L'Anonimo Biondino

di Hermit_
(/viewuser.php?uid=563510)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. ***
Capitolo 2: *** 2. ***
Capitolo 3: *** 3. ***
Capitolo 4: *** 4. ***
Capitolo 5: *** 5. ***
Capitolo 6: *** 6. ***
Capitolo 7: *** 7. ***
Capitolo 8: *** 8. ***
Capitolo 9: *** 9. ***
Capitolo 10: *** 10 ***
Capitolo 11: *** 11 ***
Capitolo 12: *** 12 ***
Capitolo 13: *** 13 ***
Capitolo 14: *** 14 ***
Capitolo 15: *** 15 ***
Capitolo 16: *** 16 ***



Capitolo 1
*** 1. ***


 L'Anonimo Biondino.
                        1.1

 




Era questa la sua città.Quel luogo così familiare,l'aria fresca e il profumo di ciliegi in fiore ad inondare tutto il paesaggio. Ringraziava ancora il suo menager Rei per averle permesso di venire a far visita alle sue amiche.
Si sedette,su una panchina al mezzo del giardino,l'aveva colpita fin da subito ed era corsa verso quel grande gazebo così bello.Si ricordava tutti i momenti che aveva passato lì,e adesso era tornata e avrebbe iniziato le superiori nella grande città di Tokio,era andata soltanto alle elementari in quella città ma si ricordava di essersi divertita molto. Teneva a quel posto,aveva conosciuto delle vere amiche e voleva rincontrarle,e poi c'era Tsuyoshi,chissà se si ricordava ancora di lei! Ne era passato di tempo,forse l'aveva anche dimenticata ma lei passava ogni giorno a pensare al suo amore,a quel ragazzo con gli occhiali e così sincero,capelli castani color nocciola proprio come i suoi occhi.
Era questa la sua casa,l'aveva capito da tempo......e voleva passare tutte le superiori senza pensare a lavorare con ingaggi che la occupavano tutto il giorno,voleva essere felice con il suo amore.Tsuyoshi Sasaki.
Lo adorava,quando passavano tutte le giornate a chiaccherare in riva al fiume divertendosi,espanando un'atmosfera piena di felicità a tutti,le erano mancati quei tempi e adesso voleva ricominciare tutto da capo.
Aprì gli occhi e si ritrovò davanti tutto il giardino di Tokio,la sua Tokio bellissima,i bambini che giocavano ,i parcogiochi e i giochetti,il trenino..... e.....la sua vista fu oscurata da dietro gli alberi,dove stavano per picchiarsi dei ragazzi alti e muscolosi ,si fermò ad osservare la scena e non ci mise molto a capire che stavano per dare inizio ad una rissa.
Il ragazzo con i capelli color fece iniziò a ridere spavaldamente mentre diceva battutine che stavano facendo perdere la calma al tranquillo biondino di fronte a lui.Eppure sembrava così controllato,come se stesse per esplodere ma cercava di darsi una regolata,per un attimo Sana sperò che non sarebbe successo niente. Ma poi il biondo lanciò un pugno dritto dritto alla pancia del ragazzo che cadde a terra,ferito. Dopo di questo iniziarono attacchi e contraccambi da ognuno verso il proprio rivale,Sana fissava la scena allibita,non si ricordava così la Tokio che conosceva lei,così violenta.No,era impossibile.
D'un tratto soccorsero dei poliziotti che sgridarono i ragazzi,e loro fuggirono,l'unico rimasto là nascosto dietro l'albero era il biondino che sembrava gravemente ferito.
Si avvicinò al ragazzo e cercò di parlargli.
"C-ciao....tutto bene?" Provò .
"Ah,sei tu....la ragazza di prima seduta al gazebo."La sua voce così dura e fredda ma anche così calda la sorprese,pensò avesse una voce stupenda.
"B-bè,sì...ecco..ero proprio io.Ma ...Ehii!!! Stai sanguinando,ti porto al pronto soccorso!!Subito,dài,ti aiuto..."Cercò così,di posargli una mano al braccio per aiutarlo ad alzarsi ma lui rifutò la mano e la guardò con uno sguardo di ghiaccio.
"Non ho bisogno di aiuto.Anzi,non possiamo andare al pronto soccorso,nè chiamare la polizia,capito?Non dire a nessuno di me...." Che avesse commesso un crimine?Pensò Sana.
"Ma allora...vieni a casa mia! Sei ferito gravamente ,accidenti!Non puoi restare qui...!"
"Il sangue finirà prima o poi."
"Giusto,giusto...prima o poi,no?! Ma non fare storie,alzati che dobbiamo andare a casa mia,ti curerò io..."
"E i tuoi genitori? Loro dovranno sapere di me,per forza..Non è il caso,guarda....lascia stare."
"Non ti preoccupare,mia madre non saprà mai che sei a casa mia,adesso però andiamo."
E così fece,lo alzò dal braccio e iniziò a portarlo a casa,facendo anche caso al bell' aspetto del ragazzo,non c'era che dire! Era veramente muscoloso e forte!!
"Siamo arrivati."
"Tu abiti qui?!"Chiese spaventato il ragazzo fissando l'enorme villa davanti ai suoi occhi.
"Esatto.Aspetta che tiro fuori le chiavi e controllo che non ci sia mia madre ed entriamo,ti curo e poi resti a riposo."
"Tanto decidi da sola."

"Ovvio.è come se tu fossi il paziente,e io l'infermiera,perciò adesso decido io. Tu resta solo attento a non farti scoprire da mia madre con quei muscoli che hai." Eh?! Che aveva detto?! Oddio,ma perchè aveva detto quelle cose...accidenti a lei,non riusciva porprio a tenere quella sua boccaccia chiusa e così ne pagava le conseguenze.
"Scusa?Che hai detto?"
"Oh! No niente,non fare caso a me,heheheh,io a volte ho degli attacchi di pazzia e dico cose senza senso.....Non fare mai caso a quel che dico."
Detto questo,si decise ad apire la porta e controllò che non ci fosse nessuno senza dire nemmeno "Sono tornata" a sua madre che era sicuramente in cucina,ma se no l'avrebbero scoperta subito!Così,salirono in fretta le scale per la sua stanza,e appena arrivati,lei chiuse a chiave la porta e disse al ragazzo di appogiarsi pure al suo letto a baldacchino.Intanto lei provvedeva a cercare la propria borsa di soccorso per guarirlo.


"Ahii! Fai male,stai più attenta!" Disse il ragazzo rassegnato alle cure della ragazza che tamponava la sua ferita.
"Se tu ti muovi,non riesco a fare niente. Aspetta,ho quasi finito .Tu pensa a qualcos'altro e vedi che non pensi più alla ferita e al dolore."Disse rassicurandolo.
"E  cosa dovrei dire?"
"Ti racconto una vicenda della mia vita.Tu concentrati soltanto sulle mie parole e non pensare alla ferita,ci stai?"Il ragazzo alzò le spalle in un gesto di menefreghismo e lei iniziò a raccontare:
"Pensa,da piccolina ho conosciuto una persona stupenda.Sono stata molto fortunata,quella donna si chiama Misako ed adesso è mia madre...lei mi ha portato all'orfanotrofio perchè la mia vera madre mi ha abbandonato sulla panchina del parco,in seguito mi adottò e diventammo madre e figlia.Alla fine ancora adesso le voglio un sacco di bene.
Okay,finito.Puoi alzarti." Finì Sana chiudendo il tubetto di crema."Heyyy?! iiiuuuhhuuuu?!Ci sei,biondino? Adesso che ci penso non mi hai nemmeno detto il tuo nome."
Il ragazzo aveva ascoltato le parole di Sana senza mai battere ciglio,era sopreso da come quella ragazza avesse parlato della propria vita con il sorriso sulle labbra,ne fu colpito.Senza badare alla domanda di prima,chiese:"Ma tu non odi tua madre che ti ha abbandonata?La conosci?"
"Heyyey!Quante domande,ti ho raccontato la mia storia per non farti sentire dolore,non voglio raccontare tutti i dettagli ad uno sconosciuto che ho visto per strada.Piuttosto,mi racconti di te?Che classe fai?"
"Non vado a scuola.Io lavoro di già.Il mio nome non potrei mai dirlo a una che ho conosciuto per strada, e poi comunque c'è sempre una ragione per la quale non sono andato alla polizia,non credi?Quindi non correrò il rischio nemmeno con te."Ribadì.
"E scusa... allora come ti dovrei chiamare io?"
"Puoi chiamarmi come ti pare; sappi solo che da tutti vengo chiamato Aninimo."
"Okay,ragazzo anonimo,anzi! biondino anonimo non è giusto!Nemmeno il tuo nome posso sapere?Io sono Sana Kurata,non chiamarmi per cognome,per favore...lo odio."
"Okay,Kurata. Sembrerò indiscreto,ma...cosa faresti se tua madre si presentasse di fronte a te in questo momento?Non la odieresti?"
"Ti ho detto di chiamarmi per cognome e tu che fai,eh?!Comunque,no,perchè dovrei odiarla,lei mi ha dato la vita,e io la ringrazio.Avrà avuto i suoi buoni motivi per abbandonarmi,penso almeno.Anzi,spero.Ma se venisse...io....io...non so che farei,voglio bene a mammina e non voglio separarmi da lei.In fondo,sarei anche un pò felice di parlare con la mia vera madre,avrei tante cose da chiederle ma niente di più,voglio restare sempre con mammina."E così,Sana concluse con il suo bel sorriso smagliante sulle labbra mentre il ragazzo chiamato "anonimo" si chiedeva come Sana potesse essere così felice dopo quello che le dava la vita.La sua ,di vita faceva schifo,veniva maltrattato dalla sorella e dal padre anche se non se ne fregava molto,in fondo era davvero colpa sua e doveva pagare le conseguenze,almeno era solo quello che pensava,ma quella ragazza non l'aveva fatto sentire l'unico a soffrire e...si sentiva in debito con lei?!
Dopo alcuni minuti,Sana sentì quel silenzio imbarazzante e il flirtare con lei da parte del ragazzo che la metteva parecchio a disagio ,perciò decise di cambiare discorso e di alzarsi in piedi,giusto prima di dire:" Allora.Dovrai aspettare un pò prima che le tue ferite siano completamente guarite,ma nel frattempo puoi rimanere a casa mia quanto vuoi,fai pure con comod...."
Non riuscì a terminare la frase che,mentre si alzava dal letto fu afferrata dal polso e spinta nel letto dove il ragazzo non aspettò altro che posarsi sopra di lei  attento a non schiacciarla , intrecciò le proprie gambe con quelle della ragazza completamente disorientata che lasciò fare senza avere nemmeno coscienza di ciò che stava succendo.
Il biondino anonimo era abituato a queste cose,lui aveva di già diciassette anni.Lei no,per lei che aveva quindici anni la sua prima volta non era ancora avvenuta perchè sperava avvenisse con il suo amore,Tsuyoshi, era un pò anche per quello che era venuta fino a Tokio.
Fatto sta che non fecero nulla.Rimasero immobili a fissarsi negli occhi.Lui ad aspettare un qualche segnale da Sana per continuare,lei,incosciente,non riusciva nemmeno a pensare e rimaneva completamente immobile con gli occhi spalancati al di sotto del ragazzo.
Non voleva che le rubasse la sua prima volta,in fondo si era ripromessa che il primo ragazzo con cui lo faceva doveva per forza essere l'amore della sua vita,ma non voleva che ciò avvenisse con uno che aveva conosciuto per strada.Quello strano ragazzo biondo che per qualche strana ragione si faceva chiamare anonimo,il biondino anonimo ,aggiunse lei nella testa.








Angolo autrice:
Che bellooo,finalmente!!
Che ne dite della storia? è da cestinare? Fatemelo sapere tanto non ci metto nulla....al contrario,se dovesse piacere ho già il secondo capitolo pronto.
Vediamo....Uhmm,come idea non è male vero?Tranquille che è rating arancione perciò non spaventiamoci,heheheh...xD.
Sono stata crudele a far innamorare Sana di Tsuyoshi? Non uccidetemi,perchè avrei potuto anche scrivere quel nome che tanto odiamo:Naozumi Kamura,perciò ringraziatemi soltanto.
Beeene,ci vediamo!Ciaooooo.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 2. ***


2.2


"Brutto maniaco dei miei stivali! Togliti subito da qui sopra!"
Il biondino sghignazzò impercettibilmente e si schiacciò di più a lei premendo una gamba sulla sua. "Se no che mi fai? Mi picchi?"
"Ha-ha-ha. Ma che divertente che sei! Se non ti togli da solo lo faccio io e ti assicuro che farà molto più male di quanto pensi." Lo sfidò con il mento alzato. Il ragazzo per poco non morì soffocato dalle risa che gli erano esplose in gola ma un calcio di Sana lo bloccò sul nascere. Glielo aveva tirato proprio alla gamba ferita,provocandagli un dolore allucinante,per poco non vedeva le stelle! Anzi,le aveva già viste le stelle.
"Ah,dai che modi,ma che razza di ragazza sei te? Non ho mai incontrato una femmina del genere"
"Beh,auguri per la tua prima volta." Sorrise vittoriosa,poi tornò seria e applaudì con impazienza. "Io dovrei vestirmi genio,quindi se ti dai una mossa ed esci dalla stanza mi faresti un piacere,sai."
Gli occhi di Sana brillavano in quel momento,il biondino pensò a solo una cosa: pericolo. Pericolo e pericolo. "Dove hai in mente di andare?"
"Da Tsuyoshi! Aww,quanto tempo che non ci vediamo! Ho una cotta per lui da... tantissimo tempo! Forse mi confesserò oggi! Ma ci pensi? Sarà bellissimo! Finalmente staremo insieme..." Se possibile,i suoi occhi brillavano ancora di più.
Oh mio Dio,pensò Akito sbattendosi una mano sulla fronte e scuotendo la testa.Ma dove sono finito?
"E chi lo conosce sto qui? E rispondendo alla tua domanda di prima: No,non ci penso mai."
Sana sbattè gli occhi confusa. "Eh? Quale domanda?"
"Uff. Mi hai chiesto se ci penso mai a sta cosa che hai raccontato appena adesso"
"Ma era una domanda retorica! Tanto per dire,insomma!" gesticolò esasperata. Poi sospirò e decise che non si sarebbe fatta rovinare la giornata da lui."E adesso... esci dalla stanza che devo vestirmi,su!"
Il biondino sospirò e poi soccò la lingua. "Sennò? Non ho voglia di alzarmi" Ghignò.
La rossa lo incenerì con lo sguardo e poi lo spintonò letterlamente fuori dalla stanza.
Una volta fatto,sospirò soddisfatta facendo finta di pulirsi le mani fra loro e andò verso l'armadio.

Lo conosceva da poco,ma già odiava quell'anonimo biondino. La cosa che la faceva arrabbiare era il suo modo di fare,non ci capiva niente...quel ragazzo sapeva cambiare umore da un secondo all'altro e Sana non sapeva nemmeno cosa pensare perchè era cosciente che forse un secondo dopo se ne sarebbe già pentita, e questa cosa la faceva infuriare,sopratutto perchè le faceva provare un misto di emozioni differenti che le attanagliavano lo stomaco...
Mise da parte i suoi pensieri inutili e cominciò a cambiarsi. Prese una maglietta normalissima con sopra un top più colorato e una gonnellina azzurrina,abbinati c'erano dei braccialetti e delle ballerine del medesimo colore.Ripose i vestiti sul letto e sospirò dando un ultimo sguardo alla porta chiusa a chiave.Aveva obbligato lo strano ragazzo ad uscire dalla stanza ed ad andare all'ultimo bagno del piano superiore. Infilò infretta i vestiti e fece una coda alta lasciando qualche ciocca di fuori.
Abbigliamento perfetto per la primavera,pensò.
"Forza,entra."Disse ancora dentro camera.
"Posso?" Disse il ragazzo con le mani in alto.
"Io esco adesso." Vide che il ragazzo rimase impassibile e chiarì: "Intendevo che devi venire con me."
"Non posso farmi vedere in giro per Tokio."
"Ma mi dici che cosa hai combi...."
"Avevamo detto che non mi avresti chiesto niente."La interruppe.
Sana sbuffò."Perfetto,mai io non posso lasciarti qui.Mi spiace,devi venire e puoi sempre travestirti."Propose.
"Io devo lavorare in caso te ne fossi scordata."
"è vero! Ma allora lavori anche nelle vacanze?? E che lavoro fai? Cioè,non è che io voglio essere invadente però sono curiosa e per quello mi piacerebbe sapere quello che fai,quindi hai mentito sull'età? No perchè mi stavo chiedendo l'età che avessi e non mi sembri ancora dell'età giusta,e poi adesso che ci penso hai detto che hai terminato gli studi,ma perchè?" Gesticolava.
"Ferma ferma,che razza di domande sono? Io lavoro part-time in un bar che alcuni conoscono di più come birreria,e poi rifletti...perchè mai dovrei studiare se si potesse già lavorare? Riguardo all'età ho mentito, ma tanto non si accorgono di nulla."
Sana cercò di non badare troppo a come quel biondino le avesse parlato con semplicità,come se fosse una cosa normalissima e lei era rimasta con la bocca aperta a fissarlo .
"No,vuoi dire che hai mentito sull'età?!"
"Te l'ho appena detto.Sei anche sorda?"
"Bè,lasciamo perdere ....il tuo lavoro,ma a che ora ce l'hai?"
"Tra un'oretta."
"Siiiii! Che belloooo,allora mi accompagni dai miei amici? Si,perchè poi andiamo direttamente al tuo lavoro che voglio vedere il posto dove lavori!! che bello,ho delle idee fantastiche! Brava Sana."
"Io non ho mai detto che voglio venire insieme a te!"

"Lo so,lo so.Ma tanto verrai lo stesso,perciò muoviti a cambiarti o trasvestirti,o...quel che è,perchè ho fretta di rivedere tutti!Che emozione,ma ci pensi?"Disse tutta ebete.
"No,non ci penso mai."
"Antipatico!"


Dopo svariati tentativi di uscire decente da quel trasvestimento ,il biondino era riuscito ad indossare una tipo-vestaglia da prete nera che li arrivava alle caviglie ,sopra i capelli un cappellino tipo mago da circo e infine un paio di occhialoni che li coprivano il viso.Già,era vestito proprio in maniera decente.
"Ma chi me l'ha fatta fare di conoscere proprio te?"
"Il destino ,caro. Adesso avviso i miei amici,tu resta calmo,okay?E non ti muovere."
"Dove vuoi che vada con questa cosa che mi fa inciampare appena cammino?!"
"Dai,su,non pensar...Ah!Salve signora Sugita....s...si ricorda di me?Sono Sana Kurata...immagino di sì....ovvio,posso passare direttamente adesso?Non disturbo...?...eh?No,però....può dire che non sa della mia telefonata?Vorrei fare una sorpresa....sì,salve.Cioè...No!Aspetti....mi può dire ancora l'indirizzo che non mi oriento molto bene qui,a Tokio?"Corse a prendere un foglio e prese appunti,nonostante l'indirizzo purtroppo non le veniva proprio in mente il posto."No grazie,non ho bisogno della cartina, ho un "navigatore" molto più utile....salve."Scoccò un occhiata al biondino,il quale ricambiò indignato:
"Sarei io il tuo navigatore,scusa? Mi sono perso qualcosa,forse? Fino ad un attimo fa ero ancora una persona in carne ed ossa!"
"Oh daai,sempre a lamentarti!" Il biondo spalancò gli occhi per l'ennesima volta indignato. "Allora,sai dove si trova questo indirizzo?"
Il biondino sospirò cercando di allontanare la rabbia da sè e la guardò rassegnato.
"Ovvio,è esattamente vicino al parco di stamattina."
"Ahh!Sì,adesso ricordooo,che bello,non vedo l'ora!"
"Senti,ma...Non chiami prima di tutto il tuo ragazzo?" Chiese beccandosi l'ennesima occhiataccia dalla rossa.
"è la terza volta che lo dici, Tsuyoshi-non-è-il-mio-ragazzo! Accidenti,penso che appena lo vedrò mi dichiarerò.Che vergogna!"

"Vuoi che ti cerchi un portafortuna? Ne avrai bisogno,non immagino sapere chi può essere così stupido da fidanzarsi con una come te che non ha mai baciato nemmeno un uomo.Mah...il giorno che succederà me lo dirai che festeggieremo."
"Certo che lo spirito non ti manca mai,eh? Pensa a te ,piuttosto,scommetto che sei il tipo da una botta e via,giusto?"
"Giustissimo."
Lo disprezzava...No,disprezzava ogni uomo che era così...così...così."Ecco,lo sapevo.Allora non sei proprio il mio tipo,anzi!Non so nemmeno perchè ti sto offrendo tanta gentilezza se non te la meriti neppure dal tuo carattere ...scontroso,ecco."
"Adesso mi dici come facciamo ad uscire se in queste condizioni mi noterebbero tutti?"
"Tranquillo,con il travestimento è tutto okay!"
"Se lo dice lei..." Disse rassegnato.
"Bene,adesso usciamo."


"Ehii!Guarda è quello il parco? Là c'è il gazebo,giusto?Che nostalgia..."La ragazza si guardò intorno.Loro non passavano inosservati di certo,apparte che il biondino vestito così faceva ridere i polli ,sembrava quasi o un pagliaccio per i bambini o un fantasma/dracula per i ragazzini delle elementari.
Il biondino si guardò intorno."Senti,possiamo fare il giro largo? Di qua passa la polizia."
Vide la ragazza rattristarsi subito girandosi dalla sua parte,con voce cupa gli chiese:"Senti,mi fai un pò paura adesso.Cioè...no,non mi fai proprio paura,è solo che ho paura per te.Hai fatto veramente qualcosa di tanto tanto grave? è davvero qualcosa di così...così...terribile?!" Non si aspettava che prima o poi Sana gli si sarebbe rivolta a quel modo.
Credeva che almeno lei si fidava di lui,era per questo che un pò li andava bene la situazione.Lui non era abituato a fidarsi di qualcuno...,lui non si affezionava a nessuno perchè sapeva che prima o poi avrebbe sofferto in caso questa persona se ne fosse andata. Era impossibile questa situazione..."Non ti fidi?"Chiese debolmente.
"I-io....Certo,mi fido,che cosa vai a pensare?è solo che ho paura....p-per te..insomma,hai fatto qualcosa di grave?"Nonostante tutto voleva poter capire perchè era ricercato dalla polizia,ma perchè non glielo diceva?Uffa,si irritava così tanto delle volte...
"Lo sapevo.Sei esattamente come tutti gli altri.Lasciamo perdere tutto,il travestimento,le bende alla gamba che cambi ogni ora,l'ospitarmi a casa tua... che cose inutili.Lasciamo perdere tutto.Non ho bisogno di niente,me la so cavare da solo.Ciao e a mai più."
"Eh?No,io..." Ma perchè andava sempre a finire così?Sana non se lo sapeva proprio spiegare."Non intendevo dire questo!"
"Certo,certo.Ti ho appena detto che non voglio più avere a che fare con te.Lasciami in pace,noi non ci rivedremo mai più."
"Ugh....ma non puoi dirmi questo! Cioè..ormai siamo amici,io ti ho confessato tutto della mia vita..!"Disse decisa."La mia storia da bambina...il mio primo amore..."Poi la nota si affievolì.Iniziò a piangere."Bell'amico che sei!"Scappò via.
Ma perchè doveva per forza farsi illudere da tutti? Lei a suo modo gli voleva bene e si preoccupava per lui,mentre invece quello lì nemmeno immaginava una cosa del genere....perchè non riusciva a dirglielo chiaramente? Era per lui,per Tsuyoshi forse.. forse aveva paura che il ragazzo biondo interpretasse male il suo "voler bene" per qualcos'altro e non voleva,perchè era innamorata di Tsu.Tutto questo non era giusto!In realtà non sapeva da quale direzione si stava dirigendo,ma sicuramente non sapeva come raggiungere casa Sugita e quindi stava correndo a vuoto.
  Il biondino non se lo fece ripetere due volte che corse verso la ragazza,fermandola dalle spalle a facendola girare dalla sua parte.
Provò ad aprire bocca ma il suono del cellulare di Sana li interruppe."è casa della mia amica."
Lo guardò speransosa.In un certo senso non voleva averlo ferito dicendo simili parole.
"Vai dal tuo "amato Tsuyoshi" ma sappi che se non ha già un altra donna,vuol dire che ti ha dimenticata."Detto questo uscì di scena.Ma insomma,Sana stava strabuzzando gli occhi.No,questo era il colmo!Quel..biondino...quello....lo odiava!
Era possibile che avesse detto cose tanto brutte,avesse iniziato a rincorrerla e poi,dette simili parole da ferire Sana si sarebbe diretto chissà dove...era possibile? Quello.....senza nome,ooh,ma come cavolo lo doveva chiamare? Non lo sapeva nemmeno lei!
Ad ogni modo,lei non era venuta a Tokio per pensare a lui,ma bensì alle sue amiche e il suo amore.
Aggirò il parco andando a finire in una viuzza e scorse il giardino di casa Sugita.


Non riusciva nemmeno a piangere talmente era forte l'emozione,più guardava quella scena più non ci poteva credere.
Era impossibile.Che avesse ragione l'anonimo?
"Ma sappi che se non ha già un 'altra donna,vuol dire che ti ha dimenticata."
Quelle parole le rimbombavano in testa. Non era giusta uno o l'altra,non aveva ragione una o l'altra,ma entrambe,così come aveva ragione il biondino anonimo.
La prima lacrime le scese lentamente dalla guancia destra. Come era cresciuto lui,sembrava un'altra persona,non aveva più occhiali,immaginò le lenti a contatto,e poi era dimagrito.Lui non era il suo Tsuyoshi.
Altre dolci lacrime le rigarono il volto. Anche quella sua amica,era del tutto diversa,lei sapeva di quanto amasse il ragazzo,lo aveva sempre saputo.Invece era lì,a ridere beatamente ignota della sua migliore amica che piangeva.
Ma si ricordavano più di lei? Chi era Sana? Per qualcuno era almeno un pò importante da significare qualcosa? Qualcuno avrebbe dato importanza a lei,o nessuno si sarebbe accorto di nulla?  Se ci pensava ,nessuno le voleva davvero bene,nessuno.
Pianse liberatoria mentre sapeva dove era diretta correndo così velocemente.
Aspettami almeno tu,ti prego.

