the prince's tale

di akane_99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** la fata ***
Capitolo 2: *** la stanza di P ***
Capitolo 3: *** Finite Incantatem ***
Capitolo 4: *** freddo ***



Capitolo 1
*** la fata ***


La giornata è uggiosa e il cielo è grigio, lo vedo dalla finestra.
Mi alzo dal letto, indosso la mia logora veste nera e cerco di dare una forma ai miei orrendi capelli dello stesso colore.
Li ho lavati ieri e sono già unticci... Li odio.
E' il mio decimo compleanno, ma nessuno lo festeggerà; già lo so.
Con un quadernino sottobraccio mi dirigo al salie ombroso che cresce imponente in un bella radura qui vicino. Ci vado spesso.
Mi piace tutto quel verde speranza e le fronde di quell'albero mi nascondono e riesco a pensare meglio, a scribachiare qualcosa o disegnare.
Mio nonno sapeva che lo adoravo e ci costruì sopra un'altalena di legno: era un mago-no e la fece con le sue mani, ma secondo me è molto più
 bella così di come avrebbe potuto
 farla con l'aiuto della magia.
Adesso lui non c'è più e quando siedo su quella altalena, chiudo gli occhi e vedo ancora il suo viso buono e rugoso.
Mancano pochi passo ormai,poi basterà spostare un ramo di quel cespuglio laggiù per sgusciare nella radura: già lo vedo.
Allungo la mano e mi apro un varco: in quel momento, la scorgo. E' lì, seduta sull'altalena a dondolarsi: la più bella creatura avessi mai visto.
Un raggio di sole colpisce la pelle candida del suo viso dalle orechie appuntite e lo illumina. Sorride. Gli occhi verdissimi, i denti candidi e agita i capelli rossi.
Sembra una fata.
Mi avvicino. 
"Ciao"
" Ciao" risponde lei fermandosi
" Chi sei? Non ti ho mai vista."
" Mi chiamo Lily. Lily Evans.Tu?"
" Severus"
" Sono venuta qua perchè sono scappata. Mia sorella mi ha detto che sono un mostro." Mi ha riferito con un velo di tristezza negli occhi.
" Perchè mai?"
Allora Lily ha allungato una manina verso di me. Subito dal piccolo palmo è spuntata una margheritina dai petali di tante sfumature di rosa pallido.
" Non sei un mostro"
" Sei gentile Severus, ma..."
" Shh " le ho detto posandole l'indice sulle labbra.
Ho allungato la mano a mia volta affiancandola alla sua , e un'altra margheritina è cresciuta anche dalla mia.
" Non sei un mostro. Sei una strega" l' ho rassicurata prendola per mano.
Così, sdraiati sull'erba morbida all'ombra del salice le ho raccontato tutto quello che doveva sapere sul mondo dei maghi, il mio mondo , che sarebbe diventato anche il suo.
Al tramonto del sole, Lily mi ha salutato con il sorriso più luminoso di tutti:" Ci vediamo domani, stesso posto stessa ora, mio magico amico."

***   ***  ***

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Capitolo 2
*** la stanza di P ***


