I must have loved you a lot.

di Hazvel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Vero o falso? ***
Capitolo 2: *** Katniss. I remember about the bread ***
Capitolo 3: *** The Games destroyed her ***
Capitolo 4: *** We saved each other ***
Capitolo 5: *** Stay with me ***
Capitolo 6: *** There are worst games to play ***



Capitolo 1
*** Vero o falso? ***


Finnick, con le sue abili dita, sta maneggiando un pezzo di corda. Troppo piccolo per trasformarlo in un nodo di ragionevoli dimensioni. Io sto aspettando che Haymitch entri da quella porta a dirmi che Peeta e Gale sono vivi e che stanno bene. Qualche ora fa gli hovercraft di Capitol City stavano bombardando brutalmente il distretto 13. Grazie all'intervento di Peeta,nessun civile è rimasto ferito o ucciso durante i bombardamenti. Sento dei passi in corridoio e da dietro la porta sbuca Haymitch che ci avverte che Gale e la squadra di soccorso con a capo Boggs non sono ancora tornati. Qualcosa dentro di me crolla e mi assale la consapevolezza di averli persi entrambi. Peeta.Gale. Io e Finnick stiamo seduti in silenzio ancora per un po' di tempo, poi ci rechiamo a cena. Mangio con Prim e mia madre. Mia sorella cerca di intrattenermi raccontandomi alcune divertenti vicessitudini di Ranuncolo, il suo orribile gatto. Ma io sono troppo distrutta per ascoltarla. A un certo punto, verso la fine della cena, Haymitch viene al mio tavolo e mi sussurra nell'orecchio:"Sono arrivati,Katniss". Mi alzo e vado a prendere Finnick, che sembra confuso nel vedermi correre in quel modo, così mi fermo e gli dico :" Finnick, sono arrivati!".D'un tratto lui si mette a correre più veloce di me. Arrivati in ospedale, sento una voce stridula gridare un nome. Quando si mette a correre verso di noi e bacia Finnick capisco che è Annie. Vedo Gale steso su un lettino. A eccezione di un grosso graffio sulla gamba, pare che stia bene. Provo ad andare a salutarlo, ma i dottori ritengono che debba riposare. Così mi metto in cerca di Peeta. Ho girato per gran parte dell'ospedale, quando alla fine lo vedo. Dei medici gli stanno misurando la pressione. Mi faccio strada tra di loro e lo guardo. E' messo proprio male. Ha dei grossi lividi sulla faccia e sulle braccia ed è molto deperito. Mi assale un senso di tristezza e penso "Che ti hanno fatto?". Mentre le lacrime mi sgorgano dagli occhi, lui mi guarda: nel suo sguardo c'è qualcosa che mi terrorizza. * * * * * * * * * * * * * * * * * * PEETA Mi chiamo Peeta Mellark. Ho 17 anni. Sono nato e cresciuto nel distretto 12. Ho partecipato agli Hunger Games, per 2 volte. Il distretto 12 è stato distrutto. E' stata Katniss. Devo ucciderla. Così quando me la ritrovo davanti cerco di strozzarla, ma qualcuno mi colpisce da dietro con un oggetto contundente. Mi risveglio in una stanza completamente bianca, legato al letto per mezzo di quattro cinghie. Provo a liberarmi,ma non c'è nulla da fare. Alcuni dottori entrano nella stanza e mi promettono che mi libereranno solo se non userò mai più la violenza. Dopo 2 settimane legato a un letto i dottori decidono di liberarmi, mi muovo per un po' e poi consumo il mio pasto. Il giorno dopo, al mio risveglio, un dottore mi chiede se voglio decorare una torta. Non ho niente in contrario, d'altronde è quello che facevo in panetteria. Finnick ed Annie si sposano, sono felice per loro. Decoro la torta con delle onde, per ricordare a entrambi la loro casa, il distretto 4. Dopo la festa,ricevo visite. E' Katniss. Sul collo ha ancora i segni che le ho lasciato dopo averla strangolata. Mi dice che la mia torta era molto bella e che a Finnick ed Annie è piaciuta tanto. Interrompo bruscamente il suo discorso dicendole:" Devo averti amata molto". Lei mi guarda per una decina di secondi e poi risponde:" Sì esatto, e io ti amavo". E detto questo se ne va, chiudendo la porta dietro di sè.

