Frozen e Fairy Oak si incontrano

di TemperanceBeckett 97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un messaggio da Arendelle ***
Capitolo 2: *** Un'evento da organizzare ***
Capitolo 3: *** Degli ospiti speciali ***
Capitolo 4: *** Uno strano comportamento ***
Capitolo 5: *** Vì MA SEI IMPAZZITA? ***
Capitolo 6: *** L'idea di Acanti ***
Capitolo 7: *** L'arrivo a Fairy Oak ***
Capitolo 8: *** L'INCONTRO DI ELSA ***
Capitolo 9: *** Una colazione speciale ***
Capitolo 10: *** Un duello ***
Capitolo 11: *** Allora combattiamo! ***



Capitolo 1
*** Un messaggio da Arendelle ***


Capitolo 1

Era luglio inoltrato quando Fairy Oak iniziò a prepararsi alla grande festa che si sarebbe tenuta di li a poco in onore della regina di Arendelle e di sua sorella, la principessa Anna.

Infatti la madre di Elsa e Anna era nata un po' fuori dal villaggio di Fairy Oak, lei, era una splendida non magica che un giorno durante un viaggio nella cittadina di Arendelle aveva incontrato un giovane pincipe e se n'era innamorata, qualche tempo dopo il principe andò a cercare la sua amata nella valle di verdepiano, dove aveva scoperto che viveva la ragazza e rivolgendosi al padre della fanciulla, chiese la sua mano. Qualche mese dopo ad Arendelle c'erano un giovane re ed una giovane regina. Dopo la nascita delle due piccole principesse, il re e la sua amata tornavano quasi ogni anno con le loro piccole nella valle di Verdepiano. Entravano nel villaggio della quercia fatata dove ormai tutti si conoscevano, lasciavano che le principessine giocassero insieme ai bambini che abitavano in quello splendido villaggio. Diventati grandi quei bambini non dimenticarono mai i sovrano che ogni anno andavano a passare li le vacanze. Il re e la regina morirono a causa di una tempesta e dopo quasi diciasette anni le principessine ormai cresciute decisero di tornare a far visita ai loro amici d'infanzia. Ed è così che arrivò a Fairy Oak un messaggio che diceva:

 

Cari amici di Fairy Oak,

 

sono la regina Elsa, avrete sicuramente saputo della morte dei nostri genitori,

io e mia sorella la principessa Anna vorremmo tornare nel vostro incantevole villaggio per passare qualche giorno insieme come accadeva un po' di tempo fa.

Con la speranza che siate felici di rivederci, chiediamo una cortese risposta alla nostra umile richiesta.

 

A presto, cordiali saluti.

 

La regina Elsa e la principessa Anna di Arendelle.

 

Inutile dire che i cittadini di Fairy Oak furono ben felici di aver ricevuto un messaggio da Arendelle e senza perdere tempo, inviarono il messaggio di risposta alla regina, grazie all'aiuto degli amici alberi, che passandosi la lettera di ramo in ramo, fecero arrivare il messaggio fino al castello.

 

 

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Capitolo 2
*** Un'evento da organizzare ***


Capitolo 2
Capitolo 2
La banda si era riunita sotto i rami di Quercia, che felice li proteggeva dai raggi del sole in quella giornata particolarmente calda.
Vaniglia, strega della luce e maniaca dell'ordine, organizzava i preparativi per l'evento.
«Vì, fatti aiutare da Grisam e dal signor Burdock ad allestire la piazza...» disse Babù rivolgendosi alla sorella, poi si avvicinò a quercia e sottovoce le disse: « Se vedi che che fanno pasticci, fammi chiamare ok?». Quercia si rivolse alla streghetta e moooooolto lentamente come solo lei sapeva fare le rispose:«Staaaaaaiiiiii traaaaanquiiillaaaaa giiiiooovaaaaneeee Peeeeeriiiiiwiiiinkleeeee, liii teeeengooooooo soooottoooo coooontrolloooooo».
Babù tranquillizzata solo a metà dalla lenta risposta di Quercia, tornò alla sua lista delle cose da fare. Chiese a Flox di aiutarla ad aggiornare la lista dei preparativi e a far sapere a tutti, il loro compito per la festa.
Infatti tutto il villaggio si era riunito per decidere a chi assegnare l'organizzazione dell'evento e tutti, senza esitazione si erano voltati verso Vaniglia, che per non deludere nessuno aveva accettato subito. Poi però aveva aggiunto, che se doveva occuparsene lei aveva bisogno di un'assistente che l'aiutasse, perchè da sola non ci sarebbe mai riuscita. Ed ecco che arrivò in soccorso della povera Babù, mamma Dalia, che con il suo entusiasmo risolse il problema dell'organizzazione.

Quella notte Babù rimase alla sua scrivania per molto tempo, per cercare di assegnare ad ogni cittadino di Fairy Oak il compito più adatto alle proprie capacità.
Pervinca che nel vano tentativo di aiutare la sorella si era addormentata, si svegliò di colpo urlando: «SI TI SPOSO ANCHE IO JIM». Vaniglia sentendo quel nome, girò la testa di scatto e le chiese: «Jim?.... mi prendi in giro?». Vì la guardò come se Vaniglia stesse impazzendo, poi andò verso il suo letto e ci si buttò letteralmente su, ancora vestita di tutto punto. Vaniglia rivolse a Felì uno sguardo sconcertato, di solito era lei che si addormentava presto e la cosa non era tanto strana per lei visto che era una strega della luce, ma Pervinca era una strega del buio ed era sempre l'ultima ad addormentarsi e l'ultima ad alzarsi la mattina. Anche mamma Dalia trovò strano quel comportamento, ma svegliò comunque la povera Vì che andò verso il bagno come uno zombie per lavarsi e mettersi il pigiama a tempo di record, infatti circa cinque minuti dopo Pervinca era già ne suo letto che dormiva come un ghiro.









scusate se trovate qualche errore, e fatemi sapere che ne pensate :)

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Capitolo 3
*** Degli ospiti speciali ***


capitolo 3 funfiction Spero che questo capitolo non vi annoi tanto, se lo leggete vi prego di scrivere una recensione o un messaggio per farmi sapere cosa ne pensate, che sia qualcosa di bello o di brutto, non ha importanza, buona lettura.

Capitolo 3

La mattina dopo quando Vaniglia scese a fare colazione, vestita di tutto punto e pronta per uscire, si rese conto che le tazze sul tavolo non erano cinque come al solito, ma c'erano tre posti in più.
Babù chiese immediatamente chi erano gli ospiti, Dalia che non voleva rovinare la sorpresa alla figlia non rispose e trovò subito il modo di sfuggire alle domande della streghetta.
Vaniglia però si accorse solo in quel momento di un particolare, cioè che Pervinca, colei che ogni mattina si svegliava in ritardo, quella mattina non c'era nel letto, cosa molto strana ed ora che ci pensava non l'aveva trovata in nessun angolo della casa.
Lillà entrò in quel momento in cucina, dove Babù tentava di riordinare le idee, la strega salutò la nipote come faceva ogni mattina appena la incontrava, anzi appena Le incontrava visto che di solito Vì e Babù scendevano insieme dalla camera.
«Zia, che succede?» chiese la ragazza sempre più perplessa.
«Cosa intendi cara?..... c'è qualcosa che non va? Ti senti forse male?» rispose Tomelilla per tutta risposta, facendo finta di nulla, come se lei non sapesse cosa stava per accadere.
«È tutto molto strano oggi, anzi per dire la verità è da ieri che c'è qualcosa di strano..... c'è per caso qualcosa che non so e che dovrei sapere?» tentò di nuovo Babù.
«A cosa ti riferisci Vaniglia cara?» domandò Tomelilla cercando di far impazzire la nipote così che smettesse di fare domande.
«Allora iniziamo da ieri sera? ….. Vì che si addormenta alle sette di sera, quando mai lo hai visto?» iniziò Babù incrociando le braccia davanti al petto.
«Magari era molto stanca» rispose molto evasiva anche agli occhi di Babù.
«Ma zia,....».
«Oh ma insomma Vaniglia smettila di fare domande e vai ad aprire la porta, i nostri ospiti sono arrivati» si innervosì Tomelilla.
Vaniglia che ancora non capiva, andò ad aprire la porta come le era stato chiesto e si trovò davanti, il signor Cicero, il signor Duff e qualcun altro che non riusciva a vedere perché coperto dal massiccio corpo del signor Duff.
«Buongiorno Babù» la salutò il signor Duff. Ma il fatto strano era che non sembravano voler entrare in casa.
«Buongiorno signor Burdock, buongiorno papà! Volete entrare?» chiese Babù ormai stordita.
«Certo cara, ma prima credo che tu debba salutare ancora qualcuno» così dicendo da dietro il signor Duff e il signor Cicero uscirono Grisam e Pervinca.
Babù guardò la sorella e disse: «Ciao Vì, Ciao Grisam».
Due minuti dopo comparve nel campo visivo di Vaniglia un'altra persona, gli altri vedendo la faccia della streghetta entrarono in casa lasciando i due a salutarsi.
«JIM!» urlò Babù saltandogli addosso, nell'esatto momento in cui l'aveva visto era diventata di un rosso papavero, le parole le erano sparite e l'unica cosa che fu capace di fare era di andarlo ad abbracciare.
«EHI...... Come stai, mi sei mancata così tanto, ho pensato solo a te per tutto il tempo, non vedevo l'ora di abbracciarti di nuovo» disse il ragazzo tenendola stretta a se.
Dopo venti minuti di orologio, Tomelilla andò a chiamare i due innamorati, avvertendoli che la colazione era pronta e che il signor Cicero stava facendo le sue famose crepes.
«Se non vi sbrigate, Duff ….. Il signor Burdock non ve ne lascerà neanche una briciola» disse Tomelilla accompagnando i ragazzi a fare colazione insieme.

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Capitolo 4
*** Uno strano comportamento ***


capitolo4 funfiction Spero che questo capitolo sia di vostro gradimento, personalmente, questo capitolo è stato molto bello da scrivere spero sia altrettanto bello da leggere, buona lettura!