“Grifondoro!” Grida il cappello parlante con convinzione quando viene posato sulla testa rossa di Lily. Sembra così orgogliosa di raggiungere i bambini e i ragazzi festanti a quel tavolo laggiù, e io posso solo guardarla allontanarsi, mentre tento di sistemare il nodo alla mia cravatta verde e argento.
Le nostre due case hanno fama di odiarsi da sempre, o almeno così mi hanno raccontato …
Sono preoccupato, io e Lily dovremmo forse odiarci?
my magical childhood friend, somebody that I can depend on help me , depend on to hold me and I think I would die without her”
Si avvicina il prefetto della mia casa con la sua spilletta verde appuntata sul petto, e con fare pomposo ci guida nei sotterranei dove alloggiano i Serpeverde.
Come si vanta … dovrebbe essere un Corvonero! Che saputello …
Raggiungiamo il dormitorio e trovo dopo svariati tentativi il modo di entrar
e.
Decine di porte di legno tutte ugualmente antiche si snodano per altrettanti corridoi illuminati da lugubri candelabri.
Come farò a trovare la mia camerata?
Imbocco il primo corridoio, non so perché, ma mi ispira fiducia. Cammino costeggiando la parete sinistra siccome quella di destra è decorata con numerosi quadri di un artista sconosciuto che mi inquietano molto.
Non mi sento a casa … avrà scelto bene quello straccio di un cappello?
Dopo un po’ di tempo giungo ad una porta che reca dipinta sul legno una scrostata “P”.
Forse sta per Piton? Potrebbero essersi accorti che mi sono perso stanno cercando di aiutarmi?
Provo a spingerla. È aperta. Da dentro la stanza si leva un urletto acuto: seduta sul letto si stava cambiando una ragazzetta che prontamente si copre con la tunica che stava piegando.
Mi affretto a porgerle le mie scuse. È arrossita, si nota molto sulla sua carnagione chiara. Si scosta un ciuffo di ricci scuri dagli occhi grandi.
Richiudo velocemente la porta.
“ Non andare via!” dice lei
Con timidezza mi fermo sulla soglia e aspetto. Dopo pochi minuti la ragazzina esce vestita.
“ Cosa ci fai nel dormitorio femminile?”
“Non lo so” balbetto “mi sono perso e mi sembrava di aver letto una “P” sulla porta e siccome di cognome faccio Piton  …”
Ridacchia: “ Non è una P, è una B! L’ho scritta io.” Mi tende la mano: “ Bellatrix Black. Ma puoi chiamarmi  Bella.”
“ Severus Piton”
“ Se vuoi ti posso accompagnare io in  camerata, so dove è ciascuna stanza perché uno dei miei fratelli è prefetto”
“ grazie!”
Agilmente saltella tra le porte, le anse dei muri e i corridoi.

aspettami! Non sono mica un cercatore di quidditch!
In poco tempo arriviamo alla terza strettoia dei sotterranei, fatta tutta di mattoni esposti, dove incastrata nella pietra c’è una grande porta dal pomello di ottone.
“è questa. Ti staranno aspettando.”
Ringrazio e saluto Bella e finalmente riconosco nella camera il mio baule.
 È stato già portato qui! È proprio la mia!
Entro. Seduti compostamente sui rispettivi letti tre miei coetanei dai capelli neri tagliati alla paggetto mi fissano con sufficienza.
“ ti sembra questo il momento di arrivare ?”
 Due sono si somigliano come due gocce d’acqua. Stesso viso, stessa voce, stessa espressione.
“ siamo Leonard e Philippe Merak. Purosangue e Serpeverde da cinque generazioni.”
che aria snob!hanno anche la erre-moscia…
“ William P.J. Skuse, loro cugino.” Informa il terzo.
Mi hanno lasciato il letto vicino alla feritoia dell’areazione dei sotterranei.
sono cagionevole di salute ! con questo  ventaccio mi verrà subito un accidente!
“ Severus Piton” biascico sistemando i vestiti.
***
Sono ad Hogwarts da due settimane oramai e non ho ancora rivisto Lily … mi manca così tanto.
Lezioni di oggi: prima ora pozioni
finalmente! Adoro quella materia!
Compagni di corso settimanali: Grifondoro.
Lily!
Ripongo il mio materiale nel calderone di peltro misura 2 e mi appresto a raggiungere la mia aula preferita.
Pozioni mi affascina e il nostro professore sa farci appassionare alla sua materia, si vede che gli piace quello che fa perché quando parla gli brillano gli occhi.
Mi siedo da solo, al tavolo vicino alla cattedra. Finora l’unica amica che ho è Bella, ma sta sempre con sua sorella Cissy e quindi mi preparo a restare nella mia solitudine.
Tutti i Serpeverde si accomodano, i miei sospetti sembrano ormai fondati, quando entrano i Grifondoro.
I membri più grandi di ciascuna casa si lanciano reciprocamente occhiate taglienti e qualcuno dietro di me confabula a proposito dei miei capelli.
Mi sento ormai condannato, quando avverto una presenza sulla mia panca.
Lily appoggia il calderone sul tavolo e mi saluta.
“ Mi sei mancato Severus”
Non ci posso credere!

