Diario di una nerd superstar.

di OcchidiNiall
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chapter one // L'inizio. ***
Capitolo 2: *** Hi, I'm Ed. ***
Capitolo 3: *** Michael Gordon Clifford ***
Capitolo 4: *** Are we friends? ***
Capitolo 5: *** Goodbye London ***
Capitolo 6: *** We are your new family ***
Capitolo 7: *** Welcome to London ***
Capitolo 8: *** Grandmother's house ***
Capitolo 9: *** Home ***
Capitolo 10: *** My mother ***
Capitolo 11: *** He's a jealous boy. ***
Capitolo 12: *** Love ***
Capitolo 13: *** My boyfriend ***
Capitolo 14: *** Oh my god, you're gay!? ***
Capitolo 15: *** Disaster pt 1 ***
Capitolo 16: *** Disaster pt 2 ***
Capitolo 17: *** Edward ***
Capitolo 18: *** Oh... i'm not a jealous girl ***
Capitolo 19: *** Read ***
Capitolo 20: *** Alcool ***
Capitolo 21: *** I'm stupid pt. 1 ***
Capitolo 22: *** I'm stupid pt. 2 ***
Capitolo 23: *** Cinema ***
Capitolo 24: *** Fate finta che ci sia un titolo ***
Capitolo 25: *** Il finto fidanzato pt. 1 ***
Capitolo 26: *** Guai in vista ***
Capitolo 27: *** Le bugie hanno le gambe corte ***
Capitolo 28: *** Reverenge ***
Capitolo 29: *** Ricominciamo? ***
Capitolo 30: *** Epilogue ***



Capitolo 1
*** Chapter one // L'inizio. ***


Diario di una nerd superstar.



Ti capita mai sentirti un peso per chiunque, per le tue migliori amiche, per i tuoi genitori...per...tutti? Beh, a me, Sharon Stone, capita. Sono una normalissima sedicenne, come chiunque altro, vado a scuola, faccio i compiti - si fa per dire, ovviamente -, ho una vita sociale, e chi più ne ha più ne metta. Ovviamente, come da copione, ho anche dei normalissimi problemi da ovvia sedicenne. Non mi sento mai abbastanza per nessuno, la mia vita fa schifo, mi piace un ragazzo che non mi caga praticamente di striscio...beh, potrebbe andare meglio di così? In questo momento sono nella mia stanza e, come ogni pomeriggio sto cercando di fare i compiti, in particolare, inglese, materia che odio. Cioè, non è che la odio...è che è la mia professoressa che me la fa odiare, tutto qua. E ovviamente, ho quattro e mezzo.

Che schifo.

Come stavo appunto dicendo, sono nella mia camera, con in mano una matita, sto disegnando "M" ovunque. Sì, credo che si è intuito che il nome del ragazzo che mi piace inizia per consonante. Vi immaginate iniziasse per vocale? Una vocale a caso...la...U! Oh mio dio.
"Ehi ciao, come si chiama il tuo ragazzo?"
"Ugo, si chiama Ugo"
O, perchè no, "Ughino"...
Ma vabbè, come al solito sto sparando stronzate. Ritorno con la testa sul libro, tentando di capirci qualcosa, credo di essere proprio negata. Sbuffo, mi attorciglio i capelli nell'indice e prendo un altro sorso dal bicchiere stracolmo di thè alla menta. Mh, buono.
"Sharon, io esco, torno questa sera. Mi raccomando, non combinare guai" dice mia madre, che nel frattempo ha fatto capolino nella stanza. Come al solito non bussa mai, anzi, lei è contro. Dice che questa è casa sua, e come tale lei ha praticamente il diritto di entrare e uscire quando vuole. Pensa che una volta ha pure pensato di cagarci qui dentro. E...no, non scherzo, se quella pazza dice qualcosa, automaticamente poi la fa. Perciò, c'è da preoccuparsi.
Sospiro, "tranquilla, troverai la casa come nuova" dico, sperando che sia vero ciò che affermo. In verità, all'età di quattordici anni, incendiai la casa. Ti prego, non chiedermi come feci perchè mi ricordo solo un fornello accesso, e poi praticamente il buio. Non sono mai stata un'ottima cuoca, devo ammetterlo, ma non so come, quella volta, Chef Gordon Ramsey, mi mise in testa l'idea di cucinare un pancake con sopra delle fragole. Era piena estate, me lo ricordo come se fosse ieri, stavo guardando allegramente la televisione, quando ad un tratto nella mia testolina si accese una lampadina. Guardavo Ramsey darsi da fare ai fornelli, con tutta quella passione...per una volta volevo essere capace anche io, e...beh, fu uno sbaglio enorme. Quando mia madre tornò da lavoro mi ritrovò direttamente al pronto soccorso.
Sbuffo e riprendo a leggere, ignorando questo piccolo episodio avvenuto ormai due anni fa. Adesso sono più grande, sono più matura...


Sì, come no.



La sveglia suona alle sette di mattina, e come ogni giorno, mi alzo svogliata per andare a scuola, pronta per l'enorme caos. Sbuffo, tolgo i piumoni che mi avvolgono e mi fiondo nel bagno, per lavarmi i denti. Sì, sono parecchio strana, mi lavo i denti prima di fare colazione. Anzi, a dire il vero, io la mattina li lavo due volte, prima di fare colazione e dopo. Chiamami strana ora, su.
Rido di me stessa, e mi fisso allo specchio. Ah! Come posso piacere agli altri, se non piaccio prima a me stessa? Che dilemma. Deglutisco, mi faccio una coda alta e vado in camera, per vestirmi.
"Sharon, svegliati!" esclama mia madre, lanciando un urlo che sentirebbero perfino gli alieni - se solo esistessero, ovvio -.
"Sono sveglia, idio-" mi correggo, "mamma!"
Quella donna è pazza, come ho già affermato prima, quella donna è bene tenerla alla larga. E se lo dico io che sono sua figlia, puoi credermi. Inizio a pensare che sia ritardata, insomma, se mi sono svegliata, perchè diamine me lo ripeti?! Del resto, li senti i rumori, non credo che tu sia sorda, no?
Oppure, questo è proprio un vizio di famiglia. Cioè, anche mia nonna è così, se le devi dire qualcosa, anche un "ciao nonna, come stai?" ti passa la voglia, sei costretta a ripeterglielo all'infinito, fin quando non ti scassi le palle e poi la mandi a fanculo. Credimi, vivere con la mia famiglia non è semplice. Non so come io sia riuscita a sopravvivere tutti questi lunghissimi anni.
La vedi? E' lì, che armeggia con la padella, manda in aria il pancake e poi cerca di riprenderlo, imitando Gordon. Ahh, non ci riuscirai mai, cara mia. Quell'uomo è tanto sexy, ma anche così tanto bravo. Cioè, non dirmi che tu non lo trovi sexy!
"Giorno, comunque" mi dice, non appena mi siedo. Faccio un cenno con la mano e le sorrido, sperando che possa capirmi.
"Fai colazione?" mi chiede, come ogni mattina.
Ed io, puntualmente, le rispondo sempre nello stesso e identico modo, "no, mi sono seduta qui perchè aspetto che passi il taxi"
Lei mi fissa, con un sopracciglio alzato, "dovrei ridere?"
Sbuffo, "no, mamma...metti nel piatto quelle...cose, dai, vado di fretta!"
Sospira e ubbidisce, condendole con cioccolata e fragole.





Chiara's space

Ciaaao ragazze, come state? Io bene, sono tornata con una nuova storia da proporvi, mi è uscita per caso, non so se abbia senso o meno. Ma in ogni caso, la continuerò a cinque recensioni. Credo che abbiate capito che appartenga al genere comico, perciò spero di riuscirvi a fare ridere. E niente...
Fatemi sapere cosa ne pensate, io ora devo scappare.
Baci, a presto,

Chiara x

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Capitolo 2
*** Hi, I'm Ed. ***


<< Hi, I'm Ed >>.
 

Arrivare in orario a scuola non è mai stata una mia priorità, ma purtroppo, quando si tratta di avere alla prima ora il professor Smith, devo. E' un tipo così esigente, ma anche così tanto severo. Nella sua ora di lezione non si può fare assolutamente nulla, e ti giuro che non sto esagerando. Pensa che una volta portai degli occhiali da sole in classe, con sopra le lenti, due occhi disegnati con la carta. Ovviamente, non era un piano da grande genio, ma l'idiota non se ne accorse. Purtroppo però, quasi verso la fine dell'ora, mi fece una domanda, a cui tutt'ora, non so rispondere. Dire che mi sospese è poco.
Quando tornai a casa mia madre si mise a ridere, per poi sbattermi direttamente in camera mia, senza mangiare - il che per me è un bene, visto che sto tentando in tutti i modi di dimagrire -. Ora tu mi dirai "perchè devi? Sei bellissima"...no? Non me lo dirai? Oh...okay.
Arrivo finalmente in classe e mi siedo in un posto sperduto della classe, il professore è già in classe, pronto ad interrogare. "Buongiorno" mi dice Megan, la mia migliore amica.
Oh su, non essere gelosa, voglio bene anche a te.
"Giorno" rispondo, tenendo lo sguardo basso, per non incrociarlo con quello del professor Smith.
"Allora..." incomincia, scorrendo con la penna sul suo registro scolastico. Lo vedi? Ha la pelle così raggrinzita che quasi mi dispiace che non abbia i soldi per farsi una liposuzione. Ha gli occhiali sulla punta del naso, la pelle così bianca da far invidia ad un cadavere. Quasi quasi mi fa paura. Ehi...ho detto quasi!
"Tanto chiamerà te" esordisce la rossa, facendomi l'occhiolino. Sbuffo pesantemente, "grazie, eh!"
E...sapete quando qualcuno dice "sono perseguitata dalla sfortuna"? Beh... io sono una di quelle persone. Non ci credete?
Guardate pure. "Stone!" esclama il professore, "cos'ha da sbuffare? Anzi, già che c'è, venga all'interrogazione"
Trucido con lo sguardo la mia amica, che intanto è al suo posto, beata tra quei libri che ha riposto sul banco, "ti odio, vecchia bacucca" lei al contrario, mi sorride, mostrandomi il suo terzo dito, con l'unghia colorata di un giallo acceso. Beh, solo lei può usare questi colori così sgargianti.
"Ehm..." inizio, arrivata finalmente alla cattedra.
"Ora ci divertiamo" sussurra un compagno di classe ad un altro, ridacchiando felicemente.
Deglutisco pesantemente, alzando un sopracciglio. Che sfortuna, ma con ventitrè alunni perchè proprio io devo essere la malcapitata? Che ho fatto di così sbagliato? Sbuffo di nuovo, facendo perdere la pazienza a Smith.
"Allora! Mi spiega che cos'ha da sbuffare? Per caso non è contenta di essere stata chiamata?" dice, alzandosi dalla sua sedia.
"Ehm, veramente io..." tento di parlare, ma ovviamente così non è, visto che riprende con il suo monologo.
"Non mi interrompa!" continua, mettendosi un dito nel naso, per poi estrarlo e guardare ciò che ha cacciato con un sorrisetto "allora, mi vuole parlare di qualcosa?"
Ed è proprio questo il punto, non so di cosa parlare. Anzi, a dire il vero non so cosa io ci faccia in questo corso, la matematica non mi piace per niente, perciò perchè?
"Cavolo, ne ho cacciato proprio una grossa..." sussurra a sè stesso, ghignando per l'enorme schifezza che ha cacciato dal suo naso.
Cara ragazza, vedi in che ambiente di pazzi in cui sono capitata?



Uscita - finalmente - dalla classe, per ripicca, non aspetto la rossa, ed infatti mi avvio verso la mensa senza di lei. In verità, non voglio fare tardi per un unico motivo, che prende il nome di Michael. Quel ragazzo mi fa letteralmente impazzire, sono convinta che se avessi la possibilità di parlargli si innamorerebbe di me. Andiamo, sono pur sempre una simpaticissima ragazza, no?
Finalmente apro la grande porta rossa che divide il corridoio con la mensa. Appena la spalanco lo noto. Lo vedi? E' lì in piedi che ride e scherza con i suoi quattro amici abituali. A dire il vero non è un ragazzo donnaiuolo, è un ragazzo abbastanza simpatico e abbastanza alla mano. Per timidezza non ho mai tentato un approccio con lui, sarebbe troppo imbarazzante, specie perchè non mi conosce. Insomma, non posso svegliarmi una mattina e dirgli "ehi, ciao. Sono Sharon, quella ragazza che ti sbava dietro", non credi?
In ogni caso, mi vado a sedere al mio solito tavolo, da sola, per giunta. Prendo un sorso di acqua per poi riappoggiarla sul vassoio rosso. Lo fisso allibita, è così dolce, ma anche così tanto sexy che credo che non se ne renda conto. Ogni giorno mi sveglio pensando a come sarebbe bello potergli parlare, abbattere questa mia timidezza per dirgli un "Ehi, io esisto!". Sì, so che stai pensando...sono una pazza. Ma...ti prego, guardalo, è così bello da mozzare il fiato. Ora è seduto sullo sgabello, sorride e sprizza gioia da tutti i pori. Oggi è vestito con un pantalone aderente nero, strappato verso le ginocchia. Ha davvero un gran bel fisico, e credo che anche il suo carattere non sia da meno. Sospiro sognante, non accorgendomi neanche che adesso, vicino a me, si è seduto un ragazzo rosso, piuttosto carino anche lui. Oh andiamo, dove sono le telecamere?
Mi guardo intorno come una pazza, "dove diamine sono le telecamere? Questo è sicuramente uno scherzo" dico tra me e me, senza pensarci e senza badare al ragazzo.
"Scusa?" domanda, sorridendo.
Sbatto le palpebre, aprendo e chiudendo la bocca, senza emettere un suono vocale.
"Oh, no...nulla, nulla" concludo, ritornando a fissare Mike, che solo ora, noto che è andato via.
Sbuffo e mi alzo, prendendo il vassoio rosso per portarlo a Bob, il cuoco della mensa. Come al solito non ho mangiato nulla, quello che cucina è una sbobba tremenda, sono sicura che non piacerebbe neanche al mio cane. E io per la cronaca, non ho un cane. Ma ciò non toglie che se lo avessi lo chiamerei Michael.
"Dovresti provare a parlargli, comunque" mi intima il ragazzo rosso, sorridendo e mangiando un panino.
Ehi, un momento, fermi tutti! Dove diavolo ha preso quel gustoso panino?
"Ehm...dove hai preso il panino?" domando, indicandolo. Lui al contrario, sorride, mostrandomi i suoi denti bianchi "l'ho portato da casa..." continua, "ne vuoi un pò?"
Ci penso su, per poi pensare di rifiutare. Insomma, non so cosa ci abbia potuto mettere dentro, e se fosse avvelenato? Cioè, sarebbe anche stupido da parte mia, non sono una ragazza così facile da accettare un panino. Oh ma santo cielo, cosa diavolo sto blaterando?!
"Sì, grazie" sorrido, allungando la mano per il panino che mi spetta.
"Dicevo...perchè non provi a parlargli?" mi ri-domanda, sorridendo.
"Eh?" continuo, non capendo, "a chi, scusa?"
"A quel ragazzo...quello che stavi fissando" mi risponde, prendendo un morso dal suo pezzo di panino.
Ingoio l'ultimo pezzo e sorrido, "tu hai le allucinazioni, credimi" e vado via, prendendo lo zaino per tornarmene a casa.
"Io comunque sono Ed!" gridacchia, facendo rimbombare la sua risata nell'enorme stanza.
I quattro ragazzi che sono rimasti ci fissano, ridacchiando per la scenetta venutasi a creare.
"Ed io mi chiamo 'non te l'ho chiesto'...", rispondo, ridendo per poi aprire la porta e fiondarmi fuori.




Chiara's space
Ciao ragazze! Se siete arrivate fin qui vuol dire che la storia vi piace. (Spero sia così)
Che dire? In questo capitolo si capisce qualcosina in più sulla protagonista, e in più si capisce anche chi è il ragazzo che le piace. Abbiamo scoperto il nome, Michael!
Aw, per chi lo volesse sapere è Michael Clifford, quello dei 5 Seconds of Summer. Poi però, voi potete immaginarlo come volete.
Spero di aggiornare il prima possibile, mi raccomando, lasciate una recensione! c:


Baci,
a presto,
Chiara x

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Capitolo 3
*** Michael Gordon Clifford ***


<< Michael Gordon Clifford >>
 

Quel ragazzo sarà la mia rovina, non riesco a smettere di pensarlo. Forse dovrei davvero provare a parlargli. O forse, potrei semplicemente diventare amica ad Ed. In realtà, ho un piano.
Senti se ti piace, ok?
Faccio diventare Ed amico di Michael, poi un giorno, - con fare da amica - mi avvicino a Mike e, "ehi, jo. Come butta?"
Rido di me stessa e scuoto la testa, battendomi una mano in fronte. Ma perchè sono così cogliona?
Forse credo che dovrei semplicemente rinunciare, magari un giorno, quando saremo vecchi bacucchi, lui si ricorderà di me e mi sposerà. Avremo sette figli e vivremo felici e contenti.
Oh andiamo, chi voglio prendere in giro? A settant'anni avrà l'alzhaimer.
"Sharon, c'è nonna!" esclama mia madre, gridando come una pazza, qual è.
"Arrivo, arrivo!" rispondo. Neanche fosse Billie Joe Armstrong in persona.
Scendo lentamente le scale e mi ritrovo mia madre e sua madre. Dio, detto così è inquietante.
"Ciao nonna..." dico, baciandole la guancia.
"Eh?" mi domanda, levandosi un orecchino. Ti prego, dille che se si leva l'orecchino non sente meglio.
Le faccio un gesto in segno di saluto e mi accomodo, non ho voglia di spendere molte parole, tanto so che non mi sentirebbe comunque.
"Hai salutato la nonna?" domanda mia mamma, portando le sue mani sui suoi fianchi, in segno di autorità.
Sbuffo e annuisco, "sì, l'ho salutata"
"Chi ti ha derubata?" domanda mia nonna, girandosi verso di me con fare preoccupato.
Alzo un sopracciglio e mi rivolgo verso mia madre, che nel frattempo è indaffarata a infilarsi le scarpe "io vado a lavoro, nonna rimarrà qui stasera"
Oh per l'amor del cielo, no.
"Mi raccomando, se deve andare al bagno, aiutala ad andare di sopra, che poverina è stanca e non riesce a salire le scale da sola"
Oh perfetto, ora sono diventata una nonnasitter. Mi aspetto un salario da tutto ciò.
"Che mi racconti di bello?" mi chiede, girandosi verso la mia direzione.
"Uhm...niente di che" continuo, "mi piace un ragazzo ma questo non mi calcola neanche" dico senza pensarci, tanto non ci sente, perciò non corro alcun rischio.
Lei scuote il capo, ridendo, "oh...capisco. Dev'essere dura montare un arazzo, specie perchè sono aggeggi antichi, dove devi metterlo?"
Ma questa ci è, o ci fa?
Sbuffo, sorridendole, "niente...lascia perdere nonna"
"Cosa devi accendere?"
Ma vaffanculo.




Sento che questa mattina sarà una bella giornata, anzi, lo spero. La sveglia è già suonata da un pezzo, sfortunatamente. Mi alzo - come ogni mattina - svogliata e vado in bagno per iniziare la mia solita routine.
Mi vesto e scendo di sotto, per fare colazione.
"Giorno" inizio, sorridendo.
"Sharon, vuoi già il contorno?" si gira verso di me, "non stiamo pranzando"
Sospiro, cercando di non farmi rovinare la giornata. Sorrido, ignorandola.
"Mamma, dammi un succo d'ananas e un pancake, non ho molta fame" ammetto, aspettando ciò che mi spetta.
"Alza il culo" risponde, sedendosi a tavola e incominciando a mangiare, "hai mai sentito il detto "chi fa da sè, fa per tre?", ecco mettilo in pratica" dice ancora, sorridendomi meschinamente.
Insomma, ieri ho fatto gli straordinari per badare a mia nonna, perciò merito un pò di compassione. Che bastarda.
Sospiro, "non puoi uscirtene sempre con questa frase, ieri ho fatto la badante, ho speso energie!" esclamo, aprendo il frigo e prendendo ciò che mi interessa.
"Oh, e le energie che spendo io, qui dentro?"
Oh cielo, ora inizia con la solita cantilena.
'Io sono tua madre, tu non puoi parlarmi così, chi ti credi di essere?'
"Cosa pensi? Io sono tua madre, non puoi parlarmi così. Ti cresco da sola, vado a lavorare, i-"
Ma la blocco, trascinandomi la sedia in salotto con il piatto e il bicchiere. Sinceramente non ho voglia di starla a sentire, anche perchè sta finendo ancora di blaterare cose insensate, perciò, mi alzo, prendo la felpa ed esco, aspettando l'autobus.




Sono tutta fradicia. Questo bambino qui, mi sta fissando da mezz'ora e per di più, la mamma non la smette di dirgli di starsi zitto, perchè ha paura ancora io le possa fare qualcosa. Che palle. C'è gente più sfortunata di me? Spero che i vestiti si asciughino presto, non voglio andare a scuola bagnata.
"Perchè sei bagnata?" mi chiede ad un certo punto il bambino, sorridendo. Mi giro con un espressione in viso indecifrabile, tra lo sconcertato e l'arrabbiato, "piove" dico solamente, sperando che capisca.
"Ho visto...e allora?"
Sospiro, prenotando la fermata, "SICCOME FUORI PIOVE, IO MI SONO BAGNATA PERCHE' NON HO UN OMBRELLO, E' DIFFICILE DA CAPIRE?" sbraito verso il bambino moro, che intanto è scoppiato a piangere.
"Che maleducata..." bisbiglia un signore verso il suo amico.
"Già, trattare così un bambino innoquo..."
"Quella ragazza è strana"

Sbuffo stanca e scendo dal mezzo, dirigendomi a scuola.




Sono seduta nel cortile, mangiando il pezzo di panino che ho comprato prima di venire a scuola. Michael è proprio difronte a me, come al solito sta ridendo con i suoi amici ed è più bello di ieri. Sicuramente c'è un segreto sotto tutto questo. Anzi, credo che la notte gli facciano qualche incantesimo. Devo scoprire qual è, così magari divento bella anche io. Sorrido e scuoto il capo, addentando un altro pezzo di panino.
"Ciao Michael!" esclama Ed, quel ragazzo rosso che ieri si era seduto di fianco a me.
Oh cazzo.
Ed sa che mi piace, insomma, l'ha intuito.
Ora Michael sa della mia cotta verso di lui.
Arrossisco non appena il diretto interessato si gira a guardarmi, per poi sorridere e ritornare a parlare con il rosso.
Giuro che appena lo trovo da solo gliene dico quattro.
Lo vedo avanzare verso di me, e con un gesto scaltro prendo la borsa e scappo dentro la scuola, sperando che non abbia visto il rossore sulle mie gote.
Fanculo Ed nonsoqualesiailtuocognome.




Chiara's space
Ciao ragazze, come state? Ho cercato di aggiornare il prima possibile.
Vi ringrazio per tutte le recensioni che avete lasciato alla storia, siete molto dolci!
Cercherò di fare sempre meglio, ve lo prometto.
Mh, che dire?
Questo capitolo com'è stato? Vi è piaciuto? Fatemelo sapere in una recensione, ok?
Okay.
(Sembro quella di Colpa delle Stelle).
AHHAH, ok, scappo.

Bacioni,
Chiara x

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Capitolo 4
*** Are we friends? ***


<< We are friends? >>
 

Sono di nuovo dentro la scuola, mi guardo intorno come una pazza, sperando che Michael non mi abbia notata. Cioè, com'è strana la vita, eh? Prima speravo che quel bel ragazzo si accorgesse di me e ora che finalmente, l'ha fatto, scappo. Sono proprio stupida. Anzi, è la mia vita ad essere stupida.
Sospiro e mi siedo sugli scalini che portano al laboratorio di chimica, decido di saltare quest'ora, visto che non sono mentalmente stabile. E anche perchè, quell'idiota potrebbe interrogarmi e sinceramente, non nè ho voglia, visto che ieri non ho studiato inglese.
Che grande ragazza.
Sospiro e smanetto con il cellulare, inviando alla mia amica Megan un emoticon e un messaggio: "Ci vediamo fuori scuola, ho un impegno"
Subito ricevo la risposta, ovviamente contornata dalla solita ironia della mia migliore amica: "E questo tuo impegno prende il nome di Michael Clifford?"
Sbuffo ancora, roteando gli occhi al cielo.
Se solo sapesse...
"No, questa volta lui non c'entra. Anzi, sì...c'entra. Però...insomma, non farmi pressioni!" digito, inviandole il messaggio e impostando il silenzioso.
Mi alzo dalla scalinata, iniziando ad incamminarmi verso il cortile. Fermi tutti. C'è Michael Gordon sonofigosonobellosonostello Clifford che si sta dirigendo da questa parte, proprio verso di me.
Iniziano a sudarmi le mani e purtroppo questo non è un buon segno. Diamine.
Cerco di svignarmela, girando i talloni e camminando nella direzione opposta alla sua.
"Eccoti finalmente, ti ho trovata!" esclama, bloccandomi il polso.
Oh Leone il cane fifone, aiutami tu perchè giuro che tra un momento all'altro potrei saltargli addosso.
"M-mi hai trovata?" domando, girandomi lievemente, cercando di nascondere il mio volto. Dio, sono fin troppo rossa in viso, sembro un pomodoro stagionato.
"Sì, ti cercavo" ricomincia, sorridendo e lasciando la presa al polso.
Respiro a pieni polmoni, chiudendo e riaprendo gli occhi "ehi, stai bene?" mi chiede, per poi appoggiare la sua mano sulla mia spalla.
E che cazzo no. No che non sto bene! Se continui a toccarmi andrà sempre peggio, provolone!
"Sì...è tutto ok" concludo, "p-perchè mi cercavi?"
"Ho sentito dire in giro che tu fai ripetizioni di letteratura, e...ne avrei bisogno. Quando saresti libera per aiutarmi?" sorride, torturandosi le dita.
Io? Io ripetizioni di letteratura? Oh, e da quando?
"Davvero?" continuo, "io faccio ripetizioni?" dico senza pensarci, stupendomi che ciò che ho pensato è praticamente uscito dalla mia bocca.
"Perchè non è così?" mi chiede, sorridendo e rimanendo un pò sorpreso.
"O-oh! C-certo che sì" scuoto il capo, "puoi...puoi passare oggi pomeriggio a casa mia, se mi lasci il numero te lo scrivo, così...ci vediamo...e...ti aiuto...in...insomma, in letteratura, ecco, sì" blatero, sospirando e parlando senza sosta.
Lui intanto, ridacchia compiaciuto, per poi prendermi dalle mani il cellulare e registrare il suo bellissimo numero.
Già, perchè sicuramente anche il suo numero sarà bellissimo.
Sì, sono pazza.
"Allora a oggi pomeriggio, grazie..." dice, aspettando il mio nome.
"Oh!" ridacchio nervosa, "Sharon, chiamami Shà, o...ShaSha. Insomma...come più ti piace"
Ride, "va bene, ciao"
Che figura di merda. Scuoto la testa, lasciandomi cadere a terra. Non ne ho fatto una buona.
Accendo il display del cellulare per poi leggere il suo nome e ciò che viene dopo. "3666666655" beh...mi sbagliavo riguardo al suo numero.



All'uscita di scuola mi guardo intorno, cercando di trovare Megan, le avevo detto di farsi trovare qui.
Sospiro, scuotendo la testa e mandandola mentalmente a farsi fottere.
Tornerò a casa da sola. E poi, sinceramente, non ho voglia di farmi rovinare questa bellissima giornata.
Già, oggi è tutto più bello, non trovi?
"Ehi tu!" esclama il rosso, fiondandosi davanti a me.
"Idiota, per poco non morivo d'infarto!" esclamo, sospirando e posandomi una mano sul petto con fare teatrale.
"Dai, non fare tante storie" ridacchia, scompigliandosi i capelli e chiudendosi nella sua felpa grigia.
Lo fisso, è davvero un bel ragazzo. Per quanto io sia innamorata follemente di Michael, ammetto che anche lui mi fa un certo effetto. E' vero, non lo conosco, anzi questa è la seconda volta che gli parlo, ma da come si pone, sembra davvero un bravo ragazzo. E' simpatico, secondo me sarebbe il ragazzo perfetto per una ragazza altrettanto perfetta.
"Ehi, tu non mi hai detto ancora il tuo nome" mi fa notare, parandosi di nuovo avanti.
Sorrido, "ti sei ricordato..."
"Ehi, qui dentro" si da un colpetto innoquo sulla testa, "c'è di tutto"
"Tu stai dicendo troppi 'ehi', ok?" gli faccio notare, ridendo.
"Va bene, perfettina. Allora, si può sapere il tuo nome?"
"Sharon..." dico, ricordandomi l'enorme figura di merda che ho fatto qualche oretta fa con Michael.
Credi che io adesso possa affibiargli qualche soprannome? Come ad esempio, Mikey, o ancora, Cliff. Che ne pensi? Sono orrendi? A me piacciono.
"Bel nome" continua, "torni a casa?"
Alzo un sopracciglio, "no, vado a lavare un gatto"
"Oh, magnifico! Posso venire con te? Io adoro i gatti!"
Questo è pazzo.
"Tu sei pazzo, rosso" dico, cercando di essere seria.
"Mai quanto te, amour"
"Oh, sai anche parlare francese?" lo provoco, dandogli una leggera spinta.
Lui si avvicina pericolosamente a me, poggiando il suo braccio attorno al mio bacino, per poi posizionarlo dietro la mia schiena.
"Non hai idea di cosa sono capace" sussurra, soffiandomi poi sull'orecchio e allontanandosi.
Oh cazzo.



"Sono a casa!" esclamo, lanciando le scarpe in aria e buttandomi poi, a peso morto sul divano.
"Che disordine..." sussurra mamma, chinandosi per raccogliere le mie cianfrusaglie.
E' parecchio strano che non mi abbia ancora urlato in faccia, di solito l'avrebbe fatto, no?
"Mamma, è tutto ok?" chiedo, alzando la testa dallo schienale del mio amore.
Ovviamente, il divano viene dopo di Clifford.
"Certo che è tutto ok" continua, "solo che...tuo padre tornerà dall'Irlanda e...forse tu...insomma, dovrai andare con lui"
Deglutisco pesantemente, per poco non soffoco.
"COSA?" domando, visibilmente agitata.
"NO! IO NON ANDRO' DA QUELL'IDIOTA!" esclamo, scavalcando il divano e correndo in camera mia.
"NON ANDRO' IN IRLANDA!" esclamo ancora, chiudendo la porta.
"Chi è che andrà in veranda?" sento in sottofondo, prima di chiudere la porta.



Se crede che io, Sharon Stone, andrò in Irlanda, da quell'idiota e suo figlio, beh, si sbaglia di grosso.
Sto bene qui, e poi ora che finalmente ho conosciuto Michael e che finalmente sa della mia esistenza non posso proprio lasciare Londra. Che si fottesse, io rimarrò qui.
Si è rifatto una famiglia, ora ha anche un figlio con Maura, cosa pretende? Scuoto il capo e prendo i libri, preparandomi per studiare.
Sì, quando sono nervosa do il meglio di me.
D'un tratto però, mi vibra il cellulare, mostrandomi il nome di Michael in sovraimpressione.
"Ehi, posso passare ora da casa tua per studiare?"
Oh, già.
No, non è vero, non me ne sono dimenticata. Ho fatto solo finta, per non farti vedere che sono super agitata per questa lezione.
E, ovviamente, ho preso anche i libri di letteratura perchè voglio essere preparata.
Digito velocemente un "sì" e lo aspetto, prendendo dall'armadio qualcosa di sesky.


Ci avevi creduto? AH!
Vuol dire che non mi conosci ancora bene, anzi, in questo momento ai piedi ho le pantofole di Homer Simpson, e una tuta. Niente di più comodo, insomma.
Spero solo di riuscire a parlare correttamente, e di non ridere senza motivo.
Sospiro.
"Sharon!" esclama mia nonna, aprendo la porta.
Oh cazzo, mi ero dimenticata che c'è anche lei. Cavolo, devo cercare in tutti i modi di rimanere tranquilla e di non farla parlare a sproposito.
"Buon pomeriggio signora" sorride Mikey, entrando e aspettando la mia entrata.
Lei sorride, "sei il ragazzo di mia nipote?"
Scendo velocemente dalle scale, sbagliando - purtroppo - scalino e facendo una caduta imbarazzante sulle scale.
Bene, e meno male che questa giornata doveva concludersi in modo perfetto!
"Stai bene?" mi domanda il rosso, aiutandomi ad alzarmi e cercando di soffocare le risate.
"Oh, avanti. Ridi..." sussurro, guardandolo direttamente negli occhi per poi perdermi in quelle iridi verdi.
Inizia a ridere, mantenendosi la pancia, "Dovevi vederti!" continua, "tu..." fa un pausa, per prendere fiato, "tu...sei caduta dalle scale!"
Ma va?




Chiara's pov

Ciao ragazze! Come state? Purtroppo lo scorso capitolo ha ricevuto solo due recensioni. Come mai? :c
La storia non vi prende piu'?
Fatemelo sapere così almeno cerco di rimediare, no? :)
Volevo ringraziare ovviamente tutte le persone che hanno recensito e che continuano a seguirmi. GRAZIE.


Ora scappo, baci.

