The dawn of the moon

di Snow_Queen
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un nuovo inizio ***
Capitolo 2: *** Par-ti-amo ***
Capitolo 3: *** Pulizie a casa Frost ***
Capitolo 4: *** Visite dal passato ***
Capitolo 5: *** Un nuovo inquilino ***
Capitolo 6: *** Il primo processo ***



Capitolo 1
*** Un nuovo inizio ***


   Saalve prodi cavalieeee... no ho sbagliato epoca D:
Ricominciamo... 1..2..3 prova.. ok ci siamo
Salve ragazzi/e (ma ci saranno anche dai ragazzi? Mai dire mai) questa come si può leggere è una raccolta, senza una vera fine, dove mi divertirò a pubblicare i momenti di coppia di Jack e Hiccup ♥ (come se non l'aveste già letto eh?..) 
Beh.. Bando alle ciancie! 
Buona Lettura :D ♥
S.Q




Era da un po' di tempo che Jack ci pensava su, non c’era nulla di male dopotutto in ciò che voleva fare. Erano quasi due anni che lui e Hiccup avevano una relazione stabile, si amavano tantissimo e condividevano praticamente tutto, così aveva preparato tutto nei minimi dettagli quella sera, la stanza del dormitorio era quasi irriconoscibile tanto che era in ordine e nel cucinotto c'era un bel vaso di vetro e all'interno una moltitudine di Fiordaliso. Erano il fiore preferito del suo ragazzo perciò non fu un problema andare in città a prenderne un mazzo. Il problema fu per lo più reprimere la voglia di mandare tutto all'aria temendo cose sceme come un rifiuto. Sospirò e indossò un maglioncino, il preferito di Hiccup ad essere sinceri.
Il moretto non sarebbe tornato prima di una quindicina di minuti e Jack ebbe tutto il tempo di rilassarsi e calmarsi ma fu distratto da qualcuno che aveva iniziato a battere alla porta. "Ma che.." non aspettava nessuno e si meravigliò quando aprendo la porta, trovò davanti a sé due occhi verde foresta che lo fissavano e un sorrisetto che stava a dire: Sorpresa!
-Hic.. il tuo corso non doveva finire tra quindici minuti?- era ancora un po' confuso ma lui era lì per cui si trattava solo di una piccola anticipazione.
-Il corso è finito prima e.. ho dimenticato di nuovo le chiavi..- ammise il fidanzato arrossendo un po' sulle guance, un gesto involontario che però fece sussultare l'albino, non c'era nulla da dire o da fare, amava tutto di lui e ciò lo convinse ancora di più che era una cosa giusta.
-Jack! Che bello hai preso i Fiordaliso!- in un attimo Hiccup gli era scomparso davanti, doveva aver sentito il profumo che riempiva la stanza. -Noto che hai sistemato anche un po' in giro, ma che bravo bambino..- lo sentì ridere e il cuore gli si riempì di gioia, non c'era suono più bello della sua risata
-Beh volevo rendere contento la mamma chioccia- e fu in quel momento che rise anche lui, anche se Hiccup crucciò le labbra in un broncio. -Oh andiamo, l'altra sera hai detto che ti piaceva!-
-Ero ubriaco probabilmente..- ed ecco di nuovo quel suo rossore sulle guance che adorava gli veniva voglia di stringerlo a se e baciargli ogni millimetro del viso, cosa che fece in effetti.
Si avvicinò al fidanzato e gli alzò appena il viso carezzandogli il profilo delle labbra col pollice, prima il labbro superiore e poco dopo l'inferiore.. poi gli sorrise, quel sorriso dolce che il fidanzato amava tanto, infine poggiò delicatamente le labbra sulle sue indugiandoci per un tempo che per loro poteva sembrare indefinito.
-Hiccup.. devo chiederti una cosa..-
Hiccup sembrò sussultare e si passò una mano tra i capelli.
-Va bene Jack lo ammetto, ho mangiato io l'ultimo biscotto al cioccolato che ci ha dato Elsa l'altro giorno-
-Il.. il biscotto?-Jack non poté fare a meno di ridere e gli scompigliò i capelli
-Per quanto i biscotti potessero essere importanti..- iniziò a dire sorridendo appena -Devo chiederti qualcosa di più importante..-
-Jack, così mi preoccupi di cosa devi parlarmi?-
Hiccup non capiva, ok forse i biscotti non erano importanti.. (se da quando) ma cosa c'era di così importante? Da far sì che lui avesse quella faccia.
-Hiccup.. io.. volevo chiederti..-
-Cosa?-
-Beh.. oramai sono due anni che stiamo insieme e.. volevo chiederti se..tu.. ecco si, se tu vorresti venire a vivere con me?-
Hiccup iniziò a ridere come se gli avesse raccontato una barzelletta. Cosa gli prendeva? Aveva detto qualcosa che non andava? -Perché ridi?-
-Perché fino ad ora cosa abbiamo fatto? Possiamo continuare così la stanza è perfetta per noi due ci stiamo benissimo- finalmente riuscì a spiegare il motivo della sua risata.
-Hiccup.. Questo è stato il mio ultimo anno. Dopo il prossimo esame avrò finito..-
Hic che ancora rideva si zittì di colpo. Non ci aveva pensato, oramai vivere lì con Jack era diventata una cosa naturale. Per quanto sapesse bene che quella altro non era che una camera di un dormitorio, si era dimenticato che quella non era la loro casa. Differentemente da Jack che aveva finito, a lui mancavano ancora due anni. Due anni in quella stanza senza lui.
-Mi dispiace, non volevo.. e che non ci avevo pensato.. oramai per me era questa casa nostra..- si sentì stupido per aver riso in quel modo, Jack gli aveva appena chiesto se volevano vivere, un importante passo avanti in una relazione secondo alcuni punti di vista.. e lui gli aveva riso in faccia! Che figuraccia da due soldi..
-Anche per me.. abbiamo passato tantissimi momenti qui.. Era normale considerarla casa.. è il luogo dove ci siamo conosciuti.. innamorati.. è strano lo so ma le cose non cambiano purtroppo..- gli sorrise e gli scompigliò i capelli tornando nell'altra stanza ma Hic lo trattenne, per quel che possibile in quei quaranta metri quadrati.
-E allora?- gli chiese con un sorriso un po' imbarazzato.
-Allora cosa Hic?-
-Come cosa? Allora quando andiamo a cercare la nostra nuova casa?-
Fu Jack stavolta a ridere e Hiccup si unì a lui, o almeno fino a che il fidanzato non lo tirò a se rubandogli un bacio.
 
 
--Fine Parte Prima--

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Capitolo 2
*** Par-ti-amo ***


