Hunger Olympians

di embracemydreams_
(/viewuser.php?uid=686911)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La mietitura ***
Capitolo 2: *** Stay Alive ***
Capitolo 3: *** 2 giorni, 48 ore, 172800 secondi ***
Capitolo 4: *** She came with me ***
Capitolo 5: *** Memories ***
Capitolo 6: *** Something wrong ***



Capitolo 1
*** La mietitura ***


CAPITOLO I

La notte prima della mietitura per me è un incubo, un incubo da cui non posso svegliarmi perché non è frutto della mia immaginazione, è la dura realtà. La notte in generale per me è difficile fare sogni tranquilli, molto probabilmente a causa di Ipno. Rivengono a galla troppi ricordi, troppi miei errori. Rivedo ogni giorno la faccia di Luke, in ogni specchio  vedo il riflesso degli occhi di qualcuno che si è sacrificato per proteggermi. Non so come faccia Nico a convivere con i morti e con i fantasmi; per me è già dura vivere con i fantasmi del passato e del presente, con gli scheletri che scappano di soppiatto dall’armadio per svegliarmi durante la notte e ricordarmi che la colpa di tutto questo disastro è mia. Annabeth non lo vuole ammettere, ma oramai lo sanno tutti. Io ho distrutto l’Olimpo, io l’ho condannato a questo.
Lei questa notte ha dormito accanto a me, vuole farmi coraggio ma sappiamo entrambi che i nostri nomi potrebbero essere pescati, è tutta una questione di fortuna. L’anno scorso venne pescata Clarisse e vinse la seconda edizione degli Hunger Games ma riportò seri problemi. Li chiamano così i Titani, gli Hunger Games, i giochi della fame. Lo scopo è far divertire Gea e i suoi figli, ah e dimenticavo, far soffrire i nostri genitori che sono costretti a vedere i loro figli uccidersi a vicenda. Ecco a cosa servono : 24 ragazzi, dodici del campo Giove e dodici del campo Mezzosangue,  sono rinchiusi in un’arena e devono uccidersi e solo uno può sopravvivere. Tutto questo è avvenuto quando Gea ha preso il sopravvento sull’Olimpo, o meglio io gliel’ho lasciato fare, ma lasciamo perdere. Lei ha messo in catene gli dei e li ha schiavizzati, mentre noi semidei ci siamo salvati solo per subire qualcosa di peggiore. Tutti gli anni abbiamo questa terribile mietitura, dove vieni pescato dalla Sorte stessa e sei costretto a uccidere i tuoi amici o i tuoi fratelli stessi  per vincere e non avere niente in cambio.
In questi pensieri più profondi di un oceano e più distruttivi di un mare in tempesta annego, aspettando il risveglio di Annabeth. Lei tiene tutto dentro, non la vedo piangere da anni oramai ed è forte, è la donna più forte che io abbia mai conosciuto. La luce riverbera nella stanza e vedo i suoi occhi aprirsi, è qualcosa di meraviglioso, :«Testa d’alghe io…» Le metto due dita sulle labbra per farla tacere, so già che molto probabilmente deve dirmi qualcosa si rassicurante riguardo alla mietitura, ma è come dire che nella morte c’è qualcosa di rassicurante. Beh, nella morte c’è sicuramente qualcosa di rassicurante, perché chiudi i ponti con la vita mortale e puoi rimanere nell’Elisio, dove forse non c’è dolore. Insomma Annabeth cerca di rassicurarmi in qualcosa dove non c’è niente di rassicurante, forse non verrà pescato il mio nome, ma prima o poi arriverà questo momento, arriverà il momento in cui tutti i semidei saranno sterminati e gli unici rimasti saranno sotto il servizio di Gea. Sono sicuro che arriverà molto presto il mio momento, i Titani vogliono farmi fuori da quando ho 12 anni e questa è l’occasione perfetta.
Mi alzo dal letto con l’intenzione di prepare qualcosa da mangiare, ma sento la bocca dello stomaco chiudersi e questo succede anche ad Annabeth, quindi ritorno sotto  le coperte mano nella mano con lei, abbracciati l’uno all’altra, cercando un riparo tra le braccia dell’altro, una fuga da questo incubo. Rimarrei così per anni, anzi per sempre, se non partissero dei suoni assordanti che ci “invitano” ad alzarci perché a breve inizierà la mietitura. Riluttanti, prendiamo i vestiti più decenti che abbiamo per  andare ad assistere alla nostra condanna a morte. Mentre apro l’armadio, se così si può chiamare, cadono a terra una maglietta arancione e una viola. Sento il cuore infrangersi in mille pezzi e inizio a piangere, stringendole a me, ricordando i momenti migliori che ho vissuto ad entrambi i campi. Cerco di ricompormi, sorridendo con gli occhi ancora rossi per il pianto, lei non mi può vedere in questo modo, non mi deve vedere e basta. Mi alzo da dove sono  emi vesto di corsa perché Annabeth mi aspetta di fuori.
Appena arriviamo alla mietitura, vedo un gruppo di ragazzi con le facce grigie, molti li conosco, altri no. Tra la folla di gente riconosco il volti spauriti di Piper,Leo e Nico. Accanto a quest’ultimo c’è un bambino che avrà circa dieci anni, come potrebbe vincere nell’arena? Sarebbe qualcosa di crudele se venisse scelto.  Volgo lo sguardo oltre al bambino e vedo il campo romano. Siamo divisi da una barriera dal campo Giove che assisterà alla nostra estrazione e noi alla loro. Riesco a riconoscere i ricci neri di Hazel e il volto paffuto di Frank. In quel momento sento un altro fischio, la Sorte è arrivata. Come al solito, tiene il suo discorso sulla fortuna e su ciò che dovremo affrontare nell’ arena. Quest’anno la dea è strana, ha sempre un orologio tra le mani, come se volesse dirci che ore sono e per la prima volta di presenta senza benda, se la mette da sola più tardi
«Bene ragazzi, come al solito felici hunger games! E possa la fortuna essere sempre a vostro  favore!» Arriva l’urna con i nomi  e la dea infila la mano. Questi attimi sembrano durare anni, sento il cuore esplodere oltre il torace e avverto la mano di Annabeth che stringe la mia. Chiudo gli occhi, ma so già che ha preso il biglietto e sta per pronunciare il nome. Sento il battito cardiaco gelarsi quando pronunciano il nome del prescelto, perché è qualcuno che conosco troppo bene
 :«Annabeth Chase»
Il mondo mi crolla addosso, lei sta per svenire e per la prima volta la vedo piangere mentre si incammina verso la Sorte. Non posso permetterlo, inizio a correre verso di lei e urlo più volte il suo nome, ma i giganti mi bloccano e a quel punto le parole mi escono spontanee dalla bocca
:« MI OFFRO VOLONTARIO, MI OFFRO VOLONTARIO COME TRIBUTO»Tutti si voltano a guardarmi e il silenzio regna sovrano. La dea mi fissa quasi con compassione e dice: «Ma bene, qualcuno si è offerto volontario, ma non è possibile fare il cambio, dovrete stare insieme» Annabeth lancia un grido e cade a terra, io corro da lei e la abbraccio. La Sorte senza indugio procede con la mietitura,qualcuno in mezzo alla folla urla :«Anche io mi offro volontario, seguo Percy Jackson» E’ Leo. Lui mi sorride, ma io mi sento morire dentro, sto conducendo tutti alla morte :«Mi offro anche io come tributo» E’  Piper e così fanno anche Nico e Thalia. Loro si dirigono verso di noi , sono  estremamente coraggiosi . Tutti alzano le tre dita per fare un applauso silezioso, abbiamo il rispetto dei nostri amici semidei. Nessun altro si offre volontario e gli altri sei vengono estratti. La nostra mietitura è conclusa e si stanno creando scompigli nel campo romano, poichè Hazel ha tentato di rompere la barriera per correre da Nico e Jason ha iniziato ad urlare appena Piper si è offerta volontaria. Il figlio di Giove, senza indugi, si è offerto volontario e con lui Reyna, Hazel e Frank.
Ma a quanto pare ho condotto tutti verso la morte, bene, dovrei complimentarmi con me stesso. Ci dirigiamo verso il vagone che porterà sull’Olimpo e poi nell’arena. Piango senza sosta e urlo a tutti i presenti :« Cosa vi è saltato in mente? Perché l’avete fatto? Dovremmo ucciderci a vicenda lo sapete ora??»
« Amico l’abbiamo fatto per te o tutti o nessuno. Siamo una famiglia e cosa fanno le famiglie? Stanno sempre unite anche nei momenti di disgrazia» Dopo aver detto questo, Jason corre da me e mi abbraccia come un fratello, anzi lui è mio fratello. Insieme potremmo farcela, questa sarà l’ultima edizione degli Hunger Games. Abbiamo distrutto Crono e ce l’abbiamo quasi fatta con Gea, nessuno può fermarci, neanche la Terra stessa  e riusciremo a sovrastarla.



