Edward Cullen: You are my life.

- Bella..- mentre allungava la mano verso di me le afferrai il polso e lo spinsi con calma verso il mio torace. Sapevo che quel tocco lieve e caldo mi avrebbe portato sull’orlo dell’abisso, ma almeno l’avrebbe fatta felice. Non potevo ignorare il bisogno che aveva di me.
“Sbagliato, Cullen, sei tu che non puoi ignorare la voglia che hai di lei, ammettilo”. Al diavolo sì.. ero io che la desideravo da impazzire. E cosa c’era di tanto sbagliato se lasciavo che la mia futura moglie mi accarezzasse? Non stavo facendo nulla di male.
- Sì?- mi rispose lei sussurrando con voce estasiata. L’effetto che avevo su Bella era sconvolgente, i battiti del suo cuore erano troppo veloci, il sangue le pulsava nelle vene a un ritmo forsennato e l’odore di donna si faceva sempre più forte..e buono. Deglutii, percepivo le reazioni del suo corpo troppo facilmente, era eccitata e io avevo coscienza solamente del suo profumo meraviglioso, saturava l’aria in modo troppo seducente.
“Cazzo”. Dovevo pensare a qualunque cosa che non fosse quello che stava succedendo.
- Toccami..- le chiesi avidamente. No! Ero finito, spacciato. Avrei dovuto mordermi la lingua..
Fissai intensamente la sua bocca rossa socchiudersi e riuscii a stento a contenere la voglia di attirarla a me e affondare i miei denti in quelle piccole sporgenze rosate. La guardai umettarsi le labbra con la lingua e mi accorsi di aver smesso di respirare.
“Errore Edward, errore”. Spalancai gli occhi e non riuscii a trattenere un ringhio, l’appetito cominciava a distruggermi. E non era solo fame di sangue.
Bastava così poco per farmi perdere il controllo con lei.. ma avevo troppa paura di farle del male, ero terrorizzato dalle mie stesse emozioni, perciò ogni bacio, ogni carezza, dovevo dosarla, controllarla, per lei, per noi.
Mi premette le dita sul collo e tracciò una scia bruciante sul mio petto. Con le unghie disegnava cerchi concentrici e con i polpastrelli mi solleticava la pelle.. mi sentivo distrutto, debole, un mostro.
Come potevo permetterle di rischiare così la sua vita? Egoista.. ero solo un egoista.
Decisi che poteva bastare così, per quel giorno si erano già spinti troppo oltre.
“Ma quale oltre, siete promessi sposi e non le hai neanche mai fatto provare il piacere di essere desiderata. L’hai rifiutata, delusa, persino quando lei tentava di sedurti”. Strinsi i denti, ora basta.
Il suo profumo continuava a stordirmi, e io inspirai forte senza accorgermi dei suoi movimenti intorno a me. Mi ritrovai ad abbassare la testa alla ricerca di aria senza odore quando sentii le sue labbra poggiarsi sul mio ombelico e assaggiare il mio sapore con curiosità. La bestia in me ululò vittoriosa.
“Afferrala, baciala, avanti..lo sai..il suo sangue è tenero e dolce..dissetati”. Rimasi immobile contraendo ogni fibra del mio essere. Non volevo.
Avvertii la lingua di Bella scivolare lungo il mio stomaco e fermarsi all’altezza della cinta che fermava i miei jeans. Una scossa elettrica mi percorse e mi accorsi chiaramente che i miei pantaloni si erano stretti all’altezza del cavallo. Ero in suo potere, ero suo. I sensi da vampiro si acuirono e preso dall’eccitazione e dalla frenesia affondai il viso tra i suoi capelli attirandola a me, forse con troppa forza, cominciando a strofinare le mie labbra sul suo collo, così morbido e invitante. Mi inebriava l’idea che lei potesse morire mentre io la possedevo, vederla gemere di piacere mentre le toglievo la vita.
“Fermati.. senza di lei non avrebbe senso continuare a vivere”.
Mi gettai lontano, così velocemente che con molta probabilità avrebbe impiegato qualche secondo per accorgersene. Il mio corpo era scattato istintivamente prima che potessi commettere qualcosa di cui poi mi sarei amaramente pentito. Le voltavo le spalle in piedi di fronte alla porta, i pugni chiusi, le labbra serrate. Le tempie mi dolevano per lo sforzo di resistere e cercai di ricominciare a respirare. Non potevo, non dovevo..
- Edward?- “Non mi chiamare, sta lontana!”. Soffocai un urlo e gemetti di frustrazione.
- Non volevo perdonami.. scusa- Un attimo ancora e tutto sarebbe passato, una manciata di secondi e avrei potuto consolarla.
Riuscii poco dopo a calmarmi e il panico mi sommerse. Cosa avrei letto nei suoi occhi? Disprezzo, paura?
- Dimmi che stai bene, ti prego. Edward..- Rimasi scioccato da quello che stava dicendo, ma ormai non dovevo esserne più stupito. Lei non aveva paura di me, lei era terrorizzata per me.
- Bella, calmati va tutto bene-. Cercai di rassicurarla, ma ero ancora lontano. Non mi fidavo di me.
- Posso avvicinarmi?- Mi chiese timidamente.
- No! Lascia che mi calmi- risposi fin troppo duramente.
Quando i suoi singhiozzi mi giunsero alle orecchie, mi augurai ogni male possibile. Non lo meritava, non Bella, sempre così deliziosa e gradevole. Quando decisi che il mio autocontrollo non correva più pericoli le corsi accanto e la presi tra le braccia.
- Bella.. Bella.. perdonami, non dovevo- la cullai mentre le lacrime le scorrevano ancora sulle guance. Mi bagnò il petto, ma non ci feci troppo caso.
- E’ colpa mia. Tu mi avevi avvertito, come sempre hai ragione, amore- mi inondò di parole, ormai sull’orlo di una crisi d’ansia.
Amore, quella parola mi riempì il cuore di gioia a tenerezza. La circondai completamente e mi sedetti sul letto con lei.
- Ti amo, Bella. Smettila di tormentarti, sono qui con te-. Le baciai la fronte, le accarezzai delicatamente i capelli e le sorrisi dolcemente.
“ E’ così fragile, così piccola”.
- Ti va se mi metto il pigiama e andiamo a dormire?- mi disse tra le lacrime, guardandomi speranzosa.
- Vai, Bimba. Ti aspetto qui- Si alzò di corsa e si chiuse in bagno.
Sospirai, quel giorno non ne avevo fatta una giusta e Bella aveva sofferto. Recuperai in fretta la mia maglia e la indossai velocemente, cercando di non pensare a quello che era avvenuto pochi momenti prima. Comunque non riuscii a trattenere un fremito.
Le rimboccai così le coperte e mi infilai in attesa sotto il copriletto. Per ma faceva maledettamente caldo, ma per lei siccome io ero ghiaccio vivente, era la giusta temperatura.  Non potevo permetterle di ammalarsi.
“ Stai ricominciando, sei troppo apprensivo, peggio di un padre”.
La porta si aprì e un fagotto di color rosa antico si avventò su di me ridendo.