Capitolo 4

«Vaniglia e Pervinca sono sempre state l'una l'opposto dell'altra, come mai adesso Pervinca ha cambiato i suoi ritmi?» chiese Tomelilla a Duff, Felì le aveva raccontato che ultimamente Pervinca non seguiva gli orari di una strega del buio, cioè passare quasi tutta la notte sveglia e l'indomani alzarsi sempre in ritardo.
«Lillà calmati, vedrai che è solo un periodo di stanchezza e che passato tornerà tutto apposto» cercò di tranquillizzarla Duff, ma Lalla Tomelilla non sembrava affatto tranquillizzata.
Erano nella serra da soli, lei gli aveva dato appuntamento nella serra per parlare dei ritmi di Vì che ultimamente non erano normali per lei.
«Anche Vaniglia si comporta in modo strano?» chiese il mago per cercare di trovare qualche altro indizio.
«No, Babù si comporta come sempre, lei ha mantenuto i suoi ritmi per fortuna» rispose Tomelilla al limite delle lacrime, si preoccupava sempre tantissimo quando si trattava delle sue nipotine.
«Sei sempre bellissima, lo sai? Anche quando piangi» disse Duff cambiando discorso inaspettatamente.
Lui le si avvicinò, anche se non sembrava lei seguiva ogni suo movimento, anche se teneva lo sguardo puntato verso una rosa.
«Gr.....Grazie, ma perchè me lo dici proprio ora? Sono preoccupata per la mia Vì» disse Tomelilla scoppiando ormai a piangere e voltandosi perchè lui non la vedesse in quello stato.
«Scusami Lillà volevo solo distrarti per farti sentire meglio. Ti prometto che scopriremo perché Pervinca si comporta così, ti prego perdonami, non volevo farti piangere».
«Lillà ti prego guardami! Non posso sopportare di vederti soffrire...... ti prego» disse il mago cercando di tranquillizzare la sua amata.
Tomelilla si girò e coprì la poca distanza che c'era tra loro, lo abbracciò forte e nascose il viso nel suo petto, aspirò una boccata del suo profumo, lui ricambiò l'abbraccio e tentando di tranquillizzarla le dava dei piccoli baci sulla testa. Avrebbero voluto non sciogliere mai quell'abbraccio pieno d'amore.

Intanto l'organizzazione della festa per l'arrivo della regina e della principessa di Arendelle continuava, Vaniglia faceva progressi, l'arrivo di Jim le aveva dato una nuova energia.
Lui e Vaniglia stavano facendo un'ottimo lavoro, avevano deciso che sarebbe stato proprio Jim a fare da assistente a Babù e per non offendere mamma Dalia, avevano chiesto alla signora e al signor Burdock se avevano bisogno di aiuto con le torte e i dolci che sarebbero stati serviti alla festa.
Ma prima che potessero dire a Dalia che la signora Marta aveva bisogno di aiuto, lei li anticipò dicendo: «Babù cara, che ne dici se Jim ti facesse da assistente? Così passereste più tempo insieme...».
«Grazie mamma sei la migliore..... oh quasi dimenticavo, la signora Marta ha detto se le puoi dare un aiuto con i dolci» rispose Babù dando comunque un incarico a mamma Dalia, che fu ben felice di andare alla Bottega delle Delicatezze.

Tutti furono coinvolti nella preparazione della festa, magici e non magici, adulti e bambini, la banda  dava infatti il suo contributo, sotto la direzione di Capitan Grisam, che all'occasione divideva i ragazzi in squadre da quattro o cinque componenti ognuna, dentro le quali si trovavano almeno un magico del buio, per far sparire gli oggetti, un magico della luce per far riapparire gli oggetti da un'altra parte del villaggio e da non magici, che aiutavano come potevano.

Lavorando tutto il giorno, la piazza fu presto pronta ad accogliere le sovrane di Arendelle con il loro seguito, i ragazzi che avevano il turno al museo, lucidavano e tenevano sempre puliti come specchi tutti gli oggetti del Capitano, che avrebbero avuto visitatori diversi dai cittadini di Fairy Oak, che quindi dovevano essere al massimo splendore per fare bella figura.

Quercia era la più felice, perché poteva parlare e raccontare le sue luuuuunghissiiiime store a tutti coloro che passavano o lavoravano per il banchetto della festa e che quindi passavano buona parte della giornata con lei.

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Capitolo 5
*** Vì MA SEI IMPAZZITA? ***


CAPITOLO 5



Capitolo 5

«Ciao Babù, è arrivato un altro messaggio da parte della regina Elsa e della principessa Anna?» chiese Flox a Vaniglia.

«Si, ma tu come fai a saper.......ah, giusto Quercia! Comunque si, i gabbiani hanno parlato a quanto pare, alquanto strano, ma questa dopo tutto è Fairy Oak, vero?» rispose Babù che finito di preparare l'organizzazione della festa, dava aiuto dove serviva. Poco distanti da lei e da Flox c'erano Tomelilla e Duff che chiacchieravano sotto voce mentre svolgevano il compito che era stato assegnato loro da Vaniglia.


Dall'altra parte della piazza Pervinca e Grisam facevano finta di litigare, per poi fare pace qualche minuto dopo, lo facevano spesso, quindi nessuno si preoccupò. Una volta finito di fare pace guardavano loscamente Tomelilla e Duff che parlavano e lavoravano vicini.

«Non ti sembra assurdo?» chiese Pervinca a Grisam, che in un primo momento non aveva capito a cosa Vì si stesse riferendo.

«Cosa? Che mio zio e tua zia si amino alla follia ma che non si possano mettere assieme?»puntualizzò Capitan Grisam.

«Perchè non possono stare insieme?» chiese Vì senza capire perchè due che si amano non possono stare insieme.

«È esattamente la stessa domanda che ho fatto io a zio Duff» disse il maghetto mentre pensava alla sera, che aveva posto quella domanda allo zio.

«E lui cosa ti ha risposto?» chiese Pervinca curiosa.

«Gli è scansato il te che stava bevendo e per poco non ingoiava il cucchiaio, mi ha solo detto che è complicato» disse Grisam mentre scoppiava a ridere insieme a Pervinca.

«Mi sa che farò la stessa domanda a mia zia, tanto per vedere come reagisce, poi ti racconto com'è andata» propose la streghetta.

«Non vedo l'ora, speriamo solo che non si faccia male .. ahahahhahahahahahahahah» risero insieme i piccioncini. In quel momento, passò di li Scarlet Pimpernel, per la quale Pervinca provava un'antipatia atroce, come quasi tutti i ragazzi di Fairy Oak.

«Perchè ridete?» chiese disgustata. Pervinca stava per rispondere a tono, quando arrivarono Vaniglia, Jim e Flox, che vedendo avvicinare Scarlet a Vì avevano fiutato guai ed erano andati a salvare la situazione.


Vedendo arrivare i rinforzi, Scarlet decise che non le andava più di stuzzicare Pervinca, infatti «Ora scusatemi ma ho cose importanti da fare!» disse cercando di darsi un'aria importante.

«Uffa, ogni volta che la vedo mi viene voglia di trasformarla in quello che in realtà è: una vipera....» disse Pervinca, con la rabbia che ormai stava svanendo.

«Vì ti posso parlare un attimo in privato?» chiese Babù alla sorella.

«Non puoi dirmelo stasera a casa?» rispose Vì

«Mmmhh penso proprio di no, dai vieni....» ribatè Babù, mentre la sua pazienza veniva messa a dura prova dalla sua gemella.


«Cosa c'è di tanto urgente?» domandò Pervinca.

«Riguarda il tuo comportamento....» disse Vaniglia

«Quale comportamento? Io sono sempre la stessa».

«No Vì ultimamente hai cambiato i tuoi ritmi, vai a letto presto, sei la prima che si sveglia e l'altro giorno, quando ti sei addormentata, sulla mia scrivania.....».

«Ero molto stanca forse, io non mi sono accorta di questi cambiamenti, come posso cambiare e non accorgermene? Cosa ho fatto il giorno che eravamo alla scrivania, quello può succedere» cercò di giustificarsi la streghetta del buio.

«Quando ti sei svegliata quella sera alla scrivania, poco prima tu hai urlato una frase...»

«Che frase posso aver detto di tanto strano da farti spaventare, dimmelo!»

«Se tu mi lasciassi parlare, te lo avrei già detto!» disse Vaniglia, con la pazienza ormai al limite.

«Hai urlato: Si ti sposo anche io Jim»

«Beh non so che dire Babù, magari ho sognato di essere te, dovresti sapere ormai che mi piacerebbe essere te!» rispose Vì cercando di non guardare la sorella negli occhi.

«COSA? Stai scherzando? Tu vorresti essere me?» disse Vaniglia al massimo della sorpresa.

Ma prima che Pervinca potesse rispondere, videro che si stavano avvicinando a loro Duff e zia Tomelilla.

«Cosa succede ragazze? Qualche problema? » chiese Tomelilla alle gemelle, che in coro risposero:«No zia è tutto apposto!».

«Zia posso farti una domanda?» chiese subito dopo Pervinca.

«Certo cara chiedi pure» rispose Tomelilla con calma. Babù si era girata per sentire cosa stesse per chiedere la sorella alla zia, il signor Duff intanto stava accanto a Tomelilla e ascoltava in silenzio, ma per buona educazione non si impicciò nel discorso.

«Se voi due vi amate alla follia, perchè non vi decidete a sposarvi?» chiese Vì sfacciatamente, Vaniglia sbiancò, Duff divenne rosso come un peperoncino messicano e Tomelilla quasi non cadde dall'imbarazzo, per fortuna Duff ebbe la prontezza di sorreggerla.

«Ma sei impazzita?» chiese Babù alla sorella, ancora scioccata dalla domanda che aveva fatto alla zia, in presenza del signor Burdock.

«Che c'è? È evidente che è vero, sono solo curiosa di sapere perchè si ostinano a stare separati» rispose Vì come se niente fosse.

«Ca..Cara, i..io non so c....che dire, co..come ti vengono in mente......» Tomelilla non finì la frase, fu proprio il signor Duff a rispondere.

«Non è così semplice, è una cosa moooolto complicata!»

«Non penserai di liquidarmi così spero?» rispose Pervinca.

«Pervinca non fare la maleducata, non puoi dare del tu a chi ti pare e piace» riuscì a sputare Vaniglia, ma il signor Duff, non sembrava offeso.

«No Vaniglia, tranquilla non succede niente se mi date del tu» rispose dolcemente il signor Burdock.

«In realtà noi non abbiamo una risposta, forse siamo troppo vecchi, o forse abbiamo solo paura, non te lo so dire, ma ….. si vede così tanto?» chiese Duff curioso.

«Scherzi? Si vede eccome, ogni volta che vi vedo insieme ho paura che vi saltiate addosso» disse Pervinca sincera.

«Oh santo cielo, Pervinca, basta trattieniti, non è ne il momento ne il luogo adatto» disse Tomellilla rischiando di nuovo di svenire, era tutta sconvolta, aveva l'elegante acconciatura, che ora era mal ridotta, la sua faccia, aveva sbalzi di colore che andavano dal Rosso sangue al bianco cadavere.

