I apologize for overreacting - is only a glass of wine

di ethy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cioccolata 2.0 ***
Capitolo 2: *** Lascia perdere ***
Capitolo 3: *** modernità ***
Capitolo 4: *** il maggiolino ***
Capitolo 5: *** maledizione ***
Capitolo 6: *** 21nesimo secolo ***
Capitolo 7: *** Andrei ai confini del mondo per lei.. O del tempo.. ***
Capitolo 8: *** Non passerá giorno che non ti pensi ***
Capitolo 9: *** Riesco sempre a cavarmela ***
Capitolo 10: *** la vigilia ***
Capitolo 11: *** un nuovo inizio ***



Capitolo 1
*** Cioccolata 2.0 ***


Chocolate&Comfort

Era sprofondata nei cuscini, era stanca, troppo stanca per fare qualunque cosa, ma non doveva fare nulla, la stavano coccolando, le portavano la cioccolata con un po' di cannella, la sua preferita, le portavano regali, le massaggiavano la schiena...la coccolavano anche troppo...Cercavano di farla riposare il più possibile, la disturbavano solo se necessario e come orologi svizzeri si presentavano solo nel momento stesso in cui sentiva l'esplosione di calore che le provocava il seno gonfio e turgido.
In quel preciso momento, eccolo lì, sulla porta, di fronte a lei che era seduta sul letto...La guardava estasiato, aveva lo sguardo perso nei suoi lunghi capelli dorati, nei suoi occhi, sulla spallina della veste, sul seno scoperto..non riusciva a credere che fosse tutto vero, che veramente lui potesse averla, lui che era follemente innamorato e altrettanto follemente impaurito dal perderla, lui che spesso per paura di non essere corrisposto non le aveva confessato i suoi errori quando avrebbe dovuto farlo, e lei che invece lo aveva perdonato..non si spiegava il perché l'avesse perdonato, ma pianse molte notti per la felicità di non averla persa per sempre..
Ed ora era lì splendente come il sole, sul loro letto, assonnata, ma serena..
-Killian io non resisto più-
-scusami mi ero incantato, sei così bella, sei così...non so Swan come tu possa farmi questo anche in queste condizioni-
Killian le si avvicinò e delicatamente posò nelle sue braccia il loro più grande tesoro.
Rimasero in silenzio affascinati, l'unico suono percettibile era la vita della loro bambina affamata.
Entrambi la guardavano mentre beveva, entrambi erano ipnotizzati da quella piccola creatura arrivata da poco..la vita era strana, ma meravigliosa.
-Swan? Ma dici che sa di cioccolata e cannella?-
-dico che sei incorreggibile marito, e per punizione vai a farmi un'altra cioccolata-
Alzò il sopracciglio sorrise, si diresse in cucina - come desideri,amore-

note: scrivere a tema non mi è facile, spero di esserci riuscita... Anche se ho tanti dubbi.
spero vi piaccia.

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Capitolo 2
*** Lascia perdere ***


Alcool&Angry

aveva voglia di bere,
aveva voglia di bere tanto,
aveva voglia di spaccargli la faccia,
aveva voglia di rovinargli la vita uccidendogli la moglie..

no, aveva voglia di scappare,
no, aveva voglia di morire,
no, di sparire,
no, voleva dimenticare,
no, voleva marchiare a fuoco il suo errore,

aveva voglia di non perdonarsi mai..
aveva voglia di trovare una qualsiasi cosa per farsi uccidere

no, voleva vivere

aveva voglia di raccontarle tutto
no, aveva una paura fottuta

aveva voglia, una bruciante voglia...
aveva serrato il pugno, stringeva la mascella, tremava dalla rabbia..

"dannato Gold, un cucciolo.. un cucciolo.."
riuscì solo a bere, a bere, a bere.. fino a sentirsi male..

fino a quando lei lo trovò riverso a terra con le bottiglie a fianco, con
gli occhi rossi, le guance bruciate..
-lasciami stare, vattene.. Emma vattene!-
-perchè dovrei? cosa ti senti di aver fatto di cosi grave da ridurti in questo stato?-
-Emma, amore, vatteneee!!- le strillò
-tu pensi che mi spaventi cosi? cosa hai fatto di cosi grave da ridurti cosi?-
-niente, non ho fatto niente, vattene.. non puoi starmi vicino, vattene.. ok me ne vado io-
si alzò barcollando, vedeva sfocato.. voleva trovare un posto dove nascondere le sue ferite,
voleva un posto dove poteva dannarsi in eterno per l'errore che lo aveva compromesso per sempre..
..voleva seppellire Killian per sempre.

-Emma, io non ti voglio accanto, vattene-
-cosa?-
-mi hai inseguita sull'isola che non c'è, mi sei venuto a cercare nell'anno perso.. non riuscivo a fare
un passo senza trovarti nei paraggi e adesso mi stai dicendo che non mi vuoi?-
Uncino cercò di stare in equilibrio, le si avvicinò, le prese una mano con la sua e le bloccò
l'altro braccio con il suo, le mise una gamba in mezzo alle sue e la tenne salda al muro.
-Emma, io sono Capitan Uncino, non dimenticartelo, sono spietato, viziato, bastardo,
prendo quel che voglio e nel peggiore dei modi, e se non te ne vai, poteri o non poteri lo farò
anche con te..tesoro, non sei diversa da tutte le altre.. quindi dolcezza, se non vuoi passare un
brutto momento è meglio che mi lasci stare-
Emma gli assestò un calcio in un buon posto, lui cadde.
-Killian, non so che ti sia preso, ma se ogni volta ti trasformi cosi.. beh puoi anche andartene- disse
lui rimase li, a terra, la vide adarsene..
..aveva fatto quel che doveva fare.. l'amava..

aveva voglia di baciarla
aveva voglia di carezzarla
aveva voglia di chiederle scusa
aveva voglia di piangere
aveva voglia di morire, ma solo dopo averlo massacrato... avrebbe aspettato.. ma l'avrebbe massacrato.

