Le avventure del Deca sotto le coperte

di Quasar93
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'asciugamano ***
Capitolo 2: *** L'ingenuità di Theta ***
Capitolo 3: *** Vendetta ***



Capitolo 1
*** L'asciugamano ***


Piccola collection di momenti stupidi del Deca alle prese con le ragazze dell'accademia, nata da una valanga di Headcanons spastici miei e di altre mie amiche:)
L'ambientazione è su Gallifrey, ai tempi dell'accademia, quando il Dottore e il Maestro si chiamavano ancora Theta Sigma e Koschei e si divertivano coi loro amici. Il canon di riferimento è l'universo esteso di Doctor Who, in particolare il romanzo Divided Loyalties in cui si parla proprio del Deca. Enjoy:)

Premessa:

Dopo che Theta e Koschei erano entrati a far parte degli Hot 5 la loro popolarità era aumenta a dismisura all’accademia e quella dei loro amici era salita insieme alla loro, con tutti, ma proprio tutti, i vantaggi che ne derivavano.
Ognuno di loro ricorderà sempre quel periodo con un sorriso, chi fiero delle proprie prodezze giovanili, chi imbarazzato al ricordo della sua ingenuità.
 
 

-Kos! Basta studiare! E’ sera, perché non torniamo in camera e ci divertiamo un po’ con gli altri?- implorò Theta, dopo una lunga giornata di studio passata in biblioteca. Il giorno prima avevano avuto un concerto con gli altri della band e, a sentire Koschei, erano rimasti indietro per gli esami di fine semestre.
-Sia. Ma solo perché è la settima volta che me lo chiedi in dieci minuti- acconsentì il ragazzo coi capelli neri, chiudendo il libro che stava leggendo con interesse – ma poi non chiedermi di copiare stavolta perché io l’opportunità di prepararti te l’ho data-.
Theta sbuffò e insieme si diressero alla loro stanza, i corridoi erano deserti e bui, forse erano stati davvero troppo in quella biblioteca.
Theta avvistò la porta della loro stanza e corse avanti entusiasta -Non vedo l’ora di sentire il nuovo piano che Drax mi ha accennato stamattina- disse eccitato  -mi sembrava molto interess..- aveva raggiunto la porta e si era fermato un attimo interdetto –Kos? Perché qui c’è un asciugamano appeso? Mah!-
Nel secondo in cui Koschei realizzò il significato dell’asciugamano si lanciò di corsa per bloccare l’amico ma non fece in tempo a recuperare la distanza che Theta aveva già spalancato la porta e stava entrando.
-Theta fermo!- urlò, ma era troppo tardi.
-uh, perché qui dentro c’è buio?- parò tra sé e sé il ragazzo biondo per poi accendere la luce, gesto al quale seguì un urlo troppo femminile per essere dei loro compagni di stanza e un’imprecazione di Magnus.
Theta si girò verso il letto solo per notare il suo compagno di stanza dai capelli rossi mezzo nudo sdraiato sopra una ragazza. Assunse un’aria leggermente interrogativa. –Magnus?-
-Theta! Ma sei scemo? Non hai visto l’asciugamano?- gli urlò contro l’amico.
-Questo?- chiese ingenuo Theta alzando l’oggetto incriminato. Magnus lo fulminò con lo sguardo.
-I-io, ecco..- in quel momento entrò Koschei che rimase un secondo interdetto dalla scena e si affrettò a mettere una mano sugli occhi di Theta e a trascinarlo fuori, scusandosi con Magnus e sperando di non avergli mandato in bianco la serata.
Richiuse la porta e rimise a posto l’asciugamano.
-Theta Sigma.- disse solo, lasciando finalmente andare l’amico, che lo fissò con un’espressione sconvolta.
-Ma Magnus..-
-Si stava sicuramente divertendo più di noi-
Theta sembrò pensarci su un attimo.
-Ma..-
-Tu non puoi capire, Thete, l’ultima volta che qualcuna ci ha provato con te hai costruito un cacciavite sonico, la volta dopo ne hai costruito uno per Badger, l’altra sera ne ho trovato uno sotto il mio cuscino, devo continuare?-
-…-
-Perfetto, e la prossima volta che c’è l’asciugamano sulla porta non entrare-

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Capitolo 2
*** L'ingenuità di Theta ***


