Frozen e Fairy Oak si incontrano di TemperanceBeckett 97 (/viewuser.php?uid=632915)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un messaggio da Arendelle ***
Capitolo 2: *** Un'evento da organizzare ***
Capitolo 3: *** Degli ospiti speciali ***
Capitolo 4: *** Uno strano comportamento ***
Capitolo 5: *** Vì MA SEI IMPAZZITA? ***
Capitolo 6: *** L'idea di Acanti ***
Capitolo 7: *** L'arrivo a Fairy Oak ***
Capitolo 8: *** L'INCONTRO DI ELSA ***
Capitolo 9: *** Una colazione speciale ***
Capitolo 10: *** Un duello ***
Capitolo 11: *** Allora combattiamo! ***
Capitolo 1 *** Un messaggio da Arendelle ***
Capitolo 1
Era luglio inoltrato quando Fairy Oak iniziò a prepararsi alla grande festa che si sarebbe tenuta di li a poco in onore della regina di Arendelle e di sua sorella, la principessa Anna.
Infatti la madre di Elsa e Anna era nata un po' fuori dal villaggio di Fairy Oak, lei, era una splendida non magica che un giorno durante un viaggio nella cittadina di Arendelle aveva incontrato un giovane pincipe e se n'era innamorata, qualche tempo dopo il principe andò a cercare la sua amata nella valle di verdepiano, dove aveva scoperto che viveva la ragazza e rivolgendosi al padre della fanciulla, chiese la sua mano. Qualche mese dopo ad Arendelle c'erano un giovane re ed una giovane regina. Dopo la nascita delle due piccole principesse, il re e la sua amata tornavano quasi ogni anno con le loro piccole nella valle di Verdepiano. Entravano nel villaggio della quercia fatata dove ormai tutti si conoscevano, lasciavano che le principessine giocassero insieme ai bambini che abitavano in quello splendido villaggio. Diventati grandi quei bambini non dimenticarono mai i sovrano che ogni anno andavano a passare li le vacanze. Il re e la regina morirono a causa di una tempesta e dopo quasi diciasette anni le principessine ormai cresciute decisero di tornare a far visita ai loro amici d'infanzia. Ed è così che arrivò a Fairy Oak un messaggio che diceva:
Cari amici di Fairy Oak,
sono la regina Elsa, avrete sicuramente saputo della morte dei nostri genitori,
io e mia sorella la principessa Anna vorremmo tornare nel vostro incantevole villaggio per passare qualche giorno insieme come accadeva un po' di tempo fa.
Con la speranza che siate felici di rivederci, chiediamo una cortese risposta alla nostra umile richiesta.
A presto, cordiali saluti.
La regina Elsa e la principessa Anna di Arendelle.
Inutile dire che i cittadini di Fairy Oak furono ben felici di aver ricevuto un messaggio da Arendelle e senza perdere tempo, inviarono il messaggio di risposta alla regina, grazie all'aiuto degli amici alberi, che passandosi la lettera di ramo in ramo, fecero arrivare il messaggio fino al castello.
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Capitolo 2 *** Un'evento da organizzare ***
Capitolo 2
Capitolo 2
La banda si era riunita sotto i rami di Quercia, che felice li
proteggeva dai raggi del sole in quella giornata particolarmente calda.
Vaniglia, strega della luce e maniaca dell'ordine, organizzava i preparativi per l'evento.
«Vì, fatti aiutare da Grisam e dal signor Burdock ad
allestire la piazza...» disse Babù rivolgendosi alla
sorella, poi si avvicinò a quercia e sottovoce le disse: «
Se vedi che che fanno pasticci, fammi chiamare ok?». Quercia si
rivolse alla streghetta e moooooolto lentamente come solo lei sapeva
fare le rispose:«Staaaaaaiiiiii traaaaanquiiillaaaaa
giiiiooovaaaaneeee Peeeeeriiiiiwiiiinkleeeee, liii teeeengooooooo
soooottoooo coooontrolloooooo».
Babù tranquillizzata solo a metà dalla lenta risposta di
Quercia, tornò alla sua lista delle cose da fare. Chiese a Flox
di aiutarla ad aggiornare la lista dei preparativi e a far sapere a
tutti, il loro compito per la festa.
Infatti tutto il villaggio si era riunito per decidere a chi assegnare
l'organizzazione dell'evento e tutti, senza esitazione si erano voltati
verso Vaniglia, che per non deludere nessuno aveva accettato subito.
Poi però aveva aggiunto, che se doveva occuparsene lei aveva
bisogno di un'assistente che l'aiutasse, perchè da sola non ci
sarebbe mai riuscita. Ed ecco che arrivò in soccorso della
povera Babù, mamma Dalia, che con il suo entusiasmo risolse il
problema dell'organizzazione.
Quella notte Babù rimase alla sua scrivania per molto tempo, per
cercare di assegnare ad ogni cittadino di Fairy Oak il compito
più adatto alle proprie capacità.
Pervinca che nel vano tentativo di aiutare la sorella si era
addormentata, si svegliò di colpo urlando: «SI TI SPOSO
ANCHE IO JIM». Vaniglia sentendo quel nome, girò la testa
di scatto e le chiese: «Jim?.... mi prendi in giro?».
Vì la guardò come se Vaniglia stesse impazzendo, poi
andò verso il suo letto e ci si buttò letteralmente su,
ancora vestita di tutto punto. Vaniglia rivolse a Felì uno
sguardo sconcertato, di solito era lei che si addormentava presto e la
cosa non era tanto strana per lei visto che era una strega della luce,
ma Pervinca era una strega del buio ed era sempre l'ultima ad
addormentarsi e l'ultima ad alzarsi la mattina. Anche mamma Dalia
trovò strano quel comportamento, ma svegliò comunque la
povera Vì che andò verso il bagno come uno zombie per
lavarsi e mettersi il pigiama a tempo di record, infatti circa cinque
minuti dopo Pervinca era già ne suo letto che dormiva come un
ghiro.
scusate se trovate qualche errore, e fatemi sapere che ne pensate :)
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Capitolo 3 *** Degli ospiti speciali ***
capitolo 3 funfiction
Spero che questo capitolo non vi annoi tanto, se lo leggete vi prego di
scrivere una recensione o un messaggio per farmi sapere cosa ne
pensate, che sia qualcosa di bello o di brutto, non ha importanza,
buona lettura.
Capitolo 3
La mattina dopo quando Vaniglia scese a fare colazione, vestita di
tutto punto e pronta per uscire, si rese conto che le tazze sul tavolo
non erano cinque come al solito, ma c'erano tre posti in più.
Babù chiese immediatamente chi erano gli ospiti, Dalia che non
voleva rovinare la sorpresa alla figlia non rispose e trovò
subito il modo di sfuggire alle domande della streghetta.
Vaniglia però si accorse solo in quel momento di un particolare,
cioè che Pervinca, colei che ogni mattina si svegliava in
ritardo, quella mattina non c'era nel letto, cosa molto strana ed ora
che ci pensava non l'aveva trovata in nessun angolo della casa.
Lillà entrò in quel momento in cucina, dove Babù
tentava di riordinare le idee, la strega salutò la nipote come
faceva ogni mattina appena la incontrava, anzi appena Le incontrava
visto che di solito Vì e Babù scendevano insieme dalla
camera.
«Zia, che succede?» chiese la ragazza sempre più perplessa.
«Cosa intendi cara?..... c'è qualcosa che non va? Ti senti
forse male?» rispose Tomelilla per tutta risposta, facendo finta
di nulla, come se lei non sapesse cosa stava per accadere.
«È tutto molto strano oggi, anzi per dire la verità
è da ieri che c'è qualcosa di strano..... c'è per
caso qualcosa che non so e che dovrei sapere?» tentò di
nuovo Babù.
«A cosa ti riferisci Vaniglia cara?» domandò
Tomelilla cercando di far impazzire la nipote così che smettesse
di fare domande.
«Allora iniziamo da ieri sera? ….. Vì che si
addormenta alle sette di sera, quando mai lo hai visto?»
iniziò Babù incrociando le braccia davanti al petto.
«Magari era molto stanca» rispose molto evasiva anche agli occhi di Babù.
«Ma zia,....».
«Oh ma insomma Vaniglia smettila di fare domande e vai ad aprire
la porta, i nostri ospiti sono arrivati» si innervosì
Tomelilla.
Vaniglia che ancora non capiva, andò ad aprire la porta come le
era stato chiesto e si trovò davanti, il signor Cicero, il
signor Duff e qualcun altro che non riusciva a vedere perché
coperto dal massiccio corpo del signor Duff.
«Buongiorno Babù» la salutò il signor Duff.
Ma il fatto strano era che non sembravano voler entrare in casa.
«Buongiorno signor Burdock, buongiorno papà! Volete entrare?» chiese Babù ormai stordita.
«Certo cara, ma prima credo che tu debba salutare ancora
qualcuno» così dicendo da dietro il signor Duff e il
signor Cicero uscirono Grisam e Pervinca.
Babù guardò la sorella e disse: «Ciao Vì, Ciao Grisam».
Due minuti dopo comparve nel campo visivo di Vaniglia un'altra persona,
gli altri vedendo la faccia della streghetta entrarono in casa
lasciando i due a salutarsi.
«JIM!» urlò Babù saltandogli addosso,
nell'esatto momento in cui l'aveva visto era diventata di un rosso
papavero, le parole le erano sparite e l'unica cosa che fu capace di
fare era di andarlo ad abbracciare.
«EHI...... Come stai, mi sei mancata così tanto, ho
pensato solo a te per tutto il tempo, non vedevo l'ora di abbracciarti
di nuovo» disse il ragazzo tenendola stretta a se.
Dopo venti minuti di orologio, Tomelilla andò a chiamare i due
innamorati, avvertendoli che la colazione era pronta e che il signor
Cicero stava facendo le sue famose crepes.
«Se non vi sbrigate, Duff ….. Il signor Burdock non ve ne
lascerà neanche una briciola» disse Tomelilla
accompagnando i ragazzi a fare colazione insieme.
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Capitolo 4 *** Uno strano comportamento ***
capitolo4 funfiction
Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento, personalmente,
questo capitolo è stato molto bello da scrivere spero sia
altrettanto bello da leggere, buona lettura!
Capitolo 4
«Vaniglia e Pervinca sono sempre state l'una l'opposto
dell'altra, come mai adesso Pervinca ha cambiato i suoi ritmi?»
chiese Tomelilla a Duff, Felì le aveva raccontato che
ultimamente Pervinca non seguiva gli orari di una strega del buio,
cioè passare quasi tutta la notte sveglia e l'indomani alzarsi
sempre in ritardo.
«Lillà calmati, vedrai che è solo un periodo di
stanchezza e che passato tornerà tutto apposto»
cercò di tranquillizzarla Duff, ma Lalla Tomelilla non sembrava
affatto tranquillizzata.
Erano nella serra da soli, lei gli aveva dato appuntamento nella serra
per parlare dei ritmi di Vì che ultimamente non erano normali
per lei.