Era passato qualche giorno da quando Jack gli aveva chiesto di andare a vivere con lui e un po' la cosa lo faceva ridere ancora. Andare a vivere insieme due persone che già lo stavano facendo.. Sembrava un po' strano eppure era ciò che avrebbero fatto.. e quando comunicò distrattamente la notizia ad Astrid, la ragazza per poco non gli distruggeva un timpano col grido che cacciò.
-Ma sei impazzita!Un altro grido così è diventerò sordo..-
-No Hiccup, non sono impazzita. Sei tu che non capisci nulla!- sbuffo lei portandosi una mano tra i capelli. -Sai cosa significa?-
-Si, che vivremo altrove. Non vedo la novità..-
Astrid dovette sospirare più volte per non prenderlo a schiaffi. Hiccup era un ragazzo intelligente ma spesso e volentieri non capiva le cose più semplici che gli accadevano. Per sua fortuna in quel momento nel bar entrò un’altra bionda che si avvicinò a loro. Era Elsa, la migliore amica di Jack. Per un periodo Hiccup era stato alquanto geloso di lei, quando si erano conosciuti Jack, gli aveva rivelato che aveva avuto una cotta per lei e per cui, nonostante fosse una ragazza magnifica, non si era mai sentito a proprio agio, o almeno fino a che lui e Jack non si erano fidanzati. Ora, da due anni a questa parte, era diventata una sua ottima amica, forse addirittura alla pari di Astrid.
-Buongior..- non riuscì a finire il saluto che Astrid la tirò giù, così che si sedesse accanto a lei.
-Gliel'ha detto!- esclamò entusiasta come se si trattasse di lei.
 -Gliel'ha detto?- anche se la sua reazione fu più calma e composta, i suoi occhi trasmettevano tutt'altre emozioni.
 -Mi spiegate?- Hiccup non capiva, cosa c'era da comprendere dietro quell'invito?
-A parte il fatto che nessuno, neanche durante qualche vacanza, qualsiasi vacanza, ha mai visto casa sua, da quando sua sorella è morta, Hiccup perché non capisci che è praticamente una quasi proposta?- Il moretto strabuzzò gli occhi, una proposta? Quella proposta?
 -Ragazze voi due avete qualche problema.-
Quasi all'unisono le due bionde sbuffarono guardandolo alquanto male secondo il suo punto di vista. -Non abbiamo nessun problema! Sei tu che sei cocciuto e non noti l'evidenza! Come quando eri convinto che Jack non ti amasse. Hiccup togliti le bistecche dagli occhi!- Astrid non sapeva più in che modo far capire all'amico la situazione.
-Astrid..- Elsa la rimproverò un pochino, lei era di sicuro più calma.. apparentemente. -Hiccup proposta o meno, so che è inutile chiederti, di stargli vicino quando ti porterà a vedere la casa.. Non è facile per lui, anche se non può sembrarlo, è un grande passo quello di far rientrare qualcuno lì dentro.-
Hiccup annuì appena, se Elsa era convinta che fosse così doveva aver ragione. Lei è Aster erano le uniche persone che conoscevano davvero Jack, lui probabilmente era tra il primo è il secondo posto. Non conosceva bene il passato del suo ragazzo, certo conosceva i fatti.. ma erano mascherati dall'allegria e la facilità con cui Jack cambiava discorso praticamente sempre. Le sue sofferenze le conosceva lui soltanto.. lui e chi gli era intorno in quei momenti.
-Ragazze scusatemi devo andare ora, ci vediamo dopo- le salutò dando un bacio sulla guancia a entrambe e si precipitò fuori lasciando le due biondine un po' sorprese.
 
 ~
 
-Hiccup? Cosa ci fai qui?- Aster non capiva, Hiccup l'aveva chiamato poco prima chiedendogli se era in casa e alla sua risposta affermativa, aveva agganciato.
-Scusami.. posso entrare?-
-Certo.-
Aster si spostò lasciandolo entrare e come sempre Hiccup ebbe l'impressione di trovarsi in un giardino botanico. C'erano piante di vario tipo un po' ovunque ma nessuna stonava con l'ambiente. Era tutto meraviglioso, Aster le curava tutte con amore dalla prima all’ultima, doveva adorare molto l’ambiente.
 -Caffè? Thè?- le domande di Aster lo riportarono alla realtà.
-Nulla grazie.. sono venuto per chiederti di raccontarmi qualcosa.. sulla morte di Emma..-
Hiccup parlò lentamente ma notò subito che Aster sobbalzò e ci mancava poco che facesse cadere una tazza. Se c'era qualcosa della vita di Jack che non sapeva, era quella.. Non si era mai azzardato a chiederlo direttamente a lui perché non voleva creargli nuovo dolore.
-Non c'è molto da dire Hiccup..- nonostante avesse rifiutato, Aster gli aveva preparato lo stesso una razza di thè, che a quel punto accettò. Sapeva bene che sarebbe stato difficile, ma voleva conoscere meglio ciò che era accaduto.
-Perché queste domande così all’improvviso?-
- Jack mi ha chiesto di andare a vivere con lui e..- si fermò qualche istante quando vide lo sguardo sorpreso di Aster. –Così.. capisci volevo..-
-Il punto è quello Hiccup, non c’è molto da dire.. per Jack è stato terribile contro ogni immaginazione ma immagino che tu lo sappia già..- Hiccup annuii e lo lasciò parlare senza interromperlo.
-La madre di Jack era cagionevole di salute e quando morì fu difficile per entrambi, Jack aveva compiuto da poco diciott’anni, Emma avrà avuto cinque anni circa.. ma per fortuna gliela lasciarono tenere.. tre anni dopo..-
Aster dovette fare una pausa e si passò la mano sugli occhi.. forse si stava chiedendo se doveva toccare davvero a lui raccontare tutto quello ma alla fine sospirò e continuò.
-Era fine novembre la neve era attecchita da poco al suolo ma il laghetto del parco cittadino si era ghiacciato ed Emma voleva pattinare a tutti i costi, così mentre pattinavano il ghiaccio, s’incrinò sotto il suo peso e cadde in acqua. Jack cercò di tirarla fuori dall’acqua il prima possibile ma quando arrivarono al pronto soccorso, c’era poco da fare.. l’Ipotermia era già arrivata ad un grado tre.. per quanto cercarono di riscaldarla.. morì poche ore dopo e con lei tutto ciò che restava della sua famiglia.. Inutile dirti che non è uscito di casa per giorni.. anzi, dire giorni è poco. Non è uscito per quasi un anno, non lasciava entrare in casa nessuno ed Elsa ed io ci alternavamo per fargli la spesa.. un giorno siamo andati insieme e notammo che il giorno prima Jack non l’aveva presa, così forzai la porta ed entrammo e indovina, lui stava tranquillo a tavola a fare colazione, era tutto disordinato in giro ma sembrava ignorarlo. Noi eravamo davanti a lui, sconvolti, e lui con un mezzo sorriso ci ringraziò di tutto e ci comunicò la sua scelta di continuare gli studi con tanto di Università..-
Per Hiccup non fu proprio semplice ascoltare.. così come non lo fu per Aster raccontarlo. Non era un argomento facile per nessuno e a fine racconto buttò giù un sorso di thè oramai freddo.
Pensava che, essere informato di tutto, avrebbe reso tutto più facile e invece ora si sentiva solo più insicuro.
-Qualsiasi cosa tu stia pensando smettila-
-Non stavo pensando nulla Aster..-
-Non mentirmi, sentivo gli ingranaggi del tuo cervello muoversi, stavi pensando di sicuro qualcosa e qualsiasi cosa sia, smettila di pensarla.-
Alla frase di Aster, Hiccup non potè fare a meno di ridere e si divertì nel notare da solo che la sua risata era diversa quando non era Jack a provocargliela.
-Nulla, pensavo che mi sembra strano sai.. dopotutto questo tempo ora ha deciso così..-
-Beh Hiccup, parlando chiaramente ha scelto te. Anche se da quel giorno non ha fatto entrare più nessuno lì dentro, ha deciso di passarci sopra chiedendoti di andare con lui..-
Ora a sussultare fu Hiccup, non l’aveva vista sotto questo punto di vista.. forse, in effetti, non doveva pensarci poi troppo e, come a segno del destino, in quel momento gli squillò il cellulare e dalla suoneria personalizzata, capì al volo che si trattava di Jack.
“Pronto?”
“Ehi, proprio oggi hai deciso di darmi buca amore mio?”
Lo sentì ridere ma ci mise poco a comprendere che era una risata piuttosto nervosa.
“No, tranquillo mi sono attardato con Astrid e Elsa, non preoccuparti sto arrivando.”
“Ti aspetto allora. A tra poco.”
No, non si era per niente dimenticato che avrebbe visto la loro nuova casa da lì a una decina di minuti.
 