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Capitolo 3
*** Finite Incantatem ***


Dopo le lezioni,come ogni giorno, vado a fare i compiti in giardino: sotto la terza torre della scuola c’e’ una pietra quadrata e siccome sto migliorando in trasfigurazione spesso riesco al primo colpo a farla diventare u tavolo,  e poi mi basta appellare uno sgabello comodo.
Sono proprio sotto il portico, assorto nei miei pensieri quando una voce limpida alle mie spalle esclama: ”Finite Incantatem! James quanto sei infantile ….”.
Nell’istante in cui mi volto per ringraziare la mia Lily, dal soffitto cade un secchio pieno d’acqua, grazie a lei ad un metro da me. Sulla vernice azzurro cenere di cui è dipinto reca una M maiuscola gialla, la firma degli autori dello scherzo: I Malandrini.
Sono già quattro anni che mi prendono di mira e da quando quel Potter ha messo gli occhi su Lily, le cose sono, se possibile, addirittura peggiorate: è molto geloso della nostra amicizia.
per fortuna lui ora non è qui. “come farei senza di te …” sussurro all’orecchio di Lily abbracciandola. Com’è bella. Affondo il mio viso nei suoi capelli lisci color del tramonto e sento il suo profumo: un misto di vaniglia,pesca è dolce e fresco allo stesso tempo , sa di buono e mi dà sicurezza, mi piace quando lei dolcemente mi sistema il colletto della camicia …
Proprio in quel momento sopraggiungono il mio peggiore incubo: Sirius Black, Remus Lupin, James Potter, Peter Minus alias i Malandrini. James con il suo solito fare da sbruffone si avvicina seguito a ruota da quel ragazzo con la faccia topesca che si fa chiamare Codaliscia: “Togli subito le tue manacce dalle spalle di Lily Evans, Mocciosus! Lei è mia.”
 Lily si stacca da me immediatamente e volge al ragazzo uno sguardo di fuoco.
 “Io non sono di nessuno Potter” risponde gettando all’indietro la chioma.
 “quando la smetterai di chiamarmi per cognome?”
 “quando lascerete in pace il mio migliore amico.”
Migliore amico. È così che lei mi considera. In un certo senso mi fa piacere perché posso godere della sua compagnia, ma quanto fa male se penso all’amore che provo per lei!
“Ti tengo d’occhio, attento a te Mocciosus.” Scandisce James girando i tacchi e andandosene.
“Tutto bene Sev?”
“ Non so proprio come ringraziarti Lily”
“Potresti iniziare a darmi qualche ripetizione di Pozioni. Per Merlino, sono un tale disastro!”
La prendo per mano e ridendo saliamo le scale. Raggiungiamo un’aula in disuso al terzo piano dove rimangono ancora in buono stato tavoli e sedie. Ci accomodiamo e cominciamo a raccogliere il necessario:”Accio calderone!” grida, e subito quello, chiamato vola leggero nelle sue mani.
“Accio libro di pozioni!” e il mio volumetto nero pieno di appunti ci raggiunge all’istante.
“Accio ingredienti Antidoto ai veleni comuni!” e le fiale arrivano ordinatamente.
“Manca qualcosa professore?” scherza Lily azzardando una profonda riverenza.