Anche quella sera era tardissimo, tutta colpa del concerto imminente e degli spartiti ancora da memorizzare che avevano tenuto Theta sveglio fino a tardi nei giardini dell’accademia ad allenarsi col suo Perigosto.
Quando il ragazzo biondo decise di smettere i due soli di Gallifrey erano già tramontati da un pezzo e l’orario di cena della mensa finito da almeno due ore, così Theta si diresse verso i dormitori, sperando di avere ancora da parte qualcuno degli snack che rubava a pranzo.
Era ormai quasi arrivato alla sua stanza quando sulla maniglia della porta notò il famigerato asciugamano.
-Ancora?- si chiese tra sé e sé –chissà chi sarà sta volta?- sbuffò e si sedette per terra, speranzoso che, vista l’ora, il suo amico e la ragazza di turno non ne avessero ancora per molto.
Grooooowl brontolò in risposta il suo stomaco, vuoto dall’ora di pranzo.
-Chiunque tu sia, ti prego, fa presto-
 
Il mattino dopo…
 
Theta si svegliò di colpo ed ebbe prima un brivido per il freddo, poi iniziò ad avvertire male un po’ ovunque. Sbattè le palpebre un paio di volte prima di rendersi conto che si era addormentato nel corridoio del dormitorio dell’accademia.
GROOOOWL brontolò poi lo stomaco, svegliandolo del tutto. Doveva davvero mangiare qualcosa.
Il ragazzo si alzò, tra uno scricchiolio e l’altro, convinto che, nonostante l’ancora presente asciugamano, chiunque si fosse dato da fare quella notte fosse finalmente rimasto solo. Dopotutto era mattina inoltrata.
Aprì la porta e notò che a letto c’era Koschei, lo salutò distrattamente mentre si dirigeva verso la sua scrivania in cerca di cibo quando da sotto il lenzuolo spuntò la testa di una ragazza bionda.
-EW e tu chi saresti?- urlò sconvolta, tirando il lembo della coperta per coprirsi.
-uh?- fu l’unica risposta di Theta, ancora mezzo addormentato.
-THETA!- urlò infine Koschei, svegliatosi solo in quel momento – quando imparerai a bussare Rassilon si rigenererà in una donna!- continuò, tirando più su anche lui il lenzuolo mentre la tipa brontolava qualcosa sul fatto che avesse un compagno di stanza cretino.
Theta sembrò realizzare solo in quel momento e smise finalmente di fissare i due ragazzi, diventando rosso come la sua divisa e girandosi dall’altra parte biascicando delle scuse.
La ragazza si vestì a tempo di record e se la svignò, per somma gioia di Theta e un po’ meno per quella di Koschei, che sperava nel bis mattutino mentre dovette accontentarsi di tirare un coppino a Theta per poi andare a farsi una doccia.
 
Approfittando della momentanea assenza dell’altro il ragazzo biondo si diresse finalmente verso i suoi snack e, mentre si faceva posto sulla scrivania (perché lui su quei letti per un po’ non ci si sarebbe seduto) notò uno strano foglio.
In alto c’erano i nomi di Magnus e Koschei, con sotto una fila di X.
Quando Drax e Magnus entrarono poco dopo Theta stava ancora fissando la lista, senza capire assolutmente cosa si fosse ritrovato per le mani.
-c’era l’asciugamano, ma la porta era mezza aperta e siamo entrati- salutò Drax, sventolando la salvietta.
-Theta?!- chiese sconvolto Magnus, vedendo solo il biondo nella stanza e fissando prima lui poi l’asciugamano in mano a Drax.
L’amico si limitò ad indicare il bagno e gli altri due si guardarono con un certo sollievo, il giorno che Theta avrebbe messo l’asciugamano sulla maniglia della porta Gallifrey sarebbe esploso.
-Se c’era l’asciugamano.. tu cosa ci fai qui?- chiese allora Drax, colto da un immediato terrore.
-E’ che ieri sera non ho cenato e quando sono arrivato qui davanti la camera era.. ahm.. occupata e diciamo che, insomma, potrei anche essermi addormentato nel corridoio. E stamattina potrei anche aver pensato che forse chiunque ci fosse qui dentro avesse finito e..-
-Respira Theta, e taglia corto- sbuffò Koschei, uscendo dal bagno con l’asciugamano intorno alla vita, i capelli bagnati e una scia di vapore tutta intorno – sei entrato che io ero ancora impegnato e per colpa tua la ragazza è scappata- concluse, fissandolo male.
-AH! Quindi ieri sera vale solo un punto!- esclamò contento Magnus, rubando il foglio dalle mani di Theta e aggiungendo una sola X sotto la fila di punti di Koschei. A guardarci bene, nella fila di Magnus alcune X ne avevano una più piccola di fianco.
-Tu, taci.- lo fulminò.
-E si può sapere perché hai dormito in corridoio?- cambiò argomento Drax, prima di essere coinvolto nel dibattito su chi fosse il maschio alfa del gruppo.
Del resto lui si dava alle avventure sotto le coperte solo se gli capitava l’occasione, non era come gli altri due, che la cercavano e la cercavano, l’occasione.
-Perché in camera non potevo entrare- rispose Theta con aria innocente.
-E hai mai pensato di chiedere ospitalità agli altri?-
Theta lo guardò come se avesse appena rivelato il segreto della vita dell’universo e di tutto quanto.
-Theta Sigma!- lo rimbeccò ancora Drax, dandogli un cricco in fronte.
-Non era così ovvio-sbuffò il biondo.
-Theeeetaaa Sigmaaaaa- ripeterono in coro gli altri tre, ridendo mentre Theta sbuffava mugnando insulti.
Sarebbe arrivato il momento in cui Theta avrebbe smesso di essere socialmente imbranato, ma non era quello il giorno.