- Cosa abbiamo qui? Fa  un po’vedere? Un nuovo pigiama- storse la bocca e io scoppiai a ridere.
- Renèe..- non ne capivo il motivo.
- Ha paura che mi riempia il guardaroba di roba per sedurti prima del matrimonio-. La guardai sconvolto. Sua madre era peggio di me.
- Le ho detto che non doveva preoccuparsi, che tu sei irremovibile e che noi abbiamo deciso di fare le cose per tappe, ma non c’è stato verso di farla ragionare-. Mi fissò,e pronunciata quella frase arrossì fino alla radice dei capelli.
Le scompigliai quella massa setosa e la feci stendere. – Su è ora di dormire, è già molto tardi-. “E poi domani dovremo affrontare tuo padre”. Pensai..Charlie infatti non era molto felice di quello che mi aveva visto fare, avremmo dovuto trovare un’ottima spiegazione.
Mi distesi al suo fianco abbracciandola e spensi la luce per accertarmi che lei si addormentasse, finalmente potevo rilassarmi anche io.
- Edward?- mi chiamò dopo pochi secondi.
- Dormi, Bella. Domani ti aspetta una giornata pesante-. Le intimai io, preso da una strana sensazione.
- Posso farti una domanda?- posò la fronte sul mio petto e attese che io rispondessi.
- Spara-. Ero di nuovo teso.
Mi baciò lievemente il petto, ormai coperto, timorosa – Cosa c’è stato di sbagliato in quello che ho fatto.. emh.. diciamo prima? Non è stato piacevole?-. La strinsi ancora di più, la sua innocenza mi lasciava senza parole.
- Ecco..- la sentii afferrare la mia t-shirt e stropicciarla con le mani.
“Dille la verità”. Dentro di me sapevo che era la cosa giusta da fare.
- Mi hai fatto impazzire-. Già, forse era un po’ riduttivo, ma.. era così. Ridacchiò emozionata.. il suo cuore aveva ripreso a battere più veloce del normale. E io faticavo di nuovo a non lasciarmi prendere dall’istinto di vedere fino a che punto riuscissi a far correre il suo sangue, volevo farle provare ciò che aveva fatto a me.
- Spiegami..- alzò il viso cercando il mio nel buio.
- Non so, è difficile- troppo difficile.. o forse no. Il mio cervello correva veloce, immaginai esattamente come farle capire cosa avessi provato.
- Prova..dai- mi disse.
Le mie mani scattarono prima che potessi riuscire a razionalizzare ciò che stava per succedere. Le afferrai il bacino e mi mossi sotto le coperte. Alzai leggermente la felpa del suo pigiama scoprendole la pancia e avvicinai lentamente la testa al suo ombelico. Si era irrigidita completamente, forse per timore, ma decisi lo stesso di proseguire: posai le mie labbra su quella piccola sporgenza.
Il profumo di lei tornò a colpirmi come uno schiaffo, e la fonte di quell’odore ora era troppo vicina perché potessi pensare lucidamente. Mossi il naso istintivamente verso la sua femminilità.
“ Deve avere un sapore fantastico”. Il vampiro in me si era risvegliato.
Bella gemette e tremò tutta. “Ho vinto”, sorrisi alla sua reazione. Cominciai a far scorrere la lingua sulla sua pancia, fino ad arrivare all’attaccatura delle mutandine.
- Ed..Edward- sussurrò Bella in preda ai fremiti. La sua voce era roca e lei faticava a respirare normalmente. Strinse le gambe in modo spasmodico, ma io non potevo non sentire l’odore del suo umore caldo scivolare verso di me e chiedermi di darle sollievo.
“Sto si nuovo impazzendo, devo cercare di controllarmi”. Chiusi gli occhi e scivolai fuori dalle coperte per riprendere il controllo delle mie facoltà mentali. Mi ritrovai di nuovo ad abbracciarla come prima e ci volle un po’ perché entrambi ci potessimo riprendere.
- Scu..- stavo per pronunciare quella parola, perché sapevo di aver esagerato.
Ma lei mi tappò la bocca immediatamente e scosse la testa nell’oscurità.
- No, non ci credo che tu hai provato quello che hai fatto provare a me ora- mi disse.
- E’ così- le confessai.
- E’ bellissimo-. Per la prima volta in tutta la mia vita di vampiro, l’orgoglio maschile mi invase inaspettatamente.
“ Imbecille”. Mi dissi mentalmente.
Si sistemò meglio vicino a me, ormai ancora poco e si sarebbe addormentata.
- Il tuo corpo è così bello..e hai un sapore fantastico- mi sussurrò appena prima di perdere coscienza. Ormai non ci sarebbe stato più modo di calmarmi, addio notte rilassata e tranquilla.

Isabella Swan: Jacob or Edward?

Cinque giorni al matrimonio.. avevo i nervi a fior di pelle e mi muovevo come un robottino per casa. Non sarei mai uscita, neanche per andare a comprare carne o biscotti, avrei preferito morire di fame che farmi osservare da tutta Forks con aria curiosa e impicciona. “Bella, Bella, sei sempre la solita..”. Mi sedetti sul divano e accesi la televisione sovrappensiero. Quella notte Edward era andato a caccia e durante il giorno non si era ancora fatto vedere. Decisi perciò di approfittarne.
Afferrai il telefono e composi il numero.
- Pronto?- mi rispose all’altro capo del telefono. Il mio cuore batteva all’impazzata.
- Pronto, Seth, sono Bella-. Silenzio dall’altra parte del cavo.
- Ciao..- il tono era piuttosto imbarazzato.
- Come sta Jacob..?- andai subito al punto, non sapevo se Edward fosse già in giro e non volevo farmi scoprire.
- Sta bene, Bell, ma non è ancora tornato. Lo sai- sospirai di dispiacere. Quel testone di un licantropo!
- Scusa Bella mi chiamano devo andare..- prima che potessi dire qualunque cosa sentii il tac della cornetta attaccata e poi più nulla. Come potevo biasimare Seth? Ero in torto marcio, preoccuparmi per Jake non era corretto, io avevo scelto Edward.
Guardai l’ora.. le cinque di pomeriggio. “Dove sei Edward?”. Qualcuno bussò alla porta.
Pensai fosse lui visto che non aspettavo Charlie, né tantomeno visite, perciò non mi preoccupai affatto quando andai ad aprire. Peccato.. dovetti ricredermi. Di fronte a me c’erano Jessica e Angela.
- Cosa diavolo..- feci per richiudere pensando ad un brutto scherzo, ma entrambe le mie amiche entrarono senza neanche chiedere il permesso.
- Tu.. Isabella Swan..!!!- Jessica si mise di fronte a me a gambe divaricate. Mi puntò il dito contro il petto, mentre io la guardavo assolutamente in preda a una confusione destabilizzante – Come hai osato..!!- Mi si avvicinò fino a quando non sentii il suo respiro sul viso e i suoi occhi farsi due fessure che mi fissavano in modo omicida– ti sposi nientepopodimeno che Edward Cullen e non ci inviti a casa tua per spettegolare su di lui? Non sia mai.. mi offendo..- incrociò le braccia al petto chiudendo finalmente la bocca.
