Ice Is My Life

di LondonEye
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. ***
Capitolo 2: *** 2. ***



Capitolo 1
*** 1. ***



Il ghiaccio era la sua vita.
Sin da bambino non aveva conosciuto altro che ghiaccio: il ghiaccio che gli aveva portato via i suoi genitori, il ghiaccio che lo aveva condotto da Gran Papà e gli altri troll*, il ghiaccio che gli aveva dato un lavoro con cui mantenersi, il ghiaccio che gli aveva fatto incontrare Anna. Ogni cambiamento nella sua vita era dovuto ad esso.
Amava il ghiaccio, ne era tremendamente affascinato, e non poteva fare a meno di pensarlo ogni volta che posava gli occhi sulla giovane regina di Arendelle.
Anna era una bellissima ragazza, e le era molto affezionato, ma Elsa era diversa.
Era misteriosa, era forte, era fragile e rischiava di incrinarsi e rompersi al minimo tocco, era fredda, era elegante e sinuosa.
Elsa era il ghiaccio, e come esso era pericolosa e proibita.

Aveva tentato in ogni modo di togliersela dalla mente, di pensare ad Anna, ma poi a cena si metteva a far volteggiare a mezz’aria fiocchi di neve con fare annoiato fra una portata e l’altra e lui tornava al punto di partenza.
Aveva provato a capire come fosse arrivato al punto di non riuscire più a togliersela dalla testa, e si rese conto che era stata Anna involontariamente a farlo accadere: un paio di settimane dopo lo scioglimento dell’inverno perenne aveva insistito che lui ed Elsa andassero a fare una passeggiata insieme nella natura.
Aveva detto che lui era ancora troppo in soggezione da lei e doveva conoscerla meglio, che lei lavorava troppo e aveva bisogno di un po’ di relax, che la cosa avrebbe fatto bene ad entrambi.
Non sa bene come, ma da quando tornarono da quella che si rilevò una piacevole mattinata insieme non riusciva più a togliere la bionda dai propri pensieri.
Essere colui che si occupava ufficialmente della raccolta di ghiaccio del regno aiutava, perché passava gran parte delle sue giornate fuori nelle montagne, e quando tornava Anna era troppo felice di rivederlo che a stento riusciva a vedere qualcosa -o qualcuno- di diverso dalla loro camera da letto. 
In un attimo di follia si chiese se Elsa provasse lo stesso per lui e gli avesse dato quella carica apposta per tenerlo lontano dalla sua vista… del resto che senso ha una cosa simile in un regno governato da una regina che può creare tutto il ghiaccio che vuole con meno di uno schiocco di dita? Ma poi era tornato in sé, e si era sentito ancora più in colpa del solito nei confronti di Anna. La sua Anna che lo amava tanto, la sua Anna che lo spingeva entusiasta a familiarizzare con Elsa.

Elsa era pericolosa perché un passo falso lo avrebbe rispedito sulla montagna del Nord a vivere coi troll. Elsa era proibita perché avrebbe rovinato il suo rapporto con Anna.

Elsa era il ghiaccio, ed era la sua vita.
 
 
Note dell’autore        
*ho sempre immaginato che i genitori di Kristoff fossero morti a causa di un incidente legato al ghiaccio, inoltre nel film vediamo come da bambino, seguendo la scia di ghiaccio lasciata da Elsa, arriva dai sopracitati troll che vedendolo lo adotteranno.
 
Ciao! Questo aborto è nato dalla visione della quarta stagione di Once Upon A Time, da questa scena in particolare:



Come molti di voi sapranno nel telefilm sono presenti i personaggi di Frozen e non so come mi sono ritrovata a shippare Elsa e Kristoff. Non ho mai pensato a loro in certi termini nel film, niente mi dava motivo di farlo, ma in quel  telefilm sono una delle cose più adorabili del mondo, sempre a punzecchiarsi ma allo stesso tempo a salvarsi la vita a vicenda, e certi sguardi e sorrisi che si lanciano… insomma, eccomi qui a scrivere Kristelsa. Probabilmente ci saranno altre one shot precedenti o successive a questa scena, probabilmente saranno collegate (di sicuro vedremo la mattinata in cui Kristoff ha perso la testa per la nostra amata regina, è la prima shot che scriverò dopo di questa) e probabilmente prima o poi arriverò a scrivere di loro come coppia nel vero senso della parola e non solo con Kristoff che rimane incantato come un’ebete a guardare Elsa che fa apparire fiocchi di neve, solo che non so quando perché ho poco tempo e non è che sono soddisfattissima di questa prima shot quindi vedremo… in ogni caso a presto (spero), se mi lasciate un parere sarò più che felice :)

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Capitolo 2
*** 2. ***


Kristoff, in piedi davanti ai cancelli del castello, era in ansia. Sistemava ossessivamente la slitta e le redini di Sven cercando disperatamente di distrarsi.