«Anche Vaniglia si comporta in modo strano?» chiese il mago per cercare di trovare qualche altro indizio.
«No, Babù si comporta come sempre, lei ha mantenuto i suoi
ritmi per fortuna» rispose Tomelilla al limite delle lacrime, si
preoccupava sempre tantissimo quando si trattava delle sue nipotine.
«Sei sempre bellissima, lo sai? Anche quando piangi» disse Duff cambiando discorso inaspettatamente.
Lui le si avvicinò, anche se non sembrava lei seguiva ogni suo
movimento, anche se teneva lo sguardo puntato verso una rosa.
«Gr.....Grazie, ma perchè me lo dici proprio ora? Sono
preoccupata per la mia Vì» disse Tomelilla scoppiando
ormai a piangere e voltandosi perchè lui non la vedesse in
quello stato.
«Scusami Lillà volevo solo distrarti per farti sentire
meglio. Ti prometto che scopriremo perché Pervinca si comporta
così, ti prego perdonami, non volevo farti piangere».
«Lillà ti prego guardami! Non posso sopportare di vederti
soffrire...... ti prego» disse il mago cercando di
tranquillizzare la sua amata.
Tomelilla si girò e coprì la poca distanza che c'era tra
loro, lo abbracciò forte e nascose il viso nel suo petto,
aspirò una boccata del suo profumo, lui ricambiò
l'abbraccio e tentando di tranquillizzarla le dava dei piccoli baci
sulla testa. Avrebbero voluto non sciogliere mai quell'abbraccio pieno
d'amore.
Intanto l'organizzazione della festa per l'arrivo della regina e della
principessa di Arendelle continuava, Vaniglia faceva progressi,
l'arrivo di Jim le aveva dato una nuova energia.
Lui e Vaniglia stavano facendo un'ottimo lavoro, avevano deciso che
sarebbe stato proprio Jim a fare da assistente a Babù e per non
offendere mamma Dalia, avevano chiesto alla signora e al signor Burdock
se avevano bisogno di aiuto con le torte e i dolci che sarebbero stati
serviti alla festa.
Ma prima che potessero dire a Dalia che la signora Marta aveva bisogno
di aiuto, lei li anticipò dicendo: «Babù cara, che
ne dici se Jim ti facesse da assistente? Così passereste
più tempo insieme...».
«Grazie mamma sei la migliore..... oh quasi dimenticavo, la
signora Marta ha detto se le puoi dare un aiuto con i dolci»
rispose Babù dando comunque un incarico a mamma Dalia, che fu
ben felice di andare alla Bottega delle Delicatezze.
Tutti furono coinvolti nella preparazione della festa, magici e non
magici, adulti e bambini, la banda dava infatti il suo
contributo, sotto la direzione di Capitan Grisam, che all'occasione
divideva i ragazzi in squadre da quattro o cinque componenti ognuna,
dentro le quali si trovavano almeno un magico del buio, per far sparire
gli oggetti, un magico della luce per far riapparire gli oggetti da
un'altra parte del villaggio e da non magici, che aiutavano come
potevano.
Lavorando tutto il giorno, la piazza fu presto pronta ad accogliere le
sovrane di Arendelle con il loro seguito, i ragazzi che avevano il
turno al museo, lucidavano e tenevano sempre puliti come specchi tutti
gli oggetti del Capitano, che avrebbero avuto visitatori diversi dai
cittadini di Fairy Oak, che quindi dovevano essere al massimo splendore
per fare bella figura.
Quercia era la più felice, perché poteva parlare e
raccontare le sue luuuuunghissiiiime store a tutti coloro che passavano
o lavoravano per il banchetto della festa e che quindi passavano buona
parte della giornata con lei.
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Capitolo 5 *** Vì MA SEI IMPAZZITA? ***
CAPITOLO 5
Capitolo 5
«Ciao
Babù, è arrivato un altro messaggio da parte della regina Elsa e
della principessa Anna?»
chiese Flox a Vaniglia.
«Si,
ma tu come fai a saper.......ah, giusto Quercia! Comunque si, i
gabbiani hanno parlato a quanto pare, alquanto strano, ma questa dopo
tutto è Fairy Oak, vero?»
rispose Babù che finito di preparare l'organizzazione della festa,
dava aiuto dove serviva. Poco distanti da lei e da Flox c'erano
Tomelilla e Duff che chiacchieravano sotto voce mentre svolgevano il
compito che era stato assegnato loro da Vaniglia.
Dall'altra
parte della piazza Pervinca e Grisam facevano finta di litigare, per
poi fare pace qualche minuto dopo, lo facevano spesso, quindi nessuno
si preoccupò. Una volta finito di fare pace guardavano loscamente
Tomelilla e Duff che parlavano e lavoravano vicini.
«Non
ti sembra assurdo?»
chiese Pervinca a Grisam, che in un primo momento non aveva capito a
cosa Vì si stesse riferendo.
«Cosa?
Che mio zio e tua zia si amino alla follia ma che non si possano
mettere assieme?»puntualizzò
Capitan Grisam.
«Perchè
non possono stare insieme?»
chiese Vì senza capire perchè due che si amano non possono stare
insieme.
«È
esattamente la stessa domanda che ho fatto io a zio Duff»
disse il maghetto mentre pensava alla sera, che aveva posto quella
domanda allo zio.
«E
lui cosa ti ha risposto?»
chiese Pervinca curiosa.
«Gli
è scansato il te che stava bevendo e per poco non ingoiava il
cucchiaio, mi ha solo detto che è complicato»
disse Grisam mentre scoppiava a ridere insieme a Pervinca.
«Mi
sa che farò la stessa domanda a mia zia, tanto per vedere come
reagisce, poi ti racconto com'è andata»
propose la streghetta.
«Non
vedo l'ora, speriamo solo che non si faccia male ..
ahahahhahahahahahahahah»
risero insieme i piccioncini. In quel momento, passò di li Scarlet
Pimpernel, per la quale Pervinca provava un'antipatia atroce, come
quasi tutti i ragazzi di Fairy Oak.
«Perchè
ridete?»
chiese disgustata. Pervinca stava per rispondere a tono, quando
arrivarono Vaniglia, Jim e Flox, che vedendo avvicinare Scarlet a Vì
avevano fiutato guai ed erano andati a salvare la situazione.
Vedendo
arrivare i rinforzi, Scarlet decise che non le andava più di
stuzzicare Pervinca, infatti «Ora
scusatemi ma ho cose importanti da fare!»
disse cercando di darsi un'aria importante.
«Uffa,
ogni volta che la vedo mi viene voglia di trasformarla in quello che
in realtà è: una vipera....»
disse Pervinca, con la rabbia che ormai stava svanendo.
«Vì
ti posso parlare un attimo in privato?»
chiese Babù alla sorella.
«Non
puoi dirmelo stasera a casa?»
rispose Vì
«Mmmhh
penso proprio di no, dai vieni....»
ribatè Babù, mentre la sua pazienza veniva messa a dura prova dalla
sua gemella.
«Cosa
c'è di tanto urgente?»
domandò Pervinca.
«Riguarda
il tuo comportamento....»
disse Vaniglia
«Quale
comportamento? Io sono sempre la stessa».
«No
Vì ultimamente hai cambiato i tuoi ritmi, vai a letto presto, sei la
prima che si sveglia e l'altro giorno, quando ti sei addormentata,
sulla mia scrivania.....».
«Ero
molto stanca forse, io non mi sono accorta di questi cambiamenti,
come posso cambiare e non accorgermene? Cosa ho fatto il giorno che
eravamo alla scrivania, quello può succedere» cercò di
giustificarsi la streghetta del buio.
«Quando
ti sei svegliata quella sera alla scrivania, poco prima tu hai urlato
una frase...»
«Che
frase posso aver detto di tanto strano da farti spaventare, dimmelo!»
«Se
tu mi lasciassi parlare, te lo avrei già detto!» disse Vaniglia,
con la pazienza ormai al limite.
«Hai
urlato: Si ti sposo anche io Jim»
«Beh
non so che dire Babù, magari ho sognato di essere te, dovresti
sapere ormai che mi piacerebbe essere te!» rispose Vì cercando di
non guardare la sorella negli occhi.
«COSA?
Stai scherzando? Tu vorresti essere me?» disse Vaniglia al massimo
della sorpresa.
Ma
prima che Pervinca potesse rispondere, videro che si stavano
avvicinando a loro Duff e zia Tomelilla.
«Cosa
succede ragazze? Qualche problema? »
chiese Tomelilla alle gemelle, che in coro risposero:«No
zia è tutto apposto!».
«Zia
posso farti una domanda?» chiese
subito dopo Pervinca.
«Certo
cara chiedi pure» rispose Tomelilla con calma. Babù si era girata
per sentire cosa stesse per chiedere la sorella alla zia, il signor
Duff intanto stava accanto a Tomelilla e ascoltava in silenzio, ma
per buona educazione non si impicciò nel discorso.
«Se
voi due vi amate alla follia, perchè non vi decidete a sposarvi?»
chiese Vì sfacciatamente, Vaniglia sbiancò, Duff divenne rosso come
un peperoncino messicano e Tomelilla quasi non cadde dall'imbarazzo,
per fortuna Duff ebbe la prontezza di sorreggerla.
«Ma
sei impazzita?» chiese Babù alla sorella, ancora scioccata dalla
domanda che aveva fatto alla zia, in presenza del signor Burdock.
«Che
c'è? È evidente che è vero, sono solo curiosa di sapere perchè si
ostinano a stare separati» rispose Vì come se niente fosse.
«Ca..Cara,
i..io non so c....che dire, co..come ti vengono in mente......»
Tomelilla non finì la frase, fu proprio il signor Duff a rispondere.
«Non
è così semplice, è una cosa moooolto complicata!»
«Non
penserai di liquidarmi così spero?» rispose Pervinca.
«Pervinca
non fare la maleducata, non puoi dare del tu a chi ti pare e piace»
riuscì a sputare Vaniglia, ma il signor Duff, non sembrava offeso.
«No
Vaniglia, tranquilla non succede niente se mi date del tu» rispose
dolcemente il signor Burdock.
«In
realtà noi non abbiamo una risposta, forse siamo troppo vecchi, o
forse abbiamo solo paura, non te lo so dire, ma ….. si vede così
tanto?» chiese Duff curioso.
«Scherzi?
Si vede eccome, ogni volta che vi vedo insieme ho paura che vi
saltiate addosso» disse Pervinca sincera.
«Oh
santo cielo, Pervinca, basta trattieniti, non è ne il momento ne il
luogo adatto» disse Tomellilla rischiando di nuovo di svenire, era
tutta sconvolta, aveva l'elegante acconciatura, che ora era mal
ridotta, la sua faccia, aveva sbalzi di colore che andavano dal Rosso
sangue al bianco cadavere.
Vaniglia
era sempre più scioccata, il signor Duff non sapeva dove guardare,
per nascondere l'imbarazzo, Tomelilla faceva ancora fatica a stare in
piedi, se non era caduta, era solo grazie a Duff che la teneva in
vita per evitare che cadesse.