 







Angolo autrice:
Salve,sigh sigh...povera Sana. Okok,non ammazzatemi nè per il litigio nè per aver fatto soffrire Sana.
Mio rammarico devo anche dire che purtroppo non sono siddisfatta del capitolo...cioè,non so se è sembrata solo una mia impressione ma era come.....frettoloso,un pò tanto per scrivere,sapete no? In un certo verso è la verita ma non perchè non avevo voglia di mettermi sotto tastiera,è solo che non mi è piaciuto proprio scrivere questo capitolo,infatti avevo altre idee per questa storia ma mi serviva per forza inserire questo pezzo e così,è uscito un pò.....maluccio....
Ma lasciamo perdere,piuttosto....Voi come lo passerete Halloween? Io non vedo l'ora che arrivi domani,anche perchè è il mio compleanno,già,che belloooooo!!! ^_^ Ci divertiremo un mondo,vero lele91? è una frecciatina sopratutto per te,comportati benone,eh! E ricorda: non voglio regaliii! Risparmiate i soldi per poter andare al cinema a vedere Hunder Games 2 perchè ci andremo tutte insieme,yeaahhhhh!
(Scusate ma sono troppo felice...) *_*
Comunque,spero vivamente che recensirete.Ciaooo ^^

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 3. ***


3.3


Quando arrivò al lato della strada proprio di fronte al gazebo,si fermò.
Che cosa stava facendo? Scappando?!
Fissò qualche secondo il gazebo,poi andò di fronte alla fontana dove successivamente lavò la faccia rigata da lacrime,poi si guardò allo specchietto che aveva in borsa e dopo aver visto che non era più rossa nè con gli occhi gonfi,si affrettò a fare retromarcia.
Lei era venuta per salutare i suoi amici,forse non era detto che stavano proprio proprio insieme,magari solamente era che erano diventati amici amici e che stavano parlando da amici amici,piuttosto di arrivare a conclusioni affrettate,era meglio farsi dare una spiegazione chiara e tonda.
Arrivò davanti a casa Sugita e constatò che non erano più fuori di casa,perciò si fece coraggio e suonò il campanello della amica.Senza problemi,voleva soltanto rivedere la sua vecchia amica.
"Sana?!" Disse lei sorpresa e con gli occhi sgranati a fissarla sulla soglia della porta.

"Eh eh,sono proprio io !" Dice la rossa facendo la sua posa solita posa da "scimmia" .
"Sei proprio in carne ed ossa,sei proprio la mia Sana,Sana Kurata?!"
Le due si abbracciarono e si riempirono di baci. Finalmente Sana si poteva sentire almeno un pochino di nuovo con i suoi veri,vecchi,amici. Era felice che per un attimo si scordò di cosa fu successo poco prima.
"Aya,quanto tempo...e i capelli! Ti sono cresciuti così tanto....mi manca la vecchia Aya di un tempo..."
"Ma che dici Sana-chan,sono sempre io eh! Hahahha,tu sei sempre la stessa!Che bello rivederti,sei arrivata oggi?Da quanto?"
"Appena oggi.Infatti sono un pò stanca,non sai quanto è stato bello rivedere tutta Tokio,appena arrivata sono subito corsa al gazebo del parco....Ah!Certo, più avanti ti voglio presentare una persona,ma deve rimanere un segreto perch...."Si bloccò con la mano sulla bocca. Che aveva detto? Avevano litigato e non si sarebbero più visti,ormai non sapeva nè dove fosse nè dove abitasse e poi Tokio è così grande...."Scusa,Aya.Lasciamo perdere questo argomento....piuttosto,passerò qua tutte le scuole superiori perciò andremo nella stessa scuola,giusto?"
"Ah,sì,Sana...Sempre la Jinbou?"
"Si,vado lì."
"Aaaah,bè...s-si,me-meglio..." La nota un tantino tesa di Aya la sorprese,come se avesse paura di qualcosa,ma non ci volle pensare. "Perfetto!Posso entrare,mi offri qualcosa? Ho fame!"
"Sempre schietta,eh?"
"Eh già,io non cambierò mai."
"In che senso non cambierai mai?"
"I miei gusti sono rimasti sempre gli stessi." Dopo di questo,le due entrarono in casa e Aya cercò in dispensa qualcosa di buono. "Ma daaai,Sana...devi essere cambiata anche tu per forza!! Non credo che sei sempre la stessa!! Hahahahaha,ma dài!"
Chissà perchè,Sana fu indispettita da quel comportamento.
"Mi piacciono sempre le patate dolci e la cioccolata bianca,adoro ancora recitare e mi piacciono tutte le stagioni dell'anno...Poi,ehmm...il mio gelato preferito è alla vaniglia e cioccolato e poi,mi piace come ad un tempo Tsuyoshi-kun.Adesso posso dire di essere cambiata?" In quel momento,Sana si rese conto che il suo Tsu fino ad una mezz'oretta fa era proprio a casa di Aya,e la scena che aveva visto non poco tempo fa era ancora inpressa nella sua mente,con l'intenzione di continuare a chiedere spiegazioni riguardo alla faccenda iniziò ad aprire bocca,ma fu interrota ancora prima dalla sua amica .

"Sana,ma a te piace ancora Tsuyoshi?" Colpo basso.Che significava? Lei era sua amica,doveva saperlo bene,anzi! In un secondo provò antipatia nei suoi confronti,eppure dopo tutto quello che avevano passato...Ma perchè?
"Scusa se faccio una domanda così indiscreta ma....ti sei fidanzata con Sasaki?"
Sana,per un attimo ebbe come il presentimento che Aya fu paralizzata dalla domanda ,in effetti lei non chiamava mai il suo amore con il cognome Sasaki...."M-ma Sana,perchè dici questo?"Chiese l'altra timidamente.
"Sai,prima di fuori eravate insieme..."

"Che coosa?! Tu ci-cihai visto?"
Okay,questo era il colmo. In pratica stava affermando che stava con Tsuyoshi? Ma era impossibile,cioè,perchè non rispondeva chiaro e tondo...? Sana era famosa appunto per il suo ritardo nel capire le cose,e loro lo sapevano bene,allora perchè succedeva una cosa simile?"Aya,rispondi:Sì,o no?"
La ragazza per un attimo rimase in silenzio,come se non sapesse bene da dove o come cominciare a parlare...la amicizia tra lei e Sana era caratterizzata interamente dalla fiducia,perciò decise di giocarsi la carta della sincerità."Sì,io...."Chiuse un attimo gli occhi."Sono innamorata di Tsu e un anno fa ci siamo fidanzati."Disse d'un fiato.
"N-non ci credo...."Sussurrò Sana."Aya ma tu eri mia amica!Sapevi dei miei sentimenti verso di lui !Mi hai ...come.....tradita,anzi! lui mi ha tradita." Con lo sguardo perso nel vuoto,Sana si calmò dalla sua sfuriata.Si sentiva strana,era come se finalmente si sentiva libera, sollevata, per una volta era come se si fosse tolta un peso di dosso.Se ricordava bene,in effetti era da tre anni che rimuginava sopra al fatto che avrebbe dato il suo primo bacio a lui,si sarebbero messi insieme,e bla bla bla...un sacco di tempo sprecato,in pratica.
Aya corse ad abbracciare la amica."Fammi finire,Sana.Io stavo solo dicendo che in realtà tu sei significata molto per noi,Tsuyoshi era molto affezzionato a te,a tutti mancavi molto....solo che poi,passando con Tsu quasi ogni momento del giorno mi innamorai,e così...insomma,ci fidanzammo."Confessò.
"Aya,io non voglio interferire,è solo.....a te piace davvero?"
"Oh,Sana.Io lo amo!" Sana abbozzò un sorriso, non aveva mai visto la sua amica così,ed era felice in un certo senso,ma anche arrabbiata e triste...sempre quel misto di emozioni.Erano inspiegabilmente instaccabili.
"Ascolta, era da tanto tempo che volevo rivelarti questa cosa,ti prego di continuare ad essere mia amica.Per favore,mi manchi moltissimo e adesso che ci sei non ti voglio come nemica,o rivale....!"
"E pensare che io passavo ogni minuto della mia vita a pensare a lui. Bhè,mi dispiace,ovvio....ma io non sono come voi che mi dimenticate subito!"
"Sbaglio o era una frecciatina rivolta a me?"
Tra risate e abbracci si scordarono di tutto,risero tanto e raccontarono tutto delle loro vite passate in tre anni,di quello che avevano fatto,di cosa era successo....passò quasi un oretta.


"Tsu? Che fai qua?" Aya si girò dalla parte del ragazzo affianco alla porta,a Sana si spalancarono gli occhi.Vedere quello che considerava il suo amore la faceva star male.
"Sana-chan?"
Per alcuni secondi rimasero così,a fissarsi.Non poteva credere di avere di fronte il suo amore,quel ragazzo che un tempo portava gli occhiali...ma perchè se li era tolti?Era così ingiusto,non lo conosceva più come il ragazzo di cui era innamorata,era un'altra persona!Accidenti,era tipo delusa e triste.Aya,fissando l'atmosfera creatasi decise di avvicinarsi al ragazzo ancora fermo alla porta afferrando il gelato che teneva in mano.Dopodichè ,lo baciò lievemente sulle labbra,gesto che Tsu approfondì. In quel momento Sana si sentì mancare.
Lei aveva sempre conservato il suo primo bacio,e adesso quei due si baciavano con tanta disinvoltura,era tutto così maledettamente ingiusto!Senza pensarci e fissando i due,provò vendetta,voleva vendicarsi in un certo senso.Voleva poter aver baciato a Kyoto già altri mille ragazzi proprio come aveva fatto lui senza neanche avvisarla.
Uscì da quella casa dove si sentiva strozzare e a passo spedito entrò nel bar a pochi isolati da casa Sugita,il primo che trovò.
Chiese al barista la toilette e si rinchiuse dentro.
Questo era troppo.Decisamente troppo.Poteva sopportare fino ad un punto,ormai non c'era più nemmeno bisogno di piangere.
Qualche lacrime involontariamente uscì dai suoi occhi,ma venne ricacciata indietro subito,perciò gli occhi diventarono rossi e gonfi,un'altra volta per quel giorno.Aveva pianto già tre volte ed erano successe talmente tante cose orribili,voleva cancellare quel maledetto giorno.
Uscì dal bagno e prima che uscisse il barista le chiese :"Vuole qualcosa,signorina?"Si girò di scatto,sì,voleva qualcosa.Ma quel qualcosa non c'era.
"Sì,dammi....ehmm,"
"Una brioche al cioccolato?"
"Sì,la ringrazio."
Raggiunse il tavolino e si sedette.Aspettò alcuni minutini in cui si perse nel vuoto ,e poi affondò il viso nelle mani.
Se solo Tsuyoshi potesse aver mai provato quello che sentiva lei,guardando loro due baciarsi,che delusione.... vendetta,era una parola che non aveva quasi mai usato,eppure in quel momento sentì che sarebbe esplosa in un solo secondo...
"Scusi per l'attesa,signorina."Un cameriere sopraggiunse al tavolo di Sana dove posò una fumante brioche al cioccolato,aveva davvero un bell'aspetto...con il cioccolato che fuoriusciva...oddio!Che buona.Il paradiso.
Morse il pimo boccone,e poi il secondo,il terzo,il quarto....si alzò dalla sedia guardando l'orologio,chissà cosa facevano quei due...Si affrettò a raggiungere la cassa,poco prima di rendersi conto di non aver portato il portafoglio.E adesso?Come avrebbe pagato?
"Ehm..mi scusi.."Alla cassa non c'era nessuno,perciò non si preoccupò di fare di fretta.
"Sono 133,16 yen*."
"Ah,già,lo so.Ma....ecco,ho dimenticato il portafogli." Disse desolata.
"Sempre tu,eh? Ti incontro dappertutto,ormai. Comincierò anch'io a pensarla come te: è il destino se ci siamo conosciuti"Si voltò verso il ragazzo che aveva parlato,non era il cassiere,nè qualcun altro,una voce familiare..."Ah!Certoo,sei l'Anonimo!!"
"Benvenuta nel mio locale."Le disse sarcastico.
"Allora è qui che lavori? Uaoo,che bel postoo!Mi piace tanto !Quanto guadagni?Ci credo che non ti chiedono l'età anche perchè sembra che siano tutti così imbranati in questo locale,assomiglia più ad un pub,ok...scusa,sto parlando troppo,ma ecco vedi....è bello lavorare?"
Accidenti a quella ragazza,era possibile che si fosse già dimenticata della scorsa litigata?Si chiese Akito.Sì,molto porbabile,si rispose in mente.Ehi!Stava parlando da solo! "Senti,se hai finito di pagare,tornatene a casa."
"E-ecco...il problema è che...."
"Non hai i soldi,me lo sarei aspettato da una come te."Concluse al posto suo.Si avvicinò e pagò al cassiere,Sana non ebbe il tempo di ringraziarlo che lui iniziò a parlare:
"Come è andata con il tuo ragazzo?"
Si incupì.Guardò verso il basso e pensò.
Felicità.Delusione.Tristezza.Rabbia.
Vendetta.
Il biondo si avvicinò a lei,per poter fissarla negli occhi visto che era abbassata. Lei alzò il viso velocemente restando a pochi centimetri di distanza da lui. Chiuse gli occhi e si avvicinò.Velocemente lo baciò.
Se questa era la vendetta,era la cosa più bella del mondo.




* Ehmm...in realtà mi scuso ma non conosco per niente bene le monete giapponesi,perciò cercando su internet le conversioni dall?euro allo yen sono usciti risultati diversi: 133,16 e anche 133,1381 che sarebbero comunque 1 euro. Se ho sbagliato fatemelo sapare che corrego subito...eheh....(me desolata...)



Angolo autrice:
Ciao ragazze belleee! Come state? Contente della nuova svolta presa dalla storia?
Inizio dal chiedervi scusa perchè è da mercoledì che non aggiorno,ma sono stata molto presa da tantissime cose...sopratutto il mio compleanno ^^ è stato bellissimo,anche se le uniche che si sono ritrovate con il mal di pancia eravamo io e un'altra ragazza che è dovuta rimanere a casa sbagliando orario,eh? Ringrazio tutte quelle che mi hanno fatto gli auguri...Comunque,oltre al compleanno dovevo anche studiare per lezioni di piano e non ho avuto proprio tempo per scrivere,adesso infatti sono riuscita ad aggiornare....
Finalmente sono riuscita a scrivere quello che volevo,anche se non mi piace molto come è uscito,nello scorso capitolo mi sono resa conto che l'apparizione Aya-Tsu è durata pochissimo,perciò ho aggiustato meglio rendendo l'idea di Sana,fatemi sapere come è andata!
Come ultimissima cosetta,ci tenevo a dirvi che forse il prossimo capitolo lo posterò verso martedì,e poi ringrazio tanto questo sito per esistere( quando ho fatto un altro tema per scuola mi sono resa conto di essere migliorata tantissimo)!!
<3 Ciaoo

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** 4. ***


4.4


"Aaaaa!Scusami! Scusami tanto,davvero perdonami,che figura!Scusa ancora,magari sei già fidanzato....scusami!Scusami. !"Disse allontanandosi improvvisamente e portandosi le mani alla bocca.
"Perchè chiedi scusa?" ribattè lui avvicinandosi nuovamente,le mani di Sana si allontanarono dalla bocca di poco,e lui approfittò per baciarla più delicamente.
Arrossì e tenne gli occhi aperti. Lui intanto cercò in qualche modo di approfondire il bacio,ma questo Sana non glielo permise :"Ehi,ma che fai?!"
"Quello che hai fatto tu!"
"Non è vero,io...mi sono confusa."
"Ti sei confusa con che cosa? Volevi baciare il tavolino? Non credo."
"Ma finiscila che hai capito benissimo,non fare finta di nulla,ti conosco ormai!Sai benissimo cosa intendevo."
Ma come faceva a capire ? Era proprio strana quella ragazza! "Veramente non ho capito niente"
"Bene,meglio così.Hai finito di pagare che voglio tornare a casa?"Seccata si guardò intorno,la cassiera si era già allontanata a chiaccherare con un proprio amico al tavolino,era proprio incasinato quel posto.
"Ma che bel modo di trattare qualcuno che ti paga perfino quello che tu mangi sapendo che non hai soldi! Dovresti ringraziarmi,e poi lo sai che le ragazzine di quindici anni non devono entrare in questi posti,è un bene che non ti sia successo  niente! Sei ancora piccolina."
"Cooome? Mi stai dando della bambina o sbaglio? Non darti tante arie solo perchè hai due anni in più di me e perchè lavori di già!"
"Mi vorresti dire che saresti già donna? Comunque in confronto a me sei bassa, quindi piccolina."
"Grazie dei bellissimi complimenti,e comunque se vuoi proprio saperlo ,per la mia età sono già molto più alta di una normale ragazza di quindici anni!"
"Appunto,ma confronto a me,sei piccolina."
Ma perchè non si arrendeva mai? Perchè voleva avere sempre ragione?! "Anche se avessi ragione,che cosa cambierebbe?"
"Che io ho vinto,e tu hai perso."
"mm!Antipatico!!"Detto questo,prese la sua borsa e si affrettò alla porta.
Si fermò sulla soglia del locale,adesso sarebbe andata da sua madre che le avrebbe chiesto tutti i dettagli di quello che aveva fatto e lei avrebbe dovuto rivangare di nuovo il passato,e non poteva nemmeno raccontare di quello successo dopo,del biondino...perchè lui non glielo permetteva,il giorno che avrebbe scoperto il suo nome ,sarebbe stato uno di quegli da scrivere sul calendario per non dimenticare mai quel bellissimo giorno....si girò di dietro: il biondino stava ancora fermo al bancone guardandola mentre preparava una birra,e la cassiera era tornata.Si girò completamente. "Senti ,ci sarebbe un posto in questo locale anche per me?"Chiese indicandosi.


"Tu vuoi lavorare?!"Chiese stupefatto il biondino.
"Bè,voglio fare nuove esperienze,e ho pensato che questa poteva essere l'inizio "
Il biondo sembrò perplesso. "Oltre al primo bacio?"
"Non c'è bisogno di rivangare la faccenda!"
"Uhmm,cosa sai fare?"
"Mi piace molto servire i tavoli,l'equilibrio non manca,e poi anche incontrare nuova gente è divertente! Heh heh...mi piacciono i lavori dove si ha a che fare con la gente,mi diverte tanto!"Disse ebete.
"Ma tu lo sai che qui non incontri bella gente?"
"Bè,ma tu non mi vuoi proprio con te! Ho qualcosa di sbagliato?"
"No,ma tua madre? Non si preoccupa..."
"Ma mamma può star bene anche da sola.Allora,mi cerchi di far assumere?Mi servirebbe un aiutino,sono ancora minorenne."



L'espressione dell'anonimo cambiò letteralmente,adesso sembrava addirittura divertito,a tal punto che sogghignava anche! "Tu?Lavorare?Mi stai prendendo in giro,per caso? Tu che sei tanto viziata,tutta perfettina con i vestiti più belli di tutta Tokio,una ragazza così che vuole lavorare in un lurido incasinato e malmesso bar?! "
"Brutto cre...."
"E poi sbadata come sei non riusciresti nemmeno a portare qualcosa in mano che ti caderebbe tutto,tipo "splash" con la birra e "scrash" per il vetro del bicchiere!Ma dai,non dire sciocchezze: tornatene a casa dalla "mammina"!"
"Che cosa......? Tu...? Brutto stronzo,non ti azzardare mai più a dire una cosa simile!Anzi,me ne vado,tanto ho un milione di ragazzi che mi potrebbero assumere immediatamente in un locale,sai che me ne può fregare di uno che è ricercato dalla polizia,non mi dice il suo nome,non mi vuole dire niente della famiglia,ha già avuto chissà quante ragazze che ha fatto sicuramente soffrire e piangere,no...non me ne può fregare nulla di una persona così rozza!Ciao e a mai più.Bye.Proprio in senso di bye.Ciao,ciao ciao! Che razza di persona,a mai più eh!Ciao."Disse per ultima cosa avanzando verso il tappeto dell'uscita della stanza.
"Ma no,dai! Scherzavo,certo che non si può mai dire niente a te per scherzo!"
"Certo che no,io prendo sempre tutto sul serio!"
"...davvero lo vuoi fare il colloquio?"Cambiò argomento.
"Se hai qualcosa in contrario puoi benissi...."
"Possiamo chiedere già da subito se puoi inserirti."
"Stavo dicendo che puoi andare benissimo al diavolo,ma lasciamo perdere queste cose da "bambine" come dice lei,"Signor sono più grande di te" !Comunque io voglio già lavorare,si sì,subito lavoro-lavoro!Voglio mettermi a lavorare adesso,non so perchè ho così tanta voglia di iniziare a lavorare,aah,come son felice! Subito Signor-sono-più-grande-di-te, andiamo subito a incontrare questo tizio!Hahahahaha....Muoviamoci,su!"

"Ti avverto che io sono serio quando qualcuno dice una cosa,se vuoi lavorare devi farlo seriamente e io sicuramente non ti aiuterò perciò se vuoi prenderti un impegno simile devi pensare anche alle conseguenze...odio le persone che si pentono di quel che fanno." La mise in guardia.
"Ugh,ma io so quel che faccio! Voglio lavorare,ne sono sicura. Voglio dimostrare anch'io di essere già grande,voglio crescere e diventare una donna,per favore fammi parlare con il capo che c'è qui.Te lo chiedo per favore."Guardandolo con occhi dolci lo supplicò e lui di certo non potè resistere,anche perchè avrebbe tanto voluto sapere fino a quanto avrebbe resistito Sana in quel posto,sapeva che in meno di una settimana sarebbe corsa via a gambe levate gridando,voleva godersi la scena,hmpf.
"Va bene,il capo è direttamente già accanto alla porta del bagno,vedi là? Se ci tieni tanto,vacci,bussi alla porta e appena ti aprono ti presenti e dici di voler lavorare,ok?" Doveva ammettere che in un certo senso la prendeva un pò in giro,ma si divertiva.Erano di fronte ancora al locale,ma era piccolino il posto perciò la porta dell'organizzazione non era molto lontano,avevano pagato ben poco per i tavolini e l'arredamento,anche la gente che passava in quel posto era quella di ragazzi e ragazze poco raccomandabili oppure gente che non sapeva dove altro fermarsi...perciò si poteva dire che non aveva chissà quanta fama quel posto.
"Noo!Scherzi?! Non ci vado da sola,tu vieni con me!Eddai,che figura mi vuoi far fare? " Lo guardò.
"Dio quanto sei insopportabile,dai entriamo." La superò e raggiunse la porta rigirandosi e guardandola raggiungerlo ansiosamente.
"Grazie." Il modo in cui l'aveva detto delicatamente e il sorriso così dolce a labbra chiuse,l'aveva fatto un pò arrossire,ma la rossa non aveva fatto in tempo a rendersene conto.
Il biondino aprì la porta e si trovarono davanti l'intera stanza addobbata e sporca, tutta incasinata con oggetti ovunque e un signore che a malapena si vedeva dato che era sotto la scrivania a cercare carte di qualsiasi tipo." Oh,ciao ragazzi! " Disse."Chi è?Una nuova ragazza? Fai parte delle cameriere?Non mi sembra di averti già visto prima."Sbucò fuori da là sotto.
"No.Infatti è nuova,può assumerla qui?" Chiese il biondino.
"Si,certo! Sei anche carina,complimenti."
Sana rimase a bocca aperta e con gli occhi sgranati,si voltò verso il ragazzo che sentendosi fissato si girò a sua volta,una volta vista l'impassibilità del ragazzo si diede più un contegno e riguardò il signore di fronte."Ma scusi,mi ha già a-assunta? Senza nemmeno....guardare il certificato..?"
"Oh,ma certo ragazzina! Puoi benissimo restare qui tutto il tempo che vuoi,tu dalle la divisa."Si riferì invece all'anonimo.
Sana sentì che da quel momento qualcosa sarebbe cambiato,da quando era a Tokio era stata rivoltata tutta la sua vita grazie al biondino,si doveva ricordare di ringraziarlo,ma dopo,adesso la avrebbe soltanto presa in giro.Era incorreggibile quel ragazzo,lo sapeva bene.Perciò stette zitta e aspettò che nelle sue mani venne lasciata una camicia bianca e un normale grembiule.