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Capitolo 2
*** Katniss. I remember about the bread ***


CAPITOLO 2 Haymitch e la Coin stanno preparando il nostro attacco a Capitol City. Io, Finnick e Gale facciamo parte di una squadra speciale che serve principalmente per i pass-pro. La cosa mi dà abbastanza fastidio. C'è solo un motivo per cui voglio andare lì. Voglio uccidere il Presidente Snow. Quell'uomo mi ha portato via tutto. E io non lo dimenticherò mai. Nemmeno se mi impegno. E' difficile dimenticare qualcuno che ti ha dato tanto da ricordare. Da quando è tornata Annie, Finnick sembra rinato. Passa le sue giornate sorridendo e tenendo la mano di sua moglie. Per quanto riguarda me, vorrei che Peeta non fosse mai tornato. O meglio, vorrei che ridiventasse il Peeta pazzo d'amore per me. Quel Peeta che mi è stato sempre vicino. Quel Peeta che, per una volta nella mia vita, mi ha fatto credere che io ero in grado di amare. Ora non mi riconosce nemmeno più. Mi vede come un mostro che ha ucciso la sua famiglia. Ero innamorata del suo ricordo, non di lui. Ero innamorata di quello che era, non di quello che è diventato. Penso a tutto questo mentre giocherello con il poco cibo che ho nel piatto. Gale è seduto affianco a me e mi scruta con uno sguardo curioso. La sua ferita è guarita, anche se fa ancora un po' fatica a camminare. Dopo un po' rompe il silenzio e mi chiede:"A cosa pensi Catnip?" Mi rifiuto di dirgli che penso a Peeta, così mi invento una scusa:"Alla nostra squadra". E detto questo gli faccio un sorriso falso e mi dirigo verso l'uscita della mensa. Quando devo pensare, mi rinchiudo sempre nell'armadio dove ho detto a Gale che avevo intenzione di diventare la Ghiandaia Imitatrice. Mi porto le ginocchia al mento e medito a lungo sul da farsi. Su quello che mi riserva il futuro. Improvvisamente sento un rumore. Le porte dell'armadio si aprono e quasi urlo per lo stupore di trovarmi davanti... PEETA I medici del Distretto 13 mi hanno fatto vedere alcuni filmati di me e Katniss. Dopo averci pensato a lungo, sono arrivato alla conclusione che ci amavamo. Si vede dalle parole di conforto che ci scambiavamo nell'Arena. Così dopo un po'decido di andarla a cercare. Voglio assolutamente parlare con lei. Corro per tutto il Distretto, e quando incontro Gale lui mi dice che è nell'armadio dell'aula riservata ai ragazzi. Apro le porte e la trovo accucciata vicino a dei cartoncini grigi. Lei quasi grida nel vedermi, ma io la tranquillizzo e inizio a parlarle:" Katniss, i medici mi hanno fatto vedere dei filmati di noi. L'arena, il tour della vittoria mihanno fatto ricordare quanto ti amavo. Mi hanno fatto credere che c'è ancora qualcosa di buono in tutto questo. Noi due. So che può sembrarti folle detto da uno che poco tempo fa ti ha strozzato, ma credimi è la verità. Io ti amo Katniss." Detto questo lei mi guarda negli occhi, dopo un periodo che pare interminabile mi abbraccia:" Sono felice che tu sia ritornato". La tengo stretta a me e vorrei che quel momento non finisse mai.

