You are my hope.

di AvrilLove885
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo: Akito Hayama. ***
Capitolo 2: *** L'inizio di tutto.. ***
Capitolo 3: *** Non tutto è come appare ***



Capitolo 1
*** Prologo: Akito Hayama. ***


“Ho sempre vissuto una situazione difficile: Mia madre è morta dandomi alla luce, mia sorella e mio padre mi odiano… già, per loro il responsabile della morte di mamma ero solo io. Per loro ero un demonio. Per loro io l’avevo uccisa.”
Akito aveva 17 anni ed era stanco di stare lì, in mezzo a tutto quell’odio.
Voleva andare via, ed è proprio ciò che aveva intenzione di fare.
Lavorava per guadagnare i soldi che gli servivano per poter finalmente partire.
 Era un comune giorno di scuola come tutti gli altri, stava seduto al suo posto con gli auricolari nelle orecchie. Era tranquillo per i fatti suoi, finché la cosa più insulsa del mondo disturbò la sua quiete: un aereo planino di carta dritto in faccia.
Perse le staffe, anche se sapeva che era una cosa stupida.. ma era nervoso già di suo, e quell’aereo planino fu la così detta “goccia che ha fatto traboccare il vaso”.
Si alzai di scatto e prese per il colletto il ragazzo che gliel’aveva tirato, trasmettendogli tutta la rabbia con lo sguardo. Dal canto suo, il ragazzo gli fece un sorrisino sghembo, con la tipica faccia che dice: “ma a chi vuoi far paura?!”.
Non era più in se.
Gliele avrebbe date di santa ragione se il prof non li avesse separati-
«Akito Hayama. Oliver Mayishu. È la quinta volta che litigate nell’arco di 3 giorni. Sono costretto a spostare uno di voi in un’altra classe.»
«Vado io. Così non vedo più questo marmocchio insulso.» Disse con il suo solito tono freddo e distaccato.
Venne spostato nella sezione A. Non conosceva nessuno di quella classe, tranne il suo migliore amico Tsuyoshi e la ragazza storica dello stesso Tsuyoshi, Aya, o, come la chiamerebbe lui, “il suo pasticcino”.
 Accanto la “ragazza storica” del suo migliore amico, c’era una ragazza dai lunghi capelli ramati, occhi color cioccolato e carnagione chiara. Nonostante non avesse un solo velo di trucco di certo non passava inosservata. Non si conoscevano. O meglio, non ancora. Già. Aveva la sensazione che, in un modo o nell’altro, si sarebbero conosciuti molto presto.
Presentatosi ai nuovi compagni, sempre con il suo solito tono di chi se ne fregava di tutto e di tutti, si andò a sedere accanto Tsuyoshi.
Avevano frequentato la scuola assieme sin dall’asilo. Ormai erano come fratelli.
La giornata passò velocemente, ascoltava le lezioni e di tanto in tanto si rimetteva le cuffie, giusto per staccare un po’ dalla monotonia delle lezioni.
Tornò a casa, ma potè starci molto poco.
Sua sorella non voleva che stesse lì quando c’era lei, e per sua sfortuna oggi era rincasata prima del previsto.
Gli toccò uscire di nuovo, soprattutto perché non aveva voglia di sentire le sue urla che lo invitavano MOLTO GENTILMENTE a sparire dalla sua vista.
E poi sarebbe dovuto uscire comunque. Doveva lavorare.
Già. Il lavoro. Presto sarebbe potuto andar via di lì. Avrebbe potuto vivere una vita migliore e ricominciare da capo.
Sarebbe potuto tornare a casa in tarda serata, o meglio quando sua sorella andava a dormire.
Si fecero le 11 di sera, e così tornò a casa sa.
Per fortuna sia il padre che la sorella dormivano, così potè stare un po’ in santa pace.
Si fece una doccia fredda e andò a dormire.
L’indomani sarebbe andato tutto come al solito, ne era certo. Conduceva questa vita da quando era piccolissimo. Ma, per fortuna, ben presto avrebbe ricominciato tutto da capo, avrebbe vissuto una nuova vita.
Sarebbe partito, alla ricerca della sua felicità.