«Va
bene, non si può fare neanche una domanda, io vado ci vediamo a
casa» disse, Tomelilla non ebbe la forza di fermarla e la lasciò
andare, Vaniglia si allontanò scusandosi per l'imbarazzo e il mago e
la strega rimasero da soli, in mezzo alla strada ancora con sbalzi di
colore sul viso.
Dopo
circa venti minuti di immobilità, Tomelilla con molta fatica parlò.
«Duff
mi puoi accompagnare a casa, non penso di arrivarci da sola»
«Certo,
riesci a camminare? Se no ti prendo in braccio» rispose il Mago
«Ma
scherzi? Vuoi che anche tuo nipote ci rivolga la domanda?»
«Veramente
lui me l'ha già rivolta la domanda e per poco non mi strozzo»
rispose Duff tornando con la mente alla sera in cucina.
«Bene
e per quale motivo non me lo hai detto?» chiese Tomelilla cercando
di fare un passo senza successo.
«Per
questo motivo» rispose l'uomo prendendo in braccio la sia amata.
Per
fortuna nessuno li vide ed arrivarono nella serra, per non farsi
vedere da Dalia e Cicero.
«Lillà
cosa dovremmo rispondere?» chiese Duff
«Non
ne ho idea ed ora non credo di poter ragionare lucidamente»rispose
Tomelilla con il fiatone e il batticuore.
Rimasero
in silenzio nella serra, erano soli e si guardavano, si guardavano in
silenzio, poco dopo le loro labbra si stavano incontrando e le loro
mani si stavano legando intorno ai loro corpi, le mani della strega
tenevano la testa del suo mago, le mani di lui cingevano la vita di
lei, lui la sollevò e la strinse ancora di più a se, non voleva
lasciarla voleva tenerla stretta a lui per sempre.
«Ti
amo Lillà, ti amo alla follia» le sussurrò lui all'orecchio.
«Anche
io Duff, Ti amo anche io alla follia, tienimi stretta ti prego, ho
paura di cadere, tienimi stretta a te» rispose lei in un soffio.
«Non
ti lascerò cadere e non ti lascerò, te lo prometto» rispose lui.
Il
suo respiro caldo sul collo, la mandava fuori di testa, faceva fatica
a capire dove fossero, ma a lei non importava, era con lui e questo
le bastava.
Perdonatemi
se trovate qualche errore stupido, o se il capitolo è noioso o
monotono, fatemi sapere se vi piace o cosa non vi è piaciuto,
anche tutte e due le cose ahahhahahahhahahahah spero che vi
piacia...... buona lettura, a presto :)
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Capitolo 6 *** L'idea di Acanti ***
capitolo 6 efp
Capitolo 6
Il messaggio diceva che le navi
avevano lasciato il porto di Arendelle due giorni prima e che il
viaggio non sarebbe durato meno di quattro giorni, perciò le sovrane
e il loro seguito sarebbero arrivati a Fairy Oak di li a due giorni.
Vaniglia, Jim e Flox, (che si era
unita a Jim e Babù nell'organizzazione della festa di arrivo), si
ponevano domande del tipo: Dove avrebbero alloggiato le sovrane? E il
loro seguito?
Vaniglia era letteralmente nel
panico, poi arrivò un'idea, a dargliela fu Acanti Bugle, che aveva
appunto detto a Babù: «Potvemmo
fave così, la Vegina e la Pvincipessa dovmivebbevo in una delle
vostve nove stanze, o magavi in Due delle vostve nove stanze,
dipende....»
«Da
cosa?»
chiese Flox
«Dipende
se vogliono stave insieme, sono sovelle no?»
rispose Acanti spazientito.
«Si
ha ragione Acanti, grazie è un'idea fantastica, ma gli altri? Non
sappiamo chi sono o quanti siano»
rispose Vaniglia, pensando ad un modo per risolvere il problema.
«Jim,
puoi chiamare il signor Burdock?»
chiese al ragazzo, diventando tutta rossa.
Si
ricordava ancora troppo bene la figuraccia che Pervinca aveva fatto
fare alla zia con il signor Burdock, anche se aveva ragione, non si
poteva buttare la verità in faccia a quei due poveretti.
«E
dove lo posso trovare?»
chiese innocentemente Jim
«Mi
hanno detto... »
intervenne Acanti.
«che
il signov Duff ha accompagnato tua zia a casa, in bvaccio e che sono
entvati nella sevva, dopodiché, non lo hanno visto uscive di li»
concluse, rivelando quello che secondo lui era un segreto.
«Acanti
Bugle, fatti gli affaracci tuoi, cosa te ne importa a te di cosa fa o
non fa mia zia? Non ti hanno insegnato a tenerti la lingua a posto?»
rispose Babù andando su tutte le furie e facendo quasi piangere
Acanti, che non capiva perchè lo stesse trattando in quella maniera,
insomma, lui aveva solo riferito quello che aveva sentito in giro.
«Ok,
Jim per favore, puoi restare qui con Flox e quel pettegolo a cercare
di immaginare come altro possiamo risolvere il problema?»
chiese al suo ragazzo la streghetta con un pizzico di rabbia nella
voce.
«Certo
piccola, ma tu dove vai?»
domandò Jim curioso
«A
cercare il signor Duff e a parlare anche con mia zia»
rispose Babù squadrando malamente il povero Acanti.
La
piccola strega della luce, si avvicinò alla porta della serra,
dentro si sentivano le voci del mago Duff e di sua zia. Per non
rischiare di interrompere niente, bussò tre volte alla porta e
attese la risposta.
«Un
secondo solo»
arrivò da dentro la serra.
«Avanti,
entra pure»
rispose il vocione del signor Duff.
Vaniglia
aprì la porta con molta cautela e con la faccia in fiamme
dall'imbarazzo, entrò e trovò Tomelilla che si cullava adagio sulla
sua sedia a dondolo che stava come al solito nella serra.
Il
signor Burdock era poco distante da lei e aveva una faccia seria e un
po' imbarazzata, si allontanò di poco da Tomelilla, che evitava di
guardarlo.
«Si
cara, volevi dirmi qualcosa?»
chiese la zia con il tono più calmo che riuscì a trovare.
«Si
zia, volevo parlare con te e anche al signor Duff e visto che è già
qui posso approfittarne?»
chiese timidamente Vaniglia.
«Si...
si certo di pure, tanto ormai non può essere peggio di quello che ha
fatto tua sorella»
rispose Lalla Tomelilla abbassando lievemente la voce.
«Oh
no zia, hai capito male, non voglio aggredirvi come ha fatto
Pervinca, io per prima sono rimasta sbigottita da come vi ha trattati
quella strega senza cuore, io non vi voglio accusare di niente,
dopotutto è la vostra vita e decidete voi cosa fare, ma no.... no io
non voglio assolutamente parlarvi di questo e poi Vì.......»
rispose Babù iniziando a parlare a macchinetta.
«Tesoro?
Tesoro? Basta abbiamo capito e ti ringrazio per le tue parole di
conforto. Ora possiamo tornare al motivo per la quale sei venuta a
cercarci?»
la bloccò Tomelilla, sapeva che a volte Vaniglia faceva discorsi
troppo lunghi e si faceva fatica a starle dietro.
«Ah
si giusto zia hai ragione. Allora, sappiamo tutti che tra qualche
giorno arriveranno la regina Elsa e la principessa Anna di Arendelle.
Il punto è che la principessa e la regina, dormiranno a casa nostra,
ma il loro seguito non sappiamo dove alloggiarli, quindi io ho
pensato, siccome so che la principessa Anna ha un quasi fidanzato,
non so se lo hanno reso ufficiale, comunque questo quasi fidanzato,
potrebbe alloggiare a casa Burdock, naturalmente se per voi va bene»
si fermò Vaniglia, con lo sguardo rivolto al signor Burdock, anche
se molto imbarazzata.
«Si
certo, perchè no? Jim dormirà nella stanza di Grisam, non vedo
quale sia il problema»
rispose subito Duff.
«E
gli altri dove intendi farli alloggiare?»
chiese zia Tomelilla.
«Ah
si, per loro noi magici della luce creeremo delle villette, le
arrederemo per farli trovare tutto ciò di cui possono avere bisogno»
rispose Babù che aveva trovato la risposta poco prima.
«Naturalmente,
le villette saranno molto belle anche all'esterno, devono sentirsi
bene accetti. Poi all'interno, i pavimenti saranno in legno pregiato,
le pareti rifletteranno la luce del sole di giorno e la luce della
luna di notte, in modo che possano vivere appieno la loro esperienza
a Fairy Oak, devono avere voglia di tornarci appena andranno via»
aggiunse entusiasta la piccola streghetta.
«Ottima
idea Vaniglia, bravissima, sapevo che avevano fatto bene a scegliere
te per l'organizzazione, sono veramente orgogliosa.» disse Lillà
soddisfatta.
«Zia,
appena hai un secondo libero, potrei parlare con te da sola?» si
rivolse Babù diventando seria.
«Certo
cara, dopo possiamo parlare da sole nella stanza degli incantesimi se
vuoi» rispose Lalla Tomelilla.
«Si
ok! Zia, posso farti un'altra domanda?» aggiunse Babù
«Si
dimmi cos'altro vuoi sapere?»
«Ho
saputo che anche la regina ha dei poteri, ma non so di che tipo, non
so se della luce o del buio, zia tu lo sai?» chiese Vaniglia
ricordando quello che le aveva detto Shirley qualche giorno prima.
«No
Babù non lo so mi dispiace, ma potrai chiederglielo tu quando sarà
qui, no?» rispose Tomelilla.
Era
ancora sulla sedia a dondolo, dopo quello che era successo con
Pervinca, faceva fatica a stare in piedi, un po' perchè il
comportamento di Pervinca stava peggiorando e un po' perchè le aveva
sbattuto letteralmente la verità su lei e Duff in faccia e lui era
addirittura presente, non poteva immaginare la vergogna e l'imbarazzo
che aveva provato, si era fatta dire da una ragazzina quello che gli
ci era voluta una vita a capire. Ma non avrebbe mai potuto
realizzarsi si diceva,erano vecchi, come avrebbero visto la loro
unione i cittadini di Fairy Oak. Non che non lo sapesse nessuno,
tutti ormai sapevano che tra i due c'era del tenero.
«Si
zia hai proprio ragione, io vado e vi lascio soli» disse Vaniglia,
poi si accorse che forse aveva detto qualcosa che non andava, anche
se nessuno la guardava male.
«Oh
santo cielo, perdonatemi, non volevo insinuare nulla, io non....»
«Vaniglia
cara, basta abbiamo capito, tranquilla non hai detto niente di male,
puoi andare» la calmò Tomelilla.
«Si
naturalmente, buona notte signor Burdock» disse educatamente Babù
«Puoi
chiamarmi Duff, buona notte anche a te Vaniglia» rispose Duff
Vaniglia
se ne andò dopo aver fatto un lieve sorriso al mago Duff ed un cenno
con la testa alla zia.