~
 
Il tragitto non fu molto lungo, il condominio era poco distante la casa di Aster per cui ci sarebbero voluti meno di dieci minuti con la moto ad arrivare all’università per seguire i corsi. La zona non era tanto male anzi, i condomini erano disposti ai lati di un quadrato immaginario, dove al centro c’era un parchetto con aiuole ben potate con dei fiori viola, delle altalene per i bambini e qualche panchina qua e là.
-Ti avviso prima.. ecco è da un po’ che non ci entro io stesso..-
Hiccup avrebbe risposto di getto con un “Lo so, tranquillo non preoccuparti” ma, anche se avrebbe resistito ancora per poco, doveva far finta di non sapere nulla.
La palazzina dove Jack si diresse era alta quasi una decina di piani, la più grande di tutte dato che le altre erano alte intorno ai sei o sette piani. I muri esterni erano dipinti in verde acqua e bianco, sembravano quasi i colori ospedalieri ma con tutto quel verde intorno era sopportabile.
Arrivati al portone Jack lo aprì e si avvicinò all’ascensore.
-Se è per me posso salire le scale Jack..- ed era vero, protesi o meno poteva salire benissimo ma la risatina di Jack lo lasciò un po’ così. –Che ti prende?-
-Beh Hiccup non credo che tu voglia fare dieci piani di scale- detto ciò pigiò il pulsante per chiamare l’ascensore e quasi istintivamente prese la mano di Hic. Non lo avrebbe mai ammesso ma, se non fosse stato per Hiccup non sarebbe mai riuscito neanche a metter piede nel portone.
-Jack stai bene?-
La voce di Hiccup lo fece trasalire, non si era reso conto che aveva iniziato a stringere forte la sua mano.
-Scusami.. ti ho fatto male?-
-No, tranquillo..- quasi d’istinto Hiccup portò la mano libera tra i capelli del fidanzato e lo tirò piano a se rubandogli un bacio, con enorme sollievo lo sentì rilassarsi immediatamente e ciò non poté non farlo sorridere. Si baciarono per un tempo indefinito scostandosi soltanto quando il trillo dell’ascensore lì avvisò che erano arrivati al piano giusto.
Hiccup poteva quasi percepire il cuore di Jack battere all’impazzata mentre quest’ultimo infilava la chiave giusta nella toppa e la girava. –Beh.. benvenuto a casa Frost.. perdona il vago disordine..- si giustificò mentre entrava e, a tastoni nel buio, si avvicinò al balcone, dove aprì la persiana lasciando entrare la luce nell’appartamento. Era molto più grande di ciò che si aspettava, dato che era un ultimo piano, Hiccup si aspettava una mansarda e invece il soffitto non era così basso, o almeno nel salotto, l’ambiente era aperto. L’ingresso fungeva anche da soggiorno, era formato da un'unica stanza. C’erano due divani disposti uno di fronte all’atro e tra di loro tre tavolini uno affianco all’altro, come a crearne uno solo. Di fronte, vi era situato un caminetto e poco distante da esso, incastrato in un muro c’erano due librerie stracolme di libri. La luce proveniva da due grandi vetrate ai lati della stanza, sulla destra c’era un arco, apparentemente doveva essere il corridoio che portava alle altre stanze. La stanza era ben arredata, a parte un bel po’ di disordine.. piatti rotti.. bicchieri.. il pavimento era seminato qua e là da vetri e ceramica di vario tipo.
-E’ un po’ incasinato tutto ma cercherò di pulire tutto al più presto- Jack sembrava quasi mortificato ma Hic poteva solo immaginare quanti ricordi gli stavano riaffiorando la mente.
-Non ero io quello che si faceva troppi problemi tesorino?- rise appena e gli si avvicinò, poteva comprendere cosa stava passando per la testa di Jack, era distratto, un po’ imbarazzato.. ma nonostante tutto Hiccup non poteva che trovarlo adorabile.
-Jack.. io..- per farsi coraggio gli prese le mani e sospirò.. –Io mi sono fatto raccontare da Aster.. di Emma.. e di tua madre..- già sentirgli pronunciare il nome della sorella, lo vide sussultare chiaramente ma quando sentì anche di sua madre, ingoiò a vuoto e sembrava ancora più preoccupato o meglio timoroso di qualcosa.
-Hiccup io.. – sospirò e si passò una mano tra i capelli. –Avrei dovuto raccontartelo io ma..-
Hic lo interruppe prima che potesse continuare. –Non preoccuparti Jack, non sei obbligato a raccontarmi tutto.. solo volevo.. ecco si volevo solo sapere di più.. In pratica conosco tutto di te da quando ci conosciamo ma del tuo passato.. non so praticamente nulla..-
Jack lo tirò appena a se e poggiò il capo sul suo. –Hai ragione mi dispiace.. immagino.. che tu già sappia che non è facile per me..-
-Lo so bene.. ecco perché sono andato da terzi..- sentire la risata di Jack gli riempì il cuore, sembrava che non gli pesasse molto per fortuna.
-Hai pienamente ragione.. vediamo un po’.. sai di Emma.. sai di mia madre.. ti manca solo mio padre..- sospirò e lo portò a sedersi sul divano, si era assicurato che non ci fossero cocci di nessun tipo. –Non c’è davvero molto da dire su di lui.. non ho molti ricordi di lui, non ricordo partite di Football, Hokey o Basket.. posso dirti solo che quando Emma aveva poco più di due mesi lui ha deciso che non gli andavamo più bene, così ha raccolto le sue cose e se n’è andato. Qualche giorno dopo bussò alla porta un uomo anziano che si presentò come mio nonno e ci portò in questa casa. L’aveva comprata a mo di scuse e ci lasciò dei soldi sul conto corrente. Mai più visto ne sentito-
Dopo il racconto Hiccup aveva solo voglia di prendere a pugni il presunto padre di Jack.
-Non immaginavo Jack..-
-Nessuno lo immagina, questa è una cosa che sappiamo solo: io, te e quel bastardo- spiegò in breve dandogli un bacio sulla fronte. –E ora vieni dobbiamo togliere i cocci da terra o finiremo col farci male.- lo tirò su con un sorriso e quando fu in piedi gli rubò lui un bacio questa volta, bacio che Hiccup non potè non ricambiare.
-A quanto pare.. o incolliamo tutti i piatti e i bicchieri.. oppure dovremmo ricomprarli nuovi..- i piatti e i bicchieri servivano in una casa no?
-A dir il vero per essere precisi abbiamo un paio di cosette in più da comprare.. ma credo che potremmo farcela senza spendere un patrimonio. Magari potremmo trovare qualche plaid con disegni di draghi magari- rise appena e gli scompigliò i capelli quando vide gli occhi del fidanzato illuminarsi a giorno all’idea di coperte con i draghi.
-La mettiamo sul nostro letto!- esclamò diretto il moretto, costi quel che costi così sarebbe stato.
-Credi che ne troveremo una matrimoniale?-
Hic arrossì fino all’orecchie all’idea di dividere lo stesso letto, era un po’ strano però dato che tecnicamente dividevano lo stesso letto da due anni.. c’erto erano due singoli con due lenzuoli e due coperte.. non era la stessa cosa.. l’albino gli fece un occhiolino veloce e lo portò a vedere il resto della casa.. 


xAngolo dell'autricex

BuonSalve! Eccoci qui con il secondo capitolo della fanfic <3 se tutto va bene dovrei riuscire a pubblicare più spesso queste "short" e sinceramente lo spero perchè oramai io (per colpa di Lia483) oramai vivo di Hijack xD mattina.. pomeriggio.. sera xD ma non cambierei nulla di tutto ciò e approfitto per ringraziarla pubblicamente per avermi fatto apprezzare questa ship.. ricordo ancora quando le ho detto: Si, va bene.. però non li giochiamo come coppia (giochiamo in campo di GDR) ... e invece... mi sono letteralmente "innamorata" di loro <3 GRAZIE <3

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Capitolo 3
*** Pulizie a casa Frost ***


Pulizie a casa Frost
 
 
 
-Jack ma quanti piatti hai distrutto?-
Hiccup era sconvolto dalla montagna di cocci e vetri che aveva raccolto spazzando il pavimento. Potevano costruirci una montagnetta alta circa dieci o quindici centimetri.
Jack in tutta risposta sbuffò e gli tirò dietro uno straccio che colpì Hic in pieno, quando il moretto si voltò per guardare quale espressione l’altro avesse in viso.
-Non ne ho idea, ma se il risultato dopo anni, è il vederti con quel grembiulino.. ne è valsa la pena-
Come si concluse la situazione? Con un povero Hiccup rosso fino alla punta delle orecchie che borbottava qualche imprecazione.

