sospiro di
sollievo alla vista del suo Digimon, ma il tono severo con cui Daemon riprendeva
a parlare non lo fece sperare in bene... "E' un elemento troppo prezioso per
rischiare di perderlo a causa di un imprevisto, quando non ha ancora raggiunto
il suo pieno potenziale! Piuttosto, Neo, ti ho chiamato qui perchè è sorto un
problema che non avevo previsto... e ci sarà presto bisogno del vero potere di
Arkadimon per affrontare questa minaccia alla nostra autorità!"
Neo corrugò la fronte, e i suoi occhi si ridussero a fessure cremisi che
luccicavano di sospetto. "Che... che cosa? D-Daemon... questo non rientrava nei
patti... se non ricordo male, tu avevi detto che... AAAAAARGH!"
Un dolore lancinante esplose nella testa di Neo, allorchè gli occhi senza
pupille di Daemon si accesero di un'infernale luce scarlatta! Il ragazzo gridò
di dolore e si afferrò le tempie, contorcendosi al suolo per qualche istante,
prima di calmarsi all'improvviso, prendere un paio di respiri per calmarsi... e
alzarsi sulle ginocchia con sguardo vacuo e privo di volontà. "S-Scusi...
Daemon-sama... qual è... il suo volere, mio signore?"
Mentre i quattro generali dei Daemon Corps si permettevano uno sghignazzo
davanti al tono più dimesso del domatore oscuro, Daemon annuì tra sè, e diede la
sua risposta. "Bene, Neo... così va molto meglio. Non dimenticare mai chi è
che comanda, qui... e, per rispondere alla tua domanda... un nuovo Digiport si è
aperto spontaneamente fuori dal perimetro della città di Tokyo, e numerosi
Digimon a noi ostili si stanno riversando fuori. Ci troviamo davanti ad un
esercito di dimensioni pari al mio, e altrettanto determinato!"
Dopo quell'istante di quiescenza in cui era sprofondato, Arkadimon sembrò
quasi fremere, non si capiva bene se per la paura o l'eccitazione... e negli
occhi di Neo serpeggiò per un istante una luce maligna di rabbia e paura...
CONTINUA...
Note dell'autore: Chiedo scusa, forse la fine è stata un pò affrettata, ma mi
sono trovato un pò indietro con la tabella di marcia! Comunque, spero che tutto
sommato sia stato un capitolo gradevole!
Dopotutto, abbiamo visto la forma Ultimate di Wizardmon, quella Mega di
Seadramon, Hideto ha superato la sua sudditanza psicologica nei confronti di
Neo... il gruppo di Taichi e quello di Sho si sono incontrati, e stanno portando
in salvo la mamma di Sora... e, ultimo ma non certo come importanza, la
battaglia si sta spostando nel Mondo Reale! Il che significa che la mia storia
sta per raggiungere il momento decisivo!
Non ho molto altro da dirvi, se non... aspettate con pazienza il prossimo
aggiornamento! Che arriverà con un pò di ritardo, prevedo, visto che tra
pochissimo entro in periodo di esami...
Oh, beh... auguratemi buona fortuna! Grazie a tutti, e a risentirci il prima
possibile!
Justice Gundam
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Capitolo 28 *** Di ritorno nel Mondo Reale ***
Invasion-28
Digimon Adventure 02: Invasion
Una fanfiction di Digimon Adventure 02 scritta da: Justice Gundam
Bentornati! Credo che ormai il ritornello vi sia familiare, no? Uff... non
posso dire che questo ultimo periodo sia stato troppo rilassante, con gli esami
e tutto il resto... comunque, posso dire di essermela cavata bene e che il
peggio ormai è passato, adesso, nessuno mi potrà impedire di godermi qualche
giorno di pausa nell'azione! E intendo sfruttarli tutti per portarmi avanti con
le mie storie, a cominciare da questa! Oh, e ovviamente, ho anche un pò di anime
da seguire, a cominciare dai miei ultimi due DVD di Brain Powered... beh, posso
dire che questi pochi giorni di vacanza sono già belli ed organizzati!
Ormai, l'invasione del Mondo Reale di Daemon sta per entrare nella sua fase
cruciale! Il suo esercito è numeroso e potente, ma ora anche i Digiprescelti ne
hanno uno dalla loro parte, e combatteranno fino all'ultimo per salvare entrambi
i mondi... entrambe le loro case! E per quanto riguarda Neo... beh, la sua
utilità, per Daemon, non si è ancora esaurita, quindi anche lui avrà un ruolo
nella battaglia finale! Se consideriamo che ha ancora Arkadimon, la situazione
diventa un pò una lotteria... Come andrà a finire? Oh, beh, io lo so... e voi lo
dovrete scoprire! Hehehehee...
Ringrazio ancora tutti voi che recensite per il supporto che continuate a
darmi, e ringrazio tutti quelli che continuano a leggere la mia storia! Il
motivo per cui continuo a scrivere è, oltre che per soddisfare me stesso, per
offrire a voi un pò di sano divertimento ed evasione! Certo, non pretendo di
essere un grande scrittore, e decisamente ne devo fare ancora molta di strada
per potermi considerare tale... ma sapere che le mie storie hanno così tanti fan
mi sprona a continuare a migliorarmi!
E visto che siamo in argomento... rispondiamo alle recensioni, puntuali ed
entusiaste come al solito!
Talpina Pensierosa: Grazie mille! Vedrai, ora sì che la situazione si
svilupperà! La battaglia finale è alle porte, e tutti i Digiprescelti devono
tutti riunirsi per far fronte alla più grande minaccia che abbiano mai
affrontato! Il che significa che anche Daisuke e gli altri conosceranno Sho e i
Digiprescelti originali, che Gatomon e Wizardmon si rivedranno... e che,
soprattutto, avranno modo di opporre la loro resistenza decisiva all'esercito di
Daemon e ai suoi Daemon Corps! Che il Demone dell'Ira, questa volta, abbia
trovato chi gli strapperà le ali?
KillKenny: Un Mobile Suit che si muove tre volte più velocemente del
normale farebbe comodo in questo momento, in effetti... ma anche se non è
disponibile, i Digiprescelti sapranno cavarsela con quello che hanno! Molto
bene, allora mettiti pure seduto... e goditi lo spettacolo! Prevedo battaglie
degne di questo nome nei prossimi capitoli... battaglie che riscatteranno,
almeno spero, lo scarsissimo impatto che Daemon ha avuto nella serie
ufficiale!
Oh, e purtroppo Arkadimon non morirà tanto facilmente... almeno, non ancora,
visto che il suo scopo... il suo VERO scopo... non è ancora stato
svelato!
SmartGirl: Grazie ancora dei complimenti! Mi fa piacere sapere di essere
riuscito a creare così tanta anticipazione per il finale... e spero di non
deludere quando lo scontro finale ci sarà effettivamente! Che posso dire,
Gomamon è sempre stato il mio preferito dei Digimon, come Jyou è sempre stato il
mio preferito dei ragazzi... ed era anche ovvio che un pò di emozione ci fosse,
da parte di Taichi e gli altri, davanti ai loro predecessori ora adulti! E
grazie anche per i tuoi commenti sulla battaglia... vedo che sono riuscito a
raggiungere il mio scopo, anche grazie a GigaSeadramon e a Mystimon, che sono
tra i Digimon più spettacolari che io abbia mai visto! (A proposito, se vuoi che
te ne mandi delle immagini, mandami pure una mail, e io te le spedirò! ^_^)
Grazie anche per gli auguri! Sono serviti a molto, te lo dico subito!
TopoMouse: Comunque, la tua teoria non era del tutto sballata... e vedrai
più avanti il perchè! E poi, GigaSeadramon non è poi tanto diverso da
MetalSeadramon... la struttura e le armi sono più o meno quelle! Per fortuna che
MegaSeadramon è riuscito a far accorgere Michael dell'errore che stava
facendo...
Mystimon è un Digimon molto cool, devo dirlo... e mi secca un pò che non si
sia mai visto in nessuna saga televisiva di Digimon! Oh, beh, ho rimediato... e
anche Daemon rimedierà presto alla sua svista, quindi comincia pure a
preoccuparti!
Kari 89: Grazie ancora della tua recensione! Per adesso, si è risolto
tutto bene, almeno per le famiglie dei Digiprescelti... ma ora che Daemon sta
preparando il suo attacco, nessuno sarà più al sicuro, a meno che Sho, Taichi,
Daisuke e gli altri non riescano ad arginare la sua furia! Il capitolo
successivo è qui, e spero che sia altrettanto entusiasmante, anche se ci sarà
indubbiamente meno azione... oh, beh, consideralo un antipasto in vista della
grande battaglia finale!
Ci siamo, ragazzi. Iniziano i preparativi per lo scontro decisivo, e la posta
in gioco è il futuro della Terra e di DigiWorld... e chi può dirlo, forse anche
di altri Mondi Digitali! Se Daemon si impadronisse completamente dei poteri del
Dark Seed, allora più nulla potrebbe fermarlo! I nostri devono annientarlo
intanto che è ancora vulnerabile!
Si riparte! Buona lettura!
----------
Capitolo 28 - Di ritorno nel Mondo Reale!
"I... I Digiprescelti..." boccheggiò Neo, non del tutto sicuro di aver
sentito bene. Il tono piatto e privo di emozioni con cui aveva parlato poco
prima aveva già lasciato il posto alla sua onnipresente rabbia, che Daemon
riusciva a leggergli negli occhi. "...hanno radunato un esercito... a loro
volta? Come... come hanno fatto, quei mocciosi?"
"Questo non ci è dato saperlo..." rispose SkullSatamon infastidito. Come se
toccasse a loro sorvegliare ogni mossa di quei fastidiosi ragazzini! "Ti avevamo
lasciato nel Mondo Digitale proprio per tenerli occupati, e fare in modo che si
concentrassero solo su di te, ma evidentemente abbiamo malriposto la nostra
fiducia! Tutto quello che sappiamo, è che il gruppo che era andato nel Dark
Ocean a salvare la Prescelta della Luce non solo è riuscito nell'impresa, ma ha
addirittura annientato Dragomon, cosa che finora ritenevamo impossibile!"
"Certo, ci fa piacere che ora il rivale più accanito di Daemon-sama sia stato
eliminato." sibilò NeoDevimon. "Ma che i Digiprescelti ci siano riusciti...
questa è una cosa che ci allarma non poco! Se sono riusciti in questa impresa,
potrebbero rivelarsi degli avversari molto pericolosi anche per noi! Non
possiamo permetterci di lasciare nulla al caso!"
"Ora vieni con me, Neo Saiba! Arkadimon!" tuonò Daemon, senza mezzi
termini. "Vi farò vedere cosa voglio dire... la maggior parte della
popolazione di Tokyo si è rifugiata in campi profughi che l'esercito regolare ha
istituito oltre i confini della città. Ed è proprio lì che i nostri nemici
stanno convergendo! Venite e guardate con i vostri occhi!"
Senza troppe cerimonie, il Demone dell'Ira fece cenno a Neo di seguirlo... e
Arkadimon, obbediente al suo creatore oltre che al Digiprescelto oscuro a cui
era stato affidato, lo seguì come un cagnolino obbediente. Con espressione
confusa e allo stesso tempo irritata, Neo rimase fermo al suo posto a guardarsi
attorno per un istante... e, davanti alle espressioni truci dei quattro generali
dei Daemon Corps (in particolare LadyDevimon, le cui unghie laccate di rosso si
erano allungate in maniera inquietante, e lasciavano pochi dubbi circa l'uso che
la demone avrebbe voluto farne...), si convinse a seguire il suo sinistro
'benefattore' lungo un tetro corridoio che portava fuori dalla sala del trono...
poi lungo una fila apparentemente interminabile di scale a chiocciola, che
salivano lungo le torri del castello... e infine sul posto di guardia più
elevato, da dove si godeva di una spettacolare quanto terrificante visuale sulla
città sotto assedio, incorniciata dalla miriade di Digimon malvagi dell'esercito
di Daemon... creature di tutti i tipi, che volavano, strisciavano sull'isola di
roccia, o nuotavano nel mare stracolmo di detriti che circondava il
castello!
"Questa... questa è... Tokyo?" mormorò Neo non appena ebbe faticosamente
salito l'ultimo gradino e fu uscito all'esterno. Il panorama era davvero
irriconoscibile: la metropoli così attiva e vitale ora sembrava deserta, tutte
le sue luci spente ed ogni segno di vita apparentemente scomparso. Il cielo
notturno era tinto di strane ombre arancioni e viola, come se un sole innaturale
stesse cercando di farsi strada oltre l'orizzonte per annunciare l'inizio di una
nuova era di terrore, e volute di fumo nero si levavano dalle parti della città
che erano rimaste più danneggiate... un panorama apocalittico che rendeva l'idea
della catastrofe che entro breve si sarebbe abbattuta sull'umanità intera!
Ma quello che Daemon voleva mostrare al suo servitore era tutt'altra cosa...
seguendo il dito artigliato del Demone dell'Ira, Neo guardò verso la sua
sinistra, su una collina che svettava appena oltre la periferia della
metropoli... e lì, chiaramente visibile anche se molto piccolo, si vedeva uno
strano puntino di luce arancione-rosata, che pulsava come la luminescenza di una
lucciola... e attorno alla quale si stava radunando qualcuno... qualcuno di
chiaramente non umano, che aveva formato una piccola schiera, in continuo
aumento! Un altro gruppetto di creature non identificate si era radunato nelle
acque di un grande canale che scorreva lungo i fianchi della collinetta, vicino
al punto indicato da Daemon... e altre ancora si libravano nel cielo tinto di
colori di morte, lanciando acute grida di battaglia in atto di feroce
opposizione al destino incombente! Non serviva chissà quale genio per capire di
cosa si trattava, e quali fossero le loro intenzioni!
Era ormai una certezza, i loro nemici stavano tornando alla carica... e si
stavano organizzando per sferrare un contrattacco micidiale!
"Quelli... quelli sono dei Digimon?" esclamò Neo, spalancando gli occhi di
fronte alla marea di creature che si riversava sempre più numerosa dal portale
luminoso che si era spalancato. Ormai, il loro numero era tale da metterli quasi
in parità con l'esercito oscuro... e l'emersione non accennava a rallentare!
"Sono... sono riusciti a radunare tutti quei Digimon, e ora vogliono...?"
Daemon annuì energicamente. "E' così, Neo Saiba. I Digimon loro alleati...
e ce ne sono molti più di quanti io stesso mi aspettassi... devono aver sparso
la voce in tutto il Mondo Digitale, e in molti hanno risposto a questa chiamata!
Adesso ci troviamo di fronte degli avversari in grado di impensierirci... e non
sarebbe prudente attaccare per primi, senza avere almeno un'idea di cosa
vogliono fare!" tuonò. Era chiaro che, di fronte ad una situazione del
genere, anche Daemon non sapeva bene cosa fare... non sembrava aver previsto che
tutti i vecchi alleati dei Digiprescelti si unissero contro di lui... e vedere
un individuo astuto e pieno di risorse come Daemon in difficoltà era qualcosa
che lasciava quantomeno perplessi!
"Quindi... sta dicendo che per adesso dobbiamo arroccarci in difesa e
aspettare la loro prima mossa, Daemon-sama?" chiese Neo, il cui tono era
stranamente tornato piatto... come se il controllo di Daemon andasse a momenti,
intensificandosi solo per qualche istante.
Daemon guardò storto il suo riluttante servitore, poi, dopo qualche secondo
di esitazione, rispose. "Esatto. Dobbiamo preparare le nostre difese, e
attendere la loro prima mossa, in modo da saperci regolare. Se saranno troppo
impazienti, commetteranno di sicuro degli errori... e io so per certo che ci
sono molti, tra quei Digimon e quegli umani, che vorrebbero vedermi cancellato!
Non credo che resterano fermi a lungo!"
Mentre Daemon parlava, Arkadimon teneva lo sguardo fisso sul punto dove il
gigantesco Digiport si era spalancato... e i suoi orribili artigli fremevano per
il desiderio che il terribile mostro aveva di affondarli in qualche Digimon per
assorbirne i dati. L'essere malefico sentiva l'ansia delle sue vittime... il
desiderio di combattere a malapena trattenuto a favore dell'elaborazione di un
piano che consentisse la vittoria... la tensione che Arkadimon percepiva
nell'aria lo faceva quasi inebriare, nell'anticipazione dei dati che avrebbe
assorbito da tutti quei Digimon...
"E va bene..." concluse Neo, di malavoglia. "Per adesso, aspettiamo. Il
nostro piano è arrivato ormai ad un punto critico, e non possiamo permetterci di
fallire proprio adesso a causa di una decisione mal ponderata."
Daemon annuì. "Bene. Vedo che l'hai capito... in tal caso, iniziamo a dare
disposizioni al nostro esercito. Se li conosco bene come credo, i Digiprescelti
non tarderanno a fare la loro prima mossa. Dobbiamo cercare di
premunirci."
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La situazione era un attimo più concitata dall'altra parte del corso d'acqua,
e vicino al grande campo profughi dove molti abitanti di Tokyo avevano trovato
la salvezza. In quel momento, molti di loro erano rimasti sbalorditi e
spaventati di fronte all'incredibile afflusso di Digimon, che in pochi attimi si
erano radunati sulle rive del fiume, o nelle sue acque, aumentando ad ogni
secondo. Per molti di loro, che avevano già visto un'orda di mostri simili fare
irruzione nei loro quartieri, distruggendo e uccidendo a tutto spiano, quella
vista voleva dire terrore e pericolo... e infatti, nei campi profughi, molte
persone si erano già asserragliate all'interno dei loro rifugi, e i soldati si
stavano preparando ad una resistenza che, visti i risultati precedenti, sapevano
essere perfettamente inutile...
Ma dalla loro posizione, i profughi non potevano vedere chi c'era, mescolato
tra i numerosi Digimon in arrivo. Il gruppo di Daisuke era finalmente tornato
nel Mondo Reale, per riunirsi con i loro compagni e dar loro man forte nel
momento più difficile... e in quel momento, il ragazzino dai capelli appuntiti e
il suo Veemon erano in testa ad un folto gruppo di Dracomon, atteggiandosi ad
impavidi condottieri!
"Yuhuuuu! Evvai, ho sempre sognato di fare un'entrata in scena come questa!"
esclamò euforico Daisuke, in piedi sulla schiena di un paziente Monochromon che
stava scuotendo la testa desolato. Il ragazzino teneva un pugno sollevato
davanti a sè e rivolto verso un sole immaginario, mentre l'altra mano era
appoggiata su un fianco, in modo da fargli assumere una posa da Napoleone
conquistatore che era però rovinata dall'immenso sorriso a cinquantaquattro
denti che gli tagliava la faccia quasi in due!
Anche Veemon sembrava essere stato contagiato dall'entusiasmo del suo
partner... e infatti, era a cavalcioni sulla testa del Monochromon, e indicava
davanti a sè con la zampina artigliata, quasi volesse spronare tutti gli altri a
marciare contro il castello di Daemon! "Avanti, miei prodi! Serrate i ranghi!
Marciate! Non riusciranno a sfuggirci, questa volta! Woooow, come mi sento
addosso questa parte!" esclamò il draghetto blu.
Appena dietro di loro, apparvero altri Digimon... e in groppa ad alcuni di
essi c'erano i compagni di Daisuke e Veemon! I primi a varcare il Digiport
furono Miyako ed Hawkmon, sulle ali di uno stupendo HippoGryphomon, e appena in
tempo per sentire le spacconate del detentore della Crest dei Miracoli!
"Ecco che ricominciano a montarsi la testa, quei due imbranati..." borbottò
la ragazzina con gli occhiali, con una mano sulla fronte come se avesse mal di
testa. "Questa è una costante che non cambierà mai..."
Anche Hikari, ora vestita di un saio simile a quello di Gennai al posto del
suo vestito bianco, e con ai piedi dei sandali dorati (un cambio di vestiti che
avevafatto prima di tornare nel Mondo Reale...), scosse la testa ironica di
fronte alla spavalderia dei suoi compagni, e Gatomon alzò gli occhi al cielo in
un gesto falsamente irritato. "Già... questa storia l'abbiamo già sentita un pò
di volte... quei due sventati devono sempre mettersi in mostra!" borbottò la
gattina bianca, dalla sua posizione sulla groppa di un Coredramon verde, che si
portava dietro uno squadrone di Numemon dello stesso colore... gli stessi
Numemon che, ai tempi del primo viaggio a DigiWorld, avevano acclamato Hikari
come la 'regina' e avevano sacrificato le loro vite per proteggere lei e i suoi
compagni da Machinedramon: ora erano rinati ed erano ansiosi di aiutare i
Digiprescelti!
"Aaaaah! Casa, dolce casa! Ho davvero temuto di non vederla mai più!" esclamò
allegramente Armadillomon, nel momento in cui ai suoi occhi si presentò
nuovamente il cielo di Tokyo. Lui, Iori, Patamon e Takeru avevano attraversato
il Digiport in sella ad un grande Birdramon, e in quel momento si stavano
godendo il panorama dall'alto... o meglio, era il piccolo mammifero corazzato
quello che se lo stava godendo, a giudicare dal suo sguardo entusiasta e dai
respiri profondi che prendeva! Dopo essere stato immerso per tanto tempo
nell'aria viziata del Dark Ocean, del resto, qualunque atmosfera sarebbe
sembrata limpida e pulita in confronto!
"Heheheee... sai, Armadillomon... per un pò, abbiamo temuto anche noi di non
vederla più! Purtroppo, per adesso, abbiamo qualcos'altro da fare che ammirare
il panorama..." Takeru si spostò leggermente sul dorso del Birdramon, e guardò
verso la città, trovandosi di fronte lo stesso desolante panorama di grattacieli
in rovina e strade deserte che si ammirava dal castello di Daemon! Era terribile
vedere come l'esercito oscuro stesse riducendo la loro città, e vedere il fumo
che ancora ingombrava l'aria dei quartieri di Odaiba e Musashino.
"E' una cosa mostruosa... guardate cosa hanno fatto Daemon e i suoi
scagnozzi..." commentò Patamon, svolazzando accanto al suo partner. "Il Mondo
Reale è in serio pericolo... speriamo almeno che le nostre famiglie stiano
bene..."
Iori abbassò lo sguardo e strinse i denti. "Già... le nostre famiglie..."
mormorò il più giovane dei Digiprescelti, pregando tra sè che la sua mamma e suo
nonno fossero riusciti a sottrarsi a tutta quella distruzione... un speranza che
era condivisa anche da tutti gli altri suoi compagni, compreso Ken che in quel
momento aveva per ultimo varcato il Digiport in groppa ad un Airdramon, quasi a
ricordo dei tempi in cui era l'Imperatore. Anche il Digiprescelto della Bontà
guardava ansiosamente ciò che rimaneva dei quartieri sotto assedio, e il
castello che emergeva minaccioso dalla baia di Tokyo, circondato da orde di
mostri...
Mentre i Digimon su cui erano saliti si fermavano e consentivano loro di
scendere, e il resto dell'esercito del bene continuava a passare (e, in quel
momento, Daisuke riuscì a vedere di sfuggita BlackWarGreymon, LoaderLeomon,
Volcdramon, Musyamon e qualcun altro, tutti al comando delle loro divisioni...),
i ragazzi e i loro partner si riunirono, stando attenti a portarsi fuori
dall'assembramento. Digimon di tutti i tipi e di tutti i colori ora riempivano
cielo e terra, mentre altri, non appena usciti dal Digiport, si tuffavano nelle
acque del fiume che scorreva lì vicino, e attendevano lì che arrivassero i loro
compagni. Tra essi, i Digiprescelti riuscirono a vedere molti Digimon che a loro
giungevano nuovi: alcuni dei Divermon azzurri che si erano uniti a loro
cavalcavano dei grossi Digimon dalle sembianze di delfini, con la pelle blu come
il mare profondo, intervallata da alcune strisce verticali più chiare, e il
ventre bianco, grandi occhi verde smeraldo, e il muso a bottiglia pieno di denti
aguzzi. Le loro pinne erano più frastagliate e affilate rispetto a quelle di un
normale delfino, e davano loro un'aria più combattiva, come anche faceva la
cicatrice rossa sul muso di ciascuno di loro. Quelli erano dei Dolphmon, dei
combattivi Digimon acquatici che si erano uniti in gran numero alla resistenza
anti-Daemon!
Al fianco dei Dolphmon, nuotava una miriade di pesci tropicali non più lunghi
dell'avambraccio di un uomo, che ricordavano parecchio un misto delle parti
migliori di un piranha e una farfalla. I loro corpi idrodinamici, di forma
vagamente simile a quella di un siluro, erano coperti di finissime squame verdi
smeraldo interrotte da complesse screziature blu e gialle sui fianchi, e le loro
pinne erano ampie e avevano un aspetto maestoso, spruzzate com'erano di macchie
rosse e gialle che formavano uno spettacolare mosaico. Le due pinne frontali, ai
lati del torace, erano dventate delle grandi ali che permettevano agli strani
pesci di spiccare dei brevi ma suggestivi voli sulla superficie dell'acqua, e le
loro bocche erano irte di piccoli denti affilati come la lama di un coltello.
Daisuke e isuoi compagni avevano sentito parlare di loro da altri Digimon della
resistenza: erano una nuova specie apparsa da poco a DigiWorld, gli Swimmon.
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Dolphmon
Anche chiamato: Rukamon
Tipo: Mammifero Marino
Attributo: Anti-Virus
Livello: Champion
Attacchi: Dolphin Kick, Pulse Blast
Questo Digimon acquatico è stato creato da particolari dati usati nei
dispositivi di comunicazione. Altamente intelligente, ha un modo di pensare
molto complesso e comunica con i suoi simili con un linguaggio ad ultrasuoni. In
combattimento, colpisce con potenza con il muso e la coda.
Nome: Swimmon
Tipo: Pesce Tropicale
Attributo: Anti-Virus
Livello: Rookie
Attacchi: Slash Fin, Brine Pistol
Abitano le barriere coralline del Mondo Digitale, formando dei grandi e
colorati branchi, e grazie alle loro pinne-ali sono in grado di volare per brevi
tratti. Sembra che siano in grado di modificare a loro piacimento il colore
delle loro squame, in modo da sfuggire alla vista di qualsiasi
predatore.
Dietro a queste nuove specie di Digimon, arrivavano molte vecchie conoscenze,
tra cui Ebidramon, Coelamon, Crabmon, Betamon di vari colori, e anche qualche
occasione Seadramon... e i Digiprescelti chiusero gli occhi e strinsero i denti
quando Whamon in persona si tuffò dal Digiport nel corso d'acqua, spostando una
quantità immensa di liquido e riuscendo appena a muoversi nell'acqua per lui
così bassa!
"Ouch... accidenti, i fiumi del Mondo Reale sono un pò troppo piccoli!"
commentò imbarazzato il Digimon simile ad una balena, mentre numerosi Digimon
acquatici lo guardavano esterrefatti. "La prossima volta, ragazzi, potreste
scegliere un punto un pò più vicino al mare, per riemergere? Faccio fatica a
muovermi, e sono d'intralcio agli altri..."
"Ehm... vedremo cosa si può fare..." replicò Daisuke, con un grosso
gocciolone di sudore sulla nuca.
Ma il traffico di Digimon non era ancora finito, e anzi continuavano senza
sosta ad aggiunersi nuovi combattenti! Le forze aeree, composte da Digimon alati
di tutti i tipi, erano guidate da Witchmon e da Cobramon (il quale se ne stava
ancora comodamente arrotolato sul manico della scopa volante della sua
amica...), e contavano tra le proprie file un sacco di Battamon... e di strani
Digimon insetto, grandi come gatti e simili ad api a strisce gialle e nere, con
quattro ali trasparenti che spuntavano dal dorso, sei zampette artigliate, e due
grandi occhioni neri e languidi sopra i quali spuntavano delle corte antenne. Il
loro ronzio, combinato con quello delle cavallette scarlatte, creava uno strano
effetto armonico, che dava l'impressione a chi stava vicino che il proprio corpo
vibrasse.
Come a fungere da basi di decollo fluttuanti, dei grossi Digimon che
ricordavano nè più nè meno dei dirigibili viventi fluttuavano lenti e maestosi
in mezzo al frenetico, eterogeneo sciame di guerrieri alati: lunghi sei metri
dal muso alla punta della coda, con un pallone aerostatico bianco coperto in
parte da una spessa corazza rossa, ma che rimaneva scoperto sui fianchi,
manovravano grazie ad una grande quantità di propulsori sparsi sulla zona
ventrale, e grazie a due grandi eliche a cinque pale che giravano lentamente ai
lati del corpo. Il muso era armato di una grossa punta di metallo grigio, un
paio di corte braccia dalle mani goffe ma potenti spuntavano dalla parte
inferiore, proprio davanti a quella che pareva essere la cabina passeggeri... e
due lunghi cannoni armavano la schiena dei Digimon dirigibili, in quel momento
puntati minacciosamente contro il castello di Daemon!
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: FanBeemon
Tipo: Insettoide
Attributo: Virus
Livello: Rookie
Attacchi: Gear Stinger
Insetti sociali dal carattere estroverso, e grandi lavoratori, che lavorano
perfettamente in gruppo grazie ad una 'mente alveare' che coordina le loro
azioni. Tendono ad andare d'accordo con i Digimon floreali, per qualche motivo
ancora non chiaro...
Nome: Blimpmon
Tipo: Macchina
Attributo: Dati
Livello: Champion
Attacchi: Helium Bomb, Zeppelin Explosion
Un Digimon veicolo di notevole agilità e manovrabilità, che spesso si offre
come mezzo di trasporto per Digimon di livello Rookie o inferiore. Parte del suo
pallone aerostatico è protetto da una corazza che gli offre migliore protezione,
e i suoi cannoni sono una sgradita sorpresa per chiunque pensa che sia
indifeso!
Mischiati a questi Digimon volanti c'erano molte vecchie conoscenze dei
Digiprescelti, tra cui Airdramon, Flymon, Birdramon, Kuwagamon, Unimon che
galoppavano nell'aria come cavalli selvaggi su una prateria, maestosi Aquilamon
dalla grande apertura alare... e altri Digimon alati che ormai formavano uno
sciame eterogeneo ma potente, e le cui mille voci facevano vibrare l'aria...
mentre sotto di loro, si raccoglieva il grosso dell'esercito, le truppe di
terra, formate dalla più varia compagine i Digiprescelti avessero mai visto!
Knightmon, Gazimon, Dracomon e Coredramon, Tyrannomon, Monochromon, Leormon e
Liomon, Meramon, Numemon, candidi Frigimon... persino qualche Roachmon o
SkullScorpiomon che aveva rifiutato di unirsi all'esercito di Daemon! E
mischiati a quel parapiglia, si trovavano gli altri comandanti: Volcdramon e
Musyamon stavano cercando di mettere ordine tra le file dei loro numerosi
fedeli, disponendoli in file ordinate... e poco più in là, Dimetromon, il
dinosauro dalla vela sul dorso, e un altro lucertolone stavano facendo la stessa
cosa con i Digimon dinosauro! Ad affiancare Dimetromon era un enorme dinosauro
quadrupede identico come forma ad un Monochromon... ma molto più grande, e di
colore rosso infuocato!
"Ordine! Ordine, Digimon!" tuonava il 'Monochromon' rosso, mentre cercava di
trattenere i più impazienti. "Non attacchiamo alla cieca! E' proprio quello che
Daemon vorrebbe! Trattenete il vostro entusiasmo!"
Un gruppo di Tyrannomon e Ankylomon troppo zelanti si fermò di colpo, messo
in riga dall'autorità del loro comandante. "Ehm... sì, comandante Vermillimon!
Perdoni la nostra eccessiva irruenza!" tuonò uno dei tirannosauri rossi.
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Vermillimon
Tipo: Dinosauro
Attributo: Dati
Livello: Ultimate
Attacchi: Vermilion Blaze, Volcanic Strike S
Il suo corno scarlatto ha un incredibile potenza distruttiva! Questo Digimon
è una Digievoluzione alternativa di un Monochromon, che nasce quando uno di
questi Digimon vive a lungo in una zona vulcanica. La sua corazza è ancora più
resistente di quella di un normale Monochromon!
"Certo che si danno da fare..." commentò Iori, guardando tutti i Digimon che
continuavano ad emergere, formando dei gruppi compatti che si schieravano
ordinatamente sulle rive del corso d'acqua oppure al suo interno. "Mi fa piacere
che siano tanto volonterosi, però adesso abbiamo un problema da risolvere."
Veemon alzò lo sguardo verso di lui. "In che senso, Iori?"
"Probabilmente, Iori vuol dire che l'emersione di tutti questi Digimon avrà
provocato allarme." spiegò Hawkmon. "L'avevamo anche detto, prima di passare
attraverso il Digiport... Non dimenticare, Veemon, che la nostra città ha da
poco subito l'attacco di un'orda di Digimon malvagi... molte persone sono
rimaste senza casa, e sicuramente qualcuno avrà perduto i propri cari... Come
pensi che reagiranno vedendo arrivare un altro esercito di Digimon proprio
vicino ai loro rifugi?" Indicò con il becco il campo profughi più vicino,
situato ad appena qualche centinaio di metri da loro, dal quale già da quella
distanza si riusciva a percepire confusione...
"Oltretutto, considerate che non hanno modo di sapere che i Digimon che sono
venuti con noi siano benevoli..." aggiunse Ken. "E' altamente probabile che,
temendo un altro attacco, si facciano prendere dal panico... Takeru-kun stesso
ce l'aveva ricordato, e aveva raccomandato di farne passare solo un pò per
volta, in modo da darci il tempo di allertare tutti..."
Daisuke fece un verso di disappunto con le labbra. "Diavolo, avete ragione! A
questo non avevo pensato... e il campo di rifugio è un bel pò più in là!"
esclamò il Digiprescelto dei Miracoli mentre, con suo parziale sollievo,
l'afflusso di Digimon dal portale rallentava per poi arrestarsi temporaneamente.
Ma già così, l'eterogenea armata aveva raggiunto circa un paio di migliaia di
combattenti. "Ora come facciamo? Dobbiamo avvertire la gente che non c'è
pericolo, prima che si scateni un putiferio!"
"Beh, se volete... vi posso dare una mano io!"
Una voce forte, decisa e quasi melodica attirò l'attenzione dei ragazzi... e
i Digiprescelti e i loro partner si scostarono di un passo quando una figura
angelica, simile ad Angemon ma con solo un paio di ali e la veste di colore
rosato, atterrò delicatamente in mezzo a loro, chinando la testa per
salutarli... un'altra sorpresa, e un'altra vecchia conoscenza, apparsa
nuovamente davanti ai loro occhi!
"Tu... tu sei Piddomon!" esclamò Wormmon, riconoscendo il Digimon angelico
che li aveva allertati riguardo la minaccia di Balormon e dei suoi Kooun-Yubiwa.
"Non posso crederci! E' passato un sacco di tempo, dall'ultima volta!"
"Piddomon?" esclamò un incredulo Daisuke. "Accidenti... sei... sei proprio
tu?"
Il Digimon angelico ripiegò le sue ali piumate sulla schiena, e fece un
sorriso amichevole al gruppo sbalordito. "La mia presenza qui, in questa
occasione, non dovrebbe sbalordirvi troppo. Dopotutto, voi mi avete aiutato ad
eliminare il vile demone conosciuto come Balormon, risolvendo una situazione al
di là delle mie possibilità." rispose con tutta calma. "Adesso, tocca a me dare
una mano a voi. La mia forza è ben poca cosa rispetto a quella dei vostri fedeli
compagni, considerando che poco tempo fa avete distrutto il potente Dragomon...
ma questo non mi esime dal mio dovere morale nei vostri confronti!"
"Ci fa piacere rivederti in ogni caso, Piddomon!" esclamò Veemon, per poi
gettare uno sguardo alla città prostrata. "Anche se avremmo preferito rivederti
senza che ci fosse un pazzoide in circolazione a cercare di conquistare i nostri
mondi..."
L'angelo si fece subito serio, e afferrò la sua verga con entrambe le mani.
"Sì, lo so... è una cosa terribile, e non possiamo permettere che vada avanti
ancora. Io farò del mio meglio per aiutarvi a mettere fine a questa follia... e
per cominciare, vi porterò fino a quel campo profughi! Potrete avvisare tutti
dei soccorsi venuti... e potrete anche chiedere delle vostre famiglie."
commentò.
"Questo ci tranquillizza non poco." rispose Patamon, al cui fianco Takeru
aveva emesso un sospiro di sollievo. "Va bene, Piddomon... andiamo pure, e
grazie ancora per quello che stai facendo per noi!"
"Come ho già detto, per me non rappresenta un problema." rispose Piddomon,
per poi iniziare a concentrarsi intensamente. Attorno a lui, i venti
cominciarono a turbinare gentilmente, facendo svolazzare i suoi lunghi capelli e
la sua veste sacra, e sollevandolo a pochi centimetri da terra... per poi
espandersi, ed avvolgere anche i Digiprescelti e i loro partner in un vortice in
miniatura. Alcuni di loro, in particolare Miyako ed Armadillomon, fecero delle
facce sbalordite... e gridarono per la sorpresa quando i venti fecero con loro e
i loro amici la stessa cosa che avevano fatto con il messaggero celestiale,
portandoli a fluttuare nell'aria in spregio alla forza di gravità!
"Ah!" esclamò Hikari, cercando di impedire che i suoi ampi vestiti si
agitassero troppo. "Un... un modo un pò inusuale di viaggiare!"
"Un pò inusuale?" ribattè incredula Gatomon. "Dì pure che, tra tutti i mezzi
di trasporto che ho provato, questo ha l'aria di essere il più pericoloso!".
Ormai, il gruppo era già stato sollevato a qualche metro dal suolo dai venti
turbinanti, che malgrado le apparenze li reggevano tutti senza problemi... ma
questo non sminuiva lo sconvolgimento che veniva dal ritrovarsi sospesi in aria!
Per fortuna, Piddomon sapeva quello che faceva. "Non preoccupatevi,
ragazzi... riconosco che è un metodo di trasporto un pò strano, ma state certi
che non correte il rischio di cadere!" li tranquillizzò. "Ora ditemi, in che
direzione volete che vi porti?"
"Di là, verso quel campo!" rispose Ken. "E' lì che si sono rifugiati alcuni
dei superstiti agli attacchi dell'esercito di Daemon... e speriamo che i soldati
possano darci buone notizie..." Si incupì alla fine della frase, preoccupato
tanto per i suoi genitori quanto per le famiglie dei suoi amici... e per gli
amici più grandi che erano tornati nel Mondo Reale prima di loro. Poteva solo
sperare che non fosse accaduto loro nulla di particolare...
Il Digiprescelto della Bontà sospirò tristemente. Odaiba e l'intera città di
Tokyo si trovavano in quello stato a causa di un diabolico oggetto nascosto nel
suo corpo, che lui si era ritrovato addosso chissà come... il ricordo a malapena
riaffiorato di quel misterioso individuo di nome Ryo Akiyama, e di quell'enorme
Digimon oscuro che aveva visto nei suoi incubi avevano posto più domande di
quante non ne avessero risolte. E ancora una volta, Ken Ichijouji sentiva che il
suo passato oscuro tornava a farsi sentire nel presente...
A quanto pareva, Miyako si era accorta dell'improvviso abbattimento del suo
compagno e, anticipando Wormmon, gli appoggiò una mano sulla spalla. Un pò
sorpreso, il ragazzo dai capelli scuri alzò lo sguardo, che si incrociò
immediatamente con quello, deciso pur parzialmente nascosto dagli occhiali da
vista, della detentrice della Crest dell'Affetto.
"Ken-kun... prima che tu pensi soltanto ad abbatterti per qualcosa che era al
di fuori del tuo controllo, io ti dico: smettila di darti la colpa!" disse con
decisione. "Ti sei già tormentato più che abbastanza per questa storia. Se la
colpa è di qualcuno, è di Daemon che ha ridotto così la nostra città!"
Il ragazzo sbattè gli occhi, colto tra capo e collo, e rimase per un attimo
ad osservare la sua compagna di squadra. "M-... Miyako-san..."
La Digiprescelta occhialuta gli mise gentilmente la punta di un indice sulle
labbra, per dirgli che non c'era bisogno di dire nulla. "Immagino che non sia
facile, Ken-kun... ti capisco bene, ma come ho detto, la colpa è soltanto di
quel pazzo e dei suoi scagnozzi... tra cui infilo anche quella carogna di nome
Neo Saiba! Grrr... giuro che se lo becco, gli faccio fare il giro di Tokyo a
calci nel sedere!"
La ragazzina provocò un attimo di sbalordita ilarità tra i suoi compagni,
sbattendosi un pugno sulla mano, e ringhiando rabbiosamente al pensiero
dell'arrogante ragazzino dai capelli bianchi che aveva fornito a Daemon gli
strumenti per uscire dalla sua prigionia. Poi, Hawkmon svolazzò sulla sua spalla
e la calmò con un cenno dell'ala. "Ehm... comprendiamo tutti la tua rabbia nei
confronti di quel tipo, Miyako-chan... ma cerca di non prendertela troppo, okay?
Daremo una lezione anche a lui... ma per adesso, pensiamo ai vostri genitori e
ai nostri amici. Loro sono quelli che hanno più bisogno di noi in questo
momento!"
"Già... Speriamo solo che mio fratello e gli altri siano riusciti a fare
quello che dovevano..." mormorò Takeru, tenendo lo sguardo basso verso il
terreno che si allontanava sempre di più sotto di loro. Con la coda dell'occhio,
il Digiprescelto biondo vide la grande sagoma nera e corazzata di
BlackWarGreymon che si avvicinava fluttuando a loro, e si rivolse a lui.
"BlackWarGreymon! Noi e Piddomon andiamo al campo a vedere se tra i rifugiati ci
sono anche le nostre famiglie e i nostri amici! Puoi occuparti tu di...
'dirigere' i Digimon nostri alleati, almeno per un pò? Ci faresti un grosso
favore!"
Il dinosauro nero annuì. "Va bene! Voi andate pure, qui ci penso io!"
tuonò. "E quando sapete qualcosa dei vostri amici, fatelo sapere anche a
me!"
Piddomon annuì, sorridendo appena un pò. "Bene. Ti ringraziamo per il tuo
aiuto, BlackWarGreymon!" disse, prima che lui e il gruppo dei Digiprescelti più
giovani si allontanassero in volo...
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Come i Digiprescelti immaginavano, la situazione al campo profughi era di
grande fermento. Attorno alle pattuglie di soldati inviate per distribuire gli
aiuti e mantenere un pò di ordine in quel caos, si erano di nuovo radunate
intere folle che chiedevano disperatamente cosa stesse succedendo, ignorando che
quei Digimon fossero lì per proteggerli... e i soldati, in numero troppo esiguo
per far fronte a tutte quelle proteste, non potevano fare altro che invitarli
alla calma come potevano!
"Calma! Calma, signori!" esclamò un giovane guardiamarina, tenendo fermi due
ragazzi che cercavano di salire su una jeep militare. "Farci prendere dal panico
potrebbe causare altre vittime! Cercate di mantenere la calma..."
Uno dei due individui gli marciò direttamente in faccia, gridando a
squarciagola. "Calma? Abbiamo un intero esercito di mostri attaccato al
sedere... e voi ci dite di MANTENERE LA CALMA?" strepitò, evidentemente
prostrato dalla paura e dal nervosismo. "Non avete intenzione di fare nulla?
Volete lasciare che finiscano il lavoro che quel Daemon ha iniziato e ci
sterminino tutti?"
"E che stanno decidendo, i pezzi grossi?" esclamò un uomo poco distante.
"Vogliono fare qualcosa prima dello scadere dell'ultimatum o no?"
Alcuni soldati si guardarono attorno, spaesati, nel disperato tentativo di
trovare una risposta convincente alla domanda dei civili inferociti... e proprio
in quel momento, lo sguardo di uno di loro cadde su qualcosa di veramente
inusuale... che stava scendendo DAL CIELO sul campo di rifugiati! Una figura
alata, circondata da un vortice quasi invisibile... e da un gruppo di ragazzi e
piccoli Digimon che fluttuavano a mezz'aria come niente fosse!
"Ugh... ehm... S-scusa... Masahiro-kun..." mormorò al commilitone che gli
stava al fianco, che era ancora impegnato a tenere a bada i civili. "Tu... ci
credi, agli angeli?". Per allora, molte delle voci di sottofondo si erano
calmate...
"Cos...?" chiese l'altro soldato, piuttosto infastidito da quella domanda che
sembrava fatta a sproposito. "Ma che diavolo ti viene in mente, Sanshiro-kun? Da
quando in qua ti metti a fare queste domande..."
Ma mentre parlava così, Masahiro si era voltato verso il compagno e aveva
alzato lo sguardo, non fosse altro che per accontentarlo... e non appena vide
Piddomon e i Digiprescelti discendere lentamente verso il suolo, qualsiasi frase
stesse per pronunciare, qualsiasi pensiero stesse per formulare, gli morì in
gola, schiacciato dallo sbalordimento più totale!
"AAAAAARGH! ADESSO ci credo!" gridò a squarciagola, quasi cadendo a terra di
schiena, mentre la folla, che fino ad un attimo prima stava mormorando e
spintonando, si disperdeva in preda alla confusione, dando a Piddomon e ai
ragazzi, senza quasi volerlo, abbastanza spazio per atterrare. L'angelo rilassò
momentaneamente la propria concentrazione, e l'intensità dei venti che tenevano
a galla lui e i Digiprescelti si smorzò leggermente, facendo sì che ognuno di
loro potesse toccare terra dolcemente.
Daisuke e Veemon furono i primi... e il ragazzino dai capelli appuntiti non
perse l'occasione per mettersi un pò in mostra, rivolgendosi alla folla
stupefatta con un sorrisone a cinquantaquattro denti che ricordava molto quelli
del suo idolo Taichi! "Buongiorno a tutti! Scusate tanto se il nostro arrivo vi
ha un pò... scombussolato... ma ora siamo qui, e non avete più nulla da temere!"
esclamò, facendo un segno di vittoria con le dita della mano destra. Dietro di
lui, anche tutti gli altri ragazzi e Digimon erano smontati dal loro inusuale
mezzo di trasporto e si stavano spazzando un pò di polvere dai vestiti, mentre
Piddomon si teneva in sospensione a qualche centimetro da terra, e salutava i
presenti con un educato e discreto cenno del capo.
Per quanto fosse passato un certo tempo dalla sconfitta di MaloMyotismon, non
erano certo molti ad aver dimenticato i piccoli eroi che avevano salvato la
città, e per loro, vederli ritornare così, proprio in quel momeno di crisi, era
motivo di sollievo. Ma allo stesso tempo, poneva loro degli interrogativi... se
loro erano qui, allora che cosa ci facevano lì, appena fuori da quel portale
scintillante, tutti quei Digimon?
"Voi... voi siete..." mormorò il soldato che per primo li aveva notati,
guardando i Digiprescelti che si schieravano davanti a loro. In quel frangente,
sembravano anche loro degli angeli scesi dal cielo. "Voi... siete quei ragazzi
di tre anni fa! Mi... mi ricordo perfettamente di voi... e di quegli strani
mostriciattoli che vi portate dietro!"
"Hey! Noi non siamo mostriciattoli!" esclamò Armadillomon, leggermente
offeso. "Siamo Digimon, un pò di rispetto!"
Iori si avvicinò al suo compagno e, chinandosi, gli appoggiò gentilmente una
mano sulla corazza. "Sono sicuro che il signore non voleva offenderti,
Armadillomon. Comunque... sì, siamo noi, signore." rispose, rivolgendosi poi al
meravigliato guardiamarina.
"Siamo venuti non appena abbiamo potuto... quando abbiamo saputo che un
esercito di Digimon stava attaccando la nostra città..." disse cupamente Hikari.
"Purtroppo, abbiamo avuto diversi contrattempi. Il nostro nemico, Daemon, colui
che sta facendo tutto questo... aveva pianificato bene il suo attacco, e ci ha
costretto a dividere le nostre forze. In questo momento, sia la Terra che il
Mondo Digitale, il mondo da cui vengono i Digimon, sono sotto assedio."
Il giovane militare deglutì a vuoto. "Accidenti... quindi... immagino che sia
un nemico veramente terribile, eh?"
"Mi creda, abbiamo dovuto affrontarlo già tre anni fa, e l'esperienza non è
stata delle più piacevoli." commentò Takeru. "Se non fosse stato per
l'intervento dei nostri amici Digimon, e di Ken..." fece un cenno al ragazzo più
grande, che si trasse un pò indietro imbarazzato. "...forse ci avrebbe
annientati. E adesso è tornato, con un intero esercito al seguito..."
"A questo proposito, quei Digimon che avete visto uscire da quel portale..."
riprese Gatomon, indicando nella direzione del piccolo esercito di Digimon che
aveva accompagnato i ragazzi attraverso il Digiport. "Sono tutti nostri alleati,
e anche amici, in certi casi. Sono venuti qui spontaneamente, per aiutarci a
respingere l'esercito di Daemon, e ne arriveranno altri tra un pò, quando
avranno ricevuto il via libera. Quello di cui volevano avvisarvi è appunto di
non farvi spaventare. Quei Digimon stanno tutti dalla nostra parte."
Una notizia che, comprensibilmente, tolse un gran peso dalle spalle e dalle
menti di tutti i rifugiati, molti dei quali tirarono un sospiro di sollievo.
Tuttavia, le domande vennero rinviate soltanto di qualche secondo, perchè subito
dopo, altri della folla cominciarono a dire la loro.
"Un momento, però!" disse un altro ragazzo. "Se non sbaglio, voi
Digiprescelti siete molti di più! Dove sono gli altri... quelli più grandi,
voglio dire?". Veemon stava per aprire bocca e rispondere, quando fu interrotto
da una voce stridula e ben poco amichevole.
"E soprattutto... fino a questo momento cosa avete fatto?" chiese una donna,
visibilmente agitata. "Era così urgente che non potevate nemmeno tornare qui a
proteggerci? Mentre voi stavate là, in quello strano mondo, a gingillarvi... qui
morivano delle persone!"
Il draghetto azzurro sentì il sangue andargli alla testa, un sentimento
condiviso dai più sanguigni del gruppo, come Daisuke o Miyako. Gingillarsi?
Perdere tempo? Ma come si permetteva quella di sputare queste sentenze senza
neanche sapere quello che avevano passato? Avevano viaggiato in quello che era
l'equivalente digitale dell'Inferno per salvare la loro compagna, e avevano
affrontato un mostro dotato di poteri titanici, riuscendo a malapena a
sconfiggerlo! E quella si permetteva di dire che avevano perso tempo?
"Hey, signora!" esclamò Veemon, facendo fare un salto all'incauta critica.
"Se fossi in lei, starei più attento a quello che dico! Lei non può sapere
quello che Dai e i suoi amici hanno passato, e il motivo per cui non sono potuti
venire subito! E nel caso le interessi saperlo, gli altri Digiprescelti sono già
qui, e tutti noi siamo preoccupati per loro!"
La donna, oltraggiata ed incredula del fatto che quel piccolo Digimon si
fosse permesso di risponderle così, balbettò qualcosa tra i denti... ma
qualsiasi obiezione lei o chiunque altro volesse fare venne bloccata da una voce
di anziano, una voce forte e decisa, ma anche piena di saggezza e calore umano,
che fece tirare un silenzioso sospiro di sollievo al piccolo Iori. "Credo che il
nostro piccolo amico abbia ragione. Conosco bene questi ragazzi e i loro
compagni, e se non sono venuti subito, significa che c'era un motivo molto
serio. Dopotutto, questa è anche la loro città, e ci vivono le persone a loro
care. Che motivo avrebbero potuto avere di abbandonarla al suo destino?"
La reazione dei Digiprescelti fu quasi immediata: voltandosi tutti nella
stessa direzione, loro e i loro Digimon si trovarono davanti uno spettacolo che
temevano di non poter più rivedere, e che riempì i loro cuori di gioia e
speranza! Davanti a loro, in un gruppo compatto che avanzava lentamente, ma con
evidente energia, stavano le loro famiglie... genitori, fratelli, nonni... erano
tutti là, e tutti sani e salvi a parte qualche graffio o livido di poco conto!
Iori non riuscì ad impedire ad un piccolo sorriso di graziargli le labbra quando
vide sua madre e suo nonno, Miyako ed Hawkmon corsero subito a riabbracciare i
genitori e i numerosi fratelli della ragazzina, Hikari e Takeru si gettarono tra
le braccia delle rispettive madri, come fecero anche Daisuke e Ken, in una
collettiva espressione di gioia e sollievo! Finalmente, dopo tante difficoltà,
arrivava una notizia che li faceva sperare di nuovo! Sapere che i loro cari
erano riusciti a sfuggire a quell'inferno dava loro nuova forza, e nuova
determinazione!
"Mamma! Papà!" esclamò Daisuke, cercando di mantenere un pò di contegno
nonostante la gioia. "Meno male, ci siete tutti! E... le famiglie Yagami, Izumi,
Takenouchi e di tutti gli altri? Ne avete notizie?"
"Sì, tesoro, stanno tutti bene... per fortuna, siamo riusciti ad allontanarci
o a metterci al sicuro prima che arrivassero quei mostri..." rispose la signora
Motomiya, con lo sguardo basso. "Però... purtroppo non sappiamo ancora niente
della signora Takenouchi... e..."
Il sorriso di Daisuke si spense, e un nuovo brivido di paura corse lungo la
sua spina dorsale nonostante cercasse di trattenerlo. Non conosceva benissimo la
signora Takenouchi... ma in compenso, era molto amico di Sora, e sapeva bene
come la Digiprescelta dell'Amore sarebbe rimasta sconvolta se fosse accaduto
qualcosa a sua madre. E poi, c'era il fatto che sua madre avesse lasciato la
frase in sospeso, che non lo rassicurava per niente... "E... ? E' successo...
qualcosa?"
Con gli occhi tremanti, la signora Motomiya si mise una mano vicino alla
bocca... e suo marito, con espressione terribilmente seria, si avvicinò al
figlio e gli mise una mano sulla spalla. Fu solo allora che Daisuke notò un
particolare che lo agghiacciò: Jun non era con loro!
"Figliolo..." disse il padre, cercando le parole. "Purtroppo... quando
abbiamo dovuto evacuare... abbiamo cercato tua sorella in giro... per ogni
dove... finchè ci è stato possibile... ma non l'abbiamo trovata. Non... non
sappiamo che fine abbia fatto..."
Sentì la spalla del figlio tremare in uno scatto di ansia rabbiosa, e vide i
suoi occhi spalancarsi per un attimo prima che il ragazzino esplodesse in uno
scatto d'ira dettata dalla preoccupazione... e dall'esasperazione per le uscite
che aveva sua sorella in certi momenti!
"Ugh... quella... quella STUPIDA!" esclamò Daisuke, divincolandosi dalla
presa del padre e tirando un calcio ad un sasso che aveva la sola colpa di
trovarsi a portata delle sue gambe in quel momento. Inutile dirlo, questo ebbe
l'effetto di far voltare molti nella sua direzione. "Ma che le salta in mente di
andarsene per conto suo in un momento del genere? E ora dov'è finita? Spero per
lei che non si sia ficcata in qualche..."
Si interruppe di colpo, e fece un cenno al suo partner digitale di seguirlo.
"Veemon! Presto, non abbiamo tempo da perdere! Dobbiamo trovare quella stupida
di Jun e portarla qui anche a forza!" esclamò, senza mezzi termini, davanti al
suo stupito Digimon. "Se resta lì in città, non oso pensare a cosa potrebbe
accaderle..."
"Cos...? Hey, hey... un momento, Dai!" esclamò Veemon quando il suo partner
umano lo prese per una zampetta e iniziò a trascinarselo dietro, con tutta
l'intenzione di uscire dal campo di rifugiati e marciare verso i quartieri
devastati dai Daemon Corps. Ma la sorpresa durò solo un istante, e il draghetto
azzurro si svicolò con uno strattone che sorprese il Digiprescelto dei Miracoli.
"Dai! Non possiamo mica andare così, senza pensare! I Digimon di Daemon
potrebbero colpire da un momento all'altro, e allora per noi sarebbero dolori,
se fossimo lì da soli! Dobbiamo aspettare qui e attendere gli altri, prima di
fare qualsiasi cosa?"
Per qualche secondo, Daisuke rimase a bocca spalancata, stupefatto dall'idea
che il suo Digimon dissentisse in maniera così netta e decisa. Poi, il misto di
rabbia e paura prese di nuovo il sopravvento, e il ragazzino dai capelli
appuntiti strinse i pugni davanti a sè, quasi cercasse disperatamente di non
esplodere. "Ma... ma cosa stai dicendo, Veemon! Mia... mia sorella è lì... lì in
città, da qualche parte, capisci! Quella scema si è andata a mettere nei guai, e
devo andare a recuperarla! Adesso!" esclamò. L'ansia per le sorti di Jun aveva
preso il sopravvento su ogni altra considerazione, e in quel momento Daisuke non
sembrava propenso ad ascoltare ragioni...
...almeno, non finchè Takeru non gli si avvicinò e non lo chiamò scuotendogli
la spalla. Irritato, Daisuke si voltò verso il Digiprescelto della Speranza per
dirgli di badare agli affari suoi...
*SCIAFFFFF!*
E ricevette come ricompensa un sonoro schiaffo in pieno viso, che lasciò
tutti di sasso e gli fece gettare indietro la testa, ma che ebbe in compenso
l'effetto di far calmare i bollenti spiriti del Digiprescelto dei Miracoli, che
barcollò per un istante prima di rimettersi in piedi e afferrarsi la guancia
colpita con un sibilo di dolore. Accidenti, se era uno schiaffo doloroso! Takeru
a volte non si rendeva conto di quanto era forte...
Un pò stupito lui stesso del fatto di aver alzato le mani contro un compagno,
Takeru si guardò la mano... poi alzò di nuovo la testa e guardò negli occhi il
suo compagno. "Adesso vedi di darti una calmata, Daisuke, okay? Siamo tutti
nervosi per quello che è successo, e capiamo la tua ansia... ma non è un buon
motivo per comportarsi da pazzo come stavi per fare! Daemon ha in mano il Dark
Seed, che lo ha reso molto più potente di quando lo abbiamo affrontato... e ora
ha con sè un esercito sterminato, con il quale potrebbe travolgerci! Non
possiamo andare là senza riflettere, è esattamente quello che lui vorrebbe! E
non possiamo dimenticarci dei doveri che tutti noi abbiamo verso la
squadra!"
"Ugh..." grugnì Daisuke, sentendo l'amaro sapore della bile in gola.
"M-maledizione... questo... questo è anche vero... però... mia sorella..."
"Devi cercare di calmarti, Dai-kun; perdere la testa andrà solo a vantaggio
di Daemon!" rispose Ken, avvicinandosi al suo compagno con espressione
insolitamente severa. "Non puoi pensare soltanto a Jun in questo momento...
abbiamo tutti una squadra a cui dobbiamo dare il nostro apporto, e non possiamo
mollare tutto e andare a rischiare la vita per uno solo, quando siamo tutti
ugualmente in pericolo... so che è difficile accettarlo, e so che è cinico,
ma... purtroppo le cose stanno così in questo momento!"
Daisuke aprì bocca per rispondere... ma scoprì che le parole che voleva dire
erano del tutto inadeguate, e che i suoi amici avevano ragione: non poteva
anteporre la sicurezza di una sola persona, anche di una persona cara, alla
sicurezza del suo gruppo e dei suoi amici ed alleati! In quel momento, il suo
gruppo era l'unica cosa che stava tra Daemon e la conquista del mondo, e non
potevano permettersi di agire impulsivamente!
Dopo qualche attimo di silenzio sotto gli sguardi dei suoi compagni di
squadra, e di molti dei presenti, Daisuke scosse la testa e abbassò la testa,
sempre tenendosi una mano sulla guancia che Takeru aveva colpito. Ingoiando il
proprio orgoglio, il ragazzino fece le sue scuse. "Io... sigh... avete ragione,
ragazzi! Scusatemi... e scusami anche tu, Veemon, mi sono lasciato prendere la
mano, e stavo agendo senza riflettere, come al mio solito..."
"Ora non è il momento di stare troppo a rivangare su queste cose..." disse
Piddomon, intervenendo nella conversazione. "Quello che dobbiamo fare è
prepararci, ed elaborare un piano per riprendere le parti di Tokyo che sono
cadute in mano a Daemon. Se ci riusciamo, allora forse abbiamo una possibilità
di sconfiggerlo. Digiprescelti... per caso, sapete già dove sono i vostri
compagni più grandi?"
"Loro... erano tornati qui, assieme ad Ogremon, Leomon e Piximon, per vedere
la situazione com'era... almeno, così ci ha detto Gennai-san..." rispose Hikari,
giocherellando nervosamente con le dita. Sentì il respiro dei suoi genitori, che
le stavano accanto facendole mille domande su dove era stata e cosa le era
successo, fermarsi in gola, e la mano della madre stringerle la spalla.
"Hi... Hikari-chan, tesoro..." mormorò Yuuko. "Vuoi... vuoi dire che... anche
Taichi e i suoi amici sono tornati? E... e adesso dove...?"
La ragazzina castana scosse la testa, desolata di non sapere la risposta. "Mi
dispiace, mamma, ma proprio non lo so... Sappiamo soltanto che sono tornati qui,
ma poi non sappiamo cosa..."
"Hey! Da questa parte! Tutti gli uomini che possono, vengano a dare una
mano!" la voce rozza di un soldato interruppe la frase della prescelta della
Luce... e tutti si voltarono nella direzione da cui stava arrivando un altro
sottotenente della JSDF, che fece cenno agli altri soldati di seguirlo.
"All'ingresso C è arrivato un altro convoglio, ragazzi... si tratta di un gruppo
di rifugiati, e con loro ci sono anche quei ragazzi che stavamo cercando, e la
signora Toshiko Takenouchi, data per dispersa dopo l'attacco iniziale! Venite a
darmi una mano ad allocarli! Anche voi, ragazzini! I vostri amici sono arrivati,
se volete venire ad accoglierli!"
Un'altra buona notizia, che servì allo scopo di ravvivare un pò gli spiriti
ai ragazzi, in particolare a Daisuke. Il Digiprescelto dei Miracoli tirò un
sospiro di sollievo - a quanto pareva, almeno Taichi e gli altri, per non
parlare della signora Takenouchi, stavano bene, e si erano salvati!
"Meno male, avevamo paura per loro..." mormorò Patamon, mentre il gruppo,
assieme ad alcuni dei soldati, e anche di un pugno di rifugiati, si metteva a
seguire il giovane ufficiale verso il lato opposto del campo profughi.
Nonostante la situazione fosse ancora pericolosa, l'atmosfera che si respirava
era diventata all'improvviso più rilassata, e si percepiva maggiore ottimismo.
Malgrado le forze di Daemon fossero ancora una minaccia tangibile... ora c'era
ancora maggiore convinzione di vittoria, e il contrattacco dei Digiprescelti non
era che all'inizio!
Mentre si dirigevano verso l'ingresso C del campo, Iori si avvicinò al nonno
e alla madre, e tenne loro la mano, volendo quasi rassicurare sia loro che sè
stesso che non si trattava di un sogno beffardo... erano davvero di nuovo
insieme! Quasi non osava crederci, per paura di svegliarsi all'improvviso in uno
scenario ancora più da incubo di quello in cui si trovava adesso...
"Siamo così contenti di vedere che siete tornati tutti, Iori-chan..." mormorò
la signora Hida, facendo una carezza al figlio, che la accettò con una punta di
imbarazzo. "Quando abbiamo visto quei mostri che ci attaccavano... per un attimo
ho temuto il peggio..."
Iori le prese la mano per rassicurarla. "Per fortuna, siamo riusciti a
cavarcela, e a risolvere almeno in parte il problema..." mormorò, per poi
ricordarsi di un particolare. "Ma... per quanto riguarda la nostra casa? Che ne
è stato, lo sapete per caso?"
Ecco. La domanda che la signora Hida sperava arrivare il più tardi possibile.
Il sorriso che era riuscita ad abbozzare si trasformò di nuovo in un'espressione
contrita, e la mamma di Iori guardò verso il terreno, cercando le parole per
comunicare quello che era successo al figlio già in ansia. Quello che era
successo sarebbe stato un colpo per lui, e non sapeva come dirglielo...
"Mamma...?" chiese lui, con evidente timore. Aveva già capito che qualcosa
non andava... e, con un sospiro, la signora Hida decise che a quel punto era il
caso di dire le cose come stavano, e come lei e il nonno gli avevano sempre
predicato di fare.
"Tesoro... purtroppo questa che ti devo dare è una brutta notizia..." mormorò
la donna stringendosi sul cuore la mano libera. "Quando... quando i mostri
dell'armata di Daemon ci hanno attaccato, abbiamo dovuto abbandonare il nostro
appartamento il prima possibile, e ci siamo portati dietro solo lo stesso
indispensabile... E mentre... beh... mentre io e il nonno ci portavamo in
salvo... sigh... abbiamo... abbiamo visto uno di quei mostri... un drago... che
distruggeva la nostra casa..."
Iori gelò letteralmente, e il suo viso, che normalmente manteneva
un'espressione stoica e controllata anche nelle situazioni più concitate, si
contorse in una smorfia di orrore. Aveva... aveva sentito bene... la loro
casa... quel piccolo appartamento a cui erano tanto affezionati, che sprigionava
così tanto calore nonostante la sua modestia... era stato distrutto da quei
mostri che servivano Daemon? E per estensione... anche la casa della sua amica,
di Miyako... era stata distrutta?
Il nonno chiuse gli occhi e annuì tristemente, tirando fuori qualcosa da una
tasca interna del suo kimono. "Purtroppo, piccolo Iori, è andata proprio così...
ci addolora dovertelo dire, ma... abbiamo visto i servitori di Daemon
distruggere la nostra palazzina, e con essa anche la nostra casa e quella della
tua amica. Siamo... siamo riusciti a salvare molto poco... a parte lo stretto
indispensabile, l'unica cosa che abbiamo potuto recuperare... e soltanto dopo
che ormai era tutto finito... è stata questa."
Solennemente, l'anziano Chikara porse al nipote una foto incorniciata, il cui
vetro era crepato e pieno di polvere... e, con le mani un pò tremanti, il
ragazzino la accettò e la guardò... vedendo, oltre il vetro scheggiato, suo
padre, vestito con l'uniforme di poliziotto di cui andava tanto fiero, che gli
rivolgeva quel suo affettuoso e caldo sorriso che il piccolo Digiprescelto non
vedeva più da fin troppo tempo.
Sì, non c'erano dubbi. Quella... quella era la foto del papà che la famiglia
Hida teneva sull'altarino buddista di famiglia, e uno dei ricordi più preziosi
che avevano di lui! E ora... ora era lì, in mano sua, scheggiata e calpestata
come se fosse stata una cartaccia!
Un senso di raccapriccio... e una cupa rabbia... presero il cuore del piccolo
Iori allavista dei ricordi del suo caro papà calpestati in maniera così
ignobile. Una volta di più, e ancora di più, aveva la conferma che il nemico che
stavano affrontando non era un qualsiasi Digimon malvagio, ma un'incarnazione
del Male. Per quanto questo stridesse con i precetti che gli avevano trasmesso
suo padre e suo nonno... il ragazzino non poteva che riconoscere che si trattava
di un nemico completamente malvagio e spietato, che non si sarebbe tirato
indietro di fronte a nulla pur di realizzare le sue folli ambizioni...
Doveva essere fermato. A tutti i costi.
La signora Hida strinse i denti, ma riuscì a mantenere sotto controllo le
proprie emozioni, e accarezzò la spalla del figlio per trasmettergli un pò di
coraggio a sua volta. Erano state tante le volte che quel bambino così piccolo
ma così saggio le aveva dato conforto, che era giusto che adesso anche lei
facesse la stessa cosa per lui. "Mi dispace, tesoro... che tu debba vedere una
cosa così terribile... Se solo avessimo potuto fare qualcosa per
impedirlo..."
Iori sospirò e appoggiò la mano su quella della madre. "Non c'era niente che
poteste fare, purtroppo. Piuttosto, se solo noi avessimo potuto essere presenti,
forse non sarebbe successo... ma adesso, non è il momento di pensare a cosa
avrebbe potuto essere. Dobbiamo pensare a fermare Daemon, o chissà quante altre
famiglie... perderanno le loro case, e anche peggio, allo stesso modo."
"Hai ragione, figliolo..." assentì nonno Chikara, tra sè orgoglioso e allo
stesso tempo un pò rammaricato della maturità che il nipotino dimostrava in quel
momento. Non aveva pianto, nè protestato... aveva mantenuto il sangue freddo, e
aveva cercato di essere un'ancora di salvezza per entrambi loro nonostante anche
lui si sentisse altrettanto disperato. Tra sè, il saggio maestro di kendo
rimpianse un pò il fatto che Iori non potesse concedersi di essere un bambino
della sua età, neanche per un istante...
"Daemon deve essere fermato..." mormorò Armadillomon, il suo tono allegro ora
soffocato dall'indignazione che provava per le atrocità commesse dall'esercito
oscuro. "Forza, Iori, andiamo a prendere i nostri amici! Sono sicuro che assieme
a loro... riusciremo a trovare un modo."
Solennemente, Iori annuì... e la famiglia Hida, afflitta ma non scoraggiata,
riprese a seguire i ragazzi più grandi e i soldati verso il punto di
ritrovo...
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All'ingresso C del campo profughi, la situazione non era molto diversa da
quella che si era vista nel punto dove i Digiprescelti più giovani e Piddomon
erano atterrati. Anche lì, c'erano stati un bel pò di festeggiamenti, e di
toccanti ritrovi tra padre e figlio, tra fratelli e fratelli, tra madre e
figlio, e tra amici. Sora restava vicino a sua madre e a Biyomon, e le due donne
si tenevano abbracciate quasi a voler esorcizzare la paura di perdersi di
nuovo... mentre Yamato e il signor Hideaki Ishida - con Gabumon in disparte che
lasciava loro il loro spazio - si riabbracciavano, in quella maniera non
teatrale e non appariscente, ma comunque affettuosa che caratterizzava padre e
figlio; allo stesso modo, Koushiro e Tentomon stavano riabbracciando la loro
famiglia adottiva, Taichi ed Agumon avevano fatto la stessa cosa con il signor
Susumu Yagami, e Jyou, accompagnato da Gomamon, era andato da suo fratello Shin
e dai suoi genitori per rassicurarli che stava bene. Soltanto Mimi, i cui
genitori erano rimasti negli Stati Uniti e relativamente al sicuro, si tenne
lontana dal resto del gruppo, osservando assieme a Palmon, con evidente
sollievo, i vari ritrovi tra le famiglie.
Tuttavia, rispetto alla scena precedente, c'era qualcosa in più... qualcosa
che aveva acceso la curiosità dei presenti, e che si era presentato sotto la
forma di alcuni Digimon mai visti prima dalla popolazione di Tokyo, e di cinque
giovani, il più grande dei quali non poteva aver superato di molto i vent'anni,
ognuno dei quali portava con sè un Digivice ed era accompagnato da un Digimon!
Leomon, Ogremon, Piximon... e i cinque Digiprescelti di vecchia generazione: Sho
Kusanagi e SnowAgumon, Yurika Kagura e Kunemon, Kevin Nicholson e Bearmon,
Felipe Ortega e Falcomon, e Jolene Spencer e BlackGatomon... tutti loro erano
appena scesi dal furgone, e si erano disposti ordinatamente vicino ad esso,
osservando a loro volta la riunione tra i Digiprescelti e le loro famiglie. Un
momento di stanca prima che la grande battaglia riprendesse, giusto il tempo di
riprendere le forze e prepararsi psicologicamente per la terribile prova che li
attendeva. E, bisognava dirlo, anche un momento edificante, dopo aver visto la
città e la sua popolazione in quello stato di prostrazione.
"In tutto questo, la cosa che mi consola almeno un pò è che Nerima, il nostro
quartiere, non è stato ancora attaccato." commentò Yurika, accarezzando Kunemon
con un indice. "Ho sentito che l'esercito regolare sta disponendo l'evacuazione,
e che tutto sta procedendo senza intoppi, quindi... almeno per adesso le nostre
famiglie sono al sicuro."
"Se non altro, è una cosa in meno di cui preoccuparci..." commentò SnowAgumon
con la sua vocetta cristallina, alzando poi lo sguardo verso il suo partner
umano, e ricevendo in cambio un segno di accordo. "Sigh... ragazzi, vi confesso
che mi sento veramente emozionato... stiamo per ottenere di nuovo le nostre
forme Mega! Vi rendete conto? Mi sembra quasi di tornare indietro nel
tempo..."
"Già..." commentò BlackGatomon. "Mi sembra che sia passata un'eternità da
quando sono evoluta in Angeldramon, e vi ho aiutato a combattere Anthraxmon e i
Cavalieri dell'Apocalisse... e in effetti, non si può dire che non sia passato
molto tempo, tecnicamente parlando..."
Piximon annuì. "Sì, sì, sì, è vero... comunque, vi avverto che riottenere il
livello Mega dopo tanto tempo di inattività potrebbe essere stancante per voi.
Non abusate del vostro potere quando lo avrete riottenuto, o finirete per
stancarvi in fretta... e questo non ve lo potete permettere, no no no!" disse,
riprendendo quel tono da maestro per cui era conosciuto tra molti dei Digimon
del DigiWorld dell'Est. "Cercate se possibile di non strafare, e non
allontanatevi troppo dal resto del gruppo quando la battaglia sarà iniziata,
capito?"
"Certo, Piximon... ricevuto!" rispose Sho, annuendo in direzione del folletto
rosa, per poi spostare la sua attenzione ai Digiprescelti più giovani, che ora
stavano discutendo della situazione con le loro famiglie...
In particolare, Taichi ed Agumon erano ansiosi di sapere una cosa... una cosa
che al ragazzo dai capelli selvaggi continuava a tornare in mente già da troppe
ore ormai, e che a malapena era finora riuscito a mettere da parte. "Sono felice
di sapere che state tutti bene, papà... ma dimmi, sai per caso qualcosa di
Daisuke, di Hikari... e degli altri? Mentre arrivavamo, abbiamo visto quel
Digiport gigantesco che si apriva, e tutti quei Digimon che ne uscivano... non
sai per caso se tra essi ci fossero anche i nostri compagni?"
"Ancora no, figliolo, non ho avuto modo di vederli..." rispose Susumu Yagami,
scuotendo la testa. "Comunque, la mamma è andata a vedere... e credo che tra
poco sarà di ritorno, e..."
"Taichi! Papà!" esclamò immediatamente dopo una vocina femminile che sollevò
un peso enorme dal cuore di Taichi e di Agumon. "Siamo qui! Siamo tornati... e
ci siamo tutti!"
"Hikari! Hikari, sei tu?" esclamò il ragazzo dai capelli scompigliati,
alzando la testa. Il suo viso si illuminò, nonostante stesse cercando di
trattenere i suoi sentimenti, quando ad accoglierlo provvidero le immagini di
sua sorella (anche se in quel momento indossava degli abiti che potevano
provenire solo dal guardaroba di Gennai o di un cavaliere Jedi...), di Gatomon,
e degli altri ragazzi e Digimon! Erano riusciti a sopravvivere al Dark Ocean, e
avevano riportato indietro sua sorella! Oltre al fatto che adesso, nel loro modo
di fare, si percepiva maggiore decisione, pur accompagnata da una comprensibile
rabbia per quello che Daemon aveva fatto alla loro città e alle loro case.
"Tutti i Digiprescelti giapponesi sono tornati!" esclamò Palmon felice,
mentre Taichi ed Hikari si abbracciavano ridendo, e altri Digiprescelti andavano
ad accogliere i loro compagni. Allo stesso tempo, Sho e il resto dei
Digiprescelti di primissima generazione si staccavano dal furgone militare
vicino al quale erano riuniti, e si avvicinavano alla Digiprescelta della
Sincerità, e alla sua Digimon floreale, osservando con curiosità il gruppo dei
ragazzi più giovani. Decisamente, avevano l'aria di essere abbastanza diversi
dai due gruppi precedenti... il ragazzo dai capelli appuntiti e violetti,
accompagnato dal draghetto blu, aveva qualcosa di Sho o di Taichi, ma era,
globalmente parlando, visibilmente diverso da loro... e poi, la ragazzina con i
lunghi capelli violetti, gli occhiali e il Digimon falchetto... il bambino più
piccolo dai capelli cortissimi, che si faceva accompagnare da quell'anziano
signore e da un Digimon dall'aspetto di armadillo... e il ragazzo con i capelli
neri a caschetto, il bruco verde e l'espressione leggermente malinconica...
tutti loro avevano qualcosa che Sho non aveva mai visto nel loro gruppo.
Kunemon, appollaiato come era suo solito sulla spalla di Yurika, reclinò la
testa in più direzioni, quasi volesse cogliere il gruppo di Digiprescelti più
giovani in tutte le sue sfumature. Era piuttosto strano vedere quel piccolo
bruco, privo com'era di occhi evidenti, che cercava comunque di osservare da
varie angolazioni... "E così... questi sono i nostri successori? Certo che non
mi sarei mai aspettato di incontrarli... in carne ed ossa! Sembrano un gruppo
molto affiatato!" commentò il Digimon di Yurika, una volta che ebbe passato in
rassegna ogni singolo membro del gruppo.
Mimi annuì. "Infatti... lo sono, e ci hanno già riservato molte sorprese!"
rispose, indicando con lo sguardo i suoi compagni più e meno giovani.
"All'inizio hanno avuto anche loro dei momenti di incertezza, ma poi... hanno
saputo stupirci, tutti quanti! Perchè non venite a conoscerli? Dopotutto, è al
loro fianco che combatterete questa battaglia!"
"Certamente!" rispose con energia Jolene, strizzando un occhio alla sua
'erede spirituale' dai capelli castani, e il quintetto di Digiprescelti e
Digimon che per primo aveva compiuto lo straordinario viaggio nel Mondo Digitale
si avvicinò al gruppo dei loro successori, che stavano in quel momento finendo
di scambiarsi gioiosi saluti e bentornati. Taichi ed Hikari si erano
riabbracciati, e adesso la ragazzina era corsa dal padre per rassicurarlo che
stava bene... e intanto, il fratello maggiore era andato ad accogliere la madre
e il suo più grande ammiratore!
"Mi ero così preoccupata, Taichi, razza di scavezzacollo..." disse la signora
Yuuko Yagami, con tono sollevato e al tempo stesso allegro. "Tu e ituoi amici
siete andati a raccogliere qualche nuovo compagno di baldoria, vedo! Beh, in
tutto questo, l'importante è che voi e la signora Takenouchi stiate bene...".
Yuuko era stata molto in pensiero non soltanto per i suoi figli, ma anche per la
madre della fidanzata di Taichi, una volta che si era saputo che non si era
unita a nessun convoglio di salvataggio... ma adesso, aveva la sicurezza che non
fosse accaduto niente di terribile neanche alla sua amica.
Daisuke e Veemon si avvicinarono a Taichi ed Agumon, e li salutarono
scambiandosi un cinque con loro, mentre attorno a loro impazzavano, per quanto
concesso dalla situazione, i festeggiamenti e le espressioni di gioia per il
ritrovo tra le due generazioni più giovani di ragazzi prescelti. "Non
preoccuparti, mamma, ora siamo tutti qui... non basteranno certo i trucchetti di
Daemon a farci desistere! A proposito, Daisuke-kun... Veemon... vedo che...
siete tornati tutti sani e salvi anche voi!"
Veemon si permise uno dei suoi sorrisoni un pò sardonici. "Visto, Taichi e
Agumon, che abbiamo mantenuto la promessa? Avevamo detto che non saremmo tornati
dal Dark Ocean senza Hikari-chan, e infatti eccola qui!" esclamò il draghetto
blu. "Siamo riusciti ad entrare nel palazzo di Dragomon... e lo abbiamo
sconfitto!"
Staccandosi leggermente dall'abbraccio della madre, Taichi si mise la mano
dietro la nuca e fece una risatina rivolto al suo successore e al Digimon
azzurro. "Heheheee... sì, l'abbiamo visto!" rispose, per poi farsi più serio, e
guardare Daisuke e il suo Digimon con un misto di orgoglio e gratitudine.
L'allievo aveva ripagato il maestro nel miglior modo che Taichi potesse
immaginare - salvando una delle persone a cui l'attuale Digiprescelto el
Coraggio teneva di più! "E a questo proposito, Dai-kun... non ringrazierò mai
abbastanza te, Veemon e i vostri amici! Ho riposto in tutti voi la mia fiducia,
e sapevo che non mi avreste deluso! Grazie infinite, Dai... Veemon... io e
Hikari vi siamo debitori per quello che avete fatto!"
"Heheheee... di niente! In fondo, era anche nostro dovere recuperare una
compagna di squadra! E poi, come puoi vedere... abbiamo portato un bel pò di
amici con noi da DigiWorld... tutti i Digimon nostri amici si sono offerti di
darci una mano, e si sono riuniti in un vero e proprio esercito per contrastare
quello di Daemon!" ridacchiò Daisuke, accennando con la testa al silenzioso
Piddomon che gli stava a fianco, e che chinò rispettosamente la testa di fronte
al gruppo di Taichi. "E a proposito... chi sono quei cinque ragazzi più grandi
che sono venuti con voi? Anche loro hanno dei Digimon, quindi... immagino che
siano Digiprecelti anche loro!"
Agumon si schiarì la gola, e guardò verso Sho Kusanagi e SnowAgumon, che si
stavano avvicinando lentamente al gruppetto, senza nascondere un pizzico di
emozione. "Non sono semplicemente Digiprescelti, Dai..." spiegò il piccolo
dinosauro. "Ti presento Sho Kusanagi, SnowAgumon e i loro compagni, i
Digiprescelti che hanno preceduto Taichi e il nostro gruppo!"
Gli occhi di Daisuke e di Veemon schizzarono quasi fuori dalle orbite per la
sorpresa... e a quella incredibile notizia, anche gli altri Digiprescelti più
giovani interruppero immediatamente le loro 'riunioni' con i loro compagni più
grandi, e puntarono gli occhi verso Sho, SnowAgumon, e le quattro coppie di
ragazzi e Digimon che li affiancavano. Non riuscivano a crederci... quelli...
erano davvero i Digiprescelti di cui avevano sentito parlare, pur in termini
abbastanza vaghi, che avevano per primi visto DigiWorld e per primi avevano
sconfitto Apocalymon? I leggendari primi Digiprescelti che avevano dato inizio
alla più grande avventura della loro vita? Quasi più sorprendente era il fatto
che fossero di etnia mista - due giappponesi, un altissimo ragazzo di colore, e
due che invece davano l'impressione di essere europei. Per qualche motivo, si
erano convinti che anche i loro 'antenati' fossero anch'essi tutti di
provenienza giapponese, ma tant'era...
Miyako si aggiustò gli occhiali mentre esaminava la ragazza con i capelli blu
e il bruco giallo che stavano a fianco del ragazzo di nome Sho e di SnowAgumon.
"Voi... voi siete davvero... i primissimi Digiprescelti? Quelli che hanno
viaggiato a DigiWorld prima ancora di Taichi-san e del suo gruppo?"
"Non riesco a crederci..." mormorò Hawkmon, che svolazzava nei pressi della
sua compagna. "Avevo sì sentito parlare di loro... ma erano diventati
praticamente una leggenda! Non avrei mai pensato di... incontrarli faccia a
faccia!"
Inutile dirlo, a Kunemon si drizzarono le antenne... come era sua abitudine
quando sentiva qualcosa che stuzzicava il suo considerevole ego! "Wow! Noi...
saremmo addirittura delle leggende? Hai sentito, Yurika-chan? Heheheee...
modestamente, lo sapevo che il mio nome, un giorno, sarebbe stato conosciuto in
lungo e in largo!" esclamò, mettendosi in quella posa mezza sollevata e con le
antenne gettate all'indietro in cui era solito mettersi quando si dava delle
arie! In risposta, la giovane donna dai capelli color cobalto scosse la testa e
ridacchiò tra sè, ormai abituata a certe esibizioni da parte del suo partner.
"Più che altro, Kunemon, sei diventato una leggenda nella tua testa!" scherzò
Yurika, facendo una breve risata per fargli capire che non lo diceva per
offenderlo. "Ma in ogni caso... sì, ragazzi, siamo proprio noi! Il mio nome è
Yurika Kagura, il mio compagno qui presente è l'adorabile Kunemon-chan..." fece
un occhiolino, e un cuore rosa in miniatura svolazzò per un istante vicino al
suo occhio chiuso. "E sono stata, ai miei tempi, la Digiprescelta che ha
detenuto la Crest dell'Amore!"
"E credetemi, come suo fidanzato... posso dire che se l'è meritata appieno!"
rispose Sho. "Quanto a me... beh, potete considerarmi un pò il leader del
gruppetto! Pensate che avevo persino gli occhialoni come il qui presente...
ehm..." si interruppe, indicando Daisuke e Veemon e ricordandosi solo in quel
momento che non sapeva il nome del più giovane dei tre leader!
Per fortuna, Daisuke venne in suo soccorso. Alzando leggermente gli occhi al
cielo, il ragazzino dai capelli appuntiti rispose alla domanda che Sho stava per
fare. "Il mio nome è Daisuke Motomiya, e ho 14 anni..." spiegò. "E il mio
compagno, qui presente, è Veemon... il mio migliore amico!"
"Ehm... grazie per essermi venuti in aiuto!" ribattè Sho con un pò di
imbarazzo. "Comunque, il mio nome è Sho Kusanagi, ho 22 anni, e ho posseduto la
Crest del Coraggio prima che lo facesse Taichi-kun! In pratica... potrei
considerarvi come i miei eredi, voi due!"
Dopo che i tre leader e i loro partner ebbero riso della battuta, anche
SnowAgumon si presentò. "E io... io sono SnowAgumon, il partner di Sho! Quando
c'è da combattere o da mangiare, potete stare certi che non mi tiro mai
indietro!"
"Questo ci ricorda tanto qualcuno che conosciamo, eh, Agumon?" scherzò
Taichi, guardando il suo partner. "Voi due non vi assomigliate solo
nell'aspetto!"
Il piccolo tirannosauro arancione storse il naso. "Da che pulpito viene la
predica, Taichi... devo ricordati che anche il tuo, di appetito, non scherza, o
te lo ricordi da solo?" lo schernì... e Taichi non ebbe altra scelta che
stringere i denti e incassare!
"Touchè..." mormorò il ragazzo dai selvaggi capelli castani, e alla sua
affermazione seguì un'altra scarica di risate.
Per terzi, si fecero avanti il ragazzo di colore, che pur essendo il più
giovane dei Digiprescelti originali era anche il più alto... e il simpatico
orsacchiotto dalla corta pelliccia violetta e il berretto da baseball rosso con
il frontino girato all'indietro. Bearmon si tolse il berretto, e fece un saluto
in perfetto stile americano, con una mano guantata stretta in un segno
dell'okay. "E noi... noi siamo i rappresentanti degli Stati Uniti d'America! Il
mio nome è Bearmon, piacere di conoscervi!"
"Piacere!" replicò Miyako, chinandosi più o meno alla sua altezza. "Lo sai
che sei davvero carino?"
Mentre il musetto di Bearmon si colorava di un'inequivocabile rosso, Kevin
sghignazzò tra sè prima di presentarsi. "Heheee... e io sono il Digiprescelto
che per primo ha avuto la Crest della Speranza! Il mio nome è Kevin Nicholson, e
ho 19 anni!" disse.
Takeru e Patamon si fecero avanti, e il ragazzino biondo tenne tra le dita la
Crest che rappresentava la sua qualità più preziosa. "Tu sei stato... il primo
ad avere questa Crest?" chiese Takeru, ricevendo in cambio un'espressione
affermativa da parte del ragazzone di colore.
"Beh, in questo caso si può dire che tu e Takeru siete colleghi! Anzi, che tu
sei il suo senpai!" commentò allegramente Patamon. "Ora quella Crest la abbiamo
noi..."
"Poi, ci sono io..." proseguì Jolene, con un tono fermo che aveva poco della
ragazzina timida e complessata che aveva iniziato il viaggio a DigiWorld dieci
anni prima. "Il mio nome è Jolene Spencer, ho 21 anni, e vengo dal Regno Unito."
affermò, aggiustandosi gli occhiali da vista che ora sfoggiava quasi
costantemente. "E la mia Crest, per quanto all'inizio non ne fossi convinta, è
stata quella della Sincerità, che ora è in possesso della signorina Mimi qui
presente!". A queste parole, Mimi e Palmon alzarono una mano in contemporanea,
per poi lasciare la parola alla Digimon che accompagnava Jolene, e che aveva già
attirato l'attenzione di Gatomon: in effetti, identica a lei com'era, a parte lo
splendente mantello nero e i guanti violetti, BlackGatomon non poteva restare
indifferente alla partner di Hikari...
"E io sono BlackGatomon." disse la ex-Digimon oscura, senza troppi giri di
parole. "Non amo tirarla per le lunghe, quindi... vi dico semplicemente che sono
la partner di Jolene, anche se all'inizio non ci avrei scommesso uno yen bucato.
Questo è quanto."
Gatomon alzò gli occhi al cielo e fece un sorrisetto sardonico. Allora non si
assomigliavano soltanto nell'aspetto fisico... anche per lei, le circostanze del
diventare la partner di una Digiprescelta erano state decisamente inusuali, e
non le sarebbe mai venuto in mente che quello sarebbe stato il suo futuro...
"E per finire, ci siamo noi." disse il Digimon simile ad un falchetto dalle
piume brune, presentandosi assieme al suo compagno dai capelli biondi. "Il mio
nome è Falcomon, e sono il partner di..."
"Felipe. Felipe Ortega." affermò il Digiprescelto spagnolo non appena il
falchetto gli ebbe fatto cenno di prendere la parola. "Anch'io, come
BlackGatomon, non amo essere prolisso. Quindi, dico soltanto che sono stato il
primo possessore della Crest dell'Amicizia, che poi è passata a Yamato
Ishida."
Il biondo amico-rivale di Taichi fece un sorrisetto a sua volta. Ancora una
volta, non era quello l'unico punto sul quale i due si assomigliavano. Mentre il
furgone militare li portava al campo di rifugiati, i Digiprescelti del gruppo di
Sho e quelli del gruppo di Taichi si erano scambiati un pò di aneddoti... ed era
saltato fuori che, all'inizio, il comportamento di Felipe non si discostava poi
molto da quello di Yamato - nessuno dei due sembrava essere troppo indicato a
rappresentare la sua Crest, ed entrambi avevano avuto i loro bravi diverbi con
il leader della squadra, anche se alla fine ne erano diventati grandi amici!
Insomma, sembrava proprio vero quello che si usava dire, e cioè che la storia si
ripete...
"Ancora mi sembra impossibile... stiamo incontrando i nostri 'antenati'!
Favoloso... Stratomitico! E chi più ne ha più ne metta! Però..." esclamò
Daisuke, in piena modalità 'fan adorante', mentre schizzava vicino a Sho e a
SnowAgumon, e li osservava dalla testa ai piedi. In condizioni normali, chissà
quanto sarebbe durata questa sua eccitazione... ma in quel momento c'erano cose
più importanti a cui pensare, e decise di chiedere direttamente a Taichi.
"Ecco... per quanto mi faccia piacere conoscere degli altri Digiprescelti, e
sapere che saranno dalla nostra parte... Taichi-san, ho bisogno di chiederti una
cosa molto importante!"
Taichi non era molto abituato a vedere Daisuke prima eccitato e poi,
all'improvviso, serissimo... e capì che, qualunque cosa fosse, doveva
preoccupare molto il suo 'allievo'. "Certo, Dai-kun... dimmi, di cosa si
tratta?" chiese, pur avendo già una mezza idea di cosa volesse chiedere.
Daisuke prese un bel respiro, e gli altri della sua squadra trattennero il
fiato, sperando che le notizie che Taichi avrebbe dato non fossero cattive.
"Si... si tratta di Jun... di mia sorella..." iniziò il Digiprescelto dei
Miracoli. "Quando... siamo tornati, e ho rivisto i miei genitori, loro non
sapevano dove fosse! Non è che per caso l'avete trovata, quando siete tornati in
città?"
La domanda, posta con una rapidità che sembrava fatta apposta per nascondere
la preoccupazione di Daisuke, fece sbattere le palpebre a più di un membro del
gruppo di Taichi... cosa che da una parte rassicurò Daisuke - se avesse visto
delle espressioni contrite, si sarebbe preoccupato ancora di più e avrebbe
temuto il peggio - e dall'altra lo stupì. Aveva... fatto una domanda così
strana?
La risposta arrivò un istante dopo, da parte di un Jyou Kido piuttosto
imbarazzato e al tempo stesso divertito. Il ragazzo con gli occhiali si staccò
un attimo da Shin e dal resto della sua famiglia, e rispose al ragazzino più
giovane con una frase che lo colse completamente impreparato.
"Beh..." rispose Jyou. "In realtà, Jun-san l'abbiamo incontrata molto prima
di tornare qui..."
Sorpresa e totale sbalordimento tra i Digiprescelti più giovani. L'avevano
incontrata già prima? Com'era possibile? Takeru stava per ciedere cosa voleva
dire con quella frase sibillina, ma il Digiprescelto dell'Affidabilità proseguì
la frase con la rivelazione che colse tutti tra capo e collo!
"E, beh... non so esattamente come posso dirlo senza scioccarti, ma...
ecco... l'abbiamo incontrata nel Mondo Digitale, e adesso è lì assieme a
Michael, a Rei-san e agli altri..." proseguì Jyou, dosando attentamente le
parole. Intorno a lui, gli altri prescelti e Digimon attendevano, curiosi di
vedere quale sarebbe stata la reazione...
"Il fatto, Dai-kun... è che tua sorella... è anche lei una Digiprescelta!"
Silenzio di tomba. Si sarebbe potuto sentire uno spillo che cadeva a terra.
Gli occhi di Daisuke si ridussero a due puntini neri che esprimevano la
confusione più totale, e un soffio di vento spirò desolato tra il suo gruppo
sbalordito, e quelli di Sho e Taichi. Il suo cervello stava ancora cercando di
elaborare le informazioni che aveva ricevuto... sua sorella... Jun... era nel
Mondo Digitale... era una Digiprescelta... aveva un Digimon partner...
All'improvviso, tutte le informazioni si combinarono magicamente assieme, e
il ragazzino colse quello che Jyou gli aveva appena comunicato, mentre Tentomon
scuoteva la testa dubbioso. "Temo di sapere come andrà a finire..."
"Meglio che vada a prendere i tappi per le orecchie..." scherzò Gomamon...
mentre diverse voci stupite si levavano dal gruppo di Daisuke, e i Digiprescelti
del gruppo di Sho si guardava attorno come a chiedersi cosa diamine stesse
accadendo.
"Ci... siamo persi qualche puntata?" chiese Bearmon. "C'è... qualcosa che
dovremmo sapere?"
"La sorella di Dai-kun... è anche lei una Digiprescelta?" mormorò incredula
Hikari.
"Questa poi non me l'aspettavo..." proseguì Armadillomon. "Chi sarà il suo
partner? O è una Digiprescelta onoraria come Rei-chan?"
E l'istante successivo, Daisuke e Veemon reagirono nella maniera che tutti si
aspettavano...
...
...
"AAAAAAAAAAAAAAARRRRRRRRRRRRRGGGGGGGGGGGGHHHHHHHHHHHHHH!"
"Uuuuuugh..." mormorò Taichi, mezzo assordato, al suo amico-rivale, i cui
occhi si erano trasformati in spirali per l'intensità dell'urlo. "Credo che il
tuo record sia appena stato gettato alle ortiche, Yamato-kun..."
----------
Una decina di minuti dopo, quando i Digiprescelti più giovani ebbero ricevuto
i dettagli sull'arrivo di Jun nel Mondo Digitale...
"O... Okay... adesso... huff... credo... di essermi calmato un pò..." mormorò
un Daisuke Motomiya completamente senza fiato, passandosi una mano sulla fronte.
Gli era ancora difficile credere a quello che gli era stato detto... sua sorella
Jun... la sorella maggiore che correva dietro ai ragazzi carini, che aveva perso
la testa per Yamato a suo tempo, e con la quale bisticciava regolarmente... LEI
era una Digiprescelta? Questo non se lo sarebbe mai aspettato! E soprattutto,
non riusciva ad immaginare quali disastri avrebbe combinato! "Comunque...
diavolo, mia sorella Jun sarebbe una Digiprescelta? Lei che è completamente
negata per questo tipo di cose? Pazzesco... ancora non riesco a crederci!"
"Io invece non lo trovo così assurdo, ora che ci penso..." disse Gatomon,
inviandogli una delle sue occhiate sarcastiche. "Dopotutto, se ci sei riuscito
tu..." Poi, ignorando l'occhiataccia che Daisuke le aveva inviato, la gattina
bianca si rivolse ai Digiprescelti più grandi. "Ma, a proposito di Jun... giusto
per curiosità, potrei sapere che Digimon ha come partner? Così, giusto per
sapere..."
Esattamente la domanda che i ragazzi più grandi si aspettavano. Per un
attimo, Taichi fu tentato di dirle subito tutto... ma Sora lo anticipò,
risponendo in vece sua. "Beh, Gatomon... potremmo anche dirtelo adesso, ma non
so se..." iniziò la Digiprescelta dell'Amore, sfregandosi il mento con l'indice
e guardando verso il terreno. "Hmmm... vedi, è una cosa un pò delicata..."
La gattina bianca corrugò la fronte. Sora non era tipo da fare così tanti
misteri, se non era per un buon motivo; ed era abbastanza chiaro che in quel
momento era imbarazzata, e sembrava cercare le parole giuste per non ferire i
sentimenti di Gatomon. "Un pò... delicata? E cosa potrebbe esserci di tanto
difficile in..." Si interruppe, sentendo uno strano brivido attraversarle il
cuore nel momento in cui una strana realizzazione attraversò la sua mente... ma
un istante dopo, la sua mente razionale cacciò via quel pensiero assurdo. No,
non era possibile, era passato troppo tempo da allora...
La Digiprescelta dell'Amore emise con le labbra un verso che voleva essere di
incertezza... e, per fortuna, ci pensò Biyomon a venire in suo soccorso! "In
effetti, Gatomon, la cosa è un pò difficile da dire... senti, perchè non
facciamo così? Quando Jun e gli altri arriveranno qui dal Mondo Digitale, vedrai
con i tuoi occhi chi è il compagno di Jun-san! E sono sicura che ne resterai
piacevolmente sorpresa!" cinguettò il piccolo Digimon dalle piume rosa,
inclinando la testa da un lato come un vero passerotto.
Pur ancora un pò dubbiosa, la Digimon felina decise di accettare la
spiegazione, e alzò le spalle. "Mah. Non immagino perchè volete fare tanto i
misteriosi, ma... va bene, fate un pò come volete..." commentò. "Piuttosto,
adesso non dovremmo fare qualcosa di un attimo più urgente? Come consegnare a
Sho e agli altri le Luci della Vittoria?"
"Le... Luci della Vittoria..." disse SnowAgumon, ripetendo quel nome che non
aveva mai sentito prima di allora, e che improvvisamente stava diventando un
fattore sempre più importante. "Bene, allora... di cosa si tratta, esattamente?
Prima di poco fa non le avevo neanche sentite nominare, e all'improvviso..."
"Appunto. Che cosa sarebbero, esattamente, e a cosa servirebbero?" chiese
Kevin.
Era il momento di dare le dovute spiegazioni, e fu Koushiro ad assumersi
questo compito. Il Digiprescelto della Conoscenza si schiarì la gola, e cominciò
la sua spiegazione, guardando negli occhi ora l'uno ora l'altro dei membri del
gruppetto. "Bene... immagino che questo sia il momento delle spiegazioni
tecniche. Allora, dovete sapere che, quando il piano di Daemon era ancora nel
suo stadio embrionale, per così dire..." trovò stranamente ironica la scelta di
parole da lui fatta, visto che in effetti Arkadimon era proprio nato da un
Digi-Tama corrotto... "Azulongmon, il Guardiano che governa il Mondo Digitale
dell'Est, ha messo a nostra disposizione dieci piccole sorgenti di energia,
chiamate appunto Luci della Vittoria, che andassero ai Digimon del nostro gruppo
che non avessero ancora raggiunto il livello Mega. Non vi annoierò con i
dettagli, vi basti sapere che queste Luci della Vittoria altro non sono che la
base di dati... il kernel, per usare un termine tecnico... di dieci Digimon
leggendari che hanno sconfitto Lucemon, il superiore di Daemon, in una guerra le
cui origini si perdono nella notte dei tempi. Cinque di queste sono già state
assegnate ad un nostro compagno, ma le rimanenti cinque... andranno a voi, che
non avete più le vostre Crest, e aiuteranno i vostri compagni a combattere
contro Daemon e le sue orde. Potrete evolvere nuovamente a livello Mega, e
affrontare direttamente Daemon e i suoi uomini."
BlackGatomon, nonostante cercasse di mantenere un certo contegno, si ritrovò
a spalancare gli occhi per lo sbalordimento. "C-COSA? Vuol dire che... tutti noi
potremo tornare alle nostre forme Mega senza dover usare le Crest?" esclamò,
guardandosi attorno e vedendo il suo stesso stupore riflesso sui volti dei suoi
compagni di squadra.
"Esattamente... era proprio a questo che ci riferivamo, quando vi abbiamo
accennato alle Luci della Vittoria." affermò Taichi, per poi rivolgersi agli
altri ragazzi che avevano ricevuto i doni di Azulongmon in custodia. "Okay,
Sora-chan, Yamato-kun, Mimi-chan e Koushiro-kun... adesso è il momento di
consegnare le Luci della Vittoria a SnowAgumon e agli altri! Prendete i vostri
Digivice e iniziamo!"
"Scusa, Taichi... e noi cosa dobbiamo fare?" chiese incuriosito Kunemon,
scendendo con un agile balzo dalla spalla di Yurika e raggiungendo i suoi
compagni, che stavano aspettando allineati davanti al gruppo dei loro partner
umani.
"Nient'altro che rilassarvi, e prepararvi a ricevere il dono di
Azulongmon-sama." spiegò Agumon, mentre Taichi e gli altri quattro Digiprescelti
estraevano i loro Digivice e iniziavano a concentrarsi. "Le Luci dovrebbero fare
il resto... almeno, con i nostri compagni che sono rimasti a DigiWorld lo hanno
fatto..."
Detto questo, il piccolo dinosauro arancione si spostò lateralmente di un
passo, proprio mentre la luce dorata si riaccendeva attorno ai Digivice di
Taichi, Sora, Yamato, Mimi e Koushiro, ciascuna assumendo la forma del simbolo
inciso sulla Crest che a suo tempo era appartenuta ad uno del gruppo di Sho.
L'illuminazione naturale, già scarsa di suo in quel momento, calò ulteriormente,
facendo calare alcune ombre sul gruppo di persone lì riunito... e le Luci della
Vittoria iniziarono a pulsare lentamente mentre uscivano dai Digivice con un
leggero suono sibilante, irradiando un bagliore rassicurante tutt'attorno a sè.
Per qualche secondo, le Luci danzarono nell'aria come delle lucciole
gigantesche... poi, lente ma decise, scesero verso i Digivice da lungo tempo
inattivi di Sho, Yurika, Felipe, Jolene e Kevin, e da lì rimbalzarono verso i
loro rispettivi partner, facendosi assorbire dai loro corpi!
L'effetto fu immediato! Ciascuno dei Digimon si drizzò in piedi, pervaso da
una scarica di energia, e i loro occhi si spalancarono, mentre i loro compagni
umani facevano quasi tutti un salto indietro per la sorpresa! Alcuni spettacoli
giochi di luce aurea danzarono attorno ai loro corpi, scaturendo dai bozzoli di
energia nel quale i piccoli Digimon erano avvolti, e ognuno dei riceventi sentì
chiaramente l'energia benefica della Digievoluzione scorrergli attraverso,
fargli accapponare la pelle, e pervaderlo di un piacevole, familiare calore...
lo stesso calore che avevano sentito dieci anni fa per l'ultima volta, e di cui
tuttavia non si sarebbero mai potuti scordare!
"Questo... questo è..." esclamò Bearmon, che teneva stretto il suo berrettino
come se temesse che l'energia delle Luci della Vittoria glielo facesse volare
via!
SnowAgumon strinse i pugni, e sul suo muso da rettile apparve un sorriso di
gioia. "Sì... lo ricordo bene... è come quella volta che siamo evoluti per la
prima volta alla nostra forma Mega!" esclamò.
Ancora per qualche seondo, il gioco di luci continuò... e finalmente, quando
tutto fu finito, ciascuna delle Luci venne completamente assorbita dal corpo del
Digimon a cui era andata, e ciascuno di loro si rilassò... sentendosi però al
contempo più forte, più reattivo... erano tornati nel pieno delle loro forze, ed
ora erano di nuovo pronti ad affrontare qualsiasi nemico! L'emozione era
indescrivibile... e la sensazione di potenza era inebriante e allo stesso tempo
tranquillizzante!
Con un sospiro, BlackGatomon riaprì gli occhi... e si girò lentamente verso
Jolene e gli altri Digiprescelti originali, che guardavano i loro partner come
per chiedergli se era andato tutto bene. La Digiprescelta inglese sbattè gli
occhi un paio di volte, scacciando il riverbero che la luce dorata le aveva
lasciato sugli occhiali, e avanzò verso la sua partner, chinandosi appena un pò.
"BlackGatomon... tutto... tutto okay? Queste... Luci della Vittoria
hanno..."
Un ghigno apparve sul volto felino della Digimon oscura. "Hanno funzionato
alla perfezione, Jolene! Ora mi sento più forte di quanto non sia mai stata!
Heheheee... un pò ironico, no? Mi dannavo l'anima per diventare il più forte
possibile, e alla fine sono riuscita a diventare forte come desideravo... quando
non era più quella la mia priorità! Guarda che il destino sa essere
strano..."
"Immagino... hehee... immagino di sì..." rispose la prima Digiprescelta della
Sincerità, sfregandosi la nuca con una mano. "Però... scherzi a parte, vi vedo
tutti benissimo! Vi sentite anche voi allo stesso modo, ragazzi?"
"Come quando sono diventato AlforceVeedramon per la prima volta!" ribattè
SnowAgumon, flettendo un bicipite per sottolineare quello che voleva dire! "Mi
sento pronto... a dare un'altra lezione a quel maledetto Daemon!"
"Gli insegneremo noi a non trattare così la nostra Terra e gli esseri umani!"
sbottò Bearmon, facendo scontrare i pugni guantati tra loro. "Che i Daemon Corps
si preparino... perchè stavolta non ci saranno seconde possibilità!"
L'espressione di Sho passò dalla muta meraviglia... ad una di ottimismo,
speranza, e desiderio di combattere di nuovo! Dopo essersi sentito impotente
quando i Daemon Corps erano arrivati in città, ferendo e uccidendo a più non
posso e demolendo tutto quello che gli capitava sotto mano... finalmente poteva
opporsi a questa barbarie, e regolare i conti una volta per tutte con il suo
antico nemico! La prospettiva lo emozionava e lo spaventava al tempo stesso...
questa volta, come diceva Bearmon, non ci sarebbero state seconde possibilità, e
non c'erano premi di consolazione: chi avesse vinto, avrebbe preso tutto! E
inoltre, adesso non aveva più solo la responsabilità del suo vecchio gruppo, ma
avrebbe dovuto aiutare anche Taichi, Daisuke, Agumon, Veemon e i loro compagni
ad uscire vivi da quel disastro! Dopo tanto tempo di pace e tranquillità, il
pensiero gli faceva venire una certa vertigine...
Yurika gli appoggiò una mano sulla spalla, giusto per fargli sapere che in
ogni caso lei era sempre lì... e con lei anche Felipe, Jolene, Kevin, e tutti i
Digiprescelti venuti dopo di loro; e il primo Digiprescelto del Coraggio si
voltò verso la sua fidanzata e appoggiò delicatamente una mano sulla sua,
guardandola intensamente negli occhi, un silenzioso ma eloquente scambio di
segni di affetto che ai Digiprescelti più giovani ricordò molto la tacita intesa
che correva tra Taichi e Sora.
No, non era il momento di avere dubbi. Era il momento di prendere in mano la
situazione, fare del proprio meglio... e vincere questa guerra! Sho era sicuro
che tutti i suoi compagni la pensassero allo stesso modo... e in effetti era
proprio così!
Dopo aver annuito affettuosamente verso Yurika, Sho si voltò verso i Digimon.
"Va bene... SnowAgumon, sei deciso? Questa volta si va fino in fondo!"
esclamò... e il piccolo tirannosauro del colore della neve non ebbe nessuna
esitazione: annuì, e con lui tutti gli altri Digimon!
"Sì, Sho... siamo decisi tutti, anche noi!" rispose. "Fermeremo Daemon
assieme agli altri Digiprescelti... e salveremo la Terra e DigiWorld!"
"Oh, beh, in tal caso... che ne direste di includere anche noi e qualche
migliaio di vostri fan nella lista degli anti-Daemon?"
Una voce femminile ben conosciuta fece alzare lo sguardo ai cinque
Digiprescelti originali e ai loro compagni, che quasi non credevano a questa
nuova sorpresa giunta così all'improvviso... Uno dei soldati presenti strabuzzò
gli occhi e sbiancò in volto quando puntò lo sguardo nella stessa direzione, e
un altro mormorò qualcosa che suonava come un 'Che io sia dannato...', mentre i
Digiprescelti più giovani restavano calmi e tranquilli... e il gruppo di Taichi
guardava stupito quella strana Digimon vestita da strega, con tanto di cappello
a larghe falde, che stava in piedi su una scopa volante come se fosse stata una
tavola da surf, un grosso cobra dalle squame variopinte avvolto attorno alle
spalle! Un moto di emozione attraversò il corpo dei ragazzi più grandi non
appena riconobbero due dei loro più grandi amici del viaggio a DigiWorld...
"Witchmon! Cobramon!" esclamò entusiasta Kevin, correndo ad accogliere i due
non appena Witchmon ebbe fatto scendere la sua scopa volante. "Ci... ci siete
anche voi! Non... posso crederci! Questa... davvero non ce l'aspettavamo!
Sono... così felice di vedervi tutti e due!"
Il cobra gigante si sciolse dalle spalle della streghetta e atterrò con
eleganza letale sul terreno polveroso, strizzando un occhio mentre faceva
saettare fuori dalle labbra la sua lingua biforcuta. "E non sssssiamo
ssssoltanto noi ad essssere venuti! Ssssappiamo per certo che ci ssssono anche
Volcdramon-ssssama, Mussssyamon, Dimetromon... e tanti altri! Sssssono venuti
tutti per aiutarvi!" sibilò. "Per ricambiare la vosssstra generosità, e i
ssssacrifici che tutti i Digiprescelti hanno fatto per proteggere il Mondo
Digitale! E non bassssta, ne arriveranno altri in sssseguito!"
Erano sul punto di scendere lacrime di gioia per questa rivelazione. I
Digimon non avevano dimenticato i loro benefattori nel momento in cui questi
avevano più bisogno, e stavano facendo per loro ciò che i ragazzi avevano fatto
per loro tempo prima! Questa consapevolezza, il poter contare su tutti loro,
trasmetteva loro tutta la sicurezza e la volontà di cui avevano bisogno per
combattere al meglio delle loro forze, con o senza le Luci della Vittoria!
"Beh, pare che stiamo assistendo ad una riunione tra vecchi amici..."
commentò Gomamon, osservando con un sorriso sornione la rimpatriata tra Witchmon
e Cobramon e i Digiprescelti più grandi. "Bene, ci fa piacere! Tutti i
Digiprescelti riuniti per affrontare il loro più grande nemico... wow! Sembra
una di quelle saghe americane a fumetti! Con l'unica differenza che questa
storia è anche troppo reale..."
Jyou sospirò, guardando di nuovo verso la città desolata. "E' vero... però,
ora che abbiamo tutti quei Digimon dalla nostra parte, sono convinto che ce la
faremo! Sarò anche il pessimista e quello che si preoccupa di tutti... ma ho
questa sicurezza!"
Nel bel mezzo della folla che ascoltava intenta, ora con una luce di speranza
in più... una donna provata dalla vita, ma con ancora tanta voglia di
combattere, aveva sentito riaccendersi in lei la fiamma di quel coraggio che
sempre aveva sorretto lei e i suoi figli nei momenti bui...
"Non sono ancora tornati tutti, allora..." mormorò la signora Saiba,
congiungendo le mani sul cuore. "Meno male... allora posso ancora sperare che i
miei Neo e Rei stiano bene e tornino sani e salvi..."
----------
Nel frattempo, nella casa di Gennai, il gruppo di Jun, Rei e dei
Digiprescelti internazionali, ora forte anche di Hideto, degli altri due Alias-3
(che, pur non avendo più un Digimon, avevano deciso di seguire il gruppo anche
soltanto per spirito di autoconservazione), e dei due PetitMamon chiamati Pal e
Pul, si era riunito nella sala principale, e stava ascoltando quello che il
saggio di DigiWorld aveva da comunicare loro... in particolare il fatto che Neo
e Arkadimon si fossero spostati nel Mondo Reale, per fare probabilmente da 'asso
nella manica' nell'esercito di Daemon! Gennai aveva appena finito di spiegare la
situazione, parlando loro anche dell'esercito di Digimon che si era raccolto per
aiutare loro e i loro compagni, e che era già in parte arrivato nel Mondo
Reale.
"Accidenti, adesso sì che la situazione si è riscaldata... ecco qual è lo
scopo di quell'esercito di Digimon là fuori!" commentò Gotsumon, riferendosi
all'altra parte dell'armata anti-Daemon. "Ma adesso... noi cosa dovremmo fare,
se non tornare nel Mondo Reale ed unirci agli altri ragazzi?"
Gennai gli fece cenno di avere pazienza. "E infatti è proprio questa
l'idea... ma non subito. Vi chiedo di avere pazienza solo per un pò, almeno
finchè le truppe di Daemon non attaccheranno. In quel momento, invierò anche voi
attraverso il Digiport che ho creato, assieme al resto dei nostri alleati. In
questo modo, spero che potremo cogliere di sorpresa i Daemon Corps, e infliggere
loro un duro colpo."
Jun guardò verso il pavimento. "Beh... sì, posso capire l'idea che sta dietro
a questa strategia, ma... Gennai-san, lei crede davvero che i nostri amici
riusciranno a cavarsela finchè non interverremo noi? Io... sono molto
preoccupata per mio fratello e la mia famiglia! Non vorrei che accadesse loro
qualcosa, intanto che noi..." Si interruppe, stringendo una mano attorno al suo
D-3 e cercando di mandare via i cupi pensieri che minacciavano di assalirla.
Rei strinse le labbra tra loro. Anche lei si trovava in una situazione
simile... era andata via senza dire niente a sua madre, e si stava chiedendo
quanto lei sarebbe stata in pensiero... soprattutto dopo aver perso Neo per
colpa del suo sviato desiderio di vendetta... e non sapeva neanche se sua madre
era uscita illesa dal primo assalto dei Daemon Corps...
E la compagnia di Hideto, dei silenziosi Alias-3, e di Pal e Pul faceva solo
fino ad un certo punto per alleviare le sue preoccupazioni...
Gennai sospirò mestamente. Capiva bene la paura della nuova arrivata, una
paura che aveva colto un pò tutti i Digiprescelti, ed esitò un attimo prima di
rispondere. In effetti, non poteva negare di sentirsi un pò in colpa... "Mi...
rendo conto bene di quello che stai provando, Jun... il fatto è che stiamo
cercando di non scoprire subito tutte le nostre carte, in quanto Daemon ne avrà
sicuramente altre da giocare... Comunque, se volete, posso inviare voi nel Mondo
Reale attraverso il Digiport, in modo che voi... Jun e Rei, intendo... possiate
sincerarvi che le vostre famiglie stiano bene! Gli altri Digimon vi seguiranno
quando sarà il momento! Vi va bene?"
Rei si concesse un sorriso. "Perfetto, Gennai-san! Almeno così possiamo stare
un pò tranquilli noi..."
"Allora, si torna nel Mondo Reale..." mormorò Derek, scambiandosi un'occhiata
prima con Crabmon... e poi con Michael, Rosa, Catherine, Betamon, Gotsumon e
Floramon. "Questo significa... che la battaglia finale sta per avere
inizio..."
CONTINUA...
Nota dell'autore: Mamma mia, questo sì che è stato difficile da scrivere! Non
solo ho avuto poca ispirazione, e non sempre riuscivo a scrivere quanto volevo,
complici anche gli esami... ma mi sono trovato anche a dover correggere qualche
errore che si era verificato nel Capitolo 23! Per qualche motivo, nel suddetto
capitolo mi era sfuggito un particolare importante...
Vedete, avevo inteso inizialmente (e non ho mai cambiato idea) che cinque
delle Luci della Vittoria andassero temporaneamente a Taichi, Sora, Yamato, Mimi
e Koushiro, che poi le avrebbero consegnate ai Digimon del gruppo di Sho... ma
al momento di stendere il capitolo, ho omesso distrattamente questo particolare.
Sigh... così, sono dovuto tornare indietro e correggerlo! Devo ancora farne di
strada come scrittore, se faccio errori come questo... e ora mi sento come i
registi idioti che hanno macellato la storyline di Gundam SeeD Destiny, uno dei
peggiori anime che io abbia mai avuto la sfortuna di vedere!
Spero che scuserete questo mio errore, e che queste correzioni non abbiano
invalidato la mia fanfiction. Che in ogni caso, come tutte quelle che sono
uscite dalla mia tastiera, subirà (più avanti nel tempo) un bel restyling e una
seria opera di correzione! Ci sono diversi punti di cui non sono proprio
soddisfatto...
Bah, opinioni personali a parte... spero che questo capitolo di transizione
vi sia piaciuto! Nel prossimo, Jun e i Digiprescelti internazionali torneranno
nel Mondo Reale... e comincerà la grande battaglia con l'esercito di Daemon! I
suoi quattro generali scenderanno in campo personalmente, e impegneranno i
Digiprescelti in una terribile battaglia... ma stavolta, i nostri hanno dalla
loro le forme Mega dei Digimon del gruppo di Sho... e quelle di Gatomon, Hawkmon
ed Armadillomon, oltre che tutti i Mega che conosciamo, e qualche altra nuova
evoluzione di certe vecchie conoscenze!
Spero che il prossimo capitolo compensi, almeno un pò, le mie recenti
mancanze... e vi do appuntamento alla prossima volta, che sarà il prima
possibile!
Justice Gundam
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Capitolo 29 *** Inizia la battaglia di Tokyo! ***
Invasion-29
Digimon Adventure 02: Invasion
Una fanfiction di Digimon Adventure 02 scritta da: Justice Gundam
Bentornati! So che non è passato così tanto tempo dall'ultima volta che ho
aggiornato questa fanfiction, ma sto cercando di premere sull'acceleratore, ora
che posso permettermi un pò più di tempo libero! Spero di terminarla il prima
possibile, e di offrire a tutti voi il finale che una storia di questo calibro
merita!
Credetemi, è per me occasione di grande gioia, e al tempo stesso di
nostalgia, l'essere giunto quasi alla fine di questo racconto... ci sono stati
momenti belli e momenti brutti, e a volte ho avuto i miei problemi ad andare
avanti, con tutte le fanfiction che sto scrivendo in contemporanea con questa...
ma vedere quante persone hanno letto la mia storia, e quante mi hanno lasciato
recensioni entusiaste nonostante certi errori che ho commesso... beh, mi ha dato
una spinta ancora maggiore! E un pò mi dispiace che stia per finire... sarà un
pò triste dovermi separare, almeno temporaneamente, da Taichi, Daisuke, Agumon,
Veemon, e da tutti i loro amici... e allo stesso tempo, dai miei amati
personaggi originali, come Sho e Yurika - i due di cui, personalmente, vado più
fiero! Ma consoliamoci pensando che la fine delle loro avventure aprirà la
strada a qualcosa di nuovo, visto che avremo pur sempre i protagonisti di
Tamers, Frontier e Savers / Data Squad a tenerci compagnia! E poi, Digimon Zero
è ancora in fase di stesura... e non ho nessuna intenzione di lasciarla proprio
adesso che le cose si stanno facendo interessanti! Certo, dovrò un pò
riprenderla... ma state tranquilli, che non la abbandonerò!
A proposito di fanfiction abbandonate, dovrei decidermi anche a dare una
bella aggiornata a quelle di Sonic X e di Pokèmon... il fatto è che in questo
periodo, per queste due serie, non sono proprio ispiratissimo... i Digimon e
RockMan.EXE li hanno fatti passare in secondo piano!
Sigh... non capisco perchè mi sono messo a parlare di tempi passati... quando
questa fanfiction attende ancora completamento! La prima parte della battaglia
finale sta per iniziare... e non ci sarà il tempo di pensare a cosa accadrà
dopo! Intanto vediamo di sopravvivere a questo terribile scontro, al quale
prenderanno parte i più fidati luogotenenti di Daemon! I quattro generali dei
Daemon Corps (SkullSatamon, NeoDevimon, LadyDevimon e MarineDevimon) non vedono
l'ora di prendersi la loro rivincita sui Digiprescelti che li hanno sconfitti
tre anni fa... e di mostrare a tutti i loro nuovi, devastanti poteri!
Ma a loro volta, i Digiprescelti e i loro Digimon hanno le loro forme Mega, i
loro amici, il gioco di squadra... e il coraggio di non mollare mai! Chi uscirà
vincitore da questo confronto, in cui il premio è la salvezza o la perdizione di
entrambi i mondi?
Lo sapremo presto... ma prima, le recensioni!
Talpina Pensierosa: Grazie, Talpina! Mi fa piacere che tu abbia trovato
bello un capitolo che, a mio parere, non era venuto granchè bene... il seguito è
qui, e spero che te lo godrai!
KillKenny: Grazie anche a te! Jun sembra fare questo effetto a tutti
coloro che scoprono che lei è diventata una Digiprescelta... E se prevedi una
raffica di sberloni per Daemon e i suoi scagnozzi, prevedi giusto! Tutto sta nel
vedere se saranno sufficienti tutte le legnate che prenderanno, a tirarli giù
una volta per tutte... o se loro sapranno legnare più forte! In ognio caso, per
adesso, accontentati dei soldati semplici, e dei quattro generali...
Kari 89: L'unione fa la forza, come si dice! Sono convinto che ti piacerà
vedere Sho e i suoi amici in azione... e soprattutto, vedere le forme Mega dei
loro Digimon, che appariranno in questo capitolo! Un piccolo spoiler per Digimon
Zero, ma insomma...
SmartGirl: Sentirmi dire questo da te significa molto... avevo un pò
paura che, proprio per questa mia svista, la storia sarebbe stata penalizzata!
Purtroppo, immagino che succeda a tutti, non importa quanto cerchiamo di
evitarli, di farsi scappare qualche incongruenza nella trama, qualche errore,
qualche contraddizione. In ogni caso, spero che la mia correzione (prima di
postare il cap.28, avevo cambiato quella piccola parte del cap.23) sia stata ben
accetta! Ti ringrazio inoltre per i complimenti, e ti assicuro che vedere i
fratelli Motomiya combattere assieme sarà DAVVERO uno spettacolo! Ora che i
Digiprescelti sono tutti assieme, e hanno l'esercito dei Digimon loro
sostenitori dalla loro parte, la sfida si farà molto interessante... quindi,
dopo averti ringraziato per gli auguri e la recensione positiva, ti auguro a mia
volta di godertela!
Okay, allora! Aspetto la tua mail!
TopoMouse: Cosa si può volere di più dalla vita? Un Lucano! Hehehee... comunque, scherzi a parte, sono covinto che ti piacerà vedere le forme Mega di un bel pò di Digimon!
Kuja91: Accidenti, non credo di aver mai ricevuto una recensione così lunga! Ti spiace se ti rispondo privatamente? Perchè qui, nel capitolo, mi verrebbe qualcosa di esagerato! Comunque, già adesso vedrai risolti alcuni dei tuoi quesiti... e sì, anche secondo me Magnadramon non è una buona forma Mega per Gatomon...
Ci siamo tutti? Dimenticato nessuno? No, mi sembra di no... e allora, diamo
pure inizio alle ostilità! Gli eserciti della resistenza anti-Daemon, e dei
Daemon Corps stanno per scontrarsi, e il campo di battaglia è ciò che rimane di
una Tokyo semideserta! Come nella tradizione degli anime e dei film di kaijuu,
la capitale del Giappone è la città che subisce di più le conseguenze delle
invasioni... ^_^
Oh, beh... particolari! Buona lettura!
----------
Capitolo 29 - Inizia la battaglia di Tokyo!
Da fuori Tokyo, dai numerosi campi profughi che erano stati eretti come
misura di emergenza per ospitare tutti coloro che avevano perso le loro case a
causa dell'attacco dei Daemon Corps, si poteva ammirare un panorama surreale già
da prima che l'esercito di Digimon guidati dai Digiprescelti arrivasse a dare
man forte ai difensori umani nella loro disperata resistenza. Vedere una città
come Tokyo ridotta all'ombra di sè stessa da quello spaventoso attacco era,
nella migliore delle ipotesi, inquietante... e rendeva l'idea di quanto
terribile e spietato fosse l'esercito invasore, i cui componenti ora se ne
stavano fermi al loro posto, arroccati nello spaventoso castello di Daemon e in
febbrile attesa dell'ordine di scatenarsi su ciò che rimaneva della capitale del
Giappone.
Ma ora... ora si aggiungeva un particolare in più a quella visione già di per
sè spiazzante. Ora, un nuovo esercito di Digimon aveva preso il proprio posto,
questa volta a fianco dell'umanità, e le loro schiere, sterminate quanto quelle
del Demone dell'Ira, erano disposte ordinatamente attorno ai rifugi, pronte a
proteggere gli abitanti di Tokyo. Un silenzio surreale dominava la scena, ora
colorata dal primo, pallido sole del mattino che cercava di svettare in un cielo
dagli strani colori. Persino il caldo normalmente associato al mese di Agosto
sembrava essersi in qualche modo spento, e un bizzarro quanto penetrante vento
gelido ululava cupamente tra i grattacieli e lungo le colline. Pareva quasi che
il tempo si fosse fermato, in trepidante attesa di scoprire quale delle due
fazioni sarebbe uscita vincitrice dalla terribile battaglia che si
prospettava...
In questo clima di estrema sospensione e tensione, ognuno cercava di
distrarsi come poteva, nel tentativo di scacciare le proprie paure. Per la
stragrande maggioranza dei Digimon che si trovavano lì, questa era la prima
volta che vedevano il Mondo Reale, e parecchi di loro ne erano affascinati,
arrivando anche a spingersi alla periferia della città per vedere com'era fatta.
Ma anche così, il sentore angoscioso che aleggiava immancabilmente ricordava a
tutti che il motivo per cui erano lì non era il turismo o la curiosità.
Assiso su una collinetta dalla quale si poteva vedere il campo profughi nel
quale i suoi amici umani si erano rifugiati, Dimetromon si acquattò per terra,
lasciando che la pinna a forma di vela che aveva sulla schiena assorbisse i
primi raggi del sole, distribuendo calore al suo corpo. Al dinosauro sembravano
passati secoli da quando aveva incontrato i Digiprescelti per la prima volta,
dopo che Sho e Veedramon lo avevano liberato dalla schiavitù dei Digi-Ghost di
Watchmon...
Il dinosauro grugnì infastidito. Per quanto fosse passato il tempo che era
passato, ripensare al primo dittatore di DigiWorld, che aveva diffuso i
Digi-Ghost per tutto il Mondo Digitale per obbedire ai contorti voleri del suo
padrone Anthraxmon, era un modo sicuro per fargli alzare la pressione sanguigna.
Ora Watchmon era morto... ucciso in un terribile combattimento dai Digiprescelti
e dai loro partner, che avevano raggiunto l'evoluzione a livello Ultimate, ed
erano riusciti a superare tutte le trappole e le insidie del suo labirinto, per
sfidarlo nella sua stessa sala di controllo... e non sarebbe mancato a nessuno.
Ma il ricordo di tutte le crudeltà che aveva commesso, e di quelle future che il
suo operato aveva reso possibili... quelle sarebbero rimaste una macchia sulla
storia di DigiWorld, anche se non tanto grandi quanto quelle lasciate da
Myotismon o dai Dark Masters.
Ed ora... ora, dopo tanto tempo, era lì, a combattere in un mondo che non
conosceva per salvare i suoi amici, le persone a loro care, e l'umanità intera.
Che sensazione peculiare... l'equazione si era invertita, ed ora erano i Digimon
a combattere per il Mondo Reale... e tuttavia, il lucertolone sapeva che era
giusto così, dopo tutto quello che i ragazzi avevano passato, e dopo i sacrifici
che avevano fatto. Volcdramon-sama, Musyamon, i Battamon che pure lui aveva
aiutato i Digiprescelti ad affrontare, LoaderLeomon... erano tutti lì, al suo
fianco, e non stavano aspettando altro che il segnale di muoversi! La bocca
armata di zanne ricurve di Dimetromon si incurvò verso l'alto, mostrando di
sfuggita la selva di pugnali che erano i suoi denti micidiali. Per quanto lo
riguardava, lui era pronto... e gli scagnozzi di Daemon avrebbero fatto bene a
guardarsi bene, perchè non avrebbe concesso loro quartiere!
Immerso nella sua contemplazione com'era, Dimetromon quasi non si accorse di
un piccolo gruppo di Digimon suoi compagni che si avvicinava da dietro,
rivolgendo al sole le loro teste ornate di petali dorati. Soltanto un appena
percettibile vibrazione del terreno allertò il dinosauro carnivoro della loro
presenza, e Dimetromon voltò leggermente la testa verso di loro, con espressione
incuriosita che contrastava in maniera piuttosto buffa con il suo aspetto da
predatore.
"Dimetromon..." disse uno dei nuovi Digimon, strane creature che
assomigliavano vagamente ad un Floramon particolarmente grande, e il cui fiore
in cima allo stelo era un grosso girasole dai pelati dorati. Il loro corpo era
rivestito da un robusto strato di cellulosa verde smeraldo, con due grandi
foglie verdi sulla schiena, spiegate a mò di ali, le loro mani spinose erano
costituite da ampie foglie dal bordo tagliente, mentre il loro volto, infisso
nella corolla del girasole che faceva loro da testa, era piuttosto inespressivo,
con due piccoli occhi che sembravano chicchi di caffè, e una bocca appena
accennata, anche se in quel momento sorridente. Ognuno di essi aveva una strana
coda a frustino, ornata di corti e affilati rovi.
"Ah, siete voi, SunFlowermon..." disse il dinosauro. "Siete venuti a prendere
un pò di sole anche voi? Ne avremo bisogno, per questa battaglia..."
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: SunFlowermon
Anche chiamato: SunFlowmon
Tipo: Vegetale
Attributo: Dati
Livello: Champion
Attacchi: Sunshine Beam, Cactus Tail
La particolare conformazione fisica di questo Digimon gli consente di
assorbire energia solare e usarla per vari scopi. Per questo motivo, è più
potente durante le giornate di bel tempo. Le grandi foglie sulla sua schiena
fanno da ali, e le consentono una certa agilità.
Con un cenno di assenso, i Digimon floreali si disposero vicino al loro
compagno rettile e chiusero gli occhi, godendosi la fantastica sensazione dei
raggi del sole che venivano assorbiti dai loro petali dorati, e conferivano
energia ai loro corpi. Per diverso tempo, i Digimon rimasero così, fermi al loro
posto, come dei vecchi amici che non hanno bisogno di parole per comprendersi.
Ognuno di loro era, semplicemente, contento di potersi godere quel pò di
tranquillità prima della grande battaglia finale...
Fu uno dei SunFlowermon a rompere il silenzio, prima prendendo un grosso
respiro, e poi voltando la testa coronata di petali verso il suo amico. "Allora,
Dimetromon... quando inizierà la battaglia, useremo quella strategia che ci hai
proposto tu... sei sicuro che funzionerà, però? Non vorremmo sbagliare e farti
più male che bene..." disse, un pò timidamente, riferendosi evidentemente a
qualcosa che Dimetromon aveva proposto in precedenza.
Il rettile mosse distrattamente la coda, poi, dopo aver soffocato uno
sbadiglio, rispose al Digimon floreale. "Sì, ragazzi, abbiate fiducia... questa
strategia funzionerà, dopotutto l'abbiamo provata diverse volte... anche se,
bisogna dirlo, mai in una battaglia vera e propria!" rispose, la voce rude tinta
da un accenno di preoccupazione. "In ogni caso, ragazzi, non avete da
preoccuparvi! Voi limitatevi a fare come abbiamo concordato, e al resto ci
penserò io! Faremo una bella sorpresa agli scagnozzi di Daemon... e ho sentito
che anche Witchmon e Cobramon hanno imparato qualche trucchetto in più, per non
parlare delle nuove forme Ultimate e Mega che i Digiprescelti hanno fatto
raggiungere ai loro compagni."
Un altro dei Digimon girasole ridacchiò divertito, e un canino inferiore
sporse in maniera buffa da quella bocca appena accennata. "Allora, credo proprio
che avremo una bella potenza di fuoco dalla nostra parte!" commentò. "Senza
neanche considerare il fatto che alcuni Digiprescelti non sono ancora tornati da
DigiWorld, e che con loro c'è il resto dei nostri compagni... sì, credo proprio
che, Dark Seed o meno, Daemon se la vedrà brutta!"
"Stai attento a non sottovalutare il potere del Dark Seed." lo ammonì un
compagno. "Ti ricordo che qui stiamo parlando di... beh, non so esattamente
neanch'io di che cosa, ma di uno degli oggetti più malvagi che il Mondo Digitale
abbia mai conosciuto! E' nostro compito aiutare i Digiprescelti, in modo che
possano distruggere Daemon prima che si impadronisca totalmente del suo
potere... se ciò accadesse, più nessuno sarebbe al sicuro!"
Il SunFlowermon che aveva parlato prima stava per rispondere... ma qualcosa
di strano attirò la sua attenzione, portandola a spostarsi sul campo profughi
che si vedeva da quella collinetta. Il Digimon girasole era riuscito a vedere
una strana increspatura nell'aria, come se un piccolo turbine avesse
improvvisamente reso sfocata la visuale in un punto che, dalla posizione sua e
di Dimetromon, appariva come un minuscolo spazietto insignificante. Lì, qualcosa
si stava formando, ed emanava un'energia che Dimetromon e i SunFlowermon
riconobbero praticamente subito...
...sì, era proprio così! Si stava aprendo un altro Digiport! Però... non
poteva essere quello attraverso il quale sarebbe passato il resto dell'esercito
alleato. Era troppo presto perchè arrivassero, e tra l'altro era troppo vicino
agli sfollati... se tanti Digimon fossero usciti da un Digiport aperto proprio
in quel punto, non sarebbe rimasto molto del rifugio...
"Che cos'è?" si chiese Dimetromon. "Non mi aspettavo che si aprisse un
Digiport così presto... non abbiamo nemmeno iniziato l'attacco!"
Il mistero si chiarì quasi subito, quando dal cancello dimensionale uscirono,
una dopo l'altra, le figure di numerosi esseri umani e Digimon... numerose sì,
ma certo non un esercito: Dimetromon, anche da quella distanza, riuscì a contare
nove umani e svariati piccoli Digimon... e a notare che una degli umani sembrava
non essere in grado di camminare, visto che veniva portata in spalla da uno dei
suoi compagni, un ragazzo biondo dall'aria abbastanza robusta. Non appena furono
usciti dal varco dimensionale, i ragazzi si guardarono attorno per un pò,
evidentemente osservando sgomenti la distruzione che i Daemon Corps avevano
portato sulla loro città, poi iniziarono ad avviarsi verso il campo profughi per
riunirsi con i loro compagni...
Dimetromon prese un bel respiro, che poi ributtò fuori dalle narici sotto
forma di un sordo grugnito. Non importa quando forte lui fosse diventato, e che
strategie avessero elaborato lui e i suoi amici SunFlowermon... Alla fine, il
risultato di questa battaglia sarebbe dipeso soltanto da quei ragazzi che ora
stava seguendo con lo sguardo, e lui e i suoi compagni non potevano fare altro
che rendere loro il compito più facile possibile...
...e, ovviamente, augurarsi che tutti loro uscissero vivi da quella
prova...
----------
Mentre Jun e la sua squadra, con Rei trasportata sulle spalle da Michael,
entravano all'interno del campo profughi, attirandosi dietro gli sguardi
meravigliati di numerosi soldati e rifugiati, i loro occhi non cessavano di
guardarsi attorno, e di ammirare con sgomento i risultati meno palesi
dell'attacco di Daemon. Molte delle persone che vedevano avevano un'espressione
prostrata e quasi rassegnata, mentre sedevano sui pavimenti i tende improvvisate
e container di metallo adattati a dimore temporanee. Molti di loro erano feriti,
e la loro sofferenza non solo fisica era ben visibile sui loro volti... ed era
anche dolorosamente chiaro che un discreto numero di rifugiati aveva perso i
propri cari, oltre ai beni materiali. Nel frattempo, soldati ed operatori della
croce rossa si affaccendavano attorno agli stand e alle tende, portando chi del
cibo, chi medicinali... e chi, purtroppo, trasportando su delle barelle i feriti
più gravi. Rosa si trovò costretta a stringere i denti quando vide, seduto in
desolato silenzio vicino ad un container, un bambino moro della sua età, con una
benda insanguinata a coprire il punto dove, fino a poco prima, si trovava il suo
occhio sinistro. Un'atmosfera di prostrazione e sofferenza permeava l'intero
campo profughi attorno a loro, incrementando ulteriormente il loro desiderio di
farla pagare a Daemon... Tutte quelle persone si trovavano in quelle desolanti
condizioni soltanto perchè ad un pazzoide aveva preso la smania di conquistare
tutto...
"Quindi..." mormorò Pul, cercando di iniziare un pò di conversazione.
"Questo... è il Mondo Reale da cui venite voi, eh? Ehm... beh, che possiamo
dire... è un luogo interessante... magari, se ci fossimo arrivati prima, avremmo
visto uno spettacolo un pò migliore... Hehehee...". Ignorando l'occhiatina
velenosa di sua sorella, che gli fece cenno di stare zitto, il demonietto
ridacchiò senza la minima traccia di humour.
Floramon scosse la testa, mentre si avvicinava ad una terrificata Catherine
per farle coraggio. La ragazzina francese controllava le proprie emozioni il
meglio possibile, ma non riusciva comunque ad impedire ad un accenno di orrore
di filtrare attraverso il suo invidiabile autocontrollo. "E' una cosa
terribile... non credevo che l'esercito di Daemon fosse già arrivato a tanto!"
commentò il Digimon vegetale.
Mari avvinghiò i suoi brillanti capelli biondi attorno all'indice di una
mano, cercando di tenere il suo sguardo il più attaccato possibile al
pavimento... così come facevano anche Sigma ed Hideto. Gli ex-membri degli
Alias-3 stavano vedendo con i loro stessi occhi le conseguenze della loro
sconsiderata scelta di aiutare Neo e Daemon in nome dei loro scopi egoistici, e
tutto attorno a loro non faceva altro che rinfacciare loro questa follia.
Anche Candlemon, che saltellava dietro Jun, si guardava attorno con
espressione contrita. Non era la prima volta che assisteva a simili spettacoli,
e ricordava bene quelli a cui aveva assistito nella sua 'vita' precedente,
quando aveva accompagnato Myotismon nel suo tentativo di conquista del Mondo
Reale. E tuttavia, il Digimon vampiro, pur nella sua crudeltà, non era mai
arrivato agli estremi di orrore di cui invece Daemon si era dimostrato
capace...
Rei, a sua volta, sospirò tristemente, appoggiando la testa vicino alla
spalla di Michael che la portava sulla schiena (e facendo arrossire leggermente
il Digiprescelto americano...). Per lei, il discorso era abbastanza simile a
quello degli Alias-3... suo fratello Neo era stato il principale aiutante di
Daemon, e per quanto sapesse che la cosa era poco logica, non poteva fare a meno
di pensare che in parte era anche colpa sua per quello che era successo. Il
senso di colpa, opotutto, non è conosciuto per seguire strade logicamente
comprensibili...
Il gruppo, in un silenzio di tomba attorniato dalle voci, dagli ordini, dai
lamenti e dai suoni sommessi di coloro che stavano loro attorno, proseguì il
proprio cammino, aggirandosi quasi smarrito tra i rifugi di fortuna, fino a
raggiungere quello che pareva essere il centro del campo di accoglienza,
presidiato da alcuni veicoli militari e soldati riuniti attorno ad un paio di
bunker un pò più grandi degli altri, ma certamente altrettanto spogli. Non
appena Jun e i suoi compagni furono giunti all'interno del campo visivo dei
soldati, diversi di questi ultimi drizzarono le antenne e, notando i Digimon da
cui erano accompagnati, si diressero verso di loro con le armi abbassate.
"Voi siete... Jun Motomiya e i Digiprescelti stranieri di cui ci hanno
parlato, immagino." esordì uno dei soldati, senza aspettare che Jun facesse la
domanda. Un pò stupita, la ragazza dai capelli appuntiti fece un passo indietro
prima di dare un cenno affermativo... e il soldato, subito imitato dai suoi
commilitoni, fece un saluto militare che lasciò spiazzati i ragazzi
prescelti!
"In tal caso... bentornati nel Mondo Reale!" disse, con un tono decisamente
più rassicurante. "E nel caso vi chiediate come sappiamo di voi... i vostri
amici ce ne hanno parlato! Immagino conosciate bene Taichi Yagami, Daisuke
Motomiya e Sho Kusanagi, vero?"
"Ehm..." rispose Betamon, grattandosi la testa con una pinnetta artigliata.
"I primi due sì, il terzo... mah, al momento ci giunge nuovo! Ragazzi, voi avete
mai sentito parlare di un certo Sho Kusanagi?"
Derek alzò le spalle. "Forse Gennai-san ci ha accennato a lui quando ha
parlato dei primi cinque Digiprescelti... ma ora come ora, il nome mi dice poco.
In ogni caso, immagino che Taichi-san e gli altri ci diranno le cose come stanno
quando li incontreremo, giusto?"
"Esattamente..." rispose il soldato, annuendo a sua volta. "I vostri amici vi
stanno aspettando in quei container che vedete lì, e... hmmm, ma vedo che c'è
qualcun altro con voi, di cui non sapevo." Aggiunse, notando poi la ragazzina
castana che si faceva portare dal leggermente affaticato Michael, e i tre
individui misteriosi che stavano dietro con espressione difficilmente
interpretabile.
"Siamo con loro, in effetti..." rispose Rei, parlando per la prima volta. "Il
mio nome è Rei Saiba... e loro sono i miei amici Hideto Tsujimoto, Mari
Goutokuji e Sigma... mi scusi se le faccio questa domanda, signore, ma sa per
caso se qualcuno ha chiesto di me?" chiese poi, ansiosa di togliersi una volta
per tutte dal cuore la preoccupazione sul fatto che sua madre fosse viva o
meno...
Un altro dei soldati, mentre la piccola squadriglia accompagnava
Digiprescelti, Digimon ed ex Alias-3 verso il container, corrugò la fronte in
maniera leggermente dubbiosa. "Rei Saiba... Rei Saiba... hmmm... oh, sì, certo!
Adesso mi ricordo!" esclamò poi, spalancando gli occhi. "Sì... in effetti
qualcuno ha chiesto di te... la tua mamma, credo... aveva chiesto poche ore fa
di una ragazzina che risponde esattamente alla tua descrizione! E noi le avevamo
detto che avremmo ripreso le ricerche il prima possibile... ma dimmi, come sei
finita a DigiWorld... anzi, come ci siete finiti tu e i tuoi amici, lì
dietro?"
"Con tutto il dovuto rispetto, non crede che queste domande possano essere
rimandate a più tardi?" chiese retoricamente Rosa, aggrottando appena un pò le
sopracciglia. "E' una storia un pò lunga, e sia noi che la senorita Rei e
i suoi amici abbiamo passato diverse peripezie prima di poter tornare
qui..."
Dopo aver tirato un troppo a lungo trattenuto sospiro di sollievo alla
notizia che sua madre era viva e stava bene, Rei parlò a sua volta al soldato.
"Meno male... scusi tanto, posso capire che lei non si spieghi la presenza dei
miei compagni e dei qui presenti Pal e Pul..." accennò con la testa ai due
simpatici demonietti che le svolazzavano attorno, e che in quel momento erano
impegnati a fare le linguacce al troppo curioso militare. "Però... beh...
diciamo che siamo rimasti coinvolti nostro malgrado in tutta questa storia! Poi,
raccontarle il resto sarebbe davvero troppo lungo!"
Hideto ringraziò tra sè la sua amica di aver risparmiato una spiegazione
completa. Non era nè il luogo nè il momento opportuno per quei discorsi, e non
serviva girare il coltello nella piaga...
Il soldato si zittì immediatamente, alzando una mano con fare apologetico, e
al tempo stesso facendo un cordiale sorriso. "Heheheee... Okay, ragazzi, come
non detto! Va bene, non stiamo più ad assillarvi con le domande!" disse con una
breve risata amichevole, per poi indicare a Jun e agli altri il baraccone
d'acciaio nel quale si trovavano i loro compagni. Jun, Michael, Rosa, Catherine,
Derek, Rei e i loro Digimon si fermarono un attimo davanti a lui per
ringraziarlo, mentre Sigma, Hideto e Mari, evidentemente ancora presi dai sensi
di colpa, si limitarono ad annuire in segno di gratitudine, e a proseguire
tenendo lo sguardo fisso sul terreno mentre il gruppo si avvicinava alla
porta...
Porta che, quasi subito, venne aperta dall'interno, rivelando un Taichi
Yagami particolarmente contento di rivedere il gruppo degli internazionali!
"Ehilà! Vi abbiamo sentiti arrivare!" salutò il ragazzo dai capelli
scompigliati, dietro al quale seguivano altri Digiprescelti e Digimon. "Vedo che
siete riusciti a portare a termine... uhm? Un... un momento! Sbaglio, o... vedo
anche gli altri due scagnozzi di Neo con voi?" chiese poi, posando lo sguardo
sugli intimoriti Sigma e Mari. Non c'era niente da fare, da quando i loro
Digimon erano stati distrutti dal loro ex-capo, i due avevano completamente
perso ogni sicurezza in sè stessi...
Jun fu la prima a rispondere, alzando la mano mentre Taichi, Agumon e un
altro gruppetto di bambini prescelti e Digimon scendeva giù per accoglierli.
"Ehilà, ragazzi! Sì, come vedete siamo tornati... e con noi ci sono anche
Rei-chan e gli altri due Alias-3!" esclamò. "Per non parlare poi del gruppo di
Digimon che sono rimasti ad attendere nel Mondo Digitale... heheheee... credo
proprio che faremo una bella sorpresa a Daemon..."
La ragazza dai capelli appuntiti si interruppe bruscamente quando, a passo di
marcia, Daisuke e Veemon uscirono dal container e si avvicinarono a lei quasi
minacciosi, iniziando poi a scrutarla con attenzione, quasi volessero essere
sicuri che fosse la vera Jun e non una specie di alieno mutato in forma umana!
Esterrefatta, Jun non potè fare altro che emettere un verso di imbarazzo quando
Veemon le si avvicinò ad una caviglia e iniziò ad annusarla...
"Hey! Ma che cavolo ti metti a fare, Veemon!" esclamò lei con somma
indignazione, ritirandosi indietro di un passo, con una vena pulsante sulla
fronte e un pugno sollevato pronto a colpire sulla testa Daisuke o Veemon, a
seconda di quale dei due fosse stato più rompiscatole! "Scommetto che è stato
Dai ad insegnarti queste maniere da villanzone... non è vero, caro il mio
fratellino?"
Daisuke emise un verso che non era facile interpretare... sembrava uno strano
miscuglio di contentezza, orgoglio e rassegnazione... e restituì a Jun uno di
quei sorrisi a cinquantaquattro denti che sembrava aver ereditato da Taichi,
tramite qualche strano rituale che trascendeva ogni legge conosciuta della
genetica! "Ebbene sì, è proprio lei... nessun altro che conosco sarebbe così
manesco nei miei confronti anche quando non c'entro niente! Heheheee..."
scherzò, per poi avvicinarsi alla sorella maggiore con un cipiglio che sarebbe
parso minaccioso se non fosse stato estremamente comico! "E per quanto riguarda
te, cara la mia sorellona, voglio farti un bel terzo grado! Allora, vuota il
sacco! Da quando in qua sei una Digiprescelta anche tu? Hai fatto favori a
qualcuno? Come ha fatto una modaiola che corre dietro agli idoli del J-Pop a
diventare una Digiprescelta? C'è stata una svendita di Digivice, per caso?"
Candlemon, appena dietro alla sua partner umana, sbattè gli occhi
incredulo... e anche Jun, davani a quella mitragliata di domande assurde, si
ritrovò per un istante senza parole, prima di reagire puntando a sua volta
l'indice contro il fratello minore! "Ooooh, ma senti chi parla! TU chiedi a me
come ho fatto a diventare... ma da che pulpito viene la predica! E tu allora,
che fai sempre un casino con la vasca da bagno, che hai una camera che sembra un
campo di battaglia, e... e... e chi più ne ha più ne metta! Non dovrei essere IO
a chiederti come hai fatto tu ad ottenere un Digivice!"
"E anche una Crest, per tua norma e regola!" la rimbeccò Daisuke, sotto lo
sguardo altrettanto stupito di Veemon. "Una Crest che io, Miyako e Iori-kun ci
siamo guadagnati friggendo un polpo troppo cresciuto nel Dark Ocean!"
"Anch'io ho una Crest, sai? Non credere di poterti vantare tanto, razza di
imbranato parlavanvera!"
"Ah, si?"
"SI'!"
Il resto della 'conversazione' non venne compreso molto dal resto dello
sbalordito gruppetto di amici, e dai soldati presenti... in quanto gli
affettuosi fratellini Motomiya stavano parlando mentre, al contempo, cercavano
di allargarsi la bocca a vicenda con le mani! Rei guardò la ridicola scenetta
con gli occhi ridotti a puntini neri e un grosso gocciolone di sudore che le
scorreva lungo la nuca, mormorando qualcosa che a Michael suonava come "Non era
esattamente quello che mi aspettavo da loro..."
"Sigh... nulla è mai come ti aspetti, quando ci sono di mezzo i fratelli
Motomiya..." rispose il biondo americano, ancora memore della loro buffa
litigata e riappacificazione durante il suo breve periodo di permanenza in
Giappone, prima della battaglia con MaloMyotismon...
Scuotendo la testa, Taichi, Agumon e un gruppo di Digiprescelti raggiunsero
il gruppo degli internazionali, tenendo uno sguardi indagatore sui due membri
degli Alias-3 che li avevano seguito nel Mondo Reale. Non che il secondo
detentore della Crest del Coraggio avesse intenzione di lasciare quei due al
loro destino, indipendentemente da quello che avevano fatto... ma voleva essere
sicuro che non avrebbero finito per causare problemi, che era proprio l'ultima
cosa di cui il gruppo aveva bisogno in quel momento! "Per quanto riguarda il
resto, ragazzi... vi dobbiamo ringraziare di aver badato a Rei-chan e averla
riportata qui sana e salva. Ora, per quanto riguarda questi due..." gettò
un'occhiataccia a Sigma e a Mari, che abbassarono ulteriormente la testa. "Come
mai sono qui? Non erano dalla parte di Neo... o alla fine, hanno deciso di fare
la stessa cosa che ha fatto il loro amico più sveglio, e hanno cambiato bandiera
dopo che gliele avete suonate?"
Derek stava per rispondere... ma, con sua sorpresa, venne anticipato da una
Mari Goutokuji decisamente irritata, che lo folgorò con uno sguardo pieno di
rabbia impotente.
"In realtà, non è nè l'una, nè l'altra cosa, Capelli Strani!" sbottò la
ragazza bionda, facendo apparire una venuzza pulsante sulla tempia di Taichi.
Non si insultavano i capelli! Quelli erano il suo orgoglio e gioia! "Se proprio
vuoi sapere la verità, Neo-sama ci ha traditi tutti e due, e i nostri Digimon ne
hanno pagato le conseguenze! Sei contento, adesso? E come se non bastasse ci
rendiamo conto adesso... soltanto adesso, lo dico con mia grande vergogna...
della mostruosità a cui abbiamo collaborato! Neo-sama e il suo nuovo Digimon...
Arkadimon... hanno distrutto i nostri Digimon e ne hanno assorbito i dati! E
hanno fatto la stessa cosa a chissà quanti altri Digimon!"
L'irritazione del Digiprescelto del Coraggio passò subito in secondo piano, e
tutti gli altri presenti rivolsero le orecchie ai due ex-membri degli Alias-3,
le cui parole avevano fatto venire dei terribili sospetti. Sho, SnowAgumon,
Felipe e Falcomon, che erano tra coloro che erano andati ad accogliere il gruppo
di Jun e degli internazionali, si guardarono tra loro con espressioni
interrogative, chiedendosi di quale Digimon stessero parlando. Era la prima
volta che sentivano quel nome...
"Arkadimon?" chiese SnowAgumon. "E chi è, non ho mai sentito di un Digimon
con questo nome strano..."
"Per forza..." spiegò Gabumon, anche lui nel comitato di benvenuto assieme a
Yamato. "Infatti, fino a qualche giorno fa, questo Digimon non esisteva neanche!
E' stato creato da Daemon per essere usato come arma contro di noi!"
Sho storse il naso e sentì un repellente sapore di bile riempirgli la bocca
alla menzione di quel detestato nome. "Tsk... chissà perchè, mi aspettavo che
l'avreste detto..." mormorò con disprezzo. "Quindi, adesso si è persino messo a
creare altri Digimon...? La faccia tosta di quel verme!"
"Ma... questo non è un Digimon come tutti gli altri, monsieur Sho."
spiegò Catherine, dopo aver preso un lungo respiro. "Arkadimon è stato creato da
Daemon in persona, che ha incorporato in lui dei dati particolari... sembra che
grazie ad essi, dopo aver distrutto un Digimon, Arkadimon sia in grado di
assorbirne i dati, incorporarli nella propria struttura, e rendersi più forte!
E' così che può evolvere e passare a livelli più elevati!"
Biyomon ebbe un fremito di orrore. "Un... Un Digimon che assorbe i dati degli
sconfitti... è una cosa orribile!" cinguettò.
"Già... proprio degno della mente perversa di quel Daemon!" ringhiò Felipe,
scuotendo la testa. "Ma adesso, quel Digimon è l'ultimo dei nostri problemi...
prima di preoccuparci di lui, dobbiamo respingere l'esercito di quel pazzoide! E
anche con tutti i Digimon che si sono radunati qui, non sarà un'impresa
facile!"