"Puoi indossarlo direttamente.Puoi incominciare a lavorare da domani,va bene?"Le chiese il biondo.
"No,ma....voglio iniziare adesso."Disse convinta.
"Sei sicura?"Sogghignò.
"Da quando sono qui sei parecchio irritante,sai?"
"è perchè magari qui la bellissima Sana Kurata ha dimostrato di non fidarsi del sottoscritto,no?"
"Ancora per quella faccenda!? Abbiamo litigato,okay.Ma abbiamo fatto pace!" Si girò di nuovo dalla parte del capo,e velocemente chiese:"Posso subito iniziare?"
Il biondino non se ne stette zitto,e non diede tempo al suo capo di rispondere: "Chi ha detto che abbiamo fatto pace?"
"Ha davvero un bel carattere questa ragazzina. Bravo ragazzo!Hai scelto quella giusta." Detto questo si avvicinò alla ragazza appoggiando una mano da dietro alla sua spalla e iniziando a chiaccherare animatamente con lei. L'anonimo invece rimase a fissarli con gli occhi spalancati,che buffo....
Il signore indicò a Sana una stanzetta che assomigliava più ad uno sgabuzzino ma Sana si chiuse dentro e iniziò a spogliarsi.
Tolse la maglia e abbottonò la camicia,in realtà faceva abbastanza freddino con quella larga camicietta un pò sottile di tessuto ,e poi non era nemmeno aderente perciò Sana aveva perfino i brividi,ma era meglio così: se avesse indossato un maglia aderente magari si sarebbe intravisto il regiseno color panna a puntini bianchi,non era proprio il caso,preferiva di gran lunga quella camicia larga.
Una volta fatto,allacciò il grembiule marroncino che era come quello dei maschi cioè alle gambe e non comprendeva il busto,insomma detto francamente la divisa non era niente di che. Si rifece la coda ed uscì dalla "camera" o meglio sgabuzzino.
Trovò di fronte quel ragazzo biondo incontrato la mattina al parco. "E il signore di prima?" Chiese.
"Mi ha chiesto di mostrarti alcune cose.Vieni con me." Rispose lui di rimando.
Le mostrò cosa doveva usare per l'ordinazione e  le porse un taquino spiegandole che non avevano soldi per gli apparecchi elettrici,e infine le presentò i colleghi.
Dopo un giro ,Sana fece molte conoscenze e quando arrivarono le sette di sera,la madre le fece uno squillo.
"Pronto,mammina? Ah,sì,arrivo verso le..." Guardò il biondino in una maniera di domanda.Il ragazzo le mimò un undici a parole. "Ecco...verso le unidici arrivo ,scusa se è tardi,bene,ci sentiamo....sì,certo....okok....benissimo,non ti preoccupare.....ovvio,dillo anche a Rei.....ciao."Spense la chiamata e guardò il biondino.
"Sono pronta.Da dove si comincia?"








Angolo autrice:
Ma salve!Alora,come state? Volglio ringraziare lele91 perchè seppure incosciamente mi ha fatto venire in mente una battuta che ci siamo dette noi tramite facebook e che ho inserito in questa storia,ma sono cattiva quindi non vi dirò mai qual'è,tanto se lei stessa l'ha capito è meglio,tanto sono sicura che non ci arriva perciò te lo dirò io.
Comunque,è un capitolo un pò cortino ma non sapevo cosa aggiungere perchè se no poi sarebbe stato troppo lungo,e poi ho avuto solo due giorni per scriverlo,ah!A proposito,per chi se lo stesse domandando ,un pizzichino di storia l'ho ricopiata da Andante (un manga) ma è talmente qualcosa di piccolo che forse non si sarà nemmeno notato,perciò va bene così.
Adesso parliamo della storia: Il prossimo capitolo sarà più emozionante,nel senso che sarà pieno di colpi di scena e si scoprirà il motivo per cui Akito è stato ricercato dalla polizia,ma in caso non succederà nel prossimo sarà nel settimo.Gia che ci siamo,il sesto lo pubblicherò venerdì.
Forse mi sto allungando troppo,ma voglio rivelare il motivo per cui pubblico così in fretta...il fatto è che se passa per esempio più di una settimana perdo l'interesse per la storia e non mi viene nemmeno più l'ispirazione,però in questi casi dove pubblico a distanza di due giorni solamente esagero! Hahahah,lo so,sono strana,rassegnatevi.Vi abituerete.Intanto vado.
Ciao ciao.Recensite eh!

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** 5. ***


5.5


"No,no,no,mi scusi! Non volevo, giuro!Mi dispiace...cosa posso fare?" Mormorò spaventata.Che figura che aveva fatto!Si portò una mano alla bocca e respirò profondamento chiudendo gli occhi per non spaventarsi delle parole dette del signore:"Non sai fare niente! Ma chi ti ha assunta in questo posto! Deficiente di una ragazzina,guarda che mi hai fatto! Hai sporcato la mia camicia!"
Di solito il pubblico giovane,non se l'era presa quando era scivolata per terra emettendo un tonfo profondo per tutta la sala.La coca era sparsa per tutto il pavimento,ma tutti si erano messi a ridere perciò Sana non se ne preoccupò molto,ma adesso il signore vecchiotto le aveva gridato in faccia che non sapeva fare niente!
"Io so fare qualcosa,so recitare per esempio!"Si difese.
"Vuoi che ti batta le mani? Hai idea di quanto abbia pagato questa camicia!" Disse indicandosela,Sana seguì il suo sguardo e si sentì una totale imbecille,solo che al posto di disperarsi non riuscì a trattenersi da un risolino,era troppo buffo quel signore così!
"Ma che fai!? Ridi pure?Pulisci la macchia,immediatamente!"
"Ah,ma mi dispiace,mi scusi per favore."Iniziò a passare un tovagliolino sopra al punto in questione,alla macchia.
"Non mi servono scuse,ehii!Guarda che fai,hai espanso la macchia! Dannata,dammi il tovagliolo!" Tutta la gente del locale si voltò dalla loro parte ,che imbarazzo! Avrebbe pensato a tutto tranne che quel mondo da cameriera fosse stato così...imbarazzante,ma forse era solo colpa sua. A quel punto il biondino non potè fare a meno di intervenire data la situazione,se no l'avrebbero licenziato in tronco per aver portato una persona così imbranata in quel locale!
"Ma che fai?è possibile che combini solo casini o lo fai per attirare l'attenzione tutta su di te?Eh?"
Sana si voltò dalla parte del ragazzo che continuò a parlare."Mi dia il tovagliolo,possiamo lavare la sua camicia nell'altra stanza.Venga." Quest'ultimo lanciò un occhiataccia a Sana che intimorita non seppe che fare mentre loro si dirigevano in un'altra stanza.
"Ehmm....avevo qualcosa da servire a qualcun altro?" Chiese al pubblico che la scrutava da quando le urla del signore di poco fa l'avevano sgridata.Tutti la osservarono per un pò di tempo ,poi si alzarono con una velocità e confusione pazzesca uscendo dal locale.
Sana si guardò intorno senza capire..."No,perchè ve ne andate?"La porta del bar si chiuse lentamente e quando il campanellino suonò la chiusura della porta,finalmente capì che era un disastro!Un caso disperato!
Si voltò di dietro e da lontano due occhi color ambra la guardavano severi,si avvicinò."Mi dispiace,non volevo,non so dove ho sbagliato e se ho sbagliato chiedo scusa!"
In quel momento uscì un infuriato signore,quello di prima con una nuova maglia e la camicia nelle mani,senza dire una parola ma fulminando la cameriera sfortunata con lo sguardo uscì anche lui fuori dal locale sbattendo la porta.
"Niente da fare.Direi che la operazione "nuove esperienze" sia  terminata in questo preciso instante."
"Co-come?"Chiese incredula."Ma sono stata appena assunta e poi non sei tu il gestore dei lavori!"
"Voglio salvarti dalle urla del capo ,quindi ringraziami e prima che lo venga a sapere,ridammi la divisa per poi uscire da questo posto."
Si rabbuiò."Sono licenziata?" Chiese debolmente.
"Sì,esattamente."
"Che freddo che sei!"
"Lo so."
"Ma....ma ho appena iniziato solo da qualche oretta e... non puoi parlare con il capo per il mio lavoro? Non ho sbagliato chissà cosa...ehmm....ho capito che magari molta gente non frequenterà più questo posto per colpa mia,ehm..va bene,ma chissene frega! Io lavoro già come attrice e ho recitato in molte pubblicità,non me ne può fregare di meno di questo insulso lavoro da cameriera!"Sana si riprese e lo guardò con sfida negli occhi.
"Appunto per questo odio che lavori qui! Se sei già ricca non vedo perchè devi venire qui!"
Sbuffò e si sfilò il grembiule. "La camicia la lavo e la porto domani mattina,va bene?Tu cerca di rimediare la situazione,se si può fare qualcosa.Ciao."Disse desolata,in fondo si meritava quello che le era successo,ma cercò di pensare che il licenziamento potesse far parte di una nuova esperienza e così bisognava pensare positivo,sì sempre positivo.
"Ah,a proposito..."Si rigirò."Come vanno le ferite? Vuoi che ti porti le bende da cambiare ogni tre ore al giorno o ce le hai già?"chiese.
"Non mi servono."
"Ma che dici!? Domani te le porto insieme alla maglia! Ciao!!"
Sana chiuse la porta del locale e si affrettò a casa dato che erano le nove di sera ed era un pò buio...fantastico!Quell'avvenimento dovrebbe passare alla storia! Assunta e licenziata nel giro di alcune orette,sarebbe una cosa unica!
Lasciò il biondino nel locale anche se non c'era da servire nessuno data la poca gente e così anche lui,se ne andò via.



La mattina successiva,Sana si svegliò stordita.
"Ma buongiorno!"Disse la madre,Misako Kurata,una donna che lavorava come scrittrice di romanzi.
"Ma mamma,che ore sono?" Mormorò alzandosi a sedere ancora in dormiveglia.
"Cara,a che punto sei con i compiti? Tra una settimana inizia la scuola,lo sai,vero?"
è vero,la scuola,non il lavoro,la cameriera,bar,scuola,amici,studio,compiti......
"Fuka!Compiti!Bende!Camicia!Lavoro!Quell'anonimo!"La madre guardò la figlia preoccupata,non era normale che qualcuno di mattina si svegliasse e dicesse cose senza senso,parole alla cianfrusaglia in pratica.
"Ti senti bene?"
"Sì,mai sentita meglio!"Si alzò totalmente dal letto e andò a lavarsi i denti lasciando la madre con un gran punto interrogativo sopra la testa.
Aprì il rubinetto e appoggio del dentifricio sopra lo spazzolino,lo bagnò poco e se lo mise in bocca,lasciò lo spazzolino alla bocca e invece con le mani si stirò i capelli con la piastra e li pettinò.
Le aspettava una giornata piena....partendo dal fatto che voleva vedere la sua vecchia amica Fuka,era da quando si era svegliata con questo pensiero! No,decisamente non le andava di vedere nè Tsuyoshi nè tantomeno Aya e poi sarebbe andata a dare le bende e la camicia al biondino ,dato che ormai era sicuro che non volesse più stare a casa sua,lo capiva in fondo,ma dove sarebbe andata a dargli quelle cose? Mica sapeva dove abitava!
Sospirò e tolse lo spazzolino dalla bocca.Uscì dal bagno e scese le scale sapendo di dover aspettarsi una colazione abbondante dalla madre.

Per la colazione ci impiegò massimo dieci minuti perchè era troppo euforica,andare per le vie di Tokio la emozionava ancora tanto.
Decise di fare uno squillo alla sua amica,il numero ce l'aveva ,la casa questa volta ricordava dove si trovasse sopratutto perchè non era distante molto da casa sua.
Indossò dei normali jeans e un top senza spalline,i capelli erano già belli stirati perciò non si scomodò a raccoglierli in una coda,quindi poi corse dalla madre.
"Vado a far visita a Fuka,ricordi? La mia amica di quattro anni fa..."
"Certo che ricordo! è quello ragazzina bruna con i capelli corti? Eravate così identiche! Sembravate sorelle."Le rispose la madre ancora nella vecchia macchinetta che aveva promesso di lasciare a Kyoto come non aveva fatto.
"Vedo che hai ancora la memoria nonostante l'età."
"Ma come ti permetti di dire simili cose a tua madre?"La rimproverò.
"Hahaha,stavo scherzando!Ahi,che martello grosso." La madre la colpì dritta in testa facendola addirittura cadere a terra dopo l'enorme martellata,ma lei si riprese subito per merito dell'euforia del momento e salutando uscì di casa.
Ineffetti si sentiva già il caldo arrivare,e tra poco sarebbe ricominciata la scuola...noo,non doveva pensarci visto che era indietrissimo con i compiti,se l'era ripromesso,anche perchè non le metteva ansia entrare in una scuola nuova,lei andava molto d'accordo con le persone perciò non si sentiva ansiosa ,solo un pò preoccuppata per Tsuyoshi....,ovviamente anche Aya ma con lei sarebbe stato più semplice,data l'amicizia che avevano.
Guardò fisso davanti a lei,i vari cognomi non comprendevano Matsui perciò alcuni metri più avanti riprovò a guardarli in un'altro appartamento. "Matsui!Eccolo!" Pigiò il bottone e una ragazza raggiante rispose:
"Sana!Oh mio Dio,sei veramente tu?! Aspetta che scendo e ci facciamo un giro."Non le diede il tempo di rispondere che chiuse ,se la ritrovò davanti appena aperto il portone.
Come loro solito si abbracciarono affettuosamente con forza ,e appena si staccarono si guardarono con gli occhi scintillanti. "Fuka,oddio....sei sempre la stessa!Incredibile!!"
"Eddai,Sana.Se è per questo anche tu sei rimasta uguale,ma almeno siamo diventate più alte,no?"
"Ci credo! Dopo tre anni almeno qualche centimetro in più ce l'abbiamo!"
"Mi sembra quasi che non sia passato il tempo,è come se fossi rimasta sempre qui adesso che ci sei,ma intanto andiamo!Ci facciamo un giro per Tokio,tu quando sei arrivata?"
"Solo ieri."
Tra un giro e l'altro arrivarono quasi ad un ora di camminata,e non si erano ancora stancate di parlare del più e del meno come se nulla fosse, erano le chiacchieroni in assoluto.
"Raccontami di te,Sana, come va con la matematica?Sei sempre una schiappa?"
"Spiritosa,amica mia.Ma non parlarmi di compiti,tra meno di una settimana ricomincia la scuola e io sono indietrissimo,uffi."
"Ma è meglio!Così ci potremo vedere più spesso e ti spiegherò meglio la matematica e ti aiuterò con i compiti!No?"
Non era male come idea,significava che Fuka era sempre bravissima nello studio,e ne era felice!"Oh,guarda!" Tirò dal braccio l'amica nascondendosi dietro il tronco degli alberi dei giardini.
"Ma che succede? Si può sapere che ti prende?"Bisbigliò l'altra infastidita.
"Guarda laggiù! Quei ragazzi l'altro giorno si sono fatti a botte in questo stesso posto!"
"In realtà me lo aspettavo da loro,pensa che una volta hanno minacciato un bambino di dargli i soldi che teneva in mano perchè servivano a loro dalla droga,non sapevano come avere soldi e hanno addirittura picchiato il bambino! La polizia è intervenuta ma loro se la sono scampata,sono impossibili da prendere e pensare che si fanno vedere in giro come se nulla fosse anche se sanno di essere ricercati dalla polizia,io questo non lo capisco proprio!Perchè magari sanno che la gente ha paura di loro,solo per questo fanno così,pensare che uno di loro ha deciso finalmente di lavorare ma tutti gli altri non hanno voluto e si sono messi a picchiarsi fra di loro,è per caso questo che avevi visto l'altro giorno?"
"Stai dicendo che in pratica sono delinquenti?"
"In pratica sì,sono gente poco raccomandabile! Perchè?"
Sana deglutii."C'è anche un ragazzo biondo tra loro?"
"Diciamo che quello è riuscito a non avere tanta fama perchè non sono riusciti a fotografarlo in volto,e infatti fuori dal parco possiamo dire che la gente lo considera normale,per questo ha iniziato a lavorare da un mesetto,ma gli amici l'hanno scoperto solo poco tempo fa e si sono arrabbiati,sai quello con i capelli neri?Lui è quello meno bravo e quindi è quello che sono riusciti a fotografare,speriamo per il meglio!"
Fissarono i ragazzi muoversi nel parco tranquillamente dall'attegiamento.
Sana tirò fuori dalla borsetta delle fasce e una camicia.
"Che hai?Ti sei fatta male,perchè hai quelle bende nella borsa?!"Disse Fuka agitata.
"Io conosco uno di loro,è biondo e mi ha fatto entrare a lavorare da lui,insomma...qaundo si era fatto male l'ho portato a casa ma poi è dovuto andarsene.Secondo te è un problema?Mi sono cacciata nei pasticci?"Fuka la guardò con gli occhi spalancati e la bocca aperta,Sana si limitò a fissare ancora quei ragazzi girovagare per il parco.A quanto pare tutto aveva un perchè,ma non era giusto che proprio lei dovesse passare tutto quel tormento!







Angolo autrice:
Si è visto che l'ultimo pezzo era frettoloso?Chiedo scusa ma ero anch'io di fretta come i personaggi!Hahaha,ma che maleducata!Non vi saluto neanche?Ciao ragazze!!
Vediamo,la faccenda del "lavoro" mi è servita per una cosa ben precisa che si capirà nei prossimi capitoli quindi per adesso mi è bastato soltanto introdurla....avevo promesso che questo cap fosse stato più emozionante ma non sono riuscita u.ù ,come al solito le mie idee sono cambiate e quel pezzo non voglio più scriverlo perciò ..che dire?Accontentatevi!
Hahaha xD,comunque il prossimo capitolo lo pubblicherò mercoledì 13 per una ragione ben precisa,e lo svelerò il giorno stesso,mi auguro recensiate in tante e vi saluto...(anche perchè sono di fretta)ciaooo!

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** 6. ***


6.6
Capitolo dedicato a mio padre per il suo compleanno.



"No,aspetta.Temo di non aver ancora capito bene che cosa intendi dicendo che conosci già uno di loro."
"Uffa!Ho portato a casa un ragazzo che era ferito e che stava litigando con quegli altri ragazzi,è lui quello che lavora,no?E adesso finiscila di fissarmi così,come se fossi un'aliena."Sbuffò.
"Okay,però....sai in che guaio ti sei cacciata,cara?"
La guardò scocciata."Non mi sono cacciata in nessun guaio,lui non è cattivo,anzi,è addirittura gentile con la gente!L'ho visto mentre lavorava,capisci?"
"Ma Sana...." Fuka pensò intensamente,prima di prendere un respiro e fissare l'amica negli occhi." Tu sai cosa dovresti fare adesso?"
"Cosa?"
"Devi andare dalla polizia,denunciare quello là e non farti più vedere fino a quando non l'avranno preso.Dopotutto è comprensibile: sei appena arrivata a Tokio e non conosci ancora niente,perciò sei giustificata ma riguardo a..."
"EHI!ASPETTA!Io non ho mai detto di voler andare dalla polizia!! Apparte che mi fa paura,ma non mi va di denunciare un comune ragazzo che magari dorme anche per strada!"
"Ma...Come posso dirti? Ha commesso diversi crimini,e ruba,e si droga,e si ubriaca,e...."
"Ma ho capito!Anche se sono della stessa opinione,finchè non ho nessuna prova, non denunciarò proprio nulla,okay?"
"Sana è per il bene della città,la gente è in pericolo! Non pensare solo a te stessa,vuoi davvero delle prove? Se vuoi ti porto qui i migliaia di giornali ritraenti le foto di quello che fanno! Vuoi davvero?Non ti fidi di me,Sana?"
"Fuka ..... cercherò di capire anch'io,te lo prometto."
"Promesso davvero?" Guardò Sana un pò delusa e aggiunse "Io lo faccio prima di tutto per te."
"Si,lo so.Grazie amica mia."
Si sorrisero e si allontanarono dai giardini.
"Senti,quando passi per le lezioni di matematica?"Chiese Sana,una volta ritornate a passeggiare.
"Penso che domani stesso sarò impegnata,ma non ti preoccupare per dopodomani.Va bene,per te? Approposito,qui a Tokio non lavori più...?" Intanto si arano avvicinate a casa Matsui, rimasero alcuni minuti a parlare.
"Rei sta cercando qualche lavoretto in giro,ma niente di più se non qualche pubblicità."
"Te l'ha imposto lui?!" Sembrava scandalizzata,ma era normale,di solito Sana lavorava tanto per aiuto del manager Rei Sagami.
"Ma figurati! Ho voluto solo fermare un pò perchè volevo incominciare bene la scuola,ma a quanto pare,non fare matematica è stato uno svantaggio,no?"
"Ah,sì.Bè,allora ci vediamo a ....dopodomani,giusto?"
"Già."
Mentre stava già per tornarsene a casa,Fuka la fermò."Ricordati di avvertirmi per telefono riguardo a quel ragazzo,e stai attenta a lui,okay?"
"Sì,tranquilla."
Si avviò verso casa.Era davvero così pericoloso proprio come diceva Fuka o stava solo esagerando? Per la città....phf...sarebbe stata tipo la "salvatrice della città"? Ma andiamo! Stavano scherzando? Sembra quasi che grazie a lei,la città sarebbe stata salva? No,si rifiutò categoricamente di pensare certe cose.Lei che era contro la violenza o l'ingiustizia non avrebbe denunciato nessuno senza prove.
Adesso? Il bar/pub sarebbe stato aperto a quell'ora di mattina? O era aperto soltanto di pomeriggio e di sera?
Fece spallucce,e si recò al posto. Tanto non ci avrebbe perso nulla,andava solo a controllare.
Ecco,appunto,era aperto,e si intravedeva già la gente al bancone con i camerieri attorno. Sbucò il ragazzo biondo e si decise ad entrare.


"Umh-umh."Fece per attirare l'attenzione,con risultato. Il ragazzo si girò verso di lei.
"Mi stavo chiedendo...sono ancora licenziata?Ne hai parlato con il capo di questo bar?"
"Sì,ne ho parlato ma è irremovibile."Parlando,il ragazzo camminava e serviva i tavoli,con la ragazza rossa di dietro a seguirlo per poter parlargli."è sicuro questo?Secondo me non gli hai detto nulla." Lo stuzzicava,ma voleva che le dicesse la verità,insomma....un signore così poco professionale l'avrebbe perdonata,no?
"è in vacanza .Ha detto "fai te." con questo,ho deciso io."
"Cosa?Cioè...perchè non posso lavorare qui?"
"Te l'ho spiegato almeno tre volte.Io.Odio.Che.Lavori.Qui.Mentre sei già ricca."Aggiunse.
Sana sbuffò sonoramente e lo seguì dentro la cucina deserta. "Ho portato la camicia.Tieni."Gli porse la divisa bianca e si diresse insieme a lui nella stanza dove posò la maglia dentro a degli scatoloni."Altro?" Chiese.
"No."Ritornarono in cucina.Stavolta era entrato anche un'altro membro,era una ragazza però.
"Senti,ti ho portato anche le fasce."
"Ti avevo detto che non ne avevo bisogno,no?" A quell'ultima frase,la mora uscì dalla stanza rilascandoli nuovamente da soli,lì dentro.
Sana posò le bende sopra il tavolino e guardò il biondino fare qualcosa girato di spalle,sicuramente stava preparando qualcosa da servire."Senti,oggi ho parlato con una mia amica,si chiama Fuka,mi ha detto diverse cose..." Disse dopo diversi minuti.
"Ah,si? Tipo?"
"Ehmm...tipo i motivi per cui sei ricercato dalla polizia."Il biondo si girò immediatamente facendo pentire Sana di quel che aveva detto.
"E allora perchè sei ancora qui?"Si rivoltò.
"Ma...perchè volevo chiederti se era la verità,se quel che diceva era il vero e se non dicesse delle bugie,no?"
"Non credi alla tua amica?"
"Io....certo che ci credo!Non volevo giudicarti così senza conoscerti,ecco il punto! Non volevo farmi idee sbagliate di te!Dimmi la verità,sei un delinquente?"
Il ragazzo biondo si girò dalla sua parte e la fissò intensamente.
Si avvicinò impadronendosi dei suoi occhi,puntati su di lui.
"E tu cosa pensi,di me?"Chiese al suo orecchio,lasciandola immobile.Sana si sentì percorrere da un brivido dietro la spalla,dove lui aveva appoggiato la propria mano.
"Secondo te io potrei mai far del male a qualcuno?"Continuò."Credi davvero che io possa essere un delinquente?" Sana stava arrossendo,lo poteva vedere benissimo anche se le parlava all'orecchio,e con la sua mano posata alla spalla di Sana,aveva capito anche che era tesa."Non ti fidi di me?"
"Mi fido di te."Tutto pur di allontanarlo,non riusciva a scostarsi ,ma voleva che la togliesse da quell'imbarazzante conversazione che la faceva sentire tesa e nervosa.
"Anche più della tua amica?" Questo era troppo,lui si stava soltanto approfittando della situazione per non finire in carcere,e la stava usando,lo sapeva benissimo.
Sana ebbe un sussulto."Stai solo dicendo questo perchè non vuoi che ti denuncio dalla polizia."Disse trovando un briciolo di lucidità nella voce e nella mente.
"E se non fosse così? Dimmi cosa pensi veramente di me."
"Penso che sei solo un approfittatore.Ecco,contento? Adesso lasciami."
"Guarda che non ti sto intrattenendo.Liberati se vuoi."
Si certo,facile da dire,no?! Stupidi uomini. In quel momento,le mordicchiò il lobo dell'orecchio,tanto già che c'era ...peccato che il problema fosse l'urlo di qualcuno che arrivava dritto in cucina,lontanamente :"Tavolo n. 5!!"
Lui si staccò,solo sbuffando e prendendo il vassoio posato precedentemente sull'altro tavolo,e si diresse fuori da quella stanza diretto ai tavoli.
Sana si portò una mano al cuore che pulsava velocemente,come per calmarlo e rassicurarlo .Deglutendo chiuse gli occhi e si appoggiò di sostegno al tavolo dietro di lei,non si sentiva più le gambe a momenti.
Senza volerlo,la sua mano sinistra si toccò la spalla,la stessa che aveva toccato il biondino,ma lui era più freddo in confronto a lei,lei era calda,anzi!Caldissima!
Quando il respiro le tornò regolare,maledii chiunque lassù le avesse giocato un brutto scherzo,e poi passò a maledire il ragazzo da cui si stava dirigendo.