Chiara x

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Capitolo 5
*** Goodbye London ***


<< Goodbye London >>
 
 
"Allora, mi stai ascoltando?" domanda Michael, sorridendomi con quei suoi denti così dannatamente bianchi.
Io intanto, sono persa tra quei suoi occhi smeraldo, è come se stessi correndo su un prato pieno di verde... non so se riesco a farmi capire. Sono completamente cotta.
"Sharon?" mi chiede ancora, sventolandomi una mano davanti alla faccia.
"Uhm?" aggiungo, "sì... insomma, è quello che direi anche io"
Lui alza un sopracciglio, per poi ridere fragorosamente due minuti piu' tardi. Credo di aver fatto un'altra bellissima figura di merda, insomma un'altra delle mie.
"E cos'è che diresti anche tu?" mi chiede ancora, inarcando un sopracciglio.
Che sei un figo della madonna.
"Che Shakespire è..." ma mi blocca, assumendo un tono da rimprovero.
"Signorina Stone" inizia, "lei non mi stava ascoltando!"
Io rido, mordendomi poi il labbro inferiore "di chi era quest'imitazione?"
Lui mi fissa interdetto, sempre con quel suo sorrisetto "il professor Smith, no? Quello di matematica!"
Rimango a fissarlo impalata, senza smettere un secondo di sorridergli. E' così bello che è difficile toglierli gli occhi di dosso.
Oh santo dio, fa che non capisca che in realtà, sono cotta palesemente di lui.
"Non lo sai imitare!" aggiungo poi, "guarda e impara, principiante"
Mi alzo in piedi, sospiro, prendo i miei occhiali da lettura e li poso quasi sulla punta del naso, mi lego i capelli in uno chignon e, "Lei, Clifford, inizi a..." mi blocco, mettendomi le dita nel naso "uh, ne ho cacciata davvero una gigantesca! Sono un super eroe! Mi chiamerò... Super" ma mi blocca, alzandosi di fronte a me per continuare a sorridermi "Caccola!"
Io ricambio la sua allegria, scoppiando poi a ridere in una fragorosa risata, mi chino in avanti, portandomi le braccia vicino la pancia, dove la mantengo - per le troppe risate - per poi cadere rovinosamente a terra, sopra il tappeto. E' strano l'effetto che mi fa questo ragazzo, non pensavo potesse essere così tanto alla mano e così tanto simpatico. Certo, piu' o meno me lo ero immaginato così, ma ora che finalmente l'ho conosciuto, è diverso, quasi migliore da come me lo aspettavo in precedenza.
"Aiut..." mormora, asciugandosi una lacrima dall'occhio, "vedi che effetto mi fai?"
Appena ascolto quella specie di domanda, il mio cuore inizia a scalpitare, uscendo quasi dalla cassa toracica. Sospiro e inspiro, cercando di calmare i miei bollenti spiriti, e soprattutto, i miei ormoni.
"Cosa?" chiedo, deglutendo.
"Eh? Ho solo detto che..." ma viene bruscamente interrotto dall'arrivo di mia madre, che ovviamente, non bussa.
"Oh... sei in compagnia" mormora tra i denti.
Già, bella scoperta.
"Già" le dico, inarcando un sopracciglio. In verità sono ancora arrabbiata con lei, e certamente non riuscirà a darmela a bere con i suoi modi carini e gentili. Io so com'è fatta.
"C'è... tuo padre giù..." aggiunge, "scendi per favore, Sharon"
Mi alzo in fretta per poi chiuderle la porta e lasciarla fuori a rimurginare su ciò che ha fatto. Sono furiosa con entrambi i miei genitori, non è stato facile ambientarmi qui a Londra, non è stato facile conoscere Megan, la mia attuale migliore amica, non è stato facile... il mio rapporto con Michael. E ora, che finalmente sono riuscita ad ottenere ciò che voglio, lui mi porterà via, lontano dalle persone che contano per me. Ma dio, non capiscono che io ho un cuore? Dei sentimenti? Certo, posso sembrare distratta, imbranata... e, in un certo senso, lo sono, lo ammetto, ma non possono farmi prima affezionare e poi tagliarmi via tutto ciò che ho costruito con fatica e per giunta, da sola. Mi mancherà perfino nonna!
"Cosa è successo?" mi chiede ad un tratto Michael, guardando il mio viso.
"Nulla..." mormoro, sospirando e sedendomi poi a terra.
Lui afferra la situazione e decide di intervenire, "credo che abbiamo finito per oggi, no?"
No, affatto.
continua, "ci vediamo... magari domani, se per te va bene. Ciao Sharon, grazie davvero!" e conclude, raccattando le sue cose, uscendo dalla porta e scendendo le scale, per poi salutare i presenti.
Scuoto il capo, prendendo coraggio per aprire la porta e cercare di non sbraitare in faccia all'uomo che ormai, non vedo da oltre sette mesi. Scendo le scale lentamente, noto che non è solo, con lui c'è Niall, il mio fratellastro. Sinceramente, con lui non ho legato molto, forse perchè è la seconda volta che ci vediamo. E forse, anche perchè la prima volta è stata solo di sfuggita, quando mio padre ha indicato - a me e mia mamma -  lui e Maura, sua madre, dicendoci che ora aveva una nuova famiglia e che aveva scelto loro.
Oh bello, no?
"Sharon... dio come sei cresciuta!" esclama sorridendo, avvicinandosi a me e al mio viso.
Che ipocrita.
"Sei contenta di venire in Irlanda?" mi domanda ancora con uno stupido sorriso in viso, sfiorandomi il braccio, che ritraggo subito.
"No" continuo, "per niente"
Mia madre sembra essere in imbarazzo e del resto credo che sia normale, non a tutti capita di essere lasciati per poi portare a casa propria, il figlio di un'altra donna e che ora, è anche tuo.
"Vedrai che ti troverai bene con noi" dice, sorridendomi e provando a toccarmi di nuovo.
Mi ritraggo ancora, guardandolo male.
Non ho alcuna intenzione di farmi abbindolare dalle sue carinerie, non sono una stupida. "Io non voglio venire"
Niall guarda tutto, senza emettere neanche un suono. Mi scruta immobile, con quel suo maglione beige che fa esaltare molto i suoi occhi azzurrini e i suoi capelli biondi. E' magro e di statura normale e, ad essere oggettivi, è davvero un gran bel ragazzo. Peccato che sia stupido e che abbia il cervello pari ad una nocellina.
"Dai, prepara le valigie" mi intima mio padre, sorridendo poi a mia mamma.
"No" mi oppongo, con sguardo fisso nel suo, sguardo pieno d'ira e di sfida.
"Sharon... mi dispiace se non ci sono stato in tutti questi anni... davvero, ma..."
"Risparmiati le solite frasi fatte" taglio corto io, girandomi per salire le scale e andare a preparare la valigia che porterò con me durante il viaggio.




Adesso siamo in aereoporto, stiamo facendo il check-in, e credo che fra poco il nostro aereo partirà, spero senza di me.
Chissà, magari mio padre decide di lasciarmi libera, 'vai Sharon, diffonditi in aria!' no okay, così sembro morta.
Lasciamo stare, diciamo solo che mi piacerebbe se cambiasse idea.
"George... andiamo, non voglio venire in Irlanda" blatero, schierandomi difronte a lui, in modo tale da non potermi ignorare.
Sospira, "sono tuo padre, non chiamarmi George..." ma poi aggiunge, "e no, voglio tenerti in Irlanda almeno per un pò. Voglio farti vedere che ho una bella famiglia e che voi sarete per sempre nel mio cuore. Non è detto che perchè ho Maura e Niall, non vi penserò. Potremo essere amici, con la mamma intendo"
Sbuffo, non volevo mi facesse il monologo "Geor-" mi schiarisco la voce, "volevo dire... papà, ci credo che tu abbia una bella famiglia, sul serio, ma... io voglio stare qui, ormai sono affezionata a questa città! Ti verrò a trovare con la mamma, credimi. Però... non lasciarmi partire"
Lui sbuffa, facendo un "no" con la testa per poi avanzare verso la pista d'atterraggio, dove prenderemo l'aereo.




Siamo partiti, sono ormai le dieci di sera e ancora non arriviamo, il pilota ha detto che ci sono delle turbolenze e che quindi, dovremmo arrivare fra qualche oretta. Sono stanca, ho fame e sinceramente, ho anche sonno. Per quanto volessi non potrei addormentarmi in aereo, ho paura che qualcosa vada storto. Mio padre dorme come un ghiro, mentre Niall fissa il cielo dal finestrino.
"Ti capisco" mi dice ad un tratto, girandosi e mettendo in viso uno strano sorriso, uscito quasi a sforzo.
"Come?" chiedo, non capendo a cosa si riferisse.
"Anche io come te, preferivo rimanere a Londra, insomma, il clima... credo che tutti invidino quella città. Purtroppo però, papà ha voluto che ci trasferissimo in Irlanda, ovviamente lì è dove sono nato e mi piace... ma... insomma, mi manca Londra"
Sorrido, "già, mancherà anche a me, purtroppo"
Scuote la testa, "vedrai che ti troverai bene da noi, ne sono convinto"
"Non ho dato l'addio neanche alla mia migliore amica... al mio... Michael... ad... Ed" noto, sospirando e cercando di trattenere le lacrime che uscirebbero.
"Al tuo Michael? E' per caso quel tizio che è uscito da casa oggi?"
Annuisco, "sì"
"Oh... mi dispiace. State insieme?"
All'improvviso un leggero rossore si dipinge sulle mie guance, facendomi sorridere "no..."
"Ti piace?" mi chiede lui, sorridendomi.
"S- no."
"Oh, ok" concludiamo lì.
Venti minuti piu' tardi atterriamo, diretti poi verso la mia nuova casa.


 


Chiara's pov

Buonasera ragazze e auguri! Ahahah.
Spero che il capitolo vi piaccia e, scusate se non c'è Ed, ma dovete capirmi... per i primi capitoli non è molto influente come personaggio.
Poi però, vedrete e noterete come cambierà tutto.
Beh, lasciate una recensione... ok?

Grazie per le recensioni allo scorso capitolo.


Baci, Chiara x

 

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Capitolo 6
*** We are your new family ***



< We are your new family! >
 

Finalmente siamo a casa - loro -, per quanto fosse mio padre, a primo impatto, non riuscivo a considerare quella casa anche mia.
"Ciao, tu devi essere Sharon" si presenta Maura, con un sorrisone stampato in viso.
Cazzo ridi?
"Brava" le rispondo, sorridendole di rimando.
"Oh... grazie" risponde, "vieni, entra. Dovrai essere stanca... hai fame?"
Oh sì che ho fame!
Beh, in realtà non so cosa rispondere, ho una fame assurda, però non voglio darle il lusso di sentirmi dire un "sì", perciò credo che annuirò soltanto, senza eccedere molto. Mi guardo attorno, la loro casa è davvero molto carina e accogliente, al contrario della mia non ha due piani, ma solo uno. All'ingresso c'è un enorme salotto, pronto per accogliere ogni essere vivente in modo stupendo, poi in una stanza a destra, c'è la cucina, anche quella arredata con molto lusso. Si vede che c'è una donna in casa, insomma, la mano femminile dà un tocco di classicità e bellezza alla casa. Se fosse stato per mio padre non oso neanche immaginare cosa ci sarebbe ora qui.
"Sì mamma, ti prego... fammi da mangiare, sto praticamente morendo" afferma Niall, massaggiandosi la pancia e stendendosi sopra il loro divano color miele.
Sorrido senza farmi notare, guardando il biondo contorcersi per cercare di posizionarsi al meglio su quel divano, "è tutto ok?" mi domanda ad un tratto, vedendomi ancora impalata davanti alla porta con la valigia in mano.
"Oh... sì, è tutto ok, Niall" dico, avanzando verso di lui, "ehm... dov'è la mia camera?"
"Ah giusto!" esclama, dandosi uno schiaffetto sulla fronte, "vieni con me"
Lo seguo, vedendolo aprire poi la prima porta nel corridoio, una porta a destra. La spalanca e i miei occhi si illuminano, mostrandomi una camera enorme, dalle pareti sabbia e il letto a due piazze.
"Mia mamma voleva che al tuo arrivo fosse tutto perfetto" ammette un pò rosso in viso, "ed io l'ho aiutata" ammette ancora, sorridendo imbarazzato.
"Oh..." sussurro, "è... bella, davvero!"
Lui sembra sorridere, tant'è che gli si illuminano gli occhi a quella mia affermazione, "sono contento, e credo che lo sarà anche mamma"
Sorrido ancora, cavolo, manca poco e le mie mascelle rimarranno bloccate per l'eternità.
"Già" aggiungo, "allora..."
"Ehi" si guarda attorno, "ti prometto che ce ne andremo presto da qui, fidati di me" aggiunge, "solo... sii felice e rimani disinvolta. Tu ed io saremo presto a Londra" mi sorride, uscendo dalla porta della mia camera per lasciarmi sola.
Come, cosa?
Come faremo a tornare a Londra se siamo qui? E' praticamente impossibile! Lo guardo uscire dalla porta interdetta, senza ribattere la sua idea, che - se proprio devo ammettere - è una strabiliante pensata.
Disfo le valigie, lasciandoci però qualcosa, è strano ma c'è una vocina dentro di me che mi dice di credere a Niall e alle sue parole, sono sicura che procederà tutto per il verso giusto, solo che... io non riesco ad aspettare, se solo penso che Michael è a Londra, mentre io sono qui... beh.
Scuoto il capo, distogliendo quest'idea dalla testa, prendo il pc dalla mia valigia e lo appoggio sul letto, sedendomi sopra e accenderlo.
-Ma dove sei?!-
Deglutisco, leggendo il messaggio inviatomi dalla mia migliore amica Megan, sospiro e cerco di risponderle, sperando di non scatenare la sua arrabbiatura, -sono...in Irlanda-
Subito ricevo la sua risposta, ovviamente ironica, -Sì vabbè. Michael è lì con te, vero? Capisco che ti faccia sentire al settimo cielo, ma perchè proprio l'Irlanda? Cos'è, sei ubriaca?-

Vorrei esserlo, a questo punto.

Ridacchio, consapevole che quella pazza mi mancherà così tanto che neanche lo immagini, amica mia. Lei c'è sempre stata, nonostante tutto e tutti, credo che sia la persona piu' bella - sia fuori che dentro - che io abbia mai conosciuto.
-Dico sul serio... magari se mi chiami su Skype possiamo parlare...-
-Ok-.




"TU COSA?" grida, costringendomi a levare un auricolare dall'orecchio destro.
"MA STAI BENE? SEI FORSE IMPAZZITA?" continua, mettendosi le mani nei suoi ricci rossi, "tu... tu... come farò senza di te?!"
Cerco di parlare, ma lei puntualmente mi blocca, "Che cazzo, non puoi fare così! Io... ahhh! Non ho neanche le parole per esprimere ciò che voglio esprimere, e questo è davvero grave!"
Scuoto il capo, sorridendo, "posso parlare?"
"Oh, ora chiedi anche il permesso?"
Roteo gli occhi al cielo e inizio, "Senti, non era nei miei piani venire in Irlanda... ma... ieri mio padre si è presentato a casa e... mi ha portata qui, non ho avuto il tempo di salutare nessuno... neanche Michael..."
"Oh..." sussurra, "se può rassicurarti oggi continuava a guardare il cellulare, non so perchè. E poi... tutto ad un tratto gli si è avvicinato un ragazzo rossiccio, e si sono messi a parlare, ridendo come dei pazzi!"
Sorrido, "grazie"


Appena abbiamo finito di cenare sono tornata in camera, seguita da mio padre che sorride, "come... come ti trovi?"
"Diciamo. Non è Londra, ma..."
D'altronde non è cattivo, è solo innamorato ed io lo compatisco, non ce l'ho con lui perchè ha lasciato mamma, solo... poteva dirlo, poteva raccontare tutto, certo ci avrebbe sofferto, ma poi le sarebbe passata, pian piano.
"Scusami..." continua, "mi dispiace tanto, ma volevo esserti vicino, almeno per un pò" aggiunge, "non ci sono stato in questi anni, mi sono perso la tua crescita..." ma si blocca, sospirando e sbattendo le sopracciglia per evitare di piangere, "tua madre ti ha cresciuta molto bene, sei bellissima..."
Sorrido, rimanendo seduta sul letto, "grazie..."
Lui ricambia, per poi chiudere la porta e gridare un "Maura, scendo un attimo in cantina"
"Va bene, ma stai attento!" continua la donna, non riuscendo a finire neanche la frase poichè subito dopo, si sente un tonfo e delle risate.
Corro di fretta fuori dalla stanza, rimanendo allibita da ciò che è fisso davanti ai miei occhi. Mio padre è praticamente caduto dalle scale, ha un piede sopra l'ultimo gradino e l'altro sul pavimento, "aia..." si lamenta, "che dolore"
Niall nel frattempo, si contorce dalle risate, provocando anche la mia. "Dio... dovevi..." ma non fa in tempo, che ricomincia a ridere.
Maura invece, è praticamente corsa ad aiutare mio padre, che poverino, è a terra sofferente.
Io alzo le spalle, scuotendo la testa e gridando un "è tutto ok lì sotto?"
Maura mi alza un pollice ed io torno in camera, per dormire.




La mattina dopo mi sveglio verso le dieci, è domenica e perciò non c'è scuola, appena accendo il cellulare mi trovo un messaggio da parte di Michael, il quale però, leggendolo, è da parte di Ed, in cui mi dice di contattarlo al numero scritto nel messaggio. Dio che confusione.
Faccio come ha scritto e gli scrivo un "Ehi", aspettando la sua risposta.
Sospiro, scansando le coperte e andando a fare la doccia, per cercare di rilassarmi e non pensare a Londra.
"Sharon..." mi sento chiamare.
"CHIUNQUE TU SIA, NON ENTRARE!" grido, aprendo l'acqua per lavarmi.
"Sono Niall, e tranquilla... non aprirò. Solo... mia madre e tuo padre oggi partiranno per un viaggio, perciò ho un'idea" aggiunge, "appena esci dalla doccia vieni in camera mia"
Velocemente finisco di insaponarmi, per poi passare l'acqua sopra per levare il sapone residuo. Mi metto l'accapatoio e mi asciugo i capelli, per poi mettermi una tuta e andare veloce in camera del biondo.
"Allora?!"
"Andranno a Londra questo week-end. E... io avevo avuto un'idea"
Alzo un sopracciglio, non capendo, "e quindi? Vuoi attaccarti alla gamba pregandoli per riportarci a Londra?" aggiungo, "no perchè io ci ho provato con mia mamma, e... non ha funzionato, anzi, mi ha praticamente staccata con l'aiuto di un falegname che era lì perchè doveva riparar-"
"Sharon, non mi importa"
Sbuffo, "sei un maleducato, lo sai che non si interrompe mai una persona mentre sta parl-"
"Ok, allora, il piano sarebbe..."
Oh, ma questo non capisce?!
"Ehi!" esclamo, infastidita.
Lui mi rivolge un sorriso, per poi continuare con la sua idea.





"Continuo comunque a dire che questa è un'idea da idioti!" esclamo, guardandomi attorno per poi fiondarmi nell'enorme porta bagagli della macchina di Maura e mio padre.
"Non lo è se ci farà tornare a Londra" dice, aggiungendo l'ultima nostra valigia.
"Oh, e poi dove alloggeremo?" dico, illuminandolo.
"Da tua madre, ovvio no?" continua, "oppure, a casa di tua nonna, che se non sbaglio, è momentaneamente disabitata"
Oh dio...
"Avevi detto che ti saresti fidata di me!" dice, chiudendo la portiera.
Sbuffo, ignorandolo.
"Ma... sbaglio o la portiera si è chiusa da sola?" chiede mio padre, "è una tua impressione" lo risponde a tono Maura, intimandogli di sbrigarsi per partire.
Spero solo che quest'idea si concluderà nel modo migliore, voglio solo tornare da dove sono venuta per rivedere il mio Michael e riabbracciare le persone a cui tengo.
Fisso Niall, che intanto cerca di non ridere, "dovevo... lasciarla aperta, no?"
Scuoto il capo, "idiota"


 

Chiara's pov


Saaalve! Come state? E' tutto ok?
Spero di sì, scusate se ogni volta, ci metto tanto ad aggiornare, ma per colpa dei compiti... poi domani ho anche una verifica... e... ADDIO MONDO!
Vabbè, come al solito spero che il capitolo vi piaccia e vi ringrazio per le recensioni allo scorso capitolo.


Baci, Chiara x

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Capitolo 7
*** Welcome to London ***


<< Welcome to Londra >>


Stiamo viaggiando da circa mezz'ora, credo che fra poco arriveremo all'aereoporto. Sono piuttosto stanca, io e Niall siamo in posizioni molto scomode per le nostre povere colonne vertebrali. Praticamente, io ho le gambe sopra la sua testa e lui le ha sopra il mio petto. Sospiro, aprendo gli occhi, tutto questo deve finire. Sono stufa di viaggiare, anche se l'ho fatto per poco, in queste condizioni. Certo, è per una buona causa ma non mi importa, sono stanca e ho la schiena che chiede pietà.
"E' tutto ok?" mi domanda Niall a bassa voce, dandomi una spintarella con la mano.
Io scuoto il capo, consapevole che non può vedermi, "no, non va tutto ok. Sono stanca, anche se siamo in questa posizione da poco"
"Hai ragione", sussurra, "ma... è per una buona causa che farà felici entrambi. Ok?"
Sospiro ancora, "ok, va bene"



"Sharon, fra poco... dovremo correre, ok? Non appena aprono la portiera noi dobbiamo CORRERE" aggiunge, "e iniziamo a correre quando dico -corri-, ok?"
Alzo un sopracciglio, COSA? IO DEVO CORRERE?
"Io non corro, caro mio" aggiungo, "non ho mai corso in vita mia, figuriamoci se lo faccio ora"
Ridacchia, "dai, oppure rimarrai qui, perchè io scapperò"
Fanculo, sei un coglione egoista.
Mio padre apre la portiera della macchina, iniziando a cacciare tutti i bagagli, quando all'improvviso, viene chiamato da Maura, la quale gli dice di levare le chiavi dal cruscotto.
"CORRI!" esclama il biondo, sussurrando e prendendo le nostre valigie.
Usciamo di fretta e furia dal cofano della macchina e andiamo a fare i biglietti per tornarcene a Londra, sorrido felice, perchè ci siamo riusciti, perchè grazie a quel pazzo, tornerò a Londra, da Michael.
"Oddio!" esclama, "che... corsa!" aggiunge ancora, "ho fame"
"No Niall, non me ne frega nient-" ma mi blocco, ascoltando il rumore del mio stomaco che da inizio alla risata di Niall, "ok, forse... potremo concederci una pausa"
Lui esulta felice come un bambino di cinque anni e, non appena ci avviamo verso un burger king vicino, mi viene un lapsus.
"Niall, aspetta. Quanti soldi abbiamo?" domando, titubante.
Lui mi fissa e risponde, "perchè?"
"Niall... dobbiamo fare il biglietto, non possiamo permetterci ora come ora un panino, dobbiamo sopportare la fame, per quanto dura sia"
Lui ascolta le mie sagge parole e annuisce, dandomi un buffetto sulla guancia "e brava, hai imparato a ragionare"
Fanculo.



Ci siamo appena seduti, siamo in aereo e io ho una paura matta. E se incontreremo Maura e mio padre? E se il nostro piano andrà a rotoli?
"Niall..." inizio, torturandomi le mani, "e se... Maura e mio padre ci riconosceranno?"
Lui sorride, "non credo proprio, tu sei travestita da uomo, io da donna. Siamo perfetti. Io sono tua moglie e tu, mio marito" dice, come se stesse esponendo il ragionamento piu' brillante di sempre.
"Ma... io dico, dei baffi e degli occhiali normali, no eh?" aggiungo, "perchè hai deciso che poi, io dovevo essere un uomo?"
"Perchè? E' semplice"
Alzo un sopracciglio, aspettando la sua risposta, che purtroppo, non arriva, in quanto ha chiuso gli occhi, ignorandomi e iniziando ad ascoltare la musica.
Credo che io debba trattenermi con le parolacce, perchè se no lo sotterro vivo. So essere cattiva quando voglio.
Dopo poco, vedo Maura e mio padre fare il loro ingresso nell'aereo, sorridono felici mentre si tengono per mano. Si guardano intorno, cercando i loro posti. Ad un tratto, mio padre inizia ad avvicinarsi a me, e lì inizio a sudare come mai prima d'ora. Inspiro e respiro velocemente, allargando le pupille degli occhi e iniziando a deglutire pesantemente. Dò un'occhiata a Niall, il quale dorme beato e con un sorriso in volto da far invidia a chiunque altro.
Dire che ormai, sono cagata sotto, è poco.
Ecco, lo vedi? Mio padre è qui, proprio vicino a me, sta per parlare ed io sto vedendo la morte in faccia.
"Scusi" inizia, "credo che questo sia il posto mio e di mia moglie" sorride cordiale, aspettando una risposta da parte mia.
No, sono caduta in catalessi, ora aspetti un bel pò.
Lo guardo con gli occhi sbarrati, la mia espressione in viso è decifrabile, in quanto ho la bocca semi aperta, "non sono stato io, è stato lui a convincermi!" esclamo, lamentandomi.
"Non si preoccupi... ahm, ora potremo avere i nostri posti?" risponde, ancora cordiale.
Sospiro, "oh" aggiungo con voce da uomo, "c-certo. Ora... ora sveglio mia moglie. Ehi... cara, sveglia!"
Il biondo non accenna a rispondermi, e sopratutto a svegliarsi, perciò inizio con le maniere poco carine, "oh, ti muovi ad alzare il culo dal sedile?"
Mio padre mi guarda con un mezzo sorrisetto in viso, che poi scompare, lasciando posto ad un'espressione tra lo sconcertato e lo sconvolto.
"Che caz-" ma si blocca, fissando mio padre, "i-io..."
"Su amore, vieni" lo prendo per un braccio e ci spostiamo nei sedili affianco, visto che purtroppo, quello è il nostro vero posto.
"Cazzo, pensavo ti fossi fatta scoprire!" esclama, sbuffando.
"No, anzi, anche io credevo quello, però poi... si è bevuto la storia che io sono un uomo grazie ai miei modi poco gentili" aggiungo, sbuffando.
"Ecco, ti sei risposta da sola alla domanda"
"Quale domanda?"
"Perchè devo fare io la parte dell'uomo?" mi imita, ridacchiando subito dopo.
Fanculo.


"Credi che dovremmo chiamare i ragazzi?" domanda mio padre, "insomma, non gli abbiamo dato neanche il buongiorno, siamo partiti subito..."
Oh cazzo, ora ricominciano i problemi.
"Sì tesoro, chiama a Niall, oppure a Sharon... credo che a quest'ora" guarda l'orologio, "si siano svegliati..."
Io e Niall ascoltiamo il tutto, decidendo poi di mettere il silenzioso ai nostri cellulari. Per fortuna l'aereo non è ancora partito, perciò possiamo andare in bagno e fargli una telefonata.
"Vado io" sussurro verso Niall, il quale mi fa spazio per recarmi in bagno.
Prendo il cellulare e faccio il numero di mio padre, il quale risponde dopo tre squilli, -pronto?-
Deglutisco, -papà, ma dove siete?-
-Sì, proprio ora volevo chiamarti... siamo in aereo per andare a Londra, sai... Maura ha un concorso di lavoro lì e...-
-Oh, tranquillo. Io e Niall staremo bene- aggiungo sottovoce, -allora... a presto!- faccio per chiudere, quando purtroppo vengo interrotta da una persona - sicuramente molto stupida - che tenta di aprire il bagno, gridando un "ti vuoi sbrigare? Su, ragazzo!"
Deglutisco, ascoltando poi mio padre che mi chiede che sta succedendo.
-Oh...ahm...-, aggiungo, -nulla, è tutto ok. Papà, è Niall... sai com'è...-
"Ora butto giù la porta!"
E che cazzo.
"Un attimo!" esclamo con voce da uomo, sperando che la finisca per un pò.
-Vabbè, allora...- ma lo blocco, -sì papà, ci... ci sentiamo poi, ok? Ciao, divertitevi-
"Finalmente!"
Roteo gli occhi al cielo e lo spingo in bagno, gridando "non mi rompa piu' le palle!"
"Maleducato!" esclama l'uomo, che ho scoperto essere anziano.
Pazzesco, quello lì andrebbe bene per mia nonna. Oh dio, ti immagini la scena?
"Dov'è il bagno?" esclama quel vecchio.
"C'è un ragno?! Dove?" dice mia nonna, correndo per la casa e cercando di mettersi al sicuro.
"Il ragno? Dov'è il ragno? Aiuto!" esclama l'altro, salendo sopra le scale e rifugiandosi nella camera da letto.

Rido da sola come un'idiota e mi avvio verso il mio posto, spegnendo il cellulare.
"E' andato tutto per il verso giusto" sussurro al biondo, che mi sorride.



Siamo appena atterrati, ed io e Niall non abbiamo un posto per dormire. E' vero, ci sarebbe casa di mia mamma, ma... no, è troppo pericoloso. Conoscendola chiamerebbe subito mio padre. Perciò no, non voglio rischiare.
"Andiamo a casa di tua nonna" aggiunge, "o del tuo ragazzo Michael"
Sbuffo, "NON E' IL MIO RAGAZZO!" dico, diventando poi tutta rossa.
"Certo, certo"
Il cellulare mi squilla, mostrandomi in sopra impressione, il nome di Ed: << Ma dove sei? Ho provato a chiedere a Megan, a quella tua amica con cui vedo che stai sempre insieme, ma... non mi ha detto nulla, mi ha solo detto che sei in un'altra città. Anche Michael voleva sapere dove ti eri cacciata >>
Sorrido leggendo l'ultima frase. E' una cosa bellissima, evidentemente a Michael manco, ecco perchè guardava sempre il cellulare, aspettava un mio messaggio!
<< sai... per le ripetizioni, voleva sapere quando potevi aiutarlo, perchè tra qualche giorno ha un compito >>
Ma muori.
"Allora?" vengo risvegliata da Niall, il quale si guarda attorno, "andiamo da tua nonna, su"
Sbuffo, iniziando a camminare per casa sua. Per fortuna lei è da mia mamma, perciò non correremo alcun rischio, anzi, potremo stare tranquilli, almeno per un pò.
Fortunatamente non è molto distante da dove ci troviamo, perciò ci arriviamo dopo un pò, il tempo di posare le valigie e di aprire la porta che siamo già dentro casa.
Appena apro la porta, noto che la sua casa è in ottime condizioni, che bastarda, a me e a mia madre ci aveva detto che i tubi dell'acqua erano rotti e che la sua casa era allagata. Che vecchia bastarda.
Scuoto il capo e mi avvio verso il bagno, ancora incredula di ciò che io abbia visto. Oltre che sorda è anche stronza. Oppure, chi lo sa, fa la sorda per divertirsi. Ma... no, non credo arriverebbe fino a questo punto.
Sospiro, poggiando le valigie nella ex camera di mia mamma, lì è dove dormirò io, mentre nella camera da letto di mia nonna, dormirà Niall. Per fortuna, avevo le chiavi di mia nonna a portata di mano, o altrimenti non saprei dove io e Niall saremo andati a vivere.
Ovviamente, spero che non rimarrà per sempre questa, la nostra casa. Vorrei tornarmene nella mia, ma non tutto è possibile ora.
"Gran bella casa, comunque" esordisce Niall, sorridendo e accendendo subito la tv.
"Ok, ti avviso: niente feste, niente disordine, niente di niente. Qui dev'essere solo un posto dove dormiamo, facciamo i compiti e mangiamo. Nient'altro, ok?"
"Ok" dice, ritornando a sdraiarsi sul divano per guardare i Pokèmon.
Bah, valli a capire i ragazzi.


 
Chiara's space

Ciaaao! Come state? Ragazze, mi scuso ancora una volta se non sono riuscita ad aggiornare prima, ma ormai credo che sappiate i miei impegni. Qui, purtroppo, Michael e Ed non compaiono fisicamente, ma solo tramite uno stupido messaggio. Lo so, ma dovete avere pazienza, non voglio fare una storiella banale, voglio che sia divertente e anche bella da leggere, perciò, vi chiedo solo una minima pazienza. Voglio ancora, che questa storia sia fedele a come me l'ero immaginata, perciò spero che vi stia piacendo ed emozionando come riesce con me. Vi do solo una piccola anticipazione: nel prossimo capitolo quei due compariranno, non preoccupatevi.
Ora scappo, spero di leggere le vostre opinioni.
Grazie per esserci, Chiara x

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Capitolo 8
*** Grandmother's house ***


<< Grandmother's house >>
 

Finalmente è mattina, mi sveglio raggiante, felice di tornare a scuola per rivedere finalmente Michael e Megan. Non vedo l'ora di vedere la faccia della rossa appena mi vedrà, dire che sono entusiasta è poco. Vado in bagno, mi lavo - come al solito - i denti e scendo di sotto per mangiare. Appena arrivo in cucina, noto il biondo ingurgitare pancake al cioccolato, waffles e succo di frutta. Sorrido, infondo non sapevo mangiasse così tanto quanto la sottoscritta. Insomma, fino ad ora sono sempre stata io la regina delle abbuffate, lui non può superarmi.
"Giorfo" dice, mandando giù una fetta biscottata con sopra del burro.
"Giorfo anche a te" dico ridendo e imitandolo, "ahm... comunque, qui la regina delle abbuffate sono io, non rubarmi il titolo"
Lui ride, sputando qualche pezzo di toast, "oh davvero? Guarda che io mangio di piu' dei lottatori di sumo, non ti conviene sfidarmi biondina!"
Sbuffo sorridendo, per poi sedermi a tavola, prendere un piatto e incominciando poi, a metterci sopra pancake, toast con la marmellata e altre prelibatezze varie.
"Che la guerra abbia inizio" sottolineo io, fissandolo negli occhi.
"Ok, chi finisce prima delle" dice, guardando l'orologio che segna le sei e mezza di mattina, "sette, vince. Ci stai o ti tiri indietro?"
"Ci sto".



Com'è andata a finire? Oh, semplice. Ora guardaci, siamo sdraiati a terra, con il mal di stomaco e con vari lamenti che eccheggiano nella grande cucina, il pavimento è tutto sporco di cibo che, a detta di Niall, abbiamo buttato senza accorgercene. Balle. Abbiamo dato inizio ad una guerra poichè il signorino non accettava di aver perso contro di me. Insomma, l'avevo avvertito, una sconfitta è una sconfitta, no?
"Che dolore" si lamenta Niall, massaggiandosi la pancia, "credo che non ti potrò accompagnare a scuola"
"Oh, grande!"
"Oh, piccolo!" esclama lui di rimando, ridendo della sua stessa battuta.
"No aspetta... fammi capire... questa dovrebbe essere una battuta? No perchè... sai... non faceva ridere!"
Lui ghigna, "ammetti che vuoi ridere e la finiamo qua"
Roteo gli occhi al cielo e cerco di alzarmi, per poi cadere rovinosamente a terra visto che sono scivolata su una buccia di banana.
Fanculo.



"Ok, io allora vado" aggiungo, "Niall, mi fido di te... ok?"
Annuisce, ricominciando a pulire tutto il pavimento della cucina.
Esco da casa e mi inizio ad avviare verso la scuola che, fortunatamente non dista molto da casa di mia nonna. Ridacchio da sola, incominciando a pensare a cosa succederebbe se mia nonna venisse a sapere che io e Niall viviamo momentaneamente a casa sua. Di certo non riuscerebbe a capire le nostre buone intenzioni oppure, nel peggiore dei casi, mi disconoscerà come nipote, trattandomi poi come una ladra. Mh.
Giro l'angolo ed entro nell'enorme cancello della scuola, dove trovo Megan parlare con una castana lì vicino. Appena mi vede strabuzza gli occhi, mettendo su in viso, un sorrisone a trenta denti.
"Sharon?! Sei tu?" continua, "ti prego, dimmi che non ho le allucinazioni!"
Io rido, andandole incontro, "sì sono io, vecchia scema!"
Lei mi abbraccia, sorridendomi e stringendomi forte al suo petto. "Oh dio, come mi sei mancata!" esclama, baciandomi la testa, visto che sono un pò piu' bassa rispetto a lei.
"Come stai?" le chiedo, come se fosse passata un'eternità.
"Bene, bene" aggiunge, "girati"
Faccio come lei mi dice, per poi essere bloccata da un polso e sgridata dalla mia migliore amica, "no, non devi girarti!"
Alzo un sopracciglio, rimanendo allibita.
Insomma, questa ci fa o ci è?
"Ma se prima mi hai detto di girarmi!" esclamo, scuotendo il capo per l'assurdità del suo comportamento.
"Sì, insomma, intendevo... girati, ma non far vedere che ti giri, capisci?" mi domanda, come se la sua frase fosse una cosa intelligente e saggia.
Scuoto il capo e la ignoro, girandomi completamente. Ciò che vedo è una scena che non farei perdere neanche al mio peggior nemico. C'è Michael sonobellosonofigo Clifford con Ed amoigattimasonounpòscemo Sheeran, ridono e scherzano come se non ci fosse un domani e, appena entrambi mi vedono strabuzzano gli occhi, facendo svanire il sorrisone che avevano fino a pochi attimi fa. Li vedo avvicinarsi cautamente, con aria titubante, "è tutto ok?" chiedo, ridendo di loro.
I due si guardano, deglutendo, "s-sei... insomma... non sei Sharon, vero?" mi chiede Ed, il quale poi si avvicina di piu' a Clifford.
Ma stanno bene?
"No infatti, piacere sono Penelope Samantha Jenny Ashley Maddie Charlie Keylie Alex...-" ma Megan mi ferma, asciugandosi le poche lacrime uscitele dagli occhi per la risata.
"Ok, può bastare Penelope Samantha Jenny Ashley Maddie Charlie K-"
"E insomma!" la ferma Michael, ridendo.
"Quindi... sei qui? Cioè, sei... tu" afferma, toccandomi il naso, l'orecchio e scompigliandomi poi i capelli.
"Uo, uo. Sono io, ma stai calmo. Insomma, capisco che vi sono mancata, ma..." mi gongolo, sorridendo per tutta questa accoglienza.
"Uh sì! Sharon, ho bisogno delle ripetizioni!"
Alzo un sopracciglio, ti giuro che se non fosse così carino lo avrei già preso a sberle.
"Ah" dico soltanto, per poi guardare Ed che mi sorride, "in questo momento... non lo so, ti faccio sapere. Ok?"
Lui annuisce ed entra dentro la scuola, per iniziare - presumo -, la lezione di biologia. Credo sia quella... insomma, non l'ho seguito per vedere gli orari del suo corso!
"Ehi Mike" lo chiama il rosso, "che hai ora?"
"Biologia" risponde l'altro, salutandoci ed entrando in classe.
Oh... beh, credo fosse solo un caso, no?