 
 
 
 
 
Riposino
 
-Jack, ho finito la lista delle cose che dovremmo comprare, praticamente a parte qualche lampadina, un servizio di piatti e di bicchieri.. Dovremmo avere tutto, te la sei presa solo con la cucina.. Jack?-
Hic entrò nel salottino e non poté non sorridere dolcemente quando vide Jack che si era addormentato sul divano, con una lampada sulle gambe. Si avvicinò, cercando di fare piano per non svegliarlo e gliela tolse. Era il primo vero, giorno che passavano lì e ad Hiccup non poteva non sembrare strano. La prima volta che lo aveva portato lì rimasero solo pochi minuti, il tempo di un’occhiata veloce.. ora invece beh.. eccoli lì. Non ricordava bene dove fossero le coperte da usare sul divano, come in quell’occasione, per cui ne recuperò una su quello che una volta era il letto di Jack. Tornato da lui, gli si sedette accanto e coprì entrambi con la coperta appena presa..
-Emma..-
Pronunciò quel nome nel sonno ma Hic vi percepì chiaramente il dolore ancora vivo nel ragazzo.. Avrebbe fatto di tutto per lui.. Gli sarebbe stato vicino, era il minimo dopotutto, se Jack stava riaffrontando i fantasmi del suo passato, era soprattutto per lui..

 
 
 
Bicchieri

10:30
Il primo giorno alla loro nuova casa si era concluso magnificamente tutto sommato. Avevano ripulito i pavimenti, gettato i cocci, sistemato un po’ le varie stanze, a parte quella di Emma.. Jack non gliel’aveva ancora mostrata anzi, l’aveva praticamente ignorata.. come se non ci fosse.
-Hiccup alla fine hai fatto quella lista delle cose che mancano?- lo vide annuire e cercare poi tra le carte sul piano cottura della cucina.
-Eccolo, dicevo ci mancano i piatti e i bicchieri per lo più..-
-Allora non dovremmo girare molto a lungo bene.-
 
23:30
-Hiccup ti rendi conto che siamo stati in giro per quasi dodici ore alla ricerca di dodici bicchieri?-
Jack era a dir poco sconvolto, credeva che nel tardo pomeriggio, massimo prima serata sarebbero tornati..
-Scusa Jack, ma andiamo ammettilo questi bicchieri con i draghetti neri ne valgono la pena!- Hiccup sembrava euforico come un bambino che aveva ricevuto un bellissimo regalo..
-Si.. hai ragione.. ne vale la pena..- e ovviamente Jack Frost non si riferiva ai bicchieri.. ma al bellissimo sorriso che aveva in viso il ragazzo che amava..

 
 
Film e PopCorn
 
-La prossima volta che vediamo un film sul divano sono vietate le cose da mangiare.. almeno dopo.. non dovremo ripulire anche i popcorn..-
 
Circa due ore prima
 
-Vieni Hic sto per mettere play!- Non era vero, Jack non avrebbe mai fatto partire il film se Hiccup non gli fosse stato accanto, non era così bas****o da non aspettarlo.
-Uffa Jack, sto arrivando!- Hic era ancora in cucina, i popcorn non volevano saperne di scoppiare, come se fosse un dispetto che gli stessero facendo. –Eccomi- sbuffò e si sedé al suo fianco poggiandosi giusto un po’ su di lui. Non era uno dei soliti film, di solito erano più per i film d’avventura o fantascienza.. Star Trek, gli Avengers e i vari super eroi Marvel ecc.. Sta volta invece, era un film più romanticoso.. ma non eccessivamente, non piacevano molto a nessuno di quei due ma beh.. trasmettevano solo quello in tv e i dvd erano ancora nella stanza dell’università. Il problema fu.. che bastarono una decina di minuti e nessuno dei due seguì più il film.. A voi la scelta d’interpretazione.. basti dire che i popcorn erano oramai su tutto il pavimento, la casa era silenziosa se non pochi sospiri  che oramai aleggiavano nel silenzio della sera..




Salve, come potete vedere sono piccole short <3 non so bene cosa scrivervi per cui vi saluto così <3
Un bacio da una Regina delle Nevi un po' malaticcia

 

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Capitolo 4
*** Visite dal passato ***