«Poverina,
è rimasta scioccata anche lei da quello che ha detto Pervinca»
constatò Tomelilla
«Beh,
non è che non avesse ragione, ma ce lo ha detto come se niente fosse
e...... e ….» disse Duff
«E
ci ha colto di sorpresa» concluse Tomelilla.
Rimasero
qualche minuto a guardarsi negli occhi, come se stessero facendo un
discorso in silenzio, poi Duff si schiarì la voce «Beh è tardi, è
meglio se vado, a domani amore mio!» disse dolcemente il signor
Burdock alla sua amata, posandole un bacio delicato sulla guancia, i
suoi baffi le fecero il solletico e lei sorrise, poi si girò e le
loro labbra si incontravano.
«Buona
notte Duff, fai sogni d'oro» gli rispose lei.
Quella
notte, Tomelilla non fece antro che sognare il suo corpo attaccato a
quello di Duff e i baci che si erano dati.
Una
volta che Duff se n'era andato, Tomelilla, si alzò con molta cautela
e si recò nella stanza degli incantesimi, dove Vaniglia dopo aver
salutato Flox, Acanti ed aver dato una buona notte con i fiocchi a
Jim, la aspettava. Chiusa la porta alle sue spalle, Lillà si guardò
in giro.
«Dov'è
Felì cara?» chiese la strega
alla nipote
«È
con Pervinca, a controllare che non combini altri guai!» rispose
Vaniglia
«Si
giusto, saggia decisione. Allora, cosa mi dovevi dire?» domandò
«Ti
volevo parlare del comportamento di Vì. L'altra sera ero alla mia
scrivania che stavo organizzando tutto per la festa, Vì ha detto che
provava ad aiutarmi, si è addormentata però e poco prima che si
svegliasse ha urlato: SI TI SPOSO ANCHE IO JIM. Io mi sono girata e
le ho detto: Jim? mi prendi in giro?, lei mi ha guardato come se
fossi pazza e poi si è coricata, ed erano solo le sette e
mezza....».
«Grazie
tesoro per avermi confidato questa cosa, vedrai che la nostra Vì
tornerà in se, magari le serve solo un po' di tempo. Ora è meglio
se vai a letto, è molto tardi!»
«Zia,
magari a te sembra una sciocchezza, ma mi ha preoccupata tanto»
aggiunge Babù
«No
Babù non è affatto una sciocchezza, stai tranquilla»
la rassicurò Tomelilla.
Poco
dopo Vaniglia, andò a dormire. Tomelilla continuava a cercare una
spiegazione per il comportamento della nipote, senza risultati.
A
mezzanotte esatta, Felì bussò alla porta della camera della sua
strega per l'ora del racconto.
Ps.
se c'è qualcosa che non vi piace, o qualche errore fatemelo
sapere con una recensione, grazie per aver letto la storia :) a presto
|
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Capitolo 7 *** L'arrivo a Fairy Oak ***
Capitolo 7
Capitolo
7
Non
mancava ormai molto all'arrivo degli ospiti e l'intera valle era in
movimento, per finire le ultime cose rimaste in sospeso. Un
pomeriggio e poi le navi sarebbero entrate in porto, così dicevano
gli alberi, che dall'alto vedevano il mare. I magici della luce,
stavano finendo le villette pensate da Vaniglia e progettate da Jim,
stavano uscendo veramente graziose, i tetti alti e a scaglie, le
finestrelle con un piccolo balconcino in legno dove erano comparsi
dei fiori di Vaniglia, veramente graziosi. In altre erano posati dei
deliziosi tulipani bianchi e rossi, che davano un po di colore, erano
veramente belle quelle, fatte quasi interamente in legno, veniva
voglia di entrarci dentro e non uscire più.
Vaniglia
era al settimo cielo, i bambini e gli adulti di Fairy Oak si stavano
dando da fare, tutte le case erano specchi, non si vedeva un granello
di povere, le vetrine delle botteghe, che stavano intorno a Quercia
erano piene di cose buonissime e graziose, tutto era pronto nella
piazza intorno al grande albero, c'erano sedie comodissime, panche,
lunghi tavoli e tanti addobbi, i tavoli venivano apparecchiati con
lunghe tovaglie create apposta per l'evento dalla sarta del
villaggio, la signora Pull che con le sue sei fate aveva creato un
capolavoro di tovaglia.
Il
liutaio del villaggio, il signor Mc Mike aveva creato degli splendidi
strumenti, che sarebbero serviti per animare la festa. Insomma tutti
erano in agitazione, non vedevano l'ora.
«Ciao
Vaniglia, volevo farti una domanda, visto che sei tu ad organizzare
tutto» chiese Scricciolo
a Babù
«Ciao
Robin, chiedi pure, cosa vuoi sapere?»
rispose Vaniglia educatamente.
«Chi
accoglierà la regina e la principessa? Qualcuno di importante nel
villaggio dovrebbe farlo»
chiese Robin.
«Sai
Robin, in realtà non ci avevo pensato, tu hai qualche idea?» chiese
a sua volta Vaniglia pensierosa.
«Secondo
me i magici di Fairy Oak più potenti dovrebbero accoglierli...»
rispose Scricciolo, rivolgendo un sorriso a Vaniglia, che sembrava
aver trovato i segreti dell'universo.
«Certo,
mia zia e il signor Duff! Potrebbero essere loro ad accogliere i
nostri ospiti e dietro di loro ci sarà la Banda al completo, gli
altri cittadini attenderanno dentro Fairy Oak le sovrane e il loro
seguito» aggiunse Vaniglia entusiasta.
«Che
bell'idea che hai avuto Robin, mi piace molto. Si faremo così!
Adesso faccio avvisare tutti di come si svolgerà il benvenuto» si
complimentò Babù, Robin, contento che la sua idea fosse piaciuta a
Vaniglia, si allontano con un lieve inchino.
Come
promesso, l'organizzatrice, fece sapere a tutti come si sarebbe
svolta la scena di benvenuto al porto, poi andò dal signor Duff per
annunciare anche a lui quello che era stato deciso.
«Salve
signor Burdock, posso parlarle un secondo soltanto?» chiese
timidamente Vaniglia
«Ciao
Vaniglia, certo ma ad una sola condizione...» aggiunse il mago
«Quale?»
chiese curiosa e sorpresa Babù
«Che
tu mi chiami Duff, accetti?»disse Duff con la mano tesa ed un
sorriso luminoso sulla faccia
«Ah
certo, mi stavo spaventando, sign... Duff» si corresse subito
Vaniglia
«Allora,
cosa mi volevi dire?»
«Ah
si giusto, Duff, ho pensato, anzi in realtà è un'idea di Robin
Windflower, che tu e mia zia foste i primi a dare il benvenuto alle
sovrane, dietro di voi ci sarà la banda al completo, tutti gli altri
aspetteranno dentro Fairy Oak..... che ne pensa... ops, pensi?»
chiese Vaniglia correggendosi
«Penso
che sia un'ottima idea, ne hai già parlato con tua zia?» chiese
Duff.
«No
in realtà lo chiesto prima a voi... a te» rispose Vaniglia
correggendosi ancora una volta.
«Se
vuoi glielo riferisco io, adesso» propose il mago.
«Certo,
così io finisco le altre cose, a dopo allora».
Il
mago salutò con la mano la ragazza e si diresse subito in via degli
Orchi Bassi.
La
banda era stata riunita da Capitan Grisam, al museo di Capitan
William E. Talbooth, un pescatore visionario, che dopo la sua morte
si è scoperto essere stato un vero capitano della marina al servizio
del re.
Il
punto all'ordine del giorno era: il ben venuto alle sovrane di
Arendelle.
«Allora,
siamo qua per parlare ed organizzare come si deve il benvenuto alle
sovrane, che arriveranno in breve» iniziò Capitan Grisam.
«Ci
sono domande?» chiese Pervinca, che ormai aiutava il giovane Burdock
a sostenere le assemblee della Banda, l'aveva nominata comandante in
seconda.
«Bene,
allora visto che non ci sono domande possiamo continuare... quindi
come dicevo,Vaniglia, che in questo momento non è con noi perchè è
occupata a terminare i preparativi ed aggiustare le ultime cose, mi
ha informato di un'idea che è venuta al nostro Scricciolo, qui
presente e che lei ha appoggiato e perfezionato» continuò Grisam.
La
piccola piccola Sophie alzò la manina per fare una domanda, ma
nessuno la vedeva, perchè era dietro a Celastro, il grassottello
della banda, la poverina le farsi vedere dovette salire su un barile
che aveva li vicino.
«Si,
cosa c'è Sophie?» chiese il capitano vedendola sbracciarsi.
«Io
non so che idea ha avuto Robin...» disse la bambina, con il faccino
triste.
«Sophie,
nessuno lo sa, lo stiamo dicendo per questo motivo» intervenne
Pervinca.
«Allora,
l'idea di Scricciolo è stata, quella di far dare il benvenuto alla
regina e alla principessa da mio zio e da madama Tomelilla, visto che
rappresentano i magici più potenti nella valle di Verdepiano e che
quindi rappresentano al meglio Fairy Oak, quindi l'idea, era di far
andare strega Tomelilla e zio Duff al porto» andò avanti Grisam.
«Questa
è l'idea di Vobin?» chiese Acanti.
«Si
Acanti, questa è la proposta da Robin» confermò Grisam
«E
allova Vaniglia cosa ha aggiunto alla pvoposta?» continuò Acanti
«Se
mi date un secondo di tempo ve lo dico» disse Grisam alzando gli
occhi al cielo.
«Allora,
Vaniglia ha aggiunto alla proposta, che andassimo con loro al porto,
la banda al completo, mentre gli altri rimarranno in città per dare
inizio alla festa appena entrano nel villaggio»continuò Grisam
arrivando alla conclusione.
«Grisam,
quando andremo di la, secondo me dovremo essere ordinati, per esempio
i piccoli davanti, i medi in mezzo e i più alti dietro» aggiunse
Pervinca, come seguendo un pensiero.
«Secondo
me ha vagione Pevvinca»
commentò Acanti.
«Si,
faremo così, iniziate a sistemarvi i più bassi a destra, i più
alti a sinistra e quelli che rimangono al centro»
disse Grisam, guardando i ragazzi che al suo ordine si sistemavano.
I
ragazzi si sistemarono, Pervinca per evitare di dimenticarsi dove
erano fece una piantina illustrativa, scrisse quindi i nomi in ordine
sul foglio, il nome dei più alti poi quelli di altezza media e alla
fine i più bassi poi aggiunse Vaniglia e Jim da un lato e lei e
Grisam dall'alto.
Ormai
mancava veramente poco, ed il villaggio era perfettamente
organizzato, le casette per l'equipaggio pronte e bellissime, la
piazza della quercia addobbata a festa, i tavoli apparecchiati con
tante delizie, le case, perfettamente pulite e ordinate, con addobbi
all'esterno, fiori, dolci e tanto calore erano li pronti per essere
donati a coloro che sarebbero arrivati.