"Qualunque idea tu ti sia fatto di me,sappi che non sono una di quelle solite donne che conosci tu,perciò non mi puoi ingannare di certo così semplicemente,chiaro?"Sana ,ormai arrivata al tavolo dove stava servendo il biondino un drink si era permessa di parlare come se nulla fosse,come se quelle persone non sentissero niente e non avessero spalancato le orecchie per seguire tutto il filo del discorso.
"Eppure mi sembrava che non ti fossi lamentata prima,ma infondo tu non hai nemmeno mai baciato qualcuno,no?Ops,errore.Hai baciato me per primo."In quel momento Sana avrebbe fatto volentieri un tentato omicido verso di lui,con....con che coraggio?!
"Non rivangare quella storia!Te l'ho già detto!"Disse paonazza in viso.
Il biondo si girò completamente sostenendosi con le mani sul tavolo da dietro per schioccare la lingua."Andiamo!Vuoi dirmi forse che la colpa è mia?"
"Sì,certo,è tutta colpa tua!"
"Però ammettilo,non sei venuta qui solo per portarmi le bende della gamba."La tranquillità di quel ragazzo era a dir poco irritante.
"Diciamo pure che sono venuta per controllare che non fossi un....."Si bloccò a metà frase.Un delinquente,dirlo in pubblico forse non sarebbe stata una buona idea.
"Non credi che io lo sia,vero?"
Decise di giocarsi la sua carta."Non lo so... forse è così,io non posso saperlo ,bho."Il risultato che ebbe sul biondo la fece soddisfare tantissimo,finalmente la sua rivincita.
"Cos'è? La fai apposta o vuoi lo stesso trattamento di prima,per caso?"Che irritante,accidenti!
"Ma...ma cosa dici?! Io...cioè...sei incredibile!! Ma perchè mi doveva capitare per strada proprio uno come te?!"
"Destino,cara."Le rispose a tono.



"Fuka,pronto?"
"Ma ciao Sana! Ed è da solo poco tempo che ci siamo viste!Che è successo?Perchè mi chiami?No,non mi dirai che l'hai già rincontrarlo dopo che ti ho detto di stargli alla larga!"
"Bè...dovevo dargli delle cose...gli ho chiesto se era un delinquente,davvero."
"Quanto sei stupida,però!E lui cosa ti ha risposto?Ovviamente di no,giusto?"
"Giusto."
"E tu cosa ti aspettavi che ti dicesse,scusa? Che è un delinquente?Quanto sei ingenua...Gli hai creduto su due piedi...?"
"In realtà non è andata proprio così,ma lasciamo perdere ,ok?Piuttosto,non che io gli abbia creduto...cioè....un pò sì,ma...ecco,diciamo che lo sto seguendo."
"Come?!"
"Adesso è appena finito il suo turno di lavoro,e perciò lo sto seguendo di nascosto per vedere dove va.In ogni caso,voglio vedere se ha almeno una casa.Perciò ci sentiremo dopo,tienimoci in contatto.Ciao."Spense la chiamata senza lasciare nemmeno il tempo a Fuka di rispondere.Il ragazzo Biondo camminava davanti a lei che ogni tanto si nascondeva per non farsi scorgere. Era tranquillo,non si era accorto di nulla,perciò non era un grosso problema.
Fu quando si ritrovò davanti a quella casa che rimase allibita,si aspettava tutto meno che quello! Se prima non ci capiva niente,adesso era ancora peggio! Chi cavolo era quell'anonimo biondino? Da vivere in quel posto,ma anche drogarsi e commettere tali reati da dover finire in carcere,e poi lavorare in un grezzo bar che non accomuneva nulla a confronto di quella casa?!







Angolo autrice:
Fiuuuu,che capitolo Lungo-lungo!! Che faticaccia,sopratutto!!Bè,che dire? Il perchè di averlo fatto lungo è semplice: d'ora in poi potrò pubblicare sempre meno spesso perciò i capitoli saranno più lunghi,e poi perchè mi avete lasciato 7 recensioni (di cui una senza risposta...ma adesso rimedio!)!Wawww,non ne avevo mai avute tantee <3
Comunque,passando al cap. ,che casa vi immaginate? Oh,sapeste.... povera Sana che non ci sta capendo più niente,poveretta! E poi,tutte le scene frizzanti che ho scritto!Che vergogna...forse è perchè leggendo manga più piccanti non sto molto dando fede a kodomo no omocha(kodocha) ma spero comunque di non interferire nella storia....nell'ottavo capitolo scriverò meglio la storia del biondino,si capiranno cose più dettagliate della sua vita...
Riguardo a mio padre,bè...i compleanni della mia famiglia sono tutti tra sett/ott/nov/di ,perciò aspettatevi altri auguri per i prossimi compleanni! Ma adesso ripeto:Auguuuriii papààààà!!!! Quanto ti voglio benee!
Okok,non ho altro da aggiungere almeno sennonchè: continuate a seguire in tanti la mia storia e a recensirla!T.v.t.t.b.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** 7. ***


7.7


"Cazzo....stai ferma,almeno!"Disse lui,tappandole la bocca con la mano e controllando intanto se ci fosse qualcuno nei paraggi.
Era assurdo: come aveva fatto a vederla ?Alla fine non lo sapeva nemmeno lei. Aveva deciso di entrare dentro quella .....casa....se si poteva chiamare così ma appena l'aveva fatto lui le si era piazzato di fronte e le aveva tappato la bocca in caso urlasse dallo spavento.E Sana,tonta com'era ovviamente non aveva capito nulla e aveva frainteso le intenzioni del ragazzo,dimenandosi e scalciando da tutte le parti come una bambina.
"Giuro che se non mi togli immediatamente le mani di dosso,urlo."Giurò Sana ,riuscendo a sibilare.
"Ma che rompi!Non ti sto facendo niente,ti vuoi calmare?! Quasi ci scoprivano!"
Come....?Chi...?Cosa...?Dove...?Quando..? Questi erano i suoi pensieri,ma si limitò a "Come?"
"Hai sentito benissimo,non fare la finta tonta. Se non ti muovi ad uscire di qui,ci scopriranno,a meno che non l'abbiano già fatto,ovviamente."
"Ma chi?!" Disse Sana disperata,o anzi,gridò.
"Ma sei scema?Che ti gridi?"
Davanti alla sgridata dal ragazzo si difese dicendo uno "scusami" appena accennato,ma sentito da entrambi.
Capirono che qualcuno si stava avvicinando non appena sentirono dei passi lungo il corridoio. Il biondino si guardò in giro credendo arrivasse qualcuno e non riuscì a trattenersi dal spingere Sana più lontano da lì possibile,anche se forse involontariamente le aveva fatto davvero male.
Sana assecondò il ragazzo andandosi a nascondere intimorita,i suoi sesti sensi non sbagliavano mai e in quel momento avvertivano pericoli in agguato.
Se il destino aveva deciso di metterla in difficoltà,ci era riuscito eccome: il telefono di Sana accuratamente messo nella borsetta stava suonando con trilli al dir poco irritanti.Tirò fuori il cellulare e fece appena in tempo a guardare lo schermo del display con la scritta Fuka che schiacciò il tasto di spegnimento,augurandosi soltanto che nessuno avesse sentito.
La paura le creò non poca impazienza di uscire e farsi spiegare la situazione da quell'anonimo. Bè,sì,se avesse potuto sarebbe uscita e chiesto spiegazioni a costo di finire in pericolo,ma non lo fece,aveva paura dei casini in cui si sarebbe potuto cacciare il biondo,per colpa sua poi!No,non lo avrebbe fatto.
Cercando di non farsi sentire dal biondino e dal ragazzo che gli era appena andato a parlare , gattonò fino a poco più in là,dove stette a guardare per qualche secondo la situazione.
Il nuovo "lui",l'altro tipo,stava parlando seriamente e vicinissimo al biondo,temeva forse che qualcuno avesse sentito?
Sana si girò di scatto di dietro,temendo che qualcuno l'avesse vista,perchè aveva sentito un lieve spostarsi di qualcosa alle sue spalle ma no,non c'era nessuno.
Ritornò a guardare il biondino che guardava accigliato quell'uomo con tanto di incazzatura che trapelava dai suoi occhi.Era incazzato,sì,nessuno lo avrebbe dubitato...pensare che invece l'altro se la stava ridendo bellamente!
Altro rumore.Questa volta più annoiata si girò ma non trovò più ciò che prima aveva visto.Sbarrò gli occhi spaventata e prima di poter dire nient'altro venne presa con la forza e portata in un angolo più isolato.Tutto il tempo si era dimenata parecchio raggiungendo con un ginocchio gli stinchi di un ragazzo ma lui era forte sfortunatamente per lei e non l'aveva lasciata andare. Scazzandosi,e appena lasciata a terra come un sacco di patate alcuni metri più in là,al posto di gridare -bè,naturalmente la cosa più corretta sarebbe stata quella di urlare aiuto,ma non ci aveva nemmeno potuto pensare dalle mani sulla bocca.A quanto pareva,quell'oggi ce l'avevano tutti con il fatto di mettere le mani alla sua bocca,era evidente.-
"Non provare ad urlare,a meno che tu non voglia il tuo amichetto riempito di botte."La posarono a terra come un sacco di patate,sogghignando. L'unica cosa che Sana non capiva era come....non riuscisse a spiaccicare parola nonostante volesse chiedere un sacco di spiegazioni .
Dai,Sana,tranquilla.Vedrai che il fatto che ti abbiano lasciata soltanto lontano da loro due a pochi metri di distanza e in un angolino,vuol dire che la tua vita non è finita.Però,aspetta....quel ragazzo....quel ragazzo!
Era lo stesso che aveva visto l'altra volta nel parco,e vicino a lui c'erano altri tre tipi motlo inquietanti.Accidenti,si era cacciata proprio in un bel pasticcio,sì,proprio bello.



"Allora,è tutto okay fino alla settimana prossima?"Chiese l'uomo con fare maligno al biondino di fronte.
Lui si strinse nelle spalle e soprirò rassegnato,non ci avrebbe perso nulla...però continuava a pensare a quella ragazza,quella con i capelli rossi.Molte volte si era ripromesso che non avrebbe più continuato da teppista solo al ricordo di Sana,ma poi quei pensieri si disperdevano nel nulla.Insomma,non sapeva perchè la situazione di lei lo stesse travolgendo tanto.
Perchè poteva avere tutto e invece si voleva ridurre a lavorare in un bar?Forse.
Perchè piangeva e si lamentava soltanto per il tradimento di quel suo ragazzo,mentre c'erano problemi più complicati nella vita?Forse.
Per la sua spensieratezza?Forse.
Perchè aveva parlato del suo passato senza dubbi e con la testa alta,sorridendo?Forse.
Già...il suo passato,non se l'era scordato,non di quella volta che gli aveva raccontato di tutta la sua infanzia,dell'essere stata abbandonata su una panchina del parco e di essere stata adottata da una donna che adesso addirittura Ama...come si può amare una persona che non è veramente tua madre?Come si fa a non odiare la tua vera madre di natura?
"sì,è tutto a posto per la settimana prossima."Rispose,incamminandosi dall'altra parte della strada.
Mentre passeggiava,l'apparente anonimo,si chiese che fine avesse fatto Sana dato che l'aveva spinta forte e magari -conoscendola-era nei guai,quasi sicuramente. Si girò a sinistra e ....niente,a destra...niente.Che si fosse nascosta? Girò i tacchi verso sinistra ,sperando di non trovarla in qualche pasticcio.


Sana strinse i pugni forte mentre tremava.Era impaurita,l'avevano presa così alla sprovvista e stava imprecando contro il mondo.Perchè proprio lei? Avrebbero potuto prendersela con chiunque,e non era giusto!
Quello che non si sapeva spiegare era perchè tremava,lei che non aveva paura di niente!Era incredibile!E,sopratutto,perchè non gridava? Doveva farlo,doveva gridare e cercare aiuto,qualcuno l'avrebbe aiutata per forza,no? E poi quel posto non era propriamente isolato,di gente ce n'era...non sapeva se potersi fidare,solamente. Quelle facce le mettevano paura,si scorgeva malizia in tutti gli occhi di quei ragazzi.
Si guardò il pugno forte che stringeva e che stava per far sanguinare :non era arrabbiata come credeva,si arrabbiava perchè era impotente di fronte a loro,voleva poter dimostrare che era molto più forte di loro,ma facendo così metteva nei pasticci lui,ed era l'ultima cosa che voleva!Di nuovo lui,si era fermata a pensare ancora una volta a lui!
"Se non vuoi correre rischi,dovrai fare ciò che ti diciamo,chiaro?"
Sana currugò la fronte preoccupata."Come?"
"La domanda non è come,ma:cosa. Vero ragazzi?"Scambiò qualche occhiata con i suoi compagni,sogghignando.Sana sudò freddo,accidenti a loro.Strinse i denti e ricambiò l'occhiata piena d'odio offritagli dall'altro più moro dei ragazzi che si avvicinò a lei.
"Per prima cosa,è indispensabile che lasci in pace ad Ak..."Quest'ultimo ricevette una gomitata in piena pancia,e dopo uno scambio di parole all'orecchio,ritornò a fissarla."Intendo ..al ragazzo che hai conosciuto.Non dovrai più parlarci e nemmeno rivolgergli la parola."Finse un'aria dispiaciuta che fece irritare ancora di più Sana furiosa,era il colmo,si sentiva così umiliata e difesa,anche se voleva soltanto che la lascessero andare.
"E adesso...."Il moro apposta non terminò la frase lasciando il senso della parola a metà.Prese Sana con la forza accompagnato dagli altri per portarla via,inutile dimenarsi si ripeteva Sana in testa.Era inutile.Provò a mordere la mano posizionata al suo braccio ma quello la spostò subito sorridendo di sfida,e così successe con gli altri tre.Arrivata al limite e mentre il sangue già le ribolliva nelle vene,prese un respiro:"A....AIU....."Si fermò da una mano sulla sua bocca.Un altra."AIUTAMIIIIIIII...." Gridò con il respiro fermo in gola.







Angolo autrice:
Ciao ragazze belle,e possibili ragazzi (ma non credo)..vi devo ringraziare di cuore x tutto,state seguendo in moltissimi la mia storia e la state recensendo,ci sono anche i lettori silenziosi come anche i seguiti e le preferite....bè,all'inizio non pensavo fosse proprio un granchè come storia ma adesso sono onorata.Grazie di cuore <3
che dire?Mi sono resa conto che la prima parte di questo capitolo potrà sembrare un po...confiusonale,dove non ci si capisce niente,quindi se volete chiarimenti non esito a rispondervi.Poi ho pensato a come ho descritto la situazione,sono stata pessima,vero?Non si capiva il panico di Sana,ma abbiamo fatto un passo avanti con il biondino e per poco non scoprivamo il suo vero nome! (anche se lo sapete da voi....ehm)si è reso conto di provare emozioni un po diverse per Sana,oltre ad essere incazzato marcio con lei e irritato.Ma Sana?Lo scoprirete nel prossimo capitolo,e sopratutto,verrà salvata? Hahahaha,mi sto facendo pubblicità da sola...xD leggete il prossimo capitolo per scoprirlo *vi obbligo,eh!*Comunque,oltre a questo-per mio rammarico,ma devo per forza dirvelo,devo,ripeto- questo capitolo lo dedico con mio grande dispiacere, a mio cugino che finalmente ha compiuto gli anni,ma che credo sarà bocciato dati i suoi scarsi voti,la voglia di andare in giro facendo vedere l'elastico delle mutande,la voglia di marinare la scuola,e l'amicizia che ha costruito con il preside della scuola dato che ci passa ogni giorno.
Vabbe,alla fine:che vi importa? Non dico più niente e vi lascio alle recensioni.
Ciaooo!


P.s. è da due settimane che non pubblico? wuaoo,scusatemi per avervi fatto aspettare tanto,spero che ricorderete qualcosa della mia storia comunque.....

p.s. approfitto di pubblicare oggi di mattina che non sono andata a scuola...ù.ù ma sono sicura che lele91 sarà incazzata nera con me lo stesso,no?

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** 8. ***


8.8


Come da richiamo il biondino apparse subito, Sana era di spalle e non lo vide subito ma negli occhi del biondino passò quell'attimo di preoccupazione e subito dopo l'attimo di sollievo per averla trovata.
Aveva ancora il fiatone quando con passo deciso si diresse da quei tipi facendosi accorgere della sua presenza.
"Co..cosa?" Disse quel ragazzo che per primo si era accorto del biondino.
"Lasciatela." Con non poca gentilezza quello prese il braccio di Sana trascinandola dalla sua parte,e gli altri lo lasciarono fare. Tra di loro c'era una certa ìntesa,avevano capito che era meglio non mettersi in mezzo però,improvvisamente il ragazzo dai capelli color pece decise di non farsi intimidire :" No!Ma che fate?! Allora,qual'era il nostro piano?!Akito non ti diamo il diritto di comandare così su di noi dopo che non fai nemmeno parte del gruppo!"Venne incenerito immediatamente dallo sguardo di fuoco arrivato dal biondo,in una muta richiesta di silenzio.
"Ah,si?"
I due si guardarono con sfida.Sana non ci stava capendo niente,per lo meno era stata salvata,sapeva sarebbe arrivato da lei,se lo sentiva e alla fine era davvero successo.Un sorriso involontariamente si dipinse sul suo volto,un po anche per il sollievo.
"Andiamo."Concluse il nuovo salvatore di Sana ancora tenendola per il braccio,mentre se ne andavano via.
Sana fu colta da un dolore improvviso alla caviglia e per poco non cadde,fortuna che si era sostenuta con l'altro piede e si era aggrappata più forte al braccio del ragazzo.
"Non dire che ti sei fatta male e che non puoi camminare." Il suo tono era stranamente preoccupato,lei si sentì così sicura tra quelle braccia.
"Credo..ecco...non lo so.."
"Quando è successo?"
"Credo mentre mi hanno buttato prima per terra."
"Cosa?! Chi l'ha buttata per terra?!" Prese il colletto di uno dei ragazzi sbiancato e impaurito improvvisamente,chissà come mai e sbraitò contro.
"Non preoccuparti,dai,adesso sto bene."
Lui lasciò andare un attimo quel ragazzo e riportò l'attenzione su Sana sostenendola per un braccio in modo che non cadesse."Grazie."Disse lei.
"E poi adesso so il tuo nome,Akito."

La faccia scandalizzata del biondino la spinse a fargli la linguaccia,come a voler dire "Tiè! Alla fine l'ho scoperto il tuo nome,ti sta bene che non me lo volevi dire!",il ragazzo scosse la testa e la minacciò:
"Guarda che ti faccio cadere a terra se non la finisci."Quest'ultimo rivolse un occhiata dietro verso i suoi amici che lo guardavano furiosi e poi scomparvero dalla loro vista.
"Grazie."Mormorò Sana,saltellando ancora ma camminando con al fianco Akito.
"L'ho fatto perchè conoscendoti saresti potuta arrivarmi morta e l'ultimo che ti ha visto,guarda caso,sono io."
"Scusa? Mi stai dando della sbadata o sbaglio?"
"No,non ti sbagli,tranquilla."
Sana lo guardò con sguardo atroce e ,cercando di calmarsi,fece un respiro profondo.
Non credeva ancora a chi aveva incontrato,l'era presa un ansia insopportabile e il nervoso,non sapeva che fare quando era stata presa e buttata per terra e successivamente rialzata e portata via,d'altronde erano tutti più forti di lei,poteva ammetterlo. Fortuna che lui l'aveva salvata.
Fece un respiro ancora più tranquillo,e sentì dei mali allo stomaco. Ecco,ci mancava solo quello,non bastava la caviglia ,nooo,assolutamente,anche lo stomaco.
"Che hai?" Akito non accennò a rallentarsi e infatti il suo sguardo era solo velato leggermente di preoccupazione,sembrava già scocciato di doverla accompagnare,ma uffa,chi glielo aveva chiesto di accompagnarla?Lei no di certo.
"Solo male alla pancia,deve essere il nervoso accumulato in quel momento."Non badò nemmeno lei troppo alla faccia apparentemente disinteressata del biondino.Il diminuitivo rimaneva,sia chiaro.
Improvvisamente lui si passò una mano in viso e deglutì,Sana lo fissò sorpresa. "Ecco...mi dispiace per ...quello che ti hanno fatto,in parte è colpa mia..." Nemmeno lui sapeva cosa lo aveva preso.
Oh andiamo!Non era già tanto preoccuparsi per lei e portarla a casa? Doveva anche chiederle scusa?
Non era colpa sua,in quel momento si era sentito proprio di dovere a chiederle scusa da parte dei suoi amici,quando poi faceva quella faccia...
"Ma non è colpa tua! Assolutamente!" Anche lei era leggermente sopresa dal chiedere perdono da parte del biondino,ma le aveva fatto piacere,molto piacere. "Siamo arrivati."
Lui la squadrò un attimo alzando il sopraciglio scettico.
"C-che c'è?"
"Come arrivi fino in camera tua?"
"Ah...ehm,ecco..."
Akito senza dire una parola avanzò ancora avanti con l'intenzione di accompagnarla in camera ,e Sana fu spiazzata anche perchè era a metà frase,così che sentendosi trascinata si era fatta male.
"Ah!Ehi,attento!"
"Sei te che ti incasini."
Déjà vu.
Come al loro primo incontro.Si erano incontrati e lei l'aveva portato a casa per curarlo,solo che adesso era lei quella ferita.
Guardò il biondino al suo fianco,capì che anche lui aveva pensato alla stessa cosa. Storse la bocca facendo una smorfia per non sorridere come una scema,e pensò al suo nome :Akito....mah,carino dai,e lei che si aspettava chissà che nome! Non le ricorda nessun criminale effettivamente,ma forse è solo perchè non è abituata di città. Comunque,per lei sarà sempre "Il biondino" ,nella buona e nella cattiva sorte.Come si dice? Il lupo perde il pelo ma non il vizio. Eh già.

Entriamo dentro quell'immensa villa ,e,una volta entrati in camera la fa sedere sul letto e si inginocchia per controllare meglio la situazione della caviglia muovendola convulsamente,facendole leggermente male.
La rossa si perde a fissarlo ; ha dei lineamenti molto decisi e fermi, i capelli gli cadono sugli occhi e hanno un colore verso il biondo-bronzo come gli occhi,a loro volta più profondi e scuri,indipendentemente dalle espressioni...
"Allora?" Eh?Ha detto qualcosa?
Annaspa in cerca di qualcosa di dire e alla fine se ne sce con il "sì." solito di chi non sa cosa rispondere.
"Sì?" Ghigna e alzando un sopraciglio."Sicura che mi stavi ascoltando?"
Sana sbuffa sconfitta ."Uff...vabbè,ripeti."
"Io non mi ripeto."
"Se non ti rip....AHI!" Akito stringe volontariamente il punto più gonfio e dolorante della ragazza alla caviglia,inutile dirsi che lei sta già imprecando in tutte le lingue immaginabili.Appena finito di torturarsi il labbro gli lancia un occhiataccia di puro fuoco facendolo ridere.
"Cos..? Ridi?!" Chiede un po scandalizzata guardandolo con gli occhi fuori dalle orbite.
"No...scusa davvero..." Il bello è che ride ancora!
"Ma brutto stupido!" Gli tira un cuscino in piena faccia facendolo sghignazzare ancora di più,se possibile.

"...come ti permetti?" Ancora ridendo la spinge sopra al materasso facendola stendere di sotto e tastandole la caviglia,mentre lei si dimena dal dolore e dalle risa che l'hanno convolta da prima.
"Giuro che te la faccio pagare,e adesso spostati da qui."
"Se no che fai?"
"Non ti conviene saperlo,fidati. E NON MI TOCCARE LA CAVIGLIA!! FAI MALE!"
"Smetto solo ad una condizione."
Sana smette di dimenarsi e ritorna seria . "Tipo quale?"
"Raccontarmi la tua storia,quella dell'altra volta,voglio risentirla."
Per poco non le viene la paralisi facciale! E chi si ricordava quella storia? LUI come faceva a ricordarsela?
"Ma...è una storia..lunga."Annaspa guardandosi intorno ancora stesa sul letto.
"Ho tutto il pomeriggio."
"Non è vero .Bugiardo. Devi lavorare...." Dice perentoria. "....E non puoi negarlo."Aggiunge vedendo che il biondino cercava di protestare.
"Posso saltare il turno,no problem." Be,a questo punto...cioè...è davvero così interessato? Si domanda Sana. Naaah,forse è solo curioso,e chi lo capisce!
"Bhe...io....se ti stacchi da me,magari."
Lui la guarda come sorridendo vittorioso,che poi cos'abbia vinto,non lo sa nemmeno Sana. Si sposta lentamente e poi lei si rialza con un diavolo per capello,finalmente.


"In pratica tua madre non è la tua vera madre di natura." Non sapeva perchè si stava confidando con lui,insomma....quasi uno sconosciuto,ecco appunto,quasi.Però si sentiva bene a parlarne con lui,non aveva mai incontrato qualcuno che si interessava alla sua vita così tanto.
Bhe...qualcuno c'era,ma mai così serio.
Stavano passeggiando per le vie di Tokio ,nei luoghi più isolati ovviamente. Del resto,come biasimarlo? Era ricercato dalla polizia!
Fatto sta che sembravano una coppietta a parlare così.
"Bhe...mi ha adottato ,perciò non è proprio mia madre,anche se io la considero così." Questa volta Akito restò in religioso silenzio,poi iniziò a parlare per la seconda volta.
"E tua madre l'hai incontrata mai? Intendo la vera." Chiede con una curiosità allarmante.
"No,purtroppo no,ma mi piacerebbe non lo nego,avrei tante cose da chiederle."
Questa volta è lui che ride,per la prima volta da quando sono usciti ride,uaoo,che bello. "Non immagino come possa essere la tua vera madre di natura,conoscendoti."
"Oh,ma che bella battuta! Mi complimento,davvero.Troppo forte!E tu?"
"E io cosa?"
"Non mi racconti mai niente della tua famiglia..."
Cala nuovamente il silenzio,questa volta più pesante.Poi lui prende un respiro e si volta forse indeciso se dirlo o no. "Non mi hai mai chiesto niente."
"Lo so,ma....non importa.Piuttosto..mangiamo? Ho fame."Cambia discorso vedendolo così in difficoltà.
"Sì,"Indica un posto con la mano mentre io annuisco.
"Okay."