 
Il tempo era passato tranquillo, alla fine erano riusciti a mettere in ordine i piccoli dettagli fuori posto dell'appartamento. Avevano dato anche una verniciata alla casa, gettato il colore iniziale che variava dall'azzurro al verde, tutto in tonalità molto chiare quasi sfumato sullo sfondo bianco, sulle pareti Jack aveva chiesto ad Hiccup di fare qualche disegno a suo piacimento per renderla più loro, dopotutto adorava i suoi lavori e non osava immaginare cosa avrebbe potuto fare su una tela grande come un muro, o un intera casa. Hic ovviamente aveva accettato, un po' titubante, ma aveva accettato e l'albino non poteva esserne più felice. All'interno dello studiolo Hic passava ore a pensare al come o meglio, al cosa disegnare.  Non voleva deludere l'aspettativa dell'altro e ogni dettaglio gli sembrava banale o inappropriato. Jack gli aveva dato carta bianca e mai come in quel momento avrebbe preferito avere uno schema, cosa strana per lui che non ne era un amante caloroso.
Decise così di accantonare per il momento il progetto, dopotutto nessuna buona idea era mai arrivata mentre la si aspettava.
-Hiccup?-
Il moretto trasalì e gettò quasi d'istinto i progetti in un cassetto della scrivania che poi chiuse. Si meravigliò lui stesso della furtività con la quale stava pensando al da farsi.. eppure Jack sapeva che vi stava lavorando, che senso aveva?
-Dimmi sono qui nello studio- alzò appena la voce per far si che lo sentisse.
-Stavo andando a fare la spesa, vuoi venire con me?-
-Certo due minuti e son da te- così recuperò la giacca e lo raggiunse. Lontano o vicino che fosse Jack per lui rasentava sempre una qualche visione divina.. se poi indossava quel maglioncino azzurro quasi quanto i suoi occhi, il suo cuore iniziava a fare delle capriole. Adorava come gli definisse il petto e le spalle e ogni volta che si ritrovava a guardarlo, non poteva far a meno di arrossire sulle guancie quando si rendeva conto dei suoi pensieri, sopratutto quando erano poco casti come in quel momento.
-Hic? Tutto bene?-
Jack lo stava fissando ed era normale dato che si ritrovò Hic fermo al centro della stanza.
-Uhm.. si tranquillo stavo pensando alle pareti nulla di cui tu debba preoccuparti.- e con un sorriso lo distrasse da altre domande a cui non avrebbe trovato una risposta di senso compiuta. Non poteva di certo dire: Nulla Jack stavo solo ripensando a quanto sei bello con e senza quel maglioncino. No, era fuori discussione.
Giornata passata in tranquillità? Non proprio. All'interno del supermercato sia Jack che Hiccup si sentivano a disagio. E non era certo dovuto al loro essere una coppia, nel quartiere oramai Hiccup aveva fatto amicizia con tutti, comprese le donne più anziane che gli parlavo di quante biricconate avesse potuto far Jack da bambino. Una volta sembrava che avesse messo la dentiera di una di loro nella marmellata. Si Jack doveva essere stato un vero tormento da piccolo. Gli faceva quasi tenerezza immaginare un piccolo Jack correre in giro di qua e di là per il parco o semplicemente per casa.  Tornando a noi, quello strano senso di disagio li perseguì per un po' era strano da dire ma si sentivano osservati. A differenza di Jack che decise di ignorare il tutto Hiccup invece, con la scusa di voler controllare cosa prendere tra gli scaffali, notò un uomo con lo sguardo fisso su di loro.  Non aveva uno sguardo che sembrava giudicare ma più che altro controllare.. chi diavolo era?
-Jack? L'hai notato anche tu?-
-Cosa Hiccup?- l'albino  per l'entusiasmo lo prese a braccetto e gli scompigliò i capelli.
-Hai visto quel tipo che ci guarda?-
Jack si voltò appena, era sempre molto vigile quando riguardava i "guardoni". Non voleva che qualcuno li giudicasse rovinando quella che era la loro felicità. L'unico problema fu.. che dell'uomo misterioso non c'era traccia.
-Hiccup io non vedo nessuno..-
-Ma come no è proprio..- alla fine si voltò apertamente per indicarlo ma il tizio non c'era per davvero. -Lì.. Jack non sto diventando matto c'era qualcuno che ci fissava!-
-Ti credo ma ora non diventare paranoico- gli sorrise l'altro e, dato che Hic non sapeva dire di no a quel sorriso, si arrese e completarono gli acquisti in tutta tranquillità.
Nonostante un po' di paranoia iniziale dopo qualche giorno la faccenda fu totalmente accantonata nella testa del moro. C'erano altre cose a cui pensare, gli esami, la laurea di Jack, gli esami e.. gli esami.. e ho già detto gli esami? No, il tempo anche solo matematico di pensare a qualcosa che non fosse nulla di ciò non era previsto. Come d'altro canto non era previsto che qualcuno andasse a bussare alle due del pomeriggio alla loro porta. Jack non c'era, era andato a prendere all'aeroporto i suoi di genitori, finalmente erano riusciti a trovare un buco nella loro agenda per venire a trovare il loro unico figlio che aveva abbandonato il nido per andare all'università.
-Chi è?- chiese distrattamente senza guardare dallo spioncino, era convinto che fossero loro dopotutto, e aprendo la porta si ritrovò davanti al tipo losco del supermercato.  -Ancora lei?-
Il tipo sembrava sconvolto dell'accoglienza ricevuta. Cosa doveva fare secondo lui? Stendergli un tappeto rosso? Che si aspettava apparendo davanti alla loro porta dopo averli piantonati per tutto il reparto frutta e verdura?
-Non sono qui per te ragazzo. Loro dove sono?- usò un tono glaciale che ad Hiccup non piacque neanche un po'. Chi si credeva di essere quello? Credeva di poter arrivare così e spadroneggiare in casa sua? O almeno in quella di Jack..
-Ha sbagliato porta e probabilmente anche palazzo veda di andarsene.- tentò di chiudere la porta di casa in faccia al tipo ma quello la mantenne aperta senza problemi bloccandola con un braccio.
-Io non credo ragazzo e vedi di non metterti in mezzo..- gettò poi un’occhiata alle spalle di Hiccup ad osservare l'appartamento, nella speranza magari di vedere qualcuno passare.
-Cosa credi di fare?- la voce di Jack fu come la manna dal cielo per Hiccup che, anche se non lo dava a vedere, iniziava a preoccuparsi dell'insistenza di quello che voleva entrare per forza in casa.
-Finalmente sei arrivato.. figliolo- il tizio lasciò la porta lasciando entrambi sbigottiti. Quello? Era il padre di.. Jack? Hiccup non aveva parole, non gli somigliava affatto.. o forse si? Era alto questo si, sulla cinquantina all'incirca. I capelli castani e gli occhi.. beh.. erano azzurri ma quelli di Jack erano molto più belli e luminosi..
-Non chiamarmi figliolo.. Non ne hai il diritto..-
-Non essere così freddo, dove sono tua madre e tua sorella?-
Hic non poté non sussultare, non solo si presentava dopo anni e anni ma per giunta non era neppure a conoscenza  della morte della madre di Jack e di Emma..
-Certo che ha una bella faccia tosta!- esclamò Hiccup indignato. Jack sembrò non avere parole dall'indignazione.
-Non ho tempo da perdere e tu.. - si  voltò così verso Hiccup. -Non hai alcun diritto di parola in questa discussione. -
Jack ci mise meno di niente a superarlo, mettendosi così tra quell'uomo e Hiccup 
-Io credo che se qui ci sia una persona che non ha diritto di parola, quella dovresti essere tu.. non sai nemmeno che mia madre e mia sorella sono morte da anni e ti permetti di zittire lui. Noi non abbiamo nulla da dirci.-
-Eppure non mi sembra che sia un problema per te.  Vivere in una casa che io ho comprato..-
-Certo.. e quando? Ah sì, quando tuo padre è venuto a scusarsi mortificato del tuo averci abbandonato. Informati piuttosto. Gliel'ho ripagata centesimo per centesimo, nulla qui dentro ti appartiene- qualcosa ad Hiccup non quadrava, Jack aveva ripagato la casa a suo nonno? -Ora se vuoi andar via da casa nostra.. ci faresti un favore non indifferente.-
-Casa vostra?- la Persona estranea con cui Jack divideva alcuni geni, o almeno così lo chiamava Hiccup, era inorridito  e questo non poté che far venire ancora più voglia di prenderlo a pugni. -State insieme?!-
-Chi sta insieme a chi? - Hic non  poté non impallidire nel vedere il suo di padre davanti l'ascensore. Non era così che aveva intenzione di dirgli che si era fidanzato.. con un ragazzo.
Sua madre era dietro di lui, non aveva paura di una sua reazione, Valka era sempre stata uno spirito libero e non aveva mai avuto nulla da ridire sulle decisioni del figlio.
-Loro!- la voce isterica e fastidiosa del padre di Jack fece tornare entrambi alla realtà. Gli occhi dell'albino viaggiarono da quello che tecnicamente era suo padre, ai genitori di Hiccup e scoprì che a loro volta, Stoick e Valka, stavano fissando lui e Hiccup.
-E allora?- Stoick lasciò le valigie sul pianerottolo e incrociò le braccia al petto mentre si avvicinava all'uomo. Sembrava un armadio a quattro ante in confronto allo spaventapasseri che era l'altro.
-E allora?! È contro natura diamine se bob addirittura un abominio..- parlò per molto imprecando e maledicendo il tutto, quasi senza pensarci Jack strinse a se Hiccup e Hiccup strinse a sua volta Jack, più che altro per non farsi sì che il suo ragazzo andasse a prendere a pugni quell'essere. Jack d'altro canto, si sentiva addosso gli occhi di Valka che, più che addosso a lui, erano addosso a suo figlio. Stoick invece tenne lo sguardo unicamente sullo sputasentenze, era difficile dire cosa stesse pensando in quel momento.
-Ha finito?- Stoick si chinò appena così che fossero faccia e faccia. -Ciò che lega mio figlio al suo è un qualcosa che un cervello ristretto come il suo non può neanche comprendere- al tempo stesso lo prese per una spalla e lo fece cadere giù per la rampa delle scale. -Veda di non farsi vedere più da queste parti o non se la caverà con così poco.- detto ciò recuperò le valigie e superando i due ragazzi, ancora un po' sconvolti, entrò in casa.
-P..papà? Ma che..?- Hiccup non aveva parole, e non per la minaccia fatta all'uomo che condivideva dei geni con Jack, quanto neanche al fatto che l'aveva buttato giù per le scale. Più che altro, per la sua reazione nello scoprire in questo modo brusco che loro due stavano insieme..
-A Natale dell'anno scorso stavate già insieme giusto?-
Ad Hic ci volle un po' per annuire, cercava di capire dove volesse arrivare il padre.  Era certo che non li avesse scoperti nessuno nei loro momenti, né tanto meno nessuno dei suoi amici avrebbe osato dirlo a Stoick prima di lui.
-Era impossibile non capire dai vostri sguardi ciò che provate l'uno per l'altra Hiccup.. Non sono nato ieri cosa credi- un bel sorriso gli si stampò in viso e tirò  a se il figlio bloccandolo per scompigliargli i capelli sotto lo sguardo sbigottito di Jack.
-Rilassati Jack, se sarai fortunato ti eviterà il terzo grado- Valka si avvicinò al ragazzo con un vago sorriso divertito.
-Jack dopo dovremmo parlare noi due..- se con le parole di Valka avevano rilassato l'albino, quelle di Stoick erano servite a peggiorare un po' lo stato di ansia.
-O forse no, mi dispiace Jack..-
In quel momento qualcuno bussò alla porta e fu Stoick ad aprire, davanti a se si trovò un altro uomo grosso quanto lui, un po' tutti erano convinti che si trattasse del padre di Jack, invece però..
-Nord!- a differenza dell'altro essere che Stoick aveva buttato giù per le scale, Nord poteva definirsi davvero un padre per Jack.
-Jack era chi credo io quello che è finito sotto miei scarponi mentre sparlava di te e piccolo Hiccup?-
A quanto sembra, il tizio che divide alcuni geni con Jack, ci avrebbe messo un po' di tempo prima di farsi di nuovo vivo..
La giornata infine risultò essere la più stancante dell’intera settimana, alla fine i due piccioncini avevano convinto i genitori di Hiccup a dormire in quella che era la loro camera, ovvero la camera da letto della madre di Jack. Per Hic dormire nella stanza di Jack, era un po’’ come dormire nella loro camera del dormitorio se poi contiamo che dovevano dividere un letto da una piazza e mezza..
Quando Hiccup lo raggiunse in camera, Jack era già a letto e stava leggendo un libro, la cosa non lo meravigliava, aveva da poco ripreso a leggere il suo libro preferito.. Come lo sapeva? Beh che fidanzato sarebbe stato se no?
-Disturbo?- chiese mentre si avvicinava al letto. Al tempo stesso, mentre Hiccup si sedeva sul materasso, Jack poggiò il libro sul comodino.
-Tu? Sempre ovvio..- rise divertito ma lo tirò a se e Hic non poté che esserne felice, sopratutto quando se lo sistemò addosso, adorava quella vicinanza, il poter sentire il battito del suo cuore, il profumo della sua pelle.. tracciare il profilo delle sue braccia con le dita.. memorizzare corpo di Jack era una delle sue attività preferite. -Mi dispiace per ciò che quell'essere ha detto.. se non fosse intervenuto tuo padre l'avrei fatto io..- Hiccup sollevò il capo dal suo petto e scivolò poco più in alto cosi da poterlo guardare negli occhi e poggiò l'indice sulle sue labbra.
-Non hai bisogno di dire nulla Jack..- la distanza tra di loro era già poca, per cui non gli ci volle poi molto per azzerarla ancora di più quando poggiò le sue labbra sulle sue in un piccolo bacio. Qualche bacio, qualche carezza e qualche innocente sospiro, non avevano bisogno d'altro. Cosa potevano desiderare di più.
-Jack?- un muto annuire lo invitò a continuare. -Cosa intendevi quando hai detto che hai ripagato la casa?- la frase in se per se era semplice ma stava ad indicare qualche dettaglio che Jack non gli aveva riferito.
-Intendo dire ciò che ho detto. Da ragazzino ho fatto una sfilza di lavoretti dopo scuola e mentre con una parte aiutavo mia madre a tirare avanti, con l'altra ho a poco a poco ripagato la casa. Non volevo nulla che provenisse da quel vigliacco che a quanto pare credeva do trovare qui mia madre e mia sorella come se nulla fosse. Pretendendo poi di mettere parola sulla cosa più bella della mia vita?- mentre pronunciava quelle parole l'albino poggiò il capo contro quello del moretto, come e quel gesto poteva servire a scacciare via tutte le preoccupazioni del mondo. Hic d'altro canto non poté dire altro dopotutto, cosa poteva dire? Si lasciò stringere ancora un po' fino a che non si addormentarono entrambi cullati l'uno dal respiro dell'altro. 