“Oh sì. La cosa più importante.” E puntandomi la bacchetta sotto il naso faccio spuntare un paio di grossi baffoni. Vedendomi ride di gusto: “ la smetta subito di ridacchiare Evans “ esclamo sbeffeggiando il professore.
“Oh mi scusi signor Lumacorno … Dai Severus toglili se no non riesco a concentrarmi” dice senza smettere di ridere.
“Finite” e i baffoni scompaiono.
” Dai cominciamo. Per prima cosa che bisogna fare?”
Inizio a leggerle dal libro i primi passaggi:” TRITURARE IL BEZOAR NEL MORTAIO FINO A OTTENERE UNA POLVERE FINISSIMA. AGGIUNGERE 4 MISURINI DI BEZOAR E 2 DI INGREDIENTE BASE NEL CALDERONE E RISCALDARE A TEMPERATURA MEDIA PER 5 SECONDI … continua tu!”
“uhmm AGITARE LA BACCHETTA E LASCIARE RIPOSARE PER 40min?”
“Ottimo! Poi?”
“MESCOLA DUE VOLTE IN SENSO ORARIO E AGGIUNGI DUE BACCHE DI VISCHIO?”
“ Sì, poi mescoli due volte in senso antiorario, e una volta agitata la bacchetta la pozione è completa.”
Avevamo appena cominciato a mettere i misurini nel calderone, quando Lily, pallida, si accascia sulla sedia.
“Lily! Cosa ti prende?” esclamo prendendola tra le braccia per sorreggerla.
“ Non lo so … mi sento così debole di colpo” mormora prima di perdere i sensi.
Con un colpo di bacchetta un mucchio di scatoloni abbandonati in un angolo diventa un divano colmo di cuscini su cui adagio una Lily dalla pelle e l’espressione di una bambola di porcellana.
Prendo posto accanto a lei posandole il capo sulle mie gambe.
Dopo alcuni istanti apre gli occhi verdi dalle striature dorate.
“ Riposati.” Le sussurro,  e lei richiude le palpebre.
Piano piano il respiro si regolarizza e la rossa si addormenta. Comincia a farsi tardi, ma non posso lasciarla qui, così, passando le dita tra i suoi capelli abbandono la realtà.
Siamo ancora insieme, io e lei, in un bosco, ma non mi è chiaro se è notte o giorno. Sembra come sospeso in un limbo.
Lentamente ci avviciniamo l’uno all’altra. Siamo molto vicini, così tanto che riesco a osservare a pieno il suo volto,il nasino all’insù, le iridi brillanti …
Incontro le sue labbra morbide e le sue mani affusolate si incrociano con le mie: le accarezzo la schiena e il collo candido … siamo una cosa sola.
Improvvisamente dietro di me appare una giovane, ma possente cerva, e come se ne avesse avvertito la presenza Lily si stacca da me senza dire nulla, le monta leggera in groppa e fissandomi si allontana con un velo di nebbia negli occhi spalancati.
“ Non mi lasciare!Ti prego resta! “ il mio grido risuona con la voce vuota dell’eco del bosco.
“ Severus,cosa succede? Parlavi nel sonno!”
La voce di Lily mi riporta sul divano dell’aula in disuso.
Questo sogno mi ha turbato profondamente, mi ha angosciato. Deve aver avuto un significato.
“ ci siamo addormentati?”
“ Eri svenuta. Stai bene?”
“ Adesso sì ma non so cosa sia successo. Forse ho respirato qualcosa degli ingredienti … Grazie di avermi soccorso”.
Ancora preoccupato mi fermo a guardarla un’altra volta, elaborando una risposta.