 

Angolo autrice:
Salve a tuttiiiiiii ^_^ questa è la prima fan fiction che pubblico (ne ho scritte altre due, ma non sono sicura del contenuto. Spero di riuscire a pubblicarle il prima possibile ^_^”).
Spero di riuscire a postarvi minimo 1 capitolo a settimana, se e quando riesco magari anche 2…. Eheheheheheh Cx
So che potrà sembrare molto scarno come inizio, ma volevo soffermarmi un po’ sulla vita di Akito e, in particolare, di questa comune giornata, che poi comune non è. Da oggi lui e Sana saranno compagni di classe. Che succederà? Bhooo, vi lascio in suspance (eheheheheh) Cx
Spero di avervi almeno incuriosito ^_^
Visto che è la mia prima ff so che potrebbe non essere un gran che, quindi (se volete) recensite e datemi un parere, anche negativo :D E poi, se devo dirla tutta non so se lasciare la storia al passato o cambiarla al presente, quindi, per favore, helpatemi ^_^” ahahahahah
A prestissimo <3
Much Love <3 <3
Avril <3




 

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Capitolo 2
*** L'inizio di tutto.. ***


“Ogni essere umano, nonostante abbia più o meno difficoltà nella sua vita, ha almeno un motivo per essere felice, una persona che le sta vicino, un appiglio, un ancora…
E la mia ancora… qual’è??”
 