Alloraa, salve a tutti demigods! Sono nuova e proprio per questo vi chiedo di essere clementi con me.
Dunque, ho unito due saghe epiche e ho cercato di non combinare disastri.
Tengo a precisare che i personaggi principali sono del mondo di Percy Jackson e Gli Eroi dell'Olimpo, ma l'ambientazione è quella degli Hunger Games.
Vi prego recensitee!
A presto
embracemydreams_ nonchè figlia di Ade

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Stay Alive ***


CAPITOLO II

Sul vagone regna il silenzio assoluto. Nessuno ha intenzione di aprire bocca, ma ci lanciamo sguardi che valgono più di mille parole.
Hanno gli occhi di chi sa che la sua condanna a morte è vicina. Più li osservo e più mi sento in colpa. Se potessi, mi trafiggerei il petto con Vortice. In fondo è questo che vuole Gea, tanto vale farlo ora.
«Percy non fare nulla di affrettato, abbiamo ancora bisogno di te» Mi dice il figlio di Ade, leggendomi nel pensiero. Lo fisso per un istante e per la prima volta mi rendo conto che non è più lo stesso ragazzino che conobbi molti anni fa: i suoi lineamenti non sono più quelli di un bambino, ma  di un adolescente; la sua voce è diventata più roca e bassa e il suo corpo + decisamente più robusto. Ma ciò che mi sconvolge di più sono i suoi occhi : non esprimono più fragilità e sofferenza, ma forza e sicurezza,  quella che io ho perso molto tempo fa. Sono diventato fragile e debole come un bicchiere di vetro, sono diventato quello che non avrei mai voluto essere.
«Ma come posso continuare a vivere sapendo che vi sto portando al patibolo? Non posso fare nulla se non...» Non riesco a continuare la frase, ma tutti ormai hanno capito e mi osservano.
«Percy, la scelta è stata nostra. Noi abbiamo deciso di seguirti. Secondo te potevamo rimanere lì a guardare voi due che combattevate nell'arena?» Interviene il figlio di Efesto con una voce rotta e un sorriso afflitto. Gea è riuscita a spegnere anche il suo sorriso.
«Dovevate restare. Vi rendete conto che noi eravamo gli unici punti di riferimento che erano rimasti ad entrambi i campi? E ora siamo andati a finire in questa situazione irreparabile»
«Ehi amico tutto si può aggiustare, anche l'irreparabile» Leo mi dà una pacca sulla spalla e cerca di abbracciarmi, ma mi scanso e urlo con tutto il dolore che ho in corpo "Amico ?! LEO SMETTILA. QUESTA SITUAZIONE NON SI PUO' AGGIUSTARE, NIENTE SI PUO' PIU' AGGIUSTARE. QUESTA VOLTA NON PUOI RIPARE NULLA, NON PUOI PRENDERE I TUOI MAGICI ATTREZZI E SALVARCI TUTTI. IO ... NON...» Chiudo gli occhi e sento le lacrime che mi rigano il viso.   Il ragazzo si  allontana da me e mi  sorride addolorato con gli occhi lucidi. Questo fa più male di una pugnalata. Cerco di formulare delle scuse per Leo, ma in quel momento entra sul vagone una ninfa che ci informa del nostro arrivo sull'Olimpo.
Ciò che ho davanti agli occhi non è l'Empire State Building: è un cumulo di macerie invaso dalle piante rampicanti e dalla polvere. No, mi rifiuto di credere che questo è ciò che è rimasto dell'Olimpo.
«Ma questo non è l' Empire State Building, c'è sicuramente non equivoco, non può essere...» Dice Annabeth correndo verso quei resti. Si mette in ginocchio e cerca disperatamente qualcosa che le permetta di identificare quel palazzo . Ma ad un tratto lei si ferma, ha qualcosa tra le mani: un pezzo delle porte dell'Olimpo. Io la raggiungo la stringo tra le mie braccia, sta tremando come una foglia.
 «Mi dispiace cara figlia della saggezza, ma questo era l'Empire State Building. La mia signora ha distrutto tutto ciò che testimoniava la grandezza degli dei. Ma ha voluto far rimanere questi quattro pezzi di cemento  solo per far ricordare a tutti che anche il più forte tra le divinità non può prevalere sulla potenza della Madre Terra»  Dice la ninfa alle nostre spalle, quasi compiaciuta. «NO» Urla Annabeth ancora più agitata e sconvolta. Vederla in questo stato mi uccide e le sussurro all'orecchio « Ehi Cervellona, shh, devi essere forte. Tutto questo lo stanno facendo per distruggerci e per essere più facili da annientare nell'arena. Quindi alzati e combatti. Cosa dice la nostra canzone?Keep holding on
'Cause you know we'll make it through, we'll make it through
Just stay strong »  Canticchiamo insieme quel ritornello e ci scambiamo un sorriso. Per un attimo tutto torna come prima, siamo quei due bambini di dodici anni  alla ricerca della folgore rubata. Ci rialziamo entrambi,raggiungiamo gli altri e ci stringiamo in un abbraccio di gruppo. La ninfa ci guarda seccata e con uno schiocco di dita apre un tunnel  sotto i nostri piedi «La mia Signora detesta aspettare, perciò muovetevi» «Signorsì capitano!» Le risponde Leo, provocando il riso di tutti. Mentre scendo nelle tenebre guardo per un'altima volta le macerie e ripenso alla prima volta che salii al 600esimo piano. Ero solo un ragazzino catapultato in un mondo di dei, semidei e mostri. Il tempo vola troppo velocemente e dovremmo goderci ogni singolo momento della nostra vita, perchè poi potremmo rimpiangere tutto.

«Avete dieci minuti per poter parlare con i vostri genitori divini, poi verrete divisi in distretti e conoscerete i vostri mentori» Dice la ninfa prima di sparire nel nulla. Davanti a noi ci sono diverse porte e sopra ci sono i nomi delle divinità che vi si trovano all'interno. "Poseidone" è scritto a caratteri cubitali e avvicinandomi sento una lieve brezza marina, ma quando entro non riesco a riconoscere mio padre. Nella stanza c'è un vecchietto con una barba incolta. Ha delle enormi occhiaie, il viso scavato ed ha adosso una camicia hawaiana e dei bermuda strappati. "Percy sono io, ti prego non mi guardare in questo stato" Mi avvicino a lui e lo abbraccio "Ricordati che anche se sei in questo stato, sei sempre mio padre" Sento qualche lacrima bagnare la mia maglietta, anche gli dei hanno le loro debolezze.
«Percy non abbiamo molto tempo, ma devi essere pronto a ciò che ti troverai nell'arena. Quest'anno gli Hunger Games saranno più complicati proprio perchè ci sono i semidei più potenti con cui Gea ha avuto a che fare. L'arena cercherà di distruggerti sia mentalmente sia fisicamente, quindi stai attento. Percy io non potrei essere più orgoglioso di te. So che ti credi responsabile di tutto questo, ma non lo sei fidati. Sei il semidio più forte che io conosca, devi solo convincertene. Trova la forza e il coraggio che hai dentro di te o l'arena ti travolgerà. Continua a lottare Percy, il destino riserba per te ancora grandi cose. Tu puoi mettere fine a questa sofferenza.» Lo guardo negli occhi e vedo che ha davvero fiducia in me «Papà io non posso farcela, come puoi avere ancora fiducia in me?»
«Percy è arrivato il momento di darti una cosa» E in quel momento prende dalla tasca dei bermuda una spilla con una ghiandaia imitatrice «Questa me la diede tua madre quando me ne andai e disse che finchè l'avessi avuta mi avrebbe protetto. Mi ha protetto fino ad ora, ma io non ne ho più bisogno, perciò la cedo a te. Questo sarà il simbolo, tu sarai La Ghiandaia Imitatrice Percy» Sono confuso. Non riesco a capire queste sue ultime parole. Forse queste parole mi saranno chiare in futuro. I miei occhi verdi si scontrano con i suoi e mi sembra che qualche ruga sia sparita.
In quel momento qualcuno bussa alla porta. I minuti sono finiti.
«Un ultimo consiglio?»
«Resta vivo ragazzo mio»






Ciao a tutti/e,
chiedo umilmente perdono per questo ritardo clamoroso di un mese, ma ho avuto dei problemi a scuola, ma ora che è finita potrò postare regolarmente .
Alloraa che ve ne pare di questo capitolo? Non è venuto un granchè e vi chiedo ancora scusa per l'attesa.
Percy the mockingjay, suono molto bene hahahah.
Voi quali coppie vi aspettate per la divisione in distretti? E chi saranno i mentori? Si accettano scomesse, ma vi avviso che saranno tutti personaggi già incontrati nel corso della saga...
Il prossimo capitolo è in fase di scrittura, ma lo pubblicherò molto presto, giuro.
Ultima cosa prima di lasciarvi.
Vi ringrazio per aver recensito il primo capitolo e voi che avete deciso di seguirmi, davvero sono contentissima
A presto!
P.S. Leggete anche questa ff
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2436642 è di una mia amica e fidatevi è davvero strepitosa!