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Capitolo 3
*** modernità ***


Pants&Passion

-ti prego, sincero, come mi stanno?-
questo è un genere di domande.. a cui le battute non si sarebbero sprecate, la scena era surreale
lui che cercava di rispondere, prendeva fiato e poi non emetteva suono, riprovava, alzava gli occhi al cielo e poi..
..niente ci ripensava..
-daii, non puoi darmi un parere possibilmente in questo secolo?!-
gli erano diventate rosse le orecchie, non riusciva a dire nulla, tutto quello che gli veniva in mente
non era esprimibile in pubblico... non riusciva a trovare nulla che potesse dire senza fare allusioni,
se non con le parole con lo sguardo.. si arrese alzò la mano in segno di resa ed uscì dal negozio a prendere
una boccata d'aria fresca..
Emma e Mary Margaret si guardarono interdette mentre David ancora cercava di riprendersi dalla scena esilarante.
-Dovete ricordarmi di venire più spesso a fare shopping con voi, e soprattutto di portarmi Killian-
ancora rideva..
David uscì dal negozio, raggiungendo Killian
-ehi pirata, allora? che ti è successo la dentro?-
Killian lo guardò di striscio, lo sapeva che stava ancora ridendo...
-non mi abituerò mai ai vostri modi di comprare vestiti-
-ma veramente.. un pirata navigato come te?- niente non riusciva a smettere di prenderlo in giro

Emma uscì dal negozio
-Killian vieni che ho visto dei pantaloni per te?-
sbiancò
-no, Swan, so comprarmi i vestiti da solo..-
-daiiiii non fare il timido... sei uscito con la famiglia Azzurra, devi fare cose da Azzurri...-
dicendo questo lo spinse nel negozio.. poi nel camerino...insieme...

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Capitolo 4
*** il maggiolino ***


Trick&Trust

-ciao amore-
-ciao tutto bene? hai una faccia..-
-no veramente no, possiamo parlare?-

Emma

ecco sentii subito la doccia che stava per arrivarmi..
..e adesso.. che vorrà dirmi? proprio ora che stiamo nei guai con la regina delle nevi..

-ok, sentiamo, che devi dirmi?-

-perchè cosi minacciosa Swan? sai già?-
-no, però non è da te dirmi così, tu piuttosto nascondi tutto..-
no, non fare quello sguardo, mi intenerisco, no.. non ci provare.. no.. l'ha fatto.. non ci posso credere
l'ha fatto..

-Emma, tesoro, io, io credo di aver combinato un pasticcio.. per stupidità, leggerezza, immaturità,
per orgoglio... -
ok non lo sopporto..
-Killian, taglia corto che hai fatto?-
-credo che dopo non ti fiderai piu di me-
-basta girarci in torno, che hai fatto-
-... ho distrutto la tua macchina..-
-veramente cosa? cosa?! la mia.. macchina.. stavi con Henry.. Henry? dov'è mio figlio Killian?-
-sta bene, sta bene, è ok, sta con i tuoi genitori.. scusami Swan, io.. non so come, che mi abbia preso,
scusami ancora..-
ora lo uccido.. adesso mi calmo per ucciderlo con calma, mi calmo per ucciderlo lentamente..
la mia macchina, ha distrutto la mia macchina... aspetta come?

-come è successo?-
perchè mi guardi cosi? che cosa non mi hai detto bel pirata?
-rispondimi, come è successo? e prega che ti creda, sai che riconosco le bugie-
-ci sono finito addosso con un'altra macchina-
-COSA?! che, come, cioè.. stavi guidando un'altra macchina? Killian sei senza una mano!-
-ma l'altra aveva il cambio automatico..-
-ma.. non hai nemmeno la patente.. Killian allontanati da me... stammi lontano... ho bisogno di calmarmi, da sola, vattene-
-Emma..Swan, perdonami.. ma non puoi apprezzare che sono venuto a dirtelo?-
-di che dovrei perdonarti?! dovevi dirmelo, ti conosco, se avessi potuto nascondermelo lo avresti fatto!-
-non è...... si, forse si, ma è difficile per me confessarti i miei errori-
-beh, caro Uncino, prova qualcosa di nuovo, si chiama FIDUCIA-
ecco, ora mi sento meglio.. te l'ho spiattellato.. quella cosa che mi hai detto sulla pianta di fagioli
pensavi che me la fossi dimenticava vero? e invece no, mi ha bruciato quella tua frase, perchè avevi ragione, ma
tu.. vedere che tu stesso non ti fidi... fa male.. perchè non riesci a superare questi 300 anni di vendetta pirata..

-hai ragione.. -
-ok pensaci su, vado a vedere cosa ne è rimasto della mia macchina e prega.. prega di non stare nei paraggi-

Entrambi

Emma si diresse al parcheggio dove aveva lasciato la sua macchina, la sua casa.. per molto tempo..
ma quando la vide, non comprese, era intata.. l'aveva ingannata.. come aveva fatto ad ingannarla cosi?
come aveva fatto lei a non accorgersi che mentiva?
Si avvicinò alla macchina, era perfetta come l'aveva lasciata, la aprì ed iniziò ad ispezionarla, come nel cercare
qualcosa fuori posto che dimostrasse quel che il pirata le aveva confessato, ma non trovò nulla..
..poi vide un nastrino verde far capolino da sotto il sedile del passeggero.. lo tirò.. ne uscì una scatolina bianca

Killian l'aveva seguita, era rimasto leggermente dietro.. la osservava... era emozionato, aveva le orecchie arrossate..
sorrideva come uno stupido in mezzo alla strada e da solo.. cercava qualche sassolino da calciare..
"quanto ci metti Swan" pensò nel guardarla armeggiare nella macchina.

Ma quando Emma si tirò su di scatto, capì che l'aveva trovata... lentamente si avvicinò..