Sto in questa classe da circa 3 settimane e già i miei compagni mi considerano il loro capo.
Babbei. Come diavolo si può essere così cretini da farsi comandare come dei cagnolini?!
Però la cosa mi conviene, quindi posso chiudere un occhio… e volendo pure l’altro.
Ormai comando io. Questa classe è diventata un vero e proprio casino. Di fare lezione non se ne parla neanche.
E proprio per questo motivo, le ragazze della mia classe mi odiano. Bene, per quanto mi riguarda possono benissimo mettersi in coda in fondo alla fila di persone che mi odiano, dove per prime troviamo ovviamente mia sorella e mio padre… già…
Comunque non mi importa. Ormai sono qui. Ma non per molto.
Forse è proprio questo che mi stimola ad andare avanti: il sapere che ormai rimarrò qui ancora per poco.
Ancora poco e potrò andare via di qui, per sempre.
***
POV. Sana
{Dal diario di Sana...}
Caro Diario,
mi presento. Mi chiamo Sana Kurata, ho 17 anni e vivo a tokyo.
Ho i capelli rossi e gli occhi color cioccolato. Diciamo che non sono la persona più bassa del mondo, ma ci sono abbastanza vicina… ahahahahahhahahahahahah okok basta. Sono molto magra (e non riesco a capire il motivo, visto che mangio parecchio)
Per quanto riguarda la mia vita di tutti i giorni, sono un’attrice.
Già, ma è una storia troppo lunga da spiegare… magari te la racconterò un’altra volta.
Ti ho comprato questo pomeriggio. Ero in giro con la mia migliore amica Aya, finché ti ho visto in una vetrina di una cartoleria. Non ho resistito, eheheheh Cx
A scuola va tutto bene… o meglio, andava…
.    .    .
DA BEN 3 MALEDETTE SETTIMANE NON RIESCO PiU’ A STUDIARE!!!!!!
Al diavolo, non se ne può più!!!!
È mai possibile che da quando questo ragazzo ha messo piede qui dentro non si riesce neanche ad aprire il libro?!?!
 Maledizione. Non conosco questo qui ma già mi sta antipatico.
È il classico ragazzo tutto figo che cerca di fare il bullo della situazione. Tsk, il fatto che sia tremendamente bello non vuol dire che può sconvolgere una classe intera..!
Aspetta… HO DETTO CHE È TREMENDAMENTE BELLO?? O.o Sono uscita fuori di senno >_<
Nonononono Sana, devi  tornare in te!! >_<
Forse è meglio farsi una bella doccia fredda, sto cominciando a delirare!! Dx
A presto <3
Sana <3
***
POV. Akito
Anche per oggi, di studiare non se ne discute nemmeno.
Meglio così, la confusione dei miei compagni riesce a distrarmi dai miei pensieri.
Le mie compagne molto probabilmente sono sul piede di guerra, specialmente l’attricetta dai capelli rossi.
Proprio così, ho scoperto da poco che a quanto pare è un’attrice di fama nazionale, e forse è conosciuta anche altrove.
Già la detesto.
Lei sicuramente vive una vita tutta rose e fiori, è amata e rispettata da tutti, sempre con il sorriso stampato in viso…
Mi salgono i nervi a 1O.OOO, non per invidia, semplicemente perché non riuscivo a capire da dove prendesse tanta allegria. Insomma, che ha di bello la vita?? Nulla. Assolutamente nulla.
Suona la campanella e finalmente per oggi possiamo scappare da questo carcere.
Arrivato in cortile Tsu mi raggiunge molto allegro.
Eccone un altro. Ma da dove diavolo la prendono tutta questa allegria?! Non me lo so spiegare.
«Ehi Akito, sai stavo pensando… perché dici ai nostri compagni di comportarsi così??»
«Perché vuoi saperlo?»
«Perché tu sei un ragazzo molto intelligente, con altissime capacità. E poi ho saputo che nonostante non toccassi mai un libro nella tua vecchia classe prendevi voti altissimi… perché impedisci a noi e a te stesso di fare lezione??»
«Mi va e basta. Non c’è un motivo.»
Cazzata. Grandissima cazzata. Facevo si che la classe fosse in subbuglio per non sentire i pensieri della mia mente, ma di certo non potevo spiegarlo a Tsu…
«Quindi impedisci a tutti noi di studiare semplicemente perché “ti va”?!
Ah bene, si certo.
Ah bene, si certo!
AH BENE, SI CERTO!»
Sento urlare questa frase a una ragazza alle mie spalle, mi giro e mi accorgo che si tratta proprio dell’attricetta da quattro soldi, con dietro di se tutte le ragazze (incazzate nere, per giunta).
Mi sa che non ho capito bene: Io, Akito Hayama, a detta loro, dovo spaventarmi di un mucchio di ragazzine??
Si, forse nei loro sogni.
«Kurata, fatti gli affari tuoi e levati dai piedi.»
«Oh caro mio, questi sono affari miei. E di certo non mi “levo dai piedi” solo perché me l’hai detto tu. Io non mi faccio comandare a bacchetta da te come il tuo gregge di pecore.»
Pecore?? A già, i nostri compagni.
«Buon per te.»
Rompi scatole. Oltre ad essere un’attricetta da quattro soldi è anche una rompi scatole. Direi che è perfetto, no??
Faccio per andarmene. La sua vocina da isterica mi sta facendo venire il mal di testa.
«Che fai? Scappi?!»
Scappo… scappare…
Si, scapperò. Ma non adesso, ancora non posso.
Molto presoto lo farò.
«Pur di non sentire la tua voce da gallina emigrerei anche al polo Nord.»
Sta continuando a urlarmi qualcosa, ma sono ormai troppo lontano per capire che sta dicendo.
Torno a casa e mia sorella non è ancora arrivata. Per fortuna, oserei aggiungere.
Ho giusto il tempo di fare una doccia e cambiarmi per andare a lavorare.
Lavoro all’ “Hard Caffèe” (*) del centro. Non è molto grande, ma è sempre pieno zeppo di ragazzi della mia età.
Oggi mi tocca fare gli straordinari. 2 ore in più del solito.
Mi scoccia da morire, ma visto che questi straordinari me li pagano, come si dice in gergo, “per una amore mille pene”.
Più soldi guadagno il prima possibile, prima posso andarmene da questo inferno.
Il tempo passa, e arrivano le 18.00.
Nel preciso istante in cui nel mio orologio elettronico appaiono queste cifre, la porta del bar si apre.
Noto entrare due ragazze, ma per la troppa confusione non riesco a vederle bene in viso. Una è alta e con i capelli biondo cenere e non troppo lunghi, l’altra, c he è poco più bassa rispetto alla prima, ha i capelli ramati molto lunghi.
Si vanno a sedere, così decido di prendere le loro ordinazioni.
«Buona sera signorine, volete qualcosa?»
«Sisi, prendiamo una coca cola e… HAYAMA?!»
«KURATA?!»
Ok. Al mio tre… che si scateni l’inferno!
 