 

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 2 giorni, 48 ore, 172800 secondi ***


CAPITOLO III


Usciamo simultaneamente tutti dalle stanze e non c'è nessuno di noi che non abbia gli occhi lucidi o che non sia in lacrime. Jason è quello che sta peggio di tutti. I suoi occhi azzurri urlano immenso dolore, ma cerca di farsi forza e trattiene le lacrime. Non è vero che chi piange soffre di più,  certe volte è proprio chi non mostra il proprio dolore che soffre di più. Noto Thalia che gli si avvicina ma non fa in tempo a dirgli mezza parola che entra un' empusa che conosco molto bene: Kelly.
« Bene bene Semidei, ora verrete smistati nei vari distretti e vi verranno affidati i mentori. Statemi a sentire.
Dunque distretto 1
Dawn e Cedric rispettivamente figli di Apollo e Ares, il vostro mentore sarà il fantasma di Giasone » Questi due emanano brutalità e malvagità. Gli occhi di entrambi sono assetati di sague, sembra quasi che ti dicano "la prossima vittima sarai tu". Il loro mentore è uno degli eroi più forti di tutta la mitologia greca. Mi ricordo che guidò gli argonauti alla ricerca del vello d'oro per prendersi il regno che gli spettava di diritto. Spero vivamente di non avere uno scontro corpo a corpo con loro due. I semidei smistati successivamente sono quasi tutti tra i dodici e tredici anni. Come possono sopravvivere contro gente ben addestrata come noi? A quanto pare Gea vuole strappare il male dalla radice, come si fa per le piante.
« Per il distretto 8
Leo e Reyna figli di Efesto e Bellona. Il vostro mentore sarà Octavian, augure di Roma.
Per il distretto 9
Thalia e Nico figli di Zeus e Ade. Il vostro mentore sarà Zoe Nightshade, ex Cacciatrice, figlia di Atlante.
 Per il distretto 10
Hazel e Frank, rispettivamente figli di Plutone e Marte. Il vostro mentore sarà Clarisse La rue, vincitrice della scorsa edizione.
Per il distretto 11
Jason e Piper, rispettivamente figli di Giove e Afrodite. Il vostro mentore sarà lo spirito di Perseo, il grande eroe
Per il distretto 12
Percy e Annabeth, rispettivamente figli di Poseidone e Atena. Il vostro mentore saràlo spettro di... » Kelly si blocca. Non riesce a pronunciare quel nome e guardandola sembra quasi addolorata (qualcosa di molto strano per un'empusa) . Prima che qualcuno si renda conto di ciò che sta succedendo, una voce fuoricampo interviene: « Sarò io il vostro mentore, Luke Castellan » Il sangue mi si gela dentro le vene. Mi sarei potuto aspettare chiunque ma non lui. Dalla penombra compare il suo fantasma  che si muove a passo lento verso noi. Devo ammettere che che quell'aura spettrale gli dona e la morte non l'ha imbruttito, anzi l'ha reso più bello di quello che era. Ha un viso sereno, libero da preoccupazioni e il suo atteggiamento da sfrontato non l'ha abbandonato neanche negli inferi.
 « Speravo che almeno voi vi foste risparmiato da tutto questo, ma il destino non finisce mai di stupirmi... Figlio di Poseidone sei qui per lei vero?Ah Annie sappi che scelta migliore di Percy non potevi farla, complimenti- si volta verso Thalia, sorride e le dice- e beh tu Thalia sei sempre bellissima » Forse è solo la mia immaginazione, ma vedo le guance della figlia di Zeus tingersi di rosso mentre Luke si mette tra me e Annabeth.
«Ehm ehm, dunque ora la procedura la conoscete: sarete in allenamento per tre giorni, il quarto avrete le interviste e il giorno successivo avrete il colloquio con la Madre Terra e dopo verrete catapultati nell'arena a combattere e lì ci sarà da divertirsi » Dice sorridendo quel demone malefico.
Dopo la suddivisione in distretti ci disperdiamo ognuno con i con il proprio compagno e mentore. Solo Thalia e Nico rimangono in attesa di Zoe che a quanto pare non arriva. Proprio quando credono che la cacciatrice sia arrivata, appare una ragazza che assomiglia terribilmente a... aspetta no... non è una sosia è proprio lei, è Bianca di Angelo. Non è possibile, lei é rinata e non può rincontrare  le persone che sono state presenti nella sua vita precedente. Nico è diventato ancora più pallido e non riesce a proferire parola « B-B-ianca? Sei tu?» Questa è l'unica cosa che riesce a dire.
«C'è stato un cambio di programma, Zoe ha avuto dei problemi ultraterreni e mi hanno convocato. Da quando è salita al potere Gea sono cambiate molte cose: le cacciatrici, le amazzoni e i vari ordini sono sciolti e anche le regole che regolano il rapporto tra vivi e morti sono cambiate. Anche se sono rinata, mi è stato concesso di ricordare tutto della mia vita passata e di incontrare le persone che ne hanno fatto parte. Quindi mio piccolo soldatino sono io, sono tua sorella Bianca» Dopo molto tempo vedo il figlio di Ade con gli occhi lucidi e le lacrime che cerca di trattenere. La stringe forte e quasi la fa cadere a terra  « Perchè devo abbracciarti proprio ora che sto per andare incontro alla mia morte? Perchè, il destino è  così ingiusto?»
***

« Dunque io so tutto ciò che voi dovete sapere nell'arena. Come già vi avranno detto dovrete essere forti e non esitare neanche un secondo quando vi troverete lì davanti. Negli Hunger Games prevale la legge del più forte quindi se siete costretti, attaccate per primi. Ma io vi do uno dei consigli più importanti che nessuno vi ha mai dato. Sapete cosa può fare la differenza tra la vita e una morte? Un piccolo aiuto che vi può essere dato dagli sponsor. Dovete ottenere il favore del pubblico con tutti i mezzi possibili ed immaginabili.» Ci dice il nostro mentore durante una pausa dal nostro allenamento. Questi giorni sono stati sfiancanti, ma mi sono serviti per capire con che cosa avrò a che fare nell'arena.
« Come possiamo ottenere il favore del pubblico?» Chiede Annabeth, corrucciata.
« Dovrete passare inosservati, creare stupore e scalpore. Il gesto di Percy e a seguire di tutti i suoi amici, ha stupito tutti i Titani, quindi siete molto facilitati. Non sprecate quest'opportunità.
Un ultimo consiglio: osservate anche gli altri mentre si allenano, saprete i loro punti di forza e di debolezza» Le risponde Luke prima di scomparire nel nulla.
Io e Annabeth seguiamo il consiglio del figlio di Ermes e ci accomodiamo in un angolo ad osservare gli altri.
Dawn e Cedric non sembrano umani, non hanno nessun punto debole: sono bravissimi nel tiro con l'arco, nel duello, nell'arrampicata, in qualunque cosa.
« Non sono uniti, dovrebbero essere una squadra ma non lo sono. Si ucciderebbero a vicenda pur di vincere questi giochi. Dobbiamo concentrarci su questo Percy» Interviene Annabeth sedendosi accanto a me.
« Annabeth, io voglio chiederti una cosa che mi devi giurare di fare. Se io non dovessi farcela, non ti abbattere. Devi combattere e cercare di vincere per noi ok? Promettimelo che lo farai» Le prendo le mani e la guardo negli occhi. Ne abbiamo passate tante insieme e questa potrebbe essere l'ultima avventura per entrambi.
«Percy io...»  Si ferma. Tutti si bloccano. Dall'altra parte della palestra si sente un urlo e tutti noi accorriamo per vedere.
Reyna è caduta mentre faceva l'arrampicata e le esce un po' di sangue dalla testa, ma non ha nulla di rotto o danni gravi al capo fortunatamente. Octavian è corso subito da lei e l'ha portata a farsi medicare. A quanto pare anche lui ha dei sentimenti.
In quel momento suona una campanella che ci avvisa che i tre giorni di allenamento sono ufficialmente terminati. Mancano solo due giorni ed entrerò nell'arena da cui non potrei più uscirne vivo.
Due giorni.
***
Intanto nell' appartamento del distretto 8...

Reyna é seduta sul divano mentre Octavian la sta medicando. Lui é un discendente di Apollo e oltre a sventrare pupazzi, è un abile curatore. La ragazza è molto diffidente nei riguardi dell'augure, troppe volte ha tentato di toglierle la carica di pretore e di prendere il posto dei compagni che erano in coppia con lei. Il fatto che lui ora si prenda cura di lei la infastidisce molto.
« Ti prendi cura di me perchè ti faccio pena non è vero?» Lui non le risponde. E' intento a medicare la ferita che ha sulla testa.
« Almeno adesso è più facile eliminarmi, potrai essere te il pretore indiscusso. Alla fine hai vinto, sei contento ora?» Forse è riuscita a smuoverlo. L'augure si alza e la guarda indignato.
« Che c'è? Non è forse la verità Octavian?»
« No Reyna, non hai mai capito le mie intenzioni. Eri troppo impegnata sentimentalmente. Prima con Jason poi con Percy, da non notare mai nulla.  Forse inizialmente ero mosso da un mio desiderio di potere, ma in seguito no. Reyna tu... tu mi sei sempre piaciuta! Volevo essere pretore solo per potere stare con te ma tu ti struggevi per Jason e tutt'ora è così. Avanti dimmi che mi odi e che non mi hai mai sopportato. Dimmelo perchè è questo che mi merito»  La voce di Octavian è rotta dal pianto e ciò non fa altro che far sentire Reyna in colpa
« Avanti dimmi che sono un codardo perchè non te l'ho detto prima. Ma sai  ho sempre temuto il tuo rifiuto, come tu lo hai sempre temuto. Siamo nella stessa situazione, siamo malati della stessa malattia, divertente no?»  Si fissano per un istante. Cielo e terra si scontrano. Octavian posa bende e disinfettanti e scappa via.
La ragazza si mette la testa tra le mani. Non ha la forza di inseguirlo e provare a riaggiustare le cose. Le restano solo due giorni prima dell'arena. Quarantotto ore per rimettere a posto la sua vita.