Doveva passare l’intera mattinata con Elsa per volere di Anna e non sapeva come avrebbe dovuto comportarsi… doveva chiamarla Maestà come faceva di solito? O seguire il consiglio di Anna e iniziare finalmente a chiamarla Elsa? Suonava così strano sulle sue labbra... ai suoi occhi lei era e sarebbe sempre stata la regina, non riusciva a vederla in altro modo. Sapeva che era tremendamente fragile, lo aveva visto coi suoi occhi, ma gli metteva una soggezione che poche altre cose al mondo erano in grado di dargli.

“E’ solo Elsa, Kristoff, non morde” gli aveva ripetuto per la milionesima volta quella mattina Anna, ma niente sembrava aiutarlo. Non era solo Elsa, era la regina che comandava su un intero regno, che camminava con austerità ed eleganza innate, che aveva il potere legislativo e materiale grazie ai suoi poteri di distruggere chiunque. Come poteva considerarla “Solo Elsa”?

A toglierlo dai suoi pensieri ci pensò una voce delicata e piuttosto timida:

“Buongiorno, Kristoff”.                                   

Davanti a lui, in un bellissimo abito di ghiaccio, c’era la protagonista di tutti i suoi pensieri, la regina di Arendelle.

Alzò la testa di scatto e per poco non cadde dalla slitta per la velocità con cui si mise in piedi e andò ad inchinarsi leggermente davanti a lei, mormorando in automatico:
“Maestà”.

Elsa rise portandosi una mano davanti la bocca, e Kristoff non poté fare a meno di notare quanto diversa era quando rideva.

“Chiamami Elsa, oggi saremo solo io e te e non c’è nessun bisogno di essere formali”.

“Certo Maes… Elsa” biascicò impacciato grattandosi la parte posteriore del collo.

La regina nel frattempo guardava dietro di lui, osservando con curiosità Sven che li fissava con la sua solita faccia amichevole. Kristoff seguì il suo sguardo e sembrò risvegliarsi da una specie di trance:

“Oh sì…ehm…ho preparato Sven e la slitta, possiamo partire anche subito se volete, così torneremo prima di pranzo”.

Elsa annuì sorridendo e andò a posizionarsi con eleganza nella slitta, Kristoff che la osservava. Dopo un paio di secondi, preso un respiro profondo, la seguì anche lui invitando Sven a partire.

Il viaggio non durò molto, non erano intenzionati ad allontanarsi troppo, specialmente non per la prima escursione della regina fuori dal castello senza nessuna guardia al seguito. Elsa rimase in silenzio tutto il tempo, aumentando l’ansia di Kristoff… doveva dire qualcosa? La stava annoiando? Con Anna era stato così facile attaccare bottone da subito ma Elsa era così diversa…

Una volta arrivati ci pensò lei a rompere il ghiaccio:

“Wow Kristoff, guarda!” disse con una voce così piena di meraviglia e di infantile gioia che il montanaro quasi faticò a riconoscerla. Elsa stava indicando la radura dove erano appena approdati, stranamente priva di neve e piena di vita grazie a diversi uccelli che svolazzavano e qualche raro fiore che aveva resistito all’autunno.

Sentendosi molto più sicuro di sé sorrise per la prima volta da quando erano partiti e si avvicinò a lei, osservando anche lui con ammirazione la bellezza della radura. Liberò Sven dalle sue redini e si affrettò a raggiungere la regina, che si era avvicinata con fare interessato ad un albero da cui spuntava un nido di un non ben specificato uccello. Avvicinandosi a sua volta notò al suo interno degli uccellini che non potevano avere più di una settimana di vita, e il suo sorriso si addolcì. Girandosi verso la ragazza al suo fianco rimase meravigliato nel vedere il modo in cui li osservava, come se non avesse mai visto niente di più bello in vita sua.

“Sono dei passeri” disse Kristoff, accarezzando delicatamente con un dito la testolina di uno degli uccellini.

Elsa si girò verso di lui con gli occhi spalancati dallo stupore e poi tornò a concentrarsi sul nido, la bocca che formava una piccola ‘O’.

“Non ne avevo mai visto uno, sono bellissimi” disse infine sorridendo, gli occhi luminosi.

Kristoff rimase un po’ spiazzato da quella affermazione, chi non aveva mai visto un passerotto in vita sua? Poi però si rese conto che Elsa era stata chiusa in un castello per 13 anni, passando la maggior parte delle sue giornate in una singola stanza, per lei quasi ogni cosa di quella radura era nuova.