Non sapevo cosa dire, io le volevo fuori da casa mia e subito.
- Scusaci Bella- intervenne allora Angela – non volevamo disturbarti. Sappiamo come sono i preparativi di un matrimonio. Ma pensavamo che ti facesse piacere un po’ di compagnia, così ti abbiamo portato qualcosa da mangiare e beh.. Jessica ha insistito per chiederti se potevamo passare la notte qui con te..-.
“ Noooo, voglio morire!!”. Pensai immediatamente “Voglio Edward, salvami ti prego”.
- Ci sono forse problemi..?- Jessica mi guardava come fa un cagnolino in attesa del suo premio.
- No, figuratevi. Ma il letto è piccolo.. magari un’ altra volta.. che mi organizzo meglio- cercai di rimandare, non volevo assolutamente passare una notte di chiacchiere inutili, anche se mi avrebbe fatto piacere parlare un po’ con Angela.
- Nessun problema, abbiamo i sacchi a pelo..- dissero in coro neanche a essersi messe d’accordo.
“ E’ finita..” – Va bene..- risposi allora a denti stretti.
Le mie amiche si guardarono eccitate e io indicai il piano superiore per ribadire dove fosse la mia stanza. Salirono di corsa tutte emozionate blaterando come delle oche.
- E io? Non sono invitata..?- improvvisamente.. il silenzio. Di fronte alla porta c’era Alice Cullen.
- Alice.. tu anche vuoi..- la guardai stordita.
- Oh che bello!- gridò Jessica- Un vero addio al nubilato!!-
- Certo, rimango volentieri. Grazie Bella- mi sorpassò dirigendosi anche lei verso la mia stanza.
“ Ma cosa diavolo sta succedendo oggi?”
Le seguii entrando per ultima.
Erano tutte sedute aspettando non so quale mia confessione. Storsi la bocca in quello che volevo sembrasse un sorriso.
- Dai Bella..- irruppe Jessica- diccelo..- mi strizzò un occhio con intesa.
“Spiegami che cosa dovrei dirti”. La fissai senza capire.
- Com’è Edward..- inorridii a quelle parole. Angela le diede una gomitata arrossendo, Alice di fronte alla finestra sorrise e si voltò verso di me.
- Sì.. com’è Edward.. – la voce della vampira era più ironica che incuriosita.
- Ragazze.. io..- non sapevo cosa dire.
“Maledizione, non sono affari vostri!”.
- Bella, pronto? Dalla tua faccia sembra quasi che tu non l’abbia ancora fatto con Edward Cullen..-
Fu il mio turno di diventare rossa. Non avevo vie di fuga. Barcollai e mi dondolai fino al letto. Mi sedetti lentamente, mentre tutte e tre mi guardavano attente. Deglutii con forza prima di rispondere.
- E’ vero.. io e lui non abbiamo mai..- non riuscii a terminare la frase. “ Come vorrei che fosse tutto solo un incubo..”.
- Davvero Bella? Eppure sembrate una coppia così affiatata..- Angela mi prese la mano preoccupata.
- Avete dei problemi? Se vuoi con noi nei puoi parlare.. Alice poi è la sorella potrebbe sicuramente aiutarti..- i suoi occhi erano veramente tormentati per me, era sempre così cara, mi fece sorridere.
- No, è una nostra decisione, non c’è nessun problema..- le risposi sincera.
- Uff..noiosi..- Jessica si buttò sul sacco a pelo che aveva appena aperto e guardò la vampira che stava ancora sulla finestra.
- Ma fino a dove vi siete spinti?- continuò imperterrita con curiosità.
Alice non intervenne, anzi.. si mise seduta sul letto vicino a me e mi osservò con troppo interesse per i miei gusti.
- Da nessuna parte. Edward non farebbe mai certe cose..- era quello che pensavo. Certo negli ultimi giorni si era stranito, ma lui era diverso dagli altri. E non sapevo se esserne contenta oppure no.
Tutte e tre scoppiarono a ridere.
- Ma Bell è un ragazzo!! Come può non interessargli!- Jessica si teneva la pancia ridendo supina.
- Io..- ero totalmente fuori contesto, mi sentivo così sbagliata.
- Forse non è all’altezza..- di nuovo silenzio, tre paia di occhi si puntarono sconvolti su Alice Cullen.
- Forse sei tu che non lo vuoi..- continuò imperterrita fissandomi con intensità.
“ Cosa ti salta in mente.. tu sai quanto io lo amo. Tu sai che per lui sono disposta anche a dannarmi!”. Ero disperata non riuscivo più a respirare.
- Bella.. calmati..- Angela mi abbracciò mentre sconvolta non riuscivo a staccare gli occhi dalla vampira che mi stava vicino.
- Perché.. non gliel’hai detto alle tue amiche di Jacob Black? Che lo hai baciato? E che hai passato la notte abbracciata a lui..?-  Con il tono più innocente del mondo Alice mi distrusse il cuore.
- No, io..- cercai di rispondere.
- Dimmi che non è vero, tu hai tradito un fico come Edward Cullen per quel ragazzino enorme di Black? Tu sei pazza. Pensavo foste solo amici!- Jessica mi saltò addosso inchiodandomi sul letto.
- Deciditi Jacob o Edward?- ad aver parlato era stata Angela visibilmente scossa- sai, Bell, non è bello quello che hai fatto- aveva ragione, ma già ero sommersa dai sensi di colpa.
- Probabilmente vuoi qualcosa che Edward non ti dà, ma Jacob sì- Angela espresse ad alta voce i suoi pensieri.
- Lo penso anche io..brava Angela- Alice si sedette accanto a lei e improvvisamente sembrarono inseparabili.
- Ragazze.. io non lo so. Jacob mi piace, penso di amarlo a modo mio..- Jessica urlò mettendosi le mani nei capelli.
- E scusami ma allora perché sposi Edward..?- la mia amica continuò a gridare.
- Perché lo amo..- “ Bella, ti sei ficcata in un bel pasticcio”.
- Non ha senso, tu ami due uomini?- Angela scosse la testa, seguita da Alice.
- No.. o insomma non lo so!! Edward è fantastico, Jacob è così caldo e e.. passionale..- “ Oddio.. ma cosa sto dicendo”.
Jess cominciò a tirarmi i capelli – Definisci fantastico..- era piuttosto arrabbiata.
- E’..è.. perfetto..- Alice sospirò alle mie parole.
“Oddio perché sospira così?”. La focalizzai terrorizzata.
- Secondo me tu preferisci Jacob Black..- sentenziò Angela.
- Anche se non condivido, concordo con lei..- sottolineò Jess.
Tutte e due guardarono subito la vampira per capire lei cosa ne pensasse.
- Sono d’accordo-. Disse con tranquillità.
Mi alzai fronteggiandole tutte e tre. – Non è vero!! Come fate a dirlo?- “Non ci credo Alice anche tu!”.