Vaniglia era sempre più scioccata, il signor Duff non sapeva dove guardare, per nascondere l'imbarazzo, Tomelilla faceva ancora fatica a stare in piedi, se non era caduta, era solo grazie a Duff che la teneva in vita per evitare che cadesse.

«Va bene, non si può fare neanche una domanda, io vado ci vediamo a casa» disse, Tomelilla non ebbe la forza di fermarla e la lasciò andare, Vaniglia si allontanò scusandosi per l'imbarazzo e il mago e la strega rimasero da soli, in mezzo alla strada ancora con sbalzi di colore sul viso.

Dopo circa venti minuti di immobilità, Tomelilla con molta fatica parlò.

«Duff mi puoi accompagnare a casa, non penso di arrivarci da sola»

«Certo, riesci a camminare? Se no ti prendo in braccio» rispose il Mago

«Ma scherzi? Vuoi che anche tuo nipote ci rivolga la domanda?»

«Veramente lui me l'ha già rivolta la domanda e per poco non mi strozzo» rispose Duff tornando con la mente alla sera in cucina.

«Bene e per quale motivo non me lo hai detto?» chiese Tomelilla cercando di fare un passo senza successo.

«Per questo motivo» rispose l'uomo prendendo in braccio la sia amata.

Per fortuna nessuno li vide ed arrivarono nella serra, per non farsi vedere da Dalia e Cicero.

«Lillà cosa dovremmo rispondere?» chiese Duff

«Non ne ho idea ed ora non credo di poter ragionare lucidamente»rispose Tomelilla con il fiatone e il batticuore.

Rimasero in silenzio nella serra, erano soli e si guardavano, si guardavano in silenzio, poco dopo le loro labbra si stavano incontrando e le loro mani si stavano legando intorno ai loro corpi, le mani della strega tenevano la testa del suo mago, le mani di lui cingevano la vita di lei, lui la sollevò e la strinse ancora di più a se, non voleva lasciarla voleva tenerla stretta a lui per sempre.

«Ti amo Lillà, ti amo alla follia» le sussurrò lui all'orecchio.

«Anche io Duff, Ti amo anche io alla follia, tienimi stretta ti prego, ho paura di cadere, tienimi stretta a te» rispose lei in un soffio.

«Non ti lascerò cadere e non ti lascerò, te lo prometto» rispose lui.

Il suo respiro caldo sul collo, la mandava fuori di testa, faceva fatica a capire dove fossero, ma a lei non importava, era con lui e questo le bastava.

                                                                                           

Perdonatemi se trovate qualche errore stupido, o se il capitolo è noioso o monotono, fatemi sapere se vi piace o cosa non vi è piaciuto, anche tutte e due le cose ahahhahahahhahahahah spero che vi piacia...... buona lettura, a presto :)

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Capitolo 6
*** L'idea di Acanti ***


capitolo 6 efp

Capitolo 6

Il messaggio diceva che le navi avevano lasciato il porto di Arendelle due giorni prima e che il viaggio non sarebbe durato meno di quattro giorni, perciò le sovrane e il loro seguito sarebbero arrivati a Fairy Oak di li a due giorni.


Vaniglia, Jim e Flox, (che si era unita a Jim e Babù nell'organizzazione della festa di arrivo), si ponevano domande del tipo: Dove avrebbero alloggiato le sovrane? E il loro seguito?

Vaniglia era letteralmente nel panico, poi arrivò un'idea, a dargliela fu Acanti Bugle, che aveva appunto detto a Babù: «Potvemmo fave così, la Vegina e la Pvincipessa dovmivebbevo in una delle vostve nove stanze, o magavi in Due delle vostve nove stanze, dipende....»

«Da cosa?» chiese Flox

«Dipende se vogliono stave insieme, sono sovelle no?» rispose Acanti spazientito.

«Si ha ragione Acanti, grazie è un'idea fantastica, ma gli altri? Non sappiamo chi sono o quanti siano» rispose Vaniglia, pensando ad un modo per risolvere il problema.


«Jim, puoi chiamare il signor Burdock?» chiese al ragazzo, diventando tutta rossa.

Si ricordava ancora troppo bene la figuraccia che Pervinca aveva fatto fare alla zia con il signor Burdock, anche se aveva ragione, non si poteva buttare la verità in faccia a quei due poveretti.

«E dove lo posso trovare?» chiese innocentemente Jim

«Mi hanno detto... » intervenne Acanti.

«che il signov Duff ha accompagnato tua zia a casa, in bvaccio e che sono entvati nella sevva, dopodiché, non lo hanno visto uscive di li» concluse, rivelando quello che secondo lui era un segreto.

«Acanti Bugle, fatti gli affaracci tuoi, cosa te ne importa a te di cosa fa o non fa mia zia? Non ti hanno insegnato a tenerti la lingua a posto?» rispose Babù andando su tutte le furie e facendo quasi piangere Acanti, che non capiva perchè lo stesse trattando in quella maniera, insomma, lui aveva solo riferito quello che aveva sentito in giro.

«Ok, Jim per favore, puoi restare qui con Flox e quel pettegolo a cercare di immaginare come altro possiamo risolvere il problema?» chiese al suo ragazzo la streghetta con un pizzico di rabbia nella voce.

«Certo piccola, ma tu dove vai?» domandò Jim curioso

«A cercare il signor Duff e a parlare anche con mia zia» rispose Babù squadrando malamente il povero Acanti.


La piccola strega della luce, si avvicinò alla porta della serra, dentro si sentivano le voci del mago Duff e di sua zia. Per non rischiare di interrompere niente, bussò tre volte alla porta e attese la risposta.

«Un secondo solo» arrivò da dentro la serra.

«Avanti, entra pure» rispose il vocione del signor Duff.

Vaniglia aprì la porta con molta cautela e con la faccia in fiamme dall'imbarazzo, entrò e trovò Tomelilla che si cullava adagio sulla sua sedia a dondolo che stava come al solito nella serra.

Il signor Burdock era poco distante da lei e aveva una faccia seria e un po' imbarazzata, si allontanò di poco da Tomelilla, che evitava di guardarlo.

«Si cara, volevi dirmi qualcosa?» chiese la zia con il tono più calmo che riuscì a trovare.

«Si zia, volevo parlare con te e anche al signor Duff e visto che è già qui posso approfittarne?» chiese timidamente Vaniglia.

«Si... si certo di pure, tanto ormai non può essere peggio di quello che ha fatto tua sorella» rispose Lalla Tomelilla abbassando lievemente la voce.

«Oh no zia, hai capito male, non voglio aggredirvi come ha fatto Pervinca, io per prima sono rimasta sbigottita da come vi ha trattati quella strega senza cuore, io non vi voglio accusare di niente, dopotutto è la vostra vita e decidete voi cosa fare, ma no.... no io non voglio assolutamente parlarvi di questo e poi Vì.......» rispose Babù iniziando a parlare a macchinetta.

«Tesoro? Tesoro? Basta abbiamo capito e ti ringrazio per le tue parole di conforto. Ora possiamo tornare al motivo per la quale sei venuta a cercarci?» la bloccò Tomelilla, sapeva che a volte Vaniglia faceva discorsi troppo lunghi e si faceva fatica a starle dietro.


«Ah si giusto zia hai ragione. Allora, sappiamo tutti che tra qualche giorno arriveranno la regina Elsa e la principessa Anna di Arendelle. Il punto è che la principessa e la regina, dormiranno a casa nostra, ma il loro seguito non sappiamo dove alloggiarli, quindi io ho pensato, siccome so che la principessa Anna ha un quasi fidanzato, non so se lo hanno reso ufficiale, comunque questo quasi fidanzato, potrebbe alloggiare a casa Burdock, naturalmente se per voi va bene» si fermò Vaniglia, con lo sguardo rivolto al signor Burdock, anche se molto imbarazzata.


«Si certo, perchè no? Jim dormirà nella stanza di Grisam, non vedo quale sia il problema» rispose subito Duff.

«E gli altri dove intendi farli alloggiare?» chiese zia Tomelilla.

«Ah si, per loro noi magici della luce creeremo delle villette, le arrederemo per farli trovare tutto ciò di cui possono avere bisogno» rispose Babù che aveva trovato la risposta poco prima.

«Naturalmente, le villette saranno molto belle anche all'esterno, devono sentirsi bene accetti. Poi all'interno, i pavimenti saranno in legno pregiato, le pareti rifletteranno la luce del sole di giorno e la luce della luna di notte, in modo che possano vivere appieno la loro esperienza a Fairy Oak, devono avere voglia di tornarci appena andranno via» aggiunse entusiasta la piccola streghetta.

«Ottima idea Vaniglia, bravissima, sapevo che avevano fatto bene a scegliere te per l'organizzazione, sono veramente orgogliosa.» disse Lillà soddisfatta.


«Zia, appena hai un secondo libero, potrei parlare con te da sola?» si rivolse Babù diventando seria.

«Certo cara, dopo possiamo parlare da sole nella stanza degli incantesimi se vuoi» rispose Lalla Tomelilla.

«Si ok! Zia, posso farti un'altra domanda?» aggiunse Babù

«Si dimmi cos'altro vuoi sapere?»

«Ho saputo che anche la regina ha dei poteri, ma non so di che tipo, non so se della luce o del buio, zia tu lo sai?» chiese Vaniglia ricordando quello che le aveva detto Shirley qualche giorno prima.

«No Babù non lo so mi dispiace, ma potrai chiederglielo tu quando sarà qui, no?» rispose Tomelilla.

Era ancora sulla sedia a dondolo, dopo quello che era successo con Pervinca, faceva fatica a stare in piedi, un po' perchè il comportamento di Pervinca stava peggiorando e un po' perchè le aveva sbattuto letteralmente la verità su lei e Duff in faccia e lui era addirittura presente, non poteva immaginare la vergogna e l'imbarazzo che aveva provato, si era fatta dire da una ragazzina quello che gli ci era voluta una vita a capire. Ma non avrebbe mai potuto realizzarsi si diceva,erano vecchi, come avrebbero visto la loro unione i cittadini di Fairy Oak. Non che non lo sapesse nessuno, tutti ormai sapevano che tra i due c'era del tenero.


«Si zia hai proprio ragione, io vado e vi lascio soli» disse Vaniglia, poi si accorse che forse aveva detto qualcosa che non andava, anche se nessuno la guardava male.

«Oh santo cielo, perdonatemi, non volevo insinuare nulla, io non....»

«Vaniglia cara, basta abbiamo capito, tranquilla non hai detto niente di male, puoi andare» la calmò Tomelilla.

«Si naturalmente, buona notte signor Burdock» disse educatamente Babù

«Puoi chiamarmi Duff, buona notte anche a te Vaniglia» rispose Duff

Vaniglia se ne andò dopo aver fatto un lieve sorriso al mago Duff ed un cenno con la testa alla zia.