Un sorrisetto da monella apparve sulle labbra di Rosa. "Sì, è vero, no
serà nada facil... ma non sono tutti qui, senorito!" rispose,
mischiando qualche parola di spagnolo in più al suo discorso dopo essersi resa
conto che aveva davanti a sè qualcuno che parlava la sua stessa lingua. Felipe e
Falcomon la guardarono con stupore appena accennato. "Molti altri Digimon sono
rimasti nel Mondo Digitale... e stanno soltanto aspettando il momento giusto per
saltare fuori e fare una bella sorpresa a quel feo individuo di Daemon!
Il senor Gennai ha avuto l'idea di fare in modo che Daemon attacchi in
risposta alla nostra avanzata... e poi, quando meno se l'aspetta... Ta-daaaan!
Arrivano i nostri, e Daemon se va a calar las bragas! Asì!"
Daisuke si sfregò la fronte, leggermente irritato. Ma perchè quell'esaltata
d'una messicana non poteva parlare normalmente, una volta ogni tanto? Era
chiedere troppo?
"Per chi fosse abbastanza duro di comprendonio da non afferrare il
concetto..." precisò la piccola Pal, guardando Daisuke con un misto di
compatimento e presa in giro. "La nostra amica ha detto che Cappuccetto Rosso
con le corna taglierà la corda con la coda tra le gambe non appena gli faremo
vedere di cosa siamo capaci! C'è bisogno di altre traduzioni, o è tutto
chiaro?"
"Guarda che non avevo chiesto a te, sgorbietto alato..." brontolò Daisuke...
e in breve tempo, Pal gli fu quasi in faccia, dando il via ad un decisamente
poco maturo - ma immensamente divertente - scontro verbale.
"Come mi hai chiamato, bamboccione?"
"Mi hai sentito bene, sgorbietto!"
"HAH! Ha parlato Mister DigiWorld!"
"Almeno non vado a dare della testa dura alla gente, IO!"
"Grrrrrr..." I due litiganti si guardarono in cagnesco, con scariche
elettriche che guizzavano da una parte all'altra... e tutt'attorno, gli sguardi
increduli o desolati degli altri Digiprescelti e Digimon, alcuni dei quali si
chiedevano da dove venissero quei due strani demonietti... e altri, invece,
rassegnati al fatto che Daisuke Motomiya sarebbe sempre stato Daisuke Motomiya,
e a quello non si sfuggiva!
Il duello di sguardi sarebbe andato avanti chissà per quanto, se non fosse
stato per Jun, che intervenne al volo piazzando una mano davanti alle facce dei
due contendenti, e imponendo un pò di necessaria disciplina! "Ooookay, voi due,
credo che così possa bastare, se non volete che vi tiri un pò le orecchie!"
borbottò la Digiprescelta più grande, una vena in evidenza sulla sua fronte, e
il sopracciglio destro che guizzava verso l'alto come in un tic. Borbottando
qualcosa tra sè, Daisuke e Pal si separarono, con delle nuvolette grigie
roboanti che fluttuavano attorno alle loro teste emettendo qualche fulmine di
tanto in tanto...
"Ehm..." iniziò Taichi, con una piccola goccia di sudore sulla fronte.
"Credo... credo che sarebbe meglio proseguire la discussione all'interno dei
rifugi, come abbiamo già detto prima... Dopotutto, credo che Rei-chan vorrà
rivedere la sua mamma, e... beh, abbiamo un sacco di cose su cui aggiornarci!
Per cui, forza... torniamo dentro e vediamo di mettere un pò di ordine in questo
caos!"
Uno alla volta, i Digiprescelti annuirono e si incamminarono verso il
baraccone da cui Taichi e i suoi compagni erano usciti, con Jun, Candlemon,
Hikari e Gatomon a chiudere la fila. La Digimon felina aveva quasi subito
percepito qualcosa di particolare nel Digimon simile ad una candela vivente,
quasi come se lo avesse già incontrato da un'altra parte... eppure, al tempo
stesso, era sicura di non aver mai visto un Digimon simile. Inutile dirlo, la
gattina bianca era curiosa, e impaziente, di sapere come stavano davvero le
cose...
E anche Candlemon, la cui espressione tranquilla si era fatta più ansiosa nel
momento in cui Gatomon gli si era avvicinata, si era reso conto di come Gatomon
lo fissava, un misto di sospetto, curiosità e un accenno appena percettibile
di... poteva dirlo? Speranza... quasi come se l'inconscio della gattina bianca
le stesse suggerendo quella che poi era la verità...
"Hm? Gatomon, che cosa...?" chiese Hikari, accorgendosi dell'apprensione a
malapena celata della sua partner. Gatomon storse il naso, senza staccare gli
occhi da Candlemon, che le restituiva lo sguardo... e poi voltò leggermente la
testa verso la Digiprescelta della Lue, tirando un sospiro come per scaricare la
tensione accumulata.
"Niente, Hikari... è solo che sono sicura al cento per cento di aver già
incontrato il Digimon della sorella del tuo fidanzatino da qualche parte..."
ribattè, facendo salire un vivace colorito rosso alle guance di Hikari, che
balbettò qualcosa di poco convincente tra i denti. "Anche se... non saprei dire
esattamente dove... sono sicura di questo. Io e questo simpaticone ci siamo già
visti! Allora, visto che non sono ancora sicura di cosa pensare di lui..."
Dicendo questo, Gatomon, avvicinò il viso a quello di Candlemon con
un'espressione decisa che voleva comunicare al Digimon candela che avrebbe
dovuto chiarire ogni cosa. "...perchè non ci pensa lui a convincermi che non ho
nulla da sospettare?"
"Ma... Gatomon!" la pregò Hikari, dandole una carezza sulla fronte. "Jun-san
è diventata una Digiprescelta anche lei... quindi, immagino che il Digimon che è
stato scelto per essere il suo partner sia degno di fiducia... o no?"
Tuttavia, Candlemon sembrava essere d'accordo con la gattina bianca, e alzò
una delle sue mani di cera per fare cenno ad Hikari che non c'era bisogno di
disturbarsi a prendere le sue parti. "Hikari... quello che dici è anche vero..."
disse il partner di Jun, cogliendo di sorpresa la ragazzina castana. Come faceva
quel Digimon a conoscere il suo nome, se era la prima volta che lo vedeva?
"Tuttavia, conosco bene Gatomon, e so che il suo istinto raramente si sbaglia su
certe cose... non è così, Gatomon?"
Questa frase fece drizzare ulteriormente le antenne a Gatomon, e quella
vocina appena percettibile che cercava di dirle come stessero davvero le cose si
fece un pò più forte... anche se non abbastanza da convincere la gattina bianca,
che corrugò la fronte e mosse un passo verso il Digimon candela, decisa ad avere
tutte le dovute spiegazioni. "Okay, cerino troppo cresciuto, adesso mi sembra
che tu voglia prendermi in giro o tenermi sulle spine, una delle due!" esclamò,
piuttosto irritata. "Quindi adesso, vedi di darmi una spiegazione un attimo più
precisa!"
Candlemon non potè fare una colpa a Gatomon per essersi rivolta a lui in quel
modo. Dopotutto, lei e i suoi compagni erano appena usciti dal Dark Ocean solo
per ritrovarsi nel bel mezzo di un'altra crisi... e ora, si trovava davanti un
Digimon che era sicura di non conoscere e al tempo stesso di avere già visto...
che le stava dando un bel pò di motivi per sospettare! Gatomon, poi, non era mai
stata una che si faceva incantare dalle parole... Così, con un lieve sospiro, il
Digimon candela indicò il baraccone nel quale gli altri ragazzi erano già
entrati. "Okay, okay... scusa, Gatomon, hai perfettamente ragione. Ma sappi che
prenderti in giro non è mia intenzione. Raggiungiamo gli altri, e avremo tutto
il tempo di dare le dovute spiegazioni."
Gatomon storse di nuovo il naso... poi alzò le spalle, e proseguì per la sua
strada, seguita a breve distanza da Candlemon, Jun e Hikari. "Hmmm... e va bene,
come vuoi tu. Ma che sia una spiegazione convincente, perchè non mi fido di te
al cento per cento..."
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"Mamma!"
"Rei-chan, tesoro... meno male che stai bene! Ero terribilmente in pensiero
per te!" rispose la signora Saiba, abbracciando sua figlia nel momento stesso in
cui Michael la depositò con cura sul letto dove lei si era già seduta poco
prima. Madre e figlia si scambiarono un caloroso abbraccio dettato dal sollievo
di sapere che l'altra stava bene, e anche Michael dimenticò la stanchezza delle
sue braccia e si fermò ad ammirare l'edificante scena del ritrovo, un momento di
speranza e di conforto in mezzo al caos della guerra che stava inglobando il
Mondo Reale. Tutti i Digiprescelti, che erano lì riuniti, erano stanchi e
sfibrati per le numerose prove sostenute, e per le innumerevoli sorprese che
erano state loro riservate... ma vedere quel toccante spettacolo era l'ideale
per ritemprarsi un pochino, e abbozzare un sorriso un pò tutti...
Le due donne della famiglia Saiba restarono abbracciate ancora un pò,
godendosi quel momento di sollievo dopo un'intera giornata di ansia... poi,
lentamente, si separarono e ripresero a guardarsi negli occhi. "Ma ora dimmi,
Rei-chan, dove sei stata fino ad adesso?" chiese la signora Saiba, con il tono
materno ma deciso di una che voleva avere dei chiarimenti a tutti i suoi dubbi.
"Non potevi certo esserti allontanata molto dalla tua camera senza la tua sedia
a rotelle, e invece non ti hanno trovata neanche negli angoli più nascosti di
Odaiba! Cosa significa questo? E poi... perchè non mi potevi avvertire di quello
che stavi facendo? Tu non sai quanta paura ho avuto per te..."
Il sorriso di Rei sbiadì, diventando triste e pensieroso. Si sentiva
terribilmente in colpa per aver fatto preoccupare la sua mamma, lei che cercava
sempre di evitarle dispiaceri, soprattutto dopo che suo fratello aveva subito
quel terribile cambiamento... e tuttavia, come avrebbe potuto spiegarle prima
quello che era successo, quello che doveva fare? Adesso che gli eventi avevano
preso quella piega assurda, senza dubbio, ma prima...
Con un sospiro, Rei appoggiò una mano su quella di sua mamma e iniziò a dare
la spiegazione che le si richiedeva, gli occhi castani abbassati e fissi sul
materasso di fortuna che ora faceva loro da panca. "Sigh... è una cosa... un pò
complicata, mamma... Il fatto è che, se te l'avessi detto prima, non penso tu mi
avresti creduto..." iniziò pensierosa, le dita della mano che tamburellavano in
maniera assente sulla stoffa. Decidendo finalmente come affrontare il discorso,
la ragazzina paralitica prese, con due dita della mano libera, il medaglione
circolare che portava al collo, e lo alzò in modo da farlo vedere bene alla
madre. "Ecco, mamma... questo medaglione, che ho portato al collo fin da quando
sono tornata a casa dall'ospedale, è la chiave di tutto. Questa invasione di
Digimon che in questo momento ci troviamo ad affrontare, beh... era già stata,
in qualche maniera, prevista... anche se nessuno immaginava che sarebbe stata di
portata così ampia... e l'unico modo per respingere Daemon, il capo dei Digimon
malvagi, e il suo esercito... era contenuto proprio dentro il mio
medaglione!"
La signora Saiba spalancò gli occhi davanti a quella rivelazione. Certo,
poteva capire benissimo come mai sua figlia non le avesse rivelato tutto... se
se ne fosse uscita all'improvviso con una storia del genere, non avrebbe saputo
che cosa pensare... e solo il fatto che Tokyo fosse sotto assedio da parte di
una famelica orda di mostri dava credito a quanto Rei stava raccontando!
"Oh... C-capisco..." disse la donna. "Ma... allora questo significa che anche
tu, Rei-chan, sei... una Digiprescelta? Come questi ragazzi?"
"Beh, sì, in un certo senso..." affermò lei, un pò imbarazzata. "L'unica
differenza è che io non ho un Digimon che posso definire il mio partner..."
"Hey, hey, hey! Un momento, e noi non contiamo?"
Una vocetta indignata, appartenente ad un certo demonietto burlone, provenne
da dietro le spalle di Rei, e la ragazzina si girò di scatto verso Pul, che si
era appena appollaiato sulla sua spalla, guardandola con una buffa espressione
offesa su quel suo viso da simpatico delinquente. "Noi ti abbiamo guidato
attraverso i deserti e le foreste di DigiWorld, abbiamo rischiato l'osso del
collo per accompagnare te i tuoi compagni quando siete andati ad affrontare
Arkadimon, siamo i due astri nascenti di DigiWorld, e saremo presto conosciuti
da ogni Digimon... e tu non ci nomini neanche? Hmph! Ci sentiamo offesi!"
"Pienamente d'accordo con mio fratello!" se ne uscì Pal, posandosi sull'altra
spalla della sua amica umana, mentre la signora Saiba guardava stupita. "Hai
davvero un bel modo di ringraziare, Rei-chan, dopo che ci siamo fatti in
quattro! Tsk, se sapevamo che finiva così... non c'è più giustizia nel Mondo
Digitale, dico io?"
Gli occhi di Rei si trasformarono in due puntini neri per la sorpresa, e sua
madre non riuscì a trattenere una piccola goccia di sudore che le scorse lungo
la tempia alla vista di quei due piccoli Digimon dal carattere ben più grande
delle loro ridotte dimensioni! Pal e Pul si erano messi comodamente seduti sulle
spalle della loro amica umana, facendo gli offesi e piantando il muso come due
veri bambini umani!
"Cavolo, saranno anche piccoli, ma sanno come farsi sentire..." commentò
Daisuke, grattandosi la nuca.
Dopo un breve attimo di silenzio, Rei ridacchiò nervosamente e cercò di
scusarsi con i suoi piccoli amici. "Ehm... heheheee... avete ragione, ragazzi,
ma non abbiate paura che io mi sia dimenticata di voi! Il vostro aiuto è stato
preziosissimo! Senza di voi... non so come avrei potuto incontrare i
Digiprescelti!" rispose, e già vide l'espressione disapprovante dei due
PetitMamon addolcirsi.
"In pratica, per farla breve..." riprese Rei, guardandosi attorno e
incontrando gli sguardi di vari Digiprescelti che le facevano cenno di andare
avanti. "Io ero l'unica in grado di trasportare questa particolare 'arma', le
Luci della Vittoria, dieci fonti di energia che mi sono state consegnate
direttamente da Azulongmon, il Digimon che custodisce il Mondo Digitale... e
dovevo usare il mio medaglione per conservarle, e portarle ai Digiprescelti. E a
quanto pare... soltanto io ero in grado di farlo, per quanto inizialmente mi
sembrasse assurdo! Per fortuna, ho incontrato Pal-chan e Pul-chan, che mi hanno
dato una mano a trovare i Digiprescelti, e sono riuscita a consegnare loro le
Luci della Vittoria... anche se, purtroppo, sono arrivata troppo tardi per
impedire che Daemon arrivasse..."
"Di questo non devi farti una colpa, Rei-chan..." le disse Hawkmon. "Nessuno
di noi immaginava che quella canaglia avesse in mente qualcosa di così tremendo,
e siamo stati tutti colti di sorpresa."
La signora Saiba abbassò la testa e guardò il pavimento con espressione
angustiata. Per lei, tutto questo aveva dell'incredibile... la propria figlia,
che non aveva proprio nulla del tipo avventuroso... e che, tra l'altro, le aveva
sempre dato l'impressione della bambina fragile, da proteggere, soprattutto da
quando aveva avuto il suo famoso incidente... era invece una Digiprescelta, e
aveva fatto parte di quella incredibile vicenda da cui sarebbe dipeso il destino
del mondo! Ma c'era ancora una cosa che le sfuggiva...
"Ma... scusa se ti faccio questa domanda, Rei, tesoro, ma come hai fatto a...
beh, sai..." si interruppe, facendo comunque capire cosa voleva dire ed evitava
di menzionare di fronte alla sua 'bambina' per non farla sentire diversa dagli
altri. Precauzione non necessaria, visto che Rei non aveva mai permesso alla sua
disabilità di farla sentire diversa dagli altri, ma che la ragazzina apprezzò
comunque.
"In... in effetti, non ne sono sicura nemmeno io..." rispose Rei, con un
sorrisetto un pò imbarazzato. "Quando sono a DigiWorld, in qualche modo, riesco
a camminare e a muovermi normalmente! Tutto qui, non ne sono il motivo vero e
proprio... anche se credo si debba al fatto che quando si va nel Mondo Digitale,
il corpo viene trasformato in dati!"
"Sì, capisco..." rispose la signora Saiba, anche se non era molto sicura di
aver afferrato il concetto. Ma, che diamine, era così felice di poter
riabbracciare Rei sana e salva, che in quel momento non le importava nulla dei
dettagli tecnici. E poi, aveva ancora una cosa da chiedere, e di importanza non
certo secondaria... "E... per quanto riguarda Neo? Ne hai notizie, per caso? Non
so dove fosse, quando i Digimon hanno attaccato la città..."
Rei non riuscì ad impedirsi di provare un brivido gelido, che le accarezzò
l'intera spina dorsale. Era proprio la domanda che lei e i Digiprescelti più
temevano. Come faceva a dire a sua mamma che l'altro suo figlio aveva accettato
consapevolmente di servire quel mostro di Daemon, e che ora lo stava aiutando a
terrorizzare entrambi i mondi? E del resto, che scelta c'era? Poteva forse
nasconderle la verità, per quanto essa risultasse difficile da accettare?
Dopo un istante di riflessione, seguita dalle espressioni ansiose di molti
dei Digiprescelti e dei Digimon lì riuniti, Rei prese la sua decisione, ed
inspirò profondamente, tentando di corazzarsi psicologicamente. Sapeva che sua
madre non avrebbe preso bene la notizia... "Ecco... purtroppo sì, mamma, in...
in effetti, ho visto proprio mio fratello, appena prima di tornare nel Mondo
Reale... e non ho notizie tanto buone da darti su di lui..."
La signora Saiba strinse forte le coperte del letto su cui era seduta, e una
gelida morsa le serrò il cuore in una gabbia di paura. Che cosa voleva dire sua
figlia con quella frase? Che a Neo era successo qualcosa di terribile? O che,
peggio ancora, era stato lui a fare qualcosa di terribile? Non voleva credere
che quest'ultima fosse l'ipotesi corretta, ma con quello che Neo stava passando
di quei tempi... forse non era nemmeno da escludere!
Rei si accorse della reazione di sua madre, e questo le rese ancora più
difficile dire quello che doveva, e la fece esitare per un istante. Per fortuna,
Yamato e Gabumon intervennero in suo aiuto, completando il discorso per lei, con
un tono pacato e al tempo stesso che indicava partecipazione al dramma che la
giovane madre stava vivendo.
"Signora Saiba..." iniziò il rettile travestito da lupacchiotto. "Il fatto è
che in questo momento, suo figlio Neo è in una brutta situazione... non sta
male, per carità, ma si trova in una posizione in cui nessuno vorrebbe essere.
So che la cosa la turberà, signora, ma... in effetti è proprio così."
"Neo è nelle mani di Daemon, in questo momento..." concluse Yamato con
evidente rammarico, e la signora Saiba trattenne il fiato e si appoggiò una mano
sul cuore, chiaramente sconvolta dalla notizia. "Daemon lo sta costringendo ad
occuparsi di un Digimon artificiale che lui stesso ha creato per distrarci
mentre invadeva il nostro mondo... Arkadimon, si chiama, ed è un avversario
formidabile. Ma... stia tranquilla, sono convinto che riusciremo a recuperare
Neo, dopo che avremo sconfitto Daemon." Era, almeno in parte, una bugia... ma
certo non sarebbe stato molto compassionevole da parte loro dire che Neo stava
volontariamente collaborando con Daemon! La situazione era quello che era, e
rivelare certi elementi dolorosi non avrebbe fatto altro che peggiorarla.
Un sospetto di lacrime, per un istante, brillò negli occhi della donna, ma
l'energia e il coraggio della signora Saiba le ricacciarono dietro le palpebre,
mentre lei alzava la testa verso quel giovane cantante biondo che era venuto a
far visita a Rei senza chiedere nulla in cambio, e al suo simpatico Digimon.
Entrambi avevano un'espressione estremamente determinata, un misto di rabbia e
decisione che voleva dire che avevano fatto una promessa ed erano intenzionati a
mantenerla a qualsiasi costo! E la loro espressione era rispecchiata da quella
degli altri Digiprescelti presenti...
"Quello che hanno detto loro!" esclamò energicamente Pal. "Troveremo Daemon e
lo ricacceremo nella Dark Area a calci nel sedere, libereremo il fratello di
Rei... e tutto tornerà a posto come prima! Contateci!"
Taichi si lasciò scappare un sorrisetto tristemente ironico. Duedei più
importanti quartieri di Tokyo erano stati seriamente danneggiati dalla furia
dell'esercito oscuro, innumerevoli civili e militari erano morti sia in quel
primo attacco, che nella mal concepita operazione di attacco alla fortezza che
ne era seguita, e anche diversi monumenti ed edifici importanti della città
erano stati distrutti. Quasi la metà degli abitanti, stando a notizie
provenienti da fonti ufficiali, erano stati ospitati in campi profughi o avevano
evacuato spontaneamente, e sempre di più si aggiungevano a questa disperata
marea umana in fuga. I quartieri di Nerima, Odaiba, Musashino, Shinjuku,
Shibuya, Chiyoda, Itabashii e Ginza erano ridotti a città fantasma. Questo
sarebbe stato un colpo da cui Tokyo non si sarebbe ripresa tanto facilmente, e
parlare del fatto che la situazione sarebbe tornata normale sembrava
esageratamente ottimistico... però, in fondo, era quello il loro modo di
affrontare le difficoltà: mai credere che la situazione fosse priva di speranza,
e pensare sempre al futuro... a come sarebbe stato se non fossero riusciti a
vincere, e a quello che avrebbero fatto dopo che la crisi si fosse risolta.
Questi pensieri aiutavano molto il detentore della Crest del Coraggio a guardare
avanti...
Rei abbracciò con affetto sua madre, tenendola stretta come se avesse avuto
paura di perderla dopo il caos a cui entrambe avevano avuto la fortuna di
sopravvivere, e le bisbigliò all'orecchio delle parole di incoraggiamento.
"Fatti coraggio, mamma... anche questo si risolverà! Ne abbiamo superate tante
assieme... e questa è un'altra prova con cui ci dobbiamo misurare! Non sarà
facile, ma... assieme, ce la faremo anche ora!"
"Hai ragione, tesoro..." rispose la madre, con voce rotta dall'emozione. "Hai
ragione. Non dobbiamo farci abbattere."
Per qualche secondo, i Digiprescelti i loro compagni restarono fermi al loro
posto, ad osservare la toccante scena del ritrovo tra madre e figlia senza dire
una parola... poi, con un sospiro, Gatomon richiamò l'attenzione su un problema
meno urgente, certo, ma che a lei non dava pace. C'era, in continuazione, questo
pensiero riguardo Candlemon, il Digimon di Jun, che non la lasciava in
pace...
"Okay... Rei e la sua mamma si sono ritrovate, e sono contenta per loro..."
affermò, per oi guardare dritto negli occhi Candlemon, e attirare l'attenzione
anche di Jun, che gli stava al fianco. "Ma adesso... desidererei sapere qualcosa
di più di te, mio caro Candlemon! Cos'è questa strana sensazione che ho provato
guardandoti? Perchè sono stata convinta di averti già visto da qualche parte,
quando invece mi sembra chiaro che non ci siamo mai visti prima d'ora! E, per
tua informazione, il mio istinto raramente si sbaglia!"
Candlemon si sfregò la nuca con una mano, e la fiamma che ardeva sul suo
stoppino tremolò per un istante, forse segno di imbarazzo... o almeno, questo è
quello di cui l'osservante Gatomon ebbe l'impressione. "Hehee... immaginavo che
non l'avresti lasciata correre a lungo, eh?" disse il Digimon candela, con una
breve risatina... poi, vedendo l'espressione seria di Gatomon, che continuava a
storcere il naso e a guardarlo come a volergli succhiare dagli occhi il segreto,
decise che era il caso di rendere tutto chiaro, una volta per tutte...
Facendosi d'un tratto terribilmente serio, il Digimon di cera sospirò e annuì
un paio di volte. "Certo... hai ragione, è giusto che tu... e tutti i tuoi
compagni sappiate chi sono in realtà..." commentò, ignaro del fatto che anche
questa frase aveva provocato un'appena percettibile movimento nelle sopracciglia
di Gatomon. Ad ogni secondo che passava, quella piccola, irrazionale e al tempo
stesso invitante voce che si levava dal suo cuore si faceva sempre più forte...
e quasi si fece sentire quando Candlemon alzò lo sguardo verso Jun, la quale
aveva a sua volta un'espressione insolitamente seria. "Jun... senti, riesci a
farmi evolvere qui, in questo momento? Credo che come spiegazione, questa
sarebbe più convincente di qualsiasi cosa io possa dire..."
La ragazza dai capelli appuntiti, sapendo che era il momento di dire le cose
come stavano, sospirò e prese il suo D-3, per poi fare agli altri cenno di
spostarsi. "Certo, Candlemon... ragazzi, ora vi consiglierei di allargarvi un
pò... tenterò di far evolvere Candlemon a livello Champion..." spiegò, per poi
aggiungere, come se se ne fosse ricordata solo in quel momento. "Oh, e... vi
consiglierei anche di reggervi forte, per quando avrò finito. Credo che per
qualcuno di voi potrebbe essere una sorpresa molto... sconvolgente!" Disse
quest'ultima parte con un sorrisetto quasi di scusa nella direzione di Taichi e
Agumon, che si guardarono senza capire.
"Hey, Taichi, secondo te che vuol dire? Cosa potrebbe essere questa...
sorpresa sconvolgente?" chiese il piccolo dinosauro, grattandosi la testa.
Non ci fu molto che il suo partner umano potè offrirgli se non un'alzata di
spalle e una scrollata del capo. "Non so che dirti, Agumon... io non ne ho la
più pallida idea!"
Daisuke sospirò e incrociò le mani sulla nuca con aria di sfottò. "Bene,
questo è proprio quello che ci voleva, in un casino simile... mia sorella che si
mette a parlare per indovinelli!" commentò sarcastico. "Dev'essere un segnale
che la fine del mondo è vicina!"
Una comica venuzza pulsante apparve sulla tempia di Jun, e la ragazza si
voltò di scatto verso il suo fratellino e Veemon, che continuarono imperterriti
a sghignazzare sotto lo sguardo disapprovante di Miyako, quello stoicamente
neutrale di Iori, e quelli comprensivi di Ken, Hikari e Takeru - i più abituati
alle stravaganti uscite dell'erede di Taichi, e del draghetto azzurro. "Moooolto
spiritoso, stupido fratellino...! Tsk! Comunque, stavo dicendo... che questa
Digievoluzione vi coglierà di sorpresa! Evolvi, Candlemon!" esclamò la
Digiprescelta più grande, puntando il Digivice avanzato verso il suo Digimon,
che venne illuminato ed energizzato dalla debole luce bianca proveniente dallo
schermo a cristalli liquidi...
Tutti i Digiprescelti osservarono con attenzione Candlemon, che cominciava a
brillare e a cambiare forma... e si coprirono gli occhi solo quando la
luminescenza emessa dal piccolo Digimon divenne insopportabile! Tuttavia, questo
non impedì loro di sentire quello che Candlemon disse mentre cambiava forma... e
soltanto quelle parole furono sufficienti a far mancare di un battito il cuore
dei membri del gruppo di Taichi!
"Candlemon shinka... WIZARDMON!"
"Che... CHE COSA?" si sentì chiaramente esclamare la voce di Patamon,
nell'istante stesso in cui un immenso flash copriva la figura di Candlemon ed
immergeva la piccola baracca in una abbagliante luce bianca che durò una
frazione di secondo, prima di depositare, davanti agli occhi sbalorditi dei
ragazzi e dei Digimon, il risultato di quella Digievoluzione!
Veste da mago.
Bacchetta magica con un sole giallo sulla punta.
Cappello dalle larghe falde.
Grandi occhi quasi felini, in un volto parzialmente coperto dalle falde della
sua mantella.
...
Avevano quasi paura di credere che fosse davvero lui... che non fosse altro
che un bel sogno da cui si sarebbero svegliati all'istante per tornare alla dura
realtà della guerra contro Daemon...
...
No.
No, non era un sogno...
...
Wizardmon.
L'amico di un tempo, perduto per colpa di Myotismon... era lì, davanti a
loro, rinato! Nessuno di loro riusciva a dire nulla, e una coltre di silenzio
era calata sulla stanza. Una gioia incredula e silenziosa regnava sovrana, e
ogni Digiprescelto del gruppo di Taichi rimaneva fermo al suo posto, sentendosi
come in un sogno. Anche Daisuke, che si trovava nella torre di Tokyo quando era
avvenuto lo scontro tra i Digiprescelti e Myotismon, non riusciva a credere ai
suoi occhi... mentre Veemon, Armadillomon ed Hawkmon, che ricordavano Wizardmon
soltanto da quel breve incontro prima di affrontare Chimeramon, erano più che
altro incuriositi da quella inaspettata apparizione.
Tuttavia, la loro reazione non era davvero niente in confronto a quella di
Gatomon: la Digimon felina era rimasta come pietrificata, e solo il brillìo
incredulo, gioioso, confuso dei suoi grandi occhi felini dava un minimo di
movimento alla sua figura. La gola le si era seccata, e si sentiva le gambe
tremare... milioni di pensieri, parole, emozioni, le affollavano la testa,
ognuna premendo per farsi sentire, ma nessuna di esse riusciva a permanere
coerente abbastanza a lungo da essere trasformata in parole pronunciabili.
Finalmente, vinta la sua incredulità, Gatomon mosse le labbra... con quello che,
in quella situazione, le era sembrato uno sforzo erculeo!
"W... Wi... Wizard... mon..." balbettò, quasi impossibile da sentire. Suo
malgrado, un paio di lacrime scesero dai suoi occhi e le corsero lungo le
guance, senza che lei neanche se ne accorgesse. "Tu... tu... sei... Wizardmon?
Non... non è... possibile... io... io... sono sicura che... che eri..."
L'emozione le impedì di continuare la frase, e la gattina bianca rimase ferma al
suo posto ad indicare il suo vecchio amico, mentre un'altrettanto sconvolta
Hikari Yagami, lo sguardo tremante fisso sul piccolo Digimon mago, si chinava e
le appoggiava le mani sulle spalle, nel tentativo di farla calmare.
"Non... non posso... crederci... Wizardmon..." mormorò la prescelta della
Luce.
"Wizardmon... Wizardmon è rinato..." si sentì la vocetta di Palmon. "Ancora
non ci credo..."
Wizardmon stesso si sentì tremare dentro, le sue emozioni speculari a quelle
dei Digiprescelti del gruppo di Taichi, che continuavano a restare in
stupefatto, commosso silenzio. Per quanto la scena non avesse avuto lo stesso
impatto emotivo su Sho, Daisuke, Veemon, SnowAgumon e i loro amici, anche loro
restavano in rispettoso silenzio, lasciando i loro 'colleghi' a questo momento
indimenticabile...
Finalmente, con un sospiro che servì a rimettere ordine nel suo cuore,
Wizardmon abbassò la testa e diede la risposta alla domanda che tutti si stavano
facendo. "Sì... sì, sono proprio io... e mi dispiace di essere ricomparso
soltanto adesso, quando so quanto hanno sofferto per me Gatomon e molti
altri..." spiegò, rivolgendo uno sguardo empatico a Gatomon, la quale, come
svegliata dalla sua trance, si passò rapidamente una zampina sugli occhi per
asciugarsi le lacrime. "Ma quando sono stato cancellato da Myotismon qui, nel
Mondo Reale, il mio spirito è rimasto intrappolato... poichè non c'era un
Digi-Port attraverso il quale sarei potuto passare per raggiungere il Primary
Village e reincarnarmi. Per cui, sono rimasto qui, in una specie di limbo, come
un fantasma, restando ben nascosto per non farmi trovare da nessuno."
"C-come?" esclamò una incredula Miyako Inoue. "Per... per ben tre anni sei
rimasto là in quella sala d'osservazione? Io... io credevo che... non so...
avessi vagato da qualche parte... Aspetta un momento, ma se eri intrappolato
qui... poi come hai fatto a tornare a DigiWorld e rinascere?"
"Quando Myotismon è stato sconfitto per la terza volta... cioè, dopo aver
assunto la sua vera forma Mega, MaloMyotismon... Azulongmon-sama ha per un breve
periodo di tempo permesso ai due mondi di affacciarsi l'uno sull'altro..."
spiegò il Digimon mago. "E' stato in quel momento che il mio spirito ha potuto
svincolarsi dal luogo della mia morte, e tornare nel Mondo Digitale... e in
occasione della nuova crisi che si è verificata, Azulongmon-sama ha fatto di me
il Digimon di un prescelto, e mi ha concesso di rinascere nel Primary Village,
dove sono rimasto finchè il Digivice a me corrispondente non è pervenuto alla
persona che mi avrebbe fatto da partner."
"Che poi sarei io..." terminò la spiegazione Jun, il suo D-3 azzurro in bella
mostra. "Mentre mio fratello e i suoi amici erano a DigiWorld, a cercare di
ostacolare i piani di Daemon... a casa nostra è arrivato questo nuovo Digivice,
di cui ho scoperto di essere la destinataria. Con un pò di difficoltà, l'ho
usato per arrivare anch'io nel Mondo Digitale... e lì ho incontrato Candlemon!
Il resto... beh, il resto ve lo potranno raccontare Michael, Derek, Rosa-chan e
Catherine..." Concluse il suo discorso facendo un cenno ai Digiprescelti
stranieri, che confermarono.
"Sì, è vero..." replicò Crabmon. "Quando siamo andati alla città-fabbrica di
Andromon, abbiamo trovato Jun... e l'abbiamo portata con noi! E lì, beh... ci
siamo incontrati con il resto del gruppo!"
Yamato fece un sorrisetto sarcastico, e alzò gli occhi al cielo. "Sì, ce ne
ricordiamo... un'esperienza indimenticabile!"
"Comunque, così sono andate le cose..." concluse Wizardmon, chinando la
testa. "Grazie ad Azulongmon-sama, sono rinato, e sono venuto a darvi una mano
in questa battaglia. Ma più di ogni altra cosa... sono felice di rivedere te,
Gatomon. E spero che tu non ce l'abbia troppo con me per non essermi rivelato
subito..."
Gatomon, ad un cenno di Hikari, costrinse le sue zampine tremanti a muoversi
in avanti... e, in un impeto di gioia estrema, si gettò incontro a Wizardmon e
lo abbracciò stretto, tenendolo con tutta la sua forza come se volesse ancora
assicurarsi della realtà di quanto stava vedendo... sentendo... percependo...
"WIZARDMOOOOON!" esclamò, al colmo della felicità. "Di... di cosa ti scusi,
adesso? Ti sembra il caso... di perdere tempo con stupidaggini simili?
Sapessi... quanto mi sei mancato, amico mio... non... credevo che ti avrei più
rivisto... ugh... ma... ma adesso non metterti in testa che io stia piangendo,
eh? Perchè... perchè non lo sto facendo... io... sono solo... tanto felice di
rivederti!"
Wizardmon la abbracciò a sua volta, mentre Gatomon rideva e piangeva al tempo
stesso. Tipico suo, tentare di fare la dura anche quando era così felice, pensò
tra sè il maghetto, con un candido sorriso che rimase nascosto dalle falde della
sua mantellina. "Anch'io, Gatomon... anch'io..."
Tutt'attorno, la commozione e la felicità degli altri Digimon e dei
Digiprescelti erano generali. Sora, con le mani di Taichi sulle spalle, stava
cercando di trattenere delle lacrime di gioia, fallendo miseramente... Jyou si
era tolto gli occhiali e si era asciugato gli occhi con un movimento del
braccio, mentre Gomamon sembrava quasi risplendere di felicità... Mimi e Palmon
avevano già da tempo rinunciato a qualsiasi parvenza di controllo, e si erano
abbracciate, versando a loro volta qualche lacrima... e Takeru e Patamon erano
corsi incontro a Wizardmon, unendosi ad Hikari e a Gatomon nell'abbraccio.
Daisuke, Veemon, Miyako ed Hawkmon applaudirono con trasporto, mentre Iori,
Armadillomon, Ken e Wormmon rimasero semplicemente in disparte, anche loro senza
riuscire a nascondere la propria felicità. Anche Rei, sua madre, Pal e Pul, e
gli ex-membri degli Alias-3, che erano rimasti in rispettoso silenzio per tutto
questo tempo, parteciparono alla gioia generale con dei sorrisi e degli sguardi
di intesa. Là, in quel piccolo campo profughi che la follia di Daemon e del suo
esercito avevano popolato di gente disperata e ferita, si era accesa una nuova
fiamma di speranza... un incredibile e commovente miracolo che giungeva più
gradito che mai, a poche ore dal contrattacco dei Digiprescelti...
"Questa... era veramente una variabile imprevedibile!" commentò Koushiro,
partecipe assieme a Tentomon della felicità collettiva. "Ma, per usare un
termine matematico... ora l'impegno e la determinazione di tutti noi sono saliti
almeno del mille per cento... se si può calcolare una cosa del genere!"
"Non credo proprio, Koushiro..." ronzò Tentomon. "E in fondo, è un bene che
sia così! Così Daemon non potrà mai calcolare quello che gli sta per arrivare
addosso!"
Il Digiprescelto della Conoscenza si permise una breve risata per la battuta
del suo partner. "Beh... è un buon modo di mettere le cose, Tentomon!"
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Le seguenti ore erano passate in un frenetico clima di preparazioni. Gli
addetti alla sicurezza, in tutto quel tempo, avevano fatto delle rapide
staffette da un campo di rifugiati all'altro, assicurandosi che tutti i civili
fossero relativamente al sicuro, che i reparti di supporto fossero in posizione,
e che le zone ancora abitate di Tokyo fossero fatte sgomberare il più possibile.
In contemporanea, i Digiprescelti di tutti e tre i gruppi si erano radunati
davanti al campo profughi più vicino alla periferia cittadina, assieme ai loro
vecchi e nuovi alleati, tra cui spiccavano BlackWarGreymon, come sempre
desideroso di iniziare la battaglia... ShogunGekomon, LoaderLeomon, Leomon,
Ogremon, Piximon, Dimetromon, Witchmon, Cobramon, Volcdramon, Musyamon... e
innumerevoli Digimon di ogni tipo, che sciamavano per terra o in aria, o che
sguazzavano vivacemente nel canale che si immetteva in città. I ragazzi e i loro
partner si erano disposti in file ordinate, e si ergevano con coraggio davanti
alla loro amata città, negli occhi di ognuno un inestinguibile desiderio di
liberarla dall'orrore del giogo di Daemon. L'esercito delle forze del Bene
fremeva, mentre un sole pallido cominciava lentamente la sua discesa verso
l'orizzonte... quasi un cupo avvertimento del fatto che, se avessero fallito,
sarebbe stata l'ultima volta che lo avrebbero visto...
In uno stato di calma, e al tempo stesso di eccitazione, i primi a farsi
avanti furono i Digiprescelti ormai adulti che avevano composto il primissimo
gruppo di eroi dei due mondi. Per loro, era un fatidico incontro con il loro
passato, a dieci anni dalla loro grande avventura... era il momento di porre
fine per sempre ad ogni cosa che si erano lasciati dietro, di dare una risposta
ad ogni domanda, e di sconfiggere una volta per tutte uno dei Digimon malvagi
che più li aveva assillati...
Sho e SnowAgumon si misero in testa al gruppetto, il Digivice di vecchio
modello, ma ancora attivo e vitale, stretto nel pugno del giovane adulto. I loro
volti erano rivolti verso l'orizzonte, oltre le desolanti figure dei palazzi
abbandonati di Shinjuku, e verso il piccolo, confortevole quartiere di Nerima
dove il giovane Kusanagi aveva vissuto la sua adolescenza. Là, oltre quello che
era stato il luogo in cui lui e Yurika avevano condiviso l'infanzia...
l'amicizia... e infine, l'amore... si trovava la fortezza di Daemon, terribile
ricordo delle lotte passate, ora tornato per tormentarli di nuovo. I due amici
erano consapevoli che quello era il momento decisivo... l'ultima occasione che
avevano per regolare i conti, una volta per tutte, con il loro antico nemico!
Dopo un breve momento di riflessione, SnowAgumon prese un bel respiro... e si
voltò verso il suo partner umano. "Sho... quando volete, noi siamo pronti!"
esclamò il piccolo dinosauro dalle squame del colore della neve. D'accordo con
la frase del loro compagno, anche Kunemon, Bearmon, Falcomon e BlackGatomon si
fecero avanti, accennando ai loro partner di dare inizio alla
Digievoluzione.
Un brivido di emozione attraversò il corpo di Sho, mentre si voltava verso la
sua amata Yurika... e poi verso gli altri tre suoi amici. Era un momento
solenne, ulteriormente sottolineato dalla luminosità dorata che i loro Digivice
di vecchio modello emettevano.
"Bene, ragazzi." affermò Sho, chiudendo gli occhi. "Non credo che serva dire
altro."
Infatti, non ci fu bisogno di altre parole. Guardandosi tra loro, guardando i
loro fedeli Digimon... ognuno dei Digiprescelti più grandi alzò in aria il
proprio Digivice luminoso, e il bagliore dirompente esplose letteralmente dallo
schermo a cristalli liquidi, immergendo l'area in una grande luce aurea che
inghiottì i loro Digimon e iniziò a modificare i loro dati. SnowAgumon e i suoi
compagni percepirono, per la prima volta dopo tanto tempo, l'estasi dell'energia
che li attraversava, la sensazione bruciante che avvolgeva i loro corpi...
...e finalmente, l'energia raggiunse la sua massima intensità!
"SNOWAGUMON!"
"KUNEMON!"
"BEARMON!"
"FALCOMON!"
"BLACKGATOMON!"
"WARP SHINKA..."
Cinque colonne di luce azzurra si alzarono verso il cielo, squarciando la
volta celeste innaturale che aveva sostituito il celeste sano del cielo di
Agosto... e le forme Mega dei partner dei primi Digiprescelti riapparvero,
gloriose e spettacolari come tutti loro ricordavano! Ora, al posto di
SnowAgumon, si trovava il maestoso cavaliere draconico che aveva sconfitto
Daemon verso la fine del loro grande viaggio: un
grande drago umanoide, alto non meno di nove metri, dalla pelle ricoperta di
sottili squame perlacee, il cui tronco era del tutto ricoperto da una spessa
armatura di un vivace colore azzurro, con le spalliere bordate d'oro e una
decorazione a forma di V incastonata sul torace, così grande che le sue punte
superavano la linea delle spalle del guerriero draconico. Le sue manopole, che
coprivano le braccia dal gomito in giù, erano decorate con un fulmine sui polsi,
e attaccata al braccio destro stava una scintillante spada di luce azzurrina.
L'elmo, anch'esso quasi del tutto azzurro, era altrettanto complesso, e
ricordava un pò quello di Omnimon, con il grande corno frontale, e altre due
corna, più corte e fatte di acciaio grigio, si protendevano dietro la sua nuca,
frastagliandosi un pò verso la fine in modo da ricordare vagamente la criniera
di un dragone cinese. Gli stivali erano di metallo grigio che diventava blu sui
piedi, e tre lunghi artigli di avorio si dipartivano dalla punta di ogni
calzatura! Due grandi ali membranose si aprirono di scatto dietro la sua
schiena, e il guerriero dall'armatura blu lanciò un ruggito di battaglia mentre
si librava in volo!
"...ALFORCEVEEDRAMON!"
Kunemon, nel frattempo, era mutato in una forma che aveva ben poco del bruco
esile ed apparentemente innocuo che era: ora aveva assunto l'aspetto di una
grande vespa umanoide soltanto un pò meno alta di AlforceVeedramon, il cui corpo
era racchiuso in un'armatura decorata a strisce orizzontali nere e dorate, con
delle lame ricurve di oro massiccio che spuntavano dalle spalle e dalle anche,
degli spuntoni sulle ginocchia, e stivali dorati terminanti a punta sui piedi.
Anche le spalliere dell'armatura erano dorate, mentre la testa era affusolata,
quasi cuneiforme, con delle grosse mandibole seghettate al posto della bocca,
occhi compositi dorati che splendevano di luce propria ai lati del cranio, e una
corta antenna nera a forma di V, simile a quella di un Gundam, sulla fronte. Le
strisce nere e gialle cambiavano direzione sul pettorale della creatura, creando
un elegante motivo di 'anelli' concentrici centrati sul petto della creatura
insettoide. Attorno al collo, la vespa umanoide portava una sciarpa rossa le cui
falde ondeggiavano nel vento, e in ciascuna mano, teneva stretta una lucente
spada laser azzurro-verde dalla lama triangolare, la cui struttura ricordava
molto tre lunghi aghi intrecciati tra loro, mentre sulla schiena era montato un
propulsore che emanava fiamme turchesi! Yurika applaudì per la gioia quando la
forma Mega del suo Digimon si librò nuovamente in volo!
"...TIGERVESPAMON!"
Anche l'evoluzione di Bearmon ebbe termine. Il simpatico orsacchiotto aveva
lasciato il suo posto ad un gigante di altezza incredibile che ricordava
parecchio i Titani della mitologia greca, con un torace muscoloso racchiuso in
una terrificante armatura scarlatta avvolta da fiamme soprannaturali dello
stesso colore, che guizzavano in ogni direzione e creavano una sorta di aura di
potere attorno alla creatura! Gli avambracci e le mani erano protetti da due
robusti guantoni di metallo grigio, sulle cui polsiere guizzavano altre lingue
di fuoco, e la testa ricoperta di pelliccia azzurra, dal corno dorato che
spuntava in mezzo agli occhi, ricordava vagamente quella di un Gabumon, fatta
eccezione per le lunghe zanne simili a quelle di una tigre dai denti a
sciabola... ma l'aggressività e la fierezza che erano dipinte su quel volto
animalesco erano ben lontani dall'aspetto pacioso del Digimon di Yamato! A parte
l'armatura fiammeggiante, il gigante indossava un paio di larghi pantaloni
violetti, screziati di inusuali decorazioni, e un paio di stivali da
combattimento rossi rafforzati in metallo... mentre un ampio mantello nero e
rosso, dall'interno di uno spettacolare viola, volteggiava dietro le sue
spalle!
"...MARSMON!"
La forma Mega di Falcomon, a sua volta, spalancò le ali e si librò in volo,
avvolta da una luce dorata che la faceva sembrare una stella in miniatura!
Quando la luminosità si smorzò, e ci volle più tempo che per gli altri Digimon,
agli occhi di tutti apparve uno stupendo uccello da preda simile a Phoenixmon,
la forma Mega di Biyomon, le cui piume sembravano fatte di bronzo lucidato, ed
erano disposte in maniera ordinata lungo il suo corpo muscoloso, in modo da
formare una sorta di impenetrabile corazza naturale! Lungo non meno di dodici
metri, aveva tre paia di ali che emettevano spettacolari luci iridate, e la sua
testa dal grosso e robusto becco rosso ad uncino era coronata da una corta
'criniera' di piume affilate come lame, la cui colorazione bronzea sfumava verso
le punte in sgargianti sfumature di rosso, blu e giallo. Le sue zampe a tre dita
terminavano con corti artigli uncinati di colore argenteo, che parevano capaci
di stritolare qualsiasi cosa su cui si fossero chiusi, e aveva una lunga coda da
rettile, ma anch'essa ricoperta di piume iridescenti! Ad un'occhiata distratta,
non sarebbe sembrato altro che uno spettacolare mosaico di colori che si
fondevano tra loro... almeno finchè non gettò indietro la testa, e non esplose
in un acuto, melodico richiamo!
"...VALDURMON!"
Infine, dove un attimo prima si trovava BlackGatomon, ora c'era un'alta
Digimon angelica dallo sguardo stoico e intenso al tempo stesso, un omaggio
quasi ipnotico alla bellezza femminile, con lineamenti contemporaneamente
delicati e decisi che erano resi ulteriormente attraenti dagli occhi a mandorla,
neri come il vuoto senza stelle, da un leggero bagliore dorato che danzava sulla
sua pelle, ricoperta da finissime squame. Indossava una veste di colore bianco
sciamito, con sopra un'armatura dorata dai bordi neri come la notte che sembrava
modellata sulla sua leggiadra anatomia, e anche le sue grandi ali piumate erano
nere, un nero lucido e quasi ipnotico che contrastava artisticamente con i
colori vivaci del resto del corpo. Le sue braccia toniche terminavano con mani
dotate di piccoli artigli, una delle quali stringeva con sicurezza uno scettro
argentato dal pomo sfumato di verde, decorato con un paio di ali dorate vicino
alla congiunzione, e portava un paio di bracciali argentati attorno ai polsi.
Anche le gambe erano a loro volte infilate in un paio di stivali alti fino al
ginocchio, verdi smeraldo con rinforzature in metallo argentato. La Digimon
sembrava, in pratica, una strana e attraente commistione di drago, angelo e
demone, e costituiva una vista singolare per chiunque non ci fosse abituato!
"...ANGELDRAMON!"
Il clima di tensione e aspettativa che si era venuto a creare sfumò di colpo,
per lasciare spazio alla meraviglia dei Digiprescelti più giovani e dei Digimon
di livello più basso, che ammiravano stupefatti quei cinque spettacolari
titani... e alla gioia indescrivibile dei Digiprescelti di primissima
generazione, che osservavano con commozione lo spettacolo della Digievoluzione a
livello Mega dei loro amici! Dieci anni erano passati... dieci lunghi anni... e
ormai erano convinti che non l'avrebbero più rivista... ma in quel momento, nel
bel mezzo della loro ora più nera, i loro Digimon erano tornati allo splendore
di un tempo, pronti a combattere di nuovo per difendere entrambi i mondi!
"Siete stati... fantastici..." mormorò Yurika con voce rotta dall'emozione,
appoggiando una mano sulla spalla di un'altrettanto commossa Jolene. "Grazie,
amici... Grazie di tutto!"
AlforceVeedramon per primo spezzò il silenzio che era calati tra i cinque
Digimon di livello Mega... e un sorriso caldo, rassicurante, apparve sul suo
volto da rettile, reso esotico dai guizzanti, aggraziati lineamenti felini nei
quali si fondevano potenza, eleganza ed agilità. "Di niente, Yurika... Sho...
ragazzi... neanche noi vedevamo l'ora che arrivasse questo momento, e adesso...
siamo pronti a combattere per difendervi!"
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: AlforceVeedramon
Tipo: Sacro Guerriero
Attributo: Anti-Virus
Livello: Mega
Attacchi: Shining V-Force, Alforce Saber, Saint Great Shield
AlforceVeedramon è il più veloce dei Cavalieri Reali, e la sua agilità è
quasi pari a quella di molti membri delle Divinità Olimpie! La sua armatura di
Chrome-Digizoid offre un'ottima protezione dagli attacchi, senza però
ingombrarlo minimamente. Il suo attacco più potente, Shining V-Force, è un
potente raggio di energia positiva scagliato dal torace.
Nome: TigerVespamon
Tipo: Cyborg
Attributo: Virus
Livello: Mega
Attacchi: Royal Meister, Mach Stinger V
Questo Digimon insettoide, anche conosciuto come 'il comandante del favo',
possiede sensi estremamente affinati, talmente acuti da sembrare quasi essere
dotato di capacità di preveggenza. In grado di percepire accumuli di energia
statica infinitesimali, vanta una grande resistenza, e occhi simili a radar che
possono captare un nemico a miglia di distanza! Le sue spade gemelle, le Royal
Meister, sono affilate a livello quasi molecolare!
Nome: Marsmon
Tipo: Sciamano
Attributo: Anti-Virus
Livello: Mega
Attacchi: Corona Sanction, Infinite Surge
Facente parte delle Dodici Divinità Olimpie, Marsmon vanta la maggiore forza
fisica tra i Digimon di quel gruppo, con l'unica eccezione di Iupitermon. Grazie
al suo incredibile controllo dell'energia interiore, il 'ki', riesce a deviare
temporaneamente il corso dei fiumi, e a sgretolare costoni di roccia, mentre
l'aura di fuoco che lo circonda lo rende inavvicinabile! E' conosciuto tra le
Divinità Olimpie come 'il Signore della Guerra'.
Nome: Valdurmon
Tipo: Sacro Animale
Attributo: Anti-Virus
Livello: Mega
Attacchi: Purge Shine, Aurora Undulation
Considerato il simbolo della purezza e della nobiltà assieme a Phoenixmon,
vive ad altitudini anche di 40'000 metri, volando a velocità superiori ai 10
Mach! E' considerato il protettore dei cieli, ed è uno dei Digimon di livello
Mega più antichi che esistano. Nessun Digimon malvagio può sfuggire ai suoi
attacchi basati sulla luce!
Nome: Angeldramon
Tipo: Sacro Drago
Attributo: Anti-Virus
Livello: Mega
Attacchi: Holy Apocalypse, Destruction of Light
Un Digimon unico nel suo genere, che nasce quando una guerriera dell'oscurità
si libera della malvagità presente nel suo cuore! La sua semplice vista può
infondere ulteriore coraggio nei Digimon buoni, e i suoi attacchi, basati su una
combinazione di luce e tenebre, non lasciano scampo ai nemici della
giustizia!
(Nota dell'autore: Ringrazio l'autore NinetalesUK, di fanfiction.net, per
avermi concesso di utilizzare questo suo Digimon nella mia storia!)
Mentre i cinque membri del primo team di Digiprescelti osservavano con
evidente commozione (per quanto Felipe e Kevin cercassero in ogni caso di
mantenere un certo contegno...) i loro amici tornati a livello Mega, il resto
dei Digiprescelti, Alias-3 compresi, era rimasti per l'ennesima volta a bocca
aperta. Le forme evolute dei Digimon dei loro predecessori erano davvero
splendide... degne di coloro che avevano dato inizio a quell'avventura epica! Si
sentivano quasi in imbarazzo, davanti a quelle che, a tutti gli effetti,
potevano essere considerati degli eroi mitologici... e che nonostante ciò si
comportavano come una qualsiasi, normalissima persona che si può incontrare ogni
giorno per la strada!
"Avete visto, ragazzi? Pazzesco..." mormorò Armadillomon. "Quelle forme Mega
fanno quasi paura..."
Tuttavia, l'impressione suscitata da quegli spettacolari titani non aveva
fatto dimenticare ai ragazzi più giovani che anche loro avevano la possibilità
di fare la stessa cosa... e fu Ken a fare la prima mossa e ad estrarre il suo
D-3, preparandosi ad usarlo per la prima Digievoluzione a livello Mega di
Wormmon. "Non dimenticate, ragazzi, che ora che abbiamo tutti le nostre Crest...
i nostri Digimon possono evolvere senza bisogno della Digievoluzione DNA.
Possono raggiungere il livello Mega anche loro... sempre, ovviamente, se sentono
di esserne in grado..."
"Io sì! Quando vuoi, Ken!" esclamò con decisione il piccolo Wormmon,
sfoderando ancora una volta quella grinta che il suo piccolo corpicino verde a
volte rendeva difficile da vedere.
"Ci sono anch'io!" esclamò Hawkmon.
"E pure io!" fu la volta di Armadillomon. Anche Veemon, Patamon e Gatomon si
dissero pronti ad evolvere alle loro forme più elevate... e Daisuke e i suoi
compagni non se lo fecero ripetere due volte, ed attivarono i loro D-3!
"Perfetto! Allora... diamo inizio alla festa!" esclamò il Digiprescelto dei
Miracoli, con un sogghigno che ricordava tantissimo quello di Taichi. "Facciamo
vedere a Daemon che l'ora delle danze è finita... per lui!"
Veemon alzò la testa verso il cielo, e l'energia della Digievoluzione scorse
come un fiume in piena in lui e i suoi compagni!
"VEEMON... WARP SHINKA... IMPERIALDRAMON! Imperialdramon Mode Change to...
FIGHTER MODE!" In un attimo, il leggendario Digimon guerriero prese il posto
dell'innocuo draghetto blu, spiegando le sue maestose ali!
"PATAMON... WARP SHINKA... SERAPHIMON!" esclamò Patamon,
trasformandosi in un istante nel leggendario angelo in armatura!
"Bene... ed ora vediamo come sono le nostre forme evolute! GATOMON... WARP
SHINKA..." esclamò Gatomon, prima di svanire in un turbinio di luci
bianche... e riapparire in una forma che nessuno di loro si aspettava! Laddove
tutti credevano che avrebbero rivisto Magnadramon, il dragone rosa che li aveva
aiutati contro il Kerpymon che Willis aveva accidentalmente creato, la gattina
bianca si trasformò invece in una versione femminile di Seraphimon, che sembrava
a tutti gli effetti una Angewomon potenziata! Quasi del tutto coperta da
un'armatura verde-azzurrina che lasciava scoperta solo parte dello stomaco, e
che faceva intravedere la parte finale della sua veste bianco sciamito, con due
manopole dello stesso colore che arrivavano a toccare il gomito a proteggere le
braccia, una croce dorata a decorare la protezione sulle gambe, e scarpe verdi
ai piedi, era armata di una lunga lancia dorata la cui impugnatura era ornata di
un anello dello stesso materiale, con due piccole ali che spuntavano ai lati di
esso, e di un grande scudo di metallo, anch'esso di un peculiare verde-azzurro
dai bordi dorati, che portava come decorazione una testa di cavallo dorata. Le
spalliere dell'armatura ricordavano parecchio una ruota, e da esse sporgevano
dei corti spuntoni dello stesso metallo che componeva il pettorale, mentre la
schiena era ulteriormente protetta da sei ali dorate che si spiegavano in
maniera perfettamente simmetrica. L'elmo ricordava parecchio quello di
Angewomon, ma aveva lo stesso colore dell'armatura, terminava con un pennacchio
rosso, e da sotto esso fluivano gli splendenti capelli del colore del sole della
Digimon angelica. Per concludere, un ulteriore paio di ali da cigno, dalla
sfumatura dorata, fluiva lungo la schiena dell'angelo femminile, dandole ancora
più un'aria da guerriera!
"...OPHANIMON!" esclamò la nuova forma Mega di Gatomon, librandosi
nell'aria.
"ARMADILLOMON... WARP SHINKA..." Armadillomon aumentò repentinamente
di volume, passando per le sue forme intermedie di Ankylomon e Shakkoumon... per
poi emergere, in forma Mega, da un enorme blocco di ghiaccio che si era formato
apparentemente dal nulla attorno al suo nuovo corpo! Un clangore assordante
accompagnò i frammenti gelati che si spargevano in ogni direzione, ma il suono
venne coperto quasi subito dall'emersione prorompente di un gigantesco animale
bipede coperto da una foltissima pelliccia bianca come la neve, che ricordava
parecchio un misto tra uno yak, un tricheco e un orso bianco! Alto non meno di
dodici metri, aveva un muso arrotondato con rotondi occhi azzurri, dei folti
mustacchi di pelliccia bianca, che nascondevano a malapena le sue lunghe zanne
d'avorio, lunghe orecchie e piccole corna ricurve sulla sua testa coperta da un
piccolo elmetto a cupola in stile vichingo. Il suo torace muscoloso era protetto
da una spessa armatura completa di un folto colletto di pelliccia, con una
cintura di ferro grigio attorno alla vita e una striscia di tessuto rosso che
scendeva in mezzo alle gambe dell'animale, grosse come tronchi d'albero e
terminanti in grandi zampe artigliate a tre dita! Le braccia erano altrettanto
robuste, e molto lunghe, quasi fino a toccare terra, erano avvolte in cinghie di
cuoio nero attorno ai gomiti, e avevano degli scudi circolari montati sulle
spalle. Un paio di gigantesche mazze dentate, ognuna delle quali era lunga il
doppio di un uomo, erano appese sulla schiena e si protendevano oltre le spalle
del gigante impellicciato, il cui aspetto era reso ulteriormente singolare da
una piccola coda simile a quella di una volpe artica. Con un ruggito potente, il
Digimon impellicciato alzò i pugni verso il cielo ed esclamò il proprio nome, a
voce talmente alta da scuotere la terra stessa!
"...VIKEMON!"
"HAWKMON... WARP SHINKA..." Dopo essersi trasformato per un breve
istante in Aquilamon, e poi in Silphymon, il Digimon di Miyako emerse da un muro
di nuvole bianche che si separarono maestosamente, rivelando il suo aspetto come
se si trattasse delle tende di un sipario che si aprivano! Un raggio di sole,
proveniente da dietro il Digimon, lo occultò per un istante con un luminoso
barbaglio di luce gialla... poi, la sua figura umanoide si pose davanti
all'astro luminoso, rendendo la sua luminosità tollerabile: non molto più alto
di Silphymon, il livello Mega di Hawkmon ci assomigliava abbastanza come
aspetto... ma le piume che coprivano la parte inferiore del suo corpo erano
diventate bianche, ed ora indossava un paio di strane calzature argentate dalla
punta dorata simili ad un incrocio tra uno stivale da combattimento e la caliga
di un legionario romano, che avvolgevano la gamba fino al ginocchio, a sua volta
coperto da protezioni dorate simili a gargolle. Un drappo blu era avvolto
attorno alla sua vita, e portava appese alla cintura una spada, in quel momento
tenuta nel suo fodero, e una faretra piena di frecce splendenti, mentre una
piastra di armatura argentata copriva il torace del Digimon guerriero! Il suo
copricapo, che lasciava scoperta solo la parte inferiore del volto,
rassomigliava alla testa di un'aquila pescatrice, il famoso e maestoso uccello
predatore dalla testa bianca che simboleggiava gli Stati Uniti d'America, con
due corte ali sui lati... e le braccia muscolose che nascondevano per metà le
stupende ali bianche screziate di rosso che gli spuntavano dalla schiena, erano
protette da due manicotti di bronzo, su uno dei quali era assiso un piccolo
uccello rapace dalle piume dorate. Il Digimon spiegò le sue ali ed eseguì
un'evoluzione aerea, prima di atterrare su un ginocchio con grazia
impeccabile!
"...VALKYRIMON!"
"WORMMON... WARP SHINKA..." Anche in questo caso, il piccolo Digimon
bruco passò attraverso le sue forme Champion e Ultimate (per la cronaca,
Stingmon e DinoBeemon), prima di emergere da un vortice di oscurità che si era
aperto da chissà dove, creando per un breve momento una sorta di interruzione
nello spazio circostante prima di lasciar passare un immenso corpo da scarabeo,
della lunghezza di almeno una decina di metri, che si muoveva su sei robuste
zampe terminanti in quattro artigli esili ed affilati, grandi come falci e
altrettanto letali! Il corpo dell'insetto gigante era completamente nero, con
soltanto qualche linea di grigio ad evidenziare le affilate lame che ornavano le
giunture delle zampe e parti delle elitre, e il rosso delle sue ali, che teneva
in quel momento spiegate, sembrando ancora più mastodontico di quanto in realtà
non fosse. La testa era oblunga, con un lungo corno ricurvo che si alzava sopra
la testa fino quasi a sovrastare il mesotorace, e aveva un paio di mandibole da
incubo, ondulate e frastagliate, che sicuramente erano lunghe almeno la metà del
resto del suo corpo, accompagnate da un paio di occhi rossi e ardenti di
decisione. Il buco nero che si era aperto dietro di lui si richiuse all'istante
non appena l'insetto gigante fu uscito... e il Digimon, con un tono deciso che
poco aveva a che spartire con il mite Wormmon, alzò la testa, e mise in mostra
le sue agghiaccianti armi naturali!
"...GRANDKUWAGAMON!"
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Ophanimon
Tipo: Angelo
Attributo: Anti-Virus
Livello: Mega
Attacchi: Sephirot Crystal, Eden's Javelin
La vera forma Mega di Gatomon, è conosciuta anche come 'la guardiana della
Luce', e le sue ali le offrono una protezione impareggiabile quando combatte
contro le forze del Male! La sua lancia può purificare ogni forma di malvagità,
mentre la sua corazza e lo scudo la rendono quasi invulnerabile! Una Ophanimon
fa parte dei Tre Grandi Angeli che proteggono il Mondo Digitale della
Frontiera.
Nome: Vikemon
Tipo: Bestia
Attributo: Dati
Livello: Mega
Attacchi: Arctic Blizzard, Viking Flare, Berserk Howl
Anche chiamato 'il pirata degli oceani digitali', Vikemon è un Digimon fiero
e un combattente brutale, che governa le terre perennemente coperte dal gelo. La
sua arma, la mazza Mjolnir, è piuttosto simile ad un nunchaku, e ha il potere di
provocare minuscole distorsioni nello spazio quando viene usata! Inoltre, la sua
pelliccia può indurirsi al punto da formare una seconda armatura quando è sotto
attacco!
Nome: Valkyrimon
Tipo: Guerriero
Attributo: Dati
Livello: Mega
Attacchi: Feral Sword, Lightning Arrow
Appare in mezzo a poderose folate di vento, ed è così veloce da essere in
grado di tagliare in due quasi tutti i nemici con un solo attacco, quasi
impossibile da seguire. La sua spada e la sua balestra, rispettivamente chiamate
Fenrir e Aurvandil, sono armi straordinarie, e l'aquila meccanica che tiene con
sè, Freja, può avvertirlo di un pericolo imminente grazie ai suoi sensi acuti.
Impossibile coglierlo di sorpresa!
Nome: GrandKuwagamon
Tipo: Insettoide
Attributo: Virus
Livello: Mega
Attacchi: Dimension Scissors, Grand Darkness
La forma Mega di Wormmon, è conosciuto come 'il demone delle foreste' per la
sua abilità nello sbucare fuori dal nulla durante la notte, nel bel mezzo di
grandi foreste vergini, e fare a pezzi i suoi nemici con un unico, potente colpo
di mandibole! I suoi denti sono così affilati da essere in grado di tagliare la
struttura stessa dello spazio!
Un altro momento di estremo stupore ed entusiasmo seguì tra i Digiprescelti
più giovani... e la più sbalordita era proprio Hikari, che si sfregò gli occhi
convinta di avere un'allucinazione. "G-Gatomon? Sei... sei proprio tu? Io...
credevo che la tua forma Mega fosse Magnadramon..." mormorò, guardando la sua
compagna in quella forma più esile e al tempo stesso più autoritaria e dall'aria
più potente.
Ophanimon abbassò lo sguardo verso la sua protetta, e le fece un caldo
sorriso, evidenziato dai raggi di luce dorata che il suo corpo emanava. "Questo
era vero all'epoca, mia piccola Hikari..." spiegò con calma e pazienza. "Quando
l'incidente di Cocomon si è verificato, c'è stato bisogno di Magnadramon per
risvegliare il potere del Digimental dei Miracoli, e permettere a Terriermon e
Veemon di raggiungere le loro forme Armour. Ora che Kerpymon è stato sconfitto,
quella Digievoluzione non è più stata necessaria, e la mia linea evolutiva ha
portato nuovamente alla mia forma Mega originale. Ovvero, Ophanimon, che ora
vedi con i tuoi occhi."
"Impressionante..." commentò Miyako. "Come è impressionante anche la tua
forma Mega, Hawkmon! E anche quella di Ken-chan... oh, ma che dico! Sono tutte
fantastiche!"
Valkyrimon alzò il pollice, Vikemon fece un brusco movimento con la testa e
grugnì un affermativo, mentre GrandKuwagamon spalancava le sue terrificanti
mandibole in segno di trionfo. Il potere di quei Digimon era palpabile... ed era
un'ulteriore fonte di sicurezza che la loro battaglia più importante poteva
essere vinta!
"Beh... che dire, è veramente uno spettacolo!" disse infine Taichi,
sorridendo a modo suo dopo aver ammirato per un pò le forme Mega dei Digimon dei
suoi coleghi più giovani. "Ma non ci facciamo surclassare tanto facilmente!
Allora, Agumon? Sei pronto? Come ai vecchi tempi!"
"Come ai vecchi tempi, Taichi!" rispose Agumon. "Non vedo l'ora di
cominciare!"
"Stiamo arrivando, Daemon! Ti consiglio di dire le preghiere in tutte le
lingue che conosci!" scherzò Gomamon.
"Andiamo, ragazzi!" cinguettò Biyomon. Tutti i Digimon rimanenti, compresi
quelli del gruppo di Jun, si disposero in fila davanti ai loro partner umani,
che per l'ennesima volta, la più importante, attivarono il potere delle loro
Crest e li fecero evolvere!
"AGUMON... WARP SHINKA... WARGREYMON!"
"GABUMON... WARP SHINKA... METALGARURUMON!"
"BIYOMON... WARP SHINKA... PHOENIXMON!"
"GOMAMON... WARP SHINKA... PLESIOMON!"
"PALMON... WARP SHINKA... ROSEMON!"
"TENTOMON... WARP SHINKA... HERCULES-KABUTERIMON!"
"BETAMON... WARP SHINKA... GIGASEADRAMON!"
"Crabmon shinka... COELAMON! Coelamon... chou shinka...
MEGADRAMON!"
"Floramon shinka... KIWIMON! Kiwimon... chou shinka... DERAMON!"
"Gotsumon shinka... MONOCHROMON! Monochromon... chou shinka...
TRICERAMON!"
"Wizardmon... chou shinka... MYSTIMON!"
D'un tratto, mentre gli altri Digimon erano ancora nel bel mezzo della loro
evoluzione, e già si sentivano i rumori di eccitazione provenienti dal resto
dell'esercito dei Digimon buoni che avevano riconosciuto il segnale di attacco,
Hideto raggiunse di corsa il gruppo, superando di slancio gli ingressi e
ignorando le richieste dei soldati di guardia di fermarsi... e tirò fuori i suoi
due Digivice oscuri prima che qualcuno potesse chiedergli cosa avesse intenzione
di fare! Quando parlò, la sua voce suonava decisa e convinta, anche se non
riusciva comunque a mascherare un'accenno di paura.
"Dobbiamo dare una mano anche noi! BlackAgumon! BlackGabumon!
Realize!" esclamò il ragazzino dai capelli neri. Un turbinio di pixel
uscì dagli schermi di entrambi i D-3 neri, e fece apparire di fronte a lui i
suoi due Digimon a livello Rookie, ognuno dei quali ricordava parecchio la
propria controparte anti-virus, con l'unica differenza del colore nero. Non
appena apparvero, i due Digimon si misero in posizione di guardia, segnalando al
loro partner umano che erano pronti ad evolvere... e anzi, BlackAgumon si voltò
verso Hideto e lo incoraggiò a far loro raggiungere un livello più elevato!
"Ricevuto, Hideto! Io mi sento pronto per il livello Mega!" esclamò il
piccolo dinosauro nero.
"Anch'io!" fece eco BlackGabumon. "Quindi dacci pure il via! Noi non
risparmieremo nulla!"
Hideto fece un timido sorriso e annuì, confortato dal fatto che, oltre agli
amici che aveva ritrovato in Rei e nei Digiprescelti, poteva appoggiarsi anche
ai suoi compagni: per quanto creazioni di un Digimon diabolico come Daemon, la
loro fedeltà al loro Tamer era incondizionata!
"Hideto-kun..." mormorò Sho, un pò sorpreso dal fatto che anche l'ex-membro
degli Alias-3 partecipasse alla battaglia. "Non immaginavo che anche tu..."
"Sì, lo so che può sembrare un pò una sorpresa..." rispose Hideto, voltandosi
verso il ragazzo più grande e abbassando un pochino la testa. Evidentemente, era
ancora prevalente in lui la vergogna per quello che si era reso conto di aver
fatto a DigiWorld nel suo cieco tentativo di farsi perdonare da Neo. "Ma... io
sono l'unico degli Alias-3 ad avere ancora i suoi partner, dopo che Arkadimon ha
ucciso i partner di Sigma-san e Mari-san, e li ha assorbiti. Sarebbe da codardo,
da parte mia, non darvi una mano adesso... soprattutto considerando che siete
stati voi ad offrirmi un'altra possibilità!
Yamato annuì energicamente, vedendo con soddisfazione che i discorsi di
Taichi successivi alla sconfitta di ViralOmnimon avevano fatto il loro effetto.
"Benissimo... e noi siamo più che felici di averti a bordo, Hideto-kun!"
"Grazie, Yamato-san..." rispose il ragazzino moro. "Ora forza, BlackAgumon...
BlackGabumon... EVOLVETE!"
"Con immenso piacere!" rispose BlackAgumon, prima che dai Digivice si
sprigionassero due raggi di luce, che avvolsero lui e il suo compagno...
"BLACKAGUMON... WARP SHINKA... CHAOSWARGREYMON!"
"BLACKGABUMON... WARP SHINKA... BLACKMETALGARURUMON!"
...trasformandoli un istante dopo in due versioni alternative delle forme
Mega dei loro originali, distinte da esse soltanto dai colori più scuri, che si
schierarono a fianco degli altri Digimon. Ormai, la truppa era stata assemblata,
e i Digimon alleati non vedevano l'ora di dare inizio alla battaglia!
Taichi corrugò leggermente la fronte. Era ufficialmente iniziato il loro
contrattacco, e non potevano permettersi di perdere...
----------
I comandanti dell'esercito alleato, che fino a quel momento erano stati
attenti a controllare le loro truppe e fare in modo che qualche scalmanato non
si gettasse a testa bassa contro il nemico, avevano recepito il messaggio. Il
fatto che tutti i Digimon dei Digiprescelti fossero evoluti contemporaneamente,
voleva dire che era arrivato il momento decisivo... e bisognava muoversi!
"A tutte le truppe!" ringhiò Volcdramon. "Dracomon, Coredramon...
avanzate! Comincia la nostra battaglia!"
"Liomon! Leormon! Tutti dietro di me!" esclamò LoaderLeomon, acquattandosi
sul terreno e affondando in esso i suoi letali artigli neri. Nel canale che si
immetteva in città, ShogunGekomon stava guidando l'esercito di Otamamon,
Gekomon, Divermon, Swimmon, Dolphmon e altri Digimon acquatici di questo tipo...
mentre Cobramon e Witchmon erano saliti, in groppa alla loro scopa magica, per
mettere in riga le squadre aeree, delle quali i Blimpmon si stavano già muovendo
verso il loro bersaglio!
In testa a tutti, BlackWarGreymon serrò gli occhi mentre inquadrava la città
che, entro breve, sarebbe diventata un campo di battaglia. L'evento che lui
bramava con tutto sè stesso era arrivato... finalmente, era arrivato il momento
di tagliare anche le ultime connessioni con il suo passato, e di combattere la
battaglia che a lungo aveva atteso...
"Heh. Chi l'avrebbe mai detto?" ringhiò Ogremon, al fianco del suo
amico-rivale. "Io e te che combattiamo fianco a fianco per sconfiggere un nemico
comune! Se qualcuno me l'avesse detto ai tempi di Watchmon, o di Devimon, gli
avrei riso in faccia!"
Leomon alzò le spalle, ma non riuscì ad impedire ad un sorrisetto di formarsi
sulle sue labbra. "E' proprio vero quello che si dice... la vita sa essere molto
imprevedibile!"
"Se voi due avete finito con le battutine, direi che ci possiamo muovere, sì
sì sì!" esclamò Piximon, svolazzando vicino ai due Digimon con la lancia tra le
mani. "Abbiamo una dura battaglia da combattere!"
----------
Dalla torre più alta della sua fortezza, Daemon guardò con freddo disprezzo
l'armata di Digimon che cominciava a muoversi, per poi gettare uno sguardo al
suo esercito, ben più imponente, che si era radunato nei cieli sopra di lui, nel
mare tutt'attorno, e sotto le torri. I suoi quattro generali, SkullSatamon,
LadyDevimon, MarineDevimon e NeoDevimon, tenevano tutti lo sguardo fisso su di
lui... e al suo fianco, attendevano Neo ed Arkadimon, fermi come statue ad
osservare l'ondata di Digimon in movimento.
Il Demone dell'Ira alzò una mano, creando una fiamma nel palmo per poi
estinguerla all'istante.
Era giunto il momento.
CONTINUA...
Note dell'autore: Bene. Ci siamo. Una delle battaglie più importanti della
mia saga sta per iniziare. Ora che quasi tutti i nostri eroi hanno sbloccato il
livello Megadei loro Digimon, potete stare certi che per gli scagnozzi di Daemon
la vita sarà molto meno facile! Ma questo non toglie che il loro nemico sia ben
preparato...
Come ho già detto, sto cercando di premere sull'acceleratore per questa
storia, quindi... inizierò a scrivere il prossimo capitolo il prima possibile!
Preparatevi, perchè non avete ancora visto tutte le sorprese che ho in serbo per
voi!
Detto questo, vi saluto e vi do appuntamento alla prossima volta!
Justice Gundam
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Capitolo 30 *** Lotta senza quartiere ***
Invasion-30
Digimon Adventure 02: Invasion
Una fanfiction di Digimon Adventure 02 scritta da: Justice Gundam
Eccomi di nuovo al lavoro! Mi metto a scrivere questa fanfiction a pochi
giorni di distanza dalla pubblicazione del mio ultimo capitolo, ma... sono
troppo impaziente di iniziare a raccontare questa importante battaglia per
aspettare il turno delle fanfiction di Adventure nella mia tabella di marcia!
Reggetevi forte, perchè questo capitolo e il successivo saranno un crescendo di
adrenalina! Non credo che ci sia bisogno di farvi il riassunto, ormai... i
nostri si sono finalmente riuniti, e dopo che i Digiprescelti della squadra di
Sho hanno fatto riacquistare le forme Mega ai loro compagni Digimon, e quelli
del gruppo di Daisuke hanno scoperto quelle dei loro... loro, il gruppo di
Taichi, Hideto e l'esercito di Digimon loro alleati si apprestano a muovere
contro il terribile esercito di Daemon, superiore come numero e ferocia, nel
disperato tentativo di salvare le vite di coloro che sono rimasti intrappolati
in città, e cacciare l'esercito oscuro dai quartieri occupati! L'impresa sarà
niente affatto facile, considerati gli assi nella manica che Daemon si
ritrova... e la posta in gioco è altissima! Se i ragazzi dovessero perdere
questa battaglia, tutto ciò per cui hanno combattuto, e tutto ciò che finora si
sono impegnati per proteggere andrebbe in fumo. Per non parlare del fatto che
non ci sarebbe più nulla ad impedire a Daemon si allungare gli artigli sul resto
del nostro mondo...
Prima però di rivelarvi come andrà questa battaglia... rispondo alle review
che mi avete mandato, e che come al solito mi ha fatto piacere leggere!
KillKenny: Forse faresti prima con l'aspirapolvere... anzi, portane pure
tre e quattro, non si sa mai... ^_^. Non so se ViralOmnimon tornerà in scena
tanto presto, per ora credo che dovremo 'accontentarci' di ChaosWarGreymon e
BlackMetalGarurumon... ma in compenso, un sacco di Digimon mostreranno, in
questo capitolo, le loro forme evolute! Credo che avremo un bello spettacolo a
cui assistere! Oh, e per quanto riguarda Witchmon... beh, conoscendola non credo
che si farà mancare anche quella devastante arma!
Kari 89: Sapevo che saresti stata soddisfatta! Sì, decisamente Ophanimon
mi piace molto di più di Magnadramon come forma Mega della nostra gattina... e
poi, beh, il momento che tanto aspettavo di scrivere, ovvero il ritrovo tra
Gatomon e Wizardmon, trovo che mi sia riuscito abbastanza bene. Mi sembra di
avergli dato la giusta carica emotiva... Grazie della recensione, e spero che ti
godrai questa battaglia! Non sarà una scaramuccia!
Talpina Pensierosa: Ciao anche a te! Beh, in effetti non sarebbe proprio
QUESTA, la battaglia finale, però ci siamo terribilmente vicini! Daemon è un
nemico pragmatico e prudente, e non vede perchè dovrebbe rischiare di scendere
in campo di persona quando ha quattro generali da mandare avanti... quindi, per
adesso, i nostri avranno a che fare solo con SkullSatamon e compagnia brutta. In
ogni caso, grazie della recensione, e spero che il nuovo capitolo ti
piacerà!
SmartGirl: Heheheee... ebbene sì, adesso è giunto il momento del
contrattacco! Quindi, era anche giusto creare un clima più speranzoso! Ora
Daemon si trova davanti una resistenza imprevista, con più Digimon a livello
Mega di quanti si siano mai visti in un'unica serie televisiva! Hai proprio
ragione a dire che lo scontro sarà emozionante!
Come ho detto, ho voluto infondere un bel pò di carica emotiva al ritrovo tra
Gatomon e Wizardmon. Tra l'altro, stiamo parlando di uno dei Digimon più
popolari della vecchia serie, ed era giusto che cercassi di coinvolgere un pò i
lettori! E ovviamente, senza i fratellini Motomiya, che festa sarebbe? Anche se
ora ci sono anche Pal e Pul a fare loro da contraltare! Il problema Daemon ed
esercito? Beh, cominceranno a risolverlo tra pochissimo, e prometto scintille!
Oh, e non ti preoccupare della lunghezza delle recensioni! Mi fa piacere leggere
le vostre opinioni!
Direi che ci sono tutti. E allora, senza ulteriore indugio, diamo il via alla
battaglia di Tokyo!
Ladies and gentlemen... IT'S SHOWTIME!
----------
Capitolo 30 - Lotta senza quartiere
"Il nemico si sta muovendo..." commentò SkullSatamon con voce roca, guardando
con distacco sprezzante le armate di Digimon che iniziavano a riversarsi in
città. Per quanto numeroso e potente fosse l'esercito del suo signore, il demone
scheletrico aveva il sospetto che quello scontro non sarebbe stato facile, per
niente.
E della stessa opinione sembravano essere gli altri tre generali che lo
accompagnavano. MarineDevimon e LadyDevimon tenevano lo sguardo fisso sulla
formazone avversaria in avvicinamento, senza tradire alcuna emozione se non un
palpabile fastidio... e NeoDevimon, grazie a quella maschera liscia che gli
nascondeva il volto, era ancora meno leggibile... ma certo non serviva chissà
quale intuizione per capire cosa aveva intenzione di fare a riguardo!
"A giudicare da quanto siamo in grado di vedere da qui, stanno cercando di
occupare di nuovo i quartieri di Odaiba e Musashino." disse il demone
mascherato, gettando di tanto in tanto qualche occhiata alle sue truppe che,
riunite in una folta e caotica nube gracchiante dietro di lui, sembravano
impazienti di gettarsi sul nemico. "Immagino che questo voglia dire che Tokyo ha
rifiutato il nostro ultimatum, eh?"
"Già... un occasione per far vedere agli esseri umni cosa accadrà nel caso a
loro venga in mente di alzare troppo la cresta! Heheheee..." sghignazzò
SkullSatamon, eccitato all'idea di un massacro. Tuttavia, lo scheletro gigante
non si era guadagnato un posto tra i comandanti supremi dei Daemon Corps per
caso, e infatti, un'istante dopo, fece un'osservazione che trovò il consenso del
suo signore. "Ma... c'è qualcosa che non mi convince, in tutto questo. Stanno
sferrando un attacco frontale, senza nemmeno tentare di distrarci... stanno
semplicemente caricando, nel tentativo di riprendere le zone della città che
sono già sotto il nostro controllo. Mi sembra strano che non pensino alla
strategia fino a questo punto... Sento puzza di trappola."
"Sono d'accordo con SkullSatamon..." ringhiò MarineDevimon, pur con evidente
riluttanza. "Sospetto che quei mocciosi abbiano in mente qualcosa, e questo
attacco frontale sia solo un diversivo. Se ci lasciamo trarre in inganno, e
carichiamo a nostra volta, rischiao di trovarci in una brutta situazione... e
state un pò fermi, voi! Non ho ancora dato l'ordine di proseguire!" Concluse la
frase frustando con i suoi tentacoli un Whamon e un WaruSeadramon che,
evidentemente più impazienti degli altri, stavano cercando di muoversi verso la
costa, portando sulla schiena qualche decina tra Goblimon, Gazimon, SangLoupmon,
e altri Digimon oscuri di questo tipo. Le truppe di Daemon erano consumate dal
desiderio di sfogarsi sugli aleati dei Digiprescelti, e non si ponevano le
domande che invece i loro comandanti avevano subito avanzato.
Daemon, con le braccia conserte sul torace, annuì lentamente. "Hm.
Un'ottima analisi, miei luogotenenti. Sospetto che tutti i Digimon che abbiamo
visto uscire da quel Digiport non siano altro che una parte dell'esercito che
hano raccolto. Quei ragazzini hanno già fatto, in passato, cose che avrei
ritenuto impossibili, qindi credo che non sia il caso di rischiare." tuonò,
alternando la sua attenzione tra il suo sterminato esercito in fervente attesa
del segnale di attacco... e il suo scagnozzo umano, Neo Saiba, che stava in
piedi al suo fianco, accompagnato dal mostruoso Arkadimon. L'aberrante Digimon
artificiale era percorso da fremiti di fame e rabbia, e sembrava letteralmente
implorare il suo padrone e il suo creatore di consentirgli di scendere in campo
e divorare quanti più Digimon possibile.
Tuttavia, Daemon aveva altri piani. "Molto bene, allora... SkullSatamon,
LadyDevimon, MarineDevimon e NeoDevimon! Risponderemo a questo attacco, ma alle
nostre condizioni! Disponete le truppe a quadrato e fatele avanzare, in modo da
poter fronteggiare un attacco a sorpresa da qualsiasi direzione esso provenga!
Mantenetevi sulla difensiva, e non offrite il fianco al nemico per nessun
motivo! In particolare, non lanciatevi all'attacco se non siete sicuri di poter
sopraffare la formazione nemica entro pochi minuti. Conto su di voi, miei
luogotenenti. Il Dark Seed non è ancora sotto il mio completo controllo, e non
credo che lo sarà molto presto... se non riusciste a respingere questo attacco,
la situazione potrebbe complicarsi! Andate, e non deludetemi!"
"Un momento, Daemon-sama!" esclamò indignato Neo, con Arkadimon a fianco che
emetteva un gorgoglìo rabbioso. Anche il Digimon artificile si lamentava di
essere stato messo da parte... "E noi? Noi non partecipiamo alla battaglia?
Arkadimon deve ancora assorbire molti dati per evolvere, e come facciamo se
non..."
"Lo so benissimo." tuonò il Demone dell'Ira, zittendo il suo poco
disciplinato collaboratore, che si ritirò di un passo, stringendo i denti per un
breve accesso di paura. Pur sapendo di essere importante per i piani del demone
ammantato, Neo sapeva bene che quest'ultimo non avrebbe esitato a punirlo nel
caso avesse tirato troppo la corda. "Ma il tuo Arkadimon avrà la sua
occasione di evolvere più avanti. Per il momento, tu mi servi di più qui, come
misura di emergenza nel caso si dovesse verificare il caso peggiore! Senza di
lui, il mio castello resterebbe sgurnito nel caso i Digiprescelti sferrassero un
attacco diretto! Quindi, che nessuno di voi due si muova da qui! E'
chiaro?"
"Ugh..." mormorò Neo, un pugno stretto al proprio fianco mentre cercava di
tenere sotto controllo i suoi impulsi di ribellione. "Va... va bene,
Daemon-sama... resteremo qui..."
"Hm. Così va meglio." tuonò Daemon con evidente fastidio, per poi
tornare a dare istruzioni ai suoi quattro generali. "Voi, avete già ricevuto
i vostri ordini! Mi auguro per voi che quando tornerete, i Digiprescelti saranno
soltanto un ricordo del passato!"
"Non si preoccupi, supremo Daemon. Può contare su di noi!" rispose
LadyDevimon, facendo un inchino a mezz'aria e sfoderando un sogghigno a labbra
strette che faceva intravedere un accenno dei suoi canini da vampira. "Ci siamo
permessi, per l'occasione, di chiamare in campo anche le squadre di sterminio...
i Digiprescelti avranno il loro bel daffare anche con loro!"
Con un secco schiocco di dita, la demonessa chiamò a sè un gruppo di Digimon
volanti che si erano staccati dalla nube delle forze aeree... e la squadra di
sterminio, composta da un centinaio circa di enormi insetti meccanici, si
avvicinò alla loro comandante con un brusìo di innumerevoli ali di metallo, con
la fredda efficienza di un gruppo di macchine assassine! Erano dei calabroni
meccanici giganteschi, almeno tre metri dal muso alla coda, la cui corazza
esterna, anzichè gialla e rossa come quella delle loro controparti terrestri,
era di uno spento colore blu metallico intervallato da inquietanti strisce rosse
come il sangue, e le cui ali erano sostituite dal rotore di un elicottero, che
girava vorticosamente per tenere in volo i loro corpi pesantissimi. La testa di
aspetto cuneiforme era ornata da due corte antenne di metallo, mandibole
uncinate che scintillavano alla debole luce del cielo ingombro di nubi,
contraendosi lentamente in una muta espressione di ferocia... e due occhi dalle
pupille rosse schermate da un paio di cupolette di plexiglass scuro, che si
muovevano freneticamente qua e là alla ricerca di qualcosa da distruggere! Come
tutti gli insetti, avevano sei zampe, la cui parte posteriore era armata di
piccole e affilate lame triangolari... e sulla coda, al posto del pungiglione,
avevano delle minacciose mitragliatrici, collegate al resto del corpo da nastri
di proiettili che non attendevano che l'ora di essere sparati! Lo sciame di
insetti meccanici, un compatto muro volante di acciaio, lame e piombo... che non
sembrava, tra l'altro, essere controllato da cervelli capaci di provare
rimorso... dava l'impressione di una vera e propria squadra della morte,
disciplinata, fedele e letale... e Tokyo stava per scoprirne l'efficacia!
"I nostri Hornetmon..." sibilò NeoDevimon, spiegando le sue enormi ali. "E'
stata una buona idea portarci dietro anche loro dal Dark Ocean. Sicuramente,
saranno un valido supporto."
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Hornetmon
Tipo: Insetto Macchina
Attributo: Virus
Livello: Ultimate
Attacchi: Gatling Stinger, Gyro Sound Wave
Questo terrore dei cieli vive normalmente in piccoli sciami da cui qualsiasi
Digimon, salvo i più forti, si tiene alla larga! Sono cacciatori implacabili,
che scandagliano il campo di battaglia con i loro occhi compositi, in grado di
individuare forme di vita anche a miglia di distanza... per poi distruggerle con
potenti emissioni di onde sonore!
Daemon guardò con soddisfazione la disposizione delle sue truppe... poi,
l'urgenza della situazione lo costrinse a volgere lo sguardo alla città.
L'esercito di Digimon al seguito dei Digiprescelti stava già entrando in città,
circondato dalle ovazioni dei cittadini che si tenevano speranzosamente
aggrappati a quel barlume di speranza che ancora rimaneva... e stavano marciando
verso i quartieri desolati di Odaiba e Musashino, per riportarli sotto il
controllo degli esseri umani! Bisognava agire, e subito!
Con un cenno della mano, Daemon congedò i suoi uomini, che subito si misero
alla testa delle rispettive divisioni, e iniziarono a dirigere le truppe!
LadyDevimon e NeoDevimon fecero cenno agli Hornetmon di seguirli e di riunirsi
alle squadre volanti, che infestavano il cielo sopra il castello in un
disordinato sventolare di ali, zampe, artigli e stridii inumani! SkullSatamon si
mise alla testa delle truppe di terra, e le diresse verso la costa dell'isola
dove sorgeva il castello, sulla schiena di alcuni Whamon e WaruSeadramon in
attesa di traghettarli sulla terraferma... mentre MarineDevimon, assunto il
comando dei Digimon acquatici, iniziava a dirigerli in modo da prendere Odaiba
di lato... ma in ogni caso, sempre mantenendo la formazione ordinata e quasi
quadrata che Daemon aveva suggerito loro di mantenere.
Con un'ordine che stonava in maniera quasi innaturale con il loro naturale
desiderio di sangue e distruzione, i mostri dell'esercito di Daemon iniziarono
ad avvicinarsi a Tokyo, per respingere l'attacco dei Digiprescelti e dei loro
alleati... un esercito tanto eterogeneo e potente quanto quello che si
apprestava a piombare loro addosso, composto da creature di tutti i tipi e
dimensioni...
E ben presto, queste due armate si sarebbero scontrate per determinare il
destino del Mondo Reale...
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"Okay... è il momento di andare!" esclamò finalmente Taichi, sotto i cui
occhi si stavano muovendo gli eserciti dei loro alleati. I Digimon acquatici del
suo gruppo, primo tra tutti Plesiomon, si erano già uniti alle forze acquatiche
che seguivano il corso del fiume, e avevano già fatto un bel pò di strada, fino
quasi ad arrivare in città. Altri, si erano uniti alle squadre volanti, mentre
la maggior parte si aggregava allo sterminato esercito terrestre che marciava
ordinatamente verso la città. Accanto a lui, anche gli altri Digiprescelti
vecchi, giovani e della sua stessa età osservavano in silenzio, emozionati, la
sfilata di guerrieri digitali che passava fieramente davanti a loro. Per quanto
Taichi Yagami non fosse mai stato uno che credeva nel destino, e non avesse
intenzione di iniziare adesso, gli pareva quasi che ogni momento della loro
vita, da quando erano andati al campo estivo da bambini fino al momento
presente, conducesse a quel fatidico scontro finale, in cui avrebbero messo in
gioco tutto quello che avevano di più caro. Un brivido gli corse lungo la
schiena al pensiero di cosa doveva significare questo momento per Sho e i suoi
compagni... loro avevano aspettato ancora più a lungo questo momento...
Una mano calda si appoggiò sulla sua spalla, in tono rassicurante. Taichi si
voltò verso la proprietaria, ovviamente la ragazza dai capelli arancioni che
aveva conquistato il suo cuore... e il cui cuore, allo stesso tempo, era andato
a lui, e rispose alla sua espressione - decisa, nonostante la palpabile
preoccupazione - con un cenno affermativo della testa.
"Lo so, Sora-chan... questo è il momento decisivo!" commentò, rispondendo
alla domanda muta che la Digiprescelta dell'Amore gli aveva rivolto. Davanti ai
loro occhi, i due eserciti nemici, il Bene e il Male, la giustizia e la
distruzione, si avvicinavano sempre di più... e nel momento in cui si fossero
incontrati, sarebbe scoppiato l'inferno! "Non avere paura... riusciremo a
respingere Daemon, e salveremo la nostra città, la Terra... e DigiWorld! Siamo
arrivati troppo lontano per farci fermare adesso... e quindi, non ci faremo
fermare! E poi, scusa, se li lasciassimo distruggere la nostra città, noi due
dove lo troveremmo un posto in cui darci i nostri appuntamenti galanti, eh?"
Concluse la frase toccando la spalla a Sora con un indice, e socchiudendo gli
occhi, mentre la sua bocca si spalancava nel suo tipico ghigno da ragazzino!
La ragazza dai capelli rossi ridacchiò tra sè, nonostante la gravità della
situazione. "Sapevo che te ne saresti uscito con una battuta, anche adesso che
siamo di fronte ad una prova così difficile... comunque... sì, hai ragione! Non
è il momento di esitare!" esclamò, sentendosi più determinata di quanto non
fosse mai stata in vita sua. "Torneremo tutti... e alla fine, quando Daemon sarà
stato sconfitto, la nostra vita potrà ricominciare come ogni giorno!"
"Brava, Sora-chan! Così si parla!" esclamò il ragazzo dai capelli castani.
Guardandosi attorno, vide che tutti gli altri Digimon dei suoi compagni si
stavano preparando ad unirsi alla battaglia, ciascuno portando con sè il propro
compagno umano: Daisuke era sulla spalla di Imperialdramon FM, Ken era salito
sulla schiena di GrandKuwagamon... mentre Ophanimon, Seraphimon e Valkyrimon
portavano con sè Hikari, Takeru e Miyako, e il piccolo Iori era seduto vicino al
grosso collo di Vikemon. Un pò più in là, una comprensibilmente nervosa Mimi
Tachikawa si stava tenendo stretta a Rosemon, che le cingeva la vita con aria
sicura... mentre Koushiro era salito sulla testa di HerculesKabuterimon e stava
prendendo dei profondi respiri per calmare la sua agitazione. In groppa a
MetalGarurumon, poco distante da lui e Sora, c'era Yamato... e accanto a lui,
WarGreymon e Phoenixmon attendevano che i loro partner umani si riunissero al
resto del gruppo. I Digiprescelti del gruppo di Sho, ognuno al seguito del
proprio Digimon, si erano allontanati già qualche istante prima, e ancora, dalla
sua posizione, Taichi riusciva a vedere lo svolazzare del regale mantello di
AlforceVeedramon, e le vivaci striature gialle e nere di TigerVespamon...
Per quanto riguarda il gruppo di Jun e degli internazionali, Michael e il suo
GigaSeadramon si erano uniti da poco alle forze acquatiche, seguendo Jyou e
Plesiomon... mentre la maggiore dei fratelli Motomiya e gli altri tre del gruppo
avevano seguito le forze di terra, come la maggior parte degli altri
Digiprescelti. Ormai, tutti si erano mossi, quindi Taichi e Sora decisero che
era il caso di non aspettare oltre, e di scendere in campo anche loro!
"Allora, Taichi, che si dice?" ringhiò amichevolmente WarGreymon,
chinandosi per permettere al suo compagno di salirgli sul palmo della mano. Al
suo fianco, Phoenixmon si era posata a terra e piegava la schiena, in modo che
Sora potesse salirgli in groppa. "Andiamo a dare a Daemon la lezione che
merita? Ho un regalino da consegnare a quel buffone incappucciato, e mi
piacerebbe che ci fossi anche tu ad assistere!"
"E io non mi perdo questa occasione per niente al mondo!" rispose il
Digiprescelto del Coraggio, salendo sulla mano del suo compagno. Lui e Sora si
scambiarono un'ultima occhiata, augurandosi silenziosamente buona fortuna...
poi, con un solo battito d'ali, Phoenixmon si staccò da terra, mentre WarGreymon
appoggiava delicatamente Taichi sulla propria spalla e cominciava a marciare al
fianco dell'armata di Digimon della resistenza!
"Ci siamo, WarGreymon... questa battaglia sarà cruciale, quindi... vediamo di
fare del nostro meglio!" affermò Taichi. Il dinosauro cibernetico annuì,
rallentando appena un pò per permettere a MetalGarurumon, rimasto un pochino più
indietro, di affiancarsi a lui... e immediatamente, Taichi e Yamato si
guardarono in faccia, scambiandosi gli stessi, silenziosi segni di intesa che
erano abituati a vedere l'uno sul volto dell'altro.
"Andiamo, Taichi. Mettiamo fine a tutto questo." fu l'unico, lapidario
commento di Yamato Ishida. Il Digiprescelto del Coraggio fece un segno
dell'okay, e i due Digimon, con dei brevi sogghigni di intesa, aumentarono il
passo...
"Non sapete da quanto tempo... aspettavamo di poter regolare i conti con
Daemon!" ringhiò MetalGarurumon. Davanti a loro, la città, e con essa
l'esercito invasore, erano sempre più vicini, e il cielo e i mari già
brulicavano di Digimon di ogni tipo, ansiosi di combattere...
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La signora Yuuko Yagami era solo uno dei tanti genitori ansiosi che
osservavano la marcia dei Digimon verso ciò che rimaneva di Tokyo, pregando
silenziosamente per la salvezza dei propri figli. Davanti al campo di
accoglienza che ospitava i profughi sfuggiti all'assalto dei Daemon Corps, si
erano infatti raccolti molti dei genitori, dei parenti e degli amici di quei
ragazzi coraggiosi che in quel momento si stavano tuffando in quell'inferno per
impedire all'esercito oscuro di portare a termine i folli propositi del suo
leader. Tutti loro sapevano che i loro ragazzi stavano per affrontare una prova
spaventosa... e che era possibilissimo che alcuni di loro non tornassero mai
più... ma non potevano soffermarsi su questi pensieri, altrimenti la tensione
sarebbe diventata insopportabile! Dovevano soltanto restare saldi, e avere
fiducia nei Digiprescelti. Avevano già salvato la Terra e il Mondo Digitale più
di una volta... e tutti loro si tenevano aggrappati alla convinzione che sarebbe
andata così anche questa volta, nonostante tutto sembrasse contro di loro...
La giovane madre sentì la calda mano di suo marito, Susumu Yagami,
appoggiarsi sulla sua spalla, e si voltò verso quel volto sorridente che
cercava, anche in quel momento difficile, di essere forte e tranquillizzarla.
"Stai serena, tesoro... Taichi e Hikari non sono soli... ci sono Agumon e
Gatomon con loro, e anche tutti i loro amici! Vedrai, prima di quanto pensiamo,
saranno di ritorno... vincitori!" affermò il signor Yagami. Yuuko non rispose
nulla, e si limitò ad afferrare la mano del marito con un mesto sorriso e gli
occhi leggermente velati, sforzandosi di condividere il suo ottimismo.
La situazione degli ex-coniugi Ishida era molto simile, con Natsuko e Hideaki
che stavano in piedi, fianco a fianco, vicino al confine del campo profughi, lo
sguardo rivolto alla città che presto avrebbe visto la più tremenda battaglia di
questo millennio. "Yamato... Takeru... qualsiasi cosa accada, sappiate che siamo
orgogliosi di voi." mormorò tranquillamente il signor Ishida, tenendo le mani
sulle spalle della ex-moglie, che guardava nella sua stessa direzione con
espressione triste e serena al tempo stesso. "Anche se molte cose, nella nostra
famiglia, non sono andate come voi forse avreste voluto... non avremmo potuto
desiderare dei figli migliori di voi."
"Hiroaki li sarà guardando, in questo momento..." affermò la signora Hida, la
mamma di Iori, guardando a sua volta verso la Torre di Tokyo, che si ergeva
desolata in quel panorama di distruzione. "Tesoro... sono sicura che saresti
fiero del nostro piccolo Iori. Hai visto? E' diventato un piccolo uomo, seguendo
il tuo esempio... e imparando dai suoi amici e dalla saggezza che tu gli hai
lasciato! Quindi, tesoro, per favore... proteggi lui e i suoi amici, in questo
terribile momento!"
"Sono sicuro che Hiroaki ti ha sentito, cara..." disse nonno Chikara,
affiancandosi alla moglie di suo figlio e parlandole con lo stesso affetto che
usava per il figlio e il nipote. "E che, anche in spirito, sarà al fianco di
Iori..."
"Buona fortuna, Jyou... buona fortuna a tutti voi!" mormorò Shin, il fratello
maggiore di Jyou, con lo sguardo fisso verso il canale che si immetteva in
città. Le sagome di Plesiomon e GigaSeadramon si riuscivano a vedere ancora un
pò, in lontananza, mentre cavalcavano la corrente circondati da gruppi
variopinti di vivaci Digimon acquatici... e Shin tenne lo sguardo fisso su di
esse finchè non furono scomparsi del tutto. Certo che era incredibile
pensarlo... proprio Jyou, il più piccolo e nervoso della famiglia, era un
Digiprescelto... uno dei pochissimi esseri umani ad avere il privilegio di
conoscere un Digimon e diventare il suo compagno di avventura, per combattere in
prima linea contro le forze del Male. Il pensiero lo spaventava, per certi
versi... ma per altri, era bello vedere che il suo pauroso fratellino era
cresciuto così tanto...
E molto simili erano anche i pensieri di tutti coloro che si erano riuniti lì
davanti, per cercare di esprimere il loro affetto e la loro vicinanza ai
Digiprescelti. Tutti erano presenti, tranne il padre di Sora e i genitori di
Mimi, Sho, Yurika e dei Digiprescelti stranieri... per il resto, erano tutti lì
ad accompagnare spiritualmente i loro cari.
E tra essi, c'erano anche due ragazzi che mai avrebbero creduto che un giorno
avrebbero fatto il tifo per i Digiprescelti...
"Heh... chi l'avrebbe mai detto, che saremmo finiti dalla loro stessa parte?"
si chiese ad alta voce Mari Goutokuji, tenendo le mani sui fianchi mentre
ripensava alla catena di eventi funesti che avevano trasformato in un disastro
quello che lei credeva essere il suo trionfo. Nel giro di pochi minuti, la sua
ambizione era naufragata, il suo Digimon era stato distrutto e assorbito da
quella strana e orribile cosa che Daemon aveva consegnato al loro capo... e lei
e Sigma si erano ritrovati dispersi a DigiWorld e senza una meta. Se non fosse
stato per il fatto che i Digiprescelti erano stati magnanimi, e avevano eciso di
aiutarli nonostante tutto, la ragazza bionda non sapeva che fine avrebbero
fatto... ed ora, eccoli là a tenere le dita incrociate affinchè quelli che fino
a poco prima erano stati i loro nemici sconfiggessero il loro capo... e la mente
di tutto il complotto!
Sigma, a braccia conserte e con lo sguardo fisso verso il pavimento, permise
ad un cenno di ansia di farsi vedere sul suo volto di ragazzo di tutti i giorni,
volto che aveva l'abitudine di tenere nascosto dietro quella maschera senza
lineamenti per cui era diventato famoso, e che ora era andata distrutta. "E
soprattutto, mi riesce difficile credere che a combattere al loro fianco ci sia
anche Hideto... ero convinto che non avrebbe mai avuto il coraggio di opporsi a
Neo, e invece... sembra che i Digiprescelti lo abbiano convinto. Quello che ora
spero è che riesca a dare loro una mano... se i Digiprescelti non dovessero
vincere, sarebbe la fine per tutti noi..."
"Non dirlo neanche per scherzo!" esclamò una spaventata Mari. "Io sono troppo
giovane per morire così, e anche tutti quelli che ci stanno attorno! E non
potrei mai immaginare che un'intera città... e tutte quelle persone... debbano
morire perchè io ho fatto una scelta idiota! I Digiprescelti e Hideto... DEVONO
farcela! Ce la faranno, vero? Tu che sai sempre tutto, sai anche dirmi se ce la
faranno, non è così?"
Sigma sbattè gli occhi e assunse un'espressione allarmata nel momento in cui
la sua compagna gli mise le mani sulle spalle e iniziò a scuoterlo in preda al
panico, smozzicando le parole come se avesse problemi a formare frasi sensate.
Uno come lui, abituato a ragionare per pura logica, e che credeva che i suoi
calcoli e la sua conoscenza dei dati gli avrebbero dato tutte le risposte... in
quel momento, davanti all'angoscia della sua amica si rendeva conto di essere
impotente. Non riusciva a pensare a cosa dire per tranquillizzarla...
Per sua fortuna, ci pensò qualcuno che il ragazzino non aveva mai visto
prima, e che tuttavia sembrava sapere più di quanto non sembrasse a prima vista,
a risolvere il problema di Sigma. I due ex-membri degli Alias-3 videro
avvicinarsi a loro, con la coda degli occhi, un uomo alto e dalla carnagione
pallida, con capelli neri abbastanza lunghi, che indossava una camicia bianca a
maniche corte, jeans e scarpe da lavoro... che, senza lasciare loro neanche il
tempo di chiedersi cosa stava succedendo, rivolse loro un sorriso nel quale si
poteva vedere sicurezza e allo stesso tempo malinconia. I due non potevano
saperlo, ma avevano di fronte una persona che, pur non essendo strettamente
imparentata con i Digiprescelti, li aveva conosciuti personalmente, e aveva
avuto modo di imparare molto da loro...
"Mi sembrate un pò preoccupati, ragazzi miei..." disse l'uomo, che doveva
avere attorno alla quarantina d'anni, ma che ne dimostrava un pò di più. "Ma vi
posso assicurare che non c'è bisogno di avere paura. Ho avuto modo di vedere
personalmente di cosa sono capaci quei ragazzi, e credetemi... quando ce n'è
bisogno, i Digiprescelti sanno fare l'impossibile!"
Mari guardò stranita lo strano individuo - che, doveva ammetterlo, aveva
qualcosa di abbastanza inquietante... - e sbattè gli occhi, mentre si scostava
una ciocca di capelli biondi e ossigenati dalla fronte. "Mi... mi scusi, e
lei... come fa a conoscere quei ragazzi, e ad essere così sicuro che ce la
faranno? Certo, hanno sconfitto i nostri Digimon, che in teoria dovevano essere
superiori ai loro, e hanno mandato all'aria i nostri piani... ma questo,
dovrebbe voler dire che ce la faranno anche contro Neo-sama e Daemon?"
Yukio Oikawa chiuse gli occhi, mantenendo il suo sorriso mesto, mentre
ripensava all'episodio di MaloMyotismon, che grazie a lui e alla sua quasi
involontaria collaborazione aveva ottenuto abbastanza potere da tornare sulla
Terra, e che alla fine era stato fermato solo dalle azioni eroiche di Daisuke e
compagni. "Non voglio certo mettere in dubbio le vostre abilità come
addestratori di Digimon... ma vi posso assicurare che quei ragazzi sono riusciti
a superare prove ben più difficili. Credetemi, li ho visti bene quando hanno
combattuto MaloMyotismon... quello sì, che era un avversario apparentemente
impossibile." affermò, alzando la testa per seguire con lo sguardo i movimenti
dei due eserciti rivali. Pochissimi metri li separavano, e ben presto, l'aria
attorno a Tokyo sarebbe risuonata del fragore della battaglia...
"Se adesso sono diventato una persona migliore di quello che ero... se
sono riuscito a gettarmi il passato alle spalle, e a vivere nel presente... lo
devo soprattutto voi, ragazzi. Voi siete riusciti a farmi capire il mio errore,
e quanto stavo mancando di rispetto alla memoria di Hiroaki..." riflettè
Oikawa. "Quindi, anche le mie preghiere sono con voi. Potete farcela,
ragazzi. Io credo in voi."
E allo stesso tempo, seduta su una roccia vicino al campo profughi, anche Rei
e sua madre stavano accompagnando gli eroi con lo sguardo, augurandosi tra sè
che riuscissero a salvare Neo dall'influsso di Daemon. Vicino a loro,
svolazzavano gli unici due Digimon buoni che non stavano prendendo parte alla
battaglia... e che, come era prevedibile, non erano particolarmente felici di
essere stati esclusi!
"Buona fortuna, Yamato-san... buona fortuna a tutti voi..." mormorò Rei. "Vi
affido mio fratello Neo. Sono sicura che riuscirete a riportarlo indietro! Vero,
mamma?"
La signora Saiba accarezzò la testa alla figlia e annuì, facendo a sua volta
un lieve e triste sorriso. "E' vero, tesoro... quei ragazzi sono eccezionali! Se
c'è qualcuno al mondo che può fermare questa invasione, quelli sono proprio
loro!"
"D'accordo, d'accordo..." borbottò con aria scontenta Pal, appoggiandosi alla
roccia dove Rei stava seduta. "Ma... in tutto questo, come mai noi siamo stati
lasciati fuori? Come mai non siamo anche noi lì a dare una lezione a Daemon e ai
suoi scagnozzi? Abbiamo anche noi dei conti da regolare con quel buffone con le
corna!"
La signora Saiba si voltò con espressione leggermente stupita verso i due
demonietti, che guardavano madre e figlia con le facce di un paio di monelli che
si sentivano defraudati di una gita al luna-park che sentivano ormai già loro.
Con un sospiro rassegnato, la donna scosse la testa e iniziò a spiegare ai due
demonietti come mai loro erano dovuti restare al campo base...
"Vedete, ragazzi miei... non è per cattiveria o altro, ma in tutta
sincerità... voi non siete tagliati per le grandi battaglie, se non per
raccontarle!" scherzò la signora Saiba, scuotendo leggermente la testa davanti
ai due piccoli Digimon. "vi posso dire, per consolarvi... guardate la cosa da
questo punto di vista! Restando qui, a fare compagnia a me, a Rei-chan, e a
tutti i rifugiati, contribuite a mantenere alto il morale di tutti!"
Pul sbattè gli occhi, un pò confuso. "In che senso, scusa?"
"Non è vero che i Digiprescelti e tutti i Digimon che vedete lì, sul campo di
battaglia, sono gli unici a combattere." spiegò Rei, indicando la marea di
Digimon alleati. "Tutte le persone che vedete qui, in un modo o nell'altro,
stanno combattendo... ognuna di loro cerca, a modo suo, di credere che le cose
si risolveranno bene... di stare vicino ai propri cari e tenersi strette le
proprie cose di valore. Si aiutano a vicenda, si danno una mano... in pratica,
impediscono a Daemon di fare quello che decreterebbe la sua vittoria finale...
privarci di ogni volontà di combattere e rassegnarci al nostro destino. Ognuno
di noi sta facendo tutto il possibile per evitare che questo accada. Anche
questo, in fondo, è un modo di combattere. Non con le armi, non con le mani...
ma il principio è quello!"
"Hmmm..." Pal storse leggermente il nasino, riflettendo su quanto la sua
amica gli aveva detto. "Mah... penso di capire, più o meno, cosa vuoi dire... in
pratica, anche stando qui e cercando di aiutare questa gente come possiamo...
stiamo opponendoci a Daemon, giusto?"
"Esatto, Pal-chan! Hai colto nel segno!" confermò Rei... al che i due
PetitMamon non poterono fare altro che alzare le spalle e rassegnarsi al fatto
che non avrebbero partecipato in prima persona a quella grande battaglia.
"Oh, beh... se le cose stanno così..." affermò la demonietta. "Ma in questo
caso... abbiamo una cosa da dire ai Digiprescelti, prima che comici il
parapiglia! Sei con me, fratellino?"
"E me lo chiedi?" rispose retoricamente Pul. Mentre Rei e sua madre li
guardavano stupite, chiedendosi cosa avessero intenzione di fare, i due
demonietti si alzarono in volo a pochi metri da terra, si voltarono verso
l'esercito alleato in marcia... e dopo una breve pausa drammatica, entrambi
presero un bel respiro, si portarono le mani vicino alla bocca a mò di
megafono... e cominciarono a sbraitare il loro personale incoraggiamento!
"HEY! VOI BOY-SCOUT LAGGIU'!" strepitò Pal, quasi piegata in due dal tanto
urlare. "Vedete di dare qualche calcio nel sedere a Daemon anche da parte
nostra! E vedete di tornare vivi, già che ci siete!"
"E con il fratello di Rei!" aggiunse Pul. "Tutto intero, mi raccomando! Se vi
fate vivi senza aver ridotto Daemon ad un ammasso di zeri ed uni, avete la mia
parola che ve la vedrete con noi! Vi faremo tanti di quei tiri mancini che
quando avremo finito, Halloween sarà passato di moda!"
Rei e sua madre contrassero gli occhi fino a farli diventare due puntini neri
per lo stupore... e una comica gocciolona di sudore scese dalla fronte della
ragazzina paralitica, che poi si grattò la testa con espressione vagamente
melensa e ridacchiò goffamente!
"Oh, beh... non si può dire che il vostro modo di fare il tifo non sia
originale..."
"Comunque, anch'io prego che riusciate a riportare qui Neo... a riportare
indietro il fratello buono e gentile che era prima che tutto questo
iniziasse!" pensò tra sè la ragazzina. "E io so che potete farcela! Io,
con questo corpo paralizzato, ho cercato di fare tutto quello che ho potuto...
ma adesso tocca a voi! Forza, amici miei, fate del vostro meglio!"
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Due maree nere, caotiche e confusionarie si stavano avvicinando a vista
d'occhio, inondando le strade deserte di Odaiba e Musashino come sciami di
formiche inferocite, e minacciando di diffondersi anche verso i quartieri
limitrofi. Le grida di battaglia facevano vibrare l'atmosfera, gettando nel
panico le poche persone rimaste a portata uditiva, e creature di ogni forma e
dimensione, di entrambe le fazioni, ingombravano le strade e i cieli di Tokyo,
nascondendosi dietro grattacieli, sradicando lampioni, travolgendo automobili
parcheggiate... e, in generale, rendendo la prosperosa capitale del Giappone
sempre più simile al campo di battaglia in cui si era effettivamente
trasformata! Ormai mancava pochissimo al contatto... già diversi colpi
energetici saettavano qua e là, in un frenetico viavai di luci e colori...
Per un istante, un silenzio di tomba avvolse tutto il paesaggio...
...
...
...e finalmente, dopo qualche attimo di sospensione che era sembrato durare
per l'eternità...
...lo scontro avvenne!
Il boato che diede ufficialmente inizio alle ostilità fu tale da inviare
vibrazioni in ogni direzione, e spaccare i pochi vetri vicini rimasti intatti!
Un impatto devastante fece volare in aria i Digimon più piccoli delle prime file
dei due eserciti, ma chi stava dietro non si fece fermare, e si scagliò contro
il nemico con rabbia indescrivibile, travolgendo chiunque si trovasse di fronte
a loro! Un Tyrannomon si lanciò a testa bassa contro un DarkTyrannomon
dell'esercito di Daemon, iniziando con lui una feroce lotta corpo a corpo.
Alcuni Dracomon sciamarono in massa contro un gigantesco Golemon, cercando di
metterlo in ginocchio, ma esponendosi ai micidiali colpi che il guerriero di
pietra sferrava con i suoi pugni indistruttibili. Un gruppetto di malvagi
Gizamon attaccò a testa bassa un paio di Unimon, piantando gli aculei nei loro
mantelli immacolati, e facendoli nitrire di dolore. La carica di un Monochromon
dell'esercito alleato spazzò via un Woodmon che si era incautamente spinto tra
le fila dell'esercito dei Digiprescelti. In meno di cinque secondi, le strade
fino ad un attimo prima desertiche si erano riempite di terrificanti scene di
violenza, massacro e distruzione, con tanto di pezzi di asfalto che venivano
sradicati, corpi che volevano via come fuscelli al vento... e dati, fiumi di
dati appartenenti a Digimon cancellati che si levavano in aria, assieme
all'assordante frastuono della battaglia!
Nel cielo sopra Tokyo, il massacro era, se possibile, ancora più tremendo...
se non altro perchè gli attacchi provenivano da ogni direzione e assumevano
molte più forme! Che si trattasse degli artigli falciformi degli Snimon e dei
Kuwagamon, delle mortali strette dei Bakemon, delle ali simili a martelli degli
Airdramon, delle fiammate scagliate dai Birdramon e dai Saberdramon, o di chissà
quale altra fantasiosa e devastante modalità d'attacco... il colore cupo del
cielo era stato sostituito da un'allucinante caleidoscopio di distruzione,
all'interno del quale decine di Digimon svanivano senza lasciare traccia! Un
gruppo di Snimon arrivò vicino ad un Blimpmon alleato, e le falci che avevano al
posto delle braccia non gli lasciarono scampo, penetrando il telo gonfiabile che
costituiva il suo corpo, facendolo scomparire nel nulla con un gemito soffocato,
e facendo precipitare i suoi occupanti, per lo più Gazimon e Leormon, verso le
affollate strade di Tokyo, e verso una fine pressochè sicura! Uno sciame di
FanBeemon ricoprì rapidamente uno degli Snimon, e i loro piccoli pungiglioni
riuscirono ad intrufolarsi nei punti deboli della corazza della crudele mantide,
che venne cancellata con un ringhio di dolore... ma ben presto, i più resistenti
Airdramon e gli sfuggenti Bakemon costrinsero le piccole api a disperdersi. Non
appena lo sciame fu giunto a distanza di sicurezza, uno sciame di piume
infuocate piovve addosso ad un Airdramon, cancellandolo... e Piddomon, brandendo
la sua verga, si fece avanti per affrontare i Bakemon. Immediatamente dopo, una
gigantesca ombra nera apparve sopra i Digimon malvagi, che sollevarono lo
sguardo appena in tempo per vedere il potente BlackWarGreymon incombere su di
loro, le braccia muscolose alzate e le mani congiunte sopra la testa, in una
posa che i Digimon malvagi riconobbero immediatamente come un sicuro annuncio di
morte! In preda al panico, gli Airdramon e i Bakemon cercarono di disperdersi...
ma BlackWarGreymon fu più veloce di loro, e li colse mentre ancora cercavano di
organizzarsi!
"Black Tornado!" ringhiò il dinosauro nero, trasformandosi in una
trivella vivente e scagliandosi contro l'esercito nemico a tutta velocità. I
nemici non ebbero scampo, e vennero risucchiati in meno di un secondo in quel
micidiale turbine di morte, uscendone soltanto sotto forma di stringhe di dati!
Quando BlackWarGreymon si fermò, le ali fieramente spiegate e la criniera che si
agitava nel vento, la prima divisione dell' "aviazione" nemica era stata
completamente spazzata via! Ma un raggio laser scarlatto proveniente da un
gruppo di Devidramon ricordò subito a tutti che avevano sconfitto soltanto la
prima ondata... e che ben presto, avrebbero avuto a che fare con avversari ben
più temibili! Con una rapida occhiata, il dinosauro nero riconobbe subito altri
Bakemon, DemiDevimon, Saberdramon, Kuwagamon e dei Digimon simili ad enormi e
crudeli calabroni robot, che lui non ricordava di aver mai visto prima...
"Ne arrivano altri..." commentò Piddomon, gettando una rapida occhiata dietro
di sè. Come pensava, i Digimon dei prescelti, in special modo Phoenixmon,
Ophanimon, Seraphimon ed Imperialdramon FM, erano poco distanti, e si stavano
affrettando per unirsi al resto dello schieramento aereo. Gli occhi acuti
dell'angelo videro, appena dietro, le sagome di Valkyrimon e di GrandKuwagamon,
affiancati da una nutrita schiera di Digimon alati. "Per fortuna che il resto
delle squadre si stanno riunendo a noi... questa volta, dovremo affrontare dei
nemici ben più temibili!"
"Già, e se nnnnonnnn vvvvado errato..." commentò un Battamon. "Tra le loro
file ci sono annnnche quei maledetti Hornnnnetmonnnn! State attennnnti, quella è
gennnte che nnnonnn scherza! Ho vvvvisto di cosa sono capaci quei mostri
meccannnnici, e nnnonnn è divertennnte!"
Una grande sagoma alata sovrastò Piddomon e BlackWarGreymon, anticipando i
Digimon di Daisuke e della sua squadra. I due Digimon alzarono lo sguardo,
giusto in tempo per vedere Valdurmon, con Felipe in groppa, librarsi in aria, le
piume luminose che quasi vibravano per l'energia che vi si stava
accumulando.
"In questo caso, neanche noi risparmieremo nulla!" esclamò il
leggendario volatile, sistemandosi in modo tale che il suo compagno umano,
aggrappato alle piume della sua schiena, non venisse sbalzato via dal
contraccolpo. "Tenetevi pronti! AURORA UNDULATION!"
BlackWarGreymon si scansò, portandosi a distanza di sicurezza, nel momento in
cui Valdurmon spiegò le sue magnifiche ali, creando una raffica di strali di
luce iridata che saettarono come dardi verso lo sciame di Digimon malvagi. Molti
dei meno potenti vennero cancellati all'istante dalla pioggia di proiettili, ma
molti altri furono abbastanza rapidi da scansarsi e disperdersi, in modo da
poter cogliere i difensori su più lati. Alcuni Hornetmon, in particolare,
riuscirono a minimizzare i danni portandosi al limite estremo del raggio
d'azione della Aurora Undulation, e puntarono le mitragliatrici che avevano al
posto dei pungiglioni contro i loro nemici... per poi esplodere una devastante
raffica di piombo rovente che costrinse l'uccello leggendario e BlackWarGreymon
sulla difensiva. Piddomon scagliò un'altra raffica delle sue Fire Feathers, ma
queste, nonostante la loro potenza, rimbalzarono sulle corazze degli Hornetmon,
senza alcun effetto.
"Hornetmon! State attenti, tutti quanti!" esclamò l'angelo, evitando di un
soffio una scarica di mitra di uno dei calabroni meccanici. Altri Digimon non
furono tanto fortunati, e gli Hornetmon piombarono su di loro facendoli a pezzi
e cancellandoli con le loro tremende mandibole uncinate. I FanBeemon, in
particolare, si ritrovarono subito sotto l'attacco dei terribili insetti robot,
che sembravano in qualche modo avercela con loro, a giudicare dal modo in cui si
accanivano contro le piccole api. I FanBeemon si difesero come potevano, ma i
loro minuscoli pungiglioni erano come punture di spillo in confronto alla forza
brutale di quegli sterminatori! In breve tempo, un intero squadrone di FanBeemon
era stato spazzato via, e gli Hornetmon scelsero altri bersagli... mentre un
intero stormo di Devidramon sciamava attorno a BlackWarGreymon, cercando di
tenere occupato uno dei membri più forti della resistenza intanto che i loro
compagni ne sfoltivano il resto delle file...
Con un ruggito, BlackWarGreymon abbattè il suo braccio artigliato sul torace
di un drago nero, che emise un sommesso gemito e si dissolse inuna pioggia di
pixel neri... ma subito, una raffica di raggi laser rossi, provenienti dagli
occhi di altri Devidramon, colpirono la sua robusta corazza lasciandovi delle
profonde bruciature, pur non riuscendo a fargli dei danni veri e propri. Con un
gesto di indignazione, BlackWarGreymon fu costretto ad indietreggiare sotto la
pressione combinata dei draghi neri... ma per fortuna, proprio in quel momento
il gruppo di Daisuke era riuscito ad accorciare le distanze e si era unito a
Piddomon e agli altri!
"Scusate il ritardo, gente! Abbiamo avuto altri di quei buffoni a
rallentarci!" esclamò Daisuke dalla 'cabina' di Imperialdramon FM. "Ma ora siamo
qui, e pronti all'azione! Forza, ragazzi! E' ora di far sentire la nostra musica
a questi insettoni!"
Un gruppo di Hornetmon si staccò dallo sciame principale e diresse contro i
Digiprescelti, identificandoli come la minaccia più immediata, e iniziando ad
aprire il fuoco contro di loro con i loro Gatling Stinger... ma per loro
sfortuna, non si trovavano più di fronte soltanto dei Rookie di poco conto!
Imperialdramon, Seraphimon e Ophanimon raccolsero le ali attorno al corpo,
proteggendo sè stessi e i loro compagni umani dalla raffica di proiettili,
mentre GrandKuwagamon non ebbe nemmeno bisogno di difendersi, visto che le sue
elitre, con le quali stava proteggendo anche Ken, erano troppo robuste per
essere penetrate dal fuoco nemico.
Lo scarabeo nero attese che alcuni degli insetti sterminatori si
avvicinassero ancora un pò... poi, con una rapidità impensabile per una creatura
di quelle dimensioni, aprì le sue spaventose mascelle frastagliate, che
iniziarono a risplendere di una strana luce violetta... e non appena Ken fece un
cenno affermativo con la testa, GrandKuwagamon richiuse di scatto la bocca, e
inviò contro gli Hornetmon due enormi proiettili energetici a forma di falce di
luna!
"DIMENSION SCISSORS!" esclamò lo scarabeo gigante. Le lame energetiche
raggiunsero la formazione nemica con rapidità incredibile, quasi 'saltando' da
un punto all'altro dello spazio, e colpirono in pieno i terribili insetti
meccanici, trapassando le loro corazze come se fossero state di carta velina, e
tagliandoli letteralmente in due! Gli occhi rossastri di alcuni di essi si
accesero di colpo, in quella che sembrava essere un'inusuale espressione di
orrore, prima che i loro corpi si dissolvessero nel nulla! Nel frattempo, anche
gli altri Digimon cominciavano a darsi da fare: BlackWarGreymon era quasi
riuscito a liberarsi di tutti i Devidramon che lo circondavano, e che fino a
quel momento non erano riusciti a fare neanche un graffio al gigante nero;
Phoenixmon e Valdurmon avevano travolto un'intero sciame di DemiDevimon e
Bakemon con i loro attacchi Crimson Flame e Aurora Undulation, cancellando la
maggior parte dei nemici... mentre Imperialdramon FM, Valkyrimon, Seraphimon ed
Ophanimon cominciavano ad aprirsi un varco tra gli Hornetmon rimanenti, vibrando
dei poderosi fendenti che costringevano i Digimon meccanici sulla difensiva.
Alcuni di loro cercarono di scivolare dietro il quartetto per aprire il fuoco,
ma il destino, nei panni di Hercules-Kabuterimon e di Angeldramon, era in
agguato sopra di loro!
"GIGA ELECTRO SHOCKER!" esclamò il coleottero dorato, accumulando una
enorme scarica elettrica sulle sue corna ramificate e scagliandola con violenza
contro i calabroni meccanici, che rimasero bloccati sul posto mentre
l'elettricità friggeva i loro circuiti!
"Holy Apocalypse!" Angeldramon invocò uno dei suoi attacchi speciali
con voce al tempo stesso decisa e melodiosa, e creò nei palmi delle proprie mani
due sfere, una di luce e una di pura oscurità, per poi scagliarle contro gli
Hornetmon! I due proiettili, composti di energie antitetiche tra loro, ma in
qualche modo perfettamente armonizzate, si avvitarono l'uno attorno all'altro
nel corso della loro traiettoria, creando degli spettacolari effetti di luce ed
ombra a mezz'aria, e infine travolsero gli Hornetmon superstiti, cancellandoli
una volta per tutte!
"Ottimo, ragazzi! Bella prova!" esclamò Miyako dalla groppa di Valkyrimon,
voltandosi verso i due Digimon appena arrivati, che portavano con sè Koushiro e
Jolene, e facendo un segno dell'okay con il pugno destro, mentre la sua Digimon
si apprestava a respingere un enorme Gigadramon corazzato che gli stava
piombando addosso. Il drago cibernetico spalancò le fauci, nel tentativo di
farci stare il guerriero alato, ma Valkyrimon non battè ciglio, e puntò un
braccio contro il suo avversario, facendo apparire su di esso una grande
balestra dorata, la corda già tirata indietro, e una freccia già incoccata!
"Lightning Arrow!" esclamò Valkyrimon, rilasciando la corda della sua
balestra. Il dardo saettò verso il suo avversario, e venne circondato da una
crepitante aura elettrica bianca nel momento stesso in cui lasciò l'arma,
trasformandosi così in una scia elettrica che penetrò nelle fauci del Gigadramon
nemico! Il mostro dell'esercito di Daemon ringhiò di dolore e si inclinò
all'indietro prima di esplodere in una nuvola di dati!
"Bravo anche tu, Valkyrimon! Bel lavoro!" si complimentò Miyako, tirando un
breve sospiro di sollievo, per poi mettersi una mano sul cuore con aria
afflitta. Per quanto la ragazzina occhialuta fosse soddisfatta che la battaglia
- almeno per il momento - stesse volgendo a loro favore, non poteva non provare
un senso di ribrezzo al pensiero che, per quanto lo stessero facendo per
difendere entrambi i mondi, sia loro che i loro alleati stavano uccidendo un
sacco di Digimon, e innumerevoli altri ne vedevano morire a destra e a sinistra.
Era un vero massacro, e più di ogni lezione di storia, più di ogni discorso
retorico, le stava facendo capire gli orrori della guerra. Poteva soltanto
pregare che Daemon venisse sconfitto il più rapidamente possibile, in modo che
quella carneficina avesse termine...
Altri nemici si fecero avanti, rafforzando le file dello schieramento nemico.
Immediatamente Seraphimon ed Ophanimon scagliarono delle raffiche di raggi di
luce, colpendo diversi avversari, ma erano così tanti che neanche dei Mega così
potenti erano in grado di fermarli tutti, e il nemico riprese a fare pressione
sulle file dei Digiprescelti e dei loro alleati. I FanBeemon, riorganizzatisi
dopo l'assalto degli Hornetmon, sciamarono in massa contro l'eterogeneo muro di
Digimon malvagi, colpendoli con i loro pungiglioni, e anche BlackWarGreymon, ora
libero dai Devidramon che cercavano di tenerlo a bada, si scagliò in mezzo agli
avversari, fendendone i ranghi con letali artigli e calci. Per il momento, la
formazione alleata teneva... ma era chiaro che si stava andando verso una
situazione di stallo. L'esercito demoniaco stava resistendo meglio del previsto,
e Takeru notò, dando un'occhiata verso il basso, che la stessa cosa si stava
verificando a terra: nessuna delle due fazioni riusciva ad avanzare granchè,
prima che il vantaggio che avevano guadagnato venisse nuovamente eroso dal
nemico. In particolare, i ragazzi si stavano rendendo conto che le forze
terrestri di Daemon - rinforzate ad ogni secondo che passava da aluni Whamon che
traghettavano Digimon di ogni tipo attraverso il canale che separava il castello
dal porto di Odaiba - si erano disposte in una formazione estremamente regolare,
in modo che, da qualunque direzione provenisse l'attacco, c'era sempre una bella
fila di soldati pronti a respingerla. L'accerchiamento con il quale speravano di
mettere all'angolo l'esercito nemico non stava avendo i risultati
desiderati...
"E' chiaro..." disse Takeru, guardando con frustrazione le strade invase di
Digimon, che venivano fatte a pezzi dalla furia degli scontri. "Non soltanto
abbiamo lo svantaggio del fatto che ci stiamo trattenendo per non danneggiare
ulteriormente Tokyo... laddove l'esercito di Daemon non sembra avere la stessa
considerazione... ma a quanto pare, Daemon ha capito qual era il nostro gioco, e
ha disposto le sue truppe in modo da contrastare la nostra strategia!"
"Non è considerato un Digimon così pericoloso soltanto per il suo
potere..." spiegò Seraphimon. "E' anche un ottimo stratega, e a quanto
vedo, anche questa volta è riuscito ad anticiparci. Credo che voglia puntare,
almeno per ora, su una guerra di logoramento, per poi travolgerci quando sarà
convinto che abbiamo esaurito le nostre forze."
"Speriamo che i rinforzi che Gennai ha approntato arrivino presto..."
commentò Ophanimon, mentre si preparava a difendersi dall'assalto di un gruppo
di Bakemon. Tuttavia, i fantasmi non ebbero il tempo nemmeno di prendere la
mira, visto che vennero raggiunti e cancellati da una fitta scarica di missili
che il Megadramon di Derek aveva scagliato contro di loro. Il drago robotico si
affiancò al resto del gruppo, sfoderando un ghigno sicuro, e portando sulla
propria sella il Digiprescelto dai capelli ricci, che agitò una mano verso
Hikari e Takeru in segno di saluto.
"Scusate il ritardo. Un pò di quei buffoni alati ci ha trattenuto troppo a
lungo." spiegò il prescelto dell'Adattabilità, mostrando il pugno chiuso con il
pollice alzato. "Allora, qual è il punteggio? Ce la caviamo, per il
momento?"
Phoenixmon volò a fianco degli angeli e del drago robotico, usando il suo
becco uncinato per trafiggere un Airdramon che si era avvicinato troppo ai suoi
compagni. "Per ora, sembra di sì, ma non so se durerà ancora a lungo!" esclamò
Sora, tenendosi stretta alle piume dorate del suo Digimon. "Dobbiamo cercare di
resistere il più possibile, almeno finchè non arriveranno i rinforzi! Purtroppo,
sembra che l'esercito nemico sia un bel pò più potente di quanto noi stessi ci
aspettassimo..."
"Huh? Attenti, ragazzi! Sta arrivando qualcuno!" esclamò improvvisamente
Hikari dalla schiena di Ophanimon, puntando il dito verso l'assembramento che si
era formato a mezz'aria davanti a loro.
E sfortunatamente, quasi fossero stati attratti dalle parole di Sora,
qualcuno pensò immediatamente a complicare ancora di più le cose! Proprio quando
i Digimon alleati iniziavano ad aprirsi un varco nella formazione nemica, una
voce femminile aspra e crudele esclamò qualcosa, subito seguita da un sibilo
roco, quasi ultraterreno, che fece sì che l'intero campo di battaglia fosse
attraversato da un brivido di orrore. Uno sciame di pipistrelli avvolse una gran
quantità di Digimon buoni, non lasciando loro quasi nemmeno il tempo di urlare
prima di essere ridotti in stringhe di dati, e proseguì verso
Hercules-Kabuterimon, costringendolo a mettersi in guardia. Nonostante le
potenti difese del coleottero dorato e il fatto che l'onda oscura avesse perso
forza nel tragitto, Hercules-Kabuterimon venne comunque fatto retrocedere, e
Koushiro, che si trovava sulla sua groppa, fu costretto ad afferrarsi saldamente
alle sue elitre chitinose per evitare di essere sbalzato via! Nello stesso
tempo, due proiettili energetici a forma di X attraversarono l'aria e
impattarono uno su GrandKuwagamon, e uno su Imperialdramon FM, mettendo a
rischio la sicurezza anche dei loro partner umani!
"Hey!" esclamò Daisuke, sentendosi sballottato nella 'cabina' di
Imperialdramon nel momento in cui il suo Digimon parò l'attacco. "Chi è l'idiota
che si mette a sparare quelle robe? Non sa che vanno tenute lontane dalla
portata dei bambini?"
"Mi sa tanto, Dai, che anche se lo sapessero non gliene importerebbe
granchè..." commentò seccamente Imperialdramon FM, stringendo gli occhi
allorchè vide due minacciose figure nere librarsi in volo e attraversare
letteralmente la formazione di Digimon alleati con devastante impeto!
LadyDevimon e NeoDevimon, comandanti delle squadre volanti, avevano sfondato
l'accerchiamento, e ora si erano presentati, in carne ed ossa, davanti ai
Digiprescelti, con tutta l'intenzione di toglierli di mezzo subito, e rimuovere
alcuni degli avversari più pericolosi! La demonessa si avvicinò con un paio di
battiti delle sue grandi ali nere, leccandosi gli artigli della mano destra in
maniera tanto seducente quanto disgustosa, e i suoi occhi rossi luccicarono
avidi alla prospettiva di togliere di mezzo i mocciosi che erano stati una spina
nel fianco per tanto tempo!
"Eccoli... sono loro! I generali di Daemon!" esclamò Miyako con rabbia.
"Quella donna è la strega che abbiamo incontrato quando siamo andati ad
affrontare Daemon, tre anni fa! Solo che l'altro buffone mascherato non l'ho mai
visto!"
"Dev'essere il nuovo arrivato nei Daemon Corps di cui ci hanno parlato..."
postillò Megadramon, preparando già i missili nel caso dovesse difendersi da un
attacco... per quanto immaginasse che, probabilmente, sarebbero serviti a poco
contro Digimon di tale potenza, fossero anche Ultimate. "Se non sbaglio,
dovrebbe chiamarsi... NeoDevimon, ed è il responsabile del progetto che ha
creato Arkadimon!"
"Quella mostruosità?" chiese retoricamente Phoenixmon. "In tal
caso, dobbiamo ringraziare te per tutto il caos che si è venuto a creare a
DigiWorld... hai idea di quanti esseri innocenti la tua creatura abbia distrutto
e assorbito?" esclamò poi con severità, guardando fisso il deforme demone
mascherato.
NeoDevimon alzò le spalle, come se la cosa non lo riguardasse. "Così sembra.
Ma la cosa, se devo essere sincero, non mi interessa minimamente. Io non ho
fatto altro che eseguire gli ordini di Daemon-sama, quindi le mie mani sono
pulite." spiegò con logica ipocrita. "Ma non sono qui per discutere di colpe o
meriti, bensì per rimuovere uno dei maggiori ostacoli al dominio di Daemon-sama
su entrambi i mondi. Voi Digiprescelti ci avete dato fastidio troppo a lungo, e
siete diventati la più grande minaccia per i Daemon Corps e l'intero esercito
del nostro signore. E' ora di rettificare questa situazione."
"Ora ti diamo noi qualcosa da rettificare!" esclamò Valkyrimon con tono di
sfida. Aveva una voce chiara, possente e dal timbro sicuro, come si addiceva
alle divinità guerriere di cui portava il nome. "Miyako... tu mettiti al sicuro,
ci penserò io a questo buffone! Magari mettiti nella cabina di Imperialdramon, è
il posto più sicuro dove tu possa stare in questo momento!"
"Va bene..." rispose la ragazzina con gli occhiali, mentre già Imperialdramon
FM, rispondendo ad un cenno di Valkyrimon, si avvicinava ai due. "Spero solo che
stare a così stretto contatto con quel fesso di Dai non mi contai con la sua
tontaggine..."
"Hey! Guarda che ti ho sentito, quattrocchi!" esclamò Daisuke dall'interno di
Imperialdramon... il quale, a sua volta, alzò gli occhi al cielo con aria
esasperata. Possibile che quei due non perdessero occasione di fare un
battibecco?
Ophanimon, a sua volta, volò a fianco di Valkyrimon e si schierò di fronte a
LadyDevimon, che stava fluttuando lentamente verso di loro. "Hikari! Entra
anche tu lì dentro, mi occuperò io di LadyDevimon." ingiunse la guerriera
angelica, fissando poi la sua controparte malvagia con uno sguardo gelido che
non prometteva compassione per quell'essere diabolico. "Una contro una,
strega. Vediamo chi di noi due è la guerriera superiore."
Ghignando diabolicamente mentre Hikari augurava buona fortuna alla sua
Digimon, e sia lei che Miyako venivano trasportate all'interno di Imperialdramon
FM da un raggio trattore azzurro uscito dal pettorale del guerriero draconico
(con Daisuke in sollucchero per la possibilità di stare un pò con la sua
'Hikari-chan'!), LadyDevimon trasformò il suo braccio in una lancia dall'aspetto
letale, e si preparò ad avanzare. "Bene... ho ancora dei conti in sospeso
dall'ultima volta, santarellina, e non ho intenzione di fare sconti! Uno contro
uno è proprio il modo di fare che mi piace di più!" Detto questo, la demone si
voltò di scatto verso le sue truppe, guardandole severamente e alzando la sua
arma improvvisata con espressione referente. "Nessuno di voi si azzardi ad
intervenire, o sarà ucciso prima di ognuno di questi mocciosi intriganti! Questo
combattimento è tra me e Ophanimon, e nessuno dovrà interferire, mi sono
spiegata?"
I Digimon malvagi, compresi i poco emotivi Hornetmon, rabbrividirono tutti
per le minaccia... e, ovviamente, non ci misero molto ad assentire!
"Piuttosto... che ora le squadre di sterminatori vadano a dare supporto alle
truppe acquatiche!" esclamò improvvisamente NeoDevimon, aprendo le ali ed
indicando la baia di Tokyo, dove era appena iniziata la battaglia tra i Digimon
acquatici di entrambe le fazioni. "Hornetmon! Quello è il vostro bersaglio!
Attaccate dall'alto e cercate di sfoltire quanto più possibile i ranghi nemici!
Le nostre truppe, in quella zona, sembrano avere dei problemi!"
"COSA?" esclamò Megadramon, colto di sorpresa come tanti altri
dall'improvviso ordine del demone mascherato. "Maledizione, stanno cercando di
farci dividere le forze! Dobbiamo intervenire, se non vogliamo che Jyou, Michael
e gli altri si trovino sotto attacco da due fronti!"
Ken e GrandKuwagamon presero in mano la situazione, con notevole prontezza di
pensiero. "Di questo ci occupiamo noi!" esclamò il coleottero gigante,
spiegando di nuovo le sue elitre e preparandosi a gettarsi in picchiata sugli
Hornetmon, che già sciamavano verso il loro bersaglio come i robot programmati
per uccidere che erano. "Voi pensate ad eliminare LadyDevimon e NeoDevimon, e
a fermare l'attacco aereo!"
"Un gruppo con noi!" proseguì Ken, con un tono sicuro che riservava per
occasioni critiche. "Avremo bisogno di un pò di aiuto per tenere a bada quei
Digimon meccanici! Che tutti gli altri si occupino di fermare l'attacco aereo!
Buona fortuna!"
"Grazie, Ken-kun!" esclamò Sora dalla groppa di Phoenixmon. "State attenti
anche voi!"
Mentre un nutrito sciame di Digimon alati, in particolare Airdramon,
FanBeemon, Birdramon e Unimon iniziava a staccarsi dal grosso dell'esercito e a
seguire GrandKuwagamon e l'ex-Imperatore, alcuni Blimpmon, i Digimon-dirigibili
che facevano da supporto alle squadre alate, spararono dei proiettili di aria
compressa ad alta temperatura contro i Digimon che cercavano di intercettarli,
facendo guadagnare a Ken, GrandKuwagamon e gli altri dei secondi preziosi. Quasi
subito, la battaglia si riaccese in tutta la sua tremenda ferocia, e più incerta
che mai, mentre Valkyrimon ed Ophanimon, ora non più svantaggiati dal dover
stare attenti alle loro partner umane, iniziavano a volare in cerchio attorno a
LadyDevimon e NeoDevimon, che li attendevano con fredda sicurezza. Attorno ai
due demoni e ai due guerrieri angelici si era venuta a formare un'ampia zona
franca, alla quale nessun Digimon aveva intenzione di accedere. Il clima che era
calato tutt'attorno era di attesa e tensione... due dei più forti componenti
della resistenza anti-Daemon si stavano per scontrare con due generali dei
Daemon Corps, e il risultato finale era tutto meno che garantito! Per quanto
Valkyrimon e Ophanimon fossero di livello evolutivo più alto, i due demoni
avevano passato molto tempo, mentre erano nel Dark Ocean, a sviluppare
ulteriormente il loro già quasi perfetto controllo dei loro poteri oscuri, ed
erano sensibilmente migliorati dall'ultima volta. Ophanimon, in particolare,
percepiva chiaramente che LadyDevimon era diventata un'avversaria molto più
pericolosa, e per quanto fosse la prima volta che lo vedeva, sentiva che quel
NeoDevimon che la affiancava era altrettanto forte, o quasi altrettanto nella
migliore delle ipotesi. No, non si prospettava uno scontro facile...
Valkyrimon sfoderò la sua pesante spada di bronzo e, tenendola con entrambe
le mani, la agitò minaccioso davanti a sè. NeoDevimon e LadyDevimon fecero
scricchiolare le nocche delle mani, mostrando i letali artigli... ed Ophanimon
alzò il suo scudo e la sua lancia, che scintillarono sinistri alla flebile luce
del cielo ingombro di nubi sopra le loro teste. Come un effetto scenico, un
soffio di vento appesantito di anidride carbonica, simile all'atmosfera
soffocante del Dark Ocean, soffiò tra i contendenti... e Miyako, all'interno
della 'cockpit' di Imperialdramon FM, pregò brevemente che sia i loro Digimon
che Ken uscissero vivi dagli scontri che stavano per sostenere...
"Forza, Valkyrimon, sconfiggi quel mostro!" pregò la ragazzina occhialuta. "E
tu, Ken-kun, stai attento! Quando torneremo da questa battaglia, vorrei poterti
dire quello che provo... quindi forza, ragazzi, tornate vivi!"
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Nelle strade di Tokyo la battaglia era, se possibile, ancora più caotica.
Senza il lusso di potersi muovere in tre dimensioni, i Digimon affollavano le
strade e le riempivano fino al massimo della capienza, spintonandosi, tirandosi
e calpestandosi l'un l'altro nella loro smania di colpire quanti più nemici
possibile. Digimon che si arrampicavano sui muri per cogliere di sorpresa il
nemico... altri che schiacciavano automobili e piegavano lampioni... altri
ancora che scavavano gallerie nel terreno, distruggendo il manto asfaltato...
tutto questo e altro ancora caratterizzava l'orgia di terrore e violenza che era
quella terribile battaglia!
Tra tutti, spiccavano ovviamente AlforceVeedramon, WarGreymon e
MetalGarurumon, che stavano infliggendo delle pesanti perdite all'esercito
nemico, grazie ad una combinazione di potenza, astuzia e delle capacità di
leadership di Sho e Taichi... ognuno dei quali era in piedi in prossimità del
proprio compagno, e guardava con attenzione di qua e di là, dando istruzioni
anche agli altri in modo che si muovessero nella maniera più consona alla
situazione!
"Così, così! Attenti, di là siamo aperti! Coprite di più a sinistra!" esclamò
freneticamente Sho, alzando la voce quanto più possibile, nel momento in cui si
accorse che un gruppo di Goblimon e Fugamon stava cercando di assalire l'armata
della resistenza approfittando di un momentaneo calo della difesa su un fronte.
Immediatamente, un drappello di Knightmon dalle armature scintillanti si fece
avanti, con gran clangore di metallo, e rinforzò la difesa nel punto indicato da
Sho, costringendo i mostri dell'esercito di Daemon ad una disordinata ritirata!
Alcuni di loro, in realtà, rimasero testardamente a combattere, ma non ci volle
molto prima che venissero fatti a pezzi dall'acciaio delle lame dei Digimon
cavalieri!
Sfortunatamente, per quanto forte fosse l'esercito della resistenza, quello
di Daemon poteva contare su numeri molto superiori... e ogni volta che un mostro
veniva cancellato, altri due o tre ne prendevano il posto, opponendosi con
ferocia alla pressione esercitata dal nemico! Un gruppo di Garbagemon sbucò
all'improvviso da un vicolo laterale, e cominciò a bombardare l'esercito della
resistenza con i suoi bazooka, falciando un Drimogemon, un Guardromon e alcuni
Kiwimon prima che questi potessero mettersi in salvo, per poi cambiare bersaglio
e mirare a Sho...
Ma non avevano fatto i conti con TigerVespamon. Vedendo il fidanzato della
sua partner umana in pericolo, la donna-vespa meccanica, in quel momento
impegnata in un duello con alcuni DarkTyrannomon, si liberò dei suoi assalitori
con una spettacolare acrobazia, ed eseguì uno stupendo salto mortale con
avvitamento, sempre tenendo strette le sue spade gemelle, che la portò sulla
sommità di un palo dell'energia elettrica. Nel giro di poche frazioni di
secondo, TigerVespamon corse sul filo elettrico con le spade sollevate ai propri
lati, come se fosse stata la cosa più naturale del mondo, e poi saltò giù,
sferrando un colpo micidiale ai disgustosi Digimon nemici!
"ROYAL MEISTER!" esclamò TigerVespamon, abbattendo le sue lame sul
nemico in una perfetta traiettoria a V. Due Garbagemon vennero colpiti in pieno
e cancellati prima ancora che potessero rendersi conto del pericolo, e gli altri
non durarono molto più a lungo prima di essere fatti a pezzi da uno spettacolare
attacco turbinante. TigerVespamon si muoveva con la grazia e l'agilità di una
libellula, combinata con la potenza di una tigre, e le sue spade sembravano
piuttosto estensioni del suo corpo. In meno di due secondi, del drappello di
Garbagemon che aveva cercato di attaccare Sho non era rimasto niente, e il
ragazzo tirò un sospiro di sollievo.
"Grazie, TigerVespamon! Te lo devo!" esclamò, mentre la donna-vespa tornava
ad agitare le spade nel bel mezzo della mischia, facendo a pezzi qualunque
nemico cercasse di avvicinarsi. "E grazie anche a te, Yurika-chan! Il tuo
Digimon mi ha salvato la vita!"
"O quanto meno, ti ha risparmiato un conto chilometrico in pulitura!" scherzò
la giovane donna, scattando verso la prima linea e avvicinandosi al suo ragazzo.
Un terzetto di Goblimon, sbucato da un'altra via laterale, cercò di
attaccarla... ma Yurika, mostrando la sua abilità nelle arti marziali, afferrò
al volo il braccio di uno di essi, che cercava di colpirla con una piccola
clava, e lo scagliò addosso ad uno dei suoi compagni, per poi mettere a terra il
terzo con un calcio laterale ben piazzato! I tre Goblimon si abbatterono al
suolo, e Yurika tirò un temporaneo sospiro di sollievo... ma la confusione che
si estendeva davanti a lei e ai suoi compagni la richiamò all'ordine prima che
si permettesse di abbassare la guardia!
Più avanti, Marsmon, Deramon, Mystimon e Triceramon stavano affrontando un
altro gruppo di Digimon nemici, questa volta composto soprattutto da Tankmon e
Mekanorimon. Nonostante la chiara inferiorità numerica, i tre Digiprescelti
stranieri e la sorella di Daisuke erano riusciti ad infliggere considerevoli
perdite alla formazione nemica, grazie anche alla tremenda potenza offensiva di
Triceramon e Marsmon, e alla combinazione di agilità e astuzia degli altri due.
Un Tankmon, individuando i quattro ragazzi, cercò di puntare il suo naso-cannone
verso di loro, ma Mystimon, accortosi del pericolo, lo raggiunse e lo trafisse
con un micidiale colpo di spada, facendolo sparire. Poi, non appena i
Mekanorimon iniziarono a cnvergere su di lui, il cavaliere-mago fece accendere
la sua spada di fiamme scarlatte, e scagliò contro di loro una serie di Core
Darts, proiettili infuocati che ebbero l'effetto desiderato di disperdere la
formazione, e cancellare due dei Digimon meccanici prima che potessero
attaccare. I Mekanorimon rimasti risposero con una scarica di raggi laser rossi,
che costrinsero Deramon ad un frenetico zig-zag nel tentativo di evitare le
mortali armi. La colomba rispose subito con un Royal Buster, bombardando il
nemico di noci, e costringendolo ad indietreggiare... poi Marsmon intervenne,
creando una enorme sfera di energia azzurra nei palmi delle sue mani, e
scagliandola con violenza in avanti, in una maniera che richiamava la famosa
onda Kame-Hame-Ha!
"INFINITE SURGE!" esclamò il Digimon di Kevin... e quasi subito, un
enorme torrente di energia azzurra partì ruggendo dai palmi di Marsmon, illuminò
tutto il quartiere del proprio bagliore celeste, e travolse tutto ciò che
trovava sulla propria strada, riducendolo ad inutili nuvolette di dati!
Triceramon si fece poi avanti con i suoi pugni tremendi, eliminando ciò che
restava dei nemici... prima che una nuova minaccia si facesse avanti, sotto
forma di un enorme e repellente SkullScorpiomon che avanzava spietato come un
carro armato, le chele che stritolavano un paio di malcapitati Gekomon e il
pungiglione velenifero alzato, pronto a distruggere! Lo scorpione gigante
strinse ulteriormente le enormi tenaglie, e i Gekomon diedero un ultimo gemito
prima di essere cancellati... poi, con gli occhi che brillavano di una luce
crudele, si gettò su Triceramon, senza dargli il tempo di reagire!
"Attento, Triceramon!" esclamò Rosa, per riflesso condizionato e pur vedendo
che ormai il suo Digimon era sotto attacco. "Non farti prendere da quel
bicho!"
Triceramon riuscì ad afferrare le chele dello SkullScorpiomon prima che
queste si chiudessero su di lui, ma il gigantesco aracnide bianco continuò a
fare pressione, minacciando di sopraffarlo con la sua forza immane! Triceramon
grugnì, una risposta che voleva essere un affermativo per la sua partner umana,
mentre le sue robuste zampe posteriori sprofondavano leggermente nell'asfalto
sotto il peso del Digimon malvagio... al quale, molto presto, si aggiunse un
intero sciame di sghignazzanti Dracmon e Keramon, che attaccarono in massa
Marsmon, Deramon e Mystimon prima che questi potessero fornire aiuto al loro
compagno! Immediatamente, la Divinità Olimpia iniziò a sferrare colpi micidiali
con i suoi pugni infuocati, spedendo i nemici da tutte le parti, mentre Mystimon
cercava di farsi strada a colpi di spada, ma i nemici erano semplicemente troppo
numerosi per permettere loro di raggiungere Triceramon e dargli una mano!