- Scusami Bella, ma Edward non è passionale? Non è caldo? Non ti desidera.. ? E soprattutto come ti bacia?- Angela mise il coltello in una ferita aperta.
- Lui.. al diavolo.. non lo so!!- gridai con le lacrime agli occhi.
Questa volta fu Alice ad alzarsi. Venne verso di me e mi abbracciò stretta. Nella stanza c’era solo silenzio mentre io piangevo come una bambina tra le braccia della sorella del mio futuro marito.
- Scusaci..- dissero insieme tutte quante, solo Alice continuava a fissarmi.
Si accostò al mio orecchio.. – Le cose troppo perfette non sono mai vere, Edward non è perfetto, ha solo una paura folle che tu possa scegliere Jacob e ha il terrore di fare qualcosa di sbagliato con te..- sussurrò in modo talmente impercettibile che nessuno la sentì – Inoltre non si è mai realmente lasciato andare e tu lo sai.. Jacob è insignificante, Edward è altro..devi solo scoprirlo e devi essere sicura di volerlo fare. Lui è il punto del non ritorno-. Mi baciò sulla guancia e si allontanò. Ero sconvolta.
- Mi è venuta un’idea.. vi va di fare merenda?- Jessica cercò di tagliare la tensione. Subito dopo scoppiammo tutte a ridere..la sua faccia colpevole era sporca di cioccolata.

Edward Cullen: Possessiveness.

Isabella Swan: an impossible desire.

Non riuscivo a stare ferma, mi muovevo agitata su di lui. Cercavo di controllare i battiti del mio cuore che rimbombavano nella mia testa, ma non riuscivo a contenere l’emozione di avere vicino a me il corpo di Edward in tutto il suo splendore. “Bella, calmati..sta ferma..”. Ogni muscolo del suo corpo era premuto sul mio e potevo sentire ogni suo movimento e respiro, era bellissimo, unico. “Sto impazzendo..”.
Le sue mani mi vennero in aiuto.
- Vieni qui..- mi tirò su verso di lui e i nostri visi si trovarono ad un soffio l’uno dall’altro.
“Almeno così evitiamo contatti imbarazzanti..”.
- Va meglio..?- mi disse. Aveva un vantaggio, lui riusciva a controllarsi meglio di me.
Annuii troppo vigorosamente.
- Bella.. hai il cuore che galoppa..-. Lo sentii ridacchiare e chinare la testa sul mio petto.
Era fredda, ma non ci feci caso. Tremai quando la pelle del suo viso entrò in contatto con quella del mio seno.
- Sì.. batte all’impazzata..- continuò accarezzando l’incavo dei miei seni con le labbra.
“ Fa che non smetta..”.
Ma si allontanò subito dopo, distanziandosi leggermente da me.
-Non è meglio che dormi signorina..?- mi rimproverò.. doveva essere già tardi.
“ E lasciare questo momento a te? Non se ne parla..”
- Non ho sonno..e poi.. sei troppo lontano..- mi rannicchiai su di lui rabbrividendo.
“Crederà di essere un ghiacciolo vivente così..ma il suo corpo è già più tiepido..sono io che non riesco a reprimere l’attrazione che provo”.
- Non devi starmi così vicino se..- gli tappai la bocca con la mano.
“Come al solito non capisci niente”.
- Edward..non ho freddo..- sottolineai contrariata. “La smetterà mai di preoccuparsi?”.
Mi cinse la vita e mi attirò a sé.
-Ora?- mi provocò sogghignando.
“ Stai sbagliando mossa Cullen..”.
Alzai una gamba e circondai il suo fianco completamente. Deglutii.. “Forse ho esagerato..”.
Il contatto dei suoi boxer con la stoffa dei miei slip era alquanto audace.
- Bella..- Il suo solito tono di rimprovero.
“Sei stato tu a cominciare..”.
- Cosa ho fatto..?- il mio tono era tra l’acido e l’esasperato.
- Togli quella gamba..- mi intimò senza giri di parole.
“Non se ne parla..”.
Strinsi ancora di più la coscia sul suo fianco.
- Così va bene..?- lo sentii sospirare.
- Vediamo se riesco a farti cambiare idea..- mi afferrò per i fianchi e mi spinse ancora più vicino. Arrossii di colpo quando riconobbi la sua eccitazione premermi tra le gambe. Mi ritrassi involontariamente.
- Edward..- mi sentivo una stupida, come sempre negli ultimi tempi con lui.
- Tranquilla, non è successo niente- mi consolò con dolcezza accarezzandomi il capo.
- Sono troppo avventata ehh?- mi avvicinai di nuovo a lui.
- Non mi sembra tu ne abbia avuto abbastanza però.. torni all’attacco?- si scostò lui di qualche centimetro.
- Non ne ho mai abbastanza di te..non posso..- cercai di guadagnare spazio.
- Bella..- mi sussurrò sgridandomi.
- Edward..- dissi in tono di supplica.
“Almeno abbracciami…”.
Aspettò qualche minuto e poi mi strinse forte tra le braccia. Il suo profumo mi diede alla testa, era forte e buono. “Ma perché con te non riesco a controllarmi?”.
- Come va?- mi chiese allora esitante.
- Bene..- mugugnai. Ero in estasi. Sarebbe mai esistito un uomo più attraente di Edward Cullen?
“No..non esisterà mai”.
-Dormi..- mi impose aspirando il profumo dei miei capelli – non ho intenzione di aspettare mezzogiorno domani perchè ti alzi tu, pigrona..- mi baciò la fronte perché io chiudessi le palpebre.
- Non ci riesco a dormire con te così..è impossibile..- risposi schietta. Quale donna al posto mio avrebbe chiuso gli occhi? Una pazza.
- Ok, capito. Mi alzo e mi vesto..- Scostò le coperte e uscì dal letto.
“Nooooooo..!!”. Mi morsi le labbra per non urlare.
Accesi la luce e mi misi seduta di scatto.
Feci per prendere un respiro e parlare, ma improvvisamente mi accorsi di aver dimenticato cosa volessi dire. Edward era di fronte a me, ma dire “bello” sarebbe stato un peccato mortale.
I capelli bronzei gli ricadevano sul collo morbidi, gli occhi dorati mi guardavano impassibili, il viso leggermente tirato dal nervosismo, ma immancabilmente perfetto ed etereo, era rivolto verso di me...
“Non scendere con gli occhi, non scendere..”.
Le spalle larghe davano l’idea di una tensione e una forza fuori dal comune, il torace era duro e perfetto, lo stomaco e il ventre piatti, sodi e muscolosi, fatti per richiamare e attirare le carezze  di una donna.. 
“Basta, fermati qui..”.
L’unico indumento.. un semplice paio di boxer. “ Semplice..” pensai con un sospiro imbambolato. Su di lui tutto sembrava divino. Lo fasciavano perfettamente e mettevano in evidenza il biancore marmoreo della sua pelle. Le cosce poi.. deglutii, potevo solo immaginarne la loro energia e il loro vigore muscolare.
“Non fissarlo come un’assetata..”.
Non riuscii a trattenermi e portai lo sguardo verso l’unico punto coperto di tutto il suo corpo.