«Poverina, è rimasta scioccata anche lei da quello che ha detto Pervinca» constatò Tomelilla

«Beh, non è che non avesse ragione, ma ce lo ha detto come se niente fosse e...... e ….» disse Duff

«E ci ha colto di sorpresa» concluse Tomelilla.

Rimasero qualche minuto a guardarsi negli occhi, come se stessero facendo un discorso in silenzio, poi Duff si schiarì la voce «Beh è tardi, è meglio se vado, a domani amore mio!» disse dolcemente il signor Burdock alla sua amata, posandole un bacio delicato sulla guancia, i suoi baffi le fecero il solletico e lei sorrise, poi si girò e le loro labbra si incontravano.

«Buona notte Duff, fai sogni d'oro» gli rispose lei.

Quella notte, Tomelilla non fece antro che sognare il suo corpo attaccato a quello di Duff e i baci che si erano dati.


Una volta che Duff se n'era andato, Tomelilla, si alzò con molta cautela e si recò nella stanza degli incantesimi, dove Vaniglia dopo aver salutato Flox, Acanti ed aver dato una buona notte con i fiocchi a Jim, la aspettava. Chiusa la porta alle sue spalle, Lillà si guardò in giro.

«Dov'è Felì cara?» chiese la strega alla nipote

«È con Pervinca, a controllare che non combini altri guai!» rispose Vaniglia

«Si giusto, saggia decisione. Allora, cosa mi dovevi dire?» domandò

«Ti volevo parlare del comportamento di Vì. L'altra sera ero alla mia scrivania che stavo organizzando tutto per la festa, Vì ha detto che provava ad aiutarmi, si è addormentata però e poco prima che si svegliasse ha urlato: SI TI SPOSO ANCHE IO JIM. Io mi sono girata e le ho detto: Jim? mi prendi in giro?, lei mi ha guardato come se fossi pazza e poi si è coricata, ed erano solo le sette e mezza....».

«Grazie tesoro per avermi confidato questa cosa, vedrai che la nostra Vì tornerà in se, magari le serve solo un po' di tempo. Ora è meglio se vai a letto, è molto tardi!»

«Zia, magari a te sembra una sciocchezza, ma mi ha preoccupata tanto» aggiunge Babù

«No Babù non è affatto una sciocchezza, stai tranquilla» la rassicurò Tomelilla.


Poco dopo Vaniglia, andò a dormire. Tomelilla continuava a cercare una spiegazione per il comportamento della nipote, senza risultati.

A mezzanotte esatta, Felì bussò alla porta della camera della sua strega per l'ora del racconto. 

Ps. se c'è qualcosa che non vi piace, o qualche errore fatemelo sapere con una recensione, grazie per aver letto la storia :) a presto

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Capitolo 7
*** L'arrivo a Fairy Oak ***


Capitolo 7

Capitolo 7


Non mancava ormai molto all'arrivo degli ospiti e l'intera valle era in movimento, per finire le ultime cose rimaste in sospeso. Un pomeriggio e poi le navi sarebbero entrate in porto, così dicevano gli alberi, che dall'alto vedevano il mare. I magici della luce, stavano finendo le villette pensate da Vaniglia e progettate da Jim, stavano uscendo veramente graziose, i tetti alti e a scaglie, le finestrelle con un piccolo balconcino in legno dove erano comparsi dei fiori di Vaniglia, veramente graziosi. In altre erano posati dei deliziosi tulipani bianchi e rossi, che davano un po di colore, erano veramente belle quelle, fatte quasi interamente in legno, veniva voglia di entrarci dentro e non uscire più.


Vaniglia era al settimo cielo, i bambini e gli adulti di Fairy Oak si stavano dando da fare, tutte le case erano specchi, non si vedeva un granello di povere, le vetrine delle botteghe, che stavano intorno a Quercia erano piene di cose buonissime e graziose, tutto era pronto nella piazza intorno al grande albero, c'erano sedie comodissime, panche, lunghi tavoli e tanti addobbi, i tavoli venivano apparecchiati con lunghe tovaglie create apposta per l'evento dalla sarta del villaggio, la signora Pull che con le sue sei fate aveva creato un capolavoro di tovaglia.


Il liutaio del villaggio, il signor Mc Mike aveva creato degli splendidi strumenti, che sarebbero serviti per animare la festa. Insomma tutti erano in agitazione, non vedevano l'ora.


«Ciao Vaniglia, volevo farti una domanda, visto che sei tu ad organizzare tutto» chiese Scricciolo a Babù

«Ciao Robin, chiedi pure, cosa vuoi sapere?» rispose Vaniglia educatamente.

«Chi accoglierà la regina e la principessa? Qualcuno di importante nel villaggio dovrebbe farlo» chiese Robin.

«Sai Robin, in realtà non ci avevo pensato, tu hai qualche idea?» chiese a sua volta Vaniglia pensierosa.

«Secondo me i magici di Fairy Oak più potenti dovrebbero accoglierli...» rispose Scricciolo, rivolgendo un sorriso a Vaniglia, che sembrava aver trovato i segreti dell'universo.

«Certo, mia zia e il signor Duff! Potrebbero essere loro ad accogliere i nostri ospiti e dietro di loro ci sarà la Banda al completo, gli altri cittadini attenderanno dentro Fairy Oak le sovrane e il loro seguito» aggiunse Vaniglia entusiasta.

«Che bell'idea che hai avuto Robin, mi piace molto. Si faremo così! Adesso faccio avvisare tutti di come si svolgerà il benvenuto» si complimentò Babù, Robin, contento che la sua idea fosse piaciuta a Vaniglia, si allontano con un lieve inchino.


Come promesso, l'organizzatrice, fece sapere a tutti come si sarebbe svolta la scena di benvenuto al porto, poi andò dal signor Duff per annunciare anche a lui quello che era stato deciso.

«Salve signor Burdock, posso parlarle un secondo soltanto?» chiese timidamente Vaniglia

«Ciao Vaniglia, certo ma ad una sola condizione...» aggiunse il mago

«Quale?» chiese curiosa e sorpresa Babù

«Che tu mi chiami Duff, accetti?»disse Duff con la mano tesa ed un sorriso luminoso sulla faccia

«Ah certo, mi stavo spaventando, sign... Duff» si corresse subito Vaniglia

«Allora, cosa mi volevi dire?»

«Ah si giusto, Duff, ho pensato, anzi in realtà è un'idea di Robin Windflower, che tu e mia zia foste i primi a dare il benvenuto alle sovrane, dietro di voi ci sarà la banda al completo, tutti gli altri aspetteranno dentro Fairy Oak..... che ne pensa... ops, pensi?» chiese Vaniglia correggendosi

«Penso che sia un'ottima idea, ne hai già parlato con tua zia?» chiese Duff.

«No in realtà lo chiesto prima a voi... a te» rispose Vaniglia correggendosi ancora una volta.

«Se vuoi glielo riferisco io, adesso» propose il mago.

«Certo, così io finisco le altre cose, a dopo allora».

Il mago salutò con la mano la ragazza e si diresse subito in via degli Orchi Bassi.


La banda era stata riunita da Capitan Grisam, al museo di Capitan William E. Talbooth, un pescatore visionario, che dopo la sua morte si è scoperto essere stato un vero capitano della marina al servizio del re.

Il punto all'ordine del giorno era: il ben venuto alle sovrane di Arendelle.

«Allora, siamo qua per parlare ed organizzare come si deve il benvenuto alle sovrane, che arriveranno in breve» iniziò Capitan Grisam.

«Ci sono domande?» chiese Pervinca, che ormai aiutava il giovane Burdock a sostenere le assemblee della Banda, l'aveva nominata comandante in seconda.

«Bene, allora visto che non ci sono domande possiamo continuare... quindi come dicevo,Vaniglia, che in questo momento non è con noi perchè è occupata a terminare i preparativi ed aggiustare le ultime cose, mi ha informato di un'idea che è venuta al nostro Scricciolo, qui presente e che lei ha appoggiato e perfezionato» continuò Grisam.

La piccola piccola Sophie alzò la manina per fare una domanda, ma nessuno la vedeva, perchè era dietro a Celastro, il grassottello della banda, la poverina le farsi vedere dovette salire su un barile che aveva li vicino.

«Si, cosa c'è Sophie?» chiese il capitano vedendola sbracciarsi.

«Io non so che idea ha avuto Robin...» disse la bambina, con il faccino triste.

«Sophie, nessuno lo sa, lo stiamo dicendo per questo motivo» intervenne Pervinca.


«Allora, l'idea di Scricciolo è stata, quella di far dare il benvenuto alla regina e alla principessa da mio zio e da madama Tomelilla, visto che rappresentano i magici più potenti nella valle di Verdepiano e che quindi rappresentano al meglio Fairy Oak, quindi l'idea, era di far andare strega Tomelilla e zio Duff al porto» andò avanti Grisam.

«Questa è l'idea di Vobin?» chiese Acanti.

«Si Acanti, questa è la proposta da Robin» confermò Grisam

«E allova Vaniglia cosa ha aggiunto alla pvoposta?» continuò Acanti

«Se mi date un secondo di tempo ve lo dico» disse Grisam alzando gli occhi al cielo.

«Allora, Vaniglia ha aggiunto alla proposta, che andassimo con loro al porto, la banda al completo, mentre gli altri rimarranno in città per dare inizio alla festa appena entrano nel villaggio»continuò Grisam arrivando alla conclusione.

«Grisam, quando andremo di la, secondo me dovremo essere ordinati, per esempio i piccoli davanti, i medi in mezzo e i più alti dietro» aggiunse Pervinca, come seguendo un pensiero.

«Secondo me ha vagione Pevvinca» commentò Acanti.

«Si, faremo così, iniziate a sistemarvi i più bassi a destra, i più alti a sinistra e quelli che rimangono al centro» disse Grisam, guardando i ragazzi che al suo ordine si sistemavano.


I ragazzi si sistemarono, Pervinca per evitare di dimenticarsi dove erano fece una piantina illustrativa, scrisse quindi i nomi in ordine sul foglio, il nome dei più alti poi quelli di altezza media e alla fine i più bassi poi aggiunse Vaniglia e Jim da un lato e lei e Grisam dall'alto.


Ormai mancava veramente poco, ed il villaggio era perfettamente organizzato, le casette per l'equipaggio pronte e bellissime, la piazza della quercia addobbata a festa, i tavoli apparecchiati con tante delizie, le case, perfettamente pulite e ordinate, con addobbi all'esterno, fiori, dolci e tanto calore erano li pronti per essere donati a coloro che sarebbero arrivati.