Emma prese quella scatolina come fosse un topolino, la guardò basita, poi iniziò a sorridere..
prese il bigliettino attaccato alla scatolina, non c'era scritto nulla, c'era il disegno di un cigno sull'acqua..
nel cigno l'ombra di un uncino..
sentì batterle forte il cuore... sciolse il fiocco ed aprì avidamente..
..nel frattempo Killian si era avvicinato al finestrino, lei non lo notò neanche..
dentro c'èra un anello con uno smeraldo..
-provalo Swan-
lei sobbalzò
-cosa?-
-provalo, voglio vedere come ti sta Swan, ti prego provalo-
lei lo guardò con le lacrime agli occhi, lo guardò meglio, dentro c'erano incise le loro iniziali..
scese dalla macchina, gli sorrise e lo mise.. lo baciò..

-ti piace?-
-molto.. ma non ti perdono per avermi ingannato.. a proposito, come hai fatto a sfuggire al mio super potere?-
-te lo spiego.. solo se mi prometti che potrò fidarmi di te, e non mi lascerai, quando ti racconterò una cosa veramente brutta-
-Killiannnnnnnnn!-




 

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Capitolo 5
*** maledizione ***


Accord&Apologize


-Emma..-
-Killian.. non riesco a controllarmi ora.. per favore..-
Emma era arrabbiata, era sconvolta, era trite e felice allo stesso tempo..
Killian era a terra, seduto su se stesso, quasi inginocchiato che guardava l'asfalto, si odiava..
..sentiva di aver perso tutto, sentiva di essere veramente solo adesso..
..quando suo fratello era morto, aveva reagito
..quando mila era morta, aveva reagito
ora non capiva nemmeno se non ne aveva più la forza di reagire o se era talmente
svuotato da non voler reagire..
..era talmente addolorato che non risciva a dire nulla se non -scusa-
Aveva desiderato essere migliore, ma non c'era riuscito forse,
Aveva desiderato abbracciarla, ed ora per averlo fatto voleva sparire in un pozzo
Aveva desiderato amarla per la vita, era presto per desiderarlo ma era quello che voleva,
avrebbe aspettato per confessarle che non poteva piu vivere senza di lei.. ma adesso non aveva più
nulla da confessarle.. piu nulla da desiderare.

Emma si girò su se stessa, aveva perso il controllo.. la sua magia la stava inghiottendo in una luce bianca
e non sapeva come fermarla, Killian le aveva confessato che si era lasciato intrappolare da Tremotino
le aveva confessato che era stato sciocco per amore...
lei non reggeva questo, si era messo nei guai per lei.. aveva sbagliato e non avrebbe mai e poi mai
potuto perdonarlo.. non avrebbe potuto farlo, perchè non c'era nulla da perdonare
lui aveva messo a nudo il suo amore con quella confessione aveva deciso di mettere in gioco il suo cuore
pur di essere onesto con lei.. si era fidato.. come faceva a perdonarlo?
se l'unica cosa che doveva perdonargli era che la amava troppo, e che forse era tornato ad essere
più ingenuo del dovuto?

Emma fece qualche passo nella direzione opposta a Killian, lui non si mosse, rimase li.. con il pugno stretto sul ginocchio..
vederla andare via..
-EMMA!-
si girò, tornò sui suoi passi, lo prese per il colletto..
-ti rendi conto di quello che hai fatto?!-
sentiva la magia scorrerle prepotente nelle vene e non fece fatica a prenderlo e tirarlo su di scatto
una lacrima d'argento scese dalla guancia di Emma, lui la fermò con il pollice..
-Emma..-
-D'accordo Killian-prendendogli la mano-lo affronteremo.... insieme-
 

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Capitolo 6
*** 21nesimo secolo ***


Internet&Interest

 


-che diamine, con una mano sola è impossibile usare questo coso..-
-beh, si non è semplice, ma vedrai che ti abituerai presto..-
-si.. forse-
-che cosa cerchiamo?-
-una nave come la mia ragazzo-
-ok allora ti ricordi cosa devi fare?-
-si, apro una pagina del browser..- -bravo!-
-scrivo qui.. www.google.it e poi quando si carica scrivo qui sotto-
-perfetto!-
-nave galeone..jolly roger-
-benissimo, vedo che ti ricordi bene i passaggi-
-grazie Henry-
-prego, è strano che tu voglia imparare ad usare il pc sai?-
-perchè?-
-perchè hai piu di 200 anni!-
-oh.. ma dimmi questa cosa che ho piu 200 anni a te e a tua madre diverte da matti vero?-
Henry sorrise
-si-
-lo supponevo-
-io vado da Regina, ci vediamo dopo e voglio sapere come te la sei cavata-
-ok-

dopo 4 caffè lunghi con rum e 6 ore..
-ehi capitano, stiamo chiudendo-
-maledizione...a questi tasti... ah si, scusa, si ok me ne vado...scusa-


qualche settimana dopo
-Emma?-
-oh Killian tutto bene?-
-si, posso farti vedere una cosa questa sera?-
lei lò guardò seria
-non volevo essere malizioso Swan.. uff ero serio-
-ok a che ora?-
-per le 7, vengo a prenderti-
-ma è un appuntamento? che mi devo mettere?-
-no è un'uscita cosi, e non ti cambiare non serve- disse schizzando via


-pronta Swan?-
-eccomi andiamo, dove andiamo?-
-al molo..-
-che devo vedere al molo?-
-vedrai-

si avvicinarono, e nel buio della sera fece capolino un imponente albero maestro, di una nave
d'epoca.. killian la prese per mano e la tirò verso l'ingresso della nave..
-killian?! ma questa nave?-
-è mia! da ieri-
-come è tua, come l'hai trovata?-
-l'ho cercata sul pc.. come si dice.. sul browser..-
-su internet?-
-SI brava quello!-
-e come... aspetta ti ha insegnato Henry-
si grattò l'orecchio con la mano.. era diventato fuxia..
-si, Henry mi ha aiutato, e tuo padre mi ha dato una mano per vederla e decidere se prenderla..-
-wow, sono colpita, stai diventando davvero un uomo del ventunesimo secolo-

Killian la guidò dentro la nave, verso la cabina del capitano, somigliava molto alla jolly roger, non era uguale
ma dava comunque l'idea di essere una nave d'altri tempi..
nella cabina c'era allestito un tavolino, perfettamente apparecchiato con il candelabro al centro..
sembrava tutto pronto per una cena romantica..