Alloraaa ehm che ve ne pare?
L'apparizione di Luke e Bianca e le rivelazioni di Ottaviano vi sono piaciute?
Lo so che nella traduzione italiana il suo  nome è Ottaviano ma preferisco di gran lunga Octavian.
Inoltre sono consapevole che la maggior parte del fandom lo detesta, ma vi prego non odiatemi hahahahahah.
Recensite per favore!!
Grazie mille e a presto!
P.S. Aspettatevi nuove sorprese nei prossimi capitoli.
 

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** She came with me ***


CAPITOLO IV

« Prima di tutto dovete trovare degli alleati e mi sembra che ne abbiate già abbastanza. Avete in squadra i semidei più potenti e forti e di questo non c'è da preoccuparsi.» Dice Luke mentre affila Vipera. La osserva per un po' e, soddisfatto del lavoro, continua il discorso « Un consiglio pratico appena entrate nell'arena e siete sulle pedane davanti alla cornucopia: allontanatevi da lì il più possibile. E' proprio alla Cornucopia, mentre tutti si accalcano per prendere gli oggetti, che si consuma la carneficina più atroce». Ci fissa, ma io non riesco a guardarlo in faccia. I suoi occhi azzurri cullano il ricordo di quel giorno in cui è morto per salvare l'Olimpo e i miei sensi di colpa tornano a galla. Che senso ha avuto il suo sacrificio se poi non sono riuscito ad impedire che Gea prendesse il potere? 
« Non mi sembra che abbiate domande da farmi, perciò andate a dormire che domani vi aspetta una lunga giornata. Buonanotte» Mentre mi alzo dal divano, Luke mi ferma:« Devo parlare in privato con  te Percy, ci metterò poco giuro. Intanto Annie tu vai a dormire, ti vedo parecchio provata». Lei resta interdetta per un po' e poi va a letto, deve essere stanchissima. 
Dopo di che il fantasma si schiarisce la voce e attacca a parlare.
« Percy posso immaginare quello che hai passato negli ultimi e come tu ti possa sentire, ma devi essere invicinbile perchè se sei debole sarai il primo a crollare nell'arena. Dov'è finito quel ragazzo pieno di coraggio e spavalderia che ha combattuto fino all'ultimo contro Crono? Dov'è quel ragazzo che è caduto nel tartaro o che si è buttato nello Stige?» 
Sento la gola seccarsi e il cuore fermarsi. Come posso spiegargli che quel ragazzo non esiste più? 
« E' andato distrutto con l'Olimpo, è inutile che tu e tutti gli altri mi chiediate dove è andato a finire, perchè non c'è più. Il coraggio e la spavalderia ecco a cosa mi hanno portato. Ho combattuto contro Gea e ho messo in ginocchio il mio mondo solo per salvare ciò che mi era più caro. Capisci che tutte le morti di ragazzi  che come me hanno combattuto fino all'ultimo, sono state vane? »
« Quindi anche la mia morte è stata vana per te?»
 Non rispondo, lascio che il silenzio lo faccia al posto mio. « Oh capisco. Percy per me è stato un onore morire quella sera sull'Empire State Building. Sai, prima di venire qui ho parlato con Beckendorf e  con molti altri ragazzi che sono morti nello scontro contro Gea e sono tutti orgogliosi di essere morti da combattenti e non da codardi. Negli Inferi dicono che sei destinato a grandi cose, quindi non buttarti giù. Ormai gli errori sono stati fatti e non si può tornare indietro. Fra meno di quarantotto ore sarai catapultato nell'arena e dovrai far vedere quanto vali. Dimostra ai semidei che ti guarderanno che Gea non è riuscita a piegarti, che non sei una stupida pedina del suo stupido gioco. Perseus Jackson tu...» Non riesce a completare la frase perchè si sentono delle urla strazianti provenienti dalla camera da letto di Annabeth. Sono terrorizzato da ciò che potrebbe esserle successo e  corro subito da lei.
 Quando entro nella stanza,  vedo che si dimena e urla parole incomprensibili : sta avendo un altro dei suoi incubi. Mi avvicino e la chiamo dolcemente, come si fanno le madri con i bambini.
« Era soltanto un incubo scusa» Mi dice con il fiato corto.
« Annie figurati, succede anche a me, buonanotte» Le do un bacio sulla fronte e sto per tornare di là quando lei mi chiama «Percy, resteresti con me?» Mi sdraio accanto alla figlia di Atena, dimenticando che molto probabilmente nell'altra stanza mi sta aspettando Luke. 
Annabeth poggia la sua testa sul mio petto e mi stringe forte, come se da un momento all'altro dovessi andare via.
«Percy, com'è che non capisco mai quando tu hai un incubo?» Mi chiede.
« Non lo so. Non credo di urlare o di agitarmi o roba simile. Mi sveglio soltanto, paralizzato dalla paura»
« Dovresti svegliarmi» Mi dice quasi con aria di rimprovero. Molto probabilmente ripensa a tutte quelle notti in cui si è svegliata tre quattro volte e ci è voluto il mio intervento per poter riaddormentarsi.
« Non è necessario. Nei miei incubi di solito ho paura di perdere te- Le confesso- E sto bene quando mi accorgo che ci sei» 
***
Per la prima volta dopo anni e anni, ho avuto una nottata senza incubi e non mi sono svegliato pieno di sudore e con il respiro corto.  Forse i demoni del passato hanno deciso di lasciarmi in pace nei sogni per potermi torturami nell'arena e nella vita reale. 
Mentre mi preparo per l'incontro con lo stilista, sento il discorso di Luke e le parole di mio padre che rimbombano nella testa. 
"Negli Inferi dicono che sei destinato ancora a grandi imprese"
" Tu puoi mettere fine a questa sofferenza"

"Dimostra ai semidei che ti guarderanno che Gea non è riuscita a piegarti, che non sei una stupida pedina del suo stupido gioco"
Io non sono una pedina. Non lo sono e non lo sarò mai. Lei pensa di avere in pugno tutti noi, ma si sbaglia. Porrò fine a  questo e non lascerò più che Gea o chicchesia prenda il potere. Non è un obiettivo da raggiungere, è una promessa.
***
Io e Annabeth ci dirigiamo titubanti verso l'appartamento del nostro stilista e aspettiamo che qualcuno venga ad aprirci. Ci accoglie un uomo alto, dalla carnagione scura e i capelli rasati. Indossa una semplice camicia nera e i pantaloni in tinta. L'unico sfarzo che ha è una linea di eyeliner dorato che mette in risalto gli occhi verdi.
« Ciao Annabeth e Percy. Sono Cinna il vostro stilista» Ci dice con una voce tranquilla.
« Ciao» Azzardo con cautela.
Lui si ferma e ci analizza centimetro per centimetro molto attentamente, fin quando la sua attenzione non si posa sulla mia spilla. Da quando me l'ha data mio padre, la metto tutti i giorni.
« Chi ti ha dato questa spilla?»
« Mio padre» Rispondo.
«  Una ghiandaia imitatrice. Beh è davvero bella. Che dite se vi accomodate?»Dice.
Ci accomodiamo su uno dei due divani rossi, dove c'è già un'altra ragazza che ha dei fogli in mano.
« Lei è la mia socia Portia e si occuperà di Annabeth,mentre io di Percy. Dunque, io e lei abbiamo in mente di farvi indossare dei vestiti che possano rimanere impressi nella memoria di tutti. Dobbiamo mettere in risalto le vostre qualità e ciò che vi distingue dagli altri tributi. Per Annabeth abbiamo in mente qualcosa di molto semplice poichè la saggezza non ha bisogno di essere oscurata da fronzoli . Basterà solo una piroetta. Mentre te Percy, sei il figlio del mare e dei terremoti. Sei agitato di natura e questo ci sarà molto utile per realizzare il tuo abito» Dice compiaciuto. Siamo in buone mani e questo mi consola. Ascolto con attenzione tutte le idee che ha in mente Cinna per noi e so questa sera faremo scalpore. Letteralmente.

Nel distretto 9

Luke.
Questo nome resta infisso nella testa di Thalia e non va via. Qualsiasi cosa le fa tornare i mente il biondo. Anche adesso, mentre Nico e Bianca discutono sulle insidie dell'arena, la sua mente è altrove, persa nei ricordi vissuti insieme a Luke.
« Thalia siamo in ritardo per l'incontro con la stilista, dobbiamo sbrigarci.» Le dice ad un tratto Nico, svegliandola dallo stato di trance in cui era entrata. Mentre vanno dalla stilista, Nico la prende per mano e le chiede « Ehi tutto bene? Ti vedo un po' assente ultimamente» «Sto bene Nico, grazie»  «Senti Thalia se hai bisogno di qualcuno con cui parlare ci sono io. Ormai siamo una squadra e ci dobbiamo supportare a vicenda» Le risponde guardandola negli occhi. Lei  gli sorride e lui ricambia. 
"Non è così male come credevo, potremmo davvero essere amici. Non mi sembra possibile che sia lo stesso ragazzino che giocava a Mitomagia " Pensa la ragazza mentre bussa alla porta della stilista. In quel momento il ricordo di quando salvarono i fratellini Di Angelo dalla Westover Hall le attraversa la mente. Chi l'avrebbe mai detto che con quei due avrebbe condiviso  gli ultimi giorni prima della sua vita? 
Sì perchè lei è consapevole di una cosa:
 " Se davvero  dovessi vincere questa edizione significherebbe solo che Jason... Jason non ce l'ha fatta e con lui Annabeth, Percy,Nico e gli altri e io non riuscirei a vivere con questo pensiero. Preferisco essere uccisa per prima nell'arena piuttosto che vederli morire davanti i miei occhi. Tanto io non ho nulla da perdere"
Quando la stilista apre loro  la porta, lei si siede velocemente sul divano, cercando di trattenere le lacrime. 
"Pensa a qualcosa di bello"
Dice con una voce appena udibile. Proprio in quel momento,si fa spazio nella sua testa l'immagine di un ragazzo alto, biondo, con gli occhi azzurri e una cicatrice sul volto 
Lui.
Luke.