Arrossii quando mi resi conto che lo osservavo curiosa da troppo tempo..
- Allora qual è il verdetto, signorina Swan..?- la sua espressione era divertita, ma incredibilmente dura quando incrociai i suoi occhi.
- Ah..- dalla mia bocca uscì un suono distorto, non seppi dire esattamente cosa. Ma mi accorsi di avere la gola secca.
Mi rivolse un ghigno furbesco e si voltò di spalle per raccogliere i panni.
“ Oh signore!” Spalancai la bocca, e tirai via da me le coperte.. la mia idea doveva essere quella di alzarmi.. ma avevo smesso di respirare, sicuramente come un’idiota.
“ Non essere volgare, Bella!” Imposi a me stessa.
Edward si stiracchiò di spalle e si guardò intorno per decidere dove posare i vestiti.
“Ha un culetto tutto da prendere a morsi..”.
Probabilmente la mia espressione doveva essere comica quando si girò verso di me, perché scoppiò a ridere fragorosamente.
- Posso vestirmi ora?- mi domandò corrugando un sopracciglio.
“Finisci di spogliarti e facciamola finita, voglio morire ora..”. Pensai continuando a fissarlo.
Scossi la testa ancora e ancora, non volevo si coprisse. Provai perciò a mettere le gambe per terra ed alzarmi, ma mi resi conto che non avevo l’equilibrio necessario per stare in piedi.
“Al diavolo i tuoi effetti collaterali..”.
Edward fu più svelto, mi prese tra le braccia e aspettò che mi calmassi.
“ Ditemi che posso morire qui..”.
- Bella..?- il tono di voce era apprensivo. - Torniamo a letto per piacere..-
Mi sentii avvampare.
Mi prese in braccio e mi posò sulle lenzuola.
Appoggiai la schiena sul cuscino e cercai di respirare regolarmente. Chiusi gli occhi.
- Stai male?- Udii il rumore del letto quando si mise seduto accanto a me.
“Smettila Edward.. mi sto arrabbiando..”.
Aprii le palpebre e sussultai. Mi stava fissando come io avevo fatto con lui poco prima.
Una scossa elettrica mi attraversò tutto il corpo e si fermò all’altezza dello stomaco.
“Chissà come devo sembrarti sciatta..”. Ero nervosa.
Lo osservai analizzare ogni centimetro della mia pelle e sospirare di tanto in tanto. Dopo quella che mi parve un’eternità incrociammo i nostri sguardi ..in quelle iridi dorate mi sembrò quasi di leggervi un desiderio violento.
Allungò inaspettatamente una mano verso la mia guancia e io strofinai il mio viso sul quel palmo freddo fino a che non scese a sfiorare la mia spalla. Mi toccò il braccio leggermente e scese sulla curva dei miei fianchi.. tremai..aveva lasciato una scia di ghiaccio indelebile.
Lo guardai ancora negli occhi e lui ricambiò lo sguardo con intensità. Non volevo staccarmi da lui.. mai più. Lessi in Edward lo stesso bisogno. Mi afferrò per la vita e mi attirò a sé, tutto in una manciata di secondi, e mi ritrovai schiacciata sul suo torace. Le nostre bocche incredibilmente vicine si sfioravano e io gemetti di desiderio quando una sua mano si fermò poco sotto il bordo dei miei slip. La presi con la mia e la portai ad afferrare saldamente le rotondità che quel minuscolo intimo copriva. Cercai anche l’altra ma lui si divincolò e raggiunse il gancio del reggiseno.
- Posso?- sussurrò impercettibilmente.
Non ebbi la forza di annuire, ma vibrai in risposta a quella richiesta.
Sganciò facilmente quell’ ostacolo, come se l’avesse sempre fatto, tirò giù le spalline e si scostò un poco per far cadere l’indumento.
Quando mi attirò di nuovo a sé, mi aggrappai con le unghie alla sua schiena per non urlare. Il mio seno caldo e morbido premeva completamente sul suo torace freddo e marmoreo. Mi affannai per respirare e mi strinsi ancora di più ad Edward perché fermasse quel piacere che stava diventando una tortura.
Percepivo il mio cuore pulsare tra le gambe e mi sentii improvvisamente umida, bagnata.
-dio mio..- lo udii sussurrare sul mio collo.
Deglutii. Avevo paura..non ci eravamo mai spinti così “oltre”. Non sapevo quali potessero essere le sue reazioni.
Non ebbi il coraggio di parlare.
- Bella..- fu lui a chiamarmi, la voce roca – credo che adesso dovremmo smetterla..per favore..-.
Non l’avevo mai sentito così. Sembrava spaventato, emozionato..a fatica mi ritrassi da lui e con le braccia mi coprii il seno. Edward distolse lo sguardo per permettermi di rivestirmi un minimo e poi si alzò per farlo anche lui.
- Ti porto il pigiama..- questa volta gli diedi ascolto, ma sapevo che avrai continuato a sognare quel momento fino alla nostra prima notte di nozze.

Arispoiler... Edward non ce la fa piùùùùùùùùù...

 - Il problema è.. puoi resistere a Bella nuda..?- Carlisle mi fissava apprensivo.
Chinai la testa e guardai il pavimento scuotendo ripetutamente il capo.
- No.. non ce la faccio..ho provato ma.. perdo il controllo-.

Edward Cullen: Frustration.

- Non ce la faccio, impazzirò prima..- gridai sbattendo la porta arrabbiato con me stesso.
- Ed ha perso la calma, non ci posso credere..- Emmett mi osservava come se non mi avesse mai visto prima.
- Chiudi quella bocca..- ringhiai.
Jasper incrociò le braccia e ridacchiò.
- Bella, Bella.. far arrabbiare un vampiro non è mai cosa buona e giusta..-.
Roteai gli occhi nella sua direzione e gli afferrai un polso strattonandogli il braccio.
- Prova a ripeterlo..- . Sentii le articolazioni muoversi in modo irregolare e ghignai nel vedere Jasper reagire.
- Cazzo Edward datti una calmata..- si avventò su di me bloccando immediatamente i miei movimenti.
Carlisle si alzò dal divano leggermente innervosito dirigendosi verso di noi.
- Figliolo tutto ok?- mi guardò preoccupato.
- E come potrebbe andargli tutto bene, fra tre giorni si sposa- Emmett lanciò un’occhiata sarcastica a nostro padre- al contrario di noi si poteva ancora divertire..-.
“ Stupido..”.
- Non dire stronzate..- lo aggredii cercando di divincolarmi dalla stretta di Jasper.
- Edward..- Carlisle si spostò ancora più vicino e mi fissò dritto negli occhi.
Cercai inutilmente di abbassare lo sguardo, ma mi prese il mento tra le mani e sospirò tranquillamente.
- Vai a caccia Ed..- mi disse facendo cenno a Jasper di mollare la presa.
- Ancora..ma ci  è andato anche ieri.. e poi di giorno due volte consecutive è altamente rischioso- Emmett sembrava non riuscire a capire il perché della mia frustrazione.