"Maledizione, ci stanno separando!" notò Jun. "Dobbiamo cercare di sfondare
l'accerchiamento, o non riusciremo a... oh, no! Attento, Triceramon!"
"Poison Pierce!"
Troppo tardi. Con una rapidità quasi impossibile per un essere che in
apparenza era così goffo e sgraziato, lo SkullScorpion che teneva impegnato
Triceramon sollevò la sua coda armata di pungiglione, e sferrò un affondo
preciso e letale, colpendo il triceratopo bipede proprio tra la spalla e il
torace, dove l'armatura naturale era più sottile! Triceramon ringhiò di dolore,
e provò una tremenda sensazione di bruciore quando la lama affilata penetrò nel
suo corpo e vi iniettò il suo potente veleno... ma così facendo, SkullScorpiomon
era stato costretto ad allentare un pò la presa, e con la forza della
disperazione, furioso per essere stato ferito, il dinosauro riuscì finalmente ad
aprire le chele dello scorpione gigante e a darsi una spinta in avanti,
infilzando il nemico nel basso ventre con le sue corna scintillanti!
"Tri-Horn Attack!" ringhiò Triceramon, mentre le sue letali armi
naturali infilzavano lo scorpione malefico, che venne cancellato quasi
all'istante, mentre il resto dei suoi amici si sbarazzava delle orde di Dracmon
e Keramon. Non appena lo SkullScorpion venne annientato, tuttavia, Triceramon si
sentì mancare le forze... e Rosa, la sua partner umana, non potè fare altro che
guardare con spavento il suo coraggioso campione che si accasciava su un
ginocchio, una delle sue grandi mani nodose premuta sulla ferita che aveva
ricevuto. Non ci voleva chiss quale abilità medica per vedere che il fulminante
veleno dello SkullScorpion iniziava a fare effetto!
"Oh, no! Triceramon, resisti!" esclamò Rosa, con un tono spaventato che non
le si sentiva usare molto spesso, cercando di raggiungere il suo Digimon, anche
nel bel mezzo del caos della battaglia. Tanto per peggiorare ulteriormente la
loro situazione, i ragazzi videro un grosso sciame di Hornetmon svolazzare sopra
di loro e dirigersi verso il mare, in una disciplinata quanto letale formazione
che faceva piovere raffiche di proiettili sulle strade sotto di loro. Un gruppo
di Digimon di vario tipo, in particolare Digimon vegetali, stava cercando di
venire in loro aiuto, e cominciava già a vedersi in lontananza, ma gli uomini di
Daemon sbarravano loro la strada, lasciando i quattro Digiprescelti e i pochi
Digimon che erano con loro stretti in una pericolosa morsa a tenaglia!
"Dobbiamo cercare di tirarci fuori di qui..." commentò Kevin, avvicinandosi a
Marsmon, che teneva la guardia alzata. "Ho paura che tra non molto, qui si
scatenerà l'inferno..."
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"Pummel Whack!" esclamò Ogremon, cercando di sferrare un colpo
decisivo ad un minaccioso SkullMeramon che si ergeva davanti a lui e a Leomon,
agitando la sua catena rovente in tutte le direzioni, e spazzando via molti dei
Digimon alleati. Il proiettile di energia grigia solcò l'aria in direzione del
muscoloso guerriero, ma l'aura di insopportabile calore che circondava lo
SkullMeramon lo protesse efficacemente, e il Pummel Whack si infranse sullasua
pelle coriacea senza fargli alcun danno! Con un'imprecazione soffocata, Ogremon
si ritirò di un passo, andando a finire con la schiena addosso a quella di
Leomon, a sua volta in difficoltà contro un nutrito gruppo di Golemon. Più in
là, anche Witchmon e Cobramon stavano avendo i loro problemi, con un gruppo
misto di nemici che includeva, tra gli altri, Roachmon, Numemon e RedVegiemon.
La giovane strega aveva sfoderato, dal manico della sua scopa, una lunga e
sottile spada simile a quelle dei samurai, e con quella si stava destreggiando
abbastanza bene, ma era chiaro che sia lei che il suo compagno non avrebbero
retto ad un attacco che si fosse protratto molto più a lungo...
"Hah! Chiami quello un attacco, sgorbio miserabile?" tuonò SkullMeramon,
prendendosi gioco dell'attacco fallito di Ogremon. "Ora ti faccio vedere io
com'è un vero attacco! Metal Fireball!"
La bocca dalle labbra metalliche di SkullMeramon si spalancò, e il brutale
Digimon rigurgitò una scintillante cascata di metallo liquido bollente, che
Ogremon e Leomon riuscirono ad evitare solo grazie ai loro riflessi pronti! Il
proiettile incandescente si abbattè, con un tonfo pesante, proprio sul punto in
cui i due amici-rivali si trovavano, creando una pozzanghera dalle sfumature
metalliche che si raffreddò velocemente, creando una larga lastra di ferro
semisolido sull'asfalto! Ogremon deglutì, pensando che quella avrebbe potuto
essere la sua fine, se non fosse stato rapido a spostarsi... e poi, riprendendo
la sua risoluzione, decise che era giunto il momento di fare sul serio! Forse,
così com'era, poteva fare ben poco contro gli scagnozzi di Daemon, ma... hey,
non si era allenato tutto quel tempo per battere Leomon, per poi non mostrare i
risultati!
"Ogremon, la situazione sta volgendo a nostro sfavore!" ruggì Leomon, usando
la sua spada per bloccare il pugno roccioso di un Golemon, e spingendolo poi
indietro prima che gli altri mostri di roccia potessero dargli man forte. "Hai
qualche idea per tirarcene fuori?"
Nonostante la situazione in cui si trovavano, l'orco verde riuscì a
sghignazzare, brandendo la sua letale clava con disinvoltura mentre si teneva
alla larga dall'ondeggiante catena infuocata di SkullMeramon. "In realtà...
avrei una sorpresina da farti vedere, Leomon! Una sorpresina che avrei voluto
riservare per il giorno in cui ti avrei finalmente sconfitto... ma a quanto
pare, sono costretto a tirarla fuori subito!" esclamò. Il guerriero-leone alzò
leggermente gli occhi al cielo, mentre con un pugno allontanava da sè un Golemon
che si era avvicinato troppo...
"Davvero?" mormorò, non sembrando troppo impressionato dalle arie che Ogremon
cercava di darsi. "E cosa sarebbe, esattamente, questa sorpresa?"
Ghignando, Ogremon avanzò e si parò giusto di fronte a SkullMeramon, che
continuava a roteare la sua temibile catena infuocata, fissando l'orco verde con
espressione feroce e al tempo stesso dubbiosa. Era evidente che si stava
chiedendo cosa avesse intenzione di fare...
Improvvisamente, con grande sorpresa sia dei nemici che degli alleati, un
anello di codice digitale apparve attorno al muscoloso corpo dell'orco verde,
che cominciò ad aumentare rapidamente di dimensioni, e venne avvolto da una luce
iridata! Incredulo, lo SkullMeramon nemico si coprì gli occhi con una mano ed
indietreggiò, mentre Ogremon digievolveva davanti ai suoi occhi... e riemergeva
dal bozzolo di luce trasformato in una creatura ancora più possente e
muscolosa!
"Ogremon shinka..."
Uno stivaletto contenente, anzichè un piede, uno zoccolo duro come l'acciaio
si abbattè con violenza sul pavimento asfaltato, aprendovi delle fenditure... e
la nuova forma di Ogremon emerse dallo spettacolare gioco di luci nel quale si
era avvolto: al posto dell'orco dalla pelle verde, si trovava ora un alto ma
tozzo uomo dalla testa di toro, completamente coperto da una corta pelliccetta
marrone scura e il cui corpo, soprattutto le braccia e il torace, era una
montagna di impressionanti muscoli, senza un filo di grasso a farlo sfigurare
anche soltanto in minima parte! La sua testa dall'aspetto bovino era armata di
due grandi corna nere, ricurve, e affilate come coltelli, con una cresta di
crine marrone che scendeva lungo le vertebre del collo e faceva sembrare il
minotauro ancora più spaventoso di quanto già non fosse. A quest'effetto,
bisognava dirlo, contribuivano molto anche il grande anello dorato che portava
al naso, dal quale uscivano a ritmo regolare degli sbuffi di vapore bianco... e
gli occhi marroni nei quali, nonostante l'aspetto animalesco del Digimon,
brillava un'astuzia feroce. Tuttavia, il particolare più notevole era la mano
destra, o meglio la mancanza di essa: era stata infatti sostituita con un corto
mitragliatore di acciaio azzurro, le cui canne girarono un paio di volte prima
di scivolare al loro posto con un impressionante scatto metallico! Il nuovo
Digimon gettò indietro la testa e lanciò un tremendo grido di battaglia, che
fece indietreggiare i soldati di Daemon con la sua veemenza!
"...MINOTARUMON!"
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Minotarumon
Tipo: Animale
Attributo: Virus
Livello: Ultimate
Attacchi: Earthquake Drill, Bull Fighting Attack
Pur non essendo nè molto intelligente nè molto veloce, Minotarumon è un
avversario tenace, capace di combattere anche quando molti altri Digimon dello
stesso livello sono esausti. Grazie alla sua grande forza e al suo naturale
istinto di cacciatore, è un guerriero temuto e rispettato... e in combattimento,
la sua potenza unita al fucile montato sul suo braccio può scatenare
terremoti!
Con un ghigno, l'uomo-toro puntò l'arma verso lo stupefatto SkullMeramon,
prendendosi un attimo di tempo per lanciare un'occhiatina a Leomon, che
osservava con una certa ammirazione la nuova forma del suo rivale. "Hehee...
allora, che te ne pare, Leomon? Sei colpito da quello che sono riuscito a fare
con il mio allenamento? Finalmente, posso digievolvere anch'io per conto mio!"
ringhiò, con una voce rombante che poco aveva del tono acido, piuttosto
sgradevole della sua forma precedente. SkullMeramon, cercando di approfittare
del momento in cui Minotarumon era distratto, cercò di avanzare... ma venne
rapidamente smentito quando la forma Ultimate di Ogremon esplose un colpo sul
marciapiede e vicino ai piedi metallici dell'avversario, impedendo al guerriero
incandescente di avvicinarsi oltre!
"Hmm..." rispose Leomon, annuendo in segno di approvazione. "Mi hai sorpreso,
Ogremon, non c'è che dire... il tuo allenamento ha dato i suoi frutti. Tuttavia,
non credere di essere l'unico ad essersi dato da fare in questi ultimi tre
anni!"
Minotarumon corrugò la fronte, e stava per aprire bocca e chiedere cosa
Leomon volesse dire... ma l'uomo-leone decise che i fatti erano più eloquenti
delle parole, e dopo essersi concentrato per una frazione di secondo, venne
avvolto dagli stessi spettacolari giochi di luce nei quali il suo amico-rivale
si era avvolto per digievolvere! Minotarumon spalancò gli occhi per un attimo...
poi grugnì, un pò infastidito dal fatto che Leomon fosse ancora una volta un
passo avanti a lui!
"Accidenti... e io che pensavo di averlo sorpreso, una volta tanto!" brontolò
in tono burbero, piazzandosi la grande mano destra sul fianco e sbuffando dalle
narici.
"Leomon shinka..." ringhiò il nobile guerriero... e qualche istante
dopo, riapparve davanti agli occhi dei Golemon che stava affrontando con un
aspetto abbastanza simile alla sua forma Champion, ma con delle chiare
differenze che lo indicavano subito come un Digimon completamente nuovo! Per
quanto il suo aspetto fosse rimasto sostanzialmente lo stesso, ora la pelle di
Leomon aveva assunto un colore bianco alabastro, i suoi muscoli si erano fatti
ancora più grandi e guizzanti, e la sua criniera prima arancione era diventata
bianco-azzurra, come la neve appena caduta, ed era 'pettinata' in impressionanti
punte che ricordavano molto affilate stalattiti di ghiaccio! Anche se di aspetto
non era cambiato molto, era chiaro come il sole che la sua potenza era aumentata
in maniera incredibile... e anche la sua spada, dapprima tenuta meticolosamente
lucida, era ora incrostata di un sottilissimo strato di brina! Il respiro della
forma Ultimate di Leomon era gelido come una bora invernale, e creava delle
nuvolette di vapore bianco attorno alle sue fauci armate di denti micidiali, che
si spalancò in un tremendo ruggito!
"...PANJYAMON!" ruggì la nuova forma di Leomon, appoggiando i piedi
sull'asfalto, e creando un lastrone di ghiaccio attorno a sè!
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Panjyamon
Anche chiamato: IceLeomon
Tipo: Animale
Attributo: Virus
Livello: Ultimate
Attacchi: Frozen Hunter, Icy Breath
IceLeomon è il coraggioso e potente re delle terre avvolte dal ghiaccio
perenne, ed è il risultato dell'evoluzione di un Leomon in condizioni di estremo
impegno fisico e mentale. Con la sua determinazione, e il suo corpo resistente,
partecipa alle battaglie in nome del Bene, congelando i Digimon malvagi con il
suo soffio!
Anche i Golemon rimasero stupefatti ed impauriti dalla inaspettata evoluzione
del Digimon guerriero, e avevano iniziato, pur impercettibilmente a ritirarsi.
Dopo aver flesso un pò i muscoli, per assicurarsi di poter controllare il potere
della sua nuova forma, Panjyamon fece scricchiolare le nocche delle mani e si
mise in guardia, facendo cenno ai Digimon di roccia di farsi sotto!
"Heh. Sembra che tu mi abbia preceduto di nuovo, Leomon..." borbottò
Minotarumon. "Bah, non importa! Quando sarà il momento di affrontarci, vedremo
chi di noi due è davvero il più forte! Non credere di impressionarmi solo
rifacendoti un pò il look!"
Il Leomon di ghiaccio non potè fare a meno di sogghignare tra sè, in maniera
quasi invisibile all'occhio umano. Per quanto fosse evoluto, Ogremon non aveva
perso la sua abitudine di fare il duro e darsi delle arie... "Non ne dubito,
Minotarumon." rispose semplicemente, riconoscendo al rivale il nome della sua
forma evoluta in segno di rispetto per il suo impegno. "Ma credo che ulteriori
commenti dovranno attendere fino a che non ci saremo liberati di questi
invasori."
"Non avrei saputo dirlo meglio... Panjyamon!" rispose Minotarumon, a metà tra
il rispettoso e l'ironico. Schiena contro schiena, come i due veterani di mille
battaglie che erano, i due Digimon appena evoluti si scambiarono uno sguardo di
assenso, per poi avanzare coraggiosamente verso i nemici! Panjyamon creò una
sfera di turbinante energia bianco-azzurra, gelida come una notte invernale,
attorno al suo pugno destro, mentre Minotarumon alzò il braccio-fucile e prese
la mira contro lo stupefatto SkullMeramon prima che quest'ultimo potesse
scagliargli di nuovo contro il suo ardente metallo liquido!
"Frozen Hunter!" esclamò Panjyamon. Il suo pugno saettò verso i
Golemon, e la sfera di energia congelante che scaturì dalle nocche della sua
mano ne investì in pieno diversi, facendoli cadere a terra o cancellandoli
direttamente! Minotarumon, a sua volta, proprio mentre sembrava in procinto di
aprire il fuoco contro SkullMeramon, abbassò il braccio e puntò l'arma contro il
terreno asfaltato, ora coperto di crepe e fenditure... e soltanto allora aprì il
fuoco, e inviò una scarica di colpi sottoterra!
"Earthquake Drill!" esclamò Minotarumon. Una potente onda d'urto
percorse il terreno e investì SkullMeramon, facendolo volare in aria con un
ruggito di dolore, e sbattendolo contro un gruppo di Meramon che stava arrivando
come rinforzo. Minotarumon ghignò, e rivolse la sua attenzione ad un altro
nemico - un Mammothmon che si stava facendo strada tra gli edifici, demolendo
vetrine e lampioni con la sua enorme mole!
"Accidenti, che ripresa!" commentò Witchmon, usando la sua spada per deviare
il colpo di un RedVegiemon. "Non per niente, quei due sono considerati due
grandi guerrieri nel Mondo Digitale! Se per caso era necessaria un'altra prova,
beh... ora ce l'abbiamo!"
Cobramon annuì, evitando con agilità l'attacco di un Gazimon... poi rispose
usando la sua coda per afferrare il polso del Digimon nemico e scagliarlo via
come se non pesasse nulla. "L'ho vissssto... ma ora, compagna, perchè non
cerchiamo di non essssere da meno? Anche noi abbiamo le nosssstre armi
ssssegrete, ssse non ricordo male!" sibilò, facendo un occhiolino a Witchmon. La
giovane strega cacciò via il ripugnante vegetale che la stava attaccando con un
colpo di piatto con la sua katana, per poi voltarsi verso il cobra gigante e
ricambiare l'espressione trionfante.
"Vedo che parliamo la stessa lingua, amico mio!" esclamò. "E allora... diamo
inizio alle danze! Witchmon shinka..."
"Cobramon shinka..."
Prima che i Digimon malvagi potessero coprire la distanza che li separava dai
due amici, sia Witchmon che Cobramon vennero avvolti dagli stessi giochi di luce
in mezzo ai quali erano evoluti anche Ogremon e Leomon... e ne emersero in due
nuove forme, che avevano davvero poco della goffaggine delle loro forme
precedenti! Con una piroetta su sè stessa, Witchmon scomparve in un barbaglio di
colori... e riapparve, sotto forma di una donna statuaria, alta il doppio della
sua forma precedente, dalla pelle color alabastro, con lunghi capelli d'argento
che fluivano lungo la schiena, brillando come se emettessero luce propria, e
adornata di una veste purpurea sulla quale erano ricamate stelle dorate di ogni
forma e dimensione. I suoi occhi, viola e misteriosi nella loro profondità,
sembravano due abissi infiniti, che ornavano di un che di gotico l'eleganza dei
suoi fini lineamenti, assieme a due tatuaggi azzurri di forma ondulata sugli
zigomi, e sulla fronte portava un diadema dorato scintillante a forma di testa
d'aquila, con una gemma rossa romboidale incastonata sull'occhio. Le sue mani
sottili, dalle unghie laccate di azzurro, stringevano un bastone magico di legno
scuro, la cui estremità superiore era una testa di ariete scolpita in oro
massiccio, e ai piedi portava un paio di stivali argentati sui quali erano
incise altre rune magiche, debolmente brillanti nella furia della battaglia. Con
la perizia di un'esperta di kung-fu, la nuova Digimon fece roteare il bastone
tra le mani... poi lo afferrò al volo con la destra e lo puntò contro gli
spaventati nemici!
"...MORGANNAMON!"
A sua volta, Cobramon emerse dalle luci della Digievoluzione completamente
cambiato: era diventato ancora più grande, e le sue squame, divenute
incredibilmente più spesse e muscolose, erano ora di uno scintillante colore
rosso rubino, con screziature verdi-blu a forma di occhio disposte regolarmente
lungo la robusta spina dorsale e sul retro dei suoi tre colli...
Sì, TRE colli: la forma Ultimate di Cobramon aveva infatti tre teste, ognuna
delle quali attaccata ad un robusto collo che si dipartiva dalla parte estrema
del corpo del serpente, sollevandosi in aria per un breve tratto prima di
aprirsi a disco e mostrare un inquietante motivo a forma di volto disegnato
nella parte interiore... un falso volto che rendeva la visione ancora più
terrificante e spiazzante per i nemici! I bordi di ciascun disco di pelle erano
ornati con spuntoni uncinati, e le teste, anzichè essere arrotondate, erano ora
a forma di cuneo, con denti veleniferi ancora più lunghi e affilati, e lingue
biforcute che saettavano nervose, fiutando l'aria attorno a loro. Gli occhi
avevano perso l'aria pigra e innocua della forma precedente, e ora erano
arancioni con le pupille ellittiche, come quelle di un gatto alla piena luce del
sole, con due piccole increspature simili a corna sulla fronte. Infine, la nuova
forma di Cobramon presentava un rumoroso sonaglio, uguale a quello di un
crotalo, sulla coda, dal quale proveniva un ronzio allarmante. Con un guizzo
delle sue enormi spire, il serpente a tre teste si alzò in aria di almeno la
metà della sua lunghezza totale, raggiungendo così almeno i quattro metri di
elevazione... e tre paia di occhi impietosi fissarono con decisione i Digimon
malvagi che si apprestavano ad attaccare Cobramon, credendolo una preda
facile!
"...KINGCOBRAMON!"
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Morgannamon
Tipo: Mago
Attributo: Virus
Livello: Ultimate
Attacchi: Eldritch Fire, Ethereal Lightning
Un Digimon dai misteriosi poteri, scoperto solo recentemente. Si dice che i
suoi attacchi siano in grado di penetrare qualsiasi protezione, diventando
eterei per un istante al momento dell'impatto, e il fatto che riesca spesso a
sconfiggere avversari anche molto ben corazzati dà credito a queste dicerie. In
ogni caso, è difficile trovare qualcuno, in tutta DigiWorld, che possa competere
con le sue conoscenze magiche!
Nome: KingCobramon
Tipo: Rettile
Attributo: Dati
Livello: Ultimate
Attacchi: Triple Venom, Shock Rattler
Il più grande serpente velenoso esistente a DigiWorld, talmente raro da
essere considerato poco più che una leggenda popolare! Le sue tre teste lo
rendono particolarmente attento... e dal momento che esse condividono la stessa
mente, non ha problemi a muoversi rapidamente in combattimento. I suoi attacchi
sonori sono micidiali!
Il branco di Digimon malvagi che stava assalendo i due amici si bloccò di
colpo, e alcuni di loro cominciarono a battere in ritirata, fiutando che le cose
si stavano mettendo male per loro... e Morgannamon, la nuova forma di Witchmon,
non mancò di farsi sentire!
"Ahhhh... adesso sì che si ragiona!" esclamò, con una voce profonda e
melodica. "Questo potere è proprio quello che ci serviva, per dare una bella
lezione ai leccapiedi di Daemon! Oh, oooh... ma cosa vedo da quelle parti?
Qualche zimbello dei Daemon Corps che cerca di svignarsela come una donnola nel
pollaio?"
"Ssssembra proprio di ssssì, compagna..." sibilò KingCobramon, la cui voce
ora suonava come un concerto di voci sibilanti che parlavano in perfetta
sintonia. "Ma altri non ssssembrano essssere altrettanto ssssvegli... che ne
dici, mossstriamo loro i frutti del nosssstro lavoro?"
"Ma certo, KingCobramon! Anzi, perchè non cominci tu? Fai gli onori di casa!"
affermò la strega, appoggiando il bastone magico al proprio fianco e facendo
cenno al suo migliore amico di accomodarsi. Le tre teste di KingCobramon
sorrisero contemporaneamente, e si voltarono verso un drappello di disgustosi
Numemon che, dopo aver preso un pò di coraggio dal fatto di essere in tanti,
stavano cercando di prendere di mira il serpente con una raffica di disgustosa
materia verde e appiccicosa presa dai loro corpi mollicci. Gettando di lato le
proprie muscolose spire, con una velocità che le enormi dimensioni difficilmente
avrebbero fatto intuire, KingCobramon evitò la scarica di disgustosa materia
verde, poi spalancò tutte e tre le fauci contemporaneamente, mettendo in mostra
sia i denti veleniferi ricurvi, simili a pugnali... sia delle sfere di energia
rosse che si stavano formando nelle sue gole!
"A morte l'esercito di Daemon!" sibilò KingCobramon. "Triple
Venom!"
Le tre bocche di KingCobramon esplosero una fittissima, violentissima raffica
di raggi laser contro i Numemon nemici, travolgendone i poco stabili ranghi, e
distruggendo numerosi degli orridi Digimon lumaca! Nemmeno un colpo andò
sprecato, e per ogni raggio di energia che KingCobramon sparava, un Numemon
spalancava gli occhi per l'orrore, e scompariva in una nuvola di pixel! Alcuni
Digimon malvagi, approfittando del fatto che KingCobramon non stava badando a
loro... o almeno così sembrava... cercarono di approfittarne e aggredirlo su un
fianco, ma le loro illusioni vennero rapidamente infrante quando la testa più a
sinistra dell'enorme idra si voltò verso di loro e li bombardò di proiettili
laser, mentre le altre due continuavano l'assalto contro i Numemon! Spaventati
dalla potenza di KingCobramon, alcuni Gazimon e RedVegiemon cercarono di
aggirarlo per prenderlo su un lato scoperto, ma a fare da copertura al serpente,
ci pensò Morgannamon, che sollevò il suo scettro magico, lo puntò verso i mostri
di Daemon, e pronunciò una formula in una incomprensibile lingua arcaica che
sembrava un misto tra greco antico e latino, prima di annunciare finalmente il
nome dell'attacco!
"Eldritch Fire!" esclamò la strega... e la testa d'ariete sulla
sommità del suo scettro aprì la bocca, e sparò un raggio di energia giallo, ad
altissima temperatura, che attraversò i ranghi dei Digimon malvagi, distruggendo
senza scampo tutti coloro che toccava! I ranghi ormai ridotti all'osso dei
Digimon malvagi fuggirono in preda al panico, ritirandosi nel caos e nella
confusione della battaglia in un disperato tentativo di far perdere le proprie
tracce... e i due amici decisero di non inseguirli, limitandosi a guardarli con
malcelato orgoglio mentre si riducevano a puntini lontani!
"Bisssogna dire che abbiamo fatto un lavoro coi fiocchi!" commentò
KingCobramon, aprendo ancora di più i dischi squamosi attorno alle sue teste.
"Quessste nuove forme erano proprio quello che ci sssserviva per affrontare
quessssta guerra! Meno male che ci eravamo preparati!"
Morgannamon, che sembrava aver conservato l'ego ipertrofico della sua forma
Champion, ghignò altezzosamente. "Heheheee... la mia lungimiranza, ancora una
volta, si è dimostrata l'arma vincente! E quei farlocchi hanno sperimentato
sulle loro pelli il perchè io sono la più grande maga del Mondo Digitale! Fatevi
sotto, scagnozzi di Daemon! La grande Morgannamon è pronta a ricevervi!
HOOOOOHOHOHOHOHOHO!"
KingCobramon si accorse dello svantaggio di avere di tre teste, e di
conseguenza tre paia di orecchie, quando la sua compagna appoggiò di nuovo il
bastone per terra, si mise il dorso della mano libera davanti alla bocca... ed
esplose in una fragorosa risata spaccatimpani che riecheggiò per buona parte del
campo di battaglia come il grido di battaglia di un'amazzone, penetrando nel
cervello come un ago, e usando i nervi dei più vicini all'epicentro come le
corde di un'arpa! Con espressione desolata, KingCobramon si afflosciò sul
pavimento, i suoi tre cervelli sconvolti dallo strazio di quel suono
devastante... e anche Panjyamon e Minotarumon, che si erano appena sbarazzati
dei loro nemici, fecero una smorfia di dolore e si coprirono le orecchie con
espressioni sconvolte!
"Uuuugh... non posssso crederci..." sibilò, con dei grossi goccioloni di
sudore lungo ognuna delle teste. "L'ho detto una volta e lo ripeto adesssso...
com'è che non ssssono ssssordo come dovrebbero essssere tutti i sssserpenti? Che
giro di ssssfortuna..."
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"Rose Rapier!" esclamò Rosemon, facendosi largo in mezzo ad un gruppo
di Raremon. La fata dei fiori riuscì a spazzare via un bel pò dei Digimon
melmosi, ma altri nemici, in particolare un gruppo di Gesomon e Divermon che si
era allontanato dal resto delle truppe acquatiche, risalì sulla terraferma e
cominciò ad attaccare selvaggiamente, travolgendo un gruppo di Floramon che
avevano cercato in qualche modo di opporsi. I piccoli Digimon fiore non avevano
scampo contro la forza brutale dei loro avversari, e vennero rapidamente
cancellati... poi, i malvagi volsero la loro attenzione al resto dell'esercito
della resistenza, avvicinandosi minacciosi ad esso sotto gli occhi compiaciuti
di uno dei generali di Daemon, che assisteva al massacro dalla sua posizione di
vantaggio, sospeso a qualche metro da terra.
"Hehehee... continuate! Continuate così, miei schiavi! Finchè la nostra
formazione tiene, non abbiamo nulla da temere da questi vermi!" gracchiò
SkullSatamon, brandendo il suo scettro con letale precisione, e spazzando via
ogni Digimon abbastanza coraggioso o sconsiderato da avvicinarsi a lui.
"Dovranno soccombere alla nostra superiorità! Questa città verrà rasa al suolo,
come esempio a tutti coloro che si oppongono alla volontà del supremo Daemon!
Nail Bone!"
Puntando lo scettro contro un magazzino che si trovava nelle vicinanze,
SkullSatamon sparò un potente fulmine globulare che esplose contro la parete
dell'edificio, sventrandolo letteralmente e sparpagliandone i pezzi ovunque! Lo
scheletro rise, un suono penetrante e crudele che riempì di terrore i membri
della resistenza più vicini, e si gettò nella mischia a testa bassa, colpendo a
destra e a sinistra, e cancellando chiunque osasse attaccarlo. Era una furia,
nessuno riusciva a fermarlo. Dovunque lui passasse, lasciava degli ampi vuoti
nei ranghi della resistenza, muovendosi ad una velocità tale che sembrava
impossibile seguirlo ad occhio nudo. I Digimon buoni cadevano come mosche sotto
i suoi colpi, falciati da un assassino quasi invisibile che non concedeva loro
l'occasione di difendersi! Per contro, i Digimon malvagi erano galvanizzati
dalla presenza di uno dei loro leader, e combattevano con ancora più
determinazione.
Spaventata dalla strage che SkullSatamon stava facendo tra le file dei suoi
compagni, Rosemon cercò di volare incontro al generale non-morto per fermarlo,
ma fu esattamente in quell'istante che un brusìo assordante la costrinse a
voltarsi da un'altra parte, verso uno sciame di Hornetmon che in precedenza,
dietro ordini di LadyDevimon e NeoDevimon, si era staccato dalla flotta
principale e stava scendendo in picchiata su di loro, le mitragliere
fiammeggianti! Digimon volanti della resistenza stavano cercando di inseguire
gli spietati insetti, ma la velocità superiore di questi ultimi si stava
rivelando un ostacolo alquanto fastidioso...
"Attenta, Rosemon!" esclamò Mimi, al sicuro quanto più le era possibile
dietro il muro di un edificio. "Sono sopra di te!"
Per fortuna, Rosemon si voltò in tempo e riuscì a schivare le raffiche che i
calabroni robot le stavano indirizzando contro. Senza perdere tempo, prendendo
bene la mira per non colpire gli alleati, raccolse tra le mani una sfera di
energia rosa e scagliò contro gli avversari un raggio rosato che cancellò
diversi di loro, assottigliando un pò i loro ranghi!
"Forbidden Temptation!" esclamò la Digimon, mentre il suo fascio
energetico travolgeva gli Hornetmon. Tuttavia, gli insetti sopravvissuti si
dispersero, per poi sciamare su Rosemon in un pericoloso accerchiamento a
tenaglia, e le impedirono di volare ad aiutare i suoi compagni! Con un mormorìo
irritato, la Digimon floreale cercò di difendersi, usando le sue fruste spinose
per tenere lontani i micidiali robot alati, sotto lo sguardo apprensivo di Mimi,
che continuava ad alternarsi tra la battaglia dietro di lei e quella della sua
partner digitale...
SkullSatamon, intanto, continuava a mietere vittime. Un'intera formazione di
Gotsumon e Monochromon era stata spazzata via dalle sue letali scariche
elettriche, senza che lo scheletro alato si fosse in minima parte stancato, e
SkullSatamon stava rivolgendo la sua attenzione ad un altro gruppo di Digimon
della resistenza, composto perlopiù da Digimon animali. I suoi scagnozzi
esultarono fragorosamente quando il Nail Bone scaturì di nuovo dal pomo del suo
scettro e investì in pieno un Gorillamon che si stava distinguendo per coraggio,
strappandogli un grugnito di dolore prima che il Digimon scimmia venisse
cancellato... poi, SkullSatamon si girò e parò con estrema nonchalance il
fendente di un Knightmon che cercava di attaccarlo mentre era distratto. Con
altrettanta aria di sufficienza, gli prese la spada, la spezzò tra due dita con
un tremendo stridìo metallico, e lo colpì a morte con lo scettro, disperdendo i
suoi dati. Tolto di mezzo quel fastidio, il mostro scheletrico rivolse
nuovamente la sua attenzione al gruppo a cui apparteneva il Gorillamon, e fece
per caricare un altro Nail Bone...
...quando, improvvisamente, qualcosa di grosso e minaccioso gli oscurò la
vista e lo colpì in pieno, impedendogli di portare a termine l'attacco!
SkullSatamon ringhiò di rabbia e dolore quando un enorme pugno lo centrò in
piena cassa toracica, facendo vibrare la sfera di acciaio massiccio che aveva
incastonata tra le costole. La violenza del colpo lo scagliò indietro, e
soltanto i suoi riflessi fulminei gli impedirono di mollare la presa sulla sua
temibile arma! Con un battito d'ali, SkullSatamon riprese la posizione di
guardia e guardò davanti a sè, chiedendosi con fastidio chi fosse stato così
ardito da sfidarlo...
"Tsk... come volevasi dimostrare... voi mocciosi prescelti dovete sempre
rovinare i momenti migliori!" ringhiò lo scheletro, non appena vide che si
trattava di uno dei Digimon dei ragazzi prescelti. Tuttavia, questa intuizione
gli venne soltanto dal fatto che, vicino al Digimon, c'era il piccolo Iori, in
quanto non ricordava di aver mai visto quel colosso impellicciato e vestito da
guerriero vichingo prima di allora. Era una nuova forma evolutiva, probabilmente
un livello Mega... ma non era una specie di Digimon di cui lui avesse
conoscenza. Meglio essere prudenti, forse aveva trovato qualcuno alla sua
altezza...
"Momenti migliori, eh?" grugnì Vikemon con evidente indignazione,
rispecchiando l'espressione sul viso di Iori, che stava ad appena una decina di
metri di distanza da lui. "Trovi tanto divertente cancellare tanti Digimon
che non potevano comunque nulla contro di te? Sei davvero una creatura
spregevole!"
Ghignando, SkullSatamon atterrò e fece cenno al resto del suo esercito di
lasciarlo combattere da solo. "Hehehee... sai com'è, è nella mia natura! Quindi,
non credere che quanto mi stai rinfacciano abbia qualche effetto su di me... le
tue critiche scivolano su di me come acqua sulle piume di un'anatra!" rispose.
Iori non sapeva se fosse più agghiacciante il modo in cui aveva ucciso tutti
quei Digimon, o la mancanza di riguardo pressochè assoluta con cui si vantava
dei suoi crimini. "In ogni caso... a quanto sembra, oggi sarà il mio giorno
fortunato! Daemon-sama sarà molto fiero di me, quando gli annuncerò che ho
eliminato uno dei Digiprescelti!"
"Voi dell'esercito di Daemon non avete proprio nessuna coscienza..." mormorò
Iori con disgusto, rivedendo davanti a sè quell'oggetto che gli aveva causato
tanto dolore: la foto incorniciata di suo padre con il vetro infranto, in
noncurante spregio alla sua memoria. "Ancora non riesco a credere che siate
capaci di tanto... la gente che viveva in questa città non vi aveva fatto
niente, e voi... voi l'avete attaccata senza alcuna pietà! Ne avete uccisi così
tanti... per quale motivo, poi?"
"Oh, uno come me non ha certo bisogno di un motivo!" rispose lo scheletro.
"Ma ricevere un premio da Daemon-sama, per me, è un motivo più che valido per
eliminarvi tutti e due!"
Vikemon grugnì, e afferrò le due mazze ferrate che portava sulla schiena,
facendole roteare come un nunchaku tra le sue enormi mani. "Ah, sì? Questo è
ancora tutto da vedere! Fermeremo te e i tuoi compagni, e vi impediremo di
seminare altra sofferenza! Iori! Lascia a me questo mucchio di ossa! Lo
sistemerò come si deve!"
"Va bene..." rispose il ragazzino, allontanandosi a distanza di sicurezza, ma
tenendo sempre d'occhio il suo amico digitale, per fargli capire che in ogni
caso lui partecipava spiritualmente alla battaglia. "Stai attento, Vikemon!"
"Non preoccuparti, ho la situazione sotto controllo!" rispose il
Digimon impellicciato... prima di voltarsi verso il generale dell'esercito
oscuro e pestare un piede per terra, due nuvolette di fumo bianco e gelido che
gli uscivano dalle narici. "Allora, ammasso di ossa? Io e te! I tuoi giorni
di gloria finiscono qui! Il tuo esercito non passerà oltre, se non sul mio
corpo!"
"Visto che insisti... non mi farò pregare!" rispose SkullSatamon, seza mai
perdere quel ghigno che Vikemon aveva una gran voglia di strappargli dalle
labbra. "E non credere che l'ultima cosa che hai detto sia tanto difficile da
fare! Yaaaaah!"
I due Digimon si scagliarono uno contro l'altro, in uno spettacolare duello
della forza fisica contro la velocità che molti dei Digimon presenti si
fermarono ad ammirare... e un rombo di tuono riecheggiò in tutta Odaiba quando
lo scettro di SkullSatamon e le mazze ferrate di Vikemon si scontrarono, facendo
volare scintille azzurre e bianche ovunque...
---------
Le acque tra il porto di Odaiba e il castello di Daemon erano diventate una
sorta di pentola in ebollizione, nella quale i Digimon acquatici di entrambe le
fazioni si inseguivano incessantemente, saltando fuori dall'acqua, scatenando
ondate gigantesche, e bilanciandosi pericolosamente tra le correnti. Enormi
sciami di Swimmon balzavano addosso in massa a Digimon acquatici molto più
grandi e crudeli, e riuscivano a sopraffarli con il numero e l'astuzia... ma
sempre più mostri emergevano dagli abissi marini, rimpiazzando i caduti e
facendo sì che la furia della battaglia non si spegnesse mai!
Un branco di Dolphmon prese d'assalto un Whamon malvagio che stava
traghettando altri Digimon malvagi sulla terraferma, prendendolo su un fianco e
costringendolo ad inclinarsi su un lato a colpi di coda! L'enorme balena emise
un lungo muggito di rabbia, subito seguito dai ringhii isterici dei numerosi
Dracmon e Keramon che venivano scagliati nelle acque ribollenti, facili prede di
altri Digimon acquatici. Un WaruSeadramon, un enorme serpente marino dalle
squame nere, fece però irruzione tra le file dei Dolphmon, disperdendoli e
cancellandone più di uno con i suoi letali colpi di corno prima di essere
fermato da un gruppo di coraggiosi Ebidramon che si aggrapparono al suo corpo
squamoso, impedendogli di proseguire la strage per poi assalirlo con le loro
chele affilatissime! Immediatamente dopo, un gruppo di Octomon della resistenza
disperse il proprio inchiostro nelle acque, in faccia ad una formazione di
Divermon che stava andando a dare man forte al serpente marino! Gli uomini-pesce
barcollarono e si guardarono attorno spaesati, ma la macchia nera che i Digimon
polpi avevano sparso nelle acque turbinanti era così fitta che anche per i loro
occhi acuti era impossibile vedere oltre un metro di distanza!
Sulla superficie, Plesiomon e GigaSeadramon si destreggiavano come meglio
potevano, cercando di non far perdere l'equilibrio ai rispettivi partner umani,
e nello stesso tempo difendendosi dagli attacchi dei Digimon nemici. Per
fortuna, il fatto che fossero ad un livello evolutivo superiore li proteggeva da
quasi tutti gli attacchi, che rimbalzavano sulle loro squame corazzate senza
infliggere danni rilevanti. Dopo aver fatto cenno a Jyou e a Michael di tenersi
forte, entrambi i Digimon presero la mira contro un paio di WaruSeadramon in
avvicinamento, evitarono agilmente le scariche di energia nera che i malvagi
serpenti marini sparavano loro contro... poi, scagliarono contemporaneamente i
loro attacchi migliori!
"WATER TAIL BLASTER!" esclamò Plesiomon, la coda che si inarcava sopra
il suo mastodontico corpo squamoso. La punta si trasformò nella bocca di un
idrante, e ne uscì un getto d'acqua a pressione schiacciante che sfrecciò sopra
il campo di battaglia e investì uno dei WaruSeadramon mentre preparava un
attacco Dark Electric! Il serpente nero si accasciò in acqua con un grugnito
soffocato, prima che i suoi dati si disperdessero, e il getto d'acqua cessasse.
Annuendo tra sè, il dinosauro acquatico abbassò nuovamente la coda, poi si
guardò indietro per vedere se Jyou stava bene. Per fortuna, il Digiprescelto
dell'Affidabilità era ancora stabile sul dorso del suo Digimon... anche se, come
era prevedibile, soffriva un pò di mal di mare!
"Jyou, sicuro di poter continuare?" chiese Plesiomon. "Non vuoi che
ti riporti sulla terraferma?"
Il ragazzo con gli occhiali prese un paio di respiri che riuscirono
nell'intento di calmare il suo stomaco in subbuglio, poi alzò la testa verso il
suo compagno. "Sì... sì, Plesiomon, può andare! Non preoccuparti per me,
concentrati sulla battaglia! Temo che non abbiamo ancora visto il peggio!"
"Puoi dirlo forte! Questi mostri non ci danno un istante di pausa!"
ringhiò GigaSeadramon, sbattendo via un paio di Gesomon con un colpo di coda.
Nonostante la resistenza avesse aperto numerosi varchi nelle loro file, i mostri
dell'esercito di Daemon combattevano con sempre maggiore ferocia... e il motivo
apparve evidente pochi istanti dopo!
Una sezione di mare si spopolò all'istante, i Digimon spazzati via da una
violenta ondata che era sembrata provenire dagli abissi marini stessi... e
l'acqua si sollevò di colpo con uno scroscìo assordante, per poi separarsi e
ricadere da entrambi i lati, nel momento in cui la terrificante figura di
MarineDevimon emerse, pronta a combattere a fianco dei suoi uomini! Un moto di
terrore travolse l'esercito della resistenza, e anche GigaSeadramon e Plesiomon
esitarono al cospetto del mostro marino, che si scrollò di dosso l'acqua rimasta
ancora attaccata alla sua pelle gommosa e flesse i tentacoli, pregustandosi la
vittoria!
"Aaaah... finalmente tocca a me!" esclamò il demone acquatico, per poi
prendere fiato e sputare un fiotto di inchiostro acido che cancellò diversi
Swimmon come niente fosse! "Dark Deluge!"
L'effetto di quel micidiale attacco, oltre che eliminare un intero branco dei
colorati Digimon pesce, fu quello di gettare ancora di più nell'ansia la
resistenza. Molti dei suoi membri, ad un cenno di Michael che cavalcava in
groppa a GigaSeadramon, si ritirarono, in modo da lasciare ai due Digimon di
livello Mega campo libero... ma altri, presi dal panico, si gettarono a testa
bassa contro il generale acquatico dei Daemon Corps, senza fare una fine
migliore degli Swimmon di prima. Con un semplice colpo di tentacolo,
MarineDevimon eliminò quei fastidi, poi rivolse la sua attenzione a Plesiomon e
GigaSeadramon. "Bene, bene... e qui abbiamo due dei Digiprescelti che hanno dato
tanto fastidio sia a noi che al supremo Daemon-sama... un'occasione come
un'altra per togliervi di mezzo una volta per tutte, non credete?"
"Questo dovremmo essere noi a dirlo!" ringhiò GigaSeadramon, che stava
già iniziando a caricare il suo cannone, tenendosi pericolosamente in equilibrio
nelle turbolente acque del porto. "Fin da quando vi abbiamo incontrato per la
prima volta, a DigiWorld... i conti tra noi e voi dei Daemon Corps sono sempre
rimasti in sospeso! E' ora di chiuderli una volta per tutte!"
"E questa volta, siamo quasi tutti a livello Mega!" aggiunse
Plesiomon. "Temo proprio che ve la vedrete molto brutta!"
MarineDevimon gettò indietro la testa e rise sguaiatamente. "Haaaahahahahaha!
E dovrei avere paura del fatto che vi siete rifatti il look e conoscete qualche
nuovo trucchetto? Tutto il tempo che abbiamo passato in quel fetido buco che è
il Dark Ocean ci è servito a qualcosa, nel caso non lo sappiate!" ringhiò
trionfante. "Da quando ci avete rinchiuso là dentro, non abbiamo fatto altro che
usare l'energia negativa di quel posto per incrementare i nostri poteri... e
ora, siamo benissimo in grado di affrontare Digimon di livello Mega!
Permettetemi di dimostrarlo!"
Con una velocità insospettabile, il demone acquatico scattò in avanti,
incitato a gran voce dalle sue truppe, e attaccò con i suoi pesanti tentacoli
dorsali, colpendo in pieno entrambi i Digimon e facendoli indietreggiare, mentre
i loro partner umani si afferravano disperatamente ai loro dorsi. La forza di
MarineDevimon era molto superiore a quanto i suoi avversari si aspettassero da
un Digimon di quel livello evolutivo, ed entrambi i Digimon acquatici rimasero
storditi per qualche istante.
"GigaSeadramon!" esclamò Michael, ignorando le proprie membra indolenzite
dalla violenza dello sballottamento. "Che... che sta succedendo?"
Il serpente cibernetico scosse la testa. "Uuugh... questo... questo
attacco è stato molto più potente del previsto! Diceva la verità... questi
demoni sono diventati molto più forti dall'ultima volta!"
"Heheheee... avete visto? Questo è soltanto un assaggio!" sghignazzò
MarineDevimon, facendo volteggiare i tentacoli come i nastri di una ginnasta.
"Una volta che avrò sistemato voi due, il vostro ridicolo esercito cadrà come
tanti tasselli del domino!"
"Ah, sì? Noi avremmo qualcosa da ridire!"
MarineDevimon, colto di sorpresa dalla voce nasale che gli arrivò da destra,
si voltò in quella direzione... e venne prontamente investito da una grossa
figura nera e corazzata che gli arrivò addosso con tutto il suo peso, facendolo
cadere nuovamente in acqua! I mostri acquatici dei Daemon Corps ringhiarono per
il disappunto quando GrandKuwagamon, con Ken sul dorso, scese in picchiata
addosso al loro generale, gettandolo in acqua con violenza. Il gigantesco
coleottero nero rivolse di nuovo la sua attenzione agli avversari che stava
affrontando... uno sciame ormai parecchio sfoltito di Hornetmon, che calò
ulteriormente quando le mandibole frastagliate di GrandKuwagamon travolsero gli
insetti meccanici, mandandone diversi a schiantarsi sulla superficie del
mare!
"Ken-kun!" esclamò Jyou, sollevato dall'intervento del suo compagno.
"GrandKuwagamon! Arrivate proprio al momento giusto! Ma non eravate tra le forze
aeree?"
"Sì, ma i Daemon Corps hanno mandato quei Digimon meccanici a fare da
supporto alle forze acquatiche!" rispose Ken, con un cenno della testa verso gli
Hornetmon. "Siamo venuti a darvi una mano... sperando che i rinforzi di Gennai
arrivino presto, anche se non so quanta differenza potranno fare..."
"Purtroppo è vero..." rispose GrandKuwagamon. "L'esercito nemico ha
assunto un ottimo schieramento, e la nostra strategia di accerchiarlo non sta
ottenendo i risultati che speravamo. Dobbiamo cercare di riorganizzarci, ed
elaborare una nuova strategia, se vogliamo cercare di fare qualcosa..."
L'acqua si solevò di nuovo, e un MarineDevimon abbastanza irritato si erse in
tutta la sua altezza, squadrando minacciosamente GrandKuwagamon. "Peccato che
noi non vi daremo la possibilità di farlo..." disse, chiamando a sè un gruppo di
WaruSeadramon con un segno dei suoi tentacoli. "Visto che ci tieni tanto ad
essere la mia prima vittima, scafandro volante, cercherò di accontentarti! Ora
che il tuo padroncino non ha più il Dark Seed, non c'è più nulla ad impedirmi di
farvi fuori entrambi!"
"Provaci pure!" esclamò lo scarabeo nero. "Noi siamo pronti,
quindi... fatti pure sotto!"
E tutt'attorno, la guerra continuava...
CONTINUA...
Nota dell'autore: Anche stavolta, le note saranno relativamente brevi. Ho
cercato di rendere questo capitolo abbastanza lungo, e di dare la sensazione di
caos e terrore che si addice ad una battaglia su vasta scala, e mi auguro di
esserci riuscito. E' per questo motivo che ho 'saltato' da una situazione
all'altra, senza fornire troppa continuità.
KingCobramon e Morgannamon sono Digimon di mia creazione. Conoscete la
trafila, se volete usarli nelle vostre storie potete farlo, purchè ne
riconosciate la 'paternità'! Ovvero, purchè diciate che sono stato io a
crearli!
Nel prossimo episodio, ci sarà la battaglia contro i generali dell'esercito
di Daemon! Ophanimon contro LadyDevimon, Valkyrimon contro NeoDevimon, Vikemon
contro SkullSatamon, e GrandKuwagamon contro MarineDevimon. Quali saranno i
vincitori? E quali assi nella manica hanno le due fazioni? Lo scoprirete nel
prossimo capitolo!
Intanto, se vi va, fatemi gli auguri. Domani ho un esame... O_O
Alla prossima!
Justice Gundam
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Capitolo 31 *** L'ultima carica dei generali ***
Invasion-31
Digimon Adventure 02: Invasion
Una fanfiction di Digimon Adventure scritta da: Justice Gundam
Sono tornato! E anche prima del previsto, visto che i miei esami si sono
risolti positivamente, e prima ancora di quanto osassi sperare! Che voi lettori
mi abbiate portato fortuna con i vostri auguri? In ogni caso, grazie per il
vostro sostegno... e per ringraziarvi meglio, mi metto subito a scrivere il
capitolo 31 di Invasion! Molti di voi non attendono che di vedere come si
risolverà questa battaglia, e chi sono io per farli attendere ancora?
L'ultima volta, ci siamo lasciati in mezzo ad uno scontro in piena regola tra
l'esercito di Daemon e quello dei Digiprescelti, uno scontro che sta mettendo a
ferro e fuoco mezza Tokyo, provocando caos e distruzione in tutte le strade! In
particolare, avevano lasciato i Digimon di Hikari, Miyako, Iori e Ken in
procinto di combattere contro i quattro terribili generali dei Daemon Corps! Il
che significa che, in questo capitolo, potete aspettarvi una battaglia di quelle
davvero micidiali! Comunque vadano le cose, uno dei due eserciti metterà a segno
un colpo devastante contro l'altro... la domanda che sorge spontanea a questo
punto è, chi dei due riuscirà nell'intento? Chi vivrà, e chi morirà? E... avremo
modo di vedere qualche altra evoluzione, già che ci siamo?
Vi sarete già resi conto che ci sono un sacco di elementi in questa
equazione... e la formula risolutiva non è nota a nessuno! Quindi, l'unica cosa
che vi posso dire è di seguire con attenzione questa battaglia, e godervela fino
in fondo!
Prima, però, i vostri pareri... e le mie risposte!
Talpina Pensierosa: Come ho già detto, i miei esami
sono andati molto bene, e ringrazio nche te per gli auguri. Vero, eh, che per
questo scontro non mi sono risparmiato? E per questo capitolo, cercherò di fare
ancora meglio! Allacciati le cinture di sicurezza... questo è tutto quello che
ti posso dire!
KillKenny: Eheheh... poveraccio KingCobramon, ora ha
anche tre paia di orecchie con cui ascoltarlo! Devo dire, comunque, che mi è
piaciuto ancora di più mostrare le Digievoluzioni dei miei amati Leomon ed
Ogremon! Sai com'è, ho un pò la mania di concedere un certo peso anche ai
personaggi secondari... I servitori di Daemon avranno sicuramente molto filo da
torcere in questo capitolo, ma ne daranno altrettanto, quindi stai pur certo
che, con o senza kaijuu di mezzo, ci sarà da divertirsi! Bene, non ho altro da
dire se non... goditi il massacro!
Kari 89: Ciao, e grazie anche a te! Non ti
preoccupare, ho altri progetti per Lilithmon... anche se LadyDevimon si rivelerà
comunque un'avversaria di tutto rispetto per la nostra Ophanimon! Hmmm... no, in
realtà Daemon ha deciso di tenere Neo in 'panchina', come 'riserva'...
dopotutto, ha pur sempre Arkadimon dalla sua parte, e uno stratega abile come
Daemon non correrà certo il rischio di perdere un match winner così prezioso!
Quindi, per lui, dovrai aspettare un pochino... ma come si dice, la parte
migliore viene sempre per ultima!
SmartGirl: Heheheee... grazie anche a te per gli
auguri! In effetti, mi sono trovato a dover gestire un bel pò di personaggi
contemporaneamente, e ho cercato di gestire il problema dividendo la scena in
settori e assegnando un gruppetto a ciascuna parte. Witchmon e Cobramon, poi,
sono due Digimon a cui mi sono molto affezionato (in particolare Cobramon, che è
una mia creazione...), quindi era giusto che io concedessi anche a loro, come a
Leomon, Ogremon e altri, un momento di gloria! In effetti, non sono riuscito a
inserire tutti, non ho posto molto l'accento su Taichi, Yamato, Hideto e
Catherine... ma non ti preoccupare, ci sono anche loro, e avranno anche loro da
fare in questo capitolo! Comunque sì, questo è solo l'inizio... i quattro
generali dei Daemon Corps, come avrai intuito, non sono altro che una
scrematura! Soltanto se riusciranno a batterli, i nostri avranno una chance di
sconfiggere Daemon e Arkadimon!
TopoMouse: Un bel pò di evoluzioni, eh? Sì, è vero,
due teste in più non sono esattamente comode per fare le acrobazie... ma in
compenso, KingCobramon è abbastanza forte da tenere testa a un bel pò di
scagnozzi di Daemon! E per il resto... sì, assisteremo alla riedizione del
mitico scontro tra Angewomon e LadyDevimon nella prima serie. Quello è sempre
stato uno dei miei combattimenti preferiti...
Okay, ragazzi, questo è tutto, almeno per ora... ma restate sintonizzati,
perchè alla fine del capitolo ho un annuncio molto importante da fare! In questi
prossimi mesi, infatti, comincerò a progettare una mia nuova fanfiction
crossover, che sperabilmente avrà più fortuna della saga di Super Robot Taisen
che ho abbandonato! Quali serie saranno coinvolte in questo crossover? Aspettate
la fine del capitolo, e lo vedrete!
Per ora, vi lascio alla seconda parte di questa grande battaglia! Buon
divertimento!
----------
Capitolo 31 - L'ultima carica dei generali
"Hmmm... come giustamente immaginava SkullSatamon, quegli sciocchi che
osano opporsi a me hanno in mente qualcosa... non avrebbero tentato un attacco
frontale senza avere una precisa strategia in mente..." riflettè ad alta
voce Daemon, assiso su una torre del suo orrido castello in una posa che gli
dava un contegno da Napoleone conquistatore, la tunica dalle ampie falde che si
agitava nel caldo e secco vento di agosto. I suoi occhi senza pupille scrutavano
instancabilmente l'orizzonte, guardando verso la grande città che i suoi
guerrieri stavano assalendo, e che i suoi oppositori difendevano fino all'ultimo
respiro. I rumori della lotta si propagavano fin lì, riempiendo l'aria di un'eco
caotica, e rendendo ancora più irreale il paesaggio... già bruttato dalle nubi
di colori strani che turbinavano nel cielo.
Al suo fianco, impassibili nonostante la rabbia leggibile sul volto di uno di
loro, si ergevano Neo ed Arkadimon. Il ragazzo dai capelli bianchi non si era
ancora messo via l'umiliazione (o almeno, lui la considerava tale) di essersi
visto prevaricato e preceduto dai quattro generali, ma aveva saggiamente scelto
di non contraddire Daemon. Dopotutto, i tempi non erano ancora maturi per quello
che doveva fare... ma questo non gli impediva di lanciare una frecciata ai suoi
'rivali'. "Cosa succede, Daemon-sama? Quegli intriganti mocciosi stanno
opponendo più resistenza del previsto? A quanto sembra, i suoi generali non
stanno facendo poi questo gran bel lavoro..." commentò, le labbra sottili
leggermente incurvate in un ghigno di superiorità, e delle scintille crudeli che
danzavano nei suoi occhi ora sanguigni.
Nonostante l'arroganza del suo seguace umano, Daemon accolse i suoi commenti
con calma disarmante, e fece apparire dal nulla una sfera di cristallo opaco,
simile a quella di un chiromante. Ad un suo semplice comando mentale, delle
strane luci elettriche si accesero all'interno della sua superficie
semitrasparente, proiettando attorno ad essa colori ora cupi, ora sgargianti,
assieme ad uno strano suono ronzante. "Al contrario, mio caro Neo Saiba... i
miei uomini stanno facendo un ottimo lavoro, almeno per adesso. Hanno capito fin
da subito che i Digiprescelti avevano in mente qualcosa, e stanno evitando di
esporre troppo i miei soldati, preferendo invece un avanzamento cauto. Anche
così, per adesso sono le nostre truppe ad avanzare, quindi... direi che per
adesso, abbiamo noi il vantaggio."
Neo alzò le spalle, con un grugnito di insoddisfazione. "Tsk... sarà, ma le
ripeto... così Arkadimon non riuscirà ad assorbire dati e a raggiungere il suo
pieno sviluppo." replicò. "Perchè è questo quello che io voglio... e non era
anche il suo obiettivo, giusto per sapere?"
"Al contrario di te, Neo, io so quando è il caso di avere pazienza."
replicò il Demone dell'Ira. Il suo tono di voce rimaneva calmo e razionale, ma
bastava tendere un pò l'orecchio per percepire il tono di minaccia. Il ragazzo
albino stava sfidando la fortuna. "Riflettici bene. Credi davvero che una
battaglia del genere possa terminare senza ingenti perdite, sia da una parte che
dall'altra?"
"No, certo che no..." rispose Neo, gettando di tanto in tanto un'occhiata al
ripugnante demone dalla forma scimmiesca che lo affiancava come un fedele
cagnolino. "Ma questo cosa c'entra con Arkadimon?"
"C'entra. Usa un pò il cervello." tuonò Daemon. "I dati si
disperdono nell'aria, una volta che i Digimon sono stati sconfitti. Quando la
battaglia sarà terminata, nell'atmosfera attorno a Tokyo e sulla baia rimarrà
una quantità enorme di dati... che Arkadimon potrà assorbire, in modo da
raggiungere il suo prossimo livello evolutivo! Non dirmi che non ci hai mai
pensato! Se agirai con abbastanza rapidità, Arkadimon potrà assorbire tutto
questo materiale!"
Neo spalancò i suoi occhi rossastri, e la sua bocca si aprì leggermente, la
mascella che cascava quasi senza forza. Ma certo! Come aveva fatto a non
considerare questo particolare? Con i poteri di assorbimento che Arkadimon si
ritrovava, sarebbe stato facilissimo per lui assimilare tutti dati rimasti a
fluttuare nell'aria. Dopo essere rimasto per diversi secondi bloccato da quella
realizzazione, il ragazzo albino iniziò a sghignazzare sinistramente, deliziato
dalle possibilità che ora gli si schiudevano davanti agli occhi. "Heheheheee...
fantastico! Davvero fantastico! Quindi, non importa chi vince... alla fine vinco
sempre io! Cioè, voglio dire, alla fine vinciamo noi! Il suo piano è davvero
perfetto, Daemon-sama! Hai sentito Arkadimon? Molto presto diventerò il più
forte Tamer che sia mai esistito, e allora quei dannati Digiprescelti dovranno
inchinarsi e baciare la terra ai miei piedi! Finalmente... con il tuo potere...
potrò fare tutto quello che vorrò! HAHAHAHAAAA!"
Se Arkadimon aveva capito qualcosa di simili deliri, non lo diede a vedere, e
si limitò a girare la testa verso il suo padrone senza far trasparire la minima
emozione. Da parte sua, Daemon sogghignò dietro la protezione del suo cappuccio
e riportò la sua attenzione alla sfera che teneva nella mano artigliata, al cui
interno iniziavano ad apparire spezzoni della battaglia in pieno svoglimento.
Sembrava che il suo esercito fosse in leggero vantaggio, per il momento... e
questo voleva dire che, qualunque strategia la resistenza avesse in mente,
l'avrebbe usata presto, nel tentativo di riequilibrare la situazione.
"Molto bene, Gennai... adesso vediamo come farai ad aiutare i tuoi
pupilli! Spero per te che sia un buon piano, perchè in caso contrario... beh,
credo che tu possa immaginarlo da te, no? Tu e il tuo caro Azulongmon mi
conoscete bene, dopotutto..."
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Mondo Digitale, vicino alla dimora di Gennai.
Se la situazione era caotica nel Mondo Reale, non si poteva dire che
DigiWorld fosse messo molto meglio. La notizia del ritorno al potere di Daemon,
assieme alle uccisioni che Arkadimon aveva perpetrato, aveva fatto rapidamente
il giro, e aveva scatenato una reazione di terrore collettivo quale nemmeno
l'ascesa al potere dei Dark Masters era riuscita a fare. Molti Digimon, ancora
memori del regime di terrore che Daemon aveva scatenato moltissimo tempo prima,
erano fuggiti dalle loro case, cercando di rifugiarsi in qualche luogo sperduto
nella vana speranza di sottrarsi al pugno di ferro del crudele demone... ma
altri, più coraggiosamente, erano andati direttamente dal saggio di DigiWorld,
ad unirsi all'esercito con il quale lui e i ragazzi prescelti speravano di
mandare all'aria i piani del loro nemico! Ora, attorno alla casa di Gennai, si
era radunata una enorme moltitudine di Digimon, in gran parte combattenti
robotici come Hagurumon, Kokuwamon, Guardromon e Mekanorimon provenienti dalla
città-fabbrica di Andromon, e guidati dallo stesso gigante meccanico... e a
questi, se ne stavano aggiungendo, per la gradita sorpresa di Gennai stesso,
altri Digimon che per un motivo o per l'altro non si erano uniti all'esercito
che aveva attraversato il primo DigiPort. L'eterogenea ma determinata coalizione
si era ora posta in attesa che il saggio di DigiWorld attivasse il sistema di
trasferimento... e questo era esattamente quello che Gennai si apprestava a
fare!
"Sono arrivati molti più Digimon di quanti osassi sperare..." mormorò il
saggio vestito da Jedi, osservando gli schermi della sua sala di controllo, che
gli davano la visione istantanea dei dintorni di casa sua, mentre le sue dita si
muovevano con rapida perizia sulle tastiere dei suoi terminal. "La cosa non può
che farmi piacere... sembra proprio che i Digimon di questo mondo abbiano deciso
di ripagare i ragazzi per tutti i sacrifici che hanno fatto finora per questo
mondo. E va bene, allora vediamo un pò qual è la situazione nel Mondo
Reale..."
Le immagini sugli schermi cambiarono all'istante non appena Gennai digitò
un'ultima stringa di comandi, e il paesaggio cambiò immediatamente ad una scena
altrettanto caotica ma molto meno incoraggiante a vedersi. Davanti agli occhi
del saggio di DigiWorld, si paravano ora le immagini di una Tokyo scossa dalle
fondamenta dalla violenta battaglia tra la resistenza e l'esercito di Daemon,
con raggi, proiettili, luci abbaglianti e ogni genere di attacco che
sfrecciavano da una parte e dall'altra, Digimon che cadevano a decine e si
dissolvevano in un caotico vortice di puntini luminosi, acque che ribollivano, e
i terribili rumori della battaglia in corso! Il cielo stesso, oscurato da una
coltre di cupi nuvoloni temporaleschi, era pieno di forme grandi e piccole che
sfrecciavano da una parte e dall'altra, e le strade erano sempre più piene di
pezzi di auto, brandelli di cemento demoliti, sbarre d'acciaio e lampioni
accartocciati come fogli... un autentico scenario di guerra, e Gennai decise che
era arrivato il tempo di far pendere l'ago della bilancia dalla parte
giusta.
"Molto bene, ragazzi... questi sono tutti i Digimon che sono venuti a darvi
una mano. Questo è il ringraziamento che DigiWorld vi dà per averlo salvato così
tante volte in passato, e mi auguro con tutto il cuore che sia sufficiente!"
disse tra sè il saggio, per poi spostare la mano destra su un pulsante arancione
luminoso che si trovava vicino al bordo inferiore di uno schermo ultrapiatto.
Digitò altri comandi con la mano sinistra, passando di nuovo alle immagini dei
Digimon in trepida attesa attorno alla sua casa... poi guardò con attenzione un
complesso diagramma posto in un angolo dello schermo.
"Se ho fatto bene i calcoli, i rinforzi dovrebbero emergere nel Mondo Reale
esattamente attorno all'esercito di Daemon..." riflettè ad alta voce. "Con un pò
di fortuna, i Daemon Corps verranno circondati, e si troveranno in serie
difficoltà. A questo punto, comunque, non c'è più tempo per i calcoli. O la va,
o la spacca."
Gennai prese un respiro, preparandosi mentalmente a quel momento solenne...
poi, conscio che questo gesto avrebbe probabilmente fatto la differenza, abbassò
la mano sul pulsante arancione, e lo spazio attorno ai Digimon volontari iniziò
a distorcersi, segno sicuro che stava per aprirsi un Digi-portale!
"A tutti i combattenti." si sentì la voce monotona di Andromon, che
guidava le truppe. "Trasferimento dimensionale iniziato. Tenersi pronti ad
ingaggiare il nemico non appena la transizione sarà stata completata. Massima
priorità all'eliminazione dei Daemon Corps. I dIiprescelti contano anche su di
noi, e non possiamo deluderli."
Diverse voci, distorte dai sistemi di trasmissione risposero all'incitamento
di Andromon, seguite da un fragoroso grido di battaglia collettivo da parte dei
Digimon organici... e uno alla volta, in rapida successione, i Digimon
scomparvero in una serie di spettacolari effetti di luce che tinsero di varie
sfumature rosse e gialle il cielo sopra di loro. Lo spettacolo durò per due
minuti buoni, tra le esultanze dei Digimon, e i lampi che si susseguivano in una
specie di trionfale parata di fuochi d'artificio, prima che la vallata tornasse
vuota, calma e pacifica come lo era stato in precedenza. Ma era una tranquillità
che sapeva di tensione e di attesa per i risultati dello scontro a venire. E a
questo punto, Gennai sapeva bene che neanche Azulongmon stesso avrebbe potuto
dire come sarebbero andate le cose. Si poteva soltanto aspettare, e sperare che
i Digiprescelti compissero un altro dei tanti miracoli per cui erano divenuti
noti in passato.
"Sigh... abbiamo fatto tutto il possibile..." sospirò Gennai, sentendosi
improvvisamente molto stanco. I suoi muscoli persero di colpo vigore mentre il
guardiano di DigiWorld si afflosciava senza troppa eleganza sulla sua
postazione, rilassando le braccia ai propri fianchi. "Ora tocca a voi,
ragazzi... a voi e alle Luci della Vittoria che Rei-chan vi ha affidato.
Sappiate che le mie preghiere saranno sempre con voi. Forza, ragazzi, ce la
potete fare!"
L'energia del saggio di DigiWorld tornò quasi subito, e Gennai si rialzò
dalla sua poco comoda (e poco dignitosa) posizione per mettersi di nuovo allo
schermo. Ora più che mai doveva restare saldo, e credere il più possibile in
quei ragazzi che, per lui, erano praticamente una famiglia...
"Sho... Taichi... Daisuke... e a voi tutti, ragazzi... Buona fortuna!"
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"VOLCANIC PHOEN!" esclamò Volcdramon, soffiando un torrente di lava
fisa incandescente contro un gruppo di Digimon dei Daemon Corps, una selvaggia
masnada di Dracmon guidati da un Mojyamon - un Digimon peloso simile al
leggendario Yeti. I Digimon nemici ebbero appena il tempo di ringhiare per
l'orrore prima di essere cancellato dal liquido ad altissima temperatura, e
Volcdramon tirò un sospiro di sollievo mentre i suoi Dracomon e Coredramon si
facevano largo nel resto dell'esercito nemico. Ma quasi subito, i suoi sensi
sviluppatissimi percepirono un nemico in avvicinamento, e il drago dalle scaglie
di roccia sferrò una poderosa frustata dietro di sè con la sua robusta coda,
facendo volare via un gruppo di Woodmon verdi che aveva cercato di attaccarlo
alle spalle. Da ogni posizione, i Digimon malvagi continuavano a
sferrareattacchi, e il dragone sapeva che non potevano sperare di resistere
ancora a lungo... già la stanchezza per lo sforzo prolungato cominciava a farsi
sentire...
"Volcdramon-sama!" esclamò Musyamon, tagliando in due con la sua spada un
Kuwagamon che aveva cercato di stringere le sue mascelle attorno al suo corpo.
"I nemici sono sempre più numerosi! Abbiamo bisogno di rinforzi, o non
riusciremo ad aprire una breccia!"
"Quel dannato Daemon si è davvero ben organizzato..." grugnì il drago,
in perfetto accordo con il suo servitore più fedele. "Le sue truppe si sono
disposte in modo che sia difficile fare breccia al loro interno... e
l'accerchiamento con cui speravamo di metterlo in difficoltà si sta ritorcendo
contro di noi! Dobbiamo cercare di disimpegnarci, per poi raccogliere tutte le
nostre truppe e tentare un assalto massiccio su un unico lato!"
"Non sarà facile, Volcdramon-sama! Quei dannati hanno previsto quasi tutto!"
esclamò Dimetromon, aprendosi un varco tra un gruppo di sghignazzanti Keramon
che cercava di fermarlo con i loro viscidi tentacoli. In breve tempo, i folli
Digimon dal volto sghignazzante erano svaniti nel nulla, ma altri della stessa
specie stavano già convergendo verso il luogo dello scontro, aggrappandosi ai
muri delle abitazioni e scivolando giù come tanti calamari mostruosi. Un gruppo
di SunFlowermon, i Digimon girasole che avevano accompagnato Dimetromon nel
viaggio attraverso il Digi-Port, stavano cercando di tenerli a bada, sparando
raggi di energia dorati dai loro volti circondati di petali... ma la superiorità
numerica del nemico faceva sì che fosse impossibile fermarli tutti in tempo!
"Non riusciamo a tenerli lontani!" esclamò uno dei SunFlowermon, seguendo i
suoi compagni che si ritiravano sotto la pressione dei Keramon. "E non riusciamo
neanche a manovrare in modo da riuscirci con il resto della resistenza!
L'esercito di Daemon ci sta bloccando da tutti i lati!"
"Lo vedo... stiamo perdendo colpi ad ogni istante! Solar Sail!"
esclamò Dimetromon. Dalla vela sul suo dorso si dipartirono dei raggi di energia
dorata che cancellarono altri Digimon nemici, ma un numero ancora maggiore venne
a prendere il posto dei caduti, e il nemico accorciò ancora di più la distanza
che lo separava dal dinosauro carnivoro, che fu costretto a schivare in tutta
fretta una pioggia di proiettili di energia oscura. Un colpo lo ferì di striscio
ad una zampa, e Dimetromon sibilò per il lieve dolore prima di rispondere con un
colpo di coda che fece volare via un Goblimon troppo incauto.
"Credo che adesso sia il momento giusto, ragazzi!" esclamò Dimetromon,
rivolgendosi ai suoi compagni floreali, mentre Volcdramon, Musyamon, i Dracomon
e i Coredramon continuavano a martellare le forze nemiche nel tentativo di
tenerle a bada. "Dobbiamo usare quella strategia di cui abbiamo parlato
prima!"
Volcdramon drizzò le orecchie, non prima di aver cancellato uno Snimon nemico
con un potente calcio delle sue zampe robuste come diamanti. "Cosa? Una
strategia? Pensi che possa aiutarci ad uscire da questa situazione,
Dimetromon?" chiese, la coda dell'occhio rivolta verso il rettile
preistorico.
"Lo spero proprio... anche perchè non ho avuto la possibilità di
sperimentarla fino in fondo, Volcdramon-sama!" ringhiò Dimetromon. Ormai il
nemico li stava prendendo in una pericolosissima morsa a tenaglia, e non
potevano più permettersi dilazioni... dovevano spezzare l'accerchiamento, e
farlo subito! "Ma non c'è tempo per spiegare ogni cosa! SunFlowermon! Dirigete
tutti i vostri attacchi contro di me! ADESSO!"
"Cosa? Ma è impazzito?" esclamò un Coredramon, bloccando con la sua mano
artigliata il pugno di un massiccio Golemon, mentre vedeva di sfuggita un
gruppetto di dieci SunFlowermon voltarsi tutti assieme verso il dinosauro, e
caricarsi di energia. "Vuole farsi colpire dagli attacchi di tutti quei Digimon
assieme? Verrà cancellato di sicuro!"
Musyamon, da esperto guerriero qual era, non ne fu tanto sicuro, e il suo
volto duro si rilassò in maniera quasi impercettibile dietro la maschera
mostruosa che lo celava. "Io non credo proprio... Dimetromon è uno dei veterani
della resistenza anti-Watchmon, ai tempi in cui Sho e i suoi compagni erano i
Digiprescelti... e sono sicuro che c'è un motivo per cui ha dato quest'ordine!"
commentò.
Non c'era più il tempo di esitare. Come uno solo, i SunFlowermon
sopravvissuti all'assalto dei Keramon e degli altri mostri dei Daemon Corps
spararono dei raggi di luce solare concentrata contro la vela che ornava il
dorso del dinosauro, e Dimetromon strinse i denti, concentrandosi al massimo per
resistere alla spinta! I colpi dei SunFlowermon si fusero in un unico raggio che
impattò violentemente contro la schiena del dinosauro, e la luce dorata penetrò
nella sua grande vela, venendo assorbita in essa e attraversando il suo corpo
muscoloso! Per un attimo, Dimetromon si sentì come avvolto da una fiammata... ma
il dolore durò soltanto un batter di ciglia, prima di trasformarsi in una
bruciante sensazione di potenza! Una scarica di adrenalina lo percorse, e
Dimetromon sentì le proprie forze aumentare a dismisura, mentre le sue labbra si
incurvarono in un ghigno che mise in mostra le sue zanne ricurve! Aveva
funzionato! l'idea che gli era venuta in mente aveva funzionato a meraviglia!
Come aveva supposto, gli attacchi basati sull'energia solare erano stati
assorbiti dalla sua vela, aumentando la sua forza!
"SI'! Ha funzionato!" ringhiò Dimetromon, osservando con piacere che le forze
dei Daemon Corps, spaventate da quell'inaspettato sviluppo, avevano smesso di
avanzare e si guardavano attorno con timore! "Non mi sono mai sentito così forte
in vita mia... molto bene, maledetti servitori di Daemon! Credo che sia ora che
ve la vediate con qualcuno della vostra stessa taglia! Dimetromon
shinka..."
Il corpo di Dimetromon scomparve in mezzo ad un trionfo di raggi dorati, che
celarono la spettacolare Digievoluzione agli occhi stupiti dei presenti, alleati
e nemici! Dove prima c'era lui, per qualche attimo non si videro che luci
brillanti del bianco più puro... poi, una enorme creatura draconica, grande
quasi quanto Volcdramon stesso, si solidificò in quello stesso punto, prendendo
forma in una manciata di secondi! Quando le luci scomparvero, persino l'esperto
Volcdramon non potè impedirsi di spalancare gli occhi per la sorpresa:
Dimetromon si era trasformato in un dragone dall'aspetto fiero e nobile, con un
corpo esile, quasi serpentiforme, e tre paia di robuste zampe dagli artigli di
platino, tutto coperto da una selva di squame dorate che splendevano di luce
propria, come un sole in miniatura, e doato di un paio di ali membranose sulle
quali la luce proveniente sia dal suo corpo che dall'esterno rimbalzava in
effetti iridati che avevano dell'incredibile! Il muso sembrava un incrocio tra
quello di un drago, con tanto di vibrisse e lineamenti agili, e quello di un
leone, con una criniera dorata scintillante attorno al collo, e zanne che
spuntavano dalla bocca, lunghe come dita umane e bianche come l'alabastro
lucidato! Il sottopancia del Digimon drago era di un bianco neutro, un pò opaco
rispetto al resto del corpo, ma comunque coperto da piastre di armatura
apparentemente impenetrabili, mentre gli occhi erano due sfere di oro scuro e
massiccio che incutevano timore e rispetto. La coda del drago era esile ma
comunque robusta, e terminava con una specie di spatola coperta di piume blu e
verdi che ricordavano un pò quelle di un pavone, e la spina dorsale era percorsa
da una fila di piccoli aculei dorati e affilati come lame! Ma la cosa più
impressionante era senza dubbio l'aura di luce che circondava il nuovo Digimon,
una sorta di calda aureola che gli dava un aspetto regale e battagliero! Il
dragone dorato prese il volo con un unico battito d'ali e si impennò a
mezz'aria, soffiando dalle fauci una fiamma rossa e gialla che salì verso il
cielo, terrorizzando i Daemon Corps!
"...TAIYOUDRAMON!"
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Taiyoudramon
Tipo: Drago
Attributo: Dati
Livello: Ultimate
Attacchi: Burning Corona, Sun Flare
Digimon draconico dotato di attacchi basati sull'energia solare. Si vede
raramente, in quanto trascorre molta della sua esistenza in volo a grandi
altitudini, ed è in grado di trasformare il suo corpo in pura energia solare per
recare distruzione! Nessuna corazza può proteggere dalla sua Burning
Corona!
Taiyoudramon, il nuovo Digimon, si librò agilmente sopra le orde bercianti
dell'esercito oscuro, terrorizzandole con il suo aspetto fiero e la luce che
sprigionava da ogni centimetro del suo corpo! Molti dei demoni, di fronte a
quello spettacolo tanto emozionante quanto terrificante, scelsero saggiamente di
tagliare la corda, rompendo la formazione e scappando verso la costa... ma altri
decisero di restare e combattere!
"Impressionante..." commentò Musyamon, rimasto stupito da quell'evoluzione
nonostante la sua esperienza. "Un sistema di evolvere rischioso, ma comunque
creativo, questo lo devo riconoscere... e in ogni caso, adesso abbiamo un valido
alleato in più!"
"Bene, allora non perdiamo altro tempo! Rompiamo l'accerchiamento, e
andiamo a riunirci al resto dell'esercito! Taiyoudramon, con me! Dobbiamo
crearci un varco!" esclamò Volcdramon, chiamando il suo seguace appena
evoluto.
"Era proprio questa la mia idea, Volcdramon-sama!" replicò
Taiyoudramon con un ghigno sicuro. Nonostante ora fossero allo stesso livello
evolutivo, il dragone solare preferiva continuare a chiamare Volcdramon con un
onorifico di rispetto.
Taiyoudramon si alzò ancora un pò in aria, ignorando gli attacchi dei demoni
di basso rango che rimbalzavano sulla sua corazza scintillante... poi, si
concentrò per un attimo, e l'aura luminosa che circondava il suo corpo si
espanse, diventando sempre più calda e potente, fino al punto che fu quasi
impossibile guardarlo direttamente senza restare accecati! La sua voce potente
si levò sul campo di battaglia, coprendone tutti i rumori, quando il drago
annunciò il nome del suo attacco più potente!
"BURNING CORONA!" tuonò Taiyoudramon, trasformandosi in una gigantesca
sfera vivente di pura energia solare, che fluttuò sul posto per un attimo prima
di andare a schiantarsi con violenza inaudita sull'esercito nemico! Un istante
dopo, un'esplosione abbagliante investì i Digimon dell'esercito nemico,
cancellando i più vicini all'istante, e scagliando lontano, a decine di metri di
distanza, quelli più fortunati che erano riusciti ad allontanarsi almeno un pò.
Pezzi di asfalto vennero violentemente strappati via dal terreno, e una colonna
di luce dorata si levò verso il cielo, terrorizzando l'esercito di Daemon quel
tanto che bastò a farli disperdere e a permettere alla resistenza di
riorganizzarsi e riprendere l'attacco! Mentre Taiyoudramon riprendeva forma
fisica, scuotendo la criniera con atteggiamento da guerriero, Volcdramon e i
suoi seguaci si riorganizzarono rapidamente, e sferrarono un nuovo attacco,
facendo a pezzi l'ormai completamente disorganizzato esercito nemico! La coda e
le fauci del dragone vulcanico, la spada di Musyamon, i raggi solari dei
SunFlowermon, e le zanne e artigli dei Dracomon e dei Coredramon si abbatterono
senza pietà sull'eterogenea orda maligna, decimandone le prime file in pochi
minuti, e aprendo così ai due draghi e ai loro compagni una via per riunirsi al
resto dell'esercito!
"Ottimo lavoro, Taiyoudramon! Non facciamoci scappare quest'occasione, tra
non molto il nemico si riorganizzerà!" esclamò Volcdramon, riprendendo il
comando dei suoi seguaci come il leader consumato che era, e dirigendoli in modo
che potessero coprire l'intera zona. "Presto, miei fedeli! Questa colonna
copra la nostra avanzata e ci raggiunga non appena possibile! Quella colonna,
invece, con me! Il resto segua Taiyoudramon!"
I draghi e i Digimon floreali, con rinnovata determinazione, si suddivisero
in tante unità come aveva appena ordinato il loro leader, tenendo a bada il
resto dei Digimon malvagi mentre i loro compagni facevano rotta verso il grosso
dell'esercito alleato. Con la sua vista acuta, Volcdramon riuscì a vedere anche
Panjyamon, Minotarumon, Morgannamon, KingCobramon e Piximon che si affrettavano
lungo una strada principale, cancellando tutti i demoni che osavano porsi sul
loro cammino. Anche loro, evidentemente, stavano cercando di fare la stessa
cosa...
"Volcdramon!" esclamò Piximon. "Meno male che la tua unità è ancora intatta,
più o meno! Dobbiamo cercare di riunire il resto dell'esercito! Il nemico si sta
rivelando refrattario alla nostra strategia, e finchè non ci arriveranno i
rinforzi da DigiWorld, dobbiamo cavarcela come possiamo!"
"Sì, maestro Piximon, l'ho notato..." rispose Volcdramon, gli occhi
acuti che coglievano, troppo in lontananza perchè lui potesse fare qualcosa, uno
squadrone di Gazimon guidati da un Monzaemon, che soccombeva alla forza brutale
di una piccola orda di Fugamon. I piccoli guerrieri non avevano nessuna speranza
contro la forza brutale degli orchi, e vennero spazzati via in pochi secondi.
"Ho ricevuto poco fa la notizia che uno dei Digiprescelti ha ingaggiato in
combattimento SkullSatamon, il generale di Daemon addetto al comando delle forze
terrestri, il che ci allevia un pò di pressione... ma se non riusciamo a
sfondare le linee difensive nemiche in fretta, le nostre perdite saranno
elevatissime!"
"Per adesssso, ssssiamo riusciti a riunirci noi..." commentò KingCobramon,
parlando con tutte e tre le sue teste assieme. "Dobbiamo ssssfruttare il
nosssstro numero e il fattore ssssorpresa per ssssfondare l'accerchiamento
e..."
"Un momento! Sta succedendo qualcosa! Guardate là!" esclamò tutt'a un tratto
Minotarumon, indicando un punto in lontananza con il suo braccio-cannone.
Immediatamente, i presenti incuriositi seguirono la sua indicazione, riuscendo a
vedere, pur pesantemente dissimulato dalla battaglia che stava infuriando
tutt'attorno, uno strano cambiamento di colore nel cielo tempestoso: i colori
cupi e opprimenti che fino a quel momento avevano nascosto la volta celeste
estiva erano stati investiti da un'ondata di colori vivaci, soprattutto tinte
verdi e violette, e un lieve, vibrante suono si stava diffondendo tutt'attorno,
cogliendo di sorpresa un pò tutti e facendo sì che la foga della battaglia si
smorzasse almeno un pò. Un istante dopo, pur immersi fino al collo nella ressa,
Volcdramon e gli altri Digimon riuscirono a vedere un immenso esercito di
Digimon, in particolare Guardromon, Mekanorimon e altri Digimon robotici,
apparire tutt'attorno a loro, e in altre zone vicine, un piccolo esercito che si
era schierato in modo che il Digiport aperto da Gennai li facesse riapparire
attorno al nemico! Con rapidità scioccante, i rinforzi apparvero, uno alla
volta, in uno schieramento ampio e al tempo stesso compatto...
"Sono arrivati i rinforzi!" esclamò Morgannamon con gioia visibile, ma la sua
eccitazione lasciò quasi subito il posto allo scetticismo. "Ehm... sì, ma non so
a quanto servirà. I Digimon nemici sono in una formazione molto compatta, e non
credo che riusciranno a fare breccia, se resteranno separati...
La risposta ai suoi dubbi arrivò subito: obbedendo ad uno solo, preciso
ordine del loro comandante Andromon, i numerosi Guardromon di rinforzo aprirono
il fuoco, sparando una enorme raffica di missili sibilanti che descrissero delle
spettacolari traiettorie arcuate sopra il campo di battaglia, restarono per
qualche istante sospesi in aria come tanti fuochi d'artificio fumanti... e
infine ricaddero sui mostri dell'esercito di terra di Daemon, che fino a quel
momento avevano avuto il vantaggio di essere rimasti compatti in modo da
proteggersi a vicenda, e che si ritrovarono improvvisamente sotto attacco da più
lati! Proprio l'elemento che fino a quel momento li aveva protetti dal grosso
delle forze della resistenza, la formazione che i generali li avevano costretti
a mantenere, si ritorse contro di loro: giacchè la calca dei Digimon malvagi era
tale che neppure un sassolino sarebbe potuto cadere a terra senza colpire prima
qualcuno di loro!
Una serie di esplosioni a catena devastò il corpo principale dell'esercito di
Daemon, allorchè i missili dei Guardromon esplosero in mezzo alla calca,
disintegrando numerosi mostri di basso livello, e costringendo quelli più forti
a ritirarsi nel marasma di panico che ne seguì. A quel primo bombardamento ne
seguì un altro, ancora più preciso e letale, a cui si aggiunsero molti Digimon
della resistenza già presenti! Questa nuova scarica creò ancora maggior
confusione nelle file nemiche, che iniziarono a sfaldarsi e a perdere
consistenza mentre ognuno dei Digimon malvagi scappava in una direzione diversa,
pensando unicamente a salvare sè stesso!
"Adesso è il momento giusto!" esclamò Panjyamon. "I nostri rinforzi sono
riusciti a disperderli... dobbiamo approfittare ora!"
L'uomo-leone di ghiaccio non aveva certo bisogno di dirlo! Prima ancora che
la sua frase fosse finita, l'esercito della resistenza si stava chiudendo sui
nemici disorganizzati, seppellendoli in una calca micidiale e assediandoli da
tutti i lati, facendo a pezzi la loro formazione, e cancellando un nemico dopo
l'altro! Alcuni Ultimate dei Daemon Corps cercarono di opporre resistenza, ma
erano isolati e non avevano modo di ricevere appoggio dai loro sottoposti...
quindi, anche loro non riuscirono a resistere troppo a lungo prima di essere
cancellati! In breve tempo, lo stallo che si era venuto a creare in precedenza
si era smosso, e l'ago della bilancia cominciava finalmente a pendere dalla
parte dei Digiprescelti e dei loro amici!
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Nei cieli sopra Tokyo, la situazione era altrettanto caotica, tra Digimon e
colpi energetici che volevano da una parte e dall'altra... ma tutti i
combattenti si tenevano ben lontani dallo spiazzo circolare che Ophanimon,
Valkyrimon, LadyDevimon e NeoDevimon avevano scelto come arena per il loro
scontro decisivo! Il combattimento infuriava, tra strali di luce, scariche
elettriche e proiettili di energia oscura che sfrecciavano con rapidità
allucinante, e per il momento, nessuna delle due fazioni sembrava riuscire a
prendere il sopravvento sull'altra. Il giavellotto di Ophanimon incontrava i
lunghi artigli di LadyDevimon, sprizzando dappertutto scintille dorate, e
NeoDevimon cercava di penetrare la guardia di Valkyrimon, che riusciva in
qualche modo, volteggiando la sua spada, a bloccare ogni attacco. Ma era chiaro
che, anche in questo caso, la situazione di equilibrio non poteva durare troppo
a lungo. Presto o tardi, unas delle due fazioni si sarebbe stancata, e avrebbe
ceduto... e allora sarebbe stata in balia dell'avversario!
"I tuoi trucchetti mi stanno irritando, LadyDevimon!" esclamò
Ophanimon quando la demone evitò con aria quasi giocosa un affondo della sua
lancia. "Se vuoi combattere, combatti seriamente!"
La demonessa vestita di cuoio fece svolazzare il suo sdrucito mantello, e
rispose con una breve, silenziosa ma acuta, risatina di divertimento.
"Hehehee... e perchè dovrei farlo, biondina? Finora, è stato molto divertente
tenerti sulle spine! Tuttavia, vedo che ti stai stufando di questi giochetti, e
se devo essere sincera, anch'io vorrei concludere una volta per tutte questa
storia... possibilmente con la tua morte! Darkness Wave!"
LadyDevimon eseguì un giro su sè stessa, liberando dal suo corpo uno sciame
famelico di pipistrelli che si gettò su Ophanimon in un crudele coro di urla
stridule! La guerriera angelica, per fortuna, sapeva bene cosa aspettarsi dalla
sua avversaria, e rispose facendo roteare il suo giavellotto nelle proprie mani,
come un'esperta di kung-fu! La mossa difensiva intercettò appena in tempo la
Darkness Wave di LadyDevimon, infrangendo i pipistrelli e cancellandoli... ma
subito dopo, LadyDevimon scattò alla spalla della sua avversaria e sollevò un
braccio, trasformandolo in una punta di lancia spaventosamente affilata e
mirando nel punto in mezzo alle scapole di Ophanimon!
"Ophanimon, attenta!" esclamò un'allarmata Hikari. "E' proprio dietro di
te!"
La donna angelica si voltò di scatto e sollevò il suo giavellotto, proprio
nel momento in cui la demone scendeva in picchiata per conficcarle la sua arma
nella schiena! "Evil Lance!" esclamò LadyDevimon con tono trionfante,
aspettandosi di vedere finalmente la sua avversaria trafitta... ma rimase delusa
e spiacevolmente sorpresa quando Ophanimon sollevò la sua arma e intercettò il
fendente con un aspro clangore metallico! Le due guerriere rimasero ferme a
mezz'aria, ognuna facendo pressione sull'altra, e guardandosi ferocemente negli
occhi, il disprezzo reciproco palpabile da ogni loro atteggiamento. Ancora una
volta, per quanto Ophanimon fosse, in teoria, di livello più elevato,
LadyDevimon era diventata molto più potente di come la partner di Hikari la
ricordava, e c'era da aggiungere il fatto che la guerriera angelica non era
ancora molto abituata alla sua forma Mega... laddove invece LadyDevimon aveva
avuto molto tempo per sviluppare i suoi poteri e impratichirsi nel loro uso. Se
Ophanimon voleva trionfare in quello scontro decisivo, doveva giocare
d'astuzia... e così, con un rapido gesto del braccio, spezzò il contrasto tra sè
e LadyDevimon, facendo perdere l'equilibrio alla demone! Mentre quest'ultima
cercava di rimettersi in equilibrio, la guerriera angelica le sferrò un calcio
circolare alla spalla, e LadyDevimon sibilò per la rabbia e il dolore, venendo
scagliata verso il basso. Per sua fortuna, riuscì a sbattere le ali e riprendere
l'equilibrio, scagliandosi di nuovo all'attacco contro la sua rivale
angelica!
"Heheheee... bel tentativo, biondina! Mi hai colto di sorpresa!" esclamò,
sferrando un colpo con le sue unghie scarlatte, che Ophanimon riuscì a malapena
a parare. "Ma non credere che accadrà di nuovo! Prendi questo!"
Ophanimon reagì con rapidità notevole, alzando di nuovo la guardia prima che
la demonessa potesse attaccare... ma proprio quando credeva di avere
intercettato l'attacco, le unghie di LadyDevimon si allungarono di colpo,
sfrecciando verso il suo volto come lame affilate! Con un'esclamazione di
sorpresa, lo spirito femminile del Bene piegò il collo da un lato e riuscì per
un soffio ad evitare gli artigli della sua rivale, che però le graffiarono la
guancia, facendole sentire un improvviso, acuto dolore! LadyDevimon ne
approfittò e mise a segno un calcio all'addome, seguito da un rapido movimento
del braccio con il quale afferrò i lunghi capelli dorati di Ophanimon e tirò
verso di sè, strattonando dolorosamente la sua avversaria! Ophanimon urlò e
cercò di dibattersi per sfuggire alla crudele presa, ma ora che LadyDevimon era
così vicina, il giavellotto della guerriera angelica si stava rivelando
inutile.
"Hahahahaaa! Cosa succede, biondina? Non riesci a sopportare che ti vengano
tirati quei tuoi bei capelli biondi, eh? Forse avresto dovuto lasciar perdere
tutto e darti alle sfilate, visto che più di un bel faccino non hai! Darkness
Wave!" esclamò con feroce soddisfazione LadyDevimon, scagliando la sua orda
di pipistrelli urlanti a bruciapelo. Ophanimon, incapace di difendersi, venne
colpita in pieno e trascinata via per molti metri prima che lo sciame di
pipistrelli si dissolvesse e la lasciasse andare, barcollante e affaticata.
Ophanimon si rimise in piedi e si alzò di nuovo in volo, spiegando le sue ali
dorate... ma ora sentiva che i suoi movimenti si erano fatti più legnosi, a
causa della fatica, e la sua avversaria, per contro, sembrava ancora vispa!
Doveva cercare di sferrare un colpo decisivo entro breve...
"Hai visto quello che volevo dire, mia cara?" cinguettò odiosamente
LadyDevimon, avanzando di nuovo verso Ophanimon e leccandosi le unghie dipinte
di rosso in maniera disgustosa, quasi pregustando il sangue di cui si sarebbero
macchiate. "Ormai, noi generali dei Daemon Corps siamo molto superiori a voi,
deboli Digimon che si affidano ad altrettanto deboli esseri umani per la loro
evoluzione! Il potere oscuro del Dark Ocean ci ha conferito un potere
illimitato, e con questo, assieme alla geniale creazione di Daemon-sama e ai
poteri del Dark Seed, potremo dominare entrambi i mondi, ed estendere il nostro
potere oltre i confini del tempo e dello spazio! Non c'è più nulla che voi
potete fare contro di noi! La nostra vittoria è assicurata!"
Ophanimon si passò il dorso della mano sulle labbra, asciugandosi un filo di
saliva... e infine alzò lo sguardo verso la sua avversaria, rispondendo alle sue
provocazioni con un'espressione stoica e impassibile. "Bene. Se è come dici
tu, allora risparmiami il resto dei tuoi discorsi a vuoto per quando mi avrai
cancellata! Io e i miei compagni non abbiamo fatto tutta questa strada soltanto
per farci ammazzare adesso, strega!" la sfidò, puntandole di nuovo contro il
giavellotto. Immediatamente, l'aria di superiorità di LadyDevimon sbiadì,
sostituita da un ghigno duro che esprimeva un profondo fastidio.
"Hmmm... quindi, tu dici che non è importante il fatto che ora Daemon-sama
sia in possesso dell'artefatto più potente e temuto di tutti i Mondi Digitali
conosciuti, ma soltanto come andrà a finire questa guerra?" chiese
retoricamente, la mano che si trasformava di nuovo in una lancia e si apprestava
a sferrare il colpo ferale.
Ophanimon annuì brevemente. "Hai capito, vedo. Esatto, volevo dire proprio
questo. Alla fine, tutti i tuoi discorsi serviranno a ben poco se voi dei Daemon
Corps non riuscirete a sconfiggerci."
"Tsk! Ti pentirai della tua arroganza, mocciosetta angelica! Evil
Lance!" tuonò la demone, spiegando di nuovo le sue sdrucite ali di cuoio e
gettandosi in picchiata verso Ophanimon con la lancia puntata. L'angelo
femminile serrò gli occhi, osservando l'avversaria in rapido avvicinamento con
freddezza... poi, al momento giusto, eseguì una schivata laterale e mandò a
vuoto l'affondo di LadyDevimon, per poi colpirla con un colpo di taglio alla
schiena mentre passava, prendendole esattamente la spina dorsale e strappandole
un gracchio di dolore! La demonessa scivolò e perse nuovamente quota,
riprendendo stabilità qualche secondo dopo... ma soltanto per trovarsi davanti
la sua rivale che scagliava contro di lei pugno dopo pugno, costringendola ad
indietreggiare ancora! Con rabbia, LadyDevimon usò il suo braccio artigliato più
grande per bloccare i pugni, e la catena avvolta attorno ad esso si mosse come
un serpente di metallo, quasi dotata di volontà propria, avvinghiandosi attorno
al polso di Ophanimon e minacciando di farla cadere assieme alla demonessa! Per
fortuna, Ophanimon reagì in tempo, eseguendo un ampio gesto con il braccio
libero, e materializzando davanti a sè dieci cristalli a forma di prisma delle
dimensioni di un pugno umano, che risplendevano di tutti i colori
dell'arcobaleno. Con un solo gesto della mano, Ophanimon scagliò i gioielli
fatati contro LadyDevimon, e questi le grandinarono addosso come una pioggia di
meteoriti!
"SEPHIROT CRYSTAL!" esclamò l'angelo femminile, percuotendo la crudele
avversaria con i cristalli guidati dalla sua pura e semplice volontà! Non appena
ebbero colpito una volta ed ebbero costretto LadyDevimon a mollare la presa, i
proiettili iridati schizzarono via in direzioni diverse... poi tornarono
indietro, e colpirono di nuovo LadyDevimon, ciascuna da un lato. La demonessa
venne violentemente percossa sulle spalle, sulla schiena, sul torace e in varie
altre parti del corpo, per essere infine scagliata via da un ultimo passaggio
dei Sephirot Crystals che la colpì sotto il mento!
LadyDevimon venne sbalzata lontano, fermandosi qualche metro dopo per
afferrarsi la testa e tenere a bada i capogiri, mentre i prismi di cristallo
volavano di nuovo verso la loro proprietaria e scomparivano nel nulla così come
erano apparsi, lasciandosi dietro una scia di polvere iridata. Sibilando per
l'odio, la donna demoniaca sguainò nuovamente gli artigli e riprese quota,
cercando di ottenere il vantaggio della quota sulla sua avversaria, che
nondimeno restava freddamente tranquilla come lo era sempre stata fin da quando
la battaglia era iniziata.
"LadyDevimon, giunta a questo punto... hai soltanto due possibilità!"
ingiunse severamente Ophanimon, puntandole contro il giavellotto dorato.
"Andartene e non tornare mai più, o restare ed essere distrutta. Quale delle
due scegli?"
La demone ringhiò inferocita. "Scelgo... NESSUNA DELLE DUE! Darkness
Wave!" esclamò, e sprigionò un'altra bordata di pipistrelli d'ombra dal
proprio corpo, molto più ampia, potente e pericolosa delle precedenti! Ophanimon
venne sorpresa dalla rapidità dell'attacco, troppo ampio perchè potesse pararlo
come aveva fatto un attimo prima, e dovette chiudersi in difesa e sopportare
meglio che poteva la scarica di creature della notte che la colpivano da ogni
direzione. Diversi di loro superarono la sua armatura, ferendola con le zanne e
gli artigli, e la donna angelica strinse i denti per il bruciore, ma i suoi
occhi, protetti dall'elmetto che indossava, non si staccarono mai da LadyDevimon
che, completato il suo attacco, si alzò ancora un pò di quota e piombò giù in
picchiata, sperando di assalirla mentre era ancora tenuta ferma dallo sciame di
ali membranose! Ophanimon si liberò con una virata degli ultimi pipistrelli che
la attorniavano, schivando con agilità l'artiglio della sua nemica, che subito
fece scattare in avanti l'altra mano e cercò di conficcarle gli artigli nel
cuore! Appena in tempo, la guerriera celeste riuscì a bloccarle il polso, e le
due nemiche giurate iniziarono una letale danza a mezz'aria, ognuna cercando di
sopraffare l'altra. Era quasi spettacolare vederle combattere in questa
maniera... se si ignorava il fatto che una delle due non sarebbe uscita viva da
quello scontro!
"Tu non mi fermerai, biondina! Non sarai tu a togliermi la gioia di
distruggere le vite di migliaia di esseri umani e Digimon!" ringhiò l'inferocita
LadyDevimon, colpendo Ophanimon con un manrovescio in pieno viso, a cui ne seguì
un altro... e un altro... e un altro ancora, ciascuno abbastanza forte da
spezzare il collo ad un uomo comune! "Noi dei Daemon Corps... distruggeremo
chiunque ci ostacoli, e ci divertiremo con le sofferenze di coloro che
sottometteremo! E voi... voi Digiprescelti non potrete fare nulla per
impedircelo! MI SONO SPIEGATA?" La sua voce si trasformò in uno strillo acuto,
selvaggio, terribile, e Ophanimon riuscì chiaramente a vedere i canini da
vampiro nella bocca della demone, e a sentirne l'alito puzzolente di zolfo, tale
era la vicinanza tra le due! LadyDevimon tirò indietro il braccio per
trafiggerla con i suoi artigli... ma all'improvviso, Ophanimon si riprese e
strattonò la demone, allontanandola da sè quel tanto che bastava a consentirle
di manovrare la sua arma!
"Folle! Allora paga il prezzo della tua stupidità!" esclamò Ophanimon,
brandendo la lancia dalla punta micidiale. LadyDevimon scattò di nuovo in
avanti, ma questa volta Ophanimon fu più veloce, e riuscì a superare la guardia
dell'avversaria, e a trafiggerla in pieno petto!
L'espressione di LadyDevimon si contorse in una smorfia di dolore, e la sua
picchiata si interruppe di colpo, mentre la punta affilata le penetrava nel
corpo, fuoriuscendo infine dalla schiena ed impalandola letteralmente! Le sue
mani artigliate si aggrapparono inutilmente al freddo metallo, dal quale
proveniva una luminescenza dorata che indicava un accumulo di energia...
"No... No..." mormorò LadyDevimon, con le sue ultime forze. "Non può...
finire così... Daemon-... sama..."
"EDEN'S JAVELIN!" urlò Ophanimon. A questo semplice comando, la sua
lancia sacra emise un potente impulso di energia che avvolse l'arma in una
splendente aura dorata, e si sprigionò dalla punta sotto forma di un enorme
raggio di energia che avvolse LadyDevimon! La demone ebbe appena il tempo di
urlare per l'ultima volta, uno strillo acuto e riverberante che riecheggiò per
tutto il campo di battaglia, prima di dissolversi nel nulla, come se non fosse
mai esistita! Quando il raggio di energia proveniente dalla lancia di Ophanimon
cessò, della crudele LadyDevimon non era rimasta nemmeno una traccia! Uno dei
quattro generali dei Daemon Corps era stato spazzato via, una volta per
tutte!
Un grido di raccapriccio si levò dai Digimon malvagi più vicini, subito
seguito da esclamazioni festanti dei membri della resistenza, che non persero
tempo e intensificarono i loro sforzi, lanciando un attacco ancora più
determinato dei precedenti! La nuova foga che i membri della resistenza avevano
trovato, assieme alla confusione dei Daemon Corps successiva alla caduta di una
loro leader, fece sì che le forze del Male si disperdessero, dando finalmente
agli alleati dei Digiprescelti un pò di sospirato vantaggio! Sciami di FanBeemon
e Battamon si radunavano attorno ai ben più potenti Hornetmon, bloccandoli con
la semplice superiorità numerica, mentre il resto dei Digimon alati si gettava
su Airdramon, Devidramon, Snimon, Bakemon e altre mostruosità. In breve tempo, i
ranghi del nemico vennero dispersi e costretti a stare sulla difensiva!
"Brava, Ophanimon! L'hai sconfitta!" esclamò Hikari dalla cockpit di
Imperialdramon FM, applaudendo con gioia alla sua Digimon, che alzò la testa e
fece un sorriso alla Digiprescelta della Luce. "Sapevo che ce l'avresti
fatta!"
"Ti ringrazio, Hikari..." rispose la donna angelica, la voce da
guerriera che si faceva più morbida e tranquilla. "Ma non possiamo ancora
rilassarci. Valkyrimon è ancora impegnato in combattimento, e le forze aeree dei
Daemon Corps hanno ancora un generale. Possono ancora ribaltare la
situazione."
La ragazzina castana, come anche Daisuke accanto a lei, spalancò gli occhi.
Nell'eccitazione del momento, si era quasi dimenticata di quel particolare!
"Cosa? Oh, cielo, hai ragione! Valkyrimon e NeoDevimon stanno ancora
combattendo!" esclamò, girandosi poi di scatto verso la sua amica occhialuta,
che aveva tenuto lo sguardo fisso sulla battaglia tra il suo Digimon e il
deforme generale dei Daemon Corps fin dall'inizio. "Miyako-san! Com'è la
situazione, da quella parte? Chi sta vincendo?"
"Difficile dirlo..." mormorò la Digiprescelta con gli occhiali, dalla cui
voce si percepiva ansia per come sarebbe andato quello scontro. "Per come sta
andando adesso, potrebbe finire in qualsiasi modo..." Poi, di punto in bianco,
scosse la testa, scrollandosi la preoccupazione, e piazzando le mani davanti
alla bocca, a mò di megafono, iniziò ad incitare il suo Digimon nel modo vivace
e rumoroso che le era proprio! "Forza, Valkyrimon, devi farcela! Sconfiggi
quello sgorbio svolazzante! Fagli vedere che il nero è passato di moda!
Annodagli le ali! Prendilo a calci nel sedere! Fagli quello che vuoi, ma TORNA
VIVO, o giuro che mi sentirai!"
"Owwww..." Daisuke strinse i denti, uando le mani per massaggiarsi le
orecchie indolenzite dall'urlo ultraonico della sua amica-rivale. "A voce un pò
più alta no, eh, quattrocchi?"
Parentesi comica a parte, il duello tra Valkyrimon e NeoDevimon si era
protratto fino a quel momento tra alterne fortune, con furiosi scambi di colpi
intervallati di tanto in tanto da momenti di stanca in cui i due combattenti si
giravano attorno, nel tentativo di valutare i punti deboli dell'avversario. E in
quel momento, mentre Miyako li osservava, i due contendenti erano proprio in uno
di quegli sporadici istanti di riposo, e si trovavano in sospensione a
mezz'aria, svolazzando lentamente in circolo con le armi sguainate! Valkyrimon
teneva la spada con entrambe le mani, usandola per mettere una certa distanza
tra sè e il demone deforme, che invece eseguiva delle finte con i suoi artigli,
sibilando di rabbia. Entrambi davano l'impressione di non volersi esporre, e
allo stesso tempo si sentivano logorati dalla tensione. Molto presto, uno dei
due avrebbe ceduto all'impazienza, e si sarebbe gettato all'attacco...
NeoDevimon fece scattare ancora una volta il suo lungo braccio in avanti,
mostrando i lunghi, contorti artigli di cui erano armate le sue dita nodose, ma
Valkyrimon fu rapido a muovere la spada in modo da parare l'attacco, e le unghie
del generale nuovo arrivato rimbalzarono sulla lama. Irritato, ma consapevole di
non potersi permettere azioni avventate, NeoDevimon svolazzò indietro per un
breve tratto, fissando i suoi occhi luccicanti in quelli di Valkyrimon, che gli
restituì uno sguardo fiero e quasi sprezzante.
Finalmente, NeoDevimon decise che era giunto il momento di far commettere un
errore al suo avversario, e si spostò rapidamente verso sinistra, fintando un
attacco. Concentrato com'era sul seguire i movimenti del nemico, Valkyrimon non
tardò a gettarsi di lato a sua volta... ma in quello stesso momento, i
lineamenti del volto di NeoDevimon si spostarono in maniera appena percettibile
dietro la sua maschera, facendo intuire che il demone aveva ghignato! Valkyrimon
aprì leggermente la bocca, capendo troppo tardi di essere caduto in un
trabocchetto... e vide il braccio destro di NeoDevimon allungarsi come se fosse
stato un elastico, eseguire un rapido giro, e attaccarlo su un lato mentre il
Digimon oscuro lo teneva impegnato dall'altro! Soltanto una rapida manovra
evasiva evitò al guerriero di essere impalato da quei mostruosi artigli, e non
appena il braccio allungato di NeoDevimon fece una conversione a U e lo attaccò
sul fianco, Valkyrimon si voltò nella direzione opposta, in modo da farsi
colpire sul pettorale dall'altro artiglio! L'impatto fu tale che Valkyrimon
perse un pò di quota, quel tanto che bastava al braccio allungato di NeoDevimon
per mancarlo, e passargli a pochi centimetri dalla testa. Immediatamente,
NeoDevimon ritirò l'arto allungato prima che Valkyrimon potesse attaccarlo, e si
alzò ulteriormente di quota, accumulando una scarica di energia negativa sulla
punta dell'artiglio libero. Valkyrimon alzò il braccio sinistro, e materializzò
una balestra, già carica con una freccia crepitante di energia elettrica, sulla
corazza che proteggeva l'avambraccio, poi prese la mira, giusto il tempo di
assicurarsi che il suo colpo non andasse sprecato, e sparò con letale
precisione!
"LIGHTNING ARROW!" esclamò con voce potente. La corda della balestra
scattò, e il dardo elettrificato tagliò l'aria mentre si dirigeva verso
NeoDevimon, tracciando una scia di luce... ma il generale dei Daemon Corps si
era mosso con altrettanta rapidità, e il suo braccio libero era scattato in
avanti con rapidità incredibile, scagliando un'ondata di energia oscura!
"Guilty Claw!" ringhiò NeoDevimon mentre lanciava l'attacco. Una
spettacolare quanto inquietante scarica di luci ed ombre riverberò nei dintorni
nel momento in cui il colpo di Valkyrimon incontrò quello di NeoDevimon, ed
entrambi si annullarono a vicenda in una tremenda esplosione che scagliò via i
due combattenti, senza infliggere loro danni seri, ma sbilanciandoli per qualche
prezioso secondo. NeoDevimon si riprese per primo, e volò attraverso il
polverone sollevato dal suo stesso attacco, puntando dritto contro Valkyrimon e
cogliendolo di sorpresa! Il guerriero ebbe giusto il tempo di alzare lo sguardo,
prima di ritrovarsi con gli affilati artigli del demone mascherato
pericolosamente serrati sulle spalle, ed essere trascinato via, troppo vicino al
terreno per i suoi gusti, con forza brutale! Un istante dopo, Valkyrimon venne
sbattuto contro la fiancata di un palazzo, e strinse i denti per il dolore,
sentendosi il fiato mancare in gola, mentre i vetri più vicini andavano in
frantumi con un clangore assordante! Con rinnovato vigore, NeoDevimon sferrò un
paio di pugni in faccia alla sua vittima, ma quest'ultima reagì immediatamente
dopo, colpendo il demone mascherato con un calcio in pieno addome e
costringendolo a mollare la presa! Si sentì un grugnito nell'istante in cui
NeoDevimon si separò dal suo avversario e si portò una mano alla parte offesa, e
Valkyrimon riuscì a svincolarsi e a districarsi dall'ammaccatura che NeoDevimon
aveva fatto sul muro del palazzo con il suo corpo, per poi mettersi ad inseguire
l'avversario e costringerlo a risalire con una raffica di pugni! Disperatamente,
il generale dei Daemon Corps mosse le braccia a caso, sperando di bloccare
quanti più colpi possibile, per poi riprendere distanza e scagliare un altro
Guilty Claw, che Valkyrimon riuscì a malapena ad evitare prima che andasse a
schiantarsi sul palazzo da cui si era appena risollevato in volo! Una enorme
esplosione, accompagnata da una scarica di raggi neri, accompagnò la demolizione
di parte della struttura, e una cascata di cemento, tralicci e vetri infranti
precipitò nelle strade sottostanti.
"Devo fermarlo, prima che faccia troppi danni... questo NeoDevimon non
sembra curarsi per niente dei danni che provoca, e se continua così, demolirà
mezza Odaiba prima che io possa fermarlo!" disse tra sè Valkyrimon,
impugnando la spada più saldamente. "E va bene! Sembra proprio che dovrò
terminare questo scontro con un attacco decisivo! E sia! O la va, o la
spacca!"
Il guerriero alato scattò verso l'alto, inseguendo NeoDevimon che cercava a
sua volta di prendere maggiore quota, e procedendo ad una tale velocità che
l'aria stessa sembrò ridursi a due muri solidi ai suoi fianchi, e il mondo
svaniva in un indistinto balenare di colori cupi. Sentì il vento fischiare
attorno a lui, e i rumori della battaglia circostante sfumare in un ronzio
mentre saliva a velocità folle, inseguendo il terribile demone... il quale, ben
lungi dall'essere sconfitto, abbassò lo sguardo verso il suo nemico, e illuminò
i suoi occhi di una strana luce nera!
"Deep Sorrow!" risuonò la voce sepolcrale del mostro, un decimo di
secondo prima che dalle sue orbite partissero due raggi di energia negativa che
zigzagavano come scariche elettriche! Troppo veloce per evitare l'attacco,
Valkyrimon sollevò la spada davanti a sè e intercettò i raggi con il piatto
della lama, riuscendo a deviarli e mandandoli addosso ad un enorme Airdramon che
stava assalendo un Blimpmon della resistenza! Anche così, però, parte
dell'energia oscura investì le braccia del guerriero, intorpidendogliele e
rallentandolo quel tanto che bastò a NeoDevimon per spostarsi in una posizione
migliore. Il demone nero eseguì una spettacolare virata e allungò di nuovo le
braccia, sperando di colpire Valkyrimon da distanza di sicurezza, ma
quest'ultimo si tolse all'ultimo momento, e ridiscese in picchiata
sull'avversario mentre questo cercava di ritirare le braccia, ed era quindi meno
difeso! Riuscì a raggiungerlo in tempo, e lo scagliò lontano con un doppio
calcio ben assestato, ma NeoDevimon si riprese appena in tempo, e usò per
l'ennesima volta un Guilty Claw, inviando quattro scie energetiche nere simili
ai segni di un artiglio gigantesco contro il guerriero alato! Questa volta,
Valkyrimon non riuscì ad evitare l'attacco, e fu il suo turno di essere lanciato
via dopo essere stato colpito in pieno petto dalla scarica di energia
distruttiva, che lo investì con una potenza tremenda! Valkyrimon grugnì di
dolore e cercò in qualche modo di riprendere stabilità a mezz'aria, mentre il
demone, sogghignando dietro la maschera, si lanciava di nuovo all'attacco,
producendosi in una raffica di artigliate velocissime che il Digimon Mega riuscì
appena a parare con un rapodo gioco di spada. Anche così, alcuni dei colpi
scivolarono tra le aperture nella sua guardia, e lacerarono la sua armatura,
ogni colpo accompagnato da uno spruzzo di scintille! Valkyrimon strinse i denti
quando un graffio gli ferì il fianco, e come risvegliato dall'improvviso, acuto
dolore, colpì con maggiore furia, impattando contro gli artigli furiosi di
NeoDevimon con un clangore metallico! NeoDevimon riuscì appena a spalancare gli
occhi, prima che un unico, tremendo pugno lo centrasse in pieno volto,
incrinando la sua orribile maschera e costringendolo ad allontanarsi
dall'avversario, che ne approfittò immediatamente e si levò ancora più in alto
nel cielo, per poi scendere giù a velocità appena inferiore a quella del suono!
Per niente intimorito, il demone si riprese dallo stordimento e si allineò per
intercettare Valkyrimon con un altro Deep Sorrow...
Quando improvvisamente, il partner di Miyako si scisse in
tre Valkyrimon, ognuno perfettamente uguale all'originale, che si allinearono in
un fronte compatto mentre discendevano su di lui come uccelli da preda
perfettamente addestrati! NeoDevimon sussultò per l'improvviso terrore, e
scagliò il Deep Sorrow a caso, sperando di centrare l'originale! In effetti, i
laser zigzaganti trafissero in pieno petto il Valkyrimon centrale, che ebbe
appena il tempo di fare un'espressione stupefatta... prima di svanire nel nulla
come una bolla di sapone, mentre i suoi due 'compagni' si separavano, andando in
direzioni diverse, per poi cercare di cogliere NeoDevimon ai fianchi, in un
letale accerchiamento a tenaglia! Per nulla impressionato, NeoDevimon si alzò di
quota, sfuggendo alla stretta dai due lati, e rispose al tentativo dei due
Valkyrimon con una risata beffarda.
"Hahahaaa! Poveri stupidi, qui siamo in aria, nel caso
non ve ne siate accorti! Non devo per forza restare alla vostra stessa altezza!
Deep Sorrow!" esclamò, sparando di nuovo i suoi raggi
letali contro il Valkyrimon di destra e colpendolo in pieno! Il ghigno di
trionfo che decorava il suo volto dietro la sua orrida maschera non si smorzò
quando il suo bersaglio fece la stessa fine del precedente, dissolvendosi nel
nulla e rivelandosi come un'illusione ottica... voleva semplicemente dire che
l'ultimo Valkyrimon rimasto era quello giusto, e ora non doveva fare altro che
scendere giù e finirlo!
NeoDevimon urlò, un verso di rabbia e trionfo, scendendo
di quota sulla schiena dell'ultimo Valkyrimon rimasto... e prima che
quest'ultimo potesse reagire, il crudele generale delle forze aeree dei Daemon
Corps alzò un braccio gommoso e deforme... e lo calò sul suo avversario!
Il tempo si fermò per un istante... poi, gli artigli di
NeoDevimon trafissero la corazza che proteggeva la schiena di Valkyrimon senza
incontrare alcuna resistenza, penetrando nel torso e fuoriuscendo dal torace,
con estremo orrore di tutti i Digimon della resistenza presenti! Anche Daisuke,
Hikari e, soprattutto, Miyako, dalla cockpit di Imperialdramon FM, rimasero
sconvolti, e sentirono un brivido gelido attraversare loro le membra alla vista
del loro campione che veniva così spietatamente eliminato dal servitore di
Daemon!
"Va... Va..." balbettò Miyako, sentendo gli occhi che si
appesantivano dietro le lenti dei suoi occhiali. "VALKYRIMON! NOOOOO!"
"Non... non può... essere..." mormorò Daisuke, mentre
Hikari si portava entrambe le mani alla bocca, in un muto gesto di sgomento, e i
suoi occhi brillarono di lacrime. NeoDevimon, da parte sua, sghignazzò
diabolicamente mentre affondava ulteriormente l'artiglio nella ferita mortale
che aveva inflitto al campione dei Digiprescelti. Ora, senza più uno dei loro
combattenti più validi, la resistenza avrebbe sicuramente perso morale... e poi,
infierire su un avversario morente era sempre una gioia per quel mostro senza
anima!
Ma la gioia feroce di NeoDevimon fu di breve durata:
proprio quando ormai era sicuro di aver vinto... il corpo di quello che lui e
tutti gli altri credevano essere Valkyrimon si dissolse come se non fosse mai
esistito, svanendo come i due prima di lui in un flebile lampo di luce colorata!
NeoDevimon passò all'istante dal trionfo allo sgomento, allorchè il suo
artiglio, non più frenato dal corpo di Valkyrimon, gli fece perdere
l'equilibrio, e lo fece quasi capovolgere a mezz'aria, mentre tutt'attorno, i
Digimon della resistenza che avevano assistito a quell'istante fatale sbarrarono
gli occhi per la meraviglia... e nella cockpit di Imperialdramon FM, la
confusione e il sollievo si mischiavano in una scarica di adrenalina che
abbandonò i corpi di Daisuke e delle sue due compagne, facendo provare loro per
un istante uno strano senso di debolezza. "Va... Valkyrimon non era...?"
balbettò Miyako, conusa e felice allo stesso tempo. "Ma... ma allora..."
"Che... CHE COSA?" ringhiò indignato NeoDevimon,
cominciando a guardarsi attorno freneticamente. "Ma... ma allora, neanche quello
era Valkyrimon!?"
"No, buffone alato! Valkyrimon è
QUESTO! FERAL SWORD!"
Una voce chiara, squillante, appartenente proprio al
potente guerriero alato che NeoDevimon si era illuso di aver cancellato risuonò
per tutto il campo di battaglia... e un'ombra minacciosa calò su NeoDevimon,
brandendo una lama affilata e luccicante tra le mani artigliate! In preda al
panico, NeoDevimon si voltò nella direzione da cui proveniva l'attacco, giusto
in tempo per vedere Valkyrimon, vivo e vegeto, scendere su di lui a tutta
velocità, le braccia muscolose che si muovevano in un ampio arco davanti a lui,
e la spada che si abbatteva implacabile sul corpo del nemico...
SLAAAAAAAASH!
Tutto venne avvolto da un flash di durata istantanea
quando Valkyrimon passò vicinissimo al corpo di NeoDevimon, falciando l'aria con
un unico, tremendo colpo di spada sferrato a due mani, per poi atterrare dietro
di lui, ancora in posizione di affondo, e lasciando l'orribile demone dietro di
sè, paralizzato nella sua espressione di sgomento ed incredulità! Per diversi
secondi, che sembrarono durare un'eternità, nessuno dei due contendenti fece una
sola mossa, e i Digiprescelti all'interno di Imperialdramon si ritrovarono a
trattenere il fiato, per la paura di disturbare quel momento di estrema
tensione...
...poi, con un unico e fluido movimento, Valkyrimon si
rimise in posizione eretta e rinfoderò la spada... e subito dopo, NeoDevimon
spalancò gli occhi in preda all'orrore quando una linea bianca luminosa iniziò
ad apparire sul suo corpo, partendo dalla sommità del cranio, per poi scendere
giù e attraversare la faccia, il collo, il torace deforme... e giungere infine
all'inguine, dividendo il mostro in due parti perfettamente uguali! La Feral
Sword di Valkyrimon aveva lasciato il segno... e fatto la sua prima vittima
eccellente!
"NOOOOOOOOO!" urlò NeoDevimon, un istante prima che le
due metà del suo corpo diviso longitudinalmente si separassero, per poi
sgretolarsi in tante stringhe di dati e disperdersi ai quattro venti come era
successo a LadyDevimon qualche istante prima! In breve tempo, il deforme
generale dei Daemon Corps che avevadato più di tutti contributo alla
realizzazione del progetto Arkadia e alla nascita di Arkadimon era stato
cancellato, e un silenzio di tomba calò improvviso su quella parte di cielo...
prima che i Digimon della resistenza, Daisuke, Miyako ed Hikari esplodessero in
un collettivo grido di vittoria!
"Sìììììì! Sì, sì, sì, sì, sì... SI'!" esclamò Miyako con
gioia incontenibile mentre il suo Digimon si riavvicinava ad Imperialdramon FM.
"L'hai sconfitto, Valkyrimon! Ce l'hai fatta! Accidenti a te, mi hai fatto
prendere un colpo, poco fa! Per un attimo, ho creduto davvero che ti avesse...
aaaah, al diavolo, non ci voglio pensare! Però dovrai spiegarmi come hai fatto!"
Valkyrimon, rilassatosi dopo la furiosa battaglia, si
mise una mano dietro la nuca, e rise con fare apologetico. Gli era dispiaciuto
anche a lui far credere alla sua partner, anche solo per un istante, che per lui
fosse la fine... "Heh... hai ragione, Miyako... mi
dispiace di averti fatto spaventare, ma avevo bisogno di un diversivo per
cogliere di sorpresa NeoDevimon! Altrimenti, non sarei riuscito a finirlo così
rapidamente, e avrei rischiato grosso! Accidenti, anche se sono evoluto a
livello Mega, era un avversario davvero difficile!"
Se la fine di LadyDevimon aveva spaventato le forze aeree
dei Daemon Corps, quella di NeoDevimon le aveva completamente disanimate! Gli
attacchi dei Digimon malvagi persero immediatamente di vigore, non appena questi
videro i loro leader cadere, e la formazione prima tenuta assieme dal pugno di
ferro dei due generali si sfaldò come un cumulo di foglie morte in una bufera,
cadendo facilmente vittime delle meglio organizzate forze della resistenza! In
breve tempo, l'aviazione dei Daemon Corps venne ridotta in tanti, piccoli nuclei
separati l'uno dall'altro, e completamente esposti al fuoco nemico! Nel loro
ultimo tentativo di resistere, i Daemon Corps risposero con la ferocia disperata
di un topo messo all'angolo, raccogliendo tutto ciò che della loro formazione
non era già stato cancellato o messo in fuga, e tentando di forzarsi il
passaggio attraverso l'esercito dei Digimon buoni... ma una brutta sorpresa li
attendeva: infatti, la resistenza non fece alcun tentativo di opporsi
all'assalto e anzi, come se fosse stata una tattica di guerra che ormai erano
abituati ad usare, la formazione si spezzò volontariamente, facendo passare il
nemico tra le sue due metà... e facendolo trovare davanti alle imponenti figure
di BlackWarGreymon, Phoenixmon, HerculesKabuterimon, Imperialdramon FM,
Seraphimon, Megadramon, Valdurmon e Angeldramon: una piccola formazione di
Digimon di livello Mega (escluso un Ultimate...), sufficiente a terrorizzare
anche il nemico più testardo! Certo, le aure di energia che scintillavano
attorno ai loro corpi erano un ulteriore campanello d'allarme...
"Salve, buffoni. Andate da qualche parte, per caso?"
chiese Daisuke con tono beffardo, mentre Imperialdramon FM puntava il
braccio-cannone contro l'esercito nemico e cominciava a caricarlo... mentre, un
pò più in là, BlackWarGreymon creava una enorme sfera di energia negativa nera
sopra la sua testa, le piume di Phoenixmon iniziavano a sprizzare fiamme
scarlatte, il corno di HerculesKabuterimon crepitava di energia elettrica... e
le ali di Seraphimon si illuminavano di luce dorata!
Un istante dopo, l'inferno in terra si scatenò!
"GIGA CRUSHER!"
"STARLIGHT EXPLOSION!"
"GIGA ELECTRO SHOCKER!"
"TERRA DESTROYER!"
"SEVEN HEAVENS!"
"Darkside Attack!" esclamò
Megadramon, esplodendo una scarica di missili dalle ali metalliche.
"AURORA UNDULATION!" Valdurmon
spalancò le sue magnifiche ali iridate, e un'aura di luce si espanse dal suo
corpo, travolgendo ogni Digimon malvagio incontrasse!
"HOLY APOCALYPSE!" Angeldramon
concluse il tutto con uno spettacolare attacco, puntando il suo scettro contro
il nemico, ed esplodendo una enorme onda d'urto, composta di quello che sembrava
essere un miscuglio vorticoso di luce e tenebre, contro i Digimon malvagi! Tutti
questi attacchi si combinarono a mezz'aria in uno spettacolare gioco di luci...
e formarono una immensa sfera di energia bianca che investì lo squadrone di
Digimon nemici, travolgendolo come un fiume in piena che si abbatte su una
catapecchia di legno marcito!
"GRAAAAAAAH!"
Quel poco che era rimasto a combattere delle forze aeree
di Daemon evaporò in un attimo, trasformandosi in innocui dati e sgomberando il
cielo fino a poco prima brulicante di attività e di lotte furibonde! Alcuni
Digimon malvagi riuscirono a salvarsi per il rotto della cuffia, staccandosi
appena in tempo dal resto dello squadrone e portandosi a distanza di sicurezza
prima di seguire gli altri nella loro ritirata precipitosa... ma la maggior
parte era troppo vicina all'enorme proiettile per salvarsi, e venne risucchiata
e disintegrata, come tanti piccoli asteroidi in un colossale buco nero! Uno alla
volta, in rapida successione, i Digimon malvagi scomparvero... e lo spettacolare
attacco culminò in una gigantesca esplosione che illuminò a giorno tutta la
città, inviando raggi luminosi abbaglianti sugli eserciti che stavano
combattendo nelle strade sottostanti e nel mare, mentre un grido di vittoria si
levava dai Digiprescelti e dai Digimon della resistenza superstiti! Una parte
dell'esercito invasore era stata respinta, e ora tornava alla base con le pive
nel sacco, e almeno metà dei suoi componenti perduta!
"Ce l'abbiamo fatta!" esclamò Derek, indicando il nemico
in fuga. "Abbiamo respinto l'attacco aereo! Ora sì che la situazione sta
tornando sotto controllo! Ottimo lavoro, tutti quanti!"
Jolene fece il segno dell'okay, dopo essersi scambiata un
occhiolino con Felipe, mentre Angeldramon e Valdurmon, che portavano in groppa i
due Digiprescelti più grandi, restavano in sospensione, a tenere d'occhio
l'esercito nemico per verificare se non volesse fare qualche scherzo all'ultimo
momento... "E questa è una vittoria per noi! Non definitiva, ma almeno siamo
riusciti a fermare l'assalto! Ora, però, vediamo di dare una mano anche là
sotto... A proposito, secondo voi come se la staranno cavando?"
"A giudicare da come le forze di Daemon si stanno
disperdendo..." commentò Sora, sporgendosi appena un pò dal dorso di Phoenixmon
per dare un'occhiata in basso, dove il prima compatto esercito invasore stava
ricevendo un sonoro bombardamento da parte dei rinforzi giunti da DigiWorld, che
avevano quasi completamente circondato il campo di battaglia. "Mi sa tanto che
le cose stanno volgendo al meglio anche di là!"
"Sarebbe anche ora... dopo tante
cose che sono andate storte, di recente, finalmente delle buone notizie!"
commentò Phoenixmon con voce morbida.
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"Oh, mon dieu... la situazione
non sta migliorando molto, temo..." esclamò Catherine, riparando sè stessa e la
sua Deramon dietro un muro nel momento in cui altri proiettili energetici
bombardarono il terreno attorno a lei e ai suoi compagni. Marsmon, Mystimon ed
altri Digimon alleati, a cui si era aggiunto anche LoaderLeomon e un gruppo di
Liomon arrivati in quel momento, avevano fatto cerchio attorno a Rosa e a
Triceramon, cercando di proteggere il Digimon dinosauro ferito dall'assalto dei
mostri... ma anche se la furia dell'esercito di Daemon si era smorzata con
l'arrivo improvviso dei rinforzi inviati da DigiWorld, questo non toglieva che
la Digiprescelta francese e i suoi compagni fossero in una brutta situazione,
circondati da tutte le parti da un esercito di Goblimon, molti dei quali
cavalcavano dei SangLoupmon, e Vilemon sghignazzanti che li bersagliavano da
tutte le parti! Un Nightmare Shocker scagliato da un Vilemon arrivò
pericolosamente vicino a Deramon, prima di essere deviato dalla spada di
Mystimon, che rispose rapidamente con una raffica di Core Darts, una serie di
frecce infuocate scagliate dalla lama fiammeggiante della sua spada. I colpi
andarono a segno, cancellando il Vilemon e alcuni dei suoi compagni, e Jun ne
approfittò per avvicinarsi a Catherine e cercare di ricondurla nel mezzo del
gruppo, dove sarebbe stata più sicura.
"Catherine-san! Non ti allontanare troppo! Questo posto
diventa sempre più pericoloso ogni secondo che... Oh, no!" esclamò Jun,
spalancando gli occhi per l'orrore quando un SangLoupmon privo di cavaliere,
scioltosi dal resto del branco, le corse incontro, spiccando poi un enorme balzo
e puntando alla sua gola! La Digiprescelta più grande riuscì a vedere
chiaramente le lame dentate che ornavano le zampe dell'orribile bestia, la bava
che gli colava dalle fauci... e i denti, lucidi e affilati come coltelli, pronti
ad affondarle nelle carni...
"Oh, no! Attenta, Jun!" esclamò Mystimon, prima di essere
gettato a terra dall'attacco di un Meramon.
Ma Jun non ebbe il tempo di iniziare a dire le preghiere.
Il lupo-vampiro era ancora sospeso in aria e voracemente protratto verso di lei,
che un Liomon intervenne, intercettando il Digimon oscuro a mezz'aria e
azzannandolo alla gola prima che questo potesse raggiungere la più recente
Digiprescelta! I due Digimon rotolarono entrambi a terra, in un caotico
sovrapporsi di zampe artigliate e corpi impellicciati... ma il Liomon mantenne
la presa mortale e tenne fermo a terra il SangLoupmon, che si dibattè ancora per
qualche istante, poi si immobilizzò e si scompose nei suoi dati di base, come
era ormai accaduto a migliaia di Digimon di entrambe le fazioni! Tremante per lo
scampato pericolo, Jun emise il fiato e si appoggiò con la schiena al muro,
guardando il Liomon con gratitudine... mentre anche Mystimon si rialzava,
trafiggeva il Meramon nemico con la sua spada, e la raggiungeva per assicurarsi
che stesse bene.
"Jun! Jun, come stai? Non sei ferita, vero?" esclamò il
mago-spadaccino, piazzando gentilmente una mano sulla spalla della ragazza dai
capelli appuntiti. Lei scosse la testa, facendo un mezzo sorriso per farlo stare
tranquillo.
"No... no, non ti preoccupare... però, per un secondo mi
sono vista passare tutta la mia vita davanti!" mormorò, ancora senza fiato.
"Grazie, Liomon... mi hai salvato la vita!"
Il Liomon rispose con un cenno della testa, come per dire
che era stato suo dovere... poi, si tuffò di nuovo nella mischia, combattendo
con il coraggio tipico dell'animale su cui era basato, e facendo fuori un
Goblimon dopo l'altro... prima che la marmaglia urlante le impedisse di vederlo
ancora! I Digimon malvagi stavano premendo da ogni direzione, e senza un aiuto,
non avrebbero potuto resistere troppo a lungo, anche con LoaderLeomon e Marsmon
dalla loro parte!
"Restate indietro, dannati mostri!
INFINITE SURGE!" ringhiò il Digimon di Kevin, creando una enorme sfera di
energia spirituale tra le mani, per poi scagliarla contro il nemico con un
deciso movimento di entrambe le braccia, in un gesto che ricordava molto il
tipico attacco a distanza di Ryu e Ken nel videogioco Street Fighter 2. La sfera
azzurra e scintillante viaggiò attraverso l'esercito di Daemon, facendo volare
Digimon malvagi per ogni dove prima di esplodere in mezzo alle urla dei nemici,
molti dei quali vennero cancellati all'istante! Tuttavia, anche questo non
riuscì a trattenerli a lungo, e altri mostri presero subito il posto di quelli
caduti!
"Accidenti!" esclamò Kevin, guardando il suo Digimon che
veniva costretto ad indietreggiare dalla pioggia di attacchi che il nemico gli
indirizzava contro. "Se solo non dovessimo pensare anche a proteggere
Triceramon, forse una possibilità ce l'avremmo..."
Sfortunatamente per loro, Triceramon era tutt'altro che
in condizioni di combattere. Il pungiglione di quello SkullScorpiomon di prima
aveva lasciato il segno nella sua dura corazza, perforandola e iniettandogli una
dose di veleno debilitante che aveva fatto effetto in brevissimo tempo,
costringendo il dinosauro sulle ginocchia, e poi a sorreggersi con le braccia
per non crollare al suolo. Anche così, però, Triceramon sentiva i gomiti
tremare, mentre i muscoli si rilassavano pericolosamente sotto l'effetto della
tossina, e la vista gli si annebbiava. Era quella la sua fine? Doveva morire
così... in mezzo a quella battaglia infernale e per colpa di una stupidissima
puntura?
"Triceramon!" Una vocina acuta, nella quale si sentivano
sia rabbia che angoscia, riuscì a scuotere il triceratopo dal suo torpore, e a
farlo concentrare di più sulla realtà, permettendogli di scrollarsi di dosso,
almeno in parte, l'effetto del veleno... e i suoi occhi si fissarono sulla
pre-adolescente messicana dalla pelle scura e dalle buffe trecce nere che gli
stava tenendo la zampa destra con tutta l'energia di cui era capace... e a
giudicare da come stringeva, ne aveva ancora da vendere, nonostante il caos che
li circondava!
"Uuuugh... R-Rosa..." mormorò il dinosauro. Fece un
ulteriore sforzo per rialzarsi, e riuscì a sollevarsi da terra almeno un pò.
"Mi... mi dispace... temo... di averti deluso... piccola... accidenti, guarda un
pò... se deve bastare una punturina per mandarmi in crisi!"
"Que estàs diciendo,
Triceramon?" esclamò la ragazzina, alzando la voce ancora più di quanto non
stesse già facendo prima. Il sentore che stesse per accadere qualcosa di
terribile la stava mordendo sempre più a fondo, ma la piccola messicana non
voleva permettere a quei cupi pensieri di prendere piede. "Stai dicendo che ti
arrendi? Andiamo, non è da te! Avanti, alzati... non morirai certo così, verdad?"
Triceramon alzò ancora un pò la testa, anche se si
sentiva le membra come piombo. Le forze gli venivano meno ad ogni istante, e il
punto in cui SkullScorpiomon aveva infilato il pungiglione bruciava come se
fosse stato marchiato a fuoco. "R-Rosa, piccola... non... non è certo... quello
che voglio io... però... ugh... maledizione, non so cosa fare... non vorrei
farmi battere così, ma... cosa posso... hanf... fare...?" ansimò, e i suoi occhi
si voltarono verso quelli di Rosa, come in cerca di una risposta che solo la sua
partner avrebbe potuto dargli.
Rosa non poteva crederci... non VOLEVA crederci... il suo
Digimon stava per soccombere? Stava per lasciarla e non tornare mai più? Dopo
tanto tempo che erano stati assieme... doveva rassegnarsi e separarsi da lui per
colpa di un pazzo con manie di grandezza, e di uno stupido scorpione troppo
cresciuto? No, non poteva... non poteva finire così!
"Io..." cercò di rispondere... e una sorda rabbia prese
il sopravvento quando Rosa si rese conto di non avere una risposta! "Io... no lo sè, Triceramon! Ci deve... ci DEVE essere un modo,
no? Io... io... non voglio perderti così... tu... tu es
mi mejor amigo... non... ugh... non può finire così... per noi..."
Le lacrime minacciarono di scendere dai suoi occhi, e
Rosa non riuscì a trattenere un singhiozzo che solo il suo orgoglio, fino a quel
momento, le aveva impedito di emettere. Ancora decisa a non rassegnarsi, la
Digiprescelta messicana appoggiò la testa sulla zampa corazzata, grossa come un
piccolo albero, di Triceramon, che la guardava con un misto di dolore e
tenerezza. Nemmeno lui voleva separarsi così presto dalla sua amica... ma che
cosa poteva fare per impedirlo? Se ci fosse stata una possibilità, l'avrebbe
presa al volo, ma...
"Triceramon... anzi, no, Gotsumon..." mormorò dolcemente
Rosa, accarezzando la zampa del suo partner. Era rugosa e dura, ma la ragazzina
sentiva che emanava ancora calore. "Ti ricordi la prima volta che ci siamo
incontrati? Non avevo più di sei o sette anni... era stato dopo la crisi di
Tokyo, non è vero? Come era successo per la senorita
Catherine, e per Michael e Derek..."
"Sì..." mormorò il dinosauro. "Sì... me lo ricordo, come
fosse ieri... quando mi hai visto per la prima volta, ero un Gotsumon finito per
caso nel Mondo Reale, a causa dello sconvolgimento dimensionale... non sapevo
cosa fare, come orientarmi... sapevo solo che ero un estraneo, in questo
mondo... non pensavo che a nascondermi per evitare che gli esseri umani mi
vedessero... e poi... e poi, un giorno ho incontrato te... tu... che non hai...
avuto paura di me... tu che... ti sei avvicinata, e mi hai chiesto chi ero, e da
dove venivo... heheee... sì, mi ricordo bene... quanto eri vivace! Non ti
spaventava nulla... andavi dritta per la tua strada... sei sempre stata una con
le idee chiare... fin da piccola! Credo... che sia stato proprio per quello che
ho pensato che sarebbe stato bello diventare tuo amico..."
"E poi..." proseguì Rosa. "Poco dopo, ho trovato il mio
Digivice... e ho scoperto quello che ero in realtà... una Digiprescelta... una
persona a cui era stato dato il compito di proteggere i due mondi, e che tu eri
il mio compagno e amico in questa missione. All'inizio... all'inizio mi sembrava
tutto un gioco... ma poi, quando Mephistomon ha attaccato DigiWorld, ho capito
che era un compito che mi avrebbe cambiato la vita... per sempre!". Senza che la
messicana se ne avvedesse, la Crest della Vitalità che portava al collo iniziò
ad emanare calore e a sprigionare dei deboli bagliori...
"Infatti..." mormorò Triceramon. "Abbiamo capito... che
non sarebbe stato facile... ma sapevo bene che tu... non ti saresti lasciata
spaventare! E alla fine... beh, alla fine, abbiamo conosciuto Taichi, Daisuke e
gli altri... e abbiamo fatto anche noi la nostra parte, per salvare i due
mondi..."
"E l'abbiamo sempre fatta assieme, Gotsumon..." concluse
lei, stringendo ancora più forte la zampa del suo amico. "Dobbiamo continuare a
farla assieme, allora... fino alla fine!"
"Giusto, Rosa... fino alla fine..."
*FLAAAAAAAAAASSSSSHHHHH!*
Il bagliore della Crest della Vitalità si sprigionò
improvvisamente in tutta la sua magnificenza, avvolgendo i due amici in un manto
di luce pura e facendo fare ad entrambi un salto per la paura!
"Oh, por mi vida... que està
pasando?" si chiese Rosa ad alta voce, guardando ad occhi spalancati il
medaglione luminoso che abbagliava lei e Triceramon. Il dinosauro era rimasto a
sua volta stupito... ma quando sentì che la pesantezza dei suoi arti si stava
alleviando, e il senso di sonnolenza dato dal veleno dello SkullScorpion svaniva
man mano, capì per istinto, e il suo viso rugoso si sollevò in un sorriso!
"E'... è chiaro! Adesso ho capito!" esclamò, ritrovate le
forze tutt'a un tratto. "Ma certo! Come aveva fatto Michael prima di noi... tu
hai attivato il potere delle Luci della Vittoria! I nostri pensieri... erano
praticamente in unisono, e per questo... hai attivato la nuova
Digievoluzione!"
"Che... cosa? Io... davvero ho fatto questo?" si chiese
la ragazzina, mezza abbagliata da quella luce dirompente. Ma il suo stupore
venne meno, sostituito da una felicità immensa, quando vide il suo Digimon
riprendere le forze e alzarsi di nuovo in piedi, forte come non mai, e avvolto
da un'aura di energia! Triceramon alzò al cielo le braccia muscolose ed esplose
in un fragoroso ruggito di battaglia che distolse i combattenti da tutto quello
che stavano facendo in quel momento, costringendoli a guardare verso di lui! Non
appena percepirono l'incredibile aumento di energia attorno a lui, i Digimon
malvagi iniziarono ad indietreggiare... ma la loro sete di sangue ebbe la meglio
su ogni considerazione di prudenza, e la loro ritirata non proseguì per più di
qualche decina di centimetri, prima che la massa urlante si spingesse di nuovo
in avanti.
Pessimo errore. Proprio in quel momento, l'energia giunse
al culmine, espandendosi attorno a Triceramon come i petali di un fiore
luminoso... e l'enorme dinosauro, ormai liberato dagli effetti del veleno,
eseguì la sua Digievoluzione finale!
"TRICERAMON... kyokugetsu
shinka..."
Una colonna di luce bianca avvolse il dinosauro e salì
verso il cielo, costringendo i presenti a disperdersi per non essere investiti
dall'onda d'urto... e quando essa scomparve, permettendo a tutti di vedere cosa
era diventato Triceramon, agli occhi di amici e nemici apparve un colosso
meccanico che molti Digiprescelti del gruppo di Taichi avrebbero trovato
familiare! Un enorme drago meccanico dal corpo tozzo e robusto composto di
complessi macchinari di Chrome-Digizoid grigio piombo, con due enormi cannoni
montati sulla schiena e puntati contro l'esercito nemico, le zampe anteriori
lunghe e ben corazzate, con tre lunghi artigli su ciascuna mano, e potenti zampe
posteriori, abbastanza forti da tenere in piedi il suo corpo così pesante senza
problemi! La testa era allungata, vagamente simile a quella di un lupo, con due
lunghe corna che si estendevano orizzontalmente dietro la nuca, un paio di
sferette di luce verde infilate nelle orbite, al posto degli occhi, e una bocca
piena di denti affilati a forma di seghetto, dalla mascella inferiore
leggermente sporgente, e collegata al resto del corpo tramite dei cavi elettrici
ricopert di materiale isolante nero! Era una visione imponente, maestosa pur nel
suo aspetto terribile, e a rendere il suo aspetto ancora più impressionante
pensavano le sue ginocchiere a forma di teschio, e le numerose spie rosse e
luminose che punteggiavano la sua corazza, in particolare le spalliere! La nuova
creatura lanciò un ruggito metallico mentre atterrava, puntando i cannoni verso
il cielo!
"MACHINEDRAMON!"
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Machinedramon
Anche chiamato: Mugendramon
Tipo: Macchina
Attributo: Virus
Livello: Mega
Attacchi: Giga Cannon, Dragon Booster
Un Digimon robotico dotato di una forza incredibile, che
è in grado di sopraffare i nemici con la sua intelligenza e il suo ampio volume
di fuoco. E' composto da parti di vari Digimon meccanici, e il suo corpo è
composto per il 95% di metallo. Un Machinedramon faceva parte dei Dark Masters,
ed era il secondo in comando di Piedmon.
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"AAAAAARGH!"
Nello stesso momento, sulle torri del castello di Daemon,
il Demone dell'Ira spalancò improvvisamente gli occhi... e lanciò un cupo
ringhio di dolore, separando entrambe le mani dalla sua sfera magica, che rimase
a fluttuare senza peso nell'aria, e afferrandosi il polso destro con la mano
opposta! Neo, che si trovava vicino a lui, fece un salto per la sorpresa e
indietreggiò, guardando le mani del Digimon a cui aveva praticamente venduto
l'anima: una di esse stava emanando delle scariche elettriche nere, che
viaggiavano lungo tutto il braccio del Demone dell'Ira e gli penetravano nel
torace! Anche soltanto a guardare la cosa da una certa distanza, era chiaro che
Daemon sentiva un dolore tremendo!
"Daemon-sama!" esclamò Neo, stupefatto. "Che... che sta
succedendo? Si sente bene?"
Stringendo i denti, il Digimon incappucciato abbassò la
mano stretta ad artiglio e si concentrò al massimo... e finalmente, dopo qualche
secondo di dolore, lo strano fenomeno cessò con la stessa rapidità con cui era
iniziato, e Daemon scosse la mano indolenzita, respirando affannosamente. "Hanf... hanf... questo... proprio non l'avevo previsto... è
il Dark Seed che fa questo... vuole tornare da lui... e io non riesco ancora a
controllarlo del tutto!"
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L'apparizione improvvisa di Machinedramon, un
Machinedramon spaventosamente simile a colui che in passato era conosciuto come
il secondo in comando dei Dark Masters, al fianco dei Digiprescelti, scosse del
tutto la sicurezza dell'esercito nemico, e i Digimon malvagi esplosero in un
collettivo grido di paura quando, dopo un istante di meraviglia, i loro
avversari gli si rivoltarono contro con rinnovata determinazione, spingendo via
con violena quella marea nera e verde che fino ad un attimo prima aveva
minacciato di travolgerli! Non più costretti a fare da difesa all'indebolito
Triceramon, i Digimon buoni avevano sfoderato tutte le loro armi, ribaltando la
situazione in men che non si dica!
"Adesso, ragazzi! E' il momento di contrattaccare! Loader Morning Star!" ringhiò LoaderLeomon, il
comandante dei Liomon, eseguendo un rapido giro su sè stesso. La sua coda si
trasformò in una grossa, minacciosa palla d'acciaio nera con tanto di punte,
assicurata al resto del corpo corazzato da una catena di metallo, e il leone
meccanico la agitò con l'abilità di un combattente consumato, travolgendo un
gruppo di Goblimon cavalcalupi e scagliando i deboli corpi verdi in ogni
direzione, tra le loro urla di dolore, e gli ululati frustrati dei SangLoupmon
ora sciolti, che si dispersero senza più ordine! Mystimon e Deramon si unirono a
loro volta all'offensiva, scagliando fiammate e mitragliate di noci, mentre
Marsmon si proteggeva da un altra tempesta di Nightmare Shocker, e
contrattaccava con i suoi tremendi pugni infuocati, ogni mossa accentuata da un
assordante ruggito di battaglia!
"Fantastico! Eso es lo que quiero
ver!" esclamò estatica Rosa, mentre Machinedramon si metteva al lavoro e si
apriva un varco tra i nemici, spazzando via i soldati di Daemon con i suoi
enormi arti. "Sei grande, Machinedramon!"
L'enorme drago robotico si girò per un attimo verso la
sua partner umana... e Rosa potè giurare di aer visto uno degli occhi luminosi
di Machinedramon spegnersi per mezzo secondo, in un'imitazione di un occhiolino!
"E con questo non hai ancora visto niente, piccola
Rosa!" esclamò, la voce metallica, ma in qualche modo cordiale e
rassicurante, come quella di un vecchio saggio. "Permettimi di farti vedere di cosa sono capace! GIGA
CANNON!"
Rapidamente, Machimedramon si voltò verso l'esercito
nemico ormai vacillante, la cui retrovia era ora sotto attacco da parte dei
rinforzi giunti da DigiWorld... e i cannoni che aveva montati sulla schiena
iniziarono a sparare la loro famigerata raffica di sfere di energia con la quale
Taichi e i suoi compagni avevano avuto a che fare fin troppe volte nel corso
della loro prima avventura a DigiWorld! La calca di Vilemon e creature simili
era tale che nessun colpo avrebbe potuto mancare il bersaglio, neanche
volendo... e infatti, un istante dopo, i Liomon che combattevano a fianco dei
Digiprescelti ruggirono in segno di trionfo quando i proiettili dei Giga Cannon
si schiantarono sui nemici, seminando distruzione ovunque! Un'esplosione dopo
l'altra, Machinedramon stava facendo a pezzi lo schieramento nemico, lasciando a
Mystimon, Deramon, Marsmon, LoaderLeomon e gli altri il compito di togliere di
mezzo i superstiti, che ancora non desistevano, spinti com'erano da
un'incontrollabile sete di sangue. Ma ora che non avevano più la forza dei
numeri dalla loro, erano ben poca cosa, e Machinedramon e i suoi compagni
riuscivano a cancellarli uno alla volta senza problemi!
"Yahoooo!" esclamò Jun, la paura di poco prima sostituita
da un sentimento di vittoria di fronte a quel gradito rovescio di fortuna.
"Questo sì che è un colpo di scena! Abbiamo ribaltato la situazione! Adesso
stiamo vincendo noi!"
E il colpo di grazia per la formazione nemica arrivò un
istante dopo, sotto forma di due raffiche di missili congelanti che si
schiantarono su di loro dall'alto, bombardandoli a tappeto!
"ICE WOLF BITE!"
"COCYTUS BREATH!"
Gli attacchi di MetalGarurumon e della sua controparte
virale si abbatterono sui nemici, seguite un istante dopo dalle formedi due
enormi dinosauri corazzati, uno arancione ormai ben conosciuto a tutti i
Digiprescelti, e uno nero simile a BlackWarGreymon, ma con varie parti della
corazza bianche o dorate! Di fronte a forze così soverchianti, l'esercito nemico
non aveva scampo... e in pochissimo tempo, dopo una tremenda scarica di
artigliate, calci, morsi e ogni genere di attacco da parte dei due WarGreymon e
dei due MetalGarurumon, tutto ciò che restava di esso non erano che pochi,
sparuti Goblimon e Vilemon costretti ad una ritirata precipitosa lungo le strade
devastate di Musashino, in mezzo al caos e alla distruzione che loro stessi
avevano portato. Finalmente, quel quartiere era stato liberato, e il
combattimento giunse ad un inaspettato, ma glorioso termine, con numerosi
Digimon di livello Ultimate e Mega, circondati da innumerevoli Champion, che
stavano in piedi in mezzo al campo di battaglia, stanchi ma orgogliosi della
vittoria!
"Abbiamo vinto... Ancora non riesco a crederci, ma
abbiamo vinto..." mormorò Rosa, sentendosi all'improvviso enormemente stanca.
Tutta quell'altalena di emozioni, e l'adrenalina dell'essersi trovata in mezzo
ad una battaglia così terribile, avevano scosso non poco la Digiprescelta
messicana, che si appoggiò con la schiena ad un muro, concedendosi finalmente un
istante di riposo. Nonostante i rumori della battaglia principale, in
sottofondo, non si fossero ancora smorzati, almeno adesso potevano essere
tranquilli sapendo che gli scagnozzi di Daemon avevano perso una delle zone
conquistate...
"Ragazzi! Ragazzi, tutto bene?" giunse loro la voce di
Taichi. Lui, Yamato ed Hideto stavano correndo attraverso le strade ingombre di
detriti, evitando pozze d'acqua provenienti da idranti divelti, lampioni caduti
e fenditure sull'asfalto mentre si riunivano al gruppo.
"Ehilà, chicos!" esclamò Rosa,
accogliendo con un segno di vittoria i tre ragazzi più grandi. "Ce ne avete
messo di tempo, eh? Comunque, gracias per averci
aiutato! Anche se ormai, grazie al mio Machinedramon, li avevamo praticamente in
pugno!"
Hideto si appoggiò una mano sul petto, e prese due bei
respiri per riempirsi l'aria dell'ossigeno che aveva avidamente bruciato nella
corsa... e Yamato si schiarì la gola per rispondere alla Digiprescelta più
giovane. "Cough... lo so, lo so...purtroppo, molti membri dell'esercito di
Daemon si erano gettati contro i nostri Digimon, e abbiamo dovuto stare attenti
ad eliminarli limitando il più possibile i danni..."
Il ragazzo biondo si bloccò di colpo, ricordando solo in
quel momento un particolare che Rosa aveva menzionato... ovvero, il familiare
nome della forma Mega del suo Digimon! Nella fretta di arrivare, nè lui nè
Taichi avevano badato a quel particolare, ma ora che lo vedevano più
attentamente...
"Un momento..." mormorò Taichi, sgranando gli occhi
davanti all'imponente figura di Machinedramon, che lo squadrava con
un'espressione che, su quel volto metallico scarsamente espressivo, avrebbe
potuto passare per confusione. Non essendo stati presenti in occasione della
battaglia dei Digiprescelti contro i Dark Masters, anche Jun, Catherine e Kevin
assunsero un'aria perplessa. "Questo... questo Digimon... sarebbe... la forma
Mega di..."
"Del Gotsumon di Rosa?" chiese retoricamente Kevin,
sistemandosi il berretto da baseball sul capo. L'alto ragazzo di colore di era
fatto strada tra i suoi compagni e i Digimon che li seguivano, arrivando di
fronte a Taichi, Yamato e Hideto. "Sì, certo... è proprio lui! Ma come mai
questa domanda? Avete già visto questo Digimon, per caso?"