 
(*) Non ho la più pallida idea se esista davvero o no, eheheheheh

Angolo autrice:
Salve a tutte ragazzuoleee :3
Bene, sono tornata (e puntuale per un soffio, oserei aggiungere… Eheheheheh Cx) ^-^
Allora, inizio dicendo che avrei voluto scrivere meglio e di più, ma purtroppo ho dovuto cambiare sezione in classe e mi hanno sommerso di compiti :O
Comunque ringrazio con tutto il cuore Love Kodocha, Giady_Delena, Kiararottoli1 e Love_Sana_Akito per i consigli e il supporto, grazie davvero <3 :D
Ma ringrazio anche tutte le persone che leggono la mia ff, anche senza scrivermi una recensione :D
Allora.. mi soffermo sul finale… “inferno” eh? Chissà che succederà.. al momento non lo so neppure io ^_^” ma non credo che si soffermeranno a chiacchierare come due persone comuni… ahahahahah
Cercherò di pubblicare il prossimo capitolo il prima possibile ;) e soprattutto colgo l’occasione per augurare a tutti un buon Natale :3 <3
A prestissimo <3
Much Love <3 <3
Avril <3
 
 

 
 

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Capitolo 3
*** Non tutto è come appare ***


“Prima di giudicare la mia vita o il mio carattere mettetevi le mie scarpe e percorrete il cammino che ho fatto io. Vivete i miei dubbi, il mio dolore, i miei pianti e le mie risate… vivete gli anni che ho vissuto io, cadete lì dove sono caduto io e rialzatevi come ho sempre fatto io.
Solo così potrete giudicarmi.”
 
Kurata… cazzo, ci mancava solo lei. Ora sono davvero al completo.
«Ancora non sei emigrato al Polo Nord, mio caro Hayama?»
Ma quanto detesto quest’attricetta rompi scatole da quattro soldi?! Quanto?!
«Da qui non ti sentivo più urlare, quindi non mi sembrava il caso di morire dal freddo… ma visto che adesso sei qui sto cominciando a farci un pensierino…»
Vuole fare la stronza? Perfetto. Ha trovato pane per i suoi denti.
«O bhe, di certo non mi metto a urlare senza una ragione.»
«Sarà, ma le tue ragioni non mi sfiorano neanche, al contrario delle tue urla che invece non mi sfiorano i timpani, me li trapassano direttamente.»
Un punto a mio favore. Ops.
«Ma quanto sai essere stronzo?!»
«Mi adatto alle circostanze.»
«Stai per caso dicendo che io sia una stronza?!?!»
«Oh no, l’hai appena detto tu stessa.»
Altro punto a mio favore. Ahi ahi.
«Ma come si può essere così stronzi, freddi e… e… e insensibili, cazzo.»
«Un motivo deve pur esserci.»
«Eh?»
Ma è stupida o cosa??
«Kurata, se sono così un motivo deve pur esserci. Chieditelo, ragionaci, ACCENDI quel dannatissimo cervello che ti ritrovi, se mai dovessi averlo, sennò si irrugginisce.»
«Il motivo?! Sei un demonio. Non c’è molto su cui ragionare.»
Un demonio… io sono un demonio…
Mia madre… è morta… è colpa mia…
Non ce la posso fare. No, non sta volta.
Non resterò immobile, inerme.
Lei non mi conosce. Non sa un cazzo di me.
Lei non può giudicarmi, diamine. Non può.
«Prova a ripeterlo.»
«Sei un demonio.»
Ok, basta. Sta volta non resterò fermo.
La prendo per il collo e la sbatto contro il muro.
La gente se ne è accorta. Qualcuno è uscito, qualcun altro è spaventato e Aya ha iniziato a piangere e urlare come un’ossessa.
Non mi importa, può venire anche il presidente degli stati uniti, ma io non la faccio passare liscia a questa bambinetta viziata e so-tutto-io.
«Kurata, tu non puoi giudicarmi, ok?! Tu non sai un cazzo!! Vivi una vita tutta rose e fiori, non hai idea di cosa significhi vivere come vivo io!! Tu, sei solo una bambina viziata, che crede di potermi fare la predica e dirmi che sono un demonio. Sei solo una povera illusa. Anche il diavolo prima era un angelo, Kurata. Non tutto è come appare.»
La lascio. È senza parole, non sa come ribattere e me ne accorgo.
È spaventata. Non sa che fare.
«Sparisci. Adesso.»
Mi scruta un momento, dopo si alza e va via con Aya.
 