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Salve! Eccoci di nuovo qui, la Hijack non si ferma mica ♥  cosa mi porta il postare due capitoli in un giorno? Il fatto che ero molto ispirata(?) e che vi ho fatto attendere un po' per questo quindi è una specie di scuse ;) ringrazio con tutto il cuore chi mette la ff tra le preferite e tra le seguite, almeno mi fate sapere che ci siete ♥
Beh cosa ci fate ancora qui? Su forza c'è un altro capitolo ad attendervi ;)

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Capitolo 5
*** Un nuovo inquilino ***


Salve bella gente <3 eccoci qui con lo Special/Regalo/Quinto capitolo della fanfic ♥
Se avete aperto direttamente questo capitolo, state attenti che c'è ancora il quarto da leggere ;)
Detto ciò vi saluto e ringrazio ora 
bye ♥
SnowQueen


 
 
I genitori di Hiccup erano ripartiti da circa una settimana e per il moretto, nonostante tutto, la casa di Jack sembrava un po' vuota, quelle due settimane insieme erano volate, era bastato poco per abituarsi alla loro presenza. Jack era uscito per andare allo studio legale e non sarebbe tornato prima delle sette, una volta a casa dall'università, il moretto aveva pranzato con estrema lentezza e infine verso le quattro decise di organizzare una cenetta per Jack, in modo che potesse ringraziarlo un po’’ di tutto. Non si era mai messo davvero alla prova con i fornelli e i vari programmi culinari che erano trasmessi in tv erano un incipit in più, se non consideriamo che stesse iniziando a piovere.
Scelta una ricetta particolare in rete, qualcosa di veloce ma al tempo stesso buono e scritti gli ingredienti su un foglio si diresse al supermercato più vicino e dal pescivendolo, aveva deciso di provare a fare degli spaghetti con le vongole. Preso quindi ciò che gli serviva si diresse a casa e, a metà strada, iniziò a piovere.
Per fortuna aveva con sé un ombrello, sperava solo di non scivolare con la protesi, ad un tratto mentre stava camminando, un miagolio attirò la sua attenzione proveniva da un vicoletto, all’’interno di uno scatolo di cartone oramai tutto afflosciato vi era un micino tutto nero dagli occhi verdi, era molto piccolo.. probabilmente era nato da pochi giorni. Il moretto si chinò appena verso di lui per prenderlo e metterlo almeno all’’asciutto ma inizialmente il micio lo morse, e ciò gli confermò che era davvero uno scricciolo, i denti si sentivano appena e il morso non faceva così male. Appena poggiò il micio su una superficie più asciutta il gatto, si nascose scomparendo alla vista di Hiccup, che era rimasto un po’’ deluso. Non che volesse portarlo a casa con lui ma.. si ok è vero voleva portarlo a casa ma, oramai era andato via.
Tornato a casa, a quel punto iniziò a cucinare. Mise a spurgare le vongole così da eliminare la sabbia per circa un’ora e ringraziò di essere partito alquanto in orario o non sarebbero mai state pronte, cotte poi per una decina di minuti filtrò l’acqua e via via così preparando un piatto niente male, tra primo e secondo si poté dire che finì per miracolo poiché l’orologio segnava le 18:40, lasciando tutto così in cucina il cuoco provetto si diresse in bagno per una doccia veloce, la fortuna doveva essere ancora con lui, dato che quando Jack rientrò in casa, Hiccup era già pronto così come la tavola nel soggiorno sistemata con i loro inseparabili bicchieri con i disegnini a forma di draghetto nero.
-Ciao amore, andata bene la giornata?- chiese Hiccup che ancora non l’aveva raggiunto in camera.
-Bene, ti ringrazio.. anche per questo profumino invitante che si sente..- quasi in contrapposizione alle parole di Jack si sentì un lieve miagolio che attirò immediatamente l'altro nell’’altra stanza che lo raggiunse subito. Tremante e probabilmente infreddolito, avvolto come un neonato nella sciarpa di Jack vi era lo stesso gattino che Hiccup aveva visto nel vicoletto.
-Spero che non ti dispiaccia il nostro nuovo coinquilino..- A differenza di Hiccup che si era ritrovato con un piccolo morso con tanto di fuga, il micino sembrava a proprio agio tra le braccia di Jack e per un secondo non poté che essere geloso, cosa assurda tra l'altro. Cosa ancora più assurda, era che di solito era lui quello ad andare d'accordo con gli animali e non il contrario
-Ci vuole una cuccetta- gelosia o meno, Hic era felice del nuovo coinquilino. Si allontanò andando in camera di Jack a prendere un cuscino abbastanza comodo e lo poggiò sul divano con un lenzuolo. -Mettilo pure qui- e Jack così fece, il micetto si stiracchiò rigirandosi su se stesso appallottolandosi, si era già messo a suo agio tanto che il micetto si lasciò anche accarezzare da Hiccup.
-Come lo chiamiamo?- chiese Jack intenerito dalla scena di Hic con il micetto. 
-Sai che ho aiutato anch'io come te questo malandrino? L'unico problema era che è scappato o ti avrei fatto una sorpresa simile anche senza il tuo permesso nonostante sia casa tua.-
Jack non si stupì minimamente per ciò che riguardava il gatto, si stupì delle sue seguenti parole.
-Casa mia?- l'albino si passò una mano tra i capelli e scosse il capo chinandosi alla sua altezza. -Hic.. questa non è casa mia.. è casa nostra. N-o-s-t-r-a - continuò prendendogli la mano nelle sue e Hic si sentì arrossire fino alle punte delle orecchie.
-Ma è casa tua, ci sono i tuoi sforzi qui dentro per ripagarla e..-
-Hiccup.. ma che stai dicendo? Oh andiamo non fare lo sciocco. Solo per questo credi di essere un inquilino? Vorresti pagare l'affitto per caso? Andiamo su- gli fece l'occhiolino e si sollevò tirandolo su con lui. -Diamo del latte a quel micio e.. credo che tu stessi cucinando..-
Con tutta la velocità che aveva in corpo, Hiccup corse in cucina, aveva dimenticato i fornelli accesi ma per fortuna era tutto salvo.