"Beh, io non lo conosco molto bene... l'ho visto una
volta sola..." commentò Yamato, che si era separato dal gruppo prima dello
scontro con il drago-robot, e non si era riunito ad esso che in occasione dello
scontro con Piedmon. "Però... Taichi-kun e gli altri potranno dirti molto di più
su di lui. Il Machinedramon che ricordiamo noi, beh... non era esattamente il
Digimon più socievole del mondo!"
"Già..." rispose un pò torvo Taichi, per il quale
quell'episodio corrispondeva ad uno dei momenti più cupi nel loro viaggio
attraverso DigiWorld: l'occasione di cui Hikari si era ammalata, e aveva
rischiato di morire. Soltanto WarGreymon, grazie ai suoi Dramon Destroyers, era
riuscito a salvare il gruppo dalla furia robotica del Dark Master.
"Machinedramon... almeno, il Machinedramon che abbiamo incontrato noi... era uno
dei Dark Masters, e ha seriamente rischiato di farci fuori tutti. E ora... beh,
sapere che un Digimon simile combatterà al nostro fianco... hehee... non per
offendere nessuno, ma mi lascia una sensazione un pò strana!"
"Hehee... non preoccuparti,
Taichi, è più che comprensibile!" rispose pacatamente il Machinedramon di
Rosa. "Comunque, ti posso assicurare che sono dalla
vostra parte in tutto e per tutto! Non ho nulla a che spartire con il
Machinedramon che descrivete voi!"
"Su questo non avevamo dubbi, stai tranquillo..." rispose
Yamato, guardando verso il vicino quartiere di Odaiba, ancora avvolto nelle
fiamme della battaglia. "Ma ora, dobbiamo pensare a dare una mano anche agli
altri, visto che ormai questo quartiere è al sicuro. Sapete per caso come stanno
andando le cose dalle altre parti?"
"Vagamente..." rispose Deramon. "Il resto dei nostri
alleati sta assediando le truppe di Daemon nei pressi del porto di Odaiba, e non
mi stupirebbe se qualcuno si fosse imbattuto nei generali dei Daemon Corps.
Speriamo che se la stiano cavando..."
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"Nail Bone!"
Un ennesima scarica elettrica venne deflessa dalle mazze
ferrate di Vikemon, che tentò ancora di scattare in avanti, e colpire lo
sfuggente SkullSatamon mentre questo si rimetteva inguardia. Ma di fronte alla
rappidità del più veloce generale nemico, il potente ed ingombrante Digimon
impellicciato aveva ben poche possibilità, e si vedeva costretto a stare in
difesa, e attendere le mosse dell'avversario. SkullSatamon, da esperto guerriero
che era, si era subito reso conto del punto debole del suo avversario, e lo
stava sfruttando al meglio, non restando mai fermo troppo a lungo nello stesso
luogo, e impedendo così al colosso di mirare con precisione i suoi potenti
colpi. A sua volta, Vikemon cercava di muoversi il più velocemente possibile da
un punto all'altro, nella speranza che il generale non-morto mostrasse il fianco
per un attimo. Il piccolo Iori restava a distanza di sicurezza, pregando che il
suo Digimon riuscisse a vincere quell'impegnativa battaglia, mentre tutt'attorno
lo scontro infuriava, lasciando a Vikemon e a SkullSatamon un ampio spazio
circolare in cui combattere.
"Hahahahaaaa! Cosa succede, bestione? Sono forse troppo
veloce per te? Nail Bone!" esclamò lo
scheletro-demone, brandendo lo scettro con entrambe le mani guantate, e
indirizzando un ennesimo fulmine globulare contro Vikemon. Ancora una volta, il
Digimon simile ad un guerriero vichingo era preparato a ricevere il colpo, e si
spostò quel tanto che bastava per evitare che la scarica paralizzante lo
centrasse in pieno, facendo in modo che il Nail Bone esplodesse sullasfalto e vi
aprisse un buco di dimensioni non indifferenti! Uno zampillo d'acqua sgorgò
immediatamente dalla nuova fenditura apertasi nel terreno, e Vikemon afferrò
saldamente le sue mazze ferrate nel tentativo di intercettare in qualche modo
SkullSatamon non appena si fosse lanciato all'attacco. Lo scheletro ghignò
divertito, poi spiegò le ali e scattò di lato a tale velocità da scomparire alla
vista di Vikemon, che riuscì a difendersi solo grazie al suo istinto di
combattente. Anticipando la mossa dell'avversario, Vikemon girò su sè stesso e
incrociò le mazze ferrate davanti al muso... e si sentì scuotere da un tremendo
colpo di scettro che le sue armi erano riuscite a parare appena in tempo, quando
SkullSatamon era riapparso all'improvviso dietro di lui! Imperterrito, lo
scheletro gigante staccò una mano dallo scettro e sferrò un pugno con la sua
mano guantata, cogliendo Vikemon sulla mascella mentre questo era ancora
concentrato sul primo attacco. Vikemon grugnì e attaccò con la sue pesanti armi,
che tuttavia colpirono soltanto l'aria, in quanto SkullSatamon era stato rapido
a portarsi oltre il loro raggio d'azione. Lo scheletro stava impegando
un'efficace strategia di logoramento, e sia Iori che Vikemon sapevano che
dovevano trovare un modo per contrastarla...
"SkullSatamon è in vantaggio su di noi..." disse tra sè
il ragazzino, strizzando un occhio quando SkullSatamon tornò all'attacco e
percosse Vikemon sulla spalla con il suo micidiale scettro. "Se solo non si
spostasse così velocemente, forse avremmo una possibilità... ma se continua ad
eludere così tutti i nostri attacchi... un momento! Ma certo... forse, se
riusciamo a creare le condizioni tali da intralciargli i movimenti... Vikemon!
Riesci, in qualche modo, a rendere il terreno più difficile per lui?"
Il gigantesco Digimon impellicciato rimase per un istante
perplesso da quella domanda, ma si riscosse rapidamente quando scorse il getto
d'acqua che zampillava dal terreno, nel punto dove una tubatura sotterranea era
stata danneggiata. "Hmmm... sì, Iori, ci posso provare...
anzi, credo anche di avere già un'idea! ARCTIC BLIZZARD!"
Vikemon aprì la bocca, prese un bel respiro... poi,
soffiò una sibilante ventata di aria gelida contro il getto d'acqua, nel momento
in cui SkullSatamon si spostava per attaccare di nuovo. Ignaro della strategia
del suo avversario, lo scheletro scarlatto ridacchiò malignamente e si preparò a
scagliare un altro dei suoi fulmini globulari... ma proprio in quel momento, fu
costretto a scansarsi con un rapido scarto laterale. Il vento polare esalato da
Vikemon gli passò di fianco, mancandolo di pochissimo, e trasformando il getto
d'acqua che usciva dalla strada in una colonna di ghiaccio frastagliata!
"Hah! Cos'era quello, un tentativo di farmi fresco?"
gracchiò il demone scheletrico. "Dovreste aver capito che la mia velocità non ha
uguali, su DigiWorld!"
Per nulla impressionato, Vikemon si permise persino un
sorrisetto appena accennato, che colse di sorpresa il terribile generale
dell'esercito di terra. "E chi ha detto che volevamo
colpirti direttamente, ammasso di ossa? Perchè non dai un'occhiata in alto,
prima di vantarti? Magari vedi qualche stella cadente... è stagione, lo
sai?"
Se fosse stato possibile corrugare una fronte fatta di
ossa, SkullSatamon lo avrebbe già fatto. Mancandogli questa opportunità, lo
scheletro gigante si limitò ad alzare la testa... e a spalancare gli occhi
quando si vide arrivare addosso una grandinata di pezzi di ghiaccio grossi come
pugni umani, e stalattiti affilatissime, entrambi creatisi quando la Arctic
Blizzard di Vikemon aveva colpito le 'strisce' d'acqua che si erano separate dal
getto principale! Con un roco gemito di sorpresa, SkullSatamon venne bombardato
dai proiettili di ghiaccio, alcuni dei quali martellarono direttamente il suo
corpo... ma altri, la maggior parte, si piantarono nel terreno attorno a lui,
intrappolandolo in una selva di affilati spuntoni cristallini! Incredulo, lo
scheletro gigante cercò di districarsi... ma il terreno attorno a lui si era
fatto troppo accidentato, e non aveva più la possibilità di usare la sua
velocità superiore per spostarsi! Con un grugnito frustrato, spalancò le ali e
cercò di prendere il volo... ma così facendo, fece esattamente l'unica mossa che
Vikemon gli aveva lasciato la possibilità di fare, e il tricheco vestito da
vichingo era già pronto con una contromossa! Con una mossa rapida e sicura del
braccio destro, collegò tra loro le sue mazze ferrate, e le scagliò contro il
demone scheletrico come un boomerang, intercettandolo proprio mentre questo
prendeva quota!
"VIKING AXE!" esclamò Vikemon.
Il colpo, preciso e calcolato al minuto secondo, tagliò la strada a
SkullSatamon, e una delle palle d'acciaio puntute lo centrò allo sterno con
violenza inaudita, scagliandolo lontano con un grido acuto di dolore, prima di
tornare indietro in una spettacolare traiettoria arcuata ed essere ripreso in
mano da Vikemon! SkullSatamon, invece, rovinò miseramente al suolo,
rimbalzandovi un paio di volte prima di fermarsi del tutto. Questa volta, lo
scheletro scarlatto ci mise più tempo a rialzarsi, e dovette fermarsi a
riprendere fiato per un attimo prima di riprendere in mano il suo scettro e
rimettersi in guardia. Controllato com'era, faceva ben attenzione a non lasciar
trasparire la sua rabbia per l'umiliazione appena subita... ma Vikemon fu sicuro
di sentirlo fremere per il desiderio di vendetta!
"Ugh... bel colpo, Digiprescelti... bel colpo davvero!
Non mi aspettavo questa strategia da parte vostra! Ma non crediate di potermi
cogliere di sorpresa per due volte di fila!" esclamò il generale dei Daemon
Corps, il bastone ingioiellato che già riprendeva ad emettere scariche
elettriche. "Io sono uno dei migliori guerrieri dell'esercito di Daemon-sama, e
non saranno certo dei mediocri come voi a fermare me e le mie truppe!"
"Non lo faccio per essere
sfacciato, ma vorrei ricordarti che le tue truppe, in questo momento, sono sotto
attacco da parte dei nostri rinforzi!" gli ricordò Vikemon, sempre
sorridendo con nonchalance. "Mentre stiamo parlando, i
reparti del vostro esercito se la stanno vedendo un pò brutta, considerando
tutto il volume di fuoco che gli stiamo rivolgendo contro!"
SkullSatamon represse uno scatto d'ira, dovuto al fatto
che sapeva che il Digimon impellicciato stava dicendo la verità. Lui e i suoi
'colleghi' avevano avuto una buona idea a far disporrele loro truppe a quadrato,
in modo da offrire sempre al nemico lo stesso fronte, da qualunque direzione
provenisse... ma non si erano aspettati un bombardamento a distanza da parte dei
numerosi Guardromon apparsi dal Digiport creato da Gennai, e così la loro
tattica si era ritorta contro di loro. La situazione, dapprima di equilibrio,
stava volgendo a loro sfavore, e sarebbestato probabilmente necessario
ritirarsi, e organizzare un nuovo attacco in condizioni migliori. Non potevano
permettersi di perdere troppe unità, almeno non finchè Daemon non avesse
ottenuto il completo controllo del Dark Seed...
Tuttavia, il sanguinario SkullSatamon decise di trarre il
meglio da una situazione sfavorevole. Anche se non erano in grado di sconfiggere
gli alleati dei Digiprescelti adesso, sicuramente la perdita di uno dei loro
Mega avrebbe avuto effetti negativi sul loro morale, e avrebbe degradato la loro
abilità. Un elemento non certo trascurabile, considerando l'abilità e il potere
che i Digimon dei bambini prescelti avevano dimostrato in tutte le precedenti
occasioni. Una volta soppesati i pro e i contro, SkullSatamon decise che era il
caso di continuare a combattere. Del resto, si era già fatto un piano di
emergenza per casi estremi...
"Hehehee... stai scherzando, vero? Se noi dei Daemon
Corps ci ritirassimo ora, diventeremmo gli zimbelli di tutti i Mondi Digitali
esistenti! Quindi, ammaso di pelliccia, mi dispiace informarti che la mia
risposta è... niente da fare!" gracchiò lo scheletro, caricando un altro fulmine
globulare per poi scagliarlo contro il tricheco umanoide. "Non me ne andrò di
qui senza prima averti cancellato! Nail Bone!"
Preparato a questo attacco, Vikemon lo evitò portandosi
di lato, e mentre SkullSatamon già si spostava, per attaccarlo ai fianchi grazie
alla sua velocità superiore, afferrò la gigantesca stalattite di ghiaccio che
aveva creato con il suo stesso soffio, e la scagliò con violenza contro
SkullSatamon, che si difese efficacemente con il suo scettro, mandando in
frantumi l'enorme blocco di ghiaccio! Ma così facendo, l'agile generale perse un
prezioso istante di tempo, che Vikemon sfruttò abilmente per avvicinarsi e
colpirlo con un pugno tremendo, scagliandolo di nuovo a terra! SkullSatamon si
rialzò di nuovo e questa volta riuscì a prendere il volo, librandosi per un
attimo sopra Vikemon e scendendo giù per colpirlo rapidamente con il suo Skull
Hammer! Il Digimon impellicciato ricevette un duro colpo sulla guancia sinistra,
e barcollò per qualche metro, ma si riprese in fretta e bloccò il colpo
successivo con le sue mazze ferrate. Questa volta, però, ebbe l'accortezza di
intrappolare tra di esse lo scettro del suo avversario, bloccando l'arma
micidiale e il suo proprietario... che però non si fece impressionare, e reagì
con un'agilità di pensiero notevole!
"A questa distanza, non potrei mancarti neanche volendo!
Nail Bone!" ringhiò di nuovo lo scheletrico generale.
Vikemon ebbe appena il tempo di stringere i denti, realizzando il suo errore,
prima di essere investito da una potente scarica elettrica che attraversò tutto
il suo corpo, facendolo ruggire di dolore e drizzando la sua pelliccia... ma,
facendo appello a tutte le sue forze, riuscì a tenere fermo lo scettro di
SkullSatamon, che nondimeno continuava a insistere, incanalando quanta più
energia possibile nel pomo del suo scettro. Era una battaglia di opposte
volontà, ugualmente determinate, che stava illuminando i dintorni (per non dire
il volto dell'ansioso Iori) con una bianca pioggia di scintille... ma per quanto
impressionante fosse lo spettacolo, non poteva durare a lungo. Molto presto, uno
dei due avrebbe ceduto, e per lui sarebbe stata la fine!
"Uuuuugh..." ringhiò SkullSatamon, ormai concentrato al
massimo, mentre continuava ad esercitare pressione sullo scettro, in modo da
mettere in ginocchio Vikemon. "Arrenditi, maledetto ammasso di pelo! Non mi farò
sconfiggere da uno come te!"
"Grrrr... mi hai... tolto le
parole di bocca!" tuonò Vikemon, lottando contro il dolore della scarica
elettrica, che lo faceva sentire come se il suo corpo avesse preso fuoco. Nella
sua mente, il Digimon rivide per un istante la cornice infranta dove stava una
foto impolverata del papà di Iori, muto simbolo della crudeltà dell'esercito
invasore, e sentì la rabbia montare sempre di più. "Noi... non lasceremo che voi dei Daemon Corps facciate
quello che volete! Avete attaccato questa città... distrutto le vite dei suoi
abitanti... e per quale motivo, poi? Non lasceremo che degli esseri meschini
come voi... rovinino le vite degli esseri umani!"
"Tsk... parole al vento, ammasso di carne!" lo prese in
giro il non-morto. "Noi dei Daemon Corps abbiamo il potere, e il potere mette
dalla parte del giusto! Non abbiamo certo bisogno di un motivo per prendercela
con dei deboli esseri umani! Questa è la legge dell'universo, il forte mangia il
debole!"
"Davvero?" tuonò un disgustato
Vikemon, stringendo ulteriormente le palpebre. Ormai era talmente infuriato che
persino la scarica elettrica che lo attraversava non la sentiva più di tanto.
"E va bene... in questo caso, non mi resta altra scelta
che farmi capire con il solo linguaggio che tu parli!"
Vikemon emise un ruggito soffocato, e spinse con tutte le
sue forze, stringendo lo scettro di Skullsatamon tra le sue armi, mentre lo
scheletrico generale dei Daemon Corps, colto di sorpresa dalla tenacia
imprevista del suo avversario, interrompeva il flusso di corrente... e
finalmente, con un secco schianto, la micidiale arma di SkullSatamon si spezzò
in due, in una pioggia di frammenti di legno che precipitò miseramente a
terra!
"COSA?" esclamò SkullSatamon, terrorizzato dal vedersi
l'arma distrutta tra le mani. In preda al panico, mollò i pezzi del suo scettro,
che andarono a raggiungere il resto dei trucioli sul terreno, e il gioiello
sferico posto in cima alla sua arma si infranse all'impatto con il suolo. Non
sapendo più cosa fare, il generale non-mortocercò di indietreggiare, ma Vikemon
non si lasciò scappare quell'occasione... e lo colpì in pieno con un tremendo
pugno che scagliò SkullSatamon contro il muro di un palazzo vicino! Si sentì uno
schianto allucinante, e un polverone fittissimo si levò attorno al punto in cui
SkullSatamon era stato spedito... e quando fu possibile vedere di nuovo, sia
Iori che il suo Digimon assistettero allo spettacolo di SkullSatamon che
scivolava a terra dall'ammaccatura di forma umanoide che si era lasciato dietro,
accompagnato da una tintinnante pioggia di frammenti di vetro rotto. Il generale
delle forze di terra di Daemon si accasciò al suolo, respirando affannosamente,
e cercò faticosamente di tirarsi su.
"Uuugh..." ringhiò, incredulo di fronte a
quell'incredibile sviluppo. "Non... non ci posso... credere... sono stato...
sconfitto? Da questi miseri Digiprescelti? Io, uno dei generali dell'esercito di
Daemon-sama? E' assurdo... ridicolo! Mi rifiuto... di accettarlo!"
Ma l'enorme zampa di Vikemon, che si abbattè pesantemente
a pochi metri da lui, gli fece alzare la testa, e lo scheletro gigante si rese
conto che quella che stava vivendo era la dura realtà. Era stato sconfitto, e
ora si trovava alla mercè del nemico... e come SkullSatamon era abituato a non
concedere pietà, era pronto anche a non aspettarsene nessuna. Così, con un
grugnito frustrato, abbassò la testa, e attese il colpo di grazia da parte di
Vikemon, che lo fissava con l'espressione di un feroce uccello da preda.
Diversi secondi passarono, e i due contendenti rimasero
fermi al loro posto, in un silenzio fitto di tensione, senza che nessuno dei due
facesse una mossa. Poi altri secondi... e ancora... soltanto i rumori della
battaglia che li circondava facevano capire che il tempo non si era fermato.
Poi, finamente, Vikemon ruppe il silenzio, abbassando le sue micidiali armi. "Okay... credo che possa bastare. Hai avuto quello che
meritavi, SkullSatamon... ora vattene, e non farti mai più rivedere da queste
parti!"
Scioccato, lo scheletro alato alzò la testa, mostrando
gli occhi diabolici dilatati nelle orbite del suo teschio. "Che... che cosa? Che
diavolo ti salta in mente? Mi vuoi... risparmiare? Che assurdità... mi hai
sconfitto, perchè non finisci quello che hai iniziato? Se avessi vinto io, credi
che mi sarei fatto tanti scrupoli? Ti avrei cancellato all'istante!"
"Ed è proprio questo il motivo per cui abbiamo deciso di
lasciarti andare..." spiegò Iori, avvicinandosi al suo Digimon. "Perchè noi non
siamo come te. Già molti Digimon sono morti in questa battaglia... voi e dai
vostri seguaci ne avete uccisi molti, e altrettanto abbiamo fatto noi e i nostri
alleati! Anche se è vero che non avevamo molta scelta, questo non significa che
ci piaccia farlo! Quindi, se possiamo evitare che qualche altro Digimon muoia...
anche un Digimon crudele come te... faremo in modo di evitarlo. Mi sembra
logico, se posso dire la mia."
Si interruppe per un pò, guardando il terreno. "E in ogni
caso..." proseguì poi. "Qualsiasi cosa facciamo, non riporterà in vita coloro
che avete ucciso. Questa è una cosa che io, a mio tempo, ho imparato... che non
si può farsi giustizia da sè, pretendendo di essere moralmente superiori ad
altri. Questo è tutto."
Vikemon annuì, in accordo con il suo partner umano. "Ben detto, Iori... e a te, SkullSatamon, consiglierei di
riflettere bene su quello che questo ragazzo ha detto. Voi dei Daemon Corps
credete di essere forti, ma Iori ha dimostrato, appena adesso, di esserlo più di
voi." commentò, per poi dare la spalla a SkullSatamon e allontanarsi,
accompagnato dal Digiprescelto della Saggezza. "Se vuoi
il mio consiglio, abbandona le vie del male. Sei ancora in tempo a
farlo."
Il generale delle truppe di terra dei Daemon Corps guardò
oltraggiato il Digiprescelto e il suo partner che si allontanavano, senza più
rivolgergli una parola. Per lui, l'essere ignorato così era anche peggio di
quella umiliante sconfitta. Davvero pensavano... davvero pensavano di potersi
sbarazzare così di lui? Lui, SkullSatamon, uno dei quattro generali
dell'esercito di Daemon-sama? No... No, inconcepibile! Assurdo! E lui... avrebbe
dovuto accettare la cosa e tornare dal suo signore a mani vuote?
Questo mai, decise SkullSatamon, rialzandosi lentamente,
e inquadrando i suoi avversari che si stavano allontanando, probabilmente per
dare una mano al resto dei loro alleati. Il desiderio di vendetta si faceva
sempre più bruciante, e i suoi occhi puntarono sul ragazzino dai capelli
cortissimi e dal viso serio che camminava a fianco di Vikemon...
SkullSatamon ghignò sadicamente, le ali ripiegate dietro
la schiena. Se non poteva sconfiggere Vikemon... allora si sarebbe preso la sua
vendetta su quel moccioso che lo teneva al guinzaglio! Era un bersaglio facile,
a questo punto, e una volta tolto lui di mezzo, non ci sarebbe stato più nulla a
permettere al suo Digimon di evolvere...
Tutto accadde in pochi, fatali secondi. Il tempo di
sentire il suono di qualcosa che si muoveva con rapidità spaventosa dietro di
lui... e Iori vide SkullSatamon scomparire letteralmente dalla sua posizione e
riappare pochi metri davanti a lui, la mano guantata alzata e pronta a colpire!
Iori sobbalzò ed emise un breve grido di paura, vedendo il ghigno folle che
distorceva il volto scheletrico del generale non-morto!
"Tu avrai anche un onore, ma io no! Crepa, moccioso!"
ringhiò SkullSatamon. Dal punto di vista di Iori, tutto accadde al
rallentatore... il generale di Daemon che alzava il braccio, il pugno guantato
di ferro che si stringeva, e poi iniziava ad abbattersi su di lui con forza
sovrumana... i volti dei suoi amici... della sua famiglia... e una voce
ringhiante, allarmata...
"IORI!"
Una pesante gamba ricoperta di pelliccia bianca si
interpose appena in tempo tra lui e SkullSatamon, e il pugno dello scheletro
gigante si abbattè su di essa con grande fragore, strappando un gemito di dolore
a Vikemon! Iori, colto di sorpresa, scivolò e finì col sedersi per terra, mentre
uno sbalordito SkullSatamon alzava lo sguardo e fissava incredulo il Digimon di
livello Mega che aveva appena bloccato il suo colpo, anche a costo di farsi
male! Ma il suo stupore durò solo un attimo prima di trasformarsi in orrore.
L'espressione di Vikemon passò in un attimo dal dolore all'indignazione... e
prima che il velocissimo scheletro rosso potesse reagire, Vikemon allungò una
mano verso di lui, e gli afferrò la testa, sollevandolo di peso!
"Sei davvero senza speranza,
tu!" ringhiò il Digimon vestito da vichingo. "Eppure
te l'avevamo anche concessa, un'altra possibilità! Oh, beh, come preferisci!
Visto che non vuoi ascoltare ragioni, chi è causa del suo mal pianga sè stesso!
YAAAAAH!"
Vikemon mosse il braccio davanti a sè, in un ampio,
rapidissimo arco... e scagliò via SkullSatamon come se fosse stato un fuscello
insignificante, proiettandolo in alto nel cielo di Odaiba! Lo scheletro gigante
lanciò un breve urlo di disappunto, ma un istante dopo, giunto ad una quota
sufficiente da fargli pensare di avere il vantaggio, sbattè rapidamente le ali e
si rimise in piedi...
Sfortunatamente per lui, era proprio quello che Vikemon
si era aspettato!
"ARCTIC BLIZZARD!" ruggì il
Digimon impellicciato. L'ululato del vento gelido che stava soffiando dalla
bocca, misto a neve e cristalli di ghiaccio, coprì ogni altro rumore... e
SkullSatamon sgranò gli occhi in preda all'orrore quando si rese conto che,
questa volta, l'attacco era troppo forte e troppo ampio perchè lui potesse
sperare di sfuggirgli, anche con la sua velocità superiore!
"Ugh... UwaaaaaAAAAAAAH!"
SkullSatamon esplose in un roco urlo disperato nel
momento in cui i venti impetuosi lo travolsero, ricoprendo rapidamente il suo
corpo fatto di ossa e metallo di una patina di ghiaccio biancastra, che in breve
tempo si diffuse fino a rinchiuderlo completamente! Il vento della Arctic
Blizzard di Vikemon continuò a soffiare per diversi secondi, mantenendo il
demone scheletrico sospeso in aria... poi, poco dopo, Vikemon interruppe
l'attacco, e rimase impassibile a guardarne il risultato. Quando la neve e il
ghiaccio si furono diradati abbastanza, Iori e il suo Digimon poterono vedere
SkullSatamon sospeso in aria, trasformato in una statua di ghiaccio,
un'espressione di estremo orrore per sempre cristalizzata sul suo volto, che
rimase a fluttuare senza peso per un decimo di secondo, in maniera cupamente
teatrale. Poi, la gravità ebbe la meglio, e la statua di ghiaccio precipitò al
suolo, infrangendosi in centinaia di minuscoli pezzi di ghiaccio al momento
dell'impatto, con un acuto suono di cristalli frantumati! I pezzi vennero
cancellati qualche secondo dopo, riducendosi in dati che si dispersero quasi
subito nel cielo tempestoso sopra la città... e Vikemon emise un sospiro
rassegnato.
"Mi dispiace, Iori... non ho avuto
altra scelta. Non potevo lasciare che ti facesse del male." si spiegò
Vikemon, quando ormai di SkullSatamon non rimaneva più alcuna traccia. Non
poteva dire di sentirsi in colpa per il modo in cui aveva giustiziato un essere
spregevole come quello, ma non arrivava nemmeno a sentirsene fiero.
Ancora sotto shock per lo scampato pericolo, Iori si alzò
lentamente da terra, usando le mani per spazzarsi i pantaloni. "Non... non ti...
scusare, Vikemon..." mormorò, cercando fiato tra una parola e l'altra. "Per
quanto... avrei preferito che non finisse così... mi rendo conto che in questo
caso... anzi, ti ringrazio, Vikemon. Ancora una volta... mi hai salvato la
vita!"
"Dovere." rispose il Digimon,
abbozzando un sorriso. "Ora andiamo a vedere gli altri
come se la stanno cavando... vedo già che Mimi e Rosemon hanno la situazione
sotto controllo!"
Un pò più in là, in effetti, Rosemon si era appena
sbarazzata di un pericoloso gruppo di Hornetmon, e stava lentamente fluttuando
verso terra tra i complimenti di Mimi, uscita dal suo rifugio non appena il
pericolo fu scongiurato. Iori annuì tra sè... la situazione, a terra, sembrava
essere sotto controllo, e la furia dell'esercito nemico si era spenta dopo la
fine del loro comandante...
...ma in mare, la battaglia stava proseguendo, furiosa
come non mai!
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MarineDevimon si stava aprendo una strada a forza tra i
Digimon della resistenza, agitando scompostamente i suoi poderosi tentacoli
mentre spargeva il panico tra i suoi nemici. Intere squadre di Dolphmon,
Divermon, Gekomon e altri Digimon acquatici avevano cercato di attaccare il
generale delle truppe acquatiche di Daemon, ma venivano, una alla volta, fatte
volare via dalle frustate che il demone acquatico tirava, mentre quest'ultimo si
difendeva con le unghie e i denti dagli attacchi combinati di Plesiomon,
GigaSeadramon e GrandKuwagamon. Aiutato in questo anche dalle squadre di Digimon
volanti che si erano staccate dal resto dell'esercito nemico, e stavano in quel
momento bombardando le truppe acquatiche della resistenza con proiettili di ogni
tipo. Ancora una volta, uno sciame di Hornetmon scese in picchiata sulle acque
agitate, aprendo il fuoco a tappeto con le mitragliatrici che avevano al posto
dei pungiglioni. Soltanto con grande fatica GrandKuwagamon e Ken riuscivano a
respingere i loro attacchi, e ad impedire loro di seminare distruzione tra i
loro compagni!
"Non vi lascerò passare! DIMENSION
SCISSORS!" esclamò il gigantesco coleottero nero, sventolando ancora una
volta le sue terrificanti mandibole, e tracciando un paio di scie purpuree
nell'aria... che subito si trasformarono in due enormi proiettili a forma di
falce, che sfrecciarono verso gli Hornetmon e ne cancellarono diversi,
penetrando attraverso le loro corazze di metallo come un coltello rovente nel
burro! I terribili insetti sterminatori scomparirono nel nulla, e Ken potè
tirare un sospiro di sollievo... ma il momento di stanca durò solo qualche
secondo, prima che il frastuono della battaglia sottostante ricordasse loro che
avevano ancora un comandante nemico da sconfiggere! In quel momento, era
Plesiomon a tenerlo sotto pressione, e i due Digimon acquatici sembravano più o
meno alla pari, a giudicare da come si scambiavano colpo su colpo senza cedere
terreno!
Plesiomon evitò una frustata del tentacolo di
MarineDevimon con un rapido movimento del suo lungo collo, per poi rispondere
con una testata in pieno petto che fece barcollare il demone dalle sembianze di
calamaro! Un leggero ghigno di soddisfazione apparve sulle labbra del dinosauro
acquatico, che cercò di incalzare il suo avversario usando una delle sue mosse
più potenti!
"WATER TAIL BLASTER!"
Inarcando la coda sopra la testa, Plesiomon la trasformò in un idrante, e sparò
un getto d'acqua ad altissima pressione, che il generale dei Daemon Corps riuscì
a malapena a parare con i suoi tentacoli, prima di restituire il favore!
"Dark Deluge!" esclamò
MarineDevimon, spruzzando sull'avversario, e sui Digimon circostanti, una
scarica di inchiostro altamente acido! Si sentirono le grida di alcuni Swimmon e
Dolphmon che venivano cancellati, e anche Plesiomon fu costretto a ritirarsi,
irritato dall'acido bruciante che aveva colpito una delle sue pinne anteriori.
Con un ghigno, MarineDevimon si lanciò di nuovo all'attacco, ma questa volta
venne schiaffeggiato in faccia dalla coda di GigaSeadramon, che era apparso
all'improvviso da sotto il generale delle forze acquatiche, e lo aveva colto di
sorpresa! MarineDevimon indietreggiò di nuovo sfregandosi la fronte e ringhiando
per la rabbia e la frustrazione... e GigaSeadramon, con Michael sempre
saldamente aggrappato all'elmetto, si levò dalle acque davanti a lui, sfidandolo
con lo sguardo!
"Michael! GigaSeadramon!" esclamò Jyou. "Grazie per
l'aiuto!"
"Di niente, Jyou! A questo calamaro venuto male pensiamo
io e GigaSeadramon! Tu e Plesiomon non vi preoccupate, pensate a dare una mano a
Ken e agli altri!" affermò il Digiprescelto americano della Giustizia, indicando
il resto della battaglia che stava mandando il mare della baia letteralmente in
ebollizione! Jyou e Plesiomon risposero con un cenno affermativo, lasciando il
loro compagno a vedersela con il demone acquatico che, per niente spaventato,
stava agitando i tentacoli come a far loro cenno di farsi avanti, se ne avevano
il coraggio.
"Heheheee... volete darvi il cambio, eh?" ironizzò. "Fate
pure, io non ho obiezioni! Del resto, è impossibile che riusciate a sconfiggermi
singolarmente!"
"Oh, tu ne sei tanto sicuro,
vero?" tuonò GigaSeadramon, prendendo l'affermazione come un affronto
personale. "Bene, allora permettimi di dissentire su
questa tua opinione! Reggiti forte, Michael... ora si va alla carica!"
Michael deglutì, un pò nervosamente, e si afferrò ancora
più strettamente al suo Digimon. "O... Okay, GigaSeadramon! Fagli vedere di cosa
siamo fatti!" rispose il biondo... e un attimo dopo GigaSeadramon lanciò un
potente ruggito di battaglia esi scagliò a testa bassa contro il demone
acquatico, che bloccò l'attacco con i suoi tentacoli e cercò di avvinghiare il
collo del serpente marino cibernetico. Lottando con tutte le sue forze,
GigaSeadramon cercò di liberarsi da quella morsa micidiale, e sferrò a
MarineDevimon dei colpi tremendi con le sue pinne anteriori, costringendolo a
mollare la presa. Imperterrito, MarineDevimon scattò in avanti, usando i
tentacoli più piccoli per colpire le fessure nell'armatura del suo avversario, e
colpendolo ripetutamente con una raffica di fastidiosi affondi. GigaSeadramon
cercò di usare di nuovo la sua coda per difendersi dall'attacco, e bloccare i
colpi, ma il demone acquatico era molto più esperto di lui, che aveva raggiunto
la forma Mega soltanto da poco, e diversi dei colpi superarono le sue difese,
ferendolo!
"GigaSeadramon!" esclamò Michael, vedendo il suo campione
barcollare sotto l'attacco del nemico. "Come va? Riesci ancora a
combattere?"
GigaSeadramon scrollò delicatamente la testa, in modo da
liberarsi dall'effetto di stordimento che lo tormentava, e si rimise in guardia.
"Può andare, Michael, ho visto di peggio... ma questo
avversario non è da sottovalutare! Sarò anche di livello più alto, ma non
significa niente, in questo caso... il suo potere è molto al di sopra di quello
di qualsiasi Ultimate, e ha avuto molto più tempo di me per farci pratica!"
rispose.
"Hehehee... ora cominci a rendrti conto dell'errore che
hai commesso, eh? Peccato che sia troppo tardi! Dark
Deluge!" esclamò nuovamente MarineDevimon, sputando un altro fiotto di
inchiostro corrosivo. Non potendo evitare l'attacco, GigaSeadramon si limitò ad
incrociare le pinne anteriori davanti a sè e bloccare come meglio poteva, e il
getto di liquido caustico fuse una parte della corazza, facendo levare da essa
un sibilo inquietante! GigaSeadramon fece una breve smorfia di dolore, e si
riprese in tempo per evitare un'altra raffica dai tentacoli del suo avversario,
che scattarono in avanti e cercarono ancora una volta di frustarlo.
GigaSeadramon schivò, poi scattò di nuovo in avanti e centrò MarineDevimon con
una testata nello stomaco, finalmente infliggendogli dei danni e scagliando
sotto la superficie il generale delle forze acquatiche dei Daemon Corps! Tutto
il mare ribollì ferocemente nel punto in cui il demone si era inabissato, e
GigaSeadramon, temendo un attacco dal basso, prese quota, sollevandosi quel
tanto che bastava dal pelo dell'acqua...
O almeno, questa era la sua idea. In pratica, andò che
MarineDevimon, sfruttando la sua maggiore familiarità con l'elemento, si era già
spostato sotto il gigantesco serpente marino, e uno dei suoi tentacoli si era
avvinghiato attorno alla sua coda corazzata, un bersaglio decisamente più sicuro
e meno robusto del collo. Ringhiando per la frustrazione, GigaSeadramon tirò la
coda verso di sè, riuscendo a trascinare il suo avversario fuori dall'acqua con
la parte superiore del corpo... ma ad attenderlo, c'erano già le fauci
spalancate di MarineDevimon, dalle quali stava per provenire un altro getto di
acido! Soffocando un'imprecazione, GigaSeadramon alzò la testa e caricò il
cannone posto sulla punta del muso, all'interno del quale apparve una pulsante
sfera di energia bianca crepitante. Per un istante, i due avversari si
guardarono negli occhi, come se volessero sfidarsi a chi avrebbe sparato per
primo...
"GIGA SEA DESTROY..." iniziò
ad esclamare GigaSeadramon.
Ma, per sfortuna dei Digiprescelti, la gara non fu vinta
da chi speravano loro!
"Dark Deluge!" esclamò
MarineDevimon, schizzando un'altra scarica di inchiostro nero e acido! Questa
volta, GigaSeadramon non fu altrettanto veloce, e il liquido letale lo centrò in
pieno, sciogliendo parte della corazza che gli proteggeva il petto, e facendolo
cadere all'indietro, la testa sollevata verso il cielo! Sfortunatamente, il
caricamento del Giga Sea Destroyer era già quasi ultimato... e infatti, un
istante dopo, il terribile laser che aveva quasi distrutto Arkadimon durante la
battaglia a DigiWorld partì, diretto verso il bersaglio sbagliato!
"Aaaaaargh!" esclamò Michael, proteggendosi gli occhi con
un braccio mentre cercava di vedere dove sarebbe andato l'attacco del suo
Digimon. "Ken... attento!"
Il rumore di qualcosa che si avvicinava a velocità
allarmante, seguito dal grido di Michael, attirò subito l'attenzione di Ken e
GrandKuwagamon, e l'insetto gigante si voltò appena in tempo per vedere l'enorme
laser di GigaSeadramon sfrecciare verso di loro, inondando completamente il loro
campo visivo con la sua luce bianca e abbagliante! Gli occhi di Ken si
riempirono di terrore, mentre il gigantesco proiettile di luce si avvicinava
sempre di più... e ormai, era troppo vicino per poter essere schivato!
Ma GrandKuwagamon non si perse d'animo! Quando ormai
sembrava sicuro che lui e Ken sarebbero stati consumati dall'attacco malriuscito
di GigaSeadramon, lo scarabeo gigante si voltò verso di esso e spalancò le
mandibole, per poi sbatterle rapidamente tra loro, creando una vera e propria
lacerazione purpurea nell'aria con le loro punte aguzze come spade!
"DIMENSION SCISSORS!" esclamò
di nuovo il coleottero nero... e quella che era iniziata come una linea si
espanse rapidamente, trasformandosi in uno squarcio dimensionale abbastanza
largo da farci stare il laser scagliato da GigaSeadramon! Con un rumore
assrdante, il Giga Sea Destroyer venne assorbito senza problemi dal varco
dimensionale che GrandKuwagamon aveva creato, e scomparve al suo interno senza
fare danni a lui e al suo partner umano, che tirò un sospiro di sollievo.
Sfortunatamente, ancora una volta, fu solo un temporaneo momento di stanca. Il
combattimento tra GigaSeadramon e MarineDevimon era ancora in pieno svoglimento,
e il demone nero dalle sembianze di calamaro sembrava essersi preso un notevole
vantaggio, ora che aveva mandato a segno un colpo serio! Ken si rese conto che
bisognava intervenire il prima possibile, se si voleva evitare che GigaSeadramon
facesse una brutta fine!
"GrandKuwagamon, dobbiamo dare una mano a Michael e a
GigaSeadramon! Se continua così, loro, Jyou-san e Plesiomon rischiano grosso!"
esclamò l'ex-Imperatore, guardando verso il basso. La battaglia era in pieno
svolgimento attorno a GigaSeadramon e a MarineDevimon, e Plesiomon e gli altri
Digimon della resistenza (tra i quali Ken vide ShogunGekomon e diverse altre
loro vecchie conoscenze) stavano facendo un buon lavoro, impedendo ai soldati
nemici di aiutare il loro comandante. Sfortunatamente, MarineDevimon non dava
l'impressione di avere molto bisogno d'aiuto, visto che stava singolarmente
tenendo testa al Mega corazzato...
"Hai ragione, Ken... e credo di
avere una mezza idea di come fare!" esclamò GrandKuwagamon, iniziando a
scendere di quota. "Reggiti forte, Ken! Ora tocca a noi
fare la nostra parte! Yaaaaah!"
Ken decise saggiamente di seguire il consiglio del suo
Digimon, e si tenne stretto alle sue elitre corazzate mentre quest'ultimo
prendeva velocità, volando contro MarineDevimon con tutta la forza che gli era
possibile! Ken sentì l'aria fischiargli attorno, man mano che il bersaglio si
avvicinava... e poi, il suo corpo venne sballottato violentemente per una
frazione di secondo quando GrandKuwagamon colpì al fianco il demone acquatico,
facendogli perdere la presa su GigaSeadramon! MarineDevimon ringhiò di dolore,
mentre il suo avversario, ora libero dai suoi micidiali tentacoli, cadeva
all'indietro e andava quasi a schiantarsi su una banchisa del porto di Odaiba.
Si rialzò rapidamente, consentendo prima al Digiprescelto che lo cavalcava di
scendere su un terreno un attimo più stabile... ma vide che ora era
GrandKuwagamon ad affrontare MarineDevimon... e che il coleottero nero, con una
delle sue spinose zampe anteriori, gli stava facendo cenno di spostarsi!
"Anche tu ti ci metti, scarafaggio troppo cresciuto?"
grugnì MarineDevimon. "Come preferisci... vorrà dire che prima mi occuperò di
te! Dark Deluge!"
Preparati per quell'attacco, Ken e GrandKuwagamon
evitarono agilmente il getto di acido che uscì dalla bocca del demone acquatico,
che proseguì per la sua strada e cadde in acqua, inquinandola ulteriormente.
Poi, prima che MarineDevimon potesse riorganizzarsi e attaccare di nuovo,
l'enorme insetto prese quota, e le sue mandibole iniziarono nuovamente a
risplendere di luce purpurea. Con un ghigno, MarineDevimon si preparò a schivare
l'attacco...
"DIMENSION SCISSORS!" esclamò
GrandKuwagamon, mordendo l'aria davanti a sè. Le sue mandibole tracciarono una
scia di energia purpurea davanti a lui, che poi si espanse, trasformandosi nello
stesso tipo di passaggio dimensionale che lui aveva creato poco prima per
deviare il Giga Sea Destroyer di GigaSeadramon...
...e rimase lì. Punto. Non avanzò verso il demone
acquatico, nè serviva allo scopo di deviare qualche altro attacco.
Semplicemente, rimase sospeso in aria, irradiando una strana luce violetta sul
campo di battaglia, e i Digimon presenti rimasero stupiti dal fatto che
l'attacco di GrandKuwagamon non avesse sortito effetti evidenti...
"Ma... ma che significa?" si chiese Jyou, guardando con
aria dubbiosa il cancello dimensionale sospeso in aria. "Non sta... facendo
niente?"
MarineDevimon corrugò la fronte, a sua volta confuso...
poi, sul suo volto mostruoso apparve un ghigno di superiorità. "Heh... tutto
qui, il suo favoloso potere? E io dovrei avere paura di questo giochetto di
luci, per caso?" chiese retoricamente.
GrandKuwagamon arebbe sorriso, se avesse avuto la bocca
conformata per farlo. MarineDevimon aveva abbassato la guardia, proprio come lui
sperava...
"No, non di questo,
MarineDevimon..." spiegò con la sua voce vibrante. "Ma di QUEST'ALTRO!"
...
...
*KA-BLAAAAAAAAM!*
MarineDevimon non fece neanche in tempo a chiedersi cosa
voleva dire il suo avversario... e neanche gli altri Digimon lì presenti! Con il
ruggito di una raffica di cannonate, lo stesso raggio energetico bianco che
GigaSeadramon aveva sparato poco prima, e che era stato inghiottito dal varco
dimensionale creato da GrandKuwagamon, proruppe fuori in maniera esplosiva,
dirigendosi contro lo sbalordito generale delle forze acquatiche dei Daemon
Corps, e colpendolo in pieno petto! Il demone acquatico spalancò gli occhi, e il
suo volto si contorse in una smorfia di orrore mentre il Giga Sea Destroyer lo
attraversava letteralmente, penetrando nel suo corpo e scavando letteralmente un
buco attraverso di lui, prima di schiantarsi contro la superficie dell'acqua ed
esplodere fragorosamente, spedendo in aria una quantità enorme di acqua salata
sotto forma di innumerevoli goccioline! MarineDevimon, colpito mortalmente, alzò
i tentacoli in aria e gridò per l'ultima volta mentre il suo corpo veniva
cancellato!
"No... NOOOOO!!!". Il suo urlo finale riecheggiò sinistro
per tutto il porto di Odaiba ed oltre, e il demone acquatico ricadde
pesantemente in acqua, sollevandone una grande massa con il suo enorme corpo,
prima di dissolversi per sempre, mentre il raggio energetico di GigaSeadramon
svaniva, e il varco dimensionale aperto da GrandKuwagamon si richiudeva! Il
quarto e ultimo generale dei Daemon Corps era caduto, e le rimanenti truppe
acquatiche dell'esercito oscuro si dispersero, senza più la guida decisa del
loro comandante! Questo, a sua volta, permise ai Digimon della resistenza, che
fino a quel momento erano stati in difficoltà, di riorganizzarsi e riprendere
l'attacco, imperversando sui pochi nemici rimasti in gioco! In breve tempo,
l'intero fronte d'assalto dei Daemon Corps era stato sbaragliato e messo in
rotta, e i Digimon buoni accoglievano la ritirata con una serie di grida
festanti!
"E' incredibile... ce l'abbiamo fatta!" esclamò Jyou,
tirando un sospiro di sollievo e accasciandosi sul dorso di Plesiomon.
"Uuuugh... adesso un pò mi pento di essere stato qui in prima persona! Mi è
venuto un mal di mare tremendo..."
"Uff... beh, sì, in effetti non è
stato facile..." affermò GigaSeadramon, mentre si riavvicinava alla costa
per vedere se Michael stava bene. Quando il Digiprescelto americano gli rispose
con un pollice alzato, il serpente di mare cibernetico annuì con un lieve
sorriso e si rivolse a GrandKuwagamon e a Ken. "Comunque,
grazie a voi, amici... avete avuto l'idea giusta al momento giusto! Anzi, mi
scuso per quel colpo di poco fa... avrei potuto colpirvi!"
"Niente, figurati..." gli rispose Ken, muovendo una mano
davanti a sè, e poi guardando con sollievo i Daemon Corps in fuga. Non solo le
forze acquatiche stavano togliendo l'assedio... stormi di Digimon malvagi
volanti stavano sciamando disperatamente verso il castello del loro signore, e i
Digimon acquatici più grandi trasportavano sul dorso grandi squadroni di forze
armate di terra, anch'esse di ritorno alla loro base per riorganizzarsi dopo
quella umiliante sconfitta. "Per adesso... l'importante è che siamo riusciti a
respingerli! Io e GrandKuwagamon... abbiamo semplicemente cercato di cavarcela
come potevamo in quella situazione, e GrandKuwagamon ha avuto l'idea giusta per
salvarci e sconfiggere MarineDevimon. Tutto qui..."
"Comunque, per adesso è
fatta..." concluse GrandKuwagamon con un sospiro, permettendosi di
rilassarsi dopo quell'estenuante battaglia. "Credo che
ora sia meglio tornare indietro, non è il caso di proseguire l'attacco. Siamo
troppo stanchi, ora come ora..."
"Si, mi sembra giusto..." si
disse d'accordo Plesiomon, controllando che Jyou stesse bene. A parte un pò di
capogiro, il Digiprescelto dell'Affidabilità non sembrava avere problemi... e
anche lui esprimeva soddisfazione riguardo il fatto che l'invasore fosse stato
cacciato via! "Per oggi, credo che abbiamo fatto
abbastanza! Riposiamoci, e pensiamo alla prossima mossa!"
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"ALFORCE SABER!"
La scintillante lama della spada di AlforceVeedramon calò
implacabile, tagliando letteralmente in due un Mammothmon che si era
testardamente ostinato a cercare di spezzare le linee di difesa della
resistenza, e l'elefante preistorico scomparve un istante dopo con un barrito
assordante, mentre il Cavaliere Reale dall'aspetto draconico avanzava a grandi
passi, brandendo con abilità la sua arma, e sfidando con lo sguardo qualunque
soldato di Daemon fosse abbastanza incosciente da opporsi a lui. "Allora, ce ne sono altri, qui, che vogliono conoscere la mia
spada? Fatevi sotto, se ne avete il fegato!"
"Guarda, AlforceVeedramon!" esclamò Sho, indicando
davanti a sè con espressione gioiosa. "Mi sa tanto che non ce ne sarà bisogno...
guardate là, ragazzi! Davanti a noi! Sembra proprio che ce l'abbiamo fatta!
L'esercito di Daemon è in rotta!"
"E' vero! Guardate!" esclamò Yurika con altrettanto
entusiasmo, stringendo un pugno e sollevandolo in aria in segno di vittoria.
"Gli scagnozzi di Daemon stanno togliendo l'assedio! Se ne vanno! Che batosta
hanno preso!"
"Abbiamo vinto! Gliel'abbiamo
fatta vedere!" esclamò WarGreymon, atterrando con un sospiro di sollievo
accanto ad AlforceVeedramon e a TigerVespamon, mentre altri Digiprescelti,
ovvero Taichi, Yamato, Jun, Kevin, Catherine, Rosa, Iori e Mimi, accompagnati
dalle forme evolute dei loro Digimon, arrivavano di corsa dal quartiere
vicino... e gli altri, che avevano combattuto la battaglia sopra la città,
discendevano lentamente a terra. Tutti loro sembravano stanchi e affaticati, e
in effetti l'altalena di emozioni e le scariche di adrenalina che avevano
sperimentato avrebbero sfiancato chiunque... ma il fatto che fossero riusciti a
mettere in fuga l'esercito di Daemon e a riprendere le zone della città che
erano state spopolate, li compensava ampiamente della fatica. In breve tempo,
tra le grida di giubilo dei Digimon loro alleati, i Digiprescelti si erano
riuniti, seguendo con lo sguardo le truppe nemiche in ritirata verso il castello
del loro signore.
"Buuuuh! Bravi, bravi, scappate! E non fatevi più
rivedere, sgorbi! Mbleeeeaaaah!" li dileggiò Jun, non resistendo alla tentazione
di farsi gioco di loro, e cacciando fuori la lingua quando fu sicura che il
nemico si era allontanato abbastanza. Per essere la sua prima battaglia sui
larga scala, la Digiprescelta più grande doveva ammettere che se l'erano cavata
bene sia lei che Mystimon...
Taichi ridacchiò un pò nel vedere l'entusiasta
neo-Digiprescelta che esultava per la loro vittoria. "Hehee... sì, in effetti
siamo riusciti a respingerli, e questo è già qualcosa... ma non possiamo
abbassare la guardia, perchè non ci metteranno molto a tornare in scena! Dopo
questa sconfitta, sicuramente non se ne staranno zitti..."
"E la prossima volta che li affronteremo, dovremo
aspettarci uno scontro ancora più duro..." commentò Sora, guardandosi attorno e
osservando con il cuore pesante la distruzione che la battaglia aveva provocato.
Tra strade devastate, abitazioni demolite, auto in fiamme... e il sentore di
morte che aleggiava per le vie deserte di Tokyo, per nulla diminuito dal fatto
che i corpi di tutti i Digimon caduti erano scomparsi nel nulla. Chissà a quanto
ammontavano le perdite, sia da una parte che dall'altra...
I Digiprescelti (esclusi Jyou, Ken, Michael e i loro
Digimon, non ancora rientrati) rimasero per diverso tempo in mezzo alla strada
devastata, gli occhi fissi sullo spettacolo di devastazione che la battaglia si
era lasciata dietro, prima che Daisuke prendesse la parola.
"Purtroppo, mi sa che Sora-san ha ragione a mille..."
disse, incrociando le braccia sul petto con un sospiro. "E la prossima volta...
la prossima volta temo proprio che scenderà in campo Daemon in persona, per non
parlare di quel Neo... accidenti, non muoio dalla voglia di affrontare questo
Arkadimon di cui parlava Rei-san..."
L'aria di quella sera di agosto era densa, pesante,
intrisa di tensione e paura. Una battaglia per il destino del mondo era stata
vinta, anche se ad un grande prezzo... ma sarebbero stati in grado di vincere
quella successiva, da cui sarebbe probabilmente dipeso tutto?
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"BUONI A NULLA!"
Persino Neo sobbalzò per la paura quando Daemon, in un
impeto di rabbia incontrollata, strinse la mano artigliata attorno alla sua
sfera di cristallo e la mandò in frantumi, il gesto accompagnato da una fiammata
che si sprigionò dalla punta delle sue dita! In quel momento, il Demone dell'Ira
rappresentava perfettamente il vizio capitale a cui era collegato... ma questa
perdita di controllo durò solo per qualche istante. Mentre osservava le sue
armate superstiti che facevano ritorno alla base, Daemon prese un roco respiro e
si calmò con rapidità. Sapeva di non potersi permettere di perdere la testa in
una situazione del genere. Anche se i suoi generali erano stati distrutti, lui
aveva ancora quella roccaforte inespugnabile, una buona parte del suo
esercito... e soprattutto, il Dark Seed, anche se non era ancora sotto il suo
controllo completo, e il mostro deforme che stava al fianco del suo servitore
albino.
"D... Daemon-sama...?" chiese Neo, sentendosi impaurito
per la prima volta da quando aveva ricevuto parte del Dark Seed dal demone
ammantato. "I... I nostri generali sono stati sconfitti... adesso... ehm... qual
è il piano?"
Lentamente, Daemon si voltò verso il suo sottoposto. "Te l'ho già detto, no? I loro dati e quelli dei Digimon
cancellati in questa battaglia sono ancora dispersi nell'aria sopra di noi...
quindi, cosa aspetti a catturarli? Non volevi far evolvere Arkadimon?"
"Certo... certamente, mio signore!" rispose Neo
abbassando la testa, e incurvando le sue labbra in un sorrisetto poco piacevole.
"Quei quattro imbecilli avranno fallito... ma almeno, i loro dati ci possono
essere ancora utili! Forza, Arkadimon! Mangia a sazietà, e diventa più forte!
Questa è la tua occasione!"
L'orrore digitale, che era rimasto fermo, immobile ed
impassibile per tutto il tempo, si alzò sulle zampe posteriori, tendendo le sue
orrende braccia verso il cielo... ed emanò un suono che ricordava un mugolìo
indistinto, mentre i suoi occhi senza pupille si stringevano, come se l'essere
diabolico si stesse concentrando. Una pioggia di quadratini multicolori,
appartenuti agli innumerevoli Digimon cancellati in quella battaglia, e non
ancora dispersi del tutto, iniziò a convergere verso di lui come una miriade di
coriandoli che, lanciati in aria dalla mano di un bambino, stavano tornando a
terra fluttuando nel vento. Ben presto, una scia di lucette colorate stava
circondando il mostruoso Digimon artificiale, creando uno spettacolo che sarebbe
stato quasi bello, se si fosse potuto dimenticare il particolare che quei dati
erano appartenuti ad esseri viventi, e che quel Digimon attorno al quale
orbitavano era, in effetti, una delle creazioni più mostruose mai concepite!
Poi, la macabra magia svanì, e i pixel vennero assorbiti
in massa dal corpo di Arkadimon, che iniziò a gonfiarsi come una spugna gravida
d'acqua man mano che i preziosi dati entravano a far parte della sua struttura.
Il processo di assorbimento non era ancora completato, che Arkadimon iniziò a
brillare, e ad aumentare ulteriormente di dimensioni, mentre la forma del suo
corpo cambiava in maniera drammatica... con grande gioia di Neo e di Daemon! La
grande quantità di dati assimilata aveva permesso ad Arkadimon di superare il
livello Champion, e passare a quello Ultimate, accrescendo ulteriormente i suoi
già incredibili poteri!
"Sì... sì... SI'! HAHAHAHAAAA! Aveva proprio ragione,
Daemon-sama, a non far scendere subito in campo il nostro Arkadimon!" esclamò
Neo, ridendo di folle gioia. "Così... con questa scorpacciata di dati... il
nostro guerriero diventerà ancora più forte e temibile! I Digiprescelti non
hanno scampo! La prossima volta, verranno spazzati via! HAHAHAHAHAAAA!"
Daemon sogghignò dietro il suo cappuccio, mentre
osservava la nuova Digievoluzione di Arkadimon che si era palesata davanti ai
loro occhi: alta il doppio della forma Champion e molto più muscolosa, era un
terrificante gigante dalla pelle verdognola, con una testa allungata il cui
volto era composto soltanto dalle fessure che erano i suoi occhi, dotata di un
paio di lunghe ed esili corna che ricordavano le mandibole di un insetto, e una
lunga criniera di aculei rossi che spuntava attorno al suo grosso collo. Aveva
un paio di ali funzionanti, in sostituzione di quelle vestigiali della forma
Champion, di colore nero con il bordo bianco e innumerevoli venature sanguigne
all'interno, e una strana corazza di materia chitinosa bianca proteggeva le
spalle e la parte superiore del torace. Le braccia erano grosse come tronchi
d'albero, e terminavano in enormi mani aventi, al posto delle dita, cinque
artigli cremisi grandi come spade, e le gambe dai grossi piedi a tre dita
artigliate erano altrettanto robuste, e sembravano in grado di coprire centinaia
di chilometri di distanza senza neanche rallentare il passo! La creatura da
incubo, che torreggiava sul suo padrone e sul suo creatore, gettò indietro la
testa e lanciò un altro, indistinto gorgoglìo prima di abbassare le braccia e
rimettersi in posizione di riposo, pronta ad eseguire i suoi nuovi ordini!
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Arkadimon Perfect
Tipo: Bestia Stregata
Attributo: Virus
Livello: Ultimate
Attacchi: Dot Matrix, Exile Spears
Arkadimon ha raggiunto un nuovo, incredibile livello di
potere! Ora in grado di volare e di spostarsi a velocità sempre maggiori, ha
inoltre acquisito la capacità di scagliare potenti attacchi energetici contro i
quali non c'è difesa possibile! E non è ancora al suo stadio evolutivo
finale...
"Per adesso, riposiamoci e
riorganizziamo l'attacco..." terminò Daemon, con un cenno di soddisfazione
nel vedere la maturazione della sua creatura. "Quando il
nostro esercito sarà di nuovo pronto, noi due e Arkadimon discenderemo sui
Digiprescelti... e questa volta, non ne rimarrà nessuno! Questo è
certo!"
Neo sghignazzò silenziosamente, guardando Daemon con la
coda dell'occhio. Molto presto... molto presto sarebbe stato il suo momento di
gloria. Sarebbe diventato il più potente Tamer mai esistito... e non avrebbe
certo condiviso la gloria e il potere con Daemon!
"Ridi... ridi pure quanto vuoi... Daemon-sama!" bisbigliò tra sè, enfatizzando l'ultima
parola in tono ironico. "Perchè alla fine, quando la battaglia sarà conclusa,
sarò IO l'unico a guadagnarci! Io e Arkadimon! Tu ormai... sei soltanto un
gradino sul quale salire!"
CONTINUA...
Note dell'autore: Hanf... hanf... non posso...
crederci... ho completato il capitolo più lungo in assoluto! Dopo questa
faticaccia, non credo di aver molto da dire, se non... che spero che vi sia
piaciuto! Ci ho messo tutto il mio impegno per fare una battaglia il più intensa
possibile, e devo dire che penso che avrei potuto fare meglio, in certi
punti...
I quattro generali dell'esercito di Daemon sono andati.
Il nemico ha subito una bruciante sconfitta. Ma ha ancora un paio di assi nella
manica, e non esiterà ad usarli! La prossima battaglia sarà davvero quella
decisiva: chi vince, prende tutto! A proposito, notavo l'enorme differenza che
c'è tra la serie animata e la mia fanfiction: nella prima, gli scagnozzi di
Daemon sono stati presentati e sono morti... praticamente nello stesso episodio!
Nella mia versione degli eventi, invece, sono durati quasi tre storie! Non male,
eh?
Okay, il prossimo capitolo sarà di relax. C'è bisogno di
ritemprarsi per lo scontro decisivo, e anche di versare un pò di romanticismo in
questa storia! Hey, dopo tanta azione, un pò di love-love ci vuole! Beh, e
questo è tutto, gente! That's all, folks! Alla prossima, e spero di aggiornare
il prima possibile! Aesso, poi, che sto premendo sull'acceleratore per questa
storia...
Credo che mi mancheranno... al massimo sei o sette
capitoli! Dopodichè, le mie storie su Digimon Adventure saranno finite... Sigh,
quanto tempo è passato da quando è iniziato tutto! Sono tre anni con oggi,
sapete?
Beh... allora, a presto!
Justice Gundam
P.S.: Tenete d'occhio il mio account, nei prossimi
mesi... potrei mettere su qualche nuova storia senza preavviso! Anche se poi,
non so quanto velocemente proseguiranno...
Ebbene sì, ragazzi, oltre al fatto che, molto probabilmente, inizierò a
lavorare sulla mia storia originale...
Sto seriamente considerando di scrivere un bel crossover di alcuni dei miei
anime maho shoujo preferiti... e le serie coinvolte in questo crossover saranno
niente meno che... Pretty Cure (me lo sto rivedendo tutto, ed è una bomba!
Nagisa è il mio mito!), Magical Girl Lyrical Nanoha (uno dei maho shoujo più
cool che siano mai stati creati!), e il semisconosciuto Arcana Heart! Se
qualcuno volesse più informazioni... non ha che da mandarmi una mail al mio
solito indirizzo! La maggior parte dei dettagli, comunque, è
ancora tutt'altro che definita...
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Capitolo 32 *** Il riposo dei guerrieri ***
Invasion-32
Digimon Adventure 02: Invasion
Una fanfiction di Digimon Adventure scritta da: Justice Gundam
Bentornati! Immagino che l'ultimo capitolo sia stato mozzafiato per tutti
voi, vero? Beh, e come biasimarvi? C'è stata una battaglia su larga scala tra
due potentissimi eserciti di Digimon, per non parlare di una marea di
Digievoluzioni inaspettate (ammettetelo, qualcuno di voi si sarebbe aspettato
che il Digimon di Rosa avesse Machinedramon come forma Mega?) e di combattimenti
uno contro uno che hanno diretto la guerra tra Daemon e i Digiprescelti verso
una conclusione piuttosto che un'altra. Ebbene sì, ragazzi, i quattro generali
dell'esercito di Daemon (LadyDevimon, NeoDevimon, SkullSatamon e MarineDevimon)
hanno tolto il disturbo per sempre, e il loro esercito è andato in rotta! Questo
significa che adesso il nemico avrà bisogno di più tempo per riorganizzarsi... e
di conseguenza, anche i Digiprescelti e i loro partner avranno il tempo di
riposarsi e recuperare le forze prima della grande battaglia decisiva!
Consiglierei a tutti loro di fare tesoro di questi momenti. Fino in fondo. Come
se non ce ne fossero altri...
Mamma mia, sto cominciando a parlare come Shang Tsung di Mortal Kombat... Ma
è vero, lo scontro decisivo è ormai alle porte, e Daemon ha ancora un esercito
abbastanza nutrito su cui contare, per non parlare del Dark Seed, e di
Arkadimon, che ora ha raggiunto il livello Ultimate ed è più potente che mai! Si
prospetta una battaglia terribile per i nostri eroi, e non è sicuro che tutti ne
usciranno vivi...
Comunque, per adesso non è il caso di pensare a come potrebbe andare.
Lasciamo che i nostri Digiprescelti si rilassino in questo meritato momento di
pausa... e vediamo anche come stanno sviluppandosi i rapporti tra alcuni di
loro! Heheheee... sì, perchè non sarebbe da me concludere una storia così epica
senza un pò di love-love! I fan di Taiora e Kenyako, in particolare, dovrebbero
essere soddisfatti delle scene romantiche che ho inserito... e ovviamente, anche
Sho e Yurika, i miei Digiprescelti originali, avranno la loro parte romantica,
per non parlare di Jolene e Felipe!
Ma lascerò a voi ogni giudizio... e intanto, mi limiterò a passare in
rassegna i vostri giudizi sul mio operato! Giudizi che, a quanto vedo, sono
decisamente positivi!
Kari 89: E sì che sei la prima! E hai anche recensito a poche ore dalla
pubblicazione! Complimenti, che velocità! Sì, mia cara... finalmente quelle
quattro carogne hanno finito di darci fastidio! Devo ammettere che sono
particolarmente orgoglioso... in un qual certo modo perverso... della fine che
ho fatto fare a SkullSatamon! Il fatto poi che Triceramon sia evoluto in
Machinedramon (che, tra l'altro, è ufficialmente una sua possibile
digievoluzione) mi servirà più avanti, per introdurre un evento fondamentale per
il crossover finale, che scriverò quando.. beh, quando tutte le altre storie
saranno concluse, comprese quelle di Tamers, e quella di Frontier + Savers! Per
il resto... beh, se ti è arrivato il mio PM (a proposito, ti è arrivato? Non ho
ricevuto risposta...), dovresti aver avuto già un pò più di informazioni sulle
serie che intendo usare per il mio cross-over! Tieniti sintonizzata, perchè non
appena questa storia sarà finita...
In ogni caso... Yes! Pretty Cure 5 è un mito! Non vedo l'ora che arrivi in
Italia!
Talpina Pensierosa: Non sai come sono contento io per primo di essermi
tolto di mezzo quei quattro... e come non vedo l'ora anch'io che arrivi il
momento dello scontro finale con Daemon in persona! Sì, sono tre anni che lavoro
alle mie fanfiction... e non ho nessuna intenzione di fermarmi ora!
Eden89: E' la prima volta che leggo un tuo commento, e mi fa sempre
piacere parlare con una nuova conoscenza! Mi fa piacere sapere che hai
apprezzato tutte le mie storie, anche se in diverse parti credo che avrei potuto
fare di meglio... Anche se, a mio modesto parere, è difficile fare peggio della
seconda serie di Digimon! A proposito... per caso, hai seguito anche la mia
storia di Tamers, quella di Frontier, e i miei prequel 'Digimon Zero' e 'The
Lost Past'? Così, per curiosità... Per quanto riguarda le descrizioni e le
sottotrame, beh... forse è vero, in certi casi sono un pò eccessivo, ma lo scopo
è quello di far immedesimare di più il lettore, cercare di coinvolgerlo e di
fargli visualizzare, per così dire, gli eventi della storia! Mi fa comunque
piacere che tu abbia apprezzato il nuovo capitolo, con tutte le relative
battaglie... e no, mi spiace, non ho in programma di introdurre altri Dark
Masters come Digievoluzioni dei Digimon degli eroi. Come ho detto, Machinedramon
mi serviva ad uno scopo preciso... Grazie comunque, e spero ti piacerà anche
questo capitolo!
Kymyit: Benvenuta anche a te! Non ti preoccupare della lentezza con cui
leggi, so bene che la vita reale a volte detta dei ritmi poco gradevoli, e non
si ha molto tempo per fare quello che vorremmo. Fai con calma, tanto le mie
storie sono tutte qui, e non si muovono! Per il resto... beh, Piedmon volevo che
rimasse un Digimon unico nel suo genere. E il cervellotico ed infido Murmuxmon
gli si addiceva come Digimon, visto che Sigma è, in pratica, una versione
cattiva di Koushiro! ^_^
Grazie ancora, e spero ti piaceranno i prossimi capitoli!
KillKenny: E ancora una volta, grazie della recensione! Hahahaaaa! Siamo
perfettamente d'accordo! Pollice verso per i generali dei Daemon Corps! E la
loro sconfitta è stata sicuramente un serio inconveniente per il Demone
dell'Ira, che ora si trova a poter 'contare', se questo termine può essere
legittimamente usato, solo su Arkadimon e sul resto del suo esercito. Oh, e
ovviamente sul Dark Seed, ma chi bada a questa... ehm... sciocchezzuola? ^_^
U
La battagli finale sarà senz'altro incerta, visto che Arkadimon è molto più
forte di un qualunque Ultimate. Hai comunque ragione a dire che i Digimon degli
eroi sono in netta superiorità numerica... ma vediamo se questo è in grado di
dare loro una mano! Per quanto riguarda i piani di Neo... beh, ti posso soltanto
dire, aspetta e vedrai! Forse ci saranno un pò di fuochi d'artificio!
TopoMouse: Heheee... come puoi vedere, un Dark Master c'è stato! Come ho
detto, la presenza di Machinedramon è funzionale ad un elemento della storia che
entrerà in gioco più avanti... e che assumerà una certa importanza nel crossover
finale! Per il resto... beh, puoi vedere anche tu che Arkadimon ormai è
diventato un osso duro, e non sarà per niente facile sconfiggere lui e Daemon!
Certo, adesso Daemon ha perso i suoi generali, e questo è un elemento a favore
dei Digiprescelti... ma quanto durerà il loro vantaggio?
Ci siamo tutti? Dimenticato nessuno? Bene, allora... passiamo ad un
capitoletto più rilassante, che sono convinto piacerà ai romantici! Buona
lettura... e lavatevi i denti! Non mi assumo la responsabilità di eventuali
carie!
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Capitolo 32 - Il riposo dei guerrieri
Quella sera, la città ormai semideserta di Tokyo era immersa in un silenzio,
una quiete quasi innaturali, mentre il caldo sole di agosto scendeva lentamente
all'orizzonte in un cielo tinto dai febbrili colori che aveva assunto al momento
dell'invasione dei Daemon Corps. L'assenza pressochè totale di vento rendeva
l'aria pesante, e anche respirare sembrava difficile, in quello strano paesaggio
che appariva quasi alieno. Tutto sembrava sospeso in un'irrealtà senza tempo,
quasi lo scorrere degli eventi si fosse fermato, e il mondo fosse rimasto fermo
e stagnante in quell'istante di tensione, noia, stanchezza e paura. Uno strano
cocktail di emozioni negative nel quale tutto il paese... forse il mondo intero,
data la situazione... si stava rigirando, ben sapendo di non poter fare altro
che sperare che gli eroici ragazzi che avevano sconfitto Apocalymon e
MaloMyotismon ripetessero il miracolo.
Taichi Yagami e il suo partner Agumon, seduti sul ceppo di un albero a poca
distanza dal campo profughi nel quale stavano i genitori del ragazzo, guardavano
in lontananza, verso l'orizzonte ingombrato di nuvole di strani colori.
Difficile credere, vedendo il cielo così staticamente calmo, che fino a poche
ore prima quello fosse stato il teatro della battaglia più incredibile che si
fosse mai combattuta sopra Tokyo, uno scontro all'ultimo sangue che il
Digiprescelto del Coraggio non credeva avrebbe mai potuto vedere al di fuori di
uno degli anime di robot giganti che andavano tanto tra bambini e ragazzi.
Certo, quando era bambino... ovvero, al momento di essere chiamato nel Mondo
Digitale per difenderlo dai nemici più terribili che lui avesse mai potuto
immaginare... avrebbe potuto sembrargli bello vivere un'avventura del genere. E
in effetti, si era tuffato senza esitazioni in quell'avventura, a volte
rasentando l'imprudenza più totale...
Ma il tempo e l'esperienza avevano insegnato molte cose al ragazzo, come a
chiunque altro avesse messo piede in quel mondo fantastico che si trovava a due
passi dalle loro confortevoli abitazioni. Ora più che in ogni altra occasione,
lui e Agumon stavano vedendo con i loro occhi come la guerra che stavano
combattendo portava sofferenza e morte agli abitanti di Tokyo, che mai avrebbero
pensato di essere coinvolti nelle folli ambizioni di Daemon e di un ragazzo
senza cuore che aveva abbandonato i suoi amici e la sua famiglia in nome del
potere e di una malguidata sete di vendetta.
Quei giorni in cui esploravano il Mondo Digitale e imparavano sempre di più
su di esso, in un crescendo di emozioni, ora, sembravano così lontani. Ora, loro
due e i loro amici, assieme ad un gruppo di giovani adulti che li avevano
preceduti nella loro missione, erano tutto ciò che separava Daemon, l'antico
terrore di DigiWorld, dalla conquista di entrambi i mondi e dal portare le sue
ambizioni anche in altri mondi. C'era davvero molto in gioco... e forse, un
simile carico non sarebbe dovuto essere riversato unicamente sulle spalle di un
gruppetto di adolescenti...
Taichi Yagami scosse la testa. Non era il momento di pensare a queste cose...
e quando mai lui si era fermato a farsi andare in ebollizione il cervello a
forza di pensare tanto? No, doveva mantenere un atteggiamento positivo. Lui era
pur sempre il leader del gruppo originale... e cosa avrebbero pensato i suoi
compagni se lo avessero visto pessimista? Sicuramente Yamato gli avrebbe detto
in faccia che non avevano bisogno di uno che si arrendeva al primo ostacolo -
avevano bisogno del Digiprescelto del Coraggio, Taichi Yagami, il collante che
teneva unito il gruppo! Ridacchiando tra sè per l'ironia della situazione, il
ragazzo dai capelli scompigliati si alzò, pulendosi il fondo dei pantaloni con
una mano. Il giorno dopo, sarebbe stato il momento decisivo, e in un modo o
nell'altro sarebbe finito tutto. Quello che lui ed Agumon dovevano fare, ora,
era riposarsi in modo da fare la loro parte per quando fosse venuto il momento
della resa dei conti.
"Hey, Taichi!" lo chiamò Agumon, le zampette artigliate incrociate dietro la
testa mentre osservava l'orizzonte immerso nei contrastanti colori di
quell'inusuale tramonto. Quando il suo partner umano gli rivolse la sua
attenzione, il Digimon dalle squame arancioni voltò appena un pò la testa verso
di lui, gli angoli della bocca appena sollevati. "Ti ricordi... di quando ci
siamo conosciuti a DigiWorld, tanto tempo fa? Quando io ero ancora Koromon, e
cercavo il compagno a cui sarei stato affidato?"
Taichi annuì, notando tra sè l'ironia della situazione. In quel momento, in
cui il futuro di tutti appariva incerto, non era lui il solo a ripensare al
passato, come se questo avesse il potere di dare un pò più di sicurezza. "Sì,
Agumon... me lo ricordo perfettamente, come fosse ieri. Del resto, non credo che
potrei mai dimenticare il giorno in cui la mia... anzi, no, la nostra... vita è
cambiata per sempre! Anche se, in effetti, tutto è iniziato quando io e
Hikari-chan abbiamo visto Koromon, quel giorno lontano..." rispose, tirando poi
un sospiro. L'afa si stava facendo veramente insopportabile, o era la tensione
di cui cercava in qualche modo di sbarazzarsi? "Voglio dire, un minuto prima ero
un qualsiasi scolaro delle medie in gita al campo estivo con i suoi compagni...
e poco dopo, ci ritroviamo a DigiWorld, a combattere contro Devimon, Etemon,
Myotismon e i Dark Masters! Alla faccia del cambiamento radicale, eh?". Concluse
la frase con uno dei suoi contagiosi sorrisi, e rise brevemente in omaggio alla
stranezza di quanto aveva detto.
Agumon ridacchiò a sua volta, apprezzando la battuta. "Hehehee... Sì, è
proprio vero... la vita può riservare un sacco di sorprese, e non sempre
gradite. Voglio dire, abbiamo pure avuto le nostre difficoltà e i nostri
dissapori, nel corso delle nostre avventure..." affermò, ripensando alle volte
che Taichi aveva litigato con Yamato, oppure al giorno in cui Datamon aveva
rapito Sora, e Taichi aveva dovuto comprendere il vero significato della parola
'coraggio' per salvarla e per fare sì che la sua Crest si illuminasse. "Però...
se qualcuno mi chiedesse qual è stata la cosa più bella che mi è capitata in
vita mia, io non avrei dubbi a rispondere che è stato incontrare te! Voglio
dire, se non ci fossimo conosciuti... chissà dove saremmo a questo punto! Ne
abbiamo passate tante, assieme, che proprio non riesco ad immaginarlo..."
"Chi può dirlo... nessuno di noi è in grado di immaginare come sarebbero
andate le cose!" replicò Taichi. "Come ho detto, i casi sono tanti... però,
posso dire con tranquillità che anch'io penso che sia stata una gran fortuna
conoscere te e diventare un Digiprescelto! E non scambierei con nient'altro al
mondo tutte le esperienze che ho fatto a DigiWorld! Ti ringrazierò sempre,
Agumon, per essere stato il mio compagno e avermi affiancato anche nei momenti
più difficili!"
"Ho fatto il mio dovere di partner!" rispose il piccolo dinosauro, chiudendo
gli occhi e facendo un sorrisone da gatto del Cheshire. "Quindi non c'è tutto
questo bisogno di ringraziarmi! E poi, anche tu mi hai aiutato, no? Quindi,
direi che siamo pari!"
"Oh, oooh, ma che sorpresa... chi l'avrebbe mai detto che il grande Taichi
Yagami fosse anche un grande pensatore? Le sorprese che si scoprono ogni
giorno..." si sentì una ironica vocetta femminile da dietro le spalle dei due
amici. Come Taichi aveva immaginato, quando si voltò verso di essa, si rese
conto che apparteneva alla sua amica d'infanzia divenuta fidanzata, Sora
Takenouchi, che in quel momento si stava avvicinando a loro accompagnata
dall'inseparabile Biyomon. "Davvero, Taichi, non è tutti i giorni che scopriamo
te e Agumon a riflettere su qualcosa... C'è qualche cosa che vi preoccupa, oltre
a... beh... voi sapete cosa?"
Taichi storse il naso, fingendosi offeso. "Hmm... guarda, Sora-chan, che
anche noi siamo in grado di essere profondi e filosofici quando lo vogliamo!"
protestò amichevolmente... e il risultato fu che sia la sua fidanzata che la sua
partner dalle piume rose fecero una risata divertita! Come dire, una delle più
grandi spacconate che fossero mai uscite dalla bocca di qualcuno... "Sigh...
okay, okay, lasciamo perdere... no, Sora-chan... Biyomon... nulla di veramente
preoccupante, a parte il fatto che abbiamo un esercito di mostri vicino alla
nostra città che hanno già devastato interi quartieri... Perchè, dovrebbe
esserci altro, per caso?"
"E' che di solito voi due non siete gente che si apparta a rimuginare su
qualcosa..." spiegò Sora, il suo tono di voce già più disteso e meno ironico. "E
quando questo succede, so già che c'è un problema serio. Anche voi, immagino,
siete molto in ansia per domani, vero? Abbiamo soltanto questa sera per
riposarci e riprendere le forze..."
Con un sospiro, Sora rivolse lo sguardo verso il terreno polveroso,
stranamente privo di erba. Di solito, in estate, le zone attorno a Tokyo erano
coperte di erba lucente e smeraldina... ma la presenza delle forze armate di
Daemon in quella zona e la strana, sottile corruzione che il Dark Seed
proiettava attorno a sè sembravano avere un effetto negativo sull'ambiente,
rinsecchendo l'erba, che scricchiolava sotto le suole delle loro scarpe, e
facendo tacere i normali rumori della natura, come se il mondo stesso si
rendesse conto di non potere nulla contro lo spaventoso potere dell'esercito
oscuro che era approdato su di esso.
"Ancora non riesco a rendermi conto appieno di cosa è successo..." mormorò la
ragazza dai capelli arancioni, strisciando il terreno davanti a sè con un piede.
"Quando... quando ho saputo che Daemon aveva attaccato la nostra città, e che i
Digimon a lui fedeli stavano distruggendo tutto ciò che capitava loro sotto
tiro, mi sono sentita terrorizzata... e la mia paura non ha fatto altro che
crescere quando ho saputo che di mia madre si erano perse le tracce... ma è
stato soltanto quando abbiamo partecipato all'ultima battaglia che mi sono resa
veramente conto di quanto grave fosse la situazione. Io... non credo di aver mai
visto così tante creature morire in un solo giorno. Mi... mi rendo conto che non
avevamo molta scelta, e che dovevamo pur difendere la nostra città e il nostro
mondo, ma..."
"Ma questo non significa che la cosa ci piaccia. Sappiamo cosa vuoi dire,
Sora, ed è giusto che sia così." affermò Biyomon. "Purtroppo, come hai detto tu
stessa, in questo caso combattere è stato necessario per proteggere i nostri
amici, ed entrambi i nostri mondi. Poi, è ovvio che uccidere altri Digimon sia
una cosa che dispiace... anch'io avrei preferito che ci fosse stato qualche
altro modo di risolvere tutto questo, ma... Daemon non è il tipo di persona che
si possa convincere con le parole."
Taichi sospirò, e si avvicinò alla sua fidanzata-amica d'infanzia,
appoggiandole una mano sulla spalla. A quel contatto, Sora alzò la testa,
sentendo un pò di rossore che le colorava le guance... e ringraziando i raggi
del sole morente che le splendevano debolmente sul viso per il fatto di
nascoderglielo. "So che non è facile, anch'io sento la pressione di questi
giorni... dopo aver affrontato gli Alias-3 e le loro macchinazioni, aver
assistito al rapimento di Hikari, e aver dovuto attendere che Daisuke e i suoi
compagni sconfiggessero Dragomon... ora, ci troviamo a dover fermare
un'invasione in piena regola." affermò. "Se non altro, questa situazione ci ha
permesso di scoprire che ci siamo fatti molti amici nel corso delle nostre
avventure a DigiWorld... Leomon, Ogremon, Piximon, Andromon... diamine, anche
BlackWarGreymon... ognuno di loro, nel momento in cui ci siamo trovati in
pericolo, è stato disposto a lasciare DigiWorld e venire a darci una mano nel
Mondo Reale... e si sono portati dietro anche un bel pò di amici, come puoi
vedere!" Con un occhiolino, indicò la zona in cui si erano 'accampate' le
compagnie di Digimon, visibili già in lontananza e riconoscibili dalla calma ma
continua attività che ferveva in esse.
Sora annuì, ma il suo sorriso non si fece meno triste. "Per certi versi, sono
contenta che così tanti siano venuti ad aiutarci... ma per altri... beh, devo
ammettere che per altri versi, la cosa mi fa paura." disse, per poi spiegarsi
meglio ai sorpresi Taichi ed Agumon. "Vedete... sappiamo bene che, purtroppo,
molti di questi Digimon moriranno nello scontro finale... e molti sono già
morti... Purtroppo, Taichi, stiamo combattendo una guerra, un conflitto dove
chiunque può morire in qualsiasi momento. La realtà è che alcuni di noi
potrebbero non sopravvivere... lo dico, questo, non per essere pessimista ma
perchè è la realtà. In guerra... le persone muoiono, c'è poco da fare."
Taichi strinse i denti. Sora gli aveva appena ricordato una cosa che,
purtroppo, avrebbe potuto benissimo verificarsi. Come leader del loro gruppo,
doveva essere preparato all'idea che, un giorno, avrebbe potuto essere costretto
a seppellire uno dei suoi compagni. Finora, non si era mai verificato un
avvenimento così tragico... ma i sacrifici di molti dei loro amici Digimon nella
lotta contro i Dark Masters, e quello di BlackWarGreymon contro Galfmon, gli
aveva fatto capire fin troppo bene questa realtà. Chi poteva dirlo? Forse, quel
triste momento che tanto temeva si sarebbe verificato l'indomani...
Ma non potevano permettersi di stare a pensare all'ipotesi peggiore, per
quanto fosse necessario farsi una ragione del fatto che poteva in ogni caso
verificarsi. Non poteva permetterselo lui, e neanche gli altri. Bisognava
combattere per sopravvivere, e per far sopravvivere tutta la loro città.
Dopo aver preso un pò di respiro, Taichi appoggiò le mani sulle spalle di
Sora, e la ragazza dai capelli arancioni alzò lo sguardo verso di lui,
incrociando i suoi occhi castani che scintillavano di vita, anche in un momento
così triste. Del resto, Taichi Yagami era fatto così - lui non si sarebbe mai
arreso, avrebbe continuato a cercare di mantenere il sorriso anche quando tutto
gli era contro... ed era uno dei motivi per cui Sora si era infine innamorata di
lui!
"Sora-chan... quello che dici è vero, purtroppo. Ma non possiamo combattere
una guerra pensando continuamente a quello che potrebbe accadere. Altrimenti,
impazziremo prima ancora di arrivare a metà. Già abbiamo visto cose che i
ragazzi della nostra età non immaginerebbero neppure, e già ci siamo fatti
un'idea, in prima persona, di quanto terribile possa essere una guerra. Ma... in
tutto questo, se non altro, c'è di positivo il fatto che, almeno finora, siamo
tutti vivi. Questo... è già qualcosa, no?"
Sora sorrise, un pò tristemente. "Hehee... immagino di sì, Taichi... ti
invidio, tu riesci sempre a trovare il lato buono di ogni situazione. A volte mi
chiedo come fai ad essere sempre così ottimista..."
"Beh... diciamo che anch'io ho i miei momenti di oscurità..." rispose Taichi,
guardando verso il terreno e sfregandosi la testa con una mano. "Ma... beh,
diciamo che è una prerogativa di noi Yagami! Abbiamo scritto l'ottimismo nel
DNA! E avere la Crest del Coraggio... beh, anche questo è un elemento non
trascurabile!"
"E' da un pò di tempo che mi trovo a darti ragione spesso..." riflettè Sora a
voce alta, riprendendo il suo tono ironico. "Che questo sia un segnale che
domani il monte Fuji si metterà ad eruttare? Ne sono successe di cose strane, di
recente..."
"Ha, ha. Spiritosa davvero..." fu la rapida, sarcastica risposta di Taichi.
"Comunque... beh, adesso credo che dovremmo rientrare. Abbiamo bisogno di un pò
di riposo per domani..."
Sora annuì... e l'istante dopo, con somma gioia di Biyomon e soddisfazione di
Agumon, i Digiprescelti del Coraggio e dell'Amore si avvicinarono l'uno
all'altra, scambiandosi un rapido, casto bacio sulle labbra mentre continuavano
a tenersi le mani. Fu un bacio abbastanza rapido, nulla di teatrale o di
struggente... ma anche così, il fatto che il cielo dietro di loro fosse tinto di
luci crepuscolari, e i pochi raggi di sole presenti splendessero su di loro,
rivelando i loro profili in controluce, contribuì a dare alla scena quel
qualcosa di romantico che faceva quasi dimenticare che stava avvenendo su un
vero e proprio campo di battaglia! I due amici d'infanzia divenuti fidanzati
restarono per un attimo a guardarsi negli occhi prima di toccarsi con la fronte,
e iniziare a rientrare nel campo profughi, seguiti dai loro Digimon...
Lentamente, guardandosi attorno, i due Digiprescelti e i loro partner si
diressero nuovamente verso la sistemazione temporanea che era stata trovata per
le loro famiglie. Tutt'attorno a loro, le attività del campo profughi
proseguivano in un'atmosfera che, esattamente come quella di fuori, sapeva di
tensione e sospensione... i movimenti delle persone apparivano più letargici,
più stanchi e in qualche modo 'legati', a riflettere il logoramento prodotto da
quella terribile situazione. Numerose persone andavano e venivano dalle varie
tende della Croce Rossa nelle quali i feriti del primo attacco di Daemon
cercavano di riprendersi, portando medicinali e altre attrezzature mediche... e
anche molti dei Digimon più piccoli partecipavano a queste attività, cercando di
rendersi il più utili possibile. In quell'andirivieni, Taichi ed Agumon furono
sicuri di aver visto anche Jyou e suo fratello Shuu... oltre che, di sfuggita,
le meno ovvie Jun e Mimi. Era proprio vero che, data la situazione, ognuno
cercava di rendersi utile come poteva...
Tanto immersi erano nell'osservare ciò che li circondava, che quasi non si
accorsero dei loro genitori che si avvicinavano per accoglierli. Solo quando i
signori Yagami e la signora Takenouchi furono arrivati a pochi metri da loro,
Taichi, Sora e i loro Digimon si riscossero dalla loro contemplazione, e si
voltarono non senza un certo imbarazzo per salutare. "Oh... ehm... ciao, mamma!
Buonasera, signor Yagami... scusate la nostra disattenzione, ci eravamo un pò
persi nei nostri pensieri..." si giustificò la Digiprescelta dell'Amore,
arrossendo un pò.
La signora Yuuko, la mamma di Taichi e Hikari, si fece avanti con una breve
risatina divertita, tenendo in braccio Miko, il gatto bianco di casa Yagami, col
tempo divenuto un micio tranquillo che comunque portava bene i suoi quasi otto
anni di età. "Hehehee... non faccio fatica a crederlo..." affermò maliziosa,
strizzando un occhio in direzione del figlio, che storse il naso ben sapendo
cosa stava per arrivare. "Quando voi due piccioncini vi appartate, non c'è molto
che possa distrarvi! Comunque, ragazzi, vogliamo solo dirvi... di nuovo grazie,
da parte di tutti! Ancora... quasi non riesco a credere che i miei bambini siano
diventati dei così grandi eroi, e che abbiano combattuto una guerra che farebbe
rabbrividire molti adulti. Avete... avete fatto così tanto per questa città, e
per il mondo intero, che non vedo come potrebbero mai sdebitarsi con voi!"
Miko si strusciò sotto il mento di Yuuko, quasi volesse esprimere il suo
accordo... e i quattro amici di fronte a lei assunsero un'espressione
imbarazzata, stupefatti da quelle lodi fatte, a loro avviso, così a cuor
leggero. "Addirittura..." disse Agumon, la voce normalmente stridente ora
divenuta quasi sommessa. "Come ho già detto, noi... facciamo il nostro dovere. A
questo punto... noi e i nostri alleati di DigiWorld siamo gli unici in grado di
opporci a lui. E poi, abbiamo promesso che proteggeremo i nostri partner il
giorno stesso in cui li abbiamo incontrati, e abbiamo tutta l'intenzione di
mantenere questa promessa!"
"Lo stesso vale per me!" proseguì Biyomon, mentre Sora le accarezzava la
testa. "Difenderò Sora e la sua famiglia a qualunque costo! Finchè sarò viva,
Daemon non farà più del male a nessuno, in questa città!"
Toshiko Takenouchi, la mamma di Sora, sorrise amabilmente, la sua compostezza
da donna giapponese tradizionale intatta nonostante i vestiti impolverati che
aveva ancora addosso da quando Taichi e Sora l'avevano ritrovata nel suo negozio
semidistrutto. "E per questo, Biyomon cara, vi saremo grati per sempre... però
adesso, Sora, c'è qualcuno che vorrebbe vederti... è partito per venire qui non
appena ha saputo di quello che era successo, e credo che sarebbe gentile, da
parte tua, ricambiare la sua premura." Terminò la frase spostandosi un pò di
lato, prima che la meravigliata Sora potesse chiedere qualsiasi cosa... e la
Digiprescelta dell'Amore spalancò gli occhi e si sentì cadere la mascella
quando, subito dietro sua madre, apparve il signor Haruhiko Takenouchi, ancora
vestito con la camicia bianca, i pantaloni lunghi e le scarpe che indossava per
le lezioni che teneva alla Kyoto Daigaku! Era chiaro che, non appena ricevuta
notizia dell'attacco di Daemon, e non appena aveva potuto liberarsi in qualche
modo, era corso ad assicurarsi che la sua famiglia stesse bene... e ora che,
oltre che la moglie, aveva rivisto anche la figlia in salute, un'espressione di
estremo sollievo si era dipinta sul suo volto, quasi illuminandolo!
"Papà..." mormorò Sora, senza fiato per la sorpresa. "Papà, sei... sei
proprio tu?"
Il signor Takenouchi aprì le braccia, sorridendo caldamente alla figlia,
mentre Toshiko annuiva con tutta calma. "Sì, tesoro... anzi, scusa se non sono
venuto prima... le comunicazioni con Tokyo erano interrotte, e ho fatto fatica a
trovare uno shinkansen che arrivasse qui vicino, per poi fare il resto della
strada di taxi." si spiegò, giustificando il fatto di non essere arrivato prima.
"Quando sono arrivate le prime notizie dell'attacco di quei mostri, ho davvero
temuto il peggio... e tua mamma mi ha raccontato che se non fosse stato per te e
il tuo amico, se la sarebbe vista molto brutta! Sono venuto non appena ho
potuto..."
"Non... non importa, papà... non devi mica scusarti!" esclamò Sora,
sorridendo con gli occhi velati mentre correva verso suo padre e lo abbracciava.
"Sono... sono felice che tu sia qui, e stia bene! Anch'io... sono stata molto in
pensiero per te, lo sai?"
Il professor Takenouchi accarezzò i lunghi e morbidi capelli arancioni della
figlia. "Lo so, tesoro... lo so anch'io... e mi dispiace di essere sempre così
lontano da voi... A proposito... Biyomon, giusto? Grazie mille per aver protetto
la mia piccola Sora mentre era a DigiWorld!"
La Digimon dalle piume rosa fece un buffo saluto militare. "Non si preoccupi,
signor papà di Sora! Sua figlia è sotto la mia protezione!" cinguettò
allegramente, strappando una risata a tutti i presenti, prima che il signor
Susumu Yagami, il padre di Taichi ed Hikari, indicò il bunker provvisorio nel
quale erano stati messi.
"Tra non molto, scenderà la notte... e non credo sia molto prudente restare
fuori!" affermò. "Che ne dite, andiamo a mangiare qualcosa? La nostra...
riunione di famiglia può proseguire anche in un posto più sicuro!"
Agumon aprì leggermente la bocca, e un filo di saliva gli colò dalle fauci
alla prospettiva di mettere qualcosa nello stomaco... che proprio in quel
momento, emise un inequivocabile suono che ne testimoniava il vuoto assoluto.
"Aaaah! Mi sembra una buona idea, signor papà di Taichi! E' tutto il giorno che
non mangio... e mi sento una caverna al posto della pancia!"
Taichi sospirò e alzò gli occhi al cielo. "E dov'è la novità, Agumon? Scusa
se te lo chiedo..." affermò, sghignazzando tra sè.
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Yurika Kagura si afflosciò a terra senza troppa eleganza, sentendo una
incredibile sensazione di sollievo diffondersi lungo le gambe, coperte solo
dagli short e dai sandali che portava. Anche per un'adulta in perfetta forma
fisica come lei, dover sostenere tutto quello sforzo era difficile, considerando
che oltre a combattere a fianco dei suoi compagni, si era anche prodigata per i
lavori all'interno del campo profughi. C'erano da portare medicinali e provviste
da una parte all'altra, medicare i feriti... e, compito non certo stancante dal
punto di vista fisico, ma non per questo meno stancante, a volte c'era da fare
da supporto morale a qualcuno - in particolare bambini - che aveva perso i suoi
cari nell'attacco iniziale... e per molti di questi, non ci sarebbe stata più
alcuna speranza di rivederli. In soltanto due o tre giorni, Yurika e Kunemon, a
sua volta afflosciato al suo fianco, avevano visto abbastanza lacrime di bambini
da bastare loro per tutta una vita, e l'aver ricevuto poche ore prima una
chiamata dai signori Kagura, che per loro fortuna si trovavano abbastanza
lontano dal luogo dell'assalto iniziale, a poco era valso... il sentimento di
esaustione si stava impadronendo di loro, lasciandoli stanchi e sfibrati.
"Uff... accidenti..." mormorò la giovane judoka, accomodandosi per terra come
meglio poteva, con la schiena appoggiata ad una cassa di legno che,
provvidenzialmente, si trovava da quelle parti. "Dopo tutto quello che c'è stato
oggi, sono veramente esausta... hey, Kunemon-chan, a te come va? Sei stato tu
quello che ha combattuto, dopotutto... e immagino che tu abbia anche più diritto
di me, di lamentarti!"
Il bruco giallo si alzò e scosse lentamente la testa, cercando nel contempo
di soffocare un grosso sbadiglio. In effetti, un'evoluzione alla forma Mega dopo
tutto quel tempo in cui non aveva combattuto si era rivelata molto stancante, ma
il Digimon insetto non voleva far pesare la cosa alla sua partner umana. "In
realtà, Yurika, non mi sento poi così esausto... o almeno, lo sono molto meno di
quanto mi sarei aspettato! Trasformarmi in TigerVespamon per la prima volta dopo
così tanto tempo, se devo dire la verità, è stato emozionante... e non ho avuto
neanche tantio problemi con tutti quei nemici! Piuttosto, credo che sarà stato
difficile per gli altri ragazzi... sono stati i loro Digimon ad affrontare i
generali di Daemon..."
"Già, e almeno quella è una preoccupazione in meno..." riflettè la giovane
donna dai capelli blu, grattando pensierosa il terreno. "Siamo riusciti ad
eliminare i comandanti dell'esercito nemico, e questo è un punto a nostro
favore... ma per quel pazzo di Daemon, è stato soltanto un fastidio temporaneo.
Se dovesse riuscire ad impadronirsi completamente del Dark Seed, allora sì che
la situazione si farebbe difficile... e poi, non abbiamo ancora visto di cosa è
capace quel Digimon che ci hanno descritto gli altri... come si chiamava...
Arkadimon, mi sembra... Se quello che Michael-kun, Jun-san e i loro compagni ci
hanno detto, quella creatura ha dei poteri mai visti prima... è in grado di
assorbire i dati dei Digimon che sconfigge, in modo da rendersi sempre più
forte... Se poi aggiungiamo che è sotto il controllo di quel pazzoide di nome
Neo Saiba, abbiamo un quadro completo della situazione!"
"Già... hai sentito, quel tizio è il fratello maggiore di Rei, tra l'altro!"
rispose Kunemon. "Accidenti, se non me l'avessero detto, non ci avrei mai
creduto che erano fratello e sorella. Hai visto come sono diversi? Sia come
carattere che come aspetto?"
"Già... davvero difficile credere che quella carogna di Neo e una ragazza
buona e gentile come Rei-san siano imparentati!" affermò una conosciuta voce
maschile, proveniente dalla cassa alla quale Yurika si era appoggiata. "Ho
sentito anch'io quello che Jun e gli altri mi hanno detto di lui, e credimi...
mi ci è voluto tutto il mio autocontrollo per non rompere qualcosa
dall'indignazione!"
Colta di sorpresa, la ragazza dai capelli blu alzò la testa di scatto... e,
come volevasi dimostrare, da dietro il suo appoggio apparvero Sho e SnowAgumon,
anche loro con un aspetto piuttosto esaurito dopo lo scontro della giornata. Il
ragazzo si era cambiato, mettendosi una t-shirt azzurra con il simbolo di una
compagnia viaggi disegnato sul davanti, e un paio di pantaloncini corti rossi,
mentre ai piedi portava le stesse scarpe da ginnastica che aveva indossato per
tutto il giorno, e i suoi occhiali da pilota - gadget che ormai lui considerava
praticamente una parte di sè - erano posizionati ordinatamente sui suoi corti
capelli neri, tenendoli scostati dalla fronte. Nonostante l'età di ventidue
anni, Sho manteneva una non meglio definibile aria di infantile purezza, e uno
sguardo limpido simile a quello del suo partner digitale, che avevano l'effetto
di far sentire sempre Yurika più tranquilla, e anche in quel caso, vederlo
apparire davanti a lei, con quell'espressione sincera e determinata nonostante
la stanchezza, le permise di mettere da parte, almeno per un attimo, le sue
preoccupazioni.
"Sho..." mormorò la ragazza, facendo spazio al proprio fianco in modo che il
ragazzo si potesse accomodare accanto a lei. Annuendo in segno di gratitudine,
Sho si sedette accanto alla sua ragazza, avvicinandosi a lei al punto da sentire
quel suo profumo con cui ormai era familiare. Non importava il fatto che Yurika
fosse sporca e un pò sudata... anche così, la sua amica d'infanzia gli appariva
bellissima, nel suo fascino terra-terra.
"Abbiamo avuto tutti una giornata dura, Yurika..." affermò SnowAgumon,
avvicinandosi alla fidanzata del suo partner e facendole una carezza sulla
spalla. Un brivido corse lungo la spina dorsale di Yurika quando la fredda pelle
squamosa del piccolo dinosauro toccò la sua, ma il temporaneo sconforto venne
sostutito da un grande sollievo allorchè Yurika si sentì raffreddare un pochino.
"Abbiamo combattuto, e abbiamo visto soffrire e morire molte più persone e
Digimon di quanto molta gente sarebbe disposta a sopportare. E' naturale che
adesso siamo tutti sfiniti... e purtroppo, lo sai anche tu, non è ancora finita.
Dobbiamo ancora vedercela con Daemon in persona..."
"Lo sappiamo..." affermò Kunemon, con un sospiro. "Da quando... da quando
abbiamo sostenuto la nostra prima battaglia con lui, ho sempre avuto questo
presentimento che, un giorno, lui sarebbe tornato a darci filo da torcere... ma
dopo dieci e più anni che non si faceva più sentire, ho osato sperare che fosse
stato davvero neutralizzato per sempre..."
Sho strisciò il pavimento polveroso con lasuola della sua scarpa, e si
avvicinò ancora un pò a Yurika, che inclinò la testa da un lato e gliela
appoggiò sulla spalla. Sorridendo con un pò di imbarazzo, il leader dei vecchi
Digiprescelti iniziò ad accarezzarle i morbidi capelli color cobalto. "Ma così
non è stato, Kunemon... anch'io, dopo tanto tempo, ero convinto che potessimo
considerare il problema risolto, e invece è tornato a morderci il sedere quando
meno ce l'aspettavamo!" affermò. La sua voce si incupì alla fine della frase, e
il ragazzo fece sbattere il pugno libero contro il terreno, sollevando una
nuvoletta di polvere. Soltanto pensare a Daemon e alle atrocità che aveva
commesso a suo tempo bastava a fargli salire la pressione sanguigna... ma si
calmò quando Yurika allungò una mano e strinse delicatamente il suo braccio.
"Scusa, Yurika... è che dopo quello che è successo, vorrei far finire questa
guerra il prima possibile, e impedire a quel pazzoide con le corna di fare altre
vittime..."
"Sì... comprensibile..." affermò la ragazza dai capelli blu, mentre con una
mano teneva la spalla del suo ragazzo, e con l'altra grattava Kunemon dietro le
antenne. Il piccolo Digimon bruco teneva la testa inclinata verso la sua partner
umana, godendosi il trattamento di favore. "A proposito... sei riuscito a
sentire i tuoi genitori? Loro.. stanno bene?"
L'espressione di Sho si addolcì. Per fortuna, il discorso stava parando verso
un territorio più tranquillo. "Sì, per fortuna... loro erano ancora a Nerima,
quando Daemon ha colpito, e le sue armate non si sono spinte fino a lì."
rispose, accarezzando la mano di Yurika. La sentiva forte, e al tempo stesso
delicata... proprio come in fondo era lei! "Ora sono in un altro campo di
sfollati, e pare che anche loro si siano offerti volontari per i vari lavori...
heh... è proprio vero, quando i tempi sono più bui, gli esseri umani o si
scoprono in grado di fare fronte comune contro il pericolo, o si danno addosso.
In questo caso, per fortuna, è successa la prima cosa... e anche i miei genitori
hanno voluto partecipare allo sforzo di tutti!"
Nonostante la situazione cupa che stavano vivendo, Yurika e Kunemon
riuscirono a sorridere delle parole del ragazzo. "Heheheee... ma guarda, Sho
Kusanagi adesso sa anche fare il filosofo!" disse Kunemon. "Quand'è che hai
preso lezioni? Questa mi giunge davvero nuova! O non sarai per caso un clone
mandato da Daemon?"
"Sì, sì, scherza pure..." ribattè sarcastico, per poi guardare in direzione
delle tende. Proprio in quel momento, Taichi, Sora e le loro famiglie si stavano
dirigendo verso i bunker, condividendo un momento di spensieratezza e di gioia
di stare assieme... e il ragazzo più grande notò con una certa soddisfazione che
Taichi e Sora si stavano tenendo per mano, un gesto di affetto silenzioso, ma
più significativo di ogni descrizione. "Heh... guarda un pò, non sembra che la
storia si stia ripetendo? Quei due ragazzi... Taichi Yagami e Sora Takenouchi...
sono i nostri successori, coloro che hanno ereditato le nostre Crest del
Coraggio e dell'Amore! E' una buffa coincidenza che anche loro, come noi,
abbiano finito per fidanzasi tra loro, vero? Aaah, mi viene un pò di nostalgia
di quando avevamo la loro età..."
Yurika avvicinò il suo volto a quello di Sho, al punto che il ragazzo riuscì
a sentire il respiro di lei sulle sue guance... e i loro occhi si incontrarono,
brillanti di un desiderio inespresso ma tuttavia limpido e visibile. Dopo
qualche secondo passato ad osservarsi a vicenda, e durante il quale i Digimon
avevano giustamente deciso di appartarsi un pò e dare ai loro partner il loro
spazio, la giovane esperta di arti marziali iniziò a parlare, con le guance
accaldate.
"Beh, Sho... se hai nostalgia di quei tempi..." mormorò, sorprendendo anche
sè stessa per l'audacia della proposta. "Non vedo perchè non dovremmo provare a
riviverli, anche solo per qualche istante..."
Per diversi secondi, non accadde nulla. I due ragazzi, molto semplicemente,
continuarono a guardarsi negli occhi, ognuno conscio dei sentimenti dell'altro,
e quasi timoroso di lasciarsi andare in quel momento di assoluta sospensione.
Finalmente, Yurika fece il primo passo, e si avvicinò con le labbra a quelle di
Sho, la bocca leggermente aperta e gli occhi appannati da stanchezza e
desiderio. Il suo respiro caldo fece venire un brivido a Sho non appena gli
solleticò la guancia... e il ragazzo capì che quello non era il momento di
essere timidi. Era un momento speciale, un momento di riposo e relax dopo una
battaglia estenuante. Non poteva farselo sfuggire... chissà se in seguito ce ne
sarebbero stati altri...
Dopo aver preso un bel respiro, Sho si avvicinò a sua volta alla sua
fidanzata...
...e le loro labbra si catturarono a vicenda in un bacio affettuoso, pieno di
tenerezza e di passione. Immediatamente, i due chiusero gli occhi, quasi
volessero escludere per quegli eterni istanti il mondo esterno per meglio
godersi quel momento magico... e le mani di Yurika iniziarono a muoversi quasi
per conto loro, appoggiandosi sulle spalle di Sho, mentre quest'ultimo le
accarezzava gli avambracci con affetto. Abbracciati, i due giovani parevano
quasi persi l'uno nell'altro, immersi per qualche secondo in un mondo tutto loro
a cui solo loro avevano diritto di accedere...
Poi, lentamente e con riluttanza, si separarono e riaprirono gli occhi,
continuando a tenersi abbracciati. In perfetto silenzio, Sho e Yurika mantennero
gli sguardi fissi l'uno negli occhi dell'altra, mentre un sorriso di felicità
sbocciava sul viso della giovane donna, in risposta all'espressione affettuosa
del suo ragazzo. Un filo di saliva, quella che si erano scambiati in quei
momenti, le bagnò il mento, e lei fece un gesto delicato con la mano per
asciugarselo.
"Wow..." ansimò, un pò senza fiato. "Non ricordavo, Sho-chan... che tu
sapessi baciare così bene..."
Il ragazzo spostò le mani lungo le braccia lisce della sua fidanzata, per poi
passarle sulle spalle e accarezzarle la schiena, mentre lei scendeva con le sue
mani sui fianchi di lui. "Beh... che ti posso dire... tu tiri sempre fuori il
meglio di me..." mormorò lui, rosso in viso e con una inequivocabile sensazione
di calore che gli saliva dal petto fino alla testa. Sentiva Yurika respirare con
ardore, sentiva la sua pelle delicata e i suoi muscoli, tonici per il costante
esercizio fisico, muoversi sotto le palme delle mani... ed ogni suo movimento,
per lui, era una conferma che, per quanto disperata la situazione potesse
sembrare, c'era comunque ancora una chance... loro due erano vivi... i loro
amici e i loro Digimon erano vivi... le loro famiglie, per fortuna, stavano
bene... era tutto qui, in fondo, quello che importava... era come se la semplice
presenza di Yurika, il tenerla così, tra le sue braccia, fosse per Sho una
rassicurazione che tutto si sarebbe risolto nel migliore dei modi. Avevano
ancora qualcosa per cui combattere, e l'avrebbero difeso fino all'ultimo, questa
fu la loro promessa silenziosa.
Yurika chiuse di nuovo gli occhi e appoggiò la testa sulla salla del suo
ragazzo, godendosi la sensazione di vicinanza e calore che trasmetteva, mentre
al contempo infilava le mani sotto la t-shirt del ragazzo e iniziava a
grattargli affettuosamente la schiena, mandandogli dei brividi di piacere con
ogni passaggio delle sue corte unghie. "Sempre il solito, eh?" mormorò
dolcemente, sentendosi per un attimo tornare bambina. "E pensare che quando
siamo partiti per DigiWorld, tu avresti considerato questi discorsi una 'roba da
femminucce'..."
"Non si va a DigiWorld senza che cambi nulla. Lo sai quanto me,
Yurika-chan..." rispose Sho, prima che Yurika alzasse la testa dalla sua
posizione, e le loro labbra si incontrassero di nuovo, questa volta per un
momento più breve. Anche Sho mosse le mani lungo il corpo della sua fidanzata,
carezzando i lati della gabbia toracica - e stando bene attento ad evitare il
seno, in modo da non offenderla senza volerlo - e poi scendendole lungo i
fianchi, fino a toccare il bordo della sua t-shirt. Per quanto gli sarebbe
piaciuto, non osò andare oltre...
Ma Yurika, a quanto pareva, non aveva intenzione di far finire tutto lì... e
dopo aver separato le labbra da quelle di Sho, gli sorrise maliziosamente e,
staccate le mani dalla sua schiena, gli afferrò i polsi e spostò le mani di lui
oltre il bordo della sua t-shirt, in modo da fargli toccare la pelle.
Immediatamente, il ragazzo si sentì avvampare per l'imbarazzo... e anche
Yurika pareva sorpresa dall'audacia che aveva dimostrato. Tenendo il viso
sorridente abbassato verso il terreno sul quale erano accovacciati, la ragazza
dai capelli blu si schiarì la voce. "Ehm... lo... lo sai anche tu, Sho-chan...
ormai siamo maggiorenni... mi... mi sembra normale che, ad un certo punto, si
vada un pò oltre il semplice baciarsi... è... uhm... una cosa naturale, oserei
dire..."
Sho mosse nervosamente le dita, cercando per qualche secondo qualcosa da
rispondere alla sua ragazza. "Questo... beh, non posso dire che non sia vero..."
ammise infine, mentre Yurika allentava la presa sui suoi polsi. "In effetti...
immagino che a questo punto... il nostro rapporto sia anche già ad un certo
livello... voglio dire, ci conosciamo da bambini, e siamo fidanzati da cinque
anni, ormai... quindi immagino non ci sia niente di male se... sì,
insomma..."
Dapprima timidamente, poi con più sicurezza, Sho fece scorrere le mani sulla
pelle di Yurika, mentre quest'ultima accompagnava i suoi movimenti. La ragazza
dai capelli blu provò una sensazione di calore immenso quando sentì le mani di
Sho spostarsi sul suo addome e accarezzarla, con quel suo fare un pò
impacciato... e lei ricambiò con una serie di baci che tracciarono una linea
lungo la sua mascella, la barba appena accennata che le pungeva leggermente le
labbra...
Finalmente, dopo quell'attimo di pura emozione, i due si separarono
lentamente, tornando pian piano alla realtà decisamente meno gradevole che li
circondava... con i suoi grattacieli abbattuti, il suo cielo dai colori
ultraterreni e quella sensazione opprimente di 'inizio della fine' che
contaminava tutto ciò che li circondava. Anche in quel panorama desolante, i due
giovani erano riusciti a far brillare una scintilla di luce e umanità, una
fiamma nel buio che si era unita a quelle dei loro compagni più giovani, e che
si rifiutava di far calare il buio totale. Anche se poteva sembrare che il mondo
avesse i giorni contati, finchè avessero visto quei punti luminosi nel buio, Sho
e Yurika avrebbero saputo che la speranza non era svanita, e lottare aveva
ancora un senso.
Si sorrisero, appoggiando la fronte l'uno all'altra... poi, lentamente, si
voltarono verso i loro Digimon, che erano rimasti in disparte, in modo che i due
giovani adulti potessero avere un pò di tempo tutto per loro. Con un sospiro,
Sho chiamò il suo amico digitale, che stava girato dall'altra parte ad osservare
le attività del campo di rifugiati. "Hehee... hey, SnowAgumon, adesso puoi anche
voltarti! Lo spettacolo è finito..." scherzò, mentre lui e Yurika si staccavano
delicatamente, e la sua fidanzata accoglieva la battuta con una breve risata
imbarazzata.
Il piccolo tirannosauro bianco, dopo aver controllato che fosse come diceva
il suo partner umano, si voltò con le zampe incrociate sulla nuca, e sfoderò uno
dei suoi sorrisi sornioni. "Heh... scusa se vi abbiamo messo in imbarazzo,
ragazzi! Non era nostra intenzione..."
"Comunque, l'importante era che aveste un pò di tempo solo per voi, e vi
aiutaste a sostenere questa situazione..." affermò Kunemon, strisciando verso la
sua partner, che lo fece salire sul proprio braccio, e gli permise di
accoccolarsi sulla sua spalla come faceva di solito. "Ora che ci siete
riusciti... almeno spero... vi sentite pronti ad affrontare Daemon domani?"
"Più che mai..." rispose Sho, gli occhi che scintillavano di una nuova
decisione. "Sconfiggeremo il bastardo che ha ridotto così la nostra città, e che
ha fatto morire tante persone... e manderemo all'aria anche i piani di quel Neo!
Gli voglio dare tanti di quei ceffoni, quando lo avrò per le mani... che il
prossimo che cercherà di imitarlo avrà già i lividi avanzati!"
Kunemon sghignazzò candidamente. "Bene, vedo che siete decisi quanto basta!
Ricordiamoci di utilizzare questa nostra determinazione contro Daemon, e le cose
avranno più possibilità di sistemarsi!" dichiarò il Digimon bruco... prima di
voltarsi verso altre sei figure che si stavano avvicinando. "Oh, ma guarda un pò
chi c'è... ragazzi, è arrivato il resto della banda!"
Sho e Yurika si alzarono in piedi, spazzandosi via la polvere dai vestiti,
mentre Felipe, Falcomon, Kevin, Bearmon, Jolene e BlackGatomon si avvicinavano
lentamente, anche loro abbastanza stanchi per la faticosa giornata. La gattina
nera, mai il tipo da farsi sfuggire la possibilità di una battuta, inclinò
leggermente la testa mentre rivolgeva uno sguardo arguto a Sho e a Yurika, e
incurvò le labbra verso l'alto, mostrando appena i suoi lunghi canini da felino.
"Oh, oooh... cosa succede, ragazzi, abbiamo interrotto un momento speciale
tra i piccioncini?" ironizzò, facendo storcere leggermente il naso alla ragazza
dai capelli blu, e alzare gli occhi al cielo al giovane motociclista. "Voi due
mi sembrate anche più arditi del solito, se mi permettete un commento!"
La più educata Jolene provvide subito a mettere un freno alla sua compagna
digitale, tenendo le braccia incrociate sul petto, le dita che tamburellavano
sul braccio in un gesto di falsa severità. "BlackGatomon, non è molto educato da
parte tua fare questi commenti! Soprattutto sul fatto che Sho e Yurika si
concedono un pò di privacy... a volte mi chiedo come abbiamo fatto a diventare
partner, visto che siamo così diverse!"
BlackGatomon sghignazzò e alzò le spalle. "E cosa ti devo dire, è andata
così..." rispose. "Tra l'altro... mi sembra di capire che la cosa non ti è poi
dispiaciuta, visto che - modestia a parte - è anche grazie a me se non sei più
la ritrosa che eri una volta!"
"Dovevi proprio menzionare questo particolare, eh, BlackGatomon?" mormorò
l'inglese con fare poco convinto, mentre squadrava la sua compagna dal mantello
nero. "Guarda che ormai sono passati più di dieci anni... e questa scusa si è
fatta vecchia!"
Kevin ridacchiò e scosse la testa, le mani appoggiate sui fianchi. "Ecco...
questo è il loro classico modo di dimostrare che tengono l'una all'altra!
Comunque, Sho... Yurika... SnowAgumon e Kunemon... eravamo venuti a vedere se
per caso avevate bisogno di qualcosa. Non ci sono altri problemi, spero..."
affermò, e i due Digiprescelti giapponesi scossero la testa, fugando le sue
preoccupazioni.
"Nessun problema, Kevin, davvero!" rispose SnowAgumon... prima che il suo
stomaco, con un rombo che sembrava il gorgogliare dell'acqua bollente in una
pentola, lo correggesse! "Ugh... Ehm... Se si esclude il fatto che abbiamo tutti
una gran fame, e non abbiamo mangiato praticamente nulla tutt'oggi, con questa
battaglia in corso..."
"Beh, allora capitiamo proprio a proposito!" cinguettò Falcomon. La sua ala
indicò un bunker verso il centro del campo profughi, da cui proveniva una
nuvoletta di vapore bianco. "I soldati dell'esercito regolare sono venuti a
distribuire un pò di generi alimentari, e sono sicuro che ci sarà qualcosa anche
per noi! Che ne dite, ragazzi, vi unite alla comitiva e andiamo a mettere
qualcosa nello stomaco?"
"L'idea non mi dispiace..." affermò Sho. "Anche noi, in effetti, avremmo
bisogno di mettere qualcosa nello stomaco. Poi... che ne dite se andiamo a
dormire? Domani ci aspetta la prova più difficile!"
Felipe sorrise divertito. Quanto era cambiato, Sho, dal ragazzino impulsivo e
un pò sventato che era all'inizio delle loro avventure. E lo stesso, in effetti,
si poteva dire di tutti loro: chi aveva paura per i propri cari, chi per sè
stesso... ma sempre, in un modo o nell'altro, erano riusciti ad averne ragione,
ed ora eccoli lì, ad affrontare il loro nemico di un tempo con la maturità che
avevano sviluppato. "Eh... e va bene, giapponesino, facciamo come vuole il
grande capo!" esclamò, evidentemente ironizzando sul fatto che, in passato,
tendeva ad essere in disaccordo con le decisioni del leader non ufficiale. "E
per adesso, non pensiamo a cosa accadrà domani... godiamoci questi momenti in
compagnia!"
Anche il lupo solitario aveva imparato a stare in gruppo, constatò Bearmon
con un cenno della testa, prima di indicare al gruppo il bunker presso il quale
le derrate alimentari venivano distribuite. "Mi sembra un'ottima idea! Forza,
ragazzi, andiamo a mangiare! Pancia mia, fatti capanna!"
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C'è chi dice che la guerra altro non è che un lungo susseguirsi di momenti di
noia, intervallati da brevi, intensi momenti di terrore nei quali si combatte
per la propria vita. E come molti dei Digiprescelti, anche Jyou Kido si era reso
conto che in questo detto c'era più del vero di quanto non si potesse pensare.
Restare fermi ad aspettare gli eventi aveva un effetto deleterio su di lui, e
serviva soltanto a far salire il suo livello di ansia... e per quanto Gomamon
fosse un tipo tranquillo che si adattava abbastanza facilmente alle varie
situazioni, anche lui trovava difficile sopportare quella cupa atmosfera di
attesa. Per loro fortuna, bastava guardarsi in giro, per trovare qualcosa da
fare, e qualcuno da aiutare. E dato il suo particolare campo di interesse, il
Digiprescelto con gli occhiali aveva scelto di dare una mano con gli aiuti e le
cure da prestare ai feriti risultanti dal primo attacco di Daemon e dal panico
risultante.
Un compito che, si stava rendendo conto il Prescelto dell'Affidabilità,
richiedeva dedizione e una notevole dose di quei nervi saldi che, all'inizio
delle sue avventure a DigiWorld, gli mancavano. Molti degli infortunati
presentavano delle ferite profonde che avevano lasciato delle macchie di sangue
sulle mani del ragazzo occhialuto, facendogli provare un brivido di orrore... e
alcuni di loro erano stati addirittura mutilati, o comunque erano in pessime
condizioni e non sarebber sopravvissuti senza delle cure più intensive.
Sfortunatamente, finchè non fosse stata risolta la crisi, i soccorritori
dovevano fare con quello che avevano: medicinali, garze, antibiotici, lacci
emostatici e altri rimedi temporanei che l'esercito regolare forniva loro nelle
maggiori quantità possibili, oppure trasferendo i feriti più gravi ogni volta
che ce n'era la possibilità. Anche così, le tende del personale medico erano
affollate, e gli infermieri avevano parecchio da fare, quindi anche quel pò di
aiuto in più che una sola persona poteva dare era più che apprezzato.
Jyou sospirò, ripensando al suo passato mentre si prendeva un attimo di
riposo dopo aver medicato la spalla slogata di un ragazzo di qualche anno più
giovane di lui. Un infortunio simile era accaduto ad Ogremon quando lo avevano
incontrato per la seconda volta, durante il dominio dei Dark Masters... ed erano
stati proprio Jyou, Gomamon, Mimi e Palmon ad aiutarlo contro i Woodmon che lo
inseguivano e a permettergli di sopravvivere, dandogli così la possibilità di
rivalutare le sue scelte passate... e portandolo poi ad abbandonare le vie del
Male. Poi, però, la situazione era precipitata quando erano stati aggrediti da
Puppetmon e dal redivivo MetalEtemon... e quando SaberLeomon, giunto in loro
soccorso, era stato mortalmente ferito dallo scimmione metallico (solo per poi
essere danneggiato dal martello di Zudomon ed eliminato dall'ultimo attacco del
Digimon leone), Jyou si era reso conto con suo estremo dispiacere che nulla di
quello che lui era capace di fare avrebbe potuto strappare alla morte l'eroico
guerriero. Forse... forse era stato proprio quello a spingerlo a percorrere una
strada che fino a quel momento aveva ritenuto per lui impensabile, quella della
medicina. Ancora oggi, alla vista del sangue e della sofferenza, gli si chiudeva
un pò lo stomaco... ma aveva sviluppato la fortitudine mentale di reggerne la
vista, e stava proseguendo su quella strada con sempre maggiore convinzione.
Riportandosi al presente, Jyou cercò con lo sguardo la valigetta dei
medicinali e dei disinfettanti che aveva appoggiato vicino a lui... ma trovò
soltanto un contenitore bianco e rosso completamente vuoto, e Gomamon che lo
guardava alzando le spalle ed estendendo le pinne artigliate in fuori!
"Mi spiace, Jyou... ma i medicinali sono finiti! Dobbiamo andare a prenderne
altri, se vogliamo continuare il lavoro!" affermò il Digimon foca. Jyou sbattè
gli occhi un paio di volte mentre guardava la cassetta dei medicinali vuota. Era
stato così concentrato sul suo compito, e poi sui suoi pensieri, che si era
lasciato sfuggire di mente questo particolare! Rimproverandosi la sua
distrazione, fece per dirigersi verso l'uscita della tenda...
...quando ecco pararglisi davanti, sorridente nonostante l'ambiente in cui si
trovava e l'odore penetrante di ferro e disinfettante che permeava l'aria, Mimi
Tachikawa in persona, con al fianco l'inseparabile Palmon! La Digiprescelta
della Sincerità teneva in una mano una cassetta di medicinali completamente
piena, che porse ad uno stupito Jyou.
"Mi ero permessa di andare a prendere un pò di medicine al campo base..."
disse la Digiprescelta castana. "Ho immaginato che tu e Gomamon-chan foste qui a
dare una mano, e ho pensato che avrebbero potuto esserti utili un pò di
rifornimenti! Quindi, eccoci qua!"
Jyou, un pò esitante per lo stupore, accettò infine l'offerta della ragazza,
prendendo la valigetta medica in una mano. Non si aspettava che Mimi e Palmon
venissero a dargli una mano proprio lì... "Oh... ehm... grazie, Mimi-san, ci hai
risparmiato un su e giù!" ringraziò il Digiprescelto dell'Affidabilità, sperando
che la sua amica non si accorgesse del suo imbarazzo. Cosa che per una ragazzina
intuitiva come Mimi era un pò difficile, soprattutto se si considera che quando
Jyou era nervoso, non ne faceva tanto mistero... E poche cose sarebbero state in
grado di innervosirlo più della ragazza per cui aveva una piccola cotta...
Il ragazzo occhialuto esitò qualche istante prima di appoggiare la valigetta
dei medicinali su un tavolo vicino... e ignorò lo sghignazzo di bonaria presa in
giro di Gomamon, che aveva notato l'improvvisa goffaggine del suo partner.
"Grazie davvero, Mimi-san... a proposito, non ci aspettavamo di vederti qui! Una
tenda ospedaliera non mi sembra esattamente il posto in cui ti piacerebbe
stare..." commentò, sentendosi incredibilmente sciocco. Possibile che in quel
momento non gli venisse in mente nulla di meno ridicolo da dire? "Diavolo...
ottimo lavoro, Jyou! Adesso penserà che ti è partita qualche rotella!"
Mimi e Palmon rimasero un pò stupite, effettivamente... ma nessuna delle due
fece quello di cui Jyou si preoccupava. Invece, la Digiprescelta della Sincerità
tirò un breve sospiro, e sorrise in maniera leggermente forzata. Difficile
mantenere a lungo un'espressione allegra quando si era circondati da dolore e
sofferenza, e questo valeva soprattutto per chi era sensibile come lei e Palmon.
"Non credo che neanche a te piaccia molto, Jyou-san... in fondo, sappiamo che tu
odi la vista del sangue." affermò, raccogliendo il coraggio di guardarsi
attorno. L'interno della tenda era pieno di brandine su cui giacevano i feriti,
uomini, donne e anche bambini... e di quando in quando, la vista per Mimi quasi
insostenibile di una macchia di sangue spiccava sul bianco immacolato delle
bende o delle coperte sterilizzate. Ad aggiungersi a tutto ciò, c'erano le varie
persone che assistevano i feriti... e non mancavano le scene di disperazione nei
casi più gravi, che avevano meno speranze di sopravvivenza. L'odore ferroso dal
sangue, mischiato a quello asettico ed innaturale delle medicine, contribuiva a
rendere il tutto ancora più opprimente, e Mimi si rese conto di capire
perfettamente come mai Jyou all'inizio non volesse seguire la carriera di
medico.
Questo, ovviamente, voleva dire che la risoluzione che aveva preso in seguito
era ulteriormente degna di lode...
"Sai, Jyou-san... trovo che tu sia una persona davvero molto forte!" proseguì
Mimi dopo un attimo di imbarazzata esitazione. Quando il ragazzospalancò gli
occhi dietro le lenti dei suoi occhiali, Mimi sorrise gentilmente e proseguì il
suo discorso. "Sì, Jyou-san, dico sul serio! Io... non so se avrei il coraggio
di lavorare a contatto con tanta sofferenza senza farmi prendere la mano! Ammiro
questa tua decisione... e il fatto che sei sempre disposto a dare così tanto
senza chiedere nulla in cambio! Non se ne vedono poi così tanti, al giorno
d'oggi, di ragazzi generosi come te!"
"Ah... ehm... beh... cosa... cosa posso dire?" balbettò il Digiprescelto,
indeciso su come comportarsi. Sarà stata anche la ragazza per cui aveva una
cotta... e, a giudicare dal modo che aveva di rapportarsi a lui, anche lei non
gli era indifferente... ma Jyou non aveva una grande esperienza in questi
frangenti! "Mi... mi sembra semplicemente di fare quello che è giusto! Voglio
dire, in un momento come questo... aiutare chi non ha avuto la nostra stessa
fortuna mi sembra basilare! E poi, ad un certo punto, bisognava pure che io
affrontassi la mia paura... anche se ancora non credo di averla superata del
tutto..."
"Certo, però, che te la stai cavando bene..." affermò Gomamon. "Le prime
volte che eravamo a DigiWorld, se avessi visto una goccia di sangue saresti
svenuto, credo!"
Mimi ridacchiò della battuta del Digimon foca, mentre Jyou assumeva
un'espressione che sembrava voler dire 'Lasciamo perdere'... "Heheee... sì, mi
ricordo bene... così come ricordo che anch'io, all'inizio, ero una frignona da
far paura! Non capisco come abbiate fatto a sopportarmi, con tutte le volte che
mi lamentavo di questo o di quello! E mi sono pure allontanata dal gruppo quando
non avrei dovuto..." disse, ripensando al piccolo esaurimento che aveva avuto
dopo lo scontro tra WarGreymon e MetalGarurumon.
Jyou, ora un pò meno nervoso, appoggiò gentilmente una mano sulla spalla di
Mimi, facendole alzare la testa... e per un attimo, i due rimasero a guardarsi
negli occhi, marrone nocciola in blu oltremare, in un tacito segno di
comprensione reciproca. "Non te ne fare una colpa... dopotutto, può capitare a
chiunque di essere esauriti, e non possiamo aspettarci che tutti reagiscano allo
stesso modo alle varie situazioni." spiegò Jyou. "E poi... alla fine, separarci
dal gruppo è pure servito a qualcosa, no? Quindi, non tutto il male è venuto per
nuocere!"
"Anche questo è vero..." ammise Palmon. "In ogni caso, Jyou, anche in quel
caso sei stato tu il primo a prendere le parti di Mimi e a seguirla per
assicurarti che non le succedesse nulla! Quindi, anche per quello dobbiamo
ringraziarti!"
"Di... di niente!" rispose il Digiprescelto con gli occhiali. "Beh... adesso,
Mimi-san, scusa ma devo proprio andare! Ci... sono altri pazienti che devo
vedere! Magari, tu e Palmon mi potete dare una mano a controllare le scorte di
medicinali? Se si dovessero esaurire, potete fare un salto a prenderne altri...
va bene?"
Mimi sfoderò un sorrisone raggiante, annuendo verso Jyou mentre quest'ultimo
tornava al lavoro. "Va bene, Jyou-san! Buon lavoro!"
Mentre i due ragazzi si rimettevano a lavorare di buona lena, Palmon e
Gomamon si guardarono negli occhi... e il Digimon pianta fece un occhiolino e un
segno dell'okay a Gomamon.
"Te l'avevo detto che qualcosa sarebbe successo tra loro due..." disse
Palmon. "E mi sembrano già sulla buona strada!"
Gomamon sogghignò con fare da gatto sornione. "Ora, basta solo che
duri..."
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"Uff... uff... cavolo, non sembra a guardare così... ma si fa fatica!"
sospirò Daisuke, mentre lui e la sorella maggiore appoggiavano per terra le
cassette di viveri e medicinali che l'esercito regolare aveva fornito al campo
profughi. Al loro fianco, anche Veemon e Candlemon facevano del loro meglio per
trasportare carichi di minore stazza... e come risultato, erano entrambi stanchi
e col fiato corto!
"Hanf... puoi dirlo forte, Dai! Non credo di aver mai lavorato tanto in vita
mia!" mormorò il draghetto blu, mentre Candlemon cercava di ravvivare la fiamma
che ardeva sul suo stoppino. "Neanche quando stavamo ricostruendo i villaggi che
l'imperatore aveva danneggiato..."
Dietro di loro, stavano arrancando anche Hikari, Takeru, Iori e i loro
Digimon, portando come meglio potevano altri carichi. Finoa poco prima, Daisuke
aveva visto anche Ken e Miyako con il gruppo a portare pesi, ma ora che il
carico di lavoro si era un pò sfoltito, i Digiprescelti dell'Affetto e della
Bontà non si vedevano più. "A proposito... qualcuno ha visto dove sono finiti
Ken e la quattrocchi? Erano qui fino ad un attimo fa, e adesso sono
scomparsi?"
Con un fazzoletto, Takeru si asciugò un rivoletto di sudore dalla fronte, e
indicò con lo sguardo un'uscita del campo profughi, dal lato opposto rispetto a
quello dove si trovavano loro. "Da quella parte... e hanno i loro Digimon con
loro." rispose. "Avevamo visto che Ken era un pò distratto, e allora... gli
abbiamo detto che se voleva poteva fare una pausa! E Miyako si è... offerta
volontaria per accompagnarlo, se capisci quello che voglio dire!"
Il Digiprescelto della Speranza sorrise astutamente alla fine della frase,
lasciando il resto del concetto sottointeso, e Daisuke, passato da una leggera
confusione alla realizzazione, annuì con un ghigno che ricordava molto quelli
Taichi... mentre Veemon sghignazzava tra sè. Sia il Digiprescelto che il
draghetto azzurro avevano intuito che c'era una certa vicinanza tra
l'ex-Imperatore e la giovane maga dei computer, quindi non erano esattamente
convinti del fatto che Miyako avesse accompagnato Ken soltanto per tenerlo
lontano dai guai!
"Hai capito... Vedo che la nostra quattrocchi si dà da fare, eh? Hehehee..."
sghignazzò Daisuke. Hikari, come migliore amica di Miyako, non poteva certo
lasciare che il ragazzo dicesse quello che voleva, quindi intervenne con una
gomitata giocosa.
"Insomma, Dai-kun..." gli disse, prendendolo in giro. "Ken è il tuo migliore
amico, e Miyako... beh... la sopporti, per così dire! Non pensi che sia un pò
antipatico dire cose del genere quando loro non ci sono?"
"Guarda che lo sgorbietto le dice anche quando Miyako-chan è presente,
Hikari-chan!" intervenne Jun, indicando il fratellino minorecon un gesto della
mano e un sorrisetto strafottente sulle labbra... e guadagnandoci in cambio uno
sguardo irritato dal suddetto!
"Nessuno ti ha chiesto niente! Mblllll!" esclamò, mostrando la lingua alla
sorella maggiore, che a sua volta rispose con lo stesso gesto. Un breve scoppio
di risate accolse lo scambio di giocosi gesti di ostilità da parte dei fratelli
Motomiya, che continuarono a fissarsi con sguardo di sfida, prima di voltarsi
dall'altra parte!
"In ogni caso, per adesso abbiamo finito..." commentò infine Armadillomon,
guardando con stanchezza, ma anche con soddisfazione, le casse di materiale che
avevano trasportato. C'era una certa soddisfazione nel sentirsi parte di quello
sforzo collettivo che stava rendendo la situazione più sopportabile alla
popolazione di Tokyo. "Ci fermiamo un pò? Credo che tutti noi abbiamo bisogno di
riposarci e di mangiare qualcosa..."
"Sì, Armadillomon ha ragione..." assentì il piccolo Iori, facendosi aria con
la maglietta a maniche corte che indossava. "Daemon cercherà la vendetta, e
domani, non appena le sue truppe saranno pronte, verranno a terminare il lavoro
che hanno iniziato..."
"Non solo, ma ricordatevi che ci sarà anche Arkadimon tra di loro..." si
intromise la voce di Rei, facendo voltare i ragazzi in quella direzione. La
ragazzina paralitica, in quel momento su una sedia a rotelle che le avevano
procurato, si stava unendo alla compagnia, seguita da Sigma, Mari, da Hideto che
la spingeva, e dagli inseparabili Pal e Pul, che svolazzavano attorno a lei come
compagni fedeli. "E con lui anche mio fratello Neo, che si sta lasciando usare
da Daemon..."
"Già, Neo..." riflettè ad alta voce Jun, ripensando alle due volte che aveva
incontrato l'ex-leader degli Alias-3. All'inizio, doveva ammetterlo, lo trovava
odioso e basta, ma adesso aveva anche lei desiderio di salvarlo e fargli vedere
la ragione, se non altro in nome della sorella che gli era così affezionata.
"Non sarà facile, temo... ora che ha Arkadimon, il potere di quel Digimon lo ha
ubriacato, e non si lascerà convincere tanto facilmente, ma vedremo cosa si può
fare..."
"E se non riusciamo a farlo ragionare... possiamo sempre distruggere
Arkadimon!" esclamò Daisuke, che come al solito non si faceva mettere paura da
nessun avversario, per quanto potente e terribile questo potesse essere sulla
carta. "Insomma, sarà anche forte quanto volete, però... è pur sempre un Digimon
creato da Daemon! Ce l'avrà anche lui un punto debole, non importa quanti dati
assorbe... e noi lo scopriremo e lo distruggeremo! Così, Neo non potrà più fare
del male a nessuno!"
Takeru sospirò, il classico gesto di chi voleva dire 'me l'aspettavo...'.
"Heh... non la fai un pò troppo facile, Dai-kun? Ancora non l'abbiamo visto
inazione, ma... per sconfiggere la forma Champion di quel mostro, stando a
quanto ci hanno detto Michael-san e gli altri, ci è voluto GigaSeadramon."
affermò. "Questo per dire che è un avversario con cui dobbiamo andarci
cauti..."
Daisuke mise il broncio. Anche ora che erano adolescenti, il suo
amico-rivale, con cui all'inizio litigava tanto, riusciva a spegnere i suoi
entusiasmi con qualche parola (tra l'altro, giustissima) detta al momento
opportuno. "Sgrunt... hey, Take-kun, sei proprio molto incoraggiante, lo sai?
Stavo cercando di tirare su un pò gli animi... cosa dovremmo fare, marciare in
battaglia credendo che non ce la faremo?"
Takeru fece una faccia confusa per il nomignolo che il suo compagno gli aveva
appena affibbiato, Patamon ridacchiò, e Iori alzò gli occhi al cielo con l'aria
di chi aveva assistito a quella scena già centinaia di volte. "Take-kun?" chiese
Takeru.
"Però, lo sai che non suona male?" scherzò Armadillomon. "Anzi, direi che
proprio ti si addice!"
"Takeru voleva dire..." affermò Hikari, facendo da mediatrice tra i due.
"...che se vogliamo affrontare Arkadimon con qualche possibilità di vittoria,
dobbiamo organizzarci bene, e non lasciare nulla al caso... Stiamo per
affrontare quella che forse è la battaglia più difficile della nostra vita,
forse anche più di quella con Dragomon..."
La Digiprescelta della Luce si rattristò un pochino al ricordo del terrore
che aveva passato in quei momenti, quando era tenuta in uno stato di stasi dal
potente Signore delle Acque, e aveva rischiato di diventare la sua involontaria
'consorte'. Era solo grazie al coraggio di Daisuke, Takeru e gli altri se era
tornata nel Mondo Reale, e la minaccia di Dragomon era stata definitivamente
rimossa... ma questa volta non ebbe bisogno di nessuno che le facesse da
supporto morale, visto che si scrollò di dosso da sola quei deprimenti pensieri,
e proseguì il suo discorso. "So che ci aspetta una battaglia molto difficile, ma
Daemon ha perso i suoi uomini migliori, e da DigiWorld ci sono arrivati altri
nostri amici che vogliono aiutarci come possono! Quindi... almeno adesso abbiamo
qualche elemento dalla nostra parte! Takeru-kun ha ragione a dire che dobbiamo
essere prudenti, ma credo di poter dire che stavolta alcune concrete possibilità
di vittoria le abbiamo. E in ogni caso, Rei-san, Hideto-san, e voi, Sigma e
Mari... non vi preoccupate, faremo del nostro meglio per riportare Neo alla
ragione!"
Hideto fece un mesto sorriso, mentre Sigma e Mari guardarono verso il terreno
con evidente imbarazzo. Rimaneva pur sempre il fatto che erano stati loro a
farla cadere nella trappola preparata da Daemon e Dragomon, e che era notevole
che la Digiprescelta della Luce non approfittasse di ogni momento possibile per
scoccare una freccia nella loro direzione. Ma in una talesituazione, Hikari
sapeva che era il momento di collaborare, e che restare ad accusare Sigma, Mari
ed Hideto delle loro colpe passate sarebbe stata solo una perdita di tempo.
Oltretutto, anche loro, a modo loro, erano stati vittime della sete di potere di
Neo, ed ora si erano offerti di aiutare gli abitanti di Tokyo. Stavano
rimediando ai loro errori, per quello che era nelle loro possibilità...
"Vi ringrazio, amici..." rispose Rei, con evidente commozione. "State davvero
facendo tanto, per tutti noi... e mi piacerebbe poter essere più utile..."
"Grazie anche da parte nostra." si lasciò sfuggire Mari, affiancando Hideto
vicino alla sedia a rotelle di Rei. "Senza di voi... saremmo ancora persi nel
Mondo Digitale! Vi ringraziamo per averci aiutato, anche se eravamo
nemici..."
Iori sospirò, ricordando bene la situazione che si era venuta a creare tra
lui e Ken tre anni prima, quando lui si era fossilizzato sull'idea che
l'ex-Imperatore non sarebbe potuto cambiare. Quell'esperienza gli aveva
insegnato molto sul perdono e sulla differenza tra fare la vendetta e la giusta
punizione. "Era nostro dovere, non potevamo lasciarvi lì a morire." affermò il
ragazzino più giovane. "Nessuno merita un simile destino, e in ogni caso... era
giusto che voi aveste la vostra possibilità di fare ammenda."
Hideto annuì. "Di questo devo ringraziare anche Taichi-san e Yamato-san. Sono
stati loro a farmi capire che mi stavo autodistruggendo con i miei sensi di
colpa..."
"Beh... credo che con i discorsi incoraggianti abbiamo anche finito, per
oggi!" affermò infine Pal, stiracchiandosi a mezz'aria in maniera quantomeno
irrispettosa delle buone maniere! "Adesso... dovremmo tutti riposarci un pò, in
modo da essere pronti per domani!"
Patamon soffocò uno sbadiglio. "Yaaawn... sì, è vero... mi sembra una buona
idea! Domani affronteremo Daemon in persona, e anche Arkadimon... e credo che
faremo bene ad essere al massimo della forma!" commentò il piccolo mammifero
alato. Un pò di assensi da parte degli altri ragazzi più tardi, il gruppo si
stava già dirigendo verso i baracconi, Daisuke, Veemon, Hikari e Gatomon che
chiudevano la fila.
"A proposito, Dai-kun..." iniziò la ragazzina dai capelli castani,
avvicinandosi un pò timidamente al suo compagno. Daisuke si voltò, senza
riuscire a nascondere un pochino di imbarazzo... e ignorando l'occhiolino che
Veemon gli stava facendo, quasi volesse dire 'vai che tocca a te...'
"Sì, Hikari-chan?" rispose Daisuke. "Dimmi pure, c'è... qualche
problema?"
"No, assolutamente nessuno!" rispose lei, con espressione ora più ferma. "E'
solo che... beh, si può dire che ne abbiamo passate tante da quanto tutta questa
storia è iniziata, non trovi? Da quando... da quando abbiamo sentito per la
prima volta degli Alias-3, e non immaginavamo ancora le conseguenze che ci
sarebbero state, ad adesso... ancora mi sembra un sogno essere uscita dal Dark
Ocean!"
"A chi lo dici..." affermò Daisuke. "Non è un posto che consiglierei come
luogo di vacanza a nessuno!". Ridacchiò goffamente, cercando di allentare un pò
di tensione con il suo classico modo di sdrammatizzare ogni cosa. Almeno in
parte funzionò, visto che sentì Hikari e Veemon soffocare una risata... mentre
la più seria Gatomon si limitò a sollevare le labbra in un sorrisetto
sarcastico.
"Già... heheheee... e devo ringraziare tutti voi di esserne uscita...
soprattutto tu, Dai-kun! Tu e Veemon siete stati davvero incredibili quando
avete evocato di nuovo il Digimental dei Miracoli! Sai, Dai-kun... all'inizio,
quando ti ho rivisto a scuola il giorno in cui sei diventato un Digiprescelto...
non avrei mai creduto che saresti stato capace di tanto!"
"E perchè non avrei dovuto, scusa?" scherzò Daisuke, avvicinandosi alla
compagna. "Lo sanno tutti che, in fondo, io sono in gamba e pieno di
risorse!"
"Ah, davvero? Se non ricordo male, ne hai fatti, di casini, là a
DigiWorld..." proseguì Gatomon, spietata... ma quando Daisuke storse il naso,
sentendosi un pò offeso per le non troppo indirette 'accuse' della gattina
bianca, la Digimon cambiò un pochino di registro. "Anche se, devo ammettere, non
ci hai messo tanto tempo a prendere la mano, e questa è una cosa di cui ti devo
rendere merito! E poi, anche se sembri un imbranato, ti sei sempre preso cura di
Hikari, quindi... sì, credo di capire come mai Hikari e gli altri ti si siano
affezionati!"
"Ah, e meno male che lo ammetti..." disse un falsamente contrariato Daisuke.
"Accidenti, certo che per essere la partner di Hikari, non le assomigli granchè
come carattere!"
Daisuke stava per aggiungere qualcos'altro... prima che la delicata mano di
Hikari si appoggiasse sulla sua spalla, facendogli passare il viso da una
sfumatura rossa appena accennata, ad un bel colore pomodoro maturo! "Comunque...
grazie tante di tutto, Dai-kun! E' stato grazie a te, a Takeru-kun e a mio
fratello se ho imparato ad essere più forte e a non dipendere sempre dagli
altri!" affermò. "E poi... è stato grazie alla tua gentilezza e alla tua
perseveranza se mi sono resa conto che... beh... sì, insomma... sei uno che vale
molto più di quanto... ecco... potrebbe sembrare a prima vista! Senza offesa,
ovviamente..."
Nell'euforia del momento, ci volle qualche secondo al cervello di Daisuke per
riprendere a funzionare normalmente. Hikari gli aveva appena detto che valeva
più di quanto potesse sembrare? Lei... proprio lei, la ragazzina per cui aveva
avuto una cotta fin dalle medie... gli stava appoggiando una mano sulla spalla,
con fare amichevole... e forse qualcosa di più? Certo, il Digiprescelto dei
Miracoli aveva già capito che, col tempo e le esperienze, il legame tra loro due
si era fatto più stretto, ma...
Si voltò lentamente, incontrando i begli occhi castani della Digiprescelta
della Luce, e i due adolescenti restarono per qualche secondo a guardarsi negli
occhi, con comprensibile imbarazzo. Non ricordavano di essere mai stati così
vicini prima d'ora, e il caldo di quella sera di agosto non rendeva certo il
tutto più confortevole... però, nonostante questo, c'era qualcosa che li faceva
sentire bene, in quella situazione, e faceva quasi venire loro voglia che
quell'attimo non finisse mai.
Finalmente, entrambi raccolsero abbastanza decisione da separarsi, anche se
avevano le facce rosse e il battito cardiaco accelerato... e restarono a
guardarsi ancora per un pò, prima che Daisuke, cercando di scemare un pò la
tensione, si mettesse una mano dietro la testa e ridesse giovialmente!
"Hehehee... hahahahahaaa! Ma di che offesa parli, Hikari-chan?" esclamò
rapidamente, mettendo a tacere i timori della ragazzina castana. "E poi...
ehm... insomma, beh... sì, ammetto anch'io che all'inizio mi sentivo gasato
dalla novità!"
"Anche mio fratello, almeno da quanto Sora-san mi ha raccontato, era un pò...
esagitato!" rispose lei. "E parlando un pò con Felipe-san e Kevin-san... beh,
salta fuori che anche Sho-san ha avuto i suoi momenti di sventatezza. Quindi...
beh, non te ne faccio una colpa! Ora, però, raggiungiamo gli altri... sennò,
cominciano a mangiare senza di noi!"
"Cos...? Hey, ma così non si fa!" protestò Daisuke, voltandosi di scatto
verso il container che i loro compagni stavano per raggiungere. "Accidenti,
begli amici che abbiamo, a lasciarci qui! Sigh... e va bene, Hikari-chan...
andiamo a raggiungerli!"
Dopo un istante di esitazione, Daisuke ed Hikari allungarono la mano l'uno
verso l'altro... e le congiunsero, prendendosi un attimo per sentire il calore
della mano del compagno. Era una bella sensazione, molto diversa dal caldo
impietoso di quella giornata di lotte... c'era qualcosa di familiare in quella
sensazione, qualcosa che li faceva sentire in pace con sè stessi e con il resto
del mondo...
Hikari si girò verso Daisuke, facendogli un occhiolino... e il ragazzo
ricambiò con il sorriso a cinquantaquattro denti che sembrava aver imparato da
Taichi, prima che i due si riunissero agli altri Digiprescelti... senza vedere,
poco dietro di loro, Veemon e Gatomon che si guardavano in segno di intesa.
"Che altro posso dire..." affermò la gattina bianca. "Non ci avrei scommesso
nulla, e invece... sì, devo dare ragione ad Hikari: Daisuke è molto più in gamba
di quanto potrebbe sembrare a prima vista."
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Da un'altra parte, appena oltre uno degli ingressi del campo di rifugiati, un
Digiprescelto e un Digimon che avevano ancora dei conti aperti con il loro
passato stavano in piedi vicino alla palizzata di delimitazione, guardando
assorti la mostruosa costruzione che, anche a quella distanza, appariva come un
minaccioso puntino pulsante di luce rossa posato sulla superficie di un mare
che, dopo essere stato tinto dalla schiuma della battaglia di quel giorno, ora
appariva stranamente calmo.
Ken e Wormmon rimanevano fermi, osservando lo strano ed innaturale bagliore
scarlatto che proveniva di tanto in tanto dal castello di Daemon. Potevano
giurare che, di tanto in tanto, in controluce, si vedevano le sagome di qualche
Digimon dell'esercito nemico, che svolazzava senza meta attorno alla temuta
fortezza del Demone dell'Ira. Il loro comportamento, il loro modo irregolare e
nervoso di muoversi erano più che sufficienti al piccolo genio per capire che
quei mostri non desideravano niente di meglio che calare sulla città e
soddisfare la loro sete di morte... e che soltanto il timore che Daemon (e
magari anche Neo e Arkadimon) incuteva loro, aveva anche l'effetto di impedire
loro di gettarsi a capofitto nella mischia. Ma quanto a lungo sarebbe durata la
tregua? Certo, Daemon non avrebbe concesso loro più del tempo strettamente
necessario affinchè le sue truppe si riorganizzassero e attaccassero di nuovo.
La perdita dei suoi generali non poteva certo averlo impensierito più di tanto,
ora che aveva con sè il Dark Seed...
Già, il Dark Seed... riflettè Ken con un sospiro. La radice di tutto il caos
che la città stava vivendo. Un altro pezzo del puzzle del suo passato, mai del
tutto risolto. Da dove veniva, per l'esattezza? E cosa c'entrava con quel
personaggio che per lui e Wormmon era poco più che un nome, Ryo Akiyama... e con
quel misterioso, potentissimo Digimon che aveva visto come un incubo, una figura
distante e spaventosa che lo minacciava con quella sua voce innaturale? Ken
avrebbe pagato per avere una risposta a queste domande, e nessuno dei suoi
compagni... nemmeno lo stesso Wormmon... poteva aiutarlo in questo senso. E
certo, non era piacevole vivere continuamente con delle domande a cui non si
sapeva rispondere, e non si sapeva neanche dove andare a cercare...
Ken sospirò, e Wormmon alzò preoccupato la testa verso il suo partner. "Hey,
Ken, va tutto bene?"
"Più o meno..." rispose l'ex-Imperatore, grattando sulla testa il suo amico
digitale. "E' solo che stavo pensando... che anche tutto questo è collegato al
mio passato, e a cose che ho fatto io. Forse, se fossimo stati in grado di
capire cos'è esattamente questo Dark Seed, e avessimo preso i giusti
provvedimenti... ora non ci troveremmo in questa situazione. Sembra quasi che il
passato, ovunque io vada, mi insegua..."
Wormmon scosse la testa, in disaccordo. "Forse le cose sarebbero diverse,
Ken... o forse sarebbero accadute esattamente le stesse cose." rispose,
rifiutandosi di permettere a Ken di darsi la colpa di qualcosa. "Non è certo
colpa di nessuno se Daemon ha trovato un modo di uscire dal Dark Ocean, e ha
architettato un piano così subdolo per impadronirsi del Dark Seed. Se non di
Daemon stesso. E non potevamo certo immaginare cosa sarebbesuccesso quando lo
hai imprigionato in quel posto tremendo. Dopotutto, quello che accade nelle
nostre vite è derivato solo per metà dalle nostre azioni. Certe cose, invece...
capitano, molto semplicemente, e non possiamo fare niente per evitarle. Questa è
una di queste... quindi non credere che ci sia una tua responsabilità in tutto
questo."
Ken rimase ancora un pò a guardare la mostruosa apparizione dalla pulsante
luminosità cremisi che gettava un bagliore infernale sulle acque calme. Quello
che diceva Wormmon era vero, non lo si poteva negare... non era certo colpa sua,
se Daemon aveva deciso di invadere la Terra, di rubargli il Dark Seed, e di
seminare tanta sofferenza tra la popolazione di Tokyo, però il fatto che la
situazione attuale fosse legata ad una parte molto importante del suo passato,
lo faceva sentire in qualche modo come se fosse suo dovere in modo particolare
porvi rimedio. Era un pensiero irrazionale, questo era vero, però...
"Hey, Ken-kun! Sai, penso che dovresti ascoltarlo, il tuo Digimon! Dice delle
cose molto sensate!"
Una vocetta vivace interruppe i pensieri di Ken, e il Digiprescelto della
Bontà si voltò dietro di sè, vedendo arrivare nient'altri che Miyako ed Hawkmon.
Entrambi avevano un'aria un pò stanca e sonnolenta, ma la scintilla di vitalità
che ardeva in loro era ancora vivida, anche in una situazione come quella. Ken
doveva ammettere che aveva sempre ammirato quella parte del loro carattere,
venuta meno per poco tempo soltanto durante il loro infernale viaggio nel Dark
Ocean... e in altri brevissimi momenti dove comunque era comprensibile che il
coraggio di qualcuno venisse meno. Miyako era sempre stata, assieme a Daisuke,
il più vivace membro del gruppo...
"Miyako-san!" esclamò Ken, voltandosi verso la ragazza con gli occhiali.
"Come mai... ehm... sei qui? Non dovrebbe essere ora di cena, adesso?"
"Questa è più o meno la stessa domanda che dovremmo fare a te, lo sai?"
affermò Hawkmon, svolazzando giù dalla spalla di Miyako. "Come mai ti troviamo
qui tutto solo, invece di essere con gli altri a riposarti? Tu e Wormmon non
potete sperare di sostenere la giornata di domani senza un pò di relax!"
"E prima che tu ti metta a dire qualcosa di deprimente..." proseguì Miyako,
sorridendo e facendo un occhiolino al ragazzo che le piaceva. "Sappi che abbiamo
sentito, più o meno, qual era il tuo problema, e diamo perfettamente d'accordo
con Wormmon! Questo non è il momento di deprimersi... siamo vivi, siamo ancora
tutti assieme... e non è il caso di tormentarsi per cosa che 'sarebbero potute
accadere' o che potrebbero accadere. Adesso è adesso... è giusto pensare al
futuro, ma non fino al punto di rovinarsi il presente, no?"
Dopo un istante di stupore, Ken si mise una mano davanti alla bocca e riuscì
a fare una breve risata. Proprio un consiglio tipico di Miyako ed Hawkmon...
sempre a pensare a vivere il presente nella sua interezza, e a permettere agli
altri di viverlo. La Crest dell'Affetto, come tutte le altre, non era stata
assegnata a caso.