La
Banda andò i postazione al porto, sul molo erano bellissimi, tutti
allineati e con dei sorrisi emozionati sui volti. Duff e Tomelilla
arrivarono in quel momento e si sistemarono davanti alla Banda del
capitano.
Attesero,
attesero, attesero e finalmente: le navi che entravano nel porto e si
sistemavano.
Il
molo era stato allargato dai magici della luce, per dar modo di
scaricare i bagagli senza problemi.
I
ragazzi si aspettavano delle dame di compagnia per la principessa e
la regina, invece scesero semplicemente senza nessun ambasciatore ad
annunciare il loro arrivo.
La
prima a scendere fu la Principessa Anna, Duff e Tomelilla si
inchinarono e la banda fece lo stesso.
La
principessa fece un breve inchino e tutti si alzarono di nuovo, poco
dopo scese la Regina Elsa, tutti s'inchinarono di nuovo.
«Buonasera
amici, vi prego alzatevi, non c'è bisogno...» fu la prima cosa che
disse la sovrana di Arendelle.
A
parlare fu Lalla Tomelilla. «Vostra altezza, mi chiamo Lillà dei
Sentieri, ma vi prego di chiamarmi Tomelilla, io ricordo bene quando
da piccole voi e vostra sorella venivate qua in questa bellissima
valle a passare le vacanze, è un onore avervi di nuovo con noi.
Posso presentarle il signor Duff Burdock?!» iniziò Tomelilla
emozionata.
«Vostra
altezza, Principessa, siete incantevoli, è un vero piacere
conoscervi!» disse il mago emozionato quanto i bambini, diede un
lieve bacio sulla mano alle nuove arrivate e si girò per permettere
a quest'ultime di vedere la Banda al completo che dava loro il ben
arrivato con un inchino sincronizzato.
«Grazie,
siete veramente belli» disse Elsa ai ragazzi, Sophie era sul punto
delle lacrime dalla felicità.
«CIAO,
io sono Olaf e amo i caldi abbracci!» si sentì, i ragazzi
guardarono oltre la regina e alla principessa che erano davanti a
loro. Videro un pupazzo di neve con una nuvoletta da cui scendeva...
neve, si era proprio neve. La prima a parlare fu Vaniglia. Duff e
Tomelilla erano altrettanto esterrefatti.
«Ma
come è possibile, un pupazzo di neve in estate?» chiese Babù come
assente.
«Oh
è una magia, mia sorella ha un potere particolare, lei fa apparire
neve dal nulla, ma ho sentito che anche tra di voi qualcuno sa fare
magie, posso vederne qualcuna?» chiese la principessa Anna
entusiasta.
«Cevto
maestà, ecco...» rispose Acanti facendo apparire dei bellissimi
fiori di lillà.
«Sono
bellissimi, è fantastico! Lo sapete fare tutti?» chiese curiosa la
principessa
«No
principessa, alcuni di noi sono magici della luce e perciò hanno il
dono di creare, altri sono magici del buio e quindi hanno il potere
opposto, cioè quello di distruggere e invece alcuni non hanno nessun
potere, sono non magici ma non per questo meno importanti» spiegò
Grisam
«Regina
Elsa, il suo che potere è? Perdonate, non riesco a capire...»
chiese Vaniglia che aveva una voglia matta di chiederglielo.
«Come
ti chiami?» chiese Elsa.
«Mi
chiamo Vaniglia Periwinkle altezza» rispose Babù
«OH
ma che bel nome complimenti, Vaniglia, io non so se il mio potere
appartiene al buio o alla luce, perchè io faccio apparire la neve,
ma ho imparato anche a farla sparire quindi non saprei che dire»
rispose Elsa.
Dalla
nave, pochi minuti dopo dalla nave scesero, una renna ed un ragazzo.
«Bene,
ragazzi, lui è Kristoff e la renna accanto a lui si chiama Sven»
presentò Anna.
La
piccola Cecilia Buttercup rimase a bocca aperta nel vedere la renna,
non gli si buttava addosso solo perchè Celastro, il grosso
fratello, la teneva per la maglietta.
Naturalmente
ragazze ci saranno altri capitoli, avevo altre cose da scrivere ma
non potevo metterle tutte in questo capitolo per tanti motivi, primo
fra tutti perchè mi sono accorta che è uscito leggermente più
lungo dei precedenti. La mia richiesta è sempre la stessa,
recensite, per farmi sapere come vi è sembrato questo capitolo,
anche se la recensione non è positiva, grazie per aver letto, a
martedì prossimo. :) scusate se vi ho fatto aspettare troppo, ma ho
avuto problemi con il computer.
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Capitolo 8 *** L'INCONTRO DI ELSA ***
Capitolo 8
Capitolo
8
Una
volta presentati tutti, Lalla Tomelilla invitò i nuovi arrivati ad
entrare nel villaggio.
«La
Banda del Capitano, vi precederà... se siete d'accordo Maestà?!»
intervenne Grisam, rivolgendosi alla regina Elsa che annuì
dolcemente e alla principessa Anna, che non stava più nella pelle,
ma che in presenza della sorella, per non farle fare brutta figura,
cercava di darsi un po' di contegno.
Al
suo fianco Kristoff si guardava intorno esterrefatto, la valle era
bellissima e gli alberi in lontananza muovevano i lunghi rami a mo'
di saluto.
«Anna,
guarda gli alberi, sembra che ci stiano salutando...» disse
Kristoff.
«È
così, vi stanno dando il benvenuto...o il bentornato, visto che loro
c'erano quando venivate qua» intervenne Flox.
«Oh
è così bello...GRAZIE ALBERI È UN PIACERE ANCHE PER ME RIVEDERVI»
urlò Anna in direzione degli alberi.
Elsa
guardò la sorella e sorrise, poi si rivolse a Tomelilla.
«Tomelilla?!
Ho una domanda da farti, ma non vorrei sembrare scortese...» iniziò,
«Chiedete
pure Maestà, non c'è alcun problema... qualcosa vi turba?» chiese
Lillà camminando di fianco alla regina.
«Ero
solo curiosa di sapere dove dormiremo io e il mio seguito!» chiese
Elsa sfregandosi le mani come faceva sempre.
«Oh
mia cara regina, se per voi va bene, voi e vostra sorella dormirete
nella umile casa dei Periwinkle, siete d'accordo?»chiese Tomelilla,
con uno sguardo adorabile sul volto.
«Oh
che cosa generosa, ma non dovete disturbarvi tanto...» rispose la
regina.
A
rispondere fu Pervinca, che fino al quel momento aveva camminato
accanto a Grisam in silenzio.
«Maestà
sarebbe un vero onore potervi avere in casa nostra!» sostenne
Pervinca.
«Oh
se la mettete su questo piano, allora saremo liete di sostare nella
vostra casa» le rispose la regina sorridendo.
«Ma
il mio seguito...?» aggiunse Elsa curiosa.
«Non
vi preoccupate, abbiamo pensato anche a questo» rispose felice
Tomelilla.
Arrivarono
al villaggio, la banda entrò e i ragazzi si disposero su due file,
come delle guardie del corpo, come misero piede all'interno del
villaggio, scoppiarono in aria coriandoli e stelle filanti, tutto era
bellissimo, l'aria sapeva di festa.
Arrivarono
subito in piazza della Quercia, dove il grande albero aspettava di
essere presentata agli ospiti.
«Lei
è Quercia, che ha dato il nome al nostro villaggio, Quercia?!... lei
è la regina Elsa, con sua sorella, la principessa Anna, Kristoff il
fidanzato della principessa a quanto ho capito... la renna si chiama
Sven e il pupazzo di neve si chiama Olaf» presentò Duff, che fino a
quel momento aveva osservato in silenzio la sua amata Tomelilla,
conversare con le sovrane.
«Ciaaaaaaaooooooooo
amiiiiiiiiiciiiiiiii, èèèèèèèèè uuuuun piiiiiaaaaceeereeee
coooooonooooosceeeerviiiiiii, vooooooiiiiiii eeeeraaaaavaaaaateeeee
piiiiiccoooooleeeeee quuuaaaaandooooooo viiiii hoooooo
cooooonooooosciiiiuuuuuutoooooo e maaaaaaaagaaaaaaariiiiii noooon
viiii riiiiicoooordaaaaaaateeeeeeee diiiiiiii meeeeee...» attaccò
Quercia con il suo vocione.
«Si,
cara amica, mi ricordo di te, ma magari mia sorella no, forse era
troppo piccola l'ultima volta che siamo venute a Fairy Oak... è un
piacere anche per me rivederti» rispose Elsa rivolgendo al grande
albero un sorriso adorabile.
Subito
dopo aver parlato con Quercia, si diede ufficialmente inizio alla
festa, con musica e tanto altro. I ragazzi sommersero la regina ma
sopratutto la principessa di domande e curiosità, la principessa
rispondeva volentieri alle domande, era molto contenta di avere tante
persone con cui parlare, Olaf insegnò a Cecilia Buttercup a ballare
e a pattinare sul ghiaccio. La regina Elsa infatti mostrò agli
abitanti di Fairy Oak il suo affascinante potere, come faceva con la
sorellina quando erano piccole, prima che Anna si facesse male. Aveva
imparato a controllarlo ora, era più sicura di sé e non aveva paura
di congelare tutto per sempre, ora oltre che far apparire sapeva
anche come sciogliere la neve, lo sapeva fare grazie all'amore che
sua sorella aveva mostrato per lei.
La
sera arrivò presto e piano piano i cittadini salutavano ed augurando
la buonanotte agli ospiti, si ritiravano nelle loro case fresche e
confortevoli.
I
ragazzi avevano già mostrato a tutti, organizzati da vaniglia, il
posto dove avrebbero dormito. Per Sven, i magici della luce avevano
creato una bellissima stalla per lui e per i cavalli che erano
arrivati in nave, con cui Sven aveva stretto amicizia lungo il
viaggio.
Per
Olaf sempre i magici della luce, avevano creato una casetta tutta per
lui dove avevano fatto apparire un refrigeratore pensato per non
farlo sciogliere, anche se aveva la sua amata nuvoletta che lo
seguiva ovunque.
Elsa
aveva dato il suo contributo dando origine ad una piccola nevicata
che si sarebbe ricreata, i bambini si erano tanto affezionati a quel
piccolo combina guai in neve e alle canzoncine che il pupazzo,
componeva per loro, ne creava una per ogni circostanza.
Elsa
e Anna si ritirarono in casa Periwinkle, dove il signor Cicero, da
gentil uomo quale era si era preoccupato di chiedere, se preferissero
dormire in una stanza ampia insieme o se volevano dormire nella
stessa camera.
Anna
lasciò decidere alla sorella un po' con il batticuore, lei adorava
dormire con Elsa, da quando erano piccole.
Elsa
optò per la camera insieme ed Anna fu lì lì per saltarle addosso e
stringerla in un abbraccio, ma si trattenne. Le gemelle chiesero alle
sovrane se prima di andare a letto volessero salire in camera loro
per parlare un po'. Accettarono con gioia e poco dopo si trovarono a
parlare sedute sui letti, Pervinca ed Elsa parlavano sul letto della
giovane streghetta del buio, mentre Anna e Vaniglia chiacchieravano
felicissime sul letto ordinatissimo di Babù.