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Capitolo 3
*** The Games destroyed her ***


KATNISS Tutto è pronto per l'attacco a Capitol City. Tutto tranne me. Passo le mie giornate a pensare a cosa fare con Peeta, anzichè allenarmi al centro d'addestramento. Sicuramente è cambiato. Ma mi rifiuto di considerarlo la stessa persona di prima. Il Peeta che mi ero resa conto di amare. Ma a volte amare davvero significa lasciare andare la persona che si ama senza trattenerla e senza intrappolarla, anche se ciò significa lasciare andare una parte di noi stessi. Mi alzo dall'angolo dove ero raggomitolata e mi stiracchio, avendo i muscoli indolenziti. Appena esco dal mio appartamento, trovo Gale che mi aspetta fuori e mi dice che la Coin ha bisogno di parlarmi. Mi reco nel suo ufficio e lei mi saluta con un cordiale :"Buongiorno, Katniss". "Buongiorno" "Volevo avvisarti che Finnick non fa più parte della vostra squadra speciale. L'abbiamo congedato". "Perchè?" "Perchè Annie è incinta e lui non vuole lasciarla da sola". "E chi lo sostituirà?" "E' proprio di questo che volevo parlarti. Io e Plutarch abbiamo deciso di mandare Peeta al suo posto". A quelle parole mi irrigidisco. Peeta non ha ancora le idee chiare su di me, nè su nessun altro. Ma penso che riuscirò a gestirlo, con l'aiuto di tutti gli altri. Nonostante Finnick non venga, penso che sia meglio così. Preferisco vederlo con la testa sul collo. "Non ci saranno problemi, se si dovesse verificare un episodio di violenza sono certa che gli altri soldati saranno in grado di aiutarmi". Mi fa un leggero sorriso e mi dice che posso andare. Dopo la breve riunione con la Coin vado a trovare Finnick e Annie nel loro appartamento. Busso alla porta e mi apre Finnick, con addosso solo una camicia grigia e le mutande. Alla vista di Finnick in quello stato mi viene quasi da ridere, e lui dev'essersene accorto. "Perchè ridi?" "Non avrei mai pensato di averti visto così" Lui mi guarda in modo strano e dopo una manciata di secondi dice "Perchè trovi che questo" dice assumendo una ridicola posa sexy "Ti distragga?" In quel momento entrambi scoppiamo a ridere e arriva Annie, che mi saluta con un grande sorriso e un abbraccio. "Katniss! Che bella sorpresa, a cosa dobbiamo il piacere?" chiede prendendo sotto braccio Finnick. "Oh beh io, la Coin mi ha detto che aspetti un bambino. Volevo solo farti gli auguri". Mi sorride amichevolmente e mi ringrazia. Dopodichè Finnick le chiede se può parlarmi in privato e lei va in un'altra stanza. Mi fa sedere e mi dice "Katniss, mi dispiace davvero di non poter venire. Ma lei,io, noi, è tutto troppo importante e non voglio perderlo". Gli sorrido e rispondo "Non importa,davvero. Voglio davvero