"Heheee... hai ragione, Miyako-san, mi stavo di nuovo perdendo nel mio
passato... Non dovrei farmi influenzare così tanto, lo so, ma sapere che Daemon
è qui per un qualcosa che fa parte delle mie vicende passate... beh, capirai che
mi fa riflettere. Ma avete ragione, non è il momento di deprimersi!" affermò
infine. "Dobbiamo pensare a recuperare le forze, e a sconfiggere Daemon una
volta per tutte!"
Hawkmon strinse un'ala a pugno davanti a sè. "Oh, perfetto, Ken! Così si
parla! Niente discorsi da emo cronico!" affermò. "Intanto, siamo riusciti a
batterlo una volta, e giusto oggi abbiamo eliminato i suoi generali! E' già un
buon risultato... e siamo ancora tutti assieme! Domani, chiuderemo i conti una
volta per tutte!"
"Sì... domani è il giorno decisivo. In un modo o nell'altro, finirà tutto...
e faremo in modo di non perdere!" assentì Ken, avvicinandosi a Miyako e
porgendole la mano libera. "Torniamo pure dentro. Immagino che gli altri ragazzi
siano in pensiero per noi..."
E in quell'occasione, quando le venne offerta la mano, Miyako si prese tutto
il braccio. Letteralmente. Con una risatina divertita, la Digiprescelta dai
capelli violetti afferrò stretto il braccio del ragazzo prodigio, facendogli
salire un evidente rossore alle guance, e strappando un sorriso a Wormmon! Anche
il viso di Miyako era colorato in maniera simile... ma la sicurezza che la
ragazzina ostentava rendeva più facile intendere il particolare come un segno
che era semplicemente accaldata, anzichè imbarazzata come il suo compagno...
Prima che Ken potesse riflettere oltre, Miyako si avvicinò a lui...
...
...
...e gli precluse ogni ulteriore ragionamento con un casto bacio sulla
guancia! Wormmon spalancò leggermente gli occhi, ammirando l'iniziativa della
Digiprescelta dell'Affetto... e Hawkmon incurvò il suo becco in un sorriso
compiaciuto! Alla fine... quei due stavano facendo dei progressi!
"Un modo per farti coraggio... come tu hai fatto con me nel Dark Ocean,
giusto?" affermò Miyako, davanti allo sguardo stupito - pur felice - di Ken.
"Ora forza, non perdiamo altro tempo... Dai-kun e gli altri ci aspettano
dentro!"
Per qualche secondo, Ken rimase fermo sul posto, troppo sbalordito per
pronunciare una parola... poi, sorridendo a sua volta alla ragazza con gli
occhiali, le strinse la mano affettuosamente e iniziò a camminare dietro a lei
con passo spedito! "Va bene, andiamo!"
E mentre i due ragazzi si dirigevano nuovamente all'interno del campo di
rifugiati, i loro Digimon li seguivano a ruota... Wormmon sorrideva tra sè,
evidentemente felice per il suo partner umano, mentre Hawkmon si voltava verso
di lui e faceva il segno di vittoria con le piume di un'ala!
"Se non altro, non si può dire che non siamo motivati!" commentò il bruchino
verde, cominciando a strisciare verso l'ingresso del campo. Ken e Miyako si
fermarono lì vicino per aspettare i loro Digimon, prima che il quartetto
tornasse all'interno del campo a fare compagnia ai loro amici...
----------
La notte, nonostante tutto, era passata senza incidenti... e ora, più o meno
alle sei della mattina, alcuni timidi raggi di sole cominciavano a solcare
l'orizzonte, illuminando la semideserta città di Tokyo, i campi profughi
allestiti attorno al suo perimetro... e il castello di Daemon, presso il quale
le truppe, ridotte rispetto al giorno prima ma ancora molto numerose,
attendevano con ansia il segnale di attacco.
Il primo Digimon nel campo dei Digiprescelti e dei loro alleati a rispondere
alla chiamata dell'aurora levò il capo corazzato verso l'orizzonte, e osservò
freddamente la città dove si sarebbe svolta la battaglia più importante della
sua vita. Ironico che lui, che inizialmente non combatteva che per sè stesso e
per capire lo scopo della sua esistenza... ora avesse deciso spontaneamente di
dare una mano ai Digiprescelti, come aveva fatto con Galfmon... ma il Digimon
oscuro non restò a riflettere troppo a lungo. Ora, era il momento di
combattere.
BlackWarGreymon aprì le sue ali di metallo e iniziò a levarsi in volo,
guardando i due eserciti, quello di Daemon e quello dei Digiprescelti e dei loro
alleati, che si disponevano per il confronto finale...
"Ti sento, Daemon. Stai per scendere in campo di persona... e io ti sto
aspettando!"
CONTINUA...
Note dell'autore: Uff, e un altro capitolo è fatto! Accidenti, questo non mi
voleva proprio venire! Spero comunque che le scene romantiche siano venute
abbastanza bene, considerando che, a mio parere, è quello il campo in cui ho le
maggiori mancanze.
Avrete notato che, di tutte le coppiette che ho mostrato in questo capitolo,
Sho e Yurika sono quelli che hanno un rapporto... meno platonico, per così dire.
Spero che la scena non fosse troppo offensiva... ma cercate di capire, cercavo
di mostrare il fatto che Sho e Yurika sono più adulti, e il loro rapporto è un
attimo più intimo di quello di una coppia di adolescenti, come Taichi e Sora, o
Daisuke e Hikari.
E, sigh, sono pronto ad essere linciato dai numerosi fan di Takeru/Hikari
dopo questo capitolo... il fatto è che mi piacciono entrambe le coppie, e per
questa fanfic ho voluto fare qualcosa di diverso dal solito! ^_^ U
Okay... allora, inizierò a stendere il prossimo capitolo quando tornerò dalle
vacanze, ovvero più o meno il 20 Agosto! A quel punto, avrò ancora più di un
mese di tempo libero per lavorare alle mie storie senza disturbi... e cercherò
di andare avanti il più possibile, prima della ripresa delle lezioni! Intanto,
tenete d'occhio Record of Digital Wars e The Lost Past... prevedo di aggiornarle
entrambe prima di mercoledì, giorno della mia partenza!
La mia storia di Sonic X, invece, riprenderà dopo questo periodo di
vacanza... e spero di scrivere il più possibile, visto che sta entrando nel
vivo!
Grazie ancora per la gentile attenzione, e buon proseguimento d'estate!
Justice Gundam
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Capitolo 33 *** Lo scontro si riaccende ***
Invasion-33
Digimon Adventure 02: Invasion
Una fanfiction di Digimon Adventure scritta da: Justice Gundam
Bentornati!
E' passato un bel pò di tempo da quando questa storia è stata aggiornata per
l'ultima volta, lo ammetto, e questo si deve al fatto che per diversi giorni
sono stato fuori casa, in vacanza e senza accesso ad un computer. E' in casi del
genere che mi piacerebbe avere un laptop portatile... ma non importa, perchè mi
sono comunque divertito molto, e ho fatto delle bellissime esperienze in giro
per il mondo! Anche se il giro in barca in Croazia sarebbe potuto andare un pò
meglio...
L'autunno si avvicina, e con esso la prospettiva di tornare al lavoro. Forse
alcuni di voi ci sono già... ma spero che le mie storie riusciranno a farvi
divertire e ad appassionarvi, in modo che il ritorno alla fatica di ogni giorno
sia un pò meno traumatico! ^_^
Allora, dove eravamo rimasti...? Ah, sì! I nostri eroi hanno appena sconfitto
i quattro generali dell'esercito di Daemon, e si sono goduti una serata di
riposo, nella quale hanno potuto scaricare un pò di tensione, e i sentimenti di
molti di loro sono venuti a galla, o si sono ulteriormente rafforzati. Questo,
molto probabilmente, darà loro la carica giusta per affrontare la battaglia
decisiva... che comincerà in questo capitolo, e andrà avanti per un pò! Hey,
siamo al gran finale, dopo tutto! Daemon, il boss dei boss, e Arkadimon (ora in
forma Ultimate) saranno sicuramente degli avversari duri da affrontare... per
non parlare del resto del loro esercito! Si prospetta uno scontro epico che
deciderà il futuro della Terra!
Ma prima, le vostre recensioni...
Kymyt: In effetti, mi è sempre piaciuto mettere assieme serie diverse,
quando scrivo fanfiction di anime come Digimon. E avrei intenzione di fare la
stessa cosa anche per la fanfiction crossover che sto progettando, e che forse
inizierò a scrivere già a metà settembre! Comunque... no, Taichi e Neo non si
conoscono in questa continuity. Non volevo fare una copia pedissequa del
fumetto, quindi... ho optato per un rimaneggiamento, sperabilmente non troppo
forzato, dei personaggi.
Kari 89: Grazie per la comprensione! Pur avendo iniziato come fan di
Takari, non ho mai avuto nulla neanche contro Daikari... e anzi, trovo che per
certi versi sia anche più interessante, visto che Daisuke e Hikari sono
abbastanza diversi come carattere! E Taiora... beh, non potevo certo metterla da
parte! E' la mia coppia preferita dopo Takuya/Izumi! Per quanto riguarda il
MP... beh, ci siamo parlati via mail, quindi credo che il problema sia più o
meno risolto! A proposito, che te ne pare delle due serie di cui ti ho fornito
informazioni? Ti suonano abbastanza interessanti? Avendole viste, posso dirti
che hanno una storia molto coinvolgente (in particolare Nanoha) e dei personaggi
fatti molto bene! Non preoccuparti, seguirò anche le tue storie! Grazie
ancora!
KillKenny: Grazie mille! Ho cercato di restare in un giusto equilibrio
tra il comico e il serio, e mi fa piacere che pensi che io ci sia riuscito! Mari
e Sigma? Hmmm... beh, in effetti non sei l'unico a pensarla così su di loro,
sai? Uno dei miei autori preferiti di fanfiction.net è un fan di questo pairing!
Vedrò cosa si può fare, anche se non posso promettere nulla! Il resto della
storia, da questo capitolo in poi, sarà di pura azione, e dedicato alla
demolizione totale dei Daemon Corps! Quindi... sì, credo che il tuo Rent-A-Zilla
avrà di che sfogarsi!
A proposito, ho ricevuto la tua mail. Aspetta ancora un pò per la risposta,
che sto cercando un pò in giro...
SmartGirl: E bentornata anche a te! Heheheee... non nego che ho provato
un certo gusto sadico nel far fuori SkullSatamon in quel modo, visto che l'ho
sempre trovato il più crudele degli scagnozzi di Daemon. (E non ho mai capito
perchè, nella serie, i Digiprescelti si dispiacevano tanto del fatto che
Imperialdramon lo avesse ucciso...). Sentirò un pò la mancanza di LadyDevimon,
ma tant'è... non posso certo essere preferenziale! ^_^
E le tue opinioni sulle mie coppie, in particolare sulla Daikari,
rispecchiano abbastanza quello che è stato il mio ragionamento! E Sho e
Yurika... sì, hai colto proprio quello che volevo dire. Visto che sono ormai
adulti, era giusto che la loro storia si spingesse un pò più avanti rispetto a
quella degli altri... L'aggiornamento che aspettavi è qui, e spero che ti
piacerà! Ciao!
Eden89: Beh, nulla da aggiungere a quanto ho detto in precedenza. Un
capitolo giusto per far rilassare tutti e scaricare la tensione. Per il resto...
hehee, ma il rating dovevo pur rispettarlo! E comunque, non escludo di scrivere
(forse, e sottolineo forse) qualcosa con rating Rosso...
Talpina Pensierosa: Recensione semplice, corta ma efficace! Grazie
ancora, e spero ti piacerà il nuovo capitolo!
Perfetto, ragazzi, i giocatori sono di nuovo tutti in squadra, e lo scontro
finale sta per cominciare! Allacciatevi le cinture di sicurezza, e speriamo che
gli abitanti di Tokyo abbiano rinnovato le loro assicurazioni... perchè i danni
alle proprietà non saranno lievi, con tutto quello che accadrà!
Grazie ancora, ragazzi... e buona lettura!
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Capitolo 33 - Lo scontro si riaccende
WarGreymon, già evoluto nella sua forma Mega, alzò lentamente la testa quando
i primi, pallidi raggi di sole iniziarono a filtrare tra le opprimenti nubi dai
colori innaturali che coprivano il cielo sopra Tokyo. L'alba di quella giornata
decsiva aveva qualcosa di strano, e il dinosauro cibernetico provava un distinto
senso di ansia, mischiata ad impazienza ed eccitazione, un miscuglio di
sentimenti contrastanti che ribollivano sotto la sua pelle squamosa e la sua
corazza di metallo, impazienti di trovare sfogo. Il mosaico di colori alieni che
macchiava le nuvole, e che reava un'atmosfera pre-apolicattica, non aiutava
certo a mettere a tacere la sua inquietudine, come non lo faceva la
consapevolezza che, molto probabilmente, questa sarebbe stata l'ultima
battaglia, e che da essa sarebbe dipeso il futuro della Terra e del Mondo
Digitale dell'Est. Daemon sarebbe sceso sicuramente in campo di persona, non
potendosi più permettere errori, e avrebbe senz'altro portato con sè quel
Digimon di cui gli avevano parlato, Arkadimon, e il suo servitore Neo.
Già, Neo. Un'altra cosa che dava da pensare a WarGreymon. Il loro nemico era
un essere umano che, pur usato da Daemon come una pedina, si era volontariamente
schierato dalla sua parte. Il fratello maggiore accecato dalla rabbia di una dei
loro più grandi amici. Un ragazzo che già in varie occasioni precedenti si era
dimostrato refrattario ad ogni tentativo di dialogo, e il cui Digimon, il
terribile Arkadimon, aveva messo in gravi difficoltà il gruppo degli
internazionali. Non solo avrebbero dovuto affrontare quell'orrore, ma avrebbero
dovuto anche cercare di far ragionare Neo, sperando di non essere costretti a
fargli del male. Era un bel problema...
Con un sospiro, il dinosauro cibernetico scrutò il terreno davanti a sè. Di
fronte a lui, si estendeva una Tokyo ormai deserta, evacuata dalla propria
popolazione e ormai formata soltanto da un mare infinito di costruzioni,
giardini pubblici, strade asfaltate... ormai andate in rovina a causa della
battaglia. Poco più in là, nella baia di Tokyo, c'era ancora la base operativa
del loro più mortale nemico, e finchè quella fosse rimasta, il Mondo Reale e con
esso quello Digitale non sarebbero mai stati al sicuro. Bisognava risolvere la
situazione adesso, senza ulteriori indugi.
Così assorto era WarGreymon nei suoi ragionamenti, che quasi non si accorse
di MetalGarurumon, Imperialdramon e AlforceVeedramon che si avvicinavano a lui
da dietro. Il glaciale lupo cibernetico fu il primo ad attirare su di sè
l'attenzione del dinosauro corazzato, che si voltò leggermente verso di lui.
"MetalGarurumon. Allora, com'è la situazione? I nostri Digimon sono
pronti?" chiese, ben sapendo quale sarebbe stata la risposta.
MetalGarurumon, come WarGreymon si era aspettato, annuì con la punta del
muso. "Non credo ci sia bisogno di dirlo, dopo tutto quello che abbiamo
passato. Sì, tutti i Digimon schierati dalla nostra parte sono pronti a
combattere. Che vinciamo o perdiamo, tra poco finirà tutto... e i nostri amici
sembrano decisi a dare il massimo in questa occasione." rispose, notando con
la coda dell'occhio che si stavano avvicinando anche Taichi, Yamato, Daisuke e
Sho. Faceva un certo effetto vedere i leader dei tre gruppi di Digiprescelti che
si erano avvicendati negli anni, marciare tutti assieme. Dava un senso di unità
di intenti che rinfrancava parecchio, di fronte alla battaglia apocalittica che
stavano per affrontare.
"Giunti a questo punto, direi che ora più che mai non possiamo permetterci
di perdere, non trovate?" commentò AlforceVeedramon, fluttuando vicino a
WarGreymon con il mantello che svolazzava nel secco vento di quella strana
mattinata. "Sembra quasi che ogni momento delle nostre avventure a DigiWorld,
ogni esperienza che abbiamo fatto... conduca a quest'ultimo scontro. Daemon ha
minacciato il Mondo Digitale fin da quando Sho, Yurika e i loro amici hanno
fatto il loro primo viaggio... e questa volta abbiamo l'occasione di
sconfiggerlo definitivamente. Dobbiamo andare fino in fondo, o si impadronirà
del tutto del Dark Seed, e a quel punto non ci sarà più niente in grado di
fermarlo."
"Non succederà. Sconfiggeremo il suo esercito e distruggeremo lui ed
Arkadimon." terminò Imperialdramon, in quel momento in forma di drago. Dalla
loro posizione, WarGreymon, MetalGarurumon ed AlforceVeedramon riuscivano a
vedere le silhouette offuscate dei Digiprescelti di seconda generazione -
escluso Daisuke - che avevano preso posto nella 'cockpit' dell'antico drago.
"Questa volta, non lasceremo il lavoro a metà... non possiamo permettercelo!
Se non lo sconfiggiamo ora, Daemon tornerà di nuovo, e ancora... finchè non ci
avrà tolto di mezzo tutti."
"Hai ragione, Imperialdramon..." disse Daisuke, giunto in quel momento
assieme a Taichi, Yamato e Sho. "Ma non gli daremo questa soddisfazione...
l'ultima volta, tre anni fa, siamo stati costretti a ritirarci, ma ora siamo
diventati molto più forti! Stavolta, gli faremo vedere chi è che comanda, qui!
Nessun demone da quattro soldi viene qui e si mette a distruggere la nostra
bella città, nossignore!"
"E poi c'è Arkadimon... confesso che mi preoccupa la prospettiva di dover
affrontare un nemico di cui sappiamo così poco." affermò Sho, tenendo le braccia
conserte e guardando il terreno. "Stiamo parlando di un Digimon che, stando a
quanto ci hanno detto Jun e i ragazzi stranieri, assorbe i dati degli avversari
battuti e li usa per diventare sempre più forte... e con tutti i Digimon che
cadranno, e che sono già caduti, in questa guerra, chissà fin dove potrà
arrivare?" Rimase in silenzio per qualche istante, poi fece un mezzo sorriso e
tirò il fiato. "Oh, beh... credo, in ogni caso, che sia un pò tardi per
preoccuparsi di queste cose. Dobbiamo pensare a fare del nostro meglio, e a
sconfiggere le forze del Male!"
WarGreymon annuì. "Giusto. E oltre a questo, dobbiamo cercare di far
ragionare Neo. So che Daemon lo sta controllando, ma almeno in parte, la sua
collaborazione con lui è spontanea. Ciò nonostante, vorrei sperare che potremo
farlo rinsavire... se non altro, in nome dell'affetto che Rei prova ancora per
lui!"
Gli occhi verdi e splendenti di Yamato si rivolsero al terreno polveroso
sotto di lui, e i suoi piedi calciarono distrattamente i radi ciuffi d'erba che
si facevano faticosamente strada in quella desolazione, opponendosi a modo loro
alla cappa di oscurità con cui Daemon stava cercando di sommergere il mondo.
Già, Rei... chi lo avrebbe mai detto, stava pensando in quel momento il
giovanissimo musicista, che proprio il fratello di una ragazza così dolce,
gentile e sfortunata fosse il loro nemico più temibile dopo Daemon stesso? Rei
aveva già sofferto abbastanza, e Yamato non aveva intenzione di permettere a
Daemon di portarle via qualcos'altro. Per esperienza personale, sapeva fin
troppo bene quanto poteva far male la lontananza di un fratello...
"Ragazzi..." affermò infine, facendo voltare Taichi, Daisuke e Sho verso di
lui. "Quando incontreremo Neo... e sono sicuro che sarà così... vorrei essere io
a parlare con lui, e a cercare di convincerlo."
"Yamato-kun...?" chiese Taichi, guardando negli occhi il Digiprescelto
dell'Amicizia. Nelle sue iridi di giada, il Digiprescelto del Coraggio vide lo
stesso lampo di determinazione, lo stesso sacro furore che aveva sentito nei
suoi stessi occhi ogni volta che si apprestava a fare qualcosa di molto
importante per lui stesso... come ad esempio, quando aveva dovuto salvare Sora
dalla piramide di Datamon. Non c'era bisogno di chissà quali capacità intuitive
per rendersi conto di cosa ci fosse in gioco, in quella situazione, per il
biondo cantante dei Teenage Wolves, tant'è che Taichi e gli altri due non
cercarono neanche di fargli cambiare idea. "E va bene, Yamato-kun. E' giusto che
sia tu a cercare di aprire gli occhi a Neo."
Il biondo annuì e fece il segno dell'okay, grato al suo migliore amico per
aver compreso quello che lui voeva dire... ma il momento di conforto venne
presto interrotto da un grido, distante ma chiaramente udibile, che causò un bel
pò di inquietudine tra le file degli alleati, ordinatamente schierati dietro
WarGreymon e i suoi compagni. Dall'inquietante isola nel bel mezzo della baia di
Tokyo, sulla quale si ergeva il castello di Daemon, si stava levando una nube
nera composta da centinaia di Digimon malvagi alati, decisi a schiacciare ogni
resistenza. Nello stesso momento, un gruppo di Whamon e WaruSeadramon stava
partendo dalle coste dell'isolotto, portandosi dietro altri gruppi di soldati
oscuri, e facendosi seguire dalle truppe acquatiche. Un brusio feroce
accompagnava la loro avanzata, come il ronzio di uno sciame di locuste infuriate
che si predisponevano a distruggere tutto ciò che si parava loro davanti... e
nello stesso momento, uno scoppio di fuoco proveniente dalla torre più alta del
castello salì verso il cielo, illuminandolo di rosso, come se fosse stato un
gigantesco segnale di inizio della gara. L'inquietudine delle truppe alleate si
fece più pronunciata, e il gruppo dei quattro eroi e dei loro Digimon capì che
il tempo delle parole era finito.
"Bene. Direi che questo è il nostro segnale... e allora, scateniamo
l'inferno!" affermò Daisuke, quasi inavvertitamente citando uno dei suoi film
preferiti. Si avvicinò ad Imperialdramon e, dopo aver augurato buona fortuna a Sho, Taichi e Yamato, si fece trasportare all'interno della sua cockpit assieme a
loro, mentre altri Digimon di livello Mega sfrecciavano attorno a loro.
Phoenixmon, con Sora e Mimi sulla groppa, spalancò le sue possenti ali e volò
verso il campo di battaglia. HerculesKabuterimon, che portava invece con sè
Koushiro, e Rosemon seguivano a ruota... e poco più in là, c'erano anche
Ophanimon, Seraphimon, Valdurmon, Angeldramon, Valkyrimon, BlackWarGreymon e
MegaDramon, molti di loro con i rispettivi partner. Appiedati, ciascuno alla
testa di un gruppetto di Digimon alleati, seguivano Vikemon, Machinedramon,
Marsmon, Mystimon, TigerVespamon e Deramon, mentre Plesiomon e GigaSeadramon
stavano già guidando i Digimon acquatici lungo il corso del grande canale che
scendeva verso la baia di Tokyo... e dietro di loro, i ragazzi riuscivano a
vedere gli altri Digiprescelti che li seguivano a breve distanza, con i Digivice
ben stretti tra le mani. Hideto stesso, a pochi metri di distanza, stava
seguendo ChaosWarGreymon e BlackMetalGarurumon verso il luogo dello scontro
finale. Innumerevoli altri Digimon senza partner, tra cui KingCobramon,
Morgannamon, Panjyamon, Minotarumon, Volcdramon e Taiyoudramon erano visibili
nello schieramento alleato, che iniziava a muoversi per incontrare il
nemico.
Era il momento decisivo. La battaglia finale stava iniziando, e di lì a poco
avrebbero dovuto sostenere l'ultimo scontro con Daemon. WarGreymon,
MetalGarurumon, AlforceVeedramon ed Imperialdramon si guardarono negli occhi,
fissandosi intensamente... poi, con dei cenni di assenso, ruppero la formazione
e iniziarono a seguire il resto dell'esercito alleato, mentre la nube di Digimon
oscuri si faceva sempre più vicina e minacciosa, e già qualche attacco a
distanza cominciava a saettare tra i due schieramenti!
"E' il momento di concludere questa faccenda!" esclamò
AlforceVeedramon, la spada luminosa ben stretta tra le mani.
----------
Dall'altra parte, sulla torre più alta del suo castello, anche il comandante
supremo dell'esercito nemico si stava mentalmente preparando allo scontro
finale. Era sicuro che il suo esercito fosse più numeroso e potente, e che
grazie ai poteri del Dark Seed e di Arkadimon, le possibilità di vittoria
pendessero a suo favore... ma conosceva troppo bene i Digiprescelti per
immaginare che il suo trionfo fosse ormai assicurato. Quei ragazzini avevano
l'irritante abitudine di ribaltare la situazione all'ultimo momento, e già
avevano sconfitto Dragomon, cosa che tutti reputavano impossibile...
Mentre osservava il suo esercito di mostri e demoni prendere il largo verso
il porto di Odaiba, e iniziare ad aprire il fuoco, Daemon alzò il braccio destro
e schioccò le dita artigliate, attirando l'attenzione di Neo che gli stava a
pochi metri di distanza. Il ragazzo albino si voltò immediatamente, mantenendo
un'espressione neutrale sotto la quale però si poteva sentire la rabbia e
l'impazienza che divoravano lui e la terrificante mostruosità scimmiesca in
piedi al suo fianco. Arkadimon sentiva che i Digimon stavano iniziando a
combattere, e tutto il suo essere premeva per unirsi allo spaventoso
massacro!
"Molto bene, Neo... tieniti pronto!" affermò il Demone dell'Ira.
"Il nostro esercito sta per scontrarsi con quello dei Digiprescelti e dei
loro alleati, e tra non molto toccherà a noi scendere in campo di persona! I
Digiprescelti sono l'ultima cosa che sta fra te e il potere assoluto... e una
volta che Arkadimon avrà eliminato e assorbito i loro Digimon, evolverà alla sua
forma Mega! A questo punto, il Mondo Digitale sarà tuo, e potrai plasmarlo come
meglio credi!"
"Ha ragione, Daemon-sama..." sibilò Neo, le labbra leggermente incurvate in
un sorriso diabolico. "DigiWorld diventerà un mondo perfetto per me e la mia
famiglia... un mondo in cui faremo noi le regole e il destino non potrà più
trattarci come la sua pezza da piedi! Hai sentito, Arkadimon? Tra poco
diventerai perfetto! Arriverai al livello Mega, e diventerai il Digimon più
potente mai esistito... e allora io, te e la mia famiglia domineremo il Mondo
Digitale! Non è fantastico, tutto questo?"
Come se avesse in qualche modo capito le parole del suo folle partner,
Arkadimon emise un paio di grugniti sommessi, grattando il terreno con i suoi
artigli contorti... prima di spalancare le sue ali membranose ed esplodere in un
fragoroso ruggito, acuto e gorgogliante, che suonava ancora più innaturale per
il fatto che l'orrore non aveva neanche una bocca da cui emettere suoni! A
questo verso spaventoso rispose, quasi all'unisono, una collettiva esclamazione
di trionfo da parte del resto dei Daemon Corps. I mostri erano inebriati dalla
prospettiva di avere un alleato così potente al loro fianco, e sembravano
essersi dimenticati della cocente sconfitta e della distruzione dei loro
generali, soltanto il giorno prima. Con rinnovato vigore, i Daemon Corps
accelerarono il passo verso Odaiba, riempiendo la terra e il cielo dei loro
versi spaventosi... e infine, quando i primi Digimon acquatici portatori
toccarono la costa, le orde del Male si riversarono sulla terraferma in preda ad
una incontenibile frenesia distruttiva, travolgendo tutti gli edifici e gli
oggetti ancora in piedi che incontravano. I rumori della battaglia si sentivano
fino al castello, eccitando ulteriormente Arkadimon. Neo esplose in una tremenda
risata, pregustando il momento del suo trionfo... e Daemon serrò leggermente gli
occhi e si guardò la mano.
"Ancora il Dark Seed non è del tutto sotto il mio controllo... se solo
avessi qualche giorno di tempo in più, forse le probabilità di vittoria
sarebbero ancora più a mio favore..." pensò, percependo che l'artefatto
diistruttivo pulsava ferocemente all'interno del suo corpo, ribellandosi al
controllo che lui voleva esercitare. "In ogni caso, il mio piano di
copertura sta procedendo come da programma. Arkadimon è stato una buona idea...
e grazie a Neo, si è sviluppato bene ed è diventato un'arma perfetta! Huhuhuu...
i Digiprescelti non hanno la benchè minima idea di cosa sta per
accadere!"
----------
Appena fuori dal campo di rifugiati...
"Stanno partendo... e questa è la loro ultima battaglia, che vincano o
perdano..." mormorò Yuuko Yagami, guardando con ansia le due nubi di Digimon che
si avvicinavano sempre di più. Il fuoco tra i due schieramenti si era fatto più
intenso, e ormai, per il contatto vero e proprio tra la resistenza e i Daemon
Corps, era soltanto questione di attimi. Per la giovane madre e per tutti gli
altri adulti che assistevano agli eventi senza poter fare nulla, era un momento
di grande paura e tensione: sapevano che i loro figli stavano per essere
coinvolti in una delle più terribili battaglie della storia dell'umanità, e
cercavano di restare aggrappati anche alla più flebile speranza che ognuno di
loro ne uscisse vivo.
Il signor Yagami appoggiò una mano sulla spalla della moglie, confortandola
senza dire una parola... e Yuuko, quasi subito, afferrò la calda mano del
marito, sentendosi almeno in parte rinfrancata. Vicino a loro, c'erano le
famiglie degli altri Digiprescelti, tra le quali spiccavano i genitori di Takeru
e Yamato, quelli di Sora, la famiglia di Jyou, con tutti i fratelli maggiori del
prescelto dell'Affidabilità al gran completo... e poi i Motomiya, anche loro con
due figli in mezzo a quel caos come gli ex-coniugi Ishida e gli Yagami... il
nonno e la mamma di Iori, la famiglia di Miyako con tutti i suoi fratelli, gli
Ichijouji... gli unici assenti erano, per ovvie ragioni, i genitori di Mimi e
quelli dei Digiprescelti stranieri. Appena dietro di loro, altri adulti stavano
guardando il cielo ingombro di nubi e forme alate... tra questi, due adulti che
si avvicinavano alla cinquantina d'anni, dei quali il marito era vestito da
poliziotto, accompagnati da una giovane ragazza castana che sembrava aver da
poco raggiunto i diciannove anni...
"Yurika-neesan..." mormorò la ragazzina tra sè, facendo un sorriso
malinconico in direzione dell'esercito alleato che si allontanava. "Buona
fortuna da parte della tua sorellina Mieko-chan... mi raccomando, tu e Sho-kun
dovete vincere! Avete fatto tanti di quei progetti per la vostra vita assieme...
non vorrete mica gettarli al vento, vero? Non potrei sopportare che finisse
così..."
"Abbi fiducia..." disse una voce maschile, appartenente ad un uomo circa
dell'età dei suoi genitori, dall'aspetto gioviale, che Mieko riconobbe subito
come il padre di Sho. L'uomo annuì e sorrise debolmente, tenendo gli occhi
chiusi in un'espressione fiduciosa. "Il mio ragazzo e Yurika-chan ne hanno
passate tante assieme... e non sarà un pazzoide vestito da stregone, nè un
esercito di demoni a fermarli! Vedrai, se la caveranno... loro e tutti i loro
amici!"
Altre persone, riunite oltre le mura del campo profughi, osservavano gli
eventi e pregavano in silenzio per la vittoria dei Digiprescelti...
"Se sono potuto diventare una persona migliore... se ho potuto gettarmi alle
spalle il mio dolore, e vivere la mia vita senza rimpianti... lo devo a voi,
ragazzi." affermò a bassa voce Yukio Oikawa. "So che siete abbastanza forti da
superare qualsiasi ostacolo Daemon porrà sulla vostra strada... quindi forza,
Digiprescelti, fate il miracolo che solo voi sapete fare, e salvate il nostro
mondo!"
Mari e Sigma stavano pensando qualcosa di molto simile. "In questo momento,
voi state rimediando ai nostri errori... gli errori che noi abbiamo fatto nella
nostra ostinatezza, e guidati dal nostro egoismo." affermò Mari. "Non potrei mai
perdonarmelo se qualcuno di voi dovesse morire nel tentativo... quindi vi prego,
Digiprescelti, sopravvivete... e fermate Neo, prima che sia troppo tardi."
"Specialmente tu, Hideto..." mormorò Sigma. "Ora, anche tu stai
combattendo... anche per noi, che ti abbiamo sempre considerato una pedina da
muovere a nostro piacimento... non puoi morire per i nostri errori, non sarebbe
giusto!"
"Amici miei..." disse tra sè Rei, assistendo a quanto stava accadendo assieme
alla madre, che le spingeva la sedia a rotelle, e agli immancabili Pul e Pal.
"So che adesso state combattendo per salvare tutti noi, la nostra città, e mio
fratello... So che forse non ho il diritto di fare una richiesta così egoistica,
ma... vi prego, riportate da me Neo... fate in modo che lui si ravveda, ricordi
chi è in realtà e si liberi dalla schiavitù di Daemon! So che il vero Neo è lì,
da qualche parte... e so che potete ritrovarlo!"
Mentre la signora Saiba appoggiava le mani sulle spalle della figlia per
farle coraggio, Pal e Pul restavano sospesi in aria ad un fianco della sedia a
rotelle della loro amica umana, e nessuno dei due riusciva a scrollarsi di dosso
una strana, spiacevole sensazione... la sensazione che le cose non sarebbero
andate come i Digiprescelti e Rei avrebbero voluto, e che ci sarebbe stato
bisogno di intervenire per mettere tutto a posto.
"Hey, fratellino..." mormorò la demonietta. "Non so te, ma sento che presto o
tardi toccherà a noi... il nostro ex-capo è là, in mezzo a quella marmaglia... e
io, se vuoi la mia, ho qualcosina da dirgli!"
Pul non rispose nulla... ma il leggerissimo sorriso che gli apparve sulle
labbra affermò il suo accordo con la sorella gemella.
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"Tenetevi uniti, Dracomon! Il nemico sta cercando di attaccarci da più
direzioni!" ringhiò Volcdramon, guardando da una parte all'altra del campo
di battaglia per tenere d'occhio le mosse dei Daemon Corps. L'esercito del Male
stava cercando di disperdersi, e di attaccare la falange di draghi su due lati,
in modo da costringerli a dividere le loro forze in una resistenza su due
fronti. "Cercate di non farvi trascinare fuori! Restate uniti, come uno
solo!"
I Dracomon obbedirono immediatamente, serrando i ranghi il più velocemente
possibile in modo da opporre una formazione compatta alla gigantesca schiera di
Digimon malvagi, consistenti principalmente di Dracmon, Keramon e Goblimon, che
avanzava verso di loro. Sia i piccoli draghi che le loro versioni evolute, i
Coredramon, resistettero sal bombardamento a distanza che i mostriciattoli verdi
scatenarono contro di loro per spingerli a farsi avanti, e risposero poi
gettandosi da un lato e travolgendo una parte dell'esercito nemico come un fiume
in piena spezza un argine mal costruito! Si sentirono le urla e le imprecazioni
dei Digimon malvagi mentre questi venivano cancellati... ma subito dopo, l'altra
sezione dei Daemon Corps colse l'occasione per sciamare contro la retroguardia
apparentemente indifesa dei Digimon draghi.
Notare, tuttavia, che tale retroguardia era solo apparentemente
indifesa... come i Keramon e i Dracmon si resero conto troppo tardi, solo nel
momento in cui videro il collo di Volcdramon girarsi verso di loro, e le squame
di ossidiana che ricoprivano il suo corpo da rettile scintillare in maniera
quasi omicida...
"VOLCANIC PHOEN!" Volcdramon aprì le fauci e inondò i demonietti con
un getto di lava bollente ad altissima temperatura che li travolse, facendone
dissolvere nel nulla una notevole quantità e costringendo i pochi superstiti a
disperdersi in preda al panico, rendendoli facile preda degli altri Digimon
della resistenza. Musyamon, che fino a quel momento era stato al fianco del suo
signore, con la spada sguainata e pronto a difenderlo da ogni attacco, si
permise di allontanarsi un pò da lui per gettarsi contro un gruppo di Keramon
che stava tentando un ultimo attacco disperato, facendoli a pezzi con fulminei
colpi della sua katana luccicante!
"Volcdramon-sama! Questa zona sembra essere sotto controllo... ma i nostri
alleati hanno problemi a tenere occupate le forze nemiche negli altri settori!"
esclamò il Digimon samurai. "Dobbiamo cercare di mantenere il controllo di
questa zona, e muoverci verso le altre per dare una mano ai nostri
compagni!"
Il drago riprese fiato, lasciando che qualche ultimo getto di lava gli
colasse giù dalle fauci, e diede il suo assenso. "Lo so, Musyamon...
cercheremo di fare il possibile!" rispose, la sua voce potente quasi
soffocata dal tremendo rumore della battaglia. "Taiyoudramon! Tu che sei
libero, cerca di raggiungere lo squadrone di LoaderLeomon e dei ragazzi! E porta
con te un pò di truppe, pare che la resistenza nemica sia particolarmente feroce
in quella zona!"
Taiyoudramon, evoluto dalla sua forma Champion di Dimetromon appena prima che
la grande battaglia iniziasse, fece cenno di seguirlo ad un gruppo di
SunFlowermon e di Dracomon, prima di annuire in direzione del drago più scuro.
"Certamente, Volcdramon-sama! Okay, ragazzi, seguitemi! Dobbiamo fare in modo
che questa sia una battaglia memorabile!" rispose. "Mi raccomando! I
Digiprescelti contano sul nostro aiuto!"
Una selva di grida di battaglia e di trionfo accolse le parole del dragone
solare, che dopo aver dato il via libera iniziò a volare verso il quartiere
indicatogli alla massima velocità che gli era possibile, seguito a ruota dalle
sue truppe. Mentre Volcdramon gli faceva un augurio silenzioso di buona fortuna,
notò con sommo fastidio che un altro squadrone nemico si stava avvicinando,
questa volta composto da Digimon molto più forti e crudeli... in particolare,
Garbagemon e qualche SkullScorpiomon.
"Daemon ha deciso di fare le cose in grande, per quest'ultima battaglia...
non ho mai visto un simile schieramento!" ringhiò, cercando di riprendere
abbastanza fiato da soffiare un altro torrente di lava. Sfortunatamente, non
ebbe il tempo di farlo prima che i Garbagemon, ghignando malvagiamente,
puntassero i loro fucili contro di lui e Musyamon...
"Triple Venom!"
"Eldritch Blast!"
E venissero prontamente annientati da una tempesta di colpi energetici blu e
rossi che piovve loro addosso dall'alto senza alcun preavviso! I disgustosi
Digimon cecchini vennero fatti volare di qua e di là, se non cancellati
all'istante... e tutti i Digimon draghi alzarono la testa per vedere Morgannamon
fluttuare a mezz'aria a decine di metri dal suolo, il suo bastone magico
pulsante di luce azzurra ancora puntato contro quanto rimaneva dello squadrone
nemico... e il suo inseparabile compagno KingCobramon avvolto attorno alle sue
spalle come una specie di stola ricoperta di squame, con le sue tre teste
sollevate, i cappucci aperti e due bocche spalancate con i denti veleniferi in
bella vista, pronti a sparare di nuovo!
"Sembra che qualcuno qui abbia bisogno di una mano, eh, Volcdramon-sama?"
affermò la Digimon maga, in un tono che, pur rispettoso, non mancava di ironia.
"No problem! La sottoscritta Morgannamon e il suo fedele braccio destro
KingCobramon sono qui, al vostro servizio!"
Volcdramon, dopo un istante di sorpresa, sghignazzò bonariamente dell'entrata
in scena dei due combinaguai... e anche il serio Musyamon si mise una mano
davanti alla bocca, cercando di non scoppiare a ridere e non compromettere il
suo dignitoso portamento da samurai. Erano passati anni, secoli dal punto di
vista degli abitanti di DigiWorld... ma quei due non erano proprio cambiati di
una virgola, e la cosa apparve ancora più evidente quando tutte e tre le teste
di KingCobramon alzarono gli occhi al cielo, borbottando qualcosa di ironico
sulla dichiarazione di Morgannamon.
"Ssssiamo tutti d'accordo, compagna..." sibilò il serpente dal cuore d'oro
con tono sarcastico. "Ssssappiamo già che ssssei tu l'eroina a cui tutti i
Digimon ssssi rivolgono quando c'è un Grande Ssssignore dei Demoni megalomane in
giro..."
Morgannamon storse il naso e assunse un'espressione scherzosamente irritata,
facendo finta di essere offesa. "Non c'è bisogno di essere sarcastico a
riguardo, KingCobramon... Comunque, Volcdramon-sama, conti pure sul nostro
appoggio... oh, e visto che c'eravamo, ci siamo permessi di invitare alla festa
un pò di nostri amici. Che ne dice, ci possono stare? Eh?"
Dicendo questo, Morgannamon indicò al proprio fianco... e verso un gruppo di
Digimon alati, principalmente uccelli ed insetti, che si stava gettando sullo
squadrone nemico in avvicinamento, e sulo SkullScorpion che, dopo aver visto la
misera fine dei Garbagemon suoi compagni, stava cercando in qualche modo di
indietreggiare. Sfortunatamente per lui e per il resto dell'esercito oscuro, lo
sciame di guerrieri della resistenza anti-Daemon era molto più veloce, e in
breve tempo vennero sommersi da uno sterminato gruppo di Biyomon, Birdramon,
Battamon, Kuwagamon e altri Digimon di questo tipo, che ottennero presto il
sopravvento grazie alla sorpresa e alla superiorità numerica, per poi ritirarsi
ordinatamente non appena un gruppo di Bakemon molto pù numeroso fluttuò verso di
loro. Così facendo, però, i fantasmi si esposero al fuoco di Volcdramon,
Musyamon, Morgannamon e KingCobramon, che iniziarono immediatamente a sfoltire i
ranghi nemici... mentre i loro guerrieri si dividevano su più fronti e usavano
dei ben coordinati attacchi mordi-e-fuggi contro i fantasmi. Lo scontro sembrava
iniziare a pendere a favore della resistenza, ma tutti sapevano bene che quello
in cui stavano combattendo non era altro che un versante di una battaglia molto
più grande, e che l'atto finale doveva ancora avere luogo...
"Comunque, per adesso stiamo procedendo bene. E' un buon segno." disse tra sè
Musyamon, mentre si apprestava ad affrontare un minaccioso Mojyamon
dell'esercito oscuro, la katana alzata davanti a sè e tenuta stretta tra le mani
guantate. Attorno a lui, la battaglia era ripresa, e uno sciame sterminato di
Digimon alati si combatteva nei cieli sopra Tokyo, con colpi energetici che
guizzavano ovunque, e Digimon che scomparivano in sbuffi di quadratini colorati,
da entrambe le parti...
Musyamon schivò un pugno del Digimon nemico e, contemporaneamente, abbassò la
spada e lo trafisse al fianco, facendolo grugnire di dolore prima che venisse
cancellato. La spada del Digimon samurai venne liberata, e il guerriero tirò un
breve sospiro di sollievo, per poi concentrarsi sul prossimo avversario in
avvicinamento.
"Meno uno, ancora qualche centinaio..."
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"YAAAAH! Prendete questo! TERRA FORCE!" ringhiò WarGreymon. Un'enorme
sfera di energia arancione si formò tra le sue mani, e il dinosauro cibernetico
la scagliò violentemente contro un gruppo di Airdramon nemici, cancellandoli in
un istante. Sfortunatamente, altri draghi alati, ancora più numerosi, vennero a
prendere il posto dei compagni caduti, mentre sul terreno AlforceVeedramon e
MetalGarurumon se la dovevano vedere con un intero battaglione di Tankmon!
"Avete fatto abbastanza danni, voi dei Daemon Corps! E' ora di tornare
alle tenebre! SHINING V-FORCE!" ringhiò il Cavaliere Reale azzurro. La
piastra a forma di V sul suo torace scintillò mentre si caricava, e da essa
partì un raggio di scintillante energia distruttiva che colpì in pieno un
Tankmon, passando attraverso il suo corpo metallico con facilità mostruosa, e
schiantandosi contro un altro dei Digimon cingolati che cercava di avvicinarsi
da dietro il suo compagno. MetalGarurumon fece da supporto, esplodendo una
raffica di missili congelanti contro gli altri Tankmon e liberando la via... ma
un paio di giganteschi MetalTyrannomon si fecero subito avanti per bloccare loro
la strada, la mandibole meccaniche che stridevano in maniera mostruosa.
"Oh, no, voi non lo farete!" esclamò Mystimon, spiccando un balzo enorme e
usando la sua spada fiammeggiante per trafiggere uno dei dinosauri robotici con
uno spettacolare affondo. Un applauso da parte di Jun lo fece sorridere mentre
il MetalTyrannomon veniva cancellato, ma il mago spadaccino si trovò quasi
subito a dover schivare un rapidissimo laser da parte del mostro rimanente. Nel
frattempo, Deramon schizzò verso un gruppo di Phascomon, piccoli Digimon malvagi
simili a koala violacei dalle ali di pipistrello, e ne cancellò una buona parte
con il suo Royal Buster!
"Bravo, Deramon! Tu a gagnè!" si complimentò Catherine. Nel frattempo,
anche altri Digimon si stavano buttando nella mischia... tra questi, Panjyamon e
Minotarumon, che colsero di sorpresa un enorme Mammothmon con un abile gioco di
squadra! Una potente scarica di mitragliatrice da parte del minotauro allontanò
il pachiderma prima che questo potesse avvicinarsi troppo al resto del gruppo...
e Panjyamon terminò il lavoro con un Frozen Hunter, una versione glaciale del
Fist of the Beast King della sua forma precedente! Il Mammothmon barrì prima di
dissolversi, ma altri Digimon malvagi vennero a prendere il suo posto.
Sembravano non avere mai fine...
"Voi restatevene alla larga! GIGA CANNON!" tuonò il Machinedramon di
Rosa, esplodendo una raffica di colpi contro uno squadrone nemico che si stava
avvicinando troppo a WarGreymon e MetalGarurumon, mentre Rosa applaudiva e si
sbracciava per l'eccitazione. Marsmon, la forma Mega del Digimon di Kevin, sbucò
fuori da dietro l'immenso corpo del drago meccanico e attaccò, colpendo con uno
dei suoi devastanti pugni infuocati un Cyclonemon che cercava di attaccarlo col
suo respiro infuocato.
"Ottimo, Marsmon! Beccatevi questo, brutti mostri!" esclamò Kevin. "Marsmon!
Ragazzi, va tutto bene?"
"Sì, signorino Kevin, per adesso può andare!" rispose Deramon, mentre evitava
l'attacco di un grosso RedVegiemon e rispondeva con un calcio. Minotarumon venne
in suo aiuto, caricando il mostruoso vegetale e sbattendolo via con una tremenda
spallata prima di aprire il fuoco su di lui e distruggerlo! Subito dopo,
Andromon e un gruppo di Guardromon si unirono alle forze della resistenza, e il
Digimon androide sparò una raffica di missili a forma di piranha contro il
nemico, sfoltendone un pò le fila prima che i suoi sottoposti Guardromon
aprissero il fuoco tutti assieme!
"Suggerirei di permettere a noi di mettere al sicuro questo settore." propose
Andromon, rivolto in particolare a WarGreymon, MetalGarurumon ed
AlforceVeedramon. "Risparmiare le vostre energie in questo frangente vi
permetterà di avere migliori possibilità di vittoria al momento della battaglia
finale."
MetalGarurumon annuì, osservando con la coda dell'occhio Vikemon, la forma
Mega di Armadillomon, che si faceva largo in uno schieramento di Fugamon grazie
alla sua mazza ferrata. "D'accordo, Andromon... ma state attenti a quello che
fate! L'esercito di Daemon è numeroso e agguerrito! METAL WOLF CLAW!"
Quasi volesse sottolineare quell'ultima parte, il lupo robot si voltò verso
un altro gruppo di Digimon malvagi, e li investì con il suo soffio congelante,
decimandone le fila e disperdendo i pochi sopravvissuti. Andromon annuì, capendo
bene quello che MetalGarurumon voleva dire... poi, si voltò di scatto verso il
MetalTyrannomon ancora in piedi, che stava dando del filo da torcere a Mystimon.
Una delle sue braccia si alzò, e la mano si trasformò in una lama che creò una
scia energetica davanti al Digimon meccanico. "Lightning Blade!"
L'impulso di energia pura centrò il MetalTyrannomon rimasto sul pettorale e
lo respinse, dando a Mystimon il tempo sufficiente per attaccare a sua volta.
Con tutta la maestria che si addiceva ad un maestro spadaccino, il Digimon di
Jun agitò davanti a sè la spada fiammeggiante, e scagliò diversi dardi infuocati
contro il suo avversario. "Grazie dell'aiuto, Andromon! Core Darts!"
I proiettili infuocati andarono a segno, e il MetalTyrannomon scomparve in
una nube di pixel neri e grigi, permettendo ai comandanti della resistenza di
tirare un sospiro di sollievo prima che la battaglia riprendesse in tutta la sua
violenza. A rendere loro più facili le cose provvidero un gruppo di Digimon
alleati, composto principalmente da Tyrannomon e Monochromon, che scagliarono
tutti assieme i loro attacchi Fire Blast e Volcanic Strike, come un gruppo di
soldati perfettamente addestrati che sparavano all'unisono. La risultante
pioggia di fuoco costrinse i Digimon malvagi a restarsene indietro, e ne
cancellò diversi, aprendo la strada verso il porto!
"Ottimo! Questo quartiere è praticamente libero!" esclamò
AlforceVeedramon, trafiggendo senza neanche prestare troppa attenzione un
Golemon con la sua sciabola. "Cerchiamo di raggiungere il porto di Odaiba! Se
riusciamo a bloccare lo sbarco degli altri seguaci di Daemon, ci faciliteremo
molto le cose!"
In quel momento Vikemon, che si era aperto un varco nella formazione nemica,
indicò il cielo ingombro di nubi sopra la zona industriale, e più esattamente la
marmaglia di Digimon che stava combattendo a decine di metri da terra, creando
un groviglio di corpi alati! "Guardate là! Sembra che non sarà necessario! I
nostri compagni hanno già raggiunto la zona di sbarco!" esclamò nel momento
in cui una enorme fiamma scarlatta, che il Digimon vichingo riconobbe come la
Crimson Flame di Phoenixmon, squarciò l'oscurità e distrusse un nutrito gruppo
di membri dei Daemon Corps...
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Nella zona del porto, la situazione non era meno frenetica. Phoenixmon era
riuscita a sfoltire la formazione nemica, ma ancora una volta i Daemon Corps
stavano rivelando la loro enorme superiorità numerica, e i buchi lasciati nella
formazione si riempivano di nuovo con velocità allarmante. La fenice, con Sora e
Mimi in groppa, evitò il fuoco di sbarramento che i mostri scatenarono contro di
lei... e ben presto, Rosemon giunse in soccorso delle sue amiche, agitando qua e
là la sua frusta di rovi e facendo numerose vittime tra i nemici.
"Rose Rapier!" esclamò la Digimon floreale, muovendosi con la grazia e
la potenza di una ginnasta olimpionica mentre diversi Bakemon e Snimon
scomparivano tutt'attorno a lei. Eliminata la minaccia, Rosemon si permise un
piccolo sorriso, prima di rivolgersi alle sue compagne. "Hey, Mimi-chan... Sora,
Phoenixmon... tutto okay dalle vostre parti?"
"Sì, Rosemon! Grazie infinite!" esclamò la Digiprescelta della Sincerità, con
Sora a fianco che faceva il segno dell'okay. "Ma stai attenta! Temo che la
battaglia vera e propria sia appena iniziata!"
La Digimon annuì, e riportò la sua attenzione all'esercito nemico che le
sciamava attorno, apparentemente incurante del bombardamento che i Blimpmon, di
supporto all'esercito alleato, stavano scatenando contro di loro. Numerosi
Battamon, Birdramon, Aquilamon, Kabuterimon e Veedramon si misero in una
formazione compatta, resistendo all'assalto furioso dell'esercito oscuro... e
subito dopo, un'ulteriore scarica di colpi energetici si abbattè sui Daemon
Corps, proveniente da due dei Digimon più forti della resistenza!
"POSITRON LASER!" tuonò Imperialdramon Fighter Mode, indirizzando un
potente raggio energetico bianco contro i Digimon malvagi. I Digiprescelti nella
sua cockpit esultarono quando buona parte dello squadrone di attaccanti venne
inghiottito dal laser e scomparve nel nulla.
Al suo fianco, GrandKuwagamon aprì le sue mandibole frastagliate, e le
richiuse quasi subito, tracciando un paio di scie energetiche purpuree nell'aria
e mandandole a schiantarsi contro l'esercito nemico! "DIMENSIONAL
SCISSORS!"
I risultati furono prevedibili. Presi singolarmente, i Digimon di Daisuke e
Ken erano già degli assi, ma assieme, stavano veramente dominando i cieli! Anche
se, poco più in là, qualcun altro stava cercando di contendere loro questo
primato. Infatti Valdurmon, la forma Mega del Digimon di Felipe, stava aprendo
dei grossi varchi nella flotta nemica, anche tenendo sulla groppa il suo partner
e la fidanzata di quest'ultimo. Angeldramon lo stava affiancando efficacemente,
scagliando attacchi misti di luce e oscurità contro i nemici! A sua volta,
HerculesKabuterimon e Koushiro stavano seminando il panico in un gruppo di
insetti malvagi, tra cui i temuti Hornetmon. Lo scarabeo dorato grugnì per il
disappunto quando il fuoco di uno dei calabroni meccanici lo mancò di
pochissimo... poi, caricò una enorme scarica elettrica bianca sulle corna
frontali e la scagliò contro lo squadrone di sterminatori, riducendoli in dati
invisibili! "GIGA ELECTRO SHOCKER!"
"Uff... c'è mancato poco, quell'attacco poteva essere pericoloso!" affermò
Koushiro, passandosi una mano sulla fronte. Il piccolo genio si guardò attorno,
nel tentativo di fare una rapida stima della loro situazione, e notò con un
certo disappunto che erano in una condizione di stallo. Anche se la forza dei
loro Mega e la compattezza dell'esercito alleato riusciva a tenere testa, almeno
per il momento, all'aviazione dei Daemon Corps, i preponderanti numeri di
quest'ultima facevano sì che i Digimon malvagi potessero giocare una guerra di
logoramento. "Se continua così, finiremo per stancarci... e sarà molto più
difficile affrontare Daemon e Arkadimon! I Daemon Corps sembrano saperlo
bene..."
"In questo caso, dobbiamo cercare di disperderli!" affermò Ophanimon,
avvicinandosi ad HerculesKabuterimon assieme alla sua controparte maschile,
Seraphimon. I due angeli se la stavano cavando bene, tenendo a bada l'esercito
nemico con i loro raggi di luce, ma sapevano bene che Koushiro aveva ragione, e
che alla fine la fatica avrebbe avuto la meglio su di loro. "Se riusciamo ad
impedire loro di stare in formazione, possiamo eliminarli più facilmente, e
risparmiare un pò di risorse."
"Ricevuto, Ophanimon! Ottima analisi! FERAL SWORD!" esclamò
Valkyrimon, scendendo in picchiata su un gruppo di Sabirdramon nemici e
facendoli a pezzi con dei precisi colpi di spada. Dopo essersi liberato dei
nemici più vicini, il guerriero alato puntò la balestra contro il resto della
flotta, e dopo aver preso la mira, sparò una raffica di frecce elettrificate
contro di loro, tracciando delle scie elettriche simili a fulmini che piombarono
sui Digimon malvagi con forza dirompente. "Ed ora... LIGHTNING ARROW!"
esclamò Valkyrimon al momento di sparare la freccia elettrificata. Il proiettile
trafisse un Devidramon e passò attraverso il suo corpo, facendo scomparire il
drago demoniaco in un vortice di pixel neri, prima di colpire mortalmente un
Okuwamon che si era alzato in volo in quel momento. Il guerriero alato fece un
sorriso di cupa soddisfazione, poi rivolse la sua attenzione al resto della
flotta nemica, che cominciava a sparpagliarsi grazie agli attacchi che
Ophanimon, Seraphimon e il resto della resistenza stavano indirizzando contro di
loro.
"SEVEN HEAVENS!" esclamò l'angelo in armatura. Esattamente sette sfere
di luce dorata si formarono sulle sue ali, e sfrecciarono contro il nemico.
"SEPHIROT CRYSTAL!" Fu poi la volta di Ophanimon, che attaccò il
nemico facendo volare contro di esso i cristalli dai riflessi iridescenti che le
orbitavano attorno. Molti nemici furono costretti a disperdersi per non essere
cancellati all'istante... ma i due angeli avevano raggiunto lo scopo: ora la
formazione nemica si era dispersa, sparpagliata e vulnerabile agli attacchi
della resistenza! Megadramon, intervenendo al volo con Derek in groppa,
approfittò della situazione e scagliò una raffica di missili contro di loro, con
letale precisione.
"Ottimo lavoro, ragazzi! Darkside Attack!" esclamò, tempestando il
nemico di missili e cancellando una considerevole parte della squadriglia che
gli stava davanti. Il grosso della flotta nemica cercò di ripiegare, ma il fuoco
incrociato che i membri della resistenza effettuavano da ogni direzione rendeva
ogni movimento pericoloso!
"Direi che adesso tocca a noi! Reggetevi forte, ragazzi!" affermò
Valdurmon, rivolto a Felipe e Jolene che gli stavano sulla schiena. Il suo corpo
lucente cominciò a crepitare di energia, e infine il maestoso uccello
leggendario spalancò le sue grandi ali, inviando un impulso di pura energia
luminosa tutt'attorno a sè! "AURORA UNDULATION!"
"E ci inserisco qualcosa anch'io! DESTRUCTION OF LIGHT!" aggiunse
Angeldramon. Puntò la sua verga contro il nemico, e creò uno sciame di
proiettili di luce che bombardarono ferocemente la flotta nemica, facendo a
pezzi ciò che era sopravvissuto alla Aurora Undulation! Felipe strinse un pugno
al proprio fianco, e rimase a guardare con freddezza i Digimon malvagi che
scomparivano come neve al sole, senza riuscire a trattenere un commento un pò
altezzoso.
"Bel colpo, Valdurmon, Angeldramon! Heheee, questo è addirittura troppo
facile! Sicuri che sia la battaglia finale?" si chiese. La sua più razionale
fidanzata aprì bocca per avvertirlo che non era certo finita così, e che ancora
dovevano affrontare un bel pò di nemici... quando qualcosa di grosso, metallico
e MOLTO arrabbiato si sollevò in volo in mezzo a Valdurmon e Angeldramon,
allontanando il drago-angelo con un inaspettato colpo di coda prima di puntare
contro i due Digiprescelti divenuti adulti una bocca piena di zanne e due
artigli in mezzo ai quali spuntavano dei pericolosi missili! Un Gigadramon, un
dragone cibernetico simile ad un Megadramon ma di colore grigio piombo anzichè
marrone, li aveva raggiunti, e stava per attaccare con un colpo a bruciapelo!
Felipe trattenne il respiro, spiacevolmente sorpreso per l'inaspettato
attacco... e Jolene gli si aggrappò saldamente, vedendosi tutta la vita scorrere
davanti agli occhi. A quella distanza, se Gigadramon avesse colpito, Valdurmon
si sarebbe probabilmente salvato... ma loro due sarebbero finiti in cenere in un
istante!
"Oh, mio Dio..." balbettò Jolene, il cui campo visivo era completamente
occupato dalla bocca del mostro...
Ma per fortuna, un istante dopo, qualcosa afferrò la coda serpentina di
Gigadramon e lo strattonò, facendogli mancare il bersaglio! Il drago robotico
ruggì di disappunto, e i suoi missili partirono sibilando verso il cielo,
salendo un pò di quota prima di esplodere senza danni, intercettati da un
potente attacco energetico da parte di Angeldramon. Con rabbia, Gigadramon cercò
di divincolarsi, e guardò verso la sua coda per capire di cosa si trattasse: un
ben noto Digimon nero, molto simile a WarGreymon...
BlackWarGreymon strattonò di nuovo il Gigadramon, portandoselo vicino... e
quando la distanza fu colmata, fece scattare in avanti uno dei suoi artigli e
impalò il drago cibernetico in pieno petto! Con un ruggito soffocato, il
Gigadramon si contorse per un istante e infine si afflosciò senza vita sul
braccio di BlackWarGreymon, per poi disintegrarsi in una pioggia di pixel. Il
dinosauro nero, dal canto suo, osservò con indifferenza il risultato del suo
lavoro, e poi guardò Felipe, Jolene e i loro Digimon, in parte per assicurarsi
che stessero bene, in parte con aria di rimprovero per essersi fatti cogliere di
sorpresa così facilmente.
Felipe colse l'espressione un pò disapprovante del dinosauro nero, ma era
troppo contento di essere rimasto vivo perchè la cosa lo facesse sentire giù.
"Phew... grazie infinite, BlackWarGreymon! Ci hai davvero salvato la vita!"
"Ricordaci che ti dobbiamo un favore!" esclamò Valdurmon, ricambiando
lo sguardo del dinosauro nero. BlackWarGreymon, imperturbabile, abbassò la testa
e li lasciò con un laconico avvertimento prima di rivolgere di nuovo la sua
attenzione alla battaglia.
"Hm. Dovere. Ma non potete permettervi di abbassare la guardia. Il
combattimento è ancora in pieno svolgimento." affermò, prima di cogliere,
con la coda dell'occhio, un intero sciame di Hornetmon che li caricava,
tempestandoli con i loro pungiglioni trasformati in mitragliatrici che
riempivano l'aria del loro continuo, cupo suono portatore di morte.
BlackWarGreymon si mise in guardia, facendo rimbalzare i proiettili sulla sua
nera corazza, poi si gettò all'attacco trasformando il suo corpo in una trivella
vivente! "BLACK TORNADO!"
L'attacco di BlackWarGreymon tagliò la formazione di Hornetmon con facilità
quasi agghiacciante, e i pochi insetti meccanici rimasti tentarono di
circondarlo nel momento in cui si fermava, ma gli altri Digimon della resistenza
intervennero, impedendo ai calabroni-robot di fare ulteriori danni. Uno dei
mostri meccanici venne sopraffatto da un attacco in massa di Battamon e Flymon,
mentre un altro venne infilzato dalla verga di Angeldramon, che si era lanciato
in picchiata su di lui e lo aveva trafitto con un agile, poderoso fendente!
"BlackWarGreymon ha ragione, ora dobbiamo concentrarci anche più di prima!"
esclamò Jolene. "Forza, Angeldramon... andiamo!"
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Anche nelle acque del porto di Odaiba, la situazione si stava facendo sempre
più caotica. Il mare aveva ripreso a ribollire e a tingersi di schiuma, e colpi
energetici di ogni tipo sfrecciavano tra cielo ed acqua, cancellando Digimon per
ogni dove. Una grossa formazione di membri dei Daemon Corps si stava facendo
strada verso i moli, trasportati da alcuni Whamon e WaruSeadramon, e guardati da
interi branchi di Digimon malvagi acquatici, tra cui Divermon grigi, Scorpiomon,
Shellmon e altre creature di questo tipo. Plesiomon e GigaSeadramon stavano
opponendo una strenua resistenza, ed erano riusciti a cancellare molti dei
nemici, ma gli invasori erano in tale quantità che non sarebbe stato possibile
tenerli a bada tutti, anche con dei Mega tanto potenti!
Per fortuna, non erano loro due gli unici a combattere sul fronte del
porto...
"ChaosWarGreymon!" esclamò Hideto a squarciagola, dalla spalla di uno dei
suoi due Digimon. L'ex-membro degli Alias-3 stava indicando un gruppo di Digimon
malvagi in procinto di sbarcare sulla terraferma, tutti sulla groppa di un
WaruSeadramon che si era violentemente aperto la strada in un banco di colorati
Swimmon. "Quel Digimon sta per raggiungere la terraferma! Cerca di
fermarlo!"
Il clone di WarGreymon dagli strani abbinamenti cromatici ghignò in maniera
quasi feroce, inquadrando il malvagio serpente marino che stava per guadagnare
la terraferma e far sbarcare un piccolo esercito di Goblimon, alcuni dei quali
cavalcavano dei SangLoupmon. Immediatamente, ChaosWarGreymon si alzò in aria di
qualche metro ancora, e sollevò entrambe le braccia, iniziando ad accumulare
energia mentre Hideto si teneva stretto al suo collo muscoloso. "Fermarlo?
Nulla di più facile, Hideto! Adesso lo sistemo io!" ringhiò il Digimon
caotico. Una enorme sfera di energia dai febbrili colori rossi e blu si formò
tra le sue enormi mani artigliate, e ChaosWarGreymon, imitando la mossa tipica
dei suoi 'predecessori' WarGreymon e BlackWarGreymon, la scagliò con violenza
contro il WaruSeadramon nemico e i suoi passeggeri. "TERRA CHAOS!"
La sfera di energia caotica piombò sulle acque come una meteora e investì in
pieno il WaruSeadramon nemico, che ringhiò orribilmente mentre veniva
inghiottito assieme a tutti i Digimon malvagi di rango inferiore che
trasportava! Il Terra Chaos esplose, riempiendo l'acqua dei suoi vivaci ma
distruttivi colori, e facendo disperdere i nemici che cercavano di difendere il
traghetto vivente dagli attacchi dal mare, e Hideto annuì con evidente sollievo.
Un bel pò di nemici in meno, e un pò di grattacapi risparmiati alle forze armate
della resistenza che attendevano a terra i membri dei Daemon Corps!
In ogni caso, anche loro sembravano avere la situazione sotto controllo.
Interi gruppi di Knightmon erano schierati lungo i moli, i loro scudi sollevati
in modo da formare una vera e propria barriera di acciaio e lame contro la quale
si andavano a schiantare molti dei Digimon malvagi che arrivavano a riva. E là,
a fare loro da appoggio, c'era TigerVespamon, l'abilissima vespa spadaccina, che
balzava da un attracco all'altro, agitando con sbalorditiva maestria le sua
spade gemelle e abbattendo chiunque si avvicinasse troppo alla città.
"Forza, TigerVespamon! Ferma quei bestioni!" esclamò Yurika da un vicolo
vicino, mentre osservava la forma Mega del suo Kunemon tagliare letteralmente in
due, con estrema nonchalance, un gigantesco Raremon. Il Digimon melmoso
scomparve con un breve grugnito, e il guerriero-vespa si voltò verso un gruppo
di Gesomon, Digimon simili a calamari giganti dalle fauci voraci, che cercavano
di arrampicarsi sui moli e strisciare sulla terraferma con i loro tentacoli.
Alcuni di loro avevano già iniziato un bombardamento di inchiostro nero sui
Knightmon, ben sapendo che contro di esso qualsiasi corazza sarebbe stata
inutile. TigerVespamon alzò le braccia, e le bordature dorate simili a lame
ricurve che decoravano le sue spalle si abbassarono e puntarono contro il
nemico...
"Li vvvvvedo, Yurika! Ora ci pennnnnso io! Mach Stinger V!" esclamò
TigerVespamon con la sua voce ronzante. Immediatamente, una raffica di
velocissimi strali di luce azzurra partì dalle bordature sulle spalle di
TigerVespamon e investì i calamari giganti, facendoli sparire con un coretto di
grugniti di dolore. Yurika ghignò e strinse il pugno davanti a sè... solo per
sentire, un attimo dopo, qualcosa di viscido che le avvinghiava la spalla
destra! La ragazza dai capelli blu si voltò di scatto, e vide che un grosso
Octomon l'aveva raggiunta e stava cercando di avvilupparla nella sua presa
mortale...
Sennonchè, con la maestria e i riflessi di una vera esperta di arti marziali,
Yurika afferrò il tentacolo che cercava di avvinghiarla, e si liberò con un
abile movimento del corpo, per poi stringerlo saldamente con entrambe le mani,
al punto che il Digimon che cercava di trattenerla spalancò gli occhi per
l'improvviso dolore! Poi, con un grido di battaglia, la prima Digiprescelta
dell'Amore sollevò entrambe le braccia e fece loro eseguire un movimento
rotatorio tanto rapido quanto brutale, che ribaltò letteralmente il Digimon
piovra!
"Tu... schifoso pervertito! Toglimi quei tuoi tentacoli di dosso! Yaaaaaah!"
esclamò Yurika, sbattendo a terra il mostro, e lasciandolo là stordito. Prese
fiato un paio di volte e si pulì le mani sporche di alghe e acqua salata sui
vestiti, per poi riportare la sua attenzione sulla battaglia. TigerVespamon
aveva appena fatto fuori un'intera squadriglia di Gesomon, e si stava
dirigendo verso un altro molo, in modo da tenere gli invasori sotto controllo
anche da quella parte... ma un altro Digimon, di valore non certo inferiore,
stava arrivando a sostituirlo! Un gigantesco lupo robot che chiunque avrebbe
potuto scambiare per MetalGarurumon, se non fosse stato per il colore nero
petrolio del suo maestoso mantello e della sua corazza...
"COCYTUS BREATH!" esclamò BlackMetalGarurumon, inondando un gruppo di
Divermon grigi con il suo potente soffio congelante! I malvagi uomini-pesce
gemettero quando vennero investiti in pieno e cancellati, e altri che
arrancavano dietro di loro, spaventati dalla strage che si stava compiendo delle
loro truppe, pensò bene di fare una bella conversione a U e scappare nelle acque
più profonde... dove però la situazione non migliorava molto, data la
moltitudine di Dolphmon, Ebidramon, Swimmon, Coelamon e altre creature
acquatiche che li attendevano...
"Ottimo lavoro, Plesiomon! Continuiamo così!" esclamò Jyou nel momento in cui
il suo Digimon, affiancato da ShogunGekomon e da un gruppo di Otamamon e
Gekomon, spazzò via con una testata uno Shellmon che stava cercando di
avvinghiarlo attorno al collo. Uno Scorpiomon si avvicinò pericolosamente,
eliminando un paio di Gekomon con le sue letali mandibole, ma prima che
Plesiomon potesse girarsi verso di lui e usare uno dei suoi mortali attacchi,
ShogunGekomon lo precedette, afferrando per la coda il gigantesco crostaceo, e
sollevandolo di peso. Inutile dirlo, lo stonato re delle ranocchie non era molto
contento di come lo Scorpiomon nemico aveva trattato i suoi sudditi.
"Hey, tu! Sei venuto qui in cerca di guai-ai-ai-ai?" cantilenò ShogunGekomon,
la voce che non era migliorata di una virgola da quando Taichi, Jyou e Mimi lo
avevano incontrato per la prima volta a DigiWorld. "Beh, ti informo che li hai
trovati! Musical Fist!"
Un'ondata di dirompenti onde sonore partì dalla bocca di ShogunGekomon e
investì in pieno il Digimon dei Daemon corps, scomponendone i dati una volta per
tutte, e Plesiomon ringraziò ShogunGekomon con un cenno della testa prima di
alzare lo sguardo verso il cielo in tempesta. Un altro nuvolone grigio e nero di
Hornetmon si era levato in volo, i micidiali insetti si apprestavano a gettarsi
all'attacco contro gli alleati volanti dei Digiprescelti! Sfortunatamente per
loro, Plesiomon aveva qualcosa in contrario...
"Hey, scarafaggioni alati troppo cresciuti!" ringhiò Plesiomon, la cui
coda si sollevò in aria trasformata in un idrante ad altissima pressione.
"Dovreste prestare un pò più di attenzione a quello che succede sotto di voi!
Anzi, sapete che vi dico? Che visto che vi vedo accaldati, ci penso io a
raffreddare un pò i vostri bollenti spiriti! WATER TAIL BLASTER!"
Numerosi, potentissimi getti d'acqua partirono dalla coda di Plesiomon,
ognuno diretto contro un bersaglio... e ognuno di essi andò a segno, cancellando
un Hornetmon o facendogli comunque perdere l'equilibrio e finire in acqua con un
fragoroso tuffo! Più in là, Michael ghignò di soddisfazione e, tenendosi stretto
alla groppa del suo Digimon, GigaSeadramon, si preparò al successivo assalto: un
gruppo misto, composto da un WaruSeadramon, un Divermon grigio, e uno strano
Digimon che nè Michael nè il suo partner ricordavano di aver mai visto prima:
sembrava uno scarabeo acquatico lungo almeno sette metri e alto in proporzione,
dalla corazza verde smeraldo, che camminava in perfetto equilibrio sulle acque
agitate, spalancando un paio di mandibole ricurve dai bordi irti di denti
triangolari ed acuminati. Le sue elitre sembravano saldate assieme, e in
conseguenza di ciò l'insetto non poteva volare... ma questo svantaggio era
bilanciato positivamente dal fatto che l'arrmatura, anche sulle zone più
flessibili del corpo come le zampe, sembrava abbastanza robusta da fermare una
pallottola! La cosa più strana dell'insetto acquatico, però, era che dal retro
della zona toracica si levava quello che a prima vista poteva sembrare un
tubo... e che invece, guardando meglio, era chiaramente riconoscibile come un
grosso serpente smeraldino, protetto dalla stessa armatura del corpo principale!
Sembravano due creature in una, anche se, guardando meglio, ci si sarebbe
accorti che il 'serpente' non muoveva nè gli occhi, nè le fauci. Era
semplicemente un'appendice inanimata con quella forma, che dava all'insetto
acquatico un aspetto molto insolito... ma anche molto pericoloso!
"Eeeh? E quella cosa che cos'è, GigaSeadramon?" esclamò Michael, mentre già
una frotta di Digimon alleati cercava di sciamare attorno al trio di Ultimate
nemici. "Non ricordo di aver mai visto un Digimon come quello..."
Il gigantesco serpente cibernetico scosse la testa. "No, Michael, mi
dispiace... neanch'io ho mai visto un Digimon come quello... ma temo che dovremo
aspettare dopo a farci le domande! Quei tre sembrano davvero forti!" ringhiò
GigaSeadramon. In effetti, i tre nemici si stavano già aprendo un varco nella
formazione alleata, grazie al micidiale arpione del Divermon, e alle scariche
elettriche nere che WaruSeadramon lanciava dal suo corno seghettato. A sua
volta, il Digimon insetto sollevò l'appendice a forma di serpente che aveva
sulla schiena, e un fulmine globulare iniziò a formarsi tra le fauci spalancate,
in mezzo alle zanne frontali!
Yurika e TigerVespamon, invece, avevano riconosciuto il Digimon nemico dalla
riva, e non sembravano particolarmente felici di rivederlo: uno di quegli
scarabei elettrici era stato un nemico particolarmente ostico, durante il loro
viaggio a DigiWorld dieci anni prima... "Unnnn Drennnnholmonnnn... di tutti i
Digimonnnn che ci potevannnno essere, proprio unnnn Drennnnholmonnn..." ronzò
con disappunto la vespa spadaccina.
"Già... TigerVespamon, mi sa tanto che dobbiamo intervenire noi! I Drenholmon
non sono mai clienti facili..." rispose Yurika, inquadrando il mostruoso
insetto...
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Drenholmon
Tipo: Insetto Acquatico
Attributo: Virus
Livello: Ultimate
Attacchi: Electric Blast, Beetle Ram
Un Digimon insetto particolarmente raro e feroce, in grado di emettere
potenti scariche elettriche dall'appendice a forma di serpente posta sul suo
dorso, fatta apposta per accumulare energia statica. La sua rarità è una fortuna
per DigiWorld, dal momento che la sua crudeltà è ben conosciuta, e la sua
corazza è abbastanza robusta da resistere anche ad attacchi di Digimon di
livello Mega!
Mentre TigerVespamon si muoveva per intercettare l'insetto corazzato, Yurika
restò a riva, correndo lungo la costa e aiutando i Knightmon e gli altri Digimon
a ributtare in acqua quei pochi che riuscivano a guadagnare la costa. La vespa
spadaccina augurò in silenzio buona fortuna alla sua coraggiosa partner umana,
poi corse a perdifiato contro una gru, danneggiata ma ancora abbastanza solida,
che si sporgeva dal molo fino a sovrastare l'acqua in subbuglio. La raggiunse in
un lampo, usando le sue spade luminose per deflettere qualsiasi attacco
minacciasse di raggiungerla, e ne raggiunse l'impalcatura con un salto, per poi
continuare a correre in verticale e arrampicarsi su di essa grazie alla sua
semplice velocità! Nel frattempo, la battaglia in mare continuava, e le forze
alleate erano riuscite a stringere un cerchio attorno al WaruSeadramon, al
Divermon e al Drenholmon, in modo da intrappolarli e impedire loro di ricevere
un inopportuno aiuto dai loro compagni. WaruSeadramon ruggì e usò la sua coda
per spazzare via un pò dei difensori, ma altri giunsero prontamente a
rimpiazzare i loro compagni caduti...
"Electric Blast!" esclamò improvvisamente una voce nasale e
sgradevole, proveniente dall'enorme Drenholmon! Si sentì il suono dirompente di
qualcosa di elettrico che attraversava l'aria, riempiendola di una fortissima
puzza di ozono... e subito dopo, una enorme saetta scaturì dalla bocca del
serpente del dorso di Drenholmon, travolgendo le linee dei difensori e
cancellandone una buona parte prima di schiantarsi sulla costa, dove fece
un'altra vittima: un Knightmon la cui armatura non gli aveva consentito di
spostarsi in tempo. Il Divermon nemico ghignò ferocemente, poi attaccò un
Ebidramon con il suo arpione, trafiggendo un punto scoperto del suo corpo, e
facendolo sparire... prima che l'enorme coda di GigaSeadramon si abbattesse su
di lui e lo cancellasse! Un istante dopo, i due Digimon malvagi rimasti vennero
colti di sorpresa quando Plesiomon, dimostrando maggiore velocità di quanto la
sua enorme mole avrebbe potuto far credere, si lanciò contro di loro, colpendo
WaruSeadramon al torace con una testata e facendolo retrocedere. Questo diede un
pò di respiro alle forze alleate, che riuscirono a riorganizzarsi, e attaccarono
di nuovo.
"Ugh... siete testardi, vero?" ronzò il Drenholmon nemico, eseguendo un
ubriacante dribbling tra gli Swimmon e i Dolphmon che gli saettavano attorno.
"Come volete... vi prenderete un altro assaggio delle mie scariche
elettriche!"
Portandosi fuori dalla portata di Plesiomon e GigaSeadramon, che vennero
subito aggrediti da un folto gruppo di Digimon acquatici malvagi, Drenholmon
iniziò a caricare di nuovo l'emettitore a forma di serpente che aveva sulla
schiena. Così facendo, il micidiale cannone elettrico si sollevò, rivelando una
piccola apertura sul dorso dell'insetto acquatico, e i complessi circuiti che
stavano all'interno rimasero esposti...
"Prendete questo!" esclamò il Drenholmon. "Electric..."
"Royal Meister!"
Quando Drenholmon sentì la voce di TigerVespamon, era già troppo tardi.
Allarmato, lo scarabeo elettrico alzò lo sguardo, appena in tempo per vedere la
sagoma gialla e nera, interrotta unicamente dalla sciarpa rossa che portava
attorno al collo, del Digimon di Yurika, che era salito sulla gru sporgente, e
si era lanciato dal suo braccio con precisione millimetrica, cogliendo di
sorpresa la flotta nemica. In un lampo, TigerVespamon atterrò sulle elitre
corazzate del malvagio Digimon... e, con un unico affondo micidiale, insinuò la
lama di una delle sue spade nell'apertura appena sotto all'emettitore elettrico!
Si sentì il rumore di parti elettriche che andavano in cortocircuito, e il
Drenholmon nemico strillò quando la carica elettrica già presente nel suo corpo
sfuggì al suo controllo e lo investì, friggendo il resto dei circuiti! Appena in
tempo, TigerVespamon recuperò la spada e saltò via prima che Drenholmon venisse
cancellato, poi atterrò un Whamon nemico, che stava per raggiungere la costa con
un gruppo di Fugamon in groppa... e iniziò ad agitare le sue lame a destra e a
sinistra, esibendosi in uno spettacolare passo di danza mentre sferrava raffiche
di fendenti quasi invisibili. I Fugamon ringhiarono in preda al panico, e
vennero ben presto gettati fuori bordo, o trafitti e cancellati... e prima che
il Whamon potesse divincolarsi per buttare giù l'importuno ospite, TigerVespamon
fece un salto mortale all'indietro, e puntò le lame ricurve che aveva sulle
spalle contro il Digimon cetaceo, esplodendogli contro una raffica di sottili
laser dorati con il Mach Stinger V! Il Whamon nemico ruggì di dolore prima di
scomparire definitivamente, e la vespa spadaccina atterrò elegantemente sul molo
accanto ad uno squadrone di Knightmon, mentre Plesiomon si faceva strada tra i
nemici, e sferrava un altro attacco contro il WaruSeadramon nemico.
"Questo vale comunque come uno!" esclamò Plesiomon rivolto a
TigerVespamon, prima di concentrarsi di nuovo sull'avversario. Una seconda
testata fece barcollare il malvagio serpente marino, che rispose con un Dark
Electric che il dinosauro acquatico riuscì a malapena ad evitare. Poi, Plesiomon
si concentrò, e una gentile aura blu avvolse il suo corpo...
"Accidenti, adesso fa sul serio..." mormorò Jyou, tenendosi stretto al dorso
del suo Digimon...
"SHAKING PULSE!" esclamò Plesiomon. L'acqua attorno a lui iniziò
immediatamente a ribollire, ancora più di quanto già non stesse facendo, e le
onde percossero violentemente WaruSeadramon, impedendogli di caricare di nuovo
il suo corno e scagliare un nuovo attacco elettrico. Un potente getto,
proveniente da sotto di lui, scagliò in aria l'enorme serpente marino... poi,
un'altra massa d'acqua partì dal lato destro del dinosauro bianco, con una
violenza immane, e impattò contro WaruSeadramon, cancellandolo all'istante e
disanimando ulteriormente l'esercito nemico, che tentò disperatamente di
sfondare la formazione della resistenza e raggiungere la costa. Ma la
compattezza delle forze alleate assicurò che i Daemon Corps non riuscissero nel
loro intento.
Finalmente, il nemico tentò la sua ultima offensiva, e si scagliò contro la
barricata alleata, nel tentativo di soverchiarla con la pura superiorità
numerica! Sotto ordine di Jyou e Plesiomon, le forze alleate si separarono senza
opporre resistenza, e il nemico penetrò nelle loro fila più di quanto avesse
previsto, trovandosi alla fine tra due ali di Digimon che sembravano pronte ad
attaccarle sui fianchi...
In un impeto di terrore, l'esercito nemico cercò di rettificare la propria
posizione e tenere a bada i Digimon della resistenza che si apprestavano a
colpire... ma così facendo, si distrassero da un pericolo altrettanto evidente:
il gigantesco serpente marino cibernetico che voleva sopra il campo di
battaglia, con il biondo Digiprescelto americano, Michael McComak, in
groppa!
"Adesso, GigaSeadramon!" esclamò il Digiprescelto della Giustizia, vedendo
che era il momento giusto, e che i loro alleati non rischiavano più di essere
colpiti. "Se non ne approfittiamo ora, non credo avremo un'altra occasione di
farlo!"
GigaSeadramon non aveva bisogno di farselo dire. Caricò il cannone che aveva
sul muso, e lo puntò contro gli ancora confusi nemici, mirando al centro della
loro formazione ormai in preda al caos! "Li ho inquadrati, Michael! Adesso
arrivano i fuochi d'artificio!" ruggì, mentre il suo cannone raggiungeva in
breve tempo la massima potenza. "Caricare... Fuoco! GIGA SEA
DESTROYER!"
GigaSeadramon spinse con tutte le sue forze per opporsi al rinculo quando un
enorme laser bianco partì come un fiume in piena dal suo cannone e travolse
letteralmente il disorganizzato esercito nemico! Le urla dei Digimon malvagi
riempirono l'aria, e i mostri evaporarono uno dopo l'altro travolti dall'immane
potenza del laser, mentre un grido di trionfo si levava dallo schieramento
alleato, prima che quest'ultimo si lanciasse di nuovo contro ciò che rimaneva
delle forze acquatiche di Daemon. Ormai, la flotta nemica era in rotta, e il suo
obiettivo si era ridotto a cercare di scappare il più lontano possibile, finchè
potevano ancora salvarsi!
"Ce l'abbiamo fatta! Li stiamo mettendo in fuga!" esclamò Yurika dalla costa,
sollevando un pugno in aria mentre osservava TigerVespamon che tagliava in due,
quasi con nonchalance, un Gesomon nemico. Appena qualche metro più in là, un
WaruSeadramon cadde sotto l'attacco di un gruppetto di Dolphmon, e alcuni
Knightmon trafiggevano con le loro spade un Raremon che stava strisciando verso
la zona industriale, sputando acido dappertutto. La furia della battaglia si
stava smorzando ovunque nella baia di Tokyo, e pian piano stava calando su di
essa una calma surreale, resa ancora più cupa dallo spettacolo di distruzione
che i Digimon malvagi si erano lasciati dietro: le acque erano sporche e
intorbidite, e in esse galleggiavano oggetti di tutti i tipi, tra cui anche
travi e pezzi di casse, scagliati in mare durante lo scontro, mentre molti
edifici, sulla terraferma, giacevano qua e là, squarciati e fatti a pezzi...
Hideto, in quel momento affiancato dai suoi partner, ChaosWarGreymon e
BlackMetalGarurumon, guardò con espressione colpevole la distruzione che i
Digimon dell'esercito oscuro si erano lasciati dietro. Inutile, per quanto si
sforzasse, non riusciva a non pensare che almeno in parte, quel disastro si
sarebbe potuto evitare se non si fosse lasciato soffocare dal suo senso di
colpa, e non si fosse fatto convincere da Neo a prendere parte alla sua folle
'crociata oscura'. Ora, invece, tutte quelle persone avevano pagato il prezzo
della follia di Neo, e ci sarebbe voluto chissà quanto tempo per ricostruire
tutto...
"Non è il momento di stare qui a pensare a cosa sarebbe potuto accadere,
Hideto!" lo redarguì ChaosWarGreymon, quasi leggendogli nella mente.
"Adesso pensiamo ad impedire a Daemon di peggiorare ulteriormente le cose...
poi, si potrà discutere quanto vuoi!"
Il ragazzo moro sospirò, capendo il punto di vista del suo partner più
impulsivo. "Sì... certo, ChaosWarGreymon, hai ragione! Abbiamo ancora un bel pò
di lavoro da fare..." rispose, guardandosi attorno per rendersi conto di com'era
la situazione. In effetti, non sembrava più esserci molto da fare, visto che il
grosso delle forze nemiche si era ritirato, o era stato eliminato negli assalti
precedenti...
"Bene... sembra che qui stiamo per concludere..." affermò Jyou, passandosi
una mano sulla fronte e sentendosi vinto dalla stanchezza. "Ormai, è solo
questione di tempo, e le forze acquatiche di Daemon saranno state eliminate.
Ora, spero solo che gli altri se la stiano cavando altrettanto bene..."
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"Loader Morning Star!" ruggì LoaderLeomon, uno dei comandanti delle
forze terrestri della resistenza, mentre eseguiva un rapido giro su sè stesso, e
colpiva uno SkullBaluchimon, un Digimon malvagio simile allo scheletro di una
enorme tigre dai denti a sciabola, con la sua coda, terminante con una grossa
palla di acciaio nero armata di chiodi luccicanti. Il Digimon oscuro ruggì
ferocemente e si dissolse, dando alle forze alleate, in quel momento guidate
anche da WarGreymon, MetalGarurumon, Imperialdramon FM ed AlforceVeedramon, la
possibilità di penetrare in un'ampia piazza, che fino a pochi giorni prima era
probabilmente uno dei luoghi più indaffarati dell'isola artificiale, ma che ora
giaceva ridotta ad un ammasso di macerie ancora fumanti, strade interrotte, e
lampioni e idranti divelti. Le forze alleate fecero irruzione nell'ampio spazio,
spazzando rapidamente via ogni Digimon malvagio fosse rimasto là in un ultimo
tentativo di resistere, e ben presto anche quella zona fu liberata
dall'occupazione.
"Fantastico! Sta andando a meraviglia!" esclamò Sho con evidente entusiasmo,
mentre raggiungeva la piazza devastata dalla battaglia e si guardava attorno.
Ovunque volgesse gli occhi, si vedevano Digimon che combattevano, e quelli della
resistenza stavano evidentemente travolgendo i Daemon Corps. "Sembra proprio che
l'invasione, ormai, abbia vita molto breve..."
Il più cauto Yamato Ishida, pur soddisfatto che la battaglia stesse
proseguendo bene, volle comunque avvertire il Digiprescelto più grande che non
era ancora il caso di dare per vinto l'esercito di occupazione. "Sì, li stiamo
respingendo... ma non abbassiamo la guardia! Il nemico è ancora molto forte, e
inoltre non ha ancora fatto scendere in campo i suoi due assi. Mi riferisco
ovviamente ad Arkadimon e a Daemon stesso..."
"Ormai, credo che si saranno resi conto che i loro servitori stanno
cedendo..." affermò Vikemon, colpendo un Drimogemon nemico con la sua mazza
e facendolo volare in aria. Dietro di lui, anche gli altri Digimon e partner
umani rimasti appiedati, per non parlare del resto delle forze alleate, stavano
proseguendo l'opera di repulisti, eliminando ogni Digimon malvagio che cercasse
di pararsi loro davanti. "Non manca molto, prima che decidano di intervenire
personalmente..."
"Dì pure che non manca assolutamente niente, misera creatura! EVIL
INFERNO!"
Vikemon alzò lo sguardo, allarmato. Sho sentì il sangue congelarsi nelle
vene. Yamato fece un passo indietro e guardò a sua volta verso l'alto, e il
resto della resistenza arrestò per un istante la propria avanzata... e una
frazione di secondo dopo, il cielo sembrò tingersi di rosso e incendiarsi! Una
enorme palla di fuoco scese giù, espandendosi e diventando una vera e propria
muraglia incandescente man mano che precipitava verso il suolo...
E infine, si schiantò a terra con un boato spaventoso, atterrando addosso ad
un gruppo di Digimon della resistenza che non era stato abbastanza veloce da
spostarsi in tempo! Per un attimo, le urla delle vittime che andavano incontro
ad una morte orribile, vaporizzate dall'intenso calore dell'esplosione,
sovrastarono persino il rombo assordante... per poi essere soffocate dal
frastuono e dal ruggito del fuoco! Un terremoto scosse il terreno sotto i piedi
dei ragazzi e dei Digimon, e delle larghe crepe si aprirono nell'asfalto, mentre
pezzi di roccia e detriti incandescenti vennero scagliati qua e là come raffiche
di mitragliatrice! Mentre molti dell'esercito alleato gridavano di paura e
correvano a cercarsi un riparo, AlforceVeedramon si mise davanti alla formazione
alleata e alzò uno scudo di energia, facendo appello a tutti i suoi poteri per
difendere sè stesso, il suo partner umano (che era rimasto in piedi, come
imbambolato, nel punto dove si era trovato al momento dell'esplosione) e i suoi
compagni. Nello stesso tempo, Vikemon, Machinedramon, WarGreymon,
MetalGarurumon, e gli altri Digimon più grossi cercarono di acquattarsi contro
il terreno, resistendo alla pioggia infuocata... mentre i meno grandi, come
Marsmon o Deramon, si accontentarono di nascondersi dietro i pochi edifici o
muri che non erano stati ancora demoliti!
"Kyaaaaah!" gridò Catherine, riparata dietro un muricciolo semidistrutto
assieme a Deramon, mentre il sisma la feceva cadere ai piedi interi blocchi di
asfalto e cemento. "Oh, mon Dieu... che sta succedendo qui?"
"Sei... sicura di volerlo sapere, Catherine?" gridò Deramon, urlando per
farsi sentire oltre il rombo dell'esplosione. "Perchè... la risposta potrebbe
non esserti molto gradita!"
Dopo qualche secondo, quando il rumore fu cessato, e il polverone che si ra
sollevato si diradò quanto bastava per permettere di vedere, i Digiprescelti si
resero conto che l'affermazione di Deramon corrispondeva alla verità. Sospeso in
aria sopra il campo di battaglia, la tunica che sventolava selvaggiamente nel
vento, le mani contratte a mò di artiglio e ancora gocciolanti di fiamme
cremisi, avvolto da una minacciosa aura di luce scarlatta... e, particolare
ancora più spaventoso, gli occhi senza pupille dilatati e accesi di sete di
sangue... Daemon stava fluttuando verso il terreno bruciato sotto di lui, una
figura spaventosa ed innaturale che dava l'impressione di stare annunciando la
fine del mondo! E a peggiorare il tutto, era seguito da una creatura ancora più
grande e spaventosa, un deforme demone alato che emetteva versi inarticolati e
gorgogliava orrendamente mentre planava verso il terreno con le ali da
pipistrello spalancate e un ragazzo albino dagli occhi rossi e dall'aria
malvagia assiso sulla sua spalla destra, a braccia incrociate!
Tutto sembrò fermarsi, in un momento di puro sbaloordimento... e, senza quasi
che i Digiprescelti presenti se ne accorgessero, Daemon e Arkadimon toccarono
terra con un sibilo sinistro. Il Demone dell'Ira strinse i pugni, emettendo un
altro schizzo di fiamme dalle punte delle dita... e cominciò a parlare,
spezzando il monotono ringhio delle fiamme che ancora bruciavano dietro di
lui.
"Finalmente... finalmente siamo alla resa dei conti, Digiprescelti!"
tuonò ferocemente. "Siete riusciti a sfuggirmi una volta... due volte... ma
come vedete, sono tornato da quella fogna nella quale mi avete scagliato, e sono
venuto a prendermi... la mia vendetta finale!"
Sho, rimasto come congelato di fronte a quella rivelazione improvvisa, sentì
una goccia di freddo sudore scorrergli lungo la tempia e sul collo. Nella sua
mente, iniziarono ad accavallarsi i ricordi di quando aveva affrontato per la
prima volta quel terribile nemico... tutte le difficoltà che lui e i suoi
compagni avevano dovuto superare... il terribile scontro nel quale SnowAgumon
era finalmente evoluto ad AlforceVeedramon per la prima volta...
Vide, con la coda dell'occhio, Kevin che si avvicinava, anche lui fissando
quasi con terrore la figura dal manto rosso e la mostruosità scimmiesca che lo
accompagnava... poi, scrollandosi di dosso la paura, Sho Kusanagi mosse un passo
e apprestò ad affrontare di nuovo, dopo dieci anni di pace, il suo antico
nemico!
"DAEMON!"
CONTINUA...
Note dell'autore: Capitolo breve, lo so... ma non volevo annoiarvi con troppi
dettagli. Del resto, a questo punto, gli unici eventi davvero importanti sono
gli scontri con Arkadimon e con Daemon in persona. Eventi che, a quanto sembra,
stanno per iniziare... E poi, ora che non hanno più i loro generali, era
verosimile pensare che le truppe dei Daemon Corps sarebbero state disanimate, e
quindi non avrebbero più opposto una gran resistenza...
E con questo, comincia la fase finale. I Digiprescelti di tutte e tre le
generazioni affrontano Daemon, Neo ed Arkadimon in uno scontro micidiale, che
sicuramente entrerà nella storia di DigiWorld! Riusciranno a tenere testa al
potere di Daemon, aumentato a dismisura durante la sua permanenza nel Dark
Ocean, e ulteriormente rafforzato dal Dark Seed? Potranno evitare di essere
assorbiti da Arkadimon, e scoprire il modo di annientare quell'orrore... E
magari, già che ci sono, far gettare le armi a Neo?
Per le risposte che volete, vi do appuntamento al prossimo capitolo, che
inizierò a stendere già domani! Ormai ci siamo... prevedo che manchino al
massimo quattro capitoli alla fine, e voglio scrivere un finale spettacolare!
Dopodichè potrò dedicarmi a Tamers Reload e a Digimon Zero, oltre che continuare
con Record of Digital Wars...
Alla prossima, e cercate di avere un pò di pazienza! ^_^
Justice Gundam
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Capitolo 34 *** Fiamme e furia ***
Invasion-34
Digimon Adventure 02: Invasion
Una fanfiction di Digimon Adventure 02 scritta da: Justice Gundam
(L'autore entra in scena e si guarda nervosamente attorno, brandendo un
enorme fucile che sembra uscito direttamente dalla saga di Warhammer.)
Hmmm... allora... vediamo un pò... sembra che in giro non ci sia nessuno.
Aspettiamo ancora un pò, per sicurezza...
...
...
Bene, i Daemon Corps non sono ancora arrivati fin qui. Questo significa che
posso prendermi il mio tempo per salutare i lettori come si deve e introdurre
questo capitolo...
Eh-hm...
Beh, amici lettori, come avrete capito... anch'io mi sto preparando alla
battaglia finale! Questo che state per leggere è soltanto il primo dei quuattro
(ebbene sì, ho fatto i calcoli e saranno proprio quattro...) capitoli dedicati
alla battaglia finale! Non è rimasto più nulla tra i Digiprescelti e il loro
nemico principale, Daemon, che ora si vede costretto ad affrontarli faccia a
faccia. Nel bel mezzo di una Tokyo deserta, sconvolta dagli attacchi delle forze
del Male, si prepara la battaglia più importante della mia trilogia, e si
deciderà il destino di entrambi i mondi!
Dopo il deludente trattamento che ha ricevuto nella serie originale, devo
ammettere che è stato soddisfacente elevare Daemon a cattivo principale della
mia storia, e soprattutto svilupparlo e farlo diventare il conquistatore che è
nella mia storia. I suoi subdoli piani hanno messo in difficoltà tre generazioni
di Digiprescelti... il che, se posso dire la mia è un risultato impressionante.
Ma ad un certo punto, era necessario che l'intera vicenda trovasse la sua
conclusione... e sarà appunto quanto succederà in questi ultimi, concitati
capitoli!
Accidenti, ancora non riesco a crederci... quando ho iniziato a scrivere la
mia prima storia di Digimon, tre anni fa, avevo già una vaga idea di come avrei
sviluppato tutto il resto... ma ora che sono arrivato a scrivere il finale, devo
dire che l'emozione è tanta! E scommetto che vale lo stesso per molti di voi,
che da lungo tempo hanno seguito la mia saga. E c'è un pò di malinconia al
pensiero che stia per finire... ma spero vivamente che questo non significhi
altro che verrà sostituita da qualcosa di nuovo e ancora più bello!
Oh, beh, immagino che vi sarete stancati dei miei discorsi. Veniamo al sodo,
e cioè all'inizio dell'ultima battaglia... ma non prima che le vostre recensioni
abbiano ricevuto un'adeguata risposta!
KillKenny: Bravo, bravo, vedo che anche tu ti prepari come si deve per il
caos cosmico che sta per scatenarsi! Spero che la battaglia finale ti piacerà,
e... sì, in effetti, dopo che ho fatto fuori i quattro generali due capitoli fa,
l'esercito nemico non aveva più molto da dire! Rimanevano soltanto i due capi
supremi... che stanno per dare sfoggio dei loro poteri! Come andrà a finire?
Heheheee... ci potrebbero essere degli inaspettati colpi di scena...
SmartGirl: Puntuale come sempre! Hehee... sì, devo dire che quella che i
Digiprescelti si apprestano a compiere è un'impresa davvero titanica. Stanno per
affrontare uno dei Digimon malvagi più antichi e potenti che esistano, uno dei
sette Grandi Signori dei Demoni, per giunta! Per uno così, ci voleva un'entrata
in scena spettacolare! Sì, sì, aspettati anche l'impensabile, che fra l'altro
potrebbe accadere tra poco... E per quanto riguarda Neo, non voglio anticiparti
nulla, se non che entrambe sono opzioni valide! Spero, in ogni caso, che tu non
abbia dovuto attendere troppo per leggere questo capitolo... e che, ora che lo
hai a disposizione, te lo goda come e più degli altri! Grazie, e un
saluto!
Kari 89: Heheheee... e non dimenticare Arkadimon! Finalmente, siamo
giunti alla resa dei conti anche con lui! Se ce la faranno o meno... beh, questo
lo vedremo in questo capitolo, giusto? Oh, se ti interessa... la stesura del mio
crossover Pretty Cure - Nanoha - Arcana Heart è iniziata ieri... e spero di
pubblicare il primo capitolo entro breve! Forse domenica... Grazie ancora, e
alla prossima!
Talpina Pensierosa: Non vedi l'ora di scoprirlo? Bene, perchè ora non
devi più aspettare! Ecco a te il primo capitolo dello scontro finale! Buona
lettura!
TopoMouse: Ormai, Daemon è praticamente costretto a scendere in campo di
persona... anche perchè, beh... no, non lo dico perchè qualunque cosa potrebbe
essere uno spoiler! Comunque... sì, è in una buona posizione, o almeno così
sembra...
Faina di Primavera: Rispondo qui alla tua recensione su Reload... allora,
Imperialdramon, nella mia storia Digimon The Lost Past, è in Dragon Mode. Non è
esattamente un membro dei Cavalieri Reali, ma solo il fondatore... per il resto
delle domande, beh... credo tu abbia già letto la mia mail, giusto? Grazie mille
per le recensioni, e a risentirci!
Direi che tutto il cast è riunito, tutto ciò che c'era da dire è stato
detto... quindi, visto che tra non molto si scatenerà l'inferno su Tokyo...
(L'autore si mette dentro una trincea e dispone dei cavalli di Lipsia per
proteggersi...)
Diamo inizio allo scontro finale! Digiprescelti contro Daemon Corps!
Buona lettura!
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Capitolo 34 - Fiamme e furia
"DAEMON!"
L'esclamazione di Sho riecheggiò in tutta la piazza devastata, attirando su
di lui l'attenzione del terribile demone, che voltò lentamente lo sguardo verso
il giovane. Per quanto fossero passati anni - secoli, dal punto di vista di
Daemon - era impossibile per entrambi dimenticare il volto di un nemico così
vecchio e così acerrimo. Il primo leader dei Digiprescelti e il Demone dell'Ira
si squadravano con ostilità a malapena contenuta, i loro stati d'animo riassunti
senza bisogno di parole dalle fiamme rossastre che ardevano dietro Daemon.
"Sho Kusanagi, il primo Digiprescelto del Coraggio... e il primo essere
umano che sia riuscito a sconfiggermi." tuonò Daemon, ora spostando il suo
sguardo verso AlforceVeedramon, che stava al fianco del suo partner umano con la
spada sguainata. "Anche se al tuo fianco avevi uno dei membri più illustri
dei Cavalieri Reali... Vedo che il ragazzo è diventato un uomo, ma rimane
tuttora un ostacolo ai miei piani. L'ultima volta ho commesso l'errore di
sottovalutarvi, tu e il tuo SnowAgumon, ma stavolta andrà diversamente. Come
potete vedere, la vostra città è prostrata e sotto assedio, e il mio potere è
aumentato di molto, grazie alla mia permanenza nel Dark Ocean, ad Arkadimon, e
al Dark Seed che ho assorbito. Farò in modo che questa sia l'ultima volta che tu
e i tuoi amichetti interferite nei miei piani!"
"Ci hai tolto le parole di bocca!" replicò Marsmon, schierandosi
vicino a Kevin e proteggendolo con il suo enorme corpo muscoloso. I suoi pugni
micidiali spruzzavano fiamme incandescenti tutt'attorno a loro, e i suoi muscoli
sembravano contrarsi per la rabbia che ogni suo movimento esprimeva. "Pochi
Digimon hanno popolato gli incubi del Mondo Digitale come te, ed è giunto il
momento di mandare all'aria i tuoi piani una volta per tutte! Preparati, Daemon,
perchè questa volta non ci fermeremo finchè non ti avremo cancellato per
sempre!"
Il respiro roco di Daemon accennò al divertimento che provava. Raramente, nel
corso della sua vita millenaria, aveva ricevuto una sfida tanto ardita da
qualcuno che sapeva esattamente chi fosse... per giunta, da una delle dodici
Divinità Olimpie! "Hmmm... parole coraggiose, Marsmon! Ti si addicono
molto... ma spero per te che tu abbia anche l'abilità necessaria a sostenere
quello di cui ti vanti coi fatti, o non ti aspetterà altro che la
morte!"
Nel frattempo, un altro gruppo di Digiprescelti si apprestava ad affrontare
Arkadimon, che aveva completato la sua discesa e si stagliava, imponente e
minaccioso, sullo sfondo avvolto dalle fiamme, le grandi ali da pipistrello che
contribuivano al suo aspetto alieno e demoniaco. Sulla spalla dell'orribile
creatura, era in piedi proprio il ragazzo dai capelli bianchi che i
Digiprescelti avevano conosciuto loro malgrado durante una delle sue scorrerie a
DigiWorld: Neo Saiba, il fratello maggiore di Rei e leader degli Alias-3, ora
braccio destro del Demone dell'Ira... e tuttavia, ora che lo rivedevano, era
chiaro che c'era qualcosa che non andava in lui: gli occhi, al posto
dell'azzurro glaciale che avevano visto le volte precedenti, erano rossi come
tizzoni ardenti, e in essi luccicavano tremende scintille di follia, a conferma
dell'odio che bruciava nella sua mente e nel suo cuore... e le guance erano
tirate, al punto che si riuscivano, almeno in parte, a distinguere gli zigomi
sotto la pelle. Dava l'impressione di essere sofferente, e al tempo stesso
carico di un furore sacrilego, come se lo spingesse una forza aliena... e in
effetti, un'affermazione del genere non sarebbe deviata molto dalla verità, se i
Digiprescelti avessero saputo che in lui Daemon aveva inserito un frammento del
potere del Dark Seed. In ogni caso, a nessuno di loro, neanche da quella
distanza, sfuggì l'inqietante cambiamento nell'aspetto del leader degli
Alias-3...
"Guardatelo! E' quel ragazzo che abbiamo affrontato a DigiWorld..." esclamò
Jun, indicando il Digiprescelto oscuro che le guardava quasi febbricitante.
"Ma... non so... mi sembra diverso in qualche modo... quando lo abbiamo visto
per la prima volta, non aveva un'espressione così feroce... e neanche la
seconda, potrei aggiungere! E... e poi... Arkadimon è completamente diverso da
prima!"
"Deve essersi evoluto di nuovo, purtroppo..." tubò Deramon, sopraggiungendo
di corsa assieme a Catherine. "Abbiamo già avuto problemi ad affrontarlo quando
era in forma Champion..."
Yamato, dalla groppa di MetalGarurumon, osservò attentamente il ragazzo dai
capelli bianchi. In effetti, doveva riconoscere, c'era qualcosa di terribilmente
diverso dalla norma nel modo in cui il giovane Digiprescelto oscuro si
portava... come se emanasse costantemente una sorta di aura malvagia...
"Hmmm... in effetti, temo che ci sia qualcosa di anormale in Neo..." affermò
il Digiprescelto dell'Amicizia, mentre anche WarGreymon si schierava a fianco
del suo Digimon e sfoderava gli artigli, in un gesto di sfida al mostruoso
Ultimate. Decidendo che stare a rimuginarci sopra non era la soluzione ideale,
Yamato si fece avanti, e guardò Neo negli occhi. Per un attimo, il colore
carminio delle iridi fece impressione al ragazzo biondo, che però si fece
coraggio e iniziò a parlare.
"Neo Saiba! Che significa tutto questo?" esclamò, alzando la voce quanto più
poteva. "Quel Digimon mostruoso è quell'Arkadimon di cui abbiamo sentito
parlare, non è vero? E... e come mai ti sei unito ai Daemon Corps e hai
abbandonato i tuoi compagni?"
Neo sembrò non sentire neanche la domanda di Yamato. Con espressione quasi
spiritata, mosse un paio di passi sulla spalla di Arkadimon, del tutto
indifferente al rischio di precipitare, mentre il suo mostruoso schiavo si
chinava gentilmente verso il terreno per permettergli di scendere. Con un agile
balzo, il ragazzo albino smontò e si allontanò di qualche passo, giusto per
mettersi a distanza di sicurezza una volta che lo scontro finale fosse
iniziato... poi, continuando a sogghignare, si voltò verso il biondo cantautore
che riteneva responsabile dell'incidente di Rei, e finalmente rispose.
"Huhuhuhuuu... non è meraviglioso, il mio Arkadimon? Una perfetta macchina di
distruzione, senza volontà e senza emozioni!" farfugliò. Ad ogni istante che
passava, Neo appariva sempre più distante dalla realtà. "Questo è proprio quello
che volevo! Arkadimon è il potere! E' il guerriero definitivo... lo schiavo
ubbidiente che mi permetterà di diventare il padrone di DigiWorld! Grazie a lui,
potrò creare un mondo in cui io e la mia famiglia saremo in cima a tutto... un
mondo in cui sarà la forza a decidere chi è nel giusto. Tramite lui, saremo noi
a detenere il più grande potere mai visto nel Mondo Digitale, e la vita non
potrà più prendersi gioco di noi come ha sempre fatto finora!"
Il suo tono di folle gioia si smorzò, e il ragazzo albino, che continuava ad
apparire sempre più instabile, guardò verso l'asfalto surriscaldato. "Già...
purtroppo, non avevo alcun potere quando quel verme che osa dire di essere
nostro padre ci ha lasciati, per andare chissà dove. Non ho potuto fare nulla
mentre la mamma si spezzava la schiena per mantenerci e farci studiare, e non ho
potuto fare niente per ridare l'uso delle gambe alla mia sorellina... ma ora...
ora, grazie ad Arkadimon, tutto cambierà! Sarò io a dettare le regole, nel nuovo
Mondo Digitale che creerò! Le cose andranno esattamente come è giusto che
vadano... e non sarete voi ad impedirmelo! Vi distruggerò tutti! Distruggerò
chiunque attenti alla felicità mia e della mia famiglia! E quando Arkadimon avrà
assorbito i vostri Digimon, passerà a livello Mega... e più nulla potrà
fermarlo! Io, Neo Saiba... diventerò il più grande Tamer di tutti i tempi... e
voi non potete fare nulla per impedirmelo! HAAAAHAHAHAHA!"
Yamato sentì un impeto di rabbia percorrerlo... quel ragazzo credeva davvero
che quello che aveva passato giustificasse quello che stava facendo, e
mascherava il suo egoismo dietro la scusa che lo stava facendo per la sua
famiglia. Per certi versi, gli ricordava una versione estremizzata di come lui
era all'età di undici anni... amareggiato, sfiduciato, reso arido dal divorzio
dei suoi genitori, e concentrato unicamente sul proteggere Takeru, al punto di
considerare il compito che si era assegnato da solo più importante della loro
missione di salvare i due mondi. Se non fosse stato per Taichi e gli altri, che
gli avevano fatto capire il valore dell'amicizia, e per Takeru che, rendendosi
indipendente man mano, gli aveva fatto capire che le priorità erano altre...
sarebbe probabilmente ancora lì, stagnante nel suo rancore. Era per questo che
l'atteggiamento di Neo gli stava sullo stomaco...
"E così, perchè non hai avuto una vita felice, hai deciso di cambiare tutto
anche a costo di rendere infelici coloro che ti circondano?" esclamò il cantante
biondo, mentre i Digimon cominciavano a schierarsi e si preparavano per la
battaglia finale. "Hai idea di cosa stanno passando tua madre e tua sorella...
soprattutto Rei-san, che ora ha visto cosa sei diventato in nome dell'affetto
che dici di provare verso di lei? Non hai pensato neanche per un secondo ai loro
sentimenti, vero? Hai soltanto deciso di sfogare la tua rabbia su chi ti
circondava, hai manipolato Hideto-kun sfruttando i suoi sensi di colpa, e hai
usato Sigma e Mari come pedine, per poi abbandonarli quando ti è convenuto. E
adesso collabori con Daemon per realizzare i suoi folli piani... un bel
fratello, ti sei rivelato! Non lo credi anche tu?"
Lo sguardo di Neo si accese di nuovo di rabbia omicida, e l'albino alzò di
scatto la testa verso il cantante biondo, cercando di intimorirlo senza
eccessivo successo. "Tu... tu , che diritto hai di parlare, verme? Sei tu quello
che ha fatto in modo che a Rei capitasse quell'incidente! Tu non hai il diritto
di dirmi nulla!" ringhiò, ormai palesemente al di là di ogni tentativo di
discussione pacifica. "Tu sei soltanto un altro mio nemico che complotta contro
la mia famiglia... e io ti odio e ti odierò per sempre! Devi pagare per quello
che hai fatto a Rei! La pagherai! Pagherete tutti!"
"Tsk... ma ti ascolti, mentre parli?" proseguì Yamato, trovando le sue parole
deliranti più degne di compassione che di disprezzo. "Sei talmente accecato che
non ti rendi nemmeno conto di quello che dici! Okay, tuo padre si è dimostrato
uno stronzo, non hai avuto una vita felice, e la tua famiglia è in
ristrettezze... Svegliati, razza di idiota! Non è la fine del mondo! Tutti hanno
dei rovesci di fortuna, nella vita, e se si comportassero tutti come te, chissà
dove andremmo a finire! Mi spiace dirtelo, ma quello che fai non è
giustificabile in alcun modo! Quello che importa, nella vita, non è quello che
ci capita... ma come reagiamo! Quindi smettila di dare la colpa al destino, o a
ciò che ti sta attorno... e comincia a darti da fare per fare qualcosa della tua
vita!"
"Ugh..." Neo strinse i denti, come se avvertisse una fitta di dolore alla
testa, e si afferrò la fronte con una mano, gli occhi che, per un istante,
tornavano al loro normale colore azzurro ghiaccio... ma il suo cedimento durò
solo un attimo, e pochi secondi dopo, riprese stabilità e ghignò nuovamente,
quasi avesse avuto un'improvvisa epifania. "Huhuhuhuuu... di questo... di
questo... puoi stare sicuro... io ho tutta l'intenzione di prendere in mano la
mia vita, e farne qualcosa... e comincerò distruggendo te, Yamato Ishida! Tu sei
la causa della sofferenza di Rei... e io non ti perdonerò per questo! Vai,
Arkadimon! Distruggi lui e tutti i suoi compagni! Assorbi i loro dati! Questo è
il momento del tuo trionfo! HAHAHAHAHAHAAAA!"
Arkadimon, che fino a quel momento era rimasto inerte, si alzò in tutta la
sua ragguardevole statura e sollevò le braccia in aria, lanciando uno spaventoso
ruggito! La terra tremò, e le poche vetrate rimaste intatte nella piazza si
sgretolarono con un acuto rumore di cristallo infranto, mentre i Digiprescelti
si coprivano le orecchie con le mani e indietreggiavano! MetalGarurumon strinse
i denti, il suo fine udito disturbato più di quello di chiunque altro dal
frastuono, e si ancorò a terra con le zampe, preparandosi al combattimento! Al
suo fianco, WarGreymon si stava mettendo in guardia, Machinedramon stava
puntando i suoi cannoni contro il muscoloso abominio... e anche Deramon e
Mystimon, pur sapendo che molto probabilmete avrebbero potuto fare poco contro
quella mostruosità, si schierarono a fianco dei loro compagni, e raccolsero la
sfida di Arkadimon! L'orrore cessò il suo ululato, e tornò a squadrare i suoi
nemici, le dita che si stringevano e si allargavano ritmicamente per esprimere
la sua sete di distruzione, e la sua fame di dati... e i Digiprescelti presenti,
ovvero Taichi, Yamato, Rosa, Catherine e Jun riuscirono a vedere chiaramente
imponenti fasci di muscoli tra le fessure della sua corazza da artropode! I suoi
occhi senza pupille si accesero per l'ira, e Arkadimon mosse il primo passo
verso il gruppetto, scuotendo di nuovo la terra...
"GIGA CANNON!"
E un paio di proiettili laser, esplosi con potenza incredibile dai cannoni
montati sul dorso di Machinedramon, lo centrarono in pieno ed esplosero sul suo
corpo aberrante. Arkadimon si fermò, ricoperto di luce e fumo... e gli altri
Digiprescelti si girarono, abbastanza confusi, verso Rosa, che dal canto syuo
alzò le spalle e restituì lo sguardo come per chiedere loro cosa ci fosse di
strano.
"Beh? Qualcuno doveva pur fare la prima mossa, verdad?" chiese la
ragazzina messicana, sistemandosi una treccia scurissima come niente fosse!
Jun alzò gli occhi al cielo, e Mystimon scosse la testa. In quel momento, un
infuriato Arkadimon si sollevò dal polverone che il Giga Cannon aveva sollevato
e lanciò un altro ruggito gorgogliante, spazzando via il fumo con un paio di
colpi d'ala. L'unica traccia del fatto che l'attacco di Machinedramon fosse
andato a segno erano due macchiette nere sulle piastre di armatura che gli
coprivano il torace! Neo rise di nuovo, prendendodsi gioco del tentativo dei
suoi nemici.
"Hahahahaaa! Ma come, tutto qui quello che sapete fare?" esclamò, estasiato
per la dimostrazione di resistenza data dal suo Digimon. "Mi aspettavo di
meglio, da un Digimon che faceva parte dei temuti Dark Masters, ma evidentemente
anche loro sono ben poca cosa, rispetto al mio Arkadimon! Forza, mio guerriero!
Fagli vedere di cosa sei fatto! Annientali tutti, dal primo all'ultimo!"
"NEO SAIBA!" esclamò Yamato, in un ultimo tentativo di far ragionare il
fratello di Rei. Ma la gigantesca sagoma di Arkadimon, che proseguiva
inesorabile la sua avanzata, interruppe ogni tentativo di mediazione.
Con un'imprecazione soffocata, Taichi si avvicinò al suo migliore amico, già
percependo la terribile aura negativa che circondava il corpo di Arkadimon.
"Ugh... temo che Neo, ormai, sia deciso ad annientarci... e non c'è più nulla
che possiamo fare, per adesso... se vogliamo salvare lui, noi stessi, e la
nostra città, dobbiamo per forza distruggere Arkadimon... anche se ho paura che
non sarà tanto facile..." affermò il Digiprescelto del Coraggio. "Se non altro,
tra poco anche gli altri si accorgeranno che qui c'è una battaglia... e spero
che arrivino in fretta!"
"Lo spero anch'io, Taichi..." mormorò Yamato. "Perchè da soli, non so quanto
resisteremo!"
"E va bene, Neo Saiba, te la sei voluta!" tuonò infine WarGreymon,
spalancando le sue ali d'acciaio, e librandosi in volo sopra il mostruoso
Digimon artificiale. "Abbiamo cercato di farti ragionare, ma tu ti sei
dimostrato sordo ad ogni dialogo! Se l'unico modo di farti ragionare è
sconfiggerti... allora così sia! Non ci tireremo indietro! TERRA FORCE!"
"Fatti sotto, Arkadimon! METAL WOLF CLAW!" esordì MetalGarurumon,
scaricando il suo soffio congelante addosso al mostro, che si mise in guardia
per attutirne l'effetto...
E, nel frattempo, un confronto molto più silenzioso, ma non per questo meno
carico di tensione, stava avendo luogo tra Daemon e i soli tre Digimon che gli
stavano davanti... ovvero, AlforceVeedramon, Marsmon e Vikemon, tutti pronti con
le armi in mano o i pugni sollevati. Ognuno dei tre aveva già avuto esperienza
dei terribili poteri di Daemon in passato, oltre che avere le loro ruggini
personali con il terribile demone... e quello che stavano per affrontare era un
avversario ancora più spaventoso di quanto ricordassero. Daemon non diceva
nulla. Se ne stava in silenzio, terribile silenzio, ad osservare i suoi
avversari che si schieravano... e, con un unico gesto del braccio, fece cenno ai
suoi soldati di ritirarsi. Sapeva benissimo che il loro contributo sarebbe stato
irrisorio, nella migliore delle ipotesi...
Finalmente, con l'aria sicura di chi sapeva di incutere timore con la sola
reputazione che si era fatto, Daemon avanzò e spalancò le sue ali membranose.
D'istinto, AlforceVeedramon, Marsmon e Vikemon alzarono le armi, e si
prepararono al primo colpo, esattamente mentre una fiamma scarlatta avvolgeva le
mani artigliate del loro avversario, che mosse un altro passo avanti con gli
occhi dardeggianti di odio!
"AlforceVeedramon..." mormorò Sho, pregando in silenzio che il suo Digimon
fosse abbastanza forte da distruggere per sempre il nemico che, la volta
precedente, erano riusciti soltanto a respingere. "Buona fortuna..."
"Forza, ragazzi... con questo, ci giochiamo tutto! Dobbiamo fermare Daemon, a
qualsiasi costo!" continuò Felipe. Marsmon si voltò di qualche grado verso di
lui, e fece un cenno affermativo col suo muso armato di zanne...
E proprio allora, Daemon sollevò le mani e creò un'enorme fiammata sopra di
sè, provocando una forte corrente di aria calda, per poi scagliarla con forza
inaudita contro i suoi avversari, e dare così il segnale di inizio dello scontro
finale!
"EVIL INFERNO!"
----------
Un'esplosione gigantesca rimbombò attraverso i quartieri vicini, e l'isola
artificiale di Odaiba fu scossa da un terremoto in miniatura che scatenò un moto
di terrore nei cuori di tutti i Digimon, alleati o nemici, nel raggio di decine
di miglia! Una frazione di secondo dopo, l'innaturale cielo che sovrastava Tokyo
venne raggiunto da una rapida sequenza di ombre gialle e scarlatte, e da una
nube di polvere alla quale erano mischiati detriti e pezzi di terra,
letteralmente strappati via dalla micidiale potenza dell'esplosione! Si
sentirono la grida di paura di molti Digimon, e alcuni dei membri superstiti dei
Demon Corps si voltarono verso il luogo da cui era provenuto il boato, e
proruppero in un grido di gioia feroce! Avevano riconosciuto l'attacco del loro
comandante supremo, e il fatto che lui stesse combattendo al loro fianco dava
loro nuovo vigore... quanto bastava per raccogliere le forze rimaste e ripartire
all'attacco contro l'esercito della resistenza!
"Ragazzi, avete visto da quella parte?" esclamò Sora dalla groppa di
Phoenixmon. La fenice aveva appena stritolato tra i suoi artigli un Parrotmon,
un Digimon simile ad un grosso pappagallo verde, dello stesso tipo di quello che
aveva combattuto contro Greymon durante la prima apparizione dei Digimon nel
Mondo Reale... e dopo aver mollato l'avversario, che si scompose in dati subito
dopo, si voltò nella direzione che la sua partner umana stava indicando. "C'è
stata... un'esplosione enorme! Pensate che Neo e Daemon siano scesi in
campo?"
Imperialdramon Fighter Mode, con i sei Digiprescelti più giovani a bordo,
scagliò a terra un Devidramon che cercava di attaccarlo, e raggiunse Phoenixmon.
"Hmm... purtroppo, non credo che ci siano altre possibilità. Percepisco due
potentissime aure negative... e una di queste è sicuramente quella di Daemon! Me
la ricordo bene... e speravo di non doverla sentire mai più, da quella
volta..." commentò, ricordando quanto più potente di loro era Daemon nella
sua prima apparizione. "Non abbiamo tempo da perdere! Dobbiamo raggiungere la
piazza e aiutare i nostri compagni! Da soli non ce la faranno contro quei due
mostri!"
"Pensate che i nostri alleati se la caveranno, se li lasciamo a tenere a bada
i Daemon Corps? Darkside Attack!" chiese Megadramon, per poi sparare di
nuovo i suoi missili contro un gruppo misto di Sabirdramon e Bakemon. Molti
degli invasori vennero travolti dalla raffica, ma alcuni riuscirono a schivare i
proiettili esplosivi e si diressero verso i Digiprescelti...
"Pixie Bomb!" esclamò una vocina esile... prima che uno scintillante
proiettile luminoso colpisse un Sabirdramon e ne disperdesse i dati! Con grande
gioia dei Digiprescelti, Piximon svolazzò verso di loro, interponendosi tra loro
e il resto dell'aviazione nemica... e subito dietro di lui, giunsero altre due
vecchie conoscenze dei Digiprescelti di prima generazione, che Felipe, Jolene e
i loro partner riconobbero malgrado l'aspetto fosse cambiato un pò...
"Ehilà, ragazzi! Cos'è, vi divertite senza di noi?" esclamò Morgannamon,
arrivando in scena con una spettacolare entrata ad effetto! "Non siete un pò
egoisti, a volervi fare tutti questi Digimon da soli?"
"Morgannamon! KingCobramon!" esclamò Jolene dal dorso di Valdurmon, mentre
l'uccello di luce ed Angeldramon si mettevano a fluttuare sul posto. La Digimon
maga era arrivata in volo, portando con sè il suo inseparabile assistente - e,
in certe occasioni, cavia - avvinghiato attorno al bastone magico.
Immediatamente, il cobra a tre teste si sollevò in aria e scagliò il suo attacco
Triple Venom, cancellando un gruppetto di Bakemon con dei raggi laser usciti
dalle sue bocche!
"Ragazzi, ci siete anche voi!" continuò Felipe, non appena i tre ebbero
concluso i loro attacchi. "Meno male, siamo contenti di vedervi... com'è la
situazione?"
"Per adesso è sotto controllo, sì sì sì!" rispose il folletto rosa, brandedo
la sua lancia e preparqndosi a far fronte al prossimo Digimon nemico che si
fosse presentato. "Ma se non vi sbrigate a dare una mano ai vostri compagni,
potrebbe finire male male male! Stanno combattendo con Daemon e Arkadimon, e non
ce la faranno a batterli da soli!"
"Non preoccupatevi per noi, ce la posssssiamo cavare da ssssoli qui!"
proseguì KingCobramon, dando il cambio alla sua compagna, che iniziò
immediatamente a far piovere una tempesta di proiettili magici contro i Daemon
Corps. "Raggiungete i vosssstri amici... e mi raccomando, fate del vosssstro
meglio! Voi ssssiete gli unici in grado di ssssconfiggere Daemon e
Arkadimon!"
"Sì, lo sappiamo..." rispose Phoenixmon con la sua voce morbida,
mentre gli altri Digimon e Digiprescelti si radunavano attorno a lei e ad
Imperialdramon FM. "Ma prestate attenzione anche voi... ora che il loro capo
è sceso in campo, sembra che i Daemon Corps abbiano moltiplicato i loro
sforzi..."
"Mi pare ovvio, non vogliono sfigurare davanti al grande capo..." commentò
Miyako con un certo sarcasmo. "Okay, allora... noi andiamo, e vediamo di mettere
fine una volta per tutte a questo casino!"
"Voi... cercate di restare vivi, okay?" continuò Daisuke, parlando per tutti
i suoi compagni. "Dobbiamo rivederci tutti... quando questo incubo sarà giunto
alla fine!"
Piximon, Morgannamon e KingCobramon annuirono in perfetta armonia, e si
gettarono di nuovo nella mischia, fendendo le truppe aeree dei Daemon Corps con
colpi energetici multicolori! Mentre la mischia si riaccendeva, i Digimon dei
Digiprescelti si scambiarono qualche ultimo sguardo, come se volessero
scambiarsi delle rassicurazioni per la terribile incombenza che li attendeva...
poi, uno alla volta, presero il volo verso la piazza dove si stava svolgendo lo
scontro decisivo! Imperialdramon FM fu il primo, seguito a ruota da
Phoenixmon... e poi, a breve distanza, da Rosemon, HerculesKabuterion,
Seraphimon, Ophanimon, Megadramon, Valkyrimon, GrandKuwagamon, Valdurmon e
infine Angeldramon! Il piccolo gruppo di Digimon solcò i cieli di Tokyo, diretto
verso la piazza e pronto allo scontro finale! Immediatamente dopo, anche
BlackWarGreymon si staccò dalla mischia e seguì Imperialdramon FM, abbattendo
qualsiasi Digimon cercasse di sbarrargli la strada con una facilità che
terrorizzava i Daemon Corps!
"BlackWarGreymon!" esclamò Ken, vedendo il dinosauro nero che fluttuava a
fianco di Imperialdramon FM. "Ci sei anche tu, vedo!"
L'ex-Digimon artificiale voltò la testa verso il Digiprescelto della Bontà,
come lui una vittima delle forze dell'oscurità che per molto tempo aveva cercato
la redenzione, e annuì con espressione seria. "Anche io sono coinvolto in
tutto questo. Daemon costituisce una minaccia al Mondo Digitale che ho giurato
di proteggere il giorno in cui sono tornato in vita... e per questo, non posso
esimermi dal combattere al vostro fianco in questo frangente." rispose,
senza la minima traccia di paura nello sguardo. "So he per voi è un momento
molto importante nelle vostre vite... ma anche per la mia. Questo è il momento a
cui ha portato ogni istante della mia vita, da quando ho preso forma. Non mi
posso tirare indietro."
"BlackWarGreymon..." mormorò Hikari, per poi sorridere gentilmente al
colossale Digimon nero. "Grazie di tutto, BlackWarGreymon! Ci fa piacere sapere
di poter contare su di te!"
"Andiamo, ragazzi!" esclamò infine Seraphimon, affiancandosi ad
Imperialdramon FM. "Questo è il nostro combattimento finale... dobbiamo farlo
per il Mondo Reale..."
"Per DigiWorld..." continuò Takeru.
"Per le nostre famiglie... per i nostri cari..." proseguì Rosemon.
E Daisuke, alzando la testa, concluse il 'grido di battaglia' dei suoi
compagni. "Per l'umanità... e per la nostra libertà!"
"Noi ti sconfiggeremo, Daemon! Di questo puoi stare sicuro!" tuonò
HerculesKabuterimon... e in breve tempo, l'intero gruppo era volato via, verso
la battaglia finale!
Allo stesso modo, anche i Digiprescelti che stavano combattendo nelle acque
della baia di Tokyo, e quelli che stavano loro dando supporto sulla costa si
erano accorti di quanto stava accadendo, e stavano cercando di convergere verso
il luogo della battaglia finale. Plesiomon e GigaSeadramon furono i primi a
levarsi dalle acque in tempesta, nelle quali i Digimon acquatici della
resistenza, ora in netto sovrannumero, stavano eliminando quei pochi combattenti
dei Daemon Corps che avevano deciso di restare e combattere. Ormai, era chiaro
che l'espansione del nemico su quel versante era stata arginata, anche senza il
loro contributo...
Un forte rumore di acqua sollevata accompagnò Plesiomon, mentre il gigantesco
dinosauro, che fino a quel momento era parso essere confinato alla superficie
del mare, si alzava in volo! Jyou spalancò gli occhi per la sorpresa e
l'allarme, e si afferrò ancora più saldamente al collo del suo Digimon, sperando
che il mal di mare di cui soffriva regolarmente non si facesse sentire proprio
in quel momento! "Huh? Un... un momento, Plesiomon... Aaaaargh! Aspetta che mi
sia assicurato bene! Accidenti, Plesiomon, perchè non mi hai mai detto che
potevi volare?" chiese il Digiprescelto dell'Affidabilità, guardando con
spavento le grandi ali bianche che si erano aperte sul dorso del suo partner
digitale: erano esili, simili più a un paio di fruste o di antenne, e
apparentemente inutili... ma in qualche modo, riuscivano a sostenere il pesante
corpo del Digimon dinosauro!
Con uno dei suoi sorrisoni da gatto, che ricordavano in maniera inquietante
quelli di Gomamon, il dinosauro dal collo lungo diede la più ovvia delle
risposte. "Beh, mi sembra ovvio... non me l'hai mai chiesto! Ora reggiti
forte, Jyou, perchè stiamo per partecipare alla più grande battaglia della
nostra vita! Vedo che GigaSeadramon e gli altri ci stanno già seguendo!"
esclamò con la sua voce rombante. Il suo lungo collo si piegò verso il basso,
indicando i Digimon che si dirigevano verso la loro stessa zona: Jyou,
sporgendosi appena un pò, vide GigaSeadramon levarsi dalle acque come una sorta
di portaerei volante, con Michael sulla piattaforma posta sull'elmo a mò di
capitano; vide ChaosWarGreymon con le ali spiegate che li seguiva senza dire una
parola, fermandosi solo un attimo per controllare che il suo compagno e il suo
partner umano non fossero rimasti troppo indietro. Un pò più in là,
BlackMetalGarurumon si era fermato a raccogliere Hideto, e anche Yurika e
TigerVespamon... poi, alla massima velocità possibile, aveva ripreso la corsa,
pregando di arrivare in tempo per dare una mano ai suoi compagni contro
Daemon...
ChaosWarGreymon annuì, e riprese il volo, seguendo Plesiomon e GigaSeadramon
verso la battaglia decisiva. A terra, sulla costa, le perfette schiere di
Knightmon continuavano a fare a pezzi qualsiasi Digimon malvagio riuscisse a
guadagnare la costa, e ShogunGekomon, ora al comando delle truppe acquatiche,
faceva in modo che l'esercito della resistenza rimanesse unito, e continuasse a
fare pressione sulle truppe dei Daemon Corps ormai allo sbando...
La battaglia si stava smorzando da una parte...
...ma dall'altra, continuava, più furiosa che mai, e con il destino
dell'umanità e di tutti i Digimon in gioco!
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"EVIL INFERNO!" tuonò nuovamente Daemon, scagliando una potente palla
di fuoco sul terreno davanti ad AlforceVeedramon, Marsmon e Vikemon. I tre
Digimon riuscirono ad evitare il grosso del colpo, che si schiantò sull'asfalto
e ne fuse un'altra sezione, per poi divampare in un gigantesco muro di fiamme
davanti a loro! Senza scomporsi, Vikemon prese fiato e soffiò una Arctic
Blizzard sul punto che era stato investito dalle fiamme, e queste si spensero
con uno sfrigolìo acuto, lasciandosi dietro soltanto una puzzolente nube di fumo
nero. Ma prima che i tre eroi avessero la possibilità di organizzare un
contrattacco, Daemon emerse dallo schermo di fumo, con una velocità e una
violenza che nessuno di loro ricordava di aver mai visto nel terribile demone, e
colpì Vikemon con un pugno, mandandolo a terra con uno schianto tremendo! Con un
grido di battaglia, AlforceVeedramon si scagliò contro il suo nemico giurato
brandendo la spada luminosa, e cercò di abbatergliela addosso mentre
quest'ultimo non era in guardia!
"ALFORCE SABER!" esclamò il più veloce dei Cavalieri Reali. Daemon si
accorse dell'attacco appena in tempo, e riuscì ad evitarlo con uno scatto
laterale, mentre i suoi occhi acuti coglievano Marsmon che tentava di attaccarlo
con i pugni fiammeggianti, Grugnendo per il disprezzo, il Demone dell'Ira,
sferrò un potente manrovescio alla Divinità Olimpia, mandandola a schiantarsi
contro la parte frontale di un piccolo palazzo rimasto miracolosamente in piedi!
Il potente Digimon guerriero sfondò il muro frontale con un forte rumore di
rocce sgretolate, e un breve ansimo di dolore... poi, Daemon rivolse la sua
attenzione al Cavaliere Reale, e puntò contro di lui il palmo della sua mano.
Prima che AlforceVeedramon potesse in qualche modo reagire e sferrare un altro
affondo, un impulso di energia oscura lo investì in pieno e lo fece volare verso
il centro della piazza... ma prima di toccare terra, AlforceVeedramon riuscì a
recuperare, e si rimise in posizione con una capriola a mezz'aria, per poi
appoggiare i piedi sull'asfalto cosparso di detriti incandescenti. Daemon serrò
gli occhi, mentre AlforceVeedramon brandiva di nuovo la sua spada, e Vikemon si
rialzava e si disponeva a fianco del cavaliere draconico, con le mazze tra le
mani!
"AlforceVeedramon! Tutto okay? Accidenti, quel colpo non me lo aspettavo
proprio!" esclamò Sho. AlforceVeedramon tranquillizzò il suo partner umano con
un cenno della testa, e sollevò un pò la spada, fissando gli occhi scintillanti
e senza pupille del comandante supremo nemico. A sua volta, Daemon strinse gli
occhi, e altre fiamme scarlatte avvolsero i suoi artigli...
"Ungh... sì, Sho, tutto a posto... per il momento!" rispose
AlforceVeedramon. "Ma non credo che si possa andare avanti così a lungo...
Daemon è molto più potente di come lo ricordassi! Speriamo che arrivino in
fretta anche gli altri..."
"E' quello che spero anch'io... anche dall'altra parte non se la stanno
cavando troppo bene contro Arkadimon..." commentò Kevin, nel momento in cui un
potente colpo sferrato dal mostruoso Digimon di Neo scosse la terra, aprendo
delle larghe crepe nell'asfalto già duramente provato. Mentre Marsmon si
rialzava, e si scrollava di dosso la polvere e i pezzi di vetro che gli erano
rimasti addosso, il ragazzo di colore guardò nella direzione dell'altra
battaglia, giusto in tempo per vedere WarGreymon che si gettava in picchiata
verso il Digimon artificiale e lo colpiva in pieno, tenendo le braccia
incrociate davanti a sè per aumentare la potenza dell'impatto! Arkadimon venne
scagliato indietro di qualche metro, ma riuscì a tenere i piedi a terra,
scavando così un paio di trincee prima di atterrare. Poi, con un altro gorgoglìo
incomprensibile, l'orrore attaccò e volò contro warGreymon, costringendolo alla
difesa!
"ICE WOLF BITE!" Una scarica di missili da parte di MetalGarurumon
costrinse Arkadimon ad una rapida schivata laterale, di cui Deramon e Mystimon
cercarono subito di approfittare, attaccandolo sui due lati prima che potesse
rimettersi in guardia. Ma Arkadimon non venne colto di sorpresa, e riuscì ad
intercettare l'attacco della colomba, scagliandola via con il semplice
spostamento d'aria creato dal movimento di una delle sue ali! Deramon lanciò un
lungo verso, simile a quello di un vero piccione ma molto amplificato, per il
disappunto e solcò l'aria, roteando più volte su sè stessa prima di atterrare in
piedi, e con la testa che le girava... e subito dopo, Arkadimon rivolse tutta la
sua attenzione e la sua ira contro Mystimon, che lo caricava dall'altro lato con
la spada fiammeggiante! Arkadimon evitò il primo fendente e, mentre Mystimon
cercava di rimettersi in guardia, gli afferrò i polsi con una delle sue mani
gigantesche e lo scagliò via, facendolo atterrare con un tonfo metallico almeno
una dozzina di metri più in là. WarGreymon e Machinedramon attaccarono
contemporaneamente, e questa volta un pugno sferrato in contemporanea da
entrambi i Digimon raggiunse in pieno stomaco la terrificante creatura,
facendola barcollare!
"Sì! Questa volta lo abbiamo preso!" esclamò Taichi.
Ma la sua gioia durò solo un istante. Arkadimon, infatti, non ci mise molto a
recuperare dal colpo subito, e si scagliò di nuovo all'attacco, colpendo sia
WarGreymon che Machinedramon con i suoi enormi pugni. I due Mega vacillarono, e
Arkadimon li incalzò facendo uscire dei lunghi tentacoli dai polsi e frustandoli
ripetutamente, prima che MetalGarurumon riuscisse ad interromperlo. Il lupo
cibernetico si gettò coraggiosamente addosso all'orrore e richiuse le sue fauci
metalliche sulla sua caviglia, costringendolo a fermare il suo attacco e a
ritirarsi con un breve mugolìo di dolore. Con palpabile rabbia e irritazione,
Arkadimon colpì più volte il partner di Yamato, che però non desistette, e anzi
serrò ancora più strette le mascelle... almeno finchè il campione di Neo non
riuscì a spezzare la sua presa con una frustata sul muso! MetalGarurumon uggiolò
e fu costretto a mollare la presa sul suo avversario, che gli piombò alle spalle
con rapidità nsospettabile per una creatura di quelle dimensioni, e lo centrò
con un calcio potentissimo, sollevandolo da terra per poi sbatterlo giù con un
colpo a mani unite. WarGreymon cercò di volare in suo aiuto, e si produsse in un
potente Great Tornado, un attacco ad avvitamento che il dinosauro corazzato
sferrò portando entrambi gli artigli davanti a sè e scagliandosi a tutta
velocità contro il nemico. Sfortunatamente, Arkadimon riuscì ad evitare
l'attacco piegandosi fino ad un angolazione quasi impossibile e facendo in modo
che WarGreymon gli passasse sopra, per poi intercettarlo con precisione
millimetrica sferrandogli un tremendo pugno nello stomaco! WarGreymon si piegò e
strabuzzò gli occhi, interrompendo il suo attacco... ed Arkadimon, con un
ruggito di gioia maligna, scagliò il dinosauro corazzato contro Machinedramon,
che si era appena rialzato, e fece finire entrambi a terra. Deramon cercò di
attaccare tempestando il mostro di noci, sparate ad altissima velocità con il
suo Royal Buster... ma tutti i proiettili rimbalzarono senza fare effetto sul
corpo della mostruosità deforme. Anche Mystimon cercò di contribuire, e si portò
sul fianco sinistro di Arkadimon, per poi sollevare la sua spada fiammeggiante,
e agitarla in un potente arco davanti a sè!
"Core Darts!" esclamò il mago spadaccino. Dalla scia di fuoco che si
era sprigionata dal fendente partirono diversi missili infuocati, e ognuno di
essi si diresse contro Arkadimon, centrandolo in pieno ed esplodendogli
addosso... ma quando fu possibile vederlo di nuovo, la forma Ultimate di
Wizardmon si rese conto con disappunto che nemmeno quell'attacco era riuscito a
danneggiare il colossale abominio! Neo rise di nuovo, e la sua esclamazione di
trionfo si levò oltre il frastuono della battaglia.
"Hahahahahaaa! Tutto qui? Siete davvero ridicoli!" esclamò il leader degli
Alias-3. "I vostri patetici Digimon non possono nulla contro un essere come
Arkadimon! Lui è il Digimon perfetto, non ve ne siete ancora resi conto?
Forse... una dimostrazione di potere un pò più evidente vi convincerà che non
avete possibilità contro di lui! Forza, Arkadimon! Fagli vedere di cosa sei
davvero capace!"
La mostruosità alzò le braccia al cielo, proprio nel momento in cui i cinque
Digimon riprendevano la posizione di guardia... e immediatamente, WarGreymon e
MetalGarurumon sentirono un incredibile accumulo di potenza vicino al suo corpo!
La creatura di Daemon stava raccogliendo una quantità enorme di energia, che
formò una sorta di aura luminosa attorno a lui...
"Adesso, Arkadimon!" esclamò Neo, con occhi febbricitanti. "Usa il tuo... Dot
Matrix!"
Arkadimon ruggì ferocemente, con tale forza da inviare vibrazioni lungo tutta
la piazza... e immediatamente dopo, l'aura che si era formata attorno al suo
corpo repellente si espanse con violenza verso l'esterno, travolgendo tutto ciò
che incontrava! Appena in tempo, i Digimon dei prescelti riuscirono a mettersi
in guardia... ma nemmeno questo li salvò da un doloroso impatto con la scarica
di energia, che li sballottò come bambole di pezza, sgretolando le loro armature
e martellando i loro corpi! Deramon e Mystimon vennero spazzati via per primi,
venendo proiettati dolorosamente sull'asfalto... poi, uno alla volta, anche
WarGreymon, MetalGarurumon e Machinedramon vennero inghiottiti nel vortice di
luce e frastuono! I Digiprescelti si coprirono gli occhi, abbagliati dalla luce
accecante, e tutto quello che sentirono furono i gemiti di dolore dei loro
partner, e i tonfi dei loro corpi che atterravano dopo essere stati
violentemente strattonati di qua e di là dalle energie della Dot Matrix.
Gradualmente, la luce si smorzò e la visibilità tornò normale... e Taichi per
primo fu costretto a vedere il terrificante spettacolo dei loro Digimon a terra
doloranti. Le armature di WarGreymon e MetalGarurumon erano piene di buchi, così
come quella di Mystimon, che usava la sua spada come appoggio per rialzarsi;
Machinedramon era a terra, con delle grosse fenditure nella corazza, dalle quali
provenivano scintille elettriche, e Deramon giaceva a terra stordito, in un
vortice delle piume celesti che gli erano state strappate via dalla potenza del
colpo. In breve tempo, in un solo colpo, l'intera formazione dei Digiprescelti
si era sfaldata, e i suoi componenti si erano ritrovati completamente
soverchiati dalla potenza del loro nemico...
"Oh, mio Dio..." mormorò una terrorizzata Jun, cercando disperatamente di
trattenere il tremore delle sue ginocchia e il desiderio di fuggire il più
lontano possibile. Altri Digiprescelti erano abituati alle scene di battaglia, e
a vedere colpi così devastanti, ma lei... lei era ancora una principiante!
D'altro canto, Neo era estasiato dalle prestazioni di Arkadimon. Stringendo i
pugni e alzando entrambe le braccia al cielo, come un conquistatore che ha
appena messo piede sui territori appena presi, il ragazzo albino esplose in
un'altra delle sue diaboliche risate di trionfo. "Hahahahahaaa! Sì! Sìììì! E'
perfetto! Perfetto! Questo è il potere che volevo! Questo è il potere che
modificherà il mio destino!" esclamò, in pieno delirio di onnipotenza. "Avete
visto? Avete visto quanto siete deboli ed impotenti di fronte alla potenza del
mio Arkadimon? Non potete fare più nulla! Nulla, avete capito? Ben presto... io
e Daemon schiacceremo il vostro patetico tentativo di resistenza, e non ci sarà
più nessuno ad impedirmi di diventare il dominatore del Mondo Digitale! Questo è
il momento del mio trionfo, vedrete! Sarò... il più potente Tamer di tutti i
tempi, e tutti conosceranno il mio nome!"
Taichi strinse i denti e grugnì con evidente fastidio. "Tsk... te l'ha mai
detto nessuno, che ti piace parlare a vanvera? Non credere che sarà tanto
facile! Ti fermerò a mani nude, se si dovrà arrivare a tanto!"
"Hah! Questo lo vorrei proprio vedere!" rispose Neo, guardando con
sufficienza i nemici del suo mostro che si rialzavano a fatica. "Vai, Arkadimon!
Annienta quella nullità, e rendimi fiero di te!"
"Huhuhuhuuu... tutto qui, quello che sapete fare?" rise Daemon,
bloccando un colpo di spada di AlforceVeedramon conb uno scudo di energia
invisibile che si formò attorno al suo corpo. La lama di luce del Cavaliere
Reale colpì la barriera, creando dei riverberi di luce bianca su di essa, e dei
lampi argentati saettarono dalla zona dell'impatto. "Sarà che vi siete
indeboliti in questo tempo di pace, o sarò io che sono diventato troppo forte
per voi? In ogni caso, non credo possiate fare molto se non contemplare la fine
che si avvicina!"
Il Cavaliere Reale strinse i denti, e spinse contro la barriera con ancora
più forza, ma senza ottenere risultati. In un impeto di rabbia determinata, si
concentrò quanto più poteva, e la decorazione a forma di V sul suo torace
risplendette di energia, pronta ad essere scaricata sul nemico! AlforceVeedramon
fissò il suo sguardo fiero in quello febbricitante, ubriaco di potere oscuro,
del Grande Signore dei Demoni dell'Ira, e spinse ancora una volta, questa volta
costringendo il nemico ad indietreggiare!
"Contempla questo, Daemon! SHINING V-FORCE!" esclamò AlforceVeedramon.
L'energia che si era accumulata sul suo pettorale eruppe improvvisamente,
prendendo la forma di un enorme raggio di energia azzurra e gialla che andò a
cozzare contro lo scudo di Daemon a distanza ravvicinata! L'espressione del
comandante nemico si fece improvvisamente allarmata, allorchè si rese conto che,
per quanto il suo potere fosse molto aumentato, la sua barriera non avrebbe
retto ad un simile bombardamento...
E infatti, un istante dopo, lo schermo di energia si infranse, e Daemon venne
colpito in pieno petto dalla Shining V-Force, subendo il suo primo attacco dopo
secoli di presunta invincibilità! Anche se il suo impeto era stato smorzato
dalla protezione che aveva dovuto superare, l'attacco di AlforceVeedramon si
rivelò comunque più che sufficiente a scagliare via il terribile demone e a
sbatterlo dolorosamente sul terreno! Vikemon e Marsmon lanciarono un breve grido
di trionfo vedendo Daemon sollevato in aria e poi scagliato a terra con
abbastanza violenza da aprire delle crepe nel terreno già provato! Con un roco
grugnito, Daemon si accasciò a terra... ma si rialzò dopo pochi secondi, con
un'espressione che faceva chiaramente vedere che quel pò di danni che aveva
subito erano al massimo una seccatura per lui. Con un gesto quasi noncurante,
Daemon si spazzò la polvere dalla tunica e si rimise in guardia, creando
un'altra palla di fuoco nella propria mano.
"Riconosco l'errore." affermò, con appena un accenno di rabbia nella
voce. Quell'effimera sconfitta non aveva in alcun modo minato il suo innaturale
autocontrollo. "Anche voi siete diventati più forti dall'ultima volta che
abbiamo combattuto. E questo colpo lo considererò una punizione per avervi
sottovalutato. Come preferite. Se è questo che volete, scatenerò su di voi tutto
il potere del Dark Seed!"
"E cosa ti fa pensare che noi ti permetteremo di farlo? INFINITE
SURGE!" tuonò Marsmon. Tra le sue mani, apparve una grossa sfera di energia
multicolore, che il Digimon divino scagliò con un ruggito di battaglia contro il
demone, costringendolo ad alzare un nuovo scudo attorno a sè. Si sentì
un'imprecazione quando lo Infinite Surge esplose sul campo di forza, e Daemon
venne scagliato indietro, strisciando il terreno con i piedi. Quando il fumo si
diradò, Marsmon potè vedere che Daemon non aveva subito danni... ma che stava
comunque sostenendo un certo sforzo per difendersi dai loro attacchi. Forse
questo, alla lunga, gli si sarebbe ritorto contro...
"Il potere del Dark Seed non è infinito... almeno, non nelle mie
mani..." pensò con disappunto il Demone dell'Ira, mentre Vikemon
prendeva fiato per un nuovo attacco. "Devo cercare di sbarazzarmi dei
Digiprescelti il prima possibile, o finirò per pentirmene. In ogni caso, nella
peggiore delle ipotesi, so già quello che accadrà..."
Permettendosi solo un istante di distrazione, Daemon girò la coda dell'occhio
verso Arkadimon, che aveva appena sbattuto a terra Machinedramon con un
devastante pugno. Un ghigno satanico deformò il suo volto dietro l'ombra gettata
dal suo cappuccio. Anche nel caso peggiore, aveva comunque la situazione sotto
controllo...
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Rei emise un breve gemito di sorpresa quando il medaglione, dono di
Azulongmon, che portava al collo si accese di una strana luce dorata, che
abbagliò sua madre, che si trovava lì vicino, e i due demonietti che le stavano
a fianco. Si sentì un leggero sfrigolìo, come quello di acciaio rovente immerso
nell'acqua gelida, e la ragazzina dai capelli castani fece un sobbalzo sulla sua
sedia a rotelle, facendola indietreggiare di qualche centimetro. Nello stesso
momento, i piccoli corpi di Pal e Pul vennero avvolti da una gentile aura
dorata, che i due fratelli PetitMamon guardarono stupefatti. Dava una sensazione
calda e confortante, per quanto inconsueta... ma quello che i due si chiedevano
era che cosa volesse dire quel segno improvviso...
"Il... il mio medaglione..." mormorò la ragazzina, consapevole degli sguardi
altrettanto meravigliati di sua madre, di Pal e di Pul. "Sta brillando? Com'è
possibile? Credevo che dopo aver consegnato le Luci della Vittoria... non
sarebbe più servito a niente!"
"E... e cosa significa questa forza che sento?" esclamò Pal. "Non hanno un
libretto di istruzioni o cose del genere, questi talismani? Azulongmon-sama sarà
anche un pezzo grosso, d'accordo, ma poteva almeno prendersi la briga di
spiegarci come funziona!"
Pul scosse la testa. "Secondo me, sorellina, hai frequentato Jun un pò troppo
a lungo..." commentò, ricordando un aneddoto che Jun stessa gli aveva
raccontato, e che riguardava gli innumerevoli tentativi della neo-Digiprescelta
di far funzionare il suo Digivice!
Rei non rispose subito. Con attenzione, la ragazzina afferrò il medaglione
tra le dita di una mano e se lo portò davanti agli occhi, per poi fissarlo come
affascinata. Qualcosa, nel luccichìo del medaglione, sembrava ipnotizzarla, e i
suoi occhi castani si strinsero come se cercasse di vedere in maggior dettaglio
qualcosa di inciso sulla sua superficie. "No... questo... è qualcosa di
diverso..." mormorò, con voce quasi assonnata. "Mi... mi sta chiamando... mi
vuole dire qualcosa... di molto importante... battaglia... Neo... i
Digiprescelti... il Dark... Seed... lo... lo sento..."
Mentre parlava, la sua voce si faceva sempre più legata, poi più rapida, come
se avesse visto qualcosa che la allarmava... al punto che la signora Saiba,
preoccupata che la figlia stesse bene, le appoggiò le mani sulle spalle e la
scosse leggermente. "Rei! Rei, tesoro, tutto a posto? Non ti senti male, vero?"
le chiese ansiosamente.
Sembrava che Rei fosse in un altro mondo, perchè non si accorse nemmeno che
sua madre la stava tenendo. Dopo aver preso un paio di respiri profondi,
evidentemente per calmarsi, la ragazzina avvicinò il viso al medaglione, e
continuò a parlare. "Lui... il potere dell'oscurità... no! Un momento! Tutto
questo non è..."
Con un sobbalzo, Rei si staccò il medaglione dal viso, e i suoi occhi
dapprima quasi vitrei tornarono normali. Scosse la testa, mandando via la strana
sensazione di vertigine che la stava prendendo, e alzò lo sguardo verso la
madre, finalmente accorgendosi di quello he le stava succedendo attorno.
"M-Mamma? Che... che è successo?" chiese, con la mente annebbiata. "Non... non
ricordo più cosa..."
"Rei, tesoro..." disse la signora Saiba, dopo aver tirato un sospiro di
sollievo. Nel frattempo, il medaglione aveva perso la sua lucentezza, e ora
aveva assunto di nuovo il suo aspetto regolare... ma ciò nonostante, Rei
continuava a gettargli qualche occhiata, come se da un momento all'altro dovesse
ricominciare... "Non so neanch'io cosa... Ti sei messa a parlare in modo strano
e a dire frasi sconnesse, proprio quando quel medaglione si è illuminato. Non
ricordi cosa è successo?"
"E... e poi, cos'è questa strana luce che ci sta attorno?" chiese Pul,
svolazzando di fronte a Rei per accennare alla strana aura di luce dorata che
risplendeva intorno a lui e a sua sorella. "E' successo proprio quando il
medaglione si è messo a..."
