Batman/ Frozen - Elsa e il meraviglioso viaggio nella mente di Bruce

di Waanzin
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'impatto ***
Capitolo 2: *** Gotham, Actually ***



Capitolo 1
*** L'impatto ***


Due parole su questo primo capitolo: nel mondo del cinema, è quel che si chiamerebbe un "proof of concept" - un cortometraggio realizzato soprattutto per illustrare al pubblico e agli investitori di "cosa" effettivamente si andrà a trattare nel prodotto completo.

Questo non significa che la fanfiction non proseguirà da qui, in effetti, questo è l'inizio a tutti gli effetti. Ma gli alri capitoli saranno probabilmente assai più lunghi e completi e andranno da subito a mettere in chiaro tutte quelle sfaccettature che qui sono soltanto abbozzate.

Nel frattempo, questa è la base e non vedo l'ora di leggere i vostri suggerimenti/ recensioni/ opinioni, perciò se avete un pensiero o qualcosa da dire, tutto è più che benvenuto nella sezione Recensioni. Grazie mille in anticipo e bando alle ciance, su il sipario!


Waanzin.


BATMAN/ FROZEN - Elsa e il meraviglioso viaggio nella mente di Bruce


Capitolo 1 - L'impatto.
 
Freddo. La prima cosa che la colpì, fu che la disturbava. Il freddo era per lei come il battito del cuore o l'affannoso movimento dei polmoni dopo una lunga risata: non vi era nulla di più naturale.
 
Ma quella sensazione... era diversa. Qualcosa di fortemente innaturale, premuto contro la sua guancia, le faceva sentire un sgradevole fastidio. Dolorante e confusa, si alzò dal pavimento rendendosi conto che si trattava di metallo, un metallo forgiato da un fabbro di poco talento: strani segni verticali si susseguivano lungo il bordo e la lega era di fattura scarsa e sporca. Doveva essere per quel motivo che lo sentiva così innaturale.

La prese il panico quando si rese conto che della sua scorta non v'era traccia. Cercò a destra e a manca, ma fin dove lo sguardo poteva spingersi vedeva solo quel bizzarro pavimento di metallo e oscurità. Doveva trovarsi dentro un qualche tipo di edificio, illuminato in maniera inadeguata.

 «C'è qualcuno?»

Si azzardò a chiedere, con voce tremante. Di tutta risposta, la parete alla sua destra esplose.

«Ma cosa..?!»

Avvolta da pietrisco e polvere, con una reazione spontanea scagliò un getto congelante nella direzione dell'esplosione. Grida sconclusionate dall'altra parte della nube di detriti l'avvisarono che più di un invasore era stato colpito dal suo attacco, sebbene non potesse ancora scorgene le sagome. Tonfi sordi in rapida successione accompagnarono quegli attimi di confusione  e mentre il fumo si diradava, finalmente Elsa riuscì a comprendere cosa si trovava davanti... ma la sua confusione non ne venne certo aiutata.

Tre uomini avvolti in strane giubbe nere giacevano al suolo, parzialmente congelati e svenuti. Al centro, che li fissava dall'alto con aria distaccata, stava un altra figura, assai più bizzarra: un uomo alto e dalle spalle insolitamente larghe, completamente avvolto in un grosso mantello nero e quella che sembrava una maschera... da pipistrello.

 «C...chi sei? » chiese la regina di Arendell, inarcando il sopracciglio.

 «IO SONO BATMAN.» come un rombo di tuono lontano o il suono di una cascata tra le montagne delle Filippine, quel suono proruppe tra le labbra marmoree dello sconosciuto.

Doveva essere abituato a dirlo, o quantomeno piuttosto incline, perché non dette troppa importanza all'impeto improvviso con cui quelle parole colpirono Elsa. Di tutta risposta la spaventata Regina agì d'impulso, inglobandolo in una gigantesca stalattite nel giro di pochi secondi.

Nel silenzio che ne seguì ebbe il tempo di studiare i tratti del bizzarro sconosciuto che, seppure aggressivi e impenetrabili, lasciavano trasparire l'evidente sorpresa nell'essere stato congelato così in fretta. Alle sue spalle, s'intravedeva un mondo di luci e giganteschi edifici in cemento e suoni del tutto alieni alle vaste montagne di Arendell.

 «D...dove sono?
»
 

 

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Capitolo 2
*** Gotham, Actually ***


Eccoci qui finalmente, al "primo" vero capitolo della mia storia. L'idea, come spero si comprenderà fin da subito, è proprio quella di esplorare come due personalità forti come quelle della Regina di Arendell e del Crociato Incappucciato possano incontrarsi/ scontrarsi in una situazione così bizzarra!

Come sempre, ogni consiglio è ben accetto nella sezione Recensioni. Quest'opera è per metà un esperimento e sarei più che felice di poter mutarla/ migliorarla man mano che si evolve e prosegue. Grazie mille a tutti quelli che si prenderanno la briga di leggere, e buon divertimento!

PS: la storia comincia in media res esattamente nel momento in cui si conclude il Capitolo 1.

Waanzin



BATMAN/ FROZEN - Elsa e il meraviglioso viaggio nella mente di Bruce

Capitolo 2 - Gotham, Actually.

«Gotham city», rispose la voce rauca alle sue spalle.