«Maestà,
ho una domanda un po' privata e se vuole può anche non rispondermi,
ma sono molto curiosa...» iniziò Vì.
«Chiedi
non ti preoccupare Pervinca» la incoraggiò Elsa.
«ok...
volevo sapere se nel vostro cuore c'è qualcuno, si qualcuno che vi
piace e viceversa?» domandò Pervinca.
«Beh,
in effetti qualcuno c'è, ma non dirlo a nessuno...» attaccò la
regina diventando lievemente rossa in viso.
A
Pervinca si accesero gli occhi.«chi è? Non lo dico a nessuno,
eccetto mia sorella, con lei non ho segreti» disse Vì.
«si
chiama Jack, Jack Frost, ha il mio stesso potere...» confessò Elsa.
«COSA?
Ma Jack Frost non esiste, è solo una leggenda» rispose Pervinca con
una faccia scioccata della serie, mi stai prendendo in giro?.
Elsa
sorrise e rispose «Invece esiste
veramente, è solo che non si fa vedere di solito, hai presente
quando nevica?» chiese dolcemente. «Si certo ma...» cercò di
controbattere Pervinca.
«È
sempre opera sua, sai, ci siamo conosciuti così. Era fine autunno,
io ero triste e la neve a cominciato a scendere, lui era venuto per
portare un po' di neve, ma arrivando e trovando già tutto bianco, è
rimasto sbalordito e voleva sapere da dove arrivasse quella neve
visto che lui non l'aveva portata. Seguendo il mio potere è arrivato
in camera mia, io mi spaventai molto e per poco non mi misi ad
urlare, ma lui mi tranquillizzò si presentò e dalla corona che
portavo ancora sul capo, intuì che ero una regina e s'inchinò.»
raccontò Elsa, con la mente a quel giorno.
«che
bello e poi cosa successe?»domandò
Vaniglia, che con Anna si erano avvicinate al letto di Pervinca.
«Mi
chiese se sapessi da dove arrivava la neve e io risposi che ero io a
crearla. Lui mi rispose che anche lui aveva lo stesso potere, poi
iniziammo a parlare e continuammo tutta la notte, finché io non mi
addormentai, la mattina dopo lui non c'era più, ma sul mio comodino
c'era un biglietto che diceva : Sono veramente felice di averti
conosciuta Elsa, tornerò a trovarti molto presto, con la speranza
che tu non mi rubi il lavoro.».
Qualche
giorno dopo Jack tornò a trovare Elsa, e lo fece per molte altre
notti e ogni volta si avvicinavano sempre di più l'uno all'altro: si
erano innamorati.
«Bene
ora a letto tutte, è molto tardi ed è stata una giornata molto
lunga, buona notte Vaniglia, buona notte Pervinca.»
augurarono Elsa ed Anna alle gemelle.
Mi dispiace se non aggiorno spesso,
ma non riesco, perchè ho molto da studiare ultimamente, alla
prossima. grazie per aver letto.
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Capitolo 9 *** Una colazione speciale ***
Capitolo 9
Capitolo
9
Il
giorno successivo, le ragazze si svegliarono molto presto, Pervinca
non si addormentò neanche. Aveva volato tutta la notte per il
villaggio, insieme a Grisam avevano guardato la loro amata Fairy Oak
dormire e sognare sotto le loro teste.
Vaniglia
si era svegliata in tempo per volare come ogni mattina insieme alla
gemella, infatti, ogni volta all'alba, quando il giorno e la notte si
incontrano, volavano felici mano nella mano e quei pochi minuti di
volo insieme, sembravano valere cento vite.
Tornate
dal loro incontro le gemelle, si affannarono a preparare la tavola
per la colazione. Anna si svegliò per prima, si vestì in silenzio
per non svegliare Elsa, che dormiva ancora, sognando tranquilla il
suo prossimo incontro con Jack, non sapeva quando, ma sapeva che
sarebbe stato difficile.
Una
volta scelto l'abito ed indossato, scese per la colazione. Trovò le
gemelle che stavano terminando di apparecchiare la tavola, Lalla
Tomelilla che leggeva una ricetta su un libro aperto sul ripiano
della cucina, si sentiva un buon profumo di latte bollito, uova,
bacon e tante altre delizie che probabilmente stavano preparando per
loro.
«Buongiorno,
come ha dormito principessa?» chiese Tomelilla con un tono adorabile
da mamma chioccia.
«Molto
bene Signora Tomelilla, sono stata veramente bene» rispose Anna con
un sorriso ed accennando un saluto verso le gemelle che ormai avevano
finito di preparare e si stavano sedendo ai loro posti, invitando
Anna a fare lo stesso.
«Vi
prego principessa datemi del tu, mi sentirei più a mio agio»
aggiunse la saggia strega della luce.
«Va
bene, ma a condizione che anche voi...tu, mi chiami Anna senza grandi
cerimonie» concluse Anna.
«Va
bene, accordato» rispose Tomelilla, sorridendo.
Poco
dopo in cucina, arrivò il signor Cicero, aveva deciso di fare le sue
famose crepes. Ed infatti poco dopo era già ai fornelli a prepararne
qualcuna.
Elsa
fu l'ultima a scendere per la colazione, chiese perdono per il
ritardo e salutò tutti con un caloroso buongiorno.
Dalia
entrò dalla porta poco dopo, con degli ospiti. Erano il mago Duff
con il fratello Vic, la signora Marta che aveva in mano un
grandissimo vassoio con sopra qualcosa di molto buono sicuramente,
poiché tute le delizie che arrivavano dalla bottega delle
delicatezze, erano sempre squisite da svenimento. A chiudere la fila
c'erano, Kristoff, Grisam e Jim.
Le
gemelle andarono ad abbracciare e salutare i loro fidanzati, anche
Anna si alzò a salutare Kristoff. Elsa guardò tutti e chiese di
scusarla un momento, andò in bagno e rimase li per un po' a
riflettere su quanto fosse bello avere qualcuno d'amare.
Infatti
in un momento la sala da pranzo, preparata per la colazione con così
tanta gente era diventata tutto un abbracci, tra fidanzati e non.
Pervinca era andata incontro a Grisam, Vaniglia al suo amato Jim, la
signora Dalia era andata a salutare affettuosamente suo marito, il
signor Duff, era andato in modo losco verso Tomelilla, che stava in
un angolo della stanza, dove vicini parlavano piano, il signor Vic
teneva stretta sua moglie mentre parlavano con Dalia e Cicero ed
infine Anna era andata a salutare Kristoff. Lei era rimasta sola, a
vedere tante coppie che si scambiavano gesti d'affetto l'un l'altra,
quasi le veniva da piangere. Lei a chi poteva mostrare tanto affetto?
Non aveva un fidanzato, anche se il suo cuore batteva per Jack, come
aveva raccontato senza sbilanciasi, la sera prima.
Circa
una mezz'ora dopo, Anna bussò alla porta per vedere se andava tutto
bene. La sorella aprì un momento per farla entrare.
«Elsa,
che c'è perchè sei chiusa nel bagno? C'è qualcosa che non va?» le
chiese la sorella preoccupata.
«No
sorellina, è solo che eravate tutti coppiette e io ero l'unica da
sola, quindi ho preferito andar via, tutto qua» rispose Elsa girando
la faccia per non far vedere quell'attimo di sofferenza che era
uscito fuori dal suo controllo.
«Oh
mi dispiace, non volevo che ti sentissi esclusa... posso dirti una
cosa? Ma lo sapresti solo tu, quindi devi promettermi che non lo
dirai a nessuno va bene?» intervenne Anna ritrovando l'entusiasmo.
«Certo
Anna dimmi, di che si tratta?» domandò Elsa ritrovando il sorriso
grazie all'entusiasmo travolgente della sorella.
«Regina
Elsa, stai per diventare zia!» esclamò Anna, controllando il tono
della voce perchè non sentisse nessuno la notizia.
«Oh
santo cielo, Anna, è bellissimo, diventerò zia, sono felicissima,
ma quando lo hai scoperto?» chiese Elsa che ormai era al settimo
cielo, all'idea di avere dei nipotini.
«Poco
prima di partire, non mi sentivo molto bene, ricordi?! Così ho
chiamato il dottore e mi ha detto che aspetto un bimbo, o una bimba
ancora non si sa...» rispose Anna entusiasta al punto di scoppiare.
«Oh
mio dio, sono contentissima...» continuò Elsa abbracciando forte la
sorella e poi staccandosi un momento per poggiare delicatamente la
mano sulla pancia di Anna.
Tornarono
di sotto dopo circa una trentina di minuti, non dissero niente a
nessuno per scrupolo. La giornata appena iniziata, prometteva un po'
di pioggia nel pomeriggio, questo dicevano le previsioni del signor
Cicero che raramente sbagliavano.
Il
signor Duff come era prevedibile aveva mangiato quasi tutte le crepes
che Cicero aveva cucinato, così dovette alzarsi e prepararne altre
perchè bastassero per tutti.
Nel
vassoio che aveva portato la signora Marta, c'erano deliziose paste
calde, croissant al cioccolato, senza niente, con la crema, con la
marmellata, poi c'erano bomboloni, saccottini al cioccolato, la
girella alla Grisam, che era un dolce creato in onore come dice il
nome di Grisam, la girella alla Grisam era un cornetto particolare,
aveva una pasta sfoglia ricoperta di cioccolato, dentro c'erano
pezzetti di cioccolato fondente e cioccolato bianco, insomma era
molto buono ed è facile capire perchè i bambini di Fairy Oak e non
solo ne andassero matti.
«Mamma
complimenti, sono fantastici come sempre, sei la migliore!» disse
infatti Grisam addentando il dolce e gustandolo.
«Grazie
tesoro, ma non mangiarne troppo, o ti verrà il mal di pancia»
rispose la signora Marta.
«Certo
mamma, stai tranquilla» aggiunse il ragazzo.
Pervinca
stava addentando un cornetto al cioccolato, era squisito, di solito
la mattina andando a scuola prendeva sempre quello, Vaniglia invece
prendeva quello alla crema, ma ogni tanto per far felice la sorella,
li dividevano a metà e mangiavano così metà croissant alla crema e
metà al cioccolato fondente.
Kristoff
era un po' in imbarazzo, ma il signor Cicero, il signor Duff e il
signor Vic riuscirono poco dopo a metterlo a proprio agio,
chiacchierando allegramente del più e del meno, chiedendo a ragazzo,
com'era il suo paese e convincendolo a parlarne.
Un'ora
dopo, qualcuno bussò alla porta, mamma Dalia si stava alzando per
andare ad aprire, ma il marito la fece riaccomodare sul divano e andò
personalmente ad aprire ai nuovi arrivati.
Erano
Olaf e Sven, il primo entrò travolgendo tutti con il proprio
entusiasmo, l'altro rimase incastrato con il sedere nella porta e
dovettero aiutarlo tirando e spingendo, alla fine entrò e tutto
contento guardò Kristoff aspettando la sua carota, fu Anna a
procurarla.