Appena finite le lezioni io e Ed torniamo a casa insieme, iniziamo a conoscerci di piu', ridendo e parlando del piu' e del meno. Scopro che ama i gatti e che ne ha uno, che ha chiamato Mr. Flappy. Ti giuro che ho riso quando ho ascoltato quel nome, insomma, è così strano per un gatto! Adesso mi sta parlando della sua famiglia, dice che ha un fratello piu' piccolo di lui di nome Harry e che vanno molto d'accordo. Sorrido, ascoltando paziente tutto ciò che mi sta rivelando. Come ragazzo è abbastanza simpatico e alla mano, del resto te l'avevo già detto, no? E' molto dolce anche se non lo sembra, il suo faccino è delicato e quella barba che si fa crescere mi da un senso di piacere quando si avvicina per lasciarmi un bacio per salutarmi. Aspetta! Non sto di certo dicendo che mi sto prendendo una cotta per Ed ma... in un certo senso, mi piacerebbe diventare sua amica. Credo che sia un tipo piu' o meno come me, pazzo, estroverso e impulsivo. Forse magari potrei invitarlo questo pomeriggio a casa per fare i compiti, solo che c'è Niall e conoscendolo, potrebbe farmi sfigurare avanti a lui.
Sto per girare l'angolo della strada, quando...
"Ma non abitavi dall'altra parte della strada?" mi fa notare, indicando la fine della strada.
"Oh... sì, ma..." sospiro, "hai da fare oggi pomeriggio?"
"No, e a dire il vero neanche ora" ammette, sorridendo malizioso.
"Non pensare male, ti prego!" ridacchio, arrossendo, "v-vorresti... venire a casa... mia?"
Lui annuisce, posandomi un braccio attorno alla spalla, "andiamo"




Appena arriviamo Niall è di sopra, che si sta facendo una doccia a detta sua, calda. Appena ho varcato la soglia della porta l'ho sentito cantare e, dire che sono rimasta sorpresa è dire poco. Canta peggio di me! E non sto scherzando!
"LA VUOI FINIRE?!" grido, avvicinandomi al bagno, "ABBIAMO GENTE, QUI!"
Lo sento ridere, per poi chiudere il getto dell'acqua, "oh... scusa" aggiunge, "esco fra poco comunque"
Non me ne frega niente.
"Ok"
Scendo di sotto, sedendomi sul divano per contemplare il rosso, che intanto è indaffarato a cacciare i libri dal suo zaino nero. Lo guardo prendere la penna nera e iniziare a scarabocchiare numeri e formule sul quaderno bianco che dopo poco, diventa pieno di scritte, di frasi e di numeri.
"Cosa fai?" gli chiedo, alzandomi per andare a preparare dei toast.
"Mh, scrivo..." aggiunge, "cosa fai tu, invece?"
"Preparo qualcosa da mettere sotto i denti" ammetto, armeggiando con il fornetto che purtroppo, non vuole accendersi.
Spero davvero di non far saltare in aria casa di mia nonna o altrimenti, sarò in punizione a vita!
Lo sento ridere, per poi venire in cucina e mettersi dietro di me, "che imbranata..." sussurra sorridendo, "si fa così" mi dice, prendendo la padelle in cui stavo cuocendo delle salsiccie e scuotendola al posto mio.
Io nel frattempo, rimango interdetta, fissa con lo sguardo sulla salsiccia che si gira, diventando pian piano rossastra. Sento che mi sta parlando, mi sta dicendo di sicuro qualcosa che purtroppo, non riesco a sentire, visto che sono totalmente persa nei miei momentanei filmini mentali. Deglutisco e mi giro veloce, rimanendo bloccata ad un palmo dalla sua faccia.
Oh Gesù, Giuseppe e Maria.
Lo vedo sorridere, per poi posare il suo sguardo sulle mie labbra, "è tutto ok?"
Appena mi parla il mio braccio si muove da solo, facendo cadere la padella sulla sua mano e le salsiccie nel lavandino.
"Aia!" grida, allontanandosi di scatto dal mio corpo.
Oh...
"Scu-scusa... ti sei... stai bene?"
Lui mi fissa, aprendo poi l'acqua e mettendoci sotto la mano per raffreddarla, "ti pare che stia bene?" aggiunge, "mi hai... ustionato la mano!"
Mi mordo il labbro inferiore e mi scuso, prendendo un panno per fargliela asciugare, "ti giuro che se ho pers-" ma lo blocco, ridendo della situazione, "andiamo! Ho incendiato delle tende, ho allagato casa fino a qua" mi indico il collo, "e sono sempre sopravvissuta. E ora tu, vuoi dirmi che morirai per un... bruciore?!"
Lui scuote il capo, "sei un... fenomeno"
"Grazie" mi gongolo.
"Fammi finire... un fenomeno, ma non in modo carino, intendiamoci"
Fanculo, rosso.
Ed ecco che fa il suo ingresso in sala, Niall sonoscemomasonofigo Horan, "che succede qui?"
Entrambi lo fissiamo, alzando un sopracciglio, "oh... non sapevo fossi impegnata, tolgo il disturbo"
Deglutisco, "no! Perchè? Lui è... il mio...-" ma mi blocca.
"Tranquillo amico, sei arrivato tardi, a lei piace Mi-" ma con una corsa veloce cerco di bloccargli la bocca, per evitare di parlare, ma ovviamente, come mio solito, il mio piano va a puttane poichè inciampo sullo zaino di Ed, per poi cadere rovinosamente a terra.
I due ridono, chiedendomi se mi sono fatta male.
Fanculo, fanculo, fanculo, strafanculo.
"Oh andiamo" mi imita il rosso, "non morirai per una stupida storta"
"Non. Fiatare" mi lamento, portando la caviglia vicino al mio busto, per poi fissare i due idioti che mi fissano divertiti, "grazie per l'aiuto, eh!"
Niall sorride, per poi aiutarmi e farmi sedere sul divano situato in cucina, "ok?"
"Ok" annuisco.
"Continua" lo intima Ed, sorridendogli, "continua con ciò che stavi dicendo prima che la regina delle cadute si facesse male"
"Oh... volevo dire che a lei piace Michael, perciò, sei arrivato tardi"
Oh minchia porca.


 

Chiara's pov

Buonasera ragazze, come state?
Finalmente sono riuscita ad aggiornare, spero che il capitolo vi piaccia perchè c'ho messo molto tempo per scriverlo c.c

Beh, non voglio perdermi in chiacchiere, finalmente Ed - il nostro piccolo Ed - è rientrato in scena, ma quanto è carino?! **
Beh, aspetto una vostra recensione, ok?
Baci, Chiara x

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Capitolo 9
*** Home ***



<< House >>
 

"Ah" dice Ed, girandosi verso di me con un sopracciglio inarcato, "sai che non l'avevo proprio notato?"
Io lo guardo senza emettere una parola, non riesco a pensare alle mie solite scuse perchè qualcosa o meglio, qualcuno, me lo impedisce. Che diavolo mi succede? Non smetto di fissarlo, il suo sorriso e i suoi occhi mi hanno praticamente rapita.
"Ehm...ahm..." blatero, "non..."
"Sharon, Sharon, Sharon..." continua il biondo, "sei praticamente cotta, no?" domanda, fissando prima me e poi Ed con un sorriso.
Ma che cazzo? Oggi è la giornata del "facciamo fare figure di merda a Sharon"?
"N-non... non mi piace Michael, ok?" ringhio, sbuffando e facendomi rossa piu' di quanto io già non sia.
"Vabbè, farò finta di crederci" risponde Niall, ghignando.
Ed in tutto questo non ha neanche fiatato, neanche una fottutissima parolina piccolina. Uh, guardate che poeta, ho fatto anche una rima!
"Piuttosto, che diavolo è successo qui?" domanda Niall, avanzando e raccogliendo le cose da terra. Tento di ribattere ma il rosso mi precede, mostrando il suo sorriso, "nulla... la tua amica è un'imbranata totale"
Fanculo, rosso.




Ed ormai è giù in salotto con Niall, Michael non mi ha ancora inviato un messaggio e Megan è praticamente innamorata di Luke, l'amico del rosso metallaro, per cui non mi caga di striscio.
Si può essere piu' sfortunati di me? Non credo.
Sospiro, sdraiandomi sul letto degli ospiti che è situato nella stanza difronte al bagno, sono così stanca che non riesco a far a meno di pensare al viaggio. Allo stesso tempo però, sono anche preoccupata per mio padre e Maura, insomma, appena torneranno in Irlanda vedranno che non ci saremo e... a quel punto cosa succederà? Dovrò lasciare di nuovo tutto e andare via con loro? Certo, non mi dispiace rimanere qui con Niall, ma andiamo, per quanto rompi balle sia, vorrei tornare a casa da mia madre. Alla fine era lei che si prendeva cura di me, cucinandomi meravigliose prelibatezze.
Ad un tratto, mi vibra il cellulare, facendomi sobbalzare per poi allungarmi di poco per arrivare al comodino e leggere il messaggio da parte di Niall.
-Abbiamo un problema-.
Sbuffo, sicuramente il loro problema sarà quello di non riuscire ad aprire il pomello della porta.
-Cioè?-
-Tua... nonna...-
Oh e quale diamine è il probl- un momento! Mia... nonna?




Scendo di sotto in un battibaleno, cercando Niall e Ed che intanto, sono nascosti dietro al divano che mia nonna adora.
"Che è successo?" domando, portandomi le braccia al bacino.
"Sh!" mi zittisce il rosso, tirandomi giù per il braccio, "ehi ma ch-" tento, ma mi ammutolisce, posandomi un dito sulle labbra con fare sensuale.
Uh Gesù.
"Tua nonna... è fuori..."
"So che mi nonna è fuori di testa, ma...-"
"Per l'amor del cielo, Sharon! 'Sta zitta" dice Niall, spintonandomi per farmi perdere l'equilibrio e farmi cadere addosso ad Ed.
"Tua nonna è qui, non so perchè, ma se ci scopre siamo in grossi guai" continua il biondo, "Ed stava per uscire fin quando non ha visto tua nonna e mi ha avvisato. Ripeto, se ci scopre siamo nella merda fino al collo!"
"Shh" dice Ed, "Niall mi ha spiegato tutto... mi ha detto che siete fratellastri e che vi siete rifugiati qui. Davvero, cioè... tua mam-"
"Shhh!" si arrabbia il biondo, "dopo parlate, ok?! Nascondetevi, sento dei passi!"




Mia nonna entra canticchiando, lascia sul divano la borsa e procede verso la cucina, incurante dei piattini e della padella dentro il lavandino. Dio, ti prego, se ci sei, fa che non urli, fa che non ci scopra o altrimenti mi disconoscerà dalla sua vita e quando morirà non avrò ciò che mi spetta. Volgo il mio sguardo verso Niall, che intanto è occupato ad ispezionare la situazione per tentare di scappare e urlare come una signorina con la gonnella. Oh perchè lo so, mi chiedi? E' semplice, Niall vuole fare il duro ma è più cagasotto della sottoscritta.
"Trallallà" canticchia la vecchia, salendo di sopra e aprendo l'acqua della doccia.
In verità, c'è qualcosa che non mi torna... perchè è venuta ad abitare in casa mia se la casa che ha è perfettamente abitabile? Bah.
"Questo è il momento per scappare" sussurra Ed, il quale si alza raccattando tutta la sua roba che ha portato per poi uscire e aspettarci dietro una macchina nera situata nel cortile.
Io imito Ed, salendo al piano di sopra per prendere la mia valigia e le varie mie cianfrusaglie e scendere di sotto per trascinarmi Niall che, ahimè, è terrorizzato.





Mentre camminiamo verso una meta a noi sconosciuta mi sento pervadere dal senso di colpa, insomma, Niall non ha neanche spiccicato parola da quando siamo usciti da casa di mia nonna, Ed è visibilmente triste per la nostra situazione ed io, non so dove mettere la faccia perchè è evidente che non dovevo dare ascolto al piano di Niall anche se non sai quanto mi è piaciuto tornare qui e rivedere Michael. Sospiro, fermandomi di colpo, "andiamo a casa, Niall..."
"Cosa?" aggiunge, avvicinandosi a me, "tu sei pazza! Io non torno in Irlanda, ok? Potrai anche esse-"
"Niall... non fare l'eroe di sto cazzo. Non ho fatto riferimento in alcun modo all'Irlanda. Intendevo... andiamo a casa mia, casa di mia mamma... hai... capito?"
Lui apre la bocca a forma di o, per poi sorridermi, "ohh... ora sì. Ma... come faremo? Insomma, tua madre si chiederà come mai non siamo in Irlanda, chiamerà tuo padre, torneremo in quel posto, perderemo tutt-" ma lo blocco ancora, facendogli segno di calmarsi immediatamente e di respirare.
"Oook. Calmo, mh?" aggiungo, "non torneremo in Irlanda neanche sotto tortura! Te lo prometto..." continuo ancora, "fidati di me..."
Lui mi fissa dolce, per poi mettere in viso un sorriso e poi scoppiare a ridermi in faccia, "fidarmi... di te?" ride, mettendosi le braccia in grembo, "ma sei impazzita? Come minimo finiamo in prigione!"
Fanculo, ci ero quasi cascata.
Noto Ed ridere insieme al biondo, e sussurrargli un "batti un cinque, amico!"
Io al contrario, roteo gli occhi al cielo e sbuffo, avviandomi con i miei borsoni verso casa mia. Che si fottano.





"E dai, lo sai che scherzavo!" esclama Niall, avanzando verso di me con l'espressione facciale di chi ha ancora voglia di ridere.
"Avanti, ridi" lo intimo, aspettando ciò che avviene dopo qualche secondo, ovvero, la sua risata.
"Scu-scusa..." continua, "fra poco... sm-smetto..." ma così non è, siccome il biondo contagia anche il rosso, dando il via ad una risata collettiva.
Io invece, rimango con il sopracciglio inarcato, aspettando le scuse di Niall e questa volta, anche di Ed.
"Dai, goditi la vita" incalza il rosso, passandomi un braccio attorno alla schiena. E cazzo, non può fare così ogni volta, qui c'è un cuore, qui ci sono dei sentimenti. Anzi, a dire il vero non so neanche cosa io abbia, insomma, sono sicurissima al mille per mille che il mio cuore appartiene a Michael, ma... Ed? Perchè ogni volta che mi si avvicina finisce per farmi avvampare e diventare color pomodoro? Ti giuro che non me lo spiego.
Chiudo gli occhi per prendere un grosso respiro e suonare al campanello di mia madre che, ahimè, ci accoglie con una grossa risata. Ok, cosa è successo?
"Siete fantasmi, vero?" domanda, dandomi uno schiaffetto in viso. Ma questa ci fa o ci è? Come fa a dirmi che sono un fantasma se la mia mano non mi passa dentro lo stomaco?
"Mamma... stai... bene?" chiedo, visibilmente sconvolta. Ormai non ci faccio neanche piu' caso, tanto è normale che mia madre sia così, perciò se a Ed va bene avere un'amica con una madre fuori di testa, andrà lontano.
"Certo, ma il fatto è che io non credo che...-" singhiozza, "oh dio... perchè sono così sbagliata?" piagnucola, accasciandosi contro la porta per poi farla chiuderla e lasciarci definitivamente fuori.
Che madre intelligente che ho, vero?
Perfetto, ora siamo anche fuori, peggio di così non può andare.




Oh... aspetta, hai presente quando in quei film idioti, la protagonista esclama "peggio di così non poteva andare"? Oh... e... hai presente quando, pochi attimi fa, l'ho detto anche io? Bene, ecco un altro scherzetto di cattivo gusto regalatomi dal karma: piove a dirotto e noi siamo fuori, senza un fottutissimo ombrello a coprirci.
"Diamine, piove..." sussurra Ed, come se tutto ciò lo stesse vivendo solo lui.
"Mh, complimenti Einstain. Non l'avevo notato, sai?"
Lui ghigna, "come farete ad entrare? Cioè... tua madre" la indica, "è completamente andata"
Sospiro, anche questa volta dovrò impegnarmi per trovare una soluzione, visto che qui l'intelligente sono io.
"Sharon, ho avuto una splendida idea!" continua il biondo, "arrampicati alla finestra lassù, guarda è aperta!" aggiunge, "così poi potrai farci entrare"
Mi batto una mano in fronte e sospiro, consapevole che quel tintomane - non so neanche se si possa dire, perciò non stressarmi anche tu, questa è tutta rabbia repressa -, sia piu' intelligente di me.
"Ok, ci proverò... ma... se scivolo sono cazzi tuoi!" aggiungo prendendolo per una spalla, "dammi la spinta per arrampicarmi"
Lui mi fissa sconvolto, con un sopracciglio alzato e con le mani a mezz'aria, "cosa? No, no. Sei troppo pesante, la mia spalla potrebbe rompersi ed io sono ancora troppo giovane, non trovi? Cioè, ho vent'anni e...-"
"Ok, lo farò io. Mi sacrificherò io per il bene della comunità" dice il rosso, ghignando e prendendomi in braccio, "ehi principessa, non spezzarmi una schiena!"
Roteo gli occhi al cielo per poi arrossire, per fortuna che siamo sotto la pioggia così almeno non noterà le mie gote rossastre.
Oh e... fanculo, cosa diamine sono? Una balena incinta?
"Sono una pessima casalinga!" sento in ultimo, prima di arrampicarmi per tentare di entrare in casa.
Ma che diamine le è successo? Ha sbattuto contro un cuscino e l'unico neurone che le è rimasto è andato a farsi fottere?


 


Chiara's pov

Buon pomeriggio! Ahah, ero tentata dal scrivere "Buon salve", ma okay. Lo farò nel prossimo capitolo, mlml.
Finalmente ho aggiornato, giuro che non vedevo l'ora di farlo... forse... non so, mi sono affezionata a questa storia e a Sharon perciò mi è difficile lasciarli andare.
Maaa, passando alle cose importanti, come vi è sembrato? Vi è piaciuto? Se è sì, fatemelo sapere perchè sapete che amo le vostre opinioni!
Grazie anche alle lettrici silenziose che aumentano ogni giorno.



Grazie, davvero.

 
Al prossimo capitolo,

Chiara x

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Capitolo 10
*** My mother ***


<< My mother >>
 

Sono sopra il cornicione e, se devo essere sincera, ho una paura tremenda. Ed è di sotto, insieme a Niall e a mia madre, che ahimè, non smette di piangere. Chissà poi per quale motivo.
"S-sono... arrivata alla finestra" grido, prima di mettere un piede dentro la fessura. Cerco di non guardare giù, sono sempre stata una ragazza che soffre di vertigini, perciò non mi stupirei se adesso avessi un conato di vomito. Proprio mentre sto per inserire l'altro piede dentro la finestra, mi sento mancare, tant'è che quasi non scivolo per la troppa acqua.
"Sharon, stai attenta!" esclama Ed, avvicinandosi di piu', peccato che io sono qui sopra e lui è lì sotto.
"Sì...sì..." dico, deglutendo per poi farmi coraggio ed entrare definitivamente.






Appena scendo le scale noto delle bottiglie di alcool sul tavolino del salotto, ora si spiega perchè mia madre è in quelle condizioni. Sospiro, aprendo la porta ai tre sopravvissuti che sono fuori, per poi ritornare con lo sguardo sulle bottiglie. Io stento davvero a crederci, insomma, non credevo che mia madre bevesse. Scuoto il capo, sedendomi poi sul divano e prendendomi la testa fra le mani, sono così avvilita... forse ha iniziato a bere quando me ne sono andata, si sentiva sola... quanto mi dispiace... tutto ciò non fa altro che farmi sentire in colpa. Sospiro, guardando il rosso sedersi accanto a me, "non credo che l'abbia davvero fatto... forse... nel caso migliore ha organizzato una festa quando sei andata via, sai... per distrarsi" aggiunge, "e perciò poi ha dimenticato di pulire, poi... la sbornia..."
Scuoto il capo sorridendo, "sai vero, che questo tuo ragionamento non fa una piega?"
"Sì, lo so" continua, "insomma, io non avrei fatto una festa se tu fossi andata via"
E lì deglutisco, sentendomi avvampare come se avessi mangiato un peperoncino super piccante.
Lui sembra aver capito, infatti ghignando mi si avvicina, "sei dolce quando sei rossa" aggiunge, "ricordatelo"
E che cazzo.





La sera stessa mamma sembra riprendersi, inizia a sparare domande senza alcun nesso logico e perciò posso dire di averla ritrovata. Sospiro, iniziandole a spiegare la situazione, insomma, io non volevo andare in Irlanda, io volevo rimanere qui, proprio perchè finalmente avevo iniziato a farmi dei nuovi amici, oltre a Megan, ovvio. Lei intanto, ascolta molto attentamente la versione di Niall, il quale, anche se mio fratellastro, le sta molto a cuore, proprio perchè pensa che lui non ha alcuna colpa, così come non ce l'ha Maura. Semplicemente i miei genitori non andavano d'accordo tra loro, tutto qui. Ed io, rispetto il loro pensiero.
"Ho capito..." dice, "il punto è che preferite me a loro, non vi biasimo per niente, ne sono fin troppo felice di riavervi qui. Anche se... tu Sharon, avevi lasciato la tua camera in disordine, insomma, come ti è venuto in mente!?" aggiunge, "cosa pensi?"
Che io sia la tua schiavetta? Ora vai e rimetti tutto in ordine, ci siamo capite? Ah!
"Che io sia la tua schiavetta? Ora vai e rimetti tutto in ordine, ci siamo capite? Ah!"
Un classico.
"Mamma, calmati. Prima di tutto, non è che abbiamo preferito te a loro... siamo tornati semplicemente perchè sentiamo che Londra ci appartiene, ormai è dentro di noi..." ammetto, il suo ragionamento non andava a parare da nessuna parte, specie perchè sono tornata per Michael.
"Resta il fatto che dovrai rimettere in ordine la tua camera" ed eccola che ricomincia, possibile che non sia per niente matura?
"Signora... io dovrei andare, ormai si è fatto tardi e domani c'è scuola, perciò se non le dispiace..." incalza Ed, sperando che la presa sul braccio da parte di mia madre si sciolga. A dire il vero, non ci avevo fatto caso, fino ad ora ovviamente. Non avevo notato che mia madre ci stesse provando - spero vivamente che non sia così - con un mio amico. Lei lo fissa sorridendogli un attimo dopo, "oh... certo tesoro. Allora buonanotte eh"
Io scuoto il capo imbarazzata, mimando uno "scusa" ad Ed, che nel frattempo ha raccattato tutta la sua roba. Sospiro, "senti mamma... qui il punto è che dobbiamo avvertire Maura e papà"
Lei sembra annuire, e per una volta sembra essere d'accordo con me, "li chiamerò io", "ora voi andate a letto, è tardi"
Io e Niall ci guardiamo, rimanendo per un pò fissi l'uno sullo sguardo dell'altro. Davvero amica mia, se tu fossi qui gli saresti già saltata addosso, non sto scherzando. Anche se ha la pelle molto chiara è comunque un bellissimo ragazzo, certo il suo carattere alle volte fa davvero lasciar a desiderare, però tutto sommato è dolce e simpatico. Non fraintendermi, lo stimo come persona ma nient'altro, il mio cuore appartiene a  Michael.
"Allora?" mi domanda lui, aspettando un mio movimento con le braccia incrociate.
"Allora che?" chiedo io, titubante.
Questo è scemo.
"Devi restare lì a guardarmi ancora per molto?" aggiunge, "certo, so che sono affascinante, però..."
Scuoto il capo, "e cosa dobbiamo fare? Dobbiamo ballare?"
"Oh sì, la sai ballare la danza irlandese?" domanda lui, con in viso un sorriso a trentadue denti. Appena ha nominato quello stupido balletto gli si è illuminato il viso, evidentemente è molto legato alla sua patria, anche se, se devo essere sincera, non riesco a capire il motivo per il quale è tornato a Londra.
"Dai, su!" esordisce, iniziando a scalpitare e a saltellare come un bambino di tre anni.
Questo è più che scemo.





La mattina dopo mi sveglio tutta dolorante, e sai qual è il motivo? Niall.
Giuro che io gli spezzo le gambe appena ne ho l'occasione, mia madre ha insistito di farlo dormire nel letto insieme a me, ed ora è solo colpa sua se mi ritrovo per terra. Insomma, un letto ad una piazza è troppo poco per due persone! Giuro che appena me li trovo davanti gli faccio una strillata, oggi sono così nervosa che neanche Michael in persona riuscirebbe a calmarmi.
Oh su, non diciamo cazzate.
Scendo di sotto veloce come una saetta, notando che la cucina è ancora silenziosa e deducendo che i tre pazzi non si sono ancora svegliati. Ad un tratto però, sento la portiera del frigo chiudersi, mi sporgo di poco, per vedere cosa sta succedendo e vedo mia nonna, intenta a scolarsi una bottiglia di vino rosso. Okay no, ma la vecchiaia la sta rincoglionendo?
"Nonna!" esclamo, fiondandomi d'innanzi a lei.
"Sha-Sharon... piccola, che ci fai sveglia alle due del mattino?" mi domanda, poggiando la bottiglia di vino sul ripiano.
"Che ci faccio sveglia alle due del matt-" roteo gli occhi al cielo, passandomi poi una mano sulla faccia, "TU PIUTTOSTO! Cosa stai facendo?"
"No tesoro, non sto dormendo" aggiunge, "su torna a nanna"
Sospiro, giuro che ora la picchio.
"Nonna... sono le sette!" la indico, sbuffando come non mai.
"Le mie tette? Oh mio dio, che scostumata. Appena si sveglierà tua mamma glielo dirò!"
Deglutisco, chiudendo gli occhi e rinunciando a tutto. Credo che andrò a fare colazione al bar difronte la scuola.






Ora si capisce tutto, non era mia madre ad essere un'alcolizzata, è mia nonna. Ok, a dire il vero non credo che lo sia, forse si è lasciata trasportare da tutte le altre anziane del suo gruppetto. Oh ma tu guarda! Non puoi neanche lasciarle sole che subito iniziano a fare comunella e a fare ciò che non dovrebbero. Cammino verso la strada, quando ad un tratto ricevo un messaggio da parte di Michael, il quale mi chiede se ho voglia di fare colazione con lui prima di andare a scuola.
Oh dio, certo che ho voglia! Rispondo con un emoticon e con un "sì" per poi aspettare un suo messaggio che non tarda ad arrivare, - ci vediamo al bar difronte la scuola -.
Tu guarda, è lo stesso posto dove volevo recarmi io per fare colazione! Credo che siamo fatti l'uno per l'altra, non ci sono dubbi.
A passo svelto mi reco nel posto in cui ci siamo dati appuntamento, ricevendo un altro messaggio:
Ed: Ehi, che ne dici se facciamo colazione insieme?
Oh e diamine! Perchè ogni volta che mi succede qualcosa di bello, poi mi ricapita un'altra cosa a dir quanto spettacolare subito dopo? E ora a chi diavolo dò buca? Ad Ed o a Michael?
Sospiro, fissando lo schermo del cellulare interdetta, senza sapere veramente cosa fare.




Chiara's pov
Buonsaaaalve!
Come state? Sì, so che volete picchiarmi, ma... ehi, ho aggiornato! Ahahah, spero vivamente che il capitolo vi sia piaciuto, anche se, se devo essere sincera non ne sono particolarmente entusiasta :
/
Ma vabbè, spero che mi lascerete una recensione, ok? Okay.


Ahahah, bacini baciosi (?)


Chiara x

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Capitolo 11
*** He's a jealous boy. ***


<< He's a jealous boy>>


 

Sono ancora ferma all'incrocio, un solo incrocio mi separa da Michael o da Ed, entrambi mi aspettano ad un bar diverso, situato però, alle spalle di un altro. Se dò buca a Michael, Ed sarà in mia compagnia, però il sogno di fidanzarmi con il primo svanirà, mentre se al contrario, dò buca a Ed, Michael avrà difronte il mio sorriso stampato in faccia fin quando non ci separeremo.
Sospiro, prendo il cellulare e digito il messaggio:"Ehi, mi dispiace ma ho già un altro impegno, ci vediamo a scuola x".
Ok, dato che non riesco a decidermi, sceglierà per me la monetina, allora, se esce testa vado da Ed, se esce croce da Michael. Pronta monetina? Vai!

3...

2...

1...

E' uscito testa.
Testa.
Oh un secondo, se usciva testa dovevo recarmi da Michael?
Oh beh, sto arrivando.
Invio il messaggio al rosso e mi dirigo verso il mio amore, che ormai mi starà aspettando già da tanto.


 


 


Appena arrivo noto che sta parlando al cellulare, sorride e appena mi vede chiude la chiamata e lo ripone sopra il tavolino.
"Pensavo non saresti venuta" mi dice con voce flebile, dolce.
Oh, piccolo ingenuo, io? Io potevo mai mancare? Ma per favore!
"No, anzi..." dico sedendomi, "hai già ordinato?"
"No, aspettavo te. Solo che... dobbiamo sbrigarci, fra poco dobbiamo avviarci altrimenti arriveremo in ritardo"
Com'è intelligente.
"Oh, sì sì. Prendo un cappuccino e un cornetto, allora" rispondo, passandogli il piccolo menù che ci hanno appena portato.
Il cameriere prende nota sorridendomi, per poi volgere lo sguardo verso Mike, "anche io prendo la stessa cosa"
Mentre aspettiamo la nostra ordinazione iniziamo a parlare del più e del meno, parliamo di oggi pomeriggio, dice che vuole che io vada a casa sua così da poterlo aiutare in letteratura. Io ovviamente, annuisco, non posso certo dirgli di no! Solo che... questo mio comportamento forse troppo gentile nei suoi confronti può fargli capire che mi interessi solo come amico, quando in realtà non è così. Sospiro, guardo il cameriere e gli sorrido come segno di riconoscimento, per poi iniziare a sorseggiare il cappuccio.
"Buono" sussurro, quasi come a tenermelo per me stessa.
Mentre ci alziamo per recarci a scuola vedo Ed passare e salutare Michael, per poi fissarmi e sorridermi amichevolmente ma con un nonsocchè di tristezza. Chissà, forse per colpa mia non è potuto più andare al bar e così ora è triste.
"Ciao Mike!" esclama salutandolo, per poi volgere lo sguardo su di me, "ciao anche a te"
Nelle sue parole noto qualcosa di diverso, evidentemente ce l'ha con me per il semplice fatto che io gli abbia dato buca. Io non volevo ferire nessuno, anzi a dire il vero non mi aspettavo sarebbe passato per questa strada! Diamine, ma perchè sono così sfortunata?
"Vieni a scuola con noi?" gli chiede il rosso, "solo... vado a pagare, un secondo" io ovviamente, lo fermo, dicendogli che non deve preoccuparsi e che se posso, pago io.
"Ok" dice lui semplice, sorridendomi e aspettandomi fuori assieme ad Ed.
Cioè, io non dicevo seriamente, cazzo! Io l'avevo detto solo per fare la parte della buona e generosa ragazza. Sospiro, apro il mio borsellino e pago ciò che abbiamo ordinato. Per fortuna non pago molto, così posso poi uscire dal negozio e recarmi dai miei due amici. Anzi, mi è andata meglio dell'altra volta! Ricordo che quando piu' o meno avevo quindici anni pranzai con la mia migliore amica - Megan - in un ristorante, dato che avevamo ordinato molta roba e che ovviamente, non avevamo i soldi per pagare, il proprietario ci mise a lavare i piatti, trattandoci così male che per ripicca, non mettemmo più piede lì dentro. Beh, se devo essere sincera le bistecche che preparano lì non le ho mai trovate in giro in altri ristoranti, perciò credo che ritornerò presto, non so... magari anche travestendomi. E' un rischio che sono pronta a correre.



 

Appena arriviamo a scuola ci separiamo, in quanto Michael ha lezione di biologia, mentre io e Ed di francese. Arriviamo in classe posizionandoci ai nostri posti e aspettando l'arrivo della professoressa che ahimè, è l'unica "normale" in questa gabbia di pazzi.
"E così mi hai dato buca" dice, aprendo il discorso.
Se devo dire la verità io non mi aspettavo che entrambi mi dessero appuntamento per prenderci un cappuccino, non sono mai stata quel tipo di ragazza che tutti corteggiano, anzi, sono più quella che tutti definiscono "maschiaccio", forse sarà per il fatto che mi vesto di nero, che faccio cose da maschio e per il fatto che io e la femminilità siamo due cose opposte.
"Non volevo farlo con cattiveria, mi dispiace" tento, ma lui ricomincia, "non fa niente. Dovevi fare colazione con Mike, lui è più importante, sono io quello di troppo"
Deglutisco, non appena sento il battito del mio cuore accellerare senza un minimo di spiegazione. I peli del braccio mi si drizzano, facendomi sentire terribilmente in colpa.
"Davvero, non... ehi!" dico, "che ne dici se domani andiamo al bar e..." ma lui mi blocca, scuotendo il capo, "mi dispiace Sharon, non sono ai tuoi comandi. E' tutto ok, sono contento che tu ti sia divertita" conclude lì, girando il capo dalla parte della professoressa che ora è intenta a fare l'appello.


 


 

"Dov'è il vino?" ed ecco che esco da una gabbia di pazzi ed entro in un'altra, rimanendo inerme a fissare mia madre che impazzisce per casa, cercando il suo... vino?
Ehi, secondo te dovrei dirglielo a mia madre che non c'è più quel liquido rosso che sta cercando? Insomma, l'ha bevuto tutta mia nonna questa mattina! Che poi sinceramente, non so neanche come fa.
"Sharon, se scopro che hai dato un festino io... io... ti chiudo in camera!"
Oh mio dio, questa è andata.