-posso avere l'onore di invitarti a cena nella mia cabina?-
lei arrossì
-niente doppi sensi?-
-assolutamente no, Swan, solo speranze...-

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Capitolo 7
*** Andrei ai confini del mondo per lei.. O del tempo.. ***


Erano nella cabina della nuova nave... Avevano passato la serata ridendo e scherzando, nonostante tutti i guai di storybrooke, si erano lasciati tutto alle spalle, si sentivano felici.. Volevano un momento tutto loro... Volevano essere insieme, volevano aversi, volevano amarsi.

Lei aveva quasi finito di vestirsi, si stava spazzolando i capelli allo specchio quando dal riflesso lo vide seduto sul bordo del letto alle prese con la camicia.
Molte cose le passarono per la mente vendendolo in difficoltà con la camicia... Non si era mai soffermata molto a pensare quanto potesse essere complicato vivere senza una mano, lui non lo faceva notare.
Si avvicinò, gli spostò delicatamente la mano e poco prima di iniziare a chiudere i bottoni gli chiese - posso?-
-so farlo da solo-
-lo so, ma vorrei aiutarti-
Killian poggiò la testa su di lei, spostando la camicia ancora aperta, le sfiorava i seni con i capelli, e si strofinava come un bambino sull'ombelico, Emma potè sentire le ciglia umide sulla sua pelle.
-ehi tirati su altrimenti non riesco ad abbottonarti- disse lasciando intravedere un sorriso sincero sul suo viso.
Lui alzò la testa, non sorrise di rimando, non rispose arrabbiato, non disse nulla arrendevolmente, aveva solo bisogno di conferme.
Quella notte bellissima passata con l'amore della sua vita, perché è questo che per lui Emma rappresentava, non era bastata a riempire il senso di inadeguatezza che aveva non sentendosi mai degno di lei.. Aveva bisogno di conferme, piccole e sciocche conferme per sentirsi l'uomo che lei meritava, il suo uomo..

Le chiese -puoi aiutarmi anche con questa?-
Facendo cenno con il braccio ferito..

- prendo l'uncino? -
- no, per ora no, se mi allacci il polsino -
- certo.. Killian?-
Lui le fissò quei verdi prati che gli scaldavano l'anima ogni volta..
- si, Emma? -
- grazie -
- di cosa?- rispose con lo sguardo quasi irriverente, ma notando che era seria, rimase ad aspettare senza dire o sottintendere nulla.
- di te... Dell'avermi permesso di aiutarti.. Voglio prendermi cura di te, come tu fai con me.-
-Emma, io...- non riuscí a dire nulla, l'abbracciò forte, la strinse a se avvolgendola completamente con il suo calore, con il suo corpo... Non riusciva a dire nulla... La prese in braccio e la adagiò sul letto, baciandola ripetutamente senza mai lasciare la presa..
..la amava troppo.. Tanto... Più di se stesso... Sarebbe morto per lei.



Nota:sono stati e saranno giorni un po' impegnativi, mi dispiace essere sparita, mi mancava leggervi e scrivere anche.
Ringrazio tutte voi che mi avete scritto, e vi scrivo presto.. Devo mettermi in paro con gli aggiornamenti delle vostre storie!
Venendo ai due... Sono ancora distrutta da domenica scorsa :( ma anche voi ci state male?
A presto
Ethy

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Capitolo 8
*** Non passerá giorno che non ti pensi ***


Storm&sadness



la neve scendeva copiosa, aveva avvolto ogni singola casa nel suo freddo abbraccio.
il silenzio dell'alba si era unito al silenzio della coperta stesa sulla città..

sospirò al vorticare dei fiocchi in preda al vento.
si voltò a guardare nella stanza,nel letto scrutando nella penombra si intravedeva il suo profilo,perfetto.

seguiva con lo sguardo come le coperte si piegassero al suo corpo, come lasciassero intravedere la
muscolatura delle forti spalle, come le gambe lunghe ma possenti fossero distese...
 
provava un gioia infinita nel vederlo occupare il posto a fianco al suo,
Provava una forte paura per avergli permesso di entrare nel suo cuore,provava un accecante terrore per la paura di perderlo.. Lui le faceva provare le emozioni disperse nelle segrete del tempo.
..la più forte era Il terrore di perderlo.
nel caso fosse successo non sarebbe sopravvisuta, salvatrice o meno, non sarebbe sopravvisuta..
..non con lui.. era riuscita a sopravvivere quando Neal l'aveva lasciata sola, era sopravvissuta quando
Neal era morto, quando aveva perso Walsh.....no, a lui non sarebbe sopravvissuta, sarebbe morta con lui..
se non fosse accaduto, avrebbe cercato di spegnersi da sola.. senza di lui non ce l'avrebbe fatta.

E non era perchè non sarebbe sopravvissuta ad un altro amore finito, non sarebbe sopravvissuta alla 
perdita del suo unico vero amore..
Capì che lui poteva essere lui il giorno in cui consapevole di poterla perdere gli raccontò della mano, di come Gold lo avesse incastrato.. Si Era fidato, si era giocato se stesso per dare a lei la scelta di restare.. In quel momento comprese che quel bellissimo pirata era il suo unico vero amore...perché lei mai avrebbe voluto separarsi da lui nonostante avesse sbagliato.
ma ne era così spaventata che quel pensiero lo ricacciava nel fondo del pozzo lontano da dove aveva nascosto il suo cuore... ma lui lo trovò ugualmente...

con la neve che picchiettava il vetro.. le sembrava di vedere la sua lotta interiore, le sembrava di sentire il suo cuore bussarle, per dirle che era pronto, era pronto di nuovo.. Che era pronto a confessare, a progettare..ad amare.

guardando nella penombra quel profilo perfetto che era il suo amore addormentato perso nel calore della febbre..ritrovò la calma dal tormento della paura.
si diresse sul letto, gli mise una mano sulla fronte, scottava ancora troppo.. Maledizione.
gli baciò la guancia e si mise a fianco a lui,lo strinse in un abbraccio, mentre lo sentiva mugugnare parole incomprensibili nel sonno.

era meraviglioso anche il suo mugugnare,le sarebbe piaciuto sapere cosa stesse sognando..sperava di vederlo sorridere, ma forse non erano bei sogni.. Rimase aggrappata a lui, per dirgli che lei era lì.