***  ***     ***   ***
ANGOLO AUTRICE
Salve gente! Eccomi qui. Finalmente ho completato il terzo capitolo. Scusate l’attesa ma il liceo classico uccide peggio che l’AVADA KEDAVRA! Volevo dirvi che rileggendo il secondo capitolo mi sono accorta di aver commesso un madornale errore: ho fatto incontrare Bellatrix e Severus. In realtà però lei è nata nel 1951 e il nostro Sev nel 1960, quindi quando lui aveva 11 anni ed entrava ad Hogwarts lei doveva averne già venti ! scusate spero non ne abbiate male, ma lo lascio così perché mi piace l’idea di un’innocente Bella prima di Zio Voldy. Per chiudere volevo ringraziare maryro92 che segue la mia storia al quale o alla quale è dedicato questo capitolo, e tutti quelli che trovano il tempo di leggere le mie scempiaggini! A presto!

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Capitolo 4
*** freddo ***


***ANGOLO AUTRICE ***
SCUSATE PER L’ ATTESA  IMMANE PER QUESTO QUARTO CAPITOLO. IN REALTA’ ERA PRONTO DA TEMPO, MA NON AVEVO ANCORA TROVATO UN MOMENTO PER PASSARLO A COMPUTER, SI SA LA SCUOLA IN QUESTO PERIODO … SPERO COMUNQUE CHE VI PIACCIA, LASCIATEMELA UNA RECENSIONCINA …
PROMETTO CHE IL QUINTO ARRIVERA’ PRIMA DI DUE MESI …
A PRESTO
********************
“No!” urlo svegliandomi di soprassalto.
Ancora quel sogno strano,è pressochè un anno che mi tormenta. Deve volermi dire qualcosa. Ma cosa?
Ignoro le lamentele dei miei compagni di stanza, mi lavo la faccia e mi preparo per andare a lezione.
Questa mattina sono in programma ben due ore di Difesa contro le Arti Oscure, una delle materie più affascinanti di Hogwarts, comparabile forse solo a pozioni.
Ormai mi sono abituato al labirtinto di scale e raggiungo perfettamente in orario l’aula del professor Mitchell.
Il giovane professore entra con passo spedito e annuncia l’argomento del giorno.
“ Come ben sapete sono un convinto credente nel rinnovamento del metodo di insegnamento e certamente sarete a conoscenza del fatto che il Ministero della Magia prevede l’apprendimento dell’Incanto Patronus solo al settimo anno, ma come ho appena premesso credo nelle novità.
 Quindi voi lo imparerete quest’anno. Qualcuno di voi sa già di che cosa si tratta?”
La mano di una biondina boccolosa in prima fila scatta in alto.
“ Prego cara Wendy,spiegalo alla classe”
“ Un Patronus è lo spirito di un ricordo felice, sotto la forma di un animale. Serve per combattere i Dissenatori e viene prodotto dal ricordo più felice che si ha. I Dissennatori devono trovarlo più appetitoso di te.”
“Ottimo! Cinque punti a Grifondoro per la signorina Paker. Adesso ognuno di voi, uno per volta, proverà a evocare un Patronus. Ovviamente non potremo testarli con un vero Dissennatore, per ora limitatevi ad evocarlo, poi lo proveremo contro un Dissennatore-Molliccio. Non abbiate paura, spesso non riesce al primo colpo, ci vuole un po’ di pratica, non scoraggiatevi. Signor Merak, visto che chiacchera amabilmente, venga ad aprire le danze.”
Leonard si alza stizzito dalla sedia ed esclama: “ Expecto Patronum!”
Dalla punta della sua bacchetta non esce altro che luce bianca.
“Si concentri Leonard! Pensi a qualcusa di più felice!” lo incoraggia il prof.
“Expecto Patronum!” grida con maggior convinzione: ed un’ elegante volpe salta fuori dalla bacchetta.
“ E’ ancora debole, ma è un ottimo inizio. Avanti il prossimo.
Immediatamente Wendy Parker riesce ad evocare un perfetto Patronus- una leonessa- seguita dalla sua vicina di banco che dopo alcuni tentativi vede comparire la sua aquila ben formata; e poi un cavallo, un delfino, un lupo e perfino un canguro appaiono uno dopo l’altro nella stanza ed una luce argentea illumina ogni cosa.
“ Forza Severus, vieni pure a provare.” Mi esorta Mitchell.
Un po’ riluttante mi alzo dal mio posto e obbedisco.
un ricordo felice… pensa Severus, pensa, ci deve pure essere… ho trovato!
Mi concentro sul sorriso di Lily il giorno che la conobbi: la vedo lì, è così reale…
“Expecto Patronum!” Ce l’ho fatta. Un piccolo riccio brillante e luminoso come quel sorriso appare dalla punta della mia bacchetta. È fluido e argenteo: praticamente perfetto.
“Ottimo Piton! Al primo colpo! Sette punti a Serpeverde!” esclama il professore, ma gli fanno eco le risate di tutti.