Angolo autrice:
Alluuuura,ditemi voi....sono così in ritardo? Comunque,volevo dire che il capitolo scorso l'ho aggiustato e adesso è scritto meglio anche se ovviamente il senso non cambia ,quindi per chi volesse rileggerlo per capirci qualcosa :)
Riguardo a questo,invece, mi sono divertita troppo a scriverlo! Davvero! Io almeno mi sono fatta quattro risate e per pubblicare oggi è un po cortino ma bè,che posso farci? Spero sia comunque carino.
Però uaooo,siamo arrivati al nono capitolo,cioè...non so se mi spiego bene ma siamo avantissimo! Grazie a tutte voi davvero,non so come farei senza. E preannuncio che il capitolo finale è verso il 20 perchè non voglio prolungarmi troppo ma farò succedere determinate cose ancora per finire con un finale favoloso! Perfetto,ho già tutto programmato.
Per una volta mi ricorda le cose da scrivere,hahaha,bè...ciao allora!Al prossimoo!

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** 9. ***


Sintesi dei capitoli precedenti ^^:

Sana,nel periodo primaverile,riesce a convincere Rei a farla andare nella città di Tokyo per trasferirsi dalla madre. Fin da bambina, per Sana, Tokyo era stata una città bellissima,e adesso che ha 15 anni e che vuole trascorrere le scuole superiori lì le sembra ancora più bella.
Lo stesso giorno in cui arriva in città le succedono diverse cose: incontra un ragazzo biondo che successivamente porterà a casa sua per riuscire a curargli diverse ferite,andrà a trovare il suo vecchio amore Tsuyoshi che però scoprirà già fidanzato con la sua migliore amica Aya; e troverà lavoro in un bar. (peccato che verrà licenziata il giorno stesso dopo poche ore -_-).
Il giorno passa,e il mattino dopo quando la rossa va a trovare un altra sua amica di vecchia data chiamata Fuka,riesce a scoprire diverse cose riguardanti quell'anonimo biondino che aveva incontrato il giorno prima; è un delinquente,un criminale,un... ricercato dalla polizia. Sana è molto confusa a questo punto, ha dato il suo primo bacio proprio a lui che adesso ritorna sulla faccenda prendendola in giro di continuo,sembra farlo apposta.
Per scoprire se quello che dice Fuka è vero,Sana decide di seguirlo di nascosto: i piani falliscono però e Akito la sorprende mentre lo segue in casa sua. Oltre a questo,Sana fa la conosenza anche con alcuni ex-amici del biondino,i quali vogliono rapirla. Per fortuna Akito arriva giusto in tempo,la riporta in casa per curarla da un danno alla caviglia e tutto sembra andare per il meglio.
Almeno fino a quando Sana chiede ad Akito approfondimenti sulla sua famiglia e lui si richiude a guscio sotto il suo sguardo indagatore.




9.9


"Ehm... è l'equazione di..."
"Di...?" La esorta Fuka speranzosa.
"Aaaah! Non lo so! E non voglio saperlo!" la ragazza butta furiosamente la penna sul tavolo che cade a terra scivolando per il pavimento. Sbuffa contrariata incrociando le braccia al petto con il labbro di fuori in una perfetta posa da "bambina capricciosa.".
Si erano riunite entrambe a casa Kurata per ripassare matematica, non erano passati nemmeno dieci minuti che Sana si era già stancata al secondo esercizio.
Fuka sospirò esasperata. "Oh,Sana! Sei un caso impossibile!"
"Lo sooo! Ma non ho voglia di studiare!"
"Bene,e quindi come pensi di fare con i compiti di matematica visto che manca davvero pochissimo all'inizio della scuola?"
"Li ricopio dai tuoi!"
"Uff,Sana dai concentrati."
In quel momento dalla portà apparì la signora Shimura,che salutò le ragazze con un inchino rapido e impercettibile. "Ho pensato di portarvi dei biscotti,ragazze,se vi vanno bene."
"Ah! Grazie! Proprio quello che ci voleva! Mmmm..!" Sana corse a prendere i biscotti portandoli successivamente al tavolo. Aveva proprio una fame da lupi,le sembrava di aver fatto almeno dieci ore di studio anche se erano solo pochi minuti. "Grazie Shimura-san!" le disse mordendo il primo boccone.
"Grazie anche da parte mia." Intervenne Fuka.
"Mi raccomando,studiate bene." Dopo di aver detto questo,la donna anziana chiuse la porta della camera dietro di sè,rientrando in cucina.
"Allora...," Fuka prese un biscotto, "Come va con quel ragazzo?"
"Quale ragazzo? Ah,intendi Akito?" Sana lo disse con disinvoltura,ma quando si rese conto del grande sbaglio quasi si soffocò con le briciole del biscotto.
La bruna,improvvisamente più interessata,raddrizzò le spalle con attenzione. "Akito? Si chiama così? Beh,pensavo avesse un nome un po più da criminale in realtà."
"Hehe." si grattò la nuca imbarazzata con un sorriso tirato in faccia. Se fosse stata in un anime adesso sicuramente le sarebbe comparsa sulla fronte una piccola gocciolina di sudore. Cercò di far finta di niente,comunque.
"In ogni caso," Fuka fece una smorfia arrabbiata, "Non possiamo nemmeno rivelarlo alla polizia dato che non abbiamo prove. Dobbiamo perlomeno mostrare alla polizia il suo certificato d'identità. Forse solo tu,Sana,potresti prenderglielo."
"Io? Ma.."
"Cosa?" Fuka prese con disinvoltura un altro biscotto.
"Ehm... perchè non ricominciamo a studiare?"
La bruna alzò la testa di scatto fissando Sana con il suo solito sguardo interrogatore per alcuni minuti.
Non sapeva nemmeno Sana perchè ci tenesse tanto a nascondere l'identità di Akito,ma doveva farlo. Quando al bar era stato così gentile con lei,si era sentita quasi scoppiare il cuore nel petto: di solito la prendeva in giro o la insultata per i suoi modi di fare,poche volte era stato dolce o gentile con lei. Sana sospirò pensando queste cose. Stava quasi cambiando idea riguardo al biondino, ora quando pensava a lui non alzava gli occhi al cielo sbuffando o imprecando dentro di sè. Quando pensava a lui aveva in mente soltanto i suoi occhi marroni con venature dorate.
Si ricompose e si sistemò con le gambe incrociate tipo "yoga". Fu in quel momento che Fuka notò qualcosa a cui prima non aveva fatto caso: Sana aveva una fasciatura alla caviglia.
"Che hai fatto lì?"
Sana era sinceramente confusa. "Lì dove?"
"Alla caviglia. Cosa ti è successo?"
"Oh! Niente niente!" Nascose subito la gambe dietro l'altra e sorrise a trentadue denti. L'amica di risposta arcuò un sopracciglio.
"Sana... .Sapevo che non era una buona idea lasciarti andare a seguire quel ragazzo."
"Tanto l'avrei fatto lo stesso. Non capisco perchè parli tanto male di lui,dovresti conoscerlo prima di giudicarlo! A me non sembra tanto maleducato!Vedrai che cambierai idea appena lo vedrai!"
"Altro che cambiare idea! Io lo porto dalla polizia appena lo vedo!"
"Fuka...eddai, è simpatico." Sana si inorridì al solo pensiero: Lui simpatico?! Era un arrogante bastardo! Altro che simpatico e simpatico! Però non sopportava che l'amica pensasse male di lui,doveva farle cambiare idea in qualche modo..
Fuka sospirò. "Sana,tu ne sei proprio sicura di volerci far conoscere?"
"Ehm... sì! Perchè no?"
"Mi hai quasi incuriosito,sai? Mhvabbe,adesso studiamo però."
"Aaaaah nooo! Non ho vogliaa!"
Fuka rise brevemente riaprendo il libro di matematica,Sana si tappò le orecchie e sbuffò capendo che non avrebbe mai potuto scappare dalla matematica.
"Non è giusto! È un in-giu-sti-zia! Io me ne vado!"
"Sana,daai! Ti prometto che dopo andremo da sto ragazzo,okay?"
"Dici davvero? "
"Sì. Ma non ti prometto che cambierò idea su di lui."
"Oh grazieee amicaa " Risero insieme.


Appena finirono di mangiare quel pranzo, Sana e Fuka decisero di andare a trovare quel fantomatico Akito. All'inizio Fuka era rimasta piuttosto incline a quella decisione,ma Sana le aveva ricordato il patto fatto prima e quindi era stata costretta ad accettare.
In quel momento si trovavano all'interno del ristorante,dove un signore di mezz'età stava bloccando loro il passaggio per entrare dicendo che non era ancora aperto per il pomeriggio.
Sana sbuffò contrariata; ma appena vide l'uomo andarsene di qualche passo il suo sguardo si fece allarmato: "No aspetti! Ci dovrebbe essere un certo Akito là dentro,gli dica che sono Sana Kurata! Sono sicura che sa chi sono e mi lascerà entrare!" Poteva scordarsi quello lì che loro se ne andavano così,a bocca asciutta,senza nemmeno vederlo. Sopratutto perchè sapevano che Akito era chiuso là dentro a sistemare la cucina.
"Dai Sana lascia stare! Non è importante!" Sbuffò Fuka.
"Ascolta la tua amica,ragazza. Akito dice di non conoscervi."
Sana drighignò i denti; quello sbruffone aveva fatto finta di non conoscerla... c'era da aspettarselo.
"Digli che finchè non esce io non mi muovo da qui." Incrociò le braccia al petto con chiaro segno di tolleranza.
Questa volta il grosso signore a passo arrabbiato si diresse in cucina. "Akito vieni fuori e mandale via,per favore!"
Poco dopo dalla cucina uscì un ragazzo biondo, muscoloso anche se asciutto,con un asciugamano in mano e il grembiule alla vita. Ah,e con un espressione furiosa in viso. Hehe,ma sono solo dettagli quelli.
Fuka rimase letteralmente con la bocca aperta,e lo indicò con un dito a Sana: "Lui...lui sarebbe.."
"Sì." La interruppe Sana con un sorriso soddisfatto in viso.
"E lei..?" La indicò con il mento a Sana. "Chi sarebbe?"
"Ciao anche a te comunque,lei è Fuka. Una mia amica,te ne avevo già parlato un giorno mi sa"
L'amica in quel momento si avvicinò all'orecchio di Sana e le sussurrò: "Non mi hai mai detto che era così figo!" Sana la guardò accigliata e le diede una gomitata in pancia piano.
"Beh,possiamo entrare o no?"
Akito roteò gli occhi e aprì per loro la porta della cucina.
Una volta entrati Sana sorrise liberatoria. "Allora,Fuka lui è Akito, Akito lei è Fuka. Ti puoi fidare di lei,non dirà mai niente,tranquillo."
Akito ricambiò con un occhiataccia e poi prese la mano di Fuka andandola a baciare delicatamente sul dorso,mentre lei arrossiva. La rossa spalancò gli occhi dallo stupore.
"Piacere" La stava adulando? Pensò Sana perplessa.
"Oh,ehm... mh,grazie." Adesso la bruna era rossa completamente. Dalle punte dei capelli alle dita dei piedi.
"Vi posso offrire qualcosa? Siete clienti una volta entrate." Ammiccò.
"Io un succo,il primo che trovi."
"Ok. Un attimo solo."
"Ehm...." Sana si schiarì la gola; non le piaceva quella situazione,si sentiva esclusa. "Anch'io vorrei un succo,Akito." Stava prestando più attenzione alla sua amica che a lei. Mise il broncio.
"Arriva." Quando pochi secondi dopo Akito portò le loro bevande al tavolo, fece un segno con gli occhi verso la cucina. Sana aggrottò la fronte,ma poi capì.
"Io... vado un attimo al bagno."
"Oh,va bene." Rispose Fuka iniziando a sorseggiare.
Akito si dileguò in quel momento con lo sguardo della bruna addosso,lo avvertiva nitidamente. Strinse le labbra e raggiunse Sana. "Allora? Cos'è sta storia dell'amica che porti da me?"
"Vi volevo far conoscere. Lei aveva una brutta opinione di te e volevo che cambiasse idea. Perchè ti arrabbi?"
"Perchè...perchè mi arrabbio?" Akito cercò di regolare la voce per non gridarle contro,apparì frustato passandosi una mano fra i capelli.
"Comunque stai tranquillo,ha già cambiato idea credo" Sorrise fiduciosa. Lui la guardò ancora più arrabbiato.
"Quale parte del discorso "non devi dire a nessuno di me" non capisci? Lo sai che corro rischi eppure lo vai a dire ai quattro venti!"
"Ma scusa,io cerco di far cambiare alla mia amica l'opinione brutta che ha di te,e tu te la prendi anche?"
"Questo è il colmo." Commentò fra sè e sè Akito sbattendosi una mano in fronte.
"Una volta mi hai chiesto se mi fidavo di te,ricordi?"
"Uhm. E quindi?"
"Quindi adesso tu ti devi fidare di me,nessuno andrà dalla polizia. Te lo assicuro io ma te lo può assicurare alla stessa maniera Fuka. DEVI fidarti." Akito alzò la testa squadrandola attento. "E adesso torniamo di là,ci stai?"
"Tu vai,io vengo tra poco" Bofonchiò Akito girandosi.
Sana fece un cenno e ritornò a sedersi al suo tavolo con un sospiro.
Fuka fece per parlare ma poi richiuse la bocca scuotendo la testa. "Non so cosa dire,giuro."
Sana sorrise. Quando poi di fianco a loro passò Akito Fuka lo richiamò,"No aspetta!" immediatamente lui si irrigidì. "Tanto è ancora chiuso il locale,perchè non vieni a sederti con noi?"
Oddio pensò Sana, qui le cose si fanno male" .








Angolo autrice:
Ciaooo a tutti!!! Dio quanto tempo che è passato, mi sembra da un eternità che non pubblicavo sta storia! Beh,adesso sono tornata e le pubblicazioni ritorneranno come una volta,cioè frequenti e veloci ^^
Beh,comunque,parlando della storia... in realtà non succede niente di che, ho anche scritto il riassunto delle "puntate precedenti" (hahah :) ) no seriamente, è un capitolo di passaggio questo,è giusto per ricordarvi da dove ero rimasta con la storia. Parlando di Fuka... avrà un ruolo fontamentale da qui in poi penso.Per la vostra sfortuna :'(
Errmmm... beh,non so cosa aggiungere. Spero recensirete in molti e ovviamente ringrazio tutte le preferite/seguite/ricordate.
Vi lascio il mio gruppo facebook: Valyna EFP



/>

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** 10 ***


Note^^:
Tutto quello che ho scritto in questo capitolo è ovviamente inventato,niente è basato sulla mia esperienza personale (eh ci mancherebbe! u_u) quindi forse avrò sbagliato qualcosa o più di "qualcosa",ma ho ricopiato dai nummerovoli film che vedo. Quindi,date la colpa a loro. Non vi dico a cosa mi riferisco senno vi rovino tutta la sorpresa e la narrazione. Peeeerciò,buona lettura ;)





10.10


"No tranquilla,offro io." Akito le rivolse un sorriso da repertorio e ammiccò con il suo solito fare misterioso.
Fuka ricambiò il sorriso arrossendo. Ancora non capiva come prendere Akito,era...buono o cattivo?
Guardò Sana che imbronciata sbuffava fissando Akito. Fuka si mise un dito sul mento pensierosa e poi scrollò la testa cercando di non pensarci.
"Ehm...Grazie. Dai usciamo Sana"
"Sì,aspettami un attimo fuori. Arrivo subito." Fuka assentì con un cenno e poi uscì fuori dal locale maneggiando con il suo cellulare.
Sana sospirò e guardò Akito imbronciata. "Non sono Fuka,puoi pure smettere di sorridere in quel modo."
"Sei ancora arrabbiata?"
"Assolutamente sì." Gli rivolse un occhiataccia.
"Per quella cosa?" Alzò gli occhi al cielo. "Ancora?"
Il tono frivolo di Akito la fece infuriare ancora di più. "Sì.Ancora."
Il motivo per cui era arrabbiata era un mistero per tutti e due; Akito credeva che lo fosse solo per la discussione di poco prima in cucina,invece Sana lo era perchè Akito aveva filtrato con Fuka tutto il tempo ignorandola.
Ingrato; era un ingrato.
"Gelosa?"
Sana strabuzzò gli occhi come colta alla sprovvista. Lei? Gelosa? Pff.
"Cosa?"
Akito sogghignò.
"Cosa. Hai. Detto. ?"
"Ah,lascia stare.Piuttosto,che volevi dirmi?"
Sana lo guardò sospettosa e prese alcuni yen in mano. "Tieni."
Lui li guardò per alcuni secondi e poi glieli ridiede. "Non li voglio. Offre la casa; sopratutto alle ex dipendenti licenziate."
"Guarda che è colpa tua se mi hanno licenziata!Non ripetermelo in continuazione! Non voglio debiti con te,e non ti voglio vedere mai più,intesi?"
Akito fece una smorfia. "Come sei permalosa."
Sana arrossì dalla rabbia e senza degnarlo di un ultimo sguardo uscì dal bar.
"Ce ne hai messo di tempo!" Esclamò l'amica appena la vide uscire fuori.
"Eh,già. Scusami."
Decisero di tornare ognuno a casa propria; quindi Sana chiamò Rei per farla venire a prendere. Lui arrivò quasi subito,al comando di una BMW nera.
Sana sorrise e lo abbracciò di slancio. "Reeeei!"
"Sana! Ciao!"
Lei si accomodò sul sedile di fianco e attaccò la cintura mentre Rei metteva in moto la macchina. "Trovato qualche lavoro?"
"Sei ancora sicura di voler fare solo pubblicità? Perchè sei vuoi ci sono alcuni film in cui...."
"No!" S'intromise decisa Sana.
"Eh? Ma..."
"Noo!"
Rei s'imbronciò continuando a guidare verso casa. Quando arrivarono Sana scese di corsa dalla macchina per entrare a casa.
"Mamaa!"
Silenzio di tomba.
Mentre un vago senso di sospetto si impossessò di lei salì le scale della grande casa.
Sana strabuzzò gli occhi quando vide quello spettacolo di fronte agli occhi,si sentì mancare il fiato:
La casa era completamente in disordine. I mobili sembravano stare per aria e c'erano vasi rotti,o foto strappate...
"M...ma che è successo?"
"Sana,cara!" corse verso di lei la signora Shimura. La abbracciò forte e la guardò triste. "Pensavamo ti fosse successo qualcosa."
Sana si divincolò e ancora scocciata chiese, "Mamma dov'è?"
"Non ti devi preoccupare,sta bene. Vado ad avvertirla che sei tornata." Dopo di questo se ne riandò.
Bella guardò meravigliata tutta la stanza,prima di dirigersi in camera sua. Anch'essa,insieme a tutto il resto,era in disordine. Sembrava fosse passato un tzunami solo in quella casa. O un terremoto. Era veramente in condizioni pessime.
In un impeto di rabbia si chiese chi mai avrebbe potuto fare una cosa del genere a lei e alla sua casa.
Si chinò verso una foto evidentemente strappata come tutte,e la guardò rimettendo i pezzi in ordine. Erano lei e Tsu abbracciati al parco,stavano sorridendo all'obbiettivo. E lui aveva ancora gli occhiali.
Sospirò e la ributtò a terra sentendosi ancora il cuore infranto; certe cose non si potevano proprio scordare.
Prima di uscirsene di nuovo dalla stanza notò qualcosa di insolito e stonato con i colori vivaci e rosati della stanza.
Un biglietto. Celeste.
Era appoggiato sopra la finestra e dato che questa era aperta,lui svolazzava tranquillamente se non fosse stato per lo scotch che lo teneva fermo da un lato.
Sana si avvicinò guardinga e sospettosa. Cavolo,sembrava di essere in "Occhi di gatto" quando i proprietari di un qualche museo ricevevano il loro biglietto privato!
Aprì la finestra completamente e per poco il biglietto non volò via per il movimento brusco. Sana lo prese prima che ciò accadesse e lo guardò mordendosi il labbro. Ritornò in camera,chiuse la finestra e finalmente notò che sul bigliettino c'era solo una scritta: G.I.K
Lo guardò per alcuni secondi con sconcerto,rabbia e confusione. Infine,curiosità. Lo girò da una parte all'altra non trovando però scritto nient'altro. Sbuffò sconsolata. "Ma che cavolo significa?!" Si domandò ad alta voce.
Il suo telefono prese a squillare improvvisamente facendo sobbalzare la ragazza. Si avvicinò ancora confusa al telefono pensando che,forse, se il biglietto l'avevano lasciato in camera sua c'era un motivo. O forse no? Be,una ragione c'era di sicuro sotto.
Si riscosse e prese il cellulare di nuovo convinta delle sue teorie.
La voce dall'altra parte del telefone era bassa e grossa,sembrava quella di un uomo. "Scusi,parlo con la signorina Kurata?"
"Ehm...sì,sono io." Sana aggrottò le sopracciglia.
"Le passo il signor Hayama,signorina."
Sana strabuzzò gli occhi improvvisamente scioccata. "CHEEE?!"
"Sana?" La voce dall'altra parte del telefono era diventata improvvisamente più giovanile,più calda,più rauca ed.... era uguale a quella di Akito!
"Akito?! Sei proprio tu?! Mi vuoi spiegare cosa sta succedend.."
"Sana." La interruppe. "Devi venirmi a prendere. Ti dico l'indirizzo. Porta anche il tuo amicone Rei,per favore."
Sana boccheggiò incapace di parlare mentre il ragazzo le riferiva una via di Tokyo che le era ancora sconosciuta. Subito dopo,lui riprese a parlare:
"Adesso devo andare. Tu vieni qui il prima possibile.Ciao." Chiuse la conversazione.
"...M-ma....ASPETTA!"
AAARRGHHH. Sana sbuffò frustata e si risedette sul letto arrabbiata. Cosa stava sucedendo quel giorno,si poteva sapere? Cos'erano tutti quei segreti? E cosa ci faceva Akito insieme ad un uomo? E perchè dovevano andarlo a prendere? Dove portava quell'indirizzo?
Sbuffò di nuovo. Stavolta più arrendevole che arrabbiata.


"Sana,per favore,mi vuoi spiegare dove stiamo andando?" Erano in macchina da più di mezz'ora ed inutile dire che Rei stava impazzendo per la richiesta insensata della ragazza.
Il punto era che nemmeno Sana poteva rispondergli; nemmeno lei sapeva dove portava quell'indirizzo. Ma doveva arrivarci; la coscienza le suggeriva questo. In parte era curiosa,ma voleva anche delle spiegazioni.
"Zitto e guida." Bofonchiò frugando nella tasca della borsa per cercare di trovare quel bigliettino azzurro di poco prima.
Lo prese in mano e lo riguardò con un nuovo punto interrogativo in testa. La cosa sicura era che se l'avevano lasciato in camera sua era per un motivo preciso,o no? E perchè si ostinava ad usare il plurale? In fondo poteva essere stata anche solo una persona,però nei film facevano sempre vedere che queste cose succedevano in gruppo...
Sana sbuffò.
"Sana sei proprio sicura che sia questo il posto giusto?"
Stava per rispondere scocciata ma si bloccò appena alzò lo sguardo alla strada stupita. Erano entrati in una via incasinata,sporca,e... piena di immondizia. Era stretta,e le persone si gridavano addosso da una parte all'altra.
Ma dove erano finiti?!
"Eccoci." Accostò Rei di fronte ad un edificio. "Ho come l'impressione che al mio ritorno mi ritroverò la macchina rubata o rovinata."
Sana nemmeno lo ascoltò e si fiondò fuori dalla macchina mentre un Rei con il muso si chiedeva cosa avesse fatto per essere ignorato in quel modo dalla ragazza.
Camminò fino a raggiungere la rossa ferma di fronte alla porta. "Cosa succede Sa...ma è una stazione di polizia!!"
"Lo so." Sana assotigliò lo sguardo. "Entriamo."
"Che cosa?!" Rei spalancò gli occhi. "Che ci devi fare in una stazione di polizia?!"
"Fai troppe domande Rei,seguimi."
Sana decise di dirigersi alla reception e si ritrovò di fronte ad un uomo al di là del vetro.
"Cercate qualcuno in particolare,signorina?"
"Eh..sì,certo! Un certo Akito.."com'è che faceva di cognome? "Hayama."
"Vi accompagno."
Il signore si alzò con una chiave in mano e andò verso un corridoio.
"Sana chi è Akito Hayama?" Chiese circospetto Rei.
"Nessuno!"
Rei non ebbe il tempo di replicare che di fronte a loro videro una grossa stanza con le sbarre nere e arruginite e le pareti di un colore grigio spento. All'interno seduto su una panchina si trovava Akito con la testa fra le mani e lo sguardo a terra. "Puoi uscire giovanotto."
Akito alzò lo sguardo e immediatamente ritrovò gli occhi di Sana addosso. Da quanto tempo era che gli faceva male vedere una persona delusa per causa sua? Da tanto,troppo,tempo.
Perchè sì,lo sguardo di Sana in quel momento era pura delusione.








*Ovviamente Rei dovrà pagare la cauzione prima di far rilasciare Akito,ma ho tralasciato questo passaggio perchè mi è sembrato inutile e noioso; e non avrebbe comunque avuto nessuno sviluppo nella storia.

Angolo autrice:
Ciao a tutti! Allora che ve ne pare? Perchè Akito è stato messo in cella? Che ha combinato? Ovviamente nessuno poteva riconoscerlo come "il tappistello di città" quindi pur qualcos'altro deve aver commesso,no? :)P hhahahah!
E povero Rei! No piuttosto: povera macchina! Sana è troppoi cattiva con lui uff :/ hahah adoro Reeei :)
Sorpassiamo questi miei commenti deliranti riguardo alla storia e fatemi raccontare di tutti i miei ostacoli alla "Ulisse" nel pubblicare: 1.Sono stata occupata (ovvio-_-), 2. oggi mi son ritrovata mezzo capitolo cancellato e quindi l'ho dovuto riscrivere tutto e adesso sono con mille cose da fare e tutto per VOI,per voi e perchè non volevo lasciarvi per altro tempo senza un aggiornamento. Quindi,ringraziatemi,è il minimo.
Hahhaha no scherzo! Mi hanno davvero stupita quelle 6 recensioni! Mi hanno davvero tirato su di morale scoprire che ci sono ancora molte persone che mi seguono! Non so come farei senza di voi! Probabilmente avrei già cancellato tutto perchè mi sembra ogni volta uno schifo bello e buono.
Comunque,adesso me ne vado davvero. Grazie a tutti e alla prossima! Spero presto! Mi raccomando alle recensioni!