***
Percy's pov
Manca meno di un'ora all'inizio delle interviste e sono decisamente nervoso. Ho il timore di non piacere al pubblico e di risultare antipatico. 
« Percy sii te stesso, fai finta che tu stia parlando con me. Ti adoreranno » Mi dice il mio stilista mentre mi aggiusta la cravatta. 
Cinna ha realizzato un capolavoro con il mio abito: la mia giacca e i mei pantaloni sono blu  e a seconda della luce assumono diverse sfumature, come l'oceano.
« Cinna grazie, io non riesco a trovare le parole ma... » E in quel momento lui fa un gesto che non mi sarei mai aspettato: mi abbraccia forte come se fosse un padre.
Non devi ringraziarmi, per te farei questo ed altro Percy. Ora andiamo, Annabeth e Luke ci aspettano e siamo in ritardo» Mi dice e andiamo da loro due.
Dire che Annabeth è mozzafiato è dire poco. I suoi lunghi capelli biondi e ricci le scendono lungo le spalle e il trucco mette in risalto i suoi occhi grigi. Il suo abito è un lungo peplo bianco, come quello che utilizzavano le dee nell'antica Grecia e vestita in quel modo, è impossibile non notare la somiglianza con la madre. MI sembra di essere in compagnia di Atena che della mia ragazza.
«Ricordati, basterà solo una piroetta e il pubblico ti amerà» Le ricorda Cinna mentre ci incamminiamo verso lo studio.

Luke's Pov
La sala dove ci fanno aspettare per le interviste è fin troppo affollata per i miei gusti. Decido che è meglio uscire un attimo di fuori senza che nessuno si accorga di nulla. Mi incammino e mi siedo su uno dei davanzali che si trovano nel corridoio deserto e osservo la notte. 
« Credevo di essere l'unica a detestare i posti affollati» Interviene qualcuno, prima di sedersi accanto a me. Se fossi ancora vivo, credo che il cuore batterebbe all'impazzata.
« Thalia Dovresti tornare di là, fra un po' è il tuo turno. Nessuno avrà buona stima di te se ti presenterai in ritardo»
«Non mi importa di avere il consenso del pubblico»
«Se vuoi sopravvivere ti...»
«E chi ti ha detto che io voglia sopravvivere nell'arena? Non ho più un motivo per restare in vita. Tutte le persone che amavo non ci sono più. La mia sopravvivenza costerebbe la morte di altri ragazzi e io non voglio» Inchioda i suoi occhi color ghiaccio nei miei e poi abbassa lo sguardo
«Thalia mi fa male vederti così»
«Ti interessa di ME solo ora? Non ti è importato di me  quando sei passato dalla parte di Crono? »
«Mi è sempre importato di te. Io te e Annabeth eravamo, siamo e saremo una famiglia, sempre. Quando ho voltato le spalle all'Olimpo ho pensato principalmente a voi»
«LUKE TU NON CAPISCI» E' sul punto di piangere e in quel momento le parole mi escono spontanee dalla bocca.-
«TU non capisci Thalia. Sei tra i miei pensieri anche ora che sono solo un fantasma. Sei stata la prima persona che ho visto dopo che mi sono buttato nello Stige e ...»
«Io sono innamorata ancora di te Luke Castellan. Anche se non sono ricambiata. Anche se non posso toccarti. Anche se non posso baciarti. Anche se tu sei morto.  Io sono innamorata di te e me ne sono resa conto quando tu ormai eri andato via. Sì perchè tra le persone che amavo e sono scomparse, ci sei tu in cima a tutti» Ha gli occhi lucidi ma non piange. Si sta tenendo tutto dentro, come al solito.
« Thalia come potrei non ricambiarti? Se potessi tornerei in vita solo per poterti stringere forte, ma non mi è possibile, ormai non appartengo più a questo mondo» Provo a sfiorarle una guancia, ma non ci riesco.
«Beh ho visto molti semidei tornare in vita. Il rapporto tra i vivi e i morti è cambiato, ti basterebbe solo fare una richiesta o uscire di nascosto dalle porte della Morte.»
«Pensi che io non ci abbia già provato? Me lo impediscono» Le dico guardando basso.
« Luke promettimi che ci riproverai.»
« E tu promettimi che combatterai fino all'ultimo in questi giochi» Ci guardiamo di nuovo negli occhi e infine diciamo all'unisono 
«Lo prometto» 
In quel momento arriva di corsa il figlio di Ade e dice che a momenti sarà il loro turno. Sembra quasi imbarazzato quando vede che lei è in mia compagnia. 
«Ehm, vi auguro buona fortuna ragazzi» Entrambi mi sorridono e noto che Thalia sta per dire qualcosa, ma sparisco nel nulla.
*****
Percy's Pov
Da quando sono stati indetti gli Hunger Games, Mr D intervista i tributi. Fa un po' paura, perchè il suo aspetto è rimasto praticamente invariato per tutto questo tempo, al contrario delle altre divinità.Ha un abito da cerimonia blu scuro che usa per tutte le volte, punteggiato di mille minuscole lucine elettriche che brillano come stelle. Per questa edizione  ha i capelli azzurro polvere, molto meglio rispetto all'anno scorso, quando aveva scelto di tingerseli di cremisi e sembrava che sanguinasse. Come al solito, prima di cominciare fa qualche battuta e poi si mette all'opera.
La prima a salire sul palco è Dawn del distretto 1 e a seguire Cedric. Sembrano le spietate macchine per uccidere.
Ogni intervista dura solo tre minuti. In seguito scatta un segnale acustico e tocca al tributo successivo. Mi siedo in un angolo e cerco di tranquillizarmi mentre i distretti si susseguono.
1, 2 , 3 , 4, 5 , 6, 7 , 8... E' il turno di Reyna con il suo vestito rosso sfavillante. Mi fa strano non vederla con l'armatura e la treccia scombinata. Dopo una breve intervista, lascia lo studio con molto stile.
 Poi è il momento di Leo.
Quest'ultimo indossa un completo nero con motivi di fiamme a contrasto. Come al solito, l'umore del figlio di Efesto fa colpo tra il pubblico. Quanto vorrei avere la sua tranquillità. Prima di andarsene fa un inchino e il suo vestito diventa infuocato. Il pubblico lo acclama e sento che Mr D lo soprannomina « Leo Valdez, il ragazzo di fuoco» .
9... Thalia appare sinuosa nel suo completo color zaffiro. Ma il suo sguardo mi incute paura. Sembra che stia per scagliare delle saette da un momento all'altro.
« Beh Thalia ti vedo arrabbiata, come mai?» 
« Sì che sono arrabbiata. Hanno inventato questi giochi  per poter ridere delle nostre morti e questa edizione li divertirà più di tutte. Finalmente tutti quei semidei che non sono riusciti ad annientare si uccideranno a vicenda. Ma sapete che vi dico? VAFFANCULO A VOI. VAFFANCULO A LEI. FANCULO A CHIUNQUE ABBIA A CHE FARE CON QUESTA STORIA.»  Sta per aggiungere altro, ma due giganti la portano via. Dopo di che le interviste riprendono e Nico sale sul palco. Indossa una semplice camicia nera che mette in risalto il suo fisico muscoloso.
10... Frank parla di come sia stato fantastico avere la possibilità di stare con sua sorella in questi giorni ed Hazel parla dei sentimenti che prova per il figlio di Marte. Tutto il pubblico si emoziona sentendo le loro interviste.
11 Piper si accomoda sulla poltrona con molta classe. Il suo vestito mette in risalto le sue splendide forme e mentre parla, utilizza tutto il potere della sua lingua ammaliatrice. Quando abbandona il palco, le esclamazioni del pubblico rimbombano dappertutto. 
Il segnale acustico scatta.
E' il turno di Jason e prima che salga sul palco mi avvicino e gli dico « Buona fortuna fratello» Lui mi abbraccia ed entra in scena.
12... Sale Annabeth sul palco e il pubblico si zittisce. La sua bellezza non è passata inosservata 
Ovviamente le viene chiesto come si è sentita quando mi sono offerto volontario al suo posto
« Mi sono sentita morire quando la Sorte ci ha detto che entrambi avremmo combattuto nell'arena. Ma ho sofferto ancora di più quando gli altri si sono offerti. E' stato  un vero  gesto di amicizia e altruismo, ma è costato caro a tutti » Ha risposto con le lacrime agli occhi. Le fanno qualche altra domanda e poi l'intervista è terminata. Ma prima di andarsene, fa una piroetta su se stessa e si sente qualche urlo provenire dal palco. Il suo semplice peplo bianco si sta trasformando in un abito lungo grigio, fatto di piccole piume d'uccello. Solleva sbalordita a mezz'aria le lunghe maniche fluenti e in quel momento tutti si rendono conto che sono delle vere e proprie ali. Cinna l'ha trasformata in una civetta.
 Non sento il segnale acustico, perciò sono costretti a chiamarmi. E' arrivato il mio momento. Questi attimi mi sembrano secoli. Il pubblico è ancora sconvolto da quello che è successo pochi minuti prima.
« Dunque Percy Jackson...»
« Beh finalmente è riuscito a non storpiare il mio nome e cognome» Il pubblico ride. La tensione si scioglie.
« Apprezza il mio sforzo Jackson. Insomma, torniamo indietro al momento della mietitura. Il tuo gesto è stato davvero eroico. Cosa hai pensato quando hai urlato quelle parole?»
«  Mi è venuto spontanteo. L'ho fatto senza neanche pensarci» Rispondo con un filo di voce. In seguito mi chiede se a casa abbia una ragazza. Ma non è più che evidente chi sia la mia ragazza? Esito e poi scuoto la testa.
« E invece per me una ragazza c'è e sai cosa potresti fare per conquistarla? Vincere e tornare a casa» Mi dice in tono incoraggiante. "Sa interpretare molto bene la parte del finto tonto" penso.
« Mr D non credo che possa funzionare nel mio caso, perchè lei è venuta qui insieme a me. Io mi sono offerto volontario per risparmiarla da questi giochi, ma non ha funzionato.»
Per pochi secondi lo studio tace e sento tutti gli sguardi puntati su di me. Poi, quando Mr D mi congeda, il clamore del pubblico è assordante. Sono riuscito a colpirli essendo solo ed esclusivamente me stesso. 
Prima di abbandonare lo studio, faccio ciò che mi ha consigliato Cinna. Schiocco le dita e il palco si apre sotto i miei piedi. Si formano delle spaccature. Velocemente, cerco di richiamare più acqua possibile. Questa zampilla dalle fratture e inizia a prendere la forma di qualcosa di concreto.
Un tridente. Il simbolo di Poseidone.