“ Ma dai Mocciosus! Un riccio!” dice qualcuno.
“ Che dissennatori speri di scacciare? Ti ridono in faccia e se ne vanno per pietà!” aggiunge un altro, rincarando la dose.
vorrei sprofondare …
“ Rispetto signori! Meno cinque punti ad ogni casa!” strepita stizzito Mitchell, ma nessuno lo ascolta.
Tra le risate generali la lezione si interrompe per l’intervallo : tutti escono, professore compreso, ma io no.
Non posso accettare uno stupido riccio come Patronus.
Mi tiro su le maniche, mordicchio il labbro inferiore per concentrarmi e … “Expecto Patronum!”
Questa volta sembra quasi più potente, ma continua ad assumere la forma di quell’insulso riccio.
Provo più volte, senza risultati.
Come vorrei poterlo cambiare! Perché non posso avere un animale importante o elegante come tutti gli altri? Così resterò Mocciosus a vita!
Scoppio in lacrime. Ho quasi sedici anni, eppure piango ancora. Mi sento così solo e umiliato.
Improvvisamente appare alle mie spalle il professore.
“Severus.” Dice solo il mio nome e mi abbraccia come si farebbe con un bambino indifeso.
“Devi accettare ciò che hai e ciò che sei. La potenza di un Patronus non si misura con la bellezza o la forza dell’animele di cui prende le sembianze. Il tuo è solo un riccio, ma può fare grandi cose. Pensaci.”
Senza aspettare una risposta esce, sparendo nel corridoio così come è arrivato.
Dopo pochi minuti, come se si fossero messi d’accordo appare sulla soglia una testa di capelli rossi, anzi un cappellino di lana dal quale spuntano alcuni ciuffi, e un paio di occhi verdi sembrano occupare metà del viso. Lily.
Oh per Merlino proprio adesso … sono distrutto e non voglio vedere nessuno. Soprattutto lei. Sono brutto. Debole. Non sono come gli altri. Non ho il talento di James o lo sguardo malizioso di Sirius. Io non sono niente.
“Cosa ci fai qui?”
“Lasciami in pace ti prego. Non i guardare.”
“Severus, io … “
“ Lily no.”
Si avvicina e mi toglie il cappuccio dal viso. Mi volto esponendomi al suo sguardo.
“Devi andartene! Lasciami in pace!” la congelo con un grido.
Mi fissa ricacciando indietro le lacrime e prima che possa fermarla scappa via correndo.
Non sento molti passi sulle piastrelle del piano, quindi non deve essere andata lontano.
Ma cosa ho fatto? Lei si stava preoccupando per me e io l’ho cacciata. Sono un mostro. Devo trovarla.
Ho appena mosso quattro passi fuori dalla porta, quando mi si para davanti un indispettito esercito: i quattro Malandrini.
“Sappiamo cosa hai fatto Mocciosus.”
“ Lo so benissimo anche io, Potter, e se sua grazia si sposta, andrei a cercare di riparare al mio danno.”
Rispondo con un coraggio che non credevo mi appartenesse.
“ A chi vuoi far paura? Povero Mocciosus, cerca di difendersi !”mi schernisce ancora rivolto ai compagni.
“ Spostati!” gli urlo senza timore.
Intanto un piccolo gruppetto di curiosi si è radunato per assistere a quanto sta accadendo.
Punto sul vivo, James lancia un incantesimo .
“ Chi vuole vedere le mutande di  Mocciosus? Levicorpus!”
Mi sento sollevare per la caviglia sinistra come da una mano invisibile di un gigante invisibile : mi dibatto nell’aria cercando invano di tenere la veste al suo posto.
A quasi due metri più in basso la folla si è ingrandita e molti ridono : sono furioso, umiliato, come mai prima d’ora, sono arrabbiato col mondo.
Sono trascorsi pochi minuti, ma a me sembra un’eternità e sono ancora appeso.
Nemmeno Lily corre in mio aiuto, e io ho perso la voglia di resistere.
Sono arrabbiato persino con lei : se mi avesse lasciato in pace non sarebbe successo niente di tutto questo!
“ Lasciatelo stare! Mettetelo subito giù!” urla Lily arrivando proprio in quel momento.
Alla buon ora …
“ Evans, difendi Mocciosus? “ le chiede indispettito Ramoso.
“ Ti fai difendere da una ragazza?” aggiunge rivolto a me.
“No mai! Non ho bisogno di una stupida piccola Sanguesporco!”
Lily rimane pietrificata dalle mie parole : lascia cadere rumorosamente a terra i libri che teneva in mano.
Cosa ho fatto! Perché l’ho insultata? Lei voleva solo aiutarmi …
“ Lily!” grido, ma lei è già sparita dal mio campo visivo.
James scandalizzato a buona ragione mi lascia cadere, e la folla si disperde.