Vi lascio il mio gruppo facebook: Valyna EFP



/>

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** 11 ***






11.11


"Hai intenzione di parlare o no? Guarda che Rei ha pagato un mucchio di yen solo per te!"
Erano ancora nella stazione di polizia,intenti però ad uscire il prima possibile.
"Lasciami in pace." Akito aveva lo sguardo basso,e arrabbiato. Sembrava come se volesse stare da solo. Ma questo,si sapeva,Sana non glielo avrebbe permesso.
"Non finchè non mi dici che ci facevi qui!"
"Ma t'importa?! Dio, perchè ti immischi in faccende che non ti riguardano?!" Gridò. Già,gridò.
A Sana si inumidirono gli occhi,ma non disse niente. Abbassò lo sguardo e stette in silenzio fino a quando non uscirono da quell'edificio.
Rei li raggiunse. "Tutto ok?"
"Sì. Torniamo a casa." Sana era arrabbiata e frustata allo stesso tempo però non voleva far capire a nessuno quanto si sentisse ferita.
Fece per aprire lo sportello quando la voce di Akito la fermò. "Non volevo gridarti addosso,prima,ehm...scusa." Scusa?! Aveva detto scusa?! Akito Hayama che chiedeva scusa: un evento mondiale. Non era mai successo prima. Era la prima volta che glielo sentiva dire.
Si girò verso di lui.
"Beh,che c'è? Ti ho chiesto scusa mi sembra,non mi guardare in quel modo."
Sana sorrise stritolandolo in un abbraccio. "Non ci credo! Che dolce! Sei pure arrossito!"
Akito sbuffò. "Senti,devo parlarti. Ci vediamo domani alle cinque al bar; è importante."
Sana lo guardò confusa. "Ma...torni a casa da solo? Non vuoi che ti accompagniamo?"
"Con quale macchina?" Ghignò divertito.
In quel momento si sentì l'urlo di Rei. "LA.MIA.MACCHINAA!" si tirava i capelli all'indietro in quella maniera frustata che fece ridacchiare il biondo e spalancare gli occhi a Sana.
"Beh,allora io vado. Ciao. Buona fortuna."
"Non ancora piccoletto. Tu aspetti un attimo." Akito alzò gli occhi al cielo:
"Che c'è ancora?"
"Voglio sapere come fa a conoscerti Sana."
"Rei!" S'intromise la ragazza.
"Beh,ci siamo conosciuti in un parco. Perchè?" Quel perchè pronunciato da Akito metteva i brividi; sopratutto se lo diceva con quel tono da minaccia o di sfida.
Rei deglutì. Ma poi grugnì nella sua direzione, "Sappi che se ti ho pagato la cauzione è stato tutto per merito di Sana. Io ti avrei lasciato là dentro a marcire guarda!"
"Buon per te. Adesso vado." Disse per ultima cosa prima di andarsene in un altra direzione.
"Oh Reeei!" Sana aveva i cuoricini al posto degli occhi.
Lui si grattò la testa imbarazzato e disse: "Meglio se chiamiamo un taxy,mh?"


"Spiegati meglio." La signora Kurata era seduta su un tavolino intenta a scrivere qualche pagina del suo romanzo.
Prese la brocca contente il tè e ne versò un po sulla sua tazza. Rei era entrato da poco.
"Ehm..." iniziò lui incerto. "Sana ha fatto conoscenza con un tipo che non mi piace per niente; è molto più grande di lei,è un mascalzone,maleducato,non da del lei a nessuno ed era dalla polizia per chissà quale motivo!"
La signora Kurata si girò verso di lui curiosa. "Oh,davvero? Non sapevo che Sana avesse un nuovo amico,che bella notizia! Credi davvero che sia un ragazzo così poco di buono?"
Rei abbassò lo sguardo sul pavimento. "Io...penso di sì."
La signora Kurata aggrottò le sopracciglia e bevve un altro sorso di tè. "E lei adesso dov'è?"
"è uscita proprio adesso di casa. Le ho chiesto se potevo accompagnarla ma ha detto di no."
"Quindi adesso è con lui?"
"Credo di sì"


"Hey!" Sana si alzò dal tavolo per andargli incontro.
Il ragazzo la individuò in tempo e le fece segno con il mento di risiedersi. "Oggi non lavoro come cameriere."
"Che figata deve essere per te venire qua come cliente."
"E lo è,fidati."
"Quindi..." Sana sospirò sedendosi sulla sedia,seguita dal biondino. "Cosa volevi dirmi oggi?"
Akito si passò una mano fra i capelli in segno di nervosismo. "Ieri ho fatto un casino al parco; non ero dell'umore giusto."
"Ho notato. Quindi sei stato arrestato per aver... picchiato qualcuno?"
"Sì. Ma lui è scappato in tempo,e non importa chi è." Fece una pausa. "Sana mi serve il tuo aiuto."
Oh cavolo,pensò Sana, quando diceva così c'era da preoccuparsi. Akito non era tipo da chiedere aiuto agli altri.
"E...in cosa ti serve aiuto?"
Akito si inumidì le labbra prima di sospirare. "Devo iscrivermi ad una scuola pubblica."
"Cheeeee?! E come mai?!"
Okay che Akito era un tipo piuttosto strano,anche misterioso,ma uscirsene con un affermazione del genere! Sana iniziò a pensare che non avesse una famiglia,sennò perchè chiedere a lei una cosa simile? Era più piccola di lui!
"Ma perchè devi chiedere sempre perchè? È così,basta,devo andare ad una scuola pubblica ad ogni costo. Quindi,mi puoi aiutare?"
Sana lo guardò indecisa. "Beh,certo,potresti venire a frequentare la mia stessa scuola." Si mise un dito sul mento,meditativa.
"Quindi? Mi puoi fare l'escrizione o roba simile di cui non m'importa un cavolo?"
La rossa lo fulminò. Ma poi sorrise con sfida. "Solo se anche tu aiuti me."
Akito inarcò le sopracciglia. "In cosa?"
"In questo." Sana frugò nella borsa che aveva portato da casa ed estrasse un fogliettino azzurro. "Oggi a casa appena sono arrivata ho trovato tutto in disordine,pensiamo sia arrivato qualcuno. Ma non so chi. E poi ho trovato sto fogliettino in stanza."
Akito lo prese con titubanza e lo fissò attento,rigirandoselo nelle mani. ".....GIK...."Schioccò la lingua e guardò un punto imprecisato della stanza sbuffando,come se volesse sbollire la rabbia o prendere a pugni qualcuno,ma trattenendosi.
"Allora? Sai chi è stato?"
In un attimo il biondino si alzò in piedi. Prese dei soldi e li lasciò sul tavolo. "Sì. Io vado; sono sicuro che non vi daranno più fastidio."
Prese ad avviarsi alla porta,ma prima Sana spalancando gli occhi si alzò di scatto e lo raggiunse.
"Aspetta! Se sai chi è stato,devi dirmelo!"
"Ascolta," La prese per le spalle con fermezza,ma anche con delicatezza. "Non ti devono interessare ste cose,a te,ok? Adesso risolvo la quiestione e poi è tutto finito. È quello a cui devi pensare,è chiaro?"
"Nessuno mi dice cosa fare e cosa non fare a me." Si tolse le sue mani di dosso con un solo movimento. "Quindi ho tutto il diritto di sapere cosa sta succedendo! È casa mia! È la mia vita! È con me che ce l'hanno! Devo sapere perchè! Ne ho tutto il diritto!"
Akito sospirò. "Lo so. Credimi,so come ti senti. Ma per adesso ti deve bastare sentire questo,non puoi farci niente,ci penserò io a sistemare la situazione. Okay?"
Sana abbassò gli occhi nascondendosi dietro la frangia. Era furiosa. "Okay."
"Bene. Non fare niente finchè non torno."
Ma chi era? Suo padre? Se pensava realmente che lei non avrebbe fatto niente si sbagliava di grosso.



Spazio Autrice:
Be,ecco in realtà Sana si sarebbe comportata diversamente di fronte ad Akito ed alle sue parole,ma io ho preferito renderla così. L'ho scritto giusto per.
Comunque...ciaaaaoo! Allora,è un po corto,vero? Mi scuso immensamente per questa cosa; giuro che non l'avevo nemmeno notato. *alza le mani*. Ma spero vi possa essere piaciuto lo stesso ;)...lo spero...
Quindi,in questo capitolo è stato risolto un solo problema,quello di Akito. E quello del fogliettino credo che alcune di voi l'avranno già capito,ma spero di parlarne nel prossimo. E c'è anche Rei che adesso s'inizia ad intromettersi tra Sana e Akito. Mbah,speriamo per il meglio <3
Vi ringrazio come al solito per tutte le visite,i preferiti/seguite/ricordate che non sono poche...e per le recensioni. Allo scorso capitolo ne ho avute 4,riusciamo ad arrivare ad uno in più questa volta? *Fa gli occhi da cucciolo* vi preego.
Ahahah,ci vediamo al prossimo capitolo,va buò? Ciauuu e ancora buone vacanze per chi deve ancora recuperare le materie perse. Ciauu

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** 12 ***






12.12


Sana si diresse al bagno,cercando di ignorare quella brutta sensazione che aveva dentro e che non la faceva dormire.
Si inserì nella doccia e usò come sempre i suoi bagno-doccia al cocco.
Grattò per bene la testa con le mani piene di shampoo in un dispersato tentativo di non pensare al biondino e a quello che avrebbe potuto fare a... a chi?
Non lo sapeva nemmeno lei.
Spense il rubinetto della doccia ed uscì velocemente. Si mise attorno al corpo un asciugamano abbastanza lungo,e in testa se ne arrotolò un altro a mo' di turbante.
Quando rientrò in camera aveva già i pensieri meno assillanti,e una voglia matta di dormire. Sbadigliò e corse allo specchio per asciugare i capelli bagnati ed avvolgerli in una coda.
Per poco non sussultò quando sentì dei rumori lievi nella camera.
Si guardò intorno spaventata per essere sicura che non ci fosse nessuno,e per poco non cadde giù dalla sedia quando vide Akito dietro la finestra.
Lo guardò spaventata,tremando,con il cuore a mille e non riuscendo a collegare il cervello alla testa.
Akito sbattè più volte le mani alla finestra e alla fine Sana decise di usare le gambe per andare ad aprirgli. Be,le gambe servivano a questo,no?
"Finalmente! Ma per chi mi avevi preso? Un serial killer?"
Sana non rispose.
"Heii! So che sei felice di vedermi,ma restare là imbambolata a fissarmi non è un po troppo?"
"Senti eh! Mio Dio! Tu non puoi immaginare che spavento mi hai fatto prendere! Non puoi...non puoi di notte fare ste cose! Mettono ancora più paura!"
"Secondo me tu ti vedi troppi film horror." Entrò definitivamente in camera.
"Può darsi. Ma questo non cambia il fatto che tu sei anormale,tu e i tuoi modi di fare."
"Posso accendere la lampadina? Non ci vedo niente!"
Sana sorrise sarcastica. "Pft,fai come se fossi a casa tua."
"Lo farei anche se non me lo dicessi."
"Eh,bravo!" Esclamò Sana. "Però l'hai chiesto,quindi io ti ho risposto!"
"Va bene,sì." Alla fine riuscì ad accendere la luce,e tutto si illuminò anche più di prima.
Il biondino si soffermò a guardare la figura della ragazza alzando un sopracciglio. "Questa sì,che è un'ottima accoglienza. Se l'avessi saputo sarei venuto prima."
Sana arrossì e si chiuse ancora più stretto al corpo l'asciugamano. Non era piccolo,le arrivava quasi ai ginocchi; Akito esagerava come al solito!
"Ma smettila, ho quindic'anni.E non ti avrei aperto in ogni caso"
Sana si sedette di nuovo davanti allo specchio ed incrociò le braccia al petto. "Perchè sei venuto qua?"
"Mi sono assicurato che non tornassero mai più."
"Chi? Quelli del biglietto?" Sana strabuzzò gli occhi confusa.
"A-ha." Akito si sdraiò con noncuranza sul letto ed incrociò le braccia dietro la testa.
"Penso che mi dovresti delle spiegazioni,sai."
Il biondino assottigliò gli occhi e la sua testa vagò nei ricordi,ancora vivi nella sua mente. Improvvisamente scattò seduto. "Sì.Hai ragione"
Sana strabuzzò ancora di più gli occhi: di certo,se c'era qualcuno che la sorprendeva ogni volta di più,quello era Akito.
Il ragazzo camminò per la stanza indisturbato scrutando per l'ennesima volta l'ambiente. Si soffermò a guardare una vecchia foto di Sana e Tsuyoshi strappata e con i pezzi incollati.
"è questo il tuo modo per dimenticarti di lui?"
"Non sono affari tuoi."
Akito scuotè la testa negando. "No.Infatti.Però mi hai baciato appunto per DIMENTICARTI di lui."
"Ma.." La rossa arrossì senza volerlo. "Ti sembra questo il momento per tirare fuori un argomento simile?"
Akito ghignò. "Mi hai usato quel giorno; adesso dovresti baciarmi un altra volta."
"Aspetta e spera!" Esclamò Sana. "Secondo il tuo contorto ragionamento io ti avrei usato,ma non è così; te l'assicuro."
"Oooh giusto! Dimenticavo che ti eri improvvisamente presa una cotta per me!"
"Uffaa! Ma possibile che non capisci mai niente?! Io volevo dire che..." Che? Forza Sana,parla! Però aveva ragione lui, riflettè la ragazza ... l'avevo baciato solo per non pensare a Tsuyoshi.
Abbassò gli occhi.Tsuyoshi.. No,cavolo! Non pensarci!
"Senti va,non accampare scuse per aria."
Sana alzò lo sguardo. "Non dovevi raccontarmi qualcosa su quel bigliettino?"
"Non proprio."
Sana spalancò gli occhi. Ah ecco cosa c'era che non andava! Ecco il trabochetto! Le aveva detto di raccontarle qualcosa tanto per dire! Non intendeva davvero! Ma che... presuntuoso!
"E allora cosa?!" Incrociò le braccia furiosa.
"Ehm.. Devi venire con me. Dobbiamo scappare in un altra casa e.."
"Aspetta...COSA?! Io non vengo proprio da nessuna parte con te! Nè ora nè mai! E perchè poi dovrei farlo? Non ne avrei motivo! E poi ci sarebbe mama che... e Rei che.. E la scuola che comincia domani! Nonono,te lo scordi proprio."
"Ascoltami." Ringhiò Akito. "Non si tratta dei miei amici,loro anche se volessero non potrebbero farti niente. Qua si sta parlando di gente nettamente superiore: di gente capace di uccidere,spacciare,stuprare e molte altre cose! Non posso lasciarti qui! Loro ce l'hanno con te e.." Poi si accorse dello sguardo della ragazza attento e preoccupato e scosse la testa cercando di non sbuffare per la rabbia improvvisa.
"Tu come fai a conoscere questa gente?" Di nuovo delusione,pensò Akito furioso,di nuovo vedeva sul suo volto la delusione!
"Lascia stare. Non sono cose che ti riguardano."
Sana si alzò di scatto in piedi e lo raggiunse con uno sguardo determinato in viso. "Avevi detto che eri cambiato,che non facevi più parte di quella gente. Ti sei messo a lavorare,volevi andare a scuola e ...ed eri cambiato!"
La fissò duro facendo una smorfia. "Beh,mi dispiace dirti che non è così."
"M-ma.. Che significa? Non avevi smesso?"
"Mi servono i soldi,cazzo!" Esclamò improvvisamente. "Lo capisci?! Senza soldi non posso andare da nessuna parte! Ah,no,scusa,mi ero dimenticato che tu non puoi capire dato che sei.." indicò con una mano la stanza intorno a lui. "Ricca!"
Sana scattò furiosa. "Che coosa? Mi stai dando della smorfiosa?! Per tua immensa informazione non ho mai approfittato dei miei soldi! E no,non posso capire la tua disperazione! Mi dispiace tanto,eh, se sono così!"
Il biondo si passò una mano stanca sul viso. "Senti,lasciamo perdere. Io ti volevo solo proteggere."
"Da cosa?"
"...Lascia stare" Si avviò alla finestra.
"No,adesso voglio delle spiegazioni! Lunghe e dettagliate! E non te ne andrai da camera via fin quando non avrò saputo tutto. TUT-TO."
Akito si girò a fulminarla letteralmente con lo sguardo. "Guai a quel che dici,ragazzina,il fatto che io ti abbia chiesto di aiutarmi a frequentare una scuola non significa mica che il mio mondo non funziona se non ci sei tu. Mi sembra che tu ti sia montata un po troppo la testa."
Sana non tradì nessuna espressione. "Mi devi anche spiegare perchè devi iscriverti ad una scuola pubblica."
"Sei così stupida che nemmeno ci arrivi." Scuotè la testa.
A quel punto Sana stessa ebbe i brividi dal freddo; non si era accorta che faceva così freddo... e poi era ancora in asciugamano. Doveva cambiarsi.
"Senti,perchè non aspetti un attimo che mi vesto e poi ne parliamo in tutta calma?"
"Ti aspetto." Sussurrò ancora arrabbiato,o forse offeso.
Sana tirò fuori da sotto il letto il pigiama ed andò in bagno. Si guardò allo specchio scuotendo i capelli e sospirò piano.
Una volta messo il pigiamino,tra l'altro super corto,Sana fece il suo ingresso in stanza.
"Uhuh! Carine le mucche!"
"Meglio che stai zitto!"
Akito sogghignò per altri secondi,poi tornò serio. "Dimmi cosa vuoi sapere e.. ti dirò il necessario;non di più,non di meno."
"Ok Mister Hayama! Mi accontenterò. Allora,prima di tutto voglio sapere se le persone che sono entrate in casa mia sono i tuoi ex-amici."
"Potrebbe darsi di sì. Non tutti però,si è aggiunto un certo Kamura che ... è un antipatico! Si è fregato il mio posto! Gliela farò pagare presto,fidati."
"Non ci credo!" Sbottò Sana. "Posso andarli ad arrestare?"
Akito alzò un sopracciglio. "Non avresti prove. E ti assicuro che in uno di questi casi la cosa peggiore che tu possa fare è andare dalla polizia."
Sana abbassò gli occhi. "E sai dirmi anche il motivo?"
"Mmh..non posso dirtelo. Sappi che è per causa mia."
"Come? In che senso?" La ragazza sbattè ripetutamente gli occhi.
"Passa alla prossima domanda."
"Uuuuff. Ooookaay.Allora,perchè...una scuola pubblica? A cosa ti serve?"
"è per nascondermi. La polizia è sulle mie tracce,come ben sai,hanno alcuni miei dati,e.. ho bisogno di sembrare un normale diciassettenne: che va a scuola,che studia,e bla bla bla. Ovviamente salterò tutte le lezioni,e non m'importa se mi boccieranno. La cosa importante è che la gente mi VEDA a scuola."
"Ah!" Sana si portò un dito al mento. "Adesso tutto ha più senso! E..cosa mi dici di quella cosa che mi hai detto oggi.. di..scappare? Andarcene? Dove?"
"Dobbiamo andarcene. Su questo non si discute."
"Sì che si discute invece se io ti dico di no!"
"Kurata,non hai scelta." Scandì bene. "Tempo fa avevo una specie di... rapporto con della gente che mi dava soldi in cambo della droga; e adesso.."
"Droga?" Sana rise istericamente. "Come facevi a procurarti la droga tu?"
"Infatti non me la procuravo io. Senti! È complicato! Mi servivano dei soldi per pagare dei debiti,ero in un periodo brutto,e.. ho conosciuto quegli amici là che mi hanno insegnato.. delle cose. Quindi.. Dopo che ho deciso di andarmene dal loro gruppo,come puoi immaginare,l'hanno presa male e adesso chiameranno altre persone per farmela pagare,o roba simile. Il punto è che adesso quella in pericolo sei anche tu. Non solo io. È per questo che ti volevo portare fuori di qui; loro sanno che vivi qua dentro,quello dell'altro giorno è stato solo un avvertimento."
"Sembra...la trama di un film horror! Smettila! Non ti credo!"
"Sè,certo." Akito schioccò la lingua. "Pensaci. Intanto,io vado a dormire. Sempre se non vuoi fare altro."
"Chee?! Maniaco! Non puoi cambiare argomento da un secondo all'altro! Non stavamo parlando di.."
"L'atmosfera era troppo tesa,seria e... uff. Parliamo d'altro."
Sana lo guardò impassibile scuotendo la testa. "Domani è il mio primo giorno di scuola quindi ti pregherei di uscire da questa stanza!"
"è anche il mio primo giorno di scuola. Dimentichi?"
Intanto Akito si era già sdraiato sul letto,nella stessa posizione di prima: con le mani dietro la testa.
Sana alzò un sopracciglio. "Non mi sdraio vicino a te." Incrociò le braccia.
"E va bene. Buonanotte allora." Akito si girò su un fianco e chiuse gli occhi riposato.
"Che cosa?! Ma fai sul serio?! Non ce l'hai una casa dove poter andare per dormire?"
"Sì;ma non ho voglia di andarci. Non sopporto la mia famiglia."
Sana lo guardò interessata con gli occhi luccicanti; era la prima volta che il biondino si lasciava sfuggire qualcosa sulla sua famiglia.
Meglio non sforzare la mano. "Oh. Oookay."
Si avvicinò al letto cautamente,scoprendo le lenzuola di poco,incerta.
"Guarda che non ti mangio mica,eh."
Sbuffando Sana si mise interamente nel letto, al punto da riuscire a cadere per quanto era sulla punta. "Non provare ad avvicinarti. Chiaro? O ti meno."
"Tranquilla," Sentì lui girarsi dal suo lato e sentì quasi il suo respiro nei capelli. Ma poi lasciò perdere: stava letteralmente morendo dal sonno. Non pensò a nient'altro,il sonno la prese e non la lasciò per tutta la notte.
Fino alla mattina dopo.




Angolo autrice:
Salve popolo di efp! Inizio con l'annunciare che non avevo la benchè minima idea di pubblicare oggi il capitolo,anche perchè l'ho finito proprio stamattina.
Però ieri mi son venute talmente tante idee per questa storia che non ho resistito! Mi rendo conto che questo è un capitolo piuttosto monotono,ma se vogliamo andare ad analizzarlo per bene possiamo vedere molti altri punti: abbiamo scoperto gli artefici del biglietto. Sappiamo che Akito aveva a che fare con gente pericolosa. Che ha problemi di famiglia. Che Sana è in pericolo. E che Akito vuole proteggerla e portarla via da quella casa.
Quindi... boh,è un specie di capitolo transitivo per il prossimo,che si passerà all'azione. Hihihi. Ancora non posso credere di aver ripreso in mano questa storia;mi risulta tutto ancora più strano. Mbah.
Alla fine abbiamo raggiunto le 5 recensioni ;) yeah. Grazie a tutte.
Ciao e.. al prossimoo!

Ritorna all'indice


Capitolo 13
*** 13 ***






13.13


"Sana! Sana! Aspettami,ti prego...io...io ti amo!" Esclamò un Tsuyoshi completamente bagnato dalla testa ai piedi. Aveva gli occhiali,e i capelli completamente spettinati.
Sana si spostò il velo bianco che ricopriva la sua faccia e fissò quel ragazzo con le labbra socchiuse. Era veramente lui,era veramente lì,era il suo Tsuyoshi.
"Sana...amore.." la voce del biondo di fianco a sè la richiamo. Prese la mano guantata di bianco della sua fidanzata e la fissò negli occhi. "è il giorno del nostro matrimonio,non lo considerare; è il passato."
La rossa si guardò intorno in totale confusione: c'era una chiesa,un prete,un mazzo di fiori che teneva in mano,un vestito bianco,Akito in smoking! Che stava succedendo?
Guardò di nuovo tutti i parenti. La sua famiglia,il silenzio totale,i cani tenuti bloccati al portone della chiesa.
"Sana.." Riprese Tsuyoshi. "Ci ho messo tanto per capirlo,vieni da me...ti prego. Ho bisogno di te; come ai vecchi tempi. Ti prego."
La ragazza lo guardò persa per alcuni secondi,poi girò lo sguardo verso il prete,che la guardava quasi criticandola. Scattò indietro, e fissò di nuovo Akito di fianco a lei,che aveva uno smoking bianco. "Akito.."
"Sì,Sana.È il momento che abbiamo aspettato per tanto tempo..."
"SANA!" Una voce risuonò per tutta la chiesa. C'era una Fuka che la guardava dall'alto in basso ,che aveva un aria completamente impeccabile nel suo vestito rosso. "Non puoi sposarti con lui! È un criminale!"
è un criminale,è un criminale,è un criminale, è un criminale...