"Mamma, il vino l'ha bevuto nonna, l'ho trovata questa mattina che ingurgitava la bevanda e..."
"Oh porca puttana. Quella..." non finisce neanche la frase che corre di sopra, in camera della vecchia, "COME HAI POTUTO BERE IL MIO VINO?"
Bene, peggio di così non può andare.


 


 


In questo momento sono stesa sopra il mio letto, sto aspettando il fatidico messaggio da parte di Michael, nel quale mi dice di andare a casa sua, così da poter stare in sua compagnia. E' impossibile capire che effetto mi fa, giuro non riesco a spiegarlo neanche a me stessa. So che forse ho fatto una brutta cosa dando buca ad Ed questa mattina, ma... il mio cuore aveva bisogno di vederlo, di parlargli e... di pagare il conto.
Già, è stato davvero bastardo!
"Ehi, che ne dici di venire con me dal parrucchiere? Ho bisogno di un tuo consiglio, voglio cambiare colore dei miei capelli x".
Ohw, mi ha pensata! Ciò vuol dire che forse un pò gli interesso, no?
In fretta e furia rispondo di sì, avviandomi verso il luogo in cui abbiamo appuntamento.
Oh, dimenticavo... ho detto che era un bastardo? Ma no, non lo è!

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Capitolo 12
*** Love ***


<< Love >>


In questo momento sono dentro il centro estetico che si occupa anche dei capelli di ogni persona. Michael sta svogliando un giornale nel frattempo che aspetta ed io sto fissando il cellulare, non chiedermi il perchè, sò solo che ho voglia di sentire Ed.
"E' tutto ok?" mi domanda, alzando finalmente gli occhi da quel maledetto giornale e prestandomi un pò d'attenzione.
"Sì..." aggiunge, "è che mi annoiavo, insomma... tu stavi leggendo" ammetto, rossa quasi in viso.
"Oh, scu-scusa. Non volevo..." però dopo sembra riprendersi, "allora, che tinta credi che mi starebbe meglio?"
Oh dio, io ti stuprerei anche da pelato.
"Ahm... non lo so, ora sei rosso, perciò... verde?" chiedo, aspettandomi un no come risposta.
"Mh, potrebbe andarci. Oppure?"
"Blu" continuo, "sì blu credo che ti starebbe d'incanto!" esclamo come una piccola bambina di cinque anni.
Che vergogna.
"Mh sì, mi piace il blu. Che ne dici di farmi compagnia?"
Alzo un sopracciglio non capendo, "perchè scusa, ora che sto facendo? Non credo di essere invisibile"
Lui ride, facendo rimbombare la sua magnifica risata in tutta la sala, "sei una sagoma, Sharon. Intendevo", continua "perchè non ti colori anche tu i capelli?"
Io spalanco gli occhi, ridendo nervosa. Insomma, io già sembro una pazza fuggita da chissà quale manicomio, ora solo i capelli colorati mi ci mancano. Lui mi fissa con uno strano sorrisetto in volto, per poi posare la sua mano sulla mia testa e prendere una ciocca di capelli, "io credo che il rosso non ti starebbe male"
Deglutisco a fatica, inspirando e sospirando. Se mi vedesse mia madre ora... sicuramente mi caccerebbe di casa.
"E sai che penso? Secondo me ti starebbe bene anche un look un pò diverso"
Mi mordo il labbro talmente forte da far fuoriuscire del sangue, "Oh..." dico, succhiando il liquido rosso che sta uscendo.
"E poi con il tuo fisico... Sharon, posso aiutarti a cambiare look? Almeno per un giorno"
Io sorrido, portandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. "Okay..."
Lo so, me ne pentirò amaramente, ma... insomma, guarda i suoi occhi, ispirano dolcezza.
"William, per lei tinta rossa, per me blu"
Addio mondo.







E adesso? Mi chiederai tu, vero? E adesso sono rossa. Ho dei capelli lunghissimi che mi arrivano fin sotto al seno - ed io personalmente, li adoro - però ora sono ROSSI.
Sospiro, "ti prego Mike... dimmi che abbiamo finito"
"Mi piace quando mi chiami Mike" ammicca, ridacchiando.
Mi mordo il labbro socchiudendo gli occhi. Lo stai guardando vero? Siamo appena entrati in un negozio e lui si dà da fare per trovarmi degli abiti che mi stiano bene.
Scuoto il capo e mi siedo, aspettando lui con molti vestiti che quasi gli coprono il suo splendido viso.
"Prova questi"
Oh dio, se solo mi vedesse Megan o mia madre, o addirittura mio padre!
"Jeans strappati?" chiedo perplessa, "wow..."
Sospiro, indosso i jeans e metto gli anfibi neri che mi ha gentilmente preso. Infine, indosso la felpa dei Misfits nera con il teschio. Beh, devo dire però che non è niente male.
"Co-come sto?" chiedo io, mordendomi il labbro e aspettando una sua risposta, "sembro... te!"
"E quindi? Vorresti dirmi che mi vesto male?"
Deglutisco, "oh no no, certo che no... è solo che..." aggiungo, "non mi ci vedo..."
"Sei bellissima" sussurra, scompigliandomi i capelli e sorridendo.
Pianeta terra chiama Sharon, Sharon ci senti? Sharooon!






"Grazie per questo splendido pomeriggio" ammetto. Dio emana un bellissimo profumo, vorrei solamente poterlo abbracciare. C'è qualcosa di strano nel suo sguardo, mi fissa sorridente, aspettando forse una mia mossa. Oh dio, ti prego si sta avvicinando. Fa che sia ciò che penso, ti prego, ti prego. Chiudo gli occhi non appena sento il mio viso a contatto con il suo collo e purtroppo, solo a quel punto noto che ciò che mi è successo è una cosa dolce, ma non è ciò che aspettavo io. Però, meglio di niente, mh?
"Aspettavo te, ma evidentemente..." sussurra, portando le sue braccia dietro la mia schiena e abbracciandomi tenendomi stretta a lui.
"Ci vediamo domani a scuola, ok? Notte Stone"
"No-notte..." sussurro quasi a me stessa, con una mano a penzoloni e l'espressione facciale tra lo sconforto emotivo e la sorpresa.
Okay, ora però c'è un'altro problema da nascondere a mia madre: il colore dei miei capelli. Indosso il cappuccio ed entro, sperando di trovare mia nonna ubriaca e mia madre in bagno a cantare e a far finta di essere Rose del film di Titanic. Oh ovviamente, io non ti ho detto nulla!
Salgo silenziosa le scale, ascoltando mia madre che dentro la doccia gridacchia un:"Jack, sto volando".
Scorgo mia nonna guardare la televisione in camera sua, dove in alto a destra c'è una signorina che mima ciò che stanno dicendo i due inviati. Apro la porta della mia camera e mi levo il cappuccio, guardandomi allo specchio. Ora non sono più la Sharon di prima, ora sono diversa e, per quanto mi costi, devo ammettere che questo look un pò da ribelle mi piace.





"ODDIO CHE HAI FATTO AI CAPELLI!" grida Megan, venendomi incontro e portando i suoi capelli rosso naturale accanto ai miei.
"I miei ora non sono più quelli più fighi della scuola!" esclama ridendo, "sono i tuoi! Oddio, ma con chi hai fatto questa pazzia, signorinella? Oh e tua mamma lo sa?"
Poi mi fa fare un giro su me stessa, fissando il mio nuovo guardaroba, "e chi ti ha detto di vestirti così? Dove sono tutti i tuoi vestiti femminili?"
Io rido, pensando alla serata trascorsa in compagnia di Mike.
"Mi ha aiutata Michael" ammetto paonazza.
"CO-COSA? Tu sei uscita con quel Michael?"
Annuisco, ridendo e aggrottando le sopracciglia per l'imbarazzo.
"Oh guarda, c'è il tuo miglior amico" assottiglia gli occhi, sbracciandosi verso il ragazzo ormai dai capelli blu.
Io rido, è evidente che è gelosa. Ovviamente però non prenderà mai il suo posto, proprio perchè io a Mike non lo vedo come un "semplice amico".
"Ciao rossa" sorride, stringendomi una guancia.
"Ahi... ti-ti stanno bene i capelli, no?" chiedo imbarazzata.
"Sì, anche a te comunque" aggiunge, "ehi Ed!"
Oh no...
"Giorno" e non appena mi nota... "OH CAZZO COSA DIAMINE HAI FATTO AI TUOI CAPELLI, MA SEI IMPAZZITA O COSA? E NIALL CHE HA DETTO? TUA MADRE? MA CHI E' QUESTO SQUINTERNATO CHE TI HA CONVINTA A FARE QUESTE COSE!?"
"Ehm... Ed, lo squinternato sarei io" ammette sincero Mikey, ridendo e guardandomi con sguardo complice.
"Oh... e così voi due... ieri siete... usciti?"
"Sì, un giretto"
Ma perchè fa così? Infondo, io e lui siamo solo amici. Sospiro, prendendo per il braccio e sperando in un dialogo con lui, "posso parlarti?"
Lui annuisce, "senti, prima che tu inizi voglio farti le mie scuse... è che appena ci siamo conosciuti tu... so che ti piace Michael ed io voglio aiutarti. Ma... perdona la mia demenza" ride, "non volevo recarti problemi..."
"A me è sembrato che tu eri geloso" rido, ammettendo ciò che pensavo senza alcun problema.
"Oh, già..."


 
Chiara's pov

BUONASEEERA, come state? Io tutto bene, scusate se non ho aggiornato in fretta, ma con i vari impegni...
Allora, come vi sembra questo capitolo? Spero che vi sia piaciuto, inoltre, volevo dirvi che il prossimo sarà un pò piu lungo, in quanto svelerò cose nuovissime.
Amo il rapporto tra Mike e Sharon, e voi? E cosa ne pensate di Ed e la protagonista?

Ora devo scappare, bacioni bavosi.


Chiara x

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Capitolo 13
*** My boyfriend ***


 
<< My boyfriend >>

 

Io e Ed torniamo a casa insieme, sorridendo e chiacchierando allegramente di alcuni discorsi che dio solo sa quanto mi sono mancati. E' vero, possiamo non essere amici d'infanzia, ma quel ragazzo è davvero uno spasso! E' dolce, simpatico... l'ho già detto che è davvero carino? No? Beh, aggiungilo alla lista perchè è così.
"Allora... come va con tua nonna?" mi chiede, sopprimendo una risata.
"Oh avanti... ridi, so che vuoi farlo" dico, aspettando la sua risata che - dopo qualche attimo - rimbomba per quasi tutto il quartiere.
Grazie, eh.
"Bah" sospiro, scrutando da lontano una figura che è impegnata nella cura del giardino. E' impossibile che sia mia madre, appena si avvicina ad un fiore, quello appassisce. E, pensandoci bene, non può essere neanche mia nonna, visto che sicuramente è troppo impegnata a sbraitare contro la televisione dicendo alla signorina di alzare il volume della sua voce.
"Ma quello non è Niall?" chiede ovvio il rosso, assottigliando gli occhi per vedere meglio.
Man mano che ci avviciniamo noto che è proprio lui. Ma che ci fa lì?
"Niall" dico, "ma che... insomma, ti sei dato al giardinaggio?" domando prendendolo in giro.
"Bastarda" esordisce, ridendo "entra den-"
Alzo un sopracciglio, aspettando il continuo della sua frase.
"Che-che hai fatto ai capelli?" mi chiede lui, allargando gli occhi per lo stupore.
"Beh... sono diventati rossi" mi mordo il labbro per poi alzarli in una coda e indossare il cappello rubato ad Ed.
"Ehi!" esclama, dandomi un buffetto sulla guancia, "sai che dovrai ridarmelo, vero?"
Annuisco ed entro in casa, beccandomi le grida da parte di mia madre.
Ti chiederai perchè, no? Beh, ascolta.
"TUO PADRE MI HA CHIAMATA DALL'IRLANDA" incalza, alzando la voce più che mai. Credo che adesso anche mia nonna potrà ascoltare questa conversazione.
"Hai preso una ghirlanda?" chiede, "oh che bello! Dove la mettiamo?"
Beh, mi sbagliavo...
"Zitta, mamma!"
Brava, così si fa! Imponiti.
"E allora? Cosa c'è di nuovo, scusa? Io e Niall te lo avevamo detto" dico ovvia, attendendo una sua risposta urlata.
"SI', MA TUO PADRE SI E' ARRABBIATO CON LA SOTTOSCRITTA. ED IO OVVIAMENTE VI PUNIRO'. O MEGLIO, TI PUNIRO', VISTO CHE NIALL STA GIA' SCONTANDO"
Oh Gesù, questa è andata.
"Quindi?"
"T-" ma si blocca, non appena vede il rosso fare capolino ed entrare nel salotto. Mi giro e gli sorrido, per poi ritornare con lo sguardo su mia madre che sembra essersi calmata. Assottiglio gli occhi e inizio, "allora... dicevi?"
"Oh... nulla..." aggiunge, "Ciao Ed, come stai? Hai bisogno di qualcosa? Sharon che ci fai ancora qui con me, vai a parlare con Ed, non vorrai lasciarlo da solo, no?"
Cerco di non ridere perchè se lo faccio è la fine, si sentirà presa in giro e ciò non va bene. Quindi, mi avvicino al rosso e gli lascio un bacio sulla guancia, che dura più o meno qualche secondo, "vieni Ed, andiamo in camera mia" continuo, "mamma, sappi che Sheeran rimarrà a pranzo qui a casa"
Cioè, se il mio piano funziona allora farò trasferire Ed qui.
"Certo" sussurra infine, portando la nonna in cucina con sé.






"Allora... da ciò che ho capito mi stai usando, non è vero?" chiede ovvio, buttandosi a peso morto sul mio letto.
"No, diciamo che tu sei come una medicina per mia madre. Perciò... ho in mente di farti trasferire qui" dico, iniziando a fantasticare su come potrebbe andare la mia vita. Tutta rose e fiori, che bello, stento quasi a crederci.
"Oh no no" continua, "non voglio trasferirmi qui"
E che palle, rovina sempre tutto 'sto qua.
"Sei una palla, Sheeran"
Lui si avvicina, quasi ad un palmo dal mio viso. Sembro perdermi nei suoi occhi azzurri, quegli occhi dal colore del mare, è come se mi stessero risucchiando pian piano. Ti prego, rimaniamo in questa posizione per sempre, Ed.
"Vorrei fare una cosa..." sussurra, mordendosi il labbro inferiore.
Oh cazzo, oh cazzo.
Fai di me ciò che vuoi, rosso.
Aspetta: ma è come se in un certo senso io stessi tradendo il mio Michael.
Vabbè, posso avere entrambi, no?

"Co-cosa?" domando titubante, aspettando con un mezzo sorrisetto una sua mossa.
"Questo" dice in ultimo, prendendomi per un braccio e tirarmi a terra.
Conclusione: sono una cogliona.
"Ma perchè l'hai fatto?!" domando ancora, rossa in viso un pò per la rabbia e un pò per l'imbarazzo.
"Oh beh... occupavi tutto il letto"
Fanculo.


 
Niall's pov


Da quando sono qui ho visto Michael entrare ed uscire da questa casa, sono contento che ogni tanto si fa vivo, anche se purtroppo io e lui non ci parliamo più da quando il nostro rapporto si è interrotto. Eravamo davvero una gran bella coppia ed è per questo che sono tornato a Londra, ho bisogno di dirgli che non sono riuscito a dimenticarlo e che lo vorrei dinuovo al mio fianco. E' difficile, lo so, però una vocina mi dice che mettendoci tutta la buona volontà io ce la farò. Michael ed io siamo stati insieme per parecchi anni, quasi tre ed è stato proprio quando dovevamo farne il quarto che l'ho lasciato. Non chiedermi con quale forza io l'abbia fatto perchè credimi, non lo so neanch'io. So solo che a rompere il nostro legame è stata l'Irlanda. Come dissi a Sharon io prima vivevo qui, poi sono andato in Irlanda per via del rapporto tra suo padre e mia madre. D'un tratto suona il campanello e, gridando un "vado io" mi avvio verso la porta pronto per aprirla.
"C'è Sharon?" mi chiede freddo, entrando e aspettando una mia risposta.
"Sì, ma prima che tu vada di sopra, vorrei... parlarti" dico, sospirando e prendendo coraggio.
Il nostro rapporto dipenderà da questo.
"Ok" aggiunge, "ti ascolto"


 
Chiara's space

Oh dio, vi prego non mi picchiate.
Non so perchè ma io li shippo come coppia, certo so che sono entrambi etero e che non esiste che si metteranno insieme ma... insomma, fatemi sognare! Ahahah, scusate se ho aggiornato dopo 943759 anni ma avevo molti impegni.
Detto ciò, vi lascio.

Bacioni grandi,

Chiara x

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Capitolo 14
*** Oh my god, you're gay!? ***


<< Oh my god! You're gay!? >>



Lo faccio accomodare sul divano del salotto ed io ovviamente, mi siedo accanto a lui. Prendo un grosso respiro e incomincio, sperando che vada tutto per il meglio. I suoi occhi sono incentrati nei miei, ha la pelle molto più lattea di quanto io mi ricordassi. Ora invece, ha i capelli blu, mentre quando stavamo insieme li aveva verdi. La cosa che ci ha spinto a metterci insieme è stata l'alchimia che c'era tra di noi, siamo sempre stati molto legati e nessuno dei due è riuscito mai a rimanere a debita distanza dall'altro. Siamo anche molto simili caratterialmente, adoriamo mangiare, siamo entrambi molto simpatici e, siamo anche molto bravi a letto. Ma ovviamente non ti racconterò tutti i particolari, piccoletta.
"Mi dispiace, Michael. Per tutto" sputo, portando le mie mani sopra le sue, e aspettando una sua risposta.
"Davvero Niall?" continua ridendo nervoso, "e tu pensi che uno stupido << mi dispiace >> mandi via tutta la sofferenza? Ma tu sai cosa ho dovuto passare per dimenticarti? Dopo tre fottutissimi anni che siamo stati insieme!" sbotta, alzandosi di scatto dal divano e fissandomi dritto nelle mie iridi azzurrine.
"So che non è stato facile, e credimi, non lo è stato neanche per me... però, mi credi se ti dico che ho aiutato Sharon a tornare a Londra solo perchè volevo rivederti e rimettere le cose apposto?" aggiungo, "Michael... sono ancora innamorato di te..." sussurro quasi, abbassando lo sguardo per poi rialzarlo e notare un piccolo sorrisetto, contornato da un accenno di barba che lo rende ancora più bello di quanto già non fosse.
"Sei serio?" domanda ancora, questa volta un pò più tranquillo e placato.
"Sì, Mike. Sì" confermo il tutto, avvicinandomi al suo viso per fare ciò che avrei voluto fare da un casino di tempo. Mi inumidisco il labbro inferiore e pian piano, poso le mie labbra sulle sue, tranquillamente. Lui mi stringe a sé, come se in quel momento stesso, fossi il suo ossigeno.
"Mi sei mancato" mormora a fior di labbra, facendomi sorridere e approfondire poi, il nostro bacio.


 

Sharon's pov
 

"Ehi Niall, io e..." ma mi blocco, non appena vedo lo spettacolino che mi è davanti agli occhi.
Michael che bacia Niall, il mio fratellastro.
No, sono sicura che c'è una spiegazione... magari si sono drogati, magari hanno bevuto o peggio, mia madre per punizione - perchè hanno rotto qualche suo oggetto - gli ha fatti baciare. Certo, è sicuramente una di queste supposizioni. Vedo Ed affiancarmi e guardare sbalordito ciò che vedo io, per poi posarmi un braccio attorno alle spalle e stringermi a lui. Ok no, che minchia sta succedendo?
Mio fratello si è fatto il ragazzo che mi piace.
Finalmente sembrano accorgersi di noi e infatti, si allontanano, guardandoci imbarazzati.
"Ragazzi..." inizia il biondino quasi arrossito, "io e Michael..."
Io al contrario, mi avvicino a loro: devo capire che è successo perchè non è possibile. Michael non è gay, e per la cronaca, non lo è neanche Niall.
Rido, "avanti, ditemi che siete ubriachi"
Il ragazzo dai capelli blu ridacchia, scompigliandomi con fare affettuoso i capelli rossi "siamo lucidi"
COSA? QUANDO? MA PERCHE'?
"Ma siamo lucidi cosa?" grido verso di loro.
"Ma siamo lucidi cosa, QUANDO?" ribatte il biondo, avvicinandosi a me con la mia stessa espressione in viso.
"Ma siamo lucidi cosa, quando, DOVE?"
"Sì vabbè, addio" sussurra il rosso, facendo ridacchiare anche Mikey.
"Ma siamo lucidi cosa, quando, dove, PERCHE'?" risponde, assottigliando gli occhi e aspettando una mia mossa.
Sospiro guardandomi attorno e, "Ma siamo lucidi cosa, qu-"
"OKAY BASTA!" esclama Ed, correndo verso di me e prendendomi in braccio per portarmi di sopra in camera mia.






"Fammi andare di sotto, scimmione!" esclamo furiosa, salendo sul letto e iniziare a saltellare sul materasso per tentare di pensare ad un piano.
Lui sospira, "Sharon..."
"Ci sono!" dico, prendendo una forbice e spedendomi a passo veloce verso la finestra, per scendere di sotto.
"Che cazzo...-" ma non finisce la frase che mi trova già in giardino. Sono pronta per la vendetta.
Quel biondo me la pagherà, mi ha rubato il fidanzato.
Okay...
Mi ha rubato il mio quasi fidanzato.
No?
Mi ha rubato il mio futuro fidanzato.
Neanche? Vaffanculo.





Suono alla mia stessa porta e attendo il biondo venire ad aprire. Le mie forbici fremono.
Sì avanti, dammi della pazza, tanto non mi importa.
"Apri!" esclamo infuriata, ma non appena vedo il ragazzo dai capelli blu - alias il mio puffo - mi intenerisco, sorridendogli come un'ebete.
"Ahm... fammi passare" tento di tornare normale, cacciando le forbici da dietro le mie spalle e iniziando a rincorrere Niall che intanto, sale e scende le scale impaurito dalla mia persona.
Oh sì.
"Ti ucciderò!" esclamo, percorrendo l'ultimo gradino, per poi venire bloccata ovviamente, dal rossiccio.
"Perchè diamine ce l'hai con me?" dice il biondo, portandosi le mani sui suoi fianchi.
"SAPEVI CHE MI PIACEVA!" grido con tutta me stessa, incurante del fatto che ho spiattellato in faccia a Michael i miei sentimenti.
Lui sembra intristirsi, "posso spiegarti..."
Io fisso Ed, come quasi a cercare conforto nei suoi occhi azzurro cielo. Ho bisogno di un suo abbraccio, voglio che lui mi sia vicino. Lui al contrario, porta la sua mano sulla mia e con fare protettivo me la stringe, sorridendomi.
Io annuisco, "rimarrò calma".





"PERCHE' CAZZO NON ME L'HAI MAI DETTO?" sbraito - non appena ho ascoltato la sua storia -, rincorrendolo dinuovo con le mie forbici color blu.
"E che cazzo, non sapevo se potevo fidarmi di te!" aggiunge, "e minchia, mi fai essere volgare. Lascia quelle stracazzo di forbici!" dice, correndo e allontanandosi il più lontano dalle mie grinfie per poi nascondersi dietro Michael.
Non potrei mai fare del male al mio puffo.
"Io quindi, ti piaccio?" sorride bellamente, portando una sua mano sulla mia guancia destra.
Oh dio, oh dios.
Nella mia mente c'è una piccola Sharon che saltella e balla con le mani al vento, e ti prego, non chiedermi perchè.

Rido nervosa e arrossisco, beandomi del profumo che emana il suo corpo, "sì..." aggiungo speranzosa, "sicuro che non sei bisex?"
Lui ride, facendo mostrare i suoi denti maledettamente bianchi che io amo, "sicuro, sono gay al cento per cento"
Sospiro e, "oh... okay"
"Un abbraccio consolatorio?"
Lo guardo, mi guarda.
Sorrido e mi fiondo tra le sue braccia ora aperte, è impossibile rifiutare un abbraccio da questo ragazzo, è come se fosse papà orso, abbraccia in un modo sublime, magnifico. E ciò è stupendo.
Ma comunque, non ho alcun rancore verso di Niall, alla fine la sua storia è stata triste ed io sono contenta che si siano ritrovati e che ora stanno insieme, alla fine sono due bravi ragazzi entrambi ed io li adoro, perciò non vedo l'ora di assistere al loro matrimonio.


Cazzo, forse ho corso troppo.




 
Chiara's space

Buon pomeriggio! Allora, dato che non sono andata a scuola, sono qui a rompervi le balls con un altro capitolo della mia fantastica - buuuh!- storia. Che ne pensate? Vi piacciono Michael e Niall insieme o avreste preferito i due etero?
(Vi prego non picchiatemi, ma oltre ad essere Larry sono anche una shippatrice indiscussa di Michael e Niall, non mi PICCHIATE).
AHAHAH, fatemi sapere cosa ne pensate, ok?
Inoltre, il capitolo non è nè troppo lungo, nè troppo corto poichè mi hanno scritto che faccio i capitoli troppo lunghi - ovviamente non farò nomi -.


Ora scappo,
bacioni bavosi,
Chiara x

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Capitolo 15
*** Disaster pt 1 ***


<< Disaster >>
 

"Allora, come stai?" mi chiede ancora il rosso, sorridendomi e tenendomi stretta a lui.
"Bene, ma..." sussurro, sorridendo e guardando Niall che è venuto a prendere Michael all'uscita della scuola.
Sospiro, rendendomi conto di quanto io sia stata stupida, possibile che non mi sono mai accorta di quanto fosse gay quel ragazzo? Insomma, già il fatto che mi portava in giro per negozi... dovevo capirlo sin da subito, che minchiona.
"Ehi, a te piace fare shopping?" chiedo ad Ed, il quale mi risponde con un sì.
Okay, ora devo pensare che anche lui sia gay?
"Sei gay anche tu?" chiedo ingenuamente, abbassando lo sguardo non appena incontro il suo che mi fissa dall'alto verso il basso per poi soffermarsi sulle labbra.
"Non è che se mi piace comprare qualcosina, vuol dire che io sia gay, Sharon!" esclama, dandomi un buffetto in guancia.
Okay, forse non lo è. Scuoto il capo velocemente, non devo farmi altri problemi, forse è normale che ora io pensi che tutto il mondo sia gay, insomma, il mio vero amore è stato appena portato via da mio fratello!
Sospiro ancora, "non voglio tornare a casa, Ed"
Lui sembra capirmi, infatti mi cinge le spalle e mi invoglia a camminare, "ti và di fare un picnic solo io e te?"
Io sorrido, diventando subito paonazza in viso, "mi stai chiedendo di uscire per caso?"
"E' un picnic, testona" e scuote il capo, beandomi del suo profumo e del beneficio del dubbio.
In verità non mi dispiacerebbe se iniziassi ad interessare a Ed, insomma, con Michael non ci sono riuscita perciò potrei provare con Ed. Se non fosse per il caso che non voglio sembrare per una cogliona totale che non appena scopre che il suo grande amore è gay, si prende una cotta per un altro senza provare veri sentimenti. Oh, che giro di parole!
Forse dovrei iniziare a guardare le cose positive tra me e Ed, abbiamo parecchie cose in comune, e sinceramente ho un pò paura. Di cosa, mi chiedi? E se, tutto ad un tratto, si rivelasse gay anche lui? Cioè, sarei proprio una sfigata, no?






Sono stata costretta a tornare a casa per via del tempo di merda, fuori piove e perciò, per non essere sola e per non sentirmi mia madre nelle orecchie, ho deciso di portarmi Ed a casa, così almeno può calmare quella pazza di mia madre. "Non potrò rimanere con te per sempre" mi sussurra, dandomi una gomitata.
"E chi lo dice, scusami?"
"Io" aggiunge, "se mai troverò una fidanzata, ti avverto che sarà gelosa di te... e di tua madre" mi dice, facendomi sospirare e facendomi innervosire.
"Oh okay, allora esci di qui e trovati la ragazza!" dico, cercando di spingerlo fuori da casa mia, ma non appena vedo Michael e Niall entrare mi indebolisco, seguendoli con lo sguardo. Sono così bellini, guardali... ridono e scherzano come se non ci fosse un domani, si baciano e si abbracciano, proprio come due fidanzatini. Non ci posso credere che quei due stavano per fare tre anni insieme. Sospiro, guardando poi Ed e chiudendo la porta alle nostre spalle.
"Forse è meglio se andiamo di sopra..." dico io, ma lui mi blocca, "e perchè? Voglio rimanere qui, sono sicura che ti ricrederai su quei due"
Io non capisco, perchè lo fa? D'altronde ho perso il ragazzo che mi piaceva, perchè farmi star male ancora di più?
"Ed, no... cioè, a me piacciono insieme, ma sono ancora un pò scossa" dico arrossendo. Lui per fortuna sembra capire, infatti mi sorride e ci incamminiamo per salire di sopra non prima però, di aver sgraffignato qualcosina in cucina.
"Allora, tutto bene a scuola?" ci chiede il biondo, sorridendo e togliendo il braccio dalla schiena di Mikey, credo... per rispetto nei miei confronti.
"Tutto bene" risponde immediato il rosso, prendendo poi il succo dal frigo e due ciambelle.
"Noi saliamo di sopra".






Sospiro per poi prendere un elastico e legarmi i miei lunghi capelli ormai rossi, se solo penso che ho fatto questa pazzia per lui mi sale il nervosismo.
"Stai bene comunque..." dice arrossendo, "intendo... rossa, mi piaci"
Io sorrido, girandomi verso di lui e avvicinandomi, "ti... piaccio?"
"Oh... s-sì, ma nel senso che mi piacciono i tuoi capelli" ride, alzandosi dal letto e abbracciandomi, "e poi... sì, sei bellissima anche tu..."
Dio, il mio cuore incomincia a battere fortissimo, come se volesse uscire dalla gabbia toracica e saltare in mano a Ed. Ricambio il suo abbraccio inebriandomi del suo profumo e sorridendo. Sono convinta che i miei occhi brillano, è strano ma anche se dovrei essere triste per ciò che è successo... non lo sono. O meglio, non nè sono proprio dispiaciuta, ecco. Alla fine sono contenta per loro, mi piacciono come coppia e perciò non finirò mai di dirlo.
"Vogliamo rimanere così per sempre?" mi chiede Ed, baciandomi la fronte e fissandomi negli occhi. Oddio, ti prego guardaci, sembriamo due fidanzatini. Il mio cuore riprende a battere, "ehm... sei tu che mi hai abbracciato!"
"Vero, ma tu mi stai stringendo così forte che quasi smetto di respirare" mi fa notare, ed è vero, ha ragione. Le mie braccia sono ben attorcigliate al suo collo che quasi lo divido in due.
"So che faccio quest'effetto alle donne, però..." si gongola, baciandomi questa volta però, il naso.
Cazzo, se vuoi farmi morire dillo eh.
"Ahm..." blatero, non capendo assolutamente nulla di quello che è appena successo. Ho la mente praticamente appannata.
"Sei speciale, sappilo" mi sussurra all'orecchio, scendendo con i baci sul collo e sussurrandomi altre dolcezze.





"Sharon, Ed!" ci chiama mia madre, "è pronto!"
Okay, qui urge un piano ben studiato.
"Scendiamo?" chiede retorico il rosso, prendendomi il braccio e portandomi di sotto.
"No, sei pazzo!? Io... d-devo nascondere questi!" dico, indicandomi i capelli, mentre lo vedo ghignare.
"Tua madre... non vuole?"
Sbuffo, assottigliando gli occhi, "Ed... vuoi essere picchiato? No perchè sai... non mi faccio problemi"
Lui ridacchia ancora, "fatti una coda e metti il mio cappello, se ci sarò anche io non dirà nulla"
Sospiro e annuisco, facendo come ha detto. Se mia madre scopre i miei capelli rossi sono sicura che griderà come una pazza e poi forse, si calmerà con l'aiuto di Sheeran. Mia nonna intanto è di sopra, perciò non corro alcun rischio, sicuramente è intenta a guardare la televisione e quindi...
"Sharon, dove hai messo le mentine che ti h-" ma si blocca, fissando prima i capelli di Ed e poi i miei.
"Oh... che cosa hai fatto?" mi chiede, avvicinandosi e toccandomeli con le sue mani aride.
"Cazzo" sussurra il rosso, tentando di reprimere una risatina.
Lo odio, sul serio.
Deglutisco pesantemente e cerco di spiegare cos'è successo, spero con tutto il cuore che mi riesca a capire o altrimenti addio mondo.
"Nonna, non devi dire nulla a mamma" continuo, "io" mi indico, "non" continuo a fare gesti, "voglio che mamma lo sappia, okay?"
"Cosa?" aggiunge, "la culla? Non devo dare la culla a tua mamma?" lei si incupisce, spalancando la bocca a forma di o "oh dio, sei incinta?"
Io mi sbatto una mano in testa, scuotendo il capo. No, ma sul serio è mia nonna?
"E scommetto che questo ragazzo è il padre della creaturina!" continua, "siete due irresponsabili!" aggiunge ancora incazzata, "e scommetto che questi" mi indica i capelli, "è una conseguenza alla tua gravidanza!"
Io sospiro, guardando poi Ed che se la ride di nascosto e scende di sotto, lasciandomi sola con la vecchia.
Io lo imito e la lascio di sopra, notando poi - con la coda dell'occhio - che ci sta seguendo per venire a cenare.
"Michael... sei rimasto anche tu, vedo" incalzo mordendomi il labbro inferiore.
"Sì, Niall... ha insistito"
"Già" aggiungo, "spero che il cibo di mia madre ti piaccia"
"Lo adorerà" interviene lei, come al solito sdegnata.
Beh, la colpa non è mia se cucina da schifo. Praticamente sono convinta che Leone il cane fifone cucina meglio di Rose, mia madre. Scuoto il capo e metto in bocca un pezzo di frittata che, noto con disgusto che è immangiabile.
"Mamma, dov'è il numero della pizzeria?" domando, aspettando un suo gesto. Dopo qualche attimo mi indica un tavolino, dove sopra c'è un fogliettino con scritto il numero in grassetto.
"Rose, cara..." inizia mia nonna, "Ed e Sharon devono dirti una cosa..."
Oh mio dio, oh mio dio.
"Cosa dovete dirmi?"
Io deglutisco, fissando Ed che evidentemente ha capito che mia nonna vuole raccontare che ho tinto i capelli. Sospiro, "mamma... io..."
"Facciamo in fretta che alle otto inizia il programma dei matrimoni gypsi. Su" gridacchia mia nonna, bevendo un sorso d'acqua. Ma tu guarda 'sta stronza.
"Ecco... non arrabbiarti però" continuo con la mia cantilena, prima di essere interrotta bruscamente da mia nonna.
"Sharon è incinta!" esclama allarmante, guardando poi mia madre, "e il padre è Ed".
"COSA?" grida, alzandosi così forte da far cascare la sedia all'indietro.
"Mamma io... non è vero!" continuo, "Ed, dì qualcosa!"
Lui invece, si mette comodo, con un ghigno in viso e con le gambe accavallate.
Bastardo.