Un'espressione interrogativa apparve sul viso di Rei, che inclinò la testa da
un lato quasi volesse guardare meglio i suoi due amici... poi, la ragazzina ebbe
come un'epifania, e strinse il pugno davanti a sè. Dava l'impressione di avere
qualcosa di molto importante da fare... "Oh! Ma certo! Adesso... adesso mi
ritorna tutto in mente! Pal, Pul... riuscite a spingere la mia sedia a rotelle
fino ad Odaiba, fino alla piazza principale? Temo... che ci sarà bisogno anche
di me, per questa battaglia..." esclamò.
Inutile dirlo, le reazioni a questa richiesta andarono dalla preoccupazione
all'incredulità più totale. In particolare, la madre guardò Rei come se avesse
appena detto che la notte era luminosa e il giorno era buio... "Cosa? Ma...
ma... Rei, stai scherzando, vero? Non hai visto quanti Digimon stanno
combattendo per le strade di Odaiba? Andare lì sarebbe un suicidio, te ne rendi
conto? No, non posso proprio permetterti di andare!" esclamò la signora Saiba,
con un tono autoritario che normalmente, vedendo quanto era gentile e
accomodante di solito, non le si sarebbe attribuito.
Tuttavia, sapendo quanto era in gioco, Rei non aveva intenzione di farsi
negare il permesso così facilmente. "Mi dispiace, mamma... lo sai che di solito
non discuto quello che dici, ma in questo caso non abbiamo altra scelta!"
esclamò, altrettanto decisa. "Ascoltami... so che può sembrarti incredibile,
ma... questo medaglione mi ha appena fatto capire che sta per accadere qualcosa
di terribile, e che se non intervengo per fermarlo... rischiamo non solo di non
rivedere più Neo, ma anche che tutte le battaglie che i Digiprescelti hanno
combattuto finora per difenderci siano state inutili! E' assurdo, lo so, ma...
finora questo medaglione non mi ha mai ingannato!"
La signora Saiba indietreggiò leggermente, con aria confusa e al tempo stesso
contrita. Quello che diceva sua figlia aveva anche senso, e quello strano
talismano era stato di aiuto in molte circostanze, almeno a sentire quello che
Rei stessa raccontava... ma era davvero una buona idea fidarsi di esso fino a
questo punto? E poi... e poi, a che pro quel talismano era finito nella mano di
Rei, poco più che bambina, quando al mondo c'erano chissà quante persone molto
più forti e più indicate di una ragazzina paralitica... Per quale motivo? Che
senso aveva? Lei aveva già perso un figlio per motivi che tuttora ignorava...
era destino che perdesse anche l'altra?
"Io..." affermò la madre. "Io... no, io capisco quello che vuoi dire, Rei,
ma... ma... Insomma, serve che te lo dica io che è pericoloso? In quella piazza,
adesso, ci sarà l'inferno! E... e tu vuoi andare lo stesso?"
"Mamma di Rei!" esclamò Pal, svolazzando vicino alla ragazzina e assumendo
un'espressione terribilmente seria. L'aura dorata che avvolgeva i due
demonietti, e che faceva loro emettere un bagliore rassicurante in spregio alla
loro natura oscura (non che Pal e Pul, in ogni caso, potessero fare molta
paura...), non si era ancora smorzata, e continuava a risplendere più brillante
che mai. "Andremo io e mio fratello con Rei! Faremo in modo che non le capiti
nulla, ha la nostra parola d'onore! Questa è finalmente la nostra occasione di
renderci utili in qualche modo, dopo tutto questo tempo in cui siamo rimasti di
riserva... e faremo in modo di usarla al meglio! Stia tranquilla, finchè ci
saremo noi, a sua figlia non accadrà nulla!"
La giovane madre guardò con una certa incredulità i due demonietti, che
senz'altro non davano l'impressione di due che potevano facilmente proteggere la
Digiprescelta onoraria... "Cosa? Voi due volete... ma siete sicuri che
riuscirete a raggiungere la piazza senza che succeda nulla a voi e a Rei?"
chiese. "Ascoltatemi, forse sarebbe meglio..."
La donna non finì la frase, in quanto i due demonietti fecero una cosa che
sbalordì sia lei che la figlia. Anzi, Rei giunse addirittura a strabuzzare gli
occhi, che le schizzarono comicamente fuori dalle orbite.
Dopo essersi appoggiati lentamente sul grembo della ragazzina, Pal e Pul
ingoiarono il loro orgoglio... e si inchinarono come per supplicare un favore!
"Per favore... è già molto imbarazzante di per sè, quindi vorremmo cercare di
abbreviare il più possibile la discussione..." affermò il più tranquillo dei due
fratelli. "E' una cosa che dobbiamo fare noi! So che siamo più piccoli, però...
siamo quelli che hanno le migliori possibilità di attraversare il campo di
battaglia e allo stesso tempo proteggere Rei! Se venissimo attaccati, almeno
potremo opporre un pò di resistenza... E Rei è l'unica che possa aiutare i
Digiprescelti in questo momento! Se Daemon vincesse, nessuno sarebbe più al
sicuro, è per questo che dobbiamo andare!"
"Promettiamo che a Rei non accadrà nulla!" giurò Pal. "Che Arkadimon mi possa
assorbire se non manterrò questa mia promessa!"
Alla dichiarazione dei due PetitMamon seguì un istante di scioccato silenzio,
poi altri istanti di tesa riflessione. La signora Saiba si rendeva conto che
avevano ragione, ma questo non le impediva di provare ansia per quello che
doveva fare Rei... e tuttavia, Pal e Pul erano gli unici in grado di
accompagnarla fin lì con qualche concreta possibilità di successo.
Evidentemente, non c'era molto da fare se non fidarsi di loro...
La giovane madre prese infine un bel respiro, e diede la sua risposta a Pal e
a Pul.
"E va bene..." disse, con voce flebile. "Sono... sono certa che voi avrete
cura di mia figlia, e farete del vostro meglio per tenerla al sicuro... ma
perfavore, ragazzi, stateattenti! Non sapete quali orrori vi aspettano su quel
campo di battaglia! E anche tu, Rei... stai attenta! Non voglio perdere anche
te, come è successo con tuo fratello..."
Sentendo che la voce di sua madre tremava un pò, Rei le prese la mano con
affetto. "Non... non temere, mamma, non succederà... Pal-chan e Pul-chan sono
affidabili, anche se a volte fanno i buffoni... andrà tutto bene, vedrai!
Raggiungeremo i Digiprescelti, e li aiuteremo a sconfiggere Daemon! E già che ci
siamo, recupereremo anche Neo! Vedrai, quando tutto questo sarà finito, potremo
essere di nuovo una famiglia normale!"
"Sì, hai ragione..." replicò la madre. "Prometto che quando tutto questo sarà
finito... ti preparerò una delle mie cenette per occasioni speciali! So che ti
piacciono molto i sashimi che faccio io... vero, golosona? Hehehee..."
La signora Saiba, nonostante tutto, riuscì a ridere un pò, e sua figlia,
contenta di essere riuscita a togliere un pò di tensione a quella situazione
così tesa, si permise a sua volta un sorrisetto, e si mise una mano davanti alla
bocca per impedirsi di ridere. Anche Pal e Pul, che non erano certo tipi da non
cogliere l'ironia della situazione, parteciparono a quella parentesi di
divertimento...
"Heheheee... comunque, seriamente, adesso dovremmo anche muoverci!" propose
Pul. "Più tardiamo, più la situazione diventa difficile per i
Digiprescelti..."
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Un rapido sguardo al campo di battaglia avrebbe confermato le impressioni di
Pul: nonostante la superiorità numerica e di livello, i Digimon di Taichi,
Yamato, Jun, Rosa e Catherine erano riusciti a fare a malapena qualche graffio
ad Arkadimon, che ogni volta sembrava scrollarsi di dosso qualsiasi attacco lo
raggiungesse con la stessa facilità con cui un cane si scrolla di dosso una
pulce. L'unico ad essere contento di tutto questo, inutile dirlo, era ovviamente
Neo, che non perdeva occasione per sventolare in faccia ai Digiprescelti il
fatto che fossero deboli e impotenti di fronte al suo mostro...
WarGreymon tentò un nuovo attacco, e dopo essersi assicurato che non ci fosse
nessuno nell'area che sarebbe stata colpita, si sollevò in aria, alzò le braccia
e creò una grossa sfera di energia arancione sopra la propria testa.
Raccogliendo tutte le proprie forze, e concentrandole nel gigantesco proiettile
rovente che ora teneva tra le mani, WarGreymon prese la mira e scagliò il suo
attacco! "TERRA FORCE!"
Arkadimon, subito messo in allarme, alzò lo sguardo e accumulò ulteriore
energia, in modo da ripetere la sua Dot Matrix e cancellare il sole in miniatura
che gli stava sfrecciando contro... ma Mystimon aveva previsto questa mossa e,
con precisione e potenza, si alzò di scatto, roteò su sè stesso un paio di
volte, e poi, come un lanciatore di martello professionista, lanciò la propria
spada fiammeggiante verso la testa di Arkadimon, mirando agli occhi! Questo
distrasse la mostruosa creatura, che alzò una mano per difendersi, e la spada
rimbalzò sulla sua corazza per poi finire a terra, a pochi metri da Mystimon...
ma il guerriero-mago aveva comunque raggiunto il suo scopo, visto che aveva
disturbato la concentrazione del mostruoso Digimon artificiale!
L'espressione di Neo passò immediatamente ad una di allarme, vedendo che il
Terra Force di WarGreymon stava per raggiungerlo! "Hey, attento a quello che
fai, Arkadimon! Difenditi da quell'attacco!" esclamò, indicando il globo
fiammeggiante. Per quanto fosse convinto della superiorità del suo Digimon,
soltanto uno stupido avrebbe sottovalutato WarGreymon...
In tutta fretta, Arkadimon riassunse la posizione di guardia e cercò di
spostarsi fuori dalla traiettoria del colpo... ma anche così il calore
periferico del Terra Force riuscì a fargli provare dolore, e l'onda d'urto che
esso scatenò al momento dell'impatto lo scagliò indietro di diversi metri,
indifeso ed esposto a qualunque attacco i Digimon dei prescelti volessero
usare...
"METAL WOLF CLAW!" esclamò MetalGarurumon. Il torrente di energia
congelante, a temperatura prossima allo zero assoluto, sfrecciò verso Arkadimon,
che fece appena in tempo a mettersi in guardia prima di essere investito! Un
ruggito gorgogliante provenne dalla gola del mostro, che per la prima volta in
tutto il combattimento subiva dei danni concreti, e Arkadimon andò a sbattere
con la schiena contro il muro di un palazzo vicino, facendo piovere detriti
tutt'attorno a sè. Con espressione molto infastidita, Neo fece un passo verso il
suo mostro, e lo richiamò all'ordine.
"Maledizione, Arkadimon! Non ti ho fatto mangiare tutti quei dati solo perchè
tu ti facessi sconfiggere da queste nullità!" esclamò con rabbia. "Avanti,
alzati! La battaglia è appena iniziata! Fai a pezzi quegli intriganti e assorbi
i loro dati! Voglio che tu evolva a livello Mega!"
Grazie alla sua innaturale tempra, Arkadimon non ebbe problemi a rialzarsi, e
si scrollò di dosso con fastidio lo strato di ghiaccio che si era formato
sull'armatura delle braccia... poi, con un movimento quasi impercettibile tale
era la sua velocità, fece uscire dagli avambracci un paio di tentacoli simili ad
enormi vermi, e li dispiegò davanti a sè come delle fruste, mentre Mystimon
recuperava la sua spada, Machinedramon caricava i suoi cannoni, e i Digimon di
Taichi e Yamato si preparavano ad un nuovo attacco... "Heheheheee..." sghignazzò
Neo, il cui umore era tornato buono. "Proprio niente male, eh? I vostri miseri
colpi non possono fare niente al mio guerriero! I danni si rigenerano subito, e
la forza di Arkadimon rimane così immutata, non importa quanto combatta!"
"Ah, davvero?" esclamò una voce morbida ma severa proveniente da
dietro Arkadimon. "Vediamo se riesce a rigenerare anche questo, allora!
CRIMSON FIRE!"
"Forbidden Temptation!" esclamò un'altra voce, più soft e più
femminile. Arkadimon cercò di voltarsi verso la fonte del pericolo... ma non
abbastanza velocemente da evitare una potente fiammata rossa che lo centrò in
pieno petto, seguita a breve da un raggio di energia fucsia attorno al quale
danzavano dei petali di energia! I due attacchi combinati fecero cadere a terra
Arkadimon, che questa volta ci mise un pò più di tempo a rialzarsi... e Neo,
stringendo i denti per la rabbia e la frustrazione, alzò lo sguardo...
Il cielo era letteralmente infestato di Digimon, tutti di livello Mega tranne
l'occasionale Ultimate, e tutti diretti verso di lui, verso Arkadimon e verso
Daemon! I Digiprescelti e i loro partner erano riusciti a lasciarsi alle spalle
la battaglia che stavano combattendo, e si erano fatti sostituire dai Digimon
della resistenza proprio per unirsi a quella battaglia decisiva! Dalla parte di
Neo e Arkadimon, il perfido albino si stava trovando con Phoenixmon, Rosemon,
HerculesKabuterimon, Plesiomon, Seraphimon, Ophanimon e anche GigaSeadramon e
Megadramon... mentre, dall'altra parte, Daemon aveva a che fare con un altro
nutrito gruppetto di combattenti, comandato da Imperialdramon FM e composto da
Valkyrimon, GrandKuwagamon, Valdurmon, Angeldramon e un determinato
TigerVespamon che cavalcava sul dorso di GrandKuwagamon! Tutti i Digimon erano
accompagnati dal rispettivo partner umano, con Mimi in piedi sul dorso di
Phoenixmon assieme a Sora, Jolene a fianco di Felipe in groppa a Valdurmon,
Yurika in piedi sul robusto carapace di GrandKuwagamon assieme al suo partner...
e il gruppetto di Daisuke all'interno della cabina interna di Imperialdramon! E
dietro ancora, stavano arrivando anche BlackWarGreymon e i due Digimon
artificiali di Hideto, con il ragazzo moro in piedi sulla schiena di
BlackMetalGarurumon! Con ira, Daemon scagliò lontano Vikemon, con il quale aveva
ingaggiato un terribile corpo a corpo, e alzò lo sguardo verso il cielo. Quella
marcia trionfale di Digimon eroici, che non avevano nessun altro obiettivo in
mente se non quello di distruggerlo e fermare i suoi piani, gli dava fastidio e
al tempo stesso lo preoccupava. Per un istante, il dubbio che la sua campagna di
conquista potesse finire in un buco nell'acqua attraversò la sua mente... ma la
vista di Arkadimon e Neo al suo fianco lo tranquillizzò, ricordandogli che in
ogni caso aveva quella carta nella manica...
"Guardate! Stanno arrivando i rinforzi!" esclamò Taichi, indicando con
entusiasmo verso l'alto! Jun strinse i denti e alzò un pugno verso il cielo,
mentre Rosa si sbracciava e festeggiava, e Catherine e Yamato si limitavano a
guardare i loro compagni con gratitudine.
"Yuhuuuu! Evvai, come nei vecchi western!" esclamò Kevin, facendo un segno di
vittoria rivolto a Sho, che ricambiò il gesto e alzò lo sguardo verso
GrandKuwagamon, sul cui dorso stava in piedi la ragazza del suo cuore. Yurika e
il suo partner salutarono il ragazzo con un gesto della mano... poi, il loro
sguardo si spostò su Daemon, sulla sua figura ammantata di scarlatto che per
tanto tempo aveva popolato i loro incubi, e che ora si trovavano davanti nella
vita reale per chiudere i conti per sempre! Daemon restituì a sua volta uno
sguardo feroce alla giovane donna dai capelli blu, che si trovò a guardare in un
paio di ovali luccicanti e senza pupille nelle quali ardeva una rabbia senza
fine...
"Yurika Kagura..." ringhiò il Demone dell'Ira. "Mi ricordo bene
anche di te, mocciosa... Io non dimentico mai i miei nemici!"
"Daemon, da quanto tempo..." rispose lei, con pungente, sarcastica ironia.
"Sempre troppo poco, comunque... Non ti è bastata la lezione che hai preso dieci
anni fa? Hai deciso di farti dare una ripassata?"
"Hmph!" grugnì Daemon, mentre i Digimon della resistenza atterravano
attorno a lui e ad Arkadimon, circondandoli da ogni lato. "Vedo che avete
unito le forze... notevole, devo ammetterlo! Siete riusciti a distruggere i miei
generali, e avete resistito in maniera ammirevole al mio esercito! Ma vi
illudete se pensate che sconfiggere me e Arkadimon sarà altrettanto facile!
Avete già visto di cosa è capace la mia creatura, grazie all'abilità di Neo... e
grazie al potere oscuro che ho assorbito dal Dark Ocean, e al Dark Seed che ora
fa parte di me, ora sono completamente diverso da com'ero una volta! Quindi...
fatevi sotto, Digiprescelti! Lasciate che vi mostri qual è il destino del vostro
mondo! EVIL INFERNO!"
Con un lungo ruggito, Daemon si concentrò al massimo, e una fiammata enorme
divampò tra le sue mani per poi sfrecciare verso un gruppo di suoi nemici, ad
una velocità tale che quando i suoi avversari si accorsero di cosa stava
accadendo, il proiettile infuocato era già a metà strada! Valdurmon, Angeldramon
ed Imperialdramon FM riuscirono a malapena ad interporsi tra Daemon e i loro
compagni meno forti, e si misero in guardia, assorbendo per quanto potevano
l'impatto dello Evil Inferno, che fu comunque sufficiente a scagliarli indietro
di diversi metri, e creare scompiglio tra le file dei loro compagni, con
fiammate più piccole che sfrecciavano in ogni direzione! All'interno della
cockpit di Imperialdramon, Daisuke e i suoi compagni gridarono quando la
tremenda forza offensiva del colpo scagliò all'indietro il Digimon che li stava
trasportando, e li sballottò violentemente prima di far atterrare il Digimon
guerriero su una casa scoperchiata. L'edificio disabitato crollò del tutto,
riducendosi ad un ammasso di macerie, e il drago guerriero si rialzò scuotendo
la testa, per poi far scendere i suoi passeggeri a pochi metri dalla piazza.
"Restare nella mia cockpit è troppo pericoloso, ragazzi!" esclamò
Imperialdramon FM, mentre i sei Digiprescelti venivano depositati uno alla volta
sull'asfalto disseminato di macerie. "Voi restate a terra, e cercate di
tenervi più al sicuro che potete... io e gli altri ci occuperemo di Daemon!
State tranquilli, questa volta non riuscirà a sfuggirci!"
"Imperialdramon..." mormorò Takeru, per poi dare un'occhiata al luogo dove si
stava svolgendo il combattimento finale. Un frastuono infernale si levò in aria
quando tutti i Digimon della resistenza si gettarono contemporaneamente contro i
loro spaventosamente potenti nemici, sommergendoli di colpi energetici di ogni
tipo che coloravano la piazza di bagliori inquietanti! Dalla loro posizione,
Daisuke e i suoi compagni videro TigerVespamon e Valkyrimon scendere giù in
picchiata su Daemon e attaccarlo con le loro spade, soltanto per essere respinte
da un potente impulso energetico dopo aver sferrato poco più di qualche fendente
a vuoto. Subito dopo, fu Valdurmon a partire all'attacco, supportato da una
raffica di proiettili di luce provenienti dalla verga di Angeldramon... ma
Daemon creò un'altra barriera energetica attorno al suo corpo e si mantenne al
sicuro. A giudicare da quanto stavano vedendo, la battaglia sarebbe stata
davvero terribile... e se Imperialdramon non fosse tornato a combattere in
fretta, l'esito sarebbe stato molto incerto... Non c'era verso di negarlo,
Daemon era diventato molto più potente di quanto già non fosse tre anni
prima!
Uno alla volta, i Digiprescelti alzarono lo sguardo verso il loro campione,
pregandolo silenziosamente di uscire vincitore da quella battaglia e porre fine
una volta per tutte all'incubo che stava avvolgendo il Mondo Reale e quello
Digitale! Dopo essere rimasto qualche secondo, con in sottofondo i rumori e le
luci della battaglia, ad osservare i suoi amici umani, l'eroicio guerriero
annuì, spiegò le sue magnifiche ali, e si levò in volo sopra il quartiere
semidistrutto, volteggiando con decisione verso la scena dello scontro finale!
Giunto ad una certa distanza, Imperialdramon alzò il braccio, caricò il suo
cannone, e sparò un potente raggio di luce bianca che fendette l'aria e colse di
sorpresa Daemon!
"POSITRON LASER!" esclamò Imperialdramon FM. Impreparato, Daemon
feceappena in tempo a voltarsi prima di essere raggiunto in pieno dal laser, che
lo scagliò contro il terreno e provocò una enorme esplosione bianca che lo
inghiottì per qualche istante prima di dissolversi. Il Demone dell'Ira lanciò un
lungo urlo di dolore, ma riemerse pochi istanti dopo, con i bordi della tunica
stracciati e le mani avvolte dalle fiamme, in cerca di vendetta! Daemon
cominciava a sentirsi sotto pressione, e stava cominciando a combattere, per la
prima volta dopo tanto tempo, al massimo delle sue capacità!
"Okay, ci siamo..." mormorò Daisuke, mentre Hikari gli prendeva gentilmente
la mano, e tutti insieme, lui e i suoi amici cominciavano a correre verso la
piazza, in mezzo al fumo e ai lampi di energia. "Buona fortuna,
Imperialdramon... buona fortuna a tutti voi! Noi... sappiamo che ce la
farete!"
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Neo strinse i denti, al punto da mordersi il labbro inferiore e far uscire un
rivoletto di sangue che macchiò il colletto del suo vestito, facendolo sembrare
ancora più pazzo di quanto già non fosse. Vedere uno dei responsabili - almeno,
dal suo punto di vista - dell'incidente di Rei in mezzo ai Digiprescelti che lo
stavano ostacolando era per lui un terribile insulto, che doveva essere lavato
con lo stesso liquido scarlatto che ora gli stava colando lungo il mento!
"Tu... tu, Hideto, verme schifoso! Come hai osato tradirmi così?" sibilò
ferocemente, mentre osservava il ragazzo moro e i suoi Digimon, ChaosWarGreymon
e BlackMetalGarurumon, schierarsi davanti a lui e al potente Arkadimon. "Tu
dovevi continuare a servirmi... la tua punizione per quello che hai fatto a mia
sorella non era ancora finita! Dovevi soffrire ancora! E invece hai pensato
bene, da bravo codardo che sei, di scansare le tue responsabilità e unirti a
questi perdenti! Beh, peggio per te! Quando avrò finito con loro, ordinerò ad
Arkadimon di distruggere anche te!"
Un moto di paura colse Hideto alla vista del volto di Neo, che sprizzava odio
da ogni lineamento. E in effetti, poche persone sarebbero riuscite a rimanere
calme e tranquille mentre guardavano in faccia un pazzo completo... ma prima che
l'abuso verbale potesse andare avanti, i Digiprescelti interruppero il servitore
di Daemon, ricordando ad Hideto quello che Taichi gli aveva spiegato - con
metodi più diretti - durante la battaglia tra Omnimon e ViralOmnimon.
"Non devi ascoltare quello che dice!" affermò Koushiro dal dorso di
HerculesKabuterimon. "E' del tutto privo di logica. Sta cercando di farti
reagire alla provocazione e alla minaccia, invece che all'argomento di per sè.
E' così che lui costringe gli altri a fare quello che lui vuole!"
"Koushiro-kun ha ragione. Non devi farti influenzare da lui, o tornerà a
manipolarti come ha sempre fatto!" esclamò Sora... che poi, fedele alla sua fama
di ragazza decisa che non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno, si
rivolse a Neo con parole indignate. "Immagino che tu ti senta uno che ci sa
fare, vero, Neo Saiba? Un duro, come si dice di solito. Lo vedo... molto
coraggioso da parte tua manipolare i sentimenti di un ragazzo per costringerlo a
fare quello che tu vuoi, e usare il ricatto per tenerlo in soggezione! E tutto
il potere di cui ti vanti, non te lo sei guadagnato con il duro lavoro e
l'impegno; te l'ha dato Daemon, per convincerti a fare quello che lui
vuole!"
"Stai zitta, mocciosa... stai zitta e basta! Tu non puoi capirmi... nessuno
può capire quello che provo!" sibilò Neo, ormai prossimo a perdere completamente
il controllo. "Tutti quelli che attentano alla felicità della mia famiglia...
devono pagare! E Hideto è uno di loro! Lo avrei perdonato se mi avesse aiutato
fino alla fine... ma ha deciso di tradirmi! E per questo, non avrò pietà di
lui!"
"Bel modo di discutere che hai..." affermò con acredine Michael, dalla groppa
di GigaSeadramon. "Ogni volta che qualcuno non è d'accordo con te, tu lo fai
stare zitto con le minacce!"
Neo alzò lo sguardo verso GigaSeadramon e il Digiprescelto americano per
vomitare altri dei suoi deliri... ma Hideto, sorprendentemente, lo anticipò e
smontò con un balzo dalla groppa di BlackMetalGarurumon, atterrando agilmente
sull'asfalto riscaldato. "Mi dispiace, Neo-kun..." affermò, finalmente usando
per il suo coetaneo un appellativo che gli era più consono, invece di quel
'-sama' che indicava sudditanza psicologica. "Ma non ho intenzione di farmi
sfruttare oltre! Taichi-kun e Yamato-kun mi hanno insegnato che, a parte il
fatto che quello che è successo non è colpa di nessuno, non posso torturarmi
costantemente su quello che è successo in passato! Rei-chan non lo vorrebbe... e
tu non hai il diritto di farmi sentire in colpa per questo! Mi sono fatto
manipolare perchè anch'io avevo una percezione sbagliata delle cose... ma, per
rimediare a quello che credevo di aver fatto, stavo facendo cose ancora
peggiori! Come distruggere DigiWorld o far finire Hikari-san nel Dark Ocean di
Dragomon! Ora basta... tutto questo deve finire! Noi ti fermeremo, Neo... in un
modo o nell'altro, se non vuoi ascoltare ragioni!"
"Ben detto, Hideto! Siamo fieri di te!" commentò BlackMetalGarurumon
con un largo sorriso sul suo volto da predatore. Taichi e Yamato, dall'altra
parte del campo di battaglia, annuirono in segno di apprezzamento...
Neo era ormai al limite della sopportazione... e della sanità mentale! Quasi
accecato dall'ira, il ragazzo albino alzò le braccia al cielo e gridò a
squarciagola, troncando qualsiasi tentativo di una conversazione razionale!
"AAAAAAAARGH! Silenzio, silenzio, silenzio... SILENZIOOOOO! Non accetterò mai
questa conclusione! Sono arrivato troppo lontano per mollare tutto... grazie ad
Arkadimon, potrò creare il mio mondo perfetto al posto di DigiWorld! E per primi
eliminerò voi! ARKADIMON! DISTRUGGILI TUTTI! Non deve rimanerne nessuno!"
Arkadimon spiegò le ali e prese di nuovo il volo, esplodendo in uno dei suoi
terrificanti ruggiti gorgoglianti. Quasi percependo per istinto quale fosse il
nemico verso il quale il suo padrone provava maggiore astio, l'orrore scese in
picchiata verso Hideto, cercando di impalarlo su uno dei suoi tentacoli
affilati... ma così facendo, distolse l'attenzione da altri membri del gruppo,
che ne approfittarono immediatamente per bombardarlo!
"Fermo, Arkadimon! Tu non vai da nessuna parte! GIGA SEA DESTROYER!"
tuonò GigaSeadramon, sparando un enorme laser contro il terribile Digimon
artificiale e colpendolo al fianco! Con un ringhio, il mostro venne scagliato a
terra, ma si rialzò quasi subito... non abbastanza velocemente, comunque, da
impedire a Taichi, Yamato e Hideto di organizzarsi, e chiamare a sè i due
Digimon più potenti su cui gli alleati potessero contare!
"Taichi!" esclamò il ragazzo biondo, vedendo WarGreymon e MetalGarurumon che
si preparavano. "Approfittiamone adesso, e formiamo Omnimon!"
"Ricevuto! Anche tu, Hideto-kun! Abbiamo bisogno di ViralOmnimon!" esclamò il
Digiprescelto del Coraggio. Prima ancora che lui finisse la frase, comunque,
vide che il ragazzino moro aveva già attivato i suoi Digivice e si preparava ad
unirli tra loro... così, anche lui e Yamato, dopo essersi guardati negli occhi
per confermare di essere pronti, si concentrarono, e sentirono i Digivice
diventare caldi e luminosi nelle proprie mani! In quello stesso momento, i
rivitalizzati WarGreymon e MetalGarurumon iniziarono a brillare e si
avvicinarono, come spinti da qualche forza invisibile...
"Questo è il momento giusto!" esclamò Taichi. "WarGreymon, MetalGarurumon...
Unitevi!"
"ChaosWarGreymon! BlackMetalGarurumon!" risuonò la voce di Hideto. "Eseguite
la Digievoluzione DNA!"
"WarGreymon... MetalGarurumon... JOGRESS SHINKA... OMNIMON!"
"ChaosWarGreymon... BlackMetalGarurumon... ANKOKU JOGRESS SHINKA...
VIRALOMNIMON!"
Neo fu costretto a coprirsi il viso con un braccio quando la luce proveniente
dalle due coppie speculari di Mega proruppe all'esterno, trasformandosi in un
paio di bianchi fari abbaglianti che avvolsero completamente il campo di
battaglia! All'interno della luce, le due coppie di Digimon vennero scomposte in
un unico, immenso vortice di dati che danzarono nell'aria in maniera
spettacolare, tra lampi di energia e incredibili effetti speciali... prima di
fondarsi di nuovo, e lasciare, nei punti dove prima c'erano quattro Digimon, un
paio di alti guerrieri in armatura bianca, con le spade sguainate e i cannoni
puntati verso Arkadimon, come due immagini speculari sottilmente diverse, ma
altrettanto grandiose e impressionanti! Nonostante il suo potere e la sua
limitata intelligenza, il Digimon artificiale emise un grugnito sommesso che
accennava ad un sentore di paura... aveva intuito, per puro istinto, che
stavolta si trovava di fronte ad avversari pericolosi!
Omnimon aprì di scatto gli occhi, subito imitato dalla sua controparte
oscura... ed entrambi inquadrarono il bersaglio, pronti a scatenare su di lui
tutta la loro potenza di fuoco! "Grazie, Taichi... Yamato... Hideto... ottimo
lavoro! Al resto pensiamo io e ViralOmnimon!" affermò il guerriero
anti-virus. "Sei pronto? Questa volta... di Arkadimon deve restare soltanto
il ricordo!"
"Non ce lo faremo dire due volte!" rispose con prontezza ViralOmnimon.
"Questa mostruosità... ha fatto soffrire chissà quanti Digimon, e per colpa
sua e delle brame di potere di Neo, anche Hideto ha sofferto! Arkadimon pagherà
per questo... lo cancelleremo per sempre! YAAAAAH!"
Come obbedendo allo stesso segnale di partenza, i due Omnimon si scagliarono
sul confuso Arkadimon da entrambe le direzioni, e lo colpirono con violenza con
un tremendo pugno sferrato con le braccia-cannone, uno al torace e uno in mezzo
alle scapole! Il Digimon malvagio si irrigidì di botto e barcollò, ma non fece
in tempo a reagire prima di essere raggiunto sotto il mento da un potente pugno
di Omnimon e spedito in aria, dove tentò disperatamente di battere le ali per
rimettersi in piedi! Ci riucì, ma solo per vedersi arrivare addosso ViralOmnimon
con la spada sguainata e circondata da una potente aura violacea... e la
controparte oscura di Omnimon sferrò un tremendo fendente che raggiunse
Arkadimon in pieno petto e lo mandò a schiantarsi contro un cumulo di macerie,
provocando un breve terremoto!
"CHAOS SWORD!" esclamò ViralOmnimon mentre sferrava il colpo. Il
guerriero virale restò a guardare il suo avversario che scompariva tra le
macerie, e la nuvola di polvere che si era sollevata dal luogo dell'impatto,
mentre Omnimon spiccava il volo e gli arrivava a fianco. Quando i due guerrieri
sentirono qualcosa che si muoveva ancora sotto le macerie, non persero tempo e
puntarono le loro braccia-MetalGarurumon verso il punto in cui Arkadimon era
svanito, caricando rapidamente un enorme laser...
"GARURU CANNON!"
"HELL CANNON!"
...
*KA-BLAAAAAAAAAAAM!*
Dopo una frazione di secondo di pausa, che contribuì ad innalzare la tensione
drammatica fin quasi al parossismo, entrambi i cannoni laser dei due Omnimon
presero vita, e spararono due raggi di energia quasi solidi che si fusero a
mezz'aria in un unico, devastante proiettile laser che fece risplendere di luce
propria l'intera isola artificiale, e costrinse tutti i presenti a coprirsi gli
occhi, prima di esplodere violentemente sulle macerie tra le quali Arkadimon era
scomparso! Un'esplosione spaventosa ridusse in polvere ciò che era rimasto delle
costruzioni abbattute, scavò un profondo cratere nel terreno, e proiettò in aria
una quantità enorme di detriti bruciati che emanavano un fortissimo puzzo di
petrolio in fiamme. Un urlo mostruoso riecheggiò nel quartiere, e Arkadimon,
avvolto dall'energia distruttiva, venne scagliato in aria con potenza inaudita,
sballottato qua e là come una bambola, e finalmente, dopo che il fragore
dell'esplosione si fu quietato, precipitò al suolo, la corazza annerita e il
corpo fumante come un hamburger bruciato! Riuscì a rialzarsi di nuovo, restando
in piedi sulla superficie del cratere che l'attacco combinato di Omnimon e
ViralOmnimon aveva scavato... ma anche così, era evidente che l'effetto era
stato devastante, e il Digimon malvagio che fino ad un attimo prima era sembrato
così potente e inarrestabile, ora dava l'impressione di essere sul punto di
cedere! Barcollò, poi si rimise in piedi e spiegò le ali, nel tentativo di
riprendere il volo, ma incespicò e si accasciò nuovamente sul terreno bruciato,
dove rimase a respirare affannosamente.
"Bel colpo!" esclamò Sora dalla groppa di Phoenixmon. "Questo sì che gli ha
fatto effetto! Taichi, Yamato, Hideto-kun... voi e i vostri Digimon siete stati
incredibili!"
Non resistendo alla tentazione di vantarsi un pò davanti alla sua ragazza,
Taichi alzò lo sguardo verso di lei, fece il segno dell'okay, e sfoderò uno dei
suoi classici sorrisoni idioti a cinquantaquattro denti, mentre Yamato rise
sotto i baffi e alzò gli occhi al cielo. Tuttavia, l'importanza della battaglia
che stavano sostenendo, e il fatto che essa non fosse ancora finita, venne loro
ricordata quando Arkadimon, più inferocito che mai, emerse dal burrone annerito
nel quale i due Omnimon lo avevano quasi seppellito, e si levò in volo con un
poderoso colpo d'ali, come se il suo corpo sgraziato non pesasse nulla! Il
terribile mostro si alzò nuovamente in volo, e cercò di attaccare di nuovo i
suoi avversari, con la ferocia di una belva ferita, mentre le bruciature sul suo
corpo iniziavano a svanire a vista d'occhio, senza lasciare neanche le
cicatrici!
"Tsk..." grugnì Neo, vedendo i due Omnimon che schivavano una frustata del
tentacolo di Arkadimon. "Non credevate davvero che fosse così facile, eh? E'
stato solo un colpo fortunato! Arkadimon può rigenerare quasi subito qualsiasi
danno, non importa quanto grande! State solo perdendo il vostro tempo... anche
se devo ammettere che un pò ho avuto paura, poco fa!"
"Questo non è un problema!" rispose il sempre logico Koushiro. "Il tuo
Digimon ci mette comunque un pò di tempo per riprendersi dai colpi... e questo
significa che, se lo attacchiamo con forza costante ma con sempre crescente
rapidità, alla fine i suoi poteri rigenerativi non saranno sufficienti a farlo
recuperare, e dovrà soccombere!"
HerculesKabuterimon, per quanto chiara fosse la spiegazione del suo partner
umano, volle essere ulteriormente illuminante... non soltanto in senso
metaforico! "E se non ci credi, possiamo dartene una dimostrazione!
Plesiomon! Jyou!"
"Certamente!" rispose il Digimon dinosauro, trasformando la propria
coda in un grosso idrante mentre il Digiprescelto occhialuto annuiva e si teneva
stretto al collo del Mega acquatico. "Eccoti una basilare lezione di
conduzione elettrica! WATER TAIL BLASTER!"
L'idrante esplose un potente getto d'acqua, che Arkadimon riuscì a parare
mettendosi in posizione di guardia... ma Neo, con orrore, si rese contoche era
esattamente quello che i Digiprescelti volevano! In questo modo, infatti, il
Digimon artificiale riuscì a resistere alla forza travolgente del getto... ma
venne comunque bagnato completamente, e tutti sanno che ottimo conduttore di
elettricità sia l'acqua...
"GIGA ELECTRO SHOCKER!" tuonò HerculesKabuterimon... e come da
programma, una gigantesca scarica elettrica, che prese la forma di un fulmine
bianco, partì dalle tre corna poste sul suo elmetto e investì in pieno il
terribile mostro, amplificata dall'acqua di cui Arkadimon era inondato! L'orrore
lanciò un tremendo boato di dolore e perse quota, soltanto per ritrovarsi sotto
l'attacco combinato di Seraphimon e Ophanimon, che iniziarono a tempestarlo di
colpi. Facendo appello a tutte le sue forze, Arkadimon cercò di opporsi al loro
assalto, muovendo braccia e ali alla rinfusa in modo da intercettare i loro
attacchi in qualche modo... ma anche così, i due potenti Digimon angelici
penetrarono più volte le sue difese e lo colpirono nelle parti non protette
dall'armatura! Un ultimo colpo, sferrato con la verga di Seraphimon, scagliò il
mostro a diversi metri di distanza, dove cercò di rimettersi in guardia... solo
per essere interrotto da una raffica di noci da un lato, e di missili
dall'altro, tutti provenienti, rispettivamente, da Deramon e Megadramon!
"Royal Nuts!" esclamò la colomba, indirizzando una grandinata di colpi
contro il demone.
"Darkside Attack!" Fu la volta di Megadramon, che spalancò le ali e
colpì l'avversario con una raffica di missili. L'attacco non fece molto, data
l'enorme differenza di forza che c'era tra i combattenti, ma servì comunque allo
scopo di distrarre la terrificante creatura quanto bastava per permettere a
Phoenixmon di sferrare un attacco!
"STARLIGHT EXPLOSION!" esclamò la fenice, che subito dopo scagliò una
raffica di meteore infuocate contro Arkadimon, e lo sommerse in una marea di
fuoco cremisi che gli inflisse ulteriori danni, proprio quando il mostro aveva
appena rigenerato i più recenti! Per quattro o cinque volte, i proiettili
infuocati di Phoenixmon centrarono il loro bersaglio, facendolo indietreggiare
ancora un pò... e subito dopo, anche Rosemon si lanciò contro la diabolica
creazione di Daemon, sferrando colpi rapidi e precisi con la sua frusta di rovi,
e superando la corazza di Arkadimon.
"Ed ora, aggiungo qualcosa io! Roses Rapier!" esclamò il Digimon
floreale. Una delle sue fruste divenne dura e rigida come un fioretto, e la
Digimon la usò per sferrare un potente affondo che trafisse il braccio
dell'essere malefico, facendolo barcollare di nuovo! Neo spalancò gli occhi,
vedendo che un attimo dopo Omnimon e ViralOmnimon attacavano in contemporanea, e
scagliavano a terra Arkadimon con un doppio calcio volante. C'era qualcosa di
terribilmente esaltante nel vedere quei due Digimon uguali e contrari, e che
fino a poco prima erano stati rivali, combattere con tale sintonia, e riuscire a
tenere testa ad un mostro così terribile...
Arkadimon si schiantò nuovamente al suolo, seriamente indebolito dalla gran
quantità di colpi che aveva preso... ma ancora una volta, l'incredibile
resistenza del Digimon artificiale gli permise di rialzarsi, sebbene a fatica, e
questa volta Arkadimon agì prima che i Digimon della resistenza potessero
continuare l'attacco. Si concentrò di nuovo, e Taichi, Yamato, Rosa, Jun e
Catherine riconobbero il preavviso di un'altra, devastante Dot Matrix...
"Cavolo, lo sta facendo di nuovo!" esclamò la ragazzina messicana.
"Allontanatevi, presto!"
L'avviso arrivò giusto in tempo. Alcuni dei Digimon avevano cercato di
attaccare Arkadimon, ma si fermarono non appena videro la minacciosa aura
apparire attorno al suo corpo innaturale, e assunsero una posizione di guardia
nel momento stesso in cui questa si espanse verso di loro con un boato
spaventoso! Omnimon, Megadramon, Machinedramon e Seraphimon, i più vicini ad
Arkadimon in quel momento, vennero colpiti dall'energia distruttiva e scagliati
via con violenza.. ma, grazie al fatto che si erano messi in guardia al momento
giusto, riuscirono a minimizzare il danno e ad atterrare in piedi! L'aura
distruttiva della Dot Matrix si dissolse senza raggiungere la distanza e la
portata che aveva raggiunto prima, dimostrando che il mostro artificiale stava
perdendo le forze più velocemente di quanto i suoi poteri rigeneranti gli
permettessero di recuperarle... e la cosa fece affiorare un piccolo sorriso sul
volto di GigaSeadramon, che attaccò rapidamente con un poderoso colpo di coda.
La battaglia stava volgendo a loro favore, e sembrava soltanto questione di
tempo prima che il terribile mostro crollasse, portando con sè una delle colonne
portanti del piano di Daemon!
Neo, in disparte, stava invece cercando disperatamente di pensare ad un modo
di aiutare Arkadimon in quella situazione sfavorevole. Con suo enorme
disappunto, si era reso conto di aver sottovalutato i suoi avversari, e ora che
questi si erano dimostrati molto più forti e determinati di come si aspettava,
non sapeva più come comportarsi. Il suo piano originale consisteva nel far
cancellare e assorbire da Arkadimon i Digimon dei prescelti, uno alla volta...
ma ora, sembrava che ci fosse bisogno di un piano di emergenza che lui non aveva
preparato!
Nella febbrile ricerca di una soluzione, lo sguardo di Neo cadde su Daemon,
in quel momento impegnato nella battaglia con i Digiprescelti di primissima
generazione e il gruppo di Daisuke. Dopo un istante di riflessione, il ragazzo
cominciò a formulare quella che poteva essere l'idea che gli serviva...
E il suo malvagio ghigno di trionfo tornò sulle sue labbra, anche mentre
Arkadimon prendeva un fendente dallo spadone a due mani di Mystimon, che era
riuscito a schivare un pugno della creatura maligna e a colpirla al braccio. Sì,
questa era senz'altro la soluzione... certo, voleva dire anticipare una parte
dei suoi piani, ma alla fine, ne sarebbe valsa la pena... e, con un pò di
fortuna, Arkadimon sarebbe evoluto a livello Mega!
"Huhuhuhuuu... e allora, voglio proprio vedere se questi falliti riusciranno
ancora ad opporsi al mio Arkadimon!" sghignazzò, pregustandosi la vittoria
finale...
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AlforceVeedramon e Imperialdramon FM si scagliarono contemporaneamente contro
Daemon, che cercò di tenerli lontani scagliano contro di loro una raffica di
palle di fuoco scarlatte, ognuna della quali venne parata o schivata, e aprì dei
nuovi squarci nel terreno, pericolosamente vicino ai gruppi di Daisuke e Sho! I
due guerrieri iniziarono a volare attorno al Demone dell'Ira nel tentativo di
coglierlo ai fianchi, ma quest'ultimo si rese conto che era questo il loro
obiettivo, e contrattaccò volando contro Imperialdramon, nel tentativo di
colpirlo con un pugno. Il drago guerriero aveva i riflessi pronti come il
fulmine, per fortuna, e il demone ammantato non riuscì a cogliere il vantaggio
della sorpresa: Imperialdramon si chiuse in difesa, proteggendosi con le sue
grandi ali, e assorbì l'impatto, poi aprì di nuovo le ali, e il colpo di veto
risultante fece tornare Daemon da dove era venuto. AlforceVeedramon, intanto si
era scagliato all'attacco, ma Daemon si teletrasportò alle sue spalle e lo colpì
con un calcio, spedendolo verso il terreno. Per fortuna, il velocissimo
Cavaliere Reale riuscì a rimettersi in assetto di volo, e tornò
all'inseguimento, questa volta aiutato da Valkyrimon!
"Tsk... pensate davvero di potermi tenere testa?" esclamò Daemon,
evitando un affondo della spada di Valkyrimon con estrema nonchalance.
"L'altra volta, a DigiWorld, non avete avuto una gran fortuna, mi sembra di
ricordare!"
"Sarai anche più forte di quella volta, ma anche noi lo siamo!" rispose il
guerriero alato. "E faremo tutto quello che è in nostro potere per fermarti!
Feral Sword!"
La spada di Valkyrimon si accese di una brillante luce dorata, e il guerriero
alato calò un pauroso fendente sul Demone dell'Ira, che si protesse ancora una
volta alzando uno scudo energetico attorno a sè, e facendo sì che la potente
lama si abbattesse su di essa con un clangore metallico e uno spruzzo di
scintille. TigerVespamon, con un balzo enorme, raggiunse i due contendenti e si
sollevò sopra Daemon, per poi abbattere entrambe le spade su di lui, disegnando
una forma a V in aria! "Hey, nnnnonnn dimennnnticarti di me! Royal
Meister!"
L'impatto di tutte e tre le spade sovraccaricò lo scudo di Daemon, che fu
costretto a retrocedere... e quel breve istante di tentennamento permise a
Valkyrimon di avvicinarsi e colpirlo con un calcio all'addome! Il demone
ammantato grugnì, ma riuscì a restare saldo a mezz'aria, e rispose con un
manrovescio che scagliò via il Digimon di Miyako, per poi indirizzare un'altra
palla di fuoco contro TigerVespamon, che riuscì a proteggersi appena in tempo
incrociando le spade davanti a sè e facendo sì che il proiettile infuocato si
infrangesse sulle lame laser.
"Huhuhuhuuu... che succede, ragazzini? Cominciate già a mostrare segni di
stanchezza?" sghignazzò Daemon, spostandosi con le spalle addosso a delle
macerie in modo da evitare di essere colpito da retro. Davanti a lui, il resto
del gruppo dei Digiprescelti stava organizzando un nuovo attacco, e Daemon vide
Imperialdramon FM, Valdurmon, Angeldramon e GrandKuwagamon spostarsi verso la
propria destra, evidentemente per tentare un aggiramento. Ghignando dietro il
suo cappuccio, Daemon iniziò ad organizzare a sua volta un nuovo attacco. I
Digiprescelti si stavano facendo prevedibili...
"Hah! Neanche per sogno, buffone incappucciato!" rispose Daisuke. "Non
abbiamo ancora iniziato a combattere! Forza, ragazzi! Fategli vedere di cosa
siete fatti!"
Imperialdramon FM si alzò in aria con un rapido colpo d'ali, e iniziò a
puntare il suo cannone contro Daemon, mentre dall'altra parte AlforceVeedramon
preparava la sua spada... e Vikemon prendeva un bel respiro e...
"ARCTIC BLIZZARD!" ruggì il Digimon impellicciato, soffiando una
corrente di aria mortalmente gelida, mischiata a pezzi di ghiaccio affilati, sul
terribile demone. Ancora una volta, Daemon fu costretto alla difesa, e alzò uno
schermo infuocato tutt'attorno a sè, sul quale la corrente di aria gelida si
infranse... ma anche così, venne fatto retrocedere di due passi, e perse di
vista momentaneamente i suoi nemici... il che permise ad AlforceVeedramon e
GrandKuwagamon di scagliarsi all'attacco da entrambi i lati, mettendo il Digimon
malvagio sotto pressione! Con un grugnito, Daemon spiegò le ali e cercò di
prendere il volo, ma...
"CORONA SANCTION!" ruggì Marsmon, portandosi di corsa sotto Daemon e
calando entrambi i pugni sul terreno devastato! Una raffica di colonne di fuoco
si dipartì dal terreno e sfrecciò attorno a Daemon, costringendolo ad evitarle
con un deciso colpo d'ali. Mentre era impegnato a schivare gli attacchi,
Angeldramon scese giù in picchiata e cercò di colpirlo con la sua verga, ma il
demone evitò l'attacco con uno scarto laterale, e rispose con un pugno tremendo
che spedì indietro l'angelo-drago. Valdurmon prese al volo la sua compagna e si
preparò a lanciare uno dei suoi attacchi contro Daemon, ma quest'ultimo si era
aspettato la mossa e reagì sparando un impulso di energia azzurra dagli occhi,
che scagliò lontano i Digimon di Jolene e Felipe.
"CHAOS FLARE!" esclamò Daemon mentre scagliava l'attacco... ma una
frazione di secondo dopo che Valdurmon ed Angeldramon vennero colpiti, Daemon
stesso venne raggiunto da un poderoso fendente di AlforceVeedramon, che aveva
utilizzato la sua velocità superiore per eludere la difesa del suo arcinemico e
sferrare un potente attacco! Il Demone dell'Ira ringhiò di dolore e si difese
con una raffica di pugni... ma prima che potesse costringere AlforceVeedramon
alla difesa, un paio di mandibole frastagliate lo intrappolò come una sorta di
gigantesca tagliola, e lo scagliò di nuovo verso terra! Daemon gridò e sbattè
ancora le ali per riprendere l'assetto di volo, ma si rivelò un errore, visto
che GrandKuwagamon aveva previsto la sua mossa!
"DIMENSION SCISSORS!" esclamò il gigantesco cervo volante, prima che
due lame di pura energia spazio-temporale sfrecciassero dalle sue mandibole
scintillanti, e colpissero Daemon con la forza di una valanga! Il Demone
dell'Ira venne nuovamente danneggiato e scagliato contro il terreno, ma riemerse
quasi all'istante e creò un'altra gigantesca palla di fuoco, per poi scagliarla
davanti a sè nel tentativo di travolgere tutti i Digimon che gli stavano di
fronte!
"EVIL INFERNO!" ringhiò il leader dell'esercito invasore. Molti dei
Digimon non riuscirono ad evitare il colpo e ne vennero travolti, per poi essere
scagliati lontano in una violenta esplosione di fuoco che illuminò l'intero
quartiere... ma il ghigno feroce che Daemon stava già sfoderando gli venne fatto
morire sulle labbra da una nuova voce, appartenente a qualcuno che non stava
aspettando altro che il momento giusto per gettarsi nell'azione!
"Ti sei dimenticato di me, Daemon!" ruggì BlackWarGreymon da dietro il
muro di fiamme. "BLACK TORNADO!"
Un istante dopo, si udì un fortissimo rumore di qualcosa che girava
vorticosamente su sè stesso... e BlackWarGreymon emerse dalla gigantesca
fiammata, con le braccia unite e il corpo trasformato in un siluro rotante che
puntava dritto sul terribile nemico di DigiWorld! Il dinosauro nero, nonostante
il rischio considerevole, aveva letteralmente squarciato lo Evil Inferno di
Daemon, in modo da passarci attraverso e colpire il suo avversario mentre non se
lo aspettava... laddove tutti gli altri Digimon erano stati sbalzati via dalla
potenza del colpo! Sorpreso, Daemon non potè fare altro che cercare di parare
l'attacco, creando un potente scudo di fuoco davanti a sè sul quale la trivella
vivente nella quale BlackWarGreymon si era trasformato andò a sbattere! Ma anche
così, il Demone dell'Ira venne fatto indietreggiare di diversi metri, e la
violenza dell'impatto scavò una profonda trincea nel terreno, prima che Daemon
venisse catapultato via, e sfondasse un muro con il suo corpo, sollevando una
fitta coltre di polvere. Imperialdramon FM, che per primo si era rialzato dallo
Evil Inferno, decise di non lasciare a Daemon il tempo di riprendere fiato, e
alzò in aria il suo braccio-cannone, per poi caricarlo... ed esplodere una
raffica di laser bianchi che salirono in cielo, come fuochi d'artificio, per poi
ricadere sul punto in cui Daemon era atterrato! "GIGA CRUSHER!" ringhiò,
mentre i proiettili di luce grandinavano sul bersaglio e davano vita ad una
gigantesca esplosione!
Un ruggito disumano, chiaramente appartenente a Daemon, confermò all'antico
drago che il suo colpo era andato a segno, e provocò un breve, collettivo moto
di entusiasmo da parte dei Digiprescelti, in particolare quelli più giovani! Per
quanto Daemon fosse potente, e avesse già dato loro parecchio filo da torcere,
sembrava che i loro Digimon fossero in grado di competere con lui! Dark Seed o
meno, del resto, chiunque avrebbe fatto fatica a sostenere un simile assalto da
parte di così tanti Digimon di livello Mega, soprattutto considerando che tra
loro c'erano nomi egregi come Imperialdramon o AlforceVeedramon!
Le macerie si spostarono con un secco sgretolìo qualche istante dopo, e
Daemon riemerse da esse, con la tunica strappata e le ali che emanavano volute
di fumo nero. Per la prima volta dopo tanto tempo, il Demone dell'Ira, uno dei
membri più prominenti dei sette Grandi Signori dei Demoni, aveva subito dei
danni, e si trovava alle prese con avversari alla sua altezza... ma era
determinato a non cedere tanto facilmente! Con un acuto urlo di battaglia, il
demone si liberò dei detriti che aveva ancora addosso, e una splendente aura
rossa luminosa si accese attorno al suo corpo, mentre il terreno attorno a lui
prendeva spontaneamente fuoco! I Digimon sentirono un improvviso picco di
energia provenire dal suo corpo, e per primo AlforceVeedramon si fece avanti,
cercando di bloccare il successivo attacco...
"Mi devo congratulare con voi, mocciosi prescelti..." tuonò Daemon.
"Non credevo che sareste riusciti a mettermi così tanto in difficoltà, anche
ora che dispongo del Dark Seed! E va bene, se è il gioco duro che volete... vi
accontento subito! HAAAAAAA!"
Anche i ragazzi si accorsero che il loro nemico stava aumentando a dismisura
il proprio potere, e Daisuke in particolare ebbe un breve, brevissimo scatto di
paura quando un paio di fiammate arancioni si accesero nelle mani del feroce
demone, dirette contro i loro partner digitali! "Oh, cavolo!" esclamò il
Digiprescelto dei Miracoli. "Ragazzi, state attenti! Questa volta fa proprio sul
serio!"
"EVIL INFERNO!" gridò Daemon dopo essersi caricato per qualche
istante. Questa volta, però, anzichè sparare un'unica enorme ondata di fuoco, il
Demone dell'Ira fece partire una raffica fittissima di strali di fuoco
scarlatto, simile ad una pioggia di frecce, che coprì un'area molto più vasta e
raggiunse anche i Digimon che si erano alzati in volo! Increduli, Valdurmon,
Angeldramon, GrandKuwagamon e Valkyrimon non poterono fare altro che difendersi
come meglio potevano dalla tempesta di fiamme. Gli altri Digimon, invece,
avevano scoperto a loro spese che non sarebbe stato possibile ripararsi da un
attacco così potente e diffuso, e stavano cercando di schivarlo quanto più
potevano. Ciò nonostante, BlackWarGreymon, AlforceVeedramon, Imperialdramon FM,
TigerVespamon e Marsmon vennero colpiti più volte dalle fiammate, che poi
bombardarono il terreno e ciò che rimaneva dei palazzi attorno a loro,
rischiando anche di investire i Digiprescelti. Con un grido di paura, Miyako si
scansò appena in tempo per evitare una delle fiammate, di cui sentì il calore
sul lato sinistro del corpo... poi, le esplosioni inghiottirono ogni rumore, e i
Digimon colpiti vennero scagliati a terra in maniera disordinata! Per fortuna,
molti di loro non ci misero molto a rialzarsi, e BlackWarGreymon per primo
riprese l'attacco, cercando di impalare Daemon con i suoi artigli, i Dramon
Destroyers. Il demone reagì prontamente, spiccando il volo ed evitando le lame
affilate, per poi rispondere con un pugno tremendo che scagliò via
BlackWarGreymon, e lo fece atterrare addosso ad un lampione contorto, che venne
schiacciato dal peso immane dell'ex-Digimon artificiale!
"BlackWarGreymon!" esclamò Imperialdramon FM, per poi inquadrare
Daemon. "Maledetto mostro, questa la paghi! POSITRON LASER!"
Il drago guerriero puntò il suo cannone laser contro il demone ammantato e
sparò un distruttivo raggio di luce bianca, ma Daemon fu più rapido e riuscì a
scansarsi prendendo un pò di quota, poi rispose scagliando addosso ad
Imperialdramon FM una fiammata che il guerriero riuscì appena a parare con le
sue grandi ali, avvolgendosele attorno al corpo. Immediatamente dopo, Vikemon e
Valkyrimon spiccarono un balzo e si avvicinarono in volo a Daemon, nel tentativo
di attaccarlo direttamente con le loro armi. Con un ghigno, il Demone dell'Ira
rimase in sospensione, pronto a ricevere l'attacco...
"DIMENSION SCISSORS!" esclamò GrandKuwagamon da un punto alle sue
spalle. Con disappunto, Daemon si voltò leggermente verso il coleottero nero,
ancora incredulo del fatto che ci avesse messo così poco a rialzarsi dopo un
Evil Inferno... ma la scarica di energia che si aspettava non venne mai! Invece,
con un secco colpo di mandibole, GrandKuwagamon aveva spalancato un portale di
luce purpurea davanti a Vikemon, che vi era entrato subito... e nello stesso
momento, Valkyrimon caricò la sua balestra elettrificata e sparò un colpo!
"Lightning Arrow!" esclamò il guerriero alato, facendo partire la
corda. Una scarica elettrica bianca avvolse il quadrello nel momento in cui
questo lasciò il meccanismo di tiro, e lo trasformò in una folgore che trafisse
l'aria e volò dritta verso Daemon, che riuscì appena in tempo a schivarlo... ma
anche così, la freccia lo ferì di striscio alla spalla, facendogli strizzare un
occhio per l'improvviso pungente dolore. Prima che Daemon potesse riorganizzarsi
e rispondere, GrandKuwagamon fece un altro movimento con le mandibole... e il
portale nel quale Vikemon era sparito si richiuse, ma soltanto per farne apriore
un altro, con un rumore cupo e vibrante, appena dietro il comandante supremo dei
Daemon Corps! Allarmato, Daemon si voltò e cercò di scagliare un Evil Inferno
nel portale... ma Vikemon, grazie all'effetto sorpresa, fu più veloce di lui, e
la sua mazza ferrata colpì in pieno il nemico mentre lui usciva dal varco
dimensionale!
"Grazie del passaggio, GrandKuwagamon! VIKING AXE!" ruggì il Digimon
impellicciato, mentre sferrava un micidiale colpo davanti a sè. Daemon non
riuscì a difendersi e venne colpito in pieno dalla palla di acciaio coperta di
spuntoni, per poi essere gettato di nuovo sull'asfalto!
"Grannnnde! Lo stiamo mettennnndo all'annnnngolo! Mach Stinger V!"
ronzò TigerVespamon, spiccando un agile balzo e puntando le lame sulle sue
braccia contro l'avversario atterrato. Daemon, nonostante la rovinosa caduta, fu
comunque abbastanza pronto di riflessi da schivare l'attacco, e i pungiglioni di
luce che vennero sparati un istante dopo si infransero senza fare danni
sull'asfalto... poi, Daemon si alzò in piedi, giusto in tempo per difendersi da
un potente attacco combinato di Marsmon ed Angeldramon! La Divinità Olimpia
della guerra si lanciò sul demone, cercano di colpirlo con uno dei suoi pugni
fiammeggianti, mentre Angeldramon scendeva in picchiata con la verga pronta a
colpire... ma Daemon, concentrandosi per mezzo secondo e divaricando le braccia,
mandò contro di loro due invisibili, rapidissimi e potenti impulsi di energia
che li scagliarono di nuovo da dove erano partiti. Per sua sfortuna, Valdurmon
aveva previsto la sua mossa, e quando Angeldramon si era mossa, lui aveva già
caricato un altro dei suoi attacchi...
"PURGE SHINE!" esclamò l'uccello sacro. Le sue piume cominciarono a
risplendere, e dei raggi di luce iridata partirono da esse e colpirono
tutt'attorno a Daemon, costringendo il Demone dell'Ira a chiudersi in difesa. Un
altro raggio lo centrò in pieno, ma non riuscì a fargli grossi danni, visto che
Daemon si era già messo in guardia, e si limitò a far indietreggiare di qualche
passo il comandante dei Daemon Corps, che però si riprese subito e creò
un'altra, enorme fiammata sopra la sua testa e la lanciò contro Valdurmon ed
AlforceVeedramon come il proiettile di una catapulta! Il Cavaliere Reale e il
rapace luminoso guardarono allarmati l'enorme fiammata che si dirigeva a tutta
velocità verso di loro, emanando un calore mostruoso...
"Attento, AlforceVeedramon!" esclamò Sho da terra. "Valdurmon! Non fatevi
colpire!"
Con un movimento brusco, i due combattenti si scansarono di lato, ma
Valdurmon era troppo grande per schivare del tutto il proiettile infuocato, che
riuscì a fargli perdere l'assetto di volo con la semplice onda d'urto, e lo fece
cadere rovinosamente a terra con un gracchio di disappunto... ma
AlforceVeedramon era riuscito ad evitare il grosso del colpo, e riuscì a
riprendersi in tempo per scendere in picchiata su Daemon mentre questo si stava
riorganizzando, e colpirlo in pieno petto con un calcio che lo fece barcollare!
Daemon perse ulteriore terreno, e quando riuscì ad alzare la testa, si rese
conto di essere circondato su tutti i lati dall'intero gruppo di Digimon, che lo
fissavano quasi volessero intimargli di arrendersi... minaccia che venne resa
più esplicita da AlforceVeedramon, che avanzò con la sciabola sguainata e
puntata alla gola del demone!
"Arrenditi, Daemon! Ormai il tuo esercito è in rotta... e nemmeno tu puoi
sconfiggere tutti noi messi assieme, anche se hai il Dark Seed!" impose
Imperialdramon FM. "Ritirati ora, e ti risparmieremo! Rifiuta, e saremo
costretti a distruggerti!"
Nonostante la posizione difficile in cui si trovava, il demone ammantato si
permise di sghignazzare dietro il cappuccio. Era arrivato troppo lontano per
accettare la sconfitta adesso... e poi, se i suoi calcoli erano giusti, ben
presto avrebbe colto i frutti del suo piano! "Huhuhuhuhuuuu... bel tentativo,
ma temo proprio che dovrò rifiutare! Vedete, neanche voi siete proprio al
massimo della forma... e io, temo di dovervelo dire, non ho ancora dato fondo a
tutte le mie risorse! Si può dire lo stesso di voi?" rispose, mentre una
strana aura rossa riprendeva ad avvolgere il suo corpo. Daemon stava accumulando
ancora più energia di prima... una carica di energia che si stava accumulando
nelle mani del terribile demone, sotto forma di scariche elettriche rosse che
facevano saettare di qua e di là fiamme dello stesso colore...
"Non posso crederci... quanta energia è rimasta a quel mostro?" si chiese
Iori, sottovoce.
Takeru deglutì. "Non ne ho idea... ma temo che il peggio sia appena
iniziato..."
Un istante dopo, Daemon gli dimostrò che la sua impressione era purtroppo
corretta!
"EVIL INFERNO... MASSIMA POTENZA!"
Un boato terrificante, abbastanza potente da scuotere la terra, accompagnò
l'enorme sfera di fiamme cremisi che scaturì dal corpo di Daemon, circondandolo
ed espandendosi verso l'esterno come un gigantesco muro di fuoco che travolgeva
ogni cosa, fondendo la roccia ovunque passasse, e incenerendo qualsiasi cosa!
Nello spazio di un solo secondo, i Digimon si trovarono davanti questa
impressionante barriera di fuoco che avanzava come un uragano, minacciando di
travolgerli, e di finire di radere al suolo il quartiere di Odaiba! La luce
rossa che si sprigionava da esso era abbagliante, e il calore era
insopportabile... dovevano in qualche modo respingere quell'attacco, o sarebbe
stata la fine! Con la forza della disperazione, i Digimon indeboliti raccolsero
tutte le energie che erano loro rimaste, e scagliarono contemporaneamente i loro
attacchi, nel tentativo di fermare quell'attacco spaventoso! Era il momento
decisivo... ormai, era sicuro che una delle due fazioni sarebbe caduta... e se
non avessero dato più del massimo, i Digimon della resistenza sapevano che
sarebbe stata la loro ad essere annientata!
"Maledizione... no! Presto, ragazzi, ora o mai più! Dobbiamo respingere
questo attacco!" tuonò AlforceVeedramon. La piastra sul suo pettorale si
accese di energia scintillante, e il Cavaliere Reale draconico accumulò tutta la
potenza di cui era capace prima di rilasciare un enorme raggio energetico dai
colori splendenti! "SHINING V-FORCE!"
"Mach Stinger V!"
"AURORA UNDULATION!" esclamò Valdurmon, scagliando un raggio di luce
dorata dal becco.
"INFINITE SURGE!" fu la volta di Marsmon, che puntò i palmi delle mani
contro Daemon, e fece partire un enorme raggio di energia bianca!
"HOLY APOCALYPSE!" tuonò Angeldramon, sparando un fascio di luce dalla
sua verga.
"POSITRON LASER!"
"Lightning Arrow!"
"ARCTIC BLIZZARD!"
"Ed ora tocca a me! GRAND DARKNESS!" esclamò GrandKuwagamon,
spalancando le sue gigantesche elitre nere dalle quali provenne una scarica di
energia sonora ad altissima frequenza, abbastanza da sgretolare le rocce nei
punti sopra i quali passava.
I nove attacchi, provenienti da tutte le direzioni, cozzarono con incredibile
violenza contro lo Evil Inferno di Daemon, scatenando un frastuono infernale...
poi, il contrasto proseguì per diversi secondi, in mezzo ad uno spettacolare, e
al tempo stesso spaventoso, vortice di luci e rumori, tra schegge e detriti che
venivano scagliati per ogni dove dalle tremendeenergie sprigionate dall'impatto!
Daemon ruggì per la rabbia e incanalò in quello Evil Inferno tutta l'energia di
cui era capace, scaldando l'atmosfera fino al limite estremo di sopportazione!
L'asfalto fumava e si liquefaceva, stridendo come metallo raffreddato... e i
Digimon, a loro volta, si stavano impegnando fino allo stremo delle forze per
resistere al micidiale assalto! Il bilancio di energia continuò a spostarsi ora
da una parte, ora dall'altra per diversi, interminabili secondi, senza che l'ago
della bilancia pendesse mai da una parte o dall'altra...
"Cavolo..." esclamò Sho, proteggendosi gli occhi dal caldo e dalla luce
abbagliante con un braccio. "Forza, ragazzi... non potete cedere adesso! Forza,
vi prego... siamo tutti con voi! Salvate la nostra Terra!"
"Uuuuuugh... Maledizione! Ma... ma quanto è forte, questo dannato?" si
chiese ad alta voce AlforceVeedramon. Per quanto lui e i suoi compagni ce la
stessero mettendo tutta, il Dark Seed che potenziava Daemon lo rendeva in grado
di resistere all'assalto proveniente da ogni direzione... e il Cavaliere Reale
non era sicuro che lui e i suoi compagni potessero reggere a lungo. Non appena
l'anello più debole della catena si fosse rotto... l'equilibrio si sarebbe
infranto a sua volta, e i Digimon e i loro partner sarebbero stati travolti
dallo Evil Inferno!
"Sta... sta resistendo... Uuuuugh..." ansimò Imperialdramon FM,
i nervi tesi come corde di violino...
"Ancora per poco! TERRA DESTROYER!"
Tutti i ragazzi alzarono lo sguardo... e Hikari per prima sorrise di gioia
quando vide BlackWarGreymon che, dopo essersi ripreso dal colpo subito poco
prima, era salito di quota e aveva accumulato una enorme quantità di energia,
creando una gigantesca sfera di oscurità pura sopra la propria testa! Il
dinosauro nero guardò verso il basso, mirando esattamente al centro della sfera
di fuoco nella quale Daemon era avvolto... e con uno spaventoso grido di guerra,
scagliò il Terra Destroyer con tutta la sua forza!
"RAAAAAARGH! PRENDI QUESTO, DAEMOOOOOON!"
L'aria sembrò incendiarsi, mentre il Terra Destroyer scendeva inesorabile
verso il suo bersaglio... e infine, andò a sbattere contro lo Evil Inferno
proprio mentre quest'ultimo cominciava a retrocedere sotto la pressione degli
altri attacchi! La pressione combinata di tutti i colpi si rivelò troppo grande
persino per un Daemon potenziato dal Dark Seed... e questa volta, invece di
recuperare terreno pochi secondi dopo, lo Evil Inferno continuò a retrocedere,
emettendo lo stridio di una torma di demoni infuriati! Il tifo dei Digiprescelti
si fece ancora più acceso, e i Digimon della resistenza moltiplicarono
ulteriormente i loro sforzi, mettendo ogni briciolo di forza loro disponibile in
quell'attacco, sperabilmente decisivo!
"Nnnnnnngh..." ringhiò Daemon, improvvisamente ansioso. "Male...
dizione... No! Non finirà... tanto... facilmente... io... non mi farò
sconfiggere... da questa... Uuuuuunnnnnghhhhh..."
"DAEMOOOOOOOON! MUORI, MALEDETTO MOSTROOOOOOO!" gridò a squarciagola
AlforceVeedramon, in un ultimo, supremo sforzo di volontà! Questa volta, la
potenza impiegata fu troppo grande persino per lo Evil Inferno... e il
gigantesco muro di fuoco cedette definitivamente, lasciando ai dieci attacchi
campo libero... per andare a schiantarsi addosso al Demone dell'Ira, che gridò
incredulo e tentò disperatamente di difendersi... ma non era possibile ripararsi
da ben dieci colpi di quella potenza!
"No... NO... NOOOOOOOOOOOO!"
...
...
*KA-BLAAAAAAAAAAAAAAAAM!!!!!*
"AAAAAAARGH!" Daisuke gridò a squarciagola e si acquattò per terra, assieme a
tutti i suoi compagni, nel momento in cui i dieci attacchi schiacciarono
letteralmente Daemon da tutti i lati, risultando in una gigantesca esplosione
che li assordò temporaneamente, e fece salire una gigantesca colonna di luce
bianca verso il cielo in tempesta, sollevando una raffica di detriti
incandescenti! L'urlo agonizzante di Daemon risuonò, acuto e spaventoso, per
tutti i quartieri limitrofi, come un tuono innaturale che precedeva la fine di
un terribile cataclisma, quasi volesse essere un promemoria dell'orrore a cui
tutti avevano assistito! La luce si espanse un istante dopo, inghiottendo prima
i Digimon... poi tutti i Digiprescelti, e infine l'intero quartiere, compresi
Arkadimon, Neo, e gli altri Digiprescelti che stavano combattendo contro di
loro! Il mondo scomparve in un lampo indistinto... e per diversi secondi, i
Digiprescelti temettero davvero di aver perso la vista, mentre il boato
dell'esplosione si smorzava...
Quando tutto finì, e la visibilità tornò man mano, Sho per primo si arrischiò
a guardare... e lo spettacolo che gli si dischiuse davanti agli occhi lo lasciò
senza fiato nella sua spettacolarità e orrore! I dieci Digimon della resistenza,
BlackWarGreymon compreso, stavano respirando affannosamente, con aria esausta
per la terribile ordalia che avevano appena sostenuto, e alcuni di essi, come
TigerVespamon e Vikemon, erano addirittura giunti ad afflosciarsi per terra. Al
centro della circonferenza da loro formata, si trovava un enorme cratere, dal
quale si levavano fitte volute di fumo grigio e puzzolente di asfalto bruciato,
e le cui pareti erano ricoperte di cenere e di catrame liquefatto. Sembrava
impossibile che qualcosa potesse sopravvivere ad un simile assalto, e per un
attimo, Sho si arrischiò a fare un passo in avanti, e osservare in ammutolito
stupore il risultato dell'attacco combinato...
"S-Sho..." mormorò AlforceVeedramon con il fiato corto, mentre alzava
lo sguardo verso il suo compagno.
"Alforce... Veedramon..." rispose il ragazzo, quasi in trance. Con un dito
tremante, il primo Digiprescelto del Coraggio indicò il cratere e il fumo che
ancora si levava da esso, quasi non osando credere che quello a cui stava
assistendo fosse la pura verità... Davvero avevano vinto? Davvero quell'incubo
era finito? "Daemon... Daemon è... è morto davvero? Lo... lo avete
sconfitto?"
Imperialdramon FM, che in quel momento stava a sua volta tirando il fiato,
abbassò il suo cannone con aria sfinita... e stava per rispondere qualcosa a
quella domanda...
Quando improvvisamente, Hikari ebbe un sobbalzo e guardò la coltre di fumo
con aria terrorizzata! Immediatamente, i suoi compagni si accorsero della sua
reazione, e puntarono lo sguardo in quella stessa direzione... e quello che
videro mozzò loro il fiato in gola!
"Porc..." imprecò Daisuke sudando freddo. "Ma... ma si può sapere cosa ci
vuole per..."
"E' ancora vivo..." balbettò Ken. "Non ci posso credere..."
Ma era la verità. Una figura inquietante, alta e muscolosa, si fece strada
tra la cortina di fumo, tossendo e respirando rapidamente... e quando fu
possibile vederla, i ragazzi videro una terribile figura demoniaca dall'aspetto
rettiloide e dai muscoli possenti, con addosso la tunica rossa e il cappuccio
lacerati che era comunque facile riconoscere come l'abbagliamento di Daemon!
L'esplosione, oltre che danneggiarlo gravemente, aveva distrutto il suo vestito,
rivelando il suo vero, mostruoso aspetto, con un volto bestiale dalle fauci
dotate di lunghe zanne che grondavano veleno, spuntoni d'osso che circondavano
le articolazioni di braccia e gambe, e lunghi artigli rossi su mani e piedi! Il
corpo, tranne i pettorali dalla pelle azzurra a segni rossi, era coperto da una
corta, lurida pelliccia rosso sangue, in quel momento annerita e fumante a causa
dei colpi subiti... e una stella a cinque punte rovesciata, un chiaro simbolo
satanico, era disegnata sulla sua spalla sinistra. Aveva un aspetto davvero
infernale, che faceva onore al suo nome!
Irritato, esausto e dolorante, il demone si strappò di dosso ciò che rimaneva
dei suoi abiti e lo gettò via, per poi afferrarsi il braccio con una mano, e
rivolgere di nuovo lo sguardo verso gli esausti Digimon che lo stavano
affrontando. Nonostante fosse in pessime condizioni, il demone trovava ancora la
forza di essere spavaldo. "Hu... huhu... heheheeee... devo ammettere... che
questa volta ho avuto paura." grugnì. "Quell'attacco... mi ha fatto...
parecchio effetto... se non mi fossi riparato con il mio Evil Inferno, forse
sarei stato annientato!"
"Questo tipo... è davvero incredibile!" ronzò GrandKuwagamon, cercando
di tenersi in piedi sulle zampe non ben ferme. "Dopo tutti quei colpi...
riesce ancora a reggersi in piedi? Non posso crederci..."
"Hanf... hanf... è vero... non credevo che sarebbe sopravvissuto..."
ansimò Vikemon. "Però... a questo punto... credo che sia agli sgoccioli!
Dobbiamo... solo impegnarci un altro pò, e sarà fatta! Forza, ragazzi...
riprendiamo!"
"Sì... va bene..." rispose Valkyrimon, raccogliendo tutte le forze rimaste
per sollevare di nuovo la sua spada e preparandosi di nuovo a combattere...
----------
Neo si rese conto, con un ghigno di gioia folle, che quello era il suo
momento, e che doveva sfruttarlo ora che aveva ancora la sorpresa dalla sua
parte!
"Arkadimon!" esclamò il crudele albino, dopo aver fatto un gesto con il
braccio. "Adesso è il momento giusto! Fai come abbiamo stabilito! ATTACCA!"
Arkadimon Perfect si erse di nuovo in tutta la sua statura e, con un rapido
colpo d'ali, si sollevò da terra e partì all'attacco, dirigendo a tutta velocità
contro il Digimon che per istinto aveva riconosciuto come il più pericoloso,
ovvero Omnimon! Il Cavaliere Reale bianco, tuttavia, si era aspettato
l'attacco... e si tirò indietro quel tanto che bastava a prendere la mira e
sferrare un pugno all'essere diabolico non appena fosse giunto a tiro...
Riconoscendo il momento giusto, Omnimon spalancò gli occhi e si gettò in
avanti, sferrando un pugno tremendo con il braccio WarGreymon...
Ma proprio un attimo prima che il pugno andasse a segno, Arkadimon Perfect
deviò bruscamente e si allontanò da Omnimon con velocità impensabile, e il pugno
del Cavaliere Reale fendette innocuamente l'aria, con enorme sorpresa sua e di
tutti gli altri Digimon e Digiprescelti! Stupefatto, Omnimon pensò che forse
Arkadimon aveva fintato un attacco a lui per far abbassare la guardia a qualche
altro suo compagno, ma... c'era qualcosa che non andava, anche se non sapeva
cosa...
"Cos...? Hey, ma... Guardate!" riecheggiò improvvisa la voce di Mimi. La
Digiprescelta della Sincerità stava indicando con evidente allarme proprio il
punto che tutti meno si aspettavano... "Arkadimon... sta attaccando Daemon! Cosa
significa?"
----------
Quando Daemon si accorse del pericolo, era già troppo tardi! Arkadimon, con
tutta la ferocia di cui era capace, si era già aperto un varco tra i sorpresi
Digimon del gruppo di Daisuke e Sho, e stava allungando i suoi tentacoli
sull'indebolito Demone dell'Ira, con tutta l'intenzione di assorbirne i dati! Si
era mosso con tale rapidità, che nel momento in cui i Digiprescelti si erano
resi conto che qualcosa non andava, Daemon stava già dribblando disperatamente i
suoi attacchi!
"Cos... Ma che stai facendo, Neo?" ringhiò Daemon, evitando per un
pelo un tentacolo affilato. "Ti ho dato questo Digimon... perchè tu
attaccassi loro, non me! Che stai facendo? Ti ha dato di volta il
cervello?"
Neo rise crudelmente, sotto gli occhi increduli degli altri ragazzi.
"Hahahahaaaaa! Niente affatto, Daemon! Sto solo facendo quello che mi ero
proposto di fare fin dall'inizio!" affermò, pieno di senso di trionfo. "Il mio
scopo è di diventare il più potente Tamer mai esistito, in modo da ricreare il
Mondo Digitale a mio piacimento... e Arkadimon era il mezzo giusto per farlo! In
realtà... volevo usare i Digimon dei mocciosi per farlo evolvere a livello Mega!
Ma ora che non mi servi più, e che loro sono diventati troppo forti persino per
Arkadimon Perfect, non ho dovuto fare altro che aspettare che quei mocciosi ti
indebolissero, per aggredirti, eliminarti e prendere il tuo posto! Arkadimon! E'
il momento giusto! Distruggilo e assorbilo, ora!"
Prima che qualcuno potesse fare qualcosa per fermarlo, Arkadimon fece
scattare di nuovo i suoi tentacoli verso Daemon... e questa volta, l'indebolito
Signore dei Demoni non riuscì a scansarsi in tempo e, con un fruscio sinistro,
il tentacolo lo colpì al petto, trapassandolo e uscendogli dalla schiena! Il
volto di Daemon si contorse in una smorfia orribile, dolore e incredulità
mischiati in un tutt'uno spaventoso... e infine, lanciò un agghiacciante urlo di
morte che riverberò orribilmente nel quartiere devastato dalla battaglia,
coprendo il rumore delle lotte che continuavano oltre il suo perimetro! Raggi di
luce rossa scaturirono dal suo corpo mortalmente ferito... e in breve tempo, i
dati che lo componevano si sfaldarono e si radunarono attorno al tentacolo con
cui Arkadimon aveva sferrato il colpo mortale, scomparendo all'interno
dell'orribile Digimon artificiale, mentre Neo rideva come un pazzo sotto gli
occhi attoniti di tutti!
"Che... che diavolo hai fatto? NEO SAIBA!" esclamò Yamato con indignazione.
Sho, da parte sua, non riusciva ancora a crederci... Daemon, il loro nemico più
terribile, era morto così. Niente effetti speciali. Niente mosse spettacolari.
Semplicemente, un attacco a sorpresa e un colpo fortunato. Sho non sapeva se
essere felice o deluso...
Con un ultimo gemito e una maledizione soffocata, Daemon si dissolse del
tutto, e al suo posto non rimase altro che un piccolo oggetto fluttuante grosso
un pò più di un chicco di caffè, tutto nero e avvolto da una strana aura
violacea che sprigionava uno strano sentore di morte, e la cui presenza fece
impallidire e sentire debole Hikari. Ken stesso sbiancò in volto alla vista
dello strano oggetto, a causa dei suoi ricordi fin troppo nitidi di cosa fosse
in realtà...
"Quello... quello dev'essere..." balbettò Yurika, provando una strana
repulsione viscerale per quell'oggetto. Era come se la natura stessa di quella
roba la disgustasse...
Come dotato di volontà propria, il Dark Seed rimase a fluttuare in aria per
un secondo... poi, come un proiettile, si lanciò a tutta birra contro il
Machinedramon di Rosa, che cercò di proteggersi con un grugnito d'allarme. Ma
era impossibile evitare qualcosa di così piccolo e agile, e il seme oscuro colpì
il drago-robot in piena fronte, strappandogli un grido di dolore e penetrando
nell'acciaio come un coltello rovente nel burro!
"Machinedramon!" esclamò Rosa, in pieno allarme. Machinedramon indietreggiò
di due passi, con scariche elettriche nere che gli uscivano dalla minuscola
ferita sulla fronte... poi, stringendo i denti, afferrò il Dark Seed con una
mano, e tirò fino a strapparselo di dosso, per poi scagliarlo a terra prima che
questo potesse tentare di fare altro! Rapidamente, Machinedramon sollevò un
piede, e lo abbattè con violenza sul Dark Seed, cercando di schiacciarlo! Si
sentì un fote boato, e un rumore di elettricità, quando l'enorme zampa del
drago-robot si abbattè sul bersaglio... e quando Machinedramon la sollevò, del
Dark Seed sembrava essere rimasto solo un piccolo buco nero sul pavimento,
circondato da strane ombre che si muovevano lentamente, come dotate di volontà
propria...
Machinedramon tirò un sospiro di sollievo, e dalle sue narici uscirono due
nuvolette di vapore. "Hanf... hanf... ecco fatto! Bella liberazione!"
commentò quasi con ferocia. Rosa annuì, contenta di vedere che il suo Digimon
non sembrava aver subito effetti collaterali...
Ma la risata di Neo, sempre pi acuta e folle, ricordò a tutti che c'erano
problemi più urgenti! Assorbiti i dati di Daemon, Arkadimon stava iniziando a
brillare di una strana luminescenza violacea... e il suo corpo si stava
modificando, segno sicuro che stava per avvenire la temuta ultima
Digievoluzione!
"HAAAAAHAHAHAHAHAHA! Sì! Sì! SIIIIIII'! Ce l'hai fatta, Arkadimon! Stai
evolvendo!" ululò il ragazzo albino, con i pugni sollevati in aria.
"Digiprescelti! Avete resistito più che bene finora, ma i vostri sforzi sono
stati inutili! Osservate il volto di colui che vi annienterà, e che mi porterà
alla vittoria! Questo è il Digimon supremo! La più grande arma della storia
dell'umanità! Questo... questo è il mio trionfo! ARKADIMON ULTIMATE!"
Taichi strinse i denti, con un moto di terrore. Come se la situazione non
potesse peggiorare ulteriormente... ora Arkadimon stava per raggiungere il suo
ultimo stadio evolutivo! Il ragazzo sentì un presagio di morte, mentre il corpo
innaturale di Arkadimon cominciava a mutare sotto gli occhi di tutti...
CONTINUA...
Note dell'autore: Oh, no! Di male in peggio! Dalla padella alla brace! Neo ha
tradito Daemon, lo ha colto impreparato... e Arkadimon ha raggiunto il livello
Mega! E adesso, come faranno i nostri a fermarlo, se sarà possibile?
In effetti, non ho molto da dire per questo capitolo! Spero comunque che lo
scontro vi sia piaciuto... e alla prossima! Mi raccomando, recensite!
Justice Gundam
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Capitolo 35 *** Disperata resistenza ***
Invasion-35
Digimon Adventure 02: Invasion
Una fanfiction di Digimon Adventure 02 scritta da: Justice Gundam
Ta-daaaaan!
Eccomi di ritorno... per la gioia di tutti coloro che non vedevano l'ora di
proseguire con le vicende di questa fanfiction... che ormai sono arrivate al
momento decisivo, considerando che adesso i nostri eroi stanno lottando contro
Daemon e Arkadimon...
Hmmmm...
Già, parliamo un pò di questi due, perchè nello scorso capitolo è successo
qualcosa di veramente incredibile! Non era già abbastanza oversela vedere con
due mostri del calibro di Daemon e Arkadimon... ma adesso, Neo ha messo in moto
il piano che si era prefisso fin dall'inizio, ha tradito Daemon e lo ha fatto
uccidere e assorbire da Arkadimon, in modo da far digievolvere il suo mostro a
livello Mega! Ragazzi, questa sì che è una brutta notizia! E i Digiprescelti
hanno visto il loro nemico più terribile svanire così, davanti ai loro occhi,
come niente fosse... E tanto per coronare il tutto, il Dark Seed ha aggredito
Machinedramon prima di essere estirpato...
...
Ma è davvero così? Possibile che Daemon, il terribile Grande Signore dei
Demoni associato all'Ira, e che ha dato tanto filo da torcere sia al gruppo di
Sho che a quello di Daisuke, sia stato sconfitto così, da un mocciosetto
arrogante che crede di sapere con che cosa ha a che fare? Oppure... ci sarà
qualche sorpresa finale? Più di questo non posso dirvi, quindi per sapere cosa
accadrà e come se la caveranno i nostri, vi rimando alla lettura di questo
capitolo...
Wow, ancora non riesco a credere di essere arrivato così lontano! Sembra che
non sia passato poi così tanto tempo dalla prima volta che ho tirato fuori la
tastiera, e ho iniziato a battere le prime righe di Digimon Adventure 02
Reload... ed è stato emozionante, dalla prima all'ultima parola! Certo, a volte
ci sono stati momenti difficili, e i miei impegni universitari mi hanno precluso
di dedicare a queste storie tutto il tempo che avrei voluto... ma non importa!
Quello che conta è che finalmente, questa storia sta per risolversi, in un modo
o nell'altro!
E in questo capitolo... vedremo finalmente Arkadimon (?) a livello Mega, e
forse assisteremo a delle importanti rivelazioni... e a delle Digievoluzioni
inaspettate che vi lasceranno a bocca aperta e col fiato sospeso! Come andrà a
finire questo scontro epico?
Con calma, con calma... prima ci sono le recensioni...
KillKenny: Hmmm... già visto, gia fatto, eh? Sono stato proprio così
ovvio? Mi sa tanto che devo un pò dare una rispolverata a quelle lezioni di
scrittura che ho studiato tempo fa... Comunque, grazie ancora per il voto! E in
questo capitolo, si vedrà se quello che hai pronosticato si avvererà o meno!
Grazie ancora, e buona lettura!
Eden89: Wow! Davvero dici che la battaglia che ho descritto è stata
strutturata bene? E dire che a volte mi sembra di saltare da un punto all'altro
senza eccessiva soluzione di continuità... bene, mi fa piacere sentirmelo dire!
Riguardo a Daemon... beh, sappi che non credo sia poi tanto potente, rispetto ad
altri membri dei Grandi Signori dei Demoni. Di Lucemon sappiamo già abbastanza
da Frontier... ed è un peccato che a te non piaccia Savers, altrimenti (tra le
altre cose) avresti visto di cosa è capace Belphemon, che secondo me è il numero
due dei "Sinistri Sette"! E per quanto riguarda il resto... beh, non ci resta
che aspettare e vedere, no? Lo scontro finale ti soddisferà, credo... oh, a
proposito di Machinedramon... c'è un motivo ben preciso per cui è stato scelto
lui, e non un altro, ma apparirà chiaro più avanti, nel corso della storia! Ti
dico solo che si ricollega a... no, no, non posso proprio dire nulla!
Kari89: Grazie infinite! Come vedi, per adesso sono riusciti a
resistere... ma ora che Neo ha scoperto le sue carte, le cose potrebbero
cambiare! Arkadimon a livello Mega suona già come un incubo, vero? E aspetta di
vedere cosa accadrà! A proposito... mentre leggi queste righe, il primo capitolo
del mio crossover Pretty Cure - Nanoha - Arcana Heart dovrebbe essere già
on-line! ^_^
A proposito... ti faccio le congratulazioni per aver postato la recensione
numero 199 a questa fanfiction! ^_^
TopoMouse: Sì, mi rendo conto che non ho rispettato il fumetto al cento
per cento... ma V-Tamers voleva essere solo un'ispirazione per la mia
fanfiction, e non volevo copiare tutto pedissequamente. E' per questo che la Dot
Matrix non è potente come lo era nel manga... e comunque sì, le cose sono
peggiorate proprio quando sembrava che iniziassero a migliorare! Quindi chissà
che i Digiprescelti non facciano esperienza di come sarebbe in realtà la Dot
Matrix...
In ogni caso, a te va l'onore di aver postato la recensione numero 200!
Congratulazioni! Nessuna mia storia era mai arrivata a tanto!
SmartGirl: Mentre tu, amica mia, sei la numero 201! Grazie ancora per i
complimenti... e sì, per modificare un pò un vecchio detto... a volte un grande
potere comporta una grande pazzia, invece che una grande responsabilità! Neo ne
è la prova vivente... e se vuoi sapere cosa risulterà dall'assorbimento di
Daemon da parte di Arkadimon, aspetta di leggere il capitolo! Potrebbe non
essere quello che ti aspetti... Per quanto riguarda Machinedramon... c'è un
motivo ben preciso per cui il Dark Seed ha scelto lui, e apparirà chiaro più
avanti... molto più avanti...
Okay, direi che ci siamo! Il tempo corre, e l'esercito di Daemon avanza... e
anche Arkadimon diventa sempre più incontrollabile, ora che ha assorbito
Daemon...
...Ma sarà poi vero?
A queste domande, non potrà che rispondere la mia storia! Io, intanto, mi
rifugio da qualche parte dove i cattivoni non possano trovarmi...
Ci risentiamo alla fine del capitolo... sempre se sopravviverò!
----------
Capitolo 35 - Disperata resistenza
Mentre, nella piazza centrale di Odaiba, andava avanti la battaglia contro
Daemon e Arkadimon, nelle zone limitrofe i Digimon della resistenza stavano
facendo del loro meglio per respingere ciò che rimaneva dell'esercito di Daemon
che ormai, persi i suoi generali, non sembrava più rappresentare un grande
pericolo. Volcdramon e LoaderLeomon stavano guidando in maniera egregia le forze
di terra, respingendo qualsiasi assalto del nemico, e aprendo dei larghi varchi
nelle file degli avversari, ora a colpi di coda e artigli, ora con i loro
attacchi speciali. Gli attacchi provenivano da ogni direzione, ma l'esercito di
Daemon era scriteriato, e si gettava contro la formazione alleata senza alcuna
strategia... un comportamento praticamente suicida, soprattutto contro le
disciplinata formazioni di Knightmon che combattevano come un solo Digimon,
restando uniti e creando una foresta di spade e scudi. Sarebbe stata solo
questione di tempo... e nonostante qualche perdita nell'esercito alleato,
quest'ultimo sarebbe riuscito nell'impresa, che prima pareva impossibile, di
difendere la città dalle forze del Male!
"Burning Corona!" ringhiò Taiyoudramon, scatenando una tempesta di
energia solare contro un'intera divisione di Bakemon, e facendoli bruciare come
carta velina. Il dragone solare annuì con soddisfazione, poi volse la sua
attenzione ad un gruppo di Fugamon che si avvicinava minaccioso con le clave
sollevate. La sua coda fendette l'aria una volta e travolse uno dei Digimon
orchi, facendolo volare via come un fuscello... e gli altri vennero travolti da
una scarica di mitragliatrice e da una sfera di energia congelante provenienti
dai loro lati!
"Earthquake Drill!" esclamò Minotarumon, mentre bombardava gli
scagnozzi di Daemon con la mitragliatrice installata sul suo braccio destro.
"Hah! Questi buffoni sono fin troppo facili! Daemon non deve avere un ufficio
reclutamento molto selettivo, eh?"
"O forse, si dovrà al fatto che non riescono più ad essere compatti come
prima..." commentò Panjyamon, ricoprendo un gruppo di Fugamon con una spessa
coltre di ghiaccio. "Senza i loro generali, gli scagnozzi di Daemon non hanno
più nessuna mano che li guidi per conto del loro padrone, e la loro coesione è
venuta meno. Ma è il centro di Odaiba che mi preoccupa... qualunque cosa stia
succedendo lì, ho il presentimento che i Digiprescelti siano in difficoltà!"
"Ora che mi ci fai penssssare, è vero..." affermò KingCobramon, mentre
avvolgeva la sua coda prensile attorno alle caviglie di un BlueMeramon e lo
trascinava a terra tirando verso di sè. Il guerriero di fiamme blu si abbattè al
suolo con uno schianto, e Morgannamon, che sorvolava il campo di battaglia a
breve distanza da lui, ne approfittò per finirlo con il suo Eldritch Blast,
facendolo disperdere in tante innocue lucette azzurre. "Da quando Daemon è
arrivato, ho ssssentito dei rumori molto sssstrani e inquietanti provenire dal
centro... e temo che i nosssstri amici ssssiano nei guai! Daemon e
quell'Arkadimon di cui ci hanno parlato... beh, non ssssono esattamente i
clienti più ssssimpatici con cui ssssi possssa avere a che fare..."
"Già, questo è vero..." commentò Morgannamon, atterrando vicino al cobra a
tre teste, e continuando a sparare colpi di fuoco mistico in ogni direzione. Ad
ogni proiettile che lei scagliava, un altro Digimon malvagio scompariva in un
vortice di pixel colorati. "Ma non credo che noi potremmo dar loro una mano in
qualche modo... considerando che abissale differenza c'è tra noi e Daemon,
finiremmo solo per essergli d'intralcio!"
"Quello che possiamo fare, è tenere a bada l'esercito di Daemon, e impedire
loro di dare man forte al loro signore." osservò Andromon con la sua voce atona.
Dopo aver alzato il braccio destro in aria, e aver trasformato la propria mano
in una trivella, l'androide creò una scia energetica con un rapido fendente,
mandandola contro l'esercito nemico e facendo sparire altri membri dei Daemon
Corps! "Lightning Blade!"
Il proiettile energetico sfrecciò verso il nemico, e cancellò un intero
gruppo di Goblimon, sfoltendo ulteriormente i ranghi dell'esercito nemico prima
di dissolversi. Minotarumon e Panjyamon osservarono con approvazione la mossa di
Andromon, poi si scambiarono uno sguardo di intesa, e si lanciarono contro ciò
che rimaneva dell'esercito nemico...
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Per i Digiprescelti, si trattava di un incubo divenuto realtà. Colui che
credevano essere il loro nemico principale, Daemon, era stato attaccato a
tradimento ed abbattuto da Arkadimon, la sua stessa creatura, in quel momento
sotto gli ordini del folle Neo... e adesso, il mostruoso Digimon artificiale ne
aveva assorbito i dati, e stava eseguendo la sua Digievoluzione finale,
raggiungendo un livello di potenza che i ragazzi non osavano nemmeno immaginare!
Il suo corpo, avvolto da una luce sacrilega, stava cambiando di forma e
dimensioni sotto gli occhi di tutti, diventando ancora più grande e minaccioso!
La sua corazza si inspessiva, le sue armi naturali diventavano ancora più
terrificanti, e la sensazione di malvagità e pericolo che emanava si faceva
sempre più oppressiva ad ogni istante che passava... e in tutto questo, Neo
sembrava estasiato! Il ragazzo albino, completamente ubriacato dal potere che
stava per ottenere e che - ne era sicuro - presto avrebbe scatenato contro i
Digiprescelti, non smetteva un attimo di ridere, al punto che alcuni dei ragazzi
si chiesero quanto a lungo poteva resistere senza riprendere fiato...
"Hahahahahaaa! HAHAHAHAHAAAAA! Sì! SI'! Finalmente! Ce l'ho fatta! Il mio
piano è riuscito alla perfezione!" esclamò trionfante. "Questo è il mio più
grande momento di gloria! Ora sei perfetto, Arkadimon! Perfetto, ti dico! Sei il
Digimon più forte che sia mai esistito! Nessuno... nessuno potrà più fermarti!
Grazie a te, io e la mia famiglia domineremo il Mondo Digitale! Creeremo la
nostra Arcadia, la nostra utopia! Sorgi, Arkadimon! Mostra il tuo livello Mega a
questi moscerini! HAHAHAHAHAAAAAA!"
Come in risposta alle farneticazioni di Neo, la luce cessò, depositando
davanti agli occhi di tutti la spaventosa forma finale di Arkadimon, che apparve
in un accecante lampo di luce! Più alta e più possente della forma Ultimate,
essa manteneva la forma umanoide della precedente... con la principale
differenza che la pelle era di un viola talmente scuro da sembrare nero, e che
nonostante le dimensioni aumentate, dava l'impressione di essere molto più
dinamica. L'armatura che proteggeva numerose parti del suo corpo si era
inspessita, e le sue 'piastre' davano l'impressione di blocchi di metallo bianco
dall'aspetto indistruttibile, ma allo stesso tempo non sembravano inibire in
alcun modo la mobilità dell'essere malefico. Le sue ali ora erano leggermente
più ampie, e il loro bordo era stato rafforzato con una lunga piastra d'acciaio
con un lungo artiglio ricurvo che spuntava dalla parte mediana, mentre le dita
delle mani si erano fatte più contorte, e davano l'impressione di fiamme che si
dipartivano dal polso della creatura. Il volto di Arkadimon era ora in gran
parte celato sotto un elmetto di forma allungata, che comunque non riusciva a
nascondere i suoi occhi spaventosi, luccicanti di odio e per qualche motivo ora
più simili che mai a quelli della sua ultima vittima. La sola presenza del
mostro era sufficiente a far provare a tutti un terribile presagio di morte, e
il suo aspetto innaturale era solamente reso ancora più terribile dalle volute
di fumo nero che si levavano dalla sua pelle, come se la creatura fosse stata
data alle fiamme e poi subito inondata d'acqua... Anche i Digimon percepivano il
suo terribile potere, e per i meno potenti tra loro, la semplice sensazione di
quanto soverchiante fosse la forma Mega di Arkadimon in confronto a loro, era
sufficiente a togliere loro le forze e a farli restare come ancorati a terra, in
preda al terrore!
Il gigantesco abominio, completata la sua trasformazione, fece un passoin
avanti, scuotendo la terra e aprendo delle profonde crepe sotto il suo piede, da
cui scaturì un innaturale bagliore nero... e Neo esplose in un'ennesima risata
senza controllo, folle di gioia per la vittoria che riteneva ormai
assicurata!
"Hahahahahaaaa! Ormai è finita, per voi! Finita, vi dico! Questa è l'ultima
volta che interferite nei miei piani!" esclamò il ragazzo albino, spaziando con
il suo sguardo febbricitante da un Digiprescelto all'altro. Sembrava che una
parte dell'aura di minaccia che circondava Arkadimon fosse magicamente passata
al suo partner umano... "Arkadimon ora è a LIVELLO MEGA! Mi spiego? MEGA! Non
c'è più nulla che possa fermarlo! Osservatelo, e guardate in faccia il vero
terrore!"
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Arkadimon Ultimate
Tipo: Bestia Stregata
Attributo: Virus
Livello: Mega
Attacchi: God Matrix, Exile Spears
Assorbito Daemon, Arkadimon ha raggiunto il suo ultimo stadio evolutivo, e la
sua potenza è ora tale da poter cambiare la geografia di un intero territorio, e
da poter distruggere interi eserciti con un solo attacco! Non si conosce nessun
Digimon, in tutto il Mondo Digitale dell'Est, in grado di resistere alla sua
furia! Il suo attacco speciale, God Matrix, riduce la vittima alle sue
componenti fondamentali in una frazione di secondo... e ovunque lui vada, segue
la distruzione totale!
Taichi strinse i denti e imprecò tra sè, vedendo che anche Omnimon,
ViralOmnimon, Imperialdramon FM, BlackWarGreymon ed AlforceVeedramon sembravano
molto tesi... evidentemente nemmeno loro, nemmeno i loro alleati più potenti,
erano sicuri di poter competere con la spaventosa mostruosità che si ergeva
davanti a loro, in tutti i suoi almeno venti metri di altezza! Il ragazzo fece
un involontario passo indietro, cercando in qualche modo di elaborare una
strategia per una situazione così disperata. Non si sarebbe mai aspettato che,
con tutti gli alleati che avevano dalla loro parte, un singolo Digimon avrebbe
potuto fargli tanta paura, e invece... ecco che si trovava proprio nella
situazione che non aveva previsto!
"NEO!" esclamò improvvisamente Yamato, cogliendo di sorpresa Taichi. Il
Digiprescelto del Coraggio si voltò verso il suo migliore amico, e lo vide
fissare il suo sguardo, impietoso ed indignato, contro l'ex-leader degli
Alias-3. "Ti rendi conto di quello che stai facendo? Di quello che hai fatto, e
di quello che stai per fare? Credi davvero che Rei sarebbe contenta di te, dopo
averti visto commettere tutte queste atrocità?"
La rampogna di Yamato, come molti si aspettavano, cadde su orecchie sorde.
"Tsk... stai zitto, vermiciattolo! Tu, che sei la concausa dell'incidente di
Rei, non hai nemmeno il diritto di pronunciare il suo nome, con quella tua
lurida bocca!" sibilò, con un ghigno arrogante sulle labbra. "Con questo
Digimon... con questo Digimon, potrò finalmente ripagare con la stessa moneta
tutti coloro che hanno tolto la gioia alla mia famiglia... potrò creare un nuovo
mondo solo per me e la mia famiglia! Ma immagino... che spiegarlo a voi non
serva a niente, vero? Voi... non potete capire quello che abbiamo passato io,
Rei e la mamma! Non ho bisogno che voi capiate tutte le sofferenze che abbiamo
passato! A me basta sapere... che ora, in questo momento, posso rivalermi di
tutto!"
"Ah, quindi secondo te le ingiustizie che hai subito in passato giustificano
quelle che stai commettendo adesso?" proseguì Yamato, ormai più per convinzione
personale che non per cercare di indurlo alla ragione, visto che ormai quella
l'aveva abbandonata da parecchio tempo. "Beh, mi dispiace dovertelo dire, Neo
Saiba, ma... SVEGLIATI, IDIOTA! Ti aspettavi che la vita fosse tutta rose e
fiori? Beh, sbagliato! Tutti noi passiamo dei momenti difficili, e molti di noi
affrontano problemi come quelli che hai affrontato tu! Ma quanti fanno come te e
giurano vendetta contro il mondo intero? Io, mi sono per caso messo a fare patti
con un pazzo assetato di potere perchè i miei genitori si sono separati, e non
ho più potuto vedere mio fratello Takeru spesso quanto avrei voluto? Beh, ti
sarà sfuggito, ma la vita non è giusta! Quello che conta non è cosa ci capita,
ma come reagiamo a ciò che ci capita!"
"Fratellone..." mormorò Takeru, guardando il fratello maggiore con
ammirazione e orgoglio. Che differenza dallo Yamato del loro primo viaggio a
DigiWorld... semplicemente mettendo a confronto i due, si poteva chiaramente
vedere come Yamato fosse maturato e cresciuto, e come invece Neo si fosse
fossilizzato sul suo rancore...
"Huhuhuhuuu... in questo caso, direi che la mia reazione è quella che conta
più di tutte!" ribattè Neo, del tutto indifferente ai commenti del biondo
prescelto dell'Amicizia. "Davanti alle ingiustizie che hanno piagato la mia
vita, ho deciso di prendere il destino in mano, e farla pagare a tutti quelli
che ci hanno fatto un torto! Arkadimon creerà il mondo perfetto per me e la mia
famiglia! Come potete vedere... ho risolto per sempre ogni problema, e trovato
la soluzione a tutto! La mia reazione... è stata senz'altro la migliore, date le
circostanze!"
"Non ha proprio capito niente..." mormorò Iori, scuotendo la testa. Il suo
giusto sdegno davanti alla crudeltà di Neo aveva per un attimo prevalso sulla
paura che provava davanti ad Arkadimon.
"Ed ora..." esclamò Neo, tagliando il discorso. "Vi toglierò di mezzo una
volta per tutte, e prenderò il mio posto come nuovo sovrano di DigiWorld! Forza,
Arkadimon! E' il tuo momento! ANNIENTALI! ORAAAAAAAA!"
I Digiprescelti gelarono nel momento in cui Neo, completamente impazzito e
con un ghigno che quasi gli deformava il volto, puntò un indice contro di loro,
per segnalare al suo Digimon che erano loro il prossimo bersaglio da colpire!
Immediatamente, tutti i Digimon si riunirono, creando una sorta di muro vivente
tra i loro partner umani ed Arkadimon, e ognuno di loro, in un istante di
assoluta tensione, si preparò a ricevere l'attacco...
Passarono alcuni secondi...
...
...
Ma... non successe nulla.
Arkadimon non si era mosso di un centimetro, ed era rimasto al suo posto,
fermo come una statua.
L'atmosfera tesa di quei concitati istanti scemò quasi all'istante,
sostituita da una strana sensazione di qualcosa che era fuori posto. I
Digiprescelti guardarono con espressione stranita il Digimon artificiale che,
come se non avesse sentito l'ordine del suo padrone, stava immobile al suo
posto. Neo stesso, dopo essere rimasto per un pò fermo nella sua posizione, con
il volto ghignante e l'indice puntato verso i suoi nemici, si rese conto che
c'era qualcosa di strano... e che Arkadimon non stava eseguendo gli ordini che,
fino ad un attimo prima, eseguiva con letale celerità! La sua espressione di
trionfo sfumò leggermente, e il suo indice tremò in maniera appena
percettibile...
"Hm? Arkadimon?" chiese Neo, voltandosi verso la sua creatura. "Arkadimon, mi
hai sentito? Ho detto di attaccarli!"
Niente. Il Digimon artificiale assorbitore di dati continuava a non
muoversi.
Neo cominciava a perdere la pazienza. "Arkadimon! Obbediscimi! Io sono il tuo
padrone!" esclamò, con voce ancora più ferma. "E ti ordino di distruggere i
Digiprescelti e i loro Digimon! Esegui il mio ordine! ADESSO!"
Questa volta, Arkadimon ebbe una reazione... ma non fu esattamente quella che
l'albino impazzito e i suoi avversari si aspettavano. Arkadimon si voltò
lentamente verso il suo padrone, e abbassò lo sguardo verso di lui, che cercò di
nuovo di ripetere il suo ordine...
...quando all'improvviso, Neo sentì una terrificante sensazione
attraversargli il corpo e congelarlo dalla testa ai piedi, nel momento in cui
incrociò, al posto degli occhi da rettile, privi di sentimenti, a cui era
abituato, un paio di fiammeggianti sfere di luce rossa che scintillavano di odio
e sete di distruzione, e bruciavano come le fiamme dello Evil Inferno di Daemon!
Immediatamente, sia lui che i Digiprescelti più vicini si accorsero che c'era
qualcosa che non andava... ma non ebbero il tempo di fare nulla a riguardo,
prima che Arkadimon spalancasse orribilmente un terzo occhio, posto
verticalmente sulla fronte, e rosso come gli altri due! Si sentì uno strano
ronzìo, e un crepitare simile a quello di cavi elettrici tranciati... e un
istante dopo, una enorme scarica elettrica rossa partì dal terzo occhio di
Arkadimon e travolse Neo, elettrificando dolorosamente il suo corpo!
"Uh... AAAAAAAAAAARGH!" gridò Neo in preda al dolore, attraversato da
scintillanti scariche di energia che lo torturarono per cinque secondi buoni!
Con orrore, i Digiprescelti non poterono fare altro che restare a guardare
mentre il loro nemico, in un'incredibile colpo di scena, si metteva a barcollare
come un ubriaco nel momento in cui la scarica elettica di Arkadimon cessava.
Incespicò pericolosamente un paio di volte, e finalmente, con un gemito, crollò
a terra, i muscoli che vibravano ancora per lo shock!
"Oh, mio Dio... ma che diavolo è successo? Arkadimon... ha rifiutato di
eseguire gli ordini?" si chiese perplesso Derek dalla groppa di Megadramon. Il
dragone cibernetico era confuso quanto lui, ma sentiva che c'era qualcosa di
diverso in Arkadimon, qualcosa che prima non c'era... e non si riferiva solo ai
dati di Daemon!
"Sora, Mimi... non so cosa stia succedendo qui..." affermò Phoenixmon
con voce morbida. "Ma Arkadimon è in qualche modo cambiato dopo aver
assorbito i dati di Daemon! State attente, temo che succederà qualcosa di brutto
molto presto!"
"Va bene, Phoenixmon..." rispose la Digiprescelta dell'Amore, ancora
parecchio scioccata da quanto aveva appena visto. Neo era ancora vivo, ma solo
perchè Arkadimon così aveva voluto... e se così non fosse stato, non ci voleva
un genio per capire che misera fine avrebbe fatto il ragazzo...
"Ark... adi... mon..." balbettò Neo da terra, con il corpo fumante e coperto
di lividi e bruciature, mentre cercava di mantenere sotto controllo i muscoli,
che ormai si muovevano quasi da soli. "Che... che significa... cough...
questo... io... io ti avevo detto... di..."
Probabilmente, Neo non si aspettava neanche una risposta. Quindi, un lettore
si può bene immaginare il suo sbigottimento quando, per la prima volta in vita
sua, il Digimon artificiale aprì una cavernosa bocca armata di orribili denti
simili a lame di rasoio, e fece sentire la sua voce che pronunciava parole
coerenti invece dei versi gorgoglianti di prima!
Anzi! In effetti, non era neanche la sua voce, ma un'altra molto più
conosciuta!
"Huhuhuhuhuuuu... alla fine... alla fine, tutto è andato come
previsto!" tuonò la voce di Daemon, proveniente dalla gola dell'orrore. Fu
quasi possibile percepire fisicamente lo sbalordimento che scosse tutti al
risentire la voce di colui che credevano scomparso per sempre. "Alla fine...
il mio piano di emergenza ha dato proprio i risultati che speravo! Ho gettato
l'esca, e voi tutti avete abboccato come tanti pesciolini!"
"Che... che cosa? Daemon?" esclamò Takeru, con gli occhi talmente sgranati
che sembravano sul punto di schizzare fuori dalle orbite! "Ma... ma non è
possibile! Ti... ti abbiamo visto morire per mano di Arkadimon ed essere
assorbito!"
"Appunto... cough..." ansimò Neo, ancora a terra nonostante gli spasmi
muscolari e nervosi si fossero un pò calmati. "Tu... tu sei stato...
assorbito... com'è possibile che... ugh... ero... ero sicuro di averti
eliminato..."
"SEI UNO STUPIDO!" ringhiò la voce di Daemon proveniente da Arkadimon
Ultimate. "Tu... tu credevi davvero che io ti avrei concesso un Digimon come
Arkadimon... un Digimon che sarebbe potuto diventare abbastanza forte da
distruggermi... senza aver preso le dovute precauzioni? La mia priorità era il
recupero del Dark Seed, senza dubbio, ma è sempre meglio premunirsi, nel caso le
cose non vadano come previsto... come del resto è accaduto! Tutto quello che tu
hai fatto, mio caro Neo, non è stato altro che seguire passo passo tutte le
tappe che io avevo immaginato per tale piano! Fin dall'inizio, tu eri un
burattino, a cui io ho volutamente concesso l'illusione di essere il
burattinaio!"
"Hey! Hey, aspetta un momento, buffone! Che significa tutto questo?" esclamò
Taichi. "Vorresti forse dire... che Arkadimon ti serviva come corpo di riserva
nel caso non fossi riuscito ad impadronirti del Dark Seed o comunque fosse
accaduto qualcosa di imprevisto?"
Sull'orribile volto di Arkadimon si aprì un ghigno satanico. "Huhuhuuu...
per essere lo sciocco impulsivo che ha guidato i mocciosi prescelti sei anni fa,
devo ammettere che almeno sei intuitivo! Sì, era proprio quello il mio scopo!
Arkadimon cresce ed evolve assorbendo dati, anzichè tramite forza di volontà,
allenamento, o semplicemente legame con il suo partner... e questo lo rende un
Digimon perfetto per quelli che, come te, sono disposti a sacrificare chiunque e
qualsiasi cosa al loro egoismo! Neo... avresti sicuramente cercato di accumulare
un sacco di dati, uccidendo Digimon in maniera indiscriminata e rendendo
Arkadimon sempre più potente... finchè un giorno non hai deciso che, se avessi
assorbito me, ti saresti ritrovato con la strada spianata, e il trono di
dominatore di DigiWorld sarebbe stato tuo! Non era difficile capirlo, sai?
L'avevo intuito fin dall'inizio che avresti finito per rivoltarti contro di
me... quelli come te, assetati di potere al punto da diventare miopi, sono
estremamente prevedibili!"
Daisuke corrugò la fronte. "Cavolo, ma quanto prevede questo tizio?"
pensò tra sè, senza nascondere un'espressione infastidita. "Sembra essere più
spesso che non un paio di passi avanti rispetto a noi!"
"Quindi, per dirla in breve..." ringhiò AlforceVeedramon, tenendo la
spada sguainata. Sapeva che quella piccola arma sarebbe probabilmente servita a
poco contro questa creatura da incubo, ma voleva fargli vedere che non aveva
paura. "Tu hai sempre contato sul fatto che Neo non resistesse alla sua sete
di potere, e finisse per rivoltarsi contro te e i tuoi generali!"
"Certamente!" rispose Arkadimon/Daemon. "Nel caso, come adesso, non
fossi riuscito a controllare completamente il potere del Dark Seed, contavo
proprio sul fatto che il qui presente Neo si facesse prendere dalla sete di
potere e si rivoltasse contro di me. E come potete vedere, alla fine è successo
anche questo! La programmazione di Arkadimon era stata strutturata apposta, in
modo tale che, nel momento in cui avesse assorbito i miei dati, la mia
personalità avrebbe sopraffatto la sua, ponendomi al suo controllo. Le mie
previsioni sono andate tutte in porto, e io ho potuto ottenere questo nuovo
corpo invincibile! Grazie ad esso, vi schiaccerò tutti, poi raderò al suolo
questa ridicola città e i suoi abitanti... a cominciare da voi, Digiprescelti...
e ricostruirò man mano il mio esercito! Quando avrò di nuovo le forze che mi
servono, riprenderò a cercare il Dark Seed, sfruttando il nuovo e potente corpo
a mia disposizione! E questa volta... questa volta non ci sarà nulla ad
impedirmi di portare a compimento il mio proposito!"
"Il Dark Seed è stato già distrutto, Daemon!" ringhiò Machinedramon,
ancora stordito per il tremendo colpo che il Dark Seed gli aveva inflitto
volandogli in mezzo agli occhi. "Non puoi più usarlo per i tuoi scopi, quindi
arrenditi senza fare storie!"
Il poco ponderato tentativo divertì molto il demone alato, il cui volto
oscuro sembrò addirittura vivacizzarsi un pò. "Tsk... e voi credete davero
che un artefatto come il Dark Seed possa essere distrutto semplicemente
schiacciandolo con la zampa di una sorta di enorme drago?" chiese
retoricamente. "Voi non avete la più pallida idea di cosa sia il Dark Seed in
realtà... tutto quello che avete fatto è perderlo, e impedirmi di impadronirmene
subito, ma non importa! Una volta che questo mondo e DigiWorld saranno sotto il
mio dominio, mi basterà cercarlo, trovarlo, e riprendere da dove ho lasciato in
sospeso. Per ora, questo nuovo corpo sarà più che sufficiente a togliervi di
mezzo..."
Improvvisamente, Arkadimon/Daemon scomparve da dove si trovava... e prima che
chiunque potesse capire cosa stava accadendo, Omnimon se lo ritrovò alle spalle,
con il palmo della mano puntato contro le sue scapole! Il Cavaliere Reale bianco
spalancò gli occhi, terrificato, nel momento in cui il terribile demone riprese
la frase che aveva interrotto, come se stesse facendo un pò di educata
conversazione!
"Permettetemi... di dimostrare quello che voglio dire!"
Una frazione di secondo dopo, un impulso di energia esplose dal palmo di
Arkadimon Ultimate e colpì Omnimon in mezzo alle scapole, travolgendolo a
bruciapelo! Omnimon lanciò un grido di dolore e venne proiettato sull'asfalto,
atterrando su di esso con un tremendo boato, e davanti agli occhi increduli dei
Digiprescelti! Daemon si era spostato con una tale velocità, nonostante la
stazza, che non era stato possibile seguire i suoi movimenti!
"Omnimon! No!" esclamò Taichi.
"La... la potenza di Daemon è aumentata moltissimo..." mormorò Koushiro.
"Temo che... non siamo per niente preparati ad affrontarlo!"
Dal canto suo, mentre gli altri Digimon guardavano ancora con orrore uno dei
loro campioni che veniva steso sull'asfalto come niente fosse, Daemon si guardò
la mano artigliata e la flettè con voluttà, godendosi la sensazione di forza che
gli inviava delle inebrianti scariche di energia lungo il corpo! "Aaaaah!
Fantastico! A quanto vedo, il mio piano ha funzionato alla perfezione! Questa
potenza... è esattamente quello che volevo! E ora... si scatenerà tutta su di
voi! Osservate, Digiprescelti, e siate testimoni del mio trionfo!
Haaaaaaa!"
Un feroce grido squassò il campo di battaglia e provocò un terremoto in
miniatura, riempiendo di terrore quasi tutti i presenti... poi, Daemon scattò di
nuovo, troppo veloce per essere seguito ad occhio nudo, e riapparve di scatto
davanti ad HerculesKabuterimon e a Plesiomon, che sobbalzarono per la sorpresa
prima di essere raggiunti in pieno da un paio di tremendi pugni! L'insetto
dorato e il dinosauro bianco gemettero e precipitarono verso il terreno,
schiantandosi sopra un cumulo di macerie, mentre Koushiro e Jyou, con un grido,
venivano scagliati giù dalle loro schiene e precipitavano verso quella che
sembrava una morte certa...
"Koushiro! Jyou! Noooooo!" urlò Taichi, in preda all'orrore... che traspariva
muto anche dai volti degli altri Digiprescelti!
E quella sarebbe stata la loro fine, se AlforceVeedramon ed Imperialdramon FM
non fossero intervenuti, arrivando al volo e afferrandoli prima che toccassero
terra! I Digiprescelti della Conoscenza e dell'Affidabilità strinsero i denti
nel momento in cui l'improvvisa decelerazione tolse loro il fiato, ma per
fortuna se la cavarono soltanto con qualche livido di poco conto!
"Ow! Uff... questa volta... questa volta c'è proprio mancato un pelo!"
affermò Jyou. "Credo di avere appena perso un paio d'anni di vita per lo
spavento... grazie, Imperialdramon, AlforceVeedramon, ci avete davvero salvato
la vita!"
"Grazie anche da parte mia..." rispose Koushiro, passandosi una mano sulla
fronte. Il ragazzo dai capelli rossi stava tremando leggermente per lo
spavento... e del resto, neanche un tipo razionale come lui poteva guardare in
faccia la morte stessa senza restarne sconvolto! "Ragazzi, fate presto!
Portateci a terra, e poi tornate a combattere! Ci sarà bisogno dell'aiuto di
tutti per questo scontro!"
"SEVEN HEAVENS!" esclamò Seraphimon, creando diverse sfere di energia
luminosa tra le sue ali dorate, e scagliandole in rapida successione contro
Daemon (perchè ormai, non c'era altro nome con cui sarebbe stato corretto
riferirsi all'entità nata dalla fusione dei due Digimon). Il demone ghignò sotto
i baffi e assunse una posizione di difesa, lasciando che ogni sfera andasse a
schiantarsi sul suo corpo! Quando anche l'ultima ebbe raggiunto il bersaglio, si
sollevò una nuvola di fumo per qualche secondo... e un istante dopo, Daemon
emerse da essa completamente illeso, provando soltanto un pizzico di disappunto
per il fatto di non poter vedere l'espressione scioccata che l'elmetto di
Seaphimon nascondeva completamente...
"SEPHIROT CRYSTALS!" proseguì Ophanimon, e i cristalli di quarzo che
orbitavano attorno al suo corpo si mossero come se avessero avuto mente propria,
e sfrecciarono verso il Signore dei Demoni appena evoluto. Sfortunatamente,
anche quell'attacco si dimostrò inefficace, in quanto il terribile Demone
dell'Ira eseguì un paio di movimenti con le braccia, e intercettò tutti i
cristalli con la stessa facilità con cui un uomo scaccia un gruppo di mosche! I
Sephirot Crystals di Ophanimon si infransero in rapida successione, spaccandosi
in una miriadedi schegge di quarzo che scomparvero quasi subito, e Daemon
riprese il suo assalto, dirigendosi verso i due guerrieri angelici e colpendoli
con i suoi pugni micidiali! Con un gemito, Seraphimon andò a schiantarsi contro
la fiancata di un palazzo, e la sua compagna venne spedita a grande velocità
contro Omnimon che si era appena rialzato, facendolo finire di nuovo a
terra!
"Huhuhuhuuuu... che succede, angioletti, i vostri poteri dovrebbero essere
più efficaci contro un demone come me! Avete perso la mano? Che peccato..."
ringhiò l'essere malefico, prima di percepire un grande accumulo di energia dal
suo fianco sinistro. Rapidamente, il Demone dell'Ira si voltò giusto in tempo
per vedere GigaSeadramon e Rosemon caricarsi quanto più potevano, Phoenixmon
accumulare una nube di fiamme scarlatte attorno al proprio corpo possente, e
Megadramon scagliargli contro il più fitto sciame di missili di cui fosse
capace. Vedere un Ultimate combattere con tanta determinazione contro un Mega
simile suscitava sentimenti di ammirazione, nei confronti dei ragazzi e dei loro
compagni che, pur sapendo di essere surclassati dalla potenza del mostro,
continuavano a lottare con tutte le loro forze per fermarlo...
"GIGA SEA DESTROYER!"
"Forbidden Temptation!"
"CRIMSON FLAME!"
"Darkside Attack!"
La combinazione di attacchi eruppe ruggendo verso il terribile demone, e
colorò il cielo di un inquietante arcobaleno rosso, giallo, bianco e azzurro
prima di raggiungere il suo bersaglio.. che, senza scomporsi, alzò uno scudo
energetico attorno a sè e assorbì tutti i colpi come niente fosse! Le esplosioni
lo circondavano, le fiamme bruciavano tutt'attorno a lui, e i missili si
schiantavano sulla sua invisibile barriera, ma Daemon restava fermo al suo
posto, con tutta la calma di un turista che sta ammirando un panorama
suggestivo! Nonostante tutti i Digimon stessero dando del loro meglio per
sopraffare quella mostruosità, non riuscivano a fare nulla di più che farlo
divertire!
"E' inutile, sembra che nulla riesca a danneggiarlo!" esclamò Sora con
inquietudine. Cominciava seriamente a temere che questa volta, il loro nemico si
sarebbe rivelato troppo potente per tutti loro... "Nonostante i nostri Digimon
stiano usando tutta la loro forza, Daemon non è nemmeno preoccupato!"
"In tal caso, vediamo di dargli qualche motivo in più per avere
paura!" ringhiò Machinedramon in risposta, mentre puntava i cannoni verso
Daemon. "E comincerò subito io! GIGA CANNON!"
"TERRA DESTROYER!" esclamò BlackWarGreymon, mettendo tutta la sua
forza nella gigantesca sfera di energia negativa che gli apparve sopra la testa,
per poi scagliarla contro il demone.
"Core Darts!" esclamò Mystimon, indirizzando una raffica di dardi di
fuoco contro Daemon. Quando questi si infransero senza fare effetto contro il
corpo del Demone dell'Ira, lo spadaccino-mago provò di nuovo e ne scagliò altri,
poi altri, e altri ancora... fino a sommergere il nemico in una coltre di fumo
grigio con lampi rossi che saettavano qua e là!
"Royal Nuts!" fu la volta di Deramon, che bombardò Daemon di
noci...
"Forza, continuate così!" esortò Daisuke da terra. Gli altri Digimon, quelli
del suo gruppo e di quello di Sho, si erano disposti tutt'attorno al campo di
battaglia, in modo da intervenire al volo nel caso ce ne fosse stato bisogno...
ma sinceramente, Daisuke sperava che quel tremendo bombardamento di attacchi,
che ormai stava andando avanti da diversi secondi, fosse sufficiente a mettere
fine per sempre alla minaccia...
*FLAAAAAASH!*
Le sue speranze furono deluse un istante dopo, quando Daemon flettè i suoi
possenti muscoli e interruppe l'attacco dei suoi nemici, scrollandosi di dosso
tutto ciò che essi stavano scagliando contro di lui! I Digimon meno potenti
barcollarono, travolti dal rinculo, e anche gli altri si ritrovarono a dover
mantenere un equilibrio precario, mentre Daemon spalancava le ali in segno di
trionfo!
"Hah! Tutto qui? E io dovrei avere paura di queste sciocchezze? Mi fate
ridere, Digiprescelti! Ormai la vostra fine è segnata, e qualsiasi cosa
tentiate, la vostra condizione non migliorerà! Grazie ad Arkadimon, ho ottenuto
il corpo perfetto! EXILE SPEARS!" tuonò il Digimon malvagio... e un istante
dopo, una serie di lance fatte di luce nera scaturì dal suo corpo e si disperse
in tutte le direzioni, investendo tutto ciò che si parava sulla loro strada!
Omnimon riuscì a mettersi in posizione di guardia e a limitarei danni, ma
Machinedramon, BlackWarGreymon, Phoenixmon, Rosemon e tutti gli altri vennero
travolti e scagliati a terra in disordine! Deramon, Mystimon e Megadramon, in
particolare, vennero costretti a regredire alle loro forme Rookie, anche se
Megadramon ebbe almeno il tempo di scendere a terra in modo che il suo partner
umano non rimanesse ferito nella caduta, prima di regredire ad un esausto
Crabmon.
"Ugh... Crabmon!" esclamò Derek, mentre veniva sbalzato sul terreno coperto
di detriti. Il granchio gigante riuscì a fare un mezzo sorriso, come per dire
che ci sarebbe voluto ben altro per metterlo fuori combattimento, prima che i
suoi occhi si trasformassero in spirali. "Crabmon! Tutto bene?"
"Gh... stai tranquillo... Derek... solo che... non ho capito bene... se gira
il mondo... o giro io..." mormorò il granchione, stordito dalla potenza del
colpo preso. Gli altri Mega, in qualche modo erano riusciti a mantenere la loro
digievoluzione, ma le Exile Spears di Daemon avevano comunque inflitto loro
forti danni... e praticamente tutti loro erano rimasti stesi a terra, e
cercavano in qualche modo di rialzarsi per proseguire la lotta. Non che Daemon,
ovviamente, avesse intenzione di lasciarli fare...
Ma per fortuna, non erano loro gli unici Digimon che avevano partecipato alla
battaglia!
"Fermo, Daemon! Tu non farai proprio niente! SHINING V-FORCE!" esclamò
AlforceVeedramon, scagliando il suo raggio di energia dal pettorale. Nello
stesso momento, TigerVespamon usò il uo Mach Stinger V, scatenando una tempesta
di pungiglioni di luce contro il demone, ed Imperialdramon puntò il suo cannone
verso l'alto e sparò una raffica di laser bianchi che piovvero addosso al
demone!
"Mach Stinger V!"
"GIGA CRUSHER!"
Una pioggia di proiettili di luce si schiantò addosso all'enorme nuovo corpo
di Daemon, nello stesso momento in cui la Shining V-Force lo colpiva in pieno
petto... e finalmente, dopo innumerevoli tentativi, Daemon lanciò un lieve
grugnito di dolore che rendeva chiaro il fatto che questa volta aveva subito dei
danni! Il Demonedell'Ira barcollò... ma si rimise in piedi un istante dopo, e
reagì prontamente quando Valkyrimon, Vikemon e Marsmon si lanciarono su di lui
tutti assieme, cercando l'attacco diretto! Con un agile movimento laterale, il
demone evitò un colpo di spada del guerriero alato, e afferrò la lama nella sua
mano come niente fosse, per poi tirare verso di sè e centrare Valkyrimon con un
pugno, prima di rivolgere la sua attenzione a Marsmon. La Divinità Olimpia stava
attaccando con una raffica di pugni infuocati che il demone stava cercando di
intercettare con un rapidissimo gioco di braccia, parandoli con i palmi o
facendoli schiantare sulla robusta corazza che proteggeva le braccia e il
torace. Contemporaneamente, Vikemon tirò indietro le braccia e sollevò le sue
mazze ferrate, sferrando un colpo tremendo che, in teoria, avrebbe avuto lo
scopo di buttare a terra Daemon... ma che in realtà riuscì soltanto a colpire le
sue ali membranose, rimbalzando innocuamente su di esse! Marsmon ringhiò di
rabbia e tirò indietro il pugno, caricandolo con tutta la sua forza per poi
abbatterlo su Daemon! Questa volta, la difesa del Demone dell'Ira mostrò delle
crepe, in quanto l'attacco ebbe l'effetto di scagliarlo indietro e fargli
scavare un paio di trincee nell'asfalto con le sue zampe posteriori
artigliate... ma si riprese all'istante e contrattaccò, facendosi spuntare da
dietro la nuca una serie di tentacoli simili a fruste, e colpendo ripetutamente
con essi i Digimon che lo stavano attaccando! Valdurmon e Angeldramon si
sollevarono contemporaneamente in aria proprio mentre Daemon evitava un attacco
Arctic Blizzard che Vikemon gli stava scatenando contro... e un istante dopo,
mentre Angeldramon restava a distanza e sparava proiettili di luce, Valdurmon
scese in picchiata con il becco e gli artigli puntati sul terribile demone!
"Non credere che ti lasceremo campo libero, Daemon! Prima dovrai passare su
di noi! Holy Apocalypse!" esclamò l'angelo-drago. Nelle sue mani
apparirono una sfera di luce bianca e una di pura oscurità, e la guerriera
draconica le unì tra loro per poi scagliarle assieme, sotto forma di un raggio
di energia bianco e nero che squarciò l'aria diretto contro il suo avversario.
Ancora una volta, il comandante supremo dei Daemon Corps si difese creando uno
scudo energetico attorno a sè, sulla quale la Holy Apocalypse si andò a
schiantare senza alcun effetto... ma questa distrazione diede a Valdurmon il
tempo di avvicinarsi, e il gigantesco uccello leggendario fece scattare due
serie di artigli affilati come pugnali contro il suo nemico...
...che però riuscì ad afferrare le zampe di Valdurmon prima che si
chiudessero sulle sue spalle, e scagliò lontano il Digimon piumato prima che
lui, o qualunque altro dei suoi compagni potesse fare qualcosa per attaccarlo!
Valdurmon stridette di rabbia e agitò le ali per riprendere l'assetto di volo,
poi emise una potente scarica di luce dorata dal suo corpo! "AURORA
UNDULATION!"
L'attacco speciale di Valdurmon minacciò di inghiottire Daemon... ma
quest'ultimo, con un grugnito di indignazione e disprezzo, reagì prontamente e
sferrò un pugno alla scarica di luce, penetrandola letteralmente con un forte
suono di vetro infranto! Valdurmon non riuscì a trattenere un gracchio di
incredulità quando vide il suo proiettile di luce che si infrangeva in una
pioggia di piccole luci colorate e svaniva senza infliggere alcun danno... ma
altri Digimon erano già pronti ad attaccare!
"DIMENSION SCISSORS!" ringhiò GrandKuwagamon, usando le sue mandibole
per fendere la struttura stessa del tempo-spazio ed inviare un arco di energia
purpurea contro il Demone dell'Ira. Corrugando la fronte, il potente Digimon
malvagio cercò di schivare il colpo, ma quest'ultimo copriva un'area troppo
ampia, e alla fine Daemon non potè fare altro che cercare di contenere i danni
coprendosi con le braccia corazzate. Il Dimensional Scissors di GrandKuwagamon
colpì il suo bersaglio, che questa volta grugnì di dolore e venne scagliato
contro un muro pericolante, mandandolo in frantumi! Per qualche istante, Daemon
scomparve in una nuvola di fumo... e i Digimon della resistenza, incoraggiati da
quel lieve miglioramento della situazione, si spinsero in avanti per cercare di
approfittare il più possibile del loro temporaneo vantaggio! Ma il barlumedi
speranza durò fin troppo poco...
"Non avete visto ancora niente! EXILE SPEARS!" ringhiò Daemon da
dietro la coltre di detriti polverizzati... e una raffica delle stesse lance di
luce nera di prima saettò contro i membri della resistenza, colpendone molti in
pieno! Vikemon, Marsmon, Valdurmon e GrandKuwagamon vennero tutti colpiti e
scagliati a terra, mentre i più agili AlforceVeedramon, Imperialdramon FM,
TigerVespamon, Angeldramon e Valkyrimon riuscirono a sottrarsi agli attacchi più
dannosi, e a tentare un contrattacco, prendendo il demone da tre direzioni
diverse! Mentre il Cavaliere Reale draconico e la vespa spadaccina scattavano da
un lato, e Valkyrimon ed Angeldraon tentavano una manovra a tenaglia dall'altro,
Imperialdramon FM si sollevò in aria e caricò il suo cannone, tenendosi pronti a
rilasciare il colpo al momento giusto...
"ALFORCE SABER!" esclamò AlforceVeedramon, tentando un affondo con la
sua sciabola luminosa mentre Daemon riappariva dalla polvere che aveva
sollevato. Nello stesso momento, TigerVespamon sferrò uno spettacolare affondo
con entrambe le spade, che riuscì, anche se solo di poco, a superare la
terrificante armatura naturale di Daemon e a fargli un graffio sulla gamba
sinistra. Per nulla preoccipato, Daemon sbattè via la vespa umanoide con un
colpo di rovescio sferrato con la mano destra, e con alcuni dei suoi tentacoli
dosali, avvinghiò il braccio con cui AlforceVeedramon teneva la spada luminosa,
bloccando il fendente a mezz'aria! nello stesso momento, Angeldramon cercò di
attaccare con la sua verga, sollevandola sopra la testa con entrambe le mani per
poi cercare di abbatterla su Daemon... ma quest'ultimo, senza perdere il ritmo
neanche per un istante, gli puntò contro il palmo della mano... e un attimo
dopo, l'angelo-drago venne investito da un'invisibile scarica di energia che lo
bloccò a mezz'aria! Con un gemito, Angeldramon si dibattè nel tentativo di
togliersi da quella pericolosa situazione... ma nonostante i suoi tentativi
disperati, la semplice volontà di Daemon era tale che non riusciva ad opporsi
alle forze che il Demone dell'Ira stava controllando!
"Hey, Daemon! Non dimenticarti di me! Lightning Arrow!" esclamò
Valkyrimon, caricando una freccia elettrificata nella sua balestra, e poi
tirandola contro il demone con precisione millimetrica. Sembrava che, data la
situazione in cui si trovava, con una sola mano libera e assalito da due potenti
Digimon da entrambi i lati, Daemon potesse essere in difficoltà... ma anche
questa speranza si rivelò essere niente più che una crudele illusione, visto che
il comandante dell'esercito nemico non dovette fare altro che spostare la mano
ancora libera e puntarla davanti a sè per erigere una nuova barriera attorno al
suo corpo, e proteggersi così dall'attacco, che si infranse in una pioggia di
scintille bianche!
Sopra il campo di battaglia, Imperialdramon FM teneva pronto il suo
cannone... ma, con sua immensa frustrazione, i suoi compagni erano troppo vicini
al bersaglio per tentare un Positron Laser senza rischiare di ferirli, e dovette
aspettare là, sospeso in aria, che riuscissero in qualche modo a districarsi...
e naturalmente, conoscendolo, Daemon non gli avrebbe concesso il lusso di
aspettare così tanto!
Ma l'imprevisto venne in aiuto dell'antico drago guerriero: TigerVespamon
riuscì a rialzarsi, e si lanciò su Daemon brandendo le sue spade luminose...
poi, le abbattè sul nemico in contemporanea, tracciando una V luminosa
nell'aria! "Royal Meister!" esclamò la vespa spadaccina mentre scendeva
sull'avversario. I tentacoli sui polsi di Arkadimon si allungarono e bloccarono
i polsi di TigerVespamon prima che l'attacco andasse a segno, ma questo limitò i
movimenti del mostruoso Digimon artificiale e consentì ad Imperialdramon FM di
mirare meglio! Quando Daemon eseguì un movimento rotatorio con le braccia e
scagliò via TigerVespamon, fu costretto a fermarsi per un istante, e questo fu
tutto quello di cui Imperialdramon ebbe bisogno, assieme al fatto che i suoi
compagni si erano messi a distanza di sicurezza...
"POSITRON LASER!" esclamò l'antico drago guerriero, rilasciando un
potente laser che piombò come un fulmine sul Demone dell'Ira trasformato! Il
bersaglio alzò lo sguardo appena in tempo e lanciò un ruggito colmo di rabbia,
usando entrambe le braccia muscolose per respingere il massiccio assalto... e si
sentì uno schianto potente nel momento in cui l'enorme raggio andò ad impattare
sulle mani aperte del mostro! Le ginocchia di Daemon si piegarono sotto la
pressione dell'attacco, e il terribile demone fece appello a tutte le sue
energie per opporsi alla spinta del laser di Imperialdramon... ma allo stesso
tempo, il drago guerriero metteva ancora più forza nel suo attacco, creando un
contrasto che non sembrava in procinto di finire tanto presto...
"Uuuuugh..." ringhiò Daemon, sorpreso lui stesso dal fatto che
qualcuno gli stava facendo fare fatica anche nel nuovo corpo che aveva appena
ottenuto. "La tua forza... è grande, Imperialdramon... ma non credere... che
io abbia espresso tutto il mio potere! Adesso farò vedere a tutti voi... di cosa
è capace questo corpo! UUUUUUUH!"
Con uno scatto di rabbia, Daemon incanalò ancora più potere, e strane scie
rosse e azzurre scaturirono dal suo corpo innaturale, tingendo di strani colori
tutto ciò che gli stava attorno. Il Positron Laser di Imperialdramon FM iniziò
ad indietreggiare lentamente, e per quanto il nobile Digimon cercasse di fare
pressione con tutte le sue forze, percepiva che quello non era ancora il meglio
di cui Daemon era capace - una prospettiva davvero terrificante!
"Imperialdramon è in difficoltà, ragazzi! Dobbiamo dargli una mano in
fretta!" esclamò Marsmon, creando una potente sfera di energia tra le enormi
mani per poi scagliarla con tutta la sua forza contro Arkadimon! "INFINITE
SURGE!"
"Combatteremo fino all'ultimo, puoi scommetterci! Lightning Arrow!"
ribattè Valkyrimon, sparando un'altra freccia elettrificata contro il
demone.
Vikemon prese fiato, e un istante dopo soffiò una bordata di vento e neve
contro Daemon, mirando al torace! "ARCTIC BLIZZARD!"
"DIMENSION SCISSORS!" esclamò infine GrandKuwagamon, muovendo le sue
mandibole in modo da creare un'altra fessura nel continuum spaziale, che prese
l'aspetto di una finestra di luce viola che si apriva nell'aria stessa e assorbì
i tre attacchi... per poi chiudersi e riaprirsi esattamente alle spalle di
Daemon, che venne così investito in pieno! Il demone grugnì ancora una volta,
tormentato da entrambi i lati... e cercò di puntare i piedi a terra, in modo da
non farsi gettare a terra dalla combinazione di attacchi. Ma i Digimon degli
eroi non avevano intenzione di lasciarlo fare, e continuarono a lanciare su di
lui un attacco dopo l'altro! Una Holy Apocalypse da parte di Angeldramon, un
attacco Aurora Undulation da parte di Valdurmon, il Mach Stinger V di
TigerVespamon... tutti questi attacchi piovvero a raffica su Daemon, ancora
impegnato a difendersi su due lati dal colpo di Imperialdramon FM e da quelli di
Valkyrimon, Vikemon e Marsmon combinati! Questa volta, il mostro non riuscì a
trattenere un grugnito di dolore, ma reagì prontamente incanalando ancora più
energia attraverso il suo corpo e creandosi attorno una barriera che resistesse
al bombardamento da più lati. I Digimon della resistenza continuavano a
sforzarsi al massimo, e ad attaccare con tutta la potenza di cui erano capaci...
ma Daemon rispondeva con una difesa ancora più resistente, e facendo ancora più
forza contro il loro attacco combinato! Sembrava che la sua forza fosse
illimitata, mentre i Digimon si sentivano sempre più stanchi...
Daemon flettè i muscoli, che lo deformarono ancora più di quanto già non
fosse... e una bolla di energia trasparente avvolse il suo corpo, tenendo a bada
tutti gli attacchi che lo stavano per raggiungere! Lo spettacolo di luci
infernali si vedeva chiaramente dalle colline che circondavano la città e sulle
quali si erano rifugiati gli abitanti, i muri e le strutture crollavano come se
fossero stati di cartapesta, e una raffica di folate di vento sferzava tutti
coloro che assistevano a quell'epico duello, che si stava protraendo ancora,
senza che nessuno riuscisse a prevalere sull'altro!
"Forza, ragazzi! Dateci dentro, più forte!" esclamò Daisuke con tutto il
fiato che aveva in corpo. "Date una lezione a quell'ammasso di muscoli! Potete
farcela, lo so! Andiamo, ragazzi, vincete!"
Ma i Digimon della resistenza stavano cominciando ad esaurirsi, tra lo sforzo
della battaglia precedente, e il dover tenere testa ad un avversario così
straordinariamente potente... e sentivano che ormai non mancava molto prima che
le loro forze si esaurissero. Non potevano fare altro che continuare a fare del
loro meglio, nella speranza che finalmente Daemon cedesse e venisse investito
dai loro attacchi combinati...
"GARURU CANNON!"
"HELL CANNON!"
"TERRA DESTROYER!"
"SEVEN HEAVENS!"
"EDEN'S JAVELIN!"
Un coro di voci che parlavano all'unisono squarciò il caos della battaglia...
e più cose accaddero nello stesso momento, immergendo ancora di più la zona
nella confusione! Dopo essersi caricati al massimo, Omnimon e ViralOmnimon
avevano puntato le loro braccia-MetalGarurumon contro il Demone dell'Ira e
avevano aperto il fuoco, indirizzandogli contro un potentissimo raggio di
energia concentrata... BlackWarGreymon aveva creato il più grande globo di
energia negativa che gli potesse riuscire, e lo aveva scagliato contro il
demone; e mentre Seraphimon veva sparato una raffica di sfere di luce, Ophanimon
aveva puntato il suo giavellotto contro Daemon, sparando un fascio di energia
dorata dalla sua punta! Daemon spalancò gli occhi quando vide quella nuova,
potentissima serie di attacchi piombargli addosso con violenza incalcolabile...
e decise che era il momento di mettere alla prova, una volta per tutte, il corpo
di Arkadimon!
"Maledetti... ragazzi illusi!" tuonò. "Per quale motivo mi sarei
preso tanto il disturbo di ottenere questo corpo, se non fossi stato sicuro che
sarebbe stato in grado di reggere il confronto con tutti i vostri poteri messi
assieme! Ora... pagherete il prezzo per esservi opposto a me! Massima potenza!
GOD MATRIX!"
Mentre gli attacchi sferrati dai due Omnimon, da BlackWarGreymon e dai due
angeli guardiani si dirigevano verso di lui, Daemon abbassò per un attimo la sua
barriera, il che permise agli attacchi dei Digimon della resistenza di
sfrecciare di nuovo verso il suo corpo... o almeno, lo avrebbe fatto se, solo un
centesimo di secondo dopo, una costellazione di puntini di luce nera non si
fosse accesa attorno al suo corpo, formando un nuovo scudo che trattenne ancora
gli attacchi. Una serie di linee di energia nera iniziò a connettere tutti i
punti, formando in pochi istanti un intricato mosaico a mezz'aria... e alla
fine, Daemon venne racchiuso in una rete di tenebre che subito dopo si
solidificò, diventando una sorta di enorme bolla nera... che si espanse verso
l'esterno con violenza inimmaginabile!
*VROOOOOOOOOOOM!!!*
"Aaaaargh! Attenzione! Presto, scansatevi tutti! La concentrazione di
energia è troppo... AAAAAAAARGH!" urlò Imperialdramon, cercando
disperatamente di mettere ancora più potenza nel suo cannone mentre osservava
l'asfalto attorno a Daemon che letteralmente svaniva, inghiottito dalla God
Matrix! Ormai, sia lui che i suoi compagni erano a secco, e per quanto si
sforzassero, non riuscirono neanche a rallentare l'avanzata della gigantesca
sfera di tenebre, che li travolse come foglie secche nella bora! Uno alla volta,
in un turbinio di grida disperate, i Digimon della resistenza vennero sollevati
da terra, bombardati di energia negativa e scagliati lontano in disordine!
Persino gli ultimi attacchi scagliati contro Daemon si dissolsero come neve al
sole, travolti dalla potenza incredibile della God Matrix... e anche i Digimon
appartenenti al gruppo di Taichi e dei Digiprescelti stranieri vennero investiti
e scaraventati qua e là, mentre i loro partner umani venivano gettati a terra
dai venti impetuosi! Per un istante, la God Matrix sembrò inghiottire ogni luce
e immergere l'intera città in una cappa di tenebre abbastanza fitte da poter
essere tagliate con un coltello...
...poi, dopo un terribile istante di silenzio intriso di morte, si sentì
un'esplosione spaventosa, e la terra venne scossa da uno spasmo terribile,
mentre pezzi di roccia venivano sollevati, risucchiati verso il cielo e ridotti
in polvere! Una risata di trionfo, quella di Daemon che ululava di folle gioia
per quella che lui riteneva la sua vittoria finale, percosse i timpani dei
presenti, che comunque non riuscirono a prestarle troppa attenzione,
considerando che le terribili energie sprigionate dalla God Matrix li stavano
sballottando in tutte le direzioni... e solo alla fine, quando il rombo
dell'esplosione si smorzò trasformandosi nell'eco di un tuono lontano, ogni
vittima venne fatta ricadere a terra! Per la maggior parte, i Digimon erano
stati riportati allo stadio Rookie, e i loro partner umani, ammaccati e
doloranti, giacevano in disordine tra le macerie che ricoprivano il terreno!
Ancora qualche scarica elettrica nera attraversò il cielo, sovrastando Daemon
che era ancora in posizione di attacco... poi, la quiete innaturale calò di
nuovo, e finalmente Daemon prese un respiro profondo e osservò il disastro
provocato dal suo ultimo attacco...
In effetti, si poteva proprio parlare di un disastro, visto che la piazza era
stata letteralmente rasa al suolo, e di essa non rimaneva che una macabra
distesa di terra bruciata ancora fumante, con elementi che spuntavano qua e là
tristemente, unici rimasugli di quello che una volta era un monumento, una
fontana, un edificio, un automobile... e forse anche un essere umano. Il cielo
sopra di loro si era oscurato ulteriormente, immerso in un miasma malsano di
colori cupi ed ultraterreni, e di fumi nefasti che si levavano dal terreno.
Sembrava davvero il panorama dell'Apocalisse, con Daemon che si ergeva
trionfante sulle rovine di Odaiba dopo aver spazzato via i suoi nemici...
Un gemito dolorante spezzò l'innaturale silenzio... e Daisuke per primo si
rialzò faticosamente, con le ossa che protestavano e una mano premuta sulla
fronte, a cercare di tamponare una ferita sanguinante sul sopracciglio. Con il
fiato corto e i vestiti e il viso coperti di cenere, il Digiprescelto dei
Miracoli, si alò a fatica e cercò di darsi un'occhiata attorno, togliendosi con
la mano la polvere che gli ostruiva la visuale.
"Cough... ugh... r-ragazzi... che... che diamine... è successo? Come...
ugh... come state tutti?" ansimò Daisuke, sentendo un tremendo dolore alla
spalla destra nel momento in cui si rialzò. Probabilmente si era fatto male
nell'impatto col terreno... ma quella considerazione passò rapidamente in
secondo piano quando il ragazzo si guardò attorno e vide i suoi compagni e i
loro Digimon stesi a terra senza forze, e quasi tutti i Digimon ridotti alle
loro forme Rookie, mentre Daemon sembrava ancora nel pieno delle sue
energie!
"R-Ragazzi..." mormorò, mentre la sua mente si rendeva conto con crescente
orrore della situazione in cui si trovavano. Gli unici rimasti in forma Mega
erano Omnimon, ViralOmnimon, BlackWarGreymon, AlforceVeedramon ed Imperialdramon
FM... e anche loro erano allo stremo delle forze, esausti e con le armature
piene di ammaccature e squarci! Il resto dei Digimon era sparpagliato qua e là
sul campo di battaglia, ora niente più che un tappeto di cenere fumante, mentre
i Digiprescelti semisvenuti, tra i quali c'era anche Neo, erano stesi a terra
più in là rispetto ai loro partner. Con un roco sospiro, Daemon abbassò le
braccia e tirò il fiato, ripiegando le immense ali demoniache dietro la
schiena... e proprio allora, giusto perchè la situazione non era già abbastanza
disperata di suo, anche Omnimon, che pure era riuscito a restare in piedi,
barcollò e crollò in ginocchio con un gemito affannoso. Immediatamente dopo, i
suoi occhi azzurri e splendenti divennero vitrei... e le braccia si staccarono
dal resto del corpo, trasformandosi di nuovo negli storditi Agumon e Gabumon. Il
piccolo dinosauro e il rettile travestito da cane si mossero lievemente ed
alzarono lo sguardo verso il corpo inerte di Omnimon, che rimase inginocchiato e
immoto come una macabra statua...
"Mi... mi dispiace... Taichi..." ansimò Agumon. "Non siamo stati...
abbastanza forti..."
Gabumon sospirò, usando le zampe per strisciare sul terreno arroventato.
"Abbiamo fatto... tutto il possibile, Yamato... ma non è stato sufficiente!
Siamo... mortificati..."
Un paio di colpi di tosse annunciarono che Sho si stava rialzando a sua
volta. "Cough... cough... M-maledizione... non posso crederci..." ansimò,
guardandosi attorno e contemplando la scena del disastro. Neppure la battaglia
che lui e il suo gruppo avevano ingaggiato contro Apocalymon anni prima sembrava
gran cosa, in confronto alla terribile potenza distruttiva che Daemon aveva
appena scatenato. "Tutto questo... potere... Non riusciamo... ad opporci a
lui..."
Al suo fianco, Yurika gemette e si sfregò una mano sulla faccia, cercando di
rialzarsi come poteva. Immediatamente, Sho andò a darle una mano, sorreggendola
con una mano sulla schiena. Con quell'unico e micidiale attacco, la squadra era
stata decimata, e i membri rimasti non avevano abbastanza forza per potersi
opporre a Daemon in maniera significativa... in effetti, sembrava proprio che
ogni sforzo della resistenza fosse destinato a fallire lì, in quell'unico
momento!
Daemon osservò con freddo compiacimento il risultato del suo attacco finale,
e le sue mani dai lunghi artigli si strinsero, quasi volendo esprimere la gioia
che la distruzione gli aveva dato. Poi, dopo una cupa, rombante risata a denti
stretti, il Demone dell'Ira ruggì in segno di trionfo! "Huhuhuhuhuuuu...
HAHAHAHAHAHAAAA! SI'! E' questo il potere che volevo! Ormai più nessuno può
opporsi a me! I vostri sforzi, alla fine, sono stati completamente inutili,
Digiprescelti... mi avete dato più problemi di quanti immaginassi, è vero, ma
alla fine... alla fine avetedovuto capitolare! Guardatevi! Guardate com'è
ridotto il vostro patetico esercito di animaletti addomesticati! La maggior
parte di loro non riescono neanche a reggersi in piedi, ormai... e quei pochi
che ancora ci riescono, ormai sono così deboli che non possono comunque fare più
nulla contro di me! Alla fine, il mio piano si è realizzato... non nel modo più
semplice, ma non importa! Ho ottenuto questo magnifico corpo, e sono riuscito a
diventare uno dei Digimon più potenti mai esistiti! E di questo... di questo non
devo ringraziare che te, Neo Saiba!" tuonò, per poi indicare con un dito il
Digiprescelto oscuro che, ancora steso a terra e irrigidito dalla scarica
elettrica che aveva preso, lo guardava con odio tenendo un occhio serrato e
tossendo affannosamente.
"Cough... maledetto..." sibilò Neo, i cui occhi erano tornati del colore
azzurro che avevano all'inizio. "Tu... se solo tu non... fossi riuscito a... ora
io... io...". Cercò di completare la frase smozzicata, ma il dolore e la
stanchezza si fecero sentire, e l'albino scivolò di nuovo a terra, tra le risate
a denti stretti del crudele demone e le espressioni desolate, impaurite o
inutilmente indignate dei ragazzi prescelti e dei Digimon.
"Non... non posso crederci..." mormorò Sora, massaggiandosi un braccio
dolorante. "E'... davvero finita così?"
Taichi afferrò una mano della sua fidanzata, e i suoi denti si strinsero per
la rabbia e il senso di impotenza. Poteva davvero essere finito tutto in quel
modo? Tutti i loro sforzi e le loro battaglie avevano portato a questo e basta?
Daemon... aveva trionfato su tutti loro?
"Ragazzi! No!"
Una vocetta femminile, appartenente ad una familiare figura in sedia a
rotelle, attirò su di sè l'attenzione di tutti i presenti: su ciò che rimaneva
della strada che conduceva fino alla piazza ora distrutta, spinta dai due
demonietti alati che tutti avevano imparato a conoscere come Pal e Pul, si
trovava la piccola Rei, le mani premute sulla bocca e gli occhi scintillanti per
l'orrore e l'angoscia alla vista di ciò che l'attacco finale di Daemon aveva
fatto ai suoi compagni e alla sua città. Una terribile puzza di cemento fuso e
di metallo ossidato riempiva l'aria, penetrando nelle narici della Digiprescelta
onoraria edei suoi accompagnatori... e persino la luce che il talismano di Rei
emanava riusciva soltanto a rendere l'atmosfera ancora più cupa... come la
fiamma di una candela che tentava disperatamente di ardere, nonostante le
condizioni avverse minacciassero di farla estinguere definitivamente da un
secondo all'altro...