-bea, che ci fai qui?-
-volevo parlarti-
-di cosa? Ti ho già detto, mi sono tirato indietro, anche se adesso qui nella foresta incantata non ha molto senso-
-si lo so, e ti ringrazio amico, ma io voglio tornare da lei-
Killian rimase in silenzio mentre sorseggiava la birra
-forse ho trovato un modo per tornare da lei-
-ma anche se ci dovessi riuscire, lei non si ricorderebbe di te-
A Killian pesò dire quelle parole, ogni sillaba uscita dalla sua bocca gli aveva graffiato la gola come se avesse ingoiato un intero bicchiere di chiodi da barile.
-si,ma a questo posso porre rimedio-
-allora buona fortuna-
-dici davvero o sei sarcastico?-
-come ti dissi tempo fa, il ragazzo merita una famiglia, devi provare se pensi che sia giusto, io mi sono messo da parte allora e non intralcerò la tua strada adesso-
Detto questo si alzò per uscire dalla locanda
-scusa bea devo andare, sto cercando la jolly roger e non posso più restare qui..-
-si lo sapevo, ma volevo essere sicuro-
-sicuro di cosa?-
-che non volessi venire con me-
-perché dovrei?-
-perché credo che Emma per te non sia un'infatuazione del momento, ti conosco Killian, tu amavi mia madre.. E non l hai dimenticata per quasi 300 anni..-
-cosa ti fa credere che la bionda sia importante per me? Non mi sarei tirato indietro se così fosse stato, avrei lottato non ti pare?-
-giusto, allora, volevo solo dirti che andavo a cercarla e volevo essere sicuro che non volessi venire con me. Tu sei stato sincero con me e volevo ricambiare.-
-allora siamo alla pari, spero che tu possa trovarla e possiate essere felici insieme-
Detto questo gli sorrise e lo abbracciò -abbi cura di te bea- poi senza troppi convenevoli si diresse verso la porta ed uscì di fretta.. Con passo sempre più svelto cercò di allontanarsi da Bealfire, ancora un minuto lì con lui e sarebbe esploso.
Lui sapeva bene di amare Emma, ma voleva dare la possibilità a loro di essere felici, ed a Henry di avere entrambi i genitori.
Prese la strada per il porto, aveva bisogno di respirare il mare per calmarsi ed il fatto che non aveva ancora ritrovato la sua jolly roger lo rendeva ancora più nervoso.

-Killian -
-bea che succede-
-volevo assicurarmi che ti stessi prendendo cura di loro-
-ci sto provando-
-non fai abbastanza, non ti ho mandato a riprendere Emma per farla soffrire di nuovo-
-davvero ci sto provando, voglio essere un uomo migliore per lei..-
-ma non ci riesci.. Hai ricattato mio padre x riavere la tua mano?-
-io, io ho sbagliato, lo so, ma starò più attento.. Io la amo, la volevo abbracciare-
-lo so amico, ma come hai potuto dimenticarti che mio padre ti vuole morto?-
-speravo che fosse cambiato..-
-come te che sei diventato stupido? Ti sei rammollito..-
-basta! Non sono diventato stupido, hai ragione ho sottovalutato la questione-
-no tu hai fatto il pirata egoista, per poterla abbracciare quasi ti sei fatto uccidere... E non ti sei preoccupato di loro, di lei... Hai solo pensato alla tua mano-
-no, no,no non è vero.. Io, io, si, non so perché era diventato così importante... Ma ho.. Starò più attento-
-starai più attento, ma non riuscirai mai a rimpiazzarmi Killian, sei e sarai sempre un pirata egoista, e la sua seconda scelta, se non l'ultima-
-perché mi dici questo?-
-perché è la verità- 

Bealfire se ne andò e Killian rimase seduto con la mano tra i capelli a rimuginare su quel che si erano detti.


-Killian-
-bea-
-non penserai di piacerle veramente?-
-bea io non capisco..-
-sarà anche venuta a letto con te, ma tu non sei me, tu non sarai alla sua altezza, tu sarai sempre quel che sei, un egoista che non cambierà mai e che sarà solo capace di farla soffrire..lo hai dimostrato ricattando mio padre.. Non riuscirai ma a cambiare, ad essere migliore, come mio padre sarai sempre un cattivo.. E non avrai mai un lieto fine.-
Nel sentire queste parole Killian chiuse gli occhi, gli girava tutto, si sentiva cadere, si sentiva sopraffatto da quelle parole, aveva freddo, non sapeva nemmeno dove fosse, aveva la nausea... Si alzò di scatto non sapendo nemmeno da dove..la nausea era troppo forte, gli girava la testa, gli rimbombavano le parole di bea, ma perché dirgli quelle cose.. Era confuso.. Trovò la porta del bagno barcollando da un muro all'altro della stanza.. Vomitò, vomitò l'anima anche... La nausea non passava, era sempre presente, non riusciva a fare un passo se non con le vertigini che lo sbattevano sulle pareti e la nausea di se stesso che lo riportavano in bagno a vomitare ancora ed a piangere sulla sua paura più profonda, non averla mai avuta veramente.


Emma si alzò di scatto -Killian!?- lui non si era accorto di lei nel letto, sentendosi chiamare pensò di sognare ancora..
-ehi.. Vieni torna a letto, stai male, prendi la mia mano-
-sei un sogno vero?- Emma pensò che fosse la febbre a parlare..
-no sono qui, ma ora non ti preoccupare, torna a letto-
-sei solo un sogno... Emma, Emma non mi vuole veramente, tu sei solo il riflesso di quello che vorrei avere ma che non avrò mai..-
-perché dici questo?-
-sono un cattivo, sono egoista..non merito Emma.. Bealfire ha ragione, sono solo un rimpiazzo..-
-e quando ti avrebbe detto queste cose?-
-poco fa...adesso- nel frattempo si era lasciato tirare da Emma sul letto, e mentre lo lasciava parlare lo fece sdraiare, lei al suo fianco, poco dopo lui crollò di nuovo.

