Doing the right thing

di DanzaNelFuoco
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I ***
Capitolo 2: *** II ***



Capitolo 1
*** I ***


Saresti in grado di rappresentare il sole per qualcuno?
Sayuki, Minekura Kayuza
 


Molly sorseggia il tè in silenzio. Sta riflettendo su una cosa importante.
Molly non è stupida - forse alle volte si comporta da sciocca, ma non si arriva in una posizione tale da potersi permettere di donare pezzi di cadaveri a degli esterni in uno dei migliori ospedali della città se si è stupidi. Lei ama Sherlock, ma a volte amare è anche lasciare andare.
Il tè è tiepido sulla sua lingua, sta riflettendo da molto. Sta decidendo se continuare ad alimentare l'inconsistente speranza di poter stare un giorno con Sherlock o se soffocarne la brace e fare quello che è giusto: chiuderli in una stanza e non farli uscire finché non abbiano affrontato la situazione.
Perché, se se n'é accorta persino lei, non può credere che Sherlock non l'abbia già dedotto. No, ne è sicura, Sherlock sa, il suo suo cervello è geniale e, anche se non ha molto a che fare con i sentimenti, li riconosce negli altri. John ha fatto di Sherlock il suo centro di gravità, gli orbita intorno, modificando la sua vita per modellarla su quella del coinquilino, e nessuno aveva mai fatto questo per Sherlock, neppure Molly. Nessuno aveva mai fatto questo per lui, quindi ne è spaventato. Essere il sole per qualcuno non è un ruolo passivo, le aspettative sono maggiori, devi mantenere costante l'attrazione gravitazionale, elargire abbastanza calore da permettere al pianeta di sopravvivere e Sherlock si conosce abbastanza bene da sapere che mettendo le carte in tavola perderebbe John.
Beve un altro sorso di tè.
Neanche John è stupido, riflette Molly, sa benissimo che Sherlock non potrà dargli molto di più di quello che gli sta dando adesso, anche cambiando la definizione che danno di loro stessi. Sherlock non riesce a vedere che John non ha ancora agito perché non ha ancora capito. John ha paura di quello che significherebbe ammettere di essere attratto dal suo coinquilino, decenni di ferme convinzioni distrutti da pochi anni di convivenza.
Un altro sorso di tè.
Quei due idioti, che non hanno paura di farsi puntare addosso una pistola da pericolosi criminali, hanno timore di una cosa così sciocca.
Il tè è ormai freddo nella sua bocca.
Molly è una brava persona. Fa sempre quello che è giusto. Per questo le si chiude la gola e deglutire le è così difficile. Perché sa che anche questa volta farà la cosa corretta e questa consapevolezza fa dannatamente male.
Recupera la coordinazione dell'epiglottide e ingoia il tè.
Molly è una brava persona e fa sempre la cosa giusta, per questo farà da cupido all'uomo che ama, sbriciolandosi il cuore in polvere finissima e decidendo scientemente di farsene calpestare i cocci rimasti ogni volta che li vedrà insieme.
Amare è anche lasciare andare, cerca di ricordarsi e si autoconvince pensando che se proprio non può stare con lei, almeno con John non starà da solo. Sherlock veramente felice era una cosa che non aveva mai visto prima di John. E allora pensa che per certe cose vale la pena farsi spezzare il cuore.*
 
 
 

*"Per certe cose vale la pena farsi spezzare il cuore." - Doctor Who 2x03 (Sarah Jane Smith)

N.d.A.
Ringraziate (o datele la colpa, a seconda) Inathia Len per questa cosa, perchè probabilmente senza il suo meraviglioso commento non l'avrei pubblicata mai. E niente, la Johnlock è insostituibile. 

 

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Capitolo 2
*** II ***


This is what makes us girl
We all look for heaven and we put our love first
Don't cry about him, don't cry about him**
 
Molly è una ragazza e come tutte le ragazze ha sempre messo l'amore al primo posto. Anche quando non era il suo.
Molly è una donna di scienza e sa che non è biologicamente realistico, eppure sente davvero il suo cuore incrinarsi ad ogni battito. Settanta piccoli "crack" al minuto, il polso è lievemente accelerato.
La mano di John che scivola in quella di Sherlock, un commento acido e sarcastico - perché Sherlock è Sherlock sempre e comunque - e John che ne smussa gli angoli. La mani rimangono dove sono.
Molly inspira profondamente e rilascia lentamente l'aria.
Se chiude gli occhi forse fa meno male.
No, non funziona.
Riapre gli occhi quando sente Sherlock ridacchiare. Niente di eccessivo, solo una risatina per qualcosa che John gli ha sussurrato all'orecchio.
Guarda il sorriso di Sherlock, poi quello di John e il dolore nel petto si fa più sordo, meno prepotente.
Sherlock e John.
Si nutre di questo giorno dopo giorno, della felicità che ha regalato loro, aprendo loro gli occhi sulla realtà, a costo del suo cuore.
Sorrisi, gesti.
Cose che lei non avrà mai, non da quell'uomo. Ma non le avrebbe avute comunque, non da Sherlock.
E un giorno il suo cuore guarisce. Molly non se ne accorge nemmeno, non subito, ma una mattina insieme al sangue non viene più pompato il dolore e non sente il suo corpo atrofizzarsi e le sue cellule spegnersi.
Vede Sherlock da solo e le parole le escono dalla bocca senza che lei le abbia pensate prima. "Dov'è John?"
"A casa, non stava bene."
"Dovresti essere con lui."
Si meraviglia delle stesse reazioni del suo corpo.
Sherlock alza gli occhi al cielo, ma se ne va. Torna a casa da John.
E Molly, prima di sorridere, piange una singola lacrima. Il lutto per un amore a senso unico che non sarebbe mai stato e che adesso è morto persino dentro di lei.
 
Crying 'cause I know I'm never going back. **
 
 
 
 
** This is what makes us girl - Lana Del Rey

N.d.A.
Continuate a ringraziare (o ad accusare) Inathia Len per avermi fatto ascoltare Lana del Rey (e andate a leggere qualcosa di suo se vi capita). 
DNF

 

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