Carissimi Lettori,
vi prego di perdonarmi se non sono riuscita ad aggiornare al più presto. 
Questo mese è stato davvero impegnativo per me.
Per farmi perdonare, ho reso questo capitolo molto più lungo rispetto agli altri.
Vi avevo lasciato con Octavian/Ottaviano che si dichiarava a Reyna e ora sbuco fuori dopo un mese con i Thaluke.
Ho provato a renderlo più sdolcinato possibile, ma mi direte voi se ci sono riuscita o meno.
Cosa ne pensate di Leo "the boy on fire?"
E di Cinna? Molto probabilmente vi starete chiedendo perchè ho deciso di inserirlo nel crossover. Ci ho riflettuto giorni interi e non sono riuscita a trovare nessuno che potesse sostituirlo, perciò eccolo qui in tutto il suo splendore.

Dunque, nel prossimo capitolo i nostri eroi avranno l'incontro con Gea. Cosa pensate che possa uscirne fuori?
Cercherò di aggiornare il più presto possibile, lo giuro! Anche perchè nel sesto capitolo i tributi affronteranno finalmente l'arena.

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, (non ne sono molto convinta ma ok).
Recensite in numerosi!
 A presto (lo spero)

embracemydreams_


 

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Memories ***


CAPITOLO V

La serata delle interviste è finalmente conclusa e finalmente io ed Annabeth possiamo tornare nei nostri appartamenti. 
Mentre stiamo per prendere l'ascensore, salgono con noi anche Luke e  Thalia e questo mi tranquillizza. Ero seriamente preoccupato per lei. Il suo bellissimo vestito ormai è tutto strappato e ora che la guardo meglio, ha un labbro spaccato.
«Quegli esseri me la pagheranno cara. Ormai questo vestito mi dà  fastidio, potresti tirare giù la zip?» Solo dopo alcuni minuti mi rendo conto che lo sta chiedendo a me. Sento lo sguardo pungente di Annabeth addosso e sono terrorizzato da ciò che potrebbe succedermi. Forse morire dell'arena non è così male. Mentre abbasso la chiusura noto che ha dei tagli sulla schiena. Il vestito cade sul pavimento dell'ascensore e Thalia è nuda, ma non sembra curarsene. Luke ha una faccia divertita mentre la figlia di Atena lancia occhiatacce a tutti quanti.
Finalmente l'ascensore si ferma e la mora scende.
« Dovremmo farlo più spesso, a domani ragazzi» 
Domani.
l colloquio.
***
 La stanza dove ci accoglie Gea assomiglia allo studio di un avvocato: i mobili sono antichi e molto eleganti e tutto è in ordine, ogni misero oggetto sembra essere al suo posto. Nell'aria si sente l'odore nauseabondo del sangue mischiato al profumo della  rosa. Seduta su una poltrona nera, dietro la scrivania di noce situata al centro della stanza, c'è una donna. Ha una cinquantina d'anni e capelli grigi che le scendono sulle spalle come una lastra solida. I suoi occhi sono grigi, ma non come quelli di Annabeth. Sono molto chiari, come se ne avessero aspirato quasi tutto il colore. E' il colore della neve sciolta che vorresti che si sciogliesse del tutto.
« Benvenuti Annabeth Chase e Perseus Jackson. Accomodatevi. » Il modo in cui ha pronunciato il mio nome mi fa rabbrividire. Nessuno mi ha mai chiamato Perseus, a parte i miei amici... e i nemici.
 Ora che a separarci è solo una scrivania quel tanfo è molto più forte. Noto che sul tavolo c'è una rosa bianca, quasi candida.
« Non ho intenzione di trattenervi ancora per molto. In teoria dovrei augurarvi solo buona fortuna per i giochi, come a tutti i tributi, ma voi non siete come gli altri e dobbiamo parlare di ciò che avete fatto ieri sera .» Anche se il suo tono è freddo, posso sentire la cattiveria che le pervade il corpo mentre dice quelle parole.
« Beh devo dire che avete fatto colpo. Il tridente e la civetta. Sono entrambi dei simboli di due divinità. Cosa credevate di fare?» Dai suoi occhi pare che escano delle fiamme.
«Volevamo solo far stupire il pubblico in sala. Niente di più» Dice Annabeth, prendendo coraggio.
«Esistono tanti modi per far stupire il pubblico, Annabeth. Oh, voi non volete creare problemi vero?»
Si. Aspetta solo che entri nell'arena.
« Ehm no» Le rispondo.
« Bene. Era ciò che volevo sentire. Perchè  sapete, gli unici che ci rimetterebbero sareste proprio voi. Io gestisco i giochi. Io gestisco il Campo Mezzosangue e il Campo Giove e ho in pugno i vostri genitori. Se tenete ai vostri cari, vi conviene non mettermi i bastoni fra le ruote di nuovo. Sono stata chiara? » Annabeth risponde un flebile sì mentre io cerco di contenere la rabbia. Per l'ennesima volta lei è il burattinaio e noi siamo i burattini. Lei ci ha in pugno, o almeno crede così.
« Qualcosa non va Percy? Non ti è bastato perdere tua madre nell'ultimo scontro che abbiamo avuto? Vuoi che qualcun altro muoia per te?»  Mi dice Gea divertita.
«Non hai il diritto di nominare mia madre» Stringo forte i pugni, la mia ira è fuori controllo. Vorrei aggiungere altro, ma la dea tira fuori una clessidra e ci dice che il tempo è scaduto e dobbiamo lasciare subito la stanza.
***
Da quando ho chiuso la porta dello studio, i flashback si mischiano alla realtà e non riesco più a capire se mi trovo nel mio appartamento o se sono ancora su quel campo di battaglia.
Io e Jason ci guardiamo le spalle a vicenda. Siamo allo stremo delle forze ma stiamo vincendo. Dall'altra parte Annabeth e Piper stanno facendo la stessa cosa.
Nico è al fianco di Ade e sta combattendo contro un Titano
Hazel invece è insieme ad Ecate e anche loro  ne stanno annientando uno.
Leo e Frank stanno unendo le forze e stanno lottando senza tregua.
La vittoria è nostra ormai. Stiamo per mettere fine a tutto questo. Ce l'abbiamo quasi fatta. Tutto sta procedendo bene fino a quando non sento un urlo agghiacciante provenire dall'altro lato del campo. Piper è riversa a terra priva di sensi e la sua maglietta è intrisa di sangue. Jason corre verso di lei e la allontana dalla battaglia. A quanto pare si è inflitta una pugnalata con katoptri senza un motivo apparente.
« Parte del sacrificio è stata compiuta. Il sangue di una semidea è stato versato e niente potrà fermare il versamento del sangue di un semidio» Interviene una voce fuori campo. In un attimo tutti i Titani che erano stati uccisi si ricompongono dalle ceneri e sono più agguerriti che mai. Ora sono loro ad avere la meglio. Sono distrutto,ma non mi arrendo. Non posso lasciare che ad altre persone venga fatto del male.
Mi trovo davanti Crio e provo a ucciderlo, ma lui è più forte di me. Abbasso un attimo la guardia e il Titano mi sta per infliggere un colpo fatale.  Ma proprio in quel momento qualcuno si mette in mezzo tra me e la creatura. 
« MAMMA, MAMMA » La scuoto, sperando che mi risponda. E' pallida e trema. Il colpo è stato profondo.
« MAMMA NON MI LASCIARE TI PREGO. MAMMA NON PUOI MORIRE PER FAVORE. PERCHE' L'HAI FATTO MAMMA? » Urlo con tutto il fiato che ho in corpo. Si avvicina Poseidone e prova anche lui a chiamarla. Tutto questo è straziante. Lei apre gli occhi e mi sfiora tremante il viso.
« Percy ti voglio bene» Mi dice con un filo di voce. Due lacrime le rigano il viso e richiude gli occhi per un'ultima volta. Il suo cuore smette di battere. Se ne è andata. E' morta tra le mie braccia senza che io potessi fare qualcosa per salvarla.
« Quante altre persone dovrai perdere prima che ti renderai conto che non poi fare nulla contro di me, Perseus?» Si intromette Gea. Sono arrabbiato e il dolore mi esplode nel petto, non riesco più a ragionare lucidamente. Afferro vortice e provo a colpire Crio, ma fallisco. Lui affonda la spada nella mia spalla e io cado in ginocchio.
« Dammi ciò di cui ho bisogno e la farò tornare nel regno dei vivi. Un'anima in cambio di un'altra» 
Quest'ultima frase attiva  dentro di me qualcosa che non riesco a controllare.Impugno la mia arma e la punto contro di me. E' come se qualcuno stesse manovrando i miei gesti. Sento delle urla che mi dicono di fermarmi, ma è troppo tardi. Vedo la mia maglietta che piano piano diventa rossa e i sensi mi abbandonano.
E' stato molto più facile del previsto, grazie figlio di Poseidone» E poi tutto cade nell'oblio. Ogni singola cosa viene assorbita dal nero più totale.
Ho distrutto l'Olimpo.