Lei lo baciò delicatamente sulle labbra, erano di fuoco.. Non faceva effetto nessuna medicina che le avesse detto whale... Pensò al da farsi.. Forse era il caso di portarlo in ospedale... Decise di aspettare ancora e di perdersi nel suo naso dritto, nei i suoi capelli così morbidi.. E la sua barba.. A lei piaceva molto sentirla ruvida sulla sua pelle, e le piaceva molto che fosse rossa..amava lo stacco di colore tra i capelli e le basette..si lo amava... E da quel giorno in cui cenarono e fecero l'amore lei si rese conto anche che se fosse capitato....ne sarebbe stata felice ed orgogliosa..

-Swan-
-ciao capitano ti senti meglio?-
-mmmmsi, che ore sono?-
-quasi mezzogiorno-
-da quanto sei qui?- 
-da più di 24 ore... Ah ti ho mangiato tutti i biscotti, ed ho trovato della cioccolata.. Non pensavo ti piacesse-
Finalmente lui le sorrise, finalmente..allora stai meglio davvero! Si disse Emma.

-allora cosa sono questi brutti sogni che fai quando stai male?- gli chiese  carezzandogli i capelli..
-perché hai così poca fiducia nei miei sentimenti per te?-
Lui non disse nulla, la guardava ferito, triste, preoccupato..
-pensi veramente che non ti voglia? Killian non ho capito subito cosa sei e chi sei per me.. Ma non ti permetto di credere che tu non sia importante-
-ho paura Swan, di essere una seconda scelta.. Di non avere un futuro con te-
Emma lo guardò dritto nei suoi occhi, lo fissò con fermezza.. La neve non scendeva più già da un paio d'ore, e fuori già si iniziavano a sentire le voci dei bambini pronti a giocare, e della città che lentamente riprendeva vita..
Lei era ancora lì a fissarlo.. Lui non distolse mai lo sguardo, ma era ferito lei lo vedeva..
-voglio fare l'amore con te, ora- Killian tutto pensava tranne che lei potesse dirgli una cosa del genere -io..-, - tu sei l'uomo che voglio accanto, non sei una seconda scelta..voglio te, voglio fare l'amore con te... Ti voglio dentro di me.. Voglio una nostra nuova vita crescere in me, poi ti porto in ospedale che sembri una stufa-
Lei rise per averlo preso in giro proprio nel momento,in cui gli aveva confessato di volere una famiglia da lui..
Lui la baciò teneramente, senza parlare la spogliò e fecero l'amore come non mai prima..senza fretta, volevano che quella volta fosse speciale, fosse da ricordare.. Per sempre.


Note: spero di essere riuscita a non uscire dal prompt, e che non mi sia dilungata troppo... E che vi piaccia ;)

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Capitolo 9
*** Riesco sempre a cavarmela ***


Come hai potuto farti raggirare così da Gold? Come hai potuto essere così stupido? Come ho potuto non accorgermi che qualcosa non andava? Come ho potuto non vedere che lui ti aveva in trappola? Come hai potuto infrangere la promessa e farti quasi ammazzare? Mi avevi detto che non ti avrei mai perso perché riesci a cavartela, ma se non interveniva Belle non saresti sopravvissuto e mi avresti lasciata sola.. Sola dopo le notti passate insieme a guardare le stelle, a sognare una casa.. Le notti passate a far l'amore e la notte che ti ho confessato che avrei voluto una famiglia con te.. Come hai potuto mettere a rischio la tua vita? Per cosa poi? Ancora devo capire come tu abbia potuto lasciarti intrappolare così... Eppure eri sempre diffidente nei suoi confronti.. 
..come ho potuto lasciarti quasi andare.. Come...

Emma era seduta sulla nodosa radice di una quercia, poggiava la schiena al tronco e con lo sguardo si perdeva tra le foglie degli alti rami che coprivano il cielo..meglio che coprissero il cielo, così non poteva vedere l'azzurro dei suoi occhi che le avrebbero solo ferito il cuore.. Lui era quasi morto.. E lei non se ne era accorta.. Quanto le bruciava..

Si stava facendo tardi, stava facendo sempre più freddo ma lei non voleva rientrare..aveva ancora bisogno di stare sola, di spazzare la paura che la stava facendo vomitare dal terrore di perderlo.. Doveva solo calmarsi..poi sarebbe rientrata.. Ancora 10 minuti.. Ma il tempo scorreva veloce ed i suoi pensieri immutabili restavano ancorati al suo cuore..non riusciva a riprendersi, tremava per quel che sentiva, tremava per quel che provava, non voleva crederci..voleva nasconderlo ancora un po' nonostante tutto ancora sperava di non dover ammettere che quell'uomo era ed è la sua stessa vita.

