Reborn - La Rinascita

di xJames
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Piccadilly Circus. ***
Capitolo 2: *** L'Attentato. ***



Capitolo 1
*** Piccadilly Circus. ***


«Eccomi, mio Signore».
L'uomo apparve come dall'oscurità, camminando con passo felpato.
«Giusto in tempo, mio caro».
Il successore del vecchio Signore Oscuro aveva ufficialmente ripreso il posto di Voldemort qualche mese prima, rivendicando e ampliando alcuni dei programmi di quest'ultimo. Per il nuovo Signore, il tempo in cui Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato era al suo massimo splendore erano tempi d'oro, ed egli non aspettava altro che riportare il suo ed il proprio nome in auge nuovamente. Lui sì che aveva saputo come prendere in mano la situazione e pensare a qualcosa per cambiare il mondo ed epurarlo dagli ingiusti e dai ladri. Ma ormai mancava poco tempo per la ripresa dello scettro, giusto le ultime organizzazioni e il mondo sarebbe ripiombato nel terrore. Un terrore che gli avrebbe fatto indicibilmente bene.
«Prego, siediti».
L'uomo che era entrato come dall'oscurità, continuò con il suo passo felpato a camminare per la sala, sedendosi in mezzo ad una donna dai capelli biondi e ricci ed un uomo bruno. Si toccò la fronte strofinandosi la vecchia cicatrice, poi posò le mani sul tavolo e aspettò che il suo padrone parlasse.
«Mi fa piacere avervi tutti qui in questo momento» annunciò alzandosi quello. «Stiamo per creare un nuovo esercito, e forti dall'insegnamento di Voldemort» al cui nome tutti calarono il capo, come se fosse stato nominato qualcuno di sacro, «riusciremo ad avere successo nella sua e nella nostra impresa e riscattarlo».
Guardò un po' in giro i visi e le emozioni che aleggiavano.
«Faremo di più!»
Urletti di giubilo si diffusero lungo la stanza.
«Saremo più incisivi ed estenderemo il nostro impero e la nostra forza. Tutti sapranno il nostro nome e si sottometteranno a noi».
L'ultimo arrivato lo guardava con fervore e passione negli occhi, e alzò la mano, aspettando che il suo padrone gli desse il permesso di parlare.
«Prego».
«Come cominceremo, mio Signore?» chiese, con la voce che tremava per l'emozione.
«Cominceremo col riparare laddove Voldemort ha sbagliato».
«Se posso permettermi ho un'idea, mio Signore».
«Mi fa piacere, caro. Prego, esponila. La vogliamo sentire tutti, vero?»
La sala assentì.
«Be', io pensavo... potremmo... potremmo conciliare delle cose... cioè, nel senso... ho alcune persone da sistemare... potremmo, per esempio, portarle in una piazza e fare un attentato di massa, e … persone di valore, ovviamente... così concilieremmo due cose, spargeremmo terrore, e attaccheremmo il sistema nel suo centro».
Ci fu qualche momento di silenzio, poi il nuovo capo rispose.
«Mh... sai, ho faticato a pensare che tu fossi cambiato. In fondo è stata anche colpa tua se Voldemort ha perso. E' stata soprattutto colpa tua. E' forse troppo dire solo colpa tua? Probabilmente sì. Comunque, mi sono fidato. Mi avevi convinto con il tuo discorso, con il tuo fervore... e con il Veritaserum, ovviamente. Meglio averti dalla mia parte, che dalla parte degli altri. Questa cosa che mi hai detto mi piace, sai.. mi dimostrerebbe che sei davvero dalla nostra parte, e inoltre ci porterebbe avanti col lavoro... be'... Piccadilly Circus, come luogo, che ne dici?».
«Grazie, grazie mille della fiducia, mio Signore, grazie!» adulò lui. «Piccadilly Circus è perfetto! Ora di pranzo?»
«Ora di pranzo» assentì l'altro.

Harry e Ginny stavano organizzando alcuni documenti.
«Amore?» disse la donna.
«Dimmi». Rispose il marito.
«Ti amo».
«Che dolce!»
«Lo so!»
«Patetici».
La piccola Lily Luna scendeva le scale e aveva sentito lo scambio tra i genitori. Ginny saltò in piedi. «Lily Luna!» scandì. «Dove hai imparato ad essere così acida?» 
«Scusa, mamma» ribatté la figlia con tono sommesso.
«Ecco» affermò Ginny, aggiustandosi la maglietta e risiedendosi. «Così mi piaci». 
Loro non lo sapevano, ma dietro Lily Luna li stava imitando in una patetica parodia.
«Amore, stavo pensando...» disse Harry. «che ne dici di andare a fare un giro tutti insieme, domani? Tutta la nostra famiglia! Poi potremmo chiamare Ron ed Hermione, o anche altri vecchi amici di scuola. Una rimpatriata».
«Ma sì, Harry... è una bella idea! E' tanto che non usciamo... Ci vuole prima un po' di organizzazione, però».
«Ovvio. Ci potremmo vedere qui, e poi verso ora di pranzo partiamo. Prima dobbiamo andare a Piccadilly Circus, ho delle faccende da sbrigare. Poi possiamo andare a fare un picnic, che ne dici?»
«Perché dobbiamo venire con te a sbrigare queste faccende a Piccadilly a ora di pranzo?»
«Preferirei... la vostra compagnia.... mi scoccio troppo da solo» titubò lui.
«Okay» assentì insicura Ginny. «Chiamo tutti gli altri» e si alzò dal divano col telefono in pugno.
Lily Luna risalì le scale.
Harry sorrise.