- Non importa.. qualsiasi cosa andrà bene.. dissetati. Soprattutto se più tardi dovrai tornare da Bella- si spostò da me e mi osservò comprensivo – Non strapazzarti più del dovuto.. dovresti essere felice-. Aggiunse poi.
Già… avrei dovuto esserlo. Ma non ero abbastanza forte.
- Non te la prendere con te stesso, è difficile resistere al sangue di Bella, io lo so bene..- Jasper mi diede una pacca sulla spalla e sorrise –Ricordi?-
Sì, il giorno del suo compleanno. Non potevo dimenticarlo, terribile, ero stato terrorizzato all’idea che potesse succederle qualcosa.
- Non è solo quello..- balbettai confuso.
 Racconta..- fece Emmett guidandomi sul divano e accucciandosi davanti a me interessato.
- Voleva dormire insieme a me..- confessai istintivamente.
Carlisle mi fissò interrogativo, Jasper scoppiò a ridere ed Emmett mise il broncio.
- Scusa, da quel che mi risulta tu e lei dormite sempre insieme..- Jasper si portò una mano nei capelli e si grattò la testa perplesso.
- Come pensavo.. era quella la richiesta vero? Dormire pelle contro pelle..- Carlisle capiva tutto al volo come al solito. Annuii..
- Wow fratellino.. com’è Bella nuda?- Emmett emise un sospiro sognante.
Gli tirai un dritto sulla mascella che lo fece ammutolire.
- Non provare ad immaginarla..- “ Se solo fai fantasie su di lei ti ammazzo..”.
 - Il problema è.. puoi resistere a Bella nuda..?- Carlisle mi fissava apprensivo.
Chinai la testa e guardai il pavimento scuotendo ripetutamente il capo.
- No.. non ce la faccio..ho provato ma.. perdo il controllo-. Chiusi gli occhi cercando di non provare lo stesso panico che avevo sentito quando Bella mi aveva fatto quella proposta.
Emmett sospirò – Bel problema.. e ce lo vieni a dire proprio tre giorni prima della luna di miele?-.
Jasper lo fissò disgustato – Certo che tu non hai proprio tatto eh?-
- Senti chi parla..- Rispose l’altro ringhiando.
- Smettetela voi due, non è il momento di litigare..- nostro padre prese in mano la situazione.
- Cosa posso fare?- ero quasi certo che non potessero consigliarmi, ma forse mi stavo sbagliando.
- Domani sera ti portiamo alla caccia grossa Ed, ti sfami più del normale.. ti facciamo ingozzare fino al matrimonio e tu sarai tranquillo-. Jasper sembrava convinto di ciò che diceva.
- Potrebbe funzionare..- fece Carlisle compiaciuto.
- E se non funzionasse.. e se le facessi del male? Non è solo la mia sete, è anche la mia forza. Quando la abbraccio potrei stritolarla e lei morirebbe in pochi secondi..-. La mia testa pensava solamente che se l’avessi fatta soffrire mi sarei tolto la vita definitivamente.
- Eddy..allora sfiorala. Fa attenzione a come l’accarezzi, amala dolcemente..- bene, ci mancava solo il lato poetico e sentimentale di Emmett adesso.
- Basta.. Edward.. esageri.. quella di Bella è una scelta consapevole. Io credo che sia pronta per..- fermai mio padre con un gesto impedendogli di continuare.
- Ieri mi ha fatto bere il sangue dal suo polso..si era ferita-.
Nessuno parlò più.
“Adesso vediamo cosa mi dite”.
- E’ una pazza per caso? Avresti potuto ammazzarla subito. Ma come hai fatto a controllarti? Il suo sangue è così dolce e denso che a solo pensarci mi si secca la gola..- Emmett si strofinò il collo.
Guardai i suoi occhi cerchiarsi di rosso, proprio come probabilmente lo erano anche i miei in quel momento e al solo pensiero del sapore di Bella.
- Io non parlo.. conoscete le mie reazioni. Con il dito è andata vicino all’Inferno, con il polso non credo che ci sarebbe stato un “vicino”..- sentenziò Jasper tagliando corto.
- Perché non me l’hai detto?- Carlisle reagì con rabbia e dolore. Lo guardai attonito, proprio non me lo aspettavo.
- Scusami..- risposi non sapendo che dire.
- Edward è una cosa molto grave questa. Non è da prendere alla leggera..- si sedette accanto a me e mi circondò le spalle con calore.
- Sei stato bravo.. sono orgoglioso di te..figliolo-gli sorrisi grato.
- Ma perché l’ha fatto?- continuò Emmett sovrappensiero. Percepii la sua mente cercare una risposta e tutte le possibilità riguardavano la mancanza del sesso.
- Credo che abbia pensato di poterlo attrarre così- sospirò Carlisle – è un’umana e ha bisogno di un contatto umano. Mi sembra comprensibile..-.
- E qui entra in gioco il lupacchiotto..-ridacchiò Jasper- che può dare a Bell il fuoco che vorrebbe da Ed..- .
Le viscere mi si aggrovigliarono in una morsa. “Fallito, non riesci a darle qualcosa di così semplice e unico”.
- Allora richiama Black e fa divertire Bella prima del matrimonio..-.
Non ragionai più. Tutto durò una manciata di secondi.. scaraventai Emmett sul tavolo del salone distruggendo il lampadario e tutto ciò che si poteva trovare in quelle vicinanze. Non riuscivo a controllare il respiro e le mie mani tenevano salda la presa sulla gola di mio fratello.
“ Voglio vederti morto..stronzo”.
- Edward..!!- . Gridarono Jasper e Carlisle, ma non ci feci caso, ero fuori di me.
- Se Black la sfiora solamente di nuovo… lo uccido con le mie mani a costo di farmi odiare da lei per l’eternità..- urlai stringendo la presa sulla faccia di Emmett.
“ Scusa.. io scherzavo. Dai..”. Pensò mio fratello in quell’istante.
Mi pentii amaramente del mio gesto e mi allontanai di scatto tendendogli una mano tremante.
“Sto impazzendo, non ci capisco più niente”.
Emmett la prese e la strinse forte attirandomi a sé e abbracciandomi con vigore.
- Mi dispiace fratello, farò di tutto per aiutarti..conta su di me..-
- Ci sono anche io Ed- Jasper si avvicinò e mi mise una mano sulla schiena.
- E non dimenticarti di tuo padre.. siamo una famiglia- sentenziò Carlisle.
Sorrisi.. era bello poter contare su qualcuno.
- Grazie..-. risposi solamente.
Sentimmo tutti una chiave girare nella porta. Ci girammo verso l’entrata, gli sguardi pronti, teneri ed innocenti. Tre vampire entrarono dopo una giornata di shopping…e si fermarono immediatamente guardandosi intorno.
- Oddio!!- Esme si portò le mani sul viso- chi ha distrutto il mio salone?-.
- Ed e le sue manie da prima donna..- fece Alice passandole davanti – non si sa tenere la sua donna e se la prende con i lampadari..-. Venne verso di me sghignazzando e mi abbracciò stretto.