"È UN CRIMI....nale!" Sana scattò seduta in un secondo. Era tutta sudata,e aveva freddo. Si strinse il suo pigiama addosso e strofinò gli occhi diverse volte. "Ma cosa....?" Guardò la sveglia che segnava le 6.30 e ricadde con un tonfo sul letto. Cavolo,che sogno!
Girò la testa verso sinistra e vide un Akito a labbra socchiuse con il viso premuto contro il cuscino. Faceva quasi tenerezza.
Aspetta..cosa?! Quindi non era un sogno! Si era davvero sposata,e Tsuyoshi...e Fuka... Ma cosa era successo?!
DRIIIIIINN!
"AAAH!" Sana scattò in piedi. Le sembrava di essere in un altra dimensione.
"Ma cos..? Che fai? Torna a dormire." Akito si girò dall'altro lato.
La ragazza lo guardò con gli occhi spalancati. "Non abbiamo avuto figli,giusto?"
Il biondino si alzò spalancando gli occhi. "Cheee?!"
"Oh,no,niente! Scusa! Mi sbagliavo!"
"Ecco,brava,torna a dormire."
Sana si ricoricò confusa. Ma poi si rialzò improvvisamente "Aspetta! Io sono ancora vergine,vero?"
"Che cosa?! Mi prendi in giro?! Non eri quella <>"
La ragazza voleva rispondergli di non aver mai detto una cosa simile,e che non lo pensava nemmeno...;ma al contrario rispose: "Quindi noi non siamo sposati."
Akito la guardò furioso e si alzò in piedi. "Si può sapere che razza di sogno hai fatto?!"
"Eh?"
"Kurata,rinsavisci!!" La scosse ormai incredulo dalle stesse parole di quella ragazza.
"Lasciami,razza di maleducato!" Tirò fuori il martello e glielo tirò in testa.
"Oh,ti sei ripresa.." Si sedette sul letto seguito da lei e si premette una mano fra i capelli. "Si può sapere cosa stavi sognando?"
"Ehm..."
"Hai sognato di sposarti con me." Sghignazzò rivolto a lei.
"Ma no,scemo!"
"Beh,meglio così: non ho alcuna intenzione di sposarmi. Figuriamoci con te."
"Scusa,che vorresti insinuare?"
"No,niente. Approposito,come mai stavi sognando me?"
La ragazza fece il broncio. "Mica solo te stavo sognando."
"Stavi sognando che ci eravamo sposati."
"Senti un po eh,se proprio vuoi saperlo ti stavo lasciando proprio sull'altare per andare da un altro!" Non era la verità, ma qualcosa di simile...sì.
Akito sbuffò. "Okay. Beh,ci vediamo a..scuola,ciao."
"Prima usufruisci del mio letto e poi te ne vai. Casa mia non è un albergo,mio caro!"
"Vuoi che resti?" Akito si girò con un sospiro ed un sopracciglio alzato.
"No!Anzi,voglio che non ritorni mai più."
Il ragazzo spalancò le braccia. "Eccoti accontentata." Fece per poi aprire le finestra e girarsi per uscire definitivamente.
Sana corse alla finestra allarmata,con il fiato sospeso,per assicurarsi che stesse bene. Lo guardò mentre ironico la salutava con la mano come i bambini piccoli. E sospirò,tranquilla.
"Scemo!" Gli gridò mentre richiudeva la finestra della sua camera. Se non fosse stato che erano a distanza di tanti metri sicuramente gli avrebbe tirato un martello in faccia. No,in testa,che fa più male.
All'improvviso la porta si aprì e apparse la figura di una Misako piuttosto grintosa. Era pronta a gridare,ma pochi secondi dopo si scontrò con lo sguardo di Sana e la sua bocca si spalancò fino al pavimento.
"Sa...Sa...Sana...se..se...sei sveglia..?"
"è molto tardi? Non me n'ero accorta!"
La signora Kurata spalancò gli occhi ancora di più. "Rei vieni qua!"
Dalla porta si affacciò anche un Rei piuttosto trasandato,con uno spazzolino in bocca e i pantaloni sotto mano.
"La vedi anche tu Sana sveglia?"
Rei restò un attimo sbigottito. "Sana,sei tu? Sei veramente tu?"
La ragazza socchiuse gli occhi guardandoli male. "Hey,che vorreste dire?"
Nemmeno il tempo di finire la frase che un Rei confuso le si avvicinò toccandole la faccia. Le guancie, "Ah..o!", gli occhi, "Ahi!", la fronte "Hei!",le orecchie, "Ahu!", e per finire,il mento, "Grr!".
"Sana...non ci credo. Sei davvero cresciuta allora; la mia Sana è cresciuta,è..diventata una donna responsabile..La mia Sana..."
La rossa non badò alle lacrime che Rei si asciugava agli occhi e lo spinse via dalla camera,sbuffando. Gli chiuse la porta in faccia e sospirò finalmente da sola.
"Uff. Che stress. Possibile che devono fare una tragedia solo se mi sveglio presto?" aprì l'armadio,e i suoi occhi si illuminarono appena vide quella divisa fatta e piegata per lei. Era bellissima,ma per lei rappresentava tutt'altro: L'inizio di un nuovo anno,l'inizio della sua vita a Tokyo,e avrebbe rivisto i suoi vecchi amici,se ne sarebbe fatti di nuovi e... oh,uhm...Aya. Lei era sua amica. Però..ora stava con Tsuyoshi. Gliel'aveva rubato senza nemmeno avvertirla.
No Sana,Aya è tua amica,si ripeteva in testa. Non si era fidanzata con lui per farle un dispetto,assolutamente no.
Con queste nuove convinzioni corse in bagno per cambiarsi d'abiti.


Fuka si aggiustò al petto il fiocco rosso acceso che doveva portare d'obbligo a scuola.
Guardò alla sua destra dove la sua cartella era riposta con cura sulla sedia. Si guardò un ultima volta allo specchio,prima di sorridere radiosa. "Sarà un anno...fantastico! Voglio fare tante nuove esperienze!" Guardò i libri in pila sulla sua scrivania mordendosi il labbro, "Non trascurerò lo studio." annuì convinta.
Poco dopo si sentì un bussare alla porta impaziente. Fuka prese al volo la cartella e spennellandosi un altro filo di lucidalabbra uscì dalla camera.
"Che c'è,mamma?"
"Niente tesoro,sei in ritardo."
"Ah,lo so,adesso corro. Ciao!"
Salutando tutti uscì da casa sua e inspirò l'aria fresca del mattino. Era proprio una bella giornata; c'era il sole e poche nuvole in cielo.
Fuka continuò a camminare rilassata passando anche per il parco. Fu lì che incontrò un biondino piuttosto conosciuto.
Il ragazzo camminava svogliato per le strade di Tokyo,si girò un attimo per osservare la figura che lo stava fissando da minuti e scorse la brunetta della volta scorsa. Alzò un sopracciglio,guardandosi allarmato in giro.
Poi sentì la mano della ragazza poggiarsi sulla sua spalla. "Hey tranquillo,non voglio chiamare la polizia." il sorriso radioso che aveva riusciva ad abbagliare Akito,che accennò una smorfia con le labbra. "Sana è riuscita a convincermi del fatto che sei una brava persona;anche se non ci credo molto."
"Tsk. Una brava persona.."Il biondino scosse la testa esasperato. "Che ci fai a quest'ora nel parco?"
"Stavo andando a scuola."
"Ovviamente." Calciò con un piede un sassolino per terra facendo il sarcastico.
"E tu invece?"
"Io non so nemmeno dove sia la scuola."
Fuka sospirò. "Perfetto! Così possiamo andare insieme!"
"Andarci. Insieme." Il biondino alzò un sopracciglio. "Dimmi le tue reali intenzioni."
"Ma se un minuto fa ti ho detto che non penso più male di te! O meglio,non tanto quanto prima." La bruna scosse la testa confusa continuando a stare al suo passo.
"Sarà. Ma io non mi fido."
"Di Sana ti sei fidato però." Quello che disse Fuka fu solo un borbottio,eppure Akito lo sentì chiaramente.
Si fermò improvvisamente ed esaminò la questione. "è così tonta quella là che non si rende nemmeno conto del reale pericolo che corre con me."
Fuka lo guardò attentamente e lo raggiunse di un passo. "Sana è...."
"Lasciamo perdere." Il biondo si girò dalla sua parte con sufficienza. "Mi dovevi far vedere la strada per la scuola,o no?"
La bruna abbassò la testa quasi con un broncio,ma poi annuì. "Sì. Seguimi."


Tsuyoshi baciò sua madre sulla guancia,prima di abbassarsi per baciare sull'altra guancia sua sorella minore. Peccato che questa si spostò in tempo,e masticando un big-babol con aria superiore superò il fratello ed uscì fuori da casa propria. Ormai faceva le medie la bambina,ed era assai cambiata. Però tutti dicevano che quella era l'età in cui i bambini crescevano e che quindi non c'era da preoccuparsi: sarebbe tornata come prima.
Tsuyoshi salutò di nuovo la madre e poi uscì velocemente da casa propria. Proprio quando uscì di casa però trovò di fronte a sè la figura imponente di Aya-chan.
"Aya! Che ci fai qui?"
"Come che ci faccio qui? Non dobbiamo andare a scuola?"
"Oh. Sì,però.. pensavo,visto che Sana..."
La ragazza gli si avvicinò e lo baciò sulle labbra dolcemente "Non vuoi stare con me perchè è arrivata Sana? Mi avevi detto che non provavi più niente per lei."
"Infatti non la amo più. Però..capisci..non voglio ferirla."
"Chi non vuoi ferire?" Chiese ingenuamente Hisae facendo sbucare la sua testa nelle loro spalle.
Tsuyoshi si guardò le spalle: c'era anche Gomi. "Nessuno. Andiamo a scuola tutti e quattro?"
"Ahà." Rispose Aya per tutti. "Piuttosto ragazzi,sapete la novità? Sana è tornata in città!"
"Davvero?" Esclamò la ragazza dietro di loro.
"Noi non lo apevamo. "Borbottò un Gomi decisamente mezzo addormentato.
"Vabbe,comunque resterà con noi per tutti gli anni del liceo."
"E lei...lei sa..di voi due?"
"Sì."
Dopo di questo scambio di battute nessuno disse più niente. L'aria era diventata improvvisamente tesa.


"Tu cosa ne pensi, Rei?"
Il ragazzo in questione alzò immediatamente la testa alle parole di Misako e deglutendo si alzò gli occhiali da sole sopra il naso. "Di cosa,signora?"
"Di Sana. È piuttosto strana in questo ultimo periodo. Da quando siamo tornati a Tokyo è..diversa,cambiata."
"A me sembra la stessa di sempre,se permette."
La signora Kurata alzò il mento pensierosa; ma poi scosse la testa. "Sarà lo stress che mi causa brutti scherzi. Da quando quelle persone si sono introdotte in casa mia sto diventando paranoica." Sospirò. "Approposito,hai visto se magari hanno rubato qualcosa? Gioielli,soldi,cose antiche..?"
"No,per adesso ancora niente,signora."
"Oh." Misako corrugò le sopracciglia e guardò distratta il suo scoiattolino che si arrampicava su una pianta.




Angolo autrice:
Ben ritrovate ragazze!sono stanchissima,è da una settimana che non vado al mare e oggi mi sono divertita un mondo.Comunque.... Anche questo capitolo è in parte fondamentale perchè fa capire la situazione che si è creata tra tutti gli amici. Inoltre vediamo anche Fuka ed Akito insieme. Ho intenzione di mettere nei prossimi capitoli anche accenni di tutti gli altri personaggi ma non ho ancora idealizzato bene la cosa.
Riguardo al sogno di Sana volevo fare qualcosa di diverso,ma ovviamente... alla fine non riesco mai a fare quello che voglio. In realtà volevo mettere all'altare insieme a Sana Tsuyoshi, Akito era quello che arrivava trafelato e Fuka quella che diceva di amare Akito e...insomma hahah :D una schifezza. Vabbe,spero abbiate apprezzato e... ringrazio tutti i commenti,i preferiti,le seguite e le ricordate. Mi fanno davvero molto piacere :):)
Ciaoo!

Ritorna all'indice


Capitolo 14
*** 14 ***






14.14


Tutti conoscevano gli abnormi ritardi di Sana a scuola,quello che non sapevano spiegarsi era perchè invece quell'oggi fosse così puntuale. Che poi puntuale era una parola grossa associata a Sana Kurata.
La cosidetta ragazza saltellando -e non in senso metaforico- raggiunse il cancello della sua scuola. C'era un giardino enorme,ed era esattamente come Sana lo immaginava in passato. Tutti gli studenti era raggruppati tra loro e chiaccheravano tra di loro salutandosi,magari,e forse qualcuno già lo conosceva dal suo tempo addietro che aveva passato insieme a tutti loro. Ormai,però,non riusciva a riconoscere quasi più nessuno. Erano tutti molto...diversi,e non solo di acconciature,vestiti o fisico; ma forse anche caratterialmente.
E Sana non sapeva se considerare ciò qualcosa di bello o di brutto,adorava i cambiamenti, su questo non si poteva discutere; ultimamente però aveva imparato a sue spese quanto qualche cambiamento potesse cambiarle l'esistenza.
Respirò affondo e raggiunse il tabellone su cui c'erano scritti i nomi dei compagni e le vari classi associate.
Il suo nome era sotto la classe B,e Sana respirò sollevata: notò che c'erano anche molte altre persone che conosceva; la cosa che però le fermò il respiro in gola fu il nome di un ragazzo, Tusyoshi Sasaki, proprio nel suo stesso elenco.
Fu quando un braccio si posò sulla sua spalla che si accorse di aver trattenuto il respiro per troppo tempo. Si girò e le figure delle sue amiche più care la investì in pieno.
Sorrise contenta e si lasciò andare a tutti quegli schiamazzi. Be,probabilmente tutti le stavano guardando male però non le importava.
"Mami! Hisae! Fuka! Siete tutte quii!"
"Non sapevamo fossi già tornata. Potevi anche avvisarci,eh!" Hisae le puntò un dito contro con una smorfia di finto rimprovero in viso e Sana si fece contagiare deglutendo con uno sguardo di scuse.
Hisae la fissò e scosse la testa abbracciandola di nuovo con slancio. "Aaaah! Non posso resistere al tuo sguardo da cucciolo bastonato,mi sei mancata tanto!"
"Sìì ti capisco! Anche a me!"
Quella scena buffa si premurò di interromperla Fuka,con un colpo di tosse abbastanza sentito. "Potete smetterla di piagnucolare e di gridare come delle pazze? A quello penseremo alla festa di benvenuto di Sana,non adesso!" La bruna si interruppe quasi immediatamente portandosi le mani alla bocca con sguardo colpevole.
"Ma non doveva essere una sorpresa?" Mami-chan aggrottò le sopracciglia con un tono intimorito.
"Una festa di benvuto?! Sul serio?!" Esplose Sana con un misto di emozione e di panico. "Ma... ma..."
"Non c'è tempo per la dolcezza,Sana."
"Aaaah Fuka graziee!" Le saltò addosso facendola quasi sbilanciare.
"Adesso basta. Togliti di dosso."
Una figura timida si avvicinò a loro deglutendo rumorosamente. Sana guardò la ragazza e sentì un peso al petto ritornare a pressarle la cassa toracica. Deglutì e cercò di fare il suo miglior sorriso da repertorio.
"Ehm.. Ciao,Sana."
"Aya! Quanto tempo! Che bello rivederti qui,mi sei mancata e anche se ci siamo viste pochi giorni fa per me è come se fosse oggi perchè ogni giorno penso a... a te,a voi,e a tutta la scuola. Be non propriamente tutta la scuola perchè se lo facessi finirei per pensare ai compiti,ai professori,e io non ho ancora fatto nulla di matematica e sono molto indietro. Per non parlare della nuova classe,ho visto che saranno più maschi che femmine,ma alla fine non importa,perchè.."
"Sana,taglia!" La sgridò decisa Fuka.
Sana fece un respiro profondo cercando di togliersi l'agitazione di dosso e sorrise di nuovo ad Aya. "Be,è bello rivederti." Annuì tra sè.
"Anche per me. Voi in che classe siete ragazze?"
Fuka guardò il suo foglio assorta. "Io alla C."
"Noo,davvero? Saremo divise! Io alla E." Il tono di Hisae era seccato e amareggiato.
"Io invece nella D." Disse Aya.
"Saremo tutte divise,perchè anch' io sono di una sezione diversa,sono nella B."
"Già. A quanto pare è destino stare separate." Parlò Mami.
Nel frattempo che le tre stavano parlando, Fuka raggiunse Sana parlando piano. "Posso parlarti un attimo?"
"Sì."
"Ecco... Akito è qui,lo sapevi?"
"Oh... ,sì. Viene alla nostra stessa scuola. Sarà già qui,aspetta che vado a vedere." Si avviò soddisfatta già verso il giardino,ma la mano della bruna la afferrò dal fiocco facendola ritornare direttamente dietro.
"Aspetta un attimo; devo ancora parlarti."
Stavolta Sana era confusa. "Di che cosa?"
"L'ho accompagnato io a scuola. E... abbiamo un po' parlato. Quindi... ci sono delle cose che dovresti sapere. Almeno credo."
Sana aprì bocca e la richiuse per ben tre volte. Non poteva nascondere di essere rimasta un tantino male sentendo che Fuka sapeva cose che Akito a lei non aveva detto. E poi.. perchè l'aveva accompagnato a scuola?
La domanda le uscì prima che potesse bloccarla; "Perchè hai accompagnato Akito a scuola?"
"Perchè,tu," le puntò un dito sulla fronte, "Ti eri scordata di dirgli dov'era la scuola. E quindi non sapeva arrivarci."
"Aaaah! Capito! Me n'ero scordata.." Si grattò con un dito la nuca dove spuntavano i capelli lunghi. "Che dovevi dirmi,quindi riguardo alle cose che... ti ha detto?"
"Ecco..."
DRIIIIIN.
In quel momento Fuka richiuse la bocca con uno scatto. Sana la fissò curiosa.
"Me lo dirai dopo,okay?" Le chiese Sana sorridendo tranquilla e guardando l'enorme folla di studenti che si affrettava ad entrare nella scuola. Quasi le luccicavano gli occhi dall'emozione. "Me lo dirai dopo l'inaugurazione di questo anno. Avremo tutto il tempo dopo."
"Ah.." Fuka abbassò gli occhi al suolo soppesando sulla richiesta della ragazza. Sapeva di avere tutto il tempo del mondo per rivelarle la verità,ma era più sicura se glielo diceva in quel momento. Invece Sana le afferrò un braccio e la condusse ridendo e correndo verso la porta della scuola.


"Aya?" Le chiese Tsuyoshi avvicinandosi a lei. "Che fai qua da sola?"
"Anche tu sei da solo,mi sembra." Gli rispose lapidaria tornando a fissare la vista dal terrazzo della scuola.
"Già." Passarono alcuni minuti di silenzio. "Senti, io ormai sono fidanzato con te,e non mi piace Sana anche se.. beh,era mia amica,e mi piacerebbe che lo fosse ancora,ma la capisco se vuole tenere le distanze. Però,se c'è qualcosa che ti disturba,io.."
"Tsu," Si voltò e gli si strinse al petto, "Il problema è che da quando c'è Sana tutti evitano di parlare di argomenti che mi coinvolgano, oppure quando vado a chiaccherare con loro fanno sempre di tutto per non farmi parlare e per non palesare la mia presenza. Il fatto è che mi sento un po' esclusa. Capisco quello che passa Sana e capisco le altre che l'aiutino,ma io... a me chi ci pensa?"
Si strinsero tra loro in un abbraccio che palesava il loro amore più del dovuto,e anche nel silenzio più assoluto Tsu ispirò a pieno l'odore spinoso fresco e dolce dei suoi capelli. Sospirò. "Io. Ci sarò sempre per te,Amore."
E Aya sapeva,anche senza di dover alzare la testa per guardarlo,che quella era una tacita promessa. Che Tsu avrebbe fatto di tutto per mantenere.


"Dai, raccontatemi le ultime novità." le esortò Sana sorridendo.
Erano riunite alle presentazioni dei club,ma ovviamente al posto di prestare attenzione chiaccheravano tra loro.
"Hisae si è fidanzata con Gomi, poi si sono lasciati, sono ritornati insieme, si sono lasciati e adesso sono amici-nemici. Credo che tra poco diventeranno anche scopa-amici."
"Noi li chiamiamo i Chuck Bass e Blair Wardoff rivoluzionari alla versione mini."
"Ok,basta!" Dichiarò la diretta interessata alzando le mani con fastidio. "Ho capito dove volete arrivare! E comunque non ho intenzione di andare a letto con quello là,casomai mi faccio ammazzare."
"..Da lui."
L'attenzione di Sana,nel frattempo, si era del tutto spostata al ragazzo che stava parlando disinteressata alla preside. Mentre le amiche ridacchiavano tra loro mettendo in imbarazzo Hisae lei si avviò decisa a sentire la conversazione che stava avendo Akito insieme alla preside.
Solo Fuka seguì Sana con lo suardo, mettendola a fuoco e stando attenta ad ogni suo movimento. Abbassò lo sguardo non sapendo cosa pensare e rivolse la sua attenzione di nuovo a Mami e a quello che dicevano.
In quel momento Akito non potè fare a meno di vedere la ragazza che si avvicinava a loro cercando di sentire la conversazione. Scuotè la testa piano pensando che era la solita curiosona.
Fece in tempo a fuggire dalle chiacchere ...-rimproveri-.. della preside giusto in tempo per vedere Sana avvicinarsi a lui e fissarlo avida di pettegolezzi.
Le mostrò la busta che teneva in mano con disinteresse. "Mi ha dato la divisa che dovrei indossare qui," guardò di nuovo la divisa bianca e se la rigirò tra le mani. "Ma non credo la userò mai."
"E perchè? Mi piacerebbe vederti in divisa!" Quasi le si illuminavano gli occhi.
Akito abbassò lo sguardo facendosi sfuggire un sospiro simile ad uno sbuffo. "Ascolta.. riguardo alla scuola.. ti volevo ringraziare." arrossì lievemente. "Anche se probabilmente non mi vedrai mai qui, il solo fatto di entrare a far parte di una scuola mi ha aiutato a nascondermi. Quindi.."
Finalmente alzò lo sguardo sulla ragazza,aveva gli occhi spalancati e lo guardava inerme. Akito la guardò corrucciato e le sventolò una mano di fronte al viso. Di fronte alla faccia da pesce lesso della ragazza Akito decise di fare una cosa che mai si sarebbe aspettato da lui: La baciò. Per la seconda volta da quando si conoscevano.




*Ovviamente io ho descritto la situazione di una classe Giapponese. Quindi,i tabelloni,le classi,l'inaugurazione,i club,le divise,e tutto il resto non l'ho inventato sul momento. (credo che sappiate tutte voi come funzioni in realtà,ma chiarisco lo stesso ^.^). Anche l'inizio dell'anno a maggio succede davvero in Giappone. E poi ci sono i corsi estivi anche se non credo che nella mia storia si parlerà di quelli. Ho altri piani,hehe : *





Angolo Autrice:
Chiedo scusa. Scusa,scusa,scusa. Per il mio ritardo e tutto il resto. Non me ne intendo molto di lunghezza comunque credo che questo sia abbastanza lungo. :/ E credo di poter essere perdonata... ? Sì? No?
Sorvolando...
Allora,che dire di questo capitolo? È uscito così,di botto, e l'ho scritto e riscritto molte volte,lo ammetto. Non mi piaceva; lo scrivevo controvoglia,come se fossi stata obbligata a scriverlo e a pubblicarlo. E non perchè sto perdendo ispirazione -che in parte è vero- ma perchè odio scrivere un capitolo su un promemoria al cellulare,lo trovo brutto perchè se correggi poi non trovi lo spazio per aggiustarlo. Ed è scomodo. Ogni volta che scrivevo una parola spingevo i tasti con rabbia,quindi... Alla fine è venuto un disastro enorme! Da fare schifo! Non sapevo nemmeno come si pubblica su un cellulare!
Poi,con la bontà dei miei genitori,sono riuscita a riprendermi il mio adorato portatile e ho scritto e riscritto da capo tutto il capitolo stavolta col cuore e non perchè fossi forzata.
Nel frattempo,in questa lunga assenza, ho letto un sacco di altre belle storielle. E devo per forza nominarne una in particolare,perchè ho notato che dopo di aver letto quella il mio stile si è un po approfondito,e mi è piaciuto un casino questo cambiamento,anche se so che fra poco riprenderò il mio vecchio stile semplice. Comunque,è una storia davvero bella,senza pretese ma che ti tocca dentro l'anima, è anche uscita la versione in Ebook da qualche tempo e io la trovo semplicentemente straordinaria: "Di carne e di Carta" di Mirya. Probabilmente non saprà mai che l'ho pubblicizzata però... ci tenevo,ve la consiglio veramente perchè mi ha fatto innamorare dei personaggi sempre di più.
Altra citazione.... Blair Wardoff e Chuck Bass... non potevo non citarli,io li amo,e con loro tutte le vicende di Gossip Girl. Sarà almeno la decima volta che mi vedo tutte le stagioni e mi piace sempre di più,è una delle mie telenovele preferite (escluso The Vampire Diares, Reign e The Secret Circle perchè mi piacciono alla stessa maniera)..
in specifico vorrei ringraziare Love Kodocha, che oltre a essere sempre presente per parlare qua su efp, è anche sempre pronta a leggere e recensire i miei capitoli constantemente. Quindi grazie, davvero ♡ Volevo come al solito ringraziare tutte le persone che mi seguono e che hanno la volontà di seguirmi ancora dopo tutto il ritardo nei miei aggiornamenti,e vi chiedo ancora scusa!
Anche e sopratutto un ringraziamento alle persone che sprecano il loro tempo a scrivere un parere alla mia storia, sopratutto perchè ormai mi sembra di scrivere sempre qualcosa di scritto male o brutto,quindi... Grazie anche a....:

angel92
ReginadeiSogni
_Miky_
Alessiavictoriet
g_love_a

E ovviamente,come sempre, grazie anche a tutte le preferite, ricordatr e seguite.