Sorridendo, si rese conto di quante cose voleva improvvisamente raccontarle.

“Sono uccelli molto socievoli, non è difficile vederli nelle piazze del regno a raccogliere briciole in terra a pochi passi dagli umani” disse, invitandola con lo sguardo ad accarezzarli come stava facendo lui da qualche secondo.

Elsa parve capire il suo invito, ma si limitò ad abbassare lo sguardo verso le proprie mani con sguardo preoccupato e triste per poi a tornare ad osservare gli uccellini.

Kristoff notò la cosa, e aggiunse:

“Non devi avere paura, non gli farai del male. C’è amore nei tuoi occhi, si vede che trovi bellissimi questi piccoletti e non saresti mai in grado di ferirli. L’amore scioglierà, no?”.

Elsa girò lentamente lo sguardo verso di lui, sorpresa. Parve pensarci un po’ e poi molto, molto, lentamente, un sorriso si aprì sul suo viso e con sguardo determinato avvicinò un dito tremante ad una delle testoline che spuntavano dal nido.

Kristoff guardò incuriosito mentre con delicatezza la regina accarezzava un uccellino e la gioia parve riempirla nuovamente come quando erano giunti alla radura inizialmente.

“Guarda! Gli piace!” disse mentre accarezzava l’uccellino, che cinguettava felice al tocco. Aveva il viso illuminato dalla gioia e rideva come non l’aveva mai vista ridere prima. Gli ricordava tantissimo Anna.

Passarono circa due ore nella radura, nelle quali Kristoff spiegò ad Elsa varie cose sugli animali presenti in essa (rimase particolarmente affascinata da alcuni scoiattoli) e sui pochi fiori che spuntavano nell’erba. Ogni nuova cosa che osservavano regalava ad Elsa un sorriso luminosissimo. A un certo punto Sven le leccò una mano  e con incredibile sorpresa di Kristoff lei non solo non si spaventò, ma ricambiò accarezzandolo e dicendogli quanto tenero fosse.

Kristoff non credeva di aver mai visto niente di più bello in vita sua.

Rientrarono al castello all’ora di pranzo, dopo aver passato il viaggio di ritorno a chiacchierare degli animali che avevano osservato e progettando una nuova uscita non appena gli impegni di Elsa lo avrebbero permesso.

Dopo aver mangiato, Anna si ritirò nelle sue stanze con Kristoff per parlare delle rispettive mattinate.

“Allora? Come è andata?” chiese con trepidazione la principessa, era veramente curiosa di sapere come era andata la mattinata fra il suo fidanzato e la sorella.

“E’ stato bello! Non pensavo sarebbe piaciuto così tanto ad Elsa!” disse, e con entusiasmo iniziò a raccontare di tutto quello che avevano visto.

Nel mezzo del racconto qualcuno bussò improvvisamente alla porta, e la regina in persona entrò  nella stanza.

“Anna?” chiese, “Puoi raggiungermi nel mio studio? C’è una cosa di cui vorrei ti occupassi”.

“Certo, arrivo subito” disse Anna alzandosi dal letto e preparandosi a seguirla.

“Grazie, oh e ciao Kristoff!” aggiunse la regina uscendo dalla stanza.

"Ciao Elsa!" rispose il biondo.

Anna si girò sorpresa verso di lui:
“Non l’hai chiamata Maestà!”

Kristoff parve confuso.

“Oh…devo? E’ solo Elsa”.

Il  sorriso non abbandonò il volto di Anna per il resto della giornata.

 

Note dell’autore

 

Buon anno a tutti! Prima di quanto pensassi eccomi qui con un’altra shot... come promesso ho scritto della mattinata passata insieme ad Elsa che ha fatto perdere la testa a Kristoff. Trovo molto plausibile la meraviglia della regina nell’osservare il mondo, è sempre stata confinata nel castello e anche quando era ancora libera di stare con Anna era troppo piccola per avventurarsi troppo lontano dai cancelli, per lei è tutto nuovo adesso! So che è molto difficile che i passeri si riproducano in pieno inverno ma facciamo finta di niente xD anche stavolta non sono soddisfattissima del risultato finale ma sto prendendo questa raccolta molto alla leggera e finora mi fa sempre piacere mettermi all'opera su nuovi capitoli quindi va bene così, è quello lo scopo per cui l'ho iniziata... ringrazio tutti per le recensioni, siete stati gentilissimi, e ringrazio anche i lettori silenziosi, spero avrete presto voglia di darmi un parere :) a presto col nuovo capitolo, non so se riuscirò ad aggiornare sempre così in fretta visto l'imminente arrivo della temuta sessione invernale ma ce la metterò tutta :)

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