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Capitolo 16
*** Disaster pt 2 ***


<< Disaster pt 2 >>
 

"Mamma, stai tranquilla! La nonna sta delirando!" esclamo io, cercando di farle capire che non è come pensa. Quell'idiota di mia nonna è capace di farmi cacciare solo nei guai, che palle.
"Rose, non è tutto" incalza lei, avvicinandosi alla mia figura.
Oh cazzo, oh cazzo. Questo è ciò che penso, ora mi toglie il cappello.
"Guarda che ha fatto!" continua, "evidentemente non accettava il fatto di essere incinta per questo si è tinta i capelli" dice tutta convinta, guardando me e poi Ed, che intanto è lì beato a ridere di me.
Che vada a farsi fottere quell'idiota, me la pagherà.
"Oh cazzo..." sussurro a me stessa, chiudendo gli occhi e portandomi le mani al viso, per tentare di placare il mio enorme nervosismo e picchiare la vecchia. Ma sul serio, cos'ha in testa, segatura?
"Mamma, prima che tu possa dire o fare qualcosa, volevo solo dirti che ho un Ed qui, e non ho paura di usarlo!" esclamo, scansando Michael e Niall e nascondendomi dietro al mio Sheeran.
"Sharon," inizia calma e tranquilla, avvicinandosi a me e Ed con estrema quiete, "CHI CAZZO TI HA FATTO FARE QUESTA PAZZIA!? E TU, SIGNORINO, ORA ACCOMPAGNERAI ME E TUA MOGLIE, SI' HAI CAPITO BENE, TUA MOGLIE, DAL GINECOLOGO!" continua tutta arrabbiata, quasi rossa in viso, "VOI DUE VI SPOSERETE E, NON ACCETTO UN NO COME RISPOSTA!" dice, aggiungendo poi, "MA TU GUARDA, 'STI DUE ADOLESCENTI, NEANCHE CRESCONO CHE GIA' SONO PRONTI A SCOPARE COME CONIGLI, SENZA UN FOTTUTISSIMO DOMANI, FANCULO CHI ME L'HA FATT-" e scompare dentro il bagno insieme alla sua voce stridula e parecchio irritante.
Io mi giro pian piano verso Ed, il quale è parecchio intimorito, "corri, ora" dico solamente, invogliandolo ad allontanarsi da me. Non faccio in tempo a finire la frase che lo vedo correre all'impazzata per casa, aprendo la porta d'ingresso e uscendo.







L'indomani a scuola ci fissiamo, io sono al tavolo con Michael e Megan, la quale ci fissa un pò sbigottita e preoccupata allo stesso tempo. Insomma, non mi ha vista sclerare neanche un attimo da quanto Mike è qui. Ahh, se solo sapesse...
"Allora... voi due... sì cioè, siete... amici?" dice la rossa naturale, aggrottando le sopracciglia per cercare di capirci qualcosa.
Io ridacchio, seguita ovviamente da Mikey che mi passa un braccio attorno alla spalla, avvicinandomi a lui e lasciandomi un bacetto amichevole sul capo.
"Ohh, ora... ora capisco. Sharon, quando pensavi di dirmelo?"
Michael arrossisce per poi fissare Niall che l'è venuto a prendere come quasi ogni mattina da una settimana, insomma... da quando si sono rimessi insieme. Io sorrido e saluto Niall con un cenno della mano il quale ricambia animatamente.
"Allora, raccontami tutto!" continua, "da quanto tempo state insiem-" ma si interrompe, fermando il suo sguardo dietro alle mie spalle, per poi blaterare qualcosa di insensato.
"Sha-Sharon... l-lui..." indica dietro di me, rimanendo ferma e immobile, e continuando a mugugnare cose che non capisco. La vedo avvicinarsi a Michael tutta incazzata e...:"Brutto idiota, che ti pensi? Se sei fidanzato con la mia migliore amica che minchia ti baci suo fratello?!" dice, arrivando quasi ad alzare una mano sulla guancia del mio piccolo Clifford.
Oh cazzo.
"M-Megan... ferma, è tutto okay! Io e Mike non stiamo insieme, lui è fidanzato con mio fratello!" esclamo io, ridendo e arrossendo allo stesso tempo. Sì, è vero, ormai ci ho fatto l'abitudine ma mi è ancora strano vederli insieme, anche se li adoro e, a dire la verità sto iniziando ad innamorarmi della loro coppia.
"Oh... quindi Niall è... e Michael è... oh!" continua felice, "congratulazioni, siete molto belli insieme!" dice, sussurrando all'orecchio di Mikey uno "scusami, non volevo..."






Io e Megan ci siamo appena separate per dirigerci ognuno a casa propria, io come ogni pomeriggio imbocco la mia solita strada per tornare appunto, a casa. Però... non voglio farlo, preferisco andare al centro commerciale e abbuffarmi di milkshake e patatine fritte. Oppure, di caffè (Anche se sono abbastanza rincoglionita, perciò il caffè mi danneggerebbe solamente, ma questi sono dettagli...).
"Sharon!" esclama una voce che conosco fin troppo bene. Io lo ignoro, mi ha lasciata sola nel momento del bisogno, col cazzo che gli rivolgo la parola. L'avevo detto che mi sarei vendicata, questo è il momento giusto.
"Sharon" dice, parandomisi avanti, "cos'è, ora mi ignori?" ridacchia, posando i suoi bellissimi occhi sulle mie labbra.
Io continuo ad ignorarlo, cercando di passargli avanti e continuare ad andare per la mia strada.
"Okay, vorrà dire che ti seguirò e ti farò fare un sacco di figure di merda" esordisce, tentando di farmi spicciare almeno una parola.
Non funzionerà, amico.
"Dove andiamo?" incomincia di nuovo, scuotendomi e passando un braccio attorno alla mia spalla, "che secs che sei" dice ridacchiando, credo per farmi perdere la pazienza.
"Oh beh, a dire il vero sei anche parecchio macra, che dici se mi cerchi su fastbook?"
Ma questo è proprio idiota. Se pensa di farmi ridere, non è affatto così. Si è proprio sbagliato sul mio conto, 'sto cretino.
"Mi chiamo Ed Christopher Sheeran. Spero che tu riesca a trovar-" ma si blocca, non appena vede un ragazzo fissarci, "ehi, lei è la mia ragazza, non fissarla o arriverò a picchiarti, okay?" domanda retorico, avvicinandosi pericolosamente al ragazzo che intanto, lo fissa spaventato.
Oh Gesù...
"Vuoi che lo picchi, mh?" continua, "non stai parlando perciò è un sì, a noi due ragazzino!" aggiunge ancora, "così impari a guardare la mia fidanzata!"
Intervengo subito, prendendo per un braccio il rosso per poi dargliela vinta, in quanto parlo "Ed non fare lo scemo! Andiamo!"





"A quanto pare" inizia, bevendo un pò del suo frappè, "alla fine mi hai parlato e quindi hai ceduto"
Io sbuffo, mettendo in bocca delle patatine, "sai vero, che questo devi offrirmelo tu?"
"Non ti avrei fatto pagare lo stesso, testona!" esclama, dandomi un bacio casto e tenero sulla guancia, "è abbastanza morbida, potrebbero farci un trampolino"
Dovrei essere offesa o lusingata? No perchè non ne ho la minima idea, ogni volta, quando mi fa un complimento questo poi, viene sempre seguito da una specie di insulto, perciò... non saprei. Sbuffo e ricomincio a mangiare, tentando di ignorare i suoi occhi piantati su di me.
"Vuoi una foto, Chris?" lo prendo in giro per via del suo secondo nome, ridendo e contagiando anche lui.
"Sì, insieme" conclude, prendendo poi il suo iphone per scattarci davvero un selfie.
"Siamo venuti bene, no?" domanda mostrandomelo per poi metterlo subito come sfondo.
Okay, sto iniziando ad avere una cotta per lui, cosa mi succede?





Chiara's pov

Ehilàààà, finalmente sono riuscita ad aggiornare questa merdina! Ahahah, vi prego non picchiatemi se il capitolo è corto ma ho i miei buoni motivi. Fra poco parto per una gita con la scuola, in Umbria (qualcuna è di lì?) e perciò starò via tre giorni, e quindi, dato che sono dolce e bla bla (no, non è vero), ho deciso di aggiornare ora.
Spero che non abbia pensato male.
In ogni caso, se riuscirò a pubblicare un altro capitolo prima della gita sappiate che ciò vuol dire che Leone il cane fifone mi ha aiutata nel farlo. (Basta cazzate? Ehi, ma io lo amo! :c).




Baci,
Chiara x

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Capitolo 17
*** Edward ***


<< Edward >>


"Finiscila, scemo" dico io, arrossendo per il suo braccio e per il suo viso troppo vicino al mio.
Se ti bacia, ti scansi. Okay, Sharon?
Okay!

"Ehm... allora... co-come facciamo con mia madre?" dico io, cercando di smorzare l'imbarazzo e il silenzio che si era venuto a creare.
Lui sembra essere divertito infatti ridacchia, rispondendomi con una frase senza senso "beh, lo teniamo"
Alzo un sopracciglio senza capire nulla, di cosa diamine sta parlando? Cos'è è impazzito?
"Cosa ci teniamo, Ed?" domando, allontanandomi di poco da lui per fissarlo negli occhi.
"Il bambino, ci tengo ad essere suo padre! E poi, ti insegnerò ad essere una madre responsabile, 'sta tranquilla tesoro!" aggiunge ultra divertito, "ormai il danno è stato fatto ed io ci tengo ad esserti vicino in questo momento così difficile per te"
Cerco di non ridere ma è dura, in quanto poi mi prende il viso tra le sue calde mani e avvicina la mia fronte alla sua, proprio se fossimo davvero in quella situazione. Guardaci... non riesco davvero a capire che intenzioni abbia, non capisco se gli piaccio, se forse sono io che sono troppo cotta di lui e quindi mi immagino tutto... non lo so. So soltanto che è bellissimo, si sta facendo crescere la barbetta e tutto questo non fa altro che dargli punti a suo favore in quanto adoro i ragazzi con un pò di barba. Sì, li trovo molto mascolini.
"Ed, sai anche tu che non possiamo tenere il bambino!" dico, stando al suo giochetto.
"Oh..." sussurra soltanto, sorridendo e avvicinandosi al mio naso per lasciare - come al suo solito - un piccolo e innoquo bacio.
Questo qua vuole farmi morire, ormai l'ho capito.



Da: Niall
A: Sharon


Ti prego, torna! Tua madre è una furia, IO E MICHAEL SIAMO SERIAMENTE SPAVENTATI!
Piesse: che minchia combinate?! Potevate dircelo che avevate... insomma... vi avremmo aiutati!




Oh perfetto! Ora ci si mette anche lui a dare corda a mia madre. Porgo il cellulare a Ed che legge il tutto con uno strano sorrisetto in viso. Conoscendolo starà morendo dalla voglia di ridere. Che poi è tutta colpa sua e di mia nonna. Dico io, perchè diamine non si compra un'apparecchio acustico? Eppure mi sembra che ha abbastanza denaro, no? L'hai notato anche tu questo. Che rabbia. E poi sono convinta che quella del "non voglio rimanere a casa da sola perchè ho paura del fantasma di tuo nonno" è tutta una cazzata per rovinarmi la vita. Sicura al mille per mille. Che dici, come percentuale esiste?
"Beh, ti toccherà convincere tua madre" esordisce ad un tratto, bloccando la tastiera del mio cellulare e porgendomelo.
COSA? << MI TOCCHERA' >> ?
Questo non ha capito una minchia.
"E no caro mio! Mi aiuterai anche tu, se solo non ti fossi stato zitto ora non ci sarei finita in questo enorme guaio, brutto idiota!" esclamo ormai arrabbiata, quando perdo le staffe inizio a sparare e a blaterare cose senza un minimo di nesso logico tra loro. Stai attenta, amica mia.
Lui sembra ridersela ancora, fermandomi di colpo e parandomisi difronte, "beh... puoi dire tutto di me ma non che sono brutto"
E devo dire che ha ragione.
"I-io... vera-veramente..." tento di blaterare, ma ovviamente ogni qualvolta 'sto qua mi si avvicina perdo il controllo, mi ci manca solo che scompare il cervello.

Siamo a buon punto, direi. Se hai un cinquanta percento di cervello è già tanto.

Vocina interiore di merda, cosa fai ora, mi sputtani?
Oh beh, ora non mi risponde la stronza.
"Senti" inizio, riprendendomi "stai... lontano da Sharon"
Lui mi fissa, mordendosi il labbro inferiore e guardandomi con un'espressione in viso piuttosto divertita, "oh... ora parli anche in terza persona?" domanda, ricominciando a parlare per imitarmi, "Ed chiede a Sharon se vuole baciarlo..."

COSA QUANDO PERCHE', IO DOVE MI TROVO, CHE COSA STA SUCCEDENDO, CHI SONO IO E SOPRATTUTTO, CHE HA DETTO?

"... sulla guancia" sento in ultimo, guardandolo sorridere come un bambino rosso e stupido.
Fanculo, mi hai fatto quasi perdere il cuore e il... cervello.
"No! Ho dei problemi, IO!" esclamo, sorpassandolo e avviandomi verso casa per risolvere questo guaio.
"Sapevo che avevi dei problemi, ma non credevo lo ammettessi!" esclama gridando, ridendo come al suo solito.
Lo odio, cavolo.





"Oh, finalmente ci siamo decise a tornare, a quanto vedo" dice mia madre, "cos'è volevi fare la fuga d'amore?"
Oh dio, ci risiamo...
"Mamma... io... posso spiegarti" tento, ma tanto è inutile, è già partita in quarta e ha iniziato a sparare parole inutili che sinceramente ti voglio risparmiare.
"Posso parlare, ora?"
Annuisce, ed io ringrazio il cielo per avermi salvata. Ora spero solo che mi creda.
"Ho tinto i capelli, è vero... ma non è stato perchè sono incinta, mamma... ho sedici anni!" continuo, "sono un'adolescente! Ho cambiato colore perchè volevo sentirmi diversa... mi piaceva Michael ma... come ben sai è fidanzato con Niall e quindi..." ammetto sbuffando, sperando che non usi queste parole contro di me.
"Oh, la mia piccola è innamorata!" gridacchia, ridendo e strattonandomi le guance.
"No-non sono più innamorata! E smettila di trattarmi come una deficente!" esclamo irritata, allontanandomi dalla sua figura.
"Comunque", continuo, "domani andrò a ritingermi i capelli"
Lei sorride, "fa come ti pare, sono i tuoi, non mi da fastidio. Anch'io ho tinto i capelli per tuo padre... li feci di arancione"
Mi mordo il labbro tentando di sopprimere una risata che ahimè, rimbomba in tutto il salotto.
Lei in risposta mi guarda male, sussurrando un "credo che dovremmo comprare un'apparecchio acustico a tua nonna... combina solo guai"
Annuisco e le faccio il segno di un okay con la mano, sperando davvero che segua questo suo consiglio che d'altronde, si è data da sola.





-Allora com'è andata, Stone?-
Sono al telefono con Ed da quasi due ore, mi ha chiamata con l'intento di scusarsi ma sinceramente io le sue scuse non le ho ancora sentite. In ogni caso però, lo perdono, alla fine si è risolto tutto per il meglio perciò non mi preoccupo. Solo al pensiero che quella pazza mi avrebbe portata dal ginecologo, beh... rabbrividisco ancora. Sinceramente se fosse stato reale avrei avuto davvero molta paura, non sono molto amante dei bambini, li ritengo una perdita di tempo in quanto sono una ragazza che ha bisogno di essere intrapendente. Certo, forse la penso così perchè sono ancora troppo giovane per capire, quindi... so solo che comunque, nonostante tutto i bambini portano molta gioia in casa, poichè sono capaci di mettere fine ai litigi tra i genitori. Peccato però che con me non ha funzionato, mi rincresce davvero tanto... sono dispiaciuta ma alla fine sono anche contenta per mio padre, si è rifatto una vita ed io ho conosciuto Niall, il mio attuale fratellastro. Sì è vero, è un idiota patentato ma sinceramente non so cosa farei se non ci fosse lui al mio fianco. Com'è che si dice? Fratelli per caso, amici per scelta.
-Tutto bene, me la sono cavata anche senza di te- aggiungo, -io aspetto ancora le scuse che non ho ancora sentito-.
Lo sento ridere e poi sospirare, -posso venire a casa tua? Devo... chiederti una cosa-.
Roteo gli occhi al cielo, consapevole che non possa vedermi -okay, va bene-.
Appena chiudo la chiamata noto Niall entrare in stanza e sorridermi, "allora... quando sarò zio?"
Ecco un altro idiota, che ti avevo detto?
"Cos..." scuoto la testa, cercando di riprendere a parlare, "Niall, io..."
"Sh..." dice, passando la sua mano sul mio addome, massaggiandolo e sorridendo, "Lo chiameremo Louis, ti piace? E se invece, sarà femmina... Charlie"
Questo è pazzo.
"Io e Michael saremo i suoi zii preferiti, lo porterem-" ma lo interrompo, facendogli subito notare due particolari che mi fanno divertire, "Niall... prima di tutto un bambino non cresce nell'addome, ma nella pancia. Poi, io non sono incinta, frena l'entusiasmo!" esclamo, sospirando e ridendo della sua espressione facciale.
"Co-cosa? Davvero? E perchè tua madre...? E poi Ed...?"
Lo fermo subito, scuotendo il capo "no... è tutta una cosa che si è inventata nonna! Come al solito ha capito una cosa per un'altra!"
Sospira, "oh... beh, guardiamo il lato positivo: sono troppo giovane per essere zio!"
Io ridacchio, abbracciandolo, "saresti lo zio migliore di tutta Londra"
Lui ricambia il mio abbraccio, cingendomi il bacino e lasciandomi piccoli baci sulla testa, in quanto sono molto più bassa rispetto a lui, "Michael comunque ha ottimi gusti, i capelli rossi ti stanno d'incanto"
Che scemo.
"Graz- non è una presa per il culo, vero?"
"No, sono serio!" aggiunge surrando, "per questa volta..."
Io sorrido e lo spintono, lasciando che cadi dal letto. Ad un tratto però, mi squilla il cellulare, mi alzo e lo prendo e non appena leggo chi è la persona che mi chiama rimango un pò interdetta, non ho voglia di sentirmelo strillare nelle orecchie, sono stufa, sinceramente.
"Non rispondi, Shà?" mi chiede Niall, prendendo dalle mie mani il cellulare.
"No, sicuramente sarà ancora arrabbiato perchè siamo scappati dall'Irlanda" esordisco io, sbuffando e mettendomi a sedere sul mio grande e comodo letto.
"Non credo, papà non è così" aggiunge, "coraggio, rispondi"
Sospiro e annuisco, per poi aprire la chiamata e aspettandomi il peggio: - pronto? - dico io, sussurrando quasi.
-Oh grazie al cielo hai risposto! Temevo stessi facendo una pazzia!- esclama lui, preoccupato. In tanti anni non l'ho mai sentito così. Forse ha il respiro affannato perchè ha salito di corsa le scale. Può essere, no?
-Papà, perchè dovrei aver fatto una pazzia?- chiedo ingenua, ridendo e guardando Niall imitarmi.
-Insomma... ho saputo...- incomincia.
Spero non si arrabbi, non voglio che i miei capelli facciano tutto questo casino.
-Papà, prima che tu possa dire qualsiasi cosa voglio solo...- ma mi blocca non appena ascolta questa frase, -Sharon, non pensavo fossi il tipo, davvero...- continua preoccupato e con voce placata, -pensavo... non avresti mai fatto una cazzata. Ma comunque, al cuore non si comanda, è vero... vedrò di essere lì al più presto con Maura per... insomma, per aiutarti con il bambino-.
COSA?
QUANDO?
Oh no...

"Questo pensa che io sia incinta, che diamine!" esclamo verso Niall, il quale ridacchia mettendosi una mano dinanzi alla bocca.
-Papà, fammi parlare! Io non sono incinta, chi te l'ha detto?- chiedo quasi irritata, sono troppo nervosa per questo fatto. Tutta colpa di quell'idiota di mia nonna. Se solo... iniziasse ad usare il cervello e a stare zitta.
-Oh... su-sul serio?- domanda, e anche se non lo vedo posso contare che sta sorridendo.
-Sì- aggiungo, -chi ti ha detto questa... cazzata?- dioco sboccata, non ho voglia di contenermi.
-Tua nonna...-

MA PER FAVORE. VAFFANCULO, QUESTA ORA ANCHE A ROMPERE LE PALLE A MIA MADRE CHIAMA MIO PADRE CHE E' IN IRLANDA E GLI RACCONTA CIO' CHE SUCCEDE. QUESTA QUA E'... NON HO PAROLE, CAZZO!

-Papà... è una stupidaggine! Non sono incinta, ho solo tinto i capelli di rosso, diamine! Cosa c'è di male? L'ho fatto per...- ma mi blocco qualche secondo, fissando Niall che, poverino, abbassa lo sguardo dispiaciuto. Non ho alcuna intenzione di farlo sentire in colpa per ciò che è successo, non è colpa sua.
-Dicevo... l'ho fatto per me, volevo cambiare look! E per favore, se ti chiama nonna rifiuta la chiamata!- dico, aspettando un suo "va bene" che per fortuna, non tarda ad arrivare. Niall alza lo sguardo non appena vede la mia mano posata amichevolmente sulla sua gamba e, "grazie..." sussurra, abbracciandomi caldamente e stringendomi a lui.
"Ti voglio un casino di bene, piccola mia" continua, baciandomi il capo e sorridendomi dolcemente.
Io nel frattempo, ho già chiuso il telefono e ho preso ad abbracciarlo fortemente, ho davvero bisogno di lui e devo dire che è il fratello migliore che potessi mai desiderare. E' un deficente, è vero, ma anche se non siamo fratelli di sangue non lo cambierei per nulla al mondo.



 
Chiara's pov

SALVE, BUONASERA, BUONPOMERIGGIO... MH... BUONSALVE!

Ahahahah, cazzate a parte, come state? Oddio io sono super agitata per la gita, ho paura di dimenticarmi qualcosa anche se mia mamma è convinta che dimenticherò solo il cervello... ma lasciatela stare, è pazza. Oh... certamente non quanto la mamma di Sharon, Rose. Ma diciamo che... potrebbero essere ottime amiche! Okay, ma bando alle cianceeeeeeee! Come vi sembra questo capitolo? Volevo inoltre, aggiungere che questo capitolo è stato scritto a quattro mani - o per meglio dire, due mani e due zampe - da me e dal mio amico del cuore... LEONE IL CANE FIFONE!
Su, saluta Leone!
Scusate... è timido il piccoletto. Per fortuna sono riuscita ad aggiornare con un capitolo un pò piu' lungo, perciò appena ho finito i compiti le mie mani e la mia mente si sono unificate e hanno prodotto questo. Spero non sia uscito proprio una merda totale... ahah.
Come al solito, vi ringrazio davvero tanto, siete tantissime a farmi i complimenti ed io ogni volta, piango per l'emozione.
Davvero, non so come ringraziarvi... vorrei abbracciarvi tutte, una ad una e fare una foto con voi per ricordarmi e tenervi sempre con me.
(Sì, sono dolcissima, mlml).



Ora però, per quanto mi adoriate - buuuh, non è vero - devo scappare, ho ancora da ripetere italiano c.c


Bacini bavosi, recensite mi raccomando,

Chiara x

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Capitolo 18
*** Oh... i'm not a jealous girl ***


<< Oh... okay, I'm not a jealous girl >>


"Allora, cos'è successo?" chiedo ad Ed, mentre lo faccio entrare nella mia stanza per poi rimettermi sul mio adorato letto. Lui fa come se stesse a casa sua, e in verità, questo non può che farmi sentire felice, visto che Ed è praticamente qui tutti i giorni e perciò è normale che conosca la mia camera - casa - a memoria.
"Cosa volevi dirmi?" continuo ancora, sedendomi a gambe incrociate per dedicargli l'attenzione che merita.
"Sharon, è una cosa importante, non distrarti ok?" mi domanda con una buffa espressione in viso. Oh andiamo, io non sono una ragazza che si distrae facilmente, sono abbastanza attenta! Cioè, se fo- uhhh, guarda, c'è una persona che somiglia a Niall! Oh mio dio, oh mio dio!
"Ed, guarda quel signore! Somiglia a Niall!" aggiungo correndo nella camera dell'interessato, "Niall, corri!" dico, prendendolo e trascinandolo nella mia stanza, dove gli mostro il signore che pian piano, sta attraversando la strada. E' identico, cavolo.
"E quindi?" mi chiede il biondo, sorridendo per i miei occhi così luminosi.
"Ti assomiglia, James!" dico, scuotendolo e chiamando il nonnino che beato ignora tutte le macchine che gli suonano innervosite.
"Sharon.... è... insomma, è..." cerca di dire, ma lo blocco, ritentando a chiamare l'anziano signore.
Non appena si gira gli sorrido, constatando che è esattamente come dico io: IDENTICI.
"Signore, non trova anche lei che voi due" indico Niall, "siate uguali?"
L'uomo non appena lo guarda scuote il capo per poi farmi il terzo dito e proseguire tranquillo la strada. Oh beh, potrebbe essere amico di mia nonna. Che gentaglia!
Intanto, Niall è praticamente sdraiato sul mio letto e, indovina che fa? Beh, d'altronde lo stai guardando anche tu, no? Sì, ride. Sta ridendo di me, di sua sorella.
Che bastardo.
"Ti dico che sei uguale, pezzo di idiota!" esclamo arrabbiata, andandogli incontro.
"No, non lo sono!" aggiunge, "andiamo, non posso assomigliare ad un vecchio!"
"Ah? Allora sai cosa ti dico?"
Lui scuote il capo, "cosa?"
"Vaffanculo!"
"Quando?" risponde, fissandomi accigliato.
"Ora"
"E chi?" ricomincia, facendomi perdere la pazienza.
"TU!" esclamo, cacciandolo fuori dalla mia stanza e rimanendo sola con Ed che intanto, ci guarda preoccupato.
"Sono sicuro che voi due avete seri problemi mentali..." continua mordendosi il labbro inferiore, "e non parlo di problemi... semplici da affrontare, eh"
Sbuffo e mi rimetto a sedere, sospirando e aspettando che il rosso parli. In realtà non so cos'aspettarmi, non mi ha rivelato alcun particolare perciò non posso fare le mie dovute supposizioni.
"Cosa guardi?" mi chiede ironico, sedendosi accanto a me e fissandomi in un modo... strano, oserei dire.
"Guardo te, aspetto ciò che devi dirmi!"
"Oh" si pone una mano in fronte, "hai... hai ragione"
Sospiro, "tranquillo, non è colpa tua se sei un pò smemorato"
"Senti chi parla!"
Sorrido divertita, avvampando sulle gote. Se prima non ne ero granchè certa, ora lo so: credo davvero di essermi presa una cotta per Sheeran. Forse sto sbagliando, non voglio confermare ciò che il mio cuore sa, sono dell'idea che se lo ammetto poi succederà il peggio. Quindi... che faccio?

Ammettilo, almeno per una volta sii sincera con te stessa.

Per quanto odi ammetterlo la mia vocina interiore ha ragione, devo essere sincera. A me Ed Christopher Sheeran piace da morire.
"Allora... prima che me ne dimentichi..." aggiunge torturandosi le mani, "tu sei una ragazza..."
Oh, ma va?
"E quindi... puoi capirmi se ti dico che..."
Oh dio, ora mi dice che è gay anche lui! E che cazzo, le sfighe tutte a me!
"...che mi sono innamorato"
Okay, ora aspetto il continuo.
"Oh... è... è fantastico... ed è... cioè... lo conosco?"
Scusami, ma l'uso del maschile in questa frase mi è uscito spontaneo, ormai con tutte queste notizie scoinvolgenti non mi sorprenderei se anche lui si rivelasse gay, tanto ehi, Sharon è una sfigata!
"Sharon, è femmina!" sospira, portandosi una mano nei capelli per scompigliarli, "dicevo... lei mi piace molto, e ti giuro, ho provato a darle segnali ma... è come se questi non ci fossero... ora, voglio un consiglio" aggiunge ancora, portando le sue mani sulle mie "secondo te come devo comportarmi? Non sono convinto di piacerle, per questo voglio sapere cosa fare. Voglio... farla innamorare di me"
Oh...
Sapevo che il peggio sarebbe successo, a 'sto punto lo preferivo gay! Ed ora chi diamine è questa presunta ragazza? Dire che ci sono rimasta di merda è poco, è come se un enorme mattone mi fosse caduto sul cuore, rompendolo in mille piccoli pezzettini. Sono felice per Ed, ma non lo sono granchè per me. Ogni volta succede sempre questo, mi illudo di interessare ad un ragazzo e poi questo mi delude, dicendomi che ha una cotta per un'altra. Beh, d'altrocanto è successo anche con Michael solo che "l'altra" era Niall. Sospiro, spostando le sue mani dalle mie gambe e allontanandomi di poco, almeno per realizzare da sola ciò che è successo. Non voglio fargli capire che mi importa di lui, cercherò di essere molto disinteressata.
"E chi è questa ragazza?" chiedo attenta, la mia idea di risultare alquanto indifferente è andata a farsi fottere.
"Una ragazza..." sussurra, sorridendo di sbieco.
"E cioè?"
Devo promettermi che questa sarà la mia ultima domanda, non posso permettermi di andare oltre!
"Non la conosci" dice, tenendo subito la risposta pronta.
Sospiro, abbassando lo sguardo.
"Oh... okay" aggiungo, "e... è bella? Simpatica? Antipatica? Com'è?"

Alla faccia dell'ultima domanda!

Zitta!
"E' bellissima... è una ragazza speciale, è simpaticissima ed io ne sono davvero innamorato. Sharon, cosa devo fare per farle capire che mi interessa?"
"Ahm..." mugugno impreparata, non so davvero cosa dirgli. Forse, secondo te può andar bene << lasciala e mettiti con me >> ? No?
"Ed... sii sincero con lei, falle capire che ti interessa senza eccedere tanto"
Oh mio dio, che filosofa.
"Grazie tesoro!" esclama, baciandomi la fronte ed uscendo veloce dalla mia stanza, non prima però, di aver gridato un "ciao Niall" ed aver sbattuto la porta d'ingresso.





"Che è successo?" domanda Niall, venendo in camera e iniziando a saltare sul mio letto. Non mi curo piu' di tanto, sto ancora pensando al discorso tra me e Ed, non capisco il motivo per il quale si comporta così dolcemente con me se poi gli piace un'altra. Andiamo, che diamine di ragazzo è? Non pensavo fosse così, speravo fosse diverso. Sospiro e fisso il viso di Niall, che è contornato da un bellissimo sorriso dovuto al fatto che saltella sul letto senza un domani.
Speriamo cada.
"Ahia!" esclama, massaggiandosi la parte lesa, "che cazzo, come ho fatto a cadere?!"
Io intanto lo fisso, ridendo e apprestandomi a rialzarlo "fatto male?"
"Fanculo" mi risponde accigliato, riportando il suo grazioso culetto sul mio letto.
Ho fatto anche una rima, ye.
"Allora? Perchè quella faccia?" mi chiede ancora, tossicchiando.
"Nulla, Ed..." aggiungo, "mi ha detto che prova qualcosa per una ragazza, e... ci sono rimasta di merda, ecco tutto" ammetto, sospirando e lasciandomi andare tra le braccia di mio fratello.
"Oh, ma che cogliona che sei!" aggiunge, "ti ha detto il nome di questa ragazza?"
"No" rispondo io.
"Ti ha descritto il suo aspetto fisico?"
"No"
"Ti ha parlato di lei in altra circostanze?"
"No"
"Bene, allora è una cazzata. La ragazza in questione sei tu" dice subito, facendomi sbattere sulla mensola sopra al mio letto.
"Porco cazzo!" esclamo, massaggiandomi la testa, "non posso essere io, perchè diamine me l'avrebbe detto? Mi ha chiesto perfino un consiglio!"
"Per farti essere gelosa! Oppure, per capire qualcosa in piu' sul tuo modo di pensare che, lasciamelo dire, è alquanto arretrato"
"Niall..." sussurro.
"Mh?"
"Vattelo a pren-" ma mi blocca, mettendo una mano sulle mie labbra e mettendosi sopra di me.
"Senti bellina, quello lì è cotto di te, perciò vedi che fare! Bacialo!" continua, "faccio il tifo per voi!"
Rido e lo scanso, alzandomi dal letto ed uscendo dalla mia stanza.




La mattina dopo arrivo in perfetto ritardo a scuola.
Perfetto.
Entro in classe e mi accomodo accanto a Michael, che mi sorride e mi porge gli appunti che ha dato la professoressa. Annuisco e li prendo, iniziando a scrivere. Appena l'ora finisce trovo Megan di fuori che mi aspetta con un enorme sorriso stampato in volto, "indovina chi mi ha chiesto di uscire?" domanda eccitata.
"Luke?" chiedo ovvia, notando il biondo sorridendola e salutandola.
"Sì, sì!" continua, "come sono felice! Stasera mi porta in un locale per cenare insieme!"
Io accenno un sorriso, per poi avviarmi verso il cortile e prendere un panino dal mio zaino. Sinceramente non ho voglia di andare in mensa, e non ho voglia neanche di incontrarlo. Evidentemente sarà troppo occupato a fare il filo a quella ragazza, non voglio assolutamente essere di intralcio.
Oppure sì...
No, no! Devo essere fredda e distaccata! Basta! Sospiro e prendo un morso, ingoiandolo subito dopo poichè vedo Niall avvicinarmisi con Michael.
"Che ci fa lui qua?" chiedo allarmata, non voglio che i professori lo vedano o altrimenti il mio piccolo puffo prenderà un rimprovero.
"Tranquilla, è tutto okay. I professori mi hanno dato il permesso perchè ho detto che stai male e quindi... devi solo fare finta di avere... non so, la febbre, un raffreddore..." continua, "sai fingere, no?"
Oh certo! So fingere proprio bene, io.
"Grazie per avermi messa in mezzo" dico semplice, tentando di mangiare fin quando non vedo la mandibola di Niall farsi spazio nel mio panino.
"Mh, buono" dice solamente, masticando e mandando giù.
Poi mi dicono che non devo avere il vaffanculo facile.
"Vaffanculo, Nello"
"No! Nello no! Daaai!" esclama, alzandosi e scuotendomi per le spalle, "se... se mi chiami ancora Nello io... io... ti mangio tutta la pizza!"
Okay, esaminiamo il problema: questo qui dovrebbe avere vent'anni. E ancora, DOVE CAZZO E' QUESTA PIZZA DI CUI PARLA 'STO MINCHIONE?
Michael ride, prendendosi gioco di noi, "siete dei soggetti..."
"Ah ah" fingo una risata, scostandomi di poco per far accomodare il ragazzo dai capelli blu accanto a me.
"Ma che hai oggi?" chiede, portando un braccio attorno alla mia spalla.
"Nulla" taglio corto, ma ovviamente Niall non è d'accordo, infatti decide di spifferare tutto ciò che è successo tra me e Ed.
"Sharon è rimasta di merda perchè Sheeran le ha chiesto consigli su un'altra ragazza" continua, "ed io ovviamente le ho detto che deve stare tranquilla, perchè la presunta 'ragazza' è lei"
Michael d'un tratto si alza, facendo cadere Niall che era bellamente appoggiato a lui, "che cazzo ti prende?" gli chiede.
"Oh... n-nulla. E' che... mi sono appena ricordato che devo... devo prendere una cosa... che... che si trova in un'altra cosa, a dopo!"
E scappa via, lasciando me e Niall soli come due carciofi.