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Capitolo 6
*** Il primo processo ***


                                                                                             ​
 
Pioveva. Jack non adorava particolarmente la pioggia, preferiva le giornate di sole o quelle di neve, ma non poteva far a meno di doversi alzare quel giorno, finalmente il suo ex insegnante, non che primo avvocato dello studio, aveva deciso di farsi affiancare da lui in un caso un po’ intricato.. più che altro per il carattere dei clienti alquanto particolare.
Voltandosi dalla parte opposta del letto matrimoniale lo sguardo dell'albino si poggiò su Hiccup che era bloccato nelle coperte come un salame. Il sorriso sul suo viso fu spontaneo, così come fu spontaneo il bacio che gli lasciò sulla fronte prima di alzarsi ed andare in bagno per la classica toletta mattutina. Doccia, barba e via, una volta vestito si diresse in cucina a preparare la colazione. Di solito era Hiccup a sorprenderlo ma sta volta, aveva deciso di giocare d'anticipo e aveva preparato degli ottimi pancake e li aveva sistemati in un piatto da portata abbastanza grande e aveva preso vari condimenti, panna montata, sciroppo d'acero, cioccolato.. e perché no anche qualche fragola, mai dire mai. Voleva fare colazione con lui per cui, una volta tutto pronto, ritornò in camera per svegliarlo e non si meravigliò neanche un po' quando lo vide ancora tutto bloccato dalle coperte.
-Hiccup..- lo chiamò piano e gli spostò qualche ciocca di capelli dal viso.. -Ehi..- poggiò poi delicato le labbra sulle sue sentendo qualche piccolo borbottio di protesta.. -È ora di alzarti cucciolotto..- non si chiamavano spesso con nomignoli ma a volte capitava e nessuno dei due se ne era mai lamentato.
-Devo proprio..?- la voce di Hiccup era flebile e ancora rauca per il sonno, gli occhi invece ostinatamente chiusi. -Non ho corso oggi..- borbottò ancora.
-Tu non avrai lezione, ma io oggi non ci sarò tutto il giorno e volevo passare un po' di tempo con te prima di andare allo studio..-
Nel sentire la risposta di Jack, Hiccup si sollevò all'improvviso, rischiando così di cadere anche dal letto date le coperte. Era come se si fosse ricordato improvvisamente di qualcosa di molto importante.
-Diamine Jack mi hai disattivato la sveglia ancora una volta! Volevo prepararti la colazione!-
Jack rise e davanti a quella risata e i suoi occhi gioiosi, la rabbia di Hiccup andava via e fu per questo motivo che tenne gli occhi chiusi.
-Ma cosa fai?- L'albino stava ancora ridendo di cuore mentre il moretto cercava di alzarsi senza guardare dove andava.
-Voglio restare arrabbiato ancora per un po', perciò ho deciso di non guardarti almeno per ora- così cominciò a camminare alla cieca per la stanza fino a che Jack non lo tirò via. -Che fai?-
-Evito che tu pesti la coda di Sdentato.- e ridacchiò di nuovo, risata alla quale Hiccup sospirò e aprì gli occhi.
-E va bene la faccio finita..- aprì gli occhi puntandoli su quelli di Jack e li richiuse solo quando gli rubò un bacio. -Hai preparato tu la colazione quindi?-
-Esatto e se vieni in cucina, facciamo colazione nei venti minuti che mi restano. Scar non è più il mio insegnante, ora è il mio capo e la sua poca pazienza resta la stessa nonostante..- e con un breve gesto del capo lasciò intendere altro della situazione della quale Hiccup sembrava sorpreso e non poco.
-No! Da.. davvero?-
-Già, lui e la professoressa Zira sembrano essere tornati insieme dopo quasi vent'anni di divorzio.- si stiracchiò un pochino e si avvicinò alla porta diretto in cucina. -Io mi avvio, tu mi segui?-
-Arrivo!- liberatosi delle coperte il moretto si diresse direttamente in cucina, dove prese posto accanto al fidanzato. -Finirai col viziarmi se continui così- ed era vero, si capitava spesso che fosse lui a preparare la colazione o i pasti in generale, tentando di preparare cose che potessero piacere a entrambi, nella speranza di non bruciare nulla, alla fine Jack riusciva sempre a sorprenderlo con qualche nuova sorpresa o regalo e ciò lo faceva sentire particolarmente coccolato e viziato ma, c'era da dire, che per quanto borbottasse, non avrebbe rinunciato a quello per nulla al mondo. Amava quel suo modo di fare, le attenzioni che gli lasciava. -Jack..-
-Uhm.. dimmi-
-Ti amo..-
Jack sorrise e si sporse appena accanto a lui, ciò che bastava per poggiare le labbra sulle sue.. un contatto lieve che però divenne via via sempre più possessivo. -Ti amo anch'io..- un sussurro appena accennato sulle sue labbra, la voglia dell'albino di andare a lavoro era praticamente nulla al momento.
-Abbiamo ancora dieci minuti..- le mani di Hiccup vagarono sul petto di Jack fino ad arrivare ai primi bottoni della camicia  che iniziò a sbottonare, i loro sguardi divennero un tutt'uno come se si fossero incatenati.. e la proposta non poté che essere accettata.
-Non dovresti prima togliermi la giacca?..-
Di solito non avrebbe accettato dato il ritardo che già aveva invece, prese Hiccup in braccio e lo riportò in camera da letto mentre l'altro gli sfilava, tra una risata e l'altra, la giacca che gettò sul pavimento dove poi la raggiunsero altri indumenti..
 