Ciao a tutti! Mi presento con questa nuova fan fiction, su cui ho molte aspettative! Spero che vi piaccia, fatemi sapere come trovate questa piccola introduzione (gli altri capitoli saranno più lunghi) con una piccola recensione, se vi va!
Alla prossima, spero di poter aggiornare prestissimo! 
<3


 

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Capitolo 2
*** L'Attentato. ***


Hermione e Ron insieme ad Hugo aspettavano fuori casa Potter. Ginny si affacciò alla finestra.
«Due minuti e siamo pronti anche noi!»
«Va bene!» urlò di rimando Ron. «Che seccatura, mia sorella non è cambiata di una virgola, ci mette sempre ore...» aggiunse sottovoce.
«Ti ho sentito!» gridò una voce da dentro casa.
«Ma che ca.... com'è possibile?!» imprecò lui.
Hermione rideva forte mentre posava i cestini da picnic a terra.
La porta si aprì. Harry ne uscì, seguito da Lily Luna, trasportando molti cestini.
«Hey Harry!»
«Ron! Tutto bene?»
«Niente male. Ricevuti messaggi da Hogwarts?»
«Sì, Albus me ne ha mandato uno che mi è arrivato ieri sera. Dice che va tutto bene, e assicura anche per Rose.»
«Non si preoccupa mai di scrivere una lettera, eh, mia figlia? Tanto glielo pago io l'inchiostro...»
«Oh, andiamo Ron! Sono i suoi primi mesi ad Hogwarts, sarà presa da tutte le attività... ricordi i nostri?» sollecitò Hermione.
«Già, che bello! Troll, punizioni nella Foresta Proibita, Fuffi...»
Risero di cuore ricordando quei giorni, e lo stavano ancora facendo quando Ginny, finalmente pronta, uscì fuori casa.
«Ciao Ginny! Mi ha chiamato Luna, purtroppo non potrà esserci. Indovina perchè?» chiese Hermione.
«Ricciocorni?»
«Esatto!»
Ginny sorrise. «Non cambierà mai! Comunque neanche Neville potrà esserci».
«Peccato» subentrò Harry. «Vuol dire che ce la spasseremo da soli!».
Cominciarono ad incamminarsi verso Piccadilly Circus, Lily Luna e Hugo davanti che confabulavano e ridevano. Ginny aveva il sospetto che gli stesse raccontando delle smancerie tra lei ed Harry del giorno prima.
Era ora di pranzo. Stavano per entrare nella piazza quando Harry esclamò: «Oh, al diavolo, le sbrigo domani queste faccende! Ci potrebbe volere un po'. Andiamo direttamente a pranzare, no? Io ho fame.»
«Sì! A chi lo dici! Sto morendo» si accodò Ron.
«Ron dovresti metterti un po' a dieta» notò la moglie.
«Già, concordo» diede assenso la sorella.
«Insomma, guardati la pancia, è un cocomero».
«Quando avete terminato, signore...» disse lui, visibilmente seccato, facendo loro strada.
Hermione e Ginny risero.
Circa quindici minuti dopo erano su di un prato a mangiare. Mentre Ron smembrava una coscia di pollo ed Hermione lo guardava con disgusto, un gufo si avvicinò velocemente ai quattro, quasi cogliendo di soprassalto Harry, Ginny, Lily Luna e Hugo. Ron non si smosse neanche di un millimetro, continuando nella sua operazione, mentre la moglie sembrava essere l'unica ad essersene accorda. La lettera finì nel grembo di Harry, che la aprì e la lesse ad alta voce, esaudendo la richiesta che tutti gli avrebbero fatto di lì a poco senza farli neanche parlare:

Caro Harry,

in Piccadilly Circus è successo il putiferio. Dei maghi hanno organizzato un attentato. Sono morte circa 30 persone, tra i quali molti Ministri. Meno male che non c'era il Ministro della Magia. Non sappiamo chi e perché lo abbia fatto, se potete avvisa Ron e raggiungeteci in centrale.

 

Dall'Ufficio degli Auror – Christoph Grading

Cristhoph era un fidato collega e amico di Harry e Ron e ricevere quella lettera aveva profondamente spaventato la compagnia che cominciò a scambiare sguardi increduli.