« Percy, tutto bene?» Mi dice Annabeth mentre mi afferra la mano.
«N-no. Voglio restare un po' da solo» Rispondo quasi sussurrando. Lei mi lascia un bacio sulla fronte e va in camera sua.
Io ho bisogno di prendere una boccata d'aria ed esco dal mio appartamento.
ti voglio bene Percy.
Quella frase si ripete all'infinito nella mia testa. E' come un disco rotto e fa sempre più male
L'ho uccisa io. La colpa è mia.
****
Leo's Pov
Leo Valdez, il ragazzo di fuoco, ha acceso una scintilla che, se lasciata incustodita, può crescere e trasformarsi in un incendio che distruggerà tutto.
Ecco come mi ha accolto Gea nel suo studio. 
Mentre ritorno nel mio appartamento cerco di dare un senso a quelle parole. Da quando sono qui non ho fatto nulla di straordinario, se non far uscire dai gangheri Percy.
Da quando Gea ha preso  il mondo è diventato fragile, basta anche solo una parola di troppo per ferirlo irreparabilmente. Saranno passati anni dall'ultima volta che l'ho visto sorridere. Ha sempre gli occhi stanchi, di chi ha abbandonato tutte le speranze e si sta lasciando andare, ogni volta è un colpo al cuore vederlo così.
Assorto in questi pensieri, sto per entrare nella mia abitazioni, ma una figura che corre verso le scale cattura la mia intenzione: Percy. Parto all'inseguimento e gli urlo di fermarsi, però non sembra ascoltarmi. Finalmente gli afferro il braccio e gli dico :«  Percy che sta succedendo? Hai litigato con Annabeth?. 
«L-l' ho uccisa. Mi è morta tra le braccia e non ho fatto nulla. L'ho uccisa»
Sta parlando della morte di sua madre. Gea deve aver fatto un altro dei suoi sporchi giochetti, conoscendo la vulnerabilità di Percy.
« Percy, fermati e guardami negli occhi, guardami. Sei nel palazzo di Gea e non in quel campo di battaglia. Ritorna al presente»
«Non posso. Non riuscirò mai a perdonarmelo capisci? Se chiudo gli occhi posso ancora sentire le grida, gli scudi e le spade che si scontrano. Posso avvertire il tocco tremante di mia madre»
«Io invece se chiudo gli occhi sento le urla di mia madre mentre l'officina prende fuoco. Il fumo mi entra nelle narici e io con le mie manine, cerco disperatamente di sfondare la porta. Almeno Sally ti ha potuto sfiorare per un'ultima volta. Io non mi ricordo neanche  l'ultima carezza che mi ha fatto mia madre. Per anni sono vissuto con il senso di colpa che mi opprimeva e quindi posso capirti meglio di chiunque altro. »
«Ma tu hai superato tutto» Mi dice tremante.
Oh no, io non riuscirò mai a dimenticare ciò che è successo in quell'officina, come te non ci riuscirai mai. Ma se loro fossero qui, ci direbbero di non disperarci. Ci smuoverebbero a fare di più e a smetterla di piangerci addosso, anche se il più delle volte è inevitabile. Gea sa che stai acquistando fiducia in te stesso e l'ultima carta che poteva giocare prima dell'arena era questa. Vuoi far vedere ad occhi risucchia-vita che lei ha avuto la meglio su di te?»
 Finalmente dopo tanto tempo sorride e mi abbraccia, cogliendomi alla sprovvista. Io invece mi abbandono alle lacrime, so che non dovrei, ma è inevitabile perchè dopo tutti questi anni, mia madre mi manca sempre di più.




SALVE SEMIDEI!
ORA CREDO CHE MI ODIERETE PER L'ETERNITA',
sia perchè non ho aggiornato da agosto (?), (ma ho avuto un blocco, non riuscivo più a scrivere e non so se questo capitolo è venuto come l'avevo pensato)
e sia per la morte di Sally.
Mi odio anche io, ma non disperatevi cari eheheeh.
Duuuuunqueee spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto il mio capitolo, in particolare il confronto Percy-Leo e la parte dell'ascensore (eheheeh)
Che ne pensate del mix Snow-Coin-Gea? 
REcensite in numerosi!
Vi ringrazio per tutte le recensioni e le visualizzazioni, vi amo.
Ah se non sono ancora stati fatti dei capitoli dal punto di vista di certi personaggi, non preoccupatevi: ho in mente tutto.
Vi saluto e cercherò di postare quanto prima il primo capitolo nell'arenaaaaaa (zan zaaan)
A presto!




Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Something wrong ***


CAPITOLO VI



Reyna's POV

Se questi dovessero essere davvero i miei ultimi giorni di vita, direi che sono stati i giorni più brutti della mia esistenza. Octavian non mi parla da quel fatidico giorno ed è dura, visto che è il mio mentore. Non riesce neanche più a guardarmi negli occhi e  provo come una fitta al cuore tutte le volte che ci penso. 
Sto male per una persona che mi ha ferito così tante volte che ormai  ho perso il conto.
Questo pensiero mi assale da due giorni e non riesco a capirne il motivo.
Forse ric... No. Non può essere, non deve essere così, perchè altrimenti starei sprecando gli ultimi momenti che mi restano per fare qualcosa.
Il flusso dei miei pensieri viene interrotto da qualcuno che bussa alla  porta e mi dice di sbrigarmi  perchè siamo in netto ritardo. Allora mi alzo e cerco di scacciare tutte queste preoccupazioni dalla mia testa
Io non sono e mai sarò  innamorata di Octavian.
Ripeto  a bassa voce e mi convinco che tutto ciò è un'enorme baggianata. 
Ma se è davvero così, perchè mi sento come se stessi mentendo a me stessa?

Percy's POV

Cinna viene da me poco prima dell'alba e mi informa che Annabeth è già pronta. Mi fa vestire alla svelta e mi guida verso il porticato, dove ci aspettano la bionda, Luke ed il resto dei tributi.
Appena arriviamo lì, un hovercraft sbuca dal nulla e i ragazzi salgono, ma io voglio aspettare altri pochi minuti.
« Immagino che a questo punto ci dobbiamo salutare Dice Luke
«Abbi cura di te Luke» Gli rispondo. Ci abbracciamo velocemente e mi accorgo di una cosa alquanto strana: riesco ad abbracciarlo, non stringo il vuoto. Forse è solo un'allucinazione.
« Ah quando sarete nell'arena- inizia a dire. Poi fa una una pausa. Dalla sua espressione credo di averlo deluso in qualche modo.
«Cosa?» Chiede Annabeth
 «Cercate di ricordarvi chi è il nemico» Ci sorride e poi scompare nel nulla, senza darci alcuna spiegazione.
Saliamo sull'hovercraft e una donna ci si avvicina con un enorme siringa in mano.
« E' il localizzatore Percy. Più stai fermo e meglio riesco a posizionarlo» dice mentre punta l'ago nel mio avambraccio.
Da questo momento in poi, i Titani potranno sapere ogni mio singolo movimento nell'arena. Sarà molto più semplice eliminarmi.
Quando raggiungiamo la Camera di Lancio dell'arena, mi faccio una doccia e mi consegnano la divisa. Quest'anno è una tuta aderente blu di materiale molto leggero che si chiude sul davanti con una cerniera.
Cinna mi aiuta a vestirmi e pochi istanti prima di entrare alla piastra di metallo circolare, mi appunta sulla tuta la mia ghiandaia imitatrice.
« Grazie di tutto Cinna» Gli dico ed entro. In quel preciso istante entrano tre giganti. Due lo immobilizzano e uno lo colpisce alla tempia con la clava. Io urlo e tempesto di pugni il vetro infrangibile, ma è inutile. I giganti mi ignorano e portano via il corpo esanime del mio stilista. Il pavimento è ricoperto del suo sangue.
Urlo ancora e mi accorgo giusto in tempo che la piastra si sta sollevando e mi raddrizzo. Sono terrorizzato e spaventato. Il vetro si ritrae e sono in piedi nell'arena.
Mi accorgo subito che c'è qualcosa che non va.
***