☆~☆~☆
 
Erano ancora un po' stanchi ma non importava a nessuno dei due a essere sinceri. Nonostante Jack oramai fosse in ritardo, era ancora unito ad Hiccup e andare via dalle sue braccia gli comportò  un dolore quasi fisico. Non c'era luogo migliore per lui in cui stare e sapeva in cuor suo che lo stesso valeva per Hiccup.
-Devi andare via per forza?-
Chissà perché, Jack si aspettava una frase del genere da Hiccup. Dopotutto, ogni volta che facevano l'amore era difficile per entrambi scostarsi l'uno dall'altro.
-Già, oggi é il primo giorno che Scar mi porta in aula con sé, se non mi presento tutto ciò per cui mi sono impegnato va a farsi benedire.- detto ciò si sollevò piano dal suo petto e gli diede un bacio sulle labbra. -E poi credevo che più tardi volessi vedermi anche tu all'opera..- gli sorrise e gettando lo sguardo sull'orologio si alzò per rivestirsi.
-Ovvio ma..- alla fine Hiccup non parlò oltre, borbottò semplicemente frasi un po' senza senso, o che forse per lui ne avevano. -A che ora inizia il processo?-
-Alle due.. non spargere troppo la voce o finisce che mi ritrovi anche le ragazze in aula.- con una risata alla fine si avvicina ad Hiccup ancora a letto e gli lascia un bacio sulle labbra, l'intenzione è tutta di soffermarsi quanto é più possibile. -A più tardi..- detto ciò si avvicinò alla porta della stanza e prima di chiuderla alle sue spalle si fermò guardandolo. -Hiccup.. Ti amo..-
Per Hiccup fu strano.. per una volta non aveva detto a Jack che lo amava anche lui.. ma era solo una piccola ripicca sul fatto che era andato via.. anche se sapeva che al suo posto lui avrebbe fatto lo stesso.. L'orologio batté in quel momento le dieci e venticinque ma il moretto era già nel mondo dei sogni e vi rimase fino a che la sveglia non prese a suonare.. era l'una. Tirarsi su, fu più difficile del solito, si sentiva il corpo pesante e la bocca impastata, gli era capitato altre volte di dormire fino a tardi, ma al risveglio non si era mai sentito così.. ad ogni modo una volta pronto recuperò le chiavi dal porta-caramelle all'ingresso e uscì di casa chiudendosi la porta alle spalle. Il tragitto in moto fino al municipio non fu lungo anzi, la strada a quell'ora era deserta, era ora di pranzo dopotutto. Parcheggiato nei dintorni si diresse all'interno del palazzo, la statua della giustizia all'interno dell'ingresso era enorme e metteva soggezione a chiunque entrasse lì dentro. A differenza dell'esterno, l'interno del tribunale era stracolmo di gente che correva da parte a parte, gente che sorrideva, gente che piangeva.. Scosse il capo e si diresse direttamente verso l'aula dove si sarebbe tenuto il processo.. Jack gliene aveva parlato in parte, inizialmente non era qualcosa di troppo serio si doveva decidere l'affidamento di tre bambini in seguito ad un divorzio ma c'erano stati dei problemi, l'uomo aveva perso il lavoro e non potendo provvedere al pagamento degli alimenti, l'ex moglie aveva chiesto di limitare ad una volta all'anno le visite mensili o cose del genere.
Entrò in aula che il processo era iniziato da poco, Scar stava esponendo l'arringa iniziale e Jack stava rassicurando l'uomo che solo perché aveva perso il lavoro non potevano impedirgli di vedere i bambini. Sopratutto se era un loro volere incontrarlo. Quando lo sguardo dell'albino si poggiò sulla figura del moretto, il viso gli s’illuminò in un sorriso per qualche istante poi l'uomo gli disse qualcosa e Jack si concentrò di nuovo sul caso. Dopo due ore circa dall'inizio del processo finalmente era arrivata l'ora del verdetto. Per distrarsi nell'attesa Hiccup iniziò a ripetere qualche argomento della lezione del giorno dopo fino a che.. un grido non squarciò il silenzio della sala in attesa.. in un attimo vi fu il caos la gente iniziò a correre fuori e Hiccup cercava ancora di capire cosa era accaduto quando vide la donna, l'ex moglie dell'assistito di Scar, a terra.. l'uomo l'aveva pugnalata lasciando il coltello impiantato nel petto ora tutti gli sguardi dei pochi presenti erano su di lui ascoltando la risata malsana che si librava nell'aria, parole buttate al vento sul fatto che ora avrebbe avuto la custodia totale dei bambini e molte altre cose.. a parte le guardie, che cercavano di avvicinarsi piano all'uomo, il tempo sembrava essersi fermato ora.. mentre con assoluta calma estraeva l'uomo estraeva il pugnale e lo ripuliva addosso mentre tornava al suo posto.
-Ora.. i bambini dovranno essere affidati per forza a me..a me..- piccoli tic nervosi presero il controllo del suo corpo e sia Scar sia Jack preferirono non muoversi.. erano ai due lati dell'uomo e le guardie davanti a loro.. -Tu sei giovane?.. Avrai molto meno di trent'anni.. Io ho avuto il mio primo figlio... a trent'anni.. Michael ora ha quindici anni.. ma mi vuole bene anche.. anche se mi odia.. ascolta un consiglio da padre a figlio..- la scena fu come a rallentatore.. la mano col pugnale si muoveva lenta mentre conficcava la lama interamente nel petto dell'albino e usciva via zampillando gocce di sangue sui documenti lasciando poi cadere il corpo del ragazzo a terra -.. me lo sono dimenticato..-
Hiccup non si era mosso. Era lì in piedi con gli occhi spalancati.. fissi sul corpo di Jack, nient'altro in quell'aula esisteva più.. l'arresto.. le guardie.. nulla. Corse verso il corpo del suo compagno e lo voltò piano in modo che potesse guardarlo.. -Jack..? Jack.. rispondimi per favore..- una.. due.. tre lacrime iniziarono a scendergli lungo le guance.. Jack aveva gli occhi azzurri aperti.. puntati in un punto indefinito.. il petto immobile.. il respiro inesistente. -JACK!- Hiccup provò a scuoterlo a chiamarlo ancora gridando con quant'aria avesse in corpo. -Chiamate un’ambulanza!- ma in ciò che era rimasto al posto del suo cuore sapeva che era tutto inutile..
-Jack.. Ti.. ti prego..- si accasciò su di lui stringendo il corpo ancora caldo al petto.. il sangue aveva creato una pozza tutt'intorno a loro.. La tristezza.. la rabbia.. sentiva tutto e niente.. sentiva i sensi di colpa per non averlo salutato prima che andasse via e lo incolpava anche per essere andato, sapeva che quest'ultima era un errore ma voleva pensare a tutto tranne che alla dura realtà.. Jack era morto.. e nulla l'avrebbe riportato indietro da lui.. Scar gli si avvicinò poggiandogli una mano sulla spalla per scostarlo da lui ma il moretto non ci pensava neanche.. -Jack..-
-Hiccup..-
-No..-
-Hiccup.-
-Non voglio lasciarlo..-
-HICCUP!-
Hiccup sobbalzò tirandosi su dal letto, il viso bagnato di lacrime e davanti a lui gli occhi azzurri di Jack che lo guardavano preoccupato. -Hiccup, che succede? Perché stavi piangendo?- Era ancora vestito come al mattino e fuori dalla finestra il sole aveva iniziato a tramontare.
-Jack..- pronunciò quel nome come se fosse la sua ancora di salvezza e gli si gettò addosso lasciandolo cadere all'indietro sul letto, lo teneva così stretto a se che avrebbe potuto anche fargli male se avesse avuto la forza necessaria.
-Ho.. ho sognato una cosa terribile..-
-ssh.. era solo un incubo.. va tutto bene..- un lieve sorriso gli comparì sul volto mentre stringeva il corpo del ragazzo tra le sue braccia..
-No Jack, tu non capisci.. eri.. eri morto.. ti avevano ucciso e..e..- qualche altra piccola lacrima gli rigò il viso e poi cessarono, Hiccup non era il tipo da piangere ma quell'incubo era..
-Sono qui non vedi? Il processo non si è svolto. La moglie del nostro cliente ha ritirato tutto e ora stanno di nuovo insieme..- gli spiegò cercando si tranquillizzarlo mentre lo cullava appena tra le sue braccia.. Hiccup poteva sentire il battito del suo cuore, tanto che tamburellava ancora dalla paura, e quello di Jack che batteva ad un ritmo più rilassato.. non avevano altre parole da dire.. era tutto fermo nell'aria.. come se quel momento dovesse chiudersi nel silenzio ma Hiccup non era della stessa opinione.
-Jack..-
-Uhm..-
-Ti amo anch'io.. scusa se non te l'ho detto prima..-
 
 

Note da un autrice oramai persa:

Si oramai mi perdo oramai ovunque, non ho molto da dirvi per cui grazie per chi legge la ff :) vi ricordo che il quarto e il quinto capitolo sono stati pubblicati lo stesso giorno per cui attenzione ;)

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