"Rei... Rei-san?" mormorò Hikari, alzandosi lentamente e voltandosi in quella
direzione.
Daemon sembrò considerare quell'intrusione come niente più che l'arrivo di un
insetto fastidioso che non aspettava altro che di essere schiacciato. "Hmph.
E così, anche l'elemento in più che ha permesso a questi mocciosi di opporre la
loro ultima e futile resistenza... finalmente si mostra ai miei occhi. Devo
ammettere che Azulongmon è stato previdente, ad usare una comune ragazzina come
te come veicolo per portare aiuto ai suoi leccapiedi. Ma alla fine, anche questa
precauzione si è rivelata vana. Ho annientato i tuoi patetici amici, ho ottenuto
un corpo perfetto che nessuno è più in grado di distruggere... e per quanto i
Digimon vostri alleati riescano a tenere a bada il mio esercito, non potranno
nulla contro la mia nuova forza! Giunti a questo punto, chi mai potrebbe
fermarmi?"
Un debole tentativo di risposta arrivò soltanto pochi secondi dopo, nella
forma di una fiammella rossa che dopo un breve grido di battaglia da parte di
due vocine acute, si schiantò sul pettorale del gigantesco demone, senza
riuscire nemmeno a fargli un segno. Con espressione a metà tra l'irritato e
l'incuriosito, Daeon abbassò lo sguardo... e vide che i due PetitMamon che
accompagnavano Rei si erano staccati dalla sua sedia a rotelle e gli avevano
sparato contro un attacco, pur sapendo bene di essere come formiche che
cercavano di mordere il piede di un gigante. Pal e Pul avevano un'aria
estremamente calma, nonostante il pericolo mortale a cui si stavano esponendo...
e anzi, con enorme rabbia di Daemon, Pal si permise anche di sghignazzare in
faccia al terribile Signore dei Demoni!
"Ciao, Daemon! Ne è passato di tempo, eh?" salutò la piccola demone, con un
tono educato che serviva soltanto ad accrescere il senso di presa in giro.
"Certo che l'età fa i suoi brutti scherzi... sei diventato ancora più brutto di
quanto ricordassimo!"
"Pal-chan! Pul-chan! Che state facendo?" urlò la ragazzina. Non riusciva a
credere che quei due fossero capaci di fare una cosa tanto azzardata. Va bene
essere esibizionisti, ma quello che stavano facendo rasentava la follia più
totale! "Non potete fare nulla contro di lui! Allontanatevi subito!"
"Cosa credi, che non lo sappiamo?" rispose Pul, quasi immediatamente.
"Maabbiamo anche noi le nostre ruggini con questo signorino, se permettete! E
noi non siamo gente che se ne sta zitta! Tu fai quello che devi, che noi
facciamo il nostro!"
Pal ghignò e risolve un pollice in alto a Pul. "Ben detto, fratellino!"
"Tsk... voi siete... Pal e Pul, non è vero? Quei due incapaci che
credevano di essere degni di far parte del mio esercito... Non è facile per me
dimenticare dei subalterni così inetti!" ringhiò Daemon. "Non vi
rendete conto, voi due creaturine... che il fatto che voi siete intervenuti
altro non fa che sottolineare quanto disperata sia la situazione dei vostri
amichetti? Se volessi, potrei distruggervi in una frazione di secondo... facile
come schiacciare una formica!"
La risposta di Pal e Pul fu quanto mai esplicita, e Daemon si vide arrivare
addosso un'altra, per quanto inutile, fiammata, che si disperse sulla sua pelle
corazzata. Questa volta, il Demone dell'Ira non cambiò nemmeno espressione, e si
limitò a guardare i due demonietti con compassionevole disprezzo (se una cosa
del genere può esistere)... prima di tirare indietro il braccio e colpirli
entrambi con un potente schiaffo, sferrato con la mano al rovescio, che li
proiettò violentemente a terra con uno squittìo di dolore, e li fece rimbalzare
un paio di volta sull'asfalto carbonizzato e puzzolente, prima che si
fermassero. I Digiprescelti e Rei sobbalzarono, disgustati davanti a quell'atto
di crudeltà gratuita.
"Ridicolo. Pur sapendo che differenza c'è tra di noi, continuate ad
opporvi." commentò il folle conquistatore, il cui braccio era ancora esteso
in posizione d'attacco. "Ditemi... che senso ha avuto tutto quello che avete
fatto? Perchè vi siete presi il disturbo di cercare di ostacolare i miei
piani... quando sapevate benissimo che, alla fine, tutto quello che avreste
ottenuto sarebbe stato questo? Il modo di pensare di voi creaturine inferiori...
sfugge completamente alla mia comprensione!"
Nonostante tutto, Pal rimase sprezzante, anche mentre si rialzava con le ossa
doloranti. "Hah! Sai quanto ce ne facciamo della tua comprensione! Vedi,
Daemon... anche se so benissimo che io non posso nulla contro di te... c'è il
piccolo problema che noi non ci facciamo mettere i piedi in testa da uno che
soffre di manie di onnipotenza e crede di poter fare tutto solo perchè è
forte... come te, giusto per farti un esempio! A suo tempo, tu ci hai mandati
via dal tuo esercito... ti aspettavi forse che noi ti accogliessimo a braccia
aperte?"
"Soprattutto se consideri che ci hai cacciato dal tuo esercito senza degnarci
nemmeno di uno sguardo..." proseguì Pul. "Non sai cosa ti sei perso, amico!
Potevi avere al tuo fianco le migliori star di DigiWorld, e ti saresti
guadagnato anche il favore dell'opinione pubblica! Ti avremmo portato fama e
notorietà in tutti i Mondi Digitali... ma visto che hai voluto fare a meno di
noi, peggio per te!"
"Hmph... ad occhio e croce, mi sarei risparmiato una lista interminabile
di umiliazioni..." grugnì con sarcasmo il Demone dell'Ira. "Ad ogni modo,
voi due per me non siete più neanche un disturbo... quindi toglietevi di mezzo e
restatevene buoni a guardare la fine dei Digiprescelti! E che questo serva di
monito a coloro che vorranno sfidare il grande Daemon!"
Daemon mosse il braccio destro davanti a sè, e Pal e Pul vennero spazzati via
dal semplice spostamento d'aria, rotolando come cartacce al vento per diversi
metri prima di fermarsi ai margini della zona devastata dal combattimento.
Mentre i due demonietti scivolavano a terra storditi, e Daemon spostava la sua
attenzione da loro a resto dei membri della resistenza, Rei aveva raggiunto il
gruppo di Taichi e Yamato... e in quel momento, spinta dall'ansia per la sorte
di suo fratello, era arrivata al punto di scendere dalla sedia a rotelle e
chinarsi sul corpo quasi inerte di Neo, trattenuta appena dai due amici che la
sostenevano per evitare che cadesse a terra...
"Neo!" esclamò Rei con le lacrime agli occhi. "Neo, rispondimi! Ti prego,
Neo... apri gli occhi... non può... finire così! Non ora che... ci siamo
finalmente ritrovati..."
Alcune delle lacrime scivolarono giù dalla guancia di Rei, e andarono a
bagnare il volto del ragazzo albino... che, a sentire il contatto del liquido
salino, riprese conoscenza quel tanto che bastava per riaprire gli occhi e
incrociare lo sguardo della sorella, per la prima volta dopo un tempo che ad
entrambi era sembrato interminabile! Più di un Digiprescelto tirò un sospiro di
sollievo quando vide che il ragazzo era ancora vivo... e il volto della sorella
minore si aprì in un sorriso gentile!
"R-Rei...?" ansimò Neo, che in quel momento aprì definitivamente gli occhi e
rivelò che erano passati nuovamente al loro azzurro naturale. Quando tornò del
tutto in sè, e vide l'espressione sul viso della ragazzina castana, neppure lui
potè impedirsi di sollevare le proprie labbra, in un'espressione di felicità
pura che sembrava quasi fuori luogo, su un volto che i Digiprescelti erano
abituati a vedere contorto dall'odio e dalla sete di potere.
"Rei... sorellina..." mormorò il ragazzo, tendendo la mano verso di lei. "Era
da tanto tempo... che non ti vedevo più sorridere così... Mi dispiace... se solo
fossi riuscito a sconfiggere i Digiprescelti prima... ora Arkadimon sarebbe
ancora sotto il mio controllo... e avrei potuto realizzare un nuovo mondo
soltanto per noi..."
L'espressione di gioia di Rei al vedere che il fratello era ancora vivo si
spense a queste parole, sostituito prima da un cipiglio di delusione... poi, da
un volto più duro e determinato, nel quale si leggeva giusto rimprovero per
quello che Neo aveva fatto ed era diventato. "Neo... possibile che tu non abbia
ancora capito? Quello che hai fatto è stato orribile, te ne rendi conto? Hai
dato un sacco di Digimon innocenti in pasto a quell'orrore, e hai collaborato
volontariamente con Daemon... pur sapendo che il suo scopo era di attaccare la
Terra! E... e tutto questo per cosa, poi? Perchè... perchè ti sei fatto accecare
dalla rabbia, e hai messo da parte la tua moralità! Dov'è finito il Neo gentile
di una volta? Dov'è il fratello che conoscevo? La... la persona che ho davanti
non è certo lui!"
Queste parole provocarono una reazione rabbiosa in Neo, che però, a causa
delle ferite, fu costretto a rimanere disteso a terra. "Ugh... come... come
puoi... dire una cosa del genere, Rei? Non capisci? Io... tutto questo... l'ho
fatto per te e per la mamma!" esclamò, alzando la voce quanto più poteva. "Se...
se fosse andata bene... adesso sono sicuro... che mi ringrazieresti!"
"Ringraziarti? E di cosa? Di essere scomparso e averci fatto morire di paura?
Con tutto che la mamma, anche se non gliel'abbiamo ancora detto, ha più o meno
capito cosa ti è successo... Dovrei ringraziarti di aver permesso ad un pazzo
assetato di potere di entrare nel nostro mondo e causare innumerevoli vittime?"
rispose la ragazzina, questa volta presa da vera rabbia. "Non hai sentito i
notiziari? Non sai quante vittime ha fatto l'attacco iniziale di Daemon? Almeno
un centinaio, ecco quante! E questa è solo una stima provvisoria, visto che
altri potrebbero morire da un momento all'altro, e altri non sono mai stati
ritrovati! In questo momento, qui in questa piazza, potremmo essere seduti sulle
ceneri di coloro che sono morti nell'assalto iniziale, e che l'esercito non ha
potuto recuperare! Sapendo tutto questo... cerchi ancora di giustificarti
dicendo che l'hai fatto per me e la mamma?"
Neo girò la testa dall'altra parte, masticando bile. La cosa che gli bruciava
più delle scottature e della sconfitta era vedere un tale sguardo di
disapprovazione negli occhi della sorella. "Dopo... dopo tutto quello che questo
mondo vi ha fatto... cosa vuoi che me ne importi di loro? Perchè dovrebbero
interessarmi le vite di alcuni animaletti elettronici, o quelle di completi
estranei? A me... interessava soltanto che VOI foste felici, una volta tanto! E
se per farlo dovevo distruggere altre vite... beh, così andava bene!"
Fu la goccia che fece traboccare il vaso. Mandando al diavolo il fatto che
Neo fosse debole, Yamato marciò verso di lui, si inginocchiò al suo fianco...
poi, in uno scatto d'ira che ricordava molto quelli dello Yamato lupo solitario
del primo viaggio a DigiWorld, lo afferrò per il bavero della giacca e gli
sferrò un pugno con l'altra mano, facendolo cadere sull'asfalto annerito. Neo
grugnì, e un sottile rivoletto di sangue gli uscì dal naso, mentre Rei stringeva
i denti. Non poteva dire che il fratello non si meritasse una svegliata anche
brusca... ma certo non le faceva piacere vederlo prendere un pugno!
"Tu... tu..." abbaiò Yamato, la rabbia che gli montava in corpo sempre più e
minacciava di sopraffare il suo autocontrollo. "Dopo tutto questo, maledetto
idiota, sei ancora convinto di quello che hai fatto? Non ti è bastato vedere
cosa hai provocato, e quanto Rei si sia allontanata da te? Insisti anche a dire
che avresti potuto realizzare il tuo nuovo mondo? Tu e il tuo bel nuovo mondo
potete andare a farvi fottere, Neo Saiba! Qui sono morte persone vere, e si sta
combattendo una battaglia vera!"
Neo, nonostante la sua situazione, si rifiutò di ascoltare Yamato, e girò la
testa dall'altra parte, facendo un verso che suonava come un incrocio tra un
grugnito e un colpo di tosse. "Tsk! Uno come te... non può capire la mia
situazione... scommetto che grazie alle tue canzoncine fai la bella vita, e non
hai i problemi che ho io... come puoi capire la mia situazione?"
"Deficiente!" gli gridò in faccia Yamato, costringendolo a voltarsi verso di
lui. La sua rabbia era tale che anche Takeru sgranò gli occhi e fece un passo
indietro, quasi spaventato dal tono del fratello maggiore, e Taichi strinse i
denti quasi con paura. "Pensi di essere tu l'unico ad avere dei problemi, eh?
Sai che ti dico? Sei soltanto un moccioso immaturo e frignone che si dà tante
arie perchè può mostrare i muscoli! Beh, ti dò una notiziola, nel caso tu non lo
sappia. Forse la cosa ti è sfuggita, ma... i problemi... li hanno... TUTTI!
Anch'io ho visto i miei genitori separarsi senza poter fare nulla! Ho dovuto
vivere lontano da mio fratello Takeru, che è la persona a cui voglio più bene al
mondo assieme ai miei genitori! Ho avuto anch'io le mie brave traversie... come
ce le abbiamo avute tutti!"
"Ma voi... non avete sofferto come me! Nessuno di voi!" ringhiò Neo,
testardamente convinto di aver ragione. "Quindi... non avete il diritto di farmi
la paternale! E in ogni caso... non ha importanza chi abbia ragione e chi abbia
torto! Ormai... siamo tutti alla fine! Daemon ci ucciderà tutti... ormai nessuno
più può opporsi al suo potere!"
"Sei soltanto... una persona infantile e meschina." affermò Ken,
avvicinandosi severamente a Neo. Il disgusto dell'ex-Imperatore verso quel
ragazzo, nel quale Ken vedeva il sè stesso che avrebbe potuto diventare se non
fosse riuscito a tirarsi su dall'abisso nel quale era sprofondato, cresceva con
la consapevolezza che Neo aveva fatto tutte quelle orrende atrocità di sua
spontanea volontà. "Uno che sceglie la via più facile... e dà agli altri la
colpa di tutto. Una volta... io ero proprio come te!"
Rei scosse la testa, addolorata. Suo fratello era davvero sceso fino a quei
livelli? Era difficile persino pensare che quel prepotente arrogante,
egocentrico ed infantile fosse il fratello gentile che lei conosceva... almeno
Mari, Sigma ed Hideto, alla fine, si erano resi conto che quello che stavano
facendo era sbagliato, e stavano facendo quanto era nelle loro possibilità per
rimediare... come testimoniava anche il ViralOmnimon di Hideto, che cercava
dolorosamente di tirarsi su ed opporre un'ultima resistenza al Demone dell'Ira.
Ken, per sua stessa ammissione, aveva faticato per farsi perdonare, e
soprattutto per perdonarsi, ciò che aveva fatto nei panni dell'Imperatore
Digimon... e Oikawa, l'uomo di cui i Digiprescelti le avevano parlato, che era
stato usato da Myotismon per i suoi piani, si era infine reso conto degli
estremi a cui la sua ossessione per DigiWorld lo aveva portato e aveva cercato
di rimediare, anche a rischio della sua vita. Ed ora, entrambi loro erano
finalmente venuti a patti con il loro passato e cercavano di vivere il loro
presente come meglio potevano, pur con dentro le cicatrici del passato. Invece,
Neo... Neo continuava testardamente a rifiutare di riconoscere i suoi errori,
anche ora che le loro conseguenze erano là, davanti ai loro occhi!
Ogni ulteriore riflessione fu interrotta dalla sagoma minacciosa di Daemon,
che si avvicinò al gruppetto di Digiprescelti e li guardava con la
soddisfazionedi un gatto che osserva un topo sfuggente che però alla fine era
finito in trappola. Il trionfo che la sua orrenda figura trasudava, il senso di
vittoria che emanava da ogni poro, sembravano non avere altro scopo che dare ai
Digiprescelti una misura di quanto erano surclassati e di cosa ci fosse in
gioco. Il senso di finalità della loro sconfitta, la condanna che di lì a poco
si sarebbe abbattuta sui loro alleati Digimon, sui loro cari... e sull'umanità
intera...
"La vostra riunione è commovente, e vedere questi esempi di affetto
familiare provocherebbe una reazione emotiva anche in me, se avessi un
cuore..." affermò il Demone dell'Ira. "Ma tutte le cose belle devono
finire, Digiprescelti, e la vostra leggenda, tutto considerato, è stata una
bella storia. Quando le generazioni future la leggeranno, insegnerà loro a non
opporsi al mio potere, in modo da non fare la fine che avete fatto voi. Visto?
Alla fine, vincono tutti! Io ottengo quello che voglio, e voi, con il vostro
sacrificio e il vostro esempio, salvate migliaia di vite! Non vi sembra una
conclusione soddisfacente per la vostra storia?"
"Hai una strana concezione di 'soddisfacente', Daemon, lascia che te lo
dica..." rispose Michael, tenendo tra le braccia Betamon. Il demone non ci fece
caso e continuò ad avanzare, deciso a porre fine alle vite dei Digiprescelti
prima che qualcuno di loro potesse fare qualcosa che ribaltasse la situazione.
Tutto considerato, la cosa era improbabile... ma il demone sapeva bene che quei
ragazzini avevano l'irritante abitudine di ribaltare la situazione all'ultimo
momento.
Tutti guardarono, senza una parola, Daemon che si avvicinava sempre di più,
pronto a porre fine alle loro vite... e anche Pal e Pul, nonostante lo sguardo
di sfida che conservavano, si rendevano conto che probabilmente non c'era più
niente da fare. Poi, nel silenzio più tetro e spettrale, Daisuke si alzò
lentamente, e avanzò verso il terribile demone, quasi volesse fino all'ultimo
dirgli che lui non ci stava a lasciargli fare tutto quello che voleva... e che
se avesse voluto prendersi il loro mondo e le vite dei suoi amici, avrebbe
dovuto prima passare su di lui.
"Daisuke! Che stai facendo, pezzo di scemo?" esclamò Jun, rompendo la quiete
di tomba. "Ti ucciderà! Non puoi affrontarlo!"
Per qualche secondo, sembrò che Daisuke non avesse sentito il richiamo della
sorella maggiore. Poi, lentamente, il Digiprescelto dei Miracoli si voltò verso
di lei, e rispose a tono. "Sì, se provo ad affrontarlo mi ucciderà... e se non
ci provo, mi ucciderà lo stesso! Ucciderà tutti noi, i nostri cari, e i nostri
amici... quindi, visto che alla fine il risultato sarà lo stesso, non vedo
perchè non andare fino in fondo!" rispose.
Un breve silenzio accolse le parole di Daisuke, interrotto soltanto dal
mormorio di Hikari. "Dai-kun..." mormorò la ragazzina, stringendosi una mano sul
cuore.
Poi, anche Taichi e Sho si alzarono, cupamente risoluti. "Quello che dice
Daisuke-kun, per quanto assurdo possa sembrare, una sua logica ce l'ha..."
affermò il primo Digiprescelto del Coraggio, dall'alto della sua esperienza. "Se
quel demone senza cuore è più forte di tutti noi messi assieme, mi domando per
cosa avremmo combattuto. Per quale motivo ci saremmo dati tanto da fare. Perchè
mai avremmo ottenuto le Crest, se poi tutto si sarebbe risolto così. Voglio
credere... che ha ancora un senso lottare!"
"Tutte le battaglie che abbiamo combattuto... i sacrifici che abbiamo
fatto... non avrebbero dovuto portarci a questa conclusione!" continuò Taichi,
guardando per un istante il corpo inerte di Omnimon, e andando a recuperare
Agumon, mentre Yamato si chinava a raccogliere Gabumon. "E' per questo che non
possiamo permettere a Daemon di andare avanti!"
Sentendo di nuovo le lacrime che premevano per uscire, Rei afferrò stretto il
suo medaglione, che ancora emanava una tiepida luce, apparentemente in procinto
di estinguersi. Quei tre ragazzi, di fronte agli occhi spaventati, rassegnati e
disperati di tutti i loro compagni umani e digitali, si stavano praticamente
gettando in bocca al demone di loro volontà, in un futile tentativo di
proteggere i loro cari fino all'ultimo. Daemon continuava ad avanzare,
completamente indifferente e spietato, e ben presto si trovò davanti al terzetto
di eroi del coraggio, che scomparivano davanti alla sua immane statura.
Ci doveva pur essere un modo di salvare la situazione! Ci doveva essere un
modo per impedire che tutto risultasse vano! Se solo... se solo avesse potuto
fare qualcosa... se solo le Luci della Vittoria avessero potuto fare
qualcosa...
Nulla. Tutto sembrava perduto, e non c'era più nulla in grado di cambiare le
cose...
La ragazzina sobbalzò sorpresa quando il talismano che aveva in mano iniziò a
scaldarsi... e la luce che emanava, che fino a quel momento aveva tremolato, si
intensificò fino a diventare una piccola colonna di luce dorata che volò verso
il cielo coperto di nubi tempestose, debole faro di speranza in mezzo
all'oscurità! Rei guardò verso l'alto, osservando le scintille di luce che
seguivano la scia luminosa... e nello stesso momento, i Digimon cominciarono a
brillare, in particolare Agumon, Gabumon, Imperialdramon FM, AlforceVeedramon,
il corpo di Omnimon, ViralOmnimon e BlackWarGreymon! Ognuno di loro iniziò a
sollevarsi da terra e a muoversi debolmente, come se la luce dorata stesse
restituendo loro le forze... e nello stesso momento, i Digivice di Jun, dei
quattro Digiprescelti stranieri e dei cinque del gruppo di Sho si illuminarono,
cogliendo di sorpresa i rispettivi proprietari! BlackWarGreymon e ViralOmnimon
vennero avvolti da una grande aura di fiamme argentate che sembravano penetrare
nei loro corpi come acqua in una spugna, e Imperialdramon FM accennò a
rialzarsi! Daemon invece, capendo che qualcosa non andava, si fermò e guardò con
rabbia incredula il gruppo...
"Cosa? Che sta succedendo?" si chiese Jolene, tenendo gli occhi socchiusi per
schermarsi dalla luce abbagliante. "I... I nostri Digivice stanno..."
"Le Luci della Vittoria!" esclamò Kevin, intuendo al volo di cosa si
trattava. "Sembra che... abbiano reagito alla volontà di Rei! Non so i
particolari, ma... sembra che lei sia in grado di controllarle entro un certo
limite!"
"Come?" esclamò la ragazzina paralitica, una mano sul suo talismano e l'altra
che afferrava la sua sedia a rotelle in modo da non cadere. Una cascata di
lucine scintillanti era apparsa attorno allo sbalordito gruppo dei
Digiprescelti, e i Digimon, entro certi limiti rivitalizzati da quello strano
fenomeno, stavano accennando a rialzarsi. "Le... Luci della Vittoria... hanno
risposto alla mia volontà? Non credevo... che il mio controllo su di esse si
estendesse anche oltre il medaglione di Azulongmon!"
La cosa diede a Sho un'idea... era soltanto una teoria, ma valeva la pena di
tentare! "A questo punto... rischiamo il tutto per tutto! Rei-chan! Cerca di
concentrarti, e richiama a te il potere delle Luci della Vittoria! Yurika-chan!
Ragazzi! E tutti coloro che hanno con sè le Luci della Vittoria! Dobbiamo
cercare di accentrare il potere delle nostre Luci in un unico punto... e da lì
cercare di farlo passare direttamente ai nostri Digimon! Forse... forse questa è
la nostra unica possibilità di vittoria!"
"E' assurdo!" protestò Felipe. "Come fai ad essere sicuro che funzionerà? Non
abbiamo nessuna prova!"
Sho annuì, senza battere ciglio. "Infatti! Sto facendo delle ipotesi, e
sperando che siano esatte! D'altronde, non credo che abbiamo molta scelta, a
questo punto!"
Felipe strinse i denti. Questo era un lato del carattere di Sho che, pur
smorzatosi con il tempo, non era mai venuto meno del tutto... il fatto che a
volte si gettava nella mischia senza pensare al dopo...
Anche Yurika sembrava piuttosto dubbiosa delle possibilità di riuscita... ma
giunti a quel punto, che cosa avevano da perdere? E poi, il fatto che Daemon
sembrasse improvvisamente allarmato, forse voleva dire che...
Un istante dopo, Daemon interruppe i suoi pensieri e creò una grossa sfera di
energia nera nella sua mano artigliata, preparandosi a scagliarla contro Rei, ed
ucciderla prima che facesse quello che aveva in mente. "E credi che io te lo
lascerò fare, mocciosa? Ti distruggerò prima che tu possa fare da tramite!"
ringhiò, direzionando la sua sfera distruttiva contro Rei...
"Oh, no! Rei-san!" esclamò Hideto.
Ma prima che Daemon potesse prendere la mira e sparare, qualcosa di bianco,
muscoloso e arrabbiato lo afferrò alle spalle e tirò verso di sè! Daemon lanciò
un breve grido di sorpresa, e il suo attacco venne deviato, sparato
accidentalmente verso il cielo e attraverso le nuvole nere che lo celavano...
mentre ViralOmnimmon, con rinnovato vigore, allontanava il potente demone dal
gruppo!
"Presto, ragazzi!" ringhiò il cavaliere virale, usando entrambe le
braccia per trattenere le spalle di Daemon, che si contorceva con ira per
cercare di liberarsi. "Qualunque cosa abbiate in mente di fare, fatela
adesso! Non riuscirò a trattenerlo a lungo!"
"Aaaaargh!" ruggì Daemon, quando le zanne del braccio ChaosWarGreymon
di ViralOmnimon gli penetrarono nella spalla, superando la sua dura corazza.
"Tu... maledetto scarto! Come osi... sono stato io a donarti quella tua
miserabile vita! Osi alzare le mani su di me?"
I due Digimon iniziarono a lottare freneticamente, e ViralOmnimon iniziò a
tirare con ancora più foga, trascinando il Demone dell'Ira con sè... e dopo un
quasi obbligatorio momento di stupore, i Digiprescelti colsero al volo
quell'occasione unica!
"E... e va bene, ragazzi! Tentiamo il tutto per tutto!" esclamò Jun. "Forse
non servirà a nulla, ma almeno potremo dire che abbiamo tentato, no?"
Nonostante la situazione, Daisuke non resistette alla tentazione di tirarle
una frecciatina. "Hehehee... Motomiya fino in fondo, eh, sorellona? E io che
credevo fino a poco tempo fa di essere stato adottato!" ironizzò. La risposta
della sorella maggiore fu una linguaccia.
"Mbllll! Sei sempre così spiritoso, o soltanto quando il mondo sta per
finire, fratellino?"
"In ogni caso, va bene! Io sono disposta a tentare!" affermò Catherine,
sollevandosi da terra assieme alla sua partner, Floramon. La Digimon floreale,
così come Candlemon e i partner dei Digiprescelti stranieri, si portò una mano
sul torace... e la Luce della Vittoria che teneva in sè affiorò,
materializzandosi sotto forma di una sfera luminosa dorata nella sua mano! Dopo
aver osservato per un istante lo strano fenomeno, tutti e cinque alzarono lo
sguardo verso i loro compagni e si dissero d'accordo... e nello stesso momento,
anche AlforceVeedramon e i Rookie del gruppo di Sho fecero la stessa cosa! Nel
frattempo, Daemon stava cercando di liberarsi a gomitate, colpendo il corazzato
ViralOmnimon nei punti scoperti, in particolare tra il torace e il bacino. Il
cavaliere virale tentava in tutti i modi di trattenere il suo nemico, nonostante
il dolore. Sapeva che se Daemon avesse interferito con quello che Rei stava
facendo, sarebbe stata la fine!
"Trattienilo, ViralOmnimon! Devi farcela!" esclamò Hideto, stringendo
disperatamente il suo D-3 nero. "Tutte le speranze dei nostri amici... e del
nostro mondo... dipendono da quello che Rei-san ha in mente di fare!"
"Hmph! Stai tranquillo... urgh... che non mi sfuggirà! Lo tratterrò a
qualunque costo!" ruggì ViralOmnimon, al momento di ricevere un altro colpo
dal Demone dell'Ira. Questa volta l'attacco fu tale che Daemon riuscì a spezzare
la presa e a liberarsi, con estremo orrore di ViralOmnimon...
...ma per fortuna, il Digimon malefico non se l'era aspettato, e aveva finito
per barcollare in avanti senza coordinazione! Questo gli costò un prezioso
istante di tempo, di cui ViralOmnimon approfittò subito per afferrarlo
nuovamente e appoggiargli le braccia sulle ali, in modo da rimuovere il
vantaggio del volo dal suo già terrificante arsenale! Hideto tirò un sospiro di
sollievo, e guardò nuovamente verso i suoi compagni, per vedere a che punto era
il processo...
Le Luci della Vittoria si erano separate dai rispettivi Digimon, e si erano
riunite tutte in un unico punto sopra la carrozzella di Rei, fondendosi tutte in
un unico globo, un sole dorato in miniatura la cui luminosità esplose verso
l'esterno, travolgendo i Digimon che si trovavano nel suo raggio d'azione! Tutti
si coprirono gli occhi per non rimanere abbagliati, e Daemon lanciò un lungo
grido di rabbia quando si rese conto che i Digiprescelti erano riusciti
nell'impresa! Rei, il gruppo di Sho, Jun e i Digiprescelti internazionali erano
concentrati al massimo, nel tentativo di mantenere il controllo dell'immensa
energia che si era accumulata... e anche così, riuscivano a malapena a tenerla
al guinzaglio!
"Sta... Sta funzionando!" esclamò Gabumon, sentendo l'energia che cominciava
ad attraversarlo. "Sento... una forza indescrivibile! Non credo... di essermi
mai sentito più potente in vita mia!"
Prima che chiunque potesse aggiungere altro, il corpo inerte di Omnimon si
levò in aria, sospinto da una forza misteriosa... e, in un tripudio di luci
colorate, si trasformò in una enorme spada dalla lama larga e leggermente
ricurva, l'elsa finemente cesellata di rune e simboli mistici, e la lama
talmente lucida da potercisi quasi specchiare dentro! La spada appena creatasi
turbinò per un istante in aria, tracciando in essa una scia iridata che assunse
la forma di una Omega, l'ultima lettera dell'alfabeto greco... poi schizzò verso
l'alto e ridiscese, venendo afferrata al volo da Imperialdramon FM, che aveva
aperto le ali per andarla a prendere!
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All'esterno del quartiere, diverse colonne di luce dorata squarciarono il
cielo, annunciando la nuova, ultima Digievoluzione degli eroici Digimon e
facendo sì che il resto dell'esercito, sia alleato che nemico, interrompesse per
un attimo la battaglia! Numerosi furono i Digimon che si fermarono a guardare
quell'incredibile spettacolo, con gloriosi riflessi dorati che risplendevano
sulle nubi, e scintille danzanti che fluttuavano verso l'alto... e Taiyoudramon,
che sentiva più o meno di aver capito di cosa si trattava, sorrise
gentilmente.
"Nuova speranza..." commentò tra sè il dragone solare.
----------
"Sì! Lo sento! Sento la mia forza crescere! Ha funzionato!" esclamò
Imperialdramon FM, circondato da crepitanti fulmini iridati che si dipartivano
dell'elsa della spada che era stata, fino a poco tempo prima, il corpo di
Omnimon, e attraversavano il suo corpo. Le sue ali si spalancarono, e l'aura
energetica esplose letteralmente, dando il via alla sua ultima e più potente
Digievoluzione!
"Imperialdramon... Mode Change to..."
Un lampo bianco inghiottì il drago guerriero... e quando quest'ultimo
riemerse, si potè vedere che aveva il mano la spada-Omnimon e la stava brandendo
con una perizia da lasciare ammutoliti, come se quell'immensa lama non pesasse
niente pur essendo grande quanto lui! Inoltre, la sua cosmesi aveva subito dei
drammatici cambiamenti! Non solo le sue ali erano diventate di uno scintillante
color cobalto che brillava nella semioscurità del quartiere ormai demolito... ma
la sua armatura ora era diventata completamente bianca, un bianco così brillante
e puro da sembrare quasi azzurrino, il colore delle piume degli angeli, e i suoi
artigli, sia sulle mani che sui piedi, ora erano dorati ed ancora più affilati
di prima! Le lame sulle sue spalliere ora erano dello stesso colore, con rune
magiche intarsiate su di esse, e l'aura che lo circondava lo faceva sembrare un
guerriero celestiale, il paladino della giustizia per eccellenza! Con un'agile
manovra, l'antico drago virò a mezz'aria e puntò la spada verso l'alto,
proclamando il suo nuovo nome mentre un grande raggio di luce bianco scaturiva
dietro di lui!
"IMPERIALDRAMON... PALADIN MODE!"
Ma non fu l'unico a subire gli effetti delle Luci della Vittoria! Anche
AlforceVeedramon venne assorbito dall'accecante bagliore, e sentì un brivido
energetico quasi nostalgico mentre il suo corpoveniva modificato! Sentiva
tornare la potenza che aveva quando lui e i suoi compagni avevano battuto
Apocalymon, la sensazione bruciante di poter fare qualsiasi cosa... e un attimo
dopo, diversi spuntoni bianchi e ricurvi spuntarono dalle sue spalliere e da
altre parti della sua armatura, mentre motivi bianchi che ricordavano immagini
sacre apparivano in altre parti, dandogli l'aria di una sorta di cavaliere dei
Templari! L'interno delle sue ali passò ad un rosso porpora quasi accecante, e
la spada laser che teneva attaccata al manicotto argentato che gli proteggeva
l'avambraccio si allungò, fino a diventare una ricurva sciabola di luce del
colore del mare! La nuova forma di AlforceVeedramon emerse in un'altra
esplosione di luce... e atterrò vicino a Sho e ai suoi compagni, che lo
accolsero con un grido di trionfo!
"AlforceVeedramon... Mode Change to... ALFORCEVEEDRAMON FUTURE
MODE!"
Anche Agumon e Gabumon erano in una situazione simile: investiti dall'energia
che le Luci della Vittoria avevano sprigionato, i due piccoli Rookie fluttuarono
per qualche istante in un bozzolo di luce, percependo un'energia strana,
insolita ma al tempo stesso rassicurante che li accarezzava... dapprima
morbidamente, come una sorta di abbraccio materno... poi, si trasformò in una
scarica corroborante che fece loro venire la pelle d'oca e fece drizzare la
pelliccia a Gabumon! I due Digimon strinsero i denti, sentendo un breve dolore
come quello di una scottatura solare, e un sottilissimo strato di dati si separò
dalla superficie dei loro corpi, formando una sorta di aureola attorno a loro
per un istante. Poi, due sfere di energia, una rossa per Agumon e una blu per
Gabumon, apparvero attorno a loro e cominciarono a cambiare forma. All'inizio,
nulla di riconoscibile... poi, però, le sfere di espansero e assunsero della
forma riconducibili a WarGreymon e a MetalGarurumon... eppure, chiaramente
diverse!
"AGUMON... HOLY SHINKA..."
Dopo che il suo occupante ebbe pronunciato la nuova formula, il bozzolo
scarlatto sembrò esplodere, proiettando raggi di luce in ogni direzione! Con un
rumore di vetro infranto, il nuovo Digimon emerse con un potente ruggito,
flettendo i muscoli in modo da liberarsi dai vincoli energetici che ancora lo
legavano! Poi, esplodendo in un grido di trionfo, la nuova forma Mega di Agumon
atterrò, scuotendo il terreno con la sua immensa stazza e rivelandosi agli occhi
di tutti i presenti! Assomigliava parecchio a WarGreymon, la sua forma Mega
tradizionale, ma le differenze erano, pur non eclatanti, abbastanza chiaramente
visibili. Per cominciare, la sua armatura appariva più complessa, con bordature
argentate e dorate, ma allo stesso tempo molto meno ingombrante, e modellata
esattamente sul fisico muscoloso del Digimon dinosauro. Due lame ricurve di
colore arancione acceso spuntavano dalle protezioni degli avambracci, e
altrettanti spuntoni tozzi e dorati ornavano le spalliere. Anche l'elmetto era
stato ridisegnato e appariva molto più dinamico, con due corna appiattite che si
estendevano dietro la nuca, e un corno addizionale sul naso, corto e ricurvo, di
colore rosso e affilato come un coltello! Le ginocchiere erano state rafforzate
con degli spuntoni d'argento ricurvi, le sue ali di metallo erano rosse con il
bordo dorato, e il simbolo del Coraggio era inciso in mezzo alle scapole. Anche
gli armamenti erano stati migliorati: il Digimon dinosauro adesso brandiva una
gigantesca, spaventosa spada ammazza-arcieri dal lungo manico, con l'elsa dorata
e la lama nera che, a prima vista, poteva sembrare semplicemente una lama molto
larga... ma che, a guardare meglio, si poteva riconoscere come formata da
quattro lame più esili che si dipartivano dall'elsa, in modo da dare
l'impressione di essere un'unica lama! Dopo aver fatto roteare questa strana
arma nelle sue mani artigliate, la nuova versione di WarGreymon ne afferrò il
manico con entrambe le mani... e si mise in guardia, annunciato da una rovente
fiammata cremisi tutt'attorno al suo corpo!
"VICTORYGREYMON!"
"GABUMON... HOLY SHINKA..."
Allo stesso modo, la crisalide azzurra che conteneva Gabumon, dopo aver
asunto una forma simile a quella di MetalGarurumon, si infranse in un tripudio
di ogni sfumatura di blu, facendone uscire un potente Digimon simile ad un
enorme lupo corazzato, che ricordava la precedente forma Mega ma aveva degli
elementi che lo distinguevano in maniera inequivocabile, in particolare
l'enormità di armi addizionali! Tra queste, la più evidente era un gigantesco
cannone dai riflessi cromati montato sulla schiena, grande quasi quanto il suo
proprietario, e una batteria di laser più piccoli su ciascuna spalla anteriore,
disposti in una fila ordinata di bocche sputafuoco! Il corpo era maggiormente
protetto, ed ora le uniche parti scoperte erano gli occhi, protetti in due
profonde fessure nell'elmetto, e le zampe dagli artigli verde-azzurrini simili a
falci, mentre il collo e il torace erano coperti da una piastra dorata che
risplendeva di luce propria! Il resto della corazza era azzurrino-viola, con
cromature di vari colori argentati e dorati sulle articolazioni e ai lati della
micidiale arma che portava sul dorso. Persino il suo naso era coperto
dall'armatura, e ora ricordava una verde lampadina luminosa, mentre la coda,
anzichè essere una lama come nel MetalGarurumon originale, era un laser
flessibile che si agitava come un serpente! Il lupo robotico balzò fuori dal suo
bozzolo, atterrò sul terreno bruciato, trasformandolo in friabili lastre di
ghiaccio con il solo tocco dei suoi artigli, e ululò, un suono simile ad un
gelido vento artico tra i picchi delle montagne più desolate!
"Z'DGARURUMON!"
BlackWarGreymon e ViralOmnimon, dal canto loro, si sentirono immediatamente
più forti non appena la luce dorata li investì, ripristinando le loro energie!
Con il suo ritrovato vigore, lo Omnimon virale lanciò un grido di battaglia e
scagliò Daemon il più lontano possibile da sè! Con un grugnito di disappunto,
Daemon si rimise in piedi e atterrò in piedi sul terreno bruciato, per poi
appoggiare una mano a terra e guardare con livore i cinque Digimon di livello
Mega che ora gli stavano davanti, con dietro una folla sterminata di Digimon e
bambini prescelti, ora quasi vibranti di speranza! La situazione sembrava in
procinto di ribaltarsi... i Digiprescelti, grazie ad un uso imprevisto delle
Luci della Vittoria, stavano organizzando il loro contrattacco!
"Maledizione..." ringhiò Daemon, il suo atteggiamento da astuto
pianificatore sopraffatto dalla frustrazione. "Questo... non lo avevo proprio
previsto! Non doveva andare così!"
Imperialdramon Paladin Mode si scambiò un breve sguardo di intesa con
Daisuke, che rispose con un ghigno a denti scoperti e un pollice alzato... poi,
il drago guerriero dall'armatura bianca puntò la spada contro Daemon,
apostrofandolo duramente!
"Ma è andata così, Daemon! Rassegnati, la tua corsa finisce qui e
adesso!"
CONTINUA...
Note dell'autore: Ci siamo. La battaglia ha raggiunto il momento culminante.
Dopo uno scontro all'ultimo sangue, in cui i nostri eroi hanno temuto di non
poter competere con il nuovo corpo di Daemon (a proposito, chi di voi si
aspettava questo colpo di scena? Daemon vivo nel corpo di Arkadimon?), Rei e
altri Digiprescelti hanno riattivato le Luci della Vittoria... e il nostro
Demone dell'Ira non si aspettava che potessero essere usata anche in questo
modo! Ora, le nuove Digievoluzioni di Veemon, Agumon e Gabumon sono di nuovo in
campo... assieme a BlackWarGreymon e a ViralOmnimon... e nel prossimo capitolo,
vedremo finalmente la conclusione di tutto! Chi vincerà l'ultima sfida?
Lo saprete presto, nel penultimo capitolo di 'Invasion'!
Mi raccomando, fate sentire i vostri pareri! Ci aspetta un finale
esplosivo!
Justice Gundam
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Capitolo 36 *** Combattimento finale! ***
Invasion-36
Digimon Adventure 02: Invasion
Una fanfiction di Digimon Adventure 02 scritta da: Justice Gundam
(Justice Gundam si solleva con circospezione dalla sua trincea, e si guarda
attorno spaesato)
Ehm... tutto... tutto tranquillo? Non ci sono Daemon e soci in giro, vero?
Non corro il rischio di essere ridotto nelle mie particelle elementari, giusto?
No, perchè con tutto quello che è successo qui di recente... sapete com'è, il
mio istinto di autoconservazione ha mollato il freno a mano e ha pigiato
l'acceleratore a tavoletta!
Hmmm...
(Altra guardatina, per sicurezza)
Okay... pare che la situazione sia sotto controllo, almeno per adesso...
Speriamo che lo rimanga il tempo necessario a fare i miei annunci...
Ehm... allora... Salve a tutti, amici e amiche fan di Digimon... e benvenuti
al penultimo capitolo della mia ultima storia dedicata unicamente alle prime
dueserie di Digimon! La strada per arrivare fin qui è stata lunga, a volte
difficoltosa... ma alla fine siamo arrivati in fondo, e scommetto che ora non
aspettate altro che assistere alla battaglia finale, per scoprire chi vincerà la
sfida tra i nostri eroi, che hanno appena ottenuto le Digievoluzioni finali dei
loro Digimon... e il terribile Daemon, ora nel corpo di Arkadimon e più potente
che mai! Questo è lo scontro decisivo, e non ci saranno seconde possibilità! Per
il perdente, non ci sarà altro che una fine ingloriosa... e, nel caso siano
Taichi, Daisuke, Sho e i loro compagni a perdere, Daemon non avrà più nessuno
davanti in grado di opporsi a lui! La prospettiva è abbastanza agghiacciante,
devo dire... ma lo scontro non è nemmeno iniziato, ed è presto per fare
pronostici o, peggio ancora, per darsi per vinti!
I Digiprescelti hanno percorso una lunga strada per arrivare fin qui. Dal
primo viaggio di Sho e dei suoi amici nel Mondo Digitale, passando per il
viaggio del gruppo di Taichi, la battaglia con Diaboromon nel film Bokura no
WarGame, l'arrivo del gruppo di Daisuke e le battaglie con Galfmon e
MaloMyotismon... la breve parentesi di Balormon, che è stato comunque un
avversario temibile, gli Alias-3, il complotto di Dragomon con relativo
viaggetto nel Dark Ocean... e finalmente, il momento del confronto ultimo con
Daemon e il suo immenso esercito, affiancati da tutti i Digimon con cui hanno
fatto amicizia nei loro viaggi! Ora, è il momento della verità! In questa
battaglia, si deciderà la conclusione della leggenda dei Digiprescelti. Sarà in
bene, o in male? Le nuove Digievoluzioni avranno ciò che serve per annientare,
una volta per tutte, il Demone dell'Ira?
E' quello che vedremo, amici lettori, in questo capitolo decisivo! Scommetto
che tutti voi siete rimasti in trepida attesa per poterlo leggere... e allora, è
con grande piacere che, dopo aver risposto ai vostri commenti, vi presento il
capitolo dedicato all'ultima, decisiva battaglia che nella serie animata ci
sarebbe dovuta essere e non c'è mai stata. Per essere invece sostituita da una
messinscena abbastanza ridicola in cui MaloMyotismon è stato dissolto dai
pensieri felici dei bambini... bah, dimentichiamoci della seconda serie! Avete
la mia fanfiction!
Intanto, le risposte alle recensioni...
Nicola: Hey, era da un pò che non ti si sentiva! Allora, che te ne è
sembrato, in generale, di questa fanfiction? Ti è piaciuta? Sembrerebbe di sì,
considerato il tono della tua review... Heheheee, sì, in effetti devo ammettere
che è stato molto soddisfacente scrivere le reazioni di tutti quando si è
scoperto il vero piano di Daemon! In particolare, ho adorato scrivere la scena
in cui Neo ha scoperto di essere stato manovrato come un burattino... quello
sciocco credeva di avere tutto sotto controllo, ma nella sua presunzione si è
dimenticato di con chi aveva a che fare! Non ti preoccupare, non si tratta di
sadismo... è una reazione naturale! A proposito, fan di Daikari anche tu? Lieto
di saperlo, è una specie abbastanza rara di questi tempi! In effetti, io ho
usato questa coppia per variare un pò (visto che le storie di Digimon usano
quasi esclusivamente Takari...), e perchè i due personaggi mi piacciono molto, e
hanno delle dinamiche interessanti! Per il resto... beh, se vuoi delle immagini
di VictoryGreymon, Z'dGarurumon e AlforceVeedramon Future Mode, eccoti
l'indirizzo a cui puoi trovare informazioni su ogni Digimon!
http://dma.wtw-x.net/digidex.shtml
KillKenny: Il karma si sta per prendere una bella rivincita su Daemon,
questo è poco ma sicuro! Ha avuto il suo momento di gloria... e spero per lui
che se lo sia goduto, perchè finirà molto presto! Vedi, il fatto è che la gente
come lui non pensa mai che la Legge di Murphy vada a colpire proprio loro! E'
quello il loro grosso problema! In ogni caso, ora che il suo Plot Armor è
scaduto, il nostro demone cornuto preferito non può più sperare che esigenze di
trama lo salvino dalla fine!
Kari 89: Certo che puoi inserire le loro descrizioni nella tua storia!
Anzi, mi scuso per non essermi più fatto sentire con le recensioni, per colpa
della mia pigrizia... comunque, sicuro! Hai il mio permesso, e sono sicuro che
anche il seguito della tua storia verrà stupendamente! Grazie ancora della tua
recensione... e mi raccomando, goditi lo scontro finale!
Eden89: Preciso, deciso, e dritto al punto! Esatto, stavolta Daemon se la
vedrà MOLTO brutta!
Let: Nickname un pò conciso, eh? Beh, in ogni caso... Benvenuto, o
benvenuta nel caso tu sia una ragazza, a questa fanfiction di Digimon, anche se
la tua prima recensione arriva proprio in corrispondenza dei capitoli finali.
Devo dire che in certe occasioni ho ritenuto che avrei potuto fare di più, e che
spesso ho pensato di essere un pò prolisso nelle mie descrizioni; e poi, come
hai detto tu, non ho trovato per niente facile bilanciare tutta questa mole di
personaggi! Come avrai visto, Derek, Catherine e Jun non hanno ancora ottenuto
la Digievoluzione a livello Mega dei loro Digimon! Ma non preoccuparti, perchè
non mi sono dimenticato di loro... hehehehee... Grazie ancora, e spero che il
duello finale ti soddisfi!
SmartGirl: Lo so, lo so... è incredibile anche per me pensare che
finalmente, dopo tanto tempo dedicato alla stesura di questa fanfiction e dei
suoi prequel (Adventure 02 Reload e Lord of Digital Rings), sto finalmente per
scrivere i capitoli finali! E' stata una bella faticata, e ci sono stati momenti
difficili... ma alla fine, il gioco è valso la candela! Oh, e ovviamente... poi
riprenderò a scrivere delle vicende di Sho, Yurika e dei loro amici, perchè la
saga di Digimon Zero è rimasta sospesa! Non hanno ancora affrontato Watchmon,
tanto per dire!
Capisco cosa vuoi dire con il mangiarti le mani... del resto, al contrario di
Ken che era influenzato dal Dark Seed, e che ha fatto una fatica tremenda per
redimersi e perdonarsi le sue azioni - e ancora adesso, ha qualche momento di
sconforto per quello che ha fatto il suo alter ego -... e al contrario di
Oikawa, che anche lui era manipolato e in parte sotto il controllo di Myotismon,
e che ha fatto comunque del suo meglio per rimediare quando la verità è venuta a
galla... Neo, invece, ha scelto volontariamente di mettersi al servizio di
Daemon, autogiustificandosi con la scusa che lo stava facendo per la sua
famiglia. Non è un individuo che, da un momento all'altro, può ravvedersi delle
sue azioni... e come hai detto tu, ci voleva comunque un punto di contrasto! Non
ti preoccupare per i ragazzi... anche ora, nel loro momento più critico,
sapranno fare fronte alle avversità, e Daemon non avrà gioco facile su di
loro!
TopoMouse: Heheheee... beh, ho sempre cercato di delineare Daemon, quanto
più possibile, come un cattivo efficace e spietato. E' per questo che gli ho
risparmiato il monologo finale! Comunque... sì, stavolta la sua situazione è
davvero poco simpatica! Se vuoi sapere come andrà a finire, non hai che da
leggere questo capitolo!
Padme Undomiel: Anche se siamo quasi alla fine... benvenuta anche a te!
Sentire tutti questi complimenti mi lusinga non poco... e addirittura dici che
la miastoria sembra proprio la continuazione del cartone? Wow! Per quello che
concerne i personaggi... mi fa piacere vedere che il mio stile di scrittura si è
evoluto, ma credo di poter fare ancora meglio! Leggere un pò di buoni libri è
utile, in questo senso...
Come hai detto tu, non sono i pairing a fare la storia, e sono il contorno
piuttosto che il piatto principale... ognuno usa quelli che vuole! E dare un pò
più di lustro ai personaggi secondari è una delle cose che mi piace di più,
nelle mie storie! Tra l'altro, non potevo lasciar morire BlackWarGreymon... e
Wizardmon, che è stato puntualmente dimenticato nella serie animata, tranne che
per quell'episodietto prima di Chimeramon!
Già... con Neo, volevo creare un personaggio completamente accecato dalla sua
rabbia, e refrattario ad ogni ragionamento. Gli esseri umani veramente malvagi
sono rari in Digimon... a memoria, mi vengono soltanto Kurata, Kouki e Nanami in
Digimon Savers... e per questa storia ci voleva un antagonista umano di questo
tipo! E Daemon ha dato prova del suo potere, e continuerà a darne... Per sapere
come andrà a finire, non resta che leggere questo capitolo, e spero che lo
gradirai!
Tutti pronti? Tutti carichi? Elettrizzati quanto basta? Perfetto... allora,
non perdiamo altro tempo, e diamo inizio allo scontro finale! I Digiprescelti
contro Daemon, all'ultimo sangue! E l'unica regola è... il primo che muore ha
perso!
Buona lettura!
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Capitolo 36 - Combattimento finale!
Optimus Prime - "Ora ci siamo soltanto io e te, Megatron!"
Megatron - "No, ci sono soltanto io, Prime!"
Optimus Prime - "Alla fine di questa giornata, uno resterà in piedi, e
l'altro cadrà!"
-- da "Transformers"
La scena per la battaglia finale era completa. Là, su ciò che rimaneva della
piazza centrale di Odaiba, su un terreno annerito e cosparso di macerie
sbriciolate e sotto un cielo sconvolto dalla tempesta, Daemon si apprestava ad
affrontare i Digiprescelti, e i potentissimi Digimon di livello Mega che gli si
opponevano, tra cui anche i quattro guerrieri nati dall'unione delle Luci della
Vittoria! Su un lato del campo di battaglia, il mostruoso demone alato era in
posizione di guardia, con le ali spalancate e gli artigli sfoderati, e i suoi
tre occhi scandagliavano ferocemente i sei Digimon eroici che gli si opponevano:
in testa al gruppo, c'erano Imperialdramon Paladin Mode ed AlforceVeedramon
Future Mode, con le spade sollevate e pronte a colpire, e le armature
scintillanti anche nella scarsa luce di quella giornata apocalittica... al
fianco destro, si trovavano VictoryGreymon e BlackWarGreymon, il primo con la
spada stretta tra le mani, e il secondo con gli artigli sollevati; mentre a
sinistra, Z'dGarurumon e ViralOmnimon avevano a loro volta preso posizione! I
Digimon, tutti assieme, avevano creato un vero e proprio muro di corazze
bianche, argentate, dorate e nere davanti al Demone dell'Ira, che aveva
iniziando, pur impercettibilmente, a retrocedere. Nemmeno lui era sicuro di
potercela fare contro un simile gruppo di guerrieri... e allo stesso tempo,
aveva aspettato troppo tempo per riconoscere la sconfitta! L'unica soluzione...
era combattere, nonostante la situazione cominciasse a rivoltarsi contro di
lui!
"La mia corsa... finisce qui, voi dite? Tsk! Non siete certo i primi a
rivolgersi a me in questi toni... ma alla fine li ho schiacciati tutti!"
esclamò Daemon. "E poi... ora, con questo corpo perfetto, non c'è nessuna
possibilità che voi mi sconfiggiate, anche con quel trucchetto delle Luci della
Vittoria! Siete riusciti soltanto... a prolungare un pò la vostra
resistenza!"
"Io non ne sarei troppo sicuro, Daemon!" tuonò Imperialdramon Paladin
Mode in risposta. La sua voce era chiara, stentorea, e con un tono imperioso ma
al tempo stesso misericordioso, che prometteva generosità verso i deboli, e
punizione per i maligni. "Noi siamo stati risvegliati dalla purezza delle
Luci della Vittoria... il potere che, molto tempo fa, ha sconfitto il potente
Lucemon! E ora... tu farai la stessa fine del tuo vecchio padrone!"
"Questa volta... non riuscirai a sfuggire alla tua giusta punizione!"
esclamò Z'dGarurumon, la voce che suonava come l'ululato di una bufera artica.
"Questo scontro non finirà... finchè una delle due fazioni non sarà stata
completamente annientata!"
"Hmph! E allora così sia!" ringhiò Daemon, creando un paio di fiammate
rosse tra le dita artigliate. "Ma il risultato finale... potrebbe non essere
quello che voi credete!"
AlforceVeedramon Future Mode ghignò sotto l'elmetto, e le sue grandi ali si
aprirono maestosamente. "Ma guarda... volevamo dirti la stessa cosa!"
ANALIZZATORE DIGIMON
Nome: Imperialdramon Paladin Mode (abbreviato in Imperialdramon
PM)
Tipo: Antico Drago
Attributo: Anti-Virus / Dati
Livello: Mega
Attacchi: Positron Laser, Giga Crusher, Splendor Blade, Omega
Sword
La forma finale di Imperialdramon, un antichissimo Digimon proveniente da ere
dimenticate che si dice aver salvato il Mondo Digitale quando questo era
sull'orlo del collasso! Dotato di poteri inimmaginabili, è armato
dell'invincibile Omega Sword, in grado di tagliare qualsiasi cosa a livello
molecolare. Si dice che sia il fondatore dei Cavalieri Reali, ma questa voce non
è confermata... e in ogni caso, non ne fa parte. Ora che si è risvegliato, le
forze del Male non hanno più nessun luogo dove nascondersi!
Nome: VictoryGreymon
Tipo: Drago
Attributo: Anti-Virus
Livello: Mega
Attacchi: Trident Gaia, Dramon Breaker, Victory Charge
Versione potenziata di WarGreymon, armata della spada Dramon Breaker e
protetta da una corazza di Chrome-Digizoid ulteriormente potenziato e più
resistente del diamante! La sua forza fisica è fuori scala, e questo gli
permette di brandire la sua spada con estrema facilità. Si dice che il suo
codice computerizzato sia diverso da quello di tutti i Digimon originatisi
naturalmente nel Mondo Digitale dell'Est, ma il motivo è avvolto nel
mistero.
Nome: Z'dGarurumon
Tipo: Cyborg
Attributo: Dati
Livello: Mega
Attacchi: Full Metal Blaze, Blow Back Breath, Zeta Cannon
Versione potenziata di MetalGarurumon, dotato di migliore armatura, e armato
del leggendario Zeta Cannon, l'arma da fuoco più potente che il Mondo Digitale
dell'Est abbia mai conosciuto. Tutto il suo corpo è dotato di armi e proiettili,
e non si stanca minimamente ad usarle, il che vuol dire che può mantenere il
fuoco per lunghi periodi di tempo. Può colpire centinaia di bersagli in un solo
colpo!
Nome: AlforceVeedramon Future Mode
Tipo: Cavaliere Sacro
Attributo: Anti-Virus
Livello: Mega
Attacchi: Ray of Victory, Alforce V-Saber, Saint Great Shield
AlforceVeedramon ha trasceso i limiti della sua forma, e ha ottenuto il
potere supremo della forze del Bene. La sua spada, la Alforce V-Saber, è un'arma
leggendaria supera la velocità del suono, e i suoi movimenti sono così veloci
che a volte sembra di affrontarne tre o quattro al tempo stesso! Tenace
difensore della giustizia, è pronto ad affrontare qualunque avversario per
proteggere il Mondo Digitale!
"Accidenti..." affermò Pal, avvicinandosi a Rei accompagnata dal fratello.
"Questo sì che è quello che io chiamo un colpo di scena con i fiocchi! Bel
colpo, Rei-chan! Tu e gli altri ragazzi... avete messo su un bello spettacolino!
E credo proprio che Daemon ne sarà l'ospite d'onore! Ben ti sta, pagliaccio con
le corna! E' quello che ti meriti! Ha, ha!"
"Tsk..." grugnì Neo, ora un pò più sveglio dopo la scarica elettrica con cui
Daemon, appena risvegliatosi in Arkadimon, lo aveva investito. "Non avrei mai
creduto che avrei fatto il tifo per quei marmocchi... ma a quanto pare, adesso
sono costretto a farlo! Se non vinceranno, io, Rei e la mamma, moriremo..."
"Moriremo tutti, nel caso tu non te ne sia accorto!" lo rimbeccò Michael. Lui
e il resto dei Digiprescelti internazionali si erano schierati al lato del campo
di battaglia, e stavano tenendo lo sguardo fisso sui contendenti, facendo
silenziosamente il tifo per i sei che affrontavano Daemon in quel momento. "Se
Daemon dovesse vincere, Tokyo verrà rasa al suolo, e tutti i suoi abitanti
verranno uccisi... come esempio per il resto dell'umanità! Forza, ragazzi...
dovete vincere a tutti i costi!"
"Vinceranno! Di questo puoi stare sicuro!" esclamò Taichi. "Conosciamo bene i
nostri Digimon, no? State tranquilli... noi siamo al loro fianco, e loro faranno
sicuramente del loro meglio! Forza, VictoryGreymon! Dagli una lezione, a quel
pallone gonfiato! Z'dGarurumon, siamo con te!"
"AlforceVeedramon..." mormorò Sho, ricordando con nostalgia la prima volta in
cui il suo Digimon aveva raggiunto quelle vette di potere, durante la battaglia
finale con Apocalymon dieci anni prima. "Per me e per i miei amici... è un
momento di grande emozione! Rivederti dopo tanto tempo in Future Mode... ci fa
venire in mente un mare di ricordi, e ci rende sicuri che riuscirai a salvare i
nostri mondi, e tutti i nostri cari! Mi dispiace che, questa volta, non possiamo
essere con te ad aiutarti... ma sappi che siamo tutti dalla tua parte! E ti
sosterremo con ogni mezzo!"
Yurika, con Kunemon sulla spalla, si avvicinò al fidanzato, e lo abbracciò,
cingendogli la vita con il braccio libero. "AlforceVeedramon vincerà, Sho... ne
sono sicura!"
"Non abbiamo certo fatto tutta questa strada solo per morire adesso!" esclamò
Bearmon, in piedi accanto a Kevin. Il piccolo Digimon orso si era ripreso dallo
stordimento, ed ora si era messo ad assistere a fianco del suo partner umano,
che si era inginocchiato al suo fianco per verificare se davvero stesse bene.
"Sono sicuro che AlforceVeedramon e i suoi compagni avranno la meglio!"
"Devo ammettere... che fin da quando abbiamo incontrato Daemon, dieci anni
fa, ho avuto una gran voglia di vedere questo momento..." replicò Felipe, con
Falcomon a fianco. "E mi sono sentito un pò deluso quando non abbiamo avuto la
possibilità di finirlo..."
"Questa volta andrà diversamente!" rispose BlackGatomon, in braccio a Jolene.
La ragazza inglese si era avvicinata al biondino di cui era innamorata, tenendo
tra le braccia la sua compagna (che, una volta, si sarebbe rifiutata di farsi
vedere in una situazione del genere anche se ne fosse dipesa la sua vita...).
"Daemon non ha più il Dark Seed, e non ha più un posto dove fuggire! Il
duello... finirà soltanto quando uno dei due sarà annientato!"
"E quel qualcuno sarà proprio Daemon!" esclamò Miyako con tono di sfida.
"Forza, Imperialdramon! Fagli vedere anche tu chi sei! BlackWarGreymon! Anche
tu, mostra il tuo valore!"
"Buona fortuna a tutti voi, ragazzi..." affermò Iori, con un cenno della
testa. "Vi affidiamo il destino di tutti noi, e so che farete del vostro meglio
per non deluderci!"
Anche ViralOmnimon volle dire la sua. Dopo aver guardato un attimo verso
Hideto, che gli fece un cenno di assenso, il Digimon nato dalla fusione di due
Digimon artificiali sfoderò la spada dal braccio ChaosWarGreymon, e la puntò
verso Daemon, crepitante di energia gialla che filtrava dalle rune di cui la
lama era intarsiata. "Scommetto che non avresti mai creduto, Daemon, che una
tua pedina potesse rivoltarsi contro di te! Tu ci hai creati... intendo dire
BlackAgumon e BlackGabumon... per fare la tua volontà! Non ti saresti mai
aspettato che noi ci opponessimo ad essa... e ora, ti dimostreremo che noi non
siamo sotto il tuo controllo, e che tu non hai più alcun potere su Hideto e sui
suoi amici!"
"Hai fatto quello che volevi già da troppo tempo... E' ora che qualcuno ti
dia la lezione che meriti!" tuonò Imperialdramon PM. Con un unico gesto
della mano, eseguì un fendente ad arco con la sua enorme spada, e una sciadi
lucette bianche segnò la traiettoria della potente lama.
Hideto annuì, stringendosi una mano sul petto. Per la prima volta dopo
l'incidente di Rei, di cui si era sempre dato la colpa, si sentiva pieno di
fiducia, e sicuro che le cose sarebbero andate per il meglio. Ma soprattutto, si
sentiva libero, senza più nessuno che potesse imporgli qualche giogo
psicologico, e che potesse attribuirgli colpe di cui lui non aveva
responsabilità. Era una incredibile sensazione di leggerezza e libertà... una
sensazione che bene si addiceva al clima di eroica rivincita che si respirava in
quel momento. "Grazie, ViralOmnimon... BlackAgumon, BlackGabumon, grazie per
tutto quello che avete fatto per me! Anche quando non stavo facendo altro che
soddisfare il mio egoistico senso di colpa... anche quando vi ordinavo di
eseguire le direttive di Neo... voi siete stati al mio fianco, come veri amici!
E ora... vi prego di scusarmi se vi ho usato per i miei scopi! Ora tiferò per
voi, e sarò per voi il partner che meritate!"
"Forza, ragazzi! Siete tutti noi!" concluse Daisuke...
Un breve sorriso apparve sul volto di Imperialdramon PM... e, con un gesto
del braccio, il drago paladino diede il segnale d'inizio!
Il ruggito diabolico di Daemon fece tremare la terra, creando una inquietante
eco in tutta la città... poi, lui ed Imperialdram PM si scagliarono l'uno contro
l'altro, e il braccio destro del Demone dell'Ira si trasformò di colpo in una
grande lama nera attorno alla quale guizzavano lingue di fuoco oscuro.
Imperialdramon PM e il suo arcinemico lanciarono un altro grido di battaglia...
e dopo un istante che era sembrato lunghissimo agli spettatori, le potenti lame
si scontrarono, scatenando una pioggia di scariche elettriche bianche e nere!
Una forte puzza di ozono pervase l'aria, sovrapponendosi a quella del cemento
bruciato, e lo stridio acuto delle due spade che strisciavano l'una sull'altra,
nel frenetico tentativo di sopraffare l'avversario, costrinse i Digiprescelti e
i Digimon rimasti in disparte a coprirsi le orecchie come potevano! Quasi la
natura stessa partecipasse a quel combattimento decisivo, le nubi temporalesche
sopra di loro cominciarono a turbinare senza che nessun vento le potesse
spostare...
"Non riuscirete a sconfiggermi!" ringhiò infuriato Daemon, facendo
forza sulla spada di Imperialdramon PM. "Sono arrivato... troppo vicino alla
mia vittoria finale... per farmi sconfiggere da voi!"
Imperialdramon PM strinse i denti, e cercò di opporsi alla potenza innaturale
del suo avversario... ma Daemon spingeva con una tale foga, che anche il potente
drago guerriero fu costretto ad indietreggiare di un passo. Lo scontro comincia
già a rivelarsi più difficile di quanto i Digiprescelti avessero previsto... ma
era appena iniziata, e i Digimon della resistenza erano determinati a far vedere
che avevano parecchi assi nella manica!
"Chiudiamo questa storia una volta per tutte, Daemon!" esclamò
VictoryGreymon, facendo un balzo in aria per poi scendere giù in picchiata
contro il terribile demone. Una scintillante aura rossa e arancione si accese
attorno al suo corpo con il suono di una vampata, e il dinosauro corazzato,
trasformato in un enorme proiettile infuocato, si gettò come un meteorite sul
suo avversario! "VICTORY CHARGE!"
Daemon si accorse in tempo del pericolo, e riuscì ad evitare l'attacco
interrompendo il contrasto con Imperialdramon PM, e scagliando indietro il
paladino draconico con una spinta! Come una cometa infuocata in miniatura,
VictoryGreymon piombò su Demon, ma quest'ultimo si era già spostato, e il
dinosauro corazzato riuscì soltanto a piombare sul terreno con violenza
spaventosa, scatenando una paurosa esplosione di luce arancione, e scagliando in
aria quintali di cemento e terriccio! L'onda d'urto fu tale, in effetti, che
persino Imperialdramon e Daemon furono costretti ad ancorarsi al terreno per non
essere scagliati via!
"Aaaaah!" esclamò Mimi, proteggendosi il volto dall'aria calda con le
braccia. "Che... potenza! Mai visto nulla di simile!"
"E siamo soltanto all'inizio..." commentò Sora, vicino a lei. "Pensa quando
inizieranno a fare sul serio!"
Daemon spiegò nuovamente le ali quando il caos terminò, e VictoryGreymon
riapparve, al centro dell'enorme cratere che il suo tremendo attacco aveva
scavato... poi, il Demone dell'Ira prese il volo, cercando di sollevarsi sopra i
suoi avversari, ma fu costretto ad un ubriacante dribbling per evitare una
scarica di laser multicolori che Z'dGarurumon gli stava sparando addosso dai
laser che armavano le sue spalle e i suoi fianchi! Un mosaico di luci splendenti
e distruttive venne intessuto nell'aria e per un pelo non riuscì a colpire
Daemon, che si ritirò ad una distanza relativamente sicura con un potente colpo
d'ali, e creò dei grossi dardi di luce nera davanti a sè. Imperialdramon PM si
accorse subito, grazie ai suoi sviluppatissimi sensi soprannaturali, che Daemon
stava mettendo molta più energia in quel nuovo attacco di quanta non ne avesse
impiegato prima...
"Se volete il gioco duro, vi accontento subito! EXILE SPEARS!" esclamò
Daemon, agitando il braccio destro e scagliando le sue lance distruttive in un
ampio arco davanti a sè. I Digimon della resistenza si ritrovarono di colpo
sotto una pioggia di pura oscurità, e cercarono di difendersi come potevano...
ma fu AlforceVeedramon Future Mode che risolse la situazione, volando di fronte
al resto del gruppo, e alzando il braccio libero, sul quale una frazione di
secondo dopo apparve uno splendente scudo argentato con sopra incisa l'effigie
di un dragone rampante!
"SAINT GREAT SHIELD!" esclamò il Cavaliere Reale. Le lance di luce
nera scagliate da Daemon piovvero con violenza addosso a lui e agli altri
Digimon... ma uno scudo di forza invisibile, che si alzò attorno a loro
nell'istante in cui AlforceVeedramon esclamò il nome della sua tecnica, le
intercettò tutte, facendole infrangere come cristallo sulla sua superficie. Per
un attimo, il bombardamento si intensificò, ed AlforceVeedramon FM fu costretto
a concentrarsi di più... ma la cosa durò solo un istante prima che la potenza
delle Exile Spears si smorzasse, e l'attacco cessasse, permettendo al nobile
guerriero di abbassare le sue difese e restituire a Daemon, da dietro il suo
scudo, uno sguardo determinato! Daemon grugnì per la rabbia e cercò di
approfittare di quel momento per accorciare di nuovo la distanza tra sè e il
nemico... ma Imperialdramon lo colse di sorpresa, scattando verso il proprio
fianco destro, e puntandogli contro il braccio-cannone, alla bocca del quale si
stava già raccogliendo una notevole quantità di energia...
"POSITRON LASER!" esclamò il drago paladino, prima che Daemon potesse
rendersi conto in pieno di cosa stava accadendo. Un raggio di energia bianco
come la neve più pura esplose dalla bocca del cannone, e questa volta Daemon non
fu abbastanza veloce da difendersi e venne colpito in pieno petto! Un grido di
vittoria si levò dai Digiprescelti, vedendo che finalmente il loro nemico
principale aveva subito un danno sostanziale... e il Demone dell'Ira venne
scagliato sul terreno ormai irriconoscibile, sollevando una nube di cenere!
Daemon ruggì per l'indignazione e si tirò su quasi subito, allungando una delle
sue braccia verso l'avversario!
"Attenti!" esclamò BlackWarGreymon, volando verso il nemico assieme a
ViralOmnimon. "E' anche in grado di allungare gli arti, a quanto
vedo!"
"Una reminescenza di quando Arkadimon era a livello Champion..."
riflettè lo Omnimon virale ad alta voce. L'avvertimento arrivò giusto in tempo,
ed Imperialdramon PM si chiuse in difesa appena in tempo per parare il tremendo
colpo, che comunque lo scosse non poco e lo costrinse ad atterrare in tutta
fretta. Poi, BlackWarGreymon afferrò il braccio del nemico, ancora allungato, e
trattenne saldamente, al punto che Daemon si lasciò scappare un grugnito di
dolore... e, mettendoci tutta la forza di cui era capace, il WarGreymon oscuro
girò su sè stesso una volta, come un lanciatore di martello, e mollò la presa,
facendo schiantare Daemon contro il rudere di un palazzo vicino! Prima che il
demone potesse riemergere dal polverone che si sollevò, ViralOmnimon puntò il
braccio ChaosWarGreymon contro di lui, e sparò un raggio di energia altamente
distruttivo!
"HELL CANNON!" tuonò lo Omnimon virale, indirizzando l'enorme fascio
di luce argentata contro il punto in cui Daemon era caduto. Ciò che rimaneva
dell'edificio venne inghiottito da un'ennesima esplosione e ridotto in polvere,
mentre lo spaventoso ruggito di Daemon raggiungeva le orecchie dei combattenti,
a significare che l'attacco aveva avuto effetto! Ma prima che i Digimon eroici
potessero provare un pò di sollievo per il fatto che la battaglia cominciava a
volgere a loro favore, Daemon riemerse dalla luce abbagliante e volò contro
ViralOmnimon, centrando con un pugno in pieno stomaco e facendolo piegare in due
con un gemito di dolore! Daemon si sbarazzò del suo avversario con un gesto del
braccio, mandandolo a terra, e si girò verso AlforceVeedramon FM, che gli si
stava lanciando contro con la spada sollevata!
"ALFORCE V-SABER!" esclamò il Cavaliere Reale. Una fiammata
multicolore si accese attorno alla lama ricurva della spada, e tracciò un arco
iridato nell'aria mentre AlforceVeedramon FM sferrava il suo colpo. Daemon
trasformò di nuovo il suo braccio in una spada fatta unicamente di ombre
guizzanti, e lo sollevò per intercettare l'attacco del suo antico avversario. Ci
riuscì, ma nel momento in cui le due potenti armi cozzarono, la pura e semplice
violenza dell'impatto lo costrinse ad abbassarsi... poi, con un grugnito,
continuò a fare pressione su AlforceVeedramon FM, e riuscì a farlo arretrare di
un pò. I due combattenti sembravano essere in perfetto equilibrio...
"All'improvviso, siete diventati molto più irritanti di quanto non siate
mai stati..." commentò Daemon con acredine. "E va bene... Non
posso più permettermi di prolungare la battaglia, quindi vi distruggerò qui e
adesso, con la mia massima potenza!"
"Mi dispiace, Daemon, ma l'unico che sarà distrutto, qui, sarai tu! FULL
METAL BLAZE!" replicò Z'dGarurumon. Con rapidità impressionante, il lupo
cibernetico si ancorò a terra con tutte e quattro le sue robuste zampe
artigliate, infilando le unghie nel terreno incenerito... poi, dopo un breve
istante di caricamento, spalancò la bocca... e in quel momento, tutte le armi
presenti sul suo corpo puntarono contro Daemon, indirizzandogli contro una
pioggia di variopinta morte luminosa, e al tempo stesso, un raggio di energia
azzurra a temperatura prossima allo zero assoluto venne sparato dalle sue fauci
spalancate! AlforceVeedramon FM interruppe il contatto, calciando Daemon nello
stomaco per poi teletrasportarsi al sicuro... e il Demone dell'Ira non potè fare
altro che avvolgersi addosso le sue grandi ali nel tentativo di ridurre i
danni!
"AAAAAARGH!" urlò Daemon quando il raggio congelante lo investì in
pieno, seguito a ruota da una scarica di laser che illuminarono la zona come una
rapidissima raffica di fuochi d'artificio. Il terribile demone venne scagliato
all'indietro, ricoperto da una sottile patina di ghiaccio... e subito dopo,
altri laser si abbatterono su di lui, facendolo cadere sull'asfalto
carbonizzato, e aprendovi un'ennesima fessura! Lo spettacolo di luci durò per
dieci secondi buoni, prima che i cannoni laser di Z'dGarurumon tacessero... e il
lupo cibernetico, con un sospiro affaticato, ritirò gli artigli dal terreno.
Anche se aveva fatto in modo di ancorarsi il più saldamente possibile, il
rinculo di quella raffica di spari era stato enorme, e Z'dGarurumon aveva finito
per scavare numerose fessure quando era stato scagliato indietro...
Daemon riemerse quasi subito dalla fenditura in cui l'attacco lo aveva fatto
precipitare... e, con un'esclamazione indignata, volò verso Z'dGarurumon nel
tentativo di colpirlo... e si dimenticò quasi completamente di VictoryGreymon,
che ne aveva approfittato per assalirlo su un fianco con la sua enorme
spada!
"Dove guardi, Daemon? Fai più attenzione ai tuoi avversari!" ringhiò
il dinosauro corazzato. Con un potente grido di battaglia, VictoryGreymon
descrisse un arco davanti a sè con la sua enorme spada, cogliendo di sorpresa
Daemon e prendendolo al fianco... ma subito dopo, un pugno di destro da parte
del suo avversario lo costrinse a spezzare il contatto e ad atterrare in piedi,
mentre Daemon schizzava verso Z'dGarurumon che si stava ancora ricaricando. Nel
tentativo di tenere indietro Daemon, il Digimon lupo sparò il laser sulla coda,
e riuscì a colpire un paio di volte... ma fu inutile, dal momento che tutti gli
attacchi si infransero sulla corazza di Daemon senza fare alcun effetto! Daemon,
per conto suo, riuscì a chiudere le distanze con il lupo e lo colpì sotto il
mento con un pugno che lo sollevò da terra! Z'dGarurumon guaì di dolore, ma
riuscì ad eseguire un'elegante manovra a mezz'aria e ad atterrare in piedi,
giusto in tempo per vedere Daemon concentrarsi... e scagliare un'altra raffica
di dardi neri, questa volta tutt'attorno a sè!
"EXILE SPEARS!" esclamò il Demone dell'Ira, aprendo le braccia di
scatto! Una scarica oscura, ancora più fitta di quella di prima, si irradiò in
tutte le direzioni, e questa volta AlforceVeedramon FM non fu in grado di
difendere i suoi compagni con il suo impenetrabile scudo! I Digimon poterono
solo limitarsi a difendersi come meglio potevano, e cercare di minimizzare i
danni... ma anche così, gli strali oscuri che li raggiunsero li sbalzarono
indietro di diversi metri, infrangendo parte delle loro armature e infliggendo
notevoli danni! BlackWarGreymon e ViralOmnimon si schiantarono contro ciò che
rimaneva di un muro, riducendone i pezzi in briciole con il loro peso immane...
e anche AlforceVeedramon FM, Imperialdramon PM, VictoryGreymon e Z'dGarurumon
vennero colpiti da numerosi proiettili e scagliati ad una notevole distanza!
Daemon, concluso il devastante attacco, ripiegò le braccia contro il corpo, e
guardò soddisfatto il risultato - i Digimon a terra, doloranti o barcollanti...
ma non ancora sconfitti!
"Io, se fossi in voi, ritirerei quell'ultima dichiarazione!" commentò
sarcastico, osservando i suoi nemici che si tiravano su a fatica. Prima che
potessero riorganizzarsi e ripartire all'attacco, Daemon alzò le braccia e creò
delle sfere di energia nera sopra la sua testa, per poi inviarle in ogni
direzione, una verso ciascun Digimon! Questa volta, però, i suoi avversari erano
preparati! AlforceVeedramon FM usò la sua potente spada per tagliare in due uno
dei proiettili, che si spezzò con un forte stridìo di cavi elettrici tranciati
prima di sparire nel nulla. BlackWarGreymon si riparò dietro lk'enorme scudo che
teneva dietro la schiena, e l'attacco di Daemon esplose sulla sua protezione
senza danni... e ViralOmnimon usò la sua Chaos Sword per deflettere la sfera che
gli andava addosso! VictoryGreymon, Z'dGarurumon ed Imperialdramon PM, invece,
usarono la loro strabiliante agilità per schivare lateralmente l'attacco... e il
drago paladino dall'armatura bianca, rapido come l'aria, schizzò proprio davanti
al demone e lo guardò dritto negli occhi!
"Io invece no." disse seccamente... per poi centrare Daemon con un
tremendo diretto in pieno viso, seguito da un paio di fendenti che segnarono la
corazza del Demone dell'Ira e lo fecero sbilanciare! Disperatamente, Daemon
reagì con una raffica di colpi a casaccio, spinti più dalla rabbia e dal
desiderio di finire rapidamente i suoi avversari che da qualche strategia... ma
Imperialdramon PM riuscì a parare tutti gli attacchi, e rispose con un calcio
all'addome che mise un pò di distanza tra lui e il nemico, prima che
VictoryGreymon arrivasse a dargli una mano! Con un pugno, il dinosauro corazzato
riuscì a far indietreggiare ancora un pò il nemico... e questa volta, prima che
Daemon potesse riprendersi, gli puntò contro la spada, le cui lame si separarono
in modo da far sembrare l'arma un gigantesco tridente di metallo scintillante!
Una scarica di energia arancione attraversò le estremità affilate con un acuto
stridìo di metallo su metallo, e sulle punte delle lame si formarono delle sfere
di energia crepitante...
"Eccomi a te, Daemon! TRIDENT GAIA!" ringhiò VictoryGreymon,
esplodendo una potente scarica di energia arancione dalla punta della sua spada!
Ancora stordito per l'attacco precedente, Daemon non riuscì a difendersi, e il
colpo lo raggiunse fra il torace e l'addome, provocando una fragorosa esplosione
di scintille colorate, e un boato assordante che fece tremare la terra! Daemon
gridò, mentre la scarica lo trascinava con sè per una lunga distanza e
continuava a martellare il suo orribile corpo... prima di farlo cadere senza
tante cerimonie addosso ai resti di un grattacielo, dove il Demone dell'Ira si
accasciò con un gemito. Daemon, tuttavia, non restò a terra a lungo e si rialzò,
spazzandosi via la polvere dalla corazza ora annerita con la mano
artigliata.
"Tsk... Impressionante! Siete venuti preparati..." ringhiò Daemon.
"Ma la cosa non mi diverte per niente... nè dovrebbe farvi illudere di
potercela fare contro di me!"
"Questa storia l'abbiamo già sentita, Daemon! Vuoi dire che hai ancora un
bel pò di carte da giocare e tutto il resto, no?" lo canzonò
AlforceVeedramon FM. Ancora una volta, i Digimon si erano sparpagliati, nel
tentativo di circondarlo e attaccarlo da tutti i lati.
Daemon reagì alla provocazione con uno sghignazzo... e subito dopo creò due
grandi sfere di energia nero-violetta nei palmi delle mani! Sospettando che
l'attacco non sarebbe stato diretto come poteva sembrare, tutti i Digimon si
sollevarono da terra e presero un pò di distanza... scelta che si rivelò
corretta col senno di poi!
"Sareste sorpresi a sapere quanti trucchi ho ancora in serbo per voi!
YAAAAAH!" esclamò il Demone dell'Ira, infilando entrambe le mani nel
terreno... sfere di energia e tutto! Una frazione di secondo dopo, l'energia
oscura tornò in superficie, sotto forma di una raffica di raggi neri che ridusse
il terreno ad un instabile colapasta gigante e sfrecciò contro i Digimon della
resistenza! Ma nessuno di loro si fece cogliere impreparato, e con un abile
slalom, riuscirono ad evitare la maggior parte degli attacchi! Imperialdramon PM
e ViralOmnimon vennero colpiti di striscio, ma si ripresero subito... appena in
tempo, prima che Daemon indirizzasse una scarica di raggi neri, questa volta
direttamente contro di loro!
"Imperialdramon! Z'dGarurumon! ViralOmnimon! Restate dietro di me!"
esclamò AlforceVeedramon FM, facendosi avanti con lo scudo tenuto davanti a sè.
"BlackWarGreymon! VictoryGreymon! Facciamo vedere a Daemon cosa significa una
difesa di ferro! SAINT GREAT SHIELD!"
I due Mega una volta rivali si guardarono per un istante... poi,
sull'avambraccio corazzato di VictoryGreymon apparve un largo scudo pentagonale
con sopra incisa una fiamma stilizzata, e BlackWarGreymon produsse il suo scudo
da dietro la schiena! Il campo di forza generato da AlforceVeedramon FM venne
ulteriormente rafforzato dagli scudi dei suoi due compagni, e tutti i raggi di
luce nera con cui Daemon aveva cercato di colpirli si dissiparono senza fare
danni sulle superfici protettive! Poi, facendo una mossa inaspettata,
AlforceVeedramon lanciò il suo scudo contro Daemon, che non si scompose nemmeno
e lo scagliò di lato con un rovescio sferrato col braccio sinistro... soltanto
per trovarsi davanti il Cavaliere Reale che caricava lo stemma a forma di V che
aveva sul torace!
"Ed ora... RAY OF VICTORY!" esclamò AlforceVeedramon FM. Il suo
pettorale scintillò in maniera ancora più abbagliante, e un lieve odore di ferro
si raccolse attorno alla zona... prima che uno scintillante raggio rosso,
azzurro e verde, che risplendeva di tutte le gradazioni di questi colori,
venisse scagliato contro Daemon! Il nemico si protesse con le sue ali, usandole
come scudo... ma anche così, il potere sacro si rivelò superiore a quanto lui
pensasse, e in un tripudio di bagliori iridati, venne nuovamente gettato a
terra!
"Ce la stanno facendo..." mormorò Hikari, speranzosa. "E' vero che Daemon è
ancora molto forte... ma stavolta, sembra che riescano a tenergli testa!"
Il fratello maggiore si avvicinò a lei e le mise una mano sulla spalla,
sorridendole. "Hai ragione... hai visto come combattono? Dobbiamo essere tutti
fieri... di quello che i nostri Digimon hanno fatto e continuano a fare per noi
e per la nostra città..." affermò, guardando con orgoglio VictoryGreymon che si
gettava nuovamente alla carica contro Daemon, facendolo retrocedere con dei
rapidi e precisi colpi di spada. Con crescente frustrazione, il Demone dell'Ira
si sposto oltre la portata dei fendenti, e cercò di reagire sparando dei raggi
di energia neri contro il nemico... ma subito dopo, una spallata in carica di
BlackWarGreymon gli ricordò che c'erano altri avversari a cui doveva pensare!
Daemon riuscì a tenersi in piedi e afferrò il dinosauro nero per poi scagliarlo
a terra... ma quest'ultimo eseguì una capriola a mezz'aria e riuscì ad atterrare
in piedi, mentre ViralOmnimon gli puntava contro il suo braccio
BlackMetalGarurumon trasformato in un cannone...
"HELL CANNON!" ringhiò lo Omnimon virale. Un altro raggio argentato
solcò l'aria in direzione di Daemon, che riuscì comunque ad evitare l'attacco
svolazzando lateralmente... ma ecco che, senza dargli il tempo di organizzare un
attacco, ViralOmnimon estrasse la sua Chaos Sword e si lanciò contro
l'avversario, accompagnato da AlforceVeedramon FM ed Imperialdramon PM! Daemon
strinse i denti quando tutte le tre le spade dei potenti guerrieri si
sollevarono per colpirlo...
"SPLENDOR BLADE!" esclamò la forma Mega superiore di Imperialdramon,
la cui lama d'acciaio scintillante calò contro il nemico, tracciando un arco
verticale nell'aria.
"ALFORCE V-SABER!"
"CHAOS SWORD!"
Nemmeno un Digimon della potenza di Daemon poteva difendersi da attacchi così
potenti, scagliati in contemporanea da tre Digimon di livello Mega
contemporaneamente! Tentò disperatamente di sottrarsi all'attacco, ma i tre
guerrieri in armatura scattarono in avanti all'ultimo momento, e centrarono il
bersaglio tutti assieme, scatenando una pioggia di scintille e scagliando di
nuovo il nemico verso il terreno... dove Z'dGarurumon e BlackWarGreymon lo
stavano aspettando! Il dinosauro nero colpì il demone con un pugno in mezzo alla
schiena, spedendolo di nuovo verso l'alto... dove, ad attenderlo, trovò il
soffio congelante di Z'dGarurumon!
"BLOW BACK BREATH!" esclamò il lupo robotico, spalancando la bocca e
sparando il suo attacco congelante dopo essersi ben ancorato al terreno! Daemon
cercò di difendersi voltandosi e usando le ali per coprirsi... ma ci riuscì
soltanto in parte, e il raggio congelante lo investì e gli strappò un altro
grido di dolore, per poi farlo schiantare a terra. Ancora una volta, il demone
si rialzò... ma questa volta, era chiaramente indebolito, e ci mise un paio di
secondi per ritornare stabile e rimettersi in guardia! Con estrema irritazione,
Daemon si concentrò di nuovo... e fece apparire tutt'attorno ai suoi nemici una
confusionaria serie di sfere di luce nera che pulsavano in maniera inquietante!
Imperialdramon PM spalancò gli occhi, ricordando bene quell'attacco... che ora
aveva una portata molto maggiore! Ma era troppo all'interno della zona
pericolosa per poterlo evitare del tutto, quindi diede ordine ai suoi compagni
di chiudersi in difesa!
"Presto, ragazzi! Difendetevi! Parate questo attacco!" li esortò... e
non appena ebbe pronunciato l'ultima sillaba, il colpo partì!
"GOD MATRIX!"
Daemon aprì di scatto le braccia, e i suoi occhi malevoli scintillarono di
luce cremisi... una frazione di secondo prima che una raffica di raggi di luce
nera partissero da ciascuna delle sfere da lui evocate e centrassero in pieno i
loro bersagli, rimbalzando da un punto all'altro di quella sorta di folle gioco
dell' "unire i puntini"! Tutti i Digimon della resistenza vennero investiti dal
colpo e gridarono di rabbia e dolore mentre la distruttiva luce nera si
martellava più e più volte! Alcuni dei Digiprescelti non poterono trattenere un
grido d'orrore alla vista dei loro amici così brutalmente attaccati, poi
scagliati in aria da un ultimo lampo di energia nera e fatti cadere a terra in
disordine. Per fortuna, riuscirono a rialzarsi tutti quanti, ma era chiaro,
dalle armature scheggiate e dai respiri affannosi, che il colpo era stato
decisamente efficace...
"Ragazzi!" esclamò Daisuke, usando le mani come megafono. "Va tutto bene? Ce
la fate ancora?"
Imperialdramon PM, il primo ad alzarsi, scosse la testa per far cessare le
vertigini... e si rimise in guardia, la spada ben stretta in entrambe le mani.
"Non... non ti preoccupare, Dai! Certo, è stato un colpo abbastanza
potente... ma ci vorrà ben altro per metterci a terra!"
"Non possiamo certo farci cancellare... prima di aver sconfitto questo
scherzo della natura!" replicò VictoryGreymon, dopo essersi massaggiato il
braccio per un istante. Imbracciò nuovamente la spada, mentre AlforceVeedramon
FM e Z'dGarurumon gli si ponevano a fianco, di nuovo in posizione di guardia!
Anche ViralOmnimon e BlackWarGreymon, nonostante il sostanziale colpo subito,
riuscirono a rialzarsi...
Daemon, chiaramente, non fu molto contento della cosa. Quei ragazzini e i
loro, come li definiva lui, "animaletti addomesticati" gli avevano dato troppi
problemi in più di quanto lui avesse previsto... ed era il momento di
concludere, o la situazione si sarebbe prolungata in maniera pericolosa!
"Hmph! Nonostante tutto... continuate a rialzarvi e a tornare all'attacco!
Vedo che vi piace farvi male, ragazzini testardi!" commentò, pronto ad un
nuovo attacco e incoraggiato dall'indubbia efficacia del suo precedente colpo.
Senza attendere oltre, Daemon aprì le braccia e scagliò un'altra raffica di
Exile Spears... ma, con i riflessi di una tigre, i Digimon si separarono,
gettandosi in due direzioni diverse in modo che Daemon, per seguire un terzetto,
dovesse per forza lasciar perdere l'altro! Alcuni dei proiettili di energia nera
sfiorarono i Digimon, staccando altri frammenti dalle loro armature... ma per la
maggior parte, finirono per volare oltre i loro bersagli, e colpire il terreno.
Una serie di esplosioni seguì l'impatto, e il demone cercò di sollevarsi in aria
per sfuggire alla manovra 'a tenaglia' che i suoi nemici stavano tentando... ma
VictoryGreymon lo colse di sorpresa, sollevandosi improvvisamente di quota, e
gettandosi addosso a lui avvolto in un'aura di energia dorata!
"VICTORY CHARGE!" esclamò il dinosauro corazzato... e questa volta,
Daemon non riuscì ad evitare l'attacco e vennecentrato in pieno, scagliato ad
una notevole distanza dalla violenza dell'impatto! Con un ringhio, Daemon agitò
le ali e riprese l'assetto di volo, indirizzando contro VictoryGreymon un grande
laser nero scagliato dai palmi delle mani! Il dinosauro ricevette l'attacco sul
pettorale, dal quale si staccarono altri pezzi... e grugnì mentre veniva
scagliato indietro! Poi, Daemon prese quota e sembrò in procinto di sferrare un
altro attacco...
Senza alcun preavviso, però, il Demone dell'Ira si scisse in quattro copie
assolutamente identiche tra loro e scattò a tutta velocità contro i suoi
avversari, che rimasero interdetti e non riuscirono a difendersi abbastanza
velocemente! Imperialdramon PM venne colpito da un pugno allo stomaco, mentre
AlforceVeedramon FM veniva raggiunto in mezzo alle ali da un doloroso fendente,
e sia Z'dGarurumon che BlackWarGreymon vennero sollevati da terra da un attacco
troppo veloce per essere visibile. ViralOmnimon, decisamente spiazzato, cercò di
difendersi sferrando dei fendenti alla cieca con la sua Chaos Sword intarsiata
di rune... ma Daemon era troppo abile per essere colpito da un attacco così poco
ponderato, e riuscì ad infilarsi tra un fendente e l'altro, e colpire lo Omnimon
virale con una spallata, spedendolo a terra!
"Tsk... sembra proprio che neanche questa nuova evoluzione vi abbia reso
invincibili!" sghignazò il Demone dell'Ira, fermandosi al centro della
piazza rasa al suolo e ritornando ad essere uno solo. Questa volta, fu
AlforceVeedramon FM il primo ad alzarsi, e rispose alle prese in giro di Daemon
rimettendosi in guardia, e facendo scorrere la sua spada luminosa sull'asfalto
incenerito, sollevando delle scintille azzurre!
"Noii non ci aspettiamo di diventare invincibili, in nessun modo!"
esclamò il Cavaliere Reale, il cui mantello si gonfiò maestosamente attorno alla
sua figura luccicante, dandogli un aspetto ancora più spettacolare. "Noi
abbiamo sempre contato sul legame con i nostri partner e sul gioco di squadra
per vincere... e così sarà anche adesso! Quindi preparati, Daemon... perchè non
hai ancora visto di cosa siamo davvero capaci!"
"Hmph! Fatemelo vedere, che sono davvero curioso!" esclamò il
mostruoso demone. Senza dare ai Digimon nemici il tempo di riorganizzarsi,
Daemon spalancò il terzo occhio che aveva sulla fronte e, dopo un breve istante
di caricamento, sparò un'altra scarica elettrica bianca uguale a quella che
aveva usato contro Neo un attimo prima. Aspettandosi quella mossa, i Digimon
della resistenza si dispersero, e il fulmine bianco sfrecciò accanto a loro, per
poi schiantarsi contro il terreno ed esplodere in una nube di vapore bianco e
scintille che sprigionavano un forte puzzo di ozono. Poi, Z'dGarurumon
contrattaccò, e diversi dei cannoni laser sul suo corpo spararono raggi di luce
multicolore contro il nemico... che però rimbalzarono su un campo di forza che
Daemon creò in un istante attorno a sè.
"State resistendo bene, ma per quanto ancora potrà andare avanti? EXILE
SPEARS!" esclamò Daemon, scatenando contro i sei Digimon eroici una nuova
scarica di strali oscuri. Ognuno degli eroi calcolò i tempi con accuratezza e
iniziò un agile slalom tra i micidiali proiettili, riuscendo a deviarne la
maggior parte, o riuscì comunque a prendere il volo ed evitare il grosso
dell'attacco. Poi, Imperialdramon PM puntò il suo laser contro Daemon e gli
sparò un altro Positron Laser, infrangendo il campo di forza con cui il Demone
dell'Ira si era protetto! Con un acuto grido di battaglia, AlforceVeedramon FM
si lanciò poi in picchiata, e questa volta la sua spada fendette l'aria e andò a
segno, tracciando una dolorosa scia luminosa sul torace di Daemon! Il Digimon
malvagio ringhiò di dolore, ma si ricompose all'istante, nonostante avesse già
subito numerosi attacchi, e abbattè entrambe le mani sul pavimento... per far
scaturire da esso una colonna di fuoco nero che si levò attorno al suo corpo,
sbattendo via AlforceVeedramon con tremenda violenza. BlackWarGreymon si
concentrò, e sparò un altro Terra Destroyer, che riuscì ad intercettare la
colonna di fuoco nero e per qualche secondo, con tremendo frastuono, provocò uno
spettacolare contrasto, accentuato da lampi di pura oscurità che gettavano una
cappa inquietante sul quartiere, ormai irriconoscibile, che sorgeva sull'isola
artificiale!
"Dagli addosso, BlackWarGreymon! Non dargli tregua!" esclamò Daisuke,
facendosi sentire oltre il rumore assordante.
Finalmente, il contrasto ebbe termine con un tremendo rumore di cavi
elettrici strappati... e il Terra Destroyer annullò la colonna di fuoco nero che
Daemon aveva eretto attorno a sè, anche se si era completamente esaurita nel
processo. Daemon e BlackWarGreymon barcollarono all'indietro per il
contraccolpo, ma il dinosauro nero, grazie alla sua ferrea autodisciplina,
riuscì a rimettersi in guardia un istante prima, e a gettarsi in picchiata
contro Daemon! Quest'ultimo riuscì appena in tempo a difendersi con le ali,
ripiegandole davanti a sè ed intercettando il calcio con cui BlackWarGreymon
stava per centrarlo in pieno... ma così facendo, si espose ad un doppio attacco
da parte di Imperialdramon PM e ViralOmnimon, che virarono rapidamente e, dopo
essersi prodotti in una spettacolare manovra aerea, scesero giù con le spade
sguainate! Daemon questa volta non riuscì a difendersi, e venne raggiunto da due
fendenti simultanei ad entrambi i fianchi, venendo di nuovo costretto a terra!
"SPLENDOR BLADE!"
"CHAOS SWORD!"
Daemon si abbattè al suolo con un grugnito, e Z'dGarurumon approfittò di
quell'istante per balzare in aria, prendere la mira e sparare un'altra scarica
di laser contro di lui! Questa volta, il demone non riuscì a difendersi in
tempo, e una pioggia abbagliante di luci colorate martellò il suo corpo
corazzato, facendolo ringhiare di dolore!
"AAAAAARGH! Che voi siate maledetti, Digiprescelti!" tuonò il Demone
dell'Ira, che stava andando sempre più vicino a perdere del tutto il controllo e
a dimostrarsi degno del suo nome.
Per nulla impressionato, AlforceVeedramon FM si sollevò in aria ancora un pò,
e caricò di energia la placca a forma di V che portava sul torace. "E se
pensi che questo sia fastidioso, aspetta di vedere quest'altro! RAY OF
VICTORY!" esclamò, e la sua corazzatura risplendette di verde e azzurro per
un istante, prima che da essa partisse un altro raggio laser dello stesso
colore! Con rapidi, precisi movimenti, AlforceVeedramon FM irradiò l'intero
corpo di Daemon con quella luce obnubilante, provocando una piccola esplosione e
un rabbioso ringhio di dolore ogni volta che andava a segno! Daemon allungò un
paio di tentacoli che gli spuntarono all'improvviso dai polsi, e riuscì ad
afferrare la caviglia del Cavaliere Reale prima che questo potesse allontanarsi
ed organizzare un altro assalto... ma ViralOmnimon intervenne al volo,
tranciando le appendici prensili con un unico, deciso fendente!
Ancora una volta, Daemon grugnì e si alzò di scatto, allontanandosi dal suo
attaccante e ritirando i resti dei suoi tentacoli, dai quali si dipartivano
frammenti luminosi di dati, nelle braccia... e VictoryGreymon e Z'dGarurumon,
che non aspettavano altro che il mostro si allontanasse dai loro compagni, gli
scagliarono contro un potente attacco combinato!
"TRIDENT GAIA!" ringhiò VictoryGreymon, puntando la spada contro
Daemon e facendo scaturire un fulmine arancione dalla sua punta.
"FULL METAL BLAZE!" La voce di Z'dGarurumon risuonò come un feroce
ululato di guerra, e tutti i cannoni montati sul suo corpo, tranne lo Zeta
Cannon fissato sulla schiena, spararono all'unisono, mentre le sue fauci si
aprivano e da esse scaturiva un raggio di energia congelante! I due attacchi si
combinarono, formando un turbine multicolore di energia che investì Daemon con
violenza inaudita, trascinandolo via come un fuscello nella tempesta! Il Demone
dell'Ira urlò in maniera agghiacciante mentre veniva attraversato da una scarica
elettrica arancione e una brillante luce azzurra fredda come l'inverno più
rigido, e i laser multicolori sparati da Z'dGarurumon gli aprivano dei buchi
nelle ali e nella corazza... prima che il mostro andasse a schiantarsi contro un
cumulo di macerie al suo fianco, sollevando altri detriti nell'aria già colma di
polvere e particelle. Poi, con un lungo urlo, BlackWarGreymon atterrò
direttamente su di lui, costringendolo di nuovo a terra! Senza dare a Daemon il
tempo di riprendersi, il dinosauro nero sferrò una raffica di colpi d'artiglio
contro la schiena del comandante supremo nemico, mettendoci sempre più energia!
Il corpo di Daemon sobbalzava come se lo stessero bersagliando con una
mitragliatrice... ma il dolore riscosse il crudele Digimon, che fece appello a
tutte le sue forze e si rialzò di scatto, gettando via BlackWarGreymon! Daemon
si rimise rapidamente in guardia, e lanciò una nuova scarica di sfere di
energia... ma questa volta, temendo che volesse usarle per usare di nuovo la sua
temuta God Matrix, Imperialdramon PM ed AlforceVeedramon FM si mossero verso di
esse, facendole a pezzi con le spade in uno spettacolare tripudio di luci rosse
e azzurre. Ringhiando per la frustrazione, Daemon si alzò ancora un pò in aria,
e poi scese in picchiata, tentando l'attacco diretto.
"Non avete ancora visto nulla, maledetti vermi!" tuonò il terribile
demone, il cui corpo venne avvolto da un'aura di luce nera che lo trasformò in
un autentico proiettile vivente. Troppo veloce per poter essere evitato, riuscì
a colpire in pieno i Digimon più vicini, per l'esattezza Imperialdramon PM,
BlackWarGreymon e ViralOmnimon...poi, si spostò rapidamente per evitare la spada
di AlforceVeedramon Fm e, ritiratosi per un breve tratto, rispose gettandosi
addosso al Cavaliere Reale con tutto il suo peso! AlforceVeedramon FM cercò di
ripararsi dietro il suo scudo, ma l'impatto si rivelò troppo potente... e l'arma
difensiva di spaccò letteralmente in due, con un acuto clangore di metallo
tranciato! Il cavaliere sacro perse l'equilibrio mentre mollava i pezzi del suo
scudo... e Daemon ne approfittò per colpirlo con un altro pugno, spedendolo a
terra! Nel frattempo, era riuscito a vedere con la coda dell'occhio
VictoryGreymon e Z'dGarurumon che si spostavano, evidentemente per attaccarlo su
due fianchi... e reagì prontamente, spalancando le ali e prendendo nuovamente
quota!
"Sta cercando di salire, Z'dGarurumon! Non lasciare che attacchi di
nuovo!" esclamò il dinosauro corazzato, cercando di volare contro Daemon per
trascinarlo di nuovo a terra. Immediatamente, Z'dGarurumon annuì e prese un pò
di rincorsa, per poi spiccare a sua volta un balzo altissimo che colse il demone
alato di sorpresa! Era convinto che Z'dGarurumon sarebbe rimasto a terra e lo
avrebbe bersagliato con i suoi innumerevoli attacchi a distanza...
Non ebbe il tempo di riflettere sul suo errore, prima che il lupo cibernetico
lo raggiungesse, minacciando di affondare i denti aguzzi nelle sue carni! Daemon
si difese prontamente, abbassandosi di colpo e fermando le fauci del lupo prima
che potessero stringersi... ma nella concitazione del momento, si scordò quasi
del tutto di VictoryGreymon, che eseguì una spettacolare giravolta su sè stesso
e lo frustò con la potente coda, colpendolo a metà schiena! Il corpo di Daemon
si contorse per l'improvviso, bruciante dolore della frustata, e il demone
scagliò Z'dGarurumon verso il terreno, per poi voltarsi di scatto e sferrare un
pugno a VictoryGreymon prima che questo potesse contrattaccare! La testa del
dinosauro corazzato si inclinò leggermente di fianco... ma il guerriero nato
dalle Luci della Vittoria e dalla Crest del Coraggio reagì prontamente, e
afferrò il braccio di Daemon prima che questo potesse tirarlo indietro per
sferrare un altro attacco!
"Abbiamo detto che non ti avremmo lasciato attaccare di nuovo, mi
sembra!" ringhiò, mentre Z'dGarurumon ed Imperialdramon PM si rialzavano una
volta di più. Tutti i Digimon comincavano a sentire la stanchezza della
battaglia, e sapevano che non potevano andare avanti con quell'altalena, in cui
ora una fazione, ora l'altra si alternavano il vantaggio. Se volevano concludere
quell'incubo una volta per tutte, era necessario sferrare un attacco decisivo
intanto che ne avevano la possibilità... possibilità che VictoryGreymon stava
facendo del suo meglio per offrire!
Il demone e il dinosauro corazzato avevano iniziato una feroce lotta a
mezz'aria, e VictoryGreymon lottava letteralmente con le unghie e con i denti
per fare in modo di non perdere la presa sul nemico! Da parte sua, Daemon
cercava in tutti i modi di liberarsi dall'avversario, che cercava in tutti i
modi di restargli avvinghiato, o almeno di impedire i suoi movimenti. Era una
terribile lotta di opposte volontà... e di corpi muscolosi che si contorcevano a
mezz'aria come serpenti infuriati, scambiandosi colpi tremendi che avrebbero
ucciso qualsiasi Digimon normale!
"Mollami, dannato!" esclamò Daemon, cercando di graffiare gli occhi di
VictoryGreymon con i suoi letali artigli.
Il dinosauro corazzato deviò il colpo, sollevando appena in tempo
l'avambraccio, e gli artigli del Demone dell'Ira strisciarono sul metallo con
uno spruzzo di scintille arancioni e il suono insopportabile di qualcosa che
strideva su una superficie perfettamente liscia. "Mi dispiace... ma non credo
proprio di poterlo fare, Daemon!" tuonò, per poi tirare indietro il pugno
chiuso. "O meglio dire... certo che posso farlo, ma non nel modo che intendi
tu! Prendi questo!"
Il pugno di VictoryGreymon colpì Daemon in pieno volto, proprio sul terzo
occhio che il mostro aveva spalancato e che in quel momento stava caricando
ancora per investire il dinosauro con una delle sue letali scariche elettriche!
Daemon ringhiò di dolore, e fu costretto a spostare indietro la testa e a
chiudere l'occhio supplementare... e mentre il demone era impotente,
VictoryGreymon si posizionò meglio, sollevò il suo enorme corpo sopra la
testa... poi, con un tremendo grido di battaglia, si gettò in picchiata contro
il terreno e fece sbattere a Daemon la testa per terra! Un boato tremendo
accompagnò l'impatto, e il terreno già messo a durissima prova dalla furia della
battaglia cedette di colpo, aprendo una enorme voragine e facendo cadere i due
contendenti nei canali della rete fognaria! Un enorme zampillo di acqua scaturì
dalle numerose tubature infante, inondando il campo di battaglia, e molti dei
Digimon presenti furono costretti ad indietreggiare per la violenza degli
spruzzi gelati, che li infradiciavano insinuandosi nelle fessure delle loro
corazze!
"CAVOLOOOOO!" esclamò Daisuke, da bravo esperto di wrestling quale era.
"Questo sì che era un pile driver!"
"Mi sa tanto che non è ancora finita... Daemon si riprende troppo
rapidamente, maledizione!" esclamò Felipe, indicando la voragine che si era
appena aperta, e dalla quale già ricominciavano a provenire rumori di battaglia.
Il Demone dell'Ira si era ripreso più rapidamente di quanto VictoryGreymon
avesse sperato, grazie alla resistenza apparentemente infinita del corpo di
Arkadimon... ed ora si era rialzato e stava riprendendo il contrattacco,
sferrando un pugno dopo l'altro sulla corazza piena di fenditure di
VictoryGreymon! Il dinosauro indietreggiò in mezzo ad una enorme massa d'acqua
nebulizzata, che contribuiva a rendere più sopportabile la terribile
temperatura... ma un laser nero, proveniente dalla mano del demone, lo centrò in
pieno petto, facendolo volare fuori dalla voragine e sul terreno!
Imperialdramon PM imprecò tra i denti vedendo il suo compagno volare in aria.
Sfortunatamente, non era riuscito a far guadagnare agli altri Digimon abbastanza
tempo, ed ora Daemon si stava di nuovo sollevando in aria, le ali spiegate come
due macabre vele, e il corpo circondato da una terrificante aura nera. Man mano
che la lotta andava avanti, il Demone dell'Ira abbandonava man mano ogni
parvenza di controllo, e ogni pretesa di trattenere la sua forza... e i Digimon
della resistenza ne stavano facendo le spese!
Tuttavia, nella foga della sua battaglia con VictoryGreymon, Daemon aveva
perso di vista Z'dGarurumon... e, prima di avere il tempo di sferrare un nuovo
attacco, il Demone dell'Ira si ritrovò con il lupo cibernetico che gli balzava
sulle spalle, gli artigli di metallo che scavavano dolorosamente nella sua
corazza! Il ringhio di Z'dGarurumon era profondo, terribile... un suono che
sembrava provenire dalle viscere della terra... e i suoi occhi celesti erano
accesi di rabbia, mentre un grosso globo di energia bianca si formava sulla
bocca dell'enorme cannone che aveva sulla schiena! Ci volle soltanto un secondo
agli altri Digimon per capire cosa stava accadendo...
"Sta caricando lo Zeta Cannon..." riflettè ad alta voce
AlforceVeedramon FM, mentre aiutava VictoryGreymon a rialzarsi. "Non è ancora
finita, ragazzi, possiamo prenderlo di sorpresa adesso! All'attacco!"
ViralOmnimon sfoderò di nuovo la Chaos Sword e si gettò a capofitto sul
Demone dell'Ira, che in quel momento era riuscito a riorganizzarsi, e cercava di
scrollarsi di dosso Z'dGarurumon. Vedendosi arrivare addosso lo Omnimon virale,
Daemon staccò il braccio destro dalla zampa del lupo ciernetico, e la trasformò
in una lama, con la quale parò abilmente la stoccata... ma ViralOmnimon, con
grande perizia, si allontanò e fece sì che Daemon perdesse l'equilibrio per un
istante, consentendo così a Z'dGarurumon di fargli perdere del tutto la
stabilità e farlo cadere a terra! Stavolta, Daemon riuscì ad aprire il suo terzo
occhio, e investì Z'dGarurumon con una scarica elettrica che fece uggiolare di
dolore l'enorme lupo, e lo costrinse a saltare all'indietro... ma Imperialdramon
PM si era già preparato, volando sopra il campo di battaglia, e apprestandosi a
colpire nel momento in cui la via fosse stata sgombra. Quando vide che i suoi
compagni erano abbastanza lontani da Daemon, prese la mira e aprì il fuoco,
mirando contro il crudele Signore dei Demoni!
"GIGA... CRUSHEEEEEEER!"
Il ruggito di battaglia di Imperialdramon PM squarciò il cielo, come fecero
anche gli innumerevoli strali di luce bianca che il drago paladino esplose dal
suo cannone, facendoli piovere attorno a Daemon in una raffica concentrata!
Altre sezioni di terreno cedettero e sprofondarono nel sottosuolo quando vennero
colpite dai laser, e Daemon cercò con tutte le sue forze di alzare un nuovo
scudo di energia attorno al suo corpo prono, ma molti dei laser bianchi
superarono il campo di forza ed esplosero su di lui, aprendo altre fenditure
nella sua corazza! Prima che l'attacco dell'antico drago terminasse,
Z'dGarurumon si riprese dalla scarica elettrica... e si alzò in aria con un
balzo fenomenale, rivelando che il gigantesco cannone sulla sua schiena non
aveva perso la carica!
"Che... CHE COSA?" ringhiò Daemon, resosi conto del terribile rischio
che stava correndo. Il suo scudo riusciva apena a proteggerlo dall'attacco di
Imperialdramon, e già mostrava segni di cedimento... ma non ebbe il tempo di
riflettere oltre, prima che Z'dGarurumon e quacun altro aprisse il fuoco!
"ZETA CANNON!"
"TERRA DESTROYER!"
"RAY OF VICTORY!"
"HELL CANNON!"
La sfera di luce bianca che si era formata sulla bocca del cannone di
Z'dGarurumon si trasformò istantaneamente in un enorme fascio di luce altamente
distruttiva, che sfrecciò con la potenza devastante di uno tsunami contro il
demone... nello stesso momento in cui BlackWarGreymon creava una gigantesca
meteora di luce nera sopra la testa, e la scagliava verso il basso a mò di
catapulta; AlforceVeedramon faceva illuminare di nuovo il pettorale, e
indirizzava il suo distruttivo raggio multicolore contro il nemico... e
ViralOmnimon caricava di nuovo il suo braccio BlackMetalGarurumon e sparava un
altro fascio laser concentrato! Con la forza della disperazione, Daemon fece
appello a tutte le sue energie per potenziare al massimo il campo di forza che
lo proteggeva... e, dalla loro posizione, molti dei Digiprescelti riuscirono a
vedere dei raggi di luce nera che scaturivano dal corpo del loro arcinemico, e i
muscoli già sovrasviluppati che si gonfiavano ancora, rivelando nervi robusti
come gomene!
"Guardate che roba..." mormorò Ken, stando vicino ad una sbalordita Miyako, e
agli ancora un pò intontiti Hawkmon e Wormmon. "Sembra un pallone che sta per
esplodere..."
"Non immaginavo che quel mostro avesse ancora tanta energia..." commentò, con
un certo spavento, Candlemon, tra le braccia di Jun che guardava il duello
pallida in volto, e con gli occhi sgranati e la bocca semiaperta. "Se continua
così... non so se riusciranno a resistere!"
"Ce la faranno... ce la DEVONO fare!" esclamò Patamon, mentre svolazzava
attorno a Takeru con aria frenetica. "Altrimenti... tutto quello che abbiamo
fatto fin ora sarà stato per niente! E so che loro non lo permetteranno!"
"Guardate!" esclamò Hikari all'improvviso, indicando il luogo dove Daemon era
rimasto a terra. "Credo... credo che presto avremo la risposta alla nostra
domanda..."
In effetti, guardando come stava andando avanti la battaglia, era chiaro che
presto lo scudo di Daemon, che il terribile Signore dei Demoni dell'Ira stava
mantenendo alzando usando tutta la sua forza, avrebbe ceduto sotto la pressione
degli attacchi combinati! Già adesso, i raggi di luce nera che si dipartivano
dal corpo del mostro erano circondati da scariche nere crepitanti, che davano
tutta l'impressione di un impianto elettrico sul punto di andare in corto
circuito... e i muscoli di Daemon erano tesi fino allo spasimo, con gli occhi
spalancati e quasi febbricitanti per lo sforzo di mantenere il campo di forza
attorno a sè. Con un estremo, impressionante sforzo di volontà, Imperialdramon
PM e gli altri Digimon concentrarono ancora più energia nei loro attacchi... e
questa volta, la bolla invisibile di pura forza nella quale il Demone dell'Ira
si era racchiuso iniziò dapprima a retrocedere... poi, con uno schianto simile a
quello del vetro infranto, andò in pezzi, e Daemon non potè fare altro che
ricevere in pieno tutti gli attacchi in una volta sola!
"No... No... NOOOOOOO!"
Il suo urlo di estremo dolore riverberò attraverso il cielo di Oaiba e per
tutta Tokyo nel momento in cui i colpi energetici, pur indeboliti dall'impatto
con la sua barriera, lo travolsero e lo inghiottirono in una gigantesca
esplosione di luce, che provocò un terremoto tale da far cadere a terra tutti i
Digiprescelti e i Digimon rimasti a guardare, e scagliò verso il cielo chili di
terra, asfalto e materia bruciata! Un terrorizzante lampo di luce avvolse
completamente il paesaggio, e prima che tutto scomparisse per qualche istante, i
Digiprescelti fecero in tempo a vedere alcuni palazzi, in lontananza, che
collassavano su sè stessi per la violenza del sisma! Poi, tutto divenne luce,
caos e un frastuono assordante...
*KA-BLAAAAAAAAAAM!*
Per diversi secondi, i Digiprescelti non capirono e non videro più niente,
scossi dalle violentissime onde sonore e martellati da ogni lato dal rumore e
dalla luce accecante... che poi, lentamente, iniziò a smorzarsi, restituendo a
tutti la vista normale. Per una frazione di secondo, ai ragazzi sembrò di
rivedere la loro città intatta, come era prima che l'esercito di Daemon
lanciasse la sua devastante offensiva... ma ovviamente, si trattava soltanto di
una pia illusione provocata dal riverbero della luce, e ben presto quella fugace
visione venne sostituita dall'odore acre di bruciato e cenere, e dalla vista
degli scheletri dei palazzi, accompagnati dal terreno inaridito e coperto di
cenere, e dalle voragini che i potenti Digimon avevano aperto in esso durante la
terribile battaglia. Il crepitio delle fiamme, il suono del vento desolato che
spirava sul campo di battaglia, e il distante rumore della battaglia che il
resto della resistenza stava sostenendo contro i soldati dell'esercito oscuro
fecero per qualche secondo da sottofondo al desolante panorama...
"Ce... ce l'hanno fatta?" mormorò Jyou dopo un pò di esitazione. Nessuno dei
Digiprescelti poteva dire di aver mai visto un simile spettacolo di distruzione
in tutta la sua vita... e alcuni di loro erano stati nel Dark Ocean!
"Se non è ancora morto... allora mi chiedo cosa ci voglia per far fuori
quella carogna di Daemon..." mormorò Pal, sfregandosi gli occhi incredula. E
pensare che, quando lei e suo fratello si erano uniti a Rei, erano convinti che
sarebbe stato praticamente un viaggio di piacere...
Imperialdramon PM, AlforceVeedramon FM, VictoryGreymon, Z'dGarurumon,
BlackWarGreymon e ViralOmnimon erano in piedi attorno al luogo dell'impatto, da
cui si levava una enorme, densa colonna di fumo grigio piombo, e tutti loro
respiravano affannosamente, chiaramente esausti per lo sforzo di infrangere le
barriere energetiche che avevano protetto Daemon fino a pochi attimi prima.
L'attacco aveva fatto esaurire loro molte energie... anche se sembravano ancora
in grado di reggersi in piedi... e i loro sguardi erano tutti fissi verso
l'enorme cratere che si era aperto nel terreno, da cui desolati zampilli d'acqua
spargevano pozzanghere tutt'attorno. Era chiaro che tutti i Digimon
condividevano la speranza di Jyou, che Daemon fosse stato annientato da
quell'ultimo, micidiale assalto...
Per diversi secondi, non accadde nulla. Il fumo continuò a salire dal
cratere, e ad unirsi alle nubi temporalesche che turbinavano senza sosta sopra
il campo di battaglia, mentre un silenzio carico di mistero e tensione calava su
di esso. Il respiro dei Digimon della resistenza si fece pian piano più
regolare... e ViralOmnimon per primo osò sperare che tutto fosse finito, alzando
la testa verso il suo partner, Hideto, e rivolgendogli un piccolo sorriso.
"Non... non sembra... che Daemon sia sopravvissuto..." mormorò il
cavaliere virale, con voce tremante. Era chiaro che lui stesso faceva fatica a
credere alle sue parole... "Hi... Hideto... ce... ce l'abbiamo..."
SHAAAAAA!
Prima ancora che i ragazzi e i Digimon capissero cosa stava accadendo, un
proiettile di luce nera, avvolto da crepitanti scie elettriche dello stesso
colore, saettò fuori dal fumo, e si diresse con letale precisione contro
ViralOmnimon, che non potè fare altro che guardare, incredulo e terrificato...
prima che l'attacco lo centrasse in pieno petto, ignorando ogni difesa e
investendo il suo enorme corpo corazzato con una tremenda scarica elettrica!
ViralOmnimon gridò di dolore e cadde a terra con un potente schianto... e nello
stesso momento, dopo un'esclamazione di orrore nel veder cadere il loro
compagno, i Digiprescelti e i Digimon guardarono verso la colonna di fumo...
...e là, terribile ed imponente, videro apparire la sagoma di Daemon, con le
ali spalancate e il braccio ancora puntato verso ViralOmnimon, che si stava
lentamente tirando su nonostante lo stordimento dovuto alla scarica elettrica!
Non si riuscivano a vedere troppo bene i particolari, visto che era immerso nel
fumo... ma era evidente che Daemon era sopravvissuto all'attacco combinato, ed
era ancora capace di combattere!
"Ma... ma... ma non è possibile! Come diavolo ha fatto?" esclamò Kunemon
dalla spalla di Yurika. Il piccolo bruco giallo scuoteva le antenne da una parte
e dall'altra, torcendole come se fossero state cavaturaccioli per la
frustrazione. "Ha preso in pieno tutti quegli attacchi... ed è ancora vivo! Come
diavolo ha fatto, dico io?"
Sho, pallido in volto e con il sudore freddo che gli imperlava la fronte,
tenne stretta a sè la sua fidanzata e il Digimon di lei, in un tentativo di fare
loro coraggio. "Maledizione... temo proprio... che abbiamo sottovalutato la
potenza del nuovo corpo di Daemon..." mormorò. Gli sembrava che le parole stesse
gli uscissero dalla bocca lentamente, come acqua in una tubazione bloccata. "A
quanto pare... anche un attacco combinato come quello di adesso... non è servito
a molto! Il suo scudo... ha frenato il colpo... e quindi non è stato letale come
avrebbe potuto invece essere!"
"P-Però..." balbettò Jolene, indicando il fumo che iniziava a diradarsi.
"Però... a quanto vedo non è rimasto del tutto illeso... è... è già qualcosa,
no?"
In effetti, quando un colpo del braccio di Daemon fece sparire del tutto il
fumo che lo circondava, il Demone dell'Ira rivelò a tutti loro che il suo corpo
aveva subito dei grossi danni nell'esplosione: gran parte della sua corazza si
era infranta, lasciando intravedere la coriacea pelle nero-violetta che pulsava
lentamente sotto di essa, e altre volute di fumo si levavano dal suo corpo con
teatrale lentezza. Le sue braccia muscolose erano parzialmente afflosciate,
anche se il modo di tenere le dita rigide e incurvate come artigli faceva capire
che Daemon non era ancora allo stremo delle forze... e i suoi occhi scarlatti si
erano leggermente scuriti, velati da un'ombra di rabbia feroce. Sentiva
dolore... vero dolore... una sensazione che non provava più da quando lo
AlforceVeedramon di Sho lo aveva sconfitto in duello, talmente tanto tempo fa
che lui non riusciva più a tenere il conto!
Ancora per qualche secondo, Daemon rimase sospeso in aria davanti a loro con
il corpo fumante, ansimante e chiaramente affaticato. Poi, con acredine, sembrò
sputare per terra, e si rivolse ai Digiprescelti. "Tsk... I miei
complimenti... mocciosi prescelti! Confesso... che per un attimo, un solo
secondo, ho creduto che sarei morto! Io, il grande Daemon... ho avuto paura di
morire!" ringhiò. "Non credevo... che avreste dimostrato tanta tenacia, i
miei complimenti! Ma non crediate... non crediate nemmeno per un secondo che
questo significhi che avete vinto! Ora i giochi sono finiti!"
Il demone spalancò le sue enormi braccia e spiegò le ali... e in quel
momento, un anello di luce nera si espanse attorno a lui, creando una potente
onda d'urto che costrinse Imperialdramon PM e i suoi compagni ad indietreggiare!
I Digimon si misero in guardia, mentre lampi di energia nero-violacei
cominciavano a crepitare sinistramente attorno all'immenso corpo del Demone
dell'Ira! I muscoli premevano contro la pelle, come un serpente nel periodo
della muta... e vasi sanguigni e nervi affioravano sull'epidermide, deformandolo
ancora di più! Prima che qualcuno potesse reagire, gli ormai familiari puntini
di luce nera della God Matrix si accesero a decine... a dozzine... intorno ai
Digiprescelti e ai Digimon della resistenza! Erano talmente distanti tra loro e
diffusi, che era impossibile anche soltanto pensare di distruggerli tutti prima
che l'attacco iniziasse!
"Oh, cavolo! Questo ha deciso di tentare il tutto per tutto!" esclamò Taichi
con orrore, notando che lui e i suoi compagni... compresi i Digimon rimasti
fuori gioco... si sarebbero ben presto trovati sulla linea di fuoco della God
Matrix! Non c'era luogo dove si poteva sperare di sfuggire all'attacco... i
raggi distruttivi sarebbero presto partiti in ogni direzione, e li avrebbero
raggiunti ovunque si trovassero!
Rei, ancora inginocchiata per terra acanto al fratello semicosciente e ai due
PetitMamon che la accompagnavano, ebbe uno scatto di panico, e il colore si
ritrasse dal suo volto, lasciandola bianca come un lenzuolo lavato! Sora si
afferrò a Taichi, mentre Yamato si inginocchiava accanto ai fratelli Saiba... e
tutti i Digimon cercavano di stare il più vicino possibile ai loro partner
umani, in quelli che potevano benissimo essere i loro ultimi istanti di
vita!
"Maledizione..." esclamò Gatomon. "Se non ci inventiamo qualcosa alla svelta,
è finita..."
"Distruggerò tutti voi, e raderò al suolo la vostra ridicola città!"
tuonò Daemon come impazzito, con i tre occhi che dardeggiavano di follia.
"Che questo serva di monito... a tutti gli stupidi che oseranno sfidarmi! Io,
Daemon, regnerò per sempre su entrambi i mondi... E VOI NON SARETE CHE UN
RICORDO!"
"Non se possiamo impedirlo!" esclamò Imperialdramon PM. L'antico drago
si lanciò contro Daemon, evitando una sfera nera dopo l'altra mentre il colpo
era ancora in fase di caricamento, e si avvicinò al nemico caricando a sua volta
il suo cannone! Sapeva bene che era un tentativo disperato... ma era anche
l'unica cosa che poteva fare per proteggere i suoi amici! "DAEMON! Finchè
avremo un briciolo di energia... tu non vincerai mai! E' CHIARO IL
CONCETTO?"
"Dacci dentro, Imperialdramon! E' così che parla un vero Digimon!" esclamò
Daisuke, tenendosi ben stretto ad Hikari. "Io non mi sono ancora arrso, Daemon!
E non mi arrenderò mai! Hai capito, pallone gonfiato?"
Miyako, nonostante la gravità della situazione, non riuscì ad impedirsi di
ridacchiare. Tipico di Daisuke, non saper misurare le parole in un momento come
questo... tuttavia, una semplice stretta di mano con Ken, e la ragazzina
occhialuta si sentì altrettanto coraggiosa, e pronta a dare sostegno ai Digimon
che stavano lottando, fino all'ultimo!
"Armadillomon..." affermò il piccolo Iori. "Tu... e tutti voi Digimon...
avete fatto e continuate a fare tanto per noi... Come vedi, noi siamo qui,
pronti ad aiutarvi come possiamo! Vi dobbiamo ringraziare... per averci
insegnato tante cose!"
"E altrettanto... dobbiamo fare noi con voi!" rispose il piccolo mammifero
corazzato. "Vedrai, tra non molto finirà tutto... e potremo tornare alle nostre
vite!"
"Siamo arrivati troppo lontano per fallire adesso!" esclamò Falcomon,
svolazzando a fianco di Felipe mentre il biondo spagnolo serrava i pugni davanti
a sè, e mormorava una muta preghiera. "Non abbiamo superato tutti quegli
ostacoli... non siamo cresciuti... non abbiamo imparato tutte quelle lezioni di
vita... perchè tutto finisse qui, in questo momento!"
"Su questo puoi scommetterci, Falcomon!" esclamò Kevin, con le mani sulle
spalle di Bearmon. Il ragazzo di colore guardava con fervore la scena del
combattimento ormai in via di conclusione... e i suoi occhi neri scintillavano
per l'eccitazione, l'attesa e forse anche la rabbia... Era un momento cruciale
nelle vite di tutti loro, e il momento verso cui, in qualche modo, convergevano
tutte le scelte e le esperienze che avevano fatto come Digiprescelti!
Sho, dal canto suo, teneva la sua amata Yurika e Kunemon ben stretti a sè,
mentre continuava a seguire la battaglia tra i loro Digimon più forti... tra
cui, anche il suo AlforceVeedramon FM... e il suo antico nemico, che per troppo
tempo aveva popolato gli incubi suoi e dei loro amici. Era il momento della
verità... quello in cui ogni nodo sarebbe venuto al pettine, e in cui si sarebbe
finalmente conclusa la storia iniziata dieci anni prima...
Ad Hikari, a sua volta, sembrava di rivedere i momenti cruciali della sua
vita... da quando, ad appena quattro anni, aveva visto Koromon per la prima
volta, durante l'incidente che aveva decretato il loro destino di
Digiprescelti... la sua influenza, il suo incontro con Gatomon... ora si vedeva,
ad otto anni, mentre stava di fronte al terrificante Myotismon... e poi,
circondata dai Numemon nella città-fabbrica di Machinedramon... il suo ritorno a
DigiWorld tre anni dopo... le sue terrificanti visite al Dark Ocean, la
battaglia con MaloMyotismon, quella con Dragomon... e finalmente, dopo tanto
tempo, la consapevolezza raggiunta di non essere sola e di non avere più bisogno
di tenere dentro di sè i suoi sentimenti! In un istante, la più piccola dei
fratelli Yagami si vide passare davanti la sua vita... e scoprì, con suo immenso
sollievo, che anche se c'erano stati molti momenti malinconici, non aveva alcun
rimpianto!
E così anche Michael, Derek, Rosa, Catherine... ognuno di loro, in quel breve
arco di tempo, riviveva la sua personale avventura a DigiWorld e il suo incontro
con il suo partner... e anche Jun, che nonostante fosse una Digiprescelta da
poco tempo, aveva già scoperto tutte le emozioni e le responsabilità che questo
gravoso compito comportava...
Tutti i Digiprescelti e i loro Digimon, così diversi eppure così uniti,
assistevano a quegli istanti decisivi, guardando come al rallentatore
Imperialdramon PM che alzava il cannone e si preparava a sparare... e anche gli
altri Digimon, che stavano ancora una volta facendo appello a tutte le loro
forze per scagliare il colpo decisivo, quello che avrebbe segnato la fine di
Daemon!
Il demone e il drago paladino si guardarono di nuovo negli occhi, sfidandosi
senza dire una parola...
Ancora qualche frazione di secondo...
...
...
Era il momento!
ORA!
"GIGA CRUSHEEEEEER!"
"GOD MATRIX!"
I due colpi partirono quasi in contemporanea, con Imperialdramon Paladin Mode
in vantaggio di appena qualche decimo di secondo sul crudele avversario! Il
drago alzò il cannone, tenendo il braccio inclinato verso l'alto, e sparò una
raffica di laser bianchi che si sollevarono sopra il campo di battaglia come uno
sciame di candidi fuochi d'artificio, creando una fontana luminosa che poi
ridiscese giù ad alta velocità, colpendo diverse delle sfere di luce nera che
Daemon aveva fatto apparire attorno a sè! I globi neri colpiti si dissolsero nel
nulla, creando degli incredibili, spettacolari contrasti di luce bianca e
nera... ma l'attacco di Daemon, in quei pochi istanti, era già partito, e i
Digiprescelti dovettero immediatamente gettarsi a terra per evitare di essere
colpiti dai raggi neri che già saettavano in ogni direzione!
"Aaaaargh! Presto, tutti giù! A terra, a terra!" esclamò Taichi. Il suo
avvertimento era superfluo, visto che quasi tutti lo avevano anticipato... e
anche coloro che non lo avevano già fatto, non esitarono un istante,
appiattendosi contro l'asfalto carbonizzato e coprendosi la testa con le mani! I
raggi neri scagliati dalla God Matrx sfrecciarono per qualche istante sopra di
loro, sibilando come letali missili neri... ma un istante dopo, una raffica di
esplosioni, e la distruzione delle sfere nere a loro più vicine, segnalò che la
mossa disperata di Imperialdramon PM aveva avuto successo! Una parte della God
Matrix, prima ancora che Daemon avesse il tempo di rendersi conto di cosa stava
accadendo, aveva ceduto sotto la potenza del Giga Crusher, impedendo all'attacco
di Daemon di prendere di mira i bambini prescelti... ma per fare questo,
Imperialdramon PM si era esposto all'assalto, e alcuni dei laser martellarono il
suo corpo corazzato come una raffica di fuoco di sbarramento! Il drago guerriero
dalla bianca armatura cadde a terra... ma AlforceVeedramon FM, forse il più
potente dei sei dopo Imperialdramon PM stesso, si fece avanti, materializzando
di nuovo uno scudo di metallo nella propria mano e deviando tutti i colpi che
cercavano di trafiggerlo. Era un momento di massima tensione... ed
AlforceVeedramon sentiva una potenza terribile dietro ogni singolo laser che
centrava il suo scudo! Se avesse sbagliato a calcolare i tempi anche solo di un
istante, sarebbe stato nei guai fino al collo...
"SAINT GREAT SHIELD!" esclamò, mentre si faceva strada verso Daemon.
Nello stesso momento, anche BlackWarGreymon si mosse, e afferrò lo scudo che
normalmente teneva montato sulla schiena, usandolo per fare da supporto ad
AlforceVeedramon FM mentre quest'ultimo avanzava senza sosta! Nello stesso
momento, VictoryGreymon cercava di colpire quanti più punti di luce nera
possibile con la sua Dramon Breaker, e Z'dGarurumon sparava dei laser ben
piazzati che disgregavano la God Matrix... ma che non riuscivano a fare più di
tanto, data l'enormità della zona rimasta sotto attacco! ViralOmnimon, non
avendo a disposizione altrettante opzioni difensive od offensive, si limitava a
muoversi al massimo della sua velocità, deviando quanti più colpi poteva con il
piatto della Chaos Sword... ma anche così, diversi degli attacchi lo raggiunsero
di striscio, ammaccando la sua corazza e aprendovi delle crepe.
"Non vi permetterò di sconfiggermi!" continuò a gridare Daemon,
cercando di far cambiare direzione ai suoi laser in modo che colpissero i
campioni della resistenza da angolazioni diverse. Il suo autocontrollo andava
sempre più disfacendosi davanti alla prospettiva, ora tangibile, di una
sconfitta. "Voi... i vostri patetici amici umani... e tutta questa città...
verrete ridotti in cenere! RAAAAAAARGH!"
Le sfere di luce nera superstiti, che erano ancora un discreto numero,
presero di nuovo vita e spararono una raffica di laser neri in ogni direzione,
bombardando i Digimon con altri strali di energia negativa e costringendo
AlforceVeedramon FM e BlackWarGreymon ad indietreggiare, mentre i laser più
grandi, che continuavano a rimbalzare da una sfera all'altra, tiravano giù gli
edifici nella zona limitrofa, e allargavano le rovine di quella che fino a pochi
giorni prima era stata Odaiba. I rumori della battaglia, delle esplosioni, della
distruzione circostante e della lotta che ancora si combatteva poco più in là si
mischiavano in una spaventosa cacofonia di guerra e sofferenza... uno spettacolo
atroce che avrebbe scosso qualunque mente meno solida di quella dei
Digiprescelti! Rei, in particolare, sembrava congelata, teneva gli occhi
spalancati e vitrei, e si teneva stretta al fratello maggiore, che in qualche
modo cercava di confortarla stringendole la mano, in uno dei suoi sporadici
momenti di umanità...
"Quante volte te lo dobbiamo ripetere..." ringhiò Imperialdramon PM
alzandosi a fatica. "...che non ti lasceremo fare quello che vuoi? Non ci
interessa se hai il Dark Seed, o il corpo di Arkadimon... noi ti sconfiggeremo
ugualmente! Se siamo arrivati fin qui... non è certo per morire ora!
YAAAAAH!"
Brandendo la sua spada con entrambe le mani, Imperialdramon PM scattò in
avanti e, con un estremo sforzo di volontà, riuscì a passare in mezzo a due
sfere nere prima che un raggio oscuro passasse attraverso esse! Con un ultimo
scatto, l'antico drago si portò abbastanza vicino a Daemon da evitare il resto
dell'attacco, e il Demone dell'Ira spalancò gli occhi con rabbiosa sorpresa
quando anche AlforceVeedramon FM e BlackWarGreymon, proteggendosi l'un l'altro
con gli scudi ormai quasi inutilizzabili, riuscirono a portarsi fuori dal raggio
d'azione della God Matrix... e abbastanza vicino a lui da poterlo
attaccare...
Ma l'attacco, con sua grande sorpresa, non partì da loro. I tre Digimon,
invece, si limitarono a mettersi in guardia, e Daemon si voltò per
affrontarli... ma così facendo perse per qualche secondo la concentrazione sul
suo attacco finale, la cui intensità si smorzò. ViralOmnimon, che fino a quel
momento aveva avuto problemi ad evitare i raggi di luce nera rimbalzanti, riuscì
quasi subito a trovare un varco tra di essi e si scagliò a tutta velocità contro
Daemon! Un altro raggio gli lacerò il mantello, passando vicinissimo alla sua
schiena... ma il cavaliere virale proseguì la sua corsa, e sfoderò la sua Chaos
Sword, deflettendo un altro raggio nero prima di uscire dal raggio d'azione
della God Matrix...
Daemon si voltò allarmato, trasformando il suo braccio in una lama... e
proprio allora, AlforceVeedramon FM si lanciò in avanti brandendo la sua
sciabola sopra la testa! Per un istante, Daemon vide le lame luccicare nella
devastazione che stava scatenando...
"CHAOS SWORD!"
"ALFORCE V-SABER!"
Poi, entrambe le potenti lame discesero su di lui, e i due Digimon eseguirono
un ultimo, spettacolare scatto in avanti che li portò direttamente dietro
Daemon! Il risultato fu che i due cavalieri centrarono esattamente le
congiunzioni delle ali sulla schiena del Demone dell'Ira... ed entrambe le ali
vennero tagliate via di netto!
"GRAAAAAAAAARGH!" Daemon ruggì fragorosamente per il tremendo dolore e
vacillò in avanti, mentre i due cavalieri atterravano elegantemente alle sue
spalle. Imperialdramon PM non si fece scappare quell'occasione unica e aggredì
il Demone dell'Ira mentre quest'ultimo cercava di rimettersi in piedi, riuscendo
a colpirlo allo stomaco con l'impugnatura della spada prima di raggiungerlo in
piena faccia con un diretto di sinistro! Daemon incespicò, mentre pixel neri e
bianchi si staccavano dai moncherini che erano stati le sue ali... ma si riprese
con rapidità innaturale e sferrò un pugno davanti a sè, centrando Imperialdramon
PM allo zigomo destro prima che BlackWarGreymon contrattaccasse con un calcio
alla spalla.
Nonostante il serio colpo subito, Daemon era ancora tutt'altro che
spacciato... ma la situazione critica in cui si era improvvisamente trovato lo
aveva contretto a distogliere del tutto la sua attenzione dalla God Matrix che
aveva creato attorno a sè, e questo diede a VictoryGreymon e a Z'dGarurumon la
possibilità di distruggere il resto del "campo minato". VictoryGreymon eseguì la
Victory Charge, investendo i punti di luce rimanenti mentre veniva avvolto da
una distruttiva aura arancione, e Z'dGarurumon sparò una raffica di laser
multicolore da praticamente ogni bocca lanciamissili sparsa sulla sua corazza,
riuscendo a cancellare con precisione letale tutto ciò che VictoryGreymon non
poteva colpire. In pochi secondi, quasi tutta la God Matrix era stata
demolita... e Daemon si ritrovò ad affrontare in corpo a corpo i quattro Digimon
che erano riusciti a raggiungerlo in precedenza! Con un ringhio di indignazione,
Daemon usò di nuovo il trucco delle immagini residue, e cercò di tenere occupati
i quattro guerrieri... ma questa volta, questi ultimi si erano aspettati la
mossa e reagirono intelligentemente, mettendosi in guardia e attendendo che i
quattro Daemon si avvicinassero abbastanza... prima di colpire con forza
devastante, eliminando i tre doppioni e centrando in pieno Daemon stesso, che
venne raggiunto in pieno viso dal pugno destro serrato di BlackWarGreymon e
scagliato di nuovo a terra. Si rialzò di nuovo, ma sempre più si sentiva sotto
pressione... e cominciava davvero a temere che il suo piano si sarebbe concluso
con la sua sconfitta nonostante tutto!
Ma il Demone dell'Ira non era tipo da cedere tanto facilmente: ribellandosi
con tutte le sue forze all'idea della propria morte, testardamente deciso a non
accettare la sconfitta, riuscì a spingere indietro BlackWarGreymon e gli altri
tre con un impulso di energia scagliato dalle mani... ma subito dopo
VictoryGreymon, che era riuscito a distruggere anche le ultime parti della God
Matrix, sfrecciò verso di lui, sempre avvolto dalla sua aura arancione
brillante, come un autentico missile vivente!
"DAEMON! Questa è la fine, per te! VICTORY CHARGE!" ringhiò il
dinosauro corazzato, aumentando la sua velocità fino a livelli supersonici che
fecero risuonare un boato tremendo in tutta Tokyo, facendo cadere a terra più di
un Digiprescelto con le orecchie doloranti. Daemon ruggì e si difese sparando un
altro impulso di energia, in forma di un'ondata nera che intercettò
VictoryGreymon e iniziò a spingere contro di lui con potenza spaventosa... ma
VictoryGreymon non si arrese, spronato com'era anche dalle grida di
incoraggiamento dei Digiprescelti tutt'attorno a sè, e continuò ad opporsi con
tutte le sue forze all'assalto del Demone dell'Ira!
Il contrasto durò ancora per un lunghissimo secondo, sottolineato dai
grugniti di rabbia e fatica dei due... ma finalmente, con uno sforzo immane,
VictoryGreymon infranse l'onda d'urto del suo nemico e si scagliò contro di lui
alla massima velocità che gli era possibile. Nello stesso momento, in modo da
tenere il Demone dell'Ira occupato su due lati, BlackWarGreymon prese lo slancio
e si gettò su di lui, avvitandosi su sè stesso come un cavatappi... e colpendo
il suo bersaglio al fianco! Daemon ringhiò di nuovo, mentre pezzi di corazza di
staccavano dal suo esoscheletro, e il suo enorme corpo muscoloso veniva
sollevato in aria!
"BLACK TORNADO!" ringhiò l'ex-Digimon artificiale, mentre continuava a
spingere il terribile demone... e un istante dopo, anche VictoryGreymon impattò
in pieno contro di lui, aggiungendo la sua forza a quella del WarGreymon nero!
Per diversi secondi, Daemon venne trascinato via dall'impeto combinato dei due
Digimon, come un pezzo di legno marcio viene travolto da un fiume in piena... e
alla fine, quando sembrava che la potenza del loro attacco iniziava a smorzarsi,
VictoryGreymon colse di sorpresa il Demone dell'Ira staccandosi da lui e
afferrando di nuovo la spada, che aveva rinfoderato sulla sua schiena prima di
prodursi in quell'attacco! Prima che Daemon potesse tentare qualcosa,
VictoryGreymon volteggiò su sè stesso un paio di volte, tracciando delle scie
rosse sul terreno con la punta di Dramon Breaker... e infine colpì con un
tremendo fendente dal basso verso l'alto, colpendo Daemon alla mascella con il
piatto della spada con tale forza da farlo letteralmente volare! Con un grido di
rabbia, Daemon arrivò a decine di metri di altezza e cercò di agitare le ali per
rimettersi in piedi... soltanto per accorgersi, con suo estremo scorno, che gli
erano state mozzate da ViralOmnimon ed AlforceVeedramon FM un istante prima!
Deciso a non arrendersi, Daemon fece appello a tutte le sue forze residue per
creare una barriera energetica attorno a sè e amortizzare la caduta... ma
proprio in qel momento, Z'dGarurumon e ViralOmnimon alzarono i loro cannoni
verso di lui e si caricarono al massimo delle loro capacità, circondati dalle
grida festanti, frenetiche dei Digiprescelti che li incitavano! Il tifo che li
circondava... persino quello di Neo e di Hideto... spronava i campioni della
esistenza a spingersi oltre i propri limiti!
"Forza, ViralOmnimon!" Il cavaliere virale riuscì a sentire la voce di Hideto
chiamarlo in mezzo al frastuono. "Tu sei il mio Digimon... anzi, no! VOI siete i
miei Digimon... e io ho fiducia in voi! ChaosWarGreymon! BlackMetalGarurumon! Ho
fiducia in voi! Potete vincere!"
"Possiamo... certo che possiamo vincere, Hideto!" esclamò ViralOmnimon
con la sua voce duale, mentre un breve sorriso gli appariva sul volto, e il suo
braccio BlackMetalGarurumon si alzava verso il suo bersaglio, con le fauci
spalancate e un grosso globo di luce argentata che si formava tra di esse. "E
vinceremo! Questo... è il mio colpo più potente! HELL CANNON... MASSIMA
POTENZA!"
"E aggiungo qualcosa anch'io!" ululò Z'dGarurumon, aprendo di scatto
gli occhi, che scintillarono di una brillante luce verde. Il cannone gigante che
teneva montato sulla schiena si inclinò ancora di più verso l'alto, e sprigionò
un lampo di energia dorata prima di aprire il fuoco! "ZETA...
CANNOOOOON!"
Due enormi raggi di luce, uno argentato e uno dorato, vennero sparati dai
cannoni dei due Mega e sfrecciarono verso il cielo ingombro di nubi
temporalesche, prendendo di mira Daemon, che si accorse appena in tempo della
minaccia e intensificò al massimo il suo scudo, nel disperato tentativo di
resistere alla fiumata di energia che gli saettava contro! Un tentativo inutile.
A metà strada, i due enormi raggi laser si avvicinarono ulteriormente e si
fusero in un unico, devastante torrente di distruzione luminosa, che spazzò via
parte delle nubi e proseguì verso Daemoncon forza inimmaginabile! Con un urlo di
rabbia e frustrazione, Daemon intensificò i suoi scudi al massimo, e iniziò a
premere contro l'enorme laser nel momento in cui questo gli arrivò a portata di
mano! Le sue mani artigliate, circondate da un'aura nera e pulsante, si
immersero nel torrente di energia, e cercarono di spingerlo via...
"NO! Non finirà così! Io... Non sarò sconfitto... in questo modo!
RAAAAAARGH!" ringhiava Daemon, le sue urla spaventose che scuotevano
l'intero campo di battaglia, dando al paesaggio un'aria ancora più apocalittica.
Z'dGarurumon e ViralOmnimon sprofondarono di un pò nel terreno già sconvolto dal
cataclisma, e brandelli di asfalto si sollevarono attorno ai loro corpi, spinti
dalle intense concentrazioni energetiche... poi, lottando con tutte le loro
forze contro la spaventosa pressione che Daemon faceva contro di loro, i due
Mega iniziarono a spingere a loro volta, a denti stretti e con i muscoli tesi
fino allo spasimo! La tensione era ormai dilatata fino al parossismo... al punto
che persino una risoluzione negativa sarebbe sembrata preferibile a quell'attesa
snervante per vedere chi di loro avrebbe prevalso...
"Digiprescelti! Non vi arrendete!" esclamò all'improvviso una voce ben
conosciuta, proveniente da appena oltre la piazza rasa al suolo. Immediatamente,
tutti i presenti si voltarono in quella direzione, e là, in mezzo ai fumi e alle
luci della battaglia che facevano da sfondo, apparve Volcdramon seguito da
Musyamon, Taiyodramon e da un gruppetto di SunFlowermon, Dracomon e Coredramon
verdi e azzurri! Il grande drago vulcanico e e i suoi servitori più fedeli erano
venuti fin lì, lasciando ai loro fedeli il resto delle truppe dei Daemon Corps
non appena era parso chiaro che queste ultime stavano perdendo terreno... ed ora
erano lì, a contribuire quanto più potevano alla vittoria dei Digiprescelti!
"Guarate, ragazzi!" esclamò BlackGatomon, in un istante di estasi che la sua
autodisciplina non riuscì a contenere. "Sono loro! Volcdramon, Musyamon,
Taiyodramon e i loro compagni! Sono qui per tifare per noi!"
"E' così." rispose Musyamon. "La vostra ricerca è stata lunga e difficile,
Digiprescelti, e tutto il Mondo Digitale vi è debitore! Noi vi sosterremo fino
all'ultimo, finchè le nostre forze ce lo permetteranno!"
Taiyodramon, splendente come il sole del mattino, si fece avanti nella
desolata piazza. "Voi, fin da quando ci siamo incontrati, quando ancora ero
Dimetromon, avete sempre occupato un posto speciale nel mio cuore..." disse
il drago solare. "Io e i miei amici... siamo con tutti voi! Fino
all'ultimo!"
"Non arrendetevi, ragazzi!" arrivò la voce acuta di Morgannamon, che si levò
in aria a cavalcioni del suo bastone magico, con KingCobramon avvolto attorno
alle spalle come una stola con tre teste! "Ne abbiamo ancora tante, di avventure
da vivere assieme... e io non vi ho ancora fatto assaggiare la mia ultima
ricetta!"
"Ssssai, compagna, quesssto non è esattamente un incoraggiamento..." sibilò
KingCobramon... per poi gettare tutto al vento e riprendere a fare il tifo per
conto suo! "Oh, non importa! Forza, ragazzi! Ci ssssono anch'io dalla vosssstra
parte! Date una lezione a Daemon!"
Spaziando con lo sguardo lungo la folla di Digimon in avvicinamento, Taichi,
Daisuke, Sho e i loro compagni riconobbero altre loro vecchie conoscenze...
Panjyamon e Minotarumon, che combattevano fianco a fianco nonostante la loro
rivalità; Piximon, il loro saggio per quanto severo maestro; LoaderLeomon, alla
testa di un gruppo di Liomon e altri Digimon felini, ShogunGekomon e i suoi
sudditi Gekomon e Otamamon... e tanti altri, che si erano presentati lì in massa
per far sntire la loro presenza e il loro appoggio a quegli eroi che avevano
salvato il loro mondo... e che adesso, avevano bisogno di tutto il loro sostegno
per salvare la Terra!
"Tutti i Digimon nostri amici sono qui! Guardate, ci sono proprio tutti!"
esclamò Mimi con gioia, indicandoli uno alla volta nella folla.
La presenza di tutti quei Digimon, venuti per loro, spronò Z'dGarurumon e
ViralOmnimon a fare ancora di più... e i due Digimon Mega, sforzandosi al
massimo, intensificarono il fuoco, allargando gli enormi laser che stavano
sparando contro il nemico! Un grido contemporaneo di rabbia, forza e
determinazione risuonò nell'aria, mentre i loro cannoni venivano portati al loro
limite estremo di sopportazione, e iniziavano a spruzzare scintille elettriche
per ogni dove... e un istante dopo, gli scudi di Daemon cedettero, e il Demone
dell'Ira venne colpito in pieno dall'attacco combinato, che lo inghiottì un
turbine argentato e dorato!
"Non... non finirà.... AAAAAAAARGH!" urlò Daemon, ormai completamente
accecato dalla furia. L'impatto combinato dello Zeta Cannon e dello Hell Cannon
lo travolse, e il demone venne scagliato di nuovo in alto per diversi metri, in
balia dell'enorme flusso di energia che martellava incessantemente il suo corpo.
Finalmente, il laser si condensò attorno a lui, e scatenò una tremenda
esplosione che illuminò a giorno l'intera città, scatenando un colpo di vento
talmente forte e violento che le finestre si sbriciolarono nel raggio di
chilometri! Una palla di fuoco bianca si accese nel cielo, inghiottendo il
Demone dell'Ira... che fece appello alle sue ultime forze e riuscì a rimettersi
in guardia ancora una volta!
Fu in quell'istante che Imperialdramon PM ed AlforceVeedramon FM decisero che
era giunto il momento di mettere fine a tutto. L'esplosione non si era ancora
smorzata, che i due cavalieri si voltarono l'uno verso l'altro e si guardarono
con i loro scintillanti occhi da drago, mentre nello stesso momento sfoderavano
le loro spade. Uno sguardo, un cenno, furono tutto ciò che servì loro per
comprendersi... e subito dopo, in uno scatto di pura energia, si lanciarono
contro il loro nemico, decisi a sferrare il colpo finale!
"Ed ora, Daemon... E' il momento della tua fine!" ringhiò
Imperialdramon PM, librandosi in aria stupendo e terrificante nel bagliore della
sua bianca armatura. AlforceVeedramon FM spiegò le ali e si lanciò
all'inseguimento dietro di lui, mentre la sua spada si accendeva di luci verdi e
azzurrine, e dalla lama provenivano fiamme iridate. I due eroici guerrieri
descrissero delle spettacolari traiettorie elicoidali, accompagnati per tutta la
loro salita dalle voci incoraggianti dei Digiprescelti e degli altri
Digimon!
Allo stremo delle forze, Daemon trasformò entrambe le sue braccia in lam nere
e affilate come rasoi, che si incendiarono subito, con un sibilo sinistro, di
fiamme nere come la pece... e le sollevò, usandole per intercettare i colpi dei
due cavalieri! Le lame si scontrarono con il frastuono di un gong, e Daemon
iniziò immediatamente a spingere contro i suoi avversari, nell'ultimo, disperato
tentativo di metterli a terra!
"VOI MORIRETE!" tuonò il Digimon malvagio.
Imperialdramon Paladin Mode strinse i denti, e le sue dita si avvolsero
attorno all'elsa della spada fino a perdere sensibilità. "Uuuugh... per...
per l'ultima volta e lo ripeto, Daemon... non siamo arrivati fin qui per morire!
Non ci lasceremo sconfiggere... e libereremo entrambi i mondi dalla tua
minaccia!"
"Il tuo regno di terrore... finirà tra pochi secondi!" sottolineò
AlforceVeedramon Future Mode. I tre Digimon ingaggiarono una violentissima lotta
aerea, avvolti in un caotico barbaglio di fulmini e raggi luminosi che facevano
sembrare lo scontro un'esplosione bianca e grigia! Il ruggito spaventoso del
Signore dei Demoni dell'Ira ricordava una raffica di tuoni che si avvicinava
sempre di più...
E finalmente, il crudele Digimon iniziò ad indietreggiare, mentre le lame di
Imperialdramon PM ed AlforceVeedramon FM premevano con sempre maggiore violenza
contro le sue! I tre occhi di Daemon si spalancarono, ardendo di luce cremisi in
una espressione mista di orrore, incredulità, oltraggio...
Imperialdramon PM ed AlforceVeedramon FM rimasero fermi al loro posto,
continuando a spingerlo indietro, il loro aspetto seminascosto dalle scariche
bianche che scaturivano dal punto d'impatto delle loro spade con quelle di
Daemon...