POV. Sana


Sono distesa nel mio letto a piangere… non riesco a non farlo…
Le sue parole, la sua rabbia, i suoi occhi freddi e distaccati… ho avuto davvero paura…
Non temevo che mi avrebbe fatto del male, in realtà quest’idea non mi è neanche passata per la testa… ho avuto paura, perché non avevo mai visto quello sguardo, misto a quelle parole cariche di rabbia mista a dolore…
Sento Aya che continua ad accarezzarmi i capelli…
Lei è sempre così dolce con me… è la mia migliore amica da una vita e lo resterà per sempre.
«Sana… tranquilla… è tutto apposto adesso…»
«Grazie Aya, sto bene… ma adesso è meglio che tu vada, i tuoi genitori ti staranno di sicuro aspettando.»
«Sei sicura di stare bene? Se vuoi resto qui con te..»
«Tranquilla, vai pure.»
«Ok, a domani tesoro, se hai bisogno di qualcosa non esitare a chiamarmi.»
«Grazie, a domani..»
Quando Aya esce, recupero subito il mio diario e comincio a sfogarmi.
Non riesco a farlo con lei… è la mia migliore amica, ma non sa davvero tutto di me…

{Dal diario di Sana…}

 “Caro diario,
giuro che sto per scoppiare…
non dimenticherò mai le parole fredde e dure che Hayama mi ha detto oggi…
-Kurata, tu non puoi giudicarmi, ok?! Tu non sai un cazzo!! Vivi una vita tutta rose e fiori, non hai idea di cosa significhi vivere come vivo io!! Tu, sei solo una bambina viziata, che crede di potermi fare la predica e dirmi che sono un demonio. Sei solo una povera illusa. Anche il diavolo prima era un angelo, Kurata. Non tutto è come appare.-
Come fa lui a dire con tanta certezza che io vivo una vita tutta rose e fiori?!
Certo che anche io… Certo che anche io ho i miei mostri nell’armadio, i miei dubbi, le mie paure, i miei precipizzi, i miei graffi e i miei lividi…
È vero. Io non so niente di lui, ma neanche lui sa niente di me.
In realtà, nessuno lo sa…
Non perché io sia un’attrice vuol dire che la mia  vita sia rose e fiori.
In realtà, il mio segreto è proprio il motivo per cui ho intrapreso questa carriera.
Segreto che, presto o tardi, non sarà più un segreto.”
Chiudo il diario per un attimo  e inizio a riflettere su alcune parole di Hayama…
Ha detto che anche il diavolo era un angelo, e solo adesso mi rendo conto di ciò che voleva dirmi: l’Akito che conosco io, quello freddo e impassibile, non è il vero Akito. Lui è cambiato.

E poi, non posso e non voglio credere che lui sia davvero ciò che vuole far vedere.

Sarà dannato come vuol far credere, ma in ognuno di noi è nascosto almeno un pezzetto di paradiso… e io cercherò in ogni angolo del suo cuore quel pezzo, piccolo o grande che sia, di paradiso.
Riapro il diario e inizio a scrivere in fondo alla pagina.
“Caro Hayama,
Sarò la tua ancora nella tempesta, che lo voglia o no.”

 

Pov. Akito


Litigare davanti una cinquantina di gente, rischiare quasi di picchiare una ragazza e in fine essere licenziati dal proprio lavoro. Cosa posso chiedere di più?!