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Capitolo 3
*** Vendetta ***


Era già mattina inoltrata quando Drax e Magnus si ritrovarono davanti alla porta della loro camera. Magnus aveva dormito da un’amica e Drax da Vansell, Mortimus e Jelpax.
Improvvisamente arrivò anche Theta, i capelli in disordine e l’espressione più addormentata che sveglia.
-Bhè, non che pensassi davvero ci fossi tu dentro, però vedo che almeno hai imparato a farti ospitare per la notte- lo punzecchiò Drax fissando prima l’asciugamano poi lo sguardo addormentato di Theta.
-Dove hai dormito sta volta, in mensa?- ridacchiò Magnus.
-Mh? No no, ho dormito dalle ragazze. Ushas mi ha detto che potevo stare da loro-
Magnus sobbalzò quasi impercettibilmente –Dove avresti dormito tu?-
-Comunque è tardi, io propongo di entrare- tagliò corto Drax, che non voleva davvero ascoltare la conversazione che stava per iniziare – Ok la notte, ma Kos non può tenersi la stanza tutto il giorno- continuò, aprendo la porta.
La scena che si trovarono davanti quando aprirono ebbe un unico effetto sui tre.
Magnus e Drax iniziarono a rotolare sul pavimento ridendo, in preda a spasmi, mentre Theta guardava l’amico con aria confusa.
Koschei, dal canto suo, ammanettato al letto e coperto solo per metà, stava diventando di un colore molto simile a quello di una supernova.
-Ehi! Bastardi! Potreste anche venire qui e liberarmi invece che restare li e ridere!- urlò, la voce un pelo più alta del necessario.
-Ragazzi, cosa?- chiese Theta, volendo ridere anche lui come i suoi amici, che parevano aver dimenticato come si respira.
Tra una risata e l’altra Magnus aveva blaterato qualcosa come “gioco erotico finito male” e poi era tornato giù a ridere con l’amico, ignorando i crampi allo stomaco e facendo il verso a Koschei.
-io sono il grande Koschei Oakdown e mi piace fare i giochini a letto perché sono figo solo io- gracchiò Drax.
-Però poi le tipe se ne vanno perché non sono poi così bravo col perigosto – gli rispose Magnus, per poi darsi un cinque col suo compare.
In tutto questo Theta scosse la testa, andando verso l’amico che stava vomitando insulti da un quarto d’ora per liberarlo.
Drax smise improvvisamente di ridere, vedendo un’occasione che aspettava da molto.
Tirò una gomitata a Magnus e gli strinse la mano per comunicargli telepaticamente quello che stava pensando. Il rosso si girò improvvisamente verso il suo letto e frugò in una borsa, tirando fuori uno strano apparecchio per fare fotografie, lanciandolo a Drax che aveva la visuale migliore.
Gli eventi successivi furono tre.
Theta liberò Koschei mezzo nudo dalle manette.
Drax scattò una foto per poi ridere e gongolare come non mai.
La macchina fotografica fu lanciata a Magnus che si dileguò come un fantasma per qualche corridoio del dormitorio.
Il moro e il biondo erano troppo presi a battibeccare per accorgersi di cosa era successo a loro insaputa, in quanto Theta aveva finalmente capito e stava ridendo mentre Koschei lo picchiava, ancora rosso in viso, coprendosi il basso ventre con il lenzuolo per poi dirigersi verso il bagno.
Drax fischiettò innocentemente e poi ognuno iniziò la propria routine, preparandosi per andare a lezione.
Incredibilmente il tecnico rimase allegro tutto il giorno.
 