Elsa si girò di scatto, soltanto per trovarsi ad osservare il vuoto e i resti disciolti della stalattite che aveva creato. Con fare guardingo, fece un passo indietro. Dritto di fronte a lei, ebbe la netta impressione di scorgere delle ombre muoversi all'interno del grosso edificio a pezzi in cui risiedeva pochi secondi prima.

 
«...e in ogni caso, liberarmi dalle stalattiti è stato uno dei primi trucchetti che ho imparato. Sei uno scagnozzo di Freeze?»

«Non so chi sia questo Freeze,» rispose caparbia la Regina dei Ghiacci, gli occhi attraversati da un lampo di determinazione «ma stai parlando con la Regina e sovrana di Arendell. Ti avverto, sei in grossi guai.» Lasciò che un vento gelido le attraversasse le dita, puntandole verso le ombre sinuose nelle quali l'uomo pipistrello si nascondeva. «Pretendo che tu mi dica dove sono! E cosa ne hai fatto della mia scorta!»

«Arendell?» La voce roca dell'uomo mascherato si fece meno aggressiva. Con gesti lenti e calcolati, uscì dalle ombre, palesandosi di fronte ad Elsa. Lei non abbassò le mani ma evitò di congelarlo sul posto, questa volta.

«Non conosco nessun luogo con quel nome. Ma è evidente che si tratta di un grosso errore. Credimi, non ho alzato un dito contro di te o la tua scorta. Stavo solo inseguendo questi... malviventi.»

La Regina di Arendell diede un'occhiata agli uomini che ancora giacevano privi di sensi a terra, tutto intorno a lei. Tirò un piccolo sospiro, ma continuò a tenere le mani puntate sulla bizzarra figura in costume.

«Non ho modo di provare che tu sia effettivamente uno dei 'buoni' qui, perciò non ho motivo di fidarmi. Dimmi dove mi trovo!»

«Gotham City» disse di nuovo lui, mettendo le mani bene in vista per non intimidirla. «Sei a Gotham City. Una città del Nord America, sempre che tu sappia di cosa si tratti. L'anno è il 2014... siamo nel periodo di Natale, se può esserti familiare.»

Elsa aggrottò le sopracciglia e scosse la testa. «Natale? Festeggiate il Natale qui? America... Gotham. Questo non lo capisco.» Sospirò, abbassando le mani. Poi la parte importante la colpì all'improvviso. «2014?!» alzò lo sguardo, verso le luci dei lampioni che s'intravedevano attraverso la parete collassata poco distante «Vuoi dire che sono... nel futuro?! Mio Dio, Anna!»

Presa dal panico, scattò fuori dall'edificio, soltanto per trovarsi nelle strade troppo illuminate di una città immersa in una tecnologia che non poteva comprendere. Una vettura la sfiorò rombando, facendole perdere l'equilibrio e per evitarle di cadere, Batman l'afferrò alle spalle, cingendola con un braccio. Un secondo dopo, si trovò nel ghiaccio fino al collo mentre Elsa balzava all'indietro col fiato corto, e una piccola folla iniziava a formarsi intorno ai due.

«Non azzardarti mai più a toccarmi!»

«Ascoltami, dobbiamo andare via di qui,» rispose lui, nervoso, mentre la tuta già iniziava a sciogliere automaticamente il ghiaccio che lo circondava. Elsa ne rimase leggermente impressionata, ma non lo diede a vedere «questa città non è un posto sicuro per turisti sprovveduti.» Il suo sguardo e le labbra serrate non ammettevano risposte negative. Ma la Regina dei Ghiacci non era certo incline a seguire un ordine ciecamente.

«Bene,» ammise a braccia conserte, mentre un grosso numero di persone iniziava a vociferare e a scattare foto con bizzarri marchingegni portatili tutto intorno a lei. «questo non è il posto migliore per le spiegazioni, sembra. Portami a casa tua. In fretta.»

Batman esitò per qualche secondo. «Suppongo non ci sia altra possibilità. Non posso certo rischiare che il Pinguino o Freeze ti... "reclutino" per le loro armate... e da qualunque posto tu venga, non sembra che tu sappia chi sono.» borbottò, più a se stesso che a lei, prima di premere alcuni pulsanti sulla sua cintura giallo scuro. Rombando, una gigantesca vettura nera si fece strada immediatamente tra la massa, facendo fuggire spaventate le persone che si erano accalcate fuori dalla crepa nel muro del magazzino dalla quale erano fuoriusciti poco prima Elsa e il suo interlocutore. 

«Sali sul... destriero metallico. È... innocuo, più o meno.» disse lui, saltando all'interno della cabina ristretta di quella strana carrozza a motore. Elsa era ancora estremamente confusa, ma decise che restare in mezzo a tutte quelle persone che la squadravano curiose sarebbe stato comunque peggio: quegli sguardi spaventati non erano poi tanto diversi da quelli che anni prima aveva subito ad Arendell.

Senza dire una parola, ma senza abbassare la guardia, salì sul veicolo, sistemandosi la lunga veste azzurra e lasciando cadere la treccia argentea lungo la spalla. Un pesante vetro scuro si chiuse intorno ai due prima che il veicolo iniziasse la sua folle corsa mentre Elsa nascondeva un singulto spaventato. «Barbara, abbiamo ospiti» disse Batman, apparentemente noncurante della velocità alla quale stavano sfrecciando lungo le strade «...e di ad Alfred di preparare qualcosa di caldo. Si gela qui fuori.
»
 

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