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Capitolo 19
*** Read ***


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"Tu credi che..." inizio io, indicando Michael.
"Io... non credo" dice, scuotendo il capo con occhi socchiusi, "nah, sono il suo fidanzato. Me lo avrebbe detto, su"
Io sorrido per poi annuire ed alzarmi, "va bene. Allora vado a lezione, ci vediamo all'uscita"
"Oh... ahm... non ti accompagna Ed?" chiede imbarazzato, facendosi subito rosso in viso.
"Okay" continuo, vedendolo alzarsi e avanzare verso la sua auto, "grazie, eh!"
Lui mi fa un cenno con la mano ed entra, mettendo in moto e andando via.






Guardo l'orologio, sono ancora le 13:45, diamine... manca un quarto d'ora alla fine delle lezioni. Fisso Megan al mio fianco, che è alquanto impegnata a scriversi bigliettini d'amore con il suo Luke. Cerco di sbirciare, beccandomi un pizzicotto in piena guancia, "ahia!" esclamo silenziosamente, tentando di non disturbare il professor Smith - alias colui che insegnò alle caccole a volare - e i suoi polinomi.
"Non sbirciare!" esclama ridendo, porgendomi poi il fogliettino da passare a Luke.
Lo prendo e sbuffo, passandolo poi al biondo che lo aspetta con intrepida attesa. "Passa" sussurra Hemming, mordendosi il labbro inferiore e ovviamente, facendosi scoprire da Smith. E indovina un pò chi è dentro a questa storia? Hai detto << Tu, Sharon >> ? Oh, brava!
"Cosa fate voi due? E che bigliettini sono questi?" chiede, strappandomi di mano il pezzettino di carta e prendendo Luke per l'orecchio.
"Ora tu leggerai davanti alla classe ciò che hai scritto alla signorina Stone" continua, "venga anche lei, su su"
Oh Gesù... ma che ho fatto di così male?
"Io... veramente io non c'entro assolutam-" ma il vecchio mi blocca, portando una sua mano sulle mie labbra.
OH DIO CHE SCHIFO E' MAI QUESTO.
Cerco di liberarmi, facendo ridere come sempre la classe, compreso Ed.
"Avanti, legga" incalza, spintonando Luke a fissarmi negli occhi.
"Vorrei toglierti le mutandine che hai di dosso..." inizia, mordendosi il labbro inferiore così forte da far fuori uscire del sangue.
Okay, dov'è la mia tomba?
La classe ride, coinvolgendo anche Megan che è diventata paonazza in viso.
Ma tu guarda un pò!
Sospiro, tentando di ricominciare con la mia solita frase:"Professore, le giuro che questa volta io non c'entro davvero!"
"Non dica fandonie!" esclama, passando il fogliettino dalle mani di Luke alle mie, "coraggio, legga il seguito"
Ma che sul serio fanno 'sti due?
"Mi rifiuto categoricamente" dico, impuntandomi sulla mia idea.
"Se non lo legge andrà dal preside, scelga"
Sospiro e comincio, "ed io vorrei saltarti addosso ogni volta che ne ho l'occasione. Facciamo nello sgabuzzino del bidello appena suona questa stupida campanella?"
Ed ovviamente, è inutile specificare che la classe è ormai con le lacrime agli occhi. Luke mi guarda rosso in viso, e dalla sua espressione non capisco se vuole sotterrarsi o ridere per quanto successo. E d'altronde, anche io non posso far a meno di incontrare lo sguardo di Ed, che mi guarda piuttosto male, scuotendo poi la sua testa rossa.
Sospiro e strappo il fogliettino, lasciandolo nelle mani del biondino.





Fanculo, fanculo, fanculo. Appena è suonata la campana tento di prendere Edward per un braccio, il quale appena mi vede cerca di liberarsi, ringhiandomi contro "non dovevi andare nello sgabuzzino?"
Sospiro, portandomi una mano sulla fronte, "io non c'entro! Almeno tu, credimi!"
"Oh certo, come no. Senti... ci vediamo domani, ho da fare"
"Ma si può sapere perchè diamine ti scaldi così tanto?" chiedo ancora, avvicinandomi di poco al suo bellissimo viso.
"Perchè sei... importante per me. Non voglio che le persone pensino che tu sia una ragazza facile" risponde, e questa volta sembra usare un tono piu' calmo. Mi mordo il labbro inferiore e mi avvicino per abbracciarlo, peccato però che si scansa, facendomi rimanere come un'idiota con le braccia semi aperte.
"Sharon... no" dice, prima di lasciarmi sola nel corridoio.






Oh perfetto, come al solito ci finisco sempre io nella merda! Prima i bigliettini, poi Ed che è incazzato con me... ma ne combinassi mai una giusta, oh!
"Allora? Com'è andata con Luke?" mi domanda una mora vicino al mio armadietto, sogghignando.
"E' andata meglio con tuo padre, credimi" dico, sorridendole falsamente e facendola rimanere di merda.
Oh... la finezza.
Prendo i libri e li metto nello zaino, chiudendo l'armadietto per recarmi fuori da scuola, dove mi aspetta un bel pò di strada da fare da sola. Appena esco trovo un sole che riesce perfino a spaccare le pietre tanto che è caldo. Questa giornata sarebbe perfetta se Ed non fosse incazzato nero con me. Non ne faccio mai una giusta, perchè i miei genitori mi hanno chiamata Sharon? Cioè, non era piu' appropriato "Sfigata" o ancora, "Sfiga girl"? Sospiro, trovandomi davanti alla mia figura il mio rosso preferito: Ed.
"Che... che ci fai qua?" chiedo, sorprendendomi del suo comportamento altamente lunatico.
"Non potevo starti lontano..." continua, "Luke mi ha spiegato... era con... insomma, con Megan e non con te" aggiunge, "scusami se non ti ho creduta" e sorride, avanzando verso di me con le braccia protese per chiudermi nell'abbraccio che avevo aspettato fino a qualche minuto fa.
"Scusa" continua ancora, sussurrando quelle due paroline all'orecchio.
Ho i brividi...
"Non... ti... preoccupare, è tutto ok" dico infine, prima di mettermi sottobraccio e andare insieme a casa mia.




"Non credo che Niall abbia preso la tua piastra" dice Ed, sbuffando per tutte le paranoie che gli sto facendo.
"Ed, era qui. L'ha presa lui, ne sono sicurissima!" continuo, "ora entro in camera e lo prendo a padellate in faccia, giuro!"
"Okay, ma poi non dire che non ti avevo avvertito se non la trovi" cantilena, sorridendo della mia situazione.
Attraverso il piccolo corridoio, trovandomi davanti la stanza di Niall, in un primo momento cerco di bussare ma ovviamente l'idiota non mi sente, così inizio a spiare dalla fessura della porta.
"E' gigantesco" dice Michael, "ahia, così mi fai male..."
"Non credo che si faccia così, Clifford"
"Mh"
Oh mio dio, oh mio dio. Purtroppo non riesco a vedere granchè, visto che i due sono rintanati nel bagno del biondo. In ogni caso però, continuo a sentire ciò che dicono:"Michael, è piatto"
"Senti, se non te lo so fare allora vai da un altro, okay?"
Uo, uo. Cosa... non sa fare?
"Non ho detto questo, tu sei bravo. Ma è con me che non funziona" ribadisce mio fratello, ridendo.
Scandalizzata torno nella mia stanza, dove trovo Ed fissare una mia foto da piccolina, con in braccio un piccolo pupazzetto.
"Eri davvero molto bella" esordisce, accarezzandomi la guancia sulla foto.
"Non importa, Ed! Quei due... nella stanza, stanno... insomma... e io... oh mio dio!" esclamo, in preda al panico.
"Okay, calmati Sharon..." continua, "ora respira e ripeti tutto, ma piu' lentamente"
"Credo che... insomma sì, credo che quei due si stiano riproducendo nella camera affianco!"
E appena pronuncio questa frase lui scoppia a ridere, diventando subito rosso sulle gote, "Sharon, sveglia! Due gay non possono riprodursi!"
Oh, già.
"E poi devi stare tranquilla, non si sentono gemiti... perciò..."
Oh ma che idiota!
"Ed, non credo che quando... oh ma perchè stiamo parlando di questo?! Io ora vado là dentro e... e... mi riprendo la mia piastra!" esclamo, convinta di ciò che ho appena detto.
"Sharon, non fare la bambina e ragiona. Se quei due stessero davvero... scopando, SI' L'HO DETTO!" continua, "tu interromperesti il loro... accoppiamento? Oh Gesù, non so neanche più quel che dico, va lì dentro e riprenditi la piastra!" esclama, battendosi una mano sulla fronte e sdraiandosi a peso morto sul letto.
"No, no, no. Ed... verresti con me?" aggiungo tirandolo per un braccio, "ti prego"
Lui sembra ignorarmi, infatti ridacchia e poi gira la testa dall'altra parte, lasciandomi innervosire di più.
"Edward Christopher Sheeran!" esclamo, portando le mani sul mio bacino, per poi avvicinarmi pericolosamente a lui e al mio letto, "alzati, dai"
"Prima però, se vuoi che io venga con te, devi darmi un bacio"
ASDFGKAJA, COSA, QUANDO, DOVE MI TROVO? NO OKAY, LO SO TANTO CHE E' UNA PRESA PER IL CULO, PERCIO' CALMA SHARON, CALMA.
"Ahm... dove?" chiedo ingenuamente io, facendomi rossa in viso come al solito.
"Secondo te?"
"Non lo so"
"Prova ad indovinare"
"Ma che ne so"
"Che palla che sei, mi hai fatto passare la voglia"
"Coglione"
"Volevi il mio bacio, mh?"
"No, daglielo a 'sto cazzo" ecco, la mia finezza poi... è qualcosa di spettacolare.
"Perfetto, vacci da sola da Niall e Clifford, spero che si stiano facendo dei m-" ma lo blocco, trascinandolo di peso con me e facendolo entrare nella camera dei due.
"Oh mio dio..." sussurro infine io, spalancando gli occhi.





Chiara's space

Oh dio ragazze, scusate se ci ho messo così tanto tempo per aggiornare ma il tempo per recuperare le materie stringe, perciò ho dovuto impegnarmi tanto! E ovviamente, mi scuso anche se questo capitolo è particolarmente corto ma non avevo altra scelta, volevo pubblicarlo per farvi felici e per farvi notare che sono ancora viva e non sono morta, ahah.
Che altro dire? Lasciate una vostra recensione, così capisco se vi è piaciuto.

Baci, a presto,
Chiara x

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Capitolo 20
*** Alcool ***


 
<< Alcool >>
 

"Ehi Sharon, Ed" ci saluta Michael, staccando la spina della piastra.
"Sharon, la tua piastra" continua ancora Mike, porgendomela e scusandosi di averla presa senza il mio consenso.
Ecco cosa stavano facendo... Mike stava piastrando i capelli a Niall. Oh mio dio, sono stata proprio una perversa a pensare ciò che fortunatamente, non è successo. Deglutisco e fisso Ed, che è corso in camera mia a ridere per la mia enorme figura di merda.
"Sharon, hai bisogno di qualcosa?" chiede mio fratello, sorridendomi come se qui la pazza, fossi io.
"Oh... n-no. Ero... ero venuta solo a riprendermi la piastra. Grazie, prego, ciao" e scappo in camera, chiudendomi dietro e fissando Ed come una stupida.
"Sai, vero, che hai fatto un'enorme figura di merda?" mi domanda, ancora con le lacrime agli occhi e le guance rosse.
"Ed, tu sei un coglione. Avresti dovuto... insomma..." gioco con i miei capelli, buttando la piastra sopra il letto e sdraiandomi accanto al rosso.
"Che vergogna... solo io potevo pensare una cosa del genere" scuoto la testa, sospirando e fissando il vuoto sopra al soffitto.
"Dai, sono cose che solo a te possono capitare, tranquilla"
Questo o ci fa, o ci è. Fanculo.




Da: Ed
A: Sharon

Ehi genio della perversione, ti va di andare in un locale stasera? Domani non c'è scuola, perciò mi sono chiesto se volevi venire a farmi compagnia.
Fammi sapere x



Allora, ragionando... oggi è sabato, il che è alquanto strano che Megan ancora non mi abbia chiamata.
Prima di prendere appuntamento con il rosso, prendo il cellulare e compongo il numero della rossa naturale, aspettando una sua risposta.
-Ciao-,
-Ehi Megan, vol-
-In questo momento non posso risponderti, sono alquanto impegnata... sai... *Megan, avanti, lascia il telefono e torna a*- lei ridacchia, ed io mi sento esattamente una cogliona, visto che quella lì si starà "divertendo" da matti con il suo Hemmo mentre io, sono qui sul mio letto ad aspettare una serata con lei.
-Dicevo... lasciate un messaggio-.
-Megan, vai a fanculo-. e chiudo, mandando un messaggio ad Ed e dicendogli che ci sarei stata.





Mi vesto come al solito sportiva, con i miei adorati anfibi neri, il mio giubotto di jeans, e con un pantaloncino a vita alta, con sopra una camicetta. Lego i capelli in una coda e mi trucco leggermente, tanto saremo solo io e Ed.
"Ehilà" dico, aprendo la porta e fiondandomi fuori.
"Dove si va?" chiedo ancora, aspettando una sua risposta, che tarda ad arrivare, in quanto gli schiocco le dita davanti al suo bel faccino.
"Ed...?" continuo, "Ed... ci sei?"
"Sì, ci sono. Solo che... sei molto bella"
Roteo gli occhi al cielo e arrossisco, "sul serio?"
"No, l'ho detto solo per fare il carino. Andiamo, rossa"
Quanto lo odio...



Appena arrivati, ordiniamo subito da bere, lui parte con un super alcolico, mentre io con una coca-cola. La verità è che ho paura di ubriacarmi, cioè, non sono mai stata ubriaca e sinceramente, ho paura. Insomma, da ciò che si vede potrei fare di tutto, perfino rivelare a questo scemo difronte che mi piace. No, non se ne parla.
"Coca-cola...? Sul serio, Sharon?"
Sorrido e annuisco, "sono una ragazza seria, io"
"Oh certo, ma hai mai provato a bere?"
"No, e non intendo cominciare"




Dopo qualche minuto sono già al terzo bicchiere di vodka, inutile dire che rido come una cogliona, perchè d'altronde lo vedi anche tu.
"Se sono ubriaca è tutta colpa tua, scemo!" esclamo, soffiandoli sul collo.
"Andiamo a ballare" dice ignorandomi, trasciandomi in pista da ballo per poi afferrarmi saldamente la vita. Al contrario, lui non sembra affatto brillo, anzi, è piuttosto normale. Mi guarda con i suoi occhi azzurri con cui è impossibile rimanere indifferenti. Credo che mi stia avvicinando sempre di più, infatti ora il mio petto è contro il suo. Il mio cuore batte forte e il mio viso è rosso un pò dalla vergogna e un pò dall'emozione che questo ragazzo mi provoca. Chiudo gli occhi e mi appoggio con la guancia sulla sua spalla, ondeggiando al ritmo della musica lenta che hanno appena messo. Inspiro tutto il suo profumo, sperando che questo momento non finisca più.





"Davvero non mi trovi bella stasera?" domando, singhiozzando per il troppo alcool ingerito.
"Sai che sono tutte cazzate... Sharon, tu sei bellissima" aggiunge, prendendomi per le spalle e facendomi sedere sulla panchina, "fin dal primo giorno in mensa, io... ti ho sempre trovata attraente e giuro, c'era un qualcosa che mi spingeva a parlarti. Devo dire grazie alla mia vocina interiore se sono riuscito a spiccicare quelle parole, sono molto timido..." ride, facendomi poggiare al suo petto.
"Oh... non si direbbe"
"E invece lo sono. Sharon, tu mi piaci... e tanto anche"
"Cosa?" domando, alzandomi di scatto e cadendo rovinosamente a terra per il giramento di testa.
"Se sei ubriaca è solo colpa mia... volevo dirti ciò che provavo così almeno il giorno dopo non ti saresti ricordata di nulla ed io sarei stato apposto con me stesso, ma credo di essere un coglione senza palle..." incalza, alzandosi per poi prendermi da terra e rifarmi sedere.
"Ed... io non capisco" singhiozzo, ridendo, "a te non piaceva un'altra ragazza? Mi hai chiesto anche dei consigli!"
"Eri tu... io e Michael avevamo un piano, ma è andato tutto a rotoli per colpa sua... non voleva che tu soffrissi a causa mia" aggiunge, "non so il motivo, non mi ha detto nient'altro"
"Oh..." sussurro, increspando le labbra.
"Io... mi sento uno stupido. Spero che ti ricorderai qualcosa domattina, anche se non ci conto, visto che sei ubriaca fradicia" ridacchia, "in ogni caso, sai dove trovarmi"
"E tu allora... dimmelo ancora, domani"
Si alza scuotendo la testa e mi prendendomi la mano, "andiamo a casa, piccola Stone"





La mattina dopo, mi sveglio con un dolore alla testa, sembra che mi stiano martellando il cranio. Sospiro e barcollante, mi reco in bagno, dove trovo mia nonna specchiarsi e truccarsi. Oh no... solo lei ci vuole ora.
"Nonna, posso usare il bagno?" domando, indicando il wc.
"Hai mangiato un ragno? No tesoro, non sei mica Bear Grills, come ti vengono in mente certe cose?" mi chiede, chiamando poi mia mamma Rose che subito mi guarda e, "sei tornata tardi ieri, vero?"
Fanculo, tutta colpa di sta cogliona di mia nonna.
"No"
"NON DIRMI MINCHIATE, SHARON"
"Okay... sono stata con Ed, va bene?"
"Oh... e perchè non me l'hai detto subito? Porto la nonna di sotto, oggi andiamo a fare la spesa. Mi raccomando"
Ringrazio mentalmente quella donna e mi chiudo dentro al bagno, dandomi una specchiata. Dio... ho il trucco colato, sembro un panda. I miei capelli sono tutti crespi, segno che forse, una bella doccia calda aiuterebbe il tutto. Mi spoglio ed entro, aprendo l'acqua e rimanendo in quello stato per un'oretta, fin quando quel rompicoglioni di Niall, non bussa.
"Sharon, sei morta?"
"No"
"E allora esci, devo pisciare" grida, saltellando sul pavimento.
E questo ragazzo avrebbe ventidue anni... okay, okay.





Mi asciugo i capelli e prendo della roba pulita dall'armadio, sorridendo non appena trovo la maglia nera dei Led Zeppellin che mi regalò un mio vecchio amico delle medie, Austin. Era sempre stato dolce con me, anzi, ci definivamo due migliori amici proprio perchè, eravamo inarrestabili. Sorrido, indossando la maglia e scendendo di sotto per mettere sotto i denti qualcosina.
Sul tavolo, trovo un post-it giallo, con sopra alcune scritte: Dai da mangiare al pesce, altrimenti muore. E ricordati di pulire i piatti nel lavandino.
- Mamma



Allora, punto uno: non abbiamo un pesce;
Punto due: i piatti nel lavandino? Qui dentro non c'è niente!
Scuoto il capo, rovistando nella pattumiera. Ciò che temevo era successo, mia nonna aveva somministrato a mia madre delle medicine che, come effetto contrario, creava allucinazioni. Io credo che quella donna - alias mia nonna - abbia problemi di cattiveria. Oppure forse, è fatta proprio così.
Prendo del succo d'arancia e lo bevo, cercando di ricordare ciò che è successo ieri sera, dopo che ho provato la vodka. Spero solo di non aver fatto cazzate e di non aver spaventato Ed.
Mi mordo il labbro inferiore e mi siedo al tavolo, mantenendomi la testa con la mano, forse dovrei provare a chiedere a lui, ricordo solo una panchina e noi due che parliamo... in mente ho solo ricordi sfocati.
Intanto, cerco di ricordare, bevendo l'ultimo sorso di succo.


 
Edward's pov

Mentre esco dalla doccia, inizio a pensare a ciò che è successo ieri. Sono stato un grande genio a dirle ciò che sentivo sotto l'effetto di alcool, così almeno la nostra amicizia resterà intatta ed io potrò vederla, senza creare situazioni imbarazzanti tra noi due.
Tolgo l'asciugamano dal bacino e infilo i boxer, vedendo subito dopo il cellulare vibrare.

Da: Sharon
Ad: Ed

Ehi, buongiorno... come stai? Io bene, anche se ho ancora un mal di testa assurdo. Volevo solo dirti che voglio parlarti.
Passa da me il prima possibile, ti prego... x



Il mio piano? Una merda. Ha ricordato, e ora sa... come farò a girare la vicenda a mio favore? Non voglio che la nostra amicizia venga intoppata dai miei stupidi sentimenti. Sono un coglione, dovevo prevederlo.

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Capitolo 21
*** I'm stupid pt. 1 ***


<< I'm stupid pt. 1 >>


Appena mi reco a casa di Sharon tutto sembra tremare sotto i miei piedi, saluto cordiale la madre che vedo, appena rientrata in casa e faccio un cenno alla nonna, tanto pure se la salutassi non capirebbe. Salgo di sopra e noto Sharon sdraiata sul suo letto, "ehi" esordisco, deglutendo pesantemente e chiudendo la porta alle mie spalle.
"Vo-volevi... parlarmi?" chiedo, avvicinandomi e lasciando che il suo sguardo mi trafigga. Dio, mi sento mancare l'aria, forse per una volta sarò io l'idiota della situazione.
"Non fa caldo?" domando, "no perchè io ho davvero tanto caldo, mamma mia! Apriamo tutto, finestre, balconi, tuuutto!" esclamo, girovagando per la stanza come un pazzo. Lei sembra divertirsi, infatti increspa un sorriso su quelle sue meravigliose labbra che a dirla tutta, bacerei fino allo sfinimento.
"Poi la pazza sarei io, va bene Sheeran" sorride, appoggiando la testa allo stipite del letto.
"No, è che... te l'ho detto, fa caldo"
"Cosa c'è, Christopher? Ti vedo... strano" aggiunge, "cioè, di solito la pazza sarei stata io... ma... boh, forse sto delirando"
Io sorrido, scuotendo il capo e sperando di parlare.
"Cosa dovevi dirmi?"
OH DIO, OH DIO.
"Beh... volevo sapere che era successo ieri, sai... non mi ricordo nulla"
Sì! Lassù qualcuno è dalla mia parte.
"Ricordo solo io e te, seduti su una panchina... di cosa abbiamo parlato?"
"Ah... ti-ti ricordi?" chiedo io, deglutendo e fissando un punto vicino alle sue spalle. Sto cercando di minimizzare la situazione, devo... distogliere la sua attenzione da questo discorso fin quando non troverò una scusa abbastanza credibile.
"Oddio, guarda! Un asino volante!" esclamo, indicando il cielo fuori dalla finestra.
"Oh mio dio, dove? Dove?" domanda entusiasta, prendendo la macchinetta fotografica e incominciando a fotografare il cielo azzurro.
Cerco di trattenere una risata, ma è alquanto difficile, visto che ci è cascata in pieno.
"Non c'è nulla, Ed..."
"Guarda... guarda meglio, io l'ho visto" dico in conclusione, scoppiando poi a ridere e cadendo rovinosamente sul tappeto di casa Stone.
"La smetti di prendermi per il culo, eh coglione?" si gira, inarcando un sopracciglio e incrociando le braccia al petto.
"Ma guarda che non ti stavo prendendo per culo, io... io l'ho visto davvero!"
"No"
"Sì"
"Ho detto di no"
"Ed io ti dico di sì"
"Vuoi essere picchiato?"
"Ah perchè tu picchi?"
"Sei irrecuperabile"
"Anche tu"
"Bene"
"BENE" concludo, buttandomi a peso morto sul letto a due piazze.
"Però... il tuo letto è proprio comodo, è perfetto per...-" ma ovviamente, mi blocca, sorridendo maliziosamente e lasciandomi l'impronta della sua mano in pieno volto, "sei un pervertito"
"Aspetta..." inizio io, "cosa ti fa pensare che io abbia pensato proprio a quello? Insomma, non mi hai fatto finire neanche la frase!"
"Beh, lo so. Io so tutto"
"E sai anche che volevo dire che questo letto è perfetto per farti soffrire di solletico?" domando, sorridendole maliziosamente e avvicinandomi pericolosamente a lei, per prenderla per i polsi e buttarla sotto di me.
"Sei finita, Stone"

 

Sharon's pov
 

Sorrido e involontariamente, inizio a scalciare, tentando di lasciarmi andare. Inizia a farmi il solletico sul collo e sui fianchi, facendomi ridere a crepapelle, senza mai fermarmi.
"Ed, Ed... dai..." rido, ansimando "sei un coglione!"
"Ah, ah certo" dice, avvicinandosi di più al mio volto perchè non sto un attimo ferma.
OH MIO DIO, UN SECONDO.
Si è avvicinato al mio volto. Okay, ora... aiuto.

"Se non ti stai ferma ti mordo" afferma in ultimo, facendomi paralizzare come se avesse detto chissà di così tanto perfido. Sento il suo alito profumare di menta e ciò non può che farmi sorridere, visto che io adoro il profumo che essa emana. Deglutisco e sospiro, cercando di riacquistare il controllo. Se ora entrasse mia madre, o peggio, mia nonna, ci troverebbero in una posizione alquanto scomoda, visto che queste sono cose solo da fidanzati.
"Ed... cosa ci siamo detti ieri?" chiedo, facendogli abbassare involontariamente lo sguardo.
"Sharon... noi... insomma, più che altro io... ecco..."
"Avanti, sono curiosa. Cosa può essere di così grave?"
"Abbiamo parlato di Hayley, la mia nuova ragazza"



 
Michael's pov
 

"COSA HAI FATTO TU?" chiedo, rivolgendomi al rosso con un tono non proprio tranquillo.
"Michael, faceva parte del piano, no? Lo sto solo rispettando"
"Ma che cosa! Niall mi ha detto... non c'entra un cazzo cosa mi ha detto, non possiamo. Perchè gliel'hai detto? Ma tipo che io fangirlavo perchè pensavo che glielo avessi detto!" aggiungo, "che coglione"
Lui sbuffa, incrociando le braccia al petto e sedendosi sulla mia poltrona, "non è colpa mia se ho fifa" continua, "non so se è ricambiato, capisci?"
"Buttati a capo fitto, io credo proprio che tu le piaccia. Ma ora... dove cazzo andremo a prendere questa presunta 'Hayley'? No, spiegamelo"
"Beh... il nostro piano era quello di farla ingelosire, quindi... bisogna trovare una ragazza"
"Sì, ma nessuno lo accetterà mai!" continuo, "se non per soldi... ma in quel caso dovremmo andare sulle prostitute... e se Niall poi lo venisse a sapere io sarei in grossi guai perchè mi reputerebbe uno schifoso traditore che se la fa con le puttane! Ed io... io non sono quel tipo di ragazzo! Sono un fidanzato serio, io!" esclamo, iniziando a farmi dei filmini mentali.
"Senti", "qui ci siamo dentro tutti e due, perciò devi aiutarmi, o... dirò a Niall che vuoi lasciarlo"
"Ma tu guarda che presuntuoso!" esclamo ancora, sospirando e cedendo, "okay, okay. Ma... lo faccio per Sharon, non per te"
"Certo come no. Ora... dove troviamo delle... insomma, mi hai capito"
"Io so dove andare, basta chiedere a Calum, lui... ne fa un uso costante"
"Oh, perfetto" conclude, uscendo di casa e aprendo lo sportello della sua macchina.
"Andiamo da Hood, allora!" esclamo, entrando e sbattendo la portiera della sua range rover nera.





"E così... abbiamo scoperto anche il lato oscuro di Ed Sheeran" dice Calum, guardando di sottecchi sia me che il rosso.
"Calum, non fare l'idiota. E' per una buona causa" lo ammonisco io, facendolo ridacchiare.
Ohw, ma hai notato quanto è carino quando sorride? E' troppo... dolce!
Okay, io sono fidanzato, quindi non facciamo questi pensieri alquanto sconci. Calum sembra pensarci, "allora... volete andare sul pesante o sul leggero?" continua serio, "intendo... sulla paga"
"Non deve costare tanto, se funziona sarà una storia di neanche una settimana" dice Ed, mordendosi il labbro inferiore e torturandosi le dita.
"Oh... okay" risponde, prendendo la sua agenda color sangue e cercando qualche ragazza.
"Sei esperto a quanto vedo" continua il suo discorso Edward, avvicinando lo sguardo alle scritte sull'agenda.
"Sì, sai... non ho una ragazza e preferisco... insomma... mi diverto"
Ed sembra ridacchiare, porgendo poi lo sguardo su di me, che gli faccio cenno di lasciar correre. Calum è un ragazzo abbastanza strano, anche se ha davvero un cuore enorme. Credono tutti che sia il cattivo del gruppo quando in realtà non è così, ha lottato tanto, ha perso la sua famiglia ed ora è qui, sorridente e più felice che mai. Io e gli altri due lo chiamiamo "il guerriero" perchè appunto, si è sempre rialzato nonostante tutto.
"Trovata!" la voce del moro mi risveglia, facendo sorridere anche il rossiccio al suo fianco, "è bella?"
"Altrochè! E' mora, ha due occhi color smeraldo e ha un fisico da paura. Credo che si ingelosirà, 'sta tranquillo. Piuttosto... chi devi abbordare?"
"Non credo che tu la conosca..." sussurra Ed, abbassando lo sguardo e sorridendo involontariamente.
"Dimmi pure, forse...-"
"E' Sharon, Cal" dico io, puntando lo sguardo altrove, giusto per evitare quello azzurro di Sheeran.
"Chi? Quella Sharon?"
"Sì, perchè? Ti avverto che se parli male di lei... io-" ma Hood subito lo ferma, scuotendo il capo e chiudendo gli occhi, "Calmo amico, volevo solo dire che Sharon è stata attratta dal nostro Michael per moooltissimo tempo. E... beh, non pensavo potesse piacerti"
"Perchè?" chiede ancora, cercando di calmarsi.
"Boh, non so. Non mi sembra il tipo per te... è una pazza, lo dico sul serio. E' una bella ragazza, sì... ma non è propriamente... normale"
Io ridacchio, difendendola e strappandogli di mano il fogliettino con l'indirizzo e il numero di questa ragazza, che appena leggo, noto chiamarsi Jesse.
"Noi andiamo, su Ed" dico, salutando Calum e tirando fuori il rosso.
Spero che questa ragazza ci porti da qualche parte, visto che non ho più idee.

 

Angolo autrice

Ciao a tutti!Buon pomeriggio!
Finalmente ho aggiornato anche qui, mamma mia!
Ahahah, come vi sembra? Certo, lo so che in questo capitolo i pov sono divisi, ma dato che usciva troppo lungo ho dovuto tagliarlo. Infatti, qui c'è un solo pov di Sharon, anche se nel prossimo ne vedrete delle belle. Già rido... ahah, dettagli.
Spero che lascerete una recensione, anche perchè ho faticato a scriverlo, anche se credo che non si vede, ahahah.
Sì, non ne sono propriamente soddisfatta, ecco tutto...
Ma okay, ora vado.
Baci, Chiara x

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Capitolo 22
*** I'm stupid pt. 2 ***


<< I'm stupid pt. 2 >>
 

Siamo appena arrivati davanti casa di Jesse, la ragazza che ci ha gentilmente consigliato Calum, il nostro esperto. Mi stai guardando? Ho praticamente la paura spalmata sul viso. Sì, non voglio entrare lì dentro perchè ho timore che Niall possa vedermi, anche se è parecchio stupida come ipotesi, visto che lui è chissà dove ed io sono qui ad aiutare Ed. Ad essere sincero la trovo abbastanza stupida come cosa, intendo da parte sua, ovvio. Cioè, se io fossi stato al suo posto sarei semplicemente andato da Sharon e le avrei detto che mi piace e che desidererei che tra noi ci fosse qualcosa di più di una semplice amicizia. Ma lui evidentemente non la pensa così, visto che ovviamente, ci vado sempre io di mezzo. Credo di essere diventato il suo migliore amico, praticamente adesso so anche quando va a cagare: fantastico, no?
"Ti decidi ad entrare o siamo venuti fin qui solo per prenderci per culo?" chiedo con poco tatto, vedendo che è praticamente paralizzato davanti alla porta bianca della casa, con il pugno a mezz'aria, indeciso se bussare o meno.
"Io... insomma..."
Sbuffo e busso, aspettando una risposta dalla ragazza che è dentro.
"Buongiorno" dice questa, sorridendo e guardandoci dalla testa ai piedi per poi girare il capo, "Margaret, ce ne sono due oggi!" esclama, aprendo la porta e dicendoci di accomodarci.
Oh Gesù, perchè penso che finiremo nei guai?
"Allora, di che servizio avete bisogno?" chiede la mora, credo Jesse.
"Veramente ti vorrei assumere per una cosa" inizia il rosso, "sei tu Jesse, vero?"
Lei annuisce, sedendosi sopra le gambe del rosso e iniziando a baciargli il collo, "sono trenta all'ora"
Oh porca troia, questa ha capito altro!
"Margaret, occupati dell'altro" dice, facendo cenno verso di me.
No, no, no, no.
"Con piacere" dice, avvicinandosi a me e sorridendomi, iniziando a toccarmi e cercando di levare la mia larga canotta dei Green Day.
"Senti, 'sta ferma. Io non sono venuto per questo, non mi piacete, ecco..."
"Ah, non ti piaccio solo perchè faccio questo lavoro? Oh ma bene!" esclama lei, "te lo faccio vedere io!" continua, sforzandosi di levarmi la maglia e i pantaloni per portarmi di sopra in camera sua.
Ma queste non ci stanno con la testa.
"Oh, sono gay, porca troia come te lo devo dire!?" dico infine, sbuffando e alzandomi, "Il punto è questo, Jesse: io e il mio amico siamo venuti qui perchè abbiamo bisogno di una finta fidanzata! Ci stai, sì o no?"
Lei guarda prima me e poi Ed, sorridendo e annuendo "quanti soldi mi darete?"