Olaf
come al solito stava già facendo domande di ogni genere e curiosava
intorno, per vedere quella graziosa ed enorme casa.
Angolo
dell'autrice:
scusate
l'enorme attesa, non so quando potrò di nuovo aggiornare, a causa
dello studio. Spero che questo capitolo vi piaccia, chiaramente se
lasciaste una recensione, anche piccola per farmi sapere cosa vi è
piaciuto e cosa invece no, ve ne sarei molto grata.
A
presto, non so quanto ancora farò durare la storia, anche perchè ad
un certo punto potrei diventare noiosa, quindi non so... ripeto a
presto e fatemi sapere. :3 baci :3
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Capitolo 10 *** Un duello ***
capitolo 10 ricontrollato e corretto fanfiction frozen
Capitolo
10
«Oh
ciao Olaf, come ti senti?»
chiese Elsa divertita
«Mi
sento UNA MERAVIGLIAA!»
rispose Olaf con il suo enorme naso a carota che gli scivolava
leggermente sul muso, Elsa notando il gesto del pupazzo di neve,
mosse leggermente la mano delicata e rinforzò la piccola nuvoletta
che stava sopra Olaf, che si stava dissolvendo piano piano.
«GRAZIE,
adesso sto anche meglio»
commentò Olaf.
Intanto
gli altri continuavano a parlare e ridere. Ad un certo punto, Anna
chiese: «Beh che si fa
oggi ragazze?».
Fu
Vaniglia a rispondere: «Bene
signore e signori» esordì
richiamando all'attenzione tutti i presenti
«Lasciate
che vi illustri il programma per questa fantastica giornata, per
prima cosa, la mattina visiteremo il villaggio, e ad ogni casa, ci
sarà un membro della Banda del Capitano che spiegherà di chi è la
casa e presenterà brevemente i nostri cittadini»
continuò, suscitando uno scoppio di entusiasmo da parte di Anna e di
Olaf che si guardarono e saltarono insieme felici, poi Anna,
accorgendosi che aveva perso il controllo dalla felicità, guardò la
sorella, che le sorrise e portò di nuovo l'attenzione su Vaniglia.
«Poi
avremo il pranzo, per poi spostarci nella piazza della quercia dove
avrà luogo un incontro tra magici del buio e magici della luce»
continuò ancora Vaniglia. Venne un'attimo interrotta da Pervinca che
ritenne necessario specificare: «L'incontro
si svolgerà con delle dimostrazioni, nella sezione baby dove
parteciperanno i magici più piccoli, le regole saranno lette dal
signor Duff qui presente, poi avremo l'incontro tra i magici adulti,
che vi faranno vedere qualche incantesimo un po' più avanzato»
disse infatti
«Grazie
Vì, sei stata fantastica»
si congratulò Vaniglia per poi continuare: «in
seguito ci sarà una breve pausa, dove si potrà fare merenda con
tutte le delizie che i cittadini porteranno nella piazza, dopo la
merenda, chi vuole può seguire un gruppo che vi porterà al Museo
del Capitano, dove colui che è di turno vi illustrerà i tesori
custoditi». Tutti erano
rapiti, Vaniglia aveva organizzato molto bene la giornata. «Poi
ci sarà la cena, ognuno nell'alloggio che gli è stato messo a
disposizione, tranne noi, che naturalmente ceneremo tutti insieme qua
a casa Periwinkle, poi ci riuniremo nella spiaggia dove verrà acceso
un falò, si racconteranno storie, aneddoti, ma si ballerà si
canterà, insomma ci sarà da divertirsi, poi ognuno farà ritorno al
proprio alloggio per la notte»
concluse soddisfatta Babù.
«Vi
piace?» chiesero le
gemelle, alla regina e alla principessa, che le guardarono
sorridendo, Anna tratteneva a stento l'entusiasmo.
«Si
Vaniglia, è molto bello, non vedo l'ora»
rispose Elsa.
«È
bellissimo, non vedo l'ora, bello bello bello»
rispose sempre più entusiasta Anna.
Tutto
era pronto, finito di ritirare gli avanzi della colazione, rassettare
un po', uscirono, c'erano già dei ragazzi pronti lungo le vie, come
se dovessero fare la staffetta.
Tra
risate, presentazioni, racconti sulle case, sui loro abitanti, si
fece l'ora di pranzo, arrivarono a casa Periwinkle, si raccontarono
del giro e di tutte le persone appena conosciute.
Alla
fine del pranzo, riposarono chiacchierando un po' nella stanza delle
gemelle, dove la principessa, la regina e Olaf stavano chiacchierando
del più e del meno.
Si
fece l'ora di andare nella grande piazza, dove la gente di Fairy Oak
e l'equipaggio della regina, compresi Kristoff e Sven si erano già
riuniti.
Non
appena il gruppo composto dalla famiglia Periwinkle, Lalla Tomelilla,
Olaf, Anna ed Elsa arrivarono nella grande piazza, i magici della
luce fecero apparire degli splendidi fiori di vaniglia e di pervinca
che scendevano leggeri dal cielo, ad incorniciare il gruppo.
Olaf
teneva la testa puntata verso il cielo per guardare quei fiori che
scendevano e non perdersi quello splendido spettacolo.
«Quercia,
mia cara, come stai?»
chiese Tomelilla al grande albero che stava al centro della piazza.
«Moooooltoooo
beeeneee saaaaggiiiiiiaaaaa Liiiiiillàààààààààà,
sooooonooooo mooooltoooo feeeeeliiiiceeee cheeeee ciiiii
siiiiaaaanooooo leeeeee nooooostreeee ooooospiiiiitiiiii»
rispose molto lentamente il grande albero alla strega della luce,
tutti stavano ascoltando lei e Anna ed Elsa arrossirono appena quando
l'attenzione si spostò su di loro.
Tutto
era pronto. «Allora
magici del buio e magici della luce per favore ascoltate bene,
nessuno ripeto nessuno deve usare incantesimi per ferire gli
avversari o i compagni, quello di oggi è un incontro per mostrare i
nostri poteri, non per combattere, tutti i presenti devono stare a
debita distanza dai partecipanti, nessuno deve volare, essendo
ingiusto nei confronti dei magici del buio che non possono volare...
Lalla Tomelilla sarà il capo rappresentante dei magici della luce,
io invece sarò il capo rappresentante dei magici del buio, è tutto
chiaro?» domandò infine
il signor Burdock.
Dai
due schieramenti, si sollevò un coro di si. «Bene,
si dia inizio all'incontro!»
disse allora il mago del buio.
Nessuno
era più entusiasta di Anna che continuava a sorridere, a portarsi le
mani alla bocca ad ogni piccolo incantesimo, uscito dalle mani di
quei piccoli magici che mostravano a lei e alla regina ciò che si
poteva fare con i poteri della luce piuttosto che quelli del buio.
Fu
il momento dell'incontro tra Vaniglia e Pervinca, Vì e Babù, il
giorno e la notte, il buio e la luce.
Le
due streghette si fecero un piccolo inchino, poi alzarono le mani
contemporaneamente, la piazza si fece silenziosa, tutti guardavano le
due gemelle che stavano per dare sfogo hai loro poteri, Vaniglia
chiuse il pugno e quando lo aprì comparve una luce, che poi divenne
un fiore, lo scagliò contro Pervinca che prontamente lo fece
diventare un gufo, il gufo si trasformò a sua volta diventando un
albero secco, allora fu di nuovo il turno di Babù, che sfiorando il
tronco, lo fece fiorire, divenne un bellissimo pesco in fiore, poi
divenne una farfalla, Vì la tramutò in un pipistrello, Babù la
trasformò di nuovo facendolo tornare una fiammella, poi un fiore che
tornò nella sua mano, chiuse di nuovo il pugno e quando lo aprì il
fiore era sparito, al suo posto era rimasto il nulla, Vì stese il
pugno davanti a se, lo aprì e dentro c'era un piccolo cilindro, come
una matita, ma più piccola e più tozza, la fece volare. Quando era
esattamente a metà tra Vì e Babù, quest'ultima lanciò una
fiammella verso il cilindro, quando il cilindro e la fiammella si
incontrarono, nacquero degli splendidi fuochi d'artificio, le due
gemelle fecero un piccolo inchino, poi si girarono verso il pubblico,
che ora esultava e applaudiva e fecero un altro inchino.
«Bene
molto brave, Vaniglia e Pervinca, ora è il turno di Flox Pollimon
per i magici del buio e Acanti Bugle per i magici della luce»
annunciò il signor Duff, gli spettatori e i compagni di squadra
incitarono i due nuovi avversari.
Acanti
e Flox si fecero una piccola riverenza e come Vì e Babù attesero
qualche minuto prima di iniziare con gli incantesimi, Acanti fece
apparire un piccolo colibrì, che Flox fece diventare un rospo,
allora Acanti rispose tramutandolo in un cristallo che fluttuava
nell'aria, il cristallo venne travolto da un piccolo pezzo di legno
ed ecco che quello che prima era un cristalli si trasformò in tanti
piccoli petali. Ma l'incontro non era ancora finito che un forte
boato lacerò l'aria, stava per nevicare, lo faceva capire il tempo.
Anna
guardò in direzione di Elsa, come a chiedere spiegazioni, ma la
regina la guardò e scosse la testa, come a dire che non era lei a
far arrivare quella neve. Il signor Duff come intuendo il pericolo,
cercò Tomelilla.
«Lillà,
dobbiamo portare tutti al riparo, possibilmente evitando di creare il
panico» esclamò il mago
del buio.
«Certo,
allora...ANDATE TUTTI VERSO CASA PERIWINKLE, ENTRATE E STATE CALMI,
NON VI SEPARATE, VANIGLIA, PERVINCA RADUNATE TUTTI I RAGAZZI DELLA
BANDA E PORTATELI A CASA, RADUNATELI NELLE STANZE IN ALTO OK? ANDIAMO
VELOCI, MAGICI DELLA LUCE:VOLATE»
disse la saggia strega, sovrastando il frastuono che si stava
creando.
Elsa,
Anna e tutti gli ospiti del villaggio vennero radunati da Lalla
Tomelilla e Duff Burdock, furono i primi ad entrare a casa
Periwinkle, Sven e Olaf compresi, che non si sa come avevano
raggiunto la stanza dove dormivano le due sorelle.
Come
per miracolo e con un piccolo aiuto da parte dei magici della luce,
che avevano creato una specie di tunnel enorme che collegava la serra
di Tomelilla, che era stata prontamente rinforzata con una barriera
protettiva in modo che risultasse a prova di bomba, con casa Burdock.
Nessuno
osava uscire, aveva iniziato a piovere come non aveva mai piovuto, e
faceva freddissimo, talmente tanto che Dalia, Cicero, Duff e Marta
Burdock dovettero distribuire tutte le coperte presenti e tutti
stavano vicini, accesero i due cammini delle case tutti stavano li
davanti con le coperte, Tomelilla, Vaniglia e Pervinca distribuivano
cioccolata calda a tutti,per evitare di assiderarsi. Improvvisamente
un altro boato squarciò l'aria, tutti si zittirono, poi
improvvisamente si sentì un rumore alla porta.