La sera Koschei era provato dalla notte in bianco e non molto voglioso di rivedere ragazze per un po’, così si chiuse in camera presto.
Anche Theta andò con lui perché era stanco e per una volta non doveva provare pezzi per gli Hot 5.
Magnus stava per seguirli e organizzare un torneo di Dalek Risk quando Drax lo fermò, tenendolo per una manica.
-Non penserai che la nostra vendetta sia finita con la foto di stamattina, vero?- ghignò il moro, facendo spuntare subito un’espressione malvagia sul viso del rosso.
-Ho capito cosa stai pensando, Drax. Malvagio. Mi piace- Drax annuì e i due si diedero un cinque d’intesa, accordandosi sui dettagli del piano.
Poi si divisero, Drax passò un attimo da Mort, Vans e Jelp, Magnus se ne andò in giro per l’accademia usando certe sue conoscenze e distribuendo certi volantini a certe persone, e infine si ritrovarono davanti alla porta della loro stanza.
Magnus premette l’orecchio sulla porta per essere sicuro che entrambi i loro amici fossero dentro e annuì all’indirizzo di Drax che appoggiò l’asciugamano preso in prestito dagli altri sulla maniglia della porta. Poi attaccò uno strano aggeggio all’ingresso della stanza, attivandolo con un qualche strumento sonico.
-E quello?- chiese Magnus, interrogativo.
-Oh nulla, una cosa a cui ho lavorato oggi. Diciamo che potrebbe esserci molto caldo in quella stanza stanotte. Tu hai preparato la tua parte?-
-Ovvio. Domattina, all’alba, sarà tutto pronto-
 
La mattina dopo davanti alla camera dei due membri di punta degli Hot5 si era radunata una discreta folla di fangirl. Tutte con in mano un volantino in cui Theta stava ammanettando Koschei, mezzo nudo, al letto. O almeno così sembrava.  
Sembrava era la parola chiave, come amava ripetersi Drax.
Sotto alla foto solo un posto e un orario.
Quando finalmente Drax e Magnus arrivarono le ragazze stavano già parlottando da almeno mezz’ora.
-Cavolo Drax, mi sa che l’abbiamo fatta grossa stavolta- ridacchiò Magnus, approcciandosi alla porta.
-Mai quanto loro- disse l’altro, stringendo gli occhi a un ricordo poco piacevole, per poi rivolgersi alle ragazze.
-So che molte di voi sono fan degli Hot5, e pensano che tra il batterista e il suonatore di perigosto ci sia qualcosa. Bene, chi meglio di noi, ovvero i loro compagni di stanza, può saperne qualcosa? Vi abbiamo già regalato quella rarissima e preziosissima foto e ora vi mostreremo che è tutto vero- iniziò Drax, mostrando con una mano l’asciugamano sulla porta.
-Tutte voi sapete cosa significa questo, vero?- continuò Magnus, con tono da venditore affermato –E ora apriamo, e vediamo se effettivamente i due piccioncini sono insieme!- disse, con voce fintamente eccitata, spalancando la porta.
La stanza era composta da un letto a castello, di Magnus e Drax, e da due letti singoli, opportunamente uniti da quando gli occupanti della stanza si erano dati a certi hobby. Ovviamente Theta e Koschei stavano dormendo li, e Theta, che non era capace di stare fermo nel sonno, era rotolato vicino a Koschei.
E, altrettanto ovviamente, erano entrambi mezzi nudi e sudaticci, a causa dell’apparecchio di Drax, che aveva alzato la temperatura della stanza di diversi gradi.
Le ragazze urlarono così forte che il moro e il biondo si svegliarono istantaneamente.
Koschei si svegliò nel panico, fissò prima Theta, poi le ragazze, poi un volantino che era svolazzato vicino a lui.
Un unico urlo fu udibile per tutta l’accademia.
-DRAAAAAX.-
-Così la prossima volta impari a ipnotizzarci e a farci baciare davanti a tutti- urlò in tutta risposta Magnus, per sovrastare il vociare delle fangirl, mentre Drax si rotolava dalle risate.
Theta, dal canto suo, si girò dall’altra parte e si riaddormentò pacificamente, ignaro e inconsapevole di ciò che stava accadendo.
Koschei giurò vendetta mentre si alzava per chiudere la porta sbattendola, cercando di evitare anche solo di sentire le domande e i commenti delle ragazzze.
Di una cosa era certo, non si sarebbe seduto vicino a Theta per almeno tutto il resto della sua vita.

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