 
Sharon's pov
 

Luke e Megan sono seduti proprio difronte a me, continuano a scambiarsi occhiate e sorrisetti che, a dirla tutta, mi mandano in bestia. Insomma, sono felice per loro, però diamine, caga anche un pò la tua migliore amica! Praticamente 'sti due stanno progettando la loro vita, ora ci manca anche che progettino il loro funerale e siamo apposto.
"Moriremo insieme, faremo proprio come Giulietta e Romeo" dice Luke, baciando la mano della rossa naturale e sorridendole come un ebete.
Oh perfetto, direi!
Che poi, se dobbiamo dirla proprio tutta non sono nervosa solo per loro, ma anche per Ed e Niall. Il primo non mi ha più considerata da ieri, inoltre mi ha detto per giunta anche di Heather... o era... era un altro nome? No perchè sai, non me lo ricordo. E poi Niall, che è un emerito coglione, visto che pensa che Michael abbia dormito sotto il mio letto visto che ha trovato un suo calzino che per giunta, è anche mio. Insomma, il suo fidanzato non è l'unico che indossa dei calzini neri, cazzo!
Sospiro e lascio correre, cercando di terminare il mio pasto, per andare poi nell'aula di chimica, dove mi aspetta una divisezione di una fottutissima rana che chissà per quale scopo sta soffrendo. No, mi rifiuto di tagliarla. Che poi magari, in un universo parallelo potrebbe essere il contrario, no? Non hai capito? Beh, mi spiego: potrebbe succedere che quando morirò magari saranno le rane a dominare il mondo e quindi anche a divisezionare le persone e, dato che io sarò stata buona con loro, le rane non mi uccideranno anzi, mi faranno fuggire, mi faranno riprodurre e grazie a me saremo di nuovo punto e a capo, con una nuova generazione.
Okay, credo che il mio ragionamento sia fuori dal normale.
Ad un tratto, vedo Ed, Michael e una ragazza avvicinarsi a noi, tutti e tre con il sorriso in viso.
"Ciao!" esclama il rosso, sedendosi di fronte a me con... con... chi è?
"Ciao, e tu sei?" dice un pò perplessa la mia migliore amica, che intanto ha tirato vicino a sé Luke, che la guarda con gli occhi sbarrati.
"Io sono Hayley, piacere" aggiunge, "sono la ragazza di Ed"
COSA? QUANDO? QUANDO E' SUCCESSO? ED IO, SOPRATUTTO, DOVE CAZZO STAVO?
"Sha... Sharon...? E' tutto okay?" mi domanda Michael, visto che sono praticamente paralizzata: ho la bocca aperta, gli occhi spalancati e il dito nel purè.
"SHARON!" esclama Megan, buttandomi un'oliva che va a finire proprio dentro la mia narice destra. Altra figura di merda, insomma.
"Meg... ti ucciderò, diventerò una cazzo di serial killer!" esclamo, alzandomi e uscendo dalla mensa.





Che nessuno si azzardi a dire che sono incazzata o nervosa, okay? Io sto benissimo, fin troppo. Hayley 'sta minchia. Ma vaffanculo, la colpa è solamente di Niall che mi ha fatto illudere ed ora ecco a che punto mi trovo. Sono praticamente fottuta. Sbuffo e mi siedo sulle scale, decisa a rimanere lì per un pò. Ad un tratto una ragazza mi saluta, sorridendomi. Credo sia Stacey, quella del corso di filosofia. Giuro che se si avvicina mi alzo e la lascio intenta a parlare dei suoi problemi che per giunta, non ho mai capito di che genere siano. Insomma, parla sempre, non sta mai un cazzo di secondo zitta, perciò perchè dovrei stare a sentirla? No, mi rifiuto!
"Ehi Sharon, posso rubarti un secondo?" mi domanda, avvicinandosi con un libro in mano.
"No" dico, alzandomi per darle le spalle e salire di sopra, pronta - o quasi - per la lezione di chimica.




"Buongiorno signorina Stone" aggiunge il professor Suinie, "finalmente si è decisa ad arrivare in orario"
"Mh mh" dico solamente, non ho alcuna voglia di iniziare a litigare, visto che io e questo idiota alla fine, andiamo sempre a finire a parolacce. L'anno scorso ad esempio, ha fatto chiamare mia madre solo perchè invece di dire "Monossido di carbonio" dissi "Monossido di plutonio", insomma, che differenza fa? Non ti spiego cos'ha fatto mia madre poi, altra pazza isterica. Con l'aiuto di mia nonna mi ha chiuso dentro lo sgabuzzino, dicendomi che se non avrei imparato a comportarmi bene e a studiare mi avrebbe lasciato lì senza cibo. Cioè, ti pare? SENZA CIBO?
"Allora, iniziamo la lezione" comincia, distribuendo vassoi d'allumio con sopra le povere creature.
Oh dio, mi fanno senso.
"Spero riesca a prendere almeno una B, Stone"
Roteo gli occhi al cielo e sbuffo, "spero che riesca a farsi invitare da qualcuno al ballo di fine anno" continuo, "pare che la professoressa Monroe sia andata in pensione"
Lui ridacchia e continua, lasciandomi sola con la mia rana. Sì, non sai la storia? L'anno scorso il professor Suinie dato che era solo e dato che non lo voleva nessuno per via del suo caratteraccio venne invitato dalla professoressa Monroe che, buona d'animo, decise di passare l'ultima sera dell'anno scolastico con quell'insopportabile uomo. Ah, quanto mi dispiaccque. Oh ed io, mi chiedi? Semplice, io ero in pista a ballare con Megan e a maledirmi mentalmente perchè anche quell'anno non ero riuscita a farmi notare da Michael. Bei tempi, mh? Credo che quest'anno invece di Mike sarà Ed. Sì, mi lamenterò sicuramente di lui.
Sento il gracchiare della rana e mi guardo intorno, capendo che il momento giusto per liberarla è proprio questo. Sciolgo le zampe e apro la finestra, sussurrandole un "sii libera e ricordati di Sharon Stone, mi raccomando" per poi lasciarla andare.
"Prof" inizio, "io avrei finito..."
"Ah sì? E dov'è la tua rana?"
"Buttata"
"L'hai buttata?"
"Sì"
"Perchè?"
"Perchè sì"
"Perchè sì, perchè?"
Oh ma andiamo!
"Perchè sì, l'avevo tagliata a metà, e poi per non recarvi disturbo l'ho buttata. Sono un'alunna modello, lo so"
"Vada pure e mi consegni la ricerca" mi dice in conclusione, prima di lasciarmi andare.


 

Edward's pov


"Posso farti una domanda?" mi chiede Jesse, avvicinandosi a me.
Annuisco, fissando il vuoto provenire dalle scale che portano al laboratorio di chimica.
"Perchè mi hai chiesto di essere la tua finta fidanzata? Insomma, credo che ti piaccia davvero tanto. Perchè non le hai rivelato i tuoi sentimenti?" mi chiede, sorridendomi e abbassando subito lo sguardo appena incontra il mio.
"Perchè è complicato... se lei non ricambia..." continuo, "lei... andrà di mezzo la nostra amicizia, voglio prima essere certo dei miei sentimenti e dei suoi, soprattutto"
Jesse sorride, "sta arrivando, baciami"
E non appena la vedo faccio come mi dice, prendo il suo bacino e l'avvicino, spalmando le mie labbra sulle sue e dando vita ad un piccolissimo bacio, giusto per cercare di ricavare la sua gelosia. Appena ci distanziamo di poco, la vedo girare lo sguardo annoiata e andare via fin troppo disturbata.
Credi che sia gelosa?




Angolo autrice

Buon pomeriggio a tutte! Come state? Io sto bene, finalmente domani iniziano le vacanze di Pasqua, perciò sarò felice di annunciarvi che potrò aggiornare due volte a settimana! Yeeeeeep.
Allora, che ne pensate di questo capitolo? Spero vi piaccia perchè ci ho messo un bel pò per scriverlo, visto che credo sappiate tutte cosa sia successo... sì, quel maledetto kebabbaro ci ha lasciate, ha lasciato i One Direction, iniziando una vita da solista, purtroppo. Dire che sono incazzata è poco, solo che... non ce la faccio, lui è davvero troppo per me ed io non riesco, mi manca è vero, ma alla fine la vita e' la sua e lui deve fare ciò che vuole perciò, se crede che quella sia la strada da seguire, beh... ben venga, io lo sosterrò sempre. E poi, chi ha detto che non farà parte piu' dei One Direction, scusate? LUI FARA' SEMPRE PARTE, DEL RESTO L'HA DETTO ANCHE IL NOSTRO LOULOU.
Bene detto questo, vi lascio.
Baci grandi, ci sentiamo prima di Pasqua.


Chiara x

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Capitolo 23
*** Cinema ***


<< Cinema >>


 
Niall's pov

Appena Sharon ha aperto la porta della mia camera, un brivido mi ha attraversato lungo tutta la colonna vertebrale. Le sorrido, ricominciando a leggere il mio solito fumetto di Superman. Nonostante io abbia vent'anni, continuo ancora a leggere i fumetti di quando ero un adolescente, penso che per leggerli non bisogna essere per forza un bambino o un quattordicenne.
"Tu!" comincia la rossa, avvicinandosi pericolosamente al mio viso.
Okay, cosa le è preso?
"Cosa c'è ora, Sharon?" domando, sbuffando subito dopo. Quella ragazza è strana, non sai mai cosa gli capiti per la testa, un giorno è triste, un giorno è felice... dire che è lunatica è poco, secondo me.
"Mi hai fatto credere che io piacessi a Ed! E ora guarda, guarda come sono ridotta!" esclama incazzata nera, facendomi deglutire pesantemente. Sì, non nascondo di aver paura, insomma, quando è arrabbiata combina di tutto, perciò è difficile rimanere calmi.
"Allora, respira, calmati e raccontami" dico falsamente sereno, prendendola per le spalle e facendola distendere accanto a me, per poi abbracciarla e poggiare il piumone sopra i nostri corpi.
"E' che... Niall, Ed è fidanzato con Hayley, la ragazza di cui mi ha parlato" aggiunge, "mi sento così idiota..."
Io sospiro, accarezzandole il capo e baciandola. Mi dispiace davvero tanto, ma per quanto volessi non potrei dirle ciò che so. Ho promesso a Michael di non fiatare, perciò non posso. Che poi, non so molto, so soltanto che quei due hanno un piano e nient'altro. Perciò adesso, credo che questa "Hayley" faccia parte della loro astuta idea.
"Senti" inizio io, "che ne dici di andare al cinema oggi? Solo io e te, niente Michael"
Lei ridacchia, aggrappandosi alla mia maglietta e scuotendo il capo, "non mi da fastidio il tuo fidanzato"
"Sì, ma dobbiamo passare un po' di tempo insieme" rispondo, cercando di addolcirla e calmarla allo stesso tempo.





Non appena arrivati, parcheggio l'auto davanti al cinema, entrando subito dopo mano nella mano con mia sorella. A dire il vero non pensavo che questo nostro rapporto potesse crescere così tanto, insomma, siamo passati da perfetti estranei a perfetti fratelli che ora si tengono per mano. Tutto questo è davvero strano, ma se devo essere sincero, mi fa stare bene, mi piace sentire il calore della sua mano nella mia, come se io dovessi proteggerla da tutto e tutti, come se lei fosse la mia piccola bambina. Sorrido a questo pensiero e compro due biglietti per il primo film che verrà proiettato in sala.
"Sono dieci e cinquanta" mi dice la signora, allungando subito i due biglietti.
Annuisco e mi palpo le tasche del petto, cominciando a capire dove diamine ho messo il portafoglio.
"Sharon, dove ho lasciato il portafoglio?" chiedo allarmato, guardandomi attorno.
"Che ne so, forse l'hai lasciato in macchina" risponde, facendo spallucce.
Annuisco e le sorrido riconoscente, tornando in auto per cercare di aprirla, visto che è impossibile. Che diamine!
"Andiamo, su!" esclamo, spintonando le chiavi dentro il buco della serratura, "su, su!"
"Dai cazzo!" esclamo ancora incavolato, mordendomi il labbro inferiore e sbottando.
Le varie persone che sono lì mi fissano, alcune sussurrano ai propri figli di camminare veloce, "non sono un fottuto ladro!" esclamo ancora più forte, facendo girare dei vecchietti che non appena mi notano, vanno via allarmati.
"E che cazzo" continuo, "ti vuoi, porco cazzo, aprire?!"
Come se tutto ciò non bastasse, la serratura prende in ostaggio la cerniera del mio pantalone, facendola rompere completamente.
Mi guardo in basso e sospiro irritato, "ma fanculo"
Appena però, mi giro per tornare dentro il cinema, una signora anziana grida, "aiuto, mi vuole violentare!"
Mi sbatto una mano in fronte e mi avvicino ancora di più, tentando di calmarla, visto che non sono contento di ciò che sta dicendo, "signo-signora, si calmi" aggiungo, "non voglio violentarla, è solo un terribile equivoco"
"Aiuto, polizia, polizia!" esclama, lanciandomi la borsa "prendi i miei soldi, ma non prenderti la mia verginità"
Vergi- cosa?! Cioè, questa donna vuole farmi credere che non è ancora stat...- no, è impossibile. Scuoto il capo e mi mordo il labbro inferiore, cercando di trovare una soluzione a tutto questo, anche se ormai è troppo tardi, visto che la polizia è appena arrivata, circondandomi.
"Cosa volevi fare, ragazzo?" mi domanda un uomo, prendendomi i polsi e circondandoli con le manette.
Sbotto, "non volevo affatto stuprarla! E' un terribile malinteso!" continuo, "sono nel cinema con mia sorella, cercavo solo i soldi nella macchina!"
"Oh sì, nella macchina che volevi rubare! E chissà, forse tua sorella è solo una tua complice, mh?"
Oh per tutte le torte al cioccolato.
"Ma perchè?!" sbotto, "chiamatela, è dentro!"





Come è andata a finire? Oh semplice, ora io e Sharon siamo in gattabuia, con dei poliziotti alle calcagna che non ci lasciano un secondo.
"Possiamo avere dell'acqua?" chiede mia sorella, sbottando non appena l'uomo le dice di no.
"Oh bene!" continua, "sappi che è solo colpa tua, Niall!"
"Direi proprio di no, dovevamo solo passare una bella serata, tutto qua..." aggiungo, "chiamiamo nostra madre? Magari ci libera..."
Lei sembra pensarci, per poi scuotere il capo e sedersi accanto a me "no... quella è capace che manda nonna, fidati"
Io ridacchio, posandomi una mano sullo stomaco, "credo che forse è meglio rischiare... Niall secondo qui, ha fame"
Lei sbuffa e sorride, avanzando verso le sbarre della cella "potresti gentilmente liberarmi? Dovrei chiamare mia mamma... sai... per la cauzione"
Lui sembra pensarci, infatti la fissa "ok, ma fai in fretta"





Secondo me io ho la sfiga che mi perseguita... praticamente indovina chi è venuta a riprenderci? Oh, per caso hai detto "vostra nonna"? Benissimo, hai capito tutto della vita!
"Che ci fate qui?" domanda lei, avanzando verso la cella e sorridendoci dolcemente.
Guardo Sharon sbattersi una mano in fronte e scuotere il capo, girandosi poi dall'altra parte e guardare fisso nel vuoto. Credo proprio che questa situazione dovrò sbrigarmela da solo.
"Nonna, praticamente è successo un terribile malinteso! Dovresti pagare la cauzione per farci liberare" dico gesticolando e sperando che mi capisca.
"Se mi state prendendo in giro non mi piace per niente!" aggiunge abbastanza nervosa, "non è carino dare del cane ad un pubblico ufficiale"
"E che palle"
"La valle? No figlio mio, non siamo in una valle! Svegliati per dinci!"
Mentre impreco mentalmente, mi giro verso Sharon in cerca di un suo aiuto.
"Ti prego... non è semplice"
"Lo so caro, infatti non muoverò neanche un dito o finisce male, credimi"
Sospiro e chiudo gli occhi, massaggiandomi le tempie e cercando di trovare una soluzione per uscire da questo caos. All'improvviso però, mentre mi giro, vedo un fogliettino bianco che cade pian piano sul pavimento e, non appena vedo che il poliziotto che ci controlla è misteriosamente sparito, lo apro e lo leggo:"Sotto la finestra c'è un passaggio segreto, togliete i quattro mattoni e sarete sani e salvi.
- Un amico"





angolo autrice

Buonasera! Finalmente ho aggiornato. Ragazze scusate se ci ho messo un casino di tempo, ma ho avuto un casino di compiti e in piu' ho dovuto recuperare un casino di materie... ho seriamente paura di essere bocciata... anzi, questo fatto mi perseguita visto che i giorni ora diminuiscono a vista d'occhio. Ma vabbè, come state voi invece? Spero bene! (:
E che ne pensate di questo capitolo? Ahaha, io lo amo! Ha praticamente quel tocco di dolcezza e simpatia - credo -.
Alla fine sta a voi decidere. Mi scuso per non averlo fatto molto lungo ma capitemi. Spero di scusarmi con il prossimo.


Baci, Chiara x

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Capitolo 24
*** Fate finta che ci sia un titolo ***


Angolo autrice
Ciao a tutte, ragazze! Oddio, sono così felice di aver aggiornato.
Mi dispiace se non mi faccio sentire spesso, è solo che ho un sacco di compiti da fare e... sono pienissima, in piu' ho anche tante materie da recuperare e quindi... addio mondo.
Ora però, sono qui e spero di riuscir ad impegnarmi nella scrittura per soddisfarvi.
Allora, cosa ne pensate di questo capitolo? Vi piace?
Come sempre vi ringrazio per le recensioni che lasciate, asdfj.
Ora scappo, fatevi sentire!
Chiara x


<< Fate finta che ci sia un titolo >>


Sharon's pov


Avete presente quando pensate che tutto sia finito? Beh, questo è il momento. E' la seconda volta che mi ritrovo a dover scappare da qualcuno insieme a Niall. Sinceramente non so di chi sia quel foglietto, spero soltanto che non sia un imbroglio o altrimenti farò uscire la Sharon cattiva e devastatrice.
Sospiro e tocco Niall che è intento a leggere il bigliettino e le sue istruzioni.
"Niall, se finiamo nei guai sappi che sarà-"
"Sharon, stai zitta"
Oh ma questo è proprio un maleducato.
"Sent-" ma mi interrompe di nuovo, tappandomi la bocca e tornando a sbattermi il suo bellissimo sedere in faccia.
Un secondo... ho detto... bellissimo?
"Siamo arrivati, ora ci basta spingere questo mattone e..." dice, mentre mette un piede fuori ed esce con tutto il corpo, dandomi poi una mano per uscire.
"Si!" esclama felice, guardandosi intorno e correndo verso chissà dove.
"Niall!" esclamo, "Niall, cazzo!" esclamo ancora, "mi vuoi aspettare?!"
"Muoviti vecchia balena" afferma, ridendo della sua stessa battuta e fermandosi di colpo.






Dopo circa un'ora siamo arrivati sani e salvi a casa.
"E così eravate in carcere... eh?" ci chiede nostra mamma non appena mettiamo un piede in casa.
"Io... ecco... noi..." tento di spiegare, venendo bloccata dalla donna che adesso, è difronte a noi con uno sguardo che non mi piace per niente.
Insomma, guardala... è terrificante. Ha le mani appoggiate sul bacino, le sopracciglia aggrottate e le labbra serrate. Che diavolo.
"Rose, c'è stato un grossissimo equivo-"
"No, state zitti. Io lavoro tutto il giorno, vi preparo da mangiare, accudisco vostra nonna, pulisco la casa senza chiedervi nulla in cambio e voi che fate?! Mi ricambiate facendo i teppisti? Oh bene, ma sapete che c'è? Io vi rimando in Irlanda se non incomincerete a rigare con il piede giusto! Io sono stanc-"
Oh madonna, adesso incomincia con la sua solita storiella che, se devo dirla tutta, mi urta.
"Ros-" riprova Niall, ovviamente interrotto.
"ZITTI" grida, correndo in cucina e prendendo una padella per poi portarla in salotto.
Okay, che cosa vuole fare con quella... cosa?
"Mamma... stiamo calmi okay? Infondo è tutto un malinteso e... non usare la padella, non servirà a nulla. Con quella puoi solo cuocere dei buonissimi bacon che io e Niall saremo felici di mangiare, non è vero?" domando, rivolgendo la mia attenzione e il mio sguardo al biondiccio che annuisce senza neanche guardarmi.
"No, non hai capito. Come punizione farete tutto ciò che faccio io. E vi avverto, non uscirete. Appena tornerete da scuola vi aspetterò per cucinare, lavare, e fare le faccende di casa" dice, porgendomi la padella e dando a Niall il grembiule che si è appena sfilata.
Perfetto, il mio piano di stalkerare Ed è andato a puttane ora.





Mentre io e il mio fratellastro cuciniamo la cena, lo sento sgraffignare qualcosa dalla dispensa, il che mi fa girare veramente le palle visto che se poi mancheranno gli ingredienti mia madre se la sconterà con me.
"Niall!" grido, facendolo spaventare.
Cerco di mantenere il sorriso, "smettila di mangiare e inforna questo pasticcio che ho appena preparato"
"Siamo sicuri che non ci avvelenerai?" domanda perplesso, guardando la teglia e fissandomi in un secondo momento.
Questi qua non hanno proprio rispetto per la sottoscritta.
"Se non ti convince non mangiarlo" lo stuzzico, aggrottando le sopracciglia e mettendo su un ghigno.
"Mi preparo dei bacon, non mi fido tanto della tua cucina"
"Sei odioso"
"Ma odioso cosa?" ribatte pronto.
"Ma odioso cosa quando?"
"Ma odioso cosa quando dove?" sbuffa, avvicinandosi a me.
"MA ODIOSO COSA QUANDO DOV-" cerco di continuare la frase ma sfortunatamente vengo interrotta da mia nonna che è appena entrata con una bottiglia in mano.
"Si festeggia!" esclama lei, sorridendo e barcollando.
"Cosa?" chiede mio fratello, appoggiandosi al muretto a braccia conserte.
"Non darle corda! Non vedi che è ubriaca?" continuo, "vicino il carcere c'è un bar... evidentemente è andata lì"
"Hai capito alla vecchia!" finisce, aiutandomi ad alzarla da terra.





La mattina dopo, incontro Ed con Hayley, la sua "fidanzata" che non mi va per niente a genio. Ridono e scherzano come se stessero insieme da non so quanto tempo. Devo essere sincera? Mi creano fastidio.
"Ciao" mi saluta lui, sorridendomi e tenendo stretta la ragazza.
"Ehilà" dico senza emozione, sbuffando e puntando gli occhi dritti nei suoi.
"Sei ancora rossa" constata, fissando i miei capelli e toccandone una ciocca per sentirla tra i suoi polpastrelli, "mi piace"
"Beh, non devo piacere a te" aggiungo, "ma al mio nuovo ragazzo"
COSA?
"COSA?" strilla, lasciando immediatamente la mano alla fidanzata, "hai un... ra-ragazzo?"
No, cazzo! No che non ce l'ho! Ma come diavolo mi escono queste idee dalla testa? Ma porca troia!
"Certo, è... è risaputo ormai" aggiungo, "ora scusami ma... mi sta aspettando"
Ok, e ora come me la sbroglio?

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Capitolo 25
*** Il finto fidanzato pt. 1 ***


La storia, grazie a voi, è finita tra le popolari, perciò... GRAZIE INFINITE.

<< Il finto fidanzato >>

 

Praticamente sto rivivendo nella mia testa ciò che è accaduto pochi minuti fa. Ho detto ad Ed di essere fidanzata, lui ha spalancato gli occhi e ha semplicemente gridato un "cosa?" segno che forse, non avrebbe mai immaginato che io, Sharon Stone, potessi avere un ragazzo. Solo che c'è un problema... quel ragazzo non esiste. Sospiro e apro il libro di chimica, siamo alla terza ora ed io non ho ancora studiato niente. Sono quasi certa che quell'idiota del mio professore mi interrogherà e poi, come se tutto ciò non bastasse, devo anche tornarmene a casa e lavare i piatti, cucinare e chi piu' ne ha, piu' ne metta. Sono davvero un disastro vivente, non mi sorprende se Michael sia diventato gay e Ed si è fidanzato con una super gnocca. Ah.
"Non entri in classe, tu?" domanda la rossa, nonchè mia migliore amica.
"Dov'è Luke?" chiedo spedita, sorridendole e alzandomi da terra, dove ero spalmata prima che lei arrivasse.
"Oh... ha la febbre, più tardi andrò a trovarlo. Ed?" aggiunge, "di solito non è sempre con te?"
Sbuffo, roteando gli occhi al cielo, "hai detto bene... di solito. E comunque ormai si è fidanzato, perciò... ha altro a cui pensare"
Lei sembra pensarci, avvicinandosi e abbracciandomi con fare protettivo, come da copione, "tesoro... ci stai male, non è vero?"
"No, sto benissimo"
"Ti conosco... e so che anche se non lo dai a vedere ci stai male, su sfogati"
"Megan... in queste settimane non ci sei stata, capisco che hai perso la testa per quel Hemmings che tra l'altro, è anche il migliore amico di Michael, ma... perchè non ti sei degnata neanche di contattarmi o almeno di chiedermi se avevo voglia di uscire? Sono contenta per te e Luke, sul serio. Ma ogni tanto vorrei essere anche io al centro dell'attenzione... mi manca la vecchia Meg"
La rossa sembra intristirsi, infatti subito dopo si commuove, abbracciandomi ancora piu' forte di quanto già non stesse facendo prima. Nonostante tutto io le voglio un gran bene, sono una ragazza che riesce a perdonare le persone. E, anche se ormai si è fidanzata con quello strafigo di ragazzo io la comprendo perchè d'altronde, questo è l'amore che prova nei suoi confronti. E poi, se devo essere sincera, sono un pò invidiosa della sua felicità, sai? Anche io, come lei, vorrei tanto che Ed si accorgesse di me, senza che io debba usare dei doppi trucchetti come questo, ad esempio. Non so come diamine sbrigarmela perchè non conosco nessuno che potrebbe fingere di essere il mio ragazzo, perciò credo che alla fine, sarò costretta a raccontargli tutto, compresa la parte su ciò che provo per lui.
Sospiro, tornando con lo sguardo sulla mia migliore amica, "è tutto okay. Meg, non piangere, su"
"Ti voglio bene, amica mia... mi dispiace, è solo che mi sono innamorata e... mi sono lasciata andare, ecco tutto"
Io ridacchio, comprendendola - o forse no -, "tranquilla, andiamo in classe?"
Annuisce.






Oh, hai presente la prima interrogazione a cui hai assistito? Sì, parlo di quella con il professor Smith. Perfetto perchè anche qui, ce ne saranno delle belle.
In questo momento, come ben puoi notare, sono alla lavagna insieme a Zayn, un ragazzo di Bradford che si è trasferito da circa qualche settimana. Non ci ho mai parlato, lo considero abbastanza misterioso e taciturno. In classe spiccica parola solo se interpellato, ha solo pochissimi amici con cui lo vedo sempre in giro, tra cui uno moro e uno riccio. Ma comunque, se devo essere sincera, non ne do molta importanza visto che nessuno dei tre mi interessa. Mentre il professor Hyder detta un esercizio da far svolgere al moro io mi fisso le unghie, incapace di fare altro, visto che comunque non so da che parte incominciare.  
Una volta terminato l'esercizio che ha spiegato a Zayn, l'uomo mi fissa, sorridendomi e chiedendomi se il tutto è stato fatto correttamente.
Fisso il moro, tornando con lo sguardo sul professore che attende una mia risposta. Ripeto questo per due o tre volte, non lo so, l'ansia mi sta assalendo.
"Allora, signorina Stone?" mi chiede.
"Beh, mi fido di Malik" concludo, sorridendogli armoniosamente e facendo ridere - come sempre, purtroppo - la classe.
Hyder scuote il capo sconsolato, "Stone... riuscirò mai a farle prendere un sei nella mia materia?"
"Sinceramente? Questo è aramaico, non arabo. A-R-A-M-A-I-C-O"
Il professore si lascia scappare un sorrisetto per poi chiedermi di fare un esercizio a piacere. Il problema sta proprio nella pratica! Io non so fare nulla, come diamine glielo devo far capire? Magari poi si impietosisce e non mi mette il due, no? Che ne pensi?
Sospiro e sbotto, avvicinandomi alla lavagna e scrivendo formule come 'H2O' o 'Br'.
Lui mi fissa, aspettando una mia mossa, "prof" lo chiamo.
"Dimmi"
"Non so continuare"
Zayn ride, scuotendo il capo "ignorante"
Rido nervosa, avvicinandomi di piu' alla sua figura e aggrottando le sopracciglia, "Cosa, scusami? Come ti permetti?"
Ed io avevo detto che era taciturno? Davvero lo avevo fatto?
"Ho detto che sei ignorante. Se vuoi te lo ripeto se non comprendi"
"Ma io ti taglio quel ciuffo di merda che hai se non la finisci! Stupido scimmione"
"Come os-" ringhia, venendo subito interrotto dal professore.
"Malik, Stone, smettetela!" continua, "andatevene a posto e chiudete quella ciabatta che comunemente voi chiamate bocca!"
Alla faccia della finezza...






Dopo essere uscita dalla classe mi dirigo al mio armadietto dove trovo, puntualmente Ed e Hayley amoreggiare come due gatti in calore. L'ho già detto che mi danno fastidio? Ti prego.
"Potete spostarvi?" chiedo acida, spingendo la ragazza che è avvinghiata al mio Edward.
Il suo sguardo sembra uccidermi, in quanto alza un sopracciglio, rispondendomi con aria seccata e stanca. Oh sì, sicuramente si è stancata di infilare ogni dannato secondo la lingua nella bocca di Sheeran.
"Potresti essere più gentile però"
"No, siete voi che dovreste essere meno... appiccicati! Non credete che date fastidio? E poi cazzo, non venite a baciarvi vicino al mio armadietto!"
"Sharon..." comincia il rosso, mettendomi una mano in spalla, "sei nervosa?"
"No! Anzi sì, quando ti... vi vedo lo divento ancora di più!"
"Spero che il tuo ragazzo riesca a farti essere più dolce" continua, "perchè non lo sei affatto. Potrei paragonarti ad uno yoghurt andato a male" conclude, portandosi via quella deficente.
Ma vaffanculo.





Tornata a casa trovo Niall lavare a terra, sporcato di nero - credo dovuto alla polvere che ha trovato nel camino - e maledettamente arrabbiato con lo spazzolone che, a quanto pare, non vuole staccarsi dal fondo del secchio rosso.
"Niall... che... diamine?"
"Non parlarmi!" aggiunge, "aiutami a staccare questo cos-" ma non fa neanche in tempo a finire di parlare che subito l'acqua cade per terra, mentre lo spazzolone vola dalle mani del biondo, finendo sull'amato vaso bianco di mia madre.
Vorrei andare a vivere in Irlanda adesso.
"COSA CAZZO ABBIAMO FATTO" grida, mettendosi le mani nei capelli e girando come un pazzo all'interno del salotto.
"Ok, calmiamoci. A tutto c'è una soluzione... hai mai visto cosa succede nei film? Ecco, bene" continuo, "potremmo comprare una colla e...-"
"Oh dio, oh dio. Rose ci ammazzerà, finiremo in collegio, poi morirò ancora perchè non potrò vedere Michael, e...-" lo interrompo.
"LA SMETTI?"
"No! Dove cazzo la troviamo la colla attaccatutto? Ma porca troia"
Sospiro, mordendomi il labbro inferiore e prendendo i cocci del vaso, "io... vado al negozio qui all'angolo. Tu intanto metti a posto questo casino. Ci vediamo fra poco"
Lui annuisce, indossando di nuovo i suoi guanti da casalinga gialli e deglutendo a fatica la sua saliva.
Se non troverò quella dannata colla saremo davvero nei guai.
Come al solito, insomma.


 
Angolo autrice

Buon pomeriggio! Come promesso questo capitolo è piu' lungo rispetto a quello precedente, non trovate? Ho cercato di impegnarmici tanto anche se come capitolo e come contenuti non sono molto importanti. Diciamo che questo è piu' un capitolo di passaggio. Mh, che dire? Vi è piaciuto? Ragazze, mi dispiace se in questi ultimi capitoli Sharon e Ed non stanno dialogando molto ma nel prossimo vedrete che le cose cambieranno anche perchè la storia sta per finire. (Non picchiatemi, vi prego)
Lasciate una recensione e fatemi sapere che ne pensate! :))

Baci, Chiara x

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Capitolo 26
*** Guai in vista ***


<< Guai in vista >>
 

"Buongiorno" dico, entrando nell'enorme negozio e guardandomi attorno.
"Giorno" risponde il proprietario - credo -, dandomi immediatamente le spalle e, "cosa ti serve?"
"Colla per vasi" dico immediata, sperando in ciò che sto cercando. Non voglio tornare a casa a mani vuote, specie perchè so che Niall a quel punto, mi ucciderebbe. Che poi, se ci fai caso, quel ragazzo è perennemente mestruato. Cioè, neanche fosse una donna a tutti gli effetti. Ah povero Michael!
"Non ne abbiamo" dice subito, sbuffando e incastrando la sua dentiera.
"Ma... ma... è impossibile che non ne avete! Ha un negozio gigantesco, è mai possibile?!" continuo essendo più convincente e possibilmente, gentile "non potrebbe guardare meglio?"
Lui mi fissa e annuisce, facendo un giro su sé stesso e tornando a guardarmi, "fatto. Non ne abbiamo"
Ok, questo mi sta prendendo per culo, ne sono sicura.
"Ma... mi sta prendendo in giro per caso? Ha fatto solo uno stupido giro su sé stesso! Come può-" ma subito mi interrompe, mettendomi a tacere con una sua frasetta fatta, "tesoro, lavoro qui da anni ormai, conosco il mio negozio come il palmo della mia mano. Il giro su me stesso è sufficente per dirti che non ne ho"
Sospiro e sbotto, fissando l'uomo dritto negli occhi cerulei, "senta" comincio, "se non ha intenzione di vendermi quella dannata colla è okay! Ma poi non lamentatevi se non avete clienti!"
"Non urlare, per favore. Siamo nel mio negozio"
Oh ma questo è proprio uno stronzo.
"Senta lei, se ne vada al diavolo!"
"Tornerai, lo so"
"Ma fanculo" concludo in ultimo, uscendo dalla porta e sbattendola furiosamente.






"Quindi mi sta dicendo che non ha la colla per attaccare i pezzi di un vaso rotto?" domanda Niall, il quale mi ha praticamente ritrascinata in questo postaccio tirandomi dalle orecchie.
"Chi ti ha detto questa enorme bugia, scusa?" chiede lui contrariato, sorridendo piacevolmente a mio fratello.
"Oh, è stata Sharon" mi indica, fissandomi con uno sguardo che non riesco a decifrare.
"Sharon, tesoro, perchè dici bugie? La colla è proprio qui, ecco a te" continua, "lieto di esservi stato utile!"
Questo è... NON HO PAROLE PER DEFINIRLO.
Appena usciamo dal negozio mi ritrovo Niall proprio davanti a me che, con un'espressione in viso indecifrabile mi tira un orecchio, dicendomi chiaramente che sto diventando pazza.
"Ma non sono esaurita, Niall! Devi credermi! Quell'uomo mi ha chiaramente detto che non aveva alcuna colla" dico, sperando che mi creda.
"Oh davvero? E questa cos'è?" aggiunge mostrandomela, "la verità, mia piccola Sharon, è che sei talmente incazzata per Ed che non sai dove andare a mettere la testa. Svegliati, diamine!"
Sospiro, "ok, mi sono rotta! Il mondo non gira attorno ad Ed Sheeran, va bene? Che vada al diavolo anche lui e la sua fidanzata del cazzo!" esclamo, aumentando il mio passo e arrivando prima del biondo a casa. Appena salgo le scale mi chiudo dentro la mia camera, pensando a ciò che mi sta succedendo. Io non sto diventando pazza, sono perfettamente in forma. Certo, forse questa storia del fidanzamento di Ed mi ha un pò... come dire... rimbecillita ma non fino a tal punto! E poi, come se non bastasse, devo trovare anche un ragazzo che faccia al caso mio visto che - come una deficente - ho detto al rosso che anche io ormai, mi ero fidanzata. Sono un caso perso, davvero.