- Mi fai preoccupare lo sai?- mi posò una mano sulla guancia- guarda che occhi.. povero Ed..ti ha ridotto male-.
“Ma sentila.. sembra che non ne sappia assolutamente nulla. Strega..”. Se c’era qualcuno che aveva responsabilità per ciò che stava accadendo era proprio Alice.
- Ed.. wow.. che effetti speciali. Complimenti sei diventato finalmente un vero uomo. Mi sembrava strano che non ti arrabbiassi mai..- Rosalie attraversò le macerie con grazia felina e andò a posare un bacio sulle labbra di Emmett, che la strinse e cominciò a sussurrarle paroline di benvenuto.
- Scusa Esme..- feci con occhi pentiti.
Lei si accostò a me e mi prese il viso tra le mani, facendo da parte Alice.
-Tesoro, come sei dimagrito. Stai mangiando abbastanza?- Mi osservò attentamente.
- Forse è meglio che torni a caccia..- risposi io cercando di non guardarla direttamente. Mi vergognavo di tutte quelle attenzioni. Mi sembrava di essere tornato bambino.
- Vuoi che qualcuno ti accompagni?- mi domandò Esme presa da un attacco d’ansia – se vuoi vengo io con te..-.
- Tranquilla, non c’è bisogno di preoccuparsi così. Questo vampiro è una roccia..- intervenne Emmett scrollandomi una spalla.
“ Se.. magari..”. Sospirai demoralizzato.

- Sì papà, te lo confesso. Io e Edward lo facciamo fino allo sfinimento. Ti ho mentito con quella storia del matrimonio. E sai che ti dico sono felicissima di questo.. ma il problema non è che io faccia sesso vero? Perché se fosse Jake non avresti problemi no?- Charlie era allibito, mi fissava con la bocca aperta e le mani per aria.
- Quindi voi..- sapevo di averlo sconvolto. Ma non me ne importava.. volevo stare da sola.

Isabella Swan: truly darkness.   

Avevo chiuso gli occhi per rilassarmi qualche secondo, ma finii inevitabilmente per cadere in dormiveglia. Colpa delle troppe emozioni. Percepii allora il rumore dell’acqua.. “qualcuno si sta facendo un bagno” pensai, ma non me ne curai e mi lasciai cullare ancora dalla sonnolenza. Non so poi per quale motivo mi tirai improvvisamente a sedere spaventata e cercai Edward con lo sguardo.. avevo l’impressione che non fosse vicino a me e sentii l’angoscia crescere.
“Dove sei?”.
Quando lo vidi non riuscii a trattenere un respiro di sollievo, ma durò pochi secondi. Era immerso nell’acqua fino alla vita, il corpo illuminato dal fascio di luce della torcia..
“ Un angelo, anzi no, un demone”. Gli occhi assorti, le mani tra i capelli e la testa reclinata all’indietro, Edward sembrava una divinità della natura. Non riuscii a staccare gli occhi da lui quando mi fissò, ma in alcun modo si mosse.. questo mi meravigliò.
Lanciai un’occhiata alle sue cose e notai tutti i suoi vestiti sparsi. “Tutti”.. la parola mi rimbombava nel cervello come a volermi torturare. Tornai a fissarlo meravigliata, mentre lui mi sorrideva divertito. “ Non c’è niente di divertente, Edward..” sbottai arrabbiata.
Guardai le sue mani muoversi e cercare di dirmi qualcosa. “Vuole uscire dall’acqua?”. Oddio, scossi la testa spaventata e lo vidi chiaramente scoppiare a ridere. “Nudo, nudo, nudo..” pensava la mia mente che non la smetteva di elaborare immagini su di lui completamente senza vestiti. “ Ma proprio adesso mi devo mettere a fantasticare?”. Ero nel panico.
Edward fece per venire verso di me, ma lanciai un urlo acuto per farmi sentire.
- Rimani lì, non ti muovere!- la situazione sfiorava il ridicolo.
Si bloccò di scatto aspettando che io facessi qualcosa, ma rimanevo impalata senza sapere come comportarmi.
Mi fece cenno di raggiungerlo. Il mio corpo tremò a quel pensiero.. “Dovrei spogliarmi e immergermi con te?”. Lo fissai impaurita cercando una soluzione. “ Oddio”.
Improvvisamente la sua testa sparì sotto l’acqua e la paura prese il sopravvento su tutto.
-Edward..!!- Gridai in preda al terrore più puro.
Riapparve poco lontano dalla riva, facendomi lanciare un altro grido.
- Non ti preoccupare non esco..- sghignazzò esasperato.
- Ma che ti salta in mente?- lo guardai esterrefatta – mi vuoi vedere morta?-.
- Bella.. sto solo facendo un bagno..- mi guardò serio, rimanendo con il corpo completamente nascosto alla mia vista.
- E nudo lo fai?- la voce mi uscì strozzata e vagamente roca.
- Non ti piaccio nudo..?- mi lanciò quel sorriso sghembo e provocatorio per cui morivo e lo stomaco mi andò completamente in subbuglio. Le farfalle avevano cominciato a salirmi in gola.
- Edward..- sussurrai presa dal tremore.
- Calmati.. basta lanciarmi i boxer.. con quelli andrà già meglio no?- si immerse ancora fino all’altezza degli occhi.
- Non andrà affatto meglio!!!- gridai ancora. Gli voltai le spalle e cominciai a camminare verso un punto indistinto ma al buio, buio pesto per l’esattezza. – Esci e vestiti.. io non ti guardo..-. Ero fuori di me.. “Bella fino a ieri eri tu a sedurlo..ora di cosa hai paura? Ci risiamo..sei una buona a nulla”.
Mi girai di nuovo verso di lui per dirgli di avvertirmi quando fosse stato pronto, ma ammutolii immediatamente come mio solito. Edward era già fuori dall’acqua. “Al diavolo voi vampiri e la vostra velocità!!”. Mi osservò stupito e interrogativo, ma io non ebbi il tempo di dargli spiegazioni.
- Bella..cazzo.. voltati invece di stare impalata a guardare!- lampi dorati mi imprigionarono l’anima, e non riuscii in alcun modo a muovermi.
- E tu perché cavolo non ti sbrighi a metterti qualcosa addosso?- 
“Guarda, guarda.. è messo bene il signorino..”. Arrossii a quel pensiero audace, non certamente da Bella Swan, ma con lui vicino a me io perdevo completamente la parte razionale di me stessa.
Si chinò per afferrare i vestiti e gocce di acqua gli scivolarono giù sul collo e dai capelli.
“ Ma cosa stai facendo, hai davanti un dio e ti ostini a rimanergli lontana? Avvicinati.. digli che lo ami, digli che vuoi essere sua..!!”.
- E..Edward..?- Lo chiamai balbettando. Sì alzò nuovamente mostrandosi in tutta la sua bellezza e si sgrullò ripetutamente i capelli dall’acqua.
- Stai ancora guardando?- Il tono era ironico. Sapevo che non si vestiva perché c’ero io che continuavo a non staccare gli occhi da lui. “ Mi stai provocando, vero?”.