E, in un unico istante fatale, attaccarono!
Torcendo con abilità le loro spade in direzioni opposte, i nobili guerrieri
fecero perdere la presa a Daemon, che incespicò... e le sue braccia-lame
scivolarono sull'acciaio delle spade dei suoi nemici, sprizzando ovunque lingue
di fuoco color cenere! Il Demone dell'Ira lanciò un'esclamazione spaventata...
e, come se si muovessero al rallentatore, i due Digimon alzarono le spade e si
lanciarono contro il nemico sguarnito!
"ALFORCE V-SABER!"
"OMEGA SWORD!"
Le fiamme verdi-azzurre che avvolgevano la sciabola di AlforceVeedramon FM si
ravvivarono di colpo... e la lama ricurva tracciò una scia luminosa nell'aria
nello stesso momento in cui la spada a due mani di Imperialdramon PM sprigionava
una calda luce dorata! Completamente rapiti dalla spettacolarità della scena, i
Digiprescelti e gli altri Digimon non poterono fare altro che restare a guardare
in assoluto silenzio le potenti armi che scendevano su Daemon...
...
...
...
*ZAAAAAAASH!*
Con un fruscio sinistro, entrambe le armi trafissero contemporaneamente il
torace muscoloso del feroce Signore dei Demoni, penetrando la sua corazza, la
sua carne... e finalmente, fuoriuscendo dalla schiena in un'esplosione di luce!
Il grido di Daemon fu terribile, un'agghiacciante esplosione di rabbia, dolore e
disperazione che minacciò di assordare i Digiprescelti, mentre raggi di luce
multicolore erompevano dal suo corpo come una raffica di innaturali fuochi
d'artificio! AlforceVeedramon FM ed Imperialdramon PM fecero un ultimo, brusco
gesto con le braccia che reggevano le spade, e le lame penetrarono ancora più a
fondo nel corpo del demone, che emise un ultimo grugnito, e afferrò le armi con
le dita artigliate. Gli sguardi dei contendenti si incrociarono per l'ultima
volta, la fierezza dei due cavalieri in contrasto con la furia infernale di
Daemon... poi, l'essere malvagio gettò indietro la testa e gridò di nuovo,
mentre i suoi dati cominciavano a disperdersi!
"No... No... Questo è... impossibile..." ruggì Daemon nei suoi ultimi
istanti, guardando il suo corpo che iniziava a scomporsi. "Tutto questo
potere... e ancora... non è stato sufficiente? Perchè... PERCHE'?
GWOOOOOOOAAAAAAAAH!"
Una gigantesca esplosione di luci variopinte inghiottì il corpo di Daemon e
squarciò la coltre di nubi, mentre il suo ultimo urlo riecheggiava nella
metropoli deserta e nei suoi dintorni, raggiungendo le colline sulle quali erano
stati istituiti i campi profughi, mentre AlforceVeedramon FM ed Imperialdramon
PM venivano sbalzati via dalla violenza della conflagrazione! Per un tempo che a
tutti sembrò interminabile, avvolto in un'attonita atmosfera di incredulità,
nessuno vide più nulla se non un caleidoscopio di colori sgargianti, quasi
accecanti... che infine si smorzò gradualmente e permise di vedere il risultato
finale di quell'ultimo attacco combinato. Di Daemon non erano rimaste altro che
scintille di luce fluttuante che risplendevano di colori sgargianti, mentre
scendevano lentamente verso il terreno; sullo sfondo, il cielo si stava
sgomberando, e le nuvole innaturali che lo coprivano facevano gradualmente largo
al tranquillizzante rosso-arancione del tramonto di agosto.
Un soffio di vento spirò in ciò che rimaneva della piazza in rovina... e la
pozza d'acqua che si era formata attorno alla voragine apertasi nel terreno
venne increspata appena un pò, in mezzo ad un silenzio attonito che faceva
pensare che il tempo si fosse fermato. Nessuno dei Digiprescelti fiatava, come
se avessero paura che quello fosse solo un sogno, e che una volta svegliatisi si
sarebbero visti davanti la città rasa al suolo, i loro Digimon a terra, e Daemon
trionfante...
E Sho, più di tutti, restava fermo come un pezzo di ghiaccio, osservando con
cupa soddisfazione il punto in cui il suo antico nemico aveva incontrato la
morte...
Quell'atmosfera attonita durò ancora per qualche secondo... persino la lotta
nei quartieri circostanti si era fermata... e finalmente, in un impeto di
decisione, Volcdramon si staccò dal resto dei Digimon e avanzò sul terreno
incenerito... per poi fermarsi ai bordi e puntare a terra le sue zampe dagli
artigli d'ossidiana. La sua voce si alzò, chiara e stentorea, un istante dopo,
squarciando il muro di silenzio!
...
...
"Lunga vita... ai Digiprescelti!" ruggì trionfante. "GLORIA... AGLI
UCCISORI DI DAEMON!"
Il boato collettivo di vittoria che seguì si levò glorioso nel cielo ormai
rasserenato di Odaiba, un grido di liberazione, gioia e cameratismo che in breve
tempo contagiò gli increduli Digiprescelti e i loro partner, che si sciolsero
rapidamente dal loro stupore incredulo e si unirono, uno dopo l'altro in rapida
successione, all'allegria generale! AlforceVeedramon ed Imperialdramon levarono
le loro spade in aria, come fecero anche VictoryGreymon e ViralOmnimon... mentre
Z'dGarurumon gettò indietro la testa e proruppe in un ululato di vittoria!
BlackWarGreymon, a sua volta, levò in aria un braccio artigliato ed esplose in
un grido di vittoria degno di un guerriero, e tutti gli altri Digimon rimasti
allo stadio Rookie si gettarono di corsa nella piazza in rovina, seguiti dai
loro altrettanto festanti partner, per accogliere come meritavano gli eroi che
avevano distrutto il Demone dell'Ira, liberando entrambi i mondi da una minaccia
di portata incalcolabile! L'emozione era palpabile sui volti di tutti, e certi
arrivavano anche a versare lacrime di gioia per quella vittoria che, fino a
pochi minuti prima, sembrava soltanto una pia illusione!
Uno alla volta, tutti i Digimon Mega tranne BlackWarGreymon tirarono un
sospiro di sollievo e sciolsero la Digievoluzione, ritornando alle loro forme
evolutive inferiori: VictoryGreymon lasciò al suo posto il piccolo Koromon,
ricordando a Taichi e ad Hikari del loro primo incontro... mentre Z'dGarurumon
deevolveva in Tsunomon e correva saltellando incontro a Yamato. ViralOmnimon si
scisse in BlackAgumon e BlackGabumon, che si afflosciarono sul terreno per un
attimo, e poi iniziarono a correre verso un festante Hideto Tsujimoto che
tendeva le braccia verso di loro, illuminato da un sorriso commosso! Anche
AlforceVeedramon FM scese giù verso il terreno, e si restrinse fino a
trasformarsi di nuovo in SnowAgumon... e per finire, Imperialdramon PM tirò un
ultimo, gioioso sospiro di sollievo prima di trasformarsi nuovamente in
DemiVeemon e atterrare con un ultimo numero di agilità.
"Ragazzi!" esclamò Daisuke con gioia incontenibile, mentre abbracciava
l'esausto, ma soddisfatto, DemiVeemon. "Ce l'avete fatta! Avete vinto! Lo
sapevo, lo sapevo che ce l'avreste fatta! Avete sconfitto Daemon!"
"Siamo orgogliosi di voi... così orgogliosi..." balbettò Sho in preda alla
commozione, mentre teneva tra le braccia SnowAgumon. "Siete riusciti... a
sconfiggere Daemon! Avete... avete liberato DigiWorld e la nostra Terra... dal
nostro più grande nemico!"
SnowAgumon ansimò ancora per un attimo, cercando di riprendere le forze... e
infine, i suoi occhi celesti si aprirono, e la sua grande bocca dai denti
triangolari fece un piccolo sorriso al giovane adulto, alla sua fidanzata e a
Kunemon. "Hanf... Hanf... sì, Sho... finalmente... abbiamo vinto! Huff... Hey,
Sho... senti... non è che magari, per cena, potremo andare a prendere qualcosa
al McDonalds? Sai com'è... dopo tutta questa fatica... avrei proprio bisogno di
una bella ricarica!"
Sho guardò Yurika e Kunemon, vedendo riflessi negli occhi della sua fidanzata
la stessa gioia che lui provava... e rispose al suo amico digitale! "Credo...
che si possa fare, amico mio! Sei stato grande, stupendo... come tutti quanti
voi!"
Yurika, con uno strillo di gioia che non avrebbe mai permesso a nessuno di
sentire in altre circostanze, abbracciò stretto Sho, e Kunemon balzò a terra,
agitando le antenne qua e là in preda all'eccitazione... mentre attorno a loro,
esplodeva la festa anche per i loro compagni d'oltreoceano! Felipe e Jolene si
stavano abbracciando a loro volta, BlackGatomon e Falcomon si strizzavano
l'occhio... e Kevin e Bearmon si stavano scambiando un doppio cinque, come due
veri compagni di squadra! Allo stesso modo, Sora si stava abbracciando con
Taichi, che aveva raccolto Koromon e stava lasciando che anche il suo Digimon
partecipasse a quel gesto di affetto. Biyomon svolazzava allegramente attorno ai
due fidanzati, e Tsunomon saltava in braccio a Yamato, che cercava di limitare
la sua gioia ad un sorriso abbozzato e un significativo luccichìo degli occhi.
Daisuke e DemiVeemon si stavano abbracciando a loro volta, volteggiando
allegramente in mezzo alla piazza, per poi arrivare vicino ad Hikari e a
Gatomon!
"Hey, Hikari-chan!" esclamò il Digiprescelto dei Miracoli, mentre guardava
con la coda dell'occhio Ken, Wormmon, Miyako ed Hawkmon. I due ragazzi si
tenevano per mano, con i Digimon festanti sulle spalle... e le mani libere erano
impegnate a fare un pollice in alto nel caso di Ken, e un gesto di vittoria in
quello di Miyako!
"Abbiamo vinto, Daisuke-kun..." mormorò la Digiprescelta della Luce, tenendo
la mano di Daisuke e quella più piccola di DemiVeemon, per poi scambiarsi un
cenno di intesa con Gatomon. La ragazzina dai capelli castani era in lacrime per
la gioia, e cercava in qualche modo di trattenere la sua emozione... mentre
Gatomon, più esperta nel controllare le sue emozioni, teneva le zampine guantate
incrociate e annuiva, senza riuscire però a nascondere il luccichìo dei suoi
grandi occhi felini. "Ancora... ancora non riesco a crederci! Abbiamo
vinto!"
"Puoi scommetterci, Hikari!" cinguettò DemiVeemon. "Grazie all'aiuto di
tutti... Daemon e Dragomon non faranno più del male a nessuno!"
"La nostra città è salva!" concluse Iori, tenendo in braccio Armadillomon. "E
con lei, anche i nostri amici, i nostri cari... la Terra e DigiWorld!"
Tutto era diventato un susseguirsi di scene di gioia, abbracci e grida
festanti! Koushiro e Tentomon, Jyou e Gomamon, Mimi e Palmon, Takeru e
Patamon... poi Jun e Candlemon, i Digiprescelti stranieri e i loro partner...
Morgannamon, KingCobramon, Panjyamon, Minotarumon, Taiyodramon, Piximon,
Andromon, ShogunGekomon... tutti, chi più chi meno a seconda dell'indole,
partecipavano alla festa che era letteralmente esplosa nella piazza! Anche Rei,
Pal e Pul applaudivano senza sosta, e Neo stesso, pur odiando i Digiprescelti,
non poteva fare a mano di provare una certa soddisfazione - e sollievo per la
sua vita e la sua famiglia - nel vedere che Daemon, il Digimon che lo aveva
ingannato e usato come una pedina, era stato finalmente annientato...
"Tsk..." grugnì il ragazzo albino, ghignando per il sollievo suo malgrado.
"Chi l'avrebbe detto che avrei mai tifato per loro... e che quella mezza tacca
di Hideto sarebbe stato utile!" In quel momento stava assistendo alla scena - a
suo dire disgustosa - del ragazzino moro che abbracciava i suoi Digimon
artificiali!
La gioia di Rei si smorzò, mentre rivolgeva lo sguardo al fratello maggiore,
che si era ripreso abbastanza da stare in piedi. "Non hai ancora capito, Neo?
Hideto-kun ha cercato di rimediare ai suoi errori, che è più di quanto si possa
dire di te!" gli disse, con severità. "Tu, invece, hai fatto delle cose
orribili, nascondendoti dietro il fatto che le facevi per me e la mamma... ti
rendi conto di quanto più maturo è stato Hideto-kun di te?". Al suo fianco, Pal
e Pul annuirono con le mani sui fianchi.
"E poi, non credere di cavartela così, a buon mercato!" gli ingiunse Jun,
arrivando in quel momento, accompagnata da Candlemon e dai Digiprescelti
stranieri. "Devi ancora rispondere del fatto che hai portato un mostro come
Arkadimon in giro per DigiWorld, a distruggere creature innocenti per la tua
sete di potere... e che hai aiutato Daemon ad attaccare la nostra città! E il
fatto che tu lo stessi facendo per la tua famiglia, te lo dico fin da ora, non è
certo un'attenuante!"
"Tsk..." grugnì l'albino, girando la testa dall'altra parte. "Fate pure
quello che volete... se non posso avere il mondo perfetto per la mia mamma e per
Rei, a questo punto non mi interessa più di nulla. Non ho niente di cui scusarmi
con voi, e non mi abbasserò a chiedere il vostro perdono!"
Rei scosse la testa. Davvero era quello, il fratello gentile e amorevole che
era stato al suo fianco per tanti anni? C'era molto da ricucire tra lui e la sua
famiglia... più di quanto lei avesse immaginato all'inizio...
Ma quel fondo di malinconia non riusciva a cancellare la gioia per la
vittoria, e Rei sorrise di nuovo quando, alzando lo sguardo verso il cielo tinto
di fuoco, vide che era del tutto tornato normale, e che di Daemon era rimasto
soltanto il brutto ricordo, e la cicatrice che aveva lasciato su Tokyo...
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I campi profughi erano ugualmente immersi nella celebrazione: i genitori, i
parenti e gli amici dei Digiprescelti avevano visto, da lontano, lo spettacolo
del colpo finale, e il cielo che si ripuliva dalle nubi... e in quel momento,
tra le urla di gioia che si susseguivano, riuscivano a sentire i rumori della
battaglia che volgeva alla sua ormai inevitabile conclusione. I soldati
rimanenti dell'esercito di Daemon gridavano in preda all'orrore, sconvolti dalla
sconfitta del loro leader che credevano invincibile... e senza la sua potente
mano che li guidava, i loro ranghi si dissolsero quasi all'istante in un'orgia
di caos e panico! Piuttosto che restare e combattere, i Digimon malvagi si
disperdevano in ogni direzione, ostacolandosi a vicenda, sbranandosi,
combattendo tra loro nel disperato tentativo di salvarsi... e finendo per
formare un groviglio disordinato facile preda della resistenza! I Digimon
alleati sfoltivano l'esercito nemico come un mietitore falcia il grano, e i
pochi nemici che rimanevano alla fine venivano rapidamente neutralizzati e messi
in condizione di non nuocere più a nessuno, in attesa di essere rispediti nel
Dark Ocean!
Susumu Yagami e sua moglie Yuuko, i signori Motomiya, gli ex-coniugi
Ishida-Takaishi e Takenouchi... le famiglie Kido, Ichijouji, Inoue, Hida,
Kusanagi e Kagura, i genitori adottivi di Koushiro, la mamma di Rei e Neo...
tutti loro osservavano, mutamente gioisi, lo spettacolo della loro città che si
svuotava del tutto dai Digimon malvagi, e il cielo che tornava normale mentre,
nella baia di Tokyo, il castello ora deserto di Daemon veniva scosso da un sisma
in miniatura, e infine crollava in acqua, ridotto in brandelli di roccia!
L'incubo era finalmente finito.
"Come immaginavo, i ragazzi ce l'hanno fatta..." affermò tra sè Yukio Oikawa,
guardando verso l'orizzonte e verso le ultime vestigia del castello di Daemon
che sprofondavano. "Non avevo dubbi... ma quello che hanno fatto è stato un vero
miracolo!"
"Grazie, ragazzi... grazie per tutto quello che avete fatto!" mormorò
commossa la signora Saiba. "E per quanto riguarda Neo... non preoccupatevi!
Saprò io come farlo stare in riga, e gli insegnerò a non fare più quello che ha
fatto!"
"Tesoro..." mormorò Yuuko, tenendosi stretta al marito.
"Sì, cara... è finita! I nostri Taichi e Hikari hanno vinto!" esclamò il
signor Yagami. "Dobbiamo essere fieri di loro... di tutti loro!"
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E, nella sua sala operativa, Gennai tirò un sospiro di sollievo e cominciò a
battere le mani,pervaso da una gioia che non provava ormai da tanto tempo. I
suoi ragazzi avevano vinto. Quei ragazzi, che considerava ormai come una
famiglia, erano riusciti a prevalere sul loro nemico più terribile! Gli
mancavano le parole per descrivere la sua gioia... e il suo unico rimpianto era
stato quello di non poter andare lui stesso nel Mondo Reale per incoraggiarli e
per festeggiare assieme a loro. Ma alla fine, era contento di aver assistito
alla fine di Daemon, e che tutti loro si fossero salvati, grazie anche alle Luci
della Vittoria!
E ora, sullo schermo del suo mainframe da dove aveva osservato la battaglia,
Genai vedeva il cielo cambiare leggermente colore... ma non era più il contrasto
cupo ed inquietante che si vedeva sopra Tokyo quando Daemon era ancora all'apice
della sua potenza! Questo era... qualcosa di più tranquillo, una luminescenza
argentata che annunciava l'arrivo di una loro vecchia conoscenza...
"Azulongmon-sama..." mormorò Gennai. "La ringrazio di tutto... e sono sicuro
che anche i ragazzi le saranno immensamente grati!"
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"Hey! Guardate lassù!" esclamò Michael, indicando il cielo che, ancora una
volta, cambiava colore. "Sta succedendo ancora qualcosa, ma... mi sembra di
averlo già visto..."
"Ma certo, Michael-san!" rispose Mimi. "Questo è esattamente quello che è
successo dopo che abbiamo battuto MaloMyotismon tre anni fa! E' Azulongmon che
sta venendo qui!"
Il cielo continuò a cambiare gradatamente colore, passando per gentili
sfumature di verde e azzurro con qualche scintillìo dorato, fino a che la grande
figura del drago serpentino protettore del Mondo Digitale dell'Est non apparve,
dominando il cielo di Odaiba, davanti ai meravigliati Digiprescelti. I più
grandi, quelli del gruppo di Sho, che non avevano mai visto Azulongmon di
persona, erano letteralmente senza fiato per la meraviglia.
"Questo Digimon..." mormorò SnowAgumon. "Questo Digimon sarebbe
Azulongmon-sama, quindi..."
"Esatto..." gli rispose Bearmon, su un ginocchio in segno di rispetto per la
potente divinità. "Non credevo... che l'avremmo mai visto tanto da
vicino..."
"Azulongmon?" squittì Pul, guardando con incredulità il grande drago azzurro.
"Cavolo, siamo di fronte ad un pezzo grosso!"
"Peccato che non mi sia portata il quaderno degli autografi..." rispose Pal
con espressione leggermente infastidita. "Sai la figura che facevamo quando
tornavamo a DigiWorld? Questo sì che ci avrebbe resi famosi, accidenti!"
"Ma... voi due!" li rimproverò bonariamente Rei, non riuscendo a trattenere
una breve risata. Tutti i Digimon che si trovavano lì vicino si inchinarono allo
stesso modo, mostrando deferenza verso il loro protettore.
Finalmente, Azulongmon si materializzò del tutto, e iniziò a parlare, con
voce potente e al tempo stesso gentile, come quella di un vecchio saggio.
"Ancora una volta, bambini prescelti, siete riusciti a salvare il Mondo
Digitale, il vostro e forse innumerevoli altri da una terribile catastrofe."
affermò. "Se Daemon si fosse impadronito del tutto del Dark Seed, o se gli
fosse stato permesso di continuare ad esistere nel corpo di Arkadimon, non oso
pensare alle conseguenze! Il suo regno non avrebbe mai avuto fine... o forse,
sarebbe potuto capitare qualcosa di ancora peggio! Devo ringraziare voi, il
vostro coraggio, e la vostra abnegazione per essere riusciti a fare questo
miracolo... e devo ringraziare te, Rei, per aver loro consegnato le Luci della
Vittoria, e per aver loro permesso di sconfiggere Daemon!"
"Azulongmon-sama..." rispose la ragazzina, mentre Sora e Mimi raccoglievano
la sua sedia a rotelle da terra e la aiutavano a sedersi di nuovo su di essa.
"Anche se all'inizio ero abbastanza scettica... Io non ho fatto altro che fare
quello che ritenevo giusto! Visto che... beh, ero l'unica a poterlo fare..."
"Non sottovalutare la tua importanza, giovane Rei..." rispose il
grande drago. "Senza di te, nulla di tutto questo sarebbe stato possibile, e
ora Tokyo non esisterebbe più. Sei stata fondamentale per il raggiungimento di
questo lieto fine... e per ricompensarti, sappi che ti permetterò di tornare nel
Mondo Digitale, tramite il tuo medaglione, ogni volta che vorrai! Dovrai solo
concentrarti, pensare a DigiWorld... e potrai tornare lì! E' proprio il minimo
che io possa fare per te..."
"Hey, un momento! E noi non contiamo?" si fece avanti Pal. "Azulongmon-sama,
con tutto il dovuto rispetto... abbiamo dato anche noi una mano a Rei-chan nel
suo compito, quindi... beh, gradiremmo che il nostro contributo fosse
adeguatamente riconosciuto! Giusto?" Guardò verso il fratello, che teneva le
braccia incrociate sul petto, e annuiva energicamente.
"Mamma mia, un pò li invidio, quei due..." commentò Tentomon a bassa voce.
"Riuscire a parlare con tanta convinzione ad Azulongmon-sama stesso..."
Per un breve momento, il drago azzurro guardò i due diavoletti... e
un'espressione leggermente confusa apparve sul suo volto normalmente stoico!
Poi, Azulongmon rise bonariamente tra sè. "Huhuhuuu... Giusto, avete ragione!
In cambio di quello che avete fatto per Rei... potete esprimere un desiderio, e
nei limiti delle mie possibilità, io lo esaudirò."
"Un desiderio? Bene!" esclamò Pul... per poi scambiarsi un'occhiata di intesa
con la sorella, che ghignò e gli diede il segno dell'okay! "Beh, il nostro
desiderio sarebbe poter avere il suo autografo! Una prova scritta che l'abbiamo
incontrata!"
Ancora una volta, Azulongmon rimase interdetto... e gli stessi Digiprescelti
guardarono i due demonietti con espressioni stranite! "Ehm... beh, non ho
problemi ad esaudire questo desiderio! Ma... siete sicuri di volere soltanto
questo? Potreste chiedere molto di più, e lo sapete..."
"Beh, Azulongmon-sama, noi siamo delle star, e finiremo di certo per
diventare famosi in tutto DigiWorld con le nostre sole forze... ma avremmo
bisogno di una piccola base di partenza!" spiegò Pal con convinzione. "Un suo
autografo sarebbe perfetto! Quanti Digimon possono vantarsi di aver incontrato
Azulongmon-sama in persona? Saremmo l'invidia di tutto il Mondo Digitale!"
"Er..." disse Azulongmon, non del tutto convinto, e una gocciolona di
sudore gli scese lungo la testa corazzata. "Mah, continua a sembrarmi una
richiesta un pò strana... ma la scelta è vostra! E va bene, allora! E
sia!"
Gli occhi del drago azzurro scintillarono per un istante... e subito dopo,
nelle mani della demonietta apparve un foglio di pergamena, dove era stampato,
in una strana scrittura che sembrava un complesso groviglio di rune, un nome che
era comunque immediatamente riconoscibile come quello di Azulongmon! Davanti ad
una Rei ancora stupita, e alle ancora più incredule Sora e Mimi, i due
PetitMamon si abbracciarono festanti!
"Evvai! Ora sì che abbiamo il pugno la chiave del successo!" esclamò Pal. "Ti
immagini gli altri Digimon, quando ci vedranno e glielo racconteremo? Siamo
diventati anche noi delle leggende di DigiWorld!"
"Pal e Pul, i due PetitMamon che hanno visto la disfatta di Daemon, hanno
incontrato i Digiprescelti e hanno ricevuto un autografo da Azulongmon-sama in
persona!" ripetè Pul. "Abbiamo reso immortali i nostri nomi! Evviva!"
Mentre i due fratelli iniziavano una vivace danza di vittoria, con Pal che
teneva in alto il prezioso documento, Azulongmon fece un'altra risata
sommessa... e infine si rivolse ai Digiprescelti. "E comunque, non posso
certo dimenticarmi di voi, nè di tutto quello che avete sacrificato per fermare
Daemon e il suo diabolico piano!" commentò. "Il minimo che io possa fare
per voi, Digiprescelti, è riportare la vostra città come era prima, come già ho
fatto a suo tempo. Purtroppo, non mi è possibile riportare in vita coloro che
sono morti in questa tragedia... ma posso almeno fare tutto il possibile perchè
voi e gli abitanti del vostro pianeta non dobbiate più soffrire per le
conseguenze dell'attacco di quel demonio. Con l'augurio che possiate riprendere
la vostra vita. Così sia!"
Azulongmon si concentrò, molto di più di quanto non avesse fatto prima... e
pochi istanti dopo, i Digiprescelti furono estasiati di vedere delle lucine
azzurre sollevarsi dal terreno bruciato e depositarsi gentilmente sugli edifici
in rovina. L'intera zona iniziò a risplendere di blu brillante... e sotto gli
occhi di tutti, anche degli sfollati rimasti sulle colline circostanti, la città
di Tokyo iniziò a risorgere! Il terreno si saldava là dove si erano aperte le
spaccature, e l'asfalto tornava solido, mentre i palazzi che avevano dominato lo
scenario fino a pochi giorni prima tornavano a farlo: le loro intelaiature
vennero ricostruite in pochi minuti, e ricoperte di cemento, fino a farli
tornare dell'aspetto che avevano prima di essere abbattuti. Le macerie
scomparivano gradualmente, lasciando il terreno limpido come era prima, e tutto
ciò che era stato distrutto nel corso dell'invasione tornava al suo posto,
guidato dalla volontà di Azulongmon.
"E' veramente un miracolo..." mormorò Yurika, abbracciata a Sho, che le
accarezzava la mano. "La... la nostra città sta..."
"Sì, Yurika-chan... è tutto finito! La nostra vita può ricominciare!" rispose
il ragazzo, per poi guardare verso SnowAgumon e Kunemon, e scambiarsi con loro
un gentile sorriso. Pochi minuti dopo, la città era tornata del suo
aspettonormale, e tutti i Digimon e i Digiprescelti si guardavano attorno,
sentendosi come in un bel sogno. Tokyo era rinata dalle sue ceneri, e anche se,
purtroppo, non era stato possibile far tornare in vita coloro che erano morti,
almeno i superstiti non avrebbero avuto difficoltà a riprendere la loro vita una
volta che l'eco del disastro si fosse smorzata.
Azulongmon sospirò, guardando con soddisfazione la città tornata come
prima... e le espressioni di commossa gratitudine dei Digiprescelti e dei suoi
fedeli sudditi. Vedere quei volti pieni di gioia riusciva a scaldare persino il
cuore di un essere superiore come lui... ma sfortunatamente, un'incombenza
decisamente meno simpatica lo attendeva, ora che era tutto sistemato.
"Neo Saiba." tuonò con tono improvvisamente minaccioso, voltandosi
verso il ragazzo dai capelli bianchi. Non più protetto da Arkadimon o dai suoi
scagnozzi, Neo indietreggiò di qualche passo davanti allo sguardo severo di
Azulongmon, e alle espressioni disapprovanti che stava ricevendo da tutti i
presenti, sua sorella compresa.
"Tu... hai collaborato spontaneamente e di tua libera iniziativa con
Daemon, il nemico di ogni forma di bontà e giustizia." affermò Azulongmon,
spietato. I Digiprescelti non lo avevano mai visto così indignato, ma non se la
sentivano certo di fargliene una colpa. "Hai portato i tuoi scagnozzi a
devastare DigiWorld, hai cercato di sacrificare la Digiprescelta della Luce ad
un mostro come Dragomon per i tuoi fini egoistici... hai ricevuto da Daemon
quell'abominio chiamato Arkadimon, e l'hai usato per uccidere decine di Digimon
innocenti in nome del tuo desiderio folle! Per non parlare del fatto che hai
aiutato Daemon nella sua conquista, con la prospettiva di usare il potenziato
Arkadimon per fare di DigiWorld il tuo mondo da dominare! Se non fosse stato per
te, Daemon non sarebbe riuscito a fare nulla... quindi, la colpa di questa
devastazione ricade anche su di te! Hai vite innocenti sulla coscienza... ma a
te non interessa, vero? Visto che facevi tutto in nome del tuo 'amore' per la
tua famiglia..."
Neo strinse i denti e si guardò attorno... ma nessuno di loro disse una
parola per difenderlo. Anche Rei, pur con grande dolore, si rendeva conto che
quello che Azulongmon diceva era la verità.
"Se la cosa spettasse soltanto a me, ti avrei già distrutto per i tuoi
crimini." aggiunse Azulongmon... e solo allora i Digiprescelti e Rei ebbero
qualche reazione allarmata; Taichi e Yamato si fecero avanti, cercando di
dissuadere Azulongmon dal suo intento.
"A-Aspetti un attimo, Azulongmon-sama! Non crede che sia un pò esagerato?"
esclamò il Digiprescelto del Coraggio. "Sono d'accordo che Neo deve pagare per
le sue colpe... ma ucciderlo mi sembra davvero troppo!"
Yamato annuì. "Sì, Azulongmon-sama... la preghiamo di risparmiarlo, almeno in
nome della sua famiglia. Rei-san e sua madre hanno già sofferto abbastanza, e
non vogliamo che debbano farlo ancora!"
"Yamato-san..." mormorò Rei con le lacrime agli occhi e una mano stretta sul
petto, mntre Sora le prendeva le spalle per darle conforto.
Il grande drago dell'Est restò in silenzio per qualche secondo, osservando i
volti dei Digiprescelti, dai quali traspariva la stessa preghiera che avevano
fatto i due grandi amici... e infine, parlò di nuovo, rivolto a Neo. "Ma... I
Digiprescelti del Coraggio e dell'Amicizia hanno ragione. Non spetta a me
decidere del tuo destino. Tu affronterai la giustizia degli uomini, che ti
punirà secondo quello che riterrà più giusto. E dovrai vivere, per il resto
della tua vita, sotto l'insopportabile peso dei tuoi crimini. Questa mi sembra
una punizione adeguata, per uno come te." esclamò infine.
Neo, del tutto spiazzato e privo di difese, continuò a girarsi freneticamente
ora da una parte, ora dall'altra... ma ovunque guardasse, trovava le espressioni
impietose dei Digimon e dei ragazzi, che gli indicavano chiaramente che non
avevano chiesto ad Azulongmon di risparmiarlo perchè lo avevano perdonato... ma
solo perchè tenevano a Rei e a sua madre, e non volevano farle soffrire ancora.
La consapevolezza che la sua vita era dipesa soltanto da quello fece quasi
perdere le forze a Neo, che si voltò verso sua sorella...
Ma Rei scosse la testa, rifiutando di farsi convincere dalla tardiva
richiesta di perdono. "Mi... Mi dispiace, Neo." affermò quasi freddamente. "Ma
per quanto io ti voglia bene, e continui a volertene, non posso passare sopra
quello che hai fatto solo per questo. No, Neo, mi dispiace... ma tu devi essere
punito. Non cercare di giustificarti con me, perchè io non volevo un mondo ai
miei piedi... mi bastava essere viva e poter stare con la mia famiglia e i miei
amici. E certo non potrei mai essere felice sapendo che era una felicità
costruita sulle vite di tante persone."
Neo si afflosciò a terra, in ginocchio, totalmente sconfitto. "R-Rei...
sorellina... come puoi... non capire? Io... Io... avevo fatto tutto questo...
per te..." mormorò, gli occhi persi nel vuoto.
Rei abbassò la testa e chiuse gli occhi. "Invece lo capisco eccome, Neo... ed
è questo che mi addolora di più."
Daisuke guardò con tristezza i due fratelli. Per quanto fossero distanti tra
loro soltanto un metro o poco più, in realtà tra loro si era aperto un abisso...
e lui, nel suo piccolo, anche come Digiprescelto dei Miracoli, non poteva fare
altro che sperare che un giorno sarebbero riusciti a ritrovarsi su un'unica
sponda, per quanto si preannunciasse come un lavoro duro e difficile... Non potè
fare a meno di pensare al suo rapporto con Jun, che pur nella sua
conflittualità, era comunque sempre stato sano... anche se lui, in passato,
aveva pensato di non sopportarla...
Ancora qualche altro secondo passò... prima che Azulongmon prendesse fiato e
parlasse di nuovo. "Per il resto... come ho già detto, Digiprescelti, il
Mondo Digitale dell'Est, e l'umanità intera, hanno con voi un debito che mai
potranno saldare. Voi avete sconfitto Daemon, uno dei più terribili nemici che i
due mondi abbiano mai avuto... e l'avete fatto pagando un grosso prezzo, tutti
quanti. Non pretendo di pensare di aver ripagato abbastanza il vostro
sacrificio... ma mi auguro che, in futuro, non ci saranno più problemi, e voi
potrete proseguire la vostra vita normale, come tutti i ragazzi della vostra
età. Sho Kusanagi... tu e i tuoi amici siete stati i primi esseri umani a
mettere piede a DigiWorld, e da voi è iniziato questo grande viaggio che oggi si
è sperabilmente concluso. Voi per primi avete dato prova del valore che vi
rendeva degni delle vostre Crest... e voi per primi avete salvato i nostri due
mondi. Mi dispiace che la pace, per voi, sia dovuta finire così
all'improvviso..."
Sho e SnowAgumon scossero la testa, mentre guardavano verso i loro compagni.
Yurika e Kunemon. Kevin e Bearmon. Felipe e Falcomon. E infine, Jolene e
BlackGatomon. Ora più che mai, c'era qualcosa di magico nel vedere la vecchia
generazione riunita e al fianco delle nuove... "Noi... siamo pur sempre dei
Digiprescelti, Azulongmon-sama. E devo ammettere... che un pò ci mancavano le
avventure che abbiamo vissuto! Ammetto che in certi momenti non è stato facile
dover tornare a lottare... e che spesso abbiamo visto cose terribili, in questa
guerra con Daemon... ma non abbiamo rimpianti, nessuno di noi!" affermò il
ragazzo, sapendo di parlare a nome di tutti.
Azulongmon annuì, e si spostò verso il resto del gruppo. "E anche voi,
miei giovani amici... pur venendo da parti diverse del mondo, pur venendo da
realtà molto diverse... avete saputo trovare la forza dell'unità e un'unica
causa per cui combattere. Siete i degni successori di Sho e dei suoi amici... e
in particolare voi, Taichi Yagami e Daisuke Motomiya... siete stati dei leader
all'altezza della situazione, anche con gli errori che a volte avete fatto.
Complimenti ad entrambi voi... e a tutti i vostri amici e i vostri partner.
Voi... siete dei veri eroi. E' questa la verità."
I due ragazzi, Koromon e DemiVeemon, in piedi in mezzo alla piazza
ricostruita, si guardarono tra loro... e infine, quasi con eleganza, si
inchinarono in segno di rispetto davanti alla divinità dell'Est.
"Beh... che possiamo dire..." affermò Taichi. "Noi... abbiamo cercato di fare
tutto il possibile, e siamo contenti che alla fine sia andato tutto bene!"
Daisuke ridacchiò tra sè. "Heheheee... ammettiamo che non è sempre stato
facile. Però... sì, insomma... anche se in qualche caso ho un pò incasinato le
cose, mi fa piacere che lei pensi questo di noi!"
Azulongmon sorrise. "Questa... è la pura e semplice verità, amici miei.
Voi tutti... dovete essere fieri di quello che avete fatto. E anche i Digimon
che per tanto tempo vi hanno accompagnato." disse, indicando i Digimon
indipendenti che si erano riuniti attorno a loro: BlackWarGreymon per primo, poi
Panjyamon, Minotarumon, Andromon, Piximon, Taiyodramon, Volcdramon, Musyamon,
Morgannamon, KingCobramon... e innumerevoli altri, lì schierati e fieramente
disposti in file ordinate. "La sconfitta di Daemon... è stata possibile
soltanto grazie all'unione delle vostre forze, e all'abilità di tutti voi. E
parlo sia agli esseri umani che ai Digimon, in questo momento. Sono fiero... di
come tutti voi vi siete comportati... e spero che in futuro più nulla possa
minacciare la pace che vi siete così faticosamente guadagnati! Digiprescelti...
a voi vanno i miei auguri per il futuro... e spero che, la prossima volta che ci
incontreremo, sarà per ricordare assieme questi bei momenti, invece che per
combattere contro altre minacce. Grazie di tutto, bambini prescelti... e
arrivederci!"
Azulongmon iniziò lentamente a svanire, e il cielo tornò del suo colore
tranquillo e rassicurante. Ora, un'ombra del blu della notte iniziava a
sovrapporsi ai colori del tramonto, e le prime stelle iniziavano a scintillare
nella volta celeste...
E finalmente, in un poetico silenzio, il cielo tornò normale, e la città di
Tokyo rimase silenziosa e pacifica come lo era stata prima della terribile
invasione.
L'incubo era finito. Per sempre.
Ancora per un pò, Sho, Taichi, Daisuke, i loro compagni, e tutti i Digimon
restarono a guardare il punto in cui Azulongmon era svanito, senza dire una
parola...
E finalmente, Daisuke e DemiVeemon si alzarono per primi, rivolgendosi al
resto dei Digiprescelti.
"Torniamo a casa, amici... I nostri cari ci stanno aspettando!"
CONTINUA E FINISCE NEL PROSSIMO CAPITOLO
Note dell'autore: E così, è fatta. La battaglia finale si è conclusa nel
migliore dei modi, e Daemon è stato finalmente annientato. Non sapete cosa
significhi per me scrivere questo capitolo... significa che un lavoro sta
giungendo al termine. Un'intera saga alla quale ho dedicato tanto tempo, e che
finalmente giunge ad un meritato finale! Forse un pò prevedibile, ma... sapete
com'è, a me piace il lieto fine! Ci sono troppe cose, nella vita reale, che non
vanno come sarebbe giusto... quindi nella fiction preferisco che le vicende si
risolvano bene! Come dire, un'iniezione di ottimismo e idealismo in un mondo che
mi sembra diventare sempre più cinico!
Personalmente, credo che forse avrei potuto fare di più con il combattimento
finale... ma in fondo, dopo tre interi capitoli, era anche giusto che giungesse
alla sua conclusione! Penso di essere stato un pò ripetitivo e prevedibile, e
che a volte avrei potuto scegliere meglio le parole... ma mi auguro che ve la
siate goduta!
Per qualche motivo, lo scambio tra Neo e Rei, verso la fine, mi ha ricordato
quello tra Lelouch e Nunnaly verso la fine di Code Geass. Con l'unica differenza
che Lelouch è stato molto più ragionevole...
Beh, non credo di avere altro da dire. Il discorso finale, lo riservo per
l'ultimo capitolo, che farà da chiusura alle vicende di questa lunga saga. Mi
raccomando, non perdetevelo!
Justice Gundam
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Capitolo 37 *** Ritorno alla vita ***
Invasion-37
Digimon Adventure 02: Invasion
Una fanfiction di Digimon Adventure 02 scritta da: Justice Gundam
Beh...
Accidenti, come si può iniziare un capitolo così importante? Ho un vuoto di
idee... ma vabbè, vorrà dire che qualcosa mi verrà pure in mente! E' che, per
un'occasione così speciale ed unica, ho un sacco di cose da dire, e non saprei
quale dire per prima!
In ogni caso...
Benvenuti a tutti i fan di Digimon, italiani e stranieri, uomini e donne, di
ogni età e di ogni estrazione sociale! Quello che vi apprestate a leggere è
l'ultimo, sperabilmente atteso, capitolo della terza e ultima fanfiction del mio
ciclo dedicato a Digimon Adventure 02. E' stato un viaggio lungo, appassionante,
qualche volta difficile... ma comunque, ne è valsa la pena, per ogni singolo
capitolo! Abbiamo tutti vissuto delle avventure indimenticabili a fianco dei
bambini prescelti, vecchi e nuovi, e li abbiamo visti affrontare i nemici più
terribili... fare nuove amicizie, e nuove esperienze che li hanno fatti
crescere. Hanno passato momenti tristi e felici, hanno riso e pianto assieme...
e alla fine, loro e i loro amici Digimon sono riusciti a sconfiggere il loro
nemico più micidiale: Daemon, che ha perseguitato i sogni di Sho e dei suoi
compagni per dieci ani, e che era riuscito a sfuggire alla sua giusta punizione
nel suo primo incontro col gruppo di Daisuke... alla fine, è tornato per
vendicarsi, mettendo in moto un piano tanto complesso quanto pericoloso, che
però non si è risolto come lui o il suo complice Dragomon avrebbero
desiderato!
Dopo una bataglia finale lunga tre capitoli, la più lunga che io abbia mai
scritto, Daemon è stato annientato dalla forza combinata delle nuove evoluzioni
nate dalle Luci della Vittoria. Ora, non resta altro che concludere questa
storia... non prima, però, di aver ringraziato chi di dovere e di aver risposto
alle vostre recensioni!
Innanzitutto, anche se alla fine di questo capitolo ringrazierò tutti in
maniera più esaustiva, voglio dire grazie a tutti coloro che hanno letto le mie
storie, e mi hanno dato ancora più carica per andare avanti. Sappiate che è
stato anche merito vostro se questa storia, e la saga di cui fa parte, ha avuto
tanto successo. Ognuno di voi ha contribuito, nel suo piccolo, al completamento
di questo grande viaggio... e avete la mia più profonda gratitudine per
questo!
Come ho detto, però, il discorsone finale me lo voglio risparmiare per la
fine di questo capitolo. Per ora, credo che sia il caso di scrivere la parola
fine agli eventi di questa saga... e mostrare anche qualche retroscena che vi
darà un'idea di cosa aspettarvi più avanti! Ricordatevi che, mentre le vicende
di questa storia andavano avanti, ne accadevano altre negli altri Mondi
Digitali... e avrete modo di leggere, nelle storie che verrano riprese entro
breve, le storie dei Tamers, dei Guerrieri Leggendari, e degli agenti della DATS
(i protagonisti dela quinta serie, Digimon Savers). Abbiate solo un pò di
pazienza, poi... e riprenderò a scrivere anche di Sho, SnowAgumon e dei loro
compagni di Digimon Zero, per non parlare del mio prequel The Lost Past! Come
vedete, ci sarà ancora un bel pò da leggere...
...e ne avrete fino al mio cross-over finale, Digimon The EndGame! Ma per
quello... dovrete aspettare un bel pò. Intanto, accontentatevi di quel piccolo
assaggio che vi darò alla fine di questo ultimo capitolo!
Bene... ora, prima che la fine inizi, il consueto appuntamento con le vostre
recensioni! C'è un pò di malinconia nel rispondervi in un'occasione come questa,
ma... beh, doveva pur finire, un giorno o l'altro! E allora, non perdiamo altro
tempo!
Talpina Pensierosa: Non ti preoccupare, non sono uno che vuole recensioni
a tutti i costi! ^_^
Per il resto... mi fa piacere che questo capitolo ti sia piaciuto... e ti
assicuro che anche a me dispiace un pò che sia finita! Ma, su con la vita! Le
storie che verranno saranno - spero - ancora più entusiasmanti! Grazie ancora...
e buon ultimo capitolo!
Eden89: Grazie ancora! Ho voluto rendere il combattimento il più lungo
possibile apposta, in modo da dare una degna chiusura a questa battaglia
epica... però, sì, forse l'ho reso un pò troppo lungo in certi punti! Comunque,
sì, meglio che troppo corto! E mi fa piacere sapere che comunque era scritto
bene! Come ho già detto, Neo non era nella posizione di redimersi così,
all'improvviso. Era giusto che scontasse la sua pena...
Nicola: Dopo averla passata liscia nell'anime, potevo forse lasciar fare
a Daemon la stessa cosa nella mia storia? Certo che no... e allora, eccolo
sistemato a dovere! Credimi, è piaciuto tanto a me scrivere della sua fine,
quanto a te di leggerla! Grazie ancora delle tue lodi... e ti prometto che
questo capitolo non ti deluderà! Goditi il capitolo finale!
KillKenny: Brrrr... quando tu e i tuoi complici mettete mano a quegli
strumenti, vuol dire che è meglio restare in guardia! Comunque sia... grazie
della recensione, e spero che anche il capitolo finale sia soddisfacente!
Scrivere della demolizione di Daemon è stato molto divertente, in effetti... e
come vedi, anche Neo non è sfuggito alla sua giusta punizione! (A proposito, hai
mai giocato a Drakengard? Per qualche motivo, la scena con Azulongmon e Neo mi
ha ricordato molto quella tra la draghessa Angelus e la cattiva Manah nel finale
di quel gioco...)
Saranno contenti di conoscerlo, eh? Temo di aver capito in che senso...
O_O
Eccoti l'epilogo! Spero che come defaticamento sarà soddisfacente, dopo tutta
questa corsa!
Kari 89: E grazie anche a te, amica mia! Certo, non potevo lasciare che i
Digiprescelti vincessero troppo facilmente... ma sai come sono fatto io,
preferisco il lieto fine! Oh, e mi lusinga sapere che hai intenzione di stampare
le mie storie! Wow, così te ne fai proprio un libro! Grazie ancora... e spero
che l'ultimo capitolo ti piacerà! Record of Digital Wars riprenderà tra molto
poco... e anche Digimon Zero! Quindi, avrai ancora parecchio da leggere!
SmartGirl: Credici... finalmente, il grande nemico dei Digiprescelti è
stato annientato, e la pace può tornare in entrambi i mondi! Sono d'accordo con
te, lunga vita ai Digiprescelti... che ci hanno fatto vivere così tante
emozioni, e continueranno a farlo ancora a lungo! Beh, per quanto riguarda il
finale... lascio giudicare a te, ma credo di aver fatto un buon lavoro! Grazie
ancora, e alla prossima!
Padme Undomiel: Grazie anche a te! Scusa se la mia risposta non è lunga come dovrebbe, ma le circostanze mi obbligano ad essere conciso... in ogni caso, spero che anche tu ti godrai il finale, e tutte le coppiette che ho messo su! ^_^
TopoMouse: Grazie anche a te... e sì, era ora che Daemon togliesse il disturbo e Neo venisse punito! Ora, non resta che leggere il finale... e mi scuso in anticipo con te, devoto fan di Takari, per quello che succederà. Ecco, questo è il piccolo particolare che a te non piacerà molto...
Ed ora, non resta che leggere l'ultimo capitolo di questa avventura! Buon
divertimento... e ci sentiamo alla fine di questo capitolo per i saluti finali!
^_^
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Capitolo 37 (Epilogo) - Ritorno alla vita
Dopo la notte più buia, torna sempre il sereno.
Questa frase si adattava perfettamente alla conclusione della teribile guerra
che aveva visto i Digiprescelti opporsi a Daemon, il loro antico nemico, e al
suo esercito oscuro. Nonostante la situazione sembrasse apocalittica, e
nonostante i terribili poteri di cui Daemon, i suoi generali e la sua
inaspettata arma segreta / corpo alternativo Arkadimon fossero dotati, alla fine
il gioco di squadra, l'amicizia e la volontà di non arrendersi mai avevano avuto
la meglio sul crudele Demone dell'Ira, e Azulongmon aveva ricostruito ciò che
era stato distrutto... anche se, purtroppo, nulla aveva potuto fare per coloro
che avevano perso la vita nell'assalto, e il cui numero ammontava, secondo le
stime finali, ad almeno un paio di centinaia. Ciò nonostante, la città, e il
mondo intero, aveva ricevuto bene il terribile colpo... e dopo tre giorni di
lutto nazionale, per la tragica scomparsa di tante persone, e quasi una
settimana in cui le attività giornaliere erano andate a rilento, finalmente la
vita aveva potuto tornare a scorrere secondo i ritmi che aveva prima.
Inutile dirlo, nessuno poteva essere più contento di tutto questo dei
Digiprescelti stessi, molti dei quali avevano visto la loro città quasi rasa al
suolo. Per non parlare del fatto che tutti loro, senza esclusione, si erano
trovati direttamente immersi nella mischia, circondati da Digimon crudeli che
non chiedevano niente di meglio che ucciderli e cancellare i loro partner. Era
stato quasi un miracolo che nessuno di loro fosse caduto in quello scontro
apocalittico... e molti di loro ci erano andati pericolosamente vicini!
Per fortuna, ormai era tutto finito... questo era, senza dubbio, quello che
pensavano due dei Digiprescelti che più di tutti erano rimasti coinvolti in
quella faccenda. Daisuke Motomiya ed Hikari Yagami, lui in quanto detentore di
una delle Crest più potenti in assoluto e leader della generazione più giovane
di Digiprescelti... e lei, in quanto uno dei perni attorno ai quali ruotava
l'intero piano di Daemon! Se non fosse stato per l'audacia dei suoi compagni, e
per il ritorno in scena del Digimental dei Miracoli, sarebbe stata ancora nelle
grinfie di Dragomon... o, peggio ancora, il Signore delle Acque l'avrebbe fatta
diventare tutt'uno con lui, rendendolo ancora più potente di quanto già non
fosse! Le conseguenze sarebbero state a dir poco catastrofiche...
Ma non era successo nulla del genere, ed Hikari non poteva che dare ragione a
Daisuke da questo punto di vista. Non aveva senso stare a pensare a quello che
avrebbe potuto essere e non era stato. Alla fine, quello che contava era che
tutti loro, i loro Digimon, e le loro famiglie, erano sani e salvi, e che il
piano malvagio era stato mandato all'aria. Finalmente, dopo tanto tempo, i
Digiprescelti potevano godersi un pò di meritata tranquillità.
"Aaaaah... cavolo, non avrei mai pensato che questa tranquillità mi sarebbe
mai mancata!" esclamò l'avventuroso Veemon, stiracchiandosi e godendosi il sole
di metà agosto mentre lui, Gatomon e i loro partner riposavano seduti su una
panchina, all'ombra di un grande albero di ciliegio. "Con tutto quello che è
accaduto finora, poi, c'era motivo di dubitare che l'avremmo mai più vista!
Certo che... hehehee... quelle Luci della Vittoria erano davvero forti! Avete
visto come sono diventato?"
Daisuke ridacchiò a sua volta, e accarezzò la testolina del draghetto
azzurro. "Heheheee... già, Imperialdramon Paladin Mode! Non ho mai visto un
Digimon così potente... a parte Azulongmon stesso! E devo dire che nemmeno io mi
aspettavo che sarebbe venuto fuori!" esclamò. "Per fortuna... alla fine Daemon
si è beccato la lezione che meritava! Questa volta, credo proprio che non lo
rivedremo mai più!"
"E con tutto quello che quel verme ci ha fatto passare... non rivederlo mai
più sarebbe ancora il minimo, per me!" commentò Gatomon, comodamente sdraiata
all'ombra proiettata dalla panchina e vicino alle gambette di Hikari. Si diede
una leccatina, e usò una delle sue zampe per alleviare un fastidioso prurito
dietro all'orecchio, come un vero gatto... poi si stiracchiò pigramente e si
alzò scrollando la testa. "Comunque, mi ha fatto piacere fare la mia parte! Io,
per parte mia, ho dato il benservito a quella LadyDevimon, e vi dico subito che
non mi mancherà!"
"Beh... so che forse non mi si addice dirlo, ma... nemmeno a me!" rispose
Hikari, chinandosi per prendere in braccio la sua partner e facendola adagiare
con cautela sulle sue ginocchia. La gattina bianca iniziò immediatamente a fare
le fusa, soddisfatta, e Hikari si voltò di nuovo verso Daisuke. "Beh,
Daisuke-kun... ora che la nostra guerra contro Daemon è finita... che cosa pensi
che accadrà, d'ora in poi?"
Daisuke inclinò la testa da un lato e, assumendo un'espressione dubbiosa, si
toccò la guancia con un indice. "Hmmm... mah, è una cosa a cui non ho pensato,
se devo dire la verità! Per adesso, visto che non manca molto prima che la
scuola ricominci, vorrei cercare di passare più tempo possibile a godermi le
vacanze che mi restano! Magari fare un giretto a DigiWorld assieme agli altri
ragazzi, o cercare quel modellino a cui stavo dando la caccia da mesi..."
Hikari sbattè gli occhi, un pò interdetta, e una piccola goccia di sudore le
scorse lungo la guancia, mentre Veemon annuiva con convinzione... e Gatomon
scuoteva la testa, mormorando qualcosa come 'Baka' tra sè... poi, la
Digiprescelta della Luce si mise una mano davanti alla bocca e ridacchiò,
divertita dalla risposta! "Heheheheee... ma no, ma no, Dai-kun, non volevo dire
questo!" rispose. "Volevo dire... ora, come pensi che andranno le cose, a
DigiWorld? I nostri amici Digimon... come se la caveranno, ora che il nostro
aiuto non è più necessario? E poi... cosa faranno i ragazzi stranieri, come
Michael-san o Catherine-san? E Sho-san e i suoi compagni? Per non parlare poi...
degli Alias-3... quelli, in particolare... come pensi che andrà, con loro?"
Il Digiprescelto dei Miracoli notò che il tono della ragazza del suo cuore si
era fatto un attimo più cupo verso la fine... indubbiamente, si riferiva
soprattutto a Neo e alla sua famiglia, che sicuramente era a parte del fatto che
lui stesso avesse collaborato con il Demone dell'Ira.
"Ehm..." disse, dando un colpo di tosse per nascondere il suo imbarazzo per
quella sue gaffe di poco prima. "Giusto... giusto, Hikari-chan, hai
perfettamente ragione... beh... che ti devo dire, non è una domanda a cui è
tanto facile rispondere..." riflettè ad alta voce. "Certo... mah, penso che
Michael-san e gli altri faranno più o meno quello che abbiamo fatto noi! Adesso,
saranno già tornati nei loro paesi e staranno cercando di riprendere la loro
vita di tutti i giorni. E anche Kevin-san, Felipe-san e Jolene-san, con i loro
Digimon... tra non molto, anche loro prenderanno il loro volo di ritorno nei
loro paesi. Per quanto riguarda gli Alias-3... non lo so, Hikari-chan, proprio
non riesco ad immaginarlo. Come Ken-kun a suo tempo, anche loro avranno un bel
pò di strada da fare. Soprattutto Neo... mi è un pò dispiaciuto che fino
all'ultimo si sia rifiutato di tornare sui suoi passi..."
"Neo... era troppo accecato dal suo rancore per quello che era successo a
Rei-san e alla sua famiglia." affermò Hikari, grattando con una mano sul legno
della panchina. Per un attimo, la Digiprescelta della Luce fece vagare il suo
sguardo verso la strada davanti a loro, osservando le persone che passavano loro
davanti, molte delle quali salutavano con affetto i due Digiprescelti. Hikari
ricambiò... per poi continuare il discorso. "Si era convinto... che quello che
aveva passato gli desse il diritto di fare quello che voleva in nome del suo
affetto per la famiglia. Ciò nonostante, non potevamo certo ignorare che... per
colpa sua, molti Digimon e molte persone sono morte."
"Certo che no... devo ammettere che un pò mi ha fatto pena, ma non al punto
da scusarlo..." affermò il ragazzo, mettendosi meglio sulla panchina. "Però... è
vero, Rei-san e Neo avranno molti strappi tra loro da ricucire..."
"E non sarà una cosa breve, purtroppo..." affermò Veemon, pensieroso. "Li ho
visti, dopo la fine del nostro scontro con Daemon... ci sarà molto da fare per
ricostruire il loro rapporto."
Daisuke sospirò... e per un pò di tempo, i due ragazzi e i loro Digimon
restarono seduti sulla panchina, osservando il viavai di persone davanti a loro.
Certo, non si era ancora tornati proprio ai livelli a cui Tokyo era prima
dell'attacco di Daemon, e non si percepiva ancora il senso di frenesia e di vita
tipico della grande città... ma si era senz'altro sulla buona strada, e forse,
nel giro di qualche giorno, l'attività sarebbe tornata più o meno ai livelli di
prima... ma gli orrori e la disperazione che l'attacco dei Daemon Corps avevano
scatenato sarebbero rimasti a lungo, probabilmente per sempre, nei ricordi degli
abitanti di Tokyo. Quei giorni infausti sarebbero passati alla storia...
Ma se non altro, il peggio era passato, e Daemon non poteva più fare del male
a nessuno... e questa consapevolezza faceva in modo che anche Daisuke, Hikari,
Veemon e Gatomon si sentissero meglio a riguardo. Con un altro sospiro, il
Digiprescelto dei Miracoli allungò una mano, e la mise attorno alle spalle di
Hikari, che sussultò un attimo per la sorpresa... poi, un pò timidamente,
ricambiò il gesto appoggiando la sua mano delicata su quella del ragazzo.
Buffo, pensò la ragazzina. Quando lei e Daisuke si erano conosciuti, pochi
mesi dopo la conclusione della battaglia contro Apocalymon e contro Diaboromon,
non avrebbe mai immaginato che un giorno, quel ragazzo impulsivo e un pò
imbranato sarebbe diventato un punto così fermo nella sua vita, e un amico così
importante. E invece, ora che erano da soli loro due, Hikari sentiva il cuore
batterle sempre più forte, e il viso colorarsi leggermente di rosso... chissà,
forse era arrivato il momento di rendere noti i suoi sentimenti, come avevano
fatto a loro tempo suo fratello e Sora...
Probabilmente, un'idea del genere era balenata anche ai loro Digimon, in
quanto proprio in quel momento Veemon e Gatomon si voltarono l'uno verso
l'altra... e si scambiarono un cenno di assenso, quasi fosse il loro segnale di
mettere in atto un piano che avevano elaborato in precedenza. La gattina bianca
si alzò, si stiracchiò pigramente e si scrollò come un vero gatto, mentre il
draghetto azzurro balzò improvvisamente in piedi, e scese dalla panchina con un
balzo. Immediatamente, i due Digiprescelti li seguirono con lo sguardo,
chiedendosi come mai volessero allontanarsi... e Veemon fu rapido a rispondere,
prima ancora che la domanda fosse posta.
"Io e Gatomon... dovremmo allontanarci un attimo!" disse il draghetto, con la
sua vocetta nasale. "Voi comunque non preoccupatevi, torniamo subito! Dobbiamo
solo... ecco... andare a fare un bisogno fisico e poi torniamo!"
"Voi restate pure qui tranquilli, che non ci mettiamo molto!" esclamò
Gatomon, dileguandosi dietro un cespuglio prima che i due stupiti adolescenti
potessero fare altre domande. Hikari riuscì appena a parlare a Veemon prima che
questo seguisse Gatomon, alzando un dito come per chiedere attenzione.
"Ehm..." mormorò la Digiprescelta della Luce. "Ma... tutti e due
assieme...?"
"Coincidenze!" rispose allegramente Veemon, agitando una mano... e facendo un
occhiolino a Daisuke, che capì al volo l'antifona, e alzò ironicamente gli occhi
al cielo.
"Sigh... accidenti, Veemon, sei più un furbacchione di quanto immaginassi!"
disse tra sè quando lui e Gatomon furono scomparsi dietro i cespugli. Se
conosceva il suo partner e quella di Hikari bene come credeva, probabilmente
quei due si erano appostati dietro il cespuglio, e li stavano osservando con
interesse, restando fuori dal loro campo visivo. "E va bene... visto che volete
farci da Cupido... vediamo se io ed Hikari-chan riusciamo ad approfittare di
questa occasione... ehm... allora, vediamo, che cosa si fa in un momento come
questo? Ma che ti metti a chiederti, Daisuke Motomiya, tu non sei il tipo da
fare mistero dei suoi sentimenti! E anche Hikari sa che tu hai una cotta per
lei... almeno, credo... quindi, fai quello che faresti di solito, sii naturale,
e vedi di non inciampare sulle parole! E vedrai che andrà tutto bene! Almeno, se
lei ricambia..."
"O... Okay, Hikari... Adesso sei a tu per tu con il ragazzo che ti piace..."
mormorò a sua volta Hikari, cercando di organizzare il discorso. "Vediamo un
pò... che cosa si dice in casi del genere? E lui... come la prenderà? Oddio,
certo, lo so che Dai-kun ha avuto una cotta per me fin da quando eravamo alle
elementari, ma adesso... arrivati al momento decisivo... non so come andrà a
finire! No, non devo mettermi a pensare così tanto! Ora devo prendere il
coraggio a due mani, e dire quello che provo! Veemon e Gatomon ci hanno dato
quest'occasione... e non dobbiamo sprecarla!"
Contemporaneamente, Daisuke e Hikari voltarono lo sguardo l'uno verso
l'altra, e parlarono in perfetto sincronismo! "Scusa..." dissero nello stesso
momento, le voci che si sovrapponevano in uno strano effetto sonoro. Finirono
per restare impappinati a guardarsi negli occhi, colti di sorpresa da quella
strana coincidenza, per qualche secondo... poi, vedendo il lato divertente della
situazione, scoppiarono a ridere allegramente, in modo da far scemare un pò di
tensione!
"Heheheheee... scusa... Hikari-chan... Huhuhuuu... non volevo riderti in
faccia, ma... scusa, è stato troppo divertente!" esclamò Daisuke, cercando di
tenere a freno le risate. "Ci... ci siamo parlati addosso
contemporaneamente!"
Hikari teneva una mano davanti alla bocca per non apparire maleducata... poi,
si calmò, prese un pò di respiro, e passò la parola al suo amico. "Già... scusa,
Dai-kun... prima tu, se vuoi!"
"Ehm... grazie, se a te va bene..." rispose il ragazzo. Si schiarì la gola,
cercando di apparire meno nervoso possibile, poi si organizzò il discorso e
iniziò a parlare...
"AlloraHikarichandevisaperecheèunsaccoditempochevolevodirteloecheperunmotivooperlaltrononriuscivomaia..."
Un grosso gocciolone di sudore scese lungo la nuca di Hikari nel momento in
cui la bocca di Daisuke iniziò ad infilare una parola dietro l'altra, più
velocemente di quanto l'orecchio umano potesse sentire! Inutile dirlo, tutto
questo parlare senza sosta spompò Daisuke in brevissimo tempo, e il ragazzino si
ritrovò quasi subito a dover riprendere fiato per la foga con cui aveva parlato!
"Hanf... hanf.. scu... scusa... Hikari-chan... phew... mi sono... wow...
lasciato... prendere... la mano..."
"Er..." mormorò Hikari, piuttosto interdetta, mentre con la coda dell'occhio
intravedeva Gatomon, seminascosta dietro un cespuglio, che si sbatteva una
zampina sulla faccia e borbottava qualcosa circa certi Digiprescelti dei
Miracoli imbranati. "Beh... ho visto, Dai-kun... forse è il caso di prenderla
con un pò più di calma... e affrontare la questione più lentamente, non ti
sembra?"
"Ehm... credo che sia... una buona idea! Uff..." ansimò lui, ancora un pò
spompato. "Beh... allora, riprendendo da dove eravamo rimasti, ehm..."
Guardò la sua amica del cuore per un pò, ricevendo in cambio uno sguardo a
metà tra l'indeciso e il confuso... poi, Hikari lo incoraggiò con uno dei suoi
sorrisi gentili, facendogli cenno di andare avanti. Chissà perchè, c'era
qualcosa nel modo di fare di Daisuke che metteva a suo agio la ragazzina...
"Prego, Dai-kun... dì pure!"
"Grazie... ehm... allora, stavo dicendo, Hikari-chan..." iniziò...
"Accidenti, Daisuke, smettila di fare la figura dell'idiota! Datti un
contegno e dille tutto chiaro e netto. Che ti costa tentare? Al massimo non ci
sta... anche se mi dispiacerebbe..." si rimproverò mentalmente. Dopo aver
ripreso un pò di padronanza di sè, il Digiprescelto dei Miracoli si calmò,
acquistò sicurezza, e venne al punto.
"Dunque, Hikari-chan..." disse. "Devi sapere che è da un pò di tempo...
beh... da quando andavamo alle elementari, se è per quello... che sento qualcosa
di particolare per te. Voglio dire, certo, ti ho sempre considerato un buona
amica, e una persona con cui parlare liberamente, però... sì, insomma... è
qualcosa di un attimo più dell'amicizia, quello che provo nei tuoi confronti!
Come posso spiegarti? Eravamo tutti in pensiero, quando sei stata catturata da
Dragomon e dai suoi scagnozzi, però... sì, insomma... ero io quello che più di
tutti, almeno credo, era desideroso di salvarti! Sapendo che eri lì, nelle
grinfie di quell'insalata di mare troppo cresciuta, mi metteva una rabbia e una
tristezza addosso..."
Hikari ascoltava, con orecchio attento. Più ancora che i sentimenti in sè,
che la Digiprescelta della Luce aveva sempre più o meno intuito far parte del
cuore di Daisuke, era il fatto che il suo amico ne parlasse così liberamente con
lei che la colpiva. Daisuke non era tipo da ammettere così francamente di aver
provato rabbia o tristezza, se non magari davanti a Taichi o a Ken. Anche se non
riusciva a nascondere i suoi sentimenti, il suo orgoglio non gli permetteva di
parlarne così, al primo che capitava. Questo voleva dire che si fidava davvero
molto di Hikari...
"S-sì..." affermò la ragazzina, cercando di nascondere un pò di rossore sulle
guance. "Vai... vai pure avanti, Dai-kun..."
"Grazie..." rispose Daisuke, sfregandosi la nuca. "Beh, insomma... quello che
volevo dire, Hikari-chan, è... è.. che tu mi piaci!"
La frase uscì di getto dalla bocca del Digiprescelto erede di Taichi, seguita
da un istante di silenzio che, alle orecchie del diretto interessato, sembrava
non finire mai. Ecco fatto, si disse. Aveva detto tutto. Il gatto era uscito dal
cesto. Ora, tutto quello che doveva fare, era attendere risposta...
Il rossore si diffuse al resto del volto di Hikari, che si toccò le labbra
con la punta delle dita, e tenne la testa abbassata per non far notare il suo
imbarazzo. Un altro pò di silenzio scorse attorno ai due amici, come un
rigagnolo di acqua cristallina... e qualche istante dopo, Hikari parlò di nuovo,
questa volta con un pizzico di esitazione.
"D-Dai-kun..." mormorò. "Hai... hai proprio detto che... beh, sì, che... ti
piaccio... in quel senso?"
Daisuke strinse i denti, facendo una faccia un pò stranita. Accidenti, se
odiava ripetersi... soprattutto quando si trattava di una dichiarazione. "Er...
sì, Hikari-chan, ho... ho detto proprio questo! Mi piaci, Hikari-chan... io...
mi sono innamorato di te! In effetti... avevo intenzione di dirtelo prima che...
prima che iniziasse tutto questo casino con Daemon! Poi, non ne ho più avuto il
tempo e il modo... quindi lo dico adesso! Io sono innamorato di te,
Hikari-chan!"
Daisuke terminò la frase, stringendo le mani sulla stoffa dei pantaloni per
contenere l'emozione... poi proseguì. "Ecco... quello che volevo sapere era se
tu... sì, insomma..."
Hikari si guardò le mani, congiunte sul suo grembo... e come immaginava, vide
che stavano tremando, come percorse da una scarica elettrica. Riusciva quasi a
percepire i battiti accelerati del suo cuore, mentre muoveva le ginocchia avanti
e indietro in un vano tentativo di calmare il suo nervosismo. Aveva sentito
bene... non poteva crederci, aveva sentito bene! Daisuke... aveva davvero detto
che lei gli piaceva.. ed era innamorato di lei! Dopo essere rimasta per un pò di
tempo, lei stessa non sapeva se erano minuti o solo secondi, ferma al suo posto,
come stordita dalla rivelazione... la ragazzina si mosse di qualche centimetro
verso Daisuke, prendendo coraggio... e finalmente, si decise e coprì il resto
della distanza! Daisuke sentì la sua mano delicata appoggiarsi sulla sua
schiena, e si voltò a sua volta verso di lei...
...per essere accolto da un gioioso abbraccio!
"Hi-Hikari-chan...?" chiese Daisuke, ancora non del tutto sicuro che fosse un
sì o un no.
Hikari sciolse un pochino l'abbraccio, e per un istante Daisuke riuscì a
vedere il suo grazioso visetto raggiante, incorniciato dai suoi morbidi e lunghi
capelli castani...
E, come al rallentatore, la vide avvicinarsi a lui, e le loro labbra si
congiunsero per un momento, facendogli sgranare gli occhi! Daisuke rimase
stupito e confuso per una frazione di secondo... ma poi, con un'espressione di
pura felicità, ricambiò il gesto di affetto, baciando Hikari sulle labbra. Fu un
bacio breve, poco più che un toccarsi le labbra a vicenda, visto che erano
ancora nell'innocenza dei loro quattordici anni... ma fu comunque qualcosa di
elettrizzante ed intenso.
I due amici, da poco diventati qualcosa di più, si separarono... e i loro
sguardi raggianti si incrociarono, rivelando i loro volti arrossati. Hikari non
aveva mai visto il suo amico così in imbarazzo... e doveva ammettere che era in
momenti come quelli che le sembrava di vedere i sentimenti più intimi di
Daisuke. Oltre l'atteggiamento spaccone e in apparenza brusco che aveva, il suo
amico era un ragazzo veramente dolce e gentile...
"Può... bastarti come risposta?" chiese Hikari dolcemente. "Sì,
Daisuke-kun... anche a me... tu piaci molto, e ti voglio bene!"
Non c'era bisogno di altre parole, e i Digiprescelti dei Miracoli e della
Luce si abbracciarono teneramente, tenendosi stretti davanti agli occhi dei loro
Digimon nascosti dietro un cespuglio. Gatomon e Veemon, da parte loro,
guardarono la graziosa scena con aria commossa... poi si girarono l'uno verso
l'altro, e il draghetto azzurro fece un segno di vittoria, accompagnato dal
classico sorrisetto che lasciava appena scoperto un canino!
"E' fatta!" esclamò Veemon... e Gatomon ridacchiò e scosse la testa.
"Già... puoi dirlo forte! Anche se temevo che ci avrebbero messo chissà
quanto per dichiararsi!" scherzò la gattina bianca, senza perdere quel suo
pizzico di cinismo anche davanti ad una scena romantica. "Comunque... sì, sono
contenta per Hikari... e anche per il tuo partner! Dopo tutto il casino che è
successo, e dopo quello che Daisuke ha fatto per lei... credo che sia questo il
finale che meritano!"
Veemon ridacchiò. "Heheheee... Già, lo credo anch'io... tanti auguri, Dai-kun
e Hikari-chan... e spero che siate felici!"
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"O-... Okay, Taichi-san, Sora-san, stanno cominciando a venirmi dei
sospetti..." mormorò Jyou Kido, notoriamente il più ansioso dei Digiprescelti,
mentre i suoi compagni detentori delle Crest del Coraggio e dell'Amore lo
accompagnavano verso... verso dove, poi? Loro due, Agumon e Biyomon si erano
semplicemente presentati a casa sua, invitandolo a venire con loro da qualche
parte, senza specificare altro... e Jyou, sospinto un pò anche dal fedele
Gomamon che gli pinneggiava al fianco, aveva infine accettato, non senza nutrire
qualche sospetto circa le loro vere intenzioni! Tutto quello che Taichi e Sora
si erano lasciati scappare, era una piccola, velata allusione ad una sorpresa, e
il sorriso a denti stretti, quasi un ghigno, che Taichi era solito fare quando
complottava qualcosa...
Tutto considerato, si poteva dire che il Digiprescelto dell'Affidabilità
stesse andando incontro ad una sorpresa... forse gradita e forse no!
"E quali sospetti potresti avere, Jyou-kun? Andiamo, non fare la lagna!"
ridacchiò Taichi. "Vedrai, sarà una sorpresina che sono certo gradirai...
hehehehee..."
Mentre Taichi praticamente trascinava il riluttante Digiprescelto con gli
occhiali verso il luogo di cui lui e Sora avevano parlato, e la Digiprescelta
dell'Amore si faceva scappare una risatina davanti a quella buffa scenetta, Jyou
sospirò e scosse la testa. "E' proprio quando ti metti a dire queste cose,
Taichi-san, che io mi preoccupo di più... per me è la prova che stai tramando
qualcosa!"
"Chi? Io?" rispose Taichi, facendo la sua migliore faccia da innocentino. "Ma
stai scherzando? Figurati se è nel mio stile!"
Gomamon sghignazzò, divertito dalla messinscena del Digiprescelto del
Coraggio. "Heheheee... e poi, Jyou, se vuoi la mia penso che tutto questo sia
anche divertente!" commentò ironico. "Vederti mentre fai tutte quelle facce
imbarazzate è un vero spasso!"
"Sigh... Gomamon, quando tutto questo sarà finito, io e te dovremo fare un
bel discorsetto..." lo rimproverò scherzosamente Jyou... un attimo prima che
Taichi, Sora, Agumon e Biyomon si fermassero indicando davanti a sè. Il gruppo
era arrivato di fronte ad un piccolo spiazzo, in mezzo ad un'area pedonale in
quel momento non troppo affollata, e circondata da siepi di violette colorate...
in mezzo alla quale, con i capelli castani sciolti, vestita di una graziosa
camicetta estiva bianco-azzurra senza maniche, gonna azzurra e sandali bianchi
con il tacco un pò alto, si trovava Mimi Tachikawa, la borsetta bianca tenuta
sotto il braccio e gli occhi rivolti con espressione interrogativa al terzetto
di amici! E al suo fianco, protetta dal sole di agosto da un piccolo parasole
per bambole, si trovava Palmon, che canticchiava tra sè un'allegra
melodia...
Jyou deglutì sonoramente. Allora era QUELLA l'antifona! Quei due stavano
cercando di fare da Cupido tra lui e Mimi! Certo, non che non apprezzasse il
pensiero, però... accidenti, non si sentiva ancora pronto! Doveva ancora
prepararsi la dichiarazione, trovarsi dell'umore giusto... insomma, doveva
ancora fare un sacco di cose...
Ma sfortunatamente per lui, Taichi e Sora non avevano intenzione di
permettergli di rimandare ancora! Dopo essersi piazzati strategicamente dietro
Jyou, gli misero una mano sulla schiena e cominciarono a spronarlo, ignorando
del tutto le esclamazioni di disappunto del ragazzo più grande!
"Agh! Hey... Hey, Taichi-san, Sora-san, aspettate un momento!" esclamò,
mentre anche Agumon si univa alla festicciola e cercava di spingere Jyou
tenendolo per le caviglie! "Io... ehm... non sono ancora psicologicamente
pronto! Devo... devo ancora prepararmi il discorso... e poi... ehm... non o
neanche il vestito adatto!"
"Andiamo, Jyou-san, non farti pregare!" scherzò Sora. "Dopotutto, io ho
convinto Mimi-chan a presentarsi qui per quest'ora, dicendole che avrebbe avuto
una bella sorpresa! Adesso non vorrai mica lasciarla con un pugno di mosche,
vero? Non sarebbe gentile, da parte tua!"
"E poi, tu non hai la Crest dell'Affidabilità?" proseguì Taichi, allargando
il suo ghigno sornione. "Quindi, mostra che sei affidabile e vai a parlare con
lei! Su, su! Muoversi, signor Kido! Chi aspetta è perduto, e tu aspetti da tre
anni, ormai!"
Jyou si guardò freneticamente attorno, alla ricerca di qualcosa o qualcuno
che potesse tirarlo fuori da quell'inghippo... ma Agumon sembrava avere tutta
l'intenzione di collaborare con il piano di Taichi e Sora, e a giudicare dal
ghigno che presentava, la cosa gli stava piacendo un sacco! Mentre Biyomon e
Gomamon non sembravano troppo interessati ad aiutarlo: il Digimon foca,
continuando a strizzare l'occhio, faceva a Jyou cenno di andare!
"Argh! Hey, no, aspettate un momento... AGH!"
Nonostante le sue proteste, Taichi, Sora ed Agumon dettero un'ultima
spintarella a Jyou... e il Digiprescelto dell'Affidabilità barcollò in avanti
goffamente, agitando le braccia in modo da mantenere l'equilibrio, e finendo
proprio ad un metro da una stupita Mimi, che lo guardò mentre riprendeva
l'equilibrio e cercava di rimettersi a posto. Il ragazzo con gli occhiali
indossava una leggera camicia bianca a maniche corte, con pantaloni lunghi
estivi di colore beige scuro, e scarpe nere... e, bisognava dirlo, questo modo
di vestire gli dava un'aria piuttosto elegante e distinta, nonostante l'evidente
imbarazzo!
Mimi passò dallo stupore ad un sorrisetto arguto. Poco prima, Sora era
riuscita a convincere lei e Palmon a recarsi in quella piccola piazzola attorno
a quell'ora, senza specificare per quale motivo... e la Digiprescelta della
Sincerità, un pò sospettosa ma comunque curiosa di vedere cosa ci fosse dietro,
aveva accettato. Ora sì che si capiva l'antifona...
"Heheheee... hai capito, anche a Sora-neechan piace organizzare questi
scherzetti... A quanto pare, a stare così tanto tempo con Taichi-kun, ha preso
anche certe abitudini!" pensò tra sè divertita, mentre rivolgeva lo sguardo
ai due fidanzati e ai loro Digimon. Taichi ed Agumon stavano ivolgendo loro il
segno dell'okay... mentre Sora (che teneva la mano libera a Taichi) e Biyomon
facevano un segno di vittoria con la mano, o l'ala a seconda dei casi. Come per
dire a Mimi e a Jyou che era il loro momento, e di sfruttarlo al meglio...
Il ragazzo con gli occhiali si tirò su, rimettendosi a posto la camicia
meglio che poteva, e cercò di mettere su un discorso per nascondere il suo
nervosismo! Accidenti, dopotutto era sempre lui, Jyou Kido, famoso per le sue
allergie e il suo farsi sempre tanti problemi... come si poteva pretendere che
trovasse così su due piedi, il coraggio di parlare a tu per tu con la ragazza
che gli piaceva fin da...
Già, fin da quando? Jyou non era molto sicuro di quando la sua infatuazione
per Mimi fosse iniziata, ma forse poteva dire che i semi erano stati gettati
quando la sensibile Digiprescelta della Sincerità, esaurita da tutti i
combattimenti e la violenza che aveva dovuto vedere nel corso del suo primo
viaggio, aveva lasciato il gruppo, e lui si era offerto di accompagnarla per
proteggerla. Probabilmente era stato lì che, per la prima volta, aveva potuto
vedere meglio quella parte di sè che Mimi non lasciava vedere molto spesso,
quella della ragazza gentile e compassionevole che aveva cercato addirittura di
aiutare Ogremon, prima di allora un nemico giurato dei Digiprescelti. E poi, le
avventure che in seguito avevano vissuto a DigiWorld, per recuperare le loro
Crest ed opporsi a Mephistomon, Daemon, il redivivo Myotismon... accidenti,
persino Balormon aveva cercato di sfruttare la sua cotta per Mimi per distrarlo
e farlo vacillare! Evidentemente, quel rispetto che Jyou aveva iniziato a
provare nei suoi confronti all'epoca era man mano diventato qualcosa di più...
fino a diventare una vera e propria attrazione!
Però, in tutto questo, una domanda continuava a frullare in testa a Jyou -
non dimentichiamo che la situazione in cui il Digiprescelto con gli occhiali non
faceva una previsione pessimistica era più unica che rara! E cioè... come mai
una come Mimi, che avrebbe potuto avere qualsiasi ragazzo - e anzi, era da tempo
amica di quel Michael, un Digiprescelto anche lui... - avrebbe dovuto essere
attratta proprio da lui, Jyou Kido? Forse una domanda insensata, dopotutto... ma
il Digiprescelto dell'Affidabilità non riusciva a non farsela...
La sua esitazione non passò inosservata a Mimi, che si chinò verso di lui, e
lo guard sbattendo gli occhi un paio di volte. "Hmmm... tutto bene, Jyou-kun? Mi
sembri un pò... come dire, non proprio tranquillo!" chiese la Digiprescelta
della Sincerità, notando l'espressione nervosa del ragazzo... che immediatamente
scrollò la testa e ridacchiò, cercando di apparire normale.
"Ah... ehm... heheheee... chi, io? No, no... non sono... assolutamente
nervoso, Mimi-san! Piuttosto... come vanno le cose dalle tue parti? Hai...
ehm... hai parlato con i tuoi genitori, là a New York? Stanno bene, non sono
preoccupati?" chiese a mitraglia, confermando senza volerlo le supposizioni
della sua amica. "Sai, con tutto quello che è accaduto finora..."
"Er..." iniziò Mimi, leggermente indecisa... per poi rimettersi a suo agio e
riprendere il suo tono cordiale. "Sì, Jyou-san, non ti preoccupare... ho potuto
parlare con loro sia prima della battaglia finale che dopo... e ora credo che
siano tranquilli. Certo, prima che si calmassero ho dovuto dirgli almeno una
dozzina di volte che io e palmon stavamo bene..." si interruppe per un attimo,
gettando uno sguardo di intesa al piccolo Digimon pianta, che la salutò con la
mano e le sussurrò un 'buona fortuna' prima di unirsi ad Agumon, Biyomon e
Gomamon, che chiacchieravano amabilmente tra loro e con Taichi e Sora, in modo
da non essere di troppo. Jyou e Mimi, effettivamente, erano da soli...
"Comunque, alla fine è andato tutto bene... sono stati contenti che sia
andato tutto per il verso giusto, e mi hanno augurato una felice continuazione!"
proseguì Mimi, incrociando lo sguardo di Jyou che ora, aveva notato, sembrava
anche lui un pò più a suo agio. "E... la tua famiglia, Jyou-kun? State... tutti
bene? Ho visto come tu e i tuoi genitori e fratelli vi davate da fare per
soccorrere i feriti, durante quei rari momenti di tranquillità che
avevamo..."
"Beh... in effetti è stato un lavoro un pò stancante..." ammise Jyou, usando
una mano per rimettersi a posto i capelli. "Comunque... beh, qualcuno doveva
farlo, no? E visto che mio padre è medico, e io sto studiando per diventarlo...
beh, eravamo tra i più adatti! E poi, anche il personale dell'esercito ci ha
dato una mano, quindi... sì, insomma... non siamo proprio stati da soli..."
sospirò, fermandosi prima di addentrarsi troppo nel discorso. "Sigh...
comunque... Mimi-san... non... ecco... non era esattamente per discutere di
queste cose che... ehm... sì, insomma... mi sarebbe piaciuto parlarti... ecco...
c'è... qualcosa di un pò più... comedire, personale, di cui vorrei discutere con
te..."
Mimi annuì, facendosi più seria. "Beh... se è per questo, Jyou-kun... anch'io
volevo parlarti di una certa cosa... magari in privato, noi due da soli!" disse,
con un fare più deciso di quello del ragazzo con gli occhiali. "Se... se a te va
bene, si intende, possiamo discuterne mentre passeggiamo, che ne dici? Ti va
l'idea?"
Jyou vide la Digiprescelta della Sincerità allungare la mano verso di lui,
facendo un sorriso gentile... e per un attimo, quasi non osò credere che una
cosa del genere stesse accadendo proprio a lui! Davvero... Mimi gli stava
offrendo quell'occasione? Aveva... aveva la possibilità, dopo tanto tempo che ci
sperava, di affrontare finamente quel discorso con la ragazza che gli piaceva?
L'idea gli fece scorrere un'altra scarica di nervosismo lungo la spina dorsale,
e un pochino di sudore gli imperlò la fronte (Jyou stesso non sapeva se per il
caldo, o per altro) ma questa volta, il ragazzo con gli occhiali riuscì ad
autodisciplinarsi, e non diede a vedere le sue emozioni, limitandosi a tossire
un paio di volte.
"Beh..." affermò. "Se... se a te va bene, Mimi-san... vengo volentieri!
Dopotutto... ehm... anch'io, sai... avevo delle cose di cui parlarti..."
Si fermò, e sentì il cuore mancargli di un battito e il sangue affluire al
suo cervello... con conseguente colorazione scarlatta della faccia... quando
Mimi si fece avanti e gli prese delicatamente la mano! Sempre con quell'aria
tranquillizzante e gentile, la ragazzina si avvicinò a Jyou e gli fece un
occhiolino... cosa che, assieme al sentore della pelle delicata e del leggero
profumo di Mimi, e a quel pò di glitter che brillava sulle sue guance a loro
volta un pò arrossate, fece chiedere al Digiprescelto dell'Affidabilità se non
stesse ancora sognando!
"In questo caso, credo che se ne possa parlare con più calma davanti a un bel
gelato, non trovi?" chiese Mimi, indicando con la testa un'uscita del parco.
"Conosco giusto un posto, qui vicino, dove li fanno davvero buoni! Andiamo a
prenderli lì, se vuoi... e non ti preoccupare, offro io!"
Jyou si scosse dal suo stupore, e cercò di prendere in mano la situazione.
Che diamine, era lui l'uomo in quella situazione, e non poteva certo permettere
che una signorina si scomodasse per lui! "A... Aspetta un momento, Mimi-san! No,
non posso permettere che tu paghi anche per me! Mi sembra giusto che sia io ad
offrire, no?" chiese, molto più allegro di appena qualche minuto fa. Lui stesso
si stupiva di come fosse riuscito a passare dal nervosismo ad una relativa
sicurezza in così poco tempo...
"Hahahahaaa... allora facciamo così, Jyou!" rispose ridendo Mimi, mentre i
due si dirigevano verso l'uscita del parco tenendosi per mano. "Io pago per te,
e tu paghi per me! Così ci facciamo praticamente un favore l'un l'altro, okay? E
non restano debiti tra noi!"
"Ma... Mimi-san, aspetta un momento! Non è proprio la stessa cosa... Ah,
lasciamo perdere! E va bene, facciamo così!" replicò Jyou, seguendo la ragazza
per cui aveva una cotta - ricambiata, stando a quel pò che aveva visto! - fuori
dal parco, non senza passare accanto a diverse persone che li guardavano con una
certa meraviglia...
"Non posso crederci..."
"Quel quattrocchi ha una ragazza così carina?"
"Bah, dev'essere sua sorella..."
Jyou e Mimi non badarono a quelle affermazioni, concentrandosi unicamente su
quei momenti che avevano la fortuna di passare assieme, dopo essere
sopravvissuti al più grande disastro che Tokyo ricordasse. In cuor loro, i due
Digiprescelti ringraziarono Taichi, Sora e gli altri loro compagni per essersi
presi la briga di organizzare quell'incontro. Se non altro, era un buon modo per
rompere definitivamente il ghiaccio tra loro... e presto, Jyou lo sentiva,
sarebbe stato il momento giusto per far progredire il loro rapporto...
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"Heheheee... te l'avevo detto, vero, Gomamon?" chiese con ironia Palmon,
intrecciando tra loro le dita composte da liane avvinghiate le une sulle altre.
"Ero sicura che quei due, prima o poi, sarebbero finiti assieme! Mi sa tanto che
la nostra scommessa l'ho vinta io!"
Il Digimon foca, dapprima un pò stupito del fatto che Jyou fosse riuscito a
darsi coraggio in quel modo, rispose con un cenno affermativo. "Heh... accidenti
alla memoria di noi Digimon, non ci permette mai di dimenticare nulla!" commentò
scherzosamente. "Comunque... e va bene, Palmon, riconosco che avevi ragione tu!
Anche se, conoscendo Jyou e il suo... innegabile talento con le ragazze, credevo
che avremmo dovuto aspettare ancora un bel pò! Comunque, è andata bene... e sono
contento per lui!"
"Non dimentichiamo che è stato anche merito di Sora e Taichi!" cinguettò
Biyomon. Il grazioso uccellino rosa stava svolazzando allegramente attorno ai
Digiprescelti del Coraggio e dell'Amore... i quali, per parte loro, ammiravano
il frutto del loro "lavoro" tenendosi per mano! "Se non avessero loro spinto
Jyou e Mimi a dichiararsi, chissà quanto altro ancora avremmo dovuto
aspettare!"
"Oh, beh... modestamente, abbiamo fatto la nostra piccola parte!" rispose
Taichi con falsa modestia, mostrando una volta di più il suo classico ghigno
alla Yagami! "Dopotutto... heheheee... siamo o non siamo noi, gli esperti di
amore? Abbiamo anche il medaglione che lo prova!"
Sora rise e gli diede un pugnetto su una spalla. "Scemo! Adesso non tirare in
ballo la mia Crest per darci troppa importanza!" commentò... poi, con un sospiro
rassegnato, sorrise e si scambiò un rapido bacio con il suo ragazzo. "Sigh...
sempre con queste tue battute, eh, Taichi? Comunque... anch'io sono contenta che
Mimi-chan e Jyou-san abbiano la loro occasione di parlarsi! Spero che vada tutto
bene, tra loro..."
"Se conosco quei due bene come credo, penso proprio di sì!" affermò la
conosciuta voce di Yamato, che apparve da una stradina laterale proprio in quel
momento, vestito dei suoi jeans estivi azzurri, scarpe bianche e una maglietta
nera a maniche corte. I suoi capelli biondi, tenuti fermi da una spruzzata di
gel, scintillavano leggermente alla luce del sole di agosto, ed era accompagnato
dal fratello minore, Takeru, da Koushiro... e, ovviamente, da Gabumon, Tentomon
e Patamon. Tutti e sei osservavano con un certo interesse la coppia in via di
formazione che si allontanava. "E per quanto riguarda voi... beh, non credo ci
sia bisogno di fare tante domande!"
"Ehm..." Sora arrossì leggermente, guardando verso la sua inseparabile
Biyomon... e Gomamon e Palmon si permisero di ridacchiare un pò dell'imbarazzo
della prescelta dell'Amore. "Beh... dopotutto... sono passati quasi tre anni da
quando... sì..." Provava ancora un certo ritegno nel menzionare quell'occasione
davanti a Yamato, visto che anche lui, all'epoca, aveva una cotta per Sora.
Comunque, il ragazzo biondo non era rimasto deluso a lungo, e continuava a non
vedere perchè la ragazza del suo migliore amico dovesse farsi scrupolo di
parlare di certe cose in sua presenza.
"Non ti preoccupare, Sora-san! Ormai, credo che lo sappiano anche i sassi...
come hai detto tu, tu e Taichi-kun state assieme da un bel pò!" affermò, facendo
un occhiolino al suo migliore amico. "E la mia occasione verrà... basterà avere
pazienza!"
Concluse il discorso con un sorrisetto divertito. Certo, c'era qualcosa di
ironico, tutto considerato... lui, Yamato Ishida, il cantante che faceva girare
la testa a chissà quante ragazze in tutta Tokyo, era felicemente single!
"Sono sicuro che avrai anche tu la tua occasione molto presto, Yamato!"
affermò Gabumon. "E' una cosa di cui sono pienamente convinto!"
Il ragazzo biondo accarezzò la testa del suo Digimon, mentre Takeru
proseguiva il discorso. "E... per quanto riguarda voi? I vostri Digimon stanno
bene, vedo... e le vostre famiglie? Non ci sono stati problemi?"
"No, per fortuna!" rispose allegramente Biyomon. "Il papà di Sora ha deciso
di restare qui un altro pò, per fare compagnia alla sua famiglia dopo questo
disastro... eanche la famiglia di Taichi sta bene! Anche Miko! Quindi, possiamo
tranquillamente dire che è solo questione di tempo, e che ben presto l'invasione
dei Daemon Corps sarà soltanto un brutto ricordo!"
"Ci fa piacere saperlo..." disse Koushiro, con un breve sorriso. "Fortuna ha
voluto che le nostre famiglie non fossero troppo danneggiate da tutto questo, e
grazie ad Azulongmon che ha ricostruito la nostra città... la vita è tornata
quasi ai ritmi di una volta! Tra l'altro, proprio stamattina ho ricevuto delle
mail da Gennai e da tutti i nostri amici Digimon... che ci dicono che sono
tornati nel Mondo Digitale senza problemi, e che anche lì, le cose stanno
tornando alla normalità!"
"E... si sa qualcosa dei Digimon che Arkadimon aveva assorbito?" chiese
Agumon, ricordandosi all'improvviso di quel particolare. "Loro... sono potuti
rinascere nel Primary Village?"
Taichi sgranò gli occhi, e la sua spensieratezza venne in quel momento
oscurata da un'ombra d'ansia. "Ah! E' vero, in tutta la mia eccitazione per
questa vittoria, mi ero completamente scordato di questo particolare!" esclamò.
"Loro... hanno potuto tornare in vita, dopo che i loro dati sono stati
assorbiti?"
Tentomon fece quello che, per un insetto come lui, poteva essere un sorriso.
"Non vi preoccupate, ragazzi, è andato tutto bene anche per loro!" affermò.
"Quando abbiamo sconfitto Daemon, tutti i dati che il corpo di Arkadimon aveva
assorbito fino a quel momento si sono dispersi nell'aria, e quando
Azulongmon-sama ha aperto quel passaggio tra i due mondi, gli spiriti dei
Digimon morti hanno potuto tornare a DigiWorld, dove ritorneranno in vita come
Digi-Tama! Un pò come è successo a Wizardmon..."
"E visto che stiamo parlando di Digimon..." proseguì Patamon. "Abbiamo
sentito dire che Ogremon e Leomon si sono misurati di nuovo in combattimento...
e come sempre, ha vinto Leomon!"
"Di nuovo? Quei due non si stancano mai di combattersi!" commentò Gomamon,
scuotendo la testa. "Oh, beh... se non altro, adesso non sono più l'uno alla
gola dell'altro! E scommetto che quando Leomon ha vinto, Ogremon ha detto una
cosa del tipo 'per questa volta ti ho lasciato vincere, ma la prossima volta non
ci andrò piano'! Ci ho azzeccato? Li conosco troppo bene, quei due!"
Takeru rise brevemente. "Heheheee... indovinato, Gomamon... e Leomon ha
risposto con un semplice 'vedremo'! O almeno, questo è quello che Gennai-san ci
ha riferito!"
Sora sghignazzò e alzò gli occhi al cielo. Proprio tipico di quei due...
"Hehee... e per quanto riguarda BlackWarGreymon e gli altri Digimon? Loro...
hanno dato notizie?" chiese.
"Witchmon e Cobramon sono tornati alle loro provette... e cobramon ancora si
lamenta del fatto che Witchmon lo usa come 'cavia volontaria' per i suoi
intrugli! Volcdramon, Musyamon e Dimetromon, a loro volta, sono tornati alle
loro montagne, e hanno ripreso la loro vita di tutti i giorni, e LoaderLeomon è
di nuovo alla guida del suo branco nelle savane di DigiWorld! Piximon e Andromon
sono anche loro tornati alle loro case, e per quanto riguarda BlackWarGreymon...
Bah, sai com'è... BlackWarGreymon non è uno molto loquace!" affermò Tentomon,
grattandosi la testa con una zampetta artigliata. "Comunque, da quello che ci ha
detto Gennai, ha ripreso a vegliare sul Mondo Digitale, come faceva prima! Anche
se ormai non sembra che ci saranno più altri pericoli..."
"Su questo, purtroppo, temo di doverti contraddire, Tentomon..." affermò
Koushiro, assumendo un'espressione un pò più riflessiva dopo quei momenti di
spensieratezza. "Purtroppo, c'è ancora un problema che non è stato risolto del
tutto, e riguarda il Dark Seed... quello strano oggetto che Daemon voleva usare
per i suoi piani."
Quell'affermazione fece riflettere gli altri Digiprescelti... e dopo qualche
breve istante, Yamato si vide costretto a dare ragione al Digiprescelto della
Conoscenza. "Hmmm... sì, purtroppo hai ragione, Koushiro-kun..." affermò.
"Abbiamo perso di vista il Dark Seed durante la battaglia finale, e in effetti
non avevamo neanche il tempo, nè il modo di tenerlo d'occhio. Tuttavia, anche se
pensavamo che il Machinedramon di Rosa lo avesse schiacciato sotto la sua zampa,
Daemon stesso ha affermato che questo non sarebbe stato sufficiente a
distruggerlo..."
"E adesso, non abbiamo più modo per sapere dove è finito... temo proprio che
un giorno ne sentiremo parlare ancora." disse Patamon grattandosi la testa.
"Speriamo che sia il più tardi possibile... per adesso, vorrei soltanto godermi
questa pace che abbiamo ritrovato dopo tante battaglie!"
Fu Agumon a dissolvere le ansie del resto del gruppo. "Beh... chi può dire
che un giorno questo Dark Seed tornerà a darci problemi? Su, ragazzi, un pò di
ottimismo! Abbiamo appena sconfitto Daemon, il nostro nemico più terribile, e ci
vogliamo rovinare la festa per uno stupido aggeggio grande come un chicco di
caffè? Per quanto ne sappiamo, potrebbe benissimo sprofondare nelle viscere
della Terra e restare lì per sempre, senza fare del male a nessuno..."
"Evviva l'ottimismo, eh, Agumon?" osservò Taichi, con un sorrisetto ironico.
"Comunque... sì, penso che tu abbia ragione! Magari non succederà niente, e non
sentiremo più parlare del Dark Seed. In ogni caso, se dovesse proprio
ripresentarsi, noi saremo pronti ad accoglierlo... e questa volta, non ci
sfuggirà tanto facilmente!"
Gli altri Digiprescelti non poterono fare a meno di sorridere e accantonare i
loro timori. Era proprio quello il Taichi Yagami che conoscevano, il leader
eroico ed ottimista che li aveva condotti nel Mondo Digitale la prima volta, e
li aveva portati a sconfiggere Diaboromon e Galfmon.
Sì, in effetti, tutto considerato, non era il caso di guastarsi l'allegria di
quei giorni soltanto per la possibilità che, un giorno che poteva essere anche
assai remoto nel futuro, il Dark Seed tornasse a dare problemi. Non più parte di
Daemon, senza nessuno più che sapeva della sua esistenza, o almeno di dove si
trovava, al di fuori del corpo di Ken... il maligno artefatto non costituiva più
un pericolo. E c'era da sperare che le cose andassero avanti così...
Comunque, nessuno di loro si illudeva troppo. Koushiro aveva ragione, era
necessario essere pronti ad un eventuale nuova emergenza. Ma per il momento, i
Digiprescelti avevano sferrato i loro colpi, e uno dei loro nemici più antichi e
crudeli era finalmente stato distrutto per sempre. Mai più i Digimon del Mondo
Digitale dell'Est avrebbero dovuto temere il pugno di ferro di Daemon, nè i
subdoli piani di Dragomon, nè la furia distruttiva di Arkadimon. Le forze del
Male avevano subito una sconfitta schiacciante.
E in quel momento, pensavano i cinque Digiprescelti e i Digimon che li
accompagnavano, era quello che contava...
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"Ecco, signora Saiba... signorina Rei... il vostro colloquio con Neo durerà
mezz'ora, quindi... beh, cercate di dirvi tutto quello che dovete in questo
tempo." affermò una guardia, aprendo una doppia porta davanti ad una donna di
mezz'età che spingeva davanti a sè una sedia a rotelle sulla quale era seduta la
Digiprescelta onoraria, Rei Saiba. Entrambe erano vestite in maniera abbastanza
informale, come se si trattasse semplicemente di un'uscita di famiglia... e
nonostante fosse per entrambe un'occasione piuttosto malinconica (come del resto
c'era da aspettarsi, da due che andavano a visitare il figlio e il fratello
maggiore in un istituto di correzione), entrambe cercavano di mantenere una
certa vivacità nei modi di fare.
"Va bene, signore... sono sicura che basteranno!" rispose la signora Saiba,
attendendo che la porta si aprisse quanto bastava per far passare la carrozzella
di Rei. La ragazzina, con un gesto educato, chinò la testa davanti
all'ufficiale, che ricambiò il gesto... e poi si fermò, stupito alla vista di
due piccoli demonietti vestiti di viola, con tanto di alucce da pipistrello ed
espressioni burlone, che stavano comodamente seduti sullo schienale,
sghignazzando delle battute che si scambiavano. Uno dei due notò immediatamente
l'espressione incuriosita della guardia, e si voltò verso di lui, storcendo il
naso.
"Hey, amico! Cosa c'è di tanto strano da vedere, eh?" squittì Pal, con la sua
vocetta acuta. "Mai visto un Digimon in vita tua? E sì che ce n'erano un bel pò,
là fuori, in questi ultimi tempi..."
"E dai, Pal-chan!" la redarguì Rei, con fermezza ma senza cattiveria. "Non
c'è bisogno di essere così aggressivi... il signore era solo curioso! E poi,
scusa, mi sembrava che a te e a Pul-chan piacesse attirare l'attenzione,
no?"
La PetitMamon alzò il naso in aria. "Tsk... l'attenzione sì, chi non si fa
gli affaracci suoi no!" ribattè, lasciando il malcapitato agente ancora più
confuso. Scusandosi per il comportamento un pò troppo sopra le righe di Pal, la
signora Saiba e figlia entrarono nella sala colloqui, dove le aspettava, seduto
dietro un tavolo schermato, proprio Neo.
La guardia accettò le scuse, non ancora molto sicuro di cosa era successo, e
richiuse la porta dietro le due ospiti, per poi scuotere la testa ed emettere
una nuvoletta di vapore bianco dalla bocca. "Ma tu guarda..." borbottò tra sè.
"Il mondo diventa ogni giorno più strano... prima si vede un mondo nel cielo,
poi un castello piomba giù dal nulla e si piazza nella Baia di Tokyo... e
adesso, vedo anche due diavoletti che accompagnano una ragazzina in sedia a
rotelle! Cos'altro ci dobbiamo aspettare?"
Ignorando le "riflessioni" dell'agente, la signora Saiba e Rei si
avvicinarono agli sgabelli che erano stati messi appositamente per i visitatori,
e guardarono, senza sapere bene che espressione avrebbero dovuto fare, verso
Neo, che le osservava dall'altro capo del vetro antiproiettile che li separava.
Senza più i suoi vestiti da Digiprescelto oscuro, sostituiti da un completo da
carcerato verde spento, gli occhi tornati del loro colore normale e i capelli
meglio ordinati, Neo aveva perso completamente l'aria da megalomane assetato di
potere che lo aveva caratterizzato dall'inizio di quelle terribili vicende, e
ora dava soltanto l'impressione di un piccolo tiranno deposto ed umiliato, che
aveva visto i suoi sogni di dominio svanire come fumo al vento. La sua
espressione abbattuta e i lividi che ancora si vedevano sul suo volto, rimasugli
dell'attacco che Daemon gli aveva sferrato nel momento della trasformazione
finale di Arkadimon, davano ulteriore credito a questa impressione.
Senza dire una parola, spostandosi nervosamente sul suo scagnello, Neo attese
che la madre e la sorella si accomodassero... ma anche così, iniziare il
discorso si rivelò ancora più difficile di quanto avesse immaginato. Come nella
precedente occasione, non c'era soltanto un vetro a dividere il ragazzo albino
dal resto della sua famiglia. C'era anche l'intollerabile peso delle colpe di
cui si era macchiato, colpe di cui forse ancora adesso Neo non riusciva a
cogliere l'enormità. In fondo, non sono molti i ragazzi di quell'età che
arrivano al punto di vendere sè stessi e l'umanità intera ad uno dei demoni più
crudeli mai esistiti...
"Neo..." iniziò finalmente la signora Saiba, con tono dolorosamente neutrale.
Un piccolo passo per rompere la spessa coltre di ghiaccio che si era formata
attorno a loro, ma ancora solo un piccolo passo. Il vero processo di
riconciliazione... sarebbe durato ancora chissà quanto.
Dopo essere rimasta in silenzio ancora per qualche secondo, la signora Saiba
abbassò la testa e guardò il pavimento, in cerca delle parole giuste... poi
proseguì, non senza una certa difficoltà. "Allora, Neo... come stai? Ti trovi...
abbastanza bene, tutto sommato?" chiese, mischiando la preoccupazione di una
madre ad un comprensibile e giusto rimprovero.
Neo grugnì qualcosa, un gesto di rassegnazione e rimpianto per quello che
avrebbe potuto essere e non era stato, e appoggiò la testa sul banchetto che gli
stava davanti, facendosi cuscino con le mani incrociate. "Meglio di quanto
pensassi. Tutto sommato, si intende." rispose meccanicamente. Nelle sue parole
non c'era l'entusiasmo folle, dissennato che guidava il Neo al servizio di
Daemon. La sconfitta aveva completamente svuotato il crudele albino, e questo
rimpianto, unito all'aver alienato da sè la sua famiglia, era per lui una
punizione ben peggiore di qualsiasi morte avesse potuto infliggergli Azulongmon
stesso. "Se non altro, mi sto adattando. Ci svegliamo presto, andiamo a dormire
presto... facciamo esercizi, si mangia in maniera decente... in pratica, si può
dire che questa è una prigione."
Rei grattò i braccioli della sua sedia a rotelle. "Beh, fratello... cosa ti
aspettavi, del resto?" chiese retoricamente. Non riusciva ad odiarlo, nonostante
tutto quello che aveva fatto era pur sempre suo fratello... ma non riusciva
neanche a trovare in sè il coraggio di perdonarlo. Almeno, non subito. "Quello
che hai fatto... molto probabilmente sarà ricordato come uno dei crimini più
terribili nella storia dell'umanità. Almeno un centinaio di persone sono morte a
causa dell'esercito di Daemon... e non cercare di giustificarti dicendo che non
ne sei responsabile, perchè se non fosse stato per la tua collaborazione, Daemon
non sarebbe mai riuscito a mettere le mani sul Dark Seed e ad aprire un
Digi-Port per tutto il suo esercito. E non tirare fuori che l'hai fatto per me."
aggiunse poi, anticipando quella che, molto probabilmente, sarebbe stata la
scusa di Neo. "Perchè ti ho già detto che non approvo una cosa del genere, per
nessun motivo."
Neo cercò disperatamente delle parole per rispondere al rimprovero della
sorella minore... ma, con suo grande disappunto, si rese conto di non averne
nessuna. Tutto quello che aveva da dire per giustificarsi, lo aveva già detto...
e non aveva altro. Ora che il suo sogno era naufragato, sentiva che non gli era
rimasto più nulla...
"Rei... Mamma..." mormorò, in cerca di qualcosa... qualsiasi cosa che non lo
lasciasse del tutto indifeso di fronte ai rimproveri della sua famiglia...
qualsiasi appiglio potesse dargli una piccola giustificazione. "Io... non so...
che altro avrei dovuto fare, per rendervi felici? Dopo quello che ci è successo,
in che altro modo potevo creare un mondo in cui voi poteste essere felici? E...
sì, lo ribadisco... non mi interessa nulla delle persone che ho dovuto
sacrificare! Non sono pentito di quello che ho fatto! Se potessi tornare
indietro... rifarei esattamente le stesse cose! In che altro modo avrei dovuto
fare?"
"Ancora non lo hai capito, Neo?" chiese la signora Saiba, scuotendo il capo
in maniera addolorata. Possibile che quello che parlava fosse veramente suo
figlio, lui che era stato un ragazzo così gentile prima dell'incidente di Rei...
"Non dovevi fare nulla. Non c'era nessun bisogno di creare un mondo in cui noi
fossimo felici... perchè noi lo eravamo già, nel nostro piccolo!"
"E' vero..." affermò Rei. "Anche con tutto quello che è successo alla nostra
famiglia, anche con tutte le difficoltà che dovevamo attraversare, avevamo... e
abbiamo tuttora... un sacco di motivi per essere contenti della nostra vita. Ma
tu... eri troppo accecato dalla rabbia per accorgertene."
Pal e Pul, ancora accovacciati sullo schienale della carrozzella, restavano
in silenzio, capendo che il momento era troppo solenne per rischiare di rovinare
tutto dicendo la cosa sbagliata. Si limitavano ad ascoltare senza dire nulla -
impresa molto difficile, per due chiacchieroni come loro - e a paragonare tra sè
la situazione di Neo e Rei alla loro. Nonostante le loro differenze
caratteriali, e la maggiore determinazione di Pal in confronto con la
riservatezza di Pal, il loro rapporto era di grande cordialità... ben lontano
dall'abisso di incomprensione che ora separava la loro amica dal fratello...
Dopo qualche istante, ancora carico di incertezza, Rei cercò di sciogliere
ancora di più il ghiaccio tra lei e Neo, allungando la mano verso di lui e
infilandola nella fessura sotto il vetro, in modo da appoggiarla sulla manica di
Neo. Colto di sorpresa da quel gesto di riconciliazione, il ragazzo albino alzò
lo sguardo verso la sorella... che in quel momento, riuscì a rivolgergli un
piccolo sorriso di speranza.
"Io... so che da qualche parte, dentro di te, c'è ancora il vero Neo... il
Neo di una volta, quello che conoscevo davvero!" affermò la ragazzina. "E
spero... che il tempo che passerai qui ti aiuti a riflettere sui tuoi errori e a
tornare quello che eri! Allora forse... le cose potranno tornare come erano
prima! Non sarà facile, lo so... ma sono pronta ad aspettare! Anche anni, se
sarà necessario!"
"Rei..." mormorò Neo. Sentiva un lieve dolore al petto, per la prima volta da
quando era successo l'incidente che le aveva sconvolto la vita... compassione
per quello che la sorella minore stava passando, e una straziante ammirazione
per l'amore che, nonostante tutto, la sua famiglia continuava ad offrirgli.
Possibile, si chiedeva il ragazzo, possibile che non si rendessero conto che
aveva fatto quello che aveva fatto proprio per cercare di ricambiare questo
affetto? Perchè pensava che anche loro meritassero un pò di felicità, dopo tutto
quello che era successo? Eppure... per la prima volta da quando si era imbarcato
in quella folle impresa, il ragazzo albino cominciava a pensare che le sue
ragioni vacillassero...
"Tua sorella ha ragione, Neo..." affermò la signora Saiba, porgendo al
ragazzo un pacchetto sigillato. "Oh, a proposito... abbiamo pensato che avresti
gradito un piccolo pensiero da parte nostra! Non ti sarai dimenticato, spero,
dei miei biscotti fatti in casa..."
Pal e Pul si guardarono, mentre neo accettava con esitazione di pacchettino.
Forse era per l'incertezza della sua coscienza sporca che si faceva sentire?
Forse perchè non se ne sentiva degno? In ogni caso, era un piccolo passo avanti
su una lunga strada che, sperabilmente, si sarebbe conclusa con il suo
pentimento...
"In ogni caso... beh, è un buon punto di partenza per ricominciare!" commentò
il fratello.
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Nel frattempo, vicino al negozio di proprietà della famiglia Inoue, la figlia
più piccola della famiglia, e un familiare ragazzo-genio dai capelli blu a
caschetto si stavano godendo la ritrovata pace, come cercavano di fare tutti i
Digiprescelti. I primi clienti ricominciavano a fare la fila davanti alla cassa
alla quale si trovava Mantaro, il secondo figlio degli Inoue, e i due ragazzi
sentivano di nuovo, dopo qualche giorno in cui era loro mancato, il
chiacchierare delle persone. Purtroppo, il sentimento di sollievo era tinto di
un sentimento di tristezza per quei volti che nessuno avrebbe più visto. Già in
quel momento, Miyako aveva capito che due o tre volti noti non sarebbero più
stati visti...
La ragazzina con gli occhiali sospirò, appoggiando una mano sulla spalla di
Ken, che a sua volta le accarezzò la schiena. "Sigh... e così, alla fine, la
battaglia si è conclusa per il meglio... anche se la nostra città ha pagato un
prezzo molto alto, almeno è sopravvissuta, e potrà riprendersi." disse,
aggiustandosi gli occhiali con una mano. "E se non altro, non dovremo
preoccuparci più di Daemon, ora che Imperialdramon ed AlforceVeedramon lo hanno
annientato. Però... non posso fare a meno di pensare a tutti coloro che hanno
perso la vita in questo disastro. Anche se Azulongmon ha ricostruito la città,
non ha potuto fare niente per loro."
"E la popolazione di Tokyo non dimenticherà tanto facilmente quanto è
successo. Per quasi una settimana, una delle più grandi città del mondo è
diventata una metropoli fantasma..." proseguì Ken, mentre i due ragazzi si
allontanavano un pò dal negozio, senza mai separarsi. Anche loro, come molti,
avevano accolto la sconfitt del loro più acerrimo nemico con sollievo e
felicità... ma, poco tempo dopo, la gioia si era smorzata quel tanto che bastava
per permettere ai due ragazzi di rendersi conto del terribile prezzo della
vittoria. Decine di vittime, centinaia di feriti... e la sofferenza che era
stata inflitta alla popolazione di Tokyo.
"Ciò nonostante... se non fossimo riusciti a fermare Daemon, sarebbe finita
senz'altro peggio. Tokyo non avrebbe potuto essere ricostruita, e Daemon avrebbe
continuato nella sua folle corsa, fino a dominare l'intero pianeta... e
DigiWorld!" continuò Wormmonn, mentre i due Digiprescelti e i loro compagni
attraversavano la strada e si sedevano su un muretto vicino. Il commento del
piccolo bruco servì a tirare su di morale i due ragazzi e l'altro Digimon che
era con loro, Hawkmon. "E non dimentichiamo che poi, si sarebbe messo a cercare
di nuovo il Dark Seed, in modo da riaverlo e poter passare da una dimensione
all'altra senza sforzo. Vi immaginate cosa avrebbe potuto fare?"
"Brrr... no, e preferisco così, sinceramente!" rispose una leggermente
impaurita Miyako Inoue. Il solo pensiero di cosa avrebbe potuto fare un Digimon
così forte e malvagio, con un artefatto di quella potenza, era semplicemente da
vertigine. "Meno male che abbiamo fermato sia lui che quel tipaccio dai capelli
bianchi che lo accompagnava..."
"Già... è stato un grande lavoro di squadra..." affermò Hawkmon.
Mentre il discorso andava avanti, Ken restava in silenzio, come pensando a
qualcosa di molto personale, e si limitava a guardare la ragazza con gli
occhiali e i Digimon che continuavano a parlare, senza fare commenti. Il suo
silenzio, comunque, non fece restare indifferente Miyako... che, un pò
preoccupata, gli si rivolse guardandolo negli occhi. "Hey, Ken... tutto okay?"
gli chiese. "Mi sembra che ci sia ancora qualcosa che ti turba..."
Il ragazzo-genio fece un breve scatto, come colto di sorpresa da quella
frase, e guardò in direzione della Digiprescelta con gli occhiali. "Huh? Oh,
Miyako-san... ehm... no, no, davvero, non c'è niente che mi preoccupi! Ti... ti
ho dato questa impressione?"
Il bel visetto di Miyako assunse un'aria sospettosa, e la ragazzina storse il
naso, avvicinandosi un pò al compagno. "Hmmm... sicuro, sicuro? Guarda che credo
di conoscerti abbastanza bene, Ken-kun, e so che tu non sei uno che parla tanto
di quello che ti preoccupa... Ogni volta, se non è quel fesso di Dai-kun o
qualcun altro a chiederti, tu ti tieni tutto per te! Quindi... non credere che
io non lo sappia, caro il mio Ichijouji!" affermò.
Il Digiprescelto della Bontà si ritirò di qualche centimetro, guardando con
stupore l'espressione dell'amica... poi, cosa ben rara per quel ragazzo serio e
coscienzioso, fece una breve risata, e questa volta fu Miyako a restare stupita!
"Hm? Beh? E adesso cosa... ho detto qualcosa di strano, per caso?"
"Ehm..." rispose Ken schiarendosi la voce. "No, no... assolutamente niente,
Miyako-san! Anzi, scusa se ti è sembrato che ti stessi... No, è solo che... beh,
hai proprio ragione! Vedo che ormai mi conosci molto bene! Sarà tutto il tempo
che abbiamo passato assieme come Digiprescelti... anzi, a questo proposito ti
dovrei ringraziare. Ripensavo a quella sera, prima della battaglia finale... io
e Wormmon eravamo là, da soli, a rimuginare sulla situazione, e tu sei venuta a
cercarci anche a nome di Dai-kun e dei nostri compagni. E quando ho detto che
pensavo di avere una partedi responsabilità in quello che era successo, tu mi
hai subito bloccato e mi hai fatto capire che questo mio modo di pensare era
sbagliato... Sai, avevi proprio ragione in quel momento! Forse... forse sono uno
che si assume troppe responsabilità..."
Miyako sospirò, e appoggiò una mano sulla spalla di Ken... sperando che non
si vedesse quel pò di rosso che aveva sulle guance! Dopo quello che l'ex-Digimon
Kaiser aveva passato, e conoscendolo così bene, non poteva certo non comprendere
le ragioni di quel modo di fare di Ken. "Di questo non devi certo farti una
colpa... piuttosto, tu, quando eravamo nel Dark Ocean e non sapevo se saremmo
riusciti a salvare Hikari-chan e tornare indietro..."
"Sì?" chiese Ken, non riuscendo a nascondere un pelo di imbarazzo. I loro
Digimon, dietro le loro spalle, si scambiarono uno sguardo di intesa...
Miyako prese un bel respiro, pregando di non farsi prendere troppo dal
nervosismo. Chissà, magari quella era la volta buona... "Beh... in quel momento
non ero certo al massimo della forma, soprattutto pensando che Dragomon ci aveva
spazzati via come fossimo stati niente! Senza offesa, Hawkmon..." aggiunse poi,
rivolgendosi al suo Digimon, che alzò un'ala per dire che non aveva bisogno di
scusarsi. Dopotutto, era vero che la prima battaglia con Dragomon era stata
tutt'altro che un successo... "Comunque... ecco, io ero parecchio giù di corda,
al pensiero che dovevamo entrare nella sua tana, e poi tornare in tempo per
aiutare i nostri compagni a sconfiggere Arkadimon e Daemon... e tu sei venuto a
farmi coraggio! Un pò, mi aspettavo che fossero Daisuke o Takeru a farlo...
comunque, grazie mille, Ken-kun! Le tue parole erano giusto quello che mi
serviva per darmi la carica!"
"Ho... ho solo fatto quello che mi sembrava giusto in quel momento!" si
schermì Ken. "Tu... mi sembravi in difficoltà, e allora..."
Miyako chiuse gli occhi e sorrise... un largo ghigno che ricordava un pochino
quello tipico di Taichi! "Hehee... beh, anche io non posso mica essere allegra
tutto il tempo! E comunque... sei stato di grande aiuto, e non ti ho ancora
ricompensato adeguatamente! Posso... posso farlo adesso?" chiese poi, il rossore
che si espandeva sul suo viso.
Ken sbattè gli occhi. "Certo... certo che sì, Miyako-san... ma come..."
Non ebbe il tempo di fine. Il viso raggiante di gioia, Miyako si avvicinò
ancora di più a Ken... e, di punto in bianco, gli piazzò un bacio sulla
guancia!
Ken rimase senza parole, e sgranò gli occhi, mettendosi le punte di due dita
sul punto toccato mentre Miyako si ritirava, non del tutto sicura se il suo
'regalo' era stato gradito o meno! Beh, se non altro, aveva provato... e ora non
restava che vedere i risultati! Se non altro, i Digimon sembravano essere
abbastanza soddisfatti di quel volgere degli eventi...
"Ecco..." iniziò a dire la ragazza dai capelli violetti, realizzando
perfettamente quello che aveva fatto. Era... era praticamente una dichiarazione!
"Questo... spero di non averti messo troppo in imbarazzo! Insomma... cavolo, non
so nemmeno io cosa mi abbia preso! E'... è solo che... sì, insomma, avevo voglia
di ricompensarti in qualche modo, e... come posso dire... credevo che avresti
gradito..."
"Miyako-san..." la fermò Ken, prima che la Digiprescelta potesse partire per
la tangente, mettendole gentilmente una mano sulla spalla. "Adesso... calmati un
pò! Stai... praticamente partendo in quinta!"
Miyako si fermò di botto, come se avesse tirato il freno a mano... poi, dopo
aver guardato Ken con espressione confusa per qualche secondo, si mise una mano
dietro la nuca e rise, vedendo la parte buffa della situazione. "Hahahahaaa! E'
vero, Ken-kun, hai ragione! Mi sono lasciata prendere la mano!" esclamò, per poi
farsi un pochino più seria. "Ehm... comunque... io spero di non averti offeso
con quel mio modo di fare..."
"Per... per niente, Miyako-san..." rispose Ken, ricambiando il sorriso.
"Anzi... in effetti... potrei anche dire che..."
Il Digiprescelto della Bontà si fermò di colpo, rendendosi conto solo in
quell'istante che la distanza tra il suo viso e quello di Miyako si era ridotta
notevolmente... e che il suo cuore aveva iniziato a battere molto più
velocemente, facendogli provare uno strano, piacevole e al tempo stesso strano,
formicolìo nelle viscere. L'espressione della ragazzina con gli occhiali, che lo
guardava un pò persa e con il viso ormai completamente rosso, gli faceva capire
che per Miyako era la stessa cosa...
E, in quel breve istante, gli fece capire una cosa che da abbastanza tempo
ormai aveva sospettato.
Lui, Ken Ichijouji, era innamorato di quella ragazza. Era innamorato di
Miyako Inoue, l'estroversa Digiprescelta dell'Affetto, con la quale non era
stato neppure in ottimi rapporti, al momento di unirsi alla squadra! Amava il
suo carattere solare, la determinazione e la gentilezza che traspariva anche dai
suoi modi a volte bruschi... e amava il fatto che cercasse sempre di dare
coraggio ai suoi compagni quando questi erano giù di corda...
Mentre queste riflessioni andavano avanti, Ken quasi non si accorse che lui e
Miyako si stavano avvicinando sempre più l'uno all'altra, e la ragazzina non
sembrava esserne per niente offesa. Era come se si muovessero spinti da un'unica
volontà...
Finchè le loro labbra non si incontrarono, e Miyako Inoue e Ken Ichijouji si
scambiarono il loro primo bacio.
Fu un bacio breve, casto, un bacio che si scambiavano due persone ancora
nell'innocenza dei loro quattordici-quindici anni... ma fu abbastanza intenso da
far loro girare la testa per un istante. Si separarono lentamente, continuando a
guardarsi negli occhi con l'aria sbalordita di due che si chiedono cosa mai
avessero fatto... e allo stesso tempo, le loro mani si avvicinarono, e la più
ardita Miyako mise le sue su quelle di Ken!
"Ehm..." mormorò Ken, in un misto di gioia e imbarazzo. Non immaginava che
sapere ricambiati i suoi sentimenti sarebbe stato così esaltante e liberatorio.
"Scusa, Miyako... stavo dicendo che... beh..."
La ragazzina si aggiustò gli occhiali nervosamente e ricambiò il sorriso.
"Qualunque cosa fosse, beh... direi che sei stato abbastanza chiaro, no?"
scherzò... per poi avvicinarsi di nuovo, e dargli un altro bacio, che Ken
restituì dopo appena un attimo di incertezza.
Al loro fianco, Hawkmon si girò verso Wormmon e gli fece il segno dell'okay
con le piume di un'ala... e il bruco verde rispose strizzando un occhio. Erano
sicuri che quella fosse la volta buona...
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Il piccolo Iori, di passaggio lì vicino e in procinto di tornare a casa,
dovette recuperare Armadillomon mentre quest'ultimo si fermava dietro un
cespuglio, a sbirciare la coppia appena formatasi. Con un sospiro che voleva
dire che il più giovane dei Digiprescelti era abituato a queste cose, Iori
riprese in braccio il mammifero corazzato, rimproverandolo pazientemente.
"Armadillomon... non è molto cortese spiare Ken-san e Miyako-san in questo
momento." affermò. "I sentimenti delle persone vanno trattati con
delicatezza."
"Awwww... ma Iori, volevo soltanto vedere come andava a finire tra quei due!"
si lamentò scherzosamente il Digimon. "Devi ammettere, Iori, che fin da quando
questa storia degli Alias-3 e di Arkadimon è iniziata, un pò tutti abbiamo
iniziato a pensare che ci fosse qualcosa tra quei due... come anche tra
Daisuke-kun e Hikari-san, potrei aggiungere!"
Iori alzò leggermente gli occhi al cielo. A volte, era incredibile vedere
quanto diversi fossero come temperamento, pur essendo compagni... "Sigh... beh,
non si può dire che non sia vero, Armadillomon, ma in ogni caso non è bello
spiare la gente. In ogni caso... sono contento per loro." affermò, sorridendo un
pò verso la fine. Dopotutto, nonostante la differenza di età, lui e Miyako erano
grandi amici - anche se, pur essendo il più giovane, a volte sembrava lui il più
maturo! -, e gli faceva piacere sapere che aveva trovato qualcuno a cui affidare
il suo cuore... anche se questo qualcuno era la persona di cui lui, all'inizio,
meno si sarebbe fidato. "Certo... quando le nostre avventure sono iniziate, non
avrei mai creduto che avrei finito per considerare Ken un compagno e un
amico!"
"Le cose cambiano col tempo, Iori..." affermò Armadillomon, mentre i due
continuavano per la loro strada. "Mi sembra che anche tuo nonno, una volta, ce
lo abbia detto... e aveva ragione!"
Il ragazzino annuì... per poi pensare ad un altra cosa che sul momento gli
era sfuggita. "E... per quanto riguarda i tre amici di Neo, Hideto-kun, Sigma e
Mari? Loro... che fine hanno fatto, poi?" si chiese.
Armadillomon arricciò il naso, e ci pensò un pò su. "Beh... hanno pur sempre
collaborato con Neo, anche se poi se ne sono allontanati." rispose. "Ho sentito
il telegiornale, l'altro giorno, che diceva che si sono spontaneamente
presentati alle autorità, e hanno dato una confessione completa. Adesso...
stanno ancora pensando a come fare con loro, però... tutto considerato, non
credo che saranno troppo severi con loro. Hideto-kun ha attivamente collaborato
a respingere Daemon, dopotutto... e gli è stato concesso di tenere i suoi
Digimon, se non causeranno problemi!"
"Mi fa piacere saperlo..." rispose Iori. "Beh, adesso credo sia il momento di
andare. Il nonno ci aspetta per la lezione di kendo... e io ci tengo a non
arrivare in ritardo!"
Armadillomon rise tra sè. Il suo amico Iori, anche a distanza di tanto tempo,
era il solito ragazzino ordinato e preciso, che teneva molto alla puntualità...
e il fatto che lui fosse già praticamente tornato alla normalità dopo quel caos,
voleva dire che anche la situazione in generale era sulla buona strada...
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"Troooooppo bella questa torre! Mai visto niente del genere a DigiWorld!"
esclamò Bearmon, salito sulle spalle di Kevin, guardando rapito verso il
panorama cittadino che si godeva da quel posto di osservazione della Torre di
Tokyo. "So che ci siamo già stati dieci anni fa, quando siamo tornati nel Mondo
Reale... ma rivederla è un'emozione che non ti dico!"
"Anche per me, Bearmon..." rispose Kevin, con una risata gioviale. "Certo,
magari avrei apprezzato di più se il nostro viaggio in Giappone fosse stato...
come dire... in circostanze più favorevoli! Però... adesso che Daemon è
sconfitto, possiamo goderci il resto delle vacanze in santa pace!"
Poco dietro l'alto ragazzo di colore e il suo Digimon, si trovavano il resto
dei suoi compagni del primissimo gruppo di Digiprescelti, con SnowAgumon,
Falcomon e BlackGatomon che si mantenevano a fianco dei rispettivi partner, e
Kunemon appoggiato come al solito sulla spalla di Yurika, tutti senza paura di
essere visti in pubblico. In effetti, ormai la vista di un Digimon che
accompagnava un essere umano non allarmava più, e non costituiva più una vista
così straordinaria... e il quintetto di Digiprescelti originali aveva ricevuto
anzi un certo numero di lodi e congratulazioni, nel corso della loro uscita! Sho
Kusanagi e i suoi compagni, si rendevano conto, dal giorno della vittoria in poi
non sarebbero più passati inosservati in tutta la provicia di Tokyo, e lo stesso
valeva per i loro compagni!
In ogni caso, la notorietà non sembrava dare troppo fastidio al primissimo
Digiprescelto del Coraggio e ai suoi amici, che in quel momento volevano
soltanto godersi quanto restava della loro rimpatriata. Che, in effetti,
consisteva di una settimana buona a girare per Tokyo, e ad ammirarne le
meraviglie che i ragazzi stranieri non avevano avuto modo di vedere la volta
precedente.
"Sembra propro che ormai la città sia in via di recupero..." commentò Jolene,
dando una carezza sulla testa a BlackGatomon. "Anche se non credo dimenticheremo
facilmente tutto questo... credo che questi pochi giorni siano stati i più
memorabili in assoluto nella storia dell'umanità, assieme al giorno del primo
atterraggio lunare... e a pochi altri!"
"Già..." rispose BlackGatomon, accettando la carezza - cosa che la
BlackGatomon solitaria e scontrosa di una volta non avrebbe mai fatto -. "E'
vero, il mondo già sapeva un pò dell'esistenza dei Digimon... ma non credo che
mai prima d'ora abbia dovuto affrontare un'invasione su così vasta scala!
Chissà... questo provocherà senza dubbio tensioni, nel caso i due mondi
dovessero tornare in contatto."
"Inevitabile..." commentò Kunemon, dopo essersi strusciato un pò sulla
guancia di Yurika. "Non possiamo pretendere che gli uomini non abbiano
pregiudizi verso qualcosa che potrebbe essere in grado di distruggerli. Anche
noi, che pure siamo i partner dei Digiprescelti... ci aspettiamo di incontrare
qualcuno che ha pregiudizi verso i Digimon a causa degli eventi recenti..."
"Magari qualcuno che ha perso un congiunto, o un amico, a causa di Daemon."
riprese Sho, prendendo la mano a Yurika, che rispose sfregando le sue dita sul
dorso della sua mano e guardandolo negli occhi. "Già... credo che, da oggi in
poi, un problema che ricorrerà sarà quello di rassicurare la gente, e far capire
loro che non tutti i Digimon sono cattivi e pericolosi. Non sarà... un compito
molto facile, lo so... e non dimentichiamoci del Dark Seed, che è ancora lì da
qualche parte."
"Non ce ne siamo dimenticati..." affermò Falcomon. "Però... per adesso, la
minaccia è sventata, e abbiamo sferrato i nostri colpi. Quando sarà il momento
di tornare in campo... beh, non me lo farò certo dire due volte! Per adesso,
voglio soltanto godermi questo periodo di vacanza che abbiamo!"
"Falcomon-chan ha proprio ragione!" continuò Yurika, grattando Kunemon sulla
nuca nel modo che a lui piaceva, e facendo subito ondeggiare per la contentezza
le lunghe antenne del bruco giallo. "Ci siamo guadagnati un pò di riposo, dopo
tutta questa bagarre! E voglio godermelo quanto più possibile! Magari...
heheheee... a fianco del ragazzo che amo e dei miei amici di questo e dell'altro
mondo!"
Sho e SnowAgumon guardarono per un attimo la giovane donna dai capelli blu...
e finalmente, Sho appoggiò una mano sulla spalla della sua amata, con l'aria di
un marito affettuoso! "Sai una cosa, Yurika-chan... è vero, dobbiamo goderci
questo periodo di pace! Essere Digiprescelti... è un lavoro a tempo pieno, e non
possiamo sapere come e quando... la nostra routine quotidiana verrà spezzata, e
dovremo tornare a combattere!" affermò.
"E anche se dovremo combattere ancora per difendere la pace in questo mondo e
a DigiWorld... beh, ogni volta che questo accadrà, saremo pronti!" concluse
SnowAgumon, guardando il resto del gruppo. Yurika e Kunemon stavano già dando il
loro assenso... e lo stavano facendo anche Jolene e il taciturno Felipe, che in
quel momento si tenevano affettuosamente per mano, e i loro Digimon, mentre
Kevin e Bearmon stavano tornando dal resto del gruppo. Sho espresse il suo
accordo dando una carezza sulla testa al piccolo dinosauro del colore della
neve, che aveva svolto una parte importante nella sconfitta del loro
arcinemico... poi, guardò verso il cielo azzurro, pieno di speranza.
"E' proprio vero..." disse tra sè. "Saremo tutti pronti... e passare del
tempo con i miei più grandi amici, dopo tanto tempo, mi fa sentire in grado di
fare qualsiasi cosa!"
----------
"E così, finalmente è finita... almeno per adesso..." riflettè ad alta voce
Michael, in piedi sul pontile di uno dei tanti battelli turistici che, ogni
giorno, faceva il giro della maestosa Statua della Libertà. Sulla sua spalla, il
piccolo Betamon teneva gli occhi chiusi, godendosi il vento fresco proveniente
dall'Oceano Atlantico, e poi tornando ad ammirare uno dei più famosi simboli
degli Stati Uniti...
----------
"Allora, Rosa, Gotsumon, ci raccontate com'è andata? Come avete fatto a fare
la Digievoluzione?" chiesero in coro un gruppo di vivaci bambini, riuniti
attorno alla Digiprescelta dalla pelle scura e all'ometto di roccia, che
cercavano in qualche modo di tenerli a bada.
"E come avete fatto a battere i Digimon cattivi?"
"Erano molto forti, vero?"
"Ma cosa dici, Juan! Lo sai che la sorellona Rosa e Gotsumon non perdono
mai!"
Lusingati dalla popolarità che si erano guadagnati tra i ragazzini della loro
cerchia di piccoli amici, Rosa e Gotsumon si sedettero su un muretto lì vicino,
e la ragazzina iniziò a raccontare!
"Heheheee... un momento, chicos, un momento!" esclamò, iniziando ad
organizzare il racconto. "Allora, adesso vi dico..."
----------
"Ehm, Crabmon... non vorrei sembrarti troppo sfacciato, ma non dimenticare
che da noi sarebbe... ancora febbraio!" disse un perplesso Derek, davanti alla
proposta del suo Digimon, che sperava di poter festeggiare il ritorno alla
normalità con un'eccitante gara di surf! Tant'è che il granchione si era già
premuto con una piccola tavola da windsurf fatta su misura, che in quel momento
teneva sollevata sopra la testa!
In effetti, non ancora del tutto familiare con quel particolare aspetto del
clima terrestre, il Digimon crostaceo si era praticamente dimenticato che,
nell'emisfero australe, le stagioni erano invertite, e mentre era estate in
Giappone, non si poteva dire lo stesso dell'Australia, ancora in pieno inverno!
"Owwww, andiamo, Derek!" cercò di pregarlo, facendo degli occhioni da
cucciolo che gli davano un aspetto alquanto strano. "Proprio oggi che ci sono
dei bei cavalloni... almeno io non posso non approfittarne! Insomma, abbiamo
affrontato demoni e mostri provenienti dai meandri più oscuri di DigiWorld...
posso anche sopportare un pochino di freddo!"
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E, a Parigi, appoggiate alla ringhiera di un ponte che dava sugli Champs
Elyseès, Catherine e Floramon celebravano a modo loro la vittoria dei
Digiprescelti sulle forze del Male, ammirando la città illuminata e il suo
famoso Arco di Trionfo.
"E così, quest'avventura è finita..." commentò la Digimon floreale,
voltandosi verso la biondina, che la accarezzò sulla testa con due dita. "Beh,
se non altro, nonostante tutto, quest'avventura ha avuto un lieto fine...
abbiamo salvato DigiWorld, e abbiamo sconfitto Daemon una volta per tutte!"
Catherine fece un occhiolino alla sua amica digitale. "E' vero... e per
adesso, vorrei solo godermi questo splendido spettacolo con te, amica mia!"
----------
Quella sera, di ritorno dalla loro passeggiata, Daisuke Motomiya, Hikari
Yagami, Veemon e Gatomon restarono per diverso tempo fuori, a godere della
compagnia l'uno dell'altro mentre guardavano il sole tingersi di arancio e
svanire dietro la baia di Tokyo, in uno spettacolare, calmo tramonto d'estate
che annunciava la fine della loro avventura più incredibile... e che aveva visto
sbocciare qualcosa di speciale tra i due Digiprescelti.
Un'avventura era finita, e un'altra, fatta di quotidianità e gesti di ogni
giorno, stava per cominciare...
E i due ragazzi, che in quel momento si tenevano dolcemente per mano e si
guardavano negli occhi, l'avrebbero vissuta assieme...
----------
E, nello stesso momento, nella sua dimora ormai non più segreta nella zona
centrale di Digiworld, Gennai sorrise con soddisfazione, guardando i monitor
che, sperabilmente, non avrebbero più dato segni di allarme per un bel pò.
Grazie al potere di Azulongmon-sama, grazie al coraggio e all'impegno di tutti i
Digiprescelti che fino a quel giorno avevano messo piede a DigiWorld... e grazie
alla collaborazione sincera di tutti i Digimon loro partner, tutto si era
concluso bene. C'era stato un prezzo da pagare, era vero... e anche Digiworld
avrebbe difficilmente scordato i danni provocati da Daemon e Arkadimon.
Ma col tempo, tutto sarebbe diventato soltanto un brutto ricordo, e DigiWorld
sarebbe tornato alla pace e alla saggezza di un tempo...
Con animo molto più sollevato, Gennai ringraziò tra sè tutti i Digiprescelti,
augurando loro che le loro vite potessero proseguire tranquille.
"Tutti i Digiprescelti... e i Digimon che li hanno accompagnati... hanno
contribuito affinchè questo incidente non terminasse in un disastro
completo!" pensò tra sè, chiudendo gli occhi e ricordando tempi che, per la
sua percezione, erano ormai remoti. Bastava sforzare un pò la sua immaginazione
per vedere, nitidi come ricordi del giorno prima, il piccolo Sho i suoi compagni
che muovevano i loro primi, incerti passi nel Mondo Digitale... e poi Taichi,
Yamato, Sora e il loro gruppo, anche loro bambini strappati alla sicurezza delle
loro case e portati a combattere una guerra per salvare un mondo che non era il
loro... e infine, anche Daisuke e gli ultimi Digiprescelti, compresi gli
internazionali e Jun... ognuno di loro aveva dato il suo contributo, e per
Gennai era un piacere ripercorrere, in quel breve istante, tutta la loro
storia...
"Sho, Yurika, Felipe, Jolene e il piccolo Kevin... come potrò mai
dimenticarli? I ragazzi ora sono diventati uomini, ma ho avuto modo di vedere,
con mia grande gioia, che non hanno perso le qualità che li hanno resi i primi
Digiprescelti! E poi Taichi, Yamato, Sora, Mimi, Koushiro, Jyou, Takeru e
Hikari... anche voi occupate un posto speciale nel mio cuore! Per non parlare di
Daisuke, Miyako, Iori, Ken... e degli ultimi arrivati, Michael, Rosa, Catherine,
Derek, Jun, la giovane Rei... e tutti i Digimon con cui hanno viaggiato, e che
li hanno aiutati nella loro impresa, primi tra tutti i loro partner. Voi, che
incarnate le qualità migliori dell'umanità, avete reso ai nostri mondi un
servizio inestimabile, per il quale vi saremo sempre in debito!"
La guida di DigiWorld si staccò dai suoi strumenti, quasi di malavoglia dato
il valore emotivo che quel luogo, quella piccola sala di controllo, aveva per
lui... e si allontanò lentamente, dando un'ultima occhiata dietro di sè mentre
tornava nel salone principale della sua casa.
"Anche per questa vostra guida, è giunto il momento di riposare. Ma sono
certo che ci rivedremo ancora, ragazzi miei... e allora, spero di accogliervi
tutti con un sorriso!"
----------
...
...
...
Buio.
...
Buio totale.
Questo era tutto quello che sentiva. Non c'era altro. Un vuoto totale, freddo
e sinistro, che inglobava ogni singola fibra del suo essere.
E tuttavia... che strano... era pur sempre qualcosa, rispetto al nulla da cui
si sentiva avvolto un istante prima. Cos'era successo? Da dove veniva? Come mai
si trovava in quel luogo senza forma, senza confini e senza luce? L'entità cercò
di ricordare, e man mano, le immagini tornarono a fluire nella sua memoria,
mentre il suo corpo riprendeva forma... un corpo umanoide, avvolto in una lunga
tunica rossa ornata di simboli mistici, con larghe maniche e un cappuccio sulla
testa che non riusciva a nascondere le corna ricurve che gli uscivano dalle
tempie...
Sentì le sue mani contrarsi ai suoi fianchi, producendo una serie di corti
artigli del colore del sangue... e un paio di occhi diabolici, brillanti e senza
pupille, si spalancarono, finalmente rivelandogli il mondo che ora lo
circondava: era un posto che, per gli standard umani, sarebbe sembrato orribile
ed allucinante, un luogo senza luce composto soltanto da vaghi contorni appena
accennati da sfumature cupe di verde, blu e viola... e in quel momento, lui si
trovava in una grande caverna naturale, in piedi sopra una postazione che si
sollevava dal pavimento stesso, unica testimonianza di quache opera umana (?) in
quel posto inquietante.
Con un misto di rabbia e sorpresa, Daemon si guardò, rendendosi conto che,
per qualche motivo che a lui sfuggiva, era tornato nel suo vecchio corpo. Ma
come era possibile? L'ultima cosa che ricordava era che si trovava nel corpo di
Arkadimon evoluto a livello Mega... e che Imperialdramon Paladin Mode ed
AlforceVeedramon Future Mode lo avevano trafitto, distruggendolo e facendo
quello che lui stesso reputava impossibile. In più, aveva perso il Dark Seed...
ma cosa stava succedendo? Quel posto... non assomigliava a nulla che Daemon
ricordasse!
"Questo luogo... che significa?" ringhiò tra sè. "Pensavo... che i
Digiprescelti e i loro Digimon mi avessero distrutto... come posso essere ancora
vivo? E soprattutto... perchè sono di nuovo nel mio vecchio corpo?"
"Oh, quante domande, Daemon." gli rispose, rapida ed inaspettata, una voce
cristallina, apparentemente innocente, ma in realtà tinta di crudeltà e malizia,
mentre un globo di luce bianca si accendeva sopra la sua testa. Con un gesto
d'allarme, il Demone dell'Ira alzò la testa...
...e rimase letteralmente congelato, gli occhi diabolici che si spalancavano
dietro il suo cappuccio! Là, fluttuante nell'aria vicino a lui, c'era un Digimon
che lui avrebbe riconosciuto ovunque, una creatura angelica dall'aspetto di un
cherubino biondo dalla delicata pelle bianco latte, decorata con dei complessi
tatuaggi blu su diverse parti del corpo, e vestito soltanto di una leggera,
impalpabile toga bianca di seta da senatore romano, e di braccialetti dorati sui
polsi e sulle caviglie. Numerose ali bianche e piumate si aprivano sulla sua
schiena, dandogli un aspetto glorioso, e i suoi occhi azzurri, che scintillavano
sopra un sorriso appena accennato, guardavano verso il demone incappucciato con
espressione indecifrabile, ma di evidente superiorità! Era un Digimon che,
all'apparenza, non sarebbe potuto sembrare più inoffensivo... eppure, la
reazione di Daemon alla sua vista era stata quasi di paura! E poi, nonostante
l'aspetto angelico, c'era qualcosa di inquietante nel suo modo di fare... una
malvagità sottile, appena insinuata, che nulla toglieva all'aspetto attreante e
grazioso del Digimon angelico caduto!
"Ogni cosa a suo tempo." affermò il piccolo angelo, appoggiandosi con grazia
su una postazione al centro della sala. "Gli eventi hanno preso una piega
inaspettata... ma a noi favorevole! E credo che, a quest'ora, sia tempo di
ripristinare quello che era una volta il nostro gruppo!"
Daemon non riusciva a crederci, e faceva fatica a tenere a freno la sua
sorpresa. "Che... che cosa? Lu... Lucemon-sama? Non posso crederci! Lei...
lei doveva essere..." iniziò a dire...
...ma Lucemon lo interruppe, inclinando la testa da un lato e fissando Daemon
con un sorriso che sarebbe potuto sembrare innocente... se non fosse stato per
la terribile malvagità che ora brillava nelle pupille del colore del cielo!
"Morto? Come te, Daemon? Heheheheee..." ridacchiò, senza esserne troppo
divertito, poi proseguì il discorso. "Come stavo dicendo, si sono verificati
eventi imprevisti... che però giocano a nostro favore! Il fatto che tu ed io
siamo ancora vivi, nonostante la nostra sconfitta, ne è la riprova... Oh, e a
proposito... credo proprio che c'entri anche quel Dark Seed che stavi cercando,
e grazie al quale speravi di prendere il mio posto come governatore di tutti i
mondi!"
Il Demone dell'Ira, davanti alle fondate accuse di quello della Superbia,
corrugò la fronte, ma non disse nulla... e Lucemon alzò le spalle, come se la
cosa non lo riguardasse. "In ogni caso, Daemon, non te ne faccio una colpa...
anzi, credo che forse mi sarei risentito del contrario! Vedo che... a distanza
di secoli, ormai, ricordi ancora le dinamiche del nostro gruppo, e agisci
secondo essi. Molto bene..."
Senza dire altro, Lucemon alzò una delle sue esili braccia... e subito, una
strana luce bianca si accese nella stanza, illuminandola dall'alto e rivelando
diverse figure ombreggiate in piedi su diversi leggii che circondavano quello
più alto di Lucemon! Anche se i dettagli erano celati, erano figure a cui Daemon
era troppo abituato per non riconoscerle... un vecchio mago dalla lunga barba e
dalle ampie vesti... una creatura dormiente dalla testa esageratamente grande...
un enorme coccodrillo dalle fauci ipersviluppate e la coda biforcuta... una
sensuale gigantessa vestita di nero...
Un momento, si disse Daemon. Pur ancora stupito e confuso dall'inaspettata
resurrezione sua e del suo antico superiore, era comunque abbastanza presente di
spirito da rendersi conto che qualcuno mancava... e a Lucemon, questo non
sfuggì.
"Sì, lo so cosa stai per dire, Daemon..." disse il piccolo angelo, le ali
ripiegate sulla schiena. "Lascialo perdere. Quel traditore di Beelzemon si è
venduto alla razza umana. Non è più degno di far parte dei Sette Grandi Signori
dei Demoni. In ogni caso, non ha importanza... possiamo tranquillamente fare a
meno di lui."
Lucemon fece un attimo di pausa, e Daemon lo guardò con espressione
sospettosa. Ancora non capiva molto di cosa stava accadendo... ma ci avrebbe
visto chiaro, in un modo o nell'altro!
"Presto, sarà di nuovo il nostro momento." concluse Lucemon. "Torneremo al
potere, e rovesceremo Huanglongmon stesso... e a quel punto, nulla in tutto il
creato potrà opporsi a noi!"
----------
Il Dark Seed continuava a scavare inesorabile nella crosta terrestre,
infilandosi sempre più nelle profondità con la facilità di un lapillo
incandescente che penetra nel burro. Nulla sembraba in grado di arrestare la sua
avanzata, e il misterioso artefatto del Male si infilava nella terra e guizzava
in essa come un pesce nell'acqua, lasciandosi dietro soltanto un piccolo, lungo
tunnel a tesimonianza del suo passaggio.
Finalmente, la corsa finì... e il Dark Seed, avvolto da una strana luce
violacea, emerse in un grande vuoto nero, che si estendeva a perdita d'occhio
come il cosmo senza fine, freddo ed indifferente. Se qualcuno avesse potuto
essere lì, l'avrebbe descritto come un immenso vuoto nero, senza aria, senza
luce e senza calore... il mondo del Nulla assoluto... e tuttavia, per il seme
delle tenebre, quello sembrava essere l'ambiente ideale...
Il Dark Seed fluttuò nel vuoto, pulsando gentilmente come se stesse prendendo
intere boccate dell'etere di morte di cui era fatto quel luogo...
...e una voce risuonò, tremenda e rimbombante, in tutte le direzioni!
...
...
IO... VIVO... ... IO... MILLENNIUMON!
...
...
...
FINE
...
...
...
Note dell'autore:
...
E così finisce la mia trilogia.
Un finale da molti atteso, senza dubbio... forse da molti anche temuto... la
grande avventura che abbiamo iniziato tre anni fa, a fianco dei nostri amati
Digiprescelti, è giunta alla sua naturale conclusione. Le forze del Male sono
state sconfitte, e la pace è tornata in entrambi i mondi... ma, come potete
vedere, un giorno nuove minacce torneranno a turbare l'ordine... e a mettere in
pericolo l'intero Mondo Digitale! Anzi, no, che dico! Forse... la posta in gioco
sarà ancora più alta di "soltanto" due mondi! Il ritorno del Dark Seed è
l'annuncio di un'era ancora più buia per tutti i Mondi Digitali e i Mondi Reali
associati, e se a questo aggiungiamo il ritorno dei Sette Grandi Signori dei
Demoni... tranne Beelzemon, che si trova... beh, gli appassionati di Digimon
Tamers forse sapranno già dove...
Insomma, sembra proprio che quello che abbiamo visto finora sia ancora ben
poca cosa!
In fondo, è anche giusto che sia così, dopotutto. Una fine vuol dire un
possibile nuovo inizio. Dalla distruzione, la creazione. E dal finale di questa
storia, e delle altre saghe di Digimon che pubblicherò col tempo, si dipartirà
una nuova storia, l'ultima della mia saga, nella quale tutti i Digiprescelti, di
ogni luogo e di ogni mondo, si ritroveranno assieme, per combattere contro la
più terribile minaccia alla realtà che si sia mai vista! Quel Millenniumon che
si è rivelato alla fine... sarà colui che darà il via alla resa dei conti
finale!
Ma non voglio anticiparvi altro. Leggerete come andranno le cose nella mia
ultima fanfiction di Digimon, intitolata: Digimon The EndGame!
Per adesso, comunque, avete ancora un bel pò di storie da seguire... e tra
queste, ci sono Digimon Zero, la mia riedizione di Digimon Tamers, il mio
crossover Frontier-Savers... e, non meno importante, The Lost Past, per il quale
sto iniziando a scrivere un capitolo fondamentale! E' vero che in questi giorni
sono impegnato, tra l'università e il resto... ma il tempo per voi lettori, e
per le mie storie, lo trovo sempre! Non preoccupatevi, anche se lasciare questa
storia mette un pò di malinconia addosso, sono convinto che le mie storie future
avranno ancora molto da offrire, e che staremo assieme per un bel pò di
tempo!
Devo ringraziare sentitamente tutti coloro che, in questo lungo periodo di
tempo, hanno seguito la mia storia, e che sono diventati fan delle nuove
avventure dei Digiprescelti. KillKenny primo di tutti... mi ha dato molte idee
per la mia saga, e non credo che sarei arrivato fino a questo punto con tanto
entusiasmo se non fosse stato per i suoi commenti ironici e salaci, e le
interessanti discussioni che abbiamo fatto in tema fanfiction! Speriamo di
risentirci presto... e ti faccio tanti auguri per il futuro!
Poi c'è TopoMouse... a cui vanno le mie scuse per non aver inserito la sua
ship preferita, Takari, nella miastoria! Beh, che dire... spero di essermi fatto
un pò perdonare con Taiora, Kenyako e con il resto delle avventure dei
Digiprescelti! Anche lui segue questa trilogia da molto tempo... e a lui vanno i
miei ringraziamenti!
E poi, SmartGirl... i suoi commenti sempre entusiasti sono un piacere da
leggere! Spero che le coppie ti siano piaciute, alla fine! Oh, e per quanto
riguarda quella scena Jyou/Mimi... beh, confesso che mi è stata ispirata da un
disegno che ho visto su DeviantArt!
E non dimentichiamo Padme Undomiel... anche se i suoi commenti ono arrivati
solo verso gli ultimi capitoli, sono stati comunque ben accetti, e mi hanno dato
la carica per fare del mio meglio in questo finale! Spero che anche a te siano
piaciute le coppie... e Taiora, Kenyako e Jyou/Mimi forever!
(Per quanto riguarda Hikari, la vedo bene sia con Daisuke che con Takeru,
quindi...)
Kari89... anche a lei vanno i miei ringraziamenti! Sono contento di avere una
fan così devota, e spero di risentirti presto! Il prossimo capitolo della mia
storia di Pretty Cure, Nanoha e Arcana Heart è in dirittura d'arrivo, e dovrebbe
essere pubblicato tra pochi giorni! Grazie ancora di essermi stata vicina... e
auguri!
Driger, poi... sono stato felicissimo di risentirla via mail dopo tanto
tempo, e sono contento che abbia seguito con tanto affetto la mia storia!
Grazie, Driger, sei una vera amica! ^_^
E poi Nicola, Eden89, Hinata-Chan, Rika88, Titty, Francesca Akira,
Nami-chan... mamma mia, c'è così tanta gente he vorrei ringraziare per aver
commentato e/o per aver inserito la mia storia tra i preferiti, che proprio non
so da dove iniziare, e sono sicuro che ho dimenticato qualcuno! Comunque, per
non fare torto a nessuno... grazie mille a tutti, e spero che questa storia vi
sia piaciuta quanto a me è piaciuto scriverla! Sappiate che ognuno di voi ha
avuto il suo ruolo nella redazione di questa trilogia!
Grazie ancora a tutti, e...
...
...
Accidenti, non so cos'altro dire! Avrei tante cose, e tuttavia non credo di
poterne dire nemmeno una sola senza disperdermi in inutili giri di parole!
Comunque... grazie infinite a tutti voi! E arrivederci alla prossima!
Con la speranza che il futuro sia buono per tutti voi, questo autore vi
saluta. Ora, immaginate che stia suonando il medley della sigla finale italiana
di Digimon Adventure, la prima serie...
Ecco! Con quella in sottofondo, mi sembra il modo giusto di salutare questa
storia!
Un ultimo grazie, e... alla prossima, amici lettori!
Con affetto,
Enrico "Justice Gundam" Martinelli
DIGIMON - SIGLA FINALE (Versione Italiana, cantata dai Manga Boys)
DIGI- Digimon!
Vola nel tuo mondo, isola virtuale...
Black Gear perderà! (Perderà!)
Siamo tutti uniti, tutti per i Digimon!
CORO:
Tai, Matt, Sora, Izzy, Mimi e Joe,
Noi siamo amici, siamo noi,
catapultati a DigiWorld...
Ma con l'amicizia tra di noi,
ragazzi veri e Digimon,
libereremo DigiWorld!
DIGI- Digimon!
Vola nel tuo mondo, vortice magnetico...
Scappa! Digimon! (Digimon!)
Terra digitale, isola di nome File... (di nome File...)
CORO:
Tai, Matt, Sora, Izzy, Mimi e Joe,
Noi siamo amici, siamo noi,
catapultati a DigiWorld...
Ma con l'amicizia tra di noi,
ragazzi veri e Digimon,
libereremo DigiWorld!
(DIGIMON!)
(Fade...)
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