La mattina dopo, trovo Zayn all'ingresso della scuola che fuma beato e incurante di alcune ragazze che lo fissano spaventate. Non capisco perchè si isola così tanto, insomma, è un ragazzo adolescente, dovrebbe avere molti amici e invece... è solo. Quasi provo dispiacere per lui.
"Che ignorante", mi ribalena in testa, lasciandomi interdetta e decisa ad avanzare verso di lui a spasso spedito per dirgliene quattro.
"Senti tu" comincio, facendolo un pò sussultare per il mio improvviso arrivo, "non azzardarti mai più a darmi dell'ignorante, ci siamo capiti?"
"No" dice con fare da sfottorio, inserendo tra le sue labbra la sigaretta che ha appena acceso. Non mi meraviglio che sia solo, ha un carattere di merda.
"Cosa?"
"Ho detto no. Capisci o devo farti un disegnino?" ride, scuotendo il capo e aspirando il fumo.
"Idiota" aggiungo, "non ci perdo neanche tempo con te. Anzi, mi sono anche dispiaciuta che non avessi amici e invece... quasi mi dispiace per loro. Hai un pessimo carattere!"
"Senti chi parla" dice allegramente, fissandomi di sottecchi e sistemandosi lo zaino in spalla.
"E dimmi, dunque" comincia, "come mai ti preoccupi così tanto che io sia solo?"
"Hai completamente sbagliato strada. Io non mi preoccupo di nessuno, figuriamoci di te"
"Oh... certo, certo. Da quello che ho capito dalle voci di corridoio tu saresti la pazza dell'istituto. No?"
"Co-cosa? Dicono... questo di me?" chiedo allibita, non credendo quasi a ciò che ho appena ascoltato.
"Sì, almeno da quanto ho capito. Ma forse... sono io che ho sentito male, può capitare"
"No... non credo. Ascolta, io devo andare. Ci vediamo a lezione, a dopo"
Lui mi sorride, scuotendo il capo e aggiustando il suo ciuffo perfettamente curato, "mi siederò accanto a te, schiappa"
Io gli metto le mani addosso.





Mentre percorro il corridoio per andare in aula di filosofia, incontro Ed che - sia ringraziato il cielo - non è con la sua fidanzata.
"Come mai così di corsa?" mi domanda, fermandomi il polso con una mano.
Oh Gesù...
"Devo... devo andare a lezione, sono in ritardo" dico fredda, tentando di non pensare alla sua mano incollata al mio polso.
"Oh... che lezione hai?" chiede ancora, non lasciando la presa e cercando di penetrarmi negli occhi.
"Filosofia"
"Posso... posso farti una domanda?" chiede sospirando, mordendosi il labbro inferiore e avvicinandosi a me.
Anche due, non mi offendo.
"Sì"
"Da quando mi sono fidanzato sei più fredda nei miei confronti, perchè Sharon?"
Io intanto, sospiro, scuotendo il capo "non... intendevo esserlo, solo che mi sento trascurata. Non pensare che io sia gelosa di... ahm..."
"Hayley" dice lui, ridendo.
"Giusto, di Hayley. E' che prima avevamo un rapporto speciale, e ora da quando c'è lei... è svanito"
Lui sembra capirmi, infatti continua ad avvicinarsi, facendomi sobbalzare non appena la mia schiena tocca il muro ghiacciato, "e... non sei gelosa, Sharon?" chiede ancora, con voce delicata e dannatamente sensuale. Amica mia, sto per morire sul colpo.
"Io... non..." sospiro, abbassando lo sguardo sulla sua maglietta.
Lui sembra non essere d'accordo, infatti posiziona il suo indice sotto il mio mento e lo alza, facendo incontrare i miei occhi con i suoi, per poi sorridermi dolcemente.
"Sei così bella..." sussurra, scuotendo il capo per poi cancellare la distanza che separa i nostri visi. Ciò che sta accadendo non mi pare reale. Le labbra di Ed sono praticamente sulle mie ed è una cosa... bellissima. Non appena prendo più confidenza con il suo corpo posiziono le braccia dietro il suo collo, attirandolo a me. A lui pare piacere questa mia mossa infatti sorride sulle mie labbra, portando le sue braccia sul mio bacino e avvicinandomi il più possibile. I nostri corpi sono vicinissimi, sembrano fatti proprio per rimanere in questa posizione. La sua lingua gioca dolcemente con la mia, allontanandosi qualche volta per fissarmi e sorridere, per poi riprendere ancora più voracemente di prima. Credo che questo bacio io l'abbia aspettato da molto tempo e, ora che finalmente l'ho avuto non riesco a crederci perchè forse è tutto ciò che voglio per rimanere ed essere più serena. Non appena però, realizzo che lui è fidanzato mi distacco, allontanandolo.
"Che succede?" mi chiede, leccandosi il labbro inferiore e tornando ad avvicinarsi.
Subito mi scanso, "no, no! Tu sei... fidanzato. Cazzo, non voglio passare per la puttana di turno! Come... come ti viene in mente?" continuo allarmata, "no, no!"
"Sharon... calmati, c'è una cosa che devo assolutamente dirti" dice, allargando le sue enormi braccia per potermi abbracciare e tranquillizzare.
"No Ed, non voglio stare ad ascoltare. Scusa, ma... devo andare" e con ciò, mi dileguo. Lasciandolo solo a rimurginare su ciò che è appena successo ad entrambi.





Angolo autrice

Buon pomeriggio ragazze! Come state? Purtroppo sto notando che ci sono state meno recensioni rispetto agli altri capitoli. Cos'è la storia non vi piace piu'? E' diventata ripetitiva, non so... fatemi capire cosa succede che così rimedio. Beh, in questo capitolo abbiamo un pò capito come si sono svolte le cose. C'è stata una cosa che credo, sia piaciuto un pò a tutte le ragazze che seguono questa storia, ahahah, non è vero?
Beh, io ora torno a studiare.

Un bacione grande, Chiara x


Piesse: recensite, eh!

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Capitolo 27
*** Le bugie hanno le gambe corte ***


<< Le bugie hanno le gambe corte >>
 

Adesso posso sentirmi al sicuro, o almeno spero. Sono praticamente rintanata dentro la mia camera, con il pc sulle gambe e con i viveri necessari alla mia sopravvivenza. Nessuno entrerà o uscirà da questa stanza. Ok, forse sto esagerando un pò, ma ti assicuro che lo è per una buona causa.
"Sharon" dice d'un tratto una voce che, ahimè, mi fa sussultare.
"Chi diamine sei?" chiedo allarmata, non riconoscendo il proprietario.
"Sto cazzo, Sharon. Chi pensi che sia? Sono Niall"
Oh, sempre molto educato devo dire.
"Non ti apro, rassegnati"
"E perchè?" mi chiede, e sono sicurissima che in questo momento se potrebbe, mi ucciderebbe di coccole se solo sapesse ciò che mi è successo.
"Nulla, Nì" sussurro, sospirando e accasciandomi dietro la porta bianco latte della mia camera.
"Non ci credo. Sharon, che è successo? Se è per ciò che ho detto... mi dispiace, ero arrabbiato e spaventato da Rose. Ti prego, perdonami"
Sorrido, scuotendo il capo "non mi sono affatto offesa, e tanto meno sono arrabbiata con te. E' successa una cosa a scuola, e... mi sento uno schifo"
"Fammi entrare, ne parliamo insieme"
E a quel punto, non posso far a meno di alzarmi ed aprirgli la porta perchè so per certo che quando vuole, sa essere davvero testardo. Se non l'avessi aperta mi avrebbe chiamata ogni cinque secondi, perciò meglio ora che dopo.
"Che è successo?" domanda ancora, chiudendo lo schermo del mio pc e sedendosi al mio posto, appoggiando poi la schiena al muro.
"Ed... mi ha... baciata" aggiungo, notando in viso la sua espressione soddisfatta e felice, "però non dire nulla! Niall, lui è fidanzato!"
"Ma non è affatto fidanzato, cogliona! Quella lì è una pros-" ma appena si rende conto di cosa ha appena detto si chiude la bocca, allargando gli occhi e catapultandosi giù dal mio letto.
"Cosa?" ride nervoso, "la pasta è nel forno, che buono!" esclama, aprendo la porta e fiondandosi di sotto.
Sono sicura che quello lì mi sta nascondendo qualcosa. Ed io, quanto è vero che mi chiamo Sharon, scoprirò cosa.  







Decido in ogni caso di aspettare Niall nella sua camera, così mi stendo sul suo letto e attendo il suo arrivo. Nel frattempo, una suoneria tranquilla eccheggia nella stanza, segno che gli è arrivato un messaggio. Sblocco la tastiera e fisso lo schermo, "cazzo, c'è la password"
Sospiro e cerco di pensare ad una possibile combinazione che abbia potuto mettere. Forse è la sua data di nascita?
"Codice Pin errato".
Continuo, digitando "sono stupendo" sulla tastiera.
"Codice Pin errato".
"Che palle!" sussurro, scrivendo un "Michael" senza pensarci e premendo invio.
Non faccio in tempo a festeggiare che subito, mi si presenta un messaggio, << lo avevo detto io ad Ed che questa idea non sarebbe finita bene, Mike. Di' ad Ed di raccontarle la verità, non è giusto farla soffrire in questo modo >>.
Aggrotto le sopracciglia, scuotendo il capo e scorrendo tra i messaggi, << penso che sia una terribile idea, Mikey. Ma comunque, se è per il loro bene... starò al gioco >>.
E finalmente, dopo un casino di messaggi tra cui "notte amore mio" e, "buongiorno ghiro" da parte di Michael, trovo quello che mi interessa, << Calum ci ha dato il nome di una ragazza che si chiama Jessie e che farà finta di essere la fidanzata di Ed per far ingelosire Sharon. Speriamo che finisca tutto per il verso giusto.
Piesse: ricordati che ti amo x >>.

Lascio il cellulare, facendolo cadere sul tappeto sotto il letto di Niall. Non pensavo che fossero arrivati fino a questo punto, non credevo che Michael - il ragazzo di cui ero innamorata -, Niall - mio fratello - e Ed, potessero farmi una cosa del genere, prendendomi in giro fino ad ora. Quasi mi viene da piangere. Sono stata abbindolata da lui, da quel rosso idiota. Mi sono fidata delle loro parole, dei continui "vedrai che finirà bene" di Niall e dei sorrisi confortanti di Michael. Mi sono sempre... fidata.
Ed è orribile vedere con i propri occhi ciò che hanno fatto, prendendomi in giro.
"Sharon, che ci fai qui?" mi chiede calmo Niall, avvicinandosi.
Le lacrime scendono impetuose dai miei occhi, vorrei tanto poterle fermare ma... non ci riesco, è più forte di me. Ho sempre fatto la ragazza forte ma alcune volte, anche noi crolliamo.
"Sharon, perchè ora piangi?" continua a chiedermi, avvicinandosi alla mia figura per abbracciarmi.
"NO" urlo, "non ti avvicinare, traditore"
"Trad-traditore? Perchè?"
"Vi è piaciuto prendervi gioco di me, non è vero? Vi è piaciuto pagare una stronza che fingesse di provare qualcosa per Ed, no? Mi fate... veramente schifo"
"Sharon, volevamo soltanto che-"
"Stai zitto" aggiungo, "tu stesso hai visto quanto stavo male, sapevi che mi piaceva... perchè hai continuato a fargli prendere gioco di tua sorella? Oh certo, evidentemente anche tu ti divertivi, non è così? Complimenti, davvero" concludo, "spero vi sia piaciuto perchè statene pur certi, mi vendicherò"







C'è gente che dice che la vendetta è un piatto che va servito freddo, ed io sinceramente, sono in disaccordo con loro. Sono convinta che la vendetta dev'essere servita in modo caldo, veloce. Ci sono tre cose che una ragazza come me può fare.
- Piangere;
- Sfogarsi mangiato nutella;
- Vendicarsi;
Stanne pur certa, amica mia, che io le farò tutte e tre, ma mi soffermerò di più sull'ultima, dando il ben servito ai tre stronzi. Metto il pigiama e accendo la tv difronte il mio letto, aspettando che si inizi X-factor. Oggi c'è la semi-finale ed io non voglio perderla.
Comincio a mangiare qualche merendina che ho nascosto sotto il cuscino, prendo della panna che ho portato dalla cucina e la immergo dentro, iniziando ad ingurgitare tutto ciò che mi trovo davanti. La vendetta mi verrà in mente, devo solo aspettare che la notte faccia effetto.





La mattina dopo mi sveglio allegra, non ho voglia che una giornata e tre idioti mi facciano intristire solo perchè mi hanno preso in giro. Sai? La notte porta davvero consiglio: ora so cosa fare per vendicarmi.
Aspetta e vedrai, Ed.
Aspettate e vedrete, Michael e Niall.

 

Angolo autrice

AHIA! Questo capitolo ve lo aspettavate? Ahahah, vi prego non picchiatemi! :cc
Allooora, nonostante tutto, come vi sembra? Vi piace? Certo, lo so che Ed e Michael non compaiono fisicamente ma un pò di distacco doveva esserci.
Comunque ragazze, io ora devo scappare.


Bacioni grandi, Chiara x

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Capitolo 28
*** Reverenge ***


<< Reverenge >>

 

La vendetta che ho in atto per Niall e Michael è molto semplice, voglio farli separare, magari facendo tornare il biondino in Irlanda. Non può passarla liscia, specialmente dopo avermi tradita.
Te ne pentirai, non farlo.
Forse la mia vocina interiore ha ragione, forse non devo davvero farlo, ma... ho bisogno di sfogarmi, di fargli capire cosa voglia dire soffrire e star male per una persona.
"Sharon..." sussurra Niall, bussando alla mia porta.
"Ti giuro che se non te ne vai da qui ti lancio una sedia in testa"
"Non fare la bambina, ti prego... possiamo almeno parlarne?"
"No" dico, sussurrando poi a me stessa un "non cedere"
"Ma come no? Voglio rimediare al mio sbaglio! Infondo dovresti prendertela solo con Ed che non ha avuto le palle di dichiararsi. Sharon, io e Michael volevamo solo aiutarvi, non è giusto che tu te la prenda con noi!" esclama stanco, accasciandosi dietro la porta della mia camera. Sento la sua presenza, so che è ancora lì dietro.
"Ah sì? Sai che avrebbe fatto un vero fratello? Me lo avrebbe detto, non mi avrebbe fatto passare per la puttana di turno!"
"Ho sbagliato, lo riconosco. Ma... dammi almeno il tempo di spiegarti com'è andata seriamente. Ti aiuterò a vendicarti di Ed, ma... io... non voglio litigare con te, sei la persona più importante che ho, Sharon..."
E che merda.
Ora come se non bastasse, sto piangendo per quelle parole dette così sinceramente da Niall. Sono una deficente perchè invece di rimanere ferma, mi muovo, correndo verso la porta e catapultandomi tra le braccia del biondo.
"Neanche io voglio litigare con te" dico al suo orecchio, baciandogli la guancia e tenendolo stretto.
"Ti voglio troppo bene, Sharon"
"Anche io, Niall, anche io"







La mia vendetta è andata a farsi fottere, bene così! Però, quella per Ed è ancora in atto. Non lascerò che anche lui la scampi. Insomma, Niall può passarla liscia perchè lo adoro, ma... Ed no. Cioè, lui mi piace tantissimo e ora che so che anche io piaccio a lui, mi sento ancora più importante per il rossiccio e quindi, ancora più spronata a vendicarmi. Ho intenzione di usare Zayn per questo piano, non ho altra scelta. Sarà che magari è un idiota patentato, un egoista e così via, però penso che mi aiuterà.
Di fretta e furia accendo il computer per poi cominciare a scrivergli su facebook. Ovviamente, come immagine del profilo ha una sua foto a torso nudo e... cazzo. Non ho mai visto un ragazzo così... così... Zayn Malik. Credo che dovrebbero inventare un aggettivo con il suo nome, sarebbe bellissimo. Oppure, usare al posto di "magnifico" o "stupendo", "Zayn Malik".
Rido di questa mia stupida idea e torno a lavoro, contattandolo: Ehi, ti và di diventare il mio nuovo ragazzo?
No, può pensare che lui mi piaccia seriamente.

- Zayn, ho bisogno di un grosso favore da parte tua. Non puoi rifiutare (:

Appena premo invio, ricevo subito una sua risposta con scritto un gigantesco "no". Ok, quel ragazzo mi fa andare fuori di testa. E ovviamente, non lo dico in senso positivo.
- Perchè no?
- Perchè non voglio farti favori, semplice
- Sei un lurido bastardo, Malik
- Ti ringrazio, Stone

Scuoto il capo e chiudo il tutto innervosita, per poi scendere di casa e chiamare Michael che poverino, è ignaro di tutto.
"Dimmi tutto, tesoro"
"Premettendo che dovrei essere incazzata a morte con te... sai per caso se Ashton è fidanzato?"
"Co-cosa? Perchè ti importa di lui? Sharon, non è una cos-"
"Mike, stai un po zittino. Ho bisogno del tuo amico per far ingelosire Ed. Ho scoperto il vostro giochetto e ti avverto, se osi raccontare tutto al rosso giuro che mando Niall in Irlanda"
"Non puoi farlo"
"Davvero? Stavo giusto scrivendo a mio padre"
"Ok, non aprirò bocca, scusa"
continuò, "passa per casa mia"







Appena arrivata da Michael, noto Ashton mangiare di tutto, patatine, coca-cola e una grossa porzione di pancakes. Questo qui mangia più di me e Niall messi insieme. Pazzesco.
"Ehilà" bonfochia, ingoiando delle patatine.
"Ciao Ashton, ciao Mike" entro e mi accomodo, guardando il riccio ignorarmi per concentrarsi sul cibo.
"Mangi sempre così tanto, tu?" chiedo, sorridendo.
"Questo non è nulla..."
"Oh dio, io mangio il triplo!" confesso, ridendo bellamente del mio stomaco.
"Sappi che sei già nel mio cuore" scherza, guardandomi e mangiucchiando una caramella gommosa rossa.
"Ragazzi, allora?" continua, "Ashton smetti di mangiare e tu, Sharon, cosa dovevi chiedergli?"
"Oh sì, se vuole essere il mio finto fidanzato per un paio di giorni" aggiungo, "sai... devo far ingelosire una persona"
"Chi?" chiede interessato.
"Ed Sheeran"
Lui ride, fissando prima me e poi Michael, "sul serio?" continua a ridere, "Sharon, quel ragazzo è innamorato di te! Perchè devi farlo ingelosire? Si vede lontano un miglio!"
"E' che... lui ha fatto il suo stesso giochetto ed io volevo solo fargli capire cosa si prova"
Lui sembra capire, infatti annuisce, "d'accordo. Se pensi che funzionerà allora ti aiuterò"
"Grazie, Ash"
Ride, "chiamami amore, ora"
Scuoto il capo ridendo.







Mentre torno a casa mi fermo allo Starbucks per prendere qualcosa da bere. Ho bisogno di un buon caffè per riprendermi e magari di una ciambella glassata. Non appena entro, noto i due fidanzatini abbracciarsi e coccolarsi in pubblico. Sono proprio i miei due angeli, Niall e Michael. Non mi ero mai soffermata su di loro, avevo sempre pensato ai gay come coppie dolcissime che si regalavano sempre qualcosa di sconcio o non so, qualcos'altro. Però ora è strano vederli insieme e sorridersi a vicenda. Sono contenta che quei due siano fidanzati perchè sinceramente, non avrei mai visto Niall con una ragazza. Cioè, non ho mai sospettato della sua omosessualità, l'ho sempre ritenuto etero al cento per cento e ora... vederlo con Michael mi riempie il cuore di gioia. Michael è il perfetto ragazzo che desideravo per me stessa solo che ora, lo ha Niall. Certo, Ed è tutt'altra roba, ed io sono ormai certa di amarlo... forse sto correndo troppo, non lo so, tu che dici? Hai sempre visto ciò che mi accadeva e ora... solo tu sei capace di darmi un consiglio da vera amica, considerando che Megan è nel mondo degli unicorni assieme a Lukey. Sorrido e mi nascondo dietro un enorme vaso di fiori, continuando a fissarli e a contemplarli nella loro unicità e semplicità.
Li sento bisbigliare cose dolcissime, tipo "ti amo" o "sei il ragazzo che ho sempre desiderato" e a quel punto, una piccola lacrima cade sul tavolino. Non so perchè io stia piangendo, ma... il mio cuore ormai ha perso un battito. Sono davvero dolci, hanno le dita intrecciate l'uno con l'altro e si guardano come se volessero saltarsi addosso in questo preciso instante. Credo, o almeno, ne sono quasi certa, che l'abbiano già fatto. Chissà com'è il sesso tra i gay. Secondo me gli eccita parecchio, tu che dici? Oh dio, ti sembro una pervertita? Beh, tu non fare la santarellina perchè so che anche tu hai i tuoi scheletri nell'armadio. Prendo l'ultimo sorso di caffè ed esco dalla caffetteria, guardandomi un'ultima volta dietro prima di proseguire verso casa.
"Domani ti vengo a prendere io, così Ed non appena ti vedrà urlerà dalla gelosia"
Leggo il messaggio da parte di Ashton e sorrido, rispondendo immediatamente, "perfetto. Confido in te"
"Non ti deluderò, a domani x".






Spazio autrice

Buon pomeriggio! Come state? Finalmente ho aggiornato con un altro capitolo! Che ne pensate? Quei due funzioneranno insieme o combineranno qualche guaio? Ahah!
Volevo solo scrivere che questa storia è giunta davvero al termine, credo che non arriverò più dei trenta, MASSIMO trent'uno capitoli. Poi magari stanca pure, credo.

Vabbè, fatemi sapere che ne pensate!

Baci, Chiara x

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Capitolo 29
*** Ricominciamo? ***


<< Ricominciamo? >>

 

Sono fortunata, no?
No.

Sono in un imbarazzo enorme perchè metà istituto mi - ci - guarda in modo... spaventoso. Sono convinta che se qualcuno potrebbe parlare direbbe un "che incantesimo gli ha fatto per fidanzarsi con lei?"
Sospiro e tengo stretta la mia mano a quella di Ashton che fissa dritto a sé. Quanto vorrei avere la sua sicurezza in questo momento...
"Tranquilla, ok?" domanda retorico, lasciandomi un bacio casto sulle labbra.
Oh dio... è anche meglio di come me lo sono immaginato.
"Va bene" aggiungo, "ci vediamo dopo in mensa"
Lui annuisce e mi saluta, dando poi un cinque a Calum, il quale mi guarda ridacchiando.
Che andasse a fanculo quello lì, tanto sono sicura che ormai anche lui sa della mia finta relazione con il suo migliore amico.
Appena entro in classe, l'unico posto vuoto che trovo è proprio di fianco ad Ed che mi guarda con una brutta espressione in viso.
"Non si chiede più?" chiede lui, disegnando linee senza senso sul suo foglio.
"Cosa?"
"E se questo posto l'avessi riservato per qualcun'altra?"
"Oh beh, allora scusami, mi alzo"
Lui scosse il capo e mi bloccò il polso, "no... rimani pure"
Mi mordo il labbro inferiore e cerco di concentrarmi sulla lezione anche se è parecchio difficile, considerando che mi sta praticamente mangiando con gli occhi.
"Hai bisogno di una mia foto?"
"No, ne ho già una. Ricordi?"
Certo che lo ricordo... come dimenticare quel bellissimo pomeriggio.
"Ascolta, so che forse... ho sbagliato a baciarti, considerando che ero fidanzato... ma... volevo solo dirti che Hayley non è nulla per me in confronto a te. Praticamente lei non è mai stata la mia vera ragazza. L'ho assunta solo per farti ingelosire. Io... Sharon, tu mi piaci da impazzire"
"Oh ma tu senti. Peccato che io sia davvero fidanzata"
"Non ci credo" protestò, accigliandomi.
"Vedrai poi"








 
Edward's pov
 


Non poteva davvero essere. Insomma, con chi avrebbe potuto mai fidanzarsi? Tanto vale che cambi scuola immediatamente. Non voglio vederla con nessun'altro tranne che me stesso. Sono impazzito ora, ho solo bisogno di scoprire quel deficente che si è messo con la mia Sharon.
Appena arrivo in mensa lì vedo accoccolati, lei con gambe sulle sue e lui che le sorride, baciandole dolcemente il naso e sussurrandole un chissà cosa.
Allora è vero... lei è fidanzata. Sospiro e raggiungo un altro tavolo, quello dove si trovano Michael, Luke e Calum.
"Che ti prende?" mi domanda il moro, bevendo un sorso di limonata.
"Che mi prende? Guardateli" li indico, sbuffando pesantemente.
Calum ride, scuotendo la testa "io davvero non vi capisco. Ed, stanno fingendo, cazzo! Ma perchè non cacci le palle e le dichiari ciò che provi? Ma dio"
Sospiro, capendo seriamente ciò che dice. Ha ragione, non posso discutere su questo. Sono un ragazzo che non ha mai avuto il coraggio di dirle ciò che provo e perciò ora ho in mente una cosa per placare tutti questi casini. Mi alzo dalla sedia e salgo sul tavolo, attirando l'attenzione di tutti i ragazzi presenti in mensa.
"Volevo soltanto dire che sono innamorato di Sharon Stone. Sì, tu che ora sei al tavolo con Ashton. Mi piaci da impazzire e devi scusarmi se ho fatto il coglione con un'altra ragazza che non eri tu. Vorrei riassaporare le tue labbra, quelle che ho baciato l'altra mattina vicino l'aula di filosofia. Sharon, ti prego, perdona un ragazzo innamorato"
"Ma che cazzo fai" sussurra Calum, tirandomi il pantalone.
Michael al contrario, lo zittisce, "lascialo fare"
"Ho bisogno di una tua risposta, per favore, Sharon..."
La vedo rimanere seduta al tavolo, con le gote rossicce. Non accenna a muoversi, evidentemente è in imbarazzo a causa mia.
Continuo, "ci vediamo al nostro muretto fra dieci minuti. Se ci sarai allora vorrà dire che mi darai una seconda possibilità"







"Hai fatto una grossissima figura di merda" dice Calum, scuotendo il capo, "io non l'avrei fatto per nessuna ragazza al mondo. Chi mi vuole, rimane"
"Cal... qui l'idiota sono stato io. Io ho sbagliato... e lei ha solo ricambiato" aggiungo, "ha fatto bene, me la sono cercata..."
Ride, "io comunque, mi sarei vergognato"
"Io... anche. Sono un tipo timido però, quando c'è lei di mezzo io... divento un altro, mi cambia"
"E' una cosa bellissima, Ed. Non darlo retta" esordisce subito Mike, il quale mi da una pacca sulla spalla, "io sono con te per qualunque cosa"
"Spero solo che non rifiuti la mia proposta. Lei mi piace davvero e... sono così agitato..."
"Calmati, andrà bene, tutti conosciamo Sharon" incalzò il biondino, sorridendomi gentilmente.
Sospiro, alzandomi dalla sedia e recandomi nel giardino per fare due passi.







Mi siedo accanto ad un tronco d'albero e guardo la gente uscire ed entrare per le varie attività pomeridiane. Continuo a pensare al nostro primo incontro e alla scenata di poco fa in mensa. Il nostro rapporto è cambiato da quando sono stato pian piano, piu' dolce con lei. Mi rendo conto di essere stato un idiota a mentirle e a prendermi gioco di lei, perciò è normale che si sia voluta vendicare. Voglio solo cercare di ricominciare da capo, senza intoppi di alcun genere. Solo io e lei. Sospiro ancora, sbloccando la tastiera dell'iphone e guardando la foto che ci siamo fatti il primo giorno che siamo usciti insieme. Come dimenticarlo...
Sorrisi e toccai la sua guancia, sfiorandola con l'indice destro, portandomi poi la foto al petto.
"Spero che verrai, Sharon" sussurro, inclinando il capo e guardando il cielo.





Spazio autrice

Buonasera! Scusate davvero se il capitolo è corto ma, dato che volevo lasciarvi con il beneficio del dubbio ho deciso di non continuarlo e fare la stronzetta, AHAHAH.
Che ne pensate della proposta di Ed? Credete che Sharon gli darà una seconda possibilità? D'altronde è stata pur sempre tradita... no?
Colgo l'occasione per ringraziarvi tutte, dalla prima all'ultima e dire che senza di voi non avrei mai continuato questa storia. Sono contenta che vi stia piacendo e... nulla, è finita anche tra le popolari grazie a voi, perciò sono davvero felice!
Il prossimo capitolo sarà molto piu' lungo, dato che sarà l'epilogo.
Grazie per esserci state, davvero.

Baci, Chiara x

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Capitolo 30
*** Epilogue ***


<< Epilogue >>
 

Appena sento dei passi mi giro velocemente, fissandola negli occhi. E' così dannatamente bella che io... sto impazzendo, giuro. Ho fatto quella cazzata solo per farmi perdonare perchè non sono mai stato preso in questo modo da una ragazza. Ho sempre preferito ragazze timide e calme, mentre ora mi ritrovo con Sharon che è l'esatto opposto. E devo dire però, che mi piace. Amo il modo in cui si rivolge a me, insultandomi in modo poco carino o ancora, in modo ironico. Amo la sua semplicità che la rende ai miei occhi unica, adoro il fatto che sia una ragazza simpatica che nonostante tutto, riesce a non prendersi sul serio. Sorrido armoniosamente non appena la vedo arrivare, appoggiandomi alla colonna in marmo.
"Tu sei davvero impazzito..." dice, scuotendo il capo e sopprimendo una risata.
Ed io so per certo che vuole ridere, perchè d'altronde, sono sicuro che nessun ragazzo abbia mai fatto questo per lei.
"Forse... ma era l'unico modo per farmi perdonare" rispondo, avanzando verso di lei e fermandomi ad un certo punto.
"Chi ti ha detto che ti ho perdonato?" domanda, increspando un bellissimo sorriso che, ahimè, mi e' mancato.
"Lo so, ti conosco"
Scuote il capo, ridendo.
"In ogni caso..." continua, "mi hai sorpresa"
E' un punto a mio favore, no?
"Volevo solo dirti che mi dispiace, Sharon. Dovevo dirti fin dal primo momento che ero innamorato di te, solo che... lo sai, sono timidissimo. Avevo paura di rovinare la nostra amicizia e di allontanarti da me... non volevo perderti"
"Sei uno stupido" dice soltanto, avvicinandosi e allacciando le sue braccia attorno al mio collo.
"Ah, sì?" sorrido malizioso, aspettando una sua risposta.
"Sì, e ora... credo che... non so, cosa vorresti fare?"
"Per adesso, ad esempio, desidero baciarti"
"Oh, davvero?" chiede retorica, avvicinando il suo viso al mio e poggiando le sue morbide labbra sulle mie. Il vortice di emozioni che si sta instaurando in me è davvero... anormale. Come ti ho già detto prima, non ho mai provato nulla di simile. Le nostre lingue si attorcigliano, allontanandosi e riconciliandosi ancora e ancora. Le nostre labbra si muovono impetuose l'una sull'altra, rendendo il bacio ancora piu' bello di quanto già non sia. La stringo ancora di piu' a me, carezzandole la guancia destra con la mia mano, e sussurrandole a fior di labbra un "finalmente" che la fa sorridere.
"Sei uno stupido, Sheeran"
"Sono il tuo stupido" dico infine, baciandole la punta del naso.









 
Grandmother's pov


Io ancora non mi capacito del fatto che quelle deficenti di mia nipote e di mia figlia, non abbiano capito che io stia fingendo di essere sorda. E' bellissimo vivere a spese degli altri, dico sul serio! Per tutto il tempo, ho sempre fatto finta di essere la "stupida" della casa solo per avere vitto e alloggio gratis. Per non parlare poi, della sera che vado a giocare a poker a casa di due mie amiche. Pazzesco, loro - Rose e Sharon - pensano che io vada in chiesa a rimpiangere la morte del mio povero marito defunto. Quel riccone mi ha lasciato in eredità un casino di soldi che pian piano, sto spendendo a poker e in negozi dei centri commerciali. Sono una donna di classe, io. La mia casa poi, è un gioiello. Non pago ne acquedotto, ne corrente. Sono davvero una grandissima genia. Dovrebbero darmi il premio Nobel per la signora piu' intelligente di Londra.
"Mamma, io vado a lavoro" mi dice Rose, gesticolando.
Io annuisco, "dove sta il castoro?" aggiungo, "abbiamo un castoro in casa?"
Mia figlia si sbatte una mano in fronte, scuotendo il capo e prendendo poi, un post-it giallo dal ripiano in marmo.
"Vado a lavoro" scrive.
Io annuisco di nuovo e la saluto, alzandomi non appena sento la porta chiudersi. Mi metto le mie adorate ballerine nere e prendo la borsa. Apro il frigo, stappando una bottiglia di vino bianco e bevendomela lungo la strada casa-centro commerciale.
Credimi, non ho mai fatto una vita piu' bella di così.
Forse, un giorno glielo dirò... o forse no. Sono troppo felice, non ho intenzione di confessare per ora, perciò, guai a te se parli!
Mi fido, eh.








 
Michael's pov
 

Sapevo sin dall'inizio che alla fine, tra Sharon e Ed sarebbe finito tutto per il verso giusto. Sono davvero contento che non abbia attuato una vendetta contro me e Niall, anche perchè sinceramente non avrei sopportato nulla che mi tenesse lontano dal mio fidanzato. In questo momento, siamo seduti sul divano di casa mia, mentre scherziamo e guardiamo un film d'azione, quelli che piacciono a noi. Non sono mai stato così felice, dico sul serio... ho sempre pensato a Niall come un ragazzo diverso da me, ma poi, quando l'ho conosciuto meglio, ho capito che eravamo fatti per stare insieme. Lo amo davvero tanto e sinceramente, non vedo l'ora di finire la scuola per poter andare a fare il viaggio che abbiamo sempre desiderato. Visiteremo due città: Sydney e Mullingar. Lui mi farà conoscere la sua città ed io, la mia. Siamo una coppia davvero affiatata e non mi sorprenderei se un giorno, mi chiedesse di sposarlo. Ma forse, sto davvero correndo troppo con la fantasia, infondo, sono ancora un adolescente e ho intenzione di godermi la vita fino ai trent'anni.
"Mike, ho fame" dice lui, sorridendomi.
"Stavo giusto pensando alla stessa e identica cosa. Mangiamo?" chiedo, ridendo del nostro stomaco coordinato.
"Aspettavo solo che me lo chiedessi!"

 









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IMPORTANTE, LEGGETE.


E finalmente, dopo tanti capitoli, siamo giunti alla conclusione.
Sono davvero felice che abbiate letto e - spero - apprezzato questa storia.
Davvero ragazze, non so come ringraziarvi perchè tutte voi - dalla prima, all'ultima - mi avete aiutata a crescere e a migliorare giorno per giorno, capitolo per capitolo.
Certamente, questa non sarà l'ultima storia su Ed che pubblicherò e ovviamente, non sarà neanche l'ultima mia storia. Ne farò tante altre, perciò, se vi fa piacere, potete leggere "Problem", una storia in corso che troverete sul mio profilo.
Che altro dire?
Spero che l'Epilogo vi sia piaciuto e, in caso contrario, scrivetemelo.


Baci grandissimi, Chiara x
 
 

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