La Banda andò i postazione al porto, sul molo erano bellissimi, tutti allineati e con dei sorrisi emozionati sui volti. Duff e Tomelilla arrivarono in quel momento e si sistemarono davanti alla Banda del capitano.


Attesero, attesero, attesero e finalmente: le navi che entravano nel porto e si sistemavano.


Il molo era stato allargato dai magici della luce, per dar modo di scaricare i bagagli senza problemi.

I ragazzi si aspettavano delle dame di compagnia per la principessa e la regina, invece scesero semplicemente senza nessun ambasciatore ad annunciare il loro arrivo.

La prima a scendere fu la Principessa Anna, Duff e Tomelilla si inchinarono e la banda fece lo stesso.


La principessa fece un breve inchino e tutti si alzarono di nuovo, poco dopo scese la Regina Elsa, tutti s'inchinarono di nuovo.

«Buonasera amici, vi prego alzatevi, non c'è bisogno...» fu la prima cosa che disse la sovrana di Arendelle.

A parlare fu Lalla Tomelilla. «Vostra altezza, mi chiamo Lillà dei Sentieri, ma vi prego di chiamarmi Tomelilla, io ricordo bene quando da piccole voi e vostra sorella venivate qua in questa bellissima valle a passare le vacanze, è un onore avervi di nuovo con noi. Posso presentarle il signor Duff Burdock?!» iniziò Tomelilla emozionata.

«Vostra altezza, Principessa, siete incantevoli, è un vero piacere conoscervi!» disse il mago emozionato quanto i bambini, diede un lieve bacio sulla mano alle nuove arrivate e si girò per permettere a quest'ultime di vedere la Banda al completo che dava loro il ben arrivato con un inchino sincronizzato.


«Grazie, siete veramente belli» disse Elsa ai ragazzi, Sophie era sul punto delle lacrime dalla felicità.

«CIAO, io sono Olaf e amo i caldi abbracci!» si sentì, i ragazzi guardarono oltre la regina e alla principessa che erano davanti a loro. Videro un pupazzo di neve con una nuvoletta da cui scendeva... neve, si era proprio neve. La prima a parlare fu Vaniglia. Duff e Tomelilla erano altrettanto esterrefatti.

«Ma come è possibile, un pupazzo di neve in estate?» chiese Babù come assente.

«Oh è una magia, mia sorella ha un potere particolare, lei fa apparire neve dal nulla, ma ho sentito che anche tra di voi qualcuno sa fare magie, posso vederne qualcuna?» chiese la principessa Anna entusiasta.

«Cevto maestà, ecco...» rispose Acanti facendo apparire dei bellissimi fiori di lillà.

«Sono bellissimi, è fantastico! Lo sapete fare tutti?» chiese curiosa la principessa

«No principessa, alcuni di noi sono magici della luce e perciò hanno il dono di creare, altri sono magici del buio e quindi hanno il potere opposto, cioè quello di distruggere e invece alcuni non hanno nessun potere, sono non magici ma non per questo meno importanti» spiegò Grisam

«Regina Elsa, il suo che potere è? Perdonate, non riesco a capire...» chiese Vaniglia che aveva una voglia matta di chiederglielo.

«Come ti chiami?» chiese Elsa.

«Mi chiamo Vaniglia Periwinkle altezza» rispose Babù

«OH ma che bel nome complimenti, Vaniglia, io non so se il mio potere appartiene al buio o alla luce, perchè io faccio apparire la neve, ma ho imparato anche a farla sparire quindi non saprei che dire» rispose Elsa.


Dalla nave, pochi minuti dopo dalla nave scesero, una renna ed un ragazzo.

«Bene, ragazzi, lui è Kristoff e la renna accanto a lui si chiama Sven» presentò Anna.

La piccola Cecilia Buttercup rimase a bocca aperta nel vedere la renna, non gli si buttava addosso solo perchè Celastro, il grosso fratello, la teneva per la maglietta.



Naturalmente ragazze ci saranno altri capitoli, avevo altre cose da scrivere ma non potevo metterle tutte in questo capitolo per tanti motivi, primo fra tutti perchè mi sono accorta che è uscito leggermente più lungo dei precedenti. La mia richiesta è sempre la stessa, recensite, per farmi sapere come vi è sembrato questo capitolo, anche se la recensione non è positiva, grazie per aver letto, a martedì prossimo. :) scusate se vi ho fatto aspettare troppo, ma ho avuto problemi con il computer.


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Capitolo 8
*** L'INCONTRO DI ELSA ***


Capitolo 8

Capitolo 8

Una volta presentati tutti, Lalla Tomelilla invitò i nuovi arrivati ad entrare nel villaggio.

«La Banda del Capitano, vi precederà... se siete d'accordo Maestà?!» intervenne Grisam, rivolgendosi alla regina Elsa che annuì dolcemente e alla principessa Anna, che non stava più nella pelle, ma che in presenza della sorella, per non farle fare brutta figura, cercava di darsi un po' di contegno.

Al suo fianco Kristoff si guardava intorno esterrefatto, la valle era bellissima e gli alberi in lontananza muovevano i lunghi rami a mo' di saluto.


«Anna, guarda gli alberi, sembra che ci stiano salutando...» disse Kristoff.

«È così, vi stanno dando il benvenuto...o il bentornato, visto che loro c'erano quando venivate qua» intervenne Flox.

«Oh è così bello...GRAZIE ALBERI È UN PIACERE ANCHE PER ME RIVEDERVI» urlò Anna in direzione degli alberi.

Elsa guardò la sorella e sorrise, poi si rivolse a Tomelilla.

«Tomelilla?! Ho una domanda da farti, ma non vorrei sembrare scortese...» iniziò,

«Chiedete pure Maestà, non c'è alcun problema... qualcosa vi turba?» chiese Lillà camminando di fianco alla regina.

«Ero solo curiosa di sapere dove dormiremo io e il mio seguito!» chiese Elsa sfregandosi le mani come faceva sempre.

«Oh mia cara regina, se per voi va bene, voi e vostra sorella dormirete nella umile casa dei Periwinkle, siete d'accordo?»chiese Tomelilla, con uno sguardo adorabile sul volto.

«Oh che cosa generosa, ma non dovete disturbarvi tanto...» rispose la regina.


A rispondere fu Pervinca, che fino al quel momento aveva camminato accanto a Grisam in silenzio.

«Maestà sarebbe un vero onore potervi avere in casa nostra!» sostenne Pervinca.

«Oh se la mettete su questo piano, allora saremo liete di sostare nella vostra casa» le rispose la regina sorridendo.

«Ma il mio seguito...?» aggiunse Elsa curiosa.

«Non vi preoccupate, abbiamo pensato anche a questo» rispose felice Tomelilla.


Arrivarono al villaggio, la banda entrò e i ragazzi si disposero su due file, come delle guardie del corpo, come misero piede all'interno del villaggio, scoppiarono in aria coriandoli e stelle filanti, tutto era bellissimo, l'aria sapeva di festa.


Arrivarono subito in piazza della Quercia, dove il grande albero aspettava di essere presentata agli ospiti.

«Lei è Quercia, che ha dato il nome al nostro villaggio, Quercia?!... lei è la regina Elsa, con sua sorella, la principessa Anna, Kristoff il fidanzato della principessa a quanto ho capito... la renna si chiama Sven e il pupazzo di neve si chiama Olaf» presentò Duff, che fino a quel momento aveva osservato in silenzio la sua amata Tomelilla, conversare con le sovrane.


«Ciaaaaaaaooooooooo amiiiiiiiiiciiiiiiii, èèèèèèèèè uuuuun piiiiiaaaaceeereeee coooooonooooosceeeerviiiiiii, vooooooiiiiiii eeeeraaaaavaaaaateeeee piiiiiccoooooleeeeee quuuaaaaandooooooo viiiii hoooooo cooooonooooosciiiiuuuuuutoooooo e maaaaaaaagaaaaaaariiiiii noooon viiii riiiiicoooordaaaaaaateeeeeeee diiiiiiii meeeeee...» attaccò Quercia con il suo vocione.

«Si, cara amica, mi ricordo di te, ma magari mia sorella no, forse era troppo piccola l'ultima volta che siamo venute a Fairy Oak... è un piacere anche per me rivederti» rispose Elsa rivolgendo al grande albero un sorriso adorabile.


Subito dopo aver parlato con Quercia, si diede ufficialmente inizio alla festa, con musica e tanto altro. I ragazzi sommersero la regina ma sopratutto la principessa di domande e curiosità, la principessa rispondeva volentieri alle domande, era molto contenta di avere tante persone con cui parlare, Olaf insegnò a Cecilia Buttercup a ballare e a pattinare sul ghiaccio. La regina Elsa infatti mostrò agli abitanti di Fairy Oak il suo affascinante potere, come faceva con la sorellina quando erano piccole, prima che Anna si facesse male. Aveva imparato a controllarlo ora, era più sicura di sé e non aveva paura di congelare tutto per sempre, ora oltre che far apparire sapeva anche come sciogliere la neve, lo sapeva fare grazie all'amore che sua sorella aveva mostrato per lei.


La sera arrivò presto e piano piano i cittadini salutavano ed augurando la buonanotte agli ospiti, si ritiravano nelle loro case fresche e confortevoli.

I ragazzi avevano già mostrato a tutti, organizzati da vaniglia, il posto dove avrebbero dormito. Per Sven, i magici della luce avevano creato una bellissima stalla per lui e per i cavalli che erano arrivati in nave, con cui Sven aveva stretto amicizia lungo il viaggio.

Per Olaf sempre i magici della luce, avevano creato una casetta tutta per lui dove avevano fatto apparire un refrigeratore pensato per non farlo sciogliere, anche se aveva la sua amata nuvoletta che lo seguiva ovunque.

Elsa aveva dato il suo contributo dando origine ad una piccola nevicata che si sarebbe ricreata, i bambini si erano tanto affezionati a quel piccolo combina guai in neve e alle canzoncine che il pupazzo, componeva per loro, ne creava una per ogni circostanza.


Elsa e Anna si ritirarono in casa Periwinkle, dove il signor Cicero, da gentil uomo quale era si era preoccupato di chiedere, se preferissero dormire in una stanza ampia insieme o se volevano dormire nella stessa camera.

Anna lasciò decidere alla sorella un po' con il batticuore, lei adorava dormire con Elsa, da quando erano piccole.

Elsa optò per la camera insieme ed Anna fu lì lì per saltarle addosso e stringerla in un abbraccio, ma si trattenne. Le gemelle chiesero alle sovrane se prima di andare a letto volessero salire in camera loro per parlare un po'. Accettarono con gioia e poco dopo si trovarono a parlare sedute sui letti, Pervinca ed Elsa parlavano sul letto della giovane streghetta del buio, mentre Anna e Vaniglia chiacchieravano felicissime sul letto ordinatissimo di Babù.