Angolo
Autrice:
Scusate
il ritardo nella pubblicazione, ma tra un problema e l'altro non
sono proprio riuscita a finire il capitolo, né a pubblicarlo. Lo
faccio ora.
Allora,
avevo pensato di dare una piccola scossa alla storia, che forse stava
o è diventata un po' noiosa. :D Grazie a tutti coloro che leggono e
seguono la mia storia, aspetto con ansia le vostre recensioni, mi
raccomando di recensire i capitoli, per farmi conoscere le vostre
impressioni, ma anche le vostre critiche, che per me sono sempre
costruttive. Non so quando aggiornerò di nuovo, per scaramanzia non
dico niente, a presto e grazie ancora :D :)
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Capitolo 11 *** Allora combattiamo! ***
Capitolo 11 frozen e fairy oak si incontrano
ALLORA
COMBATTIAMO!
Capitolo
11
(cit.
capitolo 10)
Improvvisamente
un altro boato squarciò l'aria, tutti si zittirono, poi
inaspettatamente si sentì un rumore alla porta.
Tomelilla
fece per avvicinarsi e subito Duff Burdock, che aveva sigillato tutte
le aperture di entrambe le case, le fu affianco.
«Cosa
facciamo, dobbiamo aprire!» sussurrò la strega della luce.
Aprirono
la porta e davanti c'era un biglietto chiuso in una scatola di
plastica trasparente. «Ma chi sarà!» sussurrò tra se Tomelilla.
«Io
sono il buio, io sono la paura, io sono gli incubi che vi assalgono
la notte! Percepisco la vostra paura e fate bene a temermi! Tra poco
tempo non esisteranno più i sogni, ne tutti quei rappresentanti
della speranza!» lesse Duff con il suo vocione profondo che provocò
dei brividi lungo la schiena di Tomelilla. «Datemi la regina di
ghiaccio e probabilmente non subirete danni, ma il mio alleato chiede
qualcos'altro! Lui vuole tutti i maghi e le streghe del buio! Avete
tre giorni per decidere, alla mezzanotte del terzo giorno pretendiamo
una risposta, nel caso sia negativa, preparatevi ad affrontare una
guerra!» continuò il signor Burdock.
«Oh
cielo! Duff che facciamo? Non gli daremo mai ne la regina ne nessuno,
questo è assolutamente chiaro, il che vuol dire che si dovrà
combattere!» rispose Tomelilla.
«È
chiaro, ma perchè vuole la regina Elsa?» chiese curioso, ragionando
insieme alla sua amata strega.
«Chi
ci può rispondere?! Penso che neanche la regina sappia cosa vuole da
lei!» rispose Lillà.
Ancora
una volta alla porta si sentirono dei tonfi sordi, qualcuno bussava.
Aprirono,
pronti a combattere, ma si trovarono davanti Babbo Natale, la fata
del dentino, l'omino dei sogni, il coniglio pasquale e Jack Frost.
Avevano davanti le cinque leggende.
«Noi
possiamo dare risposta a vostre domande!» disse Nord, capendo che
li avevano riconosciuti. «Voi siete le cinque leggende?» chiese
scioccata la strega della luce.
«Si
siamo noi e possiamo rispondere alla vostra domanda...» rispose
Dentolina facendosi avanti. «Colui che vi ha lasciato la lettera è
Pitch, cioè l'uomo nero, ma a quanto pare ha trovato un alleato
forte, che voi conoscete bene. Almeno questo è quello che ci è
stato riferito dall'uomo nella luna.» aggiunse ancora Dentolina.
«Oh
beh, non state li fuori al freddo, entrate e venite con noi nella
sala degli incantesimi, li potremo parlare tranquilli e senza
interferenze da parte dei piccoli.» disse Tomelilla facendo entrare
i nuovi arrivati per evitare che si congelassero fuori dalla porta.
«Oh
grazie, siete molto gentili!» sorrise per la prima volta da quando
erano comparsi Dentolina.
«Figuratevi,
per così poco! Insomma, ci mancherebbe!» arrossì la strega della
luce.
Dopo
aver sistemato la slitta di Nord e le sue renne in un luogo caldo,
attaccato a casa Periwinkle, le cinque leggende si diressero verso la
sala degli incantesimi, preceduti dalla saggia Tomelilla e dal
coraggioso Duff.
«Allora,
facciamo il punto della situazione!» iniziò Lillà.
«Allora,
Pitch, si è alleato con qualcuno di molto pericoloso, che voi
conoscete...» iniziò Jack.
«Sì,
la gente lo ha sempre chiamato il terribile 21!» aggiunse Tomelilla.
«Ok,
quindi loro due si sono uniti per ottenere ciò che vogliono, Pitch
vuole Elsa e il... Terribile 21 vuole i magici del buio.» riassunse
Jack.
«Sì,
ma perchè l'uomo nero vuole la regina Elsa?» chiese Duff che
continuava a non capire il nesso.
«Perchè
io la amo alla follia! E lui ha un conto in sospeso con me, dalla
volta che mi sono rifiutato di unirmi a lui per i suoi loschi scopi!»
buttò fuori d'un fiato Jack, sorprendendo tutti i presenti per la
sincerità improvvisa.
«Oh!
Ora è tutto chiaro!» rispose Tomelilla, che aveva compreso il
dissidio interiore del ragazzo albino che si trovava davanti e che in
un certo senso si assomigliava molto alla regina Elsa, almeno per
colori.
«Bene,
dobbiamo combattere allora, perchè noi non abbiamo intenzione di
consegnare nessuno, ne la regina ne i nostri magici del buio!»
concluse Duff.
«Bene,
iniziamo ad organizzarci allora!»
«Bene
per prima cosa, dobbiamo mettere al sicuro Sandman!»
affermò Calmoniglio.
«Perchè,
proprio lui?» chiese Duff Burdock.
«Perchè
è il primo che attaccherà, poiché, se non ci sono bei sogni e
fantasia, c'è posto per incubi paura, i Suoi incubi, quelli che già
una volta ha usato contro di noi. Vi ricordate cosa ha fatto la volta
scorsa? Lui...» iniziò Jack.
«Attaccato
nostro Sandman per primo, così lui niente rivali davanti a sua
strada, solo noi. Sandman è suo più grande rivale, perchè
trasforma incubi brutti in sogni belli!» continuò Nord, con il suo
marcato accento russo.
«Esatto!»
confermò Jack.
«Ok
allora, l'organizzazione deve iniziare subito, le riunioni avverranno
qua, nella sala degli incantesimi, vi parteciperanno i più
importanti maghi e streghe e voi chiaramente!» disse Tomelilla, in
tono saggio e autoritario.
«Anche
Elsa dovrebbe partecipare, il suo potere è veramente straordinario e
ci può essere utile in battaglia. Quindi ritengo sia giusto farla
partecipare alle riunioni!» aggiunse subito Jack. Un po' perchè la
voleva al suo fianco e un po' perchè ci credeva veramente a quello
che diceva.
«Si
ha ragione!» lo appoggiò Dentolina.
«Va
bene, perfetto è deciso allora!» decretò Tomelilla.
«Bene
per stasera riposatevi, ci ritroveremo domani mattina per decidere e
attuare il piano, dobbiamo muoverci subito. Non dobbiamo aspettare
l'ultimo momento!» concluse Duff.
Tutti
tornarono al piano di sopra. Dove si presentarono e fecero amicizia
con gli altri ospiti obbligati che popolavano le due case collegate.
Fiumi di cioccolata calda circolavano da una casa all'altra, opera di
Tomelilla e di Martha Burdock, che si mettevano ai fornelli per
sfamare tutti coloro che abitavano momentaneamente i due edifici.
«Oh
mio dio!» esclamò Elsa entrare nella camera della sovrana, in quel
momento erano solo loro due, tutti gli altri erano scesi poco prima,
compresa Anna. Elsa si era trattenuta un po' di più per poter stare
un po' da sola. E alla fine si era trovata Jack davanti. «Perdonatemi
vostra maestà, non volevo spaventarla.» rispose educato e
s'inchinò. Poi si alzò nuovamente e fece per andarsene, ma Elsa lo
fermò.
«No!
Non andare via per favore!» disse la bionda, con il fiato corto. «È
la seconda volta che c'incontriamo» aggiunse. «Si vostra altezza!»
rispose Jack con un'espressione indecifrabile sul volto.
«Ti
prego Jack, non chiamarmi così! Io penso ogni notte a ciò che ci
siamo detti la volta scorsa!» controbatté Elsa. «Si! Io ti ho
detto che ti amo e tu mi hai risposto che non si può amare qualcuno
appena conosciuto!» aggiunse Jack.
«Sì
è la verità, l'ho detto, ma io... ecco io... ci ho ripensato! Ho
capito che non è vero, si può amare qualcuno alla follia anche dopo
un solo sguardo!» rispose Elsa con affanno.
«Da
cosa lo hai capito Elsa?» domandò. «Sei tu che me lo hai fatto
capire, quando te ne sei andato dalla finestra di camera mia, io...
mi sono sentita come se una metà del mio cuore fosse uscita con te.
Avevo una paura assurda di non rivederti più!» rispose Elsa.
«Quindi?
Cosa mi vuole spiegare mia regina?» chiese Jack avvicinandosi
talmente tanto alla donna che questa poteva sentire il suo respiro
sulla pelle e l'odore dolce del suo corpo.
«Vuol
dire che io... ti amo! Non so spiegarlo bene, ma ti amo Jack Frost.»
rispose in un sussurrò la bionda. «Davvero? Ne sei sicura mia amata
regina?» chiese Jack, sentendola sciogliersi in un brodo di
giuggiole. «Si ne sono sicura Jack! Ora...»
«Questo
vuol dire che la devo baciare?» chiese Jack, compiaciuto
dell'effetto che stava avendo su Elsa.
«Sì!
Ma se vuoi, posso farlo io!» aggiunse con una punta di sarcasmo la
regina di Arendelle. «No! Io sono il suo umile servo e ogni
desiderio della mia regina per me è un ordine, quindi devo essere io
a farlo.» rispose assaporando la vittoria l'albino.
Si
avvicinò e con una dolcezza assoluta, posò le sottili labbra sopra
quelle morbide color ciliegia di lei, che si abbandonò al bacio.
Angolo
dell'autrice:
Ecco
qua! :D Come sempre vi devo chiedere un enorme SCUSA, per il ritardo
nella pubblicazione, ma con vari impegni, il blocco dello scrittore
che mi ha assalito ultimamente quando cercavo di continuare questo
crossover, non sono proprio riuscita a concludere niente. :( Spero vi
piacciano le novità. :) Spero di ricevere notizie, perdonatemi
ancora per l'attesa. :D Se trovate qualche errore, ditemelo in una
recensione oppure in un messaggio personale, così lo correggo. Spero
a presto baci :*
Ade_Olaf97
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