Reyna's POV prima dell'arena

«E' possibile che siamo sempre così in ritardo?» Si lamenta Octavian, camminando a passo così svelto che non riesco neanche a seguirlo. 
«Octavian non sei tu il tributo, ma se ti va così tanto di entrare nell'arena ti cedo il posto» Controbatte Leo.Allora l'augure rallenta e lo guarda infuriato. Poi si gira verso di lui, accennando  un sorriso.  Il figlio di Efesto trova il modo di far divertire tutti quanti.
Arriviamo in tempo sull'hovercraft, che ci porta alla Camera di Lancio ed io e Leo ci dividiamo. Mancano solo pochi minuti e sarò catapultata nell'arena. Ormai non posso più aspettare e sprecare di nuovo il mio tempo.
« Octavian, aspetta prima di andartene» Gli urlo prima che se ne vada
« Cosa vuoi?»
« Devo dirti una cosa»
« Devi chiedermi qualche consiglio prima dell'arena?O hai trovato il coraggio di dirmi quanto sono stato idiota? Oppure vuoi...» Non riesce a finire di parlare perchè lo bacio. Oh sì, l'ho fatto senza neanche rifletterci sopra.
« Questi ultimi giorni ho rimuginato su ciò che è accaduto tra noi due e mi dispiace con tutto il cuore. Non so ancora bene cosa provo per te, ma non è nè odio nè amicizia. Sappi che cercherò di tornare viva, ma non se ci riuscirò e se questa dovesse essere l'ultima volta che ci vediamo, almeno avrai un bel ricordo.» Questa volta lui mi abbraccia forte e mi lascia un timido bacio sulle labbra.
Salgo sulla piastra e aspetto che si inalzi, ma qualcosa non va.
Anche il mio mentore non sa cosa sta succedendo. Ad un certo punto entrano due empusai che lo portano via. Finalmente la piastra si solleva e Octavian mi dice con il labiale qualcosa che non comprendo all'istante.
Ti amo
Non faccio in tempo ad elaborare la cosa che mi ritrovo in piedi nell'arena.
Mi rendo subito conto che c'è qualcosa di molto strano in questa edizione.
***
Percy's POV

Il terreno è troppo luminoso e scintillante e continua a muoversi. Vedo con gli occhi semichiusi che la pedana è circondata da onde blu. Alzo lentamente lo sguardo e osservo l'acqua che si estende in ogni direzione.
« Signore e signori, che gli Hunger Games abbiano inizio!» Tuona nelle mie orecchie la voce della Sorte.
Acqua.
Sono ancora sconvolto da ciò che è appena successo a Cinna e l'unico pensiero razionale è questo.
Perchè mai Gea mi avrebbe dovuto favorire in questo modo? Deve esserci sicuramente una fregatura. 
Metto lentamente a fuoco ciò che mi circonda. Acqua. Cielo rosa. Sole al calor bianco. La Cornucopia, il corno  di scintillante metallo dorato è davanti a me.
All'inizio sembra trovarsi su un'isoletta circolare. Ma guardando meglio vedo le sottili strisce di terra che si irradiano dal cerchio come raggi di una ruota. In mezzo ai raggi c'è solo tanta acqua e un paio di tributi. Guardando meglio mi rendo conto che ci sono dodici raggi e in mezzo a ciascuna coppia di questi ci sono due tributi.
L'altro tributo nella mia fetta d'acqua è Reyna e mi sembra molto terrorizzata. Cerco con lo sguardo Annabeth ed è  con Jason. 
L'unico modo per raggiungere la Cornucopia è nuotare.
Decisamente non è un problema per me.
Al di là dell'acqua, in ogni direzione, si vede una stretta spiaggia e poi della vegetazione fitta.
Parte il conto alla rovescia e tutti ci mettiamo in posizione
10...
9
8
7
6
5
4
3
2
1
Suona il gong e non esito a tuffarmi in acqua.
Raggiungo la Cornucopia in pochissimo tempo e afferro una spada e un piccolo aggeggio che ha il simbolo di Poseidone disegnato sopra.
Frank arriva poco dopo di me e impugna l'arco e le frecce. 
«PERCY GIU'»  Mi urla prima di prendere la mira e colpire un tributo.
«Frank prendiamo un lato per ciascuno?» Propongo. Lui annuisce e scatto dall'altra parte. In quel momento emergono dall'acqua Leo e Nico che afferrano subito delle armi e ci aiutano.
Riesco ad avere in poco tempo la padronanza dell'acqua e per poco annego Cedric che aveva preso la mira per uccidermi.
Nel frattempo anche il resto dei nostri amici afferra qualche arma e ci spalleggia, ma ormai i tributi rimasti vivi battono in ritirata.
Solo quando tutto si è attenuato, noto l'immensa carneficina che si è appena compiuta. Il colore limpido dell'acqua è diventato rosso.
«Dobbiamo trovare un riparo per la notte, prima che vengano a darci la caccia. Andiamocene» urla Annabeth. Allora attraversiamo a nuoto quei metri che ci dividono dalla spiaggia e ci inoltriamo nella foresta. 

Jason's POV

Sono assolutamente sicuro che le Parche tengano tra le mani i nostri fili e si divertano a giocherellarci. Forse hanno già deciso chi morirà tra noi e godono nel vedere la nostra dannazione.
Stiamo in marcia da una mezz'oretta e tutto  sembra misteriosamente tranquillo. Mai fidarsi delle apparenze.
Ad un certo punto miei occhi si imbattono in uno strano quadrato ondulato che sta appeso a mezz'aria. All'inizio penso che sia un riflesso del sole o del calore che si alza da terra. Ma è immobile e non si sposta mentre mi muovo. Ed è a quel punto che ricollego tutto, ma è troppo tardi. Percy si è avvicinato troppo.
C'è un sibilo acuto e Percy viene sbalzato indietro da quello che si rivela essere un campo di forza, gettando Hazel e Piper a terra. Annabeth va verso il punto in cui lui è steso a terra, immobile.Urla il suo nome e poggia l'oreccchio sul suo petto
«Il-Il cuore non batte» balbetta.
In quel momento corro verso di loro e la spingo via
«Lascia fare a me» le dico. Tocco il collo di Percy, cercando il battito. C'è, ma è al minimo.
Gli chiudo le narici e gli spalanco la bocca e inizio la respirazione bocca a bocca. Vedo che il petto si alza e si abbassa e allora tiro giù la cerniera della parte superiore della tuta e premo e rilascio le mani sul suo cuore.
Dopo pochi minuti emette un lieve colpo di tosse e mi metto seduto.
«Percy?» Dice Annabeth sottovoce.
«Sta' attenta- dice con un filo di voce- C'è un campo di forza. Però sto bene, sono solo un po' scosso» Lei scoppia a ridere, anche se ha le guance rigate di lacrime
«Eri morto! Il tuo cuore si era fermato!»
«Ho fatto un giretto nell'oltretomba e poi sono tornato. Avevo proprio bisogno di una pausa» La ragazza piange ancora, ma ride allo stesso tempo.
«Il vecchio Percy non si smentisce mai» Gli rispondo, mentre lo aiuto a rialzarsi.
«Grazie Jason» Mi abbraccia così  forte che mi sento soffocare.
Per un centesimo di secondo ho creduto che Jason ti stesse dando un bacio d'addio, ma invece è stato un ottimo soccorritore» Interviene Leo, provocando l'ilarità di tutto il gruppo. 
Ragazzi dobbiamo continuare a camminare altrimenti non troveremo mai un riparo per la notte e dell'acqua» Ci esorta Piper e ci rimettiamo in cammino.
Ci fermiamo solo quando è scesa la sera e siamo così tanto stanchi, che appena troviamo un posto sicuro cadiamo in un sonno profondo. Il primo turno di guardia lo faranno Hazel e Leo, poi faremo a rotazione.
Mi sono appena addormentato quando sento una voce nella mia testa
"Sono fiero di te Jason"
Mi scendono due lacrime. Vorrei dirgli qualcosa, ma non posso parlare o gli farebbero del male. Chiudo gli occhi e provo a dormire, però la voce dice un'altra frase
"Non fidarti delle nubi"
Okay forse me lo sono immaginato. E' impossibile che mio padre sia riuscito a parlarmi senza farsi scoprire ed è altrettanto improbable che dica frasi così strampalate. Prima di riuscire a formulare qualsiasi altro pensiero, finalmente il sonno arriva e mi addormento, sperando di non fare degli incubi.









Salveeeeee

*si nasconde in un angolino*
Sono un caso disperato, tutte le volte cerco di essere puntuale nel postare un nuovo capitolo ma sono un caso disperato.
Dovete solo che perdonarmi ed essere clementi con me.
Sappiate che nei prossimi capitoli si risolveranno molti enigmi e ci saranno dei piccoli spoiler di hoh, ma sarà molto in là e poi vi informerò, non vi preoccupatevi.
Comuuuunqueee che ve ne pare? FINALMENTE I TRIBUTI SONO NELL'ARENA E ASPETTATEVI TANTE SORPRESE.
Vi informo che il settimo capitolo è in fase di stesura e sarà pronto a breve.
Buone vacanze
embracemydreams_

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2621429