«Maestà, ho una domanda un po' privata e se vuole può anche non rispondermi, ma sono molto curiosa...» iniziò Vì.

«Chiedi non ti preoccupare Pervinca» la incoraggiò Elsa.

«ok... volevo sapere se nel vostro cuore c'è qualcuno, si qualcuno che vi piace e viceversa?» domandò Pervinca.

«Beh, in effetti qualcuno c'è, ma non dirlo a nessuno...» attaccò la regina diventando lievemente rossa in viso.

A Pervinca si accesero gli occhi.«chi è? Non lo dico a nessuno, eccetto mia sorella, con lei non ho segreti» disse Vì.

«si chiama Jack, Jack Frost, ha il mio stesso potere...» confessò Elsa.

«COSA? Ma Jack Frost non esiste, è solo una leggenda» rispose Pervinca con una faccia scioccata della serie, mi stai prendendo in giro?.

Elsa sorrise e rispose «Invece esiste veramente, è solo che non si fa vedere di solito, hai presente quando nevica?» chiese dolcemente. «Si certo ma...» cercò di controbattere Pervinca.

«È sempre opera sua, sai, ci siamo conosciuti così. Era fine autunno, io ero triste e la neve a cominciato a scendere, lui era venuto per portare un po' di neve, ma arrivando e trovando già tutto bianco, è rimasto sbalordito e voleva sapere da dove arrivasse quella neve visto che lui non l'aveva portata. Seguendo il mio potere è arrivato in camera mia, io mi spaventai molto e per poco non mi misi ad urlare, ma lui mi tranquillizzò si presentò e dalla corona che portavo ancora sul capo, intuì che ero una regina e s'inchinò.» raccontò Elsa, con la mente a quel giorno.

«che bello e poi cosa successe?»domandò Vaniglia, che con Anna si erano avvicinate al letto di Pervinca.

«Mi chiese se sapessi da dove arrivava la neve e io risposi che ero io a crearla. Lui mi rispose che anche lui aveva lo stesso potere, poi iniziammo a parlare e continuammo tutta la notte, finché io non mi addormentai, la mattina dopo lui non c'era più, ma sul mio comodino c'era un biglietto che diceva : Sono veramente felice di averti conosciuta Elsa, tornerò a trovarti molto presto, con la speranza che tu non mi rubi il lavoro.».


Qualche giorno dopo Jack tornò a trovare Elsa, e lo fece per molte altre notti e ogni volta si avvicinavano sempre di più l'uno all'altro: si erano innamorati.

«Bene ora a letto tutte, è molto tardi ed è stata una giornata molto lunga, buona notte Vaniglia, buona notte Pervinca.» augurarono Elsa ed Anna alle gemelle.


Mi dispiace se non aggiorno spesso, ma non riesco, perchè ho molto da studiare ultimamente, alla prossima. grazie per aver letto.

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Capitolo 9
*** Una colazione speciale ***


Capitolo 9


Capitolo 9

Il giorno successivo, le ragazze si svegliarono molto presto, Pervinca non si addormentò neanche. Aveva volato tutta la notte per il villaggio, insieme a Grisam avevano guardato la loro amata Fairy Oak dormire e sognare sotto le loro teste.

Vaniglia si era svegliata in tempo per volare come ogni mattina insieme alla gemella, infatti, ogni volta all'alba, quando il giorno e la notte si incontrano, volavano felici mano nella mano e quei pochi minuti di volo insieme, sembravano valere cento vite.


Tornate dal loro incontro le gemelle, si affannarono a preparare la tavola per la colazione. Anna si svegliò per prima, si vestì in silenzio per non svegliare Elsa, che dormiva ancora, sognando tranquilla il suo prossimo incontro con Jack, non sapeva quando, ma sapeva che sarebbe stato difficile.

Una volta scelto l'abito ed indossato, scese per la colazione. Trovò le gemelle che stavano terminando di apparecchiare la tavola, Lalla Tomelilla che leggeva una ricetta su un libro aperto sul ripiano della cucina, si sentiva un buon profumo di latte bollito, uova, bacon e tante altre delizie che probabilmente stavano preparando per loro.


«Buongiorno, come ha dormito principessa?» chiese Tomelilla con un tono adorabile da mamma chioccia.

«Molto bene Signora Tomelilla, sono stata veramente bene» rispose Anna con un sorriso ed accennando un saluto verso le gemelle che ormai avevano finito di preparare e si stavano sedendo ai loro posti, invitando Anna a fare lo stesso.

«Vi prego principessa datemi del tu, mi sentirei più a mio agio» aggiunse la saggia strega della luce.

«Va bene, ma a condizione che anche voi...tu, mi chiami Anna senza grandi cerimonie» concluse Anna.

«Va bene, accordato» rispose Tomelilla, sorridendo.

Poco dopo in cucina, arrivò il signor Cicero, aveva deciso di fare le sue famose crepes. Ed infatti poco dopo era già ai fornelli a prepararne qualcuna.

Elsa fu l'ultima a scendere per la colazione, chiese perdono per il ritardo e salutò tutti con un caloroso buongiorno.

Dalia entrò dalla porta poco dopo, con degli ospiti. Erano il mago Duff con il fratello Vic, la signora Marta che aveva in mano un grandissimo vassoio con sopra qualcosa di molto buono sicuramente, poiché tute le delizie che arrivavano dalla bottega delle delicatezze, erano sempre squisite da svenimento. A chiudere la fila c'erano, Kristoff, Grisam e Jim.

Le gemelle andarono ad abbracciare e salutare i loro fidanzati, anche Anna si alzò a salutare Kristoff. Elsa guardò tutti e chiese di scusarla un momento, andò in bagno e rimase li per un po' a riflettere su quanto fosse bello avere qualcuno d'amare.

Infatti in un momento la sala da pranzo, preparata per la colazione con così tanta gente era diventata tutto un abbracci, tra fidanzati e non. Pervinca era andata incontro a Grisam, Vaniglia al suo amato Jim, la signora Dalia era andata a salutare affettuosamente suo marito, il signor Duff, era andato in modo losco verso Tomelilla, che stava in un angolo della stanza, dove vicini parlavano piano, il signor Vic teneva stretta sua moglie mentre parlavano con Dalia e Cicero ed infine Anna era andata a salutare Kristoff. Lei era rimasta sola, a vedere tante coppie che si scambiavano gesti d'affetto l'un l'altra, quasi le veniva da piangere. Lei a chi poteva mostrare tanto affetto? Non aveva un fidanzato, anche se il suo cuore batteva per Jack, come aveva raccontato senza sbilanciasi, la sera prima.


Circa una mezz'ora dopo, Anna bussò alla porta per vedere se andava tutto bene. La sorella aprì un momento per farla entrare.

«Elsa, che c'è perchè sei chiusa nel bagno? C'è qualcosa che non va?» le chiese la sorella preoccupata.

«No sorellina, è solo che eravate tutti coppiette e io ero l'unica da sola, quindi ho preferito andar via, tutto qua» rispose Elsa girando la faccia per non far vedere quell'attimo di sofferenza che era uscito fuori dal suo controllo.

«Oh mi dispiace, non volevo che ti sentissi esclusa... posso dirti una cosa? Ma lo sapresti solo tu, quindi devi promettermi che non lo dirai a nessuno va bene?» intervenne Anna ritrovando l'entusiasmo.

«Certo Anna dimmi, di che si tratta?» domandò Elsa ritrovando il sorriso grazie all'entusiasmo travolgente della sorella.

«Regina Elsa, stai per diventare zia!» esclamò Anna, controllando il tono della voce perchè non sentisse nessuno la notizia.

«Oh santo cielo, Anna, è bellissimo, diventerò zia, sono felicissima, ma quando lo hai scoperto?» chiese Elsa che ormai era al settimo cielo, all'idea di avere dei nipotini.

«Poco prima di partire, non mi sentivo molto bene, ricordi?! Così ho chiamato il dottore e mi ha detto che aspetto un bimbo, o una bimba ancora non si sa...» rispose Anna entusiasta al punto di scoppiare.

«Oh mio dio, sono contentissima...» continuò Elsa abbracciando forte la sorella e poi staccandosi un momento per poggiare delicatamente la mano sulla pancia di Anna.


Tornarono di sotto dopo circa una trentina di minuti, non dissero niente a nessuno per scrupolo. La giornata appena iniziata, prometteva un po' di pioggia nel pomeriggio, questo dicevano le previsioni del signor Cicero che raramente sbagliavano.

Il signor Duff come era prevedibile aveva mangiato quasi tutte le crepes che Cicero aveva cucinato, così dovette alzarsi e prepararne altre perchè bastassero per tutti.

Nel vassoio che aveva portato la signora Marta, c'erano deliziose paste calde, croissant al cioccolato, senza niente, con la crema, con la marmellata, poi c'erano bomboloni, saccottini al cioccolato, la girella alla Grisam, che era un dolce creato in onore come dice il nome di Grisam, la girella alla Grisam era un cornetto particolare, aveva una pasta sfoglia ricoperta di cioccolato, dentro c'erano pezzetti di cioccolato fondente e cioccolato bianco, insomma era molto buono ed è facile capire perchè i bambini di Fairy Oak e non solo ne andassero matti.


«Mamma complimenti, sono fantastici come sempre, sei la migliore!» disse infatti Grisam addentando il dolce e gustandolo.

«Grazie tesoro, ma non mangiarne troppo, o ti verrà il mal di pancia» rispose la signora Marta.

«Certo mamma, stai tranquilla» aggiunse il ragazzo.


Pervinca stava addentando un cornetto al cioccolato, era squisito, di solito la mattina andando a scuola prendeva sempre quello, Vaniglia invece prendeva quello alla crema, ma ogni tanto per far felice la sorella, li dividevano a metà e mangiavano così metà croissant alla crema e metà al cioccolato fondente.

Kristoff era un po' in imbarazzo, ma il signor Cicero, il signor Duff e il signor Vic riuscirono poco dopo a metterlo a proprio agio, chiacchierando allegramente del più e del meno, chiedendo a ragazzo, com'era il suo paese e convincendolo a parlarne.


Un'ora dopo, qualcuno bussò alla porta, mamma Dalia si stava alzando per andare ad aprire, ma il marito la fece riaccomodare sul divano e andò personalmente ad aprire ai nuovi arrivati.

Erano Olaf e Sven, il primo entrò travolgendo tutti con il proprio entusiasmo, l'altro rimase incastrato con il sedere nella porta e dovettero aiutarlo tirando e spingendo, alla fine entrò e tutto contento guardò Kristoff aspettando la sua carota, fu Anna a procurarla.