Lui la vide seduta, a fissare il cielo nascosto dagli alberi..non si avvicinò rimase in disparte, aveva capito che voleva restare da sola, che aveva bisogno di pensare e che aveva scelto il bosco per non essere trovata..
..lei gli aveva rimesso a posto il cuore, lui l'aveva baciata con ardore, sembrava tutto in ordine, ma sentiva che lei non lo era.. Sentiva che lei doveva metabolizzare l'accaduto.. Sapeva che lei si stava incolpando per non essersi accorta del raggiro di Gold..e lui si odiava per questo.. Lui voleva chiederle scusa, ma lei non gliel'aveva permesso, voleva dirle che era stato uno stupido, un idiota.. Ma lei lo aveva zittito.. Aveva bisogno di dirle che non era colpa sua, ma vedendola lì seduta attese...e attese...e attese finché lei non aprì gli occhi, si alzò tirò sul col naso..barcollò sulle radici e si poggiò, voleva aiutarla, ma non intervenne.. Lei abbracciata al tronco iniziò a piangere.. Lui fece per avvicinarsi, di nuovo.. Poi si fermò ancora..lei si sposto, sembrava inciampare nella radice, invece stava male! Killian ora aveva deciso, sarebbe andato ad aiutarla..poi si rifermò, lei vomitò.. Pianse ancora..
-so che sei lì..-
-io non volevo..tu volevi stare da sola..-
-sei un idiota lo sai?-
-si-
-come hai potuto farti incastrare fino a questo punto? Cosa non mi hai ancora detto? Mi hai parlato del patto per la tua mano.. E ti ho detto che avremmo risolto insieme, cosa altro hai cercato da lui che ti sei fatto intrappolare fino alla morte?-
-io.. Nulla Swan ha continuato a minacciarmi sul patto.. Di raccontarti di quando lo abbia aiutato ad uccidere...per sdebitarmi del patto.. A questo non avevo pensato..hai ragione sono un idiota e.. Non ti merito Swan.-
-questo lo decido io-
Lei tremava, lui le porse la giacca, ma lei non aveva freddo.. Tremava per il calore che sentiva, per la confusione che aveva in testa e nel cuore tutte le volte che c era lui, tutte le volte che si parlava di lui.. O semplicemente tutte le volte che si vedevano..
-portami a casa pirata-
-come desideri-
-non al loft-
Lui la guardò
-a casa nostra, non guardarmi così.. Portami da te, voglio dormire nel tuo letto..voglio sentire il tuo caldo abbraccio e voglio avvolgermi nel tuo odore di mare-

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Capitolo 10
*** la vigilia ***


24 dicembre

-mamma, Killian mi dato questa lettera oggi pomeriggio ha detto che devi leggerla a mezzanotte-
-oh grazie ragazzino-
Emma prese la lettera.. era in carta pergamena, aveva un sigillo in ceralacca..sembrava una cosa seria..
quindi non sarebbe venuto alla festa della vigilia di Natale, pensò Emma guardando il piccolo
pacchettino quadrato che aveva messo sotto l'albero per lui..
un velo di malinconia si adagiò sul suo viso, sospirò guardando fuori, fissando il lento
scivolare dei fiocchi di neve.

la cena di Natale fu un successo, David tolse il posto a tavola di Killian per non lasciare
il vuoto che leggeva nel viso della figlia, a mezzanotte tutti scartarono i regali,
e nonostante l'allegria Emma aveva in grembo il suo regalo per lui.. lo guardava confusa
aveva le lacrime agli occhi, lui la stava lasciando come tutti gli altri?
poi si fece coraggio e prese la lettera, ruppe il sigillo ed iniziò a leggere.


"Swan,
sono ore che preparo questa lettera
che cancello e riscrivo e ricancello, non trovo le parole o ne trovo troppe
non riesco a decidere cosa scriverti per primo e cosa per ultimo, cerco una
logica che non trovo in tutto questo, ma è quel che provo per te che mi toglie
il respiro e la mia solita parlantina viene a mancare quando si tratta di quel che
devo tirar fuori dagli sguardi che ti lascio, a parole.

ho paura di perderti costantemente.
ho paura perchè non mi sento abbastanza  per te e ti ho dimostrato di non esserlo
lasciandomi cadere nella rete di Gold.

non riesco a convincermi che tu possa volermi al tuo fianco
non riesco a pensare di poter vivere un solo giorno lontano da te

cosa hai fatto a quest'uomo Swan?
ho passato anni a cercar di dimenticare la famiglia
ho passato secoli a perdermi nella vendetta
ho passato pochi giorni con te per perdermi nei meandri del cuore
che pensavo di aver ben chiuso lontano da me.

ogni volta che mi chiami per nome, il mio nome, mi sento a casa e questo mi spaventa.
ogni volta che vorrei farti capire quanto infinitamente ti ami le parole cadono sulle mie labbra
per questo ti bacio spesso, affinchè tu possa raccogliere quelle parole e sentirle forti nel tuo cuore

ti proteggerò sempre, e se questo significa cadere e cadere e cadere e morire non disperarti per me
mi avrai semplicemente concesso quel che piu al mondo bramo, la tua vita, perchè se tu vivi se tu sei salva
lo sono anche io.

Emma, non ho mai amato come amo te
ti prego affacciati alla finestra della tua stanza, ora.

Killian"

Si accorse delle lacrime nel momento in cui iniziò a bagnare la lettera, alzò lo sguardo e
sgattaiolò in camera sua, teneva stretto il pacchetto e la lettera, Killian che pazzo uomo che sei..
pensò nel salire le scale.
si affacciò alla finestra ma non lo vide.. ma lui si, la vide e..
nel batter delle palpebre per far scendere le ultime lacrime si accese davanti a lei l'abete in strada..
era un caleidoscopio di colori, di palline colorate.. perfino il puntale!
ma come diamine aveva fatto?! si chiese
sorrise, il suo sorriso era stupendo e contaggioso pensò Killian nascosto nell'angolo del palazzo.
 
Emma corse giù per cercarlo, senza nemmeno la giacca
-Killian!-
-sono qui Swan-
era poggiato al muro nell'ombra, lei lo raggiunse e lo abbracciò forte
quando lui si lamentò lei lo guardò meglio.. era pieno di graffi sul viso
aveva la mano fasciata e le stampelle?!
-Killian che hai fatto?!-
-nulla che non ne sia valsa la pena Swan, sono riuscito a fare una foto al tuo sorriso con questo aggeggio, sarà sempre  con me adesso.-
-ma.. tutto oggi non ti sei fatto vedere, e..ma ti sei rotto la gamba?-
-credo di si, ma non ho dato il tempo a whale di ingessarla.. sono scappato- disse con un sorriso che sembrava più
una smorfia di dolore
-la mano..-
-ma penso nulla di serio..piu che altro è la botta che ho preso alla spalla che sento tutto il braccio formicolare..-
-e prima che me lo chiedi sono solo graffietti-

-Emma, non sono nulla in confronto al dolore che ho provato l'altra sera..nel bosco..non devi piu stare male
cosi.. per me.. non devi-
anche nell'ombra il mare dei suoi occhi era vivido e impetuoso.. lei non sapeva proprio resistergli..
-e come pensi che non possa.. sopratutto ora?-

-che intendi?-
lei non disse nulla gli mise in mano il suo regalo
-aprilo-


angoletto:
anche in questo caso spero di non esser uscita dal prompt.. perchè non è proprio facile.. conciliare quel che
mi frulla per la testa con il tema.. spero vi piaccia e vi ringrazio tutti per aver letto e recensito.
e speriamo in un fantastico 2015 per tutti
un abbraccio
E.