Dolorante e afflitto decido di fare ritorno alla mia stanza : non potrei mai farmi rivedere in classe in questo stato; e poi devo trovare Lily.
***
È ora di cena e aule, corridoi e stanze si svuotano e gli studenti raggiungono la sala grande pregustando le leccornie preparate dagli elfi domestici . Io no. Non ho fame e mi sento un mostro.
Mi abbandono sul letto, con la sola compagnia di un oggetto babbano regalatomi da mio padre molti anni fa; che era stato suo : un walkman con le cuffie.
Inserisco la mia cassetta preferita, che ho comprato in città in un negozio apposito durante le vacanze natalizie.
L’audio non è molto limpido, anche perché questa cassetta è un’anteprima, avrebbe dovuto essere rilasciata tra qualche mese … non so come in quel posto l’avessero già … forse ci lavorava qualche mago in incognito?
Insomma la canzone si chiama Bohemian Rapsody ed è di un gruppo chiamato Queen. È la storia di un condannato a morte , ma la musicalità è allegra,non disperata. Dà energia nonostante la rabbia, la solitudine e il dolore.
Riavvolgo il nastro almeno quattro volte prima di addormentarmi contro la mia volontà. Distrutto.
Vengo svegliato dal ritorno in stanza dei miei compagni .
In un gesto di improvvisa pietà uno dei due mi lancia addosso una coperta, siccome è nevicava quando mi sono addormentato e oltretutto il fatto di stare nei sotterranei non aiuta affatto.
Me ne accorgo appena e resto ancora qualche minuto in uno stato di dormiveglia.
Quando i due escono per fare una doccia mi alzo dal letto e cerco di raggiungere il dormitorio di Grifondoro.
Non conosco molto bene la strada per arrivarci,e per di più, alle scale piace cambiare.
Finalmente arrivo di fronte al ritratto della Signora Grassa, la quale, con le mani paffute appoggiate elegantemente sull’abito color rosa antico, si è già addormentata.
andiamo! Manca ancora un’ora al coprifuoco!
“Ehi Signora Grassa sveglia!” le grido fuori di me.
“Signorino, le sembra questo il modo di svegliare una vecchia signora? Oltetutto non sono grassa, solo fuori forma, maleducato. Comunque, parola d’ordine?”
“devoparlareall’amoredellamiavitaprimachenonmivogliapiùvedere!” strepito tutto di un fiato.
La Signora Grassa si stiracchia dentro la sua cornice, per poi allungare il collo sospettosa verso di me.”Serpeverde eh. Lo sapevo, ecco perché non conosci la parola.”
“ La prego,è importante!” la supplico.
Senza aggiungere nient’altro la Signora del quadro richiude gli occhi e si sistema il vestito incociando le braccia.
In un attimo di capriccio infantile mi siedo per terra : non mi muoverò.
Dopo pochi minuti avverto dei passi alle mie spalle : ecco arrivare la bella Emily Parker, con la sua cascata di boccoli dorati che fanno pandan con le strisce della cravatta della sua casa.
 È la compagna di stanza di Lily.
“Cosa ci fai qui?” chiede.
La guardo senza aprire bocca e lei mi restituisce lo sguardo dall’alto.
“ Ho capito.” Dice poi. Sussurra qualcosa al quadro che si sposta educatamente per permetterle di entrare.
Cosa avrà voluto dire?
Subito fa la sua uscita dal dormitorio  da dietro la Signora Grassa una Lily dall’espressione glaciale.
Mi alzo quasi meccanicamente.
“Emily mi ha detto che avresti dormito qui. Così eccomi.”
“Lily, io davvero non volevo chiamarti … “
“ Sanguesporco? Non sai il peso delle parole che dici, Severus.”
“ Davvero. Mi è scappato!”
“ Non doveva. Vattene Severus.”
“ Non lo vuoi veramente, non sai quello che dici!”
“ Ti ho scusato e mi sono scusata per te per anni, ma adesso so che hai fatto la tua scelta e hai scelto il male.”
Non urla più dicendo quest’ultima frase. Le parole escono spezzate dalla sua bocca. Abbasso gli occhi, perché non riesco a sostenere il suo sguardo di una freddezza bruciante.
Mi fissa, invece, la rossa. Se ne va lasciandomi impietrito davanti alla Signora Grassa che ha osservato tutta la scena.
Definitivamente solo, nel silenzio di Hogwarts addormentata, mi accoccolo contro il muro, facendomi piccolo piccolo.
Vorrei solo sparire.
Chiudo gli occhi e mi stringo a me stesso per non sentire freddo,ma il freddo è dentro di me.

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