che tu sia felice, te lo meriti Finnick" detto questo ci abbracciamo e io ritorno alla mia unità. Entro nel mio appartamento, quasi sempre deserto perchè mamma e Prim sono impegnate con il lavoro in ospedale. Le riesco a vedere solo durante i pasti e la sera prima di dormire. Ma c'è qualcun altro che mi aspetta, seduto sul divano. PEETA So che Katniss non si fida ancora di me. Glielo leggo negli occhi. Ogni giorno quando mi siedo vicino a lei durante i pasti vengo costantemente bersagliato dalle occhiate di ogni abitante del distretto, come se non fossi umano. So che l'ho quasi uccisa, e capisco che lei non abbia più molta fiducia in me. Ma io la amo. E non voglio perderla. Voglio farle davvero capire che sono tornato la persona che ero prima. Così decido di andarle a parlare, non voglio che stia male per colpa mia. Quando arrivo nel suo appartamento non c'è nessuno, mi siedo sul divano e aspetto che ritorni. Una decina di minuti dopo, la vedo fare capolino dalla porta. Mi guarda con tristezza, va a prendere una sedia e si siede di fronte a me. Ci fissiamo per due minuti, poi lei rompe il silenzio. "Suppongo che tu sia venuto qui per dirmi qualcosa e non per fare una gara di sguardi". Mi fissa dritto negli occhi. Prendo fiato e comincio a parlare. "Katniss, ascoltami, capisco che tu non ti fidi più di me. Capisco che tu non mi ami più. Capisco che tu non mi voglia più tra i piedi. Ma questo non vuol dire che io non sia cambiato. Non ho più le allucinazioni e mi ricordo di tutto. Del pane. Della canzone della valle. Dei baci nell'arena. Di quando hai rischiato la vita per prendere la medicina per la mia gamba alla Cornucopia. Mi ricordo di averti vista in un pass-pro mentre cantavi l'albero degli impiccati. Ovviamente,i ricordi che ho di noi due, non ti faranno mai dimenticare quello che ho fatto. Voglio solo che tu sappia che io non sono più una pedina di Snow. Io" mi avvicino a lei, in modo da avere la sua fronte contro la mia " So che quello che ho fatto è imperdonabile. Ma pensa solo a cosa siamo stati in passato e non a cosa siamo adesso. Io ti amo Katniss. Desidero essere di nuovo il ragazzo del pane per te, e non l'ibrido depistato da Snow". Finisco il mio discorso e mi allontano da lei. Il suo volto è indecifrabile. Dopo alcuni minuti vedo che delle lacrime iniziano a rigarle il viso. Viene verso di me e mi dà un bacio sulla guancia "Peeta io, ora vado ad allenarmi al centro d'addestramento. Lo so cosa intendi ma credimi se ti dico che io non ti riconosco più". Corre via e io resto lì seduto sul divano ancora per alcuni minuti. Snow ha rovinato tutto. Snow mi ha fatto perdere l'unica ragazza che avessi mai amato. Snow pagherà per quello che ci ha fatto.

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Capitolo 4
*** We saved each other ***


Katniss Sono in una tenda a Capitol City con Leeg 1, e cerco di ricostruire gli avvenimenti che si sono verificati nelle ultime ore: oggi sono morte 5 persone, Boggs, Castor, Homes, Jackson e Leeg 2. Pensavo di essere abituata a vedere la gente morire, ho partecipato due volte agli Hunger Games e vivevo nel 12, dove i decessi erano praticamente quotidiani. Ma nonostante tutto, quando qualcuno, chiunque, muore, mi assale la tristezza e per ore, se non per giorni, rimango in silenzio. Ho sempre ritenuto che prima di morire un uomo veda passare davanti a sé tutta la sua vita. I suoi ricordi, le sue emozioni. E penso che non sia corretto dire che le emozioni sono sopravvalutate, perché sono tutto quello che abbiamo. Le emozioni ci fanno credere che la vita, anche nei momenti peggiori, non fa così schifo. Mi alzo e sedere e porto le ginocchia al mento. Mi ritorna in mente l’orribile immagine di Boggs, morente in una pozza di sangue. Homes e Castor, invece, sono stati decapitati da degli ibridi a forma di lucertola. Jackson e Leeg 2 si sono sacrificate per garantire la sopravvivenza a me, Peeta, Gale, Cressida, Messalla, Pollux, Leeg 1 e Mitchell. Troppa gente muore ogni giorno a causa mia, e questo mi fa stare malissimo. Questa notte sono di guardia Gale e Mitchell. Ho bisogno di parlare con qualcuno di quello che sta succedendo, qualcuno che prova il mio stesso senso d’angoscia. Devo parlare con Peeta. Sgattaiolo fuori dalla tenda, mentre Gale e Mitchell sono impegnati in una conversazione che riguarda le armi. Origlio una piccola parte del discorso di Gale, che dice di aver progettato insieme a Beetee dei paracadute speciali. Peeta dorme da solo, nella tenda più distante dal nostro accampamento. Entro e lo vedo raggomitolato nel sacco a pelo, con la sua massa di capelli biondi che gli cade sugli occhi. Sta dormendo, non voglio urlare per svegliarlo, così gli scuoto un po’ la spalla e lui si sveglia di soprassalto. Dopo aver messo a fuoco il mio volto, fa un debole sorriso e sottovoce mi chiede “Cosa vuoi Katniss?” “Anche a me fa piacere vederti” “Beh, stavo dormendo, non pensavo di avere delle visite” “Sì, scusami. Avevo bisogno di parlare con qualcuno” Si alza dalla sua posizione supina, mettendosi seduto a gambe incrociate. Mi guarda negli occhi. “Che succede?” “Io volevo parlare con qualcuno di quello che sta succedendo, e pensavo di potermi rivolgere a te” Lui fa un lungo sospiro e guarda altrove. Peeta Quando lavoravo in panetteria con i miei genitori, mia madre mi diceva sempre “Pensa a come sei fortunato tu, che hai da mangiare tutti i giorni, non a quanto siano sfortunati gli altri, che muoiono di fame”. Mia madre, come mio padre del resto, pensava che l’unica cosa importante al mondo fosse la nostra salute, non pensava mai alla gente del nostro distretto, che moriva ogni giorno di fame. Era una persona terribilmente egoista. Ma io non volevo seguire la sua logica. Volevo aiutare chi aveva bisogno. In quel momento, quando Katniss è di fronte a me, mi ritorna in mente la scena del pane. La morte non è un argomento facile da affrontare, e lei lo sa bene. Tanto quanto lo so io. Faccio un sospiro, evito il suo sguardo e inizio a parlare “Sai Katniss, quando muore una persona, le parole che provi ad usare per esprimere il dolore appaiono vuote e senza senso. Non riuscirai mai a dire addio a chi ami veramente. Le persone che ci amano, e che ci hanno amato, restano vive qui” indico la mia testa “E qui” e le metto una mano sul cuore. Lei mi scruta per alcuni secondi, penso che stia piangendo, ma non ne sono sicuro, dato che è buio. “Peeta io” fa un lungo sospiro, come per iniziare un discorso “Quando tu eri a Capitol City e io nel distretto 13, ho sperato con tutta me stessa che ti uccidessero. Sapevo perfettamente che non avrei sopportato il fatto che Snow ti torturasse, chiedendoti informazioni che non sapevi. Per me sarebbe stato molto più facile accettare la tua morte, che questo. Io non riesco a capacitarmi del fatto che Snow ti abbia cambiato. Non sei più la stessa persona di prima. Io so che tu hai ancora delle allucinazioni, o dei flashback, e so perfettamente che tu mi continui a ripetere di non averne solo nella speranza che io ritorni da te. Peeta, io ti amo, davvero. Ma non puoi pretendere che io ti perdoni. Mi ci vorrà tempo”. Poi si avvicina a me e ci baciamo. Non sentivo quell’emozione dalla notte sulla spiaggia, durante i nostri secondi Hunger Games. Katniss è tutto quello di cui ho bisogno per ridiventare chi ero davvero. Io la amo, e anche lei, nonostante il risentimento che ha nei miei confronti. D’un tratto lei si stacca da me, mi fa un sorriso debole e sparisce nell’oscurità.

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Capitolo 5
*** Stay with me ***


KATNISS Non sono sicura di aver fatto la cosa giusta con Peeta. Nonostante tutto quello che è successo, nonostante il fatto che mi abbia quasi uccisa, io lo amo ancora. E non smetterò mai di farlo. Peeta era l'unica persona che mi era vicina durante i momenti bui, durante i giochi, e ha accettato di tutto per farmi capire quanto mi amasse. Non so più cosa pensare. Il sole sta sorgendo, controllo l'orologio, sono le 5:40 del mattino. Non ho chiuso occhio stanotte, ero totalmente immersa nei miei pensieri e dormire era l'ultima cosa di cui avevo bisogno. Esco fuori dalla tenda e mi sgranchisco le gambe. È una bella giornata, il sole mi scalda la pelle e per un attimo me ne sto lì, ad assaporare quel dolce tepore. Gale e Mitchell sono rimasti svegli tutta la notte a fare la guardia. Mi ero offerta io, ma ero troppo "preziosa" per poter essere uccisa durante un eventuale attacco notturno. Sento il peso di questo incarico come un' incudine che mi porto in giro dovunque vada. Mi siedo a terra e aspetto che i miei compagni si alzino. Oggi non so cosa succederà, chi morirà, e quanto ne soffrirò. Non voglio pensarci. Sono morte troppe persone durante tutta la mia vita, e non sopporterei di perderne altre. Mia sorella, mia madre, Peeta e Gale sono tutto quello che mi restano. Se succedesse loro qualcosa di male, ne morirei. Sono ancora seduta sul prato quando Gale arriva e si siede affianco a me. Gli faccio un mezzo sorriso. Sembra davvero molto stanco. K :"Gale, adesso vado a svegliare Leeg 1 e facciamo un po' da guardia". G :"Sto bene Catnip, non preoccuparti". K :"Gale, devi riposare. Non puoi pensare di affrontare una giornata di esplorazione se non ti reggi nemmeno in piedi". G :"Va bene, d'accordo. Tu resti nella tenda, con me. Mitchell andrà a chiamare Peeta e Leeg 1 che si occuperanno di salvaguardare l'accampamento". K :"Gale, io sono qui per combattere. So che sono la Ghiandaia Imitatrice e tutto il resto, ma prima di tutto sono qui con voi per il vostro stesso scopo. Uccidere Snow e abbattere Capitol City". G :"Plutarch ha detto che se ti uccidono noi dobbiamo tornare indietro. La rivolta non ha un senso senza di te". Lo guardo sbigottita. K :"CHE COSA?" sbotto. Non pensavo che riponessero davvero poca fiducia in me e nelle mie tecniche di combattimento. Io e Gale abbiamo cacciato insieme per anni, ormai l'arco è diventato un'estensione del mio braccio. G :"E ha ragione, Catnip. Tu meriti una vita felice". K :"Non sono l'unica qui". Gli dico guardandolo. G :"Va bene, basta cianciare. Andiamo a svegliare i due dormiglioni". Io vado a svegliare Peeta e Gale Leeg 1. Peeta è arrotolato nel suo sacco a pelo e ha i capelli arruffati. Gli scuoto leggermente la spalla e lui si sveglia. Alla mia vista, fa un gran sorriso. Si rizza sui gomiti e dice "Buongiorno" K :"Buongiorno a te. Gale e Mitchell hanno finito il turno di guardia. Adesso tocca a te e Leeg 1". P :"Oh, beh, d'accordo". Gli faccio un sorriso e esco dalla tenda. PEETA Sono seduto sul prato da più di due ore con Leeg 1. Appena cerco di iniziare un discorso, sembra che parli da solo, quindi dopo un po' smetto e mi metto a fissare il vuoto come Leeg 1. La morte della sorella l'ha devastata. Io ho perso tutta la mia famiglia e, anche se non ero particolarmente legato a loro, la cosa mi devasta tutt'ora. Ci sono giorni in cui ho l'impressione di svegliarmi con le urla di mia madre o con l'odore dei biscotti appena sfornati fatti da mio padre. Quando mi rendo conto che è solo una fantasia, ci sto davvero malissimo. Per ore, se non per giorni, mi tormento, ma alla fine mi rimane sempre quel vuoto interiore. La sensazione di non appartenere a nessun luogo. Katniss è tutto quello che mi rimane. La amo. Davvero tanto. Ma lei è ancora molto confusa riguardo ai suoi sentimenti. Anche io lo sarei, se lei avesse tentato di uccidermi. Leeg 1 si è alzata e si sta dirigendo da qualche parte. La chiamo più volte, ma non sembra che mi senta. Così decido di seguirla. Si sta avventurando in una valle, non voglio allontanarmi troppo dall'accampamento, ma se lei lo farà, non la seguirò. Leeg 1 si ferma di scatto, e io con lei. Siamo a una decina di metri dall'accampamento. "Lì" e indica una strada costeggiata da enormi grattacieli "lì è morta mia sorella". Indietreggio da lei, la valle in cui ci troviamo non mi piace, ha qualcosa di strano. Poi guarda per terra. "E qui" dice "Qui moriró io". Si mette a correre nella valle, e subito si azionano delle mine che mettono fine alla sua vita, riducendola in brandelli. Corro verso l'accampamento e avviso gli altri dell'accaduto. "Ma come ha potuto farlo?" dice Gale. È furioso. Ora siamo davvero pochi. Cressida, Messalla e Pollux si guardano e tacciono. Non sono abituati a vedere la gente morire. Gale fa un lungo sospiro e dice :"Beh, adesso è ora di andare". E ci avventuriamo a Capitol City, con la morte dietro l'angolo.

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Capitolo 6
*** There are worst games to play ***


KATNISS "Il contrario dell'amore non è l'odio, ma l'indifferenza. L'odio è spesso una variante impazzita dell'amore. L'indifferenza invece riduce a nulla l'altro, non lo vedi neppure, non esiste più. E nessuno ha il diritto di ridurre a nulla una persona. L'indifferenza avvelena la terra, ruba vita agli altri, uccide e lascia morire; è la linfa segreta del male". Mia madre mi ripeteva spesso questo da piccola. E penso a mia madre mentre sto lentamente morendo. O forse non sto morendo. È un sogno? Non lo so. Non riesco più a distinguere ciò che è reale e ciò che non lo è. Prim è morta? Vero. Io sono viva? Vero. Ma questa è davvero vita? Falso. Sono in ospedale da più di una settimana, in preda alle allucinazioni e agli incubi. I ribelli hanno preso Capitol. L'unico fatto positivo in quel che si può definire un inferno. E Prim, non doveva trovarsi a Capitol. Non doveva morire a 13 anni. Vederla nel campo di battaglia, è stato come trovare un angelo all'inferno. Ma quell'angelo è morto. Non posso alzarmi dal letto. Ho paura di interagire con il mondo esterno. Ho mandato via chiunque sia venuto a farmi visita : Peeta, Haymitch, Effie, Gale. Forse il tempo guarirà le mie ferite. Forse un giorno mi dimenticherò persino chi fosse Prim. Forse il dolore si spegnerà. Ma ora sono qui. E il dolore è più vivo che mai. Domani hanno intenzione di rimandarmi a casa. Dopo l'attacco a Capitol, ci sono stati migliaia di feriti, e non possono lasciare che io occupi un letto inutilmente. Credo che mi porteranno via con un Hovercraft, e il letto incorporato. C'è solo una persona che vorrei vedere una volta arrivata nel 12. Finnick. Con lui è tutto più semplice. Lui non ti giudica. Non cerca di aiutarti. Ti ascolta. Ed è tutto quello di cui ho bisogno in questo momento. Vorrei solo che tutto questo non fosse mai successo. Ma non posso prevedere il futuro, nè cambiare il passato. Non c'è modo di tornare indietro, quindi tanto vale andare avanti. Ho bisogno di chiudere gli occhi per un istante e, sotto l'effetto dei farmaci, quasi mi addormento. PEETA Katniss è tornata a casa stamattina. Incollata a un letto. Viva ma praticamente morta. Vorrei andarla a trovare, ma l'unica persona con cui ha chiesto di parlare è Finnick. E rispettano le sue volontà perché poco dopo atterra un altro Hovercraft, e lui salta giù, raggiungendo con un salto i pochi metri che lo separano dalla terra. Mi saluta con un cenno della testa e va da Katniss. Lei non mi ha mai detto di quale argomento abbia parlato con Finnick. Fatto sta, che dopo la sua visita ha voluto parlare con me. Mi ha spiegato cos'era successo a Capitol dopo la sua fuga con Gale. E ho capito una cosa. Tutti abbiamo delle ferite, gravi o meno. Lei ha perso la sua sorella, io la mia famiglia. Ma possiamo guarire, se ci curiamo a vicenda. EPILOGO Willow sta giocando con il figlio di Finnick e Annie. Sono passati quattro anni dall'ultima volta che Katniss ha avuto le allucinazioni. Ora sorride. La maggior parte sono sorrisi falsi, per farmi capire che sta bene. Ma lei non sta bene, non starà mai bene. Guarda Willow e fa un lieve sorriso. Mi guarda e dice :"Peeta, resta con me". L'abbraccio e le rispondo :"Sempre".

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