Olaf come al solito stava già facendo domande di ogni genere e curiosava intorno, per vedere quella graziosa ed enorme casa.




Angolo dell'autrice:

scusate l'enorme attesa, non so quando potrò di nuovo aggiornare, a causa dello studio. Spero che questo capitolo vi piaccia, chiaramente se lasciaste una recensione, anche piccola per farmi sapere cosa vi è piaciuto e cosa invece no, ve ne sarei molto grata.

A presto, non so quanto ancora farò durare la storia, anche perchè ad un certo punto potrei diventare noiosa, quindi non so... ripeto a presto e fatemi sapere. :3 baci :3

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Capitolo 10
*** Un duello ***


capitolo 10 ricontrollato e corretto fanfiction frozen

Capitolo 10


«Oh ciao Olaf, come ti senti?» chiese Elsa divertita
«Mi sento UNA MERAVIGLIAA!» rispose Olaf con il suo enorme naso a carota che gli scivolava leggermente sul muso, Elsa notando il gesto del pupazzo di neve, mosse leggermente la mano delicata e rinforzò la piccola nuvoletta che stava sopra Olaf, che si stava dissolvendo piano piano.
«GRAZIE, adesso sto anche meglio» commentò Olaf.

Intanto gli altri continuavano a parlare e ridere. Ad un certo punto, Anna chiese: «Beh che si fa oggi ragazze?».
Fu Vaniglia a rispondere: «Bene signore e signori» esordì richiamando all'attenzione tutti i presenti
«Lasciate che vi illustri il programma per questa fantastica giornata, per prima cosa, la mattina visiteremo il villaggio, e ad ogni casa, ci sarà un membro della Banda del Capitano che spiegherà di chi è la casa e presenterà brevemente i nostri cittadini» continuò, suscitando uno scoppio di entusiasmo da parte di Anna e di Olaf che si guardarono e saltarono insieme felici, poi Anna, accorgendosi che aveva perso il controllo dalla felicità, guardò la sorella, che le sorrise e portò di nuovo l'attenzione su Vaniglia.

«Poi avremo il pranzo, per poi spostarci nella piazza della quercia dove avrà luogo un incontro tra magici del buio e magici della luce» continuò ancora Vaniglia. Venne un'attimo interrotta da Pervinca che ritenne necessario specificare: «L'incontro si svolgerà con delle dimostrazioni, nella sezione baby dove parteciperanno i magici più piccoli, le regole saranno lette dal signor Duff qui presente, poi avremo l'incontro tra i magici adulti, che vi faranno vedere qualche incantesimo un po' più avanzato» disse infatti

«Grazie Vì, sei stata fantastica» si congratulò Vaniglia per poi continuare: «in seguito ci sarà una breve pausa, dove si potrà fare merenda con tutte le delizie che i cittadini porteranno nella piazza, dopo la merenda, chi vuole può seguire un gruppo che vi porterà al Museo del Capitano, dove colui che è di turno vi illustrerà i tesori custoditi». Tutti erano rapiti, Vaniglia aveva organizzato molto bene la giornata. «Poi ci sarà la cena, ognuno nell'alloggio che gli è stato messo a disposizione, tranne noi, che naturalmente ceneremo tutti insieme qua a casa Periwinkle, poi ci riuniremo nella spiaggia dove verrà acceso un falò, si racconteranno storie, aneddoti, ma si ballerà si canterà, insomma ci sarà da divertirsi, poi ognuno farà ritorno al proprio alloggio per la notte» concluse soddisfatta Babù.

«Vi piace?» chiesero le gemelle, alla regina e alla principessa, che le guardarono sorridendo, Anna tratteneva a stento l'entusiasmo.
«Si Vaniglia, è molto bello, non vedo l'ora» rispose Elsa.
«È bellissimo, non vedo l'ora, bello bello bello» rispose sempre più entusiasta Anna.
Tutto era pronto, finito di ritirare gli avanzi della colazione, rassettare un po', uscirono, c'erano già dei ragazzi pronti lungo le vie, come se dovessero fare la staffetta.

Tra risate, presentazioni, racconti sulle case, sui loro abitanti, si fece l'ora di pranzo, arrivarono a casa Periwinkle, si raccontarono del giro e di tutte le persone appena conosciute.
Alla fine del pranzo, riposarono chiacchierando un po' nella stanza delle gemelle, dove la principessa, la regina e Olaf stavano chiacchierando del più e del meno.

Si fece l'ora di andare nella grande piazza, dove la gente di Fairy Oak e l'equipaggio della regina, compresi Kristoff e Sven si erano già riuniti.
Non appena il gruppo composto dalla famiglia Periwinkle, Lalla Tomelilla, Olaf, Anna ed Elsa arrivarono nella grande piazza, i magici della luce fecero apparire degli splendidi fiori di vaniglia e di pervinca che scendevano leggeri dal cielo, ad incorniciare il gruppo.
Olaf teneva la testa puntata verso il cielo per guardare quei fiori che scendevano e non perdersi quello splendido spettacolo.

«Quercia, mia cara, come stai?» chiese Tomelilla al grande albero che stava al centro della piazza.
«Moooooltoooo beeeneee saaaaggiiiiiiaaaaa Liiiiiillàààààààààà, sooooonooooo mooooltoooo feeeeeliiiiceeee cheeeee ciiiii siiiiaaaanooooo leeeeee nooooostreeee ooooospiiiiitiiiii» rispose molto lentamente il grande albero alla strega della luce, tutti stavano ascoltando lei e Anna ed Elsa arrossirono appena quando l'attenzione si spostò su di loro.
Tutto era pronto. «Allora magici del buio e magici della luce per favore ascoltate bene, nessuno ripeto nessuno deve usare incantesimi per ferire gli avversari o i compagni, quello di oggi è un incontro per mostrare i nostri poteri, non per combattere, tutti i presenti devono stare a debita distanza dai partecipanti, nessuno deve volare, essendo ingiusto nei confronti dei magici del buio che non possono volare... Lalla Tomelilla sarà il capo rappresentante dei magici della luce, io invece sarò il capo rappresentante dei magici del buio, è tutto chiaro?» domandò infine il signor Burdock.
Dai due schieramenti, si sollevò un coro di si. «Bene, si dia inizio all'incontro!» disse allora il mago del buio.

Nessuno era più entusiasta di Anna che continuava a sorridere, a portarsi le mani alla bocca ad ogni piccolo incantesimo, uscito dalle mani di quei piccoli magici che mostravano a lei e alla regina ciò che si poteva fare con i poteri della luce piuttosto che quelli del buio.
Fu il momento dell'incontro tra Vaniglia e Pervinca, Vì e Babù, il giorno e la notte, il buio e la luce.
Le due streghette si fecero un piccolo inchino, poi alzarono le mani contemporaneamente, la piazza si fece silenziosa, tutti guardavano le due gemelle che stavano per dare sfogo hai loro poteri, Vaniglia chiuse il pugno e quando lo aprì comparve una luce, che poi divenne un fiore, lo scagliò contro Pervinca che prontamente lo fece diventare un gufo, il gufo si trasformò a sua volta diventando un albero secco, allora fu di nuovo il turno di Babù, che sfiorando il tronco, lo fece fiorire, divenne un bellissimo pesco in fiore, poi divenne una farfalla, Vì la tramutò in un pipistrello, Babù la trasformò di nuovo facendolo tornare una fiammella, poi un fiore che tornò nella sua mano, chiuse di nuovo il pugno e quando lo aprì il fiore era sparito, al suo posto era rimasto il nulla, Vì stese il pugno davanti a se, lo aprì e dentro c'era un piccolo cilindro, come una matita, ma più piccola e più tozza, la fece volare. Quando era esattamente a metà tra Vì e Babù, quest'ultima lanciò una fiammella verso il cilindro, quando il cilindro e la fiammella si incontrarono, nacquero degli splendidi fuochi d'artificio, le due gemelle fecero un piccolo inchino, poi si girarono verso il pubblico, che ora esultava e applaudiva e fecero un altro inchino.

«Bene molto brave, Vaniglia e Pervinca, ora è il turno di Flox Pollimon per i magici del buio e Acanti Bugle per i magici della luce» annunciò il signor Duff, gli spettatori e i compagni di squadra incitarono i due nuovi avversari.
Acanti e Flox si fecero una piccola riverenza e come Vì e Babù attesero qualche minuto prima di iniziare con gli incantesimi, Acanti fece apparire un piccolo colibrì, che Flox fece diventare un rospo, allora Acanti rispose tramutandolo in un cristallo che fluttuava nell'aria, il cristallo venne travolto da un piccolo pezzo di legno ed ecco che quello che prima era un cristalli si trasformò in tanti piccoli petali. Ma l'incontro non era ancora finito che un forte boato lacerò l'aria, stava per nevicare, lo faceva capire il tempo.

Anna guardò in direzione di Elsa, come a chiedere spiegazioni, ma la regina la guardò e scosse la testa, come a dire che non era lei a far arrivare quella neve. Il signor Duff come intuendo il pericolo, cercò Tomelilla.
«Lillà, dobbiamo portare tutti al riparo, possibilmente evitando di creare il panico» esclamò il mago del buio.
«Certo, allora...ANDATE TUTTI VERSO CASA PERIWINKLE, ENTRATE E STATE CALMI, NON VI SEPARATE, VANIGLIA, PERVINCA RADUNATE TUTTI I RAGAZZI DELLA BANDA E PORTATELI A CASA, RADUNATELI NELLE STANZE IN ALTO OK? ANDIAMO VELOCI, MAGICI DELLA LUCE:VOLATE» disse la saggia strega, sovrastando il frastuono che si stava creando.
Elsa, Anna e tutti gli ospiti del villaggio vennero radunati da Lalla Tomelilla e Duff Burdock, furono i primi ad entrare a casa Periwinkle, Sven e Olaf compresi, che non si sa come avevano raggiunto la stanza dove dormivano le due sorelle.

Come per miracolo e con un piccolo aiuto da parte dei magici della luce, che avevano creato una specie di tunnel enorme che collegava la serra di Tomelilla, che era stata prontamente rinforzata con una barriera protettiva in modo che risultasse a prova di bomba, con casa Burdock.
Nessuno osava uscire, aveva iniziato a piovere come non aveva mai piovuto, e faceva freddissimo, talmente tanto che Dalia, Cicero, Duff e Marta Burdock dovettero distribuire tutte le coperte presenti e tutti stavano vicini, accesero i due cammini delle case tutti stavano li davanti con le coperte, Tomelilla, Vaniglia e Pervinca distribuivano cioccolata calda a tutti,per evitare di assiderarsi. Improvvisamente un altro boato squarciò l'aria, tutti si zittirono, poi improvvisamente si sentì un rumore alla porta.


Angolo Autrice:
Scusate il ritardo nella pubblicazione, ma tra un problema e l'altro non sono proprio riuscita a finire il capitolo, né a pubblicarlo. Lo faccio ora.
Allora, avevo pensato di dare una piccola scossa alla storia, che forse stava o è diventata un po' noiosa. :D Grazie a tutti coloro che leggono e seguono la mia storia, aspetto con ansia le vostre recensioni, mi raccomando di recensire i capitoli, per farmi conoscere le vostre impressioni, ma anche le vostre critiche, che per me sono sempre costruttive. Non so quando aggiornerò di nuovo, per scaramanzia non dico niente, a presto e grazie ancora :D :)

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Capitolo 11
*** Allora combattiamo! ***


Capitolo 11 frozen e fairy oak si incontrano

ALLORA COMBATTIAMO!

Capitolo 11

(cit. capitolo 10)

Improvvisamente un altro boato squarciò l'aria, tutti si zittirono, poi inaspettatamente si sentì un rumore alla porta.



Tomelilla fece per avvicinarsi e subito Duff Burdock, che aveva sigillato tutte le aperture di entrambe le case, le fu affianco.
«Cosa facciamo, dobbiamo aprire!» sussurrò la strega della luce.
Aprirono la porta e davanti c'era un biglietto chiuso in una scatola di plastica trasparente. «Ma chi sarà!» sussurrò tra se Tomelilla.
«Io sono il buio, io sono la paura, io sono gli incubi che vi assalgono la notte! Percepisco la vostra paura e fate bene a temermi! Tra poco tempo non esisteranno più i sogni, ne tutti quei rappresentanti della speranza!» lesse Duff con il suo vocione profondo che provocò dei brividi lungo la schiena di Tomelilla. «Datemi la regina di ghiaccio e probabilmente non subirete danni, ma il mio alleato chiede qualcos'altro! Lui vuole tutti i maghi e le streghe del buio! Avete tre giorni per decidere, alla mezzanotte del terzo giorno pretendiamo una risposta, nel caso sia negativa, preparatevi ad affrontare una guerra!» continuò il signor Burdock.
«Oh cielo! Duff che facciamo? Non gli daremo mai ne la regina ne nessuno, questo è assolutamente chiaro, il che vuol dire che si dovrà combattere!» rispose Tomelilla.
«È chiaro, ma perchè vuole la regina Elsa?» chiese curioso, ragionando insieme alla sua amata strega.
«Chi ci può rispondere?! Penso che neanche la regina sappia cosa vuole da lei!» rispose Lillà.
Ancora una volta alla porta si sentirono dei tonfi sordi, qualcuno bussava.

Aprirono, pronti a combattere, ma si trovarono davanti Babbo Natale, la fata del dentino, l'omino dei sogni, il coniglio pasquale e Jack Frost. Avevano davanti le cinque leggende.
«Noi possiamo dare risposta a vostre domande!» disse Nord, capendo che li avevano riconosciuti. «Voi siete le cinque leggende?» chiese scioccata la strega della luce.
«Si siamo noi e possiamo rispondere alla vostra domanda...» rispose Dentolina facendosi avanti. «Colui che vi ha lasciato la lettera è Pitch, cioè l'uomo nero, ma a quanto pare ha trovato un alleato forte, che voi conoscete bene. Almeno questo è quello che ci è stato riferito dall'uomo nella luna.» aggiunse ancora Dentolina.


«Oh beh, non state li fuori al freddo, entrate e venite con noi nella sala degli incantesimi, li potremo parlare tranquilli e senza interferenze da parte dei piccoli.» disse Tomelilla facendo entrare i nuovi arrivati per evitare che si congelassero fuori dalla porta.
«Oh grazie, siete molto gentili!» sorrise per la prima volta da quando erano comparsi Dentolina.
«Figuratevi, per così poco! Insomma, ci mancherebbe!» arrossì la strega della luce.
Dopo aver sistemato la slitta di Nord e le sue renne in un luogo caldo, attaccato a casa Periwinkle, le cinque leggende si diressero verso la sala degli incantesimi, preceduti dalla saggia Tomelilla e dal coraggioso Duff.
«Allora, facciamo il punto della situazione!» iniziò Lillà.
«Allora, Pitch, si è alleato con qualcuno di molto pericoloso, che voi conoscete...» iniziò Jack.
«Sì, la gente lo ha sempre chiamato il terribile 21!» aggiunse Tomelilla.
«Ok, quindi loro due si sono uniti per ottenere ciò che vogliono, Pitch vuole Elsa e il... Terribile 21 vuole i magici del buio.» riassunse Jack.

«Sì, ma perchè l'uomo nero vuole la regina Elsa?» chiese Duff che continuava a non capire il nesso.
«Perchè io la amo alla follia! E lui ha un conto in sospeso con me, dalla volta che mi sono rifiutato di unirmi a lui per i suoi loschi scopi!» buttò fuori d'un fiato Jack, sorprendendo tutti i presenti per la sincerità improvvisa.
«Oh! Ora è tutto chiaro!» rispose Tomelilla, che aveva compreso il dissidio interiore del ragazzo albino che si trovava davanti e che in un certo senso si assomigliava molto alla regina Elsa, almeno per colori.
«Bene, dobbiamo combattere allora, perchè noi non abbiamo intenzione di consegnare nessuno, ne la regina ne i nostri magici del buio!» concluse Duff.
«Bene, iniziamo ad organizzarci allora!»

«Bene per prima cosa, dobbiamo mettere al sicuro S
andman!» affermò Calmoniglio.
«Perchè, proprio lui?» chiese Duff Burdock.
«Perchè è il primo che attaccherà, poiché, se non ci sono bei sogni e fantasia, c'è posto per incubi paura, i Suoi incubi, quelli che già una volta ha usato contro di noi. Vi ricordate cosa ha fatto la volta scorsa? Lui...» iniziò Jack.
«Attaccato nostro Sandman per primo, così lui niente rivali davanti a sua strada, solo noi. Sandman è suo più grande rivale, perchè trasforma incubi brutti in sogni belli!» continuò Nord, con il suo marcato accento russo.
«Esatto!» confermò Jack.


«Ok allora, l'organizzazione deve iniziare subito, le riunioni avverranno qua, nella sala degli incantesimi, vi parteciperanno i più importanti maghi e streghe e voi chiaramente!» disse Tomelilla, in tono saggio e autoritario.
«Anche Elsa dovrebbe partecipare, il suo potere è veramente straordinario e ci può essere utile in battaglia. Quindi ritengo sia giusto farla partecipare alle riunioni!» aggiunse subito Jack. Un po' perchè la voleva al suo fianco e un po' perchè ci credeva veramente a quello che diceva.
«Si ha ragione!» lo appoggiò Dentolina.
«Va bene, perfetto è deciso allora!» decretò Tomelilla.
«Bene per stasera riposatevi, ci ritroveremo domani mattina per decidere e attuare il piano, dobbiamo muoverci subito. Non dobbiamo aspettare l'ultimo momento!» concluse Duff.
Tutti tornarono al piano di sopra. Dove si presentarono e fecero amicizia con gli altri ospiti obbligati che popolavano le due case collegate. Fiumi di cioccolata calda circolavano da una casa all'altra, opera di Tomelilla e di Martha Burdock, che si mettevano ai fornelli per sfamare tutti coloro che abitavano momentaneamente i due edifici.


«Oh mio dio!» esclamò Elsa entrare nella camera della sovrana, in quel momento erano solo loro due, tutti gli altri erano scesi poco prima, compresa Anna. Elsa si era trattenuta un po' di più per poter stare un po' da sola. E alla fine si era trovata Jack davanti. «Perdonatemi vostra maestà, non volevo spaventarla.» rispose educato e s'inchinò. Poi si alzò nuovamente e fece per andarsene, ma Elsa lo fermò.
«No! Non andare via per favore!» disse la bionda, con il fiato corto. «È la seconda volta che c'incontriamo» aggiunse. «Si vostra altezza!» rispose Jack con un'espressione indecifrabile sul volto.
«Ti prego Jack, non chiamarmi così! Io penso ogni notte a ciò che ci siamo detti la volta scorsa!» controbatté Elsa. «Si! Io ti ho detto che ti amo e tu mi hai risposto che non si può amare qualcuno appena conosciuto!» aggiunse Jack.
«Sì è la verità, l'ho detto, ma io... ecco io... ci ho ripensato! Ho capito che non è vero, si può amare qualcuno alla follia anche dopo un solo sguardo!» rispose Elsa con affanno.
«Da cosa lo hai capito Elsa?» domandò. «Sei tu che me lo hai fatto capire, quando te ne sei andato dalla finestra di camera mia, io... mi sono sentita come se una metà del mio cuore fosse uscita con te. Avevo una paura assurda di non rivederti più!» rispose Elsa.
«Quindi? Cosa mi vuole spiegare mia regina?» chiese Jack avvicinandosi talmente tanto alla donna che questa poteva sentire il suo respiro sulla pelle e l'odore dolce del suo corpo.
«Vuol dire che io... ti amo! Non so spiegarlo bene, ma ti amo Jack Frost.» rispose in un sussurrò la bionda. «Davvero? Ne sei sicura mia amata regina?» chiese Jack, sentendola sciogliersi in un brodo di giuggiole. «Si ne sono sicura Jack! Ora...»
«Questo vuol dire che la devo baciare?» chiese Jack, compiaciuto dell'effetto che stava avendo su Elsa.
«Sì! Ma se vuoi, posso farlo io!» aggiunse con una punta di sarcasmo la regina di Arendelle. «No! Io sono il suo umile servo e ogni desiderio della mia regina per me è un ordine, quindi devo essere io a farlo.» rispose assaporando la vittoria l'albino.
Si avvicinò e con una dolcezza assoluta, posò le sottili labbra sopra quelle morbide color ciliegia di lei, che si abbandonò al bacio.




Angolo dell'autrice:

Ecco qua! :D Come sempre vi devo chiedere un enorme SCUSA, per il ritardo nella pubblicazione, ma con vari impegni, il blocco dello scrittore che mi ha assalito ultimamente quando cercavo di continuare questo crossover, non sono proprio riuscita a concludere niente. :( Spero vi piacciano le novità. :) Spero di ricevere notizie, perdonatemi ancora per l'attesa. :D Se trovate qualche errore, ditemelo in una recensione oppure in un messaggio personale, così lo correggo. Spero a presto baci :*
Ade_Olaf97





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