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Capitolo 11
*** un nuovo inizio ***


-Chi era a quest'ora?-
-era l'ospedale.. dicono che un paziente.. il "Capitano",immagino sia tu, sia fuggito mentre enra in attesa di fare degli accertamenti-
Killian tentò uno sbuffo di risata, ma era abbastanza dolorante per ridere di cuore come avrebbe voluto
-...solo adesso si sono accorti che me ne ero andato?!-
-Dai Capitan salva gattini sugli alberi- disse David guardando l'albero di fronte al loft vestito a festa..
-immagino di sapere come tu ti sia sfratumato le ossa.. ce la fai a camminare con quelle?- disse indicando le stampelle
-veramente non molto-
-bene andiamo che ti riporto al mittente- disse David prendendolo sotto al braccio per aiutarlo
-tesoro, credo che questo lo aprirò più tardi- disse porgendo ad Emma il pacchetto
-andiamo con due macchine cosi io torno indietro da tua madre e tu.. resti con l'ex-lupo di mare amante degli alberi-
David era troppo divertito, non per le ossa rotte di Killian, sapeva che significava avercelo in casa per molto tempo..
ma per il motivo..forse in fondo.. ma molto in fondo apprezzava quel che faceva per dimostrare ad Emma il suo affetto

in ospedale
-nella stanza 315 e la prossima volta -
-non ci sarà una prossima volta dottore..-disse Killian ma Whale continuò come se non lo avesse sentito
-...ti lego al letto.. tanto non sei tipo da restare intero molto a lungo mi pare-
-ma che avete tutti? ma che vi ho fatto?-
Emma sorrise
-forse non hai raccontato il motivo giusto per farti credere sincero..-
-perchè non ha fatto a botte? anche se non mi sono chiari quei graffi in faccia sempra che si sia schiaffeggiato con degli arbusti-
disse Whale, mentre David si tratteneva a stento dalle risate -è un tenerone ma non vuole farlo sapere in giro che si è arrampicato per salvare
un gattino dall'albero di fronte casa mia..-
-ok.. mi sembrate tutti fusi.. che vi siete bevuti a cena?-
la coversazione terminò  perchè un'infermiera portò delle carte a Whale e David ne approfittò per tornare a casa
-chiamami se ti serve, vado a controllare a casa se abbiamo il nastro da pacchi per legarlo al letto-
-Emma..tesoro non prendermi in giro anche tu, ti prego..io sono scivolato un paio di volte.. - lei lo guardò minacciosa - sette, sette volte-
adesso Emma era seria..-potevi ucciderti lo sai? a proposito come hai fatto ad arrivare in ospedale?-
Killian aprì bocca, poi la richiuse, poi fece un respiro come per dire una frase tutta insieme..
-allora? sono qui che aspetto-
-Leroy..Leroy mi ha trovato..-
Emma scoppiò a ridere.. tanto dal ridere che si dovette sedere sul bordo del letto dove avevano sistemato Killian
-Brontolo? ti sei fatto aiutare da Brontolo?- e continuava a ridere
-lo saprà tutta storybrooke che ti sei arrampicato su un albero... per un gattino..-
Killian si lasciò scivolare sui cuscini
-mi ha letteralmente scollato dall'asfalto..me ne sono accorto che già ero sul suo furgone..-
lei si fermò un attimo..
-l'hai detto ai medici che avevi perso i sensi?-
-credo che il gazzettino informazioni non se lo sia lasciato sfuggire-
-ok, non è il momento giusto..ma io voglio che tu apra il tuo regalo adesso.. quindi fammi un pò di posto
sembra comodo questo letto-
Killian si spostò un pochino e lei gli si stese a fianco poggiando la testa nell'incavo del suo collo
-profumi di buono..-disse respirando profondamente cercando di imprimere il suo odore nella mente, le piaceva
non sapeva come lui potesse sempre sempre sapere di buono..
lui la strinse a se, piegò la testa verso di lei le baciò i capelli
-anche tu...allora questo regalo, prima che la posizione mi suggerisca fantasie poco consone al luogo dove ci troviamo...-
lei alzò gli occhi gli sorrise e prese il pacchettino.
-è una cosa piccola piccola, ed avevo paura che non ti piacesse.. ma dopo la tua lettera...forse.. -
-ok, ora sono curioso.. però mi fa male tutto.. tu tieni fermo il pacchetto io tiro il fiocco-
tirò un lembo del fiocco verde..
lei gli aprì la scatolina e lui infilò con cautela la mano, sentì qualcosa di morbido
-cos' è Swan-
-guarda..e basta-
prese quella stoffa morbida, troppo morbida e la tirò fuori..
guardò quel piccolo paio di calzini verdi come se avesse visto la sua nave, un tesoro sommerso, un drago o solo il suo futuro..
guardò come se non ci vedesse.. gli servirono diversi minuti per riuscire a dire qualcosa,
ma Emma non ebbe bisogno della sua voce.. aveva sentito perfettamente il suo cuore fermarsi, ripartire, accellerare..
aveva sentito il suo respiro cambiare
aveva sentito i suoi muscoli contrarsi ed aveva anche sentito la lacrima che scendendo gli aveva bagnato il collo e che
lei aveva catturato con un soffice bacio.

 

angolino: vorrei ringraziare tutti coloro che sono arrivati fin qui per leggere queste storie
e sopratutto chi ha ideato questa iniziativa, mi sono divertita nello scriverle, mi avete dato la possibilità di
tirar fuori sia l'allegria che la malinconia che questa coppia racchiude.. e la mia pazzia ovviamente..
quindi grazie di cuore.
un abbraccio grande
E.

 

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