Diventai paonazza e smisi di respirare con il risultato di farlo ridere.
- Non provare ad arrabbiarti Bella..come farai la sera della luna di miele? Farai l’amore con me vestita?- “Colpita e affondata..”.
- E’ diverso..- sentenziai senza ancora staccare gli occhi da quella immagine idilliaca.
- Ah certo è diverso..- si raddrizzò completamente e si accostò pericolosamente a me. Il suo odore mi colpì come mai prima d’ora, lo sentivo forte e maschile. Cominciò a girarmi la testa.
Era inutile cercare di scappare o scostarsi, mi avrebbe raggiunta, perciò rimasi ferma ad aspettare. Lo vedevo a malapena, immerso al buio lì vicino a me. Ma percepii chiaramente una sua mano afferrare la mia e portarsela tra i capelli.. dovetti avvicinarmi per assecondarlo... Gemetti.. il cuore mi batteva all’impazzata. “Questa volta non si fermerà..”.
- Cosa vuoi fare..- sussurrai spaventata.
- Primo.. farti tornare alla luce. Secondo.. fare l’amore con te..-.
- Non puoi..- protestai mentre le mie dita si stringevano tra i suoi capelli lisci e bagnati. Per farlo mi dovetti scontrare col suo torace.. la consapevolezza della sua nudità era talmente sconvolgente che non osai pensare di sentire altro.
- Chi ti sentirà qui Bella..- un brivido mi percorse la schiena. “Vuoi prendermi con la forza?”.
-quando griderai, pensi che qualcuno correrà in tuo aiuto?- Mi passò l’altro braccio intorno alla vita e mi attirò a sé.
Mi mossi per divincolarmi, ma sapevo benissimo che Edward era troppo forte per me. Così mi abbandonai al suo torace. “ No, no, no..”.
Mi resi immediatamente conto della sua eccitazione premere sulla mia pancia e sentii il mio corpo rispondere istintivamente bagnandosi.. ero spaventata. “No, no, no..”.
Mi spinse di nuovo verso la luce e persi completamente l’equilibrio aggrappandomi a lui.
-Dimmi di no, dimmi che non mi vuoi e ti riporto a casa..subito. Ma se mi desideri..io ti voglio adesso, facciamo l’amore-. Mi poggiò lentamente a terra e mi sovrastò completamente..nudo e bellissimo.. e mentre io lo guardavo con gli occhi di una preda innocente lasciò che io potessi di nuovo ammirarlo.
Non potei trattenermi dal farlo. “ E’ Edward, sei al sicuro con lui..”. Mi rimangiai quel pensiero, il suo fisico aveva intenzioni tutt’altro che innocenti e protettive. Mi passai involontariamente la lingua sulle labbra e sospirai tremando. “ Tu lo vuoi Bella, non trovare scuse”.
- Lasciami..- sussurrai in preda a uno strano desiderio.
- Bella..- il tono diventò freddo, aveva frainteso, e si scostò da me, alzandosi e voltandosi.
Guardai le sue spalle forti, la linea perfetta della sua spina dorsale che terminava in un fondoschiena da urlo, le gambe agili e potenti. “Sto facendo una cazzata, ma cavolo.. è troppo bello!”.
Mi tolsi la felpa e la maglia sottile che mi teneva coperta. Poi passai alla parte inferiore del corpo, togliendomi scarpe e resto. In breve tempo rimasi in intimo..e ora la decisione finale. Sfilai gli slip gettandoli sopra le coperte e sganciai il reggiseno che lanciai poco vicino. Ero ancora a terra, stavolta nuda..non ci sarebbe stato più niente tra noi. Nulla..
Avevo freddo, ma non ci feci assolutamente caso. Respirai a fondo e a gattoni mi avvicinai a lui, poggiando le labbra sul retro del suo ginocchio. Lo vidi aspirare a fondo il mio odore e guardarmi stupito.
- Voglio essere tua..-sussurrai alzando la testa per guardarlo negli occhi.
Le sue pupille cambiarono colore istantaneamente. Da dorate si macchiarono di un rosso intenso, che mi convinsi fosse nero, ma sapevo non essere così.
- Bella..percepisco il profumo della tua eccitazione, il tuo desiderio crescere e il mio perdere il suo controllo. Il tuo sangue corre veloce e mi chiama gridando, sento la gola secca e assetata..ma c’è un’altra parte del mio corpo che ti vuole, io..-.
Si chinò felinamente verso di me, con gesti lenti e misurati.
Lo baciai senza timore e feci aderire i nostri corpi..un ringhio frustrato uscì dalla sua bocca, un gemito dalla mia.
- Bella..- Lo sentivo.. duro tra le mie gambe bagnate dal mio umore. Mi mossi sopra di lui e strinsi le cosce bloccandolo.
- Se continui così.. – mi sussurrò nelle orecchie abbozzando un sorriso, ma il piacere e l’intensità del suo desiderio si leggevano finalmente sul suo viso. E  io ero stupita di quanto perfetto e dannato mi sembrasse in quel momento. Volevo dargli piacere, farlo impazzire, vederlo cedere completamente.
- Già non mi vuoi più..?- gli presi il volto tra le mani e lo baciai con tutta la forza che avevo.
Mi afferrò e mi gettò a terra torreggiando su di me..mi morse leggermente il collo.
- Ah..- mugolai sotto di lui.
- Non hai paura..?- strusciò i suoi canini sulla mia scapola e si avventò sulle mie labbra succhiandole con violenza – potrei ucciderti..-.
- Se morire è così.. allora mordimi..uccidimi, fa ciò che vuoi. Tanto non m’importa-.
“Sono impazzita..non mi riconosco più”.
- Mai..- Mi strinse una spalla con troppa forza e il dolore esplose dentro di me.. ma dimenticai in fretta quella sofferenza quando la sua bocca cominciò a divorare la mia. Senza controllo..
Inarcai la schiena per sentirlo più vicino, impazzita dalla brama di averlo. Gli graffiai le spalle non smettendo un attimo di sussurrare il suo nome, che diventò un urlo quando le sue labbra si strinsero su un mio capezzolo.
- Edward!!- gridai ansimando. La sua lingua si mosse per torturarmi i seni, stretti nelle sue mani.. stuzzicò quelle punte rosate con i denti facendole inturgidire e poi le succhiò tormentandole ripetutamente.
Alzò la testa per guardarmi e rimasi affascinata e timorosa di fronte a quegli occhi completamente rossi. “ Vampiro..”. Rabbrividii pensando che ero riuscita a far perdere il controllo ad Edward.
Vidi un rivolo di sangue scendere lungo un mio seno e mi domandai cosa stesse succedendo, ma lui lo raccolse tra le labbra e lo gustò come se fosse ambrosia. Mi sembrò la cosa più naturale del mondo e l’attrazione che provai di fronte a quel gesto mi lasciò dolorante. “Sono tua”.

“Controllati”, ma era inutile. La guardavo e la volevo.. la violenza scaturiva da me istintiva, forte come lo scorrere del suo sangue nelle vene.