Ritorna all'indice


Capitolo 15
*** 15 ***






15.15


Akito abbassò lo sguardo facendosi sfuggire un sospiro simile ad uno sbuffo. "Ascolta.. riguardo alla scuola.. ti volevo ringraziare." arrossì lievemente. "Anche se probabilmente non mi vedrai mai qui, il solo fatto di entrare a far parte di una scuola mi ha aiutato a nascondermi. Quindi.."
Sana si bloccò sul posto spalancando gli occhi. Akito le aveva chiesto scusa,per la seconda volta! Non ci poteva credere...
Akito finalmente alzò lo sguardo sulla ragazza,aveva gli occhi spalancati e lo guardava inerme. Akito la guardò corrucciato e le sventolò una mano di fronte al viso. Di fronte alla faccia da pesce lesso della ragazza Akito decise di fare una cosa che mai si sarebbe aspettato da lui: La baciò. Per la seconda volta da quando si conoscevano.

Sana spalancò gli occhi e improvvisamente il calore le si diffuse sulle guance. Era da tanto che non si baciavano,e adesso che le loro labbra si stavano di nuovo toccando era come se non avesse aspettato altro da tempo; il loro primo bacio l'aveva sepolto nel dimenticatoio cercando di etichettarlo come un incidente,come un qualcosa che non doveva succedere,visto che era solo per una stupida vendetta personale. Adesso,invece, pensò Sana, quel bacio cosa voleva dire? O almeno... aveva un reale significato? Akito aveva 17 anni,e una volta le aveva rivelato che era un tipo da una botta e via; non poteva davvero fidarsi di uno così.
Però era sembrato così tenero prima... Si staccò immediatamente prima che la lingua del ragazzo le raggiungesse le labbra. Improvvisamente arrabbiata il rossore che le si era diffuso per le guance dall'imbarazzo diventò un rosso livido dalla rabbia.
"Ma come ti permett.."
"Sana!"
La ragazza si girò nella direzione della voce ed incrociò lo sguardo di Gomi che correva verso di lei. Akito,intanto mise le mani nella tasche del suo pantalone e rivolse a tutti un occhiata di indifferenza.
Appena arrivò sul posto,il ragazzo dai capelli color pece si fermò improvvisamente di fronte ad Akito.
"Gomi? Gomi! Ciao anche a te!" Rispose la ragazza incrociando le braccia al petto con un tono sarcastico.
"Sana che ci fai con lui qui?"
Akito a quel punto si girò verso di Gomi e lo squadrò con sguardo critico dalla testa ai piedi.
"Cosa?" Scattò la ragazza confusa. "Lo conosci?"
"Hey,guardate che io sono qui." Akito schioccò la lingua contro il palato.
"Possiamo parlare in privato?"
Sana annuì sempre più perplessa di fronte alla domanda impaurita del ragazzo,e fece per seguirlo. Due secondi dopo però si girò di nuovo verso il biondino e gli rivolse un'occhiata di sbieco. "Io e te facciamo i conti dopo." Detto questo,con tanto di dito accusatore si voltò e seguì il moro fino a qualche metro più in là.
"Sana non devi assolutamente avere a che fare con lui mai più,chiaro?"
"Ma... perchè? Non capisco."
"Io non lo conosco,ma mio fratello sì. Conosco abbastanza bene gli amici di mio fratello,so come sono e di cosa son capaci di fare. Molto più di quanto si dice in giro. Ti consiglio davvero di non illuderti che persone come lui possano cambiare. Mio fratello è impazzito,cerca vendetta."
"Vendetta riguardo a che cosa?"
Gomi si passò una mano stancamente sul viso. "Sana..."
La ragazza improvvisamente drizzò la schiena con gli occhi spalancati. "Aspetta... tuo fratello ha per caso ha i capelli neri?"
"Oh,uhm... sì. Neri neri."
"è quello che ha cercato di rapirmi quel giorno! Adesso ricordo!" Battè un pugno sul palmo della mano e fece una smorfia. "Gomi, tu mi puoi aiutare."
"A fare cosa?"
"Tuo fratello cerca vendetta verso Akito,vero?"
Sempre più intimorito il ragazzo rispose insicuro. "Sì."
"Perfetto. Ho intenzione di risolvere qualcosa,e magari di scoprire qualcosa in più sulla sua famiglia."
"Che?"
"Grazie Gomi,sei un amico." Gli battè una mano sulla spalla e si allontanò soddisfatta verso di Akito quando vide qualcosa che non si sarebbe mai aspettata.
Sbiancò all'instante.
Akito insieme a Tsuyoshi.
Perchè cavolo si parlavano quei due?
Giunse infretta vicino a loro. "Ciaaaao."
"Sana." Rispose Tsuyoshi con un aria spaesata,come se fosse a disagio. "Come stai?"
"Hey!" Sorrise allegra come per rimprovelarlo. "Cos'è quell'aria cupa che hai? Su il morale! Gurda che in un batter di ciglia di ritroverai a camminare con un bastone in mano e a rimproverare i giovani che camminano per strada da soli di notte! Quindi,forza,non perdere tempo a stare così giù; io sto bene,tu stai bene, Akito sta bene,il cielo è bello,le nuvole..non ci sono e..."
"Va bene,Sana,ho afferrato il concetto. Ci vediamo in giro!" Tsuyoshi si girò dall'altro lato con un sorriso felice in faccia e si diresse dagli altri amici.
Sana sospirò di nuovo con quell'aria battuta.
"E così era quello il ragazzo per cui avevi una cotta."
"Eh,già." Sospirò di nuovo, ma improvvisamente si voltò verso di lui con le mani in pugni davanti al viso. "Perchè? Hai qualche problema?"
"No, solo mi chiedevo come potesse anche solo lontamente piacerti un tipo del genere."
Sana incrociò le braccia al petto con il broncio. "Ma che ne sai tu, sono fatti miei."
"Cosa vi siete detti tu e quello?"
"Oh,intendi Gomi-kun? Be,no,niente. Tu sai chi è,per caso?" Gli chiese con finto tono noncurante. Se sapeva chi fosse,erano davvero guai.
"No,ha un viso famigliare ma non mi ricorda nulla."
"Già." Sospirò e si passò una mano sul viso. "Aspetta! Non ti sei ancora scusato per il bacio di prima!!"
"Perchè dovrei scusarmi? Tu avevi quella faccia da pesce lesso!"
"Io non avevo la faccia da pesce lesso! E poi tu che ringrazi ed arrosisci è qualcosa da cui rimanere stupiti!"
"Hei,piccioncini,posso interrompervi un attimo?" Da dietro le loro spalle sbucò la faccia sorridente di una Hisae allegra. "Sana,vieni con noi alla presentazione di attività fisica? Ti pregooo."
"Sì. Vengo." Rivolse un occhiata malevola al biondino,che rispose con un sorriso sarcastico,e poi aggiunse all'amica, "Noi non siamo piccioncini."


"Che le hai detto?" La voce con cui glielo chiese fece rabbrividire dalla paura Fuka,senza contare che in un certo senso l'aveva presa alla sprovvista,e di spalle.
"A chi?" Fece la noncurante.
"Sai a chi mi riferisco. Vi ho visto che parlavate insieme."
"Non so di cosa parli."
Akito non si fece scoraggiare e fece un passo avanti. "Tutto quello che deve sapere già lo sa,non c'è bisogno che glielo dici tu."
Fuka alzò il mento con sfida. "Ma tu non le hai detto tutto! Almeno,non tutto di te! Se deve proteggiersi da qualcuno,quel qualcuno include anche te!"
"Tu non capisci! Sono stato io a metterla nei casini e voglio essere io a rimediare, inoltre di sicuro sono più bravo di te a contrattare con quella gente. Perchè fidati,tu non sai niente di questo -e del mio- mondo. Niente."
Dopo di quella frase Fuka vide Akito allontanarsi, con le mani della braccia particolamente possenti in tasca.
Rabbrivì una seconda volta,e si chiese cos'era giusto fare.
Era vero che non sapeva niente del suo mondo,o di quello di cui faceva parte Akito,ma stranamente l'unica cosa che desiderava era conoscerlo,appunto,quel mondo. O forse solo Akito le interessava davvero.
La bruna proruppe in una risatina isterica,perchè non poteva davvero piacerle Akito. Lui era... era un criminale,e poi secondi fa stavano parlando di Sana e di cosa sarebbe stato giusto per lei. Per lei,non per Fuka. Akito era interessato a Sana,non a lei.
Se nessuno l'aveva capito prima,adesso sicuramente Fuka lo sapeva con certezza: a lui interessava Sana. L'aveva capito,chissà come,ma l'aveva capito. E adesso l'altra certezza che aveva era che stava prendendo una cotta per Akito e che stava per diventare invidiosa di Sana. Quella tonta,quella tonta che non si rendeva mai conto di niente.





Angolo Autrice:
Salve a tutte!! Allora,la data in cui volevo pubblicare era proprio oggi perchè finiscono le mie vacanze quindi questo è proprio un addio definitivo al mare,ahimè. u_u
Comunque,okay vi possono sembrare solo capitoli di passaggio questi,ed è vero, perchè non è ancora successo niente, però mi raccomando assimilate ogni informazione che quando passeremo al momento di azione le cose verranno tutte collegate tra loro. Il mistero di GIK credo che ormai tutte l'abbiate capito,ed è anche stato detto se non sbaglio; solo ora mi rendo conto che voi avevate potuto pensare che gli amici contro di Akito potevano essere effettivamente Gomi&Co, avevo descritto il tipo con dei capelli nero pece quindi... anche a me sarebbe venuto in mente lui,invece no: è di nuovo qualcun altro ad entrare in gioco,il fratello di Gomi. Grazie appunto a questo personaggio Sana vuole capire di più su di Akito e sul mistero che gira attorno a lui, la vendetta che vogliono attuare questi tipi è appunto collegata al fatto che lui si sia ritirato ed è andato a lavorare (l'avevo accennato nei primi capitoli,quando Fuka parla a Sana di quegli "amici" nascoste dietro ai cespugli). Gomi,hahaha, poveretto,per una volta farà la parte di Tsuyoshi dato che è sempre stato lui a fare da aiutante a Sana,ma in questa storia Tsu e Aya sono un caso apparte e particolarmente delicato per la rossa,quindi... boh,accontentatevi. Succederà qualcosa anche tra Hisae e Gomi,ovviamente, nei prossimi capitoli.
FUKA. Già,Fuka Fukarella... innamorata di Akito,eh. Non mi odiate,abbiate pietà; è pur sempre importante ai fini della storia. Non adesso,ma più avanti sarà fondamentale (per qualcosa che combinerà per gelosia e invidia verso Sana,non altro che riguardi Akito :P ve lo dico in tempo). Per ora sappiamo solo questo; Akito è deciso a portare via Sana e... insomma,se voi ci state capendo qualcosa vi soprannomino santi. Ormai anch'io mi sono persa!

Ne voglio approfittare per chiedere scusa al mio gruppo FB, non sono attiva quasi per niente e non ho mantenuto la promessa dello spoiler,quindi... sono veramente meschina. Ma stavo veramente male oggi,dolore alla pancia e tutto il resto è un miracolo se ho postato davvero un capitolo.

Mi scuso, di nuovo, Per le note più lunghe di un capitolo intero e... Voglio ringraziare (in particolar modo) Angel92. Era una delle ragazze più simpatiche che conoscevo su questo sito ed adesso ho paura mi odi,quindi... ti chiedo scusa per la scorsa volta,davvero,col cuore <3<. Non sono con il tab quindi non riesco a mandare i cuori (hahah ^.^),perdonami.
Più che ringraziare vorrei abbracciare PiccolaSognatrice91, un anno fa era stata la mia fonte d'ispirazione e senza di lei non avrei potuto andare avanti perchè mi sarei fermata al primo capitolo; parlavamo,tanto,e quando ho visto che allo scorso capitolo aveva ripreso a leggere la mia storia mi sono commossa tantissimo. Mi sei davvero mancata, sei stata la prima qui su EFP a darmi il tuo supporto; i tuoi consigli sempre utili,e i tuoi pareri importanti. Non vedo l'ora di risentirti.
Ringrazio,inoltre tutte quelle che mi hanno espresso il loro parere nelle recensioni, che mi hanno aggiunto alle preferite,seguite e ricordate. E, sorprese delle sorprese: anche come autrice preferita. Questo sì che mi ha davvero resa felice ^.^
Altra cosa... Ne approfitto per fare pubblicità alla mia flash pubblicata nella sezione comico intitolata "Problema-Vestiti: Quando non sai cosa mettere...". Mi piacerebbe molto se passaste a dare un occhiata ^.^

Wuao,ho scritto davvero tanto. Ci vediamo il.... Dunque, il 12 pubblicherò una drabble su questo fandom di kodocha,e per quanto riguarda questa storia credo mi farò sentire la settimana del 15. Ci sentiamoo! E scusate (in anticipo) i/l mio/miei ritardo/i. Ciaooo!

Ritorna all'indice


Capitolo 16
*** 16 ***






16.16



Quando suonò la campanella della prima ora,Tsuyoshi stava ancora arrancando per strada. Di fronte all'edificio fece un enorme respiro,appoggiando le mani sulle ginocchia affannato. Invece di entrare nella sua classe,però,decise di passare per il terrazzo.
Era vuoto,non c'era nessuno,o meglio.... C'era qualcuno che lui conosceva bene.
Aya stava camminando proprio sul ciglio dell'edificio,dove non c'era nessuna barriera e molte possibilità di cadere. Sembrava assorta,fredda,arrabbiata...
"Aya?" Chiese con titubanza.
La bruna alzò lo sguardo verso di lui,fredda come il ghiaccio. "Ciao."
Tsuyoshi spostò lo sguardo a destra e a sinistra. "Lo sai... lo sai che potresti cadere?"
"Credi che sono davvero così stupida? Se faccio una cosa è perchè so di non correre rischi. Come per noi due."
Quella risposta lo ghiacciò all'instante. Che significava? Stavano parlando di loro due o del fatto di cadere a trenta metri da terra?
"Aya,vuoi parlare? Se vuoi dirmi cosa succede io..."
"Zitto! Stai zitto!"
Quella non era la sua Aya; quella era un Aya corrotta da qualcosa più grande di lei stessa.
"Scendi,per favore,da lì sopra. Parliamone faccia a faccia." Le disse risoluto come solo poche volte era stato.
All'improvviso vide il volto di Aya trasformarsi in una maschera di dolore. Quando si girò verso di lui aveva gli occhi lucidi e le labbra che tremavano.
Mentre Tsuyoshi la guardava allibito Aya corse verso di lui abbracciandolo con slancio. Nascose il volto appoggiandosi al suo petto e continuò a tremare per tutti i successivi dieci minuti.
"Aya,vuoi dirmi che succede?"
"è solo che..." In un lampo la ragazza spalancò gli occhi,riflettendo a lungo. Non poteva dirglielo,non poteva dirgli di come si sentiva trascurata da tutti. "Niente. Va tutto bene." Sapeva che però non era vero,lei non stava bene con se stessa.
Tsuyoshi la abbracciò per i successivi dieci minuti,con aria currocciata e preoccupata. Non sapeva cosa dire per farla stare meglio.
"Perchè..." Iniziò Aya facendo un grande respiro per darsi coraggio, "Perchè prima stavi parlando con Sana?"
"Con Sana?"
"Già."
"Non stavo parlando con Sana,era solo... con il suo amico che stavo parlando." Tsuyoshi rabbrividì alla sola parola 'parlando'.
"Quello biondo?"
"Sì,lui. Non sembra granchè simpatico,è molto misterioso secondo me; mi sembra di averlo già visto da qualche altra parte ma non ne sono sicuro."
Una gran folata di vento li investì in pieno,facendoli rabbrividire. "Entriamo dentro,tesoro?"
Aya annuì,seppur non ancora convinta. "Va bene."
Si diede della stupida per i pensieri negativi che faceva,Tsu era suo; in quel momento,e per il resto dei loro giorni. Senza esagerare,ovvio,ma finchè ne era innamorata doveva per forza essere così.
Intrecciò la sua mano con quella del ragazzo e camminò spedita verso la loro classe.
Più tardi avrebbe parlato con Sana,e tutto si sarebbe risolto il più in fretta possibile.


"Che antipatica." Gomi digrignò i denti pensando alla linguaccia che gli aveva fatto Hisae mentre era riuscita a prendere un voto migliore di lui.
Tra loro era così,un rapporto alquanto strano ma che il più delle volte li portava a baciarsi e a non staccarsi più. Si erano lasciati poco prima di finire l'estate,dichiarandosi tregua,e decidendo di continuare da amici. Il che era durato solo... una settimana prima che ricominciassero con i soliti battibecchi.
Gomi si passò una mano sul viso con fare sconfortato. Era passata solo una settimana e già non faceva altro che pensare a lei e ai suoi occhioni che l'avevano fulminato talmente tante volte da non tenerne il conto. Lo sguardo che però preferiva che gli rivolgeva Hisae era quello malizioso. Quella ragazza era un vero diavolo,ne era sicuro!
Finì di posare i libri nel suo armadietto e cercò di pensare ad altro mentre si dirigeva in classe. Peccato che una scena lo fecefermare proprio di fronte alla porta:
Un ragazzino del primo anno cercava di invitare ad uscire fuori Hisae.
Gomi restò un attimo interdetto,prima di decidersi di farsi avanti con passo pesante.
"Hisae,tesoro!" Fece passare una sua mano inrtorno alla vita della sua ex e la strinse con forza a sè.
"Oh!" Il ragazzino scosse la testa confuso,"Mi dispiace,non sapevo fossi fidanzata! Scusami se puoi!" E prima ancora che la bruna potesse spiaccicare parola lui scomparì nel corridoio,rosso di vergogna.
"Da dove diavolo arrivi tu? Che cavolo c'entri?!" Gli scrollò il braccio dalle spalle con rabbia.
"Andiamo,non mi vorrai dire che volevi uscire con un tipo più basso di te! Era un metro ed un tappo!"
Malgrado tutto ciò, Hisae si ritrovò a ridere di fronte all'espressione che fece il moro, però subito dopo si riprese tirandogli un pizzicotto al braccio. "Non sono cose che ti devono interessare in ogni caso." Rispose incamminandosi verso il suo banco in classe.
"Tanto ti ho visto che ridevi,è inutile fare la sostenuta." La seguì fino al loro banco,per poi sedersi vicino a lei,con un sospiro di sollievo.
Sapeva che parlare con quella ragazza cocciuta lo faceva sentire in qualche modo meglio. Per un attimo era come se tutti i problemi con suo fratello scomparissero,insieme alla richiesta inaspettata di Sana.


Per il resto dei minuti di lezione Sana non fece altro che artoccigliarsi la lunga ciocca di capelli ramati che le cadeva al lato del viso.
Tokyo,il criminale, la relazione tra il suo ex migliore amico e la sua migliore amica, Fuka con Akito, la banda di criminali. Solo adesso si scopriva che il capo della banda era il fratello di Gomi.
Erano troppe cose,ed erano successe tutte così in fretta... Non si aspettava questo una volta atterrata a Tokyo. Pensava che tutto sarebbe stato più semplice.
La sua nuova impresa di conoscere Akito si stava rivelando un fallimento. Quel ragazzo era un... mistero irrisolvibile.
Sapeva che avrebbe potuto sapere tutto su di lui solo parlando con il fratello di Gomi,eppure le sembrava quasi di tradire la sua fiducia. Che cosa seccante per lei che era una curiosona.
Abbassò lo sguardo scuotendo la testa e vide che Gomi era appena arrivato in classe.
"Goomi! Vieeenii quii!"
Gomi alzò la testa confuso e si sedette vicino a Sana,goffamente come sono soliti fare i maschi.
"Cos’è quell’aria felice che hai?" Chiese Sana sorridendo con un pizzico di malizia. "Scommetto che c’entra Hisae."
"Perchè dovrebbe c’entrare Hisae se IO sono felice? La mia vita non gira intorno a lei, altrimenti tutto il giorno sarei peggio di un bufalo per come sbufferei.“ Ribattè lui orgoglioso alzando il mento.
"Sì,sì,okkaaay,come vuoi. Adesso parliamo di cose serie…"
"Ragazzi! Al posto“ Li richiamò l’insegnante entrando dentro la classe con delle cartelle in mano.
Sana abbassò la voce di due toni,bisbigliandogli "vorrei parlare con tuo fratello,non è che puoi per caso dirgli che lo voglio vedere domani sera subito dopo la scuola?“
"Sana,ma tu sei sicura che…“
"Ti prego,“ lo fermò subito, "è importante,non ti metteremo inmezzo. Ma io voglio risolvere questa faccenda,costi quel che costi. Ti prego Gomi,per favore…“
"Va bene.“ Sospirò Gomi sconfitto. "Gli dirò che vi incontrerete al bar all’angolo subito dopo l’orario scolastico.“
"Ah,grazie mille!“ Gli disse sincera,prima di voltarsi e seguire la lezione con nuove certezze in testa.


La campanella della scuola suonò ripetutamente,per annunciare la fine delle lezioni.
"Fuka,ti prego,ti prego,ti prego,quei compiti di matematica proprio non riesco a capirli! Ho bisogno di aiuto,ti pregooooh.“ Sana aveva congiunto le mani a preghiera sotto al mento per convincere la sua amica.
Ad un certo punto si rese conto della verità: Fuka non la stava nemmeno ascoltando. "Ma Fukaaaah“ piagnucolò.
Arrivate al cancello Sana si fermò improvvisamente. "Ops. Mi sa che ho dimenticato la cartella in classe. Hehe“
Si girò a dire a Fuka che tornava un attimo dentro la scuola ma lei ormai era ormai sparita. Non l'aveva nemmeno aspettata.
Che cattiva,pensò Sana con il broncio. Dopo di questo,girò i tacchi e corse dentro l'edificio.
La scuola ormai era quasi deserta. Le aule vuote e … Ah,ecco la mia classe,pensò Sana entrando nell'aula. Corse come un razzo al suo banco e afferrò la cartella,solo dopo si accorse di Tsuyoshi. Era seduto al suo banco, composto,con un braccio a cui poggiava la testa inclinata e lo sguardo rivolto fuori dalla finestra.
Quel giorno erano tutti distratti,chissà come mai,pensò Sana mentre un grosso gocciolone le cadeva sulla fronte.
"Tsuyoshi!“ Esclamò sedendosi al banco vicino a lui. "Che fai così da solo? Dov'è Aya?“
"Oh,Sana,scusa non ti avevo notata.“ Disse; e subito dopo abbassò la testa sospirando.
"Tsu? Va tutto bene? Sai che se c'è qualcosa ne puoi parlare con me,vero?“
"Sana,a te piace Akito,non è vero?“
"Eh? Che? Cosa?“ Domandò Sana velocemente strabuzzando gli occhi.
"Insomma, io non lo so, sembrava che fosse così. A lui tu piaci,almeno credo, l'ho notato dal modo in cui ti guarda. Quindi mi domandavo se forse anche a te lui potesse piacere.“
Sana si sforzò di mantenere il sorriso in faccia. Le parole di Tsuyoshi erano riuscite ad afferrarle il cuore un altra volta,per spezzarlo di nuovo. Non pensava più a lui come ad un possibile fidanzato,eppure si sentì ferita come se i suoi sentimenti verso di lui non fossero mai camibiati.
Deglutì varie volte. "No,Tsuyoshi, Akito non si è preso nessuna cotta per me. E io non sono innamorata di lui. Hai preso un granchio,non succederà mai niente tra di noi.“
"Già.“ Sospirò lui.
Rimasero diversi minuti in silenzio,in una certa atmosfera tesa e rilassata allo stesso tempo. "Allora,come va con Aya?“
"è strana,Sana,stranissima. Non capisco cos'ha,ma non è più la mia Aya. Non la riconosco più.“
"Mi dispiace Tsuyoshi.“ Aya era una cara ragazza,da come ricordava. Da quando era tornata a Tokyo però non la vedeva più come prima.
"Sana... Io vorrei che tornassimo amici. Migliori amici. Tu sei sempre stata speciale per me,anche se non nel modo che pensavamo.“ Finalmente Tsuyoshi si volse a guardarla. "Ti va Sana di essere la mia migliore amica?“
"Sì,Tsu, io ci sarò sempre.“ Fece un sorriso a trentadue denti e lo abbracciò di slancio, in parte anche per nascondere le lacrime che stavano pericolasamente per cadere dai suoi occhi.
Deglutì,e con lo sguardo rivolto verso la finestra finalmente capì che Tsuyoshi non sarebbe mai stato suo. Era finita. Completamente. E poteva riniziare. Riniziare in un modo diverso. Riniziare senza il sentimento di amore che la legava a Tsuyoshi.
Sì,pensò Sana sorridendo sul serio, basta pensare a lui.




ANGOLO AUTRICE :
Salve a tutte ragas E BUON NUOVO ANNO... *si nasconde sotto il letto * scusate il mio IMMENSO ritardo nel pubblicare,non ho mai avuto intenzione di abbandonare la storia. Giuro.
Ho pubblicato questo capitolo come regalo per il nuovo anno. DOVETE AMARMI. * piange *.
Questi mesi di assenza hanno una spiegazione: mi sono buttata completamente nel mondo dei fandoms; ho letto tutta la saga di The Maze Runner, di Shadowhunters,Twilight,hunger games e divergent. Heheh. Mi sono comprata anche due collane di HG, e adesso mi sto appassionando ad un anime chiamato "Death note“ (SE QUALCUNO HA IL QUADERNO SI FACCIA AVANTI.) shippo troppo L e Light. Aww. E vabbe,problemi seri insomma v.v
Cooomunque,nonostante tutto rieccomi qui. Questa storia è già tutta programmata,so già la fine e quello che dovrà succedere, quindi cinque capitoli o poco più e BOOM. La storia finirà. Abbiate pazienza,so che è dura sopportarmi...
Con questo chiudo il discorso e tutto il resto. Spero che il capitolo via sia piaciuto e che non vi abbia deluso,fatevi sentire in molti con le recensioni,non abbandonatemi a me stessa.

P.S. A proposito di questo fatto di fangirl. Ho da poco iniziato "Skins“,trovo che Tony e Sid assomiglino molto ad Akito e Tsu HAHAHAHAH. La gente che conosce 'sta serie capirà. v.v

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=2244767