«ATTENTATO? MA CHE CAVOLO...?!» urlò Hermione.

L'erede di Voldemort era riunito con i suoi seguaci e festeggiava.
«Fantastico, assolutamente fantastico!»
L'uomo che aveva organizzato l'attentato si srotolò in un inchino. «Grazie, mio Signore».
«Davvero un ottimo lavoro, tutti voi! Fantastico, tutti quei ministri morti... la nostre epoca del terrore è iniziata oggi, e non finirà tanto facilmente!»
Un boato di gioia si alzò dalla folla. L'uomo si toccò la cicatrice.
«Sai...» cominciò il nuovo Signore Oscuro, rivolgendosi a lui. Alla sua parola, tutti zittirono. «Ho fatto bene a fidarmi di te. Un bel bottino. L'altra volta ho sicuramente esagerato dicendo che la disfatta del Signore Oscuro era da incolpare a te, ma era per metterti un po' di pressione. E poi, per me tutti gli ex-mangiamorte ne sono da incolpare, quindi non la prendere sul personale. L'ho detto a te esattamente come lo avrei detto ad un qualsiasi altro ex-mangiamorte. Ma tu sei l'unico di vecchia data qui».
Ci fu silenzio.
«Ora, ci tocca eliminare altre persone, dall'inizio, in modo da non trovarcele tra i piedi strada facendo, cogliendole di sorpresa. Sapete di chi sto parlando».
«Sì, mio Signore» disse la folla.
«Bene».

Harry e Ron si erano recati all'Ufficio Auror e stavano sentendo la ricostruzione dell'attentato.
«Ore 13:30, tutto normale. Ore 13:31, un'orda di maghi, che esce da negozi e arriva da tutti i vicoli comincia a lanciare Avada Kedavra a tutto spiano. Ore 13:33, piazza deserta, attentato terminato» raccontò Christoph.
«Intendi dire tutto davanti agli occhi dei Babbani?» chiese un Auror di cui il mago non ricordava il nome.
«No, questi maghi avevano fatto in modo che la piazza fosse popolata da sole persone con poteri. Non che comunque avessero a cuore le vite dei babbani. Li avrebbero fatti fuori comunque. Sospetto sia solo l'inizio.».
«Wow».
«Esatto. Adesso dobbiamo localizzare chi sono. Abbiamo interrogato qualche sopravvissuto, ma non avevano riconosciuto granché. Tranne...»
Alzò due foto. «Roger Gimme e Philip Simith. Dobbiamo controllare i loro alibi e vedere se sono state solo delle sviste, poi in caso prenderli e farli confessare, per sapere chi altro c'era con loro».
«Cavolo, ho conosciuto Roger qualche anno fa, sembrava uno a posto» disse una donna dalle file degli Auror.
«Già, Christina, lo sembrano sempre. Punto due all'ordine del giorno: dobbiamo scoprire se era qualcosa di isolato o se c'è qualcos'altro dietro. Tipo un'organizzazione».
«L'unica cosa che potrebbe aiutarci sarebbe qualcuno che sa tutto» esclamò esasperata Christina.
«Tipo... io?» un'altra voce si levò dalle file degli Auror. Tutti si scostarono e lo inquadrarono. Si chiamava Fabius Moore. Puntò fulmineamente la bacchetta alla rinfusa e scandì «Avada Kedavra» prima che nessuno se ne accorgesse. Poi fuggì e scattò l'inseguimento.
Harry era in testa e sembrava deciso a non permettere che l'Auror-infiltrato scappasse.
«Aiutatemi forza!»
Molti fogli svolazzarono a terra, molti maghi inciamparono. Alcuni degli altri Uffici furono presi di sorpresa e sballottati di qua e di là. Harry incantò una mattonella e la spinse per cercare di colpire la testa di Moore, ma non ci riuscì.
«Expelliarmus» gridò, invano.
Tra gli altri incantesimi degli altri Auror lanciati da distanza si sentivano molti «Impedimenta!» o «Incarceramus!», ma neanche uno colpì Fabius. Harry ne fu molto sorpreso.
«Bravo, Potter, continua così» urlò Moore.
Christoph guardò Harry interrogativo.
In un attimo, Fabius Moore era scomparso e nessuno lo aveva visto andare via.
Harry si fermò e si fermò per riprendere fiato e così Christoph. «Che co... che cosa... intendeva?»
«Non... non... ne ho... idea».
Passarono alcuni minuti, poi Harry se ne rese conto e cominciò a correre a razzo verso la sala dove si trovavano prima.
«HARRY!» Christoph lo seguì a palla.
Harry entrò nella sala e vide ciò che aveva temuto di più: Ron giaceva a terra, supino.
 


Ciao a tutti! Ecco il nuovo capitolo! Spero vi sia piaciuto: fatemelo sapere con una piccola recensione che fa sempre sempre piacere! Alla prossima!

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