Mi sembra tutto perfetto, no?!
. . .   . . .   . . .
Come diamine faccio ora che non ho più il lavoro? Dove li prendo i soldi per partire? Dal cilindro?!
Maledetta Kurata. Questa giuro che me la paga.
Ho un diavolo per capello, non me ne frega niente di mia sorella e tutto il resto. So solo che voglio andare a dormire e non pensare a niente e nessuno.
Entro in casa come un siluro e mi dirigo in camera mia, infischiandomene di mia sorella che urla come se fosse psicopatica.
Ops… lo è.
Mi infilo sotto le coperte e prima di addormentarmi faccio uno dei miei soliti ragionamenti:
Voglio partire il prima possibile, ma devo aspettare perché ho perso il lavoro e mi mancano ancora dei soldi. Quindi, mi tocca lottare ancora per molto tempo.
In fondo la vita è questa: Niente è facile, ma nulla è impossibile.

***

Altro giorno, altra storia.
In realtà è tutto come al solito: i prof. si disperano, i miei compagni (soprannominati “pecore” da Kurata) fanno casino e Tsu mi fa la predica.
Troppa monotonia, mi annoio a morte.
Di tutto punto mi alzo ed esco dall’aula (anche se i prof. mi sbraitano di tornare in classe, ma me ne infischio).
Sento aprirsi la porta dietro le mie spalle e, convinto che sia Tsu che cerca di convincermi ad entrarmi, inizio a sbuffare.
«Tsu, guarda che ormai la tua predica la so meglio dell’Ave Maria… risparmia il fiato, tanto è fatica sprecata. Non ti darò ascolto.»

«Hayama… punto primo non sono Tsu, punto secondo io non ti ho ancora fatto alcuna predica.»
O Signore, ma perché Kurata deve sempre venire a rompermi le palle?!
«Evapora, gallina.»
Non mi giro neppure, non ho voglia di perdere tempo con questa qui.
«Non sono una gallina.»
«Si che lo sei. Sei una gallina… senza ali, ma pur sempre una gallina.»
«Ali o no ho bisogno di parlarti 5 minuti.»
«Non perdo tempo con galline-rompi scatole…
E te l’ho anche detta pulita, dovresti ringraziarmi.»
«Uff Hayama..! Fai come ti pare, quando hai voglia di ascoltarmi fam...»
«Mai, Kurata. Mai»
Silenzio.
Sento la porta dell’aula richiudersi. Deduco che Kurata sia rientrata in classe. Alleluja, finalmente pace.
Pace che, tra parentesi, durerà per poco. Kurata deve ancora pagarmela. Ma oggi non ho voglia di litigi e cose varie, per oggi voglio starmene bello tranquillo.
Si, per oggi… Domani è un’altra storia.
 
Angolo autrice:
Salve a tutti ragazze :D
Allora, innanzi tutto mi scuso per il ritardo, ma in realtà è stato un ritardo completamente voluto.
Questo capitolo è pronto da un bel po’, ma ho deciso di pubblicarlo solo oggi perché sapevo che non avrei potuto pubblicarne un’altro prima del 31 dicembre e farvi gli auguri, così ho posticipato la pubblicazione del capitolo ^_^”
Ma mi sono portata avanti, quindi sotto vi lascio un piccolo spoiler… giusto per farmi perdonare del ritardo ^_^”
Allora, parlando un po’ del capitolo…
Akito è scoppiato e Sana, dopo un primo momento di sconforto, si rende conto che Akito non è come appare e vuole aiutarlo. Ce la farà??
Inoltre, il nostro Akito ha perso il lavoro… come farà adesso a partire?
Prima o poi lo scopriremo tutti, io compresa ^_^” (perché ovviamente, da gran genio che NON sono, non so mai cosa succede prima di mettermi a scrivere… eheheheh Cx)
Ringrazio Giady_Delena, Love Kodocha e _Miky_ per aver recensito la mia storia, ma anche tutti coloro che leggono e non recensiscono :D
Bene bene bene, prima di lasciarvi leggere il piccolo spoiler, vi auguro un felice 2015. Spero con tutto il cuore che le speranze di ognuno si avverino :D
(. . . forse sono troppo filosofica e sognatrice, ma vabbe ^_^)
A prestissimo  <3
Much Love <3 <3
Avril <3

 

Spoiler
“L’aula è vuota, non c’è nessuno.
All’improvviso, però, sento la porta sbattersi alle mie spalle per poi sentire chiudere a chiave.
Mi volto. Mi ritrovo di fronte a un paio di pozze ambrate e fredde come